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ELETTRONICO
COSTA L. 5.80 PER AUTO
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CARATTERISTICHE TECNICHE
CARATTERISTICHE TECNICHE
OSCILLATORE A BASSA
GAMME A I
B e D FREQUENZA mod. BF. 40
CONSULTATE
le pagine in cui vi proponiamo le tre forme di abbonamento,
scegliendo quella preferita e da voi ritenuta la piü interessan-
te, tenendo conto che « abbonarsi » significa divenire membri
sostenitori di una grande famiglia. Creare un legame affettivo,
duraturo nel tempo. Testimoniare a se stessi e agli altri la pro-
pria passione per l'elettronica.
EL
Vía Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945
editrice
•
ELETTRONICA PRATICA
direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
r1o
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
4
IN SCATOLA CON IL
DI MONTAGGIO MODULO
A L. 5.800 EP 0139
ANTIFURTO
ELETTRONICO
PER AUTO
L'antifurto elettronico rappresenta soltanto una to e della sua immediata disponibilitá nel... ma-
delle molte applicazioni pratiche cui si presta il gazzino dello sperimentatore dilettante.
modulo EP0139. Perché, comc vedremo piü a- Ci e capitato molte altre volte di presentare, sul-
vanti, con questo circuito si potranno realizzare le pagine della nostra rivista, dei moduli relati-
diversi tipi di lampeggiatori, temporizzatori ad vi ad amplificatori audio polivalenti. Questa vol-
intermittenza cd altri apparati la cui costruzio- la descriveremo il funzionamento ed alcunc fra
ne viene affidata alla fantasía del lettore. le molte possibili applicazioni di un temporiz-
La realizzazione di un modulo elettronico e d'ob- zatore ad intermittenza, che abbiamo denomina-
bligo in quei settori dell'elettronica professiona- to EP0139.
le nci quali, mancando una produzione di gran- Per la precisione, il circuito del modulo elettro-
de serie, si e costretti a progettare di volta in vol- nico puó essere suddiviso in due parti, ciascuna
ta un'apparecchiatura, con funzioni ricorrenti, delle quali e dotata di due transistor di tipo
che permettono di considerare giá realizzata una NPN. La prima parte caratterizza il circuito del
buona parte dell'apparccchiatura che si vuol co- temporizzatore; la seconda parte rappresenta il
struire. circuito pilota di un relé che consente di inseri-
La realizzazione del modulo clettronico garan- re, a piacere, carichi elettrici di una certa po-
tisce il doppio vantaggio del sicuro funzionamen- tenza.
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4 @2v
R5
11
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RL
Condensatori
C1 = 1.000 uF (elettrolitico)
C2 = 100 F (elettrolitico)
C3 = 100 F (elettrolitico)
Resistenze
R1 = 100.000 ohm
R2 = 1.000 ohm
R3 = 100.000 ohm
R4 = 1.000 ohm
R5 = 100 ohm
R6 = 820 ohm
CIRCUITO DEL TEMPORIZZATORE
Varie
II temporizzatore e rappresentato da un classico TR1-TR2-TR3-TR4 = transistor amplif. BF
circuito multivibratore astabile, pilotato dai tran- DZ = diodo zener (5, 1 V-1 W)
D1 = diodo
sistor TR1-TR2, che sono perfettamente uguali Rl = relé ad uno scambio
tra loro.
Questo circuito potrebbe essere interpretato co-
me quello di un amplificatore accoppiato in al-
ternata, tramite il condensatore elettrolitico C3,
e dotato di una reazione positiva, introdotta da!
condensatore elettrolitico C2, che genera le o-
scillazioni.
II funzionamento del multivibratore astabile e
ormai noto alla maggior parte dei nostri lettori :
mentre uno dei due transistor si trova nello sta-
6
to di saturazione, cwe m condizioni di completa sto valore e provocato dalla debole corrente as-
conduzione di corrente, l'altro si trova sicura- sorbita da] transistor TR3. Infatti, il transistor
mente all'interdizione, comportandosi come un TR3 si comporta come elemento separatore-a-
transistor interrotto e, quindi, in grado di non dattatore di impedenza, collegato, secondo la
condurre la corrente elettrica. configurazione Darlington, con il transistor TR4,
Dopo un certo periodo di tempo che, come ve- che comanda l'eccitazione del relé RL.
dremo piü avanti, dipende dal valore dei com- Anche i due transistor TR3-TR4 sono di tipo
ponenti del circuito, lo stato dei due transistor NPN e perfettamente identici, come tipo, ai tran-
si inverte: quello che prima si trovava in con- sistor TR1-TR2.
dizioni di saturazione passa ora all'interdizione, Quando il transistor TR2 si trova all'interdizio-
mentre quello che prima si trovava all'interdizio- ne, cioé quando la tensione di collettore risulta
ne diviene ora conduttore di corrente elettrica. pari a 12 V circa, il transistor TR3 riceve una
II risultato del comportamento elettrico ora de- corrente di base attraverso la resistenza R4 e la
scritto e quello della presenza di un'onda qua- invia, amplificata, alla base del transistor TR4
dra, sul collettore di ciascun transistor, la cui che, come abbiamo detto, eccita il relé.
ampiczza passa da 0,1 : 0,3 V (condizione di L'eccitazione del relé RL dura per un tempo
saturazione del transistor) a 12 V, se tale e la determinato dal valore dei componenti; con
tensione di alimentazione quando il transistor e quelli citati nell'elenco componenti, il tempo di
all'interdizione. durata di eccitazione del relé varia fra 6 e 8 se-
condi; dopo· questo intervallo di tempo, il relé
si diseccita, rimanendo in tale stato per altri
PILOTAGGIO DEL RELE' 6 : 8 secondi, trascorsi i quali prende inizio un
nuovo ciclo completo.
Le tensioni ora citate sono rilevabili in assenza
di carico. Mentre, collegando un certo carico che,
ne! progetto di figura 1, e rappresentato dalla PROTEZIONE DALLE SOVRATENSIONI
corrente di base del transistor TR3, il valore
massimo della tensione risultera inferiore, an- In parallelo alla bobina di eccitazione del relé
che se di poco, ai 12 volt; nel nostro caso que- RL risulta inserito il diodo Dl, collegato con
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LINGUETTE
7
Fig. 3 - Circuito stampato a gran-
dezza naturale necessario per la
realizzazione del cablaggio del
modulo elettronico.
5 EP 0139
4
3
l'anodo verso la linea positiva di alimentazione. Fig. 4- La frequenza con cui il relé si eccita o si di-
Questo diodo, in condizioni normali, non condu- seccita, cioé il tempo in cui lo scambio rimane chiuso
o aperto, dipende dal valore attrlbuito ai componentl
ce corrente e il suo impiego potrebbe sembrare elettronici del multivibratore astabile. Dunque, coloro
del tutto superfluo. Ma occorre rícordare che, che deslderassero un circuito temporizzatore « pro-
all'atto della diseccitazione del relé, cioé nel grammabile », dovranno servirsi del doppio commuta-
momento in cui !a corrente che percorre la bo- tore S1 (3 posizioni - 2 vie), che permette di inserire
una certa quantlta di condensatori elettrolitici che deb-
bina viene interrotta, !'energía elettromagnetica, bono essere calcolati secondo le formule cítate nel
accumulatasi nella bobina stessa, viene restitui- testo.
ta al circuito elettrico sotto forma di una ten-
síone di direzione inversa a quella della cor-
rente dí eccitazione e di notevole ampiezza. Que-
sta tensione, provocata da un ben noto fenome-
no elettromagnetico, prcnde il nome di extracor-
rente di apertura.
Ma il transistor TR4 non puó sopportare l'extra-
tensionc di apertura, perché esso verrebbe ali-
mentato in senso opposto a quello normale, su-
bendo anche danni irreparabili.
Per scongiurare il pericolo ora citato, basta in-
serire in parallelo alla bobina di eccitazione il
diodo D l, cosi come indicato nello schema di
figura ] . L'inserimento del diodo, infatti, riduce
a soli 0,6 V il valore della sovratensione inver-
sa; la tensione di 0,6 V rappresenta il valore di /
I
conduzione del diodo. L'cnergia elettromagne- t
1
tica, quindi, si scarica nel solo circuito compo- 1
4
l'alternatore raggiungono il rnassimo regime di
giri, la tensíone continua presente nel circuito
di alimentazione dell'autovettura raggiunge an-
che i 15 V. E e B
EP 0139
►
Fig. 6- Circuito teorico della pri-
ma e piú importante delle possi-
bili applicazioni del modulo elet-
tronico EPO139: l'antifurto per
auto. 11 commutatore S1 permet-
te di lnserire, o disinserire, il si-
stema di antifurto elettronico.
g
Fig. 7- Per l'applicazione del modulo nel-
AI CIRCUITI
l'autovettura, con funzioni di antifurto e-
ELETTRICI
lettronico, si dovra realizzare questo cir- DI BORDO
cuito.
Si interrompe il conduttore ( o i condut-
tori nel caso che questi siano due; co-
me avviene per le autovettu re munite di
presa per auto radio) che collega il mor- @
a-
setto positivo della bobina con l'intér- E a@
ruttore presente nel cruscotto. Su que-
sta lnterru zione si applica II doppio de-
viatore S1 (parte disegnata sulla sini-
stra). Questo doppio deviatore permet-
te di inserire o disinserire l'antifurto e-
lettronico. Raccomandiamo di interrom-
pere il terminale esatto, quello che nel
disegno e indicato con l'annotazione
MODIFICA e che nelle bobine per auto
viene contrassegnato con il segno +.
L'altro tifo conduttore, quello che va a
raggiungere il ruttore, non deve essere
assolutamente toccato.
LP1
massa
10
1\ ponticello
EP 0139
do il tempo di diseccitazione del relé aumenta sostiruite entrambe con una resistenza da 47.000
aumentando i valori di R2 e C2, mentre dimi- ohm collegata in serie con un potenziometro da
nuisce con il diminuire dei valori di questi com- 100.000 ohm, in modo da ottenere una variazio-
ponenti. In pratica, tuttavia, pur essendo possi- ne contenuta nel rapporto 3/1 del tempo di ec-
bile far variare i valori delle resistenze R2-R3, citazione e diseccitazione del relé.
e sempre meglio lasciare inalterati questi valori Non abbiamo precisato i valori dei condensatori
intervencndo soltanto su quelli dei condensatori elettrolitici presenti nel circuito del programma-
elettrolitici C2-C3, perché le resistenze non pos- tore riportato in figura 4 soltanto perché questi
sono variare al di la di certi limiti imposti dalle debbono essere stabiliti applicando le due for-
caratteristiche dei transistor. Possiamo tuttavia mule prima cítate, a seconda dei tempi pre-
dire che le resistenze R2 ed R3 potranno essere stabiliti.
EP 0139
11
REALIZZAZIONE PRATICA DEL La realizzazione pratica del circuito teorico del-
MODULO EP0139 l'antifurto riportato in figura 6, e rappresentata
in figura 7. In pratica si tratta di eflettuare una
Poiché la destinazione del modulo EP0139 e prin- semplice modifica nel circuito di accensione del-
cipalmente quella dell'autovettura, dove pilota l'autovettura. E.ssa ·.consiste nell'interruzione del
un circuito di antifurto, e necessario ottenerc un filo conduttore che raggiunge il morsetto posi-
apparato compatto e robusto. JI circuito stam- tivo della bobina (conduttore tratteggiato).
pato, quindi e d'obbligo ed e anche necessario Nel tratto in cui e stata cffettuata l'interruzione
un contenitore metallico nel quale poter inse- del filo, eleve essere inseri to il doppio devia tore
rire il cablaggio di figura 2 (nessun contenitore S1, allo stesso modo indicato in figura 7.
e compreso nel nostro kit). La necessita del doppio deviatore S1 deve esse-
Trattandosi di una scatola di montaggio, non e re attribuita alla piü facile reperibilitá com-
possibile conmmettere errori di cablaggio, pur- merciale di uesto componente, oltre che ad una
ché si segua attentamente la disposizione dei com- maggiore garanzia di funzionamento.
ponenti riportata nel disegno di figura 2. In f- E' ovvio che sarebbe meglio utilizzare' un devia-
gura 5 e riportato il disegno di un transistor; da tore di tipo professionale, anche di piccole di-
questo disegno si ricava la disposizione dei tre mensioni, in grado di commutare una corrente
elettrodi del componente (i quattro transistor di 5 ampere almeno, ottenendo sicuramente mi-
che compongono il circuito del modulo sono gliori risultati di affdabilita.
perfettamente identici. Gli altri collegamenti dei conduttori di figura 7
Si tenga presente che i condensatori C1-C2-C3 risultano numerati e questa numerazione trova
sono elettrolitici, cioé componenti polarizzati, preciso riscontro con quella riportata nel modu-
che debbono essere inseriti nel circuito tenendo lo dello schema teorico di figura 6.
conto delle loro polaritá; nel piano di cablaggio E' chiaro che il doppio deviatore SI dovrá es-
di figura 2 e chiaramente indicato il terminale sere applicato in qualche punto dell'autovettura
positivo di questi tre condensatori. Anche il dio- di non facile accesso e fuori dalla visuale di qual-
do zener DZ <leve esserc inserito in un determi- siasi osservatore. Il modulo, invece dovrá es-
nato modo nel circuito: come si puó notare in sere inserito in un contenitore e fissato saldamen-
figura 2, i! diodo zener e stato inserito con la te in qualsiasi punto dcll'autovettura, possibil-
fascetta rivolta verso destra. mente in prossimita del doppio deviatore SI allo
I terminali contrassegnati con i numeri 1-2-3-4-5 scopo di non imporre all'insLallatore un impian-
rappresentano i terminali utili del modulo, quel- to con fili conduttori eccessivamente lunghi.
li sui quali verranno collegati i conduttori dei
vari circuiti di applicazione pratica.
LAMPEGGIATORE DI EMERGENZA
12
trebbe essere benissimo un circuito alimentato ne di rete-luce, le lampade potranno essere da
con la tensione alternata di rete, cosl come in- 220 V. Ma qualunque sia il carico, e sempre
dicato in figura 10. Anche in questo caso il lam- necessario un alimentatore o una battcria, con
peggiatore e
rappresentato dalle due lampade tensione continua compresa fra i 10 e i 15 V,
LPJ-LP2, che si accendono e spengono alterna- in grado di fornire al circuito elettronico di co-
tivamente. mando, cioe al circuito del modulo EP0J39, la
Trattandosi di una alimentazione con la tcnsio- necessaria tensione di alimentazione.
--,- -1
re -
CONTIENE:
n. 6 Resistori
n. 3 Condensatori
Elettrolitici
n. 2 Diodi
n. 5 Pagliuzze -
terminali
n. 4 Transistor
n. l Relé
n. l Circuito
stampato
. >-
-- --~---...---
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LA SCATOLA
DI
ONTAGG
cos·
L. 5.800
Ei
'
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L'antenna non e un semplice accessorio della pío tra due massimi di compressione.
stazione CB, che puó essere sostituita, almeno La legge matematica che lega la misura della
nei primi tempi di « lavoro », con uno spezzone lunghezza d'onda con quella della frequenza
di filo, una piccola antenna a stilo o, peggio, con viene espressa tramite la seguente formula:
l'antenna TV.
Fortunatamente, anche in virtu dell'accresciuta c
informazione tecnica, la maggior parte dei CB
conosce e sa valutare l'importanza assunta dal-
l'antenna nella loro stazione, non solo per il pie- nella quale « f » indica la frequenza misurata
no sfruttamento della potenza del trasmettitore, in Hz, mentre « c » rappresenta la velocita del-
ma anche per la reale diminuzione del QRM l'onda.
( disturbi) in ricezione e per l'aumento di sensi- Nel caso di onde radio, poiché la velocita del-
bilitá del ricevitore. l'onda c e quasi analoga a quella della luce, la
L'antenna CB, dunque, e necessaria e deve esse- formula precedentemente citata assume la se-
re realizzata in rispetto di alcune regole che mol- guente espressione:
ti conoscono e che noi, per dovere informativo, .= 300:
dobbiamo ricordare alla restante parte di appas- nella quale la frequenza f e misurata in MHz,
sionati della « 27». la lunghezza d'onda ). in metri. II valore della
lunghezza d'onda CB e di 11 metri.
ONDE RADIO E LUNGHEZZA D'ONDA
LUNGHEZZA D'ONDA E ANTENNA
II termine « lunghezza ;:!'onda» ricorre spesso
nelle conversazioni fra CB. Non tutti pero san- L'esposizione teorica sulle varíe correlazioni che
no esattamente che cosa cio significhi e quale intercorrono tra le onde elettromagnetiche e la
relaz'one tiene legata la lunghezza d'onda con le lunghezza d'onda hanno evidentemente una pre-
altre grandezze fisiche. cisa finalitá. E' infatti dimostrabile che l'antenna
Quando si parla di onde elettromagnetiche o, ideale <leve avere una lunghezza parí a multipli
piü particolarmente, di onde radio, non si puó interi di 1/2). (mezza lunghezza d'onda). Ma
fae a meno di citare la frequenza, che rappre- per motivi di semplicita costruttiva, quasi sem-
senta la {randezza fisica di maggior importanza. pre, si preferisce servirsi di antenne a l /2). (mez-
Come e H:>to, la frequenza viene misurata in Hz za lunghezza d'onda), anche in considerazione
(hertz), cioe in periodi al secondo. del fatto che le aualita dell'antenna non, aumen-
Quando si parla di onde radio, e abbastanza tano sensibilmente con multipli di 1/2) superiori
spontaneo pensare ad una loro estensione nello all'unita.
spazio. Ebhene, la lunghezza d'onda e la misura
in metri i un periodo d'onda. Ma per meglio
assimilare questo concetto conviene pensare, per CHE COS'E' L'ANTENNA
un momento, alle onde acustiche, per le quali la
lunghezza d'onda viene definita come la distan- L'antenna puó essere considerata un circuito
za tra due punti aventi la stessa fase, per es:m- risonante L-C a costanti distribuite. Infatti, co-
15
me avviene per ogni filo conduttore, anche il
conduttore d'antenna possiede una induttanza
propria, mentre la capacita e quella di un con-
densatore di cui una armatura e rappresentata
dall'antenna vera e propria e l'altra armatura
da! piano terra (figura 2).
Ma la caratteristica piü importante di ogni an-
tenna sta ne! fatto che essa e in grado di trasfor-
mare l'energia fornitale sotto forma di oscilla-
zioni elettromagnetiche in onde elettromagneti-
che in grado di viaggiare attraverso lo spazio.
IL DIPOLO
16
GROUND PLANE
-- - --
Fig. 3 - La lunghezza
dell' antenna puo essere
ridott a collegando, in a
serie ad essa, una bo-
bina in grado di intro-
durre nel circuito una
indutt anza co ncentrata. Fig. 4 - II dipolo e composto da due bracci orizzontali
C on tale sistem a le di- ;:! o verticali di ¼ d'onda ciascuno. La disposizlone dei
12
m ensio ni costru tt ive del- z5 bracci puo variare a seconda delle caratteristiche che
'antenna possono esse- 5 si vogliono attribuire all'antenna. Quando i due bracci
re rido tt e a '/ d'onda o si trovano in posizione perpendicolare, l'antenna pren-
DI
o anche m eno . de II nome di « ground-plane •
Fig. 5- Il dipolo verticale irradia uniformemente ener- lunghezza d'onda, e per tale motivo esse ven-
gla elettromagnetica In tulle le dlrezioni. 11 cavo scher- gono utilizzate soltanto la dove la lunghezza as-
mato, almeno nell'ultimo tratto, deve rimanere in po-
sizione perpendicolare rispetto allo stesso dipolo. Nel sume un'importanza fondamentale come, ad e-
caso della CB questo tratto deve essere lungo tre sempio, in automobile.
metri almeno. 1 due bracci del dipolo devono risultare
distanziati dal supporto isolante di alcuni centimetri.
REALIZZAZIONE DEL DIPOLO
17
CAVO
COASSIALE
QUALSIASI
LUNGHE Z ZA
ALIMENTAZIONE D'ANTENNA
Fig. 7 - Dimensioni costrut-
tive del dipolo orizzontale,
o verticale, espresse in L'alimentazione del dipolo, dovrebbe avvenire,
centlmetri. Gli ancoraggi almeno teoricamente, con linea bilanciata; un
dell'antenna potranno es- esempio di linea bilanciata e rappresentato dalla
piattina per discesa TV con impedenza di 300
ohm.
In pratica, tuttavia, quasi tutti i trasmettitori
dispongono di una uscita sbilanciata, eventual-
mente regolabile fra 50 e 75 ohm, adatta per un
diretto collegamento con cavo schermato. Ecco
perché si suole alimentare il dipolo con il cavo
schermato, con l'accorgimento di mantenere in
posizione perpendicolarc, rispetto allo stesso di-
u sere le tegole, I camini, i polo, !'ultimo tratto del cavo, almeno per 1/4
"'
N pali o qualsiasi altro ele- d'onda, cioe per tre metri circa ne! caso della
mento reperiblle nella par- CB (figura 5). Con tale precauzione si riesce a
te piü alta dell'edificio in
cui trovasi la stazione ri- neutralizzare lo sbilanciamento con un adatta-
cetrasmittente. mento di impedenza Ira trasmettitore, cavo e an-
tenna che puó essere ritenuto complessivamente
buono.
VARIANTI AL DIPOLO
-
18
Il dipolo orizzontale puó essere reso ancor p1u
direttivo se lo si monta a «V». In questo modo
Fig. 8 - 11 dipolo orizzontale pui> essere reso ancor
piú direttivo se esso viene m oniato nel m odo indícalo
In questo disegno, cioé a «V ». In questo m odo si ot-
tiene una propagazlone delle onde radio nel senso di
apert ura della « V», mentre si avrá attenuazione dei
su
segnali dietro l'antenna e lateralmente. ISOLANE
n
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OIRE 2DONE
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Puto O
LEGO
e possibile ottenere una propagaziont delle on- QRM in ricezione. L'antenna a « V», dunque,
de elettromagnetiche preferenziale nel senso d] si addice in particolar modo ai « DX», cio ai
apertura della «V», mentre si avra una atte- collegamenti a lunga distanza (figura 8).
nuazione dei segnali dietro lantenna e lateral- Anche il dipolo vcrticale puo essere realizzato
mente ad essa. nella versione a «V», permettendo di raggiun-
gere risnltati di direzionalita simili a quelli che
l benefici apportati da questo tipo di dipolo non
si ottengono con i dipoli orizzontali a «V».
sono soltanto quelli della direzionalita, perché Questo tipo di antenna si addice, in modo par-
quest'antenna presenta una notevole insensibilita ticolare, ai collegamenti a media distanza (figu-
alle ir,terferenze laterali ed una diminuzione di ra 9).
SALDARE FILO DI
MASS A
FILO 01 2mm
SALDARE
MASSA
2mm
19
T n figura , (1 vengono illustrate clue buone prese
di terra. E i disegni intcrpretano- perfettamente
Fig. t1- Per evitare for- e completamente il sistema cli impianto.
® mazioni di cariche statiche
Possiamo soltanto aggiungere che, all'atto della
e, conseguentemente, di
campi elettrostatici, sulle posa dcll'impianto, converra inurnidire il terreno
IMP.
A.F. antenne, si deve collegare con acqua salata, allo scopo di aurnentarne la
[ fra i terminali del cavo concluttivita. 11 picchetto e la lastra di rame so-
schermato (fra i punti A
@ e B di figura 1) un'impe- no elementi di facile reperibilita commerciale.
denza di alta frequenza. Essi risultano trattati per mezzo di procedimen-
ti elettrochimici allo scopo di evitare Je corro-
sioni che, con il passare del tempo, si potrebbero
verificare.
PRESA DI TERRA
COME ELIMINARE LE CARICHE STATICHE
Lunitá di una buona presa di terra e ormai uni-
versalmente nota ai fini antinfortunistici. La mag- La presa di terra serve anche per preservare il
gior parte clei nostri elettroclomestici, infatti, so- trasmettitore da cariche statiche che, inevitabil-
no dotati del collegamento di terra, in ossequio mente, danneggerebbero i transistor. E' noto, in-
a quelle particolari leggi che regolano questi ti- fatti, che durante i 1emporali o, pi general-
pi di impianti. mente, quando l'atmosfera e carica' di elettricitá,
Ma questo stesso accorgimento deve essere este- l'antcnna clivicne un ... collettore di cariche sta-
so anche agli apparati ricetrasmittenti. E non de- tichc che, accurnulandosi in quanlita semprc
ve trarre in inganno il fatto che un ricetrasmet- maggiore, possono dar luogo a campi elettrosta-
titore sia alimentato con la tensione di 12-15 V tici, cioe a diferenze di potenziali clettrici tal-
soltanto (esclusi ovviamente i ricetrasmettitori a n:ente elevate da danneggiare seriamente i se-
valvole), perché il ricetrasmettitore e normal- miconduttori.
mente alimentato con un alimentatore stabilizza- Per evitare questa nefasta ma posibile conse-
to, tramite la tensione di rete-luce. Puó qluindi guenza, si puó ricorrere acl un accorgimento:
accadere che, per una qualsiasi perdita di isola- cioe si eleve co!legare fra i due terminali del ca-
mento, la tensione di 12 V raggiunga i 220 V, vo schermato, ncl nostro caso tra i punti A e B
con grave pcricolo per Hincolumita dcll'opcrato- di figura 7, un'impedenza di alta frequenza (fi-
re e per quella del trasrnettitore. gura 11), collegando inoltre a terra la calza me-
F' buona norma di sicurezza, quindi, collegare tallica del cavo scherrnato.
a terra il telaio metallico del trasmettitore che, Poiché la calza metallica clel cavo schcrrnato ri-
oitre all'incolumit dell'operatore, garantisce una sulta generalmente collegata con il telaio del
perfetta schermatura elettromagnetica delle par- trasmettitore, il collegamento ora citato si ottie-
ti elettroniche. ne mettendo a massa il trasmettitore. Con tale
L. 5.900
Le richleste del kit del « Sintonizzatore CB • deb-
bono essere falte inviando anticipatamente l'im-
porto di L. 5.900 a mezzo vaglia o c.c.p. n.
3/26482 lntestato a: ELETTRONICA PRATICA -
20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
sistema tutti i punti dell'antenna risultano elet- elemento di blocco per !'alta frequenza.
tricamente a massa, perché l'impedenza di alta La piccola bobina, che rappresenta l'impedenza
frequenza non presenta alcuna resistenza alla di alta freauenza, dovrá essere realizzata a nido
corrente continua, mentre le caríchc statiche, ac- d'ape, servendosi di un flo conduttore di tipo
cumulate sull'antenna, vengono disperse al suolo lit, con sezione abbastanza elevata. Questi tipi
senza interessare minimamente il trasmcttitore. di bobine sono facilmente reperibili tra i mate-
Ed occorre notare anche che l'impedenza di alta riali surplus, ma il lettore potra servirsi anche
frequenza non altera in alcun modo il funziona- di una bobina GBC n. di catalogo 00/0497-03,
mento dell'antenna, perché cssa rappresenta un con le seguenti caratteristiche : 2 mH e 160 m\.
TRASMETTITORE CB
UNA PRESTIGIOSA SCATOLA DI MONTAGGIO
A L. 19.500
SCHEDA TECNICA
21
CON UNA RESISTENZA A COEFFICIENTE NEGATIVO, POTRETE FACIL-
MENTE COSTRUIRE UN RIVELATORE DI BRINA, DI NEBBIA O, PIU' IN
GENERALE, DI BRUSCHI ABBASSAMENTI DELLA TEMPERATURA.
Molti problemi di ordine pratico possono essere II valore nominale della resistenza viene normal-
risolti, ne! settore della temperatura, realizzando mente calcolato alla temperatura di 25 'C. Ai
questo semplice progetto che abbiamo denomina- fini dell'impiego e abbastanza utile poter cono-
to « termostato elettronico », ma che avremmo scere la variazione di questa resistenza al variare
poluto chiamare anche « rivelatore di freddo », della temperatura; la dipendenza tra questi due
« rivelatore di brina o nebbia », rivelatore di va- parametri e logaritmica. Per le loro caratteristi-
riazioni termometriche. che i termistori vengono utilizzati in numerose
II componente elettronico, che permette di rea- applicazioni: misura e regolazione della tempe-
lizzare questo apparato e conosciuto sollo il no- ratura, misura del flusso di gas e liquidi, com-
me di resistenza NTC (Negative Temperature pensazione del coefficiente di temperatura di bo-
Coefficient), oppure « resistenza a coeficiente ne- bine e avvolgimenti, temporizzazione di relé,
gativo» o « termistore ». compensazione di circuiti transistorizzati.
E' questa una speciale resistenza il cui valore La possibilita di reperire facilmente sul mercato
ohmmico varia al variare della temperatura. le resistenze NTC, ci ha soJlecitati a presentare
Le resistenze NTC sono elementi resistivi dotati questo semplice progetto, che potra funzionare
della caratteristica di presentare un elevato coef- anche a bordo di un autoveicolo o di un moto-
ficiente di temperatura negativo; in pratica, al- ciclo, in modo da informare il conduttore sugli
l'aumentare della temperatura, diminuisce note- eventuali abbassamenti di temperatura e le con-
volmente il valore della resistenza ohmmica. Es- seguenti formazioni di banchi di nebbia e bri-
si sono costituiti da una miscela di ossidi me- nate.
tallici, trattati chimicamente in modo da pre- In pratica, quando la temperatura raggiunge un
sentare proprietá semiconduttrici, i quali vengo- valore di soglia prestabilito, una lampada-spia si
no pressati insieme ad un collante plastico e sin- accende, oppure un relé scatta mettendo in fun-
terizzati ad alta temperatura. zione un particolare circuito utilizzatore.
22
ANALISI DEL CIRCUITO
23
Fig. 1 - Circuito elettrico del ter-
B mo3tato elettro«ico. Nei simboli
del due transistor mancano le
é
4 frecc2 indicatrci degli emittori.
Perché il circuis puó essere rea-
lizzato, indifferentemente, con
transistor di tipo NPN o PNP. E'
M
TR2 11
e
11
1rc1
+ S1 PNP, il termlnale positivo di ali-
mentazione e quoilo del conden-
szatore elettrolitico CI devono es-
sere invertiti, cioé collegati con
il circuito di massa. La lampada-
spia LPI, che deve essere di ti-
e
9V
po a filamento da 6 V- 50 mA,
puo essere sostituita con un relé
e da 6 V - 280 ohm.
TR1 ~
R4 R5
4
Finché il valore dlla tensione di entrara si con-
serva al di sotto del valore di soglia, indipendente-
mente dalla forma del segnale stesso, la tensio-
ne di uscita rimane ferma al valore O, mentre
COMPONENTI quanclo si verifica il superamento del valore di
soglia, il trigger entra bruscamente in azione ele-
,·ando acl. 1 il valore della tensione di uscita.
C1 = 100 F - 50 VI. (elettrolitico)
R1 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R2 = 3.300 ohm POLARIZZAZIONE - CONDUTTIVITA' -
R3 = 2.200 ohm INTERDIZIONE
R4 = 47 ohm (vedi testo)
R5 = 4.700 ohm Dopo la breve parentesi analítica, relativa al fun-
NTC = 10.000 ohm a 25° C zionamento della bilancia cli Schm.itt, ripren-
TR1 = 2N2222 (vedi testo) diamo l'esame dello schema teorico del termo-
TR2 = 2N2222 (vedi testo) stato elettronico riportato in figura l.
LP1 = lampada-spia (6 V- 50 mA) Per realizzare le proprieta offerte dal trigger
PILA = 9 V di Schmitt, la resistenza NTC e collegata in se-
S1 = interrutt. rie con il potenziomctro R 1, cioe ne! circuito di
base del transistor TR l. Per tale motivo, quando
A differenza di quanto avviene nei circuiti di si verifica un aumento della temperatura am-
comparazione, l'uscita non passa gradualmente bientale, il valore resistivo della NTC suhisce
dallo O ali' 1, ma il passaggio si veriíica attraverso una diminuzione. Conseguentemente il transistor
un «salto » che caratterizza appunto questo tipo TR! risulta polarizzato negativamente sulla sua
di circuito. base e diviene un elemento conduttore di corren-
Ed e proprio per quest'ultimo motivo che la te elettrica.
bilancia di Schmitt viene spesso usata per con- Quando la giunzione emittore-collettore di TRl
vertire segnali di forma irregolare o strana, spes- diviene conduttrice, il potenziale di base del tran-
so sovrapposti a segnali-disturbo di vario gene- sistor TR J si trova ad un valore di tensione ne-
re, in onde perfettamente squadrate che non ri- gativo prossimo a quclla dell'emittore. Ne conse-
sentono in alcun modo dei disturbi presentí nel gue che i! transistor TR2 rimane all'interdizione,
segna!e. cioe non conduce la corrente elettrica e la lam-
24
pada-spia LPl non puó acccndersi. un relé, in modo da poter utilizzare i terminali
.\l contrario. quando la temperatura ambienta- liberi di questo per· pilotare un qualsiasi circuito
le diminuisce, il valore resistivo della NTC su- elettrico. JI relé clovra avere una resistenza di
bisce un aumento. Anche il potenziale di base del 280 ohm e dovra essere adatto al funzionamento
transistor TRl subisce consegucntemente una con tensione continua di 6 V.
variazionc, che costringe all'interdizione il tran-
sistor stesso, cioe lo rende non conduttore della
corrente elettrica. La base del transistor TR2, ALIMENT AZIONE
invece, questa volta risulta polarizzata negati-
vamente e questo transistor e ora in grado di Per tutte le applicazioni pratiche del termostato
condurre la corrente elettrica che fuisce anche elettronico con uscita a larnpacla-spia, e sufficien-
attraverso la lampada-spia LPI, provocando ne te una pila da 9 V, anche di quelle di tipo mi-
l'accensione. niatura montate nei ricevitori radio portatili.
Il potenziometro RI, che ha il valore di 10.000 Soltanto nei casi di funzionarnento dell'appara-
ohm e che e di tipo a variazione lineare, agisce to molto prolungato nel tempo si dovrá ricor-
sulla tensione di polarizzazione di base del tran- rere al collegamento in serie di due pile piatte
sistor TRI e, praticamente sul valore di soglia da 4,5 V ciascuna. Coloro che vorranno montare
di avviamento del dispositivo. Manovrando il il nostro termostato eleltronico su un'autovcttura
potcnziometro RI, dunque, si stabilisce a quale o su un motociclo, trovandosi in presenza della
valore della temperatura ambiente dcbba f un- tensionc continua di 12 V, dovranno provvcdere
zionare i! circuito, cioe a quale valore di tem- all'alimentazione del termostato tramite il circui-
peratura la lampada-spia LPI debba acccndersi. to ricluttore e stabilizzatorc riportato in figura 4.
