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RIVISTA MENSILE PER GLI APPASSIONATI


DI ELETTRONICA- RADIO -TELEVISIONE
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3°/70
ANNO Xl - N. 1- GENNAIO 1982 L. 1.800

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RANGES 100+ 400Kc 400± 1200K 1,1+3,8Mc 3,5+12Mc

GAMME E F G
- ' RANGES 12+40Mc 40+130Mc 802: 260Mc
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! TESTER ANALIZZATORE - mod. ALFA


i (sensibilità 20.000 ohm/volt)

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-- ----·- .-' NO VITA'
ASSOLUTA!
Questo generatore, data la sua larga banda di frequen-
za consente con molta facilità l'allineamento di tutte Questo tester
le apparecchiature operanti in onde medie, onde lun- analizzatore è
ghe, onde corte, ed in tutta la gamma di VHF. Il qua- interamente protetto
drante delle frequenze è di grandi dimensioni che con-
da qualsiasi
sente una facile lettura.
Dimensioni: 250x170x90 mm errore di manovra
o di misura,
che non provoca
alcun danno al
CARATTERISTICHE TECNICHE
circuito interno
Tensioni continue 100 mV - 2 V-5 V - 50 V- 200 V- 1.000 V
Tensioni alternate
Correnti continue
1 O V- 25V- 250V - 1.000 V L. 35.500
50 (A- 0,5mA - 10mA - 50 mA - 1 A
Correnti alternate 1,5mA - 30 mA - 150 mA - 3 A
Ohm 2x1-f0x100- 2x1.000 Ottimo ed originale strumento di misure appositamente stu-
diato e realizzato per i principianti
Volt output 1 O Vca - 25Vca - 250 Vca - 1.000 Vca
Decibel 22 dB- 30 dB - 506B - 62 dB La protezione totale dalle errate inserzioni è ottenuta me-
diante uno scaricatore a gas e due fusibili.
Capacità da O a 50 F - da O a 500 F
CARATTERISTICHE GENERALI
Assoluta protezione dalle errate manovre dell'operatore. - Scala a specchio, sviluppo scala mm. 95.- Garanzia di fun-
zionamento elettrico anche in condizioni ambientali non favorevoli. - Galvanometro a nucleo magnetico schermato con-
tro i campi magnetici esterni. - Sospensioni antiurto. - Robustezza e insensibilità del galvanometro agli urti e al tra-
sporto. - Misura balistica con alimentazione a mezzo batteria interna.

SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali)


Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmente adatto per localizzare velocemente i guasti nei ra-
dioricevitori, amplificatori, fonovaligie. autoradio, televisori.

CARATTERISTICHE TECNICHE,
MOD. RADIO L. 9.500 CARATTERISTICHE TECNICHE,
MOD. TELEVISIONE L. 9.800
Frequenza 1 Kc frequenza 250 Kc
Armoniche fino a 50 Mc Armoniche fino a 500 Mc
Uscita 10,5 V eff. Uscita 5 V eff
30 V pp. 15 V eff
Dimensioni 12 x 160 mm Dimensioni 12x160 mm
Peso 40 grs. Peso 40 grs
Tensione massima Tensione massima
applicabile al puntale 500 V applicabile al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della batteria 50 mA
BUON ANNO
Anche se lo stato di crisi generale, in cui ci troviamo
coinvolti, non accenna a fermarsi, conserviamo la spe-
ranza nel cuore che l'anno nuovo sia foriero di migliori
fortune, per tutti. Per voi lettori e per noi imprenditori
editoriali. Perché le inquietudini sociali, di qualunque
natura o rilievo esse siano, finiscono sempre col riflettersi
negativamente nel nostro piccolo mondo di appassionati
di cose tecniche, con i risultati che ben conosciamo e
che si esprimono, con interferenze assai poco gradite,
sulla qualità della rivista, sulla tempestività della sua
uscita nelle edicole, sulla regolarità dei servizi postali,
nell'approntamento delle scatole di montaggio. Più bre-
vemente, in tutto l'operato di Elettronica Pratica. Che
nella buona, come nella cattiva sorte, deve mantenere
gli impegni assunti con i suoi interlocutori, senza inter-
rompere i programmi accordati che, per il prossimo me-
se, ad esempio, prevedono la presentazione di un nuovo,
atteso kit: quello di un alimentatore di piccola potenza,
ma di uso versatile nell'elettronica dilettantistica. E che
vuol assicurare, attraverso un'altra tappa, raggiunta in
uno spirito di fattiva collaborazione con coloro che men-
silmente ci leggono, la continuità del piacere di costruire
e di rendersi utili a sé e agli altri. Di buon grado, dunque,
entriamo nella nuova annata, con i buoni propositi di
iniziare un periodo di lavoro proficuo, che rinsaldi il
vincolo affettivo, scaturito dall'entusiasmo e dalla pas-
sione, che ci ha tenuto legati per tutto l'anno passato
e formuliamo, agli affezionati lettori, gli auguri più
schietti di un felice e migliore prosieguo nel tempo.
PER TUTTO L'ANNO!

A chi si abbona regaliamo


questo utilissimo e pratico BOX

Il box è particolarmente adatto a racchiudere e contenere la maggior parte


degli apparati elettronici mensilmente presentati e descritti in questo perio-
dico.

Per conferire un aspetto professionale o, comunque, una veste


razionale, ai vostri montaggi, non rinunciate al contenitore che
Elettronlca Pratica offre in regalo a tutti coloro che sottoscrivo-
no un nuovo abbonamento o a chi rinnova quello scaduto. E ri-
cordate che Il box è più volte utilizzabile e adattabile ad un gran
numero di progetti.
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strumento od elemento di comando sistemati sul pannello superiore.

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te, diviene introvabile nelle edicole.

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PRATICA
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ANNO 11- N. 1- GENNAIO 1982 ~


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LA COPERTINA - Attraverso la riproduzione fo- o.l


tografica del prototipo, interpreta Il progetto di
maggior rilievo presentato nelle prime pagine @.
di questo fascicolo. Senza assumere un carat-
tere rigorosamente scientifico, Il dispositivo è
in grado di carpire e segnalare stati emotivi e
reazioni spontanee di quei soggetti che si sot-
topongono alla prova.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
LA MACCHINA DELLA VERITA' 6
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Tutti i diritti di proprietà let-
teraria ed artistica sono ri-
servati a termine di Legge per VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 48
tutti i Paesi. i manoscritti,
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- LA POSTA DEL LETTORE 53
stituiscono
LA MACCHINA
'
DELLA VERITA
Un dispositivo che fa divertire amici e parenti, giovani ed anziani, curiosi
e psicanalisti dilettanti.

Con l'elettronica è pure possibile giocare e il comportamento di questo. Ebbene, se l'indice


scherzare intrattenendo piacevolmente amici e dello strumento rimane immobile, allora le ri-
conoscenti con passatempi curiosi ed originali. sposte sono da ritenersi sincere, se invece I 'in-
Vale quindi la pena, per una volta, di abban- dice si sposta più o meno dalla sua posizione
donare il progetto impegnato e fortemente con- di riposo, l'interrogato si è espresso, molto ve-
cettuale, per trascorrere qualche oretta, allegra- rosimilmente, con delle bugie. Ecco spiegato il
mente con un apparato, come quello che vi pre- motivo per cui abbiamo denominato il progetto,
sentiamo, che non ha alcuna pretesa di offrire presentato in questo articolo, « La macchina
delle indicazioni scientifiche degne di rilievo, della verità ». Anche se avremmo potuto de-
ma che riveste l'unica, reale funzione di far finirlo, forse con maggiore proprietà di linguag-
divertire il prossimo. Arriviamo quindi puntuali gio, un circuito psico-analizzatore, perché esso
anche a questo appuntamento con i lettori, che ha la capacità di segnalare particolari stati di
coincide con gli inizi del nuovo anno e che animo nelle persone che si sottopongono al suo
vuol essere dunque di buon auspicio per il esame.
prosieguo, nel tempo, del dialogo costruttivo
con tutti coloro che mensilmente ci attendono
sulle edicole. RESISTENZA DELLA PELLE
Vi diciamo subito di che cosa si tratta. Dopo
aver applicato sulle palme delle mani di un In realtà, questo apparecchio rileva e mostra le
partecipante al gioco due piastrine metalliche, variazioni di resistenza elettrica nella pelle del
lo si interroga con tutte quelle possibili do- soggetto. Variazioni che, a detta della medicina,
mande che sono ovviamente consentite dal rap- dipendono direttamente dalle fluttuazioni psico-
porto di amicizia. Contemporaneamente, si tiene logiche provocate da sforzi emotivi e sfuggono
<l'occhio l'indice di un voltmetro e si osserva al controllo dell'interrogato. In tal senso. quindi,

Dalla misura delle variazioni della resistenza della pelle è


possibile, tramite questo apparato elettronico, controllare gli
stati d'animo, l'orientamento mentale, le condizioni fisiologi-
che di un soggetto, senza attribuire valore scientifico rilevante
alle indicazioni ottenute.
Assolutamente
nnocuo, può essere
adoperato
anche dagli adolescenti
come rivelatore
di bugie.

Segnala gli stati emotivi che sfuggono al controllo del soggetto quando
viene sottoposto a test psicanalitico.

il rivelatore di resistenza epidermica, se usato INUTILITÀ DELL'OHMMETRO


da un esperto psicologo, può offrire risultati
non di molto inferiore alle più complesse ap- Poiché tutto si riduce a delle misure resistive,
parecchiature professionali. E il dilettante, a per quale motivo non si ricorre all'uso di un
sua volta, potrà trarne un utile soprattutto sotto normale ohmmetro? Semplicemente perché tale
forma di passatempo per le sue ricerche pro- strumento non è sufficientemente sensibile per
fessionali o giochi di società. rilevare le piccole variazioni resistive dell'epi-
Forse qualcuno si chiederà il motivo per cui dermide. Occorre dunque servirsi di una con-
la resistenza della pelle del corpo umano venga figurazione circuitale a ponte, amplificata tra-
preferibilmente misurata fra le palme delle mite un integrato operazionale, che consente la
mani. A tale domanda rispondiamo assicurando taratura a zero sui valori resistivi epidermici
che la sensibilità del rivelatore si è dimostrata del soggetto in condizioni normali e di rilevare
massima proprio in queste zone, dove la resi- quindi le piccole variazioni positive e negative,
stenza varia fra i 50.000 ohm e i 100.000 ohm. rispetto ai valori di norma, attraverso l'intera
Tuttavia, se qualcuno dovesse accorgersi che la scala di uno strumento ad indice.
sensibilità del rivelatore aumenta in corrispon-
denza di altri punti del corpo umano, potrà tra-
lasciare i nostri consigli ed utilizzare l'apparec- IL PONTE DI WHEATSTONE
chio nel modo ritenuto più funzionale. È inu-
tile dire che, durante gli interrogatori, quando Prototipo dei misuratori di resistenza a ponte è
si esperimenta occorrerà avere l'avvertenza di « Il ponte di Wheatstone », schematizzato in fi-
non permettere al soggetto di vedere i movi- gura 1 e adottato nel circuito del nostro appa-
menti dell'indice dello strumento. rato. In esso, uno dei quattro rami è rappre-

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Fig. 1 - L'elemento tondamen-
tale del progetto presentato in
queste pagine è un ponte di
resistenze, che deve rimanere
equilibrato prima della prova
della verità cui viene sottopo-
sto il soggetto. La resistenza
0 R1, che costituisce uno dei
quattro rami del ponte, è fissa.
Altri due rami, con valore resi-
stivo variabile, sono da identl-
ficarsi nel due tratti del poten-
ziometro di bilanciamento, il
quarto ramo è composto dagli
elettrodi-sonda applicati alle
palme delle mani di chi si as-
soggetta ai test.

sentato dagli elettrodi da applicare sulle palme ESAME DEL CIRCUITO


delle mani degli interrogati (SONDA). Gli altri
tre rami sono costituiti dalla resistenza fissa R 1 Osservando lo schema generale riportato in fi-
e dai due tratti di resistenza, variabili, rappre- gura 3, si nota, sulla sinistra di questo, la
sentati dal potenziometro di bilanciamento e va- presenza del circuito a ponte, semplificato nel
lutati fra il cursore e i terminali estremi. disegno di figura I e or ora descritto. Fa seguito
L'alimentazione del ponte è fornita in forma l'integrato operazionale IC1, quindi l'alimenta-
autonoma da una pila a 9 V. Per la verità si tore duale e, infine, lo strumento ad indice, per
sarebbe potuto ricorrere all'alimentazione gene- il quale si può far uso di un tester commutato
rale del dispositivo, per prelevare da esso la nella misura delle tensioni continue, sulla por-
necessaria tensione di alimentazione del ponte, tata di 10 Vcc fondo-scala.
ma ciò avrebbe oltremodo complicato il pro- L'analisi del progetto di figura 3 prende le
getto con complessità circuitali assolutamente mosse dalla condizione di bilanciamento del
da evitare. ponte di Wheatstone, ossia quando non si ha
Si suole dire che il ponte è bilanciato quando alcuna tensione tra i I cursore del potenziometro
fra il cursore del potenziometro e massa non vi di bilanciamento R2 e massa. E ovvio che la
e alcuna tensione. E tale operazione deve essere spina jack deve risultare inserita e gli elettrodi
eseguita ogni volta che si sta per interrogare applicati alle palme delle mani del soggetto sotto
un soggetto da sottoporre alla prova della verità, interrogatorio.
manovrando ovviamente il perno del potenzio- Non essendo presente la tensione sul cursore di
metro. R2, anche l'uscita dell'operazionale I C 1 risulta
La presa jack, sulla quale si innestano i col- nulla.
legamenti provenienti dai due elettrodi, svolge Viceversa, quando la resistenza della pelle del
pure la funzione di interrompere automatica- soggetto, a seguito di una reazione nervosa, de-
mente la tensione di alimentazione del ponte, nuncia una qualche variazione rispetto ai va-
erogata dalla pila a 9 V, quando si disinnesta lori normali, si verifica lo squilibrio del ponte
il corrispondente spinotto jack. di Wheatstone e l'originarsi di una debole ten-

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sione sul cursore del potenziometro R2. ALIMENTAZIONE
La tensione ora prodotta viene sottoposta ad una
considerevole amplificazione da parte dell'inte- L'alimentazione dell'integrato operazionale ICI,
grato operazionale IC1, allo scopo di poter es- come abbiamo già detto, è di tipo duale, con
sere comodamente valutata attraverso uno stru- positivo e negativo rispetto a massa. Essa viene
mento ad indice. fornita da due pile a 9 V le quali, tenuto conto
del basso consumo di energia dell'integrato, as-
sicurano una lunga autonomia di funzionamento
PROTEZIONE DELL'INTEGRATO del dispositivo, senza dar luogo ad alcun pro-
blema di sicurezza o di residui di alternata,
Una cattiva regolazione del potenziometro di quasi sempre legati agli alimentatori da rete-luce.
bilanciamento R2, oppure degli accidentali falsi
contatti provocati dagli elettrodi, potrebbero dar
luogo a pericolose sovratensioni per l'integrato MONTAGGIO SULLA BASETTA
operazionale IC l. Occorreva dunque proteggere
in qualche modo tale componente E. ciò è stato li montaggio della macchina della verità si ese-
fatto mediante i due diodi al silicio D 1-D2, di gue in tre tempi. Prima di tutto si montano i
tipo 1N914, collegati in antiparallelo. Questi vari componenti sulla basetta rettangolare del
due diodi, in pratica, limitano la tensione d 'in- circuito stampato, poi si monta la basetta con i
gresso dell'operazionale al valore massimo di restanti elementi sul contenitore metallico e, in-
0,7 V circa, proteggendo efficacemente l'ampli- fine, si approntano i due elettrodi. Ovviamente
ficatore. si comincerà con la realizzazione del circuito
Il condensatore C 1 svolge la funzione di filtrare stampato di cui, in figura 6, è riportato il dise-
eventuali segnali in corrente alternata, che pos- gno a grandezza reale, nelle dimensioni di
sono essere indotti nel circuito da correnti al- 110x 38 mm.
ternate vaganti e principalmente captati dagli Su questa basetta rettangolare si applicano tutte
elettrodi, garantendo così una effettiva misura le resistenze, i condensatori, i diodi, il circuito
della sola resistenza dell'epidermide. Il guada- integrato, per il quale consigliamo di far uso
gno dell'amplificatore viene controllato, varian- di appropriato zoccoletto onde evitare le salda-
do l'ammontare di controreazione tra l'uscita e ture a stagno direttamente sui piedini del com-
l'entrata dell'integrato (piedini 6 e 2), tramite ponente, e per ultimi gli otto capicorda che
il potenziometro R5. agevolano le saldature dei terminali dei fili di
collegamento.

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Fig. 2 - Con questo semplice schema si in- A
terpreta Il concetto su cui è basato Il funziona-
mento della macchina della verità. La resisten-
za variabile R equilibra il ponte resistivo, di
cui un ramo è costituito dalla pelle del sogget- S E!
to, mentre lo strumento ad Indice, a zero cen-
trale, evidenzia le eventuali variazioni della re-
slstenza epidermica durante gli Interrogatori.

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Fig. 4 - Piano costruttivo del progetto sulla basette del circuito stampato. I
due potenziometri R2 - R5, che controllano rispettivamente l'equilibrio dei
ponte e l'amplificazione dell'integrato operazionale iC1, sono saldati, con i loro
terminali, direttamente sulle rispettive zone di rame del circuito.

COMPONENTI
Condensatori R4 1,000 ohm
C1 = 100.000 pF R5 2,2 megaohm (potenz. a varlaz.
C2 = 47 µF - 16 VI (elettrolitico) lin.)
C3 = 47 µF - 16 VI (elettrolitico) 220.000 ohm
C4 = 100.000 pF 22.000 ohm
C5 = 100.000 pF Varie
IC1 = LA741
Resistenze A microamperometro (100 A f.s.)
R1 = 82.000 ohm D1- D2 - D3 · D4 = 4 x 1N914
R2 = 100.000 ohm (potenz. a varlaz. Iin.) S1 = do pio interruttore
R3 = 1.000 ohm S2 = commutatore (2 vie -2 posiz.)

Sullo stesso circuito stampato i,n corrisponden- della presa jack, dalla pista di rame che fa capo
za di opportune zone di rame, si saldano a sta- al terminale 2 del circuito stampato e dal col-
gno i terminali dei due potenziometri R2 ed legamento, tramite filo rigido di rame tra le
R5, che rimangono in tal modo irrigiditi nella carcasse dei due potenziometri e la stessa pista
misura necessaria. di massa dello stampato.
La linea di massa comune è rappresentata dal Nell'applicare i due diodi al silicio D 1-D2 si
contenitore metallico, collegato ad un terminale faccia bene attenzione all'antiparallelo, ossia al-

11
Flg. 5 - Schema pratico generale e completo del montaggio della macchina
della verità. Il supporto è di alluminio ed il lato a maggior superficie di
questo funge da pannello frontale del dispositivo.

la posizione esatta delle fascette indicatrici ri- Sulla faccia più grande del contenitore di al-
portate sul corpo di ciascun componente e chia- luminio, destinata a fungere da pannello fron-
ramente segnalate nello schema pratico di fi- tale dell'apparato. debbono essere applicati i se-
gura 4. guenti elementi: lo strumento ad indice, i due
Anche per i due condensatori elettrolitici potenziometri, l'interruttore SI e il commuta-
C2-C3, prima del loro inserimento sul circuito tore S2, nonché la presa jack.
si dovrà tener conto delle esatte polarità (ter- Lo strumento ad indice. che è da I 00 A fondo
minale positivo e terminale negativo). scala, verrà applicato sul pannello {frontale
Nessun errore è tollerabile inoltre nel mon- dello strumento soltanto da chi non vorrà ba-
taggio dell'integrato I C 1, per il quale il piedino dare a spese nella realizzazione del dispositivo,
1 è facilmente individuabile se si osserva la perché, altrimenti, converrà servirsi di un te-
posizione del dischetto di riferimento riportato ster commutato su l O Vcc fondo-scala.
sulla superficie esterna del componente. In ogni In corrispondenza dei perni dei due potenzio-
caso il numero 1 è stato da noi disegnato sia metri R2- R5 si applicheranno due manopole
nello schema di figura 4, sia in quello di figura e, dietro queste, si comporranno sulla lamiera
6 e non possono dunque insorgere dubbi in due scale graduate, che agevoleranno le mano-
proposito. vre dell'operatore quando questi avrà acquisito
una certa pratica.
Fra i terminali dello strumento ad indice sono
MONTAGGIO SUL CONTENITORE stati inseriti due diodi di protezione, collegati
in antiparallelo, ossia con le polarità in oppo-
La figura 5 e le seguenti foto illustrano am- sizione, ma ciò è ben visibile in figura 5.
piamente il piano costruttivo della macchina Il commutatore S2 consente di invertire le po-
della verità per quel che concerne i collegamenti larità dello strumento ad indice in corrispon-
esterni al circuito stampato. denza delle variazioni resistive del soggetto sot-

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FIg. 6 - Disegno In grandezza reale del circuito stampato necessario per la
composizione dello schema elettronico dell'apparato.

toposto alla prova della verità, che possono rompere automaticamente l'alimentazione del
essere positive o negative. Ovviamente coloro ponte di misura una volta disinserito lo spi-
che possedessero uno strumento a zero centrale. notto jack.
potranno eliminare questo commutatore.
TARATURA
GLI ELETTRODI-SONDA Per poter funzionare egregiamente, la macchina
della verità richiede ora soltanto una semplice·
Una volta ultimato il lavoro di montaggio del- messa a punto del ponte di Wheatstone. Che va
l'apparato, avendo inserito le tre pile a 9 V e fatta nel seguente modo: si constata che, con
chiuso il contenitore metallico, non resta che SI chiuso, ma con lo spinotto a jack disinserito,
costruire i due elettrodi-sonda e passare alla la sezione amplificatrice non dia alcuna uscita.
taratura della macchina della verità. Poi, sempre con SI chiuso, si applicano le plac-
Gli elettrodi debbono essere rappresentati da chette alle mani del soggetto, senza rispettare
due lastrine di alluminio o di rame, dello spes- le inesistenti polarità, dato che i due eleturodi
sore di 3 mm circa, con una superficie di qual- possono essere vicendevolmente scambiati tra
che centimetro quadrato. loro e si innesta lo spinotto nella presa jack.
Poiché queste lastrine dovranno essere applicate Si attende ora che il soggetto appaia comple-
sulle palme delle mani, occorrerà conferire ad tamente rilassato e si azzera lo strumento ad
esse una certa curvatura, in modo da farle ben indice tramite il potenziometro R2, in un primo
aderire alla pelle del soggetto in esame. La tempo con il controllo di guadagno R5 al mi-
convessità potrà essere ottenuta sagomando le nimo poi aumentando gradualmente il guadagno
piastrine su una palla di legno o dì metallo. con R5 sino ad un limite accettabile, senza in-
I due elettrodi verranno poi collegati col ponte correre in inutili e dannose oscillazioni. Prima
resistivo, tramite la presa jack presente sul pan- dì iniziare le indagini sul soggetto, si dovrà fai-
nello frontale dell'apparato. Ci sì potrà quindi passare almeno un minuto primo, poi si potran-
servire di uh cavetto schermato. collegando il no formulare le domande, tenendo conto che
conduttore centrale con un elettrodo e la calza debbono intercorrere almeno due secondi tra il
metallica con l'altro, ma utilizzando pi uno spi- momento in cui si finisce dì formulare la do-
notto jack con due tratti isolati dalla massa della manda e quello necessario per rilevare un'indi-
presa, la cui funzione è pure quella di inter- cazione utile sullo strumento ad indice.

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Flg. 7 - Sl noti la com posizione circultale, Intern a al contenitore di allum inlo,
del prototipo realizzato e collaudato nel nostri laboratori di studi e progettazioni.

In sede di taratura dell'apparato, anziché ser- Ohm ciò è possibile. Dobbiamo dunque chiarire
virsi del soggetto da interrogare, si potranno alcuni elementi in proposito.
utilizzare delle resistenze di valore compreso L'organismo umano accusa già una sensazione
fra i 50.000 ohm e i 100.000 ohm, collegate percettibile di scossa elettrica quando è attra-
fra gli elettrodi-sonda in veste di elementi si- versato da una corrente anche inferiore ad un
mulatori della pelle umana. millesimo di ampere. E a questo riguardo regna
tra i profani molta confusione, perché si ritiene
che gli effetti fisiologici della corrente dipen-
INSOSTITUIBILITÀ DEL DISPOSITIVO dano solo dalla tensione in gioco, e perciò è
diffusa l'opinione che solo l'alta tensione riesca
Abbiamo già detto all'inizio che questo dispo- mortale. In realtà gli effetti in questione dipen-
sitivo, per il servizio cui esso è destinato, non dono esclusivamente dalla intensità della cor-
può essere sostituito con un ohmmetro. Ma non rente che attraversa l'organismo, e quindi l'ef-
vorremmo ora che a qualcuno venisse in mente fetto è nullo, qualunque sia la tensione, se il
di misurare la resistenza della pelle di una per- contatto avviene in modo che sia nulla la cor-
sona applicando ad essa una corrente continua rente che attraversa il corpo. Così un uomo
o alternata proveniente da una pericolosa sor- può toccare senza alcun pericolo un solo filo di
gente. Dato che con il tester e con la legge di una linea a tensione anche molto elevata, se

14
Fig. 8 - Sono ben visibili, in questa foto, i collegamenti, tramite fili conduttori,
che uniscono i vari elementi del circuito. Sono assenti, per ragioni di chia-
rezza di riproduzione, i conduttori delle tre prese polarizzate per Il collegamento
con le tre pile a 9 V.

poggia con i piedi su un sostegno sufficiente- indiretta: essa deriva dal fatto che se la ten-
mente isolato, allo stesso modo come gli uc- sione è elevata, l'intensità di corrente sopra
celli si posano senza pericolo sui fili delle indicata viene sempre raggiunta anche se il
linee di trasmissione dell'energia elettrica. Se contatto dell'individuo con un filo e con la
accade che si riceve una scossa, più o meno terra è comunque imperfetto, mentre se si tratta
forte, anche toccando un solo filo di una linea di una linea a bassa tensione si richiede un con-
elettrica, ciò è dovuto al fatto che l'altro filo tatto assai più intimo. In condizioni di contatto
non è sufficientemente isolato, per cui una pi- particolarmente stretto, possono accadere, e so-
cola corrente viene a stabilirsi, partendo da un no più volte accaduti, degli incidenti mortali
filo, attraverso il corpo dell'individuo, per ri- con linee elettriche aventi una tensione tra i
tornare dal suolo all'altro filo attraverso i corpi fili anche inferiore a 100 volt.
non perfettamente isolati (isolatori) dai quali il Concludiamo così, con queste brevi ma neces-
filo stesso è sostenuto. Il contatto risulta senz'al- sarie nozioni sulla pericolosità o meno delle
tro mortale, se la corrente che viene in tal correnti elettriche, la presentazione e la descri-
modo a circolare attraverso il corpo, raggiunge zione di un apparato che non mancherà di ri-
una intensità di appena una decina di millesimi chiamare l'attenzione e la curiosità di molti
di ampere. Si intuisce ora che l'influenza che lettori, siano essi principianti o tecnici suficien-
ha nel fenomeno la tensione della linea è solo temente preparati.

15
Rubrica del principiante
elettronico

RIMI

ALTOPARLANTI
E MICROFONI
r assimilare il principio di funzionamento di della bobina stessa, oscilla, denunciando la pre-
1 altoparlante, occorre risalire ai concetti più senza di una tensione elettrica. Si suole dire,
-mentari dell'elettromagnetismo: quello della più in generale, che il movimento di un con-
sformazione del lavoro meccanico in energia duttore elettrico, attraverso un campo magne-
ttrica e quello della trasformazione della cor- tico, genera nello stesso conduttore una ten-
1te elettrica in movimento meccanico, Fac- sione, che è in grado di promuovere una cor-
mo quindi riferimento alla figura 1 per con- rente se il conduttore è chiuso su se stesso.
:tizzare il primo concetto. Ed è vero pure il concetto inverso, quello sche-
1ando una bobina vien fatta muovere tra le matizzato in figura 2: quando si chiude il cir-
ansioni polari di un magnete permanente, cuito di una bobina con una pila, attraverso un
dice del voltmetro, collegato sui terminali interruttore, si verifica uno spostamento della
bobina, tra le espansioni polari del magnete
permanente, ogni volta che si manovra l'in-
terruttore o, meglio, ogni volta che si crea una
variazione di corrente attraverso il conduttore
immerso nel campo magnetico.

ALTOPARLANTE MAGNETODINAMICO

I brevi richiami alla teoria dell'elettromagneti-


smo consentono ora di interpretare il compor-
tamento e la composizione di un altoparlante,
più esattamente di quello magnetodinamico, che
è il più comune degli altoparlanti, quello mon-
tato nella quasi totalità dei riproduttori audio
e di cui in figura 3 è riportato il simbolo elet-
trico.
Il principio di funzionamento di un altoparlante
magnetodinamico è molto simile a quello dei
motori elettrici e degli strumenti di misura con
bobina di induttanza. In questi altoparlanti, in-
riluttanza del circuito magnetico ed aumentare
fatti, si sfrutta la possibilità di generare uno
l'induzione nel traferro, dentro il quale scorre
spostamento meccanico inviando corrente elet-
la bobina mobile.
trica in un filo conduttore, avvolto a bobina e
immerso in un campo magnetico (figura 4). Una
delle parti principali dell'altoparlante magneto- IMPEDENZA DEGLI ALTOPARLANTI
dinamico è rappresentata dunque dal magnete
permanente, la cui forma è quella di un ci- Un esame sommario dell'altoparlante, sotto il
lindro cavo, contenente un altro cilindro di di- profilo elettrico, potrebbe far credere che esso
mensioni più ridotte. sia uguale ad una induttanza pura, perché la
Dietro la cavità viene inserita una bobina mo- resistenza della bobina mobile, in presenza di
bile collegata. meccanicamente ad un cono di corrente continua, è molto bassa, come è facile
carta, elettricamente a due terminali accessibili constatare effettuando questa misura con un
dalla oarte esterna dell'altoparlante. Il cono di normale tester. Ma in realtà le cose non stanno
cartone che, in pratica, è un tipo particolare così. Infatti, durante la conversione dell'energia
di carta sottoposta a speciale trattamento, risulta elettrica in energia acustica, cioè durante il
fissato meccanicamente ad una intelaiatura me- funzionamento dell'altoparlante, occorre neces-
tallica, denominata « cestello » che si ingrossa sariamente dissipare potenza. E questa necessità
notevolmente nella parte posteriore dell'altopar- comporta l'insorgere di una resistenza che non
lante, in modo da diminuire notevolmente la è realmente presente, ma che simula la resi-

Questi importanti componenti elettronici rappresentano, quasi


sempre, gli elementi di entrata e d'uscita di molte apparec-
chiature. Di essi, ogni principiante deve conoscere l'esatta fun-
zione, le caratteristiche e la composizione, per non commettere
errori di montaggio o provocare cattivi funzionamenti nelle
proprie realizzazioni sperimentali.

17
BOBINA
Fig. 1 Questo semplice schema
elettrico interpreta il preciso
funzionamento di un altopar-
lante. Quando la bobina mobile,
alla quale si applica Il cono di
cartone, subisce uno sposta-
mento fra le espansioni polari
del magnete, a causa delle onde
sonore esterne, si genera una
tensione elettrica (segnalata dal
voltmetro), che corrisponde al
suono captato dall'altoparlante.

stenza acustica incontrata dal cono a contatto certezza di non danneggiare un amplificatore in
con l'aria. sede di adattamento dell'impedenza dell'alto-
Possiamo quindi concludere dicendo che l'im- parlante con quella di uscita dell'amplificatore
pedenza di un altoparlante non è sempre ben stesso. I più comuni valori di impedenza degli
definibile, perché essa varia considerevolmente altoparlanti di tipo commerciali sono i seguenti:
col variare della frequenza del segnale elettrico 4-8-16 ohm. Ma esistono anche altoparlanti
applicato, con quello della potenza applicata e con impedenze di 2 ohm - 32 ohm e 120 ohm.
con le condizioni di impiego del componente Il concetto di impedenza di altoparlante non
(funzionamento all'aria aperta, dentro conteni- può essere espresso simbolicamente con molta
tori o casse acustiche completamente chiuse, precisione. Si usa tuttavia indicare un alto-
ecc.). parlante di bassa impedenza simboleggiando
In molti casi il valore dell'impedenza di un una bobina mobile di poche spire, mentre per
altoparlante viene definito come il minimo va- l'altoparlante di impedenza elevata si disegna
lore riscontrabile, in modo da trovarsi nella una bobina mobile composta da molte spire.

Flg. 2 - Si suole dire che l'al-


B0BINA toparlante è un componente re-
verslbile, In quanto esso si com-
porta anche da microfono. Per
accertare tale fenomeno basta
collegare, sul terminali della
bobina mobile, una pila e chiu-
dere ed aprire, tramite un In-
(
l terruttore, il circuito dl alimen-
a tazlong, per osservare la forma-
zione di corrispondenti sposta-
menti della bobina mobile, la
quale, se dotata di cono di car-
tone, provoca del suoni nello
INT. spazio circostante l'altoparlante.

18
Ma ciò non è esatto, perché non è assolutamente
vero che a un maggior numero di spire della
bobina mobile corrisponda un maggior valore
di impedenza. Si tenga conto infatti che I'impe-
denza elettrica è sempre trascurabile rispetto a
quella meccanica, mentre questo concetto è
quasi esatto quando le bobine sono montate SIMBOLO
sulla stessa struttura meccanica. TEORICO AP

ADATTAMENTO DI IMPEDENZA

Affinché un altoparlante, dotato di un certo


Flg. 3 - Simbolo elettrico dell'altoparlante adottato
valore nominale di impedenza, possa essere nella composizione degli schemi teorici.
sfruttato nella pienezza delle sue possibilità,
senza danneggiare il circuito di uscita dell'am-
plificatore cui esso viene collegato, è necessario
che l'impedenza di uscita dell'amplificatore e

,
quella dell'altoparlante siano perfettamente
uguali tra loro, oppure che l'impedenza di uscita
dell'amplificatore di bassa frequenza sia minore ANELLO
DI FELTRO
di quella dell'altoparlante, accettando, in questo
caso, una diminuzione di rendimento.
In ogni caso, quando l'impedenza di un alto- CESTELLO

I
parlante è diversa da quella d'uscita di un am-
plificatore, occorre provvedere ad un adatta-
mento di impedenza tra i due elementi: am-
plificatore e altoparlante.

FREQUENZE RIPRODUCIBILI

Nessun altoparlante è in grado di produrre bene


tutte le frequenze dello spettro di suoni udibili.
Ciò potrebbe venir dimostrato con procedimento
matematico ma, per motivi di semplicità, faremo
appello alle sole nozioni intuitive.
Disponendo di un altoparlante di diametro ele-
vato, questo si dimostrerà particolarmente adat-
to alla riproduzione delle note gravi, perché un
tale altoparlante è in grado di mettere in mo-
vimento una notevole massa d'aria, converten- T=TERMINALI
dola in suoni gravi di discreta potenza. Ma
per la grande massa meccanica in movimento,
un tale altoparlante non riesce a seguire con
fedeltà le note acute, per la cui riproduzione
conviene utilizzare un altoparlante di dimen- Flg. 4 - Spaccato di un altoparlante di tipo magne-
sioni più piccole. todlnamico. La bobina mobile, collegata con Il cono
di cartone, non deve assolutamente toccare le espan-
Volendo quindi riprodurre, con la miglior fe- sioni polarl del magnete permanente. I suoi ter-
deltà possibile, una buona porzione dello spet- minall, Irrigiditi sul cestello metalllco, sono contras-
tro sonoro udibile, è necessario accoppiare op- segnati, In questo disegno, con le lettere T.
portunamente due o più altoparlanti diversi,
servendosi di appositi dispositivi conosciuti sotto
il nome di filtri cross-over.

19
FILTRI CROSS-OVER

J filtri cross-over altro non sono che filtri passa-


banda o passa-alto, realizzati con circuiti L-C.
Questi filtri risultano più o meno complessi a

o
8F

e
1
- 8SSI
seconda della maggior o minor possibilità di
separare le varie porzioni in cui si intende
suddividere la gamma audio.
Un ottimo esempio di filtro cross-over, con una
pendenza di 12 dB/ottava, adatto a pilotare

L,
una cassa acustica a 2 vie (woofer per i bassi
e tweeter per gli alti) di tipo Hi-Fi è rappre-
sentato in figura 5.
Il rI
La frequenza di incrocio dipende, in larga mi-
L.TI
sura, dal tipo di altoparlanti che si intende
utilizzare. Consigliamo comunque di assumere
un valore compreso tra i 700 e i 2.000 Hz.
Ammettendo che l'impedenza dei due altopar-
Fig. 5- Esempio di filtro cross-over adatto a pilotare lanti sia la stessa (denominata Zo), una volta
una cassa acustica a due vie (woofer e tweeter) di
tipo ad alta fedeltà.
fissata la frequenza di incrocio fo, il dimen-
sionamento degli elementi del filtro potrà essere
effettuato applicando le seguenti formule:

SIMBOLO Zo
TEORICO LI L2 = 225 X -- (in mH)
fo
MICROFONO

112.500
Cl C2 = --- (in F)
Flg. 6 - Simbolo elettrico del microfono, assai spesso
adottato nella composizione degli schemi teorici In fo X Zo
elettronica.
li sistema così costituito presenterà, alla fine,
una impedenza totale pari a Zo, cioè pari al-
1 'impedenza di un singolo altoparlante.

TERMINALE
USCITA ALTOPARLANTI IN SERIE E PARALLELO

Per aumentare la potenza o, come nel caso dei


tweeter, per diminuire l'effetto di direzionabilità
delle note acute, può sorgere la necessità di
collegare tra loro altoparlanti uguali.
Quando si effettuano questi collegamenti, oc-
corre far bene attenzione alle variazioni di
impedenza che scaturiscono dal collegamento.
Fig. 7 - Il microfono a carbone, la cui invenzione Per esempio: collegando due altoparlanti di
risale a Edison, è ancor oggi considerato uno dei uguale impedenza, il valore complessivo risul-
migliori microfoni per trasmissioni radiofoniche. Il tante dell'impedenza viene dimezzato, cioè il
suo funzionamento si basa sulla maggiore o minore
compressione, ad opera di una membrana metalli- valore risultante di impedenza è uguale alla
ca, di una piccola quantità di polvere di carbone. metà del valore di impedenza di un singolo
altoparlante. Quando si effettua il collegamento
in serie, il valore risultante dell'impedenza viene
raddoppiato.

20
MESSA IN FASE DEGLI ALTOPARLANTI

Quando si realizza un sistema di altoparlanti, BOBINA


cioè quando si collegano fra loro due o più MOBILE
altoparlanti, in serie o in parallelo, oppure ser- MEMBRANA MAGNE TE
vendosi di filtri cross-over, occorre prestare
particolare attenzione alla fase dei vari alto-
parlanti. Si deve cioè fare in modo che uno
stesso segnale provochi in tutti gli altoparlanti
la stessa fase di compressione o rarefazione
dell'aria. Spieghiamoci meglio. li cono dell'al- ERMINALI
toparlante, durante il funzionamento, si muove
in continuità in avanti e all'indietro. Quando
si muove in avanti, l'aria antistante il cono
viene compressa; viceversa, quando il cono si
sposta all'indietro, si crea una depressione del-
l'aria antistante il cono. Mettere in fase due
altoparlanti significa, dunque, fare in modo che, CAPPUCCIO
FORATO
in ogni momento, i due coni dei due altopar-
lanti si muovano allo stesso modo; cioè tutte
due in avanti o tutte due all'indietro.
Fig. 8 - Il microfono dinamico risulta molto simile,
La maggior parte degli altoparlanti ad alta fe- costruttivamente all'altoparlante. li suo funzlonamen-
deltà possiede un riferimento che facilita l'ope- to, Infatti, è analogo a quello dell'altoparlante, con
razione di messa in fase. In mancanza di questo l'unica differenza che il cono, In questo caso, anzi-
ché essere di cartone e di grosse dimensioni, è
riferimento, la messa in fase si ottiene serven-
realizzato con una piccola e sottile membrana col-
dosi di una semplice pila collegata, tramite legata con un avvolgimento. Le compressioni e Je
una resistenza di limitazione, con i terminali depressioni, provocate dall'onda sonora Incidente
del sistema di altoparlanti; si può così, ad oc- sulla membrana, determinano un movimento della
bobina lungo l'asse di un magnete permanente. Gll
chio nudo. individuare facilmente eventuali sfa- spostamenti della bobina generano una tensione in-
samenti; si può notare cioè se entrambi i coni dotta che riflette l'andamento dell'onda sonora. La
si muovono in avanti oppure all'indietro, op- similitudine tra Il microfono dinamico e l'altoparlante
pure se uno si muove in avanti e l'altro all'in- è tale che, a volte, i due elementi risultano intercam-
biabili. Nei radiotelefoni di tipo portatile, ad esem-
dietro. pio, l'altoparlante, con il quale si ricevono i mes-
saggi, funge anche da microfono, cioè da elemento
di trasmissione dei messaggi stessi.

MICROFONI

Il microfono è un dispositivo che si comporta


in modo opposto a quello dell'altoparlante; os-
sia, trasforma le onde sonore in correnti elet- STORIA DEL MICROFONO
triche e viene utilizzato per la trasmissione tele-
fonica della voce, per le trasmissioni radiofo- 11 primo tipo di microfono è stato inventato
niche, per le registrazioni sonore, per l'incisione da Antonio Meucci all'atto dell'invenzione del
di dischi fonografici, ecc. telefono. Allora si trattava di una lamina me-
A volte l'altoparlante e il microfono possono tallica sistemata di fronte ad un elettromagnete,
essere impiegati con funzioni reversibili, come nel cui avvolgimento si manifestava la corrente
avviene ad esempio nei radiotelefoni, nei quali modulata, che veniva inviata all'altro telefono
l'altoparlante funge pure da microfono, ma in e, da quest'ultimo, riprodotta. Esso prese il no-
generale ognuno dei due componenti svolge me di « microfono ad induzione».
un'unica funzione: l'altoparlante trasforma le Ma il vero primo microfono fu inventato da
onde sonore in correnti elettriche e, viceversa, il Edison. E, sia pure perfezionato, questo micro-
microfono trasforma le correnti elettriche in fono esiste ancor oggi ed è conosciuto sotto la
onde sonore. denominazione di « microfono a carbone ».
[ I simbolo elettrico del microfono, quello più Il funzionamento di questo tipo di microfono
comunemente adottato nella composizione degli si basa sulla proprietà delle poi veri di carbone
schemi teorici, è riportato in figura 6. di variare la resistenza ohmmica al variare della

21
elementi risultano intercambiabili. Nei radiote-
lefoni di tipo portatile, come abbiamo già detto,
l'altoparlante, con il quale si ricevono i mes-
saggi, funge da microfono, cioè da elemento di
Fig. 9 - Riproduzione foto- trasmissione dei messaggi, con notevole rispar-
grafica di una com une cap-
sula piezoelettrica. mio di spazio.
li microfono dinamico è caratterizzato da una
risposta uniforme su una vasta gamma delle
frequenze audio.
Questo tipo di microfono, schematizzato in fi-
gura 8, offre pure il vantaggio di non essere
sensibile agli sbalzi di temperatura e all'umidità.
Esso è inoltre caratterizzato da una bassa im-
pressione su di esse esercitata da una lamina pedenza, così come è basso il livello del segnale
vibrante (figura 7). di uscita.
Attualmente, oltre al microfono a carbone, ven-
gono prodotti moltissimi altri tipi di microfoni,
alcuni dei quali avremo modo di descrivere det-
MICROFONO PIEZOELETTRICO
tagliatamente. Fin da questo momento, tuttavia,
possiamo ricordare i tipi fondamentali: micro- Questo tipo di microfono, dotato di discrete
foni dinamici, microfoni piezoelettrici, microfoni caratteristiche elettriche, è in grado di fornire
a riluttanza variabile, microfoni a condensatore, un segnale di tonalità quasi metallica, molto
microfoni a nastro, microfoni dinamici stereo. penetrante anche in trasmissioni rumorose (fi-
gura 9).
li basso costo e la notevole diffusione di questo
MICROFONO DINAMICO componente giocano a favore del suo impiego
in apparati ricetrasmettitori fissi.
Il microfono dinamico risulta molto simile, co- Occorre tener presente che il cristallo, con cui
struttivamente, all'altoparlante. Il suo funziona- è costruito il componente, non può sopportare il
mento è analogo a quello dell'altoparlante, con calore e l'umidità ed è proprio per questi motivi
l'unica differenza che il cono, in questo caso, che il suo impiego è assolutamente sconsiglia-
anziché essere di cartone e di grosse dimen- bile nelle stazioni ricetrasmittenti mobili. Per-
sioni è realizzato con una piccola e sottile mem- ché le forti sollecitazioni termiche e meccaniche
brana. La similitudine tra il microfono dina- potrebbero facilmente porre fuori uso il micro-
mico e l'altoparlante è tale che, a volte, i due fono.

CONO
CRISTALLO
CAPPUCCIO PIEZOELETTRICO Flg. 10 - Il microfono piezoelettrico è dotato di
FORATO notevoli caratteristiche elettriche. Esso è In gra-


do di fornire un segnale dl tonalità quasi me-
talllca, molto penetrante anche nel corso di
trasmissioni rumorose. Il basso costo e la no-
tevole diffusione di questo componente favo-
TERMINALI riscono Il suo Impiego nelle apparecchiature

I ricetrasmittenti fisse. E' composta da un cono


che, sollecitato dalle onde sonore esterne, com-
prime una levetta posta sopra un cristallo pie-
z0elettrico. Le sollecitazlonl meccaniche, cui è
sottoposto il cristallo, provocano una tenslone
elettrica che riproduce l'andamento dell'onda
sonora.

22
li microfono piezoelettrico è composto princi-
palmente da una membrana che, con il suo
movimento, comprime una levetta posta sopra
un cristallo piezoelettrico (figura 1 O). Le solle-
citazioni meccaniche, cui è sottoposto il cri-
stallo provocano una tensione elettrica che ripro-
duce l'andamento dell'onda sonora (figura 11).

CRISTALLO
MICROFONO A RILUTTANZA VARIABILE

Il microfono a riluttanza variabile rappresenta


un perfezionamento del microfono dinamico. In
esso la bobina, anziché essere mobile, è fissa
ed è avvolta su un magnete permanente (figu-
ra 12).
Il suono, che colpisce una membrana costruita
con materiale magnetico, provoca l'avvicina-
mento o l'allontanamento del magnete stesso,
variando così la riluttanza del circuito magne-
tico e, conseguentemente, il flusso magnetico
concatenato con la bobina. Il risultato è quello CRISTALLO
della produzione di un segnale la cui ampiezza
dipende essenzialmente dalle caratteristiche del-
la bobina, la quale determina anche l'impedenza
tipica del microfono.
Il microfono a riluttanza variabile può essere
realizzato in vari modi. La membrana, ad esem- Flg. 11 - Il comportamento del cristallo piezoelettrico
pio, può essere più o meno flessibile, caratte- è reversibile. Le azioni meccaniche, esercitate sulle
rizzando una minore o maggiore sensibilità del sue superfici, si traducono In corrispondenti varia-
zioni di tensioni elettriche. Viceversa, chiudendo ed
componente, abbinando alla notevole sensibilità aprendo, tramite un Interruttore, il circuito di ali-
anche una maggiore fragilità. mentazione di una plla, le superfici del cristallo su-
I microfoni a riluttanza variabile, così come biscono dei movimenti.
avviene per i microfoni dinamici, presentano
una banda di risposta assai elevata.
BOBINA

MICROFONO A CONDENSATORE

li microfono a condensatore è un componente


molto semplice nella sua composizione elettro-
meccanica (figura 13). Un cappuccio metallico
forato consente alle onde sonore di raggiungere
una membrana elettricamente isolata, la quale
vibra provocando delle variazioni capacitive del
condensatore rappresentato dalla scatola metal-
lica contenitrice e dalla membrana stessa.
Infatti, uno dei due terminali del condensatore Flg. 12 - Il microfono a riluttanza variabile rappre-
senta un perfezionamento del microfono dinamico.
è collegato elettricamente con il contenitore, In esso la bobina, anziché essere mobile, è fissa
l'altro è connesso con la membrana. ed è avvolta sull'asse di un magnete permanente.
Il microfono a condensatore deve essere ali- Il suono, che colpisce una membrana di materiale
mentato, ma non consuma corrente elettrica. La magnetico, provoca l'avvicinamento o l'allontana-
mento dal magnete stesso, variando così la rilut-
sua impedenza è altissima e viene usato, nor- tanza del circuito magnetico e, conseguentemente, il
malmente, in accoppiamento con un FET che, flusso magnetico concatenato con la bobina.
assai spesso, risulta montato dentro il micro-
fono stesso. Al transistor FET spetta il compito
di adattatore di impedenza.

23
CONTENITORE
METALLICO
CAPPUCCIO
FORATO

ISOLANTI

TERMINALE

Fig. 13 - Con questo spaccato del microfono


a condensatore si evidenzia la grande sempli-
cità costruttiva di tale componente. I movimen-
ti meccanici della membrana isolata provocano
MEMBRANA delle corrispondenti variazioni capacitive del
ISOLATA condensatore.

LARGHEZZA DI BANDA altera in alcun modo il tono della voce. Eppure


le nostre considerazioni hanno una validità tecni-
Concludiamo questo argomento introducendoci ca. Supponiamo infatti di trasmettere col sistema
in alcune considerazioni che riguardano in mo- dell'alta fedeltà su una banda passante compresa
do particolare i microfoni usati per le trasmis- fra i 50 e i 10.000 Hz. Ebbene, come si sa,
sioni radio. Anche perché a questo settore ap- la voce umana occupa la gamma di frequenze
partiene buona parte dei nostri lettori, coloro comprese fra i 500 e i 3.000 Hz.
che sperimentano o costruiscono emittenti ama- Ciò significa che la voce umana non interessa
toriali o per la banda cittadina. la prima parte della gamma di frequenze hi-fi
Alcuni principianti credono, erroneamente, che nella misura di 500- 50 = 250 Hz, mentre sul-
la qualità di una trasmissione radiofonica deb- l'estremità destra non interessa la gamma di
ba migliorare sostituendo il normale microfono I 0.000- 5.000 = 7 .000 Hz. Facendo la somma
con uno ad alta fedeltà ed accoppiando, ov- di queste due gamme di frequenze inutilizzate
viamente, il microfono stesso con un amplifica- (7 .000 + 250 = 7 .250 Hz), possiamo conclu-
tore ad alta fedeltà. dere dicendo che ben 7 .250 Hz di banda pas-
A tutti costoro rispondiamo nel modo seguente. sante rimangono inutilizzati quando si trasmette
Quando si vuol trasmettere esclusivamente la soltanto la voce umana. E queste frequenze
vanno soltanto a ... vantaggio del rumore di fon-
voce umana, è sufficiente, ai fini di una per-
do e dei vari disturbi.
fetta comprensibilità del messaggio, lavorare
In percentuale possiamo anche dire che, meno
soltanto in una ristretta gamma di frequenze, del 30% dell'intera gamma hi-fi viene utilizzata
quelle comprese fra i 500 e i 3.000 Hz, op- per la voce umana.
pure fra i 500 e i 2.000 Hz nel caso si possa Per quanto riguarda poi la potenza, ricordando
tollerare una lieve variazione del tono della la legge elettrica per la quale la potenza risulta
voce rispetto a quello originale. proporzionale al quadrato dell'ampiezza del se-
In seguito a tali affermazioni, alcuni lettori gnale, possiamo anche dire che soltanto il 9%
potranno considerare un'assurdità la trasmis- della potenza del trasmettitore viene utilizzata
sione della voce umana con tonalità variata, per inviare nello spazio la voce umana. La
quando può risultare decisamente semplice tra- rimanente parte di potenza del trasmettitore
smettere col sistema dell'alta fedeltà che non apporta un ... beneficio alle rumorosità. Chi la-

24
vora con un trasmettitore ad alta fedeltà e
potenza di 100 W, dovrà tener conto che 1
risultati ottenuti saranno identici a quelli rag-
giunti da un trasmettitore con potenza di soli
9 W, purché si trasmetta soltanto con la voce
umana nella gamma compresa fra i 300 e i
3.000 Hz.
Dalle considerazioni fin qui esposte è facile ar-
guire che, quando si lavora nella gamma audio,
occorre limitare la banda di frequenze, utiliz-
zando microfoni appropriati e scartando a prio-
ri, ad esempio, il microfono del registratore, che
molti principianti adottano assai spesso con de-
ludenti risultati.
Facciamo anche notare che un ulteriore restrin-
gimento della banda passante a 500-2.000 Hz
provoca l'effetto di una « compressione » del
segnale, perché in tale banda si può ritenere
che il suono venga distribuito molto uniforme-
mente, sfruttando ulteriormente e completa-
mente le caratteristiche del trasmettitore.

KIT PER LAMPEGGII PSICHEDELICI


L 15.200
Un nuovo sistema di funzionamento che
evita di me-ttere le mani sul riproduttore
audio.

Non occorrono fili di collegamento, per-


ché basta avvicinare il dispositivo a qual-
siasi sorgente sonora per provocare una
sequenza ininterrotta di suggestivi lam-
peggii psichedelici.

CARATTERISTICHE Circuiti a quattro canali separati indipendenti.


Corrente controllabile max per ogni canale: 4 A
Potenza teorica max per ogni canale: 880W
Potenza reale max per ogni canale: 100+ 400 W
Alimentazione: 220 V rete-luce

25
Ascoltate
i messaggi
inviati a terra
dagli aerei

CONVERTITORE VHF
IN BANDA AERONAUTICA
L'ascolto delle comunicazioni ad altissima fre- completa apparecchiatura di nuova realizzazio-
quenza fra gli aerei e le torri di controllo può ne, anche di tipo commerciale, oppure un di-
avere due scopi precisi: quello di curiosare su spositivo in grado di convertire i segnali, che si
una gamma d'onda privata e quello di conoscere vogliono ricevere, in altri con frequenza adatta
le condizioni metereologiche del momento, al all'ascolto attraverso un normale apparecchio
suolo e nell'atmosfera. Naturalmente, questo radio. E questa seconda soluzione è chiaramente
genere di sintonizzazione radiofonica implica la la più economica e la più semplice ed è anche
conoscenza della lingua inglese, perché tranne quella che interpreteremo nel corso del presente
pochissime eccezioni, come avviene negli aerei articolo, attraverso la presentazione di un ot-
da turismo, tutti i messaggi sono formulati nel timo convertitore di frequenza.
linguaggio anglosassone. Ma chi vuole origliare
in certi tipi di gamme d'onda non si arresta
certamente davanti a questi ostacoli o a quelli PRINCIPIO DELLA CONVERSIONE
costituiti dagli orari particolari di « lavoro » o
dalla rapidità dei comunicati. Forse, qualche È possibile convertire la frequenza di un dato
elemento di incertezza può sussistere nella scelta segnale, in un valore diverso da quello origi-
della stazione ricevente, che può essere una nale, mescolando opportunamente tra di loro

26
• Aggiornatevi sulle condizioni metereologiche comunicate
dalle torri di controllo degli aeroporti.

• Curiosate in una banda di frequenze su cui pochi sono in


grado di sintonizzarsi.

due segnali che abbiano differenti valori di di apparecchio radio attualmente più diffuso fra
frequenza. tutti i radioascoltatori.
Il risultato che si ottiene dal mescolamento dei L'accoppiamento, come avremo modo di dire
due segnali è un segnale complesso in cui, oltre più avanti, vien fatto fra l'uscita del converti-
ai due segnali mescolati, sono presenti altri tore e la presa d'antenna del ricevitore radio.
due segnali, con valore di frequenza pari alla Ed anche se questa non ci fosse, il collegamento
somma e alla differenza delle frequenze dei se- sarà sempre possibile tramite un semplice ac-
gnali originali. corgimento tecnico.
Nel nostro convertitore, uno dei segnali è rap-
presentato dal segnale ricevuto direttamente
dagli aerei o dalle torri di controllo, l'altro è
generato nello stesso convertitore tramite un cir- LO SCHEMA A BLOCCHI
cuito oscillatore. A tale oscillatore si attribuisce
il nome di « oscillatore locale » ed anche il II principio di ascolto dalla gamma aeronau-
segnale generato vien chiamato « segnale loca- tica è molto efficacemente interpretato dallo
le». schema a blocchi riportato in figura 1.
Selezionando opportunamente la frequenza del- I segnali provenienti dagli aerei o dalle torri de-
l'oscillatore locale, è possibile fare in modo che gli aeroporti assumono generalmente valori di
uno dei due nuovi segnali, quello « somma » frequenza che si aggirano intorno ai 115 MHz.
o quello « differenza », ricada in una gamma E questi segnali debbono essere captati tramite
di valori di frequenze già ricevibili con un nor- un'antenna ricevente, che può essere quella per
male ricevitore radio. l'ascolto delle emittenti a modulazione di fre-
Il nostro convertitore di frequenza è stato pro- quenza, della banda cittadina, oppure un mo-
gettato con lo scopo preciso di poter essere ac- dello per radioamatori, ad esempio la ben nota
coppiato con un ricevitore radio ad onde medie Ground Piane.
e a modulazione di ampiezza, ossia con il tipo 11 segnale captato vien subito sottoposto ad un

Con un qualsiasi ricevitore radio a modulazione d'ampiezza,


dotato della gamma ad onde medie, si possono ascoltare le
comunicazioni radiofoniche, in lingua inglese, tra i piloti degli
aerei In volo o con le stazioni delle torri di controllo degli
aeroporti, purché si realizzi e si colleghi allo stesso ricevitore
questo valido convertitore di frequenza munito di appropriata
antenna ricevente.

27
ANI

116+115=231 MHZ
116-115= 1MHZ

PASSA
BASSO
T-- 1 RICEVITORE
0M
AMPL. RF OSCILL. FILTRO
MIXER
[n6MHZ]

Flg. 1 - Schema a blocchi chiarificatore del sistema, Interpretato nel testo,


di ricezione della banda di frequenze aeronautiche. L'antenna capta i segnali
radio provenienti dagli aerei in volo o dalle torri di controllo, Il transistor TR1
li amplifica, TR2 Il mescola con il segnale autogenerato, il filtro passa basso
li seleziona e li applica al ricevitore radio per onde medie.

processo iniziale di amplificazione, per mezzo alta frequenza e di oscillatore locale e conver-
del transistor TR 1 e successivamente mescolato titore di frequenza. In particolare, il transistor
con quello generato dall'oscillatore locale (TR2), TR 1 svolge le mansioni di amplificatore di alta
che ha il valore di frequenza di 116 MHz. frequenza di tipo aperiodico. Ossia, amplifica
Dal mescolamento dei due segnali si ottengono, tutti i segnali provenienti dall'antenna senza
come detto in precedenza, altri due segnali: discriminazione alcuna per quel che riguarda la
quello alla frequenza «somma» di 115 + 116 frequenza. E ciò consente di evitare di sinto-
= 231 MHz e quello alla frequenza « differen- nizzare pure lo stadio d'entrata del convertitore
za» di 116 - 115 = 1 MHz. Ma di questi due sulla emittente ricevuta.
nuovi segnali soltanto il secondo è da conside- Il transistor TR2, accoppiato con l'emittore di
rarsi un segnale utile ed esso infatti viene se- TR 1, svolge contemporaneamente le mansioni
parato dagli altri mediante un filtro passa basso di oscillatore e miscelatore.
e successivamente accoppiato con un ricevitore La frequenza dell'oscillatore locale è regolata
di tipo commerciale, con il quale lo si ascolta da un circuito oscillante che, in sostituzione
sulla gamma delle onde medie. del solito condensatore variabile, fa uso di due
diodi varicap, che consentono di raggiungere
una notevole riduzione di spazio assieme ad
ANALISI DEL CIRCUITO
una assoluta immunità contro le vibrazioni mec-
Esaminiamo ora il circuito vero e proprio del caniche, consentendo altresì il controllo di sin-
convertitore di frequenza riportato in figura 2. tonia a distanza.
facendo presente che tutta la parte racchiusa da
linee tratteggiate è quella che deve essere mon-
tata su una basetta rettangolare sulla quale sarà I DIODI VARICAP
stato composto il circuito stampato. I due tran-
sistor uguali, TR 1 e TR2, di tipo NPN, svol- Ma che cosa sono i diodi varicap? Per poterlo
gono le funzioni di amplificatore dei segnali di dire occorre rifarsi brevemente alla struttura fi-

28
sica di un comune diodo, che a molti lettori è nere un comando automatico della capacità del
già nota. condensatore. Ciò avviene ad esempio nei cir-
La zona di giunzione P - N dei diodi, quella cuiti di controllo automatico della frequenza,
in cui si crea la barriera costituita da due strati nei ricevitori a modulazione di frequenza, nei
di cariche elettriche di segno opposto, può es- quali la tensione applicata al diodo varicap, in-
sere considerata come una piccola pila. Ma gli serito nel circuito oscillante dell'oscillatore lo-
strati di cariche positive e negative si compor- cale, viene comandata in modo da ottenere
tano, a tutti gli effetti, come un condensatore la sempre il massimo segnale, così da agganciare
cui capacità è normalmente di qualche decina la emittente a modulazione di frequenza.
di picofarad. La capacità sussiste anche se le Altri impieghi dei diodi varicap vengono effet-
superfici delle armature sono molto ridotte. Ciò tuati nei sintetizzatori di frequenza, nei V.C.O.
vale naturalmente per i normali diodi, mentre in e nel settore televisivo, dove è possibile ottenere
taluni moderni componenti il valore capacitivo
la perfetta sintonizzazione dei singoli canali TV
raggiunge le centinaia di picofarad.
tramite semplici pulsantiere, senza ricorrere ad
Si può ben dire che ogni diodo a giunzione rac-
ingombranti commutatori che sono facili a rom-
chiude, nel suo involucro, un piccolo condensa-
persi o a presentare difetti di funzionamento.
tore. Ed è ovvio che, per poter sfruttare questa
particolarità dei diodi, occorre polarizzarli in-
versamente, in modo che non conducano cor-
rente, simulando lo stato di isolamento tra le PILOTAGGIO CON VARICAP
armature di un condensatore reale.
La caratteristica più saliente di questa capacità I due diodi varicap D 1 - D2, presenti nel cir-
allo stato solido è quella di variare il proprio
cuito di figura 2, dopo quanto è stato detto, si
valore con il variare della tensione applicata al
diodo. Questo fenomeno avviene normalmente comportano come dei veri e propri condensatori
in ogni diodo, ma risulta evidenziato in com- variabili, in corrispondenza con la tensione di
ponenti appositamente concepiti e denominati polarizzazione continua ad essi applicata tra-
« diodi varicap ». mite il cursore del potenziometro R6. li coman-
Il fenomeno fisico, che determina le variazioni do di tensione, quindi, non costringe il co-
di capacità, è assai complesso; esso si basa sulle struttore a dover posizionare necessariamente il
proprietà della « barriera »; infatti, man mano circuito elettronico in prossimità del pannello
che aumenta la tensione inversa, applicata al dell'apparato, oppure ad eseguire complicati
diodo, alla barriera di potenziale giunge una rinvii meccanici per ottenere il pilotaggio del
dose di forza e vigore; la barriera quindi re- condensatore variabile. Perché tutta la sezione
spinge con maggior energia le cariche che for- elettronica del convertitore potrà essere siste-
mano le armature del condensatore, determi- mata là dove lo si riterrà più opportuno, siste-
nando una diminuzione di capacità. mando il solo potenziometro sul pannello fron-
Il diodo varicap si comporta quindi come un tale e realizzando il collegamento di questo,
vero e proprio condensatore variabile, nel quale con il circuito, senza eccessive preoccupazioni
le variazioni capacitive sono ottenute facendo
circa la lunghezza dei conduttori o la loro
variare, anche con il sistema automatico, la ten-
sione sui terminali del diodo. scherma tura.

PREGI DEL DIODO VARICAP BANDA DI RICEZIONE

Rispetto al vecchio ed ingombrante condensa- La frequenza dell'oscillatore locale, per quanto


tore variabile, il diodo varicap presenta note- è stato detto, si estende fra i 110 MHz e i 140
volissimi pregi. Infatti, con il diodo varicap, MHz. E ciò significa che, sintonizzando il rice-
che è un minuscolo diodo a giunzione, si ot- vitore ad onde medie sulla freq_uenza di 1 MHz,
tiene un notevole risparmio di spazio, si ha la si potranno ricevere tutte le emittenti di fre-
possibilità di pilotare la sintonia tramite la ten- quenza compresa fra i 111 MHz e i 141 MHz
sione, eliminando i fenomeni di slittamento di circa.
frequenza dovuti alla capacità aggiuntiva intro- Il segnale risultante dal battimento (mescolanza
dotta dalla mano dell'operatore. di segnali) tra l'oscillatore locale ed il segnale
Con il diodo varicap è inoltre possibile otte- ricevuto, viene filtrato dal doppio filtro composto

29
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30
2

Fig. 3 - Piano costruttivo della parte del convertitore realizzata sul circuito
stampato. In questo disegno non è visibile il condensatore C5, perché tale com-
ponente deve essere applicato direttamente sulla faccia opposta della basetta,
dalla parte delle piste di rame che, In questo disegno, debbono Intendersi
viste in trasparenza. Con il potenziometro R6 si selezionano le emittenti captate
dall'antenna.

-----COMPONENTI----

Condensatori R4 = 270.000 ohm


R5 = 100.000 ohm
C1 = 470 pF
470 pF
R6 = 22.000 ohm (potenz. a varlaz. lln.)
c2 = R7 = 1.000 ohm
C3 = 470 pF R8 220 ohm
10 pF
=
C4 =
es := 8 pF Varie
c6 = 470 pF TR1 = BFY90
c7 = 100 pF TR2 = BFY90
C8 = 100 pF D1 = BB1O5 (varicap)
C9 = 10.000 pF D2 = BB105 (varicap)
c10 = 10 F (al tantalio) DZ1 = 9 V-1W (zener)
J1 = 10 H (imp. AF - tlpo miniatura)
Resistenze
J2 = 10 H (imp. AF - tipo miniatura)
R1 = 470 ohm J3 = 10 H (imp. AF - tipo miniatura)
R2 = 270.000 ohm L1 = bobina (vedi testo)
R3 = 2.000 ohm S1 = lnterrutt.

31
Fig. 4 - Disegno In grandezza reale
del circuito stampato su cui si rea-
lizza quasi Interamente il montaggio
del progetto del convertitore.

dalle impedenze di alta frequenza j 2 - l 3 e dai MONTAGGIO DEL CONVERTITORE


condensatori C7- C8. Tale filtro blocca tutte le
frequenze di valore superiore a qualche mega- Trattandosi di un progetto che lavora sulle alte
hertz, lasciando passare soltanto la frequenza frequenze, la realizzazione pratica di questo è
ottenuta per sottrazione tra il segnale ricevuto consigliata soltanto ai lettori che hanno già
e quello dell'oscillatore locale. acquisito un minimo di esperienza con tali tipi
A conclusione dell'analisi teorica del circuito del di montaggi. Anche se essa può essere affrontata
convertitore, facciamo notare che la tensione da quei principianti che terranno in massimo
di alimentazione rimane stabilizzata tramite il conto la precisione e la qualità delle saldature
diodo zener DZ I. E ciò si rende necessario, a stagno e tranceranno nella maggior misura i
soprattutto per evitare eventuali slittamenti di terminali dei componenti. In ogni caso la co-
frequenza, derivanti dal fatto che la tensione struzione rimane agevolata dall'approntamento
di comando dei due diodi varicap viene prele- del circuito stampato, di cui riportiamo il di-
vata, dal potenziometro R6, direttamente dal segno, in grandezza reale, in figura 4.
circuito di alimentazione principale. Per quanto riguarda i componenti da utilizzare,
questi dovranno essere di ottima qualità. In
particolare, i condensatori, fatta eccezione per
e I O, dovranno essere tutti esclusivamente ce-
ramici.
Le impedenze di alta frequenza l 1-J2-13 sono
di tipo commerciale, da 10 H, avvolte in aria
e senza nucleo ferromagnetico!
Il condensatore es, che non si vede nel piano
costruttivo di figura 3, rimane in realtà fissato
nella parte di sotto del circuito stampato, ossia
sul lato delle piste di rame (il disegno dello
stampato di figura 3 è da considerarsi visto in
trasparenza). Questa tecnica consente di ridurre
al massimo la lunghezza dei terminali del com-
ponente, offrendo i migliori risultati in sede di
collaudo del convertitore. Gli stessi terminali
del condensatore es vanno saldati perfettamente
in prossimità degli elettrodi di collettore ed
Flg. 5- La bobina L1 è composta da 6 spire spa- emittore del transistor TR2.
zlate dl fllo di rame, meglio se argentato, del dia-
metro di 0,8 mm. Il diametro Interno della bobina è Si badi bene che i due transistor TR 1- TR2
di 0,7 mm. L'avvolgimento è del tlpo « in aria ». sono del tipo per alta frequenza e sono quindi
dotati di un quarto terminale, quello di schermo.
Di questi componenti non è consigliabile alcuna
sostituzione con altri corrispondenti.

32
Il componente più critico di tutto il circuito del
convertitore è rappresentato dalla bobina L1,
che dovrà essere realizzata avvolgendo, in aria,
sei spire di filo di rame, meglio se argentato,
del diametro di 0,8 mm. Il diametro interno
dell'avvolgimento sarà di 7 mm.
Per realizzare la bobina L1 ci si potrà aiutare
con una punta da trapano da 7 mm avvolgendo
SPINA
su di essa la bobina e poi estraendola e spa- "RCA'
ziando le spire nel modo indicato nel disegno
di figura 5.
AVVOLG.
ESISTENTE

COLLEGAMENTO CON IL RICEVITORE


Fig. 6 - Soltanto nel caso in cui il ricevitore radio
a onde medie e a modulazione d'ampiezza, che si
Una volta realizzato il convertitore, prima di vuol accoppiare al convertitore, sia sprovvisto di
procedere alla sua taratura, si provvederà a presa d'antenna, allora il collegamento fra i due
collegarlo con il ricevitore radio per onde apparati dovrà essere effettuato nel modo qui illu-
medie. strato, applicando all'antenna di ferrite un avvolgi-
mento ausiliario di filo flessibile per collegamenti, la
Nel caso in cui il ricevitore fosse sprovvisto cui posizione esatta verrà individuata in sede di ta-
di presa d'antenna, si procederà nel modo se- ratura del convertitore.
guente. Sull'antenna di ferrite del ricevitore si
avvolgerà una decina di spire di filo flessibile
per collegamenti ricoperto in plastica. L'avvol-
gimento va fatto come indicato in figura 6, su
una delle due estremità della ferrite. Poi, in
sede di collaudo, si sposterà l'avvolgimento sul- Inutile dire che ogni tentativo diverrà vano se
l'altro lato della ferrite, per individuare in qual non si collegherà, all'ingresso del convertitore,
punto la sensibilità del ricevitore è da consi- un'antenna di tipo appropriato, tenendo conto
derarsi migliore. che, per i primi tentativi, può andar bene una
Il collegamento va fatto tramite spinotto RCA antenna a stilo per modulazione di frequenza
con la presa d'uscita del convertitore. leggermente accorciata e rinviando ad un se-
condo tempo l'installazione di un modello più
appropriato.
TARATURA DEL CONVERTITORE

Le operazioni di taratura del convertitore con-


sistono principalmente nello spaziare o nel re-
stringere, molto lentamente, la bobina L1, sino
ad ottenere, con il potenziometro R6 a metà
corsa, una oscillazione a 125 MHz. E a tale
scopo ci si potrà servire di un frequenzimetro
o di un ricevitore radio sintonizzato su tale fre-
quenza. Comunque, non disponendo di questi BB105
mezzi, si provvederà ad accoppiare l'uscita del BFY90
convertitore con l'entrata del ricevitore radio,
sintonizzato sulla gamma delle onde medie, in
una zona libera da emittenti, intorno ad I MHz. Fig. 7- A sinistra è riportato lo schema del transi-
Poi con grande pazienza, senza mai più toccare stor per alta frequenza di tlpo NPN, mod. BFY90, do-
la sintonia del ricevitore, si effettueranno con- tato di quattro terminali (il quarto terminale S è quello
di schermo). Sulla destra si vede Il diodo varlcap
temporaneamente due manovre, si varierà la BB105 con l'anello in corrispondenza dell'elettrodo
spaziatura di L1 e si agirà sulla sintonia del di catodo.
convertitore (potenziometro R6) sino ad inter-
cettare qualche comunicazione sulla banda
esplorata.

33
La larga
diffusione
del A741 e simili
rende utilissimo
questo strumento.

TESTER
PER OPERAZIONALI
Gli integrati operazionali, che fino a ieri veni- uno strumento di prova, in grado di fornire
vano montati esclusivamente nei calcolatori ana- un'indicazione significativa sul funzionamento
logici, hanno ora invaso il settore consumistico. dell'integrato. Dato che molti lettori acquistano
Anche perché costano poco e sono facili da gli operazionali nei mercati surplus o li rica-
usare da chi non possiede una notevole espe- vano da vecchie schede fuori uso ed hanno
rienza tecnica. Sbaglia quindi quel principiante quindi il dovere, prima del loro impiego, di
che giudica tali componenti esclusivamente ri- provarli per accertarsi sul corretto comporta-
servati al mondo dei professionisti o comunque, mento in circuito di controllo. Presenteremo
degli «arrivati». Oggi, infatti, gli integrati ope- quindi questo speciale strumento, particolar-
razionali sono facilmente reperibili presso ogni mente adatto alla prova del ben noto integrato
rivenditore di materiali elettronici e consentono .A741 e di tutti quegli altri amplificatori ope-
<li realizzare apparati validi ed efficienti con razionali che sono dotati della stessa piedinatura
l'aggiunta di pochi altri elementi. Con gli ope- e che rappresentano la maggior parte degli
razionali, dunque, si possono costruire quegli integrati. Ma prima vogliamo riportare alcune
apparecchi tradizionali per i quali sono richieste nozioni didattiche ed informative riguardanti
decine di resistenze, di condensatori e di altri questi componenti di grande attualità.
componenti vari, con il rischio ed il pericolo
di commettere errori di cablaggio, di creare in-
stabilità di polarizzazione e di funzionamento. AMPLIFICATORE OPERAZIONALE
Gli integrati operazionali, inoltre, pur conce-
dendo un notevolissimo risparmio di spazio e Interpretiamo innanzitutto il vero significato
di tempo, consentono di costruire apparati pro- del termine, oggi tanto in voga, di « amplifica-
fessionali anche senza disporre di una eccezio- tore operazionale», che viene comunemente
nale partecipazione tecnica. Il massiccio impiego adottato per designare certi tipi di amplifica-
di questi componenti, soprattutto da parte degli tori integrati.
hobbysti, non poteva esimerci dal presentare L'etimologia della parola deriva dal particolare

34
uso che, fino a qualche tempo fa, veniva fatto lasciare, perché non ritenuti fondamentali ai
di questi tipi di integrati. Essi infatti venivano fini di una preparazione a livello hobbystico.
montati esclusivamente nei calcolatori analogici
per effettuare talune operazioni matematiche
come, ad esempio, le addizioni, le sottrazioni,
CIRCUITI ANALOGI
le derivate, gli integrati la risoluzione di equa-
zioni algebriche, differenziali ecc.
Merita invece qualche nota chiarificatrice, giac-
L'espressione « amplificatore operazionale » è
ché l'abbiamo citata in precedenza, l'espressione
poi rimasta per indicare taluni amplificatori do-
« analogico » attribuita ai calcolatori.
tati di particolari caratteristiche, anche se l'uso
di questi integrati si è spostato dal settore del Come è noto, sta diventando sempre più fre-
calcolo invadendo abbondantemente il cosid- quente l'uso di calcolatori o di apparecchiature
detto settore consumistico. digitalizzate per il controllo di macchine uten-
sili, di processi industriali e quello, non meno
importante, della strumentazione digitale. Eb-
bene, in tutte queste manifestazioni della mo-
CARATTERISTICHE DELL'OPERAZIONALE derna tecnologia elettronica sono contenuti al-
cuni concetti che stanno alla base dell'elettro-
Non tutti gli amplificatori, ovviamente, pos- nica digitale e che il principiante deve cono-
sono essere considerati operazionali. Perché gli scere.
operazionali debbono possedere i seguenti re- I due termini « analogico » e « digitale » ven-
quisiti: resistenza di ingresso infinita, amplifi- gono utilizzati per designare due diversi settori
cazione infinita, resistenza d'uscita nulla. Ma dell'elettronica.
queste caratteristiche assumono un significato
puramente teorico, perché un dispositivo reale, Quando un circuito viene definito analogico, le
dotato delle qualità ora elencate, non esiste. grandezze elettriche in gioco variano in con-
Ma esso esiste se ali aggettivo « infinito » viene tinuità tra un valore minimo ed uno massimo.
attribuita l'espressione « molto grande », confe- Per esempio, l'amplificatore audio, che è uno
rendo all'aggettivo « nullo » il significato di degli apparati più comuni e più noti ai nostri
molto piccolo. lettori, costituisce un circuito analogico. Perché
Gli altri fattori, che caratterizzano il dispositivo in esso le tensioni e le correnti possono variare
sono: il guadagno a spira aperta, cioè il gua- continuamente col variare del livello del segnale.
dagno che si ottiene senza l'aggiunta di com- Anche il segnale di ingresso di un amplificatore
ponenti esterni di controreazione, e la resi- di bassa frequenza costituisce una grandezza
stenza d'uscita solitamente abbastanza piccola. analogica, perché esso può variare, in continui-
Ma esistono molti altri parametri legati agli tà, da un livello O ad un livello d'uscita mas-
amplificatori operazionali, come ad esempio la simo fornito dalla sorgente.
tensione e la corrente di offset, la corrente L'onda sinusoidale costituisce un altro esempio
di polarizzazione, la reiezione dei disturbi sul- di segnale analogico. In essa, infatti, sono pre-
1 'alimentazione e molti altri che preferiamo tra- senti tutti i valori di tensione compresi fra un

La necessità di sottoporre ad una prova significativa gli inte-


grati operazionali è avvertita da tutti quei dilettanti che recu-
perano tali componenti da schede o materiali surplus. Ma anche
I tecnici possono ricorrere all'uso di questo dispositivo quando
debbono selezionare alcuni esemplari piuttosto che altri.

35
, - - - - - - - - - - - - - - - - -1

ZOCCOLO
PER IC
0
v)
V)
2 g

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I I 9V
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I PRESA
I I TESTER
I
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I
I
I
I
I
lrrrrr ]p

_J

Flg. 1 - Circuito dello strumento che consente di analizzare il corretto fun-


zionamento degli Integratl operazlonall. La parte dello schema racchiusa da
linee tratteggiate di maggior lunghezza è quella che risulta montata sul cir-
cuito stampato. La numerazione riportata lungo le llnee tratteggiate di minor
lunghezza si identifica con quella del piedini dell'Integrato In prova, la cui
anallsl si ottiene attraverso l'onda quadra, presente all'uscita del disposi-
tivo, che può essere evidenziata tramite un tester, un oscllloscoplo o, come
indicato In questo disegno, attraverso un altoparlante.

COMPONENTI
Condensatore R3 = 680.000 ohm
C1 = 5.000 pF (ceramico) R4 = 2.200 ohm
Resistenze Varie
R1 = 270.000 ohm AP = altoparlante (8 ohm)
R2 = 270.000 ohm T1 = trasf. d'uscita
s1 = lnterrutt.

minimo negativo ed un massimo positivo. Il se- I circuiti digitali, dunque, sono circuiti ai quali
gnale digitale, invece, è un segnale in cui sono si possono associare soltanto due stati: lo stato
distinguibili soltanto due livelli di tensione, «O» e lo stato « 1 ».
denominati « O» e « ». L'identificazione dello «O» o dell'« 1 » è ov-
Un tipico esempio di segnale digitale ci è offerto viamente una pura convenzione matematica.
dall'onda quadra, che possiede soltanto due li- Con lo «O» si suole generalmente indicare il
velli di tensione. livello a tensione più bassa, mentre con l '« 1 »

36
NE RO
0

o o

CIRC.
STAMP

o o

LATO
STAGNATURE

Flg. 2 • Plano costruttivo dell'apparato analizzatore di Integrati operazionali.


In alto si nota la composizione del circuito su una lamiera che funge da pan-
nello frontale dello strumento, in basso il montaggio è visto perpendicolar-
mente. Ed è In questa parte del disegno che viene evidenziata la distanza
breve, Intercorrente fra Il circuito stampato e la lamiera, sulla quale sporge
lo zoccolo portaintegrato. Non si avverte invece la presenza, assolutamente
necessaria, di un segno di riferimento, In corrispondenza del piedino 1 dello
zoccolo, sul pannello metalllco.

si suole indicare la tensione più alta. E questa CODIFICAZIONE DEI SEGNALI


convenzione matematica viene anche chiamata
« logica positiva ». Ma esiste anche una secon- I nostri lettori potrebbero chiedersi, a questo
da convenzione matematica, quella della « logi- punto, se esiste un nesso tra un segnale ana-
ca negativa », per la quale lo « 0» indica il logico ed un segnale digitale; un nesso che
livello superiore, mentre l'« 1 » indica il livello permetta una reversibile trasformazione di que-
inferiore. sti due tipi di segnali.
Diciamo subito che questo nesso esiste real-
mente ed è rappresentato dalla codificazione dei
segnali. Ma occorre a questo punto ricordare
che alla base dei circuiti logici vi è l'algebra
o o binaria, che permette di esprimere ogni numero
sotto forma di una successione di 1 e di O.
Con tale sistema, mentre un segnale analogico
può essere espresso da un numero decimale,
per esempio 5 V, lo stesso numero 5 può venir
espresso sotto forma binaria da 1 O l.
Dunque, qualsiasi grandezza analogica può es-
sere trasformata, tramite appositi circuiti deno-
minati convertitori, in una grandezza binaria
ed elaborata da circuiti digitali.
Questa tecnica, anche se può sembrare scomoda,
conduce, in pratica, al raggiungimento di note-
voli precisioni e alla possibilità di complicate
elaborazioni. memorizzando, in modo molto
cI semplice, i dati e sfruttandoli al momento op-
o o portuno.
Ma non vogliamo proseguire oltre con questo
argomento che, per una esauriente analisi, ri-
chiederebbe una lunga trattazione editoriale.
Flg. 3 - Composizione del circulto elettronico sulla Coloro che volessero edursi in materia di cir-
basetta rettangolare di bachelite, vista dalla parte In cuiti digitali, allo scopo di acquistare una certa
cui sono appllcatl i componenti. Nella parte opposta, base di logica, potranno ricorrere all'attuale
viste In trasparenza, sono presenti le piste di rame
dello stampato. nutrita letteratura tecnica presente in ogni li-
breria.

CIRCUITO DEL TESTER


Lo schema teorico del tester per integrati ope-

r■ o ]
razionali è quello riportato in figura 1. In esso
si notano due parti racchiuse da linee tratteg-
giate. Quella più piccola, contenente il simbolo
dell'ingrato e recante la numerazione 1-2-3-4

- 1
4

7o
5-6-7-8, si riferisce all'integrato. Più preci-
samente, i numeri ora citati sono quelli dei
piedini dell'integrato, che sono otto. La parte
più grande, recante i numeri 1-2-3-4, com-

,
O
prende tutti gli elementi che vanno montati
sulla basetta rettangolare del circuito stampato.
li circuito integrato in prova IC vien fatto fun-
zionare da elemento oscillatore ad onde quadre.
È stata infatti realizzata una configurazione che
trasforma l'integrato in trigger di Schmitt, tra-
mite le due resistenze R2- R3 collegati all'in-

Lo •
gresso non invertente (piedino 3 dell'integrato).
Con tale accorgimento l'integrato si trova ad
avere due soglie di tensione d'ingresso che fanno
scattare a «O» e ad «l» l'uscita.
Per ottenere l'oscillazione, basta aggiungere, tra
Flg. 4 - Dlsegno del circuito stampato in grandezza l'ingresso invertente e l'uscita, un gruppo resi-
reale, ossia In scala unitaria. stivo-capacitivo, composto dal condensatore C 1
e dalla resistenza R1, in modo da realizzare un
circuito di scarica e carica, di un condensatore,
che si ripete ciclicamente.

38
SEGNALE IN USCITA
,,
-~

Flg. 5 - Così si presenta il


segnale uscente dall'appara-
to analizzatore degli integre-
' ov ti operazionali, quando esso
viene osservato tramite un
oscilloscopio.

- .... 6V

ONDE QUADRE chio di un contenitore analogo a quello inviato


in regalo agli abbonati alla rivista, si monte-
Se il circuito integrato in prova funziona a do- ranno i seguenti elementi: l'interruttore S 1, l'al-
vere, il tester genera un'onda quadra (figura 5) toparlante da 8 ohm, due prese di massa, due
che, a piacere, potrà essere evidenziata con un boccole isolate per l'inserimento dei puntali di
tester o visualizzata sullo schermo di un oscil- un tester e, infine, il rettangolo recante il cir-
loscopio oppure, molto più semplicemente, potrà cuito stampato e composto secondo lo schema
venir ascoltata tramite un altoparlante, così co- di figura 3.
me indicato nel progetto di figura 1. La basetta del circuito stampato deve essere
L'accoppiamento tra il circuito d'uscita del te- fissata al pannello dello strumento tramite quat-
ster e l'altoparlante è di tipo induttivo, con tro viti munite di rondelle distanziali, che as-
trasformatore di adattamento di impedenza. E sicurano l'isolamento del circuito stampato dalla
ricordiamo che questa soluzione, tra le molte lamiera.
possibili, è la più comoda, perché totalmente In corrispondenza dello zoccolo portaintegrato,
libera da vincoli di impiego di altri strumenti occorrerà praticare una piccola finestra rettan-
e perché conferisce allo strumento di controllo golare sul pannello, in modo da agevolare l'in-
degli integrati operazionali autonomia ed indi- nesto degli integrati operazionali da sottoporre
pendenza assolute. a controllo.
A proposito dello zoccolo portaintegrato racco-
mandiamo che questo sia di ottima qualità,
COSTRUZIONE DEL TESTER per sopportare ogni eventuale usura provoca-
ta dalle continue manovre di applicazione
Per realizzare questo particolare tester si deb- e rimozione degli integrati da esaminare.
bono osservare i due schemi di figura 2 e di Poiché lo spazio tra il circuito stampato e Io
figura 3. zoccolo portaintegrato è minimo, allo scopo di
Nel primo di questi si vede l'apparato nella sua far affacciare sufficientemente lo zoccolo stesso
completezza, nel secondo si nota il circuito sul pannello dell'apparato, si provvederà a ri-
stampato con i pochi elementi di completamento baltare sul circuito il condensatore C1, in posi-
circuitale. zione parallela alla basetta rettangolare.
Per prima cosa quindi si dovrà approntare il Per ultimo facciamo notare che il circuito di
circuito stampato, di cui in figura 4 è riportato alimentazione doppio, ottenuto con due pile da
il disegno in grandezza reale (scala unitaria). 9 V, è sprovvisto di interruttore; ciò perché il
Poi si applicheranno su di esso le quattro resi- circuito stesso rimane chiuso soltanto per il bre-
stenze R1-R2-R3-R4, il condensatore Cl e ve tempo in cui l'integrato in prova rimane
lo zoccolo portaintegrato. Il tutto va eseguito inserito sullo zoccolo; tolto l'integrato. infatti.
nel modo indicato in figura 3. Successivamente, non esiste più passaggio di corrente e quindi
su un pannello metallico, che fungerà da coper- consumo di energia.

39
TELEVOLUME

Buona parte dei moderni televisori, di certi am- da molti. Eppure, la comodità di telecomandare
plificatori, registratori, videoregistratori, sono almeno il volume sonoro delle apparecchiature
pilotati a distanza per mezzo di apparecchiature munite di riproduttori audio, è un'aspirazione
ricetrasmittenti ad ultrasuoni. Nei televisori, per di molti. In particolar modo dei nostri lettori
esempio, oggi si controlla agevolmente, stando- che, proprio in questi ultimi tempi, ci hanno
sene seduti in poltrona, il volume dell'audio, la ripetutamente scritto chiedendoci un progettino
luminosità, il contrasto colore, per mezzo di di tale tipo, possibilmente da applicare al vec-
telecomandi che, in certi casi, consentono pure chio televisore in bianco e nero, in cui il co-
di accendere e spegnere l'apparecchio o predi- mando di volume sonoro è rappresentato dal
sporlo addirittura per l'autoaccensione in una tradizionale potenziometro a grafite e a varia-
determinata ora del giorno. Ma queste apparec- zione logaritmica. E tutti costoro vengono ora
chiature sono molto costose e, in tempi di accontentati con la presentazione di un semplice
crisi economica, non possono essere acquistate dispositivo, la cui applicazione non è ristretta

Un normale cavetto bifilare, di qualsiasi lunghezza, collega un


potenziometro ausiliario con quello, originale, montato nelle più
comuni apparecchiature riproduttrici di voci e suoni, in modo
da regolarne a piacere l'audio, in ogni momento, senza muo-
versi dal posto in cui ci si trova. Le applicazioni del dispositivo,
quindi, si estendono dal televisore alla radio, dal registratore
al giradischi e dall'amplificatore al mangianastri.

40
• Pilotate a distanza l'audio delle vostre apparecchiature

• La lunghezza del cavo non influisce sulla qualità del controllo

al solo televisore in bianco e nero di vecchio CIRCUITO BASE


tipo, ma a tutti i riproduttori sonori.
Lo schema teorico, riportato in figura 1, è da
considerarsi come il circuito di base del fun-
zionamento del televolume. Si tratta infatti di
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
uno schema di principio, che evidenzia i pa-
rametri circuitali che regolano il comportamento
Il principio di funzionamento del progetto ri- elettrico del nostro dispositivo, il quale, come
portato in queste pagine si basa sul comporta- abbiamo detto, è un amplificatore a transistor
mento di un transistor ad effetto di campo, ossia FET.
di un FET, fatto funzionare come amplificatore Il funzionamento di un FET (Field - Effect -
a guadagno variabile, controllato da una ten- Transistor = transistor ad effetto di campo) è
sione. molto simile a quello di un classico tubo termo-
Ma già a questo punto del nostro dire, molti ionico.
lettori si saranno chiesti per quale motivo, trat- La caratteristica di funzionamento è quella ri-
tandosi di un sistema di telecomando a fili portata sulla destra di figura 2. E in essa si
conduttori, si è voluto complicare ogni cosa, nota come la pendenza della curva vari da
con un amplificatore a FET, quando sarebbe ZERO (circa), nel punto VP, sino ad un valore
stato molto più semplice allungare i conduttori massimo in corrispondenza dello zero di ten-
del potenziometro originale, montato nell'appa- sione.
recchio di cui si vuole controllare l'audio a La pendenza della curva, denominata condut-
distanza. Naturalmente, a questa domanda san- tanza, rimane strettamente connessa all'ampli-
no perfettamente rispondere quei lettori che ficazione del circuito. Pertanto, variando la po-
hanno già adottato tale stratagemma con ri- larizzazione VGS, è possibile variare il fattore
sultati disastrosi. Perché i segnali in gioco sono di amplificazione.
molto deboli, dell'ordine di poche decine di Per ottenere ciò, è sufficiente variare il valore
millivolt. E perché ogni segnale-disturbo, pre- della resistenza di source RS (figura 1), il cui
sente nelle vicinanze, verrebbe inevitabilmente compito è appunto quello di generare una op-
captato ed evidenziato dalla catena di amplifi- portuna polarizzazione VGS, tale da far lavo-
cazione disturbando notevolmente l'ascolto. rare il transistor FET nel punto prestabilito
Con il sistema da noi proposto, invece, la rego- della curva.
lazione dell'amplificazione avviene in corrente
continua, per cui il segnale di controllo può
venir fortemente filtrato, senza ridurre, in al- IL PROGETTO COMPLETO
cuna misura, le caratteristiche della banda pas- Prendendo le mosse dallo schema di base di
sante del dispositivo di riproduzione sonora. figura 1, abbiamo sviluppato il progetto com-
Inoltre, è possibile posizionare l'elemento di" pleto del televolume riportato in figura 3.
controllo anche a notevole distanza, senza do- Come si può notare, l'elaborazione ricalca ab-
ver ricorrere all'uso di cavi schermati, ma uti- bondantemente il tracciato dello schema teorico.
lizzando, nell'ipotesi di massima economia, due E le sole aggiunte consistono in una protezione
normali fili conduttori per collegamenti, attor- dell'ingresso del FET, ottenuta con l'inserimento
cigliati. della resistenza R1 in serie al gate di TR l, ed

41
+ ALIM.
RO

FET
l a

43
er
E
Fig. 1 • Circuito teorico di base su cui è
( @)0 possibile interpretare agevolmente il funzio-
RG namento del dispositivo di pilotaggio a di·

..± l.,
stanza del volume sonoro di molte appa-
recchiature di bassa frequenza. Leggenda: CE
= condensatore d'entrata; CU = condensa·
tore d'uscita; CS = condensatore di source;
RG = resistenza di gate; RD = resistenza
di drain; RS = resistenza di source.

in una prepolarizzazione della tensione VGS, inserito nella presa jack, assume il compito di
realizzata tramite la resistenza R5. Ciò è stato filtrare i disturbi veloci.
fatto con lo scopo preciso di consentire il com- Tutti gli altri disturbi, invece, quali ad esempio
pleto annullamento del guadagno dello stadio i ronzii, vengono completamente eliminati dal
amplificatore, ovvero la totale esclusione del- livellamento operato dal condensatore elettroli-
l'audio controllato. tico C4, il quale assicura una elevata immunità
Il condensatore C, collegato in parallelo al del dispositivo dai disturbi esterni.
potenziometro di comando, che dovrà essere Le linee tratteggiate, che racchiudono parte del

ID

FET !Dss

D= DRAIN
S=S0URCE

3 VGS
G=GATE Fig. 2 - Curva caratteristica di
funzionamento (a destra) di un
transistor FET. Sussiste una
relazione diretta tra la penden-
za della curva e l'ampliflcazio-
ne del circuito. Sulla sinistra è
riportato il simbolo di un FET
con le principali indicazioni de·
gli elettrodi, delle tensioni e
-VGS Vp X correnti.

42
circuito teorico di figura , vogliono significare
che tutti i componenti in esse compresi vanno

IL PACCO
montati sulla basetta del circuito stampato. La
stessa numerazione trova precisa corrisponden-
za con quella riportata nei successivi schemi
pratici.
L'alimentazione in tensione continua, compresa
fra i 9 e i 1 S V, può essere derivata dallo
stesso alimentatore dell'apparato di cui si vorrà
DELL'HOBBYSTA
telecomandare il volume sonoro dell'audio. Per tutti coloro che si sono resi conto
dell'inesauribile fonte di progetti con-
tenuti nel fascicoli arretrati di Elettro-
nica Pratica, abbiamo preparato que-
INSERIMENTO DEL DISPOSITIVO sta interessante raccolta di pubblica-
zioni.
Prima di iniziare il montaggio del circuito del-
l'amplificatore a FET, occorre decidere in quale Le nove copie della rivista sono state
punto dell'apparecchio si dovrà inserire il di- scelte fra quelle, ancora disponibili,
spositivo.
ma in rapido esaurimento, In cui sono
Noi riteniamo che il punto più idoneo sia quello apparsi gli argomenti di maggior suc-
sovrastante il potenziometro di volume. Quindi, cesso della nostra produzione edito-
decidendo in tal senso, si provvederà a disinse- riale.
rire il collegamento centrale, quello sul cursore,
come indicato in figura 6. Il terminale ora li-
bero del potenziometro originale, quello, tanto
per intenderci, montato sul televisore, sull'am-
plificatore, sul registratore o sull'apparecchio
radio, verrà collegato con il terminale 1 d'en-
trata del televolume, come indicato in figura 4.

COLLEGAMENTO ALL'ALIMENTATORE

La tensione continua di valore compreso tra i


9 V e i 15 V può essere prelevata, come ab-
biamo già detto, dallo stesso apparato cui si
applica il televolume. La linea di alimentazione
positiva va collegata con il punto 6 del circuito
(figure 3-4). La linea della tensione negativa, se
questa è a massa, può essere prelevata diretta-
mente dal terminale del potenziometro, come
indicato in figura 4. Il collegamento va fatto
fra il terminale a massa del potenziometro e
L. 7.500
il punto 2 del circuito del televolume. Quanto
finora detto, invece, non è più valido se la Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
linea della tensione negativa non è a massa, ma ciale della nostra Editrice, a tutti i
il problema potrà comunque essere rapidamente nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
risolto. teresse del dilettante, che fa rispar-
miare denaro e conduce alla realizza-
zione di apparecchiature elettroniche
di notevole originalità ed uso corrente.
MONTAGGIO DEL CIRCUITO

Prima di iniziare il montaggio del circuito elet- Richiedeteci subito IL PACCO DELL'HOBBY-
tronico del televolume, occorrerà approntare il STA inviandoci l'importo anticipato
di L 7.500

necessario circuito stampato, realizzandolo su a mezzo vaglia, assegno o c.c.p. N. 916205


una basetta di bachelite rettangolare nel modo e indirizzando a: ELETTRONICA PRATICA -
20125 MILANO - Via Zurei, 52.
indicato, in scala unitaria, nella figura 5.

43
l - ----- - - - - -----7

tiI
R3
Il Il
3
TR7
I Cl

1H"Ti
I $k I
I
e
9=15V
e
I
2
I
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l
I
J__

I
:7 ~
Il r I ~ rs
c3
I 2
I C2
QJ
I
Il Il
3

PRESA JACK

I_

FIg. 3 - Lo schema completo del dlsposltÌvo di controllo audio a distanza


è uno sviluppo di quello di base riportato In figura 1. La resistenza R1 pro-
tegge Il circuito d'entrata, la R5 Invece polarizza la tensione VGS. Il conden-
satore C3 filtra i disturbi velocl, C4 tutti gli altri e, tra questi, principalmente
I ronzii. Le linee tratteggiate racchiudono la parte di circuito che va montata
sulla basetta dello stampato.

-----COMPONENTI-----
Resistenze
Condensatori R1 = 2 megaohm
C1 = 100.000 pF R2 = 100.000 ohm
C2 = 100.000 pF R3 = 5.600 ohm
C3 = 100.000 pF R4 = 270 ohm
C4 = 100 µF • 16 VI (elettrolltico) R5 = 5.600 ohm
es = 100 F - 16 VI (elettrolitico)
Varie
TR1 = 2N3819 (Natlonal)
Alim. = 9-;-15 Vcc

44
TELE
9:15/ POTENZ.
( alim. ampl.BF )
(10kn)

POTENZ.
VOLUME
AMPLIE

SPINA
JACK

Flg. 4 - Piano costruttivo completo del sistema di controllo a distanza dell'au-


dio del riproduttori di bassa frequenza. Sulla destra, Inserito In una scatolina
di materiale isolante, è visibile Il potenziometro ausiliario a varlazlone logarit-
mica. Sulla sinistra è disegnato il potenziometro originale montato sull'appa-
recchiatura su cul si Interviene per l'inserimento di questo dispositivo.

Su questa basetta, seguendo il piano costruttivo in cui dovesse correre nelle vicinanze di linee
di figura 4, si monteranno i vari componenti attraversate da correnti alternate, dovrà essere
elettronici, facendo bene attenzione a non com- sostituito con cavo schermato ricoperto da
mettere errori di inserimento nel circuito del una guaina esterna isolante e protettiva, perché
transistor FET, denominato con la sigla TR 1, la massa dell'apparecchio di cui si vuole tele-
dei due condensatori elettrolitici C4 - C5 e comandare il volume sonoro potrebbe essere
della spina jack, la quale deve essere di tipo sotto tensione.
con contatto ausiliario, ossia concepita in modo Il transistor FET da noi adottato è il modello
tale che, quando si inserisce lo spinotto, i con- 2N3819 della National. Esso può essere sosti-
tatti 2-3si aprano e, viceversa, quando si estrae tuito con gli stessi modelli prodotti da Case
lo spinotto, gli stessi contatti si chiudano. Costruttrici diverse, ma in tal caso si faccia
Il potenziometro ausiliario, che nel disegno del bene attenzione alla precisa disposizione degli
piano costruttivo di figura 4 è stato denomi- elettrodi di gate-drain-source, che può essere
diversa da quella da noi chiaramente segnalata
nato TELEPOTENZIOMETRO e che deve es-
nel piano costruttivo del televolume.
sere di tipo a variazione logaritmica, del valore
di 10.000 ohm, potrà essere inserito in una sca-
tolina di materiale isolante. NOTIZIE SUL FET
Il collegamento, fra il potenziometro ausiliario
-e lo spinotto, sarà rappresentato da un qual- A conclusione dell'argomento finora trattato ag-
siasi cavetto bifilare, il quale soltanto nel caso giungiamo alcune notizie, di carattere generale

45
Fig. 5 - Disegno In grandezza reale
del circuito stam pato sul quale si ap-
plicheranno i componenti elettronici
dell'amplificatore a FET.

ENTR. SEGN.
AMPIE F

CURSORE
CENTRALE
STACCARE
Fig. 6 - Il montaggio del dispo-
QUI sitivo di controllo audio a di-
stanza Inizia con il disinserl-
POTENZ. mento del conduttore saldato
sul terminale centrale (cursore)
VOLUME del potenziometro originale del-
l'apparecchiatura su cui sl ope-
AMPLIE ra.

BARRETTA
MATERIALE
"N'
_s
e
x2
,,
Fig. 7 - Struttura fisica, a sini-
stra, e simbolo teorico, a destra,

D G 5
FET di un transistor ad effetto di
campo.

46
sui transistor FET che, per molti lettori, riman- vece sapere che polarizzando inversamente la
gono ancora dei componenti sconosciuti. Perché giunzione del FET, si ottiene una zona di
di essi tutti ne hanno sentito parlare, ma non svuotamento delle cariche elettriche, in grado
tutti conoscono il funzionamento e le caratte- di trasportare la corrente; ciò corrisponde so-
ristiche peculiari. stanzialmente ad un assottigliamento del canale
È pur vero che ci si può sempre servire di e ad una corrispondente riduzione del flusso di
questo componente senza conoscerne la mecca- corrente.
nica di funzionamento, ma ciò non accontenta Per far funzionare correttamente un transistor
i nostri lettori che desiderano saperne di più FET, occorre provvedere all'esatta polarizzazio-
e vogliono rendersi conto, anche teoricamente, ne del componente.
di talune grandezze fisiche e matematiche che I FET a canale N debbono essere polarizzati
interessano da vicino il FET. negativamente, cioè il gate deve risultare nega-
U FET è costituito, nella sua forma più sem- tivo rispetto alla source; nei transistor FET a
plice, da una sbarretta di materiale semicon- canale P il gate deve risultare positivo rispetto
duttore di tipo P o di tipo N. alla source.
Nella sbarretta di materiale semiconduttore vie- Per ottenere le necessarie tensioni di polariz-
ne ricavata una giunzione tramite una porzione zazione, cioè le tensioni di alimentazione dei
di materiale di polarità opposta, che forma una vari elettrodi, si ricorre a montaggi del tutto
fascetta la quale circonda la sbarretta del se- simili a quelli un tempo utilizzati per le val-
miconduttore. vole elettroniche. In pratica si inserisce. in serie
Polarizzando inversamente la giunzione, si crea alla source, una resistenza che determina una
una strozzatura del canale, con il risultato di caduta di tensione e si collega il gate a massa
far diminuire la corrente che viene fatta scor- tramite una resistenza di valore compreso fra
rere attraverso la strozzatura stessa che. più 1 e 2 megaohm.
comunemente, viene chiamata « canale ». Inoltre, per non provocare una diminuzione del
Per comprendere il meccanismo intimo della guadagno, dovuto all'inserimento della resisten-
strozzatura occorrerebbero precise nozioni di za di source, si provvede a collegare, in paral-
fisica dei cristalli impuri; ma non è questa la lelo a questa, un condensatore di capacità pro-
sede per sollecitare il lettore ad uno studio porzionale al valore della frequenza di lavoro:
puramente teorico e faticoso che. alla fine. ri- a questo condensatore è affidato il compito di
sulterebbe inutile per le semplici applicazioni collegare virtualmente a massa, rispetto al se-
dilettantistiche del semiconduttore. Occorre in- gnale, la source del FET.

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rendere pubblica una richiesta di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente. pubblicati. annunci di carattere pubblici-
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ALCUNE PRESTAZIONI DEL MODULO
- Visualizzazione delle ore e dei minuti su
display da 0,5 (pollici).
2 - Indicazioni su 12 o 24 ore.
3- Le funzioni possibili sono sei: ora e minuti
- secondi- sveglia - pisolo - spegnimento
ritardato - test dei display.
4 - Soppressione degli zeri non significativi;
per esempio 3 : 24 anziché 03 : 24.
5 - Indicazione di sveglia Inserita.
6 - Lampeggio display per insufficiente tensione
di alimentazione.
7 - Possibilità di regolazione dello spegnimento
ritardato sino a 59 minuti. Questo kit consente a chiunque. anche ai prin-
8 - Possibilità di rieccitazione automatica della cipianti di elettronica, di realizzare un moderno
sveglia dopo 9 minuti.
orologio numerico a display. I più preparati, poi,
9- Nota a 800 Hz, pulsante a 2 Hz per la sveglia.
10 - Possibilità di pilotaggio diretto di un alto- potranno, con l'aggiunta di pochi altri elementi,
parlante da 8 ± 16 ohm. quali i pulsanti, i conduttori, le fotoresistenze, i
t1 - Possibilità di agire direttamente sull'alimen- trlmmer, le resistenze, ecc., estendere le funzlo-
tazione dei ricevitori radio con linea positiva ni più elementari del modulo alla composizione di
o negativa a massa. sistemi più complessi ma di grande utilità pratica.

Il kit dell'orologio digitale costa L. 25.500.Per richiederlo occorre inviare anticipatamente l'importo
a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 intesta to a: STOCK RADIO - 20124
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accorto collegamento, in serie o in parallelo,
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tinaia di lampadine-pisello, è determinante
per la creazione di un ambiente suggestivo
e fantasmagorico.

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nale: 200: 250 W aumentabile fino a 800 W
con opportuni radiatori.

La frequenza della successione dei lam-


peggii è regolabile a piacere.

Su ciascuno degli otto canali si possono • Per l'albero di Natale


collegare otto lampadine, oppure otto grup- • Per insegne pubblicitarie
pi di lampadine in un quantitativo superio-
re ad alcune centinaia. • Per rallegrare le feste
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PER Il VOSTRI INSERTI


I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

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Inserite il tagliando in una busta e spedite a:

ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »

Via Zuretti, 52 - MILANO. I

52
LA FUSTA DEL LETTORE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

Audiocompressore regolazione in numero superiore a quello ori-


ginale. Ma in tal caso la nostra letteratura tec-
Ho realizzato, con successo, il progetto del com- nica perderebbe le sue peculiari caratteristiche
pressore audio apparso sul fascicolo di agosto della semplicità e della didattica elementare, che
dello scorso anno. Ma ora mi son messo in men- fino ad oggi sono sempre state richieste ed accet-
te di perfezionare quel dispositivo, dotandolo di tate dai lettori. Ad ogni buon conto vogliamo
tutta una serie di controlli ausiliari in grado di esaudire le sue richieste, alle quali non serve
elevare il numero di prestazioni dell'apparato. rispondere con la ripubblicazione dello schema
Più precisamente, mi interesserebbe controllare dell'audiocompressore, ma soltanto con alcune
l'entità della compressione, il tempo di attacco citazioni di valori da attribuire ad una parte
e quello di stacco. Dunque, se questi migliora- della componentistica. Infatti, per introdurre nel
circuito una regolazione dell'entità di compres-
menti, chiaramente vantaggiosi per il laborato-
sione, basta sostituire la resistenza R15 con un
rio del dilettante, sono possibili perché non ri-
potenziometro dello stesso valore, o da 2.500
prendete quell'interessante argomento, in uno dei ohm, e ricavare il collegamento con il condensa-
prossimi fascicoli della rivista, ripresentando il tore C7 dal cursore dello stesso potenziometro.
progetto dell'audiocompressore già pubblicato, Per la regolazione del tempo di stacco. invece.
ma arricchito con i controlli da me citati? Non occorrerà sostituire R8 con una resistenza da
pensate che ciò sarebbe molto utile nei più sva- 47.000 ohm, collegata in serie con un potenzio-
riati settori dell'elettronica dilettantistica e, se- metro da 1 megaohm. Il tempo di attacco può
gnatamente, in quello degli appassionati di rice- essere controllato con un potenziometro da
trasmissioni, cui io stesso appartengo? 47.000 ohm in sostituzione della resistenza R12.
CASTELLI PIETRO Ma tenga presente che le tre regolazioni non so-
Brescia no del tutto indipendenti tra loro; in partico-
lare, il tempo di attacco influisce sulla profon-
Quasi tutti i progetti, che mensilmente pubbli- dità di compressione in misura tanto maggiore
chiamo sul periodico, possono essere perfezio- quanto minore è la regolazione del tempo di
nati. sviluppati, dotati di elementi di controllo e stacco.

53
Collegamento ottico

Vi scrivo per esporvi un mio particolare pro-


blema, che non interessa la maggior parte dei
lettori ma sul quale spero di avere una vostra
esauriente risposta. Devo stabilire un sistema LM386
di comunicazioni attraverso una vetrata blin-
data, in cui non è possibile far passare fili con-
duttori. Ne è pensabile il ricorso ad un collega- VISTI DA SOPRA
mento radio, tenuto conto del carattere di riser-
vatezza di quanto occorre trasmettere. Potete
escogitare per me un modo originale di risolu- zato. Si tratta di comunicare otticamente, appli-
zione al mio programma, che non consenta in- cando ricevitore e trasmettitore sulle pareti oppo-
terferenze indiscrete? ste della lastra di vetro. Nel trasmettitore, l'inte-
LUCIANI GILBERTO grato ICI modula la luce di un diodo led DL
Milano (all'infrarosso). Nel ricevitore, l'operazionale ICI
amplifica i segnali provenienti dal fototransistor
Un sistema semplice e sicuramente rispondente TR I e li applica all'integrato IC2 che li trasfor-
alle sue esigenze c'è ed è quello qui schematiz- ma, attraverso l'altoparlante, in suono.

MODERNO RICEVITORE DEL PRINCIPIANTE


CON INTEGRATO
PER ONDE MEDIE
PER MICROFONO
PER PICK UP

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 14.750 (senza altoparlante)
L. 16.750 (con altoparlante)

CARATTERISTICHE:
Controllo sintonia: a condensatore variabile - Controllo volume: a potenziometro- ' Entrata BF:
500 3-50.000 ohm - 2 Entrata BF: 100.000 ±-1 megaohm - Alimentazione: 9 Vcc - Impedenza d'u-
scita: 8 ohm - Potenza d'uscita: 1 W circa.

Il kit contiene: 1 condensatore variabile ad aria - 1 potenziometro di volume con interruttore in-
corporato - 1 contenitore pile - 1 raccordatore collegamenti pile - 1 circuito stampato- 1 bobina
sintonia - 1 circuito integrato - 1 zoccolo porta integrato- 1 diodo al germanio- 1 commutatore
- 1 spezzone di filo flessibile- 10 pagliuzze capicorda- 3 condensatori elettrolitici - 3 resistenze
- 2 viti fissaggio variabile.

Tutti i componenti necessari perla realizzazione del moderno ricevitore del principiante sono con-
tenuti in una scatola di montaggio approntata in due diverse versioni: a L. 14.750 senza altoparlan-
te, a L 16.750 con altoparlante. Le richieste debbono esserefatte inviando anticipatamente gli im-
porti a mezzo vaglia postale, assegno bancario, assegno circolare o c.c.p. n. 46013207 intestato a:
STOCK RADIO - 20124 MILANO - Va P. Castaldi, 20 (Telet. 6891945).

54
NOVITA' ASSOLUTA
f La penna dell'elettronico dilettante

L.4.000

Condensatori
C1 = 100.000 pF
C2 = 10F- 12Vl (elettrolitico)
Resistenze
R1 5.600 ohm
R2 5.600 ohm
R3 50.000 ohm (potenz. lin.)
R4 1 megaohm
R5 1.000 ohm
R6 50.000 ohm (potenz. lin.)
R7 1.000 ohm
R8 220 ohm CON QUESTA PENNA
Varie APPRONTATE I VOSTRI
IC1 µA741
TR1 2N2222 CIRCUITI STAMPATI
DL led all'infrarosso

Questa penna permette di preparare i circuiti stampati


con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo
aspetto esteriore è • quello di una penna con punta
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-

I
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
risce perfettamente al rame.
±:
TRI

NORME D'USO CARATTERISTICHE

Tracciare il circuito su una La penna contiene un dì-


lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola
sciarla asciugare per 15 che garantisce una lunga
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora-
nella soluzione di attacco rioni quando non viene
(acido corrosivo}. Tolta la usata. La pe·nna n-o-n con-
Condensatori lastra dalla soluzione, si tiene un semplice ta
noterà che il circuito e in ne imbevuto, ma e Co
C1 = 100.000 pF perfetto rilievo. Basta tamente riempita di
stro. Per assic
C2 = 220 F - 12V (elettrolitico) quindi togliere l'inchiostro
scrittura sempre
con nafta solvente e la
lastra del circuito è pron- la penna e muni
Resistenze ta per l'uso. punta di ricambi
nella parte
R1 - 100.000 ohm teni

R2 1megaohm
R3 - 10.000 ohm (potenz. log.)
Varie La PENNA PER CIRCUITI STAMPATI deve essere ri- •
TR1 fototransistor chiesta a: STOCK RADIO· 20124 MILANO· Via P. Ca-
IC1 A741 staldi, 20 (Tel. 6891945), inviando anticipata ite
l'importo di L. 4.000 a mezzo vaglia postale,
IC2 = LM386
Mgno
bancario o c.c.p. n. 46013207. Nel prezzo sono com-
H 8 ohm prue le spese di spedizione.
TEMPORIZZATORE A TRANSISTOR stor, uno di tipo PNP e l'altro di tipo NPN, Il
relé deve essere a doppio scambio. Infatti, uno
Per l'impianto di illuminazione delle scale, dovrei scambio serve per l'autoritenuta, l'altro rimane
realizzare un temporizzatore a transistor con cui a disposizione del circuito utilizzatore. Per quan-
pilotare un relé a 12 V. La principale caratteri- to riguarda il condensatore CI, le consigliamo
stica del circuito dovrebbe essere quella di non di far uso di un modello al tantalio da 400 F;
venir ripristinato se non allo scadere del tempo tuttavia, nel caso in cui questo componente fos
di ritardo. Potete farmi avere un progetto di que- se irreperibile nei negozi della sua zona di resi-
sto tipo? denza, lei potrà ugualmente aggirare l'ostacolo
CECCHINI LUIGI montando due condensatori, sempre al tantalio,
Vicenza da 100 µF ciascuno, collegati in parallelo, oppu-
re quattro da 50 F anch'essi collegati in paral-
Le proponiamo la costruzione del semplice cir- lelo. L'alimentazione in corrente continua può
cuito qui pubblicato, che possiede i requisiti da essere derivata da tre pile piatte, da 4,5 V. col-
lei richiesti. In esso vengono montati due transi- legate in serie.

AMPLIFICATORE EP7W
Potenza di picco: 7W Potenza effettiva: 5W

In scatola di montaggio a L. 12.000

FUNZIONA:
In auto con batteria a 12 Vcc
In versione stereo
Con regolazione di toni alti e bassi
Con due ingressi (alta e bassa sensibilità)

ALIMENTATORE 14Vcc
In scatola di montaggio a L. 12.000

LA SCATOLA DI MONTAGGIO DELL'AMPLIFI-


CATORE EPTW PUO' ESSERE RICHIESTA NEL-
LE SEGUENTI COMBINAZIONI:
1 Kit per 1 amplificatore L. 12.000
2 Kit per 2 amplificatori (versione stereo) L. 24.000
1 Kit per 1 amplificatore + 1 Kit per
1 alimentatore L. 24.000
2 Kit per 2 amplificatori + 1 Kit per
1 alimentatore L. 36.000
(appositamente concepito per
(l'alimentatore è concepito per poter alimentare
l'amplificatore EP7W) 2 amplificatori)

56
COMPONENTI

C1 = 200 uF (al tantalio)


R1 = 500.000 ohm (trimmer)
R2 4,7 megaohm
R3 = 330 ohm
TR1- BC107
TR2 = 2N2905
RL = relé (300± 600 ohm - 12 V)
p1 - pulsante
S1 = i nterrutt.

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE


L. 9.500
Per agevolare il compito di chi inizia
la pratica dell'elettronica, intesa come
hobby, è stato approntato questo uti-
lissimo kit, nel quale sono contenuti,
oltre ad un moderno saldatore, legge-
ro e maneggevole, adatto a tutte le e-
sigenze dell'elettronico dilettante, sva- • • • •••••••I••+•,.■
riati componenti e materiali, non sem-
pre reperibili in commercio, ad un
prezzo assolutamente eccezionale.
'

Il kit contiene: N° 1 saldatore (220 V- 25 W) - N° 1 spiralina di filo-stagno -


N° 1 scatolina di pasta saldante- N 1 poggia-saldatore N" 2 boccole isolate
- N 2 spinotti - N 2 morsetti-coccodrillo _ N" 1 ancoraggio - N" 1 basetta per
montaggi sperimentali N" 1 contenitore pile-stilo _ N 1 presa polarizzata per
pila 9 V - N° 1 cacciavite miniatura - N° 1 spezzone filo multiplo multicolore.

57
Amplificatore BF -1W

L'OSCILLATORE È ormai tempo che io sostituisca l'amplificatore


di bassa frequenza montato nel mangiadischi di
mio figlio. Ma questa volta, per non spendere

MORSE continuamente denaro nell'acquisto delle pile,


dato che il dispositivo assai spesso viene dimen-
ticato acceso, vorrei inserire un circuito che,
Necessario a tutti i candidati alla patente di allo stato di riposo, riduca quasi a zero il con-
radioamatore. Utile per agevolare lo studio e sumo di corrente, sia pure a discapito delle
la pratica di trasmissione di segnali radio in prestazioni tecniche che un ragazzino non è
codice Morse.
certo in condizioni di poter valutare.
SACCHETTO ANTONELLO
Bologna

Le proponiamo un semplice progetto di amplifi-


catore a tre soli transistor, dotato del solo ele-
mento di controllo di volume. Il trimmer RS
dovrà essere regolato in modo che i due transi-
stor TR2 TR3 risultino al limite minimo della
loro conduzione, così da raggiungere un compro-
messo tra assorbimento e distorsione.

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 14.500
Il kit contiene: n. 5 condensatori ceramici
n, 4 resistenze - n. 2 transistor - n. 2 trimmer
potenziometrici - n. 1 altoparlante - n. 1 cir-
cuito stampato - n. 1 presa polarizzata - n. 1
pila a 9 V - n. 1 tasto telegrafico - n. 1 matas-
3
sina filo flessibile per collegamenti - n. 1 ma- h,,il
tassina filo-stagno.

CARATTERISTICHE
COMPONENTI
Controllo di tono
Controllo di volume Condensatori
Ascolto in altoparlante C1 10 F - 12 VI (elettrolitico)
C2 220 F - 12 VI (elettrolitico)
Alimentazione a pila da 9 V
C3 220 F - 12 VI (elettrolitico)
Resistenze
R1 47.000 ohm (potenz. log.)
R2 10.000 ohm
R3 39.000 ohm
R4 220 ohm
R5 1.000 ohm (trimmer)
Varie
TR1 BC109
TR2 2N1711
TR3 2N2905
AP 3+15 0hm

58
INTEGRATI SCONOSCIUTI

Ho avuto occasione di visitare un mercato sur-


plus, presso il quale ho fatto alcuni acquisti.
+- ALIM
Tra l'altro ho comperato delle schede, per rica-
varne un buon numero di componenti nuovi. E
tra questi vi erano degli integrati con la sigla
CD4001 . Sapete dirmi di che si tratta?
GEROSA PIETRO
Milano

Il prefisso CD identifica la casa costruttrice,


la rimanente parte della sigla qualifica il mo-
dello. Che è un integrato digitale della serie
CMOS. Il quale incorpora quattro circuiti NOR 7
a doppio ingresso. In questa stessa sede ripor- ho

tiamo lo schema con la relativa piedinatura, per MASSA


facilitarle l'eventuale pratico impiego del com-
ponente.

KIT PER LUCI STROBOSCOPICHE


L 12.850
Si possono far lampeggiare normali lam-
pade a filamento, diversamente colorate,
per una potenza complessiva di 800 W.
Gli effetti luminosi raggiunti sono vera-
mente fantastici.
E' dotato di soppressore di disturbi a
radiofrequenza.

Pur non potendosi definire un vero e proprio stroboscopio, questo apparato consente di trasfor-
mare il normale procedere delle persone in un movimento per scatti. Le lampade per illuminazione
domestica sembrano emettere bagliori di fiamma, così da somigliare a candele accese. E non
sono rari gli effetti ipnotizzanti dei presenti, che, possono avvertire strane ma rapide sensazioni.

Contenuto del kit:


n. 3 condensatori- n. 6 resistenze- n. 1 po-
tenziometro - n. 1 impedenza BF - n. 1 zoccolo
per circuito integrato- n. 1 circuito integrato -
n. 1 diodo raddrizzatore- n. 1 SCR- n. 1 cor-
done alimentazione con spina - n. 4 capicorda -
n. 1 circuito stampato.

59
TX per pick-up smettitore sicuramente adatto ad un principiante
per fini hobbystici. Il progetto si avvale di tre
So di chiedervi il progetto di un dispositivo che transistor NPN al silicio, di cui TR2 e TR3 svol-
non può essere legalmente adoperato dovunque, gono funzioni di amplificazione e modulazione
ma vi assicuro che di esso ne farò uso discreto. di bassa frequenza. Il transistor TRI, invece,
Si tratta di un semplice trasmettitore ad onda esplica le mansioni di oscillatore di alta frequen-
media, da collegare al mio giradischi e da far za. li circuito oscillante deve essere sintonizzato
funzionare, nel raggio di qualche decina di me- su una zona della gamma ad onde medie libera
tri, nella mia casa di campagna. Il fine di tale da altre emittenti che, inevitabilmente, soffoche-
programma tecnico dovrebbe essere quello di rebbero il debole segnale emesso dal trasmetti-
ascoltare i dischi attraverso la radio portatile, tore. Le bobine L1-L2 sono in realtà un unico
senza essere costretto a rimanere fermo in uno avvolgimento con presa intermedia. Esse do-
stesso locale per troppo tempo e con la certezza vranno essere da lei costruite nel seguente mo-
di non disturbare le ricezioni radio di eventuali do: su uno spezzone di ferrite cilindrica avvol-
altri ascolta tori. gerà 80 spire di filo di rame smaltato del dia-
VENTURA ALBERTO metro di 0,3 mm, ricavando una presa intermedia
Verona alla decima spira. Più precisamente, per L1 av-
volgerà 70 spire, per L2 avvolgerà 10 spire. Il
Senza assumerci alcuna responsabilità sull'uso diametro della ferrite potrà aggirarsi fra i 6 e
dell'apparato, pubblichiamo lo schema di un tra- gli 8 mm.

INVERTER PER BATTERIE LA SCATOLA


12 Vcc - 220 Vca - 50 W
DI MONTAGGIO
COSTA

L. 28.500

Una scorta di energia


utile in casa
necessaria in barca,
in roulotte, in auto,
in tenda.

Trasforma la tensione continua della batteria d'auto in tensione alternata a 220 V.


Con esso tutti possono disporre di una scorta di energia elettrica, da utilizzare
in caso di interruzioni di corrente nella rete-luce.

60
Condensatori R4 = 1.200 ohm
C1 150 pF R5 = 1.200 ohm
c2 180 pF (compens.) R6 = 4.700 ohm
C3 1.000 pF R7 - 1.000 ohm (trimmer)
C4 10 F - 12 VI (elettrolitico) R8 470.000 ohm
C5 330.000 pF R9 = 100.000 ohm
C6 10 F - 12 VI (elettrolitico) Varie
C7 = 2F - 12 VI (elettrolitico) TR1 = BC108
C8 1.000 F - 12 V (elettrolitico) TR2 = BC108
Resistenze TR3 = BC108
R1 = 470.000 ohm D1-D2-D3-D4 = 4 Xx 1N4001
R2 = 1.000 ohm T1 = trasf. d'alim. (220 V-6,3 V)
R3 = 10.000 ohm L1-L2 = bobine

SALDATORE
ISTANTANEO
Tempo di riscaldamento 5 sec.
220 V - 100 W
Illuminazione del punto di lavoro

Il kit contiene: 1 saldatore istantaneo (220 V- 100 W) - 2 punte rame di rica.n,.;.,;u


- 1 scatola pasta saldante - 90 cm di stagno preparato in tubetto - 1 c
operazioni ricambio - punta saldatore

L. 12.500
per lavoro intermittente e per tutti i tipi di saldature del principiante.

61
Controllo relé

Tramite una fotoresistenza o un termistore, vor-


rei pilotare un relé dotato di elemento di con-
trollo dell'isteresi tra attacco e staccò. Avete
un progetto di questo tipo nei vostri archivi? In
caso affermativo potete inviarmelo direttamente
a casa?
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Uno dei sistemi più semplici ed affidabili per ot- tegrato tipo T AA 861 della Siemens. Il potenzio-
tenere un circuito con le prestazioni da lei richie- metro R 1 regola la sensibilità del dispositivo,
ste consiste nell'impiegare un amplificatore ope- mentre il potenziometro R4 consente di regolare
razionale quale elemento attivo. Il circuito pre- l'isteresi del circuito, ovvero la distanza tra la
scelto è quello qui raffigurato, che utilizza un in- soglia di eccitazione e quella di diseccitazione.

OROLOGIO DIGITALE
PER AUTO
L. 28.000
Di facile e immediata applicazione, que-
sto modulo per orologio può essere mon-
tato su tutte le autovetture, ma può
risultare assai utile anche ai CB, agli
SWL e ai radioamatori. L'orologio è com-
pleto di maschera frontale, viti di fissag-
gio, fili conduttori e fusibile incorporato
in uno di questi.

CARATTERISTICHE Alimentazione· 12 Vcc


Corrente a display spento 10 mA
Corrente a display acceso 100 mA

) Dimensioni esterne
Dimensioni foratura d'incasso
134
114
x 50x 35 mm
x 44 mm

62
%
R3 Il «.
R4 #=3
21ll

5
Il

Il
Il

Il ±i
Il
UTILIZZ.
e
12/

R.2

R1 4.700 ohm (potenz.)


R2 100.000 ohm D1 1 N4004
R3 100.000 ohm IC1 TAA 861
R4 4.700 ohm (potenz.) RL relé (super. a 300 ohm)

IL RICEVITORE CB
in scatola di montaggio
a L. 15.500

Tutti gli appassionati della Citi-


zen's Band troveranno in questo
kit l'occasione per realizzare,
molto economicamente, uno stu-
pendo ricevitore superreattivo,
ampiamente collaudato, di conce-
zione moderna, estremamente
sensibile e potente.

Caratteristiche. elettriche

Sistema di ricezione: in superreazione - Banda di ricezione: 26-;-28 MHz - Tipo di sintonia: a va-
ricap - Alimentazione: 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con volume max.
in assenza di segnale radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo) -
Potenza in AP: 1,5 W

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riscosso il maggior successo nel tempo passato.

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stare L. 2.000 ciascuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 24.000, si possono avere
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Di facilissima costruzione e di grande utilità nel la-


boratorio dilettantistico, l'alimentatore stabilizzato e
dotato di una moderna protezione elettronica, che
permette di tollerare ogni eventuale errore d'impie-
go del dispositivo, perché la massima corrente du-
scita viene limitata automaticamente in modo da pro-
teggere l'alimentatore da eventuali cortocircuiti.

CARATTERISTICHE
Tensione d'entrata: 220 Vca
Tensione d'uscita (a vuoto): regolabile fra 5,8 e
14,6 Vcc
Tensione d'uscita (con carico 2A): regolabile fra
5,7 e 14,5 Vcc
Stabilizzazione: - 100 mV
Corrente di picco: 3 A
Corrente con tensione perfettamente stabilizzata
2,2 A (entro - 100 mV)
Corrente di cortocircuito: 150 mA

Hl kit dell'alimentatore professionale


contiene:
n, 10 Resistenze + n. 2 presaldate sul voltmetro
n. 3 Condensatori elettrolitici
n. 3 Condensatori normali
n. 3 Transistor
MI I
t

I 3 --·- . o9eg

n. 1 Diodo zener
n. 1 Raddrizzatore
~
t ttt ••


Tr;-.
n. 1 Dissipatore termico (con 4 viti, 4 dadi, 3 rondelle
e 1 paglietta) 8
n. 1 Circuito stampato
n. 1 Bustina grasso di silicone
n. 1 Squadretta metallica (4 viti e 4 dadi)
~ 11 9 è•
n. 1 Voltmetro (con due resistenze presaldate) tt
n. 1 Cordone di alimentazione (gommino-passante)
n. 2 Boccole (rossa-nera)
n. 1 Lampada-spia (graffetta fissaggio)
n. 1 Porta-fusibile completo
n. 1 Interruttore di rete
n. 1 Manopola per potenziometro
n. 1 Potenziometro (rondella e dado)
n. 1 Trasformatore di alimentazione (2 viti, 2 iadi
rondelle)
n. Contenitore in ferro verniciato a fuoco (2 viti au-
tofilettanti)
n. 1 Pannello frontale serigrafato
n. 7 Spezzoni di filo (colori divers,:
n. 2 Spezzoni tubetto sterling
MIRO TRASMETTITORE
FM CON CIRCUITO
INTEGRATO
CARATTERISTICHE

Tipo di emissione in modulazione di frequenza


Gamma di lavoro 88 + 108 MHz
Potenza d'uscita 10 + 40 mW
Alimentazione con pila a 9V
Assorbimento 2,5 + 5 mA
Dimensioni 5,5 x 5,3 cm (esci. pila)

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Gli elementi fondamentali, che ca-
ratterizzano il progetto del microtra-
smettitore tascabile, sono: la mas-
sima semplicità di montaggio del,
circuito e l'immediato e sicuro fun-
zionamento. Due elementi, questi,
che sicuramente invoglieranno tut-
ti i principianti, anche quelli che
sono privi di nozioni tecniche, a
costruirlo ed usarlo nelle occasio-
ni più propizie, per motivi profes-

- sionali o sociali, per scopi protet-


tivi e preventivi, per divertimento.
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za consente con molta facilità l'allineamento di tutte Questo tester
le apparecchiature operanti in onde medie, onde lun- analizzatore è
ghe, onde corte, ed in tutta la gamma di VHF. Il qua- interamente protetto
drante delle frequenze è di grandi dimensioni che con-
da qualsiasi
sente una facile lettura.
Dimensioni: 250x170x90 mm errore di manovra
o di misura,
che non provoca
alcun danno al
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circuito interno
100 mV - 2 V-5 V - 50 V- 200 V - 1.000 V
1 O V - 25 V - 250 V - 1 .000 V 5.50
50 (A - 0,5 mA - 1 0mA - 50 mA - 1 A
1,5 mA - 30 mA - 150 mA - 3 A
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diato e realizzato per i principianti
Volt output 1 O Vca - 25 Vca - 250 Vca - 1.000 Vca
Decibel 22 dB - 30 dB - 50 dB - 62 dB La protezione totale dalle errate inserzioni è ottenuta me-
diante uno scaricatore a gas e due fusibili.
Capacità da O a 50 F - da O a 500 F
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Assoluta protezione dalle errate manovre dell'operatore. - Scala a specchio, sviluppo scala mm. 95.- Garanzia di fun-
zionamento elettrico anche in condizioni ambientali non favorevoli. - Galvanometro a nucleo magnetico schermato con-
tro i campi magnetici esterni. - Sospensioni antiurto. - Robustezza e insensibilità del galvanometro agli urti e al tra-
sporto. - Misura balistica con alimentazione a mezzo batteria interna.

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30 V pp. 15 V eff
Dimensioni 12x 160 mm Dimensioni 12x 160 mm
Peso 40 grs. Peso 40 grs
Tensione massima Tensione massima
applicabile al puntale 500 V applicabile al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della batteria 50 mA
DUE FORMULE
Una discreta raccolta di sottoscrizioni d'abbonamento al
periodico ci ha testimoniato, in questo periodo dell'an-
no, l'approvazione dei lettori alla linea editoriale fin qui
seguita, alle iniziative assunte, all'impegno con cui tutti
hanno collaborato all'approntamento della pubblicazio-
ne. Ma, soprattutto, ci ha confermato la favorevole acco-
glienza riscossa dalla formula dell'abbonamento che, f-
no al dicembre dello scorso anno, prevedeva la spedizio-
ne al domicilio del lettore di quel prezioso dono che era
il Manuale del Principiante Elettronico e che oggi assicu-
ra il regalo di un pratico ed utilissimo box, particolar-
mente adatto per l'inserimento di una gran parte degli
apparati da noi mensilmente descritti. Non sapendo ora
quanta parte del grosso pubblico di Elettronica Pratica,
maggiormente interessato alla vecchia formula, si sia fat-
to sorprendere dalla data di scadenza della sottoscrizio-
ne annuale alla rivista, vedendosi così preclusa ogni pos-
sibilità d'entrare in possesso dei prestigioso volume, la
Direzione, sempre sensibile agli appelli dei suoi ammini-
strati, ha voluto prorogare, ancora per qualche tempo, la
facoltà di richiedere l'opera-dono fino a suo completo
esaurimento, ovviamente all'atto del versamento del ca-
none e dopo precisa segnalazione ai nostri uffici. La Casa
Editrice rinuncia pertanto a porre in vendita il libro at-
traverso i consueti canali commerciali, escludendo ogni
possibilità d'acquisto dello stesso a quegli appassionati,
particolarmente interessati, che comperano mese per me-
se il fascicolo nelle edicole e che, in grande numero, ci
hanno ripetutamente scritto richiedendoci ciò che rima-
ne soitanto un dono destinato ad una precisa categoria di
lettori: quella degli abbonati. '
PER TUTTO L'ANNO!

A chi si abbona regaliamo


questo utilissimo e pratico BOX

Il box è particolarmente adatto a racchiudere e contenere la maggior parte


degli apparati elettronici mensilmente presentati e descritti in questo perio-
dico.

Per conferire un aspetto professionale o, comunque, una veste


razionale, ai vostri montaggi, non rinunciate al contenitore che
Elettronica Pratica offre in regalo a tutti coloro che sottoscrivo-
no un nuovo abbonamento o a chi rinnova quello scaduto. E ri-
cordate che Il box è più volte utilizzabile e adattabile ad un gran
numero di progetti.
La forma del box, a piano inclinato, favorisce l'immediata lettura di qualslasl
strumento od elemento di comando sistemati sul pannello superiore.

Dimensioni piastra metalllca rettangolare: mm. 210x 125


Dimensioni box: mm. 215 x 130Xx75 Xx45
Angolo piano inclinato: 15°

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con i più comuni utensili.

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per cautelarvi da ogni possibile aumento del prezzo di copertina e per ave-
re la certezza di ricevere mensilmente, a casa vostra, il periodico che, a vol-
te, diviene introvabile nelle edicole.

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I CANONI E LE MODALITA' DI ABBONAMENTO
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Per l'Italia L. 21.600 Per l'Estero
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L. 25.000
(con dono) ( senza dono)
L'abbonamento a Elettronica Pratica, per il solo territorio nazionale, garanti-
sce il diritto di ricevere dodici fascicoli della rivista e, in regalo, un box per
montaggi elettronici. l'abbonamento per l'estero, invece, non prevede alcun
dono.

La durata dell'abbonamento è annuale


con decorrenza da qualsiasi mese dell'anno

MODALITA' Per sottoscrivere un nuovo abbona-


mento, o per rinnovare quello scadu-
to, occorre inviare il canone tramite
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segno circolare o a mezzo c.c.p. n.
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con la massima chiarezza, possibil-
mente in stampatello, citando con
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realizzato, dell'alimentatore stabilizzato, adatto
alle più elementari esigenze del, laboratorio del
dilettante, approntato in kit e fin d'ora messo a
disposizione di tutti quei lettori che vorranno
farne richiesta. Il dispositivo è molto economi-
co, efficiente e di grande utilità pratica.

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ELETTRONICA PRATICA

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disegno tecnico
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teraria ed artistica sono ri-
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STABILIZZATO
Facilmente accoppiabile con circuiti di amplificatori di bassa frequenza, ge-
neratori di segnali, timer, ecc.

Utilizzabile come alimentatore da banco, da applicare su pannelli con o


senza strumentazione voltamperometrica.

Alla collana delle nostre scatole di montaggio il circuito di un alimentatore stabilizzato da


non poteva mancare quella di un alimentatore accoppiare con la maggior parte delle appare-
stabilizzato, dalle caratteristiche non proprio chiature elettroniche realizzate dal dilettante
eccezionali, ma adatto ad integrare la strumen- o acquistate in commercio.
tazione del laboratorio hobbystico. sia per la
sua compattezza sia per il prezzo alla portata
di tutti i lettori. SEMPLICITÀ DELL'APPARATO
L'approntamento del nuovo kit è stato voluto.
ancora una volta, dalle richieste del grosso pub- L'esperienza ci insegna che il superalimentato-
blico che, in questo particolare settore dell'elet- re, assai spesso, si rivela meno utile di due
tronica sono davvero molteplici. Dato che alcu- alimentatori di poco costo e di modeste prete-
ni pretendono di poter disporre di tensioni e se tecniche. Infatti, durante i più comuni cspe-
correnti stabilizzate di valore eccessivo. men- rimenti di laboratorio di natura dilettantistica.
tre ad altri interessano i valori più bassi. I no- si lavora sovente con tensioni di valori diversi,
stri tecnici, quindi, pur tenendo in dovuto con- ma con assorbimenti di correnti non superiori
to le esigenze e le necessità di coloro che ci alle poche decine o centinaia di milliampere.
scrivono e, soprattutto, ricordando che rimane E per questi tipi di lavori non vale proprio la
tuttora in vendita il kit dell'alimentatore pro- pena di sottoporsi a spese considerevoli per lo
fessionale. pubblicizzato nella terza di coperti- acquisto di un alimentatore professionale in
na di questo stesso fascicolo e che continua grado di erogare correnti di forte intensità.
a riscuotere un grosso successo Ira i lettori. Mentre il nostro alimentatore con portata mas-
hanno creduto di colpire nel segno. progettando sima di 0.7 A può risolvere tanti e tanti piccoli

Per soddisfare le più elementari esigenze del laboratorio del


dilettante, abbiamo approntato questa nuova scatola di mon-
taggio, con cui tutti potranno costruire un semplice alimenta-
tore stabilizzato, economico ed efficiente e di grande utilità
pratica.

70
5 -•• 13 Vcc
0,7 A

In scatola di montaggio a L. 15.800

problemi di laboratorio con una minima spesa. migliore dall'operatore, ad esempio racchiuden-
Non abbiamo ritenuto utile inserire nel kit un do in un unico elemento due o tre alimentatori,
apposito contenitore del dispositivo, allo scopo oppure dotando lo stesso alimentatore di adat-
di lasciare libera scelta alla soluzione ritenuta ta strumentazione volt-amperometrica.

CARATTERISTICHE

Tensione regolabile 5 ± 13V


Corrente max. ass. 0,7 A
Corrente di picco 1 A
Ripple 1mV con 0,1 A d'use.
5 mV con 0,6 A d'use.
Stabilizz. a 5V d'usc. 100 mv

Protezione totale da cortocircuiti, sovraccarichi e sovrariscal-


damenti.

7+
-..J
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<ol- - - - ,.,.,

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72
Fig. 2 - Schem a pratico dell'alim entatore stabilizzato. Tutti i com ponenti, attivi
e passivi, sono montati sulla stessa basetta-supporto nella quale è com posto
Il circuito stam pato, Il quale deve Intenders i visto In trasparenza, ossia dalla
parte opposta a quella in cui sono presenti le piste di ram e.

----COMPONENTI-----

Condensatori
C1 = 100.000 pF Varie
c2 = 100.000 pF T1 = trasfor. d'alim. (12 V)
C3 = 1.000 F - 40 VI (elettrolitico) IC1 = integrato mod, 7805
C4 = 100F - 16 VI (elettrolitico) D1 = 1N4002
C5 = 100.000 pF D2 = 1N4002
D3 = 1N4002
Resistenze D4 = 1N4002
R1 = 2.200 ohm (potenz. a varlaz. lln.) DZ1 = diodo zener (7,5 V - 1W)
R2 = 1.200 ohm DL1 = diodo led

73
'o 4

Fig. 3 - Disegno in grandezza na-


turale della basetta-supporto con
le relative piste di rame del circui-
to. Nella parte più bassa del dise-

AL 5-13 gno, in posizione opposta a quel-


@ la visibile, viene fissato il trasfor-
matore di alimentazione.
I

USO DELL'INTEGRATO CHE COS'E' LA STABILIZZAZIONE

La moderna tecnica dei circuiti permette oggi Con il termine « alimentatore stabilizzato» si
di realizzare, con modesta spesa, apparati ali- definisce un dispositivo in grado di fornire una
men latori con caratteristi che di sta bi I izzazione corrente continua, di valore perfettamente co-
molto spinte, riducendo 111 misura drastica la stante al variare, ovviamente centro certi limiti.
complessità circuitale ed il conseguente rischio delle condizioni di carico.
di insuccessi costruttivi. Ma il concetto di stabilizzazione potrà risultare
Ecco perché nel nostro alimentatore stabilizza- nuovo a molti principianti. E' doveroso quindi,
to è stato montato l'ormai famoso circuito in- da parte nostra, analizzare il significato di que-
tegrato 7805, concepito principalmente per rea- sta parola, sia per scopi informativi sia per met-
lizzare alimentatori a 5 V e destinati all'alimen- tere il lettore nelle condizioni di meglio apprez-
tazione di integrati digitali TTL. zare le caratteristiche dell'alimentatore.
L'uso di questo integrato permette di realizza- Per alimentatore stabilizzato si intende un ap-
re uno strumento sicuro, di qualità eccellenti parato generatore di tensioni in grado di for-
e con la garanzia di effettuare un ottimo in- nire, all'uscita, tensioni che non debbono varia-
vestimento, permettendo altresì al lettore di ri- re in alcun modo quando varia il tipo di carico
sparmiare denaro e acquisire nuove esperienze applicato all'alimentatore. oppure quando varia
nel settore dell'elettronica. la tensione di rete-luce.
Con una semplice variazione circuitale, l'integra- In un normale a 1 i menta tore ogni variazione del
to 7805 è in grado di stabilizzare tensioni anche carico, cioè ogni variazione della corrente assor-
superiori ai 5 V(13 V nel nostro caso), pur con- bita dall'alimentatore, provoca, in accordo
servando, assieme ad una buona stabilizzazione, con la legge di Ohm, talune cadute di ten-
tutte quelle caratteristiche che gli sono peculia- sione interne nel trasformatore di alimentazio-
r1. ne, le quali fanno variare la tensione prodotta.

74
Tale inconveniente non è assolutamente riscon-
trabile in tutti quei casi in cui l'assorbimento
di corrente rimane sempre costante: esso è in-
vece deleterio quando si debbono alimentare
ricevitori radio, trasmettitori, generatori audio,
strumenti di misura, ecc., nei quali l'assorbi-
mento di corrente cambia notevolmente di valo-
re con le mutazioni del segnale, oppure in rutti
i casi in cui è richiesta una perfetta stabilità 15V
della tensione di alimentazione, allo scopo di
non pregiudicare la precisione di funzionamen- ; l2/
to di taluni strumenti. In tutti questi casi è as-
solutamente necessario far uso di circuiti stabi-
9V
lizzatori di tensione.
6V
Attualmente, gran parte degli apparati elettro-
nici richiedono una alimentazione in tensione
continua abbastanza bassa, dell'ordine di 5 :
ov
13 Vcc.
Per non complicare le cose, qualche lettore
principiante di elettronica potrebbe pensare di
ottenere una tensione continua con il semplice
raddrizzamento della tensione alternata prele-
vata dall'avvolgimento secondario, a bassa ten-
sione, di un trasformatore collegato con la re-
Flg. 4 - Schema pratico e teorico del trasformatore
te-luce livellando poi la tensione pulsante tra- di alimentazione. Come si può notare, l'avvolgimento
mite un condensatore elettrolitico di elevato va- secondario è dotato di cinque terminali, Normal-
lore capacitivo. Tale soluzione viene adottata, mente si usano quelli a O V e 15V. In casi eccezio-
in realtà, in alcune applicazioni generiche, os- nall, quando l'alimentatore serve per erogare una
sola tensione fissa, si fa uso del terminali a 12V
sia non critiche, dato che essa presenta molti e a 9 V.
inconvenienti. La tensione continua così pro-
dotta, infatti, può considerarsi tale soltanto in
assenza di carico, oppure quando I 'assorbimen-
to di corrente è molto basso. Aumentando in-
fatti l'intensità di corrente assorbita, diminui-
sce la continuità di questa, ossia la corrente
tende a divenire pulsante per effetto del pro-
cesso di carica e scarica del condensatore elet- ne semplicemente filtrata, occorre inserire, fra
trolitico di filtraggio. La presenza del carico pro- l'uscita di un circuito alimentatore filtrato ed
voca inoltre un'azione nociva sulle cadute di il carico, un opportuno circuito elettronico de-
tensione che si manifestano nell'avvolgimento nominato «stabilizzatore», al quale è affidato
del trasformatore, nei fili conduttori, attraverso il compito di compensare tutte le cause di ca-
i diodi raddrizzatori, ecc. L'aumento dell'inten- duta di tensione, offrendo al carico, sempre e
sità di corrente dunque provoca delle cadute costantemente, una tensione perfettamente li-
di tensione che si identificano con un abbassa- vellata e dello stesso valore.
mento del valore della tensione d'uscita rispet- In pratica occorre distinguere uno stabilizzatore
to a auella nominale, a vuoto. cioè in assenza ideale da quello reale. I concetti teorici infatti,
di carico o con un carico di valore molto vanno ridimensionati quando vengono tradotti
basso. nella realtà, non essendo possibile ottenere ca-
ratteristiche di valore assoluto. Uno stabilizza-
tore reale, ad esempio, presenterà una certa
STABILIZZAZIONE REALE limitazione per quel che riguarda il valore mas-
simo di corrente erogabile: e anch'esso denun-
Per evitare tutte le possibili cadute di tensione cerà una lieve caduta di tensione sotto carico.
anche quelle provocate da accidentali variazio- Nelle condizioni di lavoro più gravose, poi, non
ni della tensione di linea e per ottenere una potrà mai apparire esente da quella leggera on-
tensione d'uscita esente da tutte quelle ondula- dulazione residua in uscita che è nota con il no-
zioni tipiche che caratterizzano un alimentazio- me di « ripple ».

75 •
Fig. 5 - Per usi prolungati dell'ali-
mentatore stabilizzato, soprattutto
quando il dispositivo viene racchiu-
so in un contenitore metalllco, con-
viene provvedere al raffreddamen-
MICA to dell'integrato nel modo illustra-
u to in questo disegno, preoccupan-
dosi di isolare l'aletta del compo-
M nente dalla lamiera del contenitore.

CARATTERISTICHE DELL'ALIMENTATORE ESAME DEL CIRCUITO

L'alimentatore, che presentiamo al lettore in La semplicità del progetto. così come essa tra-
scatola di montaggio pur non avendo la prete- spare dal disegno di figura 1, è di per se la
sa di competere con certi sofisticati apparati pro- maggior garanzia di funzionalità del dispositi-
fessionali, il cui costo risulta talvolta eccessivo vo. Il quale fa uso di un piccolo trasformatore,
anche per un'azienda di piccole o medie dimen- di un integrato, di alcuni semiconduttori, di
sioni, consente di ben figurare nel laboratorio un potenziometro e di cinque condensatori. La
hobbystico grazie a talune prestazioni elettriche energia elettrica viene prelevata dalla rete-luce
di tutto rispetto e alla sua veste esteriore che ed applicata all'avvolgimento primario del tra-
appare compatta e, come si suol dire oggi. di sformatore Tl. Che è dotato di un avvolgimen-
linea piacevole. to secondario a prese multiple.
Come è possibile dedurre dall'esame del breve Un simile trasformatore consente almeno due
elenco riportato nelle prime pagine, le caratte- vantaggi principali: quello di disporre, per usi
ristiche di questo alimentatore stabilizzato so- esterni laboratoriali, di alcuni valori di basse
no sufficienti per definirlo effettivamente un ap- tensioni alternate e quello, assai più importan-
parato dilettantistico cioè un dispositivo da u- te, di adattare la tensione d'ingresso dell'alimen-
tilizzarsi nella maggior parte delle applicazioni tatore ad un valore che garantisce la minima
con le basse tensioni. dissipazione termica, pur conservando inaltera-
La stabilizzazione della tensione a 5 V viene ef- te le caratteristiche di stabilizzazione. E ciò di-
fettuata direttamente dall'integrato 7805. Per viene utilissimo quando si usa 1 'alimentatore
i valori superiori di tensione fino ai 13 V, la con una tensione d'uscita pressoché fissa, intor-
stabilizzazione è da considerarsi ancora buona no ai 5 + 6V. Se invece si utilizzasse la presa
ed è raggiunta tramite gli elementi di stabiliz- a 15 V ca, si verifìchereb be un eccessivo riscal-
zazione inseriti fra l'integrato e l'uscita del cir- damento dell'integrato, senza consentirgli di e-
cuito. rogare per lungo tempo la piena corrente di

76
A MPER

usc. cc

VOLUM

Flg. 6 - L'alimentatore stabilizzato può essere perfezionato, rispetto al proget-


to originale, inserendo il circuito in un contenitore dotato di pannello frontale
con strumentazione voltamperometrica e dlsponibllltà di prese di bassi valori
di tensioni alternate (6V- 9V- 12V- 15V).

uscita. Meglio sarebbe in tal caso un collega- Rl, in parallelo al quale sono presenti il con-
mento con le prese a 9 Vca o 12 Vca, il quale densatore elettrolitico C4 e il diodo zener DZ1.
offrirebbe un'alimentazione più adeguata, ridu-
cendo a livelli più accettabili la dissipazione
da parte dell'integrato. REGOLAZIONE DELLA TENSIONE

Tramite il potenziometro R 1 si riesce a regola-


RETTIFICAZIONE E LIVELLAMENTO re la tensione continua in uscita tra i valori di
5Ve 13V.
La tensione alternata, prelevata da uno dei quat- La corrente che scorre attraverso il terminale di
tro terminali dell'avvolgimento secondario del massa dell'integrato ICI risulta quasi indipen-
trasformatore T1, viene applicata al ponte di dente dalla corrente assorbita dal carico. L'uso
diodi DI - D2-D3- D4 per essere rettificata a del potenziometro R 1 quindi permette di eleva-
doppia semionda. I condensatori C1 - C2 prov- re la tensione nel punto M del regolatore e di
vedono a sopprimere eventuali disturbi prove- stabilizzare una tensione d'uscita superiore a
quella di 5 V per cui è stato concepito l'inte-
nienti dalla rete-luce.
grato.
Il condensatore elettrolitico C3, da 1.000 F,
Il diodo led DL1, corredato di resistenza limi-
provvede a livellare la tensione rettificata dal tatrice R2, completa il circuito dell'alimentatore
ponte di diodi, trasformandola in tensione con- e tiene informato 1 'operatore sullo stato di ac-
tinua. E questa tensione viene poi applicata al- ceso o spento del circuito. La sua accensione
l'integrato regolatore IC1, il cui terminale di fornisce inoltre un'indicazione approssimativa
massa M, anziché essere collegato a massa, co- sul valore della tensione d'uscita. Infatti, ad
me normalmente avviene per la stabilizzazione una maggiore luminosità del diodo led corri-
della tensione fissa di 5 Vcc, rimane connesso sponde una maggiore tensione d'uscita, e vice-
con una delle due estremità del potenziometro versa.

