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58 ELETTROLOGIA

In questo caso si ha polarizzazúone díel,ettrica. per oríentament.o.


ln fig. 53 è illustrata ia polarrzzazione di un dielettrico qualsiasi (a
rrolecole poiari o non polari) sotto I'azione di un campo uniforme (n. e)
creato da due lastre conduttrici parallele affacciate.
Sulle lastre positive sono affacciate le cariche negative dei dipoli nten-
tre quelle positive sono in contatto con la lastra negativa.

+
+ Fig.53.
+ Disposizione dei dlpoli in un
dielettrico polarlzzato (a moleco.
+ le polari o non polarl) sotto
l'azione di un campo unlforme.
+
+

Tutte le altre cariche dei dipoli, uguali e contrarie, si neutralízzano e


la loro somma è nulla.
Rimangono così attive solo Ie cariche a contatto delle lastre conduttrici
che, essendo di segno contrario a quelle delle lastre stesse, attranna I'e-f-
fctto di ridurre le rispettive cariche delle \astre.
Lo stesso avyiene per una carica puntiforme * Q che crea un campo
radiale. Se essa è immersa in un dielettrico ponderabile omogeneo e inde-
finito, le molecole del dielettrico si disporranno lungo le linee di campo
6,9. 24) con le cariche negative dei dipoli a contatto con + Q. Anche in
questo caso tutte le altre cariche si neutralizzeranno e rimaruanno attive,
oltre a quelle in contatto con + Q, quelle positive poste all'infinito, ove
ii campo elettrico è nullo.
Perciò anche in questo caso I'effetto della presenza del dielettrico sarà
quello della diminuzione della .carica + Q che crea il campo.
Nel vuoto, iÌ campo radiale aveva intensità data dalla (5) di pag.26.
a
€,0
4neo f2

Nel dielettrico ponderabile la dinrinuzione di + Q, dovuta alla polariz-


zazione del dielettrico, porterà come conseguenza che it nuovo campo "[,
sarà minore di €,0 (1).

(r).\rtenzione ai simboli. Con .[,0 si indica I'intensita del campo elettrico quando il dielet'
trico è ìl rnroto.
Con € e lo stesso vaìe per le aìtre grandezze, senza lo 0 deponente, indicheremo I'intensità del
campo quando Ia carica generatrice è in un dielettrico ponderabile.
LO STATO DEL DIELETTRICO
59

Ricordiamo inoltre che (n. 9) una carica qualsiasi g, posta nel campcr
radiale creato dalla carica í e, nel vuoto, è sottopoJta alla forza cìata
dalla (4):
Fo=qEo.
Se la stessa carica q fosse posta nel nuovo campo, quand.o il dielet
trico non è piu il ttLtoto, essa sarà sottoposta all'azione di una forzuF<îo
essendo corrispondentemente
"d < "dr.
I tiIl .elettrostatica, sostituendo al vuoto un dielettrico di materia ponderabile
-una diminuzione dell'intensità del campo generato e conseguentemente
ha
I una diminuzione
I della lorza agente sulla stessa carice q.

Leggi d'ella elettrostatíca nei díelettricí ponderabili. caso di due


cariche puntiformi Q1 e Qz, supposto che sia la prima carica - Nel che crea il
campo, sappiamo che, nel vuoto, l'intensità della îorza agente su ez è data
dalla legge di Coulomb:
I QrQz
Fo=
4neo 12

A parità di cariche, se il dielettrico in cui sono immerse le cariche


non è più il rtuoto si avrà allora che Ia forza elettrostatica di interazione
sarà e. volte minore:
Fo I QrQr
a
sr
cioè F - 4neog, 12

ove Er è uta costante caratteristica del dielettrico ponderabile.

La costante Er ai.ene chíatnata coslantte clíelettríca relatiaa del rnegao


( relatioa al ouoto ).
Ponendo

è èrÉu
-

la legge di Cor-rlomb si scrive:


I Qr Qz
F: 4r* (z',)

La nuova costante e viene chiamata semplicemente costante díelettrica


ùel rnezzo, (l), e varia, come e, al variare del dielettrico.

(t). e, viene anche chiamata permittivita dielettrica relativa (al vlroto)._ -


i,'e ún-nui";;put; G;;a#;-;àh;nsionata); il suo significato è 'chiaro: essa è data- dal
rapporio f." frì-F1ioè fra ìe forze di interazione'iel vuoto i nel mezzo dielettrico ponderabiie,
É viene anche chiamata permittirdta dielettrica assoluta.
I at
ELETTROI-OGIA CONDUTTORI LIQUIDI

Certo, è indispensabile distinguere i casi della dissociazione dei composli a Iegame


