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MICROTRASMETTITORE
SEMI PROFESSIONALE r
A LUNGA
AUTONOMIA I
ANTISONNO
PER CHI GUIDA
STRUMENTI DI MISURA __
MULTI METRO DIGITALE
MOD. TS 280 D - L. 132.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portale - Visualizzatore cristallo liquido
a 33 cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montali su zoccoli professionali- Batteria 9 V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di balleria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10%- Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 2)- 10 A misura diretta in D.C.
e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche- Dimensione mm 170 x 87 x 42 -
Peso Kg 0,343
PORTATE
VOLT D.C 200 mV-2V-20V-200 V- 1 ooe v
VOLT A.C. 200 mv-2V-20 V- 200 V- 750 V
OHM 20 2-200 0-2K2-20 K?- 200 KO - 2 MO
- 20 MO
AMP. D. C. 200 A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10 A
AMP. A.C. 200 A- 2 mA- 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10 A
ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolali da avvitare
sui puntali.
TESTER ANALOGICO
MOD. TS 260 - L. 62.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate
Sensibilità 20.000 Q/V D.C.- 4.000 Q/V A.C.
Dimensioni mm 103 x 103 x 38
Peso Kg 0,250
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni
PORTATE
VOLT D.C 100 m V-0,5V-2V-5V-20V-50V- 100
V- 200 V- 1 000 V
VOLT A.C. 2,5 V-10V- 25V-100 V- 250 V- 500 V - a ti
1000 V
OHM 2x1-0x10-0x100-2x 1000
a., , -
AMP. D.C. 50 A- 500 A- 5 m4- 50 mA - 0,5 A-5 A
i
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li-·\··A±
AMP. A.C. 250 ,11 A-1,5 mA- 15 mA- 150 mA- 1,5 A-
10 A % I f, glg""
CAPACITÀ= 0- 50 F-0 500 F (con batteria interna)
dB 22 dB- 30 dB- 42 dB- 50 dB- 56 dB- 62 dB
ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e parli accessorie
Puntali
Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
In questo periodo dell'anno continuano a pervenire, numerose, le
sottoscrizioni di abbonamento al periodico. Che ci con{ermano la
volontà di tanti Lettori a conservare quel dialogo ricreativo e
costruttivo impostato nel corso di un anno ormai concluso.
L'occasione, dunque, è propizia per ringraziare coloro che hanno
già provveduto a compiere il gradito atto formale e chi, per
qualsiasi motivo, pur avendo in animo di farlo, ancora non ha
esaudito l'impegno. Nei quale si riconosce io validità di una
formula che garantisce la consegna, in casa propria, di uno
strumento educativo, didattico e divertente. Che conservo una
linea calorosamente accolta ed approvata dal pubblico, ancora
una volto ripagata da una manifestazione collettivo di entusiasmo,
che non può esaurirsi nel mese di gennaio, ma che deve
continuare per tutto l'arco degli undici mesi successivi. Sia perché
l'abbonamento a Elettronica Pratica può decorrere da ogni
momento, sia perché con esso viene scongiurato il dispetto ed il
disagio provati dai nostri fedelissimi estimatori quando la
pubblicazione, in edicola, è già esaurita.
NORME DI ABBONAMENTO
Quote valevoli per tutto il 1992
PER L'ITALIA L. 50.000
PER L'ESTERO L. 60.000
La durata dell'abbonamento è annuale,
con decorrenza da qualsiasi mese.
Sommario
68
editrice ANTISONNO
ELETTRONICA PRATICA
PER CHI GUIDA
direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
76
disegno tecnico PANNELLO SOLARE
CORRADO EUGENIO
24 Vcc - 0,22 A - 4 W
stampa
TIMEC
ALBAIRATE - MILANO 88
MICROTRASMETTITORE
Distributore esclusivo per l'Italia:
A.&G. Marco - Via Fortezza n. 27 - 20126 DILETTANTISTICO FM
Milano tel. 25261 autoriuazione Tribunale
Civile di Milano - N. 74 del 29-12-1972 -
pubblicità inferiore al 25%.
98
VECCHIE RADIO A VALVOLE
UNA COPIA L. 5.000
STRUTTURA DEL RICEVITORE
ARRETRATO L. 5.000
68 Elettronica Pratica
Antisonno per chi guida
ne, avvengono per un sopraggiunto colpo di sembrato il più semplice fra tutti e, sicuramen-
sonno, per un improvviso assopimento o per te, uno dei più efficaci. Pure se il suo impiego
troppa spossatezza. Proprio quando sarebbe ne- prolungato potrà arrecare qualche fastidio, in
cessario ricorrere ad una forza di reazione vio- misura particolare alle persone facilmente irri-
lenta e fermarsi. Dato che una breve sosta, un tabili, a causa dei falsi allarmi che possono suc-
sonnellino ristoratore e qualche passo all'aria cedersi frequentemente finché si conserva acce-
fresca sono sempre in grado di scongiurare ogni so il dispositivo. Ma anche questi potranno es-
pericolo stradale. Anche se, per una completa sere favorevolmente tollerati, se si considera
ripresa dell'organismo umano, viene consigliato che l'apparecchio può salvare la vita, quando
un riposo più lungo. Ma la vera difficoltà, nel questa è messa a repentaglio da un sensibile ca-
prevenire la prostrazione, sta nel reagire con lo delle forze fisiche.
decisione ai primi sintomi di ondeggiamento Il funzionamento del progetto di figura 1 sfrut-
della testa. ta ogni eventuale inclinazione del capo in avan-
ti, la quale provoca la chiusura di un interrutto-
re o contatto al mercurio CM che, a sua volta,
IL RICHIAMO ACUSTICO attiva con la massima immediatezza il circuito
elettronico, rendendo operante il buzzer, ossia
Vari sistemi di richiamo contro il torpore del- il piccolo trasduttore acustico che si mette a
l'automobilista sono stati da noi proposti in pas- suonare.
sato, ma quello che vogliamo ora suggerire ci è Il modulo elettronico del piccolo apparato vie-
Elettronica Pratica 69
Antisonno per chi guida
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9V
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Fig. 1- Progetto del dispositivo di allarme per l'automobilista che sta per essere colto dal
sonno. Con il trimmer R3 si regola il volume del suono emesso dal buzzer piezoelettrico BA.
-----COMPONENTI----
Condensatori R3 = 22.000 ohm - (trimmer)
c1 = 47F- 24 VI (elettrolitico)
c2 = 3F (non polarizzato)
Varie
C3 = 100.000 pF (ceramico)
IC1 = 4093 (integrato)
BA = buzzer attivo
Resistenze ALIM. = pila 9 V
S1 = interrutt.
R1 = 1megaohm - 1/4 W
CM = contatto al mercurio
R2 = 100.000 ohm - 1/4 W
ne conservato nel taschino della giacca o della La donna che non porta occhiali potrà fissare il
camicia, mentre l'interruttore al mercurio rima- minuscolo interruttore al mercurio sul cappello,
ne applicato, con un po' di collante o un pezzet- sul cerchietto fermacapelli o su una fascia ela-
to di nastro adesivo, ad una stanghetta degli oc- stica posta attorno al capo, come usano alcuni
chiali, che saranno quelli da vista, per coloro tennisti o gli sciatori. In ogni caso, qualunque
che non vedono bene in lontananza, ma che po- sia il sistema di applicazione dell'interruttore al
tranno essere da sole o con lenti neutre per co- mercurio, quel che importa è che questo possa
loro che godono di una percezione visiva per- chiudere i suoi contatti soltanto a seguito di una
fetta. forte inclinazione del capo e non a causa dei
70 Elettronica Pratica
Antisonno per chi guida
BA
PRESA
JACK
CM
ICI LIVELLO
SUONO
normali spostamenti orizzontali. Dunque, l'effi- mente i contatti di CM. Pertanto, l'automobili-
cacia del dispositivo d'allarme, più che dalla sta che inizia a guidare in condizioni fisiche per-
qualità del circuito elettronico, dipende dalla si- fette e ritiene prematuro l'impiego del modulo,
stemazione dell'ampolla di vetro contenente i può aprire Sl, riservandosi di chiuderlo dopo
due elettrodi e la goccia di mercurio. un'ora o due dal momento della partenza per
Prima di iniziare l'esame del progetto di figura un lungo viaggio. In questo modo si evitano i
1, ricordiamo che questo, oltre che alla funzio- falsi allarmi diffusi dal buzzer quando la testa,
ne già descritta, può essere adibito a quella di inavvertitamente, si sposta in avanti o all'indie-
antifurto, ma può servire anche nel settore mo- tro.
dellistico e in moltissime altre applicazioni, pu- Se S 1 viene chiuso ed anche CM si chiude con
re sostituendo l'interruttore a mercurio con al- il movimento del capo all'ingiù, il condensatore
tri tipi di contatti. elettrolitico Cl si carica e la porta NAND "a"
diviene "alta" sul piedino 1, cioè assume la con-
dizione di "1 logico. Conseguentemente la se-
ESAME CIRCUITALE zione "a" oscilla generando un'onda rettangola-
re alla frequenza di 1 Hz circa. Il NAND "b"
Il circuito di figura 1, quando l'interruttore S1, rappresenta una sezione separatrice, mentre i
pilotabile manualmente, viene lasciato aperto, due rimanenti NAND " - d", collegati in paral-
resta inattivo, perché manca l'alimentazione lelo, pilotano il buzzer attivo BA, che deve es-
proveniente dalla pila da 9 V. Ma l'inattività del sere di ottima qualità, scelto possibilmente fra i
dispositivo permane anche quando, pur essendo modelli della MURATA
chiuso S 1, la goccia di mercurio, contenuta nel- Il trimmer R3 regola il livello acustico.
la piccola ampolla di vetro, non ricopre tota!- Il condensatore elettrolitico Cl si carica imme-
Elettronica Pratica 71
Antisonno per chi guida
>
o
EP
+-
Fig. 3- Disegno In grandezza naturale del circuito stampato da riprodurre su una delle due
facce di una basetta supporto delle dimensioni di 8,3 cmx 3,7 cm.
72 Elettronica Pratica
Antisonno per chi guida
Elettronica Pratica 73
Antisonno per chi guida
4
I
t M
i t 4
de inserirli correttamente nei corrispondenti fo- descrivere questo componente nei suoi partico-
ri circuitali. La stessa osservazione si estende al- lari costruttivi. Anche perché si è voluto crede-
la pila da 9 V e al condensatore elettrolitico C2, re che la maggior parte dei lettori siano già a
che sono pur essi componenti polarizzati. conoscenza dell'espressione esteriore e del
A montaggio ultimato, il modulo elettronico comportamento elettrico del componente. In fi-
potrà venir introdotto in un contenitore munito gura 6, comunque, tutto viene chiaramente in-
di aperture di accesso in corrispondenza della terpretato attraverso alcuni disegni. Sulla sini-
presa jack, dell'interruttore S 1 e della rotellina stra, infatti, si notano le due posizioni estreme
di regolazione del trimmer R3. dell'interruttore, sulla destra le corrispondenti
interpretazioni simboliche.
Quando la goccia di mercurio rimane nella zo-
L'INTERRUTTORE AL MERCURIO na opposta a quella in cui sono presenti i due
conduttori, l'interruttore è aperto, C.A.; quan-
Più volte, nel corso dell'articolo, è stato men- do il mercurio ricopre interamente i reofori,
zionato l'interruttore al mercurio, senza tuttavia l'interruttore è da considerarsi chiuso C.C.
74 Elettronica Pratica
Antisonno per chi guida
p C.A
_.'@@7
COLLEGAMENTO ESTERNO
76 Elettronica Pratica
Pannello solar e
Pur rivelandosi
una pregiata sorgente di
energia elettrica,
il componente non è facilmente
reperibile in commercio.
nute nelle radiazioni elettromagnetiche e che le negativo della zona N della giunzione, crean-
vengono pure chiamati "quanti di energia", nel do contemporaneamente un eccesso di "vuoti",
colpire il reticolo cristallino dei materiali semi- ossia di cariche elettriche positive, che vanno ad
conduttori, cedono il loro contenuto energetico, aumentare il potenziale positivo della zona P.
liberando cariche positive e negative che, a loro Il rendimento energetico del fenomeno ora de-
volta, promuovono una corrente elettrica se il scritto dipende in gran parte dalla natura dei
semiconduttore è chiuso su un carico come, ad materiali impiegati. Con quelli attualmente più
esempio, una lampadina, che si accende e rima- diffusi, si può raggiungere anche il 20%. Tutta-
ne accesa. via, le inevitabili limitazioni pratiche, di natura
Con riferimento alle più moderne teorie optoe- tecnica ed economica, abbassano tale valore al
lettroniche, si dice che, quando un fotone colpi- 10%, sempre che l'illuminazione della giunzio-
sce la regione in cui è realizzata la giunzione fra ne avvenga in condizioni ottimali, cioé in pieno
due semiconduttori, questo ha buone probabili- sole e con i raggi incidenti perpendicolari. Per-
tà di urtare contro un elettrone orbitante attor- ché con illuminazioni di intensità inferiore il
no al nucleo dell'atomo di cui è composto il rendimento diminuisce ulteriormente. Ma nelle
materiale. Dunque, una moltitudine di fotoni giornate molto soleggiate, l'energia luminosa è
provoca, senza ombra di dubbio, un grande veramente molta e, ciò che più conta, assoluta-
scompiglio fra gli elettroni degli atomi, estraen- mente gratuita. Anche se, a tutt'oggi, il sole de-
doli dalle loro orbite e rendendoli liberi. Analo- ve considerarsi una sorgente di elettricità pre-
gamente a quanto avviene nel gioco del biliar- giata. Dato che l'energia spesa per la costruzio-
do, dove una pallina lanciata in mezzo ad un ne delle cellule fotovoltaiche è per ora decisa-
gruppo di bilie si arresta per mettere in movi- mente superiore a quella che poi forniranno
mento alcune di queste. Cedendo, ovviamente, durante il loro tipico impiego nei pannelli sola-
la propria energia meccanica, così come il foto- ri. I quali, tuttavia, hanno una vita praticamente
ne, nel liberare l'elettrone, cede a questo il illimitata e, fatta eccezione per alcune sporadi-
proprio patrimonio energetico. che operazioni di pulizia, non necessitano di al-
Gli elettroni, che sono cariche elettriche negati- cuna manutenzione, mentre sono in grado di
ve, contribuiscono ad un aumento del potenzia- offrire elettricità nelle località più sperdute e
Elettronica Pratica 77
Pannello solare
Fig. 1- Parti componenti il pannello solare presentato e descritto in queste pagine. La forma
è quadrata e le dimensioni sono le seguenti: 312 mmx 312 mmx 25 mm. Il suo peso è di 1,7
Kg ed è costruito In silicio amorfo con doppio vetro, telaio in alluminio e connettore di colle-
gamento. Viene venduto al prezzo di L. 115.000.
sugli autoveicoli, pur occupando una certa su- che applicazioni pratiche in molti settori della
perficie, ma vantando le caratteristiche della vita sociale. Là dove la rete di distribuzione del-
leggerezza e dell'esiguo volume. Dunque, se al- l'elettricità non esiste, sui mezzi mobili come
lo stato attuale dell'economia industriale i pan- roulottes, auto elettriche e barche, nell'alimen-
nelli solari non possono risolvere il problema tazione degli apparati radiofonici portatili, di
del fabbisogno energetico dell'umanità, questi certi calcolatori e dei molto diffusi telefonini.
certamente propongono svariate ed economi-
78 Elettronica Pratica
Pannello solare
A
+
+ ilA
a
-::;;
X
~
Fig. 2 - Circuito di prova sperimentale del pannello solare PS, con il quale si misura la ten-
sione d'uscita a vuoto del generatore, ovvero in assenza di carico sulle boccole X.
., A
+
+ 0,784
-
le»
109 s
- E1
.a
Fig. 3 - Controllodel comportamento del pannello solare nelle condizioni ottimali di funzio-
namento, con un carico resistivo di 100 ohm.
Elettronica Pratica 79
Pannello solar e
LP/
01
canea lenta
carica veloce
LP2
o
u
n
o
• }
G BATTERIA
P S.
6
o
•
d
c
CIRCUITI UTILIZZATORI tutti quei sistemi elettrici che possono essere ri-
caricati dal sole.
Il pannello solare, che ci disponiamo a presen- Le tensioni d'uscita, le correnti e le diverse po-
tare e che va considerato come un componente tenze utilizzabili, in base ai carichi collegati in
professionale che tutti i lettori possono acqui- uscita, sono citati nell'apposita tabella.
stare e sperimentare, se esposto completamente
al sole, in posizione perpendicolare rispetto ai
raggi luminosi e senza carico applicato, eroga la CARATTERISTICHE ELETTRICHE
tensione di 24 Vcc. Con un carico di 100 ohm la
potenza derivabile ammonta a 3,2 W. CARICO TENSIONE CORRENTE POTENZA
La composizione meccanica del pannello è am-
piamente illustrata in figura l. Si tratta di una O ohm 24 V o A o w
costruzione in silicio amorfo con doppio vetro, 200 ohm 22V 0,11 A 2,4 W
telaio in alluminio e connettore di collegamen- 100 ohm 18V 0,18 A 3,2 W
to. Le sue dimensioni sono di 31,2 cmx 31,2 cm 60 ohm 13V 0,21A 2,7W
x2.5 cm. Il peso è di 1,7 Kg. La conformazione 50 ohm 11V 0,22A 2,4 W
del pannello fotovoltaico è dunque quadrata e
particolarmente adatta per illuminazione in abi-
azioni sprovviste di energia, nei natanti, per l'a-
tentazione delle insegne e, in generale, in La massima resa viene raggiunta collegando
Pannello solare
E
I C
u
a + +
=
RS.
~ C1 C2 c3
El
5 R R!
u, l. L, e
!...
G U. STAB.
s.
P.
6 T, T .T e
c3
Fig. 6 - Circuito stabilizzatore con tensione d'uscita regolabile tramite il potenziometro R2.
Elettronica Pratica 81
Pannello solare
El
1c[ Il
Il
R2
R
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G L, le
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C3
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mm
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u
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sull'uscita del pannello fotovoltaico un carico di circuiti a commutazione che, pur essendo più
100 ohm, con il quale la potenza disponibile efficienti, presentano l'inconveniente di genera-
ammonta a 3,2 W ma che , in condizioni parti- re rumore elettrico difficilmente eliminabile.
colari può sfiorare i 4 W. Anche perché i circuiti a commutazione sono
Detto ciò, tenendo conto delle caratteristiche più complessi da realizzare e mettere a punto.
ora elencate, presenteremo alcuni circuiti di
pratica utilità, nei quali viene utilizzato il pan-
nello fotovoltaico descritto e che, designato ad PROVE SPERIMENTALI
alimentare carichi discontinui, con batteria in
tampone, consente di comporre un generatore Poiché la massima potenza erogata dal pannel-
di energia elettrica di qualche centinaio e più di lo fotovoltaico dipende da molti parametri, tra i
watt. quali vanno ricordati per primi l'intensità di il-
Trattandosi di una sorgente di energia di gran luminazione e quindi la località in cui si opera,
pregio, presenteremo in questa sede soltanto la stagione e la temperatura, ovviamente assie-
quei circuiti di alimentazione che sono di tipo a me al tipo di carico che si vuol alimentare, si
basso rumore elettrico intrinseco, onde poterli consiglia di analizzare praticamente il compo-
accoppiare con quei dispositivi abbastanza sen- nente prima del suo impiego.
sibili come gli amplificatori ad alta fedeltà, i ra- Il circuito sperimentale di figura 2, consente di
dioricevitori di classe elevata e i televisori. verificare le caratteristiche elettriche del pan-
Quindi, rimangono esclusi, almeno per ora, i nello nella zona o ambiente in cui si agisce. In
82 Elettronica Pratica
Pannello solare
al PS
I
l
-~---~-
· ••
Reg. corr.
UTILIZZ.
Fig. 8 - Piano costruttivo dello stabilizzatore di corrente il cui schema teorico è pubblicato in
figura 7.
questo caso il generatore viene esposto in posi- del componente. Ma queste, lo ripetiamo, sono
zione perpendicolare rispetto ai raggi del sole e le massime prestazioni del pannello solare, che
senza carico X, ovvero a vuoto, perché nessun in pratica difficilmente vengono sempre rag-
dispositivo viene collegato fra le boccole di uti- giunte e sulle quali il tecnico non può fare sem-
lizzazione. Ebbene, se tutte le condizioni sono pre affidamento.
favorevoli, il voltmetro per tensioni continue In ogni caso, ciò che balza subito all'occhio, du-
deve segnalare 24 Vcc, mentre l'amperometro rante le prove sperimentali suggerite tramite gli
A non indica il passaggio di alcuna corrente. Se schemi delle figure 2 e 3, è l'estrema variabilità
ciò non accade, bisogna tenerne conto per le della tensione d'uscita, che non può quindi es-
eventuali future applicazioni. sere utilizzata direttamente per alimentare i cir-
Successivamente conviene realizzare l'esperi- cuiti elettronici, mentre non riveste alcuna im-
mento di figura 3, che consente di valutare il portanza quando il pannello solare serve per
comportamento del pannello fotovoltaico con alimentare un caricabatterie, come nel caso del
un carico di 100 ohm, rappresentato da una circuito di figura 4.
comune resistenza da 5 W. Anche in questo ca- Riassumendo, poiché le grandezze elettriche,
so, se le condizioni ambientali sono ottime, disponibili sui morsetti d'uscita del pannello so-
l'amperometro A deve segnalare il passaggio di lare, sono variabili, il componente può essere
una corrente di 0,18 A, mentre il voltmetro in- collegato direttamente con un caricabatterie,
dica la tensione di 18 Vcc, concordemente a ma attraverso uno stabilizzatore, con tensione
quanto già menzionato durante l'esame teorico d'uscita unica o variabile, quando si tratta di ali-
Elettronica Pratica 83
Pannello solare
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Fig. 9 - Piedinatura dei diversi modelli di integrati
utilizzabili per la realizzazione dei progetti descritti
nel testo.
ECCEZIONALMENTE
IN VENDITA LE DUE ANNATE COMPLETE
1989 - 1990
AL PREZZO DI L. 24.500 CIASCUNA
ELETTRr
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immaginandone la vastità di
programmi tecnico-editoriali
svolti in passato, potranno
ora aggiungere, alla loro
iniziale collezione di riviste,
queste due annate proposte
in offerta speciale a tutti i
nuovi lettori.
84 Elettronica Pratica
Pannello solare
utilizz.
batt. tamp.
mentare delle apparecchiature elettroniche. Le due lampadine LP 1-LP2 non debbono ac-
cendersi, ma far luce in occasione di collega-
mento di batteria scarica. In pratica si accendo-
CARICABATTERIE no leggermente soltanto quando al circuito di
figura 4 si applica una batteria ricaricabile mol-
L'applicazione più semplice ed immediata del to scarica.
pannello solare è illustrata in figura 4, che pro- Alcuni modelli di batterie ricaricabili ammetto-
pone lo schema teorico di un caricabatterie, ov- no ricariche rapide senza riscaldarsi, ovvero
viamente in circuito elementare, privo delle senza subire danni. In ogni caso, per evitare
tante particolarità che caratterizzano gli appa- qualsiasi pericolo, conviene sempre operare con
rati professionali. In questo, infatti, la corrente la carica lenta.
erogata da P.S. (pannello solare) attraversa il li diodo al silicio D1, presente nel circuito di fi-
diodo al silicio D 1 e raggiunge il commutatore gura 4 e per il quale è stato scelto il modello
S1 che, a sua volta, la invia alla batteria tramite 1N4004, protegge il generatore P.S. da eventua-
una delle due lampadine LPl - LP2, che svolgo- li ritorni di corrente da parte della batteria
no soltanto funzioni limitatrici di corrente, con quando manca la luce del sole, dato che l'inseri-
caratteristiche relativamente stabilizzanti. La mento del componente viene effettuato con il
LPl, che ha il valore di 0,3 W (25 rnA) e deve catodo rivolto verso il morsetto positivo della
essere adatta per le tensioni a 12 Vcc, serve per la batteria e l'anodo verso quello positivo di P.S.
carica lenta della batteria. La seconda, da 3 W In pratica, dunque, quando il pannello solare
(250 rnA) e 12 Vcc, provvede alla carica veloce. non genera tensione, la batteria non può scari-
L'azione stabilizzatrice svolta dalle due lampadine carsi su questo.
dipende dal loro coefficiente di temperatura posi-
tivo. Ciò significa che, all'aumentare della tempe-
ratura del filamento, questo tende a stabilizzare la CIRCUITI STABILIZZATORI
corrente che lo attraversa. Infatti, l'aumento di
corrente provoca quello della temperatura, ossia il Il circuito riportato in figura 5 si riferisce ad
filamento diventa sempre più incandescente e si uno stabilizzatore di tensione erogata da pan-
oppone al maggior flusso di corrente. nello solare. Che, come è stato detto, non può
Elettronica Pratica 85
Pannello solare
essere collegato direttamente agli apparati elet- li progetto di figura 6, a differenza di quello di
tronici a causa della variabilità dei potenziali figura 5, propone il circuito di uno stabilizzato-
elettrici disponibili in ogni momento. re di tensione con uscita regolabile fra 1,2 Vcc
Il valore della tensione rilevabile sull'uscita U dipen- e 13 V cc tramite il potenziometro R2. L'inte-
de dal modello di integrato montato nel circuito e grato IC, per il quale viene prescritto il modello
può oscillare, ad esempio, fra i 5 Vcc e i 12 Vcc, se- LM317, funge da regolatore in serie di tipo fis-
condo quanto elencato nella seguente tabellina: so; dal suo terminale R esce una corrente co-
stante anche al variare del carico e della tensio-
ne d'ingresso. Tale corrente provoca, in parte
I una caduta di tensione invariabile. La resistenza
INTEGRATO TENSIONEU
I
R 1, poi, completa il processo di stabilizzazione
7812 12 Vcc della tensione d'uscita.
7809 9Vcc In figura 7 è presentato il progetto di un limita-
7806 6 Vcc tore di corrente di grande precisione. Regolan-
7005 5 Vcc do il potenziometro R2 si stabilisce il valore
della corrente costante derivabile dall'uscita U.
86 Elettronica Pratica
Pannello solare
Un tale dispositivo rappresenta la soluzione pretata tramite lo schema a blocchi di figura 10.
ideale per la ricarica delle batterie di tipo costo- Nel quale il rettangolino con la scritta "car.
so. batt." interpreta la presenza del generatore di
Nel circuito di figura 7 l'integrato re regola e corrente costante che alimenta la batteria in
mantiene invariabile la tensione sui terminali tampone la quale, a sua volta, assicura il funzio-
della rete Rl + R2, conservando quindi unifor- namento continuato degli apparati utilizzatori,
me e stabile la corrente che attraversa il sistema anche quando manca il sole o i suoi raggi giun-
resistivo menzionato. gono alquanto attenuati sulla faccia sensibile
Del circuito teorico di figura 7 viene presentato del pannello solare.
pure lo schema costruttivo in figura 8, per il Concludiamo ricordando che, in applicazioni
quale è prescritto l'impiego dell'integrato particolari dei progetti degli stabilizzatori testé
LM317, la cui piedinatura è visibile sulla sinistra descritti, può rendersi necessario il collegamen-
di figura 9, mentre a destra della stessa figura, to di un condensatore ceramico, del valore ca-
contrassegnata con il numero 2, viene segnalata pacitivo di 100.000 pF, fra gli elettrodi U ed M
la piedinatura degli integrati da utilizzare nel dell'integrato re montato nel circuito di figura
progetto dello stabilizzatore di tensione fissa di 5 e fra i terminali U ed R di quello inserito nel
figura 5. circuito di figura 6 ed in quello di figura 7, onde
L'applicazione più importante del dispositivo li- evitare eventuali fenomeni oscillatori a fre-
mitatore di corrente è certamente quella inter- quenza elevata.
PANNELLO SOLARE
Collegabile con tutti i sistemi elettrici
che possono essere ricaricati dal sole L. 115.000
Dimensioni:
31 cmx 31 cmx 2,5 cm
Caratteristiche:
Potenza erog. = 4W
Tens. use. max. = 24 Vcc
Corr. max = 0,22 A
Elettronica Pratica 87
MICRO'TRASMETTITORE
DILETTANTISTICO
Il progetto di un microtrasmettitore rappresen-
ta sempre una ghiottoneria per il grosso pubbli-
co di appassionati alle ricetrasmittenti. E lo di-
Concepito con le più moderne venta ancor più se il circuito si differenzia per
tecnologie e dotato di qualche amblta caratteristica, dai molti disposi-
tivi pubblicati in passato e ormai abbondante-
caratteristiche semiprofessionali, mente sperimentati dai lettori. Ecco perché, nel
questo progetto viene dare ascolto a tante voci amiche, si è voluto ag-
principalmente proposto a quei giornare quell'apparato, che mensilmente appa-
re pubblicizzato in quarta pagina di copertina e
lettori che possono vantare una che ancora si rivela un validissimo esercizio di
certa preparazione in materia di elettronica per ogni principiante, affidandolo
alla migliore tecnologia oggi concepibile, ma
circuiti a radiofrequenza, sui quali conservandone i vantaggi della semplicità di as-
sono in grado di intervenire con semblaggio, della discreta potenza e della facili-
modifiche e adattamenti tà di impiego.
Naturalmente, questa volta, l'approntamento
personali. del kit non è stato possibile, soprattutto per non
sminuire il valore e la popolarità di quello at-
tualmente commercializzato, ma anche in consi-
88 Elettronica Pratica
Microtrasmettitore dilettantistico
derazione della compattezza modulare e dei diodo varicap, normalmente montato nei radio-
criteri di funzionamento del piccolo trasmettito- ricevitori a modulazione di frequenza di tipo
re, che non sono certamente proponibili a colo- economico. La tensione di alimentazione richie-
ro che, di questa disciplina, hanno appreso sol- sta dal componente è di 7 V, ma il suo funzio-
tanto alcuni rudimenti. Dunque si è deciso di namento si conserva anche a 1,3 V soltanto.
presentare qualcosa di più raffinato, più profes- Nei nostri laboratori di progettazione e collau-
sionale e di maggior autonomia di quanto pub- do si è fatto uso della tensione continua di 9 V,
blicato in precedenza, onde soddisfare tante allo scopo di controllare il comportamento del-
esigenze di hobbysti e dilettanti e per colmare l'integrato con alimentazioni di valore superiore
delle lacune tecniche finora lasciate aperte. a quella prescritta. E si è potuto notare che una
decina di modelli uguali non hanno subìto alcun
danno, reagendo perfettamente alle tensioni
L'INTEGRATO TDA 7211 elevate di 15 Vcc. In seguito a queste prove,
quindi, è stata scelta, come tensione di alimen-
Il circuito di questo nuovo microtrasmettitore tazione del microtrasmettitore, quella di 9 Vcc
utilizza un integrato, originariamente concepito erogata da una comune pila per radioline tasca-
per le funzioni di amplificatore a radiofrequen- bili, rilevando che l'assorbimento di corrente è
za, oscillatore, convertitore e sintonizzatore a di soli 2,5 mA.
Elettronica Pratica 89
Microtrasmettitore dilettantistico
k=
R3
R
---------.- ......... -
c3 I c7
R
3 8
] A
R2
I I è
N
«I •I L
Cl
IC 1 7
I i I Il
vcc
e
RI
6
4 I es
ll ? l
s
COMPONENTI
Condensatori Resistenze
C1 = 1 F (ceramico) R1 = 220 ohm (trimmer)
C2 = 1 F (ceramico) R2 = 2,2 megaohm
C3 = 100.000 pF (ceramico) R3 = 39.000 ohm - 1/8W
C4 = 1.000 pF (ceramico) R4 = 100.000 ohm - 1/8 W
es = 1.000 pF (ceramico)
C6 = 2/20 pF (compensatore) Varie
C7 = 100.000 pF (ceramico) IC1 = TDA 7211A
L1 = bobina (vedi testo)
M = microfono (vedi testo)
vcc = 9 Vcc (pila)
La figura 4 propone lo schema a blocchi del frequenza provenienti dal microfono, i quali
componente, attraverso il quale si interpreta raggiungono poi il diodo varicap, che provvede
agevolmente in che modo l'integrato funziona a modulare il segnale RF generato dalla sezio-
nel progetto completo del microtrasmettitore di ne oscillatrice. Lo stadio MIXER, invece, rima-
figura 1. Lo stadio a radiofrequenza, infatti, vie- ne inutilizzato ed il corrispondente piedino 5,
ne destinato ad amplificare i segnali di bassa pertanto, viene disaccoppiato tramite il conden-
90 Elettronica Pratica
Microtrasmettitore di I etto nti stico
Fig. 2 - Piano costruttivo del modulo elettronico del microtrasmettitore. Con A è segnalato lo
spezzone di filo flessibile che funge da antenna e che misura 50 cm per le frequenze più alte
e 100 cm per quelle basse.
Elettronica Pratica 91
Micro tra sm ettitore dilettantistico
U1 @
L [
osc.
RF
Fig. 4- Schema a blocchi dell'integrato TDA 7211 montato nel circuito del microtrasmettitore
descritto nel testo.
fermarsi sul transistor TRS ed il diodo D 1, che vamente, al piedino 2 di ICl che, come segnala-
rappresentano altrettanti componenti di pola- to nello schema teorico di figura 5, corrisponde
rizzazione della sezione miscelatrice. Si debbo- alla base del transistor amplificatore TRl con-
no invece menzionare i circuiti S 1 - S2 - S3, che tenuto nell'integrato.
identificano tre dispositivi di stabilizzazione in- Il segnale di bassa frequenza, raccolto dal con-
terna e che sono composti da un gran numero densatore Cl, è già preamplificato, in una certa
di transistor. Infine va ricordato il diodo varicap misura, dal microfono a condensatore M che,
DV, che assume il valore capacitivo di 4 pF in come si può notare nel suo semplice circuito
presenza di una tensione di 3 Vcc, ma che elettrico interno pubblicato in figura 7, contiene
cambia di valore al mutare della modulazione un transistor FET in funzione di elemento adat-
di bassa frequenza. tatore di impedenza ed amplificatore di segnali.
Il condensatore di questo speciale microfono è
composto da una piastrina metallica e dal con-
PROGETTO DEL TRASMETTITORE tenitore del componente. I suoni captati dalla
piastrina raggiungono il FET che li amplifica,
Una volta analizzato il comportamento dell'in- trasformando l'elevatissima impedenza del mi-
tegrato ICl, l'esame del circuito di figura 1 ri- crofono in un valore relativamente basso. Si
mane alquanto agevolato ed immediato, perché può quindi dire che il microfono a condensato-
resta ancora da definire la funzione di alcuni re si comporta in maniera del tutto opposta a
elementi esterni per completare l'argomento. quella di un microfono piezoelettrico. Ma per
Il microfono M, di tipo a condensatore, trasfor- funzionare, quello a condensatore necessita si
ma le onde sonore, ovvero i segnali acustici in una tensione continua di polarizzazione, che gli
quelli elettrici, applicandoli poi, nella dose sta- viene applicata attraverso i conduttori R- N
bilita dall'utente per mezzo del trimmer Rl, al (rosso - nero), perché in tal caso le onde sono-
condensatore di accoppiamento Cl e, successi- re, che investono il condensatore, provocano
92 Elettronica Pratica
M icrotrasm ettitore dilettantistico
una variazione capacitiva e la creazione di un tare in veste di microspia , che richiedono una
segnale che, applicato al gate del FET, riduce elevata sensibilità alle frequenze più basse.
l'impedenza sulla resistenza si carico. Sull'uscita del circuito di figura 1 è presente il
Chiarito il comportamento del microfono M a circuito accordato, composto dal compensatore
condensatore, si può ora procedere con l'analisi C6 e dalla bobina Ll, sulla cui prima spira, con-
teorica del circuito di figura 1. tata a partire dal lato massa, si fissa il condutto-
Il condensatore Cl, oltre che applicare i segnali re di discesa d'antenna.
di bassa frequenza all'entrata dell'integrato Vediamo ora quali risultati pratici si possono
ICl, provvede pure ad isolare la componente ottenere provocando, tramite apposito cacciavi-
continua dall'alimentazione del microfono. Il te isolato, alcune variazioni capacitive nel com-
suo valore capacitivo è stato calcolato in modo pensatore C6, che in ultima analisi servono per
da ottimizzare la banda audio, soprattutto in istruire l'operatore sulle modalità di taratura
considerazione di quegli impieghi del trasmetti- del dispositivo.
Elettronica Pratica 93
Microtrasmettitore dilettantistico
rosso
vcc
CONO.
BF
RES.
nero
GND
Flg. 7-Schema elettrico della parte circuitale interna al microfono di tipo a condensatore. Il
transistor FET amplifica i segnali di bassa frequenza applicati al gate.
IL CIRCUITO ACCORDATO 5 + 30 = 35 pF
10 + 30 = 40 pF
La modulazione di bassa frequenza, applicata
all'integrato ICl, provoca delle piccole variazio- rispettivamente con il varicap a 5 pF e a 10 pF.
ni capacitive del diodo varicap in questo conte- Dunque, con il compensatore C6 tutto chiuso la
nuto e segnalato con DV nello schema teorico percentuale di variazione capacitiva è inferiore.
di figura 5. Ora, supponendo che la capacità di Basti pensare, infatti, che per raddoppiare il va-
C6, a componente tutto aperto, ovvero al mini- lore di 13 pF occorrono soltanto 26 pF, mentre
mo valore capacitivo, sia di 3 pF e che le varia- per raddoppiare quello di 40 pF ne occorrono
zioni del diodo varicap dell'integrato oscillino addirittura 80 pF!
fra 5 pF e 10 pF, si raggiunge una variazione Ne risulta che, con il compensatore C6 aperto,
capacitiva totale compresa fra 8 pF e 13 pF, la variazione capacitiva totale, valutata percen-
ossia del 70% circa. Infatti, con il varicap a 5 pF tualmente, è maggiore e che tanto più grande
si ha: diventa la deviazione FM, diciamo di 150.000
Hz + 150.000 Hz, come nel caso delle emitten-
5+3= 8 pF (min.) ti in modulazione di frequenza.
Con il compensatore C6 chiuso, al contrario, la
mentre con il varicap a 10 pF si ha: deviazione è inferiore, possiamo dire di 10.000
Hz + 10.000 Hz, come si verifica nei radiotele-
10 +3 = 13 pF (max.) foni.
Purtroppo, la deviazione FM dipende pure dal-
Viceversa, se il compensatore C6 è tutto chiuso, l'intensità del segnale di bassa frequenza che
ossia in posizione di massima capacità, per raggiunge il microfono M e questo è il principa-
esempio di 30 pF, la variazione capacitiva totale le motivo per cui il microtrasmettitore è un ap-
rimane compresa fra 35 pF e 40 pF, aggirandosi parato difficile da usare. Ma i vantaggi che deri-
intorno al 12%. Infatti, in questo secondo caso vano dall'impiego del progetto di figura 1 sono
si ha: molteplici: primo fra tutti quello della possibili-
94 Elettronica Pratica
Microtrasmettitore dilettantistico
MICROSPIA
CONTRAPPESO
Elettronico Pratica 95
Microtrasmettitore dilettantistico
Fig. 9 - Modelli di radioricevitori tipo "scanner". Quello riportato sulla destra, in alto, è uno
dei più completi, dato che riceve tutti i segnali con frequenza compresa fra i 100 KHz e i
2.036 MHz, con ascolto in AM - FM - USB - LSB. L'apparecchio presentato in basso sulla
destra è dotato di visore indicatore del segnali adiacenti a quello sintonizzato.
mento della distanza dalla emittente, come è grado di generare la tensione AFC ed in pre-
facile notare sulle autoradio, durante i lunghi senza di un segnale forte vicino la radio capta
viaggi, la radio si sintonizza automaticamente quest'ultimo.
sulla stazione radiofonica più vicina, quella il Il circuito del microtrasmettitore presentato in
cui segnale giunge molto potente, come segna- questa sede, a causa della bassa potenza di
lato in figura 6. L'AFC, infatti, può spostare il emissione, possiede una portata limitata, che ne
segnale di conversione dell'oscillatore della ra- complica quindi l'impiego pratico. Ma la mode-
dio nella misura di + 200 KHz e -200 KHz ri- sta portata può essere abbondantemente com-
spetto alla frequenza centrale. pensata se l'ascolto viene fatto su ricevitori
L'AFC costituisce un circuito inizialmente con- SCANNER, che sono molto sensibili, ma il cui
cepito per mantenere agganciata l'emittente costo difficilmente scende al di sotto delle tre-
sulla quale il ricevitore radio viene sintonizzato, centomila lire. In ogni caso, giova ancora riper-
dato che l'oscillatore di conversione non è mai terlo a conclusione di questa breve analisi teori-
perfettamente stabile. Ma allo stato attuale del ca del microtrasmettitore, la massima sensibilità
traffico radiofonico, troppo intenso, quando si e, conseguentemente, la maggiore portata del-
sintonizza un segnale debole, questo non è in l'apparecchio si verificano con il compensatore
96 Elettronica Pratica
Microtrasmettitore dilettantistico
C6 tutto aperto. Spetta quindi all'operatore in- zio. Pertanto, un'antenna realizzata con precisi
dividuare una condizione di compromesso fra la criteri tecnici e particolari attenzioni costruttive,
taratura del circuito d'uscita e la gamma di fre- contribuisce ad aumentare, in misura notevole,
quenza su cui ricevere i segnali. la portata del trasmettitore.
Buoni risultati si ottengono collegando il solo
conduttore flessibile, della lunghezza di 50 cm,
MONTAGGIO DEL MODULO segnalato con la lettera A nello schema costrut-
tivo di figura 2 e che si rivela utile per la tra-
La foto di apertura del presente articolo e lo smissione dei segnali a frequenza più elevata,
schema costruttivo riportato in figura 2. sono gli mentre per quelli a frequenza più bassa il tratto
elementi indicativi da tenere in costante osser- di filo conduttore deve misurare almeno 100
vazione durante l'approntamento del modulo cm. Ma i risultati migliorano collegando pure il
elettronico. Per il quale, occorre preparare una contrappeso segnalato in figura 8, che deve as-
basetta supporto, di materiale isolante, di forma sumere la stessa lunghezza dell'antenna, ovvero
rettangolare, delle dimensioni di 5,25 cm x 3 quella di un quarto d'onda. Ciò significa che la
cm, su una delle cui facce va riportato lo sche- lunghezza dei due rami del dipolo di figura 8 va
ma del circuito stampato che, in figura 3, è pub- calcolata dividendo per 4 la lunghezza d'onda
blicato in grandezza reale. sulla quale si trasmette.
Le saldature a stagno dei reofori dei compo- La lunghezza d'onda rimane stabilita dalla se-
nenti debbono essere eseguite a regola d'arte, guente formula: '
perché i segnali sono deboli e non possono in-
contrare ostacoli resistivi nei punti di collega- lunghezza d'onda = 280 : f
mento.
La posizione esatta del trimmer R 1, che dosa nella quale "f' misura la frequenza di trasmis-
l'entità del segnale di bassa frequenza da ampli- sione. Per esempio, lavorando sulla frequenza
ficare, deve essere individuata sperimentalmen-
di 140 MHz, la lunghezza d'onda vale:
te in fase di taratura e durante i primi collega-
menti sperimentali.
280 : 140 = 2 metri
La bobina L1 è composta da 8 spire di filo d'ar-
gento o di rame argentato del diametro di 0,8
mm avvolte in aria. Il diametro interno del sole- dunque, la lunghezza fisica di ciascun ramo del
noide è di 6 mm. Le otto spire occupano il trat- dipolo vale:
to "a- c", mentre quello "a- b" interessa sol-
tanto i 3/4 della prima spira. 2:4 = 0,5 = 50 cm
Durante le iniziali operazioni di taratura del ra-
diomicrofono si consiglia di agire prima sulla che è la misura precedentemente segnalata per
spaziatura delle spire della bobina Ll, la cui le frequenze più alte.
estensione misura 2 mm circa e poi sul compen- I due conduttori del dipolo debbono essere fis-
satore C6. sati in posizione verticale, lontano da conduttori
L'integrato TDA 7211, dotato di otto piedini, elettrici, sorgenti di segnali elettromagnetici e
deve essere applicato sul modulo elettronico masse metalliche. Ma tutto ciò, prima dell'in-
tramite adatto zoccoletto. stallazione definitiva, obbliga l'operatore ad ef-
Per quanto riguarda l'antenna, facciamo pre- fettuare alcune prove sperimentali, allo scopo
sente che questa rappresenta l'organo elettrico di riconoscere il luogo più adatto per la forma-
che irradia le onde elettromagnetiche nello spa- zione della piccola stazione trasmittente.
STRUTTURA
DELLA RADIO
Tutti i circuiti interni delle vecchie radio a val- segnali in arrivo, di qualunque valore esse sia-
vole sono di tipo a conversione di frequenza, no, vengono sempre trasformate in un'altra fre-
così come lo sono quelli degli attuali ricevitori a quenza, che rimane la stessa e che normalmen-
transistor, che assumono la denominazione di te vale 467 K.Hz. Per esempio, quando la radio
apparati supereterodina, per ricordare il siste- è sintonizzata su una emittente ad onda media
ma di funzionamento, basato su quel famoso di 1.000 K.Hz, tale frequenza viene convertita in
processo radiotecnico, che si svolge nel primo quella di 467 KHz. Ma anche nel caso in cui il
stadio circuitale e per il quale le frequenze dei ricevitore venga accordato sulla frequenza di
98 Elettronica Pratica
Vecchie radio a valvole
ILGRUPPOAF
Elettronica Protica 99
Vecchie radio a valvole
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CAMBIOTE.t.J.S.,
die, l'altra per quella delle onde corte. Ciascuna CONDENSATORE VARIABILE
coppia comprende una bobina d'aereo, detta
anche d'antenna ed una bobina oscillatrice. Nella struttura del vecchio ricevitore radio a
Il perno del gruppo consente di inserire ma- valvole, il condensatore variabile è un compo-
nualmente ora l'una ora l'altra delle due coppie nente di grandi dimensioni, relativamente a
di bobine nel circuito di funzionamento del ra- quelle degli altri elementi circuitali. È composto
dioricevitore. da un certo numero di lamine metalliche suddi-
I vari nuclei di ferrite e i diversi compensatmi, vise in due sezioni, delle quali la prima viene
la cui disposizione è illustrata a destra di figura utilizzata per il circuito d'antenna, la seconda
3, consentono di raggiungere, in sede di taratu- per quello dell'oscillatore locale. In pratica, il
ra del circuito, la messa a punto del ricevitore. condensatore variabile consente di sintonizzare
I gruppi di alta frequenza, di tipo più sofistica- la radio, sulle varie emittenti radiofoniche, tra-
to, contengono un numero più elevato di bobi- mite rotazione del suo perno di comando.
ne, perché appaiono montati in quei modelli di Il componente rimane segnalato, attraverso il
ricevitori che sono dotati, oltre che delle gam- simbolo elettrico caratteristico e la dicitura
me delle onde medie e corte, anche di quelle SINT., sulla sinistra dello schema teorico di fi-
delle onde cortissime e lunghe. gura 1, nella zona dello stadio di alta frequenza
del ricevitore.
Le parti che compongono il condensatore varia-
FUNICELLA ErOLT
....
INDICE PL.
CoNV
SCHERMO
VALVOLA
A T
Ara } 0_
@
Fig. 2 • Esempio di apparato ricevente a valvole nel quale le diverse indicazioni segnalano la
posizione e la denominazione degli elementi di maggiore rilievo tecnico.
bile sono illustrate in figura 4. Le lamine mobili, indurite e all'inserimento di nuovi elementi ela-
fissate sul perno rotante, rappresentano il stici.
"rotore" e sono collegate a massa, ovvero con il Nei ricevitori a valvole dotati di un certo nume-
telaio in cui il componente rimane inserito. ro di gamme d'onda d'ascolto, il condensatore
Quelle fisse rappresentano lo "statore" e sono variabile veniva costruito con quattro sezioni.
accuratamente isolate. Le prime, durante il loro
movimento, si interpongono fra le seconde sen-
za tuttavia provocare alcun contatto elettrico, LE MEDIE FREQUENZE
ma rimanendo isolate dall'aria. E proprio per
tale motivo, il variabile viene pure designato Osservando lo schema teorico di figura 1, si può
con l'espressione "condensatore ad aria". notare come tra la valvola V 1 e la V2 e tra que-
Ovviamente, lo stato di isolamento fra le lamine sta e la V3 appaiano interposti dei trasformato-
deve rimanere perfetto costantemente, perché ri siglati con MF1 - MF2, mentre nello schema
da questo dipende in buona parte il corretto pratico di figura 2 questi elementi, rappresenta-
funzionamento del ricevitore. ti da due contenitori di alluminio, delle dimen-
Un tempo, i condensatori variabili potevano es- sioni analoghe a quelle delle valvole, sono se-
sere montati su gommini elastici, anziché diret- gnalati con 1° MF e 2° MF.
tamente sul telaio metallico allo scopo di evita- Il trasformatore di media frequenza, che in ger-
re ogni possibile fenomeno di microfonicità. go radiotecnico viene più semplicemente chia-
Dunque, se questi si sono parzialmente polve- mato "media frequenza", provvede a trasmette-
rizzati col passare degli anni, conviene sempre re il segnale a 467 KHz dal primo al secondo
provvedere alla rimozione delle rimanenti parti stadio del ricevitore e, naturalmente, dal secon-
NUCLEI COMP
1
O(os. 1,6 Mz) OM (A1 570 z)
@
oc(osc18MHz)
g-
[oc (a +Hz)
OM(er 162)
"I I ---....._ __
Fig. 3-A sinistra è riprodotto un classico gruppo di alta frequenza, mentre a destra lo stes-
so componente è visto dalla sua parte superiore, quella in cui sono accessibili gli elementi
di messa a punto e taratura.
do al terzo stadio, col sistema elettromagnetico, posizione del piccolo trasformatore di media
owero nel completo isolamento elettrico fra le frequenza, al centro il caratteristico simbolo
parti. elettrico adottato nella composizione dei dise-
La figura 5 illustra, sulla sinistra, la reale com- gni teorici e, a destra, il tipico contenitore di al-
LAMINE.
MOBILI
~;_,_:;._, -- !SOLANTE
€
s
LA"11NE FISSE
l 02 Elettronica Pratica
Vecchie radio a valvole
luminio, munito, nella parte superiore di due del supporto degli avvolgimenti. Ma le medie
fori, sui quali, in questo caso, si affacciano le vi- frequenze di un tempo venivano costruite in
ti di regolazione di due compensatori, che con- modi diversi dalle varie industrie produttrici.
sentono di effettuare la taratura del componen- Per esempio, per quella di sinistra di figura 5, il
te. Ovviamente, l'espressione esteriore della contenitore di alluminio era dotato di un solo
media frequenza riportata sulla destra di figura foro nella parte alta e di un secondo foro in
5, non riflette esattamente la composizione del quella bassa, accessibile soltanto dalla zona in-
trasformatore indicato a sinistra della stessa fi- terna del telaio del ricevitore. In altri modelli,
gura, perché questo appare sprovvisto di com- invece, potevano apparire due fori lungo uno
pensatori e dotato soltanto di nuclei di ferrite spigolo del contenitore, attraverso i quali si in-
(N) nella parte superiore e in quella inferiore troduceva il cacciavite per regolare due nuclei
di ferrite. Ma in ogni caso la composizione teo- nell'adattare l'impedenza di anodo della valvola
rica della media frequenza era sempre la stessa: di potenza a quella dell'altoparlante, ossia di
due bobine e due condensatori. La variabilità realizzare una trasformazione di impedenza da
delle caratteristiche radioelettriche poteva veri- 10.000 + 3.000 ohm a 2 : 4 ohm.
ficarsi attraverso due nuclei o due compensato- Sull'avvolgimento primario del trasformatore
ri. d'uscita la tensione è elevata, perché è quella
La taratura delle medie frequenze consiste nel anodica della valvola V 4, mentre la corrente è
regolare i due circuiti in modo che dal primo al di piccola intensità. Al contrario, sull'avvolgi-
secondo si ottenga il massimo trasferimento di mento secondario, quello collegato in parallelo
segnale a 467 KHz. E tale regolazione va ese- con la bobina mobile dell'altoparlante, la ten-
guita mediante piccoli cacciaviti di plastica, ap- sione è bassa ma la corrente è elevata.
positamente concepiti per queste operazioni. Difficilmente il trasformatore d'uscita subisce
Lo schermo della media frequenza deve sempre danni elettrici. È più frequente invece il caso in
rimanere ben collegato a massa, per garantire cui venga danneggiato il "condensatore di plac-
la totale funzione schermante del contenitore. ca", chiaramente indicato in figura 6, sia nello
schema pratico di sinistra come in quello teori-
co di destra.
TRASFORMATORE D'USCITA
TRSE
frequenza da trasformare in voci e suoni.