77
COSTRUZIONE DELL'ALIMENTATORE essere di materiale isolante (plastica. nylon.
ecc.). Servendosi di una vite metallica, occor-
La realizzazione dell'alimentatore stabilizzato rerà inserire nel foro un passante di materiale
è alquanto semplice, purché si segua attenta- isolante.
mente il disegno del piano costruttivo riporta-
to in figura 2, nel quale il circuito stampato
deve intendersi visto in trasparenza. Il vero di- TRASFORMATORE D'ALIMENTAZIONE
segno dello stampato, visto dalla parte delle pi-
ste di rame, è quello riportato in figura 3. In figura 4 abbiamo riportato un disegno par-
li lavoro costruttivo va iniziato con l'inserimen- ticolareggiato del trasformatore di alimentazio-
to sulla basetta di tutti i componenti passivi, ne TI. L'avvolgimento primario quello a sini-
che sono rappresentati dalle resistenze e dai stra del disegno, è dotato di due terminali, sui
condensatori. Poi si prosegue con i diodi e con quali verranno saldati i due conduttori della
l'integrato ICI. tensione di rete-luce. L'avvolgimento seconda-
Occorrerà prestare attenzione al verso di inse- rio è dotato di cinque terminali. Di essi ver-
rimento dei diodi, perché questi sono elemen- ranno utilizzati in linea di massima soltanto
ti polarizzati; in ogni caso basta osservare be- quello di O V e quello di 15 V. Tuttavia, nel caso
ne la posizione dell"anello di riferimento per in cui l'alimentatore stabilizzato dovesse fun-
non errare e questo particolare è ben eviden- zionare costantemente con un solo valore di
ziato nel disegno di figura 2. tensione in uscita, allora converrà effettuare il
Raccomandiamo ancora di non scambiare il dio- collegamento su uno dei valori intermedi dello
do zener con uno dei quattro diodi al silicio avvolgimento secondario. Ossia, nel caso in cui
che svolgono la funzione di dementi raddrizza- si voglia disporre della tensione di 5V, 6V o
tori della corrente. Perché, almeno apparente- 9 V, ritenendo inutili gli altri possibili valori, il
mente. il diodo zener è uguale ai quattro diodi collegamento verrà fatto con la presa a O V e,
raddrizzatori, ma la scritta riportata sul corpo a scelta, con una delle altre intermedie a 9 V o
del componente non ammette equivoci. a 12 V, come indicato nell'apposita tabella.
Anche i condensatori elettrolitici sono compo-
nenti polarizzati che, per il loro inserimento nel
circuito, impongono il rispetto delle polarità Tabella collegamenti secondario trasf. T l
del resto chiaramente indicate nello schema di [ Presa sec. T1 Vcc uscenti
figura 2. I

li diodo led DLI è pur esso un elemento pola- 5


rizzato. dotato di anodo e catodo. Ma il cato-
9 Vca 6
do è facilmente riconoscibile, fra i due elettro-
7
di del componente, perché situato da quella
12 Vea - 8
parte in cui è presente una piccola smussatura
sull'involucro esterno del diodo stesso. Il cato- 9
do comunque va collegato con il terminale 5
del circuito.
L'integrato ICI rimane sistemato su un lato PERFEZIONAMENTO
della basetta del circuito stampato, onde per- DELL'ALIMENTATORE
mettere un comodo fissaggio di un eventuale
dissipatore di calore, che potrà essere rappre- ln figura 6 abbiamo riportato lo schema dì com-
sentato dallo stesso contenitore metallico in cui pletamento al circuito originale dell'alimentato-
verrà racchiuso l'alimentatore. Ma poiché I 'a- re stabilizzato. Questo potrà essere realizzato da
letta di raffreddamento dell'integrato rimane coloro che vorranno costruire un alimentatore
elettricamente collegata con il terminale di mas- autonomo adatto a molti usi laboratoriali.
sa del componente M, è necessario isolare l'a- In pratica l'arricchimento del progetto origina-
letta stessa dalla lamiera del contenitore dello le, secondo quanto illustrato in figura 6, con-
alimentatore nel modo indicato nel disegno di siste nel montare il tutto in un contenitore me-
figura 5. interponendo fra 1 'aletta di raffredda- tallico dotato di pannello frontale, nel quale so-
mento del componente e la lamiera del con- no applicati il voltmetro, l'amperometro, il dio-
tenitore un foglietto di mica e. possibilmente do segnalatore led, il potenziometro regolatore
del grasso al silicone, il quale favorisce la di- della tensione d'uscita e le boccole per il pre-
spersione dell'energia termica (calore). Anche lievo di quattro diversi valori di tensioni alter-
l'eventuale vite di fissaggio dell'integrato dovrà nate.

78
IL KIT DELL'ALIMENTATORE
STABILIZZATO

COSTA L. 15.800

o0Tf
f11777%

Contiene:
N. 1 circuito stampato N. 1 diodo zener
N. 1 trast. d'alim. N. 1 circuito integrato
N. 1 potenziometro N. 1 diodo led
N, 1 matass. filo coli. N. 3 condens. ceramici
N. 1 matass. filo-stagno N. 2 condens. elettrolitici
N. 1 resistenza N. 8 capicorda
N. 4 diodi al silicio N. 2 viti con dado

Il kit dell'alimentatore stabilizzato, nel quale sono contenuti tutti gli elementi riprodotti nella fo-
to, costa L. 15.800 (nel prezzo sono comprese le spese di spedizione). Per richiederlo occorre
inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. N. 46013207
intestato a. STOCK RADIO - 20124 MILANO • Via P_Castaldi. 20- Telet. 6891945.

79
Rubrica del principiante
elettronico

RIMI

LE VALVOLE
TEORIA E STORIA
Parlare di valvole, allo stato attuale della tec- stri, sarebbe necessaria una lunga dissertazione,
nica, potrebbe sembrare fuori luogo. Ma una che esulerebbe dagli scopi e dall'utilità pratica
didattica completa, sia pure a livello dilettanti- della presente rubrica. Mentre riteniamo suffi-
stico, non può ignorare questi importanti com- ciente ricordare alcuni nomi famosi e certe tap-
ponenti che, nella maggior parte, appartengono pe storiche raggiunte dalle valvole.
ormai alla storia della radiotecnica. Anche per-
ché le valvole, più precisamente quelle dell'ulti-
ma generazione, hanno rappresentato il frutto DALLE ORIGINI AD OGGI
delle ricerche, delle scoperte e delle invenzioni
di molti tecnici e scienziati, condotte nel corso L'inventore ed elettrotecnico autodidatta Tom-
di parecchi anni. Tuttavia, per analizzarne gli maso Alva Edison. che fu il padre della lampa-
sviluppi progressivi, dalle origini si giorni no- da a filamento ad incandescenza, può essere

80
Uno dei capitoli più importanti della radiotecnica è occupato
sicuramente dalle valvole termoioniche le quall, pur apparte-
nendo al passato più recente della tecnologia, non sono state
ancora del tutto dimenticate dalla moderna elettronica. Di esse
il lettore deve conoscere le caratteristiche di funzionamento, la
destinazione circujtale e la storia, dalle origini sino ai gior-
ni nostri.

considerato, in un certo senso, come il caposti- Fleming notò che, nella lampada realizzata da
pite della valvola elettronica moderna. Edison, allorché la piccola placca veniva con-
Edison si accorse che sulla parte interna del nessa al morsetto negativo della pila anziché
bulbo di vetro della sua lampadina si manife- a quello positivo, la corrente assumeva il valo-
stava, col tempo, la presenza di un deposito re zero, ossia cessava di scorrere. Questa osser-
scuro. E nelle ricerche effettuate per interpre- vazione costituì la base della scoperta del fun-
tare il fenomeno egli inserì un secondo condut- zionamento della valvola in veste di elemento
tore all'interno della lampada, facente capo ad rettificatore. Si poteva infatti utilizzare la val-
una piccola placca e realizzando così il diodo vola elettronica per convertire una corrente al-
nella sua struttura fondamentale. Egli notò che, ternata in corrente continua.
collegando il secondo conduttore al morsetto Nel 1907 Lee De Forest, riprendendo la valvo-
positivo della stessa pila di accensione del fila- la di Fleming, realizzò un nuovo dispositivo
mento, tramite un amperometro, quest'ultimo atto ad amplificare le piccole correnti elettro-
segnalava un passaggio di corrente attraverso niche. Inserendo un terzo elettrodo, a forma di
lo spazio presente fra il filamento e la placca. spirale. nello spazio presente tra il filamento
Edison non riuscì a trovare una spiegazione e la placca, egli creò la valvola amplificatrice
soddisfacente per questo fenomeno che fu tut- chiamando questo terzo elettrodo col nome di
tavia reso noto col nome di « effetto Edison ». « griglia controllo ».
La spiegazione venne fornita più tardi, nel 1899, De Forest chiamò la sua valvola a tre elettrodi
dallo scienziato inglese Sir J. Thomson. Questi col nome di «audion »; questo nome però fu
infatti, produsse per primo la « teoria elettroni- in seguito sostituito con quello di « triodo ».
ca », secondo la quale particelle negative di e- Il triodo rappresentò certamente un passo avan-
lettricità, chiamate elettroni, venivano emesse ti nei confronti della valvola a due elettrodi,
dal filamento delle lampade di Edison, allorché la quale fu denominata « diodo ».
il filamento stesso era portato all'incandescenza. La valvola consiste dunque in un'ampolla di ve-
Egli stabili inoltre che questi elettroni, a causa tro nella quale è stato praticato il vuoto, e
della loro carica negativa, venivano attratti dal- nella quale sono racchiusi i vari elementi che
la placca caricata positivamente. Di conseguen- la compongono. Quando a tali elementi vengo-
za, finché il filamento era mantenuto ad una no applicate determinate tensioni, si verifica un
certa temperatura, si aveva un passaggio di e- passaggio di corrente che viene utilizzato per
lettroni da quest'ultimo alla placca. Tale movi- il funzionamento delle apparecchiature elettro-
mento di elettroni determinava una vera e pro- niche. In virtù della facilità con cui è possibile
pria corrente che « chiudeva », attraverso il controllare la corrente, le valvole possono com-
vuoto, il circuito apparentemente aperto tra piere le seguenti funzioni: amplificare i segna-
placca e filamento. li a radiofrequenza, mescolare segnali di fre-
Un passo notevole venne compiuto poi dallo quenza diversa, trasformare una corrente alter-
scienziato inglese J .A. Fleming, il quale proget- nata in corrente unidirezionale pulsante, cioè ri-
tò e tradusse in pratica la prima vera e propria velare, amplificare i segnali ad audiofrequenza,
valvola elettronica. generare segnali di qualsiasi frequenza.

81
sono rigidamente attaccati agli atomi di cui fan-
no parte, ma possono muoversi attraverso il
conduttore stesso, sotto forma di elettroni libe-
ri, originando così un passaggio di corrente non
EMISS. appena il conduttore viene sottoposto ad una dif-
ELE TTR. ferenza di potenziale.
Gli elettroni hanno inoltre un loro movimento
vibratorio, la cui velocità aumenta con l'au-
mentare della temperatura del conduttore; se
la temperatura è normale, essi non possono al-
lontanarsi dalla superficie metallica alla quale
appartengono, in quanto la velocità di rotazio-
ne non è tale da vincere. per forza centrifuga.
la forza di attrazione esercitala su di essi dal
nucleo di ogni singolo atomo; tuttavia, appena
viene raggiunta una certa temperatura, essi rag-
Fig. 1- Quando una lampadina ad Incandescenza è
accesa, attorno al suo filamento si forma una pic-
giungono una velocità tale da permettere loro
cola nube elettronica: gli elettroni si muovono di di allontanarsi dal metallo di cui fanno park
continuo, fuoriuscendo e rientrando nel metallo cui (figura I).
appartengono.
L'energia necessaria per provocare tale fenome-
no viene normalmente fornita sotto forma di
calore; l'emissione di elettroni da parte di una
sostanza portata ad una certa temperatura pren-
EMISSIONE ELETTRONICA de il nome di « effetto termoelettronico». Lo
elemento dal quale fuoriescono gli elettroni pren-
Tutti i corpi metallici possono condurre in quan- de il nome di « catodo ».
to alcuni elettroni, contenuti nel materiale, non

CATODO E ANODO

Iniziamo l'analisi delle valvole partendo da due


elettrodi che sono sempre presenti in tutte le
valvole di ogni tipo. Il più importante dei due
è i] « catodo »; questo elettrodo è formato da
un tubetto di acciaio molto piccolo, sulla cui
superficie esterna vengono depositati dei mate-
riali particolari (ossidi termoemissivi) i quali.
quando sono sottoposti a un forte riscaldamen-
OSSIDI to che li porta ad un'alta temperatura (al color
rosso) presentano la particolarità di emettere,
cioè di buttare nello spazio intorno, degli elet-
troni. Il catodo, appunto, ha il compito di e-
mettere un grande numero di elettroni (figura
2).
Ma per riuscire a far questo, la valvola necessita
di una sorgente di calore, che in questo caso
è fornita dalla corrente elettrica che circola nel
«filamento», analogo a quello delle lampadine
Fig. 2 - II catodo, che nella valvola elettronica ha
il compito di emettere una grande quantità di elet- ad incandescenza. Il filamento è posto all'inter-
troni, è rappresentato da un tubetto di acciaio mol- no del tubetto catodico e collegato a due piedi-
to piccolo (disegno a destra), dentro il quale, Isola- ni della valvola (da notare che il filamento è
to elettricamente, è presente Il filamento (disegno
a sinistra). isolato elettricamente rispetto al catodo); quan-
do a questi piedini viene collegato un genera-
tore di energia elettrica di opportune caratteri-
stiche, i] filamento si scalda divenendo incan-

82
descente. e riscaldando cosi il catodo che lo
circonda.
Gli elettroni sono cariche negative. Pertanto,
se internamente alla valvola vi è un elettrodo al placca

1
quale sia applicata una tensione positiva. gli
elettroni emessi dal catodo, risentendo dell'at-
trazione positiva. affluiscono verso tale elettro-
do. Nelle valvole elettroniche l'elettrodo al qua-
le viene applicata la tensione positiva, neces-
saria per attirare gli elettroni. prende il nome
di « placca » (figura ).
La placca è rappresentata da un cilindro me-
tallico, di diametro maggiore di quello del ca-
todo, in modo da circondare il catodo stesso.
Applicando alla placca, cioè al secondo cilindro Flg. 3- La placca, alla quale viene applicata la ten-
metallico contenuto internamente alla valvola, sione positiva, rappresenta l'elettrodo della valvola
una tensione continua positiva. e collegando il termoionica che ha il compito di attirare gli elettro-
cilindretto rappresentativo del catodo al termi- ni emessi dal catodo. Essa è composta da un ci-
lindretto metallico, di diametro maggiore di quello
nale negativo della sorgente del la tensione con- del catodo, In modo di; avvolgere questo elettrodo.
tinua, si verifica un fenomeno simile a quello
della corrente elettrica nei conduttori, ossia gli
elettroni emessi dal catodo vengono attratti dal
potenziale positivo dell'anodo e quindi si affret-
tano a raggiungerlo, formando così una vera e lettore avrà già inteso che nel gergo radiotecni-
propria corrente elettrica continua tra catodo e co si usano indifferentemente le due espressio-
anodo; questa corrente continua finché l'anodo ni «placca» e «anodo» per definire sempre
è collegato alla tensione positiva (figura 4). il lo stesso elettrodo della valvola elettronica,

100
mA

Fig. 4 - Questo semplice circui-


to Interpreta fedelmente Il com-
portamento di una valvola a
due elettrodi (diodo) sprovvista
di catodo. La pila di accensio-
ne alimenta il filamento, il qua-
,
n'
PILA
le emette elettroni. La pila a-
ANODICA
nodica, collegata con Il mor-
setto positivo alla placca, av-
via la corrente anodica segna-
lata dal milliamperometro.

83
V.ac
V.acc

Fig. 5 - II diodo, cioè la valvola elettronica a due elettrodi, viene usato prin-
cipalmente per raddrizzare le correnti alternate. Quando nella valvola è assen-
te il catodo (schema a sinistra), è lo stesso filamento che si comporta da ca-
todo, perché da esso si preleva la corrente raddrizzata uscente. Lo schema a
destra illustra lo stesso principio tramite una valvola diodo munita di catodo.

Fig. 6- La griglia è normalmente rappresentata da una


spirale di filo avvolta ad una certa distanza dal catodo,
oppure da una reticella posta nell'interspazio anodo-ca-
todo, collegata elettricamente con uno o più piedini del-
la valvola.

griglia -IOV griglia OV


PLACCA

-IOV
10 m A lmA 50 mA

ov

Fig. 7 - Con questo circuito è facile Interpretare il comportamento della griglia


In una valvola elettronica. Variando la tensione negativa di griglia, tramite un
potenziometro, tra i valori di zero volt e dieci volt negativi, anche la corrente
anodica varia nel modo indicato dai milliamperometri.

84
VALVOLA DIODO

Il diodo rappresenta la valvola elettronica di


tipo più semplice, perché composta da due soli
elettrodi: il catodo e l'anodo. In molti casi, poi,
il catodo è sostituito dal filamento, che funge
direttamente da catodo. Quindi la valvola di ti-
po più semplice è costituita soltanto da un fila-
mento e da una placca. Ma esistono anche diodi
che contengono tutti e tre gli elettrodi essenzia-
li: filamento, catodo e placca. E se anche gli
elettrodi sono in numero di tre, la valvola con-
serva sempre la denominazione di diodo, per-
ché il filamento, cioè l'elemento riscaldante, non
viene considerato un elettrodo fondamentale a-
gli effetti del funzionamento della valvola. Le
valvole sprovviste di catodo sono chiamate « val-
vole a riscaldamento diretto». Le valvole
provviste di catodo vengono chiamate « val- Fig. 8 - Simbolo elettrico di un diodo sprovvisto di
vole a riscaldamento indiretto ». I diodi catodo, nel quale lo stesso filamento funge da ele-
provvisti di catodo, pur possedendo tre elettro- mento catodico, ossia da sorgente emettitrlce di e-
lettronl.
di, conservano il nome di diodi, e infatti gli e-
lettrodi fondamentali, quelli che rimangono in-
teressati nel circuito elettrico esterno di impie-
go della valvola sono due: il catodo e la placca.
Il diodo veniva impiegato nei circuiti radio per
svolgere diversi compiti. Quelli più importanti
erano di raddrizzare le correnti alternate e ri-
velare i segnali radio. In questi due casi la val-
vola elettronica assumeva i nomi specifici di:
« diodo raddrizzatore » e «diodo rivelatore ».
Il funzionamento del diodo raddrizzatore è sem-
plice. Se l'anodo è positivo rispetto al catodo
ANODO
la corrente elettronica passa, internamente alla
(PLACCA J
valvola, dal catodo all'anodo: se invece l'anodo
è negativo rispetto al catodo, gli elettroni ven-
gono respinti dall'anodo ancora nel catodo e
quindi non si ha passaggio di corrente. Appli- GRIGLIA
cando all'anodo della valvola una tensione al-
ternata, si otterrà un flusso di corrente, interna-
mente alla valvola, soltanto quando l'anodo sa-
rà positivo rispetto al catodo. Per concludere
si può dire quindi che: i diodi conducono cor-
rente sempre e soltanto quando l'anodo è po- CATODO
sitivo rispetto al catodo, ossia quando il cato-
do è negativo rispetto all'anodo (figura 5).
FILAM.

VALVOLA TRIODO
Fig. 9 - Simbolo elettrico di una valvola triodo, cioè
TI triodo è una valvola con tre elettrodi, nella di una valvola a tre elettrodi (Il quarto elettrodo, il
quale ai due elettrodi ormai divenuti familiari fllamento, non viene computato ai fini delle funzio-
è aggiunto un terzo elettrodo chiamato « griglia ni elettriche della valvola).
con troll o», «grigl ia di comando » o « griglia
pilota ». Questo terzo elettrodo è un poco si-
mile alla saracinesca del rubinetto dell'acqua
potabile : quando lo permette, fluisce nel triodo
un grande flusso di corrente dal catodo all'ano-

85
2

J
- 3
Fig. 10 - Simboli elettrici ed e-
quivalenza fra la valvola elet-
tronica a tre elettrodi (triodo)
ed Il più moderno transistor
(destra).

do. mentre invece quando è in condizioni op- volta a una certa distanza dal catodo. oppure
portune. non permette assolutamente il passag- da una reticella posta nello spazio tra anodo
gio degli elettroni (tubo interdetto). e catodo, collegata elettrica-mente a uno o più
Vediamo innanzitutto come è fatta una griglia: piedini della valvola (figura 6).
in genere è costituita da una spirale di filo av- Perché il triodo funzioni occorre. per prima co-

I
RP ,JI

e@ I
1009.
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s:ii. 200 V

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Il G-100

Fig. 11 - Tipico circuito d'impiego di un triodo. La sorgente di tensione anodi-


ca è a 200 V; essa è collegata alla placca della valvola tramite una resistenza
di carico RP. La griglia è collegata alla linea della tensione negativa attraverso
la resistenza RG; il catodo ha una resistenza verso massa (RK), la cui funzione
è quella di rendere positivo il catodo stesso ad un valore pari a quello di po-
larizzazlone negativa di griglia.

86
IL PACCO
DIODO DELL'HOBBYSTA
Per tutti coloro che si sono resi conto
dell'inesauribile fonte di progetti con-
tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro-
nica Pratica, abbiamo preparato que-

4
3 TRIODO
ta interessante raccolta di pubbllca-
zioni.

E?e Le nove copie della rivista sono state


scelte fra quelle, ancora disponibili,
ma in rapido esaurimento, in cui sono
apparsi gli argomenti di maggior suc-
cesso della nostra produzione edito-
riale.

PENTODO

EPTODO

Fig. 12- Simboli elettrici, adottati nella composizione


.=.
·--·
t- i
--W
iinia]
''. il
±I
t 'uu e
o

dei progetti dei più importanti tipi di valvole elettro- RIVELATORE DI GAS UNA RAMPA
niche.

L. 7.50
Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
ciale della nostra Editrice, a tutti i
sa, che tra anodo e catodo esista una forte dif- nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
lerenza di potenziale (anodo positivo rispetto teresse del dilettante, che fa rispar-
al catodo) in modo che gli elettroni emessi dal miare denaro e conduce alla realizza-
catodo caldo siano attratti con molta forza dal- zione di apparecchiature elettroniche
l'anodo. Se non si applica alla griglia alcuna di notevole originalità ed uso corrente.
tensione rispetto al catodo, la valvola si com-
porta come un diodo: se la tensione applicata
alla griglia (rispetto al catodo) è positiva, la
griglia allora si comporta un po' da anodo atti-
rando parte degli elettroni che escono dai ca-
todo: e anche questo caso è privo di interesse:
se si applica invece alla griglia una tensione lie-

87
> @
a @
e@

%+ @

• ®

Io Fig. 13 - Parti componenti di una


valvola
1 - getter;
elettronica

2 - radlatore-griglia;
3 - disco isolatore;
multigriglla:

} s 4 - placca;
5 - terza grlglla;

i © 6 - seconda griglia;
7 - prima griglia;
8 - catodo;
} so 9 - filamento;
A - involucro di vetro:
B - assemblaggio degli elettrodi;
ero@ C - fondello con piedini.

vemente negativa rispetto al catodo, si nota che principio sfruttato è quello secondo cui « picco-
questa debole tensione fa variare molto la cor- le » variazioni della tensione di griglia produ-
rente che fluisce internamente alla valvola, in cono « grandi » variazioni della corrente ano-
quanto la griglia negativa rimanda verso il ca- dica, variazioni di corrente che possono essere
todo parte degli elettroni emessi. Se poi la ten- trasformate in variazioni di tensione ai capi di
sione di griglia diventa sempre più negativa ri- una resistenza attraversata dalla corrente anodi-
spetto al catodo, la diminuzione della corrente ca. Questo principio veniva sfruttato per costrui-
nella valvola è sempre più sensibile; a un certo re gli « amplificatori », che prelevavano energia
punto, per un determinato valore della diffe- dalla sorgente di alimentazione della tensione a-
renza di potenziale tra griglia e catodo, la cor- nodica, la cedevano al segnale di ingresso nella
rente cessa: questo valore di tensione prende il griglia, permettendo cosi che il segnale all'uscita,
nome di « tensione di interdizione » (figura 7). ai capi della « resistenza di carico », ossia della
Il triodo è destinato a funzionare con tensioni resistenza posta tra anodo e sorgente di alimen-
di griglia, rispetto al catodo, che vanno dal va- tazione, apparisse aumentato in tensione o in
lore della tensione di interdizione a zero: il potenza.

88
NOVITN' ASSOLUTA
La penna dell'elettronico dilettante

aD L.4.000

NOVAL
9o •
7 PIEDINI

OCTAL

Flg. 14 - Esempi di valvole elettroniche e loro zoc-


coli (sotto) con otto, nove e sette piedini (da sinistra
a destra).
CON QUESTA PENNA
APPRONTATE I VOSTRI
CIRCUITI STAMPATI

ALTRE VALVOLE Questa penna permette di preparare i circuiti stampati


con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo
aspetto esteriore è quello di una penna con punta
Abbiamo ora menzionato i due tipi di valvole di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
più semplici: il diodo e il triodo. Ma esistono tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
altri tipi di valvole più complesse, come ad esem- di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
pio il tetrodo, il pentodo e le valvole multigri- risce perfettamente al rame.
glia.
Il tetrodo è una valvola dotata di quattro elettro-
di: catodo, griglia controllo. griglia schermo e NORME D'USO CARATTERISTICHE
placca.
Tracciare il circuito su una La penna contiene un di-
Il pentodo possiede un elettrodo in più rispetto lastra d I rame laminata e spensatore di inchiostro
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola
al tetrodo; questo elettrodo è costituito da una sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora-
terza griglia chiamata « griglia soppressore ». nella soluzione di attacco rioni quando non viene
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non· con-
Quando al pentodo vengono aggiunti altri elet- lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
trodi, si ottengono le valvole «esodo », « epto- noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è comple-
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio-
do », «ottodo », ecc. Tra queste la più usata era quindi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una
certamente la valvola eptodo, munita di sette con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta,
lastra del circuito è pron- la penna è munita di una
elettrodi, che veniva spesso montata nei circuiti ta per l'uso. punta di ricambio situata
nella parte terminale.
dei ricevitori radio supereterodina per realizzare
la conversione di frequenza.
Di solito le valvole multigriglia venivano consi-
derate come l'insieme <li più valvole racchiuse La PENNA PER CIRCUITI STAMPATI deve essere ri-
chiesta a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Vla P. Ca.
dentro lo stesso bulbo di vetro, funzionanti quin- staldi, 20 (Tel. 6891945), inviando anticipatamente
di a sezioni: triodo più pentodo, triodo più trio- l'importo di L. 4.000 a mezzo vaglia postale, assegno
do. ecc. bancario o c.c.p. n. 46013207. Nel prezzo sono com-
prese le spese di spedizione.
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89
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LE
CASSE ACUSTICHE
Chi decide di acquistare per la prima volta un produrre le note basse, occorre un altoparlante
complesso audioriproduttore ad alta fedeltà, ri- di grosse dimensioni, comunemente detto woo-
volge quasi sempre la sua attenzione verso le ca- fer, in grado di fornire potenze ragguardevoli,
ratteristiche tecniche dell'amplificatore, trascu- proprio perché le note basse, per poter essere
rando invece molti altri importanti elementi. E ben udite debbono venir riprodotte con maggio
tra questi, in particolare, le casse acustiche. che potenza di quelle alte. E il risultato sarebbe con-
costituiscono uno degli anelli di maggior inte- troproducente, sia dal punto di vista economico
resse di una catena sonora con riproduzione hi- sia da quello tecnico, se si utilizzasse un woo-
fi. Tuttavia non vogliamo proporre, in questa se- fer per riprodurre le note alte.
Il woofer possiede un cono di notevoli dimensio-
de una selezione tra le casse da ritenere buone e
ni ed è quindi assai « lento », perché a causa
quelle da considerare cattive. Perché non esisto-
dell'attrito dell'aria incontra una notevole resi-
no in pratica modelli migliori o modelli peggio- stenza al moto e non è in grado di seguire fedel-
ri, ma soltanto casse acustiche con caratteristi- mente le rapide oscillazioni delle note acute. Per
che diverse, adatte a questo o a quel sistema ri- le note acute viene normalmente utilizzato un
produttore, dotate di componenti pregevoli od altoparlante di piccolo diametro e in grado di
inutili per taluni servizi. E su questo filo condut dissipare una potenza più ridotta, sufficiente tut-
tore si articolerà il presente articolo, che è indi- tavia a fornire un elevato livello d'ascolto per le
rizzato ai lettori principianti e a quelli che si in- note alte. Questo altoparlante, chiamato tweeter.
teressano di apparati a bassa frequenza. non può essere ovviamente utilizzato per la ri-
produzione delle note basse, perché oltre a ripro-
durle male, a causa del cono troppo piccolo per
WOOFER E TWEETER una buona diffusione, correrebbe il rischio di
danneggiarsi, perché la potenza fornita da un am-
L'altoparlante è un componente elettroacustico plificatore di bassa frequenza durante la ripro-
che, proprio per la sua costituzione intrinseca, si duzione delle note gravi è molto elevata, superio-
adatta a riprodurre bene soltanto una certa re di molto alle possibilità del piccolo altopar-
parte dello spettro sonoro. Per esempio, per ri- lante.

90
Il mobile acustico rappresenta ancor oggi l'elemento più con-
troverso, sia da parte dei tecnici che dei dilettanti, di ogni in-
sieme riproduttore ad alta fedeltà. Vale dunque la pena di oc-
cupare alcune pagine con questo importante argomento, che
coinvolge buona parte del mondo delle audiofrequenze.

SCHERMO INFINITO Pet eliminare questi effetti deleteri dell'onda po-


steriore del cono dell'altoparlante. si può, molto
Durante il suo movimento, ogni cono di altopar- semplicemente, « cancellare » il suono prodotto
lante produce anteriormente una serie di onde dalla parte retrostante, montando l'altoparlante
sonore, che possono essere di compressione o di su uno « schermo infinito».
rarefazione dell'aria. Posteriormente si generano In pratica, lo schermo infinito (figura 1) è pura
invece delle onde opposte, ossia di rarefazione e utopia, perché le sue dimensioni sono inaccetta-
di compressione. In sostanza, ad ogni onda di bili da ogni operatore acustico. Si pensi, infatti,
compressione anteriore corrisponde un 'onda di che per un ascolto corretto sino alla frequenza
rarefazione posteriore e viceversa. E queste due di 40 Hz, occorrerebbe uno schermo di forma
onde tendono ovviamente ad annullarsi. creando quadrata e di ben nove metri di lato, che nessu-
fenomeni di distorsione e battimenti. no si sognerebbe mai di installare nella propria

LARGHEZZA 9 ml

E --
-
o, . --
t -- --
N
N
O Aro
Lu
.....
-.J
t
/-

1
Fig. 1- Lo schermo « infinito » ha il compito di eliminare gli effetti deleteri
prodotti dalle onde posteriori dell'altoparlante su quelle anteriori. Ma la sua
realizzazione pratica è quasi Impossibile a causa delle eccessive dimensioni.

91
casa, pur ammettendo di disporre di un locale di
una tale altezza. Si avverte quindi la necessità
di provvedere in altro modo all'eliminazione del-
l'onda acustica posteriore.

CASSE COMPLETAMENTE CHIUSE

La cassa acustica che meglio riflette il concetto di


schermo infinito è certamente quella completa-
mente chiusa (figura 2). Essa si presenta gene-
ralmente sotto forma parallelepipeda, in dimen-
sioni anche considerevoli, internamente imbot-
tita di materiali fonoassorbenti, in modo tale
che) l'onda retrostante del cono de li 'altoparlan-
te venga totalmente assorbita.
Il maggiore svantaggio derivante dalle asse acu-
stiche completamente chiuse è quello dell'insor-
gere di onde stazionarie all'interno della cassa
stessa. Ma c'è di più: il rendimento di tali cas-
se è assai scarso, a causa dell'eliminazione del-
Fig. 2 - La cassa acustica completamente chiusa ri- 1 'energia prodotta dalla parte posteriore del co-
pete Il concetto di schermo « intinlto », perché ell- no dell'altoparlante. Infine, occorre tener pre-
mina totalmente le onde sonore .emesse dalla poste- sente che, per raggiungere risposte soddisfacen-
riore del cono dell'altoparlante. ti alle basse frequenze, quando si fa uso di nor-
mali altoparlanti, è necessario utilizzare casse
acustiche di notevoli dimensioni, dato che l'a-
ria contenuta nella cassa si comporta come una
molla, che fa variare considerevolmente le ca-
ratteristiche dello stesso altoparlante.

SOSPENSIONE PNEUMATICA

Per meglio sfruttare la semplicità delle casse


acustiche completamente chiuse, fin dagli anni
cinquanta sono stati costruiti altoparlanti con
sospensione elastica del bordo esterno del cono
sul cestello.
Questi altoparlanti assumono in pratica le ca-
ratteristiche della cassa acustica in cui vengono
racchiusi, in quanto la resistenza del cono, os-
sia l'impedenza dello stesso altoparlante, rima-
ne esclusivamente condizionata dalla cassa acu-
stica.
Sfruttando questi modelli di altoparlanti, si so-
no realizzate casse acustiche chiuse di ridotte
dimensioni, che presentano una buona risposta
anche alle basse frequenze. Tra queste cicordia-
mo le famosissime A.R.
Flg. 3 - Esempio di cassa acustica di tipo bass
refex sul cui pannello frontale sono presenti la fes-
sura longitudinale e due fori per due modelli diver-
BASS REFLEX
si di altoparlanti.
La cassa acustica di tipo « bass-reflex » è molto
simile al modello di cassa acustica chiusa (fi-
gura 3). Le sue dimensioni, tuttavia, sono cal-

92
Dimensioni casse acustiche bass reflex
Diametro AP Diametro foro I Volume cassa Area fessure
cm cm cm' cm2
45 40 220.000 620
38 33,5 160.000 450
30 26,5 120.000 420
25 22,5 98.000 270
20 17,2 58.000 180
15 13,4 1· 38.000 135
N.B. Le dimensioni si riferiscono soltanto alle casse acustiche bass reflex con pannello frontale
munito di foro per un solo altoparlante.

colate in modo da realizzare un risuonatore di di accordo. Ma ciò è sempre imputabile ad un


Helmholtz, accordato sulle basse frequenze. cattivo dimensionamento o ad una errata tara-
Sul pannello frontale della cassa acustica bass tura della cassa stessa.
reflex è praticata una fessura dalla quale può La parte interna di queste casse è ricoperta con
uscire il suono, con un conseguente rafforza- uno strato di materiale assorbente dello spesso-
mento delle note acustiche basse in prossimità re di almeno un centimetro. Si può anche util-
della frequenza di accordo. Ne deriva altresì mente adoperare uno strato di juta c;li 2,5 cen-
una estensione della risposta tipica dell'altopar- timetri di spessore.
lante. Le dimensioni della cassa non hanno grande im-
L'unico inconveniente che può scaturire da que- portanza, e possono essere variate a seconda del-
sti modelli di casse acustiche è un eccessivo la necessità, purché sia conservato il volume in-
rafforzamento delle frequenze attorno a quella terno e l'area della fessura.
)

PERCORSO
IN TERNO
DELLE ONDE
SONORE

Flg. 5 - Nei modelli di casse acustiche con radia-


Fig. 4- La cassa acustica a labirinto sfrutta entram- tore passivo, in cui è montato un cono ausiliario,
be le onde sonore emesse dall'altoparlante, quelle privo di bobina e magnete, ma con le stesse caratte-
anteriori e quelle posteriori. Il percorso interno del- ristiche meccaniche del woofer principale, si elimi-
l'onda posteriore è tale da farla uscire In fase con nano le distorsioni dovute ad una emissione con
l'onda anteriore. due differenti sistemi.
ACCORDO DELLA CASSA

Una volta costruita, la cassa acustica necessita


ONDE SONORE di una taratura. Ossia, si deve accordare la ri-
sonanza della cassa con quella del cono dell'al-
toparlante, altrimenti i risultati non sono buoni.
A tale scopo occorre provvedere l'apertura fron-
tale di una chiusura, in modo da poter variare
la superficie dell'apertura stessa e accordare co-
sì la cassa.
L'accordo diviene perfetto con l'uso di appro-
priati strumenti. E' necessario infatti un oscil-
latore a bassa frequenza. un voltmetro per al-
ternata ad alta impedenza ed una resistenza da
100 ohm. La resistenza va collegata in serie con
la bobina mobile dell'altoparlante, allo scopo di
aumentare I'impedenza interna dell'amplificato-
re e di non appiattire la risonanza dell'altopar-
lante. li voltmetro va collegato ai capi della
bobina mobile, e 'oscillatore all'entrata dello
ONDE SONORE amplificatore. L'uscita va regolata in modo che
ai capi delia bobina mobile vi siano 2 V. Si va-
ria quindi la frequenza dell'oscillatore da 20 a
Flg. 6 - Per migliorare la dispersione dei suoni si 150 Hz e si segna l'indicazione del voltmetro per
usano dei tweeter di tipo a camera di compressione,
come quello qui schematizzato.
ciascuna frequenza, ossia a 20, 25. 30, 35 Hz
ecc.
Si leggeranno due punte massime. le quali po-
tranno essere dello stesso valore o di valore di-
verso. La cassa è accordata quando i due mas-
simi hanno lo stesso valore, e la si accorda va-
riando l'area dell'apertura anteriore.
<Con casse completamente chiuse si ottiene un
massimo solo, il quale corrisponde alla frequen-
za di risonanza dell'altoparlante nella cassa in
cui si trova.

CASSE A LABIRINTO

Le casse a labirinto (figura 4) possono essere


facilmente scambiate con quelle di tipo bass re-
flex ora analizzate, essendo pur esse provviste
di feritoia sul pannello frontale, dal quale esce
il suono dopo opportuno trattamento.
li principio di funzionamento è invece totalmen-
te diverso. Perché nella cassa a labirinto si fa
in modo di allungare la strada dell'onda poste-
Flg. 7 - Le casse amplificate Incorporano, nel loro riore, la quale, quando esce dalla cassa, viene a
interno, un amplificatore di bassa frequenza. Gli e-
trovarsi in fase con l'onda anteriore, rafforzan-
lementi che le compongono sono: 1 - alimentatore
dei circuiti amplificatori; 2 - filtri; 3 - amplificatore dola considerevolmente.
delle note alte; 4 - amplificatore delle note basse; li maggior pregio di queste casse è quindi l'ele-
5- altoparlante per gll acuti; 6 - altoparlante per i vato rendimento, perché si sfrutta tutta lener-
bassi.
gia acustica in gioco, unitamente ad una buona
risposta alle basse frequenze e alla mancanza
di onde stazionarie all'interno della cassa.

94
L'OSCILLATORE
MORSE
Necessario a tutti i candidati alla patente di
radioamatore. Utile per agevolare lo studio e
la pratica di trasmissione di segnali radio in
codice Morse.

Fig. 8 - Esempio di cassa acustica multifonlca, equi-


paggiata con tre altoparlanti: uno per i suoni acuti,
uno per i medi e uno per i gravi. IN SCATOLA DI MONTAGGIO
14.500
II kit contiene: n. 5 condensatori ceramici -
n, 4 resistenze - n, 2 transistor- n. 2 trimmer
CASSE CON RADIATORE PASSIVO potenziometrici- n. 1 altoparlante- n, 1 cir-
cuito stampato- n. 1 presa polarizzata- n, 1
pila a 9 V- n. 1 tasto telegrafico- n. 1 matas-
Le casse acustiche con radiatore passivo rap- sina filo flessibile per collegamenti- n. 1 ma-
tassina filo-stagno.
presentano una evoluzione delle casse bass re-
flex.
In esse, come si può notare osservando il dise-
gno di figura 5, viene montato un cono sul foro CARATTERISTICHE
di accordo. E questo cono, ovviamente privo di
Controllo di tono
bobina e magnete, è dotato delle stesse caratte-
ristiche meccaniche del woofer principale. Controllo di volume
Con tale sistema il suono di rafforzamento alle Ascolto in altoparlante
basse frequenze viene ad assumere le stesse Alimentazione a pila da 9 V
caratteristiche di quello emesso spontaneamen-
te dall'altoparlante principale. Si eliminano co-
sì le distorsioni dovute ad una emissione con
due differenti sistemi.

TWEETER A CAMERA DI COMPRESSIONE

Uno degli scopi principali delle casse acustiche


è certamente quello di assorbire o controllare

95
l'emissione del woofer, dato che proprio su ta- ra 7. Il pannello frontale è dotato di apertura
le altoparlante viene applicata la maggior parte e di due altoparlanti, uno per la riproduzione
della potenza acustica. Inoltre, i suoni a bassa delle note acute e uno per quella delle note
frequenza sono quelli che, in modo particolare gravi. All'interno della cassa acustica sono pre-
richiedono casse acustiche di notevole cubatura. senti: un alimentatore dei circuiti di amplifica-
Per gli altoparlanti destinati ad emettere i suo- zione, due filtri, un amplificatore delle frequen-
ni medi e quelli acuti si utilizzano solitamente ze più alte e un amplificatore delle basse fre-
degli schermi locali, allo scopo di isolarli dal quenze.
woofer. Ma ciò che più importa in un altopar-
lante adatto all'emissione dei suoni acuti è la
capacità di questo di diffondere le note con un CASSE SERVOASSISTITE
sistema spaziale, mentre si sa che le note alte,
per loro natura, sono abbastanza direzionali. Una breve menzione meritano pure la casse a-
Quindi, un altoparlante caricato con le alte fre- custiche servoassistite le quali, con sistemi più
quenze emette i suoni entro una zona relativa- o meno complessi correggono la risposta in fre-
mente ristretta. quenza e i difetti tipici di ogni riproduttore,
Per migliorare la dispersione dei suoni si usa- consentendo di raggiungere, con i più normali
no generalmente dei tweeter di tipo a camera di altoparlanti, quei risultati che normalmente si
compressione, eventualmente dotati di diffusori riscontrano nei tipi di riproduttori acustici più
esponenziali e con « lenti acustiche » composte sofisticati e maggiormente costosi.
da lamelle che fungono da elementi dispersori
del suono (figura 6).
CASSE MLIL TIFONICHE

CASSE AMPLIFICATE Tutte le casse acustiche fin qui citate apparten-


gono alla categoria delle monofoniche o bifoni-
Le casse acustiche amplificate incorporano un che, ma esistono pure casse plurifoniche e tra
amplificatore di bassa frequenza nel loro inter- queste le più importanti sono certamente quel-
no. Un esempio di tali casse è riportato in figu- le equipaggiate con tre altoparlanti (figura 8).

96
Fig. 9 - Visione esterna e spac-
cato di una cassa acustica mul-
tifonica di tipo com m erciale. Gli
elem enti principali sono: 1- al-
toparlante per le note alte; 2
- altoparlante per le note medie;
3- filtro; 4 - rivestim ento Inter-
no con materiale fonoassorben-
te; 5 - altoparlante per le note
basse.

Jno dei tre altoparlanti diffonde le note acute, sa; viceversa, quando il cono si sposta all'indie-
mn altro le medie e il terzo le gravi. tro, si crea una depressione dell'aria antistante
a figura 9 illustra, attraverso una visione glo- il cono. Mettere in fase due altoparlanti signi-
ale e uno spaccato, la composizione esterna fica, dunque, fare in modo che, in ogni momen-
:d interna di una cassa acustica a tre canali di to, i due coni dei due altoparlanti si muovano
:lasse elevata. allo stesso modo; cioè tutt'e due in avanti o
tutt'e due all'indietro.
La maggior parte degli altoparlanti ad alta fe-
VIESSA IN FASE DEGLI ALTOPARLANTI deltà possiede un riferimento che facilita l'ope-
razione di messa in fase. In mancanza di questo
:::oncludiamo questo articolo con un argomen- riferimento, la messa in fase si ottiene serven-
o di grande importanza, soprattutto per i prin- dosi di una semplice pila, collegata, tramite una
:ipianti. Quello della messa in fase dei diffuso- resistenza di limitazione, con i terminali del si-
i acustici. stema di altoparlanti; si può così, ad occhio nu-
Quando si realizza un sistema di altoparlanti, do, individuare facilmente eventuali sfasamen-
;ioè quando si collegano fra loro due o più al- ti; si può notare cioè se entrambi i coni si muo-
:oparlanti, in serie o in parallelo, oppure serven- vono in avanti o all'indietro, oppure se uno si
:losi di filtri cross over, occorre prestare partico- muove in avanti e l'altro all'indietro.
are attenzione alla fase dei vari altoparlanti. Si Nel caso dei tweeter a compressione, l'unico
leve cioè fare in modo che uno stesso segnale sistema di messa in fase e alla portata di tutti i
provochi in tutti gli altoparlanti la stessa fase principianti consiste nell'ascolto diretto di una
li compressione o rarefazione dell'aria. Spie- nota; invertendo uno solo dei due altoparlanti.
ghiamoci meglio. Il cono dell'altoparlante, du- sarà possibile notare se esiste una posizione che
rante il funzionamento, si muove in continuità fornisce un segnale più forte. Soltanto in questa
in avanti e ali 'indietro. Quando si muove in posizione gli altoparlanti debbono ritenersi col-
avanti, l'aria antistante i] cono viene compres- legati in fase.

97
WOBBULATORE CON
IC

Per il laboratorio
dilettantistico
per quello
professionale.

Ci apprestiamo a descrivere uno strumento, po- latore è un apparato generatore di segnali di


co conosciuto dai dilettanti, ma di grande uti- alta frequenza, in grado di variare il valore di
lità per la messa a punto di apparati radiorice- frequenza in sincronismo con un particolare se-
venti, filtri passa banda, passa alto e passa bas- gnale.
so, sia in media come in bassa frequenza. Uno Potremmo anche dire che, in pratica, il wob-
strumento, quindi, indirizzato a coloro che si oc- bulatore altro non è che un comunissimo appa-
cupano di costruzioni, riparazioni e collaudi di rato trasmettitore nel quale, in sostituzione del
molte apparecchiature elettroniche, ma in parti- microfono, quale elemento modulante, si sfrat-
colare di apparecchi radio a circuito superetero- ta un segnale esterno di caratteristiche radioelet-
dina e che, necessariamente si trovano in pos- triche ben determinate.
sesso di un oscilloscopio. L'invito rivolto ai let- Ma le poche parole fin qui spese a favore del
tori, dunque, è quello di realizzare un'apparato wobbulatore non sono sufficienti a far compren-
utilissimo per il laboratorio dilettantistico e pro-
dere come un tale strumento sia in grado di
fessionale, con una spesa molto modesta, ben
permettere una precisa taratura di un ricevito-
lontana da quella necessaria per l'acquisto di
un corrispondente modello di tipo commerciale. re radio munito di parecchi stadi di media fre-
quenza. E non è neppure possibile intravvedere,
dopo quanto è stato :letto, l'estrema rapidità di
CHE COS'E' IL WOBBULATORE azione del wobbulatore.
Per poter interpretare queste peculiari caratteri-
Siamo certi che per una buona parte dei nostri stiche del wobbulatore, occorre prima ricordare
lettori il termine « wobbulatore » risulterà nuo- il significato tecnico della taratura o dell'allinea-
vo. Ma a costoro diciamo subito che il wobbu- mento di un ricevitore radio.

98
Il wobbulatore è un generatore di segnali a frequenza variabile
che, accoppiato con un oscilloscopio, anche di llmltate presta-
zioni, consente di visualizzare, In modo chiaro ed lnequlvoca-
bile, l'andamento della risposta In frequenza di un circuito.

TARATURA E ALLINEAMENTO Ma la regolazione di parecchi circuiti accordati


su frequenze di valore diverso non può essere
La taratura o, meglio, l'allineamento di un ri- ottenuta ad orecchio, mentre è necessario l'uso
cevitore radio consiste nel far in modo che tut- di una particolare strumentazione.
ti i circuiti accordati degli stadi di media fre- Uno dei sistemi di maggior precisione e più ra-
quenza risultino regolati sullo stesso valore di pido è quello di evidenziare, visibilmente, sul-
frequenza. lo schermo di un oscilloscopio, la curva di ri-
Per ottenere questo importante risultato, il me- sposta di tutta la media frequenza, tramite lo
todo più semplice consiste nell'invio agli stadi ausilio di un wobbulatore.
di media frequenza di un segnale radio il cui Giunti a questo punto, possiamo affermare che
valore di frequenza deve essere quello sul quale il wobbulatore non è uno strumento fine a sé
si desidera effettuare la taratura. E una volta stesso, perché esso rappresenta un accessorio
inviato questo particolare segnale al ricevitore dell'oscilloscopio.
radio, occorrerà regolare i nuclei ferromagnetici,
inseriti nelle induttanze dei vari circuiti accor-
dati, in modo da ottenere il valore più alto di CURVA DI RISPOSTA
tensione all'uscita del diodo rivelatore.
Con questa semplice operazione di taratura non Prima di analizzare il metodo con cui si eviden-
si ottiene, tuttavia, alcuna indicazione sull'esten- zia la curva di risposta di una media frequenza,
sione della banda passante del ricevitore; men- ricordiamo brevemente il principio elettronico
tre questo dato riveste particolare importanza per il quale è possibile vedere il segnale sullo
soprattutto nelle applicazioni amatoriali. schermo dell'oscilloscopio.
Per esempio. se si ha a che fare con una media Com'è noto, il pennello elettronico viene nor-
frequenza di un ricevitore in modulazione di malmente mosso in senso orizzontale da una
frequenza, è assolutamente necessario che la ban- tensione a denti di sega che permette una scan-
da passante di tale ricevitore sia molto elevata sione a velocità costante da una parte all'altra
e risulti sufficientemente piatta per il consegui- dello schermo.
mento di una buona fedeltà di riproduzione so- Sull'asse verticale viene normalmente inviato il
nora. segnale da esaminare, con il risultato di ottene-
Il primo dei due requisiti, ora citati, potrebbe re la « visione » di tale segnale per effetto della
essere facilmente ottenuto utilizzando un solo composizione con il moto rettilineo uniforme
circuito accordato; in questo caso, tuttavia, la della scansione orizzontale.
risposta risulterebbe quella tipica di un circui- Per mettere in evidenza la curva di risposta di
to risonante (a campana), ben diversa da quella una media frequenza, è necessario evidenziare
che si desidera ottenere. le variazioni della tensione d'uscita sui terminali
Per aggirare l'ostacolo si utilizzano vari circui- del diodo rivelatore, o dei diodi rivelatori se il
ti accordati, regolati non alla stessa frequenza, ricevitore radio è di tipo a modulazione di fre-
ma su freauenze vicine. E la somma delle singo- quenza, quando la frequenza viene fatta variare
le caratteristiche dei vari circuiti accordati è in attorno al valore di risonanza.
grado di fornire le necessarie doti di linearità e Inviando, ad esempio, un segnale variabile fra
di ampiezza di banda di ogni ricevitore radio a i 440 e i 460 KHz in una media frequenza ta-
modulazione di frequenza. rata a 450 KHz, la tensione d'uscita risulterà

99
100
ALLA RETE

COMMUT USc. ENTR.


BANDA SEGN. SEGN. SPAZZOL.

Fig. 2 - Plano costruttivo del wobbulatore, che Il lettore principiante, poco pra-
tico con i montaggi di circuiti ad alta frequenza, dovrà riprodurre integralmente
dopo aver approntato Il circuito stampato. In questo disegno le piste di rame
sono viste In trasparenza, perché In realtà esse si trovano dalla parte opposta
a quella In cui vengono applicati I componenti elettronici.

COMPONENTI
Condensatori
C1 ..... 22 pF R8 = 150 ohm - 1 W
C2 180 pF R9 = 1.000 ohm
=
C3 = 500 pF Varie
C4 100.000 pF T1 =trasf. d'alim. (220 V-9 V- 3+5W)
c5 = 1uF (non elettrolitico) D1 = 1N914
C6 = 470 µF - 16 VI (elettrolitico) D2 = 1N914
C7 = 2.200F - 16 VI (elettrolitico) D3 = 1N914
D4 = 1N914
Resistenze D5 = 1N914
R1 = 10.000 ohm (trimmer) D6 = 1N914
R2 = 10.000 ohm (trimmer) DZ1 = 6,8V-1 W (zener)
R3 = 10.000 ohm (trimmer) IC1 = SN 7400
R4 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) TR1 = BC107
R5 = 10.000 ohm (potenz. a varlaz. lin.) DL1 = led
R6 = 22.000 ohm S1a - S1b = comm. (2 vie - 3 posizioni)
R7 = 10.000 ohm s2 , =
Interruttore

101
r
L
Flg. 3 • Disegno in scala unitaria (al vero] delle piste di rame che compongono
il circuito stampato del wobbulatore.

praticamente nulla quando il valore della fre- ESAME DEL CIRCUITO


quenza vale 440 KHz. Man mano che ci si av-
vicina ai 450 KHz, il valore della tensione d'u- Ma vedremo più avanti il modo con cui si e-
scita aumenta per poi diminuire nuovamente fettuano i collegamenti fra oscilloscopio, wob-
fino a ritornare nulla sul valore di 460 KHz. bulatore e apparato da tarare. Per ora vogliamo
Volendo visualizzare la curva di risposta me- sofTermarci rapidamente sulla presentazione al
diante un oscilloscopio, è necessario collegare lettore del progetto del wobbulatore riportato
l'ingresso verticale dello strumento con il dio- in figura I.
do rivelatore del ricevitore e far variare la fre- L'elemento fondamentale, ovviamente, è rappre-
quenza di un generatore collegato al ricevitore. sentato dal circuito integrato TC t, che è un inte-
Ma ciò non è sufficiente, perché per ottenere grato digitale della serie 74, più precisamente
una stabilità dell'immagine è necessario che la il ben noto SN 7400.
frequenza del generatore vari in perfetto sincro-
nismo con il moto orizzontale del pennello e- L'integrato IC1 vien fatto funzionare come un
normale oscillatore astabile mediante un grup-
lettronico; ciò significa che le variazioni di fre-
po resistive-capacitivo (R-C).
quenza del generatore debbono essere sincro-
nizzate con la tensione a dente di sega interna- 1n pratica vi sono tre gruppi R-C distinti. se-
mente all'oscilloscopio per la scansione orizzon- lezionabili tramite commutatore, in modo da
tale. centrare tre diverse frequenze di funzionamen-
Questa sincronizzazione può essere ottenuta in to ritenute le più interessanti fra tutte: 455
modo assai semplice. Basta infatti far in modo KHz- 1,6 MHz- 11 MHz.
che sia la stessa tensione a dente di sega a pi- Per poter variare la frequenza di oscillazione,
lotare le variazioni di frequenza del wobbu]a- senza ricorrere a sistemi troppo complicati, si è
tore. pensato di far variare la tensione di alimenta-

102
TERRA ANTENNA
~ FERRITE

WOBBULAT.
f
RICEV. RADIO
o o
%
o Oo o AN T
o o TERRA

op 1
VERT
ENTR use. CIRC.
RIVEL
------\ CAVETTI IN RG 58

Hg. 4- Schema tipico d'impiego del wobbulatore collegato con l'oscilloscopio


e con il circuito di rivelazione di un ricevitore radio supereterodina.

zione dell'integrato IC1, sia pure nei limiti di gralmente il piano costruttivo di figura 2, dopo
tolleranza dello stesso componente. Pertanto, il aver ovviamente approntato il circuito stampa-
segnale di controllo, dopo essere stato regolato to di cui in figura 3 è riportato il disegno in
dal potenziometro R5, che stabilisce l'ampiezza grandezza naturale, cioè in scala 1: 1.
della variazione in frequenza, viene applicato, Anche questo apparato, come tutti quelli in cui
tramite il condensatore es, al circuito di rego- sono presenti tensioni e correnti ad alta fre-
lazione della tensione di alimentazione realizza- quenza, deve essere realizzato con collegamenti
to con il transistor NPN siglato con TR I. molto corti e perfette saldature a stagno.
In questo modo si ottiene una tensione di ali- Raccomandiamo di far attenzione al senso di
mentazione «modulata», che si estende fra i inserimento dell'integrato ICI, per il quale è
4,5 V e i 5,5 V e serve a far variare ottimamente consigliabile far uso di apposito zoccoletto, che
una frequenza di oscillazione. consente di evitare le saldature a stagno diret-
La rimanente parte del circuito di figura I, quel- tamente sui piedini del componente.
la riportata sulla destra dello schema, è costi- Questa stessa raccomandazione si estende a tut-
tuita da un alimentatore da rete-luce stabilizza- ti gli altri componenti polarizzati: diodi zener,
to alla tensione di 7 V per mezzo del diodo ze- diodi al silicio, condensatori elettrolitici.
ner DZ1. - Le prese di uscita-segnale e di entrata-segnale-
li diodo led DL 1 indica la presenza o meno del- spazzolamento dovranno essere rappresentate
la tensione di alimentazione. da boccole coassiali di tipo RCA, BNC o simi-
lari.
li condensatore es ha il valore di 1 F, ma non
REALIZZAZIONE è un condensatore elettrolitico. Esso può quin-
di essere composto da due condensatori cera-
A tutti quei lettori che non hanno ancora ac- mici da 500.000 pF ciascuno, collegati in pa-
quisito una certa pratica con i montaggi di al- rallelo, nel caso in cui non si riuscisse a reperire
ta frequenza, consigliamo di riprodurre inte- in commercio un condensatore ceramico di va-

103
lore capacitivo così elevato. Anche il condensa-
tore al tantalio può essere vantaggiosamente
montato nel circuito.
... li trasformatore di alimentazione T 1 deve es-
sere dotato di avvolgimento primario a 220 V e
-
r ., di un solo avvolgimento secondario a 9 V. La
1 sua potenza si aggira intorno ai 3-5 W.
Il commutatore multiplo S1a - S1b consente di
disporre di tre valori di frequenze di oscillazio-
ne con le seguenti corrispondenze:

J \ I-
Posiz. S1
A
Freq.
11 MHz
B 1,6 MHz
e 455 KHz
~-
-
USO DEL WOBBULATORE

2 Lo schema tipico del collegamento del wobbu-


latore con l'oscilloscopio e il ricevitore radio è
quello riportato in figura 4.
L'uscita ad alta frequenza del wobbulatore può
aa .....
i,-
""' ... essere praticamente collegata in più punti del
ricevitore radio: sulla base del primo transistor
\ (convertitore), tramite un Link sull'antenna di
~
'-- ferrite o, più comodamente, nel caso in cui si
debbano tarare ricevitori radio di tipo tascabi-
le, sul condensatore variabile, cortocircuitando
una sezione del variabile stesso.
L'uscita, che dovrà essere collegata all'entrata

,.
la

,..
,I
verticale dell'oscilloscopio, verrà prelevata a val-
le del diodo rivelatore, come indicato in figura
4, oppure sui terminali del potenziometro di vo-
~ lume, quando questo componente risulta accop-
3 1~ -
piato direttamente, e non attraverso sistemi ca-
,,., LA +
pacitivi, con il riv1:lature.

-
I
I ~
,__ TARATURA DEL WOBBULATORE
ad A6 Prima dell'impiego vero e proprio del wobbu-
latore, si rende necessaria un 'operazione preli-
... -
d minare, la quale consiste nel centrare la fre-
quenza desiderata tramiti! uno dei tre trimmer
R1- R2- R3. Tale regolazione va fatta in mo-
do che, in assenza di segnale modulante, la fre-
Fig. 5- Curve di risposta rilevate sullo schermo del- quenza del segnale d'uscita del wobbulatore sia
l'oscllloscoplo. In alto (1), quella determinata da una
catena di media frequenza perfettamente tarata. Al quella voluta, per esempio di 455 KHz o di 470
centro (2), quella di una catena MF con banda pas- KHz. La taratura ora citata potrà essere effet-
sante troppo estesa e, In basso (3), quella di una tuata servendosi dello stesso oscilloscopio, op-
media frequenza non ben allineata. pure di un generatore di riferimento con cui
poter ottenere il battimento.
Raccomandiamo, in ogni caso di utilizzare, sia
per i collegamenti con l'apparato in esame, sia media frequenza ben tarata, con una banda pas-
per quelli con l'oscilloscopio, esclusivamente ca- sante ristretta.
vo schermato del tipo per alta frequenza. Il grafico 2 propone la curva di una catena di
Gli accoppiamenti, come abbiamo già detto, po- media frequenza ben tarata, ma con banda pas-
tranno essere fatti tanto per via capacitiva quan- sante troppo estesa. E ciò sta ad indicare un
to induttiva; ad esempio, avvolgendo alcune probabile difetto nella progettazione dei filtri di
spire sulla ferrite d'antenna del ricevitore da media frequenza o nella loro realizzazione pra-
tarare, come indicato sulla destra, in alto di f- tica. Potrebbe anche trattarsi di un carico ec-
gura 4. Ciò vale ovviamente per quei ricevitori cessivo sui filtri stessi.
radio che sono sprovvisti di presa d'antenna. Il grafico 3 riflette l'analisi di una catena di me-
La figura 5 propone tre tipi di curve osservate dia frequenza di ricevitore radio non ben alli-
sullo schermo dell'oscilloscopio durante il pro- neato. Si notino i due picchi in corrispondenza
cedimento di taratura di un ricevitore radio con dei due diversi valori di frequenza, che stanno
il metodo del wobbulatore. chiaramente ad indicare che i filtri non sono
11 grafico I risulta dall'esame di una catena di tarati tutti sullo stesso valore di frequenza.

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105
COMPRESSORE
DI DINAMICA
CON ENTRATA
A FET

PREAMPLIFICATORE
A VOLUME COSTANTE
Le applicazioni pratiche di questo apparato so- fine, ignora il funzionamento del limitatore di
no molteplici, ma il motivo per cui lo si co- modulazione e, prima di impiegarlo, desidera
struisce è uno solo: quello di poter controllare conoscerlo.
l'uniformità di un sistema di amplificazione an- Ma che cos'è veramente un preamplificatore a
che in presenza di ampie variazioni della dina- volume costante? Per dirlo e farlo chiaramen-
mica d'ingresso. te capire, occorre aprire una parentesi teorica,
Alcuni lo chiamano preamplifìcatore a volume breve ma necessaria.
costante, altri lo definiscono « dispositivo limi- Quando un principiante di elettronica entra in
tatore di modulazione», altri ancora « compres- possesso di un apparato trasmettitore, pensa
sore di dinamica». Ma le definizioni si equival- subito di sfruttare al massimo le possibilità del-
gono, perché il comportamento elettronico è l'apparato modulando, nella maggior misura la
sempre lo stesso. Occorre invece dire che que- onda radio, cioè modulando in profondità il se-
sto circuito rappresenta un problema dibattuto gnale radiofonico.
da parecchio tempo fra gli appassionali delle ri- E' possibile ci? Che cosa avviene nell'onda
cetrasmissioni. Perché alcuni sono contrari al portante durante una normale conversazione?
suo impiego, asserendo che esso introduce di- Avviene semplicemente che il livello sonoro va-
storsioni e diminuisce il rendimento del trasmet- ria moltissimo senza che apparentemente, nes-
titore, mentre altri lo utilizzano e ne sono n- suno se ne accorga.
tusiasti. Una terza categoria di principianti. in La sensibilità dell'orecchio umano non presenta

106
Questo progetto interessa tutti quel dispositivi che, per garan-
tire l'uniformità dei llvelll d'uscita, necessitano, anche in pre-
senza di ampie variazioni della dinam ica d'Ingresso, di una pre-
cisa e sicura variazione automatica del processo di amplifica-
zione. Le sue principali, pratiche applicazioni, dunque, si in-
contrano negli stadi modulatorl del trasmettitori e nella registra-
zione magnetica, soprattutto quando si effettuano Interviste e
registrazioni dal vivo.

una variazione lineare, perché come i nostri let- mentre il rapporto segnale-rumore nel registra-
tori sanno la variazione della sensibilità dello tore conserva valori elevati.
orecchio umano è di tipo logaritmico. Ed è que- Abbiamo citato soltanto pochi esempi di impie-
sto il motivo per cui i potenziometri di control- go pratico di un circuito CAG (Controllo Au-
lo del volume sonoro degli apparecchi radio e tomatico di Guadagno), quelli più comunemen-
degli amplificatori di bassa frequenza sono tut- te noti, ma le sue applicazioni sono certamente
ti di tipo a variazione logaritmica. Facciamo un vastissime e siamo certi che i nostri lettori sa-
esempio. Quando l'orecchio umano ha la sensa- pranno scegliere fra queste la più appropriata
zione di un raddoppio di potenza sonora, in ed utile a risolvere un particolare problema.
realtà avviene che la potenza sonora risulti al-
meno decuplicata. Mentre quando la potenza in-
realtà raddoppia, l'orecchio umano ha la sensa- PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
zione di un lieve aumento della potenza stessa.
Dopo questi brevi cenni teorici è facile com-
Il principio di funzionamento di ogni compres-
prendere come l'ampiezza della tensione di bas-
sore di dinamica si basa sulla retroazione del
sa frequenza, all'uscita di un circuito modula-
segnale amplificato verso l'ingresso, così da po-
tore, vari notevolmente il suo livello durante un
ter controllare un elemento elettronico in gra-
normale QSO.
do di consentire la regolazione del segnale di
In pratica si suole designare tale fenomeno di-
ingresso.
cendo che si è in presenza di un'ampia dina-
mica. Nel caso specifico del nostro progetto si fa uso,
in ingresso di un transistor di tipo FET, che
vien fatto funzionare allo stesso modo di una
APPLICAZIONI PRATICHE resistenza controllabile elettronicamente. Quan-
_do il segnale d'ingresso aumenta di valore, il
Le principali applicazioni pratiche di questo di- circuito di controllo associato ali 'amplificatore
spositivo si incontrano quindi negli stadi mo- interviene sulla « resistenza » del transistor
dulatori dei trasmettitori per CB o radioamato- FET, compensando tale aumento e mantenendo
ri e nella registrazione magnetica, soprattutto praticamente costante il segnale da amplificare.
quando si effettuano interviste e registrazioni La figura 1, attraverso uno schema a blocchi,
dal vivo. interpreta il funzionamento del circuito del pre-
I vantaggi che si ricavano dalla possibilità di amplificatore con controllo automatico di guada-
mantenere pressoché costante la tensione d'usci- gno.
ta, anche al variare entro ampi limiti di quella Il transistor TR 1, che è di tipo ad effetto di
d'ingresso, non solo si manifestano attraverso campo, è stato disegnato come un potenziome-
un ascolto meno faticoso, ma si traducono prin- tro, perché, come abbiamo appena detto, TRI
cipalmente in un miglior rendimento delle appa- si comporta come una resistenza variabile.
recchiature; la modulazione in un trasmettitore. misurata fra l'elettrodo di drain e quello di
ad esempio, rimane sempre al cento per cento. source.

107
TR2-3

TRl

ENTR.
AMPWA ~
VARIABILE
L Il I l>1' 11
j: use
AMP,EZZA
COSTANTE

r
RETI F

Fig. 1- Lo schema a blocchi del compressore di dinamica consente di analiz-


zare rapidamente il funzionamento del dispositivo. Il transistor TR1, che è di
tipo FET, è stato disegnato come una resistenza variabile, perché questo è il
suo comportamento nel preamplifìcatore con controllo automatico di guadagno.

1---
1
F== = = = = = = = = = = = = ==== r = = = = r = ""l~I== = = ====,
I
I I
RI
I I
I
I
o 11 11 s I

R2
I
e
9'12V
c? <4 I
I
6
I

NrR'
I
R3

c3
·I
R9
C6 I

:
I
I
(i • use.

hall } peserrrleal l
I
I

Fig. 2 - Progetto del preampliflcatore con controllo automatico del livello del
segnale d'uscita. Le linee tratteggiate racchiudono tutta la parte elettronica
montata su circuito stampato. La numerazione è la stessa riportata nel plano
costruttivo.

108
TR1

+ ALIM,
USCITA
ENTR.
MASSA

Fig. 3 - Plano costruttivo del compressore di dinamica descritto In queste pa-


gine. Il condensatore C5, disegnato In dimensioni maggiori di quelle degli al-
tri componenti, non è di tipo elettrolitico, ma possiede un valore capacitivo
elevato. Il circuito stampato è qui visto In trasparenza.

< COMPONENTI I

Condensatori
C1 = 5F - 16 VI (elettrolitico) R5 = 10.000 ohm
C2 = 2,2 F - 16 VI (elettrolitico) R6 = 470.000 ohm
c3 = 22 F - 16 VI (elettrolitico) R7 = 4.700 ohm
C4 = 5 µF - 16 VI (elettrolitico) R8 = 2.700 ohm
C5 = 1 F (non elettrolitico) R9 = 4.700 ohm
C6 = 10F - 16 VI (elettrolitico)
Varie
Resistenze TR1 = 2N3819 (Natlonal)
R1 = 100.000 ohm TR2 = BC108
R2 = 22.000 ohm TR3 = BC108
R3 = 2.700 ohm D1 = OA90 (diodo al germanio)
R4 == 220.000 ohm D2 = OA90 (diodo al germanio)

109
Per un transistor FET a canale N. di tipo a
svuotamento, come quello adottato nel progetto
reale di figura 2, la resistenza menzionata è
molto bassa, se il gaie rimane polarizzato posi- -t--
tivamente oppure con tensione nulla rispetto I O 5t
alla source, mentre aumenta gradualmente quan-
do lo si polarizza negativamente rispetto alla
source.

UNA RESISTENZA VARIABILE

Ecco dunque apparire chiaro il comportamen-


to elettrico del dispositivo attraverso lo schema
a blocchi di figura 1 : il transistor TR 1 funge
da resistenza variabile, controllata da una ten-
sione negativa ottenuta rettificando e livellan-
do il segnale d'uscita, dopo che questo è stato
amplificato dai due transistor amplificatori TR2
- TR3.
Pertanto, se il segnale in uscita tende ad aumen- Fig. 4 - Disegno in scala unitaria (grandezza reale)
tare di livello, viene a determinarsi una tensio- del circuito stampato del compressore di dinamica
visto dal lato rame.
ne di polarizzazione maggiormente negativa, che
fa aumentare il valore di resistenza di TR 1 e
riporta così l'uscita al livello ottimale.

IL CIRCUITO TEORICO

Il circuito teorico completo del preamplificato- Sulla basetta del circuito stampato si infileran-
re con controllo automatico di volume, riporta- no i terminali di tutti i componenti elettroni-
to in figura 2, ricalca in pratica le orme di quel- ci seguendo attentamente il piano costruttivo
di figura 3.
lo a blocchi di figura I.
Il condensatore elettrolitico C2 determina, con Il condensatore C5 ha un valore elevato, quel-
il suo « ritardo », la costante di «attacco» e di lo di 1 µF, ma non è un condensatore elettro-
« stacco », ovvero il tempo minimo richiesto per litico. Non trovandolo in commercio, questo
l'intervento del compressore di dinamica. componente potrà essere sostituito con due con-
L'accoppiamento, tra l'uscita dell'amplificatore densatori ceramici da 500.000 pF ciascuno, col-
TR2- TR ed il circuito di rettificazione, è in legati in parallelo fra di loro.
alternata, allo scopo di evitare eventuali slitta- 11 transistor FET dovrà essere maneggiato con
menti dovuti a variazioni di tensione o di tem- una certa cautela, onde evitare di danneggiar-
peratura. Ecco perché il circuito di rettificazione lo. In pratica questo componente, che è il mo-
è stato realizzato con due diodi al germa- dello 2N3819 della National, dovrà essere con-
nio (D1-D2), i quali sono caratterizzati da un servato, prima dell'uso, in un contenitore anti-
basso valore di soglia, di 0,2 V contro lo 0,6 statico o avvolto in carta di stagnola. Per la
: 07 V dei diodi al silicio. saldatura dei suoi terminali, che sono distribui-
ti nel modo indicato sulla sinistra del disegno
di figura 5 (source - gate - drain), si raccoman-
COSTRUZIONE da di far uso di un saldatore a bassa tensione,
oppure dotato di punta sicuramente collegata a
Prima di iniziare il montaggio vero e proprio terra.
del preamplificatore a volume costante, il let- Sulla destra della stessa figura 5 è riportato lo
tore dovrà approntare il circuito stampato, ri- schema distributivo dei terminali dei due tran-
producendo, su una basetta di materiale isolan- sistor TR2 - TR3, che sono dello stesso tipo,
te, il disegno di figura 4, nel quale il circuito modello BC I 08.
è visto, dal lato delle piste di rame, in scala uni- Una volta composto il circuito di figura 3, il
taria. dispositivo dovrà essere racchiuso in un conte-

110
nitore metallico con funzioni di schermo elet-
tromagnetico.
Il contenitore dovrà essere collegato elettrica-

3
mente con la linea di massa del circuito di fi-
gura 3 in un solo punto. • •
I collegamenti di entrata e d'uscita andranno
effettuati esclusivamente con cavo schermato sG D E

cercando comunque di tenerli corti il più possi-
bile.
Per quanto riguarda l'inserimento del disposi- Fig. 5 - Sulla sinistra, visto dalla parte In cui fuori-
tivo, ricordiamo che il miglior punto è quello escono gli elettrodi, è riportato lo schema del transi
fra il preamplificatore e gli stadi di amplifica- stor FET; sulla destra, quello degli altri due transi-
zione; più generalmente, là dove il segnale au- stor montati nel circuito del preampliflcatore.
dio assume mediamente il livello di un centina-
io di millivolt.
L'alimentazione richiesta dal compressore di di-
namica è compresa tra i 9 V e i 12Vcc, e po-
irà essere derivata anche dall'apparato princi-
pale con cui il compressore vien chiamato a la- lori delle tre frequenze risultanti sarebbero sta-
vorare. ti quelli di 13.998.000 Hz, 14.000.000 Hz e
14.002.000 Hz.
Occorre ora ricordare che l'intera « informazio-
ne » audio è contenuta in una sola delle due
IL COMPRESSORE NELLA SSB
bande laterali; con il sistema della modulazione
di ampiezza, dunque, si spreca una notevole
Concludiamo questo argomento citando, per co- dose di potenza per trasmettere sia la portante
loro ai quali il problema potesse interessare, uno (onda principale), sia entrambe le bande laterali
dei settori delle radiocomunicazioni in cui il (vengono così chiamate le due frequenze gene-
compressore di dinamica trova maggiore, prati- rate dai battimenti).
ca applicazione: quello della realizzazione dei Con il sistema della modulazione in SSB (tra-
modulatori per la SSB. Perché in questo parti- smissioni a banda singola (S Single - S =
colare sistema di modulazione si avverte, forse Side - B = Band) si eliminano, per mezzo di so-
più che in AM. la necessità di appiattire, il più fisticati filtri a cristallo di quarzo, sia la por-
possibile. la dinamica e di evitare le sovram- tante, sia una delle due bande laterali, amplifi-
modulazioni. E ciò dipende soprattutto dalle ca- cando e trasmettendo così una soltanto delle
ratteristiche di linearità richieste agli stadi di due bande laterali, che vengono normalmente
amplificazione. denominate: LSB (Lower Side Band = banda
Ma vediamo dapprima che cos'è la SSB. laterale inferiore) la banda a frequenza minore
Capita assai spesso di sentir parlare del sistema e USB (Uper Side Band = banda laterale supe-
di trasmissioni in SSB, anche perché questo si- riore) quella a maggior frequenza.
stema risulta preferito da tutti i radioamatori e Una delle maggiori particolarità della SSB con-
perché esso. in questi ultimi tempi, si va rapi- siste nel fatto che l'alta frequenza esiste soltan-
damente diffondendo anche fra gli amici della to se esiste la modulazione. Essa non può veni-
« 27», cioè della banda cittadina. re moltiplicata in frequenza, perché verrebbe
Prendiamo in esame un'onda radio a 14 MHz, moltiplicata anche la bassa frequenza, con una
modulata con un segnale di frequenza di 1.000 conseguente duplicazione della normale frequen-
Hz. Durante il fenomeno di modulazione, oltre za del parlato, che renderebbe incomprensibile
all'onda principale, si formano due onde secon- il segnale.
darie, chiamate battimenti e dovute alla somma Poiché l'amplificazione della banda laterale uni-
e alla differenza dei valori della frequenza prin- ca deve avvenire senza distorsioni, è necessa-
cipale e di quella modulante. rio ricorrere agli amplificatori in classe A o AB,
Ciò significa che, in pratica, si ottengono tre di- evitando decisamente la classe C che è invece
versi valori di frequenze. Il primo di questi ha la più utilizzata nel sistema di trasmissioni in
il valore di 14.000.000- 1.000 = 13.999.000 modulazione di ampiezza.
Hz. li secondo è quello principale di 14.000.000 11 miglior sistema comunque, per ottenere una
Hz: il terzo ha il valore di 14.000.000 + 1.000 buona emissione in SSB, è quello di utilizzare
= 14.001.000 Hz. Se il valore della frequenza un efficace compressore audio, in grado di evi-
modulante fosse stato quello di 2.000 Hz, i va- tare saturazioni negli stadi amplificatori.

111
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~ - -- --

PER I VOSTRI INSERTI


I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

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e e
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Inserite il tagliar.do in una, busta e spedite a:
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ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica • Vendite - Acquisti - Permute •
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116
LA FUSTA DEL LETTURE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

Alimentatori switching al principio di funzionamento di questo nuovo


tipo di alimentatore a commutazione, che è lo
Tra le pagine di un periodico inglese, specia- argomento di maggior interesse per lei. Detto in
lizzato nella tecnologia dei calcolatori, mi è ca- poche parole e in modo semplice, esso consiste
pitato di leggere che questi dispositivi, almeno nell'inserire e nell'interrompere, ciclicamente, la
in una percentuale rilevante, vengono attual- tensione di alimentazione diretta verso un cari-
mente alimentati con circuiti stabilizzati di tipo co in modo che questa oscilli tra un valore mi-
« switching ». Ebbene, su tale argomento non nimo ed uno massimo. Almeno teoricamente,
sono riuscito, fino ad ora, a saperne di più di durante il processo di commutazione non viene
quanto ho già detto. Eppure mi piacerebbe co- sprecata energia e ciò consente l'assunzione di
noscere la tecnica di realizzazione di. tali dispo- tensioni anche molto elevate. E in pratica, quasi
sitivi, nonché gli elementi che li contraddistin- sempre ci si rifà direttamente alla tensione di
guono dai tradizionali alimentatori stabilizzati. rete-luce. li mancato spreco di energia corri-
Attendo, fiducioso, una vostra risposta in me- sponde poi ad un elevatissimo rendimento, an-
rito. che del novanta per cento: un valore impensa-
CASTELLAZZI VALERIO bile per gli alimentatori tipo serie. E questa è
Voghera la principale caratteristica degli alimentatori
switching. A cui seguono quelle delle ridotte
Gli alimentatori "switching", che nel nostro dimensioni, della possibilità di controllare gran-
linguaggio prendono la denominazione di "ali- di potenze e del poco calore prodotto. Ma anche
me latori a commutazione', possono considerar- assieme ai vantaggi ora dichiarati, questi alimen-
si l'ultima invenzione della tecnica elettronica. tatori presentano pure qualche svantaggio ri-
Infatti, soltanto in questi ultimi tempi il loro spetto ai modelli più classici: costano di più e
impiego ha conosciuto un ampio sviluppo indu- sono rumorosi, tanto da richiedere l'uso di op-
striale e commerciale. E ciò grazie all'attuale di- portuni filtri, onde evitare il ritorno, verso la
sponibilità, a basso costo, di transistor per alte rete di alimentazione. dei disturbi di commuta-
tensioni e di grande affidamento, Ma veniamo zione.

117
Generatore di funzioni Hz), segnali ad onda quadra. triangolare e sinu-
soidale. Riportiamo in questa stessa sede un ti-
Ho saputo che esistono circuiti integrati in gra- pico schema applicativo dell'integrato, adatto a
do di svolgere da soli funzioni di generatori di generare segnali, tra 20 Hz e 20.000 Hz circa,
segnali quadri, e sinusoidali e con possibilità mediante la semplice regolazione del potenzio-
di coprire l'intera gamma audio. Siete informati metro R5. Il potenziometro R I regola l'ampiez-
su tale componente? In caso affermativo, po- za del segnale triangolare o sinusoidale. La se-
treste pubblicare un circuito realizzativo? lezione tra uscita triangolare e sinusoidale è
UBERT AZZI ALESSANDRO afjidata all'interruttore S l. li potenziometro R8
Brescia regola la forma d'onda della sinusoide, allo sco-
po di ottenere la minima distorsione. Infine, il
Esistono diversi dispositivi integrati che possono potenziometro R 7 consente di regolare la sim-
svolgere le funzioni di generatori di segnali. metria dell'onda quadra. Attribuendo valori ca-
Uno dei più completi è quello della EXAR, re- pacitivi diversi al condensatore C3, si potranno
peribile con la sigla XR2206. che può generare raggiungere frequenze sino a 0,01 Hz o sino a
nel campo delle frequenze audio (20 --;-- 20.000 I MHz circa

AMPLIFICATORE EP7W
Potenza di picco: 7W Potenza effettiva: 5W

In scatola di montaggio a L. 12.000

FUNZIONA:
In auto con batteria a 12 Vcc
In versione stereo
Con regolazione di toni alti e bassi
Con due ingressi (alta e bassa sensibilità)

ALIMENTATORE 14Vcc
In scatola di montaggio a L. 12.000

LA SCATOLA DI MONTAGGIO DELL'AMPLIFI-


CATORE EPTW PUO' ESSERE RICHIESTA NEL-
LE SEGUENTI COMBINAZIONI:
1 Kit per 1 amplificatore L. 12.000
2 Kit per 2 amplificatori (versione stereo) L. 24.000
1 Kit per 1 amplificatore + 1 Kit per
1 alimentatore L. 24.000
2 Kit per 2 amplificatori + 1 Kit per
1 alimentatore L. 36.000
(appositamente concepito per
(l'alimentatore è concepito per poter alimentare
l'amplificatore EP7W) 2 amplificatori)

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U S C IA
f

/€ci:=
___
7
15

8_ cuso%no
14 '/ero
'3 l
rS1
ICI

R6

LII RS R9

9'

Condensatori
c1 25 F - 25 VI (elettrolitico) R5 == 1 megaohm (pot. a variaz. lin.)
C2 1F- 25 VI (elettrolitico) R6 1.000 ohm
C3 50.000 pF R7 22.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C4 1 F (non elettrolitico) R8 470 ohm (potenz. a variaz. Iin.)
R9 68.000 ohm
Resistenze
1.000 ohm (potenza a variaz. lin.) Varie
R1 ==
R2 = 22.000 ohm IC1 XR 2206
R3 47.000 ohm S1 - interrutt.
R4 47.000 ohm ALIM. = 13,5 Vcc

AMPLIFICATORE- ABF 81
In scatola di montaggio
L 18.500

CARATTERISTICHE: DA UTILIZZARE:
POTENZA DI PICCO: 12 W In auto con batteria a 12 V
POTENZA MUSICALE: 49 W In versione stereo
ALIMENTAZIONE: 9 Vcc- 13 Vcc- 16 Vcc Con regolazione di toni alti e bassi
Con due ingressi

119
Convertitore DC - DC utilizza un ponte di diodi ed alcuni transistor.
La tensione d'uscita non è esattamente quella di
Vorrei far funzionare la mia autoradio, per la 12 V, ma sicuramente è tale da far funzionare
quale è prevista un'alimentazione a 12 V, con egregiamente la sua autoradio.
una batteria ricaricabile a 6 V. E a tale scopo
mi servirebbe un dispositivo in grado di trasfor-
mare la tensione continua di 6 V in quella, pu-
re continua di 12 V. So bene che non è possibile Condensatori
ricorrere ad alcun trasformatore, perché questo C1 = 2.200 F - 16 VI (elettrolitico)
componente funziona soltanto con le correnti
C2 = 15.000 pF
C3 - 15.000 pF
alternate. Ecco perché mi rivolgo a voi con la C4 = 2.200 F - 16 VI (elettrolitico)
speranza di veder presto pubblicato un dispo- C5 = 1.000 F - 16 VI (elettrolitico)
sitivo che possa assolvere questo compito.
SEVERI GIUSEPPE Resistenze
Como R1 100 ohm
R2 10.000 ohm
R3 10.000 ohm
Lei necessita di un convertitore DC- DC, ossia R4 100 ohm
di un dispositivo che converta la tensione conti-
nua di 6 V dapprima in un segnale variabile e Varie
poi nella tensione continua di 12 V. Solitamente TR1 = AD161
tali dispositivi impiegano speciali trasformatori, TR2 = AD162
che debbono essere fatti avvolgere appositamen-
TR3 = BC1O7
te, ma questa operazione non è sempre gradita
TR4 = BC107
TR5 = AD161
ai principianti. Le proponiamo quindi un cir- TR6 = AD162
cuito privo di trasformatori e di induttanze. che D1-D2-D3-D4 = 4X1N4004

REGOLATORE DI POTENZA
IN SCATOLA
Con questo dispositivo è possibile DI MONTAGGIO
controllare:

1- La luminosità delle lampade e dei


L. 11.500
lampadari, abbassando o aumen-
tando, a piacere, la luce artificiale.

2- La velocità di piccoli motori elet-


trici.

3 - La temperatura di un saldatore.

4- La quantità di calore erogata da


un forno, da un fornello elettrico
Potenza elettrica controllabile:
o da un ferro da stiro.
700 W (circa)

La scatola di montagglo del REGOLATORE DI POTENZA costa L. 11.500. Per richiederla occorre in-
viare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 citan-
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di, 20 (Telet. 6891945). Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.

120
-,I
ho
02

era(@ +
6V

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
ROUNDING LIGHT L. 24.000
LAMPEGGIATORE SEQUENZIALE
L'uso di luci diversamente colorate ed il loro
accorto collegamento, in serie o in parallelo,
che consente l'inserimento di alcune cen-
tinaia di lampadine-pisello, è determinante
per la creazione di un ambiente suggestivo
e fantasmagorico.

Caratteristiche:

Potenza elettrica pilotabile su ciascun ca-


nale: 200-;-250 W aumentabile fino a 800 W
con opportuni radiatori.

La frequenza della successione dei lam-


peggii è regolabile a piacere.

Su ciascuno degli otto canali si possono • Per l'albero di Natale


collegare otto lampadine, oppure otto grup- • Per insegne pubblicitarie
pi di lampadine in un quantitativo superio-
re ad alcune centinaia. • Per rallegrare le feste

La scatola di montaggio del Lampegglatore sequenziale costa L. 24.000 (nel prezzo sono
comprese le spese di spedizione). Per richiederla occorre inviare anticipatamente I'importo
a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. N. 46013207 intestato a: STOCK RADIO -
20124 MILANO - Vla P. Castaldi, 2O - Telet. 6891945,

121
Carillon elettronico eliminato utilizzando un altoparlante con impe
denza di 60 : 80 ohm, oppure sacrificando l
Al mio primo nipotino vorrei regalare un pic- potenza d'uscita ed inserendo una resistenza dc
colo carillon elettronico, con poche note e ri- 68 ohm in serie ad un comune altoparlante d
petizione ciclica di una semplice melodia. Po- 8 : 16 ohm.
treste pubblicare uno schema adatto allo scopo?
PORZIO GIOVANNI
Napoli Condensatori
C1 10 µF - 16 VI (elettrolitico)
C2 22.000 pF
Le proponiamo la realizzazione di questo caril-
C3 22.000 pF
lon con due integrati digitali che, per la verità, C4 25F- 16 VI (elettrolitico)
non può definirsi troppo semplice, ma neppure
eccessivamente complesso. La cadenza delle no- Resistenze
te è regolata da un oscillatore ad unigiunzione R1 500.000 ohm (trimmer)
(TR 1), mentre le varie note, selezionate in suc- P2 39.000 ohm
R3 4.700 ohm
cessione, andranno accordate tarando opportu-
namente i dieci trimmer (R7 - R8 ... RI6). I due
R4 = 100 ohm
R5 47 ohm
transistor TR3 - TR4 formano I'oscillatore di R6 39 ohm
nota, mentre TRS è il transistor pilota di po- R7... R16- 10 x 25.000 ohm (trimmer)
tenza. Il trasformatore d'uscita TI potrà essere R17 = 5.000 ohm (trimmer)

TRASMETTITORE DIDATTICO PER ONDE MEDIE


in scatola di montaggio a L. 14.800

CARATTERISTICHE

Banda di frequenza 1,1+ 1,5 MHz


Tipo di modulazione in ampiezza (AM)
Alimentazione 9 : 16 Vcc
Corrente assorbita 80: 150 mA
Potenza d'uscita 350 mW con 13,5 Vcc
Profondità di mod. 40/, circa
Impedenza d'ingresso superiore ai 200.000 ohm
Sensibilità d'ingresso regolabile
Portata 100 m. 1 Km.
Stabilità ottima PER I
COLLEGAMENTI
Entrata micro piezo, dinamico
SPERIMENTALI VIA RADIO
e pick-up
IN FONIA, DEL PRINCIPIANTE

122
R18 2.200 ohm TR1 - 2N2646
R19 13.000 ohm TR2 = BC108
R20 2.200 ohm TR3 - BC177
R21 100 ohm TR4 = BC177
R22 - 47.000 ohm TR5 2N2905
T1 trasf. d'use. (1 W)
Varie AP altoparlante (8 ohm)
IC1 = 7490 S1 = interrutt.
IC2 - 74141 ALIM. = 9 Vcc

UL TRAPREAMPLIFICATORIE
con circuito integr·ato

In scatola di montaggio
a L. 6.000
CARATTERISTICHE
Amplificazione elevatissima
Un semplice sistema per elevare Ingresso inverting
notevolmente il segnale provenien- Elevate impedenze d'ingresso
te da un normale microfono Ampia banda passante

Utile ai dilettanti, agli hobbysti, ai CB e a tutti coloro che fanno uso di un mi-
crofono per amplificazione o trasmissione

123
Controlli di tonalità COMPONENTI
Condensatori
li mio amplificatore stereofonico, che io stesso
ho costruito seguendo un progetto da voi pub-
C1 22 F- 16 VI (elettrolitico)
c2 220.000 pF
blicato sulla rivista, è privo di elementi di con- Cc3 15.000 pF
trollo di tonalità. Ed ora vorrei aggiungere al C4 10 F - 16 VI (elettrolitico)
circuito queste regolazioni, possibilmente sepa- c5 50 F - 16 VI (elettrolitico)
rate per i bassi e gli acuti o, meglio, con facol- C6 50 F - 16 VI (elettrolitico)
tà di variazioni sia del rafforzamento sia della C7 220.000 pF
attenuazione. C8 15.000 pF
GATTUSO ANDREA Resistenze
Palermo R1 33.000 ohm
R2 1.500 ohm
Il disegno che pubblichiamo si riferisce, per R3 10.000 ohm
motivi di semplicità, ad una sola sezione mo- R4 470 ohm
nofonica, che lei raddoppierà per realizzare la R5 470 ohm
versione stereofonica. Il circuito si compone di R6 25.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R7 470 ohm
uno stadio d'ingresso adattatore di impedenza,
R8 25.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
seguito dagli elementi di regolazione di atte- R9 47.000 ohm
nuazione degli acuti e dei bassi. Vengono poi R10 47.000 ohm
uno stadio amplificatore a circuito integrato e, R11 47.000 ohm
per ultimi, i controlli di rafforzamento dei bassi R12 47.000 ohm
(R16) e degli acuti (R19). R13 270 ohm

IL RICEVITORE CB
in scatola di montaggio
a L. 15.500

Tutti gli appassionati della Citi-


zen's Band troveranno in questo
kit l'occasione per realizzare,
molto economicamente, uno stu-
pendo ricevitore superreattivo,
ampiamente collaudato, di conce-
zione moderna, estremamente
sensibile e potente.

Caratteristiche elettriche

Sistema di ricezione: in superreazlone - Banda di ricezione: 26-:-28 MHz - Tipo di sintonia: a va-
ricap - Alimentazione: 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con volume max.
In assenza di segnale radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo) -
Potenza in AP: 1,5 W

La scatola di montaggio del RICEVITORE CB contiene tutti gli elementi lllustrati in figura, fatta ecce.
zione per l'altoparlante. II kit è corredato anche del fascicolo di ottobre '76 in cui presentato l'ary.
colo relativo alla descrizione e al montaggio dell'apparecchio. Le richieste debbono essere fatte in.
viando anticipatamente l'importo di L. 15.500 a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p.
n. 46013207 Intestato a: STOCK RADIO • 20124 MILANO • Via P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945).

124
R14 47.000 ohm Varie
R15 470 ohm TR1 BC107
R16 25.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) IC1 A741
R17 470 ohm ALIM. 15 Vcc
R18 2.200 ohm
R19 25.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)

SERVIZIO BIBLIOTECA
COMUNICARE VIA RADIO I CIRCUITI INTEGRATI I SEMICONDUTTORI NEI
11 libro del CB Tecnologia e applicazioni CIRCUITI ELETTRONICI

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RAOUL BIANCHERI P. F. SACCHI RENATO COPPI


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formato cm 15 x21- copertina formato cm 15x21- stampa formato cm 14,8 x 21 - copertina
plastificata a 2 colori - legatura In brossu- plastificata a due colori
ra - copertina plastificata
lo scopo che la pubblicazione Gli argomenti trattati possono
si prefigge è quello di divulga- Il volume tratta tutto quanto essere succintamente così In-
re, In forma piana e discorsiva, riguarda questa basilare reallz- dicati: fisica del semiconduttori
la conoscenza tecnica e quella. zazlone: dal principi di funzio- - teoria ed applicazione dei
legislativa che unitamente af- namento alle tecniche di produ- transistor- SCR TRIAC DIAC
fiancano le trasmissioni radio zione, alle applicazioni e al me- UJT FET e MOS - norme di cal-
In generale e quelle CB In par- todi di Impiego nei più svariati colo e di funzionamento- tecni-
ticolare. campi della tecnica. che di collaudo.

Le richieste di uno o più volumi devono essere fatte inviando anticipatamente i relativi importi a
mezzo vaglia postale, assegno bancario, assegno circolare o c.c.p. n, 46013207 intestato a STOCK
RADIO - Via P. Castaldi, 20 - 20124 MILANO (Tele!. 6891945).

125
Controllo luci quadro nazione rispetto a quella standard. Tl transistor
TRI andrà opportunamente raffreddato.
Sulla mia utilitaria vorrei installare un sistema
di controllo automatico di luminosità del qua- COMPONENTI
dro in corrispondenza della luminosità ambien-
te. Esiste nei vostri archivi un progetto di que- Condensatori
sto tipo? c1 22 F - 25 VI (elettrolitico)
MOSCONI ALDO C2 470 µF - 16 VI (elettrolitico)
Teramo
Resistenze
R1 22.000 ohm
Alla sua domanda rispondiamo affermativamen- R2 100.000 ohm
te pubblicando lo schema che la riguarda. Si R3 10.000 ohm
tratta di un regolatore di tensione variabile che R4 1.000 ohm
utilizza una piccola fotoresistenza, quale elemen- R5 2.200 ohm
to sensibile, e un integrato modello A741 qua- R6 3.900 ohm
le elemento di controllo. Tre transistor, di cui R7 47.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
uno di potenza TRI), completano il circuito. Varie
Il potenziometro R7 regola il valore di base IC1 A741
della luminosità. Per compensare l'attenuazione TR1 AD149- ASZ15- BDX18 ...
provocata da TR, le consigliamo di potenziare TR2 2N2905
leggermente le luci già esistenti, anche per di- TR3 BC107
sporre, all'occorrenza. di una maggiore illumi- FR fotoresistenza

INVERTER PER BATTERIE LA SCATOLA


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in roulotte, in auto,
in tenda.

Trasforma la tensione continua della batteria d'auto in tensione alternata a 220 V.


Con esso tutti possono disporre di una scorta di energia elettrica, da utilizzare
in caso di interruzioni di corrente nella rete-luce.

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ALCUNE PRESTAZIONI DEL MODULO
- Visualizzazione delle ore e dei minuti su
display da 0,5" (pollici).
2 - Indicazioni su 12 o 24 ore.
3- Le funzioni possibili sono sei: ora e minuti
- secondi - sveglia - pisolo- spegnimento
ritardato - test dei display.
4 - Soppressione degli zeri non significativi;
per esempio 3 : 24 anziché 03 24.
5- Indicazione di sveglia inserita.
6 Lampeggio display per insufficiente tensione
di alimentazione.
7 - Possibilità di regolazione dello spegnimento
ritardato sino a 59 minuti. Questo kit consente a chiunque, anche ai prin-
8 Possibilità di rieccitazione automatica della cipianti di elettronica, di realizzare un moderno
sveglia dopo 9 minuti. orologio numerico a display. I più preparati, poi,
9 Nota a 800 Hz, pulsante a 2 Hz per la sveglia.
potranno, con l'aggiunta di pochi altri elementi,
10 Possibilità di pilotaggio diretto di un alto-
parlante da 8 : 16 ohm. quali i pulsanti, i conduttori, le fotoresistenze, i
11 Possibilità di agire direttamente sull'alimen- trimmer, le resistenze, ecc., estendere le funzio-
tazione dei ricevitori radio con linea positiva ni più elementari del modulo alla composizione di
o negativa a massa. sistemi più complessi ma di grande utilità pratica.
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IL PACCO DEL PRINCIPIANTE


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didattici introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero,
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boratorio dilettantistico, l'alimentatore stabilizzato è
dotato di una moderna protezione elettronica, che
permette di tollerare ogni eventuale errore d'impie-
go del dispositivo, perché la massima corrente d'u-
scita viene limitata automaticamente in modo da pro-
teggere l'alimentatore da eventuali cortocircuiti.

CARATTERISTICHE
Tensione d'entrata: 220 Vca
LFrr0I
Tensione d'uscita (a vuoto): regolabile fra 5,8 e


pArA 14,6 Vcc
Tensione d'uscita (con carico 2A): regolabile fra
5,7 e 14,5 Vcc

-
Stabilizzazione: - 100 mV
Corrente di picco: 3 A
Corrente con tensione perfettamente stabilizzata
2,2 A (entro - 100 mV)
Corrente di cortocircuito: 150 mA

il kit dell'alimentatore professionale


contiene:
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n, 10 Resistenze n. 2 presaldate sul voltmetro
- n. 3 Condensatori elettrolitici
- n. 3 Condensatori normali

~·- t
- n. 3 Transistor
n. 1 Diodo zener
- n. 1 Raddrizzatore
- n. 1 Dissipatore termico (con 4 viti, 4 dadi, 3 rondelle
e 1 paglietta) 8 e
n. 1 Circuito stampato

- n. 1 Bustina grasso di silicone
- n. 1 Squadretta metallica (4 viti e 4 dadi)
-,- .n. 1 Voltmetro (con due resistenze presaldate)

- n. 1
il

',=
t'-
Cordone di alimentazione (gommino-passantei
- n. 2 Boccole (rossa-nera)
- n. 1 Lampada-spia (graffetta fissaggio)
- n. 1 Porta-fusibile completo
- n. 1 Interruttore di rete
- n. 1 Manopola per potenziometro
- n. 1 Potenziometro (rondella e dado)
- n. 1 Trasformatore di alimentazione (2 viti, 2 da
rondelle)
- n. Contenitore in ferro verniciato a fuoco (2
tofilettanti)
- n. 1 Pannello frontale serigrafato
- n. 7 Spezzoni di filo (colori diversi)
- n. 2 Spezzoni tubetto sterling

La scatola di montaggio dell'ALIMENTATORE PROFESSIONALE costa L. 34.000. Per richie-


derla occorre inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o
c.c.p. numero 46013207, citando chiaramente l'indicazione -· Kit dell'Alimentatore Protessio-
nale - ed intestando a • STOCK RADIO - 20124 MILANO • Via P. Castaldi, 20 (Tel. 6891945).
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INTERRATO
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Tipo di emissione in modulazione di frequenza


Gamma di lavoro 88 + 108 MHz
Potenza d'uscita 10 + 40 mW
Alimentazione con pila a 9 V
Assorbimento 2,5 + 5 mA
Dimensioni 5,5 x 5,3 cm (esci. pila)

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Gli elementi fondamentali, che ca-
ratterizzano il progetto del microtra-
smettitore tascabile, sono: la mas-
sima semplicità di montaggio del
circuito e l'immediato e sicuro fun-
zionamento. Due elementi, questi,
che sicuramente invoglieranno tut-
ti i principianti, anche quelli che
sono privi di nozioni tecniche, a
a- costruirlo ed usarlo nelle occasio-
ni più propizie, per motivi profes-

- sionali o sociali, per scopi protet-


tivi e preventivi, per divertimento.
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GAMME A B c D
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za consente con molta facilità l'allineamento di tutte Questo tester
le apparecchiature operanti in onde medie, onde lun- analizzatore e
ghe. onde corte, ed in tutta la gamma di VHF. Il qua- interamente proietto
dr ante delle frequenze è di grandi dimensioni che con-
da qualsiasi
sente una facile lettura.
Dimensioni 250x 170x90 mm errore di manovra
o di misura
che non provoca
alcun danno al
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circuito interno
Tensioni continue 1 00 mV - 2 V - 5 V-.50 V - 200 V- 1 000 V
Tensioni alternate 1 O V - 25 V- 250 V - 1.000 V 35.500
Correnti cont,nue 50 A - 0,5 mA - 1 O mA - 50 mA - 1 A
Correnti éllternate 1 .5 mA - 30 mA - 150 mA - 3 A
Ohm nx 1 - 2x100- 2 1.000 Otamo ed originale strumento dr misure appositamente stu-
dato e realizzato per principianti
Volt output 10Vca - 25Vca - 250Vca - 1000Vca
Decibel 22 dB - 30 dB - 50 dB - 62 dB La protezione totale dalle errate inserzioni è ottenuta me-
Capacità da O a 50 µF - da O a 500 µF diante uno scaricatore a gas e due fusibili.

CARATTERISTICHE GENERALI
Assoluta protezione dalle errate manovre dell'operatore. - Scala a specchio, sviluppo scala mm 95 Garanza di fun-
z1onamento elettrico anche in condizioni ambientali non favorevoh. Galvanometro a nucleo magnet,co schermato con-
tro I campi magnetici esterni- Sospensioni antiurto. - Robustezza e insensibilità del galvanometro agi, urt, e al tra-
sporto Misura balistica con alimentazione a mezzo batter,a ,nterna

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d,or,cev1tori. ampl,ficatori, fonoval,g1e_ autoradio. telev,sor,

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CARATTERISTICHE TECNICHE,
MOD. RADIO L 9.500 CARATTERISTICHE TECNICHE,
MOD. TELEVISIONE L. 9.800
Frequenza 1 Kc Frequenza 250 Kc
Armon ,che f,no a 50 Mc Armon,che f,no a 500 Mc
Uscita 10.5 V ef-f Usc,ta 5 V ef-f
30 V pp 15 V ef-f
Dimensioni 12 x 160 mm Dimensioni 12 160 mm
Peso 40 grs. Peso 40 grs
Tensione massime Tens,one rnélss,ma
appl,cab,le al puntale 500 V applicabile al puntal 500 V
Corrente della batter:a 2 mA Corrente della batteria 50 mA
- --- - - - - -- - - -- - - -
OPEROSITA
Molti di noi si trovano davanti all'alternativa tra la sfi-
ducia totale nei buoni propositi e il senso del dovere di
non restare inerti e passivi. E spesso, riflettendo sui tan-
ti problemi che aJfliggono buona parte dell'umanità, tal-
volta sollevati da cause e condizioni troppo gravi ed este-
se, quasi si convincono che nulla può essere modificato
con il solo impegno personale. Ma davvero la capacità di
I
lavoro, i rapporti con gli altri, l'impegno professionale,
la volontà di agire, non servono più a nulla? Noi ci rifiu-
tiamo di crederlo, nel modo più assoluto. Mentre rima-
niamo convinti che basti continuare a percorrere il cam-
mino dell'operosità, senza mai darsi per vinti, per supera-
re ogni difficoltà e per avviare il tutto verso un lieto fine.
E non ci si accusi di facili ottimismi, perché a tali con-
vinzioni siamo pervenuti dopo attenta osservazione del-
la realtà, nella sua esatta misura e nelle sue espressioni
positive. Che per noi trovano immediato riscontro in
'
quella manifestazione collettiva di entusiasmo ed appro-
vazione identificatasi nella raccolta di un discreto nume-
ro di sottoscrizioni di abbonamenti al periodico. Nelle
quali abbiamo colto il significato di una sincera esultanza
al « governo » della nostra elettronica e di una precisa
testimonianza di volontà a sostenerci nel presente é nel
futuro. Malgrado ogni pretestuosa affermazione da par-
te di coloro che ritengono le discipline culturali e ricrea-
tive già naufragate nel grande mare della crisi più gene-
rale, che sta coinvolgendo, da anni, la nostra vita. E mal-
grado l'arroganza di chi ama definire superati quegli i-
deali che nessuno finora è riuscito a sostituire e che, an-
cora una volta, si sono rivelati eterni.

--
PER TUTTO L'ANNO!

A chi si abbona regaliamo


questo utilissimo e pratico BOX

Il box è particolarmente adatto a racchiudere e contenere la maggior parte


degli apparati elettronici mensilmente presentati e descritti in questo perio-
dico.

Per conferire un aspetto professlonale o, comunque, una veste


razionale, ai vostri montaggi, non rinunciate al contenitore che
Elettronica Pratica offre In regalo a tutti coloro che sottoscrivo-
no un nuovo abbonamento o a chi rinnova quello scaduto. E ri-
cordate che il box è più volte utilizzabile e adattabile ad un gran
numero di progetti.
La forma del box, a piano inclinato, favorisce l'immedlata lettura di qualslasl
strumento od elemento di comando sistemati sul pannello superiore.

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Dimensioni box: mm. 215 x 130x75 X 45
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re la certezza di ricevere mensilmente, a casa vostra, il periodico che, a vol-
te, diviene introvabile nelle edicole.

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(con dono) ( senza dono)
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sce il diritto di ricevere dodici fascicoli della rivista e, in regalo, un box per
montaggi elettronici. l'abbonamento per l'estero, invece, non prevede alcun
dono.

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con decorrenza da qualsiasi mese dell'anno

MODALITA' Per sottoscrivere un nuovo abbona-


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approntato e collaudato nei nostri laboratori,
del slsmorivelatore. Che è li progetto presen-
tato per primo in questo fascicolo e che non
mancherà di suscitare Interesse e curiosità
nella maggior parte dei lettori. Anche perché
le sue applicazioni si estendono a molti set-
tori Industriali.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
SISMORIVELATORE 134
stampa
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teraria ed artistica sono ri- 176
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tutti I Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- LA POST A DEL LETTORE 181
stituiscono.
SISMO RIVELATORE
• Se la terra trema il sistema funziona
• Può servire come rivelatore di vibrazioni negli antifurti
• Da utilizzare in molte applicazloni Industriali.

La scienza non è ancora in grado di prevedere abbiamo la pretesa di avere risolto questo anno-
i terremoti. Ma se è vero che, il più delle volte, so problema, perché anche il nostro è un appa-
ogni movimento tellurico è preceduto da alcu- rato molto semplice, in parte meccanico e in
ne scosse di debole intensità, allora possiamo parte elettronico, che forse qualche nostro let-
dire che il sistema rivelatore sismico, presen- tore potrà apprezzare per prendere spunto nel-
tato in queste pagine, può essere di valido gio- l'inventare qualcosa di più sicuro.
vamento.
Per la verità l'uomo si è molto premurato nella
ricerca di motivi, sintomi o apparati premoni- UN SUONO CRISTALLINO
tori dei movimenti sussultori od ondulatori del-
la crosta terrestre, ma senza mai raggiungere Il progetto del sismorivelatore consta di due
risultati precisi. Per esempio, in alcune regioni parti distinte: una prettamente meccanica, l'al-
italiane si usano tuttora dei sistemi arcaici, con tra essenzialmente elettronica. Quella meccani-
i quali si provoca il suono di piccole campane ca provvede a trasformare le vibrazioni del suo-
collegate a cordicelle sensibili alle vibrazioni lo in brevi chiusure di un circuito elettrico che,
del terreno. In molte zone del territoro cinese attraverso un altoparlante, genera un piacevole
invece si fermano delle palline, in equilibrio suono, simile a quello emesso da un bicchiere
instabile, all'apice di uno scivolo, sulla cui di cristallo ripetutamente colpito con una po-
estremità inferiore è montato un gong, contro sata.
il quale le palline vanno a sbattere generando L'imprecisione di questo nostro strumento rive-
il suono. In molte altre parti della terra, e in latore di terremoti consiste nel suo modo di
particolar modo nelle regioni fortemente sismi- reagire irrazionale ad ogni tipo di microscossa
che, si controlla il comportamento degli anima- esterna. Quindi, se applicato in un appartamen-
li e si ascolta il loro verso. Ebbene, neppure noi to di città, il suono cristallino si udrà assai

Una molla d'acciaio capta ed amplifica ogni eventuale vibra-


zione della casa in cui si applica questo strumento. Poi un
semplice circuito elettronico trasforma i movimenti meccanici
in suoni piacevoli, simili a quelli emessi da un bicchiere di cri-
stallo ripetutamente colpito con una posata.

134
spesso. soprattutto quando la strada è percorsa un grosso orologio fuori uso. Questo elemento.
da automezzi o mezzi pubblici rumorosi, quan- nel disegno di figura I, è indicato con il nume-
do si chiudono. sbattendole. porte e finestre o ro 3.
quando l'inquilino del piano di sopra provoca Alla molla è affidato il compito di rivelare le
un eccesso di rumore. Ecco quindi apparire microscosse telluriche e di amplificarle, in mo-
netta una prima selezione nell'uso del rivelatore do da urtare, anche per brevissimi istanti, dei
sismico, consigliandolo di più a coloro che abi- contatti elettrici posti vicini all'estremità allun-
tano in località tranquille che non a chi vive gata (part. 4).
in mezzo al traffico cittadino. Una seconda sele- La molla è fissata, tramite vite e dado ben stret-
zione poi sconsiglierebbe l'uso del sismorivela- ti, ad una tavoletta di legno o di altro materiale
tore nelle case abitate da bambini e ragazzi rigido (part. 5). li capocorda (part. 4) consente
molto vivaci, dove gli amplificatori, le radio e i il collegamento ad uno dei cavetti elettrici che
televisori funzionano a tutto volume, in prossi- raggiungono il circuito elettronico.
mità di cantieri, di poligoni di tiro, degli auto- Facciamo notare la presenza, sotto la molla, nel
dromi o, comunque, di sorgenti di forti rumori. punto di fissaggio con vite e dado, di due ron-
Ma questo dispositivo può essere pure utiliz- delle, assolutamente necessarie per favorire la
zato per scopi ben diversi da quello finora cita- rotazione della molla stessa lungo l'asse della
to. Per esempio può servire come rivelatore di vite e allo scopo di evitare che gli attriti, anche
vibrazioni negli impianti di antifurto e in molte in misura ridottissima, possano ostacolare il pro-
applicazioni industriali. cesso di amplificazione meccanica delle oscilla-
zioni.

LA MOLLA SENSITIVA
PUNTI DI CONTATTO
Ma veniamo alla presentazione del sensore mec-
canico del sismorivelatore, la cui illustrazione, Nella parte terminale della molla occorre for-
ricca di particolari costruttivi, è riportata in fi- mare due punti di contatto elettrico mediante
gura I. due stagnature (pari. 7). Perché soltanto in que-
Il «cuore » di tutto il sistema è indubbiamente sto modo può essere garantita la precisa condu-
costituito dalla molla elicoidale, che il lettore zione elettrica della corrente attraverso i due
potrà recuperare da un vecchio giocattolo o da capicorda (pari. 4). Meglio sarebbe realizzare

135
una serie di contatti in argento, ma ciò può di- caratteristiche e in grado di pilotare, all'occor-
venire quasi impossibile per un principiante. renza, qualsiasi apparecchiatura.
Tuttavia è pur sempre possibile comporre dei Tenuto conto della particolare applicazione del
contatti fissi tramite viti di ottone, in sostitu- nostro dispositivo, si è di proposito voluto evi-
zione dei comuni capicorda, in modo da ottene- tare l'impiego di una rumorosa sirena, mentre
re una regolazione micrometrica della distanza si è optato per la composizione di un circuito
tra la molla e contatti elettrici. Questi ultimi, di allarme acustico di modesto volume sonoro
comunque, dovranno essere sistemati assai vici- e addirittura piacevole ad ascoltarsi. Ma nulla
no alla molla, senza tuttavia toccarla in condi- vieta, prendendo spunto dal circuito di base di
zioni di riposo, ossia in assenza di microoscilla- figura 2,'di controllare avvisatori sonori ben più
zioni ambientali esterne. potenti.
Ricordiamo ai lettori principianti che, prima di
realizzare le due stagnature sulle facce opposte
dell'estremità allungata della molla, occorrerà L'AMPLIFICATORE DI SEGNALE
raschiare opportunamente le parti con una pic-
cola lima. Lo schema elettrico di figura 2 può essere sud-
li « gioco » tra la molla e i due capicorda do- diviso idealmente in due sezioni logiche. La
vrà essere collaudato sperimentalmente, allo sco- prima delle quali fa capo al transistor TR 1 ed
po di stabilire definitivamente e in misura esat- esplica le funzioni di amplificatore-allungatore
ta la precisa distanza fra molla e contatti elet- del segnale, mentre la seconda, che utilizza i
trici. Naturalmente tale operazione potrà essere transistor TR2- TR3 - TR4, svolge le mansioni
eseguita a lavoro completamente ultimato, quan- di avvisatore acustico.
do anche la sezione elettronica sarà stata mon- Il funzionamento di entrambe le sezioni è al-
tata e resa funzionante. quanto semplice. Quando in presenza di micro-
scosse telluriche la sonda reagisce, ponendo in
APPLICAZIONE AL MURO contatto i suoi due elettrodi, il condensatore
elettrolitico C 1, che può essere di tipo al tanta-
Per poter applicare al muro di una stanza l'ap- lio, data la bassa resistenza elettrica dei contat-
ti, si scarica pressoché istantaneamente attraver-
parecchio di figura I, occorrerà incollare, sulla
so la sonda stessa.
tavoletta superiore, una seconda tavoletta (part.
In tali condizioni il transistor TRl riceve, at-
2), di dimensioni inferiori, onde evitare che le
traverso la resistenza R I, la corrente di ricarica
viti di fissaggio della molla e dei capicorda pos-
del condensatore CI, divenendo un elemento
sano impedire un preciso appoggio dello stru-
mento sensitivo alla parete. conduttore. Esso può quindi alimentare la rima-
Dall'apparecchio escono due cavetti elettrici, nente parte del circuito, ossia la seconda sezio-
ne del circuito di figura 2.
che non hanno polarità e che possono quindi
essere impunemente scambiati fra loro. Questi
due cavetti raggiungeranno il circuito elettroni-
co nei punti che diremo più avanti. MULTIVIBRATORE ASTABILE
Possiamo supporre che i nostri lettori più bra-
vi non si accontenteranno, almeno in tempi suc- I transistor TR2- TR3 compongono un classico
cessivi, di conservare il sismorivelatore nel mo- circuito multivibratore astabile simmetrico. In
do indicato in figura I. Ma vorranno conferire esso il segnale, proveniente da TR1, viene am-
ad esso una espressione esteriore più artistica o plificato ed applicato alla base del transistor
maggiormente strumentale, costruendolo a fog- TR4 per essere sottoposto ad un'ulteriore am-
gia di barometro o sistemandolo all'interno di p 1 ificazione.
un quadro per non essere notato o per non al- II funzionamento di un multivibratore astabile
terare l'arredamento di casa. è noto ai nostri lettori. Esso genera delle oscil-
lazioni di forma quasi quadra, con delle defor-
mazioni sul fronte di salita. Le quali sono do-
LA SEZIONE ELETTRONICA vute agli effetti della resistenza di entrambi i
transistor TR2 - TR3.
Passiamo ora all'esame della parte elettronica Nel multivibratore astabile, quando un transi-
del sistema rivelatore di movimenti tellurici, al- stor conduce, l'altro rimane all'interdizione e vi-
la quale spetta il compito di trasformare i rapi- ceversa, per un tempo che rimane determinato
dissimi impulsi elettrici, generati dal sensore di dai valori delle resistenze R3 - R4 e da quello
vibrazioni, in un segnale elettrico con precise dei condensatori C2 - C3.

136
I

3
5

Fig. 1 • Plano costruttivo, arricchito con alcuni interessanti dettagli, della parte
meccanica del dispositivo rivelatore di terremoti. Gli elementi numericamente
Indicati In figura sono: 1 - tavoletta di sostegno; 2- tavoletta supplementare
per un preciso appoggio al muro dello strumento; 3 - molla d'acciaio elicoidale;
4 - capicorda; 5 - viti da ferro con dadi (3MA); 6 - rondelle di scorrimento in
ottone; 7 - stagnatura sulle estremità della molla.

Man mano che il condensatore elettrolitico Cl AMPLIFICAZIONE FINALE


si carica, la conducibilità del transistor TR1 di-
minuisce, determinando un piacevole effetto di L'amplificazione finale dei segnali viene effettua-
variazione della tonalità del suono emesso dal- ta dal transistor TR4, che è di tipo 2N2905A.
l'altoparlante. Sul suo collettore viene direttamente collegato

137
-----------------------;I
I

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L _ z l
--------- -- ..... ~ ►- - - -- --
SONDA A
MOLLA LIM, ALTOP

o o

Fig. 3 - Realizzazione su basetta rettangolare di materiale Isolante, con circuito


stampato, del progetto della sezione elettronica del slsmorivelatore. Il conden-
satore elettrolitico C1 deve essere caratterizzato da una bassissima corrente di
fuga, onde evitare un prematuro esaurimento delle pile di alimentazione dello
Intero sistema di allarme. E' consigliabile, per C1, di far uso di un condensatore
al tantalio.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R5 = 820 ohm
C1 47 F - 35 VI (elettrolitico) R6 = 820 ohm
=
C2 = 4.700 pF Varie
c3 = 4.700 pF
TR1 = BC177
Resistenze TR2 = 2N1711
R1 = 820 ohm TR3 = 2N1711
R2 = 820 ohm TRA4 = 2N2905A
R3 = 68.000 ohm AP = altoparlante (8 --:-- 40 ohm - 0,3 W)
R4 = 68.000 ohm ALIM. = 9 Vcc

139
+

Fig. 4 - Disegno In grandezza reale, ovvero in scala unitaria, delle piste di rame
che dovranno comporre Il circuito stampato da realizzarsi prima di iniziare il
montagglo del progetto elettronico del rivelatore dl terremoti.

un altoparlante con impedenza di valore com- ciascuna, collegate in serie tra di loro in modo
preso fra gli 8 ohm e i 40 ohm. La bobina mo- da erogare la tensione di valore complessivo
bile dello stesso altoparlante funge quindi da di 9 V richiesto dal circuito elettrico di figura 2.
elemento di carico di collettore del transistor Poiché il dispositivo è destinato a rimanere co-
TR4. stantemente alimentato, consigliamo di selezio-
La potenza dell'altoparlante non deve risu 1 tare nare il condensatore elettrolitico CI, assumendo
inferiore allo 0,3 W. per il montaggio un modello di condensatore
Quando la reazione della sonda cessa, per as- con bassa corrente di fuga.
senza di microscosse, il condensatore elettroli-
tico C1, dopo alcuni minuti, si ricarica comple-
tamente e la sola corrente assorbita dalla bat- SELEZIONE DEL CONDENSATORE
teria è quella di fuga dello stesso condensatore
elettrolitico CI impiegato. li suo valore si aggi- In figura 6 è riportato lo schema elettrico del
ra intorno ai 3 + 150 A. Durante l'allarme, il metodo da noi consigliato per valutare la cor-
consumo di corrente assorbita dalle pile di ali- rente di fuga del condensatore elettrolitico Cl.
mentazione è di 100 mA circa. Il tester, commutato nella misura delle correnti
continue e nella portata di 500 mA fondo-scala,
deve essere collegato in serie con la linea positi-
REALIZZAZIONE DEL CIRCUITO va di alimentazione proveniente dalla batteria.
Dai terminali contrassegnati con i numeri 2-3
Per conferire a tutto il sistema rivelatore di ter- debbono essere provvisoriamente eliminati i con-
remoti una espressione esteriore compatta ed duttori che raggiungono la sonda rivelatrice di
elegante, occorre realizzare il circuito elettrico scosse telluriche.
su una basetta rettangolare di bachelite, nella Nel momento in cui si applicano i puntali, cioè
quale verrà prima composto il circuito stampato quando si procede alla misura della corrente di
nel modo indicato in figura 4. fuga del condensatore elettrolitico Cl, l'indice
In figura 3 è riportato il piano costruttivo della dello strumento si sposterà repentinamente, con
sezione elettronica del dispositivo. I punti di ali- un guizzo, verso il valore dei 100 mA. Poi il
mentazione positiva e negativa verranno colle- valore della corrente scenderà a zero. Quindi,
gati con i morsetti di due pile piatte da 4,5 V dopo una decina di minuti, si provvederà a di-

140
UN
POSIT.
/J M
G
[i ee a
: TESTER

PUNT.
NEG.

C!RC.
ELETTR.

Fig. 5 - Con questo schema, di facile interpretazione, suggeriamo al lettore il


metodo più adatto e più rapido per valutare la corrente di fuga del condensatore
elettrolitico C1. La misura va fatta almeno un giorno dopo l'installazione del
slsmorivelatore, affinché il condensatore stesso possa esaurire Il suo tempo di
« rodaggio ».

minuire la portata del tester verso i valori di provoca soltanto un prematuro esaurimento del-
100 A o 50 A fondo-scala. le pile.
Il valore della corrente di fuga del condensatore
C 1 potrà risultare ancora relativamente elevato,
intorno ai 50 + 200 A. E ciò perché si è CONTROLLI ALL'APPARATO
fatto uso di un condensatore nuovo. Infatti, se
si abbandona la misura per un tempo di 24 -;- Se il sismorivelatore verrà sistemato in locali-
48 ore, ci si potrà poi accorgere che la corren- tà assolutamente tranquille, lontano dal traffico
te di fuga sarà scesa di molto, raggiungendo i va- stradale e da altre sorgenti di rumore, è ovvio
lori di 3 + 5 A. Si potrebbe così dire che il che il dispositivo di allarme sonoro rimarrà co-
condensatore elettrolitico, prima di essere sotto- stantemente silenzioso. Esso necessiterà quindi,
posto alle misure della sua corrente di fuga, ne- una volta ogni tanto, di qualche saltuario con-
cessita di un « rodaggio » di uno o due giorni. trollo. In pratica si dovrà provocare artificial-
Al lettore principiante ricordiamo che possono mente, toccandola con le mani, l'oscillazione del-
sussistere notevoli differenze anche fra conden- la molla, per ascoltare il buon funzionamento
satori aventi le stesse caratteristiche, ma di mar- dell'allarme. Ma soprattutto, per controllare la
che diverse. In ogni caso una corrente di fuga di distanza dei contatti dalla molla e lo stato elet-
valore superiore ai 3 + 5 A non compromette trico delle pile di alimentazione. Le quali se
affatto il buon funzionamento del circuito elet- riposte in luogo asciutto, possono durare oltre
tronico del rivelatore di scosse sismiche, ma un anno.

141
Rubrica del principiante
elettronico

ALLESTIMENTO
DEL LABORATORIO
L'allestimento di un laboratorio, grande o pic- alcune regole fondamentali che, unitamente alla
colo che sia, costituisce l'attuazione pratica di abilità individuale, permettono di raggiungere ot-
un programma di organizzazione tecnica, mo- timi risultati con il minimo dispendio di ener-
demamente impostato che ha lo scopo di age- gie, rapidamente, nel modo più comodo e più
volare l'attività dell'appassionato di elettronica. rapido possibile.
Non si può quindi approntare un laboratorio Le regole, i principi direttivi, sono sempre gli
per esperimenti, montaggi o riparazioni, siste- stessi, sia nel caso in cui si debba predisporre
mando un tavolo da una parte, un armadio dal- un laboratorio nuovo, sia in quello, non meno
l'altra, accatastando alla rinfusa attrezzi ed uten- importante, in cui si debba rimodernare un la-
sili, raggruppando disordinatamente gli strumen- boratorio vecchio o male impostato.
ti di controllo di misura, senza tener conto di Un tempo, quando le apparecchiature elettroni-

142
L'allestimento del laboratorio deve tener conto dell'indirizzo
specifico dell'attività da svolgere, che può essere quella del
montaggio, della riparazione e della sperimentazione di appa-
recchiature elettroniche. Ma in ogni caso esso deve essere
ordinatamente composto per agevolare Il compito di ogni ope-
ratore tecnico.

che erano più semplici delle attuali, potevano ba- PRESE DI CORRENTE
stare pochi elementi: un voltmetro, alcuni cac-
ciaviti, poche pinze, un saldatore. Oggi non Ogni banco di lavoro, qualunque ne sia la conce-
è più possibile svolgere un lavoro efficiente se il zione costruttiva e la disposizione degli strumen-
laboratorio è povero di utensili. strumenti, at- ti di misura e collaudo, deve essere dotato di
trezzature, o quando esso è impostato su basi almeno quattro prese di corrente. necessarie
irrazionali. per alimentare il saldatore, gli strumenti e le
L'avvento di tanti nuovi componenti e apparati apparecchiature.
impone assolutamente un aggiornamento costante Nel disegno del banco di lavoro, riportato in
del laboratorio e delle tecniche costruttive e di figura I, sono montate due prese di corrente
intervento. L'intero mondo dei semiconduttori, i su ogni fiancata del banco. Le prese sono distan-
circuiti stampati, i relé elettronici. gli impianti ziate tra loro di 20 cm circa, in modo da age-
di amplificazione, i dispositivi di vigilanza ed al- volare le operazioni di innesto e disinnesto delle
larme, gli stessi elettrodomestici. richiedono un spine. Ogni presa di corrente è dotata di bocco-
continuo arricchimento della strumentazione e la centrale per il collegamento di terra. La fase
della attrezzatura di laboratorio. attiva, ossia il conduttore su cui è possibile pren-
l n ogni caso un laboratorio, modernamente orga- dere la scossa, è collegato con la boccola più
nizzato, deve essere suddiviso in tre parti ben alta, il neutro con la boccola più bassa. Le quat-
distinte: quella destinata al montaggio delle ap- tro prese che, ovviamente, potranno essere in
parecchiature, quella riservata alla ricerca dei numero maggiore, vengono protete tramite un
guasti delle stesse e. infine, quella adibita al de- fusibile da 2 + 5 A, montato u un pannello
posito di tutti i componenti nuovi od usati, ne- presente sulla destra del ripiano del banco (i-
cessari per l'esercizio dell'attività. gura 1), sul quale sono pure presenti una lam-
pada al neon rossa e un interruttore collegato
in serie con la linea di fase. La lampada rossa
IL BANCO DI LAVORO richiama l'attenzione dell'operatore sulla pre-
senza della tensione di rete-luce a 220 V.
Il banco di lavoro rappresenta la parte più impor-
tante del laboratorio, perché in esso si svolge
l'attività più impegnativa e difficile del tecnico: PRESA DI TERRA
quella del montaggio, della ricerca dei difetti
o dei guasti degli apparati e, ovviamente, quel- Una trecciola di rame corre lungo il bordo an-
la della riparazione e taratura. Sul banco di teriore del ripiano (figura I). Essa rappresenta
lavoro devono esserci tutti gli strumenti neces- il conduttore di terra, che è collegato, con una
sari, ma il numero e la qualità di questi dipen- estremità, ad un rubinetto dell'acqua. Nel case
dono dal tipo di laboratorio, dalla sua impor- in cui si voglia usare, come conduttore di terra,
tanza e dall'entità del lavoro che in esso si quello centrale delle prese di corrente, ci si do-
svolge. vrà accertare che esso risulti effettivamente col-
In alcuni laboratori gli strumenti per la ricerca legato a terra.
dei guasti ed il collaudo degli apparati sono si- In linea di massima si può affermare che nelle
stemati su mensole, applicate alla parete sulla vecchie abitazioni il conduttore di terra degli
quale è appoggiato il banco di lavoro. impianti luce è totalmente assente. Negli sta-

143
/SOL.
ANTENNA

·ISOLATO RE

RIPIANO
--+. -.

- <c
FILO DI PANNELLO
TERRA FUS. LAMP INT.

%ITERRA


20cm

NEUTRO

Flg. 1 - Il banco di lavoro, nella sua espressione più semplice, può essere com-
posto da un tavolo di legno con ripiano e due cassetti. Le prese di corrente
montate sulle fiancate laterali, debbono essere distanziate tra loro di 20 cm.;
Il conduttore di terra va collegato con la boccola centrale, quello della fase
attiva con la boccola più alta ed Il neutro con la boccola più bassa. Il pannello
con fusibile, lampada-spia ed Interruttore, le trecclole di antenna e terra e la
lampada • bracclo flesslblle completano la costruzione del banco.

144
Flg. 2 - Il continuo progredire dell'elettronica ha sollecitato le varie case co-
struttrici alla produzione di molti tipi di saldatori, adatti alle più svariate atti-
vità tecniche. Quello qul riportato bene sl adatta al lavori del laboratorio elet-
tronico dilettantistico, ossla alla saldatura del terminali del semiconduttori e di
altri componentl.

bili la cui costruzione risale ad una ventina di binetto dell'acqua, si collegheranno le carcasse
anni fa il conduttore di terra può essere poco metalliche degli alimentatori, dei generatori, de-
efficiente, oppure può esistere la predisposizio- gli strumenti di misura e controllo, delle appa-
ne per il collegamento di terra. Nelle case mo- recchiature in prova, ecc.
derne, invece, la boccola centrale di ogni presa-
luce è sempre perfettamente collegata a terra.
La linea di terra, riportata nello schema di fi- GLI ATTREZZI
gura 1, rimane comunque utile per il funzio-
namento di eventuali ricevitori radio a diodi. In uno dei due cassetti del banco di lavoro il
Così come è utile la semplice antenna montata tecnico deve riporre un certo numero di attrez-
sul ripiano e la cui discesa è fissata ad un iso- zi e di materiali assolutamente necessari, di cui
latore. non può fare a meno. Questi sono:
Al conduttore di terra, quello che fa capo al ru-
1) SALDATORE ELETTRICO. Sarà bene a-
verne di due o tre tipi, di diversa potenza
ed equipaggiati con punte di varia grandez-
za (figura 2).

2) PINZETTINO D'ACCIAIO. Serve per la


presa sicura di parti meccaniche di piccola
grandezza e componenti elettronici miniatu-
rizzati (a destra di figura 3).

3) LENTE CON PILA DI ILLUMINAZIONE


INCORPORATA.

4) CESOIA PER OPERATORI ELETTRONI-


CI. Serve per tranciare i terminali dei com-
ponenti ritenuti troppo lunghi (a sinistra
di figura 3).

5) PINZE CON PUNTE RICURVE E MANICI


ISOLA TI. Consente soprattutto di afferrare
e stringere parti ed elementi riposti in zone
Fig. 3 - La plccola cesola con manici Isolati, la pin- di non facile accessibilità (al centro di f6-
za con punte ricurve ed Il plnzetto d'acclalo sono gura 3).
tra gll utenslll maggiormente usatl nel laboratorlo
di elettronica.
6)CACCIA VITI AD ALTO ISOLAMENTO.
In numero di tre o quattro e di misure di-
verse (figura 4).

145
Oltre agli utensili ora elencati, nello stesso cas-
setto del banco di lavoro potranno trovar po-
sto alcune lime, piatte e rotonde, di misure di-
verse (figura 5), un seghetto per traforo (figura
6), un rocchetto di filo-stagno e una scatoletta
di pasta disossidante (figura 7), la semplice at-
trezzatura per la composizione dei circuiti stam-
pati (figura 8) e un minitrapano (figura 9). Si
presuppone infatti che in ogni casa, almeno in
tutte quelle in cui risiede un hobbysta di elet-
tronica, ci sia un trapano normale, che può
essere necessario per molti usi. Anche una mor-
sa di piccole dimensioni può essere necessaria
per l'attività del dilettante. Ma tra tutti gli ele-
menti ora citati ve ne sono alcuni molto costosi,
di cui, almeno in un primo tempo, si può fare
a meno. Quel che importa, invece, è il manteni-
mento dell'ordine degli attrezzi, la loro pulizia
e l'uso appropriato.
Nel secondo cassetto del banco di lavoro verran-
no ordinatamente riposti i fili conduttori i tu-
Fig. 4 - Alcuni cacciaviti ad alto isolamento elettri- betti sterling, i nastri adesivi, la minuteria me-
co, di varie dimensioni, sono assolutamente neces-
canica, ecc. In questo stesso cassetto si potrà
sari nel laboratorio dell'hobbysta.
conservare qualche libro importante, schemi e
riviste di elettronica.

SCELTA DEL SALDATORE

Prima di indirizzare il lettore verso una giusta


scelta del saldatore per il laboratorio dell'elet-
tronico dilettante, ricordiamo brevemente che
cosa s'intende per saldatura. Ebbene, la salda-
tura a stagno costituisce una « giuntura », otte-
nuta per via termica, tra le estremità di due o
più conduttori metallici o, più generalmente,
tra due metalli. Essa deve garantire la continui-
tà dei conduttori e deve essere eseguita osser-
vando alcune norme fondamentali. La saldatura
può essere esalta e perfetta, ma può anche es-
sere errata. Nel primo caso il gergo elettronico
si serve dell'espressione « saldatura calda », nel
secondo caso si usa 'espressione « saldatura
fredda». La saldatura calda è quella che garanti-
sce una perfetta continuità di conduzione elet-
trica; essa appare lucida e a superficie curva.
La saldatura fredda può presentare queste stesse
caratteristiche ma, sottoposta ad un leggero sfor-
zo di trazione, esercitato con le dita, provoca
Fig. 5 - Sono riportati in questo disegno tre tipi di- il distacco dei conduttori e dello stagno. Per i
versi di lime assai utili nell'attività dilettantistica: primi tipi di saldature, dunque, il dilettante de-
la lima piatta, a sinistra, la lima curva, al centro, ve sempre accertarsi di avere eseguito una sal-
e la lima rotonda, a destra.
datura calda esercitando una trazione sui con-
duttori con le dita della mano; in pratica si ti-
rano i conduttori in verso opposto a quello in
cui è stata eseguita la saldatura.
Quando si salda non bisogna mai accontentar-
si della liquefazione dello stagno prima di to-
gliere la punta del saldatore dal punto di salda-
tura; è bene, infatti, che la punta del saldatore
rimanga ferma sul punto di saldatura per al-
cuni secondi, in modo che il calore possa distri-
buirsi unifonn emente e nella maggiore quanti-
tà sulle parti metalliche. Quando si è convinti
di aver eseguito la saldatura, si toglie il sal-
datore e si attende per qualche istante per dar
tempo allo stagno di rapprendersi; quindi si e-
sercita una leggera trazione sul conduttore, muo-
vendolo un po' da una parte e un po' dall'altra,
in modo da accertarsi del suo completo fissag-
gio sul punto di saldatura. La pratica, come sem-
pre, diverrà la migliore maestra per tutti e le
operazioni di saldatura appariranno sempre più
semplici ed istintive con il passare del tempo;
la regola fondamentale rimarrà tuttavia sempre
la stessa: pulizia perfetta dei terminali da sal-
dare ed esecuzione relativamente lenta della sal-
datura.
Per ottenere una saldatura calda, si debbono ri-
spettare alcune condizioni, ed occorre, prima di Fig. 6 - Anche il seghetto da traforo è un utensile
molto utile nel laboratorio elettronico. Esso serve
tutto, servirsi di un saldatore di potenza ade- principalmente per ritagliare le basette di bachelite
guata. Il saldatore è un utensile che trasforma nelle dimensioni più opportune.
l'energia elettrica in energia termica; è un uten-
sile, cioè che produce calore, perché per esegui-
re una saldatura occorre aver a disposizione u-
na certa quantità di calore.
Il calore erogato dal saldatore serve per fondere conduttori del calore ed è anche un metallo che
lo stagno e per elevare la temperatura delle costa relativamente poco.
parti da saldare al valore di quella di fusione In commercio si trovano molti tipi di saldatori,
dello stagno. che servono per usi diversi e per diverse profes-
L'energia termi ca, cioè il calore prodotto dal sioni.
saldatore, è presente sulla punta dell'utensile Una prima distinzione può essere fatta fra il
che è di rame, perché il rame è uno dei migliori saldatore a riscaldamento istantaneo e quello
\

Fig. 7 - In uno dei due cassetti del banco di lavoro


l'operatore deve conservare un rocchetto di buon
filo-stagno ed una scatolina di pasta disossidante.

147
a riscaldamento progressivo e lento. Un'altra
suddivisione può essere fatta fra gli utensili di
grande, media e piccola potenza. I saldatori a
grande potenza sono dotati di una grossa pun-
ta di rame; i saldatori a piccola potenza sono
muniti di una punta di rame piccola e sottile.
11 saldatore ad accensione rapida serve general-
mente a coloro che debbono eseguire una sal-
datura ogni tanto e non possono attendere per
tutto il tempo necessario a far riscaldare la
punta dell'utensile. Di questo saldatore si ser-
vono i riparatori a domicilio di apparecchiature
elettroniche.
Il saldatore di grande potenza, dotato di una
grossa punta saldante, invece, serve per la rea-
lizzazione di saldature a stagno fra parti metal-
liche di una certa grandezza, per esempio tra
la carcassa di un condensatore variabile o di un
Fig. 8 - GIi elem enti principali del corredo per l'ap- potenziometro ed il telaio metallico di un appa-
prontam ento del circuiti stam pati sono indubbia- recchio radio.
mente rappresentati dall'acido corrosivo e da alcu- II saldatore di piccola potenza, cioè il saldatore
ne piastrine com pletam ente ram ate.
dotato di punta sottile, serve per la saldatura
dei terminali dei componenti elettronici sulle
piste di rame dei circuiti stampati. E il saldatore
di piccola potenza è quello che ogni principian-
te acquista la prima volta, all'inizio delle sue
esperienze. Ma se con questo tipo di saldatore si
vuol lavorare sui semiconduttori più delicati,
allora bisogna ricorrere ad un piccolo accorgi-
mento. Ricordiamoci infatti che la resistenza
riscaldante a 220 V del saldatore, isolata elet-
tricamente dalla parte metallica dell'utensile
Fig. 9 - Il minitrapano non è un utensile strettamen- (corpo e punta del saldatore), si comporta come
te necessario nel laboratorio dilettantistico, ma in un condensatore, di cui costituisce una delle ar-
molte occasioni può rivelarsi oltremodo utile, so-
mature (l'altra armatura del condensatore è rap-
prattutto nelle operazioni di foratura dei circuiti
stampati. presentata dal corpo metallico del saldatore). Ciò

-.

1KO
1W

Fig. 10- La messa a terra del salda-


tore dilettantistico va fatta Interponen-
do, in serie con il conduttore di rame,
una resistenza da 1.000 ohm - 1 W, con
lo scopo di sconglurare eventuall cor- ALLA
tocircuiti. TERRA

148
vuol significare che la punta del saldatore si
trova ad un potenziale di 220 V. Ma essendo
la capacità del condensatore piccolissima, an-
che la corrente eventualmente generata è infini-
tesimale e non fa prendere alcuna scossa. Eppu-
re taluni componenti, come i fet, i mosfet, gli in-
IL PACCO
tegrati, possono subire gravi danni. Ecco dun-
que la necessità, per taluni lavori di elettronica,
di collegare a massa la punta del saldatore.
DELL'HOBBYSTA
Per tutti coloro che al sono resi conto
dell'Inesauribile fonte di progetti con-
PROTEZIONE DEL SALDATORE tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro-
nica Pratica, abbiamo preparato que-
L'esperienza ci insegna che il collegamento a ta Interessante raccolta di pubblica-
massa della punta del saldatore va fatto nel zioni.
modo indicato in figura 10, interponendo una
resistenza da 1.000 ohm - 1 W in serie al colle- Le nove copie della rivista sono state
gamento. E spieghiamo subito il motivo di tale scelte fra quelle, ancora disponibili,
inserimento. ma in rapido esaurimento, in cui sono
Supponiamo di dover intervenire in un circuito apparsi gli argomenti di maggior suc-
alimentatore, di cui la linea negativa e la massa cesso della nostra produzione edito-
sono collegate a terra. E supponiamo di dover riale.
sostituire un componente in questo stesso circui-
to mentre si trova in funzione. Ebbene, se la ELETTRONICA ELETTRONICA ELETTRONICA
i
=ir=
.niin@ riunii=i=rare4
punta del saldatore fosse stata collegata diretta-
,ca~.-,~ CB.~-~
. CB=-
.
go»e. 'G
mente a terra, si sarebbe potuto verificare un
cortocircuito. Mentre la presenza della resisten- s'gg,e F l-
za da 1.000 ohm impedisce ciò, alterando
eventualmente per un attimo il valore della
EL.P.J'T!U)lrJCA ~ ELETTRONICA
rrr=E:zPHATA PsicHDtuce ,raz. PRATICA

ET° .-
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tensione sul punto di saldatura. "O"E=. -.

l
- orsa _, "7'y.
~--.2g
Oggi, con la diffusione dei componenti minia-
turizzati anche a livello dilettantistico, è suffi- Egg
ciente l'uso di un saldatore da 30 + 50 W,
purché di ottima marca. Si pensi infatti che una
!
INDICATORE D NUOVE
E-
-- »e

i' e
BILANCIAME NTO STEREO LUCI PSICHE DELICHE LUCCIOLA ELETTRONICA
saldatura fatta male può impedire il corretto
funzionamento di tutto un apparato.
,.._.
Coloro che potranno permetterselo, faranno be- =-• ~·· .. I.;_··-.,_
--.
ne ad acquistare il tipo di saldatore con punta ' c
l'IIU 11111 •
RIVELATORE I GAS UNA RAMPA{ UMINOSMA TRASMETTIT ORE PER O
termostatica, che mantiene la temperatura della
punta saldante sempre allo stesso valore.
Un buon accorgimento da adottare per il nor-
male saldatore a punta sottile è quello di equi- 7.50
paggiarlo di una scatola nella quale si com-
porrà il circuito di figura 11. L'interruttore S1 Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
di acceso-spento evita di innestare e disinnesta- ciale della nostra Editrice, a tutti i
re di volta in volta le spine dell'utensile nella nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
corrispondente presa-luce del banco di lavoro. teresse del dilettante, che fa rispar-
Il diodo D1, di tipo 1N4007, collegato in serie miare denaro e conduce alla realizza-
con la resistenza riscaldante del saldatore, con- zione di apparecchiature elettroniche
sente di utilizzare l'attrezzo a potenza intera o di notevole originalità ed uso corrente.
a metà potenza.

LA STRUMENTAZIONE

Gli strumenti utili e necessari al tecnico dilet-


tante sono:

149
MEZZA POTENZA
SPENTO

Hl
220V
7
f IO IO
I
[O
é[a

Fig. 11 • Il saldatore dilettantistico può essere equipaggiato con una scatolina


nella quale viene composto Il circuito elettrico qui raffigurato. Sulla parte
frontale della scatola si applicano il commutatore S1 e la lampada al neon LN.
Tramite S1 è possibile accendere, spegnere o far funzionare a metà potenza
il saldatore. Il diodo D1 è un modello al silicio di tipo 1N4007. Esso consente
di far funzionare Il saldatore a metà della sua potenza elettrica.

FILO DI TERRA

PRESE SUL
LATO SINISTRO

ALLA
PRESA LUCE

Flg. 12 - Schema elettrico completo del circuito che si consiglia di Installare


sul banco di lavoro. L'interruttore generale S1 deve essere inserito In serie
con Il conduttore della fase attiva della tensione di alimentazione.

150
1 - Tester parati riceventi ed amplificatori. Esso inietta un
2 - Oscillatore modulato segnale, nei vari punti di un circuito in esame,
udibile attraverso l'altoparlante dello stesso ap-
3 Signal-tracer
parato.
4 Iniettore di segnali
Il provatransistor indaga sullo stato di funziona-
5- Provatransistor mento di qualsiasi tipo di transistor.
6 - Frequenzimetro 11 frequenzimetro è uno strumento che consente
7 Oscilloscopio al riparatore di effettuare rapidamente e con
8 Capacimetro grande precisione delle misure di frequenza,
9 Voltmetro elettronico in particolar modo sugli amplificatori ad alta
10 Alimentatore universale fedeltà e sui magnetofoni.
L'oscilloscopio è uno strumento necessario al
Di questi strumenti alcuni sono assolutamente riparatore TV. poiché permette di « vedere l'e-
necessari per il lavoro di montaggio e riparazio- satta forma d'onda delle diverse correnti e ten-
ne delle apparecchiature elettroniche, altri sono sioni presenti nei circuiti dei televisori; può es-
soltanto utili. sere utile per il riparatore di apparati BF quan-
Il tester, o analizzatore universale, permette la do si debbano eliminare difetti di distorsione
lettura delle tensioni e delle correnti continue negli amplificatori di tipo complesso.
ed alternate, oltre che la misura delle resisten- Il capacimetro è quello strumento che permette
ze. di rilevare il valore capacitivo esatto di quei
L'oscillatore modulato, che si rende utile per condensatori di cui, per un qualsiasi motivo,
la ricerca di uno stadio guasto in qualunque ti- non è dato sapere il loro valore preciso.
po di radioapparati, è assolutamente indispensa- Il voltmetro elettronico rappresenta il fratello
bile per la messa a punto e taratura di tutti i ra- maggiore del tester e permette una lettura più
dioricevitori. Esso è un generatore di frequenze, precisa, sia dei valori minimi che di quelli ele-
cioè di segnali radio ad alta e bassa frequenza, vati, delle correnti e tensioni di tipo alternato
corrispondenti a tutte le lunghezze d'onda ri- e continuo che fluiscono nei circuiti degli appa-
scontrabili in pratica. recchi radio e dei televisori; è assai più utile al
li signal-tracer è uno strumento. dotato di « pro- riparatore TV che al riparatore radio.
be » o testa esploratrice che permette di segui- L'alimentatore universale consente di disporre,
re il segnale immesso nel ricevitore attraverso in ogni momento, di tutte le tensioni, continue,
i vari circuiti. stabilizzate e alternate necessarie per alimen-
L'iniettore di segnali è utile al riparatore di ap- tare apparecchiature elettroniche o parti di esse.

In scatola
ALIMENTATORE STABILIZZATO di montaggio

Caratteristiche
Tensione regolabile 5 : 13 V
Corr. max. ass. 0,7A
Corr. picco 1A
Ripple 1mV con 0,1A d'use.
5mV con 0,6A d'usc.
Stabilizz. a 5V d'usc. 100mV

Protezione totale da cortocircuiti, sovraccarichi e so-


vrariscaldamentl.
L. 15.800

151
Uno strumento
di misura
per il laboratorio
del principiante

CONTROLLO SCR
CONTROLLO SCR stabilire se il componente è da considerarsi fun-
zionante o guasto, fornendo a\tresì utili infor-
mazioni sulla sua sensibilità.
Gli strumenti di misura e controllo del labora-
torio del principiante di elettronica non sono
mai, o quasi mai, degli apparati professionali. DIODI CONTROLLATI
Perché ad essi non viene richiesto un assoluto
grado di precisione, ma soltanto funzionalità e I diodi controllati, chiamati anche, più comune-
discreta attendibilità. Si può quindi dire che la mente diodi SCR o thyristor, non possono consi-
strumentazione dei nostri lettori è stata da essi derarsi dei componenti elettronici di estrema a-
autocostruita, dato che il principiante agisce vanguardia, dato che essi trovano largo impie-
con uno stato d'animo predisposto all'economia go, già da diverso tempo, nell'industria, soprat-
e a una maggiore fiducia nei montaggi realizza- tutto per usi professionali. Eppure gli SCR pos-
ti personalmente con le proprie mani. Ecco per- sono ugualmente ritenersi componenti elettroni-
ché neppure noi possiamo rinunciare alla pro- ci di una certa attualità, perché soltanto da po-
gettazione e presentazione, sulle pagine del pe- co tempo sono disponibili anche nel commercio
riodico, di circuiti di prova destinati a divenire al dettaglio e, quindi, possono essere acqui-
veri e propri dispositivi di controllo dello stato stati dal pubblico dei dilettanti.
di certi componenti elettronici. Tale fenomeno si è verificato soltanto quando il
Questa volta abbiamo voluto proporre, soprat- prezzo degli SCR, prima accessibile ai grossi
tutto ai principianti, un economico dispositivo complessi industriali, ha perduto il suo caratte-
di controllo dei diodi controllati, in grado di re vertiginoso ed è sceso a valori normali. La

152
Rileva le correnti di gate, di catodo e di automantenimento,
nonché la tensione gate-catodo.

grande diffusione e il favorevole sviluppo del mente, al semiconduttore P più esterno, mentre
diodo SCR si spiega facilmente se si pensa alle il catodo risulta collegato con il semiconduttore
numerose realizzazioni che con esso si sono ct- N situato dalla parte opposta.
tenute. Ma esiste un altro elemento, che spiega Al secondo settore di materiale P è collegato lo
il perché del successo del diodo controllato: le elettrodo rappresentativo della « porta » o «ga-
sue dimensioni, che sono pari a quelle di un te ». Applicando all'anodo una tensione negati-
transistor o di uno diodo di media potenza e, va rispetto al catodo, non si avrà conduzione
ancora, la possibilità di realizzare con il diodo di corrente in nessun caso, così come avviene
SCR dei comandi di regolazione di notevole po- in un comune diodo; in queste condizioni lo
tenza, che un tempo si potevano costruire sola- SCR è rappresentabile come un interruttore a-
mente con l'impiego di voluminosissimi trasfor- perto.
matori a rapporto variabile e di notevole costo. Invertendo la polarità della tensione, l'SCR ri-
mane ancora bloccato, contrariamente a quanto
avviene in un normale diodo, nel quale si ve-
rificherebbe il passaggio della corrente elettri-
TECNICA DI BASE
ca. Ma il blocco rimane finché non arriva sul
• • • • s «gate » un impulso positivo rispetto al catodo
Il diodo SCR (Silicon-Controlled-Rectifer) è do- e di ampiezza tale da mettere il diodo control-
tato di tre terminali: l'anodo, il catodo e la lato in completa conduzione.
porta (GATE). La sua rappresentazione simbo- Particolare importante: la commutazione avvie-
lica è riportata in figura 1, nella quale è rileva- ne in un tempo estremamente breve, dell'ordine
bile una certa somiglianza con il comune diodo di 0,5 microsecondi (cioè in un mezzo milione-
al germanio. In pratica, fra l'SCR, e il più co- simd di secondo). Questo tempo è molto più
mune diodo esistono delle affinità, che sono ben breve di quello richiesto dagli analoghi siste-
giustificate dal comportamento dei due compo-/ mi meccanici.
nenti. Una volta innescato, l'SCR rimane conduttore
L'SCR è composto internamente da tre giunzio- senza bisogno di alcuna tensione di comando sul
ni PN. che formano un semiconduttore di tipo «gate » e rimane conduttore anche quando sul
PNPN, simile a due diodi collegati in serie. «gate » vengono applicati nuovi impulsi di co-
Il terminale relativo all'anodo fa capo, interna- mando, positivi o negativi.

