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LOCALIZZATORE LOCALIZZATORE

Una serie GPS REMOTO GPS BASE

completa di
Sistema di localizzazione Sistema di localizzazione
veicolare a basso costo, veicolare a basso costo,
LOCALIZZATORE LOCALIZZATORE
scatole di
composto da una unit composto da una unit
remota (FT481) e da una sta- remota (FT481) e da una sta- GPS REMOTO CON GPS BASE CON
montaggio
zione base (FT482) da dove zione base (FT482) da dove MEMORIA MEMORIA
possibile controllare e possibile controllare e
Sistema di localizzazione veico- Sistema di localizzazione veico-
hi-tech che
memorizzare la posizione memorizzare la posizione
in tempo reale del veicolo in tempo reale del veicolo lare a basso costo, composto da lare a basso costo, composto da
una unit remota (FT484) in una unit remota (FT484) in
utilizzano
monitorato. L'unit remota, monitorato.
disponibile in scatola di L'unit base, disponibile in grado di memorizzare fino a grado di memorizzare fino a
8000 punti e da una stazione 8000 punti e da una stazione
i cellulari
montaggio, comprende tutti scatola di montaggio, com-
i componenti, il contenito- prende tutti i componenti, base (FT485) in grado di localiz- base (FT485) in grado di localiz-
zare il remoto in real time e di zare il remoto in real time e di
Siemens
re, il cavo di connessione al il contenitore, il cavo di
cellulare e il micro gi pro- connessione al cellulare e il scaricare i dati memorizzati. scaricare i dati memorizzati.
L'unit remota, disponibile in L'unit base, disponibile in sca-
della
grammato. Per completare micro gi programmato. Per
l'unit remota occorre completare l'unit base scatola di montaggio, compren- tola di montaggio, comprende
de tutti i componenti, il conteni- tutti i componenti, il contenito-
serie 35
acquistare separatamente necessario acquistare sepa-
un cellulare Siemens serie ratamente (oltre ad un PC tore, il cavo di connessione al re, il cavo di connessione al cel-
35 (S35, C35, M35) e un rice- con Windows 9x o XP) un cellulare e il micro gi program- lulare, il micro gi programma-
vitore GPS con uscita seria- cellulare Siemens serie 35 mato. Per completare l'unit to e il software di gestione. Per
le (codice GPS910). (S35, C35, M35), un alimen- remota occorre acquistare sepa- completare l'unit base neces-
tatore (codice AL07), un ratamente un cellulare Siemens sario acquistare separatamente
FT481K euro 46,00 software per la gestione serie 35 (S35, C35, M35) e un rice- (oltre ad un PC con Windows 9x
vitore GPS con uscita seriale o XP) un cellulare Siemens serie

G
delle cartine digitali (codice
FUGPS/SW) e le cartine (codice GPS910). Mediante sem- 35 (S35, C35, M35), un ricevitore
digitali delle zone che inte- plici modifiche pu essere adat- GPS con uscita seriale (codice
ressano. tato per l'utilizzo di cellulari GPS910), un alimentatore (codi-

S FT482K euro 62,00


Siemens della famiglia 45.

FT484K euro 74,00


ce AL07), le cartine digitali e un
software per la gestione di esse
(codice FUGPS/SW). Mediante

M
semplici modifiche pu essere
adattato per l'utilizzo di cellula-
ri Siemens della famiglia 45.

SISTEMA DI FT485K euro 62,00


S CONTROLLO
Sistema GSM bidirezio-

O nale di controllo remoto


realizzato con un cellula-
re Siemens della famiglia

L 35 (escluso
Consente lattivazione
A35).

indipendente di due usci-


APRICANCELLO
Dispone di un rel dusci-
ta che pu essere attivato a

U
te e/o la verifica dello
stato delle stesse. In que- distanza mediante una TELECONTROLLO
sta configurazione lappa- telefonata proveniente da Abbinato ad un cellulare GSM
recchiatura remota pu qualsiasi telefono di rete

T
Siemens, questo dispositivo
essere attivata mediante fissa o mobile il cui nume- permette di attivare a distanza
un telefono fisso o un cel- ro sia stato preventiva- con una semplice telefonata
lulare. Come sistema di mente memorizzato. due rel con i quali azionare

I allarme, invece, lapparec-


chio invia uno o pi SMS
quando uno dei due
Anche linserimento dei
numeri abilitati viene
effettuato in modalit
remota (da persona auto-
qualsiasi carico. Il kit compren-
de anche il contenitore ed il
cavo di collegamento al cellula-
TELEALLARME
Abbinato ad un cellulare GSM

O
ingressi di allarme viene re (cellulare Siemens non com- Siemens consente di realizzare un
attivato. A ciascun ingres- rizzata) senza dover acce- preso). sistema di allarme a distanza
so pu essere associato un dere fisicamente allappa-
mediante SMS. Quando lingres-
messaggio differente e gli recchio. Il dispositivo in

N
so di allarme viene attivato, il
SMS possono essere grado di memorizzare
inviati a numeri diversi, oltre 300 utenti ed invia un
FT421 euro 65,00 dispositivo invia un SMS con un
testo prememorizzato al vostro
fino ad un massimo di 9 SMS di conferma (sia
telefonino. Ideale da abbinare a

S utenze. Il GSM CON-


TROL SYSTEM deve
essere collegato ad un cel-
lulare Siemens, viene for-
allutente che allammini-
stratore) quando un nuovo
numero viene abilitato o
eliminato. Il kit compren-
qualsiasi impianto antifurto casa
o macchina. Funziona con i cellu-
lari Siemens delle serie 35. Il kit
comprende anche il contenitore e
nito gi montato e collau- de anche il contenitore ed
il cavo di collegamento al cellula-
dato e comprende anche il il cavo di collegamento al
re ( cellulare Siemens non com-
contenitore ed i cavi di cellulare. Va abbinato ad
preso).
collegamento. Non com- un cellulare (non compre-
preso il cellulare. so) Siemens della famiglia
Mediante semplici modi- 35 (escluso il modello
FT420 euro 60,00
fiche pu essere adattato A35).
per l'utilizzo di cellulari Maggiori informazioni
Via Adige, 11 Siemens della famiglia
21013 Gallarate (VA) su questi prodotti e su tutte
45. FT422 euro 68,00
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tramite il quale anche
possibile effettuare
acquisti on-line.

Tutti i prezzi si intendono IVA inclusa.


ELETTRONICA IN
Rivista mensile, anno II n. 8
APRILE 1996
SOMMARIO
Direttore responsabile:
Arsenio Spadoni
Responsabile editoriale:
9 LETTORE DAST A BATTERIA
Carlo Vignati
Redazione: Riproduttore per messaggi digitali con consumo zero studiato
Paolo Gaspari, Vittorio Lo Schiavo, per gli integrati DAST della serie ISD 1200/1400.
Sandro Reis, Francesco Doni, Angelo
Vignati, Antonella Mantia, Andrea

15 LE TESSERE MAGNETICHE
Silvello, Alessandro Landone,
Marco Rossi.
Come funzionano i lettori di tessere magnetiche e come si
DIREZIONE, REDAZIONE, scrivono e leggono i dati sulla banda magnetica dei badge.
PUBBLICITA:
VISPA s.n.c.
v.le Kennedy 98
20027 Rescaldina (MI) 22 IMPIANTO SOLARE PER BAITE
telefono 0331-577982 Impianto solare in grado di fornire lenergia necessaria per
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Annuo 10 numeri L. 56.000
Estero 10 numeri L. 120.000
Le richieste di abbonamento vanno
inviate a: VISPA s.n.c., v.le Kennedy
31 ALLA SCOPERTA DEI D.S.P.
Per conoscere ed imparare ad utilizzare questi nuovi processori
98, 20027 Rescaldina (MI), tel. 0331-
577982 che stanno rivoluzionando il sistema di elaborazione delle
informazioni digitali. Seconda puntata.
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Elettronica In: 53 CORSO DI PROGRAMMAZIONE PER ST626X


Rivista mensile registrata presso il Per apprendere la logica di funzionamento e le tecniche di
Tribunale di Milano con il n. 245 programmazione dei nuovi micro ST626X. Ultima puntata.
il giorno 3-05-1995.
Una copia L. 7.000, arretrati L. 14.000
(effettuare versamento sul CCP
n. 34208207 intestato a VISPA snc) 63 ALIMENTATORE PER PUNTATORI LASER
(C) 1996 VISPA s.n.c. Alimentatore dalla rete luce studiato per fornire la tensione
continua necessaria al funzionamento dei puntatori laser.
Impaginazione e fotolito sono realizzati
in DeskTop Publishing con programmi
Quark XPress 3.3 e Adobe Photoshop
3.0 per Windows. Tutti i diritti di riprodu-
zione o di traduzione degli articoli pub-
69 CORSO DI ELETTRONICA DI BASE
Dedicato ai lettori alle prime armi, questo Corso privilegia
blicati sono riservati a termine di Legge
per tutti i Paesi. I circuiti descritti su laspetto pratico a quello teorico. Ottava puntata.
questa rivista possono essere realizza-
ti solo per uso dilettantistico, ne proi-
bita la realizzazione a carattere com-
merciale ed industriale. Linvio di artico- 75 MINI ROULETTE DIGITALE
li implica da parte dellautore laccetta- Un generatore casuale di eventi a dieci combinazioni da
zione, in caso di pubblicazione, dei utilizzare in abbinamento a numerosi giochi di societ.
compensi stabiliti dallEditore.
Manoscritti, disegni, foto ed altri mate-
riali non verranno in nessun caso resti-
tuiti. Lutilizzazione degli schemi pubbli-
Mensile associato La tiratura di questo
cati non comporta alcuna responsabi-
allUSPI, Unione Stampa numero stata di
lit da parte della Societ editrice.
Periodica Italiana 30.000 copie.

Elettronica In - aprile 96 1
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Oscilloscopio digitale 2 canali 30 MHz
Oscilloscopio palmare
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LCD ad elevato contrasto con PC via RS232 per la registrazione delle
con retroilluminazione, autosetup della base dei tempi e della scala vertica- le dimensioni di un buon multimetro. Elevata sensibili-
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adatto sia ai principianti che ai professionisti.
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pacco batterie e lalimentatore da rete. facilmente trasportabile. Completo di sonda 1x/10x,
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teria ricaricabile). HPS10 Special Edition
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lizzato anche per la visualizzazione diretta di un segnale audio nonch come multime- di plastica rigida.
tro con indicazione della misura in rms, dB(rel), dBV e dBm. Sei differenti modalit di La fornitura comprende anche la sonda
visualizzazione, memoria, autorange. Alimentazione: 9VDC o 6VAC / 300mA, dimen- di misura isolata x1/x10.
sioni: 165 x 90mm (6.5" x 3.5"), profondit 35mm (1.4"). VPS10
EURO 190,00 HPS10SE
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PROBE60S - Sonda X1/X10 isolata/60MHz - Euro 19,00 EURO 210,00
PROBE100 - Sonda X1/X10 isolata/100MHz - Euro 34,00
BAGHPS - Custodia per oscilloscopi HPS10/HPS40 - Euro 18,00

Oscilloscopio digitale per PC


PCS100A 1 canale 12 MHz 2 canali 50 MHz
EURO 185,00 Generatore di funzioni per PC
Oscilloscopio digitale che
PCS500A
utilizza il computer e il
PCG10A
relativo monitor per visua- EURO 495,00
lizzare le forme d'onda. EURO 180,00
Tutte le informazioni stan-
dard di un oscilloscopio digitale sono disponibili utilizzando il Collegato ad un PC consente di visualizzare e
programma di controllo allegato. L'interfaccia tra l'unit oscillo- memorizzare qualsiasi forma donda. Utilizzabile Generatore di funzioni da abbinare ad un PC; il software in dotazione consente
scopio ed il PC avviene tramite porta parallela: tutti i segnali ven- anche come analizzatore di spettro e visualizza- di produrre forme donda sinusoidali, quadre e triangolari oltre ad una serie di
gono optoisolati per evitare che il PC possa essere danneggiato tore di stati logici. Tutte le impostazioni e le rego- segnali campione presenti in unapposita libreria. Possibilit di creare unonda
da disturbi o tensioni troppo elevate. Completo di sonda a cocco- lazioni sono accessibili mediante un pannello di definendone i punti significativi. Il collegamento al PC pu essere effettuato
drillo e alimentatore da rete. controllo virtuale. Il collegamento al PC (comple- tramite la porta parallela che risulta optoisolata dal PCG10A. Pu essere
tamente optoisolato) effettuato tramite la impiegato unitamente alloscilloscopio PCS500A nel qual caso possibile uti-
Risposta in frequenza: 0Hz a 12MHz ( 3dB); canali: 1; impedenza porta parallela. Completo di software di gestio- lizzare un solo personal computer. Completo di software di gestione, cavo di
di ingresso: 1Mohm / 30pF; indicatori per tensione, tempo e frequen- ne, cavo di collegamento al PC, sonda a cocco- collegamento al PC, alimentatore da rete e sonda a coccodrillo.
za; risoluzione verticale: 8 bit; funzione di autosetup; isolamente otti- drillo e alimentatore da rete. Frequenza generata: 0,01 Hz 1 MHz; distorsione sinusoidale: <0,08%;
co tra lo strumento e il computer; registrazione e visualizzazione del
Risposta in frequenza: 50 MHz 3dB; ingressi: 2 linearit donda triangolare: 99%; tensione di uscita: 100m Vpp 10
segnale e della data; alimentazione: 9 - 10Vdc / 500mA (alimentato-
canali pi un ingresso di trigger esterno; campio- Vpp; impedenza di uscita: 50 Ohm; DDS: 32 Kbit; editor di forme
re compreso); dimensioni: 230 x 165 x 45mm; Peso: 400g.
namento max: 1 GHz; massima tensione in donda con libreria; alimentazione: 9 10 Vdc -
Sistema minimo richiesto: PC compatibile IBM; Windows 95, 98,
ingresso: 100 V; impedenza di ingresso: 1 MOhm 1000 mA; dimensioni: 235 x 165 x 47 mm.
ME, (Win2000 or NT possibile); scheda video SVGA (min. 800x600);
mouse; porta parallela libera LPT1, LPT2 or LPT3; lettore CD Rom. / 30pF; alimentazione: 9 10 Vdc - 1 A; dimen-
sioni: 230 x 165 45 mm; peso: 490 g.

Generatore di funzioni 0,1 Hz - 2 MHz


Semplice e versatile generatore di funzioni in grado di fornire sette differenti forme d'onda: sinusoidale, triangolare, quadra,
DVM20 impulsiva (positiva), impulsiva (negativa), rampa (positiva), rampa (negativa). VCF (Voltage Controlled Frequency) interno o
esterno, uscita di sincronismo TTL /CMOS, simmetria dell'onda regolabile con possibilit di inversione, livello DC regolabile
EURO 270,00 con continuit. L'apparecchio dispone di un frequenzimetro digitale che pu essere utilizzato per visualizzare la frequenza
generata o una frequenza esterna.

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LETTERE

IL REGOLATORE si in funzione dellapplicazione specifi- uno strato isolante. Probabilmente, il


DI CARICA ca a cui sono destinati e al numero di tuo strumento contiene proprio una
collegamenti elettrici (piste) necessari. scheda di questo tipo. Il metodo di
Per alimentare un ponte radioamato- Nelle applicazioni pi semplici, qualo- sovrapposizione delle piastre pu con-
riale che si trova in posizione isolata ra non siano particolarmente importan- tinuare in funzione delle esigenze di
ho intenzione di utilizzare un impianto ti le dimensioni finali dellapparecchia- integrazione. Attualmente, esistono
fotovoltaico. Il rivenditore al quale mi tura, le piste vengono realizzate su un macchine capaci di realizzare circuiti
sono rivolto mi ha consigliato di acqui- solo lato della piastra. I circuiti stampa- stampati con addirittura 14 strati.
stare, oltre al pannello solare ed alla ti di questo tipo sono denominati Ovviamente, queste realizzazioni sono
batteria ricaricabile, anche un regola- monorame o singola faccia. Se il riservate a settori altamente professio-
tore di carica. A cosa serve questulti- numero di componenti implementati nali.
mo dispositivo? nel circuito aumenta, occorre far fronte
Gianni Romano - Milano ai nuovi collegamenti realizzando delle
piste anche sul lato inferiore della UN INVERTER
Il regolatore di carica ha lo scopo di basetta che diventa cos a doppia fac- CARICATO TROPPO
interrompere la corrente erogata dal cia. Le piste presenti sul lato compo-
pannello quando la batteria risulta nenti e quelle del lato stampato Dopo aver realizzato linverter da
completamente carica. In caso contra- sono collegate tra loro metallizzando i 250 watt, proposto sul quarto fascicolo
rio, specie con pannelli di elevata fori presenti sulla basetta. Se lintegra- di Elettronica In, ho riscontrato un
potenza, la batteria potrebbe surriscal- zione aumenta ancora, si rende neces- eccessivo surriscaldamento dei diodi
darsi e qualche elemento potrebbe dan- sario aggiungere altre piste che vengo- BY399. Vorrei sapere se ci normale
neggiarsi. I circuiti pi semplici utiliz- no realizzate allinterno della piastra. Il o dovuto a qualche errore di montag-
zano un comparatore che misura la ten- circuito stampato diventa cos un gio.
sione ai capi della batteria; quando tale quattro strati. In questo caso, i colle- Fabio Gurrisi - Ragusa
tensione raggiunge un livello predefini- gamenti principali sono disponibili sul
to, il dispositivo interdice un transistor lato saldature e sul lato componenti, Linverter da te realizzato stato
o un mosfet collegato in serie al circui- mentre le connessioni di alimentazione espressamente studiato per funzionare
to di carica il quale, a sua volta, inter- e quelle di massa si trovano nei due con un carico massimo di 250 watt.
rompe la corrente. Un regolatore di strati interni alla basetta, denominati Nella condizione di massima potenza,
questo tipo stato da noi utilizzato nel piano di alimentazione e piano di la ventola di raffreddamento garantisce
progetto dellimpianto solare per baite massa. Le schede a quattro strati ven- una sufficiente aerazione a tutto il
di questo mese (vedi a pagina 22). gono fisicamente realizzate sovrappo- dispositivo, limitando cos linnalza-
nendo e incollando tra loro due basette mento di temperatura dei componenti
a doppia faccia con linterposizione di di potenza a valori accettabili. Tuttavia,
QUANDO LA BASETTA se linverter viene utilizzato alla massi-
E MULTILAYER ma potenza per un lungo periodo di
SERVIZIO tempo i quattro diodi BY399 possono
Dovendo sostituire un integrato effettivamente scaldarsi un po troppo.
difettoso di un moderno strumento CONSULENZA Il fenomeno pu accentuarsi qualora
digitale mi sono accorto che il circuito TECNICA linverter venga collocato in luoghi
stampato, su cui montato lintegrato, chiusi, privi di riciclo daria, oppure in
Per ulteriori informazioni
non dispone delle piste relative allali- condizioni di lavoro critiche con forte
mentazione. Eppure lo strumento fun- sui progetti pubblicati e umidit e alta temperatura ambiente.
ziona regolarmente anche se non capi- per qualsiasi problema tec- In questi casi, per ovviare allinconve-
sco come. nico relativo agli stessi niente da te lamentato, consigliabile
Ezio Sensolini - Roma disponibile il nostro servi- sostituire i diodi BY399 con quattro
diodi veloci tipo BYW96E. Cogliamo
zio di consulenza tecnica
Non ovviamente possibile far fun- loccasione per segnalare un errore nel
zionare un integrato senza dargli ali- che risponde allo 0331- listato componenti di questo progetto:
mentazione. Probabilmente la basetta a 577982. Il servizio attivo la resistenza R3 deve presentare un
cui ti riferisci di tipo multilayer, esclusivamente il luned valore di 5,6 Kohm anzich di 3,9
ovvero a pi strati. I circuiti stampati dalle 14.30 alle 17.30. Kohm come erroneamente indicato
vengono infatti costruiti in modi diver- nellarticolo.

Elettronica In - aprile 96 3
LETTERE

I CHIP DELLA integrati video: questa Casa, infatti, di Windows 95; sul monitor comparir
TELECAMERA dispone di un set completo di chip la scritta: funzionamento normale o
(compreso il sensore CCD) con i quali precedente versione di MS-DOS.
Vorrei effettuare alcune modifiche possibile realizzare facilmente una Seleziona la prima opzione per lavora-
alla microtelecamera da me acquistata telecamera in bianco e nero. re in Windows, oppure la seconda per
di recente presso la ditta Futura poter programmare i microcontrollori
Elettronica. Potreste fornirmi lo sche- della SGS-Thomson.
ma elettrico ed i data-sheet degli inte- SE LST6PGM
grati utilizzati? NON FUNZIONA
Marcello Trevi - Ancona LA PROTEZIONE
Ho da poco acquistato il sistema di SENZA DIODO
Effettuare delle modifiche a quella sviluppo per i microcontrollori della
telecamera, e pi in generale a qualsia- SGS-Thomson. Dopo un primo periodo E possibile proteggere un circuito
si circuito realizzato in SMT, pratica- di studio dei manuali ho deciso di pas- elettronico dai danni causati da una
mente impossibile. Se ti interessa la sare alla pratica e, mio malgrado, mi errata alimentazione senza ricorrere al
costruzione delle telecamere ti consi- sono accorto che il software di pro- solito diodo sul positivo di alimentazio-
gliamo di richiedere ad un rivenditore grammazione non funziona con il siste- ne. Questo perch, dovendo realizzare
Samsung il data-sheet completo degli ma operativo Windows 95. Vorrei sape- un inverter di potenza, anche una sem-
re se esiste una versione aggiornata plice caduta di tensione di 0,7 volt pu
che possa funzionare con Windows 95. crearmi dei problemi.
Corrado Santini - Firenze Gianni Diso - Lecce

Attualmente la SGS-Thomson allega Poich parli di solito diodo, pen-


ai propri Starter Kit due diversi softwa- siamo che la tua necessit sia quella di
re di programmazione: proteggere il circuito da uneventuale
lST6PGM.BAT per i micro tipo inversione della polarit di alimenta-
ST622X e lST626XPGM.BAT per i zione. In questo caso, se desideri
micro della famiglia ST626X. implementare una protezione a caduta
Entrambi, sono realizzati per lavorare zero potrai utilizzare il semplice cir-
in ambiente MS-DOS, dalla versione cuito a rel riportato di seguito. Il
3.10 alla 6.2, e non funzionano in
Windows 95. Per far fronte a questa
situazione, devi installare sul tuo
Computer, oltre a Windows 95, anche
lMS-DOS. Terminata linstallazione,
risulta possibile in fase di accensione
del Computer scegliere il sistema ope-
rativo con cui lavorare: Windows 95 o
MS-DOS. Allo scopo, devi premere il
pulsante F8 per accedere al menu di
selezione del modo di funzionamento
comune ed il contatto normalmente
aperto del rel devono interrompere la
linea di alimentazione, mentre la bobi-
na e il diodo vanno collegati in paralle-
lo allalimentazione. In questo modo,
solo rispettando la polarit della tensio-
ne di alimentazione sar possibile chiu-
dere il rel e, nel contempo, dare ali-
mentazione al carico senza nessuna
caduta di tensione. Il rel va scelto in
funzione delle correnti in gioco.

4 Elettronica In - aprile 96
SPEECH PROCESSOR

LETTORE DAST
A BATTERIA
Riproduttore per messaggi digitali con consumo zero espressamente studiato
per gli integrati DAST della serie 1200/1400. Potenza di uscita di oltre 1 watt,
alimentazione con batteria a 9 volt. Disponibile in scatola di montaggio.

di Francesco Doni

A lcuni mesi fa abbiamo presentato vari circuiti per


la registrazione digitale di messaggi vocali che uti-
lizzavano gli integrati DAST della famiglia
di. Questi dispositivi si caratterizzano, oltre che per le-
levata semplicit di impiego, anche per la presenza di
una memoria EEPROM nella quale vengono immagaz-
ISD1200/ISD1400. Come noto questi chip dispongono zinati i dati. Limpiego di una memoria di questo tipo
di tutti gli stadi necessari per convertire, memorizzare e consente di conservare i messaggi anche quando il
riprodurre messaggi della durata massima di 20 secon- dispositivo non viene alimentato. Risulta cos possibile

Elettronica In - aprile 96 9
schema elettrico

realizzare dei riproduttori digitali con adottano con questa tecnica, nonostante menta questi chip. I dispositivi realizza-
consumo zero che assorbono corrente il costo piuttosto elevato, hanno riscos- ti con i DAST presentano un consumo
esclusivamente duranti i pochi secondi so un notevole successo tanto che, la nullo a patto che venga utilizzato il pic-
di funzionamento. E sicuramente que- maggior parte delle apparecchiature colo amplificatore di bassa frequenza
sto il motivo per cui gli integrati che parlanti di recente produzione imple- interno che, come noto, in grado di

Schema a blocchi
degli integrati per
sintesi vocale DAST
della famiglia
ISD1200/1400.
Questi dispositivi
sono muniti di una
memoria EEPROM
nella quale vengono
immagazzinati i dati
relativi al messaggio
registrato.

