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con la fresatrice conoscendone miniappartamenti: tutte le soluzioni fresatrici, rasaerba, compressori,
tutte le straordinarie possibilità. per sfruttare al meglio lo spazio in casa. combinate betoniere, spazzaneve...
22 ANNI BEN SPESI
uardate Elettronica Pratica di questo mese, ripassatela attentamen-
G te e nei dettagli. La riconoscete? Ma certo è la sana e bella ragazza
di sempre ...
Solo che a ventidue anni compiuti (infatti è nata nel 1971), adulta e sicu-
ra di sè come si sente, ha voluto farsi notare.
Ha cambiato, come si dice oggi, look, o meglio per esprimersi in bell'ita-
liano, si è tutta azzimata per il piacere dei suoi estimatori perchè anche
l'occhio vuole la sua parte.
Le intenzioni però rimangono concretamente sempre le stesse, anche se
con tante idee nuove e progetti in più.
Con la sua nuova veste Elettronica Pratica si farà guardare da molti più
ammiratori senza deluderne nessuno, perchè continuerà ad essere prati-
ca e chiara, piena di contenuti seri e collaudati. L'elettronica è una scienza
affascinante: solo se la si capisce bene dà buoni risultati.
Giorno dopo giorno entra sempre più dentro ad ogni aspetto della no-
stra vita. Chi la conosce e la "domina" è un individuo che oltre ad essere
invidiato e rispettato non ha nessun problema di inserimento sociale.
Conoscere l'elettronica significa garantirsi economicamente presente e
futuro ed assicurarsi la serenità, uno dei valori più preziosi per vivere
con soddisfazione e divertimento i nostri giorni.
IL NUOVO EDITORE
ELETTRONICA PRATICA, rivista mensile. Prezzi: 1 copia L. 6.000. Arretrato L. 12.000. Abbonamento Italia per un anno: 11 fascicoli con tester
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no, Via G. Govone, 56. La pubblicità non supera il 70%. Autorizzazione Tribunale Civile di Milano N 74 del 29-12-1972. Stampa: Litografica,
Via L. Da Vinci 9, 20012 Cuggiono (Ml). DISTRIBUZIONE A.&G. Marco, Via Fortezza, 27 - 20126 Milano - tel. 02/2526.
Tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria riservati. I manoscritti, i disegni e le fotografie, anche se non pubblicati non si restituiscono. La rivista ELETTRONICA PRATICA
non assume alcuna responsabilità circa la conformità alle vigenti leggi a norma di sicurezza delle realizzazioni.
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taecab/
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Portata 10 A
con boccola separata
Precisione 0.25%
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Misure di temperatura
e portata 10 A
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Precisione 0.25%
L. 84.700
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Generatore modulato: Sonda a RF: controlla L'occhio magico: più Utile relè antigelo:
utilissimo per la messa la presenza di onde radio un segnale radio è intenso, quando il, freddo rischia
• a punto di un nei vari punti di un circuito più la placca fosforescente di far danni un relè scatta
radioricevitore. in riparazione. diventa luminosa. provvidenziale.
4 Electronic news
6 Il multimetro
12 Antifurto magnetico
18 Generatore modulato
24 Conduttori ed isolanti
25 Sistema di controllo a distanza
26 Utile relè antigelo
34 Magnetizzatore smagnetizzatore
40 Sonda a radio frequenza
46 Una radio per amica
50 L'occhio magico
54 Galleggiante elettronico
56 Lettere dei lettori
59 Kit: i sempregiovani
63 Mercatino
Direttore editoriale Fotografia: REDAZIONE
responsabile: Dino Ferretti tel. 0143/642492 UFFICIO ABBONATI • Tel. 0143/642232
Massimo Casolaro 0143/642493
fax 0143/643462 L'abbonamento a
Direttore esecutivo:
Carlo De Benedetti AMMINISTRAZIONE ELETTRONICA PRATICA
Progetti
tel. 0143/642398 con decorrenza
Redazione: e realizzazioni:
Corrado Eugenio da qualsiasi mese
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Antonella Rossini tel. 02/89500673 anche per telefono
Piergiorgio Magrassi 02/89500745
LIVELLA INTELLIGENTE
Questa livella dà l'indicazione elettronica di raggiunta
misurazione: se impostiamo una pendenza del 10% ciac-
corgeremo che i due led spia si spengono entrambi quan-
do la livella è inclinata del 10% rispetto al piano mentre
viene emesso un segnale sonoro. Se la pendenza è supe-
riore o inferiore a quella desiderata rimane acceso uno
solo dei due led. Va da sè che una misurazione così è
impossibile da ottenere con la normale livella a bolla d'a-
ria che lavora solo su piani orizzontali o verticali. L'ali-
mentazione è realizzata con una batteria radio a 9V po-
co ingombrante e leggera. Costa lire 49.000.
D. Mail (50136 Firenze - Via Luca Landucci, 26
tel. 055/8363040).
COMPLETO CENTRO
Vedendola si stenta a crederci, questa è una
radio, ma che radio! Le gamme d'onda co-
perte in ricezione vanno da 100 kHz ( onde
lunghe e lunghissime dove trasmettono sta-
zioni speciali e potentissime che possono es-
sere ricevute in tutto il mondo e persino dai
sottomarini in immersione) fino a 2036 MHz
(microonde dell'ordine di pochi cm dove può
succedere di captare indecifrabili segnali pro-
venienti da stazioni meteorologiche orbitanti
o addirittura dalla profondità dello spazio
siderale, la cosiddetta musica celeste). Solo
10 anni fa non si sarebbe potuto immagina-
re niente di simile.
Il circuito di sintonia è un classico superete-
rodina a tripla o quadrupla conversione da
cui deriva una perfetta separazione delle sta-
zioni anche quando sono limitrofe.
In più la scansione automatica per la ricerca
veloce permette di esplorare 20 canali al se-
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1993- Pag. 4
ELECTRONIC NEW S
CINEMA DIGITALE
Per gli amanti del buon cinema, c'è qualcosa di davvero straordina-
rio all'orizzonte. Un altro oggetto da viaggio o da compagnia davve-
ro molto, molto sofisticato: il Video Walkman GV S-50.
Si tratta di un vero e proprio studio televisivo compatto dalle carat-
teristiche qualitative che non hanno nulla da invidiare alle apparec-
chiature di maggiori dimensioni. Le dimensioni sono quelle di un co-
mune libro e in esso troviamo un video-registratore Video 8 in grado
di leggere anche le cassette registrate con il sistema Hi-8 e quelle con
il sistema americano NTSC. La riproduzione delle immagini avviene
attraverso uno schermo a cristalli liquidi a matrice attiva a colori di
4" mentre il suono giunge in modo stereo Hi-Fi attraverso l'uscita
cuffia. Collegandolo ad un televisore si possono effettuare registra-
zioni come da un normale videoregistratore da tavolo ma, con un
accessorio, che altro non è che un sintonizzatore-timer, è possibile
ZUCCHERI programmare e registrare fino a sei trasmissioni in un mese, in modo
del tutto autonomo.
sono CONTROLLO
Le striscioline reattive per determinare la gli-
La sua alimentazione multipla permette l'utilizzb dell'oggetto sia in
modo autonomo, a batterie, che collegato attraverso l'alimentatore
ad una rete di corrente qualunque, senza importanza per il voltag-
cemia del sangue possono essere valutate a gio, per cui lo si può utilizzare in qualunque parte del mondo.
occhio a seconda del colore che assumono; Ah, dimenticavo, se avete l'autista, il GVS-50 funziona anche allac-
la lettura però risulta un po' approssimati- ciandolo alla batteria dell'auto, attraverso l'adattatore collegato al-
va. Se ne desideriamo una molto precisa ci l'accendisigari. Sony Italia (00100 Roma - Viale SS. Pietro e Paolo, 50
occorre il Refloflux, uno strumento che per te!. 06/5924555).
riflessione valuta il colore della strisciolina
e ci dà il valore della glicemia sul display a
cristalli liquidi. II Refloflux inoltre può me-
morizzare i dati di una serie di letture per
poterli confrontare oppure per trasmetterli
al diario elettronico che può memorizzarne
fino a 250 gruppi. Costa lire 150.000.
Boehringer Mannheim (20126 Milano - Via
S. Uguzzone, 5 - te!. 02/25281).
DI RADIOASCOLTO
condo e di memorizzare fino a 400 stazioni.
La sensibilità è altissima e permette di ascol-
tare segnali appena percettibili, addirittura
di un microvolt (1 milionesimo di volt).
Permette di rendere intelleggibili tutti i tipi
di emissione radio in uso fra i radioamatori.
Il display di lettura, retro illuminato e a cri-
stalli liquidi, dispone, oltre a tutte le indica-
zioni di canale, frequenza, modo, ecc., di un
orologio digitale utilizzabile anche come timer.
Il ricevitore funziona a 13,8 volt di alimen-
tazione, può cioè essere usato in auto o in
barca senza accorgimenti particolari.
In casa viene collegato alla rete luce tramite
un apposito alimentatore fornito a corredo.
Il prezzo (lire 1.750.000) risulta convenien-
te se paragonato alle prestazioni del radio-
ricevitore.
Radio System ( 40129 Bologna - Via Erbosa,
2 - te!. 0511355420).
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1993- Pag. 5
CORSO ELEMENTARE DI ELETTRONICA
PILA 4,5V
Multimetro digitale commutato per misurazione di correnti continue. Viene misurata una pila da 4,5 volt
sulla portata di 1000 V per cui i decimali vengono esclusi dalla lettura. Se la lettura venisse effettuata
sulla portata 200 V verrebbe scritto un decimale (04,5) e due sulla portata dei venti volt (4,50).
Perciò se la portata è proporzionata alla lettura che si deve effettuare la misurazione è più precisa.
puntali, che poi è adeguatamente ela- Passiamo ora ad esaminare da vicino tevole interesse.
borato ed affidato al display numerico). come si presenta, com'è fatto e qual è Infine, sempre in basso ma sul lato de-
Ma la miglior leggibilità dell'indicazio- l'impiego specifico di un multimetro di- stro troviamo le tre boccole che accet-
ne analogica è anche legata al fatto che gitale. tano, a seconda dei casi, gli spinotti re-
il movimento della lancetta di per sè for- lativi ai due puntali di misura.
nisce un 'informazione visiva diretta- Diciamo subito, tanto per mettere i let-
mente legata al fatto che il segnale sot- COM'È FATTO tori sul "chi va là", che un errore nel-
to misura stia crescendo o calando d'in- l'inserimento di questi puntali può an-
tensità: per esempio, nel caso si stia mi- Riferiamoci allora alla prima illustra- che provocare un danno irreparabile al
surando una corrente, il fatto che l'in- zione fotografica del nostro D.M.M. e nostro strumento; occorre quindi un po'
dice parta velocemente verso il fondo cominciamo dall'alto, cioè dalla finestra di attenzione, e torneremo più avanti in
scala dà immediatamente la sensazione in cui si accendono i numeri (ed i sim- modo specifico su questo argomento.
di uno sbalzo forse eccessivo di assor- boli) relativi alla misura che stiamo ef- Viene fornita anche la vista fotografica
bimento, ancor prima che se ne debba fettuando, sorta di piccola lavagna lu- dell'interno dell'apparecchio, per sod-
leggere ed interpretare il valore, come minosa in cui vengono scritti i valori disfare la curiosità dei lettori (ricordia-
accadrebbe coi numeri diretti sul di- della grandezza sotto lettura. mo che si rende necessario aprirlo solo
splay numerico. A1 centro in bella evidenza e dimensio- per il cambio della pila, che del resto ha
Per quanto riguarda il tempo impiega- ne, è presente la manopola che esegue lunghissima durata).
to per fornire la misura del valore non tutte le commutazioni relative alle por- Vi si può vedere la pila in basso, il fusi-
c'è gran differenza fra i due sistemi: l'i- tate ed alle grandezze da misurare: l'am- bile sopra di essa, il circuito stampato
nerzia dell'equipaggio mobile degli stru- pia scala che la circonda riporta in mo- completo di tutti i componenti, compre-
menti analogici e la necessità di fare due do chiaro tutti i valori che è possibile so l'integrato a 40 piedini: si tratta di
o tre campionature per gli strumenti di- selezionare. un dispositivo ad altissima integrazio-
gitali richiedono mediamente 2-3 secon- Sulla sinistra in basso è presente uno ne (che contiene cioè nel suo interno
di in ambedue i casi, rendendo quindi, zoccoletto ad 8 terminali d'ingresso per qualche migliaio di componenti!) ed è
tutto sommato. l'uso di un multimetro poter effettuare misura e controllo dei esso in pratica che esegue tutte le misu-
digitale equivalente a quello di un te- parametri di un'ampia serie di transisto- razioni.
ster analogico. ri, possibilità che riveste tutt'oggi un no- Da notare poi un particolare interessan-
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1993 - Pag. 8
to stampato, comincia a corroderne pi- anche in inglese.
ste e componenti, con la conseguenza Il cavo rosso dovrà, in questo caso, es-
che il D.M.M., presto o tardi, sarà da sere infilato nella boccola centrale, iden-
buttare. tificata con le unità di misura V ? mA
(su cui quindi non dovrebbe esserci
niente ... da tradurre).
LE PORTATE (O SCALE DI MISURA) Con i cavi inseriti in queste due bocco-
4,86 positivi: puntali la si possono eseguire misure di tensio-
correttam ente inseriti Normalmente, quando il multimetro ne (quindi in V), di resistenza (quindi
non viene usato, deve restarsene ... tran- in 0) e di corrente (quindi in mA): lin-
I I
stato di carica di una classica pila piat- ternata);
t ta da 4,5 V. 1000 VDC è la massima tensione con-
4 Si tratta quindi di misurare una tensio-
ne, e precisamente in corrente continua
tinua misurabile (VDC infatti sta ad in-
dicare i volt in DIRECT CURRENT,
(essendo la pila il tipico generatore di che come già sappiamo è la corrente
1: la lettura supera la portata questa forma di energia): ma sul pan- continua);
occorre usarne una superiore nello del nostro strumento (e pressochè 200 mA è ... autospiegante!
di tutti gli altri strumenti del genere) Ecco ora necessario il richiamo ad una
cercheremo invano le parole: TENSIO- cosa già accennata: dobbiamo essere
NE, CORRENTE CONTINUA (e ter- ben certi di non aver infilato per errore
mini analoghi). la spina rossa nella terza boccola (o la
In primo luogo, non c'è spazio suffi- prima in alto), quella cioè contrassegna-
ciente per nessuna parola completa, e ta con 10 ADC (cioè 10 ampère conti-
1591: lettura di 1,5 V ci si deve abituare alle abbreviazioni che nui), in quanto questo provocherebbe
abbondanti eseguita sulla contraddistinguono tutte queste "semplicemente" un cortocircuito fra i
portata dei 2000 millivolt. punti di misura, con danni anche rile-
grandezze.
Poi, ci si dovrà abituare anche ad una vanti (se le correnti erogabili possono
cosa più importante, e cioè al fatto che essere elevate). Sì, è vero: l'errore è pac-
tutti questi termini tecnici sono espres- chiano, ma... capita, ragazzi, capita!
te, e cioè la molla sulla sinistra dell'in- si (e quindi anche abbreviati) in lingua Il display, dal canto suo, dopo un bre-
tegrato: essa serve a collegare alla mas- inglese, vista quella che è l'origine del- ve rimescolio nei numeri appena porta-
sa comune la bandella di stagnola che la tecnica e della tecnologia della secon- to il commutatore su scala DCV 1000,
è all'interno del coperchio posteriore, in da parte del nostro secolo. Allora veri- se ne sarà rimasto sostanzialmente tran-
modo da realizzare una buona scherma- fichiamo subito la dicitura che dobbia- quillo sullo 000, col segno che vi lam-
tura elettrica per tutto il circuito. mo aspettarci: peggia davanti a tratti.
Visto che stiamo parlando dell'interno corrente continua = DIRECT A questo punto (e solo a questo punto)
dello strumento, approfittiamo per CURRENT si potranno appoggiare i puntali ai ter-
prendere atto di alcune precauzioni da tensione == VOLTAGE minali della pila, supponendo di averli
rispettare rigorosamente. L'abbreviazione diventa così DCV; per applicati giusti: il nero al negativo (è la
Quando cambiamo la pila, facciamo abituarci a stare ... "dalla parte dei bot- bandella più lunga) ed il rosso al po-
ben attenzione a non danneggiare i toni", selezioneremo in partenza il va- sitivo.
componenti elettronici e, ancor di più, lore massimo di portata: quindi il com- Leggeremo quindi 004; fate i conti de-
che non cadano dentro allo strumento mutatore sarà posto in posizione 1000 gli zeri, ricordando che il commutato-
pezzetti di filo metallico o altro. nel settore DCV. re è su 1000 V fondo scala: sono 4 V.
Per nessun motivo poi cerchiamo di to- Attenzione: il posizionamento del com- Delusione?
gliere il circuito stampato dal conteni- mutatore va fatto con i puntali o non Beh, riflettete un attimo: la lettura è cer-
tore (basterebbe sfilare 2 viti) perchè c'è inseriti o ... penzoloni, cioè non collegati tamente poco indicativa, per il sempli-
il pericolo di sgranare tutto il commu- assolutamente ad alcun componente o ce fatto che la portata scelta prevede,
tatore generale di portata: ed il suo ri- circuito. come ultima cifra a destra, appunto i
montaggio, estremamente laborioso e Ora, però passiamo ad occuparci pro- volt, quindi non ci stanno più virgola
complesso, è possibile solo da parte di prio dei puntali, e sinceramente un'ec- e decimali per le frazioni di V.
personale specializzato. cezione a quanto detto possiamo farla: Basta allora portare il commutatore sul-
E a proposito di pila, quando la cam- il cavo nero può essere e restare sem- la posizione DCV 20, che è la portata
biamo, mettiamone una a lunga durata pre inserito nella boccola COM. COM immediatamente superiore alla misura
e di tipo ermetico (nonchè di buona è l'abbreviazione di comune, non per- letta; stavolta la lettura è completa e
marca): col tempo, le pile possono per- chè si sia voluta usare una parola ita- precisa, con un bel 4,86: è la tensione
)))
dere acido, e se questo arriva al circuì- liana, ma perchè il termine è lo stesso
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1993- Pag. 9
IL MULTIMETRO
della pila, a vuoto e nuova, che in per- spetto alla polarità prevista.
fetta efficienza è sempre sensibilmente A questo punto, pensiamone un'altra:
superiore al valore nominale. Può ca- mettiamo il commutatore sulla portata
pitare che l'ultima cifra (e cioè nel no- ancora più bassa, cioè 2000 m; m sta per
stro caso il 6), non se ne stia fissa e sta- m V (abbreviazione dell'abbreviazione)
bile, ma altaleni fra il 6 e il 7: ciò sta e quindi 2000 m V =2V di fondo scala,
ad indicare che il valore reale della ten- mentre ormai ben sappiamo che la ten-
Dimensioni:
Le tre boccole per 31 cm x 3 1 cm x 2,5 cm
l'inserimento del puntali
di un multimetro digitale:
1) comune, il puntale nero Caratteristiche:
va sempre inserito Potenza erogata = 4W
in questa boccola Tens. use. max = l6Vcc
2) posizione del puntale Corr. max = 0,22 A
rosso quando misuriamo:
tensioni (volt) sia
in corrente continua
che alternata, resistenza
Lire 115.000
(0), intensità (ampère)
in corrente continua fino
a un massimo di 0,200
(200 milliampere). Le cellule solari e i pannelli solari possono essere
3) posizione del puntale richiesti a: STOCK RADIO - Via P. Castaldi, 20
rosso quando misuriamo 20124 MILANO, inviando anticipatamente, tramite
intensità (ampère) vaglia postale, assegno bancario o versamento
in corrente continua sul conto corrente postale n. 46013207 }importo
oltre gli 0,200 e fino corrispondente al numero e al modello desiderato.
a 10 ampère massimo.
ANTIFURTO
MAGNETICO Sensori magnetici a porte e finestre.
Doppia alimentazione: rete luce
e batteria. Impossibilità di disinserire
l'allarme togliendo la corrente
a~'appartamento. Impossibilità
di fermarlo se non si sa dov'è
l'interruttore di reset. Chiunque
si introduca furtivamente in casa nostra
verrà messo in fuga dal frastuono creato
da questo dispositivo alla portata
di qualsiasi hobbista.
I I
I I I
e hi ricorda in Caccia al ladro di Al-
fred Hitchcock, le avventure de "il
gatto"? Quel ladro gentiluomo costret-
il derubato che con il suo comporta-
mento fa di tutto per essere colpito.
In realtà dissuadere un ladro "moder-
11 to a difendersi la "reputazione" insidia- no" dal derubarci è una cosa alla por-
Mi ta da un impostore che, sfruttando la tata di tutti; una luce che si accende al-
i sua stessa tecnica, compiva furti di l'improvviso, una sirena che si mette a
l gioielli negli alberghi che si affacciano suonare, addirittura le scritte "attenti al
i sull'affascinante Promenade des An- cane" o "segnale dall'allarme inserito"
ì ! glais a Nizza. sono spesso sufficienti a dissuadere i
I malintenzionati.
r I Povero gatto: se vivesse ai nostri gior-
t
I ni, con tutti i dispositivi antifurto che A questo punto, convinti come siamo
I
!
-
I
ci fornisce la tecnica moderna, non met- che un antifurto possa essere di grande
terebbe a segno nessuno dei suoi colpi utilità resta un solo problema: il costo.
e nemmeno attirerebbe la curiosità e la Un apparato commerciale appena pas-
I • simpatia di belle e ricche americane in sabile costa centinaia di kilolire; alcuni
I vacanza; chissà come si troverebbe alle sono costruiti e venduti da "gatti" che,
I ormai abbandonata l'antica professio-
prese con sensori magnetici, raggi laser,
! I avvisatori di prossimità, ultrasuoni. ne ed essendosi imborghesiti, rubano di-
I veri "gatti" ai giorni nostri sono sem- rettamente dalle tasche migliaia di ki-
i pre più rari e i furti vengono compiuti lolire; così una volta installato, l'anti-
I , I ' da gente che non vuole correre troppi furto diventa inutile perchè per acqui-
I \ I
I
1,
rischi; così rompono un vetro della starlo siamo rimasti al verde!
I
macchina per rubare l'autoradio, si ar- Noi però possiamo provare ad autoco-
Conviene mettere il sensore rampicano per i ponteggi delle case in struire un semplice antifurto dalle buo-
sul battente e la calamita ristrutturazione, più spesso prendono ne prestazioni, la cui realizzazione è al-
sulla porta In quanto quest'ultima l'ascensore come noi comuni mortali. la portata di tutti perchè non richiede
non deve essere raggiunta da fili. Il miglior complice del ladro è proprio nè la realizzazione di circuiti stampati
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1993- Pag. 12
nè tarature a fine lavoro. Sul pannello di comando
Il numero dei componenti è limitato, il sono visibili i pulsanti "test"
=p,
loro costo irrisorio e c'è in più la possi- e "reset" azionando i quali si può
innescare o fermare il segnale
bilità di usare materiali recuperati. d'allarme. Da questo partono:
Se si esclude l'SCR, che deve essere il un filo nero per l'alimentazione,
tipo C106, tutto il resto lo possiamo due fili rosso e nero
procurare recuperandolo da qualche
vecchio apparato elettronico Surplus.
per la suoneria e un cavetto
per il circuito dei sensori.
[ causo
LA RETE DI SENSORI
fscR
12 V
B .+
P24
sl c1'
RETE
ANTIFURTO MAGNETICO
ratteristica la nostra centralina d'allar- via Rl-Ll, si manda corrente sul termi- st'allarme misterioso che funziona "sen-
me. Esaminando lo schema elettrico, ci nale di innesco (gate) del diodo SCR il za corrente"!
rendiamo conto che una debole corren- quale entra così in conduzione fra ano- Un altro pulsante (Pl) è stato previsto
te di controllo attraverso Rl e il led Ll do e catodo (A-K). Ciò fa circolare cor- per poter provare l'allarme senza dover
per essere applicata al terminale d'in- rente nel circuito d'allarme. Risultato: necessariamente andare ad aprire una
nesco (gate) del diodo controllato SCR. si accende la lampadina ed entra in fun- finestra. Quindi, premendo Pl l'allar-
La caratteristica di questo tipo di diodi zione l'avvisatore acustico eventual- me si innesca e con P2 si ferma.
è quella di lasciar scorrere una forte cor- mente collegato all'uscita. Tutto ciò è vero ovviamente se i senso-
rente fra anodo (A) e catodo (K) quan- ri sono collegati e se le finestre e le por-
do una debole corrente viene applicata te sono tutte chiuse, altrimenti nemme-
al gate (G). ALIMENTAZIONE AUTONOMA no P2 è in grado di fermare l'allarme.
Questa corrente di controllo tuttavia La presenza del condensatore Cl serve
trova anche il circuito dei sensori che Una volta innescato il diodo SCR, il cir- a proteggere il circuito dei sensori; poi-
la cortocircuita sul comune lasciando il cuito d'allarme non può più essere di- chè questi sono posti a tutte le porte e
gate a O volt. Fino a quando la corren- sinserito nemmeno staccando la corren- finestre e sono collegati in serie da un
te di controllo se ne va per quella via, te perchè è prevista una alimentazione unico filo piuttosto lungo, è facile il for-
la centralina "sa", è proprio il caso di secondaria a batteria. Perciò è stato in- marsi di interferenze che, se forti, pos-
dirlo, che tutti gli interruttori magneti- serito un pulsante (P2) con compito di sono far innescare accidentalmente l'al-
ci sono in posizione normale perchè tut- Reset, riporta cioè l'allarme a riposo e larme; C 1 posto in quella posizione le
te le finestre e porte sono chiuse. riattiva il circuito dei sensori. elimina tutte.
Non appena viene aperta una finestra E il ladro che ha disinserito la corrente La restante parte del circuito serve
o una porta, uno dei sensori si apre e al contatore viene messo in fuga da que- esclusivamente a mantenere sempre ben
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1993- Pag. 14
alla
spina
me--=--
S1 S2 s3 s4
] a"s'
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1993 - Pag. 15
ANTIFURTO MAGNETICO
ti, hanno cioè un morsetto + positivo FACILE CABLAGGIO le prese, ad esempio:
e uno - negativo e vanno quindi col- B = batteria
legati al circuito rispettandone la pola- In commercio esistono scatole di plasti- U = uscita + positivo
rità come facciamo quando cambiamo ca con coperchio metallico che si adat- R = reset per P2
le pile alla nostra radiolina. tano molto bene ai nostri scopi. T = test per PI
Stessa cosa vale per la batteria ricari- Se scegliamo questa soluzione, convie- S = sensori
cabile che è del tipo sigillato, ha una ne eseguire l'intero montaggio e relati- Per evitare che le lettere trasferibili si
tensione di 12 volt e circa 3 Ah (tre am- vo cablaggio sul coperchio metallico. stacchino è necessario proteggerle con
père ora) di intensità. Per prima cosa effettuiamo la foratura un leggero strato di vernice trasparente.
Non conviene inserire la batteria nella per tutti quei componenti che devono La seconda operazione è quella di mon-
scatola che contiene i circuiti bensì col- essere avvitati e che sono: il trasforma- tare tutti i componenti nei fori apposi
legarla alla presa appositamente previ- tore, due boccole e due prese, i due pul- e poi eseguire il cablaggio, collegare cioè
sta con un cavetto doppio (rosso + e ne- santi, il portalampada e le pagliette di tra loro tutti i punti che devono essere
ro-) interponendo sul conduttore ros- ancoraggio. uniti da fili.
so un fusibile di protezione di tipo vo- Sul frontale del pannello possiamo in- Per ultimo colleghiamo i componenti da
lante (con valore adeguato) disposto dicare con lettere, numeri o simboli tra- saldare: RI, CI, SCR, DI, LP2; nel fa-
in serie. sferibili la funzione delle boccole e del- re ciò dobbiamo tener presente che SCR
Collegamento della batteria. Il filo rosso, protetto dal fusibile in serie, viene collegato
al terminale centrale della spina coassiale; quello nero alla schermatura laterale.
e D 1 sono componenti polarizzati e cendersi per indicare che la batteria si dina LPl che deve essere spenta.
vanno collegati rispettando la piedina- sta caricando. ciò solo se la batteria è Proviamo ora a premere il pulsante Pl
tura chiaramente indicata nei disegni. scarica, viceversa la lampada non farà indicato con T (test); la lampadina de-
La polarità di Dl si individua tramite luce. Il led si accenderà indicando che ve accendersi indicando che giunge cor-
una fascia bianca ad una estremità del la corrente di controllo sta raggiungen- rente alle boccole d'uscita; colleghiamo
componente mentre SCR presenta una per un attimo il segnalatore acustico che
do il circuito dei sensori.
leggera smussatura sul suo involucro deve entrare in funzione, quindi premia-
dalla parte del gate, seguono nell ordi- Se non vogliamo disturbare il vicinato,
ne anodo e catodo. Lo stesso vale per stacchiamo il segnalatore acustico dal- mo P2 indicato come R (reset) per fer-
diodo led il cui catodo (K) è riconosci- le sue boccole e controlliamo la lampa- mare l'allarme.
bile da una tacca sul suo involucro.
L'SCR dispone inoltre di un'aletta per
il collegamento meccanico al telaio a Il catodo (K) del led L 1 si riconosce
dalla tacca sull'involucro.
scopo di dissipare calore. Nel nostro ca- L1 Il catodo (K) del raddrizzatore D1
so non è necessario seguire tale colle-
gamento ma è indispensabile evitare che
l'aletta tocchi altri fili o componenti per
non provocare corto circuiti, essa è in-
3
• k
TACCA
k II Ila
dalla fascia bianca. I tre elettrodl
dell'SCR sono disposti In fila
a partire dalla tacca e sono gate (G),
anodo (A) e catodo (K). L'anodo
fatti collegata internamente al diodo al è anche collegato elettricamente
terminale dell'anodo. alla piastrina metallica.
Ed eccoci pronti a tendere la trappola.
Iniziamo a disporre i sensori a porte e
finestre e nel farlo cerchiamo di nascon- a
derli meglio possibile, stessa cosa fac- k
ciamo con il filo. Il collegamento deve TACCA
essere fatto in serie cioè l'uscita di cia- SCR FASCIA
scun interruttore con l'entrata di quel-
lo successivo. L'entrata del primo e l'u-
scita dell'ultimo devono invece giunge- d
re alla centralina e collegarsi alla presa
S (sensori). Siamo pronti; proviamo a k a g
ollegare la corrente; LP2 dovrebbe ac-
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1993 - Pag. 17
•
--
--T--
Forma di un'onda radio
modulata: la parte fitta
50%
-l
è l'onda principale
o portante; Il suo
andamento sinusoidale
è dovuto alla
sovrapposizione della
modulazione di un fischio
con forma d'onda
slnusoldale. Sarebbe
frastagliato in caso
di musica o parole.
RADIO FREQUENZA
GENERATORE
MODULATO
Questo circuito genera un'onda radio
modulata comportandosi come un piccolo
trasmettitore. Serve per eseguire la messa
a punto di radioricevitori.
A 26.420 A 26.875
B 26.430 B 26.885
e 26.440 e 26.895
D 26.450 D 26.905
E 26.460 E 26.915
F 26.470 F 26.925
G 26.480 G 26.935
H 26.490 H 26.945
I 26.500 I 26.955
1 26.510 1 26.965
2 26.520 2 26.975
Ecco il circuito montato 3 26.530 3 26.985
e funzionante: la realizzazione 4 26.550 4 27.005
non comporta eccessive dlfflcoltà. 5 26.560 5 27.015
6 26.570 6 27.025
I
7 26.580 7 27.035
an mano che }a sperimentazione Innanzitutto, la stabilità e l'affidabilità 26.600 8 27.055
M nel campo della RF, specialmen-
te per quanto riguarda la ricezione, si
del segnale generato sono persino supe-
riori alle versioni normali del mercato,
8
9
10
26.610
26.620
9
IO
27.065
27.075
in quanto il circuito oscillatore vero e I 11 26.630 11 27.085
amplia e si approfondisce, aumentano 12 26.650 12 27.105
le esigenze e diventano più probabili le proprio è realizzato a cristallo, dato che 27.115
13 26.660 13
occasioni di dover disporre di un gene- CB-OM-SWL o semplici appassionati 14 26.670 14 27.125
ratore di segnali per la messa a punto della radio spesso dispongono di quar- 15 26.680 15 27.135
ed il controllo della sensibilità dei ra- zi che lavorano proprio sulle frequenze 16 26.700 16 27.155
interessate. 17 26.710 17 27.165
dioricevitori. 27.175
Evidentemente, questo pregio costitui- 18 26.720 18
Esistono naturalmente sul mercato, sia 19 26.730 19 27.185
nuovi sia d'occasione, fior di strumenti sce anche il limite del nostro generato-
20 26.750 20 27.205
nati apposta per queste (nonchè per ben re: l'oscillatore genera sì un segnale 27.215
21 26.760 21
molto stabile sulla frequenza opportu- 22 26.770 22 27.225
altre) applicazioni; ma, specialmente se
namente scelta e stabilita dalle caratte- 23 26.800 23 27.255
si tratta di apparecchi di buona qualità
ristiche del cristallo, però questa è lu- 24 26.810 24 27.265
e marca, il costo sarà piuttosto elevato. nica frequenza disponibile in uscita. 26.820 25 27.275
25
Ecco allora l'occasione di proporre un Si è provveduto allora ad aggirare par- 26 26.830 26 27.285
semplice generatore di segnali, oppor- zialmente l'ostacolo concependo il cir- 27 26.850 27 27.305
tunamente modulato, per poter esegui- cuito in modo che esso generi automa- 28 26.860 28 27.315
re con discreta affidabilità le nostre pro- 29 26.870 29 27.325
ticamente molte armoniche, in modo 30 26.880 30 27.335
ve e tarature. cioè che si possa disporre, contempo- 31 26.900 31 27.355
Naturalmente, non possiamo pretende- raneamente alla frequenza di targa del 32 26.910 32 27.365
re di duplicare uno degli strumenti cui cristallo, anche di alcuni dei suoi 33 26.920 33 27.375
si accennava poc'anzi, per l'eccessiva multipli. 34 26.930 34 27.385
difficoltà sia nella realizzazione sia nella Un quarzo da 27 MHz, per esempio, ge- 35 26.950 35 27.405
reperibilità di determinati componenti. nererà segnali (oltre. che sui 27 MHz) 36 26.960 36 27.415
Come al solito occorrerà invece trova- 37 26.970 37 27.425
anche sui 54, 81, 108, 135, ecc., pure se 38 26.980 38 27.435
re un buon compromesso fra le carat- con intensità diversa da armonica ad ar- 27.000 39 27.455
39
teristiche irrinunciabili e le prestazioni monica (in genere, con andamento de- 40 27.010 , 40 27.465
solamente utili e comode'. riteniamo, crescente). 41 21.92y 41 27.475
con questa soluzione, di esserci riusciti In altre parole, il segnale disponibile al- 42 27.030 42 27.485
in modo più che accettabile. ))) 43 27.050 43 27.505
44 27.060 44 27.515
45 27.070 45 27.525
La tensione a radiofrequenza 46 27.080 46 27.535
TENS. RF dell'oscillatore modulato diminuisce 3a 26.540 3a 26.995
con l'aumento della frequenza a cui 7a 26.590 7a 27.045
viene fatta oscillare. È massima I la 26.640 I la 27.095
sulle gamme di radioamatori CB. 13a 26.665 13a 27.120
15a 26.690 15a 27.145
19a 26.740 19a 27.195
22a 26.780 22a 27.235
26a 26.840 26a 27.295
30a 26.890 30a 27.345
34a 26.940 34a 27.395
38a 26.990 38a 27.445
I 42a
46a
27.040
27.090
42a
46a
27.495
27.545
27 54 81 108 135 freq. in MHZ
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1993 - Pag. 19
e 4 4 $ i o
R4 R5 R7
J1
c4 c8
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C5
R6
•%97?
i
X1
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R1 R2 R3 (E] R8
R9
C6
t @ 4 o e.
Schema elettrico dell'oscillatore modulato: il transistor TR1 oscilla a bassa frequenza generando
una nota musicale il cui tono è determinato dal valori dl C1-R1-C2-R2-C3-R3. Questo segnale audio
modula TR2 Il quale sta oscillando alla frequenza Imposta dal quarzo 1. Ne deriva un'onda radio modulata.
Praticamente un piccolo trasmettitore.
l'uscita del generatore sarà costituito da te il cristallo a 27 MHz, quando il va- to, esso sarebbe di scarsa utilità in
un corredo di componenti, tutte even- lore è di 47 pF; aumentando questa ca- quanto privo di alcuna informazione
tualmente utili e sfruttabili. Ora che è pacità fin verso 820-1000 pF, si riesce udibile; occorre allora "modulare" que-
stata preannunci.ata l'impostazione di a ... costringere il quarzo sulla frequen- sto segnale a RF sovrapponendogli una
base di quello che è il cuore del nostro za di base, cioè sui 9 MHz: in questo nota a frequenza audio, la cui presenza
generatore, passiamo ad esaminarne in modo, il corredo di armoniche sarà più è appunto quella che consente al nostro
modo particolareggiato il circuito vasto, e cioè 18-27-36, ecc. orecchio di rilevare e giudicare il fun-
completo. In ogni caso, il segnale composito risul- zionamento dell'apparecchio in prova.
Intanto possiamo subito notare, ad un ta localizzato, in uscita da TR2, sull'in-
primo colpo d'occhio, che il circuito duttanza posta in serie al collettore; in-
consiste in due sezioni ben distinte: l'o- fatti, data l'ampia gamma di segnali ivi LO STADIO MODULATORE
scillatore a RF controllato a quarzo è presenti, solo un'induttanza di valore
quello che fa capo a TR2, sulla base del opportuno può presentare un carico di La generazione della nota a frequenza
quale è appunto inserito-il cristallo di indipendenza accettabile anche per le audio necessaria per modulare la RF
quarzo Xl. armoniche più alte. prodotta da TR2 è compito del circui-
Il valore del condensatore di emitter Il segnale infine, disaccoppiato dalla to di TRI, il quale consiste in un oscil-
(C6) consente di scegliere (volendo) l'u- tensione di alimentazione tramite C7, latore a bassa frequenza (stabile in fre-
no o l'altro dei due possibili modi di viene portato al connettore d'uscita at- quenza e in livello diseguale) del tipo
funzionamento dell'oscillatore a RF; in- traverso il potenziometro di livello R 1 O: cosiddetto "a sfasamento", dove la re-
fatti un cristallo CB (quindi destinato l'ampiezza del segnale da applicare al- te di sfasamento è costituita dal grup-
a funzionare attorno ai 27 MHz) è in l'apparecchio sotto misura può quindi petto Cl-C2-C3 e Rl-R2-R3; i valori di
realtà un quarzo a 9 MHz, realizzato in essere regolato a piacere da zero ( o qua- questo gruppo di componenti sono tali
modo da esaltare la sua predisposizio- si) al massimo consentito dal gene- che la frequenza di oscillazione di que-
ne ad oscillare sulla terza armonica. ratore. sto stadio è di circa 1 kHz.
La variante circuitale legata a C6 per- Se però avessimo a disposizione il pu- Il valore di C4, il condensatore che ri-
mette allora di far oscillare regolarmen- ro e semplice segnale a RF così genera- ))))
COMPONENTI
Resistenze X1 = QUARZO (secondo
R1 • 8200 O la frequenza desiderata)
R2 • 8200 O VCC = PILA o alimentatore con
R3 • 8200 O tensione compresa
R4 • 1 MO tra 4,5 V e 14 V
R5 • 1500 O Condensatori
li R6 • 6800 O C1 • 10.00 pF
.
":"'GND R7 • 6800 O C2 • 10.000 pF
R8 - 3300 O C3 • 10.000 pF
R9 • 3300 O C4 • 10.000 pF
R10 • 470 O C5- 0,1 F (ceram.)
TR1 • BC 109 C6 - 47 pF (ceram.)
TR2 • 2N 2222 C7 - 1.000 pF (ceram.)
J1 - impedenza RF 22 H C8 - 0,1 F (ceram.)
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1R9
1
1
c:al usc.RF
r' ~
s Al IR2 ]6 ] GND
Circuito stampato visto dal lato componenti. Le piste vanno immaginate viste in trasparenza.
IL QUARZO
In natura il quarzo si presenta come un volgare sasso, appena un po' più bello
degli altri che se la tira da 'cristallo". Se non fosse che tagliato a fette e sotto-
posto alle correnti alternate ad alta frequenza, presenta comportamenti del tutto
impensati, non sarebbe certo il caso di tenerlo in considerazione. Invece, quando
viene attraversata da una corrente della giusta frequenza, una fettina di quarzo
si mette a vibrare e vibra con una precisione tale da fare invidia alle corde di
uno Stradivari. In parole povere risuona. Per capire cosa significa risonanza ri-
corriamo ad un esempio: se prendiamo due pezzi di acciaio armonico, ad esem-
pio due raggi da bicicletta, e li serriamo verticalmente in una morsa in maniera
che le due parti sporgenti siano esattamente lunghe uguali, ci accorgeremo che
acendo vibrare meccanicamente uno dei due, anche l'altro entra a sua volta in
vibrazione. Non solo, allungando e accorciando la parte sporgente dì entrambi
i raggi si può aumentare u diminuire la velocità di oscillazione cioè la frequenza.
Questa risonanza è di tipo meccanico ma il suo effetto è identico a quello della
risonanza di tipo elettrico che in realtà a noi interessa.
Aspetto di un quarzo oscillatore Un'antenna trasmittente, ad esempio, risuona alla frequenza dell'onda radio del
per radiofrequenza, normale trasmettitore, mentre quella ricevente, elettricamente uguale alla prima, risuona
e miniatura. in accordo con essa.
Il quarzo, ridotto in lamina, acquisisce una propria frequenza di risonanza che
dipende dallo spessore e dalle dimensioni della lamina nonchè dall'angolazione
del taglio. L'industria, tagliando opportunamente i cristalli, è riuscita a produrre
quarzi adatti per specifiche gamme d'onda che, data la precisione della frequen-
za di oscillazione, vengono utilizzati per rendere stabili gli oscillatori a radio fre-
quenza.
SISTEMA DI CONTROLLO
A DISTANZA
Telecamera e monitor
di controllo per vedere cosa
succede a distanza
ed eventualmente parlare
grazie al collegamento
sia video sia audio.
Q. uesto sistema di contro1lo a di- La lunghezza massima del filo fra tele- noro simile a quello citofonico con pos-
stanza per interni permette oltre al camera e monitor è 80 metri dopodichè sibilità di chiamata e risposta.
controllo video anche quello audio. Si- il video inizia a peggiorare. Comandi: on, off, volume (accende e
stemato nella camera dove giocano i spegne sia la telecamera che il monitor
bambini o in quella di un ammalato è e regola il livello sonoro di entrambi).
sufficiente volgere lo sguardo allo scher- VIDEOREGISTRAZIONE Il monitor può essere regolato sia in
mo monitor solo in caso di rumori so- contrasto che io luminosità.
spetti provenienti dalla camera control- I1 monitor può essere collegato ad un vi- Porre la telecamera ben in vista in un
lata. L'unità è composta da una teleca- deoregistratore qualora si desideri regi- negozio a rischio di furto spesso è suf-
mera per interni (non stagna), un mo- strare cosa accade in un luogo in nostra ficiente a scoraggiare i malintenzionati
nitor bianco e nero da 14, un alimen- assenza. La registrazione risulterà muta e in caso di rapina le indagini saranno
tatore dalla rete luce, mensola di soste- e non c'è possibilità di renderla sonora. facilitate dalla registrazione dell'azione
gno e viti. cavi di collegamento, istru- Fra la telecamera e il monitor è previ- dei banditi. Hobby Foto (16143 Geno-
zioni in italiano. sto anche un collegamento di tipo so- va- Via Torti, 79 - el. 010851764).
vIo~O
Ou'
o
UTILE
RELE ANTIGELO
Questo servorelè
scatta
automaticamente
quando
la temperatura
ambiente scende
al di sotto della
soglia di controllo.
P'uo' azionare
•
un segnale
d'allarme,
accendere
un impianto
di riscaldamento,
fermare
un frigorifero.
ELETTRONICA PRATIC
UTILE RELÈ ANTIGELO
Per avere un valore di temperatura
esatto per tarare il circuito conviene
fare una pozzetta in un cubetto
di ghiaccio con il saldatore:
il ghiaccio fondente è sempre a 0°c.
ni di resistenza dell'NTC in un segnale sui 6V; ebbene in queste condizioni, ve infatti dividere il valore della resi-
elettrico ben preciso è l'integrato IC 1 cioè con le due tensioni di polarizzazio- stenza di controreazione (R5) per quello
di tipo operazionale, un comune A7 41. ne ai piedini d'ingresso uguali a 6V, an- che si ottiene considerando collegate in
che l'uscita dell'operazionale (piedino 6) parallelo R3 e R4 ( che in effetti lo so-
rispecchierà lo stesso valore. no attraverso l'impedenza praticamen-
INGRESSI IN EQUILIBRIO Non appena la tensione al piedino 3 di- te nulla dell'alimentazione). Essendo R3
venta inferiore a quella del. 2, perchè il e R4 di valore uguale, il loro valore
Il fatto su cui si gioca qui è che i due valore resistivo dell'NTC è diminuito, la equivalente in parallelo sarà la metà e
ingressi (i piedini 2 e 3) sono in equili- tensione all'uscita dell'IC diventa anch'es- cioè 19.500 Q; quindi l'amplificazione
brio elettrico solamente quando la tem- sa inferiore (e nettamente) ai 6V; vicever- possiamo ora calcolarla da:
peratura del sensore a NTC è sui 25°C. sa, se la tensione al piedino 3 diventa su-
Infatti, al piedino 3 (ingresso diretto) è periore a quella del 2 perchè è aumenta- 1.000.000
R5
applicato un partitore resistivo forma- ta la resistenza dell'NTC, allora la ten- = = 51 volte
to da Rl/R2 verso il+ e dall'NTC ver- sione d'uscita sale portandosi sui 12V. (R3/R4) 19.500
so il-; la taratura di Rl va fatta (co- La variazione di tensione, che si verifica
me vedremo nel paragrafo finale dell'ar- all'ingresso dell'integrato sul piedino 3 Adesso la situazione è più chiara: un au-
ticolo) in modo che il piedino 3, in cor- grazie al comportamento dell'NTC, si ri- mento, per esempio, di O, 1 V al piedino
rispondenza della temperatura di rife- percuote in modo molto più netto all'u- 3 provoca un aumento di 5, 1 V ( cioè
rimento (appunto i 25°C), sia polariz- scita delJ'IC stesso per un motivo molto 0,1x51) all'uscita di IC 1, il cui valore
zato a 6V, e comunque alla metà della semplice: l'integrato si amplifica! passa quindi da 6V a 11, 1 V.
tensione di alimentazione. Questo era facile da immaginare: un po' Vediamo allora cosa succede come con-
Il piedino 2, essendo polarizzato con un meno facile è individuare quanto l'in- seguenza delle variazioni della tensio-
partitore costituito da due resistenze tegrato amplifichi. ne di uscita da IC 1. In condizioni di
uguali (R3 ed R4), ha sempre tensione Ma per arrivare a ciò basta eseguire un equilibrio, come già sappiamo, la ten-
pari alla metà dell'alimentazione, cioè calcolo neanche tanto complicato: si de- sione presente in uscita è di 6V; poichè
in serie all'uscita è presente un diodo
Zener da 6,2V, la tensione prodotta dal-
La resistenza di un termistore (NTC) l'integrato non è sufficiente per far pas-
misurata con l'Ohmmetro a 25 gradi sare in conduzione lo Zener, il quale
di temperatura. quindi blocca il funzionamento del cir-
cuito non fornendo alcun pilotaggio
agli stadi che seguono.
Se la temperatura cresce, la tensione in
uscita da IC 1 scende sotto i 6V, equin-
di la condizione di blocco da parte del-
lo Zener è ancora rafforzata; all'uscita
del circuito continua a non succedere
niente.
Se invece la temperatura cala (cresce il
valore di NTC, ricordiamolo), il piedi-
no 3 riceve più tensione, e quindi si al-
za nettamente il livello del piedino 6,
che comincia a "marciare" verso i 12V
(il valore massimo che può rag-
giungere).
La tensione così disponibile riesce a ol-
trepassare lo Zener (cioè a portarlo in
TERMISTORE
conduzione) come differenza fra il va-
lore presente sul piedino 6 ed i 6V cui Una lampadina spenta presenta unt1
si può arrotondare la tensione di Zener certa resistenza, piuttosto bassa, al
(all'incirca, il minimo consentito dalle passaggio della corrente. Ciò è do-
tolleranze di fabbricazione). In altre pa- vuto alla presenza del filamento Il{
role, lo Zener sottrae la propria tensio- tungsteno. quello che diventa incan-
ne a quella del piedino 6 di IC 1, in mo- descente. Non appena questo co-
do tale che: mincia a scaldarsi la sua resisten-
za aumenta notevolmente e deter-
se il piedino 6 è a 6V dopo DZ mina una limitazione della corren-
avremo OV te che attraversa la lampadina; e
se il piedino 6 è a 7V dopo DZ la tensione aumenta il filamento si
avremo 1V scalda di più e presenta una resi-
se il piedino 6 è a 8V dopo DZ stenza leggermente maggiore, vice-
avremo 2V versa se la tensione diminuisce.
se il piedino 6 è a 12V dopo DZ Viene così a determinarsi, entro sono: misuratore di temperatura e
avremo 6V certi limiti, una stabilizzazione del- regolatore di corrente in funzione
la corrente. Questo sistema era pro- della temperatura. Se la colleghia-
fcuamente utilizzato nelle radio mo ad un circuito per misurare la
A questo punto, possiamo finalmente anni '50 (quelle con tutte le vaho- corrente che l'attraversa noteremo
occuparci di quello che succede nella le accese in serie) per determinare che essa varia in funzione delle tem-
parte di circuito che segue: per la pre- l'accensione rapida dei filame111i. peratura, quindi funziona da termo-
cisione, non appena la tensione che rie- Su questo principio affinato dalla metro,
sce ad oltrepassare lo Zener supera 1,4V tecnica moderna è nato un compo- Se la usiamo in un circuito di pola-
circa, si può verificare la commutazio- nente elettronico in grado di rego- rizzazione per la base di un transi-
ne dei due transistori collegati in confi- lare le correnti in funzione della stor di potenza e la sistemiamo in
gurazione Darlington: questi passano temperatura: è la termoresiswn=u
nettamente in conduzione (dato il for- modo che la parte sensibile sia cosi
o termistore. vicina ad esso da riceverne il calo-
te guadagno di corrente tipico di que- Si tratta di un dischetto che misu- re che dissipa, otteniamo una dop-
sta configurazione) ed il relè in uscita ra come una piccola pasticca com- pia protezione del circuito: una do-
del dispositivo viene attivato. Il circui- posto da un minerale che varia la uta al surriscaldamento della ter-
to è completato da due diodi LED, le sua conducibilità elettrica a secon- moresistenza in caso di corti circuiti
cui funzioni sono esattamente: da della temperatura. Dal dischet- e un 'altra in caso di surriscalda-
to fuoriescono due reofori per il col- mento del transistor durante il nor-
DLV indica che il circuito è ali- legamento ai circuiti mediante sal- male funzionamento; in quest'ulti-
mentato datura. mo caso la termoresislenza ne di-
DLR indica che il relè è eccitato. La termoresistenza può essere im- minuisce la polarizzazione facendo-
piegata in diversi modi, i principali lo amplificare meno.
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~ T TR2
COMPONENTI
c1 = 100 F - 16VI (elettrolitico) R6 = 1200 - 1 /4 w IC1 = A 741
C2 = 100 F- 16VI (elettrolitico) R7 = 2200 n - 1 /4 w TR1 = BC107
R1 = 100 k (trimmer R8 = 1200 n - 1/4 w TR2 = 2N1711
a montaggio verticale) R9 = 1200 2 - 114 w NTC = resistenza NTC 47 k0
R2 = 47 k0 - 1/4W D1 = diodo 1N4004 (a dischetto)
R3 = 39 kQ • 1/4 W DZ = diodo Zener 6,2 V - 0,4 W RL = relè FEME MZP A
R4 = 39 k?- 1/4 W DLV = LED verde 001 45 02 (10+12 V
R5 = 1MQ- 1/4 W DLR = LED rosso 200 2 o più)
2' %
rente fa al nostro caso.
12vCC tenitore metallico sia disposto (pur con
una certa angolazione) verso il bordo
UNA COMODA BASETTA sotto cui scorre la linea del negativo; in-
I fine i due condensatori elettrolitici Cl
La riproduzione fotografica del proto- e C2 portano sempre chiaramente indi-
I tipo, se esamin ata e seguita con atten-
zione, rende il montaggio e la realizza-
cata la polarità (in certi casi il segno del
+, in certi altri il segno del ).
zione di questo circuito, già di per sè Il relè adottato è uno dei più diffusi mo-
I nient'affatto critici, veramente sempli- delli di piccole dimensioni e la sua pie-
ci ed affidabili. dinatura, oltre a non consentire inser-
I Praticamente tutta la componentistica zioni errate, è uno standard; nel nostro
s l=e=r
l (salvo NTC ed alimentazione) è dispo- caso, il tipo adottato è FEME MZP A
sta su una basetta a circuito stampato 001 45 02; la bobina può essere da
T di dimensioni 130x50 mm, dove risulta 10-12V cc, con contatti che reggono SA
comodamente e chiaram ente posiziona- a 220V, e che quindi permettono di
-·-·-·' ta. L'unica precauzione (del resto ov-
via) da seguire riguarda quei compo-
azionare dispositivi di intervento anche
abbastanza robusti.
nenti che, possedendo un qualche tipo Per facilitare i pochi collegamenti della
di polarizzazi one devono essere montati basetta verso l'esterno, è previsto Tim-
controllandone accuratamente il verso piego di occhielli a saldare; tuttavia nulla
di inserzione: per IC l (per il quale con- vieta di saldare i cavetti di cablaggio di-
sigliamo di adottare lo zocco lo) il rife- rettamente alle piazzole stampate.
rimento è costituito dal piccolo incavo Il tipo di resistenza NTC scelto per que-
rotondo che deve trovarsi dalla parte di sto circuito è identificato dalla forma e
R3/R5; per D l e DZ il riferimento è dalla codificazione a colori: giallo, vio-
rappresentato dalla striscetta colorata la e rosso.
che è dalla parte di uno dei reofori, e ))))
@
I 12V
@
fEl
• I <. •. • DLR
a é C··1 .
c2
J R7
# Cl
LA TARATURA
MAGNETIZZATORE
SMAGNETIZZATORE solo di qualche granulo di limatura
utti coloro che hanno a che fare torno un po' da tutte le parti, ma ne
T con i piccoli (o anche con i grossi,
perchè no!) lavori di meccanica, e quin-
vengano trattenuti; lo stesso può acca-
dere per una punta da trapano che. se
ferrosa.
Ecco quindi una piccola serie di esem-
di il modellista come il meccanico di of- magnetizzata. trattiene [a limatura di pi di una miriade di casi in cui può es-
ficina., il tecnico radioelettrico come ferro impedendo che si spanda tut- sere ugualmente importante, o quanto
!'bobbista in genere, conoscono i van- t'attorno. meno comodo, provvedere indifferen-
taggi. e anche gli svantaggi, di operare Naturalmente, c'è anche il rovescio del- temente a magnetizzare ovvero a sma-
con attrezzi magnetizzati. la medaglia: un cacciavite magnetizza- gnetizzare un qualche attrezzo di ferro
Il caso più classico è il cacciavite che, to ha sempre la punta "sporca" di li- o, ancor più, di acciaio.
se calamitato, può recuperare una vite matura ferrosa; una vite o una rondel- Per la sola magnetizzazione, potrebbe
caduta in un posto inaccessibile e che, la o un dado posizionati con una pinza bastare un comune magnete (che spes-
ancor meglio, può trattenere in punta magnetica tornano spesso indietro riti- so si ha in giro per casa), ma a parte che
la vite da inserire in posizioni un po' rando la pinza; dispositivi in ferro, o an- l'effetto ottenuto in genere non è mol-
scomode. cor più in acciaio, possono addirittura to robusto, poi questo povero magne-
Un tronchesino tagliafili può far sì che veder compromesso il loro funziona- te, tenuto in zona operativa, sarà come
gli spezzoni di filo (ferroso, naturalmen- mento una volta che, per magnetizza- il miele per le mosche: sempre ricoper-
te) una volta tranciati non schizzino at- zione casuale, si siano imbrattati anche to da trucioli, spilli e scarti vari.
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SONDA
A RADIO FREQUENZA
Un semplice rivelatore amplificatore
di segnali a radiofrequenza
per controllare la presenza delle onde
radio nei vari punti dei circuiti
m nparaztone.
puls.
led
@
punta c
~--
~~
coccodrilfÒ
DL MF 1
TR1
Transistor TR1 Diodo led Transistor mosfet MF1
e = emittore; b = base a = anodo; k = catodo g1 = gate 1 = porta 1
c = collettore La freccia indica la tacca g2 = gate 2 = porta 2
Il punto di riferimento di riferimento s = source = sorgente
indica il collettore. sopra al catodo. d = draln = drenaggio
iversi sono i modi con cui è possi- di tensione siano di poche decine di mil- spositivo di misura presenti di per se
D bile rivelare la presenza di segnali
a RF localizzati nei vari punti di un
livolt.
La prima esigenza è quindi piuttosto
stesso un'impedenza piuttosto elevata.
cioè alto valore di resistenza e basso va-
qualsiasi circuito, anche in funzione del- evidente: se si ha a che fare con segnali lore di capacità d'ingresso. Queste pre-
la strumentazione di laboratorio even- deboli, occorre innanzitutto amplificar- messe sono quelle che giustificano lim-
tualmente disponibile. li, altrimenti le letture risultano o im- postazione del circuito del nostro rive-
Ma per l'hobbysta principiante non esi- possibili o falsate. latore, le cui caratteristiche più impor-
ste certamente alcun imbarazzo nella Un altro fattore che porta spesso a mi- tanti sono state ottenute grazie all'im-
scelta: un puntale, o sonda, di una cer- sure imprecise, in quanto va a modifi- piego di un mosfet (oltretutto per UHF.
ta semplicità (sia costruttiva, sia d'uso) care le prestazioni del circuito sotto pro- cioè adatto a lavorare fin verso i 1000
è quanto di meglio si possa inserire nella va, è la resistenza d'entrata dello stesso MHz!): la sonda che presentiamo ha in-
propria dotazione strumentale. rivelatore usato, e quindi collegato in fatti una resistenza d'entrata di circa 2
Diciamo pure che per la realizzazione parallelo al segnale a RF che si vuol ve- MO ed una capacità inferiore ai 2 pF.
di un sensibile rivelatore a RF non ba- rificare; questa influenza è tanto più for- A questo punto, indicate quelle che so-
stano certo un diodo ed un condensa- te quanto più è alta l'impedenza del cir- no le prestazioni più importanti che un
tore, particolarmente se si desidera ri- cuito sotto misura. dispositivo di questo genere deve offri-
levare la presenza di segnali i cui livelli La seconda esigenza è quindi che il di- ))
Il rivelatore di segnali
viene collegato al telaio
con una pinza a coccodrillo.
Toccando con la punta
.
Il circuito e azionando
Il pulsante si preleva
Il segnale la cui presenza
fa accendere il diodo led.
e
vcc
PUNTA i e1 6
----==UJ=I ■ I I I
e
I
I
.
01 02 t]
»r
i ·& e
I c3 R3 R4
C5
.
PINZA
I._.-·-·-·-·-·-·-·-·_ .....
Schema elettrlco: Il segnale a radiofrequenza viene applicato al gate 1
del mosfet mentre al gate 2 viene appllcata la corrente di polarlzzazlone.
Il segnale a radiofrequenza amplificato e raccolto sul draln, rivelato
dal diodo DG1, llvellato da es. Diventa così corrente continua
che fa condurre TR1 determinando l'accensione del diodo led.
Segno che sulla punta è presente radiofrequenza.