EFFETTO CHIMICO ionico da quella dei composti a legame covalente (n' 3).
Nei composti ionici, iipo NaCl, CaS, etc, gìi ioni sono già preesistenli nella fase
solicìa e quindi il compito del solvente è quello di sgretolarne la struttura. Non ultima
causa, per le soluzioni acquose di questi composti, è il fatto che la costante clielettrica
clell'acqua è elevata (8,: 80) e quindi le forze elettrostatiche di legame diventano
@ Corra,rttori. Iiquidi. - --Irqpja-abbjamq-p1ey2l en remspre B-arlalo-
cli conduttori neraltic!..ryà si ottanta volte minori.
O ae'ita=pìl*it".f."lgiSi_ó_rlg*gffSl[.dej Nel caso dei clue composti citati, nella soluzione si:ivranno rispettivamente gli
epn-
-4iitt-gj tlelqiai pi esîi-iniènata-o u..ifu'ài in questo capitolo. ioni Nn+, Cl- e Can +, S- -. Osserviamo che
*9=l,|rt tl-b9 ".i-pp!e clell'acoLla diitjffiq.(o anche aèqua detle normali
condutture)r _:ed .*Y
acli cstr.e-
| [o ione ha tante cariche quante sono le sue valenze.
. ,_.,_
nìt racctanlo arrivare i
' - r _
fi'" '__ *Ì .- $..
".
ú4ar4 I)iverso è il caso dei composti covalenti', per questi composti, fra molecole e
-gggl^ol u11 crrcui Lo, _Lam_ solvente interviene una vera reazione chimica che scinde la molecola in ioni.
(
Si è stabilito, ad esempio, che per la soluzione di aciclo cloridrico (lc ctri molecolc
Catodo €g{g$_e*t{g +9n Ee-glìa,aor. HCI sono tipicamente a legame covalente) in acqua, interviene la reazione:
lenfe (fiC. 106). qcioe
I
-Fs acqua drsllllata è uu
isoJgnlg (n. 8). Ma se si HCI + H,O , t16. -1- Cl-
scioglie nell'acqrra Lrna
prccola quanfità di aci L'idrogeno cede il suo elettrone aI cloro che diventa lo ione Cl- e si essocia,
do solforico la corrente con ìa sua carica positiva, alìa nolecola HrO formando il composto ionico IlrO* chc
passa;lo stesso risulta- viene chiamato idrossonio. Per semplicità, in pratica, al posto tlell'ione iclrossor.rio si sclive
to si otterrebbe scio- solo Ì'ione icìrogeno.
P gliendo nell'acqua-.- .tp Per i composti covalenti quindi sarebbe più esatto parlare di ionizzazíone anzi-
chè di dissociazione. In conclusione:
Fig.106.
-
Le soluzionl elettrolitiche sono conduttori po' dì sale da cucina\o
dl corrente. una base, conre idralo | | composti etettrolitici, a qualsiasi legame, si dissociano in ioni.
di sodio. Oueste soìrrzio-
-si.,.t1....9tsslo -e{i:iHm Ricordiamo infine che la dissociazione elettrolitica viene influenzata (la moltt
[e soluzioni in acqua di acicli, sali o basi, si dicono elettroliti
ì',
fattori, quali la natura del solvente che pcr noi sarà soltanto l'acqua; la concrttlroziotte
| e sono condutiori della soltLzione per cui si ha che il grado di dissociazionc aumenta con la dihrizi()ne.
I di corrente. Riguarcìo alla temperatr,tra si è osservato che per talune sostanze la dissociazione alrrìrenta
con cssa, lìcr altlc invece dimirtuiscc.
elettroritíca.
- Laerettrotitica
conduzione negìi elettroriti sr spiega Anclre ìa rratura del soluto ha la sua importanza; alcuner soslanze elettrolitiche,
. ,Disso:íazíor*
in lrase alla reorirL det[îvGloàazione a parità di massa del solvente si dissociano molto bene (elettroliti forti), come acì esern-
di Annr*Nrus. secondo q'e_ pio I'aciclo cloridrico, mcntre altre, tipo l'HF, acido fluoridrico, si dissociano poco (elet.
sta teoria, sciogliendo
questi composti crrimici .in acq*a un sale, Ltn acido, o una base, Ia molecola cli troltti deboli).
si scincle in due parti, ciascuna cleue [uari porta
o piir cariche erettriche opposte c prendono rispettivamer.i'" ir.ro-" La corrente nelle soluzioni elettrolitiche seguc le stesse lcggi
'na
cli ione positivo e ione.negativo. ora, è naturare che, se neila
Leggi.
-
vano i capi di un cir:c'ito (che in questo caso si preferisce
soruzione arri- enunciale per i conduttori metallici, e cioè si pllò dimostrare, con rneto(.li
chiamare simili a qlrclli esposti nei capitoli prececlenti, che pcr essi vale 1a legge di
a diverso potenziare, gri ioni positivi verranno attratti dail'crettrodo elettrodi) Otrnt. Questi concluttori' si riscaldano seguendo la legge r.li Jovrn, proclu.
negativo,
detto catodo' nentre-queili negativi saranno attirati crayanodo cono un eÍÍetto magnetico (n. 39), ed oppongono una r€-sislenza clte è di-
e positivo,
siccome nel f ido ra resistenza ar movimento cregri ioni è per natu'a rettamerlte proporzionale alla lunghezza ed inversamente proporzionale alla
sua dcltole, essi potranno muoversi in seno al liquido. sezione del conduttore; solo è cla osservare che in questo caso la resistcnza
Negli elettroliti la corrente è formata da ioni positivi
incontrata dagli ioni è assai maggiore che nei metalli e ciò risulta naturale
I e negativi che trasportano se si pensa che nei metalli si muovono solo gli elettroni, enormemente piir
I le rispettive cariche eletriche ."ioU.
"l piccoli degli ioni.
"lil,"nodo.
svattte Arrhenius, fisico prolessore all'(Jttiversità
cli sîoccolnta, nel IggT elaborò Da misure eseguite risulta che la resistenza clegli elettroliti è circa
ttrt insie,te di ipotesi cottosciute ir ài Teorìa iegrì iorti. euesttt. teoria, l0ó volte maggiore di quella dei metalli, cioè, a parità di sezione, la resi-
ampliata e perfeziollara ni. nostr,í..sotto
gior"i, "o-=
prtìiuiie tri interpretafe correttatnenre ,tt stenza presentata da un elettrolita contenuto in un tubo lungo un centime-
gran nLtntero di latti sperimentali- tro equivale approssimativamente alla resistenza di 10 km di filo metallico!
Una soluzione o una. fusione di un cornposto chimico
del tipo sale, idrossido o Oltre i precedenti fenomeni, la corrente negli elettroliti presenta nn ef-
..rende piìr laschi aii.iÀ."irrll"iigu.i
base, e..acido,
particelle (ìoni) di natura
che costituiscono" le cìiv=erse ioitu"'r" elettrolitiche. elettrostatica tra le fetto particolare, 1' elettrolisi.
127
tzo ELETTROLOGIA ÉLETTROLISI

Allachiusrrraclelcircuito,all,anodo@-gliioniCl-ceclonoillor<l
@ nl.*rrolisi. - !4ct]!9tis1 "gltliste netta !le99m?e:!4pll9-41 1!!3 e si trasformano in atomi nelltri di clolo che a due a clue st
sto chitttico per d i c o r r n t e in u n ct tll S_toJ 14491!94 e tltq i ! c q.
e I t "l.ttaott"
;tr.;;; per formare la molecola covalente di cloro Clz'
Abbiamo detto precedentemente che gli ioni, attirati dagli elettrocli di Si osservano effettivamente delle bollicine di gas giallo-vetcle a cor-l-
segno contrario, si nuovono verso di essi; quando l'ione negativo(anione) grafite anodica. Non è possibile raccogliere bene il gas cloro
tattJ cle.tla
giunge all'anoclo, cede la stLcL carica e si ossida; parimenti I'ione positivo .i scloglie r-rell'acqua deìla soluzione, ma lo si può riconosce're d:rì
(catione,)rgiunto al catodo, prende dall'elettrodo un elettrone, diventa neu- l,ì.àii"titti* òcìorc, in cliranto qualche molecola sfugge' e dalla suer :tzionc
'."ìJrrJ
tro (si riduce). Quincii agli elettrocli troviano libere clecolorante sulf indaco'
le parti del composto chimico, a rrìeno che non inter- Possiamo riassumere questa rettzione cl'eletlroclo
con la rclaziolc:
vellgano successìve reazioni cl're modificano l'effetto
fìnale del fenomeno. liD 2Cl--Cl"+2e
ll fenomeno tuttavia è piultosto complesso, a causa della
presenza nella soluzione acquosa di ioni 11+ e OIl che pro- ove e- è il simbolo dell'elettrone
vengono clalla dissociazione dell'acqua. Nello stesso tempo al catoclo Q gli ioni fIn si scaricano, ciascuntr
Questa rìissociazione, pur essendo debolissima, esiste. L'ac- che a clue a clue si riurri-
ricevenclo un elettronó, e diventa'o alomi neutri
qrÌa pura ba trna sola molecola dissociata ogni 554.000.000 mo- biaton'richc di Hr
lecole. ,".rno, pra. con legame covalente, per formare nrolecoìe
secondo la reazione d'elettrodo
211t +Ze-*flz.