10 Elettronica In - aprile 96
tura bisogna adottare alcune particolari
soluzioni circuitali. In questo articolo
presentiamo appunto un lettore per
messaggi digitali che, nonostante
disponga di un amplificatore di discre-
ta potenza, a riposo non assorbe prati-
camente corrente. In questo modo il
dispositivo pu essere alimentato con
una batteria che in grado di garantire
unautonomia di parecchi anni. Le pos-
sibili applicazioni di un circuito del
genere sono innumerevoli. Il prototipo
descritto in queste pagine stato mon-
tato dietro un quadro: azionando un
piccolo pulsante fissato sulla cornice,
il circuito descrive brevemente lopera
e lautore. Limpiego di una pila che
garantisce unautonomia di parecchi
anni elimina qualsiasi problema di ali-
mentazione. Il dispositivo funziona
esclusivamente come riproduttore: ci
significa che lintegrato DAST utilizza-
to deve essere precedentemente regi-
strato con un apposito programmatore.
Un circuito del genere stato presenta-
to sul fascicolo di luglio/agosto 1995 di
Elettronica In. Occupiamoci ora del
circuito elettrico di questo riproduttore.
Lintegrato DAST utilizzato un
ISD1420 in grado di memorizzare mes-
saggi della durata massima di 20
secondi. Questo chip contraddistinto
nello schema elettrico con la sigla U1.
Nella condizione di riposo la tensione
della batteria alimenta esclusivamente
il contatore CMOS U3 che, come tutti
erogare una potenza massima di 100 gli integrati realizzati con questa tecno-
mW. Qualora si renda necessaria una logia, assorbe una corrente irrisoria,
potenza superiore ( un caso abbastan- appena 0,5 microampre.
za frequente), per poter mantenere un Normalmente, infatti, essendo il tran-
consumo nullo dellintera apparecchia- sistor T3 interdetto, gli altri stadi non

Minimum Maximum
Part Upper pass
Duration Input Sample
Number Band (KHz)
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grado di memorizzare messaggi di durata compresa disponibili al doppio del prez-
tra 10 e 20 secondi. zo di copertina (comprensivo
delle spese di spedizione).

Elettronica In - aprile 96 11
piano di cablaggio e traccia rame

COMPONENTI R7: 1 Kohm R15: 100 Kohm C6: 220 pF ceramico


R8: 10 Kohm R16: 470 Kohm C7: 100 F 16VL elettr.
R1: 100 Kohm R9: 4,7 Kohm R17: 22 Kohm C8: 47 F 16VL elettr.
R2: 4,7 Kohm R10: 150 Ohm C1: 100 nF multistrato C9: 100 nF multistrato
R3: 47 Kohm R11: 1 Ohm C2: 1 F 16VL elettr. C10: 470 F 16VL elettr.
R4: 22 Kohm R12: 56 Ohm C3: 100 nF multistrato C11: 47 F 16VL elettr.
R5: 10 Kohm trimmer R13: 150 Kohm C4: 1 F 16VL elettr. C12: 100 nF multistrato
R6: 100 Ohm R14: 470 Ohm C5: 10 F 16VL elettr. C13: 220 F 16VL elettr.

vengono alimentati. Vediamo ora cosa saggio da 0 a 1 della prima uscita che fa rete R1/C2 genera un impulso sul pin
succede quando viene premuto il pul- capo al pin 2. Luscita del contatore 24 del DAST a cui fa capo la funzione
sante di attivazione P1. Questa azione attiva il transistor il quale entra in con- di PLAY. Il dispositivo entra pertanto
determina lavanzamento di un passo duzione ed alimenta tutti gli altri stadi in riproduzione: il segnale audio
del contatore U3 con conseguente pas- del riproduttore. Immediatamente la disponibile sul pin 14 da dove viene
prelevato per essere applicato allin-
gresso dellamplificatore di potenza
PER LA SCATOLA DI MONTAGGIO U2. Il trimmer R5 consente di regolare
Il riproduttore digitale a consumo zero disponibile in scato- il volume di uscita. Lamplificatore di
la di montaggio (cod. FT126) al prezzo di lire 24.000 lire. Il potenza un comune TBA820M in
grado di erogare una potenza di circa 1
kit comprende tutti i componenti, la basetta forata e serigra-
watt su un altoparlante di 8 Ohm. I
fata e le minuterie. Non compreso lintegrato ISD1420. transistor T1 e T2, collegati alluscita
Questi chip sono disponibili al prezzo di 32.000 lire. Le RECLED di U1, inibiscono lingresso
richieste vanno inviate a: Futura Elettronica, V.le Kennedy di bassa frequenza dellamplificatore
96, 20027 Rescaldina (MI), tel. 0331-576139, fax 0331- quando il circuito non in riproduzio-
578200. Per programmare lintegrato DAST disponibile il ne ammutolendo completamente lalto-
kit cod. FT95K che costa 25.000 lire. parlante. Questo stadio genera anche
un impulso che, al termine del mes-
Nuovo indirizzo:
12 Futura Elettronica srl via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) Elettronica In - aprile 96
Tel. 0331-799775 Fax. 0331-792287 http://www.futurashop.it
il prototipo del lettore

C14: 220 pF ceramico D4: Diodo 1N4148 T2: Transistor BC547B - Morsettiera 2 poli
C15: 100 F 16VL elettr. D5: Diodo 1N4148 T3: Transistor BD137 (3 pezzi );
C16: 100 F 16VL elettr. D6: Diodo 1N4148 U1: Integrato ISD1420 - Zoccolo 8 + 8;
C17: 10 F 16VL elettr. DZ1: 5,1 V 0,5W zener U2: Integrato TBA820M - Zoccolo 4 + 4;
C18: 10 F 16VL elettr. P1: Pulsante N.A. U3: Integrato CD4017B - Zoccolo 14 + 14.
D1: Diodo 1N4004 AP: Altoparlante
D2: Diodo 1N4148 8 ohm 1/2 W Varie:
D3: Diodo 1N4148 T1: Transistor BC547B - Stampato cod. F041;

saggio viene applicato allingresso di disponibile addirittura il kit) ed il cir- ra appena 60 x 90 millimetri. Per il
reset del contatore U3. In questo modo, cuito non richiede alcuna particolare cablaggio degli integrati abbiamo uti-
terminato il messaggio, il transistor operazione di taratura. Per il montaggio lizzato gli appositi zoccoli mentre per i
viene automaticamente inibito ed il cir- dei componenti abbiamo previsto lim- collegamenti esterni abbiamo fatto uso
cuito ritorna nello stato primitivo. piego di un circuito stampato che misu- di tre morsettiere.
Qualora tale impulso non provochi
lazzeramento del contatore abbiamo
previsto, per maggior sicurezza, un cir-
cuito di reset temporizzato che fa capo
alla rete R13/C16 ed al diodo D3.
Dopo circa 25 secondi dallattivazione
del riproduttore, la tensione presente ai
capi del condensatore C16 raggiunge
un livello sufficiente per provocare il
reset di U3. Completano il circuito
pochi altri componenti passivi. La rea-
lizzazione di questo dispositivo non
presenta alcuna difficolt. Tutti i com-
ponenti sono facilmente reperibili (

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DATA CARD

LE TESSERE
MAGNETICHE
Come funzionano i lettori di tessere magnetiche e come si scrivono
e leggono i dati sulla banda magnetica dei badge. Una serie di articoli teorici
e pratici dedicati alle tessere magnetiche ed alle loro applicazioni.

di Antonio Spinello

C hiss quanti di voi hanno acquistato una carta


telefonica o sono titolari di una tessera Bancomat
o Carta S: tutte queste tessere, meglio note come
cessati, ma finora nessuna rivista a carattere divulgati-
vo si era occupata dellargomento. Per colmare questa
lacuna pubblichiamo questo primo articolo teorico che
badge, dispongono di una banda magnetica per la vuole essere il punto di partenza per tutti coloro che
registrazione dei dati. Controllo accessi, casse automa- vogliono entrare nel mondo delle tessere magnetiche e
tiche, macchine distributrici, capirne il funzionamento. Seguiranno, sui prossimi
sistemi di numeri di Elettronica In, una serie di progetti applica-
controllo ora- tivi sui lettori di badge dedicati a svariate appli-
rio, chiavi per cazioni che spazieranno dal semplice
alberghi, comando per elettroserratura al con-
pagamenti trollo accessi computerizzato.
nei sistemi Entriamo subito nel vivo del-
POS, abbona- largomento e vediamo
menti ai tra- com realizzato fisica-
sporti pubbli- mente un badge. Le tes-
ci, telecomu- sere vengono costruite
nicazioni e incollando tra loro
servizi tele- degli strati di PVC
matici: sono (Polyvinyl
questi alcuni Chloride), per la
dei principali precisione due
campi applicativi dei interni bianchi e
badge. Eppure, nonostante la due esterni
notevole diffusione delle tessere trasparenti
magnetiche, molto difficile, per non dire per un totale
impossibile, reperire della documentazione di 0,76 mm di
completa sul loro funzionamento e sui proto- spessore. In uno
colli di lettura e scrittura della banda magnetica. dei due lati viene
Addirittura, fino a qualche anno fa, la vendita degli laminata una banda
scrittori di badge era sottoposta ad alcune limitazioni. magnetica; questo lato prende il nome di retro, men-
Attualmente, i vincoli imposti sulla vendita degli scrit- tre laltro (fronte) viene generalmente personalizzato
tori e sulla diffusione delle informazioni relative sono con la pubblicit del committente. Per comprendere il

Elettronica In - aprile 96 15
dimensioni fisiche dei badge

funzionamento di un badge, immagi- memorizzazione denominati tracce. dal genere di applicazione. Vedremo tra
niamo la banda magnetica di questulti- Secondo lo standard ISO, a cui si atten- poco quali sono gli standard utilizzati
mo come un segmento di nastro di una gono tutti i principali costruttori di per ciascuna traccia.
cassetta audio. Mentre sul nastro della badge, le tre tracce disponibili sulla
cassetta possiamo registrare e riprodur- banda magnetica prendono il nome di LA LETTURA DEI BADGE
re dei brani musicali, sulla banda traccia ISO1, traccia ISO2, traccia
magnetica del badge viene memorizza- ISO3 e presentano ognuna una larghez- La riproduzione, ovvero la lettura delle
ta una sequenza di bit che verr succes- za di circa 1,5 mm e una lunghezza di informazioni di un badge, avviene stri-
sivamente letta ed interpretata dal letto- 85,7 mm. Su queste tracce possiamo sciando la banda magnetica su un par-
re e dalla relativa scheda di controllo. registrare e leggere le informazioni in ticolare sensore (testina magnetica).
La banda magnetica assume dunque modo indipendente ma possiamo anche Analizzando il segnale in uscita possia-
la funzione di memoria non volatile, registrare (o leggere) pi tracce con- mo verificare che la discriminazione
ovvero trattiene permanentemente le temporaneamente. La scelta della trac- tra 0 e 1 avviene modulando un
informazioni. Il supporto magnetico cia o delle tracce da utilizzare dipende segnale audio in frequenza (FM).
viene suddiviso in tre diversi settori di sia dal tipo di dati da memorizzare che Poich le informazioni da rappresenta-
re possono assumere due soli livelli
(stato logico 0 e stato logico 1), trovia-
mo solo due frequenze: la prima, defi-
nita F0, rappresenta il livello logico 0
ed caratterizzata da un periodo T0
uguale a 1/F0. La seconda , denomina-
ta F1, indica il livello logico 1 ed
uguale a due volte F0 (F1 = 2 x F0),
con periodo T1 uguale a 1/F1. Questo
tipo di codifica prende il nome di
F2F. In ognuna delle tre tracce della
banda magnetica, i dati vengono
memorizzati con un differente proto-
collo ma con lo stesso metodo. Ogni
Schema a blocchi di un lettore di badge. La testina magnetica di
traccia viene suddivisa in quattro
lettura ha il compito di trasformare le variazioni del campo
diverse aree, denominate Timing Area,
magnetico, dovute al passaggio della tessera, in segnali elettrici. Start Sentinel (SS), Data Area e End
Il blocco di amplificazione e decodifica eleva il segnale prove- Sentinel (ES). La prima parte della
niente dalla testina, lo squadra e lo trasforma in impulsi digitali. banda magnetica, che prende il nome
di Timing Area, viene codificata con

16 Elettronica In - aprile 96
temporizzazioni relative ai cicli di lettura e scrittura dei badge

una serie di zeri. Lo scopo della Timing per badge. Secondo lISO 7811 la trac- la traccia 3, denomina MINTS (Mutual
Area quello di leggere il valore della cia 1, denominata IATA (International Institutions National Transfer System),
F0 che dipende, ovviamente, dalla Air Transportation Association), risulta presenta una densit di 82,6 bit/cm e
velocit con cui viene strisciato il caratterizzata da una densit di 82,6 una capacit di 107 caratteri a 5 bit.
badge. Questa pu variare da un mini- bit/cm e pu contenere fino ad un mas-
mo di 10 cm/sec ad un massimo di 150 simo di 70 caratteri a 7 bit. Questa trac- IL LETTORE
cm/sec. Se immaginiamo che la velo- cia viene solitamente utilizzata per
cit di strisciamento sia uniforme per registrare informazioni alfanumeriche: Vediamo adesso come funziona e come
lintero tragitto siamo in grado, una ad esempio la tessera del codice fiscale fatto un lettore di badge. Una prima
volta fuori dalla Timing Area, di riporta su questa traccia il cognome ed classificazione viene fatta in funzione
avere una frequenza di riferimento che il nome del titolare. La traccia 2, deno- del sistema di lettura della tessera.
ci permette di decodificare tutti i bit minata ABA (American Bankers Possiamo distinguere il lettore ad
della banda magnetica. Al termine Association), caratterizzata da una inserzione (manual insertion reader)
della Timing Area troviamo un partico- densit di 29,5 bit/cm e pu quindi con- il cui principio di funzionamento si
lare carattere chiamato Start Sentinel tenere fino a 40 caratteri a 5 bit. Infine, basa sullinserzione del badge in una
che indica linizio dellarea riservata ai
dati. Lo Start Sentinel diverso per
ogni traccia: per la traccia 1 viene uti-
lizzato il valore del simbolo ASCII
% mentre, per le tracce 2 e 3 viene
utilizzato il valore ;. A questo punto,
sulla banda magnetica troviamo larea
dedica ai dati che termina con il carat-
tere End Sentinel uguale, per tutte le
tracce, a ? in ASCII.

LO STANDARD ISO 7811

Uno standard indica le caratteristiche


che devono essere rispettate sia per il
posizionamento della banda magnetica
nel badge che per il protocollo di codi-
fica. Lo standard pi diffuso al mondo
lISO 7811 a cui si attengono tutti i
principali costruttori di lettori/scrittori

Elettronica In - aprile 96 17
Schema a blocchi di un magnetizzatore di badge.
Possiamo distinguere una sezione di lettura, identica
a quella implementata nei lettori a strisciamento o
a inserzione, e una sezione di scrittura a cui fa
capo il blocco codificatore F2F.

bocchetta di lettura, il lettore a stri- sulla testina di lettura. I lettori motoriz- sulla banda magnetica, secondo lo stan-
sciamento (manual swipe reader), che zati sono anche in grado di scrivere dard visto precedentemente, la sequen-
si attiva strisciando manualmente il sulla banda magnetica e per questo za di bit. I lettori/scrittori motorizzati
badge allinterno di una fessura, ed infi- motivo vengono anche denominati vengono solitamente forniti completi di
ne, il lettore motorizzato (motodriven magnetizzatori o codificatori di badge. scheda di controllo con interfaccia
insertion reader) cio provvisto di un Il magnetizzatore presenta lo stesso seriale tipo RS232 in modo da poter
motore che tramite un attuatore mecca- principio di funzionamento del registra- essere collegati ad un Computer per
nico inghiotte il badge e lo trasporta tore di cassette audio, cio incide effettuare delle operazioni di lettura o

Ecco come si presenta il primo


progetto inerente alle tessere
magnetiche che verr proposto
sul prossimo numero della
rivista. Si tratta di un semplice
decodificatore di traccia ISO 2 in
grado di interpretare i dati
memorizzati sulla seconda
traccia del badge. Il circuito
gestito da un microcontrollore
con memoria EEPROM per la
ritenzione non volatile dei codici.
La scheda dispone di un rel
che viene chiuso qualora il
codice della tessera letta coincida
con uno dei codici
memorizzati nel micro.

18 Elettronica In - aprile 96
di scrittura sul badge attraverso sempli-
ci comandi inviati alla porta seriale. I
lettori ad inserzione vengono forniti
senza cover, cio senza guscio esterno,
poich vanno montati allinterno di
apparecchiature dedicate. I lettori a
strisciamento sono disponibili sia con
guscio di protezione che senza. In ogni
caso, questi ultimi due tipi di lettore
(ad inserzione o a strisciamento), pur
diversi dal punto di vista meccanico
hanno in comune lo stesso circuito elet-
tronico.

LELETTRONICA
DEL LETTORE

Possiamo suddividere lo schema di un


lettore di badge ad inserzione o a stri- I lettori di badge, disponibili in diverse esecuzioni, possono essere
sciamento in quattro blocchi fonda- raggruppati in due categorie in funzione del sistema di lettura: quelli
mentali: la testina di lettura, lamplifi- a strisciamento (sopra) e quelli ad inserzione (sotto).
catore, il circuito di squadratura, la
decodifica. La testina di lettura com-
posta da alcune spire avvolte su una
piccola ferrite; la variazione del campo
magnetico nei dintorni della ferrite
(prodotta dal passaggio della tessera)
crea delle correnti indotte nelle spire
della testina stessa. Queste correnti
vengono applicate allamplificatore ad
alta impedenza di ingresso che le eleva
sino a renderle leggibili dal circuito di
squadratura. Questultimo, a trigger di
Schmitt, converte il segnale analogico
in un segnale di tipo digitale e lo invia
al circuito di decodifica che espande
il segnale digitale in tre linee di uscita
denominate CLS (Card Loading
Signal), RDT (Read Data) e RCL
(Read Clock). Queste tre linee rappre- Per memorizzare dei dati sulla banda magnetica di un badge bisogna
sentano linterfaccia del lettore verso il utilizzare un magnetizzatore (sotto). Questo dispositivo dotato di un
mondo esterno; vediamo nei dettagli motore che, tramite un attuatore meccanico, trasporta il badge sulla testina
come funziona questo protocollo di di scrittura. Il magnetizzatore va interfacciato ad un Personal Computer.
comunicazione seriale. Quando inizia-
mo a strisciare un badge sul lettore,
tutti i segnali sono a livello logico 1.
Il segnale CLS, passa dallo stato logico
1 a 0 e vi rimane per tutto il tempo
che la banda magnetica scorre sulla
testina. La condizione di errore durante
la lettura viene segnalata da una transi-
zione da 0 a 1 di questo segnale. Il
segnale RDT, che rappresenta il dato,
risulta valido solo sul fronte di discesa
del segnale RCL. Alcuni dispositivi
possono leggere pi di una traccia con-
temporaneamente; per questo motivo il
criterio di classificazione pi utilizzato
tiene conto del numero di tracce che il

Elettronica In - aprile 96 19
F2F, per poter verificare lesattezza dei
temporizzazioni relative ai lettori a strisciamento dati memorizzati. La maggior parte dei
magnetizzatori dotata di un motore
per il trascinamento della tessera che
garantisce una velocit costante duran-
te tutte le fasi di lettura e di scrittura.
Quasi tutti i magnetizzatori non sono
autosufficienti ma necessitano di unul-
teriore scheda di controllo. Allo scopo,
in funzione dellapplicazione, possi-
bile utilizzare una scheda digitale
dotata di interfaccia seriale oppure un
Personal Computer. In entrambi i casi,
i comandi da impartire allo scrittore di
badge sono standard e vengono rappre-
sentati in formato ASCII. Tra i coman-
di principali, possiamo citare lEntry
che aziona la traslazione della tessera,
lEject che causa lespulsione della tes-
lettore in grado di leggere. I dispositi- banda magnetica di un badge occorre sera, il Read per abilitare la lettura e il
vi che leggono una sola traccia vengo- disporre di un magnetizzatore ovvero di Write per scrivere sulla banda magneti-
no denominati lettori a singola trac- un lettore/scrittore. ca. Approfondiremo meglio largomen-
cia, quelli che leggono due tracce to sul prossimo numero della rivista nel
prendono il nome di lettori a doppia IL MAGNETIZZATORE quale forniremo anche tutte le informa-
traccia, infine quelli capaci di leggere zioni necessarie per realizzare un sem-
tutte le tre tracce si chiamano lettori a Questo dispositivo presenta una sezio- plice lettore a strisciamento da utilizza-
tripla traccia. Come gi accennato in ne di scrittura completa di encoder F2F re nei sistemi per il controllo degli
precedenza, per scrivere i dati sulla e una sezione di lettura, con decoder accessi.