COMPONENTI
Resistori MF1 • mosfet dual gate BF 960 o BF 966
R1 ~- 2,2 MO TR1 - transistor NPN germanio AC127
R2 • 39 KO D1- diodo 1N915 (1 N4148)
R3 - 22 KO D2- diodo 1N914 (1N4148)
R4 • 22 KO DG - diodo germanio qualsiasi tipo
R5 -1 KO J1 = 0,5H
J2 = 10 H
Condensatori J3 = 47 H
C1 • 4,7 pF J4 = 1 mH
c2- 47 KpF VCC • pila 9V
C3 - 3300 pF Tutti ceramici P1 - pulsante normalmente aperto
C4 • 3300 pF
C5 • 3300 pF
I Il ~
O
<
-.J
+110:
BATTERIA
spondenza di un ben preciso valore di positiva; ricordiamo che si deve 'adot- Attenzione: MFl va montato con la si-
frequenza (appunto, la frequenza di ri- tare un partitore di tensione, e non una gla girata verso la superficie del circui-
sonanza), comportandosi quindi in mo- singola resistenza di caduta, in quanto to stampato.
do del tutto variabile all'interno della la tecnologia del mosfet è tale che gli Inoltre, occorre sempre ricordare che i
gamma operativa, che ne risulta limitata elettrodi di controllo (G 1 e G2) sono mosfet sono dispositivi un po' delicati,
a poco oltre la frequenza di risonanza. elettricamente isolati dalla struttura del essendo sensibili alle cariche elettrosta-
Ecco allora che l'impiego, in un circui- dispositivo, cosicchè non possono essere tiche accumulatesi sul corpo umano o
to di questo tipo, di un'induttanza di attraversati da alcuna corrente (alme- alle tensioni da perdita di isolamento,
valore sufficientemente elevato per ot- no continua). per esempio, sulla punta del saldatore;
tenerne buone prestazioni alle frequenze C2 e C3 sono normali condensatori di i terminali vanno quindi manipolati con
più basse di lavoro, comporterebbe una filtraggio, così da tenere costante (e pu- cautela e con le opportune precauzioni.
severa limitazione alle frequenze più al- lita da segnali in corrente alternata) la Il diodo LED è generalmente contrad-
te, senz'altro nettamente superiori a tensione dei punti cui essi sono ap- distinto da una tacca nel corpo in pla-
quelle della frequenza di risonanza plicati. stica, sul fianco vicino alla base, tacca
(propria ed inevitabile) di detta in- Anche se non si tratta di un circuito del che corrisponde al catodo e che deve ri-
duttanza. tutto banale, il disegno ed il corredo fo- sultare dalla parte di R5 (altrimenti,
Si è quindi rimediato collegando in se- tografico rendono la realizzazione piut- semplicemente, il LED non si accende);
rie (in modo da sommarne gli effetti ed tosto semplice, senza particolari ele- esso va inserito quasi a fondo contro la
ottenere quindi un valore complessivo menti di criticità, specialmente se si ri- basetta, in modo da ridurne l'ingombro
sufficiente) quattro impedenze che, ol- produce la schedina a circuito in altezza quanto basti per farlo spor-
tre ad avere singolarmente un valore più stampato. gere appena dallo scatolino adottato co-
basso del totale necessario (e quindi fre- Il rispetto della polarità, e quindi delle me contenitore, provvedendo a sago-
quenze di risonanza ben più alte), pre- modalità di inserzione, si riferisce qui marne a misura i terminali con adatte
sentano valori crescenti da Jl a J4. ai soli semiconduttori; i due diodi d'in- pinzettine (magari a molla, del tipo "f-
Si può dire che è come avere tanti cir- gresso basta che vengano inseriti (sot- latelico"), cosi da non assoggettare a
cuiti risonanti posti in serie fra loro, in to questo aspetto) uno in senso oppo- sforzi pericolosi il corpo in plastica.
modo da distribuire opportunamente le sto all'altro; il terzo diodo (DG!) do- TRl ha un punto colorato sul corpo
singole frequenze di risonanza all'inter- vrà avere la striscetta in colore orienta- metallico a contrassegnare il collettore,
no di tutta la gamma operativa, e spe- ta verso C5. Per MFl costituisce riferi- che quindi deve risultare posizionato
cialmente verso le zone più alte della mento il reoforo del drain, che è quello verso il lato inferiore dello stampato
banda passante. Per quanto concerne lo più lungo e che va posizionato verso (per intenderci, quello ove viaggia il po-
schema elettrico, rimane ben poco da Jl/C4; occorre manipolare con una cer- sitivo dell'alimentazione).
dire. ta cura questo transistor, data la sua Delle quattro impedenzine adottate, so-
struttura radiale ed una certa esilità dei lo J2--J4 sono normalmente reperibili
terminali, che vanno piegati ad angolo in commercio; la Jl, essendo di valore
PARTITORE DI TENSIONE per un paio di mm almeno (sfruttando molto basso, deve essere autocostruita.
pinzettine a becco piatto) e poi verifi- Ma nessuno si spaventi: basta avere una
Il partitore resistivo R2-R3 è la classi- candone l'inseribilità, in modo che i punta da trapano di 4 mm, sul gambo
ca soluzione universalmente adottata quattro piedini ripiegati vadano ad in- della quale si avvolgeranno 10 spire ser-
per attribuire al secondo gate di MFl serirsi perfettamente a misura nei fori rate di filo da 0,3 mm (smaltato da tra-
il necessario valore di polarizzazione predisposti. sformatori); fatto ciò, basterà sfilare la
IL MOSFET
re senza variazioni di intensità. Se alla corrente di pola-
riz:azione viene aggiunta una debole corrente alternata,
energia di comando o segnale. questa si somma e si sot-
trae alla corrente di polarizzazione facendola variare e
determinando una proporzionale, ma più consistente, va-
riazione del flusso di elettroni nel componente.
Una debole corrente ne comanda una più grande la qua-
le è costretta a riprodurne tutte le variazioni.
Pregi e difetti dei tre diversi componenti.
La valvola è molto sensibile perchè la sua griglia presen-
ta un'alta impedenza resistenza alle correnti alternate)
di ingresso: di un segnale anche debolissimo non ne ie-
ne disperso nemmeno un po·. Per contro la valvola è in-
gombrante, delicata, richiede una tensione molto alta sul-
/ 'anodo (centinaia di volt) e in più deve essere riscalda-
Va/raia termoionica. transistor. F. E. T. field effect tran- ta necessitando quindi di un circuito a parte per I 'atcen-
sistor, o transistor ad effetto di campo), tre componenti sione dei fìlamenti.
studiati per svolgere la stessa funzione: amplificare de- Il transistor è poco ingombrante e non necessita di ace-
bolissime correnti alternate. per esempio quelle captate censione in quanto 11011 ha filamento: per contro la sua
da un 'antenna radio. Un flusso di elettroni (detto ener- base presenta una bassa impedenza d'ingresso per cui ne-
gia di eJecu::ionè) tende a scorrere all'interno del com- cessita di segnali già relativamente forti. Un segnale de-
ponente: fra anodo e catodo per la valvola, fra collettore bolissimo applicato alla base di un transistor può anche
ed emittore per il transistor, fra drain (deposito) e su ree sparire.
(sorgente) per il F. E. T. Un elettrodo di controllo è pre- Il F. E.T., assieme al suo derirnto il 1110.tfet. somma le
ente in ciascuno di questi componenti: nella valvola c'è buone caratteristiche della valvola a quelle del transistor
la griglia. nel transistor la base. nel F.E. T. il gate (por- senza far sue quelle negative.
ta). La quantità di corrente che circola all'interno del Presenta quindi un alta impedenza d'ingresso al gate, ha
componente è determinata dalla corrente di riferimento ridotte dimensioni e non deve essere acceso. Viene usato
che viene applicata all'elettrodo di controllo e che è det- prevalentemente come amplificatore di debolissimi segnali
ta polarizzazione. Questa è sempre in corrente continua per portarli ad un livello accettabile dai successivi stadi
e il flusso di elettroni che determina nel componente scor- a transistor.
A
dedicata interamente
alla radio, per
ripercorrerne a grandi
passi la storia
e risvegliare nel neofiti
l'interesse per il magico
mondo delle trasmissioni
a carattere non
commerciale, quello
dei radioamatori.
Percorreremo insieme
tutta la strada che,
attraverso varie
esperienze,
ci dischiuderà i segreti
della propagazione
e della ricezione
delle onde radio fino
a giungere un giorno
a coronare il sogno
di trasmettere a nostra
volta con la dovuta
preparazione
e competenza.
UNA RADIO
uando la notte ascoltavo in cuf- Funzionava così bene che, tornato al ne-
Lunghezza d'onda Q fia la radio a galena usando co-
me antenna il neutro della rete luce e
gozio, non potei astenermi dal gridare:
"Questi diodi ... una vera rivelazione!".
e frequenza, modi come terra la "rete" del letto non pote-
Il mio sogno di allora era di essere quel
S.W.L. russo che aveva intercettato le
di ricezione, rapporti vo certo immaginare che la passione per
emissioni radio provenienti dalla leg-
di ascolto, nominativi la radio potesse durare per tutta la vita. gendaria tenda rossa dove i sovravvis-
Erano i tempi della curiosità e dei pri- suti della spedizione Nobile al Polo
5.W.l. mi esperimenti, spesso falliti ma qual- Nord battevano in Morse il loro dispe-
Ecco le prime cose che volta sorprendenti, come sostituire rato S.O.S. dopo la caduta del dirigibi-
da imparare se ci si vuole il rivelatore a galena con un diodo al le Italia sulla banchina polare.
germanio che il mio negoziante di elet- Ora che i capelli sono bianchi e passo
avvicinare con un corretto tronica mi aveva venduto, impegnando- molte ore in radio, il mio sogno è di-
atteggiamento al magico si a cambiarlo se non avesse funziona- ventato un altro: mi piacerebbe riper-
mondo del radioascolto. to, alla astronomica somma di 450 lire, correre insieme a voi la mia meraviglio-
un vero capitale per le mie finanze di sa avventura nel mondo della radio.
allora. Volete seguirmi...?
L'OCCHIO
MAGICO
È una valvola il cui flusso di elettroni
rende luminosa una placca fosforescente.
Il segnale devia questo flusso e determina,
a seconda
. della sua
. intensità,.
una maggiore o minore porzione
di angolo buio.
Tre fasi della sintonia e di un ricevitore Le valvole indicatrici di sintonia presentano diversi
radio tramite l'occhio magico. sistemi di deviazione del fascio e di creazione
A) non sintonizzato o segnale debole dell'angolo buio da cui le diverse forme
B) segnale mal sintonizzato o segnale dello spot luminoso.
di media intensità.
C) segnale ben sintonizzato o forte.
CCHI0 MAGICO
M
Le radio a valvola di un certo
pregio erano dotate di indicatore
di sintonia detto anche occhio
magico per centrare
accuratamente le stazioni.
TELAIO
L'occhio magico, specialmente nei tipi tazione). un catodo il quale a sua volta emette
costruiti negli ultimi anni in cui esso fu Il tipo 6E5 GT è uguale in tutto, salvo elettroni (il lettore che non ricordi be-
usato, può assumere disegni diversi per che nel bulbo di vetro (di dimensioni ne questi concetti può andarsi a rivedere
quanto riguarda la zona a fluorescenza ben minori) ed in particolare nello zoc- i capitoli sulle valvole pubblicati nei n.
variabile. Oltre al tipo già descritto ne colo (che è OCTAL, mentre il primo ti- 3 e 4 del 1992); sono appunto questi
esistono altri tipi: uno un po' più sofi- po ha il cosiddetto zoccolo "america- elettroni che, tanto per cominciare, fan-
sticato ha due zone d'ombra pratica- no'). L'EM84 è un tipo relativamente no funzionare la parte triodo della no-
mente corrispondenti a due sensibilità moderno, ed ha la struttura tutto vetro, stra valvola, cioè i piedini 2 e 3 della
diverse, cosicchè anche con sègnali de- con zoccolatura NOV AL. 6E5 cui ci riferiamo. Gli elettroni di cui
boli si abbia un'indicazione ben netta sopra raggiungono poi, nel loro percor-
da una delle due zone: quando si è chiu- so, anche la placchetta che fa capo al
sa completamente quella dei segnali de- DENTRO L'OCCHIO piedino n. 4; questa placchetta, di for-
boli (la più piccola), inizia a chiudersi ma tronco-conica, è ricoperta al suo in-
l'altra. Vediamo i collegamenti agli elet- Dopo questa breve rassegna a caratte- terno di materiale fluorescente, cosic-
trodi di tre tipi di occhio magico fra i re sostanzialmente descrittivo, cerchia- chè, quando gli elettroni arrivano a col-
più famosi e diffusi. mo di vedere come questi dispositivi so- pire questo elettrodo, l'interno della
Il tipo 6E5, è stato il capostipite ed è no fatti "dentro" e quindi come se ne "cappa" si illumina. Entro il foro cen-
senza dubbio il più diffuso (anche per- può giustificare il funzionamento. Co- trale di questa placchetta, oltre al cato-
chè adottato su molti apparecchi sur, sia me tutte le valvole, gli indicatori di sin- do affiora anche un "bastoncino" che
di tipo ricevente che per strumen- tonia hanno un filamento, che riscalda ha lo scopo specifico di comandare l'an-
golo buio (è infatti, per una certa zona
EM84 della placchetta, di fronte al catodo, che
6E5GT 6E5 Collegamento degll
elettrodi di alcuni ne viene coperto per un certo angolo).
principali tipi di valvole Entro lo stesso bulbo di vetro (come al
indicatrici di sintonia. solito svuotato da aria e gas), troviamo
Le prime 2 sono sistemato un altro triodo ( di tipo nor-
americane, la terza male, stavolta) la cui placca PI è colle-
europea. gata all'elettrodo di controllo dell'an-
golo d'ombra (il già citato bastoncino).
Il catodo, comune a tutta la struttura
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1993 - Pag. 52
e che abbiamo visto affiorare al centro Per fare un esempio, diciamo che la ten- perchè diminuisce la tensione sulla plac-
della placchetta P2, è protetto (sopra) sione di polarizzazione "normale" (cioè ca PI, e quindi sull'elettrodo di coman-
da un dischetto metallico (l'iride dell'oc- in assenza di segnale) sia sui -2V; in do della luminosità, la cui azione diven-
chio magico!), in modo da non far ve- presenza di forti segnali essa può arri- ta sempre più trascurabile.
dere la luce che emette, essendo rovente. vare a -lOV.
È appunto questa variazione della ten-
sione di griglia controllo che "tiene sot- OCCHI SCHERMATI
COME FUNZIONA to controllo" l'amplificazione totale del
ricevitore, mantenendola sufficiente- Comunque, una emittente è perfetta-
Visto come è fatto, occupiamoci ora di mente costante; ed è questa stessa ten- mente sintonizzata in corrispondenza
come funziona, aiutandoci con lo sche- sione che provvede ad azionare l'occhio della massima chiusura dell'occhio ma-
ma, tratto da quello di un apparecchio magico. Esso infatti è collegato alla sud- gico, perchè ad essa corrisponde la mas-
radio d'epoca ed opportunamente sem- detta linea, generalmente tramite una sima tensione di CA V. Spesso gli occhi
plificato. resistenza da 1 MO e con un condensa- magici sono montati con schermo di al-
La linea che porta la tensione di CA V tore da circa 0,1F, che servono come luminio o anche di cartoncino nero: ciò
(controllo automatico di volume) agli gruppo di disaccoppiamento. solamente per evitare che la luce delle
stadi interessati si trova ad essere leg- Il segnale (cioè la tensione variabile di lampadine spia che sono all'interno del-
germente negativa, cioè col previsto va- CA V) viene amplificato dalla sezione la radio per illuminare la scala possa in-
lore di polarizzazione di griglia, in as- triodo della valvola, facendo variare la fluenzare la luminosità della placcetta
senza di segnali all'ingresso del ricevi- tensione della placca PI, e quindi del- fluorescente.
tore; se invece viene sintonizzata una l'elettrodo di comando per la zona Spesso, l'occhio magico è affacciato alla
stazione, tale tensione diventa più ne- d'ombra. scala parlante, e comunque non è mai
gativa, e tanto più lo diventa quanto più Maggiore è la tensione di questo segna- posto a telaio, bensì sospeso con appo-
la stazione è forte. le, più si restringe la zona illuminata, sito zoccolo.
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I
240
4ML
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1Mn2
LINEA CAV
AT (+200+25V)
GALLEGGIANTE ELETTRONICO
elettrico, tanto che una piletta da 1,5 V
S noonoè unriuscito
lettore che in qualche an-
ad imparare, anche di tipo miniatura dura per parecchie
notti.
grazie alla vostra rivista, un po' di elet-
tronica. Il circuito si riduce allo schema elettri-
Dato che sono un accanito pescatore e co, che ... si riduce a sua volta al circui-
tante notti vado a pescare sul molo della to integrato e poco di più; la cadenza
mia cittadina, mi sono trovato a dover con cui oscilla ICI è stabilita dal valo-
risolvere il problema della pesca al buio. re di Cl: se Cl è da 100 ,uF, la cadenza
Normalmente si utilizzano galleggianti sarebbe di poco più di una volta al se-
fosforesenti, ma la durata della loro lu- condo.
minosità è limitata nel tempo. Anche lo stato di carica della pila in-
Allora ho provato a risolvere il proble- fluenza un poco la frequenza del lam-
ma ricorrendo all'elettronica e i risul- peggio; comunque, il consumo è bassis-
tati sono stati positivi. simo, attorno a 0,3:0,5 mA, tale quin-
Partendo da un integrato tipo LM 3909 di da giustificare l'uso di pilette da oro-
sono riuscito a realizzare un lampeggia- logio. Dal manuale delle caratteristiche
tore a LED con bassissimo consumo elettriche del LM 3909, si deduce che
STAMPATO "MILLEFoQ"
I
o
Il circuito è racchiuso
DL1
ermeticamente all'interno
dl un comune gallegglante
da pesca di quelli In plastica.
Il diodo led, lampeggiando,
permette di Individuare
il nostro galleggiante in mezzo
ad altri di tipo luminoso.
LETTORI
passate un fax:
cercheremo, nei
limiti del possibi-
le, di rispondervi
al più presto.
,i
IL RELÈ SCATTA A 40 VOLT -i
Mi diletto di modellismo e talvolta mi sti in senso inverso uno all'altro (anti- fettamente continua, può eccitare la bo-
trovo con qualche problema da risolve- parallelo) ed è in questo simile al triac bina del relè il quale scatta passando da
re: stavolta ho a disposizione. una tensio- ma non dispone, come quest'ultimo, del spento ad acceso e dà corrente ai cir-
ne variabile fra 24 e 48 V ( in corrente terminale di controllo o innesco (gate). cuiti da esso serviti.
alternata a 50 Hz), e mi occorre un cir- Nel diac l'innesco avviene spontanea- R2 è un trimrner a filo perchè deve sop-
cuito che, quando la tensione raggiunge mente quando la tensione alternata a portare tutta la corrente che carica Cl
e supera i 40 V, mi faccia scattare un pic- cui è sottoposto supera una certa ten- ed eccita la bobina del relè, corrente suf-
colo relè. sione detta di soglia, tipicamente 30 ficiente a bruciare i normali trimmer a
Sandro Mei (Pordenone) volt. In altre parole, per porre un diac strato di carbone. Il suo compito è quel-
in conduzione bisogna superare la ten- lo di regolare entro certi limiti la soglia
È possibile ottenere un dispositivo co- sione di soglia oltre la quale avviene di eccitazione del relè portandola il più
me quello richiesto utilizzando il circui- l'innesco dopodichè la corrente lo attra- vicino possibile a quella desiderata. Fa
to qui presentato il cui funzionamento versa anche a tensioni inferiori. ciò regolando la costante di tempo di
è garantito da un diac. Entrato il diac in conduzione, la corren- carica del condensatore Cl.
Questo componente è fatto come se al te, limitata da R2, raddrizzata dal dio- Così concepito il dispositivo entra in
suo interno ci fossero due diodi dispo- do Dl e livellata da Cl, resa cioè per- funzione quando la tensione raggiunge
VENTOLA
MOT 1
$$ al
D1
D2
Ho un problema forse banale, ma non so Facciamo la supposizione di impiegare di diodi conduce sia le semionde posi-
come risolverlo. Nel mio laboratorio elet- motori monofase a tensione di rete 220 tive che quelle negative della corrente
tromeccanico, dove mi trovo spesso a far Volt e di comandare la ventola tramite alternata per cui, visti dal punto di vi-
pasticci, vorrei montare un circuito in un triac (Tl). Il triac è un doppio dio- sta dei motori, questi quattro diodi so-
grado di far partire una ventola di aera- do controllato in grado di condurre fra no un unico conduttore.
zione quando 'accendo'' un paio di mo- gli anodi 1 e 2 entrambe le semionde Anche nel senso di conduzione, il dio-
tori elettrici ( 220 V 300 W), che per il della corrente alternata quando una do non si comporta esattamente come
particolare lavoro che fanno generano corrente alternata di comando viene ap- un conduttore; si lascia attraversare, sì,
gas, innocui, ma maleodoranti. Si dà il plicata al gate (porta). ma con una caduta di tensione di 0,8 V.
caso che non sussista l'agibilità dei col- La corrente che attraversa i due moto- Quattro diodi in controfase danno per-
legamenti veri e propri al motore (alme- ri, prima di chiudersi sul neutro, attra- ciò 0,8+0,8=1,6 V, ogni volta che viene
no nel mio caso) in quanto anche l'inter- versa i diodi Dl, D2, D3, D4 i quali so- acceso uno o entrambi i motori; questa
ruttore di accensione è incorporato nel no collegati in serie a due a due mentre tensione viene prelevata tramite Rl e
blocco motore. le coppie sono collegate fra loro in an- utilizzata come comando per il gate del
Angelo Canduri ( Bari) tiparallelo. Disposta così, la quaterna triac il quale si mette a condurre.
DIAC
COMPONENTI
C1 = 1000 FI64 VI (elettrolitico)
R1 = 6802 - 1W D1
R2 = 2200 (trimmer a filo)
D1 = diodo 1N4004
DIAC = qualsiasi tipo
RL = relè 12 Vcc (bobina da 2002
o più) E
24+48V 51 e 1
38-40 Volt circa e vi rimane anche con
tensioni inferiori; per spegnerlo si deve
togliere l'alimentazione in corrente al-
ternata o farla scendere a pochi volt in
maniera da diseccitare il diac.
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1993 - Pag. 57
. LETTERE
'LETTORI
ALIMENTATORE STABILIZZATO
Normalmente la minima differenza fra è già livellata dalla presenza della bat-
la tensione di entrata e quella di uscita teria, ma serve a rendere utilizzabile il
richiesta per far funzionare un circuito circuito anche per le tensioni di ingres-
stabilizzatore è di 2 o 3 Volt. Per otte- so non livellate; D1, C2 e C3 mettono
nere 5 Volt stabilizzati occorrono, sul- a confronto le tensioni di ingresso e
1 'ingresso dello stabilizzatore, almeno 7 uscita mentre C4 livella ulteriormente
o 8 Volt. Oggi tuttavia si trovano sul quella di uscita. La presenza di Rl e del
mercato circuiti integrati stabilizzatori diodo LED servono esclusivamente a
in grado di lavorare anche con solo dotare il dispositivo di una spia acce-
mezzo Volt in più sull'entrata. Uno di so, spento e possono essere all'occor-
essi è adatto per l'applicazione qui ri- renza omessi.
chiesta. Si tratta dell'integrato L4941 Questo dispositivo è adatto ad alimen-
Ho la necessità di alimentare un circui- prodotto dalla SGS. tare apparecchiature a circuiti integra-
to elettronico con 5 V stabilizzati, aven- Il componente si presenta con tre soli ti che richiedono una tensione di 5 volt
do a disposizione, sia da un alimentato- piedini: entrata, uscita e massa; facilis- e una corrente intorno ad 1 Ampère.
re che da una batteria, solo 6V È possi- simi da individuare e contiene al suo in- Per la realizzazione è consigliabile una
bile in qualche modo ottenere questi 5 V, terno l'intero circuito stabilizzatore. basettina con le piazzuole di saldatura
ben stabili, partendo da soli 6 V? Cl non sarebbe necessario nel caso spe- o la preparazione di un piccolo circui-
Mirko De Vecchi (Catania) cifico, in quanto la tensione d'ingresso to stampato.
COMPONENTI
C1 = 100 F/16 VI (elettrolitico} R1 = 4702
C2 = O, 1 F (ceramico) D1 = 1N4004
C3 = O, 1 F (ceramico) DL = LED qualsiasi
C4 = 22/16 VI (elettrolitico) IC1 = L4941
D1
e u
IC 1
m
e +
:::J
+ e
U5V
■
E 6V
e Cl C2 c3 c4 e
DL
1 sempregtovan1
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di montaggio! Tutti i componenti sono immediatamente disponibili: chiedono solo
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indicando con precisione nella causale il kit o i kit desiderati.
AMPLIFICATORE
BF 7 WATT
L'amplificatore di bassa frequenza, è un dispositivo parti-
colarmente adatto ad ogni tipo di impiego hobbistico. Nel
laboratorio del dilettante, infatti, potrà fungere da valido
strumento di controllo di molte sorgenti sonore, mentre nella
pratica corrente sarà in grado di rappresentare il più impor-
tante anello di una catena di amplificazione audio. Perchè
in esso va identificato uno stadio di potenza che eroga ben
4 W efficaci, su un carico di 4 Q, e 7 W efficaci su uno di
2 O, ottenuto mediante il collegamento in parallelo di due
altoparlanti da 4 Q ciascuno, che sono i modelli attualmente
più diffusi in commercio.
Naturalmente, i segnali amplificati, uscenti dall'apparato, so-
no totalmente privi di ronzii ed altri disturbi ed il funziona-
mento avviene in regime di massima affidabilità.
EP 2a Lire 19.200
CORRETTORE
DI TONALITÀ
La regolazione delle note acute e di quelle gravi è necessaria
in molte occasioni. Eppure la disponibilità di questo tipo di
controllo non sempre esiste negli amplificatori di bassa fre-
quenza e, più in generale, nei riproduttori audio, soprattut-
to in quelli autocostruiti dai principianti di elettronica.
Il semplice progetto, consente di completare le funzioni di
qualsiasi amplificatore audio, aggiungendo inoltre una
preamplificazione di bassa frequenza, di almeno dieci volte
in tensione e di altrettante volte in corrente, del segnale su
cui agisce. Essendo caratterizzato da una elevata impeden-
za d'ingresso, il circuito del correttore di tonalità bene si adat-
ta a qualsiasi tipo di lavoro, senza sovraccaricare il genera-
tore di segnali, che può essere quindi rappresentato da un
microfono, da un giradischi, da una testina magnetica e da
tante altre sorgenti di bassa frequenza.
EP 3b Lire 19.900
ELETTRONICA PRATICA - - Pag. 59
REGOLATORE
DI VELOCITÀ
Questo regolatore di corrente è adatto soprattutto per esse-
re utilizzato con carichi induttivi e specificatamente per mo-
tori elettrici; esso sfrutta la forza controelettromotrice ge-
nerata dagli avvolgimenti del motore per regolare la poten-
za disponibile. Fornisce quindi la massima potenza quando
il motore gira piano per diminuirla quando la velocità au-
menta oltre quella desiderata. Ciò consiglia di utilizzarlo so-
prattutto con i trapani dove questa prerogativa è partico-
larmente utile. Un simile funzionamento è possibile grazie
all'impiego di un diodo SCR mentre sarebbe impossibile uti-
lizzando il più sofisticato Triac.
A riprova di quanto detto è possibile un semplice collaudo:
alimentiamo un trapano alla minima velocità e ci accorge-
remo che è impossibile fermare il mandrino con una mano.
EP 4 Lire 21.400
MASSAGGIATORE
ELETTRONICO
Questo è un dispositivo che emette piccole scariche elettri-
che del tutto innocue ma in grado di provocare la contra-
zione dei muscoli nelle vicinanze di dove vengono applicati
gli elettrodi. L'effetto terapeutico è 'simile a quello della co-
siddetta ginnastica passiva, cioè quella in cui i movimenti
degli arti sono demandati a macchine apposite.
Il nostro dispositivo ha tuttavia delle controindicazioni: non
può essere applicato in zone prossime al cervello o al cuore
e non deve essere usato su persone anziane, bambini, donne
in gravidanza, portatori di pacemaker o su chi abbia subito
infarto cardiaco. Gli altri soggetti devono limitarsi ad ap-
plicazioni di breve durata. Altro uso può essere quello dian-
tifurto, in prossimità di una finestra dà una "salutare" scos-
sa a chi tenti di entrare.
EP 7 Lire 33.400
ANTIFURTO
PER AUTO
Questo antifurto ha la prerogativa di funzionare senza azio-
nare alcun segnale d'allarme perciò niente disturbo arreca-
to al vicinato per l'accidentale entrata in funzione del dispo-
sitivo per semplice nostra dimenticanza.
L'azione antifurto avviene inserendo e togliendo a sprazzi
la corrente al circuito di accensione delle candele per cui si
determina un inspiegabile sobbalzare del veicolo tanto da
renderne impossibile la guida.
Un eventuale ladro avrebbe l'impressione di aver rubato una
macchina difettosa e sarebbe costretto ad abbandonarla sen-
za fare nemmeno un metro di strada.
Oltre che come antifurto il dispositivo può essere utilizzato
come lampeggiatore o come temporizzatore.
EP 10 .:...................................... Lire 24.300
LAMPEGGIATORE
MULTICOLORE
Serve per attirare l'attenzione su una vetrina o per abbellire
l'albero di Natale ma può essere usato come luci psichedeli-
che da taschino quando andiamo in discoteca. Collegando
la pila i led di questo lampeggiatore cominciano ad accen-
dersi e spegnersi in maniera del tutto casuale. Ciò deriva dal
fatto che pur essendo i tre circuiti oscillatori identici per co-
struzione e componenti, questi non lo sono elettricamente.
Infatti ciascun componente elettrico non è mai elettricamente
uguale al suo omologo. Questo fatto, conosciuto come "di-
spersione delle caratteristiche", fa sì che ciascuno dei tre lam-
peggiatori entri in funzione con cadenza diversa dagli altri
due. Ciò determina il lampeggiamento non sincronizzato dei
diodi led per cui l'accensione di ciascuna coppia avviene in
maniera e con tempo del tutto casuali.
EP 11 Lire 19.600
REGOLATORE DI
CORRENTI CONTINUE
Il peggior difetto dei regolatori di corrente è quello di con-
sumarne a loro volta un bel po' trasformandola in calore.
Il regolatore qui presentato basa la regolazione della cor-
rente sulla durata di un treno di impulsi generati da un cir-
cuito Darlington.
Il rendimento di un Darlington è altissimo e la dissipazione
di calore abbastanza contenuta, se in più consideriamo che
in tutto il circuito è l'unico componente a scaldarsi apprez-
zabilmente, ci rendiamo conto che lo spreco è minimo.
Questo regolatore serve a dosare le correnti che alimentano
motorini giocattolo, piccoli trapani, lampadine, ecc.; purchè
siano funzionanti a corrente continua. La tensione massima
di ingresso ammessa è di 15 Volt.
EP 8c Lire 18.500
SVEGLIA SOLARE
Chiunque abbia necessità di svolgere un lavoro fin dalle pri-
me ore del giorno, può tranquillamente affidare la sveglia
a questo originale dispositivo, che emette, attraverso un nor-
male altoparlante, dei tocchi sonori ripetitivi, soltanto quan-
do la luce naturale comincia ad investire una fotoresistenza,
mentre rimane muto se, pur essendo già sorto il sole, il cielo
è molto nuvoloso e l'atmosfera oscura.
La funzione di sveglia solare dell'apparato non è tuttavia la
sola che possa giustificare la costruzione. Perchè il circuito
può essere adottato come antifurto, dispositivo di allarme
o strumento di misure precise di luminosità, Se poi, con que-
sto stesso progetto, tramite la semplice regolazione manua-
le di un trimmer, si vogliono produrre degli ultrasuoni, al-
lora il gallo elettronico si trasforma in uno scacciazanzare,
scacciatopi e, persino, in un deterrente contro l'avvicinamen-
to di alcuni animali.
EP 5s Lire 21.900
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56 Lettere dei lettori
realizzazioni.
59 Kit: i sempregiovani
63 Mercatino
PAL O DI MANO
fil.à e in tutte le condizioni atmosferiche,
un margine di pochi metri.
L'unità fornisce, tra l'altro: latitudine,
longitudine. altitudine e velocità in tem-
tre naturalmente all'ora esat-
re grafico
. . di rotta, . calcoli
.
1gaz1ne, memor1zzaz1o-
otta, determinazione au-
rcorso di gara olimpico.
ioni sono in italiano.
dell'antenna e del ri-
o di operare anche al-
azioni di legno o di
è sempre possibile
esterna opzionale.
Champion Marine
Pergolesi, 6- tel.
3est
IL MULTIMETRO (SECONDA PARTE)
iprendiamo, in questa seconda ed intenderci contrassegnato con n. ro, per la precisione 00,4: più o meno
R ultima puntata, l'esame delle mo-
dalità di utilizzo del nostro multimetro
La prima posizione a partire dall'alto la stessa indicazione si otterrebbe met-
è quella corrispondente alle misure di tendo direttamente i puntali ben a con-
digitale, passando ora ad interessarsi valore resistivo più elevato, fino a 2 MO tatto fra di loro.
delle misure di resistenza, sia nei valori (2000 K significa appunto 2000 kQ); la Ora che abbiamo sperimentato questi
più convenzionali per i veri e propri re- seconda posizione serve per misurare due casi estremi (isolamento e cortocir-
sistori di normale impiego nei circuiti resistenze fino a 200 kQ, e cosi via per cuito), proviamo a misurare e a leggere
elettrici, sia nei valori più alti (tipici del- i valori più bassi, fino al valore mini- correttamente i valori di 3 resistenze elet-
le misure di isolamento) ed in quelli più mo di portata (la quinta), corrisponden- triche vere e proprie procurandoci per
bassi (tipici delle misure di conduzione te a 200 0 di fondo scala. esempio i valori: 56 2, 33 kO, 820 kO.
elettrica). Sempre allo scopo di prendere confi-
Per far ciò, dovremo portare l'indice denza con il funzionamento del nostro
della manopola di misura su una delle strumento, cominciamo col vedere co- LA MISURA DELLE RESISTENZE
5 portate del settore verde, quello per sa esso indica se si fanno le misure su
un interruttore qualsiasi. Partiamo innanzitutto col ricordare che,
Se l'interruttore ha i contatti aperti, il durante la misura della resistenza, la po-
display indica 1, cioè il valore di fuori larità dei puntali non ha importanza al-
scala; infatti il valore di resistenza in cuna: la resistenza, da qualunque parte
Le misure questo caso è ben superiore ai 2 MQ di la si giri,... resiste sempre allo stesso mo-
di resistenza portata (l'isolamento di un normale di- do, pertanto i puntali, almeno in que-
e quella di spositivo elettromeccanico presenta va- sto caso, possono essere tranquillamen-
conduzione lori di resistenza sull'ordine delle mi- te invertiti fra di loro, che tanto la mi-
o isolamento gliaia di MO). sura non cambia.
si eseguono
scegliendo Se invece l'interruttore ha i contatti Prendiamo allora la resistenza da 56 n
una delle chiusi, utilizzando la portata opportu- ed inseriamola saldamente nel circuito
portate degli na, cioè la scala più bassa (quella dei di misura, attorcigliandone i terminali
Ohm (0). 200 Q), il display indica praticamente ze- attorno alle punte dei puntali, ed andia-
ELETTRONICA PRATICA - Febbraio 1993- Pag. 4
errar- e ze svnole indi-
ir e: z3cuna delle Misura di isolamento:
--- ate nella ta- un interruttore spento
dà un'indicazione di resistenza
infinita rappresentata
dall'indicazione del numero 1
LETTURA a sinistra del display.
000 CONTATTO APERTO
00.0
0.05
0.56
56.4
lsura di resistenza con scelta sbagliata di portata: Misurazione di resistenza con scelta portata
resistenza da 56 ri su una portata di 2 MO corretta (2000). Il 4 ° decimale è dovuto alla tolleranza
rista" praticamente come un cortocircuito. del resistore in prova.
56 560
rrr
L.-
SELETTORE
LE MISURE DI CORRENTE
PILA 4,5 V
Prova di un transistore NPN: i tre piedini EBC vanno individuati ed inseriti Commutazione del multimetro
nelle corrispondenti boccole. Per ciascun settore NPN - PNP c'è un collegamento nella posizione di prova diodi.
di emittore in più per consentire l'inserimento dei transistori Il diodo va inserito fra i puntali
con diverse sequenze di piedini. prima in un senso e poi nell'altro.
Indicazione di polarizzazione diretta mente, ma non tutte e due le cose as- Senza scendere troppo in dettagli teo-
sieme!), supponiamo che la lettura sul rici, questa grandezza coincide sostan-
display sia 716; ora il diodo è polariz- zialmente col cosiddetto 8 (lettera gre-
zato in senso diretto e conduce regolar- ca che si legge beta), numero che espri-
mente: il numero indicato corrisponde me il rapporto fra la corrente che scor-
alla tensione di soglia (che può essere re nel collettore del transitar e quella
anche un po' superiore, nonchè arriva- che scorre attraverso la base.
re a meno di 700), e comunque sta ad Esprime quindi il coefficiente di ampli-
indicare che il diodo è buono. ficazione del singolo transistor (essen-
Indicazione di polarizzazione inversa. do il rapporto fra la corrente attraver-
Se ambedue le letture ( quella in un sen-
so di inserimento del diodo e quella in so il circuito d'uscita e la corrente che
I I senso opposto) sono sempre , il diodo l'ha provocata nel circuito d'ingresso).
t in prova è decisamente interrotto; vice- La misura del suo valore, e quindi la ve-
4 versa, se ambedue le letture sono sem- rifica se esso è più o meno regolare, per-
mette di giudicare all'istante se il tran-
pre 000 (o poco più dello zero come ul-
tima cifra), il diodo è in cortocircuito: sistor funziona regolarmente oppure no:
misura posto nella posizione in cui è in ambedue i casi, da .gettare. ed infatti, inserendo opportunamente il
raffigurato un diodo: così facendo si Quando la misura del diodo in condu- transistor sotto esame nello zoccoletto
può controllare non solo se i diodi in zione si aggira sui 700 mV (poco più po- (col commutatore posto su hrp), sul di-
prova sono o no efficienti, ma anche se co meno), è segno che il diodo è del ti- splay appare proprio il valore numeri-
sono al silicio o al germanio (e comun- po al silicio. co del suddetto coefficiente di amplifi-
que quale ne è la polarità, ove il con- Quando la lettura si aggira su 300-400 cazione.
trassegno non sia evidente). m V, il diodo è del tipo al germanio. Lo zoccoletto è suddiviso (mediante
La prova consiste fondamentalmente l'indicazione sul pannello) in due settori
nell'applicare i puntali del DMM al dio- ben precisi: a sinistra vanno inseriti i
do sotto prova prima in un senso, poi IL PROVA TRANSISTOR transistor di tipo NPN, a destra quelli
nell'altro, interpretandone opportuna- di tipo PNP.
mente le indicazioni. Infine, resta da analizzare la misura di L'inserimento dei reofori dei transistor
La prima indicazione, secondo l'esem- hr dei transistori, misura fattibile va attentamente eseguito ed accurata-
pio di figura 9, sta ad indicare che il dio- sfruttando opportunamente lo zoccolet- mente rispettato.
do è inserito fra i puntali nel senso del- to in basso a sinistra, che viene inserito La maggior parte dei transistor ha i reo-
la non conduzione (o al limite, che es- portando il commutatore nella posizio- fori disposti secondo l'ordine EBC, ma
so è interrotto). ne compresa fra 10 A e il diodo. ce ne sono anche con sequenza BCE;
Invertendo il diodo ( o i puntali, ovvia- Ma cos'è questa hrt"? ciò spiega perchè ognuno dei due set-
PA ELLO SOLARE
Collegabile con tutti
i sistemi elettrici che
possono essere
ricaricati dal sole
<
A
ripercorrerne a grandi
passi la storia
e risvegliare nei neofiti
l'interesse per il magico
mondo delle trasmissioni
a carattere non
commerciale, quello
dei radioamatori.
Percorreremo insieme
tutta la strada che,
attraverso varie
esperienze,
ci dischiuderà i segreti
della propagazione
e della ricezione
delle onde radio fino
a giungere un giorno
a coronare il sogno
di trasmettere a nostra
volta con la dovuta
preparazione
e competenza.
LA PROPAGAZIONE
DELLE ONDE RADIO
Sveliamo il mistero della propagazione delle onde
radio, vediamo come esse sono influenzate dagli strati
ionizzati dell'atmosfera e dall'attività solare.
• $Ara J4PN
A3
Gcs
zione e intensità dipende quasi esclusi- smissioni viene pubblicato un bolletti- considerata la seguente:
amente dallattività solare. Conseguen- no della propagazione che fa le previ- Direzione Compartimentale P.T.
za diretta di tutti i fenomeni che avven- Ufficio 3- Reparto 4- T.L.C.
sioni di quali strati si ionizzeranno, di
gono sulla superficie del sole: le espio- seguita dall'indirizzo
che intensità sarà il fenomeno e quali
ioni. le perturbazioni, le macchie, sul frequenze conviene usare.
nostro pianeta ricadono continuamen- Eccoci arrivati cari amici d'antenna. Piemonte e Valle d'Aosta
raggi di tutti i tipi e un numero enor- Via Foggia, 3A- 10152 Torino
È stata un po' dura? Voglio a mio mo-
me di particelle che, cozzando contro
gli atomi degli strati più esterni dell'at- do ricompensarvi dando qui di seguito Lombardia
mosfera ne scalzano letteralmente gli tutte le informazioni per ottenere il no- Via Orefici, 15- 20123 Milano
lettroni dalle orbite favorendo la for- minativo d'ascolto e proponendovi una
speciale gara a premi a voi esclusiva- Trentino Alto Adige
mazione di zone fortemente ionizzate. Loc. Solteri - 38100 Trento
l'attività solare segue un suo ciclo ben mente riservata.
preciso la cui durata è stata individua- Alle prossime ragazzi e ricordiamoci Veneto
ta in ll anni per cui ci ritroviamo al- che per ora possiamo solo ascoltare ... San Giobbe - Fond. di Cannaregio
ternativamente di fronte a periodi di in- Old Man 30121 Venezia
Friuli Venezia Giulia
Via Sant'Anastasio, 12- 34134 Trieste
TELE-AVVIAMENTO
DI POTENZA
Un utile strumento per avviare o arrestare
carichi soggetti a forti correnti continue senza
agire direttamente sul circuito di potenza.
Grossi apparati ricetrasmittenti, motorini
di avviamento e tutto ciò che necessita
di grandi spunti di partenza può essere
facilmente avviato.
Realizzazione su circuito
stampato del comando di potenza;
il diodo SCR2 che deve sopportare
il carico è di quelli di potenza
ed è raffreddato da un dissipatore
ad alette. SCR1 fornisce solo
energia di comando e quindi
scalda praticamente nulla.
+DI
Il Il
z
+
SCRoa 75eT'
::i
■
$3
et
MO
R3
PN
O • -
o e
j4 IIC5
R6
+ R5
C2 C4
R2
11:==dil==-============-=======4~==9:==ee=:::j-=====-=======, 1
Schema elettrlco del comando di potenza In corrente continua: risolve brlllantemente Il problema di spegnere
un diodo SCR In conduzione, senza ricorrere all'Interruzione della corrente che alimenta Il circuito.
Assemblaggio dei componenti sulla basetta del circuito stampato; le piste ramate si intendono viste in trasparenza.
, SCR2 è disegnato senza l'aletta di raffreddamento che però è indispensabile.
Cl
o
1
CIIID
o
di opportuna ampiezza e polarità, do-
po di che il diodo resta in conduzione
COMPONENTI netta, almeno sino a quando lo stato di
conduzione non venga interrotto: e per
RESISTENZE C4 = 0,1 F - 250 VI far questo l'unico sistema possibile con-
R1 = 220 0 (mylar o poliestere) siste nel far venir meno, anche solo per
R2 = 100 2 es = 0,1 F - 250 VI un attimo, la tensione presente sul-
R3 = (v. tabella a pag. 19) (mylar o poliestere) l'anodo.
R4 = (v. tabella a pag. 19) Comunque, quando il diodo è passato
R5 = 5600 2 DIODI in conduzione, e per far questo si spin-
R6 = 152 D1 = 220 V/ 5 A ge il pulsante rosso PR sul gate (g) di
R7 = (v. tabella a pag. 19) SCR1 = C106D (o equivalente} SCR2, il carico da far funzionare risul-
R8 = (v. tabella a pag. 19) SCR2 = BT152/800 ta collegato alla sorgente di alimenta-
(è preferibile che tutte (o equivalente) zione; esistono SCR in grado di soppor-
le resistenze siano da 1/2 W) DLR = LED rosso tare anche centinaia di ampère.
DLV = LED verde Quando il carico si deve scollegare dal-
CONDENSATORI l'alimentazione, e visto che un SCR in-
C1 = 1000 F - 40 VI terrompe il suo stato di conduzione so-
(elettrolitico) PN = pulsante N.A. (nero) lo se gli si fa mancare per un attimo la
C2 = 100 F - 63 VI PR = pulsante N.A. (rosso) tensione di alimentazione, non si può
(elettrolitico) certamente mettere un interruttore in
C3 = 220 F - 63 VI serie all'SCR stesso, in quanto ciò non
(elettrolitico) farebbe altro che riportarci a quello che
))»)
IL PERSONAL COMPUTER utti abbiamo visto qualche volta sistema, il microprocessore, un compo-
T un computer al lavoro; ce ne sono
in ogni banca o ufficio pubblico, in tutte
nente elettronico molto sofisticato che
si presenta all'aspetto come un grosso
le aziende. La prima cosa che si nota è millepiedi nero e che concentra la fun-
il monitor, quella specie di televisore sul zione di migliaia di transistor, resisten-
quale compaiono anzichè immagini, nu- ze, condensatori, diodi, ecc. nello spa-
meri e parole. zio di pochi centimetri quadrati.
La comunicazione tra computer e uten- Le funzioni del microprocessore sono
te avviene tramite lo schermo video di molteplici: svolge quelle matematiche a
questo monitor; quando vogliamo chie- partire dalle quattro operazioni per
dere qualcosa lo dobbiamo scrivere sul- giungere a qualsiasi tipo di equazione;
lo schermo e per la stessa via ci giun- immagazzina nella sua memoria numeri
p !:., gono le risposte. o parole, risultati o informazioni di ogni
La seconda cosa che salta agli occhi è genere; disegna, riproduce suoni o mu-
la tastiera, una specie di macchina da siche, ecc...
Per garantire la conservazione scrivere con i soli tasti; è priva della par- La sua funzione principale resta comun-
dei dati elaborati vengono te scrivente in quanto scrive direttamen- que quella di memorizzare ed elabora-
memorizzati su un dischetto te sullo schermo video. re informazioni per cui viene spesso de-
magnetico. Il computer vero e proprio è quella sca- finito elaboratore o cervello elettronico.
tola su cui normalmente appoggia il Memorizzate od elaborate le informa-
monitor; dentro c'è il cuore di tutto il zioni, il computer ci comunica i risul-
MEMORIA RAM
-~~-
MEMORIA ROM 4;77lg
7-,L--_--·il
+
(VIRTUALE)
' '
PROCESSORE VIDEO
1STIRA
I
I
ELABORATORE
'-.
INTERPRETE CENTRALE DISCO FLOPPY
LE MEMORIE
Le ultime teorie sul funzionamento del
cervello umano lasciano supporre che All'interno della tastiera, gli impulsi meccanici di chi scrive vengono trasformati
a ciascuna differente zona della nostra in impulsi elettrici riconoscibili dal programma interprete del computer.
materia grigia corrisponda una diversa
ELETTRONICA PRATICA - Febbraio 1993- Pag. 22
o memoria ad accesso casuale. Vi si pos-
sono introdurre dati e programmi attra-
verso la tastiera o direttamente dalle
unità di memoria a nastro o a disco ma-
gnetici.
Questa zona di mem
diabilmente cancellata ogni
computer viene a mancare l
La seconda zona è riser
ria a sola lettura o ROM (dall'i
Read Only Memory). Essa con
programma per il funzionamento i
no del computer le cui istruzioni ven-
gono inserite nell'elaboratore in f.
costruzione. La ROM non può e non
deve essere cancellata per cui è alimen-
tata da una specie di accumulatore pe-
renne che le fornisce una debole corren-
te per mantenerla attiva anche a com-
puter spento.
IL CODICE BINARIO
LE FUNICELLE
Ripariamoci da soli la funicella dell'indice
di sintonia. E possibile con il disegno
del percorso del filo in mano, anche
se occorre una grande pazienza.
La prima da posizionare è l'estremità
munita di occhiello.
a riparazione della funicella, che in che un ricevitore poteva, e può, presen- sintonia.
L ogni radio d'epoca serviva a far
scorrere (o anche ruotare, a volte) l'in-
tare.
Solo con pazienza e ripetuti tentativi
La meccanica che deve sostenere lasca-
la e realizzare i vari movimenti deve es-
dice di lettura della scala parlante, ha ( del resto, l'esperienza come si acqui- sere inoltre rigida, precisa e scorrevole
sempre rappresentato uno dei lavori più sta?) si riesce ancor oggi a ripristinare a seconda dei casi.
impegnativi per il radioriparatore: e, di- i movimenti del meccanismo anche più Le funicelle possono essere di acciaio,
ciamolo pure, in certi casi particolar- complesso. di seta o di nylon; l'equipaggio cui è ap-
mente ricchi di rinvii e ruotismi inter- Partiamo allora da quella che può es- plicato l'indice vero e proprio deve es-
medi, rappresenta un vero e proprio in- sere la considerazione di base: tutte le sere rigidamente connesso con la funi-
cubo, trattandosi oltretutto di un aspet- meccaniche delle scale parlanti degli ap- cella, onde evitare slittamenti e scorri-
to meccanico che quindi ha ben poco parecchi radio devono rispondere all'u- menti a vuoto durante le ripetute ope-
a che fare con il carattere squisitamen- nico scopo di trascinare l'indice da un razioni di sintonia dell'apparecchio, che
te radioelettrico della manutenzione estremo all'altro della scala, e ciò in cor- farebbero spostare la corretta posizio-
dell'apparecchio. rispondenza dell'apertura e della chiu- ne di taratura e quindi la "posizione"
Ciò soprattutto per la varietà di percor- sura totale del condensatore variabile (o delle stazioni.
si, pulegge, perni, indici anche multipli anche dell'induttore, talvolta) di Spesso la funicella è ancorata ai suoi
INIZIO DEMOLTIPLICA
Trascinamento
a funlcella
dell'lndlce della
scala parlante
e della ruota
MOLLA di demoltiplica
collegata
al condensatore
varlablle.
Il percorso è quello
di tipo standard
che ritroviamo
In molti ricevitori.
PERNO
MANOPOLA
I" FUNICELLA
(FILO)
INDICE
DI SINTONIA
il
nella puleggia esterna in basso a sinistra
e avvolgendo due spire sul perno di comando.
I
2: meccanica della scala parlante del ricevitore
3 modello 319. Le linee tratteggiate indicano
il comando di sintonia per la scala FM.
RADIOM
==e #te
1: meccanica della scala
parlante del ricevitori modelli
9 U 65- 9 A 75•9 A 85 - 9 A 95.
2· tunicella della
i6i"i 5.
ree;
a t,anslsto,~' I
Le funicelle, In questo particolare
tipo di meccanica, sono tre.
IARELLI
CLACSON
MUSICALE
Avvisatore acustico per autoveicoli che si potrebbe
quasi definire ecologico, in quanto produce
un suono musicale gradevole e di intensità
moderata quanto basta
appiamo tutti che in città è giusta-
S mente vietato l'uso del clacson.
Tuttavia capita a volte la necessità di do-
ver avvertire, con un qualche segnale
d'allarme, un pedone o un ciclista di-
stratto che impegni improvvisamente la
strada (e altri esempi si potrebbero fare).
Ecco quindi che, partendo da proble-
mi di questo tipo, abbiamo realizzato
un avvisatore acustico un po' partico-
lare, cioè un clacson piuttosto melodio-
so, di volume relativamente basso, che
non dovrebbe infastidire il cuore del più
duro dei vigili.
Oltretutto, questo clacson musicale può
servire anche in altri ambienti od occa-
sioni: per esempio sui muletti per il tra-
sporto di merci nell'ambito di fabbriche
o magazzini, oppure su piccoli natanti;
ma più semplicemente è utile anche per
altri usi, magari più banali e quotidia-
ni, come un qualsiasi campanello, nell-
'hobbistica in genere, nel modellismo,
ecc.
COMPC
RESISTENZE
R1 = 56 k?
R2 = 470 n (trimmer)
R3 = 10k?
R4 = 47 kO (trimmer)
R5 = 150 2
R6 = 392
R7 = 2,2 O
R8 = 220 2
PI R9 = 12
(tutti i resistori sono da 1/4 + 1/2W)
DZ = diodo Zener 9V-1W
IC1 == SAB 600
TDA 2003
IC2
AP = altoparlante 42- 1 O W
(meglio se del tipo
a tromba)
F1 = fusibile 3 A
P1 = pulsante
(normalmente aperto)
r,::,..
.O
Il I I
l
8!1 j
C2
7 ...•• . ~
2
4
+u■
C12
I
......
I
L 6
12V
e
RA Il Il Il Il Il ,e,__ t rn 4/ il Il
:1 I
-
6 Il Il Il ll C9 II R8
~
[
c4
NENTI -
CONDENSATORI
\
o n- o-o o o
C1 = O, 1 F (mylar
o policarbonato)
C2 = O, 1 F (mylar
o policarbonato) 6
Circuito stampato
C3 = 1500 pF visto dal lato
C4 = 2200 pf rame. Il disegno
CS = O, 1 F (mylar è a grandezza
o policarbonato)
C6 = 47 F - 16 VI (elettrolitico) naturale e può
C7 = 100 F - 25 VI (elettrolitico) essere ricopiato
con Inchiostro
ca = o, 1 F (mylar per circuiti
o policarbonato)
stampati
C9 = 47 F (mylar direttamente
o policarbonato)
sulla basetta
C1 O = 470 F - 16 VI (efettrolitico) ramata.
C11 = O, 1 F (mylar
o policarbonato)
e 12 = 1 O00 F- 16 VI (elettrolitico)
2 [3
Ai componenti più piccoli, come le resistenze Completato il montaggio ed eseguita la saldatura
e i diodi, nel montaggio di questo utile dispositivo si provvede a tagliare via la parte di reoforo sporgente
seguono quelli di medio ingombro come con un tronchesino; gli spezzoni più lunghi vanno
i condensatori e lo zoccolo per il circuito conservati per realizzare i ponticelli dal dritto contemplati
integrato. in questo circuito.
I 2 condensatori elettrolitici devono essere collegati Per ultimi vengono inseriti i due trimmer semifissi
rispettandone la polarità: quando non sono presenti R2 e R4 che hanno due compiti molto importanti:
diverse indicazioni, il reoforo più lungo è quello del +. rispettivamente quello di regolare il volume sonoro
Normalmente sull'involucro è presente una freccia grigia e la frequenza di oscillazione del circuito di clock
che riporta il simbolo + oppure che indica (orologio interno), determinando il timbro sonoro
il reoforo corrispondente. delle note musicali emesse.
+12V
MASSA
mente curato le piste destinate al pas- do superiore della scheda è motivato dal il resto del mondo; questa fase del ca-
saggio di correnti elevate e l'opportu- fatto che l'aletta metallica deve provve- blaggio è semplificata al massimo dal-
no posizionamento di certi componen- dere alla dissipazione di calore, special- l'aver adottato (ed inserito a stampato)
ti destinati a dissipare calore di entità mente se l'uso può essere non intermit- le due morsettiere, rispettivamente a 2
non trascurabile. tente, e comunque prolungato; il siste- ed a 4 morsetti.
Dopo aver posizionato e saldato sulla ma più semplice di attuare il raffredda- Ai morsetti 1 e 2 viene collegato il pul-
scheda i componenti più piccoli e non mento è quello di avvitare l'aletta diret- sante; questo può essere posizionato
dotati di alcun verso di inserzione, si de- tamente all'interno di uno dei lati del sulla plancia, ove è quasi sempre previ-
vono montare, col dovuto rispetto del- contenitore metallico adottato per con- sta la possibilità di montaggio di un pul-
le polarità, i condensatori elettrolitici tenere il circuito (naturalmente, nessu- sante opzionale, o dove si può comun-
(C6-C7-Cl0-C12), contrassegnati sul no vieta di fissare invece all'aletta un que riuscire ad applicare un pulsantino
corpo dagli appositi segni (in genere, il apposito dissipatore di calore nei vari addizionale; in ogni caso non è minima-
positivo) in corrispondenza del relati- tipi commercialmente reperibili). mente necessario modificare il circuito
vo terminale, ed i semiconduttori. Una volta che il montaggio dei compo- originale del clacson di bordo.
Per quanto riguarda DZ, la fascetta su nenti sulla scheda sia terminato, occorre Ai morsetti 4 e 5 va collegata la piccola
un estremo del corpo (quella che con- verificarne il regolare funzionamento; tromba, il morsetto 3 si porta ad una
trassegna il catodo) deve risultare dal- per far questo, deve essere disponibile buona massa dell'auto, e infine al mor-
la stessa parte in cui è il terminale posi- una sorgente di alimentazione, che può setto 6, attraverso un fusibile "volante"
tivo di C6; l'integrato ICI ha come ri- essere la normale batteria della macchi- (da 2-=-3 A) va il positivo della batteria.
ferimento un incavo semicircolare su na, oppure un alimentatore da 12-14 Resta il problema di installare (dove e
uno dei bordi stretti, a contrassegnare V in grado di erogare 1,5-2 A. come) questa scatola all'interno dell'au-
la zona ove è il piedino l. to, le cui vibrazioni continue richiedo-
IC2, per la particolare disposizione dei no sistemi di montaggio oculati ed ac-
terminali, non va soggetto a possibili er- BOX IN ALLUMINIO curati; per esempio, se non si usano vi-
rori di inserzione; occorre comunque fa- ti autobloccanti, sicuramente queste vi-
re attenzione a non deformare i termi- Il lavoro va completato inserendo ap- brazioni allenteranno i tipi più norma-
nali in fase di manipolazione, anzi, per- punto la scheda in un adatto conteni- li di viteria.
fezionarne eventualmente l'allineamen- tore metallico, possibilmente di allumi- Comunque, chi ha poca confidenza con
to in modo che essi entrino senza for- nio, su cui si eseguono le poche foratu- la meccanica e con l'impianto elettrico
zare nei fori previsti. re per la fuoriuscita dei 6 fili che met- dell'auto. è preferibile vada a farlo mon-
Il posizionamento di IC2 a pelo del bor- tono il nostro clacson in contatto con ... tare dall'elettrauto.
IL CIRCUITO INTEGRATO
Principalmente i circuiti integrati svolgono due tipi di funzione: quella logica
o di calcolo, eseguita in numeri binari O e I poi trasformati in decimali per
1 8 poter meglio essere interpretati dall'uomo, e quella analogica in grado di la-
vorare un segnale o di comparare e regolare una tensione rispetto ad un valo-
2 7 re di riferimento. Quello che succede all'interno di un circuito integrato non
ci interessa se non al momento del suo acquisto. Lo dobbiamo cioè scegliere
adatto ai nostri scopi dopodichè l'unica nostra preoccupazione sarà quella di
3 6 collegarlo in maniera che funzioni. Fra i tanti piedini dobbiamo individuare
le porte d'ingresso o entrate, quelle di alimentazione, una positiva ( + Vcc)
e l'altra negativa ( Vcc), ed eventualmente quella di massa o terra (GND),
4 5 poi quella di uscita. A volte porte supplementari permettono di collegare cir-
cuiti di regolazione. Le entrate sono normalmente due: una diretta (e+) e
l'altra invertita (e ). Un segnale applicato alla porta diretta lo ritroveremo
all'uscita con la stessa forma e polarità che aveva in ingresso, solo più ampio.
Lo stesso segnale applicato alla porta invertita uscirà con polarità e forma
Circuito Integrato SAB 600 d'onda contrarie. Quello che in ingresso era positivo sarà negativo all'uscita
a 8 piedini: è visibile la tacca e viceversa. Se ad entrambe le porte sono applicati segnali, essi si sottrarran-
di riferimento di cui si deve no algebricamente uno dall'altro creandone uno nuovo che in uscita avrà la
tener conto Inserendo forma diversa da entrambi ma di entrambi porterà le informazioni.
Il componente nel suo
zoccolo. Funziona come
Il SAB 600 utilizzato in questo circuito è un dispositivo ad 8 piedini con fun-
osclllatore di bassa frequenza zionamento già piuttosto sofisticato. E diviso in due sezioni: la prima viene
seguito da un generatore fatta oscillare per generare l'onda di bassa frequenza in grado di pilotare la
digitate di melodia, Il classico successiva sezione che qui funziona da sintetizzatore digitale di nota.
dlln ... dlon ... dian ... Il suono che ne risulta è una combinazione molto melodiosa.
DIP METER
A TRANSISTORI
Accertiamo la frequenza di risonanza
delle bobine o dei circuiti oscillanti, misuriamo
l'intensità dei segnali radio in arrivo, generiamo
una portante modulata per accordare le medie
frequenze, creiamo un segnale campione.
d°
CIRCUITI
OSCILLANTI
I
CONDENSATORE
avvicinata a quella del circuito
oscillante in prova.