La lampada-spia LP l e di tipo miniatura, ad in- Qucsto circuito e dotato di una resistenza di ca-
canclcscenza, cioe si tratta di una lampadina clas- duta (R6) del valore di 47 ohm; il diodo zener
sica a filamento. Il suo consumo di corrente ron D I deve avere le seguenti caratteristiche elcttri-
deve assolutamnte superare i 50 mA, pena la chc: 9 V - 1 W. ll condensatore elettrolitico
distruzionc del transistor TR2. In caso contrario CI, chc provvede al livellamento della tcnsione,
occorrcra diminuire il valore della resistenza di ha il valore di 100 F - 50 VI. Per qucsto con-
emittore R4. per escmpio portandola a 22 o 10 densatore consigliamo di far uso di un modello
ohm. al tantalio, anche con tensioni di lavoro pit
La lampada-spia LPI puó essere sostituita con basse.
lRs
h_
R1 ;78
:'rRi é ~("
9V
=ji¡
Fig. 2- Il cablaggio sul circui- R3
to stampato del termostato elet- ~ R2
tronico agevola il compito del
costruttore, permettendo di otte-
nere una realizzazione razionale,
semplice e compatta. L'elemento
rivelatore, rappresentato dalla re-
sistenza NTC, deve essere col-
legato con i terminali del circuito
contrassegnali con le lettere A-B.
Si tenga presente che in questo
disegno si e tenuto conto dell'im-
piego di transistor 2N2222, cioé
di transistor di tipo NPN. Per i transistor di tipo PNP
si debbono invertire i terminali riel circuito di alimen-
tazione e quelli de' condensatore elettrolitico C1.
25
o a O
...-o
la
o- 1
a a
Fig. 3- Disegno a grandezza naturale del circuito stam-
pato che II lettore dovrá realizzare per la costruzione
del termostato elettronico.
R6 S1
+ Fig. 4 - Coloro che vorranno alimentare il termostato
12V elettronico direttamente a bordo di un'autovettura o di
un motociclo, dove la tensione disponiblle ha il valore
di 12 V, dovranno realizzare questo semplice circuito
26
MONTAGGIO
27
---·LIVELLO
;: • :.•--
u
...
28
LIMITATORE
DI MODULAZIONE
o
COMPRESSORE
DI DINAMICA
Che cos'ó un limitatore di modulazione o, come rnoltissimo senza che, apparentemente, nessuno
si suole piu cornunemente dire, un compressore se ne accorga.
di ciinamica? Per dirlo e per farlo chiararnente La sensibilita dell'orecchio umano non presenta
capire, dobbiamo aprire una parentesi teorica, una variazione lineare, perché come i nostri let-
breve ma necessaria. tori sanno la variazione della sensibilitá del'o-
Quando un principiante di elettronica entra in recchio umano e di tipo logaritmico. Ed e que-
possesso di un apparato trasmettitore, pensa su- sto il motivo per cui i potenziometri di controllo
bito di sfruttare al massimo le possibilita dell'ap- del volume sonoro degli apparecchi radio e de-
parato modulando, nclla maggior misura l'on- gli arnplificatori di bassa frequenza sono tutti di
da radio, cioé modulando in profondita il se- tipo a variazione logaritmica.
gnale radiofonico. Facciamo un esempio. Quando l'orccchio urna-
E' possibile ció? Che cosa avviene nell'onda por- no ha la sensazione di un raddoppio di potenza
tante durante una normale conversazione? Av- sonora, in realta avviene che la potenza sonora
viene semplicmente che il livello sonoro varia risulti almeno decuplicata. Mentre quando la po-
29
OSCILL. MESC. AMPL
RF RF + 8F FILTRO LINEARE
AMPL
8F Fig. 1 - Questo schema slnottico,
o a blocchi, del trasmettitore a
INSERIM. modulazione d'ampieza mostra
COMPRES chiaramente il punto di inseri-
mento del compressore di dina-
mica in una stazione trasmittente.
tenza in realta raddoppia, l'orecchio umano ha sempre piu l'inserimento, negli apparati trasmit-
la sensazione di un lieve aumento della potenza tenti, di un circuito elettronico, chiamato com-
stessa. pressore di dinamica, in grado di contenere no-
Dopo questi brevi cenni teorici e facile comprcn- tevolmente le variazioni della tensione d'uscita,
derc come l'ampiezza della tensione di bassa fre- anche in presenza di ampie variazioni di dinami-
quenza, all'uscita di un circuito modulatore, va- ca a!l'ingresso.
ri notevolmente il suo livello durante un norma- Questo particolare circuito elettronico non tro-
le QSO. va soltanto applicazione nel setto1e dei modula-
In pratica si suole designare tale fenomeno di- tori per trasmettitori, ma viene utilizzato anche
cendo che si e in presenza di un'ampia dinamica. nel campo delle basse frequenze, in particolar
modo nel settore della registrazione magnetica.
In questo settore, infatti, per contenere al mas-
MODULAZIONE MEDIA simo il rumore di fondo prodotto da! fruscio
proprio dello strato magnetico del nastro, e ne-
Che cosa succcde in un trasmettitore quando cessario registrare sernpre ai limiti della satura-
si verifica un'ampia dinamica? L'cffetto pratico zione, senza peraltro superarla, per non incor-
e quello di ottenere, in certi momenti, una mo- rere in fenomeni di distorsione, assolutamente
dulazione a livelli superiori al 100%, con con- incompatibili con i processi di registrazione ad
seguenti fenomeni di distorsioni e pericoli di so- alta fedeltá.
vraccarico dei transistor finali, mentre in altri
momenti il livello della modulazione raggiunge
appena il 10% ed anche meno. IL COMPRESSORE NELLA SSB
Per concludere si puó dire che, con l'ampia di-
namica, si ottiene una modulazione media sem- Ne! settore delle radiocomunicazioni i comprcs-
pre assai scarsa, che corrisponde ad uno scarso sori di dinamica trovano pratica applicazione
sfruttamento del trasmettitore. nglla realizzazione di modulatori per la SSB.
Ecco perché in questi ultimi ternpi si e diffuso Perché in questo particolare sistema di modula-
30
PRE AMPL MES_TR lo
USCITA
MOOUL.
zione si avverte, forsc piü che in AM, la necessita ampiezza, dunque, si spreca una notevole <lose
di appiattire, il piü possibile, la donamica e di di potenza per trasmettere sia la portante (on-
evitare le sovrammodulazioni. E ció dipende so- da principale), sia entrambe le bande laterali
prattutto dalle carattcristiche di linearita richie- (vengono cosl chiamate le due frequenze gene-
ste agli stadi di amplificazione. rate dai battimenti).
Prima di entrare nel vivo dell'argomento, cioe Con il sistema della modulazione in SSB (tra-
prima di analizzare il circuito del compressore, srnissioni a banda singola - S = Single -
riteniamo doveroso, almeno per i nostri lettori S = Side - B = Band) si eliminano, per mezzo
principianti, interpretare il particolarc sistema di sofisticati filtri a cristallo di quarzo, sia la
di modulazione ora citato. portante, sia una delle due bande laterali, am-
plificando e trasmettendo cosí una soltanto delle
due bande laterali, che vengono normalmente
COS'E' LA SSB? denominate: LSB (Lower Side Band = banda
laterale inferiore) la banda a frequenza minore
Capita assai spesso di sentir parlare del sistema e USB (Uper Side Band = banda laterale su-
di trasmissioni in SSB, anche perché questo si- periore) quella a maggior frequenza.
stema risulta preferito da tutti i radioamatori Una delle maggiori particolarita della SSB con-
e perché esso, in questi ultimi tempi, si va rapi- siste ne! fatto che !'alta frequenza esiste soltanto
damente diffondendo anche fra gli amici della se esiste la modulazione. Essa non puó venire
« 27 », cioe della banda cittadina. moltiplicata in frequenza, perché verrebbe mol-
Prendiamo in esame un'onda radio a 14 MHz, tiplicata anche la bassa frequenza, con una con-
modulata con un segnale di frequenza di 1.000 seguente duplicazione della normale frequenza
Hz. del parlato. che rendercbbe incomprensibile il
Durante i! fenomeno di modulazione, oltre al- segnale.
l'onda principale, si formano due onde seconda- Poiché l'amplificazione della banda laterale uni-
rie, chiamate battimenti e dovute alla somma e ca <leve avvenire senza distorsioni, e necessario
alla diffcrenza dei valori della frequenza prin- ricorrere agli amplificatori in classe A o AB, evi-
cipalc e di quella modulante. tando decisamente la classe C che e invece la
Ció significa che, in pratica, si ottengono tre di- piü utilizzata nel sistema di trasmissioni in mo-
versi valori di frequenze. Il primo di questi ha dulazione di ampiczza.
il valore di 14.000.000 - 1.000 = 13.999.000 Hz. Il miglior sistema comunque, per ottenere una
Il secando e quello principale di 14.000.000 Hz; buona emissione in SSB, e .quello di utilizzare
il terzo ha i! valore di 14.000.000 + 1.000 = un efficace compressore audio, in grado di. evi-
14.001.000 Hz. Se i! valore della frequenza mo- tare saturazioni negli stadi amplificatori.
dulante fosse stato quello di 2.000 Hz, i valori Il diagramma di figura 2 interpreta gli effetti di
delle tre frequenze risultanti sarebbero stati quel- saturazione degli stadi di potenza. E' ovvio che
li c\i !3.998.000 Hz ,14.000.000 Hz e 14.002.000 in tali condizioni non sol.o si sovraccaric i tran-
Hz. sistor finale, ma si ottiene una ricezione molto
Occorre ora ricordare che l'intera « informazio- distorta, anche se apparentemente gli strumentí
ne » audio e contenuta in una sola delle due ban- del trasmettitore indicano una elevata potenza
de laterali; con il sistema della modulazione di d'uscita.
31
CIRCUITO DEL CO M PRESSO RE
Condensatori
C1 = 1.000 pF
In figura 4 e
rappresentato lo schema a blocchi C2 = 10 F - 25 VI. (elettrolitico)
ti pico di un circuito di compressore; come si C3 = 300.000 pF
puo notare, esso e
analogo a quello di un am- C4 = 33.000 pF
plificatore controreazionato, con la differenza C5 = 560 pF
che !a rete di controreazíone, anziché esscre C6 = 22 pF
composta da clementi lineari, incorpora elemen-
C7 = 22.000 pF
ca = 1.000 pF
ti a caratteristica esponenziale o logaritmica. C9 - 1.000 pF
Facendo ancora riferimento allo schema a bloc- Resistenze
chi di figura 4, si puo notare che il segnale, dopo R1 = 24.000 ohm
essere stato preamplificato, entra nell'amplifica-
R2 = 2.200 ohm
R3 = 2.200 ohm
tore vero e proprio. R4 = 22.000 ohm
Se i! livello del scgnalc in entrata e basso, la rete R5 = 1 megaohm
di controrcazione e tale da agire in misura mí- R6 = 1.500 ohm
nima. Al contrario, se il segnale e forte, la rete R7 = 2.400 ohm
introduce una notevole controreazione che ab- R8 = 39.000 ohm
bassa il guadagno dell'amplificatore, mantenen-
R9 = 47.000 ohm
R10 = 330 ohm
do un'uscita pressoché uguale a quella ottenuta R11 = 4.700 ohm
con segnale debole. R12 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
TI caso limite di caratteristica di trasferimento Varie
di un compressore di dinamica e rappresentato IC 4A709
TR1 2N2222A
in figura 3. Come si puo r.otare, dopo un certo DI 1N914 (1N4446 1N619- BAV19, ecc.)
valore della tensione d'entrata (Ve}, la tensione D2 1N914 (1N4446 1 N619 - BAV19, ecc.)
dí uscita (Vu) rimane costante. Ma un circuito
1 R5
~
R2
11
RIO
SI
TR1
CI
I
c9
ll
!
12V
6)
+
e
NTR lIc2 IIc3
32
C3
LIVELLO
33
V
t
Fig. 8 - A valle dell'amplificatore operazionale di figu-
ra 5 e presente uno stadio di messa in forma del se-
gnale. 11 segnale recuperato all'usclta del circuito in-
tegrato, alla frequenza di 1.000 Hz, assume la forma
rlportata In questo dlsegno.
,
-1KHZ
la rete di compressione composta da CA-R7 e,
soprattutto. dai diodi D1-D2. Tali diodi, in
presenza di deboli segnali e quando l'uscita e '
CENTRO
FREO.
t
CENTRO
FREa.
CENTRO
FREO.
inferiore a 0.6 V, risultano quasi inesistenti ed
il guadagno e determinato soltanto dalla resi- @
stenza di controreazione R5 che, avendo un va-
lore elevato, consente elevate amplificazioni. Al
contrario, quando l'uscita tende a superare il
34
IN SCATDLA
DI MDNTAGGIO
L. 21
CARA TTERISTICHE
Potenza musicale 50 W
Potenza continua 45 W
Impedenza duscita 4 ohm
lmpedenza entrata E1 superlore a 100.00 ohm
lmpedenza entrata E2 superlore a 1 megaohm
Senslbilita entrata Et 100 mV per 45 W
Sensibllitá entrata E2 1 V per 45 W
Controllo toni atten. - 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione inf. al 2% a 40 W
Semiconduttori 8 transistor al slllclo
+ 4 diodl al slliclo
+ 1 diodo zener
Alimentazione 220 V
Consumo a pleno carteo 60 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/disturbo 55 dB a 10 W
valore di 0,6 V, i diodi entrano in conduzione, no state rilevate per mezzo di attrezzature pro-
diminuendo fortemente la resistenza di contro- fessionali: un oscilloscopio doppia traccia 200
reazione e, conseguentemente, il guadagno. MHz, un controllore digitale a I0, ecc. Si trat-
ta quindi di valori estremamente precisi.
Tensione di alimentazione: 12 V ± 18 V
LA MESSA IN ... FORMA DEL SEGNALE Livello di entrata minimo di compressione:
100 mV
All'amplificatore operazionale fa seguito uno sta-
Rapporto o tasso di compressione:
dio di ... messa in forma del segnale, che risulta
variaz. usc. lO
abbastanza distorto dopo la compressione. Que-
5
sto circuito incorpora anche un filtro passa-basso,
variaz. entr. 2
che elimina le armoniche prodottesi con la com-
Impedenza d'uscita: 680 ohm
pressione. In tal modo un segnale, ad esempio
Impedenza d'entrata : 210.000 ohm
di tipo sinusoidale all'entrata, risulta appiattito
Tensione d'uscita típica in regime
su! piedino 6 dell'integrato, ma riprende notevol- di eompressione: 400 m V
mente laspetto primitivo sull'emittore del tran- Banda passante: 600 Hz + 2.200 Hz a--3 dB
sistor TRI; esso quindi e presente all'uscita del
380 Hz + 2.600 Hz a6 dB
circuito, cioé sul cursore del potenziometro Rl2,
con un mínimo tasso di distorsione. Distorsione prima della compressione: 2%
Distorsione dopo la compressione: 5%
e molto probabile che, a seconda dei tipi di com-
CARATTERISTICHE TECNICHE ponenti utilizzati per la realizzazione del circuito
di figura 5, il tasso di distorsione possa essere
Le caratteristiche tecniche del nostro modulo so- ridotto alla meta.
36
COSTRUZIONE DEL COMPRESSORE sore di dinamica, occorrera mserire l'apparato in
un contenitore metallico, elettricamente collega-
Trattandosi di una costruzione a carattere se- to a massa, in modo da evitare facili inneschi,
miprofessionale, il circuito stampato e in questo soprattutto quando esso viene collegato con i tra-
caso assolutamente necessario. I lettore potra smettitori.
realizzarlo facendo riferimento al disegno di f- Ne! caso in cui, pur avendo curato in modo par-
gura 7, che e riportato in scala 1 /1. ticolare le schermature, si dovessero ugualmente
La disposizione dei componenti elettronici sullo avvertire fischi o inneschi, in caso di collegamen-
stampato <leve essere quella riportata in figura 6. to con trasmettitori, consigliamo di collegare, al-
Ripetiamo ancora che l'integrato A709 potra l'entrata del compressore di dinamica, un'impe-
essere sostituito con il µA741, l'L141, ecc., eli- denza di alta frequenza, disaccoppiando contem-
minando in tal caso la resistenza R6 e i con- poraneamente il circuito di alimentazione e col-
densatori C5-C6. AItri tipi di amplificatori ope- legando in piú punti del circuito, Ira la linea di
razionali potranno essere adottati, purché ven- alimentazione positiva e quella negativa, alcuni
gano rispettati gli ingressi, le alimentazioni e le condensatori ceramici del valore di 100.000 pF.
uscite e facendo uso di un circuito stampato che Alcune impedenze di alta frequenza e a bassa
si adatti alla zoccolatura dell'integrato. resistenza potranno essere inserite, sempre pcr
Una volta terminato il montaggio del compres- questo stesso scopo, sul circuito di alimentazione.
AMPLIFICATORE TUTTOFARE
AS21
mon gio
38
QUESTO ORIGINALE DISPOSITIVO
E' IN GRADO DI
TRASFORMARE LE NORMAL!
NOTE MUSICAL!
EMESSE DALLA CHITARRA ELETTRICA,
O DALL'ORGANO ELETTRONICO,
IN SUONI SIMILI
A QUELLI DEGLI STRUMENTI
A PERCUSSIONE
PERCUSSIONE
lore, cioé l'andamento del suono dall'attacco in di una stessa ottava (il re e piü alto del do).
poi. JI mantenimento, o, come abbiamo detto, L'altezza dipende principalmente dalla frequen-
la durata, puó essere piü o meno lunga e puó za della fondamentale del suono.
avere un andamento pit o meno regolare. E per ultima ricordiamo l'intensitá del suono,
Interpretiamo, per ultimo, il concetto di estin- che permette di distinguere i suoni deboli da
zione. Esso rappresenta il modo con cuí il suono quelli forti e, musicalmente, trova una precisa
cessa di esistere e, come avviene ne! caso dell'at- corrispondenza con le varie indicazioni della mu-
tacco, puó essere piü o meno brusco. sica: «piano», « pianissimo », « forte », « for-
E' ovvio che gli elementi che caratterizzano il tissimo », ecc. L'intensitá dipende principalmen-
suono sono in numero superiore a quelli ora ri- te dall'ampiezza del suono.
cordati. Ad esempio, un elemento fonda.mentale Per concludere questa breve parentesi relativa
del suono e il timbro, che dipende dal particolare alle caratteristiche del suono, occorrc aggiungere
tipo di strumento musicale e dalla distribuzione che, quasi sempre, tutte le caratteristiche fin qui
di energia fra le varie armoniche dell'oscillazione elencate si influenzano vicendevolmente, solle-
fondamentalc, cioé dalla cosildetta forma d'onda. vando problemi di ordine musicale e fisico assai
E c'e ancora da ricordare l'altezza, che permettc complessi, che non e qui il caso di esaminare.
di distinguere il suono di una nota da quello di Ma se il nostro scopo e quello di trasformare il
un'altra a parita di altre condizioni. Per esem- suono di uno strumento musicale, e assolutamcnte
pio l'altezza permette di distinguere il re da! do necessario a gire sugli elementi fin qui ricorda ti.
39
Condensatorl
TE NS. C1 = 4,7 F- 12 VI. (elettrolitico)
TEMPO DI
C2 =
1.000 pF
C3 == 4,7 F- 12 VI. (elettrolitlco)
PERCUSSIONE
C4 = 1.000 pF
C5 == 4,7 F-12 VI. (elettrolitico)
C6 = 100 (F- 12 VI. (elettrolitico)
C7 == 4,7 F- 12 VI. (elettrolitico)
C8 = 4,7 F- 12 VI. (elettrolitico)
C9 = 220 µF - 12 VI. (elettrolltico)
Reaistenze
R1 = 50.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
R2 = 50.000 ohm (potenz. a varlaz. log.)
R3 = 910.000 ohm
R4 = 10.000 ohm
TEMPO
R5 = 220.000 ohm
NOTA
R6 = 4.700 ohm
MANIPOLATA R7 = 2.700 ohm
R8 = 2.700 ohm
R9 = 50.000 ohm (potenz. a varlaz. lin.)
R10 10.000-ohm (potenz. a varlaz. Un.)
R11 = 30.000 ohm
R12 = 30.000 ohm
Flg. 1- Questo dlagramma interpreta l'andamento del Tranaiator
segnale (tensione) nel tempo. Ovviamente si riferi- TR1 = BC238
sce al segnale uscente dall'unita d1 percusslone. 11 po- TR2 = BC238
tenziometro R9 regola II tempo necessario per passare TR3 = BC238
dal fronte dell'attacco, cioé dall'inizlo della zona trat-
teggiata, alla completa estlnzlone, cloé alla scomparsa
TR4 = AC127
del tratteggio. TR5 = AC128
TR6 = BC238
TR7 = BC238
Varle
D1 = BA128
D2 = BA128
Flg. 2 ( Schema elettrico completo dell'unitá di per-
FR = fotoreaistenza
cussione. 11 • cuore • del circuito consiste nel dispo-
LP = lampada (9 V - O, 1 A)
sitivo elettro-ottico rappresentato dalla lampada ad in- S1 = lnterrutt. incorpor. con R2
candescenza LP e dalla fotoresistenza FR. ALIMENTAZ. = 9 V
COMPONENTI
R3
C2
1
1
R4
.0 1
q
C4
¡"
1 l+
J;
T,
1
"
!
.. r1hl
. TR4 '
02
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1 1 1 TD1 I' 1 I ... _, 1 rol' [cv 1
C8
40
9V
Fig. 3 - Cablaggio dell'unita di percussione. L'interrut- lizzazione pratica, sia per quanto concerne il suo
tore generale del circuito di alimentazlone e incorpora- inserimento nella catena di amplificazione sonora.
to con il potenziometro R2 che controlla l'entitá del
segnale.
IL FUNZIONAMENTO
41
quindi si risolve inserendo, fra lo strumento mu-
1 FASCICOLI ARRETRATI DI sicale e l'amplificatore di potenza, un controllo
di volume pilotato elettronicamente, in grado di
mantenere la massima amplificazione all'attacco
Bettronica Pratica e farla poi decrescere istantaneamente con anda-
mento parabolico. Un tale dispositivo elettronico,
sono le • perle di una preziosa collana tecnico- inoltre, deve possedere tutti gli elementi di con-
pratfca, che porta In casa vostra II piacere e il trollo per <losare e modificare, ne! modo piu am-
fascino di una dlsclplina moderna, proiettata nel pio possibile, l'effetto percussione e <leve essere
futuro, che interessa tutti: lavoratori e studenti.
realizzato secando sistemi tecnici che non intro-
professionlstl e studiosi, giovani e meno giovani.
Tra essl ve ne ricordlamo uno: ducano distorsioni di alcun genere sul suono pro-
dotto dallo strumento. Qualsiasi forma di distor-
1
sione, infatti, provocherebbe un'alterazione com-
FASCICOLO pleta del suono risultante, rendendolo simile a
DI AGOSTO '74 quello ottenibile con i comuni distorsori.
L'esigenza di non introdurre distorsione alcuna
viene trascurata, almeno in parte, soprattutto per
semplificare il circuito. Ma noi dimostreremo
che, anche con circuiti semplici, e possibile otte-
nere una assolu ta asscnza di distorsioni.
42
IL NOSTRO MAGAZZINO
AL VOSTRO SERVIZIO
In vía del tutto eccezionale e in disaccordo con quanto piu volte ripetuto,
cioé la non disponibilita della nostra Organizzazione alla vendita di com- .
ponenti elettronici, abbiamo voluto tendere una mano amica a tutti quei
lettori che abitano in localita lontane dai centri di vendita.
Abbiamo approntato e posto in vendita, a quanti vorranno farne richiesta,
ben 6 BUSTE contenenti, ciascuna, un nutrito numero di componenti elet-
tronicl, di vario tipo e valore diverso, ma della stessa famiglia.
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CONTENUTO
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perfetta messa a punto di molti appa- 10 megaohm, N. 10 resistenze da 1 W 1 potenz. • 1 accoppiatore per pile
ra11 elettronlcl. Varlazlonl di capaci1á nel valori piU comunl, compres( fra piatte • 1 presa Jack - t aplna jack -
fra 1 es 0 pF. 1.000 e 100.000 ohm. 2 pinze coccodrillo.
IMPORTANTE! Non si evadono ordini per importi inferiori alle 3.000 lire! Coloro
che effettuano ordini di kit, fascicoli arretrati o contraggono « abbonamento con
dono » alla rivista, possolio chiederci anche una sola busta, purché i'importo
complessivo risulti superiore o pari a 3.000 lire.
Gli ordini devono essere effettuati inviando anticipatamente l'importo (non infe-
riore alle 3.000 lire) a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONI-
CA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zureti, 52.
CUFFIA una fotoresistenza che, al livello dei segnali in
gioco, non introducono alcun fruscio; anche il
pericolo di ronzii <leve considerarsi senz'altro
MONO-STEREO scongiurato se si seguiranno le nostre particolari
indicazioni riguardo al cablaggio.
Per ogni eslgenza d'ascolto personale e per ogni
tipo di collegamento con ampllflcatori monofo-
nlci, stereofonici, con registratori, ricevitori ra-
dio, giradischi, ecc. ELEMENTI DI CONTROLLO
CARATTERISTICHE Viene fornita con spi- L'unita di percussione e dotata di quattro con-
notto Jack 0 3,5 mm.
e splna jack stereo (la trolli manuali, rappresentati da altrettanti po-
cuffla é predlsposta per
Gamma di frequenza: l'ascolto monofonico. tenziometri.
30- 13.000 Hz Per l'ascolto stereofo-
nico, tranclare II colle- II potenziometro RI rcgola il livello del segnale
Sensibilitá: 150 dB gamento con lo spi- proveniente dallo strumento musicale e che si
notto jack 0 3,5 mm.,
lmpedenza: 8 ohm separare le due coppie <leve inviare all'amplificatore. Questo potenzio-
di conduttorl ed ef- metro <leve essere regolato su que! valore massi-
fettuare le esatte sal-
Peso: 170 gr. dature a stagno con la mo di segnale che non provoca distorsioni. La
splna jack stereo).
regolazione <leve essere fatta una volta per tutte
quando si inserisce l'unitá di percussione nella
catena musicale.
F II potenziometro R2 controlla l'entita del segna-
9-
le nell'unita di percussione. Esso <leve essere re-
golato per un corretto funzionamento del dispo-
sitivo, tenendo conto che un segnale troppo de-
bole non innesca il dispositivo, con assenza as-
soluta di segnale in uscita. Un scgnale troppo
forte, invece, provoca la saturazione del disposi-
ivo, costringendo il segnale in uscita a conservare
un livello costante, cosl come se il dispositivo,
cioé l'unita di percussione, non esistesse affatto.
.\nche il potenziometro R2 <leve essere regolato
una volta per tutte a seconda del tipo di stru-
mento musicale in cui l'unita viene inserita.
II potenziometro R9 modifica la durata del tem-
po di percussione. E per meglio comprendere
L. 4.800 questo concetto facciamo riferimento al diagram-
ma riportato in figura 1.
Questo diagramma interpreta l'andamento ne!
ADATTATORE • tempo del segnale presente all'uscita dell'unita
di percussione. Ebbene, il potenziometro R9 re-
PER CUFFIE STEREO gola il tempo necessario per passare da! fronte
dell'attacco (inizio della zona tratteggiata del
Piccolo apparecchio che con-
sente II collegamento di una -diagramma di figura 1) alla completa estinzione
o due cuffie stereo con tutti
1 complessl stereofonicl. La
(scomparsa dell'area tratteggiata ne! diagramma
commutazlone altoparlanti-cuf- di figura 1).
fla e immediata, tramite inter-
ruttore a slltta, senza dover Questo tempo, tenendo conto delle costanti cir-
lntervenlre sui collegamentl.
L'apparecchlo sl lnserlsce nel cuitali dell'unitá di percussione, puó essere rego-
collegamento fra usclta del-
l'amplificatore e altoparlanti.
lato fra un valore minimo di 1/10 di secondo
e un valore massimo di 10 secondi.
L'ultimo elemento di controllo del eircuito e rap-
presentato da! potenziometro R 10, che regola il
tasso di percussione nell'arco di una percentuale
Leichieste
r devono essere effettuat e invian- che si estende fra il 5% e il 100%. Ruotando il
do l'importo a mezzo vaglla 0 c.c.p. 3/26482 perno di RI0 verso il suo valore minimo, il suono
intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 presente all'uscita dell'unitá di percussione non e
MILANO - Via Zureti, 52. caratterizzato da alcuna modifica. Regolando in-
44
vece RlO sul valore massimo, il suono uscente assai semplice, anche perché il progetto non sol-
assume le caratteristiche interpretate dal dia- leva problemi di costo o di reperibilita di ma-
gramma di figura 1. Nelle posizioni intermedie teriali.
si ottiene ovviamente un attacco meno brusco, II segnale proveniente dallo strumento musicale
come se si miscelasse un po ' di suono originale viene regolato da! potenziometro R2 ed inviato,
con quello generato dall'effetto. tramite il condensatore elettrolitico C1, alla base
del transistor TRI.
Il transistor TRI e di tipo al silicio e ad elevato
INTERPRETIAMO IL CIRCUITO guadagno. Per esso si puó usare un BC238, anche
se possono andar bene tutti i tipi equivalenti.
Anche se il circuito dell'unita di percussione, rap- Il transistor TRI amplifica il segnale e lo invia
presentato in figura 2, e munito di ben 7 tran- alla resistenza di collettore R4.
sistor, la sua configurazione deve essere ritenuta La resistenza R3 polarizza la base di TR 1. Il con-
Le prim
rienze
ilettant
►
Flg. 4 - L'unitá elettro-ottica deve essere realizzata nel
modo qui lilustrato, inserendo in un tubetto opaco B
{posslbilmente metallico) la lampada ad incandescenza
e la fotoresistenza; alle estremita i] tubetto deve es-
sere ermeticamente chiuso,
8
e
B
A 4
Fig. 5- I transistor TRI-TR2-TR3.TR6-TR7 si presen-
tano estemamente nel modo indlcato all'estrema sini-
stra di questo disegno (1); la custodia del transistor
TR4-TR5,Invece, e quella disegnata al centro (2). I dio-
@ @ di D1-D2, che sono di tipo per commutazlone al sill-
cio, si presentano nel modo indlcato sull'estrema
destra (3).
uoi scelto e risultato il piü idoneo nella maggior circuito a valle del transistor. Avviene cos1 che
parte delle applicazioni. In qualche caso parti- con il potenziometro TRIO si stabilisce la lumi-
colare. qualora il dispositivo dovesse saltare qual- nosita della lampadina LP e si stabiliscc anche
che nota anche dopo aver regolato al mínimo il in quale misura i circuiti a valle di TR6 debbano
influenzare la lampadina stessa.
potenziometro R9, occorrera diminuire legger-
mente questo valore capacitivo. Occorre aggiungere che il potenziometro R9 re-
gola la durata della scarica di C8 e, conseguen-
In condizioni di riposo, cioé in assenza di segnale, temente, la durata dell'influenza del segnale di
il transistor TR3 rimane all'interdizione e la ten- entrata sulla lampadina LP.
sione di collettore corrisponde a quella positiva
Si comprende cosi che, riuscendo in qualche mo-
dell'alimentazione; la conclusione e che il tran- do a far corrispondere la massima amplificazione
sistor TR4 conduce mentre il transistor TR5 alla massima luminosita della lampadina, il pro-
non conduce. Attraverso il transistor TR4 e il blema dell'unitá di percussione e risolto. Ma
diodo D2, che in questo caso risulta polarizzato proprio nella soluzione di questo problema ri-
direttamente, il condensatore elettrolitico C8 si siede il « cuore » di tutto il dispositivo.
carica assai rapidamente, dato che le resistenze
in gioco sono molto deboli.
In presenza di segnale, il transistor TR3 conduce; ACCOPPIATORE ELETTRO-OTTICO
fR4 "ª all'interdizione e TR5 conduce.
Il condensatore C8 inizia quindi a scaricarsi at- Realizzando il dispositivo di figura 4 si otiene
traverso la resistenza R9 e il transistor TR5 un'unitá elettro-ottica. La lampadina LP e rac-
subisce questa scarica in un tempo che dipende chiusa in un tubetto opaco, accanto alla super-
essenzialmente da! valore del potenziometro R9. ficie sensibile alla luce di una cornune fotoresi-
Quando il condensatore CB e carico, la base del stenza da 25 mW o piü. Poiché il tubetto opa-
transistor TR6 si trova ad un potenziale positivo co (sarebbe bene che il tubetto fosse metallico e
che costringe il transistor stesso a condurre, men- collegato a massa in modo da rappresentare una
tre il suo emittore raggiunge un potenziale posi- scherrnatura antironzio) e sigillato alle estremita,
tivo pari a quello del condensatore C8 (0,7 V). l'illuminazione della fotoresistenza FR dipende
Se il condensatore C8 si e caricato con una ten- soltanto dalla luminositá della lampadina. Ricor-
sione sufficientemente alta, sull'emittore di TR6 dando il funzionamento di una fotoresistenza, sa-
sara presente una tensione che fara scorrere at- rebbe la stessa cosa dire che la resistenza di que-
traverso TR7 una corrente il cui valore risultera sto componente varia con la luminosita della
legato alla tensione di carica del condensatore lampadina. Ma ritorniamo al circuito di figura 2.
C8. La tensione di emittore di TR6 viene ridotta In questo la fotoresistenza FR costiisce il ramo
dal partitore di tensione composto da Rl l-Rl2- superiore del partitore di segnale couposto da
R10. FR ed R 1 (potenziometro). La fotoresistenza con-
La corrente che attraversa il transistor TR7 trolla il livello del segnale di uscita e si comporta
fluisce anche attraverso la lampada LP, che e come un vero e proprio elemento di controllo
una comune lampada ad incandesccnza da O, 1
del guadagno dell'amplifcatore collegato con
ampere - 9 volt. Per effetto del passaggio di cor-
rente la lampada LP raggiunge un certo grado di l'uscita dell'unita di percussione. Il problema ri-
luminositá. sulta cosl brillantemente risolto e con una mini-
La corrente che attraversa il transistor TR_7 e ma spesa. La fotoresistenza FR non introduce
influenzata, come abbiamo giá detto, dalla carica alcuna distorsione, perché funziona come un nor-
del condensatore C8; ma essa risulta influenzata male elemento di controllo di volume.
anche dalla posizione del cursare del potenzio- L'unico elemento discutibile del circuito potreb-
metro R10. be essere rappresentato dalla durata della lam-
In particolare, con il cursore spostato verso la padina LP; ma questa e da considerarsi qua si il-
linea positiva dell'alimentazion_e, il transistor TR7 limitata, perché funziona sempre con valori di
conduce sempre al massimo e la rimanente parte tensioni e correnti inferiori a quelli di normale
del circuito non lo influenza piu. Lo spostamen- impiego.
to successivo del cursore del potenziometro R10 Il potenziometro Rl permette di adattare il se-
verso la linea di alimentazione negativa influen- gnale uscente dall'unitá di percussione alla sen-
za sempre meno il transistor TR6 e, quindi, il sibilitá dell'amplificatore.
