LA CARICA ELETTRICA È UNA PROPRIETÀ CHE I CORPI POSSONO ACQUISIRE IN VARI

MODI
(TRA CUI LO STROFINIO) E CHE INNESCA UN’INTERAZIONE TRA DI ESSI. TALE PROPRIETÀ
DIPENDE
DAI MATERIALI, SI NOTA INFATTI CHE DIVERSI MATERIALI DANNO LUOGO A
INTERAZIONI DI DIVERSO TIPO: O ATTRATTIVA, O REPULSIVA.

L’ELETTRIZZAZIONE PER STROFINIO È UN PROCESSO CON IL QUALE, ATTRAVERSO

UN’AZIONE MECCANICA DI STROFINAMENTO, I CORPI ACQUISISCONO UNA CARICA
ELETTRICA. QUESTO SUSSISTE IN VIRTÙ DI UN PASSAGGIO TRA GLI ATOMI DI UN CORPO

A QUELLI DI UN ALTRO DEI COSIDDETTI ELETTRONI DI VALENZA (= ELETTRONI CHE

VIAGGIANO INTORNO ALL’ORBITALE PIÙ ESTERNA DELL’ATOMO).

DATA LA DUALITÀ DEL COMPORTAMENTO DEI CORPI A SEGUITO DI UN’AZIONE

MECCANICA DI STROFINAMENTO, SI DICE CHE I CORPI POSSONO PRESENTARE UNA

CARICA POSITIVA O UNA CARICA NEGATIVA, IN BASE ALLA COMPOSIZIONE CHIMICA DEL
CORPO (PRESENZA DI ELETTRONI O DI PROTONI IN ECCEDENZA).
=> VIENE, INOLTRE, NOTATO CHE IL COMPORTAMENTO DEI CORPI DIPENDE
STRETTAMENTE DALLE CARICHE DEI CORPI STESSI:

- ACCOSTAMENTO DI DUE CORPI DELLO STESSO SEGNO => FORZA REPULSIVA;

- ACCOSTAMENTO DI DUE CORPI CON SEGNO OPPOSTO => FORZA ATTRATTIVA.

GLI ATOMI DI UN CORPO, INTERAGENDO, CEDONO O ACQUISISCONO ELETTRONI. SI

PARLA, PERTANTO DI:

- IONI POSITIVI => ATOMI CHE HANNO CEDUTO UNO O PIÙ ELETTRONI E IN CUI
PREVALGONO LE CARICHE POSITIVE (PROTONI);

- IONI NEGATIVI => ATOMI CHE HANNO ACQUISITO UNO O PIÙ ELETTRONI E IN CUI, DI
CONSEGUENZA, PREVALGONO LE CARICHE NEGATIVE (ELETTRONI).

LA FISIONOMIA CHIMICA DI UN CORPO NE DETERMINA ANCHE L’AGEVOLEZZA CON CUI

GLI ELETTRONI POSSONO SPOSTARSI AL SUO INTERNO. SI PARLA, DUNQUE, DI:

- CONDUTTORI, DOVE GLI ELETTRONI SI MUOVONO CON FACILITÀ, IN QUANTO LA

STRUTTURA DEGLI STESSI NON RISULTA COSÌ RIGIDA;

ISOLANTI, DOVE GLI ELETTRONI SONO BEN SALDI E NON POSSONO SPOSTARSI, ANCHE

DETTI DIELETTRICI (CONDENSATORE CON DIELETTRICO => ISOLANTE PER EVITARE CHE
NON SI SCARICHINO LE ARMATURE DEL CONDENSATORE)

- SEMICONDUTTORI, CHE HANNO UN COMPORTAMENTO INTERMEDIO RISPETTO A

CONDUTTORI E ISOLANTI.
AFFINCHÉ SI POSSA ANALIZZARE LA NATURA ELETTROSTATICA DI
UN CORPO, VIENE UTILIZZATO L’ELETTROSCOPIO, STRUMENTO
CHE RILEVA LA PRESENZA DI CARICHE ELETTRICHE ALL’INTERNO
DI UN CORPO.
SI TRATTA DI UNO STRUMENTO COMPOSTO DA UN’ASTA
METALLICA CON ALL’ESTREMITÀ INFERIORE DUE SOTTILI LAMINE
D’ORO E A QUELLA SUPERIORE UNA SFERETTA CONDUTTRICE, IL
TUTTO INSERITO ALL’INTERNO DI UN CONTENITORE
TRASPARENTE.
IL CORPO IN ANALISI VIENE MESSO A CONTATTO CON LA SFERETTA
CONDUTTRICE:

- PRESENZA CARICA => APERTURA LAMINE (CHE DIPENDE DALLA

QUANTITÀ DELLA CARICA);

- ASSENZA CARICA => STABILITÀ LAMINE.