Anche i diodi controllati necessitano di uno strumento che, per


i nostri lettori, deve essere semplice, funzionale ed economico,
come quello presentato e descritto in questo articolo e con il
quale si possono rilevare ben quattro parametri di fondamen-
tale importanza negli SCR.
in questo caso la tensione alternata si rivela
molto utile, perché passa per lo zero ed inver-
te la propria polarità ad ogni semiperiodo. La
ANODO ANODO commutazione avviene in un tempo molto breve,
dell'ordine dei dodici microsecondi.
Abbiamo visto quindi che il diodo SCR si com-
porta come un interruttore elettronico, il cui co-
mando in chiusura è rappresentato da un im-
pulso positivo mentre l'apertura può essere ot-
tenuta riducendo a zero la tensione tra anodo
e catodo.
GATE Esiste dunque una sostanziale differenza di com-
portamento fra il transistor e il diodo controlla-
CATODO CATODO to, anche se il « gate » può essere apparentemen-
te considerato come la base del transistor. Ma
SCR in quest'ultimo. cioè nel transistor, la conduzio-
ne più o meno accentuata dipende dalla corrente
di base, mentre nell 'SCR la conduzione è di
tipo ON-OFF. ovvero « tutto o niente», rima-
Fig. 1 - Simbolo elettrico (a sinistra) e composizione nendo indipendente dal valore della corrente di
fisica (a destra) di un diodo SCR (Silicon- Control- « gate ». Si tenga inoltre presente che, per man-
led - Rectifler). SI notino le evidenti affinità che dare in conduzione un SCR, è sufficiente un
Intercorrono fra questo componente e il più comune
diodo a cristallo. impulso anche di breve durata, in quanto il dio-
do controllato, una volta eccitato. rimane tale
anche in mancanza di corrente di «gate ».

LO SCHEMA DI PRINCIPIO

DISECCITAZIONE DEL DIODO Fatta la conoscenza del diodo controllato, non


ci resta ora che passare all'analisi del progetto
Come è possibile diseccitare un diodo SCR? dello strumento di controllo degli SCR. E ricor-
Per realizzare questa condizione, cioè per ripor- diamo che con esso è possibile stabilire sia la
tare il diodo SCR allo stato di interdizione, esi- corrente di gate necessaria all'innesco del diodo
stono due sistemi: si può ridurre a zero la ten- controllato, sia la tensione gate-source. Di più,
sione fra anodo negativo rispetto al catodo. E questo dispositivo permette di misurare la cor-

7o6
» 6
G
K
G A
IS/GLA

I"- A

Fig. 2 - Esempi di diodi controllati di tipo molto comune, in plastica, per basse
potenze, metallici per potenze elevate. In questo disegno vengono evidenziate
le piedinature del vari componenti.

154
e
4.5V
e

Flg. 3 - Su questo schema teorico di principio, ma non reale, è possibile


analizzare il funzionamento del dispositivo descritto nel presente articolo. I tre
strumenti, che In pratica vengono sostituiti con un solo strumento ad indice,
rilevano I valori delle correnti di catodo e di gate, nonché la tensione di gate.

rente di automantenimento, ossia il valore di IG =corrente di gate


quella corrente al di sottò del quale il diodo pas- VG = tensione di gate
sa dallo stato di conduzione a quello di inter- IK = corrente di catodo
dizione. A tale proposito rammentiamo che nor-
malmente, per semplicità di linguaggio, si suole
Queste tre grandezze sono riportate, nello sche-
dire che un diodo SCR si diseccita soltanto
ma logico semplificato di figura , in corrispon-
quando la tensione tra anodo e catodo diviene
denza di tre strumenti ad indice.
nulla o negativa. Mentre in realtà ciò che assu-
me la massima importanza è la corrente e non
la tensione. Ma è ovvio che una tensione nulla e,
a maggior ragione. negativa. determina una cor- CONDIZIONI INIZIALI
rente nulla, che conduce al disinnesco del dio-
do. Ma la diseccitazione si può ottenere pure Supponiamo che le condizioni iniziali del cir-
con una tensione positiva, di qualsiasi valore, cuito teorico di figura siano le seguenti. Il
se la corrente che attraversa l'SCR scende al di cursore del potenziometro R9 sia ruotato verso
sotto di una ben precisa soglia di automanteni- massa (linea di alimentazione negativa), men-
mento. tre quello di R2 sia spostato verso la resistenza
Il diodo SCR, raffigurato nello schema di figura R1.
3, risulta inserito in un tipico circuito che con- Si supponga pure che il diodo SCR si trovi in
sente la misura di tre parametri fondamentali: stato di non conduzione. Ebbene, con tali presup-

155
g

(J

(T)
V)

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Cl


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.'!!
V)

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~
+ 11:::::::::: = = = = ===II

156
o o

1 4@
PILA
4,5V

o o

FIg. 5 - Plano costruttivo dell'apparato composto su una lamiera che funge da


coperchio di un contenitore. Ricordiamo che, come detto nell'artlcolo, il com-
mutatore S3 deve essere rappresentato da due distinti deviatori. All'atto dello
inserimento del componente in prova sulle rispettive boccole, occorre far bene
attenzione a non scambiare fra loro I terminali di anodo-gate-catodo.

------col
I'
Resistenze Varie

R1 = 33 ohm - '/, W S1 = comm. multiplo (3 vie - 4 posizioni)


R2 = 220 ohm (potenz. a filo) S2 = interrutt.
R3 = 1 ohm (resist. a filo) S3 = due deviatori singoli
R4 = 100.000 ohm- / W D1 = diodo al sillcio (1N4002)
R5 = 8.200 ohm - ½ W pA = microamp. (100 A fondo-scala)
R6 = 1 ohm (resist. a filo) PILA 4,5 V
R7 = 13 ohm - '/, W
R8 = 47 ohm - '/ W
R9 = 1.000 ohm (potenz. a filo)

posti la corrente di catodo è nulla (IK = 0). corrente IG rappresenta il valore minimo neces-
Premendo ora il pulsante P e manovrando il sario all'eccitazione del diodo controllato.
perno del potenziometro R9, si raggiunge una Contemporaneamente il voltmetro VG segnale-
condizione elettrica in cui la corrente di catodo rà il valore della tensione di gate.
passa ad un valore di molto superiore a quello Ora, pur abbandonando la pressione sul pulsan-
iniziale. Si ottiene quindi l'innesco dell'SCR e la te P, il diodo SCR non si diseccita.

157
il circuito di figura 3. L'unica vera differenza
circuitale consiste nell'impiego di un commuta-
tore triplo a quattro posizioni (SI a - SI b - SI c
S1d), il quale permette di commutare le diverse

,
funzioni del dispositivo di controllo degli SCR.
Un'altra differenza consiste nell'inserimento del
deviatore S, che nello schema di figura 4, per
motivi di semplicità di interpretazione di dise-
gno, è stato raffigurato come un deviatore dop-
pio, mentre in pratica è consigliabile servirsi di
due singoli deviatori. Questi elementi servono
9 per commutare la portata dello strumento im-
piegato.
77 ;
° QUATTRO POSIZIONI

Vediamo ora quali misure si possono effettua-


re in ognuna delle quattro posizioni del com-
mutatore multiplo S 1.
Nella posizione A è possibile leggere, sulla sca-
la del microamperometro, il valore della corren-
te di catodo, commutando tramite S3 due diffe-
CORRENTE DI AUTOMANTENIMENTO rénti portate, quella di IO e quella di 1O0 mA
fondo-scala.
Mantenendo invariate le condizioni di partenza Nella posizione B, lo strumento indica il valo-
del potenziometro R9, si diminuisca poi gra- re della tensione gaie-catodo, sulle due portate
dualmente il valore della corrente anodo-cato- di 1 V e IO V fondo-scala. Nella posizione C è
do, ruotando il cursore del potenziometro R2 possibile misurare il valore della corrente di
verso massa. gate, sempre su due portate, quella di 10 mA e
La diminuzione progressiva della corrente verrà quella di 100 mA fondo-scala.
inequivocabilmente evidenziata dalla misura di La posizione D corrisponde essenzialmente alla
IK. E ad un certo valore si potrà assistere ad posizione A, con la differenza che il gate risulta
un crollo a zero della corrente catodica. Ciò sta- ora disinserito dal circuito. In questa posizio-
rà ad indicare la diseccitazione dell'SCR. ne quindi si misura la corrente I K di automan-
In tali condizioni. pur premendo il pulsante tenimento.
P, non si riuscirà più a far innescare il diodo
Facciamo notare, per ultima, la presenza del
controllato .
diodo al silicio D1, collegato in parallelo con
Il valore della corrente di catodo IK, rilevato
lo strumento ad indice. Compito di questo ele-
appena prima del « crollo », a zero, rappresenta
la « corrente di automantenimento ». mento è la limitazione della massima tensione
sui terminali del microamperometro ai valori di
0,6 + 0,7 V, in modo da proteggere lo strumen-
to stesso da eventuali sovraccarichi.
CIRCUITO DEFINITIVO

11 circuito completo del « tester per SCR » è


REALIZZAZIONE PRATICA
quello riportato in figura 4. In esso, come si
può subito notare, non si fa dispendio di stru-
menti di misura come nel circuito di principio In figura 5 abbiamo riportato il piano costrutti-
di figura 3. Perché se ne usa uno soltanto, il vo del dispositivo di controllo degli SCR. Di-
quale. volendo economizzare al massimo, potrà ciamo subito che per questo apparato il circui-
anche essere rappresentato da un normale te- to stampato non serve, dato che non sussistono
ster, assegnandogli alternativamente tre diverse problemi di posizionamento dei componenti e lo
funzioni, quelle ricordate in sede di esame del intero circuito è percorso da correnti di bassa
circuito puramente teorico. frequenza. Possiamo anche dire che l'occasione
Il principio di funzionamento del circuito di fi- può essere propizia per utilizzare il contenitore
gura 4 è del tutto analogo a quello descritto per offerto in dono agli abbonati. Sulla piastra me-

158
tallica di quel box, infatti, si potrà comporre rometro da 100 A fondo-scala, con una resi-
l'intero circuito, così come esso è rappresentato stenza interna di 1.000 ohm circa. E a coloro
in figura 5. Sulla parte superiore, quindi appari- che volessero sostituire questo strumento con
ranno i comandi dell'apparato di controllo e mi- altro di valore diverso di fondo-scala e resisten-
sura: manopola del potenziometro R2, microam- za interna, ossia con caratteristiche diverse da
perometro, manopola del potenziometro R9, in- quelle da noi prescritte, diciamo che, per effet-
terruttore generale S2, boccole per l'innesto del- tuare la sostituzione, sarà necessario cambiare
l'SCR in prova (presa). commutatore multiplo il valore delle resistenze impiegate.
S 1 e doppio deviatore S3. A proposito di que- La pila piatta da 4,5 V, necessaria per l'alimen-
st'ultimo componente ricordiamo quanto già det- tazione del circuito, potrà essere inserita dentro
to in sede di analisi del circuito teorico: per il contenitore dell'apparato. Ma per avere a di-
semplicità di disegno, S3 può essere interpretato sposizione una buona carica di energia elettrica,
come unico doppio deviatore, mentre in prati- sarà bene collegare in parallelo almeno due pile
ca esso deve essere rappresentato da due singo- dello stesso tipo ora citato, allo scopo di dispor-
li deviatori. Per quanto riguarda lo strumento ad re sempre dello stesso valore di tensione, ma di
indice. ricordiamo che questo è un microampe- una carica elettrica maggiore.

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE


L. 9.500
Per agevolare il compito di chi inizia
la pratica dell'elettronica, intesa come
hobby, è stato approntato questo uti-
lissimo kit, nel quale sono contenuti,
oltre ad un moderno saldatore, legge-
ro e maneggevole, adatto a tutte le e-
sigenze dell'elettronico dilettante, sva- .................
riati componenti e materiali, non sem-
pre reperibili in commercio, ad un •
prezzo assolutamente eccezionale.

Il kit contiene: N" 1 saldatore (220 V - 25 W) N" 1 spiralina di filo-stagno -


N° 1 scatolina di pasta saldante- N" 1 poggia-saldatore N" 2 boccole isolate
- N" 2 spinotti N" 2 morsetti-coccodrillo N" 1 ancoraggio - N" 1 basetta per
montaggi sperimentali N" 1 contenitore pile-stilo N" 1 presa polarizzata per
pila 9 V_N" 1 cacciavite miniatura - N" 1 spezzone filo multiplo multicolore.

Le richieste del CORREDO DEL PRINCIPIANTE debbono essere fatte a: STOCK RADIO - 20124
MILANO - a P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945), inviando anticipatamente l'importo di L. 9.500 a
mezzo vaglia postale, assegn o circolare, assegno bancar io o c.c. p. N. 46013207 (le spese di spe-
dizione sono comprese nel prezzo).

159
Reversi bi lità
degli
altoparlanti

Per muovere i primi passi nel mondo delle radiotrasmissioni.

COSTRUZIONE
DI UN MICROFONO
L'autocostruzione di un microfono o, più preci- segnare al lettore il modo di trasformare un co-
samente, la trasformazione di un altoparlante mune altoparlante in un ottimo microfono, me-
in un microfono, a molti lettori potrà sembrare diante il cambiamento di impedenza dal valore
un'impresa assurda. Dato che la maggior parte basso originale ad uno medio, tipico degli in-
di questi importanti componenti elettronici vie- gressi dei moderni amplificatori di bassa fre-
ne attualmente venduta a prezzi accessibili a quenza. Tuttavia, prima di entrare nel merito
tutti. Tuttavia, il piacere derivante dalla compo- dell'argomento, dobbiamo ricordare alcune no-
sizione personale di un dispositivo elettronico zioni teoriche relative agli altoparlanti, alla loro
può indurre ] 'appassionato a realizzare con le composizione fisica, ai valori di impedenza e
proprie mani il microfono da utilizzare per gli alla reversibilità di tali componenti.
usi più svariati. Anche per individuare esatta-
mente, tra le varie soluzioni, quella che meglio
si adatta alla propria attività. Ma c'è di più.
CHE COS'E' UN ALTOPARLANTE
In molte applicazioni pratiche, come ad esem-
pio negli impianti citofonici e in tutti quei casi
in cui il microfono deve rimanere assai lontano Tutti sanno che cosa sia un altoparlante, ma non
dall'amplificatore, l'uso dell'altoparlante in fun- tutti conoscono il funzionamento di questo com-
zione di microfono è assai più conveniente del ponente.
microfono vero e proprio. Perché non richiede lo L'altoparlante è un trasduttore elettroacustico,
impiego di cavi schermati di collegamento e ri- in grado di convertire un segnale elettrico in una
mane, a causa della bassa impedenza, immune vibrazione meccanica, che provoca onde so-
dai disturbi elettrici. nore.
Ci proponiamo dunque con questo articolo di in- Queste si espandono attraverso l'aria e vengo-

160
Il microfono derivato dall'altoparlante offre una grande resa,
soprattutto in sensibilità e fedeltà e per tale motivo viene adot-
tato in molte applicazioni dilettantistiche. In particolare, può
sostituire vantaggiosamente ogni comune microfono omnidire-
zionale e quelli che non lavorano in circuiti ad alta fedeltà.

no percepite dall'orecchio umano sotto forma normale tester. Ma in realtà le cose non stanno
di suono. così. Perché durante la conversione dell'ener-
Il più comune degli altoparlanti, quello montato gia elettrica in energia acustica, cioè durante il
nella quasi totalità dei riproduttori audio, è lo funzionamento dell'altoparlante, occorre neces-
altoparlante magnetodinamico, il cui principio sariamente dissipare potenza. E questa necessità
di funzionamento è molto simile a quello dei comporta l'insorgere di una resistenza che non è
motori elettrici e degli strumenti di misura con realmente presente, ma che simula la resistenza
bobina di induttanza. In questi altoparlanti, in- acustica incontrata dal cono a contatto con l'a-
fatti, si sfrutta la possibilità di generare uno spo- ria.
stamento meccanico inviando corrente elettrica Possiamo quindi concludere dicendo che l'impe-
in un filo conduttore avvolto a bobina e immerso denza di un altoparlante non è sempre ben defi-
in un campo magnetico. nibile, perché essa varia considerevolmente col
Una delle parti principali dell'altoparlante ma- variare della frequenza del segnale elettrico ap-
gnetodinamico è rappresentata dunque dal ma- plicato, con quello della potenza elettrica appli-
gnete permanente, la cui forma è quella di un cata e con le condizioni di impiego del compo-
cilindro cavo, contenente un altro cilindro di nente (funzionamento all'aria aperta, dentro con-
dimensioni più ridotte. Dentro la cavità viene tenitori o casse acustiche completamente chiu-
inserita una bobina, denominata « bobina mo- se, ecc.).
bile », collegata meccanicamente ad un cono di ln molti casi il valore dell'impedenza di un al-
carta ed elettricamente a due terminali accessi- toparlante viene definito come il minimo valore
bili dalla parte esterna dell'altoparlante. li cono riscontrabile, in modo da trovarsi nella certezza
di cartone che, in pratica, è costruito con un di non danneggiare un amplificatore in sede di
tipo particolare di carta sottoposta a speciale adattamento dell'impedenza dell'altoparlante con
trattamento, rimane fissato meccanicamente ad quella di uscita dell'amplificatore stesso. I più
una intelaiatura metallica, denominata « cestel- comuni valori di impedenza degli altoparlanti
lo», che si ingrossa notevolmente nella parte di tipo commerciale sono i seguenti: 4- 8- 16
posteriore dell'altoparlante, in modo da diminui- ohm. Ma esistono anche altoparlanti con impe-
re in grande misura la riluttanza del circuito denze di 2 ohm - 32 ohm - 40 ohm e 120 ohm.
magnetico ed aumentare l'induzione nel trafer- li concetto di impedenza di altoparlante non
ro, dentro il quale scorre la bobina mobile. può essere espresso simbolicamente con molta
precisione. Si usa tuttavia indicare un altopar-
lante di bassa impedenza simboleggiando una
bobina mobile di poche spire, mentre per l'al-
IMPEDENZA DELL'ALTOPARLANTE toparlante di impedenza elevata si disegna una
bobina mobile composta da molte spire. Ma ciò
Un esame sommario dell'altoparlante, sotto il non è esatto, perché non è assolutamente vere
profilo elettrico, potrebbe far credere che esso che ad un maggior numero di spire della bobi-
sia uguale ad una induttanza pura, perché la re- na mobile corrisponda un maggior valore di im-
sistenza della bobina mobile, in presenza di pedenza. Occorre tener conto infatti che la im-
corrente continua, è molto bassa, come è facile pedenza elettrica è quasi sempre trascurabile
constatare effettuando questa misura con un rispetto a quella meccanica. Questo concetto è

161
1- - - - - - - - - - - - - - - 7
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quasi esatto quando le bobine sono montate to della voce di chi parla davanti all'altopar-
sulla stessa struttura meccanica. lante.
In pratica si tratta di un segnale che, pur rive-
landosi debole, rappresenta una grandezza elet-
REVERSIBILITA' MAGNETICA trica corrispondente a quella meccanica dell'an-
damento del suono.
Le leggi elettromagnetiche che regolano la mec-
canica di funzionamento degli altoparlanti sono
reversibili. Nel senso che gli stessi fenomeni DIFFERENZE SOSTANZIALI
elettrici si manifestano ugualmente, anche se
in misura meno appariscente, quando il cono Qualche lettore potrà chiedersi, a questo punto
dell'altoparlante funge da elemento d'entrata del del nostro articolo, perché mai non vengono
circuito e la bobina mobile da elemento d'usci- normalmente utilizzati gli altoparlanti in sosti-
ta. Ricordiamo infatti che, facendo muovere un tuzione dei microfoni, in particolar modo in so-
filo conduttore in un campo magnetico, sui suoi stituzione di quelli cosiddetti « dinamici », che
terminali si manifesta una tensione, denominata sfruttano lo stesso principio di funzionamento
tensione indotta, che può dar origine ad un flus- La risposta è semplice. Ogni altoparlante viene
so di corrente quando il filo cconduttore viene
rinchiuso su se stesso o su un carico esterno. progettato e costruito per lavorare con correnti
Quando si parla di fronte ad un altoparlante, le elettriche relativamente elevate; si pensi che lo
onde sonore provocano il movimento del cono altoparlante, nella maggior parte dei casi, viene
e, conseguentemente, quello della bobina mobi- collegato con l'uscita di un amplificatore di po-
le immersa nel campo magnetico. Per tale mo- tenza.
tivo sui terminali della bobina viene a formarsi Ecco perché la bobina mobile viene realizzata
una tensione variabile che rispecchia l'andamen- con un numero di spire relativamente basso, ma

162
TRASFORMATORI DI IMPEDENZA

Quando si decide di utilizzare un altoparlante


Fig. 1 - Primo esempio circuitale di trasformazione in veste di microfono, occorre risolvere il pro-
In microfono di un normale altoparlante. La parte blema dell'adattamento di impedenza.
racchiusa fra linee tratteggiate deve essere montata Esistono due differenti modi per adattare la
in un'unica basetta di materiale Isolante.
impedenza di un altoparlante a quella d'entra-
ta di un amplificatore di bassa frequenza. li
primo di questi consistente nell'impiego di un
trasformatore con un rapporto di spire in sa-
lita. Il secondo, assai più moderno, ed anche
meno costoso, è di tipo elettronico e consiste
nell'interposizione, tra altoparlante ed ampli-
Condensatori ficatore di bassa frequenza, di uno stadio tran-
Cl = 22 F - 16 VI (elettrolitico) sistorizzato, in grado appunto di elevare consi-
c2 = 22 F - 16 VI (elettrolitico)
derevolmente l'impedenza del segnale, garanten-
C3 = 22 F - 16 VI (elettrolitico)
do altresì un accoppiamento ideale con l'ampli-
Resistenze ficatore stesso. Questo secondo modello di adat-
R1 = 3,3 megaohm tatore di impedenza è quello che ora prendere-
R2 = 4.700 ohm mo in considerazione e che consigliamo di rea-
R3 = 270 ohm lizzare a tutti i lettori principianti.
R4 = 1.500 ohm
Varie
TR1 = BC237 SOLUZIONE ELETTRONICA
DL = diodo led
AP = altoparlante Tra le possibili soluzioni elettroniche del pro-
blema, ne abbiamo scelte due. Una di tipo sem-
plice ed un'altra che appare come una versione
più sofisticata della prima. Entrambi i circuiti,
comunque, sono concepiti con gli stessi principi
di composizione, che sono quelli di uno stadio
transistorizzato con ingresso di emittore. Perché
con filo conduttore di diametro sufficientemente una tale configurazione è caratterizzata da una
elevato, in modo da garantire la dissipazione bassa impedenza di ingresso, da un guadagno
della potenza erogata dall'amplificatore. unitario in corrente e da un guadagno molto ele-
Abbiamo così interpretato esaurientemente la ri- vato in tensione. I quali determinano un valore
sposta data a quei lettori che, non possedendo di impedenza molto elevato in uscita, pratica-
mente pari al valore della resistenza di carico di
ancora idee molto chiare su tali argomenti, po-
collettore del transistor. Nello schema teorico di
trebbero pensare di scambiare tra loro, indiffe- figura 1 tale resistenza è indicata con R I ed il
rentemente, le funzioni dei due più importanti transistor con TR 1.
trasduttori acustici che si conoscano. Possiamo La resistenza R I ed il condénsatore elettroli-
ora concludere questo argomento dicendo che lo tico CI compongono la rete di polarizzazione
impiego di un altoparlante in veste di microfono del transistor TR I.
permette di disporre soltanto di un segnale a Il valore esatto della resistenza R I potrà veni-
bassissima tensione. re selezionato in relazione al guadagno del tran-
Il microfono dinamico, invece, viene realizzato sistor. In ogni caso si dovrà far in modo da
con un notevole numero di spire e con filo con- mantenere la caduta di tensione, sui terminali
della resistenza R2, intorno ai 3 6 V,
duttore di diametro molto sottile, dato che non
La resistenza R3 ed il condensatore elettroliti-
è previsto alcun passaggio di correnti a grande
co C3 compongono una rete di disaccoppiamen-
intensità attraverso il componente. In pratica si
to dalla linea di alimentazione, allo scopo di
verifica esattamente il contrario di quanto avvie- evitare eventuali insorgenze di inneschi.
ne nell'altoparlante. Il diodo led DL, dotato di opportuna resi-
Il microfono dinamico è in grado di fornire se- stenza di limitazione della corrente, visualizza
gnali di ampiezza superiore e di migliore fedel- la presenza della tensione di alimentazione e
tà. quindi la possibilità di funzionamento del mi-

163
- 1
I
r «r+MI5 r T
R3

R2

TR1

AP
b

+
, Cl

l
l3[t
----- - - - _JI

Flg. 2 - Progetto di circuito di trasformazione di un comune altoparlante In un


microfono con amplificazione di segnale tramite il transistor TR2. La parte elet-
tronlca compresa fra linee tratteggiate è quella che verrà montata su circuito
stampato. La presa multipolare serve per I collegamenti del microfono con lo
amplificatore di bassa frequenza o Il trasmettitore e l'alimentatore.

-----COMPONENTI-----
Condensatori
C1 = 22 F - 16 VI (elettrolltlco) R4 = 4.700 ohm
C2 = 22 F - 16 VI (elettrolltlco) R5 = 3,3 megaohm
c3 = 22 F - 16 VI (elettrolitlco) R6 = 1.000 ohm
C4 = 47 uF - 16 VI (elettrolitico) R7 = 1.500 ohm
C5 = 22 uF - 16 VI(elettrolitico)
Varie
Resistenze TR1 = BC237
R1 = 100 ohm (potenz. a varlaz. log.). TR2 = BC237
R2 = 3,3 megaohm DL = diodo led
R3 = 4.700 ohm AP = altoparlante

crofono o, meglio, dell'altoparlante-microfono. Il collegamento tra presa DIN a cinque poli


Si tenga presente che, in base a quanto detto an- e l'amplificatore di bassa frequenza verrà invece
che in precedenza, il trasduttore acustico potrà effettuato tramite cavo schermato molto corto.
essere collegato ai terminali 1-2 del circuito di Questa presa serve per trasmettere all'amplifi-
figura 1 con fili conduttori comuni lunghi alcu- catore il segnale di uscita del circuito e per
ne decine di metri. ricevere da esso la tensione di alimentazione.

164
Fig. 3 - Realizzazione su circuito stam pato del progetto di trasformazione di
altoparlante in microfono relativo alla seconda vers ione descritta nel tes to.

SECONDA SOLUZIONE a quello precedentemente descritto, se si esclu-


de l'inserimento del potenziometro Rl che con-
In figura 2 riportiamo la seconda versione del sente di regolare a piacere il livello del segnale
circuito adattatore di impedenza. entrante.
Questo circuito risulta dotato di uno stadio au- Come si può notare, una parte dello schema
siliario di amplificazione, che permette il col- teorico di figura 2 rimane racchiusa fra linee
legamento dell'altoparlante-microfono anche tratteggiate. Questa è la parte essenzialmente
con amplificatori poco sensibili, quelli che nor- elettronica, la quale viene montata su circuito
malmente servono soltanto per amplificare se- stampato. Gli elementi esterni a queste linee,
gnali forti provenienti, ad esempio, da pick-up ossia l'altoparlante-microfono, il diodo led con
ceramici, sintonizzatori, registratori, ecc. resistenza limitatrice di corrente R 7 e la presa
Lo stadio aggiuntivo è quello di un classico DIN, rimangono fuori dal circuito vero e pro-
amplificatore con emittore a massa, mentre lo prio e sono ad esso collegati tramite fili con-
stadio adattatore risulta praticamente identico duttori.

Flg. 4 - Disegno in grandezza


naturale del circuito stampato
sul quale converrà comporre il
progetto di figura 2 che consen-
te di trasformare un altoparlante
in microfono.

165
9

0 COPERCHIO
POSTERIORE

USCITA

cosa_/
PIUMA

Fig. 5 - Esempio di realizzazione pratica di microfono da tavolo ricavato da un


altoparlante. La gomma-piuma applicata sul basamento della costruzione, con-
sente di evitare la captazione di vibrazioni meccaniche, che disturberebbero I
segnali ampllflcatl.

COSTRUZIONE DEL CIRCUITO cuito stampato, di cui riportiamo il disegno in


grandezza reale in figura 4.
A seconda degli usi cui vorrà destinare il dispo- Le prese multipolari, riportate negli schemi elet-
sitivo, il lettore potrà costruire il proprio alto- trici delle figure 1-2, servono per collegare la
parlante-microfono nella prima o nella seconda uscita dell'altoparlante-microfono con l'entrata
versione, riproducendo il circuito di figura 1 dell'amplificatore di bassa frequenza e con l'ali-
oppure quello di figura 2. mentatore. Il collegamento verrà fatto tramite
I componenti elettronici necessari per la realiz- apposito cavo stereo, oppure per mezzo di due
zazione pratica dei dispositivi sono pochi e cavi schermati come indicato in figura 7. La
tutti di facile reperibilità commerciale. Per soluzione dei due cavi schermati è stata adot-
esempio, per quanto riguarda i transistor, si tata in previsione che sarebbe stato difficile re-
potranno adottare, oltre al prescritto BC23 7, perire un cavo schermato con due conduttori
tutti quei transistor al silicio, di tipo NPN, che dentro la stessa guaina.
si rivelano adatti ai piccoli segnali di bassa fre-
quenza. Tra questi possiamo citare i seguenti
modelli: BC107 - BCI08 - BC109 - BC307 - MICROFONO DA TAVOLO
BC357, ecc.
Ricordiamo che del progetto di figura 1 non A completamento di questo articolo abbiamo vo-
abbiamo pubblicato lo schema pratico, data la luto presentare il montaggio di un tipico « mi-
semplicità del circuito. Mentre presentiamo, in crofono » da tavolo (figura 5).
figura 3, lo schema pratico del secondo proget- Il tutto è realizzato in un unico contenitore me-
to, quello di figura 2. tallico totalmente chiuso e dotato di un basa-
Ovviamente, prima di iniziare il montaggio di mento di gomma-piuma allo scopo di evitare la
questo dispositivo, occorrerà approntare il cir- captazione di vibrazioni meccaniche esterne.

166
ALIMENTAZIONE

Nel caso in cui risultasse impossibile prelevare


5[ n la tensione di alimentazione, di valore compreso
tra i 9 e i 15 Ycc, dall'amplificatore di bassa
frequenza o, comunque, dall'apparato cui ver-
rà abbinato il microfono, sarà sempre possibile
51 provvedere ad una alimentazione autonoma del
I dispositivo, realizzando la variante di figura 6.
~ In tal caso si usufruisce soltanto dei terminali
!.
4 1-2 della presa multipolare e si applica l'inter-
1'
l Me±
•l
ruttore S1 per inserire e disinserire a piacere la
I pila di alimentazione. I terminali 3-4-5 della
/ presa rimangono quindi inutilizzati.
913,5V
Per coloro invece che preleveranno la tensione
.... e di alimentazione del microfono dall'apparato di
I Il ( bassa frequenza cui esso verrà accoppiato, ri-
.!. cordiamo che la corrispondenza fra i terminali
3
dalla presa multipolare e i relativi collegamen-
ti è la seguente:

massa
Fig. 6 - Variante al due circuiti delle figure 1-2 nel 2 uscita segnale BF
caso in cui si voglia alimentare il microfono con 3 linea alim. posit.
una tensione continua derivata da una o più pile,
evitando di manomettere i circuiti delle apparec- 4 non utilizzato
chiature cui il microfono viene abbinato. 5 massa

La presa multipolare necessita ovviamente di un


preciso e adatto spinotto multipolare, sul quale
si effettueranno i collegamenti dei due cavi
Sulla parte frontale del contenitore appaiono: schermati, inseriti in una guaina di gomma, ri-
una reticella circolare di protezione dell'alto- prodotti in figura 7.
parlante, il perno del potenziometro regolatore I valori delle tensioni di alimentazione consen-
di sensibilità R 1 e il diodo led DL. Sulla parte ti ti, sono stati più volte citati; ricordiamo ora
posteriore è presente soltanto la presa multi- quelli delle correnti assorbite, che possono es-
polare. sere compresi fra i 5 mA e i 1 O mA.

2 CAVI
SCHERMATI GUAINA
IN GOf'vf f'vf A

• 2ji Fig. 7 - II collegamento fra Il microfono


e le apparecchiature accoppiate sl effet-
tua tramite due cavi schermati Inseriti
- massa in una guaina di gomma.

CONTROLLO
EFFETTO STEREO
La riproduzione stereofonica ad alta fedeltà menti che aiutano maggiormente a determinare
è una conquista tecnica dei nostri tempi di cui la correttezza dei collegamenti e la qualità di
tutti, o quasi tutti, ne godono ed apprezzano qua- alcune parti dell'impianto di riproduzione au-
lità e perfezione. Anche l'amplificatore stereo, dio, come ad esempio la testina magnetica o
quindi, come la radio e il televisore, è divenuto gli stessi dischi. A proposito dei quali si deb-
un compagno inseparabile nel tempo libero che, bono ricordare alcune notizie.
nell'attività del dilettante di elettronica, solleva
alcuni problemi di controllo e manutenzione,
soprattutto quando la catena di riproduzione VECCHI DISCHI STEREO
audio è composta da apparecchiature autoco-
struite o acquistate ai mercati delle occasioni. Quando sul mercato apparvero, per la prima
Infatti, quando si tratta di strutture ibride, com- volta, i dischi stereofonici, le case produttrici,
poste di parti di marche diverse, i collegamenti, allo scopo di conquistare il pubblico con questa
che apparentemente possono sembrare esatti, novità, esagerarono volutamente la separazione
non sempre sono corretti e i risultati, a causa dei due canali. Perché in questo modo si poteva
di involontarie inversioni di segnali, lasciano far ben comprendere che la stereofonia consiste-
molto a desiderare. va nella registrazione e nella riproduzione di
Per risolvere tutte queste piccole incongruenze, due canali sonori diversi. E non soltanto nella
relative alla riproduzione stereofonica, ci siamo separazione dei toni alti da quelli bassi o vice-
premurati di trovare una soluzione che ritenia- versa.
mo possa essere apprezzata da tutti gli appas- Chi può riascoltare oggi quei vecchi dischi con
sionati della musica riprodotta, perché essa si orecchio critico, subisce la netta impressione che
identifica con un dispositivo che consente di con- essi siano stati costruiti per soli scopi dimo-
trollare la fasatura elettrica di due segnali au- strativi, con una eccessiva esasperazione di se-
dio, nonché il grado di separazione stereo tra parazione dei canali.
due canali, che in ultima analisi sono gli ele- Si può concludere quindi dicendo che i primi di-

168
schi stereofonici privavano l'ascoltatore di una
completa ... visione orchestrale.
In seguito, quando ormai la stereofonia era da
considerarsi un traguardo raggiunto, i dischi
migliorarono tecnicamente, perché in essi venne
introdotta una informazione comune ai due ca-
nali, così da offrire l'impressione, durante l'a-
scolto, di una orchestra disposta uniformemente
e con continuità, da uno all'altro diffusore.
Ogni medaglia tuttavia ha il suo rovescio. Per-
ché la stereofonia esige ambienti di notevoli
dimensioni, mentre in pratica le casse acustiche
vengono installate troppo vicine fra loro e in
locali di normali misure.
Questi elementi negativi conducono ad un ap-
piattimento della riproduzione sonora, renden-
dola assai più simile ad una riproduzione mo-
nofonica che ad una stereofonica.
Le casse acustiche contribuiscono, con la loro
reciproca vicinanza, a mescolare notevolmente
i due canali. Capita così che una ulteriore mi- S-D
scelazione in fase di registrazione peggiora gran- se
demente il suono. S + D

nella quale, come è facile intendere, si definisce


ANALISI MATEMATICA con SC la separazione stereo, con S il segnale
proveniente dal canale sinistro dell'amplificatore
Prima di iniziare la presentazione dello stru- e con D quello proveniente dal canale destro.
mento di misura della sfasatura e del grado di Diciamo subito che l'espressione algebrica ora
separazione stereo, per coloro che volessero ad- citata assume un significato vettoriale, cioè i se-
dentrarsi maggiormente nell'argomento, rispol- gnali S e D debbono essere considerati nei loro
veriamo alcuni concetti matematici o, comun- valori istantanei e non nei valori medi o effica-
que, teorici, relativi alla fasatura dei segnali ci. Perché soltanto in questo caso rimane vali-
e alla separazione. do quanto verrà ora asserito. Ed anche perché
Consideriamo due segnali elettrici di tensione, i due segnali, pure con uguale valore medio di
che denominiamo rispettivamente S e D per tensione, qualora non risultino perfettamente in
riferirci al canale sinistro e al canale destro. fase tra loro, danno origine ad un segnale dif-
Ebbene la separazione tra i due canali può es- ferenza S-- D diverso da zero.
sere espressa mediante la seguente formula ma- Analizzando brevemente l'espressione matema-
tematica: tica prima citata, si può dedurre che, quando i

L'utilizzazione di questo semplice ed economico dispositivo


consente di tenere sotto controllo l'efficienza di ogni riprodut-
tore stereofonico ad alta fedeltà. Con esso si evidenziano so-
prattutto l'effetto stereo, ossia il grado di separazione fra i due
canali, e la qualità di alcune parti della catena di amplificazione
audio.
6

T1 DI

SEC. I

PRIMI~ 4

RI Il 2
E SEC.2

Il Il
li e:-
02
DESTRA \Q)
3
COMUNE 0

5/NISTRAY

R2
"

I.
6
I Il
.4 •
5

PRIMI~ 4

iSEC2

T2 .._. -
3

Fig. 1 - Progetto del dispositivo di controllo dell'effetto stereofonico degli am-


pliflcatorl ad alta fedeltà. Con I due potenziometri R1 - R2 si regola la sensi-
bilità del circuito, ossia l'entità dei segnali inviati ai due avvolgimenti primari
del due trasformatori T1- T2. I risultati delle Indagini si leggono sul quadrante
del microamperometro a zero centrale.

170
-T1 c A

li..
c
g
z
Lu

Fig. 2 - Plano costruttivo dell'apparato di controllo dell'effetto stereo realizzato


su contenitore di lamiera con funzioni di schermo elettromagnetico ed elemen-
to conduttore della linea di massa. Il condensatore C1, pur avendo un valore
capacitivo elevato, non è di tipo elettrolitico. Il microamperometro è da 100
A - 0- 100 A. I due diodi al germanio sono collegati In antiparallelo.

< COMPONENTI j

Cl = 10 uF - 60 VI (non elettrolitico) R2 = 100 ohm (potenz. a variaz. lin.)


D1 = OA90 (diodo al germanio) A microamp. (100 A - a zero cent.)
D2 = OA90 (diodo al germanio) T1 = trasf. (vedi testo)
R1 = 100 ohm (potenz. a varlaz. lln.) T2 = trasf. (vedi testo)

due segnali S e D sono tra loro completamente uguali, ad esempio quando appartengono ad un
incorrelati, ovvero appartengono, ad esempio, a stesso disco monofonico, la differenza tra i due>
due segnali audio che non hanno alcun legame segnali risulta essere zero ed anche il rapporto
fra di loro, la somma vettoriale è uguale alla di separazione vale quindi zero.
differenza ed il rapporto di separazione vale 1. Sembrerebbe ora, dopo questa breve esposizione
Al contrario, quando i segnali sono tra loro analitica, che i valori del rapporto di separazi
TRASE
SINGLE
ENDED

SEC.I

FINALI

PPIM,

SC.2

Fig. 3 - I trasformatori montati


nel dispositivo descritto nel te-
sto possono essere di tipo SIN-
PILOTA GLE ENDED, di quelli fino a
qualche tempo fa montati nei
ricevitori radio ed attualmente
reperibili come parti di ricam-
bio od acquistabili presso l mer-
catl surplus.

ne se possano rimanere esclusivamente com- 1° - SEPARAZIONE = O


presi tra O ed 1. Ma ciò è vero soltanto per i
suoni stereofonici naturali. Perché nelle sale di 2° - SEPARAZIONE
registrazione sonora è possibile alterare i suoni
3°- SEPARAZIONE
mediante l'introduzione di sfasamenti artificiali,
che fanno assumere alla separazione stereo se
valori superiori all'unità. La prima condizione si ottiene ad esempio con
Come risultato pratico si ha la sensazione che la riproduzione di un disco monofonico e l'ef-
la sorgente del suono sia esterna allo spazio fetto risultante è. quello di avere un'unica sor-
compreso tra i due altoparlanti e ciò consente gente di segnale posizionato al centro dei ripro-
di realizzare artificialmente suoni che « nasco- duttori.
no » da un lato e «muoiono » nell'altro. La seconda condizione è quella della completa
separazione tra i due canali stereo. Ciascuna
sorgente stereo rimane pertanto assolutamente
LE TRE CONDIZIONI indipendente ed individuabile nel relativo ripro-
duttore acustico.
Si può ora ricapitolare quanto detto, ricordando La terza condizione è raggiunta in modo artifi-
che si possono avere tre condizioni fondamen- ciale. Ed è quella che offre la sensazione di a-
tali nella separazione stereo. Esse sono: scoltare il suono come se questo venisse gene-

172
rato al di fuori dello spazio compreso tra i ri- In pratica il circuito di figura I serve a genera-
produttori. re i segnali somma e differenza e a stabilire
quale, fra questi due, è predominante.
li risultato viene raggiunto tramite l'impiego di
PROGETTO DEL DISPOSITIVO due trasformatori (T 1 - T2) dotati di avvolgi-
menti secondari doppi e di pochi altri compo-
E veniamo ora alla presentazione del circuito del nenti.
dispositivo misuratore di separazione riportato Gli avvolgimenti dei due trasformatori sono tra
in figura 1. loro interconnessi in modo da ottenere la som-
Si tratta di un circuito in grado di stabilire, ma e la differenza dei segnali provenienti dal
con sufficiente precisione, il valore della sepa- canale destro e dal canale sinistro dell'amplifi-
razione stereo e di determinare, allo stesso tem- catore stereofonico. Questi due segnali vengono
po, la presenza di eventuali sfasature tra i se- quindi raddrizzati tramite i due diodi al germa-
gnali riprodotti dall'amplificatore. nio D l • D2, che sono di tipo 0A90 od equiva-
II misuratore è di tipo completamente passivo. lenti. II livellamento del segnale raddrizzato
Esso non richiede quindi alcuna tensione di ali- viene effettuato dal condensatore CI, che non è
mentazione per il suo funzionamento e neppure di tipo elettrolitico.
l'uso di componenti attivi quali i transistor, gli Poiché i due diodi al germanio Dl - D2 sono
integrati, ecc. collegati fra loro con polarità opposte, sui ter-

KIT PER LUCI STROBOSCOPICHE


L 12.850
Si possono far lampeggiare normali lam-
pade a filamento, diversamente colorate,
per una potenza complessiva di 800 W.
Gli effetti luminosi raggiunti sono vera-
mente fantastici.
E' dotato di soppressore di disturbi a
radiofrequenza.

Pur non potendosi definire un vero e proprio stroboscopio, questo apparato consente di trasfor-
mare il normale procedere delle persone in un movimento per scatti. Le lampade per illuminazione
domestica sembrano emettere bagliori di fiamma, cosi da somigliare a candele accese. E non
sono rari gli effetti ipnotizzanti dei presenti, che, possono avvertire strane ma rapide sensazioni.

Contenuto del kit:


• ti
n. 3 condensatori- n. 6 resistenze - n. 1 po-
I•
À. '
tenziometro- n. 1 impedenza BF - n. 1 zoccolo
per circuito integrato - n. 1 circuito integrato -
n. 1 diodo raddrizzatore - n. 1 SCR- n 1 cor-

et- done alimentazione con spina- n. 4 capicorda -


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Il kit per luci stroboscopiche, nel quale sono contenuti tutti gli elementi riprodotti nella foto, costa
L. 12.850. Per richiederlo occorre inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, asse-
gno bancario o c.c.p. n. 46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Vie P. Castaldi, 20
(Telefono 6891945).

173
I 6
PPIM. SEC.I
2 5

3 Fig. 4 - Schema pratico del trasfor-


matore, montato nell'apparato di con-
SE0.2 trollo della separazione stereo, com-
pleto di simbolismi, sigle e dati nu-
merici relativi agli avvolgimenti pri-
TRASFORM. mari e secondari.

minali del condensatore CI non vi sarà pre- che si tratti di completa separazione stereo. di
senza di tensione nel caso di uguaglianza tra i separazione parziale o nulla, oppure di arricchi-
segnali somma e differenza, ovvero quando la mento dei segnali con sfasamenti artificiali.
separazione stereo risulta uguale ad I. Le tre possibili indicazioni del microamperome-
In tali condizioni il microamperometro a zero tro sono:
centrale, collegato in parallelo con il condensa-
tore C 1, non viene sollecitato da alcuna tensio- lndice immobile - separazione stereo netta
ne ed il suo indice rimane immobile. Indice a destra - monofonia o scarsa se-
Nel caso invece di riproduzione monofonica, parazione
la separazione stereo vale zero e vale zero anche
Indice a sinistra - sfasamenti artificiali o
il segnale differenza S D. Pertanto la tensione
elettrica presente sui terminali del condensatore scarsa separazione
C 1 verrà totalmente stabilita dal segnale som-
ma S + O rivelato dal diodo D1 ed il micro- Naturalmente si suppone che l'indice dello stru-
amperometro fornirà un'indicazione positiva. mento devii a destra per i valori delle tensioni
Al contrario, quando per effetto di sfasamenti positive e a sinistra per quelli delle tensioni ne-
artificiali, il segnale differenza S - O risulta gative.
preponderante rispetto al segnale somma S + O,
la tensione sul condensatore C 1 diviene negativa
e l'indice dello strumento si sposta in senso op- REALIZZAZIONE PRATICA
posto a quello precedentemente descritto.
La realizzazione pratica del dispositivo descrit-
to si esegue secondo il disegno del piano costrut-
COMPORTAMENTO tivo di figura 2.
DEL MICROAMPEROMETRO Per essa si debbono innanzitutto acquistare due
trasformatori dotati di un avvolgimento prima-
Possiamo ora concludere la parte teorica del pre- rio e di due avvolgimenti secondari uguali. Po-
sente articolo dicendo che il microamperometro tranno quindi andar bene i trasformatori di tipo
può offrire tre indicazioni diverse, a seconda SINGLE ENDED, che vengono venduti come

174
ricambi per apparecchi radioriceventi. Questi ra di valori delle tensioni alternate, si misurano
trasformatori, che attualmente non vengono più i valori delle tensioni presenti sugli avvolgimen-
adottati, si possono trovare anche nei mercati ti secondari i quali, salvo piccolissime differen-
surplus. In figura 3 abbiamo illustrato il tra- ze, dovranno risultare uguali. Poi si misura la
sformatore SINGLE ENDED. tensione presente tra il terminale 5 del trasfor-
In ogni caso lo schema pratico del trasformatore matore T2 ed il terminale 6 del trasformatore
è quello riportato in figura 4, in cui si notano i TI. E questa misura dovrà fornire un valore
terminali dei vari avvolgimenti con la relativa doppio di quello della tensione di ciascun av-
numerazione. volgimento. Se così non fosse, si dovranno in-
Facciamo notare che risulta estremamente im- vertire i collegamenti in uno soltanto dei due
portante, all'atto del montaggio dei trasformato- avvolgimenti secondari interessati dalla misura
ri TI - T2, che si rispettino le fasi degli avvol- ora descritta, per esempio i terminali 5-6 del
gimenti, per cui, ad esempio, non è assoluta- trasformatore TI.
mente possibile scambiare tra loro i terminali Analoga misura dovrà essere effettuata tra il
5 e 6. terminale 3 del trasformatore T2 ed il termi-
Nel caso in cui appaia impossibile individuare nale 4 del trasformatore TI. Il risultato in tal
con sicurezza i terminali di inizio avvolgimen- caso dovrà essere quello di una tensione nulla.
to e quello di fine avvolgimento, si potranno Diversamente, occorrerà invertire i collegamen-
collegare, dopo aver realizzato il dispositivo, en- ti di un solo avvolgimento secondario. A questo
trambi gli ingressi dell'apparato ad un generato- punto si può dire che i due trasformatori sono
re di segnali, posizionando i due controlli di sen- sicuramente in fase e che il dispositivo è pronto
sibilità sul massimo valore (R1- R2). Quindi, per svolgere le sue funzioni di misuratore di se-
con l'aiuto di un tester, commutato nella misu- parazione stereo.

REGOLATORE DI POTENZA
IN SCATOLA
Con questo dispositivo è possibile
DI MONTAGGIO
controllare:

1 - La luminosità delle lampade e dei


L. 11.50
lampadari, abbassando o aumen-
tando, a piacere, la luce artificiale.

2- La velocità di piccoli motori elet-


trici.

3- La temperatura di un saldatore.

4 - La quantità di calore erogata da


un forno, da un fornello elettrico·
Potenza elettrica controllabile:
o da un ferro da stiro.
700 W (circa)

La scatola di montaggio del REGOLATORE DI POTENZA costa L. 11.500. Per richiederla occorre in-
viare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 citan-
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177
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SENSIBILITA': 10 uV ± 15 V

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satore elettrolitico - N. 1 condensatore variabile ad aria- N. 3 transistor - N. 1
circuito stampato - N 1 potenziometro - N. 1 supporto bobine con due avvolgi-
menti e due nuclei- N. 6 ancoraggi-capicorda N. 1 spezzone filo flessibile.
Nel kit non sono contenuti: la cuffia necessaria per l'ascolto, gli elementi per la
composizione dei circuiti di antenna e di terra e la pila di alimentazione.

La scatola di montaggio del ricevitore per onde corte, contenente gli elementi sopra elencati, può
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bancario, circolare o c.c.p. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20 (Tele-
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Piccolo mercato del lettore Piccolo mercato del lettore

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to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

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-~ -- --------

PER I VOSTRI INSERTI


I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatel1o)

- ~- ----- -
- ------- -- ~---

-- -- --- --- --- ---

_________ ..,. -~ -
----- ..
- -·
I
Inserite il tagliar.do in una busta e spedite a: I
ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute •
Via Zuretti, 52 - MILANO

180
LA POSTA DEL LETTORE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

CONVERTITORE VHF tevolissimi vantaggi. Con esso, infatti, si ottie-


ne una grande riduzione di spazio occupato, si
Sul fascicolo di gennaio di quest'anno è apparso ha la possibilità di pilotare la sintonia tramite
un articolo che per me è stato interessantissimo: la tensione, eliminando i fenomeni di slitta-
quello relativo alla costruzione di un convertito- mento di frequenza dovuti alla capacità aggiun-
re per l'ascolto della gamma aeronautica. Già da tiva introdotta dalla mano dell'operatore e si
tempo aspettavo la pubblicazione di un tale realizza un comando automatico della capaci-
progetto, essendo io in possesso di un ottimo tà. Questi, dunque, ed altri ancora sono i mo-
ricevitore per onde medie e non volendo costrui- tivi che ci hanno indotto a preferire l'uso del
re uno dei tanti ricevitori a superreazione, da diodo varicap a quello del condensatore varia-
voi presentati in vari fascicoli arretrati, che bile meccanico. E vogliamo anche ricordarle che
sempre si sono rivelati, a detta di alcuni amici, i diodi varicap, soprattutto quelli da noi pre-
dei dispositivi molto critici. Ora, tuttavia, non scritti per la realizzazione ciel convertitore in
mi è possibile ponare a compimento il mio la- banda aeronautica, non sono affatto critici e
voro, perché presso i rivenditori di componen- possono quindi essere sostituiti, senza alcun ti-
ti elettronici della mia città non sono reperibili mare cli incorrere nell'insuccesso, con modelli
i due diodi varicap da voi prescritti. Eccomi anche soltanto similari, perché di essi non è
dunque costretto a scrivervi per chiedervi con richiesta l'equivalenza. Tuttavia, qualora lei
quali altri modelli si possono sostituire quei proprio lo volesse, potrà sempre ricorrere al
diodi e, al limite, con che tipo di condensatore montaggio di un condensatore variabile doppio
variabile. eia 20 + 20 pF, oppure da SO + 50 pF. pur-
PAGANI ALDO ché di ottima qualità e con isolamento ad aria.
Rimini Ma siamo certi che tale sostituzione potrà
crearle qualche problema per la nuova messa
in gamma del circuito, imponendole. ad esem-
Rispetto al tradizionale ed ingombrante conden- pio, un ritocco alla spaziatura delle spire della
satore variabile, il diodo varicap presenta no- bobina di sintonia.

181
Transistor Darlington

Ho acquistato presso un negozio di rivendita di Si tranq :illizzi, perché ha fatto certamente un


materiali elettronici di occasione un pacco di buon affare, in quanto i BUX37 sono degli ot-
transistor, fra i quali erano molti BUX37. A ca- timi componenti, destinati principalmente al
sa ho voluto provare l'integrità di questi ele- controllo delle accensioni elettroniche per au-
menti attraverso il sistema più semplice del te- tovetture. Le loro caratteristi che sono: V ce =
ster. E mi sono subito accorto che esisteva sem- 400 V; le = 15 A; Jbmax. = 4 A; Pot. = 35
pre conduzione tra collettore ed emittore, co- W. Si tratta di transistor di tipo Darlington,
me se tali elettrodi fossero in cortocircuito. Tra nel cui contenitore sono integrati contempora-
base ed emittore, invece, l'indicazione dell'ohm- neamente due transistor, uno pilota ed uno di
metro non scendeva mai al di sotto dei 200 potenza e ciò consente un elevato guadagno del
ohm in entrambi i sensi di prova. li rivenditore, dispositivo. Come può notare nello schema qui
da me interpellato, mi ha assicurato che si trat- riportato, nello stesso contenitore sono pure pre-
ta di materiale nuovo e quindi sicuramente fun- senti un diodo di protezione e due resistenze di
zionante. Qual è il vostro giudizio in propo- polarizzazione. Proprio a questi componenti si
sito? deve il comportamento da lei riscontrato con il
BALESTRA RENATO tester.
Bologna

ROUNDING LIGHT IN SCATOLA DI MONTAGGIO

L. 24.000
LAMPEGGIATORE SEQUENZIALE
L'uso di luci diversamente colorate ed il loro
accorto collegamento, in serie o in parallelo.
che consente l'inserimento di alcune cen-
tinaia di lampadine-pisello, è determinante
per la creazione di un ambiente suggestivo
e fantasmagorico.

Caratteristiche:

Potenza elettrica pilotabile su ciascun ca-


nale: 200 +- 250 W aumentabile fino a 800 W
con opportuni radiatori.

La frequenza della successione dei lam-


peggii è regolabile a piacere.

Su ciascuno degli otto canali si possono • Per l'albero di Natale


collegare otto lampadine, oppure otto grup-
pi di lampadine in un quantitativo superio- • Per insegne pubblicitarie
re ad alcune centinaia. • Per rallegrare le feste

La scatola di montagglo del Lampegglatore sequenziale costa L. 24.000 (nel prezzo sono
comprese le spese di spedizione). Per richiederla occorre Inviare anticipatamente l'Importo
a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.cp. N. 46013207 Intestato a: STOCK RADIO -
20124 MILANO - VIa P. Castaldi, 20 - Telet. 6891945.
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e 1400 0n
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MODERNO RICEVITORE DEL PRINCIPIANTE


CON INTEGRATO
PER ONDE MEDIE
PER MICROFONO
PER PICK UP

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 14.750 (senza altoparlante)
L. 16.750 (con altoparlante)

CARATTERISTICHE:
Controllo sintonia: a condensatore variabile • Controllo volume: a potenziometro - 1' Entrata BF:
500 +-50.000 ohm - 2° Entrata BF; 100.000±1 megaohm - Alimentazione: 9 Vcc - Impedenza d'u-
scita: 8 ohm - Potenza d'uscita: 1 W circa.

Il kit contiene: 1 condensatore variabile ad aria - 1 potenziometro di volume con interruttore in-
corporato • 1 contenitore pile • 1 raccordatore collegamenti pi1e • 1 circuito stampato • 1 bobina
sintonia • 1 circuito integrato -· 1 zoccolo porta Integrato • 1 diodo al germanio • 1 commutatore
. 1 spezzone di filo flessibile • 1 O pagliuzze capicorda • 3 condensatori elettrolitici- 3 resistenze
- 2 viti fissaggio variabile.

Tutti i componenti necessari per la realizzazione del moderno ricevitore del principiante sono con-
tenuti In una scatola di montagg io approntata In due diverse versioni: a L. 14.750 senza altoparlan-
te, aL. 16.750 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente gli im-
porti a mezzo vaglia postale, assegno bancario, assegno circolare o c.c.p. n. 46013207 intestato a:
STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20 (Telet. 6891945).

183
Un lampeggiatore particolare C4, si potranno ottenere differenti tempi di at-
tacco e stacco. Il transistor TR4 dovrà essere
Mi servirebbe un lampeggiatore, in grado di pi- montato su un radiatore di calore, soprattutto
lotare direttamente una lampadina a bassa ten- se il funzionamento del circuito sarà continua-
sione, possibilmente a 12 V, con potenza di al- tivo.
cuni watt, ma con la particolarità di variare
gradualmente la luminosità della lampadina, sia COMPONENTI
in fase di accensione, sia in fase di spegnimen-
to. E' possibile raggiungere un tale risultato Condensatori
con un circuito sufficientemente semplice per c1 10 F- 16 VI (elettrolitico)
un principiante? C2 10 F- 16 VI (elettrolitico)
Cc3 22 F- 16 VI (elettrolitico)
GAUDENZI CLAUDIO C4 47 µF - 16 VI (elettrolitico)
Padova
Resistenze
Lo schema qui riportato consente di realizzare R1 = 3.300 ohm
il suo programma. I due transistor TR 1- TR2 R2 = 180.000 ohm
sono montati in un classico circuito multivibra- R3 = 180.000 ohm
R4- 3.300 ohm
tore astabile e compongono l'elemento di con-
trollo dell'oscillazione. I due transistor TR3 -
R5 = 22.000 ohm
TR4 costituiscono gli elementi piloti di potenza
R6 = 22.000 ohm (trimmer)
della lampada. L'attacco e lo stacco graduali Varie
sono ottenuti attraverso un filtro passa basso TR1 = BC107
composto da R5- R6- C3- CA. Il trimmer R6 TR2 = BC107
regola la velocità di variazione della luminosità TR3 = 2N1711
e deve essere regolato in modo che la lampada TR4 = 2N3055
LP possa raggiungere comunque il valore mas- LP = lampada (12 V- 10 Wmax.)
simo di luminosità. Variando i valori di C3 e S1 = interrutt.

AMPLIFICATORE • ABF 81
In scatola di montaggio
L 18.500

CARATTERISTICHE: DA UTILIZZARE:
POTENZA DI PICCO: 12 W In auto con batteria a 12 V
POTENZA MUSICALE: 49 W In versione stereo
ALIMENTAZIONE: 9Vcc- 13Vcc- 16 Vcc Con regolazione di toni alti e bassi
Con due ingressi

Per richiedere la scatola di montaggio dell'« Amplificatore - ABF81 » occorre inviare anticipata-
mente l'Importo di L. 18.500 a mezzo vaglia postale, assegno bancario, assegn o circolare o
c.c.p. 46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Vla P. Castaldi, 20 (telet. 6891945).

184
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KIT PER OROLOGIO DIGITALE


L. 25.500
ALCUNE PRESTAZIONI DEL MODULO
- Visualizzazione delle ore e dei minuti su
display da 0,5" (pollici).
2 - Indicazioni su 12 o 24 ore.
3- Le funzioni possibili sono sei: ora e minuti
- secondi- sveglia - pisolo - spegnimento
ritardato - test dei display.
4 - Soppressione degli zeri non significativi;
per esempio 3 : 24 anziché 03 : 24.
5 - Indicazione di sveglia inserita.
6 Lampeggio display per insufficiente tensione
di alimentazione.
7 Possibilità di regolazione dello spegnimento
ritardato sino a 59 minuti. Questo kit consente a chiunque, anche ai prin-
8 Possibilità di rieccitazione automatica della cipianti di elettronica, di realizzare un moderno
sveglia dopo 9 minuti. orologio numerico a display. I più preparati, poi,
9 - Nota a 800 Hz, pulsante a 2 Hz per la sveglia.
potranno, con l'aggiunta di pochi altri elementi,
10 - Possibilità di pilotaggio diretto di un alto-
quali I pulsanti, I conduttori, le fotoresistenze, i
parlante da 8 + 16 ohm.
t1- Possibilità di agire direttamente sull'alimen- trimmer, le resistenze, ecc., estendere le funzio-
tazione dei ricevitori radio con linea positiva ni più elementari del modulo alla composizione di
o negativa a massa. sistemi più complessi ma di grande utilità pratica.

Il kit dell'orologio digitale costa. 25.500.Per richiederlo occorreInviare anticipatamente l'importo


e mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 intestato e: STOCK RADIO - 20124
MILANO· Via P. Castaldi, 20 (Telet. 6891945).
PROVAZENER ster, commutato su una portata voltmetrica e
collegato in parallelo allo zener in prova, le
Con il tester, commutato sulle portate ohmme- consentirà di valutare la tensione caratteristi-
triche, ho tentato, inutilmente, di controllare ca. Ruotando lo zener in senso opposto, si dovrà
l'integrità di alcuni diodi zener. Potreste pubbli- leggere una tensione di 0,6 + 0,8 V, mentre
care lo schema di un semplice circuito che con- nell'altro senso si leggerà il valore della ten-
senta di effettuare delle prove rapide su tali sione di zener sino a 24 V circa.
componenti?
BERTOLOZZI ROMANO
Venezia
COMPONENTI

Gli schemi più semplici degli strumenti di mi- Cl = 470 F - 60 VI (elettrolitico)


sura e controllo sono quelli che maggiormen- 1 = 3.300 ohm
te interessano tutti i lettori. Per questo motivo
R2 = 270 ohm
l'accontentiamo, proponendole la realizzazione
R3 = 5.000 ohm (potenz a variaz. lin.)
D1-D2-D3- D4 = 4 x 1N4007 (ponte raddrizz.)
di un generatore di corrente costante, regolabile DZ1 = diodo zener (6,2 V)
tramite il potenziometro R3, adattabile ai vari TR1 =
2N2905
tipi di diodi zener attualmente esistenti. Il te- T1 =
trasf. d'alim. (220 V - 24 V - 0,1 A)

TRASMETTITORE DIDATTICO PER ONDE MEDIE


in scatola di montaggio a L. 14.800
CARATTERISTICHE

Banda di frequenza 1,1+ 1,5 MH


Tipo di modulazione in ampiezza (AM)
Alimentazione 9 + 16 Vcc
Corrente assorbita 80 +- 150 mA
Potenza d'uscita 350 mW con 13,5 Vcc
Profondità di mod. 40%/, circa
Impedenza d'ingresso superiore ai 200.000 ohm
Sensibilità d'ingresso regolabile
Portata 100 m. + 1 Km.
Stabilità ottima PER I
COLLEGAMENTI
Entrata micro piezo, dinamico
SPERIMENTALI VIA RADIO
e pick-up
IN FONIA, DEL PRINCIPIANTE

La scatola di montaggio del TRASMETTITORE DIDATTICO costa L. 14.800. Per richiederla occorre
inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207,
citando chiaramente l'indicazione «kit del TRASMETTITORE DIDATTICO» ed intestando a: STOCK
RADIO - 20124 MILANO- Via P. Castaldi, 20 (Telet. 6891945). Nel prezzo sono comprese le spese di
spedizione.

186
R2 R3

OZ I

RETE

t.'
DO/DO ZENER
IN PROVA

INVERTER PER BATTERIE LA SCATOLA


12 Vcc - 220 Vca - 50 W
DI MONTAGGIO
COSTA

L 28.500

Una scorta di energia


utile in casa
necessaria in barca,
in roulotte, in auto,
in tenda.

Trasforma la tensione continua della batteria d'auto in tensione alternata a 220 V.


Con esso tutti possono disporre di una scorta di energia elettrica, da utilizzare
in caso di interruzioni di corrente nella rete-luce.

La scatola di montaggio dell'INVERTE R costa L. 28.500. Per richiederla occorre inviare anticipata-
mente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 intestato a: STOCK
RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945).

187
AMPLIFICATORE INTEGRATO
NOVITA' ASSOLUTA Su una scheda elettronica, destinata ad impie-
go in autoradio, ho notato la presenza di uno
strano dispositivo, somigliante ad un transi-
La penna dell'elettronico dilettante stor di potenza e siglato ESM222R. Sapreste
dirmi di che cosa si tratta?
CARRUBBA GIACOMO
Catania

L.4.000 Il componente da lei notato è prodotto dalla


SESCOSEM ed è un integrato che svolge tutte
le funzioni di un amplificatore di BF, con una
potenza d'uscita di ben 10 W a 14 V di alimenta.
zione e 2 ohm di carico. Il guadagno in ten-
sione varia da 34 a 46 dB, a seconda dello sche-
ma applicativo adottato. Il componente è di-
sponibile in un contenitore di potenza da fis-
sare su radiatore di calore e risulta protetto da
cortocircuiti e sovratemperature. Per comple-
tezza di tale presentazione pubblichiamo il di-
segno del contenitore e uno schema applicati-
vo consigliato dalla Casa.

CON QUESTA PENNA


APPRONTATE I VOSTRI
CIRCUITI STAMPATI

Questa penna permette di preparare i circuiti stampati


con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo
aspetto esteriore è • quello di una penna con punta
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan- ESM 222 R
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione (VISTO DA SOPRA)
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal- I

mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-


risce perfettamente al rame.

COMPONENTI
NORME D'USO CARATTERISTICHE

Tracciare il circuito su una La penna contiene un di- Condensatori


lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola
C1 - 100.000 pF
sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga C2 = 100 F - 16 VI (elettrolitico)
minuti, quindi immergerla
nella soluzione di attacco
durata eliminando evapora-
zioni quando non viene
C3 = 100 F - 16 VI (elettrolitico)
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non· con- C4 470 pF
lastra dalla soluzione, si
noterà che il circuito è in
tiene un semplice tampo-
ne imbevuto, ma è comple- C5 = 68 pF
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di Inchio- C6 = 220 F - 16 VI (elettrolitico)
quindi togliere l'inchiostro
con nafta solvente e la
stro. Per assicurare una
scrittura sempre perfetta,
C7 = 2.000 µF • 32 VI (elettrolitico)
lastra del circuito è pron- la penna è munita di una
ta per l'uso. punta di ricambio situata Resistenze
nella parte terminale.
R1 = 1 megaohm
R2 = 270 ohm
R3 = 100 ohm
La PENNA PER CIRCUITI STAMPATI deve essere ri- R4 = 1 ohm
chiestaa: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Ca-
•• ... 8891946), Invi
•. • • ;, . : {rei .. •.nclo anticipatamente Varie
[ .- dlL.4.000 a mezzo vaglia postale, assegno IC1 ESM 222 R
r'-. c.c.p. 46013207.
, o n

prese le spese di sped izione.


. prezzoN e l s o no co m -

AP = altoparlante (2 ohm)

188
KIT PER LAMPEGGII PSICHEDELICI
L 15.200
Un nuovo sistema di funzionamento che
evita di mettere le mani sul riproduttore
audio.

Non occorrono fili di collegamento, per-


ché basta avvicinare il dispositivo a qual-
siasi sorgente sonora per provocare una
sequenza ininterrotta di suggestivi lam-
peggii psichedelici.

CARATTERISTICHE Circuiti a quattro canali separati indipendenti.


Corrente controllabile max per ogni canale: 4 A
Potenza teorica max per ogni canale: 880W
9 Potenza reale max per ogni canale:
Alimentazione:
100 --;- 400 W
220 V rete-luce

Tutti I componenti necessari per la realizzazione del sistema di «LAMPEGGI PSICHEDELICI» sono
contenuti In una scatola di montaggio posta In vendita al prezzo di L.. 15.200. Le richieste debbono
essere fatte Inviando anticipatamente l'importo a mezzo vagile postale, assegno bancario, asse-
gno circolare o c:.c.p. n. 46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20
(Telef. 8891945). •

189
MISCELATORE A DUE CANALI pedenza d'uscita è di 3.000 ohm circa, ossia
di un valore che consente collegamenti anche
Vorrei miscelare, tra loro, i segnali provenienti lunghi tra adattatore ed amplificatore di bassa
da due microfoni piezoelettrici ed inviarli suc- frequenza, con ridotti rischi di captazione di
cessivamente, con un cavo lungo venti metri ronzio.
circa ad un amplificatore audio, che è sprov-
visto di ingresso ad alta impedenza. Mi servi-
rebbe pertanto un circuito in grado di misce-
lare i segnali e di adattare l'impendenza d'in- COMPONENTI
gresso ad un valore attorno ai 4.000 ohm. Po-
treste aiutarmi? Condensatori
ATTARDI GIOVANNI C1 = 100.000 pF
Firenze C2 - 100.000 pF
C3 = 100.000 pF
C4 = 47 F - 16 VI (elettrolitico)
Le presentiamo un semplicissimo circuito di Resistenze
miscelatore-adattatore di impedenza, che mon- R1 1 megahom
ta due transistor FET quali elementi attivi. Le R2 3.300 ohm
due resistenze R1-R3, qualora lei lo ritenesse R3 1 megaohm
opportuno, potranno essere sostituite con due R4 220 ohm
potenziometri a variazione logaritmica, di Varie
ugual valore, onde disporre di una regolazione TR1 2N3819
separata del livello di ciascun microfono. L'im- TR2 2N3819

IL RICEVITORE CB
in scatola di montaggio
a L. 15.500

Tutti gli appassionati della Citi-


zen's Band troveranno in questo
kit l'occasione per realizzare,
molto economicamente, uno stu-
pendo ricevitore superreattivo,
ampiamente collaudato, di conce-
zione moderna, estremamente
sensibile e potente.

Caratteristiche elettriche

Sistema di ricezione: in superreazione - Banda di ricezione: 26+28 MHz - Tipo di sintonia: a va-
ricap - Alimentazione: 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con volume max.
in assenza di segnale radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo) -
Potenza in AP: 1,5 W

La scatola di montaggio del RICEVITORE CB contiene tutti gli elementi illustrati in figura, fatta ecce-
zione per l'altoparlante. II kit è corredato anche del fascicolo di ottobre '76 in cui è presentato l'arti-
colo relativo alla descrizione e al montaggio dell'apparecchio. Le richieste debbono essere fatte in-
viando anticipatamente l'importo di L. 15.500 a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p.
n. 46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO • Via P. Castaldi, 2 {Telef. 6891945).

190
R4
. R2 Il
CJ

Cl
I
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TR2

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Il ca
ENTR./(r

ENTR.2(,.) . ( 2C Il
]]

SALDATORE
ISTANTANEO
Tempo di riscaldamento 5 sec.
220 V - 100 W
Illuminazione del punto di lavoro

Il kit contiene: 1 saldatore istantaneo (220 V - 100 W) - 2 punte rame di ricambio


- 1 scatola pasta saldante - 90 cm di stagno preparato in tubetto - 1 chiave per
operazioni ricambio - punta saldatore

L. 12.500
per lavoro intermittente e per tutti i tipi di saldature de,I principiante.

Le richieste del saldatore istantaneo debbono essere fatte a: STOCK RADIO - 20124 MILANO -
Via'P. Castaldi , 20 (Telef. IIIIÌ45), tnvlando anticipatamente l'importo di L. 12.500 a muzo vaglia
postale, assegno bancario o c.o.p. n. 46013207 (spese di spedizione comprese).

191
Nuova offerta speciale!

IL PACCO DEL PRINCIPIANTE


Una collezione di dodici fascicoli arretrati accuratamente selezionati fra quelli che hanno
riscosso il maggior successo nel tempo passato.

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'ELETTRONICA ELfflROIICA
~-= 't,.: ,...._., PUTJCI
zr-; PRATICA
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Clii
·• l 'IITIIUTD
.rlllcaJS

l. 9.500
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta, è impegnato nella ricerca degli elementi
didattici introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero,
abbiamo approntato un insieme di riviste che, acquistate separatamente, verrebbero a co-
stare L. 2.000 ciascuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 24.000, si possono avere
per sole L. 9.500.
IN SCATOLA
ALIMENTATORE DI MONTAGGIO
PROFESSIONALE L. 34.000
e STABILIZZAZIONE PERFETTA FRA 5,7 e 14,5 Vcc e CORRENTE DI LAVORO: 2,2 A

Di facilissima costruzione e di grande utilità nel la-


boratorio dilettantistico, l'alimentatore stabilizzato e
dotato di una moderna protezione elettronica, che
permette di tollerare ogni eventuale errore d'impie-
go del dispositivo, perché la massima corrente d'u-
scita viene limitata automaticamente in modo da pro-
teggere l'alimentatore da eventuali cortocircuiti.
r ,
v
da
CARATTERISTICHE
Tensione d'entrata: 220 Vca
Tensione d'uscita (a vuoto): regolabile fra 5,8 e
14,6 Vcc
Tensione d'uscita (con carico 2A): regolabile fra
5,7 e 14,5 Vcc

-
Stabilizzazione: - 100 mV
Corrente di picco: 3 A
Corrente con tensione perfettamente stabilizzata
2,2 A (entro - 100 mV)
Corrente di cortocircuito: 150 mA

il kit dell'alimentatore professionale


contiene:
n, 10 Resistenze + n. 2 presaldate sul voltmetro
n. 3 Condensatori elettrolitici
n. 3 Condensatori normali
n. 3 Transistor
n. t Diodo zener
''

n. 1 Raddrizzatore -
n. 1 Dissipatore termico (con 4 viti, 4 dadi, 3 rondelle
e 1 paglietta) e
n. 1 Circuito stampato
n. 1 Bustina grasso di silicone
n. 1 Squadretta metallica (4 viti e 4 dadi)
.n. 1 Voltmetro (con due resistenze presaldate)

n.
n.
il

2 Boccole (rossa-nera)
',-

t -
1 Cordone di alimentazione (gommino-passante)

n. Lampada-spia (graffetta fissaggio)


n. Porta-fusibile completo
n. Interruttore di rete
n. Manopola per potenziometro
n. Potenziometro (rondella e dado)
n. Trasformatore di alimentazione (2 viti, 2 da
rondelle)
n. Contenitore in ferro verniciato a fuoco (2
tofilettanti)
n. 1 Pannello frontale serigrafato
n. 7 Spezzoni di filo (colori diversi)
n. 2 Spezzoni tubetto sterling
MICROTRASMETTITORE
FM CON CIRCUITO
INTERRATO
CARATTERISTICHE

Tipo di emissione in modulazione di frequenza


Gamma di lavoro 88 + 108 MHz
Potenza d'uscita 10 + 40 mW
Alimentazione con pila a 9 V
Assorbimento 2,5 + 5 mA
Dimensioni 5,5 x 5,3 cm (esci. pila)

Funzionamento garantito anche per i principianti - Assoluta semplicità di montaggio -


Portata superiore al migliaio di metri con uso di antenna.

in scatola di montaggio
L 9.700
Gli elementi fondamentali, che ca-
ratterizzano il progetto del microtra-
smettitore tascabile, sono: la mas-
sima semplicità di montaggio del
circuito e l'immediato e sicuro fun-
zionamento. Due elementi, questi,
che sicuramente invoglieranno tut-
ti i principianti, anche quelli che
sono privi di nozioni tecniche, a
a- costruirlo ed usarlo nelle occasio-
ni più propizie, per motivi profes-

- sionali o sociali, per scopi protet-


tivi e preventivi, per divertimento.
-

RIVISTA MENSILE PER GLI APPASSIONATI


DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE
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PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3/70
ANNO Xl - N. 4 - APRILE 1982 L. 1.800

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OSCILLATORE MODULATO
mod. AM/FM/30
CARATTERISTICHE TECNICHE
GAMME A B c D
IL DECENNALE
RANGES 100±400Kc 4001200Kc 1,1:3,8Mc 3,5:-12Mc

GAMME E F G Ricorre, questo mese, il decennale della fondazione di


RANGES 12+40Mc 40+130Mc 80+260Mc Elettronica Pratica. Ed inizia quindi, da oggi, l'undicesi-
mo anno di vita di questo periodico. Con l'immutata vo-
.'I
., •• ·•.\·1~·

/· 11·
'

TESTER ANALIZZATORE - mod. ALFA


lontà ed il fermo proponimento di continuare, il più a lun-
go possibile, la mensile e costante fatica. Pur attraverso
(sensibilità 20.000 ohm/volt)
•·-· -,, -~ • ,11 quel continuo superamento di difficoltà, che diviene sem-
"y
"""'"' ... ,.. . - '> - ° .Ìì i
NOVITA'
pre più acuto, di giorno in giorno, ma che in parte è insito
nella natura di ogni pubblicazione. Giacché tutte le ener-
ASSOLUTA! gie sono rimaste integre o, addirittura, sono uscite raf-
Questo generatore, data la sua larga banda di frequen- Questo tester forzate dai dieci anni di operosità, umile ma intensa, du-
za consente con molta facilità l'allineamento di tutte
le apparecchiature operanti in onde medie, onde lun-
analizzatore è rante i quali, con un linguaggio semplice e comprensibile
interamente protetto
ghe, onde corte, ed in tutta la gamma di VHF. II qua- a tutti, pensiamo d'aver interessato uomini d'ogni età,
drante delle frequenze è di grandi dimensioni che con- da qualsiasi
sente una facile lettura. errore di manovra
he hanno voluto trascorrere saggiamente e vantaggiosa-
Dimensioni: 250x170x90 mm
o di misura, mente il tempo libero, o hanno cercato di perfezionare
che non provoca talune conoscenze tecniche acquisite altrove e in prece-
CARATTERISTICHE TECNICHE
alcun danno al denza. Uomini che possono averci abbandonato, per es-
circuito interno.
Tensioni continue
sere entrati in un ordine di studi superiori, ma che indub-
: 100 mV-2V-5V-50V-200V - 1.000 V
Tensioni alternate 10V-25V-250 V - 1.000 V L. 35.500 biamente, ascoltandoci, apprezzandoci ed amandoci fin
Correnti continue : 50 A- 0,5mA - 10mA - 50mA - 1A dal primo numero della rivista, hanno decretato il pieno
Correnti alternate : 1,5 mA - 30 mA - 150 mA - 3 A uccesso del11irnp.resa., invitando altri e più numerosi let-
Ohm 2x1-2x100- 2x1.000 Ottimo ed originale strumento di misure appositamente stu-
diato e realizzato per i principianti. tori ad avvicinarci e seguirci con dedizione, appassionata-
Volt output 10 Vca - 25Vca - 250 Vca - 1.000 Vca
Decibel 22 dB- 30 dB - 50 dB - 62 dB La protezione totale dalle errate inserzioni è ottenuta me- mente. A quei vecchi lettori, dunque, rivolgiamo il più
Capacità da O a 50 F - da O a 500 F diante uno scaricatore a gas e due fusibili. sentito ringraziamento. Ai nuovi lettori, invece, assicuria-
CARATTERISTICHE GENERALI mo che faremo sempre di tutto per mantenere vivo lo
Assoluta protezione dalle errate manovre dell'operatore. - Scala a specchio, sviluppo scala mm. 95.- Garanzia di fun- scambio reciproco di idee, per sollecitare la collaborazio-
zionamento elettrico anche in condizioni ambientali non favorevoli. - Galvanometro a nucleo magnetico schermato con- ne attiva, per porgere l'orecchio ad ogni suggerimento,
tro i campi magnetici esterni. - Sospensioni antiurto. - Robustezza e insensibilità del galvanometro agli urti e al tra-
sporto. - Misura balistica con alimentazione a mezzo batteria interna. per sensibilizzare sempre di più, noi ed il pubblico, al pia-
cere dell'elettronica, al <li là dei livelli normalmente pro-
posti da altre espressioni editoriali od analoghe organiz-
SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali)
Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmente adatto per localizzare velocemente i guasti nei ra- zazioni. Con la speranza di essere sempre confortati da un
dioricevitori, amplificatori, fonovaligie, autoradio, televisori. equilibrato giudizio di chi ci legge, del tecnico e di quanti,
nell'avventura dell'elettronica, trovano quelle soddisfa-
<-ca a5 [AUNHÉR
-- - J . zioni e quelle gioie che ollrono distensione e interesse.
CARATTERISTICHE TECNICHE,
MOD. RADIO L 10.500 CARATTERISTICHE TECNICHE,
MOD. TELEVISIONE L. 10.900
Frequenza 1 Kc Frequenza 250 Kc
Armoniche fino a 50 Mc Armoniche fino a 500 Mc
Uscita 10,5 V eff. Uscita 5 V eff.
30 V pp. 15 V eff.
Dimensioni 12 x 160 mm Dimensioni 12 x 160 mm
Peso 40 grs. Peso 40 grs.
Tensione massima Tensione massima
applicabile al puntale 500 V applicabile al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della batteria 50 mA
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degli apparati elettronici mensilmente presentati e descritti in questo perio-
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re la certezza di ricevere mensilmente, a casa vostra, il periodico che, a vol-
te, diviene introvabile nelle edicole.
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razionale, ai vostri montaggi, non rinunciate al contenitore che
Elettronica Pratica offre in regalo a tutti coloro che sottoscrivo-
no un nuovo abbonamento o a chi rinnova quello scaduto. E ri-
cordate che il box è più volte utilizzabile e adattabile ad un gran ALLA PAGINA SEGUENTE SONO RIPORTATI
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Per l'Italia
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sce il diritto di ricevere dodici fascicoli della rivista e, in regalo, un box per IN COPERTINA - Compaiono I montaggi relativi
montaggi elettronici. L'abbonamento per l'estero, invece, non prevede alcun ai due progetti di maggior spicco presentati
dono. in questo fascicolo: la sezione ad alta frequen-
za del trasmettitore a modulazione dl frequen-
za, più in alto, e il temporizzatore retriggerabile,
con uscita In relé, adatto per la realizzazione
di antifurti, controlli di luci e apparati civili e
industriali.
La durata dell'abbonamento è annuale
con decorrenza da qualsiasi mese dell'anno editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico

MODALITA' Per sottoscrivere un nuovo abbona-


mento, o per rinnovare quello scadu-
to, occorre inviare il canone tramite
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LA POST A DEL LETTORE


238

243
stituiscono.
-
TIMER 2'' • 5

E un dispositivo retriggerabile.

Abbinato con segnalatori ottici


od acustici, questo temporizzatore,
E un dispositivo retriggerabile.
semplice ed economico, può fungere
da antifurto. Ma le sue pratiche
applicazioni sono innumerevoli e si
estendono dai più comuni usi civili
UN TIMER DILETTANTISTICO po di consentire il controllo automatico del mo-
a quelli industriali. tore elettrico di quest'ultima.
Quello presentato in queste pagine è certamente Facendo in modo che l'ingresso del timer venga
un timer per uso dilettantistico, che potrà dive- « triggerato » dai segnali in arrivo alla telescri-
nire assai utile nel procedimento di avvio di vente, e collegando il relé del timer al motore
11 temporizzatore è un apparato molto utile allo VARI TIPI DI TIMER piccoli motori elettrici, in taluni impianti di an- di questa, si ottiene l'immediato avviamento del
sperimentatore dilettante, perché con esso è pos- tifurto oppure nella sua più immediata applica- motore all'arrivo del primo carattere di un mes-
sibile controllare automaticamente il tempo di Ogni tipo di temporizzatore, a seconda del modo zione nella camera oscura del fotografo dilet- saggio; il timer provvede poi a mantenere atti-
alimentazione di molti dispositivi. Il più comu- con cui esso è stato concepito, in relazione alla tante. vato il motore anche durante le pause tra diverse
ne dei quali è rappresentato dal circuito elet- sua maggiore o minore complessità e al numero Eppure, rispetto ai più tradizionali tipi di timer, comunicazioni.
trico di illuminazione delle scale di un caseg- di componenti, serve per tener informata una quello qui descritto, presenta alcune particola- Soltanto se, per un certo periodo di tempo, che
giato, dove si vuol limitare al massimo il consu- persona sul passare del tempo in una specifica rità importanti. Per esempio esso è caratterizzato si può prestabilire, non giungono segnali alla tele-
mo di energia. attività. Ed è ovvio che i temporizzatori più da una estrema semplicità circuitale, che ne ren- scrivente, il timer finisce la temporizzazione disin-
Un tempo, per la realizzazione di un timer, si precisi e sicuri, che non presentano praticamen- de adatta la costruzione anche ai lettori alle pri- serendo l'alimentazione del motore.
ricorreva all'uso di condensatori elettrolitici di te alcun limite massimo di tempo di inserimen- me armi con l'elettronica, Poi si debbono ricor- Questo è ovviamente soltanto un esempio di pra-
grande capacità e quindi molto ingombranti. to, sono quelli digitali. Perché in questi tipi di dare le buone doti di ripetitività, che consente tica applicazione di un timer retriggerabile, ma
temporizzatori viene effettivamente contato elet- un uso anche industriale del dispositivo. Ma ciò il lettore saprà certamente individuarne innume-
Oggi, grazie all'avvento dei semiconduttori, gli
tronicamente, con un contatore, il numero di se- che è più importante deve riscontrarsi nel fatto revoli altri ed altrettanto interessanti.
elettrolitici di enorme capacità non servono più,
condi di ritardo che si vuol raggiungere. E un che il nostro timer è da classificarsi tra gli appa-
ed è possibile risolvere il problema delle tempo- rati cosiddetti « retriggerabili ».
rizzazioni molto economicamente e con grande circuito di riconoscimento de] numero di secondi
stabilito permette, infine, di far scattare un relé, CARATTERISTICHE PECULIARI
precisione. Anche la tecnica integrata, con i
circuiti logici digitali, è entrata da tempo nel set- od altro apparato di controllo. con assoluta fe-
deltà di tempo. DISPOSITIVI RETRIGGERABILI Prima di iniziare l'analisi del funzionamento del
tore dei temporizzatori elettronici, e qualche temporizzatori digitali permettono di raggiun- nostro timer, ricordiamo le altre più importanti
esempio in tal senso è già stato da noi presen- Con la denominazione « retriggerabili » (pronun- caratteristiche del dispositivo. Esse sono: l'am-
gere precisioni veramente notevoli, anche per-
tato in altre occasioni. Eppure si continua an- ché, con mezzi relativamente semplici, è possi- cia « retriggherabili »!), si indicano quegli ap- pia gamma di alimentazione, che si estende dai
cora ad ispirarsi al principio di carica e scarica bile disporre di « campioni » di tempo assai pre- parati di temporizzazione in cui, agendo sul cir- 10 Vcc ai 20 Vcc, il campo di temporizzazioni
di un condensatore. Dunque, su questo tipo di cisi, sfruttando la frequenza della tensione di cuito di eccitazione, è possibile far ripartire dal- regolabili fra i due minuti secondi e i cinque
circuito pure noi ci vogliamo soffermare ancora rete-luce oppure quella di opportuni oscillatori l'inizio il ciclo, prima ancora che sia ultimato il minuti primi, il basso consumo di energia, tenu-
una volta, per favorire tutti coloro che lavorano pilotati a quarzo. Ecco perché i temporizzatori ciclo precedente. E questa particolarità consente to conto che l'assorbimento di corrente, in con-
in camera oscura o sono addetti a] controllo di digitali rappresentano delle vere e proprie « fi- al dispositivo impieghi del tutto particolari. dizioni di riposo, si aggira intorno a uno o due
particolari processi chimici o, più generalmente, nezze », che spesso giustificano la spesa non in- Per esempio è possibile, in maniera semplice, milliampere, mentre sale a trenta, cinquanta mil-
industriali. differente necessaria per la loro realizzazione. collegare il timer ad una telescrivente. allo sco- liampere con il relé in eccitazione.

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Fig. 2 - Piano costruttivo, realizzato su circuito stampato, del temporizzatore


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descritto nel testo. La precisione della temporizzazione dipende in gran parte
dalla qualità del condensatore elettrolitico C1, che deve essere assolutamente
Fig. 1 - Schema teorico del timer. Con il potenziometro R1 si regola la tempo- nuovo e presentare una insignificante corrente di fuga. Sul terminale contras-
rizzazione. Le linee tratteggiate racchiudono la parte del progetto realizzato segnato col numero 6 va collegata la linea di alimentazione positiva. Su quello
completamente su una basetta rettangolare di materiale isolante in cui è com• contrassegnato con il numero 5 si collega la linea negativa.
posto Il circuito stampato. L'alimentazione può essere di valore compreso tra
i 10 Vcc e i 20 Vcc derivata da pile o da alimentatore da rete-luce.

-----COMPONENTI----- densatore C dopo il tempo T è la seguente: Finché la tensione sui terminali del condensa-
tore Cl si mantiene al di sotto del valore di

l
T
Condensatore Semiconduttori 7,7 V il circuito di temporizzazione rimane pra-
RC
C1 = 1.000 4F - 24 VI (elettrolitico) TR1 = BC109
V = Vg
ticamente isolato dalla rimanente parte del cir-
TR2 = BC109 cuito di figura 1 e nessuna corrente attraversa
Resistenze la base del transistor TR 1, che di conseguenza
D1 = 1N4004 Neppure il nostro circuito di temporizzazione fa
R1 = 470.000 ohm (potenz. a variaz. Iin.) D21 7,1V.-1 W (zener) non conduce e si comporta quindi come un in-
eccezione a tale legge.
R2 = 10 ohm terruttore aperto.
R3 = 10.000 ohm Varie Il condensatore elettrolitico C1, in figura 1, che
rappresenta il condensatore di temporizzazione Spieghiamo ora il perché si è preso come rive-
R4 = 10.000 ohm RL relé (12 V - 300 ohm)
latore di soglia il valore di tensione di 7,7 V. E a
P1 = pulsante (normai. aperto) del circuito, viene scaricato, in maniera rapida
tale scopo ricordiamoci che il valore di soglia
ALIM. 12 Vcc e pressoché totale, attraverso la resistenza R2
e il pulsante P1, alla partenza del ciclo. Ma tra base ed emittore, del transistor TR1 è di
appena si abbandona il pulsante P1, il conden- 0,6 V, mentre il valore di soglia di conduzione
dello zener è di 7, 1 V. Dunaue avremo:
satore Cl inizia a caricarsi lentamente attra-
verso il potenziometro R I e la resistenza R3. 0,6 + 7,l = 7,7 V
TEMPO DI RITARDO condensatore di valore capacitivo C, collegato Ed ecco spiegato il motivo per cui questo è il
ad un generatore di tensione Vg attraverso una valore di soglia del circuito di temporizzazione.
Come avviene in tutti i circuiti temporizzatori resistenza R, assume nel tempo un andamento RIVELATORE DI SOGLIA
di tipo analogico, il tempo di ritardo è legato esponenziale, con valore iniziale zero e valore
alla carica (o scarica) di un condensatore attra- finale uguale a Vg. La tensione presente sui terminali del conden- CONDUTTIVITÀ DI TR2
verso una resistenza. La formula matematica che esprime esattamente satore C 1 viene controllata da un circuito rive-
Come è noto. la tensione V sui terminali di un il valore della tensione sui terminali del con- latore di soglia, composto dal transistor TR1 e Durante il processo di carica del condensatore
dal diodo zener DZ I da 7,1 V - I W. elettrolitico Cl. finché questi non raggiunge e
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PRESA
Fig. 5 - Schema applicati-
vo del temporizzatore. Sul-
CARICO la presa dl carico si col-
lega la spina del disposi-
Il tivo che si vuol controlla-
re. Con l'interruttore S1 sl
Fig. 3 - Disegno del circuito stam pato in grandezza reale, che deve essere com -
alimenta il circuito elet-
posto su una basetta rettangolare, di materiale isolante, delle dim ensioni di

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tronlco, con S2 si alimen-
2,5 x 11,5 cm. ta quello elettrico di ca-
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la resistenza R4 ed è quindi conduttore, ossia si I al RETE 220V
supera il valore di soglia di 7 ,7 V. il transistor _________ _J
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TRI si trova all'interdizione. comporta come un interruttore chiuso. La cor-


Durante questo periodo di tempo, tuttavia. il rente quindi fluisce attraverso il collettore e la
transistor TR2 riceve corrente in base attraverso bobina di eccitazione del relé R L che attrae
l'ancora.

INTERDIZIONE DI TR2
Non esistendo difficoltà degne di nota, in sede cisione della temporizzazione dipende in larga
Non appena la tensione presente sui terminali del di montaggio del circuito del timer, ricordiamo misura dalla qualità del condensatore elettroli-
condensatore di temporizzazione C 1 supera il soltanto di far attenzione all'inserimento esatto tico C1, ossia dalla sua bassa corrente di fuga.
valore di soglia di 7,7V, una certa corrente fluisce del diodo zener, del diodo al silicio, del con- Ecco perché è assolutamente necessario far uso
attraverso la base del transistor TR1, portando densatore elettrolitico Cl e dei due transistor di elettrolitici nuovi e, possibilmente, con iso-
il transistor stesso in conduzione e bloccando in TR 1-TR2. I quali sono entrambi di tipo NPN, lamento a 40- 50 V (ottimi sono gli ITT).
conseguenza il transistor TR2, in quanto la base al silicio e per i quali si potranno montare anche
di quest'ultimo rimane cortocircuitata verso mas- modelli diversi da quelli non prescritti, purché
ad alto guadagno e di ottima qualità. SCHEMA APPLICATIVO
sa dal collettore di TR1. E queste condizioni
elettriche del circuito di figura 1 provocano il Una volta realizzato il circuito elettronico di
2 rilascio del relé e la fine del ciclo di tempo- RETE DI TEMPORIZZAZIONE figura 2, ossia il circuito di temporizzazione, oc-
rizzazione. correrà alimentare il tutto con una tensione con-
Occorre a questo punto far presente che, pre- Coloro che volessero raggiungere una migliore tinua di valori compresi tra i I O e i 20V. Si
mendo il pulsante Pl durante il ciclo, il con- precisione e ripetibilità del circuito ora descrit- otterrà così il contatto in scambio del relé, da
densatore elettrolitico C 1 si riscarica facendo to, in particolar modo una temporizzazione as- utilizzare quale controllo di potenza elettrica,
praticamente partire da zero la temporizzazione. sai più precisa, potranno sostituire la rete di come indicato nello schema di figura 5.
temporizzazione, composta dal potenziometro R I In veste di alimentatore si potrà utilizzare l'ali-
e dalla resistenza R3, con un certo numero di mentatore stabilizzato venduto in kit dalla Stock-
PIANO COSTRUTTIVO resistenze fisse, commutabili a mezzo di un se- Radio al prezzo di L. 15.800 e pubblicizzato
lettore, come schematizzato nel disegno di figura in questo stesso fascicolo. Infatti, l'assorbimento
Il montaggio del timer si realizza secondo il 4. I valore di ogni resistenza sarà tale da assi- del circuito varia da 1 mA circa, a riposo, a
piano costruttivo riportato in figura 2, non pri- 30+ 50 mA in stato di eccitazione e in rapporto
curare il tempo voluto. Questa soluzione po-
Fig. 4 - Il potenziometro che regola fa temporizza- ma di aver composto il circuito stampato il cui al tipo di relé adottato.
trebbe semplificare il laborioso procedimento di
zione può essere vantaggiosamente sostituito con disegno appare, in grandezza reale, in figura 3. A conclusione di questo argomento facciamo no-
taratura di una scala applicata sul perno del po-
un certo numero di resistenze fisse, inseribili nel li circuito stampato deve essere eseguito su una tare che, quando si alimenta per la prima volta
circuito tramite un commutatore multiplo. I punti di basetta di bachelite o vetronite, di forma ret- tenziometro. il dispositivo, questo si autoeccita a causa della
collegamento, contrassegnati con i numeri 1-2, tro- Il sistema delle singole resistenze, suggerito nel-
vano precisa corrispondenza con i punti contrasse-
tangolare, delle dimensioni di 11,5x2,5 cm. condizione del condensatore di temporizzazione
gnati con gli stessi numeri negli schemi elettrico e Coloro che volessero montare un relé con zoc- lo schema di figura 4, semplifica notevolmente che risulta scarico completamente. Pertanto, al-
pratico. colatura diversa da quella disegnata in figura 2, la scelta dei tempi prestabiliti con grande esat- lo scopo di evitare eventuali anomalie di fun-
dovranno ovviamente apportare al circuito stam- tezza. zionamento, questa particolarità dovrà essere
pato le dovute varianti, Sarà bene ricordare a questo punto che la pre- tenuta presente in tutte le operazioni importanti.

202 203
TRASMETTITORE e
Per i CB, sulla gamma dei 27 MHz.

Per i radioamatori sulla gamma dei 28 29,7 MHz

IN FM
ELEMENTI TEORICI Nella modulazione di frequenza, l'ampiezza del
segnale di alta frequenza rimane costante, men-
Lo scopo essenziale di ogni trasmissione radio tre il segnale modulante fa variare la frequenza
è quello di trasportare, attraverso lo spazio, un della portante, così come indicato in basso di
messaggio, cioè un segnale audio, da un punto, figura 1.
che fa capo al trasmettitore, ad un altro rappre-
sentato dal ricevitore. Ma il segnale audio non
può essere trasmesso in modo semplice ed eco- VANTAGGI DELLA FM
nomico, da solo, perché per essere trasportato
lontano esso necessita di un altro segnale radio, La tecnica della modulazione di frequenza pre-
privo di messaggi, che viene denominato « por- senta due vantaggi fondamentali rispetto a quella
tante » e che funge da mezzo di trasporto del della modulazione d'ampiezza. Essi sono:
segnale audio. La portante è un segnale radio a
frequenza molto elevata. E quanto più elevata è 1° - Insensibilità alla maggior parte dei disturbi.
la frequenza della portante, a parità di potenza, 2°- Risparmio energetico del 50%.
PRIMA PUNTATA tanto maggiore è la distanza che può percorrere
il segnale radio. Il primo vantaggio deriva dal fatto che la quasi
Il sistema con il quale il segnale di bassa fre- totalità dei disturbi, come ad esempio quelli im-
quenza, ossia il segnale audio, viene assimilato pulsivi prodotti dai circuiti di accensione dei
a quello di alta frequenza, cioè alla portante, veicoli con motore a scoppio, modificano l'am-
caratterizza la forma del segnale risultante. piezza del segnale, ma non la sua frequenza e
Le tecniche maggiormente note di mescolanza vengono quindi eliminati in fase di ricezione,
dei due segnali sono: la modulazione di ampiezza purché il ricevitore sia ovviamente concepito per
PREFERENZA ALLA FM e la modulazione di frequenza. la ricezione delle emissioni in FM. Il secondo
Nella modulazione di ampiezza il segnale di bas- vantaggio, quello relativo al risparmio energe-
Attualmente si possono trovare in commercio, La maggior parte delle comunicazioni nella gam- sa frequenza, denominato segnale modulante, va tico, risiede nel fatto che l'energia necessaria per
anche a prezzi sicuramente popolari, ottimi e ma CB, ed in quella radiantistica più vicina dei a modificare l'ampiezza del segnale di alta fre- far variare la frequenza del segnale è minima.
sofisticati apparati per impieghi nella banda cit- 28± 30 MHz, avvengono in modulazione di am- quenza, facendola variare in sincronismo con In pratica, con pochi milliwatt del circuito del
tadina o nelle varie gamme dilettantistiche. Ma piezza, ossia in AM, e talvolta in SSB (Single- lo stesso segnale di bassa frequenza. modulatore, si possono pilotare potenze di qual-
l'emozione di « andare in aria » (così si suol de- Side-Band). Ma in questi ultimi tempi si va
finire in gergo l'attività di chi trasmette via ra- sempre più diffondendo, sia nella banda CB co-
dio), con un apparecchio radiotrasmittente auto- me in quelle radiantistiche, l'uso di apparecchia-
costruito, non può essere diversamente mag- ture a modulazione di frequenza, in virtù dei
giore, anche se la potenza e, talvolta, le presta- molteplici vantaggi che queste possono offrire.
zioni non possono definirsi eccelse. Ma l'entu- Per meglio comprendere i motivi che spingono
siasmo e lo spirito radiantistico superano ogni molti radioappassionati a prediligere i sistemi
limitazione, facendo preferire il proprio appara- di modulazione in FM si deve capire questa Il progetto riveste, in parte, un carattere didattico, perché con-
to autocostruito a quelli delle migliori marche. tecnica di trasmissione e la caratteristica sostan- sente di analizzare i principi che regolano le emissioni in modu-
Dunque, nel dare ascolto a tali motivi, abbiamo ziale che la differenzia da quella più tradizionale lazione di frequenza. Di esso presentiamo l'intero circuito rela-
voluto riservare alcune pagine del presente fa- della modulazione di ampiezza. Certamente non
scicolo alla presentazione del circuito a radio- sottoporremo il lettore ad una lunga e tediosa
tivo alla radiofrequenza, con relativa taratura, mentre nel pros-
frequenza di un trasmettitore in modulazione di esposizione teorica sulla materia, ma cerchere- simo numero daremo spazio alla descrizione del modulatore.
frequenza, rinviando al prossimo mese la de- mo di interpretare la FM con linguaggio sem-
scrizione del circuito modulatore. plice e in forma succinta.

204
205
tre può essere moltiplicata, miscelata, ecc., con
altre frequenze, senza variare le caratteristiche
del segnale, contrariamente a quanto avviene nel-
la tecnica della modulazione d'ampiezza. Infine

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occorre tener presente che, a parità di potenza,
i transistor finali del trasmettitore vengono me-
BF no sollecitati, dovendo essi lavorare in ogni con-
dizione con un segnale di ampiezza rigorosamen-
te costante. Viene escluso quindi il pericolo del-
le sovrammodulazioni, che possono surriscaldare
i transistor portandoli alla distruzione. E se vi

RF n f è un solo pericolo, questo è da individuare in


una eventuale invasione, con la sovrammodula-
u
zione, dei canali vicini, dato che la banda di 0 700 @ 0 @ @
frequenze occupata si allarga eccessivamente. 75 MHZ 75 70 70 5 5
KHZ KHZ KHZ KHZ KHZ KHZ

LA DEVIAZIONE DI FREQUENZA

MA ~~In n•.• o nn!~ ~ An ••• n fl I Nei sistemi a modulazione d'ampiezza, quando


Fig. 2 - Nelle emittenti radiofoniche commerciali, quelle della RAI e quelle pri-
vate, la deviazione, ossia la banda attorno alla portante, è di 75 KHz (disegno

1""7MI"T} il segnale portante, per esempio a 1 O MHz,


viene modulato con uno di bassa frequenza, per
a sinistra), mentre per le emittenti amatoriali questa si riduce a 5 e a 10 KHz
(disegno a destra).
esempio a 1.000 Hz, si viene a creare uno spet-
tro di segnali che comprende, oltre il segnale a
10 MHz, quello somma e quello differenza
10 MHz ± 1.000 Hz. Ossia:
MF
10 MHz +- 1.000 Hz = 10,001 MHz Questo tipo di modulazione di frequenza è ca- può essere consigliato a coloro che appena ora
ratterizzata da una limitazione della banda a stanno muovendo i primi passi nel mondo delle
10 MHz - 1.000 Hz 9,999 MHz circa ± 5 KHz ( ± 10 KHz su bande alte) ri- ricetrasmissioni. Tuttavia anche i principianti
spetto alla fondamentale. possono affrontare questa realizzazione, purché
Nella modulazione di frequenza, invece, non esi- Concettualmente la NBFM è del tutto identica tengano conto che la qualità dei risultati dipen-
ste un rapporto così diretto tra la frequenza del a quella commerciale. L'unica differenza risiede derà in larga misura dalla cura con cui il mon-
Fig. 1- L'attenta osservazlons di questi diagrammi segnale modulante e quella che si vuol generare. nel ricevitore, che deve essere in grado di deco- taggio verrà effettuato e dalla sua messa a punto.
consente di Interpretare le due principali tecniche Infatti, basta tener presente che è l'ampiezza del
di ricetrasmissione di segnali radio: quella a mo- dificare, in maniera soddisfacente, deviazioni di
segnale audio che va a modulare la frequenza pochi KHz e possedere la selettività tipica dei
dulazione d'ampiezza e quella a modulazione di fre-
quenza. le curve qui riportate si riferiscono, dal- e che la banda di frequenze occupata dipende ricevitori per radioamatori. Per ricevere la CIRCUITO OSCILLATORE
l'alto al basso, al segnale di bassa frequenza o se- soltanto dalle caratteristiche del sistema con cui NBFM è possibile impiegare anche un ricevitore
gnale audio (BF), a quello della portante a radio il segnale portante viene modulato. a modulazione d'ampiezza, dissintonizzandolo Il primo stadio del trasmettitore è quello rela-
frequenza (RF), a quello dell'onda radio modulata in Pertanto un segnale di 1.000 Hz, con una por-
ampiezza (MA) e, infine, a quello analizzato nell'ar- leggermente. Ma tale operazione è consigliabile tivo al circuito dell'oscillatore, la cui frequenza
ticolo dell'onda radio modulata in frequenza (MF). tante a 10 MHz, può dar luogo indifferentemen- soltanto come primo accostamento a tale tecnica. è stabilizzata da un cristallo di quarzo (XTAL).
te a segnali di poche centinaia di Hz distanti Naturalmente, essendo il ricevitore costruito in Il cristallo di quarzo, pur essendo un elemento
dalla portante, quanto a segnali distanti di di- modo da non limitare il segnale in arrivo, an- che stabilizza la frequenza, consente tuttavia del-
verse decine di migliaia di Hz, per esempio di dranno perduti tutti i vantaggi dell'immunità ai le leggere variazioni attorno al punto di lavoro,
20 KHz. rumori. se vengono variati alcuni parametri del circuito
Negli apparati di tipo commerciale la banda d'accordo. E ciò è quanto avviene in realtà nel
utilizzata risulta normalmente di ± 75 KHz at- nostro circuito.
torno alla portante (figura 2). COMPLESSIT A DEL PROGETTO Il segnale di bassa frequenza, proveniente dal
siasi entità del trasmettitore, mentre con il siste- Una simile estensione sarebbe però impensabile
ma della modulazione d'ampiezza è necessario modulatore, viene applicato al diodo varicap D1,
nel settore amatoriale, perché occuperebbe un Dopo queste premesse di natura teorica e infor- che si comporta come un condensatore variabile
disporre di un modulatore con potenza pari a numero estremamente elevato di canali. Ecco
quella d'uscita della portante. mativa, possiamo passare all'esame del progetto a comando elettrico. E poiché il diodo D1 è in-
dunque che in tali bande viene utilizzata un tipo del trasmettitore in modulazione di frequenza ri- serito nel circuito di accordo del cristallo di
Dalle caratteristiche ora esaminate discendono di FM denominata « a banda stretta» o NBFM.
ulteriori benefici per la tecnica della modula- portato in figura 3. Ma, lo ripetiamo, il progetto quarzo, esso ne sposta il punto di lavoro.
zione in frequenza. Per esempio, si possono ag- N- NARROW non è completo, perché manca il circuito del La capacità del diodo varia, tipicamente, da una
giungere nel trasmettitore degli stadi amplifica- modulatore che verrà pubblicato il prossimo cinquantina di picofarad, quando è alimentato
B BAND mese. con la tensione di 2 V, ad un minimo di dieci o
tori a volontà, senza peggiorare minimamente
la qualità del segnale audio e senza dover appor- F FREQUENCY Ad un primo sguardo, il circuito di figura 3 ap- quindici picofarad, quando è alimentato con la
tare modifiche al modulatore. La frequenza inol- M MODULATION pare abbastanza complesso, tanto che esso non tensione di 20 V. Con una simile escursione di

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208 209
cordato sulla fondamentale, ma sulla terza ar-
monica (27 MHz). Il compensatore C7 provvede
all'accordo del circuito d'uscita.
IL PACCO
STADI AMPLIFICATORI

li circuito triplicatore, pilotato dal transistor


DELL'HOBBYSTA
TR2, è seguito da due stadi amplificatori dei
Per tutti coloro che si sono resi conto
segnali, pilotati a loro volta dai transistor TR3 dell'inesauribile fonte di progetti con-
e TR4, i quali provvedono ad elevare il segnale tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro-
in uscita ad un livello di potenza di 0,5:0,6 W nlca Pratica, abbiamo preparato que-
su 50 ohm. sta interessante raccolta di pubblica-
Facciamo notare che il trasformatore Ll-L2, così zioni.
come gli altri circuiti accordati, fa uso di avvol-
gimenti realizzati su nuclei toroidali. Le nove copie della rivista sono state
Flg. 5 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato che l'operatore dovrà Con questo tipo di nuclei si ottengono degli otti- scelte fra quelle, ancora disponibili,
riprodurre, su una basetta di vetronite, prima di iniziare il lavoro di montaggio mi risultati, perché le perdite sono ridotte, gli ma in rapido esaurimento, in cui sono
del trasmettitore,
accoppiamenti molto stretti e non richiedono apparsi gli argomenti di maggior suc-
particolari schermature o altre tecniche costrut- cesso della nostra produzione edito-
tive, non avendo perdite di flusso. Essi garanti- riale.
scono quindi ottimi risultati anche ai montatori
meno esperti.

frequenza e con un cristallo di quarzo fatto STADIO TRIPLICATORE


COSTRUZIONE DELLE BOBINE
oscillare sulla frequenza fondamentale, quindi
attorno ai 9 MHz per la gamma CB, si ottiene Il trasformatore T1 è un normale trasformato- La realizzazione delle bobine deve essere il pri-
una deviazione della frequenza generata di circa re dì media frequenza, dì quelli montati nei rice-
2,6 MHz. mo lavoro costruttivo da eseguire secondo i
vitori radio, il cui valore normale di frequenza
Si tenga comunque presente che l'oscillatore la- è di 10,7 MHz. Esso viene accordato al valore dati esposti qui di seguito.
vora, pur con i normali quarzi della CB, in fon- di 9 MHz circa tramite il compensatore C4. Si procurano tre nuclei toroidali dell'Amidon,
damentale, per ragioni di stabilità, e che solo Sull'avvolgimento secondario del trasformatore cercandoli presso i rivenditori di materiali elet-
successivamente la frequenza viene triplicata. Di Tl è presente un segnale alla frequenza di 9 tronici per radioamatori. Esiste una ditta che li
conseguenza viene triplicata anche la deviazione MHz, il quale viene applicato alla base del tran- vende per corrispondenza ed è la INTERNA-
di frequenza, che in totale risulta di 8 KHz cir- sistor TR2 per essere amplificato. In questo stes- ZIONALE ELETTRONICA - VIA MENTANA
ca, ovvero di ± 4 KHz rispetto alla fondamen- so transistor il segnale viene pure triplicato in 50/26- 50100 TERNI.
tale. frequenza. Infatti il circuito d'uscita non è ac- I tre nuclei sono di tipo diverso ed hanno quindi
diametro diverso. Li elenchiamo:
LI-L2
L3- L4
L. 7.500
L5-L6 Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
Fig. 6 - Con questl due sche- ciale della nostra Editrice, a tutti i
mi é possibile interpretare il
Questi nuclei sono fragili e se cadono a terra nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
comportamento del diodo va- si rompono. Gli avvolgimenti su di essi si ef- teresse del dilettante, che fa rispar-
e
20 V
rlcap. Sottoponendo il com-
ponente ad una tensione di
basso valore (disegno a si-
fettuano secondo quanto indicato in figura 7.
I contrassegni riportati in figura 7 (piccole frec-
miare denaro e conduce alla realizza-
zione di apparecchiature elettroniche
50pF
MAGGIORE
e 15 pF
MINORE
nistra), il valore capacitivo
raggiunto è elevato. Il contra-
ce) indicano la posizione in cui debbono essere
realizzati gli avvolgimenti secondari. Ma ecco
di notevole originalità ed uso corrente.

CAPACITÀ rio si verifica invece quando il numero di spire necessario per ogni avvolgi-
CAPACITÀ
la tensione è elevata, giacché
il valore capacitivo diminui- mento ed il diametro del filo corrispondente che,
sce. per i primari, è sempre di rame smaltato, mentre
per i secondari è flessibile, sottile e ricoperto
in plastica (filo comune, ma sottile, per collega-
menti).

210 211
56 ohm e da un condensatore ceramico da stenza da 52 ohm - 1 W, di tipo non induttivo.
10.000 pF. Questa resistenza può essere realizzata collegan-
do in parallelo tra loro due resistenze da 100

es».
L2-L4

o
o
Fig. 7 - La piccola freccia, ripor-
tata in prossimità di ciascun nu-
cleo toroidale, indica la posizio-
ne in cui sì debbono avvolgere
I secondari L2- L4 - L6 delle
MONTAGGIO E TARATURA DEL TX
A questo punto si potrà iniziare il montaggio
del trasmettitore, inserendo i componenti elet-
tronici, progressivamente, sul circuito stampato.
ohm- 0,5 W e collegando poi queste in serie
con una resistenza da 2 ohm - 0,25 W.
Tale resistenza simula il carico d'antenna.
Giunti a questo punto si dovrà regolare il com-
pensatore C1, sempre allo scopo di raggiunge-
re la massima tensione d'uscita, misurata diret-
B bobine, i quali, come è visibile Inizialmente si dovrà montare il solo circuito tamente sui terminali della resistenza di carico.
nella parte più alta del disegno, oscillatore, sino al trasformatore di media fre-
sono realizzati con filo flessibi- I valori tipici in questo caso sono di 4·5V,ov-
quenza Tl ed alimentare il circuito; quindi si viamente di alta frequenza, che corrispondono
le per collegamenti, molto sot-
tile e ricoperto in plastica. Le inserirà totalmente il nucleo di Tl e si tarerà mediamente a potenze rese d'uscita attorno allo
lettere alfabetiche, con cui sono il compensatore C4 in modo da ottenere sull'av- 0,5 W. L'assorbimento in queste condizioni è
contrassegnati i terminali degli volgimento secondario di T1 la massima tensio-
avvolgimenti, sono le stesse ri-
di circa 150 mA a 12,5 V di alimentazione, con
ne d'uscita rilevata con la sonda AF. una conseguente potenza richiesta di 1,9 W
portate nel disegno del piano
LI L3 L5 costruttivo del trasmettitore. Il valore tipico si aggira intorno allo 0,6 V. circa.
Allo scopo di raggiungere i migliori risultati, si
potranno provare diversi transistor. Nel caso in
cui si dovessero individuare varie posizioni di C4 RIPETIZIONE DELLE TARATURE
che danno luogo all'accordo, si dovrà scegliere
quella con la massima capacità, corrispondente Tutte le operazioni di taratura, fin qui elencate
LI 18 spire con presa centrale (filo da ad un accordo sulla frequenza fondamentale. e da effettuarsi durante le varie fasi costruttive
Subito dopo le bobine si dovrà provvedere alla
0,3 mm) Successivamente si passerà al montaggio dello sta- del trasmettitore, dovranno essere ripetute ad
costruzione del circuito stampato, di cui ripor-
dio triplicatore (TR2 e relativo circuito), tarando iniziare dallo stadio oscillatore, allo scopo di
L2 2 spire sopra L 1 tiamo il disegno in grandezza reale in figura 5.
ottimizzare la potenza d'uscita dell'apparecchio
in tal caso il compensatore C7 in modo da otte-
L3 16 spire con presa centrale (filo da Quindi si dovrà realizzare, soltanto nel caso in trasmittente.
nere sul secondario L2 la massima tensione a
0,5 mm) cui non se ne possedesse già una, la sonda di Ai lettori più esperti, che desiderano di ricavare
radiofrequenza. Si tenga presente che i valori
L4 2 spire sopra L3 alta frequenza da accoppiare al tester per la il meglio dal proprio trasmettitore, consigliamo
tipici si aggirano attorno ad I V. Ora si passerà
taratura. Un semplice esempio di sonda AF, che di tentare la via della sostituzione del transistor
L5 7 spire con presa alla 2 spira lato fred- alla realizzazione del primo stadio amplificatore
non richiede particolari spiegazioni, è riportato di alta frequenza con altri modelli e di spostare
do (filo da 0,5 mm) (TR3), regolando anche in tal caso il compen-
in figura 8. Essa è composta da un diodo al ger- leggermente le prese intermedie delle bobine
L6 3 spire sopra L5 satore di accordo CI I sino ad ottenere un valo-
manio, di qualsiasi tipo, da una resistenza da
re di tensione attorno ai 3 V. onde migliorare l'adattamento di impedenza dei
Per ultimo si monterà il circuito relativo allo sta- vari stadi e, di conseguenza, la resa del trasmet-
dio finale TR4, collegando all'uscita una resi- titore.

In scatola
TESTER
1/4.s.
ALIMENTATORE STABILIZZATO di montaggio

Caratteristiche
DIODO Tensione regolabile 5 ± 13 V
GE Corr. max. ass. 0,7A
Fig. 8 - Le varie opera-
zioni di taratura del tra- Corr. picco 1A
smettitore, da effettuarsi Ripple 1mV con 0,1A d'usc.
sia durante le fasi di mon-
5mV con 0,6A d'usc.
taggio dell'apparato, sia a
t montaggio ultimato, im- Stabilizz. a 5V d'usc. 100mV
H pongono l'uso di una son-
56 10000 da di alta frequenza e di
d pF un tester commutato nel- Protezione totale da cortocirculti, sovraccarichi e so-
le misure delle tensioni vrariscaldamentl.
continue e nella portata L. 15.800
di 10 V fondo-scala. Il dio-
do al germanio può esse-
MASSA re di qualsiasi tipo.

212 213
Rubrica del principiante Ogni laboratorio dilettantistico, modernamente organizzato,
può essere suddiviso in tre parti distinte: quella riservata agli

elettronico attrezzi, quella in cui sono raggruppati gli strumenti di misura e


controllo e quella adibita al deposito dei pezzi di ricambio, cioè
di tutti i componenti elettronici nuovi od usati, ma necessari per
l'esercizio di ogni giorno, di cui ci occupiamo in queste pagine.

tipo e della qualità. Nei cassetti più piccoli (figu- Sarà bene conservare sul banco di lavoro anche

RIMI ra 2) verranno riposti i capicorda. le viti. i dadi, il codice di lettura a colori dei resistori, che ri-
lo stagno e i nastri adesivi. produciamo in questa stessa sede.
Per quanto riguarda la tolleranza, consigliamo
di conservare sempre resistori al 10% (quarto
RESISTORI anello in figura 3).

E' consigliabile l'acquisto di una decina di re-


sistori per ogni valore di importanza comune CONDENSATORI
e nelle potenze di 1/3e W.
I valori più comuni sono: 10 ohm - 22 ohm - Nel laboratorio del dilettante conviene pure con-
47 ohm - 68 ohm - 100 ohm - 150 ohm - 220 servare un certo numero di condensatori cera-
ohm- 330 ohm - 4 70 ohm - 680 ohm - 820 mici a bassa tensione ( 100 7 200 V), di cui in
ohm - 1.000 ohm - 1.500 ohm - 2.200 ohm - figura 4 sono presentati alcuni modelli. I valori
3.300 ohm - 4.700 ohm - 6.800 ohm - 10.000 consigliabili sono i seguenti: 100 pF- 470 pF -
ohm - 15.000 ohm - 22.000 ohm - 33.000 ohm - 1.000 pF - 4.700 pF - 10.000 pF - 47.000 pF -
47.000 ohm - 100.000 ohm- 150.000 ohm - 100.000 pF. Sarebbe opportuno conservare una

COMPLETAMENTO
220.000 ohm - 470.000 ohm - 1 megaohm - 2,2 decina di componenti per ogni valore citato.
megaohm. Un quadro completo dei valori com- Per quanto riguarda i condensatori elettrolitici
merciali dei resistori viene presentato dall'appo- (figura 5) è consigliabile una discreta scorta di
sita tabella. componenti di almeno quattro valori capacitivi

DEL LABORATORIO 1
2 0

10
TABELLA VALORI RESI STIVI COMMERCIALI
2

100
K2
I
1,2
K2

10
12
I
KO

100
120
MO
I
1,2
M
10
12
1,2 12 120 I

1,5 15 150 1,5 15 150 1,5 15


1,8 18 180 1,8 18 180 1,8 18
Una volta allestito il laboratorio con la sistema- multiple, quelle componibili da tutti i lati e che 2,2 22 220 2,2 22
2,2 22 220
zione del banco di lavoro, le prese-luce, le pre- si sono rivelate molto pratiche per la loro funzio- 2,7 27 270 2,7
2,7 27 270
se d'antenna e di terra, i vari attrezzi e la stru- nalità. Le quali sono costruite in polistirolo an- 3,3 33 330 5,5
mentazione più adatta al tipo di lavoro che si 3,3 33 330
tiurto e possono essere sistemate in ogni luogo, 390 3,9 39 390 3,9
vuol svolgere, occorre perfezionare il tutto con 3,9 39
perché con la loro componibilità si adattano a 47 470 4,7 47 470 4,7
una piccola scorta di componenti elettronici, con 4,7
qualsiasi banco di lavoro. Normalmente i cas- 56 560 5,6 56 560 5,6
alcune tabelle e qualche manuale. 5,6
setti, quando sono di una certa grandezza, sono 680 6,8 68 680 6,8
Per una corretta conservazione dei componenti 6,8 68
suddivisi in più scomparti (figura 1), nei quali 82 820 8.2 82 820 8,2
8,2
è consigliabile l'uso di una o più cassettiere vengono suddivisi i componenti a seconda del I

214 215
CORRISPONDENZE
Microfarad Picofarad Microfarad Picofarad

/
DEI VALORI
CAPACITIVI I uF pF I uF pF
/ I 0,00001 = 10 0,001 = 1.000
0,00002 -- 20 0,002 = 2.000
- 50 0,003 3.000

_
0,00003 =
0,00004 = 40 0,004 = 4.000
I 3 IMs' 1hl 0,00005
0,00006
=
=
50
60
0,005
0,006
=
=
5.000
6.000
- r
0,00007 -- 70 0,007 - 7.000
I -0,00008 - 80 0,008 7 8.000
0,00009 - 90 0,009 = 9.000
I
I

IE~-'
I
0,0001 - 100 0,01 - 10.000
D Flg. 1 • Nelle cassettiere 0,0002 - 200 .l. I
0,02 - 20.000
multiple di una certa gran- n
30.000
dezza ogni cassetto è sud- I
0,0003 - 300 0,03 =
diviso in più scomparti,
I
0,0004 = 400 0,04 = 40.000
- 500 0,05 = 50.000
[ nei quali il dilettante può
riporre gli elementi di una
stessa categoria, suddivi- I
0,0005
0,0006
0,0007
-
-
600
700
e 0,06
0,07
-
-
60.000
70.000
l si per qualità, valore e ,~
I,
I
:1
,,
'I
I 1'
grandezza. 0,0008
0,0009
=
-
800
900
7i 0,08
0,09
-- 80.000
90.000
0.1 = 100.000

CODICE
Colore 1 anello 2" anello 3" anello
A COLORI
DEI VALORI
RESISTIVI
Nero
Marrone
-
1 I
-
l
I
o
l • I
-
•J· -
-o e con tensioni di lavoro di 16 V. I valori con-
sigliabili sono: 1 O F- 47 F- 100 F- 4 70
rettificazioni e zener (fig. 6). I diodi al germanio,
da utilizzarsi principalmente nei processi di rive-
Rosso 2 2 00 µF. lazione dei segnali radio, dovranno essere in nu-
Arancio 3 3 000 Può capitare che la sigla impressa sul corpo del mero di cinque; quelli al silicio per commuta-
Giallo e
4 4 0.000 condensatore ceramico non sia di agevole let- zioni, normalmente di tipo 1N914 0 1N4148, sa-
Verde 5 5 00.000 tura. Per esempio, il valore di 1.000 pF può ranno in numero di dieci e in questa stessa
Blu 6 - essere espresso nei seguenti modi: quantità saranno quelli per rettificazioni. Il mo-
6 3 000.000
Viola 7 7 0.000.000 dello più consigliato è l'1N4007 che, avendo il
r
0,001 F più alto valore di tensione di lavoro, può sosti-
Grigio 8 8 00.000.000 .001 F tuire tutti i noti 1 N4000 - I N4002 - l N4003 -
Bianco 9 9 000.000.000 1 K (lKpF) 1N4004 - 1 N4006.
I n (1 nanofarad) Per facilitare il riconoscimento dei diodi zener
Rosso: ± 1% 13 I e 3zeri)
4" anello sarà bene che questi rechino impresso il valore
Oro: ± 5%
(tolleranza) Argento: ± 10% della tensione con cui possono lavorare. In ogni
Un altro esempio può essere il seguente: si può
Assente: caso la potenza consigliabile è quella di I W e
± 20% leggere la sigla 332 K, che può significare 3.300
i valori da conservare, in numero di tre per ogni
pF - Keramich. Dunque, conviene sempre con-
tipo, sono i seguenti: 5 V - 6V - 9 V - 12 V.
servare sul banco di lavoro una serie di appunti
e annotazioni chiarificatrici, cui poter ricorrere
in caso di necessità. Può anche essere utile una TRANSISTOR
tabella delle corrispondenze tra i valori capa-
citivi espressi in picofarad e quelli espressi in In commercio è presente una grande varietà di
FIg. 2 - Esempi di casset- microfarad. tipi di transistor, aventi forme diverse, ciascuno
tiere multiple, di tipo di- di essi ha le sue particolari caratteristiche ed è
verso e di var1e grandezze
costruito con un certo procedimento che fa im-
attualmente reperibili in
commercio e consigliabili DIODI piego di materiali diversi. Non è possibile quindi
per l'allestimento del la- disporre, nel laboratorio, di un sufficiente nu-
boratorio del dilettante. Ogni dilettante deve conservare, fra i molti com- mero di tali componenti per scopi dilettantistici,
ponenti, almeno quattro ti pi di diodi: al germa- sperimentali o di riparazione. Tuttavia possiamo
nio, al silicio per commutazioni, al silicio per consigliare il lettore di tenere sempre a dispo-

217
216
un transistor di tipo PNP, nessuna deviazione
dell'indice del tester dovrà verificarsi.
Passiamo ora alla seconda fase della prova del-
1mm 34mm l'incolumità di un transistor. Essa consiste nello
scambio dei puntali del tester; si collega cioè
il puntale negativo del tester con la base del
Fig. 3 - Nel resistori ad impasto di carbone il va- transistor e il puntale positivo, una prima volta,
lore ohmmico del componente viene dedotto con l'au- con il collettore. successivamente con l'emittore
silio del ben noto codice a colori. li primo anello
colorato, quello situato alla distanza di 1 mm circa. (figura 10). [j
dal bordo del componente, dalla parte opposta a Il risultato di queste due seconde prove è il se-
quella in cui è presente il quarto anello d'argento guente: l'indice del tester dovrà offrire un'indica- =====m-=====-
o d'oro, consente di stabilire la prima cifra del valore zione con una deviazione a metà scala circa nel
ohmmico. Il secondo anello consente di individuare
la seconda cifra, mentre il terzo anello è quello del caso di transistor di tipo PNP. Nessuna indica-
moltiplicatore. Il quarto anello stabilisce la tolle- zione si dovrà avere nel caso di transistor di
ranza del resistore, ossia la percentuale dl discor- tipo NPN.
danza, in più o in meno, tra il valore effettivo e quel- Se un transistor dovesse far deviare l'indice del
lo indicato dal codice. Fig. 6 - Esempi di diodi da conservare nel labora-
tester in entrambe le prove, anche per il solo torlo dilettantistico. I primi due, in alto, sono diodi
collettore o il solo emittore, occorrerà conclude- al germanio e vengono normalmente usati nel pro-
re che nel componente esiste una giunzione in cessi di rivelazione dei segnali radio. Gli altri tre
cortocircuito. sono diodi a] silicio.
Nel caso in cui non si ottenesse alcuna deviazio-
ne dell'indice del tester in entrambe le prove,
ET sizione i seguenti transistor: BC137 (in numero
occorrerà concludere che il transistor sotto con-
trollo è interrotto. In ogni caso i transistor che
EE>
%.
EE
-,'
di dieci) - BC I 07 (in numero di tre) - BC 177 (in
numero di tre) - 2N1711 (in numero di cinque) -
presentino tali anomalie debbono considerarsi
irrimediabilmente perduti e possono venir uti-
2N3055 (6in numero di tre). lizzati soltanto per particolari applicazioni: ad
Assieme ai transistor si dovranno conservare pu- esempio come diodi, nel caso in cui una delle Fig. 7 - Quando sull'involucro del transistor viene
re alcuni radiatori e dei foglietti di mica, ricor- due giunzioni risulti integra. applicato Il radiatore, questo deve essere posizionato
in modo tale da favorire la circolazione dell'aria. La
dando sempre che l'esatto montaggio degli ele- posizione verticale è quindi da preferirsi sempre a
menti dispersori dell'energia termica deve essere quella orizzontale, nella quale la dispersione dell'e-
MINUTERIE nergia termica diminuisce dei sessanta per cento.
Fig. 4 - Tipl diversi, ma molto comuni ed attuali,
effettuato nel modo indicato in figura 7, mentre
di condensatori ceramici con tensioni di lavoro re- l'interposizione del foglietto di mica, sui transi-
Le minuterie debbono occupare alcuni cassetti e
lativamente basse. Il valore capacitivo del compo- stor di potenza, va fatta come illustrato in figu-
nente risulta Impresso, con sigle che possono va- debbono essere conservate in numero notevole,
ra 8.
riare a seconda del costruttore, sul corpo del com- sia perché non costano troppo, sia perché esse
ponente, La scorta dei transistor può essere integrata con vengono abbondantemente usate.
alcuni integrati, per esempio con qualche A741, Tra queste ricordiamo: fili conduttori rigidi, fili
con un paio di NESSS e alcuni LM380. flessibili diversamente colorati, capicorda, viti e
Quando si monta un transistor in un circuito, è dadi, piastre per circuiti stampati, compensatori,
buona norma controllare se esso sia effettivamen- trimmer, zoccoli per integrati (figura 11).
te integro. Tale precauzione deve essere presa, a Per quanto riguarda i trimmer potenziometrici,
maggior ragione, quando il transistor è un com- consigliamo i valori di 1 .000 ohm - 4.700 ohm -
ponente di recupero, proveniente dallo smantel- 10.000 ohm - 4 7 .000 ohm • 1 megaohm.
lamento di un apparato inutilizzato. Per control- Per i lavori di riparazione e montaggio su cir-
lare l'incolumità del transistor non è necessario cuiti stampati è consigliabile l'uso della lente di I
il provatransistor, ma è sufficiente l'uso di un ingrandimento degli orologiai che, fissata nel- i19gu.
r OLANTE
tester commutato nella misura di resistenze e l'orbita oculare, permette di lasciar libere le
nella portata ohm X IO. mani durante l'esame e la riparazione di un cir-
Flg. 5 • li terminale positivo del condensatori elet-
La prova dovrà essere eseguita in due tempi suc- cuito stampato. Fig. 8- Esempio pratico di applicazione su lastra me-
trolitici può essere quello più lungo fra I due, op- cessivi. In un primo tempo si collega il puntale Sono inoltre necessarie due bottigliette: una con- •• tallica di un transistor di potenza. Poiché il collet-
pure quello in corrispondenza del quale sono ripor- positivo del tester con la base del transistor e il tenente alcool denaturato e l'altra contenente re- tore dei componente è costituito da tutto l'involu-
tate alcune crocette (simbolo della tenslone positi- cro metallico esterno, occorre provvedere all'isola-
puntale negativo, una prima volta, con il col- sina al silicone o lacca disciolta. Con l'alcool si mento elettrico tramite una piastrina di mica. n-
va). In alcuni casi, in corrispondenza del terminale lettore, poi con l'emittore. Ebbene, se il transi- elimina la paraffina o la resina che protegge il
negativo, sono riportati I segni « meno » (conden- che i terminali di emittore e base debbono rimane-
satore a sinistra). stor è di tipo NPN si dovrà ottenere, in entram- circuito stampato, prima della riparazione; con re isolati tramite opportune rondelle. La presa di
bi i casi, una certa deviazione dell'indice dello la resina al silicone o la lacca disciolta si ripri- collettore si effettua tramite una linguetta (capo-
corda) stretta fra una delle due viti di fissaggio.
strumento, sino a circa metà scala (figura 9). stina lo strato protettivo del circuito in modo da
Se le prove fin qui elencate vengono condotte su preservarlo dalla polvere e dall'umidità.

218 219
Fig. 9 - Se un transistor di tipo NPN risulta effetti-
vamente in buono stato, collegando il puntale po- Fig. 11 - II trimmer potenziometrico, a sinistra,
NPN sitivo dell'ohmmetro con la base e il terminale ne- e lo zoccolo per integrati, a destra, sono elementi
gativo una prima volta con il collettore e poi con che debbono essere conservati In un certo nume-
l'emittore, si dovrà ottenere una deviazione dell'in- ro di valori e tipi diversi in ogni laboratorio di
dice dello strumento sino a metà scala circa. elettronica
Nessuna deviazione si deve avere quando la prova
vlene condotta su un transistor di tipo PNP

Per estrarre i terminali dei componenti che si Quelle più importanti riguardano i valori risul- delle capacità che concorrono al collegamento. capacitivi diversi e sono solo due, vale la se-
vogliono sostituire, ci si servirà di un cacciavite tanti dal collegamento di due o più condensatori Si può dire quindi che il valore capacitivo di guente formula:
la cui parte terminale verrà ridotta a punta me- e di due o più resistori, in serie o in parallelo. più condensatori collegati in parallelo è dato dal-
la somma delle capacità singole. C1 xC2
diante una lima e ripiegata poi ad angolo di I condensatori possono collegarsi tra di loro con C=-----
130. Con questo stesso attrezzo risulterà altresì due sistemi diversi: in parallelo ed in serie. Il Quindi, indicando con Cl, C2, C3, ... le capa- C1 + C2
facilitato il compito di guidare il terminale di collegamento in parallelo è quello in cui due cità che partecipano al collegamento in paralle-
un componente nel foro del circuito stampato o più condensatori sono collegati tra di loro lo, il valore della capacità risultante è determi- Ma i condensatori possono essere più di due e
per poi saldarlo. Anche un piccolo pennello ri- uno di fianco all'altro mentre il collegamento nato dalla somma delle singole capacità. allora occorre applicare la seguente formula:
sulta molto utile per pulire il circuito e togliere in serie è quello in cui i condensatori vengono
gli eccessi di stagno dai terminali dei compo- collegati uno dopo l'altro. Per conoscere il va- C== CI + C24C3+ ...
c = -----------------
I

nenti. lore della capacità risultante dal collegamento Per i condensatori collegati in serie tra di loro, il 1 I I
di un certo numero di condensatori, si debbono calcolo si presenta un po' più complicato; si trat- l
applicare alcune formule. ta infatti in questo secondo caso di applicare talu- C1 C2 C3
FORMULE UTILI Il collegamento in parallelo di due o più con- ne formule algebriche, peraltro semplici e facil- Quest'ultima formula, la cui applicazione richie-
densatori è certamente il più semplice, quello mente applicabili anche da coloro che non hanno
Sul banco di lavoro, assieme alle varie tabelle che non richiede l'applicazione di speciali for- de la conoscenza delle operazioni con le frazioni,
una specifica preparazione algebrica. Se i con- viene usata molto raramente e il principiante
presentate in queste pagine, si debbono conser- mule matematiche, in quanto è possibile deter- densatori collegati tra di loro in serie hanno lo
vare pure alcune formule, alle quali sovente il può anche dimenticarla.
minare il valore della capacità risultante sem- stesso valore di capacità, allora la capacità risul-
tecnico deve ricorrere. plicemente sommando tra di loro tutti i valori Per quanto riguarda i resistori, esistono ugual-
tante è data dalla seguente formula: mente due fondamentali sistemi di collegamento,
Capacità risultante = come per i condensatori: quello in serie e quello
Capacità di un condensatore in parallelo.
Nel collegamento in serie gli elementi risultano
Numero dei condensatori connessi in fila, uno dopo l'altro; nel collegamen-
to in parallelo gli elementi sono connessi paral-
Per esempio. collegando in serie quattro con- lelamente l'uno all'altro. Più resistori collegati
densatori da 100 pF, il valore capacitivo risul- in serie tra di loro equivalgono ad un unico re-
tante è di: sistore il cui valore ohmmico è dato dalla som-
100 pF ma aritmetica dei valori dei singoli resistori.
PNP Flg. 10 - Se un transistor di tipo PNP è realmente = 25 pF Si tratta quindi, del calcolo più semplice, la cui
integro, collegando il puntale negatlvo dell'ohmme- 4 formula è la seguente:
tro con la base e quello positivo una prima volta
con il collettore e poi con l'emittore, l'Indice dello Questa formula assume anche l'espressione sim- R = Rl + R2 + R3 + R4 +
strumento dovrà raggiungere la metà scala circa. bolica:
Nessuna deviazione si deve avere con un transistor in cui R rappresenta il valore della resistenza
di tipo NPN.
-- -
N
complessiva, mentre R 1, R2, R3, R4 .... rappre-
sentano i valori dei singoli resistori collegati in
serie tra di loro. Nel caso particolare in cui tutti
Se i condensatori collegati in serie hanno valori i resistori collegati in serie tra di loro abbiano

221
220
lo stesso valore ohmmico, la formula precedente Naturalmente, per poter applicare queste for-
assume la seguente espressione: mule occorre avere un po' di dimestichezza con
R= RXn le operazioni matematiche relativ_e alle frazioni.
La conclusione che si trae dai due diversi con-
in cui R rappresenta il valore ohmmico di un
solo resistore ed n rappresenta il numero dei cetti relativi ai due tipi di collegamenti di resi-
resistori collegati in serie. Il calcolo diviene un stenze elettriche è la seguente:
poco più complesso quando si tratta di calcolare « Collegando due o più resistori in serie tra di
il valore della resistenza risultante da un insieme loro, il valore complessivo della resistenza risul-
di più resistori collegati fra loro in parallelo. li tante aumenta, mentre, collegando due o più
collegamento in parallelo di due o più resistori, resistori in parallelo tra di loro, il valore della
si ha quando i resistori sono collegati parallela- resistenza risultante diminuisce».
mente tra di loro e trasformano un unico con- I motivi per cui in pratica, nei circuiti, vengono
duttore, là dove essi sono inseriti, in due, tre, in seri ti due, tre o più resistori al posto di uno,
o più rami conduttori a seconda che i resistori siano essi collegati in serie o in parallelo, pos-
collegati siano due, tre o più di tre. sono essere molteplici. Nel collegamento in se-
Nel caso di due resistori collegati tra loro in rie, poiché ogni resistore provoca una caduta
parallelo conviene applicare la seguente for- di tensione nel circuito, è possibile ottenere tut-
mula: ta una serie decrescente di tensioni necessarie
RI X R2 per l'alimentazione di particolari apparati uti-
R=----- lizzatori.
RI + R2 Il collegamento in parallelo, comunemente viene
Quando i resistori sono più di due, allora oc- fatto per derivare la corrente elettrica attraverso
corre applicare la seguente formula: rami diversi, oppure per diminuire la resistenza
l elettrica in un punto di un circuito. In entrambi
R = i tipi di collegamento di resistori, i valori delle
I I I tensioni e delle correnti si ottengono facilmente
--+--+--+ applicando le diverse espressioni della legge di
RI R2 R3 Ohm.

SALDATORE
ISTANTANEO
Tempo di riscaldamento 5 sec.
220 V - 100 W
Illuminazione del punto di lavoro

li kit contiene: 1 saldatore istantaneo (220 V - 100 W) - 2 punte rame di ricambio


- 1 scatola pasta saldante - 90 cm di stagno preparato in tubetto - 1 chiave per
operazioni ricambio - punta saldatore

L. 12.500
per lavoro intermittente e per tutti i tipi di saldature del principiante.

222 223
elettrico prefissato. Più avanti, infatti, diremo, ben evidenziato da un rettangolino nello schema

CHECK CONTROL quali varianti si dovranno apportare al progetto


per ogni adattamento voluto.
Senza analizzare subito il circuito elettronico,
che nello schema di figura 1 è indicato con
un rettangolino a linee tratteggiate con la scrit-
ta CIRC. ELETTR., possiamo vedere che questo
a blocchi di figura 2, è necessario possedere al-
cune nozioni elementari di logica, alle quali vo-
gliamo richiamarci a beneficio dei nuovi e dei
vecchi lettori.
Nella realizzazione del nostro progetto si fa uso
di un circuito logico OR. E con questa sigla si

PER è caratterizzato dalla presenza di tre entrate:

E1 - E2- E3

le quali debbono essere collegate con altrettanti


punti del circuito elettrico dell'autovettura.
designa un circuito logico combinatorio in grado
di «combinare» dei segnali d'ingresso, di tipo
digitale « 0» o « I», fornendo in uscita un
segnale a logica « 1 » quando almeno uno dei
segnali d'ingresso risulta attivo a logica 1.
Il comportamento di un circuito OR, per esem-

AUTO Lo stesso circuito elettronico presenta tre punti


d'uscita contrassegnati con i numeri 5-6-7. I
punti di entrata sono contrassegnati con i nu-
meri 1-2-3; il punto contrassegnato con il nume-
ro 4, e così pure quello con il numero 5, risul-
tano collegati a massa, ossia alla linea di alimen-
pio a due ingressi, può essere riassunto dalla
seguente «·tabella della verità ».

Ingr. l

0
Ingr. 2

o
Uscita

o -
tazione negativa, dato che l'esempio applicativo o 1 I
di figura 1 è riferito ad un 'autovettura con ali- I o l
mentazione a 12 V e con negativo a massa. ' " ~
7 1 I 1
Le due possibili posizioni della chiavetta di av-
viamento del motore sono state simboleggiate
tramite un commutatore a tre posizioni. Nella LOGICA INVERTER NOT
prima posizione non si verifica alcun mutamento
elettrico del circuito; nella seconda posizione si Un altro elemento logico fondamentale è costi-
alimentano i circuiti di bordo e nella terza si tuito dall'inverter. Esso realizza l'inversione lo-
Un montaggio utile per la vostra automobile avvia il motore. Ora, se a motore spento e con
le luci di posizione accese si apre una portiera,
gica del segnale dalla logica «O» a «1» e
viceversa.
ossia si provoca la chiusura dell'interruttore Il circuito logico NOR, da noi in pratica uti-
INT. LUCI PORTE, l'allarme viene attivato in- lizzato, risulta essere l'unione di un circuito OR
formando l'automobilista sulla sua disattenzione. e di un in verter che lo segue. A parità di con-
Vedremo in seguito il perché di tale comporta- dizioni di ingresso, dunque, l'uscita appare in-
mento. vertita rispetto a quella del circuito OR. E a
Possiamo considerare questo dispositivo come CIRCUITO APPLICATIVO questo punto il comportamento logico del no-
un'unità di verifica mediante la quale, con la stro « check contro! per auto » può essere facil-
semplice apertura di una portiera dell'autovet- Per meglio comprendere il comportamento del LA LOGICA OR mente compreso.
tura, è possibile sapere, immediatamente, tra- dispositivo elettronico di cui abbiamo ora elen- Facendo riferimento allo schema di figura , si
mite un suono emesso da un altoparlante, se, cato a grandi linee l'utilità ed il funzionamento, Per poter capire il preciso funzionamento del nota la presenza di un circuito NOR (]Cl) uti-
prima di ruotare la chiavetta di avviamento del preferiamo analizzare in un primo tempo lo circuito elettronico o, meglio, del circuito logico, lizzato come NOR a tre ingressi.
motore, la batteria sta già erogando corrente, schema applicativo di figura 1 ed esaminare poi
sottraendo agli organi elettrici la necessaria ener- il circuito elettronico vero e proprio, che è prin-
gia per la messa in moto. cipalmente composto da integrati e transistor, i
Si tratta quindi di un progetto di elettronica quali consentono di raggiungere elevate presta-
molto utile per gli automobilisti un po' distrat- zioni ed alta ripetibilità in poco spazio e con
ti, che dimenticano le luci accese o lasciano in- una minima spesa. Per una buona conservazione della batteria e per non rimanere
serito qualche apparecchio elettrico, perché ap- Diciamo subito che, per motivi di facile inter-
pena si apre una portiera, a motore spento, l'al- pretazione del circuito, la nostra applicazione si vittime di banali disattenzioni nel lasciare accese le luci o inse-
larme entra in azione. Ma l'apparato diverrà an- riferisce al solo controllo delle luci di posizione rito qualche dispositivo elettrico quando si abbandona in par-
cora più utile a coloro che utilizzano per molti dell'autovettura. Ma questo sarà senz'altro un cheggio la propria autovettura, consigliamo, ai nostri lettori au-
anni sempre la stessa batteria, ricaricandola di valido esempio pratico, perché normalmente tut- tomobilisti, l'installazione di questo semplice e moderno avvi-
quando in quando, allo scopo di risparmiare al te le altre luci dell'auto sono subordinate a quel-
massimo sulle spese di gestione dell'autovettura, le di posizione. Comunque, prendendo spunto
satore acustico.
perché proprio costoro non possono permettersi dal circuito di base, dopo averne compreso l'e-
alcun spreco d'energia elettrica sui circuiti di satto funzionamento, chiunque sarà in grado di
bordo. adattare il dispositivo al controllo dell'elemento

224 225
I TRE INGRESSI COMPORTAMENTO DEL CIRCUITO

AL MOTORINO Osservando lo schema dell'integrato di figura 3 Facendo riferimento allo schema di figura 3, ve-
[o===========l)► AVVIAMENTO
si potrebbe pensare che il NOR presenti quat- diamo ora come si comporta il circuito del check
Essa w Moro[] tro ingressi, ma facendo bene attenzione ai col- contro! nelle diverse condizioni di impiego.
E2 ALIM CIRC. DI BORDO legamenti si vede che i piedini 2-3 risultano Quando la chiavetta di avviamento del motore
T <@ è inserita e, ovviamente, ruotata nella posizione
INT MESSA 12 V uniti assieme.
SPENTO IN MOTO 8AI di alimentazione dei circuiti di alimentazione di
Analizziamo ora le connessioni dei tre ingressi.
LUCE
JlQ bordo dell'autovettura, l'ingresso E2 si trova
FUS. alla logica 1. Quindi l'uscita del circuito NOR
PORTE E 1-è collegato all'interruttore delle portiere
(piedino 1 dell'integrato IC1) rimane comunque
dell'auto (interruttore normalmente aperto bloccata a O, indipendentemente dallo stato de-
in condizioni di riposo). gli altri ingressi.
R2
INT LUCI
POSIZ
Lo zero logico in uscita, come verrà analizzato
E2-è collegato alla linea di alimentazione po- più avanti, significa praticamente il blocco dei
:
-------------- d sitiva dell'autovettura, dopo la chiave di circuiti che seguono.
;
.. R1
E1 [, 7 accensione. Quando la chiavetta di avviamento del motore

E3
i? /R, ci E3-è collegato al circuito di accensione delle
dell'auto è disinserita, ossia a motore spento,
l'ingresso E2 si porta allo O logico attraverso la
f =Me
1M
Il R3
lo
I
ELETTR
s'
I luci di posizione dell'autovettura. resistenza R5. E in queste condizioni lo stato
I I

t!NT.LUCI
t~--------------~
PORTE

L l l
LUCI DI POSIZIONE
l l l le l
MASSA AUTO
SERVIZIO BIBLIOTECA
COMUNICARE VIA RADIO I CIRCUITI INTEGRATI I SEMICONDUTTORI NEI
Fig. 1 - Questo schema interpreta l'Insieme di collegamenti elettrici da effettuare Il libro del CB Tecnologia e applicazioni CIRCUITI ELETTRONICI
sull'autovettura nel tipico esempio di controllo delle luci di posizione. Il circuito
elettronico deve essere inserito in un contenitore antiurto e sistemato in qualche L. 14.000 L. 9.000 L. 13.000
parte dell'auto e ciò vale pure per l'altoparlante Il quale, quando si apre una
portiera e ci si dimentica di spegnere le luci di posizione, emette un suono dì
una certa intensità.

1
1 V
BAT E RIA
+12V ALIM.

+12V +12/
+12V VIA
LUCI PORTE

~ El INTERR

RA OUL B8IANCHERI P. F. SACCHI RENATO COPPI

4
+ 12V VIA E2 CIRCUITO OSCILL.
CONTATI) • LOGICO et e
9F 422 pagine - 192 illustrazioni 176 pagine- 195 illustrazioni 488 pagine - 367 Illustrazioni

+1V VIA
E3 '' I I q,, ALTOP
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LUCI POSIZ.
lo scopo che la pubblicazione Gli argomenti trattati possono
si prefigge è quello di divulga- Il volume tratta tutto quanto essere succintamente cosi in-
re, In forma piana e discorsiva, riguarda questa basilare realiz- dicatl: fisica dei semiconduttori
la conoscenza tecnica e quella zazione: dal principi di funzio- - teoria ed applicazione dei
SEGN. COM. legislativa che unitamente af- namento alle tecniche di produ- transistor- SCR TRIAC DIAC
fiancano le trasmissioni radio zione, alle applicazioni e al me- UJT FET e MOS - norme di cal-
in generale e quelle CB in par- todi di impiego nei più svariati colo e di funzionamento - tecni-
ticolare. campi della tecnica. che di collaudo.
Fig. 2 - Schema a blocchi, di valore esclusivamente teorico, sul quale è possibile
analizzare il comportamento del circuito elettronico. Il circuito logico è in pra-
tica rappresentato da un Integrato, l'interruttore da due transistor e l'oscillatore
di bassa frequenza da un secondo Integrato.

