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Aiuto nell’assunzione delle prescrizioni

terapeutiche: sorveglianza delle infusioni

Corso di Formazione Complementare per OSS


DOCENTE: Dott. Giuseppe De Pascale
giuseppe.depascale@formawork.it
Cosa prevede la normativa per gli OSS con
Formazione Complementare

La sorveglianza della terapia infusiva endovenosa (dette anche


infusioni):

1. effettua vigilanza del mantenimento della velocità di infusione


prescritta e impostata;
2. osserva e segnala eventuali alterazioni cutanee nella sede di
inserzione del CVP* (Catetere Venoso Periferico);
3. osserva e segnala eventuale dislocazione del dispositivo*.
La sorveglianza delle infusioni

Una breve premessa

Fleboclisi è sinonimo di terapia infusiva endovenosa, detta anche


infusione.

Per la precisione si parla di terapia farmacologica somministrata per


via endovenosa e consiste nella infusione di sostanze liquide
direttamente in vena.
La sorveglianza delle infusioni

Una breve premessa

La somministrazione di farmaci per via endovenosa è di competenza


dell’Infermiere e nel corso della lezione vedremo con precisione quale
è il ruolo dell’OSS con FC, in base a quanto previsto dalla attuale
normativa.

Le via di somministrazione endovenosa fa parte della via parenterale,


come la via di somministrazione sottocutanea e intramuscolare.
La sorveglianza delle infusioni

Di cosa abbiamo bisogno per gestire la terapia infusionale?

1. Flebo
2. Deflussore
3. Accesso vascolare
La sorveglianza delle infusioni

Di cosa abbiamo bisogno per gestire la terapia infusionale?

1. Flebo

Si parla di contenitori che possono avere diverse dimensioni, a partire


da 50 ml fino ad arrivare a 2000 ml e come abbiamo già accennato
contenere una soluzione (ad esempio fisiologica: NaCl 0.9%) oppure
un farmaco (ad esempio: antibiotici, antidolorifici, antiemetici ecc…).

Questi contenitori possono essere in vetro o in plastica.


La sorveglianza delle infusioni

Di cosa abbiamo bisogno per gestire la terapia infusionale?

1. Flebo
La sorveglianza delle infusioni

Di cosa abbiamo bisogno per gestire la terapia infusionale?

2. Deflussore

Presidio di forma tubulare che viene connesso al flacone ed è


fondamentale per infondere il contenuto della flebo; possiamo dire
che unisce la flebo all’accesso vascolare.
La sorveglianza delle infusioni

Di cosa abbiamo bisogno per gestire la terapia infusionale?

2. Deflussore
La sorveglianza delle infusioni

Di cosa abbiamo bisogno per gestire la terapia infusionale?

2. Deflussore
La sorveglianza delle infusioni

Di cosa abbiamo bisogno per gestire la terapia infusionale?

3. Accesso vascolare

Sono di diverso tipo e la prima distinzione ci porta a parlare di:

 Accessi vascolari periferici


 Accessi vascolari centrali
La sorveglianza delle infusioni

Accesso vascolare periferico

È un dispositivo o presidio sterile che viene posizionato a livello di una


vena periferica (ovvero: «lontana» dal cuore), garantendo la sterilità.

La sterilità del dispositivo e la garanzia della stessa durante la


manovra di posizionamento, sono fondamentali per prevenire
infezioni, che possono avere anche serie conseguenze per la salute e
la vita del paziente.

L’accesso vascolare periferico è chiamato anche: ago cannula o


catetere venoso periferico (CVP).
La sorveglianza delle infusioni

Accesso vascolare periferico

Il posizionamento di un accesso vascolare periferico non è un compito


attribuibile a un OSS, seppur in possesso di Formazione
Complementare; è di competenza di Infermieri e medici.

L’OSS può cooperare* con il professionista, ovvero offrire supporto


tecnico all’Infermiere durante il posizionamento dell’accesso
vascolare.