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Lampada ultravioletta la cui lunghezza donda di 2.537 Angstrom (253,7 nm) consente
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cangiante). Ideale per creare effetti luminosi in discoteche, teatri, punti di ritrovo, bar, priv, ecc. Viene utilizzata anche per evidenziare
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20 Elettronica In - aprile 96
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fessionale da con 10 differenti funzio- digitale dalle con display LCD da 3 3/4
banco con ali- ni in 32 portate. caratteristi- cifre, indicazione automa-
mentazione a Misurazione RMS delle che professio- tica della polarit, bar-
batter ia/rete, componenti alternate. nali a 3 cifre graph, indicazione di bat-
indicazione digi- Ampio display a 4 con uscita teria scarica, selezione
tale e analogica cifre. in grado di misu- RS232, memo- automatica delle portate,
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batteria e guscio di protezione giallo.
sioni/correnti alternate e continue 0-200A e fre- Dispositivo per la visualizzione
Multimetro digitale a 3 1/2 cifre low cost AVM460 Euro 11,00 quenza 40Hz-1kHz; apertura pinza: 18mm (0.7"); della velocit del vento su isto-
torcia incorporata. Alimentazione con 2 batterie tipo gramma e scala di Beaufort
Multimetro digitale in Luxmetro AAA 1,5V. Viene fornito con custodia in plastica. completo di termometro.
grado di misurare correnti
fino a 10A DC, tensioni con- digitale DCM269 Euro 86,00 Visualizzazione della tempera-
tura di raffreddamento (wind-
tinue e alternate fino a Strumento per la misura dellilluminazione con indicazione digitale da chill factory). Display LCD con
750V, resistenze fino a 2 0.01lux a 50000lux tramite display a 3 1/2 cifre. Funzionamento a batterie, retroilluminazione. Strumento
Mohm, diodi, transistor. indicazione di batteria scarica, indicazione di fuoriscala. Sonda con cavo della indispensabile per chi si occupa dellinstallazione o
Alimentazione con batteria lunghezza di circa 1 metro. Alimentazione: 1 x 9V (batteria inclusa). manutenzione di sistemi di condizionamento e tratta-
a 9V (inclusa). Dimensioni: Completo di custodia. mento dellaria, sia a livello civile che industriale.
70 x 126 x 26 mm. DVM1300 Euro 48,00
Indispensabile in campo nautico. Completo di cinghiet-
DVM830L Euro 4,50 ta. Alimentazione: 1x 3 V (CR2032, batteria inclusa).
Multimetro digitale a 3 1/2 WS9500 Euro 39,00
Rilevatore di temperatura cifre low cost
a distanza -20/+270C Multimetro digitale in grado di misurare Multimetro digitale a 3 1/2 cifre
correnti fino a 10A DC, tensioni continue
e alternate fino a 750V, resistenze fino a 2 Multimetro digitale con display retroilluminato in
Sistema ad grado di misurare correnti fino a 10A DC, tensioni
infrarossi per Mohm, diodi, transistor. Alimentazione
con batteria a 9V (inclusa). continue e alternate fino a 600V, resistenze fino a 2
la misura della Mohm, diodi, transistor e continuit elettrica.
temperatura a DVM830 Euro 8,00 Alimentazione con batteria a 9V (inclusa). Funzione
distanza. memoria per mantenere visualizzata la lettura.
Possibilit di Completo di guscio di protezione.
visualizzazione Termometro con doppio Termometro digitale DVM850 Euro 12,00
in gradi centi- ingresso e sensore da pannello
gradi o in gradi
Fahrenheit, display LCD con retroilluminazione, a termocoppia Termometro digitale
Fonometro analogico
memorizzazione, spegnimento automatico. da pannello con sen- Fonometro portatile dalle caratteristiche professio-
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teria inclusa). fessionale a 3 1,5 metri. Facile da tra 50 e 126 dB. Sette scale di misura, curve di pesa-
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misura di tem- display e completo modalit FAST e SLOW per le costanti di tempo,
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a distanza -20/+420C munito di due
distinti ingressi. Indicazione in C o F,
misurazione della temperatura: -50C ~ +70C; rare il rumore di fondo in fabbriche, scuole e uffici,
tolleranza: 1C; dimensione display: 12 x per testare l'acustica di studi di registrazione e teatri
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laser incluso. Alimentazione: 9V. Termoigrometro sonore comprese tra 35 e 130 dB in due scale.
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zione contemporanea della tempe- digitale per la di misura: low (da 35 a 100dB) / high (da 65 a
Termometro IR con lettura a distanza ratura interna e esterna in C oF. misura del grado 130dB); precisione: 2,5 dB / 3,5 dB; definizione: 0,1
Ideale per controllare la tempera- di umidit (da 0% dB; curve di pesatura: A e C (selezionabile); alimenta-
Possibilit di zione: 9V (batteria inclusa).
visualizzazione in tura di frigoriferi, freezer, ma al 100%) e della
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LCD con retroil- ambiente. Montaggio a muro o su -20C a +60C)
luminazione, supporto. con memoria ed Fonometro professionale
memorizzazione, Doppio con sensore per temperatura indicazione del Misuratore con risoluzione di 0,1 dB ed indicazione
spegnimento esterna a tenuta stagna; display di facile lettura; allar- valore minimo e digitale della misura. in grado di rilevare intensit
automatico, punta- me; memoria di minima e massima; gamma tempera- massimo. sonore comprese tra 30 e 130 dB. Scale di misura: low
tore a led. Gamma di temperatura da -20C a + tura interna: -10C / +50C (+14F / +122F); gamma A limentazione (da 30 a 100dB) / high (da 60 a 130dB); precisione: +/-
270C. Rapporto distanza/spot: 6/1. temperatura esterna: -50C / +70C (-58F / +158F); 9V (a batteria). 1.5dB 94dB @ 1kHz; gamma di frequenza: da 31.5Hz
Alimentazione: 2 x 1,5V (2 batterie ministilo dimensioni termometro: 110 x 70 x 20mm; alimenta- a 8kHz; uscita ausiliaria: AC/DC; alimentazione: 1 x
AAA, comprese). zione: 1 x 1.5 V AAA (batteria compresa). DVM321 Euro 78,00 9V (batteria inclusa); dimensioni: 210 x 55 x 32 mm.
DVM77 Euro 56,00 TA20 Euro 5,50 DVM805 Euro 92,00
ENERGIE ALTERNATIVE

IMPIANTO
SOLARE
PER BAITE
Impianto fotovoltaico per baite e case isolate in
grado di fornire lenergia necessaria per evitare di
trascorrere il week-end a lume di candela.

di Angelo Vignati

I dispositivi che convertono direttamente lenergia solare in energia elet-


trica sono da anni oggetto di studi e ricerche da parte delle pi importanti
societ che operano nel settore energetico. Gli studi sono orientati princi-
palmente su due fronti: da un lato si cerca di aumentare il rendimento dei
dispositivi utilizzati, dallaltro si sperimentano materiali pi economici.
Attualmente, quando si parla di conversione diretta, si fa implicitamente
riferimento ai pannelli fotovoltaici che, praticamente, sono gli unici dispo-
sitivi in grado di convertire direttamente lenergia del sole in energia elet-
trica. I migliori pannelli attualmente disponibili in commercio presentano
un rendimento dellordine del 1520 per cento. Considerando che lenergia
solare che colpisce la superficie terrestre di circa 1.000 watt per metro
quadro, un pannello di dimensioni standard (1/3 di metro quadro) in grado
di erogare al massimo 5060 watt. E evidente che per ottenere una quan-

23
quenti riguarda lilluminazione di case
e baite isolate dove, per ragioni prati-
che o economiche, non possibile arri-
vare con la rete elettrica. In queste
pagine presentiamo appunto il progetto
di un piccolo impianto fotovoltaico
Piano di cablaggio
destinato ad illuminare baite isolate.
generale dellimpian-
to fotovoltaico. Il IL DIMENSIONAMENTO
regolatore elettronico
blocca la carica Prima di occuparci dei particolari del
della batteria quando circuito, necessario effettuare alcune
questa completa- considerazioni generali riguardanti il
mente carica. dimensionamento dellimpianto.
Semplificando, un impianto solare
composto da uno o pi pannelli foto-
voltaici, da un serbatoio denergia (in
questo caso da una batteria) e da un
carico che assorbe, quando in funzio-
ne, lenergia accumulata dalla batteria.
Innanzitutto necessario calcolare con
precisione il consumo complessivo del
carico. Nel nostro caso ipotizziamo che
per illuminare la baita durante il week-
end siano sufficienti due lampade elet-
troniche da 8 watt con un funziona-
mento continuo di tre ore e che per non
perdere completamente i contatti col

tit significativa di energia necessario tere i costi che ad oggi sono ancora mondo facciamo funzionare per due
utilizzare superfici molto estese, non troppo alti, incompatibili con una diffu- ore al sabato sera un TV da 14 pollici
sempre disponibili in pratica. Per que- sione di massa. I pannelli fotovoltaici, che consuma 40 watt.
sto motivo, come dicevamo pocanzi, infatti, sono realizzati con celle di sili- Complessivamente durante il week-end
moltissimi sforzi vengono fatti per cer- cio opportunamente drogate, una tecno- consumeremo 48 watt per ciascuna
care di aumentare il rendimento. Se si logia simile a quella dei transistor e lampada (8w x 3 ore x 2 giorni) e 80
riuscisse ad arrivare a percentuali del- degli integrati. Essendo le superfici watt col TV (40 watt x 2 ore x 1 gior-
lordine del 7080 per cento, come molto ampie, il costo di produzione non no) per un totale di 180 watt circa.
annunciato di recente da alcuni ricerca- pu che essere elevato. Per tutti questi A questo punto possiamo scegliere la
tori, probabilmente ci sarebbe un vero e motivi limpiego dei pannelli fotovol- batteria. Ipotizzando che limpianto
proprio boom di applicazioni legate al taici ancora oggi limitato a casi molto funzioni a 12 volt ( il caso pi fre-
fotovoltaico. particolari. In altre parole, i pannelli quente) la batteria dovr avere una
Parallelamente al miglioramento del vengono utilizzati esclusivamente nei capacit di almeno 15 Ah (180W :
rendimento, si stanno sperimentando casi in cui non proprio possibile farne 12V); in pratica, per avere dellenergia
nuovi materiali nella speranza di abbat- a meno. Tra questi, uno dei pi fre- di riserva, consigliabile utilizzare una

24 Elettronica In - aprile 96
batteria con una capacit almeno dop-
pia. Nel nostro caso abbiamo fatto uso
di una batteria da 38 Ah. In questo
modo, se un sabato sera ci verr voglia
di seguire un variet alla TV, avremo
tutta lenergia occorrente. Dobbiamo
ora scegliere il pannello (o i pannelli)
necessari per ricaricare la batteria. A
questo punto entra in gioco un dato
poco noto alla maggior parte degli
appassionati di elettronica: lESH
(Equivalent Sun Hours) ovvero le ore
di sole equivalente. Questa cifra indi-
ca qual - mediamente - il numero di
ore di sole equivalenti alla massima
illuminazione per ciascuna zona del
nostro paese. Solitamente questo dato
si riferisce al periodo invernale: quello
estivo si ottiene raddoppiando il valore.
Nel caso dellItalia il valore dellESH
compreso tra 1,5 e 3; ci significa che
nellItalia settentrionale i nostri pan-
nelli funzioneranno mediamente a
pieno regime per 1,5 ore dinverno e 3
ore destate mentre nel meridione avre-
mo 3 ore di funzionamento alla massi-
ma potenza dinverno e 6 ore destate.
Considerando un valore medio di 3 ore

per sette giorni e tenendo conto che un rendimento decisamente pi basso ficare a nostro piacere le caratteristiche
abbiamo bisogno di circa 180 watt per (attorno al 56 per cento) ma funziona- dellimpianto. A questo punto, dopo i
ogni fine settimana, il nostro pannello no bene anche con scarsa illuminazione pannelli e la batteria, bisogna spendere
deve essere in grado di fornire una mentre quelli cristallini se non sono due parole su un altro componente indi-
potenza massima di circa 8,5 watt ben illuminati non erogano neppure un spensabile per realizzare un sistema
(180W:7 giorni:3 ore di ESH). Per le milliampre. che si rispetti: il regolatore di carica.
considerazioni fatte in precedenza, Essendo il costo per watt molto simile, Questo circuito controlla il livello di
consigliabile che la potenza massima consigliabile utilizzare i pannelli del carica della batteria e quando questul-
sia almeno doppia. Nel nostro caso primo tipo al Nord mentre al Sud vanno tima risulta completamente carica
abbiamo utilizzato due pannelli da 12 decisamente meglio i pannelli mono o interrompe il collegamento con i pan-
watt ciascuno per complessivi 24 watt. policristallini. Questi ultimi, presentan- nelli. In questo modo si evita il surri-
Non resta ora che scegliere il tipo di do un rendimento migliore, sono indi- scaldamento dellaccumulatore e la
pannello fotovoltaico tra quelli dispo- cati anche nei casi in cui ci siano pro- conseguente riduzione del numero di
nibili in commercio: amorfo o cristalli- blemi di ingombro. Mettendo in pratica cicli di lavoro. Ovviamente non appena
no. I pannelli del primo tipo presentano questi semplici concetti, potremo modi- il livello della batteria scende sotto un

Elettronica In - aprile 96 25
regolatore di carica, schema elettrico

valore prefissato, il circuito ripristina il polo positivo del pannello solare col- necessario applicare al suo gate una
collegamento con i pannelli. legato al polo positivo della batteria tensione positiva ovvero fare condurre
mediante il diodo D4 mentre il polo il transistor T1 che a sua volta pilota
IL REGOLATORE DI CARICA negativo collegato a massa tramite il MSF1. Quando T1 ed il mosfet sono in
mosfet MSF1 che funge da interruttore. conduzione, il led giallo LD1 risulta
Come si vede nelle illustrazioni, lo Quando il mosfet in conduzione il cir- acceso. Questo componente indica
schema del regolatore utilizzato nel cuito si chiude e la batteria viene ricari- dunque che il pannello sta ricaricando
nostro impianto molto semplice. Il cata. Per fare condurre il mosfet la batteria. Il transistor T1 (un PNP tipo
BC557) normalmente in conduzione
in quanto la sua base collegata a
massa tramite la resistenza R8. Per
bloccare la conduzione necessario
che una qualsiasi delle uscite dei due
operazionali presenti un livello alto,
livello che viene applicato alla base di
T1 tramite i diodi D2 e D3. Vediamo
quando ci avviene occupandoci
innanzitutto del circuito che fa capo al
primo operazionale (U2a). Allingresso
invertente (pin 2) di questo operaziona-
le viene applicata la tensione a 5 volt
fornita dal regolatore U1 mentre allin-
gresso non invertente (pin 3) viene
applicata, mediante il trimmer R2,
parte della tensione presente ai capi
della batteria. Quando questa tensione
supera quella applicata sul pin 2, lu-
scita delloperazionale (normalmente a
livello basso) si porta ad un livello alto
bloccando il mosfet ed attivando il led
verde LD2.
E evidente che il trimmer va regolato
in modo da ottenere la commutazione
quando la tensione della batteria rag-

26 Elettronica In - aprile 96
giunge un livello di 14,214,4 volt
(batteria completamente carica). La
resistenza R4 introduce una leggera elenco componenti e cablaggio
isteresi in modo da modificare la soglia
di commutazione ed evitare che lope-
razionale entri in oscillazione. In prati-
ca, per ottenere la commutazione del-
loperazionale da 0 a 1, necessario
che la batteria raggiunga un potenziale
di 14,4 volt mentre, con luscita a livel-
lo alto, per ottenere la commutazione
da 1 a 0, la tensione della batteria deve
scendere a 13,5 volt. Dunque questo
stadio blocca la corrente quando la bat-
teria completamente carica. Vediamo
cosa succede con laltro operazionale.
Questo presenta un livello alto in usci-
ta quando la tensione del pannello sola-
re inferiore a quella della batteria; in
questo caso si accende il led rosso LD3
ed il mosfet viene bloccato. Al contra-
rio, quando il pannello illuminato e la
sua tensione sufficiente per caricare
la batteria, il led spento ed il mosfet
chiuso.
Ricapitolando, dunque, il led giallo
(LD1) segnala che il pannello sta rica-
ricando la batteria, quello rosso (LD3)
che linsolazione insufficiente per
poter attivare il circuito di ricarica ed
infine, quello verde (LD2), che la bat-
teria completamente carica. Questo
regolatore di carica pu essere utilizza-
to con pannelli che erogano una cor-
rente massima di 35 ampre; possi-
bile tuttavia, sostituendo semplicemen-
te il diodo D4, aumentare fino a 1020 COMPONENTI C2: 1 F 16VL
ampre la corrente di lavoro. Ma ritor- C3: 22F 16VL
niamo al nostro impianto e soffermia- R1: 22 Kohm C4: 47 F 16VL
mo la nostra attenzione sul piano di R2: 10 Kohm trimmer multigiri D1 :1N4002
cablaggio generale il quale evidenzia i R3: 12 Kohm D2: 1N4148
collegamenti da effettuare tra i vari ele- R4: 330 Kohm D3: 1N4148
menti. I pannelli fotovoltaici vanno R5: 100 Kohm D4: 1N5404
collegati in parallelo avendo laccor- R6: 4,7 Kohm LD1: Led giallo 5 mm
tezza di utilizzare due diodi da 3 A R7: 4,7 Kohm LD2: Led verde 5 mm
(tipo 1N5404) in serie a ciascuna linea R8: 8,2 Kohm LD3: Led rosso 5 mm
positiva. In pieno sole ogni pannello R9: 8,2 Kohm U1: 7805
eroga una tensione di 2021 volt con R10: 1 Kohm U2: TL072
una corrente di 700800 mA. Per R11: 1 Mohm T1: BC557B
quanto riguarda laccumulatore con- R12: 100 Kohm MSF1: IRF540 o BUZ11
sigliabile fare uso di una batteria erme- R13: 100 Kohm
tica al piombo simile a quella utilizzata R14: 1 Mohm Varie:
nel prototipo (una Yuasa da 38Ah). Per R15: 220 Kohm - Zoccolo 4+4;
aumentare le prestazioni del nostro R16: 100 Kohm - Stampato cod. G015;
impianto sufficiente utilizzare un R17: 10 Kohm - Morsettiera 2 poli (2 pz);
pannello pi potente (magari un mono- R18: 4,7 Kohm - Dissipatore per TO220;
cristallino da una cinquantina di watt) C1: 100 nF - Vite + dado 3 MA.
ed una batteria di maggior capacit (da
6080Ah). A proposito della batteria,

Elettronica In - aprile 96 27
trimmer multigiri. La basetta utilizza
una morsettiera alla quale fanno capo
tutti i collegamenti. La verifica del fun-
zionamento del circuito e la taratura si
possono effettuare al banco. A tale
scopo, senza batteria n pannelli, colle-
gate al posto della batteria un alimenta-
tore in grado di erogare una tensione
continua di 14,4 volt esatti. In questo
stato il led rosso LD3 sicuramente
acceso in quanto la tensione del pan-
nello (che non c) nulla. Questo sta-
dio inibisce il funzionamento del
mosfet per cui il led giallo LD1 sicu-
ramente spento. Il led verde pu invece
essere acceso o spento a seconda di
come regolato il trimmer R2. Se il led
acceso, ruotate il trimmer R2 sino ad
ottenere lo spegnimento del segnalato-
re, quindi ruotate lentamente il cursore
nella direzione opposta sino allaccen-
sione. Se invece il led gi spento, ruo-
tate il cursore sino ad ottenerne lac-
censione. A questo punto collegate la
batteria ed utilizzate lalimentatore al
posto del pannello solare collegando il
positivo ed il negativo rispettivamente
ai morsetti +SOL e -SOL. Aumentate a
poco a poco la tensione sino ad ottene-
re lo spegnimento del led rosso e lac-
ricordiamo che anche in questo caso, unapposito circuito stampato di censione di quello giallo. Questultimo
per evitare fenomeni di scarica recipro- dimensioni particolarmente contenute non si accende se anche il led verde
ca, non possibile collegare in paralle- sul quale abbiamo montato tutti i com- acceso. Lalimentatore utilizzato per
lo tra loro pi elementi. ponenti. Il mosfet va fissato ad una pic- questa prova deve essere munito di pro-
cola aletta di raffreddamento mentre il tezione amperometrica per evitare una
IN PRATICA doppio operazionale va montato su uno eccessiva corrente di carica (la prote-
zoccolo a 8 pin. Al fine di consentire zione va regolata a 12 ampre).
A questo punto non resta che occuparci una facile regolazione della soglia di Non resta ora che mettere in opera
della realizzazione del regolatore di intervento del primo operazionale, limpianto. A tale proposito ricordiamo
carica. A tale scopo abbiamo realizzato consigliabile fare ricorso per R2 ad un che, nel nostro emisfero, i pannelli
solari vanno sempre rivolti a sud ed
inclinati di circa 45 gradi.
PER LA SCATOLA DI MONTAGGIO Raccomandiamo anche, specie se la
zona molto ventosa, di utilizzare
Il regolatore di carica (cod. FT125K) disponibile in degli idonei supporti per fissare i pan-
nelli alla struttura del tetto o del balco-
scatola di montaggio al prezzo di 28.000 lire. Il kit com- ne. Ricordiamo infine di utilizzare dei
prende tutti i componenti, la basetta forata e serigrafata cavi di diametro adeguato alle correnti
e le minuterie. I pannelli solari amorfi da 12 watt (cod. in circolazione onde ridurre al minimo
CSB13) sono disponibili al prezzo di 280.000 lire cadau- le perdite dovute ai collegamenti elet-
trici. Il nostro impianto in grado di
no. La batteria Yuasa da 38Ah costa invece 155.000 lire. alimentare direttamente tutti i disposi-
Tutti i prezzi sono gi comprensivi di IVA. Il materiale tivi funzionanti in c.c. a 12 volt. Nel
va richiesto a: Futura Elettronica, V.le Kennedy 96, caso di apparecchiature funzionanti a
220 volt necessario ricorrere agli
20027 Rescaldina (MI), tel. 0331-576139, fax 0331- appositi inverter (meglio se funzionan-
578200. Le plafoniere elettroniche a 12 volt sono invece ti in PWM) che consentono di ottenere,
reperibili presso tutti i rivenditori di materiale elettrico. dai 12 volt continui, una tensione alter-
nata a 220 volt adatta allo scopo.
Nuovo indirizzo:
28 Futura Elettronica srl via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) Elettronica In - aprile 96
Tel. 0331-799775 Fax. 0331-792287 http://www.futurashop.it
DIDATTICA

Alla scoperta
dei D.S.P.
Per conoscere ed imparare ad utilizzare questi nuovi processori che
stanno rivoluzionando il sistema di elaborazione delle informazioni digitali.
Una serie di articoli dedicati alla programmazione dei chip
TMS320C5X della Texas Instruments, appartenenti ad una delle pi flessibili
e diffuse famiglie di DSP. Seconda puntata.

di Alberto Colombo

N ella scorsa puntata abbiamo sottolineato limpor-


tanza delle possibili applicazioni dei processori di
segnali digitali. Proseguiamo questo mese lapproccio
(Arithmetic Logic Unit) a cui appartengono i due regi-
stri accumulatori contraddistinti dalle sigle ACC
(Accumulator) e ACCB (Accumulator Buffer). LACC,
con i D.S.P. ed entriamo un registro a 32 bit com-
nel vivo dellargomento posto da una parte alta
analizzando larchitettura (ACCH) e da una parte
interna del processore bassa (ACCL), viene
TMS320C50 che, come si impiegato dalla ALU per
pu notare dal relativo trasferire il risultato delle
schema a blocchi, si svi- operazioni compiute.
luppa attraverso due bus Laltro accumulatore
principali: il Program (ACCB) anchesso a 32
Bus e il Data Bus. Il bit ma a differenza del
primo effettua il trasferi- primo viene usato dalla
mento delle istruzioni ALU come registro tem-
dalla memoria program- poraneo (buffer) dei dati
ma alle varie unit inter- provenienti dallaccumu-
ne del dispositivo, mentre latore principale.
il secondo collega tra loro LACCB viene anche uti-
tutti gli elementi del pro- lizzato nelle operazioni di
cessore, compresa lunit somma a 32 o 64 bit come
aritmetico-logica, i vari registro di riporto quan-
registri ausiliari e la do, attraverso listruzione
memoria dati. Sia il Data ADDB, si addizionano
Bus che il Program Bus direttamente i contenuti
sono disponibili allester- di due registri. Come
no del chip per permette- intuibile, la ALU il vero
re lespansione del pro- cuore di questo dispositi-
cessore. Lunit matema- vo: essa dispone di due
tica principale la ALU porte per lingresso di

Elettronica In - aprile 96 31
disponibili nella memoria dati o nel
schema a blocchi del TMS320C50 registro TREG0 (Temporary
Multiplicand) mentre il risultato viene
memorizzato nel registro PREG
(Product Register). Ad esempio, invo-
cando listruzione MPY 40Dh il
chip esegue una moltiplicazione tra il
contenuto della locazione di memoria
40D Hex e il contenuto del registro
TREG0. Il risultato viene memorizzato
in PREG.

