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Il nome può indicare oggetti, persone, animali, idee, fatti, sentimenti e azioni.
Esistono infatti diverse tipologie di nomi, che si suddividono in:
comuni e propri;
astratti e concreti;
individuali e collettivi;
variabili e invariabili;
difettivi;
primitivi, derivati e alterati;
composti.
ragazza;
cane;
città.
Francesca;
Snoopy;
Francoforte.
Inoltre, bisogna ricordare che rientrano nella categoria dei nomi propri anche i
cognomi e i soprannomi.
bellezza;
felicità;
pensiero;
amore.
amico;
gatto;
casa.
Nonostante la grande differenza tra i nomi astratti e quelli concreti, questi due tipi
di sostantivo non sono sempre facilmente distinguibili. Molto spesso, infatti, un
nome potrebbe, a seconda del senso della frase, appartenere a entrambe le
categorie: si pensi a nomi come medicina o studio che possono assumere sia un
significato concreto che astratto a seconda del contesto.
giocatore;
pecora;
rosa.
Appartengono, invece, alla categoria dei nomi collettivi, tutti quei sostantivi
che si riferiscono a un insieme di persone, animali e cose. Sono esempi di
nomi collettivi i sostantivi:
squadra;
gregge;
roseto.
Un nome classificato come collettivo, inoltre, può essere sia comune che proprio.
nomi regolari, che presentano una sola forma per il singolare e per il
plurale, ad esempio: la madre, le madri;
nomi sovrabbondanti, che possono presentare:
o una forma per il singolare e due per il plurale con stesso significato,
come ad esempio: il lenzuolo → i lenzuoli o le lenzuola;
o due forme per il singolare con significato diverso, ad esempio il
frutto/la frutta;
o due forme per il plurale con significato diverso, ad esempio il
gesto → i gesti o le gesta.
un re/due re;
una serie/due serie;
una bici/ tante bici.
miele;
coraggio;
sangue.
nozze;
ferie;
dintorni.
Quali sono i nomi primitivi, derivati e alterati
Alcune tipologie di nomi dipendono dalla struttura (e quindi dalla forma) di questa
parte del discorso e si suddividono in:
nomi primitivi, cioè sostantivi che non derivano da nessun altro nome,
costruiti da radice + desinenza;
nomi derivati, cioè che derivano da un nome primitivo e che, oltre a una
radice e una desinenza, presentano anche altri elementi come:
o prefissi: super-uomo;
o suffissi: pan-ettier-e.