All'altoparlante pervengono i fili conduttori,
quelli provenienti dall'avvolgimento secondario
MIO.
del trasformatore d'uscita. Tuttavia, nel caso di TESI0Né€
TRASFORMATORE D'ALIMENTAZIONE
INT.
-T
Fig. 10 - Tipici esempi di condensatori. a mica e a
carta, montati nei vecchi radioricevitori a valvole.
unificata nel valore di 220 Vca in tutto il terri- stra in alto di figura 8.
torio nazionale. Così si spiega il perché di tante L'interruttore generale, quello che permette di
prese intermedie nel primario del trasfomatore, accendere o spegnere l'apparecchio (INT.), ri-
che potevano essere utilizzate per mezzo del mane normalmente incorporato nel potenzio-
cambiatensione e che consentivano di alimenta- metro regolatore del volume audio del ricevito-
re l'apparecchio radio con i voltaggi di 110 Vca re.
- 125 Vca- 140 Vca - 160 Vca - 220 Vca, come Gli avvolgimenti secondari del trasformatore di
segnalato sullo schema elettrico riportato a de- alimentazione possono essere tre o più di tre,
MA6SA
8f
350V
Fig. 11-I condensatori elettrolitici di un tempo potevano essere di tipo a scatola, a vitone o
a cilindretto. Sulla destra sono riportati i simboli elettrici caratteristici dei componenti.
l 06 Elettronica Pratica
Vecchie radio a valvole
100K 2 1W
ma a volte sono anche due soltanto. Nel proget- volgimento secondario a 5 Vca di Tl. Ma in
to di figura 1, il trasformatore Tl è munito di molti modelli di radioricevitori a valvole, questo
tre avvolgimenti secondari e così pure quello secondario non esiste, perché la valvola rettifi-
segnalato in alto di figura 8. Il primo di questi catrice è munita di catodo, dal quale si deriva
(SEC. 1) fornisce l'alta tensione, necessaria per direttamente la tensione anodica, mentre il fila-
alimentare le due placche della valvola rettifica- mento viene alimentato, come quelli delle altre
trice VS, il secondo (SEC 2) eroga la bassa ten- valvole, dall'avvolgimento secondario di Tl a
sione a 5 Vca, che alimenta il filamento della 6,3 Vca.
stessa valvola VS, il terzo (SEC. 3) provvede ad Se il trasformatore di alimentazione non crea
accendere i filamenti delle rimanenti valvole e pericoli per il radioriparatore, perché isola la
quelli delle lampadine di illuminazione della tensione di rete da quelle che assicurano il fun-
scala parlante. zionamento del ricevitore, l'autotrasformatore
Negli anni '55 + '56 furono immessi sul merca- obbliga ad agire con la massima cautela, quan-
to degli apparecchi radio di tipo molto popola- do non si voglia interporre, fra la presa di cor-
re, nei quali il costoso trasformatore di alimen- rente e la spina dell'apparecchio radio, un tra-
tazione veniva sostituito con un più economico sformatore a rapporto unitario, indispensabile
autotrasformatore, la cui espressione esteriore in ogni laboratorio, che isola la tensione di rete
appare disegnata in basso a sinistra di figura 8, senza alterarne il valore originale.
mentre il circuito elettrico del componente è ri-
portato a destra della stessa figura.
Con l'impiego dell'autotrasformatore, i filamen- COMPONENTI MINORI
ti delle valvole venivano alimentati in serie,
sommando le tensioni richieste da ogni valvola Fatta eccezione per le valvole, la descrizione
e prelevando ad esempio la corrente dalla presa della struttura dell'apparecchio radioricevente
intermedia a 110 V ca. Per le tensioni anodiche di un tempo può essere completata con una
ci si serviva dei valori più alti disponibili, di soli- breve elencazione dei componenti minori. Tra i
to di quello a 220 Vca. quali, per primi ricordiamo i potenziometri che.
Poiché l'autotrasformatore deve avere un ter- ancor oggi, ma in dimensioni più piccole, svol-
minale collegato a massa, è assai pericoloso toc- gono le stesse funzioni di un tempo.
care il telaio del ricevitore quando la spina di Il pero dei potenziometri dei ricevitori a valvo-
questo resta inserita in una presa di corrente. le è sempre di ferro ed elettricamente collegar
Nello schema teorico di figura 1, la tensione a massa. Quello con cui si regola il volume dei-
anodica viene prelevata dal filamento della val- l'audio dell'altoparlante, illustrato in basso a si.
vola rettificatrice VS, che è alimentato dall'av- nistra di figura 9, incorpora pure linte:
Elettronico Praia
Vecchie ra dio a valvole
1 RE0FORO
/2 OFoel
LP
%%
SILURO
Fig. 13-Le lampadine di illuminazione della scala parlante possono essere dotate di uno o
due terminali e possono assumere espressioni e forme diverse. Sulla destra sono segnalati i
loro simboli elettrici.
generale del ricevitore ed è di tipo a variazione dalla lettera R (resistenza) o dalla lettera P
logaritmica. L'altro, con cui si regola la tonalità (potenziometro). Raramente si può trovare la
dei suoni e che appare riprodotto in alto a sini- sigla VR (resistenza variabile).
stra di figura 9, è di tipo a variazione lineare. Il potenziometro è un componente meccanico
Il simbolo elettrico dei potenziometri è pubbli- che difficilmente si guasta. Ma coll'usura lo
cato a destra di figura 9 e può essere sovrastato strato di grafite può ridursi nel suo spessore, se
Un'idea vantaggiosa:
l'abbonamento annuale a
ELETTRONICA PRATICA
l 08 Elettronica Pratica
Vecchie radio a valvole
non proprio interrompersi e in questi casi il di- 4 Fe i 25 F, a seconda del circuito in cui so-
spositivo va sostituito con altro nuovo, a meno no collegati.
che non si faccia uso di quelle apposite bombo- Le resistenze sono di tipo diverso da quelle at-
lette spray che ripristinano la conduttività e che tualmente impiegate nei ricevitori a transistor.
vengono commercializzate per rinforzare la su- Un tempo, infatti, non esisteva il codice a colori
perficie di grafite depositata nella zona poste- ed il valore resistivo, come segnalato in figura
riore dei cinescopi. 12, appariva impresso direttamente sul corpo
Altri componenti poco voluminosi, presenti nei esterno del componente.
circuiti degli apparati radioriceventi a valvole, Quasi tutte le vecchie radio a valvole utilizzano
sono i condensatori e le resistenze. Quelli illu- almeno una lampadina, per illuminare la scala
strati in figura 10 sono di tipo a mica e a carta. I parlante. E l'alimentazione si effettua con la
primi appaiono montati negli stadi di alta fre- tensione di 6,3 Vca, quella stessa che accende i
quenza, perché dotati di ottima stabilità e preci- filamenti delle valvole.
sione, i secondi sono presenti in tutti gli altri Come si vede in figura 13, le lampadine posso-
stadi. no essere di tipo diverso, col bulbo cilindrico o
Quelli presentati in figura 11 sono i condensa- ad oliva; qualche volta anche a "siluro". Ma ciò
tori elettrolitici, i cui simboli teorici si notano che importa è l'accertamento del numero dei
sulla destra della stessa figura. Questi compo- reofori, che possono essere due ma che, appa-
nenti si guastano assai facilmente oppure si rentemente, può essere uno soltanto. In questo
esauriscono, accompagnando i suoni emessi secondo caso, illustrato in alto di figura 13, la
dall'altoparlante con un fastidioso ronzìo. Pos- lampadina LP prende il contatto di massa tra-
sono essere di grandezze e forme diverse, rela- mite una molla presente nel supporto, che deve
tivamente ai compiti cui sono adibiti. rimanere ben pulito, onde stabilire una perfetta
I valori capacitivi degli elettrolitici variano fra i conduzione elettrica.
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OPERAZIONALI
IN ALTERNATA
Il mese scorso, in questa stessa rubrica, è stato mi di volt, mentre nei normali componenti am-
analizzato, nei suoi aspetti più generali, l'ampli- monta ad alcuni millesimi di volt. Dunque, ciò
ficatore operazionale integrato. In misura parti- significa che, raggiungendo i primi un'amplifica-
colare, invece, si è argomentato sulle reazioni zione di centomila volte o più, oppure solamen-
del componente alle diverse polarizzazioni in te diecimila volte i secondi, la tensione in og-
continua. Dunque, si deve ora esaminare lo getto è certamente in grado di saturare l'uscita
stesso circuito attraverso alcune applicazioni in ed il potere di amplificazione dell'operazionale
corrente alternata. Soprattutto per dimostrare cessa. Ma esiste pure il problema del rumore,
come sia arduo, in questo caso, quantificare il che è tanto più intenso quanto più bassa è la
guadagno. Ma intanto ricordiamo che, nel pro- frequenza dei segnali e più larga la loro banda.
cesso di amplificazione in continua, l'operazio- Infatti, se la frequenza si estende fino al valore
nale dimostra alcuni limiti, che ne condizionano di zero, la gamma diviene enorme.
le caratteristiche di impiego e che vanno attri- Anche i fenomeni termoelettrici, presenti du-
buiti, innanzitutto, alla tensione di offset paras- rante il lavoro di amplificazione in continua,
sita, presente in ogni ingresso di ciascun com- provocano tensioni estranee, nelle giunzioni fra
ponente e, in secondo luogo, all'instabilità di metalli diversi e queste, se fortemente amplifi-
questa col variare della temperatura. cate, possono alterare il comportamento dell'o-
La tensione di offset varia tra un modello e perazionale.
l'altro di integrato. In quelli costosissimi, poi, In commercio esistono amplificatori operazio-
raggiunge anche qualche centinaio di milionesi- nali con circuito di azzeramento automatico
11 O Elettronica Pratica
Primi passi
CONTROREAZIONE IN CONTINUA
Quando di analizza un amplificatore in alterna-
ta, ci si accorge che, in realtà, è sempre disponi-
bile una rete di controreazione in continua, do-
tata di caratteristiche passa basso, ottenute tra-
mite condensatori di livellamento, a piccolo alternata, sono presenti, in entrata e in uscita,
guadagno, generalmente unitario o poco di più, due condensatori, Cl, e C2, dei quali quello
che stabilizza il punto di lavoro in corrente con- d'uscita assume generalmente un valore capaci-
tinua, ovvero in assenza di segnale, in condizio- tivo superiore alla capacità del primo, data la
ni non critiche. Una tale stabilizzazione è ne- bassa impedenza d'uscita che si aggira intorno
cessaria per attribuire all'amplificatore le quali- ai 400 ohm. Tuttavia, entrambi i componenti
tà di massima simmetria ed efficienza generale, debbono disporre di una reattanza alla frequen-
allo scopo di adattare ingressi ed uscite ed evi- za minore, tale da non attenuare il segnale.
tare saturazioni e distorsioni. Ma gli effetti di L'impiego dell'entrata invertente 2 determina
tale controreazione debbono annullarsi un po' l'inversione del segnale in uscita, come dimo-
prima dell'inizio della banda sulla quale opera strato in figura 2.
la controreazione principale in alternata, ricor- Le resistenze R2- R3 del circuito di figura 1
dando che quella continua è di servizio. Pertan- compongono un partitore di tensione, che divi-
to, la reazione in alternata stabilisce il guada- de a metà quella di alimentazione, per applicar-
gno e definisce la banda passante desiderata a la all'ingresso non invertente dell'integrato IC.
seconda delle necessità operative. La controreazione o reazione negativa in conti-
Generalmente si può ritenere che ad una banda nua, è applicata sul terminale 2, cioé all'ingres-
più estesa corrisponda un minore guadagno e so invertente, tramite la resistenza R4. In assen-
viceversa. Anche perché l'entità del rumore è za di segnale, quindi, la tensione rilevata all'u-
inversamente proporzionale alla larghezza di scita 6 è la stessa misurata sull'entrata 3, perché
banda. E ciò porta a concludere che è sempre l'operazionale appare montato in una configu-
conveniente realizzare le forti amplificazioni in razione con guadagno unitario, con ingresso sul
banda stretta. piedino 3 per la continua, tecnicamente chia-
Quanto finora detto vale sia per impieghi degli mato "inseguitore di tensione".
operazionali in veste di amplificatori come di Il segnale alternato da amplificare viene appli-
filtri attivi ed oscillatori interessati da segnali in cato all'operazionale tramite il condensatore
alternata. Ma cerchiamo ora di analizzare il cir- Cl, che concede via libera al segnale ma blocca
cuito di un classico amplificatore di segnali di la tensione continua.
bassa frequenza. Il guadagno è dato dal rapporto:
G = R4: Rl
AMPLIFICATORE BF Ovviamente si tratta di guadagno in alternata.
La costante di tempo, che stabilisce da quale
Poiché il circuito di figura 1 lavora in corrente valore di frequenza il circuito comincia a gua-
R2 R4
2
6 e
vcc
c1
3 C3 e
E
R3
GND
Fig. 1- Schema teorico di amplificazione di segnali alternati di bassa frequenza che utilizza
l'ingresso invertente dell'operazionale. Con la sigla GND viene segnalata la linea di massa
del circuito.
----COMPONENTI-----
Condensatori Resistenze Varie
c1 = 1F (non polarizzato) R1 = 1.000 ohm - 1/4 W IC = A741
c2 = 1F (non polarizzato) R2 = 10.000 ohm - 1/4 W vcc = 9Vcc
C3 = 100.000 pF R3 = 10.000 ohm - 1/4 W
R4 = 100.000 ohm - 1/4 W
R2 s Il R4
C1
2
===Il-"""-.
6 J. è
• #T
vcc
e
•e
El
R33
2.,,. C4
Il
GND
----COMPONENTI-----
Condensatori Resistenze Varie
u
Fig. 4 - Il segnale alternato, inserito sull'ingresso
non invertente dell'operazionale, si presenta nella
stessa forma, ossia in fase ma amplificato, all'uscita
dell'integrato.
R1 2 Il R3
C1
21 ........i i/
6 L- e
vcc
31. -- ~ +O~
c2 T e
g?
q GND
-----COMPONENTI-----
Condensatori R2 = 10.000 ohm - 1/4 W
R3 = 1megaohm (pot. lin.)
C1 = 1F (non polarizzato)
C2 = 47F- 16V (elettrolitico)
Varie
C3 = 100.000 pF
IC = LA741
Resistenze AP = 8 -é- 16 ohm
CUFFIA = 50 -é- 600 ohm
R1 = 10.000 ohm - 1/4 W
VCC = 9Vcc
<lagnare, è data dal prodotto: tare R4 oppure diminuire Rl, o realizzare en-
trambi questi interventi. Ma in ogni caso non
Cl X Rl conviene superare mai, per i valori resistivi, il
centinaio di migliaia di ohm, onde evitare pro-
Dunque, per estendere il guadagno verso il bas- blemi alle alte frequenze, dove anche i compo-
so della banda di frequenze, occorre aumentare nenti antiinduttivi diventano sempre parzial-
il prodotto Rl x Cl, ossia, in pratica, una volta mente induttivi. Ecco perché è più conveniente
stabilito il valore ohmmico di Rl, si deve au- diminuire la resistenza di Rl ed aumentare la
mentare quello capacitivo di Cl e viceversa. capacità di Cl, se non si vuole ridurre l'esten-
Mentre per elevare il guadagno si deve aumen- sione della banda passante.
114 Elettronica Pratica
Primi passi
ALLA CUFFIA
ALL'AP
ponticello
Fig. 6 - Piano realizzativo del circuito sperimentale descritto nel testo. Si noti l'originale tec-
nica di applicazione dei componenti sulla basetta supporto, che qui avviene direttamente
sulle piste di rame.
-■
■■
E
Fig. 7 - Disegno in grandezza reale del circuito stam-
pato, da riportare su una delle due facce di una ba-
■■ -
setta supporto, di materiale isolante, delle dimensio-
ni di 7 cm x 5 cm.
Il punto comune di R2- R3 può essere filtrato Facendo uso della doppia alimentazione e rife-
a piacere con un condensatore ceramico verso rendo il piedino 3 a massa, il condensatore C2,
massa, con grandezza compatibile con il prezzo quando il carico è anch'esso riferito a massa,
ed il tempo di assestamento al momento del- non è più indispensabile.
l'accensione.
Il condensatore C2 isola il carico, collegato sul-
l'uscita U, dalla tensione continua corrispon- AMPLIFICATORE NON INVERTENTE
dente a quella del piedino 3, ovvero:
Lo schema di figura 3 propone il circuito di un
VCC: 2 = 4,5V amplificatore di segnali di bassa frequenza, che
R2 R4
Il
M
R1a R1b ••
c1
•
Il
Il l
l> •
d-
T
e
vcc
e
•%
c2
E1 IIE2 es Il
GND
Fig. 8 - Esempio di circuito miscelatore a due ingressi, in grado di miscelare due diversi
segnali di bassa frequenza e di proporne uno soltanto all'uscita U.
-----COMPONENTI-----
Condensatori Resistenze Varie
c1 = 1 F (non polarizzato) R1a = 22.000 ohm - 1/4 W IC = A741
C2 = 1F (non polarizzato) R1b = 22.000 ohm - 1/4 W VCC = 9Vcc
C3 = 100.000 pF R2 = 10.000 ohm - 1/4 W
R3 = 10.000 ohm - 1/4 W
R4 = 100.000 ohm - 1/4 W
utilizza l'ingresso non invertente identificabile Per estendere la frequenza verso il basso, oppu-
nel piedino 3 dell'integrato. re per diminuire gli effetti capacitivi di Cl, le
Il segnale alternato viene applicato all'entrata due resistenze R2- R3 possono assumere valori
dell'operazionale tramite il condensatore Cl. ohmmici più elevati, ma uguali, anche dell'ordi-
All'uscita, ossia sul piedino· 6 del componente, ne del megaohm, se l'operazionale-è dotato di
dunque, il segnale appare amplificato ma in fa- un ingresso a FET.
se con quello d'ingresso, come dimostrato in fi- Il guadagno, nel circuito di figura 3 è dato dal-
gura 4. l'espressione matematica:
La rete di controreazione per l'alternata, questa
volta, agisce tra l'uscita dell'operazionale, il pie- G = R4: Rl
dino 2 e massa, accoppiandosi tramite il con- La costante di tempo, in questo secondo esem-
densatore C4, per il quale vale quanto detto in pio di amplificatore di segnali alternati di bassa
precedenza a proposito del condensatore Cl frequenza, è stabilita dal prodotto di Cl per il
del progetto di figura 1. parallelo di R2 con R3.
116 Elettronica Pratica
Primi passi
R1
e 1 f 2 Dll
6 l. e
31. / m, vcc
e
+ "lv
GND
-----COMPONENTI---------
··----
Condensatori Resistenze Varie
C1 = 1F (non polarizzato) R1 = 22.000 ohm - 1/4 W IC = LA741
C2 = 10F- 16VI (elettrolitico) R2 = 22.000 ohm - 1/4 W VCC = 9Vcc
C3 = 100.000 pF
10°
10 ",
o
z
g
o
310°
c.,
10
s
" "\
10
10:
10 100 1k
"N
10k
\
10Ok 1M 10M Fig. 10 - Diagramma indicativo delle variazioni di
guadagno degli integrati operazionali in funzione di
FREQUENZA (Hz) quelle di frequenza dei segnali ad essi applicati.
Ma questo è il valore teorico del guadagno, va- consiste nel manovrare il potenziometro R3 per
lutato matematicamente, mentre in realtà, qua- valutare i diversi valori di guadagno raggiunti
lora ci si servisse di un oscilloscopio, si potrebbe dall'operazionale IC.
constatare che il guadagno, con tutta la resi- Il montaggio va realizzato su una piastrina di
stenza R3 inserita nel circuito, ammonta a 600 materiale isolante delle dimensioni di 7 cm x 5
volte. Infatti, come è già stato detto, gli opera- cm.
zionali amplificano sempre meno coll'aumenta- Il circuito stampato, il cui disegno in grandezza
re della frequenza con cui lavorano e viceversa. reale è pubblicato in figura 7, va composto su
In uno stesso circuito, quindi, l'integrato può una delle due facce della piastrina supporto do-
guadagnare, ad esempio, 2.000 volte alla fre- ve, contrariamente a quanto accade nella gran
quenza di 50 Hz e soltanto 500 volte a quella di parte dei montaggi elettronici, si applicano tutti
4.000 Hz. Ciò è pure rilevabile nel diagramma i componenti nel modo indicato in figura 6.
di figura 10, dove le variazioni del guadagno so- Pertanto, gli elementi che concorrono alla for-
no segnalate in fùnzione di quelle della fre- mazione del circuito sperimentale, debbono es-
quenza di lavoro dell'operazionale. Natural- sere montati direttamente sulle rispettive piste
mente, questo fenomeno dipende dalle caratte- di rame e non sulla superficie opposta del sup-
ristiche dinamiche del particolare integrato cui porto. Ma ciò appare chiaramente illustrato nel
si fa riferimento. Perché attualmente i modelli piano realizzativo dell'esperimento.
più "lenti", disponibili sul mercato, sono quelli Per l'applicazione dell'integrato IC si consiglia
di tipo L 141, dotati di caratteristiche dinami- di far uso di apposito zoccoletto a otto piedini,
che del tipo sopra ricordato, mentre ne esistono ricordando che il terminale 1 si trova in prossi-
altri, utilizzabili in applicazioni di alta frequen- mità degli elementi guida del componente.
za, che sono dotati di un prodotto banda- L'altoparlante, che in questo circuito funge da
guadagno anche mille volte' superiore. microfono, grazie alla sua reversibilità funziona-
Il A 741 non costituisce l'integrato operazio- le, può avere un'impedenza di valore compreso
nale ideale per le amplificazioni di segnali alter- fra gli 8 ohm e i 16 ohm, mentre la cuffia, che
nati in bassa frequenza, ma per la realizzazione consente l'ascolto dei suoni amplificati, può es-
del progetto di figura 5 può bastare. sere scelta fra i modelli con impedenza di 50 -;-
600 ohm.
Per garantire il funzionamento del dispositivo e
MONTAGGIO SPERIMENTALE allo scopo di semplificare la composizione del
La figura 6 propone lo schema realizzativo del- circuito stampato, si è provveduto all'inserimen-
l'esperimento descritto in precedenza e che to di un ponticello, visibile in posizione centra-
le, in basso dello schema di figura 6. È owio quenza, mentre quello di figura 9 si riferisce al
quindi che, non inserendo questo spezzone di tipico cablaggio di un operazionale con elevatis-
filo conduttore, l'amplificatore non funziona. sima impedenza d'entrata.
Il potenziometro, con il quale si fa variare il Nello schema di figura 8, ossia del mixer BF,
guadagno dell'amplificatore, è di tipo a varia- sono presenti due entrate, El - E2, sulle quali si
zione lineare. applicano due segnali provenienti da altrettante
sorgenti diverse.
Sull'uscita 6 dell'integrato IC i due segnali ven-
APPLICAZIONI VARIE gono proposti miscelati in un unico segnale di-
sponibile in U. Naturalmente, anche per questo
Mentre il progetto di figura 5 è rappresentativo circuito valgono tutti i concetti teorici prece-
di un amplificatore di bassa frequenza in alter- dentemente menzionati ed analizzati.
nata, nel quale l'operazionale IC lavora in pro- Il progetto di figura 9 interpreta il sistema di
cessi di amplificazione elevata, quelli riportati cablaggio dell'integrato operazionale IC che,
nelle figure 8 e 9 costituiscono due specifiche nell'ingresso E, oppone alla sorgente di segnale
applicazioni dell'operazionale A 741. Più esat- un'impedenza elevatissima. In tale circostanza,
tamente, il progetto di figura 8 identifica il cir- quindi, il guadagno di tensione circuitale è uni-
cuito di un dispositivo miscelatore di bassa fre- tario, mentre quello in corrente è sensibile.
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OHM 20 2-200 0-2K2-20 K?- 200 KO - 2 MO
- 20 MO
AMP. D. C. 200 A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10 A
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Scala mm 95
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VOLT D.C 100 m V-0,5V-2V-5V-20V-50V- 100
V- 200 V- 1 000 V
VOLT A.C. 2,5 V-10V- 25V-100 V- 250 V- 500 V - a ti
1000 V
OHM 2x1-0x10-0x100-2x 1000
a., , -
AMP. D.C. 50 A- 500 A- 5 m4- 50 mA - 0,5 A-5 A
i
,,
. "" [g
. [gy
li-·\··A±
AMP. A.C. 250 ,11 A-1,5 mA- 15 mA- 150 mA- 1,5 A-
10 A % I f, glg""
CAPACITÀ= 0- 50 F-0 500 F (con batteria interna)
dB 22 dB- 30 dB- 42 dB- 50 dB- 56 dB- 62 dB
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bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
ARGOMENTI
PER TUTTI
Il maggior pregio che, a nostro avviso, deve caratterizzare una
pubblicazione tecnica, consiste nel premiare le attese di tutti i
lettori, indistintamente, quelli nuovi e gli abituali, giovani ed adulti,
più o meno preparati in questa avvincente disciplina. Nel senso
che, a beneficio di ciascuna categoria di appassionati, ogni mese,
sulle pagine del periodico, deve comparire almeno un argomento
di interesse personale. Come accade, ad esempio, in questo
fascicolo in cui, a chi inizia lo studio della radiotecnica, si
consiglia di leggere l'articolo, in primo luogo didattico, ma
secondariamente di storia, concernente i primordi della radio,
quando, con il ricevitore a galena, attraverso la cuffia, si
ascoltavano voci e suoni provenienti dallo spazio. Mentre per
coloro che già hanno mosso i primi passi nel mondo
dell'elettronica, si suggeriscé la realizzazione di un originale
fotocomando automatico, pilotato da cellula solare. Infine, chi è
dotato di particolare esperienza, può mettere olla prova le proprie
capacità, costruendo due circuiti oscillatori, che fanno lavorare i
quarzi in overtone. Ma queste sono soltanto alcune segnalazioni o
elementi di guida a chi si accinge a scorrere le pagine
dell'opuscolo. Che non esauriscono certamente l'intero contenuto
editoriale in cui si articola un programma di sicuro valore tecnico,
di orientamento educativo, che continua a riscuotere consensi e
lodi da chi ci segue con viva partecipazione.
NORME DI ABBONAMENTO
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PER L'ITALIA L. 50.000
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La durata dell'abbonamento è annuale,
con decorrenza da qualsiasi mese.
Sommario
editrice
132
ELETTRONICA PRATICA
UN CAPITOLO DI STORIA
LA RADIO A GALENA
direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
142
disegno tecnico FOTOCOMANDO AUTOMATICO
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162
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ARRETRATO L. 5.000
L1 PC1 PC2
C2
Fig. 1- Circuito elettrico del più elementare radioricevitore con rivelazione a cristallo di ga-
lena. I valori assegnati ai diversi componenti sono quelli di un tempo, attualmente non più
utilizzati nel ricevitore a diodo di germanio.
-----COMPONENTI-----
C1 = 365 pF (variabile a mica) PC1-PC2 = prese per cuffie
C2 = 1.000 pF + 5.000 pF A = presa d'antenna
D = detector a galena B = presa di terra
L1 = bobina a nido d'api
la è cambiato sotto l'aspetto teorico, mentre al- 1. Nel quale la discesa dell'antenna va inserita
meno quattro componenti hanno seguito l'evo- nella boccola A, il conduttore di terra sulla pre-
luzione tecnologica dei tempi, assumendo sa T e una o due cuffie sulle prese contrasse-
aspetti esteriori molti diversi dai modelli attuali gnate con le sigle PCl - PC2, indicative di "Pre-
e non essendo più commercializzati. Tali ele- sa Cuffia l" e "Presa Cuffia 2".
menti sono il diodo D, la bobina Ll, la cuffia ed Certamente, una buona parte di appassionati di
il condensatore variabile Cl. Ebbene, su questi elettronica conosce o intuisce facilmente il fun-
particolari componenti ci soffermeremo, molto zionamento del circuito di figura 1. Alcuni prin-
dettagliatamente, nel corso dell'articolo, non cipianti, tuttavia, ritengono di non aver ancora
prima di aver ricordato, sia pure a grandi linee, assimilato il concetto di trasformazione delle
il comportamento elettrico del circuito di figura onde radio, vaganti nello spazio, in voci e suoni
il----- ~-----
Fig. 2 - Cablaggio dell'apparecchio radio a cristallo di galena. Si noti il modello assai vec-
chio di condensatore variabile con isolamento a foglietti sottili di mica. Anche il condensato-
re antirumorl, collegato in parallelo con le cuffie, è di vecchio tipo e non più reperibile in
commercio.
attraverso un trasduttore acustico. Soltanto per di rame, di un certo spessore, collegato al rubi-
costoro, dunque, ci soffermeremo brevemente netto dell'acqua, ad una qualsiasi tubatura di
su questa parte teorica della radiotecnica scola- questa, alla rete metallica del letto o a quella di
stica, rinviando gli altri ai capitoli successivi. recinzione di un appezzamento di terreno.
Anche se una rapida scorsa di quanto già ap- Il circuito di sintonia, già menzionato, è compo-
preso può rappresentare un utile esercizio di sto dalla bobina Ll e dal condensatore variabile
memoria per molti. Cl. Questo impedisce che tutti i segnali captati
dall'antenna possano entrare nella radio, privi-
legiando l'ingresso di quello la cui frequenza è
FUNZIONAMENTO DELLA RADIO pari alla frequenza di risonanza del circuito di
sintonia, che prende pure il nome di circuito ac-
L'antenna, di qualsiasi tipo essa sia, convoglia, cordato e nel quale la bobina Ll mantiene co-
sul circuito di sintonia della radio, una vasta stanti le sue caratteristiche radioelettriche,
quantità di segnali elettrici, generati dalle onde mentre il condensatore variabile Cl, a seconda
presenti nel luogo in cui si effettua l'ascolto. E della regolazione attuata dall'operatore sul suo
questi segnali aumentano di intensità quando, perno di comando, muta il valore capacitivo.
sulla boccola T, viene inserito un conduttore di Pertanto, al variare di questa grandezza, cambia
terra, che può essere rappresentato da un filo la cosiddetta frequenza di risonanza del circuito
TAPPO GALENA
BAFFO
raneamente. Ma in ogni caso si debbono utiliz- realizza collegando sulla presa di antenna un
zare modelli con impedenza minima di 300 conduttore di tipo filare, ottenuto con trecciola
ohm e massima di 4.000 ohm. di rame della lunghezza di cinque o dieci metri
L'impiego del ricevitore a cristallo di galena si ed applicando sulla boccola di terra un condut-
Elettronica Pratico 13 7
Vecchia radio a galena
COPERCHIO
tore di rame, di uno spessore non inferiore al diodo al germanio, la cuffia piezoelettrica e la
millimetro ed avvolto, all'altra estremità, su un bobina di sintonia, lasciando poco spazio invece
rubinetto dell'acqua. al condensatore variabile, la cui composizione
Quindi si agisce sulla levetta del rivelatore in meccanica non si discosta di molto da quella
modo da individuare un punto che favorisce il odierna.
miglior ascolto, ovviamente dopo aver sintoniz- Cominciamo dunque con lo stadio rivelatore,
zato una emittente radiofonica tramite il con- che nel ricevitore a galena è rappresentato dal
densatore variabile Cl e ricordando che la scar- detector riprodotto parzialmente in figura 3 e
sissima selettività del circuito non consente la integralmente in figura 4. Anche se vogliamo
ricezione di più segnali radio, dato che quello di appena ricordare che, nella storia della radio,
maggior potenza occupa da solo la maggior par- questo tipo di rivelatore fu preceduto dal famo-
te della corsa delle lamine mobili del variabile. so COHERER, costituito da un tubetto di vetro
contenente una certa quantità di limatura me-
tallica, generalmente di ferro, chiuso alle estre-
IL RIVELATORE mità da due tappi metallici, facenti capo a due
reofori. La resistenza di questo apparecchio era
Una volta descritto il funzionamento del circui- assai elevata, a causa dei cattivi contatti che le
to del ricevitore à cristallo di galena di figura 1 varie particelle componenti la limatura forma-
ed analizzato il cablaggio di questo pubblicato vano una con l'altra. Quando però una differen-
in figura 2, possiamo ora soffermarci su quei za di potenziale a radiofrequenza veniva appli-
componenti che, un tempo, in questo vetusto cata ai due reofori, le particelle si orientavano,
modello di radioricevitore, sostituivano l'attuale diminuendo assai la resistenza del sistema, che
MAGNETE
AURICOLARE
LA CUFFIA ELETTROMAGNETICA
La cuffia elettromagnetica, necessaria per la-
scolto della radio a galena, è munita di due pa-
diglioni uguali. Ognuno di questi è composto
nel modo illustrato in figura 6. Entrambi sono
applicati meccanicamente ad un particolare
supporto elastico, che molti chiamano "testie-
ra", che consente di applicarli alle orecchie del-
l'ascoltatore senza creare disagio su questo. Ma
per raggiungere tale finalità, la cuffia deve esse-
re la più leggera possibile e i due auricolari
debbono ben adattarsi ai padiglioni delle orec-
chie, pur non esercitando una pressione eccessi-
va.
Ciascuno dei due padiglioni della cuffia di tipo
elettromagnetico è composto da una membrana
ferromagnetica sottile, come evidenziato in fi-
gura 6, affacciata alle espansioni polari di un
magnete permanente. Su queste sono infilate
due bobinette, che vengono percorse dalla de-
bolissima corrente di bassa frequenza uscente
dal detector la quale, dipendentemente dal sen-
so che la caratterizza, determina una esaltazio-
ne o un affievolimento del magnetismo proprio
delle espansioni polari. Ecco allora che, appli-
cando una tensione alternata, con un certo va-
Fig. 8 - I due terminali dell'avvolgimento della bobi- lore di frequenza, ai terminali delle bobine, tra-
na a nido d'api sono arrotolati ad anello e stretti sul- mite l'apposito cavo conduttore uscente da cia-
le rondelle degli spinotti del supporto di plastica in-
collato direttamente su una zona di fili conduttori.
scun auricolare, la membrana si mette a vibrare
con la stessa frequenza della tensione.
La presenza dei nuclei magnetizzati, nella cuffia
elettromagnetica, è indispensabile per evitare
distorsione. Infatti, la corrente di un senso de-
termina attrazione della membrana e la corren-
te di senso opposto provoca repulsione, per cui
si ottiene una oscillazione in corrispondenza di
ogni periodo della corrente. Se il nucleo non
sendo pure comprensiva dell'uso di questo, che fosse magnetizzato, in corrispondenza di ogni
si riduce ad una serie di lente manovre sulla le- periodo si verificherebbe attrazione sia in pre-
va di comando del componente, mirate a tocca- senza del massimo positivo sia di quello negati-
re con il baffo quel punto del cristallo che con- vo e la membrana vibrerebbe con frequenza
sente il miglior ascolto possibile in cuffia. Ri- doppia di quella caratteristica della corrente di
cordando tuttavia che i risultati dipendono qua- eccitazione, creando evidentemente distorsione.
si esclusivamente dall'antenna e dalla qualità Le unità di ciascun auricolare sono racchiuse in
della galena, considerando ovviamente efficien- un involucro di bachelite normalmente di color
ti e regolarmente collegati tutti gli altri elemen- nero.
ti.
Un'ottima antenna può consentire buonissime
ricezioni in cuffia, ma va notato che se vi sono MAGNETIZZAZIONE DELLA CUFFIA
due trasmittenti locali di analoga potenza, che
lavorano in onda media, si può verificare una Le cuffie di vecchia data, acquistate ai mercati
ricezione contemporanea. dell'occasione o in quelli surplus, difficilmente
conservano carichi i magnetini. E quando il
stico ferromodellistico, per molti all'installazio- antifurto, oppure a quelli di segnalazione di luci
ne di un interruttore automatico, capace di anòmale in ambienti normalmente bui. Gli au-
chiudere un qualsiasi circuito di illuminazione tomobilisti, poi, con questo circuito, potranno
quando la luce naturale, o quella artificiale, vie- commutare, automaticamente, le luci abba-
ne a mancare, per riaprirlo poi al ritorno della glianti in quelle anabbaglianti, se il sensore ri-
luminosità. E questo è il principale motivo per mane orientato verso gli automezzi che proven-
cui sono stati scelti i due valori di tensione pri- gono da direzione opposta. I campeggisti, inol-
ma citati, che possono essere derivati da una o tre, montando l'interruttore qui descritto nella
due batterie collegate in serie, oppure da un in- loro tenda, potranno individuarne l'ubicazione,
sieme di pile. Tuttavia, per allargare la gamma anche da lontano, quando al rientro dalle escur-
di pratiche applicazioni, ottenibili da questo sioni è già calata la notte. E per ultimo ricordia-
progetto, è stata prevista l'uscita attraverso relè, mo che i ferromodellisti, in questo dispositivo,
sui terminali utilizzabili del quale si potranno troveranno la soluzione più semplice ed imme-
collegare carichi alimentabili sia in corrente diata al problema della segnalazione di passag-
continua come in alternata, prescindendo dal- gio o presenza del treno in un dato punto del
l'impiego di batterie e pile, ma conservando la percorso, attivando un qualsiasi avvisatore acu-
funzione dell'automatismo. Tanti lettori, infatti, stico, ottico o meccanico.
potranno destinare l'apparato ai vari sistemi di
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Fig. 2- Piano costruttivo del modulo elettronico, realizzato su basetta supporto, di materiale
isolante, con circuito stampato composto in una delle sue facce. Soltanto in occasione di
impieghi gravosi del dispositivo, diviene necessario l'inserimento, sul transistor TR2, di un
elemento dissipatore di calore.
< Resistenze
COMPONENTI
Varie
I
R1 = 680 ohm - 1/4 W TR1 = BC 107
R2 = 100 ohm (trimmer) TR2 = 2N1711
R3 = 3.300 ohm - 1/4 W DL = diodo led (quals. tipo)
R4 = 150 ohm - 1/4 W DZ = diodo zener (9 V -1W)
R5 = 100 ohm - 1/2 W (220 ohm - 1 W) D1 = 1N4004
RL = relè (vedi testo)
CF = cellula fotovoltaica
vcc = 12Vcc (24 Vcc)
ESAME DEL CIRCUITO R2, dove si verifica una caduta di tensione, per
esempio di 0,9 Vcc, che dipende dal tipo di ali-
Il semplicissimo circuito, pubblicato in figura 1, mentatore applicato.
funziona nel modo seguente. Quando è inserito Il cursore di R2 preleva una parte di tensione e
l'alimentatore VCC, questo, attraverso le resi- la applica al morsetto negativo della fotocellula
stenze R5 ed Rl, accende il diodo led DL, fa- CF, sul cui terminale positivo è presente la ten-
cendo pure scorrere la corrente nel trimmer sione di polarizzazione di base del transistor
Fig. 3- Disegno in grandezza reale del circuito stampato da comporre in una delle due facce di
una basetta di bachelite o vetronlte, di forma rettangolare, delle dimensioni di 9,5 cm x 3,5 cm.
TRl, rappresentata dalla somma delle due ten- Come risulta dalla teoria che regola il funziona-
sioni: quella prelevata dal cursore del trimmer e mento dei transistor di tipo NPN, quando sulla
l'altra generata dalla fotocellula CF quando è base di uno di questi componenti viene applica-
investita da raggi luminosi. Ad esempio, se il ta una tensione positiva superiore a 0,7 V, nel
trimmer R2 è regolato in modo da prelevare la tratto base-emittore circola corrente, che tende
tensione di 0,65 V e la cellula CF, colpita da ad essere amplificata nel valore pari al guada-
poca luce, eroga soltanto una tensione di 0,1 V, gno "beta" del modello di transistor utilizzato.
sulla base del transistor TRl viene applicata la Dunque, in questo caso, TRl rimane polarizza-
tensione di valore complessivo di: to regolarmente ed assorbe, attraverso il suo
collettore, tutta la corrente che proviene dalla
0,65 V + 0,1 V = 0,75 V resistenza R3, impedendo che attraversi la resi-
CELLULA EV
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9
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24
Ca»i.
EL
/ Fig. 4 - Interpretazione figurativa del montaggio
complessivo dell'apparato di optocomando auto-
matico. Il modulo elettronico viene fissato, trami-
te viti e dadi, sulla parte posteriore della fotocel-
C I Re u I T o lula, il cui modello è menzionato nel testo.
Elettronica Pratica 14 7
CELLULE
SOLARI
Sono cellule pronte per il fun-
zionamento e provviste, sulla
faccia retrostante, di attacchi
in ottone, che consentono il
collegamento, in serie o pa-
rallelo, di più elementi, per
l eventuali e necessari aumenti
di tensione o corrente.
MONTAGGIO DELL'APPARATO
Il modulo elettronico del fotocomando automa-
tico va montato secondo quanto illustrato in fi-
148 Elettronica Pratica
Optoco mando automatico
OSCILLATORI
QUARZATI
INOVERTONE
Prima di analizzare i due circuiti elettronici, ca, nei circuiti controllati a quarzo. Cioè a cri-
proposti in questo articolo e che risolvono il stallo di biossido di silicio, tagliato in modo par-
problema dell'oscillazione dei quarzi in overto- ticolare e dotato di due elettrodi, che funziona
ne, ovvero su armoniche, anche elevate, della in virtù dell'effetto piezoelettrico, da tutti cono-
frequenza fondamentale per la quale il cristallo sciuto e dal comportamento reversibile. Nel
è stato tagliato, giova ricordare qualche ele- senso che, applicando ai due elettrodi, lungo un
mento teorico relativo a questi particolari com- certo asse del cristallo, un campo elettrico, l'e-
ponenti. lemento si deforma meccanicamente, in misura
Il sistema più semplice e sicuro per ottenere un strettamente dipendente dall'intensità del cam-
segnale a frequenza molto stabile, va ravvisato po applicato, dalla forma del cristallo, dalla sua
ancor oggi, così come agli inizi della radiotecni- composizione chimica e dalla sua storia prece-
dente di stato di riposo o di deformazione in at- oscillazione meccanica, che si propaga all'inter-
to. Viceversa, imprimendo al quarzo una solle- no del cristallo, attraverso l'asse preso in consi-
citazione meccanica, atta a creare una deforma- derazione, coincide con la dimensione fisica del
zione, questo genera un segnale elettrico dispo- percorso, ovvero quando lo spessore, ad esem-
nibile sui due elettrodi e dipendente dalle oscil- pio, si identifica con la lunghezza d'onda. Dun-
lazioni meccaniche. que, maggiore è la frequenza di risonanza, mi-
Ogni cristallo di quarzo rimane caratterizzato nore è la lunghezza d'onda.
da una sua frequenza di risonanza meccanica, A frequenze superiori ad alcune decine di me-
condizionata dalla natura del materiale, dalla gahertz, la lunghezza d'onda diventa talmente
forma di questo e, in misura minore, dal modo piccola da rendere difficoltosa, attraverso le
con cui è sostenuto ed eccitato. In ogni caso, a normali tecnologie, la realizzazione dei quarzi e
parità di composizione mineralogica, la risonan- facendo apparire quasi impossibile la composi-
za si verifica quando la lunghezza dell'onda di zione di circuiti oscillatori quarzati a tali fre-
Elettronica Pratica 15
Oscillatori quarzati in overtone
R
L--- 1! MM
s L..---"
ve'
Fig. 2 - Interpretazione grafica delle oscillazioni del cristallo di quarzo, di spessore S, nelle
condizioni di riposo R o quando vibra in fondamentale Fle e nelle successive armoniche di-
spari.
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Il
GND
I
Fig. 5 - Progetto ocmpleto di circuito oscillatore a quarzo con generazione di segnali a fre-
quenza armonica.
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----COMPONENTI-----
Condensatori R3 = 470 ohm - 1/4 W
R4 = 150 ohm - 1/4 W
C1 = 10F- 16VI (elettrolitico)
R5 = 150.000 ohm - 1/4 W
C2 = 10.000 pF (ceramico)
R6 = 39.000 ohm - 1/4 W
C3 = 3-é-40 pF (compensatore)
R7 = 27.000 ohm- 1/4 W
C4 = 220 pF (ceramico)
R8 = 150 ohm - 1/4 W
C5 = 2-é-22 pF (compensatore)
R9 = 150 ohm - 1/4W
C6 = 33 pF (ceramico)
C7 = 10.000 pF (ceramico)
C8 = 10.000 pF (ceramico) Varie
C9 = 10.000 pF (ceramico)
TR1 = 2N708
C10 = 1.500 pF (ceramico)
MF1 = BF9665
C11 = 1.500 pF (ceramico)
J1 - J2 = imp. RF (10 H)
X = quarzo (100 MHz)
Resistenze L1 = bobina (vedi testo)
VCC = 12Vcc (stabilizz.)
R1 = 5.600 ohm - 1/4 W (vedi tabella)
R2 = 860 ohm - 1/4 W (vedi tabella)
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Fig. 6 - Prima di realizzare il progetto di figura 5, il lettore deve consultare questa tabella,
che suggerisce i valori da attribuire ad alcuni componenti e nella quale i tratti neri verticali,
segnalati nella zona dell'analisi spettrale, interpretano l'intensità del segnale generato.
quenze armoniche dispari di oscillazione. Più la fase voluta e la frequenza prestabilita. Detto
esattamente, con la sigla Fle, posta sopra la se- ciò possiamo ora analizzare i due schemi teorici
conda figura a partire da sinistra, si segnala la riportati nelle figure 3 e 4, che trovano sviluppo
flessione meccanica che il quarzo manifesta completo e realizzativo in quelli pubblicati nelle
quando risuona sulla frequenza fondamentale. I figure 5 e 7, cui corrispondono concettualmente.
successivi disegni di figura 2 interpretano poi i Il circuito di figura 3, che apparentemente sem-
vari comportamenti di flessione fino alla nona bra un normale progetto privo di problemi co-
armonica. struttivi, necessita invece di una precisa valuta-
zione delle resistenze Rl ed R2 e del condensa-
tore di emittore Ce. Perché anche una minima
CIRCUITI TEORICI E PRATICI variazione del dimensionamento di questi com-
ponenti impedisce il conseguimento dei risultati
Ogni circuito oscillatore, per funzionare egre- prefissati.
giamente, deve garantire un guadagno di poco Il transistor TRl amplifica il segnale di base e
superiore all'unità ed una reazione positiva che lo applica, tramite il condensatore di collettore
riporti il segnale in entrata, detratte ovviamente Cc, al circuito oscillante LC. Il condensatore
le inevitabili perdite. Infatti, se il guadagno è Cc, quindi, assume il compito di isolare la cor-
superiore a uno, il segnale è distorto e tende a rente continua di alimentazione.
squadrarsi con un conseguente aumento del La reazione positiva è stabilita dallo stesso tran-
contenuto di armoniche. Se invece è inferiore sistor tramite l'accoppiamento interno fra base
all'unità, le oscillazioni si smorzano e l'oscillato- e collettore. Dunque, il quarzo X, collegato fra
re si spegne. La reazione, poi, deve essere in base di TRl e linea di terra GDN, seleziona
grado di reintrodurre in entrata il segnale con soltanto il segnale corrispondente alla sua fre-
·-------,
E p+
R C7 vcc
I
J1
I
R1 I
I
TR1 I
I
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] usc
I RF
I
c3 I
R.2 I
L1
C5 R5 I
I
L L } l I 7L E9, {3}
i +oo
GND
I
-----COMPONENTI-----
Condensatori R3 = 470 ohm - 1/4 W
C1 = 10F- 16 VI (elettrolitico)
R4 = 150 ohm - 1/2 W
R5 = 150.000 ohm - 1/4 W
C2 = 10.000 pF (ceramico)
C3 = 10.000 pF (ceramico)
R6 = 39.000 ohm- 1/4 W
R7 = 27.000 ohm - 1/4 W
C4 = 220 pF (ceramico)
R8 = 150 ohm - 1/2 W
C5 = 3+40pF (compensatore)
C6 = 33 pF (ceramico)
R9 = 150 ohm - 1/4 W
C7 = 10.000 pF (ceramico)
ca = 10.000 pF (ceramico) Varie
C9 = 10.000 pF (ceramico)
TR1 = 2N708
C10 = 1.500 pF (ceramico)
MF1 = BF9665
C11 = 1.500 pF (ceramico)
X = quarzo (100 MHz)
J1-J2 = imp. RF (10 H)
Resistenze L1 = bobina (vedi testo)
ALIM. = 12 Vcc (stabilizz.)
R1 = 10.000 ohm - 1/4 W
R2 = 2.700 ohm - 1/4 W
60
3• ARMON.
0,2 0« '.Z,W. / 560
in PM..
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Fig. 8 - Per la realizzazione del progetto pubblicato in figura 7, il lettore è invitato a consulta:
re questa tabella, nella quale sono citati i valori elettrici di alcuni componenti.
quenza di risonanza, per presentarlo poi, con la Nel circuito teorico di figura 4, il transistor TRl
opportuna fase, all'ingresso del transistor, ovve- lavora nella configurazione con base a massa
ro alla sua base. per le alte frequenze, tramite il condensatore di
Il guadagno dello stadio in radiofrequenza è base Cb. In questo caso la reazione viene stabi-
stabilito dal condensatore di emittore Ce che, lita dal quarzo X tra l'uscita di collettore e l'in-
unitamente alla resistenza R3, determina la fre- gresso di emittore di TRl.
quenza "passa alto" dello stadio. Ecco perché il Data la bassa impedenza d'entrata del circuito
condensatore Ce rappresenta una reattanza ca- di figura 4, che rende meno critico il funziona-
pacitiva di estrema importanza, il cui valore de- mento del dispositivo, occorre effettuare un
ve essere abbastanza elevato da bloccare il pas- adattamento tra questa e l'elevata impedenza
saggio dei segnali a frequenza fondamentale o d'uscita di LC, ricavando sulla bobina L una
armonica non desiderata, ma non deve neppure presa intermedia, in modo che funzioni da au-
risultare tanto alto da provocare un guadagno totrasformatore, per abbassare l'impedenza
inferiore all'unità nel segnale di frequenza volu- stessa. Il segnale, che viene riportato in fase dal
ta. quarzo X sull'ingresso, è rappresentativo della
Le resistenze R 1 - R2 compongono il partitore frequenza di oscillazione del cristallo o di una
di base che, assieme alla resistenza R3, stabili- armonica.
sce il punto di lavoro in corrente continua del Poiché la frequenza di risonanza del circuito
transistor TR 1, cioè fissa il valore della corrente LC, posto in uscita, è stabilita pure dall'impe-
di collettore con cui lavora TR 1. Anche questo, denza del carico applicato, per evitare che al
pertanto, rappresenta un parametro fondamen- variare di questa mutino anche le prestazioni
tale per il buon funzionamento dell'oscillatore. dell'oscillatore, si consiglia di utilizzare un am-
Ellettronica Pratico 15
Oscillatori quarzati in overtone
@vcc
USC. R
@GNo
Fig. 9-Piano costruttivo del circuito di oscillatore quarzato in overtone pubblicato in figura
5. La basetta di bachelite, che funge da supporto del modulo elettronico, è di forma rettan-
golare, delle dimensioni di 5 cm x 7 cm.
plificatore separatore con la funzione di rende- Gli stadi finali di entrambi gli schemi delle figu-
re insensibile l'oscillatore alle eventuali varia- re 5 e 7 riescono ad isolare perfettamente gli
zioni del carico. Tale accorgimento serve pure ingressi dalle uscite, sfruttando la principale ca-
ad irrobustire il segnale, quando questo viene ratteristica del transistor ad effetto di campo.
applicato a carichi gravosi. E .questo è il motivo Con i due circuiti ora analizzati, si ottengono
per cui, nei progetti costruttivi delle figure 5 e ovviamente risultati diversi. E questi sono chia-
7, è stato aggiunto il transistor MFl che ampli- ramente evidenziati dalle due tabelle riportate
fica il segnale generato dall'oscillatore. Questo alle figure 5 e 8, nelle quali sono elencati i valo-
transistor pilota uno stadio classico a radiofre- ri dei componenti circuitali più critici, di cui si è
quenza, che non si rivela particolarmente criti- abbondantemente parlato in precedenza e dove
co. Dei due ingressi del transistor ad effetto di l'altezza dei segnali, rilevabile nella zona delle
campo MFl, uno (g2) viene utilizzato per stabi- analisi spettrali, offre una valutazione quantita-
lizzare il punto di lavoro in corrente continua, tiva dell'intensità di segnale ricevuto su apposi-
l'altro (gl) serve per l'applicazione del segnale to radioricevitore, per esempio di tipo scanner,
al semiconduttore. sul quale si possono memorizzare le varie fre-
158 Elettronica Pratica
O scillatori quarzati in overtone
quenze generate dai due tipi di oscillatori. - 160 - 180 - 200 - 220 - 240 ecc. MHz.
