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Articolo 92

“il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e


dei Ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri.
Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei
Ministri e, su proposta di questo, i ministri.”
Che cosa significa? Questo articolo indica come è composto il governo e
come si forma. Come si vede il Presidente del Consiglio è nominato
direttamente dal Presidente della Repubblica, mentre i ministri sono
nominati su proposta del Presidente del Consiglio: non è un distinguo
inutile, perché sottolinea un'autonomia del Presidente del Consiglio.
D'altro canto, il Presidente della Repubblica non nomina una persona di
sua preferenza o fiducia come capo del governo, ma generalmente un
esponente del mondo politico che è sorretto dalla maggioranza
parlamentare. In casi di crisi di governo il Presidente nomina talvolta
uomini pubblici di altra provenienza ma di spicco, i quali devono
comunque ottenere un'approvazione da parte delle Camere.
Ma perché...? Formare il governo è complicato. Cerchiamo di indicare le
varie fasi non come sono stabilite dalla Costituzione, ma dalla prassi
politica.
In una prima fase, il Presidente della Repubblica avvia le consultazioni,
ovvero sente il parere dei Presidenti delle Camere, degli ex presidenti
della Repubblica e degli esponenti dei gruppi parlamentari (questa
procedura si è affermata a partire dalla presidenza di Sandro Pertini).
In una seconda fase, il Presidente della Repubblica conferisce un
mandato esplorativo (solitamente al presidente della Camera o a quello
del Senato), oppure un pre-incarico allo scopo di verificare le reali
possibilità di formare un governo.
In una terza fase, il Presidente della Repubblica affida l’incarico di formare
un governo a una personalità ritenuta in grado di ottenere la fiducia delle
Camere. In una quarta fase, l’incaricato verifica se esistono le reali
condizioni per formare un governo: in caso affermativo, accetta l’incarico;
in caso negativo, rinuncia all’incarico.
Articolo 95
“Il Presidente del Consiglio dei Ministri dirige la politica generale del
Governo e ne è responsabile. Mantiene l’unità di indirizzo politico ed
amministrativo, promuovendo e coordinando l’attività dei Ministri.
I ministri sono responsabili collegialmente degli atti del Consiglio dei
ministri, e individualmente degli atti dei loro dicasteri.
La legge provvede all’ordinamento della Presidenza del Consiglio e
determina il numero, le attribuzioni e l’organizzazione dei ministeri.”
Che cosa significa? Questo articolo stabilisce le funzioni del Presidente
del Consiglio dei Ministri e dei singoli ministri. Il Presidente del Consiglio
ha una funzione di direzione sull'intera attività politica. Tuttavia i ministri
non sono semplici collaboratori, che possono essere “licenziati”: sono
spesso politici di peso, magari appartenenti a partiti diversi da quello del
Presidente.
La dialettica politica può contrapporre il Presidente a qualche ministro o i
ministri tra loro.
Ma perché...? Possiamo chiederci chi sia più importante, il Presidente del
Consiglio o il Consiglio dei Ministri nel suo complesso. Circa i poteri del
Presidente del Consiglio esistono due orientamenti dottrinali:

 il primo riconosce la preminenza del Presidente del Consiglio sui


Ministri, determinata sia dal testo costituzionale, sia dai poteri
attribuibili al Presidente (scelta e revoca dei Ministri, competenza a
risolvere i contenziosi fra Ministri, facoltà di chiedere la fiducia alle
Camere)
 il secondo, al contrario, considera preminente il Consiglio dei
Ministri in seguito alla rilevanza delle funzioni attribuitegli che
coincidono con la «determinazione dell’indirizzo politico ed
amministrativo del Governo».

La dottrina sembra propendere a favore del secondo indirizzo, in quanto


ritiene che quando si parla di Governo ci si riferisca al Consiglio dei
Ministri e non al Presidente del Consiglio. Inoltre, anche la legislazione
ordinaria (legge 400/1998) indica nel Consiglio dei Ministri l’organo che
«determina la politica generale del Governo e, ai fini dell’attuazione di
essa, l’indirizzo generale dell’azione amministrativa».

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