47
LA REALIZZAZIONE DI QUESTO SEMPLICE MA UTILE STRUMENTO DA
LABORATORIO ASSUME DUE PRECISE FINALITA': QUELLA DELLA CO-
NOSCENZA DEI DATI CARATTERISTICI DEL DIODO ZENER E QUELLA,
UGUALMENTE IMPORTANTE, DI UNA CONOSCENZA PIU' APPROFON-
DITA DELLA NATUF!A INTRINSECA DI QUESTO DIODO.
IL CONTROLLO DEI
D10D1 ZENER
48
II diodo zener e un componente elettronico di O sino al massimo valore prefissato che, in ogni
piccole dimensioni, su! cui involucro e impres- caso, deve risultare maggiore della presunta ten-
sa la sigla che lo contraddistingue. Ma questa si- sione di zener.
gla alle volte e illeggibile, oppure manca del tut- Questa tensione viene applicata ai terminali del
to a causa dell'invecchiamento del componente diodo zener in prova, in parallelo al quale ri-
o di una sua lunga manipolazione. E in questi sulta inserito un voltmetro o, equivalentemente,
casi e molto difficile poter risalire alle caratte- un comune tester commutato nella misura di
ristiche elettriche del diodo in modo da poterne tensioni continue.
fare un uso preciso. Anche per i diodi zener, Supponendo che il diodo zener sottoposto a con-
dunque, cosí come avviene per le valvole, i con- trollo tramite il nostro strumento risulti in otti-
densatori, le resistenze, i transistor e gli altri se- mo stato ed esattamente collegato, si fa variare
miconduttori, e necessario uno strumento di mi- la tensione mediante la resistenza variabile verso
sura e controllo in grado di offrire allo speri- il valore massimo. Inizialmente si notera sulla
mentatore o al progettista quei dati che neppu- scala dello strumento indicatore un progressivo
re il costruttore, alle volte, e in grado di dichia- aumento della tensione e ad un certo punto la
rare con assoluta precisione. stabilizzazione di questa tensione, che dovra ri-
Per i nostri lettori, poi, la realizzazione di un tenersi la « reale » tensione di zener.
tale strumento assume due scopi diversi: quello Ma puó accadere che il diodo zener sia stato
giá menzionato della conoscenza dei dati carat- inserito ne! circuito con i terminali invertiti; in
teristici del diodo zener e quello, ugualmente questo caso la tensione misurata sui suoi termi-
importante, di una conoscenza piü approfondita nali risultera costantemente compresa fra 0,6 -
della natura intrínseca del diodo zener. 0,7 V circa, qualunque sía la posizione del cur-
Ai nostri lettori prcsentiamo quindi l'occasione sore del potenziometro.
di realizzare uno strumento da laboratorio che, Un diodo zener, sottoposto a prova con il no-
pur non potendosi considerare indispensabile, ri- stro strumento, potrebbe risultare in cortocircui-
sulterá certamente utile e pratico. to, oppure interrotto. Ebbene, ne\ primo caso
(cortocircuito) la tensione misurata da! volt me-
tro rimarra sempre prossima allo zero, anche in-
CIRCUITO SEMPLIFICATO vertendo i terminali del componente, cioé le sue
connessioni con il circuito di prova.
11 circuito teorico semplificato del progetto vero Ne! secondo caso ( diodo interrotto) la tensione
e proprio e rappresentato in figura l. Nei pochi continuerá a salire sino al valore massimo, sen-
elementi che lo compongono e racchiuso con- za raggiungere una soglia di limitazione; tale in-
cettualmente il principio di funzionamento del- dicazione si verifica anche invertendo le connes-
l'apparato piu avanti descritto. sioni del componente.
Soffermiamoci, per qualche minuto, sullo schema
esclusivamente teorico di figura l.
Come si puó notare, sull'estrema sinistra del cir- PROVA DEI DIODI SEMICONDUTTORI
cuito e presente una sorgente · di tensione con-
tinua, che deve risultare suficientemente eleva- Con lo strumento da noi proposto in questo ar-
ta. La tensione viene prelevata tramite una re- ticolo, e anche possibile controllare, sia pure som-
sistenza variabile, cioe un circuito potenziome- mariamente, P'efcienza dei diodi semicondutto-
trico che permette di prelevare dalla sorgente ri, anche se, per motivi di dissipazione e soppor-
tutti i valori della tensione che si estendono dallo tabilita della tensione inversa, converra limitar-
49
ZENER
IN PROVA
\
RESIST.
VARIA8
Fig. 1 - Questo semplice schema vuole interpretare 11
VOLTM. principio di funzionamento del circuito dell'apparato
per il controllo dei diodi zener. La resistenza variabile
permette di prelevare da una sorgente di tensione con-
tlnua il valore necessario da inviare allo zener in prova.
01000 IN
PROVA
T1
LP
s2a
R3
c R1 R2
0
V
50
01 .
»
Fig. 3 - Piano di cablaggio dell'apparato. Esso puó
PRESA
VOLTM.
51
parallelo all'elettrolitico Cl_, s1 e reso necessario
allo scopo di permettere una scarica di Cl suffi-
cientemente rapida quando si toglie l'alimenta-
zione del circuito, cioé quando si apre l'interrut-
tore S1 oppure.si disinseriscc la spina dalla pre-
sa di corrente.
Le resistenze R2-R3 compongono il circuito po-
tenziometrico necessario per l'efettuazione della
misura: il doppio deviatore S2a-S2b consente di
effettuare una rapida prava del diodo zener in
connessione diretta e invertita, senza doverlo
-disinserire da] circuito per efrettuarne l'inversio-
IRE 3.500 ne dei collegamenti.
CASgrrrr La resistenza R2 e un potenziometro a variazio-
nc lineare.
Contenitore a 12 cassetti, componi-
La resistenza R3 permette di limitare il flusso
bile ad incastro; dimensioni di un cas-
di corrente che attraversa il diodo zener in pro-
setto: 115 x 55 x 34. Ogni cassetto e
va e stabilisce altresl la massima tensione pre-
provvisto di divisori interni. ·sente su! cursare di R2.
Assumendo come valore di base massimo quello
di 75 volt circa, il valore della resistenza R3 do-
_¡.,:, vra risultare di 100.000 ohm se il secondario A T
in -del trasformatore di alimentazione Tl eroga la
-
$ 3
~ tensione di 110 V. Ne! caso di tensioni superio-
ri o inferiori al valore ora citato, occorrera au-
mentare o diminuire rispettivamente il valore
della resistenza R3.
Come abbiamo gia detto, il trasformatore di ali-
mentazione Tl e dotato di due avvolgimenti se-
condari; uno di questi eroga la tensione di 6,3 V,
che serve soltanto per accendere la lampada-
spia LP, che e una comune lampada a filamen-
to. Ma questo avvolgimento secondario deve ri-
LIRE 3.800 tenersi suoerfluo se i! lettore, in sede di realiz-
ASSET'ERA MAJO zazione pratica dell'apparecchio, preferisce ap-
Contenitore a 6 cassetti, componibile plicare, sul pannello frontale dello strumento di
ad incastro; dimensioni di un casset- -controllo dei diodi zener, una lampada-spia al
to: 114 x 114 x 46. Ogni cassetto e neon, da 220 V, munita di resistenza di limita-
provvisto di divisori interni. zione incorporata; questa lampadina dovrá esse-
re inserita in parallelo all'avvolgimento primario
•
del trasforma tare di alimentazione T 1, cioe in
parallelo con la tensione di rete.
TRASFORMATORE O
Organizzate il vostro lavorol Conser- AUTOTRASFORMATORE
vate sempre in ordine i componenti
elettronici! Trasformate, a poco a po- II valore di 110 V, presente sull'avvolgimento
co, il vostro angolo di lavoro in un -secondario AT del trasformatore dí alimenta-
vero e proprio laboratorio! zione T1, non e assolutamente critico, perché an-
che valori dí 90 V o 130 V potranno comunque
essere adottati per un normale funzionamento
del nostro apparato.
Le richieste delle cassettiere debbono essere
fatte inviando anticipatamente l'importo, a mez- Ció significa che il trasformatore TI potra es-
zo vaglia o c.c.p. n. 3/26482, intestato a: -sere facílmente acquistato in commercio. E tale
ELETTRONICA PRATICA - Via Zuretti, 52 - facilita e suffragata anche dal fatto che per es-
20125 MILANO. :so e possibile utilizzare un autotrasformatore. An-
e
che se in auesto secondo caso occorrera far bene quelli del secondario a 110 V del trasformatore
attenzione all'isolamento dei conduttori di rete, di alimentazione T 1.
perché all'atto dell'inserimento del diodo zener ]l cablaggio potra essere eseguito nel modo in-
in prova nelle apposite boccole, si potrebbe fa- dicato in figura 3, tenendo conto che la resisten-
cilmente prendere una scossa, in considerazione za Rl deve avere una potenza di dissipazione di
anche dellé piccole dimensioni del componente 3 W mentre lo strumento indicatore potra es-
elettronico e del fatto che le maní dell'operatore sere un voltmetro per corrente continua da JOO
possono toccare i conduttori. Ad ogni modo, per V fondo-scala. Coloro che si serviranno del te-
evitare questo inconveniente, si potra utilizzare, ster, dovranno provvedere alla commutazione di
in sostituzione del semplice interruttore SI, un questo strumento nella portata voltmetrica ce
doppio interruttore, in grado di interrompere - 110 V fondo-scala.
l'alimentazione su entrambi i conduttori di rete, II potenziometro R2, che e di tipo a variazione
insercndo il diodo zener nelle rispettive boccole lineare da 47 .000 ohm, <leve essere regolato, a
sol tanto. quando il doppio interruttore risulti a- partire dal valore zero, che corrisponde alla po-
perto. sizione del cursore spostato tutto verso massa
(verso il terminale collegato con la carcassa ne-
tallica del potenziometro in figura 3), tenendo
REALIZZAZIONE DELL'APPARECCHIO conto che la massima tensione di zener e di 75 V.
Su! pannello frontale dell'apparecchio sono pre-
Il prototipo dell'apparecchio necessario per la sentí: il comando relativo al potenziometro R2,
prova dei diodi zener e stato da noi realizzato in quelli <lell'interruttorc SI e del doppio deviato-
un contenitore di plastica dotato di pannello re S2a-S2b, la lampada-spia e le boccole per l'in-
frontale metallico. I lettore potra comunque ser- serimento ne! circuito del diodo zener sottopo-
virsi di un qualsiasi contenitore, anche metalli- sto a prova. Lateralmente si monteranno le due
co, purché in questo caso si faccia bene atten- boccole per l'inserimento dell'eventuale voltme-
zione all'isolamento dei concluttori di rete e di tro o dei puntali di un tester.
IL AICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOL
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.
Tutti l componenti necessari per la realizzazione de « ll ricevitore del principiante • sono contenuti in
una scatola di montagglo venduta dalla nostra organizzazione in due diverse versioni: a L 2.900 senza
altoparlante e a L.3.500 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-
porto a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA 20125 MILANO - Via Zu-
retti n. 52.
53
l
RICEVITORE REATTIVO
Ci sono vari sistemi per ascoltare i segnali radio telegrafiche. Con questo progetto, dunque, sia-
sulla gamma <lelle onde corte. Ma chi scarta a mo in grado di offrire, a tutti coloro che vor-
priori la soluzione dell'acquisto di un ricevitore ranno realizzare il ricevitore, la parte piü bella
di tipo commerciale, oppure quella non troppo del vasto sistema di collegamenti radio: quella
semplice della realizzazione di un ricevitore a che si estende fra i 6 e i 16 MHz e che, con una
conversione di frequenza, semplice o doppia. che semplice variazione della bobina AF, puó coprire
impegna notevolmente l'operatore e rihicde e- ulteriori bande radiofoniche.
sperienza ed attrezzature, ricorre inevitabilimen- E' ovvio che, trattandosi di un particolare si-
te alla realizzazione del ricevitore a reazione, che stema di ascolto, nel quale operano soltanto i ve-
e abbastanza semplice ed economico e il piü adat- ri appassionati delle emissioni radio, non si e vo-
to per un principiante. luto prevedere un'emissione sonora attraverso
Con il ricevitore a reazione ogni lettore puo es- l'altoparlante, mentre e stata data preferenza
sere in grado di conoscere un settore delle ra- alla cuffa ,che mantiene ... il segreto dell'ascolto
diotrasmissioni veramente interessante: quello e personalizza maggiormente l'operatore.
in cui ]avorano i radioamatori e nel quale si Di auesto apparato, dunque, vi offriamo il cir-
possono ascoltare emissioni radiofoniche prove- cuito teorice ed il piano di cablaggio, analizzan-
nienti da tutto il mondo, comprese quelle radio- dó, punto per punto, il funzionamento del rice-
55
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56
te una reazione che trasformerebbe il ricevitore
4
Fig. 1 - Schema completo del ricevitore ad onde corte
in un apparato oscillatore.
La massima sensibilitá, almeno teoricamente, ver-
rebbe raggiunta se il segnale di ritorno fosse in
grado di compensare esattamente le perdite di
segnale. Ma tale condizione e praticamente ir-
raggiungibile, a causa della sua estrema instabilita
con circuito d'entrata di tipo a reazione. Le bobine
L1-L2 pos so no essere sostituite con altre diversa- e criticitá; variazioni di temperatura anche mi-
mente costruite, in modo da coprire una gamma di nime, ad esempio, trasformerebbero il circuito
frequenze pi estesa. del ricevitore in un circuito oscillatore, interrom-
pendo in tal modo il processo di ricezione dei
segnali radiofonici. Ecco perché il comando di
reazione, in questi tipi di apparati, deve essere
vitore e suggerendo ogni particolare accorgimen- regolato al limite dell'innesco, cosi da raggiun-
to necessario per condurre il lettore al successo gere una sensibilitá ugualmente eccezionale, ma
piü completo. senza incorrere nel pericolo di instabilita del cir-
cuito.
Occorre qui segnalare che, in un ricevitore a rea-
IL PRINCIPIO DELLA REAZIONE zione, l'effetto introdotto dalle molteplici am-
plificazioni del segnale non e solo quello di au-
E' noto che la ricezione delle onde radio avviene mentare grandemente la sensibilitá, ma e anche
attraverso un circuito accordato induttivo-capa- quello di elevare notevolmente la selettivita del
citivo, meglio conosciuto con il termine di cir- circuito.
cuito accordato LC; questo circuito e sintonizza- Un ricevitore a reazione, infatti, equivale ad un
to sullo stesso valore di frequenza dell'emittente ricevitore radio composto da numerosissimi sta-
radiofonica. di amplificatori, ciascuno dei quali sia dotato di
La sensibilitá e la selettivita, anche di un sin- un circuito accordato esattamente sullo stesso va-
golo circuito accordato, risulterebbero infinite se lore di frequenza, in modo da esaltare il piü pos-
ne! ricevitore radio non si verificassero delle per- sibile la selettivita di un singolo stadio.
dite dovute al carico resistivo introdotto dagli Un ulteriore vantaggio del circuito a reazione
stadi amplificatori e da una serie di effetti se- consiste nella mancanza di particolari interventi
condari. di taratura. Non esistendo infatti stadi conver-
Per esempio, anche la sola resistenza del filo, con titori, trasformatori di media frequenza o vari
cui e costruita l'induttanza AF, crea una certa stadi amplificatori di alta frequenza, la taratura
quantita di perdite per le quali la tensione, mi- dell'intero circuito non esiste, con grande sod-
surata sui terminali del circuito oscillante, che disfazione e vantaggio dei principianti che non
dovrebbe risultare teoricamente infinita, si riduce posseggono una strumentazione adatta e neppu-
spesso a valori tanto bassi che necessitano di no- re la necessaria pratica di intervento.
tevoli amplifcazioni per essere rilevabili.
Ma ne! ricevitore a reazione non serve un gran
numero di stadi amplificatori, perché e sufficien- CIRCUITO DEL RICEVITORE
te un solo stadio per rendere il ricevitore radio
altamente sensibile e selettivo. E in questo stadio Il circuito del ricevitore a reazione, di cui pro-
consiste il principio della reazione. Perché il se- poniamo la realizzazione, e rappresentato in f-
gnale, amplificato per la prima volta, viene ri- gura l. Esso impiega, come elemento amplifica-
portato ancora all'entrata del ricevitore per es- tore di alta frequenza, un transistor FET, cioe
sere sottoposto ad un secondo processo di ampli- il transistor TRI che permette di ottenere livelli
ficazione. Il ritorno del segnale all'entrata si ri- di sensibilitá e selettivita veramente eccellenti.
pete in un gran numero di volte, in modo da po- Come ci e giá capitato di dire in altre occasioni,
ter raggiungere un livello tale da. poter essere il transistor FET e dotato di una elevata impe-
amplifcato da un comune amplificatore di bas- denza di ingresso, che non sovraccarica il circui-
sa frequenza e reso udibile in cuffa o in alto- to accordato, limitandone notevolmente le per-
parlante. dite. Con il transistor FET, inoltre, la capacita e
E' ovvio che non tutto il segnale amplificato de- molto stabile, soprattutto se confrontata con quel-
ve ritornare nel circuito di entrata del ricevitore, la dei transistor bipolari, consentendo di ottene-
perché se cio avvenisse si otterrebbe sicuramen- re circuiti che, per la loro naturale stabilitá, non
57
4
Fig. 2 - Piano costruttivo del ricevitore ad onde corte
visto nella parte di sotto del telaio metallico. Si tenga
presente che i collegamenti dovranno risultare molto
necessitano di continui ritocchi del comando di corti e i collegamenti di massa assolutamente perfettl.
sintonia per evitare le derive.
CIRCUITO DI ENTRATA
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E MOLTIPLIC
59
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il nostro 2N3819
indirizzo é 3
r 2
Fig. 4 - Disposizioni di tipo piü comune degli elettrodi
sul transistor FET di tipo 2N3819. Queste disposizioni
non sono sempre rigorosamente osservate e ció con-
siglia il lettore ad informarsi presso II rivenditore sul-
l'es atta disposizione dei tre elementi: gate - drain -
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600) in francobolli.
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71
Un ricevitore a modulazione L2, in posizione centrale rispetto a quest'ultimo.
Con questo tipo di avvolgimenti l'impedenza di
di frequenza
ingresso del ricevitore sará di 300 ohm bilancia-
Vorrei realizzare un ricevitore radio molto sem- ti. Il potenziometro R6 controlla la superreazio-
plice, in grado di captare i programmi radiofo- ne: quest'ultima potra essere ritoccata interve-
nici a modulazione di frequenza. Poiché non e nendo sul trimmer C4, allo scopo di migliorare
possibile sottopormi ad una spesa eccessiva, desi- il segnale.
dererei costruire un apparato a valvole, perché
sono in possesso di un gran numero di questi Condensatori
componen ti. C1a - CIb 2x14 pF (condensatore variabile
VITTORIO GALMARINI doppio ad aria)
Sondrio C2 47 pF
C3
CA
= 4.700 pF
0- 60 pF (compensatore)
Il ricevitore radio di tipo pi semplice, in grado
C5 10 F - 25 VI. (elettrolitico)
di captare e far ascoltare le trasmissioni radio-
C6 10.000 pF
foniche a modulazione di ampieza e a modula-
C7 10.000 pF
zione di frequenza, contemporaneamente, e sen-
z'altro quello in superreazione, del quale le pro-
C8 = 100.000 pF
poniamo lo schema costruttivo nella versione val-
C9 = 50 µF 350 VI. ( elettrolitico)
volare da lei desiderata. Il circuito monta un
ClO 50 F 350 VI. (elettrolitico)
do ppio triodo per alta frequenza, di tipo ECC81 Resistenze
o, equivalentemente, 12AT7, del quale la prima Rl = 4.700 ohm
sezione triodica funge da rivelatore radio, men- R2 = 2.700 ohm
tre la seconda sezione triodica lavara come R3 = 500.000 ohm
preamplificatore di bassa frequenza. La bobina R4 = 82.000 ohm
L2 e il condensatore variabile C 1 compongono R5 = 27.000 ohm
il circuito d'accordo accoppiato all'antenna trami- R6 = 0,1 megaohm - 2 W (a filo)
te la bobina LI. La bobina L2 e composta da R7 = 8.200 ohm
4,5 spire di filo argentato del diametro di 1,5
mm. L'avvolgimento deve essere effettuato su un L1 - L2 = vedi testo
supporto di materiale isolante del diametro di JI = imp. AF (Geloso 557)
9 mm, su una estensione complessiva. di 18 mm. J2 = imp. AF (Geloso 557)
Per la bobina L 1 occorreranno 1,5 spire dello DI = diodo al silicio (BYl26)
stesso tipo di filo, avvolte sopra l'avvolgimento VI = ECC 81
ANT
U1u1 ?
220
10
72
Wattaggio e trasmissione «74 » (serie TT L), per essere realizzato con lo-
gica DTL (logica a diodi e transistor). {n parti-
Sono un vostro nuovo le:ore che, volendo rea- colare, l'SN15846N contiene, come si puo vedere
lizzare gli schemi relazii si fl:ri musicali, pre- nel disegno, 4 NAND a due ingressi (come il ben
sentati a pagina 77± del fascicolo di ottobre del- noto 7400), ciascuno equivalente allo schema e-
lo scorso anno, si trova arrua!mente in diffcolta lettrico qui riportato e le cui resistenze hanno
nel rapporto commeriale con il rivenditore, al i seguenti valori: Rl = 2.000 ohm; R2 = 1.750
quale interessa sapere il waraggio delle resi- ohm; R3 = 6.000 ohm; R4 = 5.000 ohm.
stenze necessarie per la realizzazione dei filtri.
Desidererei inoltre entrare in possesso del pro-
getto di un ricetrasmettitore per la banda dei
27 MHz. +vcc
MARIO SIMONE
Ben evento
L'integrato SN15846N
••• Le caratteristiche elettriche degli integrati di ti-
po DTL sono:
tensione di alimentazione :
gamma di temperatura:
5 volt
0 70'C
In un gruppo di residuati surplus m1 e capitato numero max. carichi use.: 8
di trovare l'integrato SN15846N. Poiché in que- livello logico «O» : max. 0,5 V
sti ultimi tempi mi sto particolarmente interes- liuello logico « I »: min. 2,5 V
sando a questi moderni componenti elettronici,
<lesidero conoscere da voi notizie dettagliate sui
digitali, dato che il negoziante, da me interpellato,
non ha saputo dimostrarsi competente in mate-
ria. lo conosco a malapena qualche integrato
•••
Organizzazione vendite
<leila serie « 74 ».
IV ANO MAZZANTI Vorrei sapere se la vostra Organizzazione pone
Lecce in vendita i solí componenti elettronici presen-
tati sulla rivista, oppure ne fornisce molti altri
L'integrato SN15846N e effettiuamente di tipo elencati in un catalogo a parte. Sarebbe molto
digitale. Esso si differenzia, rispetto alla serie importante per coloro che come me, abitano in
piccoli centri, conoscere un punto di vendita cui
far riferimento per ogni eventuale necessitá.
1 +Vcc FRANCO MORETTI
Inveruno
73
SCATOL
1
o GIO
l. 9.700
FO TOCO MANDO
PER: interruttore crepuscolare
conteggio di oggetti o persone
antifurto
apertura automatica del garage
lampeggiatore
tutti i comandi a distanza
75
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
ENTRATA: 220 V • 50 Hz
USCITA: 6 • 12 Vcc - 4 A L. 14.500
R1
• • • G
77
RI = 6.800 ohm; R2 == 6.800 ohm; R3 = Vorrei raggiungere i 279 MHz
470.000 ohm; CI 100.000 pF. Come potra
notare, abbiamo voluta agevolarle il compito co- Ho ricevuto il kit del vostro microtrasmettitore e
struttivo del variatore di luminositd riportando vi ringrazio. Ora gradirei avere una informazio-
anche il disegno del TRI AC tipo 40669, della ne tecnica. E' possibile, sostituendo la bobina,
RCA. Il DI AC potra essere di qualsiasi tipo. realizzata con piste di rame nello stesso circuito
stampato, ed agenda su! compensatore C4, far
funzionare l'apparecchio sulla frequenza dei 279
•••
Valvole 16A8 e 6M11
MHz?
ALESSANDRO MIGLIORINI
Modena
8C252 8
78
• •
L'ascolto degli aerei e tori adatti per lascolto delle emissioni da lei ci-
tate. Fra questi vi e anche l nostro SWOPS che,
degli aeroporti
attualmente, non viene piü venduto dalla nostra
Abito a Pisa, in prossimita dell'aeroporto, e vor- Organizzazione perché esaurito. Tuttavia, con
rei ricevere informazioni da voi a proposito della una spesa assai piü modesta, lei puó ottimamen-
costruzione di un ricevitore in grado di captare te ricevere le emissioni degli aerei e degli aero-
i segnali radiofonici emessi dagli aerei in volo e porti costruendosi un ricevitore in superreazio-
dagli aeroporti. Gradirei anche conoscere il tipo ne, scegliendo il progetto fra i tanti da noi pre-
dei componenti e il prezzo dell'eventuale scatola sentati in questi ultimi ani sulla rivista. Qua-
di montaggio da voi approntata. lora trovasse difficolta per reperire il progetto,
MASSIMO GIOVANNELLI le consigliamo di consultare gli indici generali
Pisa presentati sul fascicolo di dicembre 1974 per l'an-
no 1974, su quello di gennaio '74 per lanno
Esistono in commercio particolari tipi di ricevi-, . 1973 e su quello di agosto '73 per l'anno 1972.
• • •
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PROGETTI SERVITEVI DEL
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essere richiestl a: za consente con molta la-
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• a0 4I
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L'emisslone e In modulazlone di frequenza, sulla
gamma degll 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensionl
sono talmente rldotte che II circuito, completo
di pila e mlcrofono, occupa lo spazlo di un pac-
chetto di slgarette. L'elevato rendlmento del cir-
cuito consente un'autonomla di 200 ore clrca. La
potenza lmput e di 0,5 mW. La senslblllta e re-
GEN J
¡
1
\ '
1 i
.- 1
goiablle par le due diversa condizloni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboll e lontani dal
mlcrofono, oppure suoni fortl in prosslmita del
mlcrofono. Allmentazlone con pila a 9 V.
-
A CACCIA
DI
FUGHE AF
ASCOLTIAMO ...
..LA LUCE
CELLULE
FOTOSENSIBILI
SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali)
.1A $
ge. Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmente adatto
per localizzare velocemnente i guasti nei radioricevitori, amplificatori, [ono-
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V= O5 15 5 15 1500 30K
mA= 5by4 5004 1 5 1500
Vr 45 15 5 15 1500
Ohm
xl x10 +l0o xl k
0-1k 0+10k -100k 0-1M
Pico Pico 4 14 40 140 I1 °'..:.J
·+ ,J
dB -10 +15
:~e,
u
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--0~
di reazione negativa.
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CARATTERISTICHE TECNICHE
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FREOUENZA mod. BF. 40
GAMME A 1 8 e 1
D
RANGES 20 +=200H2 200 - 2KHz 2-20KH 20+200KHz
L. 73.600
Ancora una volta siamo lieti di constatare, in questo
periodo dell'anno editoriale, un numero rilevante di sot-
toscrizioni di abbonamento pervenute presso la nostra
sede. Con esse si e rinnovata quella precisa conferma di
gradimento dei nostri programmi che ci autorízza a con-
tinuare sul cammino intrapreso con sempre maggiore
entusiasmo. Con esse abbíamo ascoltato una corale testi-
moníanza di vera e grande passione per l'elettronica.
Tuttavia, a coloro che ancora non avessero rinnovato l'ab-
bonamento, diciamo
SIETE
ANCORA
IN TEMPO
per rinnovarlo. Perché ad essi, anche se la scadenza .:i
e verificata nei mesi scorsi, i nostri Ufci hanno gia prov-
veduto all'invio dei fascicoli di ELETTRONICA PRATICA
non spettanti, sia per non interrompere drasticamente
un rapporto di impegni reciproci, sia per non apportare
mutilazioni alla collezione di un'opera sempre attuale ed
aff ascinan te.
E se ancora ve ne fosse bisogno, a chi non e abbonato o
a chi lo era, ricordiamo che abbonarsi significa avere la
certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
propria, una Rivista che e, prima di tutto, una scuola di-
vertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga di
insegnamenti al proprio fianco, durante lo svolgimento
del proprio hobby preferito. Un servizio, a domicilio, di
scatole di montaggio di alta qualita e sicuro funziona-
mento.
Ecco, amici, le ragioni che ci fanno credere nell'unani-
me vostra adesione alla « formula » da noi proposta, che
fa dell'elettronica qualcosa di veramente grande, di im-
mensamente utile, di enormemente umano.
L'ABBOMAMENTO A
ELETTONIA
PRATIGA
vi da la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che e, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro fianco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualita e sicuro
funzionamento.
VI REGALA
un formidabile modulo amplificatore di bassa frequenza per
cinque diverse applicazioni elettroniche. Oppure, a scelta, un
utensile di modernissima concezione tecnica, necessario per
la realizzazione di perfette saldature a stagno sui terminali dei
semiconduttori e particolarmente indicato per i circuiti stampa-
ti: il saldatore elettrico da 25 W.
CONSULTATE
le pagine in cui vi proponiamo le tre forme di abbonamento,
scegliendo quella preferita e da voi ritenuta la piü interessan-
te, tenendo conto che « abbonarsi » significa divenire membri
sostenitori di una grande famiglia. Creare un legame affettivo,
duraturo nel tempo. Testimoniare a se stessi e agli altri la pro-
pria passione per l'elettronica.
ELETTRONICA
PRATIGA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945
edltrice
ELETTRONICA PRATICA
direttore responsablle
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
ASCOLTIAMO ... LA LUCE 84
stampa
LA VELTRO LE PAGINE DEL CB
COLOGNO MONZESE
MILANO A CACCIA DI FUGHE AF 92
1 messaggi luminosi, che a noi giungono di continuo dalle piu svariate sor-
genti, sono ricchi di... contenuto sonoro. Per ascoltarli vi insegnamo a co-
struire un apposito ri-
cevitore che, abbinato
con un opportuno tra-
smettitore, potra anche
servire per piccoli col-
legamenti radio ad on-
de luminose.
84
INDIRIZZATE IL FOTOTRANSISTOR VERSO LA SORGENTE DI LUCE E
SENTIRETE:
IL SOLE SOSPIRARE, SOFFIARE E SCRICCHIOLARE
LA CANDELA FRUSCIARE
IL FIAMMIFERO SVENTOLARE
LA LAMPADA SOFFIARE
Allo stato attuale dcll'optoelettronica e possibile, trasforma la parola umana in lampeggii emessi
entro certi limiti, scambiare fra loro le secolari nello spazio da una lampadina; questi vengono ri-
funzioni dell'orecchio e dell'occhio umano. Co- cevuti da una fotoresistenza che, nell'apparato
me dire che, con la luce, si puo stimolare l'orec- ricevente, Ji trasforma nuovamente in voce uma-
chio, mentre con il suono e possibile sollecitare na.
l'occhio.
Anche la luce quindi possiede una sua voce, che
puo essere ascoltata tramite l'invio di messaggi L'OPTOELETTRONICA
luminosi. Mentre il suono, viceversa, puo essere ...
visto, se esso viene trasformato in segnali ottici. Da qualche anno a questa parte si va sempre piu
E' il tema che verrá trattato, in apertura di Ri- imponendo, nel mondo dell'elettronica, un certo
vista, attraverso le pagine che formano questo settore, denomina to « optoelettronica », ne! qua-
articolo e che, siamo certi, sara di grande inte- le la luce assume una funzione preponderante
resse per tutti, specialmente per la sua originalitá sulla meccanica dei vari sistemi. Ció dovuto
e per la ricchezza di contenuti concreti. Perché principalmente all'introduzione su] mercato di
piü avanti insegneremo ai nostri lettori il modo elementi sensibili alla luce, realizzati con la tec-
di costruire un semplice apparato ricetrasmitten- nologia del silicio e dotati quindi di tutti quei
te, che non funziona con le normali onde radio, vantaggi che sono propri dei dispositivi a semi-
ma soltanto con messaggi huminosi. Piü preci- conduttore: piccole dimensioni, alta velocitá di
samente, chi vuole trasmettere un segnale parla risposta, robustezza meccanica, elevata sensibilitá,
davanti al microfono: l'apparato trasmittente ecc.
85
►
FO TOTRANS. Flg. 1 - Anche il fototransistor, cosi come avviene per
e
tutti i componenti elettronici, dotato di simbolo teo-
rico: quello qui riportato che assomiglia molto al tran-
slstor.
86
Anche la luce emessa da una lampadina e il ri-
sultato di un'illusione ottica; perché la luce emes-
sa da una lampadina alimentata con la tensione FOTO TRANSISTOR
di rete appare al nostro occhio costante, cioé
sempre con la stessa intensitá, mentre in realta
non e cosi; perché la luce della lampadina ha
un andamento sinusoidale: essa aumenta e di-
minuisce alla frequenza di 50 Hz. Volendo ana-
lizzare questo fenomeno nei particolari, dovrem-
mo dire che la luce emessa da una lampadina
raggiunge un valore massimo per poi diminuire 0,3 04 05 0,6 0,7 0,8 0,$ 1 1,1 1,2
fino a zero e riprendere quindi ad aumentare fi- LUNGHEZ ZA D'ONDOA IN MICRON
no a zero e riprendere quindi ad aumentare fino
a toccare un nuovo valore massimo; esistono
quindi dei momenti in cui vi e il buio, ma que-
sto no1 viene avvertito dall'occhio umano. Il no-
stro apparato invece avverte questo fenomeno e Fig. 3 - L'occhlo umano risulta maggiormente sensibile
lo segnala acusticamente. alle lunghezze d'onda che si aggirano intorno al 0,55
Dirigendo il fototransistor verso il sole, avrem- micron e che corrispondono alla luce verde. 11 foto-
transistor invece risulta maggiormente sensibile alla
mo modo di ascoltare dei ... sospiri, dei soff o lunghezza d'onda di 0,8 - 0,9 micron, in corrispondenza
degli scricchiolii. Orientando il fototransistor ver- dell'lnfrarosso.
so un fiammifero acceso, sembrerá di ascoltare
l'ondeggiare di un lenzuolo al vento. La fiamma
di una candela ci fara ascoltare il fruscio delle
foglie al vento.