L'analisi condotta con il frequenzimetro, con- Il "MODE" del ricevitore deve essere posizio-
trariamente a quella effettuata con il ricevitore nato in FM a larga banda, onde consentire la
scanner, che consente di vedere tutte le varie lettura del segnale anche quando questo appare
armoniche esistenti, pennette la lettura della lievemente spostato rispetto alla frequenza cal-
frequenza del solo segnale uscente dai due pro- colata. Per esempio nel valore di 20.007.000 Hz
getti. contro i 20.000.000 Hz calcolati. Ciò può facil-
mente accadere e lo si riscontra soprattutto nel-
le armoniche più alte, dove la differenza è assai
IMPIEGO DELLO SCANNER più sensibile. Ma queste sono soltanto notizie
utili per chi possiede questo modello di radiori-
L'impiego dello scanner come ricevitore dei se- cevitore che, come è risaputo, è alquanto costo-
gnali generati dai due progetti di oscillatori del- so e in possesso di pochi dilettanti.
le figure 5 e 7 è alquanto semplice. Anche se
l'operazione di controllo potrebbe sembrare
dapprima assai complessa. ESEMPIO DI MONTAGGIO
Poiché il quarzo fin qui preso in esame è da 100
MHz, con frequenza fondamentale a 20 MHz, I due progetti delle figura 5 e 7 utilizzano, per
si comincia col memorizzare nel ricevitore que- la loro realizzazione, uno stesso circuito stam-
sta e le successive frequenze aumentate di 20 in pato, quello il cui disegno in grandezza reale è
20 MHz, cioè: 20- 40-60 - 80 - 100- 120- 140 pubblicato in figura 10, che va composto su una
I
'I '
i
I I
II 'I
I--+i
5 3 7
6
80,
Fig. 11- Queste sono le tre diverse bobine che il lettore dovrà approntare per L 1, conservan-
dole a disposizione dell progetto di oscillatore realizzato e considerandole pronte per ogni
eventuale sostituzione. Il filo di rame argentato, con cui sono avvolte, è dello stesso dlame-
tro per tutte: 0,6 mm. Per la bobina di sinistra, da 0,05 H, occorrono 3 spire, spaziate tra
loro di 5 mm. Per la bobina in posizione centrale, da 0,07 H, occorrono 5 spire spaziate di 3
mm. Per quella di destra, da 0,2 H, servono 8 spire spaziate di 1 mm. Il diametro del sole-
noide è uguale per tutte: 6 mm.
delle due facce di una basetta di bachelite delle due tabelle pubblicate nelle figure 6 e 8.
dimensioni di 5 cm x 7 cm. Un unico circuito In figura 11 sono riportate le tre bobine nei va-
stampato, infatti, consente di sperimentare i lori induttivi citati a partire da sinistra. Per Ll,
due progetti di oscillatori con il solo spostamen- quindi, si debbono comporre tre bobine come
to di alcuni componenti. quelle di figura 11, tutte realizzate con filo di
Lo schema pratico pubblicato in figura 9, inter- rame argentato del diametro di 0,6 mm.
preta il montaggio del circuito oscillatore di fi- Per la prima bobina di sinistra di figura 11,
gura 5, sul quale vengono descritte, qui di se- quella da 0,04 H, occorrono 3 spire avvolte in
guito, le operazioni di taratura. Non prima, tut- aria su diametro di 6 mm e spaziate fra loro di
tavia, di aver elencati i dati costruttivi delle bo- 5 mm. Per la seconda, quella da 0,07 H, ripor-
bine da 0,05 H, 0,07 H e 0,2 H citate nelle tata in posizione centrale di figura 11, necessita-
Fig. 12 - Queste sono le possibili e principali configurazioni delle lamlne mobili, rispetto a
quelle fisse, del compensatore di taratura C3 di figura 5. Il minimo valore capacitivo è rag-
giunto con tutte le lamine estratte. Quello massimo si raggiunge con le lamine tutte introdot-
te (linee tratteggiate).
no 5 spire con spaziatura di 3 mm. Per l'ultima, gnale in uscita e perfezionando la taratura di
quella da 0,2 H, a destra di figura 11, servono C3. Inserendo e disinserendo l'alimentatore,
8 spire con spaziatura di 1 mm. Il diametro dei l'oscillatore deve riprendere a funzionare ogni
solenoidi è sempre lo stesso, di 6 mm. volta senza esitazione alcuna.
Detto ciò, supponiamo ora di generare, con il La scelta del circuito, fra i due proposti ed il
circuito di figura 5, un segnale a 100 MHz. Eb- conseguente impiego della relativa tabella di
bene, consultiamo la tabella di figura 6 e rile- valori, dipendono dall'impiego che l'operatore
viamo che al compensatore C3 si deve attribui- deve fare. Per esempio, nella realizzazione di
re il valore di 8 pF. Dunque questo va tarato un calibratore, è necessario prevedere un gran
con le lamine mobili quasi tutte fuori. numero di armoniche, mentre un oscillatore di
Per la bobina L1 occorre il modello da 0,07 H, conversione ne deve avere poche e deboli.
per Rl il valore di 5.600 ohm e per R2 quello di In alcuni casi, in parallelo alla bobina Ll, si in-
860 ohm. serisce una resistenza da 560 ohm, 470 ohm o
Al circuito di figura 9, realizzato con questi 330 ohm, come indicato nella tabella di figura
componenti, si può ora applicare la tensione di 8, allo scopo di abbassare il coefficiente di me-
alimentazione, regolando C5 per il massimo se- rito Q del circuito di sintonia.
TUBI ELETTRONICI
Il restauratore delle vecchie radio, che normal- da sigla diversa, ma adattabile all'adempimento
mente interviene sulle moderne apparecchiatu- della funzione del primo. Dunque, in queste pa-
re elettroniche transistorizzate, non sempre gine, a beneficio dei lettori più giovani, che non
conosce il funzionamento e la composizione in- hanno vissuto il tempo delle valvole e per colo-
terna delle valvole. Ma quando sorge la necessi- ro che ancora non hanno trovato l'occasione di
tà di sostituire o controllare uno di questi com- leggere questo importante capitolo della radio-
ponenti, occorre avere una certa preparazione tecnica, ci soffermeremo esclusivamente sui
tecnica specifica, perché difficilmente si riesce a principi teorici che regolano il comportamento
reperire sul mercato un elemento perfettamen- di alcune valvole elettroniche. Cominciamo
te identico a quello troppo esaurito o assoluta- quindi col dire che cosa sono questi importan-
mente inutilizzabile, ed è quindi necessario tissimi elementi, sempre presenti nelle vecchie
provvedere, con cognizione di causa, alla sosti- radio e che assumono pure la denominazione di
tuzione di un modello con altro caratterizzato "tubi elettronici".
ministrata al metallo.
Il fenomeno ora descritto si manifesta ogni
giorno, davanti ai nostri occhi, nelle comuni
%$• 7-
li
- ' f
quale la porzione di filo di resistenza, avvolto a
spiralina, appare circondato da una miriade di
elettroni, che sono cariche elettriche negative,
in continuo movimento.
Il concetto di termoelettricità si trasferisce age-
volmente dalla lampadina ad incandescenza alla
valvola elettronica, se il disegno di figura 1 vie-
ne completato, per mezzo dell'inserimento di
una placchetta metallica, nel modo segnalato in
figura 2, che dimostra come, in tal caso, gli elet-
troni fuoriusciti dal filamento, vadano a con-
densarsi sulla piastrina metallica sovrastante.
Ma, come abbiamo detto, affinché si manifesti
l'evento, la valvola necessita di una sorgente di
Fig. 1- Nelle comuni lampadine per illuminazione calore, più precisamente si deve riscaldare un
domestica si sviluppa il fenomeno della termoelettri-
cità. Dal fllamento acceso fuoriescono gli elettroni,
suo elettrodo, quello preposto alla formazione
che formano la "nube elettronica" . di elettroni liberi.
IL CATODO
57,
!
essere di tipo a riscaldamento diretto o indiret-
to. II primo tipo è rappresentato direttamente
dal filamento della valvola, che in ogni caso è
sempre presente, il secondo è costituito da un
li tubetto metallico, ricoperto da uno strato di os-
sido, caratterizzato da una notevole attitudine
ad emettere elettroni, isolato elettricamente dal
filamento in esso contenuto.
L'incandescenza del filamento provoca il riscal-
damento del tubetto metallico, cioè del catodo.
Quando invece manca questo elettrodo, e la
valvola assomiglia di più ad una lampadina, il
Fig. 2 - Se in una lampadina fosse applicata, in posi- riscaldamento è provocato dalla corrente che
zione opposta a quella del filamento, una piastrina
metallica, questa attirerebbe una parte degli elettro-
percorre il filamento, che diviene esso stesso il
ni emessi dalla spiralina incandescente, diventando generatore di elettroni liberi, fungendo così da
una valvola. catodo.
1 »A
V1
100 A
V1
e
'=
ANOD.
e
Fig. 4 - Quando nel circuito di placca della
valvola viene inserito un alimentatore
ANOD., la corrente che fluisce attraverso
lo strumento ad indice assume valori di in-
tensità notevoli.
0 mA
ANODO
NEGATO
+
V1
=
/
ANOD. INV.
6
+\ I+
AT
BT
Fig. 6- Una delle principali funzioni del diodo va ravvisata nella sua possibilità di raddrizza-
re le tensioni alternate, cioé di ridurre le sinusoidi intere ad un treno di semionde positive In
uscita dal catodo.
illustrato in figura 5, nessuna corrente fluisce portanti sono due: raddrizzare le correnti alter-
attraverso il circuito, perché la placca diventa ne- nate e rivelare i segnali radio.
gativa e respinge quindi gli elettroni emessi dal fi- Il funzionamento del diodo raddrizzatore è
lamento, che sono costretti a ricadere su di esso. semplice ed è illustrato in figura 6. Sull'avvolgi-
mento secondario del trasformatore, quello in
cui è presente la tensione più elevata, segnalata
DIODO RADDRIZZATORE con AT, si alternano le tensioni positive e negati-
ve, che vengono identificate per mezzo di un tre-
La struttura semplificata della valvola elettroni- no di sinusoidi, composte da semionde di entram-
ca, fin qui presa in considerazione, si identifica bi i segni elettrici e riportato in alto di figura 6.
con il modello più semplice di valvola, quella II catodo della valvola Vl, qui rappresentato
denominata diodo, perché composta da due soli dal solo filamento, è alimentato dalla tensione
elettrodi: il catodo e l'anodo, anche se il catodo più bassa, erogata dall'altro avvolgimento se-
è sostituito dal filamento, che funge diretta- condario BT (Bassa Tensione). Dunque, quan-
mente da catodo. Dunque, vengono chiamati do l'anodo, cioè la placca della valvola V1è po-
diodi anche quelle valvole che contengono i tre sitiva rispetto al catodo, ossia al filamento. la
elettrodi essenziali per il loro funzionamento: corrente elettronica fluisce internamente a V 1.:
filamento, catodo e placca. Perché il filamento, quando sulla placca è presente la tensione ne-
cioè l'elemento riscaldante, non viene conside- gativa, gli elettroni vengono respinti verso il cato-
rato un elettrodo fondamentale agli effetti del- do e non si verifica alcun passaggio di corrente.
l'impiego della valvola. Per concludere, si può ora affermare che il dio-
Il diodo viene utilizzato nei circuiti radioelettri- do conduce corrente sempre e soltanto quando
ci per svolgere diversi compiti. Quelli più im- l'anodo è positivo nei confronti del catodo e
IL TRIODO
Q• -,.f
li
l'americano Lee De Forest aggiunse al diodo
un terzo elemento, trasformando il diodo nel
triodo. E questa innovazione non solo modificò
sostanzialmente il funzionamento del diodo, ma
aprì una vera e propria era nel settore della ra-
dio.
Il triodo non differisce molto dal diodo nella
sua struttura e nella realizzazione, se si eccettua
la presenza del terzo elettrodo, che prende il
nome di "griglia pilota" o "griglia controllo" e
Fig. 7 - L'inserimento del terzo elettrodo, tra il cato- che, come appare in figura 7, rimane interposto
do e la placca della valvola, ossia della griglia, con- fra il catodo e la placca.
sente di pilotare, dall'esterno, il flusso elettronico.
La presenza della griglia controllo nel triodo ha
reso possibile il processo di amplificazione, con
il quale si può aumentare, anche grandemente,
l'ampiezza di un segnale, per quanto debole
questo sia.
L'elemento nuovo, vale a dire la griglia, si pre-
senta normalmente sotto forma di spirale di
sottile filo metallico avvolto attorno al catodo,
con tale comportamento riesce a raddrizzare la ad una certa distanza da questo e quindi isolata
corrente alternata che, dalla sua espressione dal catodo. Ma le dimensioni, la forma e la di-
originale muta in quella di corrente pulsante stanza fra gli elettrodi del triodo, come pure di
unidirezionale, come indicato dalla presenza ogni altra valvola, variano, a seconda dell'impie-
delle semionde positive riportate sulla destra go particolare cui viene adibito il componente
del disegno di figura 6: elettronico.
e
Fig. 8 - Il triodo può essere assimilato al moderno
transistor, nel quale l'elettrodo di base assume un
comportamento analogo a quello della griglia con-
É trollo della vecchia valvola.
1-:-·20mA
r 1
V1
e o
'='
POLAR. ANOD.
6 e
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cui funzionamento di base riflette sempre quello del comune triodo.
I metalli che servono per la costruzione delle differenza di potenziale, con l'anodo positivo ri-
griglie sono normalmente il molibdeno, il ni- spetto al catodo, in modo che gli elettroni ven-
chel-cromo, il ferro, il tungsteno, il tantalio e le gano attratti dalla placca con molta forza. Ora,
leghe di ferro e nichel. Le differenti dimensioni se alla griglia non si applica alcuna tensione, la
della griglia e la diversa spaziatura delle spire valvola si comporta come un diodo, come se la
che compongono l'elettrodo, riflettono le possi- griglia non esistesse. Se invece alla griglia si ap-
bili prestazioni della valvola. plica una tensione leggermente positiva rispetto
Nel simbolo caratteristico della valvola triodo, al catodo, questa agisce come un secondo ano-
la griglia viene disegnata con una linea tratteg- do, attirando parte degli elettroni che escono
giata, interposta fra il catodo e l'anodo, come dal catodo. Tale condizione elettrica, tuttavia, è
segnalato sulla sinistra di figura 8, nella quale priva di interesse. Ma quando si applica alla gri-
questa valvola a tre elettrodi viene paragonata glia una tensione lievemente negativa rispetto
al moderno transistor tramite le seguenti corri- al catodo, si nota una sensibile variazione della
spondenze: corrente che scorre internamente alla valvola,
una variazione negativa, nel senso che la cor-
anodo (a) = collettore (c) rente diminuisce, in quanto la griglia negativa
rinvia verso il catodo parte degli elettroni da
griglia (g) = base (b) questo precedentemente emessi. Se poi la ten-
sione di griglia diviene sempre più negativa ri-
catodo (k) = emittore (e) spetto al catodo, la diminuzione della corrente
nella valvola si riduce ulteriormente. Ad un cer-
to punto, per un determinato valore della diffe-
FUNZIONE DELLA GRIGLIA renza di potenziale tra griglia e catodo, la cor-
rente cessa ed il funzionamento della valvola si
Il compito della griglia controllo consiste nel re- blocca. Questo valore di tensione prende il no-
golare il flusso di elettroni fra catodo e placca, me di "tensione di interdizione".
ossia la corrente che scorre attraverso la valvo- Normalmente, il triodo è destinato a funzionare
la. La griglia controllo, dunque, può essere assi- con tensioni di griglia, rispetto al catodo, che
milata al rubinetto dell'acqua, che è in grado, a oscillano tra quelle di interdizione e lo zero
seconda della sua regolazione, di controllare il volt. Il principio sfruttato è quello secondo cui
getto idrico. Quando la griglia lo permette, nel piccole variazioni della tensione di griglia pro-
triodo scorre una corrente di rilevante intensità vocano grandi modificazioni della corrente ano-
fra catodo e anodo, mentre in altre condizioni, dica che, a sua volta, è in grado di produrre no-
imposte elettricamente dall'esterno, può blocca- tevoli modifiche della tensione sui terminali di
re la corrente o ridurla ai valori più bassi. Ma una resistenza percorsa da tale corrente. Come
affinché il triodo funzioni occorre, per prima accade negli apparati amplificatori che, prele-
cosa, che tra anodo e catodo esista una forte vando energia dalla sorgente di alimentazione
della tensione anodica, la cedono poi al segnale (filamento) e la griglia, per rientrare attraverso
d'ingresso in griglia, consentendo che questo il morsetto negativo, appare orientato con il
appaia aumentato, in tensione o potenza, sui terminale negativo verso il potenziometro e
terminali della resistenza di carico inserita fra quello positivo sulla griglia.
anodo e alimentatore. Regolando il cursore del potenziometro, è pos-
Il comportamento del triodo, in funzione delle sibile variare la tensione di polarizzazione tra il
tensioni di griglia, che prendono il nome di ten- valore di O V e le altre grandezze negative, sen-
sioni di polarizzazione, è illustrato in figura 9. za derivare mai quelle positive.
Dove la tensione, prelevata da un generatore Con tensioni di griglia molto negative, fra il ca-
(POLAR.) tramite un potenziometro (POT.), todo e l'anodo fluisce una corrente di intensità
viene applicata all'elettrodo di comando della ridotta.
valvola Vl. Quando, ad esempio, le correnti di griglia oscil-
Il generatore di tensione è inserito nel circuito lano fra i 10 A e i 20 A, le correnti anodiche
di figura 9 con la polarità negativa rivolta verso possono assumere valori compresi fra 1 mA e
la griglia controllo ed anche il microampero- 20 mA e in ciò consiste il principio di amplifica-
metro, che misura l'eventuale corrente, quella zione della valvola triodo precedentemente ri-
che, uscendo al generatore, raggiunge il catodo cordato.
Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle la cui rubrica "PRIMI
PASSI" ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:
1°-Bobine e induttanze
2° - Circuiti L-C oscillatori
3° - Tutta la radio dall'entrata all'uscita
4° - Condensatori teoria misure
5° - Collegamenti e controlli capacitivi e
@o..
6° - Tensioni alternate efficaci
7° - Trasformatori collegamenti misure •
"#g 4.
r,
-_
8° - Transistor generalità prove pratiche
9° - Transistor amplificazione segnali BF
RIMI
INTEGRATI
OPERAZIONALI
BIFET
Attraverso l'esposizione di alcuni concetti e guadagno, certamente non disgiunto da com-
qualche pratica applicazione, in queste pagine portamenti poco esaltanti. Perché i bifet inte-
si vuole invitare il lettore a prendere conoscen- grano, nella loro struttura interna, le tecniche
za di quegli integrati operazionali, non ancora bipolari e fet, allo scopo di apparire dotati di un
trattati nella presente rubrica, che accoppiano grande significato tecnico ed offrire risultati
le più avanzate tecnologie bipolari con quelle straordinari con costi assai ridotti.
fet in una serie di componenti di elevate presta- La maggiore caratteristica elettrica degli opera-
zioni e prezzi contenuti. zionali bifet, quella che si erge su tutte le altre e
Per le loro eccezionali caratteristiche, gli inte- che va menzionata per prima, deve ravvisarsi
grati operazionali bifet vantano, attualmente, nell'elevato valore dell'impedenza d'ingresso. In
una larga diffusione nel mondo delle applica- secondo luogo si deve menzionare la possibilità
zioni elettroniche. Con prerogative che rappre- di lavoro con frequenze di gran lunga superiori
sentano il risultato di un continuo progresso a quelle con cui possono funzionare gli opera-
tecnologico, che ha perfino offuscato il successo zionali integrati semplici, quali il ben noto A
raggiunto dai primi operazionali, quale ad 741. Come raffigurato nei due diagrammi pub-
esempio il .A 709, cui corrisponde un modesto blicati nelle figure 1 e 2, che interpretano assai
FAMIGLIE BIFET
Tra le tante famiglie di operazionali bifet, in
questa sede cercheremo di analizzare il com-
portamento della serie TL, che è la più nota e
maggiormente popolare, dato che le altre at-
tualmente in commercio possono considerarsi
quasi analoghe e dal funzionamento pressoché
uguale. In ogni caso la famiglia TL va suddivisa
in tre rami, ovvero:
1° = TL 08...
2° = TL07...
3° = TL 06 ... traverso le figure 5-6-7-8. Ma tutte appaio-
no montate in contenitore DIP a otto piedini.
Questi sono molto simili tra loro e si differen- Il modello TL 080, schematizzato in figura 5, è
ziano soltanto per alcuni piccoli particolari. privo di compensazione di frequenza e dotato di
Per esempio, il ramo TL 07 ... è caratterizzato controllo per l'annullamento di offset d'uscita.
da un rumore particolarmente basso ed è quin- L'offset-null, che corrisponde al piedino 5 del-
di preferito fra gli altri due nella maggior parte l'integrato, rappresenta una funzione di taratu-
delle applicazioni audio, mentre il ramo TL ra, che si ottiene mediante trimmer resistivo, il
06 ... , necessitando di un minor consumo di quale regola la tensione al valore di O V sul pie-
energia elettrica, domina nel settore delle appa- dino 6 d'uscita quando l'operazionale è alimen-
recchiature portatili, quelle alimentate a pile. tato con doppia tensione. Questo terminale,
Per non dilungarci troppo in tediose analisi teo- quindi, viene utilizzato soltanto quando è ri-
riche, ogni riferimento successivo coinvolgerà chiesta la massima precisione di lavoro dell'in-
soltanto il ramo TL 08 ... che è certamente il più tegrato. Il più delle volte, dunque, rimane non
diffuso, sia a livello amatoriale come nell'ambi- collegato (n.c.).
to professionale. In particolare ci occuperemo L'integrato TL 081, la cui piedinatura è ripro-
del modello TL 081, con il quale più avanti ver- dotta in figura 6, è uguale costruttivamente a
rà suggerito un pratico esperimento ed il cui quello ora presentato, ma è dotato di compen-
schema elettrico interno è pubblicato in figura sazione interna di frequenza.
3, mentre la figura 4 illustra la struttura tecno- Il modello TL 082, il cui schema è riportato in
logica. figura 7, è praticamente un doppio TL 081,
montato in un unico contenitore a otto piedini.
Questo operazionale è privo di offset-null. An-
VARIANTI AL MODELLO TL 08 ... che l'integrato TL 084 è un modello multiplo,
più esattamente, come si può osservare in figu-
La serie TL 08 ... comprende le seguenti quattro ra 8, è un operazionale quadruplo, privo di con-
importanti variazioni: TL 080 - TL 081 - TL 082 trollo di offset-null e montato in un contenitore
- TL 084, le cui piedinature sono riportate at- a quattordici piedini.
A
T00K-
'"
10K-
/
7K
""' ~
100
" '~ I~
10
'<
"8
10 700 7K 70K 700K 1M 10/vt
HZ
A
700K-
• 10K
''~ N
1K
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10
' .... ~
"-
NA
A
17 4 Elettronica Pratica
Primi Passi
..I
01$
L__r
02 03 o
E- m RJ!ZI use
6
01s
R6 01
16 4K
1= offset-null (compens.)
2 = ingr. inv.
3 = ingr. non inv.
4 = -Vcc
5 = offset-null
6 = uscita
7 == +Vcc
8= compens.
+
Fig. 6 • Piedinatura del modello di integrato opera-
zionale bitet TL 081, i cui otto piedini assumono le
TL081 seguenti corrispondenze:
1 = offset-null
2 = ingr. inv.
3 = ingr. non inv.
4= -Vcc
5 = offset-null
6 = uscita
7 = +Vcc
8 = non coli.
+
Fig. 7 • Schema di corrispondenza tra le funzioni
elettroniche interne dell'integrato operazionale bifet
modello TL 082 ed i suoi otto piedini.
1 = uscita
2 = ingr. inv.
3 = ingr. non inv.
1 TLO82 4=
5 =
-Vcc
ingr. non inv.
6 = ingr. inv.
7 = uscita
8 == +Vcc
l 76 Elettronica Pratica
Primi Passi
12 11 10
TL084
3 5
Fig. 8 - Il modello TL 084 dell'operazionale bi-
fet è dotato di quattordici piedini, la cui corri- +
spondenza è qui di seguito elencata.
ad ogni modo, amplificano e trattano opportu- banda passante, un minimo rumore e una bassa
namente i segnali applicati all'ingresso, mentre distorsione, che li qualificano certamente come
tutti gli altri componenti svolgono compiti di gli integrati più adatti alla composizione della
stabilizzazione del punto di lavoro dell'opera- maggior parte dei circuiti elettronici. In questa
zionale bifet. In particolare, con la sigla CC si sede, tuttavia, senza prolungarci nella presenta-
designa il condensatore di compensazione. zione di alcuni schemi costruttivi, tenendo con-
Qui di seguito, a solo scopo informativo, ripor- to del carattere divulgativo generale dell'argo-
tiamo alcuni valori comuni dei parametri elet- mento, si è voluto proporre al lettore un sem-
trici riferiti ai modelli di operazionali bifet più plice esperimento volto a dimostrare pratica-
noti e maggiormente reperibili in commercio: mente la più importante delle caratteristiche
degli operazionali bifet, ovvero quella dell'ele-
Alimentazione = duale ( ± 15 V) vata impedenza d'ingresso.
Guadagno =
200.000 volte Il circuito sperimentale pubblicato in figura 9
Banda passante 3MHz = serve a dimostrare come un diodo led DL ri-
Imp. d'ingresso = 1.000.000 Megaohm manga acceso per breve tempo, se l'integrato
Separaz. tra canali = 120 dB IC è rappresentato dal modello A 741, mentre
il tempo di accensione del componente optoe-
Nello schema elettrico completo dell'operazionale lettronico si allunga di molto quando per l'inte-
bifet TL 081, le lettere maiuscole T segnalano i grato IC viene montato il bifet TL 081. E ciò a
punti circuitali di taratura della tensione d'uscita causa dei diversi valori di impedenza d'ingresso
(offset-null) di cui si è parlato in precedenza. caratteristici dei due componenti.
L'esperimento, nella sua prima parte, va con-
dotto con TIC A 741, premendo per un attimo
UNA PRATICA APPLICAZIONE il pulsante, di tipo normalmente aperto, siglato
con Pl nello schema teorico di figura 9. In se-
Il campo di applicazioni degli integrati opera- guito, questa stessa operazione va ripetuta dopo
zionali bifet abbraccia, a grandi linee, quello de- aver sostituito il A 741 con il TL 081.
gli operazionali più tradizionali. Tuttavia, ri- E ciò senza alcuna variazione circuitale nel di·
spetto a questi ultimi, i bifet, come è stato ripe- spositivo di prova, ma prevedendo l'impiego di
tutamente affermato in precedenza, vantano uno zoccoletto portaintegrato in grado di age-
una più elevata impedenza d'ingresso, una larga volare le operazioni di innesto dei due integrati.
] l
9 V
e
c1
C3 +
I
Fig. 9 - Schema teorico del circuito sperimentale, descritto nel testo, in grado di evidenziare
i diversi valori di impedenza d'entrata fra i normali integrati operazionali e i bifet.
-----COMPONENTI
Condensatori Resistenza Varie
C1= 100.000 pF (mylar) R1 = 860 ohm - 1/4 W IC = A741-TL081
C2 = 100 F- 16VI (elettrolitico) DL = diodo led (quals. mod.)
C3 = 100 F - 16 VI (elettrolitico) P1 = pulsante (norm. aperto)
ALIM. = 9 Vcc + 9 Vcc
Poiché il circuito di figura 9 non deve svolgere 9 è di tipo duale, ossia derivata da due pile da 9
le funzioni di amplificatore, ma soltanto quelle V ciascuna, collegate in serie tra loro, in modo
di segnalatore dei valori di impedenza d'entra- da disporre, rispetto alla linea di terra GDN
ta, sono assenti tutti quegli elementi che, in al- delle due tensioni di + 9 V cc e 9 V cc.
tra sede, sono stati abbondantemente analizzati Quando si preme per un attimo il pulsante Pl,
ed inseriti nei diversi schemi utilizzatori degli si chiude il circuito di alimentazione ora descrit-
operazionali. Pertanto, l'ingresso invertente, to ed il condensatore C 1 si carica. Ma questa
ravvisabile sul piedino 2, è stato collegato diret- carica elettrica raggiunge pure l'entrata non in-
tamente con l'uscita, dove la tensione assume lo vertente 3 di IC, provocando l'accensione del
stesso valore di quella di entrata. Il guadagno, diodo led DL attraverso la resistenza di prote-
quindi, è unitario e sull'ingresso non invertente, zione Rl, perché l'uscita 6 di IC dal valore di
cioè sul piedino 3, si misura la massima gran- tensione di O V si porta a quello di + 9 V cc.
dezza dell'impedenza, proprio quella che, tra- Ora, se l'IC è rappresentato dall'integrato A
mite l'esperimento, si vuol riscontrare. 741, il diodo led DL rimane acceso soltanto per
L'alimentazione del semplice progetto di figura un periodo di tempo di alcuni secondi, mentre
PILA 9V
e
Fig. 10 - Piano costruttivo del dispositivo elettronico sperimentale di valutazione delle impe-
denze d'ingresso degli integrati operazionali. Si noti la presenza del ponticello, inserito fra
un terminale del pulsante P1 e la lines di alimentazione positiva, necessario per garantire la
continuità circuitale delle piste di rame.
Elettronica Pratico l
Primi Passi
tore a O V. Ad occhio nudo si potrà seguire il del piano di cablaggio di figura 11 nel quale,
comportamento dell'indice dello strumento du- anche se l'integrato IC risulta applicato sulle
rante i due esperimenti. Nel primo caso, infatti, corrispondenti piste di rame senza l'interposi-
con l'impiego dell'operazionale A 741, l'indice zione di apposito zoccolo, quest'ultimo deve ne-
del tester raggiunge immediatamente il valore cessariamente essere montato onde consentire
di + 9 V cc, ma rapidamente si porta poi sullo lo scambio degli integrati operazionali durante
OV. Nel secondo caso, invece, l'indice dello gli esperimenti, soprattutto in considerazione
strumento ritorna verso l'inizio scala molto len- del fatto che i due operazionali A 741 e TL
tamente. 081 hanno la medesima zoccolatura, esattamen-
te quella illustrata nello schema di figura 12.
L'apparato illustrato in figura 10, se corretta-
MONTAGGIO SPERIMENTALE mente montato, deve funzionare subito, senza
sollevare alcun problema. Ciò che importa, in-
La realizzazione pratica del semplice progetto fatti, va limitato al rispetto delle polarità dei
di figura 9 è pubblicata in figura 10, che rappre- componenti in fase di saldatura dei loro reofori,
senta quindi il piano costruttivo del dispositivo all'innesto preciso dell'operazionale sul suo zoc-
sperimentale. Per il quale si deve approntare il colo e all'ordine di collegamento delle due pile
circuito stampato presentato in grandezza reale
in figura 11.
Ovviamente il disegno di figura 11 va riportato
su una delle due facce di una basetta di mate-
riale isolante, bachelite o vetronite, con dimen-
sioni leggermente superiori a quelle di 7,15 cm
x5 cm. abbonatevi a:
Contrariamente a quanto accade nella maggior
parte dei montaggi elettronici, nel modulo di fi-
gura 10 tutti i componenti sono applicati diret-
ELETTRONICA
tamente sulle piste di rame del circuito stampa-
to e non nella parte opposta della basetta sup-
porto, come invece accade normalmente. Ciò
PRATICA
del resto appare ben evidenziato nel disegno
+
ve
I
l)6cc l J. )GCC2
E- J TR4
husc
es ·I, TRI
'-f
,
I
rR TR3
in serie da 9 V ciascuna, che possono essere so- Il circuito sperimentale di figura 10 deve essere
stituite pure con quattro pile piatte da 4,5 V da completato per mezzo dell'applicazione di un
coloro che già hanno acquisito una buona prati- ponticello, rappresentato da uno spezzone di fi-
ca con questo tipo di collegamenti. Ad ogni mo- lo conduttore, ricoperto con guaina isolante e
do, per i principianti ricordiamo che il piedino 1 collegato fra uno dei due terminali del pulsante
dell'IC si trova da quella parte del componente Pl e la pista di rame in cui è presente la tensio-
in cui sono presenti degli elementi guida, come ne di + 9 V.
segnalato nello schema di figura 10. Per il dio- Concludiamo, a questo punto, la descrizione
do led DL, invece, la distinzione fra elettrodo di del montaggio sperimentale di figura 10 ricor-
catodo e di anodo (a- k) appare facilitata dalla dando che per il condensatore Cl è consigliabi-
presenza di una piccola smussatura, sulla cir- le l'impiego di un modello "mylar", anche se un
conferenza di base del componente, in prossi- comune componente ceramico non compro-
mità del conduttore di catodo (k). Per i due
mette il funzionamento del dispositivo che, tut-
condensatori elettrolitici C2 - C3 il riconosci-
mento del conduttore positivo è agevolato dalla tavia, non può in questo caso disporre di quella
presenza di tante crocette impresse sul corpo carica abbondante e necessaria ad evidenziare il
del componente; a volte viene segnalata la posi- fenomeno della differenza dei valori di impe-
zione dell'elettrodo negativo per mezzo di tanti denza d'ingresso fra i due tipi di integrati ope-
segni meno (). razionali semplici e bifet.
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- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »
RECUPERO DI TRASFORMATORI gresso più basse, nella misura del 20% circa, a 50
Hz. In ogni caso, il metodo di classificazione del
Frequentando spesso un magazzino di raccolta trasformatore consiste nell'individuare dapprima,
di materiali elettrici ed elettronici obsoleti o tramite l'ohmmetro commutato nelle basse porta-
fuori uso, ho scorto fra questi una grande quan- te, gli avvolgimenti separati, i loro terminali e le
tità di trasformatori di alimentazione, di cui eventuali prese intermedie, valutando ovviamente
molti, a detta del gestore aziendale, sono anco- i valori ohmmici crescenti. Poi si applica una ten-
ra funzionanti, ma sprovvisti di indicazioni tec- sione alternata a 50 Hz di pochi volt all'avvolgi-
niche. Esiste qualche sistema per caratterizzare mento che presenta maggior resistenza. Quindi si
elettricamente questi componenti? misurano le tensioni sui terminali degli altri av-
GIACCONI MAURIZIO volgimenti. Ciò serve per individuare l'avvolgi-
Torino mento principale, che occupa la metà circa del
volume complessivo degli avvolgimenti di filo di
L'argomento propostoci è troppo ampio per esse- rame smaltato. A questo si applica, successiva-
re trattato in questa rubrica. Tuttavia, per la defi- mente, una tensione alternata regolabile tramite
nizione delle grandezze tecniche più comuni, pos- reostato a filo e si misura la corrente assorbita. Si
siamo consigliare qualche regola di analisi e con- desume da un catalogo la potenza di un trasfor-
trollo. Prima di tutto si deve cercare di capire se matore delle stesse dimensioni fisiche di quello in
si tratta di un vero trasformatore d'alimentazione esame, che viene espressa in VA e si aumenta la
o di una bobina multipla, tenendo conto che que- tensione fino a raggiungere tale prodotto, purché
sta, generalmente, si identifica con un toroide a il trasformatore, dopo ventiquattro ore consecuti-
due avvolgimenti uguali, di solito montato nei fil- ve di assorbimento di corrente non si scaldi trop-
tri antidisturbo. Il trasformatore cui lei fa riferi- po. Altrimenti la potenza assorbita deve rimanere
mento, invece, è avvolto su nucleo di ferro, com- di grandezza inferiore a quella presunta. Le ten-
posto da un certo numero di lamierini sovrappo- sioni nominali degli altri avvolgimenti dovranno
sti. E questo, anche se di produzione americana, rivelarsi proporzionali alla prima, ma ciò è facil-
ossia previsto per funzionare con tensione di rete mente riscontrabile con il tester.
a 60 Hz, può essere utilizzato, con tensioni d'in-
REGOLATORE STEREO
Resistenze
R1 = 270.000 ohm- 1/4 W
R2 = 1.000 ohm - 1/4 W
R3 = 220.000 ohm - 1/4 W
R4 = 4.700 ohm- 1/4 W
p1 = 100.000 ohm (potenz. lin. doppio)
N.B. -Le sigle ripetute hanno lo stesso valore.
Cl
e
vu
e
= 100.000 pF (ceramico)
= 00 F - 24 VI (elettrolitico)
= 7812 (integrato tabilizz.)
R3
Cl e
1
ES T
R4
Il
R3
r
Cl
±
ED RI r
C3
2
7
, ll
P1LJ '\
·-·-·-·-·-·-·
2 \
UD US
Varie
TR = BC108
TRd = BC108
VCC = 15 Vcc
MOTORINO TELECOMANDATO
Per un mio plastico di ferromodellismo, vorrei Con questo dispositivo lei potrà alimentare o in-
realizzare un telecomando a raggi infrarossi, terrompere l'alimentazione del motore M in ogni
con cui pilotare un motorino in continua da 3 momento, purché la fotoresistenza FR rimanga al
Vcc- 1W. riparo da sorgenti di luce estranee.
LEONARDI GABRIELE Con TX è segnalato il trasmettitore, con RX il ri-
Teramo cevitore.
PI
r
I
R5
JLJ
V TX ~DL
~ --------..
FR
R6
3
I C 1
7 e
15V
6 Il4 2 e
c1
u
R3
Varie
ICI = 4151
ALIM. = 15V0c
ECCEZIONALMENTE
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1989 - 1990
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ALIMEN TAT
J3
l
e, IICS Il" rJ
-
_
UJ D
-C2 U2
Condensatori Varie
C1 = 200.000 pF (ceramico) D1-D2-D3 = diodi al silicio (100 V- 10 A)
C2 = 200.000 pF (ceramico)
C3 = 200.000 pF (ceramico) J1-J2- J3 = imp. Rt (VK200)
C4 = 100F- 24 VI (elettrolitico)
C5 = 100 F- 25 VI (elettrolitico)
C6 = 100 F- 24 VI (elettrolitico)
In scatola
ALIMENTATORE STABILIZZATO di montaggio
Caratteristiche
Tensione regolabile 5 : 13 V
Corr. max. ass. 0,7A
Corr. picco 1A
Ripple 1mV con 0,1A d'use.
SmV con 0,6A d'use.
Stabilizz. a SV d'use. 100mV
A.BACOPEROM I. F G 0
c:m fvfHZ dB ml
k k
Vorrei conoscere un sistema rapido per stabili- 1 ....Jai.rnoo •
L. 50.000 L. 24.000
Mini trasmettitore O.M. Riduttore di tenzione per auto use. Antl Bump per casse acustiche stereo
1,3+10vSOOmA
a comunicare tra due punti in modo simulta- È un piccolo trasmctHtore elle opera nella !jilmma Applicato tra l'uscita de! amplificatore te e a
XIILI dover azionare alam COllllllU!>lore. Il delle ONDE MEDIE. I segnali da trasmettere vengono Serve a ridurre la tensione di hattelia 12 V delle acustiche serve ad evitare il fastidi0s3 MF ch i
t tra i due punti avviene con un unico captati da una capsula microfonica ampliflcata e alltovelture !n tensioni coni prese tra U e ! O V. momento dellaccensione si awerte nel asse
ermato. Il Kit è formato da due dispositivi tramite un apposito circuito vanno a mooulare in i.a corrente ilSSorbiia dal carico non deve superare i acustiche. I dispositivo va alimentato a 2 i Tai
per ogni ponto di comunicazione/ ai quali ampiezza il segnalt' generato daU'om1lalore ad Alla 500 mA continuativi. Per brevi periodi, il dispositivo, tension~ gl! deve penenire nel ,r.o,-t!IIO :
un altoparlant e di Impedenza compresa Freqµerua. Uno 5l'ac!lo di potenza trasferisce il segnale può erogare tortenU di oltte ! A. La tensioen d! uscile ilCt<IIS iOne oll?U'ampiifiacatort. La «crer.l? ,r.....,-;a
- 5-2 CJ!,,m lnon forniti nel 11/t). La potenza all antenna per essere rrradiato. i.a tensione dl tramite un trimmetl è perfetlllmenle assorbila è di circa I :xJ m.l. l ~ J,t;; lnlmiar
d ascolto è di cdra L,5 i. Ogni dispositivo alimentazione può essere compresa tra 9 e I5 cc e do lo rende molto i<1oneo ad allmenlare contemporaneamente sulle due asse austihe h
ra.o con una tertsioi\e di ~ Vcc su,blilz:zata e stlbllizzall·e t'll$orblm\lnto medio è di ci!ca 70 mA La iparecchiature elettroniche (W3lkman, non del•ono superare !a potenza massima di 400 i se
k Mento massimo è di dra 180 mA ciascuno. Il frequenza di trasmissione può essere variata tra circa ricevitori radio, mini televisori LCD ecc.). Il dispositivo 'impedenza è di 4 Ohm o 300 W se [impedenza di8
-•-• d1 capsule rrutrofonJChe ampllflcate. 720 e 12-50 i\tt~ La gamma può essere modificata può essere alloggiato nei contenitore plastico LP 452. Ohm. Il tempo di intervento ritardo di inserzior
variando l valore di un componente come specificato casse) può essere regolato tra mezzo secondo e sei
nelle istruzioni . Il dispositivo é dotato dl controllo di secondi.
profondità di modulazione. L'intero trasmettitore viene
' lflrerter universale 12 Vcc--220 Vca
costruito su di una basclla di sol 33 mm X 78 mm. li
ensione di batteria 12 in Z20 Vca 50 Mz segnale trasmesso è rimiblle con una normale radio
massimi dl 15 w. l'tr il suo corretto per Onde Medie.
COITe un llORMALé Tll>\SFORMA· Per ricevere I C8lalogo ...... utllizUre l'apposito tagliando
regio dei dispositivo è quello scrlvando e:
formatori a presa ctntrale,
Per ottenere una potenza.di
poter erogare una comnle
sono sufficienti trasforma ELETTROf,IICA SESTRESE ari M 92 I
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el dispositivo vengono I
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AMP. A.C. 200 A- 2 mA- 20 mA - 200 mA - 2000 mA
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nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolali da avvitare
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Sensibilità 20.000 Q/V D.C.- 4.000 Q/V A.C.
Dimensioni mm 103 x 103 x 38
Peso Kg 0,250
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni
PORTATE
VOLT D.C 100 m V-0,5V-2V-5V-20V-50V- 100
V- 200 V- 1 000 V
VOLT A.C. 2,5 V-10V- 25V-100 V- 250 V- 500 V - a ti
1000 V
OHM 2x1-0x10-0x100-2x 1000
a., , -
AMP. D.C. 50 A- 500 A- 5 m4- 50 mA - 0,5 A-5 A
i
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li-·\··A±
AMP. A.C. 250 ,11 A-1,5 mA- 15 mA- 150 mA- 1,5 A-
10 A % I f, glg""
CAPACITÀ= 0- 50 F-0 500 F (con batteria interna)
dB 22 dB- 30 dB- 42 dB- 50 dB- 56 dB- 62 dB
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Libretto istruzione con schema elettrico e parli accessorie
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Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
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In questo mese, esattamente vent'anni or sono, subito dopo la
fondazione del l'omonima casa editrice, usciva in edicola, per la
prima volta, Elettronica Pratica. Senza clamori o preannunci
pubblicitari, sommessamente. Ma con il proposito di volersi
affermare fra i cultori di questa avvincente disciplina e la volontà
di ripetere, il più a lungo possibile, la mensile fatica. Pur nello
scontro con le difficoltà editoriali del tempo, che ancor oggi si
ripetono, perché radicate nella natura di ogni pubblicazione.
Dunque, nella lieta ricorrenza, dopo quattro lustri di incessante
operosità, silenziosa ma intensa, durante i quali il periodico ha
dialogato con i lettori di ogni età, con un linguaggio semplice e
comprensibile a tutti, si può riconoscere nell'impresa un misurato
patrimonio di peculiarità vincenti, al di là dei livelli normalmente
proposti da altre espressioni della stampa tecnica o da analoghe
organizzazioni. Nella speranza, ovviamente, che l'indice di
gradimento possa sempre aumentare, congiuntamente alle tante
soddisfazioni che l'elettronica dilettantistica può elargire.
NORME DI ABBONAMENTO
Quote valevoli per tutto il 1992
PER L'ITALA L 50.000
PER LESTERO L. 60.000
La durata dell'abbonamento è annuale,
con decorrenza da qualsiasi mese.
Sommario
196
editrice AMPLIFICATORE AUDIO
ELETTRONICA PRATICA
Dli CLASSE D
direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
206
disegno tecnico FUSIBILE ELETTRONICO
CORRADO EUGENIO
A RAPIDO INTERVENTO
stampa
TIMEC
ALBAIRATE - MILANO 216
CASSE ACUSTICHE
Distributore esclusivo per l'Italia:
A.&G. Marco - Via Fortezza n. 27- 20126 PROTETTE DA SOVRACCARICHI
Milano tel. 25261 autorizzazione Tribunale
Civile di Milano - N. 7 4 del 29-12-1972-
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circuito di figura 3, che è dotato di potenza d'u- Se si alimenta il progetto di figura 3 con la ten-
scita e fedeltà di riproduzione incredibili, senza sione continua e stabilizzata di 30 Vcc, con un
una percettibile dissipazione di energia termica. segnale applicato all'ingresso di 10 Vpp, la cor-
rente assorbita è di 1 A, alla quale corrisponde
la massima potenza d'uscita su un carico di 4
CARATTERISTICHE ELETTRICHE ohm. La corrente aumenta invece a 2 A su cari-
PROT
SILENZ.
C. C.
IPRQCESS. SEGNI
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o
5
STA. PROT.
TERMICA
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+4,5V +10 V
Fig. 1- Schema a blocchi, con relativa piedinatura, dell'Integrato a venti piedini TDA 7260.
NTR. 8F
co è, in tale occasione, inesistente, così che sa-
rebbe più esatto chiamarla "classe zero", fonda AMPL
il suo principio di funzionamento sul concetto
per cui, su un carico induttivo, è possibile intro-
durre una tensione impulsiva, onde stabilire
nell'induttanza una corrente di intensità pari al
valore medio della tensione applicata. Perché
l'inerzia dell'induttanza condiziona il valore del-
la corrente che la percorre al rapporto vuoto-
pieno, o duty-cycle, della tensione e alla massi-
ma grandezza di questa. In pratica, attraverso la
bobina non scorre una corrente pulsante, come
la tensione impiegata, ma una corrente propor-
zionale al valore medio della tensione, sia pure
alterata da una lieve ondulazione della frequen-
za di chopper. Tuttavia, se l'induttanza assume
un valore sufficientemente elevato rispetto alla
frequenza utilizzata, anche questa leggera on-
dulazione diventa quasi impercettibile.
Nel circuito di figura 3, tenuto conto dell'eleva- FILTRO
ta frequenza in gioco, resa possibile dalle carat-
teristiche eccezionali dell'integrato IDA 7260 e
dei quattro transistor MOS, è sufficiente un'in-
duttanza di una decina di microheruy, che po-
trebbe essere rappresentata dagli stessi altopar-
lanti se questi fossero di tipo magnetodinamico
e di grosse dimensioni.
Dunque, ciò che sorprende nei circuito amplifi- Fig. 2 - Parti componenti l'integrato TDA 7260 con i
catori a commutazione è l'assenza di fenomeni segnali elaborati da queste.
distorsivi, almeno nelle grandezza abituali. An-
che se poi sono presenti alcuni elementi di non
linearità, che nel progetto di figura 3, peraltro,
sono stati ridotti al minimo, al punto che il
maggior contributo negativo va riscontrato qua-
si esclusivamente nel rumore elettrico e nell'in- Facendo riferimento al disegno di figura 2, no-
terferenza della frequenza di commutazione tiamo in A il segnale di bassa frequenza, inseri-
con la banda alta del segnale. Ma questi livelli to nel circuito d'ingresso ed amplificato. Questo
sono talmente bassi da consigliare l'uso del pro- stadio incorpora pure un dispositivo limitatore,
getto negli amplificatori ad alta fedeltà, purché che blocca i picchi di segnale i quali saturereb-
in sede realizzativa si conferisca grande impor- bero l'amplificatore provocando una distorsione
tanza alla qualità del cablaggio e alle scherma- eccessiva.
ture. La parte immediatamente successiva allo stadio
amplificatore di figura 2 converte il segnale di
bassa frequenza sinusoidale, o pari a somme di
L'INTEGRATO TDA 7260 sinusoidi, in due segnali logici in controfase, il
cui duty-cycle è proporzionale al valore del se-
Mentre in figura 1 è rappresentato lo schema a gnale inserito in entrata, in modo che la corren-
blocchi, dei circuiti interni all'integrato IDA te che fluisce attraverso il carico sia proporzio-
7260, questi vengono accoppiati con i rispettivi nale al segnale d'ingresso.
segnali elaborati in figura 2. Per raggiungere il risultato ora descritto, è stato
Nello schema di figura 1 sono pure numerati realizzato un normale oscillatore ad onda qua-
tutti i venti piedini del semiconduttore, in una dra, con due uscite in controfase. Si potrebbe
perfetta corrispondenza con quelli segnalati nel quindi parlare di due oscillatori, sfasati di 180°
progetto di figura 3. e sincronizzati, realizzati con una reazione posi-
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I
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u
200 Elettronica Pratica
Superbooster
< COMPONENTI I
Condensatori Resistori
c1 = 470.000 pF R1 = 10.000 ohm - 1/4 W
c2 = 150 pF R2 = 4.700 ohm - 1/4 W
c3 = 390 pF R3 = 10.000 ohm - 1/4 W
C4 = 390 pF RA4 = 1.000 ohm - 1/4 W
C5 = 100.000 pF R5 = 22.000 ohm - 1/4 W
C6 = 10F- 63 VI (elettrolitico) R6 = 10.000 ohm - 1/4 W
C7 = 10 F- 63 VI (elettrolitico) R7 = 22.000 ohm - 1/4W
ca = 100.000 pF R8 = 470.000 ohm - 1/2W
C9 = 1F (non polarizzato) R9 = 1.000 ohm - 1/4 W
C10 = 47 F- 63 VI (elettrolitico) R10 = 180 ohm- 1W
Cc11 = 100.000 pF R11 = 100.000 ohm - 1/2 W
c12 = 47 F- 63 VI (elettrolitico) R12 = 100.000 ohm - 1/2 W
C13 = 100.000 pF R13 = 22 ohm - 1/2 W
C14 = 100.000 pF R14 = 22 ohm - 1/2 W
C15 = 390 pF R15 = 22 ohm - 1/2W
C16 = 390 pF R16 = 22 ohm - 1/2 W
C17 = 390 pF
C18 = 390 pF
C19 = 100.000 pF Varie
C2o = 470 F - 63 VI (elettrolitico)
c21 = 100.000 pF IC1 = TDA 7260
c22 = 470 F - 63 VI (elettrolitico)
MF 1 = IRF 532
C23 = 470.000 pF MF2 = IRF 532
C24 = 100.000 pF MF3 = IRF 532
C25 = 100.000 pF MF4 = IRF532
DZ = zener (12 V- 1W)
L1 = bobina (15 H)
L2 = bobina (15 H)
tiva dall'uscita all'ingresso, su un circuito inte- carico è collegato tra le due uscite in controfa-
gratore (INTE GR.) che, con il suo ritardo, sta- se.
bilisce la frequenza di oscillazione, seguito poi Il segnale di bassa frequenza amplificato varia il
da un comparatore ad isteresi (COMP. CON ritardo dell'integratore, come rappresentato dal
ISTERESI) che determina gli scatti delle uscite diagramma B di figura 2; il duty-cycle dell'usci-
fra "tutto acceso" e "tutto spento". Il segnale ta, dunque, muta con l'ampiezza del segnale in
logico viene quindi inviato agli stadi di potenza. ingresso, in più o in meno, rispetto al 50% del
In assenza di segnale, l'oscillatore genera onde segnale zero, dando origine, sul carico, a cor-
quadre a valore medio nullo rispetto al carico, renti positive o negative, proporzionali al segna-
in considerazione del fatto per cui l'ipotetico le in entrata. Si ottengono cioè, i due segnali C
Elettronica rati ca 20 l
Superbooster
Fig. 5 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato che l'operatore deve riportare su
una delle due tacce di una basetta di materiale isolante, delle dimensioni di 13,5 cm x 6 cm.
e D di figura 2, mentre il filtro ed il carico ri- do sono accesi, presentano, sui terminali di
mangono interessati dalla somma algebrica di source e di gate, una tensione di valore compre-
questi segnali, con la formazione delle curve ri- so fra gli 8 V e i 12 V. Che diviene di O V quan-
portate in E ed in F di figura 2. do i transistor sono "spenti".