IL PROGRAM COUNTER

Continuiamo nella descrizione con il


registro PC (Program Counter) che
contiene lindirizzo di memoria delli-
struzione da eseguire, esattamente
come avviene nei classici microproces-
sori. Vicino al PC troviamo una parti-
colare area di memoria di 8x16 bit
denominata Stack in cui il processore
salva il contenuto del Program
Counter durante la gestione delle
interruzioni. Accanto allo Stack trovia-
mo il registro a 16 bit BMAR (Block
Move Address Register) usato per il
trasferimento dei dati da una zona di
memoria ad unaltra. Ad esempio, con
listruzione BLDD (Block Move From
Data Memory to Data Memory) pos-
siamo spostare dei dati da una locazio-
ne specificata nel primo operando alla
locazione indicata dal contenuto del
BMAR. Scrivendo BLDD
300h,BMAR, il processore sposta i
dati a 16 bit e di una porta di uscita a blocchi con gli altri registri disponi- dati contenuti nella locazione 300 hex
a 32 bit. La ALU risulta direttamente bili nel TMS320C50. Il registro a 16 bit alla locazione indicata dal contenuto
connessa a tre registri, ST0 (Status DBMR (Dynamic Bit Manipulation del registro BMAR. Durante le opera-
Register 0), ST1 (Status Register 1) e Register) svolge la funzione di buffer zioni di moltiplicazione possiamo uti-
PMST (Processor Mode Status dei dati in arrivo dallunit logica lizzare il registro BMAR per indicare in
Register), che rappresentano quelli parallela PLU (Parallel Logic Unit). Le quale zona di memoria contenuto uno
principali con cui lunit logica aritme- istruzioni che interessano il DBMR dei due fattori della moltiplicazione,
tica si interfaccia al software utente. sono soprattutto quelle di comparazio- possiamo cos realizzare il prodotto tra
Allinterno di questi registri troviamo ne tra due dati disponibili in memoria due dati contenuti in due diverse loca-
dei particolari bit di controllo quali oppure tra un dato in memoria e il con- zioni di memoria senza passare per la
lOVM (Overflow mode) che consente tenuto del registro stesso. In questulti- ALU che quindi rimane libera per com-
di selezionare il tipo di overflow dellu- mo caso, un esempio di possibile istru- piere altre operazioni. Proseguendo
nit di calcolo e lSXM (Sign Extension zione la CPL (Compare DBMR or nellanalisi incontriamo i registri degli
Mode) che esprime il segno del numero Long Immediate With Data Value) che interrupt e precisamente, lIPTR
con cui stiamo lavorando, indica cio compara il contenuto del registro (Interrupt Pointer), lINT (Interrupt
se il numero positivo o negativo. Le DBMR con il valore contenuto nella Number), lINTM (Interrupt Mask Bit),
informazioni sullesito delle operazioni locazione di memoria specificata nelli- lIMR (Interrupt Mask Register) e
che sta compiendo la ALU sono ripor- struzione, il risultato della comparazio- lIFR (Interrupt Flag Register). Il
tate in tre flag siglati OV (Overflow ne indicato dallo stato del bit TC. Il TMS320C50 dispone di ben 2K di
Flag), TC (Test/Control Flag) e C registro denominato MULTIPLIER ha memoria dedicata ai vettori di inter-
(Carry). Descriveremo in seguito detta- il compito di eseguire la moltiplicazio- rupt; questa zona gestita dallIPTR,
gliatamente ognuno di questi flag. ne parallela di due numeri a 16 bit; i un particolare registro a 5 bit che serve
Proseguiamo nellanalisi dello schema fattori della moltiplicazione sono per individuare la porzione di memoria

32 Elettronica In - aprile 96
i registri principali del TMS320C50

relativa allinterrupt in corso. Il nume- registri di interrupt) una puntata a Counter Register). Loperazione di
ro dellinterrupt processato determi- parte in quanto sono numerose ed alcu- ripetizione viene controllata dallunit
nato dal valore che assume il registro ne di esse anche complesse da gestire. siglata COMPARE. La ripetizione
INT#. Questultimo, composto da quat- avviene se il flag siglato BRAF (Block
tro bit, identifica 16 tipi di interruzioni. I REGISTRI Repeat Active Flag) attivo: questulti-
LINTM non un vero e proprio regi- DI RIPETIZIONE mo viene comandato automaticamente
stro, ma semplicemente un bit del regi- dallistruzione di ripetizione. Quanto
stro ST0 che viene utilizzato per abili- Proseguiamo perci lanalisi dello finora descritto rappresenta uno dei
tare o disabilitare luso degli interrupt. schema a blocchi con i registri PAER possibili modi per la ripetizione di un
Gli ultimi due registri di interrupt (Block Repeat Address End Register) e blocco di istruzioni ma possiamo deci-
disponibili sono lIFR e lIMR. LIFR PASR (Block Repeat Address Start dere di ripetere anche una sola istru-
un registro a 16 bit in cui vengono Register) entrambi a 16 bit che consen- zione invocando il comando di ripeti-
memorizzati gli interrupt avvenuti: ad tono, mediante una sola istruzione, la zione. Per chiarire meglio lutilizzo dei
ogni bit di tale registro associato un ripetizione dellesecuzione di un intero registri e dei comandi di ripetizione
diverso tipo di interruzione, in questo blocco di programma. Per fare ci riportiamo un breve esempio.
modo possiamo rilevare la provenienza occorre utilizzare il registro PASR in Supponendo di voler ripetere un blocco
dellinterruzione. Il registro IMR, cui si trasferisce lindirizzo iniziale del di programma, dovremo per prima cosa
anchesso a 16 bit, consente di masche- blocco di istruzioni da ripetere e il regi- memorizzare nel registro BRCR il
rare (abilitare/disabilitare) le varie stro PAER in cui si carica lindirizzo numero delle ripetizioni scrivendo
possibili fonti di interrupt. Non dellistruzione finale del blocco. Il dato SPLK #010h,BRCR; il simbolo #
approfondiamo ulteriormente la relativo al numero di volte che devono indica che il valore contenuto nel
descrizione delle interruzioni poich essere ripetute le istruzioni contenu- primo operando un numero e non un
dedicheremo a loro (interrupt, vettori e to nel registro BRCR (Block Repeat indirizzo di memoria, mentre il valore

Elettronica In - aprile 96 33
condivisione di una memoria dati esterna

10 hex indica che vogliamo ripetere il un contatore a decremento: quando schema a blocchi con la sigla AUX-
blocco di istruzioni per 16 volte. selezioniamo listruzione di ripetizione, REGS. Il contenuto di questi ultimi
Digitiamo poi listruzione RPTB nellRPTC viene caricato loperando rappresenta la locazione di memoria in
FINE allo scopo di trasferire nel regi- specificato di seguito alla RPT che rap- cui prelevare o scrivere dei dati. Il
stro PASR il contenuto del PC relativo presenta il numero di volte che listru- compito di scegliere un registro ausi-
allistruzione seguente: nel PAER verr zione seguente deve essere ripetuta. liario piuttosto che un altro affidato
caricato il valore dellindirizzo a cui Veniamo ora alla sezione che si occupa al registro denominato ARP (Auxiliary
corrisponde la label FINE. Da qui in di generare gli indirizzi per leggere o Register Pointer). Questultimo un
poi ci sar il blocco di istruzioni da scrivere in memoria. Al centro di que- registro a 3 bit in grado di selezionare
ripetere: alla fine di questultimo sta sezione troviamo lunit di calcolo 8 diversi registri ausiliari che prendo-
dovremo specificare la label FINE. Se, degli indirizzi denominata ARAU no il nome di AR0, AR1, AR2, AR3,
al contrario, desideriamo ripetere una (Auxiliary Register Arithmetic Unit) AR4, AR5, AR6 e AR7. Per meglio com-
singola istruzione, dovremo usare li- avente il compito di generare gli indi- prendere i registri ausiliari facciamo
struzione RPT. Questultima fa uso del rizzi e di gestire i registri ausiliari di un esempio. Se il registro ARP contiene
registro RPTC a 16 bit che in pratica indirizzamento rappresentati nello il valore 010 binario significa che il
registro ausiliario interessato il
secondo ovvero lAR2. Se questultimo
contiene, ad esempio, il valore 0617
hex significa che il dato interessato
alla locazione di memoria 0617 hex. I
registri ausiliari possono essere cari-
cati direttamente con un valore specifi-
co attraverso listruzione MAR (Modify
Auxiliary Register) o LAR (Load
Auxiliary Register). Tratteremo i modi
di indirizzamento pi avanti in modo
dettagliato fornendo anche qualche
esempio. LARAU risulta connessa
anche al registro CBCR (Circular
TMS320C50 Buffer Control Register) che viene uti-
lizzato per definire un buffer circola-
re, ovvero una sequenza di locazioni
di memoria in cui memorizzare o leg-
gere dei dati.

IL BUFFER CIRCOLARE

A sostegno del CBCR ci sono i registri


CBER (Circular Buffer End Address),
CBER1, CBER2 nonch i registri
CBSR (Circular Buffer Start Address),
CBSR1 e CBSR2. I primi tre registri
definiscono lindirizzo finale della

34 Elettronica In - aprile 96
indirizzi della memoria interna e di quella globale

zona di memoria che abbiamo scelto operazione. Torniamo ora alla descri- mento possibili allinterno dei proces-
come buffer circolare, mentre i secondi zione dei blocchi fondamentali del sori della Texas Instruments sono mol-
definiscono lindirizzo di partenza. Il nostro processore occupandoci del teplici e alcuni di essi risultano anche
concetto di buffer circolare pu risulta- registro a 16 bit INDX (Index Register). abbastanza complicati da utilizzare;
re un po difficile da comprendere, ma La sua funzione risulta importante in daltro canto sono stati concepiti per
una volta impadroniti della tecnica, alcuni modi di indirizzamento poich il rendere il pi veloce possibile lesecu-
rende molto pi veloci le operazioni di contenuto di questo registro pu essere zione delle varie operazioni.
lettura sequenziale dei dati. Per creare sommato o sottratto al contenuto dei
un buffer circolare occorre dapprima registri ausiliari. Risulta cos possibile LA GLOBAL MEMORY
decidere quale circular buffer usare se compiere dei salti in memoria senza
il CBCR1 o il CBCR2. I tre bit pi dover caricare il nuovo indirizzo negli Proseguiamo nella descrizione dei regi-
bassi (b0-b2) di CBCR determinano appositi registri, semplicemente com- stri con il GREG (Global Memory
quale registro ausiliario usare; il b3, se piendo unoperazione di somma o sot- Allocation Register), il cui compito di
posto a uno, seleziona il buffer CBCR1 trazione. Da quanto finora esposto pos- definire la dimensione massima del
mentre se posto a zero lo disabilita. siamo dedurre che i modi di indirizza- blocco di memoria globale. Attraverso
Dal bit b4 al b6 possiamo scegliere gli
AR per il CBCR2 e con il b7 scegliamo
se abilitarlo oppure no. Una volta set-
tato il registro CBCR dobbiamo carica-
Lunit aritmetico-logica (ALU)
re gli indirizzi relativi al buffer circola- La ALU un unit a 32 bit a cui possono arrivare dati attraverso laccu-
re. La sequenza di istruzioni pu esse- mulatore, il data bus, l ACCB oppure attraverso il registro di prodotto
re: SPLK #200h,CBSR1 (carica il valo- (PREG). Oltre a svlogere le classiche operazioni aritmetiche, la ALU pu
re 200 hex nel registro che deve conte- calcolare funzioni logiche e manipolare bit in modo molto veloce.
nere lindirizzo di partenza); SPLK Nonostante la ALU lavori con parole a 32 bit, i suoi ingressi sono a 16 bit.
#203h,CBER1 (carica il registro di fine La suddivisione di una parola a 32 bit in due da 16 bit viene fatta automa-
buffer con il valore 203 hex); SPLK ticamente dal registro di POSTSCALER, il quale si occupa di dividere il
#0Eh,CBCR (trasferisce nel CBCR il contenuto dell accumulatore e di memorizzarlo in due locazioni contigue.
valore 0E hex, ovvero il numero bina- La stessa operazione compiuta dal PRESCALER ma in senso opposto:
rio 00001110, allo scopo di seleziona- questultimo invia alla ALU i primi 16 bit e poi gli altri 16 bit di memoria
re il buffer circolare numero 1 e il regi- in modo da riformare il dato originale. Legati ai risultati delle operazioni
stro ausiliario AR6 che ci servir come della ALU vi sono ben 14 salti di programma condizionati. Alcuni di essi
puntatore alle varie locazioni di memo- testano direttamente lunit centrale, altri l accumulatore. Come abbiamo
ria che rappresentano il nostro buffer gi avuto modo di dire, questo dispositivo in grado di compiere operazio-
circolare). Concludiamo il processo ni di moltiplicazione a 16 bit con una sola istruzione, ma risulta molto sem-
con le istruzioni LAR AR6,#200h (tra- plice moltiplicare anche numeri pi grandi. La ALU per compiere le opera-
sferisce il valore di partenza del buffer zioni di moltiplicazione si serve di registri dedicati quali il TREG0 e il
nel registro ausiliario prescelto) e PREG il cui contenuto pu essere traslato a destra o a sinistra di un nume-
LACC *+. Questultima istruzione ro di bit pari al contenuto del registro PM. La ALU in grado anche di ele-
molto potente poich consente di tra- vare al quadrato un dato; questa operazione, che in un dispositivo di tipo
sferire nellaccumulatore il valore con- tradizionale richiede una sequenza di istruzioni, nel nostro D.S.P. svolta
tenuto nella locazione di memoria indi- con una singola istruzione, la SQRA o SQRS, con un notevole guadagno di
viduata dal registro AR in uso corrente tempo.
e di incrementare questultimo a fine

Elettronica In - aprile 96 35
organizzazione della memoria programma e di quella dei dati

questo registro possibile controllare pu assumere due diversi significati in zona di memoria esterna e la zona di
una zona di memoria esterna come se funzione del modo di utilizzo del D.S.P.: RAM ad accesso duale. Nella sezione
fosse interna al dispositivo. Il registro come microprocessore o come micro- relativa ai dati troviamo un primo bloc-
GREG consente lutilizzo di una memo- controllore. co in cui risiedono i registri del dispo-
ria esterna, denominata globale, anche sitivo. Il processore possiede ben 28
se condivisa con un altro dispositivo. LE DUE CONFIGURAZIONI tipi di registri diversi; molti di questi li
Quando si indirizza nellarea globale, abbiamo gi incontrati nella descrizio-
automaticamente vengono generati dei Nella configurazione a microprocesso- ne della struttura a blocchi. Partendo
segnali di controllo per impedire ad re nellarea dedicata al programma dall indirizzo 0060 hex fino a 007F hex
altri dispositivi esterni di accedere, troviamo: le tabelle di allocazione degli troviamo una zona di DARAM (Dual
nello stesso momento, alla medisima interrupt, la zona RAM dove scrivere il Access Ram) identificata dal blocco
zona di memoria. Le linee di controllo programma, una zona dedicata alla B. Allinterno della zona dei dati esi-
generate sono adatte qualora il RAM o ROM esterna e un blocco dedi- stono altri due banchi di memoria
TMS320C50 lavori con la global cato alla RAM ad accesso duale. Se uti- DARAM siglati B0 e B1. A questi tre
memory in concomitanza a micropro- lizziamo il D.S.P. come microcontrollo- blocchi di memoria possono accedere
cessori della stessa famiglia. In caso re larea di memoria compresa tra gli simultaneamente i due bus presenti
contrario occorre realizzare un circuito indirizzi 0030 hex e 07FF hex dedi- allinterno del dispositivo. All indirizzo
logico esterno per rendere compatibili i cata ad una ROM interna. La parte 0800 troviamo la SARAM ovvero la
segnali. La memoria del TMS320C50 centrale rimane invariata, cos come la RAM a singolo accesso.

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Starter Kit) viene fornito completo di manuali (TMS320C5X DSP Starter Kit Users Guide e
TMS320C5X Users Guide), di software (TMS320 User Software e TMS320 Development
Flow), di scheda di sviluppo (con processore TMS320C50, modulo di interfaccia al PC e con-
vertitore A/D e D/A a 14 bit) al costo di 420.000 lire. Il programmatore va richiesto a: FUTU-
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36 Tel. 0331-799775 Fax. 0331-792287 http://www.futurashop.it Elettronica In - aprile 96
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tensione di uscita 230Vac; assorbimento a vuoto 300mA, di uscita 230Vac; assorbimento a vuoto 650mA, assorbi-
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di uscita 230Vac; assorbimento a vuoto 950mA, assorbi- modificata; frequenza 50Hz; efficienza 8590%;
mento alla massima potenza di uscita 55A; assorbimento a vuoto: 1,37A; dimensioni:
dimensioni 230 x 91 x 59 mm; peso 1400 grammi. FR199 Euro 82,00 393 x 242 x 90 mm; peso: 3,15 kg.
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Compatto inverter con potenza nominale di 1.000 watt e 2.000 watt di picco. Forma d'onda di uscita sinusoide modificata;
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sinusoidale pura. Potenza nominale di uscita 300W, prote- pura. Potenza nominale di uscita 150W, protezione contro
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ANTIFURTO AUTO
CON MICROFONO
AMBIENTALE E
IMMOBILIZZATORE
D opo la pubblicazione sul
numero di marzo dellantifur-
to auto collegato ad un telefono cel-
la possibilit di utilizzare la rete cel-
lulare, oltre che per comunicare,
anche per numerosi altri scopi, inte-
lulare (il primo di una lunga serie di ressa moltissime persone. Ma la
circuiti che abbiamo messo a punto maggior parte delle telefonate
e che presenteremo con cadenza riguardava il progetto proposto que-
mensile), su questo argomento sto mese, progetto che avevamo
abbiamo ricevuto centinaia di annunciato senza per scendere nei
telefonate con richieste di anticipa- particolari facendo venire lacquoli-
zioni sui progetti futuri, suggeri- na in bocca a molti lettori. Eccola,
menti riguardanti nuove possibili dunque, questa nuova versione del-
applicazioni ed anche offerte per la lantifurto auto con telefono cellu-
commercializzazione su larga scala lare. Come si vede il circuito com-
di questi dispositivi. Evidentemente plesso ma non troppo. Prima di

di Arsenio Spadoni

38 Elettronica In - aprile 96
UN MESSAGGIO
DIGITALIZZATO CI AVVISA
SE QUALCUNO STA
TENTANDO DI RUBARE LA
VETTURA DANDOCI LA
POSSIBILITA DI DISATTIVARE
LIMPIANTO ELETTRICO O DI
ASCOLTARE, CON UN
MICROFONO AMBIENTALE,
CIO CHE VIENE DETTO
ALLINTERNO DELLAUTO:
OVVIAMENTE SENZA CHE IL
LADRO SI ACCORGA DI
NULLA. FUNZIONA CON
TUTTI I CELLULARI ETACS
MOTOROLA.
entrare nei particolari, vogliamo talizzato (viene utilizzato un inte- care, oltre allimpianto elettrico,
elencare tutte le funzioni che questo grato DAST) allutente il quale a anche le portiere), per attivare una
dispositivo in grado di svolgere. Il questo punto pu, inviando dei toni sirena, eccetera. Un lettore, non par-
sistema pu essere predisposto (tra- DTMF tramite la tastiera del pro- ticolarmente tenero con i topi dau-
mite un dip) per funzionare con il prio telefono, chiudere un rel to, ha proposto di utilizzare il rel
telefono cellulare normalmente oppure attivare un sistema microfo- per inibire limpianto elettrico,
acceso oppure spento. In questulti- nico ambientale; anche possibile bloccare le portiere ed i finestrini,
mo caso il dispositivo entra in fun- attivare contemporaneamente sia il aprire una elettrovalvola collegata
zione quando il segnale di allarme rel che il microfono. I contatti del ad una bomboletta di gas soporifero
(proveniente dallimpianto antifurto rel possono essere utilizzati per ed infine attivare una sirena con sin-
della macchina) si attiva. Il cellula- inibire limpianto elettrico della tesi vocale che avvisi i passanti
re compone il numero telefonico vettura (che in questo modo si della presenza della vettura rubata e
precedentemente memorizzato ed ferma immediatamente) ma anche del topo dauto intrappolato allin-
invia un messaggio dallarme digi- per altri scopi (ad esempio per bloc- terno della stessa. Troppa fantasia?

Il sistema di allarme
e ascolto a distanza descritto
nellarticolo pu funzionare con
qualsiasi cellulare Etacs Motorola.
Non necessario effettuare alcuna
modifica al telefono in quanto i
segnali di controllo vengono
inviati tramite lapposita presa di
input/output di cui fornito il
cellulare. Questa presa viene
anche utilizzata per alimentare il
telefono. Nellimmagine, il nostro
prototipo a montaggio ultimato
collegato ad un cellulare
Flare della Motorola utilizzato
durante le prove.

Elettronica In - aprile 96 39
schema
a blocchi

Probabilmente s, ma ci non significa dopo i due minuti, inviare un tono di funzionamento (dip normalmente aper-
che il nostro sistema non possa real- conferma prima della scadenza del to) prevede che il telefono sia sempre
mente fare una cosa del genere. tempo. Dopo lattivazione causata dal acceso. In questo modo possibile (a
Attivando il microfono ambientale segnale di allarme proveniente dallim- prescindere dal fatto che il sistema sia
possibile ascoltare ci che viene detto pianto antifurto della vettura, il disposi- entrato in allarme) metterci in contat-
allinterno della vettura dandoci la pos- tivo mantiene il telefono cellulare acce- to in qualsiasi momento con la nostra
sibilit di verificare se si tratti realmen- so in modo che il nostro sistema possa vettura, attivare il rel e, soprattutto, il
te di un furto e non, ad esempio, della ricevere eventuali chiamate dallester- sistema microfonico ambientale. In un
propria moglie che salita in macchina no. E infatti possibile, anche se abba- primo tempo non avevamo ritenuto di
dimenticando di disinserire lantifurto. stanza improbabile, che la telefonata implementare questa funzione per evi-
La comunicazione viene interrotta da dallarme effettuata dal nostro sistema tare che il nostro circuito venisse utiliz-
un particolare codice DTMF oppure, in non giunga a destinazione. In questo zato come microspia ambientale di
assenza di questo, automaticamente caso, se il telefono si spegnesse, non eccezionale efficacia. Infatti, al contra-
dopo due minuti. Nel caso di attivazio- avremmo pi la possibilit di chiama- rio di qualsiasi microspia tradizionale,
ne del microfono ambientale, neces- re la nostra auto dopo esserci accorti anche di quelle pi sofisticate che
sario, per continuare nellascolto anche della sua sparizione. Laltro sistema di hanno un raggio di azione di 300500

40 Elettronica In - aprile 96
metri, il nostro sistema ha una portata
illimitata. Sfruttando la rete cellulare,
infatti, possibile ascoltare le conver-
sazioni da qualsiasi punto dItalia stan-
do comodamente seduti in poltrona. In
seguito abbiamo cambiato idea ritenen-
do che chiunque, con una semplicissi-
ma modifica, avrebbe potuto imple-
mentare questa funzione. Il tipo di fun-
zionamento del sistema va scelto in
relazione alle proprie esigenze tenendo
anche conto del consumo del dispositi-
vo: nel primo caso (telefono normal-
mente spento) il consumo a riposo di
circa 50 mA mentre nel secondo caso
(telefono normalmente acceso), il con-
sumo ammonta a circa 200 mA. Nella
seconda ipotesi il sistema pu scaricare
la batteria dellauto in 810 giorni,
nella prima in oltre un mese.
Ovviamente se la vettura viene utiliz-
zata tutti i giorni dando alla batteria la
possibilit di ricaricarsi, le considera-
zioni relative allassorbimento non
hanno pi senso. Concludiamo questa
lunga introduzione ricordando che il
nostro dispositivo deve essere abbinato
ad un telefono cellulare ETACS
Motorola della seconda generazione
ovvero fabbricato dopo il mese di apri-
le 1993. Diamo a questo punto unoc-
chiata allo schema di principio che ci
consente di comprendere, a grandi
linee, come stato impostato lhardwa- diagramma di
re della scheda. flusso del main
SCHEMA A BLOCCHI program

Il cuore del nostro sistema rappre-


sentato dalla logica di controllo e
memorizzazione la quale, oltre a dia-
logare col telefono, controlla tutti gli
altri stadi. Il messaggio di allarme,
della durata massima di 20 secondi, capo ad un preamplificatore ad elevato apposito display come nel caso del pro-
viene memorizzato allinterno di un guadagno; luscita di questo stadio getto di marzo. In questo modo abbia-
sistema di sintesi vocale che fa capo ad collegata allingresso BF del cellulare mo semplificato notevolmente il circui-
un integrato DAST. Il messaggio pu al quale giunge anche il segnale audio to. La scheda comunica con il telefono
essere memorizzato e riascoltato sulla proveniente dal circuito di sintesi voca- tramite le tre linee di dato TRV (tra-
stessa piastra; in altre parole non le. Il dispositivo comprende anche un smissione dati dal cellulare al termina-
necessario fare ricorso ad un registrato- alimentatore che fornisce al telefono gli le remoto), CMP (clock di sincronismo
re esterno. Il circuito si attiva quando 8 volt continui necessari al suo funzio- per trasmissione e ricezione dati) e
lingresso di allarme cambia stato namento ed una tensione, anchessa RTN (trasmissione dati dal terminale
oppure quando giunge una chiamata. continua, di 5 volt per tutti gli altri remoto al cellulare). Per questi dati
Questultima viene rilevata da un ring- stadi. Il numero di telefono che il cir- viene utilizzato un protocollo molto
detector collegato alluscita di BF del cuito chiama in caso di allarme viene complesso che consente di simulare
cellulare. Luscita di bassa frequenza memorizzato allinterno della memoria dallesterno tutte le funzioni disponibi-
connessa anche al decoder DTMF il EEPROM del microcontrollore; i li sulla tastiera: comporre numeri, ini-
quale riconosce i toni inviati dalluten- numeri impostati vengono visualizzati ziare ed interrompere la comunicazio-
te. Il sistema di ascolto ambientale fa dal display del telefono anzich da un ne, accedere alle memorie, eccetera. E

Elettronica In - aprile 96 41
anche possibile acquisire qualsiasi
informazione riguardante i parametri
operativi del telefono, dallo status del
diagramma di sistema radio, al livello della batteria.
Normalmente la bassa frequenza non
flusso relativo disponibile allesterno a meno di non
alla subroutine attivare ( possibile farlo sia via
hardware che via software) particolari
per la gestione procedure. Tramite il pin 7 (uscita di
allarmi BF) anche possibile accendere o spe-
gnere dallesterno il telefono. Per lo
spegnimento necessario collegare a
massa per circa 1 secondo (tramite una
resistenza da 10 Kohm) questo pin; per
riaccendere lapparecchio sufficiente
ripetere loperazione per un tempo pi
breve. Ricordiamo che tutte queste pro-
cedure sono valide esclusivamente con
i cellulari ETACS Motorola della
seconda generazione (fabbricati dopo
laprile 1993); a questa famiglia appar-
tengono i vari MicrotacII, Microtac
Elite, Microtac Gold, Microtac Classic,
Flare, Family Life, Storno 420 e Flip
Phone. A questo punto possiamo occu-
parci dello schema elettrico della
nostra interfaccia.