226 227
El

E2
ALTOP.
;::!
O:
l.J... E3
(t:)

--J
:::::!
(._)
(/)
o
<o
al'
MASSA

Fig. 4- Piano costruttivo della sezione elettronica del sistema d'allarme per au-
tovetture. Il circuito stampato è d'obbligo, se si vuol conferire solidità a com-
pattezza ai montaggio, così come è necessario racchiudere il tutto in un con-
tenitore antiurto. Le piste dello stampato, riportate in colore, debbono Intendersi
viste in trasparenza, perché presenti nella parte opposta della basetta.

e
< COMPONENTI I
# Il
o
(._)
o
Condensatori
C1
C2
C3
=
=
=
100.000 pF
100.000 pF
100.000 pF
R10
R11
R12
R13
=
=
=
=
5.600
5.600
100
1.200
ohm
ohm
ohm
ohm
o C4 - 100.000 pF R14 = 1.200 ohm
--J
C5 = 100.000 pF R15 = 1.200 ohm
F - 16 VI (elettrolitico) R16 = 3,3 ohm
g C6 = 220
s C7 = 100.000 pF Varie
& Il 11 e Il Il & Il Il o
DZ1 =
Q; Resistenze
diodo zener (12 V- 1W)
o DZ2 = diodo zener (12 V- 1W)
I
I R1 = 1.000 ohm DZ3 = diodo zener (12 V- 1W)
I R2 = 1.000 ohm DZ4 = diodo zener (12 V- 1W)
I
I R3 = 1.000 ohm D1 = 1N914
I R4 = 8.200 ohm IC1 = 4002
'------------ - __ _j R5 = 8.200 ohm IC2 = LM380
R6 = 8.200 ohm TR1 = 2N2905
q
R7 = 47.000 ohm TR2 = BC107
V) R8 = 8.200 ohm FUS. = fusibile da 3A - 12V

-
u)

3 R9 = 8.200 ohm AP = altoparlante da 8 ohm - 2W


G "' tu u D

228 229
dell'uscita dipende dai rimanenti due ingressi. IC2, che è di tipo LM 380 e che normalmente
viene utilizzato quale amplificatore di bassa facendo, basterà che una sola delle apparecchia- le pericolose saldature a stagno direttamente sui
Se le luci di posizione rimangono accese e le ture connesse rimanga sotto tensione per far
frequenza, è qui montato in un circuito in cui piedini dei componenti.
portiere contemporaneamente chiuse, l'ingresso scattare l'allarme all'apertura delle portiere.
E 1 si trova alla logica O, mentre l'ingresso E3 svolge il compito di oscillatore di potenza. L'individuazione degli elettrodi di base-emittore-
si trova alla logica l. Quest'ultimo ingresso, L'oscillazione è ottenuta con una rete di sfasa- collettore dei due transistor TR 1 e TR2 è agevo-
tuttavia, subisce una inversione attraverso l'e- mento RC composta dalle resistenze R 13-R14- lata dalla presenza di una piccola tacca metallica
COSTRUZIONE sporgente sul corpo del componente, così come
lemento NOR utilizzato semplicemente come R15 e dai condensatori C3 - C4 - C5.
inverter, così che sui terminali della logica gli Il circuito d'allarme è in grado di pilotare di- chiaramente indicato nello schema pratico di fi-
Trattandosi di un montaggio destinato all'auto- gura 4. Per i diodi zener invece basta far rife-
ingressi assumono le seguenti condizioni: rettamente un altoparlante a bassa impedenza,
vettura e quindi alle più svariate sollecitazioni rimento alla posizione dell'anello sul corpo di
E1 = 1 E2 = 0 E3 = O intorno agli 8 ohm ma con potenza di 2W, pro- meccaniche. è necessario comporre un circuito ogni elemento per essere certi di non confondere
robusto e di piccole dimensioni. Ci riferiamo ov- tra loro il catodo con l'anodo.
viamente al circuito elettronico il cui piano co- I collegamenti fra il montaggio elettronico e le
struttivo è riportato in figura 4 e che risulta varie parti dell'autovettura si effettuano tenendo
effettuato su circuito stampato, di cui in figura 5 sott'occhio lo schema elettrico di figura 1 e ser-
riportiamo il disegno in grandezza reale. vendosi di cavi adatti, facilmente acquistabili
Ai lettori principianti raccomandiamo di fare presso qualsiasi elettrauto.
bene attenzione al verso esatto di inserimento Ancora una volta ricordiamo che tutti gli sche-

+ nel circuito dei semiconduttori, degli integrati e


dell'unico condensatore elettrolitico montato nel
progetto.
mi presentati nel corso dell'articolo si riferi-
scono ad applicazioni su autovetture con bat-
terie a 12 V e con linea di alimentazione nega-
Per quanto riguarda gli integrati consigliamo tiva a massa.
di far uso degli appositi zoccoletti, onde evitare

TRASMETTITORE DIDATTICO PER ONDE MEDIE


Flg. 5 - Disegno del circuito stampato riportato in grandezza reale e da realiz-
in scatola di montaggio a L. 14.800
zarsl su una piastrina rettangolare di materiale Isolante,

CARATTERISTICHE

Banda di frequenza 1,1: 1,5 MHz


Tipo di modulazione in ampiezza (AM)
Alimentazione 9 ± 16 Vcc
Corrente assorbita 80: 150 mA
Potenza d'uscita 350 mW con 13,5 Vcc
Profondità di mod. 40%/ circa
Ed anche in tali condizioni il circuito d'allarme ducendo un suono sicuramente distinguibile an-
Impedenza d'ingresso superiore ai 200.000 ohm
rimane dunque bloccato. Ma attenzione! Non che in una strada rumorosa.
Sensibilità d'ingresso regolabile
appena si apre una portiera per scendere dalla Portata 100 m. + 1 Km.
macchina, anche l'ingresso E 1 va a O, provo- Stabilità ottima PER I
cando la commutazione a 1 dell'uscita del NOR UNA SEMPLICE ESTENSIONE COLLEGAMENTI
Entrata micro piezo, dinamico
ed attivando i circuiti che seguono. e pick-up SPERIMENTALI VIA RADIO
Il circuito ora esaminato, previsto per il con- IN FONIA, DEL PRINCIPIANTE
trollo delle luci di posizione, si presta facil-
CIRCUITO D'ALLARME mente all'estensione ad altre luci o apparecchi
elettrici di bordo dell'autovettura. Occorrerà in
Il segnale proveniente dalla sezione logica porta tal caso collegare separatamente i terminali 9-
in conduzione il transistor TR2 che, a sua volta, 10-11-12 di I C1, dotando ciascuno di questi di
mette in conduzione il transistor TR1, il quale una rete di protezione con resistenze e diodi
alimenta il circuito integrato IC2. L'integrato zener come quella adottata per l'ingresso 3. Cosi

230
231
PER MOTORINI IN CC
FINO A 20 W
I
DA 1 V A 12 V t

Con questo dispositivo elettronico sono possibili due importan-


ti controlli nei motorini elettrici alimentati in corrente continua
e con assorbimenti fino a due ampère: quello della velocità di
regime dell'albero e quello della costanza di rotazione dell'albe-
ro al variare del carico ad esso applicato.

tore in esso inserito, gira più velocemente a vuo- lungo andare, si manifesta attraverso guasti an-
to che non quando deve trainare parecchi va- che irreparabili.
goni.
Un minitrapano, la cui punta a vuoto può ruo-
Interessa i ferromodellisti tare a 6.000: 7.000 giri al minuto, quasi si ar- SVANTAGGI DEI REOSTATI
e, più in generale, resta se si preme troppo con la mano sulla su-
gli utenti di piccoli motori elettrici. perficie da forare. I motorini dei giradischi o Un altro sistema, da tempo adottato nel control-
o dei mangianastri debbono assolutamente ruo- lo di velocità dei piccoli motori elettrici, è quel-
tare a velocità costante indipendentemente dal lo del reostato di potenza, cioè del potenziome-
carico sopportato. tro a filo. Eppure anche questo sistema, pur es-
Gli esempi potrebbero moltiplicarsi, ma quei sendo considerato troppo elementare, è stato su-

CONTROLLO...
pochi ora menzionati sono sufficienti per far ca- perato dal progresso dell'elettronica. I reostati
pire quale importanza possa avere un disposi- producono eccessivo calore, cioè trasformano
tivo regolatore e controllore della velocità di buona parte dell'energia elettrica in energia ter-
rotazione dell'albero di molti motorini elettrici. mica, con una spesa assolutamente inutile che
si traduce, in pratica, in un aumento della bol-
letta della luce. Oltretutto i reostati sono fre-
SISTEMI SUPERATI

DI VELOCITA
quentemente soggetti a bruciature, soprattutto
quando si vuol far girare il motorino quasi alla
In molti tipi di alimentatori per motori elet- massima velocità e sotto sforzo. In queste con-
trici di piccola potenza, la regolazione della ve- dizioni elettriche, come si sa, la corrente con-
locità vien fatta con un sistema ormai superato, tinua assorbita dal circuito raggiunge i valori
applicando all'avvolgimento secondario del tra- massimi e ben difficilmente il piccolo tratto di
sformatore di alimentazione un certo numero di reostato interessato al flusso di tale corrente
prese intermedie, la cui scelta più idonea vien riesce a sopportare a lungo la forte dissipazione
Molti piccoli motori elettrici, alimentati con mancherà di destare interesse in molti altri ap- fatta per mezzo di un commutatore. di potenza richiestagli. Avviene così che in prossi-
tensioni continue, come ad esempio quelli dei passionati delle più svariate applicazioni elettri- 11 primo fra i vari inconvenienti sollevati da mità di una delle estremità del potenziometro
piccoli trapani per circuiti stampati, oppure quel- che ed elettroniche. questo vecchio sistema di controllo di velocità a filo, si manifestano sovente i maggiori incon-
li dei trenini giocattolo, necessitano di un co- dell'asse del motore consiste nel non poter di- venienti, quale l'interruzione del filo resistivo,
mando elettronico di velocità. Il cui scopo prin- sporre di un regolatore di velocità progressiva, la bruciatura del materiale isolante, l'ossidazio-
cipale deve essere quello di garantire una velo- ESEMPI APPLICATIVI perché è possibile soltanto ricorrere ad un si- ne del cursore, ecc.
cità costante dell'albero motore al variare del stema di variazione a scatti che, a volte, può ero- Ecco perché un tale sistema di regolazione non
carico. Prima di iniziare la presentazione del disposi- gare una tensione di alimentazione eccessiva o può essere ritenuto affidabile specialmente quan-
Il progetto trattato in questo articolo, quindi, tivo vogliamo citare alcuni esempi di pratica insufficiente. do si vuol effettuare una regolazione precisa an-
consente di regolare la velocità dei motorini in applicazione del progetto. Ma il regolatore a scatti presenta ancora altri che dopo un notevole tempo di funzionamento
continua con tensioni di valore compreso tra Nei trenini elettrici, almeno in quelli di tipo inconvenienti. Ad esempio esso produce sem- del sistema di alimentazione e di carico.
1 V e 12V e con correnti che possono raggiun- elettronico, la velocità viene regolata semplice- pre effetti spiacevoli durante le manovre di av-
gere anche i 2 A circa. Il che significa che con mente agendo su un potenziometro collegato in viamento, di arresto o di inversione di velocità.
questo dispositivo si possono controllare motori serie con l'alimentatore. Ma un simile sistema Perché, a causa delle correnti in gioco e dell'in- POTENZIOMETRO A CARBONE
elettrici fino a 20 W. L'argomento, dunque, pur di controllo non garantisce in alcun modo la co- duttanza presentata inevitabilmente dal carico,
interessando principalmente i modellisti. non stanza della velocità. Un locomotore, anzi il mo- si verifica sempre un logorio dei contatti che, a Ricorrendo all'ausilio dell'elettronica moderna.

232 233
D1 USCITA
ENTR. USCITA
9+15 V (MOTORE )

TR2 + +
e
/
9:15/ RI

=
~

e
BASETTA /SOL.

Fig. 2 - Piano costruttivo, realizzato su contenitore metallico, dell'apparato di

b R3 regolazione della velocità di rotazione dei motorini elettrici in corrente continua.


Il contenitore funge pure da elemento radiante dell'energia termica erogata dai
TR1 due transistor.

+
Cl
la regolazione della velocità dell'asse del moto- due elementi di fondamentale importanza, non
rino a corrente continua può essere ottenuta con solo per le caratteristiche elettriche della rego-
un normalissimo potenziometro a bassa dissipa- lazione, ma anche per quelle di ordine mecca-
zione, di tipo a carbone o a filo, a seconda della nico. Infatti, soltanto con questi principi è pos-
particolare applicazione pratica desiderata, men- sibile realizzare un comando di velocità attra-
Fig. 1 - Circuito teorico del dispositivo di controllo del piccoli motori elettrici tre l'effettiva regolazione della potenza viene af- verso un normale potenziometro, di piccola po-
alimentati In corrente continua fino a 12 V. Con il potenziometro R1 si regola la fidata ad un amplificatore transistorizzato. In tenza, di facile regolazione e preciso in ogni ma-
velocità di regime dell'albero motore, con il trimmer R4 si controlla la costanza questo modo, grazie al guadagno dei transistor, novra.
di rotazione dell'albero al variare del carico applicato.
è possibile regolare potenze di parecchi watt li comando agevole e la sua sicurezza sono fat-
(spesso di alcune decine di watt) mediante una tori che possono scongiurare ogni inconveniente
minima potenza di controllo, cioè di pochi mil- di pilotaggio dei motori.
liwatt.
__......____ COMPONENTI----- ANALISI DEL CIRCUITO
PRECISIONE CIRCUITALE
li progetto del regolatore <li velocità, il cui sche-
220 ohm - 0,5 W L'argomento che ci proponiamo di trattare in ma è riportato in figura 1, fa uso di due transi-
Condensatore R3 =
R4 5 ohm -2 W (trimmer a filo) queste pagine è dunque molto interessante, so- stor al silicio, uno di tipo NPN e l'altro di tipo
c1 1.000 +F - 16 VI ( elettrolitico) =
--- prattutto perché esso si presta a molte applica- PNP.
Varie zioni che permettono di realizzare alimentatori La regolazione della velocità è ottenuta tramite
Resistenze
TR1 BD137 (BD233) elettronici ad elevato rendimento. che determi- un normale potenziometro del tipo di quelli
R1 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) TR2 BD138 (BD234) nano il consumo della sola potenza elettrica as- montati nei ricevitori radio. Un secondo poten-
R2 = 470 ohm - 1W 14004 (diodo al silicio)
D1 sorbita dal motore, con una dissipazione di ener- ziometro semifisso, ossia un trimmer potenzio-
gia elettrica assolutamente trascurabile. La pre- metrico, consente di aggiustare la stabilizzazio-
cisione circuitale di un alimentatore elettronico ne della velocità in funzione del carico del mo-
e la sua regolazione progressiva rappresentano tore.

234 235
cità del motore stesso. In particolare, quando R4, ricordiamo che questo componente viene at- Fra i due transistor è il TR2 che si riscalda di
il carico aumenta, la velocità del motore dimi- traversato direttamente dalla corrente del mo- più e che necessita di una maggiore superficie
nuisce, quando il carico diminuisce, la velocità tore. Esso dovrà quindi essere in grado di sop- radiante. Tuttavia, senza ricorrere ad opportuni
del motore aumenta. portare tale corrente senza subire danni. Ma nel radiatori, i transistor possono essere raffreddati
TR1 caso in cui non si riuscisse a reperire un trim-
mer a filo, questo potrà essere sostituito con una
su una faccia del contenitore metallico del di-
spositivo. Quel che importa è che essi debbono

m2 FUNZIONE DEL TRIMMER

Ma queste ultime osservazioni costituiscono un


inconveniente cui si deve ovviare. Ed ecco quin-
di l'utilità dell'inserimento nel dispositivo di
resistenza fissa a filo, selezionata in fase di ta-
ratura.
L'impiego dei due transistor TRl-TR2 può esse-
re fatto in due modi diversi, tra loro incompa-
essere accuratamente isolati, in quanto il lato
metallico dei due transistor rimane elettricamen-
te collegato con il loro collettore.

tibili. Infatti per correnti fino a 0,8 A sono con-


un circuito di controllo, pilotato dal transistor sigliabili i tipi TR1 = BD137 e TR2 = BD138, MESSA A PUNTO
TR 1, che valuta la corrente assorbita dal moto- mentre in presenza di correnti sino a 2 A si do-
re e, a seconda delle necessità corregge, in più o vranno montare i seguenti tipi: TR1 = BD233 o L'unica regolazione da eseguirsi preliminarmen-
in meno, la tensione di alimentazione sui termi- BD137 e TR2 = BD234. te sul circuito, a montaggio ultimato, riguarda
nali del motore. il trimmer R4. E questa va effettuata collegando
Per raggiungere questo scopo, in serie con il il motore, di cui si vuol regolare la velocità, con
1-PARTE DELLA PROBLEMI DI RAFFREDDAMENTO
collettore del transistor TR2 è stata inserita la l'uscita del circuito, senza ovviamente commet-
SCATOLA resistenza semifissa R4, cioè il trimmer corret- tere errore nelle connessioni delle polarità. Quin-
, (RADIATORE) tore, che rimane interessato dalla corrente che I due transistor TR1 e TR2, soprattutto quan- di si agisce sul trimmer in modo che, variando
alimenta il motore. do si montano i modelli adatti per le correnti il carico del motore, per esempio frenando l'al-
Sui terminali del trimmer si viene a stabilire di maggiore intensità, necessitano di un oppor- bero con le dita di una mano, se si tratta di un
una tensione di valore proporzionale all'assor- tuno sistema di raffreddamento, che abbiamo motorino, la velocità di rotazione non vari ap-
bimento del motore e quindi del carico. chiaramente interpretato in figura 3. prezzabilmente.
Fig. 3- Con questo disegno viene interpretato il
modo più corretto per favorire la dispersione di In parallelo al trimmer R4 è stato collegato il
calore generato dai transistor e per isolare il com- condensatore elettrolitico di elevata capacità C 1,
ponente, più precisamente Il collettore, dalla la- il cui compito è quello di filtrare le variazioni
miera del contenitore. la vite di fissaggio deve es- veloci di assorbimento di corrente, facendo in-
sere di plastica.
tervenire il circuito di controllo quando la varia-
zione diventa prolungata. Con il circuito di con-
trollo, quando l'assorbimento tende ad aumen-
UL TRAPREAMPLIFICATORE
tare per effetto di un aumento del carico appli-
cato al motore, la tensione sui terminali del trim- con circuito integrato
mer R4 cresce, portando il transistor T R 1 in
conduzione e correggendo in tal modo il valore --
Ma vediamo più dettagliatamente il circuito elet- della tensione sulla base del transistor TR2. che " -- ln scatola di montaggio
trico e supponiamo, dapprima, che il transistor fa aumentare la tensione d'uscita. \ e
r
TR 1 non sia inserito. Ebbene, in tali condizioni Come conseguenza di ciò, il motore aumenta la
a L 6.000
il dispositivo assume la tipica configurazione di
uno stadio « emitter follower ». Ed appare in
velocità di rotazione compensando la diminu-
zione dovuta alla frenatura del carico.
La regolazione del trimmer potenziometrico R4, "UP
"
pratica come un amplificatore di corrente con
guadagno di tensione unitario. Mentre la tensio- dunque, consente di regolare l'entità della rea- CARATTERISTICHE
ne d'uscita rimane pressoché costante e di valore zione, assicurando, nella misura maggiormente
pari a quello della tensione presente tra il cur- possibile, la costanza di velocità di rotazione del Amplificazione elevatissima
sore del potenziometro R l e la linea positiva di motore al variare, entro ampi limiti, del carico Un semplice sistema per elevare Ingresso inverting
alimentazione, diminuito del valore della de- applicato al motore. notevolmente il segnale provenien- Elevate impedenze d'ingresso
bole caduta di tensione su R2 e di quello della te da un normale microfono Ampia banda passante
caduta fissa di 0,6 della giunzione base-emittore
di TR2. MONTAGGIO DEL DISPOSITIVO
Dunque, regolando il potenziometro R 1, si può Utile ai dilettanti, agli hobbysti, ai CB e a tutti coloro che fanno uso di un mi-
far variare la tensione d'uscita e, conseguente- L'esiguo numero di componenti, che concorro- crofono per amplificazione o trasmissione
mente, la velocità dell'albero di un motore elet- no alla formazione del dispositivo, sconsigliano
trico alimentato in tensione continua e ad esso l'uso del circuito stampato. 11 tradizionale ca-
collegato. blaggio è dunque la soluzione migliore per com-
Tuttavia, quando il carico del motore varia. men- porre il circuito, che potrà essere realizzato se-
tre rimane costante la tensione di alimentazione condo il piano costruttivo riportato in figura 2.
del motore, si verifica una variazione della velo- Per quanto riguarda il trimmer potenziometrico

236 237
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satore elettrolitico - N. 1 condensatore variabile ad aria- N. 3 transistor- N. 1
circuito stampato - N. 1 potenziometro - N. 1 supporto 'bobine con due avvolgi- Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-
menti e due nuclei- N. 6 ancoraggi-capicorda - N. 1 spezzone filo flessibile. to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
Nel kit non sono contenuti: la cuffia necessaria per l'ascolto, gli elementi per la
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
composizione dei circuiti di antenna e di terra e la pila di alimentazione.
vitore tascabile nell'autovettura.

241
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o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
~------- -- - - - - rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola

PER I VOSTRI INSERTI ci vieta di rispondere privata-


mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti _ Permu- un solo lettore.
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

Ponte di, Wheatstone di azzeramento. Per tali motivi vi scrivo, chie-


dendovi se in qualche modo sia possibile mi-
Ho realizzato l'apparecchio denominato « La
gliorare le prestazioni del ponte di misura, pur
macchina della verità », presentato nelle prime
conservando integra la maggior parte del cir-
pagine del fascicolo di gennaio di quest'anno. E
cuito.
debbo dire che i risultati, dopo una breve espe-
OMODEI FAUSTO
rienza pratica, sono apparsi soddisfacenti e, so-
Genova
prattutto, divertenti per me e per i miei fami-
liari. Ora, dopo aver giocato a lungo con quel Siamo certi che lei potrà migliorare le prestazio-
dispositivo e ritenuta esaurita la sua funzione ni del suo ponte di misure seguendo i nostri
di oggetto segnalatore di stati psicofisici, ho pen- consigli. Che sono i seguenti. Prima di tutto so-
.
sato di trasformare il circuito originale in quello stituisca l'alimentazione originale con un alimen-
di uno strumento di misura a ponte di Wheat- tatore stabilizzato in grado di erogare la tensio-
stone. Le varianti da me apportate sono state ne di ± 15 Vcc. Poi inserisca, al posto dell'in-
Inserite il tagliando in una busta e spedite a: le seguenti. Ho sostituito la resistenza R 1 con tegrato A741, il modello LM308 e colleghi tra
una serie di resistenze commutabili tramite tre i piedini l e 8 un condensatore ceramico da
commutatori a dieci posizioni, in modo da po- 470 pF. Infine, nel caso avesse conservato i due
ELETTRONICA PRATICA ter variare il valore resistivo del ramo del pon- potenziometri a variazione lineare R2 e R5, le
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute >
te fra 100 ohm e 99.900 ohm. Eppure sono consigliamo di sostituire il primo, cioè R2, con
Via Zuretti, 52 - MILANO rimasto alquanto deluso dal mio intervento tec- un trimmer a venti giri in cermet e il secondo,
nico, perché lo strumento non risulta stabile e ossia R5, con un commutatore a scatti, oppure
diviene alquanto difficile effettuare l'operazione con un potenziometro di tipo professionale.
242
243
CROSS-OVER ELETTRONICO Condensatori
C1 5 µ,F - 16 VI {elettrolitico)
C2 330 pF s. RI3
Mi sto autocostruendo un impianto hi-fi, nel RI 5 3 R6

quale vorrei inserire dei filtri attivi seguiti da C3 330 pF R5 R12


amplificatori separati per il pilotaggio degli al- W=
Resistenze
toparlanti per gli acuti e per i gravi. Potreste R1 = 330.000 ohm TR2 TR3
e e

o
fornirmi uno schema, abbastanza semplice, ali- R2 _ 180.000 ohm Cl
b
mentabile con una tensione di 12 V continui? R3 - 2.200 ohm
R4 2.200 ohm
o
9+12V

c. •
r.
CAREDDU CLAUDIO R5- 100.000 ohm • 1° o Il e
Cagliari R6 = 270.000 ohm
R7 = 330.000 ohm
R8 -150.000 ohm www
Le proponiamo la costruzione di un filtro a due
vie, con pendenza 12 dB / ottava, avente una
frequenza di taglio di 3 KHz, eventualmente
variabile con la sostituzione dei condensatori
R9
R10
R11
R12
-

==
4.700 ohm
= 100.000 ohm
3.300 ohm
- 120.000 ohm
R2 ~R4 R7 !R9 ± l ed (!) use
BASSI

R13 - 4.700 ohm


C2-C3 con altri di diverso valore capacitivo.
I tre transistor potranno essere eventualmente Varie
rimpiazzati con altri equivalenti, purché di tipo TR1 BC108
N PN al silicio, di buon guadagno e a basso ru- TR2 BC108
more. TR3 BC108

KIT PER LUCI STROBOSCOPICHE


IL RICEVITORE CB L 12.850
in scatola di montaggio Si possono far lampeggiare normali lam-
pade a filamento, diversamente colorate,
a L. 15.500 per una potenza complessiva di 800 W.
Gli effetti luminosi raggiunti sono vera-
mente fantastici.
E' dotato di soppressore di disturbi a
Tutti gli appassionati della Citi-
radiofrequenza.
zen's Band troveranno in questo
kit l'occasione per realizzare,
molto economicamente, uno stu- Pur non potendosi definire un vero e proprio stroboscopio, questo apparato consente di trasfor-
pendo ricevitore superreattivo, mare il normale procedere delle persone in un movimento per scatti. Le lampade per illuminazione
ampiamente collaudato, di conce- domestica sembrano emettere bagliori di fiamma, così da somigliare a candele accese. E non
zione moderna, estremamente sono rari gli effetti ipnotizzanti dei presenti, che, possono avvertire strane ma rapide sensazioni.
sensibile e potente.

Contenuto del kit:


Caratteristiche elettriche • • n. 3 condensatori- n. 6 resistenze- n. 1 po-
Sistema di ricezione: in superreazione - Banda di ricezione: 26-;--28 MHz - Tipo di sintonia: a va- tenziometro - n. 1 impedenza BF - n. 1 zoccolo
ricap - Alimentazione: 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con volume max. per circuito integrato - n. 1 circuito integrato -
in assenza di segnale radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo) -
n. 1 diodo raddrizzatore- n. 1 SCR- n. 1 cor-
Potenza in AP: 1,5 W
done alimentazione con spina- n. 4 capicorda -
n. 1 circuito stampato.

244 245
ALIMENTATORE STABILIZZATO Le difficoltà da lei incontrate non risiedono
tanto nella bassa tensione d'uscita, quanto nella

3
Per quanto mi sia dato da fare. non sono an- piccclissima difjerenza tra valori di tensione di
cora riuscito a trovare lo schema di un alimen- entrata e quelli d'uscita. Ad ogni modo rite- RI
tatore stabilizzato a basse tensioni. Mi spiego niamo che lo schema qui presentato possa sod-
meglio. A me servirebbe un alimentatore in disfare le sue esigenze. Ic
grado di ridurre le tensioni di valore compreso
c1 = 1 µF - 16 VI (elettrolitico)
TRJ
fra 1,8 V e 1,8 V in quella stabilizzata di 1,15
A1 = 1 megaohm I t Il Il
V, con un assorbimento di pochi milliampere.
Nei vostri archivi è disponibile un tale progetto?
A2
A3
=
=
56.000 ohm
33.000 ohm
ne R2
TA1 = BC172C 1,8V ~
Il e

è
BUSETTO CESARE TA2 = BC172C (Q

'
Padova TR3 = BC252C b use.
e
,mm e"
TR1 TR2 R3

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE·


L. 9.500
••~a'
é j«o

ROUNDING LIGHT IN SCATOLA DI MONTAGGIO

i " L. 24.000
f·'in,'
s.
LAMPE661ATORE SEQUENZIALE

o
Per agevolare il compito di chi inizia
la pratica dell'elettronica, intesa come L'uso di luci diversamente colorate ed il loro
hobby, è stato approntato questo uti- accorto collegamento, in serie o in parallelo.
lissimo kit, nel quale sono contenuti, che consente l'inserimento di alcune cen-
J.li·..., tinaia di lampadine-pisello, è determinante
oltre ad un moderno saldatore, legge-
per la creazione di un ambiente suggestivo
ro e maneggevole, adatto a tutte le e- e fantasmagorico.
sigenze dell'elettronico dilettante, sva-
riati componenti e materiali, non sem-
pre reperibili in commercio, ad un 111111111111111111 Caratteristiche:
prezzo assolutamente eccezionale. Potenza elettrica pilotabile su ciascun ca-
nale: 200--,-250 W aumentabile fino a 800 W
con opportuni radiatori.

Il kit contiene: N° 1 saldatore (220 V- 25 W)-N" 1 spiralina di filo-stagno - La frequenza della successione dei lam-
N° 1 scatolina di pasta saldante- N" 1 poggia-saldatore _ N" 2 boccole isolate peggii è regolabile a piacere.
- N 2 spinotti - N" 2 morsetti-coccodrillo _ N" 1 ancoraggio - N" 1 basetta per
montaggi sperimentali - N° 1 contenitore pile-stilo _ N" 1 presa polarizzata per Su ciascuno degli otto canali si possono • Per l'albero di Natale
pila 9 V- N" 1 cacciavite miniatura - N" 1 spezzone filo multiplo multicolore. collegare otto lampadine, oppure otto grup- • Per insegne pubblicitarie
pi di lampadine in un quantitativo superio-
re ad alcune centinaia. • Per rallegrare le feste

246 247
BILANCIAMENTO STEREO ciamento elettrico. Perché soltanto una stru-
mentazione laboratoriale, in accoppiamento con
Senza apportare modifiche sostanziali al cir- microfoni ed altri elementi di classe, consente
cuito dell'amplificatore stereofonico, vorrei ap- di raggiungere il bilanciamento acustico in un
plicare all'apparecchio uno strumentino che mi impianto stereofonico.
possa indicare con esattezza il bilanciamento R3
tra i due canali. Avete a disposizione del letto- API
ri un progetto di questo tipo? Condensatori
C1 = 2,2 F (non elettrolitico)
o
BASSANI MASSIMIUANO C2 = 2,2 F (non elettrolitico)
Como C3 = 2,2 F (non elettrolitico) CJ D4 A
Resistenze
Il circuito che pubblichiamo non implica al- R1 4.700 ohm
cuna manomissione all'amplificatore. Lo stru- R2 = 4.700 ohm R4
mento, in/ atti, potrà essere montato esterna- R3 = 4.700 ohm
mente alla catena di riproduzione audio, do- R4 = 4.700 ohm
vendo essere collegato soltanto con i morsetti
Varie
d'uscita delle casse acustiche. Vogliamo comun-
D1 diodo al silicio (1N4148 1N914)
que precisare che l'uso di tale sistema non ga-
D2 diodo al silicio (1N4148 1N914)
rantisce il corretto bilanciamento acustico, che D3 diodo al silicio (1N4148 1N914)
dipende dal posizionamento delle casse, dalle D4 diodo al silicio (1N4148 1N914)
differenze fra queste e da altre condizioni am- A microamperometro a zero centrale
bientali. Tutt'al più può servire per il bilan- (2 X 100 A)

MODERNO RICEVITORE DEL PRINCIPIANTE


KIT PER ILAMPEGGII PSICHEDELICI CON INTEGRATO
L 15.200 PER ONDE MEDIE
PER MICROFONO
PER PICK UP
Un nuovo sistema di funzionamento che
evita di mettere le mani sul riproduttore
audio.
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 14.750 (senza altoparlante)
Non occorrono fili di collegamento, per-
ché basta avvicinare il dispositivo a qual- L. 16.750 (con altoparlante)
siasi sorgente sonora per provocare una
sequenza ininterrotta di suggestivi lam-
peggii psichedelici.
CARATTERISTICHE:
Controllo sintonia: a condensatore variabile - Controllo volume: a potenziometro - 1 Entrata BF:
500 +50.000 ohm - 2 Entrata BF; 100.000:1 megaohm - Alimentazione: 9 Vcc - Impedenza d'u-
CARATTERISTICHE scita: 8 ohm - Potenza d'uscita: 1 W circa.
Circuiti a quattro canali separati indipendenti.
Corrente controllabile max per ogni canale: 4 A Il kit contiene: 1 condensatore variabile ad aria - 1 potenziometro di volume con interruttore in-
Potenza teorica max per ogni canale:
) Potenza reale max per ogni canale:
Alimentazione:
880W
100 : 400W
corporato- 1 contenitore pile- 1 raccordatore collegamenti pile- 1 circuito stampato - 1 bobina
sintonia - 1 circuito integrato - 1 zoccolo porta integrato- 1 diodo al germanio- 1 commutatore
- 1 spezzone di filo flessibile - 10 pagliuzze capicorda- 3 condensatori elettrolitici - 3 resistenze
220 V rete-luce - 2 viti fissaggio variabile.

248 249
RADIOCOMANDO PER CANCELLO di pilotare il relé RL. I dati costruttivi delle bo- ohm W, 50 : 70 spire di filo di rame
bine sono i seguenti: per il ricevitore, più pre- smaltato da 0,2 mm. Per quanto riguarda in-
Inviando un segnale direttamente dalla mia cisamente per la bobina L2, dovrà avvolgere vece il trasmettitore, i dati costruttivi delle bo-
auto, vorrei far aprire automaticamente il can- 10,5 spire di filo di rame smaltato del diame- bine sono i seguenti: Per L 1 occorrono 9 spire
cello di casa. Mi servirebbe quindi il progetto tro di 0,6 mm su un supporto, dotato di nucleo, compatte di filo di rame smaltato da 0,6 mm
La penna dell'elettronico dilettante del diametro di 8 mm. Per L 1 occorrono 3,5 avvolte su supporto munito di nucleo e di 8
1 di un radiocomando monocanale economico è
facilmente realizzabile da un principiante. spire di filo per collegamenti elettrici avvolte mm di diametro. Per L2 bastano due o tre spire
sullo stesso supporto (bobina d'aereo). J1 è di filo per collegamenti avvolte sullo stesso
DE CARLI VALERIO un'impedenza AF da I 00 µH (potrà realizzar- supporto, nel lato freddo. dalla parte del posi-
Roma la avvolgendo, su una resistenza da 4 70.000 tivo dell'alimentazione.

L.4.000 Le proponiamo la realizzazione del progetto


qui pubblicato. Il trasmettitore si compone di
un solo stadio oscillatore a quarzo, che consente
di raggiungere la necessaria stabilità in frequen-
za. Il ricevitore è di tipo a superreazione. li
transistor TR 1 svolge da solo tutte le funzioni ANT

di ricezione delle onde radio. mentre gli altri


cinque transistor al silicio provvedono ad am-
plificare il segnale presente su C5. allo scopo

ANT

CON QUESTA PENNA


APPRONTATE I VOSTRI RI c2 L2

CIRCUITI STAMPA TI

Questa penna permette di preparare i circuiti stampati


con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo
aspetto esteriore è • quello di una penna con punta
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal- 9V Condensatori R6 = 68.000 ohm
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
risce perfettamente al rame.
e R2 01 = 100 pF R7 - 10.000 ohm
R8 22.000 ohm
y y R3 c3
c2
c3
C4
=
- 3+ 12
33

10.000
pF
pF (variabile)
pF
R9
R10
R11
-
=
-
15.000
100.000
2.700
ohm
ohm
ohm
NORME D'USO CARATTERISTICHE C5 10.000 pF =
R12
--
Tracciare il circuito su una C6 = 33 pF - 2.700 ohm
La penna contiene un di-
F 16 VI (elettrolitico) R13 3.300 ohm
C7
- 47
lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro =
F 16 VI (elettrolitico)
-
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola R14 2.200 ohm
sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga
Condensatori C8 4,7
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora- Cl - 220.000 pF C9 - 2,2 F 16 VI (elettrolitico) R15 2.700 ohm
nella soluzione di attacco
(acido corrosivo). Tolta la
zioni quando non viene
usata. La penna non con- C2 - 33 pF C10 - 4,7 F 16 VI (elettrolitico) R16 = 3.900 ohm
lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo- C3 10.000 F C11 = 2,2 F - 16 V (elettrolitico)
Varie

- F 16 VI (elettrolitico)
noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è compla-
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio-
C12 = 2,2
quindi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una Resistenze C13 22 F- 16 VI (elettrolitico) TR1 = BC317
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta, TR2
lastra del circuito é pron- la penna è munita di una
R1 15.060 ohm - BC317
ta per l'uso. punta di ricambio situata R2 4.700 ohm Resistenze TR3 = BC177
nella parte terminale. R3 150 ohm R1 = 220.000 ohm (trimmer) TR4 = BC317
R2 = 47.000 ohm TR5 = 2N2905
Varie R3 = 3.300 ohm TR6 = 2N1711
TR1 BF179C (BF275 o BF258) R4 = 330 ohm RL = relé (6 + 8 V- 200 + 400 ohm)
p1 intorrutt. a pulsante R5 = 5.600 ohm D1 - 1N4004
XTAL quarzo (27,12 MHz)

251
AVVISATORE DI TEMPERATURA tervento. Per una regolazione più precisa attorno
ai I 00 C, potrà sostituire il potenziometro eia
Vorrei realizzare un avvisatore acustico in grado
100.000 ohm con uno da 4.700 ohm.
di entrare in azione quando la temperatura di
una piastra metallica sta per raggiungere i AP

-I
90+ 100"C. R
GHIDOTTO TIZIANO COMPONENTI
Ferrara
C1 1.000 pF
Eccole un circuito che utilizza il ben noto inte- R1 NTC (47.000 ohm a 25 ·C) 8
R2 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) 7
grato 555, che funziona da oscillatore BF ela
rivelatore di soglia. L'elemento sensibile alla R3
R4
1.800 ohm
1 megaohm I R6

:
temperatura è rappresentato da una resistenza R5 47.000 ohm R5
NTC, preferibilmente del tipo a vite, per con- R6 100 ohm G@ D1
sentire il miglior adattamento termico alla pia-
stra. Il potenziometro R2 consente la regolazione
della temperatura alla quale /"allarme inizia /'in-
1C1
D1
AP
555
1N4001
8 ohm
ALIM. 9V
@
~ 1(1 l ce+ •

iI Il

c1

KIT PER OROLOGIO DIGITALE


L. 25.500
ALCUNE PRESTAZIONI DEL MODULO

»
- Visualizzazione delle ore e dei minuti su

2
3
display da 0,5" (pollici).
- Indicazioni su 12 o 24 ore.
- Le funzioni possibili sono sei: ora e minuti AMPLIFICATORE· ABF 81
i.>

- secondi - sveglia - pisolo - spegnimento
, v
4
ritardato - test dei display.
- Soppressione degli zeri non significativi;
per esempio 3 : 24 anziché 03 : 24.
In scatola di montaggio
5
6
- Indicazione di sveglia inserita.
- Lampeggio display per insufficiente tensione
di alimentazione.
L 18.500 pf
. /
7 - Possibilità di regolazione dello spegnimento I
ritardato sino a 59 minuti. Questo kit consente a chiunque. anche ai prin-
8 - Possibilità di rieccitazione automatica della
cipianti di elettronica, di realizzare un moderno
sveglia dopo 9 minuti.
9 - Nota a 800 Hz, pulsante a 2Hz per la sveglia.
orologio numerico a display. I più preparati, poi, CARATTERISTICHE: DA UTILIZZARE:
10 - Possibilità di pilotaggio diretto di un alto- potranno, con l'aggiunta di pochi altri elementi,
POTENZA DI PICCO: 12 W In auto con batteria a 12 V
parlante da 6 -:- 16 ohm. quali i pulsanti, i conduttori, le fotoresistenze, i
trimmer, le resistenze, ecc., estendere le funzio- POTENZA MUSICALE: 49 W In versione stereo
11 - Possibilità di agire direttamente sull'alimen-
tazione dei ricevitori radio con linea positiva ni più elementari del modulo alla composizione di ALIMENTAZIONE: 9 Vcc - 13 Vcc - 16 Vcc Con regolazione di toni alti e bassi
o negativa a massa. sistemi più complessi ma di grande utilità pratica. Con due ingressi

252 253
GENERATORE DI FUNZIONI
Mi servirebbe un circuito, di semplice conce- 8] 1
7 I I6I I5I i $
zione, in grado di generare contemporaneamente R1

°
un segnale ad onda quadra ed uno ad onda
triangolare. Sarebbe sufficiente una frequenza CI
I Il
generata fissa nel campo delle audiofrequenze -■

ed auspicabile una alimentazione da batteria a


12 V.
NE 566V
è
DELL'ACQUA SILVIO
Perugia
le presentiamo un progettino versatile che fa
o I Il 5
6

/C1
8
4
use.
/\/V\ 12/
e
. use.
1 I I2113114l

=
uso dell'integrato 566. Si tratta di un VCO (Vol- Il 1
3
Jr
tage Controlled Oscillator) che genera i segnali
da lei richiesti, in un campo di frequenze che va
da 0,001 Hz a 1 MHz, con alimentazione com- R3 c2
presa fra 10 e 24 V. Variando il valore di R2
da 2.000 ohm a 20.000 ohm, otterrà una varia-
zione di frequenza in uscita nel rapporto di COMPONENTI
l
1 O : 1. Altro elemento che determina la frequen-
za di oscillazione è il condensatore C2, il cui
c1 = 1.000 pF
valore varia da 100 pF, per frequenze elevate,
c2 = 50.000 pF
sino a 10.000 F per frequenze bassissime. Quel-
R1 = 1.500 ohm
R2 = 3.900 ohm
lo di 50.000 pF è il valore tipico che consente R3 = 10.000 ohm
la generazione di frequenze audio. IC1 = 566

INVERTER PER BATTERIE LA SCATOLA


REGOLATORE DI POTENZA 12 Vcc - 220 Vca - 50 W
DI MONTAGGIO
IN SCATOLA COSTA
Con questo dispositivo è possibile
DI MONTAGGIO
controllare: L 28.500
1- La luminosità delle lampade e dei
L. 11.500
lampadari, abbassando o aumen-
tando, a piacere, la luce artificiale.
Una scorta di energia.
2- La velocità di piccoli motori elet- utile in casa
trici. necessaria in barca,
in roulotte, in auto,
in tenda.
3- La temperatura di un saldatore.

4- La quantità di calore erogata da


Trasforma la tensione continua della batteria d'auto in tensione alternata a 220 V.
un forno, da un fornello elettrico
Potenza elettrica controllabile: Con esso tutti possono disporre di una scorta di energia elettrica, da utilizzare
o da un ferro da stiro. in caso di interruzioni di corrente nella rete-luce.
700 W (circa)

0
j

254
IN SCATOLA
Nuova offerta speciale! DI MONTAGGIO
L. 34.000
IL PACCO DEL PRINCIPIANTE e STABILIZZAZIONE PERFETTA FRA 5,7 e 14,5 Vcc e CORRENTE DI LAVORO: 2,2 A

Una collezione di dodici fascicoli arretrati accuratamente selezionati fra quelli che hanno Di facilissima costruzione e di grande utilità nel la-
boratorio dilettantistico, l'alimentatore stabilizzato è
riscosso il maggior successo nel tempo passato. dotato di una moderna protezione elettronica, che
permette di tollerare ogni eventuale errore d'impie-
go del dispositivo, perché la massima corrente d'u-
scita viene limitata automaticamente in modo da pro-
teggere l'alimentatore da eventuali cortocircuiti.

CARATTERISTICHE
Tensione d'entrata: 220 Vca
Tensione d'uscita (a vuoto): regolabile fra 5,8 e
14,6 Vcc
Tensione d'uscita (con carico 2 A): regolabile fra
@5pA Me
5,7 e 14,5 Vcc
.cz; Stabilizzazione: - 100 mV
Corrente di picco: 3 A
Corrente con tensione perfettamente stabilizzata:
2,2 A (entro - 100 mV)
rr a
Putrutu
Corrente di cortocircuito: 150 mA
a'
Tn Lu7i

r
o

il kit dell'ali entatore professionale


co
l'IUIIIIATIJ
IIBTAU t:mS
r
=.
te dota. 2
q i a«
contiene:

lii
UNA SUONERA BITONALE LINEARE PER I 27 IHz
-
-
-
-
n. 1 O Resistenze + n. 2 presaldate sul voltmetro
n. 3 Condensatori elettrolitici
n. 3 Condensatori normali
n. 3 Transistor
I I
t
3
I I I I
ooog

- n. 1 Diodo zener t t t t ....


-
-
n. 1 Raddrizzatore
n. 1 Dissipatore termico (con 4 viti, 4 dadi, 3 rondelle
--
e 1 pag I ietta)
"g
L 9.500 -
-
-
-
n.
n.
n.
n.
Circuito stampato
Bustina grasso di silicone
Squadretta metallica (4 viti e 4 dadi)
Voltmetro (con due resistenze presaldate)

Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta, è impegnato nella ricerca degli elementi - n. 1 Cordone di alimentazione (gommino-passante)
- n. 2 Boccole (rossa-nera)
didattici introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero, - n. 1 Lampada-spia (graffetta fissaggio)
abbiamo approntato un insieme di riviste che, acquistate separatamente, verrebbero a CO- - n. 1 Porta-fusibile completo
stare L. 2.000 ciascuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 24.000, si possono avere - n. 1 Interruttore di rete
per sole L. 9.500. - n. 1 Manopola per potenziometro
- n. 1 Potenziometro (rondella e dado)
- n. 1 Trasformatore di alimentazione (2 viti, 2 dadi, 2
rondelle)
- n. 1 Contenitore in ferro verniciato a fuoco (2 viti au-
tofilettanti)
- n. 1 Pannello frontale serigrafato
- n. 7 Spezzoni di filo (colori diversi)
n. 2 Spezzoni tubetto sterling

La scatola di montaggio dell'ALIMENTATORE PROFESSIONALE costa L. 34.000. Per richle-


derla occorre inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o
c.c.p. numero 46013207, citando chiaramente l'indicazione « Kit dell'Alimentatore Professio-
nale - ed intestando a -· STOCK RADIO - 20124 MILANO . Via P. Castaldi, 20 (Tel. 6891945).
Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.
MICROTRASMETTITORE
FM CON CIRCUITO
INTEGRATO
CARATTERISTICHE
Tipo di emissione in modulazione di frequenza
Gamma di lavoro 88 :- 108 MHz
Potenza d'uscita 10 :- 40 mW
Alimentazione con pila a 9V
Assorbimento 2,5 : 5 mA
Dimensioni : 5,5 x 5,3 cm (esci. pila)

Funzionamento garantito anche per i principianti - Assoluta semplicità di montaggio -


Portata superiore al migliaio di metri con uso di antenna.

in scatola di montaggio
L 9.700
Gli elementi fondamentali, che ca-
ratterizzano il progetto del microtra-
smettitore tascabile, sono: la mas-
sima semplicità di montaggio del
circuito e l'immediato e sicuro fun-
zionamento. Due elementi, questi,
che sicuramente invoglieranno tut-
" s E ti i principianti, anche quelli che
sono privi di nozioni tecniche, a
costruir.lo ed usarlo nelle occasio-

z!
ni più propizie, per motivi profes-
sionali o sociali, per scopi protet-
tivi e preventivi, per divertimento.
rea.laser .sgeessn.su
DI ELETTRONICA - RADIO - TELEvisioNE
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3/70
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TX-FM
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possono essere
richiesti a:

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GAMME A B c D
RANGES 100 ± 400Kc 400 + 1200K0 1,1 +3,8Mc 3,5+12Mc

GAMME E F G
RANGES 12±40Mc 40+- 130Mc 80 + 260Mc

TESTER ANALIZZATORE - mod. ALFA


(sensibilità 20.000 ohm/volt)

NO VITA'
ASSOLUTA!
Questo generatore, data la sua larga banda di frequen-
za consente con molta facilità l'allineamento di tutte Questo tester
le apparecchiature operanti in onde medie, onde lun- analizzatore é
ghe, onde corte, ed in tutta la gamma di VHF. Il qua- interamente protetto
drante delle frequenze è di grandi dimensioni che con-
da qualsiasi
sente una facile lettura.
Dimensioni: 250x170x90 mm errore di manovra
o di misura,
che non provoca
alcun danno al
CARATTERISTICHE TECNICHE
circuito interno
Tensioni continue 100 mV - 2 V-5 V - 50 V- 200 V - 1.000 V
Tensioni alternate
Correnti continue
1 O V-25V-250V- 1 .000 V
50 (A- 0,5mA - 10mA - 50 mA - 1 A
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Correnti alternate 1,5mA - 30 mA - 150 mA - 3 A
Ohm 2x1-0x100- 2x1.000 Ottimo ed originale strumento di misure appositamente stu-
diato e realizzato per i principianti
Volt output 1 O Vca - 25Vca - 250 Vca - 1 .000 Vca
Decibel 22 dB- 30 dB - 50 dB - 62 dB La protezione totale dalle errate inserzioni è ottenuta me-
diante uno scaricatore a gas e due fusibili.
Capacità da O a 50 F- da O a 500 F
CARATTERISTICHE GENERALI
Assoluta protezione dalle errate manovre dell'operatore. - Scala a specchio, sviluppo scala mm. 95.- Garanzia di fun-
zionamento elettrico anche in condizioni ambientali non favorevoli. - Galvanometro a nucleo magnetico schermato con-
tro i campi magnetici esterni. - Sospensioni antiurto. - Robustezza e insensibilità del galvanometro agli urti e al tra-
sporto. - Misura balistica con alimentazione a mezzo batteria interna.

SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali)


Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmente adatto per localizzare velocemente i guasti nei ra-
dioricevitori, amplificatori, fonovaligie. autoradio, televisori.

CARATTERISTICHE TECNICHE,
MOD. RADIO L. 9.500 CARATTERISTICHE TECNICHE,
MOD. TELEVISIONE L. 9.800
Frequenza 1 Kc Frequenza 250 Kc
Armoniche fino a 50 Mc Armoniche fino a 500 Mc
Uscita 10,5 V eff. Uscita 5 V eff
30 V pp. 15 V eff.
Dimensioni 12x 160 mm Dimensioni 12 x 160 mm
Peso 40 grs. Peso 40 grs
Tensione massima Tensione massima
applicabile al puntale 500 V applicabile al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della batteria 50 mA
NUOVI AUMENTI
Alle poche notizie liete sull'economia del Paese e alle mol-
te meno liete, siamo ormai abituati da tempo. Si può di-
re, infatti, che quasi ogni giorno, attraverso i quotidiani,
la radio e la televisione, veniamo informati sull'aumento
del prezzo di questo o quel genere di prima necessità, con
una continua diminuzione del valore dei nostri sudatissi-
mi quattrini. E lo sgomento è tale che quando ci comuni-
cano che il prezzo della benzina fa un passo indietro, pri-
ma di rilevare un motivo di consolazione, proviamo un
senso di meraviglia che ci lascia increduli e disorientati.
Purtroppo, tra gli aumenti in corso c'è pure quello di
Elettronica Pratica, il cui prezzo di copertina passa, dalle
milleottocento lire del mese scorso, alle attuali duemila
lire, mentre per ora rimane invariato il canone di abbo-
namento, che offre ancora un margine di garanzia, contro
l'inflazione, a tutti quei lettori che volessero rinnovare o
sottoscrivere per la prima volta il loro impegno annuale.
Per quanto riguarda le scatole di montaggio, invece, i ri-
tocchi sono stati praticati su pochi prodotti, con variazio-
ni da un tipo all'altro, a seconda della natura dei compo-
nenti in essi contenuti. Questi sono, dunque, i piccoli di-
spiaceri che siamo costretti a dare ai lettori. I quali sanno
accogliere queste notizie con vero spirito realistico e di-
sposizione a giustificare i sacrifici richiesti. Nè, d'altra
parte, potevamo comportarci in modo diverso, dopo aver
resistito fino ai limiti del possibile, quando i costi grafici
della rivista, al contrario di quelli del greggio petrolifero,
sono aumentati smisuratamente. E fra questi, soprattut-
to, quello della carta da stampa, che rappresenta il mag-
gior peso duramente sopportato da ogni impresa edito-
riale. Eppure siamo certi che, nonostante tutto, i nostri
amici, che mensilmente ci leggono, vorranno ugualmente
mantenerci la loro fiducia. Perché noi continueremo ad
operare in modo da meritarla.
PER TUTTO L'ANNO!

A chi i abbona regaliamo


questo utilissimo e pratico BOX

Il box è particolarmente adatto a racchiudere e contenere la maggior parte


degli apparati elettronici mensilmente presentati e descritti in questo perio-
dico.

Per conferire un aspetto professlonale o, comunque, una veste


razionale, ai vostri montaggi, non rinunciate al contenitore che
Elettronica Pratica offre In regalo a tutti coloro che sottoscrivo-
no un nuovo abbonamento o a chi rinnova quello scaduto. E ri-
cordate che il box è più volte utilizzabile e adattabile ad un gran
numero di progetti.
La forma del box, a piano inclinato, favorisce l'immedlata lettura di qualslasl
strumento od elemento di comando sistemati sul pannello superiore.

Dimensioni piastra metallica rettangolare: mm. 210 x 125


Dimensioni box: mm. 215 X 130 x 75 X 45
Angolo piano inclinato: 15°

H box consente un'estrema facilità di lavorazione su tutte le superfici utili


con i più comuni utensili.

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re la certezza di ricevere mensilmente, a casa vostra, il periodico che, a vol-
te, diviene introvabile nelle edicole.

ALLA PAGINA SEGUENTE SONO RIPORTATI


I CANONI E LE MODALITA' DI ABBONAMENTO
CANONI D'ABBONAMENTO
Per l'Italia L. 21.600 Per l'Estero L. 25.000
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ELETTRONICA
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ANNO 11 - N. 5 - MAGGIO 1982
LA COPERTINA - Illustra il dispositivo presenta-
to e descritto, per primo, In questo fascicolo: il
provatransistor. Ossia lo strumento di precisio-
ne, adatto per il laboratorio dilettantistico, con
cui è possibile controllare Il guadagno di tutti I
tipi di transistor, di piccola, media e grande po-
tenza.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa PROVATRANSISTOR 262


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STRUMENTO DI PRECISIONE
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disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- LA POST A DEL LETTORE 311
stituiscono.
PROVATRANSISTOR
STRUMENTO DI PRECISIONE PER IL LABORATORIO DILETTANTISTICO

La parola « transistor » corre oggi sulla bocca di CRISTALLI E SEMICONDUTTORI


tutti, del profano e di chi, per vari motivi, si
interessa di elettronica. Ogni transistor è costituito da un corpo solido,
Generalmente si sa che il transistor è un moder- dal quale fuoriescono tre o quattro terminali,
no componente dell'apparecchio radio, dell'am- corrispondenti ad altrettanti elettrodi contenuti
plificatore, del televisore o di altro apparato. Ma nel transistor stesso.
in particolare il tecnico sa a che cosa serve il Ma come sono fatti internamente gli elettrodi
transistor, ne conosce il comportamento, le ca- di un transistor? A quali fenomeni elettrici essi
ratteristiche e la costituzione interna. Soltanto danno luogo? In che modo il transistor riesce
chi muove i primi passi nel mondo dell'elettro- ad amplificare un segnale radio? Lo vedremo
nica non può avere tutte le idee chiare in mate- ben presto; per ora, occupiamoci di due parti-
ria. Soprattutto per quel che riguarda la natura colari cristalli che, oggi, sono alla base dell'elet-
intima del componente e i fenomeni elettrici che tronica moderna: il cristallo di germanio e quel-
in esso si manifestano. Eppure questi concetti lo di silicio.
rivestono grande importanza e particolare inte- Quando questi cristalli vengono mescolati con
resse nella pratica applicazione di ogni giorno. altri elementi, essi diventano dei « semicondut-
Al punto che tutti coloro che si occupano di tori », cioè si lasciano attraversare dalla corren-
elettronica per diletto o professionalmente deb- te elettrica in un sol verso: in pratica la corren-
bono conoscerli. Sia pure per ridurre al mini- te elettrica fluisce bene in un verso, mentre in-
mo, nella propria mente, quell'insieme di miste- contra una elevata resistenza nel verso opposto.
ri, o di manifestazioni ritenute tali, che ancora Con altre parole si può dire che il germanio e
sovrastano l'attività pratica. Ci soffermeremo il silicio impuri si comportano • da conduttori
quindi, nella misura più breve possibile, sulla quando essi vengono attraversati dalla corrente
fisica teorica dei semiconduttori, che i più pre- in un determinato verso, mentre si comportano
parati potranno tralasciare di leggere, per intro- da isolanti quando vengono attraversati dalla
dursi direttamente nel vivo dell'argomento, os- corrente nel verso opposto.
sia nell'esposizione di tutti gli elementi teorico- Ma questo concetto può non riuscir chiaro del
pratici relativi allo strumento atto a valutare il tutto a quei lettori che desiderano una spiega-
guadagno dei transistor. zione più accurata e. nello stesso tempo, molto

Attraverso una rapida, ma necessaria analisi della struttura e


del funzionamento del transistor, interpretiamo il comportamen-
to di questo apparato, dotato di alimentatore stabilizzato e in
grado di controllare il guadagno in corrente dei transistor bipo-
lari al silicio o al germanio.

262
Controlla il guadagno
dei transistor PNP - NPN,
di piccola, media
e grande potenza.

NPN
·3i
• 50o
mA Ie
° ,

Consente di selezionare
i transistor
9
per la realizzazione
degli stadi finali
degli amplificatori audio.

semplice. In realtà qui si tratta di interpretare Nel cristallo P le particelle di alluminio o indio
tecnicamente l'espressione « semiconduttore ». esercitano il potere di catturare elettroni, sot-
I semiconduttori sono quegli elementi che stan- traendoli agli atomi del cristallo, i quali diven-
no fra i conduttori veri e propri e gli isolanti; gono cariche elettriche positive, il cristallo as-
i semiconduttori, cioè, non sono nè conduttori sume così una conduttività positiva.
nè isolanti, mentre lo sono un po' degli uni e un
po' degli altri.
A questa categoria di elementi appartengono il DIODO E TRANSISTOR
germanio e il silicio impuri, dei quali se ne
sono ottenute due qualità diverse: germanio N Quando si uniscono tra loro due pezzetti di cri-
e germanio P, silicio N e silicio P. stallo impuri, uno di tipo P e uno di tipo N, si
Il germanio e il silicio di tipo N sono il risultato ottiene una giunzione PN, che è generalmente
dell'aggiunta, al cristallo, di parti di antimonio o conosciuta sotto il nome di DIODO (figura 1 ).
arsenico: il germanio P e il silicio P risultano In pratica, quando si accostano tra di loro due
dall'aggiunta di parti di alluminio o indio al pezzetti di cristallo di nome diverso, P e N, si
cristallo. manifesta un particolare fenomeno: si verifica
La denominazione N del cristallo discende dal un momentaneo passaggio di elettroni, dal cri-
fatto che in esso vi è una prevalenza di cariche stallo N al cristallo P, che neutralizza soltanto
negative. In pratica quando al cristallo puro ven- le cariche che si trovano sulla superficie di con-
gono aggiunte particelle di antimonio o arsenico, tatto dei due cristalli. In questo modo la super-
queste ultime hanno il potere di donare elettro- ficie di contatto, privata di cariche elettriche,
ni agli atomi del cristallo, trasformandoli in si comporta come un isolante, che impedisce un
cariche negative, che si possono muovere libera- ulteriore passaggio di elettroni dal cristallo N a
mente e che conferiscono al cristallo una con- quello P. Il fenomeno può paragonarsi a quello
duttività negativa. che si manifesta tra le due armature di un con-

263
Fig. 1 • Ogni diodo costituisce i.I risultato del-
l'unione di due pezzetti di cristallo: uno di tipo
positlvo (P) e uno di tipo negativo (N). L'anodo
(A) è rappresentato da un semiconduttore di ti·
MATERIALE MATERIALE po P, mentre il catodo (K) è rappresentato da
p N un semiconduttore di tipo N.

densatore, nel quale le cariche elettriche non di cristallo è collegato un conduttore, che costi-
passano da un'armatura all'altra a causa dello tuisce il terminale al quale va saldato il collega-
isolante interposto fra esse. mento secondo lo schema elettrico di impiego
Dunque, il diodo allo stato solido è costituito del transistor.
da due pezzetti di cristallo di nome diverso: Il transistor NPN è ottenuto mediante uno strato
in uno vi sono cariche elettriche positive libere, di cristallo negativo, uno strato centrale positi-
nell'altro vi sono cariche elettriche negative li- vo e uno strato negativo.
bere; tra le due cariche vi è una barriera iso- I tre terminali del transistor (esistono anche tran-
lante, spontaneamente formatasi all'atto della sistor provvisti di quattro terminali) prendono il
giunzione dei due tipi di cristallo. nome di EMITTORE, BASE, COLLETTORE.
Il diodo è caratterizzato dalla presenza di due L'emittore viene anche chiamato « emitter ».
terminali uscenti: quello connesso con il cristal-
lo positivo prende il nome di «anodo», mentre GUADAGNO DEL TRANSISTOR
quello connesso con il cristallo negativo prende
il nome di « catodo ». Non tutti i transistor sono uguali fra loro. Infat-
li transistor altro non è che una sovrapposizione ti, ognuno di essi viene qualificato da un insie-
di tre pezzetti di cristallo, due dello stesso tipo me di elementi, o caratteristiche, che prendono
ed uno di tipo opposto. Si ha così la possibilità il nome di « parametri ». I quali dipendono, a
di costruire due tipi diversi di transistor; il tran- loro volta, dalla purezza del materiale con cui
sistor PNP e il transistor NPN (figura 4). il transistor è stato costruito, dalla forma geome-
Il transistor PNP è ottenuto con uno strato di trica delle giunzioni, dalle superfici di contatto
cristallo positivo, uno strato centrale negativo ed e da altri fattori.
un terzo strato positivo. A ciascuno dei tre strati La determinazione dei parametri tipici di un

FORTE CORRENTE DEBOLE CORRENTE

+- o Fig. 2 - Applicando sul terminali di un diodo la


tensione elettrica erogata da una plla, sl pos-
sono verificare due diverse condizioni: notevole
flusso di corrente oppure debolissimo flusso di
0100 D100O
corrente. Nel primo caso si dice che Il diodo è
DIRETTO INVERSO polarizzato correttamente, nel secondo caso (di-
segno a destra) il semiconduttore rappresenta
un impedimento al passaggio della corrente. Così
sl interpreta Il concetto dl elemento semlcon-
PILA duttore.

264
D0 I0 0 O O R En1O O000 MvER&O

Flg. 3 - Con questo semplice esperimento è pos-

3
sibile interpretare praticamente la conduttività di
un semiconduttore (diodo): con la polarizzazione
diretta la lampada si accende, mentre rimane LAM
p
Lu4MP
spenta con la polarizzazione Inversa. ,sa $PEIA

transistor non è cosa da poco e soltanto i labo- l'accoppiamento fra i due transistor NPN e PNP.
ratori più professionalmente attrezzati sono in Ebbene, come molti sanno, è buona regola che
grado di fornire un'analisi veramente attendibile la differenza di guadagno fra i due transistor
per ogni componente. Anche se di solito, fatta non sia superiore al 10%, circa.
eccezione per alcune particolari esigenze, si ac- Ma le caratteristiche citate dal costruttore non
cettano i valori attribuiti ai vari parametri dal rientrano certamente in questo limite di tolle-
costruttore. ranza, per cui si rischia di realizzare amplifica-
Esiste tuttavia un parametro che, il più delle tori perfetti sotto il profilo realizzativo, ma con
volte, viene indicato solo approssimativamente: una forte distorsione del segnale.
il guadagno (beta) del transistor, che varia e- Da ciò discende la necessità di selezionare i tran-
normemente anche nei transistor dello stesso ti- sistor in base al loro guadagno. E per valutare,
po e della stessa casa costruttrice, perché condi- con sufficiente precisione, il guadagno « beta » di
zionato fortemente dalle impurità aggiunte ai un transistor, occorre soltanto uno strumento, al
cristalli, ossia, per dirla più tecnicamente, dal limite anche il solo tester, accoppiato con un
loro «drogaggio». semplice circuito facilmente realizzabile da ogni
In molte applicazioni pratiche, soprattutto nel appassionato di elettronica.
settore analogico, tale parametro è di fondamen-
tale importanza, per cui l'indicazione fornita dal
costruttore diviene troppo vaga. ' CARATTERISTICHE
Prendiamo ad esempio il caso tipico dello sta- DEL PROVATRANSISTOR
dio finale, con transistor complementari, di un
amplificatore BF. Nel quale la dispersione del se- 11 progetto presentato in questo articolo è quello
gnale dipende dalla cura con cui si è effettuato di un semplice strumento in grado di provare

Fig. 4 - Rappresentazione teorica (in alto) e sim--


bolica (in basso) di un transistor di tipo NPN
e di uno di tipo PNP. Le tre lettere E-B-C In-
dicano gli elettrodi di emlttore-base-collettore
del transistor. Si noti l'unica differenza che in-
tercorre fra i due simboli relativi ai due tipi di
transistor: la freccia rivolta verso l'esterno, per
il transistor di tipo NPN e la freccia rivolta verso
l'Interno per Il transistor di tipo PNP.

8 8

265
1mA

1b ,erob fii
@7,
fR
TR
B-100 B-100

e e
A e
FIg. 5 - Tenuto conto della maggior diffusione dei transistor di tipo NPN, questo
componente è stato assunto a modello di interpretazione del comportamento
elettrico del semiconduttore con tre diversi valori della corrente applicata alla
base.

transistor bipolari, sia di tipo PNP che di tipo come il rapporto


NPN, al silicio o al germanio, offrendo come re- le
sponso la misura di due importanti parametri:
quello della corrente di fuga e quello del gua- \ lb
dagno in corrente. Più precisamente la corrente
di fuga Icbo e il guadagno « beta ». tra la corrente di collettore e quella di base, tra-
Con Icbo si designa quindi la corrente di fuga scurando le variazioni di le e quelle di lb.
tra collettore ed emittore, quando la base rimane Altre caratteristiche salienti del provatransistor
non collegata, che è provocata dai portatori mi- sono quelle di possedere un proprio alimentatore
noritari di cariche. Il suo valore normale varia stabilizzato, di disporre di quattro portate per
fra pochi nanoampere, per i piccoli transistor al la misura del guadagno e di tre portate per la
silicio, e qualche microampere per i transistor regolazione della lettura di corrente di colletto-
al germanio di bassa potenza, sino alla soglia dei re. E con queste caratteristiche è possibile sotto-
milliampere per i transistor al germanio di forte porre a prova sia i transistor di bassa potenza e
potenza. guadagno elevato, sia quelli di alta potenza e
Per quanto riguarda il « beta », invece, si può basso guadagno, senza nulla perdere nella pre-
dire che questo sia il parametro più noto del cisione della lettura e con l'opportunità di pro-
transistor, quello che da solo consente di proget- vare i componenti in condizioni simili a quelle
tare la maggior parte dei circuiti analogici. Esso di normale funzionamento. Sarebbe del tutto i-
viene definito come il rapporto fra le variazioni nutile, infatti, controllare il guadagno di un
di corrente di collettore e quelle della corrente transistor di potenza, per esempio con una cor-
di base. Ma in pratica, se si trascura la corrente rente di collettore di 10 mA, quando esso è de-
di fuga tra collettore ed emittore, che è sempre stinato a funzionare con una corrente di 500 mA.
estremamente bassa, si suole valutare il « beta » Perché il guadagno risulterebbe notevolmente di-

266
verso nei due casi e ciò condurrebbe a sicuri Cominceremo quindi con l'analisi del circuito di
errori di valutazione. controllo, per passare poi a quella più semplice
dell'alimentatore e alla successiva descrizione dei
piani di montaggio di ambedue le sezioni del pro-
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO vatransistor. Per ultimo citeremo il procedimento
di taratura dello strumento, che in pratica si ri-
La funzione primaria di ogni transistor è quella duce a ben poca cosa.
di controllare la corrente che scorre tra collettore
ed emittore, applicando una piccola corrente alla
base. CIRCUITO DI CONTROLLO
Il rapporto tra la corrente controllata, ossia la
corrente di collettore, e quella di controllo, os- Il circuito di controllo, riportato in figura 6, ri-
sia la corrente di base, determina, come abbiamo specchia sostanzialmente i principi teorici ripor-
avuto modo di dire in precedenza, il guadagno tati in figura 5.
del transistor. Il commutatore multiplo S 1 ad una via e cinque
Ma per chiarire meglio questi concetti prendiamo posizioni, consente di selezionare la corrente di
ad esempio gli schemi riportati in figura 5. Se base del transistor TR in prova nei seguenti va-
si inserisce un milliamperometro in serie con il lori: O - 10 A- 0,1 mA - 1 mA - 10 mA.
collettore, è possibile rilevare una corrente le = La portata zero serve a misurare la Icbo, ossia
O quando non si fornisce alcuna corrente alla ba- la corrente di fuga del transistor, che dovrà sem-
se (figura 5 A). pre risultare pressoché nulla.
Se alla base del transistor viene fornita una cor- Le ultime due portate vengono abilitate soltanto
rente pari ad un milliampere, supponendo che se il commutatore S4 è chiuso. E in queste con-
il guadagno sia 100, la corrente di collettore as- dizioni si accende il diodo led rosso D L 1, per
sumerà il valore di: segnalare che il provatransistor è predisposto
nella misura di transistor di potenza e che l'even-
1 mA x 100 = 100 mA tuale inserimento di un componente di bassa po-
tenza può condurre alla sua distruzione. Infatti,
Aumentando il valore della corrente di base fino se ad esempio sulla portata di 5 mA di corrente
a 4 mA, supponendo ancora che il guadagno del di base si inserisse un transistor da 100 mA
transistor sia di 100, la corrente di collettore massimi di collettore, con un guadagno di 100
varrà: si verrebbe a determinare una corrente di col-
5 mA x 100 = 500 mA lettore pari a:
Queste due seconde condizioni elettriche sono _) 5 x 100 = 500 mA
interpretate negli schemi delle figure 5 B e 5 C.
Da quanto ora detto si desume che il guadagno che rovinerebbe immediatamente il transistor.
« beta » di un transistor si determina effettuando
Il secondo commutatore S2 seleziona la portata
l'operazione inversa, misurando le correnti di dello strumento indicatore sulle tre scale di
collettore e di base ed eseguendo il rapporto fra 5 mA - 50 mA • 500 mA
queste due grandezze.
In pratica si misura la sola corrente di collettore, La prima delle tre portate, S2 in NC, è quella
dato che la corrente di base, tramite la selezione naturale di 5 mA dello strumento. La seconda,
di alcune resistenze, può assumere valori pre- quella di 50 mA, si ottiene regolando il trim-
fissati, e così si risparmia l'uso di uno strumento mer R5, che funge da shunt. La terza, quella di
indicatore. 500 mA, si raggiunge mediante uno shunt (R6),
che non è un trimmer, ma un filo di rame sottile
la cui lunghezza va opportunamente calibrata.
DUE SEZIONI DEL PROGETTO Il terzo commutatore S3 consente di invertire le
polarità di alimentazione e quelle dello strumen-
Il progetto del provatransistor si suddivide in to, in modo da adattarlo ai transistor di tipo
due sezioni distinte: quella relativa al circuito di NPN e a quelli di tipo PNP.
controllo e quella dell'alimentatore stabilizzato.
Entrambe queste sezioni vengono montate in uno
stesso contenitore metallico, che assume l'aspet- L'ALIMENTATORE
to di uno strumento di controllo professionale,
soprattutto per la precisione delle valutazioni L'alimentatore stabilizzato, il cui schema teorico
offerte. è riportato in figura 8, utilizza un regolatore in-

267
$3b 53c

/ l
lrrreserre,',

~
. R
mprova
E

Flg. 6 - Schema elettrico della sezione « provatransistor » del dispositivo pre-


sentato in queste pagine. La funzione dei vari elementi di comando è stata am-
piamente descritta nel testo e compendiata a fine articolo. La resistenza R6
non è un trlmmer, ma un semplice spezzone di filo di rame.

-----COMPONENTI-----
Resistenze Varie
R1 = 430.000 ohm mA milliamperometro (5 mA fondo-scala)
R2 = 43.000 ohm DL1 diodo led (rosso)
R3 = 4.300 ohm DL2 = diodo led (verde)
R4 = 430 ohm S1 = commutatore (1 via- 5 posiz.)
R5 = 3,3 ohm (trlmmer) S2 = commutatore (1 via- 3 posiz.)
R6 = 0,12 ohm (filo di rame da 0,2 mm) S3 = comm. quadruplo (4 x 1 via- 2 posiz.)
R7 = 10 ohm S4 = triplo Interruttore
R8 = 82 ohm
R9 = 100 ohm
R10 = 100 ohm

268
DISTANZIALE

BASETTA
ISOLATA BASETTA C
ZOCCOLO

lbO
R7

©. CONTATTI NON UTILIZZATI

Fig. 7 - Plano costruttivo della sezione « provatransistor » realizzata su un co-


perchio di un contenitore metallico il quale, nella faccia opposta, costituisce il
pannello frontale dello strumento di controllo. Di alcuni commutatori non vengono
utilizzati diversi contatti: questo è il significato assunto dall'indicazione posta a
plé dl disegno.

tegrato (IC1) a tre terminali tipo 7805 il quale, MONTAGGIO DEL PROVATRANSISTOR
con un montaggio di estrema semplicità, consen-
te di raggiungere ottime prestazioni. La apparente complessità del montaggio del pro-
11 trasformatore Tl è dotato di avvolgimento vatransistor è determinata dai molteplici collega-
secondario con presa centrale, in modo da ere- menti fra i vari commutatori inseriti nel circuito.
gare le tensioni di 9 + 9 V oppure 12 + 12 V. E ciò impone all'operatore una grande attenzione
Con il primo valore occorre elevare il valore durante tutto il cablaggio ed un accurato contro].
capacitivo del condensatore elettrolitico C2, por- lo del lavoro eseguito ad opera ultimata.
tandolo a 220 F. In ogni caso la realizzazione pratica dello stru-
Non disponendo di un trasformatore dotato di mento di controllo si effettua tenendo sott'occhio
secondario con presa centrale, se ne potrà uti- i vari disegni relativi ai piani di montaggio e le
lizzare uno con secondario singolo a 9 V o a 12 foto del prototipo uscito dai nostri laboratori.
V, montando, in sostituzione dei due diodi al Le resistenze R 1- R2-R3- R4, montate fra il
silicio D1 - D2, un ponte raddrizzatore. commutatore SI e il commutatore S2, debbono

269
3
JC1
2

USC. 5V STA c1
+
c2
RETE
T1

Flg. 8 Circuito teorico dell'alimentatore stabilizzato a 5 V necessario per alimen-


tare il provatransistor.

COMPONENTI
Condensatori Varie
C1 = 100.000 pF D1 = diodo al silicio (1N4004)
C2 == 1.000F - 40 VI D2 = diodo al silicio (1 N4004)
IC1 = 7805 (stab. 5 V)
T1 = trasf. d'alim. (220 V - 12 V - O V - 12 V •
0,8 A)

essere di buona precisione, all'l %, se possibile, duttori di tre colori diversi, da ritenere a me-
ma non più del 2%. moria in riferimento ai tre elettrodi di base
Qualora non si riuscisse a trovare in commercio emittore collettore.
il trimmer potenziometrico R5 da 3,3 ohm, si
potrà sostituire questo componente con un trim-
mer da 10 ohm collegato in parallelo ad una TARATURA DELLO STRUMENTO
resistenza da 4,7 ohm.
Il pannello frontale va composto come indicato Per effettuare la taratura delle due portate ag-
dalla foto di apertura di questo articolo. Il tran- giuntive dello strumento, quello di 50 mA e
sistor in prova può essere applicato nell'apposito quella di 500 mA, si dovrà collegare tra C (col-
zoccoletto sistemato in alto, a sinistra, sul pan- lettore) ed E (emittore), ossia fra i due « cocco-
nello frontale, accanto al diodo led verde; oppu- drilli » corrispondenti e destinati al collegamen-
re potrà essere collegato alle tre pinze a bocca di to del transistor sotto prova durante l'uso del
coccodrillo, inserite sui terminali di tre fili con- provatransistor, una resistenza da 100 ohm - 5

270
VITE DI
NYLON

BASETTA
ISOLANTE

PPIM

Flg. 9 - Plano costruttivo dell'alimentatore stablllzzato a 5 V realizzato sull'altra


parte del contenitore metalllco In cui si effettua Il montaggio completo del pro-
vatransistor.
~--

W. Contemporaneamente si collegherà, in serie to per bobine. I conduttori di collettore ed emit-


alla linea positiva dell'alimentatore, oppure, ciò tore (C- E), che durante il primo procedimento
è la stessa cosa, in serie alla resistenza ora ci- di taratura erano collegati tramite una resistenza
tata, un tester commutato nella misura di cor- da 100 ohm, ora vengono cortocircuitati con una
renti continue e sulla portata di 50 mA fondo- resistenza da 1 --+- 2 ohm, onde evitare dannosi
scala. Quindi si commuterà S2 su R5 e si rego- fuori-scala degli strumenti.
lerà questo trimmer in modo che il tester e il Durante questi due procedimenti di taratura il
milliamperometro del provatransistor forniscano commutatore S 1 dovrà rimanere posizionato su
una stessa indicazione. ZERO.
Per la taratura della portata di 500 mA, non
essendoci un trimmer su cui agire, si regolerà
la lunghezza del filo di rame (R6) sino ad otte- ELEMENTI DI COMANDO
nere la stessa indicazione su entrambi gli stru-
menti, come è accaduto nel precedente procedi- A conclusione di questo argomento, riassumia-
mento di taratura. Ovviamente, questa volta, S2 mo brevemente la funzione dei vari comandi
verrà commutato su R6, che sarà rappresentato presenti sul pannello frontale del provatransi-
da uno spezzone di filo di rame del diametro stor.
di 0,2 mm, eventualmente avvolto su un suppor-

271
Fig. 10 - Riproduzione fo tografica della sezione di controllo del provatransistor
realizzato nel nostri laboratori di progettazione e collaudo.

Fig. 11 - Il collegam ento fra il circuito dell'alim entatore e quello di controllo


si realizza tram ite boccola e spinotto.
Gli altri elementi presenti sul pannello frontale diversamente colorati e collegati a tre « COCCO-
del provatransistor sono: lo zoccoletto per l'inse- drilli », che possono sostituire la funzione dello
rimento del transistor in prova, i tre conduttori zoccoletto e il milliamperometro.

ELEMENTI SUL PANNELLO FRONTALE

S1 commuta la corrente di base del transistor in prova.


S2- commuta le portale del milliamperometro.
S5- commuta il circuito nelle due prove (PNP- NPN).
S4 - APERTO: impedisce ad una eccessiva corrente di base di danneggiare i transistor di picco-
la potenza.
CHI USO: consente il passaggio di forti correnti di base per i transistor di potenza; si ac-
cende DLI rosso che richiama l'operatore sull'eventuale pericolo in caso di dimenticanza.
DLI - diodo led rosso (si accende con S4 chiuso).
DL2 = diodo led verde (si accende quando è inserita la spina di alimentazione).

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la conoscenza tecnica e quella zazlone: dal principi di funzio- - teoria ed applicazione dei
legislativa che unitamente af- namento alle tecniche di produ- transistor- SCR TRIAC DIAC
fiancano le trasmissioni radio zione, alle applicazioni e al me- UJT FET e MOS - norme di cal-
In generale e quelle CB In par- todi di Impiego nel più svariati colo e di funzionamento- tecni-
ticolare. campi della tecnica. che di collaudo.

273
Rubrica del principiante
elettronico

RIMI

INIETTORE
DI SEGNALI
Per riparare un radioricevitore o un amplificato- metro, preferibilmente a grande resistenza inter-
re di bassa frequenza, si possono seguire due na (voltmetro elettronico) è più che sufficiente
metodi fondamentali: il cosiddetto « metodo sta- per l'applicazione del primo metodo, il metodo
tico », che consiste nel misurare tensioni e cor- statico.
renti, verificando se queste sono normali od Per il metodo dinamico, invece, è necessario po-
errate, e il cosiddetto « metodo dinamico», che ter disporre di un apparato elettronico, denomi-
consiste nell'applicare un segnale all'entrata del- nato iniettore di segnali, con il quale si immette,
l'apparato in riparazione, seguendolo lungo il punto per punto, un segnale nell'apparato in ri-
percorso, attraverso gli stadi successivi, dall'en- parazione, sia esso di alta frequenza oppure di
trata fino all'uscita, cioè, nel caso di un ricevi- bassa frequenza.
tore radio, dall'antenna all'altoparlante. Un volt- L'iniettore di segnali è praticamente un genera-

274
Un piccolo strumento
utile a tutti i tecnici
montatori e riparatori
di apparati radioriceventi, amplificatori, TV.

tore di oscillazioni che il riparatore inietta nel emittente radiofonica, oppure quello di un oscil-
circuito sotto esame ed ascolta poi attraverso latore modulato. Lo rivela, lo amplifica e lo ren-
il trasduttore acustico di cui è dotato lo stesso de più udibile.
apparato in riparazione. L'iniettore di segnali, invece, come abbiamo già
Per la verità, il metodo dinamico può essere con- detto, immette un segnale nei vari punti presi in
dotto anche tramite un altro strumento, deno- esame di un radioapparato o di un amplificatore
minato Signa! Tracer, che, forse è ancor più e questo segnale diventa udibile nello stesso tra-
importante dell'iniettore di segnali. sduttore acustico di cui è dotato l'apparato.
Il signal tracer preleva il segnale in un punto
dell'apparato in riparazione e lo fa ascoltare attra-
verso un trasduttore acustico che può essere, SEMPLICIT A' D'USO
indifferentemente, una cuffia o un altoparlante.
In sostanza, il signal tracer preleva dai vari pun- Vediamo ora, più dettagliatamente, come è com-
ti in esame, di un radioapparato o di un ampli- posto un iniettore di segnali.
ficatore, il segnale, che può essere quello di una In pratica si tratta di un circuito oscillatore

Con questo semplice apparato, ben noto a tutti i tecnici profes-


sionisti e dilettanti, ogni principiante di elettronica può essere
in grado di localizzare velocemente guasti e interruzioni circui-
tali in moltissimi dispositivi autocostruiti o di tipo commerciale.

275
P1
-I-
R1

8
t 7
6
HR
e
PILA9V
IC1 e
3 2
I
L
1
t

\
I
Fig. 1 - Circuito teorico dell'iniettore di segnali alimentato con una pila a 9 V.
Il segnale ad onda quadra, generato dall'integrato IC1, è presente sulla punta
soltanto quando si preme Il pulsante P1, ossia quando si chiude il circuito di
alimentazione.

-----COMPONENTI-----
Condensatori Resistenze Varie
C1 = 10.000 pF R1 = 5.600 ohm IC1 = integrato 555
C2 =10.000 pF R2 = 33.000 ohm P1 pulsante normai. aperto
PILA -- 9 V

di bassa frequenza, in grado di generare un gran sa frequenza, il suono, ascoltato attraverso il tra-
numero di frequenze armoniche, cioè multiple sduttore acustico dell'apparecchio in riparazio-
della frequenza principale dell'oscillatore. Que- ne, deve aumentare gradualmente di intensità,
ste frequenze sono quindi in grado di superare dato che, tra l'iniettore di segnali e l'altoparlan-
tutti gli stadi di un dispositivo radiofonico, quel- te, risultano interposti degli stadi amplificatori.
li di bassa frequenza, di media e di alta fre- Quando nel risalire verso gli stadi di entrata del-
quenza. 1 'apparecchio in riparazione si nota, ad un cer-
Per la ricerca del guasto, dopo aver acceso l'ap- to punto, una diminuzione, oppure una scom-
parato sotto esame, si inietta il segnale nei vari parsa totale del segnale, si dovrà concludere
punti degli stadi di bassa frequenza più prossi- che lo stadio non funzionante è quello compreso
mi all'altoparlante, risalendo via via verso lo tra l'ultimo punto che ha permesso di ascoltare
stadio rivelatore, per passare quindi a quelli di il segnale dell'iniettore e quello che ha dato esi-
media e di alta frequenza. to negativo.
Man mano che ci si allontana dalla zona dell'al- Basterà ora analizzare con maggior attenzione
toparlante, cioè dagli stadi amplificatori di bas- tutti gli elementi che si trovano in questa zona,

276
STAGNARE

>
O
<
I
H @

--

Fig. 2 - Plano costruttivo dell'Iniettore di segnali da eseguirsi su circuito stam-


pato. Il pulsante P1 è di tipo normalmente aperto, mentre il contenitore metalli-
co è della serie Teko Mini Enclosures n. 404. Si noti l'indicazione della saldatura
a stagno, da effettuarsi fra la pista di rame dello stampato, conduttrice della li-
nea di alimentazione negativa, e la faccia interna del contenitore.

servendosi ad esempio del tester, che permette L'onda quadra, ciò è dimostrabile matematica-
di controllare i valori delle tensioni, delle cor- mente, può essere considerata come la sovrappo-
renti, delle resistenze, nonché la continuità degli sizione di un numero infinito di onde sinusoidali
avvolgimenti di media o di alta frequenza. E sol- con frequenza uguale o multipla della frequenza
tanto quando ci si accerterà che tutto risulta in della stessa onda quadra. L'ampiezza di queste
ordine, si potrà provvedere alla sostituzione del onde sinusoidali diminuisce man mano che au-
transistor che pilota lo stadio non funzionante. menta l'ordine dell'armonica. Praticamente, do-
po la trentesima armonica, non vi è più alcun con-
tributo apprezzabile alla formazione dell'onda
LE ONDE QUADRE quadra. Un'onda quadra della frequenza di 1.000
Hz ad esempio, è il risultato della sovrapposi-
Molti lettori si saranno già chiesti a questo zione di tante onde sinusoidali di 1.000- 2.000
punto come sia possibile che un generatore di - 3.000... Hz, sino ad un valore massimo di
frequenze audio, quale è l'iniettore di segnali,
30.000 Hz. Da ciò appare evidente che, con un
possa controllare lo stato di efficienza di circuiti
solo segnale ad onda quadra, è possibile sosti-
concepiti soltanto per essere interessati dalle me-
tuire un elevato numero di prove effettuate con
die e dalle alte frequenze.
onde sinusoidali.
La risposta a questa domanda è già stata data in
precedenza, quando si è detto che l'iniettore di Quando in un amplificatore, che non abbia un
segnali è in grado di generare un gran numero di responso lineare, s.i inietta un segnale quadro,
frequenze armoniche, ossia multiple della fre- questo si presenta all'uscita con una forma diver-
quenza fondamentale. Infatti lo strumento non sa da quella con cui si presenta all'entrata; ciò
produce un segnale sinusoidale, ma uno ad onda perché non tutte le armoniche vengono amplifi-
quadra. cate e sfasate in ugual misura.

277
ANALISI DEL PROGETTO

Analizziamo ora brevemente il circuito teorico


dell'iniettore di segnali riprodotto in figura 1.
La soluzione adottata consiste nell'impiego di un
circuito integrato di tipo 555, che vien fatto fun-
zionare come oscillatore astabile ad onda quadra.
La frequenza di oscillazione è determinata dal
valore delle due resistenze R 1- R2 e dal valore
del condensatore C2. Comunque, con i valori at-
tribuiti ai componenti nell'apposito elenco, essa
risulta di 2 KHz circa, mentre la frequenza del-
FIg. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stam- le armoniche del segnale arriva ai 12 MHz circa.
pato sul quale si compone il montaggio dell'iniettore Il circuito dell'iniettore di segnali entra in fun-
di segnali. zione soltanto quando si preme il pulsante P1,
che in pratica è un interruttore normalmente a-
perto. Quando Pl vien chiuso, il circuito rima-
ne alimentato dalla pila a 9 V.
L'assorbimento tipico di corrente, con la tensio-
ne di alimentazione di 9 V, si aggira intorno ai
A seconda del tipo di deformazione subito dal 6± 7mA. Ciò consente allo strumento una no-
segnale, si possono dedurre le anomalie dell'am- tevole autonomia di funzionamento con una sola
plificatore, si può constatare cioè, se l'amplifica- pila a 9 V.
tore amplifica eccessivamente le note gravi, quel- Il segnale quadro, uscente dal piedino 3 dell'in-
le acute, oppure se introduce distorsioni nel se- tegrato I C 1, viene applicato al condensatore C 1,
gnale. che lo invia al puntale, il quale esplica le vere
Per concludere in forma assai semplicistica l'ar- e proprie funzioni di « iniettore » del segnale.
gomento, si potrebbe paragonare il segnale ad
onda quadra al segnale radio, nel quale la « por-
tante » ad alta frequenza rappresenta una delle REALIZZAZIONE DEL CIRCUITO
frequenze armoniche, mentre tutte le altre gene-
rano la modulazione. La realizzazione del circuito stampato, il cui di-
Questo modo di interpretare il segnale ad onda segno in grandezza reale è riportato in figura 3.
quadra spiega immediatamente come esso possa è d'obbligo, se si vuol raggiungere una composi-
venir utilizzato anche in circuiti di alta frequen- zione pratica dello strumento, razionalmente con-
za, con il vantaggio di non richiedere alcuna cepita come quella illustrata nella foto di testa di
sintonizzazione e contrariamente a quanto av- questo articolo.
viene negli oscillatori modulati o apparati simi- L'intero circuito potrà poi essere racchiuso in un
lari. contenitore metallico di forma appropriata, che

SPINA Flg. 4 - Così si realizza la punta dello


MASCHIO strumento. Su uno spinotto si salda a
PUNTA GUAINA

a
stagno uno spezzone di filo di rame,
I che deve essere quasi completamente

+
e--li&iidllldidldillullltii
E ricoperto con una guaina, onde evitare
cortocircuiti fra le parti dell'apparato In
esame.

278
IFE T TOSO

lls e

Fig. 5 - Schematizzazione di un circuito di amplificatore di bassa frequenza sul


quale è possibile Interpretare l'uso pratico dell'iniettore di segnali. La punta
dello strumento si applica dapprima sul punto indicato dalla freccia 1, poi via
via a tutti gli altri punti, fino a quello indicato dalla freccia 8. Supponendo che il
transistor TR2 sia difettoso, quando la punta dell'iniettore è applicata al punto 6,
non si deve udire alcun suono attraverso l'altoparlante.

REGOLATORE DI POTENZA
IN SCATOLA
Con questo dispositivo è possibile DI MONTAGGIO
controllare:

1- La luminosità delle lampade e dei


L. 11.500
lampadari, abbassando o aumen-
tando, a piacere, la luce artificiale.

2- La velocità di piccoli motori elet-


trici.

3 - La temperatura di un saldatore.

4 - La quantità di calore erogata da


un forno, da un fornello elettrico
Potenza elettrica controllabile:
o da un ferro da stiro.
700 W (circa)

279
Fig. 6 - Anche l'esame di un ricevitore radio, qui schematizzato per motivi di
semplicità di interpretazione dell'uso dell'iniettore di segnali, si esegue allo stes-
so modo dell'amplificatore BF. La punta dello strumento va applicata dapprima
al punto indicato dalla freccia 12 e poi, via, via, a tutti gli altri punti, fino a rag-
giungere Il punto indicato dalla freccla 1.

conferirà allo strumento un'espressione profes- COSTRUZIONE DELLA SONDA


sionale.
Il contenitore più adatto è quello della serie In figura 4 viene proposto un semplice sistema di
TEKO - MINI ENCLOSURES n. 404 reperibile realizzazione del puntale dell'iniettore di segnali.
presso tutti i negozi della GBC. Su una spina tipo RCA è saldato uno spezzone
Ciò non significa peraltro che non si possano di filo di rame, della lunghezza di 5 cm. circa.
utilizzare altri contenitori, anche di materiali Il diametro del- filo potrà essere di 1 mm, meglio
plastici. se di 2 mm affilato in punta e ricoperto con una
Tenuto conto dell'esiguo numero di componenti, guaina isolante, onde evitare pericolosi ed acci-
che concorrono alla formazione del circuito, pos- dentali cortocircuiti fra i componenti dell'appa-
siamo affermare che il successo, ad opera esegui- rato in prova. La guaina potrà essere di gomma,
ta, è certamente garantito, data anche l'impossi- di plastica o di tubetto sterlingato. Ovviamente,
bilità di commettere errori. L'unica precauzione servendosi dello spinotto, si dovrà applicare al-
da prendere sarà quella di inserire nella basetta 1 'uscita del circuito dell'iniettore un'appropria-
dello stampato l'integrato 555 nel suo verso giu- ta boccola.
sto, ricordando che il piedino 1 del componente
si trova in prossimità della piccola tacca di rife-
rimento, come chiaramente indicato nel piano IMPIEGO DELLO STRUMENTO
costruttivo di figura 2. Un'altra raccomandazione
da farsi è quella di stare attenti a non invertire Per capire bene il metodo di impiego dell'iniet-
le polarità della pila a 9 V. tore di segnali, facciamo riferimento ad un tipi-
Il morsetto positivo va a congiungersi diretta- co circuito di amplificatore di bassa frequenza,
mente col pulsante Pl. Il morsetto negativo e come quello riportato in figura 5, e ad un circui-
collegato con la linea di massa. to di ricevitore radio supereterodina, come quel-
Servendosi di un contenitore metallico, come lo riportato in figura 6.
quello indicato in figura 2, è necessario realiz- Prima di iniziare l'esposizione del metodo di
zare una saldatura a stagno fra la linea di mas- controllo di questi due classici apparati, ricor-
sa del circuito stampato e la faccia interna del diamo che gli schemi riportati nelle figure 5-6
contenitore. hanno valore indicativo, cioè non hanno un pre-

280
ciso riscontro con i circuiti reali, che sono ovvia- perazioni continuano fino al punto 8. E il segna-
mente più complessi e maggiormente arricchiti le apparirà vieppiù rafforzato mano a mano che
di componenti. Tuttavia la semplificazione dei ci si avvicinerà al punto 8.
circuiti, che debbono avere soltanto valore indi- Supponiamo ora che il suono. con la punta dello
cativo, è più che sufficiente per il nostro scopo. iniettore di segnali applicata sul punto 6, sia di
E cominciamo con l'esame del circuito dell'ampli- intensità inferiore a quella del suono riprodotto
ficatore riportato in figura 5. con la punta dello strumento applicata sul pun-
Il puntale dell'iniettore va applicato sul collettore to 5, oppure di intensità nulla. Ebbene, in tal
del transistor TR4, dopo aver premuto il pul- caso bisognerà arguire che il transistor TR2, op-
sante dello strumento. Ebbene, se attraverso l'al- pure qualcuno dei componenti ad esso collegati,
toparlante si ode un suono debole, ciò starà a si- risulti difettoso o interrotto.
gnificare che l'altoparlante o, meglio, la sua bo- Quando si ripara un ricevitore radio (figura 6),
bina mobile, è integra e il guasto va ricercato si procede con lo stesso metodo. Ossia si parte
più a monte. sempre dall'altoparlante (12) per risalire via via
Si sposterà quindi il puntale sul punto 2 e, se il allo stadio convertitore (1). Quindi, prima si con-
transistor è sano, si dovrà ascoltare un suono trollano gli stadi di bassa frequenza, poi lo stadio
lievemente più forte attraverso l'altoparlante, rivelatore, quelli di media frequenza e, per ulti-
perché esso viene amplificato da TR4. Queste o- mo, lo stadio di alta frequenza.

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE


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la pratica dell'elettronica, intesa come
hobby, è stato approntato questo uti-
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ro e maneggevole, adatto a tutte le e-
sigenze dell'elettronico dilettante, sva- .......... t ...

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- N" 2 spinotti _ N 2 morsetti-coccodrillo N" 1 ancoraggio - N" 1 basetta per
montaggi sperimentali N" 1 contenitore pile-stilo _ N 1 presa polarizzata per
pila 9 V - N° 1 cacciavite miniatura - N" 1 spezzone filo multiplo multicolore.

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dizione sono comprese nel prezzo).

281
MODULATORE PER
TX-FM

SECONDA PUNTATA

Il mese scorso abbiamo presentato e descritto cuito del modulatore di un « DC/DC converter »,
la parte più importante di un trasmettitore a che raddoppia, o quasi, la tensione di alimenta-
modulazione di frequenza, ossia la sezione a ra- zione, rendendo possibile il funzionamento del-
diofrequenza. Ora completiamo l'argomento pub- la stazione trasmittente FM con la tensione di soli
blicando il circuito del modulatore, ossia di quel 12 Vcc, a beneficio di tutti quei CB o radioama-
circuito che trasforma le voci e i suoni, captati tori che fanno uso del trasmettitore in autovet-
dal microfono, in segnali a bassa frequenza pron- tura.
ti per essere applicati al circuito a radiofre-
quenza. AMPLIFICAZIONE ELEVATA
Diciamo subito che questo modulatore è stato
concepito in modo da funzionare in accoppia- Altro elemento di notevole importanza del mo-
mento coi soli microfoni di tipo dinamico, ca- dulatore è quello d'essere stato concepito attra-
ratterizzati da un valore di impedenza medio- verso un circuito ad alta amplificazione, ottenu-
bassa, di 600 ohm circa. Tuttavia, la principale to con un circuito integrato e, quindi, con un
peculiarità del progetto sta nel fatto di poter es- componente che garantisce la massima affidabi-
sere alimentato con tensioni continue di valore lità e la più grande semplicità realizzativa.
compreso fra i 12 V e i 15 V. Anche se poi, nel L'elevata amplificazione dei segnali di bassa fre-
circuito « interno », la tensione di alimentazione quenza consente poi di « tosare » i segnali stes-
viene elevata al punto da poter pilotare il diodo si, anche se ciò va a scapito della distorsione.
varicap D1, che si trova all'ingresso della sezio- Ma, d'altra parte, poiché la banda passante e la
ne RF e che si comporta come un condensatore fedeltà di riproduzione non assumono eccessiva
variabile a comando elettrico. Tale aumento di importanza, trattandosi di un trasmettitore in fo-
tensione si ottiene tramite l'inserimento nel cir- nìa (300 + 3.000 Hz). la distorsione introdotta

282
Nella puntata precedente abbiamo imparato a costruire e col-
laudare la sezione a radiofrequenza dell'emittente dilettantistica
a modulazione di frequenza. Ora, a conclusione dell'argomento
trattato, è la volta del modulatore, che trasforma i messaggi
captati dal microtono in segnali di bassa frequenza.

non costituisce certo un problema, mentre è sen- POLARIZZAZIONE D'INGRESSO


za dubbio assai più apprezzabile la limitazione
dell'ampiezza dei segnali, che evita le eccessive L'ingresso « non invertente », rappresentato dal
escursioni di frequenza della portante di alta fre- piedino 3 dell'integrato ICI, è polarizzato a me-
quenza con i conseguenti « sconfinamenti ». tà della tensione di alimentazione tramite il par-
titore resistivo R1 - R2. In questo modo la ten-
sione d'uscita sul terminale 6 dell'integrato, in
LA SEZIONE AMPLIFICATRICE assenza di segnale, risulta anch'essa a metà del
valore della tensione di alimentazione e permet-
11 circuito teorico del modulatore, riportato in te, di conseguenza, un'ampia escursione del se-
figura 1, può essere concettualmente suddiviso gnale amplificato.
in due parti: quella che fa capo all'integrato lC 1 Gli ultimi elementi, degni di menzione, della
e quella pilotata dall'integrato 1C2. sezione amplificatrice del modulatore, sono rap-
Le due sezioni svolgono funzioni totalmente di- presentati dall'impedenza di radiofrequenza J 1
verse. La prima, quella che fa capo all'integrato e dal condensatore C 1, che compongono il filtro
IC 1, presiede al processo di amplificazione dei d'ingresso, che è stato inserito nel circuito allo
segnali di bassa frequenza provenienti dal mi- scopo di evitare che eventuali segnali di alta
crofono, la seconda, che fa capo all'integrato frequenza, captati dal microfono, possano giun-
IC2, costituisce la sezione di conversione DC/, gere al] 'integrato operazionale IC 1 saturandolo.
DC, ossia quella che provvede ad elevare la ten-
sione di alimentazione.
Cominciamo quindi coll'esaminare la prima se- CONVERTITORE DC - DC
zione del progetto di figura 1.
Come si può notare, l'amplificatore operazionale Lo scopo del convertitore DC/DC è quello di
ICI viene impiegato nella classica configurazio- produrre una tensione di alimentazione di 24
ne « invertente ». Nella quale, supponendo di Vcc circa, necessaria per pilotare correttamente
utilizzare un microfono con impedenza Rimp, ad il diodo varicap presente nel circuito ad alta
esempio di 600 ohm, si ottiene un guadagno pari frequenza del trasmettitore.
a: Come è noto, non è possibile trasformare la
R3 tensione continua di un certo valore in altra di
G = valore più basso o, come nel nostro caso, più
Rimp alto, tramite un trasformatore, perché questo di-
spositivo funziona soltanto con le tensioni al-
che, con i valori tipici citati nell'elenco compo- ternate. Non resta quindi che ricorrere ai vari
nenti, assume il valore di ben 7 .800 volte circa! sistemi elettronici.
Il vantaggio dell'utilizzo di un circuito integrato
operazionale, quale è lCl, è quello di ottenere Quello da noi utilizzato è molto semplice e fa
delle caratteristiche che dipendono esclusivamen- uso del circuito integrato di tipo 555.
te dalla tolleranza dei pochi componenti ester- Che è assai noto per una grande quantità di im-
ni. Ciò garantisce la ripetibilità del progetto pieghi di timer, ma che oggi viene sfruttato in
con identiche caratteristiche, senza che sia ne- moltissime altre applicazioni e in circuiti diversi
cessario selezionare i componenti atti vi. fra loro.

283
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284
AL VARICAP
VIA C9

o V.
MASSA (MASSA)
ENTR.
MICROFONO

Fig. 2 • Piano costruttivo realizzato su circuito stampato, del modulatore. Le


piste di rame del circuito sono quelle riprodotte in colore e si trovano dalla parte
opposta della basetta; esse debbono quindi essere considerate come viste In
trasparenza. I due condensatori C4 • C6 sono di tipo al tantalio. Per quanto ri-
guarda gli Integrati IC1 - 1C2, sarà bene Inserire questi componenti nel circuito
framite due adatti zoccoletti.

< COMPONENTI I
Condensatori Resistenze
Cc1
C2
C3
- 1.000 pF
100.000 pF
100.000 pF
R1
R2
R3
= 18.000 ohm
= 18.000 ohm
= 4,7 megaohm
C4 = 10 µF - 35 VI (al tantallo) R4 = 8.200 ohm
C5 = 100.000 pF R5 = 8.200 ohm
C6 = 10F - 35 VI (al tantallo)
C7 = 3.300 pF Varie
C8 = 100.000 pF IC1 = µA741
IC2 = 555
D1 = 1N914
D2 == 1N914
J1 Imp, RF (1 mH)

285
Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito
stam pato su cui si effettua il montaggio del mo-
dulatore.

AUTOOSCILLAZIONE tensione, si può notare l'assenza di grossi con-


densatori elettrolitici di filtraggio. Ciò è stato
L'integrato modello 555, siglato IC2 nello sche- possibile grazie alla frequenza molto elevata
ma teorico di figura 1, viene fatto autooscillare della tensione, che nei normali alimentatori è
ad una frequenza il cui valore si aggira intorno quasi sempre di 50 Hz. Il buon livellamento
ai 14,4 KHz. E alla sua uscita, ossia sul piedino della tensione, quindi, si raggiunge con conden-
3, si ottiene un segnale quadro il cui valore si satori di media capacità.
estende da O V al valore della tensione di ali-
mentazione adottato o quasi.
Questo segnale alternato viene poi raddrizzato a COSTRUZIONE DEL MODULATORE
mezzo di un circuito duplicatore di tensione,
che è composto da due diodi D 1-D2e dai due La realizzazione pratica del modulatore, che è
condensatori al tantalio C4 - C6. assai più semplice di quella del circuito di alta
Si dispone così di una tensione positiva, sui frequenza presentato il mese scorso, si effettua
terminali del condensatore al tantalio C4, il cui seguendo il piano costruttivo riportato in figura
valore è quasi il doppio di quello dell'alimenta- 2
zione principale. Il primo elemento che il lettore è chiamato a co-
Osservando bene il circuito del convertitore di struire è senza dubbio il circuito stampato, che

strisce
colorate

punto di
vernice
Fig. 4- Il condensatore al tantalio si differenzia
notevolmente dal condensatore elettrolitico per
la forma esteriore, le colorazioni che consen-
tono di risalire, tramite l'apposito codice, al va-
terminale terminale lore capacitivo del componente e per le ridotte
negativo positivo dimensioni.

286
)B0CCH. ANTENNA

1E. c9
51

r-.}---{5
I
I
I
I
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___ j !I
I
I
I
1
I
I
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i CIRCMOD.
: I
I
I
I
I
3 CIRC. RF I I
I

: ~y--m----14
DLI
e
ALIM 12+15V
I
I
I
e
-------------- ----- -- - ~
I

+
CIO

Fig. 5 - Schema completo della stazione trasmittente In FM. Sono chiaramente


evidenziati tutti I collegamentl fra Il circuito a radiofrequenza, li modulatore e
l'alimentatore. Il diodo led DL 1 tiene Informato l'operatore sullo stato di acceso-
spento dell'emittente.

COMPONENTI
Condensatori R7 1.000 ohm
C9 = 500.000 pF
C10 = 100uF - 16 VI (elettrolitico) Varie

Resistenze
DL1 = diodo led
s1 = Interruttore
R6 = 47 .000 ohm J1 = Imp, RF (1 mH)

si realizza su una basetta di bachelite o vetroni- plicati alla basetta del circuito stampato. Ma
te, di forma rettangolare e delle dimensioni di questa è una tecnica che non consigliamo ai no-
cm 7 x 2,5. stri lettori dilettanti, ai quali raccomandiamo in-
Il disegno del circuito è quello riportato in gran- vece di far uso di due adatti zoccolini i cui pie-
dezza naturale, cioè in scala 1/1, in figura 3. dini verranno saldati a stagno direttamente sul
Nelle prime pagine di questo articolo è riprodot- circuito e nei quali verranno poi innestati i due
ta la fotografia del prototipo del modulatore rea- integrati, senza che i piedini di questi subiscano
lizzato nei nostri laboratori di progettazione e il dannoso e pericoloso contatto con la punta
collaudo. In essa si può notare che i due circuiti del saldatore.
integrati I C 1 -I C2 sono stati direttamente ap- Prima di inserire i due condensatori al tantalio

287
ANT.

I r------- ------- -- - -- - - -,------,


$ g {
D

E±:
RX
+
=' -
TX
+ I
II I
+}i-
L
CIO.
T s
@

Flg. 6 - Composizione dell'emittente In modulazione- di frequenza nel caso di


utilizzo di microfono dotato di pulsante PT.T, II relé a doppio scambio prov-
vede a commutare l'antenna fra ricevitore e trasmettitore e a commutare pure
l'alimentazione fra I due diversi apparati (RX - TX).

-----COMPONENTI-----
C10
C11
100 F - 16 VI ( elettrolitico)
= 200.000 pF
R7
DL1
RL
- 1.000 ohm
= diodo led
= relé a doppio scambio (12 V)

C4- C6, si faccia bene attenzione alle loro po- COLLEGAMENTI INTERSEZIONI
larità, che si possono individuare osservando la
posizione del punto colorato impresso da una Lo schema generale riportato in figura 5 inter-
parte del componente. preta il sistema di interconnessioni fra il circui-
Più precisamente, ricordiamo che il terminale to del modulatore e quello di radiofrequenza.
positivo si trova a destra del componente, osser- Si può anche dire che lo schema di figura 5
vando frontalmente il condensatore dalla parte teorizza la composizione completa della sta-
in cui è riportato il punto colorato. zione trasmittente in FM.
Le varie strisce colorate che avvolgono il con- Come si può notare, l'uscita 3 del circuito del
densatore al tantalio determinano, tramite il modulatore rimane accoppiata con l'ingresso I
codice, il valore capacitivo, ricordiamo che la pri- del trasmettitore tramite il condensatore cera-
ma striscia è quella riportata sulla parte più mico C9, che ha il valore di 500.000 pF.
alta. In parallelo con i piedini di ingresso del trasmet-

288
titore (1 - 2) si dovrà inserire una resistenza di
carico (R6) del valore di 47.000 ohm.
In serie al circuito di alimentazione è inserito lo
interruttore S1 che, quando è chiuso, provoca
l'accensione del diodo led DL1, collegato in se-
IL PACCO
rie con la resistenza di protezione R7 da 1.000
ohm. Con la presenza di questo diodo l'opera-
tore rimane informato sullo stato elettrico di
acceso o spento del trasmettitore.
DELL'HOBBYSTA
Per tutti coloro che sl sono resi conto
In parallelo all'alimentatore è inserito il conden- dell'lneeaurlblle fonte di progetti con-
satore elettrolitico C 10 del valore di 100 F - 16 tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro-
VI. L'impedenza J I invece è la stessa montata nlca Pratica, abbiamo preparato qu
nel circuito del modulatore e riprodotta in figu- sta interessante raccolta di pubblica-
ra 2. zioni.

Le nove copie della rivista sono state


COLLEGAMENTI STELLARI
scelte fra quelle, ancora disponibili,
ma in rapido esaurimento, in cui sono
I vari collegamenti, fra i moduli della sezione apparsi gli argomenti di maggior suc-
modulatrice, a· radiofrequenza ed alimentatrice, cesso della nostra produzione edito-
dovranno essere eseguiti con il sistema stellare. riale.
Ciò significa che occorreranno più fili conduttori
per comporre la stazione trasmittente. In pratica
dall'alimentatore si dirameranno più fili che
raggiungeranno i vari punti allo stesso potenzia-
le elettrico. Ciò vale anche per i conduttori del-
la linea di massa, che non può assolutamente
essere rappresentata da un solo conduttore per
tutti i punti.
L'uso improprio di un solo filo con fonore di
massa può condurre all'instb 'ità degi apparati
e alla produzione di innesc ii onzii. Quindi,
per ogni collegamento di massa, occorrerà servir-
si di un filo conduttore esclusivo per quel collega-
mento di massa. La stessa osservazione si esten-
de pure alla linea positiva dell'alimentatore, che
non potrà in alcun modo essere rappresentata
da un solo filo conduttore, ma da tanti fili quanti
sono i punti da alimentare.

PULSANTE P.T.T.
L. 7.500
Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
Per la realizzazione di questo trasmettitore, qual- ciale della nostra Editrice, a tutti i
che lettore vorrà utilizzare un microfono dotato nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
di pulsante PT.T. (Push To Talk), che consente teresse del dilettante, che fa rispar-
la commutazione del dispositivo dalla posizione miare denaro e conduce alla realizza-
di trasmissione a quella di ricezione. zione di apparecchiature elettroniche
1n tal caso lo schema relativo ai collegamenti di notevole originalità ed uso corrente.
fra i vari moduli subisce delle varianti, che sono
quelle riportate in figura 6.
ln pratica occorre inserire nel circuito un relé
(RL), il quale realizza lo scambio di collegamen-
to dell'antenna ora sul trasmettitore ora sul rice-
vitore ed effettua pure lo scambio delle alimen-
tazioni fra ricevitore e trasmettitore.

289
ADATTATORE
D'ANTENNA PER O.L.
10 KHz -•• 600 KHz

Il mondo delle onde lunghe rimane ancor oggi ragonabili ai radar a lungo raggio. E si possono
sconosciuto, a molti radioutenti, per il solo mo- ascoltare pure le comunicazioni dei sommergibili
tivo che l'industria non ha finora provveduto a in immersione. Tra i 50 KHz e i I 00 KHz in-
programmare una produzione in serie di ricevi- vece lavorano quelle emittenti che, in codice o in
tori economici, dotati di questa particolare gam- fonìa, trasmettono ininterrottamente l'ora esatta.
ma d'ascolto. Mentre quella delle onde lunghe è Al di sopra dei 100 KHz e fino ai 300 KHz si
una gamma densa di emittenti private, pubbliche affollano le varie Broadcasting, mentre i radio-
e militari che ogni appassionato di elettronica fari, installati in molti porti per indicare la rotta
deve conoscere. alle navi, usufruiscono delle frequenze comprese
L'estensione del la gamma va dai 5 KHz ai 500 fra i 300 KHz e i 500 KHz. Sul valore esatto dì
KHz; subito dopo iniziano le onde medie (figura 500 KHz la frequenza rimane normalmente libe-
1). Taluni usano suddividere la gamma delle on- ra e viene utilizzata soltanto in caso dì S.O.S.
de lunghe in due sottogamme: quella delle onde
lunghissime e quella delle onde lunghe vere e
proprie. Ma vediamo più in particolare che cosa APPARATI D'ASCOLTO
si può ascoltare in pratica. Ebbene, nella parte
iniziale, fra i 5 KHz e i 50 KHz, si possono rice- Per ascoltare le onde lunghe ci sono molti meto-
vere i segnali dei LORAN, ossia di emittenti pa- di. C'è infatti chi si serve di apparati professio-

Tutte le emittenti scientifiche e commerciali, che trasmettono


sulle onde lunghe, possono essere ascoltate con un comune
ricevitore radio, purché opportunamente accoppiato con un con-
vertitore come quello presentato nel fascicolo di aprile 1980 e
un sintonizzatore come quello descritto in queste pagine.

290
- ~,
I

Una buona antenna, accoppiata ad un modesto ricevitore, vale sicuramente


di più di un ottimo ricevitore con un'antenna scadente.

nali, appositamente concepiti per questo tipo di za dover ricorrere necessariamente alla posa di
ricezioni e c'è chi si autocostruisce un converti- cavi di lunghezza eccessiva.
tore, come quello presentato e descritto da noi L'apparato che ci accingiamo a descrivere, dun-
nel fascicolo di aprile 1980, per accoppiarlo poi que, consentirà di adattare al ricevitore una an-
ad un buon apparato ricevente, di tipo amato- tenna di lunghezza discreta, come può essere
riale o per SWL, consentendo così la commuta- quella già esistente, se si è radioamatori sulle
zione su una gamma radiantistica di tutti i se- gamme decametriche degli 80 o dei 40 metri.
gnali delle emittenti che lavorano sulle onde lun-
ghe. Anche i ricevitori BC americani, o i vari
BARLOW ed FRG7 si adattano benissimo allo LUNGHEZZA DELL'ANTENNA
accoppiamento con il commutatore ora citato,
mentre rimangono esclusi dall'accorgimento tec- Molti lettori si saranno chiesti per quale motivo
nico tutti gli apparecchi radio di casa, anche occorre un'antenna molto lunga per ascoltare la
quelli di alta qualità. gamma delle onde lunghe. Cerchiamo quindi di
rispondere a tale implicita domanda.
Riportandoci con la memoria ai tempi di scuola,
L'ANTENNA RICEVENTE possiamo ricordarci quel famoso esperimento e-
seguito con due diapason: eccitando uno solo dei
In ogni caso, il maggior ostacolo di chi si appre- diapason, che possiamo assimilare ad un appa-
sta all'ascolto delle onde lunghe non è costituito rato trasmettitore, anche il secondo diapason,
tanto dalla realizzazione di un convertitore, da paragonato al ricevitore, si metteva ad oscillare,
anteporre al ricevitore già in possesso, per adat- cioè entrava in risonanza. Ma tale fenomeno si
tarlo all'ascolto di tale banda, quanto dalla in- verificava soltanto se il secondo diapason (ricevi-
stallazione di un sistema d'antenna efficace. sen- tore) era esattamente accordato sulla stessa tona-

291
lità del primo (frequenza di oscillazione).
Le antenne sono in tutto e per tutto paragona-
bili a dei diapason. Perché in base alle loro ca-
30 10 ratteristiche fisiche (lunghezza, induttanza, ca-
pacità) selezionano una ben precisa gamma di se-
gnali. Dunque, per le onde lunghe occorrono an-
10 30 tenne lunghe.

u
b.

FREQ. 3
u
LUNGHEZZA D'ONDA
3 100
L'elemento fondamentale che identifica ogni an-
tenna è la sua lunghezza. Esiste infatti una di-
retta corrispondenza fra questo parametro e la
frequenza di ricezione. ln pratica è necessario
1,6 190 che la lunghezza dell'antenna risulti un multiplo
di un quarto d'onda del segnale elettromagnetico
che costituisce l'onda radio.
La lunghezza d'onda del segnale radio è diretta-
mente collegata alla frequenza del segnale stesso
600 500 tramite la seguente relazione:

500 600 f
FREQ.
IN KHz nella quale « v» rappresenta la velocità di pro-
pagazione del segnale radio nel mezzo conside-
400 750 ,::;x: rato, che può essere l'aria, il rame, ecc., mentre
I
lu N «f» misura la frequenza del segnale.
ur [
] Supponendo che la velocità dell'onda elettroma-
23$
-.J
o 1000 r
~
gnetica sia pari a 300.000 Km/sec., la lunghezza
d'onda potrà essere espressa tramite la formula:
:::,
I 200 1500
-.J
À,
300.000

nella quale la lunghezza d'onda À è valutata in


100 3000
metri e la frequenza f in kilohertz.
u
. I E con ciò si è dimostrato che un segnale ad onde
u lunghissime, con frequenza di 30 KHz, ha una
é
g] so 6000 lunghezza d'onda di ben 10.000 metri. In tal ca-
so la lunghezza teorica dell'antenna ad un quarto

l 30
20
10000
15000
d'onda dovrebbe risultare di 2,5 Km., cosa asso-
lutamente impossibile nella pratica delle antenne.
Abbiamo così spiegato il motivo per cui nella ri-
cezione delle onde lunghe occorrerebbero anten-
10 30000 ne di una lunghezza enorme.
\

Fig. 1- Con questo monogramma si stabilisce la e- L'ADATTATORE D'ANTENNA


satta corrispondenza tra i valori delle frequenze,
espressi In MHz e in KHz, e quelli delle lunghezze Non potendo installare sopra il tetto un'antenna
d'onda espressi In metri, riferiti alle onde cortissime, di enorme lunghezza, si ricorre ad un accorgi-
corte, medie, lunghe e lunghissime.
mento tecnico, che consiste nell'allungare artifi-
cialmente l'antenna stessa, ricorrendo ad un si-

292
sterna che fa impiego di elementi capacitivi e in-
duttivi. Così facendo non si aumenta la « sensi-
bilità » vera e propria dell'antenna. dato che la
quantità di energia elettromagnetica che essa può
captare dipende direttamente dalle sue dimensio-
ni, ma si fa in modo che in una determinata ban- La penna dell'elettronico
da, quella che interessa maggiormente, tutta l'e-
nergia captata possa raggiungere i1 ricevitore,
senza subire attenuazioni eccessive a causa del
disadattamento.

CIRCUITO DELL'ADATTATORE

In figura 2 riportiamo lo schema teorico dell'a-


dattatore d'antenna per onde lunghe e lunghissi-
me.
Si tratta sostanzialmente di un circuito accordato
regolabile. Nel quale, date le frequenze in gioco,
non è possibile utilizzare un comune condensa-
tore variabile, mentre è resa variabile l'induttan-
za Ll mediante un nucleo di ferrite facilmente
estraibile, nella misura desiderata dall'avvolgi-
mento.
L'artificio cui siamo ricorsi comprende ancora
una batteria di condensatori commutabili secon- CON QUESTA PENNA
do le necessità (CI-C2-C3...CI2). APPRONTATE I VOSTRI
La selezione del condensatore e della posizione
del nucleo di ferrite dentro il supporto della CIRCUITI STAMPATI
bobina L 1 si effettua in modo da ottenere il
massimo segnale ricevuto.
Questa penna permette di preparare i circuiti stampati
L'uscita verso il ricevitore è filtrata tramite il fil- con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo
tro passa-basso composto dall'impedenza a ra- aspetto esteriore è quello di una penna con punta
diofrequenza J 1 e dal condensatore C13, che e- di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
vita la ricezione di segnali ad alta frequenza. tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
Se il ricevitore radio disponesse già di filtri o, mente usate. Questo tipo particolare dì inchiostro ade-
meglio, di circuiti sintonizzati d'ingresso, il filtro risce perfettamente al rame.
ora descritto potrà essere omesso. In tal caso va-
le lo schema riportato in figura 4, che sostituisce
y y
quello di figura 2. NORME D'USO CARATTERISTICHE

Tracciare il circuito su una La penna contiene un di-


lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola
COSTRUZIONE DELLA BOBINA sciarla asciugare per 15
minuti, quindi immergerla
che garantisce. una lunga
durata eliminando evapora-
nella soluzione di attacco zioni quando non viene
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non - con-
Prima di iniziare la costruzione dell'adattatore lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
d'antenna, occorrerà realizzare la bobina L1, noterà che il circuito è in
perfetto rilievo. Basta
ne imbevuto, ma è comple-
tamente riempita di inchio-
che rappresenta !"elemento più importante di quindi togliere l'inchiostro stro, Per assicurare una
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta,
tutto l'adattatore. lastra del circuito è pron- la penna e munita di una
ta per l'uso. punta di ricambio situata
La bobina LI è composta da un supporto di car- nella parte terminale.
tone o altro materiale isolante, sul quale si ef-
fettuano gli avvolgimenti, e da una ferrite, scor-
revole dentro il supporto stesso, della lunghezza
di 20 cm. almeno, di forma cilindrica e con dia- ~ -.
_ . • 97cx1
g!g;'ey; ~::,~11- •l•f'!l~~:
' -20124 .-_"
MAN0.va '-'"
.ca-

±±±E
#E}Era=
metro di 10 mm.
Lo scorrimento della ferrite dentro il supporto
consente di variare la sintonia dell'adattatore. Gi i. aiséiione.
M' ,
ANT. ANT
LU NGA CORTA

• I
·1 t I 51

l ·4.f1f T•
T es7.F7
C6 EFFE
C7 CB ,
T.

in- T -· I

D o
TERRA
AL RICEVITORE

Fig. 2 - Schema elettrico dell'adattatore d'antenna per onde lunghe e lunghissi-


me, nel quale si riconosce il circuito di un sintonizzatore, di cui Il commutatore
multiplo S1 funge da condensatore variabile. Posizionando opportunamente il nu-
cleo di L 1 e selezionando il condensatore più adatto, si raggiunge la massima
ricezione di segnai! radio.

-----COMPONENTI

Condensatori C10 = 4.700 pF


C1 10 pF C11 10.000 pF
=
C2 = 22 pF c12 = 20.000 pF
C3 = 47 pF C13 = 1.000 pF
C4 = 100 pF
C5 200 pF Varie
=
C6 = 470 pF J1 = imp. AF (220 H)
C7 = 1.000 pF L1 = bobina
ca = 2.000 pF S1 = comm. multiplo (1 via - 12 posiz.)
C9 = 3.000 pF

294
FILO DI MASSA

Flg. 3 - Plano costruttivo dell'adattatore d'antenna realizzato su contenitore di


materiale Isolante, in modo da favorire la captazione delle onde radio da parte
della bobina L1, dentro la quale è reso scorrevole Il nucleo di ferrite. Si noti il
particolare dell'ancoraggio del nucleo nel mobile tramite uno spago, che evita la
possibilità di cadute In terra della stessa ferrite. La presa per antenna lunga è
indicata con AL, quella per l'antenna corta con AC.

AN[ AI

r
LUNGA CORTA

%
LI

AL
RICE V1ORE

D TERRA

Flg. 4 - Nel caso in cui Il ricevitore radio, cui si intende accoppiare l'adattatore
d'antenna, fosse già dotato di circuiti sintonizzatori d'Ingresso, il circuito origl-
nale riportato In figura 2 si riduce a quello qui riprodotto, privato cioè del filtro
passa-basso.

295
II filo, con cui si realizza l'avvolgimento. dovrà
essere di rame smaltato, del diametro di 0,2 mm.
Le spire, tutte compatte, debbono essere 50 per
ANT
il tratto AB, 200 per il tratto BC e 650 per il
tratto CD. In totale le spire sono 900.
Una precauzione costruttiva consiste nel dotare il
nucleo di ferrite di un sistema di «fermo». li
quale si realizza con uno spago, ancorato da
una parte al contenitore e dall'altra ad una estre-
mità della ferrite. Così facendo, si evita il peri-
colo che la ferrite possa fuoriuscire dal supporto,
cadere per terra e rompersi.
RX
COSTRUZIONE DELL'ADATTATORE

In figura 3 è riprodotto il semplice piano co-


struttivo dell'adattatore d'antenna. In questo di-
segno si nota il particolare, appena ricordato, del-
Fig. 5 - Schematizzazione del sistema d'ascolto delle l'ancoraggio della ferrite sul contenitore tramite
onde lunghe tramite adattatore d'antenna. ll conden- uno spago.
satore C simboleggia in questo caso Il commutatore E' assolutamente necessario che il contenitore non
multiplo S1. sia metallico, ma di materiale isolante. Per il
nostro prototipo si è fatto uso di un contenitore
di plastica delle dimensioni di 18,5 x 10,5 x 6,5
cm.
In posizione centrale si applica il selettore ad 1
via - 12 posizioni SI, che funge da condensatore
variabile, sia pure di tipo a scatti. Il fìlo di massa,
con il quale si compone pure l'anello di massa,
cui vanno saldati a stagno i terminali dei con-
densatori CI - C2- C3... CI2, deve essere di ra-
me pieno, del diametro di 1 mm almeno.
+ Le prese d'antenna sono due: AL (antenna lun-

I
ga) e AC (antenna corta). L'antenna verrà quin-
di collegata con quella presa che offre il miglior
rendimento in pratica.
Il selettore S 1 è di tipo miniatura, mentre l'im-
pedenza di alta frequenza j 1 è da 220 H.
Il gioco della ferrite lungo il supporto e la com-
binazione con uno dei dodici condensatori fa va-
• RX
riare la sintonia dell'adattatore fra 600 KHz e
10 KHz.
L'uso di un contenitore di plastica consente alla
ferrite di fungere da antenna, ossia di compor-
rp [
tarsi da un buon elemento captatore di segnali.
In ogni caso, la miglior resa dell'adattatore si ha
con la minima capacità e con la ferrite inserita
il più possibile dentro il supporto. Anche l'orien-
tamento del contenitore concorre a migliorare i
risultati.
Flg, 6 - Soluzione alternatlva al sistema di collega-
mento originale proposto. Si tratta di un accoppia-
mento di tipo in serie, che prevede la connessione COLLEGAMENTI COL RICEVITORE
del terminale centrale del selettore S1 con la presa
d'uscita.
li collegamento fra l'adattatore d'antenna e il ri-
cevitore, con cui si intende effettuare l'accoppia-
mento, si ottiene come indicato nello schema di

296
ANT.

-
L CIRC

Fig. 7- La combinazione di due adattatori, uno


di tipo serie e l'altro di tipo parallelo, entrambi RX
accoppiati allo stesso ricevitore, consente di
raggiungere i migliori risultati, anche se con
questo sistema l'operatore è chiamato a svol-
gere un maggior numero di operazioni per la
perfetta sintonizzazione dell'emittente.

INVERTER PER BATTERIE LA SCATOLA


12 Vcc - 220 Vca - 50 W
DI MONTAGGIO
COSTA

L. 28.500

Una scorta di energia


utile in casa
necessaria in barca,
in roulotte, in auto,
in tenda.

Trasforma la tensione continua della batteria d'auto in tensione alternata a 220 V.


Con esso tutti possono disporre di una scorta di energia elettrica, da utilizzare
in caso di interruzioni di corrente nella rete-luce.

297
EMITTENTI DI INTERESSE SCIENTIFICO

Frequenza Nominativo Potenza

16 KHz GBR : OSSERVA TORIO REALE GREENWICH 750 KW


19,6 KHz GBZ : OSSERVA TORIO REALE GREENWICH 750 KW
24 KHz NBA : OSSERVATORIO NAVALE USA 1.000 KW
50 KHz OMA : ISTITUTO ASTRONOMICO 0,2 KW
CECOSLOVACCO
60 KHz - : LABORATORIO FISICO NAZIONALE I
50 KW
INGLESE ,+

66,66 KHz RBU : STAZIONE DEL TEMPO ORARIO - MOSCA -


I 77,5 KHz DCF77 : LABOR. FISICO TECNICO - 50 KW
REP. FED. TED.
91 KHz FTA91 : UFFICIO INTERNAZ. DELL'ORA - PARIGI 45 KW
185 KHz DGI : STAZIONE DEL TEMPO ORARIO - 750 KW
ORANIENBUR RFT (DDR)

figura 5. L'adattatore, quindi, funge da vero e gura 5 valga meno, perché anche con quel tipo
proprio stadio accordato d'ingresso. Il conden- di collegamento dell'adattatore d'antenna al ri-
satore C di figura 5 è rappresentato nel nostro cevitore si otterranno già dei segnali fortissimi.
caso dal selettore S 1. Con questo sistema d'ascol-
to, i migliori risultati si ottengono con antenne
lunghe. INDICAZIONE SULLE O.L.
Una soluzione alternativa allo schema di figura
5 viene proposta attraverso lo schema di figura Concludiamo questo argomento riportando un
6. Il quale impone di rivedere, sia pure in mi- elenco delle principali emittenti radiofoniche
sura modesta, i collegamenti dell'adattatore, con- sulle onde lunghe e lunghissime.
nettendo il terminale centrale del selettore S 1 di- Tra i 265 KHz e i 510 KHz le frequenze sono de-
rettamente con la presa d'uscita anziché con il stinate ai radiofari, alla marina e all'aviazione.
punto D dell'.avvolgimento. Il valore di 500 KHz è riservato alla frequenza
La combinazione di due apparati, uno di tipo se- internazionale per !'SOS. Fra i valori di 100
rie ed uno di tipo parallelo, entrambi accop- KHz e di 150 KHz sono presenti le stazioni che
piati con lo stesso ricevitore, così come schema- trasmettono carte meteorologiche in FACSIMI-
tizzato in figura 7, fornirà certamente i migliori LE.
risultati, anche se questo sistema imporrà un
maggior numero di operazioni per la perfetta
sintonizzazione di ogni emittente. RADIOFARI
II CIRC. n. 1 accorda al massimo l'antenna, men-
tre il CIRC. n. 2 la sintonizza. Ma se lo schema I radiofari emettono costantemente una portante,
di figura 7 costituisce la perfezione tecnica del modulata ad intervalli regolari dal loro nomina-
sistema di ricezione delle onde lunghe, tramite a- tivo, in MORSE, molto lentamente. Orientando
dattatore d'antenna, non è detto che quello di fi- verso questo segnale un'antenna di ferrite, si tro-
va la direzione da cui provengono i segnali. Per
esempio, se un'imbarcazione in navigazione nel
mare Adriatico deve puntare su Venezia, essa
sintonizza la frequenza, riconosce il segnale
MORSE e direziona l'antenna per il massimo se-
gnale (Direction Finder). Ovviamente la prua
del natante verrà orientata verso la provenienza
del segnale. La stessa spiegazione si estende
anche agli aerei.

298
EMITTENTI COMMERCIALI O.L.

I
Freq. (KHz) Nominativo Potenza (KW)
151 DONEBACH (GERMANIA OVEST) 250
164 ALLOVIS (FRANCIA) 2000
173 MOSCA (URSS) 1000
180 SAARLOUIS (GERMANIA OVEST) 2000
182 ANKARA (TURCHIA) 1200
185 BERLINO (GERMANIA OVEST) 750
191 CALTANISSETTA ITALIA) IO
191 MOTALA (SVEZIA) 300
200 DROITWICH (INGHILTERRA) 400
209 KIEV (URSS) 500
218 MONTECARLO (MONACO) 1400
227 KOSTANTYNOW (POLONIA) 2000
236 LUSSEMBURGO 2000
245 DANIMARCA 150
251 TEBESSE (ALGERIA) 1500
263 MOSCA (URSS) I
2000

KIT PER LUCI STROBOSCOPICHE


L 12.850
Si possono far lampeggiare normali lam-
pade a filamento, diversamente colorate,
per una potenza complessiva di 800 W.
Gli effetti luminosi raggiunti sono vera-
mente fantastici.
E' dotato di soppressore di disturbi a
radiofrequenza.

Pur non potendosi definire un vero e proprio stroboscopio, questo apparato consente di trasfor-
mare il normale procedere delle persone in un movimento per scatti. Le lampade per illuminazione
domestica sembrano emettere bagliori di fiamma, così da somigliare a candele accese. E non
sono rari gli effetti Ipnotizzanti dei presenti, che, possono avvertire strane ma rapide sensazioni.

Contenuto del kit:


[1 ·a [

lv[ ". n. 3 condensatori- n. 6 resistenze - n. 1 po-


tenziometro - n. 1 impedenza BF - n. 1 zoccolo

a-
per circuito integrato- n. 1 circuito integrato -
n. 1 diodo raddrizzatore- n. 1 SCR- n. 1 cor-
done alimentazione con spina - n. 4 capicorda -
n. 1 circuito stampato.

299
REGOLATORE
SWITCHING PER
FERROMODELLISTI
Il modellismo, di qualunque natura esso sia, non velocità di marcia dei loro convogli, in partico-
è materia primaria nei nostri programmi. Ma lar modo alle basse velocità. Un problema che
quando estende i suoi confini fino al settore non può essere risolto con i normali variatori di
dell'elettronica, allora anche l'aeromodellismo, il velocità, i quali si limitano a regolare la cor-
ferromodellismo e il navimodellismo divengono rente erogata tramite un potenziometro. Mentre
argomenti del nostro periodico, che non possiamo i piccoli motori elettrici a corrente continua ri-
sottovalutare e tanto meno trascurare. Soprattut- chiedono, allo spunto, e alle basse velocità di ro-
to perché oggi rappresentano una delle più affa- tazione, delle forti correnti.
scinanti attività del tempo libero. Che rinnovano Ecco spiegato, quindi, il motivo per cui molti
puntualmente l'interesse di milioni di persone, convogli ferromodellistici stentano a partire e
di ogni età e strato sociale, nel mondo intero. quando riescono a mettersi in movimento aumen-
Persone che, come i nostri lettori, non intendono, tano automaticamente la velocità, con una ine-
al di là delle loro normali occupazioni, sprecare satta simulazione di quanto avviene nella realtà.
banalmente le ore destinate alla vita privata, ma Dunque, per ovviare a tale inconveniente tecni-
vogliono divertirsi, in modo costruttivo, indiriz- co, si deve necessariamente ricorrere a sistemi
zando i loro interessi alle attività e agli esercizi di alimentazione elettrica delle rotaie basati su
manuali ed intellettuali di vero appagamento diversi principi.
dello spirito.

SISTEMA SWITCHING
RISOLUZIONE DI UN PROBLEMA
Con il sistema switching, ossia a commutazione,
Uno dei maggiori problemi che assillano i fer- che vogliamo proporre al lettore in questo arti-
romodellisti è quello di riuscire a regolare la colo, il problema della partenza e della marcia

In generale, gli alimentatori per ferromodellisti, non consentono


di far marciare o di manovrare un convoglio o una motrice a ve-
locità ridottissime. Eppure questo problema può essere facil-
mente risolto utilizzando degli impulsi positivi, come accade nel
dispositivo presentato in questa sede.

300
Per le basse velocità di marcia dei convogli.

dei convogli a bassa velocità, costante, è comple- tensione alternata di rete-luce al valore di 13
tamente risolto. V ca. Il fusibile da 1 A protegge il trasformatore
Ma vediamo in che cosa consiste questo metodo. da eventuali anomali assorbimenti di corrente
Interpretiamo cioè la denominazione « commu- da parte dell'avvolgimento secondario. S 1 rap-
tazione ». presenta l'interruttore generale di tutto il dispo-
Alle rotaie del treno si applica una tensione tra- sitivo.
mite un interruttore elettronico che interrompe Sui terminali dell'avvolgimento secondario di T 1
e chiude ciclicamente l'alimentazione. L'interrut- è collegato il ponte raddrizzatore, composto dai
tore elettronico è dunque collegato tra l'alimen- quattro diodi al silicio D1- D2- D3- D4, i
tatore e le rotaie. quali raddrizzano la corrente alternata di 13 Vca
La forma d'onda della tensione ottenuta è qua- trasformandola in corrente unidirezionale pul-
dra e varia da O V al valore massimo dell'alimen- sante. Successivamente la corrente viene livella-
tazione, con una frequenza ed una simmetria che ta e trasformata in corrente continua tramite il
dipendono dal circuito di controllo. condensatore elettrolitico CI.
Con questo sistema di alimentazione il motorino Sui terminali del condensatore C 1 è ora presente
elettrico riesce ad avviarsi con facilità, perché, la tensione continua di 17 V circa, la cui pre-
quando l'interruttore elettronico rimane chiuso, senza viene evidenziata dal diodo led rosso D6,
ad esso viene applicata la massima tensione di che funge quindi da «spia» per l'apparato in
alimentazione. Se poi il tempo in cui l'interrut- funzione.
tore elettronico rimane chiuso è breve, rispetto
a quello in cui rimane aperto, il motore non
riesce a prendere velocità e tende invece a de- SEGNALE AD ONDA QUADRA
celerare.
Se le continue aperture e chiusure dell'interrut-
Sul terminale 1 dell'avvolgimento secondario del
tore elettronico sono di breve durata, l'effetto del-
trasformatore di alimentazione T 1 è collegato il
le decelerazioni e delle accelerazioni non è in pra-
diodo al silicio DS, il quale preleva una semi-
tica avvertito, mentre il risultato è quello di una
onda della tensione a 13 Vca e alla frequenza
marcia ben uniforme anche alle velocità molto
di SO Hz. Questa semionda sinusoidale viene
basse.
quadrata dal transistor TR 1, di tipo NPN, mod.
2N 1711, che si comporta da elemento amplifi-
ESAME DEL CIRCUITO catore.
Sul collettore del transistor TR 1, è presente un
Vediamo ora come i concetti esposti siano stati segnale ad onda quadra con frequenza pari a
attuati in pratica nel nostro regolatore switching. quella di rete-luce, cioè di SO Hz.
Lo schema elettrico completo del circuito di con- Questo segnale ad onda quadra vien fatto pas-
trollo è quello riportato in figura I. Analizzia- sare attraverso il condensatore C2 ed inviato al
molo dettagliatamente. terminale 2 dell'integrato ICI, che è di tipo NE
Il trasformatore di ali men !azione TI riduce la 555.

301
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302
Fig. 2 - Realizzazione pratica su circuito stam pato di una parte del controllo
switching, quella com prendente quasi tutti i com ponenti elettronici. Il trlm m er
R5 va regolato soltanto in fase di taratura dell'apparato. La num erazione ripor-
tata lungo I bordi del circuito si identifica con quella presente nello schema
teorico.

Ciò serve per triggerare, ossia per innescare pulso, il transistor TR2 va ali 'interdizione e bloc-
un impulso prodotto dall'integrato stesso, il qua- ca l'alimentazione sino all'arrivo del successivo
le funziona da monostabile, ovvero da generatore impulso.
di impulso singolo.
La durata dell'impulso è regolabile tramite il
trimmer R5 e il potenziometro a variazione linea- COSTRUZIONE DEL REGOLATORE
re R8.
Non sussistendo difficoltà di ordine pratico o
tecnico, il montaggio del regolatore per ferromo-
TRANSISTOR DI POTENZA dellisti potrà essere effettuato come si vorrà. Lo
uso di un circuito stampato, tuttavia, renderà più
li trimmer potenziometrico R5 serve in pratica razionale ed affidabile la costruzione.
per la taratura. Esso viene regolato per la mas- In figura 3 riportiamo quindi il disegno in gran-
sima durata ammissibile dell'impulso. Anche il dezza reale del circuito stampato sul quale si
potenziometro R9 serve per tarare il dispositivo monterà tutta quella parte elettronica che in figu-
nel modo che diremo più avanti. ra 1 rimane racchiusa fra linee tratteggiate.
L'uscita dell'integrato ICI (terminale 3) pi- Questa stessa parte, montata su circuito stampato
lota, attraverso la resistenza R 7, il transistor di è riprodotta in figura 2.
potenza TR2, che è di tipo NPN, mod. 2N3055, Per semplicità di disegno il circuito integrato ICI
il quale rimane conduttore di corrente per tutta è stato montato direttamente sulla basetta dello
la durata dell'impulso. Alla fine del tempo di im- stampato, ma ai lettori principianti raccomandia-

303
Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito
L 4 _J stampato necessario per ottenere una composi-
zlone razionale ed affidabile dell'alimentatore.

mo di far uso di uno zoccoletto, onde evitare le Sulla parte frontale del contenitore appaiono in-
saldature a stagno eseguite direttamente sui pie- seriti: il fusibile da 1 A, l'interruttore generale
dini del componente. Nel quale è riportata una SI, il diodo led che funge da « spia », il poten-
tacca di riferimento in corrispondenza del piedi- ziometro R8 e il doppio deviatore S2.
no I, che non consente di commettere errori di Il diodo led D6, è pur esso un componente po-
inserimento dell'integrato sullo zoccolo. larizzato, che non può essere inserito nel circuito
Si tenga ben presente che i diodi al silicio sono a casaccio. Il suo catodo, infatti, facilmente rico-
elementi polarizzati, che non possono essere co- noscibile tramite la presenza di una tacca sullo
munque inseriti nel circuito, ma soltanto nel ri- involucro del componente, deve essere collegato
spetto delle loro polarità. Nello schema di figura con la linea negativa dell'alimentatore.
2 su tutti i diodi è visibile l'anellino cui occorre IL doppio deviatore S2 serve per facilitare l'in-
far riferimento in fase di montaggio dei compo- versione di moto dei convogli.
nenti. Press'a poco la stessa osservazione si e- Il transistor di potenza TR2 deve essere fissato
stende al condensatore elettrolitico Cl, di cui nel sul contenitore, che fungerà da elemento disper-
disegno di figura 2, è ben evidenziato il terminale sore del calore prodotto dal componente. Il qua-
positivo. le sarà in ogni caso inferiore alle aspettative,
Per quanto riguarda poi il transistor amplifica- dato che il componente lavora in commutazione
tore TR 1, rammentiamo che è assai facile indi- e non in regime lineare. Per esempio, se sui mor-
viduare i suoi terminali di emittore base -- setti della tensione di alimentazione dei binari si
collettore facendo riferimento alla piccola tacca misura la tensione di 7 Vcc, con un assorbimen-
sporgente in prossimità dell'elettrodo di emittore. to di 1 A, mentre la tensione misurata sui termi-
La numerazione riportata lungo i lati della ba- nali del condensatore elettrolitico CI è di 17 Vcc,
setta del circuito stampato, sui vari terminali si potrebbe arguire che il transistor dissipi la
delle piste di rame, è la stessa presente nello potenza di:
schema teorico di figura 1.
(17 • 7) Vcc x 1 A = IO W

MONTAGGIO COMPLETO Ma in realtà ciò non accade e la dissipazione


di calore del transistor TR2 rimane limitata alle
11 disegno riportato in figura 4 propone al let- sole perdite della commutazione, dovute al fatto
tore il piano costruttivo completo del regolatore che l'onda quadra generata non può risultare per-
switching, ottenuto su contenitore metallico. fetta. Pertanto non occorre un preciso dissipato-

304
(SOLARE
CON MICA

Al
BINARI

C/RC.
STAMPE

Flg. 4 - Piano costruttivo completo dell'alimentatore per ferromodellistl. Il tran-


sìstor di potenza TR2 è applicato sulla parte superiore del contenitore metallico,
che funge pure da elemento radiante del calore erogato dal componente. La
durata degli Impulsi d'uscita, applicati alla base del transistor di potenza, viene
regolata tramite Il potenziometro RB, che dev'essere di tipo a variazione lineare.

re di calore, ma basterà allo scopo lo stesso con- TARATURA


tenitore metallico del dispositivo, senza pericolo
di danneggiare il transistor, anche quando le po- L'unica operazione di taratura, che si dovrà ef-
tenze in gioco sono notevoli. fettuare a montaggio ultimato, consiste nel re-
Naturalmente, per applicare il transistor di po- golare il trimmer potenziometrico R5. Per far
tenza TR2 sulla parte superiore del contenitore ciò occorrerà ruotare il perno del potenziometro
metallico, si dovranno usare gli accorgimenti del R8 al massimo di resistenza, quindi il più lon-
caso, tenendo conto che l'involucro metallico del tano possibile dal collettore di TR2, mentre il
componente è in intimo contatto elettrico con trimmer R5 verrà regolato al minimo di resi-
l'elettrodo di collettore. Ecco quindi la necessi- stenza. Quindi si applica all'uscita del disposi-
tà di interporre un foglietto di mica isolante fra tivo un carico, che può essere unal ampadina
il transistor e la lamiera del contenitore; il tran- o una resistenza, e si regoli lentamente il trim-
sistor va applicato ovviamente nella parte ester- mer R5 sino ad ottenere la massima uscita, cioè
na del contenitore. tivo un carico, che può essere una lampadina
Le due viti di fissaggio, allo scopo di non creare e la massima tensione nel caso della resistenza
cortocircuiti, dovranno essere di plastica ed i (misurata con tester). Le operazioni di taratura
fori, attraverso i quali passeranno gli elettrodi finiscono qui ed il regolatore è pronto ad assol-
di base ed emittore, ben larghi. vere il suo scopo.

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PER I VOSTRI INSERTI


I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagltiando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

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I
Inserite il tagliar.do in una busta e spedite a.
!
ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica • Vendite - Acquisti - Permute •
Via Zuretti, 52 - MILANO.

310
LA FUSTA DEL LETTURE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

UNA MODIFICA DIFFICILE re. Ma penso che la modifica da me auspicata


sia possibile senza apportare eccessivi rivoluzio-
Ho acquistato il kit dell'alimentatore stabilizza- namenti al progetto originale.
to pubblicizzato, per la prima volta, sul fascico- PACCAGNELLA DARIO
lo di febbraio di quest'anno. La realizzazione del Rovigo
progetto, seguendo gli schemi e le chiare descri-
zioni teorico-pratiche pubblicati in quel fascicolo Sotto l'aspetto teorico, la modifica che lei vuol
di Elettronica Pratica, è risultata facile e il suc- apportare al circuito dell'alimentatore stabilizza-
cesso è stato quindi immediato. Mi sto servendo to è possibile. Purché si effettuino le sostituzio-
tuttora dell'alimentatore come di un generatore ni che ha citato. ossia quella del trasformatore
di tensioni continue e stabilizzate da banco. Ma di alimentazione e del regolatore integrato. Ma
in talune occasioni mi sono accorto che l'assor- a queste si deve aggiungere anche la sostituzione
bimento di corrente massimo consentito di 0,7 dei quattro diodi al silicio con altri più potenti,
A è assolutamente insufficiente. Ed ora mi sono o, meglio, con un ponte raddrizzatore, elevando
messo in mente di potenziare le prestazioni del- poi il valore capacitivo del condensatore elettro-
l'apparato, aumentando appunto il valore della litico C3 da 1.000 F a 4.700 F. Tuttavia,
corrente erogata, portandolo a 3 A. A questo aumentando /'assorbimento di corrente, anche la
scopo ho pensato di sostituire il regolatore inte- stabilizzazione deve aumentare e per tale motivo
grato modello 7805 con un LM123K della Na- non è consig/iabife l'uso del regolatore integrato
tional. Ovviamente utilizzando un trasformatore 7805. Per ottenere invece una tensione regolabi-
di maggior potenza ed equipaggiando il nuovo le con assorbimento di ben 5 A massimi, le con-
regolatore integrato con un buon dissipatore di sigliamo di montare l'integrato 78 HG della Fair-
calore, qualora ciò fosse necessario. Non ho an- child, anche se si tratta di comporre un progetto
cora acquistato il nuovo componente e neppure diverso da quello originale da noi pubblicato
il nuovo trasformatore di alimentazione, perché che. contrariamente a quanto lei desidera, rivo-
' I
prima vorrei ascoltare il vostro autorevole pare- luziona tutto.

/ 311
IL PROVAPILE R n n
RI 45 47
I
Nella mia nutrita serie di strumenti/dilettantisti- R2 30 33
ci manca un vero provapile. Potreste pubblicare 22,5 22
R3
uno schema semplice di tale dispositivo.
R4 15 15
DI CAPRTO GABRIELE R5 7,5 6,8
Napoli
t \
I

E' evidente che lei ha capito t·he le tensioni VALORE VALORI


IDEALE STANDARD
delle pile non si valutano con il tester, come fan-
no molti, ma si misurano quando ad esse è col-
legato il carico. A vuoto, infatti.' si misura la
forza elettromotrice della pila, che è pressoché
costante anche a batteria esaurita.1 Le proponia- COMPONENTI
mo quindi un circuito che assorlie una corrente
R1- R2 ... R5 = vedi tabella
di 200 mA circa. Nella tabella sono elencati i D1 = 1N4004
valori teorici e pratici delle resistenze di carico, mA = milliamperometro (300..;-500 mA fon-
che saranno tutte da 1 W. do-scala)

TRASMETTITORE DIDATTICO PER ONDE MEDIE


in scatola di montaggio a L. 14.800
CARATTERISTICHE r

Banda di frequenza 1,1+ 1,5 MHz


Tipo di modulazione in ampiezza (AM)
Alimentazione 9 + 16 Vcc
Corrente assorbita 80 -;- 150 mA
Potenza d'uscita 350 mW con 13,5 Vcc
Profondità di mod. 40% circa
Impedenza d'ingresso superiore ai 200.000 ohm
Sensibilità d'ingresso regolabile
Portata 100 m. + 1 Km.
Stabilità ottima PER I
COLLEGAMENTI
Entrata micro piezo, dinamico
SPERIMENTALI VIA RADIO
e pick-up
IN FONIA, DEL PRINCIPIANTE

312
mA
---
RI
1)
Il Il rr
R2
W,

ii
R4
}DI

w
R5
wt===dJ
c
L.) PILA
IN ESAME

MODERNO RICEVITORE DEL PRINCIPIANTE


CON INTEGRATO
PER ONDE MEDIE
PER MICROFONO
PER PICK UP

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 14.750 (senza altoparlante)
L. 16.750 (con altoparlante)

CARATTERISTICHE:
Controllo sintonia: a condensatore variabile - Controllo volume: a potenziometro ~ 1' Entrata BF:
500 +-50.000 ohm - 2' Entrata BF 100.000 ±1 megaohm - Alimentazione: 9 Vcc - Impedenza d'u-
scita: 8 ohm - Potenza d'uscita: 1 W circa. \

Il kit contiene: 1 condensatore variabile ad aria - 1 potenziometro di volume con interruttore in-
corporato - 1 contenitore pile - 1 raccordatore collegamenti pile - 1 circuito stampato - 1 bobina
sintonia - 1 circuito lntegr.:to - 1 zoccolo porta Integrato - 1 diodo al germanio - 1 commutatore
- 1 spezzone di filo flessibile - 1 O pagliuzze capicorda - 3 condensatori elettrolitici)· 3 resistenze
- 2 viti fissaggio variabile.

313
UNO « ZENER » VARIABILE
RI
------------
Quando mi capita di realizzare un semplice ali-
mentatore con diodo zener, sono costretto a li-
mitarmi ai valori di tensioni d'uscita imposti da e
ENTR.
~
Mt use.
STA.
quelli standard con cui vengono costruiti tali
componenti. Non è possibili ricorrere a qualche 6 Dr
accorgimento per ovviare alla restrizione citata?
I
/ DE LUCA ALFIO
,/' Roma

Certamente. Basta eliminare dal primo circuito


qui presentato il diodo zener Dz e sostituirlo
con il secondocircuito, le cui prestazioni sono
pari a quelledello zener. ma che offre la possi-
di
bilità egolare
r la tensione in uscita fra 12 V zione del valore di R3, supponendo di attribuire
et V. La tensione di zener si ottiene applicando ad R2 il valore di 4.700 ohm. La resistenza R 1
,, ,,la formula riportata nel grafico, che sintetizza lo è quella originale già esistente nel circuito stabi-
andamento della tensione di regolazione in fun- lizzato con diodo DZ

KIT - BOOSTER BF
Una fonte di energia complementare in scatola di montaggio

L 12.500
PER ELEVARE
LA POTENZA DELLE
RADIOLINE TASCABILI
DA 40 mW A 10 W!

Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-


to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

314
RI

R2

e e use
ENTR
e TR1 e°8
COMPONENTI
R4
R1 resist. orig.
R2 4.700 ohm
RJ
R3 100.000 ohm (trimmer)
R4 4.700 ohm
TR1 2N2907
TR2 2N2222

R3 (KAI
5,6 6,8 8,210 12

,l /so o» JJ ]9 47 56 68 82 /00
H+II,I4
. I I I Il
1
I J
Il
I I I
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,i
T7 rn-r,,, TTTTT I I T'TTT7
I, ,i

I 2 J 5 6 7 8 9 IO Il 12
Vu/USC)

vo. R2.R3
5=>

IL RICEVITORE CB
in scatola di montaggio
a L. 15.500

Tutti gli appassionati della Citi-


zen's Band troveranno in questo
kit l'occasione per realizzare,
molto economicamente, uno stu-
pendo ricevitore superreattivo,
ampiamente collaudato, di conce-
zione moderna, estremamente
sensibile e potente.

Caratteristiche elettriche

Sistema di ricezione: in superreazione - Banda di ricezione: 26:28 MHz - Tipo di sintonia: a va-
ricap - Alimentazione: 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA/(con volume max.
in assenza di segnale radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale /radio fortissimo) -
Potenza in AP: 1,5 W

315

--- _,
PREAMPLIFICATORE RIAA
I
L'OSCILLATORE I
Ho deciso di sostituire la testina ceramica del
mio giradischi con una di tipo magnetico, che
necessita di una adeguata preamplifìcazione e

MORSE correzione di frequenza. Vi chiedo quindi se di-


sponete di uno schema adatto allo scopo e con
caratteristiche di alta fedeltà. Se possibile, vorrei
Necessario a tutti i candidati alla patente di applicare il preamplificatore in posizione esterna
radioamatore. Utile per agevolare lo studio e rispetto all'amplificatore ed alimentarlo con la
la prati~n,'!rrasmlssione di segnali radio in tensione di 24 V già disponibile.
codice /e.
CANEPARI GIOSUE'
Salerno
I
Le proponiamo un circuito classico a due transi-
stor, di sicuro funzionamento. La tolleranza dei
componenti della rete di controreazione R9 - R l O
- RH1, C5- C6, dovrà essere del 2% per le resi-
stenze e del 5% per i condensatori, onde seguire
fedelmente la curva di equalizzazione RIAA. Il
circuito. raddoppiato per la versione stereo, po-
trà essere sistemato all'interno del giradischi o
nelle immediate vicinanze. purché accuratamente
schermato. Per quanto riguarda /'alimentazione
nulla osta alla soluzione da lei auspicata.
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L 14.500 COMPONENTI

II kit contiene: n. 5 condensatori ceramici -


Condensatori
n. 4 resistenze - n. 2 transistor - n. 2 trimmer C1 = 2,2 F (non elettrolitico)
potenziometrici- n. 1 altoparlante- n. 1 cir- C2 470 F - 25 VI (elettrolitico)
cuito stampato - n. 1 presa polarizzata - n. 1 C3 100 F - 25 VI (elettrolitico)
pila a 9 V - n. 1 tasto telegrafico- n. 1 matas- C4 10 µF - 25 VI (elettrolitico)
sina filo flessibile per collegamenti- n. 1 ma- C5 10.000 pF
tassina filo-stagno. • C6 22.000 pF
C7 47F - 25 VI (elettrolitico)
Resistenze
CARATTERISTICHE
R1 3.300 ohm
Controllo di tono R2 = 47.000 ohm
R3 680.000 ohm
Controllo di volume 10.000 ohm
R4
Ascolto in altoparlante R5 470 ohm
Alimentazione a pila da 9 V R6 6.800 ohm
R7 560 ohm
R8 3.900 ohm
R9 560 ohm
R10 10.000 ohm
R11 150.000 ohm
R12 47ohm
Transistor
TR1 = BC109C
TR2 = 8C109C

316
R IO

e
12+2
~

U S C ITA

C7

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
RDUNDING LIGHT L. 24.000
LAMPEGGIATORE SEQUENZIALE
L'uso di luci diversamente colorate ed il loro
accorto collegamento. in serie o in parallelo,
che consente \'inserimento di alcune cen-
tinaia dì lampadine-pisello, è determinante
per la creazione di un ambiente suggestivo
e fantasmagorico.

