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ORGANIZZAZIONI E RETI
I
Gli individui spesso si associano in gruppi per svolgere attività che non potrebbero
facilmente svolgere da soli. Tra gli strumenti principali per realizzare queste azioni vi sono le
organizzazioni: gruppi con un numero identi cabile di componenti che intraprendono azioni
collettive per il conseguimento di scopi comuni.
Possono essere composte da un piccolo gruppo di individui che già si conoscono, ma più spesso
sono organismi più grandi e impersonali come per esempio le università o le istituzioni religiose.
Le organizzazioni
tendono ad avere:
● Un carattere formale → ovvero quando sono razionalmente concepite per conseguire
i suoi obiettivi per mezzo di norme, regole e procedure esplicite.
● Hanno per lo più un'architettura de nita → cioè sono fondate per scopi de niti e
collocate in ambienti speci ci destinati a realizzare quegli scopi.
● Si può dire dunque che abbiano una funzione regolatrice → in uenzano e modellano
il comportamento individuale.
Il lavoro delle organizzazioni è il coordinamento di attività e risorse, nel tempo si trasformano
le strutture interne e i rapporti tra organizzazioni e gruppi esterni, inoltre i ni delle
organizzazioni non sono ssi.
Le organizzazioni come burocrazie
Il termine burocrazia fu inventato nel 1745 da Monsieur de Gournay, egli aggiunse alla
parola francese “bureau” (che signi ca u cio), il termine greco che signi ca potere.
Burocrazia pertanto signi ca il “potere dei funzionari ”. in un primo momento questa
de nizione fu utilizzata solo per i funzionari statali,Il concetto fu usato da sempre in modo
dispregiativo,come avviene tuttora.
Gli studi sociologici delle organizzazioni comunque sono stati dominati dall'opera di
Max Weber.
Weber: la modernità come dominio burocratico
Max Weber ha proposto la prima interpretazione della nascita delle organizzazioni moderne. Le
organizzazioni sostiene Weber, sono sistemi di coordinamento delle attività umane stabili nello
spazio e nel tempo. Weber ha anche sottolineato che lo
sviluppo delle organizzazioni dipende dal controllo dell'informazione, per funzionare infatti
un'organizzazione ha bisogno di regole scritte e di archivi in cui conservare la propria
“memoria”. Secondo Weber tutte le organizzazioni moderne tendono ad essere
burocratiche, l'espansione della burocrazia è inevitabile.
Lo sviluppo di un apparato burocratico è l'unico modo per a rontare le esigenze
amministrative dei sistemi sociali di grandi dimensioni. Per comprendere origini e natura
dell'espansione burocratica Weber ha elaborato un “tipo ideale” di burocrazia, dove per
“ideale” non indica qualcosa di desiderabile, bensì la “forma pura” dell'organizzazione
burocratica. Un tipo ideale è infatti una descrizione astratta ottenuta accentuando alcuni
aspetti di casi reali per mettere in evidenza i caratteri essenziali.
Weber elenca numerose caratteristiche del tipo ideale di burocrazia:
● Una struttura gerarchica. La burocrazia ha l’aspetto di una piramide.
● Vi devono essere delle regole scritte che governano la condotta del personale a tutti i
livelli di organizzazione.
● Il personale deve essere costituito da individui stipendiati a tempo pieno.
● Ogni mansione prevede una precisa e determinata retribuzione.
● Vi deve essere una separazione tra vita privata e vita professionale.
LE IMPRESE TRANSAZIONAL
Imprese transazionali: Imprese che con la globalizzazione operano in un contesto
economico internazionale, hanno quindi liali in due o più paesi e sono note anche con il
nome di “multinazionali ”. Svolgono un ruolo importante nella divisione internazionale del
lavoro, con cui si intende la specializzazione nella produzione di beni per il mercato
mondiale.
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Vi sono diverse categorie:
Imprese etnocentriche → le politiche aziendali sono decise e gestite dal quartier generale
nel paese di origine. Le imprese nel resto del mondo sono estensioni dell’azienda originaria,
e le pratiche sono standardizzate a livello mondiale.
Imprese policentriche → in cui le sussidiarie estere sono gestite dalle società locali, una per
ciascun paese. Il quartier generale nel paese d'origine de nisce ampie linee guida entro cui
le società locali gestiscono in proprio gli a ari.
Imprese geocentriche → i cui sistemi manageriali sono integrati a livello globale.
A partire dagli anni 80 vi sono stati diversi nuovi approcci allo studio del management,
L'actor-network theory: è un approccio teorico allo studio delle relazioni tra dimensione
umana e non umana. Originato dagli studi sociologici sulle scienze naturali e sulla ricerca
scienti ca, tale approccio è stato proposto in particolare dallo studioso francese Bruno
Latour. con questa teoria si va ad insistere sul ruolo attivo delle “cose” non umane. L’azienda
non è solo una somma di strutture siche e manodopera umana, ma è composta da edi ci,
materiali testuali, macchine.
LO STUDIO DELLE RETI
Per reti si intendono tutte le connessioni dirette e indirette che una persona o un gruppo
hanno con altre persone o gruppi. Le reti personali comprendono persone che si conoscono
direttamente (ad esempio gli amici) o indirettamente (ad esempio gli amici di amici).
I gruppisociali sono uno strumento per entrar a far parte di reti ma non tutte le reti sono gruppi
sociali, molte mancano di quelle aspettative condivise e di quel senso di identità condivisa
tipici del gruppi sociale.
Le reti ci sono utili in molti modi, Mark Granovetter ha dimostrato la grandissima forza dei legami
deboli, soprattutto tra i gruppi socioeconomici più elevati.
Granovetter ha riscontrato che i professionisti di alto livello e i manager vengono a
conoscenza di nuove o erte di lavoro attraverso i contatti, come parenti alla lontana o
semplici conoscenti. Tali legami deboli possono essere di grande bene cio per il fatto che
parenti o conoscenti tendono ad avere contatti assai diversi da quelli dei nostri amici più
stretti , i cui contatti sociali sono molto analoghi ai nostri. Le reti oggi sono potenziate
dall'ICT (information and communication technology) e da Internet. L’avvento di
quest’ultimo ha permesso le elaborazioni di dati istantaneamente in ogni parte del mondo.
Il capitale sociale
Gli individui a volte scelgono di aderire ad alcune organizzazioni al ne di acquisire contatti
e accrescere la propria in uenza. Il capitale sociale è l'insieme dei contatti che consentono
ai singoli individui di realizzare i propri obiettivi e di incrementare la propria in uenza. Il
concetto di capitale sociale è subentrato nel contesto sociologico intorno agli anni 80, e in
Europa è associato all'opera del sociologo francese Pierre Bourdieu, ma l'impegno in
questoambito lo si deve anche a Robert Putnam. Putnam ha realizzato uno studio del capitale
sociale negli Stati Uniti, arrivando a distinguere due tipologie di esso:
●Il capitale sociale bridging → unisce le persone nonostante le di erenze sociali
●Il capitale sociale bonding → ra orza le identità esclusive e i gruppi omogenei.
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