87
2ov
R6
.± 11 11 ~ 11
, C3
R5
=MM
%
a 5
11
7
C1 11
R3
.1
~
■
.. C2
--
C4
\LA"I
TR1 11
11
Ic5
+
88
di sistema di alimentazione. Il ricevitore, infatti, Facciamo riferimento al piano costruttivo npor-
necessitando di una bassa corrente, puo esserc tato in figura 5.
considerato un apparato portatile. Il trasmettito- Il circuito integrato IC risulta montato con una
re no, perché la sua alimentazione deve proveni- tecnica che potra apparire nuova per i nostri
re da una batteria per auto o dalla rete-luce. lettori; esso infatti e stato capovolto, cioé mon-
ta to a testa all'ingiu.
Con questo sistema di applicazione del componen-
COSTRUZIONE DEL RICEVITORE te su! circuito stampato occorre far bene atten-
zione all'isolamento dei terminali del componen-
La realizzazione pratica del ricevi tore, cosi co- te rispetto al suo involucro metallico esterno. La
me quella del trasmettitore, potra essere portata piega del terminale, quindi, dovra risultare 'rela-
a termine da chiunque e in breve tempo. tivamente ampia.
Per entrambe le realizzazioni si e data la prefe- Per quale motivo si e voluto ricorrere a questa
renza al circuito stampato, per i ben noti motivi originalita? Semplicemente per agevolare il con-
di semplicita di montaggio, robustezza meccanica trollo delle tensioni con il tester sui vari elettro-
e compattezza circuitale. di dell'integrato ed anche per evitare l'invio di
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LP1
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Tsku 7
+
Bm
TR1 11 E
MICRO 2 R4 11 TR2
RADIATORE
LP1
91
A~
CAr.GIA DI ~'
1
FUGHE AF11·-
I problemi che investono lattivita del CB sono traverso il gas stesso. Questa corrente ionica, nel
molteplici. E fra questi ve n'e uno assai grosso, bombardare il catodo, che risulta rivestito di ap-
sempre attuale e scottante: il TVI (Tele-Vision- posite sostanze chimiche, provoca una fluore-
Interference), avvero quella serie di falsi segnali scenza di color arancione ben visibile.
di alta frequenza che disturbano le ricezioni TV. Ricordiamo ancora che le lampade al neon sono
Ma il TVI non e soltanto un problema di inter- caratterizzate da una tensione di innesco che, nor-
ferenze TV, roa e anche indice di un imperfetto malmente, si aggira intorno ai 60-80 V e che
funzionamento della stazione trasmittente. Esso l'impiego di tensioni piü elevate puó avvenire
infatti comporta una diminuzione della massima tramite l'inserimento di una resistenza limitatrice
potenza erogabile dal trasmettitore, con riduzio- di corrente, collegata in serie alla lampada stessa.
ne della portata e della penetrazione.
E' quindi motivo di interesse di ogni CB, oltre
che un preciso obbligo cívico e legale, eliminare PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DEL
tutte quelle dispersioni, o fughe di alta fre- RIVELATORE
quenza, che sono causa di TVI.
Le notzie tecniche fin qui riportate a proposito
Occorre dunque provvedere all'eliminazione di
della lampada al neon permettono di interpre-
queste dispersioni nel migliore dei modi.
tare il funzionamento di questo componente nella
Ai nostri fedeli lettori CB consigliamo di realiz- veste di rivelatore di AF.
zare questo semplice rivelatore di alta frequenza Quando la lampada al neon viene polarizzata
che utilizza, quale elemento ... sonda AF, una appena al di sotto del valore della tensione di
comune lampada al neon, la cui accensione se- innesco, la lampada al neon rimane normalmenté
gnala immancabilmen te ogni fuga di segnali a spenta. Ma quando essa viene immersa in un
radiofrequenza. campo elettromagnetico di alta frequenza, il gas
si ionizza e il campo di alta frequenza contribui-
sce ad abbassare il limite normale di innesco: la
LA LAMPADA AL NEON lampada al neon potra quindi accendersi anche
se polarizzata con una tensione di valore inferiore
Dato che il componente rivelatore del nostro a quello di innesco.
apparato e costituito da una lampadina al neon, Ai lettori principianti ricordiamo che l'epressio-
riteniamo utile soffermarci brevemente sul fun- ne « campo elettromagnetico » vuol significare
zionamento di questo componente in funzione di una zona investita da segnali radio di alta fre-
sonda rivelatrice AF. quenza. Questi segnali radio sono rappresentati
Come e noto, la lampada-spia al neon e compo- da onde elettromagnetiche ad alta frequenza mo-
sta da due elettrodi, molto ravvicinati fra loro, dulate o non modulate.
racchiusi in una ampolla di vetro, o di plastica,
contenente un tipo di gas molto rarefatto che,
quasi sempre, e il neon. CIRCUITO DEL RIVELATORE AF
Quando fra i due elettrodi viene applicato un
campo elettrico, cioé una tensione elettrica suf- Il rivelatore di alta frequenza, da noi proget-
ficientemente elevata, si crea la ionizzazione del tato e realizzato, <leve godere della principale ca-
gas con conseguente passaggio di corrente at- ratteristica della portatilitá.
93
4'e R1
TR1
•1
9V
9V
T1
e c1
94
potenziometro R2 e la lampada-spia al neon LN. potenziometro R2, in modo da poter essere re-
Questa stessa parte del circuito e riportata an- golata, cosl da portare la lampada-spia LN in
che in figura 3, dove sono visibili le varíe forme prossimita del punto di innesco.
d'onda delle tre diverse tensioni: quella presente La regolazione del potenziometro R2 verra ef-
sull'avvolgimento primario, quella sull'avvolgi- fettuata, in sede di messa a punto del circuito,
mento secondario e quella che viene prelevata in modo da raggiungere in un primo tempo il
dal cursore del potenzometro R2 ed inviata alla punto di innesco e fa in modo, poi, che la lam-
lampada-spia al neon LN. pada LN risulti spenta diminuendo lievemente
Il trasformatore T 1 e un normale trasformatore,
di tipo commerciale, della potenza di qualche
watt, con avvolgimento primario a 220 V e avvol-
gimento secondario a 12 V. Ne! nostro progetto
l'avvolgimento primario del trasformatore Tl di-
viene secondario, mentre l'avvolgimento secon-
Fig. 2 - 11 cablaggio del rivelatore di segnali di alta
dario originale di TI diviene, nel nostro pro- frequenza e realizzato in un contenitore di plastica, In
getto, l'avvolgimento primario. grado di permettere ai campl elettromagnetici AF di
In altre parole si dice che il trasformatore investire il circuito dell'oscillatore pllotato dal transi-
Tl viene inserito ne! circuito in connessione in- stor TRI. Per garantire una buona autonomía di fun-
zionamento al circuito, l'alimentazione deve essere ot-
vertita. E' • ovvio che con questo sistema di col- tenuta mediante il collegamento In serie di due pile
legamento del trasformatore Tl si ottiene un da 9 V. 11 trimmer potenziometrico R2 verrá regolato,
aumento di tensione. Per esempio, gli impulsi di in sede di messa a punto del circuito, al limite infe-
ampiezza di 10 V circa produrranno una tensio- riore d'innesco della lampada al neon LN. Si noti, in
basso sulla destra del disegno, lo acherna di distri-
ne di 200 V circa sull'avvolgimento secondario. buzione degll elettrodi del transistor unigiunzione TR1,
Questa tensione viene applicata ai terminali del in rapporto alla tacca di riferimento.
NERO
SCATOLINA IN PLASTICA
PILA
9V
PILA
9V
•
si T s
95
TRASE
SEC.
PRIM.
+o
Diciamo ancora che il trasformato re T 1 non e
Flg. 3 - In questo disegno vlene proposto al lettore 11 un componente critico; ció significa che per esso
sistema di elevazlone degll impufsl di tenslone generati si potranno usare diversi tipi di trasformatori,
dall'oscillatore, cioé la seconda parte del circuito teo- anche con rapporti diversi da quello da noi cita-
rico presentato in figura 1. La tensione viene elevata
tramite un trasformatore della potenza di alcuni watt, to: per esempio 220/12 V - 220/9 V - 220/20 V,
inserlto nel rapporto ascendente. In questo disegno si ecc. Neppure la potenza rappresenta un elemento
possono notare anche le varle amplezze e le forme critico, perché qualche watt e piu che suficiente.
d'onda degli impulsi presenti nel circuito. La tensione
minima di innesco delle lampade al neon (senza resi- La resistenza variabile R2 non e uno dei comuni
stenza interna) sl aggira intorno al 75 V. potenziometri a strato di grafite con perno di
comando, perché si tratta piu semplicemente di
un trimmer potenziometrico, regolabile con cac-
ciavi te in sede di messa a punto dell'apparato.
11 condensatore Cl, che nello schema pratico di
figura 2 e stato indicato come un normale com-
il valore della tensione tramite lo spostamento ponente ceramico, per comodita di disegno, deve
del cursore del potenziometro R2. essere un condensatore a carta da 0,1 F e con
elevata tensione di lavoro.
La lampada al neon LN <leve essere del tipo sen-
COSTRUZIONE DEL RIVELATORE AF
za resistenza interna (elemento molto importante).
La costruzione del rilevatore di alta frequenza L'interruttore Pl, che provvede a chiudere il
verra realizzata seguendo lo schema pratico ri- circuito di alimentazione a 18 V, <leve essere un
portato in figura 2. pulsante normalmente aperto, cioé un pulsante
Poiché lo scopo del circuito e quello di denun- in grado di chiudere il circuito di alimentazione
ziare la presenza di campi elettromagnetici ad soltanto quando viene premuto con il <lito.
alta frequenza, occorre che il circuito possa es-
sere agevolmente investito dall'alta frequenza. Ec-
co perché non si <leve montare il rilevatore in IMPIEGO DELLO STRUMENTO
contenitori metallici, che formerebbero uno scher-
mo elettromagnetico verso i segnali esterni. Oc- Il miglior modo per comprendere le modalita di
corre dunque comporre il circuito in un conte- uso del rivelatore e quello di analizzare i vari
nitore di plastica, cosi come indicato in figura 2. punti nei quali si producono fughe di radiofre-
In questa stessa figura, in basso, sulla destra, e quenza; ed occorre anche sapere il motivo per
riportata la distribuzione degli elettrodi del tran- cui si producono tali fughe, in modo da poterle
sistor unigiunzione, in modo da non commettere eliminare una volta accertata l'esistenza.
errori di collegamento. Le cause del TVI possono essere le piü strane
96
1 FASCICDLI ARRETRATI DI
Elettronica Pratica
sono le « perle di una preziosa collana tecnico-
pratica, che porta in casa vostra il piacere e il
fascino di una disciplina moderna, proiettata nel
Fig. 4 - Questo schema indica i vari punti della sta- futuro, che interessa tutti: lavoratori e studenti,
zione ricetrasmittente C B sui quali si deve avvicinare professionisti e studiosi, giovani e meno giovani.
il rlvelatore RF per constatare la presenza di eventuali Tra essi ve ne ricordiamo uno:
fughe di segnali a radiofrequenza. IL
FASCICOLO
DI AGOSTO '74
ANT.
CHE
RIVEATORE E'
RF
UNA
VERA
PROPRIA
GUIDA TEORICO-PRATICA
DELL'ASPIRANTE ELETTRONICO
che, senza impegnare praticamente il lettore in
alcun lavoro di montagglo, serve ad arricchire 11
laboratorio dilettantistico, rappresentando in es-
so un autentico « ferro del mestiere ». Questo
speciale fascicolo e stato realizzato col preciso
scopo di offrlre un aiuto immediato ed esatto a
s chiunque stia progettando, costruendo, mettendo
a punto o riparando un apparato radioelettronico,
elencando dati tecnicl, caratterlstiche, valori e
grandezze radioelettrici.
L. 5.900
Le rlchleste del kit del « Sintonizzatore CB » deb-
bono essere fatte inviando anticipatamente l'im-
porto di L. 5.900 a mezzo vaglia o c.c.p. n.
3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA -
20125 MILANO - Vía Zuretti, 52.
98
sadattamento di impedenza d'uscita del lineare, senta i suoi ventri di tensione, mentre dovra ri-
oppure ad una non corretta impedenza del cavo. manere spenta al punto 8. In caso contrario si
Fughe di alta frequenza nei punti 4-5-6, cioe deve presumere l'esistenza di bocchettoni ossi-
lungo il cavo d'antenna, stanno a significare la dati, oppure un disadattamento di impedenza
presenza di notevoli onde stazionarie oppure ano- fra cavo e antenna. E si puo anche presumere
malie del cavo. che la stessa antenna non sia costruita con la
La lampada al neon dovrá invece accendersi in lunghezza corrispondente alla frequenza d'onda
prossimita dei punti 7-9, dove l'antenna pre- di trasmissione.
TRASMETTITORE CB
UNA PRESTIGIOSA SCATOLA DI MONTAGGIO
A L. 19.500
SCHEDA TECNICA
Potenza AF in uscita
(senza mod.): 1W(circa)
Potenza AF in uscita
(con mod.): 2W(circa)
99
PUR NON
SEMPLICE MISURANDO
IL VALORE
STRUMENTO DELL'INDUTTANZA
DELLE BOBINE,
BOBINE DI ELETTRONICA.
s
-
100
Per risolvere ne! migliore dei modi tutti quei SCHEMA ELETTRICO
problemi, piccoli e grandi, di ordine teorico e
pratico, che insorgono ne! laboratorio dilettanti- Esaminiamo lo schema elettrico del circuito del
stico durante gli esperimenti, i montaggi, le pro- controllore di bobine riportato in figura l.
ve e i collaudi degli apparati elettronici, basta Il circuito e costituito essenzialmente da un oscil-
disporre di una strumentazione ampia e opportu- latore di tipo Colpitt, che fa uso, per l'induttan-
namente scelta. za Ll, di una bobina di deviazione orizzontale di
E una vasta gamma di strumenti di laboratorio televisore.
non implica necessariamente una spesa eccessi- La bobina Ll, unitamente ai condensatori fissi
va, se gli strumenti vengono autocostruiti secon- Cl-C2, costituisce !'elemento risonante del cir-
do i dettami e i consigli piü volte proposti ai no- cuito, cioé !'elemento che determina il valore
stri lettori sulle pagine della Rivista. della frequenza di oscillazione.
II tema delle bobine di induttanza e degli avvol- II potenziometro R2, che e di tipo a variazione
gimenti in genere e assai vasto. Esso e stato pi lineare, con resistenza massima di 1000 ohm, con-
vol te da noi toccato_ nei suoi punti fondamentali. sente di regolare l'oscillazione, facendo aumentare
Ma uno strumento di controllo delle bobine non l'ampiezza della sinusoide generata da! circuito
era stato ancora presentato. Lo facciamo ora, risonante.
senza tuttavia illudere il lettore di realizzare un II segnale sinusoidale viene inviato, attraverso il
circuito misuratore di induttanze, come sarebbe partitore R5-R6, alla base del transistor TR2, che
lecito supporre. pilota lo stadio di misura ad alta impedenza di
II nostro strumento, appositamente concepito per ingresso.
il controllo delle bobine, e assai semplice ma, al- Dunque, il transistor TRl, che e di tipo NPN, e
lo stesso tempo, oltremodo utile. Perché con esso il transistor oscillatore del circuito, mentre il tran-
ogni principiante potra risolvere una miriade di sistor TR2, anch'esso di tipo NPN, costituisce l'e-
problemi, soprattutto quelli inerenti il cattivo fun- lemento amplificatore di misura, cioé l'elemento
zionamento di taluni apparati elettronici. al quale viene applicata la tensione sinusoidale
Tutti noi sappiamo che il cortocircuito di alcune generata dall' oscillatore.
spire di una bobina puó essere la sorgente di un La resistenza R7, che ha il valore di 470 ohm, e
guasto disastroso, difficilmente localizzabile; so- destinata a limitare l'intensitá di corrente che
prattutto in televisione, quando un simile guasto attraversa il milliamperometro ad un valore in-
si verifica nelle bobine di deflessione o, piü ge- feriore ad 1 mA quando l'oscillatore lavora alla
neralmente, in tutti quei circuiti in cui sono pre- massima potenza.
sentí i trasformatori di alimentazione, le indut- L'intensitá di corrente, che fluisce attraverso il
tanze d'accordo, le impedenze e, comunque, gli collettore del transistor TR2, ha un valore che,
avvolgimenti di filo conduttore. matematicamente, rappresenta una funzione del-
I radioriparatori e i videoriparatori sanno bene l'ampiezza del segnale generato dall'oscillatore.
che risulta molto difficile individuare la sorgen- Per questo tipo di rapporto matematico e possi-
te dei difetti provocati da bobine non perfetta- bile misurare la corrente che attraversa il milliam-
mente integre. Perché una bobina difettosa non perometro e, conseguentemente, l'ampiezza del
si rivela necessariamente come tale ad un sem- segnale. Piü avanti interpreteremo il metodo d'u-
plice esame visivo. so dello strumento e il sistema di taratura.
Ecco perché lo strumento controllore delle bobi-
ne, appositamente concepito per questo scopo,
deve essere ritenuto piü che necessario. REALIZZAZIONE PRATICA
Neppure l'uso di un misuratore di induttanze po-
trebbe servire per risolvere completamente il Non sussistono particolari critici degnidi nota nel
problema; infatti capita assai raramente di dover piano costruttivo dello strumento di controllo
conoscere il valore esatto di un'induttanza siste- delle bobine. Per questo motivo esso potra es-
mata in un determinato punto di un circuito elet- sere comunque composto, rinunciando al circuito
tronico. stampato che e di rigore per la realizzazione di
Lo strumento proposto al lettore in queste pa- progetti piü complessi o piü delicati.
gine puó essere classificato come un apparato mi- II sistema degli ancoraggi da noi adottato, cosl
suratore « a paragone ». Perché con esso pos-e come indicato in figura 2, potra essere adottato
sibile dedurre lo stato di ... _salute di una bobina da tutti i lettori.
di induttanza sottoposta ad esame, dopo aver Se dovessimo ricordare qualche particolare co-
conosciuto l'indicazione fornita da un'analoga struttivo, dovremmo raccomandare al lettore di
bobina di induttanza sicuramente in buono stato. non commettere errori nella saldatura degli elet-
101
mA
S1
c1
■ R3 TR2
%,
80gN ,,
'6) 1 1
1 ,
-'
R1
%4
i
o9V
a
e
.a
e
C3
e5 5
11
R2
102
USO DELLO STRUMENTO ta oscillazione del transistor TRI. Ripetiamo:
quando R2 e tutta inserita, l'indice dello stru-
L'indicazione offerta da! nostro strumento divie- mento deve segnalare un passaggio di corrente di
ne tanto piu attendibile quanto piü elevato e il 0,1 mA circa; in queste condizioni il transistor
valore di frequenza cui sono destinate a lavorare TRI NON OSCILLA.
le bobine. Ció significa che lo strumento si addi- Diminuendo il valore della resistenza R2, cioé
ce principalmente alla prava di induttanze di va- spostando lentamente il cursare verso il termina-
lore abbas tanza ... consistente. Per esempio, bobi- le collegato con la resistenza R 1, si deve ottenere
ne radio per frequenze superiori a qualche centi- ad un certo punto, l'entrata in oscillazione del
naio di KHz. transistor TRI, alla quale deve corrispondere
La prava della bobina di induttanza viene effet- un'indicazione, da parte del milliamperometro,
tuata, come abbiamo gia avuto modo di dire, per di una corrente di 0,4 mA circa.
paragone con una bobina similare. Per effettuare Puó capitare, e ció e da attribuirsi esclusivamen-
la prava occorre innanzitutto regolare il poten- te alla costruzione intrínseca del tramistor TRI,
ziometro R2 al suo massimo valore di resistenza, che l'entrata in oscillazione del circuito risulti
cioé occorre spostare completamente il cursare diffcile. In tal caso occorrera intervenire sui va-
verso il lato della linea di alimentazione negati- Iori della resistenza R4 e del condensatore C3,
'"ª· Cosl facendo, quando sulle boccole non e in- diminuendoli; nell'elenco componenti a questi
serita alcuna bobina, si ottiene un'indicazione di due elementi sano stati attribuiti i valori di
0,1 mA circa da parte del milliamperametro che, 150.000 ohm (R4) e 22.000 pF (C3). Ma biso-
come abbiamo detto, deve essere da 1 mA fondo- gna far bene attenzione a non diminuire il va-
scala. Questa indicazione corrisponde alla manca- lore della resistenza R4 al di sotto dei 20.000-
30.000 ohm:
A questo punto, cortocircuitando le boccole di
uscita dell'apparecchio, l'oscillatore dovra bloc-
carsi, costringendo il milliamperometro a segna-
lare il primitivo valore di corrente di 0,1 mA
Fig. 2 - Piano di cablaggio dello strumento di controllo curca.
delle bobine reallzzato, con il metodo tradizionale de-
gli ancoraggi, su lastra metallica rettangolare, destina- Per effettuare la prava delle bobine e preferibile
ta a fungere da elemento di chiusura di un contenitore regalare il potenziometro R2 in modo che lo stru-
e da pannello frontale dell'apparecchio. mento dia un'indicazione di corrente di 0,6 mA
► o
B80IN
o
o o
103
CUFFIA circa. Successivamente si dovrá collegare, sulle
apposite boccole, una bobina di induttanza per-
MONO-STEREO fettamente eficiente, rilevando la conseguente in-
dicazióne del milliamperometro.
La seconda operazione consiste nel sostituire la
Per ogni esigenza d'ascolto personale e per ogni bobina sicuramente efficiente con quella ritenuta
tipo di collegamento con amplificatori monofo- difettosa, confrontando la nuova indicazione del
nici, stereofonici, con registratori, ricevitori ra-
dio, giradischi, ecc. milliamperometro con quella precedentemente ot-
tenuta. In caso di netta diversitá e evidente che
CARA TTERISTICHE Viene fornita con spi- la bobina di induttanza sottoposta ad esame e
notto Jack 0 3,5 mm. da ritenersi inutilizzabile.
e splna Jack stereo (la
Gamma di frequenza: cuflla é predlsposta per L'operazione di taratura dell'apparecchio, cioé
l'ascolto monofonico.
30 - 13.000 Hz Per l'ascolto stereofo- l'operazione che pennette di effettuare il meto-
nlco, !ranciare II colle-
gamento con lo spi-
do di paragone, puó essere ovviamente realiyzata,
Sensibllita: 150 dB
notto Jack 0 3,5 mm., preliminarmente, una sola volta, annotando le in-
separare le due coppie
lmpedenza: 8 ohm di conduttori ed ef- dicazioni offerte da! milliamperometro con l'in-
fettuare le esatte sal-
Peso: 170 gr. dature a stagno con la
serimento, nelle apposite boccole, delle bobine,
spina jack stereo). sicuramente efficienti, piu comunemente usate e
-confrontandole di volta in volta con quelle sot-
toposte ad esame.
Ai nostri lettori consigliamo di esercitarsi nell'uso
dell'apparecchio per mezzo del controllo di bobi-
ue di buona qualita, sulle quali verranno effettuati
volontariamente cortocircuiti di alcune spire, allo
scopo di osservare attentamente le indicazioni
offerte da! milliamperometro.
L. 4.800
ADATTATORE
PER CUFFIE STEREO
Piccolo apparecchlo che con-
sente Il collegamento di una
o due cuffle stereo con tutti
l complessl stereofonici. La
commutazlone altoparlanti-cuf-
fla e Immedlata, tramite inter-
ruttore a slltta, senza dover
intervenire sul collegamenti.
'apparecchlo si Inserisce nel
col egamento Ira u ■clta del-
l'ampllflcatore e altoparlantl.
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Le richieste devono essere effettuate invian-
do l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. 3/26482
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CARA TTERISTICHE
Potenza musicale 50W
Potenza continua 45W
lmpedenza d'uscita 4 ohm
Impedenza entrata E1 superiore a 100.00 ohm
lmpedenza entrata E2 superiore a 1 megaohm
Sensibilitá entrata E1 100 mV per 45 W
Sensibilitá entrata E2 1 V per 45 W
Controllo toni atten. 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione inf. al 2% a 40 W
Semiconduttori 8 transistor al silicio
+ 4 diodi al silicio
+ 1 diodo zener
Alimentazlone 220 V
Consumo a pieno carico 60 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/disturbo 55 dB a 10 W
Il concetto di scambio di energia fra luce e ma- do seguente: il fotone cede la propria energía
teria e noto fin dai tempi di Einstein, quando il all'elettrone, che si trasferisce dalla propria or-
celebre scienziato enuncio la famosa teoría sui bita in una piü esterna, giungendo anche a svin-
« quanti» di luce. E da quel tempo le inven- colarsi dalle forze di contenimento atomiche.
zioni nel settore elettro-ottico si succedettero a Se gli elettroni liberati dai fotoni vengono con-
catena. I dispositivi presero il nome di « compo- vogliati attraverso un campo elettrico, si ottiene
nenti optoelettronici » e tutti funzionarono e fun- una corrente elettrica di intensita proporzionale
zionano sullo stesso principio dello scambio fo- a[ numero di fotoni ottenuti nella radiazione lu-
toenergetico. minosa, proporzionale cioe all'intensitá della luce
Quando la luce colpisce un reticolo cristallino ap- incidente.
partenente a particolari tipi di materiali, si ve-
rifica un vero e proprio urto tra fotoni ed elet-
troni degli atomi della sostanza. I fotoni sono LA FOTOCELLULA
particelle di energía che compongono la luce.
Quando il fotone urta la materia, esso puo pro- Il primo componente apparso sul mercato op-
vocare l'estrazione degli elettroni. Questo feno- toelettronico, in ordine cronologico, e stato sen-
meno viene scientificamente interpretato nel mo- za dubbio la fotocellula, che ancor oggi viene
106
utilizzata per certe applicazioni pratiche.
In figura 1 e disegnata una fotocellula al cesio,
che e dotata di un catodo a forma semicilindri-
ca, su! cui asse e sistemato l'anodo.
Quando la luce colpisce il catodo, vengono li-
berati elettroni che, sotto l'azione del poten-
ziale applicato fra i due elettrodi, danno luogo
ad una correntc elettrica. Normalmente questa
corrente e assai debole, dell'ordine di qualche de-
cina di microampere. Essa puo essere tuttavia
amplificata con circuiti amplificatori a valvole
o a transistor, cosi da poter pilotare relé o altri
apparati elettronici. sore del potenziometro R2. E' quindi possibile,
Un tipico esempio di impiego della fotocellula polarizzando negativamente e in misura appro-
al cesio e rappresentato in figura 2. In questo priata la griglia, evitare una eccessiva condu-
circuito il triodo VI svolge le funzioni di am- zione del triodo e mantenere diseccitato il relé.
plificatore pilota per un relé. Al contrario, quando la fotocellula FC viene col-
Questo circuito permette l'eccitazione del relé pita dalla luce, prende origine una corrente elet-
quando la cellula fotoelettrica viene colpita dal- trica che costringe la griglia del triodo a rag-
la luce. giungere valori di potenziale positivi, permetten-
L'alimentazione «VOLT. 1 » permette di ali- do il flusso di una notevole corrente di placea
mentare il circuito di placea della valvola V1 e, e la conseguente eccitazione del relé. Volendo
contemporaneamente, la fotocellula FC. L'ali- realizzare praticamente il progetto di figura 2,
mentazione « VOLT. 2 » consente invece di ot- occorrerá servirsi, per V1, di un qualsiasi triodo
renere una alimentazione negativa, resa variabi- o doppio triodo; il relé dovra essere di tipo sen-
le dal potenziometro R2 e necessaria per pola- sibile e adatto all'eccitazione con correnti di qual-
r:zzare correttamente l'elettrodo di griglia. che milliampere. L'alimentazione VOL T. 1 si
Quando la fotocellula FC non e illuminata, il aggirera fra i 100 e i 200 volt; lalimentazione
potenziale di griglia, non essendovi corrente, e VOLT. '2 dovrá essere compresa fra i limiti di
szabilito essenzialmente dalla posizione del cur- 6 e 12 volt. Le due resistenze hanno i seguenti
107
MICA DI
SOSTEGNO
CATO DO
ANOOO
◄
Fig. 1 - La fotocellula al cesio e dotata di un catodo di
forma semicilindrica, sul cui asse e sistemato l'anodo.
PIEDINI Quando la luce colpisce il catodo, vengono liberati
elettroni che, sotto l'azione del potenziale applicato tra
i due elettrodi, danno luogo ad una corrente elettrica.
►
o
VOLl 1
e
K
◄
o
VOL lf.1
e
V1
108
valori: RI 1 megaohm; R2 =
100.000 ohm.
Un secondo circuito, che prevede l'eccitazione
del relé in condizioni di oscurita e che puó es-
sere ad esempio utilizzato come interruttore au- p
tomatico crepuscolare, e rappresentato in figu-
ra 3.
Come si puo notare, lo schema e il funzionamen-
to di questo progetto sono pressoché identici a
-
K
quello precedentemente descritto. Fra i due pro-
getti, tuttavia, esiste una variante; essa consiste
ne! tipo di polarizzazione della fotocellula. Que-
sta volta la polarizzazione e di tipo negativo.
Quando la fotocellula viene colpita dalla luce,
essa entra in conduzione e in triodo Vl, che pre-
cedentemente risultava in conduzione in virtu Fig. 4 - 11 tubo elettronico, montato nei progetti delle
figure 2-3, puó essere sostituito con componenti elet-
della posizione del cursore del potenziometro R2, tronici di tipo moderno, come ad esempio ii transistor
ora si trova all'interdizione. FET di cui in questo disegno viene riportato il sim-
In pratica occorre che anche la tensione VOL T. bolo e l'equivalenza di questo con il símbolo del tubo
elettronico.
2 risulti abbastanza elevata, cioe compresa fra i
50 e i 100 V; il potenziometro R2, inoltre, do-
vrá avere un valore di 1 megaohm circa.
Nei due progetti ora presentati, in sostituzione
del triodo Vl, e sempre possibile inserire com-
ponenti elettronici di tipo moderno, come ad e- r Fig. 5 - La fotoresistenza
sempio il transistor FET, che risulta il diretto
+LLUM e un componente elettroni-
equivalente del tubo elettronico, fatta eccezione
1n
co sensibile alla luce; la
sua resistenza interna va-
per le tensioni di alimentazione che per il FET ria col variare della luce
sono assi piü limitate (figura 4). incidente. Questi disegni
vogliono simboleggiare il
particolare fenomeno di
variazione resistiva del
FOTORESISTENZE R
AL BUK>
componente. Poca resisten-
10 M za alla luce (disegno in al-
La fotoresistenza rappresenta un altro compo- to) e molta resistenza al
bulo (disegno in basso).
nente elettronico sensibile alla luce. Essa viene
cosí denominata in virtu della particolare atti-
tudine a variare la propria resistenza elettrica
► FR
R1
use. SEGNALE
• @ I
109
R7
e
RETE
c
Fig. 7 - Questo progetto,
nel quale si fa uso della
fotoresistenza FR e del
thyratron TH, puó essere
utllizzato come elemento
di controllo di fiamma; il
relé RL pilota la valvola
di afflusso di combustibi-
le in un bruciatore.
CONTROLLO DI FIAMMA
COMPONENTI
ii
Il thyratron puo essere considerato un... parente
vecchio del diodo controllato SCR, che i nostri
lettori giá conoscono per essere stato piü volte
descritto e impiegato in molti progetti.
C1 = 100 pF Costruttivamente il thyratron e dotato di un ano-
R1 = 15.000 ohm -2 W do, di un catodo e di un elettrodo di innesco
R2 = 100.000 ohm
che permette di avviare la conduzione elettrica
R3 = 100.000 ohm
R4 = 1 megaohm fra anodo e catodo quando la tensione sull'elet-
R5 = 1 megaohm trodo di innesco supera un dato valore. La con-
R6 = 10 megaohm duzione perdura anche senza la presenza della
R7 = 10 megaohm tensione di innesco. Quando la corrente diviene
troppo debole, a causa di una tensione anodo-
AL = relé da 1.500 ohm catodo insuficiente, la conduzione cessa di esi-
TH = 2805U stere.
FA = OAP61
11 O
Nelle figure 8-9 rappresentiamo il simbolo e la
composizione reale di un thyratron. Nel pro-
getto di figura 7 i relé RL pilota, ad esempio,
la valvola di affiusso del combustibile di un bru-
GLI A TTREZZI
ciatore.
Se la fiamma risulta accesa, a causa della bassa DEL
resistenza offerta dalla fotoresistenza FR, si ot-
tiene una tensione d'innesco di valore sufficien- PRINCIPIANTE
te a permettere la conduzione e, conseguente-
mente, l'eccitazione del relé.
Al contrario, se per una qualsiasi ragion la
fiamÍna si spegne, poiché la fotoresistenza FR si
comporta praticamente come un elemento iso-
lante, non si ottiene la necessaria tensione d'in-
nesco; e poiché il circuito e alimentato in cor-
rente alternata, si ottiene il disinnesco del thy-
ratron e la diseccitazione del relé RL con la con-
seguente chiusura della valvola d'efluvio del
combustibile.
Sfruttando un relé a doppio scambio, ad esem-
pio, e possibile azionare un aliarme acustico od
ottico, che permette di accorgersi tempestiva-
mente dell'irregolarita di funzionamento del bru-
ciatore.
FOTODIODI
-
II fotodiodo e un componente optoelettronico as-
IN UN UNICO KIT
sai piü moderno della fotocellula e della fotore-
sistenza. Esso viene cosi chiamato perché la sua
PER SOLE
struttura e del tutto identica a quella di un dio-
do a semiconduttore. Esternamente il fotodiodo
si diferenzia dal piü comune diodo per la pre-
LIRE 7.500
senza di una lente in grado di concentrare la
luce sulla giunzione NP, realizzata con materiali
opportunamente drogati (germanio o silicio). CONTIENE:
saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
1 punta rame ·di ricambio
1 scatola pasta saldante
90 cm. di stagno preparato in tubetto
AN0D0 1 chiave per operazioni ricambio punta saldatore
paio forbici isolate
pinzetta a molle in acciaio inossidabile con
ELETTR0D0 punte internamente zigrinate
'INNESC0
1 cacciavite isolato alla tensione di 15000 V
4 lame intercambiabili per cacciavite con innesto
a croce
►
CAT0D0
SU0PP0RT0
CE RAMIC0
Le richieste del kit degli • ATTREZZI DEL PRIN-
CIPIANTE » debbono essere fatte a: Elettronica
Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti n. 52, in-
viando anticipatamente l'importo di L. 7.500 a
mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482 (spese
Fig. 9 - Composizio- PIE DINI di spedizione comprese).
ne reale internamen-
te al bulbo di un
thyratron. .e
111
.I-
w========,r=====¡=
e
6V
e
K
TR=
1 =~I ~;;¡~"
t Fig. 10 - Questo progetto
utilizza il fotodiodo FD e
due resistenze NTC, cioé
due resistenze a coefficien-
te negativo, il cui valore
resistivo diminuisce con
l'aumentare della tempera-
tura.