Nei quattro transistor, fra gli elettrodi ora men-
zionati, è presente un circuito resistivo-
CONSIDERAZIONI GENERALI capacitivo, che provvede a smorzare le violenti
commutazioni in grado di originare disturbi
Per variare l'oscillazione di base, anche se è elettromagnetici, per la cui eliminazione si con-
consigliabile limitarsi a qualche piccolo ritocco, siglia di inserire il modulo elettronico di figura
occorre intervenire sul valore capacitivo del 4 in una scatola di ferro, possibilmente zincato
condensatore C3, che è il condensatore dell'in- o stagnato e collegato a massa.
tegrato di ICl, quello che fissa, unitamente alla Se accoppiato ad un ricevitore radio, nel mo-
resistenza R5, la costante di tempo. do illustrato in figura 7, l'apparecchio rimane
La resistenza R6 controlla il guadagno dello disturbato nelle zone di sintonia ove non sono
stadio amplificatore d'ingresso dell'integrato presenti segnali. Ciò significa che, durante le
ICl. Pertanto, ai valori resistivi più alti di R6 operazioni di ricerca delle emittenti radiofoni-
corrispondono quelli più elevati del guadagno. che, invece che il solito "soffio", si udrà un
Non si consiglia invece di ritoccare tutti gli altri fischio. Ma anche questo inconveniente sparisce
elementi esterni ad ICl. con l'impiego di un contenitore metallico e
Gli stadi d'uscita del circuito di figura 3 sono pi- scompare pure in presenza di segnale sintoniz-
lotati, in tensione, direttamente dai circuiti gui- zato. La sua origine, peraltro, è giustificata,
da dell'integrato e sono identificabili nei transi- perché caratteristica di tutti gli apparati "swit-
stor MFl - MF2 - MF3 - MF4. Questi, quando ching".
entrano in funzione o, come si suol dire, quan-
RX
a±e go
rosso ALIM.
B00STER
AP
Fig. 7 - Volendo collegare l'entrata dell'amplificatore di bassa frequenza con l'uscita di un
radioricevitore, si deve interporre, fra le due parti, un trimmer da 220 ohm, da regolare una
volta per tutte sul massimo livello audio indistorto.
za, potranno richiederle, unitamente ai quattro certare se questi sono stati collegati in fase tra
transistor mosfet, alla ditta BCA ELETTRONI- loro, nel senso che, tutti i coni debbono avanza-
CA - Via T. Campanella, 134 - IMOLA (Bolo- re o indietreggiare contemporaneamente in
gna). presenza della stessa nota emessa. In caso di er-
Una volta ultimato il montaggio del modulo rore di cablaggio si rimedia all'inconveniente
elettronico, conviene rinforzare le piste di rame invertendo i collegamenti sulla bobina mobile.
relative alla tensione di alimentazione positiva e Ma il primo controllo che si deve eseguire si ri-
negativa, che fanno capo ai terminali 6-3. Tale ferisce alla ricerca di eventuali errori di cablag-
operazione si realizza ingrossando le piste con gio, che possono essere individuati ripassando
una spessa copertura di stagno. Con questo ac- tutto il montaggio e rivolgendo particolari at-
corgimento, infatti, si diminuisce la resistenza tenzioni alle polarità dei condensatori elettroli-
del rarne e si favorisce lo scorrimento di corren- tici, a quelle degli elettrodi dei semiconduttori e
te, soprattutto quando questa è di forte intensi- ai valori di tutti gli altri componenti.
tà, per esempio di 2 A, evitando una inutile di- Per quanto riguarda la correttezza delle tensio-
spersione di energia sotto forma di calore. ni presenti in ciascun punto del circuito, convie-
ne analizzare, per prime, quelle sui piedini 8 e 9
dell'integrato ICl, chiaramente segnalate sullo
CONTROLLI FINALI schema teorico di figura 3 e poi, via via, tutte le
altre.
Se al termine del montaggio dell'amplificatore, Coloro che vorranno installare l'amplificatore a
questo non dovesse funzionare o funzionasse bordo di autoveicoli con batteria a 24 Vcc, do-
malamente, l'operatore dovrà effettuare qual- vranno inserire, in serie con l'alimentazione, un
che controllo circuitale. Per esempio, se gli al- fusibile da 5 A nelle versioni monofoniche e da
toparlanti sono due o più di due, occorrerà ac- 8 A per quelle stereofoniche.
Lo si collega in serie
con la linea positiva
degli alimentatori in continua
e a bassa tensione.
Il sistema di protezione delle diverse apparec- coli di incendio. Oppure nel caso in cui si deb-
chiature elettroniche, con il tradizionale fusibile bano proteggere componenti che tollerano i
elettrico, può ritenersi utile ed indovinato quan- grossi sovraccarichi, almeno per brevi istanti.
do si vogliono evitare i surriscaldamenti delle Ma quando si tratta di salvaguardare quei deli-
parti circuitali e scongiurare i conseguenti peri- catissimi circuiti realizzati con tanti semicondut-
tori, che non sopportano le rapidissime varia- l'arco di tempo di alcuni millisecondi, sono in
zioni di corrente, sia pure di minima intensità, grado di risparmiare l'integrità di certi semicon-
allora la tutela degli apparati deve essere affi- duttori. Che vengono rovinati in un solo centi-
data esclusivamente all'elettronica o, più preci- naio di microsecondi e per i quali si conosce un
samente, come si consiglia in questa sede, al fu- unico metodo di difesa, quello interamente
sibile elettronico. Anche perché taluni compo- concepito nella protezione elettronica.
nenti, ma in misura particolare quelli inseriti Tenendo conto che gli apparati più comuni e
nei radiotrasmettitori o negli amplificatori, sia meritevoli di vigilanza, con i quali si ha a che fa-
ad alta fedeltà come per le frequenze elevate, re più frequentemente, sono alimentati con le
sono solitamente costosi ed il loro ricambio in- basse tensioni continue e correnti fino a 5 A,
fluisce negativamente sulla gestione economica per esempio con 12 V cc - 24 V cc - 48 V cc, ab-
dei dispositivi. Eppure, la sostituzione di inte- biamo progettato e presentato in queste pagine
grati, transistor e diodi è un'operazione d'obbli- un valido dispositivo, per correnti e tensioni
go, quando durante gli interventi laboratoriali continue, da inserire sulla linea positiva dell'ali-
di verifica e controllo, di messa a punto e tara- mentatore, dentro o a valle di questo e, di cui
tura, di tentativi di miglioramento o di collaudo, tutti potranno verificare l'efficacia nella mag-
si incorre in qualche involontario errore di ma- gior parte delle pratiche applicazioni.
novra, che certamente danneggia le parti in gio- Non ci siamo invece interessati alla protezione
co se i corrispondenti alimentatori non sono di apparati elettronici alimentati in corrente al-
stati in precedenza armati con un adeguato si- ternata o con tensioni continue più elevate di
stema protettivo. quella massima governabile di 50 V cc, perché il
Neppure i procedimenti di difesa contro le mas- progetto sarebbe apparso circuitalmente molto
sime intensità di correnti ammissibili, costruiti più complesso di quello pubblicato in figura 1 e,
con relé elettromagnetici che, in occasione di soprattutto, poco economico. Ma poi la pratica
sovraccarichi notevoli, possono intervenire nel- utilità di quest'ultimo sarebbe risultata alquanto
1R2
El
tlC €e[
{ U
R1
TP1
C1
R4
R2 R3
Fig. 1- Circuito elettrico del fusibile elettronico. L'intensità di corrente, derivabile dal con-
duttore contrassegnato con la lettera U, va regolata tramite il potenziometro R3 di tipo a va-
riazione lineare.
-----COMPONENTI-----
Condensatore Resistenze Varie
C1 = 22.000 pF R1 = 2.000 ohm- 1/4 W TR1 = BC109
R2 = 3.900 ohm - 1/4 W TR2 = MJ3001
R3 = 2.200 ohm (potenz. lin.) D1 = 1N4148
R4 = 1.200 ohm - 1/4 W
limitata, visto che i semiconduttori di potenza plicità e rapidità di intervento, per un controllo
sono generalmente alimentati con le basse ten- di tensioni continue fino al massimo valore di
sioni. 50 Vcc e correnti continue massime di 5 A.
Dunque, ripetiamo. Il progetto di fusibile elet- Come è stato detto, l'inserimento del fusibile
tronico qui proposto gode dei due principali re- elettronico potrà essere ottenuto nel modo illu-
quisiti pretesi da ogni lettore principiante: sem- strato in figura 6, ovvero a valle dell'alimentato-
a TR2
EP
nU i o
EP
@o
+-
Fig. 3 - Disegno In grandezza reale del circuito stampato da comporre su una piastrina sup-
porto delle dimensioni di 7 cm x10,2 cm.
3001 di tipo NPN, montato nel progetto del fu- che la tensione, misurata sui terminali della re-
sibile elettronico, sono le seguenti: sistenza R4 e sommata a quella presente sulla
porzione di destra del potenziometro R3, rima-
le max = lOA ne inferiore a:
Vce = 80V
Max pot. diss. = 150W 0,6 V + 0,6 V = 1,2 V
HFE = =
1.000 (le 5A)
Dunque il diodo al silicio D 1 rimane spento e la
Normalmente il transistor TRl, per il quale si giunzione base-emittore di TRl non è in con-
utilizza il modello BC109, rimane aperto, dato duzione. In tal caso il transistor TR2 viene ali-
Un'idea vantaggiosa:
l'abbonamento annuale a
ELETTRONICA PRATICA
21 O Elettronica Pratica
Fusibile elettro nico
mentato tramite la resistenza Rl e la sua base presenti due giunzioni base-emittore, occorre
si eleva a 1,2 V circa dall'emittore. Ora, tenen- immettere una corrente di base in grado di far-
do conto che il Darlington è composto da due ne fluire un'altra di collettore-emittore nei due
transistor in serie e che nel circuito di base sono transistor, onde inviarli in conduzione. Ma,
Fig. 5 - Ad una distanza di due centimetri dalla basetta supporto del circuito del fusibile
elettronico, occorre applicare un robusto radiatore, sul quale si monta il transistor TR2.
--------------- -----------
ALIMENT. CC
FUS. ELETTR.
•/ ESTERNO
u
100a
2W
I
I
I
----------- --- - -- - - - -- -1
Flg. 6 - Impiego del tuslblle elettronico In posizione esterna all'alimentatore. Il carico resisti-
vo minimo di 100 ohm - 2 W è necessario quando il fusibile viene utilizzato In presenza di
correnti debolissime.
come si può notare, osservando il simbolo elet- giunge il valore di 1,2 V, il diodo al silicio D1
trico di TR2 nello schema di figura 1, la corren- diviene conduttore ed applica la tensione di ba-
te di emittore del primo transistor diviene la se, sul transistor TRl, per accenderlo. Conse-
corrente di base del secondo. E in questo modo guentemente, divenendo TRl conduttore, que-
il guadagno di corrente complessivo è dato dal sto sottrae la tensione di polarizzazione di base
prodotto dei due guadagni, consentendo a TR2 a TR2, che si spegne. E l'interdizione di TR2
di raggiungere quello tipico di 1.000 volte, con avviene molto rapidamente, essendo caduta la
la corrente di collettore di 5 A. Per dirla in altre tensione fra base ed emittore a poche decine di
parole, la configurazione Darlington garantisce millivolt. Dunque il circuito di figura 1 è di tipo
il controllo di correnti elevate, fino ad alcuni a scatto. Infatti, appena il transistor TR 1 divie-
ampére, con piccole correnti di pilotaggio di ne conduttore, il TR2 si apre immediatamente
qualche milliampère. e fornisce più tensione al ramo resistivo R2
Quando il transistor TR2 è in conduzione o, + R3 + R4, riconfermando la saturazione di
come si dice in gergo, è acceso, la corrente che TRl, cioé stabilendo una reazione positiva che,
esce dal terminale U può fluire attraverso il ca- in pochi microsecondi, spegne e mantiene spen-
rico di utilizzazione. Ma se questo varia, anche to il transistor Darlington.
la corrente assorbita cambia di intensità e muta Per ripristinare lo stato di conduttività del cir-
pure il valore della tensione fra emittore e col- cuito di figura 1, occorre disinserire il circuito di
lettore di TR2, iniziando da 1,4 V in presenza carico collegato sul terminale U e, ovviamente,
di piccole correnti. eliminare da questo le cause che hanno provo-
Contemporaneamente, qualora si tratta di au- cato il sovraccarico. Anche l'alimentazione va
menti di corrente, cresce anche la tensione va- interrotta per un tempo adeguato.
lutata su R2 + R3 + R4 e quando nel tratto Il condensatore Cl, collegato fra l'anodo del
R4 e porzione di destra di R3 la tensione rag- diodo al silicio D1 e l'emittore di TRl, svolge la
1 -------------- -----------
I ALIMENT. C C.
FUS. ELETTR
I { INTERNO
I
I
I
-I
1
I
I STA.
I ~
I ~
I -!
H.
I ::::i
I
I I
I
I -
----------- --- - -- - - --- _, I
Flg. 7- Sistema corretto di utilizzazione del fusibile elettronico, che appare qui inserito fra Il
ponte raddrizzatore a diodi ed il circuito di stabilizzazione.
funzione di ritardare l'intetvento dello scatto preferirsi, anche se costringe l'operatore princi-
del circuito di figura 1 in presenza di rapidi di- piante alla difficile opera di apertura del conte-
sturbi e falsi inneschi. A questo componente nitore dell'alimentatore.
abbiamo assegnato il valore capacitivo di 22.000 Nell'apposita tabella sono segnalati, sulla prima
pF- 25 VI, ma se è possibile si consiglia, in sede colonna, i più significativi valori delle correnti
applicativa, di ridurre la capacità di qualche mi- prelevabili dal conduttore d'uscita U del fusibile
gliaio di picofarad, servendosi sempre di un ele- elettronico; nelle successive altre due colonne
mento di tipo ceramico. sono elencati i corrispondenti valori delle cadu-
Ricordiamo che la corrente massima tollerabile te di tensione nel caso di impiego dello schema
dal fusibile elettronico è di 5 A Quindi, non di utilizzazione di figura 1 o di figura 6, quando
conviene mai superare tale limite. sull'uscita è applicato un carico di minim o valo-
In presenza di carichi induttivi è utile prevedere re di 100 ohm - 2 W.
l'impiego di diodi al silicio di protezione contro
le eventuali extracorrenti di apertura, servendo-
si di modelli tipo IN4004 con il catodo inserito TABELLA DELLE TENSIONI
sulla linea positiva e l'anodo su quella negativa.
Il circuito di figura 1, in condizioni di funziona-
mento normali, comporta una caduta di tensio- I use. V(tig. 1) V (fig. 6)
ne, che va sempre tenuta nella massima consi-
derazione. Questa cambia, in ogni caso, col mu- 0,1A 1,4 V -
tare della corrente assorbita ed il tipo di inseri- 1 A 1,6V 0,2V
mento del fusibile elettronico, che può essere 2 A 1,9V 0,6V
quello di figura 6 oppure l'altro illustrato in fi- 5 A 3,5 V 2,6V
gura 7 che, come è stato detto, è sempre da '
Concludiamo qui l'esame del circuito elettrico poi si innesta la manopola di comando, in corri-
del fusibile elettronico di figura 1 ricordando spondenza della quale, sulla basetta, si potran-
che questo dispositivo non sostituisce le tradi- no riprodurre i valori più significativi delle cor-
zionali protezioni con i fusibili elettrici che, pur renti d'uscita dal fusibile. Così come è stato fat-
utilizzando questo sistema ora descritto, debbo- to nel prototipo da noi approntato e riprodotto
no rimanere al loro posto, se presenti nelle ap- fotograficamente all'inizio dell'argomento qui
parecchiature da alimentare o nello stesso ali- trattato.
mentatore. Lungo la linea mediana della basetta supporto
di figura 2, sulla destra e sulla sinistra del po-
tenziometro R3, si notano due fori. Ebbene, su
MONTAGGIO questi debbono essere introdotte le due viti di
fissaggio di altrettanti distanziali, ovvero di due
La foto di apertura del presente articolo, lo colonnine metalliche, della lunghezza di 2 cm,
schema costruttivo di figura 2 ed il particolare sulle cui estremità si monta il grosso elemento
riprodotto in figura 5, interpretano abbondante- dissipatore di calore riprodotto in figura 5, che
mente la composizione finale del fusibile elet- ha le dimensioni di 8 cm x 7,5 cm x 2,5 cm.
tronico ed il metodo da seguire per raggiungere Prima di fissare il radiatore, occorrerà montare
la completa realizzazione. In ogni caso, il primo su questo il transistor Darlington, dopo aver in-
poi, obbliga il costruttore ad introdurre il mon- troppo, i danni si sono già verificati. E se a valle
taggio nello stesso alimentatore, in considera- dovesse essere necessariamente prevista la pre-
zione delle modeste dimensioni e della sempli- senza di un condensatore, si consiglia di asse-
cità circuitale del fusibile. gnare a questo il minimo valore capacitivo, ap-
Tutte le volte che il carico subisce un'interru- plicando contemporaneamente un diodo al sili-
zione di alimentazione, a causa di un benefico cio, di tipo 1N4004, tra collettore ed emittore
intervento del fusibile, occorre spegnere l'ali- del transistor di potenza TR2, con l'anodo sul-
mentatore per qualche secondo onde ripristina- l'emittore ed il catodo sul collettore.
re l'erogazione dell'energia elettrica. Concludiamo ricordando che, facendo funzio-
Qualora nei circuiti di applicazione fossero pre- nare il fusibile elettronico con correnti di eleva-
senti dei grossi condensatori elettrolitici, con- ta intensità, per tempi molto prolungati, la tem-
viene sempre inserire il fusibile elettronico a peratura del circuito aumenta in misura sensi-
valle di questi. Perché se si trovasse a monte, il bile, tanto che il grosso dissipatore può neces-
suo intervento avverrebbe solo dopo una par- sitare anche di una appropriata ventilazione
ziale scarica dei condensatori e quando, pur- forzata.
gente, che riguarda in primo luogo la civile con- riamente essere dotati di notevole potenza, an-
vivenza e, secondariamente, l'integrità degli al- che se, in pratica, l'ascolto migliore viene rag-
toparlanti. Perché non è assolutamente ammis- giunto con valori di intensità più bassa, quando
sibile, quando si abita in città, in uno stabile con la distorsione scompare ed i suoni toccano l'api-
molti appartamenti, lasciare acceso alla massi- ce della piacevolezza. Eppure, in molte famiglie
ma potenza di emissione il riproduttore audio vivono e giocano i bambini, o persone deboli
ad alta fedeltà, senza preoccuparsi degli altrui d'udito che, involontariamente e senza accor-
diritti alla tranquillità domestica e senza tener gersene, girano le manopole dell'apparecchio
conto che, a certi livelli fonici, molte caratteri- monofonico o stereofonico, fino a provocare
stiche tecniche dell'apparato vengono annulla- forti vibrazioni dei vetri delle finestre o, addirit-
te. D'altra parte, gli amplificatori hi-fi, per van- tura, la caduta di alcuni soprammobili ma, so-
tare certi requisiti musicali, debbono necessa- prattutto, creando turbamento ed agitazione
Elettronica Pratica 21 7
Casse acustiche protette
l
O::
COMPONENTI
Condensatori
C1 = 1F (non polarizzato)
C2 = 1F (non polarizzato)
C3 = 1F (non polarizzato)
C4 =47 F- 35 VI (elettrolitico)
es = 1F (non polarizzato)
C6 = 1F (non polarizzato)
C7 = 47 F- 35 VI (elettrolitico)
1F
" Resistenze
R1 = 1.200 ohm - 1/4 W
R2 = 220 ohm - trimmer
R3 = 10.000 ohm - 1/4 W
R4 = 10.000 ohm - 1/4 W
R5 = 10.000 ohm - 1/4 W
R6 = 470.000 ohm - 1/4W
o
ct R7 = 10.000 ohm - 1/4 W
R8 = 10.000 ohm - 1/4 W
R9 = 10.000 ohm - 1/4 W
I R10 = 2.700 ohm - 1/4W
t
R11 = 4,7 ohm- 15 W
ct I
I
Varie
I
Ic1 = TL 082
l TR1 = BC 107
.-. e vette [ D1 = diodo silicio (1N914)
D2 = diodo silicio (1N914)
-·-·-·-·-·-·-· uè·-·-·-·-· ué·-·-·j DZ = diodo zener (7 ,5 V - 0,5 W)
C\j RL = relè (12 Vcc)
Lu Lu vcc = 12Vcc + 14Vcc
......
Lu
Elettronica Pratica 219
Cosse acustiche protette
-Ir, I i +
•
t
o
_ 3
Fig. 3- Disegno in grandezza naturale del circuito stampato che l'operatore dovrà comporre
su una delle due facce di una basetta supporto di materiale isolante, di forma rettangolare e
delle dimensioni di 13 cm x 6 cm.
musicale che, per raggiungere la potenza media mensioni contenute, che impongono l'impiego
di qualche watt, più che sufficiente per l'ascolto di altoparlanti non eccessivamente efficienti, i
in ambienti domestici, deve provenire da un quali per rendere volumi di suono elevati, ne-
amplificatore con potenze di picco molto eleva- cessitano di molta potenza. Che tuttavia può es-
te, anche superiori ai 100 W. sere tollerata per breve tempo, se il trasduttore
Ma occorre pure ricordare che gli altoparlanti è ottimamente costruito, ma che difficilmente
per l'alta fedeltà sono generalmente di tipo a viene sopportata a lungo. Infatti, gli avvolgi-
bassa distorsione, con una gamma di riprodu- menti elettrici degli altoparlanti, percorsi da
zione delle frequenze acustiche assai estesa, che forti correnti, conseguenti alle grandi potenze
comporta sistemi di costruzioni meccaniche con cui lavorano, producono sensibili quantità
smorzate e robuste. Le casse acustiche poi, fatta di energia termica che, lentamente ma inesora-
eccezione per quelle funzionanti in locali pub- bilmente, provoca un continuo aumento della
blici adibiti ai concerti di massa, assumono di- temperatura. E negli angusti spazi delle casse
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BF FASE+ ·====
Flg. 4 - Cablaggio del modulo elettronico, ovvero del circuito elettronico C.E. di protezione
delle casse acustiche. Il breve tratto, contrassegnato con e.o., ricorda il circuito originale
prima dell'inserimento del dispositivo.
acustiche, è assai difficile smaltire il calore, circa 47. Dunque, colore che volessero aumen-
mentre appare molto più agevole l'eliminazione tare o diminuire il guadagno del primo stadio,
di questi inconvenienti adottando il sistema del dovranno agire sulla resistenza R6, tenendo
controllo automatico della potenza proposto in conto che, un aumento del guadagno, se molto
questa sede. elevato, comporta una riduzione, verso l'alto,
della gamma amplificata, anche nel settore del-
la bassa frequenza.
IL RELÈ ELEffRONICO La resistenza R7 introduce una certa percen-
tuale di reazione positiva, necessaria per rende-
li circuito del progetto pubblicato in figura 1 è re più decisa l'azione del relè RL attorno ai va-
sostanzialmente quello di un relè che agisce au- lori di soglia di scatto. Questa stessa resistenza,
tomaticamente sul livello sonoro delle casse tuttavia, può anche essere eliminata.
acustiche, diminuendolo quando questo tocca Le due resistenze R4 - R5 posizionano in cor-
valori inaccettabili. rente continua gli ingressi dello stadio "a" del-
I segnali di bassa frequenza, regolati in fase di l'integrato ICl, mentre il diodo al silicio D1
taratura del modulo dal trimmer R2, vengono raddrizza il segnale uscente dal piedino 1 di ICl
applicati ad un amplificatore rappresentato dal- e lo applica, sotto forma di corrente continua e
la sezione "a" dell'integrato IC1, per il quale è tramite la resistenza R8, al piedino 5 della se-
stato scelto il modello TL082. Questo primo zione "b dell'integrato.
stadio determina un guadagno valutato dal rap- Per ottenere un'azione filtrante più energica di
porto R6 : R3 e che, con le grandezze attribuite quella svolta nel circuito originale di figura 1,
a queste resistenze nell'elenco componenti, vale conviene inserire, in serie con il diodo raddriz-
zatore al silicio D 1, una resistenza del valore di tore di potenza, così da poter intervenire sulle
qualche migliaio di ohm. casse acustiche quando gli altoparlanti sono ri-
Lo stadio "b" di ICl è soltanto un convertitore masti sovraccaricati.
di impedenza, a guadagno unitario in tensione. Continuando con l'esame del progetto di figura
La sua impedenza d'ingresso raggiunge l'ordine 1, ricordiamo che il segnale applicato tramite la
delle centinaia di megaohm e quindi non scari- resistenza R8 all'ingresso non invertente della
ca il condensatore C6 se non molto lentamente. sezione "b" di ICl, lo si ritrova amplificato sul
Ma occorre che questo componente sia di tipo piedino d'uscita 7, dove la tensione può variare
a film plastico per bassa tensione, oppure cera- fra + 6 V e + .12 V. Ma quando la tensione
mico da 25 Vl o più, ma certamente non elet- d'uscita supera il valore di quella dello zener,
trolitico. vale a dire di 7,5 V, la base del transistor TRl
Per disporre di una costante di scarica più velo- rimane polarizzata, il semiconduttore si
ce, è anche possibile e consigliabile assegnare al "accende"' e sensibilizza il relè RL che provve-
condensatore C6 un valore capacitivo elevato, de a chiudere i contatti utilizzati. Ciò avviene
per esempio quello di 1 F, collegando in pa- ovviamente quando il segnale di bassa frequen-
rallelo una resistenza adeguata, ad esempio da za supera la soglia di pericolo.
1 megaohm per un tempo di memoria di un se- Il diodo al silicio D2 protegge la bobina del relè
condo. In ogni caso, si tenga presente che più RL dalle extracorrenti che si formano negli
bassa è la resistenza, più rapida si manifesta la istanti di apertura e chiusura del circuito finale.
scarica del condensatore. Coloro che volessero destinare il progetto di fi-
gura 1 ad impieghi diversi da quello della prote-
zione delle casse acustiche, per esempio all'uso
IL CONDENSATORE DI MEMORIA di un relè elettronico sensibilissimo, in grado di
scattare in presenza di ogni piccolo segnale di
Dal valore capacitivo attribuito al condensatore bassa frequenza applicato all'entrata, dovranno
C6 dipende il tempo durante il quale il relè RL eliminare la resistenza Rll, sostituire il trim-
rimane sensibilizzato. Dunque, senza che alcu- mer R2 da 220 ohm con un modello da 220.000
na resistenza venga collegata in parallelo a C6, ohm e la resistenza R6 da 470.000 ohm con al-
questo componente costituisce il condensatore tra da 4,7 megaohm.
di memoria.
Nella seguente tabella sono segnalate tre corri-
spondenze fra altrettanti valori capacitivi pre- MONTAGGIO DEL MODULO
scritti per C6 ed i relativi tempi di sensibilizza-
zione del relè RL.
Il montaggio del modulo elettronico si ottiene
nel modo segnalato in figura 2, che riproduce il
piano costruttivo reale del dispositivo da noi
Capacità C6 Tempo di sens. RL consigliato e per il quale occorre dapprima ap-
prontare la basetta supporto, di materiale iso-
lante, ovvero di bachelite o vetronite, di forma
0,1 F 1' rettangolare, munita, in una delle sue facce, del
0,5 F 5° circuito stampato, il cui disegno in grandezza
1F 10' ,
naturale rimane pubblicato in figura 3.
Sulla basetta supporto, che presenta le dimen-
sioni di 13 cm x 6 cm, tutti i componenti vanno
inseriti sulla faccia opposta a quella in cui è sta-
Il valore di 1 F deve essere ritenuto il più to riportato il circuito stampato, dove invece si
adatto nella pratica normale, mentre gli altri va- realizzano le saldature a stagno dei terminali.
lori capacitivi vanno adottati, preferibilmente, Si tenga presente che, per far funzionare il di-
in occasione di impieghi diversi del modulo spositivo, è necessario applicare il ponticello vi-
elettronico di figura 1. sibile sull'estrema destra dello schema di figura
Volendo concepire un progetto con memorie a 2, in prossimità del relè RL, che è rappresenta-
tempi lunghi, si consiglia di lasciare il modulo to da un piccolo spezzone di filo conduttore che
elettronico anche dopo aver spento l'amplifica- garantisce la continuità circuitale del modulo.
Inoltre, si dovranno evitare errori di cablaggio, frequenza per mezzo di grossi cavi, general-
inserendo, secondo le loro esatte polarità, i dio- mente in qualche modo contraddistinti allo sco-
di al silicio, lo zener ed il condensatore elettro- po di riconoscere facilmente ed immediatamen-
litico, che peraltro sono chiaramente segnalate te le fasi dei segnali convogliati. Ma noi, allo
nello schema di figura 2. Così come sono indi- scopo di essere capiti da tutti e in ogni caso, co-
cati, tramite le loro lettere iniziali, gli elettrodi sì come segnalato in figura 4, abbiamo indicato
di base - emittore - collettore del transistor i due conduttori con le seguenti espressioni:
TRl, mentre per l'integrato ICl, sullo stesso FASE e FASE +.
schema costruttivo, è riportato il numero 1; li conduttore di FASE va collegato, con un
orientativo dell'ordine con cui si succedono gli tratto di filo qualsiasi, con il morsetto 2 del mo-
otto piedini del componente. dulo che, nel progetto teorico di figura 1, corri-
sponde con l'entrata E2.
L'altro conduttore, quello che noi abbiamo se-
COLLEGAMENTO DEL MODULO gnalato con la sigla FASE + , va staccato dal
morsetto della cassa acustica e collegato al ter-
Una volta realizzato il modulo elettronico di fi- minale 5 del modulo elettronico. Questo stesso
gura 2, si deve provvedere al collegamento di terminale deve poi essere collegato, con un
questo con la cassa acustica che si vuol proteg- qualsiasi conduttore, con il terminale 1 del mo-
gere dagli eccessi di potenza. E per compiere dulo che, nello schema teorico di figura 1, corri-
quest'ultima operazione, occorre tenere sott'oc- sponde all'entrata El. E qui ci si potrà accusare
chio lo schema di cablaggio di figura 4. di aver dimenticato di sostituire il collegamento
Premettiamo che tutte le casse acustiche sono ora descritto con una corrispondente pista nel
collegate con l'uscita degli amplificatori di bassa circuito stampato. Ma tale omissione è stata vo-
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dispositivo per usi diversi da quello per cui è C.E. verrà sistemato dentro la stessa cassa acu-
stato concepito, ovvero per la salvaguardia delle stica di cui gli è affidata la protezione, tenendo
casse acustiche. conto che, per ogni cassa serve un esemplare
L'ultimo collegamento, previsto dallo schema di uguale a quello di figura 2.
figura 4, unisce il terminale 4 del modulo con il Per quanto riguarda l'alimentazione del modulo
morsetto in cui, in precedenza, prima dell'inter- elettronico, si consiglia l'uso di un alimentatore
vento, era inserito il conduttore della FASE +. da parete, di quelli che riducono la tensione al-
Giunti a questo punto, possiamo ora affermare ternata di 220 Vca in quella continua di 12 V cc
che il funzionamento dell'apparecchio diventa : 14 Vcc, ma ricordando che l'assorbimento di
ancor più comprensibile: quando il livello dei corrente è di O, 1 A.
segnali di bassa frequenza supera un certo limi- La taratura di tutto il sistema di protezione de-
te, il relè RL scatta e inserisce, in serie con l'al- gli altoparlanti si esegue regolando il trimmer
toparlante, la resistenza R 11 da 4,5 ohm - 15 R2, che controlla la sensibilità di intervento del
W, che provoca una caduta della potenza elet- dispositivo elettronico. Il livello audio dell'am-
trica a protezione della cassa acustica. plificatore va elevato alla misura ritenuta massi-
Nello schema applicativo di figura 4 sono state ma dall'operatore e soltanto in queste condizio-
riportate quattro sigle che assumono il seguente ni di funzionamento si fissa la posizione del
significato: trimmer sulla soglia di intervento.
Concludiamo informando i lettori che il sistema
C.E. = Circuito Elettronico di protezione descritto è valido esclusivamente
e.o. = Collegamento Originale per gli amplificatori solid-state, quelli a semi-
C.A. = Cassa Acustica conduttori, ma non per i vecchi apparati a val-
RL = Relè vole.
TUBI MULTIGRIGLIA
IN PRATICA
Continuando l'analisi delle valvole elettroniche, triodo, ad esempio, rimane sempre una valvola
iniziata in forma generica nel fascicolo del mese amplificatrice, con la possibilità di lavorare in
scorso, ci soffermeremo ora sulla struttura mec- alta o in bassa frequenza. Così come il diodo
canica interna dei diversi tubi elettronici, sui lo- può appartenere alla serie dei tubi raddrizzatori
ro simboli teorici e le relative zoccolature. Toc- o rivelatori. In ogni caso, per tutti i modelli di
cheremo quindi argomenti che, una volta ben valvole, vengono sempre menzionati i dati di
assimilati, possono orientare il riparatore verso impiego, le caratteristiche statiche e quelle di-
quegli interventi che, a causa della carenza namiche. Le prime, infatti si riferiscono alle
commerciale di questa particolare, ma ormai grandezze elettriche che riguardano la valvola
vetusta componentistica, possono in qualche fuori circuito di utilizzazione, le seconde, inve-
modo ripristinare il funzionamento del radiori- ce, tengono conto del comportamento di questa
cevitore del tempo che fu. Cominciamo dunque durante il suo funzionamento. Le caratteristi-
col ricordare che tutte le valvole possono essere che statiche sono:
suddivise in vari gruppi a seconda dell'impiego
cui sono destinate, ferme restando le caratteri-
stiche principali stabilite dal numero di griglie 1- Tensione di filamento
inserite nel bulbo di vetro. Nel senso che un 2- Corrente di accensione
La valvola termoionica è un componente delle vecchie radio che può aver subìto
danni irreparabili, derivanti dall'usura, da errate alimentazioni o cortocircuiti interni,
che obbligano il riparatore a sostituire il tubo elettronico con altro che, molto spesso,
pur possedendo analoghe caratteristiche, non è perfettamente identico e di cui serve
conoscere ogni particolarità applicativa.
Strutture interne
Caratteristiche statiche
Requisiti dinamici
Tetrodo - Pentodo
Tubi tutto vetro
Varietà di zoccoli
CATODO
I
Flg. 1- Parti componenti la valvola triodo. GII
GRIGLIA elettroni emessi dal catodo rappresentano la
ANODO carica spaziale che, per raggiungere la plac-
ca, debbono attraversare la grlglla controllo
CARICA la quale, a seconda della misura con cui è po-
SPAZIALE larlzzata, stablllsce nel tubo un flusso di cor-
rente più o meno Intenso.
tra gli elettrodi, in misura più sensibile tra gri- circuiti risonanti sulla griglia o sulla placca, sin-
glia e placca. Infatti, quando le frequenze di la- tonizzati sulla stessa frequenza o su frequenze
voro sono elevate, la capacità griglia-placca di- prossime, con la conseguenza che il triodo rara-
venta una facile via di trasferimento di energia mente viene utilizzato come amplificatore, a
dal circuito d'uscita a quello d'entrata. E tale meno che non si faccia ricorso ad un sistema
fenomeno appare ancor più esaltato nel caso di appropriato per controbilanciare l'indesiderato
CATODO -....
GR. Co»T
GR. 5CH.
I
U-
Fig. 3-Tre diversi tipi di placche comunemente montate nelle valvole elettroniche.
ritorno del segnale. Ma a tale accorgimento una placca. La seconda griglia, quella in più ri-
non corrisponde un risultato soddisfacente, da- spetto al triodo, è denominata "griglia scher-
to che la risposta più idonea al problema è stata mo" ed è formata da una spirale avvolta attor-
offerta da un altro tipo di valvola, denominata no alla griglia controllo e sistemata nello spazio
"tetrodo", ossia valvola elettronica a quattro libero fra griglia controllo e anodo .
elementi, contenente un catodo, due griglie e
C2D
.,... ......
... ~
~
... ~ I
~
... ""
... ~
....
...... ~
•
"'- ~
Flg. 4-Le griglie, a seconda del modello di valvola cui appartengono e della casa costruttri-
ce, possono essere diversamente concepite. SI noti, a partire da sinistra verso destra: la
griglia controllo di una valvola ricevente, quella di tipo più comune, la grlglla a quadro e
quella per valvole trasmittenti.
EPTO DO
~ TRIODO
--$- TETRODO
VALVOLE
DOPPIE
~ PENTODO
Fig. 5 - Simbolismo normalmente impiegato nella composizione degli schemi elettrici per
designare i diversi tipi di valvole elettroniche.
CONTROLLO
Fig. 6 - Distribuzione, all'interno di una valvola multi- SCHERMO
griglia, del principali elettrodi di appartenenza, os-
sia, a partire dalla zona centrale, fino a raggiungere
quello più periferico: catodo - griglia controllo - gri-
glia schermo - griglia soppressore e anodo. GRIGLIE
mentre la corrente di griglia schermo, di regola, placca hanno scarso effetto sulla carica spaziale.
non ha scopi pratici. Per meglio comprendere questo concetto, si po-
Oltre che ottemperare alle funzioni già menzio- trebbe dire che il campo di azione della tensio-
nate, la griglia schermo svolge un ulteriore ne di placca termina sullo schermo. Ciò non
compito: quello di rendere la corrente di placca vuol dire peraltro che la tensione di placca non
praticamente indipendente dalla tensione ano- sia importante, dato che questa rappresenta pur
dica, proprio in virtù dell'effetto di schermo. In- sempre il mezzo per l'attrazione degli elettroni
fatti, poiché questo è interposto tra griglia con- verso di sè, identificandosi con il circuito d'usci-
trollo e placca, le variazioni della tensione di ta della valvola. Tuttavia, la forza di attrazione
responsabile del movimento degli elettroni ol-
tre i confini della griglia controllo, è rappresen-
tata dalla tensione sulla griglia schermo, piutto-
sto che da quella sulla placca.
•
Per informazioni e prenotazioni: Tel. 086 1/856255, dalle ore
08,00 alle ore 14,00 - Sig. Enrico Chiarini - dal lunedì al
sabato. Fax: 0861/856255, dalle ore 0,00 alle ore 24,00, an-
tetrodo, perché a questo viene aggiunta una
terza griglia tra la placca e griglia schermo, de-
nominata griglia soppressore.
Il simbolo elettrico del pentodo è l'ultimo, in
basso della colonna di sinistra, di figura 5.
che festivi. La sua struttura meccanica interna, invece, è
pubblicata in figura 6.
GETTER
RADIATORE VALVOLA
COMPLETA
ANODO
GR. SOPPRES'!>Ol2.E
BULBO
G2. SCHERMO
GR. CONTROLLO
AS51ME DEGLI
' CATODO
ELETTR.ODI
FILAMENTO
li!.ASE COIJ
MICA PIEDI t\JI
Fig. 7- Elementl costruttivi della valvola pentodo. Il primo, ad iniziare dall'alto della colonna
di sinistra, è il GETTER, ossia quella sostanza che viene inserita nel bulbo di vetro, al mo-
mento della costruzione della valvola, con lo scopo preciso di assorbire ogni traccia di gas
che potrebbe essere liberato dagll elettrodi durante il funzionamento iniziale.
abbonatevi a:
ELETTRONICA
PRATICA
Elettronica Pratica 235
Tubi multigriglia in pratica
cui zoccolo è generalmente di vetro e rappre- quale scorre il punto di vetro. I piedini di que-
senta la continuazione del bulbo che racchiude sta valvola sono in numero di otto.
tutti gli elettrodi. Tale zoccolo, come è stato Passiamo ora allo zoccolo "miniatura", che as-
detto, è caratterizzato dalla presenza di un pun- sume tale denominazione a causa delle limitate
to sporgente, di vetro, che stabilisce la posizio- dimensioni del diametro di base della valvola.
ne del primo piedino e dell'ultimo, naturalmen- Anche qui lo zoccolo si identifica con la conti-
te contati in senso orario. Il punto sporgente di nuazione dell'ampolla di vetro del tubo. I piedi-
vetro impedisce la possibilità di errori nell'inse- ni sono tutti equidistanti tranne due, il primo e
rimento della valvola, dato che nello zoccolo l'ultimo, che sono più lontani. In tal caso, oltre
portavalvola è presente una scanalatura sulla che disporre dell'indicazione precisa della posi-
zione del primo piedino, dal quale parte il con- razione di conteggio a partire dal primo, che si
teggio in senso orario, rimane scongiurata ogni individua tramite la presenza di una guida in
possibilità di errore di inserimento della valvola plastica, posizionata al centro dello zoccolo e
nello zoccolo di sostegno. I piedini della valvola che evita la possibilità di errori nell'operazione
miniatura, come appare in figura 10, sono in di inserimento del tubo sullo zoccolo portaval-
numero di sette. vola.
Citiamo ancora due tipi di zoccoli: il "noval" e Naturalmente, la zoccolatura delle valvole non
quello denominato "octal". Il primo è dotato di si esaurisce con la descrizione dei pochi esempi
base in vetro; i piedini sono in numero di nove, fin qui riportati, perché durante l'esercizio pra-
tutti equidistanti tranne il primo ed il nono, che tico di riparazione· o restauro delle vecchie ra-
sono più lontani fra loro. dio, il tecnico potrà imbattersi in una grande
Nello zoccolo octal, pubblicato in figura 11, i varietà di zoccoli, la cui funzione, tuttavia, rima-
piedini sono in numero di otto. La base della ne sempre la stessa, quella di raccogliere in po-
valvola è generalmente di bachelite o di plastica co spazio i terminali degli elettrodi contenuti
termoindurente, con dimensioni più grandi di nel bulbo e l'altra, non meno importante, di so-
quelle fin qui menzionate. Il numero corrispon- stenere il componente sul telaio dell'apparato
dente ai diversi piedini è determinato dall'ape- nel quale deve funzionare.
TOTOTRON
Kit completo di tutti gli elementi Apparecchio montato e fun:z:ionante
L. 11.500 L. 14.500
Dispositivo elettronico tascabile, munito di portachiavi, necessario per partecipare, af-
fidandosi totalmente alla sorte, ai concorsi settimanali di totocalcio, totip, enalotto.
CARATTERISTICHE
Alimentazione:
con pile miniatura al nichel-cadmio
Dimensioni:
5,5 cmx3cmxl,7 cm
Responso:
a diodi led rossi ( 1-X-2)
Elettronica Pratica 23 7
ELEMENTARE
ETTRONICA
RIMI
OPERAZIONALI
NORTON
La presentazione di questo particolare circuito il segnale di corrente in quello di tensione.
integrato operazionale si articola in due succes- Un'altra occasione, in cui il segnale di pilotag-
sive puntate. Nell'attuale, infatti, si analizzano gio in corrente è da preferirsi a quello di tensio-
esclusivamente i principi teorici, che sono alla ne, va ravvisata in quei sistemi in cui sono pre-
base del funzionamento del componente, men- senti grandezze capacitive, che limitano la ban-
tre nella prossima, che verrà pubblicata nel me- da del segnale. Dato che ogni escursione della
se di maggio, si argomenterà soltanto sui criteri tensione sui terminali di un condensatore deve
applicativi dell'integrato. Cominciamo dunque essere seguita da un adeguato flusso di corren-
col dire che l'amplificatore operazionale Nor- te, positiva o negativa che, in presenza di veloci
ton, contrariamente a quanto accade negli ana- mutamenti ad alta frequenza, può rivelarsi assai
loghi modelli classici, anziché in tensione, è pi- intenso e violento.
lotato in corrente, con tutti i vantaggi che ne Concludendo, in queste e in molte altre circo-
derivano e che verranno qui di seguito menzio- stanze, se l'operazionale comune fosse dotato
nati. Ma intanto ricordiamo che non sempre il di ingresso sensibile alla corrente e si trovasse
comando in tensione è conveniente, perché a quindi in presenza di tensione fissa ed impe-
volte il segnale da elaborare o amplificare pro- denza molto bassa, il componente elettronico
viene, sotto forma di corrente, da una sorgente consentirebbe la realizzazione di circuiti più
a tensione quasi costante, obbligando il tecnico semplici e con risultati migliori. Pertanto, allo
all'impiego di un circuito attivo, invece che di scopo di soddisfare le esigenze tecniche ora evi-
una semplice resistenza, in grado di convertire denziate e per meglio destreggiarsi in tutte
PREMESSE TEORICHE
t>
nale. Che, conviene ricordarlo, si differenzia dai tegrato operazionale di ti-
corrispondenti integrati più noti, dotati di in- po più classico; in basso
gresso differenziale, comandato in tensione, do- è pubblicato quello del
Norton, in cui la piccola
ve la differenza delle tensioni applicate alle en- freccia sta a segnalare il
trate pilotano l'uscita o, più raramente, le uscite verso della corrente.
dell'operazionale. E dove, analogamente, si può
affermare che tutte le condizioni di equilibrio,
E- PILOTAGGIO IN CORRENTE
use.
E+ Abbandoniamo ora definitivamente la teoria
che regola il funzionamento degli operazionali
classici e ritorniamo a quella inerente il com-
portamento dei Norton.
Se si considera che negli integrati in tecnologia
bipolare, che ancor oggi si dimostrano i più dif-
fusi ed efficaci nelle applicazioni lineari, vengo-
no impiegati transistor bipolari, che notoria-
mente sono comandati dalla corrente di base, si
capisce subito quanto semplice e lineare possa
Flg. 2 - Schema sempllflcato, ma indicativo, dell'im- essere lo stadio di ingresso degli amplificatori
plego di un comune integrato amplificatore opera-
zionale a doppla alimentazlone. operazionali Norton. Che si dimostrano pratica-
mente più semplici degli analoghi operazionali
in tensione, i quali vengono forzati a lavorare in
tal modo tramite circuiti aggiuntivi.
Simbolicamente e nelle espressioni circuitali più
semplici, i due tipi di operazionali sono pubbli-
la tensione valutata alle entrate. L'amplificatore cati nelle figure 2 e 3. In figura 2 si nota l'utiliz-
operazionale ideale, infatti, deve presentare zazione dell'integrato più comune comandato
un'impedenza d'ingresso elevatissima, teorica- in tensione e, per semplicità, interessato da una
mente infinita, che in pratica non dovrebbe es- doppia alimentazione, anche se, nella produzio-
sere nemmeno in grado di assorbire corrente. E ne attuale degli integrati, sono più diffusi i mo-
tali caratteristiche hanno decretato la fortuna di delli in grado di funzionare con alimentazione
questi modelli di amplificatori operazionali in- singola, ovvero nella cosiddetta compatibilità
degli ingressi a massa. Il che vuol dire che l'in-
tegrato può ricevere, in entrata, anche segnali
negativi del valore di qualche centinaio di milli-
volt, dato che in ingresso possiede uno stadio
+VCC realizzato con transistor di tipo PNP.
In figura 3, invece, viene pubblicata l'espressio-
ne teorica duale, governata dalla corrente o,
meglio dalla differenza delle correnti di ingres-
E- so che debbono formare, in uscita, un segnale
uSc
e
VCc positivo in tensione o, in accordo con la termi-
E+ e nologia logica, diretto verso l'alto.
CIRCUITI UTILIZZATORI
Quello riportato in figura 4 rappresenta un
esempio di impiego di integrato operazionale di
tipo Norton. Come si può notare, si tratta di un
circuito alquanto semplice, che utilizza soltanto
Fig. 3 - Circuito applicativo dell'operazionale Norton tre resistenze, pur essendo concepito con ali-
con alimentazione singola. L'espressione schemati- mentazione singola e tenendo conto che il di-
ca riveste un significato solamente teorico e duale spositivo comprende pure gli alimenti di pola-
con quella del più comune operazionale.
rizzazione.
Le diverse sigle, riportate nello schema di figu-
rapporto: f +vcc
Re
G = __-_R_c__
Re
v. use.
Fig. 8 - Dal circuito di amplificazione dei segnall sen-
za inversione di fase, la resistenza di polarizzazione
può essere eliminata se la sorgente di tensione V.E. Re
possiede certe caratteristiche funzionali.
l -
Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle la cui rubrica "PRIMI
PASSI" ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:
1° - Bobine e induttanze
2° - Circuiti L-C oscillatori
3° - Tutta la radio dall'entrata all'uscita
4° - Condensatori teoria misure
5° - Collegamenti e controlli capacitivi
6° - Tensioni alternate efficaci
7° -Trasformatori collegamenti misure
8° - Transistor generalità prove pratiche
9° - Transistor amplificazione segnali BF
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-~-------- ----------------
ELETTRONICA PRATICA I
i
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »
Elettronica Pratica 24 7
La posta del lettore
MONITORAGGIO DI RETE
Come posso impiegare un voltmetro per tensio-
ni continue nel monitoraggio della tensione di
rete a 220 V ca? Lo strumento in mio possesso è
da 30 V cc fondo-scala.
CARMIGNANI GIANLUCA Condensatore
Bologna C1 = 1F- 400 VI (non polariz.)
PIASTRA SENSIBILE
In uno dei miei plastici di modellismo dovrei in-
serire un relé pilotato a "tocco", tramite sfiora-
mento di una piccola lastra metallica. Resistenze
MAR CHESINI MAURO R1 = 22 megaohm - 1/4 W
Ancona R2 = 1.000 ohm (pot. Iin.)
TR1 ICI
i •
E b
Il llm
A
VE .L ~ ~
vu
~
+
T. Il
gr ~
~
Cl
R1 R2
Q ±
220V~
,....._
Q
+
V
Cl
R2
Nf,,
I
D1 r71- ___ '::'....f'
f t i
!0F1
3
R1 Il :vcc
e
Condensatori
C1 = 1.000 pF
C2 = 470.000 pF
C3 = 100 F- 16 VI (elettrolitico)
C4 = 100.000 pF
C5 = 1.000 pF
Condensatori
C1 = 1.000 pF (ceramico)
C2 = 1.000 pF (ceramico)
C3 = 1.000 pF (ceramico)
C4 = 20pF (comp. ad aria)
SI
2 R6
=+
C1 ~3
16
12
Il
I C 1
10
3
R
#,
u
=m t» %
e
u
RI I l R2
R3
Resistenze Varie
R1 1megaohm - 1/4 W IC1 = CD 4060
R2 2,2 megaohm - 1/4 W TR1 = 2N1711
R3 = 470.000 ohm (trimmer) TR2 = 2N1711
R4 = 150.000 ohm - 1/4 W AP = altoparlante (8 ohm)
R5 10.000 ohm - 1/4 W S1 = interruttore
R6 4.700 ohm - 1/4 W vcc = 6 Vcc ... 12 Vcc
R7 100 ohm - 1/4 W
R1 R2 R4
e c
vcc
e
Resistenze Varie
R1 = 150 ohm - 1/4 W TR1 = 2N708 (2N2222)
R2 = 22.000 ohm - 1/4 W L1 = bobina
R3 = 330 ohm - 1/4 W VCC = 13,5 Vcc (tre pile da 4,5 V in serie)
R4 = 12.000 ohm - 1/4 W U = uscita RF
METRONOMO ELETTRONICO
Resistenze
Avendo iniziato da poco tempo lo studio del R1 = 50.000 ohm (potenz. lin.)
pianoforte, vorrei disporre di un metronomo R2 = 22.000 ohm - 1/4 W
elettronico con uscita in altopalante. R3 = 4.700 ohm - 1/4 W
ABBATI CLEMENTE R4 = 22.000 ohm - 1/4 W
Vercelli R5 = 4.700 ohm - 1/4 W
R6 = 2.700 ohm - 1/4 W
Realizzi questo multivibratore astabile in cui la R7 = 22 ohm -1W
frequenza, variabile fra 0,6 Hz e 3,5 Hz, si regola
per mezzo del potenziometro Rl. Varie
TR1 = BC 107
TR2 = BC 107
Condensatori TR3 = 2N 171
C1 = 10 F- 16 VI (elettrolitico) AP = 16 ohm - 1W
C2 = 10F- 16 VI (elettrolitico) S1 = interrutt.
C3 = 470F- 16 VI (elettrolitico) VCC = 9 Vcc
PANNELLO SOLARE
Collegabile con tutti i sistemi elettrici
che possono essere ricaricati dal sole L. 115.000
Dimensioni:
31cmx31cm x2,5 cm
CaraHeristiche:
Potenza erog. 4W
T ens. use. max. 16Vcc
Corr. max 0,22 A
RJ
j
R3 > p5 Il
+
I
L1JJIIIAP
f S/
Cl =
T.,
j
•
+7
C2
Il 3 Il Il @
vcc
e e
I
R2 "b~
~
TR1
~
!"?
~s
1
b"lc
u
Il Il ! R7
COSTA L 7.000
Chi non ne fosse in possesso, può ri-
chiederlo a:
MUSICA ELETTRONICA
Per la produzione di musica elettronica, mi ser-
virebbe un adatto generatore a denti di sega
controllato in corrente.