CIRCUITO ELETTRICO

Il circuito non particolarmente com-


plesso. Il cuore del nostro sistema
rappresentato dal microcontrollore U4,
un ST6265 della SGS. Questo chip
dispone di un numero di porte suffi-
ciente ad acquisire i dati necessari e per
controllare tutte le periferiche. Lo sta-
dio di sintesi vocale fa capo allintegra-
to U6, un ISD1420 in grado di registra-
re messaggi della durata massima di 20
secondi. Il ring detector utilizza linte-
grato U3, un comune LM567 mentre
per decodificare i toni DTMF in arrivo
viene utilizzato lintegrato U7, un
8870. Lo stadio di bassa frequenza uti-
lizzato per lascolto ambientale fa capo
al doppio operazionale U5. Ma proce-
diamo con ordine. Come detto, il mes-
saggio di allarme viene memorizzato
allinterno dellintegrato DAST U6.
Per la registrazione viene utilizzata la
capsula microfonica preamplificata
MIC2 collegata allingresso di BF del
chip (pin 17). Premendo il pulsante P5
ha inizio la fase di registrazione che
viene evidenziata dallaccensione del
led LD4; necessario mantenere pre-
muto il pulsante durante tutta la regi-
strazione. Per ottenere un segnale di

42 Elettronica In - aprile 96
buon livello bisogna parlare ad una
distanza di 2030 centimetri dal
microfono. Se si supera il tempo massi-
mo, il led si spegne e la registrazione si
interrompe. Per riascoltare il messag-
gio necessario (dopo aver chiuso il
dip S2 che collega laltoparlante di
monitor) premere, anche per un breve
istante, il pulsante P4. Se il messaggio
non vi soddisfa, possibile registrare
unaltra frase ripetendo la procedura
appena descritta. La nuova frase elimi-
ner quella vecchia. Conclusa la regi-
strazione, laltoparlante monitor potr
essere eliminato. Oltre che col pulsante
P4, la riproduzione del messaggio pu
essere avviata mandando a massa il
catodo di D9; tale funzione controlla-
ta dalluscita PA5 (piedino 17). Il
segnale di bassa frequenza disponibile
alluscita dellISD1420 (pin 14) viene
miscelato con quello proveniente dal
preamplificatore microfonico ed appli-
cato allingresso invertente del secondo
operazionale contenuto in U5 (U5a).
Questo stadio provvede ad amplificare
in maniera differente i due segnali in
modo da ottenere un segnale audio di
livello uniforme; luscita delloperazio-
nale connessa allingresso di BF del
cellulare tramite la rete RC composta
da C13 e R13. Il segnale audio prove- flow chart
niente dal microfono ambientale MIC1
viene precedentemente amplificato dal- relativo alla
loperazionale U5b. Complessivamente subroutine di
i due operazionali amplificano il segna-
le audio di circa 80 dB garantendo una
programmazione
sensibilit microfonica a dir poco ecce- del numero
zionale. Lo stadio preamplificatore telefonico
viene attivato dalluscita PA7 del micro
(pin 19) che controlla il transistor T4
il quale a sua volta alimenta il pream-
plificatore microfonico. Il circuito del
ring detector (U3) non altro che un
riconoscitore di nota collegato allusci-
ta di bassa frequenza del cellulare.
Quando arriva una chiamata, su questa
linea presente un segnale audio di
circa 1.000 Hz che viene riconosciuto
dallLM567. Luscita di questo circuito
controlla il transistor T3 ed il led LD3
il quale, quando arriva la chiamata, si
spegne. Questa variazione del livello
logico del transistor viene applicata al
micro, precisamente alla porta PB7
(piedino 9). La frequenza di lavoro del
tone-decoder pu essere regolata
mediante il trimmer R14. Quando la
scheda attiva probabile che questo

Elettronica In - aprile 96 43
stadio possa attivarsi a causa dei segna-
li presenti sulluscita BF del cellulare
(il led LD3 lampeggia casualmente);
ci tuttavia non influisce sul regolare
funzionamento del dispositivo in quan-
to il segnale proveniente dal ring detec-
tor non viene pi monitorato sino alla
conclusione del ciclo di allarme. Nel
nostro caso il pin 7 del cellulare viene
utilizzato anche per accendere e spe-
gnere il telefono col sistema che abbia-
mo precedentemente esposto. Questo
stadio fa capo al transistor T2 il quale a
sua volta controllato dalla linea PB5
(pin 7 del micro). Il segnale di bassa
frequenza presente alluscita del cellu-
lare viene inviato anche al decoder U7
il quale ha il compito di riconoscere (e
comunicare al micro) la presenza di
eventuali toni DTMF. Il trimmer R19
consente di regolare lampiezza del
segnale che giunge allingresso di U7.
Questultimo, un comune 8870, con-
nesso al micro mediante cinque linee
che fanno capo alle porte PB0 (pin 1),
PB1 (pin 2), PB2 (pin 4), PB3 (pin 5) e
PC4 (pin 24). Per funzionare corretta-
mente l8870 necessita di pochissimi
altri componenti tra i quali un quarzo
(Q2) da 3,58 MHz. Gli ingressi di allar-
me fanno capo al transistor T5 ed ai
diodi D6 e D7. I due ingressi possono
funzionare con segnali normalmente
alti o bassi. Ricordiamo che questi
ingressi vanno collegati alluscita del-
limpianto antifurto della vettura. La
linea di allarme fa capo alla porta PA3
(pin 15) del micro mentre lattivazione
di potenza impiega la porta PA6 (pin
18) che controlla il transistor T6 ed il
rel RL1. Le uscite di questultimo,
diagramma di flusso relativo come abbiamo visto in precedenza,
possono essere utilizzate per disattivare
alla gestione comandi limpianto elettrico della vettura ma
anche per controllare altri dispositivi
elettrici. Il led LD5 visualizza lo stato
del rel. Lo stadio di alimentazione fa
capo agli stabilizzatori a tre pin U1 e
U2; questultimo, un 7808, fornisce al
telefono gli 8 volt continui necessari al
suo funzionamento. Ricordiamo, a
questo proposito, che il cellulare colle-
gato non deve essere dotato di batterie
proprie. Il regolatore U1, un 7805,
eroga una tensione di 5 volt necessaria
al funzionamento di tutti gli integrati
digitali utilizzati nel circuito. Al transi-
stor T1 ed al led LD2 affidato il com-
pito di segnalare la presenza o meno

44 Elettronica In - aprile 96
del cellulare: quando il telefono pre- precedenza) necessario che linterfac- telefono compare il primo numero da
sente il transistor si trova in conduzio- cia sia collegata al telefono e che que- memorizzare. Inizialmente viene pro-
ne e LD2 risulta acceso, in caso contra- sto sia acceso (dip S1 aperto). Per ini- posto il numero zero, numero che pu
rio il led spento. Questa informazione ziare la procedura di memorizzazione essere modificato premendo il pulsante
viene letta dalla porta PC2 del micro sufficiente mantenere premuto per un P2: sul display appariranno in sequenza
(pin 25). Completano il circuito il quar- paio di secondi il pulsante P3; a segui- il numero 1, il 2 e via via tutti gli altri
zo a 6 MHz collegato ai pin 20 e 21 del to di questa azione sul display del numeri. Quando compare il numero che
micro ed alcuni pulsanti. P1 consente
di resettare il circuito qualora si voglia
interrompere la procedura nel caso di
falsi allarmi. Molto importante anche
il compito del dip S1. Tramite questo
controllo possibile scegliere il modo
di funzionamento. Se il dip chiuso, il
telefono cellulare viene tenuto normal-
mente spento e lattivazione dello stes-
so avviene esclusivamente a seguito di
un allarme. Col dip aperto, invece, non
solo il telefono risulta sempre acceso
(dandoci la possibilit di chiamare la
vettura in qualsiasi momento), ma
risulta attiva anche la procedura di
memorizzazione del numero.
Questultima funzione fa capo ai pul-
santi P2 (avanzamento numero) e P3
(memo). Per programmare il numero (o
per sostituire quello memorizzato in

Elettronica In - aprile 96
schema
elettrico

46 Elettronica In - aprile 96
interessa, dovremo premere per un
istante il pulsante di memo; per farci
comprendere che il numero stato
memorizzato, lo stesso viene fatto lam-
peggiare un paio di volte prima che ci
venga proposto nuovamente lo zero.
Memorizzata cos la prima cifra del
numero telefonico, procederemo con lo
stesso sistema per le altre cifre.
Completata la memorizzazione di tutti i
numeri, dovremo chiudere per un istan-
te il dip S1; a seguito di tale azione, sul
display comparir per alcuni secondi e
per intero il numero memorizzato. A
questo punto il nostro dispositivo pie-
namente operativo. Per meglio com-
prendere le varie funzioni svolte dal
microcontrollore U4 consigliamo di
dare unocchiata ai diagrammi di flusso
relativi al main program ed alle routine
principali. Il main program evidenzia la
funzione svolta dal dip S1 e dal pulsan-
te di memo mentre la routine di pro-
grammazione chiarisce come avviene
la memorizzazione dei numeri allin-
terno del micro. Infine, la routine di
gestione dei comandi, illustra quali toni
bisogna inviare per ottenere le varie
funzioni. Non resta ora che occuparci
del montaggio.

IN PRATICA

Come si vede nelle illustrazioni, per il


montaggio dellinterfaccia abbiamo
utilizzato una basetta stampata apposi-
tamente realizzata sulla quale sono
montati tutti i componenti. Per i colle-
gamenti tra la basetta ed il cellulare
bisogna utilizzare un apposito cavo ad
otto terminali con spina tipo Motorola
ad un capo e plug telefonico ad 8 pin
dallaltro. Il circuito disponibile in
scatola di montaggio: non esiste quindi
alcun problema di reperibilit dei com-
ponenti. Il microcontrollore gi pro-
grammato anche disponibile separa-
tamente. Ma torniamo al cablaggio. E
consigliabile montare per primi i com-
ponenti passivi e quelli a pi basso pro-
filo per proseguire poi con i semicon-
duttori, i componenti polarizzati e quel-
li pi ingombranti. Per il montaggio
degli integrati abbiamo previsto lim-
piego degli appositi zoccoli. Per i colle-
gamenti esterni, a parte la presa telefo-
nica, abbiamo utilizzato una morsettie-
ra alla quale fanno capo tutti i termina-
li. Oltre che al cellulare, la basetta va

Elettronica In - aprile 96 47
cablaggio ed elenco componenti

R41: 22 Kohm
R42: 22 Kohm
R43: 1 Kohm
R44: 100 Kohm
R45: 10 Kohm
R46: 100 Kohm
R47: 2,2 Kohm
R48: 470 Kohm
R49: 4,7 Ohm
R50: 4,7 Kohm
C1: 1.000 F 25 VL
C2: 100 nF multistrato
C3: 1.000 16 VL
C4: 100 nF multistrato
C5: 100 F 16 VL
C6: 1 F 16 VL
C7: 22 pF ceramico
C8: 22 pF ceramico
C9: 220 nF poliestere p.10
C10: 100 nF multistrato
C11: 100 F 16 VL
C12: 100 nF multristrato
C13: 220 nF poliestere p. 10
C14: 10 F 16 VL
C15: 1 F 16 VL
C16: 100 nF multistrato
C17: 22 F 16 VL
C18: 220 pF ceramico
C19: 22 F 16 VL
C20: 100 nF multistrato
C21: 22 F 16 VL
C22: 100 nF multistrato
C23: 10 F 16 VL
C24: 100 nF multistrato
C25: 100 nF multistrato
C26: 100 F 16 VL
C27: 100 nF multistrato
C28: 100 nF multistrato
C29: 100 F 16 VL
COMPONENTI R13: 1 Kohm R27: 470 Kohm C30: 100 F 16 VL
R14: 10 Kohm trimmer R28: 560 Ohm C31: 100 nF multistrato
R1: 10 Kohm R15: 4,7 Kohm R29: 2,2 Kohm C32: 100 nF multistrato
R2: 10 Kohm R16: 1,5 Kohm R30: 10 Kohm C33: 100 nF multistrato
R3: 10 Kohm R17: 560 Ohm R31: 2,2 Kohm C34: 100 nF multistrato
R4: 47 Kohm R18: 4,7 Kohm R32: 22 Kohm C35: 4,7 F 16 VL
R5: 470 Kohm R19: 47 Kohm trimmer R33: 47 Ohm C36: 100 nF multistrato
R6: 560 Ohm R20: 470 Kohm R34: 330 Kohm D1: 1N5404
R7: 100 Kohm R21: 4,7 Kohm R35: 100 Kohm D2: 1N4148
R8: 56 Kohm R22: 47 Kohm R36: 100 Kohm D3: 1N4148
R9: 10 Kohm R23: 10 Kohm R37: 22 Kohm D4: 1N4148
R10: 22 Kohm R24: 33 Kohm R38: 33 Kohm D5: 1N4002
R11: 22 Kohm R25: 22 Kohm R39: 22 Kohm D6: 1N4002
R12: 560 Ohm R26: 22 Kohm R40: 1 Kohm D7: 1N4002

collegata ai 12 volt continui disponibili malmente basso) ed allimpianto di serie al positivo di alimentazione della
sullautomobile, alluscita dellimpian- accensione. Per bloccare il motore della bobina (avvolgimento primario). Cos
to antifurto (scegliendo opportunamen- vettura necessario collegare i due con- facendo, allattivazione del rel, il cir-
te lingresso normalmente alto o nor- tatti normalmente chiusi del rel in cuito viene aperto e la bobina non pu

48 Elettronica In - aprile 96
linterfaccia a montaggio ultimato

D8: 1N4002 U1: 7805 S1: dip 1 polo (2 pz);


D9: 1N4002 U2: 7808 S2: dip 1 polo - vite 3MAx12 con dado
LD1: Led verde 5 mm U3: LM567 MIC1, MC2: Capsula (2 pz);
LD2: Led verde 5 mm U4: ST62T65 microfonica preamplificata - presa telefonica da cs 8 pin;
LD3: Led giallo 5 mm U5: LM358 2 fili - morsettiera 2 poli comp.
LD4: Led rosso 5 mm U6: ISD1420 AP: Altoparlante 8 Ohm (7 pz);
LD5: Led rosso 5 mm U7: 8870 RL1: Rel 12V 1 Scambio - circusto stampato
T1: BC547B Q1: Qurzo 6 MHz FUS1: 1Ampere 5x20 cod. G016;
T2: BC547B Q2: Quarzo 3,58 MHz Varie: - cavetto collegamento
T3: BC547B P1: Pulsante N.A. - zoccolo 4+4 (2 pz); piastra/cellulare Motorola
T4: BC547B P2: Pulsante N.A. da cs - zoccolo 9+9; con relative prese.
T5: BC547B P3: Pulsante N.A. da cs - zoccolo 14+14 (2 pz);
T6: BC547B P4: Pulsante N.A. da cs - portafusibile da cs;
T7: BC547B P5: Pulsante N.A. da cs - dissipatore per TO-220

pi generare lalta tensione necessaria tare facilmente accessibile per consen- tro il cruscotto della vettura in modo da
ad alimentare lo spinterogeno e le can- tire di bloccare il funzionamento del- poter captare pi facilmente la voce del
dele. Il pulsante di reset P1 deve essere lantifurto nel caso di falsi allarmi. Il guidatore; ovviamente il collegamento
nascosto con cura ma deve anche risul- microfono-spia (MIC1) va fissato die- tra microfono e basetta va effettuato

Elettronica In - aprile 96 49
traccia rame in scala 1:1 con cavo schermato. Completati tutti i
collegamenti non resta che program-
mare il dispositivo e verificare il buon
funzionamento del sistema.

TARATURA E
MESSA A PUNTO

Per la programmazione del numero


telefonico bisogna aprire il dip S1 ed
agire, come descritto in precedenza, sui
pulsanti P2 e P3; per effettuare tale
operazione necessario che il telefono
sia collegato allinterfaccia. Per la pro-
grammazione del messaggio dallarme,
invece, bisogna agire sui pulsanti P4 e
P5 parlando a circa 2030 centimetri di
distanza dal microfono montato sulla
piastra. Per ascoltare il messaggio
necessario collegare al circuito lalto-
parlante. Questultimo potr essere
successivamente rimosso. I due trim-
mer R14 e R19 vanno regolati inizial-
mente a met corsa. Giunti a questo
punto dobbiamo simulare lallarme per
verifcare il comportamento del circui-
to. Se tutto funziona a dovere, il telefo-
no, dopo aver visualizzato il numero,
deve andare in trasmissione e lutente
chiamato deve sentire il messaggio di
allarme per due volte. Il corrisponden-
te pu agire sullinterfaccia inviando
con la tastiera i toni dal numero 0 al
numero 4. Il tono 1 attiva il rel, il 2 lo
riapre, il 3 attiva il microfono ambien-
tale ed il 4 lo disattiva. Inviando il tono
0 la comunicazione viene interrotta.
Trascorsi 2 minuti senza che giunga
alcun tono allinterfaccia, la stessa
interrompe il collegamento. Se si desi-
dera prolungare lascolto bisogna
inviare ogni due minuti, prima dello
scadere del time-out, il tono 3. Qualora
il circuito non riconosca i toni, si dovr
agire sul trimmer R19 che controlla la
sensibilit del decoder DTMF. Lultima
regolazione riguarda il trimmer R14
che controlla il tone-decoder utilizzato

Per il collegamento al cellulare


bisogna utilizzare un particolare
cavo ad otto poli munito
dellapposita spina impiegata nei
telefoni Motorola. Sullaltro capo
va montato un comune plug
telefonico ad 8 poli.

50 Elettronica In - aprile 96
collegamenti e controlli
S1: Stabilisce il modo di funzionamento del sistema anti-
furto (ON = cellulare normalmente spento, OFF = cellulare
normalmente acceso).
S2: Se a ON consente di collegare laltoparlente esterno
per lascolto del messaggio di allarme registrato nel circui-
to di sintesi vocale.
P1: Reset generale (consente di bloccare il sistema nel caso
di falsi allarmi).
P2: Consente di fare scorrere i numeri visualizzati dal
display durante la memorizzazione del numero telefonico.
P3: Memorizza i numeri visualizzati sul display.
P4: Avvia la riproduzione del messaggio di allarme
memorizzato dal circuito di sintesi vocale.
P5: Avvia la registrazione del messaggio di allarme della
durata massima di 20 secondi.
R14: Regola la frequenza di lavoro del ring-detector.
R19: Regola la sensibilit di BF del decoder DTMF.
MIC1: Microfono ambientale che pu essere attivato
durante la comunicazione.
MIC2: Consente di registrare sul DAST il messaggio di
allarme.
LD1: Segnala (ON) la presenza della tensione
di alimentazione.
LD2: Segnala (ON) se il cellulare presente.
LD3: Segnala (OFF) le chiamate in arrivo.
LD4: Segnala (ON) che il circuito di registrazione attivo.
LD5: Segnala (ON) lattivazione del rel di potenza.

nel circuito del ring-detector. chiuso, dopo il ciclo di allarme il qualsiasi momento una chiamata, anche
Componete il numero del cellulare col- telefono rimane acceso e quindi in se non si verificato alcun allarme.
legato allinterfaccia e mentre in arri- grado di ricevere eventuali chiamate. Appuntamento dunque al prossimo
vo la chiamata ruotate il trimmer R14 Col dip aperto, invece, il telefono munero della rivista con un nuovo pro-
sino ad ottenere lo spegnimento del led sempre acceso e quindi pu ricevere in getto della serie Cellular Line.
LD3. Dopo che si instaurato il colle-
gamento (normalmente la risposta
avviene al primo squillo) attivate la PER LA SCATOLA DI MONTAGGIO
funzione desiderata inviando i toni
relativi. Il funzionamento identico a Lantifurto con telefono cellulare descritto in queste
quello visto in precedenza. Non resta
ora che installare il tutto in maniera
pagine disponibile in scatola di montaggio (cod.
definitiva allinterno della vettura. FT124K) al prezzo di 185.000 lire. Il kit comprende tutti
Ovviamente sia la piastra che il telefo- i componenti, la basetta forata e serigrafata, il micro
no cellulare dovranno essere nascosti programmato, il cavo di collegamento al cellulare e tutte
con cura. Ricordiamo infine che dalla
posizione di S1 dipende il tipo di fun-
le minuterie. La scatola di montaggio non comprende il
zionamento del sistema antifurto. Col telefono cellulare. Il microcontrollore programmato
dip chiuso il telefono cellulare risulta disponibile anche separatamente (cod. MF66) al prezzo
normalmente spento e si attiva sola- di 45.000 lire. Il materiale va richiesto a: Futura
mente in caso di allarme; non possi-
bile, in altre parole, chiamare la vet-
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tura a meno che non si sia verificato un 0331-576139, fax 0331-578200.
allarme. In questo caso, anche se il dip
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450C (max). Prestazioni paragonabili ad un saldatore tradizionale da 60W. Pu essere impiegato oltre che per le operazioni di saldatura
GASIRON - Euro 36,00 Punte di ricambio: BIT3.2 3,2mm - Euro 10,00 anche per emettere aria calda (ad esempio per modellare la
BIT1.0 1mm - Euro 10,00 BIT4.8 4,8mm - Euro 10,00 GASIRON2 - Euro 13,00 plastica).
BIT2.4 2,4mm - Euro 10,00 BITK punta tonda - Euro 10,00 Autonomia: circa 40 minuti; temperatura: max. 450C.

Stagno* per saldatura


! Bobina da 100g di filo di stagno del diametro di 1mm con anima di flussante. SOLD100G - Euro 2,30
! Bobina da 100g di filo di stagno del diametro di 0,6mm con anima di flussante. SOLD100G6 - Euro 2,80
! Bobina da 250g di filo di stagno del diametro di 1mm con anima di flussante. SOLD250G - Euro 5,00
! Bobina da 500g di filo di stagno del diametro di 1mm con anima di flussante. SOLD500G - Euro 9,80
! Bobina da 500g di filo di stagno del diametro di 0,8mm con anima di flussante. SOLD500G8 - Euro 9,90
! Bobina da 1Kg di filo di stagno del diametro di 1mm con anima di flussante. SOLD1K - Euro 19,50
* Lega 60% Sn - 40% Pb, punto di fusione 185C, ideale per elettronica.
! Bobina da 500 grammi di filo di stagno del diametro di 0,8mm "lead-free" ovvero senza piombo. SOLD500G8N - Euro 36,00
Lega composta dal 96% di stagno e 4% di argento, anima con flussante, punto di fusione 220C.