B: accoppiamento Induttivo Indiretto:
la bobina del dip meter e quella
5F del circuito oscillante sono accoppiate
mediante l'Interposizione di un llnk.
C: accoppiamento capacitivo:
~LUNGHE2ZA1/4 D ONOA aLUNGHEZZA20'ONDA si ottiene per contatto diretto
fra la bobina da testare e quella
. del dlp meter (ovviamente
I "' Il collegamento si effettua
/
sui piedini dello zoccolo).
CAVO/ ;· CAVO /
.3
COASSIALE Un condensatore di minima capacità
COASSIALE
tiene separati I due circuiti.
D: misurazione della frequenza
di risonanza di un'antenna a dlplo
APERTO CORTOCIRCUITATO aperto o chiuso, qui rappresentata
da uno spezzone di cavo coasslale.
Un nuovissimo manuale
pratico che ti svela tutti
1 segreti dell'elettricità
Tutto ciò che avreste voluto
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avete mai osato chiedere: oltre
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ed esaurienti, tutti i trucchi del
mestiere per dimenticare
definitivamente i conti salati
dell'elettricista ed avere un
impianto più sicuro, più
razionale, più adatto alle
esigenze della casa moderna.
RIVELATORE
DI PERDITE D'ACQUA
Scongiuriamo pericoli di allagamento scoprendo subito
qualsiasi aumento dell'umidità nei luoghi a rischio
quali il bagno, la cucina o la cantina.
R4
_ R2 :t-R3 RS
R1 4, s
C2
Il
Il
~ I 8
~
C3
- Il Il t ■
■ IC1 lb
'R7
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$
- 6
il
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il. l2
TR1 ' TR2
± I
--• --• -• -- o -- • - • --• --•--•- • --• - • --• --• --• --• --• --• --• - -l
~-----
SONDA
- Schema elettrico del rivelatore di perdite d'acqua: con la presenza di umidità fra le sonde
si ha un passaggio di corrente che raggiunge la base di TR1 polarizzandola.
Ciò pone in conduzione TR1, ne consegue l'Interdizione di TR2 e l'innalzamento della tensione
sul piedino di controllo n° 4 di IC1, attivandolo.
Assemblaggio
del circuito
255sa- lliià I• iI
stampato lato
componenti:
le piste sono viste
In trasparenza.
La sonda
CS(i)+ , .. R6
cJJ~ Il!
a,c~
e l'alimentazione
sono esterne
al circuito.
7
a ~
1111,
vcc
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SONDA
DL
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di _,,,
B
a5% - ,,
---·~ ,,
-·-·-i
I RIVELATORE DI PERDITE D'ACQUA
+
Circuito stampato
C5 visto dal lato
delle piste di rame.
e
vcc
e
@g 0 o
COMPONENTI luogo in cui si teme la fuoriuscita di ac-
qua; è opportuno che la sonda resti
C1 = 47 nF piuttosto stabilmente nella zona e nel-
C2 =100F - 16 VI (elettrolitico) la posizione desiderata: è quindi consi-
C3 = 3300 pF gliabile fissarla al pavimento con nor-
C4 = 0,1F male nastro adesivo, o quantomeno con
C5 = 100F- 16 VI (elettrolitico) un peso sovrapposto.
R1 =1kO La sonda è realizzata con una piastri-
R2 = 220 kO na di vetronite ramata per circuiti stam-
R3 = 15kO pati: la cosa importante da rispettare è
R4 = 470 2 la spaziatura centrale fra le due zone
~·-·-·-·I R5 =1,5kO conduttrici.
R6 =1 MO (trimmer) Il solco isolante deve essere largo sui 2
R7 =470 kO mm e può essere realizzato (oltre che
R8 = 1 kO con le normali tecniche dei circuiti
DL = LED qualsiasi stampati) molto semplicemente con una
DZ1 = diodo Zener, 5,6 V - 1 W fresina che appunto asporti la pellicola
Ic1 = 555 superficiale di rame.
TR1 = TR2 = BC1O7 Si utilizza un vero e proprio circuito
B = buzzer attivo (Murata) stampato; data però la semplicità dello
schema, potrebbe anche adottarsi la so-
appunto quella che fa accendere il LED Per la pratica realizzazione del circui- luzione di montare i componenti su pia-
e fa azionare il buzzer, che nel nostro to, cominciamo proprio dalla sonda, strina millefori.
caso è previsto del tipo "attivo" e di che va collegata all'ingresso con un ca- Comunque ci riferiremo qui, per quan-
buon rendimento, per esempio un clas- vetto bifilare di qualsiasi tipo; se il col- to riguarda le modalità costruttive, al-
simo Murata, in grado di emettere un legamento, per motivi pratici di instal- la nostra versione, occupandoci di quei
fischio acuto e penetrante a circa lazione, dovesse risultare piuttosto lun- componenti che vanno montati secon-
go (qualche metro) può essere consiglia- do un verso ben preciso, e che quindi
2000-3000 Hz. Questo fischio risulta
bile l'adozione di un cavetto scherma- vale la pena di sottolineare.
così cadenzato dall'onda rettangolare
Come al solito, fra i componenti dotati
generata da IC 1: in pratica, si ascolta to (sempre bifilare, più lo schermo) per
di una polarità di inserzione ci sono i
un bip-bip-bip più o meno rapido a se- evitare captazione di disturbi tali da far
semiconduttori; lo Zener DZl deve tro-
conda di come è regolato R6. Il diodo scattare il dispositivo in modo impre-
varsi con la fascetta in colore (il cato-
Zener DZl (da 5,6 V) serve a stabiliz- visto: in tal caso, la calza schermante do) dalla parte della linea del positivo
zare la tensione di alimentazione dei andrebbe collegata al "comune" del cir- (quella che va al terminale 4); lo stesso
transistori TR 1 e TR2, in modo che il cuito. dicasi per i condensatori elettrolitici C2
loro regime di commutazione fra con- e C5 (di filtro sull'alimentazione), di cui
duzione e interdizione rimanga ben sta- va controllata la marcatura sul corpo
bile, e quindi legato solamente alle con- LA SONDA in corrispondenza dei terminali; per
dizioni ambientali della sonda; Cl e C3 TR 1 e TR2 fa fede, come riferimento
sono condensatori di fuga, inseriti per Ad ogni modo, la sonda va posiziona- per il corretto inserimento, il dentino sul
eliminare la possibilità che disturbi elet- ta sul pavimento, col lato rame (cioè bordo del corpo, che va orientato co-
trici captati dall'ingresso del circuito ab- con le due piste vere e proprie) a con- me in figura; per ICI funge da chiave
biano ad alterarne, o comunque in- tatto col pavimento stesso, e natural- di inserzione il piccolo incavo circolare
fluenzarne, il regolare funzionamento. mente nelle immediate vicinanze del ))))
IL BUZZER
e prendiamo ad esempio un campanel-
lo elettrico o un clacson per auto, entram-
i a corrente continua, ci accorgiamo che
il suono viene generato per vibrazione in-
terna e non è dovuto ad oscillazioni del-
la corrente che rimane rigorosamente
continua. Gli apparati elettronici di se-
gnalazione possono usare due tipi di tra-
sduttori acustici: l'altoparlante o il buz- La sonda sensibile all'umidità
zer. Nel primo caso deve essere la cor- è ricavata da una basetta per circuiti
rente ad oscillare alla frequenza di una stampati, la cui parte ramata viene
nota musicale; l'altoparlante ne riprodu- elettricamente divisa in due.
ce le oscillazioni e la rende udibile.
Il buzzer, al contrario, genera esso stes
so le oscillazioni quando è sottoposto ad
una corrente continua.
Per rendere di più l'idea diciamo che un
Un buzzer raggiunge altoparlante collegato ad une, pila non
a 30 cm emette alcun suono se non un leggero
una pressione sonora 'fluff' iniziale; un buzzer nelle stesse
di 75 dB min condizioni di collegamento eme i te la no-
a 9 V. la per la cui frequenza è predisposto.
In pratica il buzzer può essere parago- La sonda va posizionata con la parte
nato ad un campanello con funzionamen- ramata verso il pavimento; i fili
to elettronico anzichè elettrodinamico. sono collegati ciascuno a una
delle due zone ramate mantenendo
la saldatura molto sottile
per permettere un buon contatto
con il pavimento.
MISURA PRESSIONE
SUL DITO
a necessità era fortemente sentita
L e la riposta era, come si dice, nel-
l'aria. Ecco un sistema che permette di
Continuando a togliere aria fino a
quando le pulsazioni non si sentono più
per insufficiente gonfiaggio della fascia,
misurare facilmente la pressione del Manteniamo sotto controllo il medico determina anche il valore della
sangue per tenerla sotto controllo e ca- la pressione sanguigna pressione minima.
pire quando è necessario ricorrere al più
appropriato intervento del medico cu-
per scoprire per tempo Le innovazioni portate da questo misu-
ratore di pressione da dito semplifica-
rante. Gli sfigmomanometri, così si se è necessario ricorrere no molto le operazioni ma il procedi-
chiamano i misuratori di pressione san- ad un controllo medico. mento rimane identico a quello deserit-
guigna, sono normalmente da braccio. to. Anzichè stringere una grossa fascia
Funzionano così: una fascia a camera Ce lo permette questo intorno al braccio qui ne viene stretta
d'aria è stretta intorno al braccio e gon- sfigmomanometro una più piccola intorno al dito indice
fiata, un manometro indica la pressio- da ''dito'' della mano sinistra (meglio la sinistra
ne dell'aria che viene incrementata fi- in quanto l'arco dell'aorta volge proprio
no a provocare l'arresto della circola- in quella direzione).
zione del sangue nell'arto. Il cursore indicato come "regolazione
Il medico ascolta con lo stetoscopio le fascia" va spostato verso destra fino a
pulsazioni in prossimità della fascia, re- quando non si accende il led "troppo
gola lo sgonfiaggio fino a quando non stretto" quindi si torna indietro di una
le sente riprendere quindi legge sul ma- posizione.
nometro l'indicazione corrispondente Acceso a questo punto lo strumento con
alla pressione massima della nostra cir- l'interruttore giallo, vedremo il display
colazione sanguigna. )))
Una membrana di gomma viene Le informazioni provenienti dal circuito pneumatico vengono
gonfiata e sgonfiata lentamente elaborate dal microprocessore, praticamente un piccolo
per trovare il punto di equilibrio computer, ed evidenziate sul display
fra pulsazioni e pressione dell'aria. a cristalli liquidi.
PRESSOSTATO
-~ AUTOMATICO
'\
MOTORINO TUBO IN GOMMA
POMPA
AMPLIFICATORE
PER DEBOLI D'UDITO /
La miniaturizzazione di questo
amplificatore non è molto spinta;
lo possiamo definire "protesi
da taschino", risulta perciò molto
facile da realizzare. Per casa, dove
non c'è da nascondere la nostra
menomazione, possiamo utilizzarlo
per ascoltare la radio o la TV.
l
c1 = 33F R1 = 220 2
d'uscita del microfono (sull'ordine di 2 al tantalio
C2 = 4,7F R2 = 33 k?
kO). 16 VI
c3 = 4,7F R3 = 33k?
Avremo pertanto
R4 = 100 kO
C4 = 100 F elettrolitici R5 = 4,7 MQ (trimmer)
C5 = 100 F }
4.800.000 16 VI
A = = 2400 M = microfono a condensatore
2000 IC1 = TL081 (amplificato}
s1
+
+
ALIM
es
usC F
CUFFIA e
9V
MASSA
i
ne.
e
Il
Schema elettrico: i segnali captati dal microfono a condensatore, già molto forti per via della preampliflcazione
che subiscono all'interno del componente, sono ulteriormente ingigantiti dal circuito integrato IC1.
-:; - R2
R
$+ PRESA
CUFFIA
-
QC\CJ
%%_,
#a 'J
r
'
ELETTRONICA PRATICA - Febbraio 1993- Pag. 51
AMPLIFICATORE PER DEBOLI D'UDITO
Il montaggio del trimmer R5 necessita
di un breve collegamento aggiuntivo al
piedino centrale, che arriva allo stampa-
to con un pezzetto di filo nudo, avanzo
ritagliato da un qualche componente.
QUALE PILA
,1ii
...... I I
no che con aria da saputello e senza
nemmeno sapere cosa significa, esor-
disce: ''Abbassate quel larsen'' con-
d'udito, il guadagno è molto elevato.
in uscita troviamo 2400 volte il segna-
le presente nel microfono, per cui l in-
...... l
I' I I vinto che questo sia il nome che vie- nesco dell'effetto Larsen può aveni-
->' ne dato al fischio e nemmeno imma-
ginando quanto lo studioso da cui il
re per un ritorno di bassa frequenza
fra la cuffia e il microjono e può es-
fenomeno prende il nome, abbia de- sere favorito dall impiego di umi pii,
Dall'amplificatore disposto dicato all'argomento. non completamente carica.
nel taschino fuoriescono il microfono Il fenomeno, certamente indesidera- Si può evitare regolando opportuna-
e il filo della cuffia; affiorano to, avviene perchè nei microfoni en-
per una facile accesslbllltà Il comando mente l'angolazione del microfono e
del volume e l'Interruttore tra, mescolato ai suoni prodotti nelle il livello del potenziometro del volume.
dell'alimentazione.
SEGNALATORE DI CONTINUITÀ
o 20 anni e lavoro presso un elet-
H trauto. Quando dobbiamo ricorre-
re all'impiego di un tester per il control-
lo di cortocircuiti o per la misura di
continuità, magari anche solo per veri-
ficare lo stato di una lampadina, ci tro-
viamo spesso in difficoltà, e in genere
per vari motivi contemporaneamente.
Occorre tener in mano ( o fermo) il com-
A ponente o il cablaggio da misurare, lo
V stesso per i due puntali (che devono an-
che essere tenuti d'occhio per essere si-
curi che facciano contatto), ed il tester
vero e proprio siamo magari costretti ad
appoggiarlo in posizioni disagiate e non
perfettamente in vista e quindi la lettu-
ra dello strumento risulta piuttosto dif-
ficile.
Del resto, nei casi che ho citato, non in-
teressa eseguire una vera e propria mi-
sura, bensì occorre solamente avere una
segnalazione del passaggio di corrente:
un segnale acustico o ottico è sufficiente.
Reallzzazlone dell'indicatore
Appassionato di elettronica come sono
di continuità su un pezzetto
dl basetta modulare ed ispirandomi ad alcuni progetti no-
a dischetti: l'assemblaggio tati sulla vostra rivista, ho realizzato un
è eseguito dal lato rame rivelatore di continuità, congegnato sot-
e I collegamentl to forma di circuito che faccia accendere
sono reallzzatl un LED e contemporaneamente suona-
con pezzetti di fllo. re un avvisatore acustico, quando fra i
La sistemazione del circuito due puntali c'è continuità elettrica: il
avviene all'Interno di una scatoletta tutto, di modesto ingombro ed alimen-
dalla quale fuoriescono solo la punta tato da una normale piletta da 9 V.
e Il "coccodrlllo" di massa. II dispositivo che ho messo assieme pre-
vede l'impiego di un circuito integrato
tutto fare 4093B (quadruplo trigger di
Schmitt) e ... quasi nient'altro!
±) 5 0 10
9V
t
PUNTA 6
::::)
7
%
IC1= 4093 PIEDIN.IC.1
PINZA
4
Rl polarizza l'entrata dell'IC, e quan- La tensione di alimentazione è data al Schema elettrico: il funzionamento
do non c'è nulla applicato fra i termi- circuito premendo un interruttore a pul- si basa su un Integrato 4093B.
nali d'ingresso, o comunque essi sono sante del tipo "normalmente aperto";
isolati, il LED è spento ed il buzzer po- mi sembra evidente che lo scopo di que-
sto in uscita è inattivo: questa è, per il sta soluzione offre il vantaggio di non
circuito, la condizione di interruzione
o interdizione.
dimenticare chiuso l'interruttore, come
invece potrebbe accadere montando un COMPONENTI
Se però i puntali d'ingresso vengono normale tipo a levetta, cosa che com- R1 =
resistenza 10 k?
cortocircuitati, o comunque 'fra di loro porterebbe lo scarico della pila: ma si R2 =
resistenza 1 k
risulta applicata una resistenzà'estrema- tratta di una scelta di tipo personale. DL1 = LED
mente bassa, la commutazione in se- Da parte mia, il montaggio dei compo- IC1 =
integrato 4093B
quenza dei vari dispositivi elementari nenti, data la notevole semplicità com- B =
buzzer attivo
presenti dentro l'integrato fa sì che suc- plessiva, è stato fatto sopra una baset- P1 =
pulsante
ceda .proprio quello che a noi interes- ta "millefori"; la basetta è stata dimen- normalmente aperto
sa: il LED si accende ed il buzzer emet- sionata in modo da poter essere inseri-
te un fischio piuttosto acuto. ta entro uno scatolino di plastica lun-
Passiamo subito ad alcuni suggerimen- go e stretto con i puntali di lettura rea-
ti di carattere costruttivo. lizzati uno sotto forma di vero e pro-
Innanzitutto, per avere un fischio po- prio "puntale a spillo" e l'altro con un
tente, il buzzer deve essere del tipo "at- morsetto a coccodrillo.
tivo" ( di quelli cioè che già contengo- Su una delle superfici ampie della sca-
no al loro interno degli elementi di am- tola sono stati ricavati i fori per far af-
plificazione); in questo caso è stato fiorare il LED, per scaricare meglio il
montato un tipo Murata, che risulta suono del buzzer e per fissare il pulsante
particolarmente efficiente. di prova.
LETTORI
passate un fax:
cercheremo, nei
limiti del posslbi-
le, di rispondervi
al più presto.
2, Il IlIl
R1
/\/V\ COMPONENTI
c1 = 22.000 pF (mylar
1 l
R2-
o policarbonato
7I C2 = 22.000 pF (mylar
o policarbonato)
R4 c3 = 10.000 pF (mylar
R3$ I e o policarbonato)
2I L ICI
mT
+
E,
9:14/
e
C4
es
=
=
O, 1 F (mylar
o policarbonato)
22 FI16 V (elettrolitico)
R1 = 47 kO (trimmer)
6ll 1 Il Il Il Il Il Il R2 = 4,7 kO
R3 = 1 kO
R4 = 10 kO
C1 Il C2 li c3Il '-:;;/ Il Il IC1 = 555
INTERRUTTORI A TRIAC
Ho sentito parlare più volte di interrut- fornisce la base per la sintetica spiega- lè" si chiude ed il carico risulta inserito
tori a TRIAC, o di relè a TRIAC. Cosa zione: quando SI è aperto (come indi- sotto alimentazione.
sono e come funzionano? E comunque, cato in figura) il TRIAC è in interdizio- Il dispositivo può quindi essere diretta-
possono essere riprodotti in casa'', que- ne, cioè non è possibile farvi passare al- mente piazzato in prossimità del cari-
sti interruttori? cuna corrente, il circuito funge da relè co da commutare, risparmiando lunghi
Marco Testa (Pesaro) normalmente aperto; quando Sl è chiu- fili di collegamento potenzialmente at-
so, la corrente attraverso RI porta il traversati da correnti anche forti, e li-
Il semplicissimo schema qui riprodotto TRIAC in conduzione netta, cioè il "re- mitando i lunghi percorsi al semplice
collegamento verso SI, interessato dal-
la debole corrente di eccitazione.
Chiaramente, essendo il circuito ridot-
:: I CARICO to ad un TRIAC e ad una resistenza,
esso può essere tranquillamente auto-
costruito: R 1 è da I k0 (circa) e TI è
a2 un qualsiasi tipo di TRIAC per 220 V
R1 e.a., naturalmente di caratteristiche ta-
REE li da reggere la corrente che lo deve at-
traversare, in funzione del carico.
Comunque, se ne trovano in commer-
cio adatti a manipolare correnti di di-
verse decine (o anche centinaia) di
S1 ampère.
A differenza degli SCR, il TRIAC è
adatto per funzionare in corrente alter-
nata.
Il Il RL
R1 Il ~- I16
C2 o,7-e 171---ru
I C 1 I Il # 1 o e
72 V
1 sempregtovan1
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AMPLIFICATORE
BF 7 WATT
L'amplificatore di bassa frequenza, è un dispositivo parti-
colarmente adatto ad ogni tipo di impiego hobbistico. Nel
laboratorio del dilettante, infatti, potrà fungere da valido
strumento di controllo di molte sorgenti sonore, mentre nella
pratica corrente sarà in grado di rappresentare il più impor-
tante anello di una catena di amplificazione audio. Perchè
in esso va identificato uno stadio di potenza che eroga ben
4 W efficaci, su un carico di 4 Q, e 7 W efficaci su uno di
2 O, ottenuto mediante il collegamento in parallelo di due
altoparlanti da 4 Q ciascuno, che sono i modelli attualmente
più diffusi in commercio.
Naturalmente, i segnali amplificati, uscenti dall'apparato, so-
no totalmente privi di ronzii ed altri disturbi ed il funziona-
mento avviene in regime di massima affidabilità.
EP 2a Lire 19.200
CORRETTORE
DI TONALITÀ
La regolazione delle note acute e di quelle gravi è necessaria
in molte occasioni. Eppure la disponibilità di questo tipo di
controllo non sempre esiste negli amplificatori di bassa fre-
quenza e, più in generale, nei riproduttori audio, soprattut-
to in quelli autocostruiti dai principianti di elettronica.
Il semplice progetto, consente di completare le funzioni di
qualsiasi amplificatore audio, aggiungendo inoltre una
preamplificazione di bassa frequenza, di almeno dieci volte
in tensione e di altrettante volte in corrente, del segnale su
cui agisce. Essendo caratterizzato da una elevata impeden-
za d'ingresso, il circuito del correttore di tonalità bene si adat-
ta a qualsiasi tipo di lavoro, senza sovraccaricare il genera-
tore di segnali, che può essere quindi rappresentato da un
microfono, da un giradischi, da una testina magnetica e da
tante altre sorgenti di bassa frequenza.
EP 3b Lire 19.900
ELETTRONICA PRATICA - - Pag. 59
REGOLATORE
DI VELOCITÀ
Questo regolatore di corrente è adatto soprattutto per esse-
re utilizzato con carichi induttivi e specificatamente per mo-
tori elettrici; esso sfrutta la forza controelettromotrice ge-
nerata dagli avvolgimenti del motore per regolare la poten-
za disponibile. Fornisce quindi la massima potenza quando
il motore gira piano per diminuirla quando la velocità au-
menta oltre quella desiderata. Ciò consiglia di utilizzarlo so-
prattutto con i trapani dove questa prerogativa è partico-
larmente utile. Un simile funzionamento è possibile grazie
all'impiego di un diodo SCR mentre sarebbe impossibile uti-
lizzando il più sofisticato Triac.
A riprova di quanto detto è possibile un semplice collaudo:
alimentiamo un trapano alla minima velocità e ci accorge-
remo che è impossibile fermare il mandrino con una mano.
EP 4 Lire 21.400
MASSAGGIATORE
ELETTRONICO
Questo è un dispositivo che emette piccole scariche elettri-
che del tutto innocue ma in grado di provocare la contra-
zione dei muscoli nelle vicinanze di dove vengono applicati
gli elettrodi. L'effetto terapeutico è 'simile a quello della co-
siddetta ginnastica passiva, cioè quella in cui i movimenti
degli arti sono demandati a macchine apposite.
Il nostro dispositivo ha tuttavia delle controindicazioni: non
può essere applicato in zone prossime al cervello o al cuore
e non deve essere usato su persone anziane, bambini, donne
in gravidanza, portatori di pacemaker o su chi abbia subito
infarto cardiaco. Gli altri soggetti devono limitarsi ad ap-
plicazioni di breve durata. Altro uso può essere quello dian-
tifurto, in prossimità di una finestra dà una "salutare" scos-
sa a chi tenti di entrare.
EP 7 Lire 33.400
ANTIFURTO
PER AUTO
Questo antifurto ha la prerogativa di funzionare senza azio-
nare alcun segnale d'allarme perciò niente disturbo arreca-
to al vicinato per l'accidentale entrata in funzione del dispo-
sitivo per semplice nostra dimenticanza.
L'azione antifurto avviene inserendo e togliendo a sprazzi
la corrente al circuito di accensione delle candele per cui si
determina un inspiegabile sobbalzare del veicolo tanto da
renderne impossibile la guida.
Un eventuale ladro avrebbe l'impressione di aver rubato una
macchina difettosa e sarebbe costretto ad abbandonarla sen-
za fare nemmeno un metro di strada.
Oltre che come antifurto il dispositivo può essere utilizzato
come lampeggiatore o come temporizzatore.
EP 10 .:...................................... Lire 24.300
LAMPEGGIATORE
MULTICOLORE
Serve per attirare l'attenzione su una vetrina o per abbellire
l'albero di Natale ma può essere usato come luci psichedeli-
che da taschino quando andiamo in discoteca. Collegando
la pila i led di questo lampeggiatore cominciano ad accen-
dersi e spegnersi in maniera del tutto casuale. Ciò deriva dal
fatto che pur essendo i tre circuiti oscillatori identici per co-
struzione e componenti, questi non lo sono elettricamente.
Infatti ciascun componente elettrico non è mai elettricamente
uguale al suo omologo. Questo fatto, conosciuto come "di-
spersione delle caratteristiche", fa sì che ciascuno dei tre lam-
peggiatori entri in funzione con cadenza diversa dagli altri
due. Ciò determina il lampeggiamento non sincronizzato dei
diodi led per cui l'accensione di ciascuna coppia avviene in
maniera e con tempo del tutto casuali.
EP 11 Lire 19.600
REGOLATORE DI
CORRENTI CONTINUE
Il peggior difetto dei regolatori di corrente è quello di con-
sumarne a loro volta un bel po' trasformandola in calore.
Il regolatore qui presentato basa la regolazione della cor-
rente sulla durata di un treno di impulsi generati da un cir-
cuito Darlington.
Il rendimento di un Darlington è altissimo e la dissipazione
di calore abbastanza contenuta, se in più consideriamo che
in tutto il circuito è l'unico componente a scaldarsi apprez-
zabilmente, ci rendiamo conto che lo spreco è minimo.
Questo regolatore serve a dosare le correnti che alimentano
motorini giocattolo, piccoli trapani, lampadine, ecc.; purchè
siano funzionanti a corrente continua. La tensione massima
di ingresso ammessa è di 15 Volt.
EP 8c Lire 18.500
SVEGLIA SOLARE
Chiunque abbia necessità di svolgere un lavoro fin dalle pri-
me ore del giorno, può tranquillamente affidare la sveglia
a questo originale dispositivo, che emette, attraverso un nor-
male altoparlante, dei tocchi sonori ripetitivi, soltanto quan-
do la luce naturale comincia ad investire una fotoresistenza,
mentre rimane muto se, pur essendo già sorto il sole, il cielo
è molto nuvoloso e l'atmosfera oscura.
La funzione di sveglia solare dell'apparato non è tuttavia la
sola che possa giustificare la costruzione. Perchè il circuito
può essere adottato come antifurto, dispositivo di allarme
o strumento di misure precise di luminosità, Se poi, con que-
sto stesso progetto, tramite la semplice regolazione manua-
le di un trimmer, si vogliono produrre degli ultrasuoni, al-
lora il gallo elettronico si trasforma in uno scacciazanzare,
scacciatopi e, persino, in un deterrente contro l'avvicinamen-
to di alcuni animali.
EP 5s Lire 21.900
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MEMORIA AL SILICIO COMPONENTI
Quattro aziende giapponesi hanno annunciato, durante la conferenza internazio- AL SICURO
RICEVITORE nale sui circuiti a stato solido che si tiene ogni gennaio a San Francisco, di aver
realizzato prototipi di memorie per computer in grado di contenere una quantità E IN ORDINE
PALMARE colossale di dati; sono memorie da 256 mega bit (cioè 256.000.000 di bit) realizza-
te su uno strato di silicio (il :ninerale che è alla base della grande rivoluzione elet- Se vogliamo finalmente mettere ordine
nel nostro piccolo magazzino di com-
tronica) disegnandovi componenti elettronici grandi appena alcuni decimillesimi
di millimetro. Per rendere l'idea della capacità di una sola di queste memorie è ponenti elettronici nuovi o di recupero
utile dire che una lettera dell'alfabeto occupa I byte corrispondente a 8 bit e che che siano, abbiamo a disposizione que-
quella di un normale persona! computer è di 4 mega bit. ste scatolette colorate che ci permetto-
Queste memorie sono dette Dram (Dynamic random access memory) o memorie no di "archiviarli" con un certo criterio.
dinamiche ad accesso casuale) e su di esse vengono memorizzati dati e program- Si può, ad esempio, utilizzare scatole
mi durante il normale funzionamento di un computer. La comparsa delle Dram piccole medie o grosse dello stesso co-
da 256 mega bit sui mercati non è imminente e per ora i giapponesi stanno cer- lore per componenti di uguali caratte-
cando di mettere in piedi joint-ventures (alleanze) con ditte americane per realiz- ristiche ma di differenti dimensioni.
zare lo stabilimento da I miliardo di dollari dove produrle. Prevedibilmente i pri- I colori a disposizione sono 6: blu, gial-
mi esemplari di computer con queste memorie saranno pronti verso la fine del lo, rosso, verde, bianco e infine il nero
che è riservato alle scatole anti correnti
secolo. Per ora ci possiamo accontentare di memorie da 16 megabit mentre stan-
no per uscire quelle da 64 che non è poco. Ricerca Fujitsu, Hitachi, Nec e Toshiba.
SICUREZZA IN CASA statiche per componenti come i mosfet
L'integrazione dell'elettronica nella vita di tutti i giorni ci permette oggi di ef- che devono essere protetti.
fettuare la verifica ed il controllo in tempo reale delle varie situazioni di ri- Sono prodotte in tre diverse dimensio-
schio o reale pericolo presenti dove viviamo o lavoriamo. Guardian è una Se- ni: 17x29x21 mm, 33x29x21 mm e 33x
greteria Ambientale Interattiva capace di controllare e comunicare fughe di 5721 mm (per la prima dimensione esi-
gas, presenza di ossido di carbonio, black-out elettrico, intrusione di estranei. stono tutti i colori mentre per le altre
Lo fa attivando un potente allarme sonoro e accendendo una luce rossa: basta due solo blu, nero e bianco). Costano
premere un pulsante per mettere Guardiana riposo per 5 minuti, il tempo per a partire da lire 3.000. Pastorino Uten-
eliminare il pericolo, poi torna automaticamente in funzione. Durante la no- sili Elettronici ( 20134 Cocquio- VA
stra assenza Guardian può essere collegato al telefono e, in caso di pericolo, Via Milano, 90- tel. 0332/975073).
invia le chiamate di allarme a 5 numeri memorizzati trasmettendo un messag- Vengono distribuiti nei negozi di com-
gio sintetizzato. Guardian è facile da installare, da programmare, da teleco- ponenti elettronici.
mandare. È un prodotto brevettato della Actel (35100 Padova - Piazza De Ga-
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ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993 - Pag. 2 ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993- Pag. 3
CORSO ELEMENTARE DI ELETTRONICA conda del tipo di funzione attuata dal
blocco logico particolare, l'uscita può es-
sere a +Vcc (quindi livello logico 1) op-
E1
E1 E2 u
pure a GND (quindi stato logico O). o o
zt
I O
Va infatti sottolineato che il principio o
base di funzionamento dei circuiti lo-
1 o '
goci è la presenza di due soli stati di fun- 1 o 0
zionamento, senza alcuna possibilità di ANO 1 1 1
livelli di tensione intermedi.
Come vengono combinate tali tale, i nostri voltmetri devono indicare NANO 1 1 o
sempre e solo tensioni praticamente
funzioni per ottenere coincidenti con O o + V cc; se, per esem-
Ecco la tabella
un determinato risultato. pio l'alimentazione del circuito è di 12
V, in particolare l'uscita ha sempre ten-
rlepllogatlva del tipi ET E2 u
fondamentall di funzione E1
o o o
tD>-
sione zero oppure 12 V: non possiamo loglca, comprendente
I
può essere allmentato da 3 a 18V Per questo, prendiamo come riferimen- Quindi, se l'entrata è collegata al+ Vcc I
che fondamentali, quelle cioè già citate
(max); Il campo di temperatura varia
da --40° a +85°C.
to un generico circuito che sia appunto (come la situazione di riferimento indi-
cata per il selettore d'entrata di figura),
poc'anzi: esse sono tutte riepilogate in e r hd.. - entrata
FUNZIONE
uscita
in grado di compiere qualsiasi funzio-
ne logica. cioè al livello di tensione più alto pre-
apposita tabella. vcc g 6°"7 A LOGICA
Come per qualunque circuito elettroni- sente in circuito, diciamo che questa en-
La prima colonna riporta quello che è
il simbolo grafico di ciascuna funzione, e 4l
zione) va applicato al lato drain di que- elettrico interno che consente di esegui-
sto dispositivo (motivo per cui assume che questa entrata è a livello logico O. re una certa funzione logica, ma si in-
V1 V2
Passiamo ora all'uscita, per la quale la si- «by «r
la sigla VDD), ed il cui lato negativo di- dica la stessa mediante la massima sche- ·~
-
venta la linea del "comune" o massa (e tuazione è perfettamente analoga: a se- matizzazione possibile.
))
IL linea del GND (VSS)
ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993 - Pag. 4
ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993- Pag. 5
Esempio di funzioni con i due Ingressi collegati Esempio di 3 ANO collegati In parallelo (sia le entrate
in parallelo allo scopo di ottenere ben precise che le uscite) in modo da poter fornire correnti
GLI INTEGRATI C-MOS caratteristiche funzionali. d'uscita più elevate.
14 7 7
a b 7 b
1
1I
E 7 y,
a e uscita
di pot.
o 7
u 7
7 e o d d
7
Lo schema slmbolico della costituzione Interna di un tlpico C-MOS contenente Da notare la variante costituita dalla plici ne contengono, racchiuse nel pro-
un quadruplo NANO, il 4011 B: nel particolare, a sinistra, lo schema elettrico presenza o meno del pallino vuoto che prio involucro, sempre più d'una con-
di una delle 4 sezioni del 4011 B. sta sull'uscita di alcuni dispositivi: si temporaneamente; a tal proposito è per RC
tratta di una codificazione simbolica per esempio illustrato lo schema grafico di
indicare che questo tipo di circuito uno dei tipi più diffusi, il 401 lB, che
provvede ad invertire l'uscita rispetto contiene appunto 4 NAND: ognuna di
all'entrata (in gergo si dice che l'uscita queste funzioni ha il circuito perfetta-
è NOT, da cui la lettera N posta apre- mente autonomo dalle altre, ed i quat-
Il cuore elettronico di un circuito integrato è il microchip: grande 2x2 mm
circa è sistemato su un supporto isolante in ceramica o plastica.
cedere il tipo di funzione).
Nella seconda colonna è invece riporta-
tro circuiti elementari sono perfetta-
mente identici. In comune i quattro
e RE
Una ragnatela di linguette metalliche collega i piedini ai contatti del mi- ta la "tabella della verità", cioè la com- NAND hanno solo l'alimentazione, da
1'
nuscolo circuito consentendo di disperdere il calore generato durante il binazione degli stati logici nelle varie si- applicarsi (è uno standard per molti in-
lavoro ma soprattutto di connettere il microchip con il circuito stampato. tegrati) ai piedini 7 e 14.
tuazioni operative: in pratica essa con-
Una colata di plastica rende il tutto solidale.
sente di identificare il reale funziona-
mento dei circuiti logici fondamentali.
Allora possiamo dire che un AND è un COMPOSIZIONE CIRCUITALE simbolo inversione
dispositivo che ha segnale d'uscita (cioè E u
:
livello 1) solo quando l'entrata 1 e (and, Tanto per rendersi conto di quella che
in inglese) l'entrata 2 hanno stato logi- è l'effettiva composizione circuitale, è
•
co 1; un NAND (essendo un AND in- anche riportato lo schema elettrico ve-
Un microchip ingrandito vertito) non ha segnale d'uscita (ha cioè ro e proprio di una singola sezione del VSS (GND)
clrca 25 volte: le piazzole stato logico O) solo quanto l'entrata 1 quadruplo NAND 401 lB (in particola-
numerate Indicano I rispettivi e l'entrata 2 sono alte; un OR è un di- re, quella indicata come a).
pledinl cul sono collegate. spositivo che ha segnale d'uscita (cioè Le funzioni logiche sin qui viste (ad ec-
è ad 1) quando El oppure (in inglese, cezione del NOT) vengono a volte usa-
or) E2 sono a livello alto; viceversa per te con gli ingressi collegati in parallelo, Esempio di utilizzo partlcolare di un NANO come amplificatore lineare.
il NOR, che sappiamo essere un NOT come è indicato nell'apposito esempio;
OR (cioè OR invertito); il NOT rappre- questo si fa per separare al meglio lo presenti: occorre allora ricordare che le dio amplificazione sostanzialmente li-
senta un puro e semplice invertitore di stadio d'uscita da quello di entrata e/o sezioni non utilizzate devono avere gli neare, in grado per esempio di amplifi-
stato logico: c'è uscita quando non c'è per invertire lo stato logico. ingressi collegati al + o al, secondo care un segnale.
entrata, l'uscita va a zero quando l'en- Se poi si tiene conto che ogni funzione il tipo di funzione logica. Va tenuto conto che, in questo partico-
1:I piedini: quando trata è alta. logica, specie se a C-MOS, può eroga- Solo le uscite possono essere lasciate lare utilizzo, la dissipazione di calore
il circuito Integrato viene Esistono naturalmente funzioni logiche re in uscita solamente pochi mA, volen-
ricoperto dl plastica tranquillamente scollegate, senza che dell'integrato aumenta notevolmente,
più complesse, ma verranno trattate più do potenziare il segnale in uscita si ri- venga minimamente influenzato il com- essendone completamente mutate le
sono gll unici contatti
esterni. avanti. corre al collegamento in parallelo sia portamento delle funzioni effettivamen- modalità di funzionamento. Il coeffi-
2: le minuscole linguette Ora prendiamo invece in esame una delle entrate sia delle uscite di più stadi. te utilizzate. È bene anche tener presen- ciente di amplificazione per un circuito
metalliche che collegano semplice funzione logica, la seconda In questo modo la corrente di uscita vie- te che alle varie entrate non deve mai di questo tipo è dato dalla formula
I piedini al microchip. della serie, cioè la funzione NAND, ne aumentata in entità proporzionale al essere applicata tensione di livello su-
3: Il microchip. contrassegnata da due ingressi ed un'u- numero di sezioni parallelate. periore a quello dell'alimentazione.
4: Il supporto isolante. scita (la presenza dell'alimentazione si li fatto che un integrato contenga nor- Adottando una funzione del tipo con Re
dà per scontata). malmente più funzioni logiche (diverse inversione (cioè NAND o NOR), essa A -
Re
I circuiti integrati che mettono a dispo- o uguali che siano) può provocare l'u- può venir trasformata, grazie ad una re-
sizione queste funzioni nei tipi più sem- tilizzo anche solo parziale degli stadi sistenza di controreazione, in uno sta- ))))
ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993- Pag. 6 ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993- Pag. 7
GLI INTEGRATI C-MOS CELLULE
Cosi, se Rc = 1 Med RE = 100 k2,
dalla formula ricaviamo che l'amplifi-
Per i valori più bassi è bene usare con-
densatori di tipo ceramico.
SOLARI
Sono cellule pronte per
cazione vale: Terminiamo questa trattazione con al- il funzionamento
cune indicazioni di carattere squisita- INTEGRATO e provviste, sulla
mente pratico. È bene che l'integrato, faccia retrostante,
specialmente se di tipo C-MOS, venga
1.000.000 montato a circuito stampato usando
di attacchi in ottone,
A = = 10 volte che consentono
100.000 l'apposito zoccolo.
il collegamento,
KIT LO ZOCCOLO
in serie o parallelo,
di più elementi, per
PER CIRCUII Date le caratteristiche intrinseche di
questa famiglia di integrati, Re potreb- Ciò è molto importante per non dover
eventuali e necessari aumenti
di tensione o corrente.
PREAMPLIFICATORE
bilità non sufficiente. è possibile grazie al modesto consumo gano casualmente applicati segnali di li-
Ecco allora che questi microfoni diven- di corrente, che si aggira su 0,8 mA (sì, vello piuttosto elevato, in quanto con se-
tano dei soprammobili, da ammirare proprio 800 A, avete letto bene!). gnali di tensione superiore a 0,2 V si ve-
per la classica struttura secondo cui so- In questo modo si evita (senza ombra rifica il "taglio" delle creste del segnale
no stati costruiti, ma da lasciare quasi di dubbio) qualsiasi problema di rumori d'uscita, come indicato nell'apposita il-
.'., '
ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993- Pag. 11
i- • - • - • -·
e »
·-·-·-·-·-·- --· -·- ·-·-· -· --tt.I·1
PREAMPLIFICATORE
i r -t è DI BASSA FREQUENZA
•[ li ±6 Il l kO di impedenza fiche, può capitare più spesso di quan-
•
R4 R I = I MO, per microfoni ad alta im- to si possa credere), ad esempio entro
pedenza. i 10 kHz, allora si monta (come C2) un
. TRI e TR2 sono due classici transisto-
ri per bassi segnali, o amplificatori di
condensatore da 4700 pF, e così pro-
porzionalmente per altri valori della fre-
I. tensione che dir si voglia; essi sono quenza di taglio massima.
montati con circuito fortemente "con- Comunque, l'inserimentdi C2 è preve-
C3
I troreazionato". Infatti la controreazio-
ne contribuisce a stabilizzare il punto
dibile (o comunque consigliabile) sola-
mente nei casi in cui il microfono da
c4
e e di lavoro (cosa alla quale collaborano preamplificare venga usato in unione
4
3es
anche le resistenze R2 ed R6), a ridur- con un trasmettitore a R.F.
b re al minimo la distorsione e ad appiat- Bene, ora che è stata studiata l 'impo-
u Li
11
TR2
u,
I
7 I fi tire nettamente la banda passante, allo stazione dello schema elettrico, occupia-
r
C2 È come sempre consigliabile (anche nel
;
@ dio e anche ben oltre; come contropar- come questo) orientarsi verso la solu-
te, ne viene limitato il guadagno com- zione a circuito stampato, di cui viene
.I ,.
plessivo. data ampia illustrazione sulla base del
R2 R5 R6 R9
I
• I Y REAZIONE NEGATIVA
nostro prototipo, accuratamente studia-
to e realizzato.
Dei componenti da montare a circuito,
solamente TRl, TR2 e C5 devono es-
I·
La controreazione, o reazione negativa, sere disposti rispettando un ben preci-
# 42l l l l l l l { è qui realizzata in due modi: innanzi-
tutto, la polarizzazione avviene prele-
so senso di inserimento, come indicato
a disegno.
vando la tensione continua direttamente L'elemento che costituisce riferimento
m I Il cuore del circuito è costituito dal due transistori TR1 e TR2, uguall tra loro, m dal collettore, attraverso le resistenze per i transistori è il piccolo dente che
più che sufficienti per ottenere Il tasso di amplltrcazlone necessario .
R3 ed R 7, ma assieme alla corrente di sporge dall'anello a sua volta sporgen-
polarizzazione ritorna alla base anche te dal corpo metallico, ed è in corri-
» o o • -• - • -• - • - • - e • - • - • - •
una piccola parte del segnale BF d'u- spondenza dell'emettitore; la polarità
scita; poi, le resistenze R5 ed R9 sono del condensatore elettrolitico è stampi-
inserite sugli emettitori senza alcun con- gliata sulla superficie esterna dello stes-
densatore di fuga, talchè ai loro capi si so, in corrispondenza del relativo ter-
COMPONENTI Circuito stampato visto dal lato
saldature in scala 1:1.
localizza anche una certa parte del se-
gnale d'uscita.
minale.
Gli ancoraggi, per i collegamenti d'en-
C1 = 0,2 F (policarbonato) I condensatori C 1, C3 e C4 servono trata e d'uscita, sono del tipo ad oc-
c2 = 4700 pF (policarbonato) semplicemente ad accoppiare il segna-
le utile da uno stadio al successivo,
chiello e ad essi si saldano i cavetti di
collegamento.
(vedi testo)
C3 = 0,5 F (policarbonato) mentre C5 consente di abbassare l'im-
C4 = 1 F (policarbonato) pedenza della linea di alimentazione,
es = 100F- 16 VI (elettrolitico) cosa importante specialmente quando
la batteria sia poco carica.
CABLAGGI ESTERNI
I 5
namente graduata.
In pratica, la schedina è consigliabile in-
serirla in una scatola metallica, che ha
fondamentalmente lo scopo di funzio-
nare da schermo elettromagnetico: è
quindi opportuno che tale contenitore
sia di materiale ferroso piuttosto che in
PILA alluminio.
9V
IL CONTENITORE
m Su tale scatola trovano comunque col-
O locazione sia le prese-d'ingresso e d-'u-
scita (che abbiamo previsto di tipo jack,
ma che possono anche essere di qualsiasi
altro tipo che risulti più comodo per le
singole applicazioni) sia l'interruttore di
accensione; ci deve essere posto anche
per la pila di alimentazione: se invece
USCITA della normale piletta da 9 V, viene adot- Occorre prevedere un foro
tata una coppia di quelle rettangolari da nel contenitore In corrispondenza
4,5 V collegate in serie, se ne ottiene una del trimmer R1 che consenta
durata molto maggiore (si consiglia sem- di regolare, con un piccolo cacciavite,
pre di usare pile del tipo blindato ad al- Il livello di preamplificazlone.
ta capacità); comunque l'assorbimento
totale si aggira su 1 mA.
Cablaggio completo del circuito stampato e degli accessori esterni In ogni caso, la pila ( o la coppia di pi-
(pila, jacks ed interruttore): tutti i componenti vanno montati le) va in qualche modo fissata al conte-
su un opportuno contenitore.
nitore: se non si vuol adottare lappo-
sito portapile, un po' di nastro biadesi- LA CONTROREAZIONE
alimentazione; se invece il valore misu- va quindi fatta con voltmetro elettro- vo risolve il problema; inoltre occorre
rato se ne discosta sensibilmente verso nico o, ancor meglio, con multimetro ricordarsi di tenere "acceso" l'apparec- Applicare ad un circuito o ad un singolo stadio un certo tasso di controrea-
l'alto o verso il basso (per esempio, sui digitale, cioè con strumenti ad elevata AMPLIFICATORE zone, o reazione negativa o retroazione negativa), significa riportare una
chio (cioè attivato Sl) solo per il tem-
3 o sui 6 V) occorre ritoccare la resisten- impedenza d'ingresso, così da non fal- po di impiego effettivo del preamplifi- , A
trazione del segnale dall'uscita di un qualsiasi stadio amplificatore all'ingres-
za fra base e massa (R2 o R6) proce- sare le misure stesse. catore. so dello stesso. e comunque in relazione di fase tale da ridurne l'amplificazio-
dendo ad aumentarne o diminuirne il Un'ultima messa a punto riguarda il La realizzazione è così completata, e in ne in altre parole, con fase opposta, così da esserne sottratto). Il percorso
valore. trimmer Rl, che va regolato in modo effetti può prestarsi ugualmente bene per riportare indietro questo segnale dosandone opportunamente e contestual-
Se, per esempio, la tensione sul collet- che anche i suoni più forti non faccia- con qualsiasi tipo di microfono: per mente l'ampiezza può essere rappresentato da un condensatore, da una resi-
tore di TRl fosse troppo bassa, dicia- no raggiungere il livello di distorsione: esempio, pensiamo all'OM o al CB che senza o anche da un trasformatore. In ogni caso. gli effetti della controrea-
mo 3 V, si porta R2 sugli 820 kQ; se, comunque, una volta aggiustato per un desidera far QSO a notte fonda e che zone comportano un aumento della stabilità e della larghezza di banda ope-
viceversa, tale tensione fosse sui 6 V,R2 certo microfono, non si tocca più. deve parlare forzatamente a bassa vo- ratva dell'amplificatore stesso. nonchè una sensibile diminuzione della distor-
si porta ad 1,2 (o anche 1,5) MQ. Se invece le applicazioni fossero di ti- ce per non svegliare il resto della fami- .,ione: in altre parole, un sensibile miglioramento di vari parametri. Come con-
Se la differenza fosse a carico di TR2, po tale da richiedere che la regolazione glia, o addirittura i vicini di apparta- troparte, se ne ottiene una proporzionale diminuzione dell'amplificazione
si agisce su R6, provando valori sui 120 dell'amplificazione fosse importante mento. Quando si tratta di applicare un certo tasso di controreazione ad uno stadio
MICROFONO ALTOPARLANTE specifico a transistori, i sistemi più semplici ed abituali consistono appunto
oppure 180 kO. farla spesso, allora è bene sostituire il Abbiamo così riattivato, con modesto
In tal modo, portando la tensione sui trimmer con un vero e proprio poten- impegno, un microfono magari di qua- nel derivare la corrente di polarizzazione dal collettore attraverso una resi-
collettori ad un valore pari a circa me- ziometro di ugual valore (sempre rispet- lità ed altrimenti inutilizzato: ricordan- lenza di opportuno valore, talchè una parte del segnale d'uscita venga diret-
tà dell'alimentazione, si stabilisce il mi- tando la tabella fornita all'inizio dell'ar- do le precauzioni di tenere il microfo- tamente riportata sulla base, oppure nel lasciare senza condensatore di fuga
Riportando una frazione del segnale
ticolo), fissato sul pannello frontale del no abbastanza vicino al preamplifica- la resistenza di emettitore, cosicchè ai suoi capi si localizza una parte del se-
glior punto di lavoro agli effetti della In uscita da un amplificatore
contenitore che si adotta. Nel nostro tore (cioè il cavo di collegamento non all'Ingresso dello stesso si migliora gnale d'uscita che risulta cosi presente anche nel circuito di base del transi-
distorsione.
tanto lungo) e di non alimentare que- la qualità del segnale. store. La duplice sottrazione di segnale (seppure di modesta entità) dal cir-
È opportuno far notare che in alcuni prototipo è stata adottata una versione
cuito d'uscita dell'amplificatore è appunto ciò che provoca una diminuzione
punti del circuito sono presenti resisten- intermedia (potremmo anche dire di sto "pre" dalla rete a corrente alterna-
di amplificazione dello stadio: ma la cosa è decisamente a fin di bene!
ze di valore sensibilmente alto; l'even- compromesso) ricavando un foro R per ta, il risultato non può che essere eccel-
tuale misura di tensione in questi punti poter inserire un cacciavite che consente lente.
ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993- Pag. 14 ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993- Pag. 15
...... questa la stagione che mette in cor- Oggi con le moderne apparecchiature a ha la frequenza inferiore di 455 kHz.
E po la voglia di fare, di agire dopo semiconduttori e integrati è diventata Per fare un esempio: se con il circuito
il forzato "letargo" invernale. Iniziano una pacchia e chi di noi desidera anda- oscillante d'ingresso siamo sintonizza-
IL MONDO Queste pagine sono
riservate ad una rubrica
le prime spedizioni/P (P = portatile) e
molti radioamatori si recano con le lo-
re sui monti per meglio ascoltare le sta-
zioni rare lo può fare con tutta facilità,
ti a 3.600 kHz, il VFO deve oscillare a
3145; se varia la frequenza del primo
A PORTATA DI dedicata interamente
alla radio, per
ripercorrerne a grandi
ro stazioni in sperduti isolotti, nel cuo-
re di foreste inesplorate o di deserti in-
non ci resta quindi che continuare la no-
stra teoria sul funzionamento della sta-
anche quella del secondo deve variare
proporzionalmente in maniera che la
passi la storia
fuocati. zione ricevente in maniera da imparare differenza dia sempre 455 kHz.
e risvegliare nei neofiti Per un SWL è una vera manna e la cac- non solo come fare a ricevere ma an- Poichè la sintonia del circuito oscillan-
l'Interesse per Il magico cia all'ascolto dei nominativi rari si fa che cosa succede durante la ricezione. te d'ingresso in un ricevitore varia a se-
mondo delle trasmissioni febbrile ma l'impresa non è sempre fa- conda della posizione del condensato-
a carattere non cile se si rimane nel proprio QTH. re variabile, si è dotato anche il circui-
commerclale, quello Una volta la cosa più complicata era CONVERTITORE DI FREQUENZA
dei radioamatori.
to oscillante dell'oscillatore locale di un
portarsi dietro una fonte di energia secondo condensatore variabile.
Percorreremo insieme adatta: noi disponevamo di un genera-
tutta la strada che, Il secondo stadio ricevente che prendia- Entrambi questi condensatori sono poi
attraverso varie tore a vento fatto con una dinamo da mo in considerazione è quello conver- stati montati su un unico asse di rota-
esperienze, automobile che caricava due batterie da titore di frequenza il quale si compone zione realizzando un condensatore va-
cl dischiuderà I segreti moto poste in serie. Per fare la 125 che di due sezioni: quella miscelatrice e riabile a due sezioni collegate meccani-
della propagazione era la minima tensione alternata occor- quella dell'oscillatore locale o VFO camente.
e della ricezione rente per i ricevitori a valvole usavamo (oscillatore a frequenza variabile). Spostando uno dei due si sposta anche
delle onde radio fino un vibratore elettromeccanico (a quei Cominciamo da quest'ultimo in quan-
a giungere un giorno
l'altro per cui i due circuiti in qualun-
tempi la parola non aveva ancora ac- to è strettamente legato al circuito oscil- que posizione si trovino oscillano sem-
a coronare Il sogno
di trasmettere a nostra
quisitoalcun significato osceno),era lante di sintonia descritto nella punta- pre con una differenza di frequenza di
volta con la dovuta una specie di campanello elettrico che ta precedente. 455 kHz.
preparazione alla velocità di 50 volte al secondo met- Il compito dell'oscillatore locale è quel- Qualcuno si domanderà cosa possa ser-
e competenza. teva in contatto ora il + ora il della lo di generare a sua volta un'onda ra- vire tutto ciò; se lo chiedeva anche il si-
batteria con il primario a bassa tensio- dio. Questa è di per sè simile a quella che gnor Franco Magni, grande radioama-
ne di un trasformatore in salita 6-125 V. viene ricevuta dall'antenna e seleziona- tore di Borgosesia, che con il sistema di
Che tempi! E che fatica! ... ta dal circuito oscillante d'ingresso, ma )))
Le sezioni della stazione di ascolto esaminate In questa puntata sono quella mlscolatrice e quella dell'oscillatore locale:
Insieme formano Il convertitore di frequenza.
U fo
MEDI A
FREQUENZA
2°
ME DIA
FREQUENZA
455 Khz
LA STAZIONE AL MISCELATORE
DEMODULATORE
DI ASCOLTO
SEPARATORE
AMPLIFICATORE
AMPLIFICATORE
I
(SECONDA PARTE)
'I
Come sono fatte le due sezioni del convertitore
di frequenza.
Che compiti hanno l'oscillatore locale I
- ALTOPARLANTE
L _
e lo stadio miscelatore.
Quando si genera il fenomeno del battimento. OSCILLATORE
LOCALE
+ Vcc
ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993 - Pag. 18 ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993 - Pag. 19
RILEVAZIONE
MISURATORE DI CAMPO
PER SEGNALI A RF
Funziona da 1 MHz ad 1 GHz circa' indicando
l'intensità di campo prodotta da un impianto
di trasmissione. Consente la messa a punto per
la massima resa di tutti gli impianti radiotrasmittenti.
Serve all'OM come al CB, a chi va in mare
Il circuito, estremamente semplice,
(160 MHz) come a chi fa manutenzione richiede solo sette componenti che possono
degli apparati per aerei. essere assemblati direttamente tra loro senza bisogno
di un circuito stampato.
\ lasciando la lunghezza
del terminal! la minima possibile.
DG DS ANT
massa
segnali nettamente più bassi che non il lunghezza corrispondente (o quanto po umano. Messo il trasmettitore in
COMPONENTI silicio (la cui soglia è sui 0,6+0,7 V); CI meno prossima) alla risonanza. funzione, si provvede a regolare o la IL DIODO AL GERMANIO
deve essere del tipo a pastiglia cerami- Se per esempio il misuratore di campo lunghezza dell'antenna montata o me-
C1 = 2.200 pF (ceramico) ca, e anche per esso il valore non è as- viene impiegato attorno ai 430 MHz, la glio il sistema di accordo eventualmen- Un 'onda radio è una corrente alternata pur debolissima ma ad alta fre-
c2 = 10.000 pF (ceramico) solutamente critico. lunghezza corrispondente al classico te presente, per la massima deviazione quenza e di per sè non può essere ascoltata nè utilizzata perchè le semion-
R1 = 10 kO lineare Sul microamperometro invece, il diodo quarto d'onda delle antenne verticali è dell'indice sul misuratore di campo: il de positive e negative si succedono con una tale rapidità da annullarsi re-
(potenziometro) di protezione è un normale tipo per bassi sui 17 cm; se lo strumento dovesse la- gioco è fatto. ciprocamente se vengono inviate ad un qualsiasi trasduttore acustico.
J1 = RFC 2,2 mH segnali ma al silicio; C2 deve ancora es- vorare sui 900 MHz (più o meno) l'an- Ove esista, sul trasmettitore, un control- In un ricevitore radio viene utilizzata soltanto una metà dell'onda.
DG = diodo al germanio sere ceramico; anche per questi due com- tenna può essere anche completamente lo della potenza a RF, queste prove L'operazione che 'taglia" a metà il segnale radio è detta rivelazione e
(OA95 e simili) ponenti vale il suggerimento di tenere i chiusa, tanto la lunghezza residua è più vanno fatte tenendo al minimo tale con- si esegue utilizzando le valvole o i semiconduttori. Il primo passo impor-
DS = diodo di segnale reofori più corti possibile, per evitare che che sufficiente. trollo; altrimenti, se l'indice del misu- tante nella rivelazione delle onde radio a mezzo di semiconduttori si è avuto
(1 N4148 e simili) essi funzionino... da antenna. ratore arrivasse a fondo scala, basta ov- col passaggio dal rivelatore a galena argentifera a quello al germanio e
A = microamperometro 50 A viamente allontanare un po' lo strumen- la successiva scoperta della giunzione P/N, ottenuta mediante l'accosta-
LA TARATURA to oppure far rientrare un poco lo stilo. mento di un pezzetto di germanio reso positivo ( P) ad un altro reso nega-
L'ANTENNA Ad ogni modo, queste messe a punto tivo (N) mediante aggiunta di opportune impurità.
Riferiamoci ora ad un esempio d'impie- vanno sempre fatte con antenna libera Il diodo al germanio contrariamente al più moderno diodo al silicio lavora
Per quanto riguarda l'antenna vera e go ben preciso, supponendo di dover ta- da ostacoli e corpi estranei nelle imme- con correnti a radiofrequenza molto deboli per cui viene utilizzato tutte
stanza semplici ed ovvie: l'impedenza ti- propria, è consigliabile che sia del tipo rare, per l'optimum di funzionamento, diate vicinanze. le volte che è necessario raddrizzare un'onda radio così com'è, senza pre-
po RFC è più comoda da installare se rientrante (o a cannocchiale) nonchè l'antenna di un apparato CB (cioè a 27 Ecco quindi che siamo riusciti ad arric- ventive o successive amplificazioni, per ascoltarla per esempio in cuffia
del tipo cilindrico, e comunque non è con snodo a 90° alla base; dato che la e rotti MHz), appena sistemato sull'auto. chire la nostra dotazione strumentale di o per utilizzarla in strumenti come i millivoltmetri per misurarne l'intensità.
molto critica come valore; il diodo è del sua lunghezza standard (la massima, Il misuratore va piazzato a qualche me- un apparecchio che, con modesto im-
tipo al germanio (OA95 o AAZ15 o si- s'intende) è sui 50 cm, essa deve restare tro di distanza, possibilmente dalla par- pegno e costo, consente di "toccare con Un diodo
mili, non ha grande importanza), in completamente estratta per tutti i tipi te opposta a quella in cui si deve resta- mano" quella che è la più importante al germanio:
quanto la tensione della soglia di con- di misura da effettuarsi sulla banda dei re per intervenire sull'antenna del tra- è più grosso
e diretta funzione di un qualsiasi appa- di quelll al slllclo.
duzione per il germanio è notoriamen- 144 MHz e frequenze inferiori, mentre smettitore, tenendo anche conto del fat- rato trasmittente, e cioè il campo elet-
te sui 0,150,20 volt, e quindi questo ti- per le frequenze superiori essa può an- to che il sistema irradiante sente l'effetto tromagnetico effettivamente prodotto
po di diodo comincia a rettificare con che essere accorciata, portandola alla dell'avvicinarsi o allontanarsi del cor- nello spazio che circonda l'antenna.
ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993- Pag. 22 ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993 - Pag. 23
er ~hi sospettasse che l'Europa uni-
P ta e ancora un concetto astratto o
solo un argomento di tribune politiche
SERVIZIO 5 STELLE piego dei vari prodotti: così non rim-
piangeremo gli amichevoli consigli del
Gli ordini vengono raccolti per posta, negoziante di fiducia. Con RS infine
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avvenimento nel settore elettronico che
smentisce decisamente queste supposi-
zioni: la macchina Europa, anche se con
lentezza si è già messa in moto.
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fax o telefono; le linee telefoniche in
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Francia, Germania, Austria, Irlanda, portare a termine il lavoro senza che, supporto per una scelta senza equivoci
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in Italia. gozi, per colpa di un componente man- talogo è razionalmente diviso in 30 ca-
Certo l'idea della vendita per corrispon- cante si debba lasciare in sospeso la rea- pitoli riguardanti un singolo gruppo di
denza non costituisce di per sè una lizzazione a tempo indeterminato. articoli; i capitoli sono a loro volta rac-
grande novità (esistono da anni ditte E non manca nemmeno un'efficiente as- colti in 3 sezioni: componenti per elet-
che operano in questo settore) ma ciò sistenza tecnica telefonica prima e do- tronica ed elettrotecnica (la parte più
che è invece straordinario per noi èco- po l'acquisto in grado di soddisfare le sostanziosa), sistemi di misurazione, re-
me viene fatta e quali servizi offre. nostre richieste sulla qualità e sull'im- ))
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DI BASSA TENSIONE
cuni tipi (segnatamente quelli sigillati o
stagni, cioè senza manutenzione) decisa-
mente non sopportano di arrivare alla
scarica completa e non si ricaricano più.
Alcuni apparecchi, in genere di tipo più
costoso e raffinato della media, incor-
Segnala automaticamente la caduta di tensione porano un display a cristalli liquidi nel
sotto un valore prefissato. quale è prevista anche l'indicazione di
"low battery"; ma anche in questi casi
Protegge apparati o circuiti che possono essere l'indicazione può risultare inutile ove
danneggiati da un'alimentazione troppo bassa. abbia a sfuggire all'attenzione visiva
dell'operatore.
Emette un segnale acustico intermittente. Ecco allora il motivo per il quale que-
sto segnalatore è stato studiato del ti-
po sonoro: in pratica infatti, quando la
tensione che esso deve controllare scen-
de sotto un certo valore prefissato, il
nostro apparecchio reagisce emettendo ma sezione di un quadruplo trigger di dovrebbe caratterizzare la sezione d (a
un trillo intermittente, richiamando così Schmidt (un integrato multiplo di tipo circa 3 kHz).
l'attenzione degli addetti ai lavori. 4093B della famiglia C-MOS); tale en- Per il circuito complessivo, questa è la
Il principio di funzionamento del nostro trata risulta quindi ad alto livello, cioè condizione di attesa, di "tutto OK".
circuito è indicato mediante la rappre- allo stato logico I. Qualora la Vcc scenda sotto il valore di
sentazione schematica delle funzioni dei In queste condizioni, come tipico com- conduzione per DZl, tutta la situazio-
singoli stadi. portamento di questo circuito, l'uscita ne risulta perfettamente rovesciata: la
è a livello logico O; ciò impedisce alla porta d'ingresso di a diventa O, talchè
sezione b di svolgere la funzione per cui l'uscita sale ad 1 e abilita l'oscillazione
TRIGGER DI SCHMIDT sarebbe prevista, cioè di oscillare (a cir- per cui la sezione b è prevista ( 1 Hz);
va 1 Hz). questo segnale, attraverso c, raggiunge
Nel particolare 1 dell'apposita figura Di conseguenza, la sezione b si trova d e nei momenti in cui tale onda qua-
(condizione di batteria al giusto livello con l'uscita allo stato logico 1; di nuo- dra è allo stato 1, essa abilita questa se-
di tensione), lo Zener DZI risulta in vo la sezione c provvede ad invertire zione ad oscillare a 3000 Hz.
conduzione e la corrente che lo attra- questa condizione, nel senso che la sua È in questi istanti che il buzzer genera
versa va a polarizzare l'entrata della pri- uscita è a O, bloccando l'oscillazione che )))
(j) I C f
@
';' r Il
OSCILLATORE 1 OSCILLATORE 2
or I e 1
Il .. @ Poichè pensa a tutto l'integrato, resta
TENSIONE Questi dati sono indicativi e comunque,
5 14 12 solo il condensatore Cl che, posto di- ove si debba ritoccare un poco (e verso
% DA coroLLAÉ- rettamente fra il positivo ed il negativo
11 l'alto) la tensione di Zener, si può ricor-
JJ 6II I 731 .Di dell'alimentazione da controllare, ser-
ve ad evitare rischi di autoscillazioni da
rere allo stratagemma di aggiungere, in
C1 serie ad esso, uno o più diodi di segna-
7 parte dello stesso ICI. le al silicio ( del tipo, per intenderci,
Per adattare il circuito a diversi possi- 1N914 o 1N4148): ognuno di essi au-
bili valori della tensione di alimentazio- menta di 0,60,7 V la tensione com-
ne, basta riferirsi, in linea di massima, plessiva.
R2 R3 ai dati della tabella che segue, la quale
R1 Il circuito, nelle sue due condizioni di
indica la tensione del diodo Zener da funzionamento, assorbe, dalla sorgen-
montare in circuito come OZI. te di alimentazione che si desidera con-
c2 trollare, una corrente compresa fra 2 e
3 mA (valore riferito al caso che la ten-
L l l l l l Z?E " Tensione a cui Valore del sione sia di 13 V, ma ben poco diverso
interviene l'allarme diodo Zener per le altre tensioni), tale comunque da
I non costituire sovraccarico ragionevo-
Le quattro sezioni di IC1 vengono fatte funzionare alternatlvamente come Invertitore ed osclllatore, I 4-5 V
6:7 V
3,3
4,7
V
V le per alcuna fonte di erogazione.
dove DZ1 stablHsce la soglla d'Intervento. I gruppi R2-C2 ed R3-C3 definiscono cadenza e frequenza Il montaggio di questo semplice dispo-
del segnale acustico. C1 evita rischi di autoosclllazlone di IC1. • - • - • - •- • 10-12 V 5,6 V
12-=-14 V 6,8 V sitivo è previsto nella classica soluzio-
»»
3
I
e
INTEGRATO TUTTOFARE I
I I I
IMTI Le quattro sezioni di ICI sono fatte fun-
zionare alternativamente come inverti- i _,I
C/ n ~ tore ed oscillatore, dove OZI stabilisce ---------- ----
la soglia di intervento ed i gruppi R2-C2
ed R3-C3 definiscono la cadenza e la
frequenza della segnalazione acustica.
I 1
R3
MONITOR
Basetta vista dal lato componenti
(con le piste In trasparenza). 2
"C2 JCJ Schema a blocchi del sistema
completo Interconnesso.
ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993 - Pag. 30 ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993 - Pag. 31
. .
. .
. .
. . . . . . . . . .
.. . . . . . . MONITOR DI BASSA TENSIONE
. . . . . . . .
. . . .
. . 1 I componenti per la realizzazione
■
del monitor di bassa tensione sono
pochi e di facile reperlbilità: il diodo
zener va scelto In funzione del valore
minimo di tensione a cui vogliamo
far intervenire il circuito.
I DIODI LED
zato o ultracompatto.
corre avere a disposizione un alimenta-
tore (o altra sorgente di tensione) ad
1 IL BUZZER
uscita variabile.
Partendo da un valore di tensione più
,1[ a È opportuno spendere due parole sul alta di quella prevista d'intervento, si
buzzer; innanzitutto in questo caso è procede ad abbassare pian piano la ten-
sione d'uscita di questo alimentatore, si- 1 nome deriva dall'inglese "light
stato adottato il più normale tipo pas-
sivo (non cioè di quelli amplificati); sa- no a che si arriva ad un certo punto in Iluce)emitting diode" ( diodo che emette
e si riferisce ad un diodo un po'
Combinazione diodo rebbe però consigliabile poterne con- corrispondenza del quale s'innesca l'o-
zener + altrl diodi trollare la resa acustica, in quanto in scillazione; riportando l'uscita della no- particolare che ha la facoltà di emette-
al slllclo per ritoccare
commercio ve ne sono di varie marche stra sorgente di tensione a livelli più al- re luce quando una minima corrente
Il valore dalla tensione ti, l'allarme deve cessare quasi immedia- l'attraversa.
di Intervento. e qualità, alcune delle quali emettono Ecco come troviamo indicato Il led Nel montaggio del led occorre
suono debole, altre suono nettamente tamente. Se il minerale che compone la giunzio- sul nostri schemi elettrlcl. sempre rispettare la polarltà
più forte. Verificato che il valore di attacco e stac- ne di questo diodo è l'arseniuro di gal- La resistenza !Imitatrice, che qui altrlmenti Il componente non emette
Sul rendimento acustico del buzzer in- co dell'oscillazione si aggira attorno a lio, la luce che viene emessa è rossa; se vediamo collegata all'anodo, può luce. Il catodo si riconosce per una
- cidono qualità e modalità costruttive,
e quindi anche la frequenza alla quale
quanto previsto, il nostro dispositivo è
bell'e pronto per fare il suo dovere!
invece è gialla o verde il minerale è il
fosfuro di gallio.
anche essere collegata al catodo
purchè sla sempre In serie al led.
tacca sul contenitore ma anche per
Il piccolo trapezio cui è collegato
Il fenomeno per cui questi diodi emet- Il valore di questa resistenza varia all'Interno dell'ampolla e che si può
tono luce è molto complesso: è causato In funzione della tensione facilmente notare guardando Il led
da elettroni liberi e quindi dotati di una di allmentazlone. In trasparenza.
certa energia cinetica che, ritornando al
LA CORRENTE DIVENTA SUONO loro posto nell'atomo, liberano quest'e-
nergia sottoforma di radiazione lumi-
Una volta si chiamava cicalino ed era in genere realizzato mediante un dispositi- nosa. I led sono impiegati quasi esclu-
vo elettromagnetico, costituito da un 'armatura metallica immersa in un campo sivamente al posto delle comuni lampa-
magnetico variabile in modo da esserne messa in vibrazione veloce e produrre dine come spie luminose dal ridottissi-
quindi un suono ronzante (tant'è che veniva anche indicato come ronzatore). mo consumo.
Poi, il progresso tecnologico ha fatto sì che questo dispositivo possa anche venir Per evitare che troppa corrente li attra-
realizzato con soluzioni più efficienti e convenienti. versi danneggiandoli, in serie ai led vi
Nel nostro caso infatti è stato adottato un tipo piezoelettrico, consistente in un è sempre una resistenza limitatrice che TRAPEZIO
dischetto di materiale ( in genere, uno speciale impasto ceramico) che, sollecita- riduce la corrente a pochi milliampere.
to da una corrente alternata di frequenza opportuna, trasforma questo segnale Ecco una tabella che indica quale deve
in un suono di pari frequenza. essere il valore della resistenza limita-
2 Poichè l'intensità ottenibile da questo dispositivo può essere troppo modesta per
determinate applicazioni, ne esistono anche delle versioni nel cui contenitore è
trice in funzione della tensione di ali-
mentazione.
incorporato anche un transistor amplificatore; in questo caso l'aumento di eff-
cienza sonora comporta però che al buzzer venga fornito il necessario livello di
tensione ( e corrente) di alimentazione. V aliment. 0 resistenza
16+ 28 V 1800/2700
3 1: coperchletto
2: dischetto plazoelettrlco 12+16 V 1200/1600
KATODO ANODO
con Indicata la matalllzzazlone
per Il fissaggio del terminal!
3: base Inferiore
8+12 V 820/1200 "Re' 'a"
5+ 8V 470/ 820
4: pledini di collegamento
3+ 5V 220/ 470
INCLINOMETRO Il circuito
è composto
da due schede
sovrapposte:
AL MERCURIO
È un indicatore di equilibrio su due dimensioni.
quella Inferiore
comprende
la parte
elettronica,
quella
superiore
I sensori
e I led
Se inclinato di pochi gradi ne dà segnalazione avvisatori.
sia ottica sia acustica.
Basa il suo funzionamento su quattro robabilmente le precisazioni forni- mente orizzontale, o meglio con una frequenza audio vengono applicate al
piccoli sensori al mercurio. P te nel sommario non sono suffi-
cienti per far capire che cosa è effetti-
leggerissima controinclinazione, la goc- piccolo integrato d'uscita IC2, il quale
cia se ne sta lontana dai due elettrodi; è in grado di pilotare con buon livello
vamente il "marchingegno" che qui vie- quando l'ampolla subisce un'inclinazio- un normale altoparlante da 8 O ed al-
ne presentato: è forse un gioco? È un ne del suo asse longitudinale, la goccia meno 1 W di potenza tollerata.
antifurto? È una livella su due dimen- di mercurio va a mettere in cortocircui- Per quanto riguarda i particolari circui-
sioni? È un circuito che serve per l'hob- to i due elettrodi interni: praticamente, tali veri e propri, c'è ben poco da ag-
bysta in generale e per il modellista in il contatto si chiude. giungere a quanto sin qui detto.
particolare? O è un generatore di musi- Dopo questo breve cenno sul dispositi- Le uscite dei 4 oscillatori, la frequenza
ca galattica? vo sul quale fondamentalmente si basa dei quali è prevalentemente definita dai
Ebbene sì, può essere una qualunque di il funzionamento dell'apparecchio, an- gruppi Cl-R5 / C2-R6 / C3-R 7 e C4-R8,
queste cose; anzi, è forse possibile "in- diamo ad esaminare lo schema elettri- vengono raggruppate (in qualche caso
ventare" qualche altra applicazione per co e l'impostazione complessiva. sarebbe più esatto dire: sommate) su un
questo dispositivo piuttosto strano. Il trimmer-potenziometro che consente di
principio di funzionamento su cui si ba- dosare il livello di segnale applicato al-
sa il nostro circuito è veramente sem- CIRCUITO A DUE PIANI l'ingresso di IC2, agendo quindi come
plice, nonostante tutto: 4 contatti, rea- regolatore di volume.
lizzati con interruttori al mercurio, van- I 4 interruttori al mercurio sono dispo- Lo schema secondo cui è montato IC2,
no ad attivare, uno o al massimo due sti a croce, intervallati da altrettanti led, l'onnipresente LM 380, è quello classi-
per volta, 4 oscillatori a frequenze di- ognuno dei quali è elettricamente col- co consigliato dai dati tecnici del co-
verse; un amplificatore di BF rende udi- legato ad uno degli interruttori. struttore: a parte i due condensatori di
bili queste note attraverso un piccolo al- Quando il circuito che supporta questi accoppiamento C7 e C9, è presente in
toparlante. componenti è posto su un piano perfet- parallelo all'uscita la rete di smorza-
Ecco così sinteticamente spiegato cosa tamente orizzontale, già sappiamo che mento C8-R 16, che compensa le possi-
è in grado di attuare la strana "trappo- gli interruttori risultano aperti; i 4 led bili anomalie del carico applicato all'u-
la" che vediamo nelle illustrazioni; pro- sono spenti, gli oscillatori bloccati e dal- scita dell'integrato.
babilmente ciò che costituisce maggior l'altoparlante non esce alcun rumore. L'alimentazione di ICI è ben separata
novità sono i 4 interruttori al mercurio, Se però il montaggio viene inclinato su e filtrata, oltre che stabilizzata, rispet-
cui quindi è opportuno dedicare qual- un lato, almeno uno degli interruttori to all'alimentazione direttamente pro-
che riga: come sono fatti e come fun- si attiva in quanto la sua goccia va a veniente da pile, batterie o alimentato-
zionano? chiudere il relativo contatto; così alme- ri da rete; la cella di filtraggio
Si tratta di piccole ampolle (bulbi in ve- no una delle sezioni di ICI viene com- C5-R l 4-C6, completata da un sempli-
tro del tutto simili alle piccole lampade mutata in oscillazione e grazie ad IC2 ce diodo zener da 6 V, risulta più che
al neon senza zoccolo), entro le quali la relativa nota viene resa udibile in al- sufficiente per il modesto assorbimen-
sporgono due elettrodi metallici; den- toparlante. to in corrente del solo ICI.
tro l'ampolla è presente una bella goc- I quattro oscillatori incorporati in ICI Comunque l'assorbimento complessivo
cia di mercurio. sono realizzati con circuiti che si diffe- del circuito si aggira sui 100 mA massi-
Il mercurio è l'unico metallo liquido esi- renziano solamente per i valori di mi (o poco di più).
stente ed è dotato di buona conducibi- R5-R6-R 7-R8; ciò è sufficiente per far Passiamo ora ad occuparci della realiz-
lità elettrica; la sua elevata tensione su- sì che le 4 note generate a seconda dei zazione pratica del nostro inclinometro
perficiale è appunto quella che contri- casi abbiano un suono differente, ren- tuttofare, che è un po' più complicata,
buisce a tenerlo unito sotto forma di dendo così riconoscibile anche ad orec- ma anche appariscente del solito, dato
gocce. chio ( oltre che dai led), la direzione del- che consiste in due circuiti stampati
Così, disponendo l'ampolla perfetta- l'inclinazione. Le note così generate a )))
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Circuito stampato visto dal lato rame In scala 1 :1; sopra la scheda
"Inclinometro"; sotto la scheda "elettronlca".
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A dispetto
dell'apparente
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In foto lo schema
-
elettrlco è piuttosto
lineare. 1.-. --· --· --· -· - . -· -· --· -· -· --· -· -· --· --· --· -·-··-· -· -·-
o
montati ... a castello; ma come sempre le LE AMPOLLE
COMPONENTI illustrazioni di corredo all'articolo sono
fa parte del progetto.
Mentre la prima scheda potrebbe esse-
in grado di chiarire qualsiasi dubbio che Le ampolle vanno montate con i termi- re realizzata su un supporto qualsiasi,
c1 = 47.000 pF (mylar) IC1 = 4093B R7 = 39 kO - 1/4 W
il testo non fosse riuscito a superare. nali piegati a 90° (o addirittura qualco- data la presenza di soli 8 componenti,
C2 = 47.000 pF (mylar) IC2 = LM380 (minidip) R8 = 56 kO - 1 /4 W
R9 = 15 kO • 1 /4 W Lo sdoppiamento delle schede, ed il sa di più) e perfettamente aderenti al questa è estremamente consigliabile sia
C3 = 47.000 pF (mylar) AP = altoparlante 8 O -1 W conseguente "impacchettamento", è piano del circuito stampato, accentuan-
R10= 15k?- 1/ 4 W montata con la tecnica del circuito
C4 = 47 .000 pF (mylar) IM1 -:- IM4 = interruttori stato effettuato sia per mantenere un in- do così la loro disposizione a croce ( o stampato, in quanto il cablaggio dei
C5 = 22 F - 16 V (elettrolitico) al mercurio R11= 15k0-1/4W
R 12 = 15k?-1l 4 W gombro complessivo limitato, sia per un a rosa dei venti, se preferiamo); i led so- componenti risulterebbe piuttosto labo-
C6 = 220 F - 16 V (elettrolitico) tipo di montaggio ed installazione più no invece piazzati in verticale, in modo rioso e quindi sarebbe facile combina-
R13 = 4,7 k (trimmer)
C7 = 47.000 pF (mylar) R1 = 1 kO - 1/4 W comodo ed elastico. da poter eventualmente fuoriuscire dal re dei pasticci.
R14 = 270 O - 0,5 W
ca = 0,1 F (mylar) R2 == 1k?-1/4 W
R15= 39k0 Sulla scheda superiore (ci riferiamo ov- coperchio superiore di un qualsiasi con- Del resto, tutti i nostri montaggi sono
C9 = 220F -16 V (elettrolitico) R3 = 1k?- 1/4 W R16 = 3,3 O - 0,5 W viamente al montaggio da noi adotta- tenitore appositamente adottato. fatti su circuiti stampati realizzati a ma-
R4 = 1k?-1/4 W to) sono presenti i quattro IM, cioè le Sulla scheda inferiore è presente il cir- no, come potreste farli voi: ciò per ca-
DL 1 -:- DL4 = LED qualsiasi tipo R5 = 15 kO - 1/4 W ampolline-relè al mercurio, ed i quattro cuito elettronico vero e proprio, sostan- pire quali siano effettivamente i proble-
DZ1 = Zener 6,2 V -1 W R6 = 22 kO - 1/4 W led di segnalazione ottica. zialmente tutta la componentistica che »»
ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993- Pag. 40 ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993- Pag. 41
INCLINOMETRO AL MERCURIO
Tutti sappiamo, almeno vagamente. cos'è il mercurio, se
mi che possano presentarsi a chi realiz- tenzione sulla scheda del circuito elet- ner ha invece una fascetta in colore vi-
non altro per il fatto che esso è contenuto nei normali ter-
za il dispositivo descritto. tronico vero e proprio sono, come al so- cino ad un'estremità del corpo: da quel
mometri ascellari; ma non si può certo dire che si tratti
L'installazione dei vari componenti ri- lito, i semiconduttori ed i condensatori lato esce il catodo; i tre elettrolitici por-
di un materiale col quale si abbia una gran confidenza: ec-
chiede la normale attenzione, quando elettrolitici. tano marcato, sul fianco del corpo ci-
co quindi l'opportunità di spendere qui due parole sotto for-
si tratti di elementi dotati di polarità o I due circuiti integrati portano, come lindrico, il segno che dà la polarità elet-
ma di una breve ... appendice comportamentale.
di un ben preciso senso di inserzione. contrassegno di riferimento, o un inca- trica del terminale corrispondente.
Il mercurio è un metallo liquido ad altissima densità e di
Sulla scheda superiore sono dotati di vo semicircolare su uno dei bordi stret- colore grigio lucido; ma, a prescindere dall'aspetto ( che
polarità i soli led, nei quali un piccolo ti, che risulta così posizionato fra i pie-
è ben noto), è anche abbastanza diffusa la cognizione che
incavo sul bordo del contenitore corri- dini I e I4, oppure un piccolo incavo COLLEGARE LE SCHEDE
si tratta di un materiale potenzialmente velenoso: tant'è ve-
sponde al terminale di catodo. circolare in prossimità dell'angolo dal
ro che quei tipi di pile la cui tecnologia è basata su questo
I componenti cui dedicare la nostra at- quale esce il piedino n. 1; il diodo ze- Una volta terminato il montaggio, con-
sigliamo di controllarne il funzionamen- metallo risultano altamente inquinanti, e quindi non vanno
dispersi nell'ambiente. Naturalmente. finchè il mercurio re-
o .- RI
$ l®'-=ma=
OZI li
+
------
~es
0-
RII, 19il5V
to singolarmente, facendo dei ponticelli
di collegamento provvisorio in ingres-
so, al posto dei contatti degli interrut-
sta dentro la sua piccola ampolla in vetro, non esiste alcun
pericolo; ma dato che il vetro non è certamente il conteni-
tore più robusto che si possa immaginare, un urto od una
tori. Fatto ciò, si può procedere al col-
=cii - @ @ legamento delle due schede: quello elet- caduta possono rompere l'ampolla e farlo fuoriuscire; la
o situazione allora non è per niente drammatica ma tale, co-
trico è realizzato con 5 fili che unisco-
no le piazzole contrassegnate da lettere munque, che vanno prese alcune precauzioni.
uguali; quello meccanico è invece effet- Come si è cercato di illustrare nelle apposite figure, il mer-
curio ovunque cada si dividerà in tante goccioline più o meno I quattro sensori al mercurio sono costituiti
tuato unendo le due schede fra di loro da plçcole ampolle contenenti un contatto elettrico:
mediante quattro colonnette (le solite sferiche; ecco allora che, aiutandoci con due pezzetti di car-
ta ( o cartoncino o plastica), dovremo cercare di riunire le quando la goccia di mercurio lo tocca scatta
esagonali forate e filettate) di circa 3 cm l'allarme ottico e acustico.
di altezza; altre quattro colonnette di goccioline portandole a contatto fra di loro, in modo tale
questo tipo (ma più basse) fungono da che esse vadano a formare una goccia unica via via più gros- rio ... a pizzichi, cioè con le dita, come fosse sale; ma
piedini distanziatori del pacchetto. sa. Terminata in questo modo la... raccolta delle gocce, se capitasse qualcosa del genere, cioè se questo metallo
Naturalmente è possibile, in casi in cui sempre con l'aiuto del pezzetto di carta rigido si metterà toccasse la pelle, non succede niente; dorrete solamente
le esigenze di installazione lo richieda- la goccia risultante entro un vasetto di vetro o di plastica, lavarvi, subito e con molta cura, usando normale sapone.
no, montare separatamente le due sche- e lo si andrà a depositare in uno degli appositi contenitori Infatti il mercurio è un veleno a lentissimo effetto sul-
de: l'inclinometro vero e proprio sul- per la raccolta di pile vecchie. o lo si" conserverà per ... gio- l'intestino e naturalmente se assunto in continuazione,
l'oggetto da controllare ed il circuito carci in futuro. Il motivo per cui il mercurio va trattato con anche in debole quantità.
elettronico nella zona di controllo; un pezzetti di cartone o simili è molto semplice: a contatto con Concludendo quindi, nessun pericolo da temere, special-
cavetto multiplo di lunghezza opportu- la stragrande maggioranza dei metalli, esso li scioglie e for- mente per brevi contatti. ma un po· dì prudenza da ri-
na funge da cordone ombelicale fra i ma una combinazione che si chiama amalgama. spettare durante la manipolazione (specie per chi ha
due stampati. Per una realizzazione ti- Non pensate comunque di andare a raccogliere il mercu- anelli d'oro alle dita!).
Plano di montaggio delle due schede: sopra quella contenente po la nostra, il montaggio viene com-
I componenti elettronlcl, sotto quella con i sensori e gli avvisatori. pletato inserendo il dispositivo in adatto 1: nel caso si rompa un'ampolla occorre recuperare Immediatamente Il contenuto di mercurio.
contenitore, che può essere in plastica Il modo più aempllce è quello di usare un foglletto di carta piegato.
2: ecco Il funzionamento del sensori al mercurio: Il circuito è chiuso quando la gocclollna
o lfv11 o trasparente, così da consentire la visio-
ne dei led, oppure di tipo e materiali
tocca I contattJ, aperto se non Il tocca.
o#s ±
ty
Cl
lo opportunamente.
,a
Sulla scheda inferiore è comunque pre-
o
o w4-<@ay; =6?
/(
visto l'utilizzo dei terminalini ad oc-
chiello per i collegamenti con l'esterno
(alimentazione ed altoparlante).
Prima dell'installazione definitiva, è
- CHIUSO
i%.
posizionamento delle ampolle: con un t
o
0.4
O briciolo di pazienza si ottiene senz'al-
tro il giusto comportamento della goc- ~
o cia di mercurio. Tenendo anche presen-
te che i reofori, di metallo flessibile, non (@e.@» - (APERTO
o s7 o
garantiscono il mantenimento della po-
sizione assolutamente stabile, è consi-
lfv13 gliabile fissarle con una fascetta o con «e "
una goccia di collante alla piastra iso-
lante di supporto.
ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993- Pag. 42 ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993 - Pag. 43
0
a.
1
za.
di diamante ci porta ai tempi gloriosi La fedeltà del sistema piezoelettrico è sottilissimo raggio di luce che li unisce.
dall'immediato dopoguerra, ai favolo- tale che per svariato tempo fu conside- La lettura del disco avviene proprio co-
si anni '60, caratterizzati dal gran dif- rata insuperabile e l'attenzione degli sì; a vibrare è un sottilissimo raggio di
fondersi del suono riprodotto da dischi sperimentatori si rivolse a perfezionare luce, ma che luce ...
e di nuovi sound musicali. gli amplificatori e a studiare nuove tec- Laser è la sigla abbreviata che sta ad in-
La piezoelettricità è una corrente elet- niche di riproduzione come ad esempio dicare l'equivalente inglese di luce am-
trica che viene a prodursi ponendo in la stereofonia. plificata da stimolata emissione di ra-
vibrazione un cristallo di quarzo. L'ultima innovazione è ora qui sotto i diazioni.
La puntina percorrendo il solco vibra nostri occhi: via la puntina, via la testi- A differenza di una qualsiasi altra fon-
e pone in vibrazione il cristallo ad essa na piezoelettrica o magnetica che sia, te luminosa, che emette l'intera gamma
collegato, questo produce una corren- via ogni organo che possa in qualche cromatica dell'arcobaleno i cui colori
te elettrica amplificabile e riproducibi- maniera creare attrito, fruscio o strido- fusi insieme danno luogo alla luce bian-
le in altoparlante. re; restano solo il disco, il lettore e un ))
EIETTI Il frontale e l'interno di un moderno lettore per compact disc. Le diciture sulla parte elettronica
del dispositivo consentono di Individuare la funzione delle varie sezioni.
Il principio
di funzionamento
è lo stesso dei vecchi
giradischi. La musica viene
trasformata in catene
di dati in codice binario.
La qualità del suono
non risente di alcun
fruscio, disturbo
o rumore di fondo.
LETTORE
PER COMPACT DISC
imilmente ad un comune giradischi Thomas Alva Edison, che tutti ricordia- Un primo passo avanti avvenne con
S il lettore di compact disc si incari-
ca di leggere i suoni incisi su un disco
mo per via della lampadina, riuscì a col-
lezionare nella sua lunga vita più di
l'introduzione della testina magnetica.
Qui la puntina faceva vibrare una cala-
metallico sotto forma di microscopici 1000 brevetti. Il fonografo è del 1877 ed mita all'interno di una bobina di filo
solchi frastagliati. era a rullo; i primi fonografi a disco e elettrico; per via del processo magneto-
Sistemando un compact disc nell'appo- a tromba sono dell'inizio del nostro dinamico, ai capi della bobina si forma-
sito cassetto scorrevole e introducendo secolo. va una corrente elettrica alternata che
il tutto nel lettore, altro non si fa che riproduceva tutte le vibrazioni mecca-
porre il disco su un piatto giradischi in- niche inflitte dal solco del disco.
terno opportunamente schermato da DAL FONOGRAFO AL CD Questa corrente opportunamente am-
protezioni di metallo, vedremo poi il plificata riproduceva i suoni diretta-
perchè. La similitudine con il giradischi Una puntina metallica molto aguzza mente nell'altoparlante.
finisce qui; sono lontani i tempi dei pri- percorreva il solco precedentemente in- L'inconveniente più grosso era che la
mi esperimenti di Edison con il fono- ciso in un disco rotondo. Questa pun- puntina metallica si consumava e il di-
grafo ma la tentazione di ripercorrere tina era meccanicamente collegata ad sco si deteriorava rapidamente per cui
la storia di questo straordinario mezzo una membrana che vibrava solidarmen- la qualità del suono scadeva sempre più
di riproduzione dei suoni è così forte te e riproduceva i suoni. Una tromba ad ogni riproduzione.
che ci concediamo una piccola diva- si incaricava di dar loro corpo facendoli La scoperta dell'effetto piezoelettrico e
gazione. risuonare al suo interno. l'introduzione di puntine indistruttibili
ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993 - Pag. 44 ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993 - Pag. 45
LETTORE PER COMPACT DISC
1Le numerose funzioni del display
1 nonchè I moltl tasti di comando
presenti sulla parte frontale
del lettore richiedono per Il disco si Inserisce
Il collegamento con la scheda In un cassettino
elettronlca vera e propria un largo che a sua volta
nastro Isolante contenente decine entra
di plste slmlll a quelle del circuiti nell'apparecchlo.
stampati. La zona in cui
agisce Il laser
è coperta da una
piastra metalllca
che protegge da
pericolose
Irradiazlonl:
togllendo tale
piastra è
2 Il lettore laser vero e proprio imposslbile
è un blocchettlno di piccole azionare
dimensioni (20x20x20 mm circa) Il dispositivo.
dal quale fuoriesce, quando
è In funzione, un "occhio" che emette
Il raggio laser.
ca, un laser emette una luce monocro- più suoni ma una lunga teoria di numeri
matica detta coerente perchè il suo fa- 1 e O disposti in diversa sequenza a se-
•
scio non si allarga con la distanza ma conda del suono che viene codificato. ON OF
L'OROLOGIO 555 e
ALIMENTAZIONE
L' "orologio" che stabilisce la durata
degli impulsi è un semplice integrato
6
tutto fare, qual è il 555, che qui oscilla
ad una frequenza fissa di circa 90 Hz
(valore di comodo, che potrebbe essere
anche sensibilmente diverso).
La regolazione cui è preposto il poten-
ziometro Rl non serve (come si potreb-
be pensare di primo colpo) a modifica- Il sistema più semplice e veloce per regolare la potenza di un motore è quello
di collegare In serie ad esso una resistenza variabile (reostato).
re la frequenza, bensì la larghezza del- Una soluzione così elementare comporta però un forte assorbimento di calore
l'impulso, cioè il ciclo di lavoro del si-
Consente di variare stema (non a caso si chiama duty cycle),
da parte della resistenza che si surriscalda e spreca molta energia,
preziosa soprattutto se il motore funziona a batterla.
la potenza e quindi come è illustrato nei grafici allegati.
la velocità dei motori L'uscita dal 555 vien fatta prima di tutto
passare attraverso un led (che, con la
in corrente continua. sua accensione intermittente più o me-
È adatto sia per miniutensili no veloce, indica il regolare funziona- {A%-1
mento), per poi essere collegata alla ba-
da modellismo sia per se di un 2Nl711, a sua volta collegato
I
lampade elettriche. in configurazione Darlington con quello I
Funziona con tensione che è l'elemento di potenza vero e pro- I
prio, cioè un TIP 3055. I
fino a 24 V e con corrente
massima di 4-5 A.
ALTO GUADAGNO
I I
Il tipo di configurazione realizzata con MAX. POTENZA MIN.
TRI e TR2 è qui adottata in quanto
consente di ottenere un altissimo gua-
PER MOTORI IN CC
fra i beta dei due transistori.
Dato che il regime circuitale è di tipo
impulsivo (come è già stato spiegato
nonchè illustrato), cioè un continuo
ON-OFF ad onda più o meno quadra,
TR2 dissipa, e quindi scalda, pochissi-
er attuare un sistema veloce ed ov- potenza elettrica che vogliamo sottrar- todo della PWM. mo, e va quindi raffreddato solo se il
P vio col quale far variare la poten- re al carico). Per ovviare alla inutile perdita di ener-
gia elettrica, invece di variare diretta-
carico assorbe potenza molto elevata
(corrispondente, nel nostro caso, a 4-5
za assorbita per esempio da un motore Ne consegue perciò notevole surriscal-
(e quindi la sua velocità), la cosa più damento del resistore (o quantomeno, mente tensione e corrente per caduta, A).
semplice può sembrare quella di colle- il problema di evitarlo) e scarso rendi- si alimenta il carico (tipicamente il mo- La presenza di D3 sul collettore di Q2
gare in serie ad esso un reostato, cioè mento del sistema, data la potenza but- tore) con una serie di impulsi a durata serve per proteggere i transistori dalle
una resistenza variabile con continuità tata in calore ( e quest'ultimo aspetto è variabile (o modulabile) in questo sen- extratensioni provocate dall'induttanza
e regolabile a piacere. ancora più deleterio ove l'alimentazio- so: breve larghezza (o durata) se voglia- dell'avvolgimento del motorino o di al-
Questo sistema in effetti funziona ed è ne sia a batterie). mo bassa potenza (e quindi velocità); tro tipo possibile di carico.
molto semplice da realizzare, ma pre- Ecco i validissimi problemi per i quali larghezza (o durata) più ampia se vo- Una semplice lampadina-spia da 12 V
senta un grave inconveniente, come al il sistema a reostato non ha pratica uti- gliamo potenza elevata. serve per visualizzare, in modo un po'
solito per colpa delle leggi di Ohm e di lizzazione; tutte le volte che si deve ot- A questo punto, dopo le premesse di ca- semplicistico ma piuttosto efficace, il li-
Jaule: una forte dispersione di potenza tenere variazione di potenza erogata su rattere del tutto generico, per afferma- vello di potenza assorbita dal motore,
sull'elemento resistivo (che del resto è un carico che la trasformi in qualche ap- re meglio il funzionamento del sistema, grazie alla maggiore o minore lumino-
lì apposta per trasformare in calore la plicazione utile, viene impiegato il me- andiamo a vedere quello che è il circui- )))
ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993- Pag. 48 ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993- Pag. 49
. - . -· -·- ·- ·-· -- -· -··-· - . -·-·-· - . ,__. -· -· ..,
R5
NVi/1/'
VARIATORE DI POTENZA
m f f « j
_l+ALIMENTAZIONE
PER MOTORI
]éF f IN CC
f #
-
+ Il+ D04 I
-
R2 sità. Un altro componente risulta piut- ecco quindi il motivo della presenza del-
Il Il f e
I tosto importante sotto l'aspetto della la rete di filtraggio C3-C2-R5, nonchè
c2 [a I
protezione circuitale, e si tratta del dio- del diodo zener DZ, che consente di ali-
I do D4, stavolta posto in serie al moto-
°
mentare ICI con tensione stabile indi-
6 re; infatti un motore in movimento ge-
nera una tensione in C.C. come fosse
pendentemente dalle variazioni del ca-
rico o della linea di alimentazione.
11 D3
I una vera e propria dinamo, tensione che A smorzare i picchi di tensione che ab-
{ va in qualche modo a sovrapporsi a
quella di alimentazione.
biano a verificarsi ai capi di TR2 con-
tribuisce anche il condensatore C4.
/ C 1 TR1 Grazie a questa tensione, che nasce so- Il circuito che abbiamo presentato è in
ec # T 45l l prattutto quando gli impulsi di coman- grado di funzionare con tensioni com-
4
, , ... Il II do partono dal livello zero, abbiamo un prese fra 6 e 24 V; i componenti resta-
6I 1 t
USCITA altro motivo per trovare, sui collettori no gli stessi salvo per R5 ed LP, i cui
'4%
dei due transistori, livelli di tensione as- valori sono indicati nella tabellina che
?4 DL
Il
%% solutamente non graditi, e comunque
non raccomandabili per la salvaguardia
segue:
u llc4
del circuito.
TENSIONI DANNOSE
Vcc
& v
24 V
1
R5
1 o n - o,5 w
12V '180 2-0,5W 12v
390 Q - 1 W
& v
24 V
I
LP
3-s.$
c4 = 0,22 F (policarbonato) rata l'alimentazione della vera e propria presentato da una striscia in colore pre-
parte di controllo da quella di potenza; ))))
03 R1 = 50 kQ (poi. lineare)
R2 = 2200 n
R3 = 2200 n
=
gl ,@ e•
R4
R5 =
410 n
vedi testo
=55G@
a@ o D1
D2
D3
D4
=
=
=
=
1N4148
1N4148
1N4004
diodo 6 A
Circuito stampato In scala
1 :1 visto dal lato rame.
ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993- Pag. 50 ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993- Pag. 51
VARIATORE DI POTENZA PER MOTORI IN CC
sente sull'estremità del corpo (in vetro do del corpo metallico, mentre TR2, dal denza del relativo terminale.
I7I
o in plastica) da cui esce il terminale del corpo rettangolare in plastica, ha le Altro componente caratterizzato da po-
catodo; ICI è contrassegnato da un in- uscite disposte come nel piano di mon- larità è il led (che qui si suppone inseri-
cavo su uno dei bordi minori, posto in taggio, il tutto visto dalla faccia in pla- to direttamente sullo stampato, ma che
mezzo ai pins 1 e 8, oppure da un pic- stica su cui è riportata la siglatura. potrebbe anche essere collocato, even-
colo incavo su uno spigolo, ad indicare I condensatori C2 e C3, essendo di ti- tualmente assieme al potenziometro di
il pin 1; TRl ha l'uscita di emettitore po elettrolitico, hanno la polarità ripor- regolazione, su un pannello esterno), il
indicata dal dentino che sporge dal bor- tata sul fianco del corpo, in corrispon- cui catodo è in corrispondenza del pic-
colo incavo presente sul bordo sporgen-
te del corpo in plastica.
Da notare infine la necessità di un pon-
Z UTY cYcLE ticello aggiuntivo di fianco ad ICI, rea-
lizzato con uno spezzone di filo avan-
ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993 - Pag. 52 ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993 - Pag. 53
Schema elettrico
del mlnitester
"da campo".
Nella parte
+ .
D1 Q
di destra,
sono Indicate
le configurazioni s1
circuitali
specificatamente
corrispondenti @
@
alle tre possibili
posizioni di misura, ds PILA
UN TESTER DA CAMPO
ono un vosto fedele lettore da più prio perchè me lo sono fatto su misu- to pari pari lo schema e saldati pede- punto per segnalare che lo strumenti- tano fissati al coperchio dello scatoli-
S di 5 anni, appassionato di elettro-
nica oltre che elettrauto di professione.
ra, cioè di dimensioni piccolissime,
estrema praticità e buona rapidità di let-
stremente i fili, la realizzazione non pre-
senta alcuna difficoltà e l'uso diventa
no è in condizione di fungere solo da
ponticello e non di eseguire alcuni tipo
no; solo in un paio di casi, due compo-
nenti sono interconnessi con saldature
COMPONENTI
La disponibilità di attrezzatura del la- tura: insomma, è funzionale, ed è pro- semplice ed automatico. di misura. "volanti", ma date le dimensioni mo- S1 = S2 = doppio deviatore
(a slitta)
Fondamentalmente, le misurazioni fan- Oltre allo schema elettrico, fornisco an-
D1 = D2 = b3 = diodi 1 N4004
boratorio in cui lavoro non mi fa certo prio quel che serve quando si lavora. deste e la brevità del tratto, il tutto re-
mancare il tester di tipo tradizionale; Per questo, ve lo segnalo. no capo a tre led, e le funzioni dello che l'indicazione di una possibile rea- sta semplice da eseguire e di sicura af-
DLV= LED verde
ma proprio trattandosi di un lavoro che Esaminando lo schema, può apparire strumentino sono: lizzazione pratica del dispositivo, che fidabilità. DLR = LED rosso
avviene "sul campo", mi sono azzarda- un po' complessa la parte di commuta- 1°) prova tensione (se presente) sfrutta naturalmente un normale scato- È consigliabile porre in serie al puntale DLG = LED giallo
to a costruire un semplicissimo tester al- zioni relativa ai deviatori A e B, ma vi 2°) prova continuità lino in plastica, almeno nel mio caso negativo (il nero, per intenderci) un fu- R1 = 2,7 kO • 1/4 W
ternativo, che utilizzo tutti i giorni pro- possono assicurare che una volta segui- 3°) ponticello di cortocircuito senza particolari pretese. sibile da 3-;-5 A, per il semplice motivo R2 = 470 O • 1 /4 W
Nel primo caso (praticamente nella con- In fase di montaggio non ci sono parti- che, toccando coi puntali il+ e il- del- R3 = 680 O • 1 /4 W
dizione di riposo), esso provvede a se- colari precauzioni da rispettare, se non la batteria dell'auto quando lo strumen- 1 pila da 9 V
Soluzione costruttiva dello strumento. Lo scatolino adottato (va bene anche gnalare la presenza di una tensione seguire con cura lo schema elettrico; to è in posizione "ponticello", ne na- 2 boccole (1 rossa - 1 nera)
un portasapone!) è prevedibilmente in plastica ed è di dimensioni tali qualsiasi che, purchè compresa fra i 6 unica, ovvia attenzione è da porre nel- sce un bel cortocircuito; per far questo, 2 puntali da tester (1 rosso - 1 nero)
da contenere anche la classlca piletta da 9 V. l'individuazione dei contatti sui due de- si può ricorrere alla classica versione di 1 scatola in plastica (di misura
ed i 30 V, produce l'accensione del led opportuna)
rosso; in funzione del valore della ten- viatori a slitta, nonchè nella polarità dei portafusibile volante (o "lungo cavo"),
sione stessa varierà (e neanche poi di diodi (sia rettificatori che led). facilmente reperibile a basso costo in
RA tanto) l'intensità luminosa. Il cablaggio sfrutta come ancoraggi i qualsiasi negozio di materiale elettrico
Nel secondo caso (deviatore in posizio- terminali di quei componenti che risul- o elettronico.
ne A) si può misurare la continuità di
un qualsiasi circuito, verificare se una
lampada è interrotta o un diodo è in
corto, ecc.; comunque, se tra i puntali
esiste conduzione elettrica si accenderà
o
n1
un
o
)
..J
il led verde.
Nel terzo caso (commutando in posizio- PARTECIPA ANCHE TU!
o o
ne B), il deviatore S2 provvede a corto-
Il lettore che ci ha inviato il progetto
V circuitare i due puntali di misura; sem- del segnalatore di continuità vince questo mese
IJ bra una funzione strana, ma risulta in-
o uno stupendo kit per saldatura con valigetta
vece utilissima per avere a portata di contenente: saldatore stilo da 30 W,
0 mano, sempre facente capo allo stesso supporto per mini montaggi, dissaldatore,
strumentino, un ponticello di cortocir- raschietto, appoggio per saldatore e punte
cuito, senza dover andare a cercare di ricambio. Per partecipare basta mandare
spezzoni di filo più o meno "coccodril- ll vincitore il progetto con una breve spiegazione,
lati". Da notare che, in questo caso, una di questo mese è allegando una propria foto tessera, a:
Di Gangi Santino di ELETTRONICA PRATICA- EDIFAI - 15066 GAVI (AL)
sezione di S2 provvede anche ad alimen-
tare direttamente i led giallo e verde, che Settimo Torinese (TO)
si accendono contemporaneamente ap-
ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993- Pag. 54 ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993 - Pag. 55
VOCE BASSA PER L'INTERFONO
ETTERE
LETTORI
Se avete un pro-
b I em a urgente
COMPONENTI R3
passate un fax:
cercheremo, nel
limiti del possibi- C1 =
=
10.000 pF R1 f c3
le, di rispondervi C2
=
0,2 F =I
&e
al più presto. C3 10.000 pF
C4 = 100 F - 16 VI
e
I tecnici della redazione di ELETTRONICA PRATICA sono
a disposizione dei lettori per risolvere al meglio i problemi
o le difflcoltà che incontrano nelle loro realizzazioni. I quesiti
di Interesse generale vengono pubblicati sulla rivista.
Potete scrivere a ELETTRONICA PRATICA
0143/
643462
FAX R1 =
R2 =
R3 =
R4 =
150 k?
47 KO
5600 O
5k? (trimmer)
.±
e Il
d»
-
L.
Il
Cc4
12 V
@
'e
EDIFAI - 15066 GAVI (AL)
TR1 = BC 108 (o equivalente) E(6)
•
C4 = O, 1 F (ceramico)
sigliato. In compenso, l'esigenza non è
e
es = 4700 pF (mylar)
poi così banale perchè un circuitino del
= genere (cioè un esaltatore di acuti) po-
• o C6 1 O pF (ceramico)
trebbe anche venir comodo per esem-
g z;
" %
i=
e
Il
e
;
9V
L1
R1
R2
=
=
=
1 O spire filo 0,8 mm
su supporto 8 mm
con nucleo in ferrite
33 kO
470 2
pio anche per chi fa collegamenti via ra-
dio: una voce un po' più acuta "passa"
più facilmente.
Infine, si tratta di una minuscola sche-
dina aggiuntiva, che quindi non richie-
de di manomettere i collegamenti e i
u Il R3 = 10k? componenti interni dell'amplificatore.
R4 = 1200 O Il circuito consiste semplicemente in un
ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993- Pag. 56 ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993- Pag. 57
LETTERE
LETTORI •1se •
pregovan•
RADIORICEVITORE CON ZN 414 Quanti utili ed originali dispositivi possono essere realizzati partendo da una scatola
di montaggio! Tutti i componenti sono immediatamente disponibili: chiedono solo
Sono venuto casualmente in possesso di torino per Onde Medie; però, data la de- prevista tensione di 1,4 abbastanza sta- di essere assemblati con cura e precisione. Il risultato è sicuro!
alcuni integrati marcati ZN 414, dei qua- bole tensione di alimentazione, per ave- bilizzata. Il gruppo LC d'ingresso è tut-
li sono riuscito solamente a sapere che re un livello decente di ascolto in cuffia, to recuperato da qualche vecchio ricevi-
sono dei tipi piuttosto strani, a bassa ten- occorre aggiungere anche un transistor tore a transistori (ce ne sono tanti in gi-
Per acquistare i kit occorre Inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o ver.
sione. Non so bene che uso potrei farne, amplificatore a frequenza audio. ro guasti ed irrecuperabili); LI-L2 è la
samento sul conto corrente postale n. 46013207 intestato a: STOCK RADIO- 20124 MILANO - Va P. Castaldi, 20,
ma penso che voi potreste suggerirmi Lo schema è congegnato in modo molto classica antenna in stecca di ferrite com- indicando con precisione nella causale Il kit o i kit desiderati.
qualche bel circuitino interessante; se poi classico: il circuito di sintonia in ingres- pleta di avvolgimento e C2è un norma-
fosse un piccolo radioricevitore, mi fareb- so, l'integrato amplificatore-rivelatore in le variabile sui 300-350 pF (il tutto, per
be particolarmente piacere. alta frequenza, un vecchio ma glorioso onde medie). La cuffia deve essere del
2N1711 come amplificatore che pilota di- vecchio tipo ad alta impedenza (per
Elio De Carolis ( Savona)
rettamente la cuffia. I due diodi in serie, esempio, i classici 600 O dei modelli mi- AMPLIFICATORE
litari). Data la semplicità circuitale, an-
Fortunatamente, si tratta di un tipo di in-
tegrato adatto anche per farne un ricevi-
D 1 e D2, servono (a somiglianza degli
Zener) ad alimentare lo ZN 414 con la tenna e terra devono essere ben efficienti. BF 7 WATT
L'amplificatore di bassa frequenza, è un dispositivo parti-
COMPONENTI colarmente adatto ad ogni tipo di impiego hobbistico. Nel
laboratorio del dilettante, infatti, potrà fungere da valido
C1 = 10.000 pF (ceramico) R1 = 100 k? L 1 /L2 = antenna in ferrite strumento di controllo di molte sorgenti sonore, mentre nella
c2 = variabile 350 pF R2 = 10k? completa (di recupero) pratica corrente sarà in grado di rappresentare il più impor-
C3 = 22.000 pF (ceramico) R3 = 2200 0 D1 = D2 = 1N4148 tante anello di una catena di amplificazione audio. Perchè
C4 = O, 1 F (ceramico) R4 = 150 k? IC1 = ZN 414 in esso va identificato uno stadio di potenza che eroga ben
es = 1 F (mylar o policarbon.) R5 = 33k? TR1 = 2N1711 4 W efficaci, su un carico di 4 O, e 7 W efficaci su uno di
c6 = 1 F (mylar o policarbon.) 2 O, ottenuto mediante il collegamento in parallelo di due
altoparlanti da 4 O ciascuno, che sono i modelli attualmente
più diffusi in commercio.
Naturalmente, i segnali amplificati, uscenti dall'apparato, so-
no totalmente privi di ronzii ed altri disturbi ed il funziona-
R3 mento avviene in regime di massima affidabilità.
EP 2a Lire 19.200
Cf ci R2
CUFFIA S1
o ALIMENTATORE
R4
E u STABILIZZATO
N
es
TR 1
=
3V
e• Alla collana delle nostre scatole di montaggio non poteva
mancare quella di un alimentatore stabilizzato, dalle carat-
teristiche non proprio eccezionali, ma adatto ad integrare
la strumentazione del laboratorio hobbystico, sia per la sua
çompattezza sia per il prezzo alla portata di tutti i lettori.
E adatto da accoppiare a tutte le apparecchiature elettroni-
L2 R1
01 C6 RSb .. che realizzate dal dilettante o acquistate in commercio qua-
li: amplificatori di bassa frequenza, generatori di segnali, ti-
mer ecc. L'esperienza ci insegna che il superalimentatore, as-
sai spesso, si rivela meno utile di due alimentatori di poco
C3 c4 02 costo e di modeste pretese tecniche. Infatti, durante i più co-
muni esperimenti di laboratorio, si lavora sovente con ten-
sioni di valori diversi, ma con assorbimenti di correnti non
superiori alle poche decine o centinaia di milliampere.
EP 13 Lire 24.800
ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993- Pag. 58 ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993 - Pag. 59
LAMPEGGIATORE
REGOLATORE MULTICOLORE uu
AUDIOSPIA
MASSAGGIATORE TASCABILE
ELETTRONICO Per ascoltare le emissioni sonore, provenienti da una singo-
Questo è un dispositivo che emette piccole scariche elettri- la sorgente, operante fra molte altre simultaneamente, oc-
che del tutto innocue ma in grado di provocare la contra- corre servirsi di un selezionatore acustico, abbinato ad un
zione dei muscoli nelle vicinanze di dove vengono applicati amplificatore ad alta sensibilità, come quello presentato qui,
gli elettrodi. L'effetto terapeutico è simile a quello della co- che può diventare uno strumento di lavoro per il detective,
siddetta ginnastica passiva, cioè quella in cui i movimenti costretto a percepire, non visto e con chiarezza, la conver-
degli arti sono demandati a macchine apposite. sazione fra due o più persone inquisite. Ma il dispositivo è
Il nostro dispositivo ha tuttavia delle controindicazioni: non certamente in grado di agevolare anche l'attività di ogni cul-
può essere applicato in zone prossime al cervello o al cuore tore di scienze naturali, che cerca di registrare il canto degli
e non deve essere usato su persone anziane, bambini, donne uccelli allo stato libero, il ronzio delle api o il verso di molti
in gravidanza, portatori di pacemaker o su chi abbia subito animali selvatici. L'impiego di questa audiospia è semplicis-
infarto cardiaco. Gli altri soggetti devono limitarsi ad ap- simo. Si orienta un tubo contenente un piccolissimo micro-
plicazioni di breve durata. Altro uso può essere quello dian- fono verso l'origine dei suoni, si applica la cuffia in testa,
tifurto, in prossimità di una finestra dà una "salutare" scos- si regolano eventualmente due trimmer e si ascolta.
sa a chi tenti di entrare. EP 1 Lire 29.500
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ANTIFURTO
COME ACQUISTARE I KIT
PER AUTO
Questo antifurto ha la prerogativa di funzionare senza azio- PRESENTATI IN QUESTE PAGINE
nare alcun segnale d'allarme perciò niente disturbo arreca-
to al vicinato per l'accidentale entrata in funzione del dispo-
sitivo per semplice nostra dimenticanza.
L'azione antifurto avviene inserendo e togliendo a sprazzi
la corrente al circuito di accensione delle candele per cui si
determina un inspiegabile sobbalzare del veicolo tanto da
renderne impossibile la guida.
Un eventuale ladro avrebbe l'impressione di aver rubato una Occorre Inviare anticipatamente l'Importo a mezzo vaglla postale, assegno bancario
macchina difettosa e sarebbe costretto ad abbandonarla sen- o versamento su conto corrente postale n. 46013207 Intestato a:
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come lampeggiatore o come temporizzatore.
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ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1993 - Pag. 60
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Consente di identificare I transistor non slglatl verificandone
rapidamente: provare i transistor, capire il senso di conduzione e quello di isolamento
di un diodo, sapere quanta tensione c'è nelle varie parti di un circuito, individuare i valori di resistenza
e scovare ogni tipo di guasto sono solo alcune delle funzioni che rendono il tester insostituibile p
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alte 13 mm più l'indicazione di polarità; autonomia di 200 ore
con una pila alcalina da 9 V; protezione da sovraccarichi
con fusibili da 2 A / 250 V; dimensioni 127 70 x 24 m
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DI MONTAGGIO
----o llù~-----
€CARATTERISTICHE
EMISSIONE
GAMME DI LAVORO :
FM
52 MHz -;- 158 MHz
•
------=------ ALIMENTAZIONE 9 Vcc -;- 15 Vcc
ASSORBIMENTO 5 mA con alim. 9 Vcc
POTENZA D'USCITA : 10 mW -;- 50 mW
SENSIBILITÀ regolabile
BOBINE OSCILLANTI: intercambiabili
DIMENSIONI 6,5 cm x 5 cm
.-
.______~____,____.. ,..,a
RIMI COME SI OTTIENE
LA FUNZIONE AND
Assi NEI C.MS lutto
sulle serrature
elettroniche
Le regole • Come
per l_avorare
in tutta
•
sicurezza
. ,·
e
riparare
1 guast ,
piu comuni
In elettricità non esistono lavori pericolosi, ma soltanto lavori La presa non funziona più? L'interruttore generale continua
per i quali è necessario prendere determinate precauzioni: a saltare? Si è verificato un corto circuito? La nostra lavatrice
staccare l'interruttore generale quando occorre, installare ha la carcassa sotto tensione? Nessun problema, ogni guasto
gli indispensabili dispositivi di protezione e osservare tutta ha la sua causa e ogni causa il suo rimedio, basta intervenire
una serie di piccole regole di sicurezza sono gli accorgimenti con competenza e precisione: seguendo le chiare indicazioni
sufficienti per scongiurare qualsiasi rischio . del manuale tutto diventa più facile.
Come Come
ampliare realizzare
un impianto
esistente
. .
un nuovo
'
impianto
Negli ultimi anni gli elettrodomestici d'ella nostra casa Tracciatura, scasso, posa di guaine flessibili, scatole
sono cresciuti a dismisura mentre l'impianto è rimasto lo stesso. di derivazione e portafrutti, canalizzazione dei cavi
Perchè allora non portarlo all'altezza di un compito ma soprattutto chiari schemi per la facile realizzazione
che così com'è fatica a sopportare, adattando le prese, di ogni tipo di circuito elettrico sono i temi centrali
gli interruttori, i punti luce non solo alle esigenze di oggi di questo manuale che mette chiunque in condizione
ma addirittura a quelle di domani? di installare un intero impianto elettrico.
ANNO 22° - Maggio 1993
r t
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ELETTRONICA PRATICA,
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74 del 29-12-1972. Stampa:
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ca e letteraria riservati. I ma-
noscritti, i disegni e le fotogra-
44 La serratura elettronica
fie, anche se non pubblicati
non si restituiscono. La rivista
48 Avvisatore d'incendi
ELETTRONICA PRATICA
non assume alcuna responsa-
54 Saldare e dissaldare
bilità circa la. conformità alle vi-
genti leggi a norma di sicurez-
58 Segnalatore di stop bruciati
za delle realizzazioni.
60 Lettere dei lettori
6 Mercatino
Direttore editoriale Fotografia: REDAZIONE
responsabile: Dino Ferretti tel. 0143/642492
0143/642493
UFFICIO ABBONATI • Tel. 0143/642232
Massimo Casolare
fax 0143/643462
L'abbonamento a
Direttore esecutivo: Redazione: AMMINISTRAZIONE ELETTRONICA PRATICA
Carlo De Benedetti Aldo Bergaglio tel. 0143/642398
con decorrenza
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Massimo Casolare jr.
Dario Ferrari
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TRASFERIBILI
PER CIRCUITI STAMPATI
Questo prodotto rappresenta un ausilio di qualità professionale per la realizza-
zione dei circuiti stampati. Si tratta di una gamma completa di fogli ed altri ac-
cessori che permettono di trasferire sulle basette tutti gli elementi più comunu-
mente utilizzati per l'incisione diretta dei circuiti, oppure di realizzare disegni precisi
per la fotoincisione. I fogli contengono tutti i simboli; esistono inoltre nastri ade-
sivi e trasferibili per le piste, pellicola "Normapaque" per le masse, diversi alfa-
beti in nero e bianco per comporre direttamente i riferimenti sulla piastrina, fogli
neri e bianchi per i pannelli di comando, gomma speciale per cancellare in caso
di errore. Una volta tracciato il circuito, si trasferiscono i simboli con l'ausilio
di una spatola: il posizionamento è facile e preciso e non avvengono deformazio-
ni dei simboli, grazie alla qualità del materiale e alla presenza di crocini di riferi-
mento, quindi si connettono fra loro i simboli con i nastri adesivi oppure con le
piste trasferibili, entrambi disponibili in diverse altezze, e si realizzano le masse
con lo speciale adesivo. Il lavoro che ne risulta è di alta qualità: contorni netti,
inchiostro resistente alle soluzioni chimiche, precisione dimensionale. Un foglio
di trasferibili costa lire 35.000. Mecanorma (20098 Sesto Ulteriano - MI - Via Se-
grino, 8 - te!. 02/98281242).
UTENSILI
RESISTENTI A TUTTO
Nell'allestimento del laboratorio l'hobbista deve curare certi aspetti fondamen-
tali ai fini della buona riuscita del suo lavoro. In particolare è importante do-
tarsi, per maneggiare agevolmente e senza problemi i vari componenti elettro-
nici, di utensili precisi, robusti, affidabili, resistenti anche agli acidi e ai sol-
venti. Esiste una serie dì pinzette, realizzate in PBTP e fibra di vetro, che ri-
sponde a tutti questi requisiti. Il materiale con cui sono costruiti è antimagne-
tico, resiste agli acidi cloridrico e nitrico e ai solventi acetone e tricloroetilene;
è in grado di lavorare a temperature fino a 200 gradi ed è autoestinguente (cioè
incendiato si scioglie e si spegne per conseguente soffocamento). Le pinzette
sono fomite con cinque tipi di punte: piatte arrotondate, fini ad uncino, a spa-
tola, appiattite rinforzate, a punta in nylon e fibra di vetro. Costano da lire
9.000 a lire 14.000 a seconda dei tipi. Pastorino (21034 Cocquio - VA - Via
Milano, 90 - tel. 0332/975073).