RIGATO FABIO Resistenze
Padova R1 = 10.000 ohm- 1/4 W
R2 = 1megaohm (trimmer)
Questo circuito è principalmente composto da R3 = 100 ohm- 1/4 W
una sorgente di intensità di corrente, rappresenta- R4 = 22.000 ohm - 1/4 W
ta dai due transistor TRI - TR2, comandato da R5 = 2.200 ohm - 1/4 W
un trigger (a-b = ICI) e da un commutatore
(TR3). Il segnale d'uscita a denti di sega è ampli-
ficato da FTJ con un'ampiezza di 1,3 V fra picco Varie
e picco. Con R2 si regola la frequenza tra 5 e 500 TR1 = BC 177
KHz. TR2 = BC 177
TR3 = BC 107
Condensatori FT1 = 2N 3819
C1 = 560 pF IC1 = 4011
C2 = 10F- 16 VI (elettrolitico) VCC = 6 Vcc ... 15 Vcc
GENERATORE FOTOVOLTAICO
PER LA RICARICA DI 4 ACCUMULATORI DA 1,2 V
Dimensioni:
10 cm x 6,3 cmx 2,7 cm. L. 28.500
TR2 +
C2
/C1
TR1 14
FT1
o go:
lJ
vcc
e R4
c1 b
TR3 li RS
/A/A
UJ
L. 50.000 L. 24.000
tterfono duplex monocavo Mini trasmettitore 0.M. Riduttore di tenzlone per auto usc. Anti Bump per casse acustiche stereo
1,3+10 V 500 mA
e a comunicare tra due punti in modo simulta- È un piccolo trasmettitore che opera nella gamma Applicato tra l'uscita dell'amplificatore e le casse
Cioè senza dover azionare alcun commutatore. li delle ONDE MEDIE. I segnali da trasmettere vengono Serve a ridurre la tensione di batteria 12 V delle acustiche serve ad evitare il fastidioso BUMP che nel
legamento tra i due punti avviene con un unico captati da una capsula microfonica amplificata e autovetture in tensioni comprese tra J,j e I O V. momento dell'accensione si avverte nelle casse
aetto schermato. li Kit è formato da due dispositivi tramite un apposito circuito vanno a modulare In La corrente assorbita dal carico non deve superare i acustiche. li dispositivo va alimentato a 12 Vcc. Tale
detti tuno per ogni punto di comunicazione) ai quali ampiezza ìl segnale generato dall'oscillatore ad Alta 500 mA continuativi. Per brevi periodi, il dispositivo, tensione gli deve pervenire nel momento di
a collegato un altoparlante di impedenza compresa Frequenza. Uno stadio di potenza trasferisce il segnale può erogare correnti di oltre I A. La tensioen di uscita accensione dell'amplifiacatore. La corrente massima
8+32 0hm (non forniti nel Kit), La potenza all'antenna per essere irradiato, La tensione di regolabile tramite un trimmer) è perfettamente assorbita è di cdrca 130 mA. LRS 03 interviene
sima di ascolto è di circa I ;5 W. Ogni dispositivo alimentazione può essere compresa tra 9 e 15 Vcc stabilizzata e ciò lo rende molto idoneo ad alimentare contemporaneamente sulle due casse acustiche che
aalimentato con una tensione di 9 cc stabilizzata e stabilizzati e l'assorbimento medio è di circa 70 mA. La piccole apparecchiature elettroniche (Walkman, non devono superare la potenza massima di 400 # se
assorbimento massimo è di circa t BO mA ciascuno. li frequenza di trasmissione può essere variata tra circa ricevitori radio, mini televisori LCD ecc.). li dispositivo l'impedenza è di 4 0hm o 800 W se rlmpt(lenza è di 8
• i completo di capsule microfoniche amplificate. 720 e 1250 Ktlz. La gamma può essere modificata può essere alloggialo nel contenitore plastico LP 452. Ohm. Il tempo di intervento !ritardo di inserzione
variando il valore di un componente come specificato casse) può essere regolato tra mezzo secondo e sei
nelle istruzioni. Il disposìllvo è dotato dì controllo di secondi.
Mini Inverter universale I2 Vc-220 Vca profondità di modulazione. L'intero trasmettitore viene
costruito su di una basetta di soli jj mm X 78 mm. li
rasforma la tensione di batteria 12 in 220 Vca 50 Hz segnale trasmesso è ricevibile con una normale radio
an una potenza massima di 15 W. Per il suo corretto per Onde Medie.
!t,uior..amento occorre un NORMALE TRASFORMA·
T0RE 9-220 V. Grande pregio del dispositivo è quello
don dovere usare trasformatori a presa centrale,
riducendo cosi l'ingombro. Per ottenere una potenza di
L5 i i trasformatore deve poter erogare una corrente
di 2 a. rer potenze minori sono sufficienti trasforma-
ti più piccoli (ampiamente specificalo nelle istruzioni
11,gà al l\ltj. Con un trasformatore in grado di
una corrente di 0,25 A (M3050) rende
nante a 12 Vcc IRS I 82 IONIZZATORE PER
:m. I componenti del dispositivo vengono NOME COGNOME
i su di un circuito stampato di soli 37 mm X 58 INDIRIZZO _
ATTENZIONE Anche se fatto funzionare a bassa
alta sua uscita si possono prendere C.A.P. CITTÀ _ PROV. _
.scosse ll L. 17.000
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•
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Misure di temperatura
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con boccola separata
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a 33 cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montali su zoccoli professionali- Batteria 9 V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di balleria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10%- Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 2)- 10 A misura diretta in D.C.
e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
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Peso Kg 0,343
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VOLT D.C 200 mV-2V-20V-200 V- 1 ooe v
VOLT A.C. 200 mv-2V-20 V- 200 V- 750 V
OHM 20 2-200 0-2K2-20 K?- 200 KO - 2 MO
- 20 MO
AMP. D. C. 200 A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10 A
AMP. A.C. 200 A- 2 mA- 20 mA - 200 mA - 2000 mA
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Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolali da avvitare
sui puntali.
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CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate
Sensibilità 20.000 Q/V D.C.- 4.000 Q/V A.C.
Dimensioni mm 103 x 103 x 38
Peso Kg 0,250
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni
PORTATE
VOLT D.C 100 m V-0,5V-2V-5V-20V-50V- 100
V- 200 V- 1 000 V
VOLT A.C. 2,5 V-10V- 25V-100 V- 250 V- 500 V - a ti
1000 V
OHM 2x1-0x10-0x100-2x 1000
a., , -
AMP. D.C. 50 A- 500 A- 5 m4- 50 mA - 0,5 A-5 A
i
,,
. "" [g
. [gy
li-·\··A±
AMP. A.C. 250 ,11 A-1,5 mA- 15 mA- 150 mA- 1,5 A-
10 A % I f, glg""
CAPACITÀ= 0- 50 F-0 500 F (con batteria interna)
dB 22 dB- 30 dB- 42 dB- 50 dB- 56 dB- 62 dB
ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e parli accessorie
Puntali
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PRENOTATELO
SUBITO
Sarà in edicola, il prossimo mese, il numero unico di Elettronica
Pratica, quello con cui una buona parte di Lettori, così come
accade annualmente, ritiene di trascorrere il tempo libero delle
vacanze estive. Un opuscolo, dunque, con la validità bimestrale,
dotato di un maggior numero di pagine, approntato in veste
editoriale diversamente schematizzata e, in questa occasione,
interamente dedicato allo svolgimento di un tema ricorrente
nello studio iniziale di molti allievi e nell'esercizio di laboratorio
di tutti gli hobbysti: la teoria e la pratica della moderna
alimentazione. Naturalmente confortate do una vasta gamma di
progetti, alcuni dei quali dispongono del corrispondente kit che,
come è risaputo, risolve agevolmente ogni problema di
approvvigionamento dei materiali elettronici. Con questa notizia,
quindi, che ci premuriamo di anticipare fin d'ora, vogliamo
invitare gli appassionati di elettronica e prenotare subito, presso
il punto di vendita in cui si è abituali acquirenti, il fascicolo
speciale di prossima uscita, del quale è facile prevederne il
rapido esaurimento, a causa dell'eccezionalità dell'avvenimento
e della qualità dei concetti didatticamente in esso sviluppati.
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Soprattutto perché si blocca il prezzo inizia-
le di copertina nel tempo di dodici mesi.
Sommario
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editrice INSETTIFUGO ULTRASONICO
ELETTRONICA PRATICA
CON TWEETER CERAMICO
direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
334
disegno tecnico LAMPEGGIATORE
CORRADO EUGENIO
FANTASMAGORICO
stampa
TIMEC
ALBAIRATE - MILANO 344
CODICE MORSE
Distributore esclusivo per l'Italia:
A.&G. Marco - Via Fortezza n. 27 - 20126 PRATICA E STORIA
Milano tel. 25261 autorizzazione Tribunale
Civile di Milano - N. 7 4 del 29-12-1972
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Elettronica Pratica 32 7
Insettifugo ultrasonico
Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato da comporre su una delle due fac-
ce di una basetta supporto delle dimensioni di 4,5 cm x 10 cm.
[2]
Flg. 4 • Schema elettrico del circuito contenuto internamente all'integrato 555 montato nel
dispositivo insettifugo. Le principali segnalazioni, qui riportate, assumono i seguenti signifi-
cati: Pin 8 = tensione di allmentazlone positiva; Pin 1 = terminale di terra elettrica (GDN);
Pln 3 = terminale d'uscita; Pln 6 = soglia; Pin 5= tensione di escursione; Pin 2 = trlgger
(innesco); Pin 4 = reset; Pin 7= scarica.
componenti alla tolleranza dello 0,5%. di sotto dei 2/3 di quello di alimentazione, il
Il primo comparatore è composto con i transi- transistor Q14 viene spento ed il condensatore
stor Q 1-02-03-04-Q5-Q6 ed è collegato C2 riprende a caricarsi attraverso le resistenze
con un ingresso al piedino 6. Esso avverte R3 ed R4 collegate con il piedino 7 di ICl nel
quando la tensione, sui terminali del condensa- progetto di figura 1.
tore C2 del circuito di figura 1, supera i 2/3 di Il piedino 4 rappresenta una abilitazione che,
quella di alimentazione. Infatti l'altro ingresso, collegata con il 5, attiva i comparatori.
ravvisabile sulla base del transistor Q4 e quindi Il circuito d'uscita segue le vicende del tran-
sul terminale 5 del circuito di figura 4, è colle- sistor Q14 ed è costituito da un amplificatore
gato con il punto alto del partitore menzionato. di potenza a simmetria complementare, realiz-
Ma quando il primo comparatore sente che la zato con i transistor 023- 024 - 026 - 027 -
tensione su C2 ha superato i 2/3 di quella di ali- 028, il quale fornisce al piedino 3 un segnale
mentazione, si accende il transistor Q14 che, at- in grado di raggiungere l'intensità di corrente
traverso il collettore collegato al piedino 7 e la di 200 mA.
resistenza R4 dello schema di figura 1, scarica il
condensatore C2.
Il secondo comparatore del circuito di figura 4 FREQUENZA DI OSCILLAZIONE
è composto dai transistor 07-Q8-09-Q10-
011-012-013. Questo confronta la tensione Se al punto alto del partitore di tensione, già
del condensatore C2 del circuito di figura 1 con menzionato in sede di interpretazione della
il punto basso del partitore di ICl, identificabile composizione dello schema di figura 4 ed acces-
nella zona di contatto tra le resistenze R4 ed sibile attraverso il piedino 5, viene collegata una
R5 nello schema di figura 4. Dunque, quando il resistenza variabile, anche la soglia di scatto su-
valore di tensione sui terminali di C3 scende al periore dell'oscillatore varia, ossia variano la
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- e Fig. 5- Applicando una tensione variabile al piedino
5 dell'integrato 555, si ottiene una variazione ritmica
in frequenza sul piedino 3, come segnalato dal dia-
gramma riportato in basso ed anche se il segnale di
pilotaggio non è proprio triangolare come quello raf-
figurato in alto, ma quasi sinusoidale.
nera, in funzione di schermo, come illustrato in sce, attraverso un gommino passante di prote-
figura 6. Naturalmente è consigliabile conserva- zione, il cavetto di alimentazione che va a pre-
re stabilmente tale accorgimento, pur preve- levare la tensione di rete in una vicina presa lu-
dendo di introdurre il modulo elettronico in un ce. Dunque, come avviene per le operazioni di
contenitore nel modo suggerito in figura 7. Do- taratura del circuito, anche in questo caso oc-
ve, sulla parte frontale del dispositivo, si nota la corre abilitare il dispositivo alimentandolo. Non
presenza dell'interruttore generale S1, commu- prima, tuttavia, di aver collegato provvisoria-
tabile nelle due posizioni A (acceso) ed S mente, in parallelo con il condensatore C2, un
(spento) ed il piccolo cono dell'altoparlante secondo condensatore ceramico da 100.000 pF,
tweeter ceramico, dal quale fuoriescono gli ul- che costringe l'oscillatore a funzionare su fre-
trasuoni che mettono in fuga insetti e piccoli quenze della gamma dei suoni udibili. Poi, una
animali. volta constatato il funzionamento del circuito
Il collaudo dell'apprecchio consiste nel control- tramite l'emissione di suoni attraverso l'altopar-
lare il suo funzionamento, evidentemente prima lante, il secondo condensatore da 100.000 pF va
di introdurre il modulo elettronico nell'apposito rimosso ed il modulo può essere definitivamen-
contenitore, dalla cui parte posteriore fuorie- te rinchiuso nel suo mobiletto contenitore.
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CIRCUITO PILOTA
mettono a guardare dentro questo singolare ap- Gli elementi di maggior rilievo tecnico, che
parecchio. concorrono alla formazione del progetto di fi-
Quelle variabili sono anche luci che spesso gura 1, sono i due circuiti integrati ICl - IC2 e i
creano sensazioni psicofisiche al mutare della due transistor TRl - TR2. Con la sigla LP viene
frequenza che, quando è elevata, genera stati simboleggiata la lampada o, come verrà detto
ansiosi o di allarme, mentre rimanendo bassa più avanti, un insieme di lampadine collegate in
induce l'organismo alla calma e alla distensione, parallelo e tutte lampeggianti allo stesso modo.
provocando inoltre un vago effetto ipnotico se Ma queste, dato che il progetto del modulo
le variazioni di frequenza si succedono in modo elettronico necessita di un'alimentazione a 12
del tutto casuale. Dunque, le conseguenze deri- Vcc, debbono essere rappresentate da altrettan-
vanti dall'osservazione di una sorgente di luce ti componenti da alimentare con la medesima
incostante, fin qui solamente in parte enuncia- tensione, a meno che l'uscita del circuito di fi-
te, meritano una reale verifica, che ogni lettore gura 1 non venga collegata con un relè, come
può realizzare costruendo l'apparato presentato viene suggerito più oltre, con lo scopo di pilota-
e descritto in questa stessa sede e che è quello re lampeggiatori alimentati con la tensione di
di un modulo elettronico di pilotaggio, con si- rete. Ma entriamo nel vivo dell'argomento ed
stema originale e finora inedito, di una o più iniziamo l'esame del circuito teorico di figura 1.
lampadine lampeggianti. L'integrato ICl, qui rappresentato dal modello
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Fig. 3 - Circuito stampato, da riportare su una delle due facce della basetta supporto delle
dimensioni di 10,6 cm x 4 cm, qui pubblicato in grandezza reale.
più bassi della frequenza. Dunque, per variare stor TR2 viene polarizzato dalla linea di ali-
la frequenza, si può intervenire sulle capacità mentazione positiva tramite la resistenza R6
dei quattro condensatori, purché vengano sem- per portarsi in saturazione; ovvero per condurre
pre utilizzati modelli a film plastico o ceramici ed accendere, attraverso l'uscita "u", la lampa-
di buona qualità. Ma si può anche diminuire il da LP.
valore ohmmico delle resistenze al limite di al- Viceversa, se il piedino 1 del nand "a" di IC2
cune migliaia di ohm, senza tuttavia pensare di rimane allo stato logico "1", perché una soltan-
elevare quello superiore di 2,2 megaohm, che to o tutte le porte del nand si trovano allo stato
rappresenta già il valore massimo. logico "0", allora la base di TRl viene polariz-
zata ed il transistor TR 1 si comporta da condut-
tore e, quindi, da elemento di pilotaggio del
IL DOPPIO NAND transistor TR2.
Concludendo, i due transistor TR1- TR2 lavo-
I quattro segnali uscenti dall'integrato ICl rag- rano nelle due condizioni di saturazione o in-
giungono altrettante porte della sezione "a" terdizione, generando conseguentemente poco
dell'integrato IC2, qui rappresentato dal model- calore, che rappresenta il risultato della poten-
lo 4012 B, che è un doppio nand a quattro por- za dissipata, presupponendo ovviamente che il
te. La sezione "b" di IC2 rimane in questo caso circuito sia stato correttamente cablato.
inutilizzata e viene collegata con la linea di ali- Il progetto di figura 1 deve essere alimentato
mentazione positiva del circuito, per evitare con la tensione continua di valore compreso tra
l'insorgere di disturbi elettrici. i 12 Vcc e i 14 Vcc, derivandola da un accumu-
Affinché l'uscita dell'integrato IC2, più esatta- latore od opportuno alimentatore da rete certa-
mente della sua sezione "a", identificabile nel mente in grado di erogare una corrente di al-
piedino 1, si trovi allo stato logico "0", è neces- meno 2 A. Che non è necessaria durante il fun-
sario che tutte le quattro porte rimangano allo zionamento del circuito, ma lo diventa inizial-
stato logico "P, perché è sufficiente la presen- mente, quando i filamenti delle lampadine sono
za di un solo ingresso basso per elevare allo sta- freddi e caratterizzati da resistenze molto basse,
to logico "l" l'uscita. E quando sul piedino 1 che assorbono correnti assai forti. Tale condi-
l'uscita si trova a "0, la base del transistor TR 1 zione, va rispettata soltanto quando l'assorbi-
rimane priva di polarizzazione ed il semicon- mento totale, in regime di funzionamento del
duttore resta all'interdizione, mentre il transi- lampeggiatore, supera l'intensità di 1 A.
3-+- 15V
Un'idea vantaggiosa:
l'abbonamento annuale a
ELETTRONICA PRATICA
340 Elettronica Pratica
Lam peggiatore fa ntasmagorico
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Fig. 6- Non necessariamente l'uscita del dispositivo descritto nel testo deve essere rappre-
sentata da una sola lampadina lampeggiante. Perché valutando opportunamente le potenze
complessive impegnate, si possono comporre dei corrispondenti collegamenti di più ele-
menti in parallelo.
bene ricordarlo, si trova in contatto elettrico sibile rallentare i fronti di accensione del transi-
con l'elettrodo di collettore del TIP 3055: base - stor TR2 e di TRl, perché con tale accorgimen-
collettore - emittore. to si riesce ad allungare la vita delle lampadine,
Per evitare interferenze tra il circuito di coman- anche se a danno del transistor TR2 che viene
do e lo stadio di potenza, nel caso in cui si vo- impegnato in una maggiore dissipazione ener-
lessero utilizzare lampade grosse, si consiglia di getica per la quale, in impieghi veramente gra-
inserire, in serie con la linea di alimentazione vosi, il semiconduttore deve essere munito di
positiva, una resistenza da 10 ohm, elevando il adeguato elemento radiante dell'energia termi-
valore capacitivo del condensatore C6 a 1.000 ca.
F - 16 Vl e collegando poi, a monte di questa Per rallentare gli scatti di TRl conviene colle-
resistenza, ma tra la linea positiva e quella ne- gare, tra la base e la linea di massa, cioè la linea
gativa di alimentazione, un condensatore elet- di alimentazione negativa, un condensatore ce-
trolitico da 10.000 F - 16 VI, che possa soste- ramico da 100.000 pF.
nere i picchi di corrente assorbita al momento Coloro che dispongono di un POWER MOS da
dell'accensione delle lampadine. 60 V- 10 A, possono eliminare il transistor
Per ridurre i transitori di corrente, è anche pos- TRl e la resistenza R6, collegando direttamen-
Elettronica Pratica 34 1
Lampeggiatore fantasmagorico
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Fig. 7 - Per far lampeggiare una lampadina alimentata dalla tensione di rete, basta pilotare
questa con lo scambio di un relè azionato dall'uscita del modulo elettronico. Il dlodo D1 si
oppone alle extracorrenti generate dalla bobina di RL, mentre LP1 costituisce soltanto un
elemento spia.
-----COMPONENTI-----
C1 = 47.000pF LP1 = lampada-spia(12V-0,1A)
R1 = 160ohm-1W LP2 = lampada utilizz. (220 Vca - 300 W)
D1 = 1N4004(diodoalsilicio) RL = relè (12V- 1scambio)
te il gate del POWER MOS con la resistenza l'alimentazione più compatibile con l'impiego di
R5, ovvero in' sostituzione della base di TRl e batterie per autoveicoli.
lasciando la source a massa ed il drain all'uscita.
Ricordiamo a tale proposito che la piedinatura
di on POWER MOS in còntenitore T0220 è UNA O PIÙ LAMPADINE
equivalente a quella del TIP3055, purché si so-
stituisca la base con il gate, l'emittore con la Si è detto più volte che sull'uscita "u" del cir-
source ed il collettore con il drain. cuito di figura 1, deve essere collegata una lam-
Per rallentare le commutazioni del POWER padina LP ad incandescenza, ossia munita di fi-
MOS è sufficiente aumentare il valore della re- lamento, da 12 W e adatta per una alimentazio-
sistenza R5 fino ad alcune decine di migliaia di ne a 12 Vcc, con assorbimento massimo di cor- ·
ohm, provvedendo ancora a raffreddare il com- rente di 1 A Ma questa, come suggerito nello
ponente che, in caso di impiego di piccole lam- schema elettrico di figura 6, può essere sostitui-
padine , può ridurre i consumi e rendere quindi ta con un parallelo di lampadine, esattamente
di quattro lampadine (LPl - LP2 - LP3 - LP4) Sull'unico scambio, di cui deve essere dotato il
da 3 W ciascuna, ma sempre da 12 V cc e con relè, si possono collegare una o più lampade
assorbimento di corrente unitario di 0,25 A. In- alimentate dalla tensione di rete a 220 Vca,
fatti si ha: quindi lampade per illuminazione domestica,
con la precauzione di non superare la potenza
0,25 A x 12 Vcc = 3W complessiva di 300 W.
La lampada LPl, inserita nel circuito di figura 7
3Wx4LP = 12W
è soltanto una spia da 12 Vcc - 0,1 A.
Gli effetti speciali generati dalle lampadine, pi-
Ma il circuito di figura 6, riportato solamente a
lotate nel modo fin qui descritto, possono servi-
titolo di esempio, non esclude che il collega-
re come elementi spettacolari in occasione di
mento in parallelo possa avvenire con venti
feste e ricevimenti, ma potranno arricchire i
lampadine da 12 Vcc ed assorbimento singolo
plastici di molti modellisti con lampeggìi di luci
di corrente di 0,05 A. Perché anche in questo
assolutamente originali. Tuttavia, per verificare
modo vengono rispettati i limiti prescritti di po-
i risultati in precedenza annunciati soltanto teo-
tenza. Infatti:
ricamente, si consiglia di collaudare e sperimen-
tare l'apparecchio dapprima con una sola lam-
= 0,6 W
0,05 A x U Vcc
padina e, successivamente, con due o più lam-
0,6 Wx20 LP = 12W padine in parallelo.
Se infine, si volessero mescolare assieme molte
Coloro che volessero utilizzare lampadine da lampadine, anche diversamente colorate, con-
rete, dovranno collegare, sull'uscita del proget- verrà comporre alcuni rami luminosi pilotati da
to di figura 1, il circuito pubblicato in figura 7, due circuiti come quello di figura 1. Ciascuno
nel quale il relè RL sostituisce l'inserimento di dei quali verrà adibito al pilotaggio separato di
lampadine prima descritto. un insieme di lampadine.
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Flg. 1 - Progetto dell'oscillatore di bassa frequenza, particolarmente adatto per lo studio del
codice Morse. Le linee tratteggiate racchiudono la parte schematica che rimane cablata su
una stessa basetta supporto. Con il trimmer R3 sl regola la tonalità dei suoni, con R7 Il volume.
-----COMPONENTI-----
Condensatori R5 = 1.000ohm (trimmer)
R6 = 82.000ohm
C1= 47F- 16VI (elettrolitico)
C2= 6.800pF
R7 = 1.000ohm
R8 = 180ohm
C3 = 6.800pF
R9 = 100.000ohm
C4= 6.800pF
R10 = 2,2ohm
es = 100.000 pF
C6 = 100.000 pF
N. B. - Tutte le resistenze sono da 0,5 W.
C7 = 220 F- 16 VI (elettrolitico)
ca = 100.000 pF
C9= 220 F- 16VI(elettrolitico)
Varie
TR1 = BC107
Resistenze IC1 = LM380
R1 = DZ = 5,6 V - 0,5 + 1 W ( diodo zener)
6.800 ohm
R2 = 3.300ohm AP = 16 ohm - 0,5 W (altoparlante)
S1 = Interruttore
R3 = 10.000 ohm (trimmer)
R4 = 10.000 ohm ALIM. = 9Vcc
AP
ORIGINI DEL CODICE MORSE New York, fece ancora un viaggio in Europa,
che al ritorno lo indusse a meditare a lungo su
Samuel F.B. Morse fu un discreto pittore ame- alcuni pratici esperimenti di elettricità e magne-
ricano che, tra il 1813 e il 1832, per motivi di tismo, cui aveva assistito e che lo portarono a
studio, si recò più volte in Europa, sofferman- progettare un valido sistema di telegrafo elet-
dosi in Inghilterra, Francia e Italia. Dove riuscì tromagnetico, in grado di trasmettere, rapida-
a stabilire fruttuosi contatti con artisti e scien- mente e su lunghe distanze, ogni tipo di mes-
ziati del tempo, arricchendo in tal modo la sua saggio.
eclettica cultura, così come si usava in passato. Il funzionamento dell'apparato trasmittente si
Nel 1832 Morse, insegnante all'università di basava sulle aperture e chiusure di un circuito
Elettronica Pratica 34 7
Codice morse pratica e storia
elettrico. Quello ricevente era composto da un nuovo codice, con il quale si raggiungeva la ve-
elettromagnete collegato ad una matita, che re- locità di dieci parole al minuto.
gistrava, su un foglio di carta mosso da un mec- Nel 1844 fu stesa la prima linea aerea, sostenu-
canismo ad orologeria, i segnali raccolti sotto ta mediante pali, della lunghezza di 35 Km, do-
forma di punti e spazi. I quali, attraverso un op- po essere fallito un primo tentativo di posa in-
portuno codice, venivano poi tradotti in lettere terrata di cavo per carenze di isolamento, assai
e numeri. Ma agli inizi, quandi le pile venivano precario all'epoca per motivi tecnologici.
costruite in casa e gli elettromagneti avvolti a Per mettere a punto il suo codice, Morse osser-
mano, i risultati furono assai scadenti. Perché vò presso una tipografia locale quali erano le
soltanto in seguito, verso il 1838, dopo aver tro- lettere più usate e con esse concepì l'alfabeto
vato fondi e soci, Morse potè approntare un più breve, che prese il nome di Codice Morse
Americano.
Nel 1850, dopo aver notato che gli operatori te-
legrafisti più esperti decifravano i messaggi sen-
za leggerli, ma soltanto ascoltando il ticchettìo
dell'elettromagnete, il foglio di carta fu sostitui-
to con un campanello.
E finalmente, nel 1851, una conferenza interna-
zionale tenutasi a Berlino modificò in parte e
definitivamente il codice Morse Americano,
dando origine al codice Morse Internazionale
ancor oggi in vigore.
Quando Morse morì nel 1872, egli ebbe ancora
il tempo di assistere alla diffusione sempre più
ampia della sua invenzione e di goderne i frutti
morali e materiali.
ESAME CIRCUITALE
vcc '7
u '6
7DISACC
1 8
2 7
3 6
4 5
GND GND
•
4
l.
5
Fig. 4 - Circuito elettrico, a sinistra, dell'integrato LM380 montato nel circuito dell'oscillatore
di bassa frequenza. Sulla destra è riprodotto il modello a otto piedini del componente visto
dall'alto.
sulle origini e lo sviluppo dell'alfabeto Morse, Le oscillazioni prendono origine dal fatto che il
conviene ora descrivere il circuito dell'oscillato- segnale di collettore si trova in controfase con
re di bassa frequenza pubblicato in figura 1. Il quello d'entrata, mentre la rete di sfasamento
quale, dopo aver collegato, fra l'altoparlante e riporta all'ingresso il segnale in fase. Le conse-
la linea di massa, un tasto telegrafico, che il let- guenti oscillazioni sono quindi persistenti ed
tore può agevolmente acquistare presso i riven- automantenute. Ma ciò avviene, ovviamente,
ditori di materiali elettronici più qualificati, per una ristretta gamma di frequenze, appunto
emette, attraverso il trasduttore acustico, i suo- quelle che assicurano alla rete resistivo-
ni relativi ai "punti" e alle "linee" del codice capacitiva lo sfasamento preciso di 180°. In que-
Morse. sto modo, dunque, si genera un segnale sinusoi-
Al comando del tasto si pone un allievo o un dale che si rivela il più gradevole fra tutti per
maestro, all'ascolto dei suoni irradiati dall'alto- l'orecchio umano.
parlante si mette il secondo studente munito di Nello schema di figura 1 sono inseriti tre trim-
carta e penna. Tuttavia, per agevolare uno stu- mer, dei quali uno viene regolato in fase di
dio di gruppo, composto da più aspiranti ra- messa a punto, gli altri due, muniti di perno di
dioamatori, abbiamo pure previsto un sistema comando, possono essere regolati durante l'im-
didattico in grado di coinvolgere diverse perso- piego dell'oscillatore. La loro funzione è la se-
ne e che illustreremo in seguito. guente:
Il transistor TRl funge da elemento pilota di
uno stadio oscillatore. Esso amplifica nella con- R3 = regolatore di tono
figurazione ad emittore comune. Ed il segnale R5 = regolatore di guadagno
amplificato, presente sull'elettrodo di colletto- R7 = regolatore di volume
re, viene prelevato dalla rete di sfasamento,
composta dai condensatori C2- C3- C4, assie- La tonalità dei suoni emessi dall'altoparlante
me alle resistenze R 1-R2-R3-R4- R5, che AP viene regolata quindi con il trimmer R3,
introducono un ritardo di 180°. che deve essere munito di perno di comando e
osc.
Fig. 5 - Circuito elettrico di adattamento dell'oscillatore allo studio collettivo del codice Mor-
se di più allievi aspiranti alla patente di radioamatori. Le lettere T segnalano la posizione dei
tasti telegrafici, le P quelle dei potenziometri di tipo a variazione logaritmica da 10.000 ohm
e
e le quelle delle cuffie da 100 e più ohm.
che consente di far spaziare i suoni fra i 500 Hz L'integrato ICl, il cui schema elettrico interno
e i 1.000 Hz circa. Questa variazione, che va ef- è pubblicato in figura 4, rappresenta un norma-
fettuata di quando in quando, è necessaria per le amplificatore audio di potenza. Come si può
non abituare l'orecchio ad una sola frequenza notare, si tratta di un componente a tre stadi.
acustica. Di cui il primo è di tipo a circuito differenziale
La regolazione del trimmer R5, che in pratica e si identifica con l'ingresso E+ (piedino 2), il
riguarda l'innesco delle oscillazioni, si esegue, secondo stabilisce il guadagno ed è montato
in sede di taratura del circuito, con la precisa nella configurazione ad emittore comune con
tensione di alimentazione e con la temperatura uscita di colJettore, il terzo è quello d'uscita, a
di impiego del circuito, con Io scopo di raggiun- guadagno di tensione unitario e simmetria quasi
gere il guadagno complessivo unitario dello sta- complementare (piedino 6).
dio e quindi senza che i segnali acustici risultino Per impieghi gravosi, che non sono certamente
gravati da distorsione. quelli dell'uso dell'oscillatore nello studio del
Flg. 6 - Per uno studio corretto e ordinato del codice Morse, Il tasto telegraflco deve rimane-
re ben fissato sulla superficie di appoggio. Il polso trasmette al tasto, tramite Il dito Indice e
quello medio, le pressioni necessarie. Numerazione: 1 = vite di fissaggio; 2 = assicella di
legno; 3 = vite di regolazione corsa del tasto; 4 = morsetti serrafili; 5 = regolazione del
movimenti di pressione; 6 = contatti elettrici.
A .- di-dah N -. dah-dit
B - ... dah-di-di-dit o --- dah-dah-dah
e -.-. dah-di-dah-dit p . --. di-dah-dah-dit
o - .. dah-di-dit o -- . - dah-dah-di-dah
E . dit A .-. di-dah-dit
F .. - . di-di-dah-dit s . .. dì-dì-dit
G --. dah-dah-dit T - dah
H .... di-di-di-dit u ..- di-di-dah
I .. di-dit V . .. - di-di-di-dah
J . - -- di-dah-dah-dah W .-- di-dah-dah
K -.- dah-di-dah X - .. - dah-di-di-dah
L . - .. di-dah-di-dit y - . -- dah-di-dah-dah
M -- dah-dah z - - .. dah-dah-di-dit
ovvero con l'ancoraggio 1 dello schema pratico telegrafico su cui agisce l'operatore.
di figura 2. In questo modo il circuito dell'alto- I conduttori, positivo e negativo, provenienti
parlante subisce tutta una serie di chiusure ed dall'alimentatore, vanno collegati sui capicorda
aperture in corrispondenza di quelle del tasto 3 e 1 della basetta supporto del circuito oscilla-
tore.
Coloro che vorranno programmare lo studio in
gruppo del codice Morse, dovranno collegare,
sui capicorda 1-2, il circuito pubblicato in figu-
ra 5, nel quale, con le lettere T vengono segna-
abbonatevi a: lati i tasti telegrafici, con le C le cuffie, che non
debbono essere del tipo da 8 ohm, ma da 100
ohm o più e con le lettere P i potenziometri da
ELETTRONICA 10.000 ohm, che consentono di regolare il volu-
me sonoro. Ma se l'ascolto viene effettuato at-
traverso l'altoparlante che, anche in questa oc-
PRATICA casione, deve avere un'impedenza di 16 ohm e
una potenza di mezzo watt, allora le cuffie van-
no eliminate. Naturalmente, il tasto che pilota
352 Elettronica Pratica
Codice morse pratica e storia
l'altoparlante potrà essere azionato sia da un Attualmente a tutti gli allievi si consiglia di se-
insegnante come da un altro allievo. guire un particolare metodo didattico per lo
I tre conduttori visibili in alto di figura 5, paral- studio del codice Morse, che consiste nell'asso-
leli fra loro, non sono chiusi all'estrema destra, ciare ad ogni lettera un suono. Ovvero interpre-
perché lasciano supporre che al circuito utiliz- tando la "linea" con il suono "dah" ed il
zato dal secondo allievo ne succedano altri, tan- "punto" con quello "di", come segnalato nello
ti quanti possono essere ancora gli studenti del schema di figura 7.
gruppo. Durante le esercitazioni è bene ricordare che il
suono corrispondente ad una "linea" deve du-
rare tanto quanto quello relativo a tre "punti";
USO DEL TASTO TELEGRAFICO l'intervallo di tempo tra i "punti" e le "linee" di
una stessa lettera deve durare quanto un
La figura 6 interpreta la posizione esatta del- "punto", mentre l'intervallo tra le varie lettere
l'impugnatura del tasto telegrafico. Come si deve superare quello di una "linea".
può notare, il polso deve rimanere sollevato dal In ogni caso consigliamo di mandare a memo-
piano di appoggio ed il tasto va premuto con i ria, in un primo momento, le lettere più sempli-
polpastrelli del dito indice e di quello medio, ai ci, successivamente le più complesse e, per ulti-
quali il movimento viene impresso dal polso. In mi, i numeri. Nella prima fase di studio, ad ogni
pratica, quindi, si abbassa il polso. Ma in ogni modo, si potranno ricevere dieci o quindici ca-
caso la mano, il polso e l'avambraccio debbono ratteri al minuto. Poi, coll'andar del tempo si
rimanere sempre sciolti e mai irrigiditi, dato raggiungerà la richiesta velocità dei quaranta
che non si tratta di compiere un'azione di forza. caratteri al minuto.
COSTA L. 7.000
Chi non ne fosse in possesso, può ri-
chiederlo a:
ACCENSIONE
FILAMENTI
In ogni valvola elettronica è sempre presente quelle ad "accensione indiretta".
un elettrodo, denominato filamento, che può Difficilmente, nel secondo tipo di valvole, il fi-
assumere direttamente la funzione di emettere lamento può bruciarsi, perché la temperatura
gli elettroni che formano il flusso di corrente raggiunta è relativamente bassa, sicuramente
interno alla valvola, oppure può fungere, come molto più bassa di quella dei filamenti delle
accade nella maggior parte dei tubi a vuoto lampadine ad incandescenza, che emettono lu-
spinto, da elemento riscaldante del catodo. Nel ce quasi bianca. Può capitare, invece, che il fila-
primo caso il filamento non emette alcuna luce, mento di certe valvole, con accensione in serie,
nel secondo si illumina di luce rossastra. E subisca delle interruzioni, a causa di improvvisi
quando assume il compito di erogare elettroni, e violenti mutamenti della tensione di alimenta-
il filamento appartiene alle valvole cosiddette zione oppure quando il filamento è sottile come
ad "accensione diretta", altrimenti è inserito in un capello.
VARIETÀ DI FILAMENTI
ACCENSIONE DIRETTA
ACCENSIONE INDIRETTA
SCHEMI APPLICATIVI
VALVOLE MINIATURA
CONTROLLI
CON ILTESTER
V2 6K?
v 6v6
V1 6A8
1Mf.
243
4n w/
v5 5y3
Ca3loTus
Fig. 1- Schema classico di circuito di radioricevitore a cinque valvole ed occhio magico, nel
quale i tratti di conduttori riprodotti in colore identificano il tipico sistema di accensione in
parallelo dei filamenti.
1 2 3 6
[
Fig. 2 - Comuni espressioni strutturali dei filamenti delle valvole elettroniche: 1 - verticale
per alimentazioni in continua; 2 - verticale doppio per alimentazioni in continua; 3-a zig-zag
per accensioni dirette; 4- per valvole raddrizzatrici; 5 - filamento inserito in catodo ed isola-
to; 6 - per valvole ad alta tensione.
tamente, certi svantaggi. In ogni caso, la prefe- M.F. = amplif. di media frequenza
renza da accordare all'uno o all'altro tipo di ali- RIV. = rivelatrice
mentazione va attribuita a motivi tecnici e com- B.F. = amplif. di bassa frequenza
merciali.
Qualunque sia il modello di accensione prescel- Perché la valvola rettificatrice (RETI.) si serve,
to, le tensioni da applicare ai filamenti delle quando il suo filamento funge pure da catodo,
valvole sono le seguenti: di un altro avvolgimento secondario del trasfor-
matore di alimentazione, in grado di erogare la
1,5 Vcc : 3 Vcc = per fil. in cc (25 + 100 mA) tensione di 5 Vca, come segnalato nello schema
2,5 Vca = 5 Va = per fil. senza catodo (1 + 3 A) di figura 3.
6,3 Vca = per fil. valvole normali (0,15 + 1A) Il collegamento in parallelo dei filamenti, illu-
12,6 Va : 117 Vca = per fil. in serie (0,1- 0,3 A) strato in figura 3, rende assai più comodo il ca-
blaggio, perché consente l'impiego di un solo
Le tensioni alternate di 2,5 Vca e 5 Vca vengono conduttore per tutte le valvole, dato che in fun-
utilizzate per accendere i filamenti delle valvole di zione di conduttore di ritorno si utilizza la mas-
potenza e rettificatrici sprovviste di catodo. sa del ricevitore, ovvero il telaio metallico di so-
stegno di questo. In pratica, quindi, uno dei due
FILAMENTI IN PARALLELO piedini dello zoccolo, corrispondente ad un ter-
minale del filamento, viene saldato direttamen-
L'esempio più classico di accensione in paralle- te a massa. Analogamente, uno dei due termi-
lo dei filamenti delle valvole elettroniche è illu- nali dell'avvolgimento secondario del trasfor-
strato in figura 3. In questo circuito i filamenti matore a 6,3 Vca deve rimanere collegato al te-
vengono alimentati con la stessa tensione alter- laio del radioricevitore, come segnalato nello
nata, quella di 6,3 V ca, derivata da apposito av- schema di figura 4. Questo sistema, tuttavia,
volgimento secondario del trasformatore gene- non può essere adottato quando le valvole sono
rale TRASF. Ma ciò vale per le prime quattro montate in apparati di classe elevata, ad alta fe-
valvole, cui sono affidati i principali compiti ra- deltà, nei quali occorre scongiurare la presenza
dioelettrici e che assumono le seguenti denomi- di ogni forma di ronzìo provocato dalla tensio-
nazioni: ne di rete e dove, per alimentare i filamenti
delle valvole si preferisce il circuito riportato in
CONV. = convertitrice figura 4. In questo, infatti, il collegamento a
Elettronica Pratica 35 7
Accensione filamenti
~-L
CAMBIOTENS.
46o,
f<IQ_..
± E:
5V
-:- MAia.SA
Fig. 3 - Tipico circuito di alimentazione dei filamenti in parallelo con tensione a 6,3 Vca, deri-
vata da apposito avvolgimento secondario del trasformatore. La tensione per il filamento
della valvola rettificatrice viene erogata da un secondario a 5 Vca.
TQASl'.
CAMBIOTENS.
5V
Flg. 4 - Questo sistema di accensione In parallelo del fllamenti viene utilizzato negli apparati
in cui si deve scongiurare, il più possibile, l'insorgere di disturbi di bassa frequenza. Infatti,
il collegamento a massa viene effettuato tra una presa centrale del secondario a 6,3 Vca del
trasformatore di alimentazione ed il telaio metallico del ricevitore.
CAMBIOTENS.
= MASSA
Fig. 5 - Quando la valvola rettificatrice è dotata di catodo, anche il filamento di questa può
essere collegato in parallelo con I filamenti delle altre valvole.
AUTOTRASF.
CAMBIOTENS.
CATODO
LAME.
L ETE
NT. PILA
@,g
Fig. 7 • Circuito di accensione, di tipo in parallelo, per mezzo di plla da 1,5 V, delle quattro
valvole miniatura di un piccolo radioricevitore portatile.
massa è realizzato tra una presa centrale del se- mento, quindi, debbono essere rispettate le se-
condario a 6,3 V ed il telaio metallico dell'ap- guenti due condizioni:
parato. Ed il collegamento con i filamenti delle
valvole è ottenuto tramite due fili conduttori, 1- tutti i filamenti debbono essere in gra-
attorcigliati tra loro, in modo da formare una do di assorbire la stessa intensità di
treccia antiinduttiva. corrente.
Il metodo di alimentazione interpretato tramite
lo schema di figura 5 si differenzia dai prece- 2-la somma delle tensioni dei filamenti
denti per l'impiego di una valvola rettificatrice deve identificarsi con quella erogabile
munita di catodo, il cui filamento viene alimen- dal trasformatore o, comunque, dalla
tato in serie con quelli delle altre valvole e con sorgente di energia utilizzata.
la medesima tensione di 6,3 Vca.
Il cablaggio, ovviamente, può essere realizzato In caso contrario occorre far in modo che le
in economia, con il sistema dei conduttori in- condizioni citate vengano raggiunte tramite l'in-
trecciati, giacché il collegamento di massa viene serimento di resistenze in serie o in parallelo,
effettuato su uno dei due terminali del secon- onde conseguire i risultati prescritti.
dario a 6,3 Vca. Ma questi pochi vincoli confermano come il ti-
po di alimentazione preferito dei filamenti delle
valvole elettroniche rimanga sempre quello in
FILAMINTI IN SIRIE parallelo. Perché l'altro, in serie, oltre che co-
stringere l'operatore a certe obbligatorietà, può
Nel collegamento in serie dei filamenti, di cui la divenire causa di inconvenienti diversi. Ad
figura 6 interpreta un circuito· caratteristico di esempio, nel caso di interruzione di un filamen-
radioricevitore di tipo economico e al quale to, tutte le valvole si spengono e questo è tal-
partecipa pure la lampadina di illuminazione volta un grave difetto, soprattutto negli apparati
della scala parlante, la corrente assume sempre con molte valvole, in quanto occorre controllare
la stessa intensità in ogni parte dello schema, lo stato del filamento di ognuna di esse, disinse-
mentre le cadute di tensione sono proporzionali rendole dal loro zoccolo. Mentre ciò non acca-
alle resistenze dei filamenti stessi, ossia identi- de nel sistema di alimentazione in parallelo, che
che a quelle dichiarate dal fabbricante nella pri- consente di vedere quale dei filamenti si è
ma lettera o prima cifra della sigla impressa sul spento.
vetro del tubo elettronico. Per un tale collega- Con il collegamento in serie, inoltre, possono
360 Elettronica Pratica
Accensione filamenti
+ +
nc INT.
e6
@,,,
7,5\/
Fig. 8 - Accensione in serie, con pila da 7,5 V, dei filamenti delle quattro valvole miniatura di
un radioricevitore portatile.
verificarsi forti ronzìi nelle riproduzioni sonore della tensione di rete è stata unificata sui 220
attraverso l'altoparlante, che obbligano il tecni- V ca. Allora, infatti, utilizzando valvole con as-
co ad inserire, tra un capo del filamento e mas- sorbimenti di corrente identici, di O, 15 A, ma
sa, un condensatore del valore di 10.000 pF in con tensioni di filamento diverse, la cui somma
ogni valvola. A volte, invece, tale accorgimento si identificava con quella di rete, il sistema del
non è sufficiente ed è necessario invertire l'or- collegamento in serie dei filamenti era possibi-
dine di collegamento dei piedini degli zoccoli, le. Per esempio, servendosi di cinque valvole,
ossia scambiare tra loro i conduttori sui termi- con le seguenti tensioni di filamento:
nali, saldando a sinistra quello che si trovava a
destra e viceversa.
Rett. == 35 Vca
Nonostante i difetti fin qui menzionati, il circui-
Ampi. BF = SOVca
to di accensione in serie è abbastanza diffuso,
Convert. = 12 Vca
soprattutto nei piccoli radioricevitori, perché il
sistema consente di far a meno del costoso tra-
Ampl.MF = 12 Vca
sformatore di alimentazione. Ma tale conside-
Riv. Preampl. = 12Vca
LP (lampadina) = 4 Vca
razione, giustificata un tempo, quando in mol-
tissime località del territorio nazionale la ten-
sione di rete assumeva i valori di 120 V ca -;- la somma delle tensioni è di 125 V ca. Dunque
130 V ca, non è più valida oggi che la misura pari a quella di rete di un tempo.
OHM x 10
ACCENSIONI CON PILE ti a pile. Più esattamente con pile che, oggi, sul
mercato non si trovano più, soprattutto quelle
L'industria radiotecnica di una quarantina d'an- di alimentazione anodica, che assumevano la
ni fa, unitamente agli apparecchi riceventi di forma di piccole scatole ed erano in grado di
grandi dimensioni, produceva pure dei ricevitori erogare le tensioni prima citate. Per accensio-
di dimensioni relativamente piccole, certamente ne dei filamenti, invece, se questi erano collega-
non come quelle delle attuali radioline a transi- ti in parallelo, come segnalato nello schema di
stor, ma di poco peso e facilmente trasportabili. figura 7, bastava una grossa pila da 1,5 V, men-
Nei quali venivano montate valvole di tipo mi- tre per il collegamento in serie, come quello
niatura o subminiatura, in tutto vetro, con ten- presentato nello schema di figura 8, serviva una
sioni anodiche di 45 Vcc o 67,5 Vcc e tensioni speciale pila da 7,5 V.
di filamento di 1,4 V in continua, con assorbi- Naturalmente, le piccole valvole per radiorice-
menti di corrente di 0,05 A. È ovvio, quindi, vitori portatili sono di tipo ad accensione diret-
che questi dispositivi, per assumere la caratteri- ta, ovvero prive di catodo ed il loro filamento è
stica della portatilità, dovevano essere alimenta- sottile, tanto che un urto violento o forti vibra-
APPARECCHI PORTATILI
Le valvole per apparecchi portatili sono sempre Consente un controllo visivo conti-
del tipo miniatura, ad accensione diretta e si di- nuo del processo di asporto.
stinguono in due serie, quella europea e quella Evita ogni contatto delle mani con
americana. il prodotto finito.
Alla serie europea appartengono i seguenti mo- - E' sempre pronto per l'uso, anche
delli: dopo conservazione illimitata nel
tempo.
DK91 = convertitrice
Il contenuto è sufficiente per tratta-
DF91 = ampi. MF
re più di un migliaio di centimetri
DAF91 = rive!.
quadrati di superfici ramate.
DL92 = finale
lRS = convertitrice
1T4 = amplif. MF
1S5 = rivel.
3S4 = finale
RIMI
IASS
SENSORI MAGNETICI
INTEGRATI
I sensori magnetici integrati, più noti con la de- promuove un flusso di elettroni uniforme dal
nominazione di sensori ad effetto Hall, sono punto A al punto B senza che, tra i due punti
dei piccoli componenti, di foggia diversa, spesso intermedi di una sezione trasversale C- D, sus-
simili a transistor, che generano tensioni elettri- sista alcuna differenza di potenziale. L'indice
che quando vengono sollecitati da campi ma- del voltmetro, infatti, rimane fermo sullo zero
gnetici esterni. Con uno di questi, dunque, esat- centrale.
tamente con il modello UGN 3040T, vogliamo Lo spezzone di conduttore, in figura 1, è simbo-
proporre, qui di seguito, due tipici esperimenti, leggiato dalla forma geometrica rettangolare
sicuramente in grado di esprimere praticamente macroscopica, mentre gli elettroni, messi in mo-
quanto la teoria afferma. Alla quale, prima di vimento dalla tensione continua, sono rappre-
entrare nel vivo dell'argomento, dobbiamo con- sentati da tanti cerchietti muniti di una piccola
cedere alcune righe di testo, mirate ad informa- freccia segnalatrice del verso di avanzamento.
re il lettore sulla natura intrinseca di questi ori- Ora, come indicato in basso di figura 1, quando
ginali sensori, non proprio popolari nel mondo si avvicina un magnete al conduttore, il flusso di
dei principianti. elettroni subisce una deviazione dal percorso
Fin dal 1879, Io scienziato E.H. Hall rese noto rettilineo, con un certo ammassamento verso il
quanto illustrato in figura 1. Owero, quando sui punto D ed un diradamento nella zona prossi-
terminali di un conduttore si applica una tensio- ma al punto C. Ma il risultato elettrico più si-
ne V, come segnalato in alto di figura 1, questa gnificativo si identifica con la presenza di una
SENSORI INTEGRATI
e D
B
•$2
EI
+##
l /3;
@
V
é
-
id&
A
Fig. 1 - In assenza di campi magnetici esterni, gli
elettroni, che percorrono il tratto A-B di un condutto-
-
re, procedono in modo ordinato ed uniforme. L'effet-
to Hall, Invece, si manifesta, come segnalato nella fi-
gura in basso, quando un magnete permanente vie-
ne avvicinato al conduttore.
STAB.
te
X
rn
123
SEH lT
ELABOR. TR
ON-OFF use.
1 2
'-..../
3..../
+VCC GND use.
Fig. 2 - Schema a blocchi indicativo della composizione interna di un sensore di Hall inte-
grato, adatto alle applicazioni logiche con uscita "alto" o "basso".
-+
ASSE
-" - 1
2
3
Fig. 3 - La sensibilizzazione di un sensore di Hall si verifica nel modo qui segnalato, avvici-
nando al componente un magnete permanente con l'asse perpendicolare al SEH.
STAB.
EU
X
?123
1 2 3
e '-
+ VCC GND use.
Flg. 4 - Interpretazione, tramite circuito a blocchi, del collegamenti fra gli elementi contenuti
In un sensore di' Hall partlcolarmente indicato per applicazioni di tipo lineare.
è segnalata la sigla. E per chiarire ciò, facciamo possono ora venire sperimentati in pratica dal
ancora riferimento alla figura 3, nella quale si lettore utilizzando il modello di sensore ad ef-
suppone che il sensore SEH reagisca solamente fetto Hall UGN 3040T. Con il quale presentia-
quando il polo sud del magnete permanente è mo due schemi applicativi, di cui il primo è fi-
rivolto verso la superficie del componente in cui nalizzato al pilotaggio di un relè tramite un pic-
è stampata la sigla, mentre nessuna reazione si colo magnete, il secondo funge da interruttore
verifica quando vengono invertite le polarità. di un oscillatore di bassa frequenza con uscita
Tuttavia, spostando il magnete nella parte op- in altoparlante. Ma cominciamo con l'esame del
posta del sensore, ma con il polo nord rivolto primo circuito, quello pubblicato in figura 5 e
verso il SEH, questo reagisce, rimanendo inve- del quale, in figura 6, viene pure presentato il
ce inerte se le polarità magnetiche vengono in- piano costruttivo.
vertite. Il sensore, quando rimane influenzato da un
Ciò appare ovvio se si osserva nuovamente lo campo magnetico esterno, chiude il circuito di
schema in basso di figura 1, con il quale si inter- alimentazione VCC ed eccita il relè RL, sui ter-
preta l'effetto Hall. Ad ogni modo, tutto dipen- minali utili del quale è possibile collegare un
de dal modello di sensore con cui si ha a che fa- qualsivoglia circuito di carico.
re, ovvero se questo è di tipo ad uscita logica, Il diodo al silicio D 1 provvede ad eliminare le
come schematizzato in figura 2, oppure lineare, extracorrenti generate dalla bobina del relè
come segnalato in figura 4. quando questo assume le due condizioni elettri-
che di eccitazione o diseccitazione.
