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Organizzazione aziendale

Lezione 1
d.scarrozza@unilink.it
libri. Leggere le organizzazioni e progettare le organizzazioni (arancione e blu)
(Chuck mackinnon-primo laboratorio)

Differenza tra struttura organizzativa privata e organizzazione pubblica. Ad esempio la figura del
direttore del personale nelle PA che invece nel privato non esiste più ma si parla di direzione e
sviluppo delle gestioni umane che ha quindi un senso di crescita.

Cosa è un’organizzazione?

L’imprenditore ha l’idea e delle risorse ma chi produce valore è la figura del manager che ha una
competenza di carattere gestionale ed organizzative.
(il direttore delle risorse umane è diverso dal direttore del personale- il primo considera i
dipendenti come delle vere e proprie risorse mentre il secondo le considera come numero.)

DEFINIZIONE DI ORGANIZZAZIONE: INSIEME COMPIUTO DI CONOSCENZE ( avere conoscenze


diverse tra di loro significa gestire le persone, dividere il lavoro e quindi coordinare quelle persone)
CHE CI AIUTANO AD SPIEGARE E INFLUENZARE IL COMPORTAMENTO (le e persone all’interno
dell’organizzazione si adottano dei comportamenti di cui bisogna chiedersi il perché; poiché ci
permette di capire cosa dobbiamo fare per capire il comportamento di quella persona e che deve
essere funzionale al raggiungimento degli obbiettivi) DELLE PERSONE AL LAVORO E CHE LE SPINGE
AL RAGGIUNGIMENTO DI RISULTATI(i risultati che si possono conseguire possono essere i più
disparati e quindi a prescindere dal profitto può essere commercializzare un nuovo prodotto,
aumentare la soddisfazione delle persone)

LE TEORIE CLASSICHE DELLE ORGANIZZAZIONI.


Organizzazione che non è una scatola chiusa ovvero un sistema chiuso (come se non si rapportasse
con l’ambiente esterno). Ma è un sistema che si adatta (passando dal modo migliore assoluto al
migliore adattamento possibile).

DOMANDA SULLE STRUTTURE ORGANIZZATIVE FONDAMENTALE PER L’ESAME. (COSTRUZIONE


ORGANIGRAMMI)

LEZIONE 2
1. LE TEORIE CLASSICHE
Max weber, federick taylor, ed Enrique faiole

2. LA TEORIA BUROCRATICA
MAX WEBER.
Prussia intorno al 1890, max weber era un sociologo.
Utilizza un approccio cercando di capire quale è l’approccio più effiociente ed efficace per fare un
‘organizzazione razionale che utilizza le proprie risorse per ottenere i risultati desiderati.
Il modo migliore è quello di studiare, osservare, analizzare quelle che in questo momento in
prussia sono le realta organizzativi che conseguono i migliori risultati.
Ovvero la PA e le forze armate. Entra all’interno di queste organizzazioni studiandole e ne tira fuori
una serie di principi e li formalizza all’interno di un manuale organizzativo.
Questa teoria si può sintetizzare con la parola “regola” o “norma”.
Scritto questo manuale, lo “vende” a tutte le altre realtà.
I principi scritti erano tantissimi. Urwick, un suo allievo, ne ha estratto 21.
I principali, e da tenere conto per il resto del corso sono:
 FORMALIZZAZIONE: nelle organizzazioni tutto doveva essere messo per iscritto.
È necessario raccogliere la conoscenza in quel manuale.
Nel momento in cui la nostra azienda inizi a funzionare bisognava ipotizzare e conoscere
già tutto quello che poteva succedere. Ovviamente ha previsto che ci siano delle eccezioni
che vanno messe per iscritto.
A seguito della formalizzazione, c’è la STANDARDIZZAZIONE ovvero che le cose vengano
fatte seguendo la stessa procedura. Una presuppone l’altra.
Tutto questo si ripercuote sui comportamenti delle persone, weber vuole una macchina
razionale ed efficiente. Formalizzando porta l’uomo a trovarsi in una gabbia ed a
comportarsi come una macchina poiché non può decidere nulla ma con ciò si ottengono
comportamenti CONTROLLABILI e PREVEDIBILI. Si parla dunque di efficacia ed efficienza,
efficiente perché so che la procedura applicata è la più efficiente ed efficacia perché non
essendoci un processo decisionale sono sempre più veloci. (le organizzazioni
monopolistiche sono tutte delle burocrazie poiché possono benissimo standardizzare)
(mentre per lr società di consulenza non si può standardizzare)
 AUTORITA’: la sola autorità in Italia è quella legale, weber dice che ci sono tre tipi di
autorità: tradizionale, carismatica, legale.
Tradizionale: il rischio di questo è che essendo esogena non è un’autorità che nasce
all’interno di un ‘organizzazione e quindi molto debole poiché non si basa sulle
competenze (ad esempio il figlio di qualcuno che nella nell’azienda).
Carismatica: attribuisco l’autorità a quella persona che ha le capacità per farlo ed è
completamente endogena ovvero che le persone dell’organizzazione riconosco questa
autorità.
Queste due appena citate in realtà non si trovano difatti l’unica autorità è quella legale
ovvero un compromesso tra le precedenti. Si stabilisce tramite norma quali sono i requisiti
che avrà quella persona per avere ed acquisire potere all’interno dell’organizzazione. È
esogena ma si può controllare attraverso la norma cui l’autorità deriva. (titolo di studio per
poter essere..).
 (Weber fa una forzatura da questo punto di vista perché troppo semplificate e poche)
DIVISIONE DEL LAVORO.
Sono tre le figure professionali: i progettisti, controllori, gli esecutori.
I progettisti sono coloro che scrivono il manuale, gli esecutori sono coloro che lavorano e
mettono in pratica ciò che è scritto nel manuale mentre i controllori sono coloro che si
occupano di controllare. Il capo è il controllore perché ha il potere di dire se gli altri stanno
seguendo le regole o meno quindi sanziona, chiede nuove procedure mancanti e quindi il
modo migliore per fare le cose.
 SPECIALIZZAZIONE: se si mette insieme la formalizzazione, la standardizzazione e la
divisione del lavoro ne deriva la SPECIALIZZAZIONE ovvero ad ogni omino all’interno
dell’organizzazione io assegno un compito, un’attività.
Questo perché se si lascia che una persona svolga solo un’attività, quella persona diventa la
più brava in quell’attività, sa riconoscere le eccezioni. La specializzazione diventa una
fondamenta per l’efficacia e l’efficienza.
 AMPIEZZA DEL CONTROLLO (altamente discutibile), ci dice quale è il numero ottimale di
dipendenti che ciascun capo può avere e ciò si ripercuote sulla gerarchia,
sull’organigramma (che ci dice chi fa cosa). Secondo weber per poter esercitare il controllo
in modo efficace il capo non può avere più di 5 dipendenti, se ne avesse 6 farebbe fatica a
stare dietro a tutti, 4 sono troppo pochi.
L’ampiezza di controllo ha ripercussioni in termini di struttura che può essere piatta quando
un capo controlla tanti collaboratori ovvero quando si diversificano a livello orizzontale
piuttosto che verticale.
 LA CARRIERA: importante perché una conseguenza della specializzazione poiché è la
carriera è possibile sulla base dell’anzianità di servizio ovvero da quanti anni ricopri quella
posizione all’interno dell’organizzazione.
 VALUTAZIONE DELLA PRESTAZIONE: nel modello burocratico non contano i risultati, sono
bravo se ho lavorato rispettato sempre le regole. (La riforma Brunetta, nella PA, le persone
devono essere valutate sulla base di ciò che producono) non valutando il risultato non si
raggiunge efficacia ed efficienza.
 I VALORI: tutte le persone che lavorano all’interno della burocrazia sono fedeltà ed
obbedienza. Fedeltà perché le persone si identificano con quell’organizzazione.
Obbedienza ovvero il rispetto del sistema delle regole generali.

3. ORGANIZZAZIONE SCIENTIFICA DEL LAVORO


TAYLOR
Dlla prussia passiamo all’Almerica ed ad un approccio completamente differente, più
ingegneristico.
Nascono le grandi fabbriche americane intorno al 1910/20. Il problema più grande in
america era quello della disoccupazione. Taylor applica un approccio completamente
ribaltato. Taylor definisce ed estrapola delle teorie a priori divulgandole alle aziende.
Fece talmente tanti soldi che andò in pensioni giovanissimo. A modo suo era stato un genio
e prova a interrogarsi su come mantenere saldo il funzionamento delle organizzazioni e il
loro sviluppo senza far dilagare la piaga della disoccupazione.
RIVOLUZIONE MENTALE- nuovo approccio e nuova prospettiva che traduce in principi
pratici e concreti rispetto a Weber al fine di tradurre questo approccio mentale. Se weber
parla di teoria burocratica, Taylor parla di organizzazione scientifica del lavoro.
Innanzitutto, si parla di SURPLUS ECONOMICO (tutto la parte in più del guadagno che si
ripartisce dagli imprenditori e il resto). Prima di questa teoria l’idea era che l’aumento della
produttività (che si aveva con gli impianti di produzione che si iniziavano ad utilizzare al
posto della forza lavoro umana) portava ad una disoccupazione.
Taylor invece dice, che l’aumento della produttività non deve portare ad un aumento della
disoccupazione. Aumentando la produttività diminuivo il costo medio unitario. Diminuendo
anche il prezzo finale riuscivo ad aumentare la domanda (se il gelato costa di meno più
persone lo acquistano) di conseguenza dovrò aumentare anche l’offerta altrimenti non si
riesce a coprire la domanda e quindi ho bisogno di nuovo personale.
PER TAYLOR QUINDI Più PRODUTTIVITA’ PORTA A PiU’ OCCUPAZIONE.

COME SI AUMENTA LA PRODUTTIVITA’?


SVILUPPO DELLA SCIENZA: nasce il concetto di parcellizzazione : prendere un processo
produttivo e scomporlo in singoli compiti arrivando ai minimi termini (task management).
Quindi devo studiare a quel punto in maniera scientifica come quel compito viene svolto e
quindi quali strumenti utilizzare, quanto tempo ci impiego…
Studiare anche tutti gli elementi ambientali che lo possono condizionare.
Ied oltre a studiare il processo produttivo, bisogna studiare e comprendere quali
sono gli elementi che influenzano le azioni delle persone. L’unico era l’incentivo
monetario e quindi l’idea del COTTIMO: ovvero ti pago quanto produci.
2. SELEZIONE E ADDESTRAMENTO SCIENTIFICO DEI LAVORATORI E LORO SVILUPPO: ovvero
cercare le persone giuste con le caratteristiche fisiche giuste per svolgere quella determinata
attività.
4. METTERE INSIEME SCIENZA E LAVORATORI: CHE SI DIVIDE IN DIREZIONE ED OPERAI
Ciò introduce ad una intima e costante collaborazione fra direzione e lavoratori: questo è
importante perché si riprende il principio della standardizzazione, l’enfasi sul controllo e la
specializzazione. L’obbiettivo è aumentare il surplus.

LA SCUOLA AMMINISTRATIVA-FAYOL
Francia-1930. Fayola si concentra sulla funzione direzionale (figura del dirigente)
dove a differenza degli altri due il dirgente non è colui ai veritici della piramide
organizzativa ma qualsiasi persona si trovi nella condizione di dirigere altre persone
a prescindere dalla gerarchia. Quidni si occupa di colui che guida altre persone. Per
questo motivo dice che la funzione direzionale è
UNIVERSALE perché indispensabile per ogni tipo di azienda e DIFFUSA perché non
si occupa solo delle persone ai veritici.
Accanto a quello che sono le funzioni tradizionali (funz. Commerciali, finanza ecc.) si
aggiunge anche quella direzionale che ha dei compiti molto specifici. Il dirigente
deve pianificare (definizione piano lavoro tempi), organizzare (dividere il lavoro tra
le persone), comandare, coordinare e controllare,
tutte queste attività ci raccontano che ogni azione di progettazione organizzativa è
fatta di specializzazione e coordinamento.

E quali sono i principi che devono essere applicati per guidare l’attività di
specializzazione e coordinamento?
SPECIALIZZAZIONE: prima specializzo poi coordino. I principi sono:
 IL PRINCIPIO DI DIPARTIMENTALIZZAZIONE- chi si trova a dirigere deve fare in modo che le
persone si specializzino in determinate attività. Però bisogna individuare un criterio rispetto
al quale faccio questa divisione. E devo fare in modo che tutti lo conoscono. (ad es: nella
funzione finanza metterò tutti i contabili)
 IL PRINCIPIO DI LINEA STAFF-quali osno gli organi di linea e gli organi di staff?
Ci sono delle unità all’interno dell’organizzazione che contribuiscono in modo diretto al
conseguimento del risultato mentre quelle di staff sono quelle che facilitano il
raggiungimento dell’obbiettivo che però supportano la direzione e l’organizzazione che c’è
sotto in modo indiretto( consulenza, …)

IPRINCIPI DI COORDINAMENTIO
 PRINCIPIO DELL’UNITÀ DI COMANDO dice che nessun partecipante all’organizzazione deve
ricevere ordini da più di un superiore. Cosa che invece accade molto spesso
 PRINCIPIO DELL’EAMPIEZZA DI CONTROLLO senza dare un numero dice che un capo on
deve avere più dipendenti se non riesce a gestirli con efficacia
 PRINCIPIO DELL’ECCEZIONE: Si bussa alla porta del capo se c’è un eccezione e non se si
gestiscono compiti di routine
 PRINCIPIO SCALARE: tutti i partecipanti sono legati ad una gerarchia ovvero che non si
scavalca la gerarchia se ho un capo non vado dal capo del mio capo

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