Indicazione su come realizzare in pratica la messa a terra del corpo metalllco di un saldatore,
onde evitare che l'elettricltà statica o di dispersione presente sulla sua punta
abbia a deteriorare gli integrati C-MOS che risultano irrimediabilmente danneggiati
se agli elettrodi d'Ingresso viene applicata una tensione superiore ai 30-40 V.
Costituzione Interna del 4081B: esso contiene 4 sezioni Costituzione interna del 4073B: esso contiene 3 sezioni
di ANO con due entrate ed un'uscita. di ANO con tre entrate ed un'uscita.
14 14
13 13
12 12
11 11
10 10
9 9
8 8
vo
I
Costituzione interna del 4082B: esso contiene 2 sezioni Costituzione interna del 4068B: esso contiene una sezione
di ANO a quattro entrate ed un'uscita. di ANO a 8 entrate e 2 uscite.
14 14
13 13
12 12
11 11
10 10
9 9
8 8
/ C 1
5
3
3 I[7 al .,. 11 Cf
è
9V
e
vss
Schema elettrico del circuito sperimentale che consente di attivare una funzione ANO.
9V COMPONENTI
R1 = R2 = R3 = R4 == 1 kO
C1 = 0,1 F (ceramico)
IC1 = 4073B (ne è usata
una terza parte)
DLV1 = DLV2 = DLV3 = LED verde
Rl DLR1 = LED rosso
R2
R31j
Rt,
11
DLRJ
STOCK RADIO
Via Panfilo
Castaldi, 20
20124
MILANO
2: l'operazione di prestagnatura
è consigliabile eseguirla anche
sul piedini dei 2 tipi di zoccolo
(a 14 ed a 16), preventivamente
divaricati.
ella maggior parte dei casi, gli stru- sistenza d'uscita dell'apparato di cui si za; l'altro bocchettone T è appunto
N menti destinati alla misura di po-
tenza, sia in bassa che in alta frequen-
vuol misurare la potenza, deve presen-
tare valori diversi da caso a caso.
quello al quale si collega il tappo R T.
R 1 ed R2 formano un partitore resisti-
za, sono costituiti da un carico fittizio Quindi, o si commuta o si sostituisce. vo 10 a 1 di valore sufficientemente ele-
(cioè da una terminazione resistiva, di Volendo eseguire contemporaneamente vato da non modificare, se non in mo-
valore identico a quello del carico ope- misure sia di bassa che di alta frequen- do trascurabile, la resistenza comples-
rativo vero e proprio, sulla quale si dis- za, il sistema della commutazione non siva del carico; tramite il deviatore S 1
sipa, come energia termica, l'energia è assolutamente consigliabile, oltretutto si selezionano le due possibili portate:
elettrica applicata) e da un opportuno a motivo della notevole complicazione in posizione B (come: bassa) si misura
voltmetro che misura la tensione di con- sia nella sua realizzazione che nella re- il più basso valore di fondo scala, 10 W;
seguenza localizzatasi ai capi del sud- peribilità di un commutatore adatto. in posizione A (come: alta) si misura il
detto carico fittizio. A conferma di ciò, va precisato che i va- più alto valore di fondo scala, 100 W.
Poichè la resistenza è nota, ed altrettan- lori tipici nel campo BF sono: 20 - 40
to lo è la tensione, attraverso le leggi di - 82- 162 (anche se con una certa pre-
Ohm e di Joule si ricava facilmente il valenza per i due centrali); per misure DIODO RETTIFICATORE
valore della potenza (che negli strumen- a RF invece il valore standard è 500.
ti commerciali è già riportata cometa- Occorre poi tener presente che la ter- Poi, proseguendo a schema, arriva fi-
le sulla scala del voltmetro). minazione resistiva deve essere in gra- nalmente il vero e proprio rivelatore,
Naturalmente anche nella realizzazio- do di dissipare, cioè di trasformare in che in questo caso è un rettificatore ( o
ne dell'apparecchio che presentiamo si calore, tutta la potenza che esce dal- se si preferisce un raddrizzatore), nella
segue questa classica soluzione circui- 1 'amplificatore o dal trasmettitore; fattispecie un diodo al germanio (pos-
tale, la quale ci consente di controllare quindi, anche sotto questo aspetto, il sibilmente del tipo rivelatore per segnali
la potenza d'uscita del nostro amplifi- suo dimensionamento deve essere ben video); esso, in coppia con il condensa-
catore BF (magari, un hi-fi), oppure del adeguato: dopodichè naturalmente, tut- tore Cl, trasforma il segnale BF o RF
nostro "baracco", nonchè (se l'apparec- ti i valori di potenza inferiori alla mas- in una tensione continua alla quale si
chio si realizza con la necessaria abilità sima sono automaticamente ben tolle- carica appunto Cl.
ed esperienza) del trasmettitore VHF. rati dal carico fittizio. Attenzione: dato il trascurabile assor-
Tutto quanto precede dovrebbe far in- bimento di corrente della parte di cir-
tendere i motivi per cui il massimo del- cuito che segue (pochissime centinaia di
CARICO FITTIZIO la nostra cura si dedica ad una soluzio- A), il condensatore Cl resta sempre
ne furba per la sostituibilità della resi- carico al valore di picco ( o di cresta o
Il concetto secondo cui si imposta il cir- stenza di terminazione, quella che ne- massimo) della tensione applicata all'in-
cuito non è per niente originale (anzi, gli schemi e disegni indichiamo con RT, gresso ( e quindi al carico), talchè si de-
come già si è accennato, abbiamo fatto e che abbiamo per la precisione battez- ve tener conto, nella taratura della sca-
del nostro meglio per adottare la solu- zato come resistenza-tappo, per rifare la dello strumento, che il valore di ten-
zione che ci consenta di andare assolu- il verso a qualcosa che assomiglia ad un sione misurata dallo stesso è uguale ad
tamente sul sicuro); un certo tocco di vero e proprio tappo presente in note 1,41 volte quello dell'ingresso.
originalità lo ha invece il sistema che ri- versioni commerciali di questo tipo di Infine, attraverso R3 (che permette ap-
solve le necessità di sostituzione della strumento. punto di tarare l'esatto fondo scala del-
terminazione resistiva, vale a dire del Ritenendo così sufficientemente giusti- lo strumento di misura) l'energia rica-
carico fittizio vero e proprio. ficato l'approccio alle soluzioni circui- vata dal segnale va a far deflettere pro-
Va infatti precisato subito che, volen- tali possibili, passiamo ad esaminare lo porzionalmente al suo livello l'indice del
do con questo wattmetro eseguire mi- schema elettrico del vero e proprio mi- microamperometro.
sure di potenza in gamme di frequenza suratore. La presenza di C2 in parallelo ai mor-
molto diverse, il valore del carico fitti- Al bocchettone E viene applicato il se- setti dello strumento è giustificata dal-
zio, dovendo essere pari a quello di re- gnale di cui si deve misurare la poten- ))»
R2 c1
T C2
m y
h dedicata interamente
alla radio, per
ripercorrerne a grandi
passi la storia
e risvegliare nel neofiti
l'interesse per il magico
mondo delle trasmissioni
a carattere non
commerciale, quello
dei radioamatori.
Percorreremo insieme
tutta la strada che,
attraverso varie
esperienze,
ci dischiuderà I segreti
della propagazione
e della ricezione
delle onde radio fino
a giungere un giorno
a coronare il sogno
di trasmettere a nostra
volta con la dovuta
preparazione
e competenza.
LA STAZIONE
DI ASCOLTO (TERZA PARTE)
A cosa servono le Caroline.
Come si accordano le bobine di media frequenza.
In che modo si elimina il fading ottenendo
un livello sonoro stabile.
La parte della stazione d'ascolto in esame in questa terza puntata è quella del circuiti accordati di media frequenza
formati da bobine sintonizzate sul valore di frequenza Intermedia proveniente dallo stadio convertitore.
+
fu
-----7
I
I
I
I
SEPARATORE
AMPLIFICATORE
AL MISCELATORE
11
<.
DEMODULATORE
AMPLIFICATORE
Il
I
I
L _
I
455 KHz I
I r "\
I
"Il mondo a portata di voce" è la ru-
brica che consente agli appassionati
di radio di avere tutte le nozioni
tecnico-teoriche per addentrarsi con
competenza nel fantastico mondo del-
l'ascolto. Segnali, notizie, avvenimen-
ti, sensazionali o drammatici, che ac-
cadono anche a decine di migliaia di
chilometri da noi giungono vivi al no-
stro orecchio. Ecco cosa abbiamo
p 50
I
KHz
/ \.. 460 KHz b ascoltato una di queste notti sulla
banda dei 40 metri; il dialogo è avve-
nuto in inglese.
I i I • CQ 40 metri - CQ 40 metri YU
5 DKN chiama CQ 40 metri. Over.
Curva della banda passante di un filtro di media frequenza, accordato
a 455 kHz, vista come appare all'analizzatore di spettro.
• YU S DKN IK 2 NOL QRA Mi-
lano. Over.
• YU 5 DKN per IK 2 NOL il mio
QRA è Marko e il mio QTH Sara-
tenere la maggior uscita in altoparlante. sciti a diminuire il rendimento della no- jevo - rapporto per te R4-S7- mol-
L'operazione qui descritta è quella che stra radio, ma poichè l'intensità di que- to QRM e QRN in frequenza. Over.
viene definita taratura e se è ben esegui- sto, che potremmo definire controse- • IK 2 NOL per YU 5 DKN Mar-
ta permette di ottenere risultati notevoli gnale, varia in proporzione a quello del- ko in Sarajevo. Il mio QRA è Fran-
con mezzi anche modesti. 1 'antenna, un segnale forte fa amplifi- co e il tuo rapporto R4-S6. Condizio-
care poco o nulla lo stadio di media fre- ni di lavoro Trio TS 515 antenna di-
quenza mentre uno debole lo fa ampli- polo. Ti prego di riferirmi sulla situa-
IL FADING ficare al massimo. zione nella tua città. Over .
Si ottiene così un livello sonoro stabile QRZ - QRZ - QRZ IK 2 NOL per
Il segnale prelevato dall'ultima media YU 5 DKN. Over.
in altoparlante.
• YU 5 DKN ritorna per IK 2
frequenza viene applicato allo stadio ri- Eccoci agli sgoccioli cari amici d'anten- NOL Franco in Milano. Ho molte
velatore che sarà l'argomento della na, con la prossima puntata conclude- difficoltà - la situazione è disperata,
prossima puntata. Qui è invece neces- remo l'esame del ricevitore mentre in manca luce, gas e telefono; uso un
sario esaminare il circuito del control- quelle successive passeremo a ... generatore di corrente e un rice-
lo automatico del volume, quello dise- Cosa stavo per dire! Ricordiamoci piut- trasmettitore surplus militare; anten-
gnato a tratteggio nel nostro schema tosto che per ora possiamo solamente na dipolo autocostruito. Sono rima-
esemplificativo. ricevere. ste in funzione sono solo alcune sta-
Fading è la parola inglese che sta ad in- Old Man zioni radio e un giornale che viene
ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1993 - Pag. 18
UNA VOCE DA SARAJEVO
stampato in poche copie. Over. sione presso le autorità serbe per far
• IK 2 NOL ritorna per YU 5 DKN. cessare questo martino. Owr.
Sono senza parole carissimo Marko in • IK2NOL per YU5 DKN T prego
Sarajevo: ma col tempo le cose vanno caro Marko di passarmi nati gli evena-
meglio o peggio? Over. li QTO da far giungere agli altri OM ita-
• YU 5 DKN per IK 2 NOL Franco liani. Mi impegno a divulgarli. Over .
in Milano. Altro che migliorare! Qui si QRZ- QRZ- ORZ IK NOLper Y
muore: di fame, di malattie e sotto il ti- 5 DKN. Oer. QRZ - QRZ- QRZ IK
ro dei cecchini. Over. 2NOL per YU5 DKN Non vascolo
• IK 2 NOL riprendendo. Ma gli aiuti più Marko! QRZ. Oer.
internazionali giungono almeno? Over. IK2 NOL non copia YU5 DKN. spero
• Negativo - YU 5 DKN riprendendo tu mi stia ancora ricevendo carissimo
- abbiamo sentito parlare di colonne di Marko in Sarajevo e ti faccio tanti au-
aiuti che sono bloccate lungo il percor- guri affinchè la situazione migliori. spe-
so ma qui non è arrivato ancora nulla. ro di risentirti presto. IK 2 lVOL Fruncc,
I paesi occidentali dovrebbero far pres- in Milano QRT.
ALIMENTATORE
A 5 TENSIONI
Permette di ottenere tensioni fisse
e stabilizzate anche contemporanee.
Fornisce valori di corrente di 150-200 mA.
È adatto a chi si avvicina per la prima
volta alla radioelettronica.
Eroga 3,3-6,6-9,9- 13,2e20 V.
iciamocelo francamente: i valori
D delle tensioni di cui può aver biso-
gno un normale hobbista (specie se al-
le prime armi) sono più o meno sempre
quelle; le correnti che più spesso servo-
no per i circuitini di chi sta facendo i
primi passi nella radioelettronica rara-
mente superano le poche centinaia di
mA, che sia la radiolina di casa o un
montaggio appena realizzato ed in fase
di collaudo.
Ecco quindi dei motivi sacrosantamente
giusti per desiderare un alimentatore
realizzato all'insegna della semplicità ed
economia, privo quindi di (in questi ca-
si) inutili sofisticazioni circuitali e di al-
trettanto inutili ampère di riserva (ed in-
gombri rilevanti).
Questa impostazione rispecchia l'idea
base per il circuito che qui presentiamo: I pochi componenti necessari
alcuni valori di tensione fissa, erogazio- per la reallzzazione si sistemano
ne prevista sui 150-200 mA, stabilizza- su una scheda a circuito stampato.
zione limitata ai soli diodi Zener (quat- '
tro), un circuito facile facile.
Direttamente dalla tensione raddrizza- ner collegati in serie, che stabilizzano la
ta è tratta la corrente di accensione del tensione a 4 valori diversi.
IL TRASFORMATORE LED spia che, collegato (attraverso la Tutti gli Zener sono stati previsti da 3,3
classica resistenza di caduta) tra questo V (per 1 W di dissipazione), talchè il va-
Stando così le cose, possiamo passare punto e il comune, si accende segnalan- lore complessivo, corrispondente alla
direttamente all'esame dello schema do che il circuito sta lavorando o co- somma delle 4 tensioni singole, raggiun-
elettrico del circuito, e partiamo dal tra- munque è sotto tensione. ge 13,2 V (ricordiamo che si sommano
sformatore, anche se esso non è com- Con la resistenza, che limita la corren- anche le potenze, talchè su questa po-
preso fra i componenti montati sull'ap- te attraverso i diodi Zener (cioè R2), la sizione d'uscita è come fosse montato
posita basetta a circuito stampato. tensione continua raggiunge 4 diodi Ze- ))).
T1
R2
1
DZI
15V
s1
t
DZ2
+
+
1
c4 DZ3
C3
,
D24,
Schema elettrico
dell'alimentatore.
La linea tratteggiata
indica tutta la parte
di circuito montata
sulla basetta.
• n
. --
13 V
C1 =
COMPONENTI
47.000 pF (ceramico) R1 = 18000-0,5W
DZT C2 = 47.000 pF (ceramico) R2 = 56 O - 2 W
C3 = 2200 F - 25 VI D1 = D2 = D3 = D4 = 1 N4004
9,9V (elettrolitico) DZ1 = DZ2 = DZ3 = DZ4 = 3,3V-1W
072
C4 = 470 F - 16 VI T1 = trasformatore 5 ~ 6 W,
(elettrolitico) secondario 15 V
6,8V S1 = interruttore di rete
.
NEGATIVO
I □
COMUNE
Il circuito stampato
visto dal lato rame
D01 C4
in scala 1:1.
.
[ovos ALIMENTATORE A 5 TENSIONI
si parla, ed è giustificato dall'opportu- Il normale rispetto delle polarità è l'uni-
nità di avere disponibili 5 V. ca precauzione che, come al solito va ri-
13,2V In questo caso, i valori di tensione so- spettata per questo circuito; i diodi, rad-
no un po' più strani, e quindi ognuno drizzatori e Zener, hanno il terminale di
può risolvere combinando variamente catodo segnalato dalla fascia di colore sul
quanto riesce a trovare nella sua zona corpo di plastica o di vetro; i condensa-
di rifornimento. tori elettrolitici C3 e C4 portano sul cor-
9,9V Già qui si usano, per un paio di bracci po (di fianco o in testa) il segno della po-
del ramo in serie (DZ3 e DZ4) non già larità del reoforo corrispondente.
diodi Zener veri e propri bensì normali Il diodo LED, che nel nostro prototi-
diodi raddrizzatori tipo 1N4004; que- po è collocato direttamente sulla baset-
sti, collegati in modo da risultare in con- ta, in realtà va sistemato sporgente dal
duzione diretta, sono caratterizzati da pannello di un eventuale contenitore in
una tensione abbastanza precisa e co- cui tutto il complesso si monta, come
stante su 0,7 V, quindi combinandone illustrato nell'esempio di soluzione co-
rispettivamente 2 o 3 in serie, si otten- struttiva specificamente riportato; ad
3,3V gono degli pseudo-Zener da 1,4 o 2, 1 V. ogni modo, il catodo è contrassegnato
dal leggero scasso sul bordino.
I vari cavetti che costituiscono il cablag-
LE POLARITÀ gio facente capo alla basetta si ancora-
no saldandoli ai terminali ad occhiello
COMUNE Su questo semplice circuito si è già det- fissati precedentemente sul circuito
to a sufficienza; passiamo ad occupar- stampato.
ci del suo montaggio, realizzato su una L'uscita delle tensioni dal contenitore
normale basetta a circuito stampato avviene tramite una morsettiera di quel-
(anche se potrebbe montarsi facilmen- le simili ai cosiddetti mammuth, però in
te su una piastrina millefori, o su un plastica anzichè gomma (se non altro,
qualunque supporto analogo). sono più funzionali).
uno Zener unico da 13,2V / 4W). La basetta a circuito stampato vista dal lato componenti:
Gli altri valori di tensione disponibili in le 5 diverse tensioni si ottengono collegando I fili In uscita
uscita sono via via: 9,9V - 6,6V - 3,3V; rispettivamente negli appositi plns e nel comune.
essi risultano leggermente superiori a
quelli che sono i valori nominali di ali- DL
mentazione per molti apparati, ma ciò
non crea assolutamente alcun proble-
ma, rientrando tranquillamente nei li- O k~
- el 2 O
miti di tolleranza previsti. DL I
POSSIBILI MODIFICHE
1 G[+132V
-e
Se però si preferisce, o addirittura si ab-
%@?
bia bisogno di disporre di tensioni su
valori più precisi si può naturalmente
modificare la combinazione dei vari
1
-
diodi secondo necessità.
Analogamente, qualora si voglia aumen-
tare un po' la possibilità di erogazione ~C2 ~ ~+ ~DZJ @ +6,6V rri
di corrente, si può provvedere alle mo-
difiche necessarie: un trasformatore di ~ I I I
(
- ' ~ = @ I + J,J V
corrente adeguata (per esempio 0,6 A), ~ __, j -- .,___
IL
tudiando la legge di Ohm in cor- sia dovuto a un qualche fenomeno mec- lo a fondo dal punto di vista della fre-
S rente alternata ci accorgiamo ben
presto che oltre a tensione e corrente,
canico come una molla che trattiene e
rilascia il rotore ma non è così; il feno-
quenza.
IL PRIMO TASCABILE
ne si introduce nella boccola apposita più premuto) in modo da evitare che, L'apparecchio è prodotto dalla ditta
il segnale da misurare. per distrazione, si consumino comple- Lutron, porta la sigla FC1200 ed è di-
Sul display compare immediatamente il tamente le pile. stribuito in Italia da Marcucci ( 20129
valore della frequenza del segnale. Le misurazioni in vicinanza di trasmet- Milano - Via Fili Bronzetti, 37 - te!.
Durante la misura è possibile memoriz- titori in funzione si eseguono senza col- 02/7386051).
zare la frequenza trovata semplicemente legamenti diretti. Si elimina il filo di col- Il frequenzimetro costa lire 316.000
premendo un tasto e richiamarla sul di- legamento e si sostituisce con l'apposi- mentre gli accessori, venduti a parte, co-
splay quando occorre. ta antenna dotata di attacco a baionet- stano rispettivamente: lire 13.500 l'an-
Terminata la misura il frequenzimetro ta (BNC). tenna, lire 9.500 la custodia e lire 13.500
si spegne automaticamente dopo 30 mi- Il segnale giunge in questo caso come i cavetti di collegamento (che però è fa-
nuti (se nessun tasto di funzione viene una normale onda radio. cile autocostruirsi).
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•1
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al loro antico splendore.
O
l DIZIONARIO FAI DA TE
Quattro schede da staccare e conservare
PROVATRANSISTOI
PNP / NPN
Serve per i transistor senza nome cioè quelli
che riportano sigle non facilmente identificabili.
Consente di individuare se il componente è PNP o NPN
e di valutare se è efficiente oppure no.
Il circuito montato su una scheda a circuito
stampato; i due led sono quelli che
visualizzano la risposta al quesito:
PNP o NPN?
14
C1 l
,i li R2
M
V
R1 I I PNP NPN
2
1
I
IC1
L il R3
l
1 7
t
I
Il
Il
Il
Il
PI
Il
. • ■I C2
I.
I.
I I , I
- • - J-1. - • - • - • - • - • - • - • - • - • - • -· -
9V
H=€) G hl
Schema elettrico del provatransistor. Tutta la parte tratteggiata
è montata su una basetta a circuito stampato.
.I 3è TRANSISTOR
D] ICI
et
IN ESAME
I
o SI
%
PILA
9V
o rifica della sua efficienza, a patto di adatto qualora si voglia usare lo stru-
mantenere premuto il pulsante stesso. mento per le sue caratteristiche di por-
La realizzazione pratica di questo stru- tatilità; basta allora risolvere saldando
mento è come al solito risolta con una ai tre terminali dei normali cavetti con
piccola basetta a circuito stampato, su i soliti piccoli coccodrilli in testa.
cui trova posto tutto quanto previsto a Sul montaggio vero e proprio c'è ben
schema, e non presenta alcun elemento poco da dire, anche perchè ... c'è ben po-
critico. co da montare.
L'unico dilemma che si presenta in fa- Solamente integrato e LED impongo-
PNP). se di impostazione risolutiva è la scelta no un ben preciso verso di inserzione;
A segnalare di che cosa si tratta prov- dei contatti per il collegamento al tran- per l'integrato, fa riferimento la tacca
vedono due LED di colore diverso e na- sistor in prova. presente su uno dei lati corti, immedia-
turalmente montati in opposizione di tamente a sinistra della quale c'è il pie-
polarità: essi si accendono quindi sin- dino n° l; per il LED, c'è un leggero
golarmente, rivelando senza possibilità TERMINALI SALDATI
smusso sul bordino terminale del cor-
di dubbio se il transistor in esame è
Fra le varie soluzioni possibili, e cioè po in plastica: in corrispondenza, si tro-
NPN o PNP.
A questo punto, per quanto riguarda il mollette, boccole, coccodrilli, morsetti, va il terminale del catodo.
circuito, non rimane praticamente nien- ecc., noi scegliamo quella più laborio- Ad un altro paio di terminali a spillo
t'altro di cui parlare; possiamo ancora sa ma certamente più affidabile: dei nor- si collega una piletta da 9 V, più che suf-
sottolineare la presenza di ben due in- mali terminali a saldare. ficiente per lunghi periodi di utilizzo (il
terruttori: uno a levetta, che semplice- Certo, l'operazione di fissaggio è più consumo, quando lo strumento è nel-
mente dà tensione al circuito e quindi lunga, e bisogna avere il saldatore a l'esercizio delle sue funzioni, è di pochi
esplica la funzione di acceso-spento; portata di mano, però è garantito un mA).
uno a pulsante (normalmente chiuso) contatto solido e sicuro, a differenza La basetta, non essendo particolarmen-
che inserisce in circuito la base del tran- delle altre soluzioni elencate. te delicata ed ingombrante, può anche
sistor in prova consentendo così la ve- È evidente che questo sistema non è il testo segue a pag. 34
2
Il kit per circuiti
stampati è correda-
to di un pieghevole,
riccamente illustra-
to, in cui sono elen-
cate tutte le opera-
zioni pratiche per la
preparazione del circuito. Il suo prez-
zo, comprensivo delle spese di spedi-
zione, è di L. 18.000. Le richieste deb-
bono essere fatte Inviando l'importo
citato a: STOCK RADIO - 20124 MILA-
NO - Via P. Castaldi, 20 (Tel. 2049831)
a mezzo vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale
n. 46013207.
#.
NPN.
Nella pratica circuitale, la differenza sta più che altro nel fat-
to che per i transistor PNP l'alimentazione al collettore va fatta
col segno negativo, mentre per i transistor NPN l'alimenta-
SCACCIACANI
AD ULTRASUONI
on sempre il cane è il migliore ami- za di un'onda sonora (e così pure di una
Ci protegge da cani
particolarmente
N co dell'uomo. Per molti, infatti, il
semplice incontro con un cane risulta
qualunque altra onda) è definita dal nu-
mero di oscillazioni al secondo e la sua
aggressivi mettendoli sgradevole e rappresenta motivo di al- unità di misura è l'hertz (Hz). L'udito
larme. Alcuni cani, poi, sono realmen- dell'uomo riesce a percepire suoni con
in fuga senza far loro alcun te aggressivi e inducono giustificato ti- frequenze da 20 a 20.000 hertz, mentre
male. Basa il suo more. In tutti questi casi l'elettronica of- molti animali, fra cui i cani, percepisco-
fre un valido aiuto a chi voglia sentirsi no i cosiddetti ultrasuoni, cioè quei suo-
funzionamento su un più protetto o intenda proteggere i suoi ni con frequenze superiori a 20.000 Hz.
emettitore di ultrasuoni familiari, in particolare se si tratta di
non udibili dall'uomo ma bambini. Esiste infatti un dispositivo,
semplicissimo da usare e a buon mer- LA PIEZOELETTRICITÀ
fastidiosissimi per il cane. cato, che permette di tener lontani i ca-
ni grazie all'emissione di ultrasuoni. Lo scacciacani elettronico emette dun-
Come è noto le onde sonore sono pro- que ultrasuoni a frequenze tali che ri-
dotte da vibrazioni meccaniche che si sultano addirittura sgradevoli per i ca-
propagano nella materia. La frequen- ni, al punto da farli allontanare.
TRASDUTTORE CERAMICO
ARIA PULITA
CON L'OZONO
Un generatore di ozono consente di depurare l'aria
- nei piccoli ambienti.
E particolarmente indicato per l'auto
se fumiamo al suo interno.
L'ozono ha il profumo dell'aria di alta montagna.
urante e dopo i temporali ricchi di
D fulmini, come si nota particolar-
mente in montagna, l'aria sa "di buo-
no", è comunque fresca e pungente: ciò
è dovuto alle pur modeste concentrazio-
ni di ozono che, prodotte dai fulmini, Forma d'onda del
purificano e deodorano gradevolmen- segnale prodotto
te l'aria. dall'integrato
Per ottenere questi effetti anche negli 555; è costituita
da una serie
ambienti di normale abitazione, si può
ragionevolmente rimediare con scintil-
di Impulsi + ---
di brevissima
le elettriche di ben più modeste propor- durata ma
zioni di quelle che scoccano fra le nu- di elevato valore
vole ed il suolo, ed è proprio a ciò che del picco
vogliamo arrivare con questa realizza- di tensione.
zione: del resto, e non a caso, la nostra
è una rivista di elettronica pratica e non T
di ... fantascienza meteorologica!
Tutti i generatori di ozono sfruttano,
come fenomeno di base, l'effluvio che
una scarica elettrica ad alta tensione, fa-
cilmente ottenibile anche in casa, pro-
duce attorno a sè; e per effluvio s'inten-
de non già una vera e propria scintilla
di tipo violento e distruttivo, bensì sca-
rica controllata che assume in genere
l'aspetto di un pennacchio violetto un
po' ballerino vagamente somigliante ad Rappresentazione
una fiammella gassosa. oscillografica
degli Impulsi
Premesse queste poche righe, e riman-
presenti al capi
dando all'apposita finestra per appro- di una spira
fondire le caratteristiche comportamen- del secondario
tali dell'ozono, passiamo subito a de- del trasformatore
scrivere il circuito adottato per il nostro d'uscita (L2);
generatore, che innanzitutto è previsto da notare
per funzionare con tensione di alimen- l'elevato valore
tazione compresa fra 12 e 15 Vcc e con di tensione
un consumo in corrente che si aggira fra presente.
300 e 400 m.A: almeno da questa parte, FREO 70 KHZ V5VPP
quindi, non c'è alcun pericolo di scosse
dannose.
OSCILLATORE 555 Il piedino d'uscita di ICI è direttamen- tici, tenendo conto che la corrente rag-
te collegato al gate di MFl, un piccolo giunge, anche grazie alla presenza di C3
Dallo schema elettrico possiamo subito che costituisce un buon serbatoio di ca-
ma robusto mosfet di potenza.
notare che il cuore del generatore risie-
Come si sa (ma se non si sa, lo diciamo rica, qualche ampère.
de nel più che prevedibile integrato 555 Per le leggi dell'induzione elettromagne-
(con o senza NE), il quale c'è apposta qui!) un mosfet, specialmente se di po-
tenza, fintanto che il suo gate è a ten- tica (rafforzata anche dalla presenza del
per produrre, con la massima semplici-
sione inferiore a 2-3 V (secondo il ti- nucleo in ferrite su cui LI ed L2 sono
tà circuitale, un'oscillazione ad una fre-
quenza di circa 70 kHz (valore prevalen- po), non conduce alcuna corrente: su- avvolti), sul secondario L2 si genera una
temente determinato da Cl ed R3). perando questo valore (ed abbiamo già tensione altissima, nonostante la sem-
Grazie alla presenza di DI, il "duty- detto che l'ampiezza dei picchi in usci- plicità del circuito e la modesta strut-
cycle" della forma d'onda generata è ta da ICI è quasi pari alla tensione di tura di L2.
brevissimo; in altre parole, sul piedino alimentazione) il dispositivo entra ve- Con l'oscilloscopio è stata misurata una
3, uscita dell'integrato, esce un treno di locemente in conduzione, rispondendo tensione di 45 V su una sola spira, co-
impulsi di durata limitatissima, la cui agli impulsi che lo pilotano con forti me illustrato nella riproduzione diretta
ampiezza è quasi uguale alla tensione picchi di corrente attraverso il circuito dell'immagine dallo schermo; essendo
di alimentazione e la cui forma è appun- drain-source. Orbene, sul drain di MFI L2 costruito con 250 spire, se ne dedu-
to molto utile per ottenere il "rialzo" troviamo L 1, primario del trasformato- ce che, almeno a vuoto, la tensione in
di tensione che ci servirà ... fra poco. re d'uscita Tl: i velocissimi e robusti uscita su L2 raggiunge gli 11.000 V cir-
C4, C3, C2 ed R4 servono per filtrare picchi di corrente che MFl conduce, at- ca (basta fare 250x45!).
l'alimentazione da possibili ritorni dan- traversando LI, vi provocano altrettan- Il test è un po' semplicistico, ma sen-
nosi di questi picchi impulsivi. to veloci e robusti campi elettromagne- ))
SCARICATORE
R2 LN LN
250
■
01 Il
3
5I
I
"2
IC1
I Il
Il
,dll
Il
Il L1
. l>>
O
7 11
~ o lO
"Mg l
R5-
MF1
Il
Ct
.--·--·--·-··· ..
COMPONENTI
C1 = 1000 pF (polistirolo)
C2 = O, 1 F (mylar)
c3 = 47 F - 25 VI
C4 = O, 1 F (mylar)
R1 = 220 n
R2 = 1 kO
R3 = 22 kO
R4 = 220 0
R5 = 1 kO
d
IC1 = 555 'd MFl
MF1 = IRF532
T1 = vedi testo [ ,3l]°
LN = lampade neon
(vedi testo)
z'altro indicativo; tanto che a questo po pochi secondi di funzionamento, si sua temperatura di esercizio non rag-
punto c'è da pensare che i lettori si stia- avverte l'odore inconfondibile dell'ozo- giunga livelli pericolosi; il senso di in-
no chiedendo: "perbacco, ma poi cosa no, con o senza effluvio visibile: eque- serimento, oltre ad essere chiaramente
ce ne facciamo di questo po' po' di ten- sto è quanto importa. visibile dalle illustrazioni, è anche diret-
sione? Come facciamo a trasformarla ... Prima però di arrivare a tanto, dobbia- tamente documentato dalla piedinatu-
m ozono 9» .. mo ancora montarcelo, il nostro bel cir- ra riportata.
Bene, questa tensione molto alta, ma cuito; passiamo quindi ad occuparci di A questo punto giunge la fase più deli-
molto impulsiva (e quindi con basso questo aspetto. cata, che consiste nella realizzazione pre-
contenuto di energia, per evidenti mo- Anche se lo schema è molto semplice e liminare dei due gruppetti consistenti nel
tivi di sicurezza) va proprio a scaricar- con pochi componenti, l'adozione di trasformatore e nello scaricatore.
si su quell'accrocchio, strano sia circui- una basetta a circuito stampato dà sem- Ma invece di cominciare subito a preoc-
talmente sia costruttivamente, che si no- pre (e specialmente in questo caso) le cuparci, leggiamo attentamente la descri-
ta in uscita dal trasformatore e che è migliori garanzie di funzionamento ed zione che viene qui fornita e lavoriamo
formato da due lampade al neon accop- affidabilità; infatti lo stadio d'uscita con cura e pazienza: il montaggio ne
piate sia direttamente sia induttivamen- comporta una certa delicatezza sia co- uscirà fuori ben fatto e funzionante.
te ( con alcune spire) ad L2. struttiva che di montaggio, e quindi è
La stranezza dell'accrocchio è anche le- meglio stare sul sicuro.
gata al fatto che gli elettrodi delle lam- Occupiamoci innanzitutto della parte COSTRUZIONE DI T1
padine al neon sono collegati in corto circuitale più classica e squisitamente
circuito; ma nonostante ciò, con que- elettronica, sostanzialmente cioè quel- Cominciamo col procurarci un tondi-
ste tensioni e queste frequenze, le LN la relativa ad ICI; si comincia con l'in- no di ferrite (quella da antennine inter-
si accendono intensamente sotto l'effet- serire le resistenze e quasi tutti i conden- ne per radioline a transistor, per inten-
to del forte campo elettrostatico gene- satori, che non offrono problemi di al- derci, ma del tipo cilindrico, non piat-
rato. cun senso di inserzione da rispettare; so- to) del diametro di 10 mm e lungo una
Di conseguenza, le lampade vengono lo C3 ha una polarità ben precisa, chia- decina di cm. Vi si avvolgono sopra 250
circondate dal regolamentare effluvio ramente riportata sul corpo dello stes- spire di filo smaltato da trasformatori
elettrico ad alta tensione, che è appun- so; D 1 ha l'uscita di catodo contrasse- da 0,3 mm; i capi di inizio e fine del-
to quello che produce ozono; in questo gnata dalla fascetta in colore; ICI por- l'avvolgimento possono esser tenuti sal-
caso però la luminescenza violetta del- ta come riferimento un piccolo incavo damente fermati con piccole fascette
l'effluvio risulta invisibile per il semplice circolare vicino ad un angolo, ad indi- fermacavi in nylon. L'avvolgimento va
motivo che la luce di color arancio (ti- care il piedino n° 1. realizzato avendo cura di tenere le spi-
pico del neon) emessa dalle lampadine C'è poi da montare MFl, il quale va re ben ordinate ed affiancate: ora L2 è
è molto forte. preventivamente fissato su un piccolo pronto.
Comunque, quel che è certo è che, do- dissipatore ad U, per assicurarsi che la ))»)
LA SERRATURA ELETTA
'elettronica è oggi molto utilizza-
L ta nel campo delle serrature e i
sistemi diventano sempre più affidabi-
Nel più moderni sistemi di serrature li, sicuri, facili da usare.
di sicurezza una chiave dalla forma
tradizionale contiene un microcircuito Le soluzioni più avanzate sono quelle
basato su memoria a semiconduttori in cui l'utente a prima vista non si ac-
che permette di programmare codici corge delle differenze rispetto ad un si-
di accesso sicuri ed affidabili. stema tradizionale fatto di chiavi e ser-
rature meccaniche; questo avviene gra-
zie ad una perfetta convivenza di tec-
nologie meccaniche ed elettroniche.
CONTROLLO DI ACCESSI
.ONICA
nato istante. La modularità ha dunque
due vantaggi fondamentali: alta sicurez-
za, perchè la dislocazione dei compo-
nenti in varie zone fa diminuire i rischi
SISTEMA DI CHIUSURA
di una manomissione, e possibilità di DEL CATENACCIO
creare svariate soluzioni di impianto. AD INFRAROSSI
CHIAVI ELETTRONICHE
2: i componenti di un sistema
elettronico di controllo accessi non
sono raggruppati in un'unica unità
ma sono distribuiti su varie schede.
Questa soluzione permette sia
di aumentare la sicurezza (maggiore
difficoltà di sabotaggio
o manomissione del sistema) sia
di realizzare svariate soluzioni
di impianto (ad esempio più unità
di controllo, sia manuali che
automatiche, possono inviare
comandi ad un gruppo di porte).
AVVISATORE
D'INCENDI
Ci avvisa tempestivamente in presenza di un principio
di incendio. Basa il suo funzionamento su un dispositivo
fotosensibile che rileva la presenza di fumo
in un ambiente. Va collegato ad un campanello,
a una sirena o a qualsiasi altra fonte sonora.
La basetta a circuito stampato con tutti
i componenti montati: Il diodo fotosensibile
va posizionato in modo che sporga leggermente
dal perimetro della scheda così da poter fuoriuscire
dalla scatola in cui chiudiamo Il circuito.
RJ R9
A Il
R2 y i
R5
M
R6
RIO
I' a
Il
# tf7 Y-II]
c4 •
D1 b
I B
c2l DZII 7a2 Il c3 Il lr
R7 RB
=
I -·--·--·--·-- --·--·--·--·--·--·--·--·--·--·--·--·--· --· --· --· -- •
Schema elettrico del circuito di controllo ed attivazione del sistema. Il dispositivo fotosensibile
è esterno ano stesso essendo, come già visto, p:tazzato nell'ambiente sotto controllo.
e1@ COMPC
,tRIO TR
b
RII
.~
g e
12V C1
C2
C3
C4
=
=
=
=
O, 1 F (mylar)
100F- 16 V (elettrolitico)
3,3 F (ceramico)
O, 1 F (mylar)
=iii= C5 = 47 µ,F - 16 V (elettrolitico)
es = 100F- 16 V (elettrolitico)
c;=iiiJ==.D2
o
R1 = 1 O kn (trimmer)
R2 = 820 n
o R3 = 15 kO
R4 = 15 kQ
o R5 = 22 kO
R6 = 1 MQ (trimmer)
R7 = 22 kO
FD
o
RL Sulla basetta a circuito stampato
si monta (con le migliori garanzie
di funzionamento) il circuito completo
di controllo.
R8 = 22 k0
R9 = 180 2
R10= 8,2 k0
R11= 1k0
D1 = 1 N4148
D2 = 1N4004
DZ = 9, 1 V • 0,4 W
IC1 = TL061
TR1 = BC107
TR2 = BC177
FD = fotodiodo BPW34
RL = relè 12V • 3000 (tipo FEME
MZP A 001 45 05)
ALLARME AUTOALIMENTATO
RL
La normale condizione di lavoro del re-
lè è cioè quella di eccitazione; ovvia-
BATTERIA 12V mente c'è un motivo ben preciso in que-
sto: se, a seguito di un eventuale incen-
a dio, viene a mancare corrente (cosa
+ estremamente probabile), il relè "cade"
in posizione di riposo in quanto gli vie-
1 ne a mancare l'alimentazione, facendo
così scattare l'allarme, il quale dovrà
1 : cablaggio del dispositivo di allarme. Il deviatore consente di eseguire evidentemente essere alimentato da un
la fase di taratura senza Il disturbo ripetitivo di campanello o sirena. circuito di emergenza, tipicamente a
2: variante dello stadio d'uscita, che consente di mantenere a riposo il relè batteria.
In fase di attesa. La sua realizzazione comporta qualche semplice variante Se poi, per un motivo qualsiasi, questa
al circuito stampato ed è consigliabile venga adottata solo in casi soluzione a qualcuno non piacesse, vo-
di comprovata necessità.
gliamo fornire una soluzione alternati-
va, modificando la parte finale dello
2 schema elettrico come da schema alter-
=====a:=========~0 nativo anch'esso riportato.
In pratica, TR2 è stato sostituito con
un NPN, tipo il solito BC107, ed il relè
risulta normalmente a riposo.
RL
+z
La variante si risolve con leggerissime
modifiche allo stampato; tuttavia noi
continuiamo a consigliare la soluzione
D2 originale.
A proposito dello schema elettrico, ri-
mangono ben poche precisazioni da ag-
a giungere; il trimmer Rl serve ad adat-
tare la tensione di polarizzazione per l'e-
lemento fotosensibile scelto, comprensi-
bilmente diversa a seconda che si tratti
di un diodo o di un transistor; il diodo
TR2 (npn) Zener DZ serve ad ottenere una tensio-
ne piuttosto stabile sia per la polarizza-
zione del fotosensore che per l'alimen-
tazione di ICl, il cui valore di polariz-
zazione (ricavato dal partitore R3-R4)
deve costituire riferimento per l'integrato
--===~t========>0 stesso; il solito diodo è posto a protezio-
ne del transistor di pilotaggio contro le
sovratensioni di apertura e chiusura pro-
SALDARE
E DISSALDARE
Scopriamo come si usa il saldatore, cos'è l'anima disossidante
del filo di stagno e a cosa serve la pasta salda.
Impariamo a disossidare e pulire le piste rame e i reofori.
Ricordiamo che una sola stagnatura mal fatta pregiudica
il funzionamento di un intero circuito.
1 2
n oggetti in metallo.
A STAGNO. Usata soprattutto
in elettronica, ma non solo.
impiega come materiale
0 d'apporto una lega di stagno e
piombo che si scioglie
collegando i due elementi di
metallo .
A GAS. È una saldatura
"forte" che impiega fiamme che
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SEGNALATORE
DI STOP FULMINATI
A ppassionato di elettronica e vostro
assiduo lettore da molti anni, qual-
visto di quella importante segnalazio-
ne che corrisponde alle luci di arresto
efficiente, quando il pedale del freno
viene azionato, TRl (la cui base viene
che tempo fa mi è venuta l'idea di ri- o "stop", per pura e semplice brucia- così richiusa sull'emettitore) va in inter-
solvere un problema che ha molte pro- tura della relativa lampadina: e questo, dizione, cioè non consente più alcun
babilità di verificarsi sulla propria mo- specialmente di notte, può risultare ve- passaggio di corrente; di conseguenza
tocicletta, grossa o piccola che sia; ne ramente pericoloso (codice a parte!). la corrente va, attraverso R2-R3, a po-
è venuto fuori un progettino alquanto Ecco allora la realizzazione del mio cir- larizzare la base di TR2 che passa così
semplice ma altrettanto efficiente, tal- cuitino, che parte dal pur modesto cir- in conduzione, facendo accendere il
chè, pensando che possa incontrare l'in- cuito elettrico esistente in ogni moto: si LED: la spia sull'efficienza del micro-
teresse di molti appassionati delle due preleva l'alimentazione dal punto 2 del- switch o della lampada viene così at-
ruote, ho pensato di inviarvene una suc- lo schema elettrico, cioè dal positivo co- tivata.
cinta descrizione. mune alla lampadina del freno ed all'in- Supponiamo invece che la lampada sia
Succede a volte che si è ignari di star terruttore azionato dal relativo pedale. bruciata: il transistor TR 1, che a riposo
circolando con il proprio mezzo sprov- Se tutto è regolare, cioè la lampada è prelevava la sua polarizzazione dal nega-
] -
Ecco come
si presenta
il circuito
del segnalatore
di stop bruciati
montato su una
basetta mlllefori:
i pochi componenti
(7 per l'esattezza)
3 non necessitano
di un circuito
stampato.
AL + DELLA BATTERIA
TR1 TR2
INTERRUTTDRE
PEDALE
FRENO
DA
LP
T4-TR2
FRENO La disposizione
del terminali dei due
transistor TR1 e TR2
viene definita osservando
la posizione della
linguetta.
3
MA56A VEICOLO
I
1 Schema elettrico del circuito e, a sinistra oltre la linea tratteggiata,
J come quest'ultimo va collegato all'impianto elettrico della motocicletta.
TRASFORMATORE AD ISOLAMENTO
Sono venuto in possesso di un trasforma- Lo schema consigliato consiste appun- ver dissipare molto calore e quindi, ol-
tore del tipo per "isolamento dalla rete", to in un duplicatore di tensione, circui- tre a dover essere scelte di opportuna
caratterizzato quindi dal fatto di avere to nel quale ognuno dei due diodi rad- dissipazione, vanno montate sufficien-
un solo secondario a 220 V. lo vorrei uti- drizzatori provvede a caricare presso- temente "arieggiate".
lizzarlo per alimentare un trasmettitore chè al valore di picco il condensatore Gli elettrolitici impiegati in questo cir-
di tipo surplus, e quindi a valvole, che ri- che gli compete. cuito devono avere sufficiente margine
chiede due tensioni, una sui 300 V e l'al- Delle resistenze presenti in circuito, R 1 di tensione, e quindi devono essere in
tra sui 600. Come posso impiegare que- ed R4 sono presenti in serie al passag- grado di reggere 400 e più volt.
sto trasformatore? gio della corrente erogata allo scopo di Chi però metta le mani alla realizzazio-
Piero Cipollina (Napoli) limitare i picchi di corrente; R2 ed R3 ne di questo circuito deve prestare mol-
servono da zavorra allo scopo di limi- ta attenzione, perchè le tensioni sono di
Giocando sul rialzo della tensione e sul- tare un poco, col loro assorbimento di valore elevato e le correnti erogabili pu-
le prestazioni di un duplicatore di ten- corrente sempre presente, le variazioni re: quindi prendere la scossa qui è mol-
sione, è possibile ottenere più o meno di tensione al variare del carico: queste to facile, ed anche piuttosto perico-
quanto serve. due ultime resistenze si trovano a do- loso.
01
16Va
T1
R2
308Va CO PONENTI
C1= C2 = 100 F - 400 VI
( elettrolitici}
R3 R1 =
56 0-2W
massa R2=R3=22 k?- 10 W
R4 = 102-1W
D1 = D2 = 1N4007
R4 T1 =
trasformatore
02
da 220 V secondari
Sono un elettricista, e quindi mi capita positiva, si accende il LED rosso; se il nei circuiti od apparecchi con cui si ha
spesso di lavorare in posizioni scomode filo è negativo, è il LED verde che si ac- a che fare; in linea di massima, un buon
e magari poco illuminate; mi dedico in cende; se la corrente è alternata, non c'è campo di lavoro potrebbe essere: Rl =
particolare alla manutenzione di impianti bisogno di un terzo LED, bensì si ac- 2-3 k0 per tensioni sino a 30 V; I =
R
alimentati in corrente continua, e quin- cendono ambedue quelli presenti, for- 8-10 kO per tensioni sino a 100 V; RI
di, per facilitarmi le operazioni di con- nendo quindi un'indicazione altrettan- = 18227 k per tensioni sino a 220 V.
trollo, mi servirebbe una piccola sonda to valida. La sondina può essere realizzata entro
a 3 luci: per esempio, se si accende la ros- Il valore di Rl va dimensionato in ba- un qualsiasi tubo di plastica o magari
sa, vuol dire che sto toccando il filo po- se alla tensione normalmente presente in un grosso puntale.
sitivo; se si accende la verde, il filo è il
negativo; se si accende la gialla, sto toc-
cando corrente alternata. PUNTA R1
Mi rivolgo a voi sperando mi possiate
proporre un circuito adatto.
Alberto Burrone (Milano) a
IC1 = TBA810P
C6 C7
C5
8
C1 + e
12 V
e
E R1
AP
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I
I I
I I
I I
I Le fotocopie non saranno ritenute valide. I
I Indirizzo completo (in STAMPATELLO)
I
NOME ······························-···················-··································· COGNOME ·-·········
I CITTÀ •••• ············································-··-····••···················· VIA ················································-·······················
CAP •••••••••• ••••••••••••••••••••
···-··~EL .. ····· ··········· ····················
I '
J
~--------·----------
ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1993 - Pag. 63
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per i quali è necessario prendere determinate precauzioni: a saltare? Si è verificato un corto circuito? La nostra lavatrice
staccare l'interruttore generale quando occorre, installare ha la carcassa sotto tensione? Nessun problema, ogni guasto
gli indispensabili dispositivi di protezione e osservare tutta ha la sua causa e ogni causa il suo rimedio, basta intervenire
una serie di piccole regole di sicurezza sono gli accorgimenti con competenza e precisione: seguendo le chiare indicazioni
sufficienti per scongiurare qualsiasi rischio . del manuale tutto diventa più facile.
Come Come
ampliare realizzare
un impianto
esistente
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un nuovo
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impianto
Negli ultimi anni gli elettrodomestici d'ella nostra casa Tracciatura, scasso, posa di guaine flessibili, scatole
sono cresciuti a dismisura mentre l'impianto è rimasto lo stesso. di derivazione e portafrutti, canalizzazione dei cavi
Perchè allora non portarlo all'altezza di un compito ma soprattutto chiari schemi per la facile realizzazione
che così com'è fatica a sopportare, adattando le prese, di ogni tipo di circuito elettrico sono i temi centrali
gli interruttori, i punti luce non solo alle esigenze di oggi di questo manuale che mette chiunque in condizione
ma addirittura a quelle di domani? di installare un intero impianto elettrico.
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58 Provacontinuità acustico
ca la conformità alle vi-
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60 La schemoteca
izzazioni.
62 Lettere dei lettori
63 Mercatino
Direttore editoriale Fotografia: REDAZIONE
responsabile: Dino Ferretti tel. 0143/642492 UFFICIO ABBONATI • Tel. 0143/642232
Massimo Casolaro 0143/642493
fax 0143/643462
L'abbonamento a
Direttore esecutivo: Redazione: AMMINISTRAZIONE
r. De Benedetti ELETTRONICA PRATICA
Aldo Bergaglio tel. 0143/642398
con decorrenza
Massimo Casolaro jr.
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Antonella Rossini tel. 02/89500673 anche per telefono
02/89500745
ANTIFURTO AL VOLANTE
Fra i vari tipi di antifurto per automobili presenti sul mer-
cato ne esiste uno che si applica al volante. Si tratta di una
sbarra di acciaio speciale al carbonio, lunga mezzo metro,
che viene fissata con un morsetto.
Da sola rappresenta già un ostacolo al tentativo di furto della
vettura perchè rende praticamente impossibile la guida. In
più contiene al suo interno un sensore che entra in funzione
dopo pochi secondi dall'attivazione del dispositivo attraverso
l'apposito interruttore.
L'antifurto reagisce ai tentativi di intrusione nell'automobi-
le con una sirena dal suono potente e penetrante, di intensi-
tà paragonabile a quella dei veicoli di emergenza.
Contemporaneamente un lampeggiatore dalla luce abba-
gliante, situato all'estremità della sbarra, è in grado di infa-
stidire anche il ladro più ostinato. Il dispositivo non richie-
de alcun cablaggio all'interno dell'auto e quando viene in-
serito si accende una spia luminosa visibile dall'esterno e dal-
l'effetto deterrente per qualunque malintenzionato.
Kraco (Amburgo, Jungfernsteig, 43 - tel. 004940/3552000).
PIASTRINA PELTIER
Due metalli diversi, posti a contatto, se sono percorsi da cor-
rente possorio assorbire oppure dissipare una quantità signifi-
cativa di calore. Questa dipende, oltre che dalla temperatura del-
l'ambiente, dalla natura dei metalli. Vi è assorbimento o emis-
sione a seconda del verso della corrente. Questo fenomeno è
chiamato effetto Peltier e può essere sfruttato ad esempio per
il riscaldamento o il raffreddamento di piccole quantità d'ac-
qua, nei frigoriferi da viaggio, in piccoli sistemi di condiziona-
mento dell'aria. Per queste ed altre applicazioni esiste una pia-
stra di dimensioni assai ridotte (40x40 mm) e molto sottile ( 4,2
mm). È in grado di smaltire o assorbire calore fino ad una po-
tenza di 53 W e di produrre una differenza di temperatura fino
a 68 gradi. Ai due connettori elettrici va applicata una tensione
massima di 15,4 V. Costa lire 59.000. D. Mail (50136 Firenze
Via Luca Landucci, 26 - tel. 055/8363040).
SALDATORE TERMOREGOLATO
GRANDI PRESTAZIONI
La JBC ha messo in commercio un nuovo saldatore deno- giunto dopo 40 secondi dall'accensione (contro i 180 della
minato SL-2006. dotato di caratteristiche tali da renderlo su- media degli apparecchi in commercio) e la riserva di poten-
ualunque saldatore convenzionale. Innanzitutto za è assai elevata (200 W contro i consueti 40 W).
oregolato con un sistema elettronico. Questo par- Si distingue dagli altri saldatori anche per la ricca dotazione
struttivo, che ha eliminato i componenti mecca- di punte (ne comprende 23).
pia soggetti ad avaria. rende molto lunga la vita del sal- L'alimentazione avviene dalla rete, con la possibilità di se-
datore, che è stata stimata in 2000 ore contro le 600 delle lezione fra 120e 240 V. Pesa 20 grammi in più di un model-
izionali. La temperatura, selezionabile fra 250 lo medio convenzionale, che è poca cosa in confronto alle
i, viene mantenuta costante con alta precisione gra- prestazioni offerte. Costa lire 75.000. JBC (20091 Bresso - MI
al controllo elettronico. Il valore di 300 gradi viene rag- Via Grassi, 15- tel. 02/6108158).
Impariamo a realizzare
la funzione logica ''OR'
utilizzando la basetta didattica
e il circuito integrato 4075B.
Vediamo quali caratteristiche
deve avere il condensatore
di fuga da montare nel circuito.
Quali sono gli integrati
più comuni previsti per
la funzione ''OR'.
/Ct
14
. 6
e -
"l e
7 al - 9V
e
vss
Schema elettrico del circuito sperimentale che consente di verificare le prestazioni caratteristiche della funzione OR,
L'Integrato è un 4075B del quale viene utilizzata una sola delle tre sezioni disponibili.
COMPONENTI
C1 = O, 1 F (ceramico)
R1 = R2 = R3 = R4 = 1 kQ
IC1 = 4075B (una sola sezione)
DLV1-2-3 = LED verdi
DLR1 = LED rosso
IC1 = 4075B
SALDATURA
Struttura interna
schematizzata di 11
un condensatore
ceramico di tipo
multistrato,
In certo qual modo
assimilabile ad un ~CERAMICA
pacchetto di
microcondensatori
collegati ree»un
in parallelo.
GLI INTEGRATI C-MOS
9V di questo argomento che trattavano le
altre funzioni elementari, altrettanto
importanti da recepire ed approfondi-
re e quindi irrinunciabili per chi non le
avesse avute sott'occhio.
Naturalmente è cambiato (rispetto alle
precedenti versioni) il circuito integrato,
che stavolta deve essere in grado di
espletare la funzione OR, modificando
R2 i risultati elettrici ottenuti dalla basetta.
A tal proposito, passiamo ora in rasse-
gna i tipi più. comuni di integrati C-
MOS previsti per la funzione OR.
Il 4071B è un quadruplo OR a 2 ingressi.
Il 4072B è un doppio OR a 4 ingressi.
Il 4075B è un triplo OR a 3 ingressi; una
sezione di questo tipo di integrato è ap-
punto quella usata per il nostro circui-
to applicativo.
Il 4078B è una funzione OR singola con
ben otto entrate e due uscite, di cui una
non invertente (piedino l); al piedino 13
invece (regolarmente dotato di pallino)
fa capo l'uscita invertente, nel qual ca-
so se ne ottiene la funzione NOR (alla
quale sarà dedicata la prossima puntata).
Realizzazione della basetta a circuito stampato di tipo La specifica descrizione del nostro cir-
modulare e disegno del montaggio componenti cuito può così considerarsi terminata,
per la versione OR. salvo aggiungere qualche considerazio-
ne ancor più concreta.
Certo: pensiamo un attimo alla versio- Se invece Cl, di valore opportunamen-
ne più classica di condensatore, consi- te elevato, presenta capacità pura e sem-
stente in due nastri di stagnola, con un plice, tutte le reattanze parassite risul- DALLA TEORIA ALLA PRATICA
altro nastro isolante fra i due, il tutto tano neutralizzate, e quindi non vengo-
avvolto o arrotolato: ebbene, non ricor- no sentite dall'integrato, specialmente Il funzionamento, o per meglio dire le
da, questa tecnica, l'avvolgimento con se Cl è collegato molto vicino ai piedi- prestazioni di questo circuito si riduco-
cui si realizzano le bobine? ni di alimentazione. no agli aspetti dimostrativi sin qui de-
Ecco quindi che un condensatore di Ecco allora la necessità di adottare un scritti; quindi chi ci sta seguendo nella
questo tipo, equivalente cioè ad una ca- condensatore adatto allo scopo. nostra panoramica può anche trovare
pacità cui si aggiunge un'induttanza I condensatori ceramici (in particolare queste realizzazioni poco stimolanti.
(pur se modesta), acquisisce una sua fre- questi a capacità già elevata) sono rea- D'altra parte, le funzioni logiche ele-
quenza di risonanza comportandosi co- lizzati a strati alternati di ceramica (il mentari rappresentano la base di par-
me un circuito oscillante. materiale isolante, o dielettrico) e di me- tenza per realizzare l'enorme numero di
Un circuito integrato, di qualsiasi tipo talizzazione direttamente riportata sulle circuiti logici onnipresenti nelle appa-
esso sia, in genere ha dentro di sè cir- due facce di questi settori; tutti gli stra- recchiature sia professionali che elettro-
cuiti sofisticati, ad alto grado di ampli- ti, sostanzialmente paralleli a costitui- domestiche dei giorni nostri: dagli oro-
ficazione sino a frequenze anche piut- re due gruppi di armature, fanno poi ca- logi ai computer, dalle calcolatrici ai
tosto elevate; quindi i tratti anche bre- po ai due reofori d'uscita: con questa servocomandi, che incorporano decine
i di conduttore di collegamento, tipi- tecnologia le induttanze parassite risul- di migliaia di questi circuiti elementari.
camente sull'alimentazione, possono tano del tutto trascurabili. Infatti sono tutte queste funzioni sem-
rovocare instabilità in tutto il circuito. plici, addirittura elementari, che vengo-
Ebbene. proprio CI ha (in questo ca- no realizzate in numero elevato a costi-
lo scopo di evitare, o se vogliamo L'INTEGRATO ADATTO tuire un chip unico, di dimensioni pic-
rtocircui tare, le cause o gli effetti di colissime ma in grado di formare una
ilità; ma se CI introduce, Terminato così l'esame dello schema funzione anche molto complessa.
a capacità, dei parametri elettrico, dedichiamoci brevemente al- È proprio per documentare gli aspetti
indesiderati di reattanza induttiva, il la vera e propria realizzazione; la tec- ben più pratico-costruttivi che andiamo
circuito elettrico com- nica esecutiva è la stessa (circuito stam- ad esaminare come in realtà è realizzato
intrattabile. pato compreso) delle precedenti puntate ))
L'OROLOGIO
La macchia scura presente al centro non
è altro che la protezione in resina pla-
stica sotto la quale è l'integrato tutto-
fare dell'orologio. Ci sono poi due con-
densatori tipo SMD (cioè dispositivi a
montaggio superficiale) e il quarzo, dal
classico valore di 32. 768 Hz.
Il compensatore consente di variare leg-
germente la frequenza, in modo da re-
golare l'orologio nel caso in cui vada
SPUGNETTE
FERMACIRCUITO - avanti o rimanga indietro.
Vi è poi la microscopica lampadina che
si accende per leggere l'ora di notte nel
display a cristalli liquidi.
LAMPADINA QUARZO I 3 pezzetti bianchi, infine, non sono al-
tro che spugnette che tengono fermo il
circuito all'interno della cassa.
