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L’orchestra delle donne di Auschwitz carezzava con le sue melodiche note la nefandezza delle
condizioni del campo di deportazione di Auschwitz-Birkenau.
L’Orchestra, sottofondo dello sterminio, fu ideata dall’austriaca Maria Mandel, membro del regime
nazista e componente delle SS, processata nel 1947 a Cracovia per esser stata coinvolta
direttamente nella morte di 500.000 deportati nei lager nazisti.
La Mandel pensò di dotare il campo di un’orchestra per fornire un sottofondo musicale ai compiti
dei propri abitanti: “dall’accoglienza dei convogli e treni stipati di gente allo stremo, alle selezioni
per le camere a gas e impiccagioni, l’Orchestra era lì a suonare anche per ore, e con qualsiasi
condizione atmosferica”.
https://www.youtube.com/watch?v=OwQBQOlpBAM
Alma Rosé
Tra il 1943 ed il 1944, l’Orchestra arrivò a contare più di quaranta musiciste. Dilettanti, autodidatte
e professioniste di grande spessore si ritrovarono a suonare insieme per le vittime e i carnefici. Tra
le musiciste vi era la grande violinista, di origine ebraica, Alma Rosé che, nonostante il proprio
talento e parentele illustri, non riuscì a sfuggire alla deportazione. Suo zio era Gustav Mahler,
compositore e direttore d’orchestra austriaco del periodo tardo romantico. Suo padre era il violinista
Arnold Rosé, primo violino della Wiener Philharmoniker per 50 anni, dal 1881 al 1931.
Alma Rosé fu deportata dai nazisti nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau e lì, per 10
mesi, diresse l’Orchestra femminile di Auschwitz, un’orchestra di prigioniere che suonavano per
per sopravvivere.
La funzione principale dell’Orchestra di Auschwitz era quella di suonare davanti al cancello
principale ogni mattina e ogni sera mentre i prigionieri partivano e tornavano dai loro incarichi di
lavoro; l’Orchestra teneva anche concerti nel fine settimana per i prigionieri e per le guardie ed