Al sensore SEH, il piccolo magnete permanen-
PRIMO ESPERIMENTO te va avvicinato perpendicolarmente, con il polo
sud rivolto verso la faccia del componente in
Buona parte dei concetti teorici fin qui esposti cui appare stampata la sigla UGN 3040T, allo
e
D1 11
Il ~
1 Il IIRL E
na
nc ~u
SEH 1
3
l J e
vcc
e
____,I
T
2
Fig. 5 - Circuito elettrico del primo esperimento de- SEH = UGN 3040T (sens. Hall)
scritto nel testo e nel quale Il sensore SEH funge da D1 = 1N4004 (diodo al silicio)
interruttore di alimentazione del relè RL.
RL = relè (12 Vcc - 300 + 400 ohm)
vcc = 12 Vcc
u
nastro
biadesivo
,, Il+
R22 HJ • i
aN
L d Il Il 11 C2
e
3
~
SEH 1 ~ Il Iet vcc
e
2 Il Il
e
u i
~M.A
Fig. 8 - Progetto di oscillatore di bassa frequenza pilotato con sensore di Hall il quale, atti-
vato mediante il campo magnetico esterno di una calamita, funge da interruttore del circuito
di emittore del transistor TR1.
-----COMPONENTI-----
Condensatori Varie
C1 = 10.000 ohm TR1 = BC107
C2 = 2,2 F - 16 VI (elettrolitico) TR2 = 2N2905
DL = diodo led
SEH = UGN 3040T (sens. Hall)
Resistenze AP = altoparlante (8 ohm - 0,5 W)
R1 = 330 ohm - 1/4 W vcc = 4,5 Vcc : 9 Vcc
R2 = 47.000 ohm - 1/4 W
R3 = 150 ohm - 1/4 W
rente sicuramente inferiore ai 50 mA. La bobi- Gli ancoraggi utilizzabili nel relè RL sono assi-
na di eccitazione, quindi, potrà avere un'impe- milabili ad un commutatore ad una via e due
denza di 300 : 400 ohm. Il componente, dun- posizioni. L'unica via è contrassegnata con la
que, è di piccole dimensioni. lettera "e" nello schema elettrico di figura 5 e
La semplice morsettiera a tre ancoraggi, fissata in quello pratico di figura 6. Le due possibili
sulla tavoletta di legno, nella parte opposta a posizioni sono segnalate con "na" (normalmen-
quella in cui rimane incollato il relè per mezzo te aperto) ed "ne" ( normalmente chiuso). Dun-
di nastro adesivo su entrambe le superfici (na- que, i contatti da utilizzare sono quelli indicati
stro biadesivo), consente di irrigidire il cablag- con "e" e "na", perché questi chiudono il circui-
gio del sensore di Hall e dei vari conduttori. to esterno utilizzatore quando il polo sud del
Tuttavia, prima di saldare a stagno i tre elettro- piccolo magnete permanente si avvicina alla su-
PILA
4,5/
Fig. 9- Cablaggio del circuito sperimentale di controllo delle attitudini dei sensori di Hall.
All'approssimarsi del polo sud di un piccolo magnete permanente sulla faccia siglata del
SEH, il diodo led si accende e l'altoparlante emette un suono.
di del sensore sui relativi capicorda, occorre ri- perficie del SEH in cui è apposta la sigla di ri-
conoscere esattamente la posizione di questi, conoscimento.
che si succedono nell'ordine 1-2-3 come se- In sede di montaggio del circuito di figura 6, si
gnalato in figura 7, supponendo di osservare il raccomanda di applicare il diodo al silicio D 1
componente dalla parte della sigla. correttamente, ovvero rispettando le sue polari-
4,5V
9 V
Fig. 10- Queste sono le forme d'onda dei segnali, generati dall'oscillatore di bassa frequen-
za, presentato come secondo dispositivo sperimentale di controllo dei sensori di Hall, in ri-
ferimento alle due tensioni di alimentazione di 4,5 Vcc e 9 Vcc.
tà; ricordando quindi che l'elettrodo di catodo mentazione, che può assumere le due diverse
si trova da quella parte in cui, sul corpo esterno grandezze di 4,5 V cc e 9 V cc, varia fra i 400 Hz
del componente, è impresso un anellino guida. e gli 800 Hz. Le forme d'onda irregolari assu-
L'elettrodo di anodo rimane ovviamente nella mono approssimativamente gli aspetti segnalati
zona opposta del semiconduttore. in figura 10.
Considerata la sgradevolezza del suono emesso
dall'altoparlante AP, la realizzazione pratica di
SECONDO ESPERIMENTO questo circuito oscillatore è consigliata soltanto
in pochi casi e uno di questi è proprio l'esperi-
Il secondo esperimento, anche questa volta con mento di figura 9.
il sensore di Hall dello stesso modello, ossia Il funzionamento circuitale può essere così in-
l'UGN 3040T, consiste, come già detto, nel pi- terpretato. Si immagini che, inizialmente, per
lotaggio di un circuìto oscillatore di bassa fre- effetto della carica del condensatore Cl, la base
quenza, i cui segnali sono trasformati in suono del transistor TRl sia negativa rispetto all'emit-
attraverso un altoparlante di potenza massima tore. Ebbene, in tal caso il transistor rimane in-
di mezzo watt. Pertanto, il circuito di figura 8 terdetto, dato che, trattandosi di un componen-
funziona soltanto quando al SEH si avvicina il te di tipo NPN, per il suo funzionamento serve
polo sud di un piccolo magnete permanente. una polarizzazione di base positiva.
Esaminiamo ora il circuito di figura 8 rappre- Non conducendo TRl, neppure il transistor
sentativo di un oscillatore realizzato con due TR2 può essere conduttore, perché sulla sua
transistor complementari, uno di tipo NPN base non arriva alcuna tensione di polarizzazio-
(TRl) e l'altro di tipo PNP (TR2). Ebbene, ne. Tuttavia, per effetto della resistenza R2, il
questo semplice progetto può essere considera- condensatore Cl si carica sino a raggiungere,
to come quello di un amplificatore a due transi- ad un certo istante, la tensione necessaria per
stor accoppiati tramite la resistenza R3 ed en- polarizzare TRl ed avviarlo quindi alla condu-
trambi reazionati per mezzo del condensatore zione.
Cl, cui spetta il compito, unitamente alla bobi- Successivamente, divenendo TRl conduttore,
na contenuta nell'altoparlante AP, di innescare dal suo elettrodo di collettore esce la tensione
le oscillazioni. che polarizza la base di TR2 il quale, a sua vol-
Dall'altoparlante esce un suono relativamente ta, diventa conduttore, con i conseguenti au-
debole la cui frequenza, con i valori attribuiti ai menti di tensione e corrente sul carico, qui rap-
componenti e a seconda della tensione di ali- presentato dall'altoparlante AP.
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- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute >
3 76 Elettronica Pratica
LA POSTA DEL LETTURE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettòre.
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c3
11 Il Il
h
rii1]
,,, X :f RI
2
z R2
"Jr\Ct T Il Il E,
.OSCILLOFONO DIDAfflCO
Allo scopo di esercitarmi nello studio delle rice- Questo è il circuito più semplice che possiamo
zioni in codice Morse, vorrei costruirmi un sem- consigliarle di realizzare. I conduttori provenienti
pice ed economico oscillofono. dal tasto vanno applicati alla presa T. L 'alimen-
DEL SAVIO DIEGO tazione può essere formata da pile collegate in se-
Salerno rie.
Condensatori AP
C1 = 10.000 pF
C2 = 10.000 pF
C3 = 100 F - 16 VI (elettrol.)
7
Resistenze
R1 = 470.000 ohm (potenz. log.) Rt
R2 - 100.000 ohm - 1/4 W
+ vcc
Varie
e
C3
TR1 - BC107
T1 = trasf duscita per transistor
AP - 8 ohm - O. 1 W
S1 = Interrutt
VCC 6Vcc 12Vcc
Condensatori
C1 = 100.000 pF
C2 = 470.000 pF
C3 = 10.000 pF
C4 = 10F- 30 VI (al tantalio)
Resistenze
R1 = 150.000 ohm - 1/4W
R2 = 100.000 ohm - 1/4 W
R3 = 1 megaohm (trimmer)
R4 = 1 megaohm (trimmer)
R5 = 47.000 ohm - 1/4 W
R6 = 470 ohm- 1/4 W
R7 = 33 ohm - 1/4 W
Vengono vendute in due mo-
delli, incapsulati in contenito-
re di plastica, che erogano la
stessa tensione di 450 m V,
CONTROLLO DI POTENZA
ma una diversa corrente.
Qualche volta vorrei utilizzare il mio trasmetti-
tore da 1 MHz + 30 MHz in funzione di gene-
Modello A = 400 mA (76x46 mm) ratore a radiofrequenza, ma riducendone la po-
L. 6.500 (spese di spediz. comprese) tenza, il cui valore minimo attuale è di 10 W.
Modello B = 700 mA (96x66 mm) FRANGIPANE FORTUNATO
L. 7.600 (spese di spediz. comprese) Lecce
Cl
:
ti
Il "4'a TR1
e
R5
AP ~
28 26 22 19 15 14 /3 12 I vcc
è
IC 1 20
11
9
Il
27
Il
25
Il
10
] ]
/]
R2
21
Il '
I-
17
Il
I[->
/8
Il
0R3I
I
tu C4
L '
Varie
IC1 = SN 76477 TR1 = 2N1711
AP = 16 ohm - 1W VCC = 9 Vcc
Ct
R2
E u
R1
R3
Elettronico Proricc
Lo posto del lettore
ORNITOLOGIA c3 47 F- 16 VI (elettrolitico)
C4 470 F - 16 VI (elettrolitico)
Posseggo un'intera collezione di apparati ripro-
duttori dei versi di animali. Ma ancora mi man-
ca un generatore di cinguettii, da utilizzare pure Resistenze
come segnalatore. R1 = 47.000 ohm- 1/4 W
MAINO DANIELE R2 = 4.700 ohm - 1/4 W
Piacenza R3 = 150 ohm- 1/4 W
R4 = 470 ohm (trimmer)
Premendo il pulsante P 1, l'altoparlante entra in R5 = 100.000 ohm - 1/4 W
funzione. Rilasciandolo, i suoni si smorzano len-
tamente. Con R4 si regola la frequenza dei cin-
guettii. Per T1 utilizzi un piccolo trasfonnatore Varie
d'uscita per radioricevitori, con primario di 600 TR1 = BC 177
+ 700 ohm circa e secondario di 8 ohm. TR2 = BC 177
T1 = trasf. d'uscita
Condensatori AP = altoparlante (8 ohm)
C1 = 330.000 pF P1 = pulsante
C2 = 10.000 pF VCC = 6 Vcc (pila)
T1
RJ R2
A1 E#R ~ Il M
C2
~i l,-,
e Il T+
TR2
b.TR1--
r
b
u R3 Il
(g
vcc
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===N#I
R4
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dfJrt!(lmflflt!IJll'J O•mciiati Ira di lcro. L'us.èltl di cia$t.Un q\lildri:i per1MtarneA1:e :iiinmetrli:.tle (duty elcle 50'¼) L, i:oltJ trasmettitore alimentato direttamente dalla ten- 220 Vca con frequenza 5 Hz tenuta rigorosamente
temµo,inal.ort i mi,presamata L1l u11 ràè I rul corua lti 1f?IQtffln74 d«ri st9Ra.11 011mm:m va da 15 Hz i:i, 60 XHi sloM di rlril!!i .a 2:20 Vc.!1. L1 tmml ssiooe awiene In FM s:- costante ed es.alla da un appl)S1ta c.irt:1..ht•J arl'lu·onato da
possono sopportare una corrente ma&sima d1 10 A, OU- '!i~d.M.sa in quatirn gamms s.eletìonablO tram,re Uff la frequenza di emissvon può essere regolata tra 85 e quarw. La foon11 ilfc~ è qu.a!lr.i e b: IIOttn.'J! '111'S.!i1l'Tli
ru lemporUzatort pu6 ess,10 regolato rn O e -0lne. 2 commUtiltore. Ccin un apposito i:iotemkimetro s, puO 11 O MHz:. può t:ssere 11,fflndi rtcevuta lìOfJ ![JRl:Sla&-l radio e-di ltiO W !U tertCO re,sl$fl'l'O li JI!.pC:S ,ti'iO a. ,illCh'!I
trùr'IU!i Prmm!l'rnlo un &pp0'51~ pulSili'lll!l li relt del pdmo vanare con continuità la trequanza entro la gamma COl'I 11àffiim8 fM, Pub 8:$St'! M usat,o par c:onrrollare_ acus - kli:moo per l21r accen.de-r':! lampade a ton dotte dr
teml]Olflli.lCil ~I$~~ P, fl'36COfstl 11 IOO'lpo prèstabi1ito prescelta, L'.i:lm91eu:a d&I -s.e1,1nalll' p □ò essere reo(l lata tcamente un locale. "spiare" i bambino che gioca o reatto re in tal caso l canco mas sumto 1100 !li'•f' super~
si diseccita. in quel preciso istante s eccita it ree de! tra O ei 10 VVp.11 dl5posrl&Vo den esser alimentato con donni! occ ara I 70 W, PI.IG essete utizza;o per tar turgonare pi>
...,,,,do tempo,laaton, e o.scorso ,1 '""'"" l)foslobl~- una tensione compresa 11'1 9 e 12 Va:. L'iissorb,rnétlto coli eteflrodome:snc1 . .ten11.itOr• terson con alimen-
to il Glse.teitit, lace~do cosl eceitare ti rei& del terzo mal:SlmCJ è cti '!ioll 7 mA. I oompon6nti ·yilIJBO monlati su fazi0rie lrnMI.Ofliltl o a commuta2on perche cano
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prestabilito. er essue Rl!l!l nto Il'! un o.icc:olo cooterntore ~ n1sQ Ml- usetta a vuoto è di cra ?4' Vea ,rr,nuc a piino wirlco
Il dlsp0sl1fvo, puO inssere ·IB.tto funzicn&1e ancJ•• a ciclo dlrlnura tasc.lliile. I di c,rc, 200 Vca, L ~"°rhlmenltl .,.,,,,mo I d, 15 A.
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VOLT A.C. 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V - 750 V nell'ambito direzionale vengono tutte attentamente analizzate. Per
OHM 20 2-200 2-2 KO-20 KO - 200 KO -2 MO
- 20 MO esempio, c'è chi condanna l'eccessiva ridondanza con cui sono
AMP. D. C. = 200 jA - 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10 A stesi i testi, auspicando forme espressive maggiormente stringate,
AMP. A.C. = 200 A- 2 mA- 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A comprensive dei soli elementi essenziali e necessari per
ACCESSORI l'esecuzione di un determinato programma costruttivo, senza
libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare peraltro tenere conto che, con questo sistema, cesserebbe la
sui puntali.
funzione didattica fin qui perseguita dal periodico e che lo
diversifica da ogni altra pubblicazione. C'è poi chi, di buon
occhio, vedrebbe la rivista modificata, almeno parzialmente, in un
catalogo di apparati e componenti elettronici, che la
TESTER ANALOGICO relegherebbero sicuramente in uno dei tanti settori di iniziative
MOD. TS 260 - L. 64.500 commerciali che, pur fornendo un valido supporto tecnico allo
studio, sottrarrebbero spazi preziosi alle esigenze
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate
dell'insegnamento. E c'è ancora qualcuno che, senza considerare
Sensibilità
Dimensioni
20.000 Q/V D.C.- 4.000 Q/V A.C.
mm 103x 103 x 38
la natura editoria le del l'organizzazione, vorrebbe che i progetti,
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Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V montaggio, invitandoci ad allargare le attività oltre i confini
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Spinotti speciali contro le errate inserzioni legalmente consentiti. Ma questi sono soltanto pochi esempi di
quanto ci capita di leggere fra i moltissimi suggerimenti, consigli e
PORTATE
VOLT D.C 100 m V - 0,5 V - 2 V - 5 V - 20 V - 50 V - 100 giudizi che i lettori ci prospettano giorno dopo giorno e di cui
V - 200 V - 1000 V
VOLT A.C. 2,5 V - 10 V - 25 V - 100 V - 250 V - 500 V - t' t , ringraziano vivamente gli autori. Ai quali ricordiamo, se ce ne
1000 V
OHM 2x1-2x10-2x100-2x1000 fosse bisogno, che cercheremo sempre di dar ascolto a tutti, per
AMP. D.C.
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50 A- 500 A-5 mA- 50 mA -0,5 A-5 A
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Capita a tutti, anche ai nostri lettori, di assen- della gamma e della potenza delle emittenti lo-
tarsi temporaneamente dai locali di casa, per cali, che coprono certamente ogni altro segnale, silmente e fedelmente ci leggono, abbiamo metri, per continuare ad ascoltare quanto si di-
scendere in cantina, salire in soffitta o accedere rendendolo assolutamente incomprensibile. Ma provveduto a progettare un dispositivo che ac- ce o avviene in casa, con grande chiarezza e
al garage, mentre si è in attesa del portalettere c'è ancora chi ha pensato alla messa in opera di contenterà tutti, sia per la sua semplicità circui- comprensibilità.
o di una importante telefonata, creando così un un sistema interfonico, desistendo subito dal- tale, sia per la comodità di impiego. Perché ba- Ma c'è di più. Leggendo attentamente quanto
problema che molti hanno cercato di risolvere l'impresa quando la posa dei cavi è apparsa sta collocare questa "sentinella" elettronica in esposto in queste pagine, il principiante di elet-
con l'aiuto dell'elettronica. Per esempio, c'è chi un'operazione improba anche ai più volonterosi prossimità dell'apparecchio telefonico o del tronica potrà partecipare ad una precisa e facile
si è affidato agli ormai diffusissimi radiomicro- ed esperti in materia. Altri invece hanno fatto campanello elettrico di casa, introdurre in una lezione di radiotecnica, relativa a quei concetti,
foni, adibiti alle funzioni di radiospie, sia pure ricorso ad impianti di comunicazione ad onde tasca dell'abito una radiolina a modulazione teorico pratici, che appartengono al capitolo
con scarsi risultati pratici, perché i collegamenti convogliate, ma anche in questo caso i risultati d'ampiezza opportunamente sintonizzata ed al- delle "ricetrasmissioni in AM".
in modulazione di frequenza sono attualmente non sono apparsi soddisfacenti. Ecco perché, lontanarsi anche a distanza di un centinaio di
divenuti impossibili, a causa dell'affollamento ascoltando le corali richieste di coloro che men-
Fig. 1 - Progetto completo del trasmettitore in modulazione di ampiezza, Il cui ascolto si ot-
tiene su qualsiasi ricevitore radio sintonizzato sulla gamma delle onde medie. Le linee trat-
o
o &
% tegggiate racchiudono la sezione circuitale che rimane composta su una stessa basetta sup-
> j
porto con circuito stampato. Sui terminali 1 - 2 - 3 si applicano i conduttori del microfono M,
I • su quelli contrassegnati con Te P (Test Point) si inserisce lo strumento ad indice che valuta,
-•Q'.)I•-· - • lt--..1• -· -· -· -· --l'iol·-•ll!)l•-·NI·-· -·-· - • -·- in fase di taratura,l'emissione a radiofrequenza.
0o
Il:
- - -----------. I
I
I
< COMPONENTI I
Condensatori
_____ .J c1 = 100.000 pF (ceramico) R6 = 220 ohm
C2 = 47 pF (NPO o mica) R7 = 15.000 ohm
"Il: C3 = 1.500 pF (ceramico) R8 = 4.700 ohm
C4 = 22 pF (NPO o mica) R9 = 560 ohm
Cc5 = 5/80 pF (compensatore) R10 = 15.000 ohm
C6 = 47.000 pF (ceramico) R11 = 15.000 ohm
C7 = 220 F - 16 VI (elettrolitico) R12 = 15.000 ohm
ca = 47.000 pF (ceramico) R13 = 220.000 ohm (trimmer)
-
-
I C9
C10
= 22.000 pF (ceramico)
= 22.000 pF (ceramico)
Tutte le resistenze sono da 1/4 W
O
Il: I C11
c12
=
=
1 F (non polarizzato)
1 F (non polarizzato) Varie
---- -, I I C13 = 47 F - 16VI (elettrolitico)
I TR1 = 2N1711
C14 = 1 F (non polarizzato)
i
I
iI TR2 = 2N1711
I
I
k. IC1 = TL061
I
I
I Resistenze
DG
M
=
=
diodo GE (qualsiasi tipo)
microfono (vedi testo)
_,I
i R1
R2
=
=
27ohm
27ohm
T1
T2
=
=
bob. oscill. (vedi testo)
bob. oscill. (vedi testo)
o R3 = 33.000 ohm J1 = imp. RF - 10 mH 7 4,7 mH
R4 = 10.000 ohm J2 = imp. RF - 330 H
R5 = 100 ohm VCC = 12Vcc
u
Il: "'
(.J
o
IL TRASMETTITORE Il primo stadio, quello pilotato dal transistor
½
G G TRl, genera il segnale a radiofrequenza cui vie-
< 'e. Il Il Il Il progetto pubblicato in figura 1 è quello di un ne affidato il compito di trasportare, nello spa-
radiotrasmettitore a modulazione d'ampiezza, zio, i segnali di bassa frequenza raccolti dal mi-
y
Il: [ [ che si estende fra un microfono di tipo a con- crofono M.
M - I 11
Il
(.J
densatore, amplificato (M), e l'antenna ANT. Il secondo stadio, pilotato dall'integrato ICI,
& trasmittente. amplifica i segnali di bassa frequenza prove-
Tra i due elementi, ora menzionati, sono inseri- nienti dal microfono e li miscela con quelli ge-
ti: nerati dallo stadio oscillatore RF presidiato dal
transistor TR 1.
Stadio RF (TRD) Il terzo stadio amplifica il tutto con il transistor
TR2 ed applica il segnale radio all'antenna per
Stadio BF (ICI) essere propagato all'intorno.
Stadio AMPLIF. RF (TR2) Analizzeremo ora, uno per volta, i tre stadi cita-
li 8
Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato, da riprodurre su una delle due
facce di una basetta supporto, di bachelite o vetronite, di forma rettangolare, delle dimen-
sioni di 10 cm x 7 cm.
ti, ricordando ai lettori più preparati che la let- tà, anche se è sempre conveniente prevedere
tura di questa esposizione teorica potrà essere l'uso di una aletta di raffreddamento, soprattut-
tralasciata o differita nel tempo. Anche se in es- to quando le condizioni termiche di lavoro sono
sa verranno menzionati consigli ed accorgimenti gravose, come ad esempio l'elevata temperatu-
utili per la buona riuscita di questo sistema di ra ambiente o la scarsa ventilazione.
radiocomunicazioni a modulazione di ampiezza. Il transistor TRl è montato nella classica confi-
gurazione a collettore comune ed utilizza quin-
di la base in funzione di ingresso e l'emittore
STADIO OSCILLATORE come uscita. In questo modo si riesce a lavorare
su impedenze caratteristiche basse, minimizzan-
In alto, a sinistra di figura 1, è schematizzato lo do gli accoppiamenti capacitivi parassiti, perchè
stadio oscillatore a radiofrequenza, pilotato dal essendo più elevate le possibilità di lavoro, le
transistor TRl, di tipo NPN al silicio, di media piccole capacità diventano trascurabili ed il cir-
potenza, modello 2N1711, adatto ad oscillare cuito appare più stabile e maggiormente sem-
con frequenze fino ad alcune decine di mega- plice in sede di messa a punto. Infatti, anche
hertz. Questo elemento può commutare corren- l'effetto mano, quello che può provocare varia-
ti fino a 1 A sotto tensioni massime di 40 V, pur zioni della frequenza di oscillazione all'avvici-
ricordando che, anche se ben raffreddato trami- narsi della mano dell'operatore, risulta assai più
te i normali accorgimenti, non può dissipare in contenuto. Ma ciò non significa che il piccolo
calore molto più di alcuni watt di potenza. trasmettitore non debba essere schermato, in-
Nel circuito di figura 1, il transistor TRl viene troducendolo in una piccola scatola metallica,
impiegato a livelli di potenza di tutta tranquilli- possibilmente di ferro zincato o alluminio, in
-A=
Le quattro resistenze R2 - R3- R4 - R5 stabili- denza ed amplificatore di segnali.
scono assieme la grandezza della corrente con- Il condensatore di questo speciale microfono è
20+10000 HZ
tinua d lavoro del transistor TRl. In particola- composto da una piastrina metallica e dal con-
re, la resistenza R3 introduce una controreazio- tenitore del componente. I suoni captati dalla
ne tra collettore e base di TRl per quanto ri- piastrina vengono applicati al transistor FET e
guarda la corrente continua, con tendenza ad da questo amplificati. Contemporaneamente,
opporsi ad ogni variazione di questa, sia per ef- l'elevatissima impedenza del microfono viene
fetti termici, come per dispersione delle carat- trasformata in altra di valore relativamente bas-
teristiche iniziali di TR 1. so, accettabile dall'entrata invertente di ICl. In
RF 1111111111111111111111111111111111111111111111111111
La resistenza R4 chiude il partitore di tensione sostanza, il microfono a condensatore si com-
R3-R4, per stabilire la tensione sui terminali porta in modo del tutto opposto a quello di un O HZ
della resistenza R5 e, conseguentemente, la microfono piezoelettrico, erogando una corren-
corrente di emittore di TRl. te sufficientemente intensa ed una tensione al- I I I 11
Ovviamente, la corrente di emittore di TRl è quanto modesta. Ma per funzionare, il microfo-
data dalla somma di quella di collettore più una
piccola percentuale di corrente di base. Di con-
seguenza, la tensione di base è sempre superio-
re di quella di emittore nella misura di 0,65 V.
no a condensatore necessita di una tensione
continua di polarizzazione, che gli viene appli-
cata attraverso i terminali 1 - 3. Perché in tal
modo le onde sonore, investendo il componen-
tjellit l le
Il condensatore Cl abbassa, per i segnali a ra- te, fanno variare la capacità del condensatore, 1O KHZ
diofrequenza, l'impedenza di collettore di TRl,
aumentandone il guadagno ed evitando l'insor-
che genera un segnale applicato al gate del I I I I I I I
FET il quale, a sua volta, raggiunge un valore di
genza di inneschi.
Il condensatore C2 collega la base di TRl con il
circuito oscillante LC in parallelo, composto da
C4 - C5 - Ll, che presenta una elevata impe-
denza per la frequenza di accordo, raggiunta
regolando il compensatore C5, con la tendenza
bassa impedenza sulla resistenza del carico.
L'integrato ICl è un amplificatore operazionale
con ingresso a FET, capace di amplificare an-
che segnali deboli provenienti da sorgenti ad al-
ta impedenza, come ad esempio i comuni mi-
-II III
crofoni piezoelettrici, purché si provveda a so-
a cortocircuitare ogni altro tipo di frequenza. stituire il trimmer R13 da 220.000 ohm con uno
Il condensatore C3 collega l'uscita di emittore da 5 megaohm, come segnalato nello schema di Fig. 4 - Forme d'onda dei diversi segnali radio utilizzati per i collegamenti attraverso lo spa-
di TRl a bassa impedenza con una presa inter- figura 5. zio. In alto si nota il diagramma caratteristico dei segnali modulanti di bassa frequenza; su-
media della bobina Ll, onde ottenere il massi- Le resistenze RlO ed Rll stabiliscono il punto bito dopo quello della portante a radiofrequenza e, successivamente, la reale onda radio
mo trasferimento di energia fra TRl ed il cari- di lavoro e la tensione di riposo dell'uscita e
modulata in ampiezza, propagata dall'antenna trasmittente. L'ultimo diagramma interpreta
co, qui rappresentato dall'avvolgimento secon- la composizione delle onde radio modulate in frequenza.
delle entrate di ICl, che sono stati dimensionati
dario di Tl, per il quale si utilizza, in sede di ca-
sul valore metà di quello di alimentazione
blaggio, una bobina oscillatrice per ricevitori ra-
dio munita di nucleo dipinto in color rosso. vcc.
Il mantenimento delle oscillazioni è garantito Il condensatore Cll isola la tensione di polariz-
dalla presenza della reazione positiva tra emit- zazione dalla sorgente audio (M), mentre C12
tore e base del transistor TRl. filtra eventuali segnali presenti sull'ingresso 3 di
ICl. In particolare, Cl 1 funge pure da filtro STADIO AMPLIFICATORE RF dizioni fisiche locali e dal tipo di immobile in
La frequenza di oscillazione dello stadio RF cui si abita.
varia fra 1,6 MHz e 700 KHz, ovviamente inter- passo alto per le frequenze più basse e provve-
de anche ad eliminare i ronzìi. In ogni caso i Il segnale generato dallo stadio oscillatore a ra- La resistenza R6 applica il segnale RF, genera-
venendo sul compensatore C5 e sul nucleo di diofrequenza è caratterizzato da una potenza to da TRl, alla base di TR2, cui giunge pure il
ferrite del trasformatore Tl (testa rossa). collegamenti d'ingresso debbono essere scher-
sufficiente a stabilire collegamenti radio fino ad segnale modulante di bassa frequenza attraver-
mati e lo schermo collegato a massa.
un centinaio di metri. Ma l'eventuale uscita del- so l'impedenza a radiofrequenza Jl, che lascia
La resistenza R12 ed il trimmer R13 stabilisco-
l'oscillatore su una indispensabile antenna via libera al segnale di BF proveniente da ICl,
STADIO MODULATORE no il guadagno dello stadio modulatore, rappre-
avrebbe certamente provocato l'instabilità della mentre blocca il passaggio dei segnali RF pro-
sentando le resistenze di controreazione. frequenza. Ecco perché nel progetto di figura 1 venienti da TRl. Il condensatore C14 isola le
Lo stadio presieduto dal circuito integrato ICl In termini matematici, il guadagno dello stadio si è resa necessaria l'appendice di un secondo componenti continue.
è un amplificatore di bassa frequenza che ha il modulatore è dato dal rapporto fra la somma transistor (TR2), con lo scopo principale di se- Il valore di Jl, contrariamente a quanto si veri-
compito di modulare i segnali a radiofrequenza delle resistenze R12 + R13 e la resistenza di parare il circuito di antenna da quello dell'oscil- fica per J2, non è critico e può variare, come ci-
generati dallo stadio oscillatore. Al suo ingresso uscita della sorgente di segnale, che sono state latore. Inoltre, questo secondo transistor, am- tato nell'elenco componenti, tra 10 mH e 4,7
è collegato il microfono M di tipo a condensa- scelte per un microfono attivo con uscita a plificando il segnale RF, consente una irradia- mH.
tore che, nell'interno, contiene un transistor media impedenza, di circa 1.000 ohm. zione maggiore, peraltro dipendente dalle con- Anche il transistor TR2, per il quale si fa uso di
segnale RF. Il quale viene rivelato dal diodo al Sui due transistor TR1 - TR2, anche se ciò non
5M0 germanio ed inviato ad un voltmetro o tester è stato segnalato in figura 2, conviene applicare
commutato nelle funzioni voltmetriche e sulla altrettanti elementi dispersori del calore di tipo
scala dei 10 + 20 Vcc f.s. Questo circuito ausi- a raggiera, soprattutto quando si prevedono im-
liario offre un'utile indicazione sull'entità del pieghi del dispositivo molto prolungati nel tem-
segnale presente in uscita. po.
La resistenza R9 assume compiti di disaccop- L'alimentazione del circuito di figura 2 deve as-
piamento, il diodo DG quelli di rettificazione sumere un valore compreso fra i 12 Vcc e i 14
N. C. del segnale RF ed il condensatore C10 provve- Vcc. Ma il generatore di tensione più adatto in
\ 6
de all'operazione di livellamento della tensione questo caso è certamente identificabile nella
rettificata. batteria a 12 Vcc. Tuttavia, per evitare proble-
CON. mi di scarica, che sicuramente si verificano do-
INT
po un certo tempo, conviene servirsi di un ali-
MONTAGGIO mentatore da rete.
Utilizzando l'alimentazione da rete, si può an-
CALZA 3H= Ultimata la parte descrittiva del progetto di fi- che tentare di adibire alle funzioni di antenna il
gura 1, si passa ora a quella costruttiva, invitan- conduttore di fase, ma non il neutro, della ten-
I do il lettore a far riferimento al piano costrutti- sione a 220 Vca. Questo va collegato alla presa
I vo di figura 2 e alla foto di apertura del presen-
te articolo, che riproduce il prototipo del picco-
di antenna tramite un condensatore ceramico
da 470 pF ad elevato isolamento (2KV), facen-
i _ lo trasmettitore in AM costruito nei nostri labo-
ratori.
do molta attenzione alla messa in opera di tale
tipo di antenna, dato che l'allacciamento alla
Il modulo elettronico del piccolo trasmettitore rete può divenire causa di incidenti da folgora-
in modulazione d'ampiezza si realizza su baset- zione. Ovviamente, con questo sistema si realiz-
ta supporto, di forma rettangolare, delle dimen- za una sorta di trasmettitore ad onde convoglia-
Fig. 5 • Sostituendo il microfono a condensatore M con altro di tipo piezoelettrico, anche il sioni di 10 cm x 7 cm e di materiale isolante, te, anche se le frequenze non sono state scelte
trimmer R13, di valore prescritto di 220.000 ohm, deve essere sostituito con un modello da 5
megaohm. quale la bachelite o la vetronite. per questa funzione. In ogni caso i risultati pos-
Su una delle due facce della basetta supporto, il sono essere sia buoni come scadenti, in relazio-
lettore deve comporre, con il sistema a lui più ne con le caratteristiche dell'impianto elettrico,
congeniale, il circuito stampato, il cui disegno è perché se la rete è molto disturbata, il tentativo
pubblicato, in grandezza reale, in figura 3. In un è destinato a fallire.
tempo successivo la basetta verrà forata nei vari L'antenna ideale, realizzata con un filo di rame
punti, per consentire l'introduzione dei reofori sottile, deve misurare una lunghezza di 4 : 6
dei diversi componenti elettronici, come segna- metri, né più né meno, dunque senza superare
un modello uguale a quello prescritto per TR 1, Poiché lo stadio modulante ICI è separato da lato nella stessa figura 3. questi limiti, altrimenti il valore induttivo di L3
ossia il 2N1711, deve essere munito di aletta di quello oscillatore RF, il segnale risultante, co- I due condensatori C2 e C4 debbono essere non è più corretto.
raffreddamento allo scopo di disperdere il calo- me è stato detto, resta modulato in ampiezza rappresentati da altrettanti modelli NPO, oppu- L'installazione dell'antenna va fatta nel locale
re generato. senza apprezzabili spostamenti di frequenza, re di tipo a mica, onde assicurare la massima in cui viene posizionato il dispositivo, lungo le
Il punto di lavoro di TR2 e quindi la sua cor- ovvero senza una modulazione di frequenza pa- stabilità in frequenza dei segnali radio. pareti di questo, ma non parallelamente a con-
rente di riposo di collettore, vengono stabiliti rassita, rendendo particolarmente facile e stabi- Se possibile, la linea di massa, che coincide con dutture elettriche, tubature o masse metalliche.
principalmente dal segnale di bassa frequenza le la sintonia. quella - VCC, va collegata a terra, tramite ca-
modulante, proveniente da Jl. E poiché il gua- Attraverso il condensatore C9 e l'awolgimento vetto di rame di qualche millimetro di spessore.
dagno di TR2 varia col variare del punto di la- L3 di T2, il segnale a radiofrequenza modulato Per quanto riguarda i due trasformatori Tl e TARATURA ED IMPIEGO DEL TX
voro, diminuendo in presenza di correnti molto raggiunge l'antenna, con la quale la bobina L3 T2, questi sono rappresentati da due oscillatori
piccole o troppo forti, il segnale a radiofrequen- compone un circuito risonante in serie LC, il di normali ricevitori radio, quelli che si diffe- Una volta cablato l'intero circuito del modulo
za uscente muta con il punto di lavoro di TR2 cui valore capacitivo si identifica con quello del- renziano dalle comuni medie frequenze per il elettronico, secondo il piano realizzativo di fi-
e, conseguentemente, con il segnale BF modu- l'antenna stessa. Con tale concezione circuitale, nucleo di ferrite dipinto in color rosso, come se- gura 2, si dovrà procedere con la taratura del
lante, proprio come è richiesto dal sistema di quindi, si ottiene il massimo trasferimento di gnalato in figura 6. dispositivo e con il suo collaudo.
modulazione d'ampiezza. Che è certamente il energia all'antenna, purché il circuito sia perfet- Prima di collegare i tre terminali del microfono La prima operazione, in questo senso, consiste
metodo più semplice e meno critico fra tutti per tamente accordato, ma di ciò si parlerà in sede a condensatore M, si deve conoscere l'esatta lo- nel sintonizzare il ricevitore radio, che si inten-
quanto riguarda la sua messa a punto, ma il cui di taratura del circuito, dopo aver installato il ro denominazione, che può essere segnalata de adibire all'ascolto, sulla gamma delle onde
prezzo da pagare va ravvisato in una certa di- dispositivo e la sua antenna in posizione e nelle tramite una diversa colorazione dei tre conduttori, medie, cercando in questa uno spazio libero da
storsione del segnale prodotto, anche se la effettive condizioni di impiego. il cui codice di lettura viene solitamente fornito segnali fra le frequenze di 1,2 MHz e 1,6 MHz
comprensione del parlato rimane buona, unita- Dall'avvolgimento secondario di T2, cioè da LA, dal rivenditore al dettaglio del componente. dove, purtroppo, rispetto alla gamma a modula-
mente alla distinzione di suoni e rumori. si preleva, tramite R9 e DG, una porzione di
Elettronica Pratica 477
476 Elettronica Pratica
Radioguardia
Radioguardia
che si manifesta a causa della vicinanza tra mi- In sede di collaudo di questo sistema di radio-
ROSSO crofono e altoparlante del ricevitore radio, ma collegamenti, qualora le ricezioni fossero ac-
SCHERMO
-"
te eaeeeaee»a che sparisce subito allontanandosi dal locale in compagnate da un fischio disturbatore, si do-
cui lavora il trasmettitore. vrà eliminare l'inconveniente spostando di poco
'>---
> 1 4ooojI • é5>
Volendo monitorare il suono di un campanello,
il trasmettitore deve essere posizionato in modo
la frequenza dell'oscillatore e, conseguente-
mente, la sintonia del ricevitore, dato che si
che il microfono sia in grado di captare diretta- tratta chiaramente di una emittente radiofonica
mente gli squilli sonori. Tuttavia, per l'ascolto commerciale sovrapposta. In caso di ronzìo, in-
'I
..Met
di altre sorgenti audio, siamo certi che l'opera- vece, occorrerà far riferimento all'alimentato-
MASSA
ECCEZIONALMENTE
Fig. 6-I due trasformatori T1-T2, montati nel trasmettitore AM, sono rappresentati da al- IN VENDITA LE DUE ANNATE COMPLETE
trettante bobine oscillatrlci per radioricevitori, il cui nucleo è contrassegnato con il color
rosso. 1989 - 1990
AL PREZZO DI L. 24.500 CIASCUNA
zione di frequenza (FM) non si verifica la mi- quenza, rappresentato da un soffio intenso, do-
gliore riproduzione sonora, ma che, per lo sco- po aver sistemato il trimmer R13 sul minimo CA
i
po prefissato, è da ritenersi ottima. Come si sa, valore resistivo e senza l'inserimento del micro- ".. mg
infatti, ciò è da attribuirsi ad elementi pura- fono, ma regolando opportunamente il com- Coloro che, soltanto
mente tecnici. Basti pensare che in AM la lun- pensatore es. recentemente, hanno
ghezza di banda occupata si aggira intorno ai 10 Ottenuto ciò, si toglie l'alimentazione VCC, si conosciuto ed apprezzato la ~
validità didattica di $22
KHz, mentre in FM la lunghezza aumenta a collega il microfono e si applica al ricevitore u ii.
Elettronica Pratica,
150 KHz. Nello spazio di una emittente in FM, l'auricolare o la cuffia, sempre mantenendo al Immaginandone la vastità di E
dunque, ce ne stanno quindici in AM, come si minimo valore ohmmico il trimmer R13. Si programmi tecnico-editoriali
può notare osservando i diagrammi riportati in riapplica quindi la tensione VCC per constatare svolti in passato, potranno
figura 4. Inoltre, fa generazione di segnali mo- il buon funzionamento del sistema, che dovreb- ora aggiungere, alla loro
iniziale collezione di riviste,
dulati in ampiezza, a livello professionale, ne- be far ascoltare, in auricolare o in cuffia, i ru- queste due annate proposte
cessita di complessi e costosi circuiti di modula- mori ambientali. in offerta speciale a tutti i
zione, che non sono certamente alla portata dei A questo punto si inserisce, fra i terminali T e P nuovi lettori.
dilettanti. E tutto questo per dire che il tra- (Test Point), il voltmetro o il tester commutato
smettitore proposto in tale occasione presenta il sui 10 Vcc --;-- 20 Vcc fondo-scala e si regola il
10% circa di distorsione. nucleo di T2 in modo da raggiungere la massi-
Ma procediamo con le operazioni di taratura ma deviazione dell'indice dello strumento di
del dispositivo. Che consistono, ancor prima di misura. Se ciò si ottiene con il nucleo tutto inse-
alimentare il circuito, nel regolare il nucleo di rito, si allunghi un poco l'antenna; se il nucleo è
ferrite del trasformatore Tl in modo che que- tutto fuori, si accorci l'antenna.
sto rimanga tutto o quasi tutto fuori dalla sua Soltanto a questo punto si può intervenire sul
sede naturale. trimmer R13, per aumentarne a piacere l'inseri-
Ora si può applicare la tensione VCC al tra- mento resistivo, ma tenendo conto che questa
smettitore ed inserire in questo l'antenna, per manovra favorisce l'insorgere dell'effetto Lar-
ascoltare, nel ricevitore, il segnale a radiofre- sen, ovvero di quel fastidioso ed intenso fischio
Elettronica Pratica 4 79
478 Elettronica Pratica
Polarità invertite
Semplice dispositivo di
protezione di apparati
elettronici contro le inver-
sioni di polarità.
a
ture e far in modo che, sbagliando in fase di ri-
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Fig. 1- Circuito elettrico del progetto di protezione delle apparecchiature alimentate in con- Fig. 2- Piano costruttivo del modulo elettronico del dispositivo di protezione contro le inver-
tinua contro ogni eventuale inversione di polarità delle sorgenti di alimentazione. I due inter- sioni di polarità. Il diodo DL è un BIGLED che segnala vistosamente la conduttività in atto
ruttori, disegnati in posizione centrale, identificano altrettanti scambi del relè RL. del circuito.
----COMPONENTI-----
Condensatori Resistenze Varie
C1= 100.000 pF - 250 Vca
C2 = 100.000pF - 250 Vca
R1 = 150ohm-1/2W
R2 = 150ohm-1/2W
D1=
D2 =
1N4007 (diodo al silicio)
1N4007 ( diodo al silicio) @@ ;t-
C3= 100F-50VI(elettrolitico) R3 = 2.200ohm- 1/2W DL = BIGLED 7
RL = relè (vedi testo)
4 !l%
..
di polarità corrette, la corrente di alimentazio-
ne può scorrere agevolmente nel carico protet- fusibile F, che viene istantaneamente distrutto.
to. Mentre in occasione di polarità invertite, il Gli inconvenienti sollevati da questo secondo
diodo D si lascia attraversare dalla corrente, metodo di difesa contro le polarità rovesciate
che brucia il fusibile F senza raggiungere il cari-
co.
Gli schemi pubblicati in figura 8, interpretano,
sono almeno due: la spesa frequente di acquisto
dei fusibili e la loro eventuale irreperibilità
commerciale.
l
attraverso l'accensione e lo spegnimento della Una variante allo schema di figura 7 può consi-
lampadina LP, le due diverse condizioni elettri- stere nella sostituzione del diodo al silicio D Fig. 3 - Disegno, qui riportato in grandezza reale, del circuito stampato da riprodurre su una
che. A sinistra è interpretato lo stato di norma- con uno zener a tensione superiore alla massi- delle due facce di una basetta supporto delle dimensioni di 7,2 cm x 5,5 cm.
lità del circuito, quello che fa accendere la lam- ma tensione di alimentazione disponibile. Così
padina, a destra è illustrato l'intervento protet- facendo, al metodo protettivo contro le inver-
tivo, che blocca la corrente nella lampadina LP, sioni di polarità della sorgente di tensione si ab-
+ ALIM. F D
-
I
I
I
I
I CARICO
I
I
PROT.
APPAR. DA PROT. Fig. 5 - Il sistema più elementare, per difendere una apparecchiatura da possibili inversioni
-------------------- di polarità degli alimentatori, consiste nel collegare, in serie con la linea positiva e con un
fusibile, un diodo al silicio D.
Fig. 4 - Cablaggio dei conduttori fra sorgente di energia elettrica e modulo di protezione e
fra questo ed interruttore generale, nel caso in cui il dispositivo venga inserito nello stesso
apparato elettronico da proteggere. schema di figura 1, cioè li chiude lasciando pas- raggiunga il carico, danneggiandolo gravemen-
sare la corrente che, attraverso i morsetti 4-5, te.
va ad alimentare in uscita U il carico esterno. Al diodo al silicio D2 è affidato il compito di
Viceversa, se la tensione VCC è applicata in eliminare le extratensioni impulsive generate
senso contrario, il diodo D 1 non conduce, il re- dalla bobina del relè RL, le quali potrebbero
lè RL resta diseccitato, mantenendo i contatti danneggiare le parti del circuito.
SISTEMA A RELÈ aperti e impedendo che la tensione "invertita" Alle coppie resistivo-capacitive Rl-Cl ed R2-
bina quello contro le sovratensioni. Ma il diodo
zener deve essere almeno da 5W e va collegato
con l'anodo sulla normale linea di alimentazio- Per rendere chiara l'idea di comportamento del
ne negativa ed il catodo sulla positiva, allo stes- relè RL di figura 1, il disegnatore ha preferito
so modo con cui si inserisce il diodo al silicio
nel circuito di figura 7.
riportare, al centro dello schema, in basso ed in
alto, i due scambi del componente elettromec- F
o o
canico, dando al lettore l'illusione che si tratti
."
Ovviamente, nei sistemi di alimentazione nega-
tiva, anche gli elettrodi del diodo zener vanno di due interruttori indipendenti. Ma così non è,
scambiati tra loro. perchè le linee tratteggiate, disegnate in posi-
Ricordiamo ancora, a questo punto, un ulterio- zione centrale, interpretano il concetto. Dun-
re e probabile inconveniente verificabile nei cir- que, gli interruttori posti in parallelo con le re-
sistenze R1-R2 ed i condensatori Cl-C2 pren- VCc
cuiti di protezione a diodo al silicio precedente-
mente descritti. I quali, se non vengono equi-
paggiati con fusibili a rapido intervento, in pre-
dono un significato puramente simbolico, dato
che rappresentano gli scambi di RL, anche que-
e
senza di sorgenti di alimentazione molto poten- sto raffigurato simbolicamente e sistemato in
ti, possono provocare dapprima la distruzione parallelo con il diodo al silicio D2.
del diodo e soltanto successivamente quella del Vediamo ora come funziona il circuito di figura
fusibile. In questa pericolosa situazione, quindi, 1 quando la tensione VCC, derivata dalla sor-
può prendere origine un breve, ma intenso im- gente di elettricità, che può essere rappresenta-
ta da una o più pile, oppure da una batteria Fig. 6 - Il diodo al silicio consente il flusso di corrente, che provoca l'accensione della lam-
pulso di tensione, certamente in grado di dan- padina LP, quando è collegato con l'anodo verso il morsetto positivo dell'alimentatore
neggiare un carico dotato di delicatissimi e co- d'auto, è collegata in modo regolare. Orbene, in (schema a sinistra). Nessuna corrente può scorrere nel circuito quando i morsetti VCC ven-
stosi componenti elettronici. tali condizioni il diodo D 1 conduce ed il relè gono invertiti (schema a destra).
RL commuta i suoi "interruttori", quelli simbo-
licamente disegnati in posizione centrale nello
lizzare il dispositivo di protezione contro gli er- (interruttori) debbono poter lasciar scorrere
rati collegamenti dei morsetti degli alimentato- una corrente di valore doppio di quella massi-
ri, riteniamo inutile soffermarci a lungo su ine- ma assorbita dal carico. Per esempio, se questo
sistenti problemi di cablaggio. Che si risolvono, assorbe 5 A, i contatti del relè vanno previsti
tutti, approntando la basetta supporto, di forma per una corrente di 10 A
rettangolare, delle dimensioni di 7,2 cm x 5,5 Nelle applicazioni ad alta tensione si consiglia
cm, di materiale isolante come la bachelite o la l'uso di relè con marchio di qualità europea o
CARICO vetronite. Sulla quale, tenendo sott'occhio, lo americana, per esempio VDE, IMO, UL, ecc.
o PROT schema costruttivo di figura 2 e la foto di aper-
tura del presente articolo, si applicano tutti i
Naturalmente la bobina RL rimane rappresen-
tata da un modello per correnti continue e, so-
componenti menzionati nell'apposito elenco. prattutto, per servizi ininterrotti. Perché utiliz-
Tuttavia, prima di iniziare il montaggio del mo- zando un relè per correnti alternate, si creereb-
dulo elettronico, l'operatore dovrà comporre, be un sovraccarico in grado di distruggere il
su una delle due facce della basetta e con il me- componente elettromeccanico.
todo a lui più congeniale, il circuito stampato, il
cui disegno in grandezza reale è pubblicato in
figura 3. APPLICAZIONE PRATICA
Fig. 7- In questo secondo sistema di protezione contro le inversioni di polarità degli alimen- I due condensatori C1- C2 debbono essere ca-
tatori in continua, il diodo D viene collegato In parallelo con il carico. ratterizzati da una tensione di lavoro adeguata Dopo aver realizzato il modulo elettronico di fi-
a quella di alimentazione. Ma nel caso cli cari- gura 2, avendo eseguito saldature a stagno per-
chi particolarmente sensibili debbono essere fette, in considerazione delle intense correnti
tolti, in quanto possono generare un impulso di che vi possono circolare, questo potrà essere in-
tensione invertita che, nel carico, è certamente serito in apposito contenitore, oppure dentro lo
in grado di danneggiare taluni elementi, quali stesso dispositivo che si vuol proteggere.
c2e demandata la funzione di combattere l'e- disturbi presenti nel sistema di alimentazione. gli integrati, i diodi o i transistor. Naturalmente ciò potrà avvenire soltanto se il
ventuale insorgenza di scintille sugli interruttori I valori capacitivi di 100.000 pF, segnalati nell'e- carico mette a disposizione una piccola area. In
del relè, cioè sugli scambi di questo, soprattutto lenco componenti, sono idonei ai funzionamen- questo caso, poi, l'interruttore S1, inserito nello
quando i carichi sono, sia pure parzialmente, di MONTAGGIO ti con carichi robusti e basse tensioni, inferiori schema teorico di figura 1, potrebbe fungere da
natura induttiva. ai 18 V cc. Con tensioni di alimentazione supe- interruttore del carico ed identificarsi con quel-
Il condensatore elettrolitico C3 elimina i possibili Data l'esiguità di componenti necessari per rea- riori, le capacità di C1- C2 debbono essere ri- lo originale dell'apparecchio che si vuol alimen-
dotte a soli 1.000 pF. tare attraverso il circuito di protezione. Ecco
Coloro che volessero evitare l'impiego delle perché S1 è stato disegnato al di là delle linee
due resistenze R 1- R2 e dei due condensatori tratteggiate che delimitano il circuito del modu-
Cl - C2, potranno montare, in parallelo con il lo elettronico di protezione.
carico, un solo condensatore, collegato in serie Lo schema elettrico, pubblicato in figura 4, in-
con una resistenza, con lo scopo di evitare la terpreta la messa in opera dei conduttori che
formazione di impulsi di tensione invertita in collegano il modulo (PROTEZ.), qui appena
occasione di errati inserimenti delle sorgenti di accennato, ovvero senza i particolari circuitali,
alimentazione. All'unico condensatore va asse- con la sorgente di tensione continua (ALIM.),
gnato il valore capacitivo di 100.000 pF, per le assieme a quelli che raggiungono l'interruttore
basse tensioni VCC e di 220 pF per le tensioni (INT.), di tipo a levetta, quando la protezione
elevate, mantenendo invece inalterato il valore elettronica, descritta in queste pagine, viene ca-
ohmmico dell'unica resistenza nella misura di blata dentro il medesimo apparato che si vuol
150 ohm. proteggere.