Disponibili presso i migliori negozi di elettronica o nel


nostro punto vendita di Gallarate (VA).
Caratteristiche tecniche e vendita on-line: www.futuranet.it
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Via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA)
Tel. 0331/799775 - Fax. 0331/778112
Corso di programmazione
MICROCONTROLLORI ST626X

per microcontrollori ST626X


Per apprendere la logica di funzionamento e le tecniche di
programmazione dei nuovi modelli di una delle pi diffuse e
versatili famiglie di microcontrollori presenti sul mercato:
la famiglia ST6 della SGS-Thomson. Ultima puntata.
di Carlo Vignati e Arsenio Spadoni

N elle precedenti puntate del Corso abbiamo


illustrato le varie risorse disponibili allinterno
dei nuovi micro ST6, completando ogni puntata
menti studiati verificando sul campo le nozioni
apprese. Realizzeremo, partendo da zero, o meglio
dallo Starter Kit e dalle cognizioni finora acquisite,
con un listato software dimostrativo. Tutti i pro- una semplice chiave a tastiera, ovvero un dispositi-
grammi proposti utilizzano la piastra dello Starter vo dotato di una sezione di ingresso a matrice di
Kit sia per la programmazione del chip che per la tasti e di una sezione di uscita a rel. Potremo uti-
verifica del corretto funzionamento del micro pro- lizzare questo prodotto per mille applicazioni, ad
grammato. Lo Starter Kit, rammentiamo, dispone esempio, per azionare lelettroserratura della porta
di un jumper per la selezione del modo di funzio- di casa o del cancello oppure per attivare/disattiva-
namento, se tale jumper viene posizionato in re limpianto antifurto di casa o dellauto. In ogni
Prog si abilita la caso, dovremo instal-
programmazione del lare la tastiera nella
micro; se, al contra- zona non protetta, ad
rio, viene posto in esempio allingresso
User si seleziona il della nostra abitazio-
funzionamento ne, e la scheda con il
Stand-alone e la rel nella zona protet-
scheda lavora in modo ta, tipicamente allin-
autonomo in funzione terno della casa: digi-
del programma conte- tando una corretta
nuto nel micro pre- sequenza di tasti otter-
sente nello zoccolo remo lapertura della
text-tool. In questa porta di casa, al con-
ultima puntata del trario, digitando una
Corso presentiamo un sequenza errata provo-
approccio alla pro- cheremo linibizione
grammazione mirata, della tastiera per un
ovvero la realizzazio- determinato periodo
ne di un prodotto vero di tempo. Il circuito
e proprio, con tanto di prevede una chiave di
schema elettrico e accesso a cinque cifre
pratico. Questo pro- e due diversi modi di
getto ci dar la possi- funzionamento del
bilit di mettere in rel: monostabile e
pratica tutti gli argo- bistabile. Nel primo

Elettronica In - aprile 96 53
MICROCONTROLLORI ST626X
schema elettrico

caso (monostabile) il rel viene chiuso dal micro per micro pi piccolo della famiglia ST626X, ovvero
circa 1 secondo ogni qualvolta si digita sulla tastiera la lST6260.
corretta combinazione; nel contempo un led verde viene
acceso per retroazione. Nel secondo caso (bistabile) il COSTRUIAMO UNA KEY PAD
micro, quando rileva il codice esatto, togla lo stato del
rel, ovvero lo apre se era chiuso oppure lo chiude se era Questultimo dispone di 13 linee di ingresso/uscita
aperto e contemporaneamente accende uno dei due led: appartenenti a tre periferiche (porte di I/O) a cui asso-
il rosso se il rel viene chiuso oppure il verde nel caso di ciamo le lettere A, B e C. La Porta A composta da quat-
apertura del rel. tro linee di I/O che risultano collegate, nella nostra appli-
Compreso il funzionamento, passiamo alla realizzazione cazione, al rel (PA0), ad un dip-switch a due poli (PA2
vera e propria. Osserviamo lo schema elettrico riportato e PA3) e allingresso di tamper (PA1). Questultimo
nellarticolo. Come si pu notare, a causa del ridotto rappresentato fisicamente da un pulsante da collocare
numero di linee necessarie, abbiamo implementato il posteriormente alla tastiera a matrice onde poter rilevare

In figura le due unit


che compongono la
chiave a tastiera: la
matrice di 12 tasti da
un lato e la scheda di
elaborazione a
microcontrollore
dallaltro. La tastiera
risulta elettricamente
collegata alla scheda
mediante un normale
cavo flessibile.

54 Elettronica In - aprile 96
un eventuale tentativo di manomissione della tastiera
MICROCONTROLLORI ST626X
stessa. Come retroazione dello stato del rel e dello stato
di inibizione utilizziamo due diodi led, uno rosso e uno
verde, che risultano connessi alle linee PB0 e PB1,
rispettivamente pin 1 e 2, del micro. Anche la tastiera
direttamente connessa al micro, per la precisione le tre
colonne della tastiera sono collegate ai piedini 18, 19 e
20 del micro (linee PC4, PC3 e PC2), mentre le quattro
righe della tastiera risultano connesse ai pin 4, 5, 6 e 7
corrispondenti rispettivamente alle linee PB2, PB3, PB6
e PB7. Il microcontrollore, siglato U2 nello schema,
viene alimentato tra i pin 9 (Vdd) e 10 (Vss) con una
tensione di 5 volt regolata dallintegrato U1, un comune
7805. I condensatori C1, C2 e C3 stabilizzano ulterior-
mente la tensione continua mentre il diodo D1 protegge
la scheda da una eventuale inversione della polarit di
alimentazione. Il pin 17 del micro, ingresso di interru-
zione non mascherabile, va tenuto ancorato a +5 volt,
mentre il pin di test, pin 3, va collegato a massa. Il grup-
po formato dalla resistenza R3 e dal condensatore C7
serve per generare limpulso di Reset allatto della prima
accensione e va collegato allingresso di Reset, pin 16,
del micro. Il quarzo Q1, unitamente ai condensatori C8
e C9, consente il funzionamento delloscillatore interno
allintegrato U2. Il quarzo risulta connesso ai pin 14
(OSCin) e 15 (OSCout) del micro, mentre i condensato-
ri devono essere collegati tra questi piedini e la massa.
Terminata lanalisi dello schema elettrico, procediamo
alla realizzazione del software. Pianifichiamo innanzi-
tutto la sequenza delle istruzioni con una rappresenta- loop principale in cui esegue ciclicamente tre diversi
zione a blocchi. La flow-chart della nostra key-pad test. Il main program verifica se sono stati inseriti nella
riportata qui di fianco. tastiera pi di tre codici errati, se il tamper attivo e se
un tasto risulta premuto. Se tutti i test danno esito nega-
IL PROGRAMMA tivo il programma viene ripetuto in continuazione, in
caso contrario il micro abbandona il programma princi-
Il software, come al solito, inizializza le varie linee di pale ed esegue il gruppo di istruzioni associate alleven-
I/O, assegna quindi ad ogni linea il corretto modo di to in corso. Qualora vengano rilevati tre errori di digita-
funzionamento, in seguito controlla se i tasti 4, 5 e 6 zione del codice o lapertura del tamper, il software
sono premuti e se cos esegue la programmazione della provvede ad inibire la tastiera per circa 30 minuti e, nel
memoria EEPROM. In questultimo caso il micro atten- contempo, fa lampeggiare i due led. Se viene rilevata la
de la pressione di 5 tasti consecutivi e li memorizza nella pressione di un tasto, il micro esegue un successivo test
propria EEPROM. A questo punto il micro entra nel tra il tasto premuto e quello memorizzato nella

famiglia ST626X, codici e contenitori

Elettronica In - aprile 96 55
MICROCONTROLLORI ST626X
la key-pad in pratica

COMPONENTI C4: 10 nF ceramico LD2: Led 5 mm rosso - morsetto 3 poli;


C5: 10 nF ceramico T1: BC547 - morsetto 2 poli;
R1: 1 Kohm C6: 10 nF ceramico Q1: Quarzo 6 MHz - tastiera a matrice
R2: 1 Kohm C7: 1 F 16 V elettr. rad. U1: 7805 di 12 tasti;
R3: 100 Kohm C8: 22 pF ceramico U2: ST6260 (MF68) - flat-cable;
R4: 22 Kohm C9: 22 pF ceramico RL1: Rel 12V miniatura - basetta cod. G018.
R5: 22 Kohm D1: 1N4004 Varie: (Il micro gi programma-
C1: 100 F 16 V elettr. D2: 1N4148 - pulsante tamper; to costa 40.000 lire e pu
C2: 100 F 16 V elettr. D3: 1N4004 - dip-switch 2 poli; essere richiesto a Futura
C3: 100 nF multistrato LD1: Led 5 mm verde - zoccolo 10+10 pin; Elettronica - Rescaldina)

EEPROM. Se i due coincidono, il programma incremen- precisione PA0, a cui collegato il rel, deve essere pro-
ta il numero di cifre codificate, mentre se sono diversi, il grammato come uscita di tipo push-pull a valore basso,
programma incrementa il numero di errori. mentre PA1, PA2 e PA3 vanno inizializzati come
Successivamente, il programma legge in RAM il nume- ingressi con resistore di pull-up. Leggiamo ora lo stato
ro di tasti correttamente codificati e se tale numero del dip-switch DS1 e salviamo la configurazione del dip
uguale a 5 passa alla gestione del rel, in caso contra- nel bit 2 della cella STATO. Utilizzeremo questo bit di
rio torna nel programma principale. Compreso lo sche- RAM come flag del tipo di funzionamento prescelto: a
ma a blocchi, accendiamo il Computer e passiamo alla bit settato associamo il funzionamento bistabile, mentre
stesura vera e propria del programma sorgente. Un esem- a bit resettato corrisponde il funzionamento monostabi-
pio di listato proposto (cod. MF68) nellarticolo; evi- le. Digitiamo le istruzioni relative alla subroutine
dente che il programma pu essere modificato a piacere MEMO e alla LEGEP. Nella prima subroutine, il
in funzione delle specifiche esigenze. Ad esempio, pos- micro scrive nella memoria EEPROM i dati inseriti da
sibile aumentare o diminuire il numero di cifre che com- tastiera, nella seconda il micro legge la EEPROM e tra-
pongono il codice oppure stabilire un diverso modo di sferisce i dati in celle RAM. Utilizziamo la subroutine
funzionamento del rel. Come al solito, utilizziamo la EEPRR per leggere la EEPROM nella locazione pun-
pseudoistruzione .DEF per definire sia i registri che le tata dal registro X e trasferiamo il risultato della lettura,
celle RAM necessarie alla nostra applicazione. Poi, con contenuto nellaccumulatore, nelle celle da KEY1 a
la .ORG mappiamo la prima istruzione da far eseguire KEY5. Terminata la programmazione e la lettura della
al micro nella prima cella di memoria programma, nel EEPROM accendiamo il led verde qualora sia abilitato il
nostro caso la 80 hex. Utilizziamo la label Reset e li- funzionamento bistabile; in questultimo caso, infatti, i
struzione JP Reset nel vettore di Reset, per comunica- led rispecchiano lo stato del rel. Digitiamo ora le istru-
re al micro la prima istruzione da eseguire dopo laccen- zioni appartenenti al main program e facciamo quindi
sione. Successivamente, disabilitiamo le interrupt, cari- eseguire al micro i tre test sopra citati. Se gli errori sono
chiamo il registro del watchdog e con listruzione uguali a 15 (cio tre tentativi di codifica errati) o se il
RETI terminiamo linterrupt di Reset. Inizializziamo tamper attivo eseguiamo una CALL alla subroutine
le linee di I/O utilizzando i tre registri, direzione, opzio- ALARM. Allinterno di questultima, accendiamo i
ne e dato, disponibili per ognuna delle tre Porte di I/O. due led, attendiamo 1 secondo, spegniamo i due led,
La Porta B viene inizializzata come uscita open-drain, attendiamo 1 secondo e ricicliamo. Utilizziamo la cella
mentre la Porta C come uscita con resistore di pull-up. COMODO per ripetere questo loop per 225 volte e la
La Porta A viene scomposta in ingressi e uscite, per la cella COMODO1 per riciclare quattro volte. In questo

56 Elettronica In - aprile 96
MICROCONTROLLORI ST626X

A sinistra, la piedinatura del microcontrollore ST6260 utilizzato nella Key Pad; a destra la
basetta a montaggio ultimato. Per il nostro prototipo abbiamo utilizzato la versione finestrata
del micro ST6260, ovvero lST62E60. Qualora non vi sia la necessit di modificare o di
aggiornare il software, consigliabile realizzare la Key Pad con la versione OTP dei micro
ST6, ovvero con lST62T60, che ha un costo notevolmente inferiore a quello di tipo EPROM.
A montaggio ultimato dovremo collegare alla scheda 12 pulsanti esterni disposti a matrice
riga/colonna. Allo scopo, possiamo utilizzare 12 pulsanti con contatto normalmente aperto o
una tastiera a matrice di tipo telefonico. Per il collegamento tra pulsanti e scheda utilizziamo
uno spezzone di flat cable avente una lunghezza massima di 2 metri.

modo otteniamo una inibizione della tastiera di circa KEYCOD ogni volta che un test viene superato, mentre
1800 secondi, ovvero di 30 minuti. Terminati i loop, se il la azzeriamo, e nel contempo incrementiamo la cella
funzionamento bistabile era abilitato, ripristiniamo i led ERRORI, se il test ha esito negativo. Terminata la
nella condizione in cui si trovavano prima dellallarme. subroutine TESTA dovremo agire sul rel se il numero
contenuto in KEYCOD uguale a cinque. Allo scopo,
LA SCANSIONE DEI PULSANTI realizziamo la subroutine ATTUA. Allinterno di que-
stultima dovremo chiudere il rel per circa 1 secondo
Proseguiamo nella digitazione delle istruzioni con la nel funzionamento monostabile, oppure dovremo togla-
subroutine SCAN. Questultima scandisce lintera re lo stato del rel se il funzionamento di tipo bistabi-
tastiera portando a livello logico basso, una dopo laltra, le. Abbiamo cos terminato la stesura del programma,
le quattro linee di uscita (PB2, PB7, PB6 e PB3) con- salviamo dunque il nostro file ed assembliamolo digitan-
nesse alle righe della tastiera; nel contempo legge lo do AST6 MF68.ASM. Lassemblatore dar origine ad
stato delle linee di ingresso (PC3, PC2 e PC4) collegate un secondo file con estensione .HEX adatto ad essere
alle colonne. Se una linea di ingresso risulta attiva, ovve- trasferito nel micro. Colleghiamo la piastra di program-
ro allo stato logico basso, significa che un tasto stato mazione dello Starter Kit al PC, portiamo il ponticello
premuto. In questo caso, il software deve riconoscere il W1 in posizione PROG, alimentiamo la scheda, inse-
tasto premuto e memorizzarne il codice nella cella riamo un ST62E60 nel text-tool e procediamo alla pro-
KEYP. Al termine della subroutine, dovremo testare con grammazione del chip.
listruzione di comparazione immediata (CPI) il conte-
nuto della cella KEYP. Se questultimo uguale a zero LA KEY PAD IN PRATICA
significa che nessun tasto stato premuto e il program-
ma deve riciclare nel main, in caso contrario occorre leg- Preleviamo il micro programmato e mettiamolo in
gere il contenuto di KEYP. Per fare ci invochiamo la disparte poich adesso dobbiamo realizzare lhardware
subroutine TESTA; qui confrontiamo i codici memo- della nostra tastiera. Allo scopo, utilizziamo la traccia
rizzati nelle celle KEY1, KEY2, KEY3, KEY4 e KEY5 rame riportata nellarticolo e con il metodo della fotoin-
con il contenuto di KEYP. Per sapere quante cifre sono cisione ricaviamo il circuito stampato. Saldiamo alla
state codificate utilizziamo la cella KEYCOD: il primo basetta i vari componenti rispettando la polarit dei
test avverr tra KEYP e KEY1 poich KEYCOD sar diodi, del transistor, dei condensatori elettrolitici e del
uguale a zero, lultimo test sar tra KEYP e KEY5 poi- regolatore di tensione. Con due spezzoni di flat cable, o
ch KEYCOD sar 4. Concludendo, incrementiamo in mancanza con del normale filo conduttore, colleghia-

Elettronica In - aprile 96 57
MICROCONTROLLORI ST626X
;********************************************************************** LDI ERRORI,#0
;********** File: MF68.ASM Data: 10/02/1996 ********** LDI COMODO,#0
;********** ********* LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
;********** CHIAVE A TASTIERA ********** JRS 2,DRPA,INIZ1
;********************************************************************** SET 2,STATO ;Funz. bistabile
;** (C) 1994 by FUTURA ELETTRONICA v.le Kennedy, 96 ** INIZ1: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
;** 20027 RESCALDINA (MI) Tel. 0331-576.139 ** CALL MEMO ;Program EEPROM
;********************************************************************** CALL LEGEP ;Leggi EEPROM
.VERS ST6260 JRR 2,STATO,INIZ2 ;Bistabile ? No
.ROMSIZE 4 RES 0,DRPB ;Accendi led verde
;**** DEFINIZIONE REGISTRI INIZ2: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
A .DEF 0FFH ;Accumulatore ;**** MAIN PROGRAM ********************************************
X .DEF 080H ;Registro X (index register) MAIN: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
Y .DEF 081H ;Registro Y (index register) LD A,ERRORI
V .DEF 082H ;Registro V CPI A,#15 ;15 errori?
W .DEF 083H ;Registro W JRNZ MAIN1 ;No continua
DDRPA .DEF 0C4H ;Registro direzione Port A CALL ALARM ;Si allarme
ORPA .DEF 0CCH ;Registro opzioni Port A MAIN1: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
DRPA .DEF 0C0H ;Registro dati Port A JRR 1,DRPA,MAIN2 ;Tamper ? NO
DDRPB .DEF 0C5H ;Registro direzione Port B CALL ALARM ;SI allarme
ORPB .DEF 0CDH ;Registro opzioni Port B MAIN2: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
DRPB .DEF 0C1H ;Registro dati Port B CALL SCAN ;Scan Key
DDRPC .DEF 0C6H ;Registro direzione Port C LD A,KEYP ;Tasto premuto?
ORPC .DEF 0CEH ;Registro opzioni Port C CPI A,#0
DRPC .DEF 0C2H ;Registro dati Port C JRNZ MAIN3 ;SI
OCR .DEF 0DCH ;Registro oscillatore JP MAIN ;NO
IOR .DEF 0C8H ;Registro controllo interrupt MAIN3: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
DWR .DEF 0C9H ;Registro finestra ROM CALL TESTA ;Testalo
DWDR .DEF 0D8H ;Registro watchdog LD A,KEYCOD ;Codifica completa
LVI .DEF 0DDH ;Registro miscellaneo CPI A,#5
DRBR .DEF 0E8H ;Data bank register JRZ MAIN4 ;Si
EECR .DEF 0EAH ;EEprom control register JP MAIN ;NO
;*** DEFINIZIONE CELLE IN RAM MAIN4: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
CDRPA .DEF 084H ;Copia DRPA LDI KEYCOD,#0 ;Azzera cifre codificate
CDRPB .DEF 085H ;Copia DRPB LDI ERRORI,#0 ;Azzera cella errori
CDRPC .DEF 086H ;Copia DRPC CALL ATTUA ;Agisci sul rel
SALVAA .DEF 087H JP MAIN
KEYP .DEF 088H ;Tasto premuto ;*********************************************************************
KEYCOD .DEF 089H ;Conteggio tasti codificati MEMO: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
STATO .DEF 08AH ;bit0 set = codifica completa SET 2,DRPB ;Riga 2
;bit1 set = rel chiuso RES 7,DRPB
;bit2 set = funz. bistabile SET 6,DRPB
ERRORI .DEF 08BH ;Numero di errori SET 3,DRPB
COMODO .DEF 08CH ;Cella di comodo JRR 3,DRPC,MEMOA ;Tasto 4 ?
KEY1 .DEF 08DH JP ENDMEM
KEY2 .DEF 08EH MEMOA: JRR 2,DRPC,MEMOB ;Tasto 5 ?
KEY3 .DEF 08FH JP ENDMEM
KEY4 .DEF 090H MEMOB: JRR 4,DRPC,MEMOC ;Tasto 6 ?
KEY5 .DEF 091H JP ENDMEM
COMODO1 .DEF 092H MEMOC: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
;**** PROGRAMMA (Locazione da 0080H a 0F9FH)*********** CALL LAMP ;Memorizzazione
.ORG 080H MEMO1: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
RESET: LDI IOR,#00H ;Disabilita interrupt CALL SCAN ;Scan Key
LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog LD A,KEYP ;Tasto premuto?
RETI ;End reset interrupt CPI A,#0
LDI DDRPA,#00000001B ;Inizializza PortA JRZ MEMO1 ;NO
LDI ORPA, #00000001B LD A,KEYP ;SI
LDI DRPA, #00000000B LDI X,#1
LDI CDRPA,#00000001B CALL EEPRW
LDI DDRPB,#11001111B ;Inizializza PortB MEMO2: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
LDI ORPB,#00000000B CALL SCAN ;Scan Key
LDI DRPB,#11001111B LD A,KEYP ;Tasto premuto?
LDI DDRPC,#00000000B ;Inizializza PortC CPI A,#0
LDI ORPC,#00000000B JRZ MEMO2 ;NO
LDI DRPC,#00000000B LD A,KEYP ;SI
LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog LDI X,#2
LDI IOR,#10H ;Abilita interrupt CALL EEPRW
LDI DRBR,#01H ;EEPROM pagina 0 MEMO3: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
LDI EECR,#0 ;Inizializza EEPROM CALL SCAN ;Scan Key
LDI KEYCOD,#0 ;Tasti codificati LD A,KEYP ;Tasto premuto?
LDI STATO,#0 CPI A,#0
LDI KEYP,#0 JRZ MEMO3 ;NO

58 Elettronica In - aprile 96
MICROCONTROLLORI ST626X
LD A,KEYP ;SI SET 3,DRPB
LDI X,#3 SCAN4: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
CALL EEPRW JRS 3,DRPC,SCAN5 ;Tasto 4 ?
MEMO4: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog LDI KEYP,#4
CALL SCAN ;Scan Key SCAN4A: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
LD A,KEYP ;Tasto premuto? JRR 3,DRPC,SCAN4A ;Rilascio
CPI A,#0 CALL D50ms
JRZ MEMO4 ;NO JP ENDSC
LD A,KEYP ;SI SCAN5: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
LDI X,#4 JRS 2,DRPC,SCAN6 ;Tasto 5 ?
CALL EEPRW LDI KEYP,#5
MEMO5: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog SCAN5A: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
CALL SCAN ;Scan Key JRR 2,DRPC,SCAN5A ;Rilascio
LD A,KEYP ;Tasto premuto? CALL D50ms
CPI A,#0 JP ENDSC
JRZ MEMO5 ;NO SCAN6: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
LD A,KEYP ;SI JRS 4,DRPC,SCAN6B ;Tasto 6 ?
LDI X,#5 LDI KEYP,#6
CALL EEPRW SCAN6A: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
CALL LAMP ;End memo JRR 4,DRPC,SCAN6A ;Rilascio
ENDMEM:LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog CALL D50ms
RET JP ENDSC
;********************************************************************** SCAN6B: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
LEGEP: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog SET 2,DRPB ;Riga 3
LDI X,#1 ;Locazione 1 SET 7,DRPB
CALL EEPRR RES 6,DRPB
LD KEY1,A SET 3,DRPB
LDI X,#2 ;Locazione 2 SCAN7: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
CALL EEPRR JRS 3,DRPC,SCAN8 ;Tasto 7 ?
LD KEY2,A LDI KEYP,#7
LDI X,#3 ;Locazione 3 SCAN7A: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
CALL EEPRR JRR 3,DRPC,SCAN7A ;Rilascio
LD KEY3,A CALL D50ms
LDI X,#4 ;Locazione 4 JP ENDSC
CALL EEPRR SCAN8: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
LD KEY4,A JRS 2,DRPC,SCAN9 ;Tasto 8 ?
LDI X,#5 ;Locazione 5 LDI KEYP,#8
CALL EEPRR SCAN8A: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
LD KEY5,A JRR 2,DRPC,SCAN8A ;Rilascio
RET CALL D50ms
;********************************************************************** JP ENDSC
SCAN: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog SCAN9: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
LDI KEYP,#0 ;Tasto premuto JRS 4,DRPC,SCAN9B ;Tasto 9 ?
RES 2,DRPB ;Riga 1 LDI KEYP,#9
SET 7,DRPB SCAN9A: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
SET 6,DRPB JRR 4,DRPC,SCAN9A ;Rilascio
SET 5,DRPB CALL D50ms
SCAN1: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog JP ENDSC
JRS 3,DRPC,SCAN2 ;Tasto 1 ? SCAN9B: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
LDI KEYP,#1 SET 2,DRPB ;Riga 4
SCAN1A: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog SET 7,DRPB
JRR 3,DRPC,SCAN1A ;Rilascio SET 6,DRPB
CALL D50ms RES 3,DRPB
JP ENDSC SCA10: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
SCAN2: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog JRS 3,DRPC,SCA11 ;Tasto 10 (*) ?
JRS 2,DRPC,SCAN3 ;Tasto 2 ? LDI KEYP,#10
LDI KEYP,#2 SCA10A: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
SCAN2A: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog JRR 3,DRPC,SCA10A ;Rilascio
JRR 2,DRPC,SCAN2A ;Rilascio CALL D50ms
CALL D50ms JP ENDSC
JP ENDSC SCA11: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
SCAN3: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog JRS 2,DRPC,SCA12 ;Tasto 11 (0) ?
JRS 4,DRPC,SCAN3B ;Tasto 3 ? LDI KEYP,#11
LDI KEYP,#3 SCA11A: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
SCAN3A: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog JRR 2,DRPC,SCA11A ;Rilascio
JRR 4,DRPC,SCAN3A ;Rilascio CALL D50ms
CALL D50ms JP ENDSC
JP ENDSC SCA12: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
SCAN3B: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog JRS 4,DRPC,ENDSC ;Tasto 12 (#) ?
SET 2,DRPB ;Riga 2 LDI KEYP,#12
RES 7,DRPB SCA12A: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
SET 6,DRPB JRR 4,DRPC,SCA12A ;Rilascio

