“il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e
dei Ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri. Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i ministri.” Che cosa significa? Questo articolo indica come è composto il governo e come si forma. Come si vede il Presidente del Consiglio è nominato direttamente dal Presidente della Repubblica, mentre i ministri sono nominati su proposta del Presidente del Consiglio: non è un distinguo inutile, perché sottolinea un'autonomia del Presidente del Consiglio. D'altro canto, il Presidente della Repubblica non nomina una persona di sua preferenza o fiducia come capo del governo, ma generalmente un esponente del mondo politico che è sorretto dalla maggioranza parlamentare. In casi di crisi di governo il Presidente nomina talvolta uomini pubblici di altra provenienza ma di spicco, i quali devono comunque ottenere un'approvazione da parte delle Camere. Ma perché...? Formare il governo è complicato. Cerchiamo di indicare le varie fasi non come sono stabilite dalla Costituzione, ma dalla prassi politica. In una prima fase, il Presidente della Repubblica avvia le consultazioni, ovvero sente il parere dei Presidenti delle Camere, degli ex presidenti della Repubblica e degli esponenti dei gruppi parlamentari (questa procedura si è affermata a partire dalla presidenza di Sandro Pertini). In una seconda fase, il Presidente della Repubblica conferisce un mandato esplorativo (solitamente al presidente della Camera o a quello del Senato), oppure un pre-incarico allo scopo di verificare le reali possibilità di formare un governo. In una terza fase, il Presidente della Repubblica affida l’incarico di formare un governo a una personalità ritenuta in grado di ottenere la fiducia delle Camere. In una quarta fase, l’incaricato verifica se esistono le reali condizioni per formare un governo: in caso affermativo, accetta l’incarico; in caso negativo, rinuncia all’incarico. Articolo 95 “Il Presidente del Consiglio dei Ministri dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile. Mantiene l’unità di indirizzo politico ed amministrativo, promuovendo e coordinando l’attività dei Ministri. I ministri sono responsabili collegialmente degli atti del Consiglio dei ministri, e individualmente degli atti dei loro dicasteri. La legge provvede all’ordinamento della Presidenza del Consiglio e determina il numero, le attribuzioni e l’organizzazione dei ministeri.” Che cosa significa? Questo articolo stabilisce le funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei singoli ministri. Il Presidente del Consiglio ha una funzione di direzione sull'intera attività politica. Tuttavia i ministri non sono semplici collaboratori, che possono essere “licenziati”: sono spesso politici di peso, magari appartenenti a partiti diversi da quello del Presidente. La dialettica politica può contrapporre il Presidente a qualche ministro o i ministri tra loro. Ma perché...? Possiamo chiederci chi sia più importante, il Presidente del Consiglio o il Consiglio dei Ministri nel suo complesso. Circa i poteri del Presidente del Consiglio esistono due orientamenti dottrinali:
il primo riconosce la preminenza del Presidente del Consiglio sui
Ministri, determinata sia dal testo costituzionale, sia dai poteri attribuibili al Presidente (scelta e revoca dei Ministri, competenza a risolvere i contenziosi fra Ministri, facoltà di chiedere la fiducia alle Camere) il secondo, al contrario, considera preminente il Consiglio dei Ministri in seguito alla rilevanza delle funzioni attribuitegli che coincidono con la «determinazione dell’indirizzo politico ed amministrativo del Governo».
La dottrina sembra propendere a favore del secondo indirizzo, in quanto
ritiene che quando si parla di Governo ci si riferisca al Consiglio dei Ministri e non al Presidente del Consiglio. Inoltre, anche la legislazione ordinaria (legge 400/1998) indica nel Consiglio dei Ministri l’organo che «determina la politica generale del Governo e, ai fini dell’attuazione di essa, l’indirizzo generale dell’azione amministrativa».