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L’isomeria

L’isomeria è il fenomeno per cui alla stessa formula molecolare (grezza o bruta) corrispondono composti
diversi.
Questi composti detti isomeri, hanno diverso comportamento chimico e/o fisico.
Gli isomeri sono composti che hanno medesima composizione chimica e quindi stessa formula molecolare,
ma che differiscono per:
• il modo in cui gli atomi si legano tra loro (isomeri di struttura)
• la disposizione spaziale degli atomi (stereoisomeri)

Ciascuna di queste due forme di isomeria comprende, a sua volta, alcune sottocategorie.

Isomeri di struttura
ISOMERIA DI CATENA
Gli isomeri di catena differiscono per il modo in cui gli atomi di C sono legati tra di loro ovvero per
l’organizzazione della catena carboniosa che può essere più o meno ramificata.

ISOMERIA DI POSIZIONE
L’isomeria
Gli isomeri di posizione sono composti che hanno la stessa formula molecolare e lo stesso assetto della
catena carboniosa (lineare, ramificata o chiusa) ma che differiscono per:
a) la posizione nella catena di gruppi funzionali
b) la posizione nella catena di doppi o tripli legami
a) Isomeri di posizione del gruppo funzionale

Si hanno quando una molecola presenta atomi diversi oltre a quelli di carbonio e idrogeno ovvero presenta
gruppi funzionali.
Gli isomeri di posizione del gruppo funzionale sono molecole che legano il gruppo funzionale in punti
diversi della catena carboniosa.
Nell’esempio riportato, alla stessa formula molecolare C3H8O, corrispondono due isomeri poiché il gruppo
ossidrilico(oalcolico)–OH, può legarsi al primo atomo di C della catena (b) o al secondo (a).
Questi isomeri hanno diverse proprietà fisiche e possono avere diverse proprietà chimiche.

Gli Isomeri di posizione del legame multiplo si hanno quando una molecola presenta legami doppi o tripli.
Gli isomeri di posizione del legame multiplo sono molecole che presentano il legame multiplo in punti
diversi della catena carboniosa.
Questi isomeri hanno diverse proprietà fisiche e chimiche.

ISOMERIA DI GRUPPO FUNZIONALE


Gli isomeri di gruppo funzionale sono composti che hanno la stessa formula molecolare ma nei quali gli
atomi sono legati in modo da formare gruppi atomici diversi ovvero differiscono nella struttura del gruppo
funzionale.

Stereoisomeria
ISOMERIA CONFORMAZIONALE
Gli isomeri conformazionali sono composti che differiscono per l’orientazione reciproca nello spazio degli
atomi e che possono liberamente trasformarsi l’uno nell’altro senza rompere alcun legame chimico perché
le diverse conformazioni sono dovute alla rotazione degli atomi attorno a legami semplici (σ).
Formano isomeri conformazionali tutte le molecole che presentano almeno un legame semplice C – C .
Nonostante la libertà di rotazione dei legami σ, certe conformazioni sono più favorite di altre.
Presentano le stesse proprietà chimiche e fisiche ma la forma sfalsata risulta più stabile dell’altra poiché gli
atomi di H sono più lontani. Nella forma eclissata la vicinanza degli atomi causa un impedimento reciproco,
chiamato ingombro sterico (cioè relativo allo spazio), che provoca una repulsione tra gli atomi.
ISOMERIA CONFIGURAZIONALE
Gli isomeri configurazionali sono composti che differiscono per l’orientazione reciproca nello spazio degli
atomi o gruppi atomici ma che non si possono interconvertire l’uno nell’altro per rotazione attorno ad un
legame.
L’isomeria configurazionale comprende:
• Isomeria geometrica
• Isomeria ottica o enantiomeria

ISOMERIA GEOMETRICA
Gli isomeri geometrici sono stereoisomeri configurazionali determinati dall’impossibilità di libera rotazione
dei gruppi atomici attorno ad un legame tra due atomi di C a causa:
a) della presenza di un doppio legame C = C
b) della presenza di una catena carboniosa chiusa
c) composti che differiscono per la posizione spaziale dei sostituenti (= degli atomi o gruppi atomici)
uniti a due atomi di C legati da un doppio legame.

Se a ciascuno dei due atomi di C uniti da doppio legame sono legati due sostituenti diversi,
a seconda della loro disposizione attorno al doppio legame, si possono avere due differenti molecole
chiamate rispettivamente:
• isomero cis: (dal latino “da questa parte”) se i due sostituenti uguali si trovano dalla stessa parte
del piano rispetto al doppio legame
• isomero trans: (dal latino “dall’altra parte”) se i due sostituenti uguali si trovano da parti opposte
del piano rispetto al doppio legame

I composti che differiscono per la posizione spaziale dei sostituenti uniti ad atomi di C che fanno parte di
molecole cicliche.
atomi di C che fanno parte di molecole cicliche.
Quando gli atomi di C formano strutture chiuse ad anello, anche se i legami che uniscono gli atomi di C sono
semplici, queste presentano una geometria vincolata, con due facce, una superiore ed una inferiore. I
sostituenti uguali di due atomi di C possono di conseguenza trovarsi dalla stessa parte del piano su cui giace
la molecola o da parti opposte, formando isomeri cis o trans.
Gli isomeri geometrici oggi vengono chiamati:

- Z: dal tedesco Zusammen = “insieme” l’isomero cis - E: dal tedesco Entgegen = “opposti” l’isomero trans

Gli isomeri cis-trans sono stereoisomeri: essi infatti non differiscono né per la formula grezza né per il
concatenamento dei loro atomi ma soltanto per la disposizione degli atomi nello spazio. Le due forme non
si convertono spontaneamente l’una nell’altra: affinchè avvenga tale trasformazione è necessario fornire
energia in modo che il legame tra gli atomi di C che legano i due sostituenti si spezzi e si riformi in modo
diverso.
Gli isomeri geometrici sono molecole con caratteristiche fisiche diverse: l’isomero trans infatti, per la
maggiore simmetria della sua molecola, è meno polare del cis o del tutto apolare per cui diverse sono le
loro temperature di fusione e di ebollizione.

ISOMERIA OTTICA
Gli isomeri ottici sono stereoisomeri configurazionali costituiti da molecole speculari non sovrapponibili.
L’isomeria ottica è presente nei composti in cui un atomo di C ibridato sp3 è legato a quattro atomi o gruppi
di atomi tutti diversi tra loro e non presenta piani di simmetria.
Gli isomeri ottici sono anche detti enantiomeri o antipodi ottici.
L’atomo di C sp3 al centro era detto in passato “asimmetrico”, oggi è chiamato carbonio chirale o
stereocentro (nelle formule è indicato con C*) e la molecola che lo contiene è detta molecola chirale.
La chiralità (dal greco chéir = mano) è la proprietà posseduta dai corpi che non sono sovrapponibili alla
propria immagine speculare proprio come le mani. Se sovrapponiamo la mano destra alla sinistra infatti, il
pollice dell’una è dalla parte opposta del pollice dell’altra e l’immagine riflessa allo specchio del palmo della
mano sinistra corrisponde al palmo della mano destra.
In altre parole, l’immagine speculare di una mano è diversa dalla mano che si specchia.
La chiralità è una proprietà dovuta all’assenza di piani di simmetria. Sono chirali tutti gli oggetti che, come
le mani, hanno questa caratteristica: i piedi, le ali di una farfalla, le conchiglie e le viti con il filetto che ruota
in senso orario o antiorario. Sono invece achirali tutti gli oggetti (una palla, un cubo, un cerchio, un
esagono) che presentano un piano di simmetria perché sono sovrapponibili alla loro immagine speculare
tramite traslazioni e rotazioni.
In altre parole, l’immagine speculare di una mano è diversa dalla mano che si specchia.
La chiralità è una proprietà dovuta all’assenza di piani di simmetria. Sono chirali tutti gli oggetti che, come
le mani, hanno questa caratteristica: i piedi, le ali di una farfalla, le conchiglie e le viti con il filetto che ruota
in senso orario o antiorario. Sono invece achirali tutti gli oggetti (una palla, un cubo, un cerchio, un
esagono) che presentano un piano di simmetria perché sono sovrapponibili alla loro immagine speculare
tramite traslazioni e rotazioni.
Se una molecola pur avendo atomi di C chirali (stereocentri) presenta un piano di simmetria interno, cioè
un piano che la divide in due metà che sono l’una l’immagine speculare dell’altra, è achirale in quanto
sovrapponibile alla sua immagine speculare. La struttura di queste molecole è definita Meso.
Gli enantiomeri hanno identiche proprietà achirali: punto di fusione, punto di 3.
L’isomeria ebollizione, densità e reattività con reagenti achirali.
Hanno invece diverse proprietà chirali.
A livello macroscopico la chiralità si può evidenziare con un fenomeno fisico: il comportamento che le
molecole con questa proprietà presentano quando interagiscono con luce polarizzata.
Un raggio di luce è costituito da onde elettromagnetiche che oscillano in tutti i possibili piani perpendicolari
alla direzione di propagazione. E’ però possibile, filtrando la luce con opportuni materiali, lasciar passare
solo le onde che oscillano in un unico piano: si ottiene così la luce polarizzata e polarizzatori sono chiamati i
dispositivi in grado di produrla.
Gli enantiomeri fanno ruotare il piano della luce polarizzata di uno stesso angolo ma in direzione opposta,
sono cioè antipodi ottici: se la rotazione è verso destra si dice che la sostanza è destrogira (+), se verso
sinistra è levogira (-).
Se due enantiomeri hanno lo stesso comportamento chimico nei confronti delle sostanze non chirali,
diversa è invece la loro interazione chimica con molecole chirali, così come è diverso infilare la propria
mano sinistra in un guanto sinistro o in un guanto destro.
Molte sostanze organiche chirali si trovano in natura in una sola delle due forme enantiomere poiché nelle
reazioni biochimiche incontrano altre molecole chirali.
Se nell’organismo viene introdotto anche l’altro enantiomero , questo non è utilizzato e in qualche caso può
provocare effetti dannosi.
Il miscuglio al 50% di due enantiomeri è chiamato racemo e non è otticamente attivo.

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