* Vedi profilo OSS


Accessi vascolari periferici

Nelle immagini sopra, si possono osservare accessi venosi periferici, detti anche CVP:
Cateteri Venosi Periferici.
La sorveglianza delle infusioni

Accesso vascolare centrale

Come abbiamo già premesso nelle slides precedenti, l’OSS in possesso


di FC:

 osserva e segnala eventuali alterazioni cutanee nella sede di


inserzione del CVP* (Catetere Venoso Periferico);
 osserva e segnala eventuale dislocazione del dispositivo*.
La sorveglianza delle infusioni

Accesso vascolare centrale

Significa che l’OSS con FC non può offrire la stessa collaborazione


prevista con i CVP, ma deve sapere che esistono anche accessi venosi
centrali e deve saperli riconoscere: per prevenire errori che possono
avere conseguenze serie sulla salute e vita delle persone assistite.

NB nelle slides successive si dirà che l’OSS con formazione di base o FC,
al massimo può cooperare col il professionista durante la procedura di
posizionamento dell’accesso vascolare centrale.
La sorveglianza delle infusioni

Accesso vascolare centrale

È sempre un dispositivo sterile che viene posizionato a livello di una


vena centrale («vicina al cuore»), garantendo la sterilità.

Il posizionamento di questo dispositivo non solo richiede la garanzia


della sterilità per prevenire infezioni, ma anche abilità particolari che
non tutti gli Infermieri e i Medici possiedono.
La sorveglianza delle infusioni

Posizionamento dell’accesso vascolare centrale

Ruolo dell’OSS: anche in questo caso può solo cooperare con il


professionista che posiziona il dispositivo.

Il supporto tecnico necessario prevede in sintesi:

 aiutare il paziente ad assumere la posizione corretta


 scoprire la parte interessata
 aiutare compatibilmente con il profilo, il professionista durante la
procedura di posizionamento
Accessi vascolari centrali

Nelle immagini sopra si possono osservare degli accessi venosi centrali,


detti anche CVC (Cateteri Venosi Centrali).
Accessi vascolari centrali

Nelle immagini sopra si possono osservare dei PICC, ovvero cateteri


venosi centrali, che nonostante siano inseriti a partire da una vena
periferica, la loro estremità arriva fino ad una vena centrale.
Una importante precisazione

Tra gli accessi venosi periferici esistono anche i midline (vedi foto),
hanno un lume molto più lungo dei classici CVP, la cui estremità arriva
però fino ad una vena periferica.

Quindi pur essendo simili ai PICC, presentano in realtà l’importante


differenza descritta sopra.
Una importante precisazione
La sorveglianza delle infusioni

In cosa consiste la terapia infusiva endovenosa?

È la somministrazione direttamente in vena di una soluzione o un


farmaco, che può dare origine a complicazioni serie e anche
immediate, che richiedono l’intervento di personale specializzato
(Infermiere e Medico).

Questo è uno dei motivi principali per il quale anche un OSS in


possesso di Formazione Complementare (FC), non somministrare
farmaci per via endovenosa.
La sorveglianza delle infusioni
In cosa consiste la gestione della terapia infusiva per via
endovenosa?

1. Preparare il farmaco prescritto e da somministrare (ad esempio:


diluzione);
2. Connettere del deflussore al contenitore (flebo);
3. Connettere del deflussore all’accesso vascolare;
4. Importare la velocità di infusione prescritta dal Medico (vedi slides
successiva)
5. Sorvegliare il paziente durante e dopo somministrazione;
6. Deconnettere il deflussore dall’accesso vascolare.

Sono attività di competenza dell’Infermiere


La sorveglianza delle infusioni
La velocità con cui si somministra la terapia infusionale è
generalmente espressa il millilitri/ora (ml/h) e può essere impostata
con regolatori manuali o automatici.

La gestione resta di competenza infermieristica, ma l’OSS con FC


deve saper verificare che la velocità impostata non sia modifichi e che
il flusso non venga interrotto.
La sorveglianza delle infusioni

A sinistra si osserva un regolatore di flusso manuale.

A destra si osserva un regolatore di flusso elettronico.


