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Genere maschile e femminile

Il genere maschile e il genere femminile dei nomi


Oltre all’esperienza, ci sono due elementi che ci possono aiutare a definire il genere dei
nomi: la terminazione e il significato. Però, In caso di dubbio, è raccomandabile ricorrere
all’uso del dizionario.
Secondo la terminazione.
 I nomi con la desinenza in (o) di solito sono di genere maschile:
il tavolo
il pomodoro
l`albero
Però ci sono alcuni casi in cui sono di genere femminile:
la mano
la dinamo
la radio
 I nomi con la desinenza in (a) di solito sono di genere femminile:
la casa
la sedia
l`edera
 Però ci sono alcuni casi in cui sono di genere maschile:
il problema
il pigiama
il diploma
il telegramma
il programma
il tema
il teorema
il dramma
 I nomi con la desinenza in (e) possono essere o di genere maschile o di genere
femminile:
Il fiume (maschile)
l´amore (maschile)
la mente (femminile)
l`informazione (femminile)
 I nomi con la desinenza in (i) sono di genere femminile tranne pochissime eccezioni
come “il brindisi”:
la crisi
l`analisi
la tesi
 I nomi con la desinenza in (-tà) e (-tù) sono di genere femminile
la verità
la gioventù
la libertà
la felicità
 I nomi che terminano con una (consonante) sono normalmente di origine straniera e
generalmente vengono considerate di genere maschile
lo sport
il gas
il film
 Però in molti casi si tende anche a preferire il genere di quello che sarebbe il
corrispondente italiano della parola presa in prestito:
una chat (una chiacchierata)
un’e-mail (una posta elettronica)
Nomi mobili:
Questi nomi vengono detti mobili perché cambiano il genere maschile al genere femminile e
viceversa variando la desinenza.

Vediamo come i nomi di genere maschile come cambiano al femminile.


 I nomi con la desinenza (o) la cambiano con la desinenza (a):
il bambino – la bambina
l’ infermiere – la infermiera
 I nomi con la desinenza (e) formano il femminile in due diversi modi:
alcuni cambiano la desinenza in (a)

cameriere – cameriera
infermiere – infermiera

altri che indicano una professione o titolo nobiliare in (essa)

conte – contessa
studente – studentessa
 I nomi con il suffisso (-tore) che indicano attività o mestieri possono sostituirlo con:
il suffisso (-trice)

il pittore – la pittrice
l’attore – l’attrice

il suffisso (-tora)

pastore – pastora
tintore – tintora

sia con (-trice) sia con (-tora)

traduttore – traduttrice / traduttora


traditore – traditrice / traditora
 I nomi con la desinenza in (o) o in (e) che indicano professioni o titoli nobiliari, al
femminile cambiano la desinenza con il suffisso (-essa)
Il professore – la professoressa
il conte – la contessa

In alcuni casi questo cambio conferisce al sostantivo un’intonazione ironica e dispregiativa


(filosofessa, deputatessa, medichessa), motivo per cui si preferisce usare il maschile anche
quando si riferisce a una donna:

La signora Rossi, sindaco di un piccolo paese.


Il medico più efficiente è la signora Carlini.
 Casi particolari come i nomi di esseri animati, usano il suffisso diminutivo per
formare il femminile:
eroe – eroina
re – regina
Ci sono casi in cui la forma femminile è completamente differente dalla forma maschile:

Dio – Dea
abate – badessa
cane – cagna

 I nomi indipendenti cambiano totalmente la radice per formare il femminile:


padre – madre
frate – suora
uomo – donna
 I nomi di genere comune presentano un’unica forma valida per il femminile e il
maschile per cui hanno bisogno dell’articolo o dell’aggettivo che li accompagna per indicare il
loro genere:

il nipote – la nipote
il cantante – la cantante
il giornalista – la giornalista

 I nomi di genere promiscuo indicano animali il cui nome ha un’unica forma, o


femminile o maschile e viene utilizzata tanto per il maschio come per la femmina:
la pantera
il leopardo
la volpe

per indicare il genere dell’animale dobbiamo specificarlo:


la volpe maschio, la volpe femmina oppure il maschio della volpe, la femmina della volpe
ecc.
Non sempre cambiando la desinenza (o) dei nomi di genere maschile con la desinenza (a) si
ottiene la forma femminile, ci sono casi in cui questo cambio produce nomi con un
significato completamente differente:

il collo (parte del corpo) – la colla (adesivo)


il torto (la colpa) – la torta (dolce)
il gambo (stelo di un fiore) – la gamba (arto inferiore)
il panno (stoffa) – la panna (prodotto alimentare)
il fronte( militare) – la fronte(anatomia)

 врат( част от тялото) – лепило


 греша/ бъркам – торта
 стебло на цвете – крак ( долен крайник)
 плат за шиене – сметана за ядене
 фронт (военен) – чело (част от лицето)

 sostantivi che cambiano il proprio significato al plurale

l’anello – пръстен, халка gli anelli – пръстени, халки le anella -къдрици


il braccio – ръка i bracci – облегалки за le braccia – ръце
ръце(на стол), ръкави на del corpo umano
река
di un edificio, del fiume
il ciglio – мигла, ръб, край i cigli – краища (на път) le ciglia – мигли
bordi, limiti, margini degli occhi
il ditto – пръст (на ръка или i diti – пръсти (по отделно) le dita – пръсти (общо)
крак)
il fondamento – основа i fondamenti – основи на le fondamenta – основи на
съждения и учения сграда

i principi, la base base su cui poggia una


costruzione
il grido – вик i gridi – викове на животни le grida – викове на хора
il labbro – устна, ръб, край i labbri – ръбове, краища le labra - устни
i labbri di una ferita
il muro – стена i muri – стена на сграда le mura – крепостни стени
di una casa di una città, castello ecc.
l’osso – кост gli ossi – кости на животни le ossa – кости човешки
il membro – член, крайник i membri – членове (хора) le membra – части от тялото

individui di un gruppo, parti del corpo considerate


associazione, famiglia ecc. separatamente

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