L’ELETTRIZZAZIONE PER CONTATTO È UN PROCESSO GRAZIE AL QUALE UN CORPO

DIVENTA CARICO ELETTRICAMENTE PER CONTATTO CON UN ALTRO CORPO, CHE A SUA
VOLTA PRESENTA UNA CARICA ELETTRICA.

L’ELETTRIZZAZIONE PER INDUZIONE È UN PROCESSO GRAZIE AL QUALE IN UN

CONDUTTORE NEUTRO (N. ELETTRONI = N. PROTONI) SI ORIENTANO LE CARICHE
ELETTRICHE DI UN SEGNO A CAUSA DELLA PRESENZA DI UN CORPO ESTERNO, NON A
CONTATTO, CARICO ELETTRICAMENTE. TALE FENOMENO PUÒ SUSSISTERE SOLO NEI
CONDUTTORI (POICHÉ SI PRESUPPONE UNO SPOSTAMENTO DI PARTICELLE).

PRINCIPIO DI CONSERVAZIONE DELLA CARICA = LA CARICA TOTALE DI UN SISTEMA

ISOLATO RIMANE COSTANTE.

LA POLARIZZAZIONE È UN PROCESSO GRAZIE AL QUALE SULLA SUPERFICIE DI UN

ISOLANTE (O DIELETTRICO) I POLI DI UN DETERMINATO SEGNO DELLE MOLECOLE
CHE LO COMPONGONO SI ORIENTANO GRAZIE ALL’AZIONE DI UN CORPO ESTERNO IN
AVVICINAMENTO/CONTATTO.

LA LEGGE DI COULOMB DETERMINA LA FORZA DI INTERAZIONE TRA DUE CARICHE, CHE

DIPENDE DALLE CARATTERISTICHE DEL MEZZO MATERIALE, DAL VALORE DELLE CARICHE E
DALLA DISTANZA CHE INTERCORRE TRA LE DUE.
 L’UNITA DI MISURA DELLA CARICA VIENE DEFINITA COULOMB (C); PERTANTO,
UNA CARICA ELETTRICA VALE 1 COULOMB SE, DISPONENDOLA NEL VUOTO ALLA
DISTANZA DI 1 M DA UNA CARICA UGUALE, INTERAGISCE CON ESSA CON UNA
FORZA DI

IL VALORE CHE DETERMINA E INFLUENZA IL COMPORTAMENTO DELLE CARICHE IN UN

MEZZO MATERIALE È DETTO COSTANTE DIELETTRICA RELATIVA ED HA LA SEGUENTE
RELAZIONE CON K:

LA DENSITÀ SUPERFICIALE DI CARICA È UNA GRANDEZZA CHE CI INFORMA SULLA QUANTITÀ

DI CARICA PRESENTA SULLA SUPERFICIE UNITARIA DI UN CONDUTTORE. QUESTA SI MISURA
COME IL RAPPORTO TRA LA CARICA COMPLESSIVA E LA SUPERFICIE SU CUI È DISTRIBUITA TALE
CARICA.

CAMPO = INSIEME DEI VALORI CHE UNA GRANDEZZA SCALARE O VETTORIALE

ASSUME IN UNA DETERMINATA REGIONE DI SPAZIO.
GLI EFFETTI DELLA PRESENZA DI UNA CARICA SORGENTE Q VENGONO
QUANTIFICATI DEFINENDO IN OGNI PUNTO DELLO SPAZIO NEL QUALE SI TROVA
Q UN’OPPORTUNA GRANDEZZA VETTORIALE: L’INSIEME DI QUESTI VETTORI È IL
CAMPO ELETTRICO E.