Caratteristiche:

Potenza elettrica pilotabile su ciascun ca-


nale: 200± 250 W aumentabile fino a 800 W
con opportuni radiatori.

La frequenza della successione dei lam-


peggii è regolabile a piacere.

Su ciascuno degli otto canali si possono • Per l'albero di Natale


collegare otto lampadine, oppure otto grup-
• Per insegne pubblicitarie
pi di lampadine in un quantitativo superio-
re ad alcune centinaia. • Per rallegrare le feste

317
DL
R8

rtt. , 11 52
I
+ A
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1
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9V

R7

KIT PER LAMPEGGII PSICHEDELICI


L. 18.200
Un nuovo sistema di funzionamento che
evita di mettere le mani sul riproduttore
audio.

Non occorrono fili di collegamento, per-


ché basta avvicinare il dispositivo a qual-
siasi sorgente sonora per provocare una
sequenza ininterrotta di suggestivi lam-
peggii psichedelici.

CARATTERISTICHE Circuiti a quattro canali separati indipendenti.


Corrente controllabile max per ogni canale: 4 A
Potenza teorica max per ogni canale: 880W
► Potenza reale max per ogni canale:
Alimentazione:
100 -:- 400 W
220 V rete-luce

319
DL

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KIT PER LAMPEGGII PSICHEDELICI


L. 18.200
Un nuovo sistema di funzionamento che
evita di mettere le mani sul riproduttore
audio.

Non occorrono fili di collegamento, per-


ché basta avvicinare il dispositivo a qual-
siasi sorgente sonora per provocare una
sequenza ininterrotta di suggestivi lam-
peggii psichedelici.

CARATTERISTICHE Circuiti a quattro canali separati indipendenti.


Corrente controllabile max per ogni canale: 4 A
Potenza teorica max per ogni canale: 880W
► Potenza reale max per ogni canale:
Alimentazione:
100 + 400 W
220 V rete-luce

319
Nuova offerta speciale!

IL PACCO DEL PRINCIPIANTE


Una collezione di dodici fascicoli arretrati accuratamente selezionati fra quelli che hanno
riscosso il maggior successo nel tempo passato.

'
'ELETTRONICA ELfflROIICA
~-= 't,.: ,...._., PUTJCI
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.rlllcaJS

l. 9.500
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta, è impegnato nella ricerca degli elementi
didattici introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero,
abbiamo approntato un insieme di riviste che, acquistate separatamente, verrebbero a co-
stare L. 2.000 ciascuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 24.000, si possono avere
per sole L. 9.500.
IN SCATOLA
ALIMENTATORE DI MONTAGGIO
PROFESSIONALE L. 34.000
e STABILIZZAZIONE PERFETTA FRA 5,7 e 14,5 Vcc e CORRENTE DI LAVORO: 2,2 A

Di facilissima costruzione e di grande utilità nel la-


boratorio dilettantistico, l'alimentatore stabilizzato e
dotato di una moderna protezione elettronica, che
permette di tollerare ogni eventuale errore d'impie-
go del dispositivo, perché la massima corrente d'u-
scita viene limitata automaticamente in modo da pro-
teggere l'alimentatore da eventuali cortocircuiti.
r ,
v
da
CARATTERISTICHE
Tensione d'entrata: 220 Vca
Tensione d'uscita (a vuoto): regolabile fra 5,8 e
14,6 Vcc
Tensione d'uscita (con carico 2A): regolabile fra
5,7 e 14,5 Vcc

-
Stabilizzazione: - 100 mV
Corrente di picco: 3 A
Corrente con tensione perfettamente stabilizzata
2,2 A (entro - 100 mV)
Corrente di cortocircuito: 150 mA

il kit dell'alimentatore professionale


contiene:
n, 10 Resistenze + n. 2 presaldate sul voltmetro
n. 3 Condensatori elettrolitici
n. 3 Condensatori normali
n. 3 Transistor
n. t Diodo zener
''

n. 1 Raddrizzatore -
n. 1 Dissipatore termico (con 4 viti, 4 dadi, 3 rondelle
e 1 paglietta) e
n. 1 Circuito stampato
n. 1 Bustina grasso di silicone
n. 1 Squadretta metallica (4 viti e 4 dadi)
.n. 1 Voltmetro (con due resistenze presaldate)

n.
n.
il

2 Boccole (rossa-nera)
',-

t -
1 Cordone di alimentazione (gommino-passante)

n. Lampada-spia (graffetta fissaggio)


n. Porta-fusibile completo
n. Interruttore di rete
n. Manopola per potenziometro
n. Potenziometro (rondella e dado)
n. Trasformatore di alimentazione (2 viti, 2 da
rondelle)
n. Contenitore in ferro verniciato a fuoco (2
tofilettanti)
n. 1 Pannello frontale serigrafato
n. 7 Spezzoni di filo (colori diversi)
n. 2 Spezzoni tubetto sterling
MICROTRASMETTITORE
FM CON CIRCUITO
INTERRATO
CARATTERISTICHE

Tipo di emissione in modulazione di frequenza


Gamma di lavoro 88 + 108 MHz
Potenza d'uscita 10 + 40 mW
Alimentazione con pila a 9 V
Assorbimento 2,5 + 5 mA
Dimensioni 5,5 x 5,3 cm (esci. pila)

Funzionamento garantito anche per i principianti - Assoluta semplicità di montaggio -


Portata superiore al migliaio di metri con uso di antenna.

in scatola di montaggio
L 9.700
Gli elementi fondamentali, che ca-
ratterizzano il progetto del microtra-
smettitore tascabile, sono: la mas-
sima semplicità di montaggio del
circuito e l'immediato e sicuro fun-
zionamento. Due elementi, questi,
che sicuramente invoglieranno tut-
ti i principianti, anche quelli che
sono privi di nozioni tecniche, a
a- costruirlo ed usarlo nelle occasio-
ni più propizie, per motivi profes-

- sionali o sociali, per scopi protet-


tivi e preventivi, per divertimento.
rea.unenr re.su eeesse
DI ELETTRONICA - RADIO -TELEVISIONE
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3/70
PRATICA
A&
ANNO XI- N. 7-LUGLIO 1982 L. 2.000

RIMI STRUMENTI: CONTROLLO


IL TESTER LUCI
ASSI GENERALITÀ NEI FERROMODELLI

L'ANALIZZATORE
UNIVERSALE
Tutti gli strumenti
di misura e di
controllo pubblicizzati
in questa pagina
possono essere
richiesti a:

20124 Milano - Via P, Castaldi, 20 (Telet. 6891945), inviando anticipatamente il rela-


STOCK RADIO tivo importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207. Nel
le spese di spedizione.

OSCILLATORE MODULATO CARATTERISTICHE TECNICHE


mod. AM/FM/30 a
GAMME A B c D
RANGES 100+ 400Kc 400± 1200K 1,1+3,8Mc 3,5-12Mc

GAMME E F G
RANGES 12+40Mc 40+130Mc 80+ 260Mc

TESTER ANALIZZATORE - mcd. ALFA


(sensibilità 20.000 ohm/volt)

NO VITA'
ASSOLUTA!
Questo generatore, data la sua larga banda di frequen-
za consente con molta facilità l'allineamento di tutte Questo tester
le apparecchiature operanti in onde medie, onde lun- analizzatore è
ghe, onde corte, ed in tutta la gamma di VHF. Il qua- interamente protetto
drante delle frequenze è di grandi dimensioni che con-
da qualsiasi
sente una facile lettura.
Dimensioni: 250x170x90 mm errore di manovra
o di misura,
che non provoca
alcun danno al
CARATTERISTICHE TECNICHE
circuito interno
100 mV - 2 V-5 V - 50 V- 200 V - 1.000 V
1 O V - 25 V - 250 V - 1 .000 V 5.50
50 (A - 0,5 mA - 1 0mA - 50 mA - 1 A
1,5 mA - 30 mA - 150 mA - 3 A
2x1-0x100- 2x1.000 Ottimo ed originale strumento di misure appositamente stu-
diato e realizzato per i principianti
Volt output 1 O Vca - 25 Vca - 250 Vca - 1.000 Vca
Decibel 22 dB - 30 dB - 50 dB - 62 dB La protezione totale dalle errate inserzioni è ottenuta me-
diante uno scaricatore a gas e due fusibili.
Capacità da O a 50 F - da O a 500 F
CARATTERISTICHE GENERALI
Assoluta protezione dalle errate manovre dell'operatore. - Scala a specchio, sviluppo scala mm. 95.- Garanzia di fun-
zionamento elettrico anche in condizioni ambientali non favorevoli. - Galvanometro a nucleo magnetico schermato con-
tro i campi magnetici esterni. - Sospensioni antiurto. - Robustezza e insensibilità del galvanometro agli urti e al tra-
sporto. - Misura balistica con alimentazione a mezzo batteria interna.

SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali)


Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmente adatto per localizzare velocemente i guasti nei ra-
dioricevitori, amplificatori, fonovaligie, autoradio, televisori.

CARATTERISTICHE TECNICHE,
MOD. RADIO L 9.500 CARATTERISTICHE TECNICHE,
MOD. TELEVISIONE L. 9.800
Frequenza 1 Kc Frequenza 250 Kc
Armoniche fino a 50 Mc Armoniche fino a 500 Mc
Uscita 10,5 V eff. Uscita 5 V eff
30 V pp. 15 V eff
Dimensioni 12x 160 mm Dimensioni 12x 160 mm
Peso 40 grs. Peso 40 grs
Tensione massima Tensione massima
applicabile al puntale 500 V applicabile al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della batteria 50 mA
TUTTI IN FERIE
Anche quest'anno, anticipatamente e tempestivamente,
la Casa Editrice di Elettronica Pratica e la consociata
Stock Radio, che è la diretta fornitrice dei kit, degli stru-
menti di misura, degli apparati di controllo e di ogni al-
tro prodotto di elettronica, hanno fissato e comunicano
ai loro affezionati Lettori il periodo delle ferie estive, du-
rante il quale verranno sospese le attività editoriali e com-
merciali ed entrambe le sedi milanesi rimarranno chiuse

DAL 6 AL 28 AGOSTO
Non funzioneranno quindi, in quei giorni, i nostri tele-
foni, gli uffici amministrativi e tecnici, i reparti addetti
alle spedizioni. E chi avrà ritardato troppo nel comuni-
carci un ordine o nell'affidarci una consultazione, potrà
correre il rischio di veder passare un mese prima di rice-
vere precisa risposta. In questo senso, dunque, conver-
rebbe affrettarsi, finché il dialogo rimane aperto ed ani-
mato. Perché dopo prenderemo congedo dai nostri amici,
per recarci in luoghi diversi da quelli che ci hanno visto
impegnati per un anno intero.

I
PER TUTTO L'ANNO!

A chi si abbona regaliamo


questo utilissimo e pratico BOX

Il box è particolarmente adatto a racchiudere e contenere la maggior parte


degli apparati elettronici mensilmente presentati e descritti in questo perio-
dico.

Per conferire un aspetto professlonale o, comunque, una veste


razionale, ai vostri montaggi, non rinunciate al contenitore che
Elettronlca Pratica offre In regalo a tutti coloro che sottoscrivo-
no un nuovo abbonamento o a chi rinnova quello scaduto. E ri-
cordate che il box è più volte utilizzabile e adattabile ad un gran
numero di progetti.
La forma del box, a piano inclinato, favorisce l'immediata lettura di qualslasl
strumento od elemento di comando sistemati sul pannello superiore.

Dimensioni piastra metalllca rettangolare: mm. 210x 125


Dimensioni box: mm. 215 x 130Xx75 Xx45
Angolo piano inclinato: 15°

H box consente un'estrema facilità di lavorazione su tutte le superfici utlll


con i più comuni utensili.

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Via Zuretti 52 - Milano 20125 - tel. 6891945
per cautelarvi da ogni possibile aumento del prezzo di copertina e per ave-
re la certezza di ricevere mensilmente, a casa vostra, il periodico che, a vol-
te, diviene introvabile nelle edicole.

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0 CANONI D'ABBONAMENTO
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>
L. 25.000
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sce il diritto di ricevere dodici fascicoli della rivista e, in regalo, un box per
montaggi elettronici. l'abbonamento per l'estero, invece, non prevede alcun
dono.

La durata dell'abbonamento è annuale


con decorrenza da qualsiasi mese dell'anno

MODALITA' Per sottoscrivere un nuovo abbona-


mento, o per rinnovare quello scadu-
to, occorre inviare il canone tramite
D'ABBONAMENTO vaglia postale, assegno bancario, as-
segno circolare o a mezzo c.c.p. n.
916205 intestati e indirizzati a: ELET-
TRONICA PRATICA - 20125 MILANO
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con la massima chiarezza, possibil-
mente in stampatello, citando con
grande precisione: cognome, nome,
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ELETTRONICA
PRATICA
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ANNO 11- N. 7 - LUGLIO 1982


LA COPERTINA • È interessata, In tutto Il suo
spazio, da uno degli argomenti di maggior inte-
resse nel settore della strumentazione dilettan-
tistica: il tester, che ora viene presentato attra-
verso l'espressione più generale, ma che nel
prossimi fascicoli sarà analizzato nelle sue fun-
zioni più specifiche.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa
PRIMI PASSI 390
TIMEC
ALBAIRATE - MILANO RUBRICA DEL PRINCIPIANTE
GENERALITA' SUL TESTER
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talia:
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PER IL LABORATORIO
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teraria ed artistica sono ri-
servati a termine di Legge per VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 432
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- LA POSTA DEL LETTORE 437
stituiscono.
Rubrica del principiante
elettronico

RIMI

IL TESTER
Il tester è uno strumento di misure elettriche grande quantità di tester (figura 1), che possono
indispensabile a chi si diletta con l'elettronica e essere classificati in tre gruppi principali:
a chi esercita la propria professione in questo
settore del lavoro tecnologico. Esso costituisce Tester normali
quindi il ferro del mestiere più importante di Tester elettronici analogici
ogni laboratorio, il più usato di tutti, quello che Tester elettronici digitali
consente di «vedere», con immediatezza e pre-
cisione, tutte le grandezze elettriche che sfuggo- Prima di decidersi ad acquistare il tester, i let-
no ai nostri sensi, ma che debbono assolutamen- tori debbono quindi sapere tutto quanto è possi-
te essere conosciute e valutate ogni volta che si bile su questo strumento, anche perché, in tem-
ha a che fare con un e\ettroapparato o una ri- pi di svalutazione progressiva del valore del de-
parazione. naro, la spesa può costituire un investimento in-
L'industria mondiale produce attualmente una tel\igen te.

390
L'argomento trattato è di una tale vastità da non poter essere
esaurito in una sola puntata. La materia è stata quindi suddi-
visa in più parti e si articola fra le nozioni più generali e quelle
particolari dell'uso dello strumento nelle sue varie funzioni di
voltmetro - amperometro - ohmmetro.

STRUMENTO UNIVERSALE sta vite una piccolissima rotazione, in avanti o


all'indietro, tramite un piccolo cacciavite, è sem-
Ma all'analisi degli elementi fondamentali, che pre possibile riportare l'indice dello strumento
caratterizzano questo strumento universale di esattamente sul valore zero delle varie scale.
misura e che debbono servire da guida per il Questa operazione, peraltro, viene fatta assai ra-
lettore nella scelta del tester, anticipiamo alcu- ramente perché è difficile che l'indice si sposti
ne notizie sul significato etimologico e su quello dalla sua esatta posizione di riposo.
pratico assunto dalla parola « tester ». La parola Nell'altra parte del pannello frontale- del tester
« tester » deriva dall'inglese « to test » che si- vi è tutta una serie di piccole prese contrasse-
gnifica « provare ». Infatti, con il tester. prima gnate da numeri e da simboli.
ancora di rilevare l'esatto valore di una gran-
dezza fisica, si prova se in un determinato punto Nella parte interna del cofanetto vi è un galva-
di un circuito vi è presenza di tensione, se vi è nometro, conosciuto dai più sotto il nome di
passaggio di corrente, se sussiste continuità cir- milliamperometro; si tratta di un piccolo stru-
cuitale. In altre parole, il tester, prima di es- mento che, quando è attraversato da una debole
sere uno strumento di misura, è un apparato cer- corrente elettrica, fa deviare un indice che è
caguasti insostituibile per chi monta o ripara una poi quello visibile nel quadrante del tester. Que-
apparecchiatura elettronica. Con esso, poi, si ef- sto galvanometro fa parte di un circuito elettri-
fettuano misure di tensioni continue e alterna- co, composto principalmente di resistenze e di
te, di correnti continue, di frequenze, di resi- altri componenti" elettrici.
stenze, di capacità. E queste sono le misure fon-
damentali che possono interessare il principian-
te. Chi ne sa di più, infatti, utilizza il tester per TESTER NORMALI
eseguire anche misure d'uscita e di decibel.
I tester di tipo normale sono certamente i più
diffusi nel settore dilettantistico. Tra questi ri-
L'ASPETTO ESTERIORE cordiamo gli analizzatori da 10.000 ohm/volt
(vedremo più avanti il significato di tale espres-
I tester sono costruiti press'a poco tutti allo stes- sione), che sono i più economici ed offrono in-
so modo. Si presentano sotto l'aspetto di cofa- dicazioni valide anche agli elettricisti, ma non a
netti, di forma quadrata o parallelepipeda e re- chi lavora con tensioni e correnti di valori mol-
cano, sulla parte superiore, un pannello sul qua- to bassi.
le vi è un quadrante, protetto da vetro o pla- Fra tutti i tester normali, la classe più diffusa è
stica e su cui sono segnate diverse scale gradua- senza dubbio quella dei 20.000 ohm/volt. An-
te. Un indice molto sottile scorre lungo il qua- che perché, salvo particolari indicazioni, i valo-
drante quando si fa uso dello strumento permet- ri delle grandezze elettriche citati negli schemi
tendo la lettura esatta delle varie grandezze elet- teorici si intendono rilevati con questo tipo di
triche in esame. Immediatamente sotto il qua- strumento. Del quale riportiamo in figura 2 un
drante è presente una vite regolabile, che serve esempio ben noto ai nostri lettori, perché da
per effettuare l'azzeramento dello strumento: ciò tempo pubblicizzato nella seconda pagina di co-
significa che, quando l'indice non coincide esat- pertina di ogni fascicolo di Elettronica Pratica.
tamente con lo zero delle varie scale del qua- Fra tutti i tester normali, il più sensibile è quel-
drante, allo stato di riposo. imprimendo a que lo da 40.000 ohm/volt, ma questo strumento è

391
Fig. 1 - Esiste attualmente In commercio una grande quantità di tester, per usa
dilettantistico, per professionisti elettronici e per elettricisti. In questa panoramica
predominano gli strumenti a pinza, adatti per misurare le correnti di forte in-
tensità senza interrompere i cavi conduttori; si tratta di tester usati principal-
mente nell'industria elettrica e in taluni settori dell'artigianato.

anche il più costoso e non sempre di facile repe- variare fra le 100.000 e le 400.000 lire. Un esem-
ribilità commerciale. pio di questi analizzatori è riportato in figura 3.
11 prezzo dei tester normali varia da un minimo
di 15.000 lire, per i modelli da 10.000 ohm/volt,
ad un massimo di 100.000 lire per i modelli da TESTER ELETTRONICI DIGITALI
40.000 ohm/volt.
Sono questi i tester più moderni attualmente in
commercio. In essi la lettura delle grandezze
TESTER ELETTRONICI ANALOGICI elettriche, anziché avvenire su una scala nume-
rica tramite un indice mobile, si effettua, per
Esternamente, i tester elettronici analogici sem- mezzo di un display a diodi led o a cristalli li-
brano quasi uguali ai tester normali. Ma in pra- quidi, direttamente in numeri.
tica essi si differenziano dai secondi per la pre- Coloro che volessero oggi acquistare un tester
senza, nel loro circuito interno, di un amplifica- di questo tipo, dovrebbero orientarsi verso i no-
tore che sensibilizza enormemente ogni possibi- mi più noti e di maggior prestigio, anche se que-
lità di un normale tester. Questi strumenti, il sti possono costare di più degli altri. Attualmen-
cui ingresso può essere di 1.000.000 ohm/volt, te un buon tester digitale di tipo portatile può
servono soltanto ai tecnici più esperti e presen- costare fra le 200.000 e le 300.000 lire. Quello
tano lo svantaggio dell'alimentazione a pile. Non da banco di lavoro può costare fra le 300.000
è perdonabile quindi dimenticarli accesi. Soltan- e le 500.000 lire.
to pochi modelli sono concepiti per l'alimenta- Un esempio di tester digitale è riportato in figu-
zione da rete-luce. Il costo di questi tester può ra 4, mentre con la figura 5 si vuol raffrontare

392
il tester analogico (in basso) con quello digitale
(in alto). li primo costringe l'operatore ad una
lettura laboriosa, ma offre il vantaggio dell'eco-
nomicità e dell'eccezionale robustezza. 11 secon-
do consente una lettura facilissima ed immedia-
ta delle grandezze elettriche, ma costa media-
mente dieci volte di più del tester analogico e
impone una certa accuratezza d'uso.
Dopo queste indicazioni di carattere generale,
prima di acquistare il tester. il lettore dovrà in-
formarsi sui vari sistemi di protezione dello stru-
mento, sull'esistenza o meno di un lit retto di
accompagnamento contenente tutte le possibili
istruzioni sull'uso e la manutenzione del tester,
nonché sulla garanzia che lo protegge da even-
tuali guasti.
Quando si guasta un normale tester da 20.000
ohm/volt, questo può essere riparato da qual-
siasi tecnico; quando si guasta un tester elettro-
nico, analogico o digitale, si deve ricorrere alla
casa costruttrice.

SENSIBILITA' DEL TESTER

Abbiamo avuto occasione, in sede di presenta-


zione dei tre tipi fondamentali di tester, di ci-
tare le espressioni di 10.000 ohm/volt, 20.000
ohm/volt, 1.000.000 ohm/volt senza interpre- Fig. 2 - Esempio di tester normale con sensibilità di
tarne il significato. Lo facciamo ora dicendo su- 20.000 ohm/volt. Questo strumento, particolarmente
bito che esse si riferiscono alla sensibilità dello consigliabile per l'uso dilettantistico, dotato di pro-
strumento. Ma che cosa si intende per sensibili- tezione totale dalle errate inserzioni, viene mensil-
mente pubblicizzato nella seconda pagina di coper-
tà di un tester? In parole semplici si potrebbe tina del presente periodico.
dire che la sensibilità, assieme alla portata, co-
stituisce quello che potrebbe essere il nome e il
cognome per ciascuno di noi. In pratica quindi
la sensibilità e la portata di un tester sono le
sue caratteristiche fondamenta I i.
Ma per comprendere bene questi due concetti
si deve fare un discorsetto a parte. abbastanza
semplice e facilmente assimilabile da tutti.
Per sensibilità di uno strumento, in generale, si
intende la corrente necessaria che si deve far
passare attraverso lo strumento per far deviare
il suo indice a fondo-scala.
Ne consegue che più alta è la sensibilità del te-
ster e più piccola è la corrente necessaria a far
deviare il suo indice a fondo-scala e quindi mag-
giore è l'attitudine del tester a rilevare piccole
misure.
E poiché nei circuiti elettronici si ha spesso a
che fare con tensioni e correnti debolissime, è
necessario che il tester risponda alla qualità di
essere molto sensibile, ossia di possedere una
Fig. 3 - Esempio di tester di tipo analogico con ali-
elevata sensibilità. mentazione a pile.
Possiamo dire, a titolo di esempio, che la sen-
sibilità necessaria per far deviare l'indice di un
EECKM AN a0 2o

Fig. 4 - Moderno tester elettro-


nico digitale con lettura numeri-
ca diretta del valorl delle gran-
dezze elettriche misurate.

tester a fondo-scala è da considerarsi bassa quan- cile risalire dalla sensibilità dichiarata in mil-
do si aggira intorno ai 10 mA. La sensibilità è liampere, a quella di ohm/volt.
invece elevatissima quando la corrente richie- Facendo riferimento al tester modello Alfa, pub-
sta dal tester per far deviare l'indice a fondo- blicizzato nella seconda pagina di copertina del
scala è di 10 A. presente fascicolo, tenendo conto che si tratta
Nel linguaggio tecnico corrente, tuttavia, la sen- di uno strumento da 20.000 ohm/volt, dalla leg-
sibilità di un tester non si esprime in microam- ge di Ohm si ottiene:
pere o in milliampere ma in ohm/volt, come ab-
biamo detto prima. Con questa espressione si I= V:R
vuol esprimere il valore della resistenza posta in
oss1a:
serie al galvanometro (comunemente chiamato
milliamperometro), di cui è dotato il tester, per 1 : 20.000 = 0,00005 A = 50 A
far deviare l'indice a fondo-scala con una ten-
sione di un solo volt. Concludiamo quindi dicendo che il tester mo-
Conoscendo questa espressione è facile, median- dello Alfa ha una sensibilità di 50 A, ossia che
te la legge di Ohm, dedurre il valore della sen- si rende necessaria una corrente di 50 A per
sibilità espresso in milliampere. così come è fa- far deviare il suo indice a fondo-scala.

394
Fig. 5 - Raffronto fra l'indicazlo-
ne delle misure rilevate con un
tester elettronico digitale (in al-
to) e quelle indicate sulla scala
di un tester analogico (In bas-
so). La lettura dei valori in que-
sto secondo tipo di strumento
appare alquanto laboriosa, ma
diviene agevole soltanto con
l'abitudine all'uso del tester.

Il valore di corrente ora citato rappresenta an- All'atto della scelta dello strumento, comunque.
che la minor portata amperometrica dello stru- occorre sempre tenere in grande considerazione
mento. la sensibilità, anche se questa caratteristica,
In linea di massima possiamo dire che uno stru- quando diviene eccessiva, rende il tester oltre-
mento voltmetrico deve risultare il più possibile modo vulnerabile sotto l'aspetto elettrico e quel-
sensibile per avvicinarsi allo strumento ideale. lo meccanico. Possiamo quindi ritenere che la
Non è detto invece che uno strumento sensibile sensibilità di 20.000 ohm/volt, come è quella
si avvicini di più alle caratteristiche ideali in or- del tester modello Alfa, debba considerarsi otti-
dine alle misure amperometriche. ma sotto ogni punto di vita.

Fig. 6 - Quando con un tester, commu-


tato In posizione voltmetrica, si rileva
O,r 12V
TESTER
il valore della tensione presente tra i 12 V IN VOLT
morsetti di una pila, le indicazioni cor-
rispondono esattamente a quelle dei
valori reali, giacché la resistenza in-
terna dello strumento non influisce In
alcun modo sulla lettura, anche se un
minimo assorbimento di corrente si ve-
rifica sempre in ogni caso.

395
e,a,O
12 V
av, Fig. 7 - Reallzzando que-
e, sto circuito, è possibile
TESTER constatare l'Importanza
IN VOLT della senslblllt del te-
ster, dato che le misure
rilevate non possono esse-
re mal perfettamente Iden-
tlche fra un modello e un
altro.

PORTATA DEL TESTER sensibilità di 50 A. Ora, se questo strumento


avesse una sola portata, esso permetterebbe di
Un altro elemento che condiziona l'acquisto di rilevare misure di correnti comprese tra O e
un tester è rappresentato dalla quantità di por- 50 A e non correnti di valore superiore a que-
tate disponibili e dalla varietà di misure effet- sto secondo valore. Ecco quindi la necessità di
tuabili. Esso scaturisce immediatamente dal con- dotare i tester di più scale di misura e cioè dì
cetto di sensibilità ora analizzato. più portate, onde permettere misure sia di va-
Abbiamo detto che il tester modello Alfa ha una lori bassi. sia di valori alti delle varie grandez-

/'000.fl.

Ie
12V

5
or R2~ RESIST.
TESTER Flg. 8 - L'Inserimento del tester,
commutato nelle misure voltme-
triche, aggiunge una resistenza
In parallelo a quella dello stes-
so circuito falsando Il valore rea,
le della differenza di potenzlale.

396
ze elettriche. Il numero delle portate di un te- na del generatore di corrente, ossia la pila, è
ster, dunque, ha grande importanza; tanta quan- molto bassa; la resistenza del tester non influi-
ta ne ha la sua sensibilità; queste due caratte- sce quindi minimamente sulla lettura, anche se
ristiche, assieme, bastano a defìnire la qualità e tutti i tester assorbono un po' di corrente du-
la bontà di un tester. rante le misure; corrente che è tanto più bassa
quanto più alta è la resistenza, cioè la sensibi-
lità dello strumento. Ricordiamoci infatti che la
sensibilità, espressa in ohm/volt, determina in
LA SENSIBILITA' IN PRATICA
pratica il valore della resistenza interna dello
strumento sulla portata di 1 V fondo-scala. Per
Per capire ancor meglio il concetto di sensibili- le altre portate basta moltiplicare la sensibilità
tà di un tester, occorre far riferimento ad alcuni per il valore di fondo-scala per ottenere il valore
esempi circuitali peraltro molto semplici. della resistenza interna, per esempio, con 1 O V
Se con un tester da 10 000 ohm/volt, con un al- fondo-scala e 20.000 ohm/volt, si ottengono
tro da 20.000 ohm/volt e con un terzo da 1 me- 200.000 ohm.
gaohm/volt misuriamo la tensione di una pila Ma veniamo al circuito di figura 7, nel quale alla
da 12 V, come indicato nello schema di figura solita batteria di 12 V sono collegate due resi-
6, in tutti e tre i casi gli strumenti segnalano un stenze dello stesso valore (1.000 ohm). Ebbene,
valore di 12 V. E ciò perché la resistenza inter- la legge di Ohm ci dice che fra le due resistenze

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
!I volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità
L. 5.000 di misura - I condensatori - I resistori - I diodi
- I transistor- Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi del prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito In formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere Il successo
posto di 128 pagine riccamente illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
a due colori. /

397
e
12V
~
TESTER
R2 IO V f.s. Flg. 9 - Con questo semplice cir-
culto si vuol dimostrare che la
maggiore senslbilltà del tester
offre i suoi principali vantaggi
soltanto In presenza dl resisten-
ze di valore elevato.

il valore della tensione è di 6 V, ossia la metà morsetti della pila non è più di 1.000 + 1.000
di quello della pila. Vediamo quindi con i _no- ohm = 2.000 ohm, ma di 1.000 4 990,099 =
stri tre tipi di tester che cosa misuriamo. = 1990,099 ohm. E la tensione fra R 1 ed R3
Per quanto già detto, il tester da 10.000 ohm/ non è più di 6 V esatti ma di 5,96 V circa. Que-
volt presenterà una resistenza di ingresso, per sto è l'errore di lettura introdotto nel circuito
una portata di 10 V fondo-scala, di 100.000 dal tester.
ohm. Quello da 20.000 ohm/volt presenterà una Con un tester da 20.000 ohm/volt, ossia con
resistenza di 200.000 ohm e quello da 1 me- uno strumento di sensibilità maggiore, il valore
gaohm/volt una resistenza di 10 megaohm. In della tensione letta sarebbe stato di 5,98 V, cioè
pratica, dunque, il circuito di figura 7 si trasfor- un po' più alto e quindi un po' più preciso.
ma in quello di figura 8. Il quale mostra chiara- Con il tester elettronico da 1 megaohm/volt, il
mente che nel punto di incontro delle due resi- valore della tensione letto dallo strumento sa-
stenze da 1.000 ohm si inserisce una terza resi- rebbe stato di 5,9997 V, cioè quasi esatto.
stenza, più precisamente la resistenza R2 del Ecco dunque meglio interpretato il concetto d1
tester, la quale fa diminuire il valore della ten- sensibilità come caratteristica fondamentale per
sione di 6 V esistente in assenza del tester. la precisione delle letture delle grandezze elet-
Per calcolare il valore della resistenza risultan- triche.
te dal collegamento in parallelo di R1 ed R2 oc-
corre applicare la seguente formula:
ESEMPIO CONCLUSIVO
RI x R2
Lo schema riportato in figura 9 vuol essere un
RI + R2 esempio conclusivo sull'interpretazione del con-
quindi: ctto di sensibilità e un suggerimento al lettore
1.000 X 100 .000 prima di decidere l'acquisto del tester. Analiz-
------- = 990,099 ohm ziamolo. E ancora una volta facciamo ricorso al-
1.000 + 100.000 la legge di Ohm. per la quale, sul punto di sal-
datura delle due resistenze R1-R3. si dovrebbe
l valore della resistenza totale applicata sui misurare il valore di tensione di 6 V. ossia il

398
valore metà di quello misurato sui morsetti del- figura 9 assume un altro significato, quello di
la pila da 12V. Ma ciò è valido solo in teoria. far pure capire al lettore che la maggiore sensi-
perché in pratica, quando si effettuano le mi- bilità del tester offre i suoi principali vantaggi
sure con il tester, i valori sono diversi a secon- soltanto in presenza di resistenze di valore ele-
da della sensibilità dello strumento adottato. In- vato (nel caso di figura 9 le due resistenze R1-R3
fatti, senza rifare i calcoli, che il lettore in base hanno entrambe il valore di 100.000 ohm).
agli esempi citati in precedenza può eseguire da In ogni caso è doveroso ricordare che, data l'ec-
solo, con il tester da 10.000 ohm/volt si rileva cezionale diffusione dei tester da 20.000 ohm/
il valore di 4 V, con quello da 20.000 ohm/volt volt, nella maggior parte dei progetti elettronici
si legge 4,8 V e con quello da 1 megaohm/volt e in particolar modo in tutti quelli pubblicati da
si misura 5,6 V. Anche questa volta dunque con Elettronica Pratica i valori elettrici riferiti sugli
lo strumento di maggior sensibilità si ottengono schemi si intendono rilevati con tester da 20.000
letture quasi perfette. Ma l'esempio riportato in ohm/volt.

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE


L. 9.500 s
I

Per agevolare il compito di chi inizia


la pratica dell'elettronica, intesa come
hobby, è stato approntato questo uti-
lissimo kit, nel quale sono contenuti,
oltre ad un moderno saldatore, legge-
ro e maneggevole, adatto a tutte le e- ' .
sigenze dell'elettronico dilettante, sva- .
riati componenti e materiali, non sem- % 9
4

pre reperibili in commercio, ad un


prezzo assolutamente eccezionale.

li kit contiene: N° 1 saldatore (220 V- 25 W) N" 1 spiralina di filo-stagno -


N° 1 scatolina di pasta saldante - N 1 poggia-saldatore N" 2 boccole isolate
- N" 2 spinotti _ N 2 morsetti-coccodrillo N" 1 ancoraggio - N" 1 basetta per
montaggi sperimentali N" 1 contenitore pile-stilo _ N" 1 presa polarizzata per
pila 9 V - N° 1 cacciavite miniatura - N" 1 spezzone filo multiplo multicolore.

399
ASCOLTO IN CUFFIA
O IN ALTOPARLANTE

. E%%- r
.....&g,
·---. a1.
,.-·.
,,•,}." ·

RICEVITORE
PER ONDE CORTE
Ci eravamo prefisso lo scopo di affidare al let- onde corte non può sapere a priori quale svi-
tore il progetto di un ricevitore, semplice, mo- luppo futuro potrà assumere il suo interesse per
derno ed economico, che potesse renderlo parte- questo settore di ascolto delle emissioni radio'.
cipe di una gamma delle trasmissioni radio ve- foniche. Infatti, col passare del tempo, l'hobby
ramente interessante: quella delle onde corte. per le onde corte finisce per assumere un pre-
Ma ora possiamo dire che le prestazioni, raggiun- ciso orientamento e in pratica ci si appassiona
te dall'apparato presentato e descritto in questo all'ascolto di una determinata banda, per la qua-
articolo, hanno superato ogni più rosea previ- le è sufficiente un ricevitore monogamma auto-
sione perché, servendosi di una buona antenna, costruito.
i risultati appariranno certamente superiori a
quelli ottenuti con un normale ricevitore per on-
de corte di tipo commerciale. Il quale non è CARATTERISTICHE DEL RICEVITORE
neppure consigliabile a coloro che hanno le pos-
sibilità economiche per acquistarlo. Perché chi Il ricevitore radio per onde corte che ci accin-
si avvicina per la prima volta al mondo delle giamo a descrivere bene si adatta a tutti i prin-

400
2 MHz -•• 30 MHz
ALIMENTAZIONE A PILE
GRANDE SELETTIVITA'

cipianti, perché esso, senza vantare una partico- Ma ritorniamo al ricevitore e completiamo l'elen-
lare specializzazione in qualche settore delle on- co delle sue caratteristiche dicendo che, essen-
de corte, permette l'ascolto di tutte le emittenti do dotato di un amplificatore di alta frequenza
radiofoniche, comprese quelle dei radioamatori, a due transistor e di uno stadio accordato a FET,
dei CB, dei porti, quindi del settore privato e esso vanta una buona sensibilità ed una elevata
di quello pubblico. Dato che l'estensione di gam- selettività. Il circuito è completato da un am-
ma va dai 2 MHz ai 30 MHz. Ma prima di en- plificatore di bassa frequenza con integrato, in
trare nel merito di una pur semplice analisi teo- grado di pilotare una cuffia di bassa impendenza
rica del ricevitore, vogliamo ricordare ai nostri o un piccolo altoparlante. Il tutto è poi alimen-
lettori su quali frequenze e su quali lunghezze tato con una tensione continua di valore com-
d'onda si potranno ascoltare talune emissioni preso fra i 9 Vcc e i 12 Vcc, che consente di
radiantistiche, che, sono sempre quelle prese di utilizzare il ricevitore per usi portatili (con ali-
mira dai principianti e dagli SWL. mentazione a pile) o come stazione fissa, in ac-
coppiamento con un alimentatore stabilizzato,
Banda radioamatori: 28-29 MHz = 10 metri come può essere quello pubblicizzato mensilmen-
Banda CB: 27 MHz = 11 metri te nelle pagine interne di ogni fascicolo di que-
Banda radioamatori: 14 MHz = 20 metri sto periodico.

Queste bande di frequenza sono le più interes-


santi per i principianti. anche se, come abbia- AMPLIFICAZIONE AF
mo detto, con questo ricevitore radio per onde
corte si potranno ascoltare moltissime emittenti Cominciamo con l'esame della prima parte del
radiofoniche commerciali e private. nonché ta- ricevitore per onde corte, che è quella a sinistra
lune emittenti radiotelegrafiche. dello schema elettrico di figura 1 e che è rap-

Con l'uso di una buona antenna, le prestazioni raggiunte da que-


sto semplice ricevitore per onde corte possono ritenersisupe-
riori a quelle dei normali apparati commerciali. L'intercambia-
bilità di tre diverse bobine di sintonia consente l'ascolto di tutte
le emittenti che lavorano in questa gamma di frequenze, com-
prese quelle della banda cittadina, dei radioamatori e dei traf-
fici portuali.

401
'-

o
@3@
vi
0

r
'.!]
_o

S!I
Flg. 2 - Plano costruttivo del rl-
!!1
"r si
o-
cevltore peronde corte eseguito
su circuito stampato. Sul pannel-
lo frontale del contenitore me-
5
o I talllco, che deve essere collega-
to a massa (conduttore del-
l'acqua o del termosifone), sono
presenti tutti gli organi di co-
mando. SI nota Il sistema di
t I J montaggio del condensatore di
u
<1 I accordo d'antenna C1, che rl-
mane perfettamente Isolato dal
contenitore.

ci:
G I -r-I g
u
l-.k
I
Il8
WI
z
I .... ,~

"'o

Flg. 1 - Il circuito teorico del rl-


cevitore per onde corte è com-
"'o posto principalmente di tre sta-
k di: quello preampllflcatore di alta
frequenza (TR1-TR2), quello am-
y
Q: plificatore AF e rivelatore (TR3)
e quello amplificatore di bassa
frequenza (IC1). Il condensatore
C1 funge da accordatore d'an-
tenna. Con C7 si effettua la sin-
tonia e con R9 si regola Il volu-
me In cuffia.

402
TELAIO METALLICO

REG. ANI. SINTONIA VOLUME

< COMPONENTI I

Condensatori
c1 = 1O+100 pF (variabile) R3 = 82ohm
C2 = 100.000 pF R4 = 5.600 ohm
C3 = 10.000 pF R5 = 1.000 ohm
C4 = 50 pF R6 = 82ohm
es = 10.000 pF R7 = 1megaohm
C6 = 50 pF R8 = 3.300 ohm
C7 10: 100 pF (varlabile) R9 = 100.000 ohm (potenz. a varlaz. log.)
ca = 100 pF R10 = 2,2 ohm
C9 = 2.200pF R11 = 100 ohm
C10 = 100.000 pF
C11 = 100 F - 16 VI (elettrolitico) Varie
c12 = 100 F - 16 VI (elettrolitico) TR1 = BC237
C13 = 2.200 pF TR2 = BC237
c14 = 100.000 pF TR3 = 2N3819 (Texas)
Cc15 = 100.000 pF IC1 = LM380
Cc16 = 220 F - 16 VI (elettrolitico) J1 = 220 H (imp. AF)
J2 = 1 H (imp. AF)
Resistenze L1 = bobina sintonia (vedi testo)
R1 = 5.600 ohm s1 = interrutt.
R2. = 1.000 ohm - ' Cuffia = 8 o 16 ohm

403
presentata da due stadi amplificatori di alta fre-
quenza pilotati dai due transistor TR1-TR2.
I segnali captati dall'antenna vengono applicati,
tramite il piccolo condensatore variabile ad aria - -r
Cl, alla base del primo transistor amplificatore I
TRl. La presenza del condensatore Cl consente Q
l'adattamento di impedenza dell'antenna, in mo-
do da sfruttare al massimo i deboli segnali capta-
ti, oppure di attenuarli qualora questi appaiano
troppo forti, tanto da saturare l'ingresso dell'am-
plificatore con una conseguente forte distorsione
dei segnali.
1 primi due stadi amplificatori di alta frequenza
sono assolutamente simili tra loro ed apparten-
gono alla categoria degli amplificatori aperiodici.
Ciò significa che non dispongono di circuiti ac-
cordati, soggetti a taratura e messa a punto, ma
sono in grado di amplificare, quasi uniforme-
mente, una larga banda di frequenze.
L'uso dei circuiti accordati, maggiormente van-
taggioso sotto il profilo del guadagno e del rap-
porto segnale/rumore, avrebbe creato non po-
che difficoltà in questo ricevitore dilettantistico,
a causa della necessità del ricorso a condensatori
variabili multipli, a commutazioni di bobine, ad
allineamenti difficili. Ecco perché abbiamo rite-
nuto più idonea la soluzione aperiodica degli
amplificatori di alta frequenza.
Le impedenze a radiofrequenze 11- I 2, di verse
fra loro, costituiscono i carichi dei collettori
dei due transistor TRA-TR2. Esse consentono il
passaggio della tensione di alimentazione dei
transistor, ma non lasciano sfuggire i segnali di
alta frequenza, che sono costretti a raggiungere
la bobina di sintonia LI.
Le due impedenze a radiofrequenza [1-12 sono
state volutamente scelte con caratteristiche di-
verse, onde evitare ogni eventuale fenomeno di
innesco o autooscillazione, difficilmente neutra-
lizzabile dai meno esperti. In sostanza tra le due
impedenze esiste una evidente diversità del va-
lore di induttanza, perché la prima è da 220 H.
la seconda da I mH.

SINTONIA E SELETTIVITA'

L'uscita dei due stadi amplificatori di alta fre-


quenza è accoppiata, tramite il condensatore C6,
al circuito selettore di frequenza, che è in pra-
tica il circuito di sintonia del ricevitore e che
Flg. 3 - Disegno In scala unitarla, al
è composto dal condensatore variabile ad aria naturale, del circuito stampato che co-
C7 e dalla bobina LI, che può essere costruì ta stituisce il primo lavoro costruttivo per
dal lettore in tre diversi esemplari, in modo da la realizzazione del ricevitore ad onde
coprire l'intera gamma di frequenze comprese corte.
fra i 2MHz e i 30 MHz.
Per ottenere una elevata selettività del circuito

404
accordato ovvero, come si suole dire più tecni-
camente, un alto fattore di merito « Q», si è
fatto uso di un circuito amplificatore a FET qua-
le stadio successivo.
KIT PER CIRCUITI
Il transistor FET, che a differenza dei normali
transistor bipolari è caratterizzato da una elevata STAMPATI L. 16.000
impedenza d'ingresso, consente di non caricare Dotato di tutti gli elementi necessari per
il circuito di sintonia e di raggiungere conse- la composizione di circuiti stampati su
guentemente un alto fattore di merito « Q », os- vetronite o bachelite, con risultati tali da
soddisfare anche I tecnici più esigenti, que-
sia una elevata selettività.
sto kit contiene pure la speciale penna
Ma il transistor FET TR3, oltre che amplificare riempita di Inchiostro resistente al perclo-
i segnali di alta frequenza, provenienti dal cir- ruro e munita di punta di riserva. Sul di-
cuito di sintonia, funge pure da elementò rive- spensatore d'inchiostro della penna è pre-
latore dei segnali modulati in ampiezza, come sente una valvola che garantisce una lunga
sono quelli della gamma delle onde corte. In mo- durata di esercizio ed Impedisce l'evapo-
do che all'ingresso del successivo stadio ampli- razione del liquido.
ficatore, rappresentato dall'integrato ICI, sono
presenti soltanto segnali di bassa frequenza. Il
condensatore C9, infatti, convoglia a massa la
rimanente parte di segnali ad alta frequenza an-
cora presenti nel segnale rivelato da TR.

AMPLIFICAZIONE BF

Ricapitolando, possiamo dire che il ricevitore è


composto da due stadi preamplificatori di alta
frequenza, pilotati dai due transistor TR1-TR2.
da uno stadio amplificatore di alta frequenza e
rivelatore, rappresentato dal transistor FET TR3
e, come ora vedremo, da uno stadio amplifica-
tore di bassa frequenza integrato. Consente un controllo visivo conti-
nuo del processo di asporto.
L'integrato ICl è prodotto dalla National ed è
di tipo LM58O. La nostra scelta è caduta su que- Evita ogni contatto delle mani con
sto modello dopo aver tenuto conto della sua il prodotto finito.
semplicità di impiego, non richiedendo esso al- E' sempre pronto per l'uso, anche
cun componente esterno particolare. dopo conservazione illimitata nel
L'accoppiamento fra il segnale dì bassa frequen- tempo.
za, cioè il segnale rivelato da TR3 e ICI viene Il contenuto è sufficiente per tratta-
effettuato tramite il condensatore C 1 O e la re- re più di un migliaio di centimetri
sistenza variabile R8, che è un potenziometro di quadrati di superfici ramate.
tipo a variazione logaritmica il quale, dosando
il segnale da applicare all'entrata dell'integrato,
funge da elemento di controllo del volume so-
noro del ricevitore in cuffia e in altoparlante.
I segnali di bassa frequenza amplificati vengono
prelevati dal piedino 8 dell'integrato IC1 e, tra-
mite il"condensatore elettronico C16, applicati
ad una cuffia da 8 o 16 ohm, oppure ad un pic-
colo altoparlante con lo stesso valore di impe- .. -
denza e con una potenza di 1 W. ~
i

i5.

Diminuendo il valore capacitivo del condensato-


re elettrolitico C16, si potranno filtrare le basse
frequenze. In pratica diminuiranno le qualità
musicali di talune ricezioni, ma aumenteranno
in cambio quelle del parlato. Intervenendo inve-
ce sul valore capacitivo del condensatore Cl 3. si

405
può far variare la risposta in frequenza dell'am- MONTAGGIO DEL RICEVITORE
plificatore: in pratica, aumentando il valore di
Cl 3, diminuisce la risposta alle alte frequenze. Il montaggio del ricevitore per onde corte inizia
subito dopo aver composto il circuito stampato,
Per quanto riguarda l'alimentazione del circui-
il cui disegno in grandezza reale è riportato in
to, questa può essere derivata da due pile piatte
figura 3.
da 4,5 V ciascuna, collegate in serie tra di loro li piano costruttivo, che il lettore dovrà seguire
in modo da erogare la tensione continua di 9 V attentamente è quello riportato in figura 2. In
e da conferire al ricevitore la funzione di appa- esso sono ben visibili le indicazioni relative agli
rato portatile. elettrodi dei tre transistor. In particolare, per i
transistor TR1-TR2, fa da guida per la lettura
dell'ordine distributivo dei terminali di base-
COSTRUZIONE DELLE BOBINE emittore-collettore la lieve smussatura ripor-

Sullo schema pratico di figura 2 la bobina di sin-


tonia è una sola, ma con una sola bobina non è
possibile coprire l'intera gamma delle onde cor-
te. Quindi chi si accontenta di ascoltare un par-
ticolare settore delle onde corte, per esempio
quello dei CB o dei radioamatori, potrà accon-
tentarsi di comporre una sola bobina LI, gli al-
tri dovranno invece costruirne almeno tre. Qua-
lunque sia il numero delle bobine LI, queste
debbono essere realizzate sempre con lo stesso
tipo di filo e su un supporto cilindrico di bache-
lite del diametro di 20 mm. Il filo deve essere
di rame smaltato del diametro di 0,5 mm.
Il numero delle spire e la presa intermedia con-
tata dal lato massa, in corrispondenza con la
gamma di frequenze coperte. sono riportati nel-
l'apposita tabella.

N. SPIRE BOBINA L 1

tata stil corpo esterno del componente. La stessa


Gamma di freq. N. spire Presa intermedia
osservazione si estende agli elettrodi del tran-
sistor FET, che sono quelli di Drain-Gate-Sour-
10+ 30 MHz 10 alla 3 spira ce (D-G-S).
Volendo evitare di eseguire delle saldature di-
5+15 MHz 20 alla 6 spira
rettamente sui piedini del circuito integrato, si
2: 6MHz 70 alla 20 spira potrà far uso di apposito zoccoletto a quattordi-
ci terminali, ricordando che il piedino 1 rimane
in prossimità di un dischetto (od altro segno di
Per rendere le bobine L1 intercambiabili si pos- riferimento) riportato sulla faccia superiore del-
sono applicare sul circuito stampato tre boccole l'integrato, come chiaramente evidenziato nello
in corrispondenza dei punti di fissaggio dei tre schema pratico di figura 2. Anche per i conden-
terminali della bobina. Ovviamente, su tutte e satori elettrolitici sono state riportate le apposite
indicazioni in corrispondenza dei terminali po-
tre le bobine, più precisamente sui terminali di
sitivi (crocette).
queste. si applicheranno tre spinotti. Una volta ultimato il lavoro di montaggio de:
L'ascolto delle onde marittime. reso assai facile componenti sulla piastrina del circuito stampa-
per chi abita in prossimità dei porti, si ottiene to, occorrerà racchiudere il tutto in un conteni-
con il terzo tipo di bobina L1, quella che con- tore metallico ed effettuare i collegamenti con
sente di coprire la gamma-dei 2± 3 MHz. gli organi di controllo fissati sul pannello fron-

406
tale. In questo infatti vanno applicati: la boc-
cola per la presa di cuffia, l'interruttore S1, il
potenziometro di controllo di volume R9, il con-
densatore variabile ad aria di sintonia C7, il con-
densatore variabile ad aria di accordo d'antenna
e il morsetto per il collegamento del conduttore
IL PACCO
di discesa dell'antenna.
È importante che la linea di massa del circuito
elettronico venga collegata con la massa del con-
DELL'HOBBYSTA
tenitore metallico. Per tutti coloro che si sono resi conto
Le pile di alimentazione potranno trovare posto dell'Inesauribile fonte di progetti con-
all'interno dello stesso contenitore del ricevitore. tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro-
Giunti a questo punto richiamiamo l'attenzione nica Pratica, abbiamo preparato que-
del lettore sul sistema di montaggio del conden- sta interessante raccolta di pubblica-
satore Cl di accordo d'antenna. Questo compo- zioni.
nente infatti, contrariamente a quanto accade
per C7, non deve assolutamente avere un'arma- Le nove copie della rivista sono state
tura collegata con la linea di massa. E per iso- scelte fra quelle, ancora disponibili,
larlo dalla lamiera del pannello frontale del ri- ma in rapido esaurimento, in cui sono
cevitore, si potrà interrompere la lamiera stessa, apparsi gli argomenti di maggior suc-
praticando poi una finestra e fissando su questa cesso della nostra produzione edito-
una piastrina di materiale isolante. Un secondo riale.
sistema di isolamento del condensatore CI dal
telaio può essere quello dell'uso di appositi di-
stanziali e del collegamento del perno, se questo
è di metallo, alla rispettiva manopola. tramite
una prolunga isolante.

IMPIEGO DEL RICEVITORE

Ai principianti consigliamo di controllare l'esat-


tezza del montaggio prima di chiudere l'inter-
ruttore S1 ed alimentare il circuito. Se tutto
sembrerà in ordine, allora si potrà collegare l'ap-
parecchio con l'antenna che, per le prove ini-
ziali, potrà essere rappresentata da uno spezzone
di filo conduttore della lunghezza di qualche me-
tro, teso più in alto possibile. Anche il collega-
mento a terra del telaio metallico del ricevitore
risulta indispensabile. A tale scopo ci si potrà
collegare con un rubinetto dell'acqua, con una
conduttura del termosifone od altro elemento si-
L. 7.500
curamente interrato. Tale collegamento si realiz- Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
za con filo di rame rigido di un certo spessore. ciale della nostra Editrice, a tutti i
Dopo aver calzata la cuffia di bassa impedenza si nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
farà ruotare il perno del condensatore variabile teresse del dilettante, che fa rispar-
C7 fino a sintonizzare il ricevitore su una emit- miare denaro e conduce alla realizza-
tente allo scopo di controllare il buon funziona- zione di apparecchiature elettroniche
mento dell'apparecchio.' Soltanto in un secondo di notevole originalità ed uso corrente.
tempo si provvederà al collegamento di un'an-
tenna lunga, la quale certamente imporrà al-
l'operatore l'uso del condensatore variabile C{
per rendere meglio intellegibili le ricezioni radio.
E dopo un brevissimo periodo di esperienza an-
che l'uso di questo componente diverrà familiare
e semplice.

407
TACHIMETRO PER

BICI
Controllate le vostre capacità sportive e i miglioramenti raggiunti.

Il carburante costa caro, le strade sono sempre giamo a descrivere. li quale, ben inteso, può es-
le stesse, il traffico automobilistico è in continuo sere montato non solo sulle biciclette, ma in tut-
aumento ed oggi gli stessi marciapiedi sono in- ti i ciclomotori sprovvisti di questo interessante
vasi dalle macchine in sosta. Che non sia giun- ed utile strumento.
to il momento di inforcare tutti la vecchia bici-
cletta? Anche per tutelare meglio la nostra sa-
lute e vivere una vita più serena? Se così è o OCCORRONO I RAGGI
sarà, prepariamoci a ripulire il vecchio veloci-
pede ad acquistarne uno nuovo ed attrezziamo- Che cosa sia un tachimetro è inutile dirlo, per-
lo con tutti i conforti consentiti dalle moderne ché esso è presente in tutte le autovetture e nel-
tecnologie. Per esempio dotiamolo di un tachi- le motociclette e i nostri lettori sanno che è uno
metro autocostruito ma funzionale, economico e strumento indicatore della velocità di marcia del
di facile applicazione come quello che ci accin- mezzo in ogni momento. Occorre invece dire

408
che il nostro strumento, per funzionare deve es- Per coloro ai quali l'espressione « flusso magne-
sere applicato in prossimità di una ruota nella tico » risultasse nuova, diciamo che con essa si
quale siano ben visibili i raggi. Sono infatti que- suole designare l'insieme di linee di forza ma-
sti ultimi, assieme ad un appropriato elemento gnetiche, ovviamente invisibili, che si dipartono
sensore, a fornire al circuito elettronico di con- da un magnete, da una calamita o da un elettro-
trollo le « informazioni » relative alla velocità magnete.
della ruota durante il suo movimento. In condizioni statiche, sui terminali degli avvol-
gimenti delle bobine della cuffia non è presente
alcuna tensione, ma non appena un qualsivoglia
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO oggetto metallico va a perturbare il flusso ma-
gnetico costante, generato dai magneti perma-
In pratica il tachimetro per biciclette si compo- nenti, in virtù del principio dell'induzione ma-
ne di tre parti principali: il sensore, il circuito gnetica, sui terminali degli avvolgimenti viene a
elettronico e lo strumento indicatore. Il sensore formarsi una tensione che, in base ad una nota
viene ricavato da una vecchia cuffia telefonica, legge dell'elettrologia, risulta proporzionale al-
il circuito elettronico si realizza con due tran- la variazione di flusso che l'ha prodotta. Per chi
sistor, un integrato, un elemento stabilizzatore e volesse saperne di più ricordiamo che questa è
pochi altri elementi passivi. Il sensore deve es- la famosa legge di Lenz.
sere applicato sul la forcella della bici, in pros- Nella nostra applicazione, ogni volta che un rag-
simità dei raggi, il resto può essere installato gio della ruota della bicicletta passa davanti al-
sul manubrio. le espansioni polari dei magneti della cuffia, es-
Prima di analizzare il comportamento del circui- so taglia il flusso magnetico provocando un cam-
to elettronico, riteniamo necessario soffermarci biamento della riluttanza del circuito magnetico
sul meccanismo di funzionamento del- nostro ta- e quindi una variazione di flusso che determina,
chimetro elettronico, prendendo le mosse dal sui terminali delle bobine, una tensione elettrica
sensore, che è rappresentato da un pick-up ma- la quale, nel nostro caso, viene impiegata per
gnetico ricavato da una vecchia cuffia dinamica segnalare, tramite opportuna elaborazione. la ve-
da 2.000 ohm o più di impedenza, dalla quale locità di marcia del velocipede.
sono stati eleminati il padiglione e la membra-
na vibrante.
SEGNALI IMPULSIVI

IL FLUSSO MAGNETICO In pratica, il passaggio di ciascun raggio della


ruota davanti ai magneti della cuffia provoca un
Come è noto, ogni cuffia è composta da una o segnale impulsivo. E la frequenza di ripetizione
due bobine avvolte sulle espansioni polari di di questi impulsi dipende ovviamente dalla ve-
uno o due magneti permanenti. Diciamo quindi locità di rotazione della ruota. Misurando quin-
che, per la nostra applicazione, è molto impor- di il valore della frequenza degli impulsi è pos-
tante che la cuffia utilizzata sia di questo tipo, sibile stabilire con grande precisione la velocità
dato che il flusso magnetico, prodotto dai due di marcia della bicicletta e questa funzione è ap-
magneti, sta alla base del funzionamento del punto demandata al modulo di controllo che ora
captatore. esamineremo.

Mentre sta per rifiorire il culto delle due route, da parte di schie-
re sempre più numerose di ecologi, sportivi ed appassionati
della bicicletta, può essere interessante realizzare questo sem-
plice indicatore di velocità, il cui funzionamento è basato sulla
conta dei raggi della ruota che scorrono davanti un captatore
magnetico.

409
-

o!
NN-J,..
. ======-

a!

ci:

L_ ___ _j

410
ENTR.
SENS.

uA

SENZA
RADIATORE +7

Flg. 2 - Plano costruttivo della sezione elettronica del tachimetro realizzato su


circuito stampato. L'Integrato IC1, tenuto conto che il dispositivo è destinato
a subire le continue sollecitazionl meccaniche della bicicletta durante la sua
marcla, è saldato direttamente con I suoi terminali sulle corrispondenti piste del
circuito stampato. Volendo utilizzare per esso un adatto zoccoletto, questo do-
vrà essere ad elevata ritenzione.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R4 = 10.000 ohm
C1 = 5.000 pF R5 = 100.000 ohm
C2 = 10F- 16VI (elettrolitico) R6 = 1.000 ohm
C3 = 100.000 pF R7 = 56.000 ohm
C4 = 10 F - 16 VI (elettrolltlco) R8 = 10.000 ohm
es = 100.000 pF R9 = 15.000 ohm
C6 = 100.000 pF R10 = 10.000 ohm (trimmer)
C7 = 100.000 pF
ca = 100.000 pF Varie
TR1 = BC107
TR2 = BC177
Resistenze IC1 = CD4001
R1 = 22.000 ohm 1c2 = 7805 (stabilizz.)
R2 = 100.000 ohm .A = microamperom. (100 A fondo-scala)
R3 = 1.000 ohm $1 = lnterrutt.

411
Il

&
g

Hj}Né!·
l!Dir-J,
Fig. 3 - Disegno In grandezza naturale del clr-
cuito stampato sul quale va effettuato Il mon-
taggio della sezione elettronica del tachimetro
per blclclette.

LA SEZIONE ELETTRONICA TRE SEZIONI CIRCUITALI

Dopo quanto si è detto, il problema della misu- 11 circuito elettronico di figura 1 si suddivide
ra della velocità della bicicletta si trasforma in in tre sezioni. La prima di queste, funzionante
quello della misura del valore della frequenza a transistor, provvede ad amplificare i segnali
degli impulsi, che viene risolto tramite il cir- captati dal sensore, la seconda, che fa capo all'in-
cuito elettronico riportato in figura 1. tegrato re 1, funge da sezione di controllo ed in-
Il progetto del modulo elettronico potrebbe sem- tegrazione degli impulsi prodotti, la terza si iden-
brare alquanto complesso ad un primo e super- tifica con l'alimentatore ed è controllata dallo
ficiale sguardo. Ma in realtà non è così e nep- stabilizzatore 1C2.
pure si può dire che il circuito sia critico per- La sezione amplificatrice utilizza due stadi tran-
ché esso può essere tranquillamente realizzato sistorizzati con emittore comune ed accoppiati tra
anche dai lettori meno esperti. loro in alternata.
Diciamo subito che una delle prerogative del cir- Una tale configurazione, se da un lato non può
cuito di figura 1 è quella di richiedere un basso garantire un'alta fedeltà di amplificazione, dal-
assorbimento di corrente. Ed è questa una ca- l'altro consente dì raggiungere un guadagno mol-
ratteristica indispensabile 'per il funzionamento to elevato con un circuito relativamente sem-
del tachimetro, il quale deve lavorare su una bi- plice.
cicletta, dove mancano sorgenti di tensioni al- Sul collettore del transistor TR2 sono presenti
ternative a quella d'obbligo della pila. La quale gli impulsi amplificati, captati dal sensore ma-
avrebbe certamente una vita di breve durata se gnetico. I quali vengono inviati all'integrato Je 1,
l'assorbimento di corrente non fosse oltremodo che è un CMOS di tipo 4001, composto da quat-
contenuto. tro NOR a doppia porta.
E vero che si sarebbe potuto utilizzare come sor- Le varie sezioni dell'integrato ICI sono connes-
gente di energia elettrica la dinamo, ma con que- se in modo da formare un circuito monostabile.
sto sistema di alimentazione si sarebbero creati che ad ogni impulso di ingresso ne genera uno
attriti ben maggiori e poi ci sarebbe stata la ne- in uscita di durata ed ampiezza rigorosamente
cessità di complicare il circuito dell'alimentato- costanti.
re, perché la dinamo della bicicletta è in pratica La durata dell'impulso dipende sostanzialmente
un alternatore, che genera corrente alternata di dal valore della resistenza R 7 e da quello del
valore discontinuo e variabile con la velocità condensatore es, mentre l'ampiezza dipende dal-
della bicicletta. la tensione di alimentazione che. nel nostro ca-

412
so, risulta ben stabilizzata tramite l'integrato re- REALIZZAZIONE PRATICA
golatore a tre terminali IC2.
Gli impulsi « calibrati », prodotti da ICI. ven- li montaggio del modulo elettronico va eseguito
gono inviati, attraverso la resistenza R9, ad uno secondo ii piano costruttivo riportato in figura
strumento ad indice, il quale provvede da sé a 2, dopo aver composto il circuito stampato il
fungere da integratore del segnale grazie alla cui disegno in grandezza reale è quello di figu-
considerevole inerzia meccanica dell'equipaggio ra 3.
mobile dell'indicatore. Il componente più delicato di tutto il montaggio
Le segnalazioni offerte dallo strumento risulte- è certamente l'integrato !Cl, il .quale va salda-
ranno pertanto direttamente proporzionali alla to sulle corrispondenti piste del circuito stam-
frequenza del segnale, perché quanto più ravvi- pato con un saldatore avente sicuramente la pun-
cinati sono gli impulsi, tanto maggiore è la ten- ta a massa (ottimi risultati si ottengono con i
sione media che va ad interessare lo strumento saldatori a bassa tensione e con trasformatore
e, conseguentemente, tanto più precisa è l'indi- di isolamento).
cazione. Coloro che volessero evitare le saldature dirette
Il trimmer RIO, collegato in parallelo con i mor- sui terminali dell'integrato e avessero deciso di
setti del microamperometro, consente una tara- servirsi di un apposito zoccoletto, dovranno as-
tura perfetta del fondo-scala dello strumento, sicurarsi che questo sia ad alta forza di riten-
con il risultato di adattare il tachimetro a tutti i zione onde evitare che le vibrazioni meccani-
tipi di ruote e a tutte le velocità possibili, sia che della bicicletta in marcia possano far sfilare
nelle biciclette. sia nei ciclomotori. il componente dallo zoccolo stesso.

INVERTER PER BATTERIE LA SCATOLA


12 Vcc - 220 Vca - 50 W
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necessaria in barca,
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Trasforma la tensione continua della batteria d'auto in tensione alternata a 220 V.


Con esso tutti possono disporre di una scorta di energia elettrica, da utilizzare
in caso di interruzioni di corrente nella rete-luce.

413
SENSO DEL RAGGIO
DELLA RUOTA

AVVOLGIMENTO
' / MAGNETI

CUFFIA SENZA
MEMBRANA

I CAVETTO
FIg. 4 - L'elemento sensore del tachimetro è costituito da uno del due auricolari
di una cuffla magnetlca da 1.000:2.000 ohm di impedenza, dal quale verranno
eliminati la membrana vibrante e Il coperchio di chiusura. La posizione del sen-
sore, sulla forcella della bicicletta, deve essere quella per cui i raggi rimangano
perpendicolari al magneti, come Indicato nel disegno.

Per quanto riguarda il regolatore di tensione APPLICAZIONE DELLA SONDA


IC2, facciamo presente di aver adottato il mo-
dello 7805, in quanto facilmente reperibile in Una volta realizzato il modulo elettronico, oc-
correrà provvedere all'approntamento del sen-
commercio. Tale regolatore è in grado di for-
sore e alla sua installazione sulla forcella della
nire una corrente d'uscita di 1 A, cioè di un
bicicletta.
valore assolutamente esuberante rispetto ai soli Si dovrà reperire pertanto una cuffia da 1.000
5 mA tipici richiesti dal circuito del modulo ohm di impedenza o di valore di impedenza com-
elettronico. preso fra i 1.000 ohm e i 2.000 ohm, ricordan-
Riuscendoli a trovare in commercio a prezzi do che sono da scartare le cuffie da 8:16 0hm
più bassi, si potranno tuttavia utilizzare i «fra- e quelle piezoelettriche, le quali lavorano con
telli minori » del 7805, che sono il 78M05 da 0,5 un principio totalmente diverso.
A o il 78L05 da 100 mA. Alla cuffia elettromagneiica prescelta (un solo
L'alimentazione del circuito, allo scopo di con- auricolare) si dovrà togliere la membrana vi-
sentire il perfetto funzionamento del tachime- brante e il padiglione auricolare; poi occorrerà
ricoprire la parte scoperta con resina o stucco
tro, dovrà essere compresa tra gli 8 V e i 12 V.
per esterni, in modo da proteggerla perfettamen-
Concludiamo dicendo che, ripetendo fedelmen- te dagli agenti atmosferici (acqua, polvere, fan-
te il piano costruttivo di figura 2, il sistema de- go, ecc.).
ve funzionare alla perfezione, senza imporre par- Quando il sensore sarà pronto, lo si dovrà mon-
ticolari interventi nella sostituzione di compo- tare sulla forcella della bicicletta nel modo in-
nenti elettronici che sono le eventuali e probabili dicato sulla figura riportata all'inizio del presen-
cause di un insuccesso. te articolo.

414
li montaggio dovrà essere effettuato a regola E un tale problema può essere risolto in vari
d'arte e forse questa è l'operazione più delicata modi. J\ più semplice fra tutti, per esempio, po-
dell'intero dispositivo. Infatti è assolutamente trebbe essere quello del confronto con le indi-
necessario che i raggi della bicicletta taglino il cazioni di un tachimetro per autovetture o mo-
flusso magnetico della cuffia nel modo indicato tociclette. Ma si può anche tarare lo strumento
dal disegno di figura 4. Ed è anche importante al banco, contando il numero di raggi della ruo-
che la capsula magnetica non debba in alcun ta e il diametro di questa ed applicando la se-
modo finire fra i raggi della ruota, con le nefa- guente formula:
ste ed immaginabili conseguenze. Montandola
V
sulla forcella della ruota posteriore. un eventua-
le bloccaggio della bicicletta sarebbe molto meno f --. N
pericoloso. Ad ogni modo, se il fissaggio sulla for-
rD
cella viene fatto da mano esperta, non può es-
in cui f misura la frequenza in Hz, v ]a velocità
serci alcun pericolo che il sensore possa striscia-
in metri al secondo, D il diametro della ruota
re o penetrare fra i raggi.
espresso in metri ed N i] numero di raggi che in-
teressano il sensore. Con questa formula si stabi-
lisce il valore della frequenza del segnale da
TARATURA DELLO STRUMENTO iniettare e che corrisponde alla velocità di fondo
-scala prefissata e in base alla quale si regola
L'ultima operazione da esegui re consiste nel ta- poi il trimmer RIO collegato in parallelo al mi-
rare la scala del microamperometro in Km/ora. croamperometro.

KIT PER LAMPEGGI PSICHEEICI


L. 18.200
Un nuovo sistema di funzionamento che
evita di mettere le mani sul riproduttore
audio.

Non occorrono fili di collegamento, per-


ché basta avvicinare il dispositivo a qual-
siasi sorgente sonora per provocare una
sequenza in-interrotta di suggestivi lam-
peggii psichedelici.

CARATTERISTICHE Circuiti a quattro canali separati indipendenti.


Corrente controllabile max per ogni canale: 4 A
Potenza teorica max per ogni canale: 880W
Potenza reale max per ogni canale: 100 : 400 W
Alimentazione: 220 V rete-luce

415
CONTROLLO LUCI
NEI TRENINI
Il ferromodellismo è un hobby che appartiene al LE ONDE CONVOGLIATE
mondo dei giovani e dei non più giovani e, in
una certa misura, a quello di molti nostri let- Il sistema, con il quale è possibile accendere le
tori. Ecco perché questa interessante attività del lampadine delle carrozze del trenino, oppure
tempo libero non può essere da noi trascurata, spegnerle quando si vuole, è quello delle onde
soprattutto in questi tempi in cui l'elettronica convogliate, che molti lettori già conoscono, per-
più sofisticata è entrata a far parte di questo set- ché con esso si progettano molti tipi di citofoni
tore in molti suoi aspetti pratici. Basti pensare, senza fili. Quindi non è necessario aggiungere
infatti, che sono molti i ferromodellisti i quali ulteriori rotaie sulla rete e neppure fili aerei o
controllano oggi i loro « plastici » addirittura contatti striscianti, dato che l'energia, necessa-
con i microcalcolatori, automatizzando in modo ria per l'illuminazione dei convogli viene prele-
completo la gestione del traffico ferroviario e vata dalle stesse rotaie sulle quali si applica con-
quella dei suoi servizi, come ad esempio, le lam- temporaneamente la tensione continua necessa-
padine di illuminazione, i passaggi a livello, gli ria per la trazione elettrica.
avvisatori acustici o gli scambi. Ed il nostro pro- Riassumendo. sulle rotaie vengono applicate due
getto appartiene ad uno di questi automatismi, diverse forme di energia simultaneamente: quel-
che gli appassionati vogliono installare per ren- la che alimenta il motore dell'elettromotrice e
dere sempre più moderna ed interessante la lo- quella che fa accendere le lampadine. La prima
ro rete ferroviaria. Più precisamente si tratta di corrisponde alla corrente continua. la seconda
un apparato capace di accendere le luci all'in- ad una corrente alternata ad alta frequenza.
terno delle carrozze, variandone l'intensità lumi- Il lettore a questo punto si domanderà per qua-
nosa, quando il convoglio è fermo o in movi- le motivo si deve ricorrere alle rotaie del treni-
mento. no, quali elementi conduttori dell'energia ad alta

416
Ferromodellisti, con questo modulo potrete accendere e spe-
gnere fino a trenta lampadine!

frequenza, quando nei citofoni ad onde convo- potuto utilizzare, come segnale alternato, la stes-
gliate non si fa alcun uso di fili conduttori. Eb- sa tensione di rete-luce a 50 Hz, opportunamen-
bene, la risposta in tal caso è semplice: non è te ridotta di valore tramite un trasformatore ab-
affatto vero che nei citofoni non si faccia uso bassatore di tensione. Ma tale soluzione non ri-
di fili conduttori, quando essi vengono concepiti sulta praticamente applicabile; prima di tutto
secondo il principio delle onde convogliate, per- perché il sistema di miscelazione e demiscela-
ché i fili conduttori ci sono e sono quelli della zione dei due segnali imporrebbe l'uso di conden-
rete-luce, nei quali si immettono i segnali ad al- satori ed induttanze enormi, in secondo luogo
ta frequenza destinati a convivere con l'energia per l'inevitabile effetto di vibrazioni meccani-
di bassa frequenza, a 50 Hz; dunque, soltanto che che la tensione a 50 Hz produrrebbe sul mo-
apparentemente i fili conduttori sono assenti, da- tore del trenino. Di qui la necessità di utilizza-
to che in pratica ci sono e sono in parte quelli re un segnale pilota, a frequenza relativamente
installati in casa e in parte quelli esterni di pro- elevata, di alcune decine di migliaia di hertz.
prietà dell'Ente erogatore dell'energia elettrica. tale da consentire l'impiego di condensatori ed
induttanze di dimensioni accettabili in un nor-
male apparato elettronico e, allo stesso tempo,
PRINCIPIO DELLA CONVIVENZA in grado di consentire un sufficiente trasferimen-
to di energia dall'unità di controllo alle lampa-
Ma il principio della convivenza di due forme dine.
di energia elettrica, con caratteristiche diverse.
non è nuovo e neppure trova il suo unico esem-
pio nei citofoni ad onde convogliate. Si pensi ad PROGETTO DEL GENERATORE
esempio agli amplificatori d'antenna per TV, nei
quali l'alimentazione e i segnali viaggiano assie- La parte fondamentale del progetto riportato in
me attraverso un unico cavo. Rimane cosi giu- figura 1 è costituita da un generatore di segnali
stificato il motivo per cui siamo ricorsi al gemel- alternati con frequenza che si aggira intorno ai
laggio fra una tensione continua di alimenta- 50.000 Hz, il quale può erogare una potenza
zione ed una alternata ad alta frequenza. elettrica del valore massimo di 10 W. E ciò si-
Forse qualcuno, a questo punto, potrebbe pen- gnifica che il circuito è in condizioni di garanti-
sare che, per semplicità realizzativa. si sarebbe re, pur considerando le inevitabili perdite di

Chi realizzerà questo semplice dispositivo, potrà pilotare a di-


stanza la luminosità delle lampadine applicate dentro le car-
rozze di ogni convoglio, quando è fermo o quando è in piena
corsa, senza aggiungere fili aerei o rotaie supplementari al pro-
prio impianto ferromodellistico.

417
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418
FISSARE
IC1 O AL TELAIO
METALLICO

ALLE
} ROTAIE

ALIM.

FIg. 2 - Plano costruttivo del modulo di controllo delle lampadine di un Impianto


ferromodelllsllco. L'Integrato IC1, durante Il funzionamento, emana calore, che
deve essere disperso tramite un radiatore, oppure fissando l'aletta metallica del
componente al contenitore del modulo, se questo è di metallo e a potenziale
zero. L'Impedenza di alta frequenza J1, di non facile reperibilità commerciale,
può essere agevolmente autocostrulta.

< COMPONENTI ]

Condensatori Resistenze
1 = 1.000 pF R1 = 1.000 ohm
C2 = 1.000 pF R2 = 1.000 ohm
C3 = 1.000 pF R3 = 4.700ohm
C4 = 100.000 pF R4 = 68.000 ohm
es = 100.000 pF RS = 1.000 ohm
C6 = 50F - 16 VI (elettrolitico) R6 = 470 ohm
C7 = 50 F - 24 VI (elettrolitico) R7 = 4.700 ohm (trlmmer)
ca = 100.000 pF R8 = 2,2 ohm
C9 = 50 F - 16 VI (elettrolltlco) R9 = 220 ohm
C10 = 100.000 pF R10 = 2,2 ohm
C11 = 10F (non elettrolltlcol) R11 = 22ohm-5 W
C12 = 10F (non elettrolltlcol)
Varie
TR1 = 2N1711
IC1 = TDA2003
J1 220 H (Imp. AF)

419
EP
82

Flg. 3 • Disegno in grandezza


reale del circuito stampato che
Il lettore dovrà realizzare prima
di Iniziare la costruzlone dell'in-
ero sistema di controllo della
luminosità delle lampadine del
« plastlco » ferromodellistico.

energia, l'accensione di un elevato numero di CIRCUITO OSCILLATORE


lampadine.
Il circuito dell'oscillatore, che fa capo al tran-
Come si può notare, il circuito di figura I consta
sistor TR!, svolge la funzione di oscillatore si-
di due parti diverse e fondamentali: quella del-
nusoidale di tipo a sfasamento. Esso è quindi
l'oscillatore sinusoidale e quella dell'amplifica- realizzato esclusivamente con resistenze e con-
tore. La prima fa capo al transistor TRl, che è densatori, senza far ricorso a circuiti di accordo
un normale transistor NPN di tipo 2N1711, la o ad induttanze varie che rendono sempre cri-
seconda è pilotata dall'integrato I Cl, che è un tica la realizzazione pratica per un principiante.
TDA2003. li segnale uscente dal collettore di TR1 è distor-

ROTAIE

• COLLEGAMENTI RF
IMPED. D0A
(più corti possibili ) Flg. 4 - Schema completo del-
AGGIUNGERE
l'Installazione del modulo di con-
trollo sull'Impianto ferromodelll•
stico. Le due impedenze, colle-
gate In serie con i conduttori di
ALIMENT. OSC/LL. ALIMENT.
alimentazione dei motori del tre-
MOTORI AMPLIE 13:16Vcc nini, sono dello stesso tipo di
( 50KHz ) quella (J1) montata sul modulo
[220 µH). Esse Impediscono che
I segnali alternali, provenienti
dal modulo, possano raggiunge-
re l'allmentatore del motori.
RETE RET E

420
to, ma utilizzabile senza alcun problema dallo MONTAGGIO
stadio amplificatore seguente, il quale è appli-
cato tramite il condensatore C5. [I montaggio del dispositivo, finora descritto teo-
Il trimmer R7 serve a regolare l'ampiezza del se- ricamente, si esegue in due tempi: il primo ri-
gnale inviato all'amplificatore e, in pratica, per- guarda la costruzione della sezione elettronica
mette di variare la luminosità delle lampadine vera e propria, il secondo è destinato all'adat-
sulle carrozze del convoglio ferroviario. In cor- tamento dell'apparato al ferromodello.
rispondenza del trimmer R 7, sullo schema teori- Prima di iniziare l'approntamento della parte
co di fìgura 1, è riportato il diagramma che elettronica, il lettore dovrà comporre il circuito
identifica il tipo di segnale uscente dal colletto- stampato su basetta di vetronite secondo il di-
re di TR 1. Si tratta di un segnale sinusoidale di- segno riprodotto in grandezza reale in figura 3.
storto ad ampiezza regolabile tramite un trim- Rispettando fedelmente il piano costruttivo di
mer. figura 2, il circuito funzionerà immediatamente,
senza necessità alcuna di aggiustamenti o messe
a punto. La sola resistenza variabile R7, come
CIRCUITO AMPLIFICATORE abbiamo già detto, può essere regolata a piace-
re per controllare l'ampiezza del segnale inviato
Per garantire la certezza del funzionamento e la all'amplificatore, consentendo di variare la lu-
sicurezza delle prestazioni, lo stadio amplifica- minosità delle lampadine sulle carrozze del tre-
tore è stato realizzato tramite un integrato di nino.
potenza. L'integrato TDA2003 dissipa una certa quantità
L'integrato ICI era stato concepito all'origine di calore durante il suo funzionamento e questa
per impieghi audio; soltanto successivamente in quantità è proporzionale al carico, ossia al nu-
virtù della sua ampia gamma passante e della mero di lampadine che si debbono accendere.
notevole robustezza, lo si adottò quale circuito Occorrerà quindi provvedere ad un adeguato raf-
amplificatore di potenza di un segnale anche a freddamento del componente in uno dei due se-
50.000 Hz. Esso è un TDA2003 della SGS il guenti modi: fissando l'aletta metallica dell'in-
quale, oltre ad essere caratterizzato da ottime tegrato sul contenitore, se questo è di tipo me-
prestazioni, per quanto concerne la potenza e tallico, oppure equipaggiando l'integrato stesso
la banda passante, appare anche di impiego pra- con un adatto elemento radiatore.
tico estremamente semplice ed immediato. Si L'impedenza J1 ha il valore nominale di 220 H,
presenta infatti come un transistor di media po- ma i valori superiori a questo potranno esse-
tenza, in contenitore plastico TO-220, con cin- re comunque adottati, per esempio quelli di
que terminali al posto dei soliti tre. 300 H e 400 H. Essa dovrà in ogni caso es-
Lo schema di impiego dell'integrato 1 Cl, come sere adatta a tollerare correnti relativamente ele-
si può notare nel progetto di figura I, è ridotto vate, di 1_A circa.
ai minimi termini, essendo necessarie per il suo Nel caso in cui riuscisse difficoltoso reperire in
funzionamento le sole resistenze R8 ed R9, le commercio questo componente, sarà facile co-
quali determinano il guadagno del componente. struirlo. Occorrerà infatti avvolgere su una fer-
Pochissimi altri componenti passivi completano rite cilindrica recuperata da un ricevitore radio
il circuito. fuori uso (antenna di ferrite), della lunghezza
All'uscita dell'integrato è disponibile un segna- di almeno 1 O centimetri, del filo di rame smal-
le alternato alla frequenza di 50.000 Hz, pronto tato del diametro di 0,5+0,8 mm. L'avvolgi-
per essere « convogliato » sulle rotaie del tre- mento va fatto con spire compatte per tutta la
nino. La connessione non è comunque diretta, lunghezza della ferrite (1 O cm). Una seconda
ma avviene attraverso i due condensatori C11- soluzione potrebbe essere quella dei nuclei to-
C 12, di grossa capacità, che non sono conden- roidali, che sono più costosi ma meno ingom-
satori elettrolitici! branti.
L'impedenza di alta frequenza J 1, collegata in I condensatori C11-C12 costituiscono gli altri
parallelo con l'uscita del dispositivo, ha lo sco- componenti di non facile reperibilità. Perché la
po di cortocircuitare a massa ogni eventuale se- loro capacità elevata di ben 1 O µF li rende poco
gnale di bassa frequenza amplificato dall'inte- comuni. Non riuscendo a trovarli, si dovrà ri-
grato I C 1. Questa impedenza ha il valore di correre al solito accorgimento del collegamento
220 H. Essa, rispetto al segnale utile a 50.000 in parallelo di più elementi, ricordando che le
Hz, si comporta come un elemento di blocco, capacità collegate in parallelo si sommano. Quel
senza provocare alcuna attenuazione dell'ener- che importa è che la tensione di lavoro dei con-
gia erogata dall'amplifìcatore. densatori non sia inferiore ai 50 V.

421
3

Fig. 5- La tensione di alimentazione delle lam-


padine applicate dentro le carrozze del trenini
viene prelevata dal morsetti del motori, ossia
dalle rotaie. In serie ad ogni lampadina occor-
re Inserire un condensatore da 0,2 F 1 uF non
elettrolitico. Gli elementi Indicati nel disegno1
sono: 1 - motore del trenino; 2 - condensatori
ceramici; 3 - lampadine; 4 - contatti striscianti
(prelevano sia la tensione AF per le lampadine,
sia quella continua per Il motore); 5 - rotaie mon-
tate su traversine isolate.

Per raggiungere il valore di 10 F si potranno tenuta entro i limiti dei 12-16 V. Con i valori
collegare in parallelo tra di loro due conden- superiori la potenza elettrica in uscita dal mo-
satori da 4,7 uF, oppure tre da 3,3 F. Basterà dulo di controllo aumenta e consente la rego-
ricordarsi che in nessun caso si dovranno uti- lazione di un maggior numero di lampadine.
lizzare condensatori elettrolitici.

COLLEGAMENTO DEL MODULO


ALIMENTAZIONE
li collegamento del modulo alle rotaie del treno
Per alimentare il modulo di controllo occorre si effettua secondo lo schema teorico di figura 4.
un alimentatore stabilizzato, ma ciò non è stret- All'alimentatore originale dei motori elettrici dei
tamente necessario. E invece importante che es- locomotori, disegnato sulla sinistra dello sche-
so sia in grado di erogare la corrente di 1 A, se ma, si debbono collegare due impedenze a ra-
la sua tensione d'uscita è di 12 V, mentre sa- diofrequenza, in serie con i conduttori elettrici,
ranno necessari 2 A se la tensione dell'alimen- dello stesso tipo di quella utilizzata all'uscita del
tatore è di 16 V. modulo (J 1). Si tratta quindi di due impedenze
Alimentatori con potenze inferiori possono esse- AF da 220 H. Ad esse è affidato il compito di
re ugualmente adottati, purché si limiti il nume- impedire ai segnali alternati ad alta frequenza,
ro delle lampadine collegate ad essi. provenienti dal modulo, di raggiungere l'alimen-
Coloro che sono già in possesso del nostro ali- tatore dei motori e di essere invece « convo-
mentatore a 13 V, mensilmente pubblicizzato in gliati » sulle rotaie.
ogni fascicolo di questo periodico, potranno tran- Sulla destra, in basso di figura 4, sono disegnati
quillamente servirsi di tale alimentatore stabiliz- i due blocchi relativi al modulo (oscill.-amplif.)
zato, senza preoccuparsi di procurarsene altri. e al suo alimentatore (aliment. 13+ 16 V). Ri-
In ogni caso la tensione continua di alimentazio- sulta così completato l'esame dello schema di fi-
ne del modulo di controllo deve rimanere con- gura 4 relativo al collegamento del sistema di

422
accensione delle lampadine alle rotaie della rete 0,2 F e 1 F. Ed anche in questo caso si trat-
ferroviaria. ta di condensatori non elettrolitici.
I valori capacitivi più bassi, come ad esempio
quello di 100.000 pF, inseriscono automatica-
COLLEGAMENTO LAMPADINE mente, in serie alla lampadina, una resistenza
elevata che non consente l'accensione completa
Le lampadine da installare nelle carrozze del della lampadina stessa; nell'esempio citato il va-
treno vanno collegate nel modo indicato in fi- lore della resistenza sarebbe di 200 ohm. Con il
gura 5. valore capacitivo di 200.000 pF e alla frequenza
I conduttori di alimentazione delle lampadine di 500.000 Hz, la resistenza addizionale, in se-
sono collegati sui morsetti del motore della loco- rie alle lampadine. è di 100 ohm; con conden-
motiva. In pratica quindi il segnale di accensio- satori da 1 F, il valore della resistenza addizio-
ne o di spegnimento viene prelevato dalle ro- nale scende a 20 ohm.
taie, dove è presente pure la tensione di alimen- Le lampadine, che potranno essere in numero ai
tazione del motore del treno. due per carrozza, avranno le seguenti caratteri-
In serie a ciascuna lampadina deve essere inse- stiche: 6 V-0,05 A (50 mA), pari a 0,3 W. Quin-
rito un condensatore, che consente l'accensione di, se teniamo conto che la potenza complessi-
soltanto tramite la tensione alternata provenien- va massima erogabile dal modulo di controllo
te dal modulo di controllo, respingendo in pari può essere quella di 1 O W, possiamo conclude-
tempo la tensione continua di alimentazione del re affermando che, nel caso non vi siano per-
motore del treno. Come si sa, infatti, attraverso dite di energia elettrica lungo la rete dell'im-
i condensatori non passano le correnti continue, pianto ferromodellistico, il numero delle lampa-
mentre hanno via libera le correnti alternate. dine che si possono controllare con il nostro di-
li valore dei condensatori, da collegare in serie spositivo ammonta a trenta.
a ciascuna lampadina, deve essere compreso tra

REGOLATORE DI POTENZA
IN SCATOLA
Con questo dispositivo è possibile
DI MONTAGGIO
controllare:

1- La luminosità delle lampade e dei


L. 11.500
lampadari, abbassando o aumen-
tando, a piacere, la luce artificiale.

2- La velocità di piccoli motori elet-


trici.

3- La temperatura di un saldatore.

4 - La quantità di calore erogata da


un forno, da un fornello elettrico
Potenza elettrica controllabile:
o da un ferro da stiro.
700 W (circa)

423
Un validissimo
strumento portatile,
alimentato a pile e di facile uso.

GENERATORE
BITONALE
Uno dei segreti per realizzare con successo la GENERATORE BF
maggior parte dei montaggi elettronici, sta nel
disporre, nel proprio laboratorio, di una stru- Uno degli strumenti più utili per il principiante,
mentazione adeguata. Purtroppo, il più delle vol- di facile costruzione e di costo assai modesto, è
te, i dilettanti sono costretti a rinunciare, sia certamente il generatore di segnali sinusoidali,
pure malvolentieri, al possesso dei più utili stru- di cui proponiamo la realizzazione in queste pa-
menti, a causa dell'elevato prezzo di acquisto di gine.
questi. Non è facile dire con esattezza guaii siano le
Anche la complessità di certi strumenti sconsi- funzioni di un generatore di bassa frequenza. E
glia il procedimento dell'autocostruzione, soprat- facile invece citare gli usi principali di questo
tutto al principiante, ma esistono molti apparati apparato. Per esempio, esso può servire per il
che possono essere realizzati da coloro che non controllo del guadagno, della distorsione, della
posseggono una particolare esperienza e dai qua- risposta in frequenza negli amplificatori audio
li sarebbe assurdo pretendere quelle prestazioni e per molte altre svariate operazioni: taratura
che caratterizzano taluni strumenti industriali di della profondità di modulazione di un trasmetti-
cui, nei laboratori professionali, non si può fare tore, taratura di filtri audio, misura della fre-
a meno. Eppure per il principiante lo strumento quenza con metodo di confronto e, in genere,
autocostruito può assolvere più che egregiamen- collaudo e controlli di apparecchiature a bassa
te alle sue funzioni nell'ambito dell'attività di- frequenza e ad alta fedeltà. nonché i trasmetti-
lettantistica. tori SSB.

424
TECNICHE DIVERSE zare, tramite uno spettro, la curva di risposta,
le distorsioni di vario tipo e molti altri importan-
Esistono due diverse tecniche nelle pratiche ap- ti elementi. E ovvio che per condurre queste
plicazioni dei generatori sinusoidali. Quella che prove, che richiedono una interpretazione anali-
può considerarsi la più tradizionale consiste nel- tica dei risultati, occorre possedere, oltre che
l'uso diretto di segnali sinusoidali generati dal una costosa strumentazione tecnica. una prepa-
dispositivo. La seconda, assai più sofisticata del- razione specifica.
la prima, offre all'operatore la possibilità di uti-
lizzare segnali di tipo impulsivo. È questa una
tecnica che consente di raggiungere risultati no- TECNICA SINUSOIDALE
tevoli, ma che richiede una strumentazione com-
plementare a livello professionale, che si esten- La tecnica più tradizionale consiste invece nel-
de fino all'uso del calcolatore elettronico. In pra- l'utilizzare uno o più segnali sinusoidali e di ap-
tica essa consiste nel rilevare la risposta di un plicarli all'entrata di un circuito in esame, per
sistema sottoposto ad esame attraverso una serie osservarli poi all'uscita e rilevarne le eventuali
di segnalazioni impulsive, consentendo di analiz. deformazioni.

Realizzando questo semplice strumento, ogni dilettante potrà


arricchire il proprio laboratorio con un dispositivo che si rive-
lerà indispensabile durante le più importanti operazioni di mes-
sa a punto, taratura, verifica e riparazione di ogni apparato au-
dio e, in generale, della maggior parte dei circuiti di bassa fre-
quenza.

425
G

-7

I
I
I
I
I

g
<>:

e
I

------

426
La tecnica sinusoidale è la più semplice e più samento esistente tra segnale entrante e quello
economica fra tutte e, soprattutto, la più diffusa uscente.
fra gli hobbysti e in quelle piccole industrie che L'impiego di un segnale complesso, dunque, met-
non dispongono di attrezzature idonee per l'ana- te chiaramente in luce tale fenomeno attraverso
lisi impulsiva. una evidentissima distorsione del segnale uscente.

UTILITA' DI DUE SEGNALI IL NOSTRO GENERATORE

In molti tipi di pratiche applicazioni conviene Il generatore sinusoidale, che ci accingiamo a


effettuare delle prove servendosi di un segnale presentare e a descrivere nel presente articolo,
complesso, composto da due o più frequenze, pur non essendo in grado di competere, per quel
tra loro mescolate, anziché effettuare dei control- che riguarda la purezza del segnale, la costanza
li successivi con differenti frequenze, per trarre dell'ampiezza d'uscita e della frequenza, è tut-
analoghe conclusioni in via analitica. Ma spie- tavia in grado di svolgere ottimamente le nor-
ghiamoci meglio con esempio e riferiamoci a mali operazioni di prova richieste dagli apparati
quello più classico di un amplificatore audio. audioriproduttori, anche di qualità elevata.
Può accadere, negli amplificatori di bassa fre- Di questo generatore sinusoidale proponiamo il
quenza, che si verifichi una distorsione di fase progetto in figura I, facendo notare subito che
a causa di una diversa velocità di propagazione in pratica esso è costituito da due oscillatori si-
delle varie frequenze. Ebbene, se si effettuassero nusoidali a frequenza fissa e da un miscelatore
su questi apparati dei controlli successivi, con con controlli separati di livello.
diversi segnali a valori di frequenze diverse, 11 tutto è realizzato con l'impiego di quattro tran-
l'anomalia potrebbe sfuggire all'indagine, a me- sistor di tipo NPN e costituisce uno strumento
no che non si misuri. per ogni frequenza, lo sfa- portatile, alimentato a pile e di facile uso.

<_ COMPONENTI_

Condensatori R7 = 1.000 ohm


c1 = 20.000 pF R8 = 10.000 ohm (potenz. avariaz. Iin.)
= =
c2
C3 =
20.000 pF
20.000 pF
R9
R10
- 270ohm
680 ohm
C4
c5
C6 =
=
=
10 F-
100 F -
10 F-
16 VI (elettrolitico)
16 VI (elettrolitico)
16 VI (elettrolitico)
R11
R12
R13 -
=
=
270 ohm
1.000 ohm
10.000 ohm (potenz. a varlaz. lin.)
C7
c8
C9
c10
=
=
=
=
100 F -
100 F -
100 F -
10 F-
16 VI (elettrolitico)
16 VI (elettrolitico)
16 VI (elettrolitico)
16 VI(elettrolitlco)
R14
R15
R16
R17
-
=
=
=
1.000 ohm
5.600 ohm
1.000 ohm
68.000 ohm
c11 = 5.000 pF R18 = 5.600ohm
c12 = 5.000 pF R19 = 5.600 ohm
C13 = 5.000 pF R20 = 5.600 ohm

-=
Resistenze Varie
R1 5.600 ohm TR1 = BC237
R2 5.600 ohm TR2 = BC237
R3 68.000 ohm TR3 = BC237
R4 = 5.600 ohm TR4 = BC237
= =
R5
R6
- 5.600
1.000
ohm
ohm
S1-$2
ALIM. =
due doppi interrutt.
9Vcc

427
428
Flg. 3 - Disegno del circuito stampato riprodotto in grandezza reale, ossia In
scala unitaria. La composizione si effettua su basetta di bachelite di forma ret-
tangolare.

La sua realizzazione è alquanto semplice e po- ti al circuito miscelatore attraverso due distinti
trà essere affrontata, senza timore alcuno. da partitori resistivi. composti da R7-R8 e da R14-
ogni principiante che desideri arricchire il pro- Rl3.
prio laboratorio con uno strumento di controllo I due potenziometri R8-R 13 consentono la re-
di valido aiuto. golazicne indipendente del livello dei due segna-
li allo scopo di raggiungere la massima duttilità
di impiego dello strumento.
RETI DI SFASAMENTO Il miscelatore, composto dai due transistor TR2-
TR3, entrambi di tipo NPN, compone ed ampli-
l due oscillatori sinusoidali, che fanno capo ai fica i segnali, presentando all'uscita. sui due col-
due transistor TR1-TR4, appaiono circuitalmen- lettori, collegati assieme, un segnale composto,
te uguali e sono oscillatori di tipo a sfasamento, che è uguale al segnale a frequenza più alta e
quindi di sicuro funzionamento, perché utiliz- modulato da quello a frequenza più bassa. In
zano soltanto componenti resistivo-capacitivi figura 4 sono riportati i diagrammi relativi a que-
(R-C) per la temporizzazione e non necessitano sti tre segnali: quello di bassa frequenza, gene-
quindi di alcun intervento di taratura o di mes- rato dal primo circuito oscillatore sinusoidale
sa a punto. pilotato dal transistor TR 1 (disegno in alto),
Ciascuna rete R-C provoca uno sfasamento di quello a frequenza più alta, generato dal secon-
60° della frequenza di oscillazione, in modo che. do oscillatore sinusoidale e pilotato da TR4 (di-
complessivamente, tra collettore e base dello segno al centro) e quello miscelato, uscente dai
stesso transistor. si ottiene uno sfasamento di collettori di TR2-TR5 (disegno in basso).
180°, tale cioè da consentire l'automantenimen-
to dell'oscillazione stessa.
PILOTAGGIO D'USCITA

CIRCUITO MIXER L'impedenza d'uscita di questo generatore bito-


nale risulta relativamente bassa, tanto da non
11 segnale presente sui collettori dei due tran- creare grossi problemi di adattamento in sede
sistor oscillatori TR1-TR4 è di tipo sinusoidale, di collegamento con gli amplificatori di bassa
con una distorsione molto bassa se si considera frequenza, di qualunque tipo essi siano.
la semplicità circuitale. Due doppi interruttori (S1-S2) consentono di se-
Da questi transistor i due segnali vengono invia- lezionare i tre diversi modi di funzionamento

429
FREO
BASSA

1,11%3%1%,%i1MM4 FREO
ALTA

'WWWWWWW' Flg. 4 - Queste sono le curve che


Interpretano la forma del segnali
uscenti dal generatore bitonale.
In alto quella dell'oscillatore sl-
nusoldale presleduto dal transi-
FREO
ME SCOL
stor TR1, al centro quella relatl-
va all'oscillatore TR4 e, In basso,
quella del segnale miscelato,
presente sul collettori del transi-
stor TR2-TR3.

dell'oscillatore sinusoidale. Essi sono: pato, il cui disegno in grandezza reale è ripor-
tato in figura 3, ed applicando su di esso tutti i
S1 Un solo segnale di bassa frequenza componenti nel modo indicato dal piano realiz-
S2 Un solo segnale a frequenza elevata zativo di figura 2.
S1+S2 Un segnale miscelato come risultante I componenti necessari per la composizione del
dall'insieme dei due segnali generati circuito non sono critici, ma è consigliabile uti-
dai due oscillatori. lizzare, per TR 1 e TR4, dei transistor di tipo
NPN ad elevato guadagno, allo scopo di ottene-
I due doppi interruttori S1-S2 consentono inol- re una oscillazione ampia e poca distorta.
tre il totale disinserimento dell'apparato, perché Il circuito, una volta composto, non necessita
essi agiscono direttamente sul circuito di alimen- di un contenitore metallico, ma il suo impiego è
tazione a 9 Vcc. , quanto meno auspicabile, anche per conferire al
Riassumendo, se si chiude S1, funziona soltanto montaggio un aspetto strumentale corretto. Du-
TR 1; se si chiude S2 funziona soltanto TR2; se rante l'uso, i collegamenti con gli apparati sotto
si chiudono entrambi gli interrutori S 1-S2, fun- controllo dovranno esser fatti tramite cavo scher-
ziona tutto l'apparato e il segnale uscente è di mato di tipo per bassa frequenza. Ciò è assai
tipo modulato. E poiché TR 1 oscilla ad una fre- importante, soprattutto nei collegamenti relati-
quenza che si aggira intorno ai 500 Hz, mentre vamente lunghi, per evitare la captazione di ron-
TR4 oscilla ad una frequenza di 2.000 Hz circa, zii od altri disturbi.
il segnale miscelato ha una frequenza di 2.000
Hz, modulata da un segnale alla frequenza di
500 Hz. VARIAZIONI DELLE FREQUENZE

Gli oscillatori a sfasamento, come abbiamo avu-


COSTRUZIONE DEL GENERATORE to già occasione di ricordare, sono adatti alla ge-
nerazione di segnali sinusoidali a frequenza fis-
La realizzazione pratica del generatore bitonale sa. Trasformarli in generatori a frequenza varia-
si ottiene dopo aver costruito il circuito stam- bile non è facile né conveniente. È comunque

430
Oscillatore TR 1
Valori C1 =C2=C3 Freq. Use.
100.000 pF
50.000 pF
100
200
H
Hz
L'OSCILLATORE
20.000 pF
6.800pf
5.000 pF
500
1.200
2.000
Hz
H
Hz
MORSE
3.300 pF 3.500 Hz Necessario a tutti i candidati alla patente di
radioamatore. Utile per agevolare lo studio e
la pratica di trasmissione di segnali radio in
codice Morse.

Oscillatore TR4
Valori CI1==C12=C13 Freq. Use.
100.000 pF 100 Hz
50.000 pF 200 Hz
20.000 pF 500Hz
6.800 pF 1.200 Hz
5.000 pF 2.000 Hz
3.300 pF 3.500 Hz

molto semplice variare la frequenza di oscilla-


zione da un valore ad un altro e questo risultato IN SCATOLA DI MONTAGGIO
si raggiunge cambiando i valori dei componenti
che concorrono alla formazione della rete di sfa-
samento.
Sull'elenco componenti abbiamo attribuito ai
L. 14.500
condensatori C 1-C2-C3, che sono uguali fra loro,
il valore di 20.000 pF e con questo valore si ot- Il kit contiene: n. 5 condensatori ceramici
tiene, da parte dell'oscillatore sinusoidale che n. 4 resistenze - n. 2 transistor - n. 2 trimmer
fa capo a TR I, un segnale con frequenza di potenziometrici - n. 1 altoparlante - n. 1 cir-
500 Hz. Ai condensa tori C 11-012-C13, che so- cuito stampato- n. 1 presa polarizzata- n. 1
pila a 9 V - n. 1 tasto telegrafico - n, 1 matas-
no pure uguali fra loro, abbiamo attribuito il va- sina filo flessibile per collegamenti - n. 1 ma-
lore di 5.000 pF e con questo valore ]'oscillatore tassina filo-stagno.
sinusoidale presieduto dal transistor TR4 genera
un segnale con frequenza di 2.000 Hz. Ebbene,
è facile capire come, attribuendo a questi con-
CARATTERISTICHE
densatori valori diversi da quelli prescritti, si
possano facilmente ottenere segnali a frequenze Controllo di tono
di valori diversi. E per non lasciare al lettore il Controllo di volume
compito di valutare analiticamente i valori ca-
Ascolto in altoparlante
pacitivi, abbiamo riportato nelle apposite tabelle
le corrispondenze esatte tra questi valori e quel- Alimentazione a pila da 9 V
li delle frequenze in uscita dallo strumento. In
questo modo ogni lettore potrà scegliere a pia-
cere i valori di frequenza più utili per le pro-
prie applicazioni.
I più esperti potranno dotare il generatore di
commutatori tripli, in grado di commutare age-
volmente e rapidamente le frequenze d'uscita,
senza ricorrere alla sostituzione dei condensa-
tori e trasformando l'apparato in un generatore
a frequenza quasi variabile.

431
lemdite - Misti- Permute
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Di questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la necessità di offrire
in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati elettronici, oppure coloro che vorranno
rendere pubblica una richiesta di acquisto od un'offerta di permuta. .
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
tario. '
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo nei limiti di
40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stampatello).
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432
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to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

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PER I VOSTRI INSERTI


I sign,ori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti • Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

Inserite il tagliando in una busta e spedite a:

ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »

Via Zuretti, 52 - MILANO.

436
LA PSIA DEl LETTIERE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

TERRA O MASSA? ne, per « massa » si intende la linea comune di


alimentazione elettronica cui fanno capo tutti i
Tra le vostre righe mi capita spesso di leggere circuiti e che può identificarsi con quella posi-
le espressioni « terra » e « massa ». Talvolta ri- tiva o con quella negativa. Le citiamo un esem-
ferite allo stesso concetto, talaltra usate con si- pio chiarificatore. In un ricevitore radio, in cui
gnificato apparentemente diverso. Ora, dopo al- si fa uso di transistor tipo NPN, la linea di mas-
cuni anni di superficiale dilettantismo, essendo sa si identifica con la linea di alimentazione ne-
riuscito ad acquisire molte nozioni teoriche, vor- gativa. Se invece i transistor sono dei PNP, allo-
rei chiarire anche questo dubbio, per memoriz- ra la linea di massa coincide con quella di ali-
zare una volta per tutte, delle idee giuste in pro- mentazione positiva. Si suole anche dire che.
posito. Potete accontentarmi? nel primo caso, il negativo è a massa, nel secon-
BASILE ENRICO do è a massa il positivo. Ma la « massa » nulla
Palermo ha a che vedere con la « terra », perché con que-
sta parola si designa il potenziale zero della ter-
Per affrontare, svolgere ed esaurire un argomen- ra, che è da ritenersi un elemento buon condut-
to così importante e complesso come quello da tore di elettricità, non tanto per le caratteristiche
lei proposto, non possono bastare poche frasi elettriche di un pezzo di terreno limitato. che po-
trebbe risultare scarsamente conduttore, quanto
concise, anche se ricche di contenuti tecnici, co- per la grandezza che consente di paragonarla ad
me quelle inserite nelle risposte alle lettere dei un gigantesco filo conduttore. Per agganciarsi
nostri lettori. elettricamente a questo conduttore o, come si
Cercheremo tuttavia di essere esaurienti nella dice, per realizzare una buona presa di terra, si
misura maggiormente possibile. E cominciamo possono adottare vari sistemi. E non è raro il
col separare i significati attribuiti alle due pa- caso in cui la massa dei circuiti venga collegata
role in elettronica e in elettrotecnica, dato che a terra, creando identità fra i due termini. anche
a lei interessano principalmente i primi. Ebbe- se i concetti sono diversi.

437
IL GIOCO Al PULSANTI Condensatori
C1 = 100F- 12VI (elettrolitico)
E possibile realizzare in casa propria, sia pure C2 = 100F- 12VI (elettrolitico)
in formato ridotto, uno di quei giochi ai pulsan-
Resistenze
ti, con accensione di lampadine. che si vedono
R1 1.000 ohm
molto spesso alla televisione?
R2 3.300 ohm
CARNEVALI ANGELO R3 47.000 ohm
Torino R4 47.000 ohm
R5 3.300 ohm
Ciò che lei ci chiede è facilmente ottenibile con R6 1.000 ohm
un circuito integrato digitale di tipo 74123. Con
il quale si dispone di un doppio circuito mono- Varie
stabile dotato di doppio ingresso. Appena un TR1 = 2N1711
concorrente preme il proprio pulsante. si avvia TR2 = 2N1711
il monostabile che fa accendere la lampadina IC1 = 74123
LP1 = lampadina (6 V - 50 mA)
corrispondente. Contemporaneamente si verifica
LP? = lampadina (6 V - 50 mA)
il blocco dell'altro monostabile, che dura finché
il primo non ha completato il proprio ciclo di S1 = interrutt.
p1 - pulsante
temporizzazione. P2 = pulsante

KIT PER LUCI STROBOSCOPICHE


L 12.850
Si possono far lampeggiare normali lam-
pade a filamento, diversamente colorate,
per una potenza complessiva di 800 W.
Gli effetti luminosi raggiunti sono vera-
mente fantastici.
E' dotato di soppressore di disturbi a
radiofrequenza.

Pur non potendosi definire un vero e proprio stroboscopio, questo apparato consente di trasfor-
mare il normale procedere delle persone in un movimento per scatti. Le lampade per illuminazione
domestica sembrano emettere bagliori di fiamma, cosi da somigliare a candele accese. E non
sono rari gli effetti ipnotizzanti dei presenti, che, possono avvertire strane ma rapide sensazioni.

Contenuto del kit:


• • ++

lo
, I
n. 3 condensatori- n. 6 resistenze- n, 1 po-
tenziometro - n. 1 impedenza BF - n. 1 zoccolo
I I per circuito integrato - n. 1 circuito integrato -
n. 1 diodo raddrizzatore - n. 1 SCR n. 1 cor-
done alimentazione con spina - n. 4 capicorda -
n. 1 circuito stampato.

438
RJ

SI
LP2

> R6
15 1 6 7
13 16

o
6V
'
ICI
e 10

9 12

I
Là•
8 5

~ R5

TRASMETTITORE DIDATTICO PER ONDE MEDIE


in scatola di montaggio a L 14.800

CARATTERISTICHE

Banda di frequenza 1,1 -è- 1,5 MHz


Tipo di modulazione in ampiezza (AM)
Alimentazione 9 -è- 16 Vcc
Corrente assorbita 80 -è- 150 mA
Potenza d'uscita 350 mW con 13,5 Vcc
Profondità di mod. 40%/ circa
Impedenza d'ingresso superiore ai 200.000 ohm
Sensibilità d'ingresso regolabile
Portata 100 m. -è- 1 Km.
Stabilità ottima PER I
COLLEGAMENTI
Entrata micro plezo, dinamico
SPERIMENTALI VIA RADIO
e pick-up
IN FONIA, DEL PRINCIPIANTE

439
PRESCALER PER FREQUENZIMETRO Esistono diversi circuiti integrati adatti a realiz-
zare prescaler digitali. Tra questi abbiamo scel-
Il frequenzimetro digitale, da me costruito, e In to l'SP8629 della Plessy per la sua semplicità
grado di valutare le frequenze sino ad 1 + 2 d'uso e per la possibilità di superare i I SO MHz.
MHz. Ed ora vorrei estendere le possibilità di La sensibilità d'ingresso è di 100 mV. Tenga pre-
misura dello strumento sino ed oltre i I 00 MHz. sente che l'integrato incorpora uno zener per
Esiste qualche elemento che possa svolgere con stabilizzare l'alimentazione, ottenuta da una ten-
semplicità tale funzione? sione esterna compresa fra 9 e 14 Vcc. L'appa-
GALANTI LUIGI rato va racchiuso in contenitore metallico dota-
Genova to di connettore BNC per cavi coassiali.

TRI

COMPONENTI
ICI 2%4 -= -l
C1 = 10.000 pF
C2 = 10.000 pF
C3 = 100.000 pF R;
E1B
R1 = 10.000 ohm u5€

R2 = 1.300 ohm
R3 = 10.000 ohm
TR1 = BC108
IC1 = SP8629 (Plessey)

ALIMENTATORE STABILIZZATO In scatola


di montaggio

Caratteristiche
Tensione regolabile 5+ 13 V
Corr. max. ass. 0,7A
Corr. picco 1A
Ripple 1mV con 0,1A d'usc.
5mV con 0,6A d'usc.
Stabilizz. a 5V d'usc. 100mV

Protezione totale da cortocircuiti, sovraccarichi e so-


vrariscaldamentl.
L. 15.800

440
CONTROLLI DI TONO Il suo problema è di facile soluzione. Realizzi
quindi il circuito di controllo attivo delle tona-
Il mio giradischi portatile, alimentabile con la lità qui riportato e lo inserisca direttamente in
tensione continua di 12 V, non dispone di ele- serie alla linea che collega il pick-up con l'in-
menti di controllo di tonalità. È possibile inse- gresso dell'amplificatore, oppure subito dopo il
rire nell'apparecchio questi elementi? Quali mo- primo stadio preamplifìcatore. Le caratteristiche
difiche si debbono apportare al circuito origina- del circuito sono: controlli indipendenti dei to-
le dell'amplificatore? ni alti e di quelli bassi, escursione di ±- 15 dB
PERUCCHETTl LUCIANO e risposta in frequenza tipica da 30-:-20.000 Hz.
Varese

R12

RI
ALTI I r 1"
ii-l l wwi
l l-
I
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c,~11 w Il Il
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Il
Il
Il CB
1
T 9-13

r:
@

» 4
BASSI
#à} le

COMPONENTI R3 = 22.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)


R4 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
Condensatori R5 = 820 ohm
C1 = 1 F (al tantalio) R6 = 68.000 ohm
C2 = 50.000 pF R7 = 1.000 ohm
C3 = 50.000 pF R8 = 150.000 ohm
C4 = 10.000 pF R9 = 2.700 ohm
C5 = 1F (al tantalio) R10 = 47.000 ohm
C6 = 4,7 F - 16 VI (elettrolitico) R11 = 1.500 ohm
C7 = 22 F - 16 VI (elettrolitico) R12 = 470 ohm
es = 100 F - 16 VI (elettrolitico)
Varie
Resistenze TR1 = BC108
R1 = 820 ohm S1 = interrutt.
R2 = 68.000 ohm ALIM. = 9--c- 13 Vcc

441
LA MPEGGIATORE TRANSIST 0RIZZAT0 interdizione di TR2, corrispondente all'accensio-
ne della lampada, è dato dal prodotto R2 X C 1.
Debbo far lampeggiare una lampadina per auto In entrambe le formule le capacità sono espres-
da 12 V-2 A tramite un circuito transistorizzato. se in microfarad e le resistenze in megaohm.
Gradirei quindi conoscere le formule che con-
sentono di determinare il tempo di accensione COMPONENTI
e di spegnimento onde poter dimensionare a pia-
cere il circuito. C1 = 10F (al tantalio)
GROPPI FEDERICO C2 10 F (al tantalio)
Mantova R1 2.700 ohm
R2 180.000 ohm
Il circuito che riportiamo fa uso del classico asta- R3 180.000 ohm
bile, composto da due transistor TR 1-TR2 rea- R4 2.700 ohm
zionati tra loro positivamente. Altri due tran- R5 33.000 ohm
TR1 BC237
sistor amplificatori (TR3-TR4) consentono poi il
TR2 BC237
pilotaggio di un carico di potenza quale può es- TR3 2N1711
sere quello della lampada da lei citata. Il tempo TR4 2N3055
di interdizione di TR I, espresso in secondi e cor- LP 12 V-2 A max (lampada per auto)
rispondente allo spegnimento della lampada, è S1 interrutt.
dato dal prodotto R3 x C2. mentre quello di ALIM. batteria d'auto a 12V

MODERNO RICEVITORE DEL PRINCIPIANTE


CON INTEGRATO
PER ONDE MEDIE
PER MICROFONO
PER PICK UP

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 14.750 (senza altoparlante)
L. 16.750 (con altoparlante)

CARATTERISTICHE:
Controllo sintonia: a condensatore variabile- Controllo volume: a potenziometro - 1' Entrata BF:
500 +50.000 ohm - 2' Entrata BF: 100.000 ±1 megaohm - Alimentazione: 9 Vcc - Impedenza d'u-
scita: 8 ohm - Potenza d'uscita: 1 W circa.

Il kit contiene: 1 condensatore variabile ad aria- 1 potenziometro di volume con interruttore in-
corporato- 1 contenitore pile - 1 raccordatore collegamenti pile- t circuito stampato - 1 bobina
sintonia- 1 circuito integrato - 1 zoccolo porta Integrato- 1 diodo al germanio. 1 commutatore
- 1 spezzone di filo fiessibile- 10 pagliuzze capicorda - 3 condensatori elettrolitici- 3 resistenze
- 2 viti fissaggio variabile.

442
R1 R22 :f!- R3 z RI
=k %e
i
Cl Il Il C2 Il r

12 V
e
%- TR1
TRJ 11 ,.


TRI.

ROUNDING LIGHT IN SCATOLA DI MONTAGGIO

L. 24.000
LAMPEGGIATORE SEQUENZIALE
l'uso di luci diversamente colorate ed il loro
accorto collegamento, in serie o in parallelo,
che consente l'inserimento di alcune cen-
tinaia di lampadine-pisello, è determinante
per la creazione di un ambiente suggestivo
e fantasmagorico. '

Caratteristiche:

Potenza elettrica pilotabile su ciascun ca-


nale: 200- 250 W aumentabile fino a 800 W
con opportuni radiatori.

la frequenza della successione dei lam-


peggii è regolabile a piacere.

Su ciascuno degli otto canali si possono • Per l'albero di Natale


collegare otto lampadine, oppure otto grup-
pi di lampadine in un quantitativo superio- • Per insegne pubblicitarie
re ad alcune centinaia. • Per rallegrare le feste

.
• •J

.
SONDA LOGICA Quello che pubblichiamo è veramente un dispo-
sitivo semplice. Con esso lo stato del circuito in
Dedicandomi già da qualche tempo ai montaggi
esame viene evidenziato mediante due led, uno
con circuiti integrati digitali, mi servirebbe una
semplice sonda logica, con responso ottico, che di color rosso, l'altro di color verde. L'accensio-
potesse visualizzare con immediatezza lo stato ne contemporanea di entrambi i led indica la
« alto » o « basso » del segnale. presenza di un segnale variabile, come ad esem-
DEL GRANDE CRISTIANO pio un clock. L'alimentazione va prelevata dal
Roma circuito sotto controllo.

COMPONENTI
C1 = 100.000 pF
R1
R2
= 4.700 ohm
27.000 ohm
=
R3 33 ohm

rs
=
R4 = 1.000 ohm
.,le @
R5 = 33 ohm
D1
D2
=
=
1N914
1N914 - u' T ALL'AMEN1DEL
O

-
/RC. ALI22.
DL 1 = diodo led 50N0A
DL2 = diodo led
TR1 = BC107
EN7R
.n L
TR2 = BC107

RICEVITORE PER ONDE CORTE


IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 12.700
ESTENSIONE DI GAMMA: 6 MHz + 18 MHz
RICEZIONE IN MODULAZIONE D'AMPIEZZA
SENSIBILITA': 10 V ± 15 V

IL KIT CONTIENE: N. 7 condensatori cerami-ci - N. 10 resistenze - N. 1 conden-


satore elettrolitico - N. 1 condensatore variabile ad aria - N. 3 transistor- N. 1
circuito stampato - N. 1 potenziometro- N. 1 supporto bobine con due avvolgi-
menti e due nuclei- N. 6 ancoraggi-capicorda - N. 1 spezzone filo flessibile.
Nel kit non sono contenuti: la cuffia necessaria per l'ascolto, gli elementi per la
composizione dei circuiti di antenna e di terra e la pila di alimentazione.
SEMPLICISSIMO ANTIFURTO I circuito che fa al caso suo è certamente quel-
lo che pubblichiamo in questa stessa sede. ll di-
Vorrei installare un semplice dispositivo anti- spositivo è quello di una suoneria elettronica
furto in grado di segnalare l'eventuale intrusione che entra in funzione quando viene interrotto
nel laboratorio di persone estranee o malinten- l'anello di sorveglianza, che può essere rappre-
zionati finché io mi trovo in negozio. Non mi sentato da qualche microinterruttore o da un
serve quindi una sirena. ma una normale suo- conduttore sottile ed invisibile sistemato in qual-
neria che possa entrare in funzione all'apertura che modo sulla porta e sulla finestra. L'avvolgi-
di una porta o di una finestra. mento secondario del trasformatore d'uscita de-
MARZO LO DAR IO ve avere un'impedenza pari a quella della bo-
Rovigo bina mobile dell'altoparlante.

COMPONENTI
RI TR2
C1 10.000 pF
R1 470.000 ohm
TR1 2N2904
TR2 2N2222
S1 interrutt.
T+ trasf. d'uscita per transistor
AP altoparlante (1 W) e
9V
o
ANELLO DI
SORVEGLIANZA

AMPLIFICATORE -ABF 81
In scatola di montaggio
L 18.500

CARATTERISTICHE: DA UTILIZZARE:
POTENZA DI PICCO: 12 W In auto con batteria a 12V
POTENZA MUSICALE: 49 W In versione stereo
ALIMENTAZIONE: 9 Vcc- 13Vcc- 16 Vcc Con regolazione di toni alti e bassi
Con due ingressi

445
RX PER PRINCIPIANTI de medie, di facile reperibilità commerciale. Il
trasformatore T1 è un modello per accoppiamen-
Soltanto da poco tempo sono divenuto un assi- ti intertransistoriali, mentre la cuffia è magne-
duo lettore della vostra rivista. E in questa cer- tica con 2.000 ohm di impedenza. Tenga presen-
co sempre i progetti più semplici e adatti alle te che il funzionamento di questo ricevitore di-
mie modeste capacità tecniche. Non ho ancora pende dalla qualità dell'antenna ad esso colle-
trovato tuttavia il circuito di un ricevitore radio gata.
a transistor, di tipo portatile, appositamente con-
cepito per l'ascolto delle onde medie in cuffia. COMPONENTI
A quando l'apparizione di un articolo di que-
sto genere? c1 350 pF (variabile ad aria)
POGGIALI FABIO C2 10 F- 16VI (elettrolitico)
Milano A1 5 megaohm (trimmer)
R2 100.000 ohm
TR1 2N107
Non possiamo per ora programmare l'articolo
TR2 2N107
richiestoci. Si accontenti intanto del progetto qui L1 = bobina su ferrite per onde medie
presentato e che risponde alle sue esigenze. Il T1 trasf. intertransistoriale
condensatore variabile ad aria deve avere un va- Cuffia = 2.000 ohm
lore capacitivo di 350 pF circa, mentre L1 è una S1 interrutt.
tipica bobina d'aereo avvolta su ferrite per on- Pila 3V

ANT.
T1
/

RI

LI

JV 51
(Dg ollhl l

TERRA

LA TARATURA DELLO SWITCHING


La tipografia si scusa e ci ripubblica il blocchet-
Ho realizzato il regolatore switching per ferro- to ... disastrato. Eccolo:
modellisti apparso sul fascicolo di maggio di « Quindi si applica all'uscita del dispositivo un
quest'anno. Tutto funziona bene, ma per mag- carico, che può essere una lampadina o una resi-
giore scrupolo vorrei conoscere tutto il procedi- stenza, e si regola lentamente il trimmer R5 si-
mento di taratura che, per cause tipografiche, è no ad ottenere la massima uscita, cioè la massi-
apparso ... mutilato nel testo di pagina 305. Po- ma luminosità nel caso della lampadina e la
tete ripubblicare quelle poche righe che ovvia- massima tensione nel caso della resistenza (mi-
mente interesseranno molti altri lettori? surata con tester). Le operazioni di taratura fi-
LUPRANO FRANCO niscono qui ed il regolatore è pronto ad assol-
Bari vere il suo scopo ».

446
ERRORI NEL PROVATRANSISTOR

Ho rilevato una discordanza fra il circuito elet-


trico e quello pratico dell'alimentatore stabiliz-
zato del provatransistor presentato a pagina 271
del fascicolo di maggio del corrente anno. Si
tratta del collegamento dei due condensatori C 1
e C2. Volete dirmi dove sta l'errore?
BUSCAGLIONE EDOARDO
Torino

Lo schema elettrico di pagina 270 è esatto. È


parzialmente sbagliato invece quello pratico di
pagina 271. Le due sigle C1-C2 vanno infatti
invertite fra loro e il terminale positivo dell'elet-
trolitico va collegato con il terminale 1 dell'in-
tegrato.

SERVIZIO BIBLIOTECA
IMPIEGO RAZIONALE I CIRCUITI INTEGRATI I SEMICONDUTTORI NEI
DEI TRANSISTORI Tecnologia e applicazioni CIRCUITI ELETTRONICI
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in tela con Incisioni In oro - plastificata a due colori
ra - copertina plastificata
sovraccoperta plastificata.
Gli argomenti trattati possono
Il volume tratta tutto quanto essere succintamente cosi In-
Tutta la pratica del semicon- riguarda questa basilare reallz- dicati: fisica dei semiconduttori
duttori è trattata In questo li- zazione: dai principi di funzlo- - teoria ed applicazione dei
bro con molta chiarezza e sem- namento alle tecniche di produ- transistor- SCR TRIAC DIAC
plicità, dagli amplificatori al cir- zione, alle applicazioni e ai me- UJT FET e MOS - norme di cal-
cuiti logici. con i più recenti todi di impiego nel più svariati colo e di funzionamento - tecni-
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Di facilissima costruzione e di grande utilità nel la-


boratorio dilettantistico, l'alimentatore stabilizzato è
dotato di una moderna protezione elettronica, che
permette di tollerare ogni eventuale errore d'impie-
go del dispositivo, perché la massima corrente d'u-
scita viene limitata automaticamente in modo da pro-
teggere l'alimentatore da eventuali cortocircuiti.

CARATTERISTICHE
Tensione d'entrata: 220 Vca
LFrr0I
Tensione d'uscita (a vuoto): regolabile fra 5,8 e


pArA 14,6 Vcc
Tensione d'uscita (con carico 2A): regolabile fra
5,7 e 14,5 Vcc

-
Stabilizzazione: - 100 mV
Corrente di picco: 3 A
Corrente con tensione perfettamente stabilizzata
2,2 A (entro - 100 mV)
Corrente di cortocircuito: 150 mA

il kit dell'alimentatore professionale


contiene:
+
n, 10 Resistenze n. 2 presaldate sul voltmetro
- n. 3 Condensatori elettrolitici
- n. 3 Condensatori normali

~·- t
- n. 3 Transistor
n. 1 Diodo zener
- n. 1 Raddrizzatore
- n. 1 Dissipatore termico (con 4 viti, 4 dadi, 3 rondelle
e 1 paglietta) 8 e
n. 1 Circuito stampato

- n. 1 Bustina grasso di silicone
- n. 1 Squadretta metallica (4 viti e 4 dadi)
-,- .n. 1 Voltmetro (con due resistenze presaldate)

- n. 1
il

',=
t'-
Cordone di alimentazione (gommino-passantei
- n. 2 Boccole (rossa-nera)
- n. 1 Lampada-spia (graffetta fissaggio)
- n. 1 Porta-fusibile completo
- n. 1 Interruttore di rete
- n. 1 Manopola per potenziometro
- n. 1 Potenziometro (rondella e dado)
- n. 1 Trasformatore di alimentazione (2 viti, 2 da
rondelle)
- n. Contenitore in ferro verniciato a fuoco (2
tofilettanti)
- n. 1 Pannello frontale serigrafato
- n. 7 Spezzoni di filo (colori diversi)
- n. 2 Spezzoni tubetto sterling

La scatola di montaggio dell'ALIMENTATORE PROFESSIONALE costa L. 34.000. Per richie-


derla occorre inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o
c.c.p. numero 46013207, citando chiaramente l'indicazione -· Kit dell'Alimentatore Protessio-
nale - ed intestando a • STOCK RADIO - 20124 MILANO • Via P. Castaldi, 20 (Tel. 6891945).
Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.
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INTERRATO
CARATTERISTICHE

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Gamma di lavoro 88 + 108 MHz
Potenza d'uscita 10 + 40 mW
Alimentazione con pila a 9 V
Assorbimento 2,5 + 5 mA
Dimensioni 5,5 x 5,3 cm (esci. pila)

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ratterizzano il progetto del microtra-
smettitore tascabile, sono: la mas-
sima semplicità di montaggio del
circuito e l'immediato e sicuro fun-
zionamento. Due elementi, questi,
che sicuramente invoglieranno tut-
ti i principianti, anche quelli che
sono privi di nozioni tecniche, a
a- costruirlo ed usarlo nelle occasio-
ni più propizie, per motivi profes-

- sionali o sociali, per scopi protet-


tivi e preventivi, per divertimento.
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mod. AM/FM/30 a
GAMME A B c D
RANGES 100+ 400Kc 400± 1200K 1,1+3,8Mc 3,5-12Mc

GAMME E F G
RANGES 12+40Mc 40+130Mc 80+ 260Mc

TESTER ANALIZZATORE - mcd. ALFA


(sensibilità 20.000 ohm/volt)

NO VITA'
ASSOLUTA!
Questo generatore, data la sua larga banda di frequen-
za consente con molta facilità l'allineamento di tutte Questo tester
le apparecchiature operanti in onde medie, onde lun- analizzatore è
ghe, onde corte, ed in tutta la gamma di VHF. Il qua- interamente protetto
drante delle frequenze è di grandi dimensioni che con-
da qualsiasi
sente una facile lettura.
Dimensioni: 250x170x90 mm errore di manovra
o di misura,
che non provoca
alcun danno al
CARATTERISTICHE TECNICHE
circuito interno
100 mV - 2 V-5 V - 50 V- 200 V - 1.000 V
1 O V - 25 V - 250 V - 1 .000 V 5.50
50 (A - 0,5 mA - 1 0mA - 50 mA - 1 A
1,5 mA - 30 mA - 150 mA - 3 A
2x1-0x100- 2x1.000 Ottimo ed originale strumento di misure appositamente stu-
diato e realizzato per i principianti
Volt output 1 O Vca - 25 Vca - 250 Vca - 1.000 Vca
Decibel 22 dB - 30 dB - 50 dB - 62 dB La protezione totale dalle errate inserzioni è ottenuta me-
diante uno scaricatore a gas e due fusibili.
Capacità da O a 50 F - da O a 500 F
CARATTERISTICHE GENERALI
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zionamento elettrico anche in condizioni ambientali non favorevoli. - Galvanometro a nucleo magnetico schermato con-
tro i campi magnetici esterni. - Sospensioni antiurto. - Robustezza e insensibilità del galvanometro agli urti e al tra-
sporto. - Misura balistica con alimentazione a mezzo batteria interna.

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Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmente adatto per localizzare velocemente i guasti nei ra-
dioricevitori, amplificatori, fonovaligie, autoradio, televisori.

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MOD. RADIO L 9.500 CARATTERISTICHE TECNICHE,
MOD. TELEVISIONE L. 9.800
Frequenza 1 Kc Frequenza 250 Kc
Armoniche fino a 50 Mc Armoniche fino a 500 Mc
Uscita 10,5 V eff. Uscita 5 V eff
30 V pp. 15 V eff
Dimensioni 12x 160 mm Dimensioni 12x 160 mm
Peso 40 grs. Peso 40 grs
Tensione massima Tensione massima
applicabile al puntale 500 V applicabile al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della batteria 50 mA
SIAMO IN VACANZA
Tutti i punti di vendita di quotidiani e periodici, a turno
e giustamente, rimangono chiusi al pubblico per alcune
settimane in questo periodo dell'anno. Anche perché la
maggior parte delle pubblicazioni dell'editoria nazionale,
nel mese di agosto, subisce un'usuale battuta d'arresto. '
Ma ciò potrebbe mettere a disagio alcuni nostri lettori,
abituati ad acquistare la rivista presso lo stesso rivendi-
tore, costringendoli a cercare un'edicola aperta. Eppure,
la necessaria, temporanea interruzione estiva del lavoro
concede, a ciascuno di noi, un meritato tempo di riposo,
anche se questo può divenire la causa di un forzato isola-
mento per chi, dcvendo reperire un fascicolo arretrato o
ricevere da noi consigli, pareri e componenti elettronici,
si vede costretto a rinviare ogni programma al già prean-
nunciato giorno di riapertura degli uffici e di regolare ri-
presa di tutte le attività. Vogliamo sperare peraltro che,
coloro che sono incappati in questa spiacevole situazione,
siano veramente pochi. E a questi pochi chiediamo di
non volercene, se sono costretti ad aspettare il nostro ri-
torno. Perché la necessità di giorni di rilassamento fisico
e mentale, in località diverse da quelle che ci videro im-
pegnati per un anno intero, è pure nostra.
I
I

'I
I
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A chi si na
questo utilissimo e pratico BOX

Il box è particolarmente adatto a racchiudere e contenere la maggior parte


degli apparati elettronici mensilmente presentati e descritti in questo perio-
dico.

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Elettronica Pratica offre In regalo a tutti coloro che sottoscrivo-
no un nuovo abbonamento o a chi rinnova quello scaduto. E ri-
cordate che il box è più volte utilizzabile e adattabile ad un gran
numero di progetti.
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strumento od elemento di comando sistemati sul pannello superiore.

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re la certezza di ricevere mensilmente, a casa vostra, il periodico che, a vol-
te, diviene introvabile nelle edicole.

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L'abbonamento a Elettronica Pratica, per il solo territorio nazionale, garanti-
sce il diritto di ricevere dodici fascicoli della rivista e, in regalo, un box per
montaggi elettronici. l'abbonamento per l'estero, invece, non prevede alcun
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con decorrenza da qualsiasi mese dell'anno

MODALITA' Per sottoscrivere un nuovo abbona-


mento, o per rinnovare quello scadu-
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segno circolare o a mezzo c.c.p. n.
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descritto nelle prime pagine del presente fasci-
colo: ll « Riflettometro ». I quale consente di
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avendo fatto Il loro tempo, possono accusare
delle perdite.

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disegno tecnico
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STERO L. 25.000. DEGLI APPARATI IN AUTO
DIREZIONE - AMMINISTRA-
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MILANO. SENSIBILE AL TOCCO
DELLE DITA DELLA MANO
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servati a termine di Legge per VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 498
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- LA POSTA DEL LETTORE 503
stituiscono.
Può fungere da generatore di segnali
campione ad onda quadra.

Agevola l'acquisto, a prezzi molto bassi,


di cavi surplus per usi amatoriali.

E' richiesto l'accoppiamento con un o-


scilloscopio.

RIFLETTOMETRO
per il controllo dei cavi coassiali
I
Tutti coloro che svolgono la loro attività dilet- SPECIALI STRUMENTI
tantistica nel settore dell'alta frequenza o, più
specificatamente, si occupano di trasmissioni di Non sempre l'ohmmetro è in grado di fornire in-
dati, sanno quale importanza assumono i cavi dicazioni esatte sulla presenza di cortocircuiti o
coassiali ai fini dei risultati delle loro appare- interruzioni nel lungo cammino dei cavi coas-
chiature. siali. Certamente non può rivelare variazioni di
Un cavo coassiale, infatti, se non è adatto a impedenza, che è la caratteristica primaria di
svolgere una determinata funzione, oppure pre- ogni cavo.
senta delle perdite troppo elevate, pregiudica Esistono comunque in commercio degli speciali
certamente il buon esito di un lavoro accurato strumenti, normalmente adottati in ambienti pro-
ed eseguito secondo i canoni della tecnica più fessionali, per esempio presso le emittenti radio-
rigorosa. foniche e televisive, con i quali, senza procedere
Ma anche i cavi coassiali, perfettamente idonei ad alcuna manomissione dell'impianto già instal-
a svolgere un determinato compito, già installati lato, è possibile ottenere delle indicazioni preci-
ed originariamente rispondenti ai requisiti ri- se sulla presenza di difetti lungo i cavi coassiali
chiesti, col passare del tempo possono deterio- e di stabilire addirittura, con buona approssima-
rarsi, subendo delle strozzature, interruzioni o zione, il punto dove risiede il guasto. Ma tali
cortocircuiti. E non sempre tali anomalie sono strumenti rimangono ovviamente fuori della por-
facilmente localizzabili; basti pensare alle grosse tata di un principiante di elettronica, soprattutto
difficoltà pratiche di ispezionare un cavo che se si tiene conto del ridotto impiego che di essi
corre lungo le pareti di alcuni locali, per parec- viene fatto. E' comunque possibile, con una mo-
chie decine di metri, all'interno di un edificio. dica spesa, realizzare un semplice strumento, da

454
accoppiare ad un oscilloscopio, con il quale tutti che ~amo per presentare è basato sulla teoria
possono ottenere risultati, se non proprio corri- della propagazione di un segnale impulsivo lungo
spondenti a quelli raggiunti con la strumenta- un conduttore uniforme. Una teoria che, per esse-
zione professionale, per lo meno ugu almente utili re esposta con rigore di linguaggio e in forma
per stabilire la natura dei guasti ed individuarne esauriente, imporrebbe il ricorso ad espressioni
la loro po sizione lungo i cavi coassiali di qual- matematiche ad alto livello, non accettabili dalla
siasi tipo. maggior parte dei nostri lettori. Ci limiteremo
quindi, in questa sede, a riassumere i risultati
cui l'analisi matematica perviene.
PROPAGAZIONE DEI SEGNALI Ogni linea di trasmissione, che può essere costi-
tuita da una coppia di fili conduttori paralleli,
Il principio di funzionamento dello strumento attorcigliati o coassiali, è caratterizzata da un

I cavi coassiali costituiscono i conduttori ideali di segnali ad


alta frequenza nel settore de!le radiotrasmissioni, in quello te-
levisivo, nei computer e in moltissimi altri campi dell'elettronica
moderna. Poterne controllare le caratteristiche, soprattutto
dopo un certo periodo di invecchiamento, è una necessità cui
molti tecnici, radioamatori ed appassionati della banda citta-
1 dina non possono rinunciare. .

o-

455
r-----------~-----------------1

SI

Cl

RI

I
I
e
12 Il 111 ............ IO
J 3 jj [-[;+ 4.5V
e
I
I
'fuse,
XTAL
□I ~ Il
, .il
+
y e,
T I"T T 11
I
J_
6

\ I
\ I
L---------------------\- -------- - _ _j
I

Flg. 1 • Circuito teorico del rlflettometro, essenzialmente composto da un gene-


ratore di onde quadre, a fronte ripido, realizzato con un Integrato TTL e pilotato
tramite un cristallo di quarzo ad 1 MHz. Una delle due uscite va collegata con
l'oscllloacoplo, l'altra con Il cavo In esame. La parte di schema racchiusa tra
linee tratteggiate • quella che viene composta su circuito stampato.

----COMPONENT
Condensatori Varie
C1 = 56 pF (ceramico) IC1 = 74S04
C2 = 39 pF (ceramico) DL1 = dlodoled
C3 = 100.000 pF (ceramico) s1 = Interrutt.
C4 = 100.000 pF (ceramico) PILA = 4,5V
es = 22F - 18 VI (elettrolitico) XTAL = quarzo (1 MHz)

Resistenze
R1 = 100ohm
R2 = 470ohm

456
FORI EISS.
AL TELAIO

ALIM.

a DLI

\
Flg. 2 - Plano costruttivo della sezlone elettronlca del riflettometro, realizzato
su una basetta di vetronlte In cui è composto lI circulto stampato, L'Integrato
IC1 e Il crlstallo di quarzo XTAL debbono essere applicati al circulto tramite
appositi zoccoletti. Due fori, praticati sulla basette, consentono Il fissaggio del
circuito, per mezzo di adatti distanziali, al contenitore metalllco.

preciso valore di impedenza, che dipende dalla ASSORBIMENTO E RIFLESSIONE


geometria dei conduttori stessi.
Ai lettori principianti ricordiamo che l'impeden- La prima delle due condizioni è la seguente: se
za caratteristica di una linea di trasmissione la linea sfocia su un carico resistivo, di impe-
nulla ha a che vedere con la resistenza dei con- denza uguale a quella tipica della stessa linea
duttori. Infatti, quest'ultima varia con la lun- di trasmissione, il segnale viene completamente
ghezza del conduttore, oltre che con il suo dia- assorbito.
metro e la natura del metallo, mentre l'impe-
denza caratteristica di un cavo rimane una gran- La seconda condizione è questa: se esiste un
dezza costante ed indipendente dalla lunghezza. disadattamento di impedenza, oppure se lungo
Ma procediamo con la nostra esposizione teori- la linea di trasmissione è presente un cortocir-
ca. cuito o la linea stessa è aperta in un punto, si
Quando un segnale, applicato ad un terminale verifica allora una riflessione del segnale che può
di una linea di trasmissione, giunge, dopo un essere parziale o totale, che fa ritornare indietro
certo tempo, richiesto dalla velocità di propaga- il segnale verso il generatore.
zione del segnale stesso, all'altro terminale, si Questa seconda condizione modifica evidente-
possono verificare due condizioni distinte. mente, in misura macroscopica, la forma del

457
+ +

Flg. 3 - Disegno In grandezza reale del circuito


stampato che si dovrà realizzare su una basetta
di vetronlte, o bachelite, delle dimensioni di
6 cm x 5,5 cm.

segnale generato. E dall'analisi di tale deforma- si può notare, sono assai pochi i componenti
zione si possono ottenere le necessarie informa- che concorrono alla composizione dello schema,
zioni sul comportamento dinamico dei cavi coas- che appare subito come quello di un progetto
siali. alquanto semplice. Nel quale domina il circuito
integrato TTL, che è di tipo 74S04 e che funge
da elemento oscillatore controllato, in frequen-
za, dal cristallo di quarzo XT AL da 1 MHz.
IL PROGETTO Si sarebbe potuto adottare anche l'integrato
7404, ma quello prescelto risulta assai più velo-
Sul principio teorico ora esposto si basa il fun- ce e più adatto a pilotare una linea a 50 ohm.
zionamento del nostro apparato, che abbiamo La frequenza di oscillazione non è esattamente
denominato « riflettometro » e il cui progetto, quella di 1 MHz, dato che il cristallo di quarzo,
relativamente semplice, è riportato in figura 1. per motivi di semplicità circuitale, non risulta
In pratica si tratta di un elementare generatore opportunamente caricato.
di onde quadre, a fronte ripido, realizzato con Tuttavia, volendo ottenere una frequenza di o-
un circuito integrato TTL e pilotato a cristallo scillazione di valore preciso, allo scopo di uti-
di quarzo alla frequenza di 1 MHz. lizzare il riflettometro come generatore di se-
Diciamo subito che la stabilità della frequenza, gnali campione, basterà collegare, in serie con
in questo generatore di onde quadre, non costi- il cristallo di quarzo, un compensatore, con lo
tuisce una dote strettamente indispensabile per scopo di aggiungere al circuito un elemento di
le funzioni strumentali del dispositivo. Tuttavia regolazione fine della frequenza. Ma di ciò par-
abbiamo preferito ricorrere all'impiego di un cri- leremo più avanti.
stallo di quarzo per poter semplificare il proget- L'uscita dell'oscillatore è «bufferata » tramite
to ed ottenere, sempre e comunque, risultati tra una delle sei sezioni invertenti dell'integrato IC 1,
loro comparabili, anche con misure effettuate a in modo da separare il circuito oscillatore dal
notevole distanza di tempo. carico.
Dall'inverter, attraverso il condensatore C4, il
segnale raggiunge due connettori tipo BNC per
CIRCUITO TEORICO alta frequenza collegati tra loro in parallelo. U-
no di questi viene utilizzato per eccitare la linea
Spendiamo ora qualche parola sul circuito teo- di trasmissione, l'altro serve per il collegamento
rico del riflettometro riportato in figura 1 . Come con I'oscilloscopio.

458
Flg. 4 - Questa foto riproduce la composizione definitiva del rtflettometro rea-
llzzato dal nostri tecnici. Il contenitore è di allumlnlo e In esso trova posto anche
la pila piatta da 4,5 V che, per Il buon tunzlonamento dell'apparecchlo, deve
essere perfettamente carica. In sostituzlone di questa sl potrà adottare un minu-
scolo alimentatore stablllzzato.

L'INTEGRATO TTL svolgono funzioni logiche impiegando esclusiva-


mente transistor di tipo NPN.
Prima di procedere con la descrizione del mon- Le principali caratteristiche di questi integrati
taggio del dispositivo, riportiamo qualche noti- sono le seguenti.
zia utile, di carattere generale, relativa agli in-
tegrati TTL. I quali vengono ormai utilizzati in Alimentazione pari a 45 Vcc ± 5%.
larga misura in ogni settore industriale ed ora Temperatura ambiente di funzionamento,
sono divenuti accessibili anche ai dilettanti in
compresa fra O" e 70 °C per la versione com-
virtù della loro diffusione capillare sul mercato
merciale e 55%C ± 125%C per quella mili-
e dei costi abbastanza contenuti. Gli integrati tare.
appartenenti alla cosiddetta famiglia TTL, cioè
Transistor-Transistor-Logic. sono dei circuiti che Elevata velocità di funzionamento.

459
1

Flg. 5 - L'Integrato TTL, mon-


tato nel circuito del rifletto-
metro, è composto da sel clr-
culti, simbolegglatl da altret-
tanti triangoll, ad ognuno del
E N TR
quali corrisponde lo schema
circuitale riportato sulla de-
stra del disegno.

- Lo « O » logico in ingresso si ha per tensioni prezzabili in sede di impiego dello strumento. E'
inferiori allo 0,8 Vcc. quindi necessario approntare per primo il cir-
- L'« 1 » logico si ha per tensioni superiori a cuito stampato, il cui disegno in grandezza reale
2V. è riportato in figura 3. La realizzazione del cir-
cuito stampato deve essere eseguita su una ba-
- Le uscite presentano per uno « O » una ten- setta di vetronite, od anche di bachelite, delle
sione superiore a 0,4 V, mentre per un « 1 » dimensioni di 6 cmx 5,5 cm. E su di essa si ap-
presentano una tensione non inferiore a plicheranno i vari componenti elettronici se-
2,4 V. La corrente assorbita da ciascun in- condo quanto indicato dal piano costruttivo di
gresso è di 40 A per lo stato « 1», mentre figura 2.
assume il valore di 1,6 mA per lo stato « O ». L'integrato IC 1 dovrà essere applicato al circuito
Ciascuna uscita è in grado di pilotare nor- tramite uno zoccoletto, per evitare le saldature
malmente dieci ingressi e più di dieci nel a stagno sui suoi terminali, come ben visibile
caso di « buffer ». nella foto riportata in figura 4, che riproduce il
prototipo del riflettometro realizzato nei nostri
laboratori. Lo stesso accorgimento, anche se non
MONTAGGIO DEL RIFLETTOMETRO proprio necessario, è consigliabile per l'applica-
zione del cristallo di quarzo XTAL da 1 MHz.
È importante che il progetto del riflettometro Ai principianti raccomandiamo di inserire esat-
venga realizzato con quelle attenzioni che di tamente il condensatore elettrolitico nel circuito,
solito vengono richieste dai montaggi ad alta tenendo conto delle sue esatte polarità, le quali
frequenza. Perché soltanto con un simile com- sono state chiaramente riportate nel disegno del-
portamento si possono poi sperare risultati ap- lo schema pratico di figura 2.

460
IL CONTENITORE
CI
Una volta realizzata la parte elettronica sulla ba-
setta del circuito stampato, occorrerà inserirla
in un contenitore metallico, così come indicato RI
nella foto riportata in figura 4. A questo conte-
nitore, per il quale nel nostro prototipo si è
fatto uso di alluminio, spetta il compito di scher-
mo elettrostatico.
12
I collegamenti tra i vari punti del circuito elet-
tronico e gli elementi applicati sulla parte fron-
tale del contenitore dovranno risultare molto
corti, i più corti possibile, per non influire ne-
gativamente sulle caratteristiche originali dei ca-
vi coassiali sotto esame. XTAL
li pannello frontale del dispositivo comprende
i seguenti elementi: l'interruttore S1, il diodo
n l□I h ,
COMPENS.
led DL 1 e due bocchettoni di tipo BNC per alta 60:10F
frequenza.
Il diodo led DLI si accende ogni volta che si Flg. 6 - Qualora Il lettore volesse destinare Il dispo-
agisce sull'interruttore S 1 e tiene informato l'o- sltivo all'uso di generatore di segnali campione ad
peratore sullo stato di acceso o spento dell'ap- 1 MHz, al circulto originale dovrà essere apportata
parecchio. una piccola variante: l'aggiunta In serie al crlstallo
di quarzo, di un compensatore del valore Indicato nel
disegno.

I I

GENERATORE o. ......
:.- @
o@
4 2
@

TERMINALE
RESISTIVO

Flg. 7 - Il metodo di Impiego del ri-


flettometro è Illustrato chiaramente In
questo disegno. Su uno del due con-
nettori d'uscita è collegato l'osclllo-
scoplo, sull'altro è Inserito Il cavo coas-
slale In esame, di cui l'altro terminale
è collegato ad un carico resistivo rea-
llzzato con due resistori In parallelo.

461
essere di tipo a mica, se si deciderà di destinare
l'apparecchio alla sola funzione di generatore di
segnali campione.
Ma veniamo all'esame dei cavi coassiali, i quali
dovranno essere inseriti in uno qualsiasi dei due
connettori BNC, mentre l'oscilloscopio andrà
collegato con l'altro connettore rimasto libero.
A proposito dell'oscilloscopio, che per un prin-
cipiante può rappresentare l'unico ostacolo nella
realizzazione del riflettometro, non essendo que-
sto strumento alla portata di tutti, ricordiamo
che dovrà essere adatto alla visualizzazione di
fronti ripidi ed avere una larghezza di banda
di almeno 10 MHz.
Nell'esempio di analisi di cavi coassiali, non
Flg. 8 - Le conclusloni sullo stato del cavo coassiale installati, riportato in figura 7, il carico resistivo
In esame si traggono dopo una attenta osservazione del terminale libero del cavo può essere compo-
del diagramma fo rmatosi sullo schermo dell'oscillo-
scopio. I! quale, risultando quello qui riprodotto, con- sto da un collegamento in parallelo di due resi-
sen te di decidere che Il cavo In prova gode di un stenze, secondo i dati riportati nell'apposita ta-
pe rfetto adattamento di impedenza ed assicura un bella e in relazione ai principali valori di impe-
otti mo rendimento energetico. denza dei cavi stessi.