Questo è tutto: comunque la cosapiù
rilevante di cui prendere atto èforse il
Questo montaggio ad alta integrazione è stato recuperato da un orologio. fatto che, almeno in questo caso, la
La macchia scura al centro della basetta. è la protezione in resina plastica
per il circuito integrato. Il quarzo ha un valore di 32.768 Hz mentre
maggior parte della superficie dello
il compensatore consente di variare la frequenza per regolare l'orologio. stampato è occupata non già dai com-
La minuscola lampadina illumina il display a cristalli liquidi. ponenti, bensì dalle piste!
GLI STATI Già nelle puntate precedenti si era detto che lo stato logico I corrisponde
in pratica ad un valore elettrico pari al positivo della tensione di alimenta-
LOGICI zione (+Vpp), mentre lo stato logico O significa assenza di tensione o co-
munque potenziale a livello comune o di massa ( GND). Questa assunzio-
ne resta perfettamente valida, però solamente in prima approssimazione:
VDD in realtà, le cose possono essere leggermente dii-erse. Per i valori ed ira-
gionamenti che seguono occorre r(ferirsi a!l'èippositafìgura qui riprodotta.
Come si sa, un circuito C-MOS può funzionare con tensioni comprese al-
l'incirca fra 3 e 15 V. Per la precisione, s'intende come livello logico 1 quello
Jr 4 ·79%/, corrispondente ad un valore di tensione compreso fra il 100%ed il 70% del-
la tensione + Vpp. Analogamente, s 'intende come livello logico O quello cor-
e
No/• vcc
e
rispondente ad un valore compreso fra lo 0ed il 30% della stessa tensione
di alimentazione. Generalmente, questi due stati logici coincidono sì con
il valore VVD (l) o Vss (0), ma a volte risultano anche leggermente infe-
riori o superiori rispettivamente, pur restando rispettate le prerogative del-
le singole funzioni logiche. Lo spazio intermedio, quello cioè compreso fra
o i valori corrispondenti al 70% f! al 30% della tensione di alimentazione, rap-
presenta comunque una zona nella quale il circuito non deve assolutamente.
lavorare. Questa zona corrisponde infatti alla manipolazione di segnali di
vss tipo lineare, e non di tipo ONOFF come avviene in tutti i circuiti logici:
ci riferiamo agli amplificatori e circuiti analogici, mentre per i circuiti logi-
I C-MOS non possono funzionare ci si avrebbe un inaccettabile indeterminatezza di funzionamento oltre che
entro un certo Intervallo di tensione. un serio aumento della dissipazione di potenza.
3 I p
o
4 I I I
I\)
5 -I
6
CO I:
7 I -I 8
Integrato di tipo 4071 B (quadruplo OR a 2 ingressi). Integrato di tipo 4072B (doppio OR a 4 ingressi).
Integrato di tipo 4075B (triplo OR a 3 ingressi). Integrato di tipo 4078B (singolo OR ad 8 entrate e 2 uscite).
14 14
13 13
12 12
11 11
10 10
9 9
8 8
GENERATORE
DI LUCE ULTRAVIOLETTA
Produce una luce nera moltospettacolare a vedersi.
Consente di verificare la vblidità di banconote
e francobolli rendendone visibile la filigrana.
E utile per impressionare la piastra ramata
presensibilizzata dei circuiti stampati
ottenuti fotograficamente.
Il circuito del generatore di luce ultravioletta
è montato su una basetta ramata ma senza bisogno
di incidere il circuito stampato: i collegamenti sono
realizzati su un apposito supporto.
7
re nello starter, i contatti di questo si di minimizzare gli effetti
aprono automaticamente, i filamenti si di eventuali scosse
spengono, ma entro il tubo la corrente dall'alta tensione presente
si autosostiene, in quanto si mantiene in circuito (questa
innescata la scarica elettrica, e la luce precauzione di sicurezza
andrebbe adottata in tutti
continua ad essere emessa. i laboratori e per tutti
Anche (e particolarmente) in questa fase i montaggi elettrici).
è importante la presenza del reattore,
il quale mantiene (guarda caso, grazie
))
+
R1
D1 C2
ere
Il Il .±t
E) Il Il Il C3
%1 Il
Il Il
Schema elettrico completo del dispositivo di accensione di una lampada per ultravlolettl. In fase di impiego,
se si hanno difficoltà a far innescare la scarica nella lampada, si provi ad invertire l'Inserzione della spina "ella presa.
APPOSITO CIRCUITO
220x1,41x2 = 616Vcirca.
LE POLARITÀ
Il particolare tubo
al neon che
produce la luce
ultravioletta
è dotato di normali
attacchi a baionetta
da inserire
nei comuni
portalampada
per lampade
fluorescenti.
Il montaggio del
tubo, vista l'alta
tensione
presente nel
circuito, va
assolutamente
fatto a spina
disinserita.
La struttura interna
del tubo al neon
che produce luce
ultravioletta non
è molto diversa
da quella delle
altre lampade
fluorescenti.
RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE
La luce ultravioletta è quella radiazione elettromagnetica la cui lunghezza d'onda cade fra la luce visibile ed i raggi
X; è cioè adiacente all'estremo violetto dello spettro della luce visibile.
Spesso chiamata luce nera, la radiazione ultravioletta risulta invisibile all'occhio umano; ma quando va a cadere
sulla superficie di certi materiali, ne provoca la fluorescenza, cioè l'emissione di luce visibile (e comunque si nota
un po' di radiazione violetta sempre presente).
La luce ultravioletta, altre ad essere prodotta dalla superficie ad altissima temperatura del sole, può anche essere
prodotta da apposite lampade (dette anche a luce di Wood) normalmente consistenti in tubi a scarica elettrica con
materiali che emettono radiazioni alla frequenza desiderata, cioè immediatamente superiore al violetto della luce
visibile. Il bulbo di queste lampade in genere è di quarzo o vetri speciali che lasciano passarela radiazione ultraviolet-
ta molto meglio del vetro normale. Nelle vere e proprie lampade a luce nera (o lampade di ood) l'ampolla è realiz-
zata in vetro all'ossido di nichel, il quale assorbe la radiazione visibile e lascia passare solamente la radiazione ultra-
violetta, che ha lo scopo specifico di provocare fluorescenze e fosforescenze, eccitare sostanze solide luminescenti,
impressionare determinati materiali fotosensibili, ecc.
La luce nera è anche chimata luce di ood perchè, verso il 1930. R.. Wood (fisico americano) dimostrò che il
passaggio di una corrente elettrica entro un tubo ad atmosfera rarefatta e con le pareti ricoperte di particolari sostan-
ze, provoca una ionizzazione secondaria e quindi fluorescenza.
Il tipo di lampada riportato nell'illustrazione è del tipo al neon ( o per meglio dire, a scarica nel gas); è internament
ricoperto da un deposito di fosfori particolari, che appunto emettono la radiazione prevalentemente ultravioletta.
Ai due estremi del tubo .s.ono presenti dueJì./amenti, come vi fossero due piccole lampade ad Incandescenza, ma nella
versione circuitale da noi adottata essl non sono utilizzati.
e
h
Queste pagine sono
riservate ad una rubrica
dedicata interamente
alla radio, per
ripercorrerne a grandi
passi la storia
e risvegliare nel neofiti
l'interesse per il magico
mondo delle trasmissioni
a carattere non
commerciale, quello
dei radioamatori.
Percorreremo insieme
tutta la strada che,
attraverso varie
esperienze,
ci dischiuderà I segreti
della propagazione
e della ricezione
delle onde radio fino
a giungere un giorno
a coronare il sogno
di trasmettere a nostra
volta con la dovuta
preparazione
e competenza.
LA STAZIONE
TRASMITTENTE (PRIMA PARTE)
Come si è arrivati alla prima trasmissione
di segnali via radio.
In che modo funziona / oscillatore che genera
1
l'onda a radiofrquenza.
L'importanta dei quarzi nella moderna radiotecnica.
L'anallsl della stazione trasmittente Inizia dall'oscillatore ossia li dispositivo che s'Incarica
di generare materialmente l'onda a radiofrequenza.
+ MODULATORE AMPLIFICATORE
AMPLIFICATORE
I
RADIOFREQUENZA FINALE
'lMN\I\J\M MIR
ANTENNA
BASSA FREQUENZA
U AMPLIFICATORE
MICROFONO,
LA MUSICA
DEL CUORE
I
TONO VOLUME
tavolta, invece di dedicare un'am- titi, del nostro cuore.
S pia parte iniziale dell'articolo a de-
cantare la prestazione di questo dispo-
li segnale così ottenuto passa innanzi-
tutto attraverso un filtro passa-basso,
sitivo all'apparenza un po' strano e la cui frequenza di taglio si aggira sui
complicato, partiamo affrontando su- 3 Hz (sì, avete letto giusto!).
bito quella che è l'impostazione circui-
tale, così da chiarire che non si tratta
di uno scherzo, bensì di un circuito se- IL FILTRO
rio (e anche un po' più laborioso del so-
lito); oltre ad essere di un certo effetto, Per maggior completezza di documen-
può anche fornire dati che, seppur ru- tazione e miglior comprensibilità, vie-
dimentali, possono essere interpretati in ne riportato anche il grafico con la cur-
modo utile e importante. va di risposta del filtro, dalla quale si
Per affrontare il problema con la neces- può rilevare la bontà delle sue presta-
saria gradualità, cominciamo con l'esa- zioni; prendiamo, per esempio, la fre-
me e relative spiegazioni dello schema quenza di 50 Hz (valore pericoloso per-
a blocchi. chè irradiato un po' ovunque dalle li-
Il punto di partenza è un LED ad alta nee di alimentazione a corrente alterna-
efficienza la cui luce (rossa) è sufficien- tae ci circondano
ch e ancor più perchè
te per attraversare un dito e raggiunge- va a modulare le normali fonti di illu-
re una fotoresistenza posta esattamen- minazione artificiale, cioè la luce delle
te dall'altra parte. lampadine): l'attenuazione prodotta dal
Però la luce ricevuta dalla fotoresisten- tipo di filtro che qui è stato realizzato
za non è più costante e uniforme come è tale che, supponendo di iniettare un Aspetto costruttivo della sonda-
segnale a 50 Hz di 3 V all'ingresso, quel- sensore, realizzata con due
era quando emessa dal LED, bensì ri- piastrine di materiale fenollco
sulta modulata dal movimento del san- lo che si ritrova come residuo all'uscita ramato, opportunamente lavorate.
gue che fortunatamente continua ad es- del filtro è di circa 0,4 V. Le dimensioni delle singole
sere pompato nelle nostre arterie; per- Se poi si considerano i 100 Hz (anch'es- piastrine sono 35x45 mm
tanto ai capi della FR usata come sen- so valore di frequenza potenzialmente e le colonnette-dlstanzlali
sore risulta disponibile una tensione va- fastidioso in q~anto corrispondente al- di fissaggio sono lunghe 25 mm
riabile secondo il ritmo, o meglio i bat- )))) (o poco meno).
·--.___
SENSORE vco
FILTRO AMPLIFICATORE AMPLIFICATORE
12 V R11
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1
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27 I t TONO VOLUME
--· ---· ---· -- . -- . -- . --· --· -- . -- . --· ---· --· --· --·-- ·--· -- . --·
Il cuore del circuito è costituito dall'Integrato doppio con Ingressi a FET TL082 che consente
di realizzare in un colpo solo sia Il filtro d'Ingresso che lo stadio amplificatore.
o
13,5V
~
6
Il circuito stampato è visto dal lato rame in scala 1:1.
CO PONENTI
c1 = 10 F (policarbonato) IC3 = LM386 (8 pins)
C2 = 22.000 pF (mylar) R1 = 10k0
C3 = 0,1 F (mylar) R2 = 100 k0
C Il C4 = 100 F - 16V (elettrolitico) R3 = 100 kQ
Af/ Il es = 0,1 F (mylar) R4 = 100 k
C6 = 100 F- 16 V(elettrolitico) R5 = 820 Q
C7 = 47.000 pF (mylar) R6 = 2,2 MQ
5l b Il I es = 1 uF (policarbonato) R7 = 3,3 k?
C9 = 220 F - 16 VI(elettrolitico) R8 = 100 k0
~ I I c10 = 220 F - 16 VI (elettrolitico) R9 = 1 MO (potenziometro)
C11= 0,1F (mylar) R10= 680 2
-·-·-· _j I DL = LED rosso (alta efficienza) R11= 100 0
FR = fotoresistore qualsiasi R12 = 120 kO
DZ1 = DZ2 = diodo Zener 6,2V/1W R13= 10 k0
IC1 = TL082 R14= 22 k? (potenziometro)
IC2 = 4046, R15= 3,3 0
debole in partenza, viene opportuna- Infine, troviamo un altro amplificato- delmente il circuito stampato come da
mente preamplificato mediante un am- re di piccola potenza stavolta, che ha noi proposto e seguendone con atten-
plificatore ad alto guadagno; all'uscita semplicemente lo scopo di portare a li- zione le indicazioni).
di questo stadio il nostro segnale rag- vello udibile in altoparlante il segnale Comunque, partendo dal presupposto
giunge pertanto il sufficiente livello di così elaborato. che chi si accinge a realizzare questo cir-
qualche volt. Ora che abbiamo passato in rassegna i cuito possieda un briciolo di prepara-
blocchi che costituiscono la composizio- zione ed esperienza in più del princi-
ne di massima del dispositivo, risulta piante assoluto, nella descrizione dello
ILVCO più semplice un esame dettagliato del- schema elettrico non giustifichiamo
lo schema elettrico vero e proprio. proprio tutti i particolari più banali, da-
Il terzo blocco presente è un VCO, cioè Ci rendiamo conto che questo circuito ta anche l'abbondanza di componenti
un oscillatore la cui frequenza (in que- può apparire relativamente complesso presenti.
sto caso una nota audio) è determinata e forse non idoneo al principiante; in Un doppio integrato con ingressi a
dalla tensione di pilotaggio apposita- realtà, non essendovi alcun punto od FET, il TL082, consente di realizzare in
mente applicata; la tensione di controllo elemento critico, è solo necessario sa- un colpo solo sia il filtro d'ingresso che
è appunto il segnale uscente dall'ampli- per far bene le saldature ed eseguire il lo stadio amplificatore.
ficatore, che provvede a far slittare va- montaggio con la cura necessaria per Infatti ICl "a" è appunto il filtro che
riamente la nota a frequenza audio ap- non commettere errori (ovviamente nel- consente di ottenere il taglio sopra 3 Hz
positamente prodotta. la previsione che venga riprodotto fe- ))»
e bollette telefoniche hanno il loro lefoni interni, sia quella con l'esterno. di ciascun utente, ad esempio consenti-
L peso non solo sul bilancio delle fa-
miglie, ma anche su quello delle azien-
Nel secondo caso occorre comporre pri-
ma il numero O (talvolta il 9) e di con-
re in certi casi solo telefonate urbane,
in altri anche quelle extraurbane.
de, siano esse grandi o piccole. seguenza l'abilitazione alla telefonata è Esiste un apparecchio di controllo au-
Un tipico impianto telefonico azienda- data dal consueto segnale di libero. tomatico sulle chiamate esterne che rap-
le comprende più apparecchi, sistemati I moderni apparecchi telefonici e le con- presenta una soluzione molto pratica
in vari locali o posti su diverse scrivanie. nessioni all'interno dell'impianto per- per limitare le telefonate, adatta soprat-
È possibile sia la comunicazione tra i te- mettono di programmare le possibilità tutto a piccoli impianti. Quando viene
L'Installazione va fatta "a valle" dei vari telefoni, prima delle connessioni con la linea
esterna. Le lettere A e B contraddistinguono i due morsetti e sono indicate
all'Interno dell'apparecchio: la tratta proveniente dagli apparecchi telefonici
LINEA deve essere collegata al morsetto B, quella diretta all'esterno al morsetto A.
ESTERNA
TEL.1 TEL.2 TEL.3
L'ANTICALCARE
Genera un campo elettrico che impedisce
al calcare di depositarsi all'interno dei tubi.
Si collega in modo semplice e rapido
con due fascette in lamiera d'ottone.
Occorre usare componenti di qualità poichè
il dispositivo rimane acceso per anni.
Circuito del dispositivo anticalcare
a montaggio completato:
è Indispensabile utilizzare
una basetta a circuito
stampato In quanto
i componenti sono
piuttosto numerosi.
Df
R5
22V
I C 1
b
I C5
1E16w 14 DL
~ ;;:::-; e
l12V 1i
b"I R2
.........
T
~ d
11 C6
+ J.
Il
7
.I
:::i
■
DZ 11CJ T
.I
I .i o t o o.
Piano di montaggio del dispositivo su basetta a circuito mente i dispositivi anticalcare, come so-
stampato: le saldature in corrispondenza dello zoccolo no fatti e come funzionano.
dell'Integrato vanno eseguite con grande cura Oltre ad essere stati rassicurati sul fat-
in quanto le piste sono molto vicine e potrebbero
Inavvertitamente essere collegate tra loro.
aU' to che molte persone, dopo aver instal-
lato questi depuratori elettronici, han-
no dichiarato di non aver più avuto
.-----------R7~
:l pg
•w
problemi di depositi calcarei, abbiamo
± # -ii5@- avuto la sorpresa di constatare che il
I[']
H '
+
.s t
;±IMM
a 4'
TR2 e b
L
1
C')
r--
--
circuito elettronico da realizzare è piut-
tosto semplice: si tratta infatti di gene-
rare, pur se in modi diversi da caso a
caso, una tensione sui 30-;-50 V ad on-
da rettangolare che si alterni opportu-
namente su due valori diversi di fre-
w~l,I d
"%il#i.g quenza, tipicamente sui 5 e sui 10 kHz.
Questo segnale viene applicato capaci-
V"
I 74% TRJ r:::::a
tìvamente ad un tubo entro cui scorre
l'acqua: basta che questo tubo, almeno
un tratto di esso, sia in plastica, e l'ap-
plicazione del dispositivo risulta estre-
mamente semplice.
Il calcare presente nell'acqua che scor-
R7
3 2
Circuito stampato visto dal lato rame in scala 1:1.
Il numero 1 in piccolo identifica Il piedino 1 dell'integrato 4093B
e cl indica quindi Il senso In cui Inserirlo.
17
COMPONENTI
C1 = C2 = 1000 F - 35 VI R4 = 1k0-1/2 W
( elettrolitici) R5 = 33 k?- 1/2 W
C3 = 100 F- 25 VI {elettrolitico) R6 = 1k?- 1/2 W
3l I C4 = 1F- 63 V {poliestere R7 = 1K0-2W
o policarbonato)
es = C6 = 10.000 pF (poliestere IC = 4093B
-· _ .. -· -· __ I I o policarbonato) TR1
TR2
=
BC107
=
2N1711
R1 = 150 - 1/2 W D1 = D2 = 1N4004
R2 = 3,3 M?- 1/2 W DZ = 12 V - 1 W (diodo Zener)
R3 = 1k0- 1/2W DL =
diodo LED
re in questo tratto di tubo, sottoposto vo naturalmente quel che riguarda il cir- il funzionamento del circuito generatore
al campo elettrico di tipo opportuno ap- cuito elettrico vero e proprio). vero e proprio, formato dalle quattro
plicatovi, subisce un 'azione tale (presu- Passiamo quindi all'esame dello schema sezioni di un quadruplo trigger di
mibilmente a livello ionico) che non si elettrico, partendo dalla disponibilità di Schmitt, un 4093B.
attacca più alle pareti dell'impianto. una sorgente a tensione alternata sui 16 La sezione "a" di questo integrato oscil-
L'installazione in loco è illustrata e spie- V, in grado di erogare circa 300 mA. la (grazie ai valori di C4-R2) a circa 1
gata nell apposito disegno. e risulta Applicando questa tensione all'ingres- Hz e va a comandare, attraverso DL
estremamente semplice, senza richiedere so del nostro circuito (cioè ai piedini in- che lampeggia appunto con questo rit-
alcun intervento specialistico. dicati come 1 e 2), il gruppo DI e D2 mo, TRl; il transistor si comporta nè
/ Cl e C2 ne esegue la duplicazione e più nè meno come fosse un interrutto-
la trasformazione in C.C. Otteniamo re, il quale (sempre al ritmo di un col-
RISPARMIO E FUNZIONALITÀ quindi, all'uscita del duplicatore una po al secondo) va ad inserire e disinse-
tensione pari a: 16x2x1,41=44,8; tolta rire alternativamente C6in serie a C5.
Anche il circuito, che ora andiamo a la caduta ai capi dei diodi, abbiamo di- Questa commutazione automatica fa
proporre, è poco impegnativo e altresì sponibili (almeno a vuoto, ma poco di variare la frequenza di oscillazione della
poco costoso; e questo è l'elemento che meno a carico) 44 V circa. sezione "b" da S kHz (quando C6 è cor-
più ci tranquillizza, in quanto sincera- Dal punto centrale del circuito dupli- tocircuitato dalla conduzione di TR])
mente non abbiamo ritenuto di mante- catore possiamo anche prelevare metà a 1 O kHz, quando C6 risulta diretta-
nere noi un 'installazione sotto prova di questa tensione, cioè 22 V, che, op- mente in serie a C5, dimezzandone la
comparativa per, diciamo, 5 anni, e portunamente ridotta e stabilizzata (me- capacità complessiva.
quindi presentiamo un circuito ben spe- diante il diodo zener DZ), ci consente In pratica quindi il settore "b" di IC va-
rimentato da molti, ma non da noi (sai- di disporre anche dei classici 12 V per ))))
1
ELETTRONICA PRATICA - Luglio/Agosto 1993 - Pag. 32
1 : i componenti necessari alla 3: il condensatore elettrolitico C3 5: C4 è un condensatore in poliestere
realizzazione del dispositivo riporta sull'involucro protettivo o policarbonato dunque non
antlcalcare sono 18 tutti di facile in plastica una freccia scura (che ne polarizzato: lo possiamo inserire
reperibilità. C1, C2 e C3 sono contiene a sua volta una chiara) senza dover rispettare un preciso
polarizzati e dunque occorre prestare rivolta verso uno degli elettrodi: senso; attenzione a non addossarlo
attenzione al senso d'inserimento. questo è il polo negativo. troppo allo zoccolo.
2: come sempre il montaggio si inizia d; i transistor TR1 e TR2 riportano 6: i due grossi condensatori
dai componenti più piccoli e più bassi sul corpo metallico un dente che elettrolitici C1 e C2 riportano
quindi i diodi, le resistenze indica l'emettltore e permette chiaramente il segno +
e lo zoccolo dell'integrato. In questo di individuarne il senso d'inserimento in corrispondenza di uno dei due
modo si evita di lavorare in spazi rispetto allo schema pratico; reofori. Tra i due componenti occorre
troppo stretti. nella foto il montaggio di TR2 . prevedere due ponticelli.
• I
dentello risulti orientato come indica-
to nel disegno del montaggio pratico
sulla basetta; ICI è contrassegnato dal-
.. FAscE ws'
orroie'' l'incavo semicircolare su uno dei bordi
oa}conduce
Da
il
•'\ Il T ~ ,.,.,_ I
""r V
-C\y 3IE
t I±
1) 1» lle2
-, _non conduce
non conduce zII
2
Vca
C1
-
3
conduce
4
FILTRAGGIO
CON COMPONENTI PASSIVI
Impariamo come ottenere un buon filtraggio
su una tensione rettificata utilizzando
condensatori e induttanze.
Costruiamo un circuito sperimentale
per verificare praticamente all'oscilloscopio
cosa succede nelle varie versioni adottabili.
Tutti i componenti
necessari
a realizzare
il montaggio
sperimentale
del flltro più
efficiente, ossia
quello il cui schema
elettrico è
rappresentato
nella figura F
del disegno
di pagina 39.
ggi, quando vogliamo essere sicu- piedi la serie di circuiti su cui sperimen-
O ri di ottenere un buon filtraggio su
una tensione rettificata, siamo abituati
tare i risultati ottenibili è il seguente:
rico ( cioè della lampada che lo rappre-
senta), si rileva la presenza delle semion-
de costituenti la corrente alternata, di-
a ricorrere a transistor, diodi Zener, cir- ventate tutte positive appunto per l'azio-
cuiti integrati, ecc., che oltretutto prov- Ti = trasformatore 220 V ne del ponte raddrizzatore. L'ampiezza
vedono a stabilizzare la tensione stessa. / 12 V-1 A di queste semionde raggiunge quasi 16
Tuttavia, è bene sapere cosa si può ot- Z = trasformatore 220 V V di picco, valore derivante dai 12 V
tenere utilizzando i sistemi classici a / 12 V - 1 A (utilizzato nel moltiplicati per 1,41 (che rappresenta il
componenti passivi, cioè utilizzando solo avvolgimento se- picco di tensione) e diminuiti della ca-
condensatori e/o induttanze e ciò, sia condario) duta per soglia di conduzione dei diodi.
perchè capita sempre un caso partico- C1/C2 = condensatori elettroli- La frequenza con cui questo segnale pul-
lare in cui non c'è proprio il bisogno del tici da 2200 F - 25 V sa è di 100 Hz, in quanto risultano rad-
filtraggio (e conseguente stabilizzazio- e.e. doppiate le semionde a 50 Hz.
ne) elettronico, sia perchè, prima di que- R = lampada 12 V - 5/6 W
sto, c'è sempre in circuito una qualche (funge come resistenza
forma di filtraggio passivo. di carico) CIRCUITO B
L'argomento dei vari tipi di rettificazio- P1 = 4 diodi da 1 A / 200 V o
ne e di celle di filtro è sempre presente più Avendo posto in serie all'erogazione di
sui libri di testo, trattato in modo più corrente un'induttanza Z, la tensione
o meno esauriente; però capita spesso raddrizzata cade ad un valore medio di
che, se non è sufficientemente appro- Per i 4 diodi naturalmente, se si dispo- circa 8 V, con un ronzio sovrapposto
fondito, l'utilità che se ne trae è scarsa; ne di un ponte già confezionato di ca- (che quindi modula il valore medio) di
se invece lo è, ci troviamo ad aver a che ratteristiche analoghe o superiori, tan- circa 4 V: ciò significa che il minimo del-
fare con formule complicate e con gra- to meglio. la tensione è sui 6 V ed il picco massi-
fici non molto più semplici; tutto ciò, mo sui IO V.
più che aiutare a capire, scoraggia dal La leggera inclinazione (o asimmetria)
proseguire. CIRCUITO A del ronzio residuo non è un'imprecisio-
Ecco il motivo per cui, con l'aiuto di un ne di disegno bensì una scarsa sinusoi-
oscilloscopio e pochi accessori, abbia- Esaminiamo allora, caso per caso, le dalità (richiama lontanamente il dente
mo realizzato una serie di esperimenti prestazioni ottenibili da ogni singola di sega) in quanto la rampa in salita è
per illustrare, con dati precisi ma sinte- versione circuitale; nei vari schemi si dà un po' più lenta di quella in discesa.
tici, quello che succede veramente con per scontato che il ponte di diodi ven- La netta diminuzione del valore di ten-
le varie versioni adottabili; inoltre, il let- ga direttamente collegato al secondario sione è ovviamente dovuta alla reattan-
tore attrezzato con un oscilloscopio an- del trasformatore di alimentazione, tal- za induttiva ( oltre che a qualche resi-
che modesto, può verificare quanto da chè ai morsetti risultano sempre appli- stenza interna) che Z presenta ai 100 Hz
noi elaborato. cati i 15 V e.a. dello stesso. del segnale rettificato.
Il materiale necessario per mettere in Collegando l'oscilloscopio ai capi del ca- ))
CIRCUITO D
CIRCUITO E
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LUCI PSICHEDELICHE
DA TASCHINO
Una piccola basetta a led intermittenti che può
essere usata come spilla luminosa da mettere
nel taschino o sul cruscotto dell'auto.
I led, variopinti, si accendono con una sequenza
casuale producendo un effetto che attira l'attenzione.
Il montaggio si reallzza su una basetta
a circuito stampato di piccole
dimensioni In modo che il dispositivo
risultl tascabile. La plla--
di alimentazlone trova posto
sulla basetta stessa. ~·
lle soglie del 2000, l'elettronica of- gadget, possiamo pensare ai vari modi
A fre la possibilità di risolvere pres-
sochè tutti i problemi connessi all'indu-
di utilizzarlo: per esempio, mettendolo
sulla plancia o sul lunotto dell'auto o,
stria, ai trasporti, alle telecomunicazio- ancor meglio, nel taschino della giacca
ni, quindi alle esigenze pratiche e più o della camicetta (magari solo quando
importanti della vita quotidiana. si va in discoteca), oppure su un qual-
Però esiste anche l'altra faccia della me- che cappello (e questo decisamente so-
daglia: vale a dire che quella stessa elet- lo a carnevale).
tronica offre anche la possibilità di rea- Ciò premesso, diamo uno sguardo allo
lizzare circuiti che praticamente non schema elettrico, per il quale, data la
servono a niente, ma in compenso risul- sua semplicità, basta appunto un'oc- Ecco come abbiamo disposto i led
tano molto divertenti ed originali. chiata; infatti oltre alle due file di 4 di vario colore sulla nostra basetta:
LED ciascuna, in circuito non trovia- I due diodi blu sono di difficile
Questo vale soprattutto quando si tratta reperibilità ma producono un effetto
di effetti luminosi, particolarmente in mo altro che le relative resistenze di li- molto spettacolare. Nel caso non
sintonia con i circuiti elettronici più mitazione. riuscissimo a reperirli possiamo
svariati. sostituirli con altri arancioni.
Ecco quindi il giochino che vi presen-
tiamo in questo articolo; si tratta, nè più L'ALIMENTAZIONE
BLU O BLU O
nè meno, di due catene di LED posti in ARANCIONE ARANCIONE
serie, ognuna delle quali contiene tre L'alimentazione (da pila entrocontenu-
LED normali ed uno temporizzato: ta o da batteria dell'auto) è prevista
questo, lampeggiando com'è suo dove- compresa fra 12e 14-15 V; dati i valo-
re, trascina gli altri tre, facendoli lam- ri di tensione di conduzione dei vari
peggiare anch'essi. LED nei diversi colori, la classica piletta
Gli otto diodi sono accuratamente in- a 9 V quasi certamente (con questo ti-
tercalati tra loro, per cui se ne ottiene po di circuito) non riuscirebbe a farli ac-
un effetto cromatico intermittente mol- cendere.
to bello; inoltre, dato che i due LED Il montaggio è altrettanto semplice
temporizzati non hanno mai la stessa quanto lo è lo schema: si tratta, tutto
esatta cadenza, il lampeggio risulta sommato, di montare sull'apposita ba-
pressochè casuale, migliorando l'effetto. setta a circuito stampato, 8 LED (ricor-
A questo punto, dato che abbiamo già dando di porre attenzione alla loro po-
detto che il dispositivo è un divertente ))
e
/
vcc
e Rl R2
T Schema elettrico dello "pslcollght". I due LED Indicati col pallino entro
Il normale simbolo grafico sono del tipo lampeggiante ad Intermittenza.
G1
o Schema
di montaggio
del dispositivo
su apposslta
basetta; lo spazio
che resta llbero
dal circuito
SPAZIO PER consente
LA PILA di piazzarvi
la pila per
l'alimentazione
entrocontenuta
da 12 V.
EP93
Circuito stampato visto
dal lato rame in scala 1:1.
I DIODI LED
Il diodo LED è un dispositivo a semiconduttore che emette luce ( colorata) quan-
do è attraversato da corrente elettrica di valore opportuno.
+ Il nome deriva da light emitting diode ( appunto, diodo emettitore di luce) e con-
trassegna un dispositivo a giunzione PN ( arseniuro e fosfuro di gallio) che con-
verte, con buona efficienza, energia elettrica in radiazione elettromagnetica visi-
bile o infrarossa, grazie al fenomeno dell'elettroluminescenza che si verifica quando
la suddetta giunzione, grazie ai materiali particolari con cui è realizzata, è pola-
rizzata in conduzione.
La resistenza, sempre presente in serie ai LED, ha appunto lo scopo di limitare
la corrente di conduzione fra alcuni mA e 20-25 mA al massimo; il suo valore
è pertanto proporzionato alla tensione di alimentazione del .singolo LED.
Naturabneme, la luminosità emessa dal LED è proporzionale alla corrente che
vi facciamo circolare (mediamente, sui 10-1I5 mA): più corrente gli si dà, più
luce emettono.
La tensione propria, localizzata ai capi di ogni LED, resta invece abbastanza
costante ed è tipica per ogni colore.
I LED rossi presentano una caduta di tensione pari a circa 1,6 V; quelli arancio
circa 2 V: quelli gialli circa 2,4 V; quelli verdi circa 2,6 ; quelli blu 3 V: sì,
Ecco come troviamo indicato perchè esistono anche i tipi a luce blu.
li led sul nostri schemi elettrici Se abbiamo qualche difficoltà a reperirli, possiamo sostituirli con altri di colore
(sopra) e come si riconosce arancione ma quelli blu producono senz'altro un effetto più appariscente che cer-
Il catodo (sotto). La resistenza tamente può lasciare stupito chi se ne intende (e sa quindi quanto è difficile
limitatrice, che qui vediamo trovarli).
collegata all'anodo, può anche Unico problema è che il LED blu costa circa 10 volte più del LED normale: sì,
essere collegata al catodo proprio così, ma se si tratta di togliersi uno sfizio...
purchè sia sempre In serie Anche i LED rossi che vengono usati in questo circuito non sono quelli più nor-
al led.
malmente adottati, bensì sono del tipo intermittente: nel loro interno cioè è con-
tenuto, oltre alla solita giunzione fotoemittente, anche un piccolo circuito inte-
grato ( visibile attraverso la plastica del corpo come un piccolo punto nero), che
riesce a far lampeggiare il LED con cadenza di 0,5-l secondo.
R%
Il Trattandosi di diodi, tutti i LED sono polarizzati: occorre quindi inserirli in cir-
cuito rispettandone l'esatta polarità.
Il catodo si riconosce in quanto esce in corrispondenza della leggera tacca (o
spianatura) presente sul bordino che sporge dal corpo del LED; guardandoli in
trasparenza è anche possibile vedere il piccolo trapezio cui è collegato il catodo.
Fortunatamente, invertire il verso di montaggio di un LED non reca danno alcu-
no; semplicemente, esso resta spento: basta smontarlo e rimontarlo invertito, e
a k tutto va a posto.
Certo che, in casi come quello del nostro circuito, se tutti i LED di una serie
restano spenti, è più difficile individuare il colpevole.
n oggetti in metallo.
A STAGNO. Usata soprattutto
in elettronica, ma non solo.
impiega come materiale
0 d'apporto una lega di stagno e
piombo che si scioglie
collegando i due elementi di
metallo .
A GAS. È una saldatura
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CAP crrrA
N.
FIRMA
I I cuore della
moderna fotocamera
è il microprocessore,
che ne controlla tutte
le funzioni. Gli apparecchi
più evoluti sono sistemi
intelligenti programmati
con l'esperienza dei
migliori fotografi.
LA MACCHINA FOTOGRAFICA
ELETTRONICA
anti anni fa una pubblicità recita- chè questa è fissata su valori medi op- La corretta esposizione di una fotogra-
T va pressappoco così: "Voi pensate
solo allo scatto, al resto ci pensiamo
pure, in modelli un po' più costosi, è da-
ta da un sistema autofocus.
fia è determinata da una buona scelta
del diametro del diaframma dell'obiet-
noi". Era riferita a macchine fotografi- Per avere apparecchiature dotate di tivo e del tempo di esposizione della pel-
che piuttosto economiche che tutti po- obiettivi intercambiabili, con lenti di licola, che corrisponde alla durata del-
tevano usare con estrema facilità. qualità migliore e che permettano tutti l'apertura del cosiddetto otturatore.
I risultati erano però largamente inferiori i tipi di ripresa, occorre passare al mon-
a quelli ottenuti con apparecchi profes- do delle fotocamere reflex. Il nome de-
sionali o comunque piuttosto costosi. riva dal fatto che il fotografo vede at- IL MICROPROCESSORE
Oggi "al resto" ci pensa l'elettronica, e traverso il mirino l'esatto campo inqua-
la differenza rispetto al passato è che an- drato, perchè riflesso da un sistema di L'elettronica ha cominciato ad aiutare
che con prezzi molto bassi si possono specchi chiamato pentaprisma. É in il fotografo quando l'esposimetro, cioè
realizzare ottime fotografie. Si trovano questo tipo di fotocamere, che appar- lo strumento che misura la quantità di
infatti a buon mercato apparecchi con tengono alla fascia di prezzi medio-alta, luce, è stato incorporato nella fotoca-
obiettivo fisso in cui tutti i calcoli sono che il progresso tecnologico ha dato i mera. I moderni esposimetri sono cir-
fatti automaticamente. Basta inquadra- migliori frutti. cuiti alimentati da batterie e contenen-
re il soggetto attraverso il mirino e scat- Le più evolute sono dotate di un micro- ti dei fotoresistori. Le diverse condizioni
tare. Sono particolarmente indicati per processore programmato per molte fun- di illuminazione fanno variare una re-
chi non abbia nozioni tecniche di foto- zioni e a sua volta programmabile. sistenza, quindi una corrente e il circui-
grafia e quasi sempre evitano anche la Possono essere usate sia dal fotografo to è collegato ai meccanismi di apertu-
preoccupazione della messa a fuoco per- professionista che dal principiante. ra dell'otturatore e del diaframma.
- 2
frammi, in cui il fotografo sceglie l'a- g
pertura del diaframma, l'esposimetro rruRA 4
viene automaticamente tarato su que- o
LETTURA 6 o
sta e la corrente elettrica generata pilo- 0
ta il meccanismo di apertura dell'ottu-
ratore per la durata corretta. In parti-
colari situazioni (ad esempio forti con-
trasti fra zone illuminate ed ombre) l'in-
Sistema esposlmetrlco multlzona: Il campo Inquadrato è suddiviso In più parti,
dicazione dell'esposimetro non basta a
ciascuna delle quali è "esplorata" da un sensore. La combinazione delle letture
»» consente la scelta del tempo di esposizione e del ~iaframma ottlmall.
DISPLAY PER IL
CONTROLLO DI TUTTE
LE FUNZ /ON I
COLLEGAMENTO
MECCANICO FRA
CORPO DELLA FOTOCAMERA
E OBIETTIVO PER
LA MESSA A FUOCO
AUTOMAT ICA
MOTORE PER
IL TRASCINAMENTO E
IL R JAVVOLG /MENTO SENSORE DEL
DELLA PELLICOLA SISTEMA ESPOS JMETR /CO
LA ACCHINA FOTOGRAFICA ELETTRONICA
Nel moderni slstemi autofocus l'immagine giunge anche ad un sensore
fatto di elementl CCD (dispositivi ad accoppiamento di carica) attraverso
partlcolarl lentl che la "sfasano" (cioè la spezzano) se non è a fuoco.
Ciascun elemento CCD (sono 200 In tutto) trasmette al calcolatore,
attraverso un convertitore analogico/digitale, un livello di luminosità
rappresentato da un numero. L'Immagine diventa così una specie
di mosaico dove ogni "tessera" può essere analizzata dal programma
del microprocessore. Se fra due valori vicini alla linea di mezzo
dell'immagine-mosalco c'è una forte differenza significa che l'immagine
è sfuocata. In questo caso Il calcolatore corregge la messa a fuoco.
• •
SENSORE IMMHAG INE SFUOCATA IMMAG INE DIGITALE
DI MESSA COME ARRIVA TRASMESSA DAL SENSORE
A FUOCO AL SENSORE
garantire un buon risultato. Ecco allo- zate tecnologicamente non solo l'espo- imprimere sulla pellicola data e ora del-
ra che nel mondo della fotografia en- sizione ma tutte le funzioni sono con- lo scatto, ricezione dei segnali provenien-
tra il microprocessore. trollate dal calcolatore. Esiste un micro- ti dagli obiettivi. Questo microprocesso-
processore principale programmato per re comunica con quello principale e la
interpretare le istruzioni date dal foto- suddivisione dei compiti rende la foto-
PIÙ SENSORI grafo e per controllare tutte le azioni camera più veloce nella risposta a tutte
che si svolgono dall'istante dello scatto le situazioni (ad esempio un'improvvisa
Nei sistemi di esposizione più evoluti so- a quello in cui si apre l'otturatore. variazione di illuminazione al momen-
no presenti più sensori, ciascuno dei Inoltre esso regola il sistema esposime- to dello scatto). Una delle ultime inno-
quali risponde ad una zona del campo trico, la sincronizzazione del lampaggia- vazioni nel campo dell'elettronica appli-
inquadrato. Le indicazioni fornite dal tore (flash) se questo è installato e il si- cata alla fotografia consiste nella presen-
sensore su una certa zona sono confron- stema di messa a fuoco automatica. za di un microprocessore anche all'inter-
tate dal calcolatore con quelle delle zo- Riceve i segnali dai vari sensori, li ela- no degli obiettivi zoom (cioè dotati di
ne adiacenti. Si possono verificare così bora e invia i comandi a circuiti di re- lunghezza focale e quindi ingrandimen-
diverse situazioni, per ciascuna delle golazione delle funzioni della fotocame- to variabile). L'obiettivo è diventato così
quali il microprocessore determina le- ra e ai motori. parte attiva dell'apparecchio e questo
sposizione migliore. Questo avviene gra- rende possibili particolari riprese. Un
zie al software (cioè l'insieme dei pro- esempio è la programmazione dello scat-
grammi del microelaboratore) realizza- TRE MOTORI to di una sequenza di fotografie ad un
to sulla base delle conoscenze dei foto- soggetto che si avvicina al fotografo, in
grafi più esperti. Questo esperimento in- In una moderna fotocamera reflex ci so- modo da vederlo inquadrato sempre con
telligente è particolarmente utile nelle si- no tipicamente tre motori: il primo for- la stessa dimensione. Mentre lo zoom si
tuazioni in cui il fotografo deve cogliere nisce l'energia meccanica per il movi- muove comunica continuamente il valo-
istantaneamente un certo soggetto e non mento dello specchio e dell'otturatore; re della lunghezza focale al calcolatore
ha il tempo di ragionare sul tempo e il il secondo è collegato meccanicamente centrale della macchina, che è così in
diaframma che ritiene ottimali. Se inve- all'obiettivo per la regolazione della mes- grado di controllare la messa a fuoco di
ce dispone di tempo, può programmare sa a fuoco; il terzo sposta la pellicola e ogni scatto.
il microprocessore in modo da passare la riavvolge. Esiste anche un micropro- Dunque le moderne fotocamere elettro-
ad altri sistemi di determinazione dell'e- cessore secondario, programmato per al- niche, oltre ad avere il pregio di auto-
sposizione, ad esempio a quello automa- tre funzioni: controllo del display in cui matizzare completamente le funzioni
tico a priorità di tempo o di diaframmi compaiono tutte le indicazioni sul fun- tradizionali, offrono nuove possibilità
oppure anche a quello manuale. zionamento dell'apparecchio, controllo che stimolano sempre di più lo spirito
Nelle fotocamere elettroniche più a van- del datario che può essere attivato per creativo di qualunque fotografo.
Schema di controllo delle varie funzioni di una moderna reflex. L'organizzazione del lavoro è strutturata in modo
da assicurare una risposta precisa ed istantanea nella messa a fuoco, nella rilevazione dei dati di luminosità
e di contrasto, nella loro elaborazione, nell'elaborazione del valore di esposizione e nella sua trasposizione
In tempo e diaframma, nel controllo e nell'uso delle informazioni provenienti dai computer degli accessori impiegati
(obiettivi e datari) e nel controllo delle sequenze di lavoro che portano allo scatto.
-
r
SENSORE PER
LA MESSA A
FUOCO
MICROCOMPUTER
) COMANDI AL DIAFRAMMA
E ALL'OTTURATORE
AUTOMATICA
PRINCIPALE COMANDI A I MO TOR I
SENSORE DEL
SISTEMA
<à { MICROCOMPUTER
SECONDARIO é
<?
ESPOSITIVO
COMUNICAZIONE
CON
L'OBIETTIVO
o o
DATAR IO
R8
R11
±e
7
R32
TR2
C1 e:
R1
R4
± \
35V
I
Il R12
ca
4,6V Il+
e
2V
b TR3 r9 R/3
Lf I ..
C2
, Il b ~
I
e
1
TRf 8
R
R2 ~ R10 e Il Tf
C3
- RII,
J
3
I
Schema elettrico complesso del radioricevitore per onde medie, opportunamente adattato
I ed aggiornato rispetto al circuito originale russo .
l_ ,IT • iii
Plano dl montaggio della basetta a circuito stampato; la notevole dimensione ed il posizionamento di tutto respiro
dei componenti sottolineano !'aspetto didattico-sperimentale di questa realizzazione.
7
+
'c12
-3V +
C11
AP
o o
'AP
COMPONENTI
C1 = 47 pF (ceramico)
c2 = 6800 pF (ceramico)
c3 = cond. variab. (v. testo)
C4 = 6800 pF (ceramico)
es = 6800 pF (ceramico)
C6 = 6800 pF (ceramico)
c7 = 47 F - 16 V (elettrolitico)
es = 1 o µF • 16 V (elettrolitico)
Cc9 = 1 0F- 16 V (elettrolitico)
e1 O = 47 F - 16 V (elettrolitico)
Ci1= 100F- 16 V (elettrolitico)
C12= 47F- 16 V(elettrolitico)
R1 = 220 kQ R8 = 100 Q
R2 = 47 kO R9 = 3300 O
R3 = 5600 Q R10 = 220 0
R4 = 47 kQ R11 = R13 = 47000
RS = 1000 2 R12 = 1800 2
R6 = 4700 Q R14 = 1800 Q
R7 = 1 MQ R15 = 3,3 Q
L1-L2 = vedi testo
TR1 = TR2 = TR3 = BC1O7B
TR4 = TRS = 2N1711
DG1-DG2 = diodi germanio
AP = altop. 8 Q
S1 = interrutt. accensione
2: il potenziometro R6 consente
la regolazione del volume:
è impossibile sbagliare Il senso
d'inserimento in quanto basta che
l'alberino esca verso l'esterno
della basetta.
PERGOLE E GAZEBO
DOSSIER FACILI DA MONTARE
tto a 1 lir
I lettori sono invitati ad inviare un loro progettino, semplice
e inedito, che non impieghi più di l5 componenti elettronici.
Il più originale ed interessante di ciascun mese verrà
pubblicato e compensato con una preziosa attrezzatura
da laboratorio.
PROVACONTINUITÀ
ACUSTICO
el corso di elettronica della scuola rificarsi in impianti elettrici, in macchi- elettrico; si tratta del resto di una classi-
N che sto frequentando abbiamo re-
centemente affrontato l'argomento de-
ne o apparecchiature varie oppure an- ca versione di circuito oscillatore di ti-
cor più comunemente, tra le piste di un po astabile (un cosiddetto "multivibra ...
gli oscillatori, nella loro forma più clas- circuito stampato, senza per questo do- tore") in grado di generare un segnale
sica a transistor singoli (cioè, non an- ver ricorrere al tester o al multimetro a frequenza audio che, con i valori da
cora a circuiti integrati che fanno tutto digitale e ancor meglio senza dover stare me previsti, si aggira sui 2600 Hz.
da soli senza che si capisca come), co- a tener d'occhio una scala graduata o La coppia di transistor che costituisce
sicchè ho subito pensato di trarne una un display. la parte "attiva" del circuito consiste in
qualche applicazione pratica, che risulti Infatti il vantaggio di adottare una so- due normalissimi BC107, il cui coeffi-
contemporaneamente semplice e di uti- luzione di questo tipo risiede anche nel- ciente di amplificazione ed il cui limite
lità pressochè quotidiana. la velocità e semplicità di utilizzo. di tensione massima risultano perfetta-
Ho così realizzato un dispositivo per Il circuito è motto semplice, come risul- mente compatibili per questo impiego;
cercare i cortocircuiti ohe possano ve- ta immediatamente visibile dallo schema tuttavia, una qualsiasi altra coppia di
2
FTI R~
3. "
c?
Cc4
COMPONENTI
Il J1 C1 = 22 pF
C2 = 1000 pF {ceramico)
E ±a C3 = 10.000 pF (ceramico)
C4 = 0,1 F (ceramico)
R1 = 2,2 M2
u R2 = 4700 Q (trimmer)
D1 C3 J1 = 4,7 mH (impedenza RF)
FT1 = 2N3819 (0 FET equivalente)
S1 = interruttore di accensione
E = presa fono RCA
ELETTRONICA PRATICA - Luglio/Agosto 1993 - Pag. 60
CAMPANELLO AL CB
n molti ricetrasmettitori CB, quando
I si riceve un segnale, c'è un LED che
si accende. È possibile realizzare un cir-
cuitino che (senza manomettere in alcun
modo l'apparato) faccia suonare un cam-
panello, sfruttando appunto il fatto che
un LED si accende. Bastano due transi-
stor ed un relè con l'inevitabile aggiunta
di un fotoresistore. Ed è proprio da que-
sto che inizia il circuito; quando FR
(piazzato in posizione strategica, cioè D1
esattamente di fronte al LED giallo e ri-
parato da altre fonti intense di luce) vie-
ne illuminato dalla luce del LED acceso
a pochi millimetri, i due transistor pas-
sano nettamente in conduzione, RL scat-
ta e il campanello (o quant'altro sia col-
legato in uscita) inizia a suonare. A se-
conda del tipo d'impiego, può essere
eventualmente utile prevedere un inter- COMPONENTI
ruttore sull'alimentazione, per disinseri- R1 = 1 O kO (trimmer) TR2 = BC177 (o PNP equivalente)
re il segnalatore durante il collegamento R2 = 10kO D1 = 1N4004
(basta poi non dimenticarlo disinserito!). R3 = 1 kO FR = fotoresistore
La sensibilità d'intervento del dispositi-
vo può essere regolata per mezzo di R 1.
TR1 = BC107 (o NPN equivalente) RL = relè 12 V • 300 O
r
un'aletta di raffreddamento in quanto
un buon ricevitore stereo può presen-
tare un assorbimento di corrente anche
o IlFt Il < RI
piuttosto elevato.
A tal proposito, all'ingresso della bat-
teria è inserito un fusibile di protezio-
ne da 2A; la soluzione migliore è quel-
la di usare un portafusibile in versione
volante da montare lungo il cavo di col-
legamento.
I.- I1
& r, T., T, s
l T, ± e
eu
@
il mercatino
chiaramente il vostro Indirizzo ed il numero
di telefono. Ritagliatelo ed Inviatelo, In busta
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I Le fotocopie non saranno ritenute valide. I
I Indirizzo completo (in STAMPATELLO)
I
NOME COGNOME CAP .
I CITTÀ VIA TEL. . I
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ELETTRONICA PRATICA - Luglio/Agosto 1993 - Pag. 63
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e razionalmente raggruppate. Consente di effettuare ogni tipo di misurazione
rapidamente: provare i transistor, capire il senso di conduzione e quello di isolamento
di un diodo, sapere quanta tensione c'è nelle varie parti di un circuito, individuare i valori di resistenza
e scovare ogni tipo di guasto sono solo alcune delle funzioni che rendono il tester insostituibile p
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ANNO 22° - Ottobre 1993
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In certi casi è necessario fare rapidamente delle misure in interni, ad esempio in
occasione di preventivi per tappezzare una stanza o stendere la moquette, oppure per
conoscerne approssimativamente il volume. La Stanley, da anni all'avanguardia
nella realizzazione di metri per diversi usi, ha ora prodotto uno strumento funzionan-
te ad ultrasuoni e che non richiede contatto con l'oggetto da misurare. L' apparec-
chio viene attivato da due pulsanti gialli posti ai suoi lati. Un segnale acustico avvisa
dell'avvenuta misurazione e il numero appare sul display. E' possibile valutare
distanze da 60 cm fino a 10 metri con un errore dell' 1 %. Pesa 75 grammi e funziona
con due batterie al litio "long life" (150.000 letture). Lire 105.000.
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Esistono numerose applicazioni commerciali, ind
e anche hobbistiche in cui occorre installare contatti
magnetici. Ne sono esempi: sensori per porte nei sistemi
di sicurezza, sensori di posizione e di livello, sensori per
il conteggio. In molti casi la limitazione di spazio costi-
tuisce un fattore critico per la realizzazione dell'appara-
to. La C.P Clare ha prodotto dei contatti magnetici
miniaturizzati adatti proprio a risolvere il problema dello
spazio ridotto. Questi contatti "reed" (cioè lamellari
sono racchiusi in involucri di vetro di appena 1 cm di
lunghezza. Possono commutare una potenza di 5 VA.
che va fornita da parte del circuito esterno di eccitazione
la cui realizzazione dipende dal tipo di applicazione .
I contatti sono realizzati con un materiale che garantisce
alta efficienza e sono contenuti in un'ampolla sigillata in
modo ermetico. I terminali di contatto sono piatti e quin-
di adatti al montaggio superficiale. C.P. Clare (20066
Melzo - Ml - Via C. Colombo, IO/A - tel. 02/957:37160).
ALDATURE PRECISE
Questo saldatore si chiama "Minor" e grazie al
suo peso e alle sue dimensioni assai ridotte per-
mette di lavorare con precisione su microinter-
rutori e altri dispositivi miniaturizzati e anche
di effettuare operazioni sotto il microscopio.
Per queste sue caratteristiche trova applicazio-
ne nella produzione e riparazione di strumenti
di misura, orologi, macchine fotografiche.
La particolare forma della punta ricurva riduce
la distanza fra l'estremità di questa e l'impu-
gnatura, facilitando quindi la saldatura dei
componenti miniaturizzati. Ha un consumo di
5W e richiede una tensione di alimentazione di
6 V in corrente continua, che va fornita con ali-
mentatore a parte. Lire 41.500. Ersa distributo-
re GBC (20092 Cinisello Balsamo - Ml - te!.
02/617931).
VIDEOCAMERA
La nuova videocamera V1-max7s prodotta
rappresenta una vera rivoluzione nel mondo dei video-
matori. E' dotata di due obiettivi. con cui è possibile
miscelare inquadrature diverse al momento stesso della
ripresa. L'operatore può così riprendere contemporanea-
mente una scena e un particolare ingrandito della stessa.
Nello stesso tempo può fondere le due immagini diretta-
mente sulla macchina, con varie possibilità di dissolven-
ze, sfumature immagine-bianco e viceversa, effetto
"wipe" (immagine che si forma a partire dal centro).
La seconda immagine può anche apparire in un riqua-
dro, rimpicciolita. Oltre a queste funzioni veramente
rivoluzionarie nel settore, l'apparecchio ne contiene
altre anch'esse molto interessanti: super grandangolo,
zoom istantaneo, mirino con monitor a colori registra-
zione audio in alta fedeltà. Lire 2.160.000. Sharp
(20/00Milano Via Lampedusa 13- tel. 02/89515727).
ELETTRONICA PRATICA - Ottobre 1993- Pag. 3
ì CORSO ELEMENTARE DI ELETTRONICA
Il frigger di Schmitt, un
RIMI circuito dal nome famoso
e altisonante, è presentato
Ecco il tipico
L a denominazione di questo circuito
incute probabilmente un certo reve-
renziale timore a quei lettori che non
aspetto
hanno ancora molta dimestichezza con i
dell'evoluzione
di un segnale
circuiti logici; ma, in analogia con le
analogico; funzioni elementari che abbiamo sin qui
potrebbe essere studiato, alla fine di questo articolo il
l'uscita termine, ed ancor più il circuito, rappre-
di un qualsiasi senteranno qualcosa di abbastanza fami-
trasduttore. liare.
Cominciamo intanto col riepilogare bre-
vemente quelle che sono le differenze di
base fra circuiti logici ( o digitali) e cir-
cuiti analogici (o lineari).
Un segnale elettrico (per esempio, una
V tensione) si definisce analogico in quan-
•1 • Al contrario del to può variare con continuità entro i
- - - - segnale analogico,
° in quello logico
varia solo
la durata
limiti dei propri valori massimi e assu-
mere un numero infinito di valori in
analogia col variare della grandezza in
esame.
'e degli impulsi.
Segnali analogici sono quelli prodotti
i -
tipicamente da trasduttori, generatori,
ecc.
Un segnale elettrico di tipo logico può
ELETTRONICA PRATICA - Ottobre 1993-Pag. 4
essere generato solamente da circuiti 1: trasformazione
1
logici, circuiti nei quali la form a d'onda di un segnale analogico V
in un segnale logico
tipica dei segnali vari abili presenti com-
corrispondente; la soglia
pie brusche transizioni fra due livelli di commutazione in effetti S0GA
sempre identici. In altre parole il segna- non è netta bensì
le elettrico non assume mai valori inter- è compresa entro una
medi bensì vari a quasi istantaneamente fascia di valori. 7
da zero a tutto o viceversa; si tratta per-
tanto di una serie di impulsi di varia 2-3: zoccolatura, V.
durata, ma sempre di ampiezza "O" o simbologia e foto di due
·1" tipici integrati a trigger di
Ciò premesso e data la diffusissima Schmitt; occorre notare
necessità di trasformare un segnale ana- che entro il simbolo
logico in uno digitale per poterlo poi grafico della funzione
opportunamente elaborare diciamo che specifica c'è il simbolo
dell'isteresi, che indica T
per effettuare questa conversione uno
trattarsi di un trigger.
dei circuiti più usati è appunto il già
citato trigger di Schmitt.
La nuova funzione è un circuito a scatto
che fa sì che, se il segnale applicatole in
entrata è inferiore ad un certo valore,
all'uscita abbiamo stato logico "O" e,
viceversa, abbiamo stato logico "l" ove
il segnale d'entrata superi quella certa
soglia.
CADENZA
l 11,
'R3
e"
I @ 6
ICI
IC1
c1
ANTIFULMINE
ALL'ANTENNA
Il dispositivo
antifulmine,
essendo
composto
di pochi
componenti,
non necessita
della basetta a
circuito
stampato:
i cablaggi
si eseguono
all'interno
di una scatola
in alluminio Teko
3B (o similare).
hi si trova ad utilizzare, sia per capi del sistema d'antenna finchè (in una tone predisposto per scaricare diretta-
C hobby sia per professione, apparati
ricetrasmittenti o anche solo riceventi ( e
frazione di secondo o in tempi ben più
lunghi a seconda delle condizioni
mente a terra. Possiamo anche aggiun-
gere che non è del tutto igienico mettersi
sono molti), comincia a nutrire com- meteorologiche ambientali) lo squilibrio ad armeggiare attorno al cav
prensibili timori tutte le volte che in elettrico prodottosi arriva al collasso proprio quando c'è pericolo di scanche ;
cielo si addensano le nubi e che all'oriz- mediante una scintilla più o meno pode- infine i fenomeni descritti possa
zonte appaiono le tracce seghettate e rosa e comunque lunga alcuni cm alme- ficarsi spesso anche a bordo di automez-
fiammanti dei fulmini. no. zi o di barche e nat
Sul tetto o vicino a casa c'è sempre Il fenomeno può via via ripetersi anche costituire una tipolo
un'antenna, che spesso è anche un trap- in rapida sequenza. e variegata, che giu
polone gigantesco, che sembra fatto l'adozione di un sis
apposta per attrarre le scariche elettriche piuttosto semplice
tipiche delle situazioni temporalesche. ANTENNA A TERRA intelligente. Sin q
Ma non è che quando il tempo è bello e spiegato i fenomeni
l'atmosfera ben secca, magari con un Risulta quindi evidente, da questo com- carsi ma non le loro
filo di vento che strofina delicatamente plesso di situazioni estremamente diffe- che. Beh, queste so
ma continuamente i conduttori renziate ma con un quorum di pericolo- scarica elettrica, an
dell'antenna, la situazione (anche se psi- sità sempre notevole, che un buon siste- non distruttiva. danne
cologicamente più tranquillizzante) sia ma d'antenna deve sempre comprendere stadi d'ingresso (e
migliore, anzi; in queste condizioni anche un sistema di protezione automa- d'uscita) dei ricetrasr, ·+
1' elettricità statica si accumula ai capi tica che provveda a cortocircuitare mente data la presenza di semicondutto-
delle capacità cui inevitabilmente i con- l'antenna (e quindi il cavo coassiale) a ri, le riparazioni costano care, costringo-
duttori equivalgono, nonchè ai capi terra quando l'apparecchiatura non è in no a restare a digiuno diversi giorni e a
della capacità intrinseca dei cavi coas- uso; è infatti molto probabile che, quan- volte lasciano il segno sugli apparati.
siali. In ambedue i casi esemplificati (i do si manifestano le suddette condizioni Quindi, concludendo questo lungo
fulmini che cadono nei dintorni e l'accu- di pericolo di scariche, noi non siamo in preambolo, decidiamo senz'altro di rea-
mulo di cariche statiche) si producono casa pronti a scollegare il bocchettone lizzare un sistema automatico di distac-
tensioni di svariate migliaia di volt ai d'antenna per infilarlo in altro bocchet- »»
ELETTRONICA PRATICA - Ottobre 1993 - Pag. 11
ANT
SCATOLINO RELE
L '
d.
i i
l. .
i
RL
-- R2
2
R1
CAVO 2
12V
wmn1
Schema elettrico del dispositivo antifulmine, quasi esclusivamente costituito
da un relè coassiale. Sono ben visibili, all'intemo del relè, i contatti
che permettono di far passare il segnale o di cortocircuitarlo a massa.