IL CAMPO ELETTRICO È L’INSIEME DEI VETTORI E DA CUI SI PUÒ DETERMINARE

LA FORZA F DI UNA CARICA SORGENTE Q CHE AGISCE SU UNA CARICA
ESPLORATRICE q COLLOCATA NELLE SUE VICINANZE.
LE LINEE DI FORZA SONO LINEE IN OGNI PUNT TANGENTI ALLA DIREZIONE DEL CAMPO

L’ENERGIA POTENZIALE ELETTRICA E L’EQUIVALENTE ELETTRICA DELL’ENERGIA

POTENZIALE GRAVITAZIONALE. DIPENDE CIOè DALLA POSIZIONE CHE UN CORPO
OCCUPA NEL CAMPO. (EX. EN. POT. GRAV. SI DISPERDE COL MOTO DI CADUTA
DIVENENDO ENERGIA POTENZIALE DI DEFORMAZIONE).
 L’ENERGIA POTENZIALE ELETTRICA VIENE DEFINITA COME IL LAVORO

NECESSARIO PER PORTARE UNA CARICA ESPLORATRICE DA UN PUNTO A

ALL’INFINITO, DOVE CONVENZIONALMENTE U = 0.

AL FINE DI CARATTERIZZARE IL DISLIVELLO ENERGETICO CHE INTERCORRE TRA UNA

POSIZIONE DI UN CAMPO E UN’ALTRA INDIPENDENTEMENTE DALLA CARICA
ESPLORATRICE q, VIENE INTRODOTTA UNA NUOVA GRANDEZZA DETTA DIFFERENZA DI
POTENZIALE (d.d.p.), O TENSIONE.
IL POTENZIALE SI DEFINISCE COME LA QUANTITÀ DI ENERGIA NECESSARIA PER
SPOSTARE UN’UNITÀ DI CARICA ELETTRICA DA UN PUNTO A AD UN PUNTO B IN UN
CAMPO ELETTRICO.

LA CAPACITÀ DI UN CONDENSATORE È DEFINITA COME IL RAPPORTO FRA LA CARICA Q

PRESENTE SULLE ARMATURE E LA DIFFERENZA DI POTENZIALE

LA CORRENTE ELETTRICA IN UN CONDUTTORE METALLICO E UN MOTO

ORDINATO DI ELETTRONI, PROVOCATO DA UNA d.d.p. AGLI ESTREMI.

L’INTENSITÀ DI CORRENTE È UN VALORE ESPRESSO COME RAPPORTO TRA LA CARICA Q

CHE ATTRAVERSA UNA SEZIONE DI CONDUTTORE IN UN INTERVALLO DI TEMPO.

IL GENERATORE DI TENSIONE E UN APPARECCHIO INSERITO NEL CIRCUITO ELETTRICO

CHE FUNGE DA POMPA DI ELETTRONI. QUESTI TENDONO A DEPOSITARSI IN UNA
STESSA ZONA, DETTO POLO NEGATIVO, OPPOSTA AL POLO POSITIVO. CIO PERMETTE DI
MANTENERE UNA CERTA d.d.p. CHE PERMETTE IL MOTO DEGLI ELETTRONI.
AL FINE DI STUDIARE NEL DETTAGLIO IL COMPORTAMENTO DEGLI ELETTRONI
ALL’INTERNO DI UN CIRCUITO ELETTRICO, RISULTA NECESSARIO PRENDERE IN
ANALISI ANCHE IL COMPORTAMENTO DEL CIRCUITO STESSO CHE INFLUENZA
L’ANDAMENTO DEGLI ELETTRONI. VIENE, PERTANTO, INTRODOTTA UNA NUOVA
GRANDEZZA, LA RESISTENZA ELETTRICA, CHE DA UN’INDICAZIONE DELLA MISURA
CON LA QUALE UN DETERMINATO CONDUTTORE SI LASCIA ATTRAVERSARE DA UNA
CORRENTE ELETTRICA.

PRIMA LEGGE DI OHM = IN UN CONDUTTORE L’INTENSITÀ DI CORRENTE

ELETTRICA I CHE LO ATTRAVERSA È DIRETTAMENTE PROPORZIONALE ALLA d.d.p.
PRESENTE AI SUOI CAPI. LA COSTANTE DI PROPORZIONALITÀ E ESPRESSA DALLA
RESISTENZA DEL CONDUTTORE.

L’EFFETTO JOULE È QUEL PROCESSO FISICO NEL QUALE L’ENERGIA ELETTRICA SI

DISSIPA, AL PASSAGGIO DALLA DELLA CORRENTE ATTRAVERSO I CONDUTTORI SOTTO
FORMA DI CALORE. IN SOSTANZA, NEL PASSAGGIO DA ENERGIA ELETTRICA A ENERGIA
TERMICA, UNA PARTE DI QUEST’ENERGIA SI DISSIPA, VA PERSA, CARATTERISTICA CHE
IMPEDISCE ALLA CORRENTE ELETTRICA DI FUNZIONARE ALL’INFINITO.