@r
MOLÉCOLA DISSOCJATA

l-l
Jo e .l

Fig. 107. VolÌametrî a


fl-\q , L"j
t,. *l-
tazza.
- 2 CÌ- + 2 .- + Cl, -'l -P 2 e-
Voltarnetro. Per studiare I'elettrolisi si usa il I
- liclrrcc atl un vlrso al quale alr'ì-
voltatttetro clre si
vano i poìi di un generzrtore, chiamati rispettivamenle L---,- .. --- < -- i
anotlo @ e catoclo Q. Il tubo della fig. 106 è già un !e-passano dal calodo all anoclo
voltametro, però solitamente ad csso si clanno for- Fìg. 108.
Voltamei.o 5enso coffente nella soluz one
me piùr appropriate allo scopo (fig. 107). Particolar- di HOFFÀL,I.NN.
mente Lrtile pe r raccogliere prodotti gassosi e mrsu- Fig. 109. - Elettrolisl del cloruro stililoso SnCl2'
rarne il volnme è il voltametro dl Hoprl".r,urN (fig. 108): Al catodo sí fomúo bollicine di cloro'
l'anoclo e il catoclo sono spesso cli platino perchè non vengaìto intaccati .4.il rno,lo .i os\cruerio i crislilli rìi 'liJ'rr'
Le frecce indicano il fercorso degli clellfonl
dai gas cl're si liberano; e questi, per la lor-o leggerezza, si raccolgono sepa.
ral.amcrìle neìla parte supcriore clei rispettivi tubi spostando Ia soÌuzione
che si raccoglie in B; i .due rubitetti servono per travasare i gars iir reci. Osscrviamo che, in un certo interuallo cli ternpo, 1'anoclo ricevc
tanti clettroln
pienti esterni. quanti ne vengoÌro ceduti dal catodo ai cationi'
Gli elettroni ccduti all'anoclo vanno in circuito nei fili fino al calodo ll
genera-
Esempi di elettrolisi. Vogliamo ora esaminare e descrivere i piir tore ba il compito di ^ porrpir") questi eletlroni clal polo posilivo a qlrello negativo'
-
significativi esempi di elettrolisi.
Nella figura 109 è illustrata un'altra elettrolisi semplice' quella del
l. IIlettrolí.si semplice. È il caso della classica elettrolisi dell'acido cloruro stannoso SnClz. In qllesto caso all'anodo si forma cloro mentre al
clorn-îîîî IJ0I in sotlziolre -acqlrosa, con elettrodi cìi grafite (o di platino). catoclo si osservano cristalli brillantissin-ri cli. stagno
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130 ÈLE'ITROLOGIA ELETTROLlSI 131

rintartgono in sohtzione (t). Ricorcliamo inoltre : che nelle soluzioni acquose possono
MOLÉCOLA DISSOCIATA
paltecipare ai fenonrcni elettrolitici anche le poche tnolecole dL ucqua dissocia-te in
H+ e OH-; in sosîanza si vttol precisate che I'elettrolisi costitr,tisce un f,znotneno no_
tevolnrcnl e conlplesso.

Leggi della elettrolisi (di Faraday). Ogni qualvolra che gli ioni
cedono - della
la loro carica agli eìettrodi si libera materia che si Lleposita
sugli elettrocli stessi se solida o viene raccolta nei tlrbi del voltamerro se
@ o gass0sa.
Le dr-re leggi sperimentali cli Faraday permettono di calcolare la massa
I cAropo
I ANopo I
I delle sostanze otîenuta nei processi elettrolitici in funzione della quantità
cli elettricità impiegata nel processo e clelle caratteristiche chimiche della
^^-- + zc fSo+
òUq cu** +2 e- +Cu1 sostallza che si raccoglie all'anodo o al catodo.
inslabile maf.t^ dall'anodo
.l; metallo
passaggio di À.r':n^.rn al ra+arra
ar calodo î +
1. Legge di Faraùay. prendano più voltametri
- a). Si di forma. cli_
; __________l
versa, con soluzioni elettrolitiche
rryrnli e si facciano passare deìlc
cuircnli srLccessivc, cli intcnsità ir,
it, ..., in per uno s/esso intervailo
cli tempo (fig. 111).
Qualunque sia l'elettrolita, le ri-
sncttive nìaSSe m l, tTt2, ..., mn r|tc.
colte allfanodo o al catodo risul,
tano rigorosamente proporzionali
Il solfatoione SOr-- cetie i due elettroni all'anodo e diventa SO4, radicale neutro alle intensità delle correnti imnie-
instabile. Si può pensare, in prima ipotesi, cl1è questo radicale agisca chimicamente gate.
sul rame cteli-'anodo formanclo CilSOr che si dissoòia nuovamente nei suoi ioni come
è figurato sullo schema. b ). Si laccia passíìrc ola, rrei
rroltametri preparati per l'esperien-
Osserviarno pcr"ò che nella soh-rzione 1l numero degli ioni SOr rimane invariabile za, Llna corrente di nota intensità,
e allora è lecito clomanclarsi se questi ioni agiscano realmente sull'anodo o rimangano successiv;,mente per gli inlervalìi di
invece passivi cone talune loro proprietà fanno pensare. In tal caso, in seconda ipo- tempo A/1, L,tt, ..., A/n e si misuri-
tesi, si suppone che alf'anodo i solfatoioni SOo-- non si scaricano ma la loro accu- no le masse rispettive n1t, n12, ..., Fi;. lll. Dimostrazionc sperinrcntalr,
mulazione iir prossimità clell'elettroclo provoca l'ionizzazione cli atomi di rame dell'ano- pcr Ia- prima legge di l'AuDAy.
clo. secondo la reazione rn,, liberate all'anodo o al catodo.
Anche ora, qualunque sia l'elet-
Cu+Cu-*+2e-. frolita, si noterà la proporzionalità fra masse raccolte e tempi di durata
de I 1'elettroli s i.
Questa reazione d'eiettrodo fa passare il rap.re clel.l'anoclo nella soluzione e cosi
In generale, la nt raccolta acl un elettroclo di un voltametro,
massa
rimane giustifìcato il nome di elettrolisi ad' hnodo solttbile. essendo_proporzionale ad i
e a Al, sarà proporzionale alla qlrantità q : ;41
In questa eletlrolisi, qualutrque sia l'interpretazione clei fenomeni che avvengono di cariche .passate nel voltametro. Si ha pertanto la 1" legge:
alL':rnoclo, si hzr pcsscggio l.i metallo dull'anoúo ol catoùo.
PRIMA I.EGGE DI FARADAY (').
Altri esenip.i importanli di elettrolisi ad anodo solubile sono: La massa di sostanza che si raccoglie agli elettrodi è direttamente propor-
-
zionale alla guantità di cariche che passano nel voltametro,
clettrolisi cli cloruro di zinco ClzZn con anodo di zinco;
Tale massa norn dipende nè c.!alla fórma der voltametro nè dalle caratteri-
elettrolisi di nitrato d'argento AgNOr con anodo d'argento;
stiche geometriche degli eleftrodi.
elettrolisi di cloruro aurico AuCh con anodo d'oro.

