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L’Italia bizantina, anche dopo la vittoria di Giustiniano sugli Ostrogoti, se pur poteva vantare una robusta struttura istituzionale
sostenuta dall’Impero d’Oriente, restava comunque una realtà fragile: dopo il 568 ci fu l’invasione dei Longobardi nel territorio
peninsulare che aprì una lunga fase di instabilità e mutazione, anche detta Medioevo.
Impero Giustinianeo: creò un progetto legislativo tra il 529 e il 534 che diventò una delle raccolte normative più importanti ed
influenti nella storia dell’umanità.
Le fonti giuridiche prodotte dalla civiltà romano mutarono radicalmente e si arrivò a un processo di iniziativa di raccolta dell’attività
legislativa: il primo, il Codice teodosiano del 438 con la raccolta delle costituzioni emanate dall’epoca di Costantino in poi venne
superato dall’opera legislativa giustinianea che venne suddivisa in leges (costituzioni imperiali) e iura (elaborazione dottrinale dei
giuristi romani dell’età classica).
(Nel 533 fu promulgata la raccolta dei Digesta, in cui si registra una preponderanza di diritto privato e una mancanza di diritto
pubblico è la raccolta più importante che ha potuto tramadare la sapienza giuridica romana; nel 533 vennero pubblicate anche le
Istitutiones, una sintesi di conoscenza giuridica articolata in 4 libri sull’esempio di un’analoga opera didattica composta dal giurista
Gaio).