LA POTENZA P CHE BISOGNA FORNIRE A UN CIRCUITO ELETTRICO DI RESISTENZA R

PER FAR CIRCOLARE UNA CORRENTE ELETTRICA DI INTENSITÀ COSTANE I È DATA DA:

LA RESISTENZA R, DIPENDENDO DAL CONDUTTORE, E DIRETTAMENTE

PROPORZIONALE ALLA LUNGHEZZA l DEL CONDUTTORE, INVERSAMENTE
PROPORZIONALE ALLA SEZIONE S IN ANALISI E DIPENDE DALLE CARATTERISTICHE
DEL MATERIALE DEL CONDUTTORE:
 A PARITÀ A DI LUNGHEZZA, SEZIONE E MATERIALE, LA RESISTIVITÀ AUMENTA AL
CRESCERE DELLA TEMPERATURA, IN VIRTÙ DELL’AGITAZIONE DEGLI IONI CHE
OSTACOLANO IL PASSAGGIO DELLA CORRENTE, SECONDO LA SEGUENTE EQUAZIONE:

LA SUPERCONDUTTIVITÀ E UN FENOMENO PER IL QUALE, A TEMPERATURE MOLTO

BASSE, QUALCHE DECINA DI KELVIN, UN CONDUTTORE PRESENTA RESISTIVITÀ E
RESISTENZA ELETTRICA NULLA.

LE SOLUZIONI ELETTROLITICHE SONO SOLUZIONI ACQUOSE DI SALI, ACIDI E BASI CHE

CONDUCONO LA CORRENTE ELETTRICA. CIÒ AVVIENE A CAUSA DELLA DISSOCIAZIONE
ELETTROLITICA, VALE A DIRE LA DISGREGAZIONE DEL RETICOLATO ATOMICO PER
AZIONE DELL’ACQUA, CHE TRASFORMA IL SALE, L’ACIDO O LA BASE IN UNA
SOLUZIONE, DOVE GLI ATOMI SI MUOVONO CON UN MOTO DISORDINATO. PER
OTTENERE UNA CORRENTE ELETTRICA, E QUINDI L’ORIENTAMENTO DEGLI ELETTRONI,
È NECESSARIO INSERIRE NELLA SOLUZIONE DUE CONDUTTORI, DETTI ELETTRODI, UNO
POSITIVO E UNO NEGATIVO. SI SOTTOPONE, DUNQUE, LA SOLUZIONE AD UNA
DIFFERENZA DI POTENZIALE CHE INNESCA UN MOTO ORDINATO DI ELETTRONI E,
PERTANTO, UNA CORRENTE ELETTRICA DI CONVENZIONE,

PER QUANTO RIGUARDA I GAS, UN’APPLICAZIONE MOLTO DIFFUSA DELLA CORRENTE

ELETTRICA NEI GAS È L’ESEMPIO DELLA LAMPADA A FLUORESCENZA. IN TAL CASO,
RISULTA NECESSARIO IL PROCESSO DI IONIZZAZIONE DEI GAS, TENDENZIALMENTE DI
NATURA NEUTRA, ATTRAVERSO I COSIDDETTI AGENTI IONIZZANTI (EX. RADIAZIONI
COSMICHE). ALTRIMENTI PUO RISULTA SUFFICIENTE ACCELERARE, TRAMITE UN

CAMPO ELETTRICO ESTERNO, GL ATOMI PIU ESTERNI DI UN GAS NEUTRO.

SUCCESSIVAMENTE, VIENE APPLICATA UNA d.d.p., COSÌ DA POTER ORIENTARE IL MOTO

DEGLI ELETTRONI E OTTENERE UNA CORRENTE ELETTRICA.