TC2
MONTAGGIO A FOTODIODO
2
OOO FOTODIOOO ILLUMIN.
- ]c(ll} } d
1600 } ha I l
1400 l--+--+--+--+--+---+--+--+--+---1
[][] lllllll
- - -
6 00
FOTODIODO
ITI
#f±±-D O 10 20
NON
1 LLLI M IN ATO ~
• 30 40 50 4
t·c >
Fig. 11 - 1 diagramml qui rlportati interpretano il fe-
nomeno di varlazlone della corrente che attraversa il
fotodiodo al variare della temperatura.
112
di importanza tale da falsare addirittura l'ecci- tenderebbe a far eccitare il relé. Ma con i due
tazione del relé, proprio perché questi compo- termistori, cioe con le due resistenze a coeffi-
nenti avrebbero variato le loro caratteristiche di ciente negativo NTCI-NTC2, si compensa lau-
conducibilita col variare della temperatura. mento di conduzione del fotodiodo e del tran-
I diagrammi riportati in figura 11 dimostrano sistor, diminuendo la resistenza verso la linea po-
infatti che, variando la temperatura, varia la sitiva collegata alla base di TRI (maggiore in-
conduzione del fotodiodo, nel caso che il diodo terdizione). Con la resistenza NTC2 si aumenta
risulti illuminato oppure non illuminato. la tensione di emittore del transistor con le stes-
Il funzionamento del circuito riportato in figura se conseguenze ora citate.
10 e molto semplice. Quando la luce colpisce il Vogliamo ancora ricordare che i componenti e-
fotodiodo, che risulta polarizzato in senso inver- lettronici necessari per realizzare il progetto di
so, questo componente aumenta il valore della figura 10 non sono assolutamente critici. Ciascun
corrente naturale di perdita, costringendo il tran- lettore potra sperimentare molti valori diversi,
sistor TRI a condurre e ad eccitare il relé RL tenendo conto che con la resistenza variabile R5
che risulta inserito nel circuito di collettore. e possibile tarare il punto di scatto del relé, re-
Facciamo notare che, con !'aumentare della golando altresi la stabilizzazione termica parzia.
temperatura, il circuito, senza compensazione, le del progetto.
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T elefono 6891945.
113
AMPLIFICATORE
114
Quando la funzione amplificatrice e interamente mente alcune tensioni tramite l'inserimento di
affdata ad un circuito integrato, il componente condensatori elettrolitici che non possono, per
di maggiori dimensioni, necessario per realizza- ovvii motivi, risultare inseriti ne! circuito stesso.
re un amplificatore da 1 W, e rappresentato dal- Lo schema elettrico dell'integrato T AA 300 e
l'altoparlante. Ecco perché abbiamo voluto in- rappresentato in figura l. Come si puó notare, si
titolare questo progetto « l'altoparlante amplifi- tratta di un amplificatore in classe B, che per-
catore ». mette di contenere entro limiti ragionevoli la di-
11 circuito integrato e il T AA 300 della Philips, storsione del segnale.
in grado di fornire, su un carico di 8 ohm, la po-
L'entrata e costituita da un amplificatore diffe-
tenza di 1 W, con una distorsione totale del 10%
renziale, che presenta il vantaggio di una eleva-
cIrca.
ta impedenza d'ingresso che, nel nostro caso, si
Con esso non vi sono problemi di distorsione del
aggira intorno ai 10.000 - 15.000 ohm.
suono e della parola, dato che i componenti elet-
tronici dell'integrato sono compresi in un'unica Date le particolari caratteristiche circuitali, l'in-
piastrina di materiale semiconduttore, che pre- tegrato puo essere utilizzato indifferentemente
senta una grande uniformitá e assicura una per- con tensioni comprese fra i 4,5 e i 10 V; ció
fetta simmetria degli stadi finali. permette una notevole duttilita di impiego del-
l'integrato. Occorre tuttavia far bene attenzione
a non servirsi mai di pile scariche, soprattutto
RADIOGRAFIA DELL'INTEGRATO di pile scariche da 9 V, dato che queste, non
riuscendo a fornire al circuito la sufficiente cor-
L'integrato T AA 300 della Philips contiene, ne! rente, possono creare notevoli inconvenienti elet-
suo involucro, simile a quello di un transistor trici come, ad esempio, oscillazioni ed inneschi.
di media potenza, come ad esempio il 2N1711 11 consumo di corrente dell'integrato, nello stato
o il BC301, ben 11 transistor, di cui 9 sono di di riposo, si aggira in{orno agli 8 mA, con l'ali-
tipo NPN e 2 sono di tipo PNP; nel circuito in- mentazione di 9 V. Questo valore di corrente
tegrato sono contenuti anche 5 diodi, 14 re- potra essere regolato agendo sul trimmer RI (fi-
sistenze e 1 condensatore. Tutti questi elementi gura 2), che ha il valore di 10.000 ohm e il cui
compongono il circuito di un amplificatore di scopo e quello di regulare la corrente nello sta-
bassa frequenza, nel quale sono compresi gli sta- dio finale, in modo da minimizzare la distorsio-
di preamplificatori, gli stadi piloti e quelli fina- ne di cross-ower.
li. Dall'involucro dell'integrato fuoriescono 10 In tali condizioni il circuito assorbirá una cor-
terminali, che permettono di controllare il gua- rente di 180 mA circa, fornendo un?. potenza di
dagno dell'amplificatore e di livellare opportuna- uscita di 1 W.
10
115
a S1
Cl 1
4 ! 9
+
11 "
7 IC cs 11 11+
10 1 8 6 2
Rl
C6 ll e9V
e
ENTR.
11 r
R2 ~
íl
c::::J
• C3
+
ca"-
/
116
11 segnale proveniente da! circuito di entrata vie- gura 3: infatti, una volta individuato il piedino
ne applicato al piedino 7 dell'integrato tramite 1, che si trova immediatamente a destra della
il condensatore di accoppiamento C1. Il conden- tacca metallica di riferimento, guardando il com-
satore elettrolitico C6 serve per filtrare la ten- ponente dall'alto con la tacca rivolta verso los-
sione di alimentazione. Tutti gli altri componen- servatore, tutti gli altri terminali risulteranno
ti iungono da elementi complementari_ del cir- automaticamente individuati, perché essi si suc-
zito integrato. cedono nell'ordine numerico progressivo.
Facciarno presente che il circuito stampato, an-
che se consigliabile, non e d'obbligo.
COSTRUZIONE DELL'AMPLIFICATORE Perché altri tipi di rnontaggia, come ad esem-
pio quello realizzato su basetta di materiale fo-
Per la costruzione dell'amplificatore di bassa fre-
quenza consigliamo di effettuare il montaggio su
circuito stampato, cosi come indicato in figura 3.
Con luso del circuito stampato si potra essere Fig. 3- II circuito stampatoe assolutamente consiglia-
ceri di non incorrere in errori di cablaggio; in blle, perché soltanto esso permette di ottenere un
particolar modo si potranno ottenere saldature a montagglo preciso e compattd. 1 conduttori, che col-
sragno direttamente sui terminali dell'integrato. legano la sorgente di segnale BF con l'entrata del cir-
cuito, debbono essere ottenuti con cavo schermato,
L'individuazione degli elettrodi dell'integrato e avendo cura di collegare la calza metallica con il cir-
facilmente deducibile dallo schema pratico di f- cuito di massa.
OV
C3
ALL'AP
117
Fig. 4 - Circuito stampato, a grandezza naturale, ne-
cessario per realizzare l'amplificatore di bassa fre-
quenza da 1 W.
1
Fig. 5- In questo disegno vengono chiaramente illu-
strate la forma e le dimensioni del contenitore dell'in-
tegrato. Sulla sinistra risulta riportato l'ordine di suc-
cessione degli elettrodi del componente con la reia-
tiva numerazione.
118
IL NOSTRO MAGAZZINO
AL VOSTRO SERVIZIO
In via del tutto eccezionale e in disaccordo con quanto piu volte ripetuto,
cioé la non disponibilita della nostra Organizzazione alla vendita di com-
ponenti elettronici, abbiamo voluto tendere una mano amica a tutti quei
lettori che abitano in localita lontane dai centri di vendita.
Abbiamo approntato e posto in vendita, a quanti vorranno farne richiesta,
ben 6 BUSTE contenenti, ciascuna, un nutrito numero di componenti elet-
tronici, di vario tipo e valore diverso, ma della stessa famiglia.
CONTENUTO
+r, CONTENUTO
N. 30 resistenze da ½ W nei valori CONTENUTO
N. 10 compensatori utilissimi per la piü comuni, compresi fra i 10 ohm e i 1 bobina OM - 1 condeno. variab. -
perfetta messa a punto di molti appa- 10 megaohm. N. 10 resistenze da 1 W 1 potenz. - 1 accoppiatore per pile
rati elettronici. Variazioni di capacita nei valori piü comuni, compresi fra piatte - 1 presa jack - 1 spina jack •
Ira 1 e 80 pF. 1.000 e 100.000 ohm. 2 pinze coccodrillo.
IMPORTANTE! Non si evadono ordini per importi inferiori alle 3.000 lire! Coloro
che effettuano ordini di kit, fascicoli arretrati o contraggono « abbonam nto con
dono » alla rivista, possono chiederci anche una sola busta, purché i'importo
complessivo risulti superiore o pari a 3.000 lire.
.
Gli ordini devono essere effettuati inviando anticipatamen.e l'importo (non infe-
riore alle 3.000 lire) a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 lntestato a: ELETTRONI-
CA PRATICA - 20125 MILANO - Vla Zuretti, 52 .
t PUNTATA
ELEMENTI
TEORICI
E PRATICI SUL
TRANSISTOR
UNIGIUNZIONE
AFFRONTIAMO, IN QUESTA PRIMA PUNTATA
GLI ELEMENTI TEORICI CHE STANNO
ALLA BASE DEL FUNZIONAMENTO
DELL'UNIGIUNZIONE. NEL PROSSIMO
NUMERO ENTREREMO NEL VIVO
DELL'ARGOMENTO, PRESENTANDO ED
ANALIZZANDO LE PRINCIPALI APPLICAZION!
PRATICHE DELL'UJT.
120
Il transistor unigiunzione, conosciuto tecnicamen- comporre la curva caratteristica di ingresso del
te con la sigla UJT, puó essere utilizzato da solo transistor UJT, cioé l'andamento della tensione
o in abbinamento con al.tri semiconduttori: tran- tra Bl ed E, cioé la tensione VE in funzione
sistor bipolari, thyristor, triac. della corrente d'ingresso IE. Tale curva si pre-
Questo tipo di transistor occupa, a torto, un po- senta con l'andamento riportato in figura 3. In
sto di secondo piano nello studio e nelle applica- questo disegno si possono distinguere tre zone:
zioni dilettantistiche. Ma le sue applicazioni pra- la prima corrispon<le alla zona di blocco del tran-
tiche si presentano un po' dovunque, in tutti i sistor UJT, l'altra rappresenta la zona a resi-
settori dell'elettronica. Ecco perché abbiamo rite- stenza negativa, la terza e la zona di saturazione.
nuto necessario introdurre i nostri lettori anche
in questo argomento, in modo da fornire loro
tutte quelle notizie suficienti e necessarie a com- CIRCUITO EQUIVALENTE
prendere il funzionamento di questo semicon-
duttore, offrendo altresi la possibilita di proget- Come avviene per tutti i dispositivi a semicondut-
tare o rielaborare circuiti contenenti transistor tore, anche in questo caso il miglior modo per
uniguunzuone. condurre un'analisi abbastanza dettagliata del
funzionamento del componente e quello di ser-
virsi di un circuito equivalente, composto con
COSTITUZIONE FISICA elementi semplici, in grado di simulare il fun-
zionamento e le caratteristiche del dispositivo.
II transistor umgmnzione e realizzato tramite u-
na barretta di materiale semiconduttore (silicio)
di tipo N, alle cui estremita vengono ottenuti dei
contatti ohmmici con i terminali di base B1 -
B2. Una punta di alluminio vien fatta penetrare
in una zona intermedia della batteria di silicio,
formando una giunzione P-N. Questa punta fa Fig. 1 - II simbolo teorico del transistor unigiunzione
capo ad un terzo elettrodo denominato emitto- non differisce di moito da quello del transistor ad ef-
fetto di campo; la sola differenza consiste nell'inclina-
re (E). zione della freccia indicante l'emittore.
CURVA CARATTERISTICA
121
Fig. 2- Per comodita interpretativa, conviene disegna-
re a parte il simbolo del diodo rappresentativo della
+ VBB giunzione PN, come se si trattasse di un elemento
◄
esterno .all'UJT.
VE
IP VP
►
Fig. 3- Diagramma rappresentativo dell'andamento del-
la corrente di emittore in funzione della tensione di
emittore. Questa curva si ottiene quando la tensione
VBB rimane costante ed IE aumenta da zero verso un
valore positivo.
R82
Fig. 4 - 11 miglior sistema per condurre un'analisi abba- 2O /\
stanza dettagliata sul funzionamento dell'unigiunzione,
consiste nel realizzare un circuito equivalente, con ele-
menti semplici e in grado di simulare il funzionamento
e le caratteristiche dell'UJT.
► R1
VIg
vE
◄
82€
Fig. 5- Questo sche-
ma interpreta il funzio-
namento del transistor
/ unigiunzione nella re-
/
' / gione di blocco. Que-
' - -1- - sta zona e indicata, a
IE destra, tramite il trat-
IP to a linea intera.
; O
122
Lo schema equivalente di un transistor UJT e
quello riportato in figura 4. In esso il diodo DI
VE
un diodo ideale, mentre la batteria VD, la cui
tensione e di 0,6-0,7 V circa, simula la tensione
di barriera tipica del diodo. Gli elementi RS ed
Rl rappresentano rispettivamente le resistenze
di serie e di perdita del diodo. ¡
GIi elementi RBI-RB2 ed Rsat. sono le resisten- /
ze della barretta semiconduttore, rispettivamen-
te tra B2 ed E e tra Bl ed E.
L'elemento Rsat. rappresenta il valore di RBl
nella zona di saturazione; il suo valore di molto
IP IE
inferiore ad RBl; ecco perché Rsat. puo essere
lasciata collegata in ogni zona senza introdurre
notevoli errori concettuali.
Il circuito cosi realizzato e abbastanza comples- Fig. 6- La parte di curva corrlspondente alla resisten-
so; ma si suole suddividerlo in due diversi cir- za negativa e quella indicata dal tratto pieno.
cuiti, a seconda che si vogliano studiare le diver-
' se zone di funzionamento del transistor.
►
Fig. 7 - Rappresentiamo, a
sinistra, il circuito elettri-
co equivalente al funzlo- E D1 RS VD
82
R2
VE
namento dell'unlgiunzione
nella regione di saturazlo-
ne. La curva riportata sul-
la destra interpreta il fun-
> /
/
wwl
zionamento del diodo com-
posto dall'emittore e dalla R sat.
_[+IE
base B1, quando la base 91
B2 e aperta, cioé non col-
legata.
123
r «(3ves
VE
} UJT
r"
j SALITA 1
/-
I __ T _
+-
IN
,
1 _ 1
1 1 1
4 'V8
I 1 _
] d. e
1
BI -r--- 1 TEMPO
I 1
1 I
: OISC 1
! 1
TR
® ©
IMPIEGO TIPICO
SATURAZIONE
L'impiego piu típico dei transistor unigiunzione e
E' ovvio che la diminuzione di resistenza e quel- senza dubbio quello degli oscillatori a rilassa-
la della tensione non continuano all'infinito, per- mento, il cui schema di principio e riportato in
ché al di la di un certo limite di conduttivita il figura 8A.
materiale semiconduttore non arriva, a causa del- Sui terminali del condensatore CI si ottiene una
la propria saturazione: tutti i portatori minorita- tensione che ha l'andamento di quella interpre-
ri sono impegnati nella conduzione. tata dal diagramma di figura 8B. Ció si verifica
In tali condizioni la resisten2a RBI assume un a causa delle continue cariche di scariche del
valore pressoché costante (Rsat.) e la curva ca- condensatore.
124
Finché la tensione di emittore conserva un valore In pratica, appena il transistor unigiunzione ini-
inferiore a quello di píceo, il condensatore si ca- zia a condurre, sui terminali della resistenza R3
rica attraverso la resistenza Rl. Raggiunto tale si forma una tensione di valore tale da saturare
valore, il transistor unigiunzione raggiunge la zo- il transistor TR che, a causa della forte condu-
na a caratteristica negativa, provocando la sea- zione, provoca la rapida scarica del condensatore
rica del condensatore. Cl.
Si noti che il tempo di scarica dipende dalla re- Chiudiamo per ora questo interessante argomen-
sistenza RBl del transistor unigiunzione . to sulla teoría e sulla pratica degli U JT.
Per aumentare la rapidita di scarica, cioé per Ne! prossimo fascicolo di Elettronica Pratica, che
diminuire il tempo necessario al condensatore Cl apparira sulle edicole nei primi giorni di marzo,
di scaricarsi, poiché non e assolutarnente possi- presentererno alcune tra le principali applicazio-
bile agire su RBl, si ricorre all'artifizio riporta to ni di questo interessante transistor.
in figura 8C. (continua al prossimo numero)
Le prime
esperienze
del dilettante
125
QUESTO APPARATO, CONCEPITO SECONDO LE PIU' MODERNE TEC-
NOLOGIE, SERVE PER ~ALLINEARE GLI STADI DI MEDIA FREQUENZA DEI
RICEVITORI RADIO. IL CIRCUITO EROGA UN'ONDA SINUSÓIDALE NON
MODULATA, LA CUI REQUENZA E' LA STESSA DEL TRASFORMATO-
RE MF1 UTILIZZATO: PER ESEMPIO A 455 KHz. QUESTO VALORE PUO'
ESSERE VARIATO INTERVENENDO SULLA POSIZIONE DELLA FERRITE
•
DELLO STESSO TRASFORMATORE.
GEN_L55 Kz
pTTENUHT.
2 A
1 •
GENERATORE
MF-455 KHz
CON lRANSISTOR
MOS-FET
126
Il problema piü arduo, quello piü difcile da ri- Ma un trasformatore di media frequenza, per
solvere per ogni costruttore dilettante di ricevi- essere caratterizzato da tali prerogative, deve ri-
tori radio a conversione di frequenza, cioé rice- sultare tarato. E la taratura si effettua, quasi
vitori radio a circuito supereterodina, e senza sempre, regolando il nucleo ferromagnetico inse-
dubbio quello della taratura dei trasformatori di rito in ogni bobina di ciascun trasformatore di
media frequenza, che debbono tutti « risuona- media frequenza. 11 trasformatore di media fre-
re » sullo stesso valore di frequenza. quenza, dunque, fa un po' da ... setaccio, lascian-
La media frequenza rappresenta que! valore di dosi attraversare da corpi di una stessa pezzatura:
frequenza, costante in ogni apparecchio radio, ne! nostro caso da correnti elettriche dello stesso
nel quale vengono convertiti tutti i segnali ra- valore di frequenza, cioé, in base alla preceden-
dio ricevuti. E i segnali di media frequenza at- te supposizione, di 455 KHz.
traversano quella parte del ricevitore radio che I radiotecnici, quando debbono tarare le medie
viene chiamata stadio, o stadi di media frequen- frequenze di un ricevitore radio a circuito supere-
za. Questa parte e normalmente compresa fra i terodina, iniettano un segnale modulato nei vari
circuiti convertitori, cioé i circuiti di alta fre- elementi di entrata degli stadi amplificatori a
quenza, e i circuiti amplificatori di bassa frequen- media frequenza del ricevitore radio. Trattando-
za. In questa parte del circuito dellapparecchio si di un segnale modulato tramite un segnale di
radio vi sono molti componen ti elettronici: con- bassa frequenza, attraverso l'altoparlante e pos-
densatori, resistenze, transistor e, piü importanti sibile udire un suono. Faceudo ruotare i nuclei
fra tutti, i trasformatori di media frequenza che, di ferrite delle medie frequenze, si fa in modo
in gergo radiotecnico vengono molto semplice- di rendere il suono piü forte possibile.
mente denominati MEDIE FREQUENZE. Con il generatore da noi concepito le cose van-
Quando il costruttore dilettante conclude la sua no press'a poco allo stesso modo: si inietta il se-
opera realizzativa, cioé termina il lavoro di ca- gnale a 455 KHz nei punti del ricevitore radio
blaggio del ricevitore radio supereterodina, si che avremo modo di citare piü avanti e si osser-
imbatte inevitabilmente ne! problema della mes- va il risultato del processo di taratura su un te-
sa a punto e della taratura del ricevitore. ster dotato della scala a 100 m V. Ne! nostro ca-
so dunque non si effettua una taratura in base al
Con la presentazione del progetto di un genera-
suono emesso dall'altoparlante, ma conformemen-
tore a 455 KHz e nostra intenzione aiutare quei
te alle indicazioni fornite dall'indice dello stru-
lettori che, essendo sprovvisti di un oscillatore mento. Le varie indicazioni si ottengono, ovvia-
modulato, sono costretti a tarare ad orecchio le mente, facendo ruotare i nuclei di ferrite delle
medie frequenze. medie frequenze, con lo stesso sistema adottato
Ma che cosa significano le comuni espressioni dai radiotecnici con l'uso dell'oscillatore modu-
di « medie frequenze tarate » o « medie frequen- lato.
ze starate »? Per rispondere a queste domande
basta assimilare, una volta per tutte, il concetto
di frequenza di risonanza di un circuito. IL TRANSISTOR MOS-FET
127
MF 1
I
RI
C6
J8.v a'
e 1
[_ - - - - - - - - - . R2 R3
Cl
R12
RESISTENZE
R1 = 4.700 ohm
R2 = 1 megaohm
R3 == 3.300 ohm
R4 = 470.000 ohm
R5 - 680.000 ohm
R6 = 47.000 ohm
tallico. 11 transistor MOS, quindi, rappresenta
R7 = 22.000 ohm
!'equivalente del triodo, cioé della valvola elet- R8 = 50.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
tronica a tre elettrodi, perché anche in questo R9 = 47.000 ohm
tubo la griglia risulta isolata da! circuito princi- R10 = 4.700 ohm
pale. Per tale motivo il transistor MOS gode di R11 = 47.000 ohm
una elevatissima impedenza d'ingresso, di molto R12 = 4.700 ohm
superiore a quella degli stessi FET. La capacita
dell'elettrodo di gate, inoltre, rispetto al canale, VARIE
TR1 = 3N128 (RCA)
non varia al variare della polarizzazione, cos1 co-
TR2 = 2N3819 (TEXAS)
me accade nei FET e nei normali transistor per MF1 = trasf. di media freq. recuperato da ricev.
effetto della giunzione P-N; i transistor MOS radio a valvole fuori uso
possono dunque essere impiegati in stadi di alta S1 = interrutt. gen.
frequenza, dove e necessaria una accurata tara- S2 = commutatore (1 via - 3 posizioni)
tura, oppure nella costruzione di oscillatori mol- ALIMENTAZ. = 18 Vcc.
to stabili.
128
TIPI DIVERSI DI MOS Fig. 2 - Cablaggio del generatore di frequenza realiz-
zato su circuito stampato e dentro un contenitore me-
tallico. In sede di montaggio dell'apparato il lettore do-
Come avviene per i transistor FET, anche i tran- vra tener conto che si tratta di costruire un circuito di
sistor MOS-FET possono essere a canale N o a alta frequenza con un componente, il transistor MOS-
canale P. Ma rispetto a questi, i transistor MOS- FET, assai delicato. Le saldature di massa dovranno
essere effettuate a regola d'arte, mentre i conduttori
FET possono funzionare in due maniere: a dovranno rimanere corti il piil possibile. La media fre-
« svuotamento » o ad «arricchimento » di cari- quenza MF1 e costituita da un normalissimo trasforma-
che elettriche. Ma interpretiamo meglio questi tore di media frequenza prelevato da un ricevitore ra-
due concetti. dio a valvole fuori uso.
Nel primo caso, per controllare la corrente fra
drain e source, occorre polarizzare negativamen-
te il gate e « impoverire » i portatori di corren-
te ne! canale ( osservazione valida di transistor
MOS-FET a canale N); infatti, se il gate non
fosse polarizzato, la conduzione fra drain e source
risulterebbe massima.
SCHERMO IN OTTONE
use. AF
:
C6
n
U,
18V
129
Nel secondo caso, poiché il canale, in virtü della
sua costruzione, e « povero » di portatori di cor-
rente, si deve « arricchire » il canale stesso po-
larizzando positivamente l'elettrodo di gate (anche
questa osservazione e valida ne! caso di transistor
MOS-FET a canale N).
Un'altra variante, che puo contraddistinguere
i transistor MOS-FET, consiste ne! fatto che
questi possono essere realizzati anche nella ver-
sione a doppio gate, risultando del tutto simili
T0o
ad un pentodo.
.ce
:3
circuitando tutti i terminali, impedisce alle ca-
riche statiche di danneggiare il componente.
Questa molletta, che si presenta sotto l'aspetto
di una spirale, deve essere mantenuta in sede per
tutto il tempo necessario per applicare un com-
ponente nel circuito. Essa verra tolta soltanto
dopo avere effettuato le saldature sugli elettrodi.
In taluni transistor MOS-FET di modernissima
concessione, assieme al MOS-FET vengono in-
130
tegrati alcuni diodi zener, che provvedono a li-· tanto e cío avrebbe imposto all'operatore lacqui-
mitare la tensione di gate a valori tali da scon- sto e !'uso di alcuni cristalli di quarzo con diversi
giurare qualsiasi rischio di perforazione del die- valori di frequenze, commutabili fra loro tramite
lettrico. apposito comando.
Anche senza !'uso del cristallo di quarzo, la sta-
bilita del circuito e da considerarsi veramente ot-
CIRCUITO DEL GENERATORE tima; essa migliora sensibilmente se si fa uso di
una alimentazione stabilizzata.
La parte principale del circuito del generatore di A tale scopo, cioé se la tensione di alimentazione
frequenza, rappresentato in figura 1, e senz'altro di 18 V ce non e stabilizzata, occorre collegare,
quella dell'oscillatore a 455 KHz pilotato da! in parallelo con il condensatore Cl, un diodo ze-
transistor MOS.FET. ner da 15 V. L'inserimento di questo componen-
L'uso di questo particolare tipo di transistor te deve essere fatto con il catodo rivolto verso la
(TRl) ci ha permesso di optare per la soluzione resistenza Rl; ai lettori principianti ricordiamo
dell'oscillatore libero, anziché quarzato, con tutti
i vantaggi economici che ne conseguono.
L'oscillatore libero permette di far variare entro
certi limiti il valore della frequenza generata,
intervenendo su! nucleo di ferrite della media
e
frequenza MF 1. In questo modo possibile adat-
tare la frequenza generata dall'apparato a quei Fig. 5- Questo circuito indicativo e riassuntivo del cir-
cuito vero e proprio di un ricevitore radio a conversio-
valori cui sono tarate le medie frequenze dei ri- ne di frequenza interpreta il processo di taratura delle
cevitori radio. medie frequenze. 11 nostro generatore deve essere col-
Non tutte le medie frequenze dei ricevitori ra- legato in un primo tempo con il punto 1, poi, successi-
vamente, con i punti 2-3. 11 tester, commutato nella
dio, infatti, sono tarate al valore di 455 KHz.
scala 100 mV, deve essere collegato con i terminali
Perché esistono ricevitori radio con valori di me- estremi del potenziometro di volume del ricevitore ra-
dia frequenza di 460, 450, ecc. KHz. dio. Esso va continuamente osservato durante il pro-
cesso di avvitamento o svitamento delle ferriti delle
Realizzando un oscillatore quarzato, il valore tre medie frequenze: !'indice deve subire la massima
della frequenza generata sarebbe stato uno sol- deviazione.
1 MF 2MF 3 MF
,--------- ----, ,-----------7 1 ---------, TESTER
1
L-
1
1'23 1
1
1 100mv ts.
1 1 1 D1
1 1 1
1
- -- - -·•---1--I __ J
ANT.
@ @ @
BF
TR3
pot volume
131
che il catodo di un diodo si trova da quella parte
del componente in cui sempre il costruttore so-
vrappone una segnalazione (fascetta o riga di ri-
ferimento).
Anche senza l'inserimento del diodo zener la sta-
bilita dell'apparato, cioé dell'oscillatore, rimane
buona; basta tener conto infatti che, piccole va-
riazioni di frequenza, di qualche decina di hertz,
non influenzano per nulla il processo di taratura
di una media frequenza.
Per quanto riguarda il transistor TRI, occorre te-
ner ben presente che il MOS-FET e un elemento
LIAE 3.500 per il quale risulta molto importante il cóncetto
CASSETT IERA MINOR di polarizzazione, che ¿ del tutto simile a quello
Contenitore a 12 cassetti, componi- delle valvole elettroniche e dei transistor FET.
bile ad incastro; dimensioni di un cas- 11 gate del MOS-FET, infatti, risulta negativo ri-
setto: 115 x 55 x 34. Ogni cassetto e spetto alla source (S), per effetto della resistenza
provvisto di divisori interni. R2, che mantiene la tensione di gate Vg = O e
per effetto della resistenza R3 che costringe la
source ad assumere un valore di, tensione positiva.
Chi non ha mai visto il símbolo elettrico di un
transistor MOS.FET si sara accorto, osservan-
do il símbolo del transistor TRI, della presenza
di un quarto terminale siglato con la lettera C,
che sta a significare « case ». Questo elettrodo,
che ne! símbolo elettrico del transistor e dotato
di una freccia per caratterizzare il tipo di tran-
sistor, a canale N o a canale P, risulta collegato
con !'involucro metallico e con il substrato su!
quale sono depositati gli strati semiconduttori e
di ossido.
Dal drain (D) del transistor TRI viene prelevato
un segnale sinusoidale il cuí valore di frequenza
LIRE 3.800 e stabilito dal processo di taratura della frequen-
CASSETTIERA - MAIOR za MFl.
Contenitore a 6 cassetti, componibile Questo segnale viene inviato al gate di un tran-
ad incastro; dimensioni di un casset- sistor FET (TR2), che agisce da stadio separa-
to: 114 x 114 x 46. Ogni cassetto e tore. Questo secondo stadio del generatore e do-
provvisto di divisori interni. tato di una elevata impedenza di ingresso e non
sovraccarica l'oscillatore.
•
Dalla source (S) del transistor TR2 il segnale vie-
ne nuovamente prelevato ed inviato ad un at-
tenuatore d'uscita che consente di variare la ten-
sione sia a scatti, sia in continuitá.
La variazione a scatti si ottiene manovrando il
Organizzate il vostro lavoro! Conser- commutatore S2 ad 1 via - 3 posizioni.
vate sempre in ordine i componenti Le tre portate assumono i seguenti valori: 150
elettronici! Trasformate, a poco a po- mV- 15 mV- 1.5 mV. La variazione continua
co, il vostro angolo di lavoro in un della tensione di uscita si ottiene invece mano-
vero e proprio laboratorio! vrando il perno del potenziometro R8 e lasciando
S2 direttamente commutato sul cursore di R8.
Sulla parte destra dello schema elettrico di figura
Le richieste delle cassettiere debbono essere 1 e riportata una linea tratteggiata verticale con
fatte inviando anticipatamente l'importo, a mez- la scritta SCHERMO. La presenza di questo
zo vaglia o c.c.p. n. 3/28482, intestato a: schermo metallico permette di isolare luscita del
ELETTRONICA PRATICA - Via Zuretti, 52 - circuito da! generatore vero e proprio, consen-
20125 MILANO. tendo di <losare con precisione l'uscita del circuí-
132
to ed impedendo che i componenti del partitore te; i terminali dei conduttori e quelli dei com-
d'uscita, fungendo da antenna, non esplichino ponen ti debbono rimanere molto corti; l'alimen-
correttamente le loro funzioni. tazione deve essere ben disaccoppiata, onde evi-
tare oscillazioni parassite; la saldatura risultera
ottima (in pratica si dovrá racchiudere il cir-
COSTRUZIONE DEL GENERATORE cuito in un contenitore metallico, collegando
ad esso, preferibilmente tramite saldatura a sta-
Prima di iniziare la costruzione del generatore di gno, i vari punti di massa); l'involucro metallico
media frequenza, seguendo il piano costruttivo di della media frequenza MF 1 e lo schermo di se-
figura 2, il lettore dovrá tener presenti due fon- parazione degli stadi di uscita debbono essere
damentali concetti : collegati elettricamente con l'involucro metallico,
1 - Si tratta di un circuito di alta frequenza. cioé con il contenitore dell'apparato.
2 - II transistor MOS-FET e un componente Per quanto riguarda poi la delicatezza del tran-
delicato. sistor MOS-FET, ricordiamo che, fin quando il
II primo concetto vuol significare che tutte le lavoro costruttivo non e completamente ultimato,
salda tu re debbono essere effettua te a regala d'ar- la molletta che cortocircuita i terminali non <leve
AMPLIFICATORE TUTTOFARE
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133
assolutamente essere rimossa; nel caso che que- in modo che la frequenza di risonanza del circui-
sta fosse stata erroneamente eliminata, occorrerá to risulti esattamente quella di media frequenza
sostituirla con un semplice filo di rame. indicata dalla casa costruttrice. Soltanto in que-
sto modo, all'uscita del ricevitore radio, cioé
nell'altoparlante, si ottiene la massima intensita
sonora e un'emissione priva di distorsioni.
