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Grice “Logica e conversazione”

Formalisti e informalisti
• Grice distingue nel suo articolo fra formalisti e
informalisti
• Sia i formalisti che gli informalisti ritengono che ci sia
un divario fra gli espedienti formali e il linguaggio
naturale

Gli espedienti formali


• Occorre introdurre alcune nozioni di logica per
intendere ciò che Grice dice sugli espedienti formali.
• In logica vengono introdotti i connettivi, sono elementi
del linguaggio formale che connettono proposizioni.
• I connettivi sono:
• ¬ (non), ∧(e), ∨(o), →(se…allora)
• Grice parla anche di altri espedienti formali che
tralasciamo

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Qual è il significato di questi connettivi?
• Il significato viene fornito per i formalisti dalle tavole
di verità.
• Ad esempio:
• “Paolo non è antipatico”
• Verrà tradotto:
• ¬P
• P = Paolo è antipatico
• E il significato del connettivo verrà dato dalla seguente
tavola di verità:
P ¬P
V F
F V
Consideriamo ora la congiunzione
• Si consideri ad esempio l’enunciato:
• Maria è rimasta incinta e si è sposata
• P = Maria è rimasta incinta
• Q = Maria si è sposata
• P∧Q
• Ora qual è il significato di questo connettivo?
• Per un formalista il significato è dato dalla tavola di
verità:
P Q P∧Q
V V V
V F F
F V F
F F F

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Ma….
• Consideriamo ancora:
• “Maria è rimasta incinta e si è sposata”
• L’enunciato è vero quando entrambi i congiunti sono
veri
• Ma quando noi ascoltiamo questo enunciato tendiamo
a inferire che Maria è rimasta incinte prima di sposarsi,
questa inferenza non è però basata sulle tavole di verità

Il dibattito fra formalisti e informalisti


• Il formalista insisterebbe che ciò che conta di più nel
linguaggio sono le inferenze logicamente valide che ci
permettono di evitare i rischi della “metafisica”
(scienza senza senso)
• Quindi l’unica analisi valida e le uniche inferenze
valide sono quelle dettate dall’analisi logica
(scientificamente accettabili)
• Tutto ciò che prescinde dall’analisi logica non è
filosoficamente interessante

• L’informalista invece insiste che la lingua non si


adegua ai bisogni della scienza
• La lingua è quella che noi utilizziamo tutti i giorni e le
inferenze che noi traiamo sono altrettanto valide.
• C’è una logica che presiede anche la lingua naturale e
la lingua naturale non può essere ridotta alla lingua
formale dei formalisti

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E Grice?
• Grice è un informalista, un teorico del linguaggio
comune
• Ma crede che nel dibattito in corso ci sia un errore:
l’assunzione che l’analisi formale sia in contrasto con il
linguaggio naturale
• Per Grice: le due analisi possono coesistere
perfettamente

Come possono coesistere?


• Occorre distinguere due livelli di significato:
1. Ciò che è detto
2. Ciò che è implicato

“Ciò che è detto” corrisponde al significato vero-


condizionale di ciò che è comunicato (a ciò che è oggetto
di studio da parte di sintassi e semantica e, nel caso di
enunciati con connettivi, è fornito dalle tavole di verità)

Ciò che è implicato va al di là di ciò che è detto.


• Nel caso di
• “Maria è rimasta incinta e si è sposata”
• Ciò che è implicato è che Maria è rimasta incinta prima
di sposarsi.
• Ma l’implicatura non cancella il significato vero-
condizionale (l’enunciato è vero se e solo se sono veri
entrambi i congiunti)

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La differenza
• Il significato vero-condizionale (o vero-funzionale),
“ciò che è detto” non è cancellabile
• “Maria è rimasta incinta e si è sposata, ma non si è
sposata”

• Ciò che è implicato è invece cancellabile, come in:


• “Maria è rimasta incinta e si è sposata, ma non so in
quale ordine”

Si tratta ora di analizzare come noi arriviamo a


comprendere ciò che è implicato
• Grice distingue fra:
• Implicatura convenzionale
• Implicatura non-convenzionale o conversazionale

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L’implicatura convenzionale
• L’implicatura convenzionale dipende dal significato
che convenzionalmente viene attribuito alle parole

• “John è inglese, quindi è coraggioso”


• P = John è inglese
• Q = John è coraggioso
• P∧Q
• Ciò che è detto corrisponde al significato vero-
funzionale
• E l’implicatura convenzionale? L’implicatura dipende
dal significato convenzionale della parola “quindi”

• “John è inglese, però è coraggioso”


• In questo caso, ciò che è detto è lo stesso che nel caso
precedente, ma ciò che è convenzionalmente implicato
cambia.

• “Maria è sposata, ma non ha figli”

• “Perfino Pierino ha fatto l’esame di filosofia del


linguaggio e lo ha superato”

• “Pierino non ha ancora superato l’esame”

• “Sebbene Pierino abbia lavorato, non ha ricevuto lo


stipendio”

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Ma….
• Le implicature non sono solo implicature
convenzionali.