I tipi tlL elettrotisi che abbianto tlescritto, pu" essendo lnolto itllportanti, sÒno
i ltiit semplici e la interpretazione (lata, grazie alle proprietà degli iorti, piìt che sú' .jl'
ijltjlà,F1?:iii,r,ì:!i14:....' ,fTJ?,.f,i.";'".Jàà',,fi,#" ,,T, t'"Ì,i*'","î,?T: :, ,H*,1'. $ii,.i.;
fic iett t e. serie ererrrochimica riprodorra a pug. iju, iio.:.r.c'r,mìo Àìéii"i ì""i",ìi" a caprar(
"",iìi:""'l'""
Nelle elettrolisi piiL complesse può awenire che gli ioni 'che ttanno a sctlttcarsl r:fi',;li
str di utt elettrodo siano ntnnerosi: in tal caso alcuni iotti si scaricano mentre gli ahrl o' ,,oli)o*'"ilî,ÌlJ"i"1?"*,*.1)^:i';ff1,,L',ii ?rl"i?là,o3"I?.1iÀ:,
fi;:;,#:ili":,'?;,1"i11.,i:
t32 ELETTROLOGIA ELETTROLISI 133

Descriviamo ora il dispositivo sperimentale che conduce alla

2. Legge tIì Faratlay. s-j dispongano in serie piir voltametri come


-
inclicato il"figrrta ll2 e contenènti ioluzioni acquose di
HzSOr AgNOi CuSOq AuCl:

il circuito si legga sull'amperometro l'intensità i della corrente


chiuso
comune a tutti i voltametri e si riapra il circuito dopo un certo intervallo
di tempo A/.
si confrontino ora le masse r?22, m3, m4 dei differenti metalli (precisa-
mente.4g, Ctt, Au) e la massa 111r dell'idrogeno Hz raccolte al catodo(t);
con una buona bilancia si può stabilire che fra queste masse esiste la
relazione:
-]. -L
lTll Ífl2 m3 m4
(a) Aql
I
ó;{
I 108 63,6 197
Fig.112. Dispositivo sperlmentale per la seconda legge di FARADAY
. -
112 J

Cioè, se I'elettrolisi clurasse un certo intervallo di tempo per cui si Oppure, osservando che l'equivalente chimico dell'idrogeno è -Í:
potesse raccogliere al catoclo del primo voltametro la massa mr : 1 g di
iclrogeno, ai catodi degli aìtri voltametri si otterrebbero rispettivamente I Una stessa quantità di elettricità Iibera, al catodo, una valenza-granrmo di
l,e masse I idrogeno o di metallo.

Itl2 : 108 g di argento Indicando con ft una costante di proporzionalità, possiamo esprimerc
te due leggi cli Faraday nell'r,rnica formuti
63,6
tor:.2-g di rame

197 oppure k it (b')


lflr:-E di oro z
3-
Osserviamo i rapporti che compaioÌ]o nella (a): i numeratori 1;108; Nelle (b) e (b') m è la massa liberata, A la massa atomica in grammi (cioò il
gro.tnnlo-atonlo), z la valenza della sostanza e e la quantità di cariche passate
63,6;197 sono rispettivamente le masse atomlche dell'idrogeno, argento' voltametro che può essere indicata per la (14), con i/; óve i è l'intensità deiia corrente
nel
rame e oro mentrel denominatori 1; 1;2;3 sono, in ordine, le loro valenze' e f indica l'interuallo di tempo cioè ia durata clell,elettrolisi.
Sappiamo clalla chimica che si definisce come egrrítalenle chíntíco o . Ii. fattore di- proporzionalita /< dipende solo dalle unità cli misura scelte; k è una
ualsnga.grammo di un elemento il rapporto fra la sua massa atomica /4 costante universale.
e la sua valenza z. Se si misura z in grammi, I in ampere, / in secondi e si esprime la
Allora dalla (a) si ha subito la massa atonrica .4in grammi (grammo-atomo), d,elicate misure speiimentali
tlanno per k il vatore numerico
I srcoruoa rEGGE Dl FARADAY.
I [" -".r" di una sostanza che si raccoglie all'elettrodo dí un voltametro è I
I direttamente proporzionale al suo equivalente chimico. k:
9ó500
e le leggi di Faraday si possono compendiare nella formula
scoprì un metodo per la liquefazione dei gas. I suoi lavori principali-sono sulla elettricita; si occupò
.peiiolm"nf. aetl;etetrroÀagrìetismo, e scop'rì i'lnduzlone etettiomaglnetlca, _le corrcntl dl ,autoinduzlone
ii prtlclpto dei rrasfomaior" bt,Iaia àiué^i fenomeni ràlativi -aììa magnetizzazione d".l .9Tj
i fcnomeni magnetici e Ia lrrce. In elellrochimica scop.rl e romulo
_ __1A
e àlcune rclazioni esistenti fra"i;iid. tn grammi
le feggl dell'eletlrollsl. Abite e geniale sperimentalore, era pure dotato di prcfonda intuizione nell'in- i rî Qlnpere m it
terprètare i fenomenr che scoprila. - Morì neì l8ó7. t ln sec 96500 z (26)
m rn grammi
si può- leggere direttamente.il volllme in
(l) Per I'idrogeno sul tubo dcl voltametro 'io[*i"i"(aé"iíia '"13'che GCGB DI
naottipficànctl'ii iotn^2""pài' i"'';;s.'à assoluta) dell'idrogeno è FARÀDAY

m" : 0,08987 g/dmr, in condizioni nomali, si otterrà subito la massa.


134 ELET IROLOGIA ELETTROLISI
135

Si voglia calcolare acl esempio la massa di platino che si deposita al catoclo di è sIala abbarrdonata. Dal 1948 è in rigore iI toulonrb legale che tleriva clall'cnttpere
un voltarnétro con anoclo di ptatino e soluzione di cloruro di platino PlCl4, nel tenpo clte, co,te vedrerno, è tma utitit di núsura che trae Ia nta origine dal|iifetto'tni_
t = 10 tt. essenclo l'intensità delìa corrente i:0,1 ampere. gnetico della corretTle-
Pel il nlatino si ha A : 195 e ?.= 4 per cui: Nella tabella qui sotto indichiamo gli equivalenti elettrochimici cli alcune sosranze.

tn!.rn g:r,B2g.
l-: rY-
r : 96500 ::.io.3óooe=
4 10 e65
lro_b]e q. - In un voltalnelro è
cotllenuÍ{t una sobtzione di sodc NaOH. EQA Iy ALEN T I ELET T RO CHt ttil ct
a) Descrfuere i processi elettrolitici e
Conseguenze. l. Calcoliamo la quantità cli elettricità Q: it che oc' ilire qtnli sono i gas che si. stiluppano
- Lrna massa, in g|ammi, ugtrale all'eqtúvalente chintico
cor|e pei- liberare
all'anodo e al catodo. Elemento gratlrnli
b) Calcolare qutile cl.eve cssere l,in- toLrlotnb
di una sostanza. lenrittr rl(llu correntc conlitttn supposta
A costturle per oîtenere ufio sr)iluppo di
Deve essere irz : - e, sostituendo nella (?ó) 200 cnr (lrr condiTiotti rtorntali) tLi idro-
Artenlo Ag .t t. + Ag 1,118.10-3
Z geno nel tempo di 20 min. Alltuninict Al+++ + 3e Al 0,093 . 10-3
c) Calcolare iI yoltutrc dell'altro gas
Oro Au+++ + 3e *- Au 0,681.10-3
AlA Q : 9ó500 coulomb che si s,,,iluppa e la massa d.'acqua Ctoro 2C1- + Cl, 0,367 " t0-3
Rame Cu++ -2e
tle-
- cla clri
z --nz
96500 COSTANTE ELE1TROCIIIMICA DI IàRADAY conlposta nel tenlpo di 20 minuti. + 2e * Cu 0,329 . 10-1
Rame Cu++e * Cn 0,ó58 . 10 3