TABELLA CARICHI RESISTIVI

Uno dei due connettori BNC serve per il colle- Impedenza N. 2 resistori Valore resist.
gamento del ri-flettometro con l'oscilloscopio, l'al- cavo coli. in parali. risultante
tro serve per il collegamento del cavo coassiale
che si vuol esaminare. 50ohm 100 ohm 50ohm
All'interno del contenitore metallico è applicata 60ohm 120 ohm 60ohm
ure la pila di alimentazione del circuito da 75ohm 150 ohm 75ohm
4,5 V, che deve risultare ben carica. 90ohm 180 ohm 90ohm
Sarebbe meglio comunque servirsi di un piccolo
alimentatore stabilizzato, ricordando che la ten-
sione deve essere di 4,5 V mentre 1 'assorbimento I resistori, destinati a comporre il carico resi-
di corrente è di 25 mA. stivo dei cavi sotto prova, saranno di W e di
tipo a carbone e i loro terminali dovranno es-
sere saldati a stagno sui terminali liberi del cavo
IMPIEGO DEL DISPOSITIVO stesso.
In condizioni di perfetto adattamento di impe-
L'uso dello strumento è semplicissimo; meno denza, e in assenza di imperfezioni strutturali
semplice risulta invece formulare delle conclu- del cavo, l'oscillogramma che apparirà sullo
sioni valide dopo ogni prova. In ogni caso il schermo dovrà assumere l'espressione riportata
dispositivo può servire per due usi diversi: per in figura 8. Mentre in tutti gli altri casi di disa-
controllare i cavi coassiali e per generare un dattamento si verificheranno quelle variazioni di
segnale ad onda quadra con ampiezza di 3,75 V forma al diagramma di figura 8 che, a seconda
e frequenza di I MHz. Ma su questo secondo dei casi, assumeranno gli andamenti proposti in
uso dell'apparato, in qualità di generatore di se- figura 9.
gnali campione, non riteniamo necessario soffer-
marci. Facciamo notare invece che, divenendo
critico il valore della frequenza del segnale ge-
nerato, potrà rendersi necessario un aggiusta- I RISULTATI
mento, ossia una possibilità di regolazione, otte-
nuta mediante un trimmer capacimetrico, colle- Quando sull'oscilloscopio si osservano dei disa-
gato in serie con il cristallo di quarzo, così come dattamenti di impedenza od altri inconvenienti
indicato in figura 6. Il valore di tale compensa- denunciati dai cavi coassiali in esame, è possibi-
tore dovrà essere di 10 -;- 60 pF. Anche i due le risalire alla loro localizzazione attraverso l'ap-
condensatori Ct-C2, anziché ceramici, dovranno plicazione di una semplice formula matematica.

462
Flg. 9- Le prim e due curv e, dall'alto In bas -
so, denotano un sicuro disa datta m ento di
Im pedenza del cavi sotto esam e. Quella più
In basso denuncia una Interruzione della con-
tinultà elettrica.

Basta infatti tener presente che il segnale si pro- tenendo conto che « v» misura la velocità di
paga lungo il cavo con una velocità pari a quella propagazione del segnale lungo il cavo coassia-
della luce che, come si sa, è di 300.000 km al le, mentre « t » misura il tempo valutato con
secondo. Questo dato va moltiplicato per un l'oscilloscopio, ossia il tempo che intercorre tra
fattore correttivo, di valore tipico compreso tra il fronte principale del segnale ad onda quadra
0,6 e 0,85. e il punto in cui il diagramma comincia a non
Per individuare lo spazio S ove è localizzato il essere più uniforme. L'entità delle variazioni dei
guasto, basta applicare la seguente formula: diagrammi, poi, saranno quelle che forniranno
le necessarie indicazioni sul grado del disadat-
v X tamento di impedenza del cavo, che risulterà
--c massimo in presenza di cortocircuiti o interru-
2 zioni.

463
Rubrica del principiante
elettronico

IL TESTER
VOLTMETRO
La misura delle tensioni elettriche, continue ed tare un'eventuale avaria, mettendo l'operatore in
alternate, è la più frequente fra tutte quelle pos- condizione di apprezzare la qualità dei risultati
sibili con il tester. E in questa funzione l'ana- o di intervenire prontamente quando ve ne sia
lizzatore universale viene maggiormente usato, bisogno. Il voltmetro dunque è uno degli stru
sia in campo professionale che in quello dilet- menti di maggior importanza fra quelli conglo
tantistico. Con il tester, infatti, si possono misu- bati nel tester
rare le tensioni continue delle pile, quella alter-
nata di rete-luce, nonché le differenze di poten-
ziale fra i vari punti di tutti i circuiti elettronici. LO STRUMENTO BASE
E il rilievo delle tensioni elettriche, in un appa-
rato elettronico, consente di « vedere » la preci Anche in questa occasione, allo scopo di poter
sione di funzionamento del circuito o di consta- illustrare l'uso del tester in funzione di voltme

464
Uno degli strumenti di misura di maggior rilievo, conglobati nel
tester, è certamente il voltmetro, con il quale è possibile effet-
tuare una grandissima quantità di controlli delle tensioni con-
tinue e di quelle alternate di tutte le apparecchiature elettro-
niche. Il riferimento continuo ad un analizzatore di tipo com-
merciale, già noto ai lettori, si è reso necessario per esempli-
ficare le varie operazioni manuali con le quali il principiante
deve acquistare confidenza ed impratichirsi.

tro, dobbiamo far riferimento ad un modello di TENSIONI CONTINUE: 100 mV -2 V-5V •


strumento commerciale, più precisamente al mo- 50 V- 200V- 1.000 V
dello ALFA, mensilmente pubblicizzato sulla
seconda pagina di copertina di ogni fascicolo
del nostro periodico. Del quale riproponiamo in TENSIONI ALTERNATE: 10V-25V-250 V-
figura 1 lo schema teorico e in figura 2 quello
pratico. Ma per capire bene il comportamento 1.000 V.
dello strumento, nella sua funzione di voltme-
tro, ossia di strumento di misura delle tensioni
continue (analizzeremo più avanti il voltmetro Ma perché tutte queste portate? Non poteva ba-
starne una soltanto, per non complicare l'uso
per tensioni alternate), occorre semplificare al
dello strumento? No, assolutamente no! Perché
massimo lo schema di figura 1, riducendolo a
se fosse stata prevista la sola tensione massima
quello più elementare riportato in figura 3.
di 1.000 V, ad esempio, non si sarebbero potu-
Come si può notare, quando il tester funziona da te effettuare le letture delle basse tensioni; sulla
voltmetro, in serie allo strumento ad indice da portata di 1.000 V, infatti, la misura della ten-
50 F fondo-scala, viene collegata una resistenza sione di una decina di volt avrebbe provocato
di valore appropriato, in grado di sopportare la una deviazione minima, quasi impercettibile del-
corrente che la tensione sotto misura provoca. l'indice del microamperometro, determinando
Ecco perché tale resistenza prende il nome di l'impossibilità della lettura delle grandezze volt-
resistenza di caduta: essa provoca quella caduta m
etriche sulla scala del tester. Quindi, per mi-
di tensione necessaria a far passare una minima suraretensione ladi una pila da 1,5 V, il tester
corrente attraverso il microamperometro. Il qua- deve essere commutato nella portata voltmetrica
le valuta questa corrente, lasciando al tester il
di 2 V fondo-scala. per la tensione di 4,5 V ser-
compito di applicare la legge di Ohm:
ve la portata di 5 V e così via. Ma quando
non si ha la benché minima idea del valore del-
V- Ix R la tensione in esame, conviene sempre commuta-
re il tester sulla portata più alta, per scendere
Dunque la misura delle tensioni elettriche con eventualmente poi verso quelle più basse che
il tester si riduce a quella delle correnti che at- consentono una lettura più agevole. Ciò per evi-
traversano il microamperometro, mentre l'indice tare che l'indice dello strumento venga troppo
dello strumento calcola, su un'apposita scala, il
energicamente sollecitato verso il fine-scala. os-
valore della tensione.
sia verso lo stop meccanico.
Il microamperometro inserito nel tester modello
ALFA ha la stessa sensibilità di quello riporta- Tutti i tester sono protetti contro i sovraccarichi
to in figura 3, cioè di 50 A. E ciò significa che di breve durata e, in modo particolare, lo è il
è necessaria una corrente di 50 A per far de- tester ALFA. Ma in certi strumenti può capitare
viare l'indice a fondo-scala. che l'indice, dopo aver sbattuto contro il fondo-
Tutti i tester sono caratterizzati dalla possibilità scala, rimanga bloccato in questa posizione. In
di effettuare le misure delle tensioni su diverse questi casi è sufficiente picchiare con un dito il
portate. Il tester ALFA è dotato delle seguenti vetro che protegge le varie scale per azzerare
portate: nuovamente il microamperometro.

465
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5A Q O 250mA

Flg. 1 - Schema elettrico completo del tester analizzatore modello ALFA, cui
si fa spesso ricorso nel testo per l'esempllflcazione delle varie operazioni ne-
cessarle per valutare le tensioni continue e quelle alternate.

ESEMPIO DI LETTURA contrassegnata dal segno della tensione positiva,


e quello di color nero nella boccola di destra,
Passiamo ora ad un esempio pratico di lettura contrassegnata con il segno della tensione nega-
di una tensione di 4,5 V erogata da una pila tiva.
piatta, ovviamente servendoci del tester ALFA. Successivamente, così come indicato nel disegno
Prima di iniziare qualsiasi tipo di misura di ten- di figura 4, si provvederà a manovrare il selet-
sioni continue, l'operatore deve aprire il coper- tore di destra finché sulla piccola finestra con-
chio di plastica del contenitore dello strumento, trassegnata con il simbolo della tensione conti-
estrarre completamente i due puntali ed infilare nua compare il colore verde. Poi si manovra il
quell_o di color rosso nella boccola di sinistra, commutatore di portata, facendo in modo che

466
Fig. 2 - Questa fotografia ri- RV1
produce la parte Interna del
tester analizzatore modello
Alla, accessibile soltanto do-
po aver allentato due viti ap-
plicate sulla parte posteriore
del contenitore. In questa
stessa figura si notano Il va-
no di allogglamento della pi-
la e l'esatto inserimento di
quest'ultima sul due morsetti
positivo e negativo.

il colore arancio compaia sul foro relativo alla il fatto che essa supera di poco il valore della
portata voltmetrica ritenuta più idonea alla mi- tensione continua della pila, che è di 4,5 V no-
sura; nell'esempio di figura 4 il color arancio minali. Durante questi tipi di misure occorre far
compare in corrispondenza della portata di 5 Vcc bene attenzione a non invertire fra loro i pun-
fondo-scala. Questa portata viene prescelta per~li; il puntale rosso deve essere applicato sul
,,

RESISI
CADUTA

l -4-
50
PUNTALI A

Flg. 3- Questo semplice circuito teorico In-


terpreta le condizioni elettriche di funziona-
mento del tester quando esso viene predi-
sposto per la misura delle tensioni continue. VOLM. CC.

467
PILA 4,5V

Flg. 4 - Esemplo pratico di misura


della tensione continua generata da
una pila da 4,5 V. Il puntale positivo
(rosso) deve essere portato a contatto
del terminale positivo della pila (lamel-
la più corta); Il puntale negativo (nero)
protected deve essere portato a contatto con Il
morsetto negativo della pila (lamella
Lu 3l-
più lunga). Il commutatore di funzioni
ygu. Sa- 2! VERDE deve essere posizionato In modo che
a 3su- dB,= NEL== la colorazlone verde compaia sulla fi-
gal·ice2i '
nestra contrassegnata con Il segno ca-
il ratteristico delle tensioni e correnti
50·
continue. Il commutatore di portata de-
ve essere posizionato sulla finestra
circolare corrispondente al valore di
ARANCIO NEL 5 V
5 Vcc (aranclo).

morsetto positivo della pila, quello nero sul mor- per comodità, la graduazione O+ I O, moltipli-
setto negativo, che è anche il più lungo dei due. cando poi per 100 il valore letto sulla scala allo
Per quanto riguarda la lettura dei valori delle scopo di conoscere il valore reale.
tensioni, essa va fatta sull'arco di quadrante cor-
rispondente, suddiviso in quattro ordini di valo-
ri e precisamente: 10-50-200-250 Vcc. Se il ISOLAMENTO DEL TESTER
commutatore di portata (disco arancione) è in
posizione 200 Vcc, la lettura è immediata sul- Le misure delle tensioni continue potrebbero ri-
l'ordine di valori compresi tra O e 200 Vcc. E sultare errate quando il tester viene fatto lavo-
si ha pure lettura diretta quando il commutatore rare in prossimità di campi elettromagnetici ad
di portata è posizionato in corrispondenza dei alta frequenza, per esempio nelle vicinanze di
valori di 10 Vcc - 50 Vcc • 250 Vcc fondo-scala. apparati trasmittenti, di oscillatori, stazioni ra-
In tutti gli altri casi ci si dovrà servire della dio private, ecc. Ma l'inesattezza delle misure
scala che risulta più comoda, moltiplicando il può rilevarsi pure quando si fa uso del tester su
valore rilevato per il coefficiente di scala pari al certe apparecchiature elettroniche in funzione,
rapporto tra il valore reale (elettrico) del fondo- come ad esempio nei televisori. negli apparecchi
scala e quello grafico della suddivisione. Per radio e in certi amplificatori. Ciò perché alla
esempio. nella portata I .000 Vcc si utilizzerà. tensione continua si mescola un segnale alterna-

468
+ AL(M.

' +5
FIg. 5 - Sul collettore di que- seo c " 5VCC TENSIONE
sto transistor ampllflcatore é" I[.
sono presenti due tensioni: COMPLESSA
quella relatlva al segnale am- CC+BF
pliticato e quella dl allmen-
tazlone a 5 Vcc. La prima è
una tensione alternata, la se-
conda è una tensione conti-
nua. Per valutare separata-
us ; SEGNALE
BF AMPL.
mente le due tensioni con Il
tester, occorre qualche ac-
corgimento pratico, come
spiegato nel corso dell'artlco-
lo.

to ad alta frequenza, ma che a volte può essere vogliando a massa lo stesso segnale alternato
di bassa frequenza. tramite un adeguato condensatore che, come si
Lo schema di figura 5 interpreta questo feno- sa, consente il passaggio delle correnti alternate,
meno, proprio nel caso di un amplificatore di mentre blocca quello delle correnti continue.
bassa frequenza. Il transistor amplifica un se-
gnale applicato alla sua base. Sul collettore sono
quindi presenti due tensioni mescolate assieme: TENSIONI AL TERNATE
quella di alimentazione del collettore e quella
del segnale amplificato. Per misurare il valore Per la misura delle tensioni alternate vale tutto
di tensione di alimentazione di 5 Vcc, si deve quanto è stato detto per la misura delle tensioni
quindi ricorrere a qualche artifizio, in grado di tinue, con la sola eccezione che i due puntali,
eliminare il segnale alternato. Per esempio con- rosso e nero, possono ora essere scambiati fra

308
220V
t
200

100V
Flg. 6 - Con queste sinusoidi si vuol Inter-
pretare il comportamento della tensione di --------1---1---1,-----.--ov
rete-luce presente nelle nostre case. Il va-
lore nominale dl 220 V, come si può notare,
è presente soltanto per qualche attimo. Ad
esso è stato dato Il nome di " valore effi-
cace ».

469
RETTE

+ uA Flg. 7 - Quando Il tester vie-


PUNTALI ne commutato nella posizione
di misura delle tensioni al-
ternate, Il circuito voltmetri-
co, adatto a valutare le ten-
sioni continue, si arricchisce
di un nuovo componente: Il
diodo rettificatore, che tra-
sforma le tensioni alternate
VOLTM. CA. In tensioni continue.

loro indifferentemente, senza il timore di creare La scala rossa si trova immediatamente al di


danni allo strumento. Quando il tester viene pre- sopra di quella nera relativa alle letture delle
disposto per la misura di tensioni alternate, nel tensioni e delle correnti continue e risulta col-
suo circuito interno si inserisce un diodo rad- legata a quest'ultima per mezzo di trattini più
drizzatore, al quale è affidato il compito di ripor- o meno inclinati, allo scopo di compensare la
tare la misura delle grandezze alternate a quelle lieve distorsione introdotta, in questo tipo di
in continua. misure, dallo strumento, che risulta più sensi-
Per l'uso pratico dello strumento, il selettore bile all'inizio della scala, cioè a sinistra.
verde dovrà essere posizionato sul simbolo ca-
ratteristico delle tensioni e correnti alternate. Il
selettore di portata va invece usato come nei ca- VALORI EFFICACI
si precedenti, ossia commutandolo sulla portata
desiderata. L'inserimento del diodo rettificatore In genere tutti i tester, quando lavorano in al-
provoca comunque delle variazioni nella linea- ternata, sono meno sensibili di quando lavorano
rità della scala, per cui le misure in alternata in continua. Per esempio, il tester da 20.000
andranno effettuate servendosi dell'apposita sca- ohm/volt in continua riduce la sua sensibilità
la rossa Vca. a 4.000 ohm/volt in alternata. Ed anche le Jet-

Flg. 8 • Il puntale di massa può


rappresentare un utlle accesso·
rio per Il tester, soprattutto nel-
la sua funzione di voltmetro per
tensioni continue. La pinza a
bocca dl coccodrillo può essere
PUNTALE fissata, una volta per tutte,
DI MASSA sulla Ilnea dl massa del clrculto
In esame, mentre con Il puntale
}zz positivo si toccano I vari punti
In cui è presente la tensione
C0CC0ORIL LO positiva.

470
+ ALIM.
TESTER A.C.

vv
Flg. 9- Per misurare la ten-
slone dl un segnale alterna-
to mescolato con un segnale
a tensione continua, occorre
applicare, In serie con Il pun- e
tale, un condensatore, che
Impedisce Il flusso della cor-
rente continua, mentre al la-
scia attraversare da quella al-
ternata di cui si vuol misura-
re la tensione con Il tester
commutato In Vca.

SALDATORE
ISTANTANEO
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CARATTERISTICHE:
Tempo di riscaldamento: 3 secondi
Alimentazione: 220V
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professionali e dilettantistici.

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comprese).

471
AL
PUNTALE
~ POSITIVO

DG l.
T AL
@PUNTALE
MASSA NEGATIVO

Fig. 10 - Reallzzando questa sonda, c1 = 100 pF


si possono rilevare con Il tester le
tensioni a radiofrequenza, che ven-
c2 = 10.000 pF
gono trasformate In tensioni a bassa R1 = 10.000 ohm
frequenza. DG = diodo al germanio (di qualsiasi tipo)

ture delle tensioni alternate sono meno precise caduta, risulta inserito un diodo raddrizzatore
di quelle continue. delle tensioni alternate, che provvede alla loro
Nel disegno di figura 6 sono riportate alcune si- trasformazione in correnti continue. Se non si
nusoidi rappresentative della tensione alternata effettuasse questa trasformazione, l'indice dello
di rete-luce a 220 V e alla frequenza di 50 Hz. strumento oscillerebbe teoricamente in avanti e
Ma come si può notare, il valore di 220 V appa- all'indietro per cinquanta volte al minuto secon-
re soltanto in qualche punto delle curve, ossia do, ma la presenza del diodo rettificatore impe-
per brevissimi attimi. Infatti la tensione di disce ogni tipo di oscillazione dell'indice, facen-
220 V, presente nelle nostre case, varia dal va- dolo spostare da sinistra verso destra ed arre-
lore zero ad un massimo positivo di + 308 V per standolo sul valore efficace della tensione alter-
ritornare nuovamente a zero e scendere quindi a nata in esame.
-308 V, ciò avviene per ben cinquanta volte al Una piccola capacità mantiene il valore della
minuto secondo. Ma l'effetto pratico di questa tensione al giusto livello, impedendo il raggiun-
tensione variabile, ossia alternata, prodotto ad gimento del valore massimo, perché altrimenti
esempio su una lampadina, è identico a quello si avrebbe un'indicazione di 308 V anziché di
che si otterrebbe con una tensione continua di 220V.
220V. Nello schema generale del tester, riportato in fi-
Il valore di 308 V della tensione alternata è de- gura 1, il diodo rettificatore, di cui ora si è
nominato valore di picco o valore massimo, quel- parlato, è indicato con Dl, mentre la capacità
lo di 220 V prende il nome di valore efficace che mantiene il valore della tensione al giusto
della tensione alternata, che è poi quello a cui livello, è rappresentata dal condensatore C2.
nella pratica quasi sempre ci si riferisce.
Per convenzione i tester debbono leggere questo
valore. ACCESSORI DEL VOLTMETRO

Per una maggiore estensione delle possibilità di


RETTIFICAZIONE misura del voltmetro, conviene corredare il te-
ster con alcuni semplici accessori. Per esempio.
Lo schema elettrico del tester semplificato e quando si effettuano misure di tensioni continue
commutato nella misura di tensioni alternate è sui circuiti elettronici, il puntale negativo dello
quello riportato in figura 7. strumento, che è sempre quello nero, deve esse-
Come si può vedere, in serie alla resistenza di re collegato a massa cioè. nella maggioranza dei

472
casi, con la linea di alimentazione negativa, che
corrisponde al morsetto negativo della pila. Eb-
bene, per facilitare le operazioni di rilievo delle
tensioni continue, che si eseguono spostando nei
vari punti di lettura il puntale positivo del te-
ster, che è quello rosso, conviene applicare sul
IL PACCO
puntale negativo una pinzetta a bocca di cocco-
drillo, da fissare una volta per tutte in un punto
della linea di massa, così come indicato in figu-
DELL'HOBBYSTA
ra 8. Per tutti coloro che si
Se poi per motivi professionali o dilettantistici
ell'inesauribile font
diviene necessario misurare tensioni continue tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro-
mescolate con tensioni alternate, allora conviene biamo preparato
applicare, in serie con i] puntale positivo (rosso), sante raccolta di pubblica-
un condensatore da 500.000 pF con valore di
tensione appropriato, come indicato nello sche-
ma di figura 9, nel quale si ripete il concetto in- Le nove copie de11a rivista sono state
terpretato dallo schema di figura 5, relativo al- scelte fra quelle, ancora disponibili,
l'amplificazione di un segnale di bassa frequenza. ma in rapido esaurimento, in cui sono
Il voltmetro conglobato nel tester può servire apparsi gli argomenti di maggior suc-
pure per la misura di tensioni a radiofrequenza. cesso della nostra produzione edito-
E per raggiungere tale scopo, si deve costruire riale.
la sonda di alta frequenza di cui in figura 1 0 ri-
portiamo il circuito teorico. Il condensatore C 1 ELETTRONICA ELETTRONICA ELETTRONICA
impedisce l'ingresso nella sonda di tensioni con-
r
- -
z;FRiTi z-fifCi'razza;PBurta
·-· ·---- -- -- ~----·- --
tinue diverse ed eventualmente presenti nei pun- CB::: ,~ CB5"",.., CB:-
ti circuitali sottoposti a misura, mentre lascia ' 1ge @ ----
via libera al passaggio delle correnti a radio- i go él -
frequenza. Il diodo al germanio DG rivela le lELET'l'ROIICA
re:, ~ 'ra
ILE'l'Tllomc.&
tensioni RF, la resistenza R I funge da elemento r- .. PRATI z;Pur#A
PscHpeucHe

o""tgr= .ai

di carico, mentre il condensatore C2 convoglia


a massa eventuali residui di segnali alternati non
ancora trasformati in segnali a tensione conti-
=-@ i !@
nua. ooso@ wo - ._

COSTRUZIONE DELLA SONDA


;#E
=-='5
1--·---.
""-· ·'--w
··, ca
I
1'6A
, ...
~-·
RIVELATORE DI GAS ' UNA RAMPA LUMINOSA TRAOESE
PER TTTT
Tenuto conto della semplicità costruttiva della
sonda, che consente il prelievo delle tensioni ad
alta frequenza, abbiamo ritenuto inutile presen-
tare, oltre che lo schema teorico di figura 1 O.
7.500
quello pratico. Non è assolutamente necessario.
infatti, ricorrere al circuito stampato, data la Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
estrema facilità del cablaggio e l'esiguo numero ciale della nostra Editrice, a tutti i
di componenti che concorrono alla sua compo- nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
sizione. teresse del dilettante, che fa rispar-
L'elemento di maggior importanza, per la rea- miare denaro e conduce alla realizza-
lizzazione pratica della sonda, è costituito dalla zione di apparecchiature elettroniche
buona schermatura della sonda stessa, che do- di notevole originalità ed uso corrente.
vrà essere racchiusa in un piccolo contenitore
metallico, con funzioni di schermo elettroma-
gnetico e conduttore della linea di massa. T va- Richiedeteci subito IL PACCO DELL'HOBBY-
lori dei componenti elettronici, inseriti nel cir- STA Inviandoci l'Importo anticipato di L. 7.500
cuito della sonda, non sono critici e piccole va- a mezzo vaglia, assegno o cc.p. N. 916205
riazioni rispetto a quelli citati nell'elenco a piè e Indirizzando a: ELETTRONICA PRATICA -
20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
di figura 1 O sono da considerare tollerabilissimi.

473
Imparate

a conoscere

la struttura

di questi

importanti

componenti.

ELETTROLITICI
IN PROVA
Vi è mai capitato di rimettere in funzione, dopo pedire che l'elettrolita, contenuto nel condensa-
anni di inattività, un vecchio ricevitore radio o tore, si deteriori.
un amplificatore di potenza? Certamente sì! E Purtroppo, negli apparati rimasti inutilizzati per
quasi sicuramente avrete potuto constatare che parecchi anni, questa condizione non viene ri-
le voci e i suoni erano accompagnati da una spettata e uno o più condensatori possono pre-
certa dose di ronzio. sentare il caratteristico fenomeno della perdita.
Il più delle volte, quando le apparecchiature E un condensatore elettrolitico difettoso, in un
elettroniche denunciano questo difetto, si è in- apparato elettronico, può causare diversi incon-
dotti, troppo frettolosamente, ad attribuirlo al- venienti, a seconda della sua localizzazione.
l'invecchiamento dei transistor o ad una insuffi- Normalmente i condensatori elettrolitici più espo-
ciente schermatura. Mentre la causa prima del- sti ai rischi di danneggiamento sono quelli di
l'insorgenza di un ronzio considerevole è provo- filtraggio della tensione di rete-luce e ciò spiega
cata dal deterioramento dei condensatori elettro- il ronzìo dovuto ad insufficiente livellamento
litici che, più di ogni altro componente, sentono della tensione raddrizzata. Ma un condensatore
il peso degli anni e la mancanza di attività. elettrolitico inefficiente può produrre guai an-
Come è noto, infatti, il miglior farmaco per man- cora più seri, come ad esempio il mancato fun-
tenere in perfetto stato di salute i condensatori zionamento di un ricevitore radio o la riprodu-
elettrolitici, è quello di tenerli costantemente, zione sonora completamente distorta in un am-
o almeno saltuariamente, sotto tensione. per im- plificatore ad alta fedeltà. Nel primo caso l'in-

474
Confrontate i valori capacitivi reali con quelli nominali.
Evitate l'invecchiamento e rigenerate i vostri elettrolitici.

conveniente va ricercato nei condensatori elet- CARICA DI UN CONDENSATORE


trolitici collegati sugli emittori dei transistor, nel
secondo caso l'inconveniente è localizzato fra i Prima di entrare nel vivo dell'argomento, rite-
condensatori elettrolitici degli stadi amplificatori niamo utile una breve esposizione teorica sul
finali di potenza. condensatore elettrolitico e, più in generale, sul
Ogni principiante deve quindi essere in grado di condensatore che, assieme alla resistenza e all'in-
conoscere, attraverso un semplice circuito di pro- duttanza, costituisce uno dei componenti basi-
va e controllo, lo stato elettrico dei condensatori lari di tutta la moderna elettronica. Ebbene, il
elettrolitici, dato che difficilmente si riesce ad in- parametro che caratterizza ogni condensatore è
dividuare con esattezza e con il solo ragionamen- la sua
capacità, ossia la facoltà di immagazzinare
to un condensatore difettoso. cariche elettriche.

Chi non possiede uno strumento particolarmente adatto, può


ugualmente, attraverso un semplice circuito analizzatore, ve-
rificare la caratteristica principale dei condensatori elettrolitici
rimasti Inattivi anche per molti anni: la loro capacità, che può
rivelarsi tuttora integra, o richiedere un intervento di ringiova-
nimento.

475
«, I}
FIg. 1- Il condensatore elettrico, nella sua esprea-
elettrodo 1 slone più elementare, si compone di due pia-
stre metalliche affacciate fra di loro; su ognuna del-
le due piastre è collegato elettricamente un filo con-
dielettrico duttore, che prende Il nome di elettrodo; fra le due
, _solante )
plaatre è Interposto l'elemento Isolante, che prende
ll nome dl « dielettrico »; questo ultimo può essere
elettrodo 2 un elemento gassoso, llquldo o solido (aria, olio,
mica, ceramica, carta ecc.).

elettrodo
n•I
Flg. 2- Nella sua espressione più semplice, Il con-
densatore a carta di tipo clllndrlco, è composto da
due strisce di allumlnlo con Interposto elemento 110-
lante. Il tutto viene avvolto a guisa di clllndretto e
reoforo le due strisce rappresentano gll elettrodi del con-
densatore.

ELETTROLITA

m7

e
Flg. 3- Il condensatore elettrolltlco può essere pa-
ragonato ad un componente piatto, composto da
NASTRI DI due fogll dl allumlnlo, fra I quall è Interposto l'elet-
trollta, ossla una sostanza chimica conduttrice che
ALLUMINIO può essere, ad esempio, l'acido solforico.

476
La capacità di un condensatore è una grandezza
elettrica che ha la sua unità di misura, ma che
per essere chiaramente interpretata si deve prima
analizzare la composizione fisica del condensa-
tore.
Il condensatore, nella sua forma più semplice è
costituito da due lamine metalliche, chiamate
« armature », affacciate a breve distanza tra di
loro e separate da un isolante, che prende il
nome di « dielettrico » (figura 1).
Così sono concepiti tutti i condensatori, anche
se varia la loro grandezza, la loro forma, e se
diverso·è il loro impiego.
Generalmente l'elemento isolante, interposto tra
le armature di un condensatore, cioè il « dielet-
trico », è l'aria, la mica, la ceramica, la carta
paraffinata, l'olio. Questi condensatori prendono
rispettivamente il nome di condensatori ad aria,
a mica, a ceramica, a carta paraffi.nata (figura 2),
ad olio. producono un campo elettrico fra le superfici af-
Il nome di condensatore deriva dal fatto che sulle facciate delle armature stesse. Si può dire quindi
superfici contrapposte delle armature si trovano che il condensatore rappresenti un serbatoio di
condensate le cariche elettriche libere. le quali cariche elettriche e, in pratica, di energia elet-
trica. Tale definizione non deve tuttavia creare
confusione fra il condensatore, le pile e gli ac-
cumulatori elettrici, perché le pile e gli accumu-
latori elettrici, rappresentano altrettanti serbatoi
di energia elettrica, ma, a differenza dei conden-
satori, sono dei veri è propri generatori di elet-
tricità. Il condensatore invece non genera elet-

a
@

2.
.,
o
(
6OMMA

CONTENITORE
tricità e quella in esso contenuta proviene sem-
pre da un generatore, che può essere appunto
una pila o un accumulatore.
In generale, ogni corpo conduttore può essere
sempre considerato come l'armatura di un con-
densatore, di cui l'altra armatura è rappresen-
tata dal suolo, o dalle pareti di una stanza o, più
I Il I comunemente, da tutti gli altri corpi conduttori
circostanti, appoggiati o collegati a terra. La
quantità di cariche elettriche, rispettivamente
1
l
Ii ARMATURE
A NASTRI
positive e negative, che si trovano separate tra
di loro sull'una o sull'altra armatura, rappresen-
ta l « carica elettrica del condensatore »: essa

·. ARROTOLATI viene isurata in « coulomb » ed è chiaro che la

!'
ll . carica e Irica positiva di un'armatura è sempre
uguale, in alore, alla carica elettrica negativa
' dell'altra.

CAPACITA' DI UN CONDENSATORE
FIg. 4 - Realtà costruttiva di un condensatore elettro-
lltlco, nel quale le armature sono rappresentate da La carica elettrica che un dato condensatore vie-
due nastri di alluminio .arrotolali. Il tappo di gomma
Impedisce all'elettrolita di uscire dal contenitore me- ne ad assumere dipende unicamente dalla ten-
talllco del condensatore che-, quasi sempre, costitui- sione esistente fra le armature. Però, due o più
sce l'elettrodo negativo del componente polarizzato. condensatori diversi, quando vengono caricati
tutti fino a raggiungere la medesima tensione,
assumono, in generale, sulle rispettive armature,
delle quantità di elettricità differenti.

477
Si esprime brevemente questo fatto dicendo che Ed ecco un'altra notizia molto importante per i
i vari condensatori che, per una data tensione, principianti di elettronica.
assumono sulle arma-ture una carica elettrica La capacità del condensatore dipende dalla su-
maggiore, mentre hanno una capacità minore perficie affacciata delle armature, dalla distan-
quei condensatori che assumono una carica elet- za che separa le armature stesse e dal tipo di
trica minore. dielettrico interposto.
D'altra parte, per uno stesso condensatore, la Facciamo un esempio pratico. Tutti i nostri let-
quantità di elettricità, o carica elettrica, che si tori conoscono il condensatore variabile e sanno
trova addensata sulle arm ature, è proporzionale che questo è composto da uno « statore » e da
in ogni caso alla tensione esistente fra un'arma- un « rotore ». Lo statore è costituito da un insie-
tura e l'altra. Ossia, comunque si vari lo stato me di lamine, affacciate tra di loro e costante-
di carica di un dato condensatore, la carica elet- mente fisse. Il rotore è composto da un insieme
trica dislocata sulle armature, e la corrisponden- di lamine, affacciate tra di loro, mobili, perché
te tensione fra un'armatura e l'altra, aumentano esse sono tutte pilotate da un perno; la rotazione
o diminuiscono in proporzione. Ne s ue che di questo perno permette alle lamine mobili di
il rapporto tra la carica elettrica « Q» e la en- affacciarsi più o meno in corrispondenza delle
sione « V » rimane sempre costante, e costituis e lamine fisse. Ne consegue che il condensatore
una grandezza fisica caratteristica, che ha un va- variabile assume il suo massimo valore capaci-
lore determinato per ogni singolo condensatore; tivo quando le lamine mobili sono completamen-
questo rapporto viene assunto a definire precisa- te affacciate alle lamine fisse; esso assume il suo
mente la « capacità C » del condensatore ponen- minimo valore capacitivo quando, ruotando il
do senz'altro: perno del rotore, si estraggono completamente
le lamine mobili dal componente, facendo in
modo che le superfici affacciate tra di loro ri-
Q sultino al valore minimo possibile.
- V
MISURE DI CAPACITA'
Nella quale « C» è la «capacità » del conden-
satore, « Q» è la «carica » elettrica in coulomb L'unità di misura delle capacità elettriche è il
e «V»è la «tensione » in volt. « farad » (abbrev. F). Tale unità di misura è pe-
In tal caso si viene a definire la capacità di ogni rò molto grande, per cui vengono sempre impie-
condensatore mediante la carica elettrica che es- gati i suoi sottomultipli. Essi sono:
so assume, rapportata all'unità di tensione. Cioè
la capacità viene definita mediante la quantità il microfarad (µF) = un milionesimo di farad
di elettricità che viene a trovarsi contrapposta il picofarad (pF) == un milionesimo di milione-
sulle armature, positiva sull'una e negativa nel- simo di farad.
1 'altra, quando esiste tra di esse la tensione di
un volt. Il picofarad si usa generalmente per valori fino
Poiché il « coulomb » rappresenta l'unità di mi- a 100.000 pF. Per capacità più grandi si usa il
sura della quantità di elettricità o di carica elet- microfarad.
trica corrispondente ad 1 ampere al secondo, si
può dire che la capacità di un condensatore espri-
me in generale quel numero costante di coulomb COSTANTE DIELETTRICA
che devono essere di volta in volta dislocati sul-
le armature affinché la tensione tra l'una e l'altra
si elevi ogni volta e progressivamente di I volt. La dipendenza del valore capacitivo di un con-
densatore dalle sue caratteristiche fisiche può es-
La capacità dei condensatori viene misurata con-
sere espressa attraverso la nota formula:
seguentemente in coulomb per volt (coulomb/
volt). In memoria del fisico inglese « Farady »,
l'unità di capacità così definita viene designata s
col nome internazionale di « farad », ponendo C= K
precisamente: d

1 coulomb nella quale « C» indica il valore capacitivo del


1 farad = ----- condensatore, «$» la superficie degli elettrodi,
1 volt «d» la distanza fra gli elettrodi e «K» la co-

478
stante dielettrica caratteristica del materiale con
cui è composto il materiale isolante interposto
fra le armature del condensatore.
Ed ora, in base a quanto è deducibile dalla for-
mula citata, si può dire che, per costruire con-
densatori di elevata capacità, è possibile interve-
nire su tre distinti elementi:

1° • Si possono utilizzare materiali ad elevata


costante dielettrica, per esempio a mica.
2° - Si può diminuire la distanza tra le armature.
3° - Si può aumentare la superficie affacciata
delle armature.

Il primo elemento incontra dei vincoli dovuti al-


la disponibilità di materiali ad elevata costante
dielettrica. Il secondo denuncia dei limiti fisici
attribuibili allo spessore dell'isolante tra le ar-
mature. Inoltre, diminuendo la distanza tra le
armature, diminuisce pure la cosiddetta tensio- Attualmente esistono molti tipi di condensatori
ne di lavoro del condensatore, ossia la tensione elettrolitici, ma tutti sono componenti polariz-
massima che il componente è in grado di sop- zati, cioè muniti di un terminale positivo e di
portare. li terzo elemento presenta il vincolo uno negativo. Invertendo l'ordine di applicazio-
delle dimensioni del condensatore. ne delle due tensioni sui reofori, si corre il ri-
schio di distruggere in breve tempo il compo-
nente. In figura 5 sono riportati i simboli elet-
GLI ELETTROLITICI trici più comuni di un condensatore elettrolitico
semplice e di uno doppio; sotto sono stati dise-
Dopo tutte queste premesse di carattere teorico, gnati i corrispondenti elementi così come essi
vediamo subito in che modo è stato risolto, per si presentano nella realtà.
mezzo della produzione dei condensatori elettro-
litici, il problema del raggiungimento di una ele-
vata capacità in un piccolo spazio. CONDENSATORI AL TANTALIO
Facendo riferimento al disegno riportato in figu-
ra 3, possiamo assimilare il condensatore elet- Una variante ai condensatori elettrolitici è rap-
trolitico ad un condensatore piatto, composto da presentata dai condensatori al tantalio. Nei qua-
due fogli di alluminio, fra i quali è interposto li uno dei due elettrodi è costituito da un ma-
un foglio di carta impregnato di una sostanza teriale spugnoso con superficie di contatto appa-
chimica che prende il nome di « elettrolita con- rentemente piccola, ma in realtà molto elevata.
duttore » e che può essere, ad esempio, l'acido
solforico.
Una delle due facce interne di uno dei fogli di
alluminio è ossidata, assolvendo due compiti im-
portanti in questo tipo di condensatore: ~

1°- Funge da dielettrico isolante con uno spes-


sore molto ridotto.
2° - Aumenta la superficie di contatto tra lastra
di alluminio ed elettrolita, dato che l'ossi-
dazione conferisce rugosità alla lastra stessa.

Si può ora affermare che il vero elettrodo del


condensatore è l'elettrolita e non il foglio di al-
luminio non ossidato.
Nella realtà costruttiva degli elettrolitici i due
fogli di alluminio, fra i quali è interposto l'elet-
trolita, sono avvolti ed inseriti in un cilindretto
contenitore (figura 4).

479
elettro litico elettro litico doppio

I L
T T Fig. 5 - II condensatore elettro-
litico è un componente di pri-
maria importanza nel circuiti e-
lettronici. I simboli elettrici, con
I quali esso viene citato nei vari
progetti teorici, sono quelli di·

-i
segnati più In alto. Essi si rife-
riscono al componente singolo
e a quello doppio. Sotto sono
disegnati I corrispondenti con-
densatori reali nel tipo a cilin-
dretto.
terminale negativo

li materiale poroso (figura 6), che fa capo ad mente, cioè non consente più il passaggio di cor-
uno dei due elettrodi, è immerso nell'elettrolita rente dal momento in cui il condensatore si è
e racchiuso in un contenitore di alluminio a for- completamente caricato. Lo strumento indica il
ma di goccia e ricoperto con resina colorata. passaggio di corrente iniziale per poi azzerarsi.
L'armatura non ossidata del condensatore al tan- Lo schema di figura 7-2 interpreta il secondo ca-
talio è soltanto un contatto elettrico per l'elettro- so, quello in cui il condensatore elettrolitico vie-
lita il quale, essendo un conduttore. si inserisce ne collegato in modo inverso: l'amperometro se-
in tutti i pori del nucleo. gnala il passaggio di corrente come se si trattasse
di un diodo polarizzato direttamente. Ma ciò
non deve mai accadere nella pratica di ogni gior-
ANALOGIE CON I DIODI no, perché il condensatore elettrolitico verrebbe
in breve tempo portato alla distruzione. Ciascun
Abbiamo detto e ripetuto più volte, nel corso lettore può rendersi conto di quanto finora affer-
dell'articolo, che i condensatori elettrolitici sono mato realizzando praticamente i due circuiti di
componenti polarizzati e ciò significa che ad essi figura 7 e servendosi di un tester. La resistenza
occorre applicare soltanto correnti continue con da 100 ohm serve a limitare il flusso di corrente.
polarità corrette. Perché, in pratica, questi con- In ogni caso si dovrà tener conto che un con-
densatori si comportano come se fossero dei dio- densatore elettrolitico, collegato come nello sche-
di. Infatti, se polarizzati esattamente, una volta ma di figura 7-2, può surriscaldarsi al punto di
trascorso il periodo di tempo necessario per ca- esplodere.
ricare completamente il condensatore o, come si Nell'eseguire le prove pratiche di figura 7, si do-
suol dire più tecnicamente, una volta esaurito il vrà inizialmente commutare il tester nella por-
transitore di carica, gli elettrolitici non condu- tata di 100 mA fondo-scala; appena si alimenta
cono più corrente, mentre, se inseriti in un cir- il circuito si noterà un guizzo dell'indice dello
cuito in senso errato, ossia in senso opposto, essi strumento verso i valori alti di corrente, poi co-
conducono corrente, proprio come se si trattasse mincerà a scendere lentamente verso lo zero. A
di un diodo polarizzato direttamente. questo punto si commuterà lo strumento nella
Le analogie con i diodi vengono interpretate nei portata di 50 A fondo-scala e ci si accorgerà
due schemi di figura 7. Con lo schema di figura che il condensatore elettrolitico lascerà passare
7-1 si vuol dimostrare che, se il condensatore è ancora un po' di corrente. Comunque, se il con-
collegato nel circuito in senso corretto, esso si densatore si trova in uno stato di perfetto fun-
comporta come un diodo polarizzato inversa- zionamento. dopo cinque minuti potrà circolare

480
CONDENS. TANTALIO

OSSIDO

CONTE NIT.
METALLICO
Flg. 6 - II condensatore al tan-
tallo costltulsce una variante del
condensatore elettrolltlco, per-
ché anch'esso è di tipo polarlz-
zato e ad alto valore capacitivo.
NUCLEO
POROSO e

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IMPIEGO RAZIONALE I CIRCUITI INTEGRATI I SEMICONDUTTORI NEI
DEI TRANSISTORI Tecnologia e applicazioni CIRCUITI ELETTRONICI
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Il volume tratta tutto quanto essere succintamente cosi In-
Tutta la pratica del semicon- riguarda questa basilare realiz- dicati: fisica del semiconduttori
duttori è trattata In questo li- zazione: dal principi di funzio- - teoria ed applicazione del
bro con molta chiarezza e sem- namento alle tecniche di produ- transistor - SCR TRIAC DIAC
plicità, dagli amplificatori al cir- zione, alle applicazioni e ai me- UJT FET e MOS - norme di cal-
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481
/00.IJ. /00.Il.

rk
@
# .h .i
l6VCC Flg. 7 - Schemi analoglcl
di paragone fra Il com-

°
portamento del condensa-
tore elettrollUco e Il dio-
do a semiconduttore, sia
nel caso di polarizzazione
diretta, sia In quello del-
la polarlzzazlone Indiretta.
..--
@ 0

una corrente di 2 + 3 µA per ogni 100 F di Quando un condensatore elettrolitico esplode


valore capacitivo. (caso molto raro), normalmente salta via il tappo
Tenendo sotto tensione per qualche giorno i di gomma e l'elettrolita bollente viene proiettato
condensatori elettrolitici in stato di funziona- a Il 'intorno.
mento non perfetto, questi si possono rigenerare
e ritornare come nuovi.
Ad un condensatore elettrolitico rimasto inuti- CIRCUITO DI CONTROLLO
lizzato per alcuni anni non si deve mai appli-
care la massima tensione consentita, ma occorre La verifica della capacità di un condensatore
cominciare a farlo lavorare con una tensione ri- elettrolitico, dopo molti anni di servizio, è un'o-
dotta del 50%. perazione spesso necessaria. E se non si possiede

CARICA SCARICA
o
100
SI

G
ALIM. CC
e CONO,
IN ESAME
+ ~
V [__ 20·000 Il x V
TESTER

Flg. 8 - Semplice circuito di


prova della capacità del con-
densatorl elettrolltlcl.

482
uno strumento appositamente concepito per que- esprimendo R in ohm (valore della resistenza
sto scopo, si può procedere alla determ inazione interna del tester sulla portata utilizzata).
indiretta della capacità attraverso la misura del Facciamo un esempio pratico e supponiamo di
tempo di scarica su una resistenza di valore no- determinare la capacità reale di un condensatore
to. A tale scopo serve il circuito di misura di elettrolitico di capacità presunta di 100 F a
figura 8, che è costituito essenzialmente da un 35 VI. Ebbene, con il circuito riportato in figura
alimentatore a tensione continua, preferibilmente 8 si alimenti il condensatore in esame tramite
uguale o simile a quella di lavoro del condens a- un alimentatore a 30 Vcc. Il tester da 20.000
tore elettrolitico sotto esame, da una resistenza ohm/volt verrà commutato sulla portata di 50
di limitazione della corrente di carica, da un V cc e ciò corrisponderà ad un valore della re-
deviatore (carica-scarica) e da un comune tester sistenza interna di 20.000 X 50 = 1 megaohm.
da 20.000 ohm/volt. La tensione di «stop» del cronometro varrà:
La legge che regola la scarica di un condensatore
di capacità C su una resistenza R (nel nostro 30 V
caso quella del tester) è contenuta nella form ula: 11 V circa
2,718

Cronometro alla mano, si faranno ora partire


V - Vo e Rc
contemporaneamente la scarica del condensatore
(tramite S1) e il cronometro, controllando co-
stantemente l'indicazione del tester. E quando
in cui Vo rappresenta il valore iniziale della ten-
questo segnalerà il valore di 11 V, si arresterà
sione, t il tempo trascorso dall'inizio della sca-
il tempo.
rica, R la resistenza del tester, C la capacità del
Supponiamo di aver effettuato una misura di 90
condensatore ed e = 2,718 circa. Ma in pratica
secondi. Ciò condurrà ad un valore calcolato di
basta effettuare la misura che determina t/RC =
Cdi
= 1, ossia rilevare quando lo strumento indica
un rapporto tra la tensione iniziale Vo e la ten- 90 secondi
sione misurata V pari a 2,718 circa e ricavare = 90F
quindi il valore della capacità in Farad attra- 1 megaohm
verso la più semplice relazione:
contro i 100 F nominali del condensatore.
t E con questo esempio riteniamo di aver messo
C ---- il lettore nelle condizioni di poter ora control-
R lare facilmente e assai rapidamente il valore no-
minale capacitivo dei condensatori elettrolitici.

ALIMENTATORE STABILIZZATO In scatola


di montaggio

Caratteristiche
Tensione regolabile 5± 13 V
Corr. max. ass. 0,7A
Corr. picco 1A
Rlpple 1mV con 0,1A d'usc.
5mV con 0,6A d'usc.
Stabilizz. a 5V d'usc. 100mV

Protezione totale da cortocircuiti, sovraccarichi e so-


vrariscaldamenti.
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483
Proteggete

gli apparati

elettronici di bordo

con un circuito

alimentatore

stabilizzato.

PROTEZIONE
ELETTRAUTO
A bordo delle autovetture vengono installate, as- o di televisore a colori. Perché la tensione gene-
sai spesso, delle apparecchiature elettroniche di rata non è costante e neppure priva di segnali-
un certo valore, che richiedono un accurato trat- disturbo.
tamento d'uso. Ovviamente, per esse, la tensio-
ne di alimentazione non può essere altro che TENSIONE NOMINALE
quella erogata dalla batteria, che alimenta pure
l'intero circuito elettrico dell'auto. Ma l'alimen- Il valore della tensione nominale fornita da una
tatore dell'autovettura, ossia la batteria quando batteria d'auto è di 13,2 V nelle condizioni di
il motore è spento, l'alternatore o la dinamo buona carica. E ciò potrebbe far considerare inu-
quando il motore è avviato, non sempre si rive- tile ogni preoccupazione sulla corretta alimenta-
la adatto per un particolare tipo di autoradio, di zione delle apparecchiature elettroniche, anche
amplificatore di bassa frequenza, di trasmettitore perché col passare del tempo, la scarica della

a
I
Non si può installare sull'autovettura un televisore a colori di
classe, o un amplificatore ad alta fedeltà, se non si provvede
ad eliminare ogni disturbo locale a radiofrequenza e, soprat-
tutto, a derivare dall'alimentatore generale una tensione per-
fettamente costante.

484
batteria tende a far abbassare la tensione e non DISTURBI ANOMALI
certo ad elevarla.
Quindi non dovrebbe sussistere alcun timore per Ma il pericolo delle sovratensioni non è il solo
l'integrità, ad esempio, di un piccolo televisore nemico dei circuiti elettronici un po' delicati, in-
a colori, dotato di una sofisticata tecnologia, con stallati a bordo delle automobili. Perché l'im-
una infinità di circuiti integrati. Purtroppo, una pianto elettrico risente di tutta una .erie di di-
volta assolta la sua funzione primaria dell'avvia- sturbi provocati principalmente dalla bobina di
mento del motore a scoppio, la batteria cessa accensione, dal generatore di tensione e dai vari
di rimanere l'alimentatore dell'autovettura, per- organi elettromeccanici montati sull'auto, quali i
ché subentrano la dinamo o l'alternatore a sta- motorini elettrici, i relé e gli interruttori.
bilire il vero valore della tensione di alimenta- Tutti questi dispositivi introducono dei disturbi
zione dell'impianto elettrico e delle eventuali ap- rapidi, che si sommano alla tensione del gene-
parecchiature elettroniche ausiliarie. E questa ratore, provocando un valore anomalo di ten-
tensione, in particolari condizioni, può raggiun- sione che va al di là di quello di esercizio e
gere e superare i 15 . ;.- 16 V. che può presentare dei picchi di oltre 20 V. E

TENSIONE

Flg. 1 - La tensione erogata


dalla batterla dell'auto varia
notevolmente nelle due con-
I 7
dizioni: con motore spento e
V€L_QC_[A
16 coll'aumento progressivo del-
la velocità di moto del vel-
MOTORE
15 colo. Al momento della mes-
FERMO
sa In moto del motore a
14 + scoppio, la tensione subisce
IJ Il suo massimo abbassamen-
to, al quale succede una se-
12 rie di osclllazlonl Impulsive-,
che possono essere danno-
Il
se per molte apparecchiatu-
1O TEMPO re elettroniche sofisticate.

485
1 O FUS.l RI
e· •

TR1

l
BATT.
DI
..l e
USCITA
Auro
?
1C/

T
02
T 12V
@

OZI

MASSA AUTO

FIg. 2 - Circuito teorico dell'alimentatore stablllzzatore della tensione prove-


niente da una batterla d'auto a 12 V. La stablllzzazlone è raggiunta tramite 11

,
transistor di potenza TR1, II diodo zener DZ1 e I due diodi al slllclo D1-02. 11
fuslblle, che deve essere dl tipo volante, protegge Il circuito elettrico dell'auto
da eventuali e perlcoloal cortocircuiti.

_
Condensatori Varie
C1 = 500F- 24 VI (elettrolltlco) TR1 = 2N3055
C2 = 500.000 pF (ceramico) s1 = lnterrutt.
D1 = 1N4004
Resistenza D2 = 1N4004
R1 = 10ohm- 1 W DZ1 = diodo zener (12V- 10W)
FUS. = fusibile (5 A)

in tali condizioni non è raro ohe apparati elet- alimentazione privilegiata, esente da pericolose
tronici, destinati ad un impiego con alimentatori sovratensioni.
a 12 V possano, a lungo andare, rimanere dan-
neggiati anche seriamente, con un conseguente
danno economico per l'utente. IL PROGETTO
Per evitare queste spiacevoli sorprese occorre
dunque far uso di un semplice dispositivo di L'idea, sorta nella mente dei nostri tecnici, è
protezione, poco costoso, in grado di fornire una apparsa alquanto semplice. Essi hanno pensato,

486
--------
#
- CAVO

Flg. 3 - Plano costruttivo del dispositivo descritto e presentato nel testo. L'u-
sclta, rappresentata da due morsettl serraflll, può essere moltlpllcata per due
o per tre volte a seconda del carichi che si dovranno collegare con l'alimentatore
stablllzzato. Il contenitore metallico funge contemporaneamente da schermo elet-
tromagnetico, conduttore della linea di alimentazlone negatlva e da radiatore
dell'energla termica emessa dal translstor dl potenza.

infatti, di inserire, in serie al circuito di alimen- Il diagramma di figura 1 dimostra assai chiara-
tazione dell'apparato che si vuol proteggere, uno mente che non c'è assolutamente da fidarsi a
stabilizzatore di tensione, che potesse garantire collegare, sul circuito di ali ntazione di bordo,
l'erogazione di una tensione costante, anche un dispositivo elettronico che ri da una ten-
quando la tensione della batteria, per effetto del- sione di alimentazione perfettamente continua e
la carica o degli altri fattori collaterali prima sempre dello stesso valore.
citati, dovesse raggiungere i pericolosi picchi di Ma la stabilizzazione richiesta non è d'altra par-
valore superiore ai 16 V. te molto spinta, per cui un semplice stabilizza-
L'andamento della tensione reale, presente in tore a transistor e diodo zener può utilmente
un'autovettura, può essere quello diagrammato assolvere il compito prefissato.
in figura 1. Finché il motore è spento, la tensione
erogata dalla batteria è perfettamente continua
e costante {tratto orizzontale della curva). Quan-
do si provvede ad avviare il motore a scoppio, ESAME DEL CIRCUITO
dapprima si verifica un abbassamento repentino
e sensibile della tensione, poi è tutto un susse- Analizziamo ora il circuito teorico del disposi-
guirsi di rapide variazioni. Successivamente, do- tivo riportato in figura 2.
po che il motore si è avviato, la tensione tende Come si può notare, si tratta dello schema clas-
a salire progressivamente coll'aumentare della sico di uno stabilizzatore transistorizzato con
velocità di moto dell'autovettura. tensione d'uscita a 12 Vcc.

487
La tensione di riferimento è ottenuta mediante
il diodo zener DZl da 12V-10 W, collegato in
serie con altri due diodi al silicio, polarizzati VITI DI NYLON
direttamente, che inseriscono i valori di 1,2 V +
1,4 V, per un valore totale di tensione di 13,2 V
: 13,4 V misurati tra massa e base del transi-
l cereo !
stor TR1.
Con questo accorgimento la tensione d'uscita ri-
mane stabilizzata attorno ai 12,6 V circa, dato
che la tensione rilevata sull'emittore del transi-
stor TR1, entro ampie variazioni della corrente
di carica, rimane stabilizzata a 0,6 V--;- 0,7 V al
di sotto dì quella di base. Il circuito di figura 1
è completato dalla presenza del fusibile di pro-
tezione FUS. 1 e dall'interruttore S 1 collegato
in serie con la linea di alimentazione positiva del Pi=T MICA
circuito elettrico tovettura. .-llEe'
±3E>i
z

Il condensatore elettroliti C1 provvede a filtra-


re in misura rilevante i disturbi presenti all'in-
gresso. Il condensatore C2 invece convoglia ver- 4 e:,
so massa eventuali disturbi a radiofrequenza 6
captati dai cavi di alimentazione. CONTENITORE
METALLICO

MONTAGGIO DELLO STABILIZZATORE =


1
I

,or_
@
»
Il dispositivo descritto in quest'articolo deve sop- COLLETTORE
portare le sollecitazioni meccaniche dell'autovet-
tura a bordo della quale verrà installato. Ma
deve sopportare anche correnti di una certa in- Fig. 4 - Vista In « esploso » del slstema di appllca-
zlone, sulla faccia esterna superiore del contenitore
tensità, fino a 3 A. Esso impone pertanto l'uso metallico dell'alimentatore stabilizzato, del transistor
di un transistor di potenza e di un diodo zener di potenza TR1. Si noti la presenza del foglletto di
che debbono risultare adeguatamente raffreddati. mica interposto fra il componente e la superficie me-
Ciascun lettore potrà scegliere la soluzione rea- tallica del contenitore. Lo stesso componente deve
essere protetto, dall'esterno, tramite un cappello di
lizzativa che riterrà più conveniente. Da parte plastica.
nostra abbiamo presentato, in figura 3, un piano
costruttivo dell'alimentatore stabilizzato ottenuto
su contenitore metallico, che assume funzioni di
schermo elettrostatico, elettromagnetico e con-
duttore della linea di massa, che in questo caso vato di uscite, dovranno provvedere al collega-
coincide con la linea della tensione negativa del- mento, in parallelo ai primi, di altri morsetti
la batteria dell'auto. stringifilo.
Il fusibile, che deve essere da 5 A, è un compo-
nente volante, perfettamente isolato all'esterno
allo scopo di non creare facili cortocircuiti fra TRANSISTOR DI POTENZA
la tensione positiva della batteria e la massa
dell'auto. Abbiamo detto che il transistor di potenza TRl
1 due diodi al silicio D1-D2 sono collegati, in deve risultare opportunamente raffreddato. A ta-
serie fra di loro, fra la base del transistor TR 1 le scopo abbiamo riportato in figura 4 lo schema
e il diodo di potenza zener DZl. di montaggio di questo componente, che risulta
Ai principianti raccomandiamo di inserire secon- elettricamente isolato dalla lamiera del conteni-
do le esatte polarità il condensatore elettrolitico tore metallico dell'alimentatore tramite un fo-
Cl di grande capacità. glietto di mica, mentre rimane rispettato il con-
Nel circuito di uscita sono applicati due mor- tatto termico che favorisce la dispersione del
setti, per il prelievo della tensione stabilizzata calore generato dal transistor stesso durante il
positiva e negativa. Ma è chiaro che coloro i suo funzionamento.
quali vorranno disporre di un numero più ele- Per raggiungere un perfetto isolamento del tran-

488
- - CATODO
Flg. 5 - Abbiamo riprodotto con questo disegno Il
diodo zener da noi conslgllato per Il montaggio del-
l'alimentatore stablllzzato. SI noti la presenza del due
elettrodi, di catodo e di anodo, nella parte superiore
e In quella inferiore del componente.

sistor TR 1, non è sufficiente servirsi soltanto del viene collegato direttamente con il metallo del
foglietto di mica, da interporre fra il componente contenitore, oppure con un qualsiasi elemento
e il contenitore metallico. Occorre anche pro- di massa presente nei dintorni (questo partico-
teggere il transistor con apposito cappuccio pla- lare non è visibile nel piano costruttivo di figu-
stico, per evitare che una eventuale massa me- ra 3).
tallica o l'attrezzo di un meccanico possano in-
volontariamente provocare dei cortocircuiti.
LINA VARIANTE

MONTAGGIO DELLO ZENER Coloro che non riuscissero a reperire in com-


mercio un diodo zener da 12 V-10 W, potranno
In figura 5 è stato riportato il disegno del diodo aggirare l'ostacolo ricorrendo all'uso di un co-
zener da noi consigliato per questo particolare munissimo zener da 13,6 V-1 W, escludendo dal
dispositivo. Si tratta di un componente metallico circuito originale di figura 2 i due diodi al sili-
il cui catodo si trova nella parte superiore, men- cio D1-D2 e sostituendo la resistenza Rl, del
tre l'anodo è situato nella parte inferiore. Nel- valore di 10ohm-1 W, con altra da 100 ohm.
l'applicare questo componente ci si dovrà ricor- Anche il transistor di potenza TRI, prescritto
dare di stringere energicamente il dado di fis- nel tipo 2N3055, dovrà essere sostituito con un
saggio. 11 terminale di catodo dello zener DZ l modello di tipo Darlington, per esempio con un
MJ3001, oppure MJ3000, 2N6055, 2N6056.

COLLEGAMENTI

a
In sede di installazione del dispositivo bordo


dell'autovettura, si dovrà derivare la tensione di
alimentazione direttamente dai morsetti della
batteria, e non in due punti qualsiasi dell 'im-
USCITA 2 pianto dove sia pur presente la tensione di ali-
mentazione. Ciò è necessario se si vogliono evi-

1 tare, il più possibile, i classici disturbi provocati


dai vari apparati elettromeccanici di bordo.
11 fusibile volante dovrà essere sistemato nelle
vicinanze della stessa batteria, onde evitare che
eventuali cortocircuiti possano danneggiare l'ac-
cumulatore o, peggio, provocare incendi.
Flg. 6 - Con questo schema interpretiamo Il concetto L'unica limitazione, imposta dall'uso del dispo-
cli Inserimento di due uscite collegate In parallelo e
necessarie per l'allmentazlone di due carichi diversi sitivo, consiste nel non superare il valore massi-
cli plccola potenza. mo della corrente che si può assorbire. Ma si po-
tranno utilizzare due o più prese d'uscita, in pa-
rallelo, qualora i singoli carichi richiesti siano
di piccola potenza.

489
Basta toccare

con un dito

una piastrina

per avviare

qualsiasi circuito

elettrico.

TOCCO MAGICO
Il dispositivo presentato e descritto in questo COME FUNZIONA
articolo può definirsi un « comando sensore»,
dato che esso esplica le stesse funzioni di quei Il funzionamento del comando sensore si basa
comandi attualmente adottati in molti televisori, sull'amplificazione della debolissima corrente
registratori o ricevitori radio, in sostituzione dei che scorre attraverso il polpastrello di un dito,
più tradizionali tasti, interruttori o manopole e quando questo tocca una piastrina nella quale
che sono rappresentati da alcune piastrine sotti- sono presenti due conduttori metallici, provo-
li, le quali debbono essere toccate, o appena candone il collegamento, poiché il dito della ma-
sfiorate con un dito, per provocare la chiusura no simula una resistenza elettrica di basso va-
o l'apertura di un determinato circuito elettrico lore.
od elettronico. Le variazioni di corrente sono convertite in equi-
Il lettore principiante potrà realizzare questo valenti variazioni di tensione, che controllano
semplice progetto per due scopi precisi. Prima lo stato di un trigger di Schmitt la cui uscita, ul-
di tutto per destinarlo ad una pratica applica- teriormente amplificata, può essere in grado di
zione, che agli occhi dei profani potrà sembrare pilotare un qualsivoglia carico. Che può essere
un gioco di magia, in secondo luogo per l'alto rappresentato da una lampadina, un automati-
contenuto didattico presente nel circuito, che smo, un relé, ecc.
consente di sperimentare a fondo il funziona- Ovviamente questo interruttore magico mantie-
mento del famoso « trigger di Schmitt », a ragio- ne chiuso il circuito di controllo finché il dito
ne considerato uno dei circuiti fondamentali del- rimane pressato sulla piastrina sensitiva; toglien-
la moderna elettronica. do il dito dalla piastrina, il circuito si apre. Per

490
esempio, finché si preme il dito sul sensore, una gura 1 è costituito da uno stadio « emitter follo-
lampadina in veste di carico rimane accesa, to- wer », ossia da uno stadio amplificatore a tran-
gliendo il dito si spegne. Ma ciò non significa sistor con uscita di emittore, al contrario di
che non si possa trasform are l'interruttore magi- quanto avviene solitamente nei comuni stadi am-
co in un interruttore con funzioni analoghe a plificatori, nei quali il segnale amplificato viene
quelle dei comuni interruttori manuali. Cioè è prelevato dal collettore.
sempre possibile far in modo che, dopo aver toc - Lo stadio « emitter follower » è caratterizzato
cato con un dito l'elemento sensibile del dispo - da un guadagno quasi unitario di tensione, ma
sitivo, il circuito pilotato rimanga chiuso anche da una notevole amplificazione di corrente. Esso
quando il dito viene tolto. Basta infatti collegare assolve pertanto la funzione di adattatore di im-
all'uscita dell'apparato un relé del tipo passo- pedenza tra il sensore ad alta impedenza e il
passo, in modo che ogni impulso in arrivo com- trigger di Schmitt ad impedenza medio-bassa.
muti e faccia rimanere il relé in una precisa po- La debole corrente, che attraversa la resistenza
sizione, finché non giunge ad esso un altro im- R1 ed il sensore, scorre attraverso la base del
pulso di comando in grado di provocare un'altra transistor TR 1 e viene da questo amplificata, pro-
commutazione. ducendo sui terminali della resistenza R2 e del
In ogni caso il relé ad uno scambio è necessario trimmer R3 una tensione che controlla il trigger
in tutte quelle applicazioni in cui si vogliono di Schmitt.
pilotare circuiti interessati dalla tensione di rete-
luce a 220 V, perché la tensione disponibile nel
dispositivo, che è poi quella di alimentazione TRIGGER DI SCHMITT
dell'intero circuito, ha il valore di 12 V cc.
Il trigger di Schmitt è un circuito in grado di
discriminare una ben precisa soglia di tensione,
LO SCHEMA TEORICO « scattando » da uno stato di conduzione ad uno
stato di interdizione, e viceversa, non appena la
Il progetto del comando sensore, riportato in fi- soglia viene superata anche di pochissimo. E
gura 1, è stato realizzato con quattro transistor possibile in tal modo, dopo opportuna regola-
bipolari i quali, pur elevando di poco il caratte- zione del trimmer R3, far « scattare » il trigger
re di complessità del circuito, conferiscono al- quando il polpastrello di un dito o un'altra parte
i 'apparato una robustezza eccezionale, di gran del corpo agisce sul sensore.
lunga superiore a quella raggiungibile con gli Ma per coloro che vogliono saperne di più cer-
integrati di tipo MOS o i transistor MOSFET. chiamo di spiegare perché si produce lo « scat-
L'elemento sensore, schematizzato sulla sinistra to» del trigger.
del disegno di figura 1, è rappresentato da due Quello composto dai transistor TR2 e TR3 può
striscioline di rame parallele, ricavate su una considerarsi come il più classico dei trigger di
piastrina di bachelite con lo stesso sistema con Schmitt. I due transistor compongono un circuito
cui si compongono i circuiti stampati. reazionato positivamente ed accoppiato in cor-
rente continua, cioè senza l'interposizione di
condensatori tra uno stadio e l'altro. Il segnale
STADIO D'ENTRATA d'ingresso è rappresentato dalla tensione che ar-
riva alla base del transistor TR2.
Il circuito d'entrata del progetto riportato in fi- Ma, a seconda della posizione del cursore del

Presentiamo e descriviamo, in questo articolo, un comando


elettronico assolutamente moderno, simile a quelli montati su
molti televisori, registratori o radioricevitori. Realizzandolo e
destinandolo ad una pratica applicazione, simulerà, agli occhi
dei profani, un vero gioco di magìa.

491
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492
12 V

~ 7
USCITA

BASETTA
ISOLATA

Flg. 2 - Plano costruttivo del comando elettronlco a sensore. La maggior parte


del componenti è appllcata su una basetta rettangolare di bachellte munita, late-
ralmente di capicorda, che agevolano le operazioni di saldatura a stagno. Il con-
tenltore metallico assume funzlonl dl schermo elettrostatico e tutl gli elementi
debbono essere ben Isolati da questo.

trimmer potenziometrico R3, la tensione d 'in- tensione di 0,6 V almeno superiore a quella pre-
gresso del circuito può assumere valori diversi. sente sui terminali della resistenza R6. Si è così
E se il cursore è spostato completamente verso determinata la prima soglia del trigger di Sch-
massa, la tensione sulla base del transistor TR2 mitt che, per motivi di facilità di interpretazione
è di O V circa. Con tale valore di tensione in del circuito, chiameremo VH.
base, il transistor TR2 si trova sicuramente al- Al raggiungimento del valore di soglia VH, del
l'interdizione, ossia non conduce corrente. Al segnale applicato all'ingresso del circuito, il tran-
contrario, il transistor TR conduce, perché la sistor TR2 comincia a condurre corrente, pro-
sua base è libera di ricevere corrente attraverso vocando una diminuzione di tensione sul suo
le resistenze R4 ed R5. L'uscita di TR3 risulta collettore. Alla quale fa seguito una diminuzione
quindi « bassa ». della conduzione di TR3 e della corrente che
La corrente che fluisce attraverso le resistenze attraversa la resistenza R6, con una conseguente
R6 ed R7 provoca, sulla resistenza R6, una ca- caduta di tensione su questa stessa resistenza.
duta di tensione pari a: Ma il transistor TR2 ora conduce di più ed il
R6 meccanismo descritto porta rapidamente al ri-
Valim. = ----- baltamento dello stato di conduzione, con TR2
R6 + R7 saturo e TR3 interdetto.
L'uscita del circuito in tal caso raggiunge un
in cui Valim. misura il valore della tensione di livello « alto » e sulla resistenza R6 si stabilisce
alimentazione. una diversa tensione, minore di quella preceden-
A questo punto il transistor TR2 non diverrà te a causa della minore corrente che attraversa
conduttore sino a che la base non riceverà una le resistenze R4 ed R6.

493
Chiameremo questo nuovo valore di tensione,
aumentata di 0,6 V circa (pari alla soglia di
KIT PER CIRCUITI base-emittore di TR2) VL

STAMPATI L. 16.000 SECONDA SOGLIA


Dotato di tutti gll elementi necessari per
la composizione di circuiti stampati su Quando si fa diminuire la tensione d'ingresso
vetronite o bachelite, con risultati tali da del circuito, agendo sul trimmer R3, si nota che,
soddisfare anche I tecnici più esigenti, que- pur scendendo a valori al di sotto di quello di
sto kit contiene pure la speciale penna soglia VH, non si verifica alcuna variazione del-
riempita di inchiostro resistente al perclo- l'uscita.
ruro e munita di punta di riserva. Sul di- Per ottenere la commutazione dell'uscita è ne-
spensatore d'Inchiostro della penna è pre- cessario scendere al di sotto del valore VL. E
sente una valvola che garantisce una lunga a questo punto si ritorna alla situazione iniziale,
durata di esercizio ed Impedisce l'evapo-
razione del liquido.
per cui la nuova soglia attiva risulta VH, men-
tre il superamento della soglia VL non porta
ad alcuna modifica dell'uscita.
Variando il valore della resistenza R6, è possi-
bile constatare la contemporanea variazione del-
le due soglie, mentre variando la sola resistenza
R4 si regolerà la soglia VL, ossia l'isteresi del
trigger di Schmitt.

ISTERESI DI SCHMITT

Abbiamo introdotto la parola « isteresi » ed è


giusto quindi attribuire a questa il suo preciso
significato. Ma per farlo dobbiamo richiamarci
ai concetti più generali del trigger di Schmitt.
Consente un controllo visivo conti- li quale, come abbiamo visto, è in grado di
nuo del processo di asporto. fornire, all'uscita, due soli livelli: il livello O
e il livello 1, in stretto rapporto con ciò che ac-
Evita ogni contatto delle mani con cade nei circuiti di tipo logico (AND, OR, FLTP,
il prodotto finito. FLOP, ecc.).
E' sempre pronto per l'uso, anche I livelli O e I rappresentano, ovviamente, sol-
dopo conservazione illimitata nel tanto delle indicazioni simboliche formali, dato
tempo. che gli effettivi valori di tensione possono assu-
Il contenuto è sufficiente per tratta- mere valori diversi; ad esempio lo O può essere
re più di un migliaio di centimetri rappresentato dalla tensione di 1 V, mentre l'l
quadrati di superfici ramate. può essere rappresentato da una tensione di
lOV.
L'uscita del dispositivo si porta bruscamente da
O a 1 non appena il segnale di entrata supera
MODALITA' DI RICHIESTE
un certo valore di soglia; il superamento di
II kit per circuiti stampatl è corredato di questo valore può essere di pochi millivolt. A
un pleghevole, riccamente Illustrato, in cul differenza di quanto avviene nei circuiti di com-
sono elencate e abbondantemente Inter-
pretate tutte le operazioni pratiche attra-
parazione, l'uscita non passa gradualmente dal-
verso le quali, si perviene all'approntamen- lo O ali' 1, ma il passaggio si verifica attraverso
to del circuito. Il suo prezzo, comprensivo un «salto » che caratterizza appunto questo tipo
delle spese di spedizione, è di L. 16.000. di circuito.
Le richieste debbono essere fatte inviando Ed è proprio per quest'ultimo motivo che il trig-
l'importo iato a: STOCK RADIO - 20124 ger di Schmitt viene spesso usato per convertire
MILANO - Via P. Castaldi, 20 (Tel. 6891945) segnali di forma irregolare o strana, spesso so-
a mezzo vaglia postale, assegno bancario, vrapposti a segnali-disturbo di vario genere, in
assegno circolare o c.c.p. n. 46013207. onde perfettamente squadrate che non risentono
in alcun modo dei disturbi presenti nel segnale.

494
15mm

RAME
_l_ . .....j
Flg. 3 - Il sensore può essere comunque costruito
dal lettore, purché risponda alle sue caratteristiche
di elemento di chiusura di un circuito elettrlco.
Quello Indicato In questo disegno è realizzato con
Il sistema del circuiti stampati.

Ma ritorniamo sui nostri passi e diciamo che, uscita Vu in funzione di quella di entrata Ve.
pur rimanendo valido il concetto per cui, una Osservando questo diagramma si può notare che,
volta superato il valore di soglia, l'uscita passa applicando un segnale di entrata di tensione Vo
da O ad 1, ed essendo altrettanto valido il con- molto bassa, il corrispondente valore della ten-
cetto opposto per cui scendendo al di sotto del sione di uscita è O. Aumentando invece gradual-
valore di soglia, l'uscita ritorna da 1 a O, è mente il valore della tensione di entrata, si rag-
altrettanto vero che i due valori di soglia non giungerà un valore della tensione di soglia di
coincidono mai perfettamente, ma differiscono V2 che rappresenterà una transizione dell'uscita
fra loro di un valore, normalmente abbastanza a 1.
piccolo, chiamato « isteresi ». Continuando ad aumentare la tensione di entra-
Per chiarire meglio tale concetto occorre far ri- ta, elevandola ad esempio sino a V3, non si
ferimento al diagramma riportato in figura 5 nel verificherà alcun mutamento all'uscita.
quale è espresso l'andamento della tensione di Riprendendo ora a diminuire il segnale di en-

t :. =
l. +
D t :::)

# 3
LP USCITA ,Ji

r· Rl

Flg. 4- I due esempi più comuni di lsteml utlllzzatorl del circuito d'uscita del
comando elettronlco a sensore sono qui rappresentati: la lampadina e ll relé
da 12V- 300+800 ohm, In parallelo al quale occorre Inserire un diodo al slllclo
con lo scopo di ellmlnara la axtrantenslonJ di apertura.

495
Irata da V3 verso V2, ci si accorgerà che, una
volta raggiunto questo valore, la tensione di

L'OSCILLATORE uscita non ritorna a O, ma rimane a 1 sino a


che, diminuendo ulteriormente il segnale, non
si giunge ad una nuova tensione di soglia V1,

MORSE che determinerà il ritorno della tensione di usci-


ta a O.

Necessario a tutti i candidati alla patente di


radioamatore. Utile per agevolare lo studio e AMPLIFICAZIONE FINALE
la pratica di trasmissione di segnali radio in
codice Morse.
L'uscita del trigger di Schmitt è collegata con il
transistor amplificatore TR4, che è un NPN di
tipo 2N1711.
In condizioni di riposo, il transistor TR4 non
conduce e quindi non consuma energia, mentre
quando lavora conduce corrente e può pilotare
un carico.
In figura 4 sono rappresentati i due tipi di ca-
richi più comuni: quello di una lampada e quel-
lo di un relé.
La lampada LP deve essere da 12 V, ossia dello
stesso valore di tensione di quello di alimenta-
zione del circuito di figura 1. Ed anche il relé
deve essere adatto a funzionare con questo stes-
so valore di tensione. La sua bobina sarà da
IN SCATOLA DI MONTAGGIO 300 : 800 ohm.
In parallelo con la bobina del relé occorre in-
serire un diodo al silicio, che provvede ad elimi-
nare le extratensioni di apertura.
Se si desidera che la lampada rimanga accesa
anche dopo che si è tolto il dito dal sensore,
il relé ad uno scambio non va più bene e dovrà
Il kit contiene: n. 5 condensatori ceramici
n. 4 resistenze- n. 2 transistor- n. 2 trimmer
essere sostituito con uno del tipo passo-passo,
potenziometrici- n. 1 altoparlante- n, 1 cir- in modo che l'impulso di comando faccia com-
cuito stampato- n. 1 presa polarizzata - n. 1 mutare il relé in una posizione in cui la stabilità
pila a 9 V- n. 1 tasto telegrafico - n, 1 matas- possa essere annullata soltanto da un successivo
sina filo flessibile per collegamenti- n. 1 ma-
tassina filo-stagno.
impulso di comando.
Il relé è necessario pure quando si vogliono ac-
cendere lampade con la tensione di rete-luce.
CARATTERISTICHE
Controllo di tono COSTRUZIONE
Controllo di volume
Ascolto in altoparlante Anche se per la realizzazione del progetto di fi-
gura 1 occorrono ben quattro transistor, non
Alimentazione a pila da 9 V
si può dire che la costruzione del « tocco magi-
co » sia difficile, anzi, essa si adatta a tutti i
principianti.
Prima di tutto si dovrà comporre l'elemento
La scatola di montaggio dell'OSCILLATORE sensore, di cui in figura 3 offriamo al lettore un
MORSE deve essere richlesta a: STOCK RA- esempio realizzativo. Questo è ricavato, col si-
DIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 2o
(Telet. 6891945) inviando anticipatamente l'Im-
stema dell'approntamento dei circuiti stampati,
porto di L. 14.500 a mezzo vaglia postale, as- da una piastrina di bachelite, ramata in una del-
segno bancario o c.c.p. n. 46013207. Nel prez- le due superfici, in modo che rimangano due
zo sono comprese le spese di spedizione. striscioline di rame vicine distanti tra loro non
più di 1 mm, in funzione di elementi conduttori,

496
PIANO COSTRUTTIVO

Vu
In figura 2 abbiamo riportato un esempio di pia-
, 1-----------rr no costruttivo del progetto del « tocco magico».
Come si può notare, la maggior parte dei com-
ponenti elettronici rimane inserita su una ba-

·.-.lli
V
1
V
I Ve
setta-supporto di bachelite, di forma rettangola-
re e munita, lungo i lati maggiori, di dieci capi-
corda da una parte e dieci dall'altra. I quali age-
volano il cablaggio del circuito, rendendolo suf-
ficientemente razionale e compatto.
Flg. 5 - Questo grafico Interpreta chiaramente Il fe•
nomeno di Isteresi del frigger di Schmltt. L'andamen- Ai lettori principianti raccomandiamo di far be-
to della tensione d'uscita Vu viene espresso In fun- ne attenzione all'inserimento esatto dei transi-
zione di quella di entrata Ve. stor nel circuito, tenendo presente che il termi-
nale di emittore, per tutti e quattro i semicon-
duttori, si trova da quella parte del componente
in cui è ricavata una piccola linguetta di rife-
destinati ad essere cortocircuitati con il polpa- rimento.
strello di un dito, quando si vuol avviare il fun- Quelli citati nell'elenco componenti sono i tran-
zionamento del « tocco magico ». sistor da noi montati nel prototipo, ma questi
La realizzazione del sensore illustrata in figura possono essere sostituiti con elementi analoghi,
3 non è obbligatoria, nel senso che il lettore po- tenuto conto della non criticità del progetto.
trà comporre il sensore in molti altri modi diver- II contenitore metallico assume funzioni di scher-
si, anche senza ricorrere alla tecnica dei circuiti mo ma non quelle di conduttore di massa. La
stampati, ma incollando, ad esempio, due stri- tensione di alimentazione del circuito, prescritta
scioline di rame su un piccolo supporto di ba- nel valore nominale di 12 V, può assumere i
chelite. Quel che importa è che il sensore possa valori estremi ed intermedi fra 9 V e 15V,
svolgere la sua funzione di chiusura di una li- senza apportare alcuna modifica al progetto ori-
nea di conduzione elettrica. ginale.

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I

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mente l'importo di L. 18.500 a mezzo vaglla postale, assegno bancario, assegno circolare o
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Controllo sintonia: a condensatore variabile - Controllo volume: a potenziometro- t' Entrata BF;
500+50.000 ohm- 2 Entrata BF: 100.000+1 megaohm - Alimentazione: 9 Vcc - Impedenza d'u-
scita: 8 ohm - Potenza d'uscita: t W circa.

li kit contiene: 1 condensatore variabile ad aria- 1 potenziometro di volume con interruttore in-
corporato- l contenitore pile- t raccordatore collegamenti pile- 1 circuito stampato - 1 bobina
sintonia- 1 circuito integrato - 1 zoccolo porta integrato- 1 diodo al germanio- 1 commutatore
- 1 spezzone di filo flessibile - 10 pagliuzze capicorda - 3 condensatori elettrolitici - 3 resistenze
- 2 viti fissaggio variabile.

Tutti i componenti necessari per la realizzazione del modero ricevitore del principiante sono con-
tenuti in una scatola di montaggio approntata in due diverse versioni: a L. 14.750 senza altoparlan-
te, aL. 16.750 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente gli im-

porti a mezzo vaglia postale, assegno bancario, assegno circolare o c.c.p. n. 46013207 intestato a:
STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945).

50
Piccolo mercato del lettore e Piccolo mercato del lettore

REGALO riviste di Elettronica Pratica e Radio Elet- VENDO amplificatore Akay 23 4 23 W, 8 Ingressi co-
tronica vecchie. Inoltre regalo più di sessanta val- lore nero + coppia casse acustiche Akay a sospen-
vole e inoltre regalo ancora svariato materiale di e- sione pneumatica, due vie, 30 W (cadauna), impeden-
lettronica. za 8 Ohm. Il tutto quasi nuovo vendo a L. 200.000.
PIERO OLIVIERO - Fraz. Piovani, 91 - FOSSANO TORTORICI LUCIANO - Str. Pellzzina, 20 - 10081 CA-
(Cuneo) - Tel. (0172) 643.142 STELLAMONTE (TO) - Tel. (0124) 581.205 dopo le 19

PER I VOSTRI INSERTI


I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

--· ---

-
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--- --

I
Inserite il taglìar.do in una busta e spedite a:
I

ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica • Vendite - Acquisti - Permute.
Via Zuretti, 52 - MILANO

502
LA PSIA DE LETTE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

CHE COSA SONO I VARISTORI? da parte dei nostri lettori è, senza ombra di dub-
bio, il varistore, chiamato pure resistenza V.D.R.,
Ho notato che, per difendere i vari compo- che vuol dire: « Voltage Dependent Resistor »,
nenti elettronici dalle sovratensioni di apertura e ossia: resistenza il cui valore dipende dalla ten-
chiusura dei circuiti, che si verificano a causa sione. Ma il motivo di ciò è presto detto: il vari-
della presenza di induttanze, voi consigliate l'uso store è un componente di non facile reperibilità in
di diodi al silicio. I quali sono sempre presenti, tutti i punti di vendita di materiali elettronici,
nei vostri progetti, in parallelo alle bobine dei mentre risulta sempre reperibilissimo il diodo al
relé, dove è più frequente la formazione di dan- silicio che per le applicazioni da lei citate lo so-
nose scintille. Eppure, presso il laboratorio pro- stituisce egregiamente. In ogni caso tenga ben
fessionale di un mio conoscente, ho potuto no- presente che con la sigla ora citata si designa
tare come la difesa dalle sovratensioni, nei cir- una vasta gamma di componenti non lineari,
cuiti induttivi, venga effettuata tramite un com- realizzati con le tecniche più svariate. Normal-
ponente a forma di dischetto. Ho quindi chiesto mente ci si riferisce però ad un componente il
spiegazioni su questo elemento e mi è stato detto cui valore resistivo intrinseco diminuisce quando
che si tratta di un varistore, ossia di un com- aumenta il valore della tensione applicata sui
ponente che io ancora non conosco perché non suoi terminali. E la maggior parte delle tecniche
l'ho mai montato nei dispositivi da me costruiti applicative si estende dalla soppressione dei pic-
e perché non l'ho mai visto citato nei vostri ar- chi di sovratensione, su linee disturbate, a quella
ticoli. Sapete dirmi qualcosa in merito? degli archi voltaici che vengono spontaneamen-
te a formarsi fra i contatti dei relé, degli inter-
MARCUCCI ALFONSO
ruttori e, più in generale, degli apparati con par-
Bari
ti soggette a movimento. T tipi più comuni han-
no un aspetto simile a quello di un condensa-
E' vero. Uno dei componenti meno conosciuti tore ceramico a disco.

503
RIPETITORE DI FLASH terruttore S2, ad ogni lampo di luce è consentito
di innescare l'SCR che, a sua volta, comanda il
Oltre che dilettante di elettronica, sono pure flash ausiliario. Stia bene attento a rispettare le
un appassionato di fotografia. E per ottenere esatte polarità di connessione: il positivo dovrà
delle foto di posa, vorrei sincronizzare un flash giungere all'anodo dell'SCR ed il negativo al ca-
ausiliario con quello principale, ma in modo todo.
optoelettronico, ossia senza l'uso di cavi. E' pos-
sibile ciò? COMPONENTI
CAPECELATRO ANDREA
Verona C1 10.000 pF
c2 100.000 pF
Le affidiamo questo semplice, ma sensibile cir- R1 470.000 ohm (trimmer)
cuito, controllato da un fototransistor, che pilo- R2 = 1.000ohm
ta il frigger di un integrato mod. 555, fatto fun- R3 = 560 ohm
zionare da monostabile. li trimmer Rl regola R4 15.000 ohm
la sensibilità del fototransistor TRA il quale do- SCR di qualsiasi tipo ma di piccola potenza
vrà essere orientato verso la sorgente primaria TR1 = fototransistor di qualsiasi tipo
IC1 integrato 555
di luce. La sincronizzazione è evidenziata dalla DL1 = diodo led
accensione del diodo led DLI. Chiudendo l'in- s1 = interrutt.
s2 = interrutt.

KIT PER LUCI STROBOSCOPICHE


L 12.850
Si possono far lampeggiare normali lam-
pade a filamento, diversamente colorate,
per una potenza complessiva di 800 W.
Gli effetti luminosi raggiunti sono vera-
mente fantastici.
E' dotato di soppressore di disturbi a
radiofrequenza.

Pur non potendosi definire un vero e proprio stroboscopio, questo apparato consente di trasfor-
mare il normale procedere delle persone in un movimento per scatti. Le lampade per illuminazione
domestica sembrano emettere bagliori di fiamma, cosi da somigliare a candele accese. E non
sono rari gli effetti ipnotizzanti dei presenti, che, possono avvertire strane ma rapide sensazioni.

Contenuto del kit:


n. 3 condensatori- n. 6 resistenze - n. 1 po-
tenziometro - n. 1 impedenza BF - n. 1 zoccolo
pe-r circuito integrato - n. 1 circuito integrato -
n. 1 diodo raddrizzatore- n. 1 SCR- n. 1 cor-
done alimentazione con spina - n. 4 capicorda -
n. 1 circuito stampato.

Il kit per luci stroboscopiche, nel quale sono contenuti tutti gli elementi riprodotti nella foto, costa
L. 12.850. Per richiederlo occorre inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, asse-
gno bancario o c.c.p. n. 46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20
(Telefono 6891945).

504
SI

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IC1 o
9V
R2
e

c2

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE·


L. 9.500
Per agevolare il compito di chi inizia
la pratica dell'elettronica, intesa come
hobby, è stato approntato questo uti-
lissimo kit, nel quale sono contenuti,
oltre ad un moderno saldatore, legge-
ro e maneggevole, adatto a tutte le e- '
sigenze dell'elettronico dilettante, sva- ..................
riati componenti e materiali, non sem- %. $ , w E

pre reperibili in commercio, ad un +

prezzo assolutamente eccezionale.

Il kit contiene: N" 1 saldatore (220 V - 25 W) -N" 1 spiralina di filo-stagno -


N° 1 scatolina di pasta saldante - N" 1 poggia-saldatore N" 2 boccole isolate
- N 2 spinotti - N" 2 morsetti-coccodrillo - N° 1 ancoraggio - N" 1 basetta per
montaggi sperimentali - N° 1 contenitore pile-stilo _ N" 1 presa polarizzata per
pila 9 V - N° 1 cacciavite miniatura - N° 1 spezzone filo multiplo multicolore.

Le richieste del CORREDO DEL PRINCIPIANTE debbono essere fatte a: STOCK RADIO - 20124
MILANO - Wa P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945), inviando anticipatamente l'importo di L. 9.500 a
mezzo vaglia postale, assegno circolare, assegno bancario o e.e. p. N. 46013207 (le spese di spe-
dizione sono comprese nel prezzo).

505
PER I DEBOLI D'UDITO Condensatori
C1 = 15.000 pF
Vorrei far contento mio nonno, il cui udito si C2 = 100.000 pF
è indebolito col passare degli anni, costruendo C3 = 47pF
per lui un piccolo amplificatore con uscita in C4 = 10µF-16Vl(elettrolitico)
auricolare. Non importa se il dispositivo non
C5 = 10µF-16Vl(elettrolitico)
sarà di tipo miniaturizzato, perché è sufficiente
C6 =
330.000 pF
un apparecchio tascabile.
C7 = 100 µF -16 VI (elettrolitico)

D'AMATO ALFONSO Resistenze


Roma R1 2,7 megaohm
R2 1 megaohm
R3 1,2 megaohm
R4 27.000 ohm
R5 10.000 ohm
Il progettino che pubblichiamo fa uso di com-
ponenti reperibilissimi sul nostro mercato ed è
R6 = 4.700 ohm
R7 2.200 ohm
alimentato con una pila da 9 V. L'uscita è pre- R8 2.200 ohm (trimmer)
vista per un auricolare a bassa impedenza. Il R9 33.000 ohm
trimmer R8 regola il volume e adatta il livello R10 33.000 ohm
sonoro alle facoltà uditive dell'utente. All'entra- R11 == 10.000 ohm
ta dovrà collegare una capsula piezoelettrica. R12 10.000 ohm

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è Il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e del collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zlonare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente - La potenza - Le unità
di misura- I condensatori - I resistori- I diodi
L. 5.000 - I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampla analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito In formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dllet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere Il successo
posto di 128 pagine riccamente illustrate fin dalle prime fasl sperimentall.
a due colori.

Richiedeteci oggi stesso Il MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO Inviando anticipata-


mente l'importo di L. 5.000 a mezzo vaglia, assegno o c.c.p. n. 916205, Indirizzando a: Elettro-
nlca Pratica - 20125 Milano - Via Zuretti, 52.

506
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R3
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R8 RIO
R12
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TRI
+
9V

Varie TR2 = BC177


D1 = 1N4002 TR3 BC107
IC1 = .A741 TRA = BC177
TR1 C108 S1 = interrutt.

RICEVITORE PER ONDE CORTE


IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L 12.700
ESTENSIONE DI GAMMA: 6 MHz + 18 MHz
RICEZIONE IN MODULAZIONE D'AMPIEZZA
SENSIBILITA': 10 V ± 15 V

IL KIT CONTIENE: N. 7 condensatori ceramici- N 10 resistenze- N. 1 conden-


satore elettrolitico - N. 1 condensatore variabile ad aria - N. 3 transistor - N. 1
circuito stampato - N. 1 potenziometro - N. 1 supporto bobine con due avvolgi-
menti e due nuclei - N. 6 ancoraggi-capicorda - N. 1 spezzone filo flessibile.
Nel kit non sono contenuti: la cuffia necessaria per l'ascolto, gli elementi per la
composizione dei circuiti di antenna e di terra e la pila di alimentazione.

La scatola di montaggio del ricevitore per onde corte, contenente gli elementi sopra elencati, può
essere richiesta inviando anticipatamente l'Importo di L. 12.700 tramite vaglia postale, assegno
bancario, circolare o c.c.p. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Va P. Castaldi, 20 (Tele-
fono 6891945).

507
ECONOMIZZATORE TELEFONICO COMPONENTI

Per quante raccomandazioni faccia ai miei fami- Condensatori


liari di fare un uso discretamente economico del C1 100 F - 16 VI (elettrolitico)
C2 1F- 16VI (elettrolitico)
telefono, la bolletta mi arriva sempre ... salatina!
C3 100.000 pF
Ora, come assiduo vostro lettore ed appassiona-
to di elettronica, ho pensato di realizzare un av- C4 = 10.000 pF
visatore acustico di richiamo all'interlocutore
sul passare del tempo, da sistemare in prossimi- Resistenze
R1 = 5 megaohm (pot. a variaz. lin.)
tà dell'apparecchio telefonico. Potete darmi una
mano nel realizzare questo mio programma? R2 = 100.000 ohm
R3 = 1megaohm
LORENZON GIAMPIERO R4 10.000 ohm
Treviso R5 1,5 megaohm
R6 = 56.000 ohm
R7 15.000 ohm
Costruisca questo temporizzatore con integrato RB 68ohm
555 che, allo scadere di un tempo prestabilito,
provoca l'avviamento di un generatore acustico Varie
intermittente, realizzato con circuiti integrati di- IC1 555 (integrato)
gitali CMOS. L'allarme viene bloccato interve- IC2-1C3= 4011B (CMOS)
nendo sul pulsante di reset Pl. La regolazione TR1 = 2N2905
del tempo di « attesa » è impostata tramite il re- AP altoparlante (40 ohm)
golatore R1, mentre il ciclo inizia ogni volta che p{ = pulsante
si chiude l'interruttore di alimentazione S 1. S1 = interrutt.

REGOLATORE DI POTENZA
IN SCATOLA
Con questo dispositivo è possibile DI MONTAGGIO
controllare:

1- La luminosità delle lampade e dei


L. 1.500
lampadari, abbassando o aumen-
tando, a piacere, la luce artificiale.

2- La velocità di piccoli motori elet-


trici.

3- La temperatura di un saldatore.

4- La quantità di calore erogata da


un forno, da un fornello elettrico
Potenza elettrica controllabile:
o da un ferro da stiro.
700 W (circa)

La scatola di montaggio del REGOLATORE DI POTENZA costa L. 11.500. Per richiederla occorre In-
viare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 citan-
do chiaramente il tipo di kit desiderato e intestando a; STOCK RADIO • 20124 MILANO - Via P. Castal-
di, 20 (Telet. 6891945). Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.

508
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KIT - BOOSTER BF
Una fonte di energia complementare in scatola di montaggio

L. 12.500
PER ELEVARE
LA POTENZA DELLE
RADIOLINE TASCABILI
DA 40 mW A 10 W!

Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-


to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

La acatola di montaggio costa L 12.500. Per rtchlederta occorre inviare anticipatamente l'importo
• mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 citando chiaramente !'Indicazione
«BOOSTER BF» ed Intestando a: STOCK RADIO· 20124 MILANO· Via P. Castaldi, 20 (Telef.
6891945), nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.

509
INDICATORE DI STATI LOGICI « non collegato». Nel disegno più piccolo, a
parte, si hanno le seguenti corrispondenze: A =
Sto aspettando da tempo la presentazione, sul stato logico 1; B = stato logico O; C = stato lo-
vostro periodico, di un semplice progetto di in- gico incerto o non collegato.
dicatore logico, che per la mia attività dilettan-
tistica sarebbe più utile del tester. Ma non ve-
dendolo ancora comparire sulle pagine della ri-
vista, mi sono deciso a scrivervi per farvene for-
male richiesta. Posso sperare in una pronta ri-
sposta?
REMJGI GIUSTINO
Firenze
f787
A B e
Evidentemente lei è un nuovo lettore di questa
pubblicazione, perché in passato abbiamo più R1 = 1.000 ohm
volte presentato vari indicatori di stati logici. Le R2 = 470 ohm
proponiamo comunque lo schema di un origina-
R3 = 220 ohm
le circuito, che fa uso di un display a sette seg-
R4 = 100 ohm
R5 = 150 0hm
menti in veste di indicatore di stato, in cui si D1 = 1N914
forma no i simboli «O, 1,-», a seconda che D2 = 1N914
l'ingresso controlli uno stato «O », « 1 », oppure 1C1 = 7.400

INVERTER PER BATTERIE LA SCATOLA


12 Vcc - 220 Vca - 50 W
DI MONTAGGIO
COSTA

00

Una scorta di energia


utile in casa
necessaria in barca,
in roulotte, in auto,
in tenda.

Trasforma la tensione continua della batteria d'auto in tensione alternata a 220 V.


Con esso tutti possono disporre di una scorta di energia elettrica, da utilizzare
in caso di interruzioni di corrente nella rete-luce.

La scatola di montaggio dell'INVERTE R costa L. 28.500. Per richiederla occorre inviare anticipata-
mente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 intestato a: STOCK
RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945).

510
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1
R

A
PUNTA
ANODO
COMUNE
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R3

KIT PER LAMPEGGII PSICHEDELICI


L 18.200
Un nuovo sistema di funzionamento che
evita di mettere le mani sul riproduttore
audio.

Non occorrono fili di collegamento, per-


ché basta avvicinare il dispositivo a qual-
siasi sorgente sonora per provocare una
sequenza ininterrotta di suggestivi lam-
peggii psichedelici.

CARATTERISTICHE Circuiti a quattro canali separati indipendenti.


Corrente controllabile max per ogni canale: 4 A
Potenza teorica max per ogni canale: 880W
► Potenza reale max per ogni canale:
Alimentazione:
100 + 400 W
220 V rete-luce

Tutti i componenti necessari per la realizzazione del sistema di «LAMPEGGI! PSICHEDELICI» so-
no contenuti In una scatola di montaggio posta In vendita al prezzo di L. 18.200. Le richieste deb-
bono essere fatte inviando anticipatamente l'Importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario,
assegno circolare o c.c.p. n. 46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Vla P. Ca-
staldi, 20 (Telet. 6891945).

511
Nuova offerta speciale!

IL PACCO DEL PRINCIPIA


Una collezione di dodici fascicoli arretrati accuratamente selezionati fra quelli che hanno
riscosso il maggior successo nel tempo passato.

ELETTRONICA
#=z2<z PRATICA
=z
EL.mm]""s- ·-.
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DGrTaE ca0s

UuA SUONERIA BITONALE ] RADIOTELECOMANDO LINEARE PER I 27 N

9.500
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta, è impegnato nella ricerca degli elementi
didattici introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero,
abbiamo approntato un insieme di riviste che, acquistate separatamente, verrebbero a co-
stare L. 2.000 ciascuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 24.000, si possono avere
per sole L. 9.500.

Richiedeteci oggi stesso lL PACCO DEL PRINCIPIANTE Inviando anticipatamente l'importo di


L. 9.500 a mezzo vaglia, assegno o c.c.p. n, 916205, indirizzando a: Elettronica Pratica - 20125
MILANO - Via Zuretti, 52.
IN SCATOLA
ALIMENTATORE DI MONTAGGIO
PROFESSIONALE L. 34.000
e STABILIZZAZIONE PERFETTA FRA 5,7 e 14,5 Vcc e CORRENTE DI LAVORO: 2,2 A

Di facilissima costruzione e di grande utilità nel la-


boratorio dilettantistico, l'alimentatore stabilizzato è
dotato di una moderna protezione elettronica, che
permette di tollerare ogni eventuale errore d'impie-
go del dispositivo, perché la massima corrente d'u-
scita viene limitata automaticamente in modo da pro-
teggere l'alimentatore da eventuali cortocircuiti.

CARATTERISTICHE
Tensione d'entrata: 220 Vca
LFrr0I
Tensione d'uscita (a vuoto): regolabile fra 5,8 e


pArA 14,6 Vcc
Tensione d'uscita (con carico 2A): regolabile fra
5,7 e 14,5 Vcc

-
Stabilizzazione: - 100 mV
Corrente di picco: 3 A
Corrente con tensione perfettamente stabilizzata
2,2 A (entro - 100 mV)
Corrente di cortocircuito: 150 mA

il kit dell'alimentatore professionale


contiene:
+
n, 10 Resistenze n. 2 presaldate sul voltmetro
- n. 3 Condensatori elettrolitici
- n. 3 Condensatori normali

~·- t
- n. 3 Transistor
n. 1 Diodo zener
- n. 1 Raddrizzatore
- n. 1 Dissipatore termico (con 4 viti, 4 dadi, 3 rondelle
e 1 paglietta) 8 e
n. 1 Circuito stampato

- n. 1 Bustina grasso di silicone
- n. 1 Squadretta metallica (4 viti e 4 dadi)
-,- .n. 1 Voltmetro (con due resistenze presaldate)

- n. 1
il

',=
t'-
Cordone di alimentazione (gommino-passantei
- n. 2 Boccole (rossa-nera)
- n. 1 Lampada-spia (graffetta fissaggio)
- n. 1 Porta-fusibile completo
- n. 1 Interruttore di rete
- n. 1 Manopola per potenziometro
- n. 1 Potenziometro (rondella e dado)
- n. 1 Trasformatore di alimentazione (2 viti, 2 da
rondelle)
- n. Contenitore in ferro verniciato a fuoco (2
tofilettanti)
- n. 1 Pannello frontale serigrafato
- n. 7 Spezzoni di filo (colori diversi)
- n. 2 Spezzoni tubetto sterling

La scatola di montaggio dell'ALIMENTATORE PROFESSIONALE costa L. 34.000. Per richie-


derla occorre inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o
c.c.p. numero 46013207, citando chiaramente l'indicazione -· Kit dell'Alimentatore Protessio-
nale - ed intestando a • STOCK RADIO - 20124 MILANO • Via P. Castaldi, 20 (Tel. 6891945).
Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.
MICROTRASMETTITORE
FM CON CIRCUITO
INTERRATO
CARATTERISTICHE

Tipo di emissione in modulazione di frequenza


Gamma di lavoro 88 + 108 MHz
Potenza d'uscita 10 + 40 mW
Alimentazione con pila a 9 V
Assorbimento 2,5 + 5 mA
Dimensioni 5,5 x 5,3 cm (esci. pila)

Funzionamento garantito anche per i principianti - Assoluta semplicità di montaggio -


Portata superiore al migliaio di metri con uso di antenna.

in scatola di montaggio
L 9.700
Gli elementi fondamentali, che ca-
ratterizzano il progetto del microtra-
smettitore tascabile, sono: la mas-
sima semplicità di montaggio del
circuito e l'immediato e sicuro fun-
zionamento. Due elementi, questi,
che sicuramente invoglieranno tut-
ti i principianti, anche quelli che
sono privi di nozioni tecniche, a
a- costruirlo ed usarlo nelle occasio-
ni più propizie, per motivi profes-

- sionali o sociali, per scopi protet-


tivi e preventivi, per divertimento.
rea.laser .sgeessn.su
DI ELETTRONICA - RADIO - TELEvisioNE
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3/70
PRATICA
ll
ANNO Xl - N. 9 - SETTEMBRE 1982 L. 2.000

RIMI STRUMENTI: GARA


IL TESTER Al
ASSI L'AMPEROMETRO • PULSANTI

ANTIFURTO
PORTATILE

CINGUETTII ELETTRONICI
Tutti gli strumenti
di misura e di
controllo pubblicizzati
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possono essere
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Peso 40 grs. Peso 40 grs
Tensione massima Tensione massima
applicabile al puntale 500 V applicabile al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della batteria 50 mA
IL DOPOFERIE
Eccoci qua nuovamente, ciascuno al proprio posto di la-
voro, riposati e rinvigoriti, pronti a dar vita ai nuovi pro-
grammi editoriali che, in parte, sono maturati nel tempo
delle ferie, in parte stanno concretandosi in questi giorni.
Con quello spirito, che ci ha sempre contraddistinto, per
soddisfare, ancora una volta, pienamente e indistinta-
mente, ogni lettore di Elettronica Pratica. Il lavoro intra-
preso è certamente serio e impegnativo, perché coinvolge
un po' tutti, progettisti, tecnici e lettori, con le loro idee
e i desideri di autentici appassionati; in una comunione
di forze vive ed esaltanti che inneggiano al lavoro, al pro-
gresso, alla creazione di ricchezze, in una collaborazione
fattiva e moderna che tiene conto dell'espansione, sempre
più rapida, delle conoscenze tecnico-scientifiche, delle
nuove discipline e metodologie che sono emerse dalla ri-
cerca in molti ambiti tecnologici. E i risultati dovrebbero
vedersi presto, copiosi ed invitanti, ma di questo, per ora,
non possiamo anticipare nulla. Perché qualsiasi inizia-
tiva, ritenuta valida oggi, potrebbe sembrare di poco in-
teresse domani, ed essere accantonata proprio al momen-
to del suo avvio. Il nostro invito è dunque quello di at-
tenderci, fra qualche tempo, sulle edicole, mentre dedi-
chiamo questi giorni, che ancora ci separano dai risultati
finali, al disbrigo del cosiddetto lavoro arretrato, ossia
di quel cumulo di corrispondenza, di segnalazioni ed av-
visi ancora in attesa di risposta, con la certezza che, mol-
to presto, tutti saranno soddisfatti nei loro appelli, nelle
loro proposte e nelle loro richieste.
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ANNO 11 -N. 9 -SETTEMBRE 1982
LA COPERTINA • Presenta I due apparati elet-
tronici di maggior Interesse descritti ed anallz-
zatl nelle prime pagine del presente fascicolo.
Il primo potrà rallegrare le ore di riposo, per-
ché riproduce Il canto del bosco; Il secondo
vuol essere una copia, In formato ridotto, del
famoso gioco televisivo al pulsanti.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa
CINGUETTII ELETTRONICI 518
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servati a termine d Legge per VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 562
tutti I Paesi. I manoscritti, I
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non sl re- LA POSTA DEL LETTORE 567
et/tulscono.

517
Le melodie del bosco

riprodotte a casa vostra

Per rallegrare le ore

di riposo e per destare

stupore fra gli amici

CINGUETTII
ELETTRONICI
Le vacanze estive, trascorse in parte nei boschi, segnalazioni acustiche mai ascoltate prima d'ora
fra lo stormire delle foglie e il canto degli uccelli, e tante, tante altre categorie di operatori del com-
hanno offerto ai nostri tecnici l'ispirazione per mercio e dell'industria.
progettare questo originale circuito che, siamo
certi, non mancherà di attirare l'attenzione di
molti. Con esso, infatti, si riproduce elettronica- IMITAZIONE ELETTRONICA
mente il cinguettìo di uno, due o più uccelli
della stessa razza o di razze diverse, fino a com- Per imitare il cinguettìo degli uccelli, occorre
porre un vero e proprio coro naturale della fo- realizzare un generatore di bassa frequenza che
resta. sia in grado di produrre un suono che possa
l I dispositivo, dunque, interesserà gli appassio- venir ritmicamente modulato da un altro segnale
nati di cinematografia, per l'arricchimento del a bassissima frequenza, in modo da offrire la
sonoro, i commercianti, per introdurre nei ne- perfetta simulazione del cinguettìo degli uccelli.
gozi e nelle vetrine un elemento di richiamo Servono quindi degli oscillatori di bassa frequen-
inconsueto, i conduttori delle emittenti radiofo- za, variabili, cioè modulabili con altri segnali.
niche private, per occupare gli intervalli con Per conferire maggiore veridicità all'effetto so-
suoni dal sapore esotico, gli allestitori dei ba- noro, al segnale generato deve potersi aggiungere
racconi da fiera, gli automobilisti alla ricerca di un ulteriore elemento, affidato al gusto dell'ope-
518
ratore e tale da far variare a piacere una troppo gura 1 e che può essere idealmente suddivisa in
monotona sequenza periodica di cinguettìi. fo due sezioni distinte: quella dell'oscillatore a bas-
pratica, dunque, agendo su appropriati comandi, sissima frequenza e quella dell'oscillatore a bassa
si deve poter alterare il ritmo dei cingu ettii, frequenza.
traendo dal circuito risultati certamente piace-
voli.
Coloro poi che vorranno raggiungere degli effetti PRIMA SEZIONE
speciali, potranno, a loro piacimento, costruire
un certo numero di apparati simili, pilotabili da Il circuito riportato in figura 1 è composto da
un banco di regla, come avremo modo di dire quattro transistor, dei quali tre sono di tipo NPN
più avanti. ed uno è di tipo PNP. Più precisamente, sono
Per ora iniziamo con l'esame del circuito nella degli NPN i transistor TR1-TR2-TR3, mentre
sua versione più semplice, quella riportata in fi- TR4 è un PNP.

Il canto corale di un gran numero di uccelll, di ogni specie e


razza, Indigeni ed esotici, può essere fedelmente riprodotto
con questo semplice circuito elettronico, economico e di fa-
elle realizzazlone per tutti. Le stesse modulazioni canore, le
variazioni di Intensità sonora e I ritmi sono pilotati e diretti dal
gusto personale dell'operatore che, In questa occasione, as-
sume le vesti di maestro concertatore.

519
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520
Flg, 2 • Plano costruttivo del modulo generatore di cinguettii. Il transistor TR4
è munito di aletta di raffreddamento, per agevolare la dispersione dell'energia
termica prodotta durante Il funzionamento del circuito. Fra I terminall 3-4 sl
deve Inserire l'altoparlante. Fra I terminali 1-2 si Inserisce l'Interruttore a pul-
sante (normalmente chiuso) S2, oppure uno degli altrl tre circuiti riprodotti In
figura 4, che consentono di produrre effetti canori speciali.

La prima sezione, composta dai transistor TR1- zazione attraverso l'interruttore S2 e la resistenza
TR2, svolge le funzioni di oscillatore a bassissi- R8. In questo modo, aprendo temporaneamente
ma frequenza. In pratica si tratta di un circuito l'interruttore S2, scaricando e ricaricando il con-
oscillatore astabile, nel quale le resistenze di densatore elettrolitico C 1 che, assieme alla resi-
temporizzazione Rl e R3, collegate con le basi stenza R8, funge da elemento di temporizzazio-
dei transistor TRl e TR2, anziché essere pola- ne, è possibile far variare la frequenza di oscil-
rizzate direttamente dalla tensione di alimenta- lazione del circuito astabile, ossia la frequenza
zione positiva, ricevono la tensione di polariz- dei cinguettii.

/
Flg.1 - Il progetto del modulo generatore di cinguettll può essere Idealmente
suddiviso In due parti: quella dell'oscillatore a bassissima frequenza, composto
dall'astablle TR1.TR2 e quella dell'oscillatore dl bassa frequenza pilotato dal
translstor TR3-TR4, Aprendo periodicamente l'Interruttore S2, si provoca una va-
riazione della frequenza del cinguettii. Il condensatore C10, riportato nel disegno
con linee tratteggiate, non d un componente d'obbllgo e può essere Inserlto
soltanto per i) raggiungimento di effetti sonori diversi da quelli da noi ottenuti.

521
0 0» o

Fig. 3 • Disegno in grandezza rea-


le, ossia in scala unitaria, del cir-
cuito stampato del modulo gene-
ratore di cinguettii. Questo cir.
cuito potrà essere realizato in
una o più versioni, a seconda del-
la composizione prestabilita del
simulatore elettronico di cinguet-
tii.

SECONDA SEZIONE variato rispetto a quello prescritto nell'elenco


componenti, sempre allo scopo di raggiungere
La seconda sezione del circuito di figura 1 è effetti sonori speciali, è il condensatore C7, il
principalmente composta dai transistor TR3 e cui valore può variare fra 2.000 e 10.000 pF.
TR4. Essa rappresenta un oscillatore di bassa L'uscita del circuito di figura 1 è ovviamente
frequenza, che determina la tonalità del cinguet- rappresentata da un piccolo altoparlante, del
tìo. La quale potrà essere variata a piacere cam- diametro di 4:8 cm, con impedenza di 22± 16
biando i valori capacitivi attribuiti ai tre con- ohm. Questo sarebbe il valore ideale per l'alto-
densatori C8-C9-Cl0. parlante; tuttavia, coloro che non riuscissero a
Questo secondo circuito oscillatore viene modu- reperire un componente di questo tipo, potranno
lato dall'oscillatore astabile, che compone la pri- utilizzare un altoparlante da 8 ohm, ossia del ti-
ma sezione del circuito di figura 1, in modo che po più comune fra tutti, con la certezza di otte-
l'effetto conclusivo sia quello di un suono molto nere ugualmente buoni risultati.
simile al cinguettìo degli uccelli.
L'irregolarità del cinguettìo può essere raggiunta
aprendo temporaneamente l'interruttore S2 e fa- MONTAGGIO
cendo quindi variare la frequenza dell'astabile.
A piacere si potranno poi variare C8-C9-C10 per Il piano costruttivo del generatore di cinguettìi
ottenere la tonalità che piace di più. elettronici è riportato in figura 2, mentre in fi-
Il condensatore ClO, presente nello schema teo- gura 3 è stato riprodotto il disegno in grandezza
rico di figura 1, è stato indicato con linee trat- reale del circuito stampato, che il lettore dovrà
teggiate. Ciò significa che nel montaggio pratico comporre come primo elemento, per poter poi
questo componente non compare. Inserendolo, iniziare l'inserimento su di esso dei vari compo-
varia la frequenza della melodia. Ad ogni modo nenti elettronici. Coloro che vorranno realizzare
questi condensatori, qualunque sia il loro nu- il dispositivo nella versione multipla, come spie-
mero, sono tutti di valore compreso fra i 100.000 gheremo più avanti, dovranno ovviamente co-
pF e i 20.000 pF. struire tre o quattro circuiti stampati identici.
Un altro componente, il cui valore può essere li transistor TR4, che è di tipo BC170 e che può
522
essere sostituito con il BC238, deve essere mon- dovrà funzionare subito e perfettamente.
tato nel circuito con una aletta di raffreddamen- Ricordiamo ancora che il condensatore C10, co-
to del dispositivo. Questo particolare è chiara- me detto in sede di analisi teorica del circuito,
mente evidenziato nella foto che riproduce il non è stato disegnato nello schema pratico di
prototipo montato nei nostri laboratori e che è figura 2, ma soltanto abbozzato, per indicare la
stata pubblicata all'inizio dell'articolo. sua esatta posizione di inserimento a coloro che
Per quanto riguarda i transistor TR1-TR2-TR3, volessero montarlo con lo scopo di raggiungere
che sono tutti dello stesso tipo, cioè dei BC237, effetti sonori diversi da quelli da noi ottenuti.
questi consentono un'agevole individuazione de- Sui terminali 3-4 si dovranno collegare le estre-
gli elettrodi di collettore-base-emittore se si fa mità di due conduttori provenienti da un pic-
riferimento alla smussatura riportata sul corpo colo altoparlante, possibilmente con impedenza
esterno del componente, come indicato nel dise- di 16:22 ohm. Ma, come abbiamo detto, anche
gno del piano costruttivo dell'apparato riportato gli altoparlanti con impedenza di 8 ohm possono
in figura 2. essere utilizzati con esito favorevole. Il diametro
Nel circuito risultano montati ben cinque con- potrà oscillare fra i 4 e gli 8 centimetri.

52

g +I

IT IT
Flg. 4 - Allo scopo di arricchire con effetti sonori speclall la riproduzlone acu-
stica ottenuta con Il progetto del generatore dl cinguettll, sul terminall 1-2 del
modulo converrà Inserire uno del quattro dlsposltlvi qul riportati.,

• densatori elettrolitici (C1-C2-C3-C4-C5), i quali, Fra i terminali 1-2 si dovrà applicare l'interrut-
lo diciamo ai lettori principianti, sono compo- tore S2, che potrà essere di tipo a levetta oppure
nenti polarizzati che, al contrario degli altri con- a pulsante normalmente chiuso, perché soltanto
densatori e delle resistenze, non possono essere aprendolo, di quando in quando, si potrà far va-
inseriti nel circuito a caso, ma soltanto rispet- riare la frequenza dei cinguettìi.
tando le loro polarità; nello schema pratico di
figura 2, la posizione del terminale positivo dei
condensatori elettrolitici è contrassegnata con
una crocetta. ALIMENTAZIONE
Anche il diodo al silicio D1, di tipo 1N914, è
un componente polarizzato, che deve essere in- Per alimentare il circuito del generatore di cin-
serito nel circuito tenendo conto della posizione guettii elettronici non è necessario ricorrere ad
dell'anello riportato in prossimità dell'elettrodo un particolare alimentatore stabilizzato. Perché
di catodo, come ben evidenziato nello schema qualsiasi alimentatore a pile o da rete-luce, in
pratico di figura 2. grado di fornire una tensione di valore compreso
Non sussistono poi altri elementi degni di nota fra i 9 Vcc e i 13 Vcc, potrà venir utilmente im-
e se non si saranno commessi errori di montag- piegato allo scopo. La corrente erogabile dell'ali-
gio, per esempio scambiando tra loro condensa- mentatore non dovrà comunque essere inferiore
tori e resistenze di valori diversi, il dispositivo al centinaio di milliampère.
523
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C/RC.1 I I
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USCtrA MIXArA

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+
J

Flg. 5 - Esempio di versione multipla, utlllzzante quattro Identici moduli del


generatore di cinguettii, pllotablle da un banco di regia tramite la CONSOLLE
DI COMANDO composta da Interruttori e potenziometri. Le uscite del modull,
anziché essere collegate con gli altoparlanti, confluiscono verso un miscelatore
(MIXER), II quale viene poi collegato con l'entrala di un comune amplificatore
di bassa frequenza, che consente di controllare Il livello sonoro dell'Intera con-
certazione.

524
Per coloro che volessero conoscere dati più pre- dato che l'estensione del circuito di figura 5 non
cisi in proposito, ricordiamo che il consumo di solleva alcun problema di ordine teorico o pra-
corrente di un solo circuito si aggira intorno ai tico. Ovviamente coll'aumentare del numero dei
4 + 15 mA, a seconda del valore prescelto per moduli, aumenta l'assorbimento di corrente ed
la tensione di alimentazione, che può variare fra il conseguente consumo di energia per chi si af-
i 9 Vcc e i 13Vcc, e a seconda della posizione fida alle normali pile in funzione di elementi
fatta assumere all'interruttore S2. alimentatori del sistema circuitale.
Quei lettori che avessero già acquistato il kit del- L'intero complesso di figura 5 è controllato da
l'alimentatore stabilizzato, mensilmente pubbli- una consolle di comando composta da interrut-
cizzato sui fascicoli di Elettronica Pratica, po- tori e potenziometri da 1 megaohm di tipo a va-
tranno servirsi di quel circuito, senza perdere riazione lineare.
tempo o spendere denaro per realizzare un ali- Le quattro uscite dei quattro moduli, anziché
mentatore per questo generatore di cinguettìi dirigersi verso altrettanti altoparlanti, come nel
elettronici. Con quell'alimentatore, infatti, si po- caso di un solo modulo, risultano collegate con
tranno pilotare più circuiti, per simulare il con- quattro resistenze di carico da 18 ohm ciascuna.
certo canoro del bosco o della foresta, perché Da queste raggiungono poi un semplicissimo ap-
esso è in grado di erogare una corrente continua parato miscelatore (MIXER), di tipo resistivo,
di ben 700 mA. che a sua volta le invia ad un amplificatore di
bassa frequenza, in modo da raggiungere una
riproduzione sonora anche a notevole livello so-
ALCUNE VARIANTI noro.
Coloro che volessero evitare la composizione del
Quando si chiude l'interruttore S1, che fa parte MIXER e l'uso dell'amplificatore di bassa fre-
del circuito di alimentazione, esterno al disegno quenza, potranno collegare le quattro uscite dei
di figura 2, da collegarsi in serie fra i terminali quattro moduli dello schema di figura 5 con
2-4 (sul terminale 2 si dovrà collegare la linea altrettanti altoparlanti, dello stesso tipo di quello
positiva, sul terminale 4 quella negativa) attra- prescritto per un solo modulo.
verso l'altoparlante si ascolta il « cip-cip » ca- Con la presentazione della versione multipla di
ratteristico dell'uccello. Ma se fra i terminali figura 5, che fa uso di un alimentatore unico e
1-2 si apre l'interruttore S2, che normalmente di un amplificatore di bassa frequenza, abbiamo
deve rimanere chiuso ed il cui circuito schema- voluto tener conto che una gran parte dei nostri
tico è rappresentato dal primo elemento a sini- lettori ha già fatto acquisto di due importanti
stra di figura 4, allora si altera la cadenza del kit mensilmente pubblicizzati su questo periodi-
cinguettìo, con un effetto risultante veramente co: quello dell'alimentatore già citato e quello
gradevole. dell'amplificatore ABF 81, che richiede lo stesso
Per ottenere altri effetti speciali ed un preciso tipo di alimentazione del dispositivo di riprodu-
controllo sulla velocità di variazione del cinguet- zione di cinguettìi elettronici. Questi due kit
tìo; si potranno collegare, sempre fra i terminali sono particolarmente indicati per la realizzazione
1-2, i rimanenti circuiti riportati in figura 4. del programma esposto in quest'ultima parte del-
1 'articolo.

VERSIONE MULTIPLA

Per il raggiungimento di effetti sonori veramente


suggestivi, conviene realizzare una versione mul-
tipla dell'apparato riportato in figura 2.
L'intero dispositivo verrà pilotato da un banco di
regìa, ogni circuito in modo indipendente dal-
l'altro e secondo le preferenze dell'operatore. abbonatevi a:
Un esempio di versione multipla del sistema di
simulazione elettronica del canto degli uccelli è
quello riportato in figura 5, che a prima vista
ELETTRONICA
potrebbe sembrare alquanto complesso. ma che
in pratica è abbastanza semplice.
PRATICA
I moduli (chiamiamo così il circuito di figura 2)
sono quattro, ma potrebbero essere molti di più,
525
Con un circuito elettronico

giochiamo a testa o croce.

Aggiorniamo con l'ausilio

dell'optoelettronica il vecchio gioco

del pari o dispari.

GARA Al PULSANTI
Uno dei segreti per introdursi piacevolmente gici molto semplici e costituisce quindi un ideale
nel mondo dell'elettronica consiste nel realiz- banco di prova per chi ha iniziato soltanto da
zare un montaggio con finalità ricreative. E que- poco tempo ad interessarsi di elettronica. In pra-
sto simulatore del vecchio gioco del lancio in tica si tratta di un dispositivo indicatore elettro-
aria di una monetina, del « testa o croce », come nico di primo evento che, proprio in virtù del
si suol dire, oppure del « pari o dispari » dei moderno progresso tecnologico, garantisce un
ragazzi, potrà sollecitare il lettore, che per la tempo di risposta estremamente rapido, essendo
prima volta sfoglierà questa rivista, a prendere in grado di distinguere perfettamente uno solo
in mano il saldatore per costruire il suo primo fra due eventi distanziati fra loro anche di pochi
progetto di una certa validità. Da parte nostra, microsecondi (S). E a tale proposito ricordiamo
prima di concepirlo, ci si è voluti ispirare a quel che un microsecondo vale:
moderno e popolarissimo gioco ai pulsanti che,
attraverso la televisione, ha interessato noi tutti.
Un gioco che fa leva sulla prontezza di riflessi 1 µS = ----- sec.
del gareggiante e che offre la vittoria a chi è t.000.000
più svelto a segnalare il proprio messaggio. ossia: un milionesimo di secondo.

UN APPARATO LOGICO PREFERENZA Al TRANSISTOR

Il circuito, presentato e descritto in questo arti- Il dispositivo, che forma l'oggetto del presente
colo, appartiene atla categoria degli apparati lo- articolo, poteva essere molto sinteticamente con-
526
Due pulsanti

per due concorrenti.

cepito facendo uso di moderni circuiti integrati. Diciamo subito che il dispositivo, con il quale
Eppure abbiamo preferito ricorrere ad una so- ogni lettore potrà svolgere, unitamente ad altro
luzione meno professionale, ma sicuramente di concorrente, la sua gara ai pulsanti, è composto
maggior contenuto didattico, che consente di ri- di due soli transistor al silicio di tipo NPN e che
cordare come all'interno dei più complessi cir- è assolutamente privo di memoria. Ciè significa
cuiti integrati siano inseriti innumerevoli circuiti che un evento, per poter essere riconosciuto,
più semplici, concepiti anch'essi sul comporta- deve avere una durata nel tempo tale da essere
mento dei normali transistor, delle resistenze e valutata dall'occhio. In altre parole ciò vuol dire
dei diodi, proprio come avviene nel progetto che chi preme per primo il proprio pulsante,
elementare che abbiamo voluto proporre ai nostri deve mantenerlo premuto se non vuole vedersi...
lettori. soffiare ·la palma del vincitore.

Quando due concorrenti al gioco prendono posto ai pulsanti,


Il circuito elettronico, qui presentato e descritto, è In grado di
stabilire, senza possibilità di errore, chi è Il più veloce a pre-
mere Il proprio bottone, provocando l'accensione di un corri-
spondente diodo led e costringendo Il secondo led, quello
assegnato al perdente, a rimanere spento.

527
RI

R.2 R3

e
9V
e
rN

OLI
VERDE/ROSSO
lp rpll

Flg. 1 • Circuito teorico del dispositivo che consente di effettuare la gara al


pulsanti. Il diodo led DL 1 è di tipo doppio e bi colore. Quando è spento assume
Il colore del vetro, quando una delle due sezioni è attraversata da corrente,
esso sl accende di luce verde o rossa, segnalando esattamente quale del due
Interruttori P1 o P2 è stato chiuso per primo.

----COMPONENTI-----
Resistenze Varie
R1 = 1.500ohm TR1 = BC237
R2 = 100.000 ohm TR2 = BC237
R3 = 100.000ohm P1 = lnterrutt. a pulsante
R4 = 1.500ohm P2 = lnterrutt. a pulsante
DL1 = diodo led bicolore
ALIM. = 9Vcc

ANALISI DEL CIRCUITO suol dire elettricamente, quando i due circuiti di


emittore dei due transistor TR1-TR2 sono aper-
Il circuito elettronico dell'apparato che consente ti, non esiste alcun passaggio di corrente, neppu-
di svolgere il gioco ai pulsanti è quello rappre- re attraverso il diodo led DLl, che rimane spen-
sentato in figura l. to. E in queste condizioni è nullo anche l'assor-
Il funzionamento del dispositivo è di facile ed bimento di corrente dell'intero circuito, garan-
immediata interpretazione. Quando entrambi i tendo così una lunghissima autonomia di fun-
pulsanti P1-P2 non sono premuti o, come si zionamento dell'apparato ed il conseguente
528
PRESA PER
PI LA 9V

Flg. 2 - Plano costruttivo del dispositivo con il quale chiunque può cimentarsi
nella gara ai pulsanti. Qualora i due elementi di pllotagglo P1 e P2 fossero rite-
nuti eccessivamente vicini tra loro, concedendo poco spazio di manovra ai
concorrenti, questi potranno essere derivati dal circuito orlglnale, tramite 1111
conduttori, per essere maggiormente distanziati tra loro.

risparmio dell'interruttore che, in altre occasioni, IL DIODO LED


si usa collegare in serie con l'alimentatore.
Appena viene premuto uno dei due pulsanti, per
La maggior parte dei nostri lettori conosce già
esempio il pulsante P 1, si verifica la conduzione
del transistor ad esso collegato, cioè del transi-
il diodo led, ma per coloro che di recente si sono
avvicinati all'elettronica vogliamo ricordare al-
stor TR1, che a sua volta provoca l'illuminazio-
cuni elementi essenziali di questi componenti.
ne del diodo led inserito nel circuito di emittore.
Nel nostro caso, trattandosi di un diodo led dop- I diodi led, cioè i diodi emettitori di luce, sono
pio, si accende la sezione Al verde. i componenti optoelettronici che, più d'ogni al-
Contemporaneamente, la tensione presente sul tro, hanno suscitato e continuano a suscitare
collettore del transistor TR 1 scende al valore di l'interesse dei tecnici e degli studiosi.
O V, rispetto all'emittore, impedendo in tal modo La caratteristica principale, di queste « lampa-
la conduzione del transistor TR2, perché anche dine » allo stato solido, è senza dubbio la dura-
premendo il pulsante P2, attraverso la resistenza ta praticamente infinita, che ne permette l'uso
R2 non passa alcuna corrente che possa raggiun- in apparati segnalatori con la garanzia della più
gere la base di TR2 per polarizzarlo e renderlo assoluta affidabilità. Inoltre, a differenza delle
conduttore. In questo modo si rivela otticamen- comuni lampadine a filamento, i diodi led sono
te, attraverso l'accensione di un diodo led e in componenti « freddi », per cui è possibile inse-
maniera inequivocabile, quale dei due pulsanti è rirli in punti delicati, riducendo eventualmente
stato premuto per primo. le dimensioni di possibili proiettori. proprio per-
529
ll y
Flg. 3 - Dlsegno In grandezza naturale delle pi-
ste di rame che compongono Il circuito stam-
pato sul quale conviene comporre Il dispositivo
descritto In queste pagine.

ché non richiedono alcun procedimento di raf- realizzazione di ottimi sistemi di telecomunica-
freddamento. Questi diodi consumano poca ener- zione luminosa.
gia rispetto alla luce emessa; sono di piccolissime Per condurre la corrente elettrica, i diodi led
dimensioni ed infrangibili. devono essere polarizzati direttamente; a seconda
I diodi led, a seconda del materiale usato per la dei tipi ai diodi, la corrente può variare da po-
loro costruzione, possono emettere luce visibile, chi milliampere alle centinaia di milliampere,
principalmente rossa, e luce invisibile (infraros- per quelli di potenza, raggiungendo anche vari
sa), con bande di emissione molto strette, che ampere in regime impulsivo.
permettono l'eliminazione dei poco convenienti Il diodo led deve essere correttamente inserito
filtri ottici. nei circuiti di utilizzazione, poiché la bassa ten-
Essendo privi di inerzia, i diodi led possono sione inversa, sopportabile da questi tipi di com-
essere impiegati per modulare la luce a frequen- ponenti, potrebbe condurre, in caso di errato in-
ze assai elevate (3 MHz circa), permettendo la serimento, alla distruzione del diodo stesso.

CONTENIT

LED (n'2)

Flg. 4 - Il diodo led doppio e bicolore è dotato


di un catodo comune (K) e di due anodl (A1-A2).
Con questo disegno viene Illustrata al lettore la
struttura fisica del componente.

530
IL LED BICOLORE

Una particolarità realizzativa del progetto ora


analizzato consiste nell'impiego, in qualità di
elemento indicatore ottico, di un diodo led bi-
IL PACCO
colore, che costituisce una variante moderna del
vecchio componente optoelettronico.
Il diodo led bicolore, la cui struttura fisica è
DELL'HOBBYSTA
riportata in figura 4, è composto internamente
Per tutti coloro che si sono resi conto
da due diodi led, uno di color rosso e uno di
dell'inesauribile fonte di progetti con-
color verde. Ovviamente, quando il componente
tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro-
non è attraversato da corrente, esso appare di
color vitreo, ossia incolore, ma quando la cor- nica Pratica, abbiamo preparato que-
rente lo percorre, uno dei due diodi emette luce ta interessante raccolta di pubblica-
zlonl.
rossa, l'altro emette luce verde.
In pratica il diodo led bicolore è dotato di un Le nove copie della rivista sono state
catodo comune (K) e di due anodi (A 1-A2). Il scelte fra quelle, ancora disponibili,
costo di tale componente è certamente superiore ma in rapido esaurimento, in cui sono
a quello di due comuni diodi led di colori diversi apparsi gli argomenti di maggior suc-
ed anche la sua reperibilità non è del tutto fa- cesso della nostra produzione edito-
cile, soprattutto nei piccoli centri, dove i riven- riale.
ditori di materiali elettronici quasi mai dispon-
gono di elementi all'avanguardia. Ma è ovvio
che nelle grandi città il diodo bicolore, già da
tempo, è divenuto un componente reperibilissi-
mo. Tuttavia, coloro che non riuscissero a tro-
vare subito questo componente, oppure voles-
sero utilizzare dei diodi led già in loro possesso,
sia pure per motivi di economia, potranno sem-
pre adottare la soluzione dei diodi separati, pur-
ché di colore diverso, applicando lo schema di 1

figura 5. Il quale, in pratica, non si discosta


di molto da quello originale di figura 1.
La scelta di due colori diversi, per i due diodi
led, è importantissima, se si vuol raggiungere
una netta distinzione fra i due gareggianti al
gioco dei pulsanti.

COMPONENTI ELETTRONICI

I componenti elettronici, che concorrono alla


L. 7.500
formazione del circuito di figura 2, sono tutti di Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
tipo molto comune, eccezion fatta per il diodo ciale della nostra Editrice, a tutti i
led bicolore. Per esempio, per quanto riguarda nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
i due transistor TR1-TR2, per i quali sono stati teresse del dilettante, che fa rispar-
prescritti i modelli BC237, possiamo affermare miare denaro e conduce alla realizza-
che quasi tutti i transistor di tipo NPN, al sili- zione di apparecchiature elettroniche
cio o al germanio, adatti per i piccoli e medi di notevole originalità ed uso corrente.
segnali, possono essere utilmente impiegati. E
ciò significa che molti lettori, senza sottoporsi a
nuove spese, potranno servirsi dei componenti
di ricupero conservati nel loro cassetto del ban-
co di lavoro. Per esempio tutta la gamma dei
transistor BC ... può essere utilizzata per questo
montaggio.
531
Flg. 5 - Coloro che non rluscis-
sero a reperire In commercio Il
modernissimo diodo led bicolo-
re, potranno ugualmente risolve-
re Il problema del montaggio
del dispositivo servendosi di due
distinti diodi led, purché dl co-
lore diverso, modificando Il cir-
cuito originale di figura 1 con
s} 2e la variante qui riportata.

Le quattro resistenze sono da ¼ W e i due· in- fra i limiti estremi di 4 mA e 20 mA. Facciamo
terruttori-pulsanti sono del tipo normalmente un esempio. Supponiamo di dover alimentare il
aperto. circuito con la tensione continua di 24 V e di
far scorrere attraverso i diodi led la corrente di
10 mA. Ebbene, applicando la formula ora ci-
ALIMENTAZIONE tata, per le due resistenze R1-R4 si ottengono
i valori seguenti:
La tensione di alimentazione prescritta nello
schema di figura 1 è di 9 Vcc, ma anche le ten- 24-2
sioni di valori compresi tra i 4,5 Vcc e i 24 Vcc, R1 = R4 = --- = 2.200 ohm
ed oltre, potranno essere utilizzate per alimen- 10
tare il progetto. Ovviamente, servendosi di va-
lori di tensioni di alimentazione diversi da quello Se invece la tensione di alimentazione disponi-
di 9 Vcc, occorrerà ricalcolare i valori ohmmici bile fosse stata di 4,5 V e la corrente di accen-
da attribuire alle due resistenze di collettore R1- sione dei diodi led di 20 mA, allora, sempre ap-
R4, applicando la seguente formula: plicando la stessa formula, si sarebbe ottenuto
il valore seguente:
Valim.-2V
R1 = R4 = -----
1 R1 = R4 _ 45-2 120 ohm circa
20
nella quale l'espressione 2 V tiene conto della
caduta di tensione sul diodo led e sul transistor Come si può vedere, attraverso l'esposizione di
in conduzione, mentre con « I» si indica il va- questi due semplici esempi, l'applicazione della
lore della corrente che si vuole far scorrere at- formula è cosa semplice ed accessibile a tutti,
traverso il diodo led e che dovrà essere scelto anche a coloro che non godono di una precisa
in rapporto alla luminosità che si desidera rag- preparazione matematica, dato che tutto si ri-
giungere. Questo valore deve rimanere compreso duce a poche operazioni elementari.
532
MONTAGGIO questi presentano. sul corpo esterno, una picco-
la smussatura, ben visibile nel1o schema pratico
Tl montaggio del dispositivo non è affatto im- di figura 2. Facendo riferimento a questa smus-
pegnativo, ma per renderlo razionale e compatto satura, sarà facile individuare l'esatta posizione
conviene servirsi del circuito stampato, il cui di- dei tre elettrodi di collettore-base-emittore (c-b-e).
segno a grandezza naturale è stato pubblicato Per quanto riguarda poi i terminali del diodo
in figura 3. Questo disegno riproduce, ovviamen- led bicolore, il problema è ancora più semplice,
te, l'insieme delle piste di rame presenti sulla perché il terminale del catodo comune (K) è
faccia della basetta di bachelite opposta a quella quello centrale, mentre i due terminali laterali
sulla quale verranno a trovarsi i vari compo- rappresentano i due anodi.
nenti. Coloro che si serviranno di due diodi led sepa-
Ai principianti consigliamo di seguire il piano rati e di colore diverso. dovranno ricordarsi che
costruttivo di figura 2 e di far bene attenzione il terminale di catodo, che va collegato con la
al preciso ordine di inserimento dei terminali linea della tensione di alimentazione negativa, si
dei due transistor e di quelli del diodo led bico- presenta sotto forma di una lamella con mag-
lore. gior superficie rispetto a quella rappresentativa
Per quanto riguarda i due transistor TR1-TR2. dell'anodo.

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è Il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e del collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un llbro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogllono ulte-
riormente rinviare il piacere di reallzzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico- L'energia elettrica- La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità
L. 5.000 di misura - I condensatori - I resistori . I dlodi
- I translstor - Pratica di laboratorio.
Vlene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito In formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dllet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere il successo
posto di 128 pagine riccamente illustrate fln dalle prime fasl sperimentali.
a due colori

533
Rubrica del principiante
elettronico

c
RIMI

IL TESTER
AMPEROMETRO
Il rilievo dei valori delle correnti continue e di di valutare correnti continue di intensità supe-
quelle alternate, mediante l'uso del tester, rap- riore ad 1 A, oppure correnti alternate al di so-
presenta una delle operazioni più importanti che pra dei 3 A, essendo questi i limiti massimi di
principianti e professionisti eseguono costante- misure consentiti dal tester analizzatore modello
mente durante l'esercizio della loro professione. ALFA preso ad esempio e verso il quale si fa
Anche perché il campo di misure effettuabili con costante riferimento nel corso di questo articolo.
l'analizzatore universale, così come viene altri- Per coloro che non avessero mai sentito citare
menti denominato il tester, è assolutamente va- questo modello di tester, ricordiamo che esso
sto. E si estende da quelle dell'assorbimento in rimane mensilmente pubblicizzato nella seconda
continua delle apparecchiature elettroniche, fino pagina di copertina di ogni fascicolo di Elettro-
alle misure delle correnti alternate che percorro- nica Pratica e che da parte nostra viene costan-
no una lampadina a filamento o l'intero circuito temente consigliato ai principianti, soprattutto
di un elettrodomestico. Purché non si pretenda per la sua assoluta protezione da eventuali errate

534
L'uso dell'analizzatore universale, in qualità di strumento di
misura delle correnti continue e di quelle alternate, è molto co-
mune fra tutti i principianti di elettronica, i quali vogliono con-
trollare, con grande precisione, l'esatto assorbimento cli un
particolare componente o di tutto un circuito, con lo scopo di
raggiungere il funzionamento ottimale delle loro apparecchia-
ture.

manovre dovute ad impreparazione o, più sem- fra i due tipi di correnti elettriche è la seguente:
plicemente, a distrazione. la corrente continua è determinata da un mo-
Dovremmo ora entrare nel vivo dell'argomento, vimento di elettroni che fluisce lungo i condut-
cioè spiegare dettagliatamente al lettore quali tori elettrici sempre nello stesso verso e con una
manovre si debbano effettuare sullo strumento medesima velocità. La corrente alternata è de-
per predisporlo al rilievo dei valori delle correnti terminata da un movimento alternato, in un
continue ed alternate. Pur tuttavia, preferiamo senso e nell'altro, degli elettroni lungo i condut-
anteporre all'argomento alcune nozioni teoriche, tori elettrici. In altre parole ciò significa che,
relative ai concetti di intensità di corrente elet- nei conduttori elettrici percorsi da corrente al-
trica e della sua unità di misura. ternata, gli elettroni non si muovono mai da una
piccola zona ristretta del conduttore stesso: essi
rimangono in quella stessa zona, muovendosi,
DUE TIPI DI CORRENTI alternativamente, in avanti e all'indietro, in mo-
do tale che, attraverso ogni sezione di un con-
Due sono i principali tipi di correnti elettriche duttore elettrico, percorso da corrente alternata,
che debbono essere conosciuti da ogni princi- vi è sempre movimento di elettroni, che si muo-
piante: la corrente « continua » e la corrente vono in avanti e all'indietro e che sono sempre
« alternata ». La prima, quella continua, è pro- gli stessi.
vocata dalle pile, dagli accumulatori e dalle di- Nella corrente continua, al contrario, gli elettroni
namo. La seconda, cioè la corrente alternata, è partono dal generatore, che può essere la pila,
promossa dagli alternatori installati nelle cen- l'accumulatore o la dinamo, attraversano, in tutta
trali elettriche o, molto più semplicemente da la loro lunghezza, i conduttori elettrici che co-
quei piccoli alternatori montati sulle biciclette stituiscono il circuito esterno e ritornano al ge-
allo scopo di accendere le lampadine inserite neratore. Nella corrente continua, dunque, gli
elettroni compiono un lungo viaggio, tanto quan-
nei proiettori di luce.
Al lettore attento non saranno sfuggiti i termini to sono lunghi i conduttori, sempre con la stessa
« provocata » e « promossa », adottati per carat- velocità.
terizzare le sorgenti delle varie correnti elettri-
che. E si sarà pure chiesto perché non si è pre-
ferito l'aggettivo « generata ». Ma ecco la nostra IMMAGINE ANALOGICA
pronta risposta. Tutti i dispositivi prima citati
sono generatori di tensioni elettriche e non di Abbiamo detto che la corrente elettrica rappre-
correnti. Infatti, la tensione è la « causa » della senta l'effetto di quella causa che vien denomi-
corrente, e questa ne è l'«effetto ». Si dovrà nata tensione. Essa è costituita da un insieme,
quindi dire che la pila, la batteria, l'alternatore, più o meno intenso, di elettroni in movimento.
sono generatori di tensioni e che le tensioni I quali vengono sollecitati nel loro cammino da
elettriche provocano, promuovono, fanno scorre- un generatore elettrico.
re o fluire, lungo i fili conduttori, le correnti Ma per assimilare ancor meglio questo importan-
elettriche. te concetto, conviene ricorrere ad un'immagine
Chiusa questa doverosa parentesi chiarificatrice, analogica, quella riportata in figura 1, che inter-
ritorniamo sul tema iniziato per dire che, in preta esattamente il fenomeno della corrente
pratica, la differenza sostanziale che intercorre continua.
535
INT
CON0.2

/
Flg. 1 • Ogni generatore di corrente elettrica
può essere paragonato ad un serbatolo pieno
6% LAMp di elettroni e sempre pronti ad uscire quando
P'°9o ,9
PIL_A $z5@g
e
vien chiuso l'Interruttore INT. Ossia quando
questo componente circuitale collega tra loro

o I due conduttori (CONO. 1 • CONO. 2). La
lampadina, collegata In serie con Il se-
condo conduttore, funge da elemento di stroz-
zatura, costringendo gll elettroni ad esercl-
tare una forza di attrito attraverso Il suo fila-
mento, che diviene pertanto Incandescente.

Nello schema di figura 1 il generatore elettrico che attraversano la sezione di un conduttore elet-
(PILA) è rappresentato da un serbatoio ripieno trico in un minuto secondo, costituisce una gran-
di palline (elettroni) e i conduttori da tubi ci- dezza fisica la cui unità di misura è l'« ampère »
lindrici che, ad un certo punto, subiscono una (abbrev. A).
strozzatura (LAMP .) , attraverso la quale gli elet- I filamenti delle comuni lampadine ad incan-
troni sviluppano una forza d'attrito (accensione descenza sono percorsi da correnti elettriche
della lampada). alternate la cui intensità può variare da alcuni
decimi di ampère, sino ad alcuni ampère. I mo-
tori elettrici delle vetture tranviarie possono as-
MISURA DELLA CORRENTE sorbire una corrente compresa fra i 50 e i 100
ampère.
L'intensità di corrente. cioè il numero di elettroni L'ampère è un'unità di misura della corrente

RESISI
SHUNT

7+ ll
PUNTALI

A Flg. 2 • Circuito teorico Inter-


pretativo delle condizioni elettri-
che di funzionamento del tester
predisposto per la misura delle
AMPEROMETRO C.C. correnti continue.

536
Flg. 3 • Esem pio pratico di mi-
sura della corrente continua che,
erogata da una plla piatta da
4,5 V, attraversa una lam padina
a filam ento. Il commutatore di
funzlone del tester rimane posi-
zlonato sulla stessa finestra cor-
rispondente alla misura delle ten-
sioni continue (verde). Il com-
mutatore di portata (arancio) è ARANCIO
poslzlonato sul valore dl 1 A. SU 1A=

poco usata in elettronica, dove si ha a che fare I PERICOLI DELLA CORRENTE


di frequente con correnti la cui intensità è molto
spesso inferiore all'ampère. Conviene dunque far Chi si occupa praticamente di elettronica, si
uso di valori che sono sottomultipli dell'ampère. trova a contatto ogni giorno con taluni circuiti
Essi sono: che possono essere fonte di incidenti anche gravi.
E' necessario, quindi, essere ferrati in tale ma-
Milliampère = un millesimo di ampère teria per poter agire con la massima disinvoltura
(simbolo = mA) e tener sempre presente quando è possibile di-
strarsi durante il lavoro e quando, invece, oc-
Microampère = un milionesimo di ampère corre mantenere la massima attenzione per non
(simbolo = A) incorrere in spiacevoli inconvenienti.
Contrariamente a quanto si crede non sono le
Lo strumento elettrico atto a rilevare le misure tensioni elevate, la causa prima di effetti mor-
dell'intensità di corrente prende il nome di « am- tali, bensì le correnti che attraversano il corpo
perometro ». L'amperometro viene usato princi- umano.
palmente in elettrotecnica per la misura di cor- L'organismo umano accusa già una sensazione
renti particolarmente intense. Per la misura di chiaramente percettibile (scossa elettrica) quan-
correnti più deboli si usa il milliamperometro e do è attraversato da una corrente anche inferiore
il microamperometro. In elettronica la misura ad un millesimo di ampère. Purtroppo tra i pro-
delle correnti elettriche si effettua con il tester. fani regna generalmente molta confusione. per-

537
LA M P
4,5V 500m 4

r @ +

INTERR.
IL CIRC.
Flg. 4 • Con questo semplice schema teorico si
Interpreta Il concetto di misura delle correnti
continue In un qualsiasi circuito. E' necessario
Interrompere Il circuito In un punto qualsiasi ed
appllcare sul due tronconi, I puntali del tester.

ché si ritiene che gli effetti fisiologici della cor- ESEMPI PRATICI
rente dipendano solo dalla tensione in gioco. In
realtà gli effetti in questione dipendono esclu- Finora si è parlato degli effetti fisiologici della
sivamente dall'intensità della corrente che attra- corrente sotto un aspetto essenzialmente teorico,
versa l'organismo; perciò l'effetto è nullo, qua- ma per il principiante sono necessarie alcune
lunque sia la tensione, se il contatto avviene in citazioni di ordine pratico, da tenere bene a me-
modo che sia nulla la corrente che attraversa moria e da mettere in atto quando si lavora.
il corpo. Facciamo un esempio. Sulla bobina ad Si prende la scossa toccando un solo conduttore
alta tensione dell'impianto elettrico di un'auto- della linea di rete-luce se si appoggiano i piedi
vettura è presente una tensione dell'ordine di per terra; ma si può toccare senza alcun peri-
alcune migliaia di volt; si tratta, quindi, di una colo un solo filo di una linea a tensione anche
tensione elevata. Ma tale tensione, anche se ap- molto elevata se si poggiano i piedi su un so-
plicata al corpo umano, non costituisce alcun stegno sufficientemente isolato allo stesso modo
pericolo letale e ciò perché la corrente elettrica, come gli uccelli si posano, senza subire alcun
che si può assorbire dalla bobina ad alta ten- danno, sui fili della linea di trasmissione del-
sione dell'automobile, ha una debole intensità. l'energia elettrica.
Viceversa, applicando al corpo umano la tensio- E' necessario in ogni modo tener sempre pre-
ne elettrica della rete-luce, che è di 220 V appe- sente che la tensione elettrica, nelle reti di di-
na, si possono verificare effetti mortali. Ciò per- stribuzione dell'energia elettrica, sussiste fra un
ché, se il corpo umano, che è un conduttore conduttore e l'altro, e fra questi e il suolo. Per
abbastanza buono di elettricità, riesce a stabilire tale motivo si può essere folgorati sia toccando
un ottimo collegamento fra la rete-luce e la terra, contemporaneamente due fili della linea, sia toc-
l'intensità di corrente può raggiungere valori di cando uno dei conduttori e il suolo. Il contatto
una decina di milliampère, sufficienti a paraliz- risulta senz'altro mortale se la corrente che in
zare i muscoli del corpo umano e, in partico- tal modo viene a circolare attraverso il corpo
lare, il muscolo cardiaco. Dunque, occorre ri- raggiunge una intensità di appena una decina di
cordare bene che, se di pericolo si deve parlare, millesimi di ampère.
quando si lavora con l'elettricità, questo proviene
soltanto dalla intensità di corrente e non già
dalla tensione elettrica. Se le tensioni possono MISURE DI CORRENTI CONTINUE
costituire un pericolo all'incolumità fisica, ciò
deriva dal fatto che le tensioni elevate, in ge- E veniamo finalmente all'uso del tester in fun-
nere, sono capaci di mettere in movimento una zione di strumento di misura delle correnti con-
grande quantità di elettroni, cioè di determinare tinue, che costituisce l'argomento fondamentale
correnti elettriche molto intense. trattato in questa sede.
538
R

é
ALIM.
e
ARANCIO

ESATTO
Flg. 5 - I puntall del tester, predisposto per la misura di correnti continue, non
possono essere comunque appllcati sul terminali formati dall'interruzione del
circuito, perché il puntale positivo deve essere posto In contatto con la porzione
di llnea conduttrice della tensione positiva, come Indicato In questo schema.

8
ALIM.
8
PUNT.
PO SIT.

ARANCIO

ERRATO
Flg. 6 - Quando l'ordine di inserimento del puntall del tester, commutato nella
funzione di strumento di misura delle correnti continue, è errato, come Indicato
In questo schema, allora l'indlce dell'anallzzatore sbatte violentemente verso
sinistra, sollecltando l'operatore ad invertire la posizione del puntali.

539
RE SIST.
SHUNT
COMMUT.
PORTATE

uA Fig. 7 • Ogni tester è dotato di un


certo numero di portate per la mi-
PUNTALI
sura delle correnti continue e la
commutazione si effettua tramite
apposito commutatore che inse-
e risce nel circuito dell'analizzato•
re diverse resistenze di shunt.

RESIST.
SHUNT
COMMUT,
PORTATE

Flg. 8 - Per la valutazione delle


PUNTALI correnti alternate, il tester inse-
DIODO risce, nel suo circuito Interno,
RET TIFIC. In serie con lo strumento ad In-
dice, un diodo raddrizzatore,

e che riconduce ogni operazione


di misura a quelle per le correnti
continue.

540
Fig. 9 - La corrente elett rica gene-
rata dalla tensione di rete-luce
può provocare effetti pericolosi
per l'incolum ità dell'operatore. Si
raccom anda quindi una grande
prudenza quando si fa uso del te-
ster per m isure di correnti alter-
nate assorbite dai più com uni
elett rodom estici, com m utando
sem pre il tester nella sua m assi-
m a portata.

AMPLIFICATORE -ABF 81
In scatola di montaggio
L 18.500

CARATTERISTICHE: DA UTILIZZARE:
POTENZA DI PICCO: 12 W In auto con batteria a 12V
POTENZA MUSICALE: 49 W In versione stereo
ALIMENTAZIONE: 9 Vcc- 13 Vcc- 16 Vcc Con regolazione di toni alti e bassi
Con due ingressi

l ,

541
FIg. 10 - II tester è uno strumento da trattare con alcune precauzioni, onde evi-
tarne la possibile distruzione. Ciò vale pure per Il tester modello ALFA, che è
uno strumento partlcolarmente robusto e lnsenslblle alle errate manovre dell'o-
peratore, ma che, In ogni caso, rimane sempre uno strumento elettronlco da
usare con un certo buon senso.