Si considerino le differenze fra i seguenti esempi:


• “Maria è rimasta incinta e si è sposata”
• Paolo: “Andiamo al cinema?”
Francesca: “Sono stanca”
• Come facciamo a comprendere l’implicatura se non è
legata al significato convenzionale delle parole?

La conversazione è un’impresa razionale di cooperazione


• Quando conversiamo compiamo un comportamento
finalizzato insieme ad altre persone.
• Noi compiamo molti comportamenti finalizzati insieme
ad altre persone:
• Preparare una torta
• Riparare un elettrodomestico
• Suonare un pezzo musicale
• Cantare una canzone

In tutti questi casi:


• Noi ci coordiniamo per ottenere uno scopo che
condividiamo.
• Allo stesso modo affinché avvenga la conversazione,
occorre che ci coordiniamo in modo che ciascuno
partecipi al raggiungimento dello scopo che ci siamo
prefissati.
• Allo stesso modo nel caso dello scambio linguistico …

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Principio di cooperazione
• “il tuo contributo alla conversazione sia tale quale è
richiesto, allo stadio in cui avviene, dallo scopo o
orientamento accettato dello scambio linguistico in cui
sei impegnato”
• Per ogni stadio della conversazione ci sono interventi
adeguati e interventi inadeguati

• Il principio di cooperazione è legato a quattro massime


conversazionali
• Non sono regole che il parlante è tenuto a rispettare,
ma sono aspettative ragionevoli che un soggetto ha
sulle mosse del suo interlocutore

Sono divise in quattro categorie:


• Quantità
• Qualità
• Relazione
• Modo

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Massime conversazionali
Quantità
• Due massime:
1. Dà un contributo tanto informativo quanto è richiesto
2. Non dare un contributo più informativo di quanto è
richiesto

Qualità
• Supermassima:
• “Tenta di dare un contributo che sia vero”
• Due massime:
1. Non dire ciò che credi essere falso
2. Non dire ciò per cui non hai prove adeguate

Relazione
Massima:
• “Sii pertinente”

Modo
• Supermassima:
• “Sii perspicuo”
• Massime:
1. Evita l’oscurità
2. Evita l’ambiguità
3. Sii breve
4. Sii ordinato nell’esposizione

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In tutti i comportamenti cooperativi noi ci comportiamo
rispettando le massime:
• Quantità
• Qualità (contributi autentici)
• Relazione (contributi adatti allo stadio in corso)
• Modo (chiaro e adeguato nei tempi)

Secondo Grice, attenersi al principio di cooperazione è


ciò che è razionale fare
• Così come è razionale condividere uno scopo e
cooperare per esso nella maggior parte delle nostre
interazioni
• Nella maggior parte delle nostre interazioni
cooperative:
1. Abbiamo uno scopo
2. Partecipiamo in modo da rendere le nostre azioni
reciprocamente dipendenti
3. Proseguiamo fino a quando lo scopo è raggiunto o fino
a quando c’è un accordo di smettere

Contro-esempi
• Ci sono casi in cui noi non rispettiamo il principio di
cooperazione (quando litighiamo o quando scriviamo
una lettera)
• Ma nella maggior parte dei casi ci atteniamo ad esso e
quando uno non si attiene al principio fa torto
innanzitutto a se stesso

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• In che modo il principio di cooperazione e le massime
conversazionali ci aiutano a comprendere le
implicature conversazionali?
• Le massime conversazionali ci aiutano a compiere
alcune inferenze

qualità
• Paolo: “Quanti cappelli possiede Marco?”
• Francesca: “Marco possiede tre cappelli”
• Implicatura: Francesca crede ciò e ha prove adeguate

quantità
• Paolo: “Raccontami di Marco”
• Francesca: “Marco ha tre figli”
• Implicatura: Marco non ha più di tre figli

relazione
• Paolo: “Mi si è rotto l’orologio”
• Francesca: “C’è un negozietto qui sotto casa”
• Implicatura: nel negozietto riparano gli orologi

• Paolo: “Sono rimasto senza benzina”


• Passante: “C’è un distributore dietro l’angolo”
• Implicatura: il distributore è di benzina (e non di
caramelle)

• A: “Smith non sembra avere una ragazza in questo


periodo”
• B: “E’ andato spesso a New York”
• Implicatura: è possibile o probabile che abbia una
ragazza a New York
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modo
• “Maria è rimasta incinta e si è sposata”
• Implicatura: è rimasta incinta prima di sposarsi
(massima: sii ordinato nell’esposizione)

Problema
• Paolo: “E’ simpatica la sorella di Maria?”
• Francesca: “Beh, ha un bel vestito”

• Qui non c’è alcuna massima che può essere utilizzata


per comprendere l’implicatura.
• Come si fa a trarre l’implicatura?
• La prossima volta…

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