I pochi componenti
necessari
per realizzare
il dispositivo
antifulmine: l'unico
elemento un po'
particolare è il relè
coassiale che può
essere comprato
presso i rivenditori
di materiali per CB/OM
ad un prezzo che varia
dalle 50.000
alle 200.000 lire.
(anche robusti) a RF. Di relè coassiali in Al bocchettone d'antenna viene collega- altro tipo di dimensioni analoghe va
commercio ne esistono (come prevedibi- to il cavo coassiale che appunto corri- altrettanto bene.
le) di diversi tipi e marche. Naturalmen- sponde ali' entrata antenna del relè (per la Nel lato che serve da pannellino vanno
te sono reperibili presso i rivenditori di precisione, quello che esce singolarmen-. praticati 4 fori: 2 per i connettori S0239
apparati e materiali per CB/OM e sono te dal lato piccolo). cui colleghiamo antenna e transceiver.
tutti abbastanza costosi: la fascia dei Quando il relè è a riposo, il conduttore uno per la normale lampada spia a 12V
prezzi può infatti indicarsi compresa fra centrale del cavo viene messo diretta- ed uno per un connettore tipo phono
le 50 e le 200 mila lire; esiste tuttavia il mente a massa, nettamente in cortocir- RCA per il collegamento dell ' alimenta-
mercato del surplus dove con cifre netta- cuito con la propria calza schermante (il zione. Il relè è fissato mediante due viti
mente inferiori si può trovare roba collegamento interno è quello indicato al fondo dello scatolino. Sotto i tre con-
buona e seminuova. come 1-2) in tal modo è garantito che nettori coassiali e sotto una delle viti del relè
Il relè da noi adottato è un classico dei fra conduttore interno e calza, cioè ai »)>
Caratteristiche
Consente un controllo visivo con-
tinuo del processo di asporto.
Evita ogni contatto delle mani con
il prodotto finito.
È sempre pronto per l'uso, anche
dopo conservazione illimitata nel
tempo.
Il contenuto è sufficiente per trat-
tare più di un migliaio di centime- ALIMENTATORE ALL' ANTENNA-
tri quadrati di superfici ramate.
RELE
Il relè coassiale
del tipo Dow Key
differisce da
quello utilizzato
nella nostra
1: le saldature dei cavi coassiali realizzazione
sui due bocchettoni devono per le 3 uscite
essere eseguite con molta cura
coassiali.
facendo attenzione Per il resto le sue
a non cortocircuitare il cavetto
caratteristiche
centrale con la calza sono uguali
che lo avvolge.
se non migliori
e può essere
2: la resistenza R2 deve essere ugualmente
del tipo a vite centrale per il impiegato.
fissaggio al telaio sia per
facilitarne il montaggio sia per
avere due ancoraggi cui collegare
rispettivamente J1 e la massa.
è necessario prevedere l'inserimento di opportuno trovarla del tipo con vite cen
3: alla presa per il cavetto di
una classica "paglietta" di massa, cui trale per il fissaggio al telaio (il valore
alimentazione saldiamo il reoforo saldare le calze dei cavi coassiali ed i ohmico non è critico) semplicemente
della resistenza R1 sul contatto vari ritorni cli massa rispettivamente; del per facilitarne il posizionamento e per
centrale e la massa della resto l'impiego di relè coassiali del tipo avere un paio di ancoraggi in più cui
lampadina e del relè avente le uscite direttamente in cavo collegare rispettivamente J1e massa.
su quello laterale. coassiale,e non già 3 connettori coassiali Il cablaggio, anche se in questo caso non
(come il Dow-Key, del resto di qualità è previsto alcun circuito stampato, è
4: ecco come deve essere la eccezionale), è più che giustificato, oltre piuttosto semplice in partenza e risulta
disposizione tipo della stazione che dal modesto ingombro, da una mag- facilitato dall'apposito disegno, che
RTX nella quale è inserito giore semplicità di cablaggio. La resi- indica con precisione i vari percorsi dei
il dispositivo antifulmini. stenza R2, in questo caso specifico, è cavi ed i rispettivi ancoraggi di massa.
ELETTRONICA PRATICA - Ottobre 1993- Pag. 15
Queste pagine sono
riservate ad una rubrica
dedicata Interamente
alla radio, per
ripercorrerne a grandi
passi la storia
e risvegliare nel neofiti
l'Interesse per Il magico
mondo delle trasmissioni
a carattere non
commerciale, quello
dei radioamatori.
Percorreremo insieme
tutta la strada che,
attraverso varie
esperienze,
cl dischiuderà I segreti
della propagazione
e della ricezione
delle onde radio fino
a giungere un giorno
a coronare il sogno
di trasmettere a nostra
volta con la dovuta
preparazione
e competenza.
IL SISTEMA
RADIANTE (LE ANTENNE)
Come si calcola la lunghezza di un'antenna.
Qual è la differenza fra lunghezza meccanica e
lunghezza elettrica. Individuiamo l'impedenza
carafferistica di linee di trasmissione e sistemiradianti.
AMPLIFICATORE BF MODULATORE
H' s
j_
-I
[w
I -
PORTANTE
1
NON
MODULATA
IN
ASSENZA
DI SUONI
4
3
Installando sul tetto di casa un' antenna ground plane per CB é possibile raggiungere distanze diverse a seconda
del tipo di antenna ricevente.
Ohm di impedenza mentre un dipolo sem- le a sprecare metà della potenza trasmessa. ne è orizzontale , se invece vi è appesa e
plice ne ha 75, altri tipi di antenne apposita- Se usiamo 100 W, 50 vanno in antenna e 50 penzola nel vuoto la polarizzazione è
mente calcolate ne hanno 50. Affinchè tutta li usiamo per scaldare il cavo, se poi verticale. Si usa una o l'altra soluzione. a
la potenza del trasmettitore sia assorbita l'antenna non è perfettamente centrata sulla seconda delle difficoltà d'ingombro.
dall'antenna occorre che le impedenze di frequenza di trasmissione, la presenza di Le ground piane o antenne a piano di
uscita del trasmettitore, quella della linea di onde stazionarie nel cavo può ancora terra riportato sono antenne a stilo, cioè
alimentazione (normalmente· cavo coassia- dimezzare la potenza trasmessa e di 100 W ad un solo elemento detto polo caldo:
le) e dell'antenna siano identiche, ad esem- ne restano 25. Se al contrario usiamo un l'altro elemento dell'antenna è la terra.
pio tutte 50 oppure 75, oppure 300 Ohm. cavo a bassa perdita(ad esempio l' ottimo Poichè l'impedenza di un'antenna a stilo
In caso contrario occorre eseguire adatta- RG 8 perde solo 0,8 dB ogni dieci metri) e varia con l'altezza dal suolo si è pensato
menti impiegando adattatori di impedenza un'ottima antenna (ad esempio una direttiva di uniformarla ad un certo valore mon-
detti ballum, bazooka, ecc. a due o più elementi che guadagna 4 o più tando alla base dello stilo dei radiali col-
Se le impedenze sono perfettamente equi- dB rispetto al dipolo), equivale a trasmettere legati a terra.
valenti la radiofrequenza viene assorbita con il doppio della potenza; 100 W che ne Per quanto alta venga disposta questa
interamente dal carico rappresentato rendono 200. In ricezione è la stessa cosa: i antenna è come se fosse sempre appog-
dall'antenna, in caso contrario viene in segnali possono venir esaltati o attenuati da giata verticalmente al suolo. L'insieme è
parte irradiata dal cavo o riflessa lungo lo un buono o cattivo impianto radiante. definito piano di terra riportato.
stesso con conseguente ritorno di radiofre- Concludendo è preferibile risparmiare la Per concludere facciamo alcune osserva-
quenza allo stadio finale del trasmettitore somma occorrente all'acquisto di un bel zioni di carattere generale sulle antenne:
(onda stazionaria). amplificatore lineare e impegnarci nella se rispettiamo la regola che la lunghezza
Con i moderni stadi a transistor la cosa è realizzazione di un efficiente sistema dell'elemento radiante ( quello a cui si
molto grave perchè oltre alla conseguente radiante. collega il cavo) deve essere multipla o
diminuzione della potenza trasmessa si sottomultipla della lunghezza d'ond
rischia facilmente di bruciare i transistor possiamo dire che l'antenna più lunga è
finali di potenza. meglio è.
L'antenna completa della sua linea di ali- POLARIZZAZIONE Altra regola: un'antenna più è alta e
mentazione è comunemente detta sistema libera da ostacoli più è efficiente tant'è
radiante ed è dalla cura e dalla qualità dei Per polarizzazione di un'antenna si inten- vero che un'antenna pure semplice come
materiali impiegati che dipende il buon de la sua inclinazione rispetto al suolo. può essere un dipolo posta in alto rende
risultato sia in trasmissione che in ricezio- Immaginiamo un piano orizzontale figu- meglio di un qualsiasi altro tipo posto in
ne. Se ad esempio usiamo un cavo di catti- rato ad una certa altezza dal suolo. Se basso e magari in prossimità di ostacoli
va qualità che perde 3 decibel (dB), equiva- l'antenna vi poggia sopra la polarizzazio- Old man
IL PROVATUTTO
Un utile disp_ositivo che consente di provare l'efficienza ed individuare la
tensione di lavoro di diodi zener, varistori, lampade al neon, valvole
stabilizzatrici e diac. L'alimentazione con pila da 9 V per renderlo portatile
consente di provare i componenti acquistati nei mercatini o negozi surplus.
La basetta a circuito stampato
indispensabile per la
realizzazione del dispositivo
prova componenti deve essere
dotata di 4 distanziali filettati
poichè nella parte inferiore
sporgono i dadi di serraggio
dei due terminali ad occhiello.
"4 360
I C 1
C3 R5
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R1
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Cf rsr @
t===---~
Schema elettrico del dispositivo di prova; V sta semplicemente ad indicare un qualsiasi strumento di misura,
analogico o digitale che sia, da 400 V min f.s., mentre X è Il componente in esame per il quale, se si tratta di diodo
Zener o tubo stabilizzatore, è necessario rispettare la polarità come indicata.
PRESA TESTER
P4=G55
Montaggio su
basetta a circuito
stampato del
circuito completo.
La basetta può
anche essere
utilizzata nuda,
equipaggiata
solamente con
4 colonnette
di supporto.
una soluzione di grande praticità, tale su un 4093, la cui sezione (a) oscilla a la tensione di segnale ad un valore
da poter essere facilmente trasportabile 455 KHz: perchè proprio questo valo- piuttosto elevato: questa necessità è
ed alimentabile, guarda caso per essere re, lo vedremo fra qualche riga. risolta mediante un comune trasforma-
in grado di controllare componenti Le sezioni (b), (c) e (d), collegate in tore di media frequenza (ecco il motivo
nelle varie fiere-mercatini o anche parallelo l'una con l'altra, costituisco- dei 455 KHz) collegato in salita appun-
presso venditori di materiale tipica- no un amplificatore-separatore in to per produrre il rialzo della tensione,
mente surplus: ci sembra almeno que- grado di fornire in uscita un segnale di che arriva così sui 60 Vpp (natural-
sta ultima sia ben soddisfatta in quanto una certa consistenza, tale da poter mente in condizioni di accordo ottima-
il nostro dispositivo può essere alimen- pilotare un transistor 2N 1711 che lo le).
tato a 9V ( dato il basso consumo di 60 amplifica ad un discreto livello di A questo punto occorre una soluzione
mA) da una normale piletta miniatura. potenza. Sul circuito di collettore è circuitale che consenta di portare i 60
Tutta la prima parte del circuito si basa necessario un trasformatore che porti Vpp alternati a circa 350 V continui;
ELETTRONICA PRATICA - Ottobre 1993 - Pag. 22
1 IL PROVATUTTO
o o
1
o o
COMPONENTI
C1 = 500 pF (polistirolo) RS = 120
c2 = 100 pF (ceramico) RG = 10kO
C3 = C4=0,1F (ceramico) MF1 trasf. media frequenza
es = entrocontenuto in MF1 455 KHz nero
C6= C7=C8=c9=C10=Cc1i=47.000 D1-D2-D3-D4-D5-D6= 1N4148
pF-250V {policarbonato) IC1 = 4093 B
R1 = 12002 TR1= 2N1711
·····-·-·- I
R2 = 47002 (potenz.) P1 = pulsante attivazione
R3 = 10KO norm. aperto
R4 = 100Q
serve c1oe un circuito che provveda a
rettificare il segnale e contemporanea-
mente ad apportarvi la necessaria mol-
tiplicazione: a ciò provvede appunto un
sestuplicatore di tensione, realizzato Al contatto tra i
mediante la catena D 1-D6 e C6-C 11. componenti in
prova e il circuito
provvedono due
TENSIONE ELEVATA terminali
a occhiello da
Già qui qualcuno potrebbe preoccupar- inserire
si dell'elevato valore di tensione in altrettanti
morsetti a vite,
dichiarato disponibile fra i morsetti di uno rosso
uscita, ma non è il caso di preoccuparsi e uno nero.
troppo: la corrente disponibile in usci- Nel montaggio
ta, grazie in particolare alla resistenza di questi ultimi
di limitazione R6 (nonchè alla caduta occorre
dello stesso circuito sestuplicatore se prevedere
sovraccaricato), è debolissima e quindi una rondella
non c'è concreto pericolo di scossa! isolante tra
Ancora qualche parola occorre spen- bullone e fondo
derla per i restanti componenti in cir- circuito.
cuito; R2 è il trimmer che serve a rego-
lare al giusto valore la frequenza di
oscillazione di ICI/a; R3-C2 è la rete
che provvede al pilotaggio più oppor-
tuno di TRI; R5-C4 disaccoppia l'ali-
mentazione fra gli stadi del dispositi-
vo; DZI infine (filtrato da C3) consente
)))»
SCATOLA ADATTA
Le lampade al neon
contengono un gas Inerte
(il neon appunto} che, quando
viene stimolato
elettricamente
sottoponendolo ad una
determinata tensione, emette
una luce uniforme- di colore
arancio intenso,
Le valvole stabilizzatrici,
Inserite in un apposito
circuito, fomiscono una
tensione praticamente
costante al variare [entro
certi limiti) della corrente
e della tensione applicata.
ASSORBI ODORI
ADL OZONO a temperatura bassa mantiene "fre-
sco" il cibo, cioè lo preserva da quei
dell'ossigeno Oo (composta di due
atomi) che è quella che dà vita agli orga-
microorganismi chiamati batteri che lo nismi, l'ozono non permette la vita e
altererebbero. Nonostante il freddo, quindi uccide i microorganismi che infe-
alcuni batteri riescono a insidiare ugual- stano i cibi.
mente certi alimenti e sono i maggiori All'interno dell'apparecchio l'ozono è
responsabili dei cattivi odori che spesso prodotto da una scarica che avviene
si sentono aprendo lo sportello del frigo- fra due elettrodi. L'alta tensione pro-
rifero. Esiste un piccolo apparecchio viene dal circuito contenuto all'inter-
che, posto dentro l'elettrodomestico, eli- no dell'apparecchio, che viene invece
mina gli odori sopprimendone proprio la alimentato a bassa tensione ( 4 batterie
ausa. Il principio di funzionamento è la da 1,5 V). La tensione continua delle
generazione di ozono, una molecola che batterie è inizialmente resa variabile,
si indica con O (essendo composta di e in questo modo è possibile applicar-
Ecco l'elettrodo che genera le la ai capi di un piccolo trasformatore
tre atomi di ossigeno) e che può essere
scariche elettriche in grado dì
produrre l'ozono: un trasformatore prodotta da scariche elettriche (ad esem- che la alza fino al valore idoneo a
alza la tensione ad un livello pio si. genera ozono nell'atmosfera creare le scariche.
sufficiente perchè si verifichino quando ci sono temporali con molti ful- L'apparecchio, a tenuta stagna per evita-
tali scariche. mini). A differenza della molecola re sia l'umidità sia i contatti accidentali,
ELETTRONICA PRATICA - Ottobre 1993-Pag. 26
è dotato di due aperture a griglia.
Dalla prima entra l'aria inquinata dai FILTRO ELETTRODO
cattivi odori, che viene assorbita grazie AL CARBONE
all'azione del ventilatore contenuto
all'interno. L'ozono generato attraverso
gli elettrodi uccide i batteri, un filtro al
carbone attivo lo ritrasforma in ossigeno
• ed elimina odori residui, quindi
dall'altra apertura esce l'aria purificata.
PANNELLO COMANDI
L ,precedentemente
esperienza acquisita dai progetti
pubblicati, nonchè
modo per noi non avvertibile) e che
quindi ne varino, anche se impercettibil-
menti casuali di frequenza è che. avvii-
nando le mani o altro oggetto coadunore
le osservazioni o le esplicite richieste dei mente, le caratteristiche; ciò almeno per i a qualsiasi oscillatore libero, la sua
lettori, hanno stimolato i nostri tecnici a primi minuti, fintanto che non è stata quenza inevitabilmente si sposta per gli
realizzare il progetto di un nuovo radio- raggiunta una temperatura di regime. accoppiamenti capacitivi che si verifica-
microfono che è anche disponibile in kit Nei ricevitori per FM di qualità appena no; occorre pertanto sistemare il
e che comunque offre i seguenti vantag- decente, per ovviare all'inconveniente radiomicrofono lontano da pari mobl
gi: massima stabilità di frequenza com- dei leggeri slittamenti di frequenza ini- che potrebbero provocare rapidi s
patibilmente alla semplicità con cui è ziali, è presente un apposito circuito, menti di frequenza.
realizzato il circuito (la deriva è di 5 kHz denominato AFC (da Automatic Fre- Altro tipo di deriva, questa piuttosto
dopo 15 minuti dall'accensione, a patto quency Control), che ha appunto lo lenta, è provocata dal fatto che la pila di
che l'alimentazione sia stabilizzata); sen- scopo di mantenere agganciato l'oscilla- alimentazione fornisce una tensione '
sibilità microfonica elevatissima (a livel- tore di conversione presente nel ricevito- cui valore è soggetto a calare lentamente
li raramente riscontrabili); basso consu- re con la frequenza della stazione che si ma inesorabilmente nel tempo;
mo della pila (il che non guasta). sta ricevendo. la frequenza dell'oscillatore. spec
Dato che si tratta di mettere assieme un Altro motivo per il verificarsi di sposta- te se del tipo realizzato a van,
trasmettitore VHF (anche se di debolissi- abbassa conseguentemente: al
ma potenza), occupiamoci subito di questo caso non è possibile pensare
quello che è il parametro più delicato per Il vecchio microtrasmettitore inserire un circuito di stabilizzazione. in
un oscillatore libero, specie se in VHF, e proposto in passato da quanto esso assorbirebbe più potenza di
Elettronica Pratica e venduto
cioè la stabilità in frequenza che dipende quella complessivamente assorbita dal
in kit da Stock Radio è stato
da molteplici fattori. radicalmente riprogettato.
trasmettitore, riducendo drasticamente la
In primo luogo, importante è una scelta durata della pila.
oculata di componenti elettrici di parti- A questo punto, anche allo scopo di ren-
colare qualità e intanto con questo ci derci meglio conto delle interessanti
siamo messi le spalle al sicuro nel senso me caratteristiche di questo apparecchio.
che un problema è risolto. Ciò non toglie andiamo ad esaminare in dettaglio il suo
però che sia importante conoscere gli schema elettrico. Il microfono M. del
altri motivi, quelli più diretti ed imme- tipo a condensatore. serve tipicamente a
diati, di deriva di frequenza. trasformare le onde sonore che ne colpi-
Innanzitutto, all'atto dell'accensione del scono la membrana sensibile in segnali
circuito il fatto che la corrente inizi a elettrici perfettamente corrispondenti;
passare nei componenti ed in particolar data l'elevatissima impedenza del
modo nei semiconduttori, comporta che microfono vero e proprio a condensato-
la loro temperatura aumenti (anche se in »>»
. 4 t e o i
I
C4 = 1 F (i.c.s.)
U,~,
rittura si desidera ascoltare i suoni della
C5 = 10.000 pF {i.c.s.) natura un bosco (per non parlare delle
in
3: compensatore cilindrico C1 O
consente di regolare con
precisione la frequenza all'interno
della banda prescelta; il suo senso
d'inserimento è obbligato.
f +-AwoA
PASSANTE RX
preamplificazione sul segnale audio,
dovendo infine essere un circuito di
dimensioni abbastanza compatte
(anche se non precisamente microsco-
I , I
,Iw
--:I piche), la soluzione della basetta a cir-
cuito stampato è di rigore.
__ :
Nel nostro caso è stata disegnata e rea-
: _ ___ : : _ lizzata tenendo anche conto di un mini-
' -
•
>>
il riferimento che è
necessario considerare 2118
7
per eseguire 3 6
un corretto inserimento 4 5
di questi componenti nella
e
basetta; TR1 in questo
caso s'intende visto da
sopra (e quindi i piedini
1
sono sotto, visti in IC1 DV TR1
trasparenza).
basetta a circuito stampato e dopo aver to dalla barretta in colore (in genere nero
preso visione di tutti i componenti che su corpo in vetro) che va verso il vicino
entrano a far parte del circuito, si inizia- bordo esterno della basetta; TRl porta
no ad inserire gli stessi (naturalmente un dentino metallico di riferimento che
dalla parte opposta a quella ove sono le sta ad indicare l'uscita di emettitore.
piste di rame) possibilmente secondo un Per il montaggio di C2 occorre rispettare
ordine che abbia un minimo di logica. la polarità indicata sul corpo dello stesso,
Si può quindi cominciare dalle resistenze mentre C9 va inserito e saldato momen-
e da tutti i condensatori (salvo C2 e C8), taneamente solo dalla parte del terminale
che in questo caso possono essere mon- che va nel foro immediatamente adiacen-
tati senza dover tenere in alcun conto la te al bordo stampato.
posizione dei due terminali non essendo
presente alcun elemento polarizzato.
Questi condensatori piuttosto miscrosco- LA BOBINA
pici hanno l'indicazione del valore
secondo una chiave di lettura apparente- Nel kit è prevista una matassina di filo
mente un po' strana, che però non è altro conduttore (nudo e stagnato) che serve
che il codice a colori riportato diretta- per realizzare la bobina Ll secondo le
mente in numeri (e misurato in picofa- caratteristiche riportate nell'apposita
rad). Per esempio, dove c'è scritto 105, tabella; una volta che la bobina sia
si potrebbe pensare che si tratti di un 10 avvolta e sagomata, si salda sullo stam-
seguito da 5 zeri; in effetti è proprio pato ed il terminale libero di C9, oppor-
così: 10 seguito da 5 zeri significa tunamente accorciato, si stagna a circa
1.000.000 di pF, cioè 1 µF. Analogamen- un terzo-un quarto delle spire verso
te 103, cioè 10 seguito da 3 zeri, signifi- l'estremo che va all'alimentazione. La bobina L1 è quella che
ca 10.000, appunto 10.000 pF e così via. La capsula microfonica si collega determina la banda di frequenza su
Montiamo poi il trimmer resistivo R7 e all'ingresso previsto mediante due nor- cui il microtrasmettitore è in grado
di funzionare. Quindi, a seconda
quello capacitivo ClO; anche questi non mali cavetti isolati, piuttosto corti; i col- della banda che si voglia scegliere,
sono polarizzati ma hanno un verso di legamenti di uscita ed alimentazione si va montata una delle bobine qui
inserimento obbligato (dalla posizione ancorano a tre terminali ad occhiello. raffigurate e dimensionate.
asimmetrica dei piedini), cosicché non si A questo punto ci si deve ricordare di Tutte le bobine sono realizzate
può sbagliare il montaggio. inserire IC 1 nel suo zoccolo, sempre con filo nudo da 1 mm
L'integrato ICl è assolutamente consi- rispettando la posizione del piedino 1, (nel kit è presente)
gliabile che sia montato su zoccolo; è il cui riferimento è rappresentato da su supporto da 6 mm. Con 10 spire
quindi il momento giusto per fissare lo una tacca sulla parte superiore o sul si copre da 50 a 65 MHz
zoccolo nella posizione prevista, tenendo bordo stretto dell'IC stesso. Ora final- Con 7 spire si copre
conto anche per esso della posizione del mente il nostro microtrasmettitore è da 65 a 82 MHz
piedino l, contrassegnata dall'incavo pronto per funzionare basta collegargli Con 5 spire si copre
presente in uno dei bordi stretti; partico- una normale pila da 9V (meglio se del da 82 a 100 MHz
lare cura va dedicata alla saldatura dei Con 3 spire si copre
tipo a lunga durata); l'assorbimento si
da 100 a 130 MHz
piedini che, data la loro vicinanza, aggira sui 1 O mA. Comunque la copertura in frequenza
rischierebbero di trasformarsi in Si sconsiglia l'uso di alimentatori da rete dipende molto, oltre che dal numero
un'unica striscia di stagno. poichè inevitabilmente essi introducono di spire, anche dalla loro spaziatura.
Passando ai semiconduttori, si fissa il ronzio specie ove sono presenti delle I dati di cui sopra si riferiscono
varicap DV, il cui catodo è contrassegna- »» al micro TX alimentato a 9 V.
ELETTRONICA PRATICA - Ottobre 1993-Pag. 35
La versione di antenna amplificazioni molto alte.
più semplice In fase di descrizione del montaggio
e classica consiste abbiamo dato per scontata la banda di
in un semplice spezzone frequenze, basandosi sull'apposita figu-
di cavetto lungo circa
un quarto di lunghezza
ra; tuttavia la scelta delle frequenze su
ai d'onda, da collegarsi cui far funzionare il circuito non è così
all'apposito terminale. semplice. La decisione più ovvia è quel-
□
A1 La lunghezza si può la di adottare la classica banda FM
facilmente ricavare dalla 88+108 MHz; c'è però da considerare
formula: I = 300 : 4 : f che in questa banda sono presenti, in
' s dove I è la lunghezza gran quantità, le stazioni cosiddette pri-
I del conduttore pari
ad un quarto di lunghezza
vate con segnali anche molto forti e tro-
vare uno spazio libero può risultare dif-
d'onda ed f è la frequenza ficile.
TX scelta in MHz. Esiste anche Ove l'escursione di CIO non lo consen-
una versione più efficiente, ta, si può spostare un po' la frequenza
A2 che è il dipolo a mezz'onda ;
dell'oscillatore di trasmissione verso il
esso consiste in due
elementi di antenna basso (80 MHz) o verso l'alto (110
a quarto d'onda, collegati MHz), schiacciando od allargando leg-
TX rispettivamente ai terminali germente le spire della bobina, in modo
4e3. da avere l'ascolto appena sotto od appe-
na sopra la banda FM del ricevitore
casalingo.
regol ffl
r lavorare • pa
utta g
rena pu €co n
In elettricità non esistono lavori pericolosi, ma soltanto lavori La presa non funziona più? L'interruttore generale continua
per i quali è necessario prendere determinate precauzioni: a saltare? Si è verificato un corto circuito? lo no.stra lava1rice
staccare l'interruttore generale quando occorre, installare ha la carcassa sotto tensione? Nessun problema, o
gli indispensabili dispositivi di protezione e osservare tutto ha lo sua causo e ogni causo il suo rimedio, basta i
una serie di piccole regole di sicurezza sono gli accorgimenti con competenza e precisione: seguendo le chiare
sufficienti per scongiurare qualsiasi rischio. del manuale tutto divento più focile.
Come ome
ampliare realin
un impiant
astenie
Negli ultimi anni gli elettrodomestici dello nostro cosa Tracciatura, scasso, posa di guaine flessibili, scatole
sono cresciuti a dismisura mentre l'impianto è rimasto lo stesso. di derivazione e portafrutti, canalizzazione dei ca v i
Perchè alloro non portarlo all'altezza di un compito ma soprattutto chiari schemi per lo facile reoliz.zazio=
che così com'è fatico a sopportare, adattando le prese, di ogni tipo di circuito elettrico sono i temi centrali
gli interruttori, i punti luce non solo alle esigenze di oggi di questo manuale che mette chiunque in condizione
ma addirittura a quelle di domani? di installare un intero impianto elettrico.
COMPONENTI ~-
LA MAPPA
DEI TRANSISTOR
Un pratico schema che consente di chiarirsi le idee
su funzionamento, polarizzazioni e caratteristiche
dei transistor. Le nozioni più importanti che
giustificano l'impiego dei vari stadi amplificatori.
Montaggio pratico del circuito Montaggio pratico del circuito Lo stadio amplificatore con
raffigurato nel disegno 2: di figura 4, ossia lo stadio emettitore a massa (rappresentato
il transistor corredato delle tre amplificatore con base a massa: in figura 5): l'uscita è il connettore
resistenze di base, collettore l'entrata è il connettore con due con un ancoraggio, l'entrata quello
ed emettitore. ancoraggi, l'uscita quello con uno. con due.
I"
u I
pratica il carico ai capi del quale si
localizza il segnale in uscita
Re= Resistenza di emettitore (non è
obbligatoriamente presente); ha in
genere lo scopo di stabilizzare le
condizioni di funzionamento del e-
E; I 4. »4
i
3-
coefficiente di amplificazione Il Il
(naturalmente in corrente) del b "7"
transistor; questo numero si indica
con la lettera greca B (si legge
--
beta).
Se, per esempio, nel transistor di e
figura 1, per far passare in collettore
una corrente lc=500mA occorre che
la base sia attraversata da una
corrente lb=10 mà, significa che
- l 8l 9
questo transistor è caratterizzato da
un valore 7: ogni giunzione è caratterizzata stato logico "1", in altre parole con
= lc:lb = 500:10 =50
Da tener presente che il valore del
da un ben preciso valore di
tensione, valore che non deve
polarizzazione tale da portare il
transistor in conduzione netta, cioè
varia anche molto da transistor a superare, in nessuna condizione in saturazione, la tensione di
transistor della stesso tipo, nonchè operativa, i limiti indicati dal collettore si porta quindi pressochè
con la corrente e con la costruttore del tipo di transistor, al valore di massa (o comune·
temperatura. pena la distruzione della struttura quindi in stato logico
interna del semiconduttore.
\ 9: in analogia alle precedenti
4: stadio amplificatore i detto con
8: quando il transistor funziona in considerazioni, se alla base non è
base a massa (o comune)
J condizioni di non linearità (cioè si applicata alcuna tensione di
comporta più come interruttore polarizzazione (quindi il suo Jiv.,
5: stadio amplificatore detto con che come amplificatore), i suoi logico è "0), il transistor non
emittore a massa (o comune). livelli operativi si contrassegnano conduce alcuna corrente, è cioè i
secondo le notazioni della logica interdizione, quindi nessuna caduta
6: stadio amplificatore detto con elettronica; nel caso particolare, la di tensione si verifica
collettore a massa (o comune). base è polarizzata "alta", cioè in resistenza m caico.
FACTOTUM PER LA FM
Un glorioso e sempre arzillo dispositivo che, proprio
per il motivo di essere risultato utilissimo a tanti
radiosperimentatori, è degno di essere ben conosciuto
anche dagli hobbysti più giovani. Risulta indispensabile
in ogni apparecchio ricevitore di segnali radio.
Per l'integrato TDA 1200-CA.
è previsto un circuito da montare su
basetta a circuito stampato visto il numero
e le dimensioni dei componenti uti
bio, il vecchio CA3089 E (questa è la CA3089 ENTR. SQC. 5 ]12 usc sQc.
siglatura americana) oppure TDA 1200 Le abbreviazioni
secondo la siglatura europea. Si tratta di significano: use. B.F. 6 I I 11 + ALIM.
un dispositivo estremamente complesso, SQC = squelch
con funzioni molteplici, ma di funziona-
QUAD = use. AFC 7 I 710 ENTR
quadratura.
mento nient' affatto critico, apparso in 8 1 } QU4AD.
USC. QUA. I 9
migliaia di progetti su pressochè tutte le
pubblicazioni specifiche un po' in tutto
il mondo. Allora qualcuno può chiedersi
perchè ne stiamo riparlando.
Beh, innanzitutto perchè molti giovani anche l'approfondimento di cui sopra. contro!) che serve cioè a controllare il
continuano ad entrare nelle file dei Vediamo intanto che cosa il TDA livello di amplificazione degli stadi a
radiohobbysti, con tutti i diritti di impa- 1200/CA 3089 A è in grado di fare: è un RF; incorpora un circuito in grado di
rare a conoscere i vari dispositivi e poi, ottimo amplificatore di media frequenza pilotare lo S- meter di un ricevitore; ha
in secondo luogo, perchè raramente in per 455 KHz o 10,7 MHz per FM; è il circuito di comando e controllo della
quei progetti cui si è accennato si è scesi dotato di un rilevatore per segnali FM funzione "squelch"; una sezione del suo
in profondità per spiegare come questo (sistema "a quadratura") atto a demodu- circuito provvede a generare una tenso-
integrato è fatto dentro e quali funzioni !are deviazioni tipicamente da ±75 KHz ne apposita per I'AFC (automatic fre-
è effettivamente in grado di svolgere. (quelle delle normali trasmissioni FM) a quency control), che serve appunto a
Lo scopo di questo articolo è duplice: ±5 KHz (trasmissioni radiantistiche o mantenere "agganciata". entro ceri limi-
oltre a descrivere un circuito base per radiotelefoniche); ha un circuito genera- ti di frequenza, la sintonia della stazione
sfruttare le molteplici caratteristiche, c'è tore di segnale per AGC (automatic gain »»»
AGC [15l= r n
R2 l-
-
ENTRATA
CIRCUITO
T1 STAMPATO
- - - - - - - - -,a l,
r.,\ su_
C1
15 11 10 9
I ✓
] I C 1 8
3
, __________ 1 - j --
c2
Il I 2 4 14 5 72 6 13 7
R5
C3
Schema elettrico del
circuito da noi preparato +1
per sfruttare in pieno ■
le caratteristiche C6
del dispositivo. T1 si
prevede sia la media
frequenza della parte
a RF che precede;
controlli e comando
vanno collegati
all'esterno facendo capo GND
ai terminali numerati.
o
11y-
(G
, 15
/
COMPONENTI
C1 =
10.000 pF (ceramico) RS = 47002
C2 =
O, 1 µF (ceramico) R6 = 1068 KQ (secondo la
oG13 c3 = 0,1 µF (ceramico) sensibilità dello strumento)
$747e"; C4
C5
C6
= 50 µF • 16V (eletrolitico)
= 0,1 F (ceramico)
= 1 µF • 25V (eletrolitico)
R7 = 3900n
R8 = 47002
T2 = primario trasformatore MF
C7 = 5000 pF (ceramico) ("rosso")
C8 = 22.000 pF (ceramico) RQ = vedi tabella 1 (reattanza
(vamontato sui terminali) quadratura)
R1 = 3300 V1 = 0,11mA (S-meter)
Circuito stampato visto dal lato R2 = 10Kn V2 = idem, a zero centrale
rame in scala 1 :1. Risultano R3 = 120 KO {indicatore di sintonia)
evidenti le modeste dimensioni R4 = 470 KO IC1 = CA 3089 • TDA 1200
complessive, entro le quali è
" compattato" un circuito piuttosto ~~
'S"METER
INDICATORE
R.2
RQ r #"
VCC-GND
Jt
AFC
•
ROLOGI
ERDOTATI
a secoli l'orologio misura il 1empo l'ampiezza e la frequenza delle oscilla- sari al funzionamento dell'orologio, e
D grazie alle oscillazioni meccaniche
generate al suo interno dall'energi
zioni, in modo da generare un impulso
ogni secondo (o frazione di secondo).
quindi lascia spazio, dentro l'orologio
da polso, a moltissime altre funzioni,
immagazzinata in una molla carica. Il Se l'orologio ha un quadrante di tipo anch'esse realizzate con circuiti minia-
movimento viene trasmesso, da un pen- analogico (cioè con lancette) il circuito turizzati (microprocessori e memorie ad
dolo o da un bilanciere, a ruote dentate aziona un minuscolo motore elettrico di alta capacità). Inoltre grazie alla tecno-
costruite in modo tale da scandire i tipo passo-passo, cioè che gira a scatti logia dei cristalli liquidi, che consumano
secondi, i minuti, le ore. Più il pendolo o uno al secondo) dando così il movi- pochissima energia elettrica, sono stati
il bilanciere si muovono rapidamente, mento alla lancette. In un orologio di creati display ricchissimi di informazio-
più l'orologio è preciso. Il quarzo è un tipo digitale (dal latino digitum, nume- ni, sempre a portata di mano.
minerale che, eccitato da un campo elet- ro), il circuito di controllo viene collega-
trico, oscilla molto più velocemente di to a contatori (per scandire, oltre ai
questi dispositivi meccanici e quindi ha secondi, i minuti, le ore, i giorni, i mesi) DALL'AGENDA
permesso di costruire orologi precisissi- e a circuiti codificatori per trasformare ALLA CARTA DI CREDITO
mi. le cifre binarie nei segmenti che forma-
II cuore di ogni orologio elettronico è un no le cifre o i simboli del display. Un orologio oggi può contenere ad
cristallo al quarzo e il campo elettrico La miniaturizzazione dell'elettronica esempio una rubrica, un'agenda, una
viene applicato collegandovi una pila. permette oggi di ridurre al minimo lo calcolatrice a otto cifre, e può indicare
Esiste poi un circuito che controlla spazio occupato da tutti i circuiti neces- l'ora di qualunque parte del mondo.
ELETTRONICA PRATICA - Ottobre 1993- Pag. 46
Si accede a tutte le funzioni attraverso
una tastiera miniaturizzata. Le micro-
memorie contenute in questo apparec-
chio perm ettono di registrare sulla rubri-
ca fino a 100 nomi e di annotare fino a
100 promemoria sull'agenda. I dati pos-
sono essere anche mantenuti segreti gra-
zie ad un codice di accesso.
Si possono memorizzare appuntamenti e
programmare segnali acustici che li
ricordino all'ora giusta.
A proposito di segnali acustici, esiste un
orologio dotato di una sveglia molto ori-
ginale: l'ora che compare sul display
viene recitata da una gradevole voce
femmi nil e, mentre il suono della sveglia
programm ata è la riproduzione del canto
del gallo.
AVVISATORE DI CHIAMATE
TELEFONICHE
RUBRICA
Per chi deve essere sempre informato Rubrica telefonica, agenda degli Utile ed economico è l'orologio
sulle chiamate telefoniche ricevute esi- appuntamenti e calcolatrice: tutto da polso parlante: l'ora viene
ste un orologio dotato del cosiddetto incorporato in questo orologio annunciata da una gradevole voce
cercapersone (conosciuto in Italia come in cui alle varie funzioni si accede femminile, la sveglia viene data
Teledrin): si tratta di un ricevitore di attraverso una micro-tastiera. dal canto del gallo.
impulsi trasmessi dalle linee telefoniche,
che contengono gli avvisi delle telefona- zione via radio a corto raggio, i dati Esiste un cronografo (cioè misuratore
te in arrivo. L'apparecchio memorizza sono letti nel momento in cui si fa pas- registratore di tempi) per chi voglia con-
fino a sei numeri da richiamare e altret- sare il polso accanto ad un terminale di trollare in modo completo le proprie
tanti messaggi in codice. controllo. In Italia è già stato utilizzato prestazioni sportive.
Un modello decisamente innovativo è per l'accesso agli impianti sciistici, in Misura tempi parziali con la precisi
quello in cui è possibile immettere dati altre parti del mondo anche per altri ser- del centesimo di secondo, ne memorizza
personali da utilizzare come lasciapassa- vizi (ad esempio come sostitutivo della fino a 50, permette di richiamarli al
re. Grazie ad un sistema di comunica- carta di credito). »
Schema di principio di un orologio al quarzo: il cristallo del minerale viene fatto oscillare dal campo
elettrico generato dalla pila. Le oscillazioni, controllate da un circuito, pilotano un motore passo-passo
che fa muovere le lancette (orologio a quadrante analogico) oppure dei circuiti contatori e codificatori
collegati a un display (orologio a quadrante digitale).
OROLOGIO ANALOGICO
MOTORE
PASSO-PASSO
PILA QUARZO
+
3 CIRCUITO DI
CONTROLLO
CONTATORI E
CODIFICATORI
OROLOGIO DIGITALE
LASCIAPASSARE BIORITMI
La funzione del "cercapersone Memorizza dati personali da Per chi vuole sempre avere
è incorporata in questo modello utilizzare come lasciapassare, l'indicazione dei propri bioritmi,
che riceve gli avvisi di chiamata che vengono letti facendo passare ecco un orologio che giorno per
telefonica, ed è in grado iJ polso accanto agli appositi giorno indica lo stato di forma
di memorizzarne fino a set, terminali di lettura. del fisico, dell'emotività, delle
L'unico handicap di questo ln ltalia è stato già sperimentato funzioni intellettuali, attraverso
orologio è quello come skipass, in America ha già grafici, estremamente facili
di una scarsa autonimia. sostituito la carta di credito. da leggere, a diversi colori.
momento desiderato. intellettuali di ciascuno di noi) hanno quote fino a 5000 metri. Il secondo, fun-
Per chi non va alla ricerca di grandi trovato posto ali' interno di un orologio zionante con lo stesso principio, è inve-
stazioni atletiche e per il semplice da polso: basta immettere la data di ce tarato per le profondità marine.
cante di jogging, esiste un leggerissimo ita e giorno per giorno si può legge- Il terzo è un termometro, che funziona
cronografo in cui è possibile inserire ' ul display, il completo stato di da -20 a +50°C, con la precisione di un
proprio peso, la lunghezza del forma. decimo di grado.
ed altri dati. Anche questo apparecchio Gli aviatori possono invece avere al
misura tempi intermedi e parziali polso le informazioni fondamentali di
precisione di 1/100 di secondo. F PER LA MONTAGNA, cui necessitano durante il volo grazie ad
varie informazioni, fra cui il numero L MARE, L' AREONAUTICA un modello che determina la velocità
calorie consumate. media, la durata del viaggio, le conver-
A chi le voglia tenere sono controllo in L'orologio ideale per chi va in barca a sioni fra chilometri e miglia ed altre.
modo ancora più rigoroso è dedicat o un vela è oggi quello che ha incorporata E' possibile avere al polso l'indicazione
altro modello specializzato ussola perfettamente leggibile dell'ora con la massima precisione otte-
tipo di calcolo. he di notte. Contiene anche un nibile in Europa, grazie al primo orolo-
Oltre ad alcuni dati personali, occo re che calcola tutti i tempi gio al mondo radio-pilotato. Un'antenna
immettere il numero di calorie in una gara (ad esempio in miniatura, contenuta nel cinturino,
vogliono bruciare; un segnale a boe) e ne può memoriz- capta il segnale emesso da un orologio
avvisa quando il valore programmato zare atomico situato a Francoforte, in Germa-
viene raggiunto. Chi invece si dedica alla pesca ha biso- nia. L'antenna ha una portata di 1500
Per chi invece ha la necessità di ten gno di conoscere bene i movimenti della chilometri. Fuori da questo raggio
continuamente sotto controllo la pres- una, da cui dipende la pescosità di una d'azione, l'orologio passa automatica-
sione esiste un modello dotato di du erta zona. Esiste un orologio che fori- mente al funzionamento autonomo,
sensori: il primo rileva i battiti cardiaci tutte queste informazioni, presentan- mantenendo la massima precisione. Per
attraverso le pulsazioni del polso. il dole sul display attraverso grafici. gli appassionati di astronomia esiste
secondo la pressione sanguigna. I valori Grazie a perfezionati sensori in miniatu- invece un orologio in cui sono program-
misurati sono confrontati con quelli ra, è stato possibile realizzare una serie mati i movimenti dei pianeti del Sistema
misurati precedentemente ed esiste un di orologi in grado di misurare l'altitudi- Solare e della Cometa di Halley dal
allarme acustico che indica il supera- ne. la profondità, la temperatura esterna. 1901 al 2200. Le varie posizioni dei pia-
mento dei valori "standard" (rilevati in Il primo, basandosi sul principio che la neti e della cometa, uniti alle indicazioni
un momento opportuno). pressione atmosferica varia con l'altez- sulle varie eclissi, sono rappresentate su
Anche i bioritmi (cioè i cicli della forma za, è un barometro tarato come altimetro un grafico che è sempre presente sul
fisica, dell'emotività. delle capacità e permette di rilevare con precisione display.
ELETTRONICA PRATICA - Ottobre 1993- Pag. 48
TERMOMETRO CRONOMETRO
Grazie ad un sensore esterno, Un modello adatto per chi vuole Un modello per il calco
questo orologio fornisce, con conoscere le proprie prestazioni calorie bruciate durante l'attività
aggiornamenti ad ogni minuto, sportive: sono possibili diversi fisica. E' dotato di un avvisatore
l'indicazione della temperatura. calcoli di tempi parziali, intermedi sonoro che indica il raggiungimento
La precisione è di 1/10 di grado. e totali. del limite prefissato.
LE PILE
Il tallone d'Achille dei moderni
orologi elettronici dotati di svariate
funzioni sono le pile.
Se ormai l'elettronica permette
di racchiudere nel piccolo involucro
dell'orologio un gran numero
di circuiti non si può dire altrettanto
per le pile, piccole ma tutt'altro
che eterne. I modelli più semplici,
come la pila a pastiglia, possono
Le pile all'ossido d'argento funzionare anche 3 anni ma più le L'ossido di mercurio le rende
liberano energia in modo funzioni aumentano più aumenta molto inquinanti. Vanno
costante per tutta la loro durata l'assorbimento: nell'orologio assolutamente smaltite
ad una tensione di 1,5 volt. cercapersone, caso limite, lasciandole al rivenditore che le
L'autoscarica ridotta consente le batterie vanno sostituite sostituisce o gettandole - - -••
un lungo stoccaggio. ogni poche settimane. appositi cassonetti.
Le pile a bottone alcaline sono ll volume interno delle pile zinco- La grande reattività chimica del
molto più convenienti delle aria è riempito quasi litio permette di costruire pile
precedenti ma hanno il difetto di completamente da zinco che piccolissime ma di alta
avere un'erogazione di corrente assicura leggerezza e lunga durata. capacità. Sono insensibili alle
meno stabile. Adatte anche per Sono molto usate anche per gli temperature estreme e possono
calcolatrici e fotocamere. apparecchi acustici. durare anche 1 O anni.
ENERGIA STABILE
IN AUTO
Consente di limitare gli sbalzi di tensione
che si verificano normalmente nella corrente erogata
dalla batteria dell'auto. E' anche in grado di filtrare
i disturbi che spesso si sovrappongono a tale corrente.
L'alimentatore per l'auto
va montato su una
basetta a circuito
stampato in modo
da contenente le
dimensioni e da renderlo
più solido visto che
i continui sbalzi
e le vibrazioni
sottoposto potrebbero
far distaccare qualche
saldatura volante.
51
R3
DZ
~ ,I
.L. .I± TR1
<·
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~ ,i T. T:, j RI
R'?
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Il+
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2l il Il Il IIC
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C3
I Il I 1 i
'1 a
-·-·-·-·-· -·-·-· -·-·-
ALL'IMPIANTO DI BORDO
Circuito stampato eseguito per la realizzazione del I componenti necessari alla realizzazione: in questa foto
nostro prototipo, visto dal lato rame in scala 1 :1. sono compresi due transistor dalla forma diversa
L'incisione del circuito stampato non comporta alcuna rispetto a quelli che vediamo montati nel circuito;
difficoltà data la semplicità del tracciato e la larghezza le loro caratteristiche sono identiche, ma questi
delle piste (che però deve essere rispettata). permettono una migliore dissipazione del calore.
TR2
C6
~ 43
Montaggio del circuito su basetta a circuito stampato. Stante,
la semplicità circuitale, il montaggio può anche essere realizzato
su qualsiasi supporto o ancoraggio opportunamente isolato.
LE POLARITA'
IL CONTENITORE
(e} RONDELLA
4 l».o
ICK_
sare cortocircuiti: c'è il fusibile, d'accor- ISOLANTE
do, ma la batteria genera picchi di cor- TRANSISTOR
rente elevatissimi (in grado quindi di far
incendiare qualche cavo), inoltre, se c'è ggu. ISOLATORE
qualche semiconduttore in mezzo, parte DI MICA
sempre molto prima questo che non il
fusibile.
Per quest'ultimo bisogna usare un tipo di
portafusibile cosiddetto volante, cioè a DISPERSORE
montaggio lungofilo, posto nelle vicinan-
ze del morsetto positivo della batteria.
Ricordiamo infine che i cavi di collega-
mento, sia in entrata che in uscita della
basetta, debbono avere sezione adeguata
(2 +3 mmq, meglio abbondare), altri-
haura
menti, specie in trasmissione, se si ha a RoNoe-LA
che fare con un RTX, si perde tensione
)o40o
per caduta; anche il percorso va posizio-
nato con molta cura, per evitarne dan-
neggiamenti.
ELETTRONICA PRATICA - Ottobre 1993- Pag. 55
IL RITORNO DELLE VALVOLE
MUSICA
PER APPASSIONATI
Erano state sostituite dai transistor per il minor ingombro e
la maggior potenza. Oggi le valvole si prendono la loro
rivincita ritornando nei più sofisticati amplificatori audio come
indispensabili componenti per ottenere un suono migliore.
Vediamo perchè.
IL CLIPPING
Alcune valvole di segnale (doppi triodi) usati negli stadi di preamplificazione: in pratica questi componenti
elevano il segnale d' entrata per fornire il giusto pilotaggio alle valvole di potenza.
Quelle riprodotte qui sotto sono i tipi più comunemente usati.
' f•
ali' auto viene tolta. Quando occorre ripar-
A I CIRCUITI tire, bisogna inserire la chiave e premere
DI BORDO PI, riattivando nuovamente la sequenza
già vista; il diodo DI è aggiunto in paral-
± lelo alla bobina di RL appunto per smor-
B Schema elettrico del zare le extratensioni che si producono ad
dispositivo con indicazioni ogni azionamento. DLI, che è un diodo
per il collegamento LED di tipo intermittente, lampeggia
D1 all'impianto dell'auto. quando l'antifurto è inserito, cioè quando
Il relè RL, comandato dal Il e 12 sono aperti: la corrente circola
pulsante P1, interrompe il attraverso lo stesso DLI, Rl ( la sua resi-
positivo che alimenta le stenza di limitazione) ed RL; quando inve-
puntine sulle macchine ce l'antifurto è disinserito ( in pratica Il e
a benzina o le candelette 12 sono chiusi), DLI ed RI risultano cor-
su quelle diesel.
= el caso di fusibili posti sulla rete luce alla base di TR 1 il quale è interdetto e
il LED viene sostituito con una lampada non fa scorrere corrente nel cicalino.
al neon a 220 V. Se si spegne il motore dimenticando
a DL2
Immaginate che bello poter individuare accese le luci, la corrente è presente solo
immediatamente e anche al buio quale è sulla porta diretta di IC 1; ciò determina
il fusibile bruciato mentre la lampadina la presenza di corrente in uscita con
R1 = 1000 resistenza 1/4 W spia ci fa quel tanto di luce che basta per conseguente polarizzazione della base di
D1 = D2 = 1N4007 diodi sostituirlo. TRl il quale fa scorrere corrente attra-
raddrizzatori verso il cicalino.
F1
DL1 = diodo LED verde t 4=
(O)
DL2 = diodo LED arancione
CIRCUITI STAMPATI
pinzette a coccodrillo dopodiché
accendersi il led verde. Se si IN 7 MINUTI
quello arancione, occorre invertire F1 = fusibile
posizione delle due pinzette così Per corrodere completamente la sottile
R1 = 10002 resistenza 1/2 W
accendere quello verde. Quando qu DL1 = diodo LED o lampadina lamina di rame delle basette per circuiti
situazione si verifica, la pinzetta rossa e. al neon (vedi testo) stampati, occorono 30- 40 minuti; se
collegata al segno + e quella nera al poi fa freddo l'azione dell'acido è ancora
segno -. più lenta. L'inchiostro per disegnare i
Nel caso si intenda invece controllare la
polarità nei vari punti di un circuito, il
ALLARME circuiti, dovendo resistere a lungo
immerso, deve essere di tipo apposito e
coccodrillo rosso può essere sostituito LUCI ACCESE quindi più costoso.
Non avendo né tempo da perdere né
con un puntale rosso per tester.
Il coccodrillo nero si collega a massa .,3 g soldi da buttare, Sigifredo Bertù di
or? b Milano ha realizzato questa vaschetta
se
mentre con il puntale si toccano i vari
punti di tensione: se si accende il led nella quale la soluzione di cloruro ferri-
verde, in quel punto la tensione è positi- ww. b' re
TRt co viene mantenuta costantemente in
va, se si accende il led arancione. in quel "agitazione" dalle bollicine d'aria pro-
punto la tensione risulta negativa, rispet- dotte da una macchinetta per aerosol.
to a massa s'intende. Risultato: la corrosione avviene in soli 7
minuti e si possono usare, per disegnare
i circuiti, penne ad inchiostro, indelebile
FUSIBILI SOTTO IC1 =
TR1 =
NE 555 circuito integrato
2N1613 transistor
come lo Stabilo N° 196 con punta fine,
media e grossa, reperibili in cartoleria a
CONTROLLO D1 = D2 = 1N914 diodo sole 2.500 lire circa.
raddrizzatore
Se un'apparecchiatura non funziona, la c1 = 10 µF condensatore
prima cosa da controllare è che non sia elettrolico 16 V al tantalio
c2 = 15 pF condensatore
saltato il fusibile; questo lo sanno rutti, 3
P1 = 500 kO trimmer semifisso
ma Alessandro Giuntini di Terricciola 1/4 W
(PI) vuol andare a colpo sicuro e ha s1 cicalino 12 V assorbimento
=
dotato i suoi fusibili di un LED spia che massimo 100 mA
ne segnala l'avvenuta bruciatura. I cir- R1 = 562 resistenza 1/4 W
cuito si può realizzare in due R2 = 47002 resistenza 1/4 W
versioni: per le correnti continue e per R3 = 10kO resistenza 1/4 W
quelle alternate. Nel primo caso si usa 1 motorino per areosol
ICI è un circuito integrato comunissi- =
un diodo LED con in serie la relativa 2 = vaschetta in plastica
resistenza limitatrice di corrente, il tutto mo: l'NE 555; ai suoi due ingressi sono 3 = soluzione di cloruro ferrico
posto in parallelo al fusibile da segnala- presenti sia la corrente prelevata a valle 4 = tubetto in PVC
re. Con il fusibile efficiente nessuna cor- dell'interruttore (porta diretta) sia quella 5 = collante tipo Bostic
rente passa per il LED che presenta una prelevata a valle della chiavetta di 6 = fori di uscita dell'aria
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ELETTRONICA PRATICA - Dicembre 1993- Pag. 1
ELECTRONIC N EWS
SCACCO
ALLA
CALCOLATRICE
UN CAMPIONE DI LETTURA
La Appie ha realizzato il PowerCd, un vero e proprio trionfo sia della miniaturizza-
zione che della tecnologia digitale.
È infatti un apparecchio portatile, alimentato a pile, in grado di riprodurre tre diver-
si formati di compact disc (CD) contenenti altrettanti tipi di informazione: i ben
noti CD musicali, i CD-ROM (memorie di dati), i Photo-CD (fotografie digitali).
Per leggere i dati contenuti nei CD-ROM occorre collegare l'apparecchio ad un
computer Appie della serie Macintosh.
I Photo-CD sono invece riprodotti sul normale televisore di casa. Le fotografie pos-
sono essere anche ruotate, ingrandite o ritagliate agendo semplicemente su un tele-
comando. Se invece il contenuto di un Photo-CD è trasferito nella memoria di un
computer, le foto possono essere modificate a piacere per mezzo di appositi pro-
grammi . Lire 1.000.000. Apple (20093 Cologno Monzese - Mi Via Milano, 150 -
Tel. 1678/27069).
KIT PAUBOLICO
Per utilizzare al meglio la possibilità di ricevere i programmi televisivi
diffusi in tutto il mondo dai satelliti artificiali l'utente deve dotarsi
di tutta l'attrezzatura idonea.
È bene anche raccogliere un po' di informazioni preliminari prima
di fare un acquisto. Soprattutto perché non sono molte le industrie
che producono attrezzature per questo tipo di ricezione e inoltre
perché i pochi venditori spesso non sono molto informati data la
giovinezza di questo settore. Va ricordato che le trasmissioni sono
diffuse dai satelliti secondo uno standard chiamato MAC ( esistono
i sistemi di D2-MAC e HD-MAC), in cui i segnali di luminanza e
crominanza sono trasmessi in tempi diversi.
Questo riduce drasticamente i vari disturbi, che sarebbero invece
presenti con il consueto standard PAL in cui i due segnali sono
trasmessi contemporaneamente. Pertanto occorre installare un
ricevitore in grado di decodificare lo standard MAC. La Nokia
produce, oltre ad una vasta gamma di antenne paraboliche (diametri
di 28, 65, 85, 99, 120, 150 e 180 cm), vari tipi di convertitori mono
e multi-banda e ricevitori stereofonici in standard sia PAL che D2-
MAC. Questi sono dotati di Eurocrypt, Televideo e OSD (On Screen
Display). I sistemi Nokia per la ricezione da satellite, caratterizzati
da alta affidabilità e facilità d'uso, sono commercializzati dal 1984
col marchio Salora.
Presentiamo la versione
didattico-sperimentale di
uno degli elementi di più
ampio impiego nella
tecnica digitale, e cioè il
circuito FLIP-FLOP.
Il montaggio si esegue
sull'indispensabile basetta
sperimentale.
r•
cui una lampada può
1 essere. accesa, mediante il
pulsante mantenendolo
continuamente premuto.
FF
V L 2: circuito elementare
e in cui, per accendere
permanentemente
la lampada con
una breve pressione
sul pulsante, è stato
inserito un flip-flop.
SIGLA SIGNIFICATO
Q ]2 l
R1
Il
14 DLV
2 a
3l r= ,Il w/ Il
C1 11 @
IC1 I - vcc
9%, T
4.Il
P1
Il
Il
I
11
6 7
Il
l a
R2
°
vss
Schema elettrico del circuito da realizzare per verificare
i vari aspetti funzionali del nostro flip-flop:
i componenti sono pochi e di facile reperibilità
4
MASTER SECTION SLAVE SECT1ON
CL
TG
1G
DATA.'
CL CL CL
CL
TG
CL
SET
CL CL BUFFE RED
PIN 14=VD
PIN 7 =V55
Per realizzare il montaggio sperimentale del circuito Il ponticello tra il piedino n. 5 dell'integrato e l'anodo
flip-flop sull'apposita basetta modulare occorrono del led verde va realizzato usando uno spezzone
alcuni adattamenti: qui uno dei ponticelli di cavo rivestito dalla guaina isolante spellato
in filo nudo necessari. per pochi millimetri alle estremità.
1: lo schema
funzionale, 2
in versione
semplificata,
è costituito da
due porte NOR
collegate
a formare
un anello
di controreazione.
02'6
2: il flip-flop visto
come semplice
multivibratore
bistabile in cui
la commutazione
è chiaramente
legata allo stato
alternativo
di conduzione
dei transistor.
LUCI
A TEMPO DI MUSICA
Un semplice circuito per luci psichedeliche realizzato
con un sofisticato contatore digitale sincrono.
Il dispositivo è in grado di comandare 4 lampade
colorate della potenza massima di 100 W.
La centralina per luci psichedeliche
richiede per il montaggio una
notevole attenzione, visto l'alto
numero di componenti in buona
parte polarizzati.
1: l'operazione
di squadratura
di un segnale audio d'ingresso ad
opera dell'integrato TLO71,
offre elevate possibilità di amplificazione
che vanno opportunamente dosate tramite R5.
IIILL
postazione: è realizzato secondo le
tecnologie più moderne ed è dunque 2: azione del contatore-
l'ideale per rallegrare le festicciole in divisore 4518 su un
cui si faccia un po' di musica (magari segnale audio squadrato
disco, per ballare), nonché per viva- applicato all'entrata,
per ognuna delle 4
cizzare le vetrine di negozi e comun-
uscite.
1
que in tutte quelle occasioni in cui an-
che l'occhio voglia la sua parte.
Poiché sull'utilizzo e sul funziona-
mento di un dispositivo di questo ge-
2
nere non è proprio necessario dilun- ENTRATA
garsi oltre, vediamo subito di capirne
l'impostazione passando ali' esame
dello schema elettrico.
Il segnale captato da un normale mi-
crofono viene fortemente amplificato
da IC 1, un operazionale a FET le cui
elevate caratteristiche di guadagno
portano il segnale d'uscita a sfruttare 0
tutta la tensione di alimentazione pos- ) PIN 5
sibile, trasformando i suoni in tante ::)
onde rettangolari la cui ampiezza salta PIN 6
da O a 12 V e viceversa.
