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Le parti del discorso

Le parti del discorso sono nove, cinque variabili e quattro invariabili.


Le parti variabili del discorso
• Nome: Mario, cane, casa, pensiero;
• articolo: il, lo, la, i, gli, le, un, uno, una;
• aggettivo: bello, elegante, basso, questo, quello;
• pronome: io, lui;
• verbo: essere, avere, mangiare.
Le parti invariabili del discorso
• Avverbio: lentamente, dolcemente, sempre, mai;
• preposizione: di, a, da...;
• congiunzione: e, ma, però...;
• interiezione o esclamazione: ah!, oh!, ahi!...
Il nome
• Il nome o sostantivo è la parte variabile del discorso con cui indichiamo tutto ciò a cui
riusciamo a dare un’identità: persone, animali, cose, pensieri, stati d’animo.

• Nella maggior parte dei casi il nome varia nel genere (maschile/femminile) e nel numero
(singolare/plurale).

In questo esempio la parte che non cambia (gatt-) si


-o gatto chiama radice, mentre quella che cambia è la desinenza.
Gatt -a gatta
-i gatti
-e gatte
La forma del nome: il genere
• Nomi mobili: sono nomi che presentano una desinenza per il maschile
e una per il femminile:
amico/ amica, signore/ signora.
leone/ leonessa, professore/professoressa.
lettore/ lettrice, attore/ attrice.
• Nomi indipendenti: il maschile e il femminile di questi nomi si
formano in maniera indipendente da due radici diverse:
padre – madre;
uomo – donna;
marito – moglie;
genero – nuora;
toro – vacca;
celibe – nubile;
maschio – femmina;
montone – pecora.
• Nomi di genere comune: sono nome che non cambiano forma dal
maschile al femminile:
il cantante / la cantante;
il giornalista / la giornalista;
il collega / la collega;
il pediatra / la pediatra;
il preside / la preside.
• Nomi di animali: molti nomi di animali possiedono un’unica forma
per indicare sia il maschile che il femminile:
lepre, serpente, balena, formica, giraffa.
Bisogna specificare di volta in volta: la lepre maschio / la lepre
femmina, oppure il maschio della lepre / la femmina della lepre.
• Il falso genere.
arco: arma da lancio arca: imbarcazione
pianto: lacrime pianta: vegetale
caso: evento casa: abitazione
panno: tessuto panna: crema di latte
il boa: serpente la boa: galleggiante.
Il numero
• I nomi si distinguono anche per il numero, che può essere singolare o
plurale.
clima / climi, problema /problemi
donna / , bicicletta /
libro / , gelato /
mano /
animale / , mese /
lite / , voce / .
• Particolarità del numero
• I nomi che escono in –cìa e –gìa si comportano così:
se la i è accentata, al plurale si conserva sempre: la farmacia/ le
farmacie; la bugia/ le bugie;
se la i non è accentata, cade se la sillaba è preceduta da consonante: la
faccia/ le facce; la spiaggia/ le spiagge.
Si conserva se è preceduta da vocale: la camicia/ le camicie.
• I nomi che escono in –ca e –ga formano il plurale in:
-chi e -ghi al maschile: gerarca/ gerarchi; monarca/ monarchi; stratega/

-che e –ghe al femminile: barca/ barche; strega/ .

• I nomi che escono in –co e –go formano il plurale in –ci e –gi se


l’accento cade sulla terzultima sillaba (medico/ medici; asparago/
asparagi); formano il plurale in –chi e –ghi se l’accento cade sulla
penultima sillaba (fico/ fichi; lago/ laghi).
• I nomi che escono in –logo hanno il plurale in –logi quando si tratta di
una persona: biologo/ biologi; archeologo/ archeologi.
Quando si tratta di una cosa, il plurale è in –ghi: catalogo/ cataloghi.

• I nomi che terminano in –io, se hanno la i accentata, hanno il plurale in


–ii: addio/ addii; se la i non è accentata, il plurale è in –i: bacio/baci.
• Nomi invariabili: sono nomi che al plurale non cambiano forma: il boa/ i
boa; il gorilla/ i gorilla; il cinema/ i cinema, il gas/ i gas; la specie/ le
specie, ecc.
• Nomi difettivi: sono nomi che hanno o solo il singolare o solo il plurale.
Hanno solo il singolare:
i nomi di sostanze, elementi chimici o prodotti alimentari non numerabili:
petrolio, sangue, ossigeno, rame, caffè;
i nomi astratti che esprimono stati d’animo o sentimenti: coraggio, affetto,
amicizia;
i nomi delle scienze: psichiatria, pediatria;
i nomi che indicano condizioni fisiche o malattie: fame, sete, sonno,
morbillo;
i nomi dei mesi e delle festività: dicembre, Natale, Capodanno;
nomi che indicano oggetti o cose uniche in natura: Equatore, Oriente,
Sud.
• Hanno solo il plurale:
i nomi riferiti a oggetti formati da parti uguali: pantaloni, occhiali,
forbici;
i nomi che si riferiscono a una pluralità: stoviglie, spiccioli;
i nomi tenebre, ferie, nozze.
• I nomi sovrabbondanti: sono i nomi che due forme per il plurale:
i bracci (della croce, della bilancia)
braccio
le braccia (di una persona)

i cigli (di una strada)


ciglio
le ciglia (degli occhi di una persona)
i muri (di una casa)
muro
le mura (di una città)

i fondamenti (di una scienza)


fondamento
le fondamenta (di un palazzo)

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