Elettronica In - aprile 96 59
MICROCONTROLLORI ST626X
CALL D50ms INC ERRORI
ENDSC: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog JP ENDTES
RET ENDTES: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
;********************************************************************** RET
TESTA: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog ;**********************************************************************
LD A,KEYCOD ;Primo codice ? ATTUA: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
CPI A,#0 JRR 2,DRPA,ATTU1
JRZ TEST1A JP ATTU3
JP TEST2 ;NO ATTU1: JP ATTU2
TEST1A: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog ATTU3: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
LD A,KEYP RES 0,DRPB ;Accendi led verde
CP A,KEY1 SET 0,CDRPA ;Chiudi rel
JRNZ TEST1B LD A,CDRPA
INC KEYCOD ;Esatto LD DRPA,A
JP ENDTES LDI A,#10 ;Attendi 1 sec
TEST1B: LDI KEYCOD,#0 ;Errato CALL RITVAR
INC ERRORI SET 0,DRPB ;Spegni led verde
JP ENDTES RES 0,CDRPA ;Apri rel
TEST2: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog LD A,CDRPA
LD A,KEYCOD ;Secondo codice ? LD DRPA,A
CPI A,#1 JP ENDATT
JRZ TEST2A ATTU2: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
JP TEST3 ;No JRR 1,STATO,ATTU4 ;Rel aperto?
TEST2A: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog SET 1,DRPB ;Spegni led rosso
LD A,KEYP RES 0,DRPB ;Accendi led verde
CP A,KEY2 RES 1,STATO ;Segnala rel aperto
JRNZ TEST2B RES 0,CDRPA ;Apri rel
INC KEYCOD ;Esatto LD A,CDRPA
JP ENDTES LD DRPA,A
TEST2B: LDI KEYCOD,#0 ;Errato JP ENDATT
INC ERRORI ATTU4: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
JP ENDTES RES 1,DRPB ;Accendi led rosso
TEST3: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog SET 0,DRPB ;Spegni led verde
LD A,KEYCOD ;Terzo codice ? SET 1,STATO ;Segnala rel chiuso
CPI A,#2 SET 0,CDRPA ;Chiudi rel
JRZ TEST3A LD A,CDRPA
JP TEST4 ;No LD DRPA,A
TEST3A: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog ENDATT: RET
LD A,KEYP ;**********************************************************************
CP A,KEY3 EEPRR: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
JRNZ TEST3B LDI DRBR,#01H ;EEPROM pagina 0
INC KEYCOD ;Esatto EEPRR1: JRS 1,EECR,EEPRR1 ;Pronta?
JP ENDTES LD A,(X) ;Leggi
TEST3B: LDI KEYCOD,#0 ;Errato RET
INC ERRORI ;**********************************************************************
JP ENDTES EEPRW: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
TEST4: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog LDI DRBR,#01H ;EEPROM pagina 0
LD A,KEYCOD ;Quarto codice ? EEPRW1:JRS 1,EECR,EEPRW1 ;Pronta?
CPI A,#3 LDI EECR,#00000001B ;Abilita scrittura
JRZ TEST4A LD (X),A ;Scrivi
JP TEST5 ;No EEPRW2:JRS 1,EECR,EEPRW2 ;Pronta?
TEST4A: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog LDI EECR,#0 ;Disabilita scrittura
LD A,KEYP RET
CP A,KEY4 ;**********************************************************************
JRNZ TEST4B ALARM: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
INC KEYCOD ;Esatto LDI COMODO1,#4
JP ENDTES LDI COMODO,#225 ;Prepara 225 loop
TEST4B: LDI KEYCOD,#0 ;Errato ALARM1: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
INC ERRORI RES 1,DRPB ;Accendi led rosso
JP ENDTES RES 0,DRPB ;Accendi led verde
TEST5: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog LDI A,#10 ;Attendi 1 sec
LD A,KEYCOD ;Quinto codice ? CALL RITVAR
CPI A,#4 SET 1,DRPB ;Spegni led rosso
JRZ TEST5A SET 0,DRPB ;Spegni led verde
JP ENDTES ;No LDI A,#10 ;Attendi 1 sec
TEST5A: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog CALL RITVAR
LD A,KEYP DEC COMODO ;Decrementa comodo
CP A,KEY5 LD A,COMODO
JRNZ TEST5B CPI A,#0
INC KEYCOD ;Esatto JRZ ALARM2 ;Loop terminato? SI
JP ENDTES JP ALARM1 ;No ricicla
TEST5B: LDI KEYCOD,#0 ;Errato ALARM2: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog

60 Elettronica In - aprile 96
MICROCONTROLLORI ST626X
LDI COMODO,#225 ;Ripristina loop RES 0,DRPB ;Accendi led verde
DEC COMODO1 LDI A,#5
LD A,COMODO1 CALL RITVAR
CPI A,#0 SET 0,DRPB ;Spegni led verde
JRZ ALARM3 ;Ricicla 4 volte LDI A,#5
JP ALARM1 CALL RITVAR
ALARM3: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog DEC COMODO ;Decrementa
LDI ERRORI,#0 ;Azzera cella errori LD A,COMODO
JRS 2,STATO,ALARM4 ;Bistabile ? CPI A,#0
JP ENDALA JRZ ENLAMP ;Loop terminato
ALARM4: JRR 1,STATO,ALARM5 ;Rel aperto? JP LAMP1
RES 1,DRPB ;Accendi led rosso ENLAMP: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog
JP ENDALA RET
ALARM5: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog ;**** Routine di ritardo: RITVAR, D50ms, D100ms
RES 0,DRPB ;Accendi led verde .INPUT DELAY.ASM
ENDALA: RET ;**** DEFINIZIONE VETTORI DI SERVIZIO INTERRUPT *****
;********************************************************************** .ORG 0FFEH ;Vettore di Reset
LAMP: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog JP RESET ;Vai a iniziare
LDI COMODO,#3 .END
LAMP1: LDI DWDR,#0FFH ;Watchdog ;**********************************************************************

mo la tastiera e i due led alle relative piazzole disponibi- EEPROM e trattenuto anche togliendo alimentazione.
li sullo stampato. Possiamo utilizzare qualsiasi modello Per modificare tale codice necessario ripetere dallini-
di tastiera a matrice con 12 tasti in funzione delle possi- zio la procedura di programmazione. A questo punto,
bili applicazioni. Nel nostro abbiamo utilizzato una ver- digitiamo il codice e verifichiamo, nel funzionamento
sione standard per uso telefonico. Supponendo di osser- monostabile, che il rel si chiuda per un secondo e che
vare anteriormente questa tastiera, la pin out del connet- il led verde si accenda. Se il circuito predisposto per
tore (partendo da sinistra verso destra) la seguente: non funzionare nel modo bistabile, il rel deve cambiare stato
collegato, colonna 2, riga 1, colonna 1, riga 4, colonna 3, ed i due led devono indicare lo stato del rel: led rosso
riga 3, riga 2, non collegato. acceso con rel attivo, oppure led verde acceso con rel
Terminato il montaggio della scheda, inseriamo il micro a riposo.
programmato nello zoccolo rispettandone la polarit. Si conclude cos questo Corso di programmazione dedi-
Portiamo il dip 1 di DS1 a OFF se intendiamo abilitare cato alla famiglia ST6. Speriamo di essere stati di aiuto
il funzionamento monostabile, oppure a ON per selezio- a quanti - studenti, professionisti o semplici hobbysti -
nare il funzionamento bistabile. Mettiamo in corto lin- hanno affrontato per la prima volta la programmazione
gresso Tamper collegando la pista che fa capo al pin 11 in assembler di un microcontrollore. Sul prossimo nume-
del micro a massa. Alimentiamo il circuito con una ten- ro della rivista, inizieremo un Corso finalizzato alla
sione stabilizzata di circa 12 volt e nel contempo mante- conoscenza ed alla programmazione di una nuova fami-
niamo premuti i tasti 4, 5 e 6: se tutto funziona corretta- glia di dispositivi: i micro Z8 della Zilog. In questo caso
mente, il led verde deve lampeggiare tre volte per indi- utilizzeremo per lo studio e la programmazione del
care lo stato di programmazione. Immettiamo il codice micro un vero e proprio emulatore hardware in quanto
della chiave premendo i pulsanti relativi, dopo la quinta questo dispositivo presenta, al contrario di altri emulato-
cifra il led verde deve nuovamente lampeggiare per tre ri, un costo incredibilmente basso. Diamo dunque
volte indicando cos la fine dello stato di memorizzazio- appuntamento agli appassionati di elettronica digitale al
ne. Il codice inserito viene memorizzato nella memoria prossimo numero della rivista.

PER IL PROGRAMMATORE
Il programmatore della famiglia ST626X (ST6260 e ST6265) cod. ST626X Starter Kit
viene fornito completo di manuali, di software (assembler, linker, simulatore, esempi), di
basetta di programmazione, di alimentatore da rete, di quattro chip finestrati (n. 2
ST62E60 e n. 2 ST62E65) al costo di lire 580.000 IVA compresa. E anche disponibile il
programmatore per i micro ST6210, ST6215, ST6220 e ST6225 (cod. ST622X Starter
Kit) al prezzo di 420.000 lire. Anchesso viene fornito completo di manuali, di software
(assembler, linker, simulatore, esempi), di basetta di programmazione, di alimentatore
da rete e di quattro chip finestrati (n. 2 ST62E20 e n. 2 ST62E25). Gli Starter Kit vanno
richiesti a: FUTURA ELETTRONICA, v.le Kennedy 96, 20027 Rescaldina (MI), tel.
0331-576139, fax 0331-578200.
Nuovo indirizzo:
Futura Elettronica srl via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA)
Elettronica In - aprile 96 Tel. 0331-799775 Fax. 0331-792287 http://www.futurashop.it 61
PS1503SB PS3010 PS3020 PS230210
con tecnologia
SWITCHING

LA TECN OL OGIA S WIT C HIN G


Alimentatore Alimentatore Alimentatore Alimentatore C ONSENTE DI O TTENERE UN A

0-15Vdc / 0-3A 0-30Vdc/0-10A 0-30Vdc/0-20A con uscita duale N O TEVOLE


TEVOLE RIDUZIONE DEL
PESO ED UN ELEVA
ELEVATISSIMO
Uscita stabilizzata singola 0 - Alimentatore stabilizzato con Alimentatore stabilizzato con usci- Alimentatore stabilizzato con uscita RENDIMENT O ENER GETIC O
15Vdc con corrente massima di uscita singola di 0 - 30Vdc e cor- ta singola di 0-30Vdc e corrente duale di 0-30Vdc per ramo con cor- DELLAPPARECC HIATURA .
APPARECC HIATURA
3A. Limitazione di corrente da 0 rente massima di 10A. massima di 20A. Limitazione di rente massima di 10A. Ulteriore usci-
ta stabilizzata a 5Vdc. Quattro Alimentatore stabilizzato da
a 3A impostabile con continuit. Limitazione di corrente da 0 a corrente da 0 a 20A impostabile
display LCD indicano contempora- laboratorio in tecnologia switching
Due display LCD con retroillu- 10A impostabile con con continuit. Due display indi-
neamente la tensione e la corrente con indicazione delle funzioni
minazione indicano la tensione e continuit. Due display indicano cano la tensione e la corrente ero-
erogata da ciascuna sezione; mediante display multilinea.
la corrente erogata dall'alimenta- la tensione e la corrente erogata gata dall'alimentatore.
possibilit di collegare in parallelo o Tensione di uscita regolabile tra 0 e
tore. Contenitore in acciaio, pan- dall'alimentatore. Contenitore in Contenitore in acciaio, pannello
in serie le due sezioni. Contenitore 20Vdc con corrente di uscita
nello frontale in plastica. Colore: acciaio, pannello frontale in frontale in plastica. Colore: bian- massima di 10A. Soglia di corrente
bianco/grigio; peso: 3,5 Kg. plastica. Colore: bianco/grigio; co/grigio; peso: 17 Kg. in acciaio, pannello frontale in
plastica. Colore: bianco/grigio; peso: regolabile tra 0 e 10A. Il grande
peso: 12 Kg. display multifunzione consente di
PS1503SB 62,00 PS3020 330,00 20 Kg.
PS3010 216,00 tenere sotto controllo contempora-
PS230210 616,00 neamente tutti i parametri operativi.

Alimentatori da Laboratorio
Caratteristiche: Tensione di uscita:
0-20Vdc; limitazione di corrente:
0-10A; ripple con carico nominale:
inferiore a 15mV (rms); display: LCD
multilinea con retroilluminazione;
dimensioni: 275 x 135 x 300 mm;
Alimentatore stabilizzato con Alimentatore stabilizzato con Alimentatore stabilizzato con usci- Alimentatore da banco stabilizza- peso: 3 Kg.
uscita duale di 0-30Vdc per ramo uscita singola di 0-30Vdc e cor- ta singola di 0-50Vdc e corrente to con tensione di uscita
con corrente massima di 3A. rente massima di 3A. massima di 5A. Limitazione di cor- selezionabile a 3 - 4.5 - 6 - 7.5 - 9 PSS2010 265,00
Ulteriore uscita stabilizzata a Limitazione di corrente da 0 a rente da 0 a 5A impostabile con - 12Vdc e selettore on/off.
5Vdc con corrente massima di 3A impostabile con continuit. continuit. Due display indicano Bassissimo livello di ripple con PSS2010
3A. Quattro display LCD indica- Due display LCD indicano la la tensione e la corrente erogata LED di indicazione stato.
no contemporaneamente la ten- tensione e la corrente erogata dall'alimentatore. Contenitore in Protezione contro corto circuiti e
sione e la corrente erogata da cia- dall'alimentatore. Contenitore in acciaio, pannello frontale in plasti- sovraccarichi. Peso: 1,35 Kg.
scuna sezione; limitazione di cor- acciaio, pannello frontale in ca. Colore: bianco/grigio. Peso:
9,5 Kg. PS2122LE 18,00
rente 03A impostabile indipen- plastica. Colore: bianco/grigio.
dentemente per ciascuna uscita. Peso: 4,9 Kg.
Possibilit di collegare in paralle- PS5005 225,00
lo o in serie le due sezioni. Peso: PS3003 125,00
11,6 Kg.
PS23023 252,00 PS3003 PS5005 PS2122LE

Alimentatore Switching
PS23023 0-20Vdc/0-10A

PSS4005

Alimentatore Alimentatore Alimentatore


0-30Vdc/0-3A 0-50Vdc/0-5A da banco 1,5A
Alimentatore
2x0-30V/0-3A 1x5V/3A
Alimentatori a tensione fissa
PS1303 PS1310 PS1320 PS1330
Alimentatore Switching
0-40Vdc/0-5A
Alimentatore stabilizzato da
laboratorio in tecnologia switching
con indicazione delle funzioni
mediante display multilinea.
Tensione di uscita regolabile tra 0 e
Alimentatore Alimentatore Alimentatore Alimentatore
40Vdc con corrente di uscita
13,8Vdc/3A 13,8Vdc/10A 13,8Vdc/20A 13,8Vdc/30A massima di 5A. Soglia di corrente
regolabile tra 0 e 5A.
Alimentatore stabilizzato con uscita Alimentatore stabilizzato con uscita Alimentatore stabilizzato con uscita Alimentatore stabilizzato con uscita
singola di 13,8 Vdc in grado di ero- singola di 13,8 Vdc in grado di ero- singola di 13,8 Vdc in grado di ero- singola di 13,8 Vdc in grado di ero- Caratteristiche: tensione di uscita:
0-40Vdc; limitazione di corrente:
gare una corrente massima di 3A gare una corrente massima di 10A gare una corrente massima di 20A gare una corrente massima di 30A
0-5A; ripple con carico nominale: infe-
(5A di picco). Il circuito di alimen- (12A di picco). Il circuito di alimen- (22A di picco). Il circuito di alimen- (32A di picco). Il circuito di alimen- riore a 15 mV (rms); display: LCD mul-
tazione a 220 Vac protetto trami- tazione a 220 Vac protetto trami- tazione a 220 Vac protetto trami- tazione a 220 Vac protetto trami- tilinea con retroilluminazione; dimen-
te fusibile mentre l'uscita dispone di te fusibile mentre l'uscita dispone di te fusibile mentre l'uscita dispone di te fusibile mentre l'uscita dispone di sioni: 275 x 135 x 300 mm; peso: 3 Kg.
protezione da cortocircuiti. protezione da cortocircuiti. protezione da cortocircuiti. protezione da cortocircuiti.
PSS4005 265,00
Contenitore in acciaio. Colore: Contenitore in acciaio. Colore: Contenitore in acciaio. Colore: Contenitore in acciaio. Colore:
bianco/grigio; peso: 1,7 Kg. bianco/grigio; peso: 4 Kg. bianco/grigio; peso: 6,7 Kg. bianco/grigio; peso: 9,3 Kg.
Tutti i prezzi si intendono
PS1303 26,00 PS1310 43,00 PS1320 95,00 PS1330 140,00 IVA inclusa.

Via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) Maggiori informazioni su questi prodotti e su tutte le altre apparecchiature
distribuite sono disponibili sul sito www.futuranet.it
Tel. 0331/799775 - www.futuranet.it tramite il quale anche possibile effettuare acquisti on-line.
LABORATORIO

ALIMENTATORE
PER
PUNTATORI LASER
Alimentatore dalla rete luce appositamente studiato per fornire la tensione
continua necessaria al funzionamento dei puntatori laser.

D opo la pubblicazione della barriera laser, progetto


presentato sul fascicolo di febbraio di questan-
no, abbiamo ricevuto numerose richieste riguar-
te, dopo qualche prova, si sono ritrovati col laser brucia-
to. Per tutti questi motivi abbiamo deciso di presen-
tare un progetto ad hoc, un circuito in grado di
danti gli alimentatori da rete per puntatori e alimentare tutti i puntatori (a 670 o 635 nm)
diodi laser allo stato solido. La barrie- funzionanti con una tensione continua di 3
ra, dovendo funzionare 24 ore su volt. Il circuito simile a quello della bar-
24, non solo veniva alimenta- riera laser ma, al contrario di questo, non
ta dalla rete, ma dispo- utilizza la batteria tampone n lo stadio di
neva anche di una ricezione. Prima di occuparci dello sche-
batteria tam- ma, ricordiamo brevemente quali
pone che sono le caratteristiche elettriche
dei puntatori laser allo stato
solido disponibili in com-
mercio. La maggior parte
di questi dispositivi
necessita di una ten-
entra- sione di alimenta-
va in zione di 3 volt
funzio- continui anche
ne nel se esistono
caso di alcuni
black-out. A modelli
prima vista ali- c h e
mentare un diodo fun-
o un puntatore laser
con la tensione di rete di Paolo Gaspari
pu apparire molto semplice;
in realt necessario prendere le
opportune precauzioni in quanto questi partico- ziona-
lari semiconduttori sono piuttosto delicati. Ne sanno no a 5 volt;
qualcosa quei lettori che hanno collegato il puntatore ad un lassorbimento, com-
normale alimentatore da laboratorio e che, inspiegabilmen- preso generalmente tra 45 e

Elettronica In - aprile 96 63
schema elettrico ed elenco componenti

COMPONENTI R6: 2,2 Kohm FUS1: Fusibile 200 mA LASER: Puntatore


C1: 470 F 16 V elettr. TF1: Trasformatore Laser 3 V
R1: 1 Kohm C2: 10 nF ceramico 220 V / 6 V 1 VA Varie:
R2: 22 Ohm 1 W C3: 10 nF ceramico LD1: Led rosso - portafusibile da
R3: 2,2 Kohm C4: 470 F 16 V elettr. DZ1: Zener 10 V stampato;
R4: 680 Ohm C5: 470 F 16 V elettr. DZ2: Zener 8,2 V - morsetto 3 poli;
R5: 470 Ohm PT1: Ponte di diodi 1 A U1: LM317 - basetta cod. F051.

70 mA, influenzato dalla temperatura valori compresi tra 2,7 e 3,2 volt circa. dunque? Non proprio. Alcuni compo-
di lavoro. A tale proposito ricordiamo nenti opportunamente piazzati qua e l
che, per un uso continuativo, anche i SCHEMA ELETTRICO evitano che al laser giungano indeside-
puntatori debbono essere dotati di un rati picchi di tensione, specie durante la
dissipatore di calore; in caso contrario Il circuito da noi messo a punto non si fase di accensione e spegnimento e che
c il pericolo che la temperatura possa discosta molto da un normale alimenta- la tensione continua giunga in maniera
superare i 50 gradi, soglia oltre la quale tore da rete; lo schema utilizza infatti soft ai capi del puntatore. Vediamo
il diodo laser non funziona pi corretta- un trasformatore, un ponte con il con- dunque lo schema. La tensione alterna-
mente. I puntatori con tensione nomina- densatore di filtro ed un regolatore di ta di rete viene abbassata a circa 6
le di 3 volt possono funzionare con tensione a tre pin. Tutto come al solito, volt dal trasformatore di alimentazione,

A montaggio ultimato
lalimentatore stato alloggiato
allinterno di un contenitore
plastico Teko.