Soluzione: a) Si tratta di una elet- Ferro Fe++ l- 2e .+ Fe . 10--3


trolìsi con ailucco del solùerrte che con- 0,289
Qr-restzr quantità, che può essere considerata come una Llnità naturale tiene gli ioni Na+ e OH-. All'anodo si Idrogeno 211, .1,2c *.IIr 1,045 . 10 s

cli di cariche elettricl-ìe, prencle il nome di costante elet'trochitnica


c1r-rantità sviluppa ossigeno. Gìi ossidrilioni OIJ- Magnesio lVlg.* * 2c * 711f 0,126 . 70-1
dí Faradanr o semplicemenle letaday. si scaricano e si ha formazione cli IIO Piombo P6'* ,; 2e + Pb 1,073.10-3
e O? seconclo la reazione Sodio Na++e * Na 2,383.10-4
Il .forodey è la qLLantità di elettricìtà che passando in un volta?îletro I^ Zinco Znn* +2e * Zn 0,338 . 10-3
libera tmtr rnassct di sostanzo, in grammi, LLguale all'equivalente chintico. 2OH-+H:Ot Oz Î +2"- 4OH-*4e+Oz+2H20 8,290 . 10-5
2

m: t;*1A Z O u 11 maqga (in grammi) liberata al passaggic


A.l catodo si ha l'attacco del sol-
2. se vente'- La reazione si p,ò spiegare .el seguente moclo: gli ioni Na+ noir si scaricano
ma
sono- le nlolecole d'acqua circostanti l'eléttroclo cl.re captano gli elettroni del catoclo
se-
cli Q coulomb, quella liberata al passaggio di I cottlott'Lb è condo Ìa reazione

2H,O l 2e r H, Î
-2OU
s-- mlA
La qttantità cli soda clisciolta nella soluzione non varia; al catodo si formano tanti
A. iù granntti ioni OÈ1- qttanti ne scompaiono all'anoclo perciò il nu-",io degli elettroni
m grailtmi (?6',) ceclutì clal
Q COut(ìt,tD
0 96500 z catocÌo è rrguale a quello degli elettroni asiorbiti clall,anoclo.
EQUIVALENTE TLEîlROCIIIÀIICO
Si ha in clcfinitiva l'elettrolisi clell,acqua; FI:O+H, î I -L O, î .
2
osservanclo le due reazioni d'elettroclo si nota quanto segue: nella prima reazione
La (26') esprime il cosidcletto equiaalente elettrochímico cioè la mas- si fornra una molecola d'acqua, ma nella seconda ne vengono clecompostc crue; in artre
sa liberata al passaggio di -l coulomb di elettricità' paroÌe si ha consunlo di una nrolecola d'acqua e ra sua crecomposizione
si acconrpagna
alla cìrcolazione di drre clettroni nel circuitó.
Acl esempio, per l'argento è A :108, z:.1, perciò I'equivalente elet'
trochimico dell'argento è Ricordiamo quanto .retto ner n. 101 crer 1. volume proposito dei datr q,antr-
tativi.b)sulle molecole. Ir vorume rnolccolale dell'iclrogeno trr."ì,a óioè-il volume cli l ligtttol,
in condizioni normali è
I 108 granxmi
: o,ooltn+ é;: 1,118. t0-, +
F_
" - gó5oo I € Vnó\,H : 22,4 mJ (o)
coLLlomb
La nrolecola dell'iclrogeno è biatomica, perciò ir'orume occupato cli l rcg-rtronto e
La misula cli una massa cl'argento clepositata sul catodo di un voltametro ad
AgNOt è senza clubbio piir precisa di quella di un volume d'idrogeno. V",,s : Il,2 m3 (g)
Per questo notivo,;el ié97 fu definito il coulomb internazionale nel seguente modo:
Nei calcoli sulla elettrolisi e precisamente quancìo interviene uno sviluppo clì gas
ll coulomb è la quantità di elettricità che fa depositare l,l18 mg di argento e quindi il suo volume è opportuno riferirsi ar lrammo-atomo perchè ra A cleller tegge
I di Faraday (26), in grammi,- èsprime proprio la irassa clel gramin-atonto.
! sul catodo di un voltametro a nitrato di argento.
. In concide
atomo
partìcolare, per l'icìrogeno con z : 1, il numero che nrisura
la massa clel graurrro
Tate definiz,ione, a cnrailere sperintentale e quindi soggetta ad errori strLulxenlali, con quello clell'eqr-rivalente chimico.
I Jt) ELETTROLOGIA APPLICAZIONI DELL'ELETTROLISI 13?

Calcoliano allora il volume occupato, sempre in condizioni normali, dal grammo.


atomo; dalla (B) si ha subito Ora, siccome dal n. 101r si ha che la massa di un atomo, espressa in grmmi, è dala dal
grqnlnro-utonto.A diviso il numero di AvmmRo N cioè
11.2
Ve-",,u : -- ,, - tn3 V"-"',n : 11.200 cmr
1000

Applichiamo ora la II legge di Faraday: sostituetrdo in (b) si hal

9ó500 coul.omb sviltLppano 1 gr-atomo di H cioè 1lN0 cm3 IA


m=_Q_ I
Q coulomb sviluppano 200 cmt Nez
I
Perciò si ha la proporzione:
Ma il nmero di AvocmRo N, e la carica dell'elettrone é delle costanti, perciò si può porre
2oo I
= , cla cui 0=
96500
coulomb = k, e la (c) diventa;
96s00
-o- 11200 50 - .A
n - m:ke-
z
Pcr la (14) s i: -: psrciò
che esprime le leggi di FAUDAY (26).
atoml
96500 965 Ora abbiamo (n. l0lr): N: ó,02295 ' 1023 e = l.ó0206. l0-te coulomb.
i : -,_ :____l ampere : - ampere: 1,43 alnpere Eseguendo i calcoli si trova il
g-atomo
56.20 . ó0 672 valore numerico

c) Il volune clell'ossigeno che si raccoglie all'anodo è esattamente la meta di quello .l) k:-= -
dell'idrogeno cioè 100 cm3. Ne 96.500