MESSA A PUNTO
Abbiamo gia detto che con l'oscillatore modu-
lato il processo di taratura delle medie frequen-
La messa a punto del nostro generatore non e
ze viene seguito con l'orecchio, in base all'inten-
assolutamente necessaria se esso e destinato per sita dell'emissione attraverso l'altoparlante. Con
usi dilettantistici. Tuttavia, se si desiderano for- il nostro sistema, invece, poiché il segnale ge-
me d'onda estremamente pure, si dovrá proce- nerato non e modulato, occorre seguire il proces-
dere alla messa a punto dello strumento con l'aiu- so di taratura osservando !'indice di un tester
to di un oscilloscopio. II miglior sistema di pro- collegato ne! circuito di uscita ne! modo indicato
cedimento e quello di sostituire, temporaneamen- in figura 5.
te, le resistenze R3-R4-R5 con altrettanti poten- La taratura, comunque, deve essere fatta nel se-
ziometri da 10.000 ohm - 1 megaohm ed 1 me- guente modo. Prima si collega il tester sui ter-
gaohm. Questi potenziometri dovranno essere op- minali estremi del potenziometro di volume del
portunamente regolati : il primo per la migliore ricevitore radio; il tester dovrá essere commuta-
forma d'onda a valle del condensatore C4; i to nella portata 1 V fondo-scala (si tratta della
rimanenti due per la miglior forma d'onda di portata minima richiesta, perché . nei moderni
uscita. Una volta terminata questa operazione, i tester esiste anche la portáta di 100 mV fondo-
potenziometri verranno sostituiti con resistenze scala necessaria per la lettura delle tensioni su-
fisse di valore pari a quello su! quale sono stati gli elettrodi dei transistor).
regolati i potenziometri. Successivamente si collega il conduttore del gene-
ratore sulla base dell'ultimo transistor amplifi-
catore di media frequenza (nello schema di fi-
IMPIEGO DELLO STRUMENTO gura 5 questo transistor e indicato con la sigla
TR2 mentre il punto in cuí <leve essere applica-
L'impiego del generatore di frequenza costituisce to il conduttore uscente dal generatore e indi-
un argomento che appartiene al settore della ta- cato con il numero 1). Quindi, per mezzo di un
ratura dei ricevitori radio e che molti lettori giá cacciavite privo di massa metallica (cacciavite
conoscono. appositamente costruito per il processo di taratu-
Per coloro che sono alle prime armi con la ra- ra degli apparati elettronici) si fa ruotare leg-
diotecnica vogliamo tuttavia ricordare, almeno germente a destra e a sinistra il nucleo di ferrite
sommariamente, questo particolare lavoro di ra- dell'ultima frequenza (3' MF) e si osserva contem-
diotecnica. poraneamente l'indice del tester; l'operazione di
E' ovvio che il riferimento viene fatto ai solí ri- avvitamento o svitamento deve cessare nel mo-
cevitori radio a circuito supereterodina, cioé a mento in cui si ottiene la massima deviazione
conversione di frequenza. dell'indice del tester. Questa stessa operazione
In qualunque ricevitore radio di questo tipo, sia va fatta per le altre medie frequenze, risalendo
esso a valvole o a transistor, sono presentí dei progressivamente a monte attraverso la 2 MF
contenitori metallici, di forma rettangolare o ci- e la 1' MF.
lindrica, pi o meno grandi, nei quali e contenu- In pratica, se si vuol essere sicuri di aver otte-
to un piccolo trasformatore che prende appunto nu to una taratura completa e perfetta, non bi-
il nome di trasformatore di media frequenza. Gli sogna accontentarsi di questo primo procedimen-
• to, ma occorre ripetere le stesse operazioni ri-
avvolgimenti di questo trasformatore risultano
partendo dalla 3 MF.
costruiti su un supporto isolante dentro il quale e
II collegamento fra l'uscita del generatore e i pun-
inserito un nucleo di ferrite regolabile (nei rice-
ti contrassegnati con i numeri 1-2-3 dello schema
vitori radio a valvole le medie frequenze sono di figura 5 deve essere effettuato con cavo scher-
dotate di due nuclei di ferrite regolabili). mato; la calza metallica di questo cavo verra
Il processo di taratura delle medie frequenze collegata con il circuito di massa del ricevitore
consiste nell'avvitare o svitare i nuclei di ferrite radio sottoposto a procedimento di taratura.
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RICARICHAMO LE PILE
AL NICHEL- CADMIO
Le pile al nichel-cadmio vantano il pregio fondamentale di poter essere ri-
e
caricate. 11 lpro uso ripetuto garantito per lungo tempo, purché la corrente
di ricarica sia in ogni caso mantenuta tra 1/10 e 1/20 della corrente nomi-
nale con opportuno alimentatore, appositamente concepito, come quello
rappresentato e descritto in queste pagine.
136
II miglior sistema per alimentare qualsiasi appa- alcun controllo, perché essi sono ermeticamente
rato elettrico, radioelettrico, elettronico, e cer- chiusi e nessun liquido puó essere introdotto.
tamente quello della rete-luce. Perché con l'e- Il pregio fondamentale di questi tipi di pile, co-
nergia di rete si spende poco e non occorre sot- me abbiamo detto, e la possibilitá di ricarica. Il
toporsi ad alcuna operazione di controllo o so- loro uso ripetuto e garantito per lungo tempo,
stituzione di sorgenti elettriche. Ma questo si- purché la corrente di ricarica sia in ogni caso
stema non puo essere sempre adottato. Con gli mantenuta tra 1/10 ed 1/20 della corrente no-
apparati elettronici portatili, ad esempio, esso e minale.
assolutamente impossibile.
Chi deve far uso prolungato di apparati alimen-
tati a pile, deve sottostare alla continua spesa USO DELLE PILE AL NICHEL-CADMIO
delle pile di ricambio. Eppure, allo stato attuale
della tecnica esiste una via di mezzo, in grado di La batteria al nichel-cadmio e concepita in mo-
risolvere brillantemente il problema dell'alimen- do tale da non sopportare sovraccarichi; essa e
tazione dei piccoli apparati portatili per la durata dunque dimensionata per fornire una corrente
di alcuni anni. Questa via di mezzo ci e offerta che non puo superare un certo valore nominale
dalle pile al nichel-cadmio, che sono pile ricari- dichiarato dalla casa costruttrice. Questo valore
cabili, di lunga durata. <leve essere quasi sempre rispettato; sono possi-
bili sporadiche eccezioni di assorbimenti di cor-
rente superiori al valore nominale, purché di bre-
ve durata.
VANTAGGI DELLE PILE AL NICHEL-
Con le batterie al nichel-cadmio occorre far mol-
CADMIO
ta attenzione a non cortocircuitare i poli dell'e-
lemento, perché il calore generato all'interno, a
Quando si pesa ad un accumulatore ricaricabi- causa del passaggi o della forte corrente elettrica,
le, immancabilmente viene richiamato dalla me- deteriorerebbe irrimediabilmente le sostanze chi-
moria il classico accumulatore per auto, cioe quel- miche contenute nella pila.
la cassettina pesante, di notevoli dimensioni, che
tutti pi o meno conoscono.
L'accumulatore per auto risolve ottimamente il
problema dell'alimentazione elettrica di tutti gli
autoveicoli, perché e caratterizzato dalla possi-
bilita di fornire correnti elettriche anche intense.
I suoi difetti sono rappresentati dal peso, dal-
l'ingombro, da! controllo continuo del livello del Fig. 1- Esempi di pile al nichel-cadmio ermeticamente
liquido e del suo eventuale ripristino. Un altro chiuse, di lunga durata e ricaricabili.
difetto e da attribuirsi al fatto che l'accumula-
tore per auto non e ... capovolgibile o, comun-
que, inclinabile al di la di una certa graduazio-
ne. Esso e tuttavia molto economico ed e forse
questa la caratteristica che fa dell'accumulatore
per auto la sorgente di energía elettrica conti-
nua pi diffusa.
Quando si hanno problemi di durata, di impos-
sibilitá di manutenzione, di resistenza a sol-
lecitazioni meccaniche, di capovolgimenti, l'ac-
cumulatore per auto non serve piü ed e necessa-
rio ricorre ad al tri tipi di accumulatori, di-
versamente costruiti, anche a scapito della eco-
nomicita.
Gli accumulatori al nichel-cadmio, anche se ca-
ratterizzati da un costo iniziale assai elevato, so-
no dotati di una durata di funzionamento ele-
vatissima che, rispettando alcune regole, puó rag-
giungere talvolta anche il decennio. Essi presen-
tano una buona capacita di scarica ed una no-
tevole robustezza meccanica. Non necessitano di
137
R5
3a
e
" e, le
02
] e
1215vcc --
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--
u_ C4
$
R1
Ce e
'a 11
+
~
+ 11 e
Cl R3 RA
5
c3
CORRENTE DI CARICA
138
infatti tener presente che, mentre le capacita di bilizzata. Da questa tensione viene ricavata una
carica usuali degli accumulatori al piombo va- tensione di riferimento mediante il diodo zener
riano attorno ai 32;-34 A/h (ampere/ora), le ca- DZ, che e compensato termicamente tramite i dio-
pacita di carica degli accumulatori al nichel- di D1-D2.
cadmio sono solitamente molto inferiori al 100; A partire dalla tensione di riferimento viene ri-
500 mA/h (milliampere/ora). Soltanto raramen- cavata una corrente di comando da applicare
te, in occasione di applicazioni professionali, le alla base del transistor TRI. Questo transistor
capacita di carica raggiungono valori di qualche amplifica la corrente di comando e la applica al-
A/h (ampere/ora). la base del transistor TR2. Sul collettore del
Da queste ultime considerazioni scaturisce im- transistor TR2, dunque, e disponibile una cor-
mediato il concetto che, per la ricarica di un rente di valore parí a quello della corrente di
accumulatore al nichel-cadmio, non e assoluta- base del transistor TRI moltiplicato per il pro-
mente possibile far uso del comune caricabatte- dotto del guadagno dei due transistor.
rie come, ad esempio, quello pubblicizzato nelle Il valore della resistenza RI e quello del poten-
pagine di questa rivista. Occorre invece far uso ziometro R2 non e di rigore. Nell'elenco com-
di un apportuno circuito di ricarica, appositamen- ponenti alla resistenza RI viene attribuito il va-
te progettato, come quello presentato e descritto lore di 3 megaohm, mentre al potenziometro
in queste pagine. R2 viene attribuito il valore di 1 megaohm (que-
Le potenze in gioco sono deboli e l'apparato e sto potenziometro permette di controllare una
quindi facilmente realizzabile con pochi elemen- gamma di valori di corrente, su! collettore di
ti; esso risulta inoltre assai economico e poco TR2, compresi fra i 30 e i 50 mA). Ma i valori
ingombrante. riportati nell'elenco componenti sono soltanto in-
dicativi, perché potra capitare di doverli varia-
re, anche considerevolmente, in conformita al
CIRCUITO DI RICARICA guadagno dei due transistor TRI-TR2, in mo-
do da ottenere i valori di corrente di carica pri-
II circuito teorico dell'alimentatore adatto alla ma citati (10-50 mA).
ricarica degli accumulatori al nichel-cadmio e Per ottenere una carica uniforme e sicuramente
rappresentato in figura 2. non dannosa per gli elementi al nichel-cadmio,
I due transistor TR1-TR2, di tipo PNP, sono occorre che la corrente di ricarica non superi nel-
collegati nella classica configurazione Darlington la misura del 10% il valore espresso in ampere
e sono pilotati in corrente mediante un poten- della capacita di carica massima.
ziometro di opportuno valore (R2). Facciamo un esempio. Supponiamo di dover ri-
Analizzando il circuito di figura 2, si nota subito caricare una batteria al nichel-cadmio con ca-
che, all'entrata, occorre disporre di una tensione pacitá elettrica di 300 mA/h. Ebbene, per quan-
continua e filtrata, ma non necessariamente sta- to ora detto, questa batteria dovra essere ricarica-
►
z
u)
139
Fig. 4- Coloro che non fossero In possesso di un ali-
mentatore in continua, adatto per alimentare il circuito
di ricarica il cui progetto e riportato in figura 2, do-
vranno realizzare questo circuito. 11 trasformatore T1
deve avere una potenza di • 15-20 W. 11 ponte raddriz-
zatore e composto da quattro diodi di tipo 1004. 11
condensatore elettrolitico C5 ha un valore di 1.000 F
- 36 VI.
X
ALIMENTAZIONE IN ALTERNATA
ta con una corrente continua il cui valore massi-
mo non <leve superare i 30 mA. Sui terminali contrassegnati con le lettere X Y
Il condensatore C2, collegato fra la base del tran- nello schema di figura 2, <leve essere applicata
sistor TRl e la linea della corrente di alimenta- una tensione continua, fornita da un qualsiasi
zione positiva, e necessario per evitare oscillazio- alimentatore stabilizzato o non stabilizzato, in gra-
ni eventualmente provocate dall'elevatissimo gua- do di fornire la tensione continua di 12-15 V
dagno presentato dall'amplificatore Darlington e la corrente di un centinaio di milliampere.
TR1-TR2. Coloro che non disponessero dí un alímentatore
dotato delle caratterístiche elettriche ora cítate,
potranno realizzare íl semplice progetto riportato
IL CONDENSATORE ELETTROLITICO C4 in figura 4. Questo progetto rappresenta il cir-
cuito di un alímentatore da rete con trasformato-
Sull'estrema sínístra del circuito elettrico di figu- re di alimentazíone Tl in grado di ridurre la
ra 2 e presente, disegnato a linee tratteggiate, il tensione di 220 V a quella di 12 V. La potenza
condensatore elettrolitico C4. elettrica di questo trasformatore <leve aggírarsí
Le linee tratteggiate stanno a significare che l'in- intorno ai 15-20 W. Il ponte raddrizzatore Pl e
serimento di questo componente e facoltativo. In- costituíto da quattro díodí raddrizzatori al sili-
fatti, il condensatore e necessario ne! caso in cui cio di tipo 10D4.
si voglia utilizzare il circuito per usi diversi da Il condensatore elettrolítíco C5 <leve avere un
quelli per cui esso e stato concepito, cioé per il valore capacitivo dí 1.000 F ed una tensíone di
processo di ricarica delle pile al nichel-cadmio. lavoro dí 36 V. La tensione continua in uscíta sí
II condensatore elettrolitico C4 e quindi necessa- aggíra íntorno ai 16 Vcc.
rio in quei casi in cui si richieda una tensione
maggiormente fltrata, cioé priva di ripple.
Con il condensatore C4, ad esempio, il progetto REALIZZAZIONE PRATICA
di figura 2 puó essere alimentato con tensioni non
perfettamente filtrate come quelle, ad esempio, La realizzazione pratica del circuito di ricarica
erogate da un normale caricabatterie. delle pile al níchel-cadmío e riportata in figura 3.
Come si puó notare, l'intero circuito e composto
dentro un contenitore metallico nella cui parte
R5
centrale e sístemato il potenziometro R2 che
regola il valore della corrente d'uscita piü adat-
ta al tipo di pila al nichel-cadmio che si vuol
TR2 ncancare.
Trattandosí dí un contenitore metallíco, e ovvio
100 mA fs che i conduttorí dovranno essere isolati e cosl
140
pure tutti i terminali dei componenti e gli anco- C3 rispettando le loro esatte polaritá; questa ses-
ragg- sa osservazione si estende anche ai diodi D1-D2-
Il transistor TR2 puó erogare, in certi casi, una DZ.
eccessiva quantita di calore. Soltanto in queste
condizioni occorrerá rivestire 'involucro esterno
del transistor con opportuno radiatore a stella. INDICATORE DI CORRENTE
I due transistor TRI-TR2, sono di dimensioni
diverse ma gli involucri esterni sono simili. L'i- Allo scopo di conferire all'apparato un aspetto
dentificazione esatta dei tre elettrodi e dunque la piü professionale, consigliamo di applicare al cir-
stessa: il terminale di emittore e sistemato in pros- cuito un milliamperometro da 100 mA fondo-
simitá della tacca metallica ricavata sulla circon- scala. Questo strumento permettera di controlla-
ferenza inferiore del transistor; segue il condut- re in ogni momento l'intensitá di corrente in
tore di base e, infine, quello di collettore. I tre uscita.
elettrodi sono distribuiti lungo !'arco di una se- II milliamperometro deve essere applicato in
micirconferenza. serie al conduttore della corrente positiva di usci-
Per concludere questo argomento relativo alla ta, cosi come indicato nello schema elettrico di
costruzione del circuito di ricarica, raccomandia- figura 5. Nessun altro elemento e necessario per
mo di collegare i due condensatori elettrolitici C1- questo scopo.
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ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »
147
CON UNA SOLA MODALITA' DI SOTTOSCRI-
ZIONE CI SI PUO' ABBONARE A
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TRONICA PRATICA
nella forma piü semplice, cioe rinunciando a qual-
siasi regalo, oppure, nella seconda forma, richie-
dendo il saldatore-omaggio o, ancora, nella terza
forma, facendo richiesta del
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dulo amplificatore, possono abbonarsi a
M DERNISSIM SALDATORE
L'utensile necessario per la realizzazione di per-
fette saldature a stagno sui terminali dei semicon-
duttorl e particolarmente indicato per i circulti
stampati. Maneggevole e leggero, assorbe la po-
3 forme di abbonamento
1 sola modalita di sottoscrizione
ABBONAMENTO ANNUO SEMPLICE: per l'ltalia L. 7.500
per l'Estero L. 10.000
ABBONAMENTO ANNUO CON DONO: per l'ltalia L. 9.000
A scelta: un modulo amplificatore BF. per l'Estero L. 12.000
Oppure: un saldatore elettrico.
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CONSULERN'TE
TUTTO
PEE VOI
Tutti i lettori di ELETTRONICA PRATICA. abbonati o no, possono
usufruire' del nostro servizio di consulenza, rivolgendoci quesiti
tecnici inerenti i vari progetti presentati sulla Rivista. Da parte no-
stra saremo ben lieti di rispondere a tutti, senza distinzione alcuna,
pubblicamente, su queste pagine, oppüre, a richiesta, privatamen-
te, tramite lettera. Per rimborso spese postali e di segreteria si
prega aggiungere alla domanda l'importo di L. 800 (abbonati L.
600) in francobolli.
L'AC127 e
•••
sicuramente un NPN?
Lei puó risolvere il suo problema purché sia
in grado di effettuare completamente la tara-
tura di alta frequenza di ricezione da 80 MHz.
E per ottenere ció basta collegare, in parallelo
con ciascuna delle due sezioni del condensatore
Sono un appassionato di elettronica ed un vostro variable, un compensatore ceramico da 6/30 pF
abbonato. Poiché sto per costruire il metronomo (in totale 2 compensatori ceramici da 6/30 pF).
elettronico presentato sul fascicolo di settembre E' ovvio che dopo questi collegamenti si deve
'72 mi sono accorto che il transistor da voi pro- rifare completamente la taratura della sezione
posto e un AC127, qualifcato come transistor AF. Ma l'ascohto che lei vuol effettuare e asso-
NPN. A me risulta invece trattarsi di un PNP. lutamente proibito .
Si tratta di un errore?
Desidererei inoltre sapere dove posso reperire
una scatola a pedale per costruire un WAA WAA @.4@
e un distorsore comandati da un unico pedale. De-
sidererei costruire anche un prolungatore di· suo-
154
Termostato di precisione
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220V
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R8
155
Rol fotoelettrlco
Vorrei realizzare un circuito in grado di pilotare Una interessante modifica al circuito potrebbe
un relé con comando a distanza. Cioé inviando in modo da ottenere un disinnesco del relé di tipo
un segnale luminoso al circuito, il relé dovrebbe fotocomandato.
eccitarsi e rimanere in tali condizioni sino a che essere quella di sostituire il pulsante di disinne-
lo si disinneschi manualmente. co PI, da lei richisto, con una fotoresistenza,
CA VUTO MARIO
Cremona
156
Chl comincla soltanto ora a
muovere I primi passi nel mon-
•.mes e
RTATA DI TUTTI
A#AL, 1.750
I
do dell'elettronlca pratlca, non
puó sottoporsi a spese eccessi-
ve per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essenzlalmente dllet-
tantistico. II saldatore del principiante, dunque, deve essere aconomico, robusto e versatile, cosl come lo e
quello qui raffigurato. La sua potenza o di 50 W e l'alimentazione e quella normale di rete-luce di 220 V,
Per richiederlo occorre inviare vaglia o servirsi del modulo di c.c.p. n 3/26482
intestato a ELETTRONICA PRATICA - Via Zuretti '52 - 20125 Milano
• • • MANERA SEBASTIANO
Lecce
dB o 1 2 3 4 5 6 7 8 9
157
••• per non aver seguito con la massima attenzione
questa rubrica da! mese di settembre dello seor-
so anno in poi?
ROLANDI ORLANDO
Milano
Canali e frequenze TV
Ha ragione lei. L'argomento non e piü stato ri-
Con questo stesso titolo e in questa stessa rubri- preso dal momento della pubblicazione del fasci-
ca avete pubblicato una importante risposta al- colo da lei citato. Lo facciamo subito senza ulte-
le richieste di un lettore di Taranto, proponendo- riori commenti e pubblichiamo la tabella dei ca-
vi di riprendere quanto prima l'argomento per- nali e delle frequenze TV relative al secando pro-
ché ritenuto di interesse per la maggior parte dei gramma televisivo.
lettori. Come mai non avete mantenuto l'impe- La suddivisione in gruppi di canali e utile al fi-
gno? Oppure si tratta di una mía disattenzione ne della scelta del tipo di antenna ricevente.
IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.
LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2,900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacita nella L. 3.500 (con altoparlante)
oratica della radio.
Tutti i componenti necessari per la realizzazione de « ll ricevitore del principiante • sono contenuti in
una scatola di montaggio venduta dalla nostra organizzazione in due diverse versioni: a L. 2.900 senza
altoparlante e a L3.500 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-
porto a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA 20125 MILANO - Va Zu-
retti n. 52.
158
11 ronzio in auto Il circuito qui presentato assorbe una corrente di
360 A soltanto alla tensione di 9 V. Esso e in
Ho montato sulla mia auto un ricevitore a mo- grado di fornire un'onda quadra di ampiezza
dulazione di frequenza di tipo commerciale. Pur quasi pari a quella della tensione di alimentazio-
avendo effettuato un'installazione a regola d'arte, ne (1/5 in meno circa). La frequenza di oscilla-
cioé con perfette schermature delle varie parti, zione e stabilita dal condensatore CI e dalla re-
mi capita di sentire un fastidioso ronzio quando sistenza R3; con i valori da noi prescritti il valo-
mi si avvicinano delle auto. E' possibile eliminare re corrispondente e di 15.000 Hz. Ma tale valo-
questi ronzii per mezzo di fltri o con altri op- re puo essere f acilmente res o variabile sostituen-
portuni circuiti elettronici? do la resistenza fissa R3 con un potenziometro.
GRAMICCIA SANDRO Se l'onda che si vuol ottenere deve essere perfet-
ROMA tamente simmetrica, occorrera utilizzare per TRl
e TR2 due FET selezionati. Questa selezione puo
Se il ronzio e lieve, cioe acusticamente accetta- essere fatta servendosi del circuito riportato in b
bile, non e possible eliminarlo. Esso e
il segnale e scegliendo due transistor FET che forniscono la
di disturbo emesso dalle auto che si avvicinano stessa corrente di drain.
alla sua e captato dall' antenna del suo ricevitore. I valori degli elementi del circuito b sono t se-
e
Tuttavia, se il disturbo notevole, si puo pensare guenti: TR = MPF103; mA = milliamperome-
ad una non perf etta taratura del discriminatore tro da 1 mA fondo-scala; R4 = 3.300 ohm; ALI-
del ricevitore radio. Per accertarsi su cio basta MENT AZ. = 9 V.
che lei sostituisca, a scopo di prova, il ricevitore V (alimentaz.)
con altro sicuramente funzionante. R (in kiloohm) = ------- x 1.000
2 x ldrain (in u.A)
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Generatore di onde quadre
e possibile individuare il valore esatto delle resi-
stenze R1-R2 che, nell'elenco componenti, assu-
mono soltanto un valore indicativo.
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E' PRONTO IL PACCO CONTENENTE L'ANNATA
OCCASIONE 1973 DI ELETTRONICA PRATICA!
11 fasci.colo arretrato non invecchia mai! Perché i progetti in esso contenuti, le molte no-
zioni teorico-pratiche chiaramente esposte, le illustrazioni e gli schemi presentati, rimango-
no sempre attuali. E concorrono certamente al perfezionamento dell'attrezzatura di base di
chi desidera ottenere risultati sicuri nella pratica dell'elettronica.
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FICA
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L. 44.800 L'Analii.zatore modello R.P.
12/T.L. é uno strumento di
laboratorio di grandi dimen-
sioni, caratterizzato per le n
ANALIZZATORE prestazioni particolarmente
elevate, grazie alla scelta dei :¡:i...+-t ~
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DI LABORATORIO suoi component,i, la sua ese- ('i ¿--
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MOD. R.P. 12/T.L. cuzione impeccabile e la
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semplicitá del suo impiego
e al suo costo limitato, che
lo impongono all"attenzione
dei tecnici piú qualificati_
CARATTERISTICHE TECNICHE Dimensioni. 180x.160x80 mm.
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OSC1ILLATORE MODULA
mod. AM'FM '30
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■trumenti di L. 44.000
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controllo pubblicizzati in
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ANALIZZATORE
mod. R.P. 20 KN
(sensibilita 20.000
ohm/volt)
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IN SCATDLA
DI
MONTAGGIO . 6.80
L'emissione e in modulazlone di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
m sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
¡¡ chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput e di 0,5 mW. La sensibilitá e re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e iontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimita del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
veta.unene .su e.egens
DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE
PRnll
AT]CA
Anno IV - N.3 - MARZO 1975 - Sped. in Abb.Post. Gr 111 L. 700
ANTENNA
DELTA
LOOP
TIMER
CON
FET
LUCI
PSICHEDELICHE
PORTATILI
SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali)
~;:, Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmenle adatto
±» per localizzare velocemente i guasti nei radioricevitori, amplificatori, fono-
valigie. autoradio. televisori.
CARATTERISTICHE TECNICHE
OSCILLATORE A BASSA
FREQUENZA mod. BF. 40
GAMME A B C I D
RANGES 20+200H 200 +2KHz 2-20KH220-20KHz
_
Quei Signori Lettori che, colti da precipitazione, ci scrivono let-
tere e cartoline, talvolta contrassegnate da verbosita e noiosa
insistenza, senza ottenere una risposta, farebbero bene a riflette-
re e, soprattutto, a leggere piü attentamente la Rivista, prima di
formulare supposizioni o giudizi gratuiti nei nostri confronti.
Perché da anni continuiamo a ripetere che « manoscritti, disegni,
fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono ». E per-
ché da anni continuiamo a scrivere che tutti i lettori possono ri-
volgerci « quesiti tecnici inerenti esclusivamente i vari progetti
presentati sulla Rivista ».
NON E'
COLPA
NOSTRA
dunque, se chi spende tempo e denaro nell'inviarci un progetto,
concepito da altri, per sottoporlo al giudizio o alla revisione dei
nostri tecnici, oppure chi ci chiede di pubblicare una foto perso-
nale, di riparare un televisare, di comunicare il prezzo all'ingros-
so del rame, di acquistare, per poi rivendere al lettore, una certa
quantita di componenti elettronici, di progettare, per solo uso
personale, un particolare apparato, invano attende I'arrivo del
portalettere con un nostro plica. Eppure ad ogni lettore vorrem-
mo rispondere sempre, con chiarezza, precisione, tempestivita e
in rnisura esauriente. Ma se facessimo questo, dovremmo neces-
sariamente trascurare l'attivita editoriale, organizzando nuovi uf-
fici o trasformando quelli gia in funzione in un centro di infor-
mazioni e consulenze generali al servizio del pubblico. Tutto ció
non e assolutamente possibile. Perché sconfineremmo in settori
marginali che non appartengono al mondo di Elettronica Pratica.
A noi tuttavia si possono chiedere moltissime cose: le modalita
per abbonarsi, il sistema per ricevere un kit, le disponibilita di
scatole di rnontaggio, materiali o fascicoli arretrati non piu pub-
blicizzati, ma ancora giacenti presso i nostri magazzini; si pos-
sono formulare domande tecniche relative a tutti i progetti pre-
sentati ne] mese in corso, o ne! tempo passato, sui vari fascicoli
della Rivista; si possono esporre idee e suggerimenti, proponi-
menti appassionati, bisogni e necessita, intessendo un dialogo
aperto che sensibilizzi sempre piü noi e voi al piacere dell'elet-
tronica, al di la dei livelli normalmente proposti ed accettati da
qualsiasi altra organizzazione.
L'ABBONAMIENTO A
EL,ETTRONIC
vi da la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che e, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro fianco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qua}ita e sicuro
funzionamento.
VI REGALA
un formidabile modulo amplificatore di bassa frequenza per
cinque diverse applicazioni elettroniche. Oppure, a scelta, un
utensile di modernissima concezione tecnica, necessario per
la realizzazione di perfette saldature a stagno sui terminali dei
semiconduttori e particolarmente indicato peri circuiti stampa-
ti: il saldatore elettrico da 25 W.
CONSULTATE
le pagine in cui vi proponiamo le tre forme di abbonamento,
scegliendo quella preferita e da voi ritenuta la piü interessan-
te, tenendo conto che « abbonarsi » significa divenire membri
sostenitori di una grande famiglia. Creare un legame affettivo,
duraturo nel tempo. Testimoniare a se stessi e agli altri la pro-
pria passione per l'elettronica.
ELET'TRONIGA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945
editrice
ELETIRONICA PRATICA
direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
163
LUCI
1
PSELUDO
PSICHEDELICHE
1 1
PORTATLI
164
QUESTO APPARATO FUNZIONA
SENZA ESSERE APPARENTEMENTE COLLEGATO
AD UNA SORGENTE SONORA.
PUO' ESSERE FACILMENTE TRASPORTATO,
l ]
ACQUISENDO IL CARATTERE DELLA PORTATILITA'
f l
PERCHE' NECESSITA DI UNA ALIMENTAZIONE
A srssA TENSIONE CONTINUt,
INDIPENDENTEMENTE QUINDI DALLA RETE-LUCE.
E' IN GRADO DI PILOTARE
1
LAMPADE A FILAMENTO PEA
UNA POTENZA COMPLESSIVA DI 60 W.
n tempo, quando si faceva una festicciola al- liche, perché i lampeggii. con esso ottenuti, non
l'aperto, ci si premurava di rendere piu gaio il seguono alcuna legge ciclica ma sono regolati
raduno di un certo numero di persone con le ra- esclusivamente dalle leggi delle probabilita.
dioline portatili, con il giradischi o con la fi.sar- Ecco perché la parola « psichedelico », tanto u-
monica. Oggi siamo in grado di rendere ancor sata oggi nel mondo dell'elettronica pubblicita-
piu allegra una festa aggiungendo alla musica un e
ria o ... festaiola, stata da noi sostituita con la
tocco di coreografi.a mediante un sistema di luci voce « pseudo-psichedelico ».
psichedeliche porta tili. E questa sostituzione di termini e stata fatta pri-
La bella stagione e ormai prossima e sono pros- ma di tutto perché il nostro apparato puo essere
simi anche i balli, le scampagnate e i raduni al- alimentato con una sorgente a bassa tensione (bat-
l'aria aperta. Prepariamoci, dunque, per essere teria dell'auto), non necessitando alcun collega-
sempre piu allegri durante le ore dedite allo mento con eventuali sorgenti sonore per l'emis-
svago e al divertimento. Prepariamoci realizzan- sione dei lampeggii; in secondo Iuogo perché i
do questo semplice apparato che non richiede lampeggii vengono generati ad intervalli irrego-
la tensione di rete per funzionare, ma che si ac- lari, secondo le leggi della probabilita. Le nostre
con ten ta della sola batteria dell'auto. luci, inoltre, possono fornire sia lampi al « posi-
tivo » sia lampi al « negativo »; esistono infatti
due gruppi di lampade che si accendono in ma-
UNA SEQUENZA DI LAMPEGGII niera complementare: mentre un gruppo di Iam-
ORIGINAL! pade risulta acceso, l'altro rimane spento, e vi-
ceversa.
Il progetto presentato in questo articolo si dif- Colorando in modo diverso le lampade dei due
ferenzia dai normali apparati per luci psichede- gruppi, sara possibile ottenere un effetto lumino-
165
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Q)
U)
11 11 11
e: U)
O «-
(.) (.) (.) a: a: N
Q) -C"l
a: a:
166
Fig. 1- Progetto completo dell'apparato di pilotaggio
di lucí psicbedeliche. 11 trimmer potenziometrico R2
deve essere regolato in modo che le due lampade
P{-LP2 risultino bilanciate; questo trimmer puó es-
sere considerato come un regolatore di. .. volume lu-
minoso. La resistenza R1 puó assumere valori diversi,
compresi fra i 15.000 e i 47.000 ohm, in modo da ot-
tenere il miglior rumore generato da TRI. 11 diodo D2
e un LED e funge da monitor. 1 due transistor finali
di potenza TR5-TR6 possono essere rappresentati,
oitre che dai modelli prescritti nell'elenco componen-
ti. dal collegamento di due transistor senza alcun
serimento di resistenze o diodi.
BASE
LIBERA
c1
TR1
167
1 4
Fig. 3- I due transistor di potenza TR5-TR6, per
i quali sono prescritti i modelli Mi 1000, sono pa-
ragonabill a due circuiti integrati verl e propri, per-
ché incorporano, in un unico contenitore, due tran-
sistor, due resistenze e un diodo (R1-R2-DI-TH1-TR2).
Questi tipi di transistor, oltre che erogare una no-
tevole potenza elettrica, presentano un elevatissimo
guadagno, generalmente superiore a 1000 anche con
correnti di notevole intensitá.
so suggestivo, in grado di arricchire ancor piü il queste sarebbero rimaste sempre accese, indipen-
giá notevole fascino che scaturisce da ogni siste- dentemente dai successivi impulsi di tensione o
ma di lucí psichedeliche. dal livello sonoro, sino a completo esaurimento
Abbiamo detto che il nosro apparato funziona della sorgente di energia elettrica.
senza essere pilotato da alcuna sorgente sonora. Ecco perché il nostro circuito e stato progettato
Ma e ovvio che, apportando alcune semplici va- in modo da utilizzare esclusivamente transistor,
riazioni al circuito originale, sara possibile far anche negli stadi di potenza, ben sapendo che
accendere le lucí in accoppiamento con qualsia- )'uso di questi transistor comportava un aumento
si sorgente sonora: ricevitore radio, amplificatore, della tensione dissipata e, ovviamente, una con-
giradischi, mangianastri, ecc. seguente diminuzione del rendimento dell'appa-
E' ovvio che una sorgente di rumore deve pur rato.
esistere, per pilotare il nostro apparato. E questa
sorgente e costituita dal rumore di fondo di un
transistor, che proprio questa volta, anziché es- IL GENERATORE CASLIALE DI IMPLILSI
sere ... deprecato, risulta moho utile per il nostro
Il generatore di impulsi utilizzato per il nostro
lampeggiatore.
sistema di lucí pseudo-psichedeliche e moho o-
riginale e assai semplice da realizzare. Come ab-
biamo giá detto, esso e rappresentato da un
UN PROGETTO TRANSISTORIZZATO
transistor montato con la base libera, cioé con
In sede di progettazione del lampeggiatore por- il terminale di base non collegato ad alcun ele-
tatile si e dovuto tener conto che, essendo la ten- mento.
sione di alimentazione di tipo continuo, non si E' noto che il passaggio in corrente attraverso un
potevano assolutamente utilizzare gli SCR e gli semiconduttore, o pi propriamente fra le giun-
equivalenti TRIAC. Infatti, come e noto tali zioni di un semiconduttore, genera del rumore
componenti possono essere disinnescati automati- elettrico, il cui spettro di frequenza si estende
camente soltanto se la tensione di alimentazione da valori prossimi all'unita dell'hertz a valori che
e di tipo altemato o, per lo meno, una tensione raggiungono svariati megahertz.
raddrizzata pulsante a doppia semionda. Il « rumore elettrico », ben evidenziato ad esem-
Utilizzando, ad esempio, un SCR o un TRIAC, pio negli amplificatori audio transistorizzati di
con una tensione continua di 12 V, si sarebbc qualitá modesta e assai noto con l'espressione
potuto ottenere l'eccitazione del componente, con « fruscio di fondo», presenta un andamento as-
la conseguente accensione delle lampade del no- solutamente casuale e per questo motivo viene
stro apparato. Ma una volta accese le lampade, anche utilizzato per ottenere il cosiddetto « ru-
168
more bianco », cioe il rumore casuale, a larghis- follower », fornisce una bassa impedenza d'usci-
sima banda di frequenza, assai utile in molti e- ta, sufficiente a pilotare senza sovraccarico gli
sperimenti elettronici. stadi di potenza TR5-TR6.