64 Elettronica In - aprile 96
un elemento da circa 1VA; la tensione
alternata presente sul secondario viene
raddrizzata dal ponte di diodi PT1 e
lalimentatore in pratica
resa perfettamente continua dai con-
densatori di filtro C1 e C2 ai capi dei
quali possiamo misurare una tensione
continua di circa 8 volt. Il led LD1, con
la relativa resistenza zavorra R1, si illu-
mina quando il circuito in funzione.
Lo zener DZ1 ha il compito di elimina-
re eventuali picchi di tensione di valore
superiore ai 10 volt. La tensione conti-
nua viene quindi applicata allingresso
del regolatore U1 tramite la resistenza
R2 ai capi della quale cade una tensio-
ne di circa 2 volt. A valle di R2 trovia-
mo un altro circuito di filtro che fa capo
a C3,C4 e R3. Un secondo zener, que-
sta volta da 8,2 volt, provvede a
tagliare eventuali picchi di tensione.
Questi condensatori (alcuni di elevata
Piano di cablaggio generale (sopra) e traccia rame
capacit), essendo allatto della prima
accensione completamente scarichi, in scala 1:1 (sotto).

ammorbidiscono i fronti di salita


introducendo una sorta di soft start.
In pratica, allaccensione, la tensione ai
capi del puntatore aumenta gradual-
mente. Il regolatore U1, un LM317, ha
il compito di stabilizzare la tensione di Anche il puntatore laser trova posto sul circuito stampato
uscita abbassandola sino al valore di 3 dellalimentatore.
volt. Al contrario dei normali regolato-
ri a tre pin che erogano in uscita una
tensione fissa, la tensione fornita
dallLM317 pu variare in funzione dei
valori del partitore resistivo collegato
ai suoi terminali. Per la precisione la
formula che consente di stabilire il
valore di uscita la seguente: V= 1,25
x (1 + Rm/Rr) dove Rm la resistenza
collegata tra il pin ADJ e massa e Rr
la resistenza collegata tra lo stesso pin
e quello di uscita. Nel nostro caso le
due resistenze corrispondono rispetti-
vamente a R4 e R5 per cui il valore
della tensione diventa il seguente: 1,25
x (1+ 680/470) = 3,058 volt. La resi-
stenza R6 ha il compito di scaricare

Elettronica In - aprile 96 65
dellaspetto pratico della realizzazione.
Come si vede tutti i componenti sono
stati montati su una basetta stampata
sulla quale abbiamo fissato anche il
puntatore laser. Questa soluzione non
tassativa nel senso che potremo preve-
dere limpiego di una presa di alimen-
tazione per il puntatore qualora que-
stultimo venga montato allesterno. Il
cablaggio della scheda non richiede
che poche decine di minuti di lavoro. A
montaggio ultimato, prima di collegare
il puntatore, verificate con un tester le
tensioni presenti nei punti pi signifi-
cativi del circuito con particolare atten-
zione ai morsetti di uscita. A questo
tutti i condensatori presenti nel circuito (C5) livella ulteriormente la tensione punto collegate il puntatore (attenzione
quando lo stesso non viene pi alimen- continua applicata ai morsetti di uscita. alla polarit!) e verificate che la ten-
tato. Infine, un ultimo condensatore A questo punto non resta che occuparci sione resti praticamente costante. A
collaudo ultimato, il circuito va inseri-
to allinterno di un adeguato contenito-
PER IL MATERIALE re. Nel nostro caso, come si vede nelle
foto, abbiamo utilizzato un contenitore
Tutti i componenti utilizzati in questo progetto sono plastico della Teko, precisamente il
facilmente reperibili. I puntatori laser, disponibili nelle modello Coffer 2. Essendo il puntatore
montato allinterno, su un lato del con-
versioni a 670 e 635 nm, possono essere richiesti alla tenitore dovremo realizzare un foro di
ditta Futura Elettronica, V.le Kennedy 96, 20027 circa 5 millimetri di diametro per con-
Rescaldina (MI), tel.Nuovo
0331-576139,
indirizzo: fax 0331-578200. sentire al fascio laser di giungere alle-
Futura Elettronica srl via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) sterno.
Tel. 0331-799775 Fax. 0331-792287 http://www.futurashop.it

Miniallarme I.R. a tre funzioni


Sensore ad infrarossi passivi autoalimentato (con pila da 9 volt),
che pu essere utilizzato sia come antifurto che come campanello
di ingresso (indicatore di prossimit). Nella funzione antifurto, dopo
un tempo di inibizione che consente di uscire dai locali, se qualcu-
no entra nel raggio di azione del sensore provoca lattivazione della
sirena per 30 secondi. Al contrario, nella funzione campanello, il
dispositivo emette due brevi note quando la persona transita davan-
ti al sensore. Il dispositivo munito di braccio snodabile che ne faci-
lita la messa in opera. Possibilit di attivare il generatore sonoro con
un pulsante esterno. Portata del sensore di oltre 10 metri.

FR45 L. 38.000

Anti-intrusione Campanello automatico Annuncio visita Sicurezza Controllo aree

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FUTURA ELETTRONICA, V.le Kennedy 96, 20027 Rescaldina (MI), Tel. 0331-576139, Fax 0331-578200

66 Elettronica In - aprile 96
CORSO DI ELETTRONICA

CORSO DI
ELETTRONICA
DI BASE

a cura della Redazione Ottava puntata

Questo Corso di Elettronica, che si articola in pi puntate, rivolto ai lettori


alle prime armi, ovvero a coloro che - pur essendo attratti ed affascinati dal mondo
dellelettronica - hanno una limitata conoscenza di questa materia. Pur senza trascurare lesposizione
di concetti teorici di base, nostra intenzione privilegiare laspetto pratico, convinti che solo
un immediata verifica sul campo possa fare comprendere al
meglio le leggi fondamentali che stanno alla base dellelettronica.
Per questo motivo tutte le puntate si concluderanno con delle esercitazioni che consentiranno di
mettere in pratica le nozioni acquisite. Ci auguriamo che questo Corso possa essere utile sia a coloro che
si interessano a questa materia per hobby sia a quanti hanno
un interesse professionale specifico (studenti di elettronica, tecnici, eccetera).
A tutti auguriamo una proficua lettura.

Q uesto mese ci occupiamo di un componente


elettronico molto diffuso ed utilizzato: lampli-
ficatore operazionale. Questo termine identifica
zatori, amplificatori differenziali, eccetera. Tutte le
Case costruttrici di semiconduttori dispongono di
decine e decine di differenti versioni anche se, nella
una amplificatore ideale con elevata impedenza di stragrande maggioranza dei casi, almeno a livello
ingresso, bassa impedenza di uscita, banda passan- hobbystico, i modelli che vengono utilizzati sono
te molto ampia a guadagno illimitato. Gli opera- quattro o cinque. Allinterno di un circuito integra-
zionali, pur essendo impiegati prevalentemente to troviamo solitamente da uno a quattro operazio-
come amplificatori, possono essere utilizzati anche nali; il 741, ad esempio, implementa un solo OP-
come comparatori di tensione, oscillatori, raddriz- AMP ( labbreviazione che usano gli anglosassoni

Elettronica In - aprile 96 69
CORSO DI ELETTRONICA
nato ingresso non invertente in
quanto il segnale ad esso applicato
non subisce alcuno sfasamento
durante lamplificazione; lingresso
contraddistinto col - viene invece
definito ingresso invertente in
quanto il segnale ad esso applicato
subisce uno sfasamento di 180
durante lamplificazione. Gli ingres-
si + e - non vanno assolutamente
confusi con i piedini di alimentazio-
ne anchessi, ovviamente, contrad-
fig. 2 distinti da un simbolo positivo e da
un simbolo negativo. A proposito di
alimentazione, tutti gli amplificatori
operazionali sono predisposti per
funzionare con una tensione di ali-
mentazione duale; comunque pos-
sibile, salvo in alcuni casi particola-
ri, utilizzare per lalimentazione una
sorgente singola. Il guadagno in
tensione di un amplificatore opera-
zionale pu essere facilmente con-
trollato mediante due resistenze. Nel
caso di amplificatore invertente
(fig.2), il guadagno dato dal rap-
porto tra la resistenza Rb e la resi-
stenza Ra secondo la seguente for-
mula: G = Rb/Ra. Si noti come in
questo caso il segnale amplificato
fig. 3 sia sfasato di 180 rispetto al segna-
le di ingresso. Per quanto riguarda
limpedenza di ingresso, questa pre-
senta lo stesso valore di Ra. Anche
nel caso dellamplificatore non
invertente (fig.3) il guadagno in ten-
sione dipende dalle due resistenze:
G = Rb/Ra+1; in questo caso il
segnale amplificato risulta in fase
con quello di ingresso. Per quanto

fig. 4 fig. 1

per indicare questo componente), il ingresso a FET, a MOSFET o a tran- riguarda limpedenza di ingresso,
TL082 ne contiene due mentre sistor. Per rappresentare grafica- questa pari al valore della resi-
allinterno dellLM324 ne contiamo mente un amplificatore operazionale stenza presente tra lingresso non-
quattro. In prima approssimazione viene utilizzato un triangolo con due invertente e massa. Il fatto che un
possiamo suddividere gli operazio- terminali di ingresso ed una linea di amplificatore operazionale presenti
nali disponibili in commercio in fun- uscita (fig.1). Lingresso contraddi- un guadagno teoricamente infinito
zione della tecnica costruttiva: con stinto dal simbolo + viene denomi- non deve indurre il progettista a

70 Elettronica In - aprile 96
calcare la mano. Esistono infatti
CORSO DI ELETTRONICA
due buoni motivi per non esagerare
con lamplificazione: il primo
legato alla possibilit che, oltre un
certo valore di amplificazione, il
dispositivo diventi instabile entran-
do magari in autoscillazione; il
secondo riguarda lo stretto legame
che esiste tra il livello di amplifica-
zione e la banda passante. Tra le
caratteristiche degli operazionali
troviamo infatti anche un valore di
frequenza che non rappresenta la
banda passante del dispositivo ma
bens il prodotto tra banda passante
e guadagno. Questo parametro
viene chiamato Gain-Bandwidth fig. 5
Product (GBW) e solitamente, per
gli integrati di uso pi comune, pre-
senta un valore di alcuni MHz. Nel
caso del 741 prodotto dalla
National (il valore pu cambiare a
seconda della casa) il GBW risulta
di 1,5 MHz. Ci significa che il
nostro operazionale presenter una
banda passante di 150 KHz se il
guadagno di 10 volte e di appena
7,5 KHz nel caso il guadagno sia di
200 volte. Una bella differenza! Ma
torniamo agli aspetti relativi allali-
mentazione che, nel caso degli
amplificatori operazionali, rivesto-
no una notevole importanza.
Vediamo il perch osservando i cir-
cuiti riportati in figura 4 e 5. Si trat- fig. 6
ta di due amplificatori non inverten-
ti con alimentazione duale (nel
primo caso) e singola nel secondo.
Il segnale applicato allingresso del
circuito con alimentazione duale

fig. 7

viene amplificato normalmente ficatori invertenti, certamente pi rio, nel caso di alimentazione singo-
senza alcuna inversione di fase; nel diffusi di quelli appena analizzati. la le semionde positive vengono bru-
caso dellalimentazione singola, il Come si vede in figura 6, se lampli- talmente tagliate. Nei circuiti elet-
segnale non subisce alcuna inversio- ficatore viene alimentato con una tronici non sempre disponibile una
ne di fase ma tutte le semionde nega- tensione duale, il segnale amplifica- tensione duale per alimentare nel
tive vengono brutalmente tagliate. Il to viene sfasato ma non subisce modo pi consono gli operazionali.
problema riguarda anche gli ampli- alcun tipo di distorsione; al contra- Per questo motivo si fa ricorso a

Elettronica In - aprile 96 71
CORSO DI ELETTRONICA
degli accorgimenti circuitali che
consentono, pur alimentando con
una tensione singola il dispositivo,
di amplificare fedelmente il segnale
di ingresso. In figura 8 riportiamo lo
schema di un amplificatore inverten-
te in CA di questo tipo. Il partitore
unitario formato dalle resistenze R1
e R2 fornisce allingresso non inver-
tente una tensione pari a circa 1/2
Val in modo che anche luscita pre-
senti a vuoto una tensione simile. In
fig. 8 questo modo luscita pu variare,
seguendo il segnale, tra 0 Volt e +
Val. Il condensatore C2 evita che
lingresso non invertente possa cap-
tare segnali parassiti mentre il con-
densatore C3 limita la banda pas-
sante del circuito ove sia necessario.
Ovviamente il guadagno in tensione
di questo circuito sempre dato dal
rapporto tra le resistenze Rb e Ra.
Leggermente pi complesso lo
schema dellamplificatore non
invertente in CA alimentato con una
singola tensione di alimentazione
(fig.9). Anche in questo caso le resi-
fig. 9 stenze R1 e R2 forniscono allopera-
zionale una idonea polarizzazione
(pari a 1/2 Val) mentre il condensa-
tore C2 attenua le frequenze pi
alte. Al contrario, il condensatore
C1 agisce sulle frequenze pi basse.
Diamo infine unocchiata allo sche-
ma di figura 10. Questo circuito
consente di realizzare un adattatore
dimpedenza con elevato valore di
ingresso e bassa impedenza di usci-
ta. Il circuito presenta un guadagno
unitario, non introduce alcuno sfa-
samento e presenta una impedenza
fig. 10 di ingresso pari al valore di R1 che
solitamente risulta compreso tra 1 e
10 Mohm. Sul prossimo numero
approfondiremo lo studio di questi
dispositivi e presenteremo altre
applicazioni. Vediamo ora il proget-
to pratico.

IL PROGETTO DEL MESE

Il dispositivo proposto non poteva


che riguardare una tipica applica-
zione degli operazionali: il mixer.
Questo circuito, che utilizza un dop-
pio amplificatore operazionale,
il mixer dispone di tre ingressi stereo e viene
a montaggio ultimato alimentato con una tensione duale. I
due OP-AMP vengono utilizzati in

72 Elettronica In - aprile 96
CORSO DI ELETTRONICA

schema elettrico

R6: 22 Kohm
R7: 22 Kohm
R8: 22 Kohm
R9: 22 Kohm
R10: 22 Kohm
(Resistenze da 1/4 W)
C1: 10 F 16VL
C2: 10 F 16VL
C3: 10 F 16VL
C4: 10 F 16VL
C5: 10 F 16VL
C6: 10 F 16VL
C7: 47 pF
C8: 47 pF
C9: 10 F 16VL
COMPONENTI R3: 22 Kohm C10: 10 F 16VL U1: LM358 mors. 2 poli (7 pz.);
R1: 22 Kohm R4: 22 Kohm C11: 10 F 16VL Varie: mors. 3 poli (1 pz.);
R2: 22 Kohm R5: 22 Kohm C12: 470 F 16VL stampato G019; zoccolo 4+4.

configurazione invertente. Il guada- questo parametro. Se necessario un circuito stampato di dimensioni


gno unitario ma, come abbiamo anche possibile assegnare ai vari molto contenute. Per i collegamenti
visto in questa puntata del Corso, ingressi guadagni differenti. Come si abbiamo fatto uso di morsettiere
possibile, agendo sui valori delle vede nelle illustrazioni, per il mon- passo 5 mm. Lalimentazione pu
resistenze, modificare facilmente taggio abbiamo previsto limpiego di essere compresa tra 12 e 24 volt.

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alle origini, con questo semplice progetto di generatore
nostro hobby, non condire con un pizzico di elettronica
anche questi giochi? Progetti di questo genere servono
anche ai lettori pi giovani o alle prime armi per farsi
casuale a 10 uscite con visualizzatore a led. A cosa pu le ossa, per provare la soddisfazione di veder funzio-
servire un circuito del genere? Dipende. Sicuramente a nare un circuito realizzato con le proprie mani. Per que-
generare un numero casuale da 1 a 10 ma anche, volen- sto motivo, accanto ai progetti pesanti, sulle pagine
do, da 1 a 6 oppure da 1 a 3: esistono numerosi giochi di Elettronica In non mancheranno mai circuiti pi
che necessitano di una funzione del genere, funzione modesti, del tipo di quello di cui ci stiamo occupando.
che di solito viene affidata ad uno o pi dadi oppure ad Bando alle ciance e diamo subito unocchiata allo sche-
un mazzo di carte. Perch, dunque, in sintonia con il ma elettrico. Le porte contenute nel 4011 (U4) vengo-

Elettronica In - aprile 96 75
schema elettrico

no utilizzate per realizzare un generato- un comune 555 utilizzato in questo lando il 555 la cui frequenza di oscilla-
re di impulsi; in pratica premendo il caso come oscillatore. Limpulso di zione passa da una decina di Hertz a
pulsante P1 si provoca la commutazio- uscita, in realt, pi che controllare il qualche Hertz prima di bloccarsi. Il
ne del monostabile formato dalle porte 555, carica il condensatore elettrolitico segnale generato (disponibile sul pin 3
U4a e U4b; luscita di questo stadio C4 dal cui potenziale dipende (in parte) di U2) viene inviato allingresso del
(pin 10 di U4b) cambia stato passando la frequenza di oscillazione del 555. contatore per 10 che fa capo allintegra-
da livello logico 1 a livello 0. Questo Quando la tensione alta, la frequenza to U3. Le dieci uscite di questo integra-
stato non stabile, nel senso che, tra- presenta il massimo valore; se la tensio- to sono collegate ad altrettanti led che
scorso circa 1 secondo (il periodo ne cala, diminuisce anche la frequenza. ne visualizzano lo stato. Luscita attiva
dipende dai valori di C2 e R2), luscita Al di sotto di un certo valore, loscilla- presenta un livello alto che determina
di U4b torna alta. Questo impulso viene tore si blocca. Nel nostro caso il con- laccensione del relativo led. Nel nostro
invertito dalla porta U4c ed applicato, densatore (caricato inizialmente dal- caso lintegrato 4017 si comporta come
tramite il diodo e la resistenza R3, al limpulso generato dal 4011) si scarica contatore per 10: tuttavia possibile
circuito oscillatore che fa capo ad U2, lentamente sulla resistenza R4 control- limitare il conteggio a cifre pi basse.

Disposizione dei terminali dei tre integrati


utilizzati in questo circuito. Qui sopra il contatore
4017, a sinistra in alto il 4011 ed in basso il 555
utilizzato come oscillatore.

76 Elettronica In - aprile 96
elenco componenti e piano di cablaggio
R7: 10 Ohm
R8: 270 Ohm
C1: 220 F 16 VL elettrolitico
C2: 4,7 F 16 VL elettrolitico
C3: 100 nF multistrato
C4: 47 F 16 VL elettrolitico
C5: 150 nF poliestere
C6: 220 F 16 VL elettrolitico
D1: Diodo 1N4002
D2: Diodo 1N4148
D3: Diodo 1N4148
LD1: Led rosso 5 mm
LD2: Led rosso 5 mm
LD3: Led rosso 5 mm
LD4: Led rosso 5 mm
LD5: Led rosso 5 mm
LD6: Led rosso 5 mm
LD7: Led rosso 5 mm
LD8: Led rosso 5 mm
LD9: Led rosso 5 mm
LD10: Led rosso 5 mm
U1: Regolatore 7809
U2: Integrato 555
U3: Integrato 4017
U4: Integrato 4011
P1: Pulsante N.A.
Varie:
- Zoccolo 4+4;
COMPONENTI R3: 6,8 Kohm - Zoccolo 7+7;
R4: 820 Kohm - Zoccolo 8+8;
R1: 22 Kohm R5: 1 Mohm - Stampato cod. F010;
R2: 100 Kohm R6: 1 Mohm - Morsettiera 2 poli (12 pezzi).

Elettronica In - aprile 96 77
diodo D1 evita che il circuito venga
danneggiato da accidentali inversioni
della tensione di alimentazione.

IN PRATICA

La costruzione di questo dispositivo


non presenta alcuna difficolt. Tutti i
componenti sono montati su una baset-
ta appositamente realizzata per questo
scopo. Nelle illustrazioni riportiamo si
il master in scala reale che il piano di
cablaggio completo. Per i tre integrati
dual-in line abbiamo previsto limpie-
go di altrettanti zoccoli che evitano di
dover saldare i terminali di questi deli-
cati componenti. Per i collegamenti dei
led e dellalimentazione abbiamo pre-
visto limpiego di morsettiere con
passo di 5 millimetri. Il circuito non
necessita di alcuna taratura o messa a
punto. A montaggio ultimato date ten-
Per fare ci sufficiente scollegare da contatore) e cos via. Semplice no? sione ed azionate per un istante il pul-
massa il pin 15 di reset e collegarlo Ovviamente le uscite (ed i led) non sante P1. I led si illumineranno in
direttamente alluscita interessata. Se, interessati al conteggio non si attiveran- sequenza e la velocit, inizialmente
ad esempio, il dispositivo deve contare no pi. Gli integrati vengono fatti fun- abbastanza alta, diminuir a poco a
sino a 6, il reset deve essere collegato al zionare a 9 volt, tensione presente a poco sino a quando rimarr illuminato
pin 5 che corrisponde alluscita n. 6; se valle del regolatore U1. Per alimentare un solo led. Per alimentare il circuito
vogliamo che conti sino a tre dovremo il circuito dovremo perci utilizzare con una batteria a 9 volt eliminate sem-
collegare il pin 15 al pin 7 (uscita 3 del una tensione di 12 volt o superiore. Il plicemente il regolatore di tensione U1.

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alimentazione nominale di 3,6V, tuttavia disponibile di alimentazione (batteria al litio). I dati relativi alla posizio- normali GSM) e per la disponibilit di un microfono integra-
separatamente lalimentatore switching in grado di funzio- ne vengono inviati tramite SMS ad intervalli programmabi- to ad elevata sensibilit. I dati relativi alla posizione vengono
nare con una tensione di ingresso compresa tra 5 e 30V li a uno o pi numeri di cellulare abilitati. Questi dati posso- inviati tramite la rete GPRS o GSM mediante SMS o email.
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auto. I dati vengono inviati al cellulare dell'utente tramite consentono, tramite Internet, di visualizzare la posizione del web per la localizzazione tramite pagine Internet.
SMS sotto forma di coordinate (latitudine+longitudine) o target su mappe dettagliate.
mediante posta elettronica (sempre sfruttando gli SMS). MODALITA' DI FUNZIONAMENTO
In quest'ultimo caso possibile, con delle semplici applica- MODALITA' DI FUNZIONAMENTO Invio dei dati di localizzazione tramite rete GPRS e
zioni web personalizzate, sfruttare i siti Internet con carto- Invio di SMS ad intervalli predefiniti: l'unit invia ai web server: l'unit remota connessa costantemente alla
grafia per visualizzare in maniera gratuita e con una sempli- numero telefonici abilitati un messaggio con le coordinate ad rete GPRS ed invia in tempo reale i dati al web server; cos
ce connessione Internet (da qualsiasi parte del mondo) la intervalli di tempo predefiniti, impostabili tra 2 e 120 minu- possibile conoscere istante dopo istante la posizione del
posizione del target e lo spostamento dello stesso all'interno ti. Gli SMS contengono l'identificativo dell'unit con i dati veicolo e la sua direzione e velocit con un costo particolar-
di una mappa. Sono disponibili per questo apparato sistemi relativi alla posizione, velocit e direzione nel formato pre- mente contenuto dal momento che nella trasmissione a pac-
autonomi di alimentazione (pacchi di batterie al litio) che scelto. chetto (GPRS) vengono addebitati solamente i dati inviati ed
Polling: l'unit pu essere chiamata da un telefono il cui in questo caso ciascun pacchetto che definisce la posizione
consentono, unitamente a speciali magneti, di effettuare
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Polling SMS: Inviando un apposito SMS possibile ottene-
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tive alla cella GSM in cui l'unit remota registrata. Questa il dispositivo. Utilizzando un'apposita cuffia/microfono sar
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pi approssimativa) dove si trova il dispositi- con l'unit remota. La sensibilit del microfono di -24dB.
Emergenza: Questa funzione fa capo al pulsante Panic del-
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GRATUITO le della costellazione GPS. l'unit remota: premendo il pulsante viene inviato in conti-
nuazione al web server un messaggio di allarme con i dati
A quanti acqu Emergenza: Questa funzione fa capo al
istano una no della posizione ed a tutti i numeri telefonici memorizzati un
remota GPS/ stra unit pulsante Panic dell'unit remota: premendo
GSM diamo SMS di allarme con le coordinate fornite dal GPS.
di utilizzare la possibilit il pulsante viene inviato ad un massimo di tre
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alizzazione essere attivata sia con l'apposito pulsante che mediante
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Telecontrollo GSM
con antenna integrata
[TDG33 ! Euro 198,00]
IVA inclusa.

Sistema di controllo remoto bidirezionale che sfrutta la rete


GSM per le attivazioni ed i controlli. Configurabile con una
semplice telefonata, dispone di due uscite a rel (230Vac/10A) con
funzionamento monostabile o bistabile e di due ingressi di allarme
optoisolati. Possibilit di memorizzare 8 numeri per l'invio degli allarmi e
200 numeri per la funzionalit apricancello. Tutte le impostazioni avvengono
tramite SMS. Alimentazione compresa tra 5 e 32 Vdc, assorbimento massimo
500mA. Antenna GSM bibanda integrata.
Il prodotto viene fornito gi montato e collaudato.

Caratteristiche tecniche:
! GSM: Dual Band EGSM 900/1800 MHz (compatibile con ETSI GSM Phase 2+ Standard);
! Potenza di uscita:
Class 4 (2W @ 900 MHz);
Class 1 (1W @ 1800 MHz). Applicazioni tipiche:
! Temperatura di funzionamento: -10C +55C; In modalit SMS
! Peso: 100 grammi circa; ! Impianti antifurto per immobili civili ed industriali
! Dimensioni: 98 x 60 x 24 (L x W x H) mm; ! Impianti antifurto per automezzi
! Alimentazione: 5 32 Vdc; ! Controllo impianti di condizionamento/riscaldamento
! Corrente assorbita: 20 mA a riposo, 500 mA nei picchi; ! Controllo pompe ed impianti di irrigazione
! Corrente massima contatti rel: 10 A; ! Controllo impianti industriali
! Tensione massima contatti rel: 250 Vac;
! Caratteristiche ingressi digitali: In modalit chiamata voce / apricancello
livello 1 = 5-32 Vdc; ! Apertura cancelli
livello 0 = 0 Vdc. ! Controllo varchi
! Circuiti di reset

Maggiori informazioni su questi prodotti e su tutte le altre apparecchiature


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