Per DL si consiglia di utilizzare un modello BI- Concludiamo ricordando che il dispositivo può
GLED, molto più vistoso e illuminato di un essere utilizzato per l'avviamento di apparec-
normale diodo led. Questo elemento, che indi- chiature alimentate in continua, che assorbono
ca l'awenuta accensione del dispositivo, deve correnti di notevole intensità, come ad esempio
essere quindi notato con immediatezza anche quelle di provenienza surplus. Dato che, azio-
Fig. 8- Collegando il diodo al silicio D in parallelo con il carico (lampadina), la corrente può ad una certa distanza. nando il piccolo interruttore S1, di tipo per cor-
scorrere se il catodo rimane rivolto verso la linea di alimentazione positiva (schema a sini- Il relè RL va scelto fra i modelli adatti allo sco- renti di bassa intensità, è possibile pilotare un
stra), altrimenti, invertendo le polarità, brucia il fusibile F. po. Deve cioè possedere caratteristiche adegua- relè di potenza, sui contatti del quale fluiscono
te al circuito. La sua tensione di lavoro deve forti correnti, simulando in tal modo la funzio-
quindi identificarsi con quella VCC ed i contatti ne del teleruttore.
INVERTER
MULTITENSIONE
entrata da una o più batterie, da una o più pile, disponibile di 30 W. Poi, a seconda delle pro- re la tensione continua in alternata, occorre
Nella sua più ampia accezione il termine inver- prie esigenze tecniche, ciascun lettore, serven-
ter designa un apparato convertitore statico di può mettere in funzione qualche piccolo elet- dapprima rendere variabile la tensione continua
trodomestico, strumento laboratoriale, medica- dosi delle apposite tabelle pubblicate nel testo, e poi servirsi del normale trasformatore per av-
tensione continua in alternata, alla frequenza di potrà adeguare il circuito ai valori di tensioni in
rete. Ovvero un dispositivo che, alimentato in le o sperimentale, normalmente predisposti per viare il processo di elevazione o di riduzione
il funzionamento in alternata. La sua utilità, uscita VU che gli interessano, naturalmente as- della tensione alternata.
dunque, viene avvertita allorché si verifica un sieme alle potenze necessarie nelle più dispara-
blackout nel servizio dell'erogazione dell'ener- te applicazioni pratiche.
gia elettrica, oppure là dove manca la tensione Ma perché si utilizza l'inverter? Come è noto,
alternata o, ancora, quando serve un particolare quella famosa "macchina statica" che è il tra-
voltaggio, senza poter ricorrere all'uso di tra- sformatore, consente di convertire agevolmente
Se accoppiato con una sformatori riduttori od elevatori. tutte le tensioni variabili in altre di grandezza
comune batteria, questo Quello qui di seguito presentato è un inverter superiore o inferiore, assumendo le denomina- Dalla tensione continua della
zioni di "trasformatore in salita" o di
dispositivo può essere che può innalzare o abbassare qualsiasi tensio-
"trasformatore in discesa". A sua volta, la ten-
batteria d'auto a quella alternata
ne continua, di valore compreso fra i 6 Vcc e i di rete.
considerato come una 30 Vcc, in altra, di tipo alternato, la cui gran- sione trasformata, presente a valle del compo-
nente, può essere convertita in una tensione
normale presa di corrente di dezza dipende dai componenti elettronici utiliz-
continua per mezzo di cellule di raddrizzamen-
zati nella costruzione del progetto. Tuttavia, per
casa, sempre pronta ad semplificare ogni problema, si è voluto ugual- to e livellamento. Non è possibile invece l'ope-
erogare una tensione dalle mente comporre un elenco di componenti, di razione inversa. Ossia, con il solo trasformatore Utile in casa e nel laboratorio.
valore specifico, riferito all'approntamento di non si può trasformare la tensione continua in
stesse caratteristiche di quella un circuito di inverter in grado di commutare alternata, perché il funzionamento del trasfor- Necessario in barca, nella roulotte
di rete. una tensione continua d'entrata VE di 13,5 Vcc matore si basa sulle variazioni di flusso elettro- e in tenda.
in quella alternata di 220 Vca, con una potenza magnetico che solamente le correnti variabili
possono generare. Concludendo, per trasforma-
·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-1
I o o
R3
vu RC
T1
MF2
I
I - -. -... .-- .-
o o
VE
3
Fig. 2 - Piano costruttivo del modulo elettronico dell'inverter. Come si può notare, i due tran-
sistor MOSFET sono montati tramite adatti radiatori e con interposti foglietti isolanti di mica
e grasso al silicone.
TABELLA2
T
Res. carico 3.300 ohm 1.650 ohm
IE con 13,5 V 2 A 3 A
vU 230 Vca 220 Vca
[I 68 mA 136 mA
P 15 W 30 W
PE con 13,5 V 27 W 40 W
'I] s
ca di raffreddamento rimane
elettricamente connessa con l'e-
che: 220 Vca 12 + 12 Vca -2,5 A
La TABELLA 2 elenca i risultati di laboratorio
lettrodo di drain (d). d
raggiunti con questo modello di trasformatore,
ma con potenza di 40 W.
Se nell'esempio suggerito si fosse utilizzato un
trasformatore con primario a 6 + 6 Vca, anco-
Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato da riportare su una delle due facce
ra con una VE pari a 13,5 Vcc, si sarebbe rag-
di una basetta supporto di materiale isolante delle dimensioni di 7,5 cm x 11cm. giunta, nel secondario, la tensione doppia di
440 Vca, con la frequenza pure doppia di 100
Hz. Ovviamente, i dati fin qui menzionati sono
approssimativi, perché dipendono dalle precise
T
caratteristiche del trasformatore, ma questi pos-
sono ugualmente offrire una chiara idea sulla V3
TABELLA 1 valutazione del componente.
Si vuole appena ricordare che per Tl è possibi- V2
le utilizzare anche modelli in ferrite, che condu-
Resist. VE= 6: 10Vcc VE = 10 + 18Vcc VE = 18 + 30Vcc cono ad un vertiginoso aumento della frequen- V1
za, fino ai 30 KHz. Ma il nostro consiglio rima-
'
ne quello di affidarsi ai modelli comuni con fre-
Rl - R2 1.200 ohm 1.200 ohm 2.200 ohm
quenza a 50 Hz, dato che da quelli in ferrite
R3- RA 2.200 ohm 1.200 ohm 1.200 ohm
non sempre l'hobbysta può trarne vantaggio.
R5 O ohm 0,22 ohm - 10 W 0,22 ohm - 10 W
Qualora fosse necessaria una VU particolare,
per esempio di 110 Vca, allora il trasformatore
N.B. Con l'espressione O ohm si intende "cortocircuito", ovvero applicazione di un conduttore di deve essere richiesto a qualche artigiano specia-
rame. lizzato in avvolgimenti, raccomandando una co-
struzione con sistema bifilare. Perché soltanto
in questo modo i due avvolgimenti sono uguali DV
geometricamente e nel grado di accoppiamento
tre il secondario deve avere una tensione ugua- to della dissipazione presunta del carico di 15
con il secondario, mentre i due cicli di lavoro
le a quella del carico. Ma per meglio compren- W, conviene dimensionare Tl in grandezza
diventano perfettamente simmetrici. Ciò è mol-
dere questo concetto, preferiamo esporre un doppia, ovvero nella misura di 30 W, con la
to importante per un buon innesco e manteni-
semplice esempio. conseguenza che la corrente sul primario di Tl
mento delle oscillazioni. Fig. 5 - Utilizzando un trasformatore munito di alcu-
Supponiamo di dover alimentare un carico, a deve essere di 2,5 A circa: ne prese intermedie sull'avvolgimento secondario, si
220 Vca, con resistenza totale di 3.300 ohm cir- possono derivare dall'inverter tensioni alternate di
2,5 A = 30 W: 12V valori diversi. Per esempio: V1 = 100 Vca; V2 = 120
ca ed assorbimento di corrente di 68 mA, per ESAME DEL CIRCUITO Vca; V3 = 220 Vca.
una potenza complessiva di 15 W. Ebbene, se la
VE assume il valore tipico di 13,5 Vcc, il prima- In conclusione, per Tl si potrà utilizzare un
modello da 30 W con le seguenti caratteristi- Cercheremo ora, per chi lo desidera, di appro-
rio di Tl deve essere da 12 V. Ma tenendo con-
Elettronica Pratica 493
492 Elettronica Pratica
lnverter multitensione lnverter multitensione
to, in fase di cablaggio, i transistor vanno appli- viamente di valore diverso da quello della sor-
cati ai radiatori con interposti foglietti di mica e gente disponibile VE, dovranno comporre il cir-
grasso al silicone. cuito pubblicato in figura 7, che è quello di un
Con i modelli di radiatori illustrati in figura 2, il normale raddrizzatore di tensione alternata,
prototipo di inverter, realizzato nei nostri labo- con rettificazione a ponte di diodi al silicio e li-
ratori e munito di trasformatore di prova da 3 vellamento con cellula di filtro C - R.
A, si è comportato ottimamente durante le Montando diodi rettificatori di tipo 1N4007, la
commutazioni fino alle potenze di 40 W. tensione massima rettificata raggiunge i 250
La resistenza R5, per la quale è stato utilizzato Vcc. Owiamente, questi diodi possono essere
un modello da 5 W può essere vantaggiosamen- utilizzati con frequenze fino a 400 Hz e non ol-
te aumentata fino a 10 W. tre. Perché in presenza di frequenze più elevate
vu + Una volta realizzato il modulo elettronico di fi-
gura 2 e dopo aver controllato il circuito, ma
occorre montare diodi per rettificazione TV.
Il condensatore elettrolitico C, che rappresenta
prima ancora di collegare sui terminali d'uscita la capacità di filtro, deve avere, in relazione con
un carico vero e proprio, si consiglia di compor- le correnti in gioco, i seguenti valori capacitivi,
+ +
'
vcc
re il sistema di controllo proposto in figura 6,
che consente di effettuare un preciso collaudo
owiamente con appropriate tensioni di lavoro:
VECCHIE
RADIO
A
VALVOLE
III1i-- 2 CAPPUCCI
e APPucc10
~CA?P VALVOLA
I __)
'#
I
DISTACCO
V2 6K? V3 6Q7
C44- 450P
V1 6AB
DIODO
n'1 3
ENT
C(5 0se.
6 MF2.
RF ~~ l gF
MF 1
l #i#jl- r]
5
3
40Kp
I 8
Li
_I DIODO
240
4N
I l 2A0
TL....
CA.
121.él
0,4Mn
245 300n
+ AT
.R1
1 H..11.
- - "
±)
Fig. 6-Il circuito CAV, cablato fra le prime tre valvole dei ricevitori radio supereterodina, è
qui segnalato con alcune frecce, che prendono origine dal secondo diodo contenuto nella
CA9-10 valvola V3.
vengono ascoltate con una intensità sonora as- contrassegnato con alcune frecce, il controllo
sai inferiore a quella delle stazioni radiofoniche automatico di volume si ottiene facendo dipen-
locali. Tuttavia, questo circuito presenta il van- dere le polarizzazioni di griglia delle due prime
taggio di ridurre l'affievolimento dei segnali, la valvole dell'apparecchio radio (V1- V2), cioè
trasformano la corrente alternata in quella uni- dio successivo di potenza del ricevitore radio. cosiddetta evanescenza, che in pratica si verifica dalla convertitrice e dalla amplificatrice di me-
direzionale. Il condensatore Cll, da 4.700 pF, oppone ai se- durante le ricezioni delle emittenti lontane. So- dia frequenza, dall'intensità del segnale in arri-
La placchetta, che nella valvola 607 fa capo al gnali a radiofrequenza una reattanza tale da prattutto di quelle ad onda corta che, più di tut- vo. In pratica, se il segnale è forte, la polarizza-
piedino 4 dello zoccolo, compone, assieme al comportarsi come un interruttore chiuso, per te, accentuano tale fenomeno. Mentre nella zione delle griglie controllo delle prime due val-
catodo, il primo DIODO, esattamente quello ri- questi, ma aperto per quelli di bassa frequenza. gamma delle onde medie l'evanescenza è mino- vole aumenta, se è debole diminuisce. In altri
velatore, dove si svolge il processo di rivelazio- Va dunque considerato come un "by-pass" per re e ben controllata dal CAV. Ma in pratica in termini, quando il segnale assume livelli elevati,
ne dei segnali radio. I quali, uscendo dall'avvol- la RF. Detto in altre parole, il compito del con- che cosa consiste il CAV o, meglio, in che mo- la tensione negativa, presente sulle griglie con-
gimento secondario di MF2, raggiungono pure densatore Cll consiste nel convogliare a massa do si riducono le variazioni di intensità dei se- trollo, aumenta attenuando il processo di am-
il condensatore C13 da 50 pF, che li convoglia, la parte di segnali ad alta frequenza presenti gnali radio? Ebbene, cominciamo col ricordare plificazione delle valvole. Al contrario, quando i
in parte, anche sul secondo DIODO, deJla cui nell'avvolgimento secondario di MF2, opponen- il significato delle tre sigle prima citate e riferi- livelli dei segnali sono relativamente bassi, la
funzione si dirà poco più avanti. Intanto serve do uno sbarramento a quelli di media e bassa te allo stesso concetto radioelettrico: tensione negativa di polarizzazione diminuisce
osservare che dal terminale "freddo" di MF2 frequenza. e l'amplificazione aumenta. Ma ritorniamo ad
viene prelevato il segnale che raggiunge una CAV = Controllo Automatico Volume esaminare il circuito CA V di figura 6, con parti-
estremità del potenziometro di volume R 11, CAG = Controllo Automatico Guadagno colare attenzione a quello di rivelazione. Ebbe-
con cui si dosa la tensione da applicare alfa gri- CAVoCAG RAS = Regolazione Automatica Sensibilità ne, il segnale radio viene rivelato soltanto quan-
glia del triodo preampJificatore che, in questa do sul piedino 4 della valvola V3 è presente la
valvola, si raggiunge attraverso il cappuccio me- Il circuito CA V, chiamato pure CAG o RAS, Naturalmente, la sigla maggiormente adottata è tensione positiva uscente dall'avvolgimento se-
tallico esterno del tubo elettronico. ha il compito di mantenere, press'a poco allo la prima, quella che continuerà ad essere citata condario di MF2. Quando invece è presente la
Una volta regolato il segnale sulla griglia controllo stesso livello, l'intensità dei segnali ricevuti dal- nel prosieguo del testo. tensione negativa, questa prende la via del con-
del triodo, questo esce amplificato dalla placca l'apparecchio radio. Anche se ciò si verifica sol- Con riferimento allo schema elettrico di figura densatore C13 da 50 pF e, successivamente,
(piedino 3) ed è pronto per essere inviato allo sta- tanto parzialmente, perché le emittenti deboli 6, nel quale il circuito del CA V rimane quello delle resistenze R5 ed R 1, onde provvedere alla
ELEMENTARE
ETTRONICA
IC555
RIMI NOTO
INTEGRATO
Quando il principiante si avvicina per la prima e persino condensatori, quasi sempre prende spositivi vengono costruiti in concomitanza da mente costruito dalle maggiori industrie mon-
volta alla miniaturizzazione dei circuiti elettro- contatto con il più comune ed economico inte- quasi tutte le organizzazioni industriali, perché diali.
nici, ovvero a quella particolare tecnica che grato 555. Che è stato principalmente realizzato ritenuti di fondamentale importanza e larga dif- Il dispositivo, del quale in figura 1 è presentato
consente di integrare nello spazio di pochi miJli- per la costruzione di apparati temporizzatori di fusione, come quello che ci accingiamo ad esa- il "chip", che misura 2 mm circa, incorpora
metri quadrati molti transistor, diodi, resistenze precisione, ma che può adattarsi a moltissime minare. due tipi di circuiti, uno di natura lineare, l'altro
altre applicazione pratiche in virtù della sua a carattere digitale. Praticamente si tratta di un
particolare architettura costruttiva. Dunque, di timer di precisione, regolabile per temporizza-
questo notissimo integrato, noto pure con la si- STRUTTURA DEL 555 zioni che si estendono dal microsecondo fino ad
gla completa NE 555, ma reperibile anche con un'ora, con un limite massimo facilmente su-
sigle iniziali diverse, nelle quali viene sempre L'integrato 555 è stato progettato e realizzato, perabile per mezzo di semplici accorgimenti cir-
conservato il numero 555, ci occuperemo in per la prima volta, dalla Signetics e successiva- cuitali.
questa sede e in altre successive puntate della
presente rubrica, attraverso le quali la materia
verrà ordinatamente e diligentemente distribui-
ta. Perché l'analisi teorica e talune pratiche ap-
plicazione di questo componente, inserito nella
componentistica elettronica commercializzata al
dettaglio, possono agevolmente introdurre il
lettore nel vasto mondo degli integrati, sugge-
rendo idee e spunti di grande interesse nel set-
tore delle apparecchiature moderne.
La varietà e la quantità di integrati, industrial-
mente prodotti, è ormai tale che ciascuna casa
costruttrice si vede costretta ad editare, assieme
ai componenti elettronici, una vera e propria Fig. 1-Il "chip" dell'integrato 555 ha una superficie
di soli due millimetri quadrati. In questo sono incor-
letteratura tecnica, fatta di libri o collane di li- porati due tipi di circuiti: uno di espressione lineare
bri, per elencare le caratteristiche tecniche e i e l'altro di modello digitale.
dati applicativi dei molteplici elementi. Tutta-
via, in questo vasto mare di integrati, alcuni di-
506 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 507
Primi Passi Primi Passi
l /CC
+ /CC
·····-·--· -· -·---·-- ·--·--·--. -· -·,
5 K2 3lusc
R 5 K2
3, I
e h
T
: /k TR
I
1
I I
5K2 5K0 I.
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e e .
I. I
Fig. 2 - La rete resistivo-capacitiva R-C, esterna al-
I ] -•••• ··, l-· •• » »
I
l'integrato 555, stabilisce le temporizzazioni, che
possono estendersi dal microsecondo fino ai ses-
i Gl/[) santa minuti primi. l Gl/[) b
Fig. 3-Lo schema a blocchi dell'integrato 555 interpreta la struttura interna del componen-
te, principalmente composto da due comparatori (COMP. 1 - COMP. 2) e da un flip-flop
(F/F).
8 5
R4 n7
1 5k
[l
,o
{
" 7o
n5 R6 n9
10k 100k 5k
[ .d[dà
dà d d
Fig. 4 - Il circuito elettrico del 555 dimostra come questo sia composto da ventiquattro tran- Fig. 5- Particolare dell'integrato analizzato nel testo e relativo al primo circuito comparatore
sistor al silicio e sedici resistori. I transistor Q18 e Q23 sono montati in funzione di diodi. di tensione.
Quanto finora brevemente detto, con riferi- superiore al 20%, mentre è sempre possibile far Dunque, quando la tensione sui terminali di C (COMP. 2) si invia un impulso di tensione ne-
mento allo schema a blocchi di figura 3, che sin- in modo che più resistenze debbano variare nel- scende al di sotto dei 2/3 di quella di alimenta- gativa, si verifica lo scatto dello stesso compara-
tetizza efficacemente il circuito interno all'inte- la stessa misura, riducendo il rapporto tra due zione, il transistor Q14 viene spento ed il con- tore e, conseguentemente, anche il flip-flop F/F
grato 555, può essere ulteriormente chiarito at- componenti alla tolleranza dello 0,5%. densatore C riprende a caricarsi attraverso la raggiunge lo stato logico "1, mentre il conden-
traverso un controllo particolareggiato del cir- Il primo comparatore è composto con i sei tran- resistenza R dello schema di figura 3. satore C inizia a caricarsi attraverso la resisten-
cuito teorico, il cui schema è pubblicato in figu- sistor Q1-Q2-O3-O4-O5-Q6 ed è collega- Il circuito d'uscita segue le vicende del transi- za R collegata direttamente con la linea di ali-
ra 4. to, con un ingresso al piedino 6. Questo segnala stor Q14 ed è costituito da un amplificatore di mentazione + VCC.
il superamento di 2/3 della tensione di alimen- potenza a simmetria complementare con i tran- Successivamente, quando la tensione rilevata
tazione da parte del condensatore esterno C (fi- sistor O20 - O21- O22- O23 - O24, il quale sui terminali del condensatore C raggiunge un
CIRCUITO TEORICO gura 3). L'altro ingresso, infatti, identificabile fornisce al piedino 3 un segnale in grado di rag- valore pari ai 2/3 della tensione di alimentazio-
sul piedino 5, è collegato con il punto alto del giungere l'intensità di corrente di 200 mA. ne, il comparatore (COMP. 1) entra in azione,
Il circuito teorico interno dell'integrato 555, partitore di tensione, ovvero fra le resistenze per riportare il flip-flop F/F allo stato logico
consultabile in figura 4, dimostra come questo R7 ed R8. Ma quando il primo comparatore "O" e per scaricare, rapidamente e attraverso il
dispositivo sia composto, complessivamente, da sente che la tensione su C ha superato i 2/3 di IMPULSI TEMPORIZZATI transistor TR, il condensatore C.
ventiquattro transistor al silicio di tipo PNP ed quella di alimentazione, si accende il transistor Raggiunta questa condizione, il sistema può ini-
NPN, assieme a sedici resistori. Q14 che, attraverso il collettore collegato al Facendo ancora riferimento allo schema a bloc- ziare un nuovo ciclo.
In posizione centrale e verticale di figura 4 si piedino 7, scarica il condensatore C inserito chi, pubblicato in figura 3, si può capire come
nota la presenza del già citato partitore di ten- nello schema a blocchi di figura 3. l'integrato 555 possa generare impulsi tempo-
sione, composto dalle resistenze R7- R8- R9, Il secondo comparatore del circuito di figura 4 rizzati. CARATTERISTICHE DEL 555
tutte del valore ohmmico di 5.000 ohm, le quali è composto dai transistor O9 - Q10-Q11 - Q12 A questo scopo si supponga che, inizialmente,
dividono in tre parti uguali la tensione di ali- - O13. Questo confronta la tensione del con- lo stato logico del flip-flop F/F sia quello di "0. Senza ricorrere ad un elenco particolareggiato
mentazione, con una suddivisione molto preci- densatore C del circuito di figura 3 con il punto Ebbene, per effetto della scarica attraverso il di tutte le grandezze elettriche che caratterizza-
sa, allorché in un integrato è difficile comporre basso del partitore resistivo, identificabile nella transistor TR, il condensatore C assume il valo- no l'integrato 555, si è ritenuto necessario ri-
resistenze con valori di esattezza quasi assoluta, zona di contatto tra le resistenze R8 ed R9. re di tensione di O V. Ma se al comparatore 2 portare, qui di seguito, alcuni dati relativi ai vari
8 5 1--
8
,,
n4 R7
5
RAG
5k R16
5k
R8
5k
o [
s
R6
100i
f l
Fig. 7 - Schema teorico del flip-flop inserito nell'inte-
grato 555 e nel quale il transistor Q18 rimane colle-
gato in veste di diodo. 7
Fig. 6 - Circuito del secondo comparatore di tensione dell'integrato 555. Le resistenze R7 -
R8 - R9 stabiliscono le tensioni di polarizzazione dei due comparatori.
set è di 0,7 V nella grandezza più comune e di 1 zionato, possono sfuggire ad una precisa indivi-
V in quella massima. duazione, sia per le dimensioni alquanto ridotte
del disegno, sia per una probabile difficoltà di
riconoscimento di un particolare inserito fra
parametri e alle condizioni di prova del compo- DATI FONDAMENTALI PARTICOLARITÀ CIRCUITALI
nente. tanti componenti elettronici.
Cominciamo quindi col considerare lo schema
Ricordiamo, quindi, che la tensione di alimen- Se il circuito teorico di figura 4 identifica, nella di figura 5, che costituisce l'estratto relativo al
tazione, da applicare ai piedini 8 - 1, può essere I Alimentazione: 4,5 Vc : 16 Vcc sua completezza, la composizione schematica primo comparatore presente in alto a sinistra di
scelta, a seconda degli impieghi dell'integrato, Corrente max. use.: 200 mA interna dell'integrato 555, quelli successivamen- figura 4. Ebbene in questo disegno è possibile
entro la gamma di valori di 4,5 Vcc e 16 Vc. Potenza diss.: 600 mW te pubblicati, mettono in risalto i diversi stadi apprezzare la simmetria del circuito amplifica-
Dunque, la tensione minima, con la quale può Gamma temperature: 0-70C del dispositivo che, nel circuito elettronico men- tore differenziale e le relative connessioni di in-
funzionare il dispositivo, non può essere infe-
riore ai 4,5 Vcc, mentre superando il limite
massimo dei 16 Vcc si rischia di distruggere il
componente. La gamma delle temperature, citata nella tabel-
Per la corrente di alimentazione si debbono ci- la, assume un carattere puramente indicativo,
tare due dati diversi, relativi a due condizioni di giacché questa varia da un modello all'altro e a
prova: quelli di 3 mA - 10 mA e quelli di 6 mA seconda delle condizioni operative. Per esem-
- 15 mA; i primi (3 mA - 6 mA) si riferiscono ai pio può essere quella di- 55°C + + 125°C,
valori tipici, i secondi (10 mA - 15 mA) a quelli oppure- 65°C + 150°C.
massimi. In ogni caso, nell'apposita tabella sono Ai dati menzionati va ancora aggiunto che la
segnalate le grandezze elettriche di maggiore ri- deriva, per quanto attiene la tensione di ali-
levanza tecnica in fase di impiego dell'integrato mentazione, è dello O, 1 %N, nell'espressione
555. più tipica, mentre la tensione di trigger è di 5 V
nel valore maggiormente caratteristico. La cor-
rente di trigger vale 0,5 A e la tensione di re-
gresso, di tipo Darlington (01-02 e 03-04), Il circuito d'uscita dell'integrato 555 è riportato
che conferiscono al circuito una elevata impe- in figura 8, nella quale si può notare come que-
denza d'entrata ed un buon guadagno. sto stadio sia realizzato con sei transistor (017 -
Il circuito di figura 6, invece, interpreta la com- 020- 021- 022-023 - 024), di cui uno, il
posizione del secondo comparatore di tensione 023, è montato in veste di diodo. Tale disposi-
dell'integrato 555, dove si nota la polarizzazio- zione circuitale consente di ottenere correnti di
ne di un ingresso ad 1/3 della tensione di ali- notevole intensità, sia con l'uscita allo stato lo-
mentazione, tra le resistenze R8 ed R9, in con- gico "P. sia con quella allo stato logico "O". Al
023 trapposizione con il primo comparatore, che ri- transistor Q14 è assegnato il compito di scarica-
mane polarizzato a 2/3 del valore di tale tensio- re il condensatore esterno di temporizzazione.
ne, tra le resistenze R8-R7. L'ultimo stadio ricavato dal circuito completo di
3 L'estrapolazione circuitale di figura 7 interpreta figura 4 è quello di reset, pubblicato in figura 9,
la funzione della sezione bistabile, che non può che provvede a riportare a "O" lo stato del flip-
essere illustrata tramite una struttura tradizio- flop, indipendentemente dalle condizioni di in-
nale di flip-flop, a causa della difficile compren- gresso, inviando alla saturazione il transistor
sione del funzionamento, che impone di assimi- 014 e facendo scaricare il condensatore di tem-
lare il dispositivo a quello di un amplificatore in porizzazione ad esso associato.
]o continua, reazionato positivamente.
Flg. 8 - Il circuito d'uscita dell'integrato 555 è
realizzato con sei transistor di tipo comple-
] o l ]I mentare. Il transistor Q14 provvede a scaricare
il condensatore esterno di temporizzazione.
Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle la cui rubrica "PRIMI
a----- PASSI" ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:
1° - Bobine e induttanze
R16
5
2° - Circuiti L-C oscillatori
3° - Tutta la radio dall'entrata all'uscita
4° - Condensatori teoria misure
s 5° - Collegamenti e controlli capacitivi
6° - Tensioni alternate efitcaci
7° - Trasformatori collegamenti misure
8°- Transistor generalità prove pratiche
,oo2s 9° - Transistor amplificazione segnali BF
]o Fig. 9 - Il circuito di reset dell'integrato 555
porta a "O" lo stato del flip-flop, indipen-
dentemente dalle condizioni di ingresso,
saturando il transistor Q14 e scaricando Il
J to. d ·ldb
I condensatore di temporizzazione ad esso
associato.
'
I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.
MULTIVIBRATORE ASTABILE
Vorrei disporre dello schema di un semplice La tensione continua di controllo deve essere ap-
multivibratore astabile con frequenza regolabile plicata all'entrata E ed il suo valore deve risultare R2
I
tramite una piccola tensione continua. inferiore a quello di alimentazione VCC. Il con-
GOTI ARDO PIERO densatore C3 può essere inserito in occasione di ' À
La Spezia eventuali disturbi elettrici.
TR1 C2 TR2
-----COMPONENTI----- •c
b .•
LUCI DI STOP
Ho appena acquistato per mio figlia un'autovet- Il circuito, qui pubblicato, va inserito in parallelo
tura giocattolo radiocomandata che, purtroppo, con il motorino elettrico dell'auto (MOT.). Il va-
è sprovvista delle luci di stop. Ho pensato quin- lore ohmmico da assegnare alla resistenza Rl di-
di di montare, sul piccolo autoveicolo elettrico, pende da quello di alimentazione di bordo. Owve-
due diodi led, che consumano poco e simulano
ottimamente le luci rosse posteriori di arresto.
ro 220 ohm - 330 ohm - 860 ohm - 1/4 W se la
tensione delle batterie è rispettivamente di 4 Vcc -
IL NUMERO UNICO - ESTATE 1990
Avete uno schemino adatto allo scopo? 6 Vcc - 12 Vcc.
È il fascicolo arretrato interamente im-
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Aosta
pegnato dalla presentazione di undici
originali progetti, tutti approntati in sca-
tole di montaggio, sempre disponibili a
l';!!!:.f.!llllil
: z z.
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R1 richiesta dei lettori. ESTATE 1990
g=
H.
o Il Il V 01 DL7
~
6 COSTA L 7.000
re,
+e
(J
o
g
0
<) !;;;;;;;;!C2 DL2
C1 = 220 F- 16 VI (elettrolitico)
C2 = 1.000 F - 16 VI (elettrolitico)
D1 = 1N4004
Ho la necessità di parlare sommessamente da- Realizzi questo circuito in un contenitore metalli- Utilizzo spesso il mio oscillatore RF in armoni- Interponga questo semplice circuito nel quale il
vanti al microfono durante la notte, per non di- co e lo colleghi, tramite cavo schermato, tra l'u- ca, fra i 50 MHz e i 150 MHz, ma i segnali toroide TI per VHF si realizza avvolgendo, per
sturbare coloro che stanno riposando. Mi oc- scita del microfono, che può essere di media o uscenti sono troppo deboli. Come posso com- L 1, 4 spire di filo di rame smaltato del diametro
corre quindi un amplificatore di bassa frequenza. bassa impendenza, e l'entrata dell'apparato a val- portarmi per generare armoniche più forti? di 0,3 mm, mentre per L2 sono sufficienti 2 spire
SCHIV AZAPPA EUGENIO le. Con R 1 si regola l'amplificazione (guadagno). VENTURA ALDO dello stesso tipo di filo. Il diametro del toroide è
Viterbo L'alimentazione può essere derivata da pile. Treviso di 10mm.
R4 Condensatori
C1 = 10.000 pF
= 10.000 pF
;
C2
+ C3 = 10.000 pF
a3 R5
C4 = 10pF
Il Resistenze
R1 = 10.000 ohm (trimmer)
R2 = 10.000 ohm- 1/4 W
J1
R3 = 5.600 ohm - 1/4 W
TR1 R4 = 47 ohm- 1/4 W
b l. E ~
vcc
E u R5 = 120 ohm - 1/4 W
5 T., I@ Varie
J.•
El Il M. Il TR1 = 2N 3866
DG = diodo al germanio (UHF)
' NU VCC = 6 Vcc
Il 2 L, T1 = toroide
l2
DIDATTICA ELEMENTARE
Dovendo visualizzare ai miei allievi il fenomeno 1 due processi di carica e scarica del condensato-
di carica e scarica dei condensatori, mi servireb- re elettrolitico C 1 vengono visualizzati dall'indice
-----COMPONENTI---- be un semplice dispositivo adatto allo scopo. del tester commutato nella funzione voltmetrica
in continua e sulla scala dei 10 Vcc f.s. Il devia-
CHIARINI ANTONELLO tore S può assumere tre posizioni, quella centrale
Condensatori Crema elimina la pila da 9 V e lo strumento segnalatore.
C1 = 4.700 pF R4 2.200 ohm - 1/2W
C2 = 2F- 12V1 (elettrolitico) R5 2.200 ohm - 1/4 W
C3 = 10F- 12VI (elettrolitico) R6 .100 ohm - 1/4 W
C4 = 10F- 12VI (elettrolitico) R7 = 47.000 ohm- 1/4 W
es = 2 F (non polarizzato) R8 = 2.200 ohm - 1/4 W
C6 = 100 F - 16VI (elettrolitico) s
Varie
Resistenze TR1 = BC107 9V
R1 = 50.000 ohm (potenz. lin.) TR2 = BC107 e
R2 = 10.000 ohm - 1/4 W J1 = imp. AF ( 100 H) V
R3 = 4.700 ohm- 1/4 W vcc = 9Vcc + 12Vcc e1 C1 = 470 F- 16 VI (elettrolitico)
R1 = 22 ohm - 1/4 W
R2 = 2.200 ohm (potenz. lin.)
Condensatori
C1 = 100.000 pF
!.Rf
N-N-1
R3
I 11
Condensatori
C1
c2
1 F (non polarizz.) R2 R3
rT
= 50.000 pF
C2 = 10.000 pF
C3 = 10F- 100 VI (elettrolitico) ii -U
I+
C2
Resistenze R1 2 Il r,, o
+ R1 = 10.000 0hm - 1/4 W
Resistenze o
V€cc R2 = 10.000 ohm (trimmer)
C3
R1 = 150.000 ohm (potenz. lin.) R3 = 1.000 ohm- 1/4 W Cl
R2
R3
=
=
470 ohm - 1/4 W
3.300 ohm - 1/4 W
e DIAC
R4
Varie
= 1.000 ohm - 1/4 W
.77 e.
TR2
Varie TR1 = BC109
DIAC = quals. mod. TR2 = BC109
VCC = 40 Vcc S1 = interrutt.
ELETTRONICA
pgg
reruesg eg gy Assoon ppg 9
or errocA - RAD»o - oM - z7 ww
4
I Ili Iu
IL FASCICOLO ARRETRATO
ESTATE 1986
ACCENSIONE DI UN LED
-t.P1
AVVISATORE PER AUTO Condensatori
C1 = 100.000 pF R1
Sulla mia autovettura vorrei inserire un disposi- C2 = 100.000 pF 8 4
tivo in grado di segnalare quando l'acqua per 7
lavare il parabrezza sta per esaurirsi. 3
OLIVA VITTORIO Resistenze R.2 I C1
Latina R1 1.000 ohm - 1/4W 6
R2 33.000 ohm- 1/4 W
Nell'apposito serbatoio deve introdurre la sonda, R3 470 ohm - 1/4 W = == n 2 C2
rappresentata da una piastrina di bachelite di for- Il Il
ma rettangolare e delle dimensioni di 3 cm x 5 Il Il
cm. Su questa deve applicare due strisce di rame Varie cAvo
Il Cl
lunghe 5 cm e larghe 1 cm, distanti tra loro di 1 IC1 = 555 "sci Il
cm. Premendo il pulsante PI, se il livello dell'ac- P1 = pulsante Il Il
qua è sceso di molto, il diodo DL si accende. ALIM. = 12 Vcc (batteria) Il Il
Il
Il
f SONDA
GENERATORE D'ARMONICHE
È mia intenzione esaltare le frequenze armoni- Collegando all'uscita del suo generatore di segna-
che di un generatore a radiofrequenza con li questo dispositivo, nel quale il transistor lavora
gamma estesa fino a 30 MHz. Come posso fa- in saturazione ed il diodo DG, che deve essere di
re? tipo al germanio per UHF, aiuta TRJ a produrre
GROSSELLI MARCO le frequenze armoniche. Tenga presente che il se-
Trieste gnale, applicato sull'entrata E, deve essere regola-
to sul massimo livello.
c3 C4
R4
: CB
;
1
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7 Campi di misura - 31 portate - Visualizzatore cristallo liquido
a 33 cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali - Batteria 9 V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di batteria scar,ica quando
rimane una autonomia inferiore al 10%- Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 2)- 10 A misura diretta in D.C.
e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170 87 x 42 -
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200 mv - 2 V - 20 V - 200 V - 750 V
20 2-200 2-2K2-20 KO - 200 KO - 2 MO
- 20 MO
TEMPI DI CRISI
AMP. D. C. 200 A- 2 mA- 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10 A Come accade in quasi tutte le attività industria li, anche la
AMP. A.C. 200 A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10 A "nostra" editoria sta sostenendo a fatica il grave momento di
ACCESSORI crisi economica che imperversa sul mondo del lavoro,
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali.
rendendo incerta l'opera di approntamento di ogni piano
organizzativo, da attuarsi nelle successive, prossime
pubblicazioni. Perché i futuri programmi, in buona parte
maturati durante la scorsa estate, quando il riposo ha favorito
la riflessione e l'esercizio del pensiero, rimangono
TESTER ANALOGICO condizionati da molti elementi, che si identificano in
MOD. TS 260 - L. 64.500 altrettanti ostacoli frapposti lungo il cammino che vorremmo
percorrere più agevolmente. Eppure, ancora una volta, nella
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate certezza di beneficiare della piena solidarietà dei lettori,
Sensibilità 20.000 Q/V D.C. - 4.000 Q/V A.C.
Dimensioni mm 103 x 103 x 38 siamo convinti di riscontrare, quanto prima, un sostanziale
Peso Kg 0,250
Scala mm 95 rinvigorimento di quelle forze vitali, indispensabili e
Pile 2 elementi da 1,5V
2 Fusibili determinanti, senza le quali non si possono incoraggiare
Spinotti speciali contro le errate inserzioni
ulteriori proposte elettroniche, originali e valide, unitamente
PORTATE all'ideazione di nuovi servizi e continui miglioramenti alle
VOLT D.C 100 m V - 0,5 V - 2 V - 5 V - 20 V - 50 V - 100
V - 200 V - 1000 V tecniche applicate.
VOLT A.C. 2,5 V- 10V - 25 V - 100 V - 250 V - 500 V -
1000 V
OHM 2x1-2x10-2x100-x 1000
AMP. D.C. 50 A- 500 A-5 mA- 50 mA -0,5 A-5 A
AMP. A.C. 250 [A- 1,5 mA- 15 mA- 150 mA- 1,5 A-
10 A
CAPACITÀ = 0± 50F-0: 500 F (con batteria interna)
dB 22 dB - 30 dB - 42 dB - 50 dB - 56 dB- 62 dB "No, -
ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie -
Puntali
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NORME DI ABBONAMENTO ELETTRONICA PRATICA
RIVISTA MENSILE DI ELETTRONICA - ANNO 21 - N. 1 O OTTOBRE 1992
Quote valevoli per tutto il 1992 LA COPERTINA - Pubblica il modulo elettronico di un
PER L'ITALIA L. 50.000 progetto di notevole valore tecnico: il convertitore di
frequenza, dalla gamma CB a quella delle onde medie
di un'autoradio, descritto nelle prime pagine del
PER L'ESTERO L. 60.000 presente fascicolo.
CONVERTITORE CB dio.
Il circuito é altamente selettivo, grazie alla presenza di tre filtri di sempli-
Per ricevere oggi i segnali inseriti nella gamma selezionare quelle emissioni radiofoniche che
CB, più comunemente nota come banda cittadi- riempiono, sino all'inverosimile e in ogni ora
na e dove gli appassionati settoriali operano con del giorno e della notte, un tratto di frequenze sibilità, onde ricevere, assieme a quelli forti, anche
intorno ai 27 MHz. lità ricordate, ma sono costose e per questo
appositi radiotelefoni od altri apparati assai dif- i deboli segnali provenienti dalle apparecchiature
In misura particolare, poi, questi dispositivi motivo spesso respinte dal dilettante. Inoltre, i
fusi in commercio, si debbono utilizzare radiori- portatili, munite di piccole antenne, che agiscono
debbono vantare un elevatissimo livello di sen- sofisticati dispositivi reperibili in commercio, il
cevitori di ottima qualità, certamente in grado di talvolta in località in cui la propagazione delle più delle volte sono concepiti per la sola rice-
onde radio é difficile, se non proprio impossibile. zione di frequenze fisse, i cosiddetti canali in
Ma alla grande sensibilità delle apparecchiature cui é stata suddivisa la gamma CB. Mentre
riceventi deve sempre accompagnarsi una ecce- l'ascoltatore sovente cerca di sintonizzarsi su
zionale selettivita, necessaria sopratutto quando la frequenze intermedie, dove appaiono ridotte le
distanza fra due o più emittenti é minima ed una interferenze e dove lo spazio libero é più abbon-
Questo apparato può essere indifferentemente accoppiato con di queste soverchia le altre per potenza e conti- dante. Ecco perché si è voluto progettare un
nuità. Dunque, le due caratteristiche ora menzio- ottimo circuito di convertitore dei segnali radio
le moderne autoradio, con quelle di vecchio tipo per usi labora- nate non debbono essere sottovalutate, se si in banda cittadina in altri ad onda media, ricevi-
toriali ed anche con molti modelli di radioricevitori vogliono realizzare ricezioni tecnicamente corret- bili sull'autoradio fra 0,55 MHz e 1,6 MHz, con
di provenienza surplus. te e sicure dovunque e in qualsiasi momento. sensibilità e selettività tali da non invidiare
Tutte le apparecchiature professionali, é dovero- quelle analoghe riscontrabili nei settori profes-
so ammetterlo, posseggono largamente le qua- sionali.
r3@I€g9@O)=
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4 : <J
vcc
"' -' Fig. 2 - Piano costruttivo del modulo elettronico del convertitore di frequenza della gamma
oc dei 27 MHz in quella delle onde medie dell'autoradio. L'integrato IC1 va inserito nel circuito
....,,."' tramite apposito zoccoletto.
e
0
I e:,
z
Do
< COMPONENTI I
Condensatori Resistenze
4
/I\
CONVERT. AUTORADIO
@
-+
Fig. 3- Disegno in grandezza reale del circuito stampato da comporre su una delle due facce
l
@
#} _e@a 516.gg
Oa O H
.
I Cf C2 DETTAGLI TECNICI
L2
HH lH Il circuito d'ingresso del progetto di figura 1 è già
I. c6 C7 adattato per il collegamento di un'antenna accor-
I 3 L1 data, in cavo coassiale da 50 ohm. Servendosi,
invece, di altri modelli di antenne, occorre ritoc-
- ■
care la taratura della bobina Ll ed eventualmente
il valore del condensatore Cl. Ma se Ll non é
r
3 e: tarabile, come accade se per tale elemento si uti-
lizza un'impedenza a radiofrequenza da 1,5 H
di tipo comune, é sempre possibile sostituire il
GND condensatore fisso Cl con un compensatore e poi
T GND agire su questo. Tuttavia, senza badare al rigore
GND
tecnico e senza apportare alcun ritocco allo stadio
originale d'entrata del progetto, si può utilizzare,
come antenna, un tratto di filo di rame flessibile,
F-MHz possibilmente di trecciola di rame, della lunghez-
A 26 27 28 BI za di 2,5 metri circa, teso fra la presa d'antenna
V V I I I I
i ed un isolatore fissato al muro della stanza in cui
FT V I normalmente si effettua l'ascolto.
I I
Se si usa l'antenna esterna, questa deve rimanere
PASSA PASSA • CON L4 collegata tramite cavetto coassiale. Il collegamen-
I to di terra, con una conduttura dell'acqua o del
. ;"A«
I termosifone, é sempre utile.
Se l'antenna utilizzata é sprovvista di elementi
.
.\ protettivi contro le scariche elettrostatiche allora
I
.\ conviene inserire, fra boccola d'entrata e massa,
una resistenza da 1 megaohm.
NON PASSA NON PASSA
o E Il transistor fet FTI, che è ad effetto di campo,
o E o F consente di operare agevolmente con i filtri
d'ingresso, dato che si trova in possesso di una
Fig. 7 - Filtro passa basso in grado di eliminare i impedenza d'entrata abbastanza elevata e preva-
Fig. 6 - Filtro passa alto montato nel circuito d'entra- Fig. 8 - Circuito di filtro passa basso tarabile sulla lentemente capacitiva, sommandosi alla capacità
ta del convertitore di frequenza. Il diagramma in disturbi radiofonici a frequenza elevata. Il diagram-
ma pubblicato a piè di disegno interpreta la funzio- frequenza dei 27 MHz per il miglior ascolto della di gate quella del condensatore C4.
basso interpreta il comportamento del circuito. banda CB. Più sotto appare interpretata la funzione
ne del dispositivo. Il punto di lavoro in corrente continua, tra source
elettrica dello stadio.
e drain, di FT1, é stabilizzato da Rl ed R2. E ciò
é importante per un ottimo rapporto segnale
disturbo e per rendere lo stadio in grado di sop-
portare forti segnali senza subire saturazione.
La resistenza R3, unitamente alla impedenza L3,
i risultati raggiungibili con la taratura del nucleo applicati all'ingresso, quelli dell'oscillatore impedisce ai segnali a radiofrequenza di cortocir-
locale, quelli corrispondenti alla somma dei cuitarsi a massa attraverso il circuito di alimenta-
di L4.
due e gli altri generati dalla differenza di que-
Freq. osc. quarzo = 28,0 MHz zione, ovvero tramite il condensatore ClO.
Il segnale, amplificato dal transistor fet FT1 ed Freq. max. sint. RX = 1,6 MHz =
opportunamente filtrato, viene poi applicato al sti. Ma quello che in tale occasione interessa é Il condensatore C5, cortocircuitando la resistenza
piedino 7 dell'integrato ICI, modello S 042 P, il segnale differenza, che il circuito seleziona R2, aumenta il guadagno in alta frequenza.
che riceve il segnale radio e lo mescola con con opportuno filtraggio ed il cui calcolo si ese- Freq. ricevuta = 26,4 MHz =
quello generato da un oscillatore quarzato, che gue nel modo seguente:
utilizza un cristallo a 28 MHz. MONTAGGIO
Tutti i particolari della sezione oscillatrice sono Freq. osc. quarzo = 28,000 MHz - L'uscita, piedino dell'integrato ICl, tramite il
individuabili nello schema estrapolato di figura Il modulo elettronico, del convertitore di frequen-
Freq. mio. sint. RX = 0,550 MHz = condensatore C15, va a collegarsi con la presa za dalla gamma dei 27 MHz a quella delle onde
9. d'antenna dell'autoradio.
All'uscita dello stadio miscelatore, contenuto medie dell'autoradio, si realizza nel modo illu-
nell'integrato ICl, sono presenti i segnali radio Freq. ricevuta = 27,450 MHz = strato nel piano costruttivo di figura 2, tenendo
pure in visione la foto di apertura del presente
5 3 schermato, dei due apparati che compongono la potrebbero saturare i sensibili amplificatori,
7 stazione radioricevente CB. provocando distorsioni o vuoti di segnale.
I e 1 2 Nella stessa figura 5 viene interpretato il circuito Inoltre, essendo questi stadi interessati da fre-
comune di alimentazione del convertitore e quenze più basse, scompaiono tante difficoltà
8 TI 10 12 13 dell'autoradio. pratiche costruttive, assieme alla rumorosità
r;;; I
•
Finisce a questo punto la descrizione del montag- degli amplificatori, altrimenti difficilmente eli-
Il c12 c1 gio del convertitore. Tuttavia, per coloro che
volessero penetrare più a fondo il concetto di
minabili con le frequenze elevate.
Concludendo, si può dire che il circuito supere-
~ selettività, che è dominante nel funzionamento terodina, pur essendo abbastanza complesso, lo
c11 del dispositivo presentato in questa sede, ritenia-
mo utile prolungare le nostre esposizioni teori-
che, con finalità didattiche, che i lettori più impa-
zienti nel constatare le reali qualità del progetto
possono anche sorvolare o rinviare la lettura ad
l
l[]] l altri momenti.
X1 Fig. 9- Sezione oscillatrice del convertitore di fre-
quenza, pilotata tramite cristallo di quarzo X1 da 28
GND MHz.
FILTRI SELETTIVI
Per ottenere una selettività elevata, si deve
disporre, come é stato fatto nel progetto di figura
1, di molti stadi di filtraggio passa banda, accor-
dati sulla frequenza che si vuol ricevere. Ma tanti
stadi, collegati in cascata, presentano una attenua-
zione rapidissima appena si esce dalla banda; in
articolo, che riproduce il prototipo montato e zione pratica, arricchita di alcuni dati costruttivi, pratica, per ogni gruppo LC equivalente aggiunto,
collaudato nei nostri laboratori. delle due bobine di tipo non commerciale, ma l'attenuazione aumenta di 40 dB per decade.
La piastrina supporto, di materiale isolante e di che il lettore deve provvedere a realizzare da sé. Occorre dunque che i circuiti rimangano esatta-
forma rettangolare, delle dimensioni di 1 O cm x 6 A sinistra la bobina L2, a destra la L4 con il mente accordati sulla frequenza prescelta, altri-
cm, deve riprodurre, in una delle sue facce, il cir- rispettivo supporto ceramico. menti la ricezione non é possibile o risulta forte-
cuito stampato pubblicato in grandezza reale in L'integrato ICI, anche se ciò non appare eviden- mente degradata. Tanto che conviene l'impiego
figura 3. Sulla faccia opposta, invece, si applicano ziato nello schema costruttivo di figura 2, va di un singolo stadio LC, che non quello di dieci
tutti i componenti, che il lettore deve procurarsi montato tramite apposito zoccolo a 14 piedini. circuiti non perfettamente accordati!
prima di iniziare il cablaggio del dispositivo. L'alimentazione del modulo convertitore può In realtà é possibile realizzare filtri di tal genere
Le due bobine L2 ed L4 debbono essere costruite essere derivata, indifferentemente, da batteria o soltanto a frequenze fisse, mentre non si possono
nel modo seguente. Per L2 si debbono avvolgere da alimentatore in continua, purché le tensioni concepire, in modo semplice e a radiofrequenza,
in aria 15 spire di filo di rame smaltato del diame- rimangano in ogni caso comprese fra i limiti di 9 induttanze o capacità variabili su una certa gamma
tro di 0,4 mm. Ma essendo sprovvista di supporto Vcc e 14 Vcc. con la medesima precisione e caratteristica.
(avv. in aria), la bobina L2 deve essere avvolta, Sul procedimento di taratura del convertitore é Da queste considerazioni è nato ed ha avuto suc-
provvisoriamente, su una punta da trapano del già stato detto. Basta semplicemente avvitare o cesso nel tempo il classico circuito supereterodi-
diametro di 4 mm, che verrà tolta una volta com- svitare il piccolo nucleo di ferrite, inserito nel na che, per certe prestazioni e malgrado la sua
posto il solenoide. Dunque, la misura di 4 mm é supporto della bobina L4, in modo da ottenere le relativa complessità, rappresenta una chiara
pure quella del diametro interno di L3, che deve migliori condizioni di ascolto. esemplificazione. Dato che, come è noto, in que-
rimanere avvolta con le spire compatte. Per i condensatori si consiglia di utilizzare tutti sti tipi di radioricevitori, uno stadio convertitore
componenti ceramici, fatta eccezione per C5 - è certamente molto meno di quello di un ricevi-
Per quanto riguarda la bobina L4, questa deve commuta le frequenze che si vogliono ricevere in tore senza conversione di frequenza.
essere composta su apposito supporto ceramico C9-C10-C15. I primi, quindi, debbono essere altra fissa denominata media frequenza, sulla Se una sola conversione di frequenza offre tanti
munito di nucleo di ferrite regolabile. IL diametro scelti fra gli elementi di alta qualità e stabilità quale si inseriscono più stadi passa banda, o equi- vantaggi, viene da pensare che due ne offrano il
esterno del supporto é di 5 mm, mentre le spire di (NPO - COGO), mentre per l'isolamento sono valenti, che assicurano la selettività e la stabilità doppio. E in realtà è quasi così, anche se quello
filo di rame smaltato, del diametro di 0,4 mm, sufficienti 25 V. desiderate.
