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Egli dice che se i poeti oggi cantano la bellezza, anche lui vuole cantarla, ma quella di un altro tipo:
la bellezza che viene estratta dal male.
Baudelaire è pietra miliare, ovvero ispiratore di diversi movimenti:
- Scapigliatura
- Maledettissimo
- Estetismo
- Simbolismo
Emilio Praga prende ispirazione da lui per la sua opera “Preludio”.
“I fiori del male” è una raccolta non occasionale e con un architettura ben definita.
Il titolo presenta una sorta di ossimoro: il fiore in realtà rappresenta la bellezza (come abbiamo
visto con Dante nel ‘Purgatorio’ e con Petrarca), quindi vengono accostati due termini con significati
opposti -> bellezza estratta dal male.
Questa raccolta rappresenta la forma più compiuta del rapporto società-poeta.
Il poeta ormai è inutile perché i valori della società post-unitaria son cambiati, ora conta la
produzione e il profitto.
LA NATURA ORMAI E’ CORROTTA, come la società.
L’unico momento di evasione è il SOGNO.
Secondo Baudelaire non è possibile evadere (infatti diversamente da Pascoli che ritiene che sia
possibile evadere nel mondo dell’infanzia, lui ritiene che non sia possibile).
Baudelaire tratta dei vizi, della corruzione, della seduzione che il male esercita sugli uomini.
Baudelaire scopre la sua malattia dello spirito: è attratto al peccato/ depravazione , dalla continua
ricerca di nuovi piaceri per vincere la NOIA DELL’ ESISTENZA:
- SPLEEN = stato d’animo di noia e di angoscia. Il termine viene dal greco σπλην, ovvero milza,
quell’organo che produce il cosiddetto ‘umore nero’, che provoca malinconia.
Baudelaire è poeta della modernità, lui descrive il lato più oscuro della società = il mondo è male.