IN TALE PROCESSO SI HANNO 3 FASI:

1. DALL’INIZIO SINO AL RAGGIUNGIMENTO DELLA TENSIONE DI SATURAZIONE IL GAS

SEGUE IL COMPORTAMENTO DETTATO DALLA PRIMA LEGGE DI OHM;

2. FINO ALLA TENSIONE DI INNESCO IL GAS NON PRESENTA ALCUN AUMENTO DI

INTENSITÀ ELETTRICA, IN QUANTO IL NUMERO DI IONI DIMINUISCE, MENTRE LA LORO

VELOCITÀ AUMENTA;

3. DALLA TENSIONE DI INNESCO SI HA UN AUMENTO DELLA CORRENTE, CHE PROVOCA

FENOMENI LUMINOSI DOVUTI ALL’URTO DEGLI ATOMI ECCITATI E POI DISECCITATI.
1. GENERATORE = HA IL COMPITO DI MANTENERE UNA d.d.p. ALL’INTERNO DEL
CIRCUITO, COSI DA GARANTIRE IL PASSAGGIO DI CORRENTE;

=> ATTRAVERSO UNA f.e.m. COMPIE UN LAVORO SU UNA CARICA ESPLORATRICE

=> f.e.m. = L/q [J / C] = [V]

2. VOLTMETRO = MISURA IL VALORE DELLA d.d.p.;

3. AMPEROMETRO = MISURA IL VALORE DELL’INTENSITÀ;

RESISTORI = COMPONENTI DEL CIRCUITO ELETTRICO DESTINATI A OPPORRE UNA

RESISTENZA AL PASSAGGIO DI CORRENTE, IN MODO DA REGOLARNE IL FLUSSO.

ESSI POSSONO ESSERE DISPOSTI SECONDO DUE DIFFERENTI MODALITÀ:

1. RESISTORI IN SERIE => DISPOSTI IN SUCCESSIONE, VALE A DIRE L’UCITA DELL’UNO

CORRISPONDE CON L’INGRESSO DELL’ALTRO.
IN TAL CASO L’INTENSITÀ RIMANE COSTANTE, MENTRE LA d.d.p. TOTALE VIENE
MISURATA COME SOMMA DELL’UNO E DELL’ALTRO, ESATTAMENTE COME LA
RESISTENZA TOTALE (O EQUIVALENTE);
=>

2. RESISTORI IN PARALLELO => QUANDO I LORO CAPI SONO MUTUAMENTE COLLEGATI

(ING. CON ING., USC. CON USC.), IN MODO DA AVERE UNA d.d.p. COSTANTE. IN TAL CASO
IL RECIPROCO DELLA RESISTENZA EQUIVALENTE SAREBBE UGUALE ALLA SOMMA DEI
RECIPROCI DELLE RESISTENZE DI OGNI RESISTORE;
=>

I CONDENSATORI SONO APPARECCHI IN GRADO DI ACCUMULARE UNA GRANDE QUANTITA DI

CARICA AD UNA d.d.p. PRECISA

- IN SERIE (arm + / arm -) =>

- IN PARALLELO (arm + / arm + ) =>

IL MAGNETISMO È LA PROPRIETÀ CHE PRESENTANO ALCUNI MATERIALI DI ESERCITARE
UNA FORZA A DISTANZA SU SOSTANZE COME IL FERRO, ATTIRANDOLE; I CORPI CHE
POSSIEDONO TALE PROPRIETÀ SONO DETTI MAGNETI O CALAMITE.
QUESTI PRESENTANO 2 POLI, CORRISPONDENTI A 2 ESTREMITÀ OPPOSTE, CHE NE
DETERMINANO IL TIPO DI ATTRAZIONE:
- POLI UGUALI => REPULSIONE;
- POLI OPPOSTI => ATTRAZIONE.
UN MAGNETE NON PUÒ IN ALCUN MODO ESSERE DIVISO E PRESENTARE UN SOLO POLO,
RISULTA ESSERE UN CORPO SEMPRE BIPOLARE.

IL CAMPO MAGNETICO È L’INSIEME DEI VETTORI CHE SERVONO A DESCRIVERE

L’INFLUENZA CHE UNA CALAMITA SORGENTE ESERCITA NELLA ZONA A ESSA
CIRCOSTANTE SU UN QUALSIASI AGO MAGNETICO ESPLORATORE.

ANCHE LA TERRA RISULTA COMPORTARSI COME UN MAGNETE; TUTTAVIA L’ASSE

MAGNETICO NON CORRISPONDE CON L’ASSE DI ROTAZIONE E I POLI MAGNETICI SONO
OPPOSTI RISPETTO AI POLI GEOGRAFICI (EX. FUNZIONAMENTO BUSSOLE)

OERSTED È IL PRIMO FISICO A PROVARE SPERIMENTALMENTE (ATTRAVERSO

L’ACCOSTAMENTO DI UN FILO PERCORSO DA CORRENTE E UN AGO MAGNETICO) CHE
LA CORRENTE CHE CIRCOLA GENERA UN CAMPO MAGNETICO. IL VERSO DEL CAMPO
MAGNETICO RISULTA DIPENDERE DALLA DIREZIONE DELLA CORRENTE ELETTRICA IN
BASE ALLA REGOLE DELLA MANO DESTRA.

