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I nomi che terminano in -a sono femminili, quelli che terminano in -o sono maschili. Questo è vero
in molti casi, MA NON SEMPRE!
Fanno eccezione:
Nomi maschili in -a: il problema, il tema, il cinema
Nomi femminili in -o: la mano, l’eco…
Nomi che terminano per consonante: il bar, lo sport, l’email…
Tendono ad essere femminili i nomi:
di frutti: la mela, la banana, la fragola…
di scienze e discipline: la matematica, la fisica, la pedagogia…
di attività militari: la guardia, la pattuglia…
di città, isole, regioni, stati, continenti: Venezia è bella, la Corsica, la Germania, la Puglia,
l’Australia…
di associazioni sportive: la Fiorentina, la Juventus…
Tendono ad essere maschili i nomi:
di alberi: il pero, il pesco, il mandorlo, il pino…
di metalli ed elementi chimici: il piombo, l’azoto, l’idrogeno…
di mesi e giorni: un bel maggio, un bel giovedì
di mari, monti, laghi, fiumi: il Tevere, il Monte Bianco, il Garda, il Mediterraneo…
di vini, preghiere, punti cardinali: il Chianti, il Padre Nostro, il Nord…
ATTENZIONE! Non dimenticare che in italiano esistono anche i cosiddetti nomi di genere comune,
ovvero quei nomi che restano invariati per genere: allora un ruolo importante, per capire se si sta
parlando di un uomo o di una donna, lo ricoprono articoli ed aggettivi (che invece si accordano in
base al genere)!
Ad esempio:
Il/la giornalista, il/la turista, un/un’insegnante, il/la giudice …
Infine, è utile considerare quei nomi che sono completamente irregolari, i quali al femminile
cambiano completamente, cioè alcuni nomi di persone o di animali:
Dio → Dea
Marito → Moglie
Fratello → Sorella
Uomo → Donna
Maschio → Femmina
Padre → Madre
Cane → Cagna
Maiale → Scrofa
Toro → Vacca
IL PLURALE
I nomi femminili che finiscono in -ca / -ga al plurale finiscono in -che / -ghe
– amica/amiche
– banca/banche
I nomi femminili in ia (con la i forte) al plurale finiscono in ie (con la i forte)
– farmacia/farmacie
– pulizia/pulizie
I nomi femminili che finiscono in -cia / -gia e sono precedute da vocale al plurale finiscono in
-cie / -gie
– ciliegia/ciliegie
– camicia/camicie
I nomi femminili che finiscono in -cia / -gia e sono precedute da consonante al plurale
finiscono in -ce / ge
– provincia/province
– goccia/gocce
I nomi che finiscono in -io (con la i forte) al plurale finiscono con -ii
– rinvio/rinvii
– zio/zii
I nomi che finiscono in -io (con la i debole) al plurale finiscono con -i
– omicidio/omicidi
– bacio/baci
I nomi che finiscono in -co / -go (se hanno l’accento sulla penultima) spesso al plurale
finiscono in -chi / -ghi
– ago/aghi
– fuoco/fuochi
I nomi che finiscono in -co / -go (se hanno l’accento sulla terzultima) spesso al plurale
finiscono in -ci / -gi
– medico/medici
– monaco/monaci
Queste ultime due regole (in -co / -go) non sono delle vere regole ma dicono l’uso più comune.
Ci sono infatti molte eccezioni:
– amico/amici, greco/greci, nemico/nemici, porco/porci
– carico/carichi, obbligo/obblighi, pizzico/pizzichi, incarico/incarichi
I nomi che finiscono in -logo (se sono cose) al plurale finiscono in -loghi
– dialogo/dialoghi
– monologo/monologhi
I nomi che finiscono in -logo (se sono persone) al plurale finisconi in -logi
– psicologo/psicologi
– teologo/teologi
Anche queste ultime due regole non sono vere regole ma dicono l’uso più comune. E’ possibile
trovare nei testi anche forme diverse:
– psicologo/psicologhi, antropologo/antropologhi
– sarcofago/sarcofagi
E’ meglio comunque seguire queste regole quando si scrive e si parla.
In italiano ci sono poi molti plurali irregolari che non seguono nessuna regola:
– uomo/uomini, uovo/uova, dio/dèi, paio/paia, braccio/braccia, migliaio/migliaia