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Montesquieu definiva il governo come l’organo esecutivo per eccellenza: voleva mostrare che era
il governo a eseguire le volontà del parlamento
Con il tempo questa definizione risulta riduttiva:
1. È sempre il governo a presentare un programma al parlamento che lo approva, l’indirizzo
da seguire viene dato dal governo ma è il parlamento ad occuparsi del controllo
2. I fini dello stato vengono realizzati con interventi e atti politici interconnessi
Accanto alle tipiche funzioni dello stato viene affiancato uno nuovo che è la funzione di
INDIRIZZO POLITICO
Questa attività è libera nel fine e il titolare dell’indirizzo sceglie liberamente i fini da perseguire nel
rispetto delle norme costituzionaliè una sorta di funzione unitaria che indirizza le altre funzioni
dello stato
Il governo oggi svolge una doppia funzione:
- Capacità di determinare i fini che intende perseguire
- È anche l’organo esecutivo e vertice dell’apparato amministrativo statale
LA FUNZIONE DI INDIRIZZO E’ LA VERA ESSENZA DELLA POLITICA DEL GOVERNO
MA N.B. l’efficienza di uno stato la si nota dall’amministrazione dei poteri pubblici
Composizione del governo
Si partiva dall’idea di un modello parlamentare in cui il governo godesse di meccanismi di
rafforzamento e di stabilizzazionenecessari in presenza di un sistema elettorale proporzionale a
multipartitismo estremo tipico del dopo guerra
Secondo le forze di sinistra occorreva rafforzare la collegialità del governo per tutelare l’
unità dell’indirizzo politico
Secondo la DC era necessario rafforzare la figura del presidente del consiglio
Nella mediazione tra questi due organi sono delineati gli organi ma non sono chiare le funzioni
che intercorrono tra loro
Presidente del consiglio primus inter pares che dirige la politica di governo
o Allo stesso tempo mantiene l’unità dell’indirizzo politico coordinando l’attività dei
ministri
o Non si capisce se è il titolare dell’indirizzo politico oppure no e quindi se si deve
limitare a coordinare l’attività dei ministriil frutto di un accordo nel consiglio
produce l’indirizzo politico
I ministri sono responsabili per gli atti dei loro dicasteri ma anche degli atti del consiglio dei
ministri
o Non è chiaro se ciascun ministro porta un proprio indirizzo politico o si esprime solo
collegialmente tramite gli atti del consiglio dei ministri
Vi era paura di formare un governo che ruotasse intorno alla figura del Premierconseguenza:
oscillazione tra momenti di collegialità e momenti di indirizzo politico del premier
ART. 95
Il governo è definito come un organo complesso costituito da organi individuali come PRESIDENTE
DEL CONSIGLIO E CONSIGLIO DEI MINISTRI composto da PDC e ministrii singoli organi che
compongono il governo dovrebbero agire in maniera unitaria per portare avanti il programma
evitando prese di posizioni differenziate
Per rafforzare l’unitarietà la costituzione fa basare le relazioni tra i vari organi su 3 principi:
Principio collegiale: che postula che l’indirizzo politico si formi nel consiglio dei ministri
Principio monocratico: i poteri di coordinamento e direzione sono attribuiti al premier
Principio della responsabilità ministeriale: indica l’esistenza di un’autonomia e di una
conseguente responsabilità del singolo ministro per gli atti che da questi vengono posti in
essere
PRINCIPIO DI BASE: indirizzo politico deve formarsi collegialmente nel consiglio dei ministri e il
PDC deve limitarsi a dirigere e mantenere quell’indirizzo
Al PDC non viene attribuito potere di revoca nei confronti dei ministri, quindi non conduce
a un suo rafforzamentoministri nominati dal PDR su proposta del PDC
Una volta che il governo ha la fiducia del parlamento dovrà essere questo a valutare la congruenza
della posizione del singolo ministro rispetto alla linea programmatica portata in parlamento
Anche la cc ha rilevato che il disegno costituzionale sia quello di attribuire all’organo costituzionale
il potere esecutivo e non al suo presidente
Anche nella legge 400 del 1988 viene accentuato che i poteri di determinazione della politica
generale del consiglio sono in un certo senso coordinati a un potere relativo al funzionamento di
esso da parte del PDCadotta direttive politiche e amministrative per le deliberazioni del
consiglio e assicura l’imparzialità
Sempre la legge 400 ha delineato quali sono gli organi ausiliari del governo:
- Consiglio di gabinetto: comitato d’aiuto per il PDC
- Comitati dei ministri: compiti istruttori
- Comitati interministeriali: svolgere anche attività normativa secondaria su settori
solitamente economici
- Vice presidente del consiglio: funzioni di supplenza in caso di mancanza del PDC
- Ministri senza portafogli: esercitano le competenze delegate dal PDC
- Sottosegretari di stato: coadiuvano il ministro e esercitano i compiti conferiti loro
attraverso decreto ministeriale
- Vice ministri: viene conferita una delega di particolare ampiezza