Ne! nostro caso la larga banda di frequenza, ge- Si noti che sull'emittore del transistor TRA ri-
nerata dal transistor, anziché rappresentare un sulta inserito un diodo LED (D2), che funge
pregio, costituirebbe un difetto, perché non da- da «spia di impulsi », lampeggiando al variare
rebbe origine ad una produzione di lampeggii della corrente di emittore.
sufficientemente separati tra loro, cosl da poter Per conferire al circuito una notevole stabilita
essere distinti l'uno dall'altro. termica, e stata prevista una rete di controrea-
Ecco perché nel nostro progetto si e provveduto zione, composta da! diodo al germanio D1 e
a filtrare tutte le frequenze al di sopra dei 10 Hz, dalla resistenza R4. E' prevista anche la possi-
ottenendo impulsi casuali con frequenze di ri- bilita di variare il punto di lavoro dell'amplifi-
petizione che vanno da 1 Hz a 10 Hz circa. catore tramite il trimmer potenziometrico R2.
Questa regolazione puó anche essere assunta co-
me regolazione di soglia per l'innesco degli im-
pulsi. Ne! caso in cui la regolazione del trimmer
ANALISI DEL CIRCUITO
potenziometrico R2 dovesse risultare insuficien-
te, allora occorrerá variare il valore della resi-
11 generatore di rumore elettrico vero e proprio stenza R4.
e rappresentato dal transistor TRl, accoppiato
capacitivamente, tramite il condensatore C2, con
un amplificatore composto da tre stadi successivi
(TR2-TR3-TR4) piü due stadi amplificatori di AMPLIFICAZIONE DI POTENZA
potenza.
Il transistor TR2 e montato nella configurazione I tre stadi amplificatori risultano seguiti da due
« emitter follower », cioé nella configurazione stadi amplificatori di potenza, che pilotano due
con uscita di emittore, che consente di ottenere gruppi di lampade. Nello schema del circuito
una elevatissima impedenza di ingresso, necessa- teorico, riportato in figura l, i due gruppi di
ria per non sovraccaricare la sorgente di rumore. lampade sono rappresentati semplicemente da
11 transistor TR3 rappresenta lo stadio amplifi- due sole lampade (LPI-LP2), per evidenti mo-
catore vero e proprio, mentre il transistor TR4, tivi di semplicitá di disegno.
anch'esso montato in configurazione « emnitter La principale caratteristica dei due stadi di po-
►
169
3V 3V 3V
± 1 11
4
3V 3V
3V 3V
!
Fig. 5- Le due lampade simbolicamente disegnate
nello schema elettrico e in quello pratico dell'appara-
to per luci psichedeliche, possono essere sostituite con
due distinti gruppi di lampade collegate con il siste-
ma serie-parallelo qui indicato, tenendo conto che non
si deve superare il limite di potenza assorbita di 30
LAMPAOINE COLLEGATE W per ciascuno dei due gruppi di lampade. 1 due ter-
IN SERIE - PARALLELO minali contrassegnati con i numeri 3-4 trovano pre-
ciso riscontro con i terminali contrassegnati con gli
stessi numeri nello schema teorico di figura 1.
tenza e quella di utilizzare due transistor di tipo II circuito-test, che e facilmente realizzabile, se-
Darlington. condo quanto indicato nello schema elettrico di
I due transistor TR5-TR6 sono paragonabili a figura 4, permette di stabilire quale transistor,
due circuiti integrati veri e propri, perché incorpo- fra i tanti sottoposti a controllo, e il piü idoneo
rano, in un unico contenitore, due tansistor, due a rappresentare la sorgente di rumore.
resistenze e un diodo (Rl-R2-D1-TR1-TR2), co- II circuito-test, comunque, fa uso di un milliam-
me chiaramente indicato nello schema di figura 3. perometro da 500 A fondo-scala, in modo da
I due transistor TR5-TR6 off rono il vantaggio determinare la corrente di perdita dei transistor.
di raggiungere, assieme ad una notevole po- In sostituzione del milliamperometro si fara uso
tenza, anche un elevatissimo guadagno, gene- del tester commutato nella portata 500 A e nella
ralmente superiore a 1.000 anche con forti cor- misura di correnti continue.
renti, permettendo il diretto pilotaggio di lam- La corrente di perdita, rilevata sulla scala del
pade di potenza anche con piccoli segnali di tester, non e costante, perché il transistor am-
controllo. plifica esso stesso il rumore generato, per cui
L'uso dei due transistor di potenza permette di !'indice dello strumento oscillera attorno ad un
ottenere gli impulsi luminosi complementari, da- certo punto della scala. Que! transistor che pro-
to che il transistor TR6 inverte il segnale presen- vochera le deviazioni piü vistose dell'indice del
te su TR5. tester sará certamente quello in grado di pro-
durre gli impulsi piu sostenuti. E questo tran-
sistor sará quello che verra montato nel circuito
SCELTA DELLA SORGENTE DI RUMORE la dove e indicata la sigla TRI (figura 2).
Una volta scelto il transistor con lo schema di
Nell'elenco componenti non abbiamo citato di figura 4, occorera stabilire il valore della resi-
proposito la sigla del transistor TRI. Non si stenza R 1 collegata tra il collettore d TRI e la
tratta quindi di una dimenticanza, perché il ti- linea di alimen tazione positiva ( figura 1). II va-
po di transistor TRl dovra essere scelto fra va- lore di questa resistenza potra essere facilmen-
ri esemplari mediante un opportuno circuito- te dedotto dall'applicazione della seguente for-
test. Ma possiamo dire fin d'ora che potranno mula:
essere benissimo utilizzati quei transistor che R1 = 6.000 : I
ogni dilettante conserva nel proprio piccolo la-
bora torio mn cu RI risulta espresso in kiloohm mentre il
170
valore della corrente I e espresso in microampere I transistor di potenza TR5-TR6 dovranno es-
e rappresenta il valore medio di dispersione del sere montati su opportuni radiatori di calore,
transistor rilevato con il circuito di figura 4, cioe senza alcuna interposizione di rondelle isolanti.
con il circuito-test. Per quanto riguarda la reperibilita dei compo-
Tale resistenza dovrá essere comunque inserita nenti elettronici necessari per l'approntamento
ne! circuito in modo da provocare una caduta dell'apparato possiamo dire che essi sono tutti
di tensione di 6 V circa, misurata con voltmetro facilmente acquistabili in commercio. U na certa
elettronico. difRcoltá, invece, potra essere incontrata nell'ac-
quisto dei transistor di potenza TR5-TR6, che
COSTRUZIONE DELL'APPARATO
COMPONENTI
Fig. 6 - La caratteristica prlncipale di queste luci psi-
chedeliche e quella della portatilita dell'apparato, cioé
della possibilita di alimentazlone del circuito con una
normale batteria d'auto a 12 V. Ma e pur sempre pos-
sibile alimentare il circuito con la tenslone di rete-
luce, realizzando e applicando al progetto questo sem-
plice circuito di alimentatore, nel quale il condensatore
elettrolitico C1 ha il valore di 5.000 A-18 VI., il pon-
te di raddrizzamento P1 e composto a 4 diodi al si-
licio; esso deve essere in grado di sopportare la ten-
sione di 80 V e la corrente di 5 A. La potenza del
trasformatore di alimentazione T1 e di 50 W.
► T1
12V
171
sono di tipo Mj 1000. E' sempre possibile tutta-
via ovviare all'inconveniente costruendo un Dar-
lington nel modo seguente. Si collegano un tran-
sistor di tipo 2N3055 e un transistor di tipo
2NI7I secondo lo schema di figura 3, senza
inserire le resistenze R l-R2 e il diodo D 1 che, in
questo caso, non sono piú necessari.
ALIMENTAZIONE IN ALTERNATA
174
condi di ritardo che si vuol raggiungere. E un sti apparati non possono rappresentare un argo-
circuito di riconoscimento del numero stabilito mento valido per la nostra pubblicazione. E ció
permette, infine, di far scattare un relé, od altro a causa della loro scarsa precisione che li rende
apparato di controllo, con assoluta fedelta di adatti soltanto ad usi industriali o prodotti di
tempo. largo consumo, nei quali anche il risparmio di
I temporizzatori digitali permettono di raggiun- poche lire puó essere determinante nell'esercizio
gere precisioni veramente notevoli, anche perché, finanziario industriale.
con mezzi relativamente semplici, e possibile di- Tutti i temporizzatori, maggiormente diffusi fra
sporre di «campioni» di tempo assai precisi, i dilettanti e i professionisti di elettronica, sfrut-
sfruttando la frequenza della tensione di rete- tano, come principio di funzionamento, il pro-
luce oppure quella di opportuni oscillatori pilo- cesso di carica o scarica di un condensatore at-
tati a quarzo. Ecco perché i temporizzatori digi- traverso una resistenza. Infatti, come e ben no-
tali rappresentano delle vere e proprie « finez- to, ogni condensatore al quale venga applicata
ze », che spesso non giustificano la spesa non in- una tensione, attraverso una resistenza, si carica
diferente necessaria per la loro realizzazione. Ed in un certo periodo di tempo con un andamento
e proprio quest'ultimo il motivo per cui quasi di tipo esponenziale.
sempre si ricorre ai temporizzatori di tipo ana- Tuttavia, senza ricorrere ad argornentazioni di
logico o di tipo meccanico. tipo matematico, possiamo visualizzare il pro-
cesso o, meglio, l'andamento della carica del
condensatore attraverso tre tipici istanti della
TEM PORIZZATORI DI LETT ANTISTICI car1ca.
Facciamo riferimento ai tre schemi riportati in
Tralasciamo di proposito la descrizione dei ti- figura l.
mer meccanici ed elettromeccanici, perché que- Ne! primo schema, in alto, l'interruttore SI e
175
I s1
4
t
Fig. 1 - Questi tre semplici schemi permettono di in-
terpretare l'andamento della carica del condensatore
C nel tempo. Nel primo schema, in alto, l'interruttore
S1 risulta aperto: non si ha alcun passaggio di cor-
rente e la tensione sui terminali del condensatore C
m e Aulla. Nello schema rlportato al centro l'interruttore
S 1 risulta chiuso: lo strumento segnala un brusco
aumento di corrente che da inizio al processo di ca-
S1 rica del condensatore C. Dopo un certo periodo di
tempo, la corrente diminuisce fino a divenire nulla,
cosi come indicato dal milliamperometro dello schema
riportato in basso. Contemporaneamente il voltmetro,
collegato in parallelo al condensatore C, segnala il
massimo valore di tensione: il condensatore C risulta
completamente carico.
aperto e questa condizione interpreta quella del circuiti di ritardo con tempi che vanno da pochi
tempo t =O. In queste condizioni ne! circuito decimi di secondo ad un certo numero di ore e
non si ha alcun passaggio di corrente e la ten- questi tempi dipendono essenzialmente da! va-
sione sui terminali del condensatore C e nulla, lore della resistenza R e da quello del conden-
supponendo che il condensatore non sia stato satore C.
precedentemente caricato.
All'atto della chiusura dell'interruttore S1 (di-
segno centrale di figura 1), si verifica un brusco VANT AGGI DEL TRANSISTOR FET
aumento della corrente, che da inizio al pro-
cesso di carica del condensatore C. Ma a mano a La maggior parte dei circuiti elettronici dei tem-
mano che la carica del condensatore C aumenta, porizzatori, realizzati fino a qualche tempo fa,
la corrente che fluisce attraverso il circuito di- facevano uso dei normali transistor bipolari, che
minuisce, perché la differenza di potenziale mi- presentavano un grosso inconveniente: quello di
surata sui terminali della resistenza R va sem- una bassa impedenza di ingresso. Per tale mo-
pre piü riducendosi col passare del tempo. tivo, volendo ottenere costanti di tempo suf-
Soltanto dopo un certo periodo di tempo sui cientemente lunghe, si era costretti all'uso di
terminali del condensatore C sara possibile misu- condensatori elettronici di capacita enorme e,
rare un valore di tensione pari a quello della quindi, di costo moho elevato e scarsa precisione.
sorgente di alimentazione del circuito (circuito 11 problema delle lunghe temporizzazioni e
stato
in basso di figura 1). completamente risolto grazie all'adozione dei tran-
Per concludere possiamo dire che la tensione ap- sistor unipolari FET o MOS-FET. Questi tran-
plicata al circuito puó essere ritrovata sui termi- sistor hanno il vantaggio di presentare una ele-
na!i del condensatore C soltanto dopo un certo vatissima impedenza di entrata, che permette di
tempo. Questo fenomeno permette di realizzare ottenere tempi ragguardevoli anche con modesti
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-----7
1
r9
R1
R2
OFF c1
0z1
0N e
1
OFF~
S1
0N e
178
circuito di utilizzazione, in modo da poter ga- Poiché la tensione di gate (G) del transistor TRI,
rantire una certa precisione del tempo che si che e un transistor FET, e nulla rispetto alla li-
intende ritardare ed una ripetibilita di fenomeno. nea negativa di alimentazione, sulla source (S)
ilizzando soltanto dei comuni transistor, si cor- di TRI si otterrá una bassa tensione positiva.
rerebbe il rischio di sovraccaricare il circuito di Questa tensione, quando il commutatorc Sl vie-
emporizzazione. E' quindi necessario fare ricor- ne portato sulla posizione ON, cioé quando pren-
so al transistor FET. de inizio la carica del condensatore elettrolitico
Ma tralasciamo ogni ulteriore considerazione di Cl, aumenta sino a che, superando la tensione
natura generica ed entriamo ne! vivo dell'argo- di 9 V dello zener DZ2, costringe il transistor
mento analizzando lo schema teorico riportato TR2 a condurre, permettendo cosi l'eccitazione
in figura 2. del relé RLl.
Quando il circuito viene collegato con la rete-
iuce, sui terminali del circuito di carica e pre-
sente una tensione continua filtrata e stabilizza-
ta di 12 V.
finché il commutatore SI viene mantenuto nella
posizione OFF, il condensatore non puó iniziare
a propria carica attraverso le resistenze Rl-R2,
essendo praticamente cortocircuitato dalla resi- Fig. 3 - Piano di cablaggio del timer. In corrispondenza
stenza R3; come si puó notare, infatti, la resi- del perno del potenziometro R1 si dovra apporre una
piccola scala graduata in minuti secondi o in minuti
stenza R3 e direttamente collegata fra il termi-
primi. Questa scala potra essere facilmente composta
nale positivo e il terminale negativo del con- servendosi di un cronometro, attraverso un certo nu-
densatore elettrolitico di carica C l. mero di prove pratiche.
RETE
UTILIZZ.
/ I \
T1
179
Fig. 4 - Questo disegno Inter-
.- - - - - - - - - - - - - - - - i
I preta il principio di funzlona-
Ei] 1
±i;
t 1
1
LP
mento del timer applicato ad
un elemento utllizzatore (nel
disegno !'elemento utillzzato-
re e rappresentato dalla lam-
: TIMER : pada LP). Dopo aver inserito
la spina nella presa-luce, si
OF'F'
6:: commuta S1 nella poslzione
~ i r k ON; In questo preciso mo-
o·'} ] RETE
mento la lampada LP sl ac-
cende e rimane accesa finché
'1
1
~----------------
1 contatti 5-6 del relé riman-
1
gono chiusi. Essi si aprono
"» ] dopo un certo periodo di tem-
po prestabilito tramite il po-
ON tenziometro R1 e la lampada
LP si spegne automaticamen-
te.
Flg. 5 - Questo sempllce disegno vuole proporre al Il tempo di ritardo, cioé il tempo che íntercorre
lettore una variante al circuito orlginale di figura 2 da! momento dell'azionamento di S1 fino allo
molto utile nel settore fotografico. In pratica si sosti-
tuisce il potenziometro R1 con I due commutatori qui
scatto del relé puó essere regolato ,per mezzo
disegnati, che permnettono di effettuare una regolazio- del potenziometro Rl in misura continua, nel-
ne dí tipo a scatll del tempo di ritardo. l'intervallo di tempo che va da 3 secondi a 6
minuti primi sempre mantenendo per C1 il valore
capacitivo di 10 F.
100K ~
}s Come e facile comprendere, il tempo di ritardo
4 6' potra essere notevolmente procrastinato inseren-
100Kt;g• do ne! circuito, in sostituzione del condensatore
C1, altri condensatori elettrolitici di maggior va-
1 OOK . 12' lore capacitivo (100 - 500 - 1.000 µF). Con !'au-
100K
L mento del valore capacitivo di Cl si possono rag-
giungere tempi di ritardo anche di parecchie ore.
Ma non si potra pretendere di realizzare ritardi
SOOKr• . di pochi secondi montando ne! circuito conden-
satori di elevata capacita. Per tale motivo, vo-
500K ....!:J lendo che il timer sia in grado di coprire tempi
y60
500K
'!lo. compresi fra pochi secondi e molte ore, conver-
ra servirsi di un commutatore multiplo a 3 posi-
zioni, che possa inserire, ad esempio, tre con-
TEMPO MINIMO 3" densatori di valore capacitivo di 10-100-1.000 F.
TEMPO MASSIMO 6'
180
2) si trova sulla posizione 3', mentre il commu-
atore « secondi» (commutatore l) si trova nel-
la posizione 45', il tempo di ritardo sara di 3' 40".
GLI A TTREZZI
SCHEMA DI INSERIMENTO DE
II circuito del temporizzatore, il cui progetto e PRI CI
rappresentato in figura 2, e un circuito funzionan-
te. Ma e ovvio che esso dovrá rendersi utile al-
l'opera to re ne! temporizzare un determina to ap-
parato. Cioé il circuito del temporizzatore, per
assumere un significato pratico, dovra essere col-
legato, per esempio, ad un ingranditore fotogra-
fco.
Per interpretare il sistema di collegamento del
emporizzatore all'apparato utilizzatore, ci limi-
teremo ad analizzare l'accensione e lo spegni-
mento di una lampada in funzione di apparato
utilizzatore.
In figura 4 rappresentiamo lo schema di collega-
mento del timer con la lampada LP, la quale
dovra accendersi e rimanere accesa per un tem-
po prestabilito dall'operatore.
Come e possibile ottenere ció? Per ca pire bene
questo fenomeno, elenchiamo le operazioni che
si dovranno eseguire manualmente facendo ri-
ferimento allo schema di utilizzo del timer ri-
portato in figura 4. IN UN UNICO KIT
Prima di tutto si dovra regolare il potenziome-
ro R1, con il quale si stabilisce il tempo in cui PER SOLE
a lampada LP dovrá rimanere accesa. Ed e ov-
vio che in corrispondenza della manopola fissata
sul perno del potenziometro RI dovra essere ap- LIRE 7.900
posta una piccola scala graduata in minuti primi
o minuti secondi. La composizione della scala
verra fatta servendosi di un cronometro. CONTIENE:
Quando si innesta la spina nella presa di corren-
te, la lampada LP rimane spenta. Infatti pur
saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
punta rame ·di ricambio
ssendo chiusi i contatti 5-6 (il relé rimane nor-
scatola pasta saldante
malmente chiuso), la corrente non puó fluire at-
90 cm. di stagno preparato in tubetto
traverso la lampada LP perché l'interruttore S1b
1 chiave per operazioni ricambio punta saldatore
si trova nella posizione OFF. Dunque, per pro-
paio forbici isolate
vocare l'accensione della lampada LP occorre pinzetta a molle in acciaio inossidabile con
commutare Slb in ON. punte internamente zigrinate
La lampada LP non rimnane sempre accesa, per- 1 cacciavite isolato alla tensione di 15000 V
ché dopo un certo tempo, stabilito tramite il po- 4 lame intercambiabili per cacciavite con innesto
tenziometro Rl, essa si spegne conseguentemente a croce
all'azione del timer, che provoca l'apertura dei
contatti 5-6.
Per ripristinare il funzionamento del timer, oc- Le richieste del kit degli • ATTREZZI DEL PRIN-
corre riportare il commutatore Sl nella posizio- CIPIANTE » debbono essere fatte a: Elettronica
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o ~;'
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2 3
et
4 6 7 B 9 10
interpretare il principio di
carica di un con densatore
elettrolitico da 10 F. I
diagrammi dimostrano che
aumentando il valore del-
secondi la resistenza R, si provoca
un corrispondente aumen-
to del tempo di carica del
condensatore stesso.
182
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tronici, di vario tipo e valore diverso, ma della stessa famiglia.
12480 %_%
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#
q..
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;5 CONTENUTO
N. 30 resistenze da ½ W nei valori CONTENUTO
N. 10 compensatori utilissimi per la pill comuni, compresi fra i 10 ohm e 1 1 bobina 0M - 1 condens. variab. -
perfetta messa a punto di molti appa- 10 megaohm, N. 10 resistenze da I W 1 potenz. - 1 accoppiatore per pile
ratl elettronlci. Variazioni di capacité nei valori piu comuni, compresi fra piatte- 1 presa jack • t spina Jack -
fra I e 80 pF. 1.000 e 100.000 ohm. 2 pinze coccodrillo.
IMPORTANTE! Non si evadono ordini per importi inferiori alle 3.00C lire! Coloro
che effettuano ordini di kit, fascicoli arretrati o contraggono « abbonam nto con
dono » alla rivista, possono chiederci anche una sola busta, purché i'importo
complessivo risulti superiore o parí a 3.000 lire.
Gli ordini devono essere effettuati inviando anticipatame: e l'importo (non infe-
riore alle 3.000 lire) a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONI-
CA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
ANTENNA
DELTA 12
L00P
Per aumentare la portata della propria emittente, Pensate un po' a quale brutta figura farebbe un
taluni CB riversano buona parte delle loro ener- amplificatore audio della migliore qualita se es-
gie mentali, fisiche ed economiche in un continuo so dovesse pilotare altoparlanti da ... quattro sol-
intervento tecnico di prove e riprove pratiche di, installati in casse non adatte.
che, alcune volte, hanno per mira la realizzazio- Ma questa stessa considerazione si estende im-
ne di amplificatori lineari, altre volte invece si mediatamente alle installazioni d'antenna.
appellano alla sovraalimentazione del trasmetti- Perché il miglior ricevitore o trasmettitore non
tore, sottoponendo il transistor finale di potenza a potra mai valorizare le sue capacita se non ver-
pericolosi rischi di surriscaldamento. E non si rá dotato di un'antenna eficiente ed a poco var-
pensa di esa1tare e migliorare le caratteristiche ranno gli espedienti prima citati ne! vano ten-
del trasmettitore aumentando la qualitá dell'im- tativo di aumentare la potenza di uscita.
pianto d'antenna. Eppure l'antenna rappresenta. L'antenna, oltre che essere di tipo adatto, do-
per un apparato che lavora in alta frequenza, ció vrá essere sistemata nel punto pi alto possibile,
che le casse acutiche significano in una ca tena lontano da altre eventuali antenne e possibilmen-
amplificatrice ad alta fedelta. te al di sopra di queste. Ma questi accorgimenti
non sono ancora sufficienti.
Grande importanza assume il sistema adatto per
il collegamento fra l'antenna e il trasmettitore.
Questo infatti dovra essere realizzato con cavo
schermato di ottima qualita, adatto per essere at-
traversato da segnali ad alta frequenza (i cavi
scherrnati adottati nelle catene amplificatrici au-
Fig. t - L'antenna omnidirezionale riceve e trasmette,
a seconda che si tratti di antenna ricevente o trasmit-
dio non sono assolutamente adatti).
tente, energia elettromagnetica in ogni direzione, nel-
l'intero arco di 360° (disegno a sinistra). L'antenna di-
rettiva, invece, riceve o trasmette energia elettroma-
gnetica in una sola direzione, au-
mentando in tal modo notevol-
mente la sua resa; l'antenna di-
rettiva elimina le emittenti di di-
sturbo laterali o retrostanti, con-
vogliando tutta la potenza in una
sola direzione. L'unico difetto é
dovuto alla necessita di un con-
gegno elettromeccanio di pilotag-
gio, in grado di far ruotare l'an-
tenna nell'arco di 360°. L'anten-
na direttiva disegnata sulla destra
prende anche il nome di « anten-
na-avanti ».
► ANTENNA
OMNIDIREZIONALE
ANTENNA
DIRETTIVA
185
II cavo schermato dovrá inoltre essere caratteriz- A titolo informativo e a beneficio di tutti gli
zato da un'impedenza di valore pari a quella di appassionati della CB riportiamo qui di seguito
uscita del trasmettitore che, generalmente, puó alcune sigle di cavi per trasmissione di facile
essere di 50 --;- 52 ohm oppure di 75 ohm. reperibilita commerciale:
ELEMENTO
ATTIVO
186
Per ognuno dei tipi di cavi, elencati nella tabel-
la, esistono delle varianti in relazione alle varie
case costruttrici. Queste varianti interessano il
valore di impedenza, quello delle perdite ed al-
/
tri fattori di secondaria importanza.
ADATTAMENTO CAVO-TRASMETIITORE
La prima .operazione consiste nel fare in modo lettore di orientarsi sempre verso l'acquisto di
che anche il trasmettitore risulti perfettamente quei modelli che godono di tale possibilita.
adattato sull'impedenza d'uscita il cui valore e
Ma il dispositivo di adattamento di impedenza,
stato prima citato, in modo da poter fornire la
noto anche come antenna-matching, puo essere
maggior quantita di potenza.
sempre inserito fra cavo e antenna.
Per effettuare la taratura si dovra inserire íl
Per ottenere un perfetto adattamento di impe-
ROS-METRO fra il trasmettitore e il cavo, col-
denza, occorrera inserire i dispositivi secondo la
legando all'altra estremita del cavo un carico fit-
progressione trasmettitore-cavo-rosmetro-adatta-
tizio da 50 ohm, che potra essere acquistato o
autocostruito con resistenze antiinduttive per un tore (in caso di necessita)-antenna.
totale di 50 ohm; il tutto <leve essere accurata- Anche in questo caso la regolazione dovra essere
mente racchiuso in contenitore e schermato. effettuata per raggiungere il massimo valore di
A questo punto si dovra agire sui compensatori potenza trasmessa ed il minimo valore di po-
del filtro a «p greca» del trasmettitore, sino ad tenza riflessa, regolando l'elemento di accordo
ottenere la massima potenza « diretta » e sino previsto sull'antenna oppure l'apposito adatta-
ad annul1are completamente la potenza riflessa. tore.
Dopo tali operazioni il trasmettitore potra con- Soltanto a questo punto l'impianto potra dirsi
siderarsi perfettamente adattato all'impedenza di perfettamente tarato.
50 ohm e si potra essere certi che, fra cavo e
trasmettitore, non sussistono perdite di potenza.
QUALE TIPO DI ANTENNA SCEGLIERE?
ADA TTAMENTO CAVO-ANTENNA Dopo tutti gli accorgimenti fin qui consigliati,
non si puo ancora dire che la stazione ricetra-
L'adattamento cavo-antenna e possibile in tutti smittente sia sfruttata al massimo delle sue pos-
quei casi in cuí l'antenna possiede un dispositivo sibilita. Ogni antenna infatti presenta certe ca-
di accordo. Ecco perché vogliamo consigliare il ratteristiche di guadagno per cui, pur essendo
187
Per esempio, i segnali inviati nello spazio da un
-
trasmettitore da to W, verranno ricevuti come
TERMINALE se essi provenissero da un trasmettitore da 50 W.
IN OTTONE E in tal modo si otterra un netto miglioramen-
FILO RAME to nella qualita della ricezione, essendo eliminati,
nella maggior parte, i segnali-disturbo.
L'unico difetto presentato da un'antenna diretti-
va e quello di necessitare di un rotatore d'anten-
na, cioé di un congegno elettromeccanico, co-
ASTA DI mandato da un motorino elettrico, in grado di
SUPPOR TO
far spaziare lantenna nell'intero arco di 360".
I rotori d'antenna sono generalmente molto co-
stosi, ma l'appassionato CB puo aggirare questo
ostacolo di natura economica provvedendo da
sé alla costruzione di questo apparato, servendo-
si ad esempio di un motorino per tergicristallo,
Flg. 4 - Le asticelle possono essere indifferentemente acquistato con poche centinaia di Jire presso qual-
di ottone, rame, ferro o. alluminio. Se l'asticella e di che autodemolitore.
alluminlo, cloé di materiae sul quale non si pub ef-
fettuare la saldatura a stagno, allora e necessarlo co-
strulre l termlnale di ottone qui illustrato.
UN'ANTENNA CONSIGLIATA
188
COSTRUZIONE DELL'ANTENNA di ferro, ottone, rame o alluminio. 11 loro dia-
DELTA-LOOP metro non costituisce un elemento critico, men-
tre la loro lunghezza dovra risultare esattamente
Il piano costruttivo dell'antenna Delta-Loop e di 3.660 mm, comprendendo in questa misura
riportato in figura 2. anche quella del tubetto di innesto.
Poiché questi elementi sono abbastanza lunghi,
L'asta orizzontale (particolare 10) e un tubo, di
quelli usati per le antenne TV, della lunghezza
e ovvio che il materiale da prediligere sara, in
virta della sua leggerezza, l'alluminio. Ma l'al-
di 2.200 mm. e del diametro di 3 cm. Questa
luminio crea problemi di saldatura, che potra
asta e sostenuta, in posizione centrale, tramite
essere risolto servendosi di terminali in ottone o
un giunto a 90' (particolare 9); il giunto e colle-
in rame, cosi come indicato in figura 4; come si
gato al palo di sostegno che, a sua volta, e appli-
puo notare, il fissaggio dell'elemento illustrato in
cato al rotore d'antenna.
figura 4 e ottenuto a mezzo vite da ferro.
Sulle due estremita dell'asta orizzontale (parti- Il filo di rame che collega le estremita delle asti-
colare 10) risultano applicati due giunti (partico- celle (particolari 1-3) potra essere di tipo rigido
lare 7), realizzati nel modo indicato in figura 3. o a treccia, con diametro di 2 mm.
11 tubo principale dovra avere ovviamente un dia- Per quanto riguarda !'elemento riflettore, il filo
metro interno leggermente superiore a quello di rame (particolare 1) dovra essere lungo 3.609
esterno dell'asta orizzontale. Il fissaggio avviene mm; per !'elemento radiante, cioé !'elemento at-
mediante viti da ferro. Facciamo notare che le tivo, il filo di rame (particolare 3) dovra essere
quattro filetta ture del blocco disegnato in figura lungo 3.355 mm. Con queste misure le asticelle
3 non costituiscono un grave problema pratico, (particolari 2-4) subiranno una leggera incurva-
perché un'intera serie di « maschi per filettare » tura. Ma ció non sará il risultato di una errata
del 5 MA costa poche centinaia di lire, mentre costruzione, perché servira a conferire all'anten-
il « giramaschi » potra essere sostituito con un na una migliore rigidita meccanica.
tubetto forato e opportunamente limato in modo 11 montaggio del riflettore e del radiatore ( ele-
da evitare una ulteriore spesa. mento attivo) dovra essere effettuato in modo
I due tubetti diagonali dovranno essere di dia- che la distanza tra i punti centrali dei particola-
metro tale da adattarsi a quello delle quattro ri 7-8 risulti di 1.982 mm e in modo che i fili
asticelle (particolari 2-4). di rame orizzontali (particolari 1-3) risultino pa-
Le quattro asticelle diagonali potranno essere ralleli fra loro.
L. 5.900
Le richleste del kit del « Sintonizzatore CB » deb-
bono essere fatte Invlando anticipatamente l'im-
porto di L. 5.900 a mezzo vaglla o c.c.p. n.
3/26482 Intestato a: ELETTRONICA PRATICA -
20125 MILANO - Via Zureti. 52.
189
L' ACCORDATORE una tensione di lavoro di 1.000 V.
Sul terminale delle lamine mobili del variabile
L'elemento attivo si differenzia dall'elemento ri- verrá saldato il filo « caldo », cioé il flo centrale
flettore per un particolare. detto GAMMA- del cavo coassiale che va al trasmettitore. La cal-
MATCH. che permnette di adattare l'antenna al za metallica di questo cavo dovrá essere colle-
valore di impedenza richiesto. gata con il giunto di sostegno (particolare 7).
L'altro terminale del variabile dovra essere col-
Le particolarita costruttive dell'accordatore gam- legato con una barretta di rame, del diarnetro di
ma-match sono illustrate in figura 5. In pratica 2 mm e della lunghezza di 590 mm, montata pa-
si tratta di fissare una piastrina di circuito stam- rallelamente ad una delle asticelle diagonali ad
pato (senza alcuna pista di rame) o altra qual- una distanza di 50 mm da questa. Tutti questi
siasi piastrina di materiale isolante (plexiglass, elementi sono chiaramente indicati in figura 5.
plastica, ecc.) ai due supporti inclinati mediante E' ovvio che il condensatore variabile CV do-
viti da ferro. vrá essere protetto dagli agenti atmosferici me-
Sulla piastrina verra fissato un condensatore va- diante una scatoletta di plastica fissata al suppor-
riabile del valore di 100 pF, adatto a sopportare to isolante.
190
TARATURA DELL'ANTENNA bile si possono ottimamente adattare entrambi
valori citati.