))))
r
~
o
R2
Il R5
===IWN
I16 k a g
il J
RIO
- 7 R9
2
• I C2 8
a
7 117 118 CATODI
9 Ik
C2
RII I] R/3
RETE
M
Piano di montaggio
del generatore completo
o..
-.J
(salvo le lampade)
su basetta di supporto
a circuito stampato;
da notare la fila dei quattro
SCR che vanno appunto
a pilotare le lampade
(o faretti) tollerando
sino a 100 W cadauno.
R-ROSSO
B-BIANCO
ALLE LAMPADE
ELETTRONICA PRATICA- Dicembre 1993 - Paa. 12
-·-·1
5
Il
c5
•
I}r re LUCI A TEMPO DI MUSICA
N
RETE
Il circuito stampato visto dal lato rame in scala 1:1.
,r o
SCR4 #!
a
W%"o@l
R14
TI
C1 = 1 F (policarbonato) R15 = 3302 • 1W
c2 = 1 µF (policarbonato) IC1 = TL071
l6E 1
C3 = 220 F-16 VI. IC2 = 4518
(elettrolitico) D1 = 1N4007
C4 = 220 F-16 VI. DZ = 15 V-1W
(elettrolitico) DL 1 = DL2 = DL3 = DL4 =
C5 = 0,47 F-250 V c.a. LED rossi
(o 630 V c.c.) SCR1 = SCR2 = SCR3 =
R1 = 27000 SCR4 = TIC 106
R2 = R3.= R4 = 10K2 LP1 = LP2 = LP3 = LP4 =
R5 = 1 MQ (trimmer) lampade (o faretti) 220 V-.
R6 = 1502 100 W max
R7 = R8 = R9 = R10 = 1KO M = microfono
R11 = R12 = R13 = R14 = 1KO a condensatore
Non c'è infatti alcuna necessità di ri- conduzione e la lampada ad esso col- perdita di potenza), combinata con
spettare fedelmente la riproduzione dei legata si accende con la sua bella luce l'effetto stabilizzante del diodo Zener
suoni captati, se non la frequenza e la colorata. (R 15 ha solo lo scopo di limitare i pic-
durata, tanto più che l'integrato che se- chi di corrente che possano verificarsi
gue (mezza sezione di IC2) gradisce il I FARETTI all'atto dell'inserzione della spina nel-
pilotaggio con onde quadre. Questo in- la rete luce), fornisce i 15 V e.e che
tegrato, un contatore binario sincrono Normalmente si montano lampade servono appunto alla parte squisita-
tipo 4518 B che trasforma la sequenza (ancor meglio se faretti) di 4 colori di- mente elettronica del nostro circuito.
degli impulsi di segnale in entrata in un versi, così da rendere ben appariscente Scendendo un po' nei particolari, DZ
segnale BCD con divisione di frequen- l'effetto luminoso; la potenza consen- spedisce le semionde negative al co-
za per ognuna delle uscite, consente tita per ogni segnale è di 100 W: nel mune del circuito e limita a 15 V circa
semplicemente di attivare con sequenze caso si pretenda di più occorre prov- quelle positive: Dl perfeziona il rad-
ben precise le lampade impiegate e vedere a dissipare l'eccesso di riscal- drizzamento per le semionde positive,
questo è quel che conta. damento degli SCR montandoli ognu- C4 è il condensatore di filtro per ripu-
Le uscite di IC2 (piedini 3-4-5-6), la- no su un radiatore termico isolato. lire da residui alternati la V e.e.; segue
vorando con segnali digitali, sono a Anche l'alimentazione degli IC, cioè anche, per alimentare l'amplificatore
tensione corrispondente a 15 V (livel- quella a bassa tensione, è tratta dalla d'ingresso, una ulteriore cellula di di-
lo logico 1) oppure a O V (livello logi- rete luce, sfruttando sostanzialmente saccoppiamento R6-C3.
co O). Quando una qualsiasi (o anche la caduta di tensione che la corrente Ben poco resta da dire sullo schema, e
più d'una) delle uscite è "alta", si ac- alternata a 50 Hz subisce passando at- solo sulla parte d'ingresso: R 1 è la re-
cende il relativo led spia, la corrente traverso la reattanza del condensatore sistenza di caduta che serve per l'ali-
che lo attraversa raggiunge il gaie del- C5; questa reattanza ( che, ricordiamo- mentazione del microfono, del tipo
l'SCR corrispondente, lo fa scattare in lo, produce caduta di tensione ma non »»
ELETTRONICA PRATICA - Dicembre 1993- Pag. 13
LUCI A TEMPO DI MUSICA
1 : i componenti sono piuttosto
numerosi ma non dovrebbero
presentare problemi di montaggio
se non per quelli polarizzati
di cui però è chiaramente
indicato il senso d'inserimento.
Il kit comprende tutto il
necessario per la realizzazione,
basetta a circuito stampato
inclusa.
2: er identificare la polarità
del diodo Zener è presente,
sul corpo del componente,
una fascetta scura su fondo
chiaro o trasparente: questa
va rivolta verso l'esterno
della basetta.
5. microfono a condensatore
si salda ai terminali 7 e 8 cosiddetto a condensatore a due fili; stenze ( che non hanno problemi di po-
della basetta una volta R2 ed R3 costituiscono il partitore per larità), il trimmer R5 (che ha l'inser-
completato il montaggio. alimentare (al centro fittizio di tensio- zione obbligata dalla forma), gli zoc-
"Inscatolato" poi il circuito, ne) l'ingresso N.I. dell'integrato, con coli per gli integrati, ed i due diodi;
il microfono non deve sporgere
C2 come by-pass; R5 è il controllo di questi ultimi vanno inseriti rispettando
in quanto rimane sotto tensione.
sensibilità, che serve a determinare il la posizione della fascetta in colore
punto di intervento per l'accensione (bianco su corpo nero, o nero su corpo
delle lampade (la maggior amplifica- in vetro) che indica il terminale di ca-
zione, e quindi sensibilità d'interven- todo. Si può poi passare ai 4 LED, di
6: prima di provvedere to, si ha al massimo della resistenza). cui va scrupolosamente individuato
alla sistemazione definitiva li circuito comincia ad essere di quelli l'incavo sul bordino sporgente dal
del dispositivo nell'apposito un po' complicati da realizzare, più corpo in plastica: questo è il riferi-
contenitore conviene provare
l'efficienza del circuito
che altro per la quantità di componenti mento per il catodo.
in laboratorio facendo attenzione che vanno piazzati con cura: un moti- Vengono quindi i condensatori: Cl e
ad evitare i numerosi punti vo in più per eseguire il lavoro del C2 (senza problema alcuno); C3 e C4,
che si trovano sotto tensione montaggio su circuito stampato. che hanno il contrassegno della pola-
di rete. Si comincia col montare tutte le resi- )
KIT
PER CIRCUITI
STAMPATIo»
Dotato di tutti gli elementi
necessari per la composizione
di circuiti stampati su vetronite
o bachelite, con risultati tali
da soddisfare anche i tecnici
più esigenti, questo kit contiene
pure la speciale penna riempita
di inchiostro resistente Esempio di soluzione finale del dispositivo che risulta inserito per ragioni
al percloruro. di sicurezza entro un contenitore plastico di misura a piacere,
dal quale escono solamente i collegamenti alla rete ed alle lampade.
Anche il microfono non deve sporgere dal foro ma deve solamente
Caratteristiche esservi affacciato dal lato interno (essendo potenzialmente
sotto tensione).
- Consente un controllo visivo conti-
nuo del processo di asporto.
rità (in genere il negativo) stampiglia- aspetto, anche se molto evidente, di
- Evita ogni contatto delle mani con il
to sulla protezione esterna in plastica un circuito di questo tipo: esso, pur-
prodotto finito.
- E' sempre pronto per l'uso, anche assieme alle altre diciture; infine C5, troppo, è direttamente collegato alla
dopo conservazione illimitata nel le cui ampie dimensioni sono giustifi- rete, proprio per le caratteristiche in-
tempo. cate dal fatto che la sua tensione di la- trinseche di funzionamento. Quindi,
- Il contenuto è sufficiente per trattare voro ( essendo direttamente sulla rete) questo significa semplicemente che,
più di un migliaio di centimetri qua- è di 250 V e.a. (o 630 V e.e., che si e- trafficando attorno al circuito per le o-
drati di superfici ramate. quivalgono). perazioni di controllo e collaudo, oc-
Rimangono ora da montare gli SCR, corre fare attenzione per non prendere
che vanno posizionati con la superfi- la scossa.
cie in plastica recante le diciture verso
il bordo vicino della scheda, ovvero TENSIONE DI RETE
verso il terminale d'uscita alle rispet-
Il kit per circuiti tive lampade; nell'inserimento occorre Naturalmente, il sistema per elimina-
stampati è corre- mantenere i singoli SCR ben verticali, re, o comunque ridurre al minimo,
dato di un pie-
STOCK ghevole, ricca- per evitare che qualche aletta faccia detto pericolo è quello di adottare un
contatto con quella vicina. normale trasformatore d'isolamento
RADIO mente illustrato,
in cui sono elen- A questo punto, servono alcuni termi- ( cioè un trasformatore che abbia pri-
cate tutte le ope- nali ad occhiello per i collegamenti mario e secondario, isolati, a 220 V),
razioni pratiche per la preparazione di adeguata potenza: questo può esse-
del circuito. Il suo prezzo, compren-
con l'esterno (il microfono viene col-
sivo delle spese di spedizione, è di legato, almeno provvisoriamente per il re fatto anche solo provvisoriamente,
L. 18.000. Le richieste debbono es- collaudo, a due di questi, rispettando i appunto in fase di messa a punto.
sere fatte inviando l'importo citato colori dei fili incorporati) ed è oppor- È comunque possibile arrangiarsi an-
a: STOCK RADIO - 20124 MILANO • tuno prevedere per ICI ed IC2 gli ap- che in altro modo: si noti che, in corri-
Via P. Castaldi, 20 (Tel. 2049831) a
mezzo vaglia postale, assegno ban- positi zoccoli: il cablaggio alle lampa- spondenza della spina di rete, sono
cario o conto corrente postale n. de esterne ed alla rete luce rende l'ap- presenti le due lettere F (per fase) ed
46013207. parecchio pronto da collaudare. N (per neutro). Bene, come molti san-
Si rende ora necessario sottolineare un )))
h
alla radio,
per ripercorrerne a grandi
passi la storia
e risvegliare nei neofiti
l'interesse per il magico
mondo delle trasmissioni
a carattere non
commerciale, quello
dei radioamatori.
Percorreremo insieme
tutta la strada che,
attraverso varie
esperienze, ci dischiuderà
i segreti della
propagazione
e della ricezione
delle onde radio fino
a giungere un giorno
a coronare il sogno
di trasmettere a nostra
volta con la dovuta
preparazione
e competenza.
BARACCHINO
CHE PASSIONE
Nata negli Stati Uniti la Banda Cittadina, meglio nota
come CB, venne illegalmente utilizzata in Italia per molti
anni da coraggiosi pionieri. Dopo l'alluvione di Firenze
è stata legalizzata per la sua utilità sociale.
24
pomofoniche. la potenza del segnale delle
Trasmettendo era necessario mantenere stazioni ricevute in base ad una
l'anonimato e cercare di non essere indi- scala che va da 1 a9. In alcuni AW
apparecchi l'indicatore, anzichè
37
viduati dai centri d'ascolto e dagli agenti
a lancetta, è del tipo
dell 'Esco-post, considerati dai CB una
a led luminosi.
specie di Gestapo.
Nasce così un cifrario segreto (si fa per TX
dire) per individuare il QTH delle stazio-
ni senza dirlo espressamente in frequen-
za. Il selettore di canali è quasi
Ricordo che Tortona era la Grande torta sempre dotato di un'indicatore
e Milano lo 02, c'erano poi l'Albero digitale per la stazione in uso.
delle ciliegie (monte Brisco), la Tana del Un normale baracchino
ha solitamente 40 canali nella
tasso (Tassarolo) e decine di altri nomi, banda dei 27 MHz, 11 metri
tanto pittoreschi quanto clandestini, per di lunghezza d'onda. Spesso
individuare le varie località della zona. ci sono anche due led luminosi, uno
Nei QSO venivano usati una parte del rosso e uno verde,
codice Q, lo spelling internazionale che ci dicono se siamo in fase
») di trasmissione o ricezione.
A tal fine dichiara (ai sensi art. 2 legge 4/1/68, N° 15) consapevole delle Luogo e data... ...o..........Firm a (da autenticare)
responsabilità penali cui può andare incontro in caso di dichiarazione mendace. PARTE RISERVATA ALL'AUTENTICAZION E DELLA SOTTOSCR IZION E
A) di essere nato a il .
B8) di essere residente in via ..
C) di essere cittadino italiano
(intestazione dlt'ufficio)
O) che il proprio nucleo familiare é composto da:
(da compilare qualora l'uso de i appar ati voglia essere esteso anche si familiari conviventi)
vi del'art. 2O Leggo /1/68, N 15 atta dhw l Si
ldtnUcato oon
(relazione parentela)
1) (oogme e nome) ................................ (uogoedatacinasata) CAPO FAMIGLIA
Rilasciato in data ... da ..
2) (0ognome e nor) ................................. (uogo e data d nssita) Preventivamene ammonito sule responsabilità penali au può andare oonto in caso d dichiara.zone
n
3) (oog,ome e nome)...... .. (uogo e dataci nasata) medaoo, ha sottoarito, n mia presenza, le dichiarazioni sostitutive dei oorffcai d aui ai punti:
4) (oog,ome e nome) .. (kJogo e data ci nasata)
5) (oog,oi;nt e nome) (kJogo e dataci nasàla) Luogo e data . .. (i Funzionario)
)
CAVO DI DISCESA
TIPO RG 58/U
\ \
quo/e il tetto dell'auto fa da piano di
2A·l2.6 V
terra ripor/al().
La taratura dell'antenna avviene con
1 • impiego di 1111 normale rosmetm. le
istruzioni sono quelle presentate
Quando si installa una stazione base il rosmetro viene
nella puntata precedente. collegato all'apparecchio solo per il tempo necessario
Se le onde stazionarie non sono nei ad eseguire le prove dopodichè può essere eliminato
limiti I 111ax 1,5: I) si ogisce sulla /un- collegando direttamente il cavo coassiale
ghe::..;::a dello stilo clie 11.ormalme111e è al trasmettitore. L'antenna ground piane può essere
regolabile tramite un morsetto. installata sia sul tetto sia su un balcone.
on riuscendo per questa via si può
anche provare (l{/ i11clì11are /egger-
1111'11U: lo stilo rispetto al teflu. Per installare una stazione mobile in auto o in
Se il baracchino viene installato in barca non è necessario utilizzare l'alimentatore
asa come stazione base, deve essere perchè solitamente la tensione di
necessarìamenre alimentmo a 12 volt funzionamento del baracchino (12 V) è uguale a
:·orrenre conrinua. quella della batteria del mezzo. Nel caso di
camion invece ( con batteria a 24 V) occorre un
Essendo [ 'assorbimento dell'appa-
riduttore di tesione.
recchio molto varicrf?ile quando si
passa in trnsmissione e si parla nel
microfono, 11011 va bene 1111 normale
alimentatore ma ne occorre 11110 con
la tensione d'uscita stabìli::.ata.
e ne trovano in commercio ma può
essere facilmente autocostruito.
La potenza erogabile deve essere
intorno a 15-18 wolt.
L'antenna può essere di tipo ground
piane" 114 d'ondt1 con stilo e rcu/;ali
lunghi 2 metri e 75 cm.
13,5 yce
n po' tutti gli alimentatori da rete 12-14 V d'uscita, prelevando ed elabo- za) presenti in questo stadio possono, a
U stabilizzati (che sono quindi la stra-
grande maggioranza) possiedono un
rando opportunamente la tensione di
rete, usano, come primo e fondamentale
seguito di corto circuiti esterni da cui
non siano sufficientemente protetti, o
pericolo intrinseco, connaturato cioè componente, un trasformatore il cu.i per qualche scarica d'alta tensione che
con la loro circuiteria realizzativa: nel secondario, per compensare le cadute rientri dalla rete luce in caso di fulmini
caso di guasto, o anche in presenza di sul circuito di raddrizzamento e sul vicini o per cause qualsiasi di deteriora-
forti campi a RF, può succedere facil- regolatore-serie normalmente presente, mento, guastarsi: e possiamo star sicuri
mente che la tensione d'uscita diventi è a tensione (alternata) compresa fra 16 che, in questo caso, non si "aprono"
improvvisamente quasi il doppio di e 18 V almeno. Una volta raddrizzata e quasi mai, ma vanno regolarmente in
quella nominale. filtrata, questa tensione ( continua) assu- corto.
In altre parole, ci si può trovare (in pre- me un valore appunto compreso fra 22 e La conseguenza inevitabile è che i 22-
senza delle anomalie sopra citate) con 24 V e.e. 24 V (almeno) già citati ce li ritroviamo
una tensione che, invece di essere i clas- Questa tensione viene poi applicata allo tutti in uscita: e allora, molto spesso,
sici 12-14 V e.e. salta di colpo a 22-24 stadio stabilizzatore di tensione, che addio radio, addio registratore, addio
V (o anche di più). provvede a ridurla ai 12-14 V e.e. pre- TV, ecc.
Il motivo è piuttosto semplice: i normali visti. Sì certo: gli apparati in genere sono pro-
alimentatori in grado di fornire appunto Bene, i transistor (specie quelli di poten- )>»
@
R3
~+ .Il. s
scRL,
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DZl
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°
TJ
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I
c1
io lit o» » od a t i » » e
i-+'!' ■ ■ 1· \
pio l'alimentatore è destinato a far fun-
zionare un trasmettitore di alta potenza,
o addirittura un amplificatore lineare, la
a ca, RF emessa nell'ambiente circostante gli
Il
t.
.. s---
I I I 4. apparati può essere tanto intensa da
essere captata dalla circuiteria interna
dell'alimentatore e andare così a modifi-
care profondamente le condizioni di
f: _,,..,_ lavoro dei vari transistor o (specialmen-
te) integrati, con risultati analogamente
disastrosi.
Inoltre, più l'alimentatore è potente,
maggiore è la corrente che ne può uscire
FUSIBILE DI PROTEZIONE
SCR E CORRENTE Non basta: manca ancora, a bordo, la
Valore di R3 Corrente SCR Tipo Riferendoci alla corrente che "ciambella di salvataggio", vale a dire il
(0 e W) max In A da a suggerito l'alimentatore in uso è in grado fusibile, che deve essere dello stesso
di erogare I'SCR previsto a sche- valore di quello presente sull'alimenta-
0,47-5 3 4 (75) C106 ma deve essere adattato caso per tore a batteria dell'apparecchiatura cbe
caso. in linea di massima secon- vogliamo proteggere; se le apparecchia-
0.22-7 10 12 (100) C126 do la tabella riportata a lato. ture fossero più d'una (per esempio,
O, 10-15 30 35 (200) C138 Occorre tener presente che, al RTX e lineare), allora si devono som-
momento dell'innesco e per la mare i valori di corrente ed adeguare il
frazione di secondo che il fusibi- fusibile. A questo punto la schedina,
k le impiega a bruciare, nell'SCR eventualmente inserita in un adatto sca-
circola una corrente elevatissi- tolino a piacere, va collegata all'impian-
G ma; fortunatamente però si può to; c'è per questo un'illustrazione che
s
a k speculare sul fatto che gli SCR suggerisce come.
sopportano correnti di picco Il doppio morsetto d'entrata serve per
enormemente più elevate di eseguire il collegamento verso l' alimen-
quello che è il loro valore stan- tatore con doppi cavetti (meglio se corti
e 125 dard in c.c. (e infatti in tabella, i e grossi); la doppia uscita può servire
valori tollerati dai vari tipi di per utilizzazioni multiple oppure, ancor
7
SCR consigliati sono appunto meglio, per raddoppiare il collegamento
indicati fra parentesi). ali' utenza singola.
l V lo Naturalmente esistono molti Ora è necessario procedere ad una sem-
a corrispondenti di questi diodi. plice operazione di taratura, comincian-
k
do col mettere il cursore di Rl tutto
ELETTRONICA PRATICA- Dicembre 1993- Pag. 26
girato verso il e col togliere il fusibile
F 1; la tensione d'uscita dell'alimentato- AL
re va regolata alla tensione limite di
13,5 V (consigliabile non oltre i 14 V).
Poi si comincia a regolare lentamente
Rl sino a che LPl si accende di colpo;
si ritorna appena appena indietro con la
regolazione di RI, e si spegne subito
l'alimentatore.
Ovviamente, si spegne anche LPI, che
deve restare spenta riaccendendo l'ali-
mentatore; ora il circuito è tarato, e
provvede a scattare automaticamente
non appena la V di alimentazione rag-
giunge la tensione di taratura (se ci
siamo ricordati di rimettere il fusibile,
questo brucia regolarmente non appena
il dispositivo interviene).
Evidentemente, questo circuito è desti-
nato a non funzionare mai, se non quan-
do si guasta l'alimentatore; cioè un po'
come un'assicurazione infortuni: augu- Modo di inserimento del circuito di protezione in serie
riamoci di aver speso i nostri quattro all'impianto utilizzatore; è fatto l'esempio di un apparato ricetrasmittente;
soldi inutilmente e di non avere mai si raccomandano (specialmente fra alimentatore
bisogno che intervenga. e circuito OVP) collegamenti corti e grossi.
I
• re
Sperimentare e.
iscono alla fiamma determinate
sostanze? Scopriamo gli splendidi colori
•
che si producono e realizziamo allegri
fuochi <l'artificio casalinghi.
• miniaturizzare
Renortaae La voglia di
id"cose che ci circondano
non conosce ostacoli: un vero maestro ha
creato uno straordinario luna park dove,
ridotte a modellini, trovano posto, e
funzionano, tutte le giostre del mondo.
• simpatiche
Natalesoluzioni
luminoso Tante
per addobbare la tua
casa con variopinte decorazioni natalizie:
impariamo come costruire, riparare o
modificare i cordoni di luci.
DENTRO
LA VIDEOCAMERA L'integrato che
contiene il sensore
CCD misura
L a videocamera permette di realizza-
re riprese televisive e di registrarle
contemporaneamente su una normale
solitamente 1 cmq.
È soprattutto
videocassetta.
grazie a questo Fino a pochi anni fa queste due opera-
componente che è zioni, ormai alla portata di tutti, oltre ad
stato possibile unire essere più complicate richiedevano
telecamera, monitor l'uso di due apparecchiature separate:
e videoregistratore. telecamera e videoregistratore. Oggi
tutto è incorporato in un unico oggetto,
grazie alla miniaturizzazione del!' elet-
tronica, ed in particolare dei componen-
ti per la ripresa televisiva.
Dieci anni fa il dispositivo in grado di
O
rispondere alle variazioni di luminosità
z di un'immagine generando gli impulsi
o
3& elettrici che formano il segnale televisi-
vo era il cosiddetto "tubo elettronico di
ELETTRONICA PRATICA- Dicembre 1993- Pag. 28
ripresa", spesso chiamato anche "vidi- Tutte le testine di registrazione
con". Oggi è sostituito da un micro-cir- audio e video, fisse e rotanti,
sono estremamente
cuito chiamato "sensore", su cui si
miniaturizzate tanto da poter
proietta l'immagine focalizzata dalle
essere montate
lenti di un obiettivo. su un unico supporto.
Nelle videocamere più sofisticate
le testine possono essere anche
ISENSORICCD 9: 4 per la registrazione video,
4 rotanti per quella audio
I sensori delle moderne telecamere e una fissa di cancellazione.
sono costituiti da componenti chiamati
CCD, realizzati con la tecnologia dei
semiconduttori. Le tre lettere sono le
iniziali del termine inglese Charge
Coupled Device cioè dispositivo ad
accoppiamento di carica.
Questi elementi, raggruppati in un
unico circuito integrato, sono disposti a
matrice, cioè su righe e su colonne, e
ognuno di essi si comporta come un
fotodiodo. È cioè sensibile alla luce ed
è in grado di generare una quantità di
carica elettrica (e quindi una tensione)
proporzionale ali' intensità della porzio-
ne dell'immagine che "cade" su di
esso. Per registrare il colore i dispositi-
vi sono di tre tipi, ciascuno sensibile ad
uno dei tre colori primari (rosso, verde,
blu) che compongono la luce.
Ciascun "pacchetto" di cariche viene
accumulato in un micro- condensatore.
L'immagine viene così trasformata in
un mosaico, dove ciascun elemento è Le innumerevoli funzioni di cui sono dotate le moderne videocamere
memorizzato nel valore di tensione rispondono tutte a comandi disposti in modo razionale e raggiungibili
elettrica del micro-condensatore. con la mano che impugna l'apparecchio. Normalmente esiste anche
)))» un display ricco di informazioni.
•••
01 02 03 04
----
SITUAZIONE DOPO
L'APPLICAZIONE
DI UN IMPULSO
I\_
ELETTRICO
01 02 03 09
I·
t
• i
1· {++
·+_f--@
. ~-·-~•...-·
~·-,-■-
,
..
BOBINA
000001 un vero alfabeto
Qualunque apparecchio elettronico contiene dei circuiti, i quali a loro
Il simbolo assomiglia molto volta sono insiemi di componenti connessi fra loro. Per descrivere un
alla sua reale struttura. circuito elettronico si traccia un disegno, chiamato schema elettrico.
CONDENSATORE ] dove i vari componenti sono rappresentati con simboli.
Questi sono paragonabili alle lettere dell'alfabeto di una lingua: le lette-
ll-
Il condensatore normale si
re, disposte in un certo ordine, formano delle parole con un preciso
significato; i simboli elettronici, opportunamente collegati fra loro, rap-
presentano un circuito che svolge una determinata funzione.
Le resistenze (chiamate anche resistori) e i condensatori sono sempre
disegna con due rettangolini pieni. presenti nei circuiti elettronici. Le prime hanno la funzione di stabilire
determinate tensioni e correnti elettriche e ad esse è associata una gran-
dezza fisica chiamata resistenza, il cui valore va sempre indicato vicino
al simbolo. I condensatori sono i componenti in grado di accumulare
cariche elettriche. Svolgono inoltre importanti funzioni di filtraggio sui
segnali elettrici che passano in un circuito, cioè ne lasciano passare alcu-
Il condensatore elettrolitico ni mentre ne bloccano altri.
riporta l'indicazione di polarità. La funzione delle bobine, che per loro natura son.o in grado di generare
un campo magnetico, è complementare a quella dei condensatori nella
realizzazione dei filtri. I condensatori e le bobine vengono rappresentati
su uno schema indicando a fianco del simbolo il valore della capacità e
dell'induttanza rispettivamente.
Con una coppia di bobine si realizza un trasformatore, cioè il compo-
Il condensatore variabile nente in grado di abbassare o alzare una tensione alternata, applicata al
è attraversato da una freccia. circuito primario (la bobina indicata a sinistra nel simbolo) ad un valore
ottenuto ai capi della bobina chiamata secondaria (indicata a destra).
DIODO I diodi e i transistor sono i componenti di base dell'elettronica moder-
na, grazie ai quali si possono realizzare le più svariate apparecchiature.
Ne esistono di numerosi tipi, alcuni dei quali specializzati per certe
applicazioni (come ad esempio i diodi Zener o i LED). Tutti questi com-
ponenti (e i loro derivati quali SCR, diac, triac) sono contraddistinti da
Il simbolo contiene un codice, riportato nei vari cataloghi, che è opportuno indicare a fianco
l'indicazione di anodo e catodo. del simbolo grafico.
I circuiti integrati all'esterno si assomigliano tutti ed è quindi obbliga-
torio indicare negli schemi elettrici il codice che identifica la funzione
svolta, scrivendolo a fianco del simbolo o all'interno dello stesso. Se in
un circuito viene inserito un cristallo di quarzo, è bene indicare anche la
frequenza delle oscillazioni da esso generate.
Nel diodo Zener al triangolino
si oppone una zeta stilizzata.
INTEGRATO
A-ANODO
ao [ GENERATORE ][ INTERRUTTORE
+ -
@ -
Nel diodo SCR le polarità L'alimentazione e la sua L'interruttore meccanico
da identificare sono 3. polarità vengono così disegnati. ha un simbolo molto semplice.
La disposizione dei
componenti sulla
basetta a circuito
stampato non rispecchia
quella dello schema
elettrico per cui si rende
necessario un altro
disegno: lo schema
pratico.
MASSA
E
--
I punti che vanno messi a
terra sono uniti a questo triangolo.
Il trimmer è una resistenza variabile
che si aziona di rado
Il transistor FET può essere di tipo
a canale No P
QUARZO
I
I0I-
Il suo simbolo assomiglia
/\\-
Il potenziometro è concepito (00000f a
a quello del condensatore. per essere regolato spesso.
----
RESISTENZA
R3
._u
Nello schema TR1 u Il Il+
■
elettrico i vari
T.,
componenti sono
indicati con sigle e la
spiegazione viene data
C1 Il Rl //
I li C5 IIC6
in un elenco a parte. Il C4
La disposizione +
dei componenti ::i
■
non corrisponde
c3
a quella reale ma
segue un ordine
puramente teorico.
'
jovITi
DiroRIAE
Tutto ciò che avreste
I o
o
voluto sapere sull' el'ettricità
e non avete mai osato
chiedere: oltre 200 foto
e disegni, testi chiari
I
ed esaurienti, tutti "fai da te l'elettricista'', nuovissimo manuale
i trucchi del mestiere pratico grande formato, può essere ordinato
per dimenticare
definitivamente i conti
per telefono (0143/642232)
salati dell'elettricista o per fax (0143/643462). Lo riceverete
ed avere un impianto comodamente a cosa vostra e pagherete
più sicuro, più razionale, al postino lire 21.000 comprese spese
più adatto alle esigenze
di contrassegno e spedizione.
della casa moderna.
Le regol ffl
per lavorare •
pa
in tutta i guast ,
•curezz u comuni
In elettricità non esistono lavori pericolosi, ma soltanto lavori La presa non funziona più? L'interruttore genero/s Conhnuc
per i quali è necessario prendere determinate precauzioni: o saltare? Si è verificato un corto circuito? Lo nostra lavatrice.
staccare l'interruttore generale quando occorre, installare ha la carcassa sotto tensione? Nessun problema, ogni guasto
gli indispensabili dispositivi di protezione e osservare tutta ha lo sua causa e ogni causa il suo rimedio, basta intervenire
uno serie di piccole regole di sicurezza sono gli accorgimenti con competenza e precisione: seguendo le chiare indicazioni
sufficienti per scongiurare qualsiasi rischio. del manuale tutto divento più facile.
Negli ultimi anni gli elettrodomestici della nostra casa T roccia turo, scasso, posa di guaine flessibili, scatole
sono cresciuti a dismisura mentre l'impianto è rima sfo lo stesso. di derivazione e portofrutti, canalizzazione dei CD' •
Perchè allora non portarlo clii' altezza dii un compito ma soprattutto chiari schemi per lo facile realizzazi
che così com'è fatica a sopportare, adattando le prese, di ogni tipo di circuito elettrico sono i temi c.enlrali
gli interruttori, i punti luce non solo alle esigenze di oggi di questo manuale che mette chiunque in condi-·
ma addirittura a quelle di domani? di installare, un intero impianto elettrico.
ACCESSORI RADIO----
PREAMPLIFICATORE
MICROFONICO
Un accessorio utilissimo per quei casi particolari
in cui è necessario ricorrere ad un microfono
di sensibilità nettamente superiore alla media.
Si installa senza modificare il circuito dell'RTX
e può essere usato con qualunque microfono.
Sulla basetta, di dimensioni abbastanza
ridotte (92x61 mm), trova posto, oltre
ai componenti, anche il portapila.
Questo consente di utilizzare una scatola
piuttosto compatta come contenitore
per il circuito.
RTY
Questa rappresenta
A torto o a ragione, uno degli acces-
sori più richiesti dal CB, ma spes-
so anche dall 'OM, è il microfono
la soluzione ottimale
per completare la propria
stazione ricetrasmittente
amplificato, che risulta infatti reperibi- con il preamplificatore
le sul mercato in varie versioni e solu- microfonico presentato.
zioni, più o meno appariscenti, pac-
chiane e costose.
C'è da dire che il microfono originale
in dotazione all'RTX all'atto MICRO
dell'acquisto è in genere ( e per la stra-
grande maggioranza dei casi d'impie-
go), se non quanto di meglio si possa
desiderare, comunque perfettamente della tecnica elettronica; chi trasmette zare il microfono in normale dotazione
adatto ed efficiente. di notte, per non disturbare i propri all'apparato, interponendo il dispositi-
Tuttavia, esistono casi particolari familiari o vicini; chi si dedica al DX vo preamplificatore che ci accingiamo
d'impiego in cui può essere quanto ( collegamento a lunga distanza) e al a descrivere, il tutto risultando di sem-
meno utile, se non addirittura necessa- contest (gara fra radioamatori che com- plice realizzazione e di costo ridotto.
rio, ricorrere ad un microfono la cui porta centinaia di collegamenti nel giro L'unico punto critico, non essendoci in
sensibilità sia portata a livelli netta- di poche ore), per risparmiare un po' di genere lo spazio disponibile entro il
mente superiori alla media. voce. transceiver od il microfono da pream-
Innanzitutto, chi è afono per natura può In questi casi, riportati come esempio plificare, è dato dalla necessità di dover
trovare indispensabile questo ausilio di utilizzo, si può continuare ad utiliz- )»
PTT..-, Il R2 I Il
gel.-± [ I
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R3 R6 4 e]
c2l $ I I
COMPO R7 ENTI
=10KO
reperire una coppia spina-presa di boc-
chettoni dello stesso tipo di quella che
C1 = C2= C3 = 1 µF usa il microfono originale (ma ormai
(policarbonato) IC1 = TL 061 esiste una certa standardizzazione),
C4 = 10 F -25 V TR1 = BC 177 nonché dalla necessità di conoscere i
R1 = 4700 2 D1 = D2 - 1N4148 collegamenti al connettore stesso (ma
R2 = R3 = 10 KO 1 connettore microfonico in genere esiste un libretto-manuale che
R4 = 4700 2 presa da pannello riporta le informazioni del caso).
R5 = 470 K2 (trimmer-pot.) 1 connettore microfonico Affrontiamo ora direttamente l'esame
R6 = 1 Kn (trimmer-pot.) spina volante del circuito completo ed accessoriato,
iniziando dal cablaggio del microfono.
Un microfono per ricetrasmettitori è
collegato al suo apparecchio mediante
almeno tre fili:
Gli unici a) la massa o schermo "GND"
componenti b) il segnale audio "BF"
di cui è c) il comando che dalla levetta o pul-
necessario sante sul microfono consente di com-
rispettare mutare fra la situazione di trasmissione
le polarità e quella di ricezione, e viceversa; in
sono i due pratica quest'ultima operazione avviene
diodi e il chiudendo il PTT verso GND per pas-
condensatore sare in trasmissione e scollegando il
elettrolitico PTT per la ricezione.
C4: per cui
Vediamo ora lo schema elettrico vero e
il montaggio
si presenta
proprio, che può essere sostanzialmente
abbastanza suddiviso in due blocchi funzionali: il
semplice. preamplificatore puro e semplice ed il
comando PTT.
li preamplificatore è tutto concentrato
attorno ad ICI, un operazionale a FET
, I rJ \
l
e!br
ll- .
QC3
•Ic1"
,
't.- , ~. e
c.Y
PORTA PILA
9V
CIRCUITO
DI COMMUTAZIONE
SOVRAMODULAZIONE E DISTORSIONE
La doppia regolazione di livello audio presente in Ambedue i casi comporta11u preved1hilme111e delle
questa pur semplice versione di preamplificatore conseguenze, che sono sostanzialmente negative.
microfomeo non rappresenta né un'esagerazione né In primo luogo. la .forma del segnale modulante non è
un lusso (che sarebbe poi il costo di 1111 trimmer). più 11na fedele riproduzione di quanto esce dal
bensi una scelta precisa per evitare, mediante una microfemo: li risultato è 11110 vvce più grucchiante e
corretta regolazione di R5. la distorsione per tosatura strappata: insomma, diswrta.
da parte del preamplificatore stesso, e con un'altret- In secondo luogo, se il se,(ìnale modulante applicmo
tanto corretta regolazione di R, la sovramodulazione al TX è ecressivo. la tosatura dell'inviluppo di 111odu-
dt'l/'11ppart1to tra:,111itte111e. lazione comporta armoniche, sia nelle frequenze
Se la combinazione fra il livello del segnale microfo- audio sia nella portante: cib sisnifita e111e11ere anche
11ico e f '(llnplificu:.ione di /CI produce livelli d ·uscita 11 altri ,anali (cl,e quindi ne vengono disturbati),
incompatibili con le condizioni operative del circuito, disperdendo tanche se poca) potenw d'uscita.
la distorsione è garantita. Per esempio, se il segnale Si: Sl' .ri è appena sopra al pelo della tosatura (prori-
prodotto dal microfono raggiunge la0 mV picco picco ·amente. 11el!e cnndi:ioni di .figura) gli inconvenie111i
e /'0111plifìrn::.ume di /CI I cioè R5, i questo caso) è> possono essere modesti e la modulazione può risu/wre
regolata al massimo, il segnale ottenuto dovrebb 1111 po· più pOienre e agressiva: ma si tratta di un
r::,sere O. I V.\ J(X) = IU Vp.p. omprmne.uo mofu, difficile da raggiungere, e nella
Ma dato che la tensione di alimentazione all'integrato stragrande maggioranza dei casì dannoso. trasfor-
e poco più di complessivi, l'escursione del segna- mandosi in peggior qualità del parlato ed in 1111a
le 11011 pub cerro rngillm~r:ere i I O V e fa forma d'onda minor potell';:_a .vfrullata.
dell'audio prodotto da /CI è. nella migliore delle ipo-
tesi. quella riprodt)tta qui in figur(I: ìl segnale è tosa-
to, Il• rresre dt·i pirrhi di modulazione risultano
\ • •
..
tagliate. cioè mancano quelle parti di segnale il cui I I • I
LE FAMIGLIE
I CURVE Come si costituisce
la famiglia di curve
di una valvola,
indispensabile per un suo
corretto utilizzo.
In che modo la griglia
riesce a controllare
il flusso di notevoli
correnti anodiche.
siamo serviti della sua curva caratteri- Nel diagramma a pagina 46 compaio-
N ella puntata precedente abbiamo
visto come si determina la cosid-
detta amplificazione in un tubo ter-
stica mutua riferita alla sola tensione
anodica di 100 volt, la quale ci permet-
no, invece, 4 curve caratteristiche
mutue riferite ai valori di 100-150-200-
moionico, che nel caso specifico, era il te di vedere come all'interno del tubo 250 V, di tensione anodica, tutte
triodo. la corrente anodica varia al variare affiancate l'una all'altra poste su un
Per comprendere come ciò avvenga, ci della polarizzazione di griglia. grafico, a costituire una "famiglia di
curve".
L'indicatore Osserviamo, ora, la curva riferita alla
analogico tensione anodica di 100 V, che incon-
del provavalvole tra l'asse orizzontale nel punto D, in
è in grado di dare corrispondenza di una tensione negati-
due informazioni: va di griglia di -8 V, punto in cui la
quella della corrente anodica è pari a O.
corrente anodica In questa condizione, poiché il triodo
(in milliampere) e non conduce alcuna corrente, viene
quella sullo "stato di detto "all'interdizione". La relativa
salute" della valvola. tensione negativa di griglia che ha
Quando la lancetta
indica "replaced"
determinato tale situazione, viene chia-
significa che il mata, a sua volta, "tensione d' interdi-
rivestimento del zione di griglia" e si indica con il sim-
catodo si è esaurito bolo Vgi.
e va quindi Osservando, ora, le altre curve relative
sostituito, se indica a tensione anodiche più elevate, si vede
"good" possiamo come, aumentando queste, sempre più
tranquillamente negativa risulta la tensione di griglia
utilizzare necessaria a portare il triodo all'inter-
il componente. dizione: dall'esempio riportato, risulta
CARATTERISTICHE
ANODICHE
I •
35 caso precedente.
FAMIGLIE STATICHE
#l I
.:,,; -20
placca, da cui dipende tale corrente,
mentre l'altra tensione rimane costante.
IoI
o
Quando, però, il triodo viene fatto fun-
zionare in un normale circuito d'utiliz-
zo, variano contemporaneamente sia la
$] )
I"
tensione anodica sia quella di griglia e,
di conseguenza, anche la corrente ano-
I I I
15 dica. Questo accade perché, per poter
prelevare un segnale utile dal terminale
l
I / sI
~
J ..
d'uscita, in questo caso l'anodo, occor-
re inserire nel suo circuito una resisten-
za di carico, ai capi della quale si
10
I I / I-
E
manifesta la necessaria differenza di
potenziale.
I V lii
I/ Essendo, però, questa inserita nel cir-
j cuito anodico, essa produce una conse-
.. 5 guente caduta di tensione, facendo così
/ / j77 variare anche la tensione applicata
--
K ,i
~ all'anodo. Per comprendere, quindi, il
vv / r comportamento di un triodo nelle sue
X
·T 6 o
reali condizioni di funzionamento, è
indispensabile conoscere alcuni para-
Vg r T T metri caratteristici di esso, dì cui tratte-
- 20 -16 -12 -8 remo nella prossima puntata.
Il grafico ci mostra
come curve
anodiche,
caratterizzate
da tensioni
negative di griglia
crescenti,
provocano
un corrispondente
aumento
dell'intensità
di corrente.
CARICABATTERIE
UNIVERSALE
Dalla ricetrasmittente al trapano di casa, dai giocattoli
al telefono cellulare sono sempre di più i dispositivi
a batterie: ecco un versatile apparecchio di ricarica
adattabile ai più svariati utilizzi.
li circuito necessita di un trasformatore d'entrata.
Il nostro caricabatterie si fissa
su una scatola Teko 4/A che
serve da supporto per i
morsetti e per l'interruttore
e contemporaneamente
a dissipare il calore di Ic1.
LP1
E t=======r,
e I Cl u
01
°' ,AssA
r ALTA
+ LP2
+
+
F k
+
Ct
±
C2
+
R2
C4
'
RJ
COMPONENT
3 - .Mi.. El C1 = 1000 F-35 VI (elettrolitico)
a,
2 e "g I a
,J\fT
.ro f
C2 = 0,1 F (ceramico)
C3 = 10 F-35 VI (tantalio)
C4 = 10 µF-35 VI (tantalio)
R1 = 2202
R2 = 4700n (potenziometro lin.)
R3 = 1Q • 1W
v'Gii...
- . I
IC1 = LM317
D1 = 1N 4004
P1 = ponte 100 V-1 A
S1 = deviatore a levetta
2 boccole-morsetto rosse
El 2 boccole-morsetto nere
LP1 = lampadina 6 V-3 W
LP2 = lampadina 6V-0,3 W
+ -@ , lf .2 -- o
. 4
+
~ 1
-;-- Q
e
· Il Cl
u,:::
er=::-:: p
(ì
1 I
■
visibile ma sempre importante da
'.._...' ·,... '\
' . rispettare; anche Dl è un componente
dotato di polarità, contrassegnata dalla
è
fascia in colore vicina al terminale di
I catodo.
T;
,
~ E
Poi si montano PI, che va inserito con-
trollando l'esatta posizione del + e del -
, e CI, che porta ben visibile il segno
I
della polarità (in genere, il negativo).
A R2 ha la posizione obbligata dal fatto
che l'albero deve sporgere verso il
bordo più vicino; restano infine LPI ed
,
al ll ira-a r 1 I
'd,
LP2, che non hanno alcun verso da
rispettare, ma che devono esser monta-
))))
IL COLLAUDO
LA RICARICA
Il pu1110 dì I1nrte11::n J'N dt·Ier111111ar<· !f romuerisIiche di l'ejJl'IIO. 11,111d1é- il rn111po11e111e. ('l'(I deji11ito "ha/111,1I").
rirnrica (ul1re che di 111ilì:_::.o. s'intende) di una pila o ha1- Molto semplicemente, il Ji111::io11t1111è1110 è lfllé\lO: focell(i(
l<'l'Ìl1 i>. oltre a{ 11pn dello stea costruttivamente parlan- passare la corrente attraverso una lampadina adatta,
do), la sua capacità to autonomia) elettrwa, quella che è munore e il rscaldamwnto del filamento, maggiore è la
.\'1'11ipre t•.Ipretrn in .'\.lt tampere per ora), o direttamente rorrt:11Ie rltc lo attraversa (essendo la sua resistenza pi
sulla rtll'Wdw o sul depliant delle caratteristiche. bassa), e viceversa; in tal modo si realizz a una compen-
Co.1t1 s1g11ijk/l a/loru clie liii certo modc/fo di balf<:ria ha sa::.t011e nel 1'11/ore dt ('11trente t/ 1 \'nrhita. ,, (Jllt11di 111111
11Iw capacità, per esempio, di 1,2 A.li:-' certa .,Iahili-;a-:io11e al/omo al va/on· prejì.umo.
l prima approssimazione e qualunque sia il tipo di batte-
ria, si Iratlll di 1111t111ow::ione standardi:..::ato per dire che.
111ul1iplicr111d11 il tempo di utilizzo per la 1"orreI//e erogata.
<Jllts/a bati1trill 1•u htme iii' il prodouu è 1.2.
Quindi essa .1,•1-re (ci/111c11(1 in reoria) per l'rt,gare 1,2 A
per I om di scariN1. (')pp11re per emgure O. I 2 a111pèn• per
l ore di scarica, o per qualsiasi alra combinazione tale
,·l1e, 11wl1ip/;u111du la correli/e i11 a11111èrr• per il le/11/)(> in
ore, ne vanga fuori h,2.
l pratica 11011 è 11101 co111iglùi/1ifo. pt·r I/I \'Ìta della /JOt/e-
ria, caricarla ad alta corrente in breve tempo .. bensì /,
1·1111.Hgliuhile il C(}/1/mrw.
Per quanto invece riguarda la fase di ricarica è innanzi-
tutto necessario scindere le due grandi categorie di batte-
rie di uso normale. quelle più classiche al piombo (anche
se di tipo sigillato, ovverossia sena manutenzione) e Una batteria ricaricabile
quelte lii Ni Cd. è solitamente composta
Lu corica delle batterie al piombo viene normalmente da piccole "celle"
eseguita volendo fare le cose II regola d'ttrtt:J a tl'11.,io11e
ossia pile collegate
in serie o in parallelo
co.sIw1Ie. cioe con un ben preciso valore di tensione stabi-
a seconda dei casi
li:..::ma pari pilÌ o meno a 2,3 \i pn cella; per esempio, la
e racchiuse in un unico
do.1,1iru hmteria ripo auto s ricarica a /3,8 \l. involucro da cui
La t·orr1'11te, e,tsendo la lt!ll.1i()ne C<>.'i/Wtle, cala vit, 1·ia affiorano i contatti.
che si recupera lo stato di carica della balleria; il valore
della corrente di ricarica deve essere una frazione della
ca1>cll'ìtèt della st,•sMt, fra;,io111• clw p11ò euert· scc/t{I Ji·a
1111 ditdmo t' 111Nà. a seconda del ciclo d'1111pieg,a e del
tempo disponibile. Pl'r esempio. ri/'erendun ol coso l'ff-
cedente, il caricabatterie possiamo regolarlo per una
1"orre111e comfl/'Csa /i·a 120 ,nA te al/ora il tempo di cari-
ca sarit /{).// flrel e 600 1111\ (I' allom il tempo poco
s11p('rture alle 2 ore).
La torita delle bt111erie al NiCtl rn i111·ere ,·sc,i:11iIa a cor-
1'1'I11e 1·0.I·Ia11Ie, regolwa s.11 1111 wt/or,• nrca ,,ari ad l//0-
1/l 2 della capacità nominale, ,·on un tempo di carica
pari a i 2-14 ore_ •
kle11Ire per la .w ohili::,:_u;.io11e della tensione si ricorre uri
111/0 dei tanti regolatori integrati disponibili sul 111cr('(l/o,
il quale come/li<' t111che la niriahilitù della tensione stes-
sa in un'ampia gamma di valori, la stabilizzazione della I caricabatterie
commerciali
corrG'llll' può e.uen· mtt·11wa in dfrersi 11111di.
sono predisposti
Qui è 11(1/0 ado11aw 11110 di quelli 11/ti1111. llf)p1111I0 per
per l'inserimento
motivi di semplicità nl ec:(wo111iit1, e consiste nello sfrutta- a incastro
re la variazione automatica di resistenza di 1111 filamento della batteria
co11rl11f/ore al variare della sua 1e11111err1111ru ( ti// te111po da ricaricare.
• ==
che va a distribuirsi nell'ambiente
ed a produrre cosi i desiderati
ioni negativi.
I
Schema elettrico del circuito per
I X
generare ioni negativi; tutta
la parte a destra
del nucleo del trasformatore
T1 si trova ad alti livelli
di tensione (8-10 kV).
c2 T1
t= ELETTRONI
•R2 111
7
o
12v
I
~ I
•A 2
lC 1
I3
,,,
TR1 Cc4 C5
Il e1
l : d'li
l
7M4455A
La resistenza R6 funge sia gior potenza, inutilmente ingombranti e e lo spruzzatore di elettroni, che appun-
da limitatore di corrente sia costosi: poi, la regolazione del trimmer to ne escono come effluvio di cariche
da irroratore di elettroni. R I consente di adattare al meglio la fre- per il "potere delle punte".
Per svolgere quest'ultima funzione
quenza di commutazione alle caratteri- Naturalmente, ciò non significa che
è importante che uno dei due
reofori sia tagliato di sbieco stiche proprie della bobina scelta. vediamo uscire dalla punta di R6 tanti
in modo che risulti pallini con un segno - sopra; i sensi
il più possibile appuntito. umani non percepiscono, da tale tipo di
ALTA TENSIONE generatore, nessun effetto visibile, olfat-
tivo o acustico, per cui sembra che il
A questo punto, l'alta tensione presente circuito non compia nessuna operazione
sull'uscita del trasformatore viene retti- (in altre parole, non è neanche come un
ficata (sul negativo) da un apposito generatore di ozono, che almeno fa sen-
diodo per AT e filtrata mediante un paio tire il caratteristico odore pungente).
di condensatori ad altissima tensione di Bene, il circuito l'abbiamo digerito, ora
lavoro (l 0kVo più), consentendo così dobbiamo montarlo.
di ottenere in uscita la necessaria ten- Pur nella sua semplicità, abbiamo visto
sione, altissima e negativa. che sono presenti alcuni componenti un
C'è assoluta necessità di raddrizzare il po' particolari e delicati, nonché valori
negativo, in quanto l'apparecchio fun- di tensione molto elevati; quindi la solu-
ziona come generatore di elettroni, e zione della basetta a circuito stampato
quindi in uscita è necessario avere una analoga a quella da noi proposta (e
buona disponibilità di essi. comunque realizzata con le dovute pre-
L'inversione della polarità di D l (non cauzioni) è quanto mai raccomandabile.
impossibile, in quanto alcuni di questi Si comincia come sempre col montare i
diodi recano contrassegni veramente componenti più piccoli: le resistenze, il
poco visibili) non produrrebbe alcuna diodo (fare molta attenzione al contras-
generazione di ioni. segno di polarità, striscia o macchia di
La resistenza in uscita (R6) da I MQ, colore vicino al terminale di catodo), lo
col suo codolo libero opportunamente zoccolo di ICI, il trimrner (ad inserzio-
tagliato a punta, costituisce contempo- ne obbligata) ed i condensatori; C2 e C3
raneamente l'elemento limitatore di ( di filtro sull'alimentazione) devono
corrente (per ovvi motivi di protezione) essere inseriti rispettando il segno della
ELETTRONICA PRATICA - Dicembre 1993 - Pag. 58
GENERATORE DI IONI EGATIVI
polarità stampigliato sul rivestimento in che è giunto il momento di montare, ra, - Tel. 051/846652).
plastica. possono invece essere più difficili da Resta infine da montare il TIP 3055,
A questo punto, per essere sicuri del reperire; comunque il valore di capacità che va preventivamente corredato di un
libero accesso, si piazza T 1, sfruttando non è critico e può essere compreso fra piccolo dissipatore ad U; sotto la vite di
delle pagliette di massa bloccate al 1000 e 5000 pF, mentre è importante la fissaggio, fra dissipatore e transistor va
nucleo sotto la testa delle viti e saldate tensione di lavoro, che non deve essere posizionata la paglietta che consente
poi al circuito stampato attraverso gli inferiore a 10kV. l'ancoraggio del collegamento fra col-
appositi tagli (questo vale per il tipo da Se ne trovano dei modelli professionali, lettore di TRl e primario di Tl.
noi montato). il cui costo però è elevatissimo; se ne A questo punto, non resta che eseguire
Dei componenti sin qui citati (Tl a possono invece trovare presso negozi il cablaggio del trasformatore ed inseri-
parte) l'unico che può risultare non qualificati che vendano materiale per re ICI nel suo zoccolo; è anche consi-
immediatamente reperibile può essere radioamatori, oppure nel mercato "sur- gliabile lavare con alcool o trielina la
D l; ma si tratta di un normale diodo per plus", cioè in occasione delle tante zona dello stampato (lato rame) ove
la rettificazione della EAT per i tubi fiere, tipi che costano poche migliaia di sono saldati i componenti del!' alta ten-
TV, pertanto risulta certamente reperibi- lire. Ad ogni buon conto, noi li abbiamo sione: residui troppo ingombranti di
le presso un qualche rivenditore ( o ripa- trovati in buone condizioni e di ottima resina eventualmente bruciacchiata, ai
ratore) di materiale TV. qualità presso la ditta HAM Center valori di tensione in ballo, possono
I due condensatori d'uscita (C4 e C5), (Pontecchio Marconi - BO - Via Cartie- »»
@
COMPONENTI
C1 = 2200 pF (ceramico)
C2 = 47 F-25 VI :::,.
(elettrolitico) v
C3 = 470 F.16 VI u
(elettrolitico) z
o
C4 = es 2000 pF-1 O kV R
zu<
(ceramico)
R1 = 47KQ (trimmer)
R2 = 4700 KO x
.._
R3 = 47 KO -J
R4 = 220 2 <
R5 = 2200 2
R6 = 1MO @
T1 = (v. testo)
IC1 = 555 radiatore e
TR1 = TIP3055 Piano di montaggio del circuito; il trasformatore T1 è in questo caso
D1 = diodo per EAT TV costituito da una bobina per moto Ducati, ma qualsiasi altro tipo (di
piccole dimensioni) va ugualmente bene, salvo adattarne
il montaggio caso per caso.
ELP
Il # I
-- o
2: l'integrato
si inserisce
nello zoccolo solo
quando tutti gli altri
componenti
sono montati
e saldati.
Il trasformatore T1, essendo un pezzo di recupero, va fissato in modi
diversi a seconda dell'elemento di cui disponiamo. Nel nostro caso due
fori passanti consentono il bloccaggio tramite 4 pagliette, con bullone e costituire motivi di sensibili perdite di
dado, che fungono anche da contatto di massa. isolamento.
Il circuito stampato deve essere inserito
in apposito contenitore di protezione,
ali' interno del quale esso deve risultare
perfettamente isolato e ad una distanza
di almeno 2 cm da qualsiasi altro corpo
ed in particolare dalle pareti; infatti, è
bene che il contenitore sia metallico
(quindi collegato ad una terra) con un
coperchio e un fondo opportunamente
forati (come indica l'apposita illustra-
zione), in modo da permettere la circo-
lazione dell'aria, e quindi la fuoriuscita
degli elettroni.
In funzionamento, il circuito può anche
far sentire un acuto fischio: è semplice-
mente la bobina che vibra alla frequen-
za di lavoro; se proprio dà noia, occorre
cercare di smorzarla bloccandola
meglio, oppure sostituirla con un altro
tipo.
L'alimentazione prevista è sui 12 V e la
corrente assorbita non deve superare i
300 mA. li nostro prototipo è stato lun-
gamente provato con Vc.c.= I5 V e I=
0,3 A; tensioni superiori possono però
danneggiare il TIP 3055.
li dispositivo può essere installato anche
a bordo di automezzi; in questo caso è
consigliabile interporre, in serie al posi-
tivo dell'alimentazione, un fusibile
(magari del tipo volante) da 1-2 A, per
evidenti motivi di sicurezza.
ELETTRONICA PRATICA - Dicembre 1993 - Pag. 60
IONI, ELETTRONI
Il contenitore entro cui deve
E MAL DI TESTA
essere inserito Da un po' di anni si stanno diffondendo sul mercato, con discreta e via via cre-
il circuito; sul fondo e sul scente popolarità, i generatori di ioni negativi; la motivazione risiede nei di-
coperchio (in metallo) devono chiarati ( e comprovati) benefici che l'esposizione ali' ossigeno ionizzato nega-
essere eseguiti alcuni fori tivamente produce sull'uomo.
in modo che possa verificarsi Il quadro clinico parla di sollievo per certe difficoltà respiratorie, emicranie,
il necessario movimento d'aria depressioni; è comunque consolidata la sensazione (specialmente nei periodi
e di elettroni.
afosi) di atmosfera più fresca, leggera e respirabile negli ambienti in cui sia at-
tivato un generatore di ioni negativi.
Vale quindi la pena di vedere un po' di cosa si tratta.
Innanzitutto, cos'è uno ione negativo? La definizione pinormale (edanche più
semplice) è che si tratta di un atomo, o di un gruppo di atomi che, avendo "cat-
turato" nella sua struttura uno o più elettroni, ha acquisito una carica elettri-
ca negativa.
È verificato che, in atmosfere contenenti un eccesso di ioni positivi, nel sangue
si produce ed entra in circolo la serotonina, un ormone che gioca un ruolo im-
portante nella neurotrasmissione e che rallenta l'assorbimento di ossigeno nel
corpo producendo appunto senso di stanchezza, depressione, pesantezza.
In contrasto a ciò, gli ioni negativi dell'ossigeno diffusi nell'ambiente provo-
cano la degradazione della serotonina in un sottoprodotto innocuo.
Concludendo quindi, serve stimolare, nell'atmosfera dell'ambiente in cui si vi-
ve ( almeno, in determinati periodi) laformazione di ioni negativi; servono quin-
I di degli elettroni in eccesso.
i Le molecole di ossigeno presenti nell'aria possonofacilmente acquisire un elet-
- ALIMENTAZIONE
trone in più, sia esso prodotto con mezzi naturali o artificiali, in modo da di-
Nel caso capiti di toccare con un dito la ventare uno ione relativamente stabile.
punta di R6, se ne ha semplicemente la Il modo più efficace per produrre ioni negativi di ossigeno è quello della scari-
sensazione di un leggero sfrigolio. ca ad effetto corona mediante alta tensione (il che significa 6000-9000 V, na-
Si deve invece evitare di toccare contem- turalmente negativi).
poraneamente il comune del circuito Il dispositivo che provvede a diffondere gli elettroni nell'ambiente deve essere
stampato ed il tratto negativo compreso ( affinché effettivamente funzioni) di forma particolare: infatti le cariche unita-
fra DI ed R6: lì, ci sono due condensatori rie, ovverossia gli elettroni, tendono a disperdersi sulla superficie di un ogget-
carichi a 8- IO kV, e se ne ottiene una vio- to qualsiasi con una concentrazione proporzionale al raggio di curvatura
lentissima (se pur breve) scossa elettrica. dell'oggetto stesso: ciò significa (come mostra l'illustrazione qui riprodotta)
Per collaudare il circuito, è indispensa- che gli elettroni si raccolgono prevalentemente attorno agli angoli vivi ed alle
bile disporre di un tester del vecchio punte, le quali ultime consentono in particolare (funzionando un po· come uno
tipo analogico (multimetri digitali o "spray")agli elettroni stessi di diffondersi nell'aria, andandosene a ionizzare
voltmetri elettronici in questo caso gli atomi.
potrebbero non sopportare il trattamen- Questa tecnica non ha niente a chefare con la produzione dell'ozono, ed anzi la
to un po' brusco che stiamo per presen- configurazione circuitale adottata è appunto tale da prevenirne la formazione.
tare, e risultarne danneggiati), usandolo
sulla portata 1000 V f.s., col terminale o O
positivo a massa. oo
Avvicinando il puntale negativo alla
puntina emittente d'uscita, ad 1-3 mm o 9o
o[o
dalla stessa, deve scoccare una debole
scintilla e l'ago del tester si deve muo- A B e
vere sensibilmente.
Non è consigliabile toccare direttamen-
te la punta, perché l'indice del tester
sbatte più o meno violentemente a
fondo scalda: del resto, una vera e pro-
pria misura di tensione non è affatto
indispensabile, tanto più che richiede-
rebbe un'adeguata strumentazione.
Ad ogni modo, con un comportamento
del tipo di quello descritto, non si è di
certo molto lontani dalla tensione sti-
mata di 8-10kVa vuoto.
25.
%
Compilate il modulo sotto riportato, Indicando
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