Calcoliamo ora la massa di acqua decomposta. Una mole (grammo-molecola\ di Poichè,k si può determinare, come abbiam detto, sperimentalmente, se si conosce il numero
acqua ha la nassa cli ,18 g (n. 101r). di Avogadro N la d) permette di calcolare la carica e dell'elettrone.
Viceversa, conosciuto e, la d) pemette di calcolare N.
La decomposizione di 1 grantnto-molecola di acqua darebbe un volume molecolare
di idrogeno lJz cioè 22400cmt.
Nel caso del problema si sviluppano 200cm3 di idrogeno. Perciò, indicando con.r
la massa di acqua decomposta si ha la proporzione
x:18:200:22.400
t-# ,{pplicazioni dell'elettrolisi.
- Accenniamo alle principali ap"
plicazioni della elettrolisi.
da cui
l. trlîsura delle quantità ilì caríche. fnserendo in un circuito un voltametro ad
anodo d'argento con soluzione di nitrato-d'argento come elettrolita, sappiamo che al
18.200
f:----pramnli x gramrni
22.400 ' - 0,1ó
catodo si deposita argento. Ora, se si misura con una bilancia di precisione di cluanti
rnilligrammi aumenta la massa del catodo,, e si clivide questa massa per l'equivalente
INTERPRETAZIONE EI-ETTRONICA DELLE LEGGI DI FARADAY. _ Le leggi di FaTaday elettrochimico <leli'argento ( tJfi - )I , si trova quanti coulomb sono passati nel
sono suscetfibili di una dimostrazione rigorosa se si tien conto del meccanismo de-['elettrolisi, ii \ -+
coulomo
baso alla teoria eletîronica, circui to.
Se diciuo ione tnonoralente, bfualente etc,, quello che ha rispettivamente perduto o acqui- Cioè, con un voltametro si può mixtrare Ia quantitèL di caríche,
slato rrno, due, etc. elettroni, la srrc carica si può in(licarc Lon ze, easendo z la vàlenza corrispòn_
denfe ecl e ll valore assoluto della carica dell'eleilrone. Lo stesso metodo può servire anche a misurare l'intensità di corrente quando que-
- .laOra se tl è il numero di ioni che arrivano in un certo tempo acl uo degli elettrodi, è chiaro sta è costante. Infatti, se nel tempo t passano Q cariche, si ha immediatamente per
che carica da essi trasportala dovrà ess€re: la (14): i=Q/t.
Q:ze'n S" Q è espresso in coulomb e t in secondl, i risulta in ampere.
da cui si ottiene il numero di ioni trasportato dalla carica e;
2. Raffi.nazíone elettrolìtica ileì metalli.
- èSpesso è necessario ottenere i metalli
Q. allo stato di assoluta purezza. Per es., il rame ottimo conduttore di corrente solo se
\e) t= è noho puro, il che si ottiene per elettrolisi (rame eîettrolifico) mettendo il rame grezzo
zc
all'anodo di un voltametro e prendenclo come elettrolita una soluzione di solfato di
-Conosciuto questo numero, è facile calcolare la massa n di sostanza depositata all'elettrodo
perchè
rame. Se il catodo è di rame puro, esso si ingrossa per il successivo depositarsi di altri
basta moltiplicarlo per la massa uu di ciascun atomo che si libera, cioè si ha:
atomi di rame trasportati uno per uno dagli ioni Cu+ +, come si è visto a pag. 130.

e per la (a): 3. Analísí e preparazìone tIí sostanze chímíche. Nella scienza pura l'elettrolisi
serve all'analisi quantitativa delle sostanze chimiche;- nell'industria si usa invece per
ntue pleparare sostanze chimiche diverse. Per es., con I'elettrolisi dell'acqua, con elettro"
(b\
lita NaOH ed elettrodi di ferro, si preparano in grande quantità l'idrogeno e l'ossido
per uso industriale.
l3B
ELETTROLOGIA 139
CENNÌ SULLA. TEOR1A DELLA PILA

,^ .,! G"!u"r:oplastica.
ro' cu,n
La galvanoprastica consiste neila riproduzione fe<ìele, in metar-
nlodcllo prastico- (mecraglie, rilievi, ecc.). si pone il rnodello al catodo, ma se è
cli nateria isolante, corne argilta, cera, ecc., lo si ricopre di uno strato dì gralite che SE RI E ELE T 7' RO CfI I I'T I CA
c(rt]cluce la corrente. Facendo elettrolisi in un voltametro con anoclo
di metallo, per es.,
cli rane, e soluzione di un suo saÌe, il mocleilo si ricopre di ura peliicJu, -.h. p"1.
stata depositata aromo per atomo, riproduce rnolto fedelmente il modcílo. "..".. POTENZIALE
ELEMENTO NORMALE La tendenza alla iotlizzazione è espressa bene
in volt (A 25"C) dalla serie elettrochimlca delle tensioni compilata qui
Cnluaroslegid.
-5'
,. .lL'rallo Questo processo consiste nel ricoprire di uno strato sottile a fìanco.
dr - altro
prir nobìlc un- cli valore meno pregevolc. si opera come per la galvano_ ln qucsla serie, proced, ntlu thll rltu verso il
plastica; così si ottiene la ramatlrra, la nichelaiurà, la cromatura, ecc. basso. 6gurano gli elem(nli clre. lrrnno s('mFre pill
Calcio Ca
-)R7 lttuPPior lendtnzr a !aplare clelllonl (loe, colrre
Di altre applicazicni, corne I'inlerrtrttore eleurÒlitico (tt. 63) e l'acclnnLú(Ltore Ilagnesio Mg 2,37 cliJ"no i chimici, maggfor tendenla a ,i(!rl' ri.
trico (n, 3-5) parlerer.rlo in seguito.
elet-
Allutrtinto Al - t,óó La stessa serie, sempre dall'alto verso il basso
lvlattgtutese Mn
- 1,18 r'lenca eli elr'nrenti clte libcrutto setttpte ,,/úrro ioni
Zinco Zn
- 0,76 'Dosilivi-in un elettrolita
ll [u]ncro a lìitn(o ({i o!nì el,menlu vi<r'e rlcttu
Ferro Fe
-*4,4 norntale d (l<ltru(lo r i\p( 1,, all iJt ogttt,',
qh? Cenni sulla teoria della pila. Origine della energia Piottbo Pb * 0,12 Dofenziale
àL quale per convenzione si da- il nolenziale .\ = J
1

u-,t!!_pt!"_ry!g_!sse,re ;tefinit(L- come tm sistetna elettrocl.ti-


della pila. Idrogeno H 0 c vicrrc calcolato misulalrdú la Ie.ttt dr sp(clall l'rr(
in cui un e,lettrodo è costituito d^ll'eletllctlto ir que-
u!!!e_!e:jllJltrc- tllL tlrtc eler!rotli trond,,t,*i,li prir.,rr,,lqrr") Atttitrtottio Sb + stione e l'altro è un elettrcdo a idroEeno' fcrmato ilì
0,1
Bislltuto Bi + 0,2 pratica da una superficie di platino rìcopcrta da
t idroseno gassoso imnerso in una soltlzlone satufa
t u e Ie tîroIit a (co r
1
d L t t t_oJ e_4!_!g9g t1
4 ojglfO. Rarn6 Cu
Alct ctLrio Hg
-F 0,33
+ 0,78 di ióni II+.
Il funzioreamento di una pila è piuttosto comp]esso ecl ha origine es- to Il segno - sta ad inclicare ad esempio che in
Ar gctt Ag + 0,80 una pila àinco-idrtgeno, lo zinco assunte Dotenzialc
senzialmente nei processi ionici e cÌrimici che avvéngono a circuitJ aperto Oro Au + 1,68 neeativo V: -0,?ó rispetto all'idrogeno.
e a circuito chiuso. Fltrcro F L)Rq