La misura delle correnti continue comporta la rente contina, che è anche lo stesso delle ten-
trasformazione del tester nel circuito riportato sioni continue.
in figura 2. La resistenza esterna, questa volta, Il selettore di portata (color arancio) invece
al contrario di quanto si verifica per le misure deve essere posizionato nella portata ampero-
voltmetriche, è di valore tanto più basso quanto metrica prescelta. Anche per questo tipo di mi-
più elevata è la portata amperometrica. La resi- sure si dovranno rispettare le polarità di inseri-
stenza di shunt deve infatti provocare una de- mento dei puntali, tenendo conto che la corrente
viazione notevole della corrente, scaricandone scorre, convenzionalmente, dal morsetto positivo
soltanto i 50 A di fondo-scala attraverso la a quello negativo del generatore.
bobina dello strumento.
Facendo riferimento al modello del tester ALFA, Gli schemi riportati nelle figure 5-6 propongono
le misure di corrente si effettuano in pratica, i due possibili modi di applicazione dei puntali
secondo la programmazione dello strumento in- dello strumento sui punti del circuito sotto mi-
dicata in figura 3, dopo aver interrotto il circuito sura, quello esatto (figura 5) e quello errato
sotto misura in un punto qualsiasi, come indi- (figura 6). Nel primo caso l'indice dello stru-
cato teoricamente nello schema elettrico di f- mento si muove correttamente da sinistra verso
gura 4. destra, fermandosi nel punto della scala corri-
Facendo riferimento allo schema pratico di figu- spondente al valore di intensità di corrente ri-
ra 3, diciamo che il selettore di misure deve es- levato. Nel secondo caso, l'indice dello strumen-
sere posizionato in modo che la colorazione ver- to, che per sua posizione naturale si trova alla
de compaia sulla finestra che trovasi in corri- estrema sinistra del quadrante, cioè all'inizio-
spondenza del simbolo caratteristico della cor- scala. subisce un balzo violento verso sinistra.
542
Ma nessun danno subisce il tester modello Alfa sulla portata desiderata. L'inserimento del diodo
per questa errata manovra, in virtù delle sue rettificatore provoca comunque delle variazioni
protezioni automatiche interne. nella linearità della scala, per cui le misure in
alternata andranno effettuate servendosi delle
apposite scale rosse Vca e mAca.
MISURE DI CORRENTI ALTERNATE

Le due diverse espressioni elettriche circuitali ERRORI DI PARALLASSE


interne, assunte dal tester, nel caso di misure di
correnti continue e in quello di misure di cor- Per evitare errori di lettura sulle scale delle cor-
renti alternate, sono interpretate tramite gli sche- renti continue ed alternate, comunemente noti
mi riportati nelle figure 7-8. L'unica differenza, sotto il nome di « errori di parallasse », è neces-
in pratica, come è dato a vedere in figura 7, sario servirsi di un occhio soltanto, facendo in
consiste nell'inserimento di un diodo rettifica- modo che l'immagine diretta dell'indice coincida
tore, collegato in serie allo strumento, al quale con quella riffessa dallo specchio.
è affidato il compito di riportare la misura delle Soltanto periodicamente occorrerà controllare
correnti alternate a quelle continue. che, in posizione di riposo, l'indice rimanga per-
Per l'uso pratico del tester modello ALFA, il fettamente fissato sulla posizione di inizio-scala
selettore verde dovrà essere posizionato sul sim- (zero). In caso contrario basterà agire lievemente
bolo caratteristico delle tensioni e correnti al- sulla vite sistemata sul pannello frontale dello
ternate. Il selettore di portata va invece usato strumento, in modo da riportare il tester nelle
come nei casi precedenti, ossia commutandolo sue condizioni ottimali di lavoro.

KIT PER LAMPEGGII PSICHEDELICI


L. 18.200
Un nuovo sistema di funzionamento che
evita di mettere le mani sul riproduttore
audio.

Non occorrono fili di collegamento, per-


ché basta avvicinare il dispositivo a qual-
siasi sorgente sonora per provocare una
sequenza In-interrotta di suggestivi lam-
peggii psichedelici.

CARATTERISTICHE Circuiti a quattro canali separati indipendenti.


Corrente controllabile max per ogni canale: 4 A
Potenza teorica max per ogni canale: 880W
9
Potenza reale max per ogni canale:
Alimentazione:
100 : 400 W
220 V rete-luce

543
Se il diodo led è acceso
la linea è occupata!

Se il diodo led rimane spento,


la linea è libera.

TELEFONO
OCCUPATO O LIBERO
Spesso, nelle nostre case, quando tutti i membri dovrebbe accadere nel nostro caso. Tuttavia non
della famiglia fanno un discreto uso del tele- è proibito tenere informati i lettori sulla possi-
fono, sarebbe comodo sapere, tramite un avvi- bilità di realizzare questo tipo di conforto, as-
satore ottico, se in un dato momento la linea è sai utile in casa, negli uffici e nelle piccole azien-
libera o occupata. Per esempio installando un de ed interpretarne il funzionamento.
lampeggiatore nel soggiorno, se questo si trova
ad una certa distanza dall'apparecchio telefoni-
co, oppure al piano superiore, quando l'appar- LA LINEA TELEFONICA
tamento è suddiviso su due piani ed il telefono
è installato al piano inferiore. Per poter capire perfettamente il principio di
Quando poi gli apparecchi sorto almeno due, la funzionamento del dispositivo presentato e de-
presenza di un avvisatore consente di non in- scritto in queste pagine, è necessario che il let-
terrompere, per distrazione e non certo con in- tore conosca le caratteristiche basilari presen-
tenzionalità, il dialogo tra due interlocutori, an- tate da una linea telefonica. Quindi, . prima di
che quando questo si prolunga ormai da troppo intraprendere la descrizione dell'apparato, che
tempo, fino a farci perdere la pazienza. consente di informare l'utente se la sua linea è
Un dispositivo, dunque, in grado di tenerci in- libera o occupata, vediamo di interpretare il
formati quando un nostro congiunto sta parlan- comportamento dei fili conduttori che, nelle no-
do al telefono e, soprattutto, per quanto tempo stre abitazioni, raggiungono l'apparecchio tele-
nel corso della giornata questi tiene occupata fonico.
la linea, potrebbe far comodo a molti, anche se E cominciamo subito col dire che il cavetto te-
la Società per l'esercizio Telefonico vieta, nel lefonico contiene due fili conduttori che, nor-
modo più assoluto, di manomettere l'apparecchio malmente, sono di color bianco o vitreo e ros-
telefonico o, molto più semplicemente, di effet- so. Attraverso questi due fili conduttori scorre
tuare qualsiasi collegamento con la linea. come la corrente che provoca lo squillo del campa-
544
Quando sulla linea viene inserito il carico, co-
stituito da un apparecchio telefonico, si mani-
festa una caduta di tensione interna al « gene-
ratore » che riduce a soli 5 + 7 V la tensione
misurata fra un conduttore e l'altro.
In presenza dì una conversazione telefonica, ai
valori di tensione ora citati si sovrappone un
segnale alternato di bassa frequenza. E tutto
ciò è chiaramente interpretato tramite il dia-
gramma riportato in figura 1.
Quando la linea telefonica è in riposo, la ten-
sione tra i due conduttori si aggira intorno ai
50 V e questo comportamente elettrico si iden-
tifica con il primo tratto rettilineo del grafico
di figura 1. In presenza dei trilli di chiamata
del campanello, la tensione subisce delle va-
riazioni violente tra i 20 V e i 30V circa (li-
nee verticali al centro del diagramma). Poi,
quando ha inizio la conversazione vera e pro-
pria, la tensione scende al valore di 6 V, circa,
ed appare leggermente variabile data la presen-
za della modulazione a bassa frequenza della
voce umana (tratto orizzontale frastagliato a de-
stra del diagramma di figura 1 ).
Possiamo ora concludere questi brevi cenni di
carattere teorico sulle linee telefoniche dicendo
che, per discriminare lo stato di libero o occu-
pato dell'apparecchio telefonico, è sufficiente ve-
rificare se la tensione in linea risulta approssi-
mativamente di 50 V oppure di 6 V. Ed essen-
do' lo scarto di tensione molto elevato, è pos-
sibile raggiungere dei risultati validi anche con
nello di chiamata e quella contenente i messag-
circuiti estremamente semplici, la cui messa a
gi verbali. Ebbene, quando la linea telefonica
punto non richiede alcuna particolare strumen-
si trova nello stato di riposo, ossia quando il
tazione e neppure una precisa esperienza.
telefono non lavora, tra i due conduttori esiste
una differenza di potenziale elettrico valutabi-
le fra i 50 e i 60 V. Si potrebbe quindi parago- RETTIFICAZIONE DELLA TENSIONE
nare la linea telefonica, in ogni suo punto, ad
un generatore di tensione con elevata impeden- Il collegamento tra il nostro dispositivo e la li-
za interna. Un generatore che, sui suoi mor- nea telefonica può essere fatto, senza danneg-
setti, allo stato di riposo, presenta una forza giare l'impianto telefonico, aprendo la scatoli-
elettromotrice di 50+ 60 V circa. na di attacco e senza alcuna preoccupazione

Pur essendo rigorosamente vietato ogni collegamento con la


linea telefonica, cerchiamo di spiegare ai nostri lettori in qual
modo sarebbe possibile installare, nelle abitazioni private o nel
plccoll centri di lavoro, un comodo dispositivo, dotato di se-
gnalatore ottico, In grado di avvertire gli utenti che Il proprio
telefono è llbero o Impegnato.

545
VOLT
LI N E A

6o1 TELEF IN
RIPOSO
50
TRILLI CAMP
40

30
20

I O CONVERSAZ.

o
TEMPO

Flg. 1 • Questo aempllce diagramma Interpreta con la massima chiarezza ogni


poulblle condizione elettrlca di una llnea lelefonlca. Quando Il telefono non à
Impegnato, la tensione sulla llnea al aggira Intorno al 50 V (primo tratto orlz-
zontale a sinistra). Quando Il campanello di chiamata squllla, la tensione scende
ed oscllla fra I 20 e I 30 V circa (llnee vertlcall obllque al centro del dlagram-
ma). Quando è In atto una conversazione, Il valore della tensione scende a 6 V
circa ed Il tratto orizzontale, presente sull'estrema destra del diagramma, appare
llevemente modulato dalla voce umana.

++++++++
+
CFl +
+

CF2
[= Flg. 2 • Se Il collegamento ca-
suale del due caplflll CF1-CF2
A con la llnea telefonlca corrispon-
de a quanto riportato In questo
schema del raddrizzatore a pon-
te, la tensione positiva viene
convogllata, attraverso Il diodo
I D4, verso la resistenza R1, come

e R3 rlchlesto dal circulto elettronico


del disposltlvo presentato in
queste pagine.

546
sulla polarità dei conduttori, perché a ciò prov- al silicio D 1, perché questo, rivoltando il cato-
vede il circuito rettificatore collegato a monte do verso la tensione positiva, costituirebbe un
dell'app arato. In ogni caso, qualunque sia il ostacolo al passaggio della corrente.
punto di collegamento del dispositivo con la
linea, occorrerà ricordarsi che si tratta di una Nello schema di figura 3 è prospettato il caso
connessione di tipo « in parallelo». opposto, quello in cui il capofilo CFl viene ca-
Abbiamo detto che il collegamento del nostro sualmente collegato con la linea della tensione
circuito con la linea telefonica non deve tener negativa, mentre il capofilo CF2 è collegato con
conto delle polarità dei conduttori e ciò risulta la linea della tensione positiva. Ma il risultato
chiaramente interpretato per mezzo dei due è sempre lo stesso, perché in virtù della pre-
schemi teorici riportati nelle figure 2 e 3. Co- senza del ponte raddrizzatore a diodi la tensio-
minciamo quindi coll'esaminare il caso in cui ne positiva è ancora una volta rivelabile sulla
il capoflo CF1 venga collegato con il condutto- resistenza R 1. Sulla resistenza R è sempre pre-
re della tensione positiva della linea, mentre il sente la tensione negativa. E il fenomeno si
capofilo CF2 sia collegato con la linea negativa. spiega facilmente se si tiene conto che, sempre
Ebbene, in queste condizioni, il flusso di cor- facendo riferimento allo schema di figura 3, la
rente prende la via del diodo raddrizzatore D4 corrente scorre attraverso il diodo raddrizzato-
e raggiunge la resistenza R 1. Non potrebbe in- re D3 e non attraverso il diodo D2 che rivolge
fatti scorrere attraverso il diodo raddrizzatore il catodo alla tensione positiva.

AL e ------,·
CF1

R1

Flg. 3 - Quando Il collegamento


del dispositivo con la llnea te-
lefonlca, contrariamente a quan-
to si è verificato nello schema
dl figura 2, fa colncldere Il ca-
pofllo CF1 con Il conduttore a
tensione negativa e Il capofllo
CF2 con Il conduttore della ten-
AL@
= CF2

+ +
l4
I
++++
+

slone positlva, sulla resistenza I


R1 è ancora presente la tenslo-
ne positiva, la quale raggiunge
R1 attraverso Il diodo D3.
e R3

547
CFl

51

=
R4

CF2

R3

Flg. 4 - Progetto dell'apparato che consente di vlsuallzzare In ogni momento lo


stato di libero od impegnato dell'apparecchlo telefonico. I capoflll CF1-CF2 sl
applicano, senza tener conto di alcuna polarità, alla llnea telefonica (condut-
tore rosso e trasparente). II trimmer R2 consente d! tarare In maniera taclle ed
Immediata Il circuito. Il diodo led DL1 sl accende soltanto quando la linea il
occupata.

-----COMPONENTI
Resistenze Varie
R1 = 1 megaohm TR1 =BC177
R2 = 1 megaohm (trimmer) TR2 =
BC107
R3 == 1 megaohm D1-D2-D3-D4 =
4 X 1N4007 (diodi la slllclo)
R4 33.000 ohm DL1 =
diodo led (quals. tipo)
R5 = 100 ohm s1 = interrutt.
PILA = 3 V (due torce da 1,5 v)

ANALISI DEL CIRCUITO minata e che provvede al raddrizzamento delle


correnti variabili.
La prima parte del progetto del dispositivo, che I morsetti contrassegnati con le sigle CF1-CF2
consente di controllare se la linea telefonica è si riferiscono ai due capifila che, senza osserva-
libera oppure occupata, è quella stessa ora esa- re alcun ordine di contatto con la linea, debbono
548
CFl
ALLA LINEA
TELE FONICA

3V

Flg. 5 - II cablagglo del dispositlvo presentato ed analizzato nel testo sl effettua


su una basetta dl bachellte dl forma rettangolare, munita di dlecl ancoraggi In
entrambi I latl magglori, II tutto, comprese le plle di alimentazlone, dl tlpo a
torcia e di grosse dimenslonl, può essere racchluso In un contenitore di plastica
o di altro materiale isolante.

essere a questa applicati preferendo, come ab- ratore di doversi preoccupare delle polarità del-
biamo detto, la scatolina di attacco dell'im- la linea e rettifica, inoltre, i segnali alternati
pianto. presenti sulla linea stessa, evitando che le ten-
Il progetto di figura 4 utilizza due transistor al sioni inverse possano danneggiare l'apparato
silicio, di cui TR 1 è un PNP, mentre TR2 è un elettronico.
NPN. Per mezzo di questi due transistor è pos- La tensione raddrizzata dal ponte di diodi vie-
sibile discriminare le due uniche condizioni elet- ne poi applicata ad un partitore resistivo, com-
triche in cui si può trovare la linea, quella di posto dalle due resistenze R1-R3 e dal trimmer
libera o occupata. E lo stato della linea risulta potenziometrico R2, che consente di regolare,
otticamente indicato dal diodo led DL1. come vedremo in sede di taratura del disposi-
Ma vediamo più dettagliatamente il funziona- tivo, la soglia di intervento del diodo led Dùl.
mento del circuito di figura 4, il cui collega- La tensione utile viene prelevata tra il cursore
mento con la linea telefonica serve a prelevare di R2 ed uno dei terminali di questo compo-
da questa la tensione che si vuol controllare. nente. Ciò consente di effettuare la taratura del
La tensione prelevata tramite i due capifilo CFl circuito, adattandolo ad ogni linea reale e ad
-CF2 viene preliminarmente raddrizzata per mez- ogni tolleranza dei componenti adottati per il
zo del ponte di diodi al silicio D1-D2-D3-D4. montaggio dell'apparato.
Il quale, come è già stato detto, evita all'ope- In condizioni di riposo della linea telefonica,
549
la tensione presente sui terminali del trimmer
potenziometrico R2 è sufficientemente elevata

L'OSCILLATORE per costringere il transistor TR1 all'interdizio-


ne, ossia a non condurre corrente, in quanto la
base del componente si trova ad un valore di

MORSE tensione maggiore di quello presente sull'emit-


tore e perché il transistor è di tipo PNP.
Lo stato di interdizione del transistor TR 1 non
Necessario a tutti i candidati alla patente di consente lo scorrimento di alcuna corrente at-
radioamatore. Utile per agevolare lo studio e traverso la base del transistor TR2, che rimane
la pratica di trasmissione di segnali radio in quindi, pur esso, bloccato.
codice Morse. In tali condizioni del circuito di figura 4, dun-
que, il diodo led DLl, indicatore dello stato
della linea telefonica, rimane spento.
Concludendo, possiamo dire che, quando il dio-
do led DLl è spento, la linea telefonica è li-
bera e possiamo quindi far uso liberamente del
telefono.
Al contrario, se la linea telefonica risulta im-
pegnata, la tensione presente sui terminali del
trimmer potenziometrico R2 appare molto bas-
sa ed il transistor TR1 diviene conduttore,
provocando lo scorrimento della corrente attra-
verso la resistenza R4 e la base del transistor
TR2. Pertanto, anche il secondo transistor TR2
diviene conduttore e la sua corrente di colletto-
IN SCATOLA DI MONTAGGIO re può ora investire il diodo led DL 1 che si ac-
cende. Ed anche in questo caso concludiamo

L. 14.500 dicendo che, quando il diodo led è acceso, la


linea telefonica è occupata.

Il kit contiene: n. 5 condensatori ceramici -


ALIMENTAZIONE
n. 4 resistenze - n. 2 transistor- n, 2 trimmer
potenziometrici- n. 1 altoparlante- n. 1 cir- L'alimentazione prescritta per il circuito di fi-
cuito stampato- n. 1 presa polarizzata- n. 1 gura 4 è a 3 Vcc. Questa si ottiene collegando
pila a 9 V - n. 1 tasto telegrafico - n. 1 matas-
sina filo flessibile per collegamenti- n. 1 ma- in serie tra di loro due pile di tipo a torcia da
tassina filo-stagno. 1,5 V ciascuna. Tuttavia, coloro che vorranno
sostituire il diodo led normale con uno ad in-
termittenza, per disporre di un segnale ottico di
CARATTERISTICHE
maggior attrazione, dovranno aumentare il va-
lore della tensione di alimentazione a 6 V, col-
Controllo di tono legando in tal caso, in serie fra di loro, quattro
Controllo di volume pile a torcia da 1,5 V ciascuna.
Ascolto in altoparlante Il diodo led ad intermittenza, lo sappiamo per
esperienza, pur essendo un componente più
Alimentazione a pila da 9 V spettacolare del diodo led normale, non è di
facile reperibilità commerciale e lo si può tro-
vare soltanto presso i grossi punti di rivendita
di materiali elettronici delle grandi città. Sul
circuito dell'alimentatore è presente l'interrut-
tore S1, che può essere di tipo a levetta o a
slitta, ma per il quale si può anche far uso di
un interruttore a pulsante, normalmente aper-
to, che impone tuttavia all'operatore di tener
premuto il dito su di esso per il controllo della
linea telefonica.
550
Se le pile adottate sono quelle di grosse dimen- del componente, mentre per i quattro diodi al
sioni, allora il circuito di figura 4 potrà rimane- silicio si fa riferimento all'anello riportato sul
re sempre acceso, almeno per alcuni mesi, sen- corpo del semiconduttore. Anche il diodo led
za dover provvedere al ricambio delle batterie. DLt è un componente polarizzato ed il suo ca-
Infatti, quando il led è spento, pur essendo chiu- todo (K) è facilmente individuabile in corri-
so l'interruttore S 1, cioè quando la linea tele- spondenza della piccola tacca ricavata sul] 'in-
fonica è libera, il consumo di corrente del di- volucro esterno.
spositivo si aggira intorno a pochi microampe-
re, mentre quando il diodo led è acceso il con-
sumo di corrente sale a 10 mA circa. TARATURA

REALIZZAZIONE PRATICA La taratura del dispositivo è alquanto semplice


e si esegue nel seguente modo. Dopo aver col-
Come è facilmente intuibile, osservando lo sche- legato i due capifili CF1-CF2 alla linea telefo-
ma teorico di figura 4, la realizzazione pratica nica, si dovrà controllare che questa sia libera,
dell'apparato è alquanto semplice e adatta a anche misurando la tensione fra i due condut-
tutti, anche ai principianti. tori, normalmente rosso e trasparente, che do-
Il circuito, ovviamente, potrà venir composto vrà aggirarsi intorno ai 50 V. Quindi si inter-
in molti modi diversi, non presentando questo viene sul trimmer potenziometrico R2 e lo si
alcun aspetto critico. Ma i meno esperti, per regola appena al di sotto dello spegnimento del
non commettere errori di cablaggio, potranno diodo led DLt. Subito dopo si potrà sollevare
seguire il piano costruttivo riportato in figura il cornetto del telefono e constatare che la ten-
5, purché facciano bene attenzione alle polarità sione sulla linea sarà scesa a 6 V, mentre il
dei diodi e all'esatta distribuzione dei termina- diodo led si sarà acceso. E' tutto. Da questo
li dei due transistor. Ma anche questi elementi momento, prima di telefonare, per sapere se
sono chiaramente indicati nello schema di fi. la linea è libera o occupata, basterà gettare uno
gura 5, perché per i due transistor TR1-TR2 fa sguardo sul nostro dispositivo per controllare il
da guida la piccola tacca sporgente dal corpo segnalatore ottico .

•••
ALIMENTATORE STABILIZZATO In scatola
di montaggio

Caratteristiche
Tensione regolabile 5 ± 13 V
Corr. max. ass. 0,7A
Corr. picco 1A
Ripple 1mV con 0,1A d'usc.
5mV con 0,6A d'usc.
Stabilizz. a 5V d'usc. 100mV

Protezione totale da cortocircuiti, sovraccarichi e so-


vrariscaldamenti.
L. 15.800

551
Particolarmente adatto
per la protezione delle roulotte.

Alimentablle con le comuni


batterie d'auto.

Facile ed immediata applicazione


direttamente sulle maniglie
delle porte

ANTIFURTO
PORTATILE
E' noto che la maggior parte degli antifurti di della roulotte, del capanno, dello chalet o del
tipo commerciale, per poter funzionare corret- villino prefabbricato. Dato che il montaggio del-
tamente, impongono una installazione spesso l'apparato si esegue in qualche minuto ed è ef-
complessa e laboriosa. E, soprattutto, una spesa fettuabile da tutti, anche da chi di elettronica
notevole, che molti lettori principianti di elet- non se ne intende. Mentre per la realizzazione
tronica non possono permettersi. Anche se l'a- pratica del circuito è necessario possedere una
spirazione a montare un circuito di antifurto certa passione per questa disciplina ed alcune
elettronico è comune a tutti. nozioni tecniche basilari.
A questo tacito appello di tutti i nostri amici
rispondiamo presentando un semplicissimo si-
stema di antifurto, la cui peculiarità fondamen- UN VALIDO DETERRENTE
tale è quella di essere portatile e di non richie-
dere alcuna stesura di cavi lungo le pareti dei La portatilità dell'antifurto presentato in que-
locali da proteggere. Anzi, possiamo dire che, sto articolo è determinata, oltre che dalle mo-
proprio per il suo carattere di portatilità, questo destissime misure esteriori dell'apparecchio, an-
dispositivo si adatta perfettamente alla difesa che dal fatto che esso è alimentabile con la ten-
552
Tutti lo possono installare, ma soltanto gli appassionati di elet-
tronica, anche se principianti, sono in grado di costruirlo e ta-
rarlo, per far squillare, in caso di necessità, un campa nello o
per avviare l'alimentazione di una sirena d'allarme .

sione di 12 Vcc erogata da una comune batte- fa uso di un transistor ad effetto di campo (TR 1)
ria d'auto. Ma la portatilità dell'antifurto non quale elemento attivo.
costituisce la sola e principale caratteristica del La frequenza di oscillazione del circuito è sta-
progetto, perché ad essa se ne aggiunge un'altra: bilita dai valori intrinseci della bobina Ll e del
quella di entrare in azione prima ancora che il condensatore a mica Cl.
malintenzionato riesca ad introdursi nel locale In pratica, la bobina L1 è simile alla bobina
protetto. di sintonia di un ricevitore radio ad onde me-
Nella sua semplicità, dunque, il nostro minian- die e la sua realizzazione è alquanto semplice.
tifurto può costituire un valido deterrente, se Il potenziometro a variazione lineare R 1 con-
non proprio nei confronti dei criminali incalliti, sente di regolare la reazione, in modo da inne-
senz'altro rispetto a quella miriade di sbandati e scare l'oscillazione al punto giusto. Questo ele-
balordi che oggi ingigantiscono le fila della de- mento va regolato ovviamente in sede di tara-
linquenza comune. tura dell'antifurto.
Quando si tocca con una mano il conduttore
indicato con la voce TRAPPOLA, vengono ad
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO alterarsi le caratteristiche della reazione, con un
conseguente blocco delle oscillazioni.
Il segnale a radiofrequenza, generato dall'oscil-
Prima di iniziare l'esame particolareggiato del
progetto dell'antifurto, riportato in figura 1 cer-
chiamo di interpretare, a grandi linee, il princi-
pio di funzionamento del circuito. E diciamo
subito che esso è composto da due sezioni pri-
marie: quella di un oscillatore a radiofrequenza
e quella dell'allarme vero e proprio.
In condizioni normali, l'oscillatore a radiofre-
quenza produce un segnale radio che mantiene
bloccata la sezione di allarme, che può essere
di tipo acustico e ottico.
Non appena un qualsiasi elemento, in grado di
assorbire segnali a radiofrequenza, come può
essere la mano dell'uomo, entra nel raggio d'a-
zione dell'oscillatore, si verifica l'immediato
blocco dell'oscillazione con il conseguente in-
nesco del circuito di allarme.

L'OSCILLATORE HARTLEV

La sezione oscillatrice del progetto dell'antifur-


to, riportato in figura 1, è rappresentata da un
classico oscillatore Hartley (questo è il nome
dello scienziato ideatore di tale circuito), che
553
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554
SC ATO LA METALLICA

LAM P LED

Fig. 2 - Trattandosi della realizzazione di un circuito che, almeno per metà,


funziona in alta frequenza, è assai importante che i conduttori relativi a questa
sezione dell'antifurto rimangano molto corti, In particolar modo quello che col-
lega il gate del transistor ad effetto di campo con la manlglla della porta messa
sotto protezione. Non influisce invece In alcun modo, sul buon rendimento del
dispositivo, la lunghezza dei cavi collegati con la batteria di alimentazione e
con l'avvisatore d'allarme acustico od ottico.

latore di Hartley, viene applicato, tramite l'ac- sente a valle del diodo DG.
coppiamento induttivo Ll-L2, al circuito di ri- Sui terminali del condensatore C3 è presente
velazione, composto dal diodo al germanio DG una tensione positiva, che provoca la conduzio-
e dal condensatore C3, che convoglia a massa la ne del transistor TR2 il quale, cortocircuitando
parte del segnale ad alta frequenza ancora pre- praticamente a massa il gate dell'SCR, ne im-

FIg. 1 - Il progetto dell'antifurto elettronico è composto da due partl princlpall:


quella dell'oscillatore di alta frequenza e quella del sistema di allarme per cui
l'innesco di un diodo controllato provoca l'alimentazione di un campanello o di
un avvisatore ottico. L'oscillatore si blocca, ed entra in funzione il segnale acu-
stico, quando la mano di un mallntenzlonato si avvicina al conduttore collegato
con la manlglla della porta, che si vuol proteggere, alterando le caratteristiche
del circuito oscillatore.

555
filo 030 smaltato

I \ Flg. 3 - Datl costruttlvl della bobina L1-L2, che


deve essere composta su nucleo di ferrite di
forma cilindrica, del tlpo di quelll utillzzatl per
·«nel le bobine ad onde medie nel ricevitori radio. La
distanza fra I due avvolglmentl è di pochi mllli-
metrl e la presa Intermedia, sulla bobina L1, è
ricavata alla decima spira.

,80 101 0 o 1IO

pedisce l'innesco, purché questo non sia già in rente è dovuto esclusivamente alle cariche mag-
conduzione! gioritarie nel canale di conduzione e queste o
Dunque, finché l'oscillatore funziona, il diodo sono dei « buchi » o sono degli « elettroni »,
controllato SCR rimane bloccato, la lampada cioè o sono positive o sono negative.
LP1 spenta ed il campanello d'allarme silen- In un transistor ad effetto di campo si distin-
zioso. gue un canale di conduzione, nel quale scorre
la corrente, proveniente da un terminale di con-
tatto (source), sino ad un altro terminale di
IL TRANSISTOR FET
contatto detto drain. La conduzione del canale
è controllata mediante una porta detta « gate »,
Anziché procedere direttamente con l'analisi la quale è costituita da un elettrodo che, in fun-
della seconda sezione del circuito dell'antifur- zione del potenziale applicato, varia il campo
to di figura 1, preferiamo soffermarci brevemen- elettrico all'interno del canale di conduzione.
te sul transistor TR 1 che, per i lettori princi-
pianti, potrebbe risultare un componente anco- I transistor unipolari possono essere catalogati
ra sconosciuto. in relazione al tipo di drogaggio nel canale di
Il comportamento del transistor ad effetto di conduzione, che può essere di tipo P oppure
campo, ossia del transistor FET (Field Efect N. Possono essere ancora catalogati in funzione
Transistor), è noto da lungo tempo e, contraria- del tipo di porta, a giunzione inversa o a ca-
mente a quanto si potrebbe pensare, è di uso pacità.
semplicissimo e crea minori problemi di stabi- Ogni principiante suddivide i transistor FET in
lità, oscillazioni parassite degli equivalenti cir- due tipi: quelli a canale N e quelli a canale P.
cuiti con transistor comuni. I primi, come i transistor NPN, vengono gene-
Il transistor ad effetto di campo possiede, so- ralmente utilizzati in circuiti con negativo a
prattutto in alta frequenza, caratteristiche elet- massa, come avviene nel caso del circuito del-
triche difficilmente superabili, perché è dotato 1 'antifurto di figura 1, cioè in circuiti in cui il
di una elevata resistenza di ingresso che per- drain (D) viene alimentato con una tensione
mette di realizzare, ad esempio, circuiti riceven- positiva rispetto alla source (S).
ti altamente selettivi, molto stabili, senza dover I secondi, come i transistor PNP, vengono uti-
ricorrere alle scomode e sempre critiche prese lizzati nei circuiti con positivo a massa; nei FET
intermedie nelle bobine per raggiungere lac- a canale P, dunque, il drain deve essere sempre
coppiamento di impedenza. negativo rispetto alla source.
Il transistor convenzionale viene normalmente La denominazione di transistor ad effetto di
chiamato «bipolare», perché al suo funziona- campo scaturisce dalla caratteristica di questo
mento contribuiscono sia le cariche positive sia componente del restringimento del canale, cioè
quelle negative. Le quali vengono anche deno- della sbarretta di silicio, che fa capo al drain e
minate « buchi » ed « elettroni ». alla source, quando il transistor viene sottoposto
Il transistor ad effetto di campo viene detto in- all'azione del campo elettrico generato da una
vece « unipolare », perché il passaggio della cor- opportuna tensione applicata tra gate e source.
556
fissare supporti
le spire isolanti

Flg. 4 - Essendo la ferrite un elemento molto


fraglle, occorrerà proteggerlo dagli urti con cor-
pi contundenti realizzando due supporti di ma-
terlale isolante. I terminall degli avvolgimenti po-
tranno essere fissati alla ferrite con collante ra-
pido o nastro adesivo.

LA SEZIONE D'ALLARME campanelli o sirene di tipo elettronico o, comun-


que, senza interruzioni di corrente.
E dopo queste brevi citazioni teoriche sulla na-
tura ed il comportamento del transistor FET,
ritorniamo all'esame del circuito di figura 1, più FUNZIONAMENTO DELL'SCR
precisamente a quello della seconda sezione del-
l'antifurto.
Cerchiamo ora di chiarire meglio il comporta-
Quando l'oscillatore a radiofrequenza, a causa
mento del diodo controllato SCR attraverso una
di un tentativo di intrusione nell'ambiente sotto
breve esposizione di elementi teorici. E dicia-
controllo, si blocca, a valle del diodo al germa-
mo, innanzitutto, che il diodo SCR, esternamen-
nio DG non è più presente il segnale rivelato e
nessuna tensione è rilevabile sui terminali del
te, si presenta come un componente a tre ter-
minali (a destra di figura 5), che prendono i
condensatore C3. Dunque, mancando la ten-
nomi di anodo (A), catodo (K) e gate (G); que-
sione di polarizzazione di base nel transistor
st'ultimo elettrodo viene talvolta denominato,
TR2, questo passa dallo stato di conduzione a
tenuto conto della terminologia anglosassone,
quello di interdizione. E in tali condizioni, at-
con il nome di porta.
traverso la resistenza R4, giunge della corrente
sul gate (G) del diodo controllato SCR, che si La sola osservazione del simbolo elettrico del
innesca, consentendo il passaggio di corrente diodo SCR, riportato nello schema di figura 1,
fra anodo e catodo e quindi attraverso la lam- permette la formazione di un'idea semplice ma
pada LPl ed il campanello d'allarme. Quando immediata del funzionamento del componente
si ripristinano le condizioni di riposo, ossia e della sua denominazione di « diodo control-
quando l'oscillatore ritorna in funzione il diodo lato ». L'SCR infatti si comporta in pratica co-
controllato SCR rimane innescato e l'allarme me un diodo nel quale l'avviamento della con-
continua a farsi sentire. Per tacitarlo, infatti, duzione della corrente anodica viene comanda-
occorre interrompere momentaneamente la cor- to da un impulso di corrente di gate, anche di
rente anodo-catodo e ciò si ottiene premendo breve durata e di bassa potenza, applicato ov-
per un momento il pulsante P 1 che rappre- viamente all'elettrodo di gate.
senta elettricamente un interruttore normalmen- Si tenga presente che, così come avviene nei
te chiuso. diodi raddrizzatori, il diodo SCR rimane co-
La lampadina LP1, collegata in parallelo al cam- munque bloccato, cioè si comporta come un
panello d'allarme, diviene strettamente indispen- circuito interrotto, se polarizzato inversamente,
sabile soltanto nel caso in cui il campanello sia cioè con l'anodo negativo rispetto al catodo.
di tipo tradizionale, ad interruzioni periodiche, Per capire a fondo il funzionamento di un diodo
mentre risulta superflua in accoppiamento con controllato è necessario analizzare la sua curva
557
o
AC127 2N3819 I - I
j t I Flg. 5 - Riproduciamo In questo dlse-
TEXAS i '-' gno i tre principali semiconduttori,
I I montati nel circuito dell'antlfurto, con
·y
tutte le Indicazioni relative all'esatta
posizione del loro terminali. Per quan-
to riguarda Il diodo controllato C106,
ricordiamo che questo componente
può trovarsi In commercio In due ver-
slonl: con o senza aletta di raffredda-
mento {elettricamente collegata con
l'anodo). Per Il progetto dell'antlfurto
e o K] [J UG sl possono adottare Indifferentemente
entrambe le versioni.
B A

caratteristica tensione-corrente riportata in fi- gativa (linea tratteggiata della curva), il diodo
gura 6. - si innesca, conducendo corrente in quantità im-
Tale caratteristica è di tipo asimmetrico rispet- posta dalla natura del carico applicato. Non è
to alla tensione di « O»», in quanto il diodo si questo tuttavia il metodo solitamente utilizzato
comporta in maniera diversa se polarizzato di- per l'innesco dei diodi SCR, perché nella mag-
rettamente o inversamente. gior parte dei casi pratici la tensione di alimen-
La caratteristica inversa indica che, similmen- tazione non può essere variata in misura tale
te a quanto accade in un diodo rettificatore, il da superare il valore della tensione di breakower.
diodo SCR conduce soltanto una corrente di di- Ma a questo punto entra... in azione il terzo
spersione quando risulta polarizzato inversamen- elettrodo del diodo controllato, cioè il gate. In-
te. E ciò si verifica finché la tensione rimane al viando una corrente a questo terzo elettrodo, si
di sotto di un valore di rottura (breakdown). ottiene una diminuzione della tensione di brea-
Una volta superato questo valore di rottura, si kower, così che anche con tensioni modeste
verifica un brusco aumento della corrente, che I 'SCR è in grado di innescarsi passando sul trat-
fisicamente corrisponde alla rottura dei vincoli to di curva caratteristico della conduzione del-
cristallini del semiconduttore e alla conseguen- la corrente anodica.
te distruzione del diodo controllato. Si noti che, quando il diodo risulta in condu-
Polarizzando direttamente il diodo SCR, cioè zione, l'impulso di corrente necessario all'in-
facendo in modo che l'anodo risulti positivo ri- nesco non serve più, perché la tensione di brea-
spetto al catodo, ci si porta sulla caratteristica kower può ritornare a valori elevati senza pre-
diretta (zona a destra di figura 6). Questa cur- giudicare l'avvenuta conduzione.
va è caratterizzata dalla tensione di breakower Per -disinnescare l'SCR occorre far diminuire la
(Vbo), che corrisponde alla tensione da appli- corrente anodica al di sotto del valore minimo
care tra anodo e catodo per ottenere l'innesco di automantenimento IN. Normalmente il si-
del componente. stema più semplice per raggiungere tale condi-
In condizioni di riposo, cioè senza polarizzare zione è quello di togliere momentaneamente
in alcun modo il gate, la tensione di breakower l'alimentazione al diodo controllato. E tale con-
può raggiungere, a seconda del tipo di diodo dizione si verifica anche automaticamente ad
controllato SCR, valori di alcune centinaia di ogni semionda della corrente alternata, quando
volt. Quindi, per ottenere la conduzione spon- si alimenta il componente e il suo carico con una
tanea del diodo, è necessario applicare ad esso, tensione alternata.
tramite una resistenza di carico di limitazione Nel caso del nostro antifurto, lo ripetiamo, per
della corrente dopo l'innesco, una tensione su- disinnescare l'SCR, si provvede ad interrompe-
periore a quella di breakower. re la corrente anodo-catodo intervenendo sul
Successivamente, in virtù della caratteristica ne- pulsante P 1 .

558
COSTRUZIONE DELLA BOBINA Per l'avvolgimento L1 occorrono 80 spire com-
patte, con presa intermedia alla decima spira,
Presentiamo ora, dopo la teoria relativa al com- così come indicato nello schema costruttivo di
portamento del diodo controllato, i dati costrut- figura 3. Per l'avvolgimento secondario L2, che
tivi della bobina L1-L2, che costituisce il primo verrà composto a mezzo centimetro di distanza
elemento che il lettore dovrà praticamente rea- da L1, occorreranno 1 O spire soltanto. I termi-
lizzare prima di passare alle varie operazioni di nali di inizio e fine avvolgimento potranno es-
cablaggio del dispositivo. I due avvolgimenti sere fissati al nucleo per mezzo di collante ra-
L1-L2 si eseguono su uno stesso nucleo di fer- pido o di nastro adesivo.
rite, di forma cilindrica, del tipo di quelli adot- Ci si dovrà ricordare che la ferrite è un elemen-
tati per la bobina ad onde medie nei ricevitori to molto fragile e che una sua caduta od un
radio, con diametro di 8 mm. Per entrambi gli urto accidentale con corpi solidi possono man-
avvolgimenti, primario e secondario, si farà uso darla in mille pezzi. Converrà quindi proteggere
di uno stesso tipo di filo, di rame smaltato del questo componente montandolo, in sede di rea-
diametro di 0,3 mm. lizzazione pratica del dispositivo antifurto, su

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559
+I

i
TENSIONE CORRENTE
IN VERSA » ANODICA
DI CRESTA

I ,9re9
-- V +v
Vso
( INVERSA )
Flg. 6 - Un'attenta analisi di questo diagramma
consente di conoscere Il preciso funzionamento
di un diodo controllato, cosi come chiaramente
-I esposto nel corso dell'articolo.

due supporti di materiale isolante, secondo nostro apparato, tenuto conto della modestissi-
quanto illustrato in figura 4. ma dissipazione di potenza elettrica, si possono
Nel ricavare la presa intermedia alla decima adottare entrambi i modelli, senza alcun timo-
spira, sull'avvolgimento Ll, si avvolgeranno i re di influire negativamente sul buon funzio-
due terminali tra loro, come indicato in figura namento del circuito.
4, soltanto dopo aver raschiato gli stessi con Il contenitore, come indicato nello schema rea-
una lametta da barba o un temperino, allo sco- lizzato di figura 2, dovrà essere di tipo metal-
po di eliminare lo smalto protettivo che è un lico, meglio se in lamiera stagnata per ottimiz-
isolante e non consentirebbe la continuità elet- zare l'effetto schermante. Il contenitore funge
trica dell'avvolgimento. Un'operazione molto anche da conduttore della linea di alimentazio-
utile potrebbe essere quella di ricoprire con un ne negativa del circuito.
velo di stagno i conduttori che rappresentano la Poiché l'alimentatore consigliato per questo di-
presa intermedia di L 1 . spositivo è la batteria d'auto a 12V, possiamo
dire che, in pratica, il morsetto negativo della
batteria va collegato con il contenitore metalli-
MONTAGGIO co del circuito. Nulla vieta peraltro di far uso
di un alimentatore in corrente continua da rete-
Il montaggio del dispositivo antifurto si esegue luce, tenendo presente che, nello stato di riposo
tenendo sott'occhio il piano costruttivo di f5- del circuito, l'assorbimento di corrente è di
gura 2 e tenendo ben presente che, trattandosi una ventina di milliampere circa.
di una realizzazione che in parte lavora in alta
frequenza, si dovranno mantenere i conduttori,
che concorrono alla formazione della sezione IMPIEGO DELL'ANTIFURTO
AF, molto corti.
Per quanto riguarda l'individuazione dei termi- Prima di eseguire la taratura dell'antifurto, oc-
nali dei due transistor TR1-TR2 e del diodo con- corre effettuarne l'applicazione alla porta d'in-
trollato SCR, questa è facilmente deducibile dal gresso agli ambienti da proteggere contro i ma-
disegno riportato in figura 5, in cui sono indi- lintenzionati.
cati questi tre semiconduttori con tutte le ci- Si provvederà quindi a collegare il dispositivo,
tazioni relative agli elettrodi. attraverso gli appositi morsetti, ad un segnala-
Ricordiamo che il diodo controllato SCR può tore acustico od ottico e poi alla maniglia della
presentarsi in due versioni diverse: con o senza porta o, eventualmente, alla toppa della chiave.
aletta di raffreddamento, la quale è collegata Il collegamento tra maniglia e apparecchio do-
elettricamente con l'elettrodo di anodo. Per il vrà essere il più corto possibile. E se la mani-
560
glia è di tipo anodizzato, cioè ricoperta di uno roulotte o l'appartamento a mettere in funzione
strato isolante, occorrerà effettuare un collega- l'antifurto.
mento elettrico con una delle viti di fissaggio
della serratura. Altrimenti sarà sufficiente un
TARATURA
semplice gancio metallico chiamato a svolgere
la duplice funzione di collegamento elettrico e La taratura dell'antifurto consiste nella sola re-
di supporto della scatola metallica dell'antifurto. golazione del potenziometro Rl. E questa si ese-
La lunghezza dei collegamenti con l'alimenta- gue in modo da ottenere, mediante alcune pro-
tore e con l'avvisatore d'allarme non ha alcuna ve sulla maniglia, l'entrata in funzione dell'al-
limitazione, per cui questi due elementi del si- larme.
stema dell'antifurto potranno essere sistemati Ma la sensibilità di R1 non deve mai essere
anche a parecchi metri di distanza. regolata al massimo, in quanto eventuali aumen-
N a turai mente l'interruttore S1, che consente di ti di temperatura, od altre variazioni delle ca-
inserire o disinserire l'alimentatore, cioè in pra- ratteristiche ambientali, potrebbero divenire la
tica l'antifurto, dovrà essere sistemato in posi- causa di falsi allarmi.
zione segreta, fuori della porta messa sotto pro- Nel caso di applicazione dell'antifurto alla rou-
tezione, in modo da poterlo azionare subito do- lotte, sarebbe consigliabile effettuare la taratura
po essere usciti di casa, altrimenti potrebbe es- quando la temperatura ambiente è massima, con
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L. 24.000
LAMPEGGIATORE SEQUENZIALE
L'uso di luci diversamente colorate ed il loro
accorto collegamento, in serie o in parallelo,
che consente l'inserimento di alcune cen-
tinaia di lampadine-pisello, è determinante
per la creazione di un ambiente suggestivo
e fantasmagorico.

Caratteristiche:

Potenza elettrica pilotabile su ciascun ca-


nale: 200± 250 W aumentabile fino a 800 W
con opportuni radiatori.

La frequenza della successione dei lam-


peggii è regolabile a piacere.

Su ciascuno degli otto canali si possono • Per l'albero di Natale


collegare otto lampadine, oppure otto grup-
pi di lampadine in un quantitativo superio- • Per insegne pubblicitarie
re ad alcune centinaia. • Per rallegrare le feste

565
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del mese di Agosto '77 (n. 8). Corrisponderei con per- della ICE, nuovissimo, a L. 7.000; riduttore dinamico
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I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

--
--- ____ , __ o

-------- e
-·-

·----- -- - -~--

---- -
---- -- -----
_,

Inserite il tagliar.do in una busta e spedite a. I


ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute •
Via Zuretti, 52 - MILANO

566
LA PUSIA DEI LETTE
-
ee=e
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
~
.=
~ =
<
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

TELECOMANDI plificatore. Anche perché, nel corso delle vostre


esposizioni tecniche, non si fa mai riferimento
Soltanto nel periodo delle ferie estive ho tro- ai controlli di tonalità, ma soltanto a quelli dei
vato il tempo e l'occasione per realizzare un livelli sonori.
progetto che mi stava particolarmente a cuore:
quello del « Televolume », da voi presentato SANTORO NICOLA
Firenze
nel primo fascicolo dell'anno in corso. Ed ora
debbo dire di essere rimasto soddisfatto, perché
finalmente sono in grado di pilotare, a distan- Avevamo affermato che il progetto del « Tele-
za, standomene tranquillamente seduto in pol- volume », presentato sul fascicolo di gennaio di
trona, il volume sonoro del mio televisore in quest'anno, si prestava alle più svariate appli-
bianco e nero. Ma poiché in quell'articolo si cazioni pratiche. Ed ora non possiamo far al-
afferma che il dispositivo può avere moltissime tro che ribadire quel preciso concetto. Pertanto
applicazioni, che si estendono dal televisore al- nulla osta al montaggio del dispositivo sul suo
la radio, dal registratore al giradischi e dal- amplificatore stereofonico ad alta fedeltà. Ma,
l'amplificatore al mangianastri, mi sentirei ten- faccia bene attenzione, soltanto limitatamente
tato di intervenire pure nel mio riproduttore au- al controllo del livello sonoro dei due canali e
dio stereofonico ad alta fedeltà; questa volta, per il quale il circuito dovrà essere realizzalo in
per controllare a distanza il volume dei due versione doppia. Per quanto concerne invece il
canali e le varie tonalità dei suoni. Naturalmen- controllo dei toni, non la consigliamo di attua-
te, trattandosi di un impianto hi-fi abbastanza re il suo programma, perché esso dipende in
costoso, prima di manomettere l'apparecchio nei gran parte dal circuito dell'amplificatore. Occor-
suoi circuiti originali, ho voluto interpellarvi, rerebbe infatti uno schema diverso di regola-
per sapere se tutto ciò è possibile ed eventual- zione, con l'inserimento di attuatori indipen-
mente in qual modo debba intervenire sull'aro- denti e fluttuanti rispetto all'alimentazione.
567
CAMPANELLO CON MEMORIA

KIT PER CIRCUITI Per evitare di non accorgermi che il campanello


della porta di casa sta squillando, vorrei colle-

STAMPATI L. 16.000 gare a questo un ripetitore visivo con possibi-


lità di eventuale memorizzazione del segnale. E'
possibile realizzare un programma di questo
Dotato di tutti gli elementi necessari per
la composizione di circuiti stampati su tipo?
vetronlte o bachelite, con risultati tali da VALLINOTTO LUIGI
soddisfare anche I tecnici più esigenti, que- Verona
sto kit contiene pure la speciale penna
riempita di inchiostro resistente al perclo-
ruro e munita di punta di riserva. Sul di- Certamente! Realizzi il progetto qui pubblicato
spensatore d'Inchiostro della penna è pre- e risolverà brillantemente il suo problema. L'ali-
sente una valvola che garantisce una lunga mentazione è derivata dal circuito dello stesso
durata di esercizio ed Impedisce l'evapo- campanello, sia esso di tipo in continua o in
razione del liquido. alternata, purché a bassa tensione. Il circuito
deve essere collegato in parallelo con il pulsan-
te del campanello (non in parallelo con il cam-
panello!). Quando una persona suona alla por-
ta, i due diodi led DL1-DL2 iniziano a lampeg-
giare e i lampeggi durano per mezzo minuto cir-
ca, poi tutto si arresta automaticamente. Un cir-
cuito ausiliario memorizza la chiamata premen-
do il pulsante P 1, che in pratica prolunga il lam-
peggìo dei diodi led

COMPONENTI
Condensatori
C1 100 F -24 VI (elettrolitico)
Consente un controllo visivo conti-
C2 100 F - 16 VI (elettrolitico)
nuo del processo di asporto. C3 = 10F- 16VI (elettrolitico)
Evita ogni contatto delle mani con C4 100.000 pF
il prodotto finito. C5 220.000 pF
- E' sempre pronto per l'uso, anche
dopo conservazione illimitata nel Resistenze
tempo. R1 - 10ohm
Il contenuto è sufficiente per tratta- R2 1.000 ohm
re più di un migliaio di centimetri R3 = 100 ohm
R4 = 3,6 megaohm
quadrati di superfici ramate.
R5 = 56.000 ohm
R6 - 2 megaohm
R7 = 10.000 ohm
R8 = 100.000 ohm
R9 = 10megaohm
R10 == 1.000 ohm
R11 = 1.000 ohm

Varie
D1-D2-D3-D4 = 4 Xx 1N4004
D5 = OA200
DZ1 = zener (12 V- 1 W)
DL1 = diodo led
DL2 = diodo led
IC1 = 4093
TR1 = BC109
P1 = pulsante
568
R3

AL
TRASFORMATORE D3 f o2
+
CAMPANELLO +
12/- R2

05

SERVIZIO BIBLIOTECA
IMPIEGO RAZIONALE CIRCUITI INTEGRATI I SEMICONDUTTORI NEI
DEI TRANSISTORI Tecnologia e applicazioni CIRCUITI ELETTRONICI
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in tela con Incisioni in oro - a 2 colori - legatura In brossu- plastificata a due colori
sovraccoperta plastificata. ra - copertina plastificata
Gli argomenti trattati possono
Il volume tratta tutto quanto essere succintamente così In-
Tutta la pratica dei semicon- riguarda questa basilare realiz- dicati: fisica del semiconduttori
duttori è trattata in questo li- zazione: dal principi di funzio- - teoria ed applicazione dei
bro con molta chiarezza e Sem- namento alle tecniche di produ- transistor - SCR TRIAC DIAC
plicità, dagll amplificatori ai cir- zione, alle applicazioni e al me- UJT FET e MOS - norme di cal-
cuiti logici, con i più recenti todi di impiego nel più svariati colo e di funzionamento - tecni-
aggiornamenti tecnici del settore. campi della tecnica. che di collaudo.
TESTER PER OPERAZIONALI rà un cattivo funzionamento dell'operazionale
sotto esame.
Vorrei disporre, nel mio laboratorio dilettanti-
stico, di un semplice strumento di prova dello COMPONENTI
stato degli integrati operazionali, di tipo µA 741
o similari di provenienza surplus. Per me sa- Condensatori
rebbe sufficiente il responso di « buono » e C1 5uF- 6 VI (elettrolitico)
« non buono », ossia quello sul funzionamento C2 100 uF - 16 VI (elettrolitico)
globale del componente in prova. Avete uno
schema di tale dispositivo? Resistenze
ORIGA LUIGI R1 86 ohm
Ancona R2 180.000 ohm
R3 10.000 ohm
R4 10.000 ohm
lo schema qui riprodotto è di estrema facilità R5 100 ohm
realizzativa e di uso elementare. Il suo funzio- R6 100 ohm
namento si basa sull'inserimento di un oscilla-
tore ad 1 Hz, che pilota contemporaneamente Varie
un integrato logico EX-OR (OR esclusivo) e IC1 4093
l'operazionale in prova. L'uscita dell'OR esclusi- IC2 4030
vo 1C2 risulterà ad « 1 » soltanto se i due in- DZ1 zener (4,3V- 1W)
gressi saranno diversi tra loro, ossia se l'opera- DZ2 zener (4,3V- 1W)
DL1 diodo led
zionale assolverà correttamente alle sue funzio-
DL2 diodo led
ni di «invertitore ». In tali condizioni sarà il S1 interrutt.
led DL2 ad accendersi, mentre l'accensione del ALIM. = 9 Vcc
led DLl, anche in alternativa con DL2. indiche- ICP integrato in prova

UL TRAPREAMPLIFICATORE
con circuito integrato

ln scatola di montaggio
a L. 6.000
CARATTERISTICHE
Amplificazione elevatissima
Un semplice sistema per elevare Ingresso inverting
notevolmente il segnale provenien- Elevate impedenze d'ingresso
te da un normale microfono Ampia banda passante

Utile ai dilettanti, agli hobbysti, ai CB e a tutti coloro che fanno uso di un mi-
crofono per amplificazione o trasmissione

570
RI

M'I ! R
M'I
51 Il Il ,l
Il . t
"A
3

r1
Il+
~
9V Il ~ JCTb

R2

DZ2
...L lW

RICEVITORE PER ONDE CORTE


IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L 12.700
ESTENSIONE DI GAMMA: 6 MHz -;- 18 MHz
RICEZIONE IN MODULAZIONE D'AMPIEZZA
SENSIBILITA': 10 V ± 15 V

IL KIT CONTIENE: N. 7 condensatori ceramici - N. 1 O resistenze - N. 1 conden-


satore elettrolitico - N. 1 condensatore variabile ad aria - N. 3 transistor - N. 1
circuito stampato - N. 1 potenziometro - N. 1 supporto bobine con due avvolgi-
menti e due nuclei - N. 6 ancoraggi-capicorda - N. 1 spezzone filo flessibile.
Nel kit non sono contenuti: la cuffia necessaria per l'ascolto, gli elementi per la
composizione dei circuiti di antenna e di terra e la pila di alimentazione.
AMPLIFICATORE STEREOFONICO COMPONENTI

Disponendo di un certo numero di transistor ti- Condensatori


po BO 124, vorrei con questi costruire un am- C1 = 10F- 24 VI (elettrolitico)
plificatore stereofonico alimenta bile a 12V.L'ap- C2 = 10.000 pF
parato dovrebbe pilotare casse acustiche da 4 C3 = 22F - 24 VI (elettrolitico)
ohm ed erogare una potenza di qualche watt. C4 22 F - 24 VI (elettrolitico)
C5 = 100 pF
Disponete di uno schema adatto allo scopo?
C6 = 100.000 pF
MAESTRINI FIORENZO 470 F -
Roma
C7 = 470 F -
25 VI (elettrolitico)
25 VI (elettrolitico)
C8
Le presentiamo lo schema classico a simmetria Resistenze
quasi complementare con transistor finali BD 124 R1 -= 27.000 ohm
da raffreddarsi opportunamente con adatti radia- R2 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
tori. Ciò vale anche per TR3 e TRS. Il trimmer R3 47.000 ohm (potenz. a variaz. Iog.)
R 10 va regolato in modo che l'assorbimento, in R4 1,5 megaohm
assenza di segnale, sia di 1 O+ 20 mA, mentre il R5 = 6.800 ohm
trimmer R 7 va regolato in modo da ottenere, R6 = 220 ohm
sull'emittore di TR4, una tensione di valore pa- R7 12.000 ohm (trimmer)
R8 = 68.000 ohm
ri alla metà di quello di alimentazione. R2 è il R9 56ohm
controllo di tono, R3 quello di volume. Su un R10 = 470 ohm (trimmer)
carico di 4 ohm, con l'alimentazione di 14 V, è R11 1.500 ohm
di 6 W. Per la versione stereo occorre raddop- R12 2ohm
piare il circuito. R13 = 620 ohm

REGOLATORE DI POTENZA
Con questo dispositivo è possibile
IN SCATOLA
controllare:
DI MONTAGGIO

t - La luminosità delle lampade e dei


L. 11.500
lampadari, abbassando o aumen-
tando, a piacere, la luce artificiale.

2- La velocità di piccoli motori elet-


trici.

3- La temperatura di un saldatore.

4- La quantità di calore erogata da


un forno, da un fornello elettrico
Potenza elettrica controllabile:
o da un ferro da stiro.
700 W (circa)

572
R5

+
Cl

R1

TRI.

+n1l
'
R12

usc
ALIOP

C6 9

Varie TR3 = 2N2219 DL1 = diodo led


TR1 = BC109 TR4 = BO124 D1 = 1N4148
TR2 = 2N2904 TR5 == 2N2905 D2 = 1N4148
TR6 = BD124 S1 = interrutt.

KIT - BOOSTER BF
Una fonte di energia complementare in scatola di montaggio

L. 12.500
PER ELEVARE
LA POTENZA DELLE
RADIOLINE TASCABILI
DA 40 mW A 10 W!

Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-


to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

573
AMPLIFICATORE PER CUFFIA COMPONENTI
Condensatori
Per ascoltare la musica, attraverso il mio im- C1 = 100.000 pF
pianto hi-fi, posso disporre soltanto di alcune C2 = 100F- 16 VI (elettrolitico)
ore serali, quando per ovvii motivi non è pos- C3 = 100.000 pF
sibile far funzionare le casse acustiche a pieno C4 = 100F- 16VI (elettrolitico)
volume. Vorrei quindi acquistare una cuffia ste- C5 = 100F - 16 VI(elettrolitico)
reo, ma l'amplificatore finale non dispone di Resistenze
una presa adatta allo scopo. Mi servirebbe quin-
di un adattatore per cuffia da collegare al pream-
R1 = 220.000 ohm
R2 = 100.000 ohm
plificatore-correttore di toni. R3 = 100.000 ohm
PEREGO SILVANO R4 = 1megaohm
Milano R5 = 220.000 ohm
R6 = 100.000 ohm
Per pilotare una cuffia, tenuto conto delle debo- R7 = 100.000 ohm
li potenze in gioco, sono sufficienti circuiti mol- R8 = 1megaohm
R9 = 100 ohm
to semplici, come quello qui riportato, che uti-
lizza due integrati operazionali. L'amplificazio- Varie
ne di ciascuno stadio è pari a cinque volte, ma IC1 = A741
potrà essere finalmente modificata variando il IC2 = A741
valore delle resistenze di controreazione R4 ed DZ1 = zener (10V- 1W)
R8.

SALDATORE
ISTANTANEO
A PISTOLA
L. 13.500

CARATTERISTICHE:
Tempo di riscaldamento: 3 secondi
Alimentazione: 220V
E dotato di punta di ricambio e di
Potenza: 80 W istruzioni per l'uso. Ed è particolar-
Illuminazione del punto di saldatura mente adatto per lavori intermittenti
professionali e dilettantistici.

574
R2 - lr R5 ...........11- Il Il R9

I
RI
2DI 3 5
hl- l? li
+
e
12-16V
yoz Ics @),

l= "
Il
' 31 ,/

l'r R3

T" l 7

ENTR. ~
STEREO J
I I
I
T
LL:
C• b •
PRESA CUFFIA

STEREO

KIT PER LUCI ST1ROBOSCOPICHE


L 12.850
Si possono far lampeggiare normali lam-
pade a filamento, diversamente colorate,
per una potenza complessiva di 800 W.
Gli effetti luminosi raggiunti sono vera-
mente fantastici.
E' dotato di soppressore di disturbi a
radiofrequenza.

Pur non potendosi definire un vero e proprio stroboscopio, questo apparato consente di trasfor-
mare il normale procedere delle persone in un movimento per scatti. Le lampade per illuminazione
domestica sembrano emettere bagliori di fiamma, così da somigliare a candele accese. E non
sono rari gli effetti ipnotizzanti del presenti, che, possono avvertire strane ma rapide sensazioni.

Contenuto del kit:


n. 3 condensatori- n. 6 resistenze - n. 1 po-
tenziometro - n. 1 impedenza BF - n. 1 zoccolo
pe-r circuito integrato - n. 1 circuito integrato -
n. 1 diodo raddrizzatore- n. 1 SCR- n. 1 cor-
done alimentazione con spina - n. 4 capicorda -
n. 1 circuito stampato.
Nuova offerta speciale!

IL PACCO DEL PRINCIPIANTE


Una collezione di dodici fascicoli arretrati accuratamente selezionati fra quelli che hanno
riscosso il maggior successo nel tempo passato.

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_....,'::.:~i'UTICA ~-=~-=Pll!TIC.I
ELITl'BOIICA e"2"re

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1:111
·• l 'IITEIU TD
DIT ALE c0S

L. 9.500
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta, è impegnato nella ricerca degli elementi
didattici introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero,
abbiamo approntato un insieme di riviste che, acquistate separatamente, verrebbero a co-
stare L. 2.000 ciascuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 24.000, si possono avere
per sole L. 9.500.
IN SCATOLA
ALIMENTATORE DI MONTAGGIO
PROFESSIONALE L. 34.000
e STABILIZZAZIONE PERFETTA FRA 5,7 e 14,5 Vcc e CORRENTE DI LAVORO: 2,2 A

Di facilissima costruzione e di grande utilità nel la-


boratorio dilettantistico, l'alimentatore stabilizzato è
dotato di una moderna protezione elettronica, che
permette di tollerare ogni eventuale errore d'impie-
go del dispositivo, perché la massima corrente d'u-
scita viene limitata automaticamente in modo da pro-
teggere l'alimentatore da eventuali cortocircuiti.

CARATTERISTICHE
Tensione d'entrata: 220 Vca
LFrr0I
Tensione d'uscita (a vuoto): regolabile fra 5,8 e


pArA 14,6 Vcc
Tensione d'uscita (con carico 2A): regolabile fra
5,7 e 14,5 Vcc

-
Stabilizzazione: - 100 mV
Corrente di picco: 3 A
Corrente con tensione perfettamente stabilizzata
2,2 A (entro - 100 mV)
Corrente di cortocircuito: 150 mA

il kit dell'alimentatore professionale


contiene:
+
n, 10 Resistenze n. 2 presaldate sul voltmetro
- n. 3 Condensatori elettrolitici
- n. 3 Condensatori normali

~·- t
- n. 3 Transistor
n. 1 Diodo zener
- n. 1 Raddrizzatore
- n. 1 Dissipatore termico (con 4 viti, 4 dadi, 3 rondelle
e 1 paglietta) 8 e
n. 1 Circuito stampato

- n. 1 Bustina grasso di silicone
- n. 1 Squadretta metallica (4 viti e 4 dadi)
-,- .n. 1 Voltmetro (con due resistenze presaldate)

- n. 1
il

',=
t'-
Cordone di alimentazione (gommino-passantei
- n. 2 Boccole (rossa-nera)
- n. 1 Lampada-spia (graffetta fissaggio)
- n. 1 Porta-fusibile completo
- n. 1 Interruttore di rete
- n. 1 Manopola per potenziometro
- n. 1 Potenziometro (rondella e dado)
- n. 1 Trasformatore di alimentazione (2 viti, 2 da
rondelle)
- n. Contenitore in ferro verniciato a fuoco (2
tofilettanti)
- n. 1 Pannello frontale serigrafato
- n. 7 Spezzoni di filo (colori diversi)
- n. 2 Spezzoni tubetto sterling

La scatola di montaggio dell'ALIMENTATORE PROFESSIONALE costa L. 34.000. Per richie-


derla occorre inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o
c.c.p. numero 46013207, citando chiaramente l'indicazione -· Kit dell'Alimentatore Protessio-
nale - ed intestando a • STOCK RADIO - 20124 MILANO • Via P. Castaldi, 20 (Tel. 6891945).
Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.
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INTERRATO
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Tipo di emissione in modulazione di frequenza


Gamma di lavoro 88 + 108 MHz
Potenza d'uscita 10 + 40 mW
Alimentazione con pila a 9 V
Assorbimento 2,5 + 5 mA
Dimensioni 5,5 x 5,3 cm (esci. pila)

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Gli elementi fondamentali, che ca-
ratterizzano il progetto del microtra-
smettitore tascabile, sono: la mas-
sima semplicità di montaggio del
circuito e l'immediato e sicuro fun-
zionamento. Due elementi, questi,
che sicuramente invoglieranno tut-
ti i principianti, anche quelli che
sono privi di nozioni tecniche, a
a- costruirlo ed usarlo nelle occasio-
ni più propizie, per motivi profes-

- sionali o sociali, per scopi protet-


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za consente con molta facilità l'allineamento di tutte.
le apparecchiature operanti in onde medie, onde lun- analizzatore è
ghe, onde corte, ed in tutta la gamma di VHF. Il qua- interamente protetto
drante delle frequenze è di grandi dimensioni che con- da qualsiasi
sente una facile lettura.
errore di manovra
Dimensioni: 250x170x90 mm
o di misura,
che non provoca
alcun danno al
CARATTERISTICHE TECNICHE
circuito interno
Tensioni continue 100 mV - 2 V - 5 V - 50 V - 200 V - 1.000 V
Tensioni alternate 1 O V - 25 V - 250 V - 1 .000 V L. 39.500
Correnti continue 50 A - 0,5 mA - 1 O mA - 50 mA - 1 A
Correnti alternate 1 ,5 mA - 30 mA - 150 mA - 3 A
hm 2x 1 - x100 - 2x1.000 Ottimo ed originale strumento di misure appositamente stu-
diato e realizzato per i principianti.
oit output 1 O Vca - 25 Vca - 250 Vca - 1.000 Vca
Dee: bel 22 dB- 30dB - 50dB - 62 dB La protezione totale dalle errate inserzioni è ottenuta me-
diante uno scaricatore a gas e due fusibili.
da O a 50 F - da O a 500 F
CARATTERISTICHE GENERALI
.:.s.soluta protezione dalle errate manovre dell'operatore. - Scala a specchio, sviluppo scala mm. 95. - Garanzia di fun-
amento elettrico anche In condizioni ambientali non favorevoli. - Galvanometro a nucleo magnetico schermato con-
campi magnetici esterni. - Sospensioni antiurto. - Robustezza e insensibilità del galvanometro agli urti e al tra-
szz70.- Misura balistica con alimentazione a mezzo batteria interna.

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zstori, amplificatori, fonovaligie, autoradio, televisori.

CARATTERISTICHE TECNICHE,
M4OD, FADIO L. 12.500 CARATTERISTICHE TECNICHE,
MOD. TELEVISIONE
L 12 900
• •
equeza 1 Kc Frequenza 250 Kc
·moniche fino a 50 Mc Armoniche fino a 500 Mc
scta 10,5 V eff. Uscita 5 V eff.
30 V pp. 15 V eff.
esioni 12 x 160 mm Dimensioni 12 X 160 mm
es 40 grs. Peso 40 grs.
zsn massima Tensione massima
±cz z3/e al puntale 500 V applicabile al puntale 500 V
_=e tela batteria 2 mA Corrente della batteria 50 mA
ORIGINALITA'
DEL KIT
Il programma tecnico-commerciale di approntamento e
presentazione al lettore di nuovi kit è in corso di svolgi-
mento. Il mese scorso è stata la volta della scatola di mon-
taggio delle luci psichedeliche. Ora, al secondo appunta-
mento autunnale con il nostro affezionato pubblico, de-
dichiamo le prime pagine del presente fascicolo alla pub-
blicazione di un originale progetto elettronico che, pro-
prio per la sua assoluta originalità, non poteva essere pro-
posto agli interessati se non nella forma più attesa: quel-
la dell'assiemaggio e della vendita, da parte dell'organiz-
zazione commerciale, dei pochi, a volte introvabili, com-
ponenti necessari per realizzare uno dei più svaria ti di-
spositivi che si possono comporre e che interessano il
mondo della guida automobilistica, della riproduzione
audio e della strumentazione elettronica. Con la certez-
za di un successo immediato, per l'oculatezza della pro-
gettazione, la precisione dei collaudi e l'accurata coordi-
nazione in kit. Dunque, ancora una volta ci auguriamo
di aver colpito nel segno per non aver potuto escogitare
nulla di meglio che un apparato altamente didattico, di
grande interesse per tutti ed assolutamente inedito. Una
nuova scatola di montaggio, quindi, si aggiunge alla lun-
ga serie delle altre di Elettronica Pratica. Pure questa con-
cepita sui principi assunti dalla ben nota impostazione
programmatica, che è quella della semplicità e della com-
petitività economica, della validità nella formula dell'in-
segnamento di una materia in continua ascesa nel mon-
do di coloro che, sempre più, amano aprirsi all'elettroni-
ca e al suo continuo sviluppo.
PER TUTTO L'ANNO!

A chi si abbona regaliamo


questo utilissimo e pratico BOX

Il box è particolarmente adatto a racchiudere e contenere la maggior parte


degli apparati elettronici mensilmente presentati e descritti in questo perio-
dico.

Per conferire un aspetto professionale o, comunque, una veste


razionale, ai vostri montaggi, non rinunciate al contenitore che
Elettronica Pratica offre in regalo a tutti coloro che sottoscrivo-
no un nuovo abbonamento o a chi rinnova quello scaduto. E ri-
cordate che Il box è più volte utilizzabile e adattabile ad un gran
numero di progetti.
La forma del box, a piano inclinato, favorisce l'immediata lettura di qualslasl
strumento od elemento di comando sistemati sul pannello superiore.

Dimensioni piastra metalllca rettangolare: mm. 210x 125


Dimensioni box: mm. 215 x 130Xx75 Xx45
Angolo piano inclinato: 15°

H box consente un'estrema facilità di lavorazione su tutte le superfici utlll


con i più comuni utensili.

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re la certezza di ricevere mensilmente, a casa vostra, il periodico che, a vol-
te, diviene introvabile nelle edicole.

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sce il diritto di ricevere dodici fascicoli della rivista e, in regalo, un box per
montaggi elettronici. l'abbonamento per l'estero, invece, non prevede alcun
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con decorrenza da qualsiasi mese dell'anno

MODALITA' Per sottoscrivere un nuovo abbona-


mento, o per rinnovare quello scadu-
to, occorre inviare il canone tramite
D'ABBONAMENTO vaglia postale, assegno bancario, as-
segno circolare o a mezzo c.c.p. n.
916205 intestati e indirizzati a: ELET-
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con la massima chiarezza, possibil-
mente in stampatello, citando con
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ELETTRONICA
PRATICA
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ANNO 11 - N. 11 - NOVEMBRE 1982
IN COPERTINA - Sono riprodotte le due barre
luminose, quella monocolore, rossa e quella bi-
colore, rossa e verde. Entrambi I dispositivi so-
no stati approntatì in due scatole di montaggio,
disponibili, da questo mese, presso la nostra
organizzazione commerclale. Con esse Il lettore
potrà realizzare molte, Interessanti pratlche ap-
pllcazlonl.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa BARRA LUMINOSA 646


TIMEC
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Tutti I diritti di proprietà let-
teraria ed artistica sono ri-
servati a termine di Legge per VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 686
tutti I Paesi. I manoscritti, I
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- LA POSTA DELr 'LETTORE 693
stltulecono.
BARRA LUMINOSA
Le molte, pratiche applicazioni interessano il mondo dell'auto,
della riproduzione audio e della strumentazione elettronica.

Consente pure la realizzazione di pannelli luminosi con effetti


di sicuro richiamo, psichedelici e fantasmagorici.

L'applicazione di un segnale, alla barra, provoca l'accensione


di uno o più trattini di color rosso o rosso e verde.

Molti apparati dinamici, il cui funzionamento tori numerici, dapprima con i tubi a scarica di
è basato sul movimento di organi meccanici, so- gas, le famose valvole nixie, poi con i display
no stati oggi soppiantati da nuovi dispositivi sta· a led, fluorescenti o a cristalli liquidi. E le pre-
tici, realizzati con elementi allo stato solido e stazioni degli strumenti ne sono uscite esaltate
caratterizzati da affidabilità e precisione di ed ampliate. Eppure, non è ancora del tutto
intervento di gran lunga superiori. conveniente sostituire uno strumento ad indice
E questa è certamente una delle maggiori con- di basse prestazioni e di costo nettamente infe-
quiste dell'elettronica moderna. riore con un modernissimo apparecchio « solid
Un esempio tipico, in tal senso, proviene dai state ». Perché assai spesso l'indicazione di tipo
relé allo stato solido, nei quali un diodo con- analogico è di più immediata comprensione di
trollato o un triac svolge le mansioni di inter- quella numerica. Si pensi, ad esempio, all'indica-
ruttore di potenza, in assenza totale di movimen- tore della quantità di carburante presente nel
ti meccanici. serbatoio dell'autovettura, alle cui segnalazio-
Altro esempio è costituito dagli strumenti di mi- ni di facile ed immediata interpretazione (pieno
sura, nei quali lo sviluppo dell'elettronica inte- un mezzo un quarto riserva) noi tutti
grata ha provocato una sostanziale trasformazio- siamo abituati. Ebbene, se questo utile ed indi-
ne. Infatti, il tradizionale strumento ad indice spensabile strumento venisse sostituito con altro
è stato progressivamente sostituito con indica· più moderno, allo stato solido, l'automobilista

Con questa nuova, originale scatola di montaggio, approntata


In due versioni similari, una dotata di modulo monocolore ros-
so, l'altra contenente un modulo rosso-verde, si vuol offrire al
lettore l'opportunità di realizzare un gran numero di dispositivi
elettronici, di utilità Immediata e continua, in funzione di ele-
mento di controllo, di misura e divertimento.

646
IN SCATOLA DI MONTAGGIO

L. 16.600 (con modulo monocolore}

L. 19.800 (con modulo bicolore)

si troverebbe a disagio nel dover computare IL MODULO INDICATORE


mentalmente, durante la guida, il quantitativo di
carburante corrispondente ad un preciso dato nu- Con uno di questi moderni componenti, prodotto
merico. Ma la gamma di applicazioni, in cui lo dalla AEG - TELEFUNKEN e da noi completato
strumentino ad indice, da poche migliaia di lire, con un circuito stampato in veste di supporto
è ancora utile e conveniente, rimane sempre e pochi altri elementi aggiuntivi, abbiamo con-
vasta. Anche se l'elettronica non sembra proprio cepito un pratico modulo indicatore che il let-
dover concedere un'esistenza tranquilla a questi tore potrà destinare ai più svariati usi e alle
vecchi apparati. più fantasiose applicazioni.
Il tutto è stato approntato in scatola di mon
taggio, soprattutto per agevolare il compito di
IL NUOVO COMPONENTE quei lettori che abitano in zone lontane dai gros-
si punti di rivendita di materiali elettronici o
È di questi giorni, infatti, l'apparizione in com- il cui fornitore abituale non si è ancora aggior-
mercio di un nuovo elemento indicatore a led, nato su questo prodotto.
pilotato da appositi circuiti integrati, che si pre-
senta sotto forma di barra luminosa e che si il-
lumina progressivamente, in relazione con il GLI INTEGRATI
valore della tensione di un segnale ad essa appli-
cato. Questo componente, dunque, si comporta Il cuore elettronico della barra luminosa è co-
come un normale voltmetro, nel quale la segna- stituito da due circuiti integrati, tra loro simi-
lazione ad indice è sostituita con una indica- lari, ognuno dei quali è composto da cinque
zione luminosa. E i suoi vantaggi appaiono su- comparatori di tensione in grado di pilotare,
bito evidenti. Innanzitutto, la completa costi- attraverso dei transistor e un generatore di cor-
tuzione « solid state », che ne consente il tran- rente costante, altrettanti diodi led.
quillo impiego anche in condizioni critiche, ad L'accensione dei diodi led è realizzata in modo
esempio in auto, su macchine industriali e do- che ogni incremento di 200 mV della tensione
vunque si è in presenza di sollecitazioni mec- di ingresso provochi l'accensione di un diodo
caniche, in secondo luogo la precisione tipica led. Ciò significa, ad esempio, che al di sotto
degli strumenti elettronici privi di incertezze dei 200 mV non si accende alcun diodo led,
provocate da errori di parallasse o vibrazioni mentre con la tensione di 200 mV si accende il
dell'indice e, ancora, la perfetta visibilità, pure primo led, a 400 mV si accende il primo e il
in condizioni di scarsa illuminazione esterna, secondo e così via sino al valore di 1 V, con il
con un piacevole effetto estetico. quale tutti e cinque i led si accendono.

647
FIg. 1 - Schema teorico relativo ad un solo circuito integrato che, assieme ad
altro circuito similare, concorre a formare il modulo luminoso. Sono presenti
cinque comparatori di tensione in grado di pilotare, attraverso cinque transistor
e un generatore di corrente costante, altrettanti diodi led.

In figura 1 riportiamo lo schema teorico ad un LA BARRA


solo integrato. L'altro, come abbiamo detto, è
similare. L'integrazione elettronica. non si è tuttavia fer-
I due integrati, realizzati dalla AEG, differiscono mata a questo punto. I due circuiti integrati in-
tra loro per il fatto che, mentre uno è sensibile fatti sono stati deposti su un microcircuito stam-
alle soglie di 200 - 400 - 600 - 800 - 1.000 mV, pato, nel quale allo stesso modo sono stati in-
l'altro rimane sensibile alle soglie di 100 - 300 - seriti dei diodi led, così da formare un'unica
500 - 700 - 900 mV. serie lineare di dieci visualizza tori.
Impiegando pertanto due integrati, ed interca- Il disegno riportato in figura 3 mostra chiara-
lando tra loro i diodi led, nel modo indicato mente ogni particolare costruttivo della barra
dallo schema elettrico di figura 2, si ottiene una luminosa.
serie di dieci led, che si accendono a barra con Facciamo presente che i due circuiti integrati
una risoluzione di 100 mV. (5) sono montati senza alcun involucro protet-
Spieghiamoci meglio. Su ogni barra sono presenti tivo di plastica e ciò rende sconsigliabile ogni
dieci trattini, ognuno dei quali viene illuminato eventuale apertura della barra tramite il disin-
da un diodo led. Aumentando la tensione d'in- nesto del coperchio ( 1), del diffusore (2) e del
gresso di O, 1 V in O, 1 V si ottiene l'accensione riflettore (3).
successiva dei dieci diodi led. Quindi, applican- I particolari citati fin qui numericamente si ri-
do all'entrata della barra la tensione di 100 mV feriscono alla figura 3.
(O, 1 V), si accende il primo led. Con 0,2 V si
accendono i primi due led e così via, fino all'il-
luminazione completa della barra con la ten- MODULO DI VISUALIZZAZIONE
sione di 1 V.
Con tensioni di valore inferiore a O, 1 V, tutti i Utilizzando come elemento base la barra lumi-
diodi rimangono spenti. nosa, abbiamo approntato due scatole di mon-
Con la tensione di 1 V tutti i diodi sono accesi taggio, che differiscono _tra loro soltanto per il
e la barra diviene un voltmetro da 1 V fondo- colore dei diodi led della barra. In una, infatti,
scala, con incremento di O, 1 V per led. meno costosa dell'altra, i dieci diodi led sono

648
ICI !C2

o
EIR. ALIM.

Fig. 2 - La combinazione di due In-


tegrati, ottenuta con l'Intercalare
del diodi led, consente di realizza-
re una serie di elementi luminosi
che si accendono lungo una barra
suddivisa In dieci trattini, ad ognu-
no del quali corrisponde un aumen-
to di tensione del segnale applica-
to dl 100mv.

f
2
2222>
eA_
-
ccc.es
Z
=
5E, _,
si

Flg. 3 - La serie lineare del dlecl vlsua-


llzzatorl è composta su un unico micro-
circuito stampato, dotato di quattro termil-
nall e opportunamente racchiuso in un
contenitore di plastlca. GII elementi che
compongono Il modulo sono: coperchio
(1) - diffusore (2) - riflettore {3) - diodi
led (4) - circuiti Integrati (5) - microcir-
culto stampato (6).

649
-,
I
I
BARRA LUMINOSA
E M
I
M @

H-'

&I
.A R2
I
zn I~
I 1
2 3

CIRC. STAMPATO I
l

Fig. 4 - Clrculto di appllcazlone della barra luminosa reallzzablle tramite gll


elementi contenuti nel kit approntato dalla nostra organizzazione commerciale.
Il trimmer R1 permette di tarare Il circuito, regolando la tensione di fondo-scala
del modulo di vlsuallzzazlone. Le llnee trattegglate stanno a significare che tutto
Il progetto è composto su basetta rettangolare di materiale fenolico con clrcul-
to stampato.

-----COMPONENTI-----
c1 = 4, 7 F- 16 VI (elettrolitlco) R2 = 100.000 ohm
R1 = 4.700 ohm (trimmer) D1 = diodo al germanio (quals. tipo)

tutti di color rosso; nell'altra sono verdi i primi grado di erogare una tensione continua di va-
sette diodi, mentre sono rossi i rimanenti tre. lore com preso tra i 12 e i 15 V, gli altri due
E quest'ultima versione è particolarmente adatta rappresentano l'ingresso per il segnale da visua-
per individuare con immediatezza certi limiti di lizzare..
allarme. I componenti aggiuntivi sono tutti di tipo pas-
Il circuito elettrico del modulo di visualizzazio- sivo e servono in pratica ad accettare lo stesso
ne è quello riportato in figura 4. Le linee trat- circuito alle più svariate esigenze pratiche. È
teggiate stanno a significare che l'intero pro- stato infatti previsto l'inserimento di un poten-
getto viene realizzato su circuito stampato. I ter- ziometro (Rl) di ingresso, che permette di re-
minali del circuito, numericamente contrasse- golare la tensione di fondo-scala. Inoltre è stato
gnati, trovano precisa corrispondenza con quelli aggiunto un semplice raddrizzatore ad una se-
dello schema realizzativo di figura 5. mionda, seguito da una cella di livellamento, che
Dei quattro terminali presenti nel circuito, due consente, ad esempio, la visualizzazione di se-
fanno capo all'alimentatore, che deve essere in gnali alternati.

650
-
BARRA LUMINOSA

ALIM.

+
Fig. 5 - Plano costruttivo del modulo cli visualizzazione. L'efficienza di questo
montaggio potrà subito essere controllata, a lavoro ultimato, applicando la ten-
sione di alimentazione sui relativi morsetti (tre pile piatte da 4,5 V ciascuna col-
legate In serie) e, all'entrata, una pila da 1,5 V con una resistenza cli protezione
da 100 ohm collegata in serie ad uno dei due morsetti della pila. Regolando R1
si provoca l'accensione di uno o più trattini della barra.

MONTAGGIO DEL MODULO La resistenza R2, che ha il valore di 100.000 ohm


(marrone - nero - giallo) viene inserita, comun-
Le operazioni di montaggio del modulo sono que, in posizione trasversale rispetto alla ba-
semplicissime e tutti coloro che sono provvisti setta di materiale fenolico del circuito stampato.
di saldatore elettrico possono eseguirle. Il lavoro Non è così invece per il diodo Dl che, essendo
costruttivo, infatti, risulta ancor più facilitato un componente polarizzato, deve essere inse-
dalla presenza, nella scatola di montaggio, di rito nel circuito con la fascetta di riferimento
un piccolo circuito stampato, di forma rettango- rivolta verso il terminale positivo del condensa-
lare, il cui schema in grandezza reale è ripor- tore elettrolitico C 1. II diodo D 1 è di tipo
tato in figura 6. al germanio e la fascetta riportata sull'involucro
Non si possono commettere errori in fase di esterno, che normalmente appare come un anel-
montaggio della barra sul circuito stampato, per- lino nero, indica la posizione del catodo del
ché i due terminali di essa, relativi all'ingresso componente.
del segnale, sono disposti in linea trasversale, Anche il condensatore elettrolitico C 1 è un
così come lo sono i corrispondenti fori presenti componente polarizzato e deve essere applicato
sul circuito stampato, che obbliga l'inserimento al circuito nel modo indicato in figura 5, con il
della barra in un'unica e precisa posizione. terminale negativo rivolto verso la M della R1,
Le lettere alfabetiche maiuscole, riportate in perché i suoi tre terminali condizionano infal-
prossimità della barra nello schema costrutti- libilmente la posizione esatta di montaggio sul
vo di figura 5, assumono il seguente significato: circuito.
A lavoro ultimato, coloro che volessero speri-
M = massa mentare gli effetti luminosi della barra, prima
E = entrata ancora di destinare il montaggio alla sua defi-

VU·82

Fig. 6 - Circuito stampato, riprodotto in grandezza reale e realizzato su una:


basetta rettangolare di materiale fenolico presente nella scatola di montaggio.

651
DZ

O FUS.

k
Flg. 7 - Pratica appllcazlone
CIRCUITO BARRA del modulo di vlsuallzzazione
LUMINOSA montato in un circuito di
controllo della tensione della
AUTO batterla a bordo dell'auto-
vettura. L'apparecchio può
essere In qualche modo In-
serito sul cruscotto della
macchina.

R1 = 1.000 ohm
DZ = 10V-1W (diodo zener)
COMPONENTI FUS. = 0,5A

IOKfl.
"6V
r 330.
I
BARRA LUMINOSA
I
E

-
M M
A Il
/Kfl.
Il I
12 V
B BATT.
TOGLIERE
R/ f: DI R2

2 3

CIRC. STAMPATO
- - MASSA
AUTO

Flg. 8 - Originale applicazione pratlca della barra luminosa, a bordo dell'auto•


vettura, con lo scopo di Informare costantemente Il pilota sull'entità di consumo
di carburante. Dal circuito di figura 4 occorre eliminare Il trlmmer R1 e Il diodo
al germanio D1. Le linee tratteggiate racchiudono gli elementi montati sul cir-
cuito stampato. Gli altrl, come viene ampiamente riportato nel testo, sono com-
ponenti aggiuntivi.

652
BARRA LUMINOSA
FIg. 9 - Circuito di applica- ALIM.
zlone della barra lum inosa in ·R
4 12+15V
veste di elem ento visuallzz a-
tore del segnale d'uscita. A
seconda dell'Intensità dei
segnali di bassa frequenza,
uscenti dall'altoparlante, il
numero dei trattini accesi è ALLA RADIO
maggiore o minore e co- AMPLIE BE
munque variabile, con un AUTORADIO
effetto piacevole. ECC. ECC.

nitiva applicazione pratica, potranno verificarne zione del dispositivo. Da esse, infatti, il lettore
il comportamento collegando, sui terminali di prenderà lo spunto per dar vita ad altre appa-
alimentazione, tre pile piatte da 4,5 V ciascuna, recchiature di grande interesse ed utilità.
collegate in serie tra di loro in modo da disporre
del valore complessivo di tensione di 13,5 V. Sui
terminali d'entrata (1 - 2), invece, si collegherà CONTROLLO BATTERIA
una pila da 1,5 V con una resistenza da 100 ohm
in serie. Quindi, agendo sul trimmer R 1, si ve- Con il circuito proposto in figura 7, è possibile
rificherà l'accensione successiva di dieci diodi tenere sotto controllo, in auto, la tensione della
led. La resistenza di protezione da 100 ohm potrà batteria tramite una scala espansa.
essere collegata, indifferentemente, sul morsetto Con l'espressione « scala espansa » vogliamo
positivo o su quello negativo della pila da dire che le indicazioni della barra luminosa ini-
1,5 V. ziano dal valore di 1 O V e finiscono su valori di
fondo-scala di 15 7 18 V, regolabili, a piacere,
per mezzo del trimmer R1 del modulo.
APPLICAZIONI PRATICHE I soli componenti aggiuntivi per realizzare que-
sta comoda prestazione della barra luminosa
Come abbiamo già detto, le possibili applica- sono rappresentati dalla resistenza R1 da 1.000
zioni pratiche della barra luminosa sono limi- ohm, di protezione, da un fusibile e da un diodo
tate soltanto dalla fantasia di ciascun lettore. zener da 1 O V-1 W, che consente le misure
Esse si estendono dall'autovettura ai riprodut- soltanto al di sopra dei 10 V. In pratica, dun
tori audio, dagli effetti luminosi fantasmagorici que, se la tensione della batteria scende sotto
alla strumentazione elettronica. i 10 V, la barra non si accende, perché lo zener
Noi, in questa stessa sede, ne descriveremo al· non conduce corrente.
cuni, quelli qui elencati: Regolando opportunamente il trimmer del mo-
dulo, si verificherà l'accensione di una parte
t O
- Controllo batteria auto dei diodi led o, meglio, del solo primo diodo led.
2°- Indicatore consumo carburante Quando invece la tensione aumenta, e con l'au-.
5°. Visualizzazione segnale d'uscita tovettura in moto sale certamente, si accende-
4°- Pannello psichedelico ranno altri diodi.
5°. Voltmetro a tre portate Effettuando la taratura una volta per tutte,
tramite un tester commutato nelle misure volt-
Riteniamo così, con queste cinque applicazioni metriche, si potrà realizzare uno strumento di
pratiche del modulo visualizzatore, di toccare precisione di grande utilità, da applicare sul
tutti i punti di maggior rilievo della destina- cruscotto dell'auto.

653
semplicissima modifica al circuito originale del
modulo e dell'impiego di pochissimi componenti.
La modifica da apportare al circuito originale
di figura 4 consiste, come chiaramente indicato
nello schema di figura 8, nell'alimentazione del
trimmer R 1 e del diodo al germanio D 1. Quindi
il circuito di figura 4 si riduce alla sola parte
racchiusa fra linee tratteggiate di figura 8. Gli
ALL 'AUTO RADIO
elementi da aggiungere sono: il potenziometro
da 1.000 ohm (slider o rotativo), il trimmer da
10.000 ohm, il diodo zener da 6 V - 1 W e la
resistenza da 330 ohm.
Il potenziometro da 1.000 ohm, da collegare fra
i punti A e B, deve essere applicato meccani-
camente alla leva del gas, sul motore dell'auto-
vettura, e non sul pedale dell'acceleratore. E
questa è un'operazione che risulta semplicissi-
ma se effettuata con l'aiuto di un meccanico.
In fase di montaggio del potenziometro si dovrà
far in modo che, a zero gas, il cursore risulti tutto
ruotato verso il punto B, mentre a tutto gas
MASSA deve essere spostato verso il punto A.
AUTO La taratura si effettua così: a motore spento
si preme a fondo il pedale dell'acceleratore e si
regola il trimmer da 10.000 ohm in modo che
Fig. 10 - Il segnale di bassa frequenza, uscente dal- la barra sia tutta accesa. Togliendo il piede dal
l'altoparlante dell'autoradio, non può essere comun- pedale, la barra deve essere tutta spenta. Il ri-
que appllcato al terminall 1-2 d'ingresso del modulo sultato pratico è il seguente: più si preme il pe-
vlsualizzatore, perché si correrebbe il rischio di crea-
re un cortocircuito all'uscita dell'ampllflcatore. Oc-
dale dell'acceleratore e più diodi led si accen-
corra invece Individuare Il terminale di massa, tra- dono.
mite un tester o una lampadina,• come Indicato In Sui terminali A e B deve essere presente la
questo disegno, e collegarlo con Il terminale 2 del tensione di 1 V, ossia il valore che fa accendere
modulo. La massa dell'autovettura e quella dell'au-
toradio rimangono cosi collegate sulla stessa llnea
tutti i dieci diodi led della barra.
del modulo.

SEGNALE D'USCITA
Un'ulteriore applicazione automobilistica, realiz-
zabile peraltro su qualunque apparato ampli-
CONTROLLO CONSUMO CARBURANTE ficatore di bassa frequenza, è quella della vi-
sualizzazione del segnale d'uscita.
Il dispositivo che consente di tenere costante- Per ottenere dal modulo una simile prestazio-
mente sotto controllo il carburante, durante la ne, è sufficiente collegare direttamente l'ingresso
marcia dell'autovettura, non è certamente un del modulo con l'altoparlante, in paral1elo, come
apparecchio sofisticato, in grado di controllare indicato nello schema di figura 9.
con precisione l'effettivo consumo, ma soltanto Nel realizzare questo collegamento, occorrerà
di indicare la· posizione esatta del pedale del- far bene attenzione che il terminale di massa
1 'acceleratore. Il suo schema è quello riportato dell'altoparlante venga collegato con il termi
in figura 8. nale 2 del modulo, perché, in caso contrario,
La realizzazione pratica di questo dispositivo si verificherebbe un cortocircuito sull'uscita del-
comporta il montaggio meccanico di un poten- l'amplificatore.
ziometro lineare di tipo appropriato, slider o L'individuazione del terminale dell'altoparlante
rotativo, accoppiato alla leva dell'acceleratore, collegato con la massa si ottiene con l'uso del
nel punto ritenuto più adatto. tester o di una lampadina, come indicato in
Ogni variazione della posizione dell'acceleratore figura 1 O. Il terminale di massa è quello che non
viene visualizzata dal modulo. provoca alcun rumore, o quasi, nell'altoparlan-
Questa applicazione pratica necessita di una te, quando lo si tocca.

654
2,3,4 O PIÙ BARRE

?
-
===1a, ~

EE
===1al I

====;0 2 3

ls
>
a.

FIg. 11 - Il segnale uscente da


o
Cl
.J
<(
(J

o
.J
r
o
Cl
e
&
o
.J
7Q FUS.

I
un altoparlante può anche esse- it: it:
re vlsuallzzato tramlte un colle-
gamento In parallelo di più mo-
duli, cosl come indicato In que-
sto schema, in modo da forma-
re un suggestivo pannello psl- ALL' AP 12V BATT.
cnedellco. AUTORADIO

La taratura si effettua nel seguente modo. Si PANNELLO PSICHEDELICO


posiziona a zero il trimmer R1, quindi lo si
regola in modo che, in presenza del massimo L'applicazione precedentemente descritta, rela-
segnale di bassa frequenza, tutta la barra lumi- tiva alla visualizzazione del segnale uscente da
nosa venga accesa. un amplificatore di bassa frequenza, può assu-
In virtù della presenza del diodo al germanio mere effetti luminosi stupefacenti se si compone
D1 e per l'effetto di ritardo provocato dal con- il pannello psichedelico riportato in figura 11.
densatore elettrolitico Cl, la tensione all'in- In questo tipo di applicazione pratica le barre
gresso, alla massima sensibilità del trimmer, sono più di una e sono collegate in parallelo
dovrà essere di 1,4 V. tra di loro.
L'effetto luminoso così ottenuto è bellissimo ed Ovviamente, anche per questo tipo di collega-
è ancora più bello se ottenuto con la barra bi- mento, se esso viene fatto sull'autovettura, si
colore verde-rossa. dovranno prendere le precauzioni precedente-
L'assorbimento di corrente, quando tutti i dieci mente descritte, quelle che riguardano il colle-
diodi led sono accesi, con una alimentazione di gamento con il terminale di massa dell'alto-
12 -;- 15 V, ammonta a circa 30 mA. parlante.

655
BARRA LUMINOSA
E M M @
10V 51
=
RI l Mw
D1

-
ENTR.
" Il
R6

Il Il -
12+13V
e

Fig. 12 - La sola barra luminosa può essere utilizzata per la costruzione di un.
voltmetro elettronico, a tre portate, di Immediato e sicuro controllo delle ten-
sionl continue dl valorl compresi fra O V e 100V. I due trimmer R4-R5 consen-
tono di tarare Il fondo-scala dello strumento sulle due portate di 10V e 100 V.

-----COMPONENTI-----
R1 = 1.000 ohm - 3 W R6 100.000 ohm
R2 = 860.000 ohm - ¼ W D1 = 1N4007
R3 = 8,6 megaohm - ¼ W D2 = 1N4007
R4 = 470.000 ohm {trlmmer) s1 = commutatore (1 via - 3 posiz.)
R5 = 4, 7 megaohm (trimmer) s2 = lnterrutt.

L'interruttore ed il fusibile da 0,5 A sono ele· Lo schema relativo è quello riportato in figura
menti aggiuntivi. 12. Come si può subito comprendere, di tutto
Gli effetti luminosi migliori si ottengono regolan- il kit si utilizza in questo caso la sola barra,
do diversamente i trimmer dei moduli. Ma qui mentre è necessario comporre un nuovo, adatto
la tecnica non serve, mentre ci si deve appel- circuito stampato opportunamente studiato.
lare al buon gusto personale e al senso artistico. Lo strumento, pur esprimendosi attraverso una
veste circuitale assai semplice, potrà divenire
molto utile per molti impieghi pratici dove, al
VOLTMETRO A TRE PORTATE di là della misura di precisione, è richiesta una
rapida e sicura valutazione del valore della ten-
L'ultima applicazione del modulo, descritta in sione sottoposta a controllo.
questo articolo, forse quella più interessante fra Osservando lo schema di figura 12,si nota che la
tutte, consiste nella realizzazione di un volt- tensione sotto misura viene applicata ad una re-
metro a tre portate, più precisamente di un volt- sistenza da 1.000 ohm - 3 W, che funge da
metro elettronico ad alta impedenza (100.000 elemento di limitazione di corrente in caso di
ohm x volt). errori commessi dall'operatore, per esempio in
Lo strumento prevede l'uso di tre portate: di caso di misure di tensioni di 100 V sulla por-
1 V - 1 O V - I 00 V. tata di 1 V.

656
Gli stessi diodi D 1 - D2, di tipo al silicio, prov- dello strumento sulle due portate di 10 V e di
vedono ad impedire alla tensione di superare i 100 V.
limiti di 1,8+ 2 V. E evidente che con questo strumento si legge-
Le altre due portate, quella di 10 V e quella ranno valori di tensioni approssimativi. Per
di 10 0 V, sono ottenute trami te una resistenza esempio, anziché il valore di 95 V, si leggerà
fissa ed un trimmer, il quale verrà regolato in quello di 90 V. E così pure, al posto del valore
modo tale che, applicando la tensione di 1 O V di 0,26 V, si leggerà quello di 0,2 V; al posto
all'entrata dello strumento, oppure quella di di 6,1 V si leggerà 6 V. Ma le letture saranno
10 0 V, tutta la barra risulti accesa. Dunque, il rapide e sicure.
trim mer R4 e quello R5 regolano il fondo-scala

BARRA LUMINOSA

---

Prezzi delle due versioni L. 16.600 (con modulo monocolore rosso)

L. 19.800 (con modulo bicolore rosso-verde)

Contenuto del kit: n. 1 circuito stampato - n. 1 modulo (visto dalla parte del c.s.) - n. 1
trimmer - n. 1 diodo - n. 1 resistenza - n. 1 condens. elettrolitico - n. 4 capicorda.

Il kit per la realizzazione della « Barra luminosa », nel quale sono contenuti tutti gli elementi riprodottl nel-
la foto, deve essere richiesto Inviando antlclpatamen!e il rispettivo importo a mezzo vaglla postale, asse-
gno bancario o c.c.p. 46013207 Intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20- Tel.
6891945.

657
Rubrica del principiante
elettronico

RIMI

IL TESTER
CAPACIMETRO
Con tutti i tester si possono effettuare misure è possibile interpretare i metodi di misura dei
capacitive, più o meno precise, sui condensa- valori capacitivi dei condensatori con il norma-
tori di ogni tipo e specie. Ma il sistema di mi- le tester. E fra queste, la più importante, quel-
sura varia da uno strumento all'altro, con alcuni la che richiede una particolare interpretazione,
tester, infatti, si utilizza la tensione di rete alla è certamente la facoltà di ogni condensatore di
frequenza di 50 Hz e si valuta la reattanza del lasciarsi attraversare dalle correnti elettriche va-
componente in esame per risalire automatica- riabili e non da quelle continue.
mente al valore capacitivo (figura 1). Con altri,
e questo è il caso del tester modello ALFA, da
noi preso ad esempio, si misura la resistenza CONDUCIBILITA'
incontrata dalla corrente di carica, erogata dalla
stessa pila incorporata nel tester, secondo il me- Quando si inserisce un condensatore lungo un
todo che verrà descritto più avanti. Per ora in- filo conduttore di corrente alternata, esso, pur
teressa l'esposizione teorica di alcune nozioni, presentando una sua propria e caratteristica re-
di fondamentale importanza, senza le quali non sistenza, è un buon conduttore di elettricità. In-

658
Si può dire che l'uso del tester, nella funzione di capacimetro,
sia poco comune fra tutti I principianti di elettronica. Tuttavia,
durante le riparazioni delle più svariate apparec chiature, può
verificarsi la necessità di controllare il comportamento di uno
o più condensatori, senza ricorrere a particolari strumenti spe-
cifici, ma servendosi dell'onnipresente analizzatore universale.

serendo invece un condensatore nel circuito di corrente variabile e, come abbiamo detto, il
alimentazione di una pila, esso risulta condut- condensatore è un componente conduttore delle
tore soltanto per il brevissimo tempo in cui le correnti variabili (il tipo più noto di corrente
armature del componente (figura 2) assumono variabile è quello della corrente alternata).
una differenza di potenziale, cioè una tensione
pari a quella misurabile sui morsetti della pila.
Tale fenomeno, del resto, è facilmente intuibile, REATTANZA
perché discende immediatamente dalle afferma-
zioni or ora esposte. Nel momento in cui si in- Ai concetti fin qui esposti di conducibilità dei
serisce un condensatore, nel circuito di alimen- condensatori ci si arriva gradatamente, attraver-
tazione esterno di una pila, la tensione sulle so la conoscenza di tutte quelle nozioni elettri-
armature è di O V; questo valore di tensione au- che che regolano il comportamento stesso dei
menta progressivamente fino a raggiungere quel- condensatori. Eppure, lo ripetiamo, ancora una
lo reale della pila; ma durante questo processo. volta, al lettore che sta muovendo i primi passi
che è un processo di carica del condensatore. in questa meravigliosa disciplina, che prende il
la corrente varia dal valore iniziale fino al va- nome di elettronica, interessa prima di tutto sa-
lore massimo consentito dalle caratteristiche pere che il condensatore è un componente con-
elettriche del circuito. Si tratta quindi di una duttore delle correnti variabili, anche se la sua

COND.
TESTER IN
Flg. 1 - Alcunl tester sono In CAPACIMETRO
grado di misurare Il valore
capacitivo del condensatori
sfruttando la tensione di rete
alla frequenza di 50 Hz. Il
principio di collegamento
dello strumento è quello In-
dlcato nel presente schema.

659
ISOLANTE
l
ARMATURA ARMATURA
Flg. 2 - Il condensatore elettrlco, nella sua
1 ? espressione più elementare, è composto da
due plastre metalliche, denominate ARMATU-
RE, e da un elemento Isolante che le separa.
Entrambe le armature sono collegate a 1111 con-
duttori, che costituiscono I terminal! del com-
ponente.

maggiore o minore conducibilità è condizionata elettriche, cioè un concentrato di elettroni, nel


da talune grandezze elettriche tra le quali, pri- caso di cariche elettriche negative oppure di
ma fra tutte, la speciale resistenza che il con- atomi depauperati di elettroni, nel caso di ca-
densatore oppone al passaggio delle correnti va-- riche elettriche positive.
riabili e che prende il nome di « reattanza ». La carica elettrica che un dato condensatore vie-
ne ad assumere, dipende unicamente dalla ten-
sione esistente fra le armature. Però, due o più
CAPACITA' DI UN CONDENSATORE condensatori diversi, quando vengono caricati
tutti fino a raggiungere la medesima tensione, as-
Abbiamo finora parlato di conducibilità e di sumono, in generale sulle rispettive armature,
reattanza di un condensatore, ma per capire be- delle quantità di elettricità differenti.
ne che cosa si misura con il tester, quando si Si esprime brevemente questo fatto dicendo che
sottopone al suo controllo un condensatore, oc- i vari condensatori, per una data tensione, as-
corre sapere che cosa si intende per capacità di sumono sulle armature una carica elettrica mag-
un condensatore. giore, mentre hanno una capacità minore quei
Ebbene, per parlare di capacità di un conden- condensatori che assumono una carica elettrica
satore, è necessario parlare di carica elettrica e minore.
i nostri lettori sanno che cosa sono le cariche D'altra parte, per uno stesso condensatore, la

COND.

INT.

Fig. 3- II condensatore non è un elemento con-


duttcre dl correnti continue. Lo dimostra questo
PILA semplice schema applicativo nel quale, pur
L @) @è l chiudendo l'interruttore, la lampadina rimane
spenta.

660
TESTER
Fig. 4 - La caratteristica dei
IN mA
condensatori di non condur-
re le correnti continue può
ess ere facilm ente controllata
con il tester com m utato nella
funzione di m llliam perom e-
tro, com e ind icato In questo
schem a applicativo nel quale
l'indice del tester, dopo
aver chiuso l'interruttore, ri-
m ane Im m obile nella sua po-
sizione di riposo. e}).== /

quantità di elettricità, o carica elettrica, che si o


trova addensata sulle armature, è proporziona·
le in ogni caso alla tensione esistente fra un'ar-
matura e l'altra. Ossia, comunque si vari lo sta-
' V

to di carica di un dato condensatore, la carica nella quale « C» è la «capacità » del conden-


elettrica dislocata sulle armature, e la corrispon- satore, « Q » è la «carica » elettrica in coulomb
dente tensione fra un'armatura e l'altra, aumen- e «V»» è la «tensione » in volt.
tano o diminuiscono in proporzione. Ne segue In tal caso si viene a definire la capacità di
che il rapporto tra la carica elettrica « Q » e la ogni condensatore mediante la carica elettrica
tensione « V» rimane sempre costante, e CO- che esso assume, rapportata all'unità di tensio-
stituisce una grandezza fisica caratteristica, che ne. Cioè la capacità viene definita mediante la
ha un valore determinato per ogni singolo con- quantità di elettricità che viene a trovarsi con-
densatore; questo rapporto viene assunto a de- trapposta sulle armature, positiva sull'una e ne-
finire precisamente la «capacità C» del con- gativa nell'altra, quando esiste tra di esse la ten-
densatore ponendo senz'altro: sione di un volt.


Flg. 5 - Soltanto I condensa-
tori di grande capacità de- TESTER

I 3
nunclano un breve, repentino IN mA
passaggio di corrente conti-
nua, all'atto di chiusura di NO.
un circuito di alimentazione TTROL.
come quello riportato nel di-
segno. L'indice dello stru-
mento subisce uno sposta-


mento ma poi ritorna lenta-
mente verso l'inizio-scala.
Ciò avviene durante Il perlo- PILA
do di carica del condensato- @- 2
re .

661
TESTER
IN n.

CONO.
Flg. 6 - Con alcuni tipi di te-
ster, come ad esempio con
Il modello ALFA, le misure
capacitive del condensatori
si effettuano commutando Io
strumento nella sua funzione
dl ohmmetro. Dalla misura
della resistenza di carica si
risale a quella della capa-
cltà.

Poiché il « coulomb » rappresenta l'unità di mi- tori conoscono il condensatore variabile e san-
sura della quantità di elettricità o di carica elet- no che questo è composto da uno « statore » e
trica corrispondente ad 1 ampère al secondo, si da un « rotore ». Lo statore è costituito da un
può dire che la capacità di un condensatore insieme di lamine, affacciate fra di loro e co-
esprime in generale quel numero costante di stantemente fisse. Il rotore è composto da un
coulomb che devono essere di volta in volta insieme di lamine, affacciate tra di loro, mobili,
dislocati sulle armature affinché la tensione tra perché esse sono tutte pilotate da un perno; la
l'una e l'altra si elevi ogni volta e progressiva- rotazioni di questo perno permette alle lamine
mente di 1 volt. mobili di affacciarsi più o meno in corrisponden-
La capacità dei condensatori viene misurata za delle lamine fisse. Ne consegue che il conden-
conseguentemente in coulomb per volt (cou- satore variabile assume il suo massimo valore ca-
lomb/volt). In memoria del fisico inglese « Fa- pacitivo quando le lamine mobili sono completa-
rady » l'unità di capacità così definita viene de- mente affacciate alle lamine fisse; esso assume il
signata col nome internazionale di « farad », po suo minimo valore capacitivo quando, ruotando
nendo precisamente: il perno del rotore, si estraggono completamente
le lamine mobili dal componente, facendo in
1 coulomb modo che le superfici affacciate tra di loro ri-
1 farad = ------- sultino al valore minimo possibile.
1 volt
MISURE DI CAPACITA'
CAPACITA' E SUPERFICI
L'unità di misura delle capacità elettriche è il
Ed ecco un'altra notizia molto importante per i « farad » (abbrev. F). Tale unità di misura è pe-
principianti di elettronica. rò molto grande, per cui vengono sempre impie-
La capacità di un condensatore dipende dalla gati i suoi sottomultipli. Essi sono:
superficie affacciata delle armature, dalla distan- il microfarad (F) = un milionesimo di
za che separa le armature stesse e dal tipo di farad.
dielettrico interposto. il picofarad (pF) = un milionesimo di
Facciamo un esempio pratico. Tutti i nostri Jet- milionesimo di farad.

662
protact■d mod. TS25D
Fig. 7 - Con Il tester analizza-
tore modello Alfa si possono an-
che rilevare misure capacitive
Li. 3le
50il- 10nl- Qrl
or-200 Y= lOOOV•
di condensatori con valorl com- 10l- 304- sgy.zgL-
presi tra O e 500 F. In questo 05al· 1Sl- 5 Y= 25
schema di esempio di misura si 2'Y= Y.
rlleva il valore capacitivo di un
condensatore elettrolltico da
50 F. II commutatore dl funzlo-
ne è posizionato sulle misure
ARANCIO
ohmmetrlche e quello di portata
sul valore di ohm x1.000 (1 K). SU 1K vERE Ne2

Il picofarad si usa generalmente per valori fi- menti dei condensatori. Con queste applicazioni
no a 100.000 pF. Per capacità più grandi si usa circuitali, inoltre, tutti potranno sperimentare i
il microfarad. concetti teorici esposti in precedenza.
Occorre ricordare, ad ogni modo, giacché a volte In figura 3 è rappresentato un circuito aperto
si usa il microfarad anche per valori non molto composto da un condensatore, una lampadina,
elevati, che 1 picofarad (1 pF) = 0,000.001 mi- una pila e un interruttore. In tali condizioni non
crofarad per cui 100.000 pF = 0,1 F. vi è ovviamente alcun passaggio di corrente e
la lampadina rimane spenta. Ma anche quando
vien chiuso l'interruttore, la lampada rimane
CIRCUITI PRATICI spenta, e ciò sta a significare che nel circuito
non vi è passaggio di corrente, perché la cor-
Esaminiamo ora, attraverso alcuni semplici cir- rente continua, erogata dalla pila, non può at-
cuiti pratici, quali possono essere i comporta- traversare il condensatore.

663
o 1o eo 3o
""" H++IuuuuuuHu++-
+i@o o [1 1oo eoo sooyF

Flg. 8 - Ricorrendo all'Interpretazione di queste


due scale di corrispondenza, contenute nel li- O 4o RO a3o
bretto dl istruzioni che accompagna Il tester
modello Alfa, è facile dedurre Il valore capacl-
'+k o[H#HA'-
]l 1o eo sor
tlvo incognito di un condensatore sottoposto
a mlsura.,

Questo stesso fenomeno può essere controllato un suo elettrodo risulta non collegato con la cor-
realizzando il circuito di figura 4, ossia sosti- rispondente armatura.
tuendo la lampadina con il tester commutato Quando l'indice dello strumento sbatte violen-
nella funzione di rilevatore di correnti (mA). temente verso il fondo-scala e rimane in questa
Si potrà così ugualmente notare che, pur chiu- posizione definitivamente, si deve arguire che
dendo l'interruttore, l'indice del tester non su- il componente in esame è in cortocircuito. E
bisce alcun spostamento. questo è il caso più frequente, che si rileva fa-
Tuttavia, se il condensatore è di capacità eleva- cilmente con il tester commutato nella funzione
ta, come lo sono i condensatori elettrolitici (fi- di misure ohmmetriche. Dunque, se la resisten-
gura 5), al momento della chiusura dell'inter- za di un condensatore è nulla, od ammonta a
ruttore, l'indice del tester si sposta con un guiz- pochi ohm, il componente è chiaramente in cor-
zo verso le indicazioni di valori di corrente, ma tocircuito (figura 6).
poi ritorna lentamente verso lo zero. Ciò sta a A volte i condensatori denunciano dei guasti in-
significare che il condensatore elettrolitico, pur termittenti, ma questi sono i più difficili da ri-
non conducendo la corrente continua erogata levare.
dalla pila, assorbe una certa carica elettrica che, I condensatori elettrolitici, soprattutto quelli
come abbiamo detto, è proporzionale al suo va- nuovi, possono evidenziare una corrente di fu-
lore capacitivo. Il guizzo dell'indice diventa per- ga notevole, variabile fra i 20 A e qualche mil-
liampère, dimostrando un isolamento non per-
cettibile anche con i condensatori non elettro·
#Etto. Ma se questi sono efficienti, quando ven-
litici, purché di valore capacitivo non inferiore
gono sottoposti alla tensione di lavoro, la cor-
ai 100.000 pF. E diviene sempre più sensibile rente di fuga scende immediatamente quasi ver-
con i valori capacitivi superiori. so lo zero. In ogni caso, prima di sottoporre a
misura un condensatore, soprattutto se di valore
capacitivo elevato, si debbono sempre cortocir-
CONDENSATORI DIFETTOSI cuitare i reofori, possibilmente ripetendo più
volte l'operazione, in modo da essere certi di
Se il circuito riportato in figura 5, dopo aver averlo scaricato completamente. Anche perché
chiuso l'interruttore, dà luogo ad un passaggio i grossi condensatori (500 F e più), se comple-
di corrente ed il tester segnala un certo valore di tamente carichi, possono danneggiare il tester
intensità in milliampere, ciò significa che il con· con cui vengono controllati.
densatore, come si suol dire tecnicamente, è in
perdita, ossia presenta una certa corrente di fu-
ga. Quando invece i condensatori, con valori IL TESTER ALFA
capacitivi superiori ai 100.000 pF, non provoca-
no il guizzo dell'indice del milliamperometro, di Con il tester modello ALFA si possono ottene-
cui si è in precedenza parlato, allora ciò sta a re misure di valori capacitivi utilizzando lo stru-
significare che il condensatore è « aperto », cioè mento come galvanometro balistico. La gamma

664
di misure si estende su due scale: nella prima come indicato in figura 7, facendo in modo che
si valutano i valori capacitivi fino a 50 F, nel- il puntale positivo (rosso) venga in contatto con
la seconda quelli fino a 500 F. L'uso del te- il reoforo negativo del condensatore; viceversa,
ster, in tal caso, è il seguente. Si predispone il il puntale negativo (nero) verrà posto in contat-
commutatore di misura del tester sulla funzio- to con il reoforo positivo del condensatore.
ne ohmmetrica, mentre il commutatore di. por Si osservi quindi il movimento dell'indice che,
tata verrà posizionato su ohm x 100 (500 uF partendo dalla posizione zero, raggiungerà una
fondo-scala) o su ohm x 1 K (50 F fondo-scala). posizione di massima deviazione, per ritornare
Quindi si procederà alla regolazione del fondo- poi lentamente all'indietro. Una volta individua-
scala allo stesso modo con cui si opera nelle mi- ta la posizione di massima deviazione sulla sca-
sure ohmmetriche, cortocircuitando fra loro i la O+ 50, ricorrendo alle due scale riportate in
due puntali. Successivamente si provvede a sca- figura 8, sarà facile dedurre il valore capacitivo
ricare completamente il condensatore da sotto- incognito del condensatore. In ogni caso, prima
porre a misura capacitiva, cortocircuitandone i di effettuare ulteriori misure di controllo dello
due terminali. Poi si collegano i puntali dello stesso condensatore, ci si dovrà sempre ricorda-
strumento sui terminali del condensatore. così re di scaricare il componente.

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE


L. 9.500
Per agevolare il compito di chi inizia
la pratica dell'elettronica, intesa come
hobby, è stato approntato questo uti-
lissimo kit, nel quale sono contenuti,
oltre ad un moderno saldatore, legge- a a t

ro e maneggevole, adatto a tutte le e-


sigenze dell'elettronico dilettante, sva-
riati componenti e materiali, non sem-
.................
9$i $
pre reperibili in commercio, ad un
prezzo assolutamente eccezionale.

Il kit contiene: N" 1 saldatore (220 V - 25 W) _ N" 1 spiralina di filo-stagno -


N° 1 scatolina di pasta saldante- N" 1 poggia-saldatore N" 2 boccole isolate
- N" 2 spinotti N 2 morsetti-coccodrillo _ N" 1 ancoraggio - N" 1 basetta per
montaggi sperimentali - N° 1 contenitore pile-stilo - N° 1 presa polarizzala per
pila 9 V - N° 1 cacciavite miniatura - N" 1 spezzone filo multiplo multicolore.

t. rtdihlslt ,... ~ _
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665
ESALTATORE
DI TONALITA
Gli appassionati di musica moderna sanno va- piacere, durante ogni esecuzione musicale, con
lutare l'importanza assunta, in questi ultimi an- un cambiamento di timbro repentino che nulla
ni, da tutti gli apparati elettronici in grado di ha a che vedere con i più comuni controlli di
integrare ed arrichire, con effetti nuovi, origi- tonalità mediante potenziometri, perché pilo-
nali ed esaltanti, il suono emesso dagli strumen- tabile con un semplice commutatore a tre po-
ti tradizionali. sizioni.
La chitarra elettrica, l'organo elettronico ed altri Questo apparato può essere accoppiato con gli
strumenti musicali moderni, bene si prestano a amplificatori di bassa frequenza appositamen-
tali elaborazioni, perché possono egregiamente te concepiti per l'abbinamento con gli strumen-
trasformare il suono normale in espressioni più ti musicali, ma può risultare utile negli studi
aggressive e meglio accettate dalle nuove gene- delle emittenti radiofoniche private, in serie con
razioni. i pick-up e, comunque, in punti a basso livello
I nostri lettori hanno già imparato ad accoppia- di segnale, onde evitare le forti distorsioni.
re ai loro strumenti musicali i dispositivi elet-
tronici più vari, allo scopo di introdurre nelle
loro esecuzioni musicali effetti di distorsione ar- CONCEZIONE CIRCUITALE
tificiale delle note, oppure quelli di rimbombo
che, diversamente, potrebbero verificarsi soltan- Il commutatore multiplo S1a - S1b, ben visi-
to in certe sale da concerto o nelle cattedrali. bile nello schema elettrico del dispositivo esal-
Tutti questi dispositivi, da noi presentati nel tatore di tonalità, riportato in figura 1, consente
corso degli ultimi anni, sono stati espressi in di commutare il circuito in tre diverse condizioni,
forme e versioni semplici, che, tuttavia, pur non contrassegnate con le lettere B - N. A, le quali
raggiungendo livelli professionali, si sono ugual- assumono i seguenti significati:
mente resi utili ai dilettanti e ai piccoli comples-
si musicali. B = esaltazione note basse
Questa volta presentiamo un dispositivo che N = riproduzione naturale
serve ad esaltare le note acute e quelle basse, a A = esaltazione note alte

666
Per chi va alla ricerca continua di effetti spec iali nelle riprodu-
zioni musicali.

Lo si accoppia con molti strumenti musicali elettronici, ma può


servire per altri usi pratici.

Facilmente pilotabile, non provoca distrazioni durante le ese-


cuzioni musicali.

La variazione del timbro musicale può avvenire posizione N, che è quella centrale, esclude total-
durante le esecuzioni musicali, senza che il mu- mente il filtro, consentendo il responso naturale
sicista venga distratto durante il suo impegno. nella catena di amplificazione e riproduzione
E tale semplicità d'uso del dispositivo rappre- audio.
senta la dote primaria dell'apparato che, siamo
certi, potrà interessare molti nostri lettori, an-
che quelli non propriamente musicisti. AMPLIFICATORE BF
Tenuto conto della semplicità circuitale del pro-
getto riportato in figura 1, possiamo tranquilla- L'uscita del filtro risulta accoppiata, tramite il
mente asserire che la sua realizzazione diviene condensatore C3, con uno stadio transistoriz-
possibile anche per coloro che si trovano alle zato, nel quale TRl svolge le funzioni di ampli-
prime armi con l'elettronica e non posseggono ficatore di bassa frequenza in un circuito con
quindi una specifica preparazione in materia. emittore a massa.
Il potenziometro R2, di tipo a variazione loga-
ritmica, controlla a tutti gli effetti, il livello del
FILTRO INDUTTIVO CAPACITIVO segnale amplificato e realizza in tal modo un
vero e proprio controllo di volume.
La prima parte del circuito di figura 1, quella
a sinistra dello schema, è rappresentativa di un
filtro induttivo-capacitivo o, come si suol dire ALIMENTATORE
più tecnicamente, un filtro L- C che, a seconda
della posizione fatta assumere al commutatore L'alimentazione del circuito di figura 1 avviene
multiplo S1a - S1b, diviene un filtro passa alto con la tensione continua a 9 V. Che deve essere
o passa basso (posizione A e B). La terza po- ottenuta mediante pile. Non è infatti consiglia-
sizione del commutatore multiplo S1, cioè la bile ricorrere all'uso di alimentatori separati o,

L'inserimento di un dispositivo di esaltazione repentina delle


note acute e di quelle gravi, in una catena di riproduzione so-
nora di piccola o media classe, perfeziona e valorizza le esecu-
zioni di solisti e di moderni complessi muslcall.

667
s2

C3 RI

PILA 9V

Sia Slb
e
B • A I C2
ENTR.
N

Cl ° Usc.

Fig. 1 - Circuito elettrico del dispositivo esaltatore di toni bassi ed acufl. Le tre
posizioni possibili per Il commutatore S1 consentono d passare bruscamente da
una condizione musicale all'altra: B = esaltazione bassi; N =
riproduzione na-
turale; A = esaltazione acuti. Con R2 si regola Il volume sonoro.

-----COMPONENTI-----
Condensatori Varie
C1 = 50.000 pF (vedi testo) TR1 = BC1O9
C2 = 2.000 pF (vedi testo) T1 = trasf. d'use. per RX valv. (3.000 ohm)
C3 = 50.000 pF S1a-S1b == comm. doppio (2 vie - 3 posiz.)
C4 = 50.000 pF S2 = interrutt.
ALIM. = 9Vcc
Resistenze
R1 = 2,2 megaohm
R2 = 4.700 ohm (potenz. a variaz. log.)

peggio, ai circuiti di alimentazione dell'ampli- ESALTAZIONE BASSI


ficatore di bassa frequenza cui il dispositivo
verrà accoppiato. Perché questi sistemi di ali- Vediamo ora di esaminare, più dettagliatamente,
mentazione sono sempre, più o meno, fonti di in qual modo venga modificato il circuito ori-
ronzii spuri difficilmente eliminabili. Meglio ginale di figura 1 quando il commutatore mul-
dunque ricorrere al collegamento di due pile tiplo S1 assume le sue tre posizioni possibili.
piatte, da 4,5 V ciascuna, collegate in serie tra Ovviamente ciò interessa il filtro L- C e non
loro, in modo da erogare la tensione nel valore la rimanente parte del circuito, che rimane in-
complessivo di 9 V, come indicato nello sche- variata nella sua funzione di amplificatore e
ma costruttivo di figura 2. controllore di volume.

668
SCATO LA METALLICA

Fig. 2 - Piano costruttivo del dispositivo esaltatore dei tonl altl e bassi reallzzato
su contenitore di lamlera stagnata. L'alimentazione è ottenuta con due plle plat-
te da 4,5 V clacuna, collegate In serie tra di loro. L'avvolgimento secondario
del trasformatore T1 vlene lasciato lnutillzzato (NC).

Cominciamo quindi con lo schema di figura 3, trale del commutatore, il percorso dei segnali,
ossia con la condizione di esaltazione delle note indicato dalle frecce nello schema di figura 4,
basse. non interessa i componenti del filtro, fatta ec-
Il commutatore multiplo è posizionato in B. E cezione per il condensatore di accoppiamento
la configurazione circuitale è quella tipica di un C3, che non introduce alcun effetto apprezzabile
filtro risonante in serie, nel quale l'induttanza sui segnali. Questa posizione del commutatore
T 1 e il condensatore C 1 costituiscono gli ele- multiplo S1 viene pertanto definita NATURALE.
menti primari. Ad essa il musicista ricorre quando non ritiene
Il condensatore C 1, a seconda del suo valore ca- opportuno di inserire il filtro per non alterare
pacitivo, che può oscillare tra i 10.000 pF e i elettricamente il responso musicale.
100.000 pF, lascia passare, ossia convoglia a
massa, disperdendolo, una parte più o meno si-
gnificativa del segnale di frequenza relativa- ESALTAZIONE ALTI
mente alta, cioè una parte delle note acute. I se-
gnali rappresentativi delle note basse, invece, Lo schema elettrico riportato in figura 5 inter-
attraversano il condensatore di accoppiamento preta il percorso dei segnali quando il commu-
C3 e raggiungono l'amplificatore di bassa fre- tatore multiplo S 1 viene posizionato in A.
quenza TR1. Prelevando pertanto il segnale dai Come si può osservare, in questo caso la situa-
terminali del condensatore C 1 si ottiene una esal- zione elettrica si capovolge, rispetto a quella
tazione delle note gravi rispetto a quelle acute. dello schema di figura 3. Perché il segnale viene
ora prelevato dal collegamento in parallelo con
l'induttanza Tl, con una conseguente esaltazione
NESSUNA ESALTAZIONE delle note acute.
Altra variante, rispetto al circuito di figura 3,
Quando il commutatore multiplo S 1 si trova consiste nel diverso valore attribuito al conden-
nella posizione N, che è poi la posizione cen- satore C2, che è molto più basso. Questo valore

669
w C3

I
Sia

FIg. 3 - La condizione circui-


ENTR. tale di esaltazione del bassi
Cl viene facllmente Interpretata
In questo semplice schema
relativo al filtro passa basso.
Le frecce Indicano Il percor-
so del segnali quando S1 è
ESALTAZIONE BASSI commutato In B.

può variare tra i 1.000 pF e i 10.000 pF a se- I condensatori di valore capacitivo relativa-
conda delle preferenze dell'operatore. Noi ab- mente basso favoriscono il passaggio di segnali
biamo proposto, nel! 'elenco componenti, il va- a frequenza più alta, mentre si oppongono al
lore di 2.000 pF. passaggio di quelli a frequenza più bassa. E

»" »

t !
t
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t r1il
--+-

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l
4

t
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B
N
·,A · t·
5}t
BN A [
O:::
H.

-.J
<
Flg. 4 - Quando Il commutatore
S1 è posizionato In N, Il flltro
viene escluso dal circuito utlllz-
zatore e nessuna variazione su-

I
ENTR. - ) bisce la riproduzione musicale.
Il percorso del segnale, Indicato
dalle frecce, Incontra, lungo Il
cammino, il solo condensatore
C3, che non Interferisce, se non
NESSUNA ESALTAZIONE In misura lrrllevante, sulla qua-
7 lità del suono riprodotto.

670
questo è il motivo per cui il circuito di figura 5 è si possa tranquillamente affidare il compito di
un circuito di esaltazione delle note acute. conduttore unico della linea di massa, che coin-
Anche in questo caso abbiamo indicato, mediante cide con quella di alimentazione negativa.
linee tratteggiate, il percorso esatto dei segnali, Il disegno riportato in figura 2 propone al lettore
dall'entrata all'uscita del filtro, che ora diviene il piano costruttivo da noi consigliato per la rea-
un filtro passa alto. lizzazione del dispositivo esaltatore di tonalità
Il condensatore di accoppiamento con lo stadio musicali.
amplificatore successivo è sempre lo stesso e con- L'uso di una piccola basetta isolante, con un solo
tinua ad avere il valore costante di 50.000 pF. ancoraggio, serve ad irrigidire il cablaggio fra il
Nè, d'altro canto, ci sarebbe stato alcun motivo condensatore C3, la resistenza R1 e la base del
per intervenire sul valore capacitivo di C3 i cui transistor TRl.
effetti sui segnali che lo attraversano sono molto
ridotti.
I COMPONENTI

REALIZZAZIONE PRATICA Tutti i componenti elettronici, necessari per la


realizzazione dell'apparato esaltatore di toni,
Poiché il dispositivo descritto in questa sede è sono di facile reperibilità commerciale, fatta ec-
destinato a lavorare con segnali audio a bassis- cezione per l'induttanza T 1, che potrebbe solle-
simo livello, che normalmente sono quelli uscen- vare qualche difficoltà.
ti dalla chitarra elettrica, si rende necessaria una In pratica, l'induttanza Tl è un trasformatore
realizzazione accurata e, soprattutto, ben scher- d'uscita per ricevitori radio di vecchio tipo a
mata, per non captare segnali estranei che, ine- valvole, che potrà essere ricuperato in qualche
vitabilmente, finirebbero per interferire nega- ricevitore fuori uso, che nel laboratorio del prin-
tivamente sulla riproduzione sonora finale. Ecco cipiante non manca quasi mai. Di questo tra-
quindi imporsi l'uso di un contenitore metalli- sformatore si utilizza soltanto l'avvolgimento pri-
co, possibilmente di lamiera stagnata, al quale mario, quello composto da un maggior numero

t t t

t i
t w e2
!
,
t
+
+
FIg. 5 - Commutando S1 su A,
Il circuito selezionatore diviene
un filtro passa alto, in condlzlo-
nl dl esaltare le note acute nel-
• ENTR

la riproduzione musicale. Le
frecce riportate nello schema
Indicano il percorso del segnale
dall'entrata fino al raggiungimen- ESALTAZIONE ALTI
to del transistor amplificatore.

671
AM P LI F ICA TO R E
ESA LTATO R E TON I

o @ o o

Flg. 6- Se la destinazione del dispositivo di esaltazione dei toni è quella più


congegnale degli strumenti musicali, allora il punto di Inserimento dell'apparec-
chlo è fra lo strumento e l'entrata dell'amplificatore dl bassa frequenza, coma
Indicato nel presente schema.

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è Il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica .
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
II simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità
di misura- I condensatori- I resistori - I diodi
L. 5.000 - I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito In formato tascablle, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere Il successo
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672
di spire di filo di rame smaltato più sottile, men-
tre si lascia inutilizzato l'avvolgimento seconda-
rio quello composto da poche spire di filo di ra-
me smaltato di maggior sezione. Ma, si faccia be-
ne attenzione, non si può utilizza re un trasforma-
IL PACCO
tore qualsiasi, ma un trasform atore d'uscita con
avvolgimento primario di impedenza di 3.000
ohm; l'impedenza dell'avvolgimento secondario
DELL'HOBBYSTA
non assume alcuna importanza ai fini del funzio- Per tutti coloro che si sono resi conto
namento del dispositivo perché questo, come si dell'inesauribile fonte di progetti con-
può notare nel disegno dello schema costrutti- tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro-
vo, viene lasciato inutilizzato, ossia non viene nlca Pratica, abbiamo preparato que-
collegato (NC). sta interessante raccolta di pubblica-
Abbiamo detto che il valore dell'impedenza del- zioni.
l'avvolgimento primario del trasformatore T1
deve essere di 3.000 ohm. Ma ciò non significa Le nove copie della rivista sono state
che, non trovando un siffatto trasformatore, non scelte fra quelle, ancora disponibili,
se ne possa utilizzare un altro con diverso valore ma in rapido esaurimento, in cui sono
di impedenza, perché variando i valori capacitivi apparsi gli argomenti di maggior suc-
dei condensatori Cl e C2, entro le gamme pre cesso della nostra produzione edito-
cedentemente citate, è sempre possibile adat- riale.
tare, all'uso specifico, ogni trasformatore d'u-
scita per ricevitori radio a valvole e selezionare
lo spettro acustico di esaltazione dei bassi e de-
gli acuti nella misura più gradita.
I due connettori di entrata e d'uscita dei segnali
debbono essere adatti per cavi coassiali e colle-
gati al telaio con il terminale freddo, quello
connesso con la calza metallica del cavo coas-
siale.
Per quanto riguarda il transistor TR1, noi ab-
biamo prescritto nell'elenco componenti il mo-
dello BC 109, ma pure altri transistor, purché
a basso rumore, adatti per l'amplificazione di
piccoli segnali, di tipo al silicio NPN, potranno
essere montati nel circuito senza alcuna preoc
cupazione.

COLLEGAMENTO

Lo schema di figura 6 interpreta il modo mi-


L. 7.500
gliore di inserimento del dispositivo esaltatore
Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
di toni nel sistema di riproduzione audio di una
ciale della nostra Editrice, a tutti i
chitarra elettrica. Il punto di collegamento va 1

nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-


ricercato là dove il livello del segnale è più teresse del dilettante, che fa rispar-
basso, onde evitare la possibile saturazione del miare denaro e conduce alla realizza-
transistor TRl e le conseguenti distorsioni del zione di apparecchiature elettroniche
segnale amplificato. di notevole originalità ed uso corrente.
Con gli strumenti musicali, il punto più adatto
è dunque quello indicato nello schema di figura
6, tra lo strumento e l'amplificatore di bassa
frequenza. Ma la cosa più importante, lo ripe-
tiamo, consiste nell'effettuare le connessioni di
entrata e d'uscita esclusivamente con del buon
cavo schermato per bassa frequenza.

673
INDICATORE
DI SOVRACCARICHI
PER TX IN SSB
Le radioricetrasmissioni occupano certamente trailo la modulazione durante le emissioni radio
uno dei settori dell'elettronica che maggiormen· in SSB e in AM. Ma ad alcuni lettori la sigla
te affascinano i lettori più giovani e quelli meno SSB potrà risultare meno nota della più famo-
giovani. Non c'è tecnico elettronico, infatti, che sa AM, che vuol indicare il sistema di collega-
all'inizio della sua carriera non abbia costruito menti in modulazione di ampiezza. E a questi
uno o più apparati ricetrasmittenti. Ebbene, a vogliamo rammentare, qui di seguito, il preciso
questi appassionati ci rivolgiamo ora con la pre- significato di tale abbreviazione, citando pure
sentazione di un semplice ed utile strumento alcune note tecniche esemplificative. Poi ci ad-
da accoppiare agli apparati di trasmissione di dentreremo nel vivo dell'argomento, interpre-
tipo amatoriale, allo scopo di tenere sotto con- tando il funzionamento dell'indicatore di sovra-

Proponiamo, in questa sede, agli aspiranti radioamatori e ai CB,


la realizzazione di uno strumento di controllo dei sovraccarichi
durante le trasmissioni in fonìa. Con esso si eviteranno danni
ai circuiti del trasmettitore e si eluderanno, soprattutto, le cat-
tive emissioni radiofoniche.

674
Per il sistema
di modulazione
preferito dai radianti.

Per avere la certezza di inviare nello spazio segnali perfettamente modulati.

Per completare il proprio trasmettitore con l'accoppiamento di uno strumen-


to utile ed economico.

pilotaggio e descrivendone il montaggio. Pertan- LO SPETTRO DI FREQUENZE


to, coloro che si sentono già sufficientemente
eruditi in materia, potranno evitare la lettura Nel processo di accoppiamento del segnale audio
della parte seguente, per iniziare quella speci- con il segnale portante di alta frequenza, che
ficatamente descrittiva dello strumento. costituisce la fase di modulazione del segnale
di alta frequenza, vengono generati dei segnali
con frequenze pari alla somma e alla differenza
INTERPRETAZIONE DELLA SIGLA dei segnali di alta e di bassa frequenza. Si suole
quindi dire che il processo dì modulazione dà
Con la sigla SSB si intende abbreviare la dici- origine ad uno spettro di frequenze formato da
tura di lingua anglosassone « Single - Side • ben quattro segnali:
Band », che sta a significare: banda laterale
unica. E con essa si designa una tecnica di tra- 1 ° Segnale BF
smissioni di segnali, in fonìa, molto usata tra i 2° Segnale AF
radioamatori e che ora sta sempre più conqui- 3° Segnale somma AF + BF
stando anche i CB, che rappresentano una rami- 4° Segnale differenza AF-BF
ficazione popolare del radiantismo.
Come è noto, per trasmettere un messaggio acu- Per meglio comprendere la formazione di questi
stico attraverso lo spazio, non basta trasforma- quattro segnali conviene citare un esempio con-
re il segnale fonico in segnale elettrico ed elet- creto.
tromagnetico ed applicarlo quindi ad una an Supponiamo di voler trasmettere un segnale alla
tenna. Occorre invece che la frequenza del se- frequenza di 1 KHz con una portante di 1 MHz,
gnale sia molto elevata, se si vogliono superare ossia di 1.000 KHz. Ebbene, durante il proces-
le gradi distanze. li messaggio deve dunque es- so di modulazione vengono generati pure i due
sere accoppiato, attraverso varie tecniche, ad un segnali:
segnale portante ad alta frequenza con le carat-
teristiche necessarie per vincere le distanze del- 1° 1 KHz + 1.000 KHz == 1.001 KHz
lo spazio. 2° 1.000 KHz--1 KHz = 999 KHz

675
R5 SI

ENTR.
e
PILA 9V
e
R4

DI C2 C3

Fig. 1 - Progetto dello strumento indicatore e, quindi, di controllo di eventuali


sovrammodulazlonl durante le radiotrasmissioni. Con il potenziometro R2 si ese-
gue la messa a punto dell'apparato. Il lampeggio del diodo verde DL1 sta a si-
gnificare che le trasmissioni avvengono in condizioni ottimali. Il lampeggio del
diodo rosso DL2 indica un eccesso di modulazione, ossia un sovraccarico in
uscita del trasmettitore.

----COMPONENTI----
Condensatori Varie
C1 = 10.000 pF (ceramico) TR1 = 2N2646
C2 = 100.000 pF (ceramico) D1 1N914 (diodo al siliclo)
C3 = 100.000 pF (ceramico) D2 = 1N914 (diodo al silicio)
DL1 = diodo led (verde)
Resistenze DL2 = diodo led (rosso)
R1 = 3.300 ohm J1 = imp. AF (1mH)
R2 = 4.700 ohm (potenz. a variaz. lin.) s1 = interrutt.
R3 = 270 ohm PILA = 9V
R4 = 3.300 ohm
R5 = 12.000 ohm

Nel processo più comune di modulazione, cioè Ma il segnale a 1.000 KHz, ai fini dell'informa-
con la tecnica della modulazione di ampiezza zione acustica, non porta alcun contributo al
(AM), il segnale inviato nello spazio è in prati- processo di ricezione, mentre è sufficiente uno
ca composto dai tre seguenti segnali: soltanto dei due segnali a 999 KHz o a 1.001
KHz per poter « ricostruire », nel ricevitore ra-
1° 999 KHz dio, il messaggio acustico originale a 1 KHz. Pos-
2° 1.000 KHz siamo così concludere che, nel processo della
3° 1.001 KHz modulazione di ampiezza, si opera uno... spre-

676
BASET TA
ISOLANTE
J7

PILA
9Y -----·0--

Fig. 2 - La realizzazlone pratica dell'indicatore dI sovraccarico sl esegue col


sistema del normale cablagglo, senza l'auslllo di alcun circuito stampato, ma'
servendosi di una morsettiera a nove ancoraggi, come Indicato In questo dlse-
gno. Il contenitore, che funge da conduttore della linea dl massa, deve essere
di lamiera Internamente stagnata.

co di potenza elettrica, dato che con esso ven- gradita ai radioamatori e ai CB, ai quali sono
gono trasmesse informazioni inutili e doppie. concesse delle esigue porzioni di gamme radio-
foniche.

TRASMISSIONI AMATORIALI
CARATTERISTICHE DELLA SSB
Nel traffico radiantistico, dove è cosa importan-
te raggiungere le distanze notevoli con esigue po- Da quanto ora esposto si deduce che la carat-
tenze, è da tempo diffusa una più sofisticata teristica fondamentale di un segnale modulato
tecnica di modulazione, quella appunto della in SSB è quella di continuare ad essere un se-
SSB, che consiste nella trasmissione di uno solo gnale ad alta frequenza, ma con presenza limi-
dei due segnali utili, per esempio quello a 999
tata soltanto al periodo di modulazione. Inoltre,
KHz, se ci rifacciamo all'esempio precedente,
lo stesso segnale, sia pure entro limiti ristretti,
con la completa soppressione della portante e
dell'altro segnale «doppione». risulta variabile sia in frequenza che in am-
La modulazione in SSB, oltre che consistere, a piezza.
parità di potenza d'uscita, una triplicazione del- Possiamo ora concludere dicendo che le trasmis-
la resa del trasmettitore, permette di ridurre a sioni e le ricezioni in SSB offrono notevoli van-
metà la gamma di frequenze adottate, offrendo taggi rispetto a quelle più tradizionali, ma ne-
un raddoppio del numero dei canali disponibili cessitano di apparecchiature più sofisticate, non
per le trasmissioni, cosa questa molto utile e facilmente realizzabili dai principianti.

677
USCITA
ANT. CAVO COASSIALE

I RACCORDO

-
4T

si72 %
OO ALL'ANT. FIg. 3 - Per non interferire
O e
oo negativamente sull'Impeden-
za del cavo coassiale, Il col-
RICE TRASMET T, t
··
····-, legamento fra l'uscita del
t
A
. . trasmettitore, l'antenna e
l'Indicatore di sovraccarico,
si esegue mediante un rac-
cordo a «T», come quello
Indicato in questo schema
di Impiego pratico dello
INDICATORE strumento.

CONTROLLO DI SOVRAPtLOTAGGIO Sui terminali del condensatore C3 si forma una


tensione continua, proporzionale all'ampiezza
A coloro che dispongono già dì un trasmettito- del segnale d'ingresso.
re di tipo commerciale vogliamo proporre, in Dai terminali del condensatore C3 viene pre-
questa sede, la realizzazione di uno strumento di levata la tensione da applicare al circuito di
controllo dei sovraccarichi che, quasi sempre, misura.
non risulta inserito nei trasmettitori commercia-
li di costo limitato.
Con esso, si potranno evitare danni ai circuiti CIRCUITO DI MISURA
del trasmettitore e si elimineranno soprattutto
le cattive trasmissioni. Il circuito di misura è composto dal diodo led
Il controllo dell'entità della modulazione si ef· DLl, che inizia ad illuminarsi non appena la
fettua attraverso due diodi led, ossia con un si- tensione supera il valore di 2 V, circa, indican-
stema veloce e sicuro durante il corretto svol- do in tal modo un processo di modulazione suf-
gimento della trasmissione radiofonica. ficiente.
li rivelatore di soglia, rappresentato dal transi-
stor unigiunzione TRl, completa, assieme al dio-
ESAME DEL CIRCUITO do led DL2, il circuito di misura.
Il transistor UT si innesca quando la tensione
supera il valore di 3 V circa, provocando in tal
Il progetto dello strumento di controllo della
modo il lampeggiamento del diodo led DL2. E
sovrammodulazione di un trasmettitore in SSB
quando il diodo led DL2 lampeggia, ciò sta a
è quello riportato in figura 1.
Il segnale d'ingresso viene prelevato direttamen- significare che ci si trova in presenza di un ec-
te dal cavo d'antenna del trasmettitore, median cesso di modulazione, ossia di sovrammodula-
te un giunto a « T», come indicato nello sche- zione e sovraccarico, che dir si voglia.
Concludendo, il punto ottimale di modulazio-
ma applicativo di figura 3.
Il potenziometro R2, di tipo a variazione linea- ne e, quindi, di trasmissione, è quello che fa
accendere soltanto il diodo led verde e mantie-
re, sul quale è presente la tensione relativa al
segnale radio, regola l'entità del segnale da in- ne spento il diodo led rosso.
viare al circuito di misura.
Il potenziometro R2 è collegato con un circui-
to raddrizzatore, formato dai due diodi al sili- MONTAGGIO
cio D1-D2, e con il circuito di filtro, rappresen-
tato dall'impedenza di alta frequenza J 1 e dai Dato l'esiguo numero di componenti, che con-
due condensatori ceramici C2-C3. corrono alla formazione del circuito dello stru-

678
esterno dell'UJT.
Il connettore d'entrata dello strumento deve es-
sere assolutamente adatto per segnali ad alta
Fig. 4 - Osservando que-
sto disegno, il lettore po- frequenza. Possiamo quindi consigliare l'uso dei

••
?e
trà facilmente localizzare
l'esatta posizione degll
elettrodi del trar)slstor
unlgiunzlone montato nel
circuito dell'indicatore di
tipi 50-239 oppure BNC.
Per non alterare l'impedenza del cavo coassiale
e creare onde stazionarie aggiuntive, è necessa-
rio collegare l'indicazione di sovraccarico, al
E sovrammodulazlone. trasmettitore e all'antenna, mediante un giun-
to di raccordo come illustrato in figura 3.

mento, è possibile arguire che il montaggio rea- TARATURA DELLO STRUMENTO


le del dispositivo diviene una facile operazione.
E ciò vuol anche significare che l'uso del cir La messa a punto dell'indicatore di sovraccari-
cuito stampato non è stato ritenuto necessario. co è intuitiva e scaturisce immediatamente dal-
Basta infatti una morsettiera a nove ancoraggi, l'analisi del circuito teorico dello strumento.
come quella disegnata nel piano costruttivo di Essa consiste nel regolare opportunamente il so-
figura 2, per garantire una buona rigidità ed una lo potenziometro R2. Ma vediamo in qual modo.
notevole compattezza del cablaggio dello stru- Prima di tutto occorre effettuare un collegamen-
mento. to radio con un « corrispondente » e farsi dare
In fase di montaggio del dispositivo raccoman- i dati relativi alle condizioni ottimali di trasmis-
diamo, ai meno esperti, di rispettare le esatte sione. Quindi, durante il parlato, si regola il po-
polarità dei due diodi led DL1 e DL2, il cui tenziometro R2 in modo che il solo diodo led
elettrodo di catodo, che va collegato con la li- verde DL 1 lampeggi, mentre rimane completa-
nea di massa, è facilmente individuabile dalla mente spento il diodo led rosso DL2. Più pre-
presenza di una piccola tacca di riferimento ri- cisamente, in sincronismo con la voce modulan-
portata sull'involucro del componente. te, il diodo led rosso deve rimanere al limite
Per quanto riguarda l'identificazione dei termi- dell'accensione, senza mai riuscire a lampeggia-
nali del transistor unigiunzione TR I. questa do- re. È tutto. Ora l'indicatore di sovrammodula-
vrà essere dedotta dallo schema riportato in fi- zione è pronto per l'uso, per garantire un cor-
gura 4, nel quale si nota come, fra gli elettrodi retto lavoro di trasmissione ai radioamatori
di emittore e di BASE 2 (B2), sia presente una principianti e agli appassionati alla banda cit-
piccola tacca metallica ricavata sull'involucro tadina.

ALIMENTATORE STABILIZZATO In scatola


di montaggio

Caratteristiche
Tensione regolabile 5± 13 V
Corr. max. ass. 0,7A
Corr. picco 1A
Rlpple 1mV con 0,1A d'use.
5mV con 0,6A d'use.
Stabillzz. a 5V d'usc. 100mV

Protezione totale da cortocircuiti, sovraccarichi e so-


vrariscaldamenti,
L. 15.800

679
GENERATORE

DI IMMAGINI TV
Lo strumento, presentato e descritto in queste didattici, perché consente ad ogni dilettante di
pagine, è un rudimentale ma efficiente genera- seguire, passo passo, il montaggio di un vero
tore di immagini TV. Esso serve, principalmen- e proprio trasmettitore TV, sia pure di tipo a
te, al tecnico riparatore principiante, ma può barre.
divenire assai utile, nel laboratorio, per la ri-
parazione e la messa a punto, eseguite con me-
todo razionale e professionale, di una grande CARATTERISTICHE
quantità di apparecchiature elettroniche moder-
ne, oltre che, ovviamente, del ricevitore TV. La validità di impiego di questo generatore di
Questo apparato potrà anche essere utilizzato, immagini TV, che consente di effettuare rapi-
in accoppiamento con eventuale amplificatore di damente l'allineamento del cinescopio, è da ri-
potenza, come generatore di segnali, per occu- scontrarsi nella possibilità di modulare il segna-
pare un canale TV, da chi desidera installare le di alta frequenza generato, sia in ampiezza
una piccola emittente televisiva privata. Oppure, che in frequenza. E ciò significa pure che, con
ma ciò è assolutamente vietato, per disturbare tale apparato, è possibile effettuare una verifi-
saltuariamente il televisore del vicino di casa ca del canale audio del televisore e riparare e
che, sordo ad ogni legittima protesta, continua mettere a punto i ricevitori radio a modulazione
a mantenere troppo elevato il volume sonoro. d'ampiezza.
Infine, al di là di ogni altra possibile utilizza- Per queste ed altre peculiari caratteristiche e,
zione pratica, possiamo ricordare che, la rea- soprattutto, per la semplicità circuitale del pro-
lizzazione dello strumento è ricca di contenuti getto, il lettore non potrà fare a meno di pren-

680
• Utile al videoriparatore principiante.

• Consente di approntare una emittente TV a barre.

• È una realizzazione ricca di contenuti didattici.

dere in considerazione la realizzazione di tale po ad un terzo elettrodo denominato EMITTER.


dispositivo, anche soltanto in previsione di un Come avviene per tutti i dispositivi a semicon-
suo futuro impiego. duttore, anche in questo caso il miglior modo
per condurre un'analisi abbastanza dettagliata
del componente è quello di servirsi di un circui-
L'OSCILLATORE BF
to equivalente, composto con elementi semplici,
in grado di simulare il funzionamento e le ca-
Lo schema circuitale del generatore di segnali ratteristiche del dispositivo (figura 4).
TV, riportato in figura 1, può essere suddiviso
in due parti: la sezione a bassa frequenza e Lo schema elettrico del circuito equivalente è
quella ad alta frequenza. composto da due resistenze e da un diodo. La
resistenza di BASE 1 è di tipo variabile, essa
La sezione di bassa frequenza è costituita da
un oscillatore di tipo a rilassamento, pilotato sta ad indicare che il valore della resistenze.
da un transistor unigiunzione (TR1), che si pre- EMITTER-BASE 1 non è una costante del cir-
sta assai bene alla realizzazione di simili circuiti. cuito, ma varia in funzione della corrente che
Per chi ancora non lo sapesse, ricordiamo che scorre attraverso tale circuito, diminuendo col-
il transistor unigiunzione, conosciuto tecnicamen- l'aumentare della corrente.
te con la sigla UJT, può essere utilizzato da so- Il simbolo elettrico del transistor unigiunzione
lo oppure in abbinamento con altri semicondut- somiglia un po' a quello del FET, con l'unica
tori: transistor bipolari, diodi controllati, triac. differenza che la linea contenente la freccia è
Questo tipo di transistor occupa, a torto, un po- sistemata in posizione obliqua rispetto alla bar-
sto di secondo piano nello studio e nelle appli- retta centrale più grossa (figura 5).
cazioni dilettantistiche. Ricorrendo al circuito equivalente dell'unigiun-
L'unigiunzione è realizzato tramite una barretta zione, è facile comprendere il funzionamento di
di materiale semiconduttore (silicio) di tipo N, un classico oscillatore a rilassamento.
alla cui estremità vengono ottenuti dei contatti Quando il circuito viene alimentato nel punto
ohmmici con i terminali di BASE 1-BASE 2. di « contatto » interno all'UJT, si stabilisce una
Una punta di alluminio vien fatta pentrare in certa tensione di soglia a causa del partitore re-
una zona intermedia della barretta di sicilio, for- ·sistivo composto dalle resistenze di base inter-
mando una giunzione P-N. Questa punta fa ca- ne ed esterne.

Chi non vuole sottoporsi alla spesa di costosi generatori di bar-


re o di monoscopi, troverà In questo semplice progetto l'occa-
slone per costruirsi un efficiente strumento per la riparazione •
di televlsorl e la messa a punto di ricevitori radio a modulazio-
ne di frequenza.