Per la taratura dell'antenna Delta-Loop valgo- Nel caso in cuí, agendo sul condensatore va-
no le norme generali precedentemente ricordate. riabile CV, non si riuscisse ad ottenere un mas-
Per prima cosa occorrera adattare il trasmettito-
simo valore di potenza irradiata, se non a va-
re al cavo e, quindi, quest'ultimo all'antenna me-
riabile tutto aperto o tutto chiuso, converrá in-
diante regolazione del condensatore variabile.
Il cavo di discesa potra avere indifferentemente tervenire sulla barretta di rame, collegata ad uno
un valore di impedenza di 50 o 75 ohm, perché dei due terminali del variabile, variandone leg-
mediante la regolazione del condensatore varia- germente la lunghezza.
TRASMETTITORE CB
UNA PRESTIGIOSA SCATOLA DI MONTAGGIO
A L. 19.500
SCHEDA TECNICA
Potenza AF in uscita
(senza mod): 1W(circa)
Potenza AF in uscita
(con mod.): 2W(circa)
191
LE PIANTE
PARLAN0?
SE VOLETE ASCOLTARE LA...
VOCE MISTERIOSA DELLE PIAN-
TE O CONOSCERE IL. LORO ..
PENSIERO, REALIZZATE QUE-
STO SEMPLICE OHMMETRO E-
LETTRONICO CON IL QUALE VI
SARA' POSSIBILE CONDURRE
UN GRAN NUMERO DI ECCE
ZIONALI ESPERIMENTI.
©
©
©
192
La botanica ha constatato, giá da moho tempo, LA PROVA DELLA VERITA'
le capacita delle piante di reagire a stinoli ester-
ni come, ad esempio, la luce, la temperatura, Si e fatto un gran parlare in questi ultimi anni
l'umiditá, la pressione. ecc. della prova della verita, inventando macchine
E da queste constatazioni sono stati ricavati prin- particolari o componendo opportuni sieri. Ma
cipi, leggi e formule. in questo settore della ricerca, che assume un
Ma i risultati che lo scienziato americano Clee aspetto pi metafisico che fisico, possiamo inse-
Backster di New York ha ottenuto dai suoi pro- rire, voe macchina della verita, anche la pian-
lungati esperimenti. possono defirsi assolutamen- ta. Perché il Backster si adopero anche in un e-
te strabilianti, se non proprio fautascientihcei. sperimento di questo genere con risultati netta-
Perché il Backster dimostró che le piante sonuo mente positivi, anche durante l'interrogatorio di
in grado di rispondere alle azioni umane e Ji persone lotane dalla pianta vegetale.
possedere una certa forma di memoria biologica.
E questi esperimenti vennero condotti collegando
alle piante particolari circuiti analizzatori di cui, MANCA UNA SPIEGAZIONE
in questo articolo, ci proponiamo di presentarne
e descriverne uno di tipo semplice e alla portata Ma in sostanza che cosa vogliono indicare gli
di tutti i lettori. esperimenti condotti dal Backster?
In primo luogo che le piante, cioé il mondo ve-
getale, e fatto di creature in grado di rispondere
LE PIANTE LEGGONO IL PENSIERO al pensiero umano; in secondo luogo che le pian-
UMANO? te stesse sono dotate di memoria e di pensiero,
anche se questa asserzione puo costituire soltanto
Dopo aver stabilito che, fra la quantita d'acqua un'ipotesi fantascientifica.
assorbita dalle radici di una pianta e la resisten- Ma tutti gli esperimcnti condotti dallo scienzia-
za intrínseca della pianta stessa, esiste un pre- to americano e i loro risultati, cioé le loro mani-
ciso rapporto físico, lo scienziato americano de- festazioni, non hanno ancora trovato una spie-
cise di stimolare una pianta punzecchiandola con gazione scientifica da parte di chicchessia. Ma se
la punta di un coltello. Ebbene, prima ancora le ipotesi dovessero trovare un solo motivo di
fondatezza, allora le possibili applicazioni prati-
che la pianta venisse sottoposta a questa appa-
che sarebbero certamente tali da aprire nuovi
rente ... tortura, lo scienziato ebbe a registrare ta-
e insospettati orizzonti nel mondo della scienza,
luni drammatici e prolungati responsi elettrici per esempio con la costruzione di un sensore elet-
che fecero pensare ad una possibilita delle pian- trobiologico.
te di leggere il pensiero umano. Poiché le ricerche in questo particolare settore
non sono affatto tenninate, abbiamo pensato di
progettare e sperimentare anche noi un circuito
ALLA RICERCA DEL COLPEVOLE alla portata di' tutti i dilettanti, in grado di per-
mettere la ripetizione di una parte delle espe-
rienze effettuate da Backster e la sperimentazione
Un altro interessante esperimento fu quello di
di eventuali nuove prove pratiche, con !'augurio
disporre due piante in due locali diversi e se-
che qualche nostro paziente lettore ci possa scri-
parati, incaricando poi una persona, scelta fra vere, ne! tempo avvenire, informandoci su qual-
un gruppo di sei persone, di entrare in una delle che sensazionale rivelazione.
due stanze per distruggere una delle due piante.
Successivamente, facendo passare davanti alla
pianta superstitc, situata nell'altra stanza, le sei IL CIRCUITO DEL SENSORE
persone partecipanti all'esperimento, si ottene-
va una precisa segnalazione al passaggio del col- 11 circuito del sensore da noi concepito altro non
pevole dinanzi alla pian ta. Realta? Immagina- e che quello di un ohmmetro a ponte adatto per
zione? Fantascienza? Non lo sappiamo. Perché la misura di resistenze molto elevate. L'ohmmetro
a noi non resta che limitarci a leggere quanto risulta amplificato per mezzo di un operaziona-
ebbero a dire in quel particolare momento le Je, che rende lo strumento estremamente sensi-
piu importanti pubblicazioni scientifiche ameri- bile, tanto sensibile che nel settore delle misure
cane. comprese fra i 100.000 ohm e 1 megaohm, lo
193
R15 11 11
R8 1.A 01
11 9V
1l
R4 11 11 11
02
t
ge
,t
.#.ii»wl l I
2
11 ír n 11 11 11
s
RlO
:
R3 11 11 31 4,l l. A 11
ENTR. $ --
R6 11 11 R9 11
194
ANALISI DEL CIRCUITO altro non e se non un amplificatore ad elevatissi-
mo guadagno, accoppiato in continua, che per-
Lo schema elettrico del circuito del sensore, che mette in virtü della propria elevata resistenza
chiameremo « ohmmetro elettronico », e ripor- interna, di separare il circuito a ponte dello stru-
tato in figura l. mento di misura a bassa impedenza.
Sulla boccola di entrata si applica la sonda col- I condensatori C1-C2, collega ti ai terminali 1-5-
legata, nel modo che vedremo piü avanti. alla 8 dell'integrato IC hanno la funzione di rendere
pianta sottoposta ad esperuento. La pianuta. dunu- stabile il circuito, evitando la formazione di au-
que, costituisce, con la sua resistenza interna. tooscillazioni.
uno dei rami del ponte di Wheatstone. che puó es- L'uscita dell'operazionale, cioé il terminale 6.
sere equilibrato grossolanamete tramite il po-
tenziometro R2: il potenziometro R5, invece,
rappresenta la regolazione fine dell'equilibrio del
ponte di Wheatstone.
Quando la resistenza interna della pianta varia
per un qualsiasi stimolo esterno. nel ponte di Fig. 2 - Cablaggio su circuito stampato dell'ohmme-
Wheatstone si produce una debole tensione di tro elettronico. lavoro ultimato questa costruzione
squilibrio che viene applicata agli ingressi dif- potra essere inserita in un mobiletto contenitore sul
cuí pannello frontale risulteranno presentí: i poten-
ferenziali di un amplificatore operazionale a cir- ziometrí R2-R5-R1 O, íl doppio interruttoe S 1 e lo stru-
cuito integrato di tipo pA709. L'integrato IC mento indicatore.
R2 RS RlO
195
Fig. 3- C ircuito stam pato, a
grandezza naturale, che il let-
tore dovrá riprodurre per co-
struire l'ohmmetro elettronico.
comanda uuo strumento ad indice, che potr es- fuuzioni attne el circuito dell'ohmmetro elet-
sere un microamperometro a zero centrale da tronico: essi hanno il solo scopo di proteggere lo
30-0-50 A, oppure uno strumnento con lo zero strumento da]IL- cccessive sollecitazioni elettriche
a fondo-scala da 0-100 µA. che provocano violenti urtí del'indice sul fondo-
L'inserimento di uno strumento indicatore a ze- scala.
ro centrale e di elevata sensibilita non e
d'obbli-
go, perché anche strumenti indicatori meno sc11-
sibili potranno essere inseriti ne! circuito, a pat- MAGGIORE SENSIBILITA'
to che si riduca il valore del potenziometro R 10,
che provvede a controllare la sensibilita dello Abbiamo avuto occasione di anticipare, giá in
strumento. precedenza, la notizia della posibilita di un ul-
Vogliamo appena precisare che, contrariamente tcriore aumento di sensibilita dell'ohmmetro elet-
a quanto si possa creciere, aumentando la sensi- tronico. Ebbene, questa variante p110 essere otte-
biliti propria dello strumento indicatore, cioé del nuta con semplici variazioni circuitali.
microarnperometro, non si aumenta la sensibi- Prima di tutto occorrera ali111entare l'operaziona-
lita dell'ohmmetro, perché l'integrato IC e in le IC con tensioni stabilizzate comprese fr,1 -9
grado di fornire la necessaria corrente anche a e + 9 V e fra15 e + 15 V.
strumenti indicatori poco sensibili, meno costosi Lo stesso integrato µA709 potra essere sostituit<>
e piu robusti. I due diodi D 1-D2 non assumono con lintegrato di tipo A741. che e
dotato h
Per rlchiederlo occorre inviare vaglia o servlrsl del modulo di c.c.p. n 3/26482
lntestato a ELETTRONICA PRATICA - Vla Zuretti '52 - 20125 MIiano
maggior guadagno, maggiore impedenza di in- rare che l'ohmmetro elettronico acquistera una
gresso e minori perdite. sensibilitá eccezionale, che il piü delle volte potra
Operando la variante al circuito, allo scopo di risultare anche eccessiva, ma che in ogni caso
sensibilizzarlo ulteriormente, i condensatori C1- permetterá di condurre talune esperienze con le
C2 risultano del tutto superflui, perché l'integra- quali si potranno rilevare anche i miuimi cam-
to di tipo A741 risulta gia compensato interna- biamenti resistivi della pianta in esame.
mente: essi non dovranno quindi essere inseriti
ne! circuito.
Anche la resistenza R9. il cui scopo e quello di COSTRUZIONE
evitare una deriva del circuito, potra essere eli-
minata. La resistenza R8, invece. dovrá essere In figura 2 rappresentíamo íl piano di cablaggio
elevata sino a 2 megaohm circa. dell'ohmmetro elettroníco. Come si puó vedere e
Volendo, questa stessa resistenza puó essere ad- stato fatto uso del circuito stampato, soprattut-
dirittura sostítuita con un potenziometro semi- to per la presenza dell'integrato IC e, in secondo
fisso, in grado di costituire un regolatore dí gua- luogo, per semplificare le operazioni di cablaggio.
dagno dell'amplificatore. Lo schema del circuito stampato e riportato. a
E dopo la variante ora descritta possiamo assicu- parte, in figura 3; il disegno e a grandezza natu-
MODULO EP 0139
PER
ANTIFURTO ELETTRONICO PER AUTO
CON ESSO POTRETE REALIZZARE:
197
rale, in modo da facilitare il lavoro di riprodu-
r
zione del lettore.
Il circuito dell'ohmmetro elettronico potra esse-
re inserito in un mobiletto contenitore, su! cuí
pannello frontale risulteranno i tre comandi ma-
nuali, l'interruttore e lo strumento indicatore. Le
il nostro pile di alimentazione, che dovranno essere rap-
presentate da due elementi a 9 V separati, potran-
no essere inserite dentro il mobiletto contenitore.
Per maggior chiarezza di procedimnento dell'uso
indirizzo é dell'apparato, ripetiamo le funzioni dei tre po-
tenziometri inseriti nel circuito :
potenziometro R2 -- controllo grossolano equi-
librio ponte
ELETTRONICA
PRATICA
SALDARE MOLLA
DISCHETTI FILO
ARGENTATI FLESSIBILE
2 cm
l
Via Zuretti 52
20125 - Milano Fig. 4 - La sonda da applicare alla pianta sottoposta
ad esperimento potra essere di qualsiasi tipo. Noi con-
sigliamo di utilizzare per un elettrodo un bastoncino di
Tel. 6891945 rame, da affondare nella terra del vaso; per l'altro elet-
trodo consigliamo di realizzare questa semplice mol-
letta regolabile a vite e le cui estremlta sono rappre-
sentate da due dischetti metallici; fra questi due di-
schetti potra essere inserita una foglia della pianta,
un suo ramo e altro elemento vegetale.
198
COSTRUZIONE DELLA SONDA assolutamente di rame o, meglio, d'argento, rap-
presenta uno dei due elettrodi del sistema di son-
Rimane ora da descrivere !'uso dell'ohmmetro da che stiamo descrivendo.
elettronico e il sistema di collegamento con la Il secondo elettrodo potra essere rappresentato da
pianta sottoposta ad esperimenti. una pinzetta a bocea di coccodrillo. Noi invece
In pratica i sistemi di collegamento possono es- preferiamo scartare questa soluzione, perché que-
sere diversi; perché, con il nostro strumento. e sto particolare tipo di morsetto puo rovinare per
possibile misurare la resistenza fra due punti di sempre la parte della pianta in cui viene inne-
una stessa foglia, fra due foglie diverse o, ancora, stato. Meglio invece realizzare il tipo di sonda
tra una foglia e le radici. proposto in figura 4. In tal caso si tratta di rea-
I sistema da noi ritenuto piü idoneo per realiz- lizzare una piccola molla, regolabile a vite, le cui
zare e condurre gli esperimenti consiste ne! con- estremita sono rappresentate da due dischetti di
ficcare un filo metallico, buon conduttore di elet- rame o di argento. A coloro che incontrassero
tricitá, oppure piü semplicemente un cacciavite, difficoltá nel reperire questi due dischetti, consi-
nella terra contenuta ne! vaso in cui si trova la gliamo di servirsi, molto pi semplicemente, di due
pianta. Questo filo metallico, che dovra essere orecchini o di due bottoni a disco metallico.
L. 4.500
Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo a mezzo vaglia o
c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO . Via Zuretti, 52
Telefono 6891945.
199
2- PUNTATA
ELEMENTI
TEORICI
E PRATICI SUL
TRANSISTOR
UNIGIUNZIONE
IN QUESTA SECONDA ED ULTIMA
PUNTATA VENGONO ANALIZZATE LE
PRINCIPAL! PRATICHE DELL'UJT, QUELLE
PIU' A TTESE DAL LETTORE PER PO TER
CONCRETAMENTE REALIZZARE
L'APPARATO CHE PIU' INTERESSA.
200
Esaurite le nozioni teoriche su! transistor unigiun- rire nel circuito un certo numero di condensatori,
zione, gia largamente trattate nella precedente e possibile realizzare un generatore di impulsi
untata, dedicheremo questa seconda ed ultima molto economico e stabile, che potra divenire
parte alle pratiche applicazioni dellUJT, che utile in molte occasioni.
sono quelle piü attese dai nostri lettori, perché La tabella, qui sotto riportata, permettera al
le sole a permettere di realizzare concretamente lettore di formarsi un'idea chiara su) valore dei
l'apparato che piü interessa. E cominciamo col tempi e delle frequenze ottenibili con il circuito
descrivere il circuito di un generatore di impul- ora descritto:
s1.
201
@15v
R4
UJT 1 TR1
11
_y-j
15V
lgr 7 R3
E
uHl +a 1
1 @
@ov
C1 = (vedi testo)
R1 = 50.000 ohm
R2 = 1.500 ohm COMPARATORE
R3 = 47 ohm
R4 = 300 ohm
In figura 3 e rappresentato il circuito di un com-
UJT1 = 2N2646 paratore di tensione. Esso e composto da un dop-
TR1 = BC107 pio oscillatore pilotato da un circuito differen-
ziale.
Il funzionamento del circuito riportato in figura
transistor U JT2 si innesca, assumendo un valore 3 assai semplice. La base del transistor TR2
di tensione di emittore di 3 V circa.
e polarizzata con un valore di tensione di riferi-
Simultaneamente, per effetto della avvenuta tran- mento di 5 V. Se la tensione sulla base del tran-
sizione negativa sull'emittore del transistor UJT2, sistor TRl supera i 5 V, per effetto della ten-
si verifica una transizione identica, per trasmis- sione applicata all'entrata, allora il circuito dif-
sione attraverso il condensatore Cl, sull'emittore ferenziale esce dall'equilibrio costringendo il tran-
del transistor UJTl, che si diseccita ed innesca sistor TRl alla saturazione e bloccando le oscil-
a sua volta la carica esponenziale del condensa- lazioni dell'unigiunzione UJTl, mentre l'oscilla-
tore Cl attraverso la resistenza R3. tore pilotato dall'unigiunzione U JT2 puo oscil-
11 ciclo si ripete ovviamente anche per questo lare liberamente, fornendo impulsi all'uscita B,
transistor e all'infinito, fino a che viene mante- dato che l'unigiunzione U JT2 si trova all'inter-
nuta l'alimentazione. Le forme d'onda ottenibili dizione.
sono quelle riprodotte sulla destra dello schema di Al contrario, quando all'entrata la tensione e in
figura 2. grado di polarizzare la base con un valore inferio-
202
re ai 5 V (bastano pochi millivolt per distrugge- Lasciamo comunque al lettore la scelta delle
re !'equilibrio del circuito), le parti si invertono e piu strane e possibili applicazioni pratiche di
gli impulsi sono presenti all'uscita A. questo circuito.
Il potenziometro R3 permette di equilibrare i II funzionamento e abbastanza semplice. I tran-
due oscillatori, compensando le differenze costrut- sistor TR1-TR2 compongono il circuito di un
tive dei due transistor unigiunzione. multivibratore monostabile, in grado di fornire,
Il potenziometro R2 permette di variare il valore ad ogni impulso d'entrata (!'impulso dovra es-
resistivo del partitore d'entrata, consentendo di sere a fronte discendente), un'onda quadra di
regolare la tensione di innesco. Quest'ultima do- durata ben calibrata e dipendente dalla costan-
vra essere in ogni caso superiore ai 15 V (con te di tempo (R2 + R3) x C3.
i valori assegnati ai componenti nell'apposito e- Per tutto il tempo dell'eccitazione, il transistor
lenco). Per valori di tensione inferiori, occorrera TR2 rimane interdetto, permettendo il funzio-
aumentare la resistenza R2, oppure diminuire il namento del transistor TR3 che funge da gene-
valore di Rl. E' ovvio che non e possibile scen- ratore a corrente costante. Questo generatore
dere al di sotto dei 5 V, a meno che non si uti-
lizzi uno zener con diverso valore di tensione.
► R3 R4
IB2 _18ms.
G +5V 0,38 ms
1
y
1
E I1 1
UJT2 l,a
82
"v' [] []7f [
@ @
203
e
R15
,._
TR1 UJT1 1 1 1R2 I 20v
.
"-ir-"
DZ
ov
e
Resistenze
R = 3.300 ohm
R2 = 1.000 ohm
R3 - 1.000 ohm
R4 = 2.000 ohm
R5 = 47 ohm
canea il condensatore C2 ad ogni impulso con R6 = 47 ohm
una certa carica Q. Ne consegue che l'aumento R7 = 3.300 ohm
di tensione sara. di volta in volta, di un valore R8 = 1.000 ohm
parí a Q : C2. Semiconduttorl
Si noti che alla fine dell'eccitazione del mono- TR1 = BC107
stabile il transistor TR3 va all'interdizione, con-
sentendo di mantenere intatto il valore della ten-
UJT1 =2N2646
UIT2 2N2646
sione immagazzinata dal condensatore C2. TR2 = BC107
Il transistor unigiunzione UJT ha lo scopo di DZ =diodo zener (5 V)
scaricare automaticamcnte il condensatore C2
quando questo ha raggiunto un certo valore di
tensione.
Come e stato detto nella precedente puntata di
questo argomento, e possibile aggiungere il tran-
sistor TR4, allo scopo di diminuire notevolmen-
te il tempo di scarica, ottenendo una discesa a
zero della tensione del condensatore C2; questa
204
discesa, come si puo notare sul diagramma ri-
portato a destra del circuito di figura 4, e quasi
Condensatori
immediata.
C1 = 6.000 pf
Per questo circuito raccomandiamo di non ca- C2 = 130.000 pf
ricare il condensatore C2 con il circuito utiliz- C3 = 200 pF
zatore, che dovrá essere collegato eventualmente
Resistenze
tramite uno stadio separatore a transistor FET.
R1 = 10.000 ohm
R2 = 50.000 ohm (varlabile)
R3 = 100.000 ohm
GENERATORE DI SEGNALI TRIANGOLARI R4 = 10.000 ohm
R5 = 430 ohm
I] transistor unigiunzione si adatta molto bene, R6 = 500 ohm
R7 = 750 ohm (varlablle)
per le sue ottime caratteristiche di stabilitá ter- R8 ... 100 ohm
mica, alla realizzazione di circuiti generatori di R9 = 47 ohm
segnali assai precisi e molto stabili. l partico- R10 = 100 ohm
lare esso viene utilizzato c-omt' oscillatore pilota
per gli stadi formatori d'onda. Un tipico esem- Semlconduttori
TR1 = BC107
pio di generatore e riportato in figura 5. Si tralla
TR2 = 8C107
di un generatore di onde triangolari, generate TR3 = BC177
dalla carica c scarica di un condensatore. UJT == 2N2646
TR4 = BC107
D1 = 10D4
D2 == 10D4
DZ = diodo zener (S V)
R1 R1O
r---T-------
--3
&rR,'
A
R9
________ ¡l
02
ENTR. SEGN. ¿ = OV
205
f t t T 12V
R1
TR
R2
,u ·- UJT
%
82
»l
TR2 ·a
@
USCITA
SEGN.
R3 11
R8
7
"5 11
R9
OV
6
Fig. 5- Generatore di onde
triangolari generate dalla ca-
rica e scarica del condensato-
re C1. Nel circuito sono pre-
senti due generatori di cor-
rente costante, realizzati con
i transistor TR1.TR2.
206
Quando per effetto di questa carica la tensíone
sull'emittore del!' UJT raggiunge il valore di pic-
co Vp vedi quanto esposto nella precedente pun- 1 FASCICOLI ARRETRATI DI
tata'¡, l'unigiunzione entra in conduzione, facen-
clo aumentare il valore della tensione sui termi-
nali della resistenza R9 e costringendo il transi-
Elettronica Pratica
stor TR3 alla saturazione. In tali condizioni il sono le • perle di una preziosa collana tecnico-
transistor TR3 inserisce anche il secondo gene- pratica, che porta in casa vostra il piacere e il
ratore di corrente (TR2J. fascino di una disciplina moderna, prolettata nel
futuro, che interessa tutti: lavoratori e studentl,
Il secondo generatore di corrente e stato proget- professionisti e studiosi, glovani e meno giovani.
tato per erogare una corrcnte doppia di quella Tra essi ve ne ricordiamo uno:
erogata dal primo generatore, in modo che la
differenza di corrente tra i due generatori dia
luogo ad una scarica del condensatore con una
corrente pari a quella di carica.
La resistenza R5 consente di regolare la corren-
te generata da! transistor TR2, in modo da ot- I
tenere una perfetta simmetria d'onda, cosi come I ,,,,_ ....
• o,~ ;._...◄-~
indicato in figura 6. La frequenza ottenibile ri- ....... ~""11
«,2838
e.
sulta di 80 KHz circa. ..:s
º·~-~....... -,
-,~,,
- 8
GENERATORE DI RAMPA LINEARE RN,· ~o
,M ''
//
A PENDENZA VARIABILE
5fi é.
_"h7e
U n'applicazione abbastanza simile a quella pre-
cedentemente descritta, che consente di ottenere trié
4%2,
%e
%
,,«,6,
.:7, 4%52 "°
·.$»"6
l
207
e
20V
/
t # • V
·+
E
B
TR1
1
UJT 11 ± R6
TR2
SAl.t
e -- -
- 1 ---- T
Cl
r,,i
R7
Ha
1 TR2 ' T' 6
208
Per la legge di Ohm I = V : R, ne risulta che All'inizio di tale periodo, il transistor TR2, sa-
la corrente d'emittore rimane costante e poiché turandosi, scarica completamente il condensatore
e possibile ritenere, con buona approssimazione, C2, fatta eccezione per una bassa tensione resi-
che la corrente di collettore sia uguale a quella dua dovuta alla tensione collettore-emittore-sa-
di emittore, risulta che anche questa corrente turazione del transistor TR2.
rimane costante al variare della tensione. Il con- Quando cessa la conduzione del transistor U JT,
densatore C2 puó quindi caricarsi con una cor- il transistor TR2 va all'interdizione, cioé non con-
rente e, per quanto precedentemente esposto, suí duce e pennette la carica del condensatore C2
suoi terminali si genera una tensione di valore li- attraverso il generatore di corrente costante pi-
nearmentc crescente nel tempo, ovviamente sino lotato da! transistor TR l.
al limite massimo imposto dalla tensione di ali- Poiché la corrente di carica e regolabile entro
mentazione. certi limiti tramite la resistenza semifissa R2, ne
Il funzionamento del circuito e abbastanza sem- consegue che anche la pendenza della tensione
plice. Analizziamolo. Il transistor unigiunzione di carica del condensatore C2 diviene regolabile.
U JT e monta to secando la classica configurazio- Facciamo notare che la frequenza di ripetizione
ne di oscillatore a rilassamento. Sui terminali del- del ciclo dipende esclusivamente da! transistor
la resistenza R7 si producono impulsi positivi la U]T e puó essere regolata tramite la resistenza
cui dura ta vale T1; questi impulsi prendono ori- semifissa R1. Anche T1 rappresenta una costante
gine ogni volta che l'unigiunzione innesca e sca- del circuito: essa e dettata da] tempo di scarica
rica il condensatore C1. del condensatore C 1 a ttraverso la resisten za R 7.
IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANT
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.
Tutti i componenti necessari per la realízzazione de • 11 ricevitore del principiante » sono contenutl in
una scatola di montaggio venduta dalla nostra organizzazione in due diverse versioni: a L. 2.900 senza
altoparlante e a L3.500 con altopartante. Le richleste debbono essere fatte lnvlando anticipatamente l'im-
porto a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA 20125 MILANO - Via Zu-
retti n. 52.
Per diventare dei buoni OM, cioé degli old man UN SISTEMA ANCORA VALIDO
= vecchi uomini, cosi come si chiamano in ger-
go i radioamatori, si <leve percorrere con tena- Si potrebbe anche dire che le trasmissioni in CW,
cia e pazienza quel lungo e difficoltoso cammino allo stato attuale della tecnica, siano da ritenersi
che porta al conseguimento della patente. superate, perché oggi !'aumento di potenza di
Un punto cruciale di questo cammino e rappre- emissione, per ottenere un buon rapporto se-
sentato dalle trasmissioni in CW, che assai spes-
gnale/disturbo, non rappresenta pi un proble-
so vengono trascurate da molti radioamatori, non
tanto per la diffcoltá intrinseca di questo tipo ma.
di radiocomunicazioni, quanto per la scansa vo- Ma le trasrnissioni in CW offrono il vantaggio di
lonta di approfondire ed affinare la tecnica della richiedere potenze molto limitate anche per i col-
ricetrasm issione. legamenti sulle lunghe distanze. Si tratta infatti
Ogni aspirante OM, per conseguire la patente, di rilevare solamente la presenza o l'assenza di
<leve sostenere un esame che richiede la cono- alta frequenza, indipendentemente dalle fluttua-
scenza del CW. Tuttavia. anche quando si sa zioni d ampiezza del segnale. La chiarezza e la
interpretare il codice Morse a 50-60 caratteri al distorsione del segnale passano cosl in secondo
minuto, e ben dificile fare correttamente QSO piano, mnentre queste pregiudicherebbero le tra-
(collegamento). I divario potrebbe essere pa-
smissioni foniche, rendendo anche incomprensi-
ragonato a quello esistente fra la guida di un'au-
bili i segnali di potenza notevole. Puo quindi
tovettura da parte di un neopatentato e quella
di un pilota di formula uno. risultare molto utile, soprattutto per trasmissio-
ni di emergenza, trasmettere in CW; specialmente
Il lettore potrebbe a questo punto chiedersi se,
viste le difficoltá obiettive di imparare corret- con i trasmettitori portatili, grazie al risparmio
tamente il CW, vale proprio la pena di studiare notevole di potenza e a favore di una lunga auto-
ed esercitarsi tanto per divenire provetti nella nomia e una maggiore probabilita di venire cap-
conoscenza e nell'uso del codice Morse. tati.
210
MONITOR
PER CW
IL PROBLEMA DELL'AUTOASCOLTO, NECESSARIO PER ESERCITAR-
SI NELLO STUDIO E NELLA PRATICA APPLICAZIONE DEL CODICE MOR-
SE, PUO' ESSERE FACILMENTE RISOL TO COSTRUENDO QUESTO AP-
PARATO RILEVATORE CON ASCOLTO IN CUFFIA O IN ALTOPARLANTE.
211
riali, senza dover effettuare alcuna commutazio-
ne di gamma o ricerca di sintonía. Condensatori
11 cirrnito riportato in figura 1 permette di in- C1 = 50 pF
erpretare il funzionamento generico del moni- C2 = 4.700 pF
tor. mentre per una interpretazione specifica del
C3 = 4,700 pF
C4 = 100.000 pF
progetto occorre rifarsi allo schema di figura 2. C5 = 10.000 pF
Comuque, senza soffermarci ulteriormente nella
Resistenze
citazione di queste due figure, il lettore potra se-
guire facilmente l'esposizione teorica su] funzio-
R1 = 47.000 ohm (trimmer potenziometrico)
namnento del monitor tenendo sott'occhio ora
R2 = 27.000 ohm
R3 = 10.000 ohm
l'uno ora l'altro schema. R4 = 47.000 ohm
L'alta frequenza generala da] trasmettitore vie- R5 = 560 ohm
ne captata da una piccola antenna a stilo del Varle
monitor ed inviata. tramite il condensatore C1, TR1 = BC107
al potenziometro Rl. che consente di dosare la TR2 =BC107
quantitá di segnale. spesso troppo elevata. in mo- TR3 = 2N2646 (uniglunzlone)
do da inviare al circuito del monitor una quan- D1 = diodo al germanio (di qualsiasi tipo)
ANT. = antenna di tipo a stilo
tita adatta per il suo preciso funzionamento, te- S1 = interrutt.
nendo conto della potenza del trasmettítore. del- ALIMENTAZ. = pila a 9 V
la dislocazione dell'antenna e della lunghezza dí
questa. 11 segnale opportunamente dosato dal po-
tenziometro Rl viene rilevato da! diodo al ger-
manio Dl, che rappresenta il componente prin-
cipale della « radio ». 11 segnale viene success1-
,·amente fil trato dalla cellula a «p greca », com-
posta dalla resistenza R2 e daí condensatori
C2-C3. Fig. 1 - Questo circuito, che ha un significato puramen-
te teorico, vuole interpretare il processo di captazione,
Suí termínalí dell'ultímo condensatore i- pre-
tramite piccola antenna a stilo, dell'energia AF ge-
sente una tensione continua di valore tale da nerata da un trasmettitore e la trasformazione di que-
permettere la saturazione. cioé la conduzione sta in suono attraverso una cuffia o un altoparlante.
9V
ANT.
UJT
UNIGIUNZIONE
? ·,
: R3 ;¡:
r
R4 R5
3 t I (g
9V
1 11 11 e
TR1
O 01
ffi . :; Rl
lis··-
~
- !
(O) 11 / S1
'
11 11
.11.
T, T, -
11 11
•
C4
Fig. 3 - II circuito stampato non é d'obbligo per que- Fig. 2 - Circuito teorico del monitor. 1 semiconduttori
sto tipo di realizzazione pratica. Esso e tuttavia con- sono di tipo comunissimo e possono essere facilmen-
sigliablle per un montaggio piú rapido, compatto ed te sostituiti con molti altri semiconduttori analoghi.
elegante. Sulla parte frontale del contenitore di pla- L'alimentazione e ottenuta con una pila a 9 V. Nel cir-
stica, o di altro materiale isolante, sono presentí: la cuito d'uscita possono essere inseriti indifferentemen-
boccola d'usclta (in posizione centrale), la boccola di te un piccolo altoparlante con impedenza non inferiore
presa per la piccola antenna a stilo, a sinistra e l'in- ~<Jli 8 ohm, oppure una cutfla.
terruttore acceso-spento, a destra.
213
Fig. 4 - Per l'ascolto si puó far uso di una cuffia ste-
reofonica con i due padiglioni collegati con i termi-
nali 2 in comune, mentre i terminali 1-3 riultano col-
legati ai due terminali caldi del jack.
8n
2 1 3
CUFF\A
±. SPINA JACK
completa, del transistor TRI. Ció avviene quan- Fig. 5- Questi due disegni interpretano le due possi-
bilita di collegamento del trasduttore acustico. Nello
do l'antenna capta energia a radiofrequenza, schema in basso si interpreta la possibilitá di ascoltare
cioé in concomitanza on i punti e le linee. i segnali provenienti dal monitor e dal ricevitore radio.
Sullo schema di figura I e facile interpretare
questo fenomeno seguendo le varie forme assun-
te da! segnale a radiofrequenza lungo il suo cam-
mino dall'antenna alla base del transistor TR!.
Poiché il transistor TRI risulta saturo ed equi- 1 2 3
vale ad un cortocircuito, ne deriva che il transi-
1
\ t
' I
stor TR2 si trova all'interdizione, cioé non con-
duce ed e in tutto e per tutto paragonabile ad
un circuito aperto. In queste condizioni il tran-
sistor unigiunzione TR3, che sta alla base di LIBERO
un oscillatore a rilassamento, risulta come di-
sinserito da! circuito del ricevitore ed e quindi
libero di oscillare. Si ottengono quindi delle con-
AL MONITOR 16n
tinue cariche e scariche del condensatore C-l-
attraverso la resistenza R4, che danno luogo ad
impulsi prelevabili sulla base BI del transistor
unigiunzione UJT e che sono udibili direttamen-
te attraverso un altoparlante o una cuffia col-
legati all'uscita del circuito. Si tenga presente
che il condensatore C4 e la resistenza R4 sta-
1 2 3
biliscono, con i loro valori, la frequenza genera- I I ' J
ta dall'oscillatore.
Quando l'antenna non capta alcun segnale a
radiofrequenza, corrispondente alle pