HEIDEGGER - riflessione sull'essere (ontologia)

i diari neri rivelano il suo pensiero anti-liberale, anti-semita → ne fa una critica

speculativa (non è un nazismo rozzo)

ogni svolta è funzionale all’ontologia (come scopo) → fa un STUDIO DELL’ESSERE

→ esso infatti va ripensato totalmente, si chiede quale sia il suo vero
fondamento/natura

Heidegger a criticare le precedenti filosofie dell'essere

→ la tradizione metafisica occidentale è insufficiente e incapace di cogliere tutti i
significati e i valori dell'essere

Tale critica attraversa l'intero pensiero di Heidegger nella sua prima fase (Essere e
tempo, 1927) e nella seconda (a partire dagli scritti degli anni '30: Che cos'è metafisica
1929 e L'essenza della verità 1930).
le due fasi della sua vita non sono così nette
→ lui modifica la sua filosofia → la chiama kehre, ovvero "svolta" come un cambio di
direzione ma con la stessa meta (cfr. tornante di montagna) → due filosofie con il
medesimo scopo

le due fasi sono comunque unitarie perché vi è il perdurare di un interesse ontologico e

di strumenti di analisi simili

L'approccio heideggeriano alla questione dell'essere nella prima fase della sua filosofia
e' al tempo stesso esistenziale e fenomenologico
Fenomenologia → una metodologia filosofica messa a punto da Husserl (con il
quale Heidegger collaboro' a Friburgo come assistente) che recupera un accesso
diretto alle cose cogliendole cosi' come esse si manifestano liberamente

Heidegger lo applica sviluppando una filosofia dell'essere che consista nel

comprendere l'essere stesso a partire da se medesimo e nel suo manifestarsi autentico
al di la' di ogni sovrastruttura culturale.
Esistenzialismo → corrente filosofica il cui primo interesse è l'individuo considerato in
relazione con il mondo, e nella sua singolarità, legata spesso a domande di senso (il
perché dell'esistere, il senso dell'essere al mondo etc.)
L'approccio esistenzialista (a partire dalla concreta esperienza dell'uomo) in Heidegger
non ha autonomia ma è solo strumento di analisi ontologica
→ questo aspetto emerge nella polemica con Sartre in un testo del 1946: Lettera
sull'umanismo ↓
L'essere e il
nulla (1943)

(approccio esistenzialista) Essere e tempo è un testo di Heidegger → si pone la

domanda: qual è il senso dell’essere?
Ogni domanda ha due caratteri
1. ciò che si cerca
2. colui a cui ci rivolgiamo x sapere (la fonte)
 l’unica realtà alla quale possiamo rivolgerci per avere risposte è l’UOMO stesso
→ la risposta cambia a seconda di chi interroghi
→va quindi studiato e interrogato nella sua specificità, in un ambiente che non lo
influenzi

l'esito di questa ricerca è l'analitica esistenziale → ricostruzione delle forme/modi più

importanti (chiamati da Heidegger esistenziali) dell'essere dell'uomo

posto il suo darsi, l’uomo si produce in una condizione funzionale ad un FUTURO o

PROGETTO (come attuale non piena realizzazione)
→ l’uomo è cosi proiettato nel tempo futuro proprio del progetto

l’uomo = ESISTENZA ricondotta alla sua autentica significanza

→ indica una condizione composta da EX e SISTO (rimanda all’atto ontologico)
attenzione: non è esistenza come puro darsi/pura presenza

Heidegger pensa l'uomo come Esserci (Da-sein), ovvero un essere che si da'
sempre in un contesto e in una condizione determinata → concetto che viene
approfondito dicendo "Essere-nel-mondo", ovvero l’esistenza intesa come costante
apertura progettante
→ l’uomo è quindi POSSIBILITÀ, non è mai definitavemente

RAPPORTO STRUMENTALE TRA UOMO E MONDO

gli oggetti del mondo sono strumenti per l'azione dell'uomo; l'uomo è soggetto coinvolto
con la realtà la quale viene vissuta a partire dai propri bisogni e progetti
→ funzione pratica del mondo

questi strumenti sono segni, che rimandano ad altro

→ di conseguenza il rapporto mondo-uomo si fonderà sulle categorie della
decifrazione/utilizzo dei segni → la comprensione
↓
sarà quindi sempre fondata su delle pre-comprensioni
che verranno
analizzate e messe in discussione nella relazione di
ciascun individuo con il mondo
(circolo ermeneutico)