681
RI

R5 C5 LI
51
c8

+
TR2
Cl
Il 8 use.

e
13,5V TR1 a 1 ,

6
C2 R3 R4 C4

• R6

Fig. 1 - II circuito del generatore di segnall TV è composto da due osclllatorl1


quello di bassa frequenza, pllotato dal transistor unlgiunzione TR1, e quello
di alta frequenza che fa capo al transistor TR2. Il potenziometro R2 consente
di regolare Il numero delle barre che appaiono sul cinescopio, mentre Il con-
densatore C7 sintonlzza il generatore sul canale prescelto.

COMPONENTI
Condensatori R2 = 2 megaohm (pot. a varlaz. lin.)
C1 = 10F- 16 VI (elettrolitlco) R3 = 2.400ohm
C2 = 20.000 pF R4 = 6.200ohm
C3 = 200.000 pF R5 = 8.200 ohm
C4 = 470pF R6 = 150ohm
C5 = 1.000 pF
7 pF Varie
C6 =
C7 = 7:60 pF (variablle ad aria) TR1 = 2N2646
c8 = 47 pF TR2 = 2N2222
L1 = bobina (vedi testo)
Resistenze S1 = lnterrutt.
R1 = 10.000 ohm

Grazie all'azione del diodo di EMITTER il cir- viene oltrepassato, il diodo diviene conduttore
cuito di carica del condensatore (R-C) non vie- ed il condensatore si scarica sulle resistenze di
ne perturbato finché la tensione di carica risulta BASE 1, generando dei picchi molto rapidi e
inferiore a quella di soglia. Quando tale valore potenti.

682
BASETTA (SOL.

PORTAPILE
(3PILE DA4,5V)

use.

Flg. 2 - Plano costruttivo del generatore di segnali TV. La lunghezza dei colle-
gamentl è ridotta al minimo possibile e le saldature a stagno sono esegulte a
regola d'arte. Il contenitore deve essere di lamiera stagnata: in esso vengono
Inserite le tre pile piatte che compongono l'alimentatore.

FUNZIONAMENTO DELL'OSCILLATORE satore C3, la sezione ad alta frequenza del cir-


cuito.
E dopo queste brevi note teoriche sull'unigiun-
zione, vediamo come funziona l'oscillatore di
bassa frequenza, ossia la prima parte, a sinistra, L'OSCILLATORE AF
del circuito del generatore di segnali TV ripor-
tato in figura 1 . La sezione ad alta frequenza, che si trova sulla
Tutto si basa sui fenomeni di carica e scarica destra dello schema teorico di figura I, è com-
del condensatore C2, che è controllato da una posta da un classico oscillatore in cui la neces-
tensione di soglia tipica del transistor unigiun- saria reazione positiva, che fa innescare l'oscil
zione utilizzato. lazione, è determinata dal condensatore C6 col-
In pratica, il condensatore C2 si carica progres- legato fra collettore ed emittore del transistor
sivamente, attraverso la resistenza R 1 ed il po- TR2.
tenziometro R2, sino al raggiungimento del va- Il valore della frequenza di oscillazione è sta-
lore della tensione di soglia caratteristica del bilito dal circuito accordato, composto dalla bo-
circuito. E quando tale valore viene raggiunto, bina L 1 e dal condensatore variabile miniatura
il transistor unigiunzione TR1, che in preceden- C7. E poiché C7 è variabile, anche la frequenza
za si trovava allo stato di interdizione, passa risulta variabile, consentendo così una maggio-
bruscamente allo stato di conduzione, provocan- re flessibilità di impiego dello strumento.
do una repentina scarica del condensatore C2,
che può ora iniziare un nuovo ciclo di carica.
Contemporaneamente, a causa della corrente di MODULAZIONE AM - FM
scarica del condensatore C2, viene prodotto un
segnale impulsivo sui terminali della resistenza Quando il segnale di bassa frequenza giunge
R3, il quale raggiunge poi, attraverso il conden- sulla base del transistor TR2, esso provoca una

683
Il segnale uscente dal circuito è prelevato da
una presa intermedia ricavata sulla bobina L 1,
allo scopo di ottenere una bassa impendenza,
TR1 TR2 eventualmente adattabile ad una antenna di ti-
po a stilo o ad altro tipo di antenna idonea.

%% COSTRUZIONE DEL GENERATORE

Anche se il progetto del generatore di segnali


TV è caratterizzato da una evidente semplici·
tà circuitale, la sua realizzazione si addice a
FIg. 3 - Facendo riferimento a questo disegno, Il chi già dispone di una pur minima esperienza in
lettore potrà facilmente e immediatamente individua- materia di costruzioni di strumenti AF, in quan-
re la posizione esatta degli elettrodi del due tran-
sistor montati nel circuito del generatore di segna- to potrebbero insorgere, nel corso del montag-
li TV. gio, problemi di centratura della frequenza di
oscillazione, dovuti alle tolleranze costruttive
dell'induttanza L1 e a quelle tipiche degli altri
componenti.
Dopo questa doverosa premessa, che non vuol
certo scoraggiare i nostri lettori principianti, ma
variazione della polarizzazione del transistor renderli soltanto consapevoli delle inevitabili
stesso e, conseguentemente, una variazione della difficoltà che possono insorgere durante la rea-
corrente di collettore che, in pratica, si trasfor- lizzazione dello strumento, passiamo direttamen-
ma in una modulazione di ampiezza del segnale te alla citazione dei dati costruttivi della bobi-
prodotto. na L1, che non è un componente commerciale,
Contemporaneamente, il segnale modulante pro- ma che deve essere composta dal lettore.
voca pure una variazione capacitiva nella giun- La bobina L1, che costituisce l'elemento più
zione base-emittore del transistor TR2, che mo- critico dell'intero circuito, verrà realizzata avvol-
difica pertanto la frequenza generata dal circui- gendo, in aria, cinque spire di filo di rame nudo
to. E ciò comporta anche una modulazione in o argentato, del diametro di 0,8 mm. Il diametro
frequenza del segnale che, come abbiamo già interno dell'avvolgimento dovrà essere di 6 mm.
detto, potrà servire per il controllo della sezione Una volta composto il solenoide, questo verrà
audio del televisore in esame, oppure per la mes- allungato, in modo da realizzare una « molla »
sa a punto di ricevitori radio con ricezione in della lunghezza di 18 mm.
modulazione di frequenza. La presa intermedia, come indicato nello sche-
ma pratico di figura 2, è ricavata alla prima
spira.

BASE 2 SCHEMA TOPOGRAFICO

In figura 2 è proposto lo schema topografico del


generatore di segnali TV. Esso rappresenta un
valido esempio di montaggio per i lettori princi-
pianti, mentre per i più esperti potrà costituire
soltanto un suggerimento pratico.
BASE 1
A tutti raccomandiamo in ogni caso di mante-
nere i collegamenti molto corti, soprattutto quel-
li della sezione ad alta frequenza, e di realizza-
re saldature a stagno perfette ..
Fig. 4 - La simulazione del circuito Interno di un Per quanto concerne l'identificazione dei termi-
transistor UJT, tramite un circuito equivalente, com- nali dei due transistor TR1-TR2, occorre far ri-
posto con elementi semplici, permette di condurre
un'analisi abbastanza dettagliata del funzionamento corso, oltre che allo schema pratico di figura 2,
del componente. al disegno riportato in figura 3, nel quale i due
transistor sono visti dal di sotto. I tre terminali
sono ben individuabili facendo riferimento alla

684
mente l'esattezza di esecuzione, si potrà iniziare
la taratura del dispositivo, la quale consiste
esclusivamente nella centratura della frequenza
BASE 2 di oscillazione.
Occorrerà dunque regolare il condensatore va-
EMITTER riabile C7 a metà corsa, circa; quindi, dopo aver
acceso il televisore e sintonizzato su uno dei
canali bassi (gamma 1 • o 3") e non sulle UHF,
si regola lentamente la spaziatura della bobina
BASE I L1 sino all'apparizione, sullo schermo del televi-
sore, di alcune righe bianche e nere. Il numero
di tali righe diviene regolabile agendo sul po-
tenziometro R2.
Flg. 5 - Il simbolo eleltrico del transistor unlglunzlo- È ovvio che la scelta del canale basso deve coin-
ne non differisce di molto da quello del transistor ad
effetto di campo. La sola differenza consiste nell'ln-
cidere con un canale in quel momento libero da
cllnazione della freccia Indicante l'EMITTER. segnali.
Con tutta probabilità, durante le prove di tara-
tura si potranno ottenere varie condizioni che
danno origine alle righe. Ma tra queste, occor-
rerà scegliere quella che, pur allontanandosi di
qualche metro dal televisore, con l'uso di un'an-
linguetta metallica sporgente dal corpo del com- tenna a stilo inserita nello strumento, darà ori-
ponente. gine alle righe più nette e meglio contrastate.
Il contenitore previsto per questo strumento de- Effettuata la regolazione preliminare di L1, si
ve essere di metallo, preferibilmente in lamiera potrà ora agire semplicemente sul variabile C7
stagnata, e dovrà avere dimensioni tali da con- allo scopo di perfezionare l'accordo o sintoniz-
tenere, oltre che il circuito elettronico, anche le zarsi su un canale contiguo.
pile di alimentazione.
Il connettore d'uscita potrà essere di tipo BNC,
ossia molto professionale, e quindi, costoso. Ma
si potrà pure utilizzare, in sostituzione del BNC,
un semplice connettore per antenna TV, purché
si tratti sempre di un modello per alta frequenza.

ALIMENTATORE

L'alimentazione del circuito del generatore di


segnali TV si ottiene con la tensione continua
a 13,5 V generata da tre pile piatte, da 4,5 V
ciascuna, collegate in serie tra di loro. Queste,
che ovviamente formano un pacchetto volumi-
noso, dovranno essere inserite nel contenitore
metallico dello strumento. Ecco perché abbiamo
suggerito, in fase di approntamento del conte-
nitore, di tener conto delle necessarie dimensio-
ni del vano di alloggiamento delle pile.
In commercio è facile reperire un contenitore
di plastica per le tre pile piatte, che consente di
abbonatevi a:
irrigidire l'alimentatore.
ELETTRONICA
TARATURA

Una volta ultimato il montaggio del generatore


PRATICA
di segnali TV, dopo averne controllato attenta-

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Gli effetti luminosi raggiunti sono vera-
mente fantastici.
E' dotato di soppressore di disturbi a
radiofrequenza.

Pur non potendosi definire un vero e proprio stroboscopio, questo apparato consente di trasfor-
mare il normale procedere delle persone in un movimento per scatti. Le lampade per illuminazione
domestica sembrano emettere bagliori di fiamma, cosi da somigliare a candele accese. E non
sono rari gli effetti ipnotizzanti dei presenti, che, possono avvertire strane ma rapide sensazioni.

Contenuto del kit:


n. 3 condensatori- n. 6 resistenze - n. 1 po-
tenziometro - n. 1 impedenza BF - n. 1 zoccolo
per circuito integrato - n. 1 circuito integrato -
n. 1 diodo raddrizzatore - n. 1 SCR- n. 1 cor-
done alimentazione con spina - n. 4 capicorda -
n. 1 circuito stampato.

689
VENDO causa variazione hobby il ricevitore CB di VENDO: Manuale pratico del riparatore radio-TV (ed.
Elettronica Pratica, funzionante e quasi mai usato Ravalico) a L. 17.500 + saldatore stilo della Elto »
a L. 14.000 trattabili. Inoltre cerco urgentemente val- 40 W a L. 7.000; + orologio da polso (uomo) al
vola per radio serie rossa della Philips recante la quarzo, 15 funzioni a L. 20.000.
sigla ECH4. MANCINI UMBERTO - Via Sbarre inferiori Ina Casa
LORENZETTI ROBERTO - Via Caduti di Rigosecco, 25 . n. 17 - REGGIO CALABRIA
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FORNISCO, su richiesta, schemi di ogni tipo a L.
ECCEZIONALE! Vendo pianola elettrica • Bontempi 1.500; schema + disegno del circuito stampato a L..
Junior» 15 tasti, 10 diesis, 8 bassi + apposito me- 2.000. Dispongo di oltre 600 schemi con elenco com-
todo, L. 30.000; macchina telecomandata un canale ponenti. Inviare la richiesta con l'importo + L. 500
tipo Porsche, praticamente nuova L. 15.000. Il tutto per spese postali. Rispondo a tutti.
+ spese postali. PASCALE GUIDO - Via L. Pasteur, 24 - 34100 TRIESTE
ZAGO EMILIO - Via 3 Martiri, 77 - 45100 ROVIGO Tel.
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ST-335, amplificatore SB-225 40 + 40 W, registratore
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500.000. trattabili.
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STELNUOVO DI PORTO (Roma) TO DI TREVISO Tel. (0422) 598052

RICEVITORE PER ONDE CORTE


IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L 12.700
ESTENSIONE DI GAMMA: 6 MHz + 18 MHz
RICEZIONE IN MODULAZIONE D'AMPIEZZA
SENSIBILITA': 10 V ± 15

IL KIT CONTIENE: N. 7 condensatori ceramici - N. 10 resistenze- N. 1 conden-


satore elettrolitico- N. 1 condensatore variabile ad aria- N. 3 transistor- N, 1
circuito stampato- N. 1 potenziometro - N. 1 supporto bobine con due avvolgi-
menti e due nuclei - N. 6 ancoraggi-capicorda - N. 1 spezzone filo flessibile.
Nel kit non sono contenuti: la cuffia necessaria per l'ascolto, gli elementi per la
composizione dei circuiti di antenna e di terra e la pila di alimentazione.

690
CERCO schema elettrico di luoi psichedeliche muni- VENDO circuito stampato con elenco componenti e
to di elenco componenti. Prezzo da trattare. schema elettronico e pratico per la costruzione di
GUBAU GIUSEPPE . Via D. Burzio, 3 - 6° piano . IVREA un campanello musicale a L. 4.000.
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- 20- B- G) + quarzo mono a L. 2.000 (ch 14). VENDO RTX Pace 8030, 40 eh, 5 W + mike pream-
Tutto in blocco a L. 23.000. plificato + rosmetro + alimentatore a L. 120.000.
CIACELLUTI GIANLUCA - Via Gioberti - 65100 PE- Inoltre vendo provatransistor portatile a L 20.000.
SCARA Tel. (085) 70275
Telefonare al (081) 7543843 chiedere di ENZO

VENDO amplificatore lineare, potenza uscita 25 W,


alimentazione 12 V, entrata max 5 W L. 30.000 + VENDO video Games Atari, nuovo, corredato con 5
alimentatore stabilizzato GBC, tensione regolabile da cassette calcio- adventure- dama - combat- code
6-:- 14 V, corrente max uscita 7 A, due strumenti breaker, corredato con tastiere, cloche, manopole,
di controllo dei volt e ampere L. 60.000. alimentatore. Valore reale L. 600.000 vendo a L.
DIOMEDE GIANNI - Via Monte Rosa, 25 - 20066 MEL- 425.000.
ZO (Milano) Tel. 9550205 Telefonare al (06) 7594898 ore serali

MODERNO RICEVITORE DEL PRINCIPIANTE


CON INTEGRATO
PER ONDE MEDIE
PER MICROFONO
PER PICK UP

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 14.750 (senza altoparlante)
L. 16.750 (con altoparlante)

CARATTERISTICHE:
Controllo sintonia: a condensatore variabile - Controllo volume: a potenziometro - 1 • Entrata BF:
500 ±-50.000 ohm - 2 Entrata BF: 100.000 ±1 megaohm - Alimentazione: 9 Vcc - Impedenza d'u-
scita: 8 ohm • Poten za d'uscita: 1 W circa.

ll kit contiene: 1 condensatore variabile ad aria - 1 potenziometro di volume con interruttore in-
corporato- 1 contenitore pile- 1 raccordatore collegamenti pile- 1 circuito stampato- 1 bobina
sintonia - 1 circuito integrato - 1 zoccolo porta integrato- 1 diodo al germanio - 1 commutatore
- 1 spezzone di filo flessibile • 10 pagliuzze capicorda • 3 condensatori elettrolitici - 3 resistenze
- 2 viti fissaggio variabile.

691

e
n

VENDO al miglior offerente dispense corso radio tran- CERCO un alimentatore con entrata 220 Vca e uscita
sistor S.R.E. ultima edizione. Spese postali al 50%. variabile da O a 20 Vcc, minimo 3 A. Se in buone
Telefonare dopo le 20,30. condizioni pago L. 30.000.
VARISCO GIAMPAOLO - Via F. Guardi, 19 - PESEG- AQUILA PALMINO • Via Roma, 2 - 87060 PALUDI (Co-
GIA • SCORZE' (Venezia) Tel. (041) 449571 senza)

-~ ~-~--- ------~- -- -
--- , __ -- - -- --. -

PER I VOSTRI INSERTI


I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

"- - --- ---


--------- . --

o ------- -

--------~ -

--- -------

I
Inserite il tagliar.do in una busta e spedite a: i

ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica .. Vendite - Acquisti - Permute •
Via Zuretti, 52 - MILANO

692
LA PISTA DE LETTE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

/--

GENERATORE BITONALE segnali sinusoidali a frequenza fissa. Tuttavia


abbiamo anche ricordato che diviene molto sem-
Ritenendomi un lettore particolarmente interes- plice variare la frequenza di oscillazione da un
sato ai montaggi di progetti a bassa frequenza e valore ad un altro cambiando i componenti che
di strumenti adatti al loro controllo, vorrei ascol- formano la rete di sfasamento. E a tale scopo
tare il vostro parere in merito ad alcune modi- abbiamo anche riportato su due tabelle le cor-
fiche che ho in animo di apportare al circuito rispondenze esatte tra i valori dei condensatori
del generatore bitonale apparso sul fascicolo di sostituibili e quelli delle frequenze in uscita dal-
luglio di quest'anno. In pratica, sarebbe mia in- lo strumento. Si possono peraltro cambiare le so-
tenzione rendere variabile la frequenza del se- le resistenze R1 - R2 - RA4 ed R18- R19 - R20,
gnale generato da ciascuno dei due oscillatori, ma le variazioni vanno effettuate contemporanea-
quello pilotato da TR1 e l'altro che fa capo a mente su tre componenti e debbono essere con-
TR4. Le regolazioni dovrebbero risultare indi- tenute in una gamma assai ristretta, perché l'o-
pendenti tra loro e inserite in una gamma non scillatore a sfasamento è da ritenersi un oscilla-
eccessivamente contenuta, che utilizzerei per la tore a frequenza fissa. Ora, se lei vuole attuare
messa a punto di amplificatori ad alta fedeltà. il suo programma, le consigliamo di realizzare
GIOVANELLI RENATO due modelli del generatore di funzioni pubbli-
Voghera cato a pagina 119 del fascicolo di febbraio di
quest'anno, che utilizza un circuito integrato ed
Nell'articolo pubblicato assieme al progetto cui è dotato di comandi di regolazione di frequenza
lei fa riferimento, è detto chiaramente che i due e di ampiezza dei segnali prodotti. In tal caso,
oscillatori, che partecipano alla composizione del dell'oscillatore bitonale lei dovrà utilizzare il solo
circuito del generatore bitonale, sono di tipo a stadio miscelatore, che collegherà con le uscite
sfasamento e, quindi, adatti alla generazione di dei due generatori.

693
SCARICATORE DI BATTERIE

'OSCILLATORE Mi capita spesso di dover effettuare delle prove


di scarica, a corrente costante, con batterie di
vario tipo e diverse capacità. Fino ad oggi ho

MORSE fatto uso di voluminosi potenziometri, sui quali


ogni tanto devo intervenire per regolare la co-
stanza della corrente. Ma ora vorrei aggiornare
Necessario a tutti i candidati alla patente di questo vecchio sistema con uno più moderno ed
radioamatore. Utile per agevolare lo studio e elettronico. Come devo fare, tenendo conto che
la pratica di trasmissione di segnali radio in la corrente può assumere valori compresi fra
codice Morse.
0,1 e 2A?
fNTINI ELIO
Verona

La risoluzione del suo problema è abbastanza


semplice, perché si tratta di realizzare un cir-
cuito a corrente costante che possa dissipare una
potenza dell'ordine dei 25 W. Costruisca quindi
il progettino qui riportato, che è in grado di
regolare e mantenere costante, entro ampie va-
riazioni della tensione della batteria (minimo
6 Vcc), la corrente di scarica fra pochi milliam-
pere e i 3 A. Ovviamente dovrà provvedere al
raffreddamento dei due transistor con radiatori
a stella.
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
14.500
R1
II kit contiene: n. 5 condensatori ceramici •
n. 4 resistenze- n. 2 transistor- n. 2 trimmer
potenziometrici- n. 1 altoparlante- n, 1 cir-
b
cuito stampato- n. 1
pila a 9 V - n. 1 tasto
presa polarizzata- n. 1
telegrafico- n. 1 matas- e
12V R3
sina filo flessibile per
tassina filo-stagno.
collegamenti- n. 1 ma-
e
OZI 01
CARATTERISTICHE
Controllo di tono 02

Controllo di volume
Ascolto in altoparlante
Alimentazione a pila da 9 V

COMPONENTI

R1 1.000 ohm
R2 5.000 ohm (potenz. a variaz. Iin.)
R3 = 1ohm- 10 W
TR1 2N1711
TR2 2N3055
D1 1N914
D2 1N914
DZ1 5,1V-1W {diodo zener)

694
COME RITARDARE I RELE' ricorrere a costosi temporizzatori che. oltretut-
to, complicano i circuiti originali?
E possibile ritardare l'eccitazione o la disecci- GERARDO PAOLO
tazione di un relé senza dover necessariamente Genova

R
1A
-
4o E -J

+
e

RELE'
- ()p
@

UL TRAPREAMPLIFICATORE
con circuito integrato

In scatola di montaggio
L 6.000
CARATTERISTICHE
Amplificazione elevatissima
Un semplice sistema per elevare Ingresso inverting
notevolmente il segnale provenien- Elevate impedenze d'ingresso
te da un normale microfono Ampia banda passante

Utile ai dilettanti, agli hobbysti, ai CB e a tutti coloro che fanno uso di un mi-
crofono per amplificazione o trasmissione

695
Certamente, se non si pretendono tempi lunghi, tardato nella diseccitazione). I tempi di ritardo
grande precisione e ripetitività di intervento. Ba- dipendono dalla resistenza del relé, da quella
sta infatti collegare un condensatore e una resi- di R e dalla capacità di C. Ecco perché non ci è
stenza, come indicato nello schema A (relé ritar- possibile indicare i valori di questi due ultimi
dato nell'eccitazione) e nello schema B (relé ri componenti.

RELE'
- _)p
@

.-
KIT - BOOSTER BF
Una fonte di energia complementare in scatola di montaggio

L 12.500
PER ELEVARE
LA POTENZA DELLE
RADIOLINE TASCABILI
DA 40 mW A 10 W! l
Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-
to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

696
SONDA RF PER CB mento captatore è composto da qualche spira di
filo di rame smaltato. Per esempio da due spire
t possibile con un circuito elettronico molto di filo da 0,8:1 mm, avvolte in aria su un dia-
semplice ascoltare esattamente ciò che si sta tra- metro virtuale di 1,5 mm. Il dispositivo consen-
smettendo con il proprio ricetrasmettitore? Es- te sia il monitoraggio della modulazione trami-
sendo io un appassionato CB, mi capita spesso te auricolare o cuffia ad alta impedenza, sia la
di ricevere dei controlli sfavorevoli da parte di misura del segnale a radiofrequenza mediante
amici che mi seguono soprattutto nella qualità uno strumento voltmetrico, per esempio il tester.
di modulazione. Ora vorrei io stesso verificare Potrà così effettuare l'eventuale taratura degli
quanto mi si comunica. stadi accordati del trasmettitore allo scopo dì
RICCI GUERRINO ottenere la massima efficienza di lavoro.
Firenze
COMPONENTI
Realizzi questa semplice sonda per radio/ requen-
ze con la quale le sarà possibile captare il se- C1 = 1.000 pF
gnale elettromagnetico in prossimità dell'anten- R1 = 50.000 ohm (pot. miniat. a variaz. Iog.)
na o di altri stadi del suo ricetrasmettitore. L'ele- DG = diodo al germanio (qualsiasi tipo)

PRESA
CUFFIA

CAVO COASSIALE USCIA


DG
r TESTER

RI

SONDA
c1
-'

AMPLIFICATORE • ABF 81-


ln scatola di montaggio
L 18.500

CARATTERISTICHE: DA UTILIZZARE:
POTENZA DI PICCO: 12 W In auto con batteria a 12V
POTENZA MUSICALE: 49 W In versione stereo
ALIMENTAZIONE: 9 Vcc - 13Vc0- 16 Vcc Con regolazione di toni alti e bassi
Con due ingressi

697
LAMPEGGIATORE DI POTENZA

Vorrei sostituire i lampeggiatori a relé delle ve- Resistenze


trine del mio negozio con circuiti allo stato so- R1 33 ohm -1 W
lido, di durata praticamente illimitata e che non R2 100 ohm - 1 W
richiedano manutenzione. Potete aiutarmi in tale R3 500 ohm (trimmer)
R4 10 ohm
lavoro di sostituzione?
SIMONCELLI VINCENZO
Roma
Varie
Riteniamo che la soluzione migliore al suo pro- TR1 BC107
blema sia la nostra scatola di montaggio deno- TRIAC = 220 V- 2 A
IC1 SN7414N
minata ROUNDING LIGHT. Ma vogliamo, in 220 V - 100 W
LP1
alternativa, proporle ugualmente uno schema, D1 = 1N4004
quello qui riportato. D2 1N4004
DZ1 diodo zener (5,1 V- 1W)
Condensatori F1 fusibile (220 V- 5 A)
C1 = 470.000 F 16Vl (elettrolitico) F2 fusibile (220 V 250 mA)
C2 = 2.200 F - 16 VI (elettrolitico) T1 trasf. (220 V- 6+6V)

TRASMITTITORE DIDATTICO PER ONDE MEDIE


in scatola di montaggio al. 14.800 '
CARATTERISTICHE

Banda di frequenza 1,1+ 1,5 MHz


Tipo di modulazione in ampiezza (AM)
Alimentazione 9 : 16 Vcc
Corrente assorbita 80 + 150 mA
Potenza d'uscita 350 mW con 13,5 Vcc
Profondità di mod. 40%/ circa
Impedenza d'ingresso superiore ai 200.000 ohm
Sensibilità d'ingresso regolabile
Portata 100 m. ; 1 Km.
PER I
Stabilità ottima
COLLEGAMENTI
Entrata micro piezo, dinamico SPERIMENTALI VIA RADIO
e pick-up IN FONIA, DEL PRINCIPIANTE
Lp

+
cI

TRIAC c?
TI 02

SERVIZIO BIBLIOTECA
IMPIEGO RAZIONALE CIRCUITI INTEGRATI I SEMICONDUTTORI NEI
DEI TRANSISTORI Tecnologia e applicazioni CIRCUITI ELETTRONICI
L. 12.000 L. 9.000 L. 13.000

J.P. 0EHMICHEN P. F. SACCHI RENATO COPPI


176 paglne- 195 Illustrazioni 488 pagine - 367 Illustrazioni
222 paglne- 262 illustrazlonl formato cm 1521 - stampa formato cm 14,8x21 - copertina
formato cm. 21x29,7 - legatura a 2 colori - legatura In brossu- plastificata a due colori
in tela con incisioni In oro ra - copertina plastificata
sovraccoperta plastificata. Gli argomenti trattati possono
Il volume tratta tutto quanto essere succintamente così In-
Tutta la pratica del semicon- riguarda questa basilare realiz- dicati: fisica dei semiconduttori
duttori è trattata in questo li- zazione: dal principi di funzio- - teoria ed applicazione dei
bro con molta chiarezza e sem- namento alle tecniche di produ- transistor - SCR TRIAC DIAC
pllcltà, dagli amplificatori ai cir- zione, alle applicazioni e al me- UJT FET e MOS - norme di cal-
cuiti logici, con i più recenti todi di Impiego nel più svariati colo e di funzionamento- tecni-
aggiornamenti tecnici del settore. campi della tecnica. che di collaudo.
RELE' A TOCCO to, alimentabile con batteria a 12 V, vi pregherei
di pubblicarlo.
Desidero realizzare un relé temporizzato, il cui BELMONTE GIORGIO
avviamento avvenga sfiorando con la mano una Palermo
piastra sensibile. Se disponete di un tale proget-

7
S1

RI R2

4 8
lk6 2p= l PIASTRA 9,
!Cl
e
3ln
D

Cl

~
RL

REGOLATORE DI POTENZA
IN SCATOLA
Con questo dispositivo è possibile
DI MONTAGGIO
controllare:

1- La luminosità delle lampade e dei


L. 13.500
lampadari, abbassando o aumen-
tando, a piacere, la luce artificiale.

2- La velocità' di piccoli motori elet-


trici.

3- La temperatura di un saldatore.

4- La quantità di calore erogata da


un forno, da un fornello elettrico
Potenza elettrica controllabile:
o da un ferro da stiro.
700 W (circa)

700
La piastra, di materiale conduttore, è colle-
gata all'ingresso di trigger e comanda l'inizio del.
la temporizzazione di ICl che, a sua volta, ec-
cita il relé RL per un tempo che dipende dai
valori di R1 e Cl. Se Cl è di tipo elettrolitico,
il terminale positivo va collegato col piedino 7
dell'integrato. Con i valori citati nell'elenco com-
ponenti, la temporizzazione è di 3 secondi circa.
NE555
c1 = 330.000 pF (220 pF ±- 50 F)
o
R1 = 8,2 megaohm (10.000 ohm 10
megaohm)
R2 2,2 megaohm
IC1 NE555
D1 = 1N4004
RL relé (6 V - 410 ohm)
S1 interrutt.

INVERTER PER BATTERIE LA SCATOLA


12 Vcc - 220 Vca - 50 W
DI MONTAGGIO
COSTA

L. 34.200

Una scorta di energia


utile in casa
necessaria in barca,
in roulotte, in auto,
in tenda.

Trasforma la tensione continua della batteria d'auto in tensione alternata a 220 V.


Con esso tutti possono disporre di una scorta di energia elettrica, da utilizzare
in caso di interruzioni di corrente nella rete-luce.

701
' Condensatori
AUTOSCATTO ELETTRONICO
C1 22 F (al tantalio)
Mi è stato regalato un apparecchio fotografico C2 10.000 pF
dotato di comando per autoscatto, ma privo di C3 1F - 16 VI (elettrolitico)
questo accessorio, che vorrei ora realizzare in C4 = 22 F - 16V (elettrolitico)
veste semplice ed economica. Disponete di uno
Resistenze
schema di questo genere?
R1 1 megaohm (potenz. a variaz. lin.)
GALLI GIULIO
R2 18.000 ohm
Mantova
R3 18.000 ohm
R4 180 ohm
R5 330.000 ohm
R6 1 megaohm (potenz. a variaz. lin.)
Il circuito qui riportato controlla la chiusura Varie
temporizzata del relé RL, con un ritardo dallo 555
1C1
« start » (azione su P 1) regolabile fra O sec. e 555
IC2
25 sec. Questo tempo potrà aumentare utilizzan- RL relé (12V- 330 ohm)
do per RI un potenziometro da 2,2 megaohm, S1 interrutt.
oppure un condensatore C1 di maggior capacità, p{ pulsante
purché di tipo al tantalio. D1 = 1N4004 (diodo al silicio)

SALDATORE
ISTANTANEO
A PISTOLA
L. 13.500

CARATTERISTICHE:
Tempo di riscaldamento: 3 secondi
Alimentazione: 220V
Potenza: E dotato di punta di ricambio e di
80W
istruzioni per l'uso. Ed è particolar-
Illuminazione del punto di saldatura mente adatto per lavori intermittenti
professionali e dilettantistici.

702
R5

<sI I Il t===I SI

R2
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2 1 HI

EL,±'
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C2

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+JL
Cl
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I le Il C4

ROUNDING · LIGHT IN SCATOLA DI MONTAGGIO

L. 24.000
LAMPE661ATORE SEQUENZIALE
L'uso di luci diversamente colorate ed il loro
accorto collegamento, in serie o in parallelo,
che consente l'inserimento di alcune cen-
tinaia di lampadine-pisello, è determinante
per la creazione di un ambiente suggestivo
e fantasmagorico.

Caratteristiche:

Potenza elettrica pilotabile su ciascun ca-


nale: 200+250 W aumentabile fino a 800 W
con opportuni radiatori.

La frequenza della successione dei lam-


peggii è regolabile a piacere.

Su ciascuno degli otto canali si possono • Per l'albero di Natale


collegare otto lampadine, oppure otto grup-
• Per insegne pubblicitarie
pi di lampadine in un quantitativo superio-
re ad alcune centinaia. • Per rallegrare le feste
Nuova offerta speciale!

IL PACCO DEL PRINCIPIANTE


Una collezione di dodici fascicoli arretrati accuratamente selezionati fra quelli che hanno
riscosso il maggior successo nel tempo passato.

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·• l'IITEaATI
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Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta, è impegnato nella ricerca degli elementi
didattici introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero,
abbiamo approntato un insieme di riviste che, acquistate separatamente, verrebbero a co-
stare L. 2.000 ciascuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 24.000, si possono avere
per sole L. 9.500.

Richiedeteci oggi stesso IL PACCO DEL PRINCIPIANTE Inviando anticipatamente l'importo di


L. 9.500 a mezzo vagtia, assegno o c.c.p. n. 916205, indirizzando a: Eletvonica Pratica - 20125
MILANO - Via Zureti, 52.
IN SCATOLA
ALIMENTATORE DI MONTAGGIO
PROFESSIONALE L. 38.400
e STABILIZZAZIONE PERFETTA FRA 5,7 e 14,5 Vcc e CORRENTE DI LAVORÒ: 2,2 A

Di facilissima costruzione e di grande utilità nel la-


boratorio dilettantistico, l'alimentatore stabilizzato è
dotato di una moderna protezione elettronica, che
permette di tollerare ogni eventuale errore d'impie-
go del dispositivo, perché la massima corrente d'u-
scita viene limitata automaticamente in modo da pro-
teggere l'alimentatore da eventuali cortocircuiti.

CARATTERISTICHE
Tensione d'entrata: 220 Vca
Tensione d'uscita (a vuoto): regolabile fra 5,8 e


14,6 Vcc
Tensione d'uscita (con carico 2A): regolabile fra

-
t'
5,7 e 14,5 Vcc
SPIA + Stabilizzazione: - 100 mV
,LE NvTATORE STABILIZZATO md1$1°
i3_ zv' Corrente di picco: 3 A
Corrente con tensione perfettamente stabilizzata:
2,2 A (entro - 100 mV)
Corrente di cortocircuito: 150 mA

il kit dell'alimentatore professionale


contiene:
- n. 10 Resistenze + n. 2 presaldate sul voltmetro
I I I I
- n. 3 Condensatori elettrolitici
ç3 ooo9
- n. 3 Condensatori normali
- n. 3 Transistor tor g
- n. 1 Diodo zener 4 ttt @a

n. 1 Raddrizzatore
-
- n. 1 Dissipatore termico (con 4 viti, 4 dadi, 3 rondelle sG
e 1 paglietta)
- n. Circuito stampato
- n. Bustina grasso di silicone
- n. Squadretta metallica (4 viti e 4 dadi)
- n. Voltmetro (con due resistenze presaldate)

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- n. 1 Lampada-spia (graffetta fissaggio)
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rondelle)
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DUE MESSAGGI
Ogni anno, in questi tempi, siamo soliti inviare, a tutti i
lettori, due calorosi messaggi: l'augurio più schietto di
buone feste e l'invito a rinnovare o ad effettuare nuovo
abbonamento annuo alla rivista. Con il primo vogliamo
ripetere ai nostri amici quelle espressioni di affettuosa
simpatia che, altre volte, abbiamo avuto modo di formu-
lare e che sempre sono state favorevolmente recepite;
con il secondo riteniamo di conoscere il giudizio del pub-
blico sulla linea da noi fin qui seguita, sulle iniziative as-
sunte, sulla validità dell'impegno con cui molti hanno
collaborato per mantenere viva ed attuale questa bella
impresa. Perché soltanto da questo giudizio potremo
trarre il necessario vigore per continuare il cammino in-
trapreso con sempre maggiore entusiasmo. Ed anche
perché la sottoscrizione dell'abbonamento testimonia la
precisa volontà del lettore a sostenerci nel presente e
nel futuro, a difenderci dagli aumenti di prezzo delle
materie prime, del costo del lavoro, delle tariffe postali,
senza costringerci a ricorrere a quelle misure impopola-
ri, faticosamente accettate e giustificate, che si rifletto-
no, in primo luogo, sugli aumenti del prezzo di coperti-
na. Ed ecco perché il nostro messaggio può essere inter-
pretato come un consiglio a risparmiare denaro e a cau-
telarsi dal pericolo di non trovare in edicola la pubbli-
cazione che, presso la casa editrice, è sempre disponibile.
Con il vantaggio di ricevere prontamente il duplicato,
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spositivo è stato progettato in modo da svol-
gere le due funzioni di misura del tempo e del-
la temperatura. Nel prossimo mese verranno
analizzate altre possibili applicazioni pratiche.

editrice
ELETTRONICA PRATICA •
direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
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disegno tecnico
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Meno di due anni ci dividono dal giorno in cui gi possiamo dire di aver felicemente riesuma-
su questo periodico venne presentato ai lettori to, ammodernato ed arricchito con prestazioni
il kit dell'orologio digitale. Con il quale molti tecniche superiori, un vecchio dispositivo di
hanno realizzato un moderno apparato, con grandissimo interes-se per il grosso pubblico.
numerazione a display, di grande prestigio e a
prezzo ridotto.
Ma quella scatola di montaggio, che ancor oggi REALTA' TECNOLOGICA
molti richiedono, invano, non è più stata ap-
prontata dalla nostra organizzazione, per il Lo sviluppo tecnologico dei nostri tempi av-
semplice motivo che il modulo elettronico, allo- viene tanto in fretta che, quanto ieri poteva
ra adottato, era divenuto poi introvabile sul sembrare semplice utopia, diviene oggi pratica-
mercato nazionale. Quindi, per non far morire mente realizzabile senza eccessive difficoltà. E
un'iniziati,va tecnico-commerciale di notevole questo è il caso dell'orologio digitale che, pu-
successo, abbiamo cercato un componente si- re nella sua nuova versione, vanta la visua-
milare, di sicura e continua reperibilità, che lizzazione numerica a diodi led ed è dotato di
potesse validamente sostituire quello indu- tutti quei conforti che maggiormente interes-
strialmente ormai superato, senza peraltro ri- sano il lettore. Vale a dire: la suoneria, la ra-
voluzionare troppo il vecchio progetto base dio sveglia, il mantenimento dell'informazione
dell'orologio, da noi concepito. Ebbene, da og- nel caso di interruzione della tensione di rete,

708
la possibilità di protrarre per alcuni minuti il componente in un validissimo termometro di-
sonno, la lettura della temperatura espressa in gitale, che indica, con grande precisione, la
gradi centigradi o Fahrenheit ed altri ancora temperatura ambiente, quella dei corpi liquidi
che citeremo nel corso dell'articolo. o solidi, nonché quella esterna, tramite fili con-
duttori, pur rimanendo riparati in casa, sen-
za risentire in alcun modo della lunghezza dei
IL NUOVO MODULO collegamenti.
Anche questa volta le connessioni, fra il mo-
A distanza di pochi mesi dall'esaurimento di dulo e il circuito stampato, vengono effettuate
quello che poteva sembrare un modulo favo- per mezzo di microsaldature e si può dire che
loso, per la complessità circuitale rapportata tutta la parte elettronica vitale rimanga con-
alla semplicità d'uso, è nato un discendente di- densata nello spazio esiguo occupato da un co-
retto che, a tutte le funzioni incorporate nel mune bottone. Pertanto, su di un'unica piastri-
vecchio modulo elettronico, ne aggiunge alcu- na di circuito stampato, delle dimensioni di
ne nuove, in grado di trasformare lo stesso qualche decina di centimetri quadrati, trova

In questa prima parte della presentazione del nuovo kit dell'oro-


logio-termometro, vengono illustrate ed interpretate le due prin-
cipali funzioni ed applicazioni del modulo digitale: la misura
del tempo e quella della temperatura. Nel prossimo numero del
periodico analizzeremo le altre più importanti realizzazioni che,
l
con questa stessa scatola di montaggio, si possono facilmen-
te ottenere.

709
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710
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TUET TO STERLING.

PAV

PAL

RETE 220V

OROL.
51
TERM.

LINEA SALDAT.
12 mm MODULO

Fig. 2 - Piano costruttivo dell'orologio-termometro realizzato su basetta di ma-


teriale isolante, delle dimensioni di 9 x 9,5 cm. Il circuito stampato, contraria-
mente a quanto avviene per ogni altra applicazione pratica di circuiti elettronici,
è sprovvisto di fori e i pochi componenti necessari vengono applicati dalla
parte delle piste di rame. I due pulsanti PAV (pulsante avanzamento veloce)
e PAL (pulsante avanzamento lento) debbono essere saldati direttamente sulle
rispettive piazzole di rame, senza ripiegarne i terminali, ma usando una buona
quantità di stagno, in grado di irrigidire a sufficienza i pulsanti stessi.

posto un intero e complesso orologio digitale, di pratiche applicazioni, che si possono rag-
che svolge molteplici attività e che, per essere giungere tramite opportune varianti. Ma venia-
attivato, necessita soltanto di alimentazione e mo subito all'elenco delle caratteristiche prin-
di pulsanti di controllo. cipali di questo componente. Esse sono:

1 • Visualizzazione delle ore e dei minuti su


PRESTAZIONI DEL MODULO display giganti da 0,7 pollici.
2 - Indicatore termometrico in •e (gradi centi-
Il modulo elettronico integrato, da noi scelto gradi) e in °F (gradi Fahrenheit).
per la realizzazione dell'orologio digitale, cor- 3 - Campo di temperatura esteso fra 40"C
risponde alla sigla MA 1026. Viene prodotto e 4 89"Ced equivalente a quello di - 40°F
dalla National Semiconductor ed appare estre- e + 193°F (Fahrenheit).
mamente versatile per le molteplici possibilità 4 - Le funzioni possibili sono sei: ora e mi-

711
·c,
=jl

-
-
·-

- \
-
-
-
\i
,
- 32

220
Fig. 3 - Disegno In grandezza
reale del circuito stampato ne-
cessario per la realizzazione
dell'orologlo-termometro.

nuti - secondi - sveglia -pisolo -spegnimento 15 - Possibilità di agire direttamente sull'ali-


ritardato • test dei display. mentazione dei ricevitori radio con linea
5 - Soppressione degli zeri non. significativi; positiva o negativa a massa.
per esempio 3 : 24 anziché 03 :24.
6 - Indicazione di sveglia inserita.
7 - Lampeggìo display per insufficiente ten- CIRCUITO TEORICO
sione di alimentazione.
8 - Possibilità di regolazione dello spegnimen- Lo schema teorico riportato in figura 1 inter-
to ritardato sino a 59 minuti. preta il sistema più semplice e più naturale di
9 • Assenza di interferenze a radiofrequenza. impiego del modulo MA1026, quello consen-
10 - Luminosità controllabile su due livelli, an- tito dagli elementi contenuti nel kit, ovvero la
che automaticamente. realizzazione di un dispositivo che è orologio
11 - Oscillatore interno per il funzionamento elettronico e termometro insieme.
continuato anche in caso di mancanza di Il modulo MA1026 viene alimentato dalla ten-
tensione di rete. sione di rete tramite il trasformatore T1, che
12 - Possibilità di rieccitazione automatica della riduce la tensione alternata dal valore di 220
sveglia dopo 9 minuti. V a quello di 10 V, per l'alimentazione dei
13 - Nota a 800 Hz, pulsante a 2 Hz per la piedini 3-9 del modulo, e a quello di 5 + 5 V
sveglia. per l'alimentazione dei piedini 1-32 del mo-
14 Possibilità di pilotaggio diretto di un alto- dulo. Le due resistenze R1-R2 riducono di po-
parlante da 8 : 16 ohm. co la tensione, ma limitano il flusso di corrente

712
t/19 PUNTO 2

n/III
ID PUNTOJ
PUNTO I

Flg. 4 - Il modulo elettronico integrato MA1026, oltre che di display giganti, è


dotato pure di quattro punti che possono accendersi, spegnersi o lampeggiare a
seconda delle funzioni in cui il modulo stesso lavora e che risultano chiaramen-
te interpretate nel testo. In questo disegno sono riportati i numeri corrispondenti
al vari piedini del modulo.

che alimenta i diodi led che forniscono le ci- cisa taratura per mezzo del trimmer poten-
fre. Con il trimmer R3 si effettua la taratura ziometrico R3, allo scopo di offrire all'utente
del termometro che, per la verità, è abbastan- letture corrette di valori di temperatura.
za critica. Con il pulsante PA V (pulsante avan-
zamento veloce) si regolano velocemente le ore,
mentre con il pulsante PAL (pulsante avanza- MONTAGGIO DELL'APPARATO
mento lento) si regolano lentamente i minuti
primi. La realizzazione pratica dell'apparato si effet-
tua tenendo sott'occhio il piano costruttivo di
figura 2 e la sequenza fotografica delle figure
SENSORE DI TEMPERATURA riportate nel corso dell'articolo.
Le prime operazioni da eseguire sono quelle
Sui terminali 5-6-7 del modulo è collegato l'e- relative all'inserimento, sul circuito stampato,
lemento sensibile alla temperatura. Più preci- del trasformatore T1, delle tre resistenze R1-
samente un sensore integrato di tipo LM334. R2-R4, del trimmer R3, dei due pulsanti PAV
Il quale si presenta esteriormente come un nor- e PAL, dei conduttori che raggiungono la son-
male transistor, mentre in realtà racchiude un da di temperatura (IC1), del commutatore S1 e
complesso circuito integrato, che fa funziona- del cordone di alimentazione.
re il dispositivo come un generatore di corren- I terminali della sonda di temperatura, cioè
te variabile, proporzionale alla temperatura. dell'integrato ICI, debbono essere isolati tra
La variazione di corrente tipica del compo- di loro. A tale scopo nel kit è stato inserito
nente è di 1 A per ogni grado centigrado di uno spezzone di tubetto sterlingato, che il let-
variazione della temperatura. tore dividerà in tre piccole parti e con le quali
A causa delle inevitabili dispersioni di corren- rivestirà i terminali dell'integrato.
te, dovute alle diverse caratteristiche dei com- L'ultima operazione di montaggio consiste nel-
ponenti elettronici, il sensore richiede una pre- la saldatura dei terminali del modulo sul cir-

713
Flg. 5 • Il modulo MA1026 della Natio-
nal Semiconductor fotografato nella
parte posteriore, quella in cui è pre-
sente li microcircuito stampato e i va-
ri componenti ad esso collegati.

cuito stampato, che va eseguita nel modo indi- tazione, questo è dotato di due terminali da
cato dal disegno di figura 8. Ma in ogni caso, una parte (220 V) e di cinque dall'altra. Essi
prima di por mano al saldatore, occorrerà far vanno saldati come indicato nelle foto delle
bene attenzione che i piedini del modulo cor- figure 6 e 7. Sui due terminali a 220 V si sal-
rispondano perfettamente con le piste di rame dano anche i terminali del cavo di alimentazio-
del circuito stampato. La prima saldatura, dun- ne dotato di spina all'estremità opposta.
que, è la più importante di tutte, perché da Concludiamo dicendo che per ottenere salda-
essa dipende la precisione delle altre. E sol- ture precise occorre servirsi di saldatore mu-
tanto quando si sarà convinti che i piedini del nito di punta sottile collegata a massa (rubi-
modulo combaciano esattamente con i termi- netto dell'acqua), utilizzando lo speciale stagno
nali delle corrispondenti piste di rame del cir- contenuto nel kit.
cuito stampato, allora si realizzeranno le suc-
cessive saldature indicate nel disegno di figura
8, facendo bene attenzione a non provocare cor- TARATURA DELL'ORA
tocircuiti e ricordando che i terminali 5-6 e 9-8-
10-12-13 possono essere saldati assieme. Più che di una taratura, si tratta di una messa
Il lettore avrà certamente notato che questo ti- a punto dell'ora, che va eseguita subito dopo
po di montaggio si differenzia di molto da ogni aver ultimato il montaggio e controllato che
altro tipo di realizzazione pratica di circuiti non vi siano saldature fredde o cortocircuiti.
elettronici. Infatti, in questo caso, il circuito Dunque, soltanto quando si sarà convinti che
stampato è senza fori e i pochi componenti tutto è stato fatto con la massima precisione
necessari vengono applicati dalla parte delle allora si potrà infilare la spina nella presa di
piste di rame del circuito stampato, contraria- corrente a 220 V.
mente a quanto avviene di solito. I due pul- Ci si accorgerà che il display si accenderà su-
santi debbono quindi essere saldati, diretta- bito, segnalando un'ora qualsiasi. Si provve-
mente sulle rispettive piazzole di rame, sen- derà quindi a premere contemporaneamente i
za ripiegare i terminali, ma usando una buo- due pulsanti PAL e PAV; questa operazione
na quantità di stagno in grado di irrigidire a consente di azzerare l'orologio. Successivamen-
sufficienza i pulsanti stessi. te, a seconda dell'ora in cui si eseguono que-
Per quanto riguarda il trasformatore di alimen- ste operazioni, si premerà il pulsante PAL per

714
l'avanzamento lento dei minuti oppure il pul- PUNTO 2 - Si accende quando il dispositivo
sante PA V per un avanzamento rapidissimo è commutato nella funzione termo-
delle ore. Ovviamente si toglierà il dito dal metrica.
pulsante premuto soltanto quando l'orologio PUNTO 3 - Si accende quando il dispositivo
raggiunge l'ora esatta. funziona come orologio e lampeg:
gia scandendo i minuti secondi.
PUNTO 4 - Poiché l'orologio può fornire in-
TARATURA DELLA TEMPERATURA dicazioni su 12 o 24 ore, si accende
quando il modulo viene usato con
La taratura del dispositivo nella funzione ter- il primo sistema, indicando il tem-
mometrica è alquanto semplice e si effettua in- po del pomeriggio. Per esempio,
tervenendo sul commutatore S1, ossia spostan- con il punto acceso, le ore 3,30 in-
dolo nella posizione termometro, ed agendo sul dicano le 15,30.
trimmer potenziometrico R3 in modo tale che
la temperatura segnalata dal modulo coincida Nel disegno di figura 3, che rappresenta in
con quella indicata da un preciso termometro grandezza reale il circuito stampato su cui si
a mercurio utilizzato come elemento campione. realizza l'apparato descritto in queste pagine,
Come alternativa al termometro campione, è così come in figura 4, si può notare che i ter-
possibile raggiungere un preciso riferimento minali 5-6 e 8-9 compongono due piste, anzi-
con lo 0 C facendo fondere del ghiaccio ed ché quattro. Ciò perché come abbiamo già det-
immergendo il sensore nell'acqua di fusione, to, i corrispondenti terminali del modulo pos-
ma ricordando che, con questo sistema, i ter- sono essere collegati assieme con saldatura a
minali di I C 1 dovranno essere affogati nel sili- stagno, senza creare cortocircuiti.
cone, onde garantire un totale isolamento elet-
trico tra essi.
In ogni caso la taratura del termometro richie- FUNZIONE DEI PIEDINI
de un po' di pazienza, dato il comportamento
sufficiente del trimmer, che potrebbe essere so- Il modulo contenuto nel kit si presta ad alcu-
stituito, soprattutto da coloro che vorranno ne varianti, ossia ad un certo numero di appli-
realizzare un termometro di grande precisione, cazioni pratiche, diverse da quelle del sempli-
con un trimmer multigiro, unitamente ad una ce orologio o del termometro. E queste va-
resistenza R4 di tipo a strato metallico. rianti, che formeranno l'oggetto di un prossimo
La sonda ICI potrà essere sistemata anche a articolo, verranno in parte affidate alla fantasia
distanza dall'apparecchio, senza influenzare le e all'inventiva dei lettori, i quali sapranno cer-
letture dei valori di temperatura. Infatti, il sen- tamente individuarle, dopo aver attentamente
sore lavora in corrente e le indicazioni di tem- seguito l'analisi dei piedini del modulo, con
peratura non possono risultare alterate da ca- cui si interpretano le varie funzioni di ogni
dute di potenziale lungo la linea di collega- possibile collegamento.
mento. Tuttavia, con i collegamenti lunghi,
consigliamo di connettere R3 ed R4 diretta-
mente nei pressi del sensore, realizzando un PIEDINI 1-3-9-32
collegamento con soli due conduttori (bifilare).
Questi piedini servono per la normale alimen-
tazione del modulo. Come si può notare, sono
FUNZIONE DEI PUNTI previste, per motivi di dissipazione di potenza
elettrica, due diverse alimentazioni, quella a
Il display, oltre che essere dotato dei segmenti 10 V (piedini 3-9) per la sezione elettronica e
che compongono le cifre, sia dell'ora che di quella duale a 5 + 5 V per i display. Entrambe
temperatura, possiede pure dei punti, per la queste tensioni vengono erogate dal trasforma-
precisione quattro, che possono accendersi o tore T1 che è contenuto nel kit.
rimanere spenti.
In figura 4 questi punti sono stati numerica-
mente indicati. Elenchiamone il significato e PIEDINO 2
la precisa funzione:
Il piedino 2 del modulo consente il collega-
PUNTO 1 - Se acceso, sta a significare che la mento con una batteria da 9 V allo scopo di
sveglia risulta inserita. disporre di una tensione di back-up in grado di

715
Flg. 6 - In questa foto Il mon-
tagglo dell'orologio-termome-
tro è visto dalla parte In cui
Il trasformatore di alimenta-
zlone Ti presenta i suoi ter-
minall d'usclta (avvolglmenti
secondarl).

garantire il funzionamento dell'orologio an- massa, la luminosità diminuisce.


che quando viene a mancare la tensione di
rete-luce. La pila a 9 V funge da batteria in
tampone. PIEDINO 7
Con l'alimentazione a pila viene meno il rife-
rimento a 50 Hz della tensione di rete-luce. Costituisce il piedino d'ingresso del sensore di
L'informazione temporale è in questo caso otte- temperatura e va collegato ad ICl, ossia all'in-
nuta <la un oscillatore interno, regolato alla tegrato fornito con la scatola di montaggio.
frequenza di 20 Hz tramite un trimmer ester-
no da 5 megaohm, che viene collegato fra i
piedini 6 e 26 del modulo. La regolazione del PIEDINO 9
trimmer, per coloro che non dispongono di
un oscilloscopio o di un frequenzimetro con Fornisce un segnale utile ogni ventiquattro ore,
ingresso ad alta impedenza, da collegare al che può essere sfruttato per far funzionare un
calendario.
piedino 6, verrà fatta sperimentalmente, trami-
te una serie di ripetuti tentativi, simulando in-
terruzioni <li tensione e ricontrollando ogni PIEDINO 10
volta il tempo trascorso fra l'interruzione della
tensione di rete ed il suo ritorno. Questo piedino consente di selezionare l'unità
di misura in gradi centigradi (C) oppure in
gradi Fahrenheit (F). Se collegato a massa, le
PIEDINO 4 indicazioni avvengono in gradi centigradi.
Il piedino 4 consente la regolazione della lumi-
nosità delle indicazioni numeriche dell'orolo- PIEDINO 11
gio. Se questo piedino viene lasciato libero,
la luminosità è massima: se viene collegato a Se il piedino 11 viene lasciato libero, ossia non

716
Flg. 7 • SI notano chlaramen-
te In questa foto le posizlo-
ni del commutatore a slitta
S1 (orologio - temperatura),
del due pulsanti PAV e PAL
e del cordone di alimenta-
zione.

collegato, il punto centrale del modulo lam- no la messa in passo dell'orologio numerico
peggia ad ogni secondo. Collegando invece a in maniera veloce o lenta.
massa questo piedino il lampegglo viene bloc- Premendo simultaneamente i due pulsanti as-
cato. sociati a questi piedini, si ottiene l'azzeramen-
to dell'orologio.

PIEDINO 12
PIEDINI 17 - 18 - 19
Questo piedino consente di selezionare la fre-
quenza di impiego, che nel nostro paese è di Il piedino 17 del modulo corrisponde alla vi-
50 Hz (frequenza della tensione di rete-luce). sualizzazione dei minuti secondi. Il 18 con-
Per tutti gli usi europei del modulo, questo sente la visualizzazione di allarme e il 19
piedino verrà collegato a massa. quella del ritardo per addormentarsi.

PIEDINO 13 PIEDINO 20

Il piedino 13 consente la scelta tra una visua- Collegando a massa questo terminale, il display
lizzazione su 12 ore o su 24 ore. Nel primo si comporta come termometro, indicando nu-
caso si lascia libero il piedino, nel secondo ca- mericamente i valori della temperatura, segui-
so lo si collega a massa. ti dalle lettere "C oppure "F, a seconda dell'u-
nità di misura selezionata.

PIEDINI 14- 15
PIEDINI 21 - 22
I piedini 14-15, che nel nostro orologio sono
collegati con i pulsanti PA V e PAL, consento- Il piedino 21 corrisponde alla sveglia ON-OF.

717
\
CIRCUITO
STAMPATO

Fig. 8 • Con questo disegno abbiamo voluto interpretare due concetti importanti,
relativi alla messa a. punto e alla costruzione del dispositivo trattato in questa
sede: la taratura del termometro, tramite un semplice cacciavite, e il preciso
metodo di saldatura dei piedini del modulo sulle corrispondenti piste del circui-
to stampato. La massa del saldatore deve essere collegata a terra (rubinetto del-
l'acqua) tramite un filo di rame, onde evitare dispersioni di energia elettrica at-
traverso la punto dell'utensile.

Questo terminale, se collegato a massa, disabi- frequenza di 800 Hz, è pulsante a 2 Hz e leg-
lita la sveglia. Portandolo invece momenta- germente modulato a 100 Hz.
neamente a massa, esso blocca la suoneria, ri-
pristinandola per le 24 ore successive.
Quando il piedino 22 viene momentaneamen- PIEDINO 31
te collegato a massa, esso consente di protrar-
re il sonno con un pisolino supplementare di Questo terminale del modulo, detto anche ter-
9 minuti. La sveglia viene tacitata, ma ripren- minale HOLD (mantenimento), consente di
de a squillare nuovamente quando sono tra- fermare il conteggio del tempo. Esso può anche
scorsi i nove minuti di proroga. essere utilizzato come segnale esterno per un
clock controllato a quarzo a 50 o a 60 Hz.
L'elenco e la corrispondenza dei vari piedini
PIEDINI 27 - 28 - 29 - 30 con le funzioni elettroniche del modulo sono
stati, appena accennati, per appagare la natu-
I piedini 27-28 si riferiscono alla possibilità di rale curiosità del lettore. Ma il prossimo me-
inserimento di un interruttore per radio-sve- se daremo maggior spazio a questo argomen-
glia, mentre i piedini 29-30 consentono il col- to, interpretando alcune tra le più importanti
legamento diretto della sveglia con un altopar- e possibili applicazioni pratiche che si possono
lante. In caso di sveglia, il suono emesso ha una ottenere con il modulo.

718
IL KIT DELL'OROLOGIO -TERMOMETRO
costa L 56.000

CONTIENE:
N. 1
trasformatore N. 3 resistenze
N. 1
cordone di alimentazione N. 1 trimmer
N. 1
circuito stampato N. 1 tubetto sterlingato
N. 1
modulo MA1026 N. 1 deviatore
N. 1
matassina conduttori a tre N. 1 integrato
colori N. 2 pulsanti
N. 1 matassina filo-stagno

NB. - I quattro capicorda, erroneamente fotografati nell'assiemaggio, non so-


no contenuti nel kit.

Il kit dell'OROLOGIO-TERMOMETRO, nel quale sono contenuti tutti e soltanto gli elementi illustrati nella
foto, costa L. 56.000. Per richiederlo occorre inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, asse-
gno bancario, circolare o c.c.p. n. 46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO • Via P. Castaldi, 20
(Telef. 6891945).

719
Rubrica del principiante
elettronico

RIM

IL TESTER
PROVAGIUNZIONI
Con il tester si possono eseguire molti controlli cioè prima di interpretare i vari sistemi d'uso
sui semiconduttori. Ma ciò che più importa del tester nel controllo e nella misura dei se-
per un principiante, entrato in possesso di un miconduttori, è necessario che il lettore abbia
tester, è la facoltà di stabilire se un semicon- assimilato bene i concetti relativi alle giunzioni.
duttore è da ritenersi efficiente o fuori uso.
In pratica, con l'analizzatore universale si con-
trollano le giunzioni dei cristalli di tipo posi- LE GIUNZIONI
tivo e negativo, ossia i diodi, che esprimono
gli esempi più elementari di semiconduttori. Possiamo dire subito che ogni sostanza può
E il controllo si estende poi facilmente ai tran- appartenere, elettricamente, ad una delle tre
sistor, in quanto tali componenti altro non so- seguenti categorie: isolante, conduttore, semi-
no che l'accoppiamento di due diodi. Quindi, conduttore.
prima di entrare nel merito dell'argomento, Si definisce « isolante » un corpo che non con-

720
duce elettricità, cioè un corpo che conduce Questa teoria trova la sua più naturale con-
male la corrente elettrica. ferma in uno storico esperimento, che risale al
« Conduttore » è invece un corpo che condu- lontano 1840, nel quale l'energia ottica forni-
ce molto bene l'elettricità, mentre il « semi- ta alla sostanza semiconduttrice risultò suffi-
conduttore » costituisce una via di mezzo fra ciente per vincere il legame atomico e provo-
i corpi isolanti e i corpi conduttori. care la conduzione elettrica.
Qualsiasi corpo presente in natura, oppure
artificialmente composto, è costituito da un
insieme di atomi, ognuno dei quali consta di DROGAGGIO
una particella centrale fissa, denominata « nu-
cleo », e di un certo numero di particelle, ruo- I materiali semiconduttori sono dotati, allo
tanti attorno al nucleo, chiamate « elettroni »; stato puro, di una struttura cristallina ben de-
ciascun elettrone ruota su un'orbita, descritta finita.
attorno al nucleo, secondo leggi fisiche ben Nel germanio, ad esempio, i quattro elettroni
precise. La corrente elettrica è composta da un di valenza di ogni atomo risultano in compar-
insieme di elettroni, che sono riusciti ad ab- tecipazione con gli atomi vicini, realizzando
bandonare l'edificio atomico di appartenenza. dei legami « covalenti » estremamente stabili.
Senza volerci addentrare in profondità nelle Ma se tra i vari cristalli si introducono delle
leggi della fisica molecolare, ricordiamo che «impurità», ovvero, come si suol dire, si
un elettrone, per poter uscire dalla struttura « drogano » i cristalli, la struttura stessa si
atomica, deve passare da una banda, detta di modifica favorendo, come avremo occasione di
« valenza », ad un'altra detta di « conduzione ». dire più avanti, la conduzione elettrica.
Negli isolanti la distanza tra le due bande è Il drogaggio dei semiconduttori può essere ef-
notevole; ciò significa che, per « far uscire » fettuato con due tipi di sostanze diverse: tri-
un elettrone dall'orbita atomica, occorre neces- valenti o pentavalenti. Le prime danno luogo
sariamente disporre di un'energia notevole, co- ad un semiconduttore di tipo P.
me ad esempio quella prodotta da un campo Le sostanze trivalenti posseggono un elettrone
elettrico di notevolissima intensità (scarica nel di valenza in meno della sostanza semicondut-
dielettrico). trice; ecco perché nella struttura cristallina dro-
Nei conduttori la banda di conduzione e quella gata si forma un « buco » o «lacuna», cioè la
di valenza si sovrappongono; per tale motivo, mancanza di un elettrone al legame covalente
per determinare l'uscita degli elettroni dall'ato- (figura 1 ).
mo e la conseguente conduzione di elettricità, La mancanza di un elettrone corrisponde ad
è sufficiente l'energia termica acquisita sotto una carica elettrica positiva, che consente il
forma di temperatura dal corpo conduttore. passaggio di corrente elettrica « positiva »; da
Nei semiconduttori la distanza tra le due ban- tale fatto scaturisce la denominazione « P ».
de è molto piccola, ma non sovrapposta; con Il meccanismo di passaggio della corrente, do-
una piccola quantità di energia, dunque, è vuto alle lacune, è abbastanza semplice. Il con-
possibile provocare il movimento di elettroni cetto di lacuna è stato definito per un atomo,
e la conseguente conduzione elettrica nei semi- ma esso si estende ovviamente a tutto il semi-
conduttori. conduttore; è facile pensare come in un semi-

La grande versatilità del tester consente allo strumento anche il


controllo del semiconduttori. Di cui è molto importante cono-
scere l'integrità quando questi componenti provengono da fon-
ti di recupero o dallo smantellamento di apparati dilettantistici
inutilizzati. Il provadiodi e Il provatransistor sono quindi degli
apparati incorporati, in una certa misura, nell'anallzzatore uni-
versale.

721
GERMANIO "p"

elettrone in meno
(foro ) Fig. 1 - Con questa raffigurazione si
interpreta, simbolicamente, il processo
fisico naturale che si verifica Interna-
mente alla struttura atomica, in una
massa di germanio puro, quando un
atomo di indio atomo di impurità (indio) viene intro-
dotto In essa.

conduttore, al quale sia stata aggiunta una pic- CORRENTE ELETTRICA


cola porzione di « impurità », le « lacune » sia-
no molte, e cioè come siano molte le regioni Quando al semiconduttore, arricchito di im-
del corpo semiconduttore in cui si è formata purità, viene applicata una differenza di poten-
naturalmente una carica positiva. ziale, si stabilisce in esso una corrente elet-
trica.
Succede che un elettrone va a riempire la « la-
cuna » dell'atomo adiacente, dando luogo, nel-
l'atomo precedente, ad una nuova « lacuna ».
Questo movimento di « lacuna » altro non è
che la corrente elettrica.
Per comprendere bene questo concetto di cor-
rente elettrica per mezzo di « lacune » si può
ricorrere ad una analogia idraulica.
Rimane inteso che l'analogia vuole interpre-
tare il concetto di movimento di elettricità (cor-
rente elettrica) nei semiconduttori di tipo P.
Consideriamo un tubo verticale immerso in
una bacinella (figura 2). Il tubo verticale e
la bacinella sono riempiti d'acqua e la colonna
è suddivisa in un certo numero di scomparti-
menti, comunicanti fra loro per mezzo di por-
te. Supponiamo, inizialmente, che tutti gli
scompartimenti, fatta eccezione per quello n.
2, siano riempiti di acqua. Lo scompartimen-
to n. 2 è riempito di sola aria. Come avviene
nel semiconduttore di tipo P, nel quale l'ag-
giunta di impurità crea delle « lacune », anche
Fig. 2 - Il fenomeno della corrente elettrica, per mez- in questa analogia si è voluto creare una « la-
zo di «lacune », si interpreta facilmente ricorrendo
all'analogia idraulica raffigurata in questo disegno. cuna», rappresentata dallo scompartimento n.
2 riempito di aria.
Cominciamo ora con l'aprire la porta immedia-
tamente al di sopra dello scompartimento n. 2:

722
GERMANIO "N'

Fig. 3 • Nel germanio di tipo N esistono


elettroni allo stato libero. La libertà degli
elettroni è provocata da atomi di impurità
nella massa dei cristallo puro. Gli atomi
di impurità prendono il nome di « dona-
tori » perché essi donano elettroni liberi
al germanio. I semiconduttori di tipo N
assomigliano un po' ai conduttori metal-
lici, ma in questi ultimi esistono elettro-
ni liberi dovunque, in ogni punto della
massa del metallo.

~ ~
.D
D aD
gDp -aD

GERMANIO 'p'

movimento
elettroni

Fig. 4- Il movimento dei « fori », nei cristalli di


germanio di tipo P, si sviluppa in senso inver-
so a quello degli elettroni.

(3 è'
c; (') ~
1• ':') (_~
6 G) e
GERMANIO 'N'

Fig. 5 • Nei cristalli di germanio di tipo N esi-


ste movimento di elettroni. Nei semiconduttori
di tipo N il movimento delle cariche elettriche è
più rapido di quello dei semiconduttori di tipo P.

723
SEMICONDO SEMICOND
Flg. 6 • Il diodo a semicondutto-
re è In grado di condurre cor-
rente soltanto quando esso è
polarizzato direttamente [dise-
LP
SPENTA "G)/
-
LP
ACCESA
gno a destra); quando esso è
polarizzato Inversamente, non
I \ conduce corrente e la lampada
rimane spenta [figura a sii-
stra).

l'aria contenuta nello scompartimento si tra- Dunque, il movimento delle cariche positive è
sferisce nello scompartimento n. , mentre l'ac- soltanto apparente ed è pure apparente lo
qua contenuto nello scompartimento n. 3 si spostamento, dentro il semiconduttore, delle
trasferisce nello scompartimento n. 2. Se ora « lacune ».
apriamo la porta che sta al di sopra dello scom- Quando un semiconduttore viene drogato con
partimento n. 3, lo stesso fenomeno di scambio una sostanza pentavalente, cioè dotata di 5
aria-acqua tra lo scompartimento n. 3 e quel- elettroni nell'orbita più esterna, il semicondut-
lo n. 4 si ripete. tore stesso, legandosi con il cristallo, offre in
Ogni volta che apriamo una porta dobbiamo compartecipazione soltanto quattro dei suoi
chiudere quella immediatamente inferiore; il elettroni, permettendo al quinto elettrone di
risultato complessivo è il seguente: l'aria si abbandonare il cristallo (figura 3).
sposta dal basso verso l'alto, ma questo mo- E chiaro che con l'applicazione di un campo
vimento dell'aria, cioè delle « lacune » verso elettrico si crea una corrente di elettroni se-
l'alto, è solo un fenomeno apparente, perché condo un meccanismo simile a quello del moto
in realtà, è l'acqua che scende dall'alto verso delle lacune (figure 4-5).
il basso.
Lo spostamento delle cariche positive nei se-
miconduttori di tipo P avviene allo stesso mo- IL DIODO
do: l'acqua rappresenta l'elettrone, mentre l'a-
ria rappresenta le zone senza elettroni, cioè le Vediamo ora di interpretare il fenomeno della
« lacune », che corrispondono alle cariche po- circolazione di corrente in un diodo a semicon-
sitive. duttore.

movimento movimento
dei "tori elettroni

GERMANIO 'P'
- GERMANIO ''

Flg. 7 - Le cariche fornite dalla pila vanno a


neutralizzarsi sulla superficie di giunzione dei
due semiconduttori di tipo N e di tipo P.

724
, ll[l, d + IL PACCO
{
DELL 'HOBBYSTA
Per tutti coloro che si sono resi conto
dell'inesauribile fonte di progetti con-
tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro-
nica Pratica, abbiamo preparato que-
Flg. 8 - Per avere circolazione di corrente attra-
sta interessante raccolta di pubblica-
verso un blocco di cristalli semiconduttori di zioni.
tipo P ed N, occorre collegare Il morsetto posi-
tlvo della pila al semiconduttore di tipo P e Le nove copie della rivista sono state
quello negativo al semiconduttore di tipo N.
scelte fra quelle, ancora disponibili,
ma in rapido esaurimento, in cui sono
apparsi gli argomenti di maggior suc-
cesso della nostra produzione edito-
riale.

NPN
e e

PNP e

B L. 7.500
Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
ciale della nostra Editrice, a tutti i
nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
E teresse del dilettante, che fa rispar-
miare denaro e conduce alla realizza-
zione di apparecchiature elettroniche
di notevole originalità ed uso corrente.
Flg. 9 • In questo disegno sono rappresentati, a
sinistra, I simboli elettrici del due tipi di tran-
slstor NPN (In alto) e PNP (In basso). Sulla de-
stra sono riportate le strutture diodiche Interne Richiedeteci subito ILPACCO DELL'HOBBY.
dei due transistor. STA inviandoci l'importo anticipato di L 7.500
• mene v«g9+ "1""2,,ç,e.e._.e12os
e indirizzando a: TTRONICA PRATICA -
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725
4000/ V

i o
5 >2
a
2s? v-
8° a-
10
>
15 +A
·22 B

mod. TS250

Fig. 10 - Anche I diodi e le giun-


zloni base-emittore e base-collet-
tore dei transistor possono es-
sere controllati con il tester
analizzatore modello Alfa. In
questo schema si interpreta
chiaramente l'uso dello stru-
mento per questo particolare
ARANCIO VERDE tipo di controlli.

Supponiamo di realizzare un piccolo blocco di problema effettuando là saldatura, sul semicon-


semiconduttori, composto da una parte di ger- duttore di tipo P, mediante una sostanza ricca
manio di tipo P e da una parte di germanio di delle impurità introdotte nel germanio di tipo P,
tipo N; le due parti sono unite insieme su una come ad esempio l'indio o il boro. AI contrario,
superficie, che prende il nome di « superficie per saldare un conduttore metallico su un se-
di giunzione ». Supponiamo ancora di aver sal- miconduttore di tipo N, si ricorrerà ad una so-
dato due fili conduttori sulle due superfici li- stanza ricca di elementi aventi 5 elettroni sul-
bere del blocco del semiconduttore. l'orbita atomica esterna, come ad esempio l'ar-
La saldatura dei due fili conduttori metallici senico. La zona nella quale si effettua la sal-
sulle superfici libere del blocco semicondutto- datura risulterà ancor più « impura » del se-
re potrebbe creare alcuni problemi di ordine miconduttore stesso. Soltanto così non si crea-
pratico. Occorre, infatti, che esista libera circola- no discontinuità fisiche. Ma ritorniamo al no-
zione elettrica dei portatori di cariche, corrispon- stro blocco di due semiconduttori, uno di tipo
denti alla natura del semiconduttore, tra il me- P e l'altro di tipo N, uniti tra di loro attraver-
tallo e il semiconduttore stesso. Si risolve tale so una superficie che viene chiamata superfi-

726
CATODI

Fig. 11 - Esempi di alcuni tipi di


diodi, scelti fra quelli più comu-
nemente usati dai principianti,
con le indicazioni relative alle
posizioni dei catodi e degli
anodi. ANODI

cie di giunzione. Se si collegano i due fili na e in grado di annullare tale barriera con
uscenti dal blocco ad una sorgente di corren- una tensione superiore a 0,2 V o 0,6 V.
te, come ad esempio una pila, e si connette il Una volta annullata la barriera, elettroni e la-
morsetto positivo della pila al semiconduttore cune non trovano più alcun ostacolo al pas-
di tipo P, mentre si collega il morsetto nega- saggio da una parte e dall'altra della giunzione,
tivo della pila al conduttore uscente dal semi- dando luogo ad un interscambio continuo, ov-
conduttore di tipo N, si ottiene un movimento viamente rigenerato dalla batteria esterna.
di corrente elettrica in tutto il circuito. Vedia- Questo fenomeno è interpretato nello schema
mo ora di analizzare con maggior precisione a destra di figura 6.
che cosa avviene fisicamente dentro il cristallo. Invertendo le polarità della pila, si otterrà una
Nel momento della realizzazione della giunzio- accentuazione della barriera di potenziale cioè
ne, gli elettroni dalla parte N tendono a trasfe- il passaggio nullo di corrente, così come inter-
rirsi nella zona P, occupando i « buchi » delle pretato nello schema a sinistra di figura 6.
impurità. Questo fenomeno di interscambio In realtà, se si va a misurare la corrente in
provoca, in prossimità della giunzione e nel questo secondo tipo di circuito, mediante am-
semiconduttore di tipo P, una zona negativa, perometri sensibilissimi, si può constatare che
originata dall'interscambio con gli elettroni, anche in questo circuito fluisce corrente elet-
mentre nel semiconduttore N si forma una zo- trica, ma essa è assolutamente irrilevante e
na positiva, che ha origine dall'abbandono de- non può trovare alcuna pratica applicazione.
gli elettroni del cristallo per combinarsi con le Si tratta di una corrente di fuga, che può avere
lacune e lasciando l'atomo ionizzato positiva- svariate origini: effetto termico sul blocco di
mente. germanio, luminosità sulla superficie di giun-
zione, cattivo isolamento fra le superfici di
contatto, ecc.
BARRIERA DI POTENZIA LE 1
li comportamento di una giunzione P-N risulta
quello di un diodo che conduce corrente sol-
Il risultato finale del fenomeno ora analizzato è tanto se polarizzato in un verso, mentre non
quello della formazione di una « barriera » di conduce corrente se polarizzato inversamente.
potenziale che, dopo un certo tempo, impedi-
sce l'interscambio di ulteriori elettroni con le
lacune. IL TRANSISTOR
li valore di questa barriera di potenziale vale
0,2 V per le giunzioni di germanio e 0,6 V per Il passo che porta dal concetto diodo a quello
le giunzioni al silicio. transistor è assai breve. Basta infatti aggiun-
La conduzione nel diodo a semiconduttore si gere alla giunzione P-N un altro cristallo, di ti-
verifica quando una forza elettromotrice ester- po N o di tipo P, per realizzare un dispositivo

727
PUNT.
NEGATIVO

ARANCIO
NEL nxd

TESTER
IN

Flg. 12 • Se un transistor di tipo NPN risulta effettivamente in buono stato, con


la prova illustrata in questo schema, l'indice dello strumento deve spostarsi e
raggiungere una posizione Intorno alla metà della scala.

a due giunzioni che prende il nome di « tran- preciso modello di tester, anche in questa occa-
sistor». sione prendiamo ad esempio il tester modello
E ovvio che si possono realizzare due tipi di ALFA. Con esso è possibile stabilire se un
transistor, gli NPN o i PNP, a seconda del diodo è da ritenersi efficiente o fuori uso.
tipo di cristallo utilizzato. Il controllo si effettua utilizzando lo strumen-
In figura 9 sono rappresentati schematicamen- to nella funzione di ohmmetro, commutato sul-
te questi due tipi di transistor e sono anche la portata ohm x 1,e sottoponendo alla prova
rappresentati i due corrispondenti simboli elet- illustrata in figura 10 il diodo, ossia la giun-
trici. zione, nei due versi possibili, alternativamente.
Come si può notare, i transistor sono caratte- In uno dei due versi lo strumento non deve
rizzati da tre terminali, contrassegnati con le fornire alcuna indicazione, se il componente
lettere E-B-C ( emi ttore-base-collettore). è in perfetto stato, nell'altro (senso della con-
Facciamo notare che non è possibile realizzare duzione) l'indice dovrà segnalare un valore
un transistor prendendo le mosse da due diodi compreso fra i 5 e i 20 ohm circa.
a giunzione e collegando fra loro gli anodi o Per facilitare l'opera di controllo dei diodi, ab-
i catodi per derivarne il terminale di base. In- biamo riportato in figura 11 alcuni diodi, scelti
fatti, una condizione primaria di funzionamen- fra quelli più comunemente adottati in elettro-
to del transistor impone che la base risulti mol- nica, con le precise indicazioni delle posizioni
to più sottile del collettore e dell'emittore. dei catodi e degli anodi.

PROVATRANSISTOR
IL PROVADIODI
La prova dei transistor si effettua in maniera
Il tester, se adoperato come indicato dalla fi- analoga a quella dei diodi, con il tester anco-
gura 10, diviene un ottimo provadiodi. ra commutato nella funzione di ohmmetro. In-
Naturalmente, dovendo far riferimento ad un fatti, dopo quanto è stato detto in sede di espo-

728
5"
,
'
il E
PNP

\
TESTER PUNT.
IN n POSITIVO

Fig. 13 - Un transistor di tipo PNP è realmente integro se la prova qui illustrata


e condotta con un tester modello Alfa fa spostare l'indice dello strumento verso
la metà della scala, circa.

•r,

sizione teorica, il transistor è assimilabile a dicitura « POSITIVO ».


due diodi, secondo quanto indicato in figura 9, In ogni caso la polarità dei puntali può essere
e la prova si effettua sulle giunzioni del com- individuata con l'ausilio di un altro tester,
ponente. commutato nella funzione di voltmetro, oppu-
In pratica, dunque, tutto si riduce al controllo re tramite un diodo, dopo averne controllato
singolo, prima di un diodo, poi dell'altro. Na- il verso di conduttività.
turalmente, prima della prova, ci si dovrà ac- L'esempio riportato in figura 12 si riferisce al
certare che le polarità dei puntali dello stru- controllo dello stato di un transistor di tipo
mento siano esatte. E ciò vuol dire che, essen- NPN. Questa prova serve pure a stabilire se
do incorporata nel tester una pila, occorre un transistor è effettivamente di tipo NPN op-
appurare come escono dallo strumento le po- pure PNP.
larità di questa. Per quanto riguarda il mo- Collegando il puntuale « POSITIVO » dell'ohm-
dello ALFA non vi sono problemi, perché le metro (nero) sulla base del transistor NPN
figure 10-12-13 non ammettono equivoci, es- e quello «NEGATIVO» (conduttore rosso).
sendo in esse citati pure i colori dei puntali. prima sul collettore e poi sull'emittore del
Ma per gli altri modelli bisogna far bene at- componente, si deve verificare un certo sposta-
tenzione, anche se in quasi tutti i tester la pila mento dell'indice dello strumento. In caso con-
è collegata in modo che il puntale positivo trario il transistor è di tipo PNP, oppure inter-
(rosso) rimane connesso con il morsetto ne- rotto e quindi da eliminare.
gativo della pila stessa e viceversa. Ma ciò po- Collegando invece il puntale « NEGATIVO »
trebbe ugualmente trarre in inganno l'operato- (conduttore rosso) sulla base di un transistor
re perché i colori appaiono invertiti rispetto di tipo PNP, come indicato in figura 13, e poi
alle polarità. il puntale « POSITIVO » (conduttore nero),
Nelle figure 12-13, che interpretano la prova prima sull'emittore e quindi sul collettore del
di un transistor NPN e PNP, si vede bene che componente, l'indice dello strumento deve spo-
il puntare rosso è stato denominato « NEGA- starsi dall'inizio scala se il transistor è di tipo
TIVO » mentre quello nero è indicato con la PNP e in buono stato.

729
Si può giocare sul numero,
sul colore,
sul pari o dispari.

Non più palline rotanti,


ma rotazione luminosa
apparente di dieci led.

Allo stop,
casuale nel tempo,
un solo diodo rimane acceso.

ROULETTE
ELETTRONICA
Fra tutti gli apparati che l'elettronica può pro- SEMPLICITA' DEL GIOCO
porre al consumo di ogni giorno, ve ne sono
certi che hanno lo scopo dichiarato di far Per giocare alla nostra roulette, il croupier, os-
divertire e trascorrere un po' di tempo in alle- sia la persona che dirige il gioco, preme per
gria. Ma per chi li realizza, tutti i progetti un momento un pulsante. A questo punto la
vantano un contenuto didattico, che consente « pallina elettronica » inizia la sua corsa, vale
di acquisire nuove esperienze ed allarga sem- a dire che le luci cominciano a ruotare. E con-
pre di più le conoscenze della materia. E que- tinuano a ruotare, ovviamente, anche dopo aver
sto è pure il caso del dispositivo presentato e abbandonato il pulsante. Poi, improvvisamen-
descritto nelle seguenti pagine, che ripropone, te, dopo un certo tempo, che dipende da un
in chiave elettronica, il famosissimo gioco del- temporizzatore interno al dispositivo, che per
la roulette. Anche se, in verità, si tratta sol- la sua... imprecisione garantisce la casualità
tanto di una roulette in formato ridotto, per- del comportamento elettrico, la « pallina » si
ché dispone di soli dieci numeri e perché la ferma in corrispondenza di un numero, che fa
famosa pallina vagante, che tiene tutti con il vincere il giocatore che l'ha prescelto.
fiato sospeso, è stata qui sostituita con un si- Naturalmente, con questa roulette sono possi-
stema luminoso rotante: in pratica, una rota- bili pure i giochi effettuati con la vera rou-
zione luminosa apparente di dieci diodi led, lette. Per esempio si può giocare a pari o dispa-
diversamente colorati o colorati a piacere. ri, oppure a rosso e verde, anziché a rosso e

730
Con questo dispositivo, Interamente elettronico, si Imita alla
perfezione Il più famoso del giochi d'azzardo, anche se I tradi-
zlonali trentasette numeri son qui ridotti a dieci soltanto e la ro-
tazione della vecchia pallina è simulata dall'accensione succes-
siva del moderni diodi led di color verde e rosso.

nero, se metà dei diodi led è di color rosso e BUFFER SEPARATORE


metà di color verde, intercalati tra loro, uno
verde uno rosso, uno verde uno rosso e così via. Lo schema simbolico, con relativa numerazio-
La « pallina elettronica » si ferma ad un certo ne dei piedini, dell'integrato IC2, è riportato
momento in corrispondenza di un preciso nu- in figura 5, mentre in figura 6 è rappresentato
mero, cioè rimane acceso un solo diodo led, di lo schema equivalente di IC2 che, come ab-
color rosso o di color verde, in corrispondenza biamo detto, è il modello CD4017.
di un numero pari o dispari, facendo vincere Ogni uscita di IC2 è collegata con un buffer-
il fortunato giocatore che ha fatto bene la sua separatore del tipo emitter-follower, cioè con
puntata. uscita di emittore.
Le uscite sono dieci e dieci sono i buffer-sepa-
ratori che, in virtù della notevole amplificazio-
L'INTEGRATO IC2 ne di corrente, consentono di pilotare, con una
buona corrente, i dieci diodi led, senza sovrac-
Interpretato il comportamento della roulette caricare minimamente l'integrato, che non è as-
elettronica e il modo di giocare, vediamo ora di solutamente in grado di fornire correnti di va-
analizzare il progetto riportato in figura 2, che lore superiore ad 1 mA.
potrebbe essere suddiviso in più sezioni logiche, La amplificazione di tensione dei buffer-separa-
chiamate a svolgere le varie funzioni elettriche. tori è pari all'unità.
E cominciamo con l'integrato IC2 che è senza Con il sistema ora illustrato, a seconda dei va-
dubbio l'elemento di maggior importanza di lori delle resistenze di limitazione, collegate fra
tutto il circuito teorico della roulette riportato in gli emittori dei transistor e i diodi led, i cui va-
figura 1. lori debbono essere compresi fra i 100 ohm e i
Dunque, la nostra analisi comincia proprio da 220 ohm, si possono ottenere, attraverso i diodi
questo integrato, che appartiene alla tecnologia led, delle correnti di valore compreso fra i 30
CMOS ed è relativamente complesso. e i 13 mA circa, con conseguente variazione di
L'integrato IC2 è il modello CD4017 ed è luminosità di questi componenti.
tecnicamente definito come contenitore di John-
son a cinque stadi, con uscite decodificate. Si
tratta quindi di un contatore di impulsi, che EFFETTO ROTANTE
attiva sequenzialmente una delle dieci uscite.
Ad ogni nuovo impulso di ingresso, l'uscita vie- L'effetto rotante della roulette elettronica si ot-
ne commutata su quella successiva, per ricomin- tiene applicando all'ingresso di conteggio del-
ciare da capo dopo l'ultima uscita. l'integrato IC2 un clock, ovvero un segnale pe-
Il componente dispone di due ingressi di conteg- riodico ad onda quadra generato da un altro cir-
gio, corrispondenti alle entrate 1-2 e di un cuito integrato, più precisamente l'integrato
ingresso di reset, non utilizzato nel caso della ICI, che è di tipo 4011, realizzato anch'esso in
nostra roulette elettronica, che azzera il con- tecnologia CMOS.
tatore, selezionando l'uscita zero. L'integrato ICI è meno complesso dell'integra-

731
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732
Flg. 2 - Piano costruttivo del gloco dellaroulette. I due circuiti Integrati C1 e
IC2 anche se non indicato in questo disegno, debbono essere montati tramite
appositi zoccoletti. I terminali contrassegnati con i numeri 1-2 debbono essere
collegati con un pulsante di tipo normalmente aperto. I terminall 3.4 vanno colle-
gati con l'alimentatore a 4 + 6 Vcc. Il circuito stampato si Intende visto In traspa-
renza.

Fig. 1 • Circuito teorico completo della roulette elettronica. I dieci diodi led si
accendono Immediatamente e successivamente, nell'ordine dall'uno al dieci, per
riprendere poi ancora dall'uno, appena si preme Il pulsante P1. I diodi 1-3-5-7-9
sono di color rosso, I diodi 2-4-6-8-10 sono di color verde, tn modo da consentire
al giocatore di effettuare le sue puntate anche sul colore, oltre che sul numero
o sul pari e dispari.

733
+

000000

l 1

-+
Flg. 3 - La realizzazione del circuito stampato, di cui riportiamo il disegno in sca-
la unitaria, è un'operazione che richiede attenzione e precisione, dafa la sotti-
gllezza delle piste di rame e la loro estrema vicinanza.

734
to IC2. Nel circuito teorico di figura I esso è
chiamato a svolgere le funzioni logiche di
quattro porte NAND, a doppio ingresso, delle
quali due rimangono inutilizzate. BC237
Le porte « attive » sono collegate in modo da
formare un oscillatore astabile ad onda qua-
dra, che può essere avviato o bloccato a se-
conda dello stato logico applicato al piedino 6.
In particolare lo stato logico « 1 » abilita il
clock, mentre lo stato logico «O » lo blocca. In
pratica, quando si preme il pulsante P1, il pie-
dino 6 dell'integrato IC1 viene portato al valo-
re della tensione positiva di alimentazione e cioè
allo stato logico « 1 » e di conseguenza si abi-
lita il clock e, quindi, il conteggio del contatore. e
Quando invece si abbandona il pulsante PI,
interrompendo la tensione di alimentazione,
non si verifica subito il blocco dell'oscillatore, Fig. 4 • I dieci transistor, tutti dello stesso tipo,
perché la tensione sul piedino 6 di ICI si por- montati nel dispositivo presentato in queste pagine,
ta lentamente verso lo stato logico « O » a debbono essere preparati, prima del loro inserimento
causa dell'effetto ritardante introdotto dalla nel circuito, nel modo indicato dal disegno, ripiegan-
done l'elettrodo di base.
presenza del condensatore C, che ha il valore
di 1 F, ma che non è un condensatore elettro-
litico, bensì un componente di tipo ceramico
o a carta.
Quando il valore della tensione sul piedino 6
di ICl scende al di sotto della metà di quella Quindi, qualunque sia il metodo prescelto per
di alimentazione, il clock si arresta, bloccando la realizzazione dello stampato, raccomandia-
in una posizione del tutto casuale il contatore mo la massima precisione e il perfetto isola-
IC2. mento tra una pista e l'altra, perché talvolta
la presenza di polvere o di umidità può inter-
Anche dell'integrato ICI. così come abbiamo
Ferire negativamente sul buon comportamento
fatto per l'integrato IC2, pubblichiamo nelk
degli integrati in tecnologia CMOS.
figure 7-8 lo schema simbolico con relativa
piedinatura e quello elettrico corrispondente,
ma relativo ad una sola delle quattro porte
NANO. I piedini relativi alle quattro tensioni
VDD e VSS sono unici per le quattro porte e
corrispondono ai numeri 7 e 14.
voo
16l [5l [@ 13 121 I11 10 9
CIRCUITO STAMPATO

In figura 3 presentiamo il disegno del circuito


stampato che occorrerà realizzare su una baset- CD4O17
ta di materiale isolante, di forma rettangolare
e delle dimensioni di 11 cm x 17 cm. Quindi il
disegno di figura 3 è riprodotto in scala I: I.
cioè in grandezza reale. 2 3 4 5 6 7 8
Il circuito stampato va realizzato per primo, 5° "Y' "O "2" '6° "7 "3 VSS
perché senza di esso non è possibile iniziare
il lavoro di costruzione della roulette elettro-
nica. Ma questo lavoro, lo diciamo subito, è un
po' delicato, perché le piste di rame sono assai Fig. 5 • Schema simbolico, con la relativa numerazio-
ne dei piedini, del circuito integrato 1C2.
sottili e, in talune parti dello schema, molto
vicine l'una all'altra, soprattutto in corrispon-
denza dei piedini dei due integrati ICI e IC2.

735
piedino 8 = VSS
piedino 16 - VDO

o 2

Flg. 6 - Lo schema elettrico corrispondente dell'Integrato IC2 dimostra tutta la


complessità circuitale interna del componente realizzato in tecnologia CMOS.

COSTRUZIONE DEILLA ROULETTE molte altre occasioni, gli integrati realizzati


con tecnologie CMOS sono particolarmente
La realizzazione pratica della roulette elettro- sensibili alle cariche elettrostatiche e proprio
nica si effettua dopo aver composto il circuito per questa importante ragione vengono sempre
stampato e dopo essersi procurati tutti i com- venduti in contenitori antistatici o su apposite
ponenti necessari. E la si raggiunge tenendo spugnette conduttive.
sott'occhio il piano costruttivo riportato in fi- Coloro che volessero saldare gli integrati diret-
gura 2, che si riferisce soltanto alla sezione tamente sulle corrispondenti piste del circuito
elettronica della roulette, quella che, nello sche- stampato, dovranno in ogni caso servirsi di sal-
ma teorico di figura 1, è racchiusa fra linee datori a temperatura costante e sicuramente
tratteggiate. Del resto in questa sezione rimane collegati a terra attraverso la punta saldante.
compreso quasi tutto il dispositivo, perché al Questi particolari saldatori sono attualmente
di fuori di esso vengono montati: l'interrutto- presenti presso i migliori punti di rivendita di
re S 1, il pulsante P 1 e l'alimentatore a 4,5 V. materiali elettronici, ma vengono a costare
Sulla basetta dello stampato, dunque, vengono molto di più del tradizionale saldatore elettrico.
inseriti quasi tutti i componenti, cominciando
con i due zoccoli portaintegrati che, nello sche-
ma pratico di figura 2, non sono stati disegnati, COLLEGAMENTI SU ICI
ma che sono assolutamente necessari se non
si vogliono danneggiare irreparabilmente i due Per non complicare ulteriormente lo schema
integrati ICI e IC2 durante le saldature a sta- del circuito stampato, abbiamo lasciato liberi
gno. Infatti, lo abbiamo detto e ripetuto in i piedini 8-9-12-13 dell'integrato ICI, ma per

736
VDD

Flg. 7 - Schema slmbollco con piedinatura del-


l'integrato IC1 di tipo CD 4011 realizzato in tec-
nologia CMOS. vss

motivi precauzionali, sia pure per non dan- che potrebbero provocarne un comportamento
neggiare l'integrato, sarebbe opportuno colle- anomalo. Comunque, lo ripetiamo, questi col-
gare questi piedini, indifferentemente, con la legamenti, nel nostro giochino, non sono stret-
linea di alimentazione positiva o con quella tamenti necessari.
negativa. Noi non lo abbiamo fatto, anche per-
ché il funzionamento della roulette realizzata
nei nostri laboratori si è rivelato perfetto. IL TRANSISTOR BC237
Tuttavia, chi volesse farlo si metterà al riparo
da eventuali campi elettrici ed elettromagne- I dieci transistor BC237, tutti dello stesso tipo,
tici presenti nelle vicinanze del dispositivo, indicati nei due schemi, elettrico e pratico del-

VDD

I
I
ENrR.A CAN.N I
I I
I I
I I
I I
I I
I
Flg. 8 - Per semplicità di disegno, riportiamo lo Miss
ENTR.B I -L :
schema elettrico corrispondente di una sola del-
le quattro porte NANO dell'integrato IC1. L --- -------

737
le figure 1-2, con le dieci sigle TR1-TR2-TR3... ULTIME RACCOMANDAZIONI
TRl0, prima di essere applicati al circuito
stampato necessitano di una semplice e rapida Concludiamo la descrizione della parte realiz-
preparazione. zativa della roulette elettronica con alcune rac-
In pratica si tratta di ripiegare l'elettrodo di comandazioni di ordine pratico, che indiriz-
base del componente, quello centrale, nel mo- ziamo in modo particolare ai lettori princi-
do indicato in figura 4. La piegatura è all'in-
panti. Per esempio, quando si va ad inserire
ciascun integrato nel rispettivo zoccolo, occor-
fuori e si rende necessaria per lasciare un certo
re far bene attenzione al verso di inserimen-
spazio fra le sottostanti piste di rame del cir-
to del componente. Ogni circuito integrato,
cuito stampato che, altrimenti, sarebbero risul- infatti, è caratterizzato dalla presenza di un
tate troppo vicine l'una all'altra. segno di orientamento in corrispondenza del
Se questa preparazione dei transistor non viene piedino 1. E questo segno può essere una tacca,
fatta regolarmente prima del loro inserimento un dischetto od altro particolare grafico, ripor-
sul circuito, rispettando le precise misure di tato sul corpo esterno del componente stesso.
ripiegamento del terminale, le operazioni di Per quel che riguarda poi i transistor, è fa.
montaggio del dispositivo divengono troppo cile individuare su questi l'esatta posizione del
difficoltose. terminale di emittore e di quello di collettore.

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738
perché basta osservare il disegno di figura 4 debbono essere collegati con il pulsante P 1. I
per vedere come la semicirconferenza e la terminali 3-4 debbono invece essere collegati
smussatura esterna del componente costituisca- con un alimentatore da 4:6 Vcc.
no gli elementi di un preciso orientamento.
L'elettrodo di base si trova al centro.
I diodi led sono pur essi elementi polarizzati. L'ALIMENTATORE
dotati di catodo e anodo, che debbono essere
applicati al circuto in un determinato senso. Se la roulette elettronica viene usata poco, al-
Il catodo dei led, riconoscibile per la presenza lora può essere sufficiente un alimentatore co-
di una tacca riportata sul componente, deve stituito da una batteria di pile piatte da 4,5 V
essere collegato con la linea della tensione di ciascuna collegate in parallelo tra di loro (pos-
alimentazione negativa. Nello schema pratico sono bastare due o tre pile). Se invece, come
di figura 2 questa linea è rappresentata dal cer- riteniamo possa accadere nella maggioranza dei
chio attorno al quale sono montati i dieci dio- casi, la roulette funzionerà ininterrottamente
di led. per alcune ore, consigliamo di far uso di un
Facendo ancora riferimento allo schema pra- qualsiasi alimentatore in corrente continua, la
tico di figura 2, ricordiamo che i terminali cui tensione d'uscita deve rimanere entro i limi-
contrassegnati con i numeri 1-2 sono quelli che ti di 4 V e 6 V.

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e del collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
II simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità
di misura- I condensatori - I resistori • I diodi
L. 5.000 - I transistor - Pratlca di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampla analisi dei prin-
clpall componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dllet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere Il successo
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739
Un semplice dispositivo
a salvaguardia
dell'economia domestica.

Per celle frigorifere,


freezer e congelatori.

Utile in casa,
necessario in negozio.

CONTROLLO
CONGELATORI
L'economia domestica ha finalmente convin- meccanico, che provvede a congelare i cibi e
to molti di noi a conservare alcuni alimenti a conservarli integri per lungo tempo.
nel congelatore, con assoluta preferenza per le Guai, tuttavia, se questo importante elettrodo-
carni, i pesci e le verdure che, oggi, con i mestico si guasta! Perché in tal caso verrebbe-
prezzi che continuano a salire, sono divenuti ro vanificati i sacrifici di mesi e mesi di lavoro
beni di consumo preziosi, anche se di prima con un danno economico notevole, che si ri
necessità. Chi possiede un piccolo allevamento percuote in misura negativa sul bilancio fami
di animali da cortile, chi va a pesca o a cac- liare.
cia e chi coltiva l'orticello, non può consu- Purtroppo, le case costruttrici di queste appa
mare in breve tempo i frutti delle proprie fa- recchiature, non prevedono alcun sistema di al
tiche, ma deve necessariamente metterli da par- larme che possa tener informato l'utente su
te per servirsene quando ce ne sarà bisogno. continuo e perfetto funzionamento del congela
Ecco quindi che la modesta dispensa dei no- tore o, più semplicemente, del freezer nel co
stri nonni si è trasformata, sotto la spinta del mune frigorifero. Mentre un dispositivo di que
progresso tecnologico, in un moderno conteni- sto tipo appare necessario, sia per non solle
tore, con funzionamento elettrico, termico e vare preoccupazioni, sia per evitare che ur

740
Pochi componenti elettronici sono necessari per realizzare un
sistema di allarme, pronto a scattare quando, per un qualsiasi
motivo, la temperatura di conservazione degli alimenti nei fri-
goriferi sale al di sopra dei limiti di tolleranza.

intervento riparatore arrivi troppo in ritardo. sistivi dotati della particolarità di presentare
E per realizzarlo si ricorre ancora una volta un elevato coefficiente di temperatura negativo;
all'elettronica, che si presta assai bene ad effet- in pratica, quando aumenta la temperatura, di-
tuare una esatta, costante diagnosi della tem- minuisce notevolmente il valore della resisten-
peratura interna del congelatore. za ohmmica. Essi sono composti da una mi-
scela di ossidi metallici, trattati chimicamente
in modo da presentare proprietà semicondut-
trici, i quali vengono pressati insieme ad un
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
legante plastico e sinterizzati ad alta tempe-
ratura.
Nel progettare questo utilissimo circuito, ab- Il valore nominale della resistenza viene nor-
biamo tenuto conto del fatto che molti utenti malmente calcolato alla temperatura di 25°C.
hanno sistemato il congelatore in luoghi isola- Ai fini dell'impiego è abbastanza utile poter
ti o comunque lontani dai locali maggiormen- conoscere la variazione di questa resistenza al
te frequentati dai membri della famiglia; per variare della temperatura: la dipendenza tra
esempio, in cantina, in soffitta, nel garage o questi due parametri è di tipo logaritmico.
nel capanno, dove l'elettrodomestico può es- Per le loro caratteristiche i termistori vengono
sere soltanto saltuariamente ispezionato. E do- utilizzati in numerose applicazioni: misura e
ve non ci si accorge tanto facilmente se lo regolazione della temperatura, misura del flusso
sportello è stato perfettamente chiuso o se la di gas e liquidi, compensazione del coefficiente
spina della corrente è stata inavvertitamente di temperatura di bobine e avvolgimenti, tempo-
rimossa. rizzazione di relé, compensazione di circuiti
Abbiamo dunque optato per la realizzazione transistorizzati.
di un allarme sonoro che, tramite un altopar- Si potrebbe dire che i termistori si comportano
lante, emettesse un segnale di richiamo ogni in modo contrario a quello dei metalli (rame,
volta che la temperatura del freezer o dello argento, platino, oro, ecc.), nei quali un au-
scomparto di congelazione dovesse salire al di mento della temperatura provoca anche un
sopra di un prefissato limite di soglia. aumento della resistenza elettrica. Perché, nei
termistori, agli aumenti della temperatura cor-
rispondono diminuzioni della resistenza. E le
L'ELEMENTO SENSIBILE variazioni sono considerevoli, tanto da con-
sentire la realizzazione di semplici circuiti di
Lo schema circuitale del dispositivo di allar- controllo termostatico che, pur non offrendo
me è quello riportato in figura 1. Esso impiega indicazioni della massima precisione, sono suf-
tre transistor di tipo NPN al silicio ed un cir- ficienti per la maggior parte delle pratiche ap-
cuito integrato CMOS quali elementi di con- plicazioni. Con il vantaggio di una grande
trollo. Ma l'elemento sensibile alla tempera- semplicità circuitale, certamente non otteni-
tura è rappresentato da una resistenza NTC, bile con altri sistemi di misura. Nel nostro
che viene pure designata con il nome di ter- dispositivo, infatti, sono sufficienti due tran-
mistore. Vediamo quindi di che cosa si tratta. sistor amplificatori, collegati in configurazione
I termistori, indicati con la sigla NTC (Negati- Darlington, per ottenere un completo circuito
ve Temperature Coeficient), sono elementi re- di controllo a soglia.

741
r------------------------------------------7I
I
I s
v0

R4

1
I
I
I = I I I ICI

I
I
I
I
I
I
I
I
I
}L _ [

Flg. 1 - Circuito teorico del dispositivo d'allarme per congelatorl., Le linee trat-
teggiate racchiudono tutti gli elementi montati sulla basetta del circuito stam-
pato. Quelli esterni sono: l'altoparlante AP, l'alimentatore a 9 V, l'interruttore S1
ed il sensore rappresentato dalla resistenza NTC (termistore). Con il trimmer R3
si regola la soglia di intervento dell'allarme, quando la temperatura interna al
congelatore sale al di sopra dei limiti di tolleranza.

I
Condensatori R6 = 1 megaohm
C1 = 220.000 pF R7 = 10.000 ohm
C2 = 1.000 pF Varie
Resistenze 1C1 = CD4001
R1 = termistore (10.000 ohm ± 22.000 ohm T+ = Trasf. (vedi testo)
a 25'C) S1 = interrutt.
R2 = 100 ohm AP = altoparlante
R3 = 10.000 ohm (triinmer) TR1 = BC109
R4 = 33.000 ohm TR2 = BC1O9
R5 = 1megaohm TR3 = 2N1711

FUNZIONAMENTO tore dei transistor, che nei modelli al silicio


valgono 0,6+0,7 V.
Per comprendere il funzionamento del circuito In questo modo, finché la tensione della base
di figura 1, occorre tener presente che i due del transistor TR 1 rimane al di sotto di 1,2 +
transistor TR1-TR2 divengono conduttori 1,4 V, il transistor stesso, e così pure TR2, ri-
quando la base di TRl risulta polarizzata con mangono all'interdizione, cioè non conducono
una tensione di poco superiore a 1,2 V-+- 1,4 V. corrente e bloccano il circuito di allarme che
E questi valori sono imposti da quelli della analizzeremo più avanti.
soglia di conduzione della giunzione base-emit- Quando poi, per effetto di un aumento della

742
T1
"/.

:l

Fig. 2 - Piano costruttivo del progetto d'allarme per congelatori realizzato su cir-
cuito stampato che, in questo disegno, deve intendersi visto in trasparenza, dato
che in realtà esso si trova nella faccia posteriore della basetta. La numerazione
riportata lungo i lati della basetta è la stessa che appare sullo schema teorico.
Sì noti la presenza di un dischetto dì orientamento dell'integrato, situato in pros-
simità del piedino 1 del componente. Per quanto riguarda la collocazione dei ter-
minali sui transistor, vale la presenza della tacca (linguetta) di riferimento.

temperatura sul sensore, la resistenza del ter- alcuna.


mistore diminuisce, allora si verifica un supe- Con questa configurazione circuitale il consu-
ramento della soglia di 1,2:1,4 V e, data la mo di corrente totale del dispositivo, allo sta-
notevole amplificazione dei due transistor TR 1- to di riposo, è di 0,5 mA circa ed è provocato,
TR2, un passaggio rapido alla condizione di per la quasi totalità, dalla presenza delle due
saturazione dei due transistor, cioè al loro nuo- resistenze R1 ed R3, ossia dal termistore e dal
vo stato di conduzione. Ciò innesca il circuito trimmer.
di allarme e mette in azione l'avvisatore acu-
stico che, nel nostro caso, è rappresentato da
un altoparlante.
CONSUMO LIMITATO

L'INTEGRATO CMOS Il perché del consumo limitato di energia elet-


trica di un circuito integrato, può essere spie-
Il circuito d'allarme è pilotato da un integrato gato tramite lo schema equivalente di una del-
di tipo CMOS, modello 4001, appartenente le quattro porte NOR, quello riportato in fi-
alla categoria degli integrati digitali e classifi- gura 4. Infatti, come si può vedere, nell'inte-
cato come quadruplo NOR a due ingressi. La grato CMOS sono inseriti componenti MOS
scelta dell'integrato CMOS è stata voluta di sia a canale N che a canale P, in modo tale che,
proposito, per l'esiguo consumo di corrente, qualsiasi possa essere lo stato logico, uno dei
che è dell'ordine dei milliampere, e per la pos- due elementi rimane in conduzione e l'altro
sibilità di un impiego diretto del componente all'interdizione. Il consumo di corrente si ri-
con le tensioni continue di alimentazione di 9 duce così soltanto ed esclusivamente alle per-
V o 12 V, senza necessità di stabilizzazione dite per correnti minoritarie.

743
Flg. 3 • Disegno In grandezza reale del
circuito stampato che li lettore dovrà
comporre prima di accingersi al mon-
tagglo del dispositivo di allarme.

r------------------,
I
I VIX)
I
I
€'p {
I
I
I
é 2payho e

Flg. 4 - Schema elettrico equivalente di una


delle quattro sezioni dell'Integrato CMOS nel
L ---------. circuito del dispositivo di allarme.

CD4001
VDD

Flg. 5 - Raffigurazione simbolica, con l'esatta


distribuzione dei terminali, del circuito inte-
VSS grato CD4001.

744
CIRCUITO D'ALLA RME ovviamente sistemata all'interno del frigorife-
ro e collegata, tramite due conduttori, con i
Vediamo ora un po' più dettagliatamente il terminali 1-2.
funzionamento del circuito d'allarme, che ri- L'altoparlante invece dovrà essere collegato.
sulta composto da due oscillatori. pur esso tramite due conduttori, ai terminali
Uno dei due oscillatori funge da generatore 3-6.
audio con frequenza di qualche centinaio di Per evitare la saldatura a stagno diretta dei
hertz, mentre l'altro interrompe la frequenza piedini dell'integrato CMOS sulle corrispon-
audio per dare maggiore incisività all'allarme. denti piste del circuito stampato, consigliamo
Il secondo oscillatore è a sua volta controlla- di servirsi di un apposito zoccoletto. Oppure
to dal circuito rivelatore, che abilita o meno di utilizzare un saldatore a basso voltaggio e
il funzionamento degli oscillatori. Più sinteti- sicuramente collegato a terra.
camente, si può dire che, se tutto va bene, sul I trasformatore d'uscita T1 è un trasformatore
piedino 1 dell'integrato è presente un « 1 » da 1 W per push-pull di transistor. Potrebbe an-
logico, che blocca l'oscillatore a bassissima dar bene un componente con impedenza di
frequenza. Corrispondentemente, pure sul pie- 500 ohm circa sull'avvolgimento primario e
dino 8 è presente un « 1» logico, che blocca 8 ohm sul secondario, ma molti altri modelli
anche il secondo oscillatore. possono essere utilmente adottati. Il termina-
In condizioni di allarme, il piedino 1 passa al- le centrale dell'avvolgimento primario deve ri-
lo « 0» logico, abilitando il primo oscillatore manere inutilizzato. L'avvolgimento secondario
che, durante i periodi in cui l'uscita 6 viene por- verrà collegato direttamente con la bobina mo-
tata allo « 0» logico, abilita a sua volta l'oscil- bile di un altoparlante da 1 W, con impeden-
latore audio. za di 8 ohm.
Il segnale viene poi amplificato dal transistor Per quanto riguarda l'alimentazione, questa
TR3 ed inviato ad un altoparlante per mezzo deve essere di 9 Vcc. Quindi la si potrà rica-
di un trasformatore d'uscita. vare da due pile piatte, da 4,5 V ciascuna,
collegate in serie tra di loro, oppure ci si
potrà servire di un piccolo alimentatore in con-
REALIZZAZIONE tinua con lo stesso valore di tensione in uscita.

Non si può dire che la realizzazione di que-


sto semplice dispositivo presenti degli aspetti MESSA IN OPERA
difficoltosi, perché ponendo una certa attenzio-
ne, durante il montaggio, il successo dovreb- Ultimato il lavoro di assiemaggio dei compo-
be essere garantito, anche ai meno esperti. nenti elettronici, dopo aver collegato i vari ter-
In ogni caso, per evitare errori di cablaggio, minali del circuito stampato con gli elementi
meglio sarà servirsi di un circuito stampato, di esterni, ossia con il termistore, l'altoparlante
cui in figura 3 riportiamo il disegno in gran- e l'alimentatore, si dà intervenire sul trim-
dezza reale o, come suol dirsi, in scala unitaria. mer potenziometrico R, regolandolo in modo
Sulla basetta del circuito stampato si appli- tale che l'allarme non entri in funzione quan-
cheranno tutti i componenti disegnati nello do· il sensore viene inserito nel freezer alla cor-
schema pratico di figura 2. retta temperatura di conservazione dei cibi,
Facciamo presente che le linee tratteggiate, ri- ma scatti immediatamente quando lo si estrae
portate sullo schema teorico di figura 1, rac- dal freezer stesso, a causa dell'aumento della
chiudono gli elementi che vanno montati sulla temperatura.
basetta del circuito stampato, ossia tutto quan- Tra i vari tipi di sensori in commercio, consi-
to è compreso nel disegno di figura 2. gliamo di utilizzarne uno dotato di vite di fis-
A proposito delle due sigle citate nello schema saggio, che risulta più facilmente montabile ed
elettrico di figura 1, vogliamo appena ricor- è dotato di maggiore inerzia termica. Ma que-
dare che queste si riferiscono alle due linee di sto tipo di sensore, anche se non reperibile,
alimentazione; più precisamente VDD (tensio- potrà essere facilmente costruito dal lettore.
ne di drain) indica la linea della tensione di ovviamente dopo aver acquistato la resisten-
alimentazione positiva, mentre VSS si riferi- za NTC, che può essere di qualsiasi modello.
sce alla linea di massa (tensione di substrato). Il sensore a vite evita di far scattare l'allarme
Non vengono montati sul circuito stampato l'al- quando si apre per pochi secondi la porta del
toparlante e la resistenza NTC (R1), che verrà congelatore.

745
RIVELATORE
DI CARICHE

Si dice che le cariche elettrostatiche possano di un consistente agglomerato di cariche elet-


essere causa di alcuni inconvenienti fisiologici, triche positive, emette un debole segnale acu-
come il mal di capo, le vertigini e certe forme stico, che può diventare anche un forte suono
di nausea. Ma noi non possiamo affermarlo emesso da un altoparlante, se il dispositivo
con sicurezza. Tuttavia, senza scomodare il viene accoppiato, in uscita, con un qualsiasi
mondo della medicina, a noi sconosciuto, sia- amplificatore di bassa frequenza.
mo in grado di affermare, con la massima cer-
tezza, che le cariche elettrostatiche, quando si
ha a che fare con i circuiti integrati MOS e
CMOS, o con altri componenti elettronici affi- CARICHE ELETTROSTATICHE
ni, diventano particolarmente temibili. Perché
in tutti i dispositivi ad altissima impedenza in- Ma che cosa sono in pratica queste cariche
terna, come quelli ora citati, l'accumulo di ca- elettrostatiche che, a volte, si rivelano tanto
riche statiche può dare origine a tensioni elet- dannose?
triche tanto elevate da provocare la perfora- A questa domanda possiamo rispondere rifa-
zione del sottile strato di ossido con cui sono cendoci in breve all'elettrologia, cioè alla scien-
realizzati. Dunque, le cariche elettrostatiche za che analizza teoricamente i fenomeni elet-
debbono essere considerate dannose e talvolta trici.
pericolose e vanno opportunamente combattute. Ognuno di noi ha appreso, fin dall'infanzia,
Ma per combatterle occorre prima accertarne la che il vetro, l'ebanite, lo zolfo, la ceralacca e
presenza e ciò è quanto viene proposto al letto- moltissime altre sostanze, energicamente stro-
re in questo articolo. Nel quale presentiamo finate con un pezzo di flanella, hanno la pro-
e descriviamo un semplice progetto di rivela- prietà di esercitare azioni meccaniche su corpi
tore di cariche statiche con avvisatore acustico. leggeri e mobilissimi. Si tratta di fenomeni
Ossia un apparato che, quando viene avvicina- che si possono facilmente osservare sospen-
to ad un punto in cui si presume la presenza dendo ad un sostegno di vetro, per mezzo di

746
Controllate l'assenza o la presenza di cariche statiche su
componenti ad elevata impedenza interna.

Proteggetevi dalle dannose conseguenze fisiologiche provocate


da sorgenti o indumenti carichi di elettricità.

un filo di seta, una pallina di midollo di sam- questa, che sarebbe ancora respinta dal vetro
3uc0. elettrizzato, viene invece vivamente attratta
Con questo semplice apparecchio, che ognuno dalla ceralacca.
può rapidamente costruire, la pallina rimane L'ordine progressivo di questi due elementari
elettricamente isolata. Strofinando con un pez- esperimenti può essere invertito se si tocca la
zo di flanella un bastoncino di vetro ed avvi- pallina con un dito. Quest'ultima operazione
:inandolo alla pallina, quest'ultima viene at- serve per scaricare la pallina elettrizzata. Toc-
tratta dal vetro. E una volta stabilito il con- cando dapprima la pallina con la ceralacca
tatto tra questi due elementi, la pallina non è strofinata e poi con il vetro, si noterà che la
più attratta ma, al contrario, viene respinta. ceralacca respinge la pallina mentre il vetro
Se si sostituisce il vetro con un bastoncino di l'attira.
ceralacca e lo si strofina sempre con lo stesso Questi esperimenti stanno a dimostrare che
sistema, accostando la ceralacca alla pallina, con lo strofinio si producono due diversi stati

Con questo strumento, che rivela la presenza di campi elettro-


statici ed elettromagnetici, si possono esplorare i muri percorsi
l
internamente da correnti elettriche, gli indumenti, quando si te- II
me che questi siano colmi di elettricità, le carrozzerie esterne
delle autovetture e molti altri elementi, in particolar modo duran-
te le giornate asciutte che facilitano gli agglomerati di cariche
statiche.

747
ANT.

Cl c2
TR7

9V
~
}e
RI

Fig. 1 • L'entrata del circuito del rivelatore di cariche elettrostatiche è costituita


da una piccola antenna, l'uscita da una capsula piezoelettrica in funzione di ele-
mento emettitore di deboli segnali acustici. Il pulsante P1 consente di annullare
eventuali cariche elettriche presenti nel dispositivo prima di iniziare il lavoro di
Indagine.

COMPONENTI
Condensatori
c1 =
100.000 pF Varie
c2 =
1.000 pF IC1 = CD4011 (MC14011)
Reslstenze TR1 = 2N3819 (Texas)
= TR2 = BC107
R1
R2 =
4,7megaohm
1 megaohm
P1 = pulsante (normai. aperto)
= s1 = lnterrutt.
R3
R4 =
1megaohm
220.000 ohm
MICRO = capsula piezoelettrica
R5 =
47.000 ohm
PILA = 9V

elettrici e che due corpi si respingono se han- do una penna a sfera su un maglione di lana,
no lo stesso stato elettrico, mentre si attraggo- un pettine su un indumento di nylon, ecc.
no se hanno stato elettrico opposto. I due stati
elettrici prendono il nome di « positivo », quel-
lo del vetro, e « negativo » quello della cera- ELETTRIZZAZIONE PER INFLUENZA
lacca.
Ci siamo finora riferiti al vetro e alla ceralacca, La formazione di cariche elettriche può essere
ma gli stessi fenomeni si verificano strofinan- ottenuta, come è stato detto, per mezzo di

748
SCATO LA METALLICA

PILA 9V

~
ANT.

Fig. 2 • Piano costruttivo del rivelatore di cariche elettriche. La sezione elettro-


nica, realizzata su circuito stampato, è racchiusa, assieme alla pila di alimenta-
zione, dentro un contenitore metalllco, dal quale fuoriesce, tramite gommino pas-
sante, il solo elemento captatore. Il pulsante P1 deve essere premuto prima del-
l'uso del dispositivo.

azioni meccaniche (strofinìo), oppure attraver- pito il nostro dispositivo rivelatore di cariche
so reazioni chimiche (pila). Ma vi è un terzo elettriche, che ogni lettore potrà costruire e
modo per dislocare le cariche in un punto o collaudare, anche per ricevere da esso la con-
sulla superficie di un corpo metallico: quello ferma di quanto ora esposto teoricamente.
dell'induzione elettrostatica. Vediamo dunque
di interpretare anche questo fenomeno.
Ogni corpo elettrizzato, cioè ogni corpo in cui POSSIBILITA' DI CONTROLLO
esiste un certo numero di cariche elettriche po-
sitive o negative, genera un «campo elettrico», Le possibilità di controllo del nostro rivelatore
cioè un insieme di forze elettriche che si di- di cariche elettrostatiche si estendono, in pra-
partono dal corpo elettrizzato e sono in grado tica, verso molte altre situazioni elettriche che
di interessare l'ambiente circostante. occorre tenere sotto controllo. Infatti, esso rea-
Supponiamo di disporre di uri corpo metallico gisce non solo in presenza di campi elettrosta-
sulla cui superficie siano condensate delle ca- tici, ma anche di quelli elettromagnetici; per
riche elettriche. Ebbene, da ognuna di queste esempio i campi elettromagnetici generati dalle
cariche prende origine una forza elettrica, in- correnti alternate. Ed ecco che l'utilità dello
visibile, che è in grado di influenzare qualun- strumento si manifesta opportunamente quan-
que corpo posto nelle vicinanze. Per esempio, do, dovendo praticare dei fori sui muri, si teme
se a quel corpo ne avviciniamo un altro origi- di danneggiare i conduttori elettrici. Basta in-
nariamente scarico, ossia privo di cariche, esso fatti avvicinare al muro l'apparato, ed ascolta-
si elettrizza per « induzione » e da corpo neu- re se da esso proviene il segnale d'allarme, per
tro si trasforma in corpo carico di elettricità. decidere se si può lavorare in tutta tranquilli-
Sfruttando questo fenomeno, abbiamo conce- tà, tenendo conto che la prova va fatta con i

749
Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del
circuito stam pato che il lettore dovrà rea-
lizzare su basetta di materiale isolante per
comporre la sezione elettronica del rive-
latore di cariche.

conduttori percorsi da corrente elettrica du- un bastoncino di rame, un qualsiasi corpo me-
rante il controllo. tallico. Su di essa agisce il campo elettrostati-
Un altro esempio di pratica applicazione del co esterno ricercato, che provoca la formazione
rivelatore di cariche può essere quello della di un certo numero di cariche, le quali vanno
ricerca delle sorgenti di disturbi negli apparec- ad interessare il gate (G) del transistor TRl
chi radio e nei televisori. Oppure quello del- che, come si nota osservando lo schema di fi-
l'elettricità statica accumulata sulla carrozze- gura 1, è un FET (Field Effect Transistor), os-
ria dell'automobile. Possiamo così concludere sia un transistor ad effetto di campo, dotato
dicendo che il dispositivo è molto versatile e, di una elevatissima impedenza di ingresso, che
se visto sotto l'aspetto didattico, interessantis- è poi la caratteristica primaria che lo ha fatto
simo. Passiamo quindi all'esame del progetto preferire ad ogni altro componente nella pro-
riportato in figura 1, che suddividiamo ideal- gettazione del nostro dispositivo.
mente in due sezioni: quella del rivelatore di L'elettrodo di gate di TR1, oltre che alla son-
cariche vero e proprio e quella del circuito da, è pure collegato al pulsante Pl, di tipo
d'allarme. normalmente aperto che, quando viene pre-
muto, cortocircuita a massa il gate stesso, an-
nullando l'eventuale carica elettrostatica accu-
CIRCUITO D'INGRESSO mulatasi sull'antenna che, lo ripetiamo, può
essere rappresentata da un'astina metallica, da
L'ingresso del circuito è rappresentato da una una piastra o da una sfera, purché di metallo,
piccola sonda, che può essere un'antennina, ossia conduttrice di elettricità.

+ 9V Fig. 4- Coloro che non si acconten-


teranno del debole tic-tic emesso dal-
la capsula piezoelettrica quando lo
strumento avverte la presenza di ca-
riche esterne, potranno aggiungere
u allo stadio d'uscita questo semplice
circuito di amplificatore di bassa fre-
quenza.

ALTO
C3 = 500.000 pF
R5 =47.000 ohm
TR2 = BC107
AMPL. BF = LM380

750
Quando l'antenna capta· delle cariche, il tran- Ovviamente, con l'uso dell'amplificatore di bas-
sistor modifica il suo stato elettrico, passando sa frequenza e dell'altoparlante, quando il ri-
da quello di interdizione a quello di satura- velatore si mette in azione, il consumo di cor-
zione, cioè da non conduttore diviene condut- rente aumenta e la semplice pila a 9 V non è
tore, abilitando il successivo stadio di allarme. più sufficiente ad erogare l'energia richiesta dal
dispositivo. Occorre quindi disporre di un'ali-
mentazione a 9 Vcc fornita da due pile piatte
CIRCUITO RIVELATORE da 4,5 V ciascuna e collegate in serie tra di
loro.
Il circuito rivelatore di carica è composto da
un doppio oscillatore, realizzato con un inte-
grato di tipo CMOS. MONTAGGIO
L'utilizzazione di un CMOS consente di man- Tenendo sott'occhio il piano costruttivo del ri-
tenere i consumi entro limiti bassissimi, senza velatore di cariche, il montaggio si effettua in
caricare il circuito rivelatore, che è caratteriz- due tempi. Dapprima si realizza il circuito elet-
zato da un'impedenza d'uscita tipica di 4,7 me- tronico sulla basetta dello stampato, poi si ese-
gaohm. gue il montaggio finale in un contenitore me-
L'uso di un oscillatore transistorizzato, in sosti- tallico. Ma la prima operazione da fare con-
tuzione di quello integrato, avrebbe bloccato siste nell'approntamento del circuito stampato,
ovviamente il funzionamento del dispositivo. di cui presentiamo il disegno in grandezza na-
Dei due oscillatori, il primo è a bassissima fre- turale in figura 3.
quenza e serve in pratica per ottenere una in- Sulla basetta dello stampato vengono sistema-
termittenza del segnale d'allarme vero e pro- ti: la capsula piezoelettrica, le cinque resisten-
prio, il secondo genera il segnale ed è sintoniz- ze, i due transistor, i due condensatori e l'inte-
zato su una frequenza acustica. grato. Tuttavia, coloro che vorranno collegare
a TR2 l'amplificatore BF, dovranno apportare
CIRCUITO D'ALLARME al circuito le necessarie varianti.
Dentro il contenitore metallico trova posto pu-
L'uscita dell'ultimo oscillatore controlla la con- re la pila a 9 V, mentre dall'esterno debbono
duzione del transistor TR2, sul cui collettore, risultare accessibili l'interruttore S 1, il pulsan-
in parallelo con la resistenza di carico R5, è te P1 ed il sensore.
stata inserita una capsula microfonica (MI- A proposito della sonda, ricordiamo che que-
CRO) di tipo piezoelettrico che, in questo ca- sta, nello schema pratico di figura 2, è rappre-
so, anziché funzionare da elemento captatore sentata come uno spezzone di conduttore di
di segnali, si comporta come un riproduttore rame di grossa sezione, simile ad un'antenna.
acustico. La capsula può essere sostituita con li diametro del filo di rame potrà essere di 2
un auricolare, purché di tipo piezoelettrico. mm e la lunghezza di 30 cm o meno, tenendo
Quando il dispositivo viene avvicinato ad un conto che, quanto più lungo è il conduttore
elemento ricco di elettricità statica, dalla cap- di rame, tanto più sensibile diviene il dispo-
sula esce un debole segnale acustico, che po- sitivo, anche se ciò non sempre può essere
tremo definire con un tic-tic simile ai segnali vantaggioso. Ma questo verrà stabilito dal let-
emessi dai contatori Geiger. tore in sede sperimentale.
Ritornando alla descrizione del montaggio
dell'apparato, ricordiamo che, nel nostro dise-
SEGNALI AMPLIFICATI
gno di figura 2, la piedinatura del transistor
Nel caso in cui non ci si accontentasse dei de- TR 1, ossia del transistor FET, si riferisce ad un
boli segnali acustici emessi dal rivelatore di modello della TEXAS (altre case costruttrici
cariche statiche, è sempre possibile elevare il impiegano per lo stesso modello piedinature
livello dei suoni tramite un amplificatore di diverse).
bassa frequenza. In questo caso occorre colle- Per ultimo consigliamo di montare l'integrato
gare, sul collettore del transistor TR2, un con- tramite uno zoccolo, onde evitare di porre la
densatore di accoppiamento da 500.000 pF e a punta del saldatore direttamente sui piedini
questo un qualsiasi amplificatore BF. Tale va- del componente. La cui numerazione è facil-
riante al circuito originale di figura 1 è ripor- mente individuabile, se si fa riferimento al di-
tata in figura 4. Per essa consigliamo di uti- schetto riportato sulla parte superiore del com-
lizzare un amplificatore integrato di tipo LM ponente che si trova in corrispondenza del pie-
380. L'altoparlante potrà essere da 8 ohm-2 W. dino 1.

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Piccolo mercato del lettore e Piccolo mercato del lettore

753
Piccolo mercato del lettore Piccolo mercato del lettore

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automobile. Di questi, una buona parte è illustrata e interpretata nel fascico-
lo di novembre '82 del periodico, che viene allegato gratuitamente al kit.

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754
Piccolo mercato del lettore e Piccolo mercato del lettore

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755
Piccolo mercato del lettore e Piccolo mercato del lettore

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evita di mettere le mani sul riproduttore
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ché basta avvicinare il dispositivo a qual-
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sequenza ininterrotta di suggestivi lam-
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756
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757
Piccolo mercato del lettore e Piccolo mercato del lettore

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I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

-------, - ~-

. - -- .g

- -- ----- - .
-------- - -
---

----- -
Inserite il tagliar.do in una busta e spedite a. i
'I

ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute •
Via Zuretti, 52 - MILANO

758
LA PSIA DE LETTE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

RELE' ALLO STATO SOLIDO bito che con l'espressione generica di « relé »
si designa una vasta gamma di dispositivi che
Qualche tempo fa ho visitato una locale fiera funzionano automaticamente su comando e-
dove, tra i vari prodotti elettronici esposti, ho sterno, che può essere elettrico, magnetico, ot-
notato la presenza di alcuni componenti, deno- tico e meccanico. In particolare, quelli allo
minati « relé allo stato solido », dotati di « ze- stato solido non debbono considerarsi, come
ro crossing », sui quali, rimanendo in quel mo- lei crede, dei componenti elettronici, ma un in-
mento assente la persona incaricata ad infor- sieme di componenti elettronici. Tra essi, i più
mare tecnicamente il pubblico, non sono riu- importanti sono gli optoisolatori, che sono di-
scito ad ottenere alcun dato tecnico illustra- spositivi composti normalmente da un diodo led
tivo. Eppure quei dispositivi mi hanno incu- ed un fototransistor, accoppiati tra loro ottica-
riosito al punto di scrivervi, con la speranza mente. L'optoisolatore controlla poi la conduzio-
di avere da voi qualche delucidazione in pro- ne di un triac, che rappresenta il vero e proprio
posito, in particolar modo sull'espressione ci- commutatore allo stato solido. In altre parole, il
tata di « zero crossing », che, così almeno mi sistema diodo led-fototransistor si comporta da
pare, credo di aver letto in passato in qualche circuito di innesco del triac, ossia come l'ele-
fascicolo arretrato del periodico. Se decide- mento pilota della conduzione del triac stesso.
rete di rispondermi, mi sarà indifferente leg- E veniamo ora alla seconda parte della sua do-
gervi privatamente o sulla rubrica apposita- manda, che rimane in stretto rapporto con la
mente destinata alle lettere dei lettori. prima. Infatti, con l'espressione « zero cros-
ZANOTTO MANLIO sing », riferita al relé allo stato solido da lei
Verona osservato, si informa l'utente che il circuito di
controllo di innesco del triac è tale da provo-
Preferiamo risponderle pubblicamente, perché care la conduzione elettrica del componente in
riteniamo necessari alcuni chiarimenti in ma- corrispondenza con i valori di tensione molto
teria che potranno rivelarsi utili a molti altri prossimi allo zero. E in questo modo dimi-
lettori anche a quelli che già hanno fatto uso nuiscono fortemente i disturbi causati dall'en-
di relé allo stato solido. Quindi le diciamo su- trata in conduzione del triac.

759
CONTROLLO DI POTENZ A OPTOISOLATO

Con un dispositivo a TRIAC, provvisto di co- Condensatori


mando isolato galvanicamente dal circuito di po- C1 = 100.000 pF
tenza, vorrei controllare l'accensione di una lam- C2 = 100.000 pF
pada. C3 = 100.000 pF
V ALENTINI GABRIELE
ROMA Resistenze
R1 = 68.000 ohm
Le proponiamo una rielaborazione del comune R2 = 33.000 ohm
variatore di luminosità. La fotoresistenza FR so- R3 = 1.000 ohm
stituisce il tradizionale potenziometro. La con- R4 = 100 ohm
duttività di FR è controllata dal diodo led DL 1, Varie
che si comporta da elemento di comando isolato
L1 = impedenza (220 H - 2 A)
galvanicamente. Ovviamente, tra FR e DL 1, oc-
L2 impedenza (220 H- 2 A)
corre realizzare un accoppiamento ottico ade- DL1 diodo led
guato (tubetto di plastica ben chiuso). Il con- FR fotoresistenza
trollo si ottiene con una corrente continua com- TRIAC TXAI 388 B (3 A)
presa fra O e 40 mA max. DIAC quals. tipo

1
KIT PER LUCI STROBOSCOPICHE
12.85
Si possono far lampeggiare normali lam-
pade a filamento, diversamente colorate,
per una potenza complessiva di 800 W.
Gli effetti luminosi raggiunti sono vera-
mente fantastici.
E' dotato di soppressore di disturbi a
radiofrequenza.

Pur non potendosi definire un vero e proprio stroboscopio, questo apparato consente di trasfor-
mare il normale procedere delle persone in un movimento per scatti. Le lampade per illuminazione
domestica sembrano emettere bagliori di fiamma, così da somigliare a candele accese. E non
sono rari gli effetti ipnotizzanti dei presenti, che, possono avvertire strane ma rapide sensazioni.

Contenuto del kit:


n. 3 condensatori - n. 6 resistenze - n. 1 po-
tenziometro - n. 1 impedenza BF - n. 1 zoccolo
per circuito integrato - n. 1 circuito integrato -
n. 1 diodo raddrizzatore - n. 1 SCR - n. 1 cor-
done alimentazione con spina- n. 4 capicorda -
n. 1 circuito stampato.

Il kit per luci stroboscopiche, nel quale sono contenuti tutti gli elementi riprodotti nella foto, costa
L. 12.850. Per richiederlo occorre inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, asse-
gno bancario o c.c.p. n. 46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20
(Telefono 6891945).

760
LI

r------------,

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SEGN.
COMANO

DLI FR

L2

e
~------------)

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L. 9.500
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la pratica dell'elettronica, intesa come
hobby, è stato approntato questo uti-
lissimo kit, nel quale sono contenuti,
oltre ad un moderno saldatore, legge-
ro e maneggevole, adatto a tutte le e-
sigenze dell'elettronico dilettante, svi ..................
riati componenti e materiali, non sem-
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pre reperibili in commercio, ad un
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prezzo assolutamente eccezionale.

Il kit contiene: N° 1 saldatore (220 V - 25 W) - N° 1 spiralina di filo-stagno -


N° 1 scatolina di pasta saldante - N" 1 poggia-saldatore N" 2 boccole isolate
- N° 2 spinotti - N" 2 morsetti-coccodrillo -N" 1 ancoraggio - N" 1 basetta per
montaggi sperimentali - N° 1 contenitore pile-stilo . N" 1 presa polarizzata per
pila 9 V - N° 1 cacciavite miniatura - N" 1 spezzone filo multiplo multicolore.

Le richieste del CORREDO DEL PRINCIPIANTE debbono essere fatte a: STOCK RADIO - 20124
MILANO - a P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945), inviando anticipatamente l'importo di L. 9.500 a
mezzo vaglia postale, assegno circolare, assegno bancario 0 cc.p. N. 46013207 (le spese di spe-
dizione sono comprese nel prezzo).
INVERTER PER LA MPADE FLUORESCENTI 8 spire ciascuno, realizzate con filo di rame smal-
tato da 1 mm di diametro. Sopra questo avvolgi-
Mi servirebbe un inverter per alimentare con la mento, che verrà opportunamente isolato, sem-
corrente continua a 12 V una lampada fluore- pre in maniera bifilare, dovrà comporre gli av-
scente di bassa potenza. volgimenti di base, con 3 spire ciascuno e filo da
CUPELLINI MARIO 0,3 mm. L'avvolgimento secondario, che con-
Torino trolla la lampada, è composto di 400 spire di filo
da 0,2 + 0,3 mm. I puntini neri stanno ad in-
Il progetto che ci chiede è circuitalmente molto dicare gli inizi dei versi di avvolgimento.
semplice. Ciò che ne complica la realizzazione è
il trasformatore T1. Per esso lei dovrà utilizzare C1 = 470F-16VI (elettrolitico)
il nucleo di ferrite di un trasformatore EAT di C2 = 150.000 pF
televisore. Il primo avvolgimento va composto R1 = 2.000 ohm (trimmer)
in maniera bifilare, utilizzando contemporanea- R2 = 22 ohm
mente due fili, in modo da ottenere due avvol- TR1 = 2N3055
gimenti identici: quelli di collettore, composti da TR2 2N3055

25 cr

c2 R2

ALIMENTATORE STABILIZZATO In scatola


di montaggio

Caratteristiche
Tensione regolabile 5 + 13 V
Corr. max. ass. 0,7A
Corr. picco 1A
Ripple 1mV con 0,1A d'use.
5mV con 0,6A d'usc.
Stabillzz. a 5V d'usc. 100mV

Protezione totale da cortocircuiti, sovraccarichi e so-


vrariscaldamentl.
L. 15.800
La scatola di montaggio dell'alimentatore stabilizzato costa L. 15.800 (nel prezzo sono com-
prese le spese di spedizione). Per richiederla occorre inviare anticipatamente l'importo a
mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 intestato a: STOCK RADIO -
20124 MILANO - Vla P. Cas taldi 20 - Telet. 6891945.

762
INTEGRATO TDA 1045

Prima di accingermi a riparare un ricevitore ra-


dio che, nella sezione di bassa frequenza, fa uso
KIT PER CIRCUITI
di un integrato TDA 1045, vorrei visionare uno
schema applicativo di tale componente. Potete
pubblicarlo?
STAMPATI L. 16.000
Dotato di tutti gli elementi necessari per
BOSISIO PIERFRANCO la composizione di circuiti stampati su
Varese vetronlte o bachelite, con risultati tali da
soddisfare anche i tecnici più esigenti, que-
Eccolo qui riportato. L'alimentazione in continua sto kit contiene pure la speciale penna
riempita di Inchiostro resistente al perclo-
deve essere compresa fra i 6 e i 12 Vcc. La po· ruro e munita di punta di riserva. Sul di-
tenza d'uscita massima è di 1,3 W su 8 ohm di spensatore d'Inchiostro della penna è pre-
carico. La corrente di riposo è di 6 mA, quella sente una valvola che garantisce una lunga
di picco è di 160 mA. La sensibilità, con una durata di esercizio ed Impedisce l'evapo-
potenza d'uscita di 50 mW, è di 5,2 mV, mentre razione del liquido.
l'impedenza d'ingresso risulta di ben 50 mega-
ohm.

[I7

Consente un controllo visivo conti-


nuo del processo di asporto.
Evita ogni contatto delle mani con
il prodotto finito.
E' sempre pronto per l'uso, anche
dopo conservazione illimitata nel
tempo.
Il contenuto è sufficiente per tratta-
re più di un migliaio di centimetri
Condensatori quadrati di superfici ramate.
C1 = 50.000 pF
C2 = 47F- 16 VI (elettrolitico)
C3 = 220 pF
C4 = 220 F - 16 VI (elettrolitico) MODALITA' DI RICHIESTE
C5 - 150 pF II kit per circuiti stampati è corredato di
C6 == 100.000 pF un pieghevole, riccamente Illustrato, In cui
Cl = 220 F - 16 VI (elettrolitico) sono elencate e abbondantemente Inter-
pretate tutte le operazioni pratiche attra-
Resistenze verso le quall, sl perviene all'approntamen-
R1 1 megaohm to del circuito. Il suo prezzo, comprensivo
R2 47 ohm delle spese di spedizione, è di L. 16.000.
R3 1 ohm Le richieste debbono esse re fatte Inviando
l'importo iato a: STOCK RADIO - 20124
Varie MILANO • Via P. Castaldi, 20 (Tel. 6891 945)
IC1 TDA 1045 a mezzo vaglia postale, assegno bancario,
AP altoparlante (8 ohm) • assegno circolare o c.c.p. n. 46013207.
ALIM. 6:12 Vcc

763
TEMPORIZZATORE FOTOGRAFICO

Per disinserire automaticamente le apparecchia-


ture fotografiche sotto carico, mi occorrerebbe
un temporizzatore con una gamma di intervento
compresa fra 1 secondo e 20 secondi circa. Di-
sponete di uno schema di questo tipo, ma abba-
stanza preciso?
MEZZADRI ELIGIO
Venezia

Il progetto qui presentato, allo scadere del tem-


po impostato tramite R1, genera, con TR2, un
impulso che diseccita momentaneamente il relé
RL, impedendo il contatto di autoritenuta e di·
sinserendo permanentemente il carico.
Varie
TR1 = 1 BC177
Condensatori TR2 = UJT (TIS 43)
C1
C2
=

Resistenze
R1
R2
R3
47 µF -16 VI (elettrolitico)
= 100.000 pF

= 200.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)


=
=
10.000 ohm
150 ohm
o
- TR3
D1
2
D3
RL
S1
p
=
=
=
=
=
=
=
ALIM. =
BC107
1N914
1N914
1N4007
relé (9 V- 250 ohm)
interrutt.
pulsante
9V
R4 = 1.000ohm
R5 = 47.000 ohm

KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


IN SCATOLA DI MONTAGGIO
A L. 19.500
CARATTERISTICHE
Circuito a tre canall
Controllo toni altl
Controllo toni medi
Controllo ton! bassl
Carico medio per canale: 600 W
Carico max. per canale: 1.400 W
Allmentazlone: 220 V (rete-luce)
Isolamento a trasformatore

Il kit per lucl psichedeliche, nel quale sono contenuti tuttl gll elementi riprodottl nella toto,
costa L. 19.500. Per rlchlederlo occorre Inviare anticipatamente l'Importo a mezzo vaglla po-
stale, assegno bancario o c.c.p. n. 48013207 Intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO -
Vla P. Castaldi, 20 - Tel. 6891945.

764
FOTOTIMER to dal fotodiodo. Soltanto nel caso in cui l'im-
pulso generato dovesse pilotare un relé, lei do-
Dovrei realizzare, per un mio conoscente, un vrà aggiungere, all'uscita, uno stadio transisto-
dispositivo elettronico in grado di produrre un rizzato in grado di comandare lo stesso relé.
impulso, di durata regolabile, ogni volta che
viene interrotto un raggio di luce incidente su COMPONENTI
di un opportuno sensore ottico. Finora non so-
Condensatori
no mai riuscito ad individuare, sulle vostre pub-
blicazioni, un progetto di questo tipo. Ecco per- C1 = 100 F 6 VI (elettrolitico)
ché vi scrivo, nella speranza di veder esaudito C2 100 F 6 VI (elettrolitico)
il mio desiderio. Resistenze
RATTI GIORGIO R1 1 megaohm (trimmer)
Piacenza R2 = 500.000 ohm (trimmer)
Varie
Le proponiamo la realizzazione di un dispositi- IC1 = A741
vo che utilizza circuiti integrati CMOS, per IC2 74014
quanto concerne la sensazione di temporizzazio- IC3 = CD4011
ne, e un integrato operazionale per la parte di F1 = fotodiodo (quals. tipo)
rivelazione ed amplificazione del segnale capta- S1 = interrutt.

J
usc
MruL
Jl ,V

AMPLIFICATORE - ABF 81
in scatola di montaggio
L 18.500

CARATTERISTICHE: DA UTILIZZARE:
POTENZA DI PICCO: 12 W In auto con batterla a 12V
POTENZA MUSICALE: 49 W In versione stereo
ALIMENTAZIONE: 9 Vcc - 13Vcc- 16Vcc Con regolazione di toni alti e bassi
Con due Ingressi

Per richiedere la scatola di montaggio del!' Amplificatore - ABF81 » occorre inviare anticipata-
mente l'importo di L. 18.500 a mezzo vaglla postale, assegno bancario, assegno circolare o
c.c.p. 46013207 Intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Vla P. Castaldl, 20 (telet. 6891945).

765
INDICE DELL'ANNATA
AMPLIFICAZIONE mese pagina
Casse acustiche febbraio 90
Preamplificatore con FET febbraio 106
Generatore bitonale luglio 424
Stereofonia in cuffia ottobre 622
Esaltatore di tonalità novembre 666

APPARATI VARI mese pagina


La macchina della verità gennaio 6
Televolume a fili gennaio 40
Alimentatore stabilizzato febbraio 70
Wobbulatore con integrato febbraio 98
Sismorivelatore marzo 134
Controllo diodi SCR marzo 152
Un microfono da un altoparlante marzo 160
Controllo effetto stereo marzo 168
Temporizzatore retriggerabile aprile 198
Check contro! per auto aprile 224
Variatore di velocità-motorini aprile 232
Modulatore per TX-FM maggio 282
Adattatore d'antenna per OL maggio 290
Alimentatore per ferromodellisti maggio 300
Generatore d'armoniche giugno 326
Led temporizzato giugno 342
Superantenna CB giugno 348
Rigeneratore di pile giugno 356
Tachimetro per biciclette luglio 408
Controllo luci trenini luglio 416
Riflettometro per cavi agosto 454
Misure dei condensatori agosto 474
Alimentatore stabilizzato agosto 484
Interruttore-piastrina agosto 490
Cinguettii elettronici settembre 518
Gara ai pulsanti settembre 526
Indicatore telefonico settembre 544
Antifurto portatile settembre 552
Luci psichedeliche ottobre 582
Indicatore di temperatura ottobre 604
Esposimetro direzionale ottobre 614
Barra luminosa novembre 646
Rivelatore di sovraccarichi novembre 674
Generatore di immagini TV novembre 680
Orologio-termometro dicembre 708
Roulette elettronica dicembre 730
Controllo congelatori dicembre 740
Rivelatore di cariche dicembre 746

DIDATTICA mese pagina


il led temporizzato giugno 342
Misure condensatori elettrolitici agosto 474
I I
I
Barra luminosa novembre 646
Note acute e gravi novembre 666
Sovraccarichi nei trasmettitori novembre 674
Le cariche elettrostatiche dicembre 746

RADIORICEZIONE mese pagina

Convertitore VHF gennaio 26


Adattatore d'antenna 10 KHz+-600 KHz maggio 290
Taratura RX giugno 326
Superantenna CB giugno 348
Ricevitore ad onde corte luglio 400

RADIOTRASMISSIONE mese pagina

Trasmettitore in FM aprile 204


Modulatore per TX-FM maggio 282
Superantenna per RX-TX giugno 348
Rivelatore di sovraccarichi SSB novembre 674
Generatore di immagini TV novembre 680

STRUMENTAZIONE mese pagina

Tester per operazionali gennaio 34


Wobbulatore febbraio 98
Sismorivelatore marzo 134
Controllo diodi SCR marzo 152
Controllo effetto stereo marzo 168
Temporizzatore 2"+5' aprile 198
Provatransistor per dilettanti maggio 262
Generatore d'armoniche giugno 326
Tachimetro per biciclette luglio 408
Generatore bitonale luglio 424
Controllo cavi coassiali agosto 454
Indicatore di temperatura ottobre 604

PRIMI PASSI mese pagina

Altoparlanti e microfoni gennaio 16


Teoria delle valvole febbraio 80
Allestimento del laboratorio marzo 142
Completamento del laboratorio aprile 214
Iniettore di segnali maggio 274
Signa! tracer giugno 334
Generalità sul tester luglio 390
Voltmetro agosto 464
Tester: amperometro settembre 534
Tester: ohmmetro ottobre 594
Tester: capacimetro novembre 658
Tester: provagiunzioni dicembre 720
Nuova offerta speciale!

IL PACCO DEL PRINCIPIANTE


Una collezione di dodici fascicoli arretrati accuratamente selezionati fra quelli che hanno
riscosso il maggior successo nel tempo passato.

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L. 9.500
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta, è impegnato nella ricerca degli elementi
didattici introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero,
abbiamo approntato un insieme di riviste che, acquistate separatamente, verrebbero a co-
stare L. 2.000 ciascuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 24.000, si possono avere
per sole L. 9.500.
IN SCATOLA
ALIMENTATORE DI MONTAGGIO
PROFESSIONALE L. 38.400
e STABILIZZAZIONE PERFETTA FRA 5,7 e 14,5 Vcc e CORRENTE DI LAVORÒ: 2,2 A

Di facilissima costruzione e di grande utilità nel la-


boratorio dilettantistico, l'alimentatore stabilizzato è
dotato di una moderna protezione elettronica, che
permette di tollerare ogni eventuale errore d'impie-
go del dispositivo, perché la massima corrente d'u-
scita viene limitata automaticamente in modo da pro-
teggere l'alimentatore da eventuali cortocircuiti.

CARATTERISTICHE
Tensione d'entrata: 220 Vca
Tensione d'uscita (a vuoto): regolabile fra 5,8 e


14,6 Vcc
Tensione d'uscita (con carico 2A): regolabile fra

-
t'
5,7 e 14,5 Vcc
SPIA + Stabilizzazione: - 100 mV
,LE NvTATORE STABILIZZATO md1$1°
i3_ zv' Corrente di picco: 3 A
Corrente con tensione perfettamente stabilizzata:
2,2 A (entro - 100 mV)
Corrente di cortocircuito: 150 mA

il kit dell'alimentatore professionale


contiene:
- n. 10 Resistenze + n. 2 presaldate sul voltmetro
I I I I
- n. 3 Condensatori elettrolitici
ç3 ooo9
- n. 3 Condensatori normali
- n. 3 Transistor tor g
- n. 1 Diodo zener 4 ttt @a

n. 1 Raddrizzatore
-
- n. 1 Dissipatore termico (con 4 viti, 4 dadi, 3 rondelle sG
e 1 paglietta)
- n. Circuito stampato
- n. Bustina grasso di silicone
- n. Squadretta metallica (4 viti e 4 dadi)
- n. Voltmetro (con due resistenze presaldate)

- n. 1 Cordone di alimentazione (gommino-passante)


- n. 2 Boccole (rossa-nera)
- n. 1 Lampada-spia (graffetta fissaggio)
- n. 1 Porta-fusibile completo
- n. 1 Interruttore di rete
- n. 1 Manopola per potenziometro
- n. 1 Potenziometro (rondella e dado)
- n. 1 Trasformatore di alimentazione (2 viti, 2 dadi, 2
rondelle)
- n. 1 Contenitore in ferro verniciato a fuoco (2 viti au- ,
tofilettanti)
- n. 1 Pannello frontale serigrafato
- n. 7 Spezzoni di filo (colori diversi)
n. 2 Spezzoni tubetto sterling

La scatola di mc "? 'TATORE PROFESSIONALE com L 38.400. Per richie-

derla occorre i..ia .. l'importo a mezzo vaglia postale , oassegno bancario

cc.p. numero 46013. mente l'indicazione • Kit Professio-


rsié- ca intesa! 1,,'
dell'Alimentatore

o - 2124 MILANO - va P. cast. 2o ret. se9ros».


Nelprezzo sonoe'
ur

P P di spedizione.
MICROTRASMETTITORE
FM CON CIRCUITO
INTERRATO
CARATTERISTICHE

Tipo di emissione in modulazione di frequenza


Gamma di lavoro 88 + 108 MHz
Potenza d'uscita 10 + 40 mW
Alimentazione con pila a 9 V
Assorbimento 2,5 + 5 mA
Dimensioni 5,5 x 5,3 cm (esci. pila)

Funzionamento garantito anche per i principianti - Assoluta semplicità di montaggio -


Portata superiore al migliaio di metri con uso di antenna.

in scatola di montaggio
L 9.700
Gli elementi fondamentali, che ca-
ratterizzano il progetto del microtra-
smettitore tascabile, sono: la mas-
sima semplicità di montaggio del
circuito e l'immediato e sicuro fun-
zionamento. Due elementi, questi,
che sicuramente invoglieranno tut-
ti i principianti, anche quelli che
sono privi di nozioni tecniche, a
a- costruirlo ed usarlo nelle occasio-
ni più propizie, per motivi profes-

- sionali o sociali, per scopi protet-


tivi e preventivi, per divertimento.

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