AMPERE È IL PRIMO FISICO A STUDIARE L’INTERAZIONE TRA DUE FILI PERCORSI DA

CORRENTE, TRA I QUALI SI MANFESTA LA SEGUENTE FORZA:

UNA CORRENTE ELETTRICA HA INTENSITÀ PARI A 1 A QUANDO, CIRCOLANDO

CON UGUALE INTENSITÀ IN DUE FILI RETTILINEI E PARALLELI, DI LUNGHEZZA
INDEFINITA E DISTANTI 1 m, DETERMINA FRA DI ESSI OGNI METRO DI LUNGHEZZA
UNA FORZA DI:

FARADAY E IL PRIMO FISICO A PROVARE SPERIMENTALMENTE CHE ANCHE UN CAMP

MAGNETICO ESERCITA UNA FORZA SU UN FILO PERCORSO DA CORRENTE.
IN TAL CASO IL MODULO DEL CAMPO MAGNETICO ASSUME IL SEGUENTE VALORE:
LORENTZ È IL PRIMO FISICO AD ANALIZZARE IL COMPORTAMENTO DI UNA CARICA
SOTTOPOSTA ALL’AZIONE DI UN CAMPO MAGNETICO. SU q SI MANIFESTA UNA FORZA
DATA DALLA SEGUENTE EQUAZIONE:

LA CORRENTE CHE ATTRAVERSA UN FILO RETTILINEO GENERE UN CAMPO MAGNETICO,

LA CUI DIREZIONE È DETTATA DALLA TANGENTE IN UN PUNTO P DELLA
CIRCONFERENZA DI RAGGIO D CHE HA CENTRO NEL FILO, IL VERSO DETERMINABILE
CON LA REGOLA DELLA MANO DESTRA È IL MODULO CHE E DATO DALLA SEGUENTE
EQUAZIONE:

IL SOLENOIDE, O BOBINA, È UN FILO CONDUTTORE AVVOLTO A ELICA. ALL’INTERNO

DEL SOLENOIDE LE LINEE DI FORZA SONO PARALLELE ED EQUIDISTANTI, CIOÈ IL
CAMPO MAGNETICO RISULTA UNIFORME CON DIREZIONE PARALLELA ALL’ASSE
DELLA BOBINA. IL VERSO DEL VETTORE B È DI NUOVO DETERMINABILE IN BASE ALLA
REGOLA DELLA MANO DESTRA, SEGUENDO L’ANDAMENTO DELLE DITA CHE
CORRISPONDA A QUELLO DELLA CORRENTE.

IL MOTORE ELETTRICO È UN DISPOSITIVO IN GRADO DI TRASFORMARE L’ENERGIA

ELETTRICA IN ENERGIA MECCANICA, SOLITAMENTE CINETICA, SFRUTTANDO
L’INTERAZIONE TRA CAMPI MAGNETICI E CORRENTI ELETTRICHE.
NELLO SPECIFICO IL MOTORE ELETTRICO SI COMPONE DI UNA SPIRA IMMERSA IN UN
CAMPO MAGNETICO. SUI DUE LATI DOVE LA CORRENTE SCORRE PARALLELAMENTE
AL CAMPO MAGNETICO, LA FORZA RISULTA NULLA. SUI DUE LATI PERPENDICOLARI,
DOVE LA CORRENTE SCORRE CON VERSO OPPOSTO, LA FORZA ESERCITATA
DALL’AZIONE DEL CAMPO MAGNETICO RISULTA DA UN LATO VERSO L’ALTRO E
DALL’ALTO VERSO IL BASSO, COSA CHE PROVOCA LA ROTAZIONE DELLA SPIRA. PER
EVITARE CHE, A CAUSA DELL’INERZIA, LA SPIRA CAMBI IL SENSO DELLA ROTAZIONE
UNA VOLTA RAGGIUNTA LA POSIZIONE D’EQUILIBRIO (OSCILLANDO), IL SENSO DELLA
CORRENTE VIENE INVERTITO ISTANTANEAMENTE, COSÌ DA GARANTIRE UNA
ROTAZIONE UNIFORME E CONTINUA.
L’ORIGINE DELLA CORRENTE INDOTTA IN UN CIRCUITO E SEMPRE RICONDUCIBILE ALLA
VARIAZIONE DEL NUMERO DELLE LINEE DI FORZA DEL CAMPO MAGNETICO CHE
ATTRAVERSANO LA SUPERFICIE DELIMITATA DAL CIRCUITO E, QUINDI, UNA VARIAZIONE DEL
FLUSSO.