La sorveglianza delle infusioni

Come già spiegato all’inizio della lezione l’OSS può collaborare con
l’Infermiere sorvegliando gli assistiti che stanno assumendo soluzioni e
farmaci per via endovenosa.

1. effettua vigilanza del mantenimento della velocità di infusione


prescritta e impostata;
2. osserva e segnala eventuali alterazioni cutanee nella sede di
inserzione del CVP* (Catetere Venoso Periferico);
3. osserva e segnala eventuale dislocazione del dispositivo*.
La sorveglianza delle infusioni

Perché è importante sorvegliare i pazienti che assumono farmaci


per via endovenosa?

L'infusione di farmaci e soluzioni per via endovenosa, può presentare


inconvenienti e complicazioni, molto importanti.

Inoltre bisogna considerare che gli inconvenienti e le complicanze, a


volte vengono percepite dal paziente appena inizia l’infusione e di
conseguenza comunicate immediatamente; altre volte si verificano nel
corso della terapia: ecco perché è importante la sorveglianza
periodica.
La sorveglianza delle infusioni

Per sorveglianza periodica si intende un monitoraggio quanto più


frequente possibile, considerato che le infusioni possono avere una
durata di pochi minuti, un’ora circa, diverse ore o anche giorni interi.

Uno dei motivi che può causare inconvenienti e complicazioni è la


velocità con cui il farmaco viene infuso in vena, infatti è un fattore
che il Medico prescrittore deve ponderare attentamente.

Vigilare il mantenimento della velocità prescritta dal Medico e


impostata dall’Infermiere che ha dato inizio alla terapia, è un
elemento fondamentale per prevenire molti inconvenienti e
complicanze.
L’OSS con FC

Vigilanza del mantenimento della velocità di infusione prescritta e


impostata.

Appare evidente che il mantenimento della velocità di infusione è un


aspetto importantissimo e contribuisce alla buona riuscita
dell’assistenza.

Perché vigilare sul mantenimento della velocità, visto che è stata


già impostata dall’Infermiere?
L’OSS con FC

Perché vigilare sul mantenimento della velocità una volta


impostata?

 A volte pazienti, parenti e care giver modificano la velocità di


infusione perché la ritengono inadeguata, ad esempio troppo lenta
e la aumentano.

È evidente che non sono autorizzati e in genere neanche competenti


per prendere decisioni di questo tipo; una velocità eccessiva di
infusione potrebbe essere causa di inconvenienti e complicanze a
sfavore della salute dei nostri assistiti.
L’OSS con FC

Perché vigilare sul mantenimento della velocità una volta


impostata?

Altre volte la velocità di infusione si modifica o si interrompe per altri


motivi, ad esempio:

 mancata collaborazione del paziente


 dislocazione parziale o completa dell’accesso vascolare
L’OSS con FC

Perché vigilare sul mantenimento della velocità una volta


impostata?

 mancata collaborazione del paziente: il paziente disorientato


spazio-tempo oppure che dorme, non mantiene la posizione
corretta.

NB la zona in cui più facilmente si posiziona un CVP è la piega del


braccio (zona antecubitale), in questo caso il gomito deve essere
tenuto esteso (dritto) durante l’infusione; se il paziente lo flette
(piega) la velocità impostata può rallentare o essere interrotta.
L’OSS con FC

Perché vigilare sul mantenimento della velocità una volta


impostata?
L’OSS con FC

Perché vigilare sul mantenimento della velocità una volta


impostata?

 dislocazione parziale o completa dell’accesso vascolare: causata


in modo «volontario» da paziente non collaborante o in modo
involontario.

In tutti i casi rappresenta l’interruzione di una terapia, quindi la


sorveglianza periodica offerta anche dall’OSS, permette di prendere al
più presto provvedimenti, ad esempio: riposizionamento di un nuovo
CVP e ripresa della fleboclisi.
L’OSS con FC

Perché vigilare sul mantenimento della velocità una volta


impostata?