La piastrina supporto, una volta completato il maggiore proviene dalla prima conversione,
debbono rimanere avvolte in numero di 11 nella Con questa teoria, anche il processo di esaltazio-
montaggio dei componenti, deve essere racchiu- mentre l'incremento di sensibilità e selettività,
parte più bassa della colonnina, facilmente acqui- ne della sensibilità diventa più semplice, perché è ottenuto con una seconda conversione e con
stabile presso un rivenditore di materiali elettro- sa in un contenitore metallico, come segnalato possibile amplificare moltissimo la frequenza sistema tradizionale, diverrebbe possibile sol-
nici. sulla sinistra di figura 5, nella quale viene pure intermedia, che si presenta con un solo valore, tanto con l'impiego di complicati e costosi stadi
La figura 4 interpreta chiaramente la composi- interpretato il sistema di connessione, via cavo esente da pericolosi segnali fuori banda, che a radiofrequenza e a frequenza intermedia.
OLAZIONE
MOTORI
cc
o
o H-
li) o
+ 2
----~ ----~•-·-
(t
l.)
V)
.·@.
• ? I
o
Fig. 2 - Piano costruttivo dell'apparato di regolazione manuale, tramite il potenziometro R2,
della velocità dei motorini elettrici alimentati in tensione continua. Il diodo controllato SCR,
quando le correnti assorbite non superano la misura di 1 A, può essere montato senza ele-
mento dissipatore di calore. Si noti la posizione dei catodi dei diodi al silicio, qui segnalata
tramite un anellino bianco posizionato accanto al corrispondente elettrodo.
I.()
Cl
< COMPONENTI I
Condensatori Varie
=======6] +
I -- - -Q .... I (.J C1 = 1.000 µF - 36 VI (elettrolitico) D1-D2-D3-D4 = 4x1N5404 (ponte)
..J
(.J C2 = 330.000 pF D5 = 1N5404 (diodo silicio)
I
r? I <o
4O
C3 = 1F (non polarizzato) D6 = 1N4004 (diodo silicio)
D7 = 1 N5404 (diodo silicio)
I T I li)
:::i
Resistenze SCR= C106D
LP1 = lamp. spia (24 V • 0,1 A)
R1 = 2.700 ohm - 1/2 W
i Il Il e.
R2 = 22.000 ohm (potenz. lin.)
R3 = 50.000 ohm (trimmer)
I lc?I·-· -·-·-le?•·-·-·-·-·-·- R4
R5
R6
= 560 ohm - 1/2 W
= 3.300 ohm - 1/2 W
820 ohm - 1/2 W
N.B. Parte dei componenti elencati sono
dimensionati per l'alimentazione di motori M
con assorbimento di corrente fino a1A.
\f-?J\ \f1\ftf1N3 =
o VEL
MASS.
IMPULSI VARIAB.
Fig. 4- Uno dei diversi sistemi di controllo della velocità di rotazione dell'albero dei motori
elettrici consiste nell'utilizzare una tensione rettangolare, a duty-cycle variabile, generata da
+ apposito oscillatore.
Fig. 3- Disegno in grandezza reale del circuito stampato, da riportare su una delle due facce
della basetta supporto di materiale isolante, delle dimensioni di 10,2 cmx7 cm.
sa. Tutti questi elementi alterano il comporta- motore elettrico e le sue caratteristiche giocano
mento del motore, soprattutto quando, con l'ali- un ruolo determinante. È questo é il motivo per
mentazione a tensione costante, si aumenta il cui alcuni componenti debbono essere di volta
carico, ovvero la coppia resistente. Perché il in volta adattati alle diverse applicazioni.
motore tende ad assorbire più corrente per Questi componenti sono le due resistenze Rl ed
aumentare la coppia motrice. D'altra parte, le R6, il condensatore C3, i sei diodi al silicio DI-
vasto, che si apre su capitoli assai complessi coppia, ma che il più delle volte vengono age- cadute di tensione rotoriche ed i fenomeni appe- D2- D3-D4- D5 - D7 e, ovviamente, il tra-
della moderna elettronica, non é possibile entra- volmente tollerate. In ogni caso, l'applicazione na accennati inducono il motore a diminuire la sformatore di alimentazione che riduce la ten-
re in queste pagine, dato che finirebbe per tedia- di questo metodo porterà l'operatore ad apprez- sua velocità coll'aumentare del carico. sione di rete ad uno dei valori richiesti dal
re il lettore e condurci fuori dal seminato. Ci zare l'efficienza della coppia motrice sviluppa- Concludendo, per ovviare a questi inconvenien- motore elettrico in continua.
limiteremo, invece, come in parte é stato prean- ta anche alle velocità più basse. ti, sia pure non in misura completa e perfetta, In particolare, la resistenza R I può assumere
nunciato, ad affrontare un metodo di controllo abbiamo progettato il circuito di figura I che, valori compresi fra 2.700 ohm e 100 ohm, men-
molto più semplice, ma estremamente efficace, malgrado la sua evidente semplicità, offre ottimi tre la R6 può variare fra 330 ohm e 1.000 ohm.
con il quale, anziché generare una tensione ret- INCONVENIENTI ELIMINABILI risultati pratici, purché si tenga sempre presente Il condensatore C3, invece, che non é di tipo
tangolare a duty-cycle variabile, ci si limita a che, quando si decide di regolare la velocità di polarizzato, iniziando da I µF, può raggiungere
parzializzare le sernisinusoidi ottenute dal rad- La potenza meccanica, che un qualsiasi motore un motore, non si possono evitare taluni partico- i 4,7 µF.
drizzamento di una tensione alternata, ridotta elettrico eroga, è valutabile con il prodotto lari adattamenti del circuito al singolo modello Per quanto riguarda i diodi al silicio prima men-
nel valore originale, derivata dalla rete a 50 Hz. della coppia fornita per la velocità corrispon- di motore ed al carico previsto, accettando, zionati, questi debbono essere rappresentati dai
Queste sernionde, se la rettificazione viene rea- dente. Ora, in un motore elettrico alimentabile senza scoraggiarsi, un laborioso intervento di modelli IN 5404 (3 A), se i motori controllati
lizzata ad onda piena, si succedono con la fre- in tensione continua e a magneti permanenti, messa a punto. assorbono correnti fino a I A, ma si identificano
quenza di I 00 Hz, ovvero due per ogni ciclo di idealmente concepito, vale a dire senza perdite, nei modelli P 600 (6 A) se i motori assorbono
rete, che rappresenta un valore sufficientemente la velocità di rotazione può essere controllata ESAME DEL PROGETTO correnti di intensità massima di 3 A.
buono per l'esigenza di molti controlli. Anche con la tensione applicata, mentre la coppia é Il trasformatore di alimentazione va scelto fra
se, nel confronto con onde a frequenza più ele- legata alla corrente assorbita. Ma in pratica il Ultimate, le doverose premesse di ordine teori- quegli esemplari in grado di fornire una corrente
vata, questo sistema di regolazione della velo- motore presenta una resistenza apprezzabile nei co, possiamo ora iniziare l'esame circuitale del di intensità almeno doppia di quella normale
cità dei piccoli motori elettrici può divenire ori- suoi avvolgimenti, accusa delle perdite di col- progetto di figura 1. Che é molto semplice, ma assorbita dal motore.
gine di rumori, ronzii, pulsazioni, durante le lettore, genera distorsioni del campo magneti- richiede un'operazione di taratura piuttosto gra- Se i componenti menzionati non sono stati scelti
basse velocità di rotazione del motore e che co, in parte costanti e in parte variabili con vosa dato che, come é stato detto, in questo con oculatezza, il motore presenta un cattivo
sono da attribuirsi ad una certa ondulazione di l'entità del carico applicato e la velocità prete- metodo di controllo della velocità, il modello di funzionamento, che si rivela nella condizione
La tensione ora citata è presente pure quando il da compreso fra poco più di 9 V e 9 V precisi.
motore funziona come tale, anzi é proprio quel- Infatti, quando la semionda scende al di sotto
la che si oppone alla tensione di alimentazione, dei 9 V, il motore M non assorbe più corrente, a
regolando automaticamente il flusso di corrente causa della sua forza controelettromotrice di 9
assorbito a seconda delle condizioni di carico. V e lSCRsi spegne, ovvero non conduce, dato
Ma cerchiamo di analizzare più dettagliatamen- che, per il suo processo di conduzione, deve
POTENZA te come ciò si verifica. essere attraversato da una corrente di almeno
Il motore elettrico M di figura 1 viene alimenta- alcune decine di milliampere.
to dalle semisinusoidi uscenti dai diodi al silicio Ora, se all'albero motore si applica un carico
D 1-D2-D3-D4, i quali raddrizzano la tensio- meccanico, in pratica se si tenta di frenarlo,
ne alternata derivata dall'avvolgimento secon- questo tende a rallentare, ma contemporanea-
dario di un trasformatore di rete di potenza ade- mente diminuisce la forza controelettromotrice.
guata. Ma l' SCR si innesca sempre quando la tensione
Le semisinusoidi raggiungono il diodo control- di gate raggiunge gli 11 V e quella di anodo
lato SCR il quale, se si trova in conduzione, supera ancora i 9 V, continuando a condurre per
consente l'alimentazione del motore M. Ma un tempo superiore, dato che il motore assorbe
Fig. 5- Con il sistema di alimentazione proposto in questa sede, la potenza (linea intera) in affinché questo semiconduttore sia in conduzio- maggiore corrente a causa della diminuzione
certi casi rimane pressoché costante al variare della velocità (linea tratteggiata). ne, debbono verificarsi due condizioni: la ten- della forza controelettromotrice, ovvero il cir-
sione di anodo (a) deve essere più positiva di cuito si oppone al rallentamento, fornendo più
quella di catodo (k), inoltre sul gate (g) deve corrente e, conseguentemente, più coppia al
essere presente almeno un impulso positivo motore, che rallenta soltanto leggermente.
rispetto al catodo nella misura di alcuni volt. Il condensatore C3 provvede a facilitare l'inne-
Supponiamo ora che il motore si trovi in rota- sco del diodo SCR e a proteggerlo da quelli
elettrica per cui, una volta raggiunta la massima mentazione, ovvero in serie con uno dei con- zione, per esempio alla velocità di 3.000 giri al errati, provocati da transitori di tensione. Questa
velocità, questa si mantiene costante, senza pos- duttori di rete che raggiugono l'avvolgimento minuto e che in tali condizioni la forza controe- funzione viene ulteriormente completata per
sibilità alcuna di ulteriore controllo. primario, un fusibile di tipo semirapido, di 1 et tro motrice raggiunga il valore di 9 V. mezzo del diodo al silicio D7.
Tale fenomeno é da attribuirsi al comportamen- potenza adeguata a quella di esercizio. Supponiamo ancora che la tensione di alimenta- Ricordiamo infine che nelle alimentazioni parti-
to dell' SCR, che rimane sempre innescato dalla Il trimmer R3 assume la funzione di elemento zione sia di 12 V, mentre quella di picco colarmente rumorose, conviene inserire, tra
presenza di impulsi di extratensione di ritorno regolatore di minimo e la sua taratura non è cri- ammonta a 17 V. Allora, il diodo controllato anodo e catodo dell' SCR, una resistenza da 1 O
dal motore. tica. SCR, per innescarsi e condurre, deve aspettare ohm, collegata in serie con un condensatore
Dunque, il motore M lavora in corrente pulsante che le semionde della tensione superino i 9 V. ceramico da 100.000 pF - 50 Vl.
e per tale motivo diventa lievemente rumoroso. Se poi il partitore di tensione di gate, composto
La tensione alternata di alimentazione va appli- CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE da RI-R2- R3- R4, é regolato ad esempio
cata sugli appositi morsetti, segnalati sulla sini- sugli 11 V, tramite R3, ed il ritardo introdotto MONTAGGIO
stra dello schema teorico di figura 1. Questa Per completare l'esame teorico del sistema di dal condensatore C2 consente la presenza di tale
viene poi rettificata dal ponte di diodi D 1-D2- regolazione della velocità dei motori elettrici in tensione soltanto quando la semionda é decre- Chi ha seguito attentamente l'ultima parte di
D3- D4 che, come è stato anticipato, sono di continua, aggiungiamo che quelli a magneti scente, l' SCR si innesca per il tratto di semion- questo articolo, quella in cui, attraverso un
tipo IN 5404 per motori che assorbono correnti permanenti, quando sono in rotazione, genera-
fino a 1 A, mentre vanno sostituiti con i modelli no delle tensioni che vengono chiamate forze
P 600 in presenza di motori attraversati da cor- controelettromotrici, la cui origine va attribuita
renti fino a 3 A all'azione di taglio, esercitata dagli avvolgi-
La tensione rettificata dal ponte raddrizzatore
viene inviata, tramite il diodo D5, alla lampada
spia LPl e al condensatore elettrolitico C 1, che
menti rotorici, del flusso magnetico prodotto
dai magneti permanenti di statore. E questa ten-
sione si manifesta anche quando il motore
Un'idea vantaggiosa:
provvede al necessario livellamento. viene trascinato in movimento da un altro moto-
Ma questo ramo del circuito di figura 1 non re, ovvero quando il primo funge da dinamo.
esercita alcuna influenza sul controllo elettroni- Ebbene, una tale tensione può essere utilizzata
co di velocità del motorino elettrico. Esso rap- per la misura dei giri al minuto dell'albero
presenta invece uno stadio ausiliario, che mette motore, tenendo conto che può variare legger-
a disposizione dell'operatore una tensione conti- mente fra un modello e l'altro di uno stesso
nua, anche se tale uscita non é protetta contro i
cortocircuiti e va utilizzata senza provocare sur-
riscaldamenti circuitali, possibilmente inseren-
do, su una delle due fasi del trasformatore di ali-
tipo di motore, ma che per un determinato
esemplare rimane assai stabile, rappresentando
un valido punto di riferimento per le misure di
velocità.
ELETTRONICA PRATICA '
548 Elettronica Pratica
Elettronica Pratica 549
Regolazione motori CC
Regolazione motori CC
esempio pratico si interpreta il comportamento riportare il circuito stampato, del quale in figu-
MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO
ra 3é pubblicato il disegno in grandezza reale. L'opera è Il frutto dell'esperienza pluridecenna-
del dispositivo di figura 1, ha certamente capito le della redazione e del collaboratori di questo
che con il trimmer R3 si regola la tensione del Il trasformatore di alimentazione, non segnalato periodico. E vuol essere un autentico ferro del
partitore di tensione con intervento per nulla cri- negli schemi delle figure 1-2, che riduce la mestiere da tenere sempre a portata di mano,
tico, mentre con il potenziometro R2 si regola la tensione di rete al valore richiesto dal motorino una sorgente amica di notizie e informazioni,
velocità di rotazione dell'albero motore di M. una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Ma avrà pure intuito che le difficoltà di messa a Il volumetto è di facile e rapida consultazione
punto del dispositivo, per un determinato moto- per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
re elettrico, vanno individuate nella scelta dei esso si ricorre quando si voglia confrontare la
valori da assegnare alle resistenze R 1- R6 ed al esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
condensatore C3, nelle seguenti misure: rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
Rl = 2.700 ohm+ 100 ohm sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
R6 = 330 ohm + 1.000 ohm riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti In ogni fascicolo di Elettronica Pra-
C3 = 1 uF + 4,7 µF (non polarizz.) tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
Le grandezze esatte di tali componenti sono zionare:
quelle per cui, una volta regolato il motore sulla Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente- La potenza - Le unità
massima velocità di rotazione, questa interve-
nendo sul potenziometro R2 può essere agevol-
mente ridotta.
1. 20.000 di misura - I condensatori- I resistori - I diodi
- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi del prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Se invece i valori non sono quelli adatti, la mas- Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
sima velocità raggiunta rimane tale pur interve- Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante, consentiranno di raggiungere il successo
nendo su R2. posto di 128 pagine riccamente illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
La realizzazione pratica dell'apparato di con- a due colori
trollo e regolazione della velocità dei motorini
in continua va fatta nel modo illustrato nella elettrico, deve essere in grado di fornire una
foto di apertura del presente articolo e nel piano corrente almeno doppia di quella normalmente
costruttivo di figura 2, sevendosi di una basetta assorbita dal motore M, tenuto conto che que-
supporto di materiale isolante, bachelite o vetro- sto, al momento della partenza, richiede spunti
nite, di forma rettangolare, delle dimensioni di notevolmente superiori, anche di dieci volte di
10,2 cm x 7 cm, su una delle cui facce occorre più rispetto al regolare assorbimento. Per esem-
MISURE
DEI
TEMPI
RAPIDI E BREVI
La misura del tempo in cui si manifestano taluni preparati e pronti per affrontare la costruzione
eventi molto rapidi, da computarsi nell'ordine di apparati concepiti alla luce di queste tecnolo-
dei millesimi di secondo ed anche meno, rap- gie, mentre sono maggiormente numerosi colo-
presenta una delle tante operazioni rese pratica- ro che hanno fatto lunga esperienza con i cir-
men te possibili dalla moderna elettronica. cuiti analogici, con i quali hanno mosso i primi Un apparato principalmente concepito per impieghi fotografici.
Perché soltanto questa, con certi suoi particolari passi e che ora possono recepire con ragionevo-
circuiti, può vantare le minime forze d'inerzia le disinvoltura. A costoro, dunque, vogliamo
indispensabili per controllare, tranquillamente e proporre la realizzazione di un apparato che, sia Valutate il tempo di apertura degli otturatori dei vostri apparecchi.
con notevole precisione, la durata dei fenomeni pure con risultati di minore precisione di quelli
più veloci. raggiungibili con gli analoghi dispositivi digita-
Generalmente, oggi, le misure dei tempi, più o li, consente di ottenere misure soddisfacenti Utilizzatelo per cronometrare la durata dei flash.
meno brevi, vengono realizzate con largo impie- nella valutazione delle manifestazioni tempora-
go delle tecniche digitali, perché queste sono li. Anche se, come avremo occasione di dire
indubbiamente le migliori e certamente le più più avanti, al sistema analogico di misure si
attuali, ma non tutti i nostri lettori sono ancora possono apportare delle varianti di grande inte-
resse pratico, impossibili da attuare nell'ambito
digitale. Di tutto questo, peraltro, parleremo più avanti. Con il commutatore multiplo S 1 si seleziona la
Mentre per ora vogliamo ricordare che il circui- gamma di misura dei tempi, con il pulsante Pl,
to di figura 1 va alimentato con otto pile da 1,5 di tipo normalmente aperto, si resetta il circuito,
V ciascuna, per un valore complessivo di ten- ovvero si scarica a massa il condensatore C 1,
€CARATTERISTICHE CIRCUITALI sione di 12 Vcc (8x1,5 = 12 V) e che l'assorbi- ripristinando il funzionamento dello strumento
Il dispositivo di misura dei tempi, Il dispositivo, qui presentato e descritto, serve
mento di corrente si aggira intorno ai 4 + 5 mA. dopo la misura, che viene letta sulla scala di un
La tensione di alimentazione rimane stabilizzata milliamperometro tarata in secondi.
più o meno brevi, presentato in principalmente per impieghi fotografici, essen- sul valore di 9 Vcc tramite lo stabilizzatore inte- Con i due trimmer R7 e R8 si esegue la taratura
queste pagine, va considerato do in grado di valutare il tempo di apertura grato IC 1, per il quale si utilizza il modello dello strumento nel modo che verrà esposto più
dell'otturatore dell'apparecchio fotografico o 78LO9.
come un valido elemento del avanti, mentre le misure dei tempi di apertura
quello di durata di un flash. Ma le sue applica- Il transistor TR1 é un fototransistor di tipo dar- dell'otturatore si effettuano ponendo TRl nella
corredo fotografico anche se il zioni possono estendersi pure ad altri settori, lington o, come si suol dire in gergo, un fotodar- posizione in cui normalmente si trova la pellico-
primo fra tutti il modellismo, quindi la valuta- lington modello 2N5777, che può essere sostitui-
suo impiego può estendersi a zione dei lampeggìi di una lampada o la persi- to con qualsiasi altro affine senza sollevare alcun
la fotografica.
molti altri settori della tecnica stenza dei fulmini temporaleschi. Lasciamo dun- problema di funzionamento del dispositivo.
que al dilettante la scelta migliore di utilizzazione
applicata. di questo valido strumento di misure dei tempi, le
Il transistor amplificatore TR2, rappresentato da ESAME CIRCUITALE
un BC 237, é qui utilizzato con uscita di emitto-
cui parti più critiche sono identificabili nelle tre re, mentre Frl é un FET di tipo BF 960, che Il fotodarlington TRl stabilisce un guadagno di
resistenze R3 - R4 - R5e nel condensatore Cl. memorizza i segnali ricevuti. corrente intorno al migliaio. In pratica, quando
552 Elettronica Pratica
Elettronica Pratica 553
Misure dei tempi rapidi e brevi
Misure dei tempi rapidi e brevi
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Fig. 2- Piano costruttivo dell'apparato analogico con il quale sono possibili le
valutazioni sufficientemente precise dei tempi più o meno rapidi. Si noti come l'e-
lettrodo di base del fotodarlington rimanga inutilizzato in questa particolare
applicazione.
I
----COMPONENTI-----
Condensatori R9 = 2.200 ohm - 1/4 W
R10 = 500 ohm (trimmer)
C1 = 100.000 pF (vedi testo) R11 = 220 ohm - 1/4W
C2 = 100 F - 16 VI (elettrolitico)
C3 = 100.000 pF
C4 = 100.000 pF Varie
qualora fosse necessario superare tale tensione, deve essere a bassissima perdita, di tipo mylar,
soprattutto per migliorare la tenuta di carica di selezionato in modo che il suo valore capacitivo
C 1, si può collegare, in serie fra la piazzola 3 sia esattamente quello di 100.000 pF. La sele-
dello schema di figura 1 ed il conduttore comu- zione va fatta tramite capacimetro digitale. In
ne di S1, un diodo al silicio di tipo 1N4148, con pratica, tutti i modelli di condensatori a bassa
l'anodo rivolto verso il terminale 3, allo scopo perdita, come quelli a film plastico per alta ten-
o • di isolare in inversa il transistor TR2.
Facciamo notare che, cortocircuitando la resi-
sione, superiore ai 600 V, oppure quelli cerami-
ci ma di alta qualità, di tipo NPO o COGO, pur-
•
stenza selezionata tramite S 1 (R3- R4- R5), il ché caratterizzati dal valore capacitivo preciso
condensatore Cl si carica immediatamente alla di 100.000 pF, possono essere montati nel
tensione di R 1 diminuita delle cadute citate, dispositivo.
11 10 diventando in tal modo un rivelatore di picco Disponendo di una sorgente di luce molto inten-
con tensione corrispondente alla più forte illumi- sa, il fotodarlington TR 1 può essere sostituito
nazione raggiunta da TR 1. Si ottiene in tal modo con un fotodiodo, da collegarsi con il catodo
un dispositivo per la misura dell'intensità di luce sulla piazzola 1 del progetto di figura 1 e di
Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato da comporre su una delle due facce di picco di un flash o di un qualsiasi lampo, quello pratico di figura 2, dato che questo diver-
di una basetta supporto, di materiale isolante, delle dimensioni di 10,5 cm x 5 cm. oppure della massima illuminazione presente. so componente é assai meno sensibile ma certa-
mente più veloce.
Fig. 4- Espressioni esteriori e piedinature dei quattro semiconduttori utilizzati nella realizza-
zione dell'apparato di misura dei tempi. ECCEZIONALMENTE
IN VENDITA LE DUE ANNATE COMPLETE
1989 - 1990
manipolarlo, servendosi possibilmente degli reperire in commercio una resistenza da 22
attrezzi necessari e ponendo gli elettrodi in cor- megaohm all' 1 % si consiglia di comporre una AL PREZZO DI L. 24.500 CIASCUNA
tocircuito, onde evitare le scariche elettrostati- serie resistiva, per il valore complessivo citato,
che distruttive. Attrezzi ed operatore, in ogni con elementi tutti all'l %.
caso, debbono rimanere collegati a massa.
La figura 4 raccoglie le espressioni esteriori di
tutti i semiconduttori necessari per la realizza- COLLAUDO
zione del dispositivo di misura dei tempi. Da Coloro che, soltanto
questa si deducono le diverse posizioni dei pie- Una volta montato, il circuito di figura 1 va recentemente, hanno
dini dei quattro componenti, del fotodarlington collaudato nel seguente modo. Sul fotodarling- conosciuto ed apprezzato la
ton TRl si mette un cappuccio di plastica nero, validità didattica di
TR 1, del transistor TR2, dello stabilizzatore di Elettronica Pratica,
tensione ICI e del fet FT1 con lo scopo di evitare che la luce colpisca la immaginandone la vastità di
Le corrispondenze fra le tre posizioni possibili superficie sensibile del semiconduttore, che è programmi tecnico-editoriali
del commutatore multiplo S 1 e gli intervalli di rappresentata dalla sua parte ricurva. Poi si svoltl in passato, potranno
commuta Sl in A (figura 1) e si regola il curso- ora aggiungere, alla loro
tempo valutabili sono le seguenti: inizlale collezione di riviste,
re del trimmer R7, che serve per la regolazione queste due annate proposte
del fondo scala del milliamperometro, in posi- in offerta speciale a tutti i
zione centrale. Quindi, per il momento, in nuovi lettori.
sostituzione del milliamperometro da 1 mA f.s.
si collega un tester, commutato nelle misure
Terminale Gamma voltmetriche e sulla scala dei 10 V.
A questo punto, tramite l'interruttore generale
4 1" +0,1" S 1, si alimenta il circuito e si regola il trimmer
5 0,1" +0,01" multigiri da 500 ohm RIO fino a che sulla scala
6 0,01" + 0,001" del tester l'indice si posiziona sul valore di O V. - - - - -
Per la terza gamma di misure, quella che arriva Soltanto ora si può dire che il ponte resistivo
fino al millesimo di secondo, non riuscendo a del milliamperometro ha ragiunto un equilibrio
TARATURA DELLE MF
Verranno presi in esame, in questa sede, due gimenti: il primario ed il secondario, dotati
importanti argomenti relativi ai radioricevitori entrambi di un piccolo condensatore collegato V2 6? V3 6q7
con circuito supereterodina: l'amplificazione a in parallelo. I due avvolgimenti sono inseriti
media frequenza e la riparazione del cappuccio nello stesso supporto, all'interno del quale pos-
di quelle valvole che lo posseggono. Anche se, sono scorrere due piccoli nuclei di ferrite. A v-
per evidenti motivi di interpretazione di alcune vitando più o meno questi elementi nel suppor-
particolarità, i due temi sono stati più volte mar- to, si ottiene una variazione della frequenza del
ginalmente toccati. Ma cominciamo subito con segnale selezionato dal trasformatore. Il circui-
l'esame del circuito di figura 1 il quale, senza to primario, quello collegato con la valvola V 1,
considerare la valvola Vl, che appartiene allo esattamente con la placca di questa, esercita
stadio amplificatore AF e convertitore, rappre- quindi un processo selettivo del segnale che, I
senta la sezione amplificatrice di media fre- per induzione, si trasferisce poi sul secondario
quenza del ricevitore radio a circuito superete- il quale, a sua volta, lo seleziona ulteriormente. - - - - -•-· 7
I :... l - _I
Dall'avvolgimento secondario di MFl, il 24
rodina.
Il trasformatore MFl é composto da due avvol- segnale selezionato passa alla griglia controllo 47K ,
-
C9_47P C{41e] l» I
=
C12.
4700
PF
II C10- 47e
I
25-0,5Mn
Ec.
PRIM.
SCHERMO
I
N
-·
Fig. 2 - Si noti, in questo modello di apparecchio radio, la posizione esatta dei due trasforma-
tori di media frequenza 1° MF e 2° MF, fra i quali, opportunamente schermata, è presente la
valvola preamplificatrice dei segnali MF.
Fig. 4 - Sulla sinistra è riprodotto un comune trasformatore di media frequenza, equipaggiato
con due nuclei di ferrite N, due bobine L e due condensatori C collegati in parallelo a queste.
In posizione centrale è pubblicato il simbolo elettrico del trasformatore e, a destra, il modello
nel quale la taratura si ottiene intervenendo su due compensatori. Il primo tipo, a sinistra,
appare sprovvisto di schermo soltanto per ragioni di interpretazione della sua reale compo-
sizione interna.
RF t
he.
1
mente, che il segnale selezionato possa irradiar- altrimenti possono verificarsi fischi ed inneschi della frequenza di lavoro, anziché attraverso la
riutilizzati nel montaggio dell'apparecchio, di
si ed interferire con le parti più prossime di varia natura, certamente in grado di creare regolazione dei due nuclei di ferrite, si ottiene
concezione tecnica e costruzione più attuale di
dell'apparecchio radio. anche forti disturbi durante l'ascolto dei segnali ogni altro, presentato in figura 13. facendo ruotare due viti, accessibili dalla parte
Nello schema di figura 2, si può osservare la radiofonici. li primo tipo, forse il più comune fra tutti, é certa- superiore dello schermo e corrispondenti ai due
posizione abituale, sul telaio metallico della Quasi sempre gli inneschi scompaiono quando piccoli rotori di altrettanti compensatori. In sostan-
mente quello maggiormente adottato. In esso i
radio a valvole, dei due trasformatori 1 ° MF e si raggiunge la perfetta taratura delle medie fre- due nuclei di ferrite N sono infilati sulle due za, in questi modelli di trasformatori, le induttanze
2° MF. Ma si nota pure la collocazione della quenze e quando si ristabiliscono i contatti estremità del tubetto di supporto dei due avvolgi- delle bobine sono fisse, mentre sono rese variabili
valvola amplificatrice MF, che appare opportu- degli schermi con la massa del radioricevitore. menti L, mentre i condensatori, collegati in paral- le capacità, ma i risultati non cambiano.
namente schermata per gli stessi motivi per cui A volte, invece, l'eliminazione degli inneschi si lelo con le bobine, sono a capacità costante C.
sono schermate le due MF. Di questa stessa val- ottiene sostituendo i condensatori elettrolitici o Ovviamente, per attuare le operazioni di taratura
vola, in figura 3, é pubblicato il simbolo elettri- provvedendo alla schermatura di alcuni compo- di questi modelli di medie frequenze, si deve TARATURA MF
co, in cui si nota la presenza di tre griglie: nenti percorsi da correnti di segnali a media agire dapprima sul nucleo superiore e poi su
frequenza. Altre volte il fenomeno può essere quello inferiore, ribaltando il telaio del ricevito- La taratura dello stadio di media frequenza é
1 - grig1ia controllo attribuito al mancato collegamento fra catodo e re radio nel modo segnalato in figura 14, ovvero semplice, ma può diventare difficile se non la si
2 - griglia schermo grilia soppressore della valvola amplificatrice sostenendolo tramite due supporti di legno fis- effettua con attenzione. In ogni caso, tuttavia,
3 - griglia soppressore MF. sati sullo chassis. prima di iniziare le operazioni vere e proprie di
Il secondo tipo di medie frequenze può ritenersi taratura dei trasformatori, occorre seguire una
La griglia controllo, in particolare, é collegata
quello montato sul telaio del radioricevitore di serie di interventi con lo scopo di evitare spiace-
con l'esterno tramite un cappuccio presente TRE TIPI DI MF figura 13; qui i nuclei di ferrite sono accessibili voli errori, i quali comporterebbero una inutile
sull'estremità più alta del tubo elettronico; tutti perdita di tempo. Ovviamente ci riferiamo al
lateralmente, lungo uno dei quattro spigoli del
gli altri elettrodi fanno capo ai diversi piedini di I trasformatori di media frequenza, normalmen- contenitore di alluminio. Le due bobine, in que- metodo di taratura nel quale si fa uso di un
cui é dotato il componente. te montati nei ricevitori radio a valvole, posso- sti modelli di trasformatori, sono inserite su un generatore di segnali sintonizzabile sulla fre-
Lo schermo della valvola amplificatrice di no essere di tre modelli diversi: quello disegna- supporto piatto perpendicolare. quenza di 467 KHz e modulato in ampiezza.
media frequenza e quelli dei due trasformatori to a sinistra di figura 4, quello inserito nello Il terzo tipo di medie frequenze, da considerarsi Questo strumento prende il nome di oscillatore
MF debbono sempre rimanere in perfetto con- schermo elettromagnetico e pubblicato sulla più moderno degli altri, é quello pubblicato a modulato.
tatto elettrico con il telaio metallico della radio, destra della stessa figura e infine i due esempla- destra di figura 4. In questo caso la variabilità Chi non possiede un tale strumento, può realiz-
PUNTO
DELICATO RISTAGNARE
CON PRECISIONE
I/
l.le.l
I - I I I
Fig. 8 - Le operazioni di restauro dei cappucci scol- Fig. 9 - Il cappuccio riscaldato dal saldatore va
Fig. 11 - Sulla zona interna del cappuccio pulito si Flg. 12 - Soltanto quando si è perfettamente certi
lati delle valvole elettroniche inizia sempre con la rimosso accuratamente per mezzo di un paio di
introduce l'apposito collante per l'adesione di vetro che il collante ha ultimato la sua opera di adesione
dissaldatura dell'elemento, ovviamente tramite adat- pinze. delle parti, si ripristina la saldatura a stagno del con-
to saldatore ed eventuale aggiunta di nuovo stagno. e metallo.
duttore di griglia controllo sul cappuccio della val-
vola.
di procedimento deve essere rigorosamente vento manuale tanto delicato quanto necessario
1MF rispettato anche in sede di ripetizione della tara- per ripristinare il funzionamento del vecchio
tura, da effettuarsi con il li vello di segnale radioricevitore a valvole. Un intervento che, qui
dell'oscillatore modulato molto basso. di seguito, abbiamo voluto descrivere ed illu-
Ultimato l'intervento di taratura su nuclei di fer- strare attraverso una breve sequenza di disegni
rite, questi vanno irrigiditi con alcune gocce di interpretativi.
cera vergine, del tipo di quella utilizzata per la La valvola presa ad esempio é l'amplificatrice
copertura e conservazione di alcune qualità di di media frequenza 6K7 G, pubblicata in figura
formaggi. 7, ma quanto stiamo per dire vale ovviamente
Ancora una volta raccomandiamo di servirsi di per tutte le altre regolarmente munite di cappuc-
cacciaviti appositamente approntati per questi cio.
servizi, soprattutto quando si agisce su compen- Naturalmente, i diversi interventi sul cappuccio,
Fig. 13-In taluni trasformatori di media frequenza, satori di medie frequenze che possono risultare riguardano le valvole ancora efficienti, prive di
valvola
come accade in questo modello di radioricevitore a sotto tensione e dove il cacciavite di metallo difetti, ma con il solo inconveniente del distacco
valvole, i nuclei di taratura sono accessibili lungo del cappuccio.
amplificatrice uno degli spigoli dello schermo metallico, in posi-
può sicuramente creare pericolosi cortocircuiti.
MF zione laterale. Il tipo di cacciavite più comune per le operazio- La prima operazione, illustrata in figura 8, con-
ni di taratura é costruito, quasi completamente, siste nel dissaldare il conduttore, proveniente
con materiale isolante; una piccola porzione di dalla griglia controllo, dal cappuccio. Ciò si
lama metalica, innestata sulla punta, é sufficien- ottiene appoggiando la punta del saldatore sul
te per far ruotare i nuclei di ferrite senza interfe- cappuccio ed aggiungendo eventualmente una
rire negativamente sui circuiti accordati. piccola porzione di stagno nuovo, che facilita la
dispersione del calore e, conseguentemente, il
A questo punto, osservando il tester collegato Nel far ruotare i nuclei di ferrite occorre stare processo di dissaldatura.
all'uscita del ricevitore radio, si deve notare una attenti a non creare rotture o interruzioni dei CAPPUCCI DISSALDATI La seconda operazione, illustrata in figura 9,
certa deviazione dell'indice e qui inizia la tara- conduttori, perché sull'elemento può apparire provvede a sfilare, con l'aiuto delle pinze, il
tura vera e propria. depositato del collante o della cera in grado di Nello schema composito del ricevitore radio cappuccio dal conduttore di griglia.
Servendosi dell'apposito cacciavite per tarature, bloccarlo. Dunque, prima di forzare troppo la pubblicato in figura 2, si nota la presenza di tre Successivamente, come suggerito in figura 10,
si fa ruotare molto lentamente il nucleo di ferri- rotazione dei nuclei, in queste circostanze si valvole dotate dell'elettrodo di griglia controllo l'operatore deve pulire accuratamente tutte le
te o il compensatore relativo all'avvolgimento deve provvedere a rimuovere le sostanze bloc- posizionato sull'apice del tubo elettronico e parti interne del cappuccio, liberandole dai resi-
collegato alla placchetta rivelatrice, chiaramente canti. identificabile in un cappuccio metallico. dui del mastice secco. Per questo intervento ci si
segnalato in figura 5 con la sigla 1 ° TAR. Una volta raggiuto il massimo livello audio sul Il conduttore proveniente dall'interno, in questi può aiutare con un raschietto.
Questa regolazione va eseguita in modo da rag- punto 1 ° TAR, si procede allo stesso modo sui modelli di valvole, rimane saldato a stagno sul Una volta pulita la zona interna del cappuccio,
giungere il massimo volume audio in altopar- punti 2° TAR - 3° TAR - 4° TAR segnalati cappuccio che, a sua volta, al momento della la si cosparge di collante, come indicato in figu-
lante. nello schema elettrico di figura 5. Quest'ordine costruzione della valvola, viene incollato sul ra l1e la si applica sul vetro della valvola.
vetro e bloccato su questo. Spesso, tuttavia, il L'ultima operazione consiste nel processo di
collante si secca e si sgretola col passare degli ristagnatura del conduttore di griglia sulla testa
anni ed il cappuccio, allentandosi, finisce per del cappuccio, come segnalato in figura 12. Ma
spezzare il sottile filo conduttore proveniente questa va eseguita soltanto dopo aver constatato
dalla griglia controllo della valvola. che il metallo del cappuccio rimane perfetta-
Un tempo, quando le valvole elettroniche mente incollato sul vetro della valvola. Ciò
abbondavano sul mercato della componentistica dipende dalla natura del collante utilizzato, che
al dettaglio, un tubo così ridotto veniva gettato deve essere adatto per l'adesione fra parti in
via e lo si sostituiva con altro perfettamente vetro e metallo e che può essere consapevol-
integro. Ma questo oggi non é più possibile ed il mente consigliato da chi esercita l'hobby del
radioriparatore é chiamato ad eseguire un inter- modellismo.
Per meglio comprendere il funzionamento nel corso dell'articolo, alla versione mini-dip,
dell'integrato 555, conviene seguire un metodo che é riportata in posizione centrale di figura 1.
Nella quale sono pubblicate le tre versioni com-
didattico molto semplice ma sicuramente efficace,
quello che analizza il comportamento di ciascun merciali dell'integrato 555 e dove il primo dise- 556
terminale del dispositivo in riferimento con le gno, a sinistra, propone lo schema del modello in 14
1
modalità di impiego. Pertanto, allo scopo di facili-
tare la completa esposizione dei diversi accorgi-
contenitore metallico, in cui la tacca guida segna-
la la posizione del piedino 8, mentre sulla destra 8
555 2 13
menti pratici, inerenti ad alcune applicazioni del
componente in oggetto, si farà sempre richiamo,
é raffigurato l'elemento in versione doppia dual
in line, con disposizione dei terminali deducibile
1 ± 7
1 8
3 12
dall'apposita tabella di corrispondenza. 4 11
2 7
2-4l l}- 6 10
3 6
6 9
TABELLA DI CORRISPONDENZA 4 5
3 5 1 e
mod. mod. dual denominazione
mini-dip TO5 in llne 4
+vcc +VCC
R~
7
8
555
4
3
4 '"' l7
8
555
4
3
6 • 5 6 2 • 5
2
Cl
Il 7 Cl
Il 7 Fig. 4 - Se la durata dell'impulso di trigger avviene in
un tempo superiore a quello della costante RC del
circuito d'entrata, l'oscillogramma assume l'anda-
.'
mento disegnato più in basso. Il segnale d'ingresso,
in grado di provocare picchi di tensione sul piedino
2, si identifica invece nel diagramma riportato in alto
PI
I
p1
di figura.
GND GND
Fig. 2 - Lo schema a sinistra propone al lettore una delle più comuni applicazioni dell'integra-
to 555: quella di un semplice comando di trigger ottenuto tramite il pulsante P1, un conden-
di trigger con un circuito esterno, si deve tener Si consideri ora il caso in cui il segnale d'ingresso
satore (C1) da 10.000 pF ed una resistenza da 27.000 ohm (R1). Lo schema a destra costitui- conto che tale ingresso presenta un valore eleva- sia tale da provocare, sul piedino 2, dei picchi di
sce un perfezionamento del primo, dato che la resistenza R2 provvede a scaricare costante- to di impedenza ed è quindi in condizioni di tensione positiva e di valore superiore a quella
mente il condensatore C1 quando si preme P1. captare, molto facilmente, certi disturbi. Quindi, di alimentazione + VCC. Perché una simile situa-
se pure la sorgente di comando é di tipo ad alta zione può manifestarsi quando la durata
impedenza, appare necessario polarizzare dell'impulso di trigger occupa un tempo superiore
l'ingresso 2 con una resistenza orientata verso la a quello della costante RC del circuito d'ingresso
linea di alimentazione positiva +VCC, in modo che, per lo schema di figura 3, è di 27 S, come
da diminuire la misura dell'impedenza d'entra- segnalato nel diagramma in basso di figura 4.
scaricare costantemente il condensatore C 1 resistenza Rl quello ohmmico di 27.000 ohm; ta, come segnalato nello schema di figura 3 e In questa circostanza, infatti, sull'ingresso 2
quando il pulsante Pl non é premuto. identica grandezza va assegnata alla resistenza dove la resistenza Rl prende la dimensione di dell'integrato si ottiene un segnale simile a
Nei due schemi di figura 2, il condensatore Cl R2. 27.000 ohm. quello riportato in alto di figura 4 e che, come si
assume il valore capacitivo di 10.000 pF e la Quando si effettua il collegamento del terminale
+vcc +VCC
RI R1
8 4 8 4
7 3 7 3
555 555
5 6 2 5
Cl
Fig. 3- Quando la sorgente di comando presenta Fig. 5 - I picchi positivi di valore superiore a quello
una impedenza elevata, tenendo conto che il termi- dell'alimentazione positiva possono danneggiare
nale di trigger può captare molti disturbi, è neces- l'integrato. Per ovviare a tale inconveniente basta
sario polarizzare il piedino 2 con una resistenza inserire il diodo al silicio D1, che limita l'ampiezza
GND (R1) da 27.000 ohm. massima della tensione. GND
•au
7 8555' 3~ 555 r---,7 555 ~
: use.
6 2 1 5 2
5
RESET D'USCITA 6
~
2 7
200 mA, sia verso la linea di alimentazione tramite il diodo al silicio Dl.
positiva, sia verso quella di massa.
Nel primo caso il carico é alimentato in condi-
Con questa seconda soluzione del problema,
l'eccitazione del relè avviene soltanto durante
ELETTRONICA Fig. 8- Se il piedino 5 dell'integrato rimane inutilizza-
to, allora conviene realizzare un by-pass tramite il
condensatore C1, il cui valore capacitivo può essere
zioni di riposo e disalimentato durante la tempo-
rizzazione, nel secondo si verificano le condi-
la fase di temporizzazione.
Può essere talvolta necessario realizzare un col- PRATICA compreso fra 10.000 pF e 100.000 pF.
zioni opposte. legamento del 555 con altri integrati della fami-
USCITA DI COLLETTORE
(.J Cl Il piedino che reca il numero 7, nell'integrato
(.J
z
Raccolta PRIMI PASSI.L. 19.000
> <.:) 555, rappresenta l'uscita di collettore del transi-
+ stor di scarica interno allo stesso componente.
Questo transistor rimane all'interdizione quan-
do l'uscita si trova allo stato logico "alto",
mentre raggiunge la saturazione quando l'usci- Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elet-
ta si approssima al valore di O V. tronico.
Il terminale 7 viene normalmente collegato con
il condensatore esterno di temporizzazione, Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle la cui rubrica "PRIMI
onde provocare la scarica automatica nella con- PASSI" ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:
dizione di reset.
Per completare l'esame dei piedini del 555
rimane ancora il terminale contrassegnato con
Q::
il il
-
(.J il numero 8. Al quale si applica la tensione di
alimentazione positiva di tutto il componente
w ed il cui valore può variare fra i 5 V cc ed i 18
1°- Bobine e induttanze
è
(.J
<..5 3°- Tutta la radio dall'entrata all'uscita
(.J
Al dilettante dobbiamo ricordare che é sempre
l
lf)
>
+ t :::,
conveniente stabilizzare la tensione di alimen-
tazione, anche se le costanti di tempo risultano
4° - Condensatori teoria misure
5° - Collegamenti e controlli capacitivi
indipendenti dalla tensione stessa. E ciò con-
"' lf) I 6°- Tensioni alternate efficaci
2 7° - Trasformatori collegamenti misure
LO
LO 8° - Transistor generalità prove pratiche
LO 9° - Transistor amplificazione segnali BF
co
• o
,
gEg3ET I@LIGIE I,3ML,3U " [dg3 6 113EEDg 1E3ET
. -, Il l Mia. lit
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o R2
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zionamento e provviste, sulla ne del generatore dovrebbe avvenire con la ten-
faccia retrostante, di attacchi sione di 12 V cc.
in ottone, che consentono il COLZANI PAOLO
Varese
collegamento, in serie o pa- 01 DZ
CONTROLLI DI TONALITÀ BF
E
Mi capita spesso di dover arricchire qualche
amplificatore audio con i circuiti regolatori di
tonalità. Disponete di uno schema valido in
ogni caso? r ò1
Vengono vendute in due mo- GIANCOLA ROBERTO
delli, incapsulati in contenito- Bari
re di plastica, che erogano la Eccolo. Con i numeri 1-2-3 sono indicati iter-
stessa tensione di 450 m V, PV
minali del potenziometro di volume PV già pre-
ma una diversa corrente. sente nell'audio amplificatore. L'inserimento del 3
circuito avviene interrompendo il conduttore cen-
trale di PV, quello originale (linee tratteggiate) e
Modello A = 400 mA (76x46 mm) collegando poi lo schema qui pubblicato. Con R2
L. 6.500 (spese di spediz. comprese) si regolano le note gravi, con R5 quelle acute.
Modello B = 700 mA (96x66 mm)
L. 7.600 (spese di spediz. comprese)
Condensatori
C1 = 2,2 F (non polarizz.)
C2 = 2,2 F (non polarizz.)
C3 = 22.000 pF
C4 = 22.000 pF Resistenze R3 = 10.000 ohm - 1/4 W
C5 = 10.000 pF R1 = 10.000 ohm- 1/4 W R4 = 2.200 ohm - 1/4 W
C6 = 10.000 pF R2 = 47.000 ohm (potenz. lin.) R5 = 47.000 ohm (potenz. lin.)
PRECISO MILLIAMPEROMETRO
BATTERIA IN TAMPONE
LP D02
} @ r DE " Al CIRC.
RADIO
CaraHeristiche:
Potenza erog. 4W
Tens. use. max. 16 Vcc
Corr. max 0,22 A
Condensatori
C1 = 10.000 pF
C2 = 2F(non polarizzato)
Consente un controllo visivo conti- C3 = 11F- 16VI (elettrolitico)
C4 = 100.000 pF
nuo del processo di asporto.
Evita ogni contatto delle mani con
il prodotto finito.
C5
C6
= 22F-16V (elettrolitico)
= 10.000 pF ELETTRONICA
PRATICA
e.ere.surne
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R3 820 ohm tono di costruire, collaudare e riparare molti apparati
re più di un migliaio di centimetri elettronici.
quadrati di superfici ramate. R4 100 ohm
R5 10.000 ohm Il contenuto· e la materia trattata fanno di questo fascico-
R6 50.000 ohm (trimmer) lo un vero
R7 10.000 ohm
R8 56 ohm
R9 1.200 ohm
R10
R11
10.000 ohm
2.700 ohm
MANUALE-GUIDA
R12 2.700 ohm al prezzo di L. 7.000
R13 1.000 ohm
N.B. Tutte le resistenze sono da 1/4 W.
Chi non ne fosse ancora in possesso, può richiederlo a:
ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretli,
MANUALE - GUIDA 52, inviando anticipatamente l'importo di L. 7.000 a
Varie
mezzo vaglia postale, conto corrente. postale n. 916205
IC1
FX
= MC 1496
= filtro (KVG 9 MHz per SSB)
PER ELETTRODILETTANTI o assegno bancario.
ALIM. = 12V0c
CERCASEGNALI Condensatori R3
C1 = 100.000 pF
Per la mia attività di neoriparatore di amplifica- C2 = 100.000 pF + Il +
tori BF, mi serve lo schema di un cercasegnali C3 = 100 F - 16 VI (elettrolitico)
con impedenza d'entrata alta e possibilità di C4 = 100 µF - 16 VI (elettrolitico)
misurare il livello BF, pur ascoltando in altopar- C5 = 100.000 pF
lante.
BALDO CALOGERO
Orvieto
Il circuito qui pubblicato risponde a tutte le sue
C6 =
C7 =
Resistenze
R1 =
R2 =
470 µF
1F
- 16VI (elettrolitico)
(non polarizzato)
1 megaohm - 1/4 W
560 ohm - 1/4 W
g
r
vcc
e
Varie
F1 = 2N3819 S1 = commutatore (1 via - 2 posiz.)
FREQUENZIMETRO SENSIBILE IC1 = LM380 AP = 8 ohm
DG1 - DG2 = diodi al germanio ALIM. = 9 Vcc
Trovandomi in possesso di un vecchio, funzionan- Lei deve abbinare al frequenzimetro questo cir- A = microamperometro (100 µA f.s.) S2 = interrutt.
te frequenzimetro, peraltro poco sensibile, vorrei cuito preamplificatore, che deve essere montato
esaltare maggiormente quest'ultima caratteristica, dentro un contenitore metallico ma che, avendo
tenuto conto che lo strumento è molto sensibile. esperienza in materia, può rimanere inserito nello
stesso strumento, ricordando che può funzionare
CAPELLI ROMANO fino a 200 MHz.
Bologna
IL NUMERO UNICO - ESTATE 1990
È il fascicolo arretrato interamente im-
Condensatori pegnato dalla presentazione di undici
C1 = 10.000 pF (ceramico) originali progetti, tutti approntati in sca-
C2
C3
--
10.000
10.000
pF
pF
(ceramico)
(ceramico) I J1
li
+
12 V tole di montaggio, sempre disponibili a
richiesta dei lettori.
C4 = 100.000 pF
C5
- 1.000 pF (passante)
FT1
Resistenze
R1
- 1megaohm - 1/4 W EGil Ct
CO51A L 7.000
-
R2 = 470 ohm - 1/4W C3
g r
Varie
FT1
D1
= 2N 3819
= 1N4148 I1Il _I T Chi non ne fosse in possesso, può ri-
chiederlo a:
D2 = 1N4148
J1 = 1 O mH (imp. RF)
ALIM. = 12 Vcc
D1 D2 R1 C2 R2
A)
'
f
Catanzaro
Il condensatore variabile C3 serve per sintonizza-
re il circuito sulla frequenza del quarzo, il quale
può funzionare se collegato tra A e B, oppure tra
Resistenze
R1 = 4.700
R2 = 1.800
R3 =
R4 =
100
100
ohm
ohm
ohm
ohm
-
-
-
-
1/4 W
1/4 W
1/4 W
1/4 W
e)
I
, @D
à Il Il
c4
g
TTRONICA"--- con boccola separata
#rz": PRATICA Tn IFE.TMIFr Precisione 0.25%
le2MI
I L. 67.300
CONTROLLI
DI
CONTINUITÀ
TS-360-C
Misure di temperatura
e portata 10 A
con boccola separata
Precisione 0.25%
L. 21.000 L. 84.700
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta è impegnato nella ricerca Ogni strumento è corredato di libret-
to di istruzioni, batteria di alimenta-
degli elementi didattici introduttivi di questa affascinante disciplina che è zione e borsa custodia antiurto.
l'elettronica del tempo libero, abbiamo approntato un insieme di riviste
che, acquistate separatamente verrebbero a costare L. 7.000 ciascuna, ma TS-361
che in un blocco unico, anziché L. 77.000, si possono avere per sole L. 21.000. Dotato con
Caratteristiche generali e dettagliate iniettore di segnali
possono essere richieste prima del- Precisione 0.25%
l'acquisto inviando francobolli per
L. 700. L. 62.400
Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
MICROTRASMETTITORE
Fl s + 1se Ma
IN SCATOLA
•
DI MONTAGGIO
L. 24.000
CARATTERISTICHE
EMISSIONE : FM
GAMME DI LAVORO: 52 MHz + 158 MHz
ALIMENTAZIONE : 9 Vcc + 15 Vcc
ASSORBIMENTO : 5 mA con alim. 9 Vcc
POTENZA D'USCITA: 10 mW + 50 mW
SENSIBILITÀ : regolabile
BOBINE OSCILL. : intercambiabili
DIMENSIONI : 6,5 cm. x 5 cm