LA CORRENTE CIRCOLA SEMPRE IN VIRTÙ DI UNA FORZA ELETTROMOTRICE CHE

MUOVE LE CARICHE. SI PARLA, DUNQUE, DI f.e.m. INDOTTA ED HA LA SEGUENTE
FORMULA:

IL VERSO DELLA CORRENTE INDOTTA E TALE DA GENERARE UN CAMPO MAGNETICO

OPPOSTO ALLA VARIAZIONE DI FLUSSO CHE L’HA GENERATA.

L’ALTERNATORE È UN DISPOSITIVO IN GRADO DI TRASFORMARE L’ENERGIA

MECCANICA IN ENERGIA ELETTRICA. QUESTO PUÒ ESERE SCHEMATIZZATO COME UNA
SPIRA CHE RUOTA IN UN B CON VELOCITA ANGOLARE COSTANTE INTORNO A UN ASSE
DI ROTAZIONE R. IN QUESTO MODO SI HA UNA VARIAZIONE DEL FLUSSO CHE INNESCA
UNA CORRENTE ELETTRICA INDOTTA IN VIRTÙ DI UNA f.e.m. LA VARIAZIONE DEL
FLUSSO VIENE DETERMINATA IN BASE ALLA ROTAZIONE DELLA SPIRA, CHE NECESSITA
DI UNA f.e.m. MASSIMA QUANDO LA SEZIONE INTERNA DELLA STESSA RISULTA
PARALLELA A B. SE SI RIPORTANO I VALORI DEL FLUSSO NELLE VARIE POSIZIONI IN
BASE A UNA SUDDIVISIONE DEL PERIODO E SI FA LA STESSA COSA CON LA f.e.m. SI
OTTERRÀ RISPETTIVAMENTE UNA CURVA COSINUSOIDALE E SINUSOIDALE.
CON INTENSITÀ EFFICACE SI INTENDE QUEL VALORE DI INTENSITÀ CONTINUA CHE
GARANTISCE LA PRODUZIONE DEI MEDESIMI EFFETTI SU DI UN RESISTORE AL
PASSAGGIO DI UNA CORRENTE ALTERNATA (INTENSITÀ CHE HA UNA CORRENTE
ALTERNATA).

NELLA DISTRIBUZIONE DI ENERGIA SI PREFERISCE UNA TENSIONE MOLTO

ELEVATA, IN MODO CHE DIMINUISCA LA POTENZA DISSIPATA (SE SI RIDUCESSE
R ALLORA AUMENTEREBBE QUADRATICAMENTE I, IN QUANTO R = ΔV / I)

IL TRASFORMATORE STATICO E UN DISPOSITIVO CHE SERVE AD AUMENTARE O RIDURRE LA

TENSIONE. QUESTO SI COMPONE DI DUE BOBINE E DI UN NUCLEO FERROMAGNETICO, CHE
VIENE MAGNETIZZATO DAL PASSAGGIO D CORRENTE ALTERNATA DELLA PRIMA BOBINA.
L’AZIOE DI QUESTO CAMPO MAGNETICO VARIABILE PROVOCA UNA CORRENTE INDOTTA
NELL’ALTRA SOLENOIDE, CHE PRESENTA UN NUMERO DI SPIRE DIFFERENTE.

SE IN UN CIRCUITO S FLUISCE UNA CORRENTE RISULTANTE DALL’AZIONE DI UN

CAMPO MAGNETICO VARIABILE, ALL’ORA SIGNIFICA CHE SULLE SINGOLE CARICHE
PRECEDENTEMENTE STATICHE DEL CIRCUITO ORA AGISCE UNA FORZA ELETTRICA
INDOTTA. SI COMPRENDE PER TANTO CHE SI È DI FRONTE ALL’AZIONE DI UN CAMPO
ELETTRICO INDOTTO, IL CUI VALORE È DATO DALLA SEGUENTE EQUAZIONE:

UN CAMPO MAGNETICO VARIABILE NEL TEMPO GENERA UN CAMPO ELETTRICO

INDOTTO A ESSO CONCATENATO (IN QUANTO IL VETTORE CAMPO MAGNETICO
ATTRAVERSA L’AREA DELIMITATA DAI VETTORI DEL CAMPO ELETTRICO)
 UN CAMPO ELETTRICO VARIABILE NEL TEMPO, PER RAGIONI DI SIMMETRIA,
GENERA UN CAMPO MAGNETICO INDOTTO A ESSO CONCATENATO. (REGOLA MANO
DESTRA)

LE 4 EQUAZIONI:
1. TEOREMA DI GAUSS => LE SORGENTI DEL CAMPO ELETTRICO SONO LE CARICHE
ELETTRICHE;

2. TEOREMA DI GAUSS => NON È POSSIBILE ISOLARE UN POLO MAGNETICO;

3. LEGGE DI FARADAY-NEUMANN => UN CAMPO MAGNETICO VARIABILE NEL TEMPO

PRODUCE UN CAMPO ELETTRICO ANCHE IN ASSENZA DI CARICHE ELETTRICHE;

4. LEGGE DI AMPERE-MAXWELL => UNA CORRENTE CONTINUA E/O UN CAMPO

ELETTRICO VARIABILE PRODUCONO UN CAMPO MAGNETICO

IL CAMPO ELETTROMAGNETICO SI PROPAGA NELLO SPAZIO DETERMINANDO UN

TRASPORTO DELL’ENERGIA ASSOCIATA AI DUE CAMPI => UN’ONDA
ELETTROMAGNETICA E UNA PERTURBAZIONE DOVUTA ALLA VARIAZIONE DEL
CAMPO ELETTROMAGNETICO CON TRASPORTO DI ENERGIA ELETTRICA E
MAGNETICA.

LE ONDE ELETTROMAGNETICHE SONO ONDE TRASVERSALI, IN QUANTO LE

VIBRAZIONI DEI VETTORI E E B SONO SEMPRE PERPENDICOLARI ALLA DIREZIONE DI
PROPAGAZIONE DELL’ONDA. TRA I MODULI DEI DUE CAMPI NEL VUOTO VALE:

IL FISICO HERTZ COSTRUISCE PER LA PRIMA VOLTA UN’APPARECCHIATURA IN GRADO DI

PRODURRE ONDE ELETTROMAGNETICHE. OGGI IL MODO PIÙ SEMPLICE PER FARLO SONO
LE ANTENNE A DIPOLO ELETTRICO: ASTE METALLICHE COLLEGATE CON I POLI DI UN
GENERATORE A TENSIONE ALTERNATA. QUESTO FA OSCILLARE LE CARICHE SECONDO UN
MOTO ARMONICO, DA CUI UN’ACCELERAZIONE VARIABILE. IL CAMPO
ELETTROMAGNETICO PRODOTTO DALLE OSCILLAZIONI DI UNA CARICA ELETTRICA
CONTINUA A TRASPORTARE ENERGIA E A PROPAGARSI ANCHE QUANDO LA CARICA
CESSA DI MUOVERSI (COME SUCCEDE CON LE ONDE MECCANICHE, EX. CORDA).

LA RICEZIONE DELLE ONDE ELETTROMAGNETICHE AVVIENE GRAZIE ALLA

SINTONIZZAZIONE DEL RICETTORE, VALE A DIRE LA MODIFICA DELLE
CARATTERISTICHE ELETTRICHE DEL CIRCUITO DELL’ANTENNA RICEVENTE, VARIANDO
LA CAPACITA DEL CONDENSATORE IN MODO TALE DA RICEVERE ONDE DI FREQUENZE
DIVERSE.
ONDE ELETTRO MAGNETICHE

- ONDE RADIO => LUNGHEZZA D’ONDA = 10 CM E MAX QUALCHE DECINA DI KM;

- MICROONDE => LUNGHEZZA D’ONDA = TRA 10 CM E 1 MM;

- RAGGI INFRAROSSI => LUNGHEZZA D’ONDA = TRA 1 MM E 0,7 MICROMETRI;

- LUCE VISIBILE => LUNGHEZZA D’ONDA = TRA 0,7 E 0,4 MICROMETRI

- RAGGI ULTRAVIOLETTI => LUNGHEZZA D’ONDA = TRA 0,4 MICROMETRI A 10 NM;

- RAGGI X => LUNGHEZZA D’ONDA = TRA 10 NM A 0,01 NM;

- RAGGI GAMMA => LUNGHEZZA D’ONDA = INFERIORE A 0,01 NM.