Non bisogna commettere l’errore di sottovalutare il rallentamento e


l’interruzione di soluzioni come la fisiologica, perché pur non essendo
un farmaco rappresenta una terapia importante per i pazienti, ad
esempio:

 idratazione
 regolarizzazione del flusso sanguigno
Sorveglianza delle infusioni

Alterazioni cutanee nella sede di inserzione del CVP

Si tratta di complicazioni che si possono verificare durante la


terapia endovenosa e si manifestano anche con alterazioni della
cute, proprio in prossimità dell’inserzione del CVP.

La sorveglianza periodica del paziente permette di individuarle il


prima possibile, così da essere comunicate immediatamente
all’Infermiere e se occupato al Medico, per prevenire
problematiche maggiori e molto serie.
Sorveglianza delle infusioni

Alterazioni cutanee nella sede di inserzione del CVP

Tra le più frequenti sono:

 Flebite
 Infiltrazione
 Stravaso di liquidi
Sorveglianza delle infusioni

Flebite

È l’infiammazione della parete venosa, che può essere causata


dalla presenza stessa del CVP, infatti non deve restare il sede oltre
le 96 ore e durante questo periodo, la sede di inserzione deve
essere monitorata anche quando non si infondono terapie.

La flebite può essere anche causata da alcune caratteristiche del


farmaco o da contaminazione batterica.
Sorveglianza delle infusioni
Flebite
Sorveglianza delle infusioni

Infiltrazione

È una complicanza che può verificarsi durante l'inserimento del CVP o


mentre questo è in sede.

È dovuta allo scorretto posizionamento del CVP o a una dislocazione


successiva (vedi oltre), quindi i liquidi infusi si depositano nel tessuto
sottocutaneo (vedi oltre).

Presenta i seguenti sintomi: dolore, edema dell'arto, pallore del sito di


inserimento del CVP.
Sorveglianza delle infusioni

Infiltrazione

Nella foto si osserva un’infiltrazione di


liquidi nei tessuti venosi, dovuta a
scorretto posizionamento del CVP.

È una situazione che l’Infermiere osserva


immediatamente e agisce rimuovendo il
dispositivo.
Sorveglianza delle infusioni

Infiltrazione

Nella foto di destra si osserva un


infiltrazione di liquidi sottocute, che si è
verificata durante la terapia endovenosa
per dislocazione del CVP.

La zona interessata appare gonfia,


arrossata e dolente.
Sorveglianza delle infusioni

Stravaso di liquidi

È la fuoriuscita accidentale di farmaci vescicanti dal letto vascolare


nel tessuto sottocutaneo circostante, dovuta alla rottura del vaso
sanguigno: questa è la differenza con l’infiltrazione.

Alcuni segni e sintomi sono simili a quelli dell'infiltrazione, ma può


generare complicanze peggiori (vedi foto) .

Tra i più comuni farmaci vescicanti si citano i chemioterapici e il


potassio.
Sorveglianza delle infusioni

Stravaso di liquidi
Sorveglianza delle infusioni

Infiltrazione e stravaso di liquidi

In entrambi i casi i liquidi infusi si depositano nei tessuti sottocutanei


nelle vicinanze del CVP, la vera differenza sta nella tipologia di
soluzione o farmaco che è fuoriuscito.

Se non è lesivo per i tessuti, si formerà un gonfiore che con il passare


delle ore svanisce, in quanto il liquido viene assorbito.

Se invece è vescicante (chemioterapico), crea lesioni gravi ai tessuti,


quindi va individuato e contrastato grazie ad una precisa procedura.
Sorveglianza delle infusioni

Dislocazione del dispositivo

La dislocazione del CVP come abbiamo


visto può avvenire per diversi motivi, in
sintesi per movimenti volontari e
involontari del paziente; inoltre può
essere parziale o completa.
Sorveglianza delle infusioni

Dislocazione del dispositivo

In tutti i casi la dislocazione del dispositivo rappresenta una


situazione da individuare il prima possibile e segnalare
all’Infermiere, in quanto è causa di:

 interruzione della terapia endovenosa


 origine di complicanze come l’infiltrazione e lo stravaso

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