Le teolie sulla pila . sono moltissiìne; esporrcmo brcvemente ecl in moclo senpli-
^
Iìcato quella che sostanzialmente risale a'Nemst e che fornisce risultati in orrrma con-
corclanza con qrrelli sperimentali. cuito aperto viene turbato. Così nuovi atomi di zinco si ionizzano erl cntra-
no in soluzione
circuito aperto. un metallo qualsiasi M, immerso in un elettrolita, Zn ,n.. 4 2e-
. particolare
in cli un- suo sale, liberà ctegli ioni M+ (cationi) che, respin-
gendosi, avrebbero Ia tendenza a clisperclcrsi nel liquido se non fossero e nuovi elettroni fluiranno verso il rame mantenendo la corlenle, Ììlentl'e
trattenuti, in vicinanza della sua superficie, dal metallo stesso, che arrendo lo zinco si consutna.
ceclulo cariche positive, si trova con cariche negative in eccesso.
Neila pila voìtaica la soluzione di LIzSO,l contiene ioní II' e SO,r-- c
Fr'a la sr-rperficie del metallo M e \a soluzione elettrolitica viene a sta- contiene inoltre ioni 11- e OI1- che provengono dalla debole dissociaziont:
biÌirsi una distr.ibr-rzione cli cariche cli scgno opposto (rloppio strato) e dell'acqua. Si ammelte che l'insieme dei fenomeni elcttrolitici si può intcr
qttindi una ddp che, raggiungenclo un certo valoié detto poiittzìale ù,elet- pretare bene constderanclo cile gli icrni SO+ c OH titnangttttu p{rrsi li
lrodo arlesta il processo di ior-rizzazione.
Gli ioni IJ* vengono trasPor-
La tentlenza a lìberare ioni positivi è cìirrerszr cla metallo a rletnllo; per ta pila lati srrl rame (calodo) e si scat'i-
voltaicir I'ic:nizzazione è molto forle per lo zinco e tleboìe per il ramc. ' cano sul metallo CORRÉNfE ESTERNA

rl pcrtenziale dell'elettrodo zinco-elettrolila è clirrers o d.a qtrello rcmte-


elet^trolila e perciò fra i clue elettrocli si stabilisce lna cltlp che èoincicle con 2e'+2Íf*-H: î
la f.e.nr clre si misrrr.a a cirerrito aperlo.
In clefinitiva iì bilancio clelle
circuito chilrso. reaz-ioni d'elettroclo è il seguente:
- se zinco
corìcllrtlorc,{o*-3g1co
e' r:ame vengono coilegati esternan'ìente
che ha liberato piìr catio'i.r"r.u*" e q*incri
:_ît-^lll
m_.ì-iqror caricî negativa, cede elettroni al Atl oRtri ttloillo ili ainc() per- T
attraverso il condùttor.e
(fig' 113). Nel circuito esterno"si rt'a c:orrente.rame
1ì:ì
Il iame, .i."t""a.-il- il;;;
tltLto dall'anodo corrisponde lo stti-
di ek'ttrorri rlallo zinco_s-i qalica.ncgativnnrenle. àir,"nia."i";;b menrr.e UUtp" ai *t"
ló zirrco, in clifetto ai"éiéiir-oiri aivdita a,roào sul "r.t"r" cosiccltè I'ef-
cntotlct- (ran1e)
+
G); rta inizio così il processo
I
di elettrolisi- fetto e-lobale può essere riassunto
con la reazione rÀ (il'-i i" -iR li :--fÀ
,, 9,::.fui,lrrì.o. l)ero chc non íìl)|.cna inizi:r il
lcqrultlf
passaggio rlella correnre, ^Úd
C)cutolo_- - -
"::-'Y
r'r(l irriziaìc clettrodo-solrrzione clci ciue nrótalìi clrc si avevn a cir._ Ztt * 2yf, * 2n++"a H2 î (a) Fiq.113.
t40
ELETTROLOGIA l4r
CENNI SULLA TEORIA I]ELLA PILA
Gli ioni cli zinco.Z**. sostituiscono poco a poco quelri cli idrogeno
e ia soluzione primitiva (2H*; so;-) dì acido È1.
gressivamente in soluzione di solfato ìolforico si trasforma pro-
cli zinco (Zn*,; SO.:_i.
L'insieme delle reazioni ctrimiche riassunte darla (a) libera energia che
si trasforma in energia elettrica.
Questa teoria
non tiene conto dell'effetto vorta. Effettivamenle, neila pila
di fig non si ha contatto dir:etto cu-Zn e inoltre
113, a tazza
esterno anche se il conduttore è un nto ra corrente fluisce nel circuito
aiveiso dal rame.
- _ La pila di Volre
_. ^
li".lll,"..""graveciifettopei@ratico.Senelcircuito
ql Llno dr queste pile si inserisce un amperometro,
corrente, d,po pocrri secondi, criminuisce di si vede infatti che la
irtensirà fino acr annuilarsi.'
Questtr f.atlo è dovrrto alla polarizzazione eleltrolilica clte compare
cessi di elettrolisi tutte le -volte che il fenomeno nel pro-
chimica clell'elettroclo, o clella solirzione circostante. modifica la costituzione
Fig. 114 a)
Esàminiamoro ner caso cleila p'a: llcrrogeno Pila Fis. 114 b)
rame forma una guai.a gassosa ah" p"a conto che si ribera ar catodo d,i
dt
DANIELL Schema.
del circuito e conìribuis.-" giJ suo aumenta la resistenza
i"aiúori." r,inrensità dela corrente. Ma
li|^-!i "J *oaìn.u la succession; dei conclurtori,
urr Iapresenza creriidrogeno
e rn presenza deila soluzione crea una
Questa lorza contro-erettromotr;.r ,iutiir.ef.e...nt. contt:aria a querìa cteta pila. Alla chiusura del circuito, attraverso una resistenza, le reazioni d'elet.
corrente di polarizza<ione d.ela pila stessa ner circuito' crelra pila una Ilotlo sono le seguenti:
che riesce ad ann'ilare la cor-
/-lrente principale. all'qnoclo @, come per la pila voltiana, lo zinco si ionizza e ioni Zn.'
t:,
I .r- ill:1,: .per. ovviare a del
quesro dilerro è evidenre: bisogna impedire
circuito esterno) si deposhllclroleraÀ
passano in soluzione
{ ruo
\ guesro scopc, furon@"*rr"ffi,# ù'.+ Zn'* * 2e- (reazione all'rntodo)
r::Junlo convenienrc, ctetti ,t"paoîirràii". viene impedita
J
della forzíì contro-elettromofrice. Ia formazione
/ Gli elettroni prodotti nella ionizzazione fluiscono nel circuito esterno
\ Qtrestc pile sono de,e pile a clepolarizzantq o impolnrizzabili, ed in verso il
rame, in senso inverso della corrente convenzionale.
conrmercio se ne rranno di crivèrse specia; ^"
ffiffir.',,ì] Lo zínco si consuma.
l' Píla dÍ Dan'ieII. È costituita da
cilindro cavo, immerso- in una soruzione un erettrodo di zinco a forma di Al catodo Q gli ioni Cu* * della soluzione CaSOa si scaricano, ricevendo
zrt**; so'+--) e cla un erettrodo d.i rame satura cri solfato c\ zinco (ioni gli elettroni della corrente e si ha deposito di atomi di Ca secondo la
immerso in una ,oirriorr" pr_,r" reazione:
satnra di solfato di rame (ioni Cu'*; SO+__). .: i'
Le clue soluzio'i elettroritiche sono separate da un vaso
ìana non verniciata e quincli poroso tng.-ii+).
v, cri porcer- *'.t * 2e- * cu I (reazione aI ca_toclo)

,"," T;i:?ii3r,che
i ctue etertrocli sono gli
di quelti cteìla pita del Volta;
sressi varìa La massa dell'elettrodo di rante aumentcL ma Ia sua flatLffa non r)iene
Ogni elettrodo è inrmerso
in una soluzione di un suo sale. modíficata.
Pelil circuito esterno, come nella pila cli Volta, si ha:
Il consumo di ioni Crr*+ impoverisce la soluzione di CttSOt che occorre arricchire
RAME polo positivo * di nuovi cristalli dopo un certo periodo di tempo. Al contrario la soluzione di ZnSOt
ZINCO polo negativo si arricchisce per la plesenza degli ioni Zn++ provenienti dalla reazione anodica e
- degli ioni SOo-- delle due soluzioni che, secondo la moderna interpretazione dei pro-
Fer il circuito interno perciò i clue elettrocli sono:
ccssi elettrolitici, rimangono passivi.

ZINCO anodo @
Poichè Ia natura degli elettrodi non uiene modificata durante il fun'
RAME catodo ,io,*r,rrd Io oiln è i^*lnri.
\7
142
ELETTROLOCIA
CENNI SUI-LA TEORIA DÈLLA PILA 143

L'insieme clellc reaziclr-ri cl'elettroclo puo cssere riasstrnto così:


La forza elcttronotrice della Pila Leclanché è circa E=l,5volt e la resistenza
internadi qualche ohm.
Zn + Cu*' Zn.. + Cu
Nel tipo zì secco il cloruro cl'ammonio è mescolato con una sosl,ìllziì geìatirtosa
Queste reazioni avvengono liberanclo energia chimica che .rriene tlasfor_ che jo immobilìzza mentle il biossido cli manganese è contenuto, assietre alla sbart':r
nrîta in encrgia elcttrica. di carbone, in un sacchetto cli tela (fie' 116).
Spesso si raggruppano in serie 3 elementi Leclanclré per formare così la pila di
La f orza elettromotrice clella pila cli Daniell è sensrbilmer.rte E l,0g volt, l.e.nt, E:4,5tolt da tutti ben conosciuta. \
rîa Ia rcsistenza interna è piuttosto elevata per la presenza del vaso =
poroso.

.,. 12) nUo- Leclanché. - Qttest:r pila ìrzr conrc polo negativo per il circuito esrerllo Lln
cilin(lr€tto di zinco Zrz imnerso in una soluzione di clortrio ai uiriÀó"io tr-;; ìuH"-l Cl:) POLO POLO
che fa cla-elettrolita; polo positivo è rrn prisma cli carbone c, circonclaro rìa urr' me- POSITIVO
scolanza di coke e cli biossiclo cìi nangànese Llnoz che NEGATIVO
{lìs. ll5).
ì-,
ìì- dìpotariTzante
"oiiiriii.." +
Aìla. chiusura del circuito
si r.ìanno re seguenti reazioni d'erettro(ro:
all'rnoio Q) Qincol, come nelle pile prccedentì si ha ionizzztzionc dello zinco
Zn+Zn++ + 2e- (reazione all'ttnodo\
llNopo I O C t.^refl
rru-f
Al catoào Q (cttrbotrc) arrivano gli ammonioioni NIIr+ chc riceveldo ciascuno
un eltltrone si trasforrtlano in NÌIr, anuttonitrcn, che rinrane in soluzione e idroqeno: /"- 2 NH4r+2 e-* 2 NH: f
2 NHr * 2e *2 NlIr 1- Hz (rcazione ul ctttodo) 2Cl*- 2Cl*2e il soluzione K."'
Zn'f r +t^"ì ^1-
'!!
'2 "',,1,'i0,",r.'"*,i"",0,,"'
CI + Zn
"'
->
Bilancio: Zn-Zn' ' *2 € + Hr O+Mnr Os
Si ha ionizzazione dello Zínco

Mn Ot
3. Pila conrpione tli fVeston,. - L'elemento Weston costituisce il campione legale
cli f.e.m. percl.rè questa rinane coslante per un lunghissimo periodo di tempo. Ci linti-
tiamo a descriverlo: Ia catena dei conduttori è la seguente:

polo positilo + Hg I Hg.SO. I CaSOr I cd (amalgama) polo nestttit'o

INVOLUCRO DI ZINCO Come la Pila cli Danicll essa è impolarizzabile perchè ogni elettrodo ò in contatto
con un sno sale.
Fig. 115 a). Fig. lló. La f.e.m. della Pila cli Weston, alla ter.ììperatura di 20" ò, con allo graclo (ti
PILA I-ECLANCIIÉ. PII-A A StrCCO. pIecisionc:
E = l,0183volt

. Il l;iossido cli ntanganese MnOz che avvolge il catoclo (carbonc), ossicla l,icìrogeno 4. PìIe a conútustíbíIe. - In tuttc le pilc descrittc, ad eccezioue della pila cant'
ln arrivo in modo cìre I'eìettrodo non subisce alclrna motulìcazione e quinai la pila pione che è nlolto costosa ed è utilizzata solo nei laboralori pcr confronto di f.c.rr.,
tton si polttriTz.tL. si ha sempre consLltllo di zinco, metallo che, allo stato ptlIo, ò pitlttosto caro e clre
A'vertiirr.ro cht: il Mno4 solido, agisce rentamente sul|icrrogcno e perciò è op- ha rrn peso volunrico notevolc.
tLtno. usarc. lit pila a intermittenza in noclo che Ia clepolarizzàzionc ln qrresti anni nunerosi laboratori di ricelca, specie americani, stanno spcl'lmelì-
llot periocli avvenga eprro tando rlellc pile spcciali dette pile a combustibile o " fuell cetls " nclle tluali si impic-
tlue di lunzionarncnto. gano iclrogeno e ossigcno, leggeri e non costosi.
. Data l'importanza clella pila. Leclanché, specic nella eclizione a < secco,, fabbricata Basta pensare, in base alla seconda legge cli- Faraday, che ut grantttlo cli idrogetlo
llì centinaia cli r.t.tiliorri di esemplari pcr le lampade tascabili, radio e-TV-portatili
cliarno I. scher'a cornpÌeto dei ir.rniionamento, con la possibile interpretazionc. etc., può fornirb la stessa quantità cli elettricità oi -? = 32,5 t: c1i zinco.
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Lr-u-a- u,*iiy ..t* l'l nryy,,o Jl*,b-. *& .n4i1,l**,, c-t c,rr,re;&&.,4( et,*,*,tok_
*ú' "r*r**ihru úrrlA t*^rl*fr,* ,) .,tzt/ *j*o uL a.u-út. ,'/ L-toro dJ a-4fî.,u-a,1*,*" {tr'
aL,z **l;Jl ,/t gn,le- ,{*/L Aé^lL.^ &J " ,^e el,tga,ah ,L^ p,*
c{,Jt*,Aa ee- n,*f"A <- o,*fr.&
- &r*h*lt ao'f' "/* úil*** aL) fh-"
>,*(-, nlco*i\ .J{' ,l"lr{L t/"(tL AUr,_o" (t-,} d- +J rleL,,[,a" *.{ .*^'.b/L
ù k*-f*h---- tr"rb, ; .'164 Fln* zlrtza4n "{t/A { t" f " AuLu-n-k) =
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Cl.''c'è,./lu CQ- '<-L-/Lr' .L ,u, ( cJ.z, .-" lr" c/tr'.rzJ.; a;-a.-t*- ccze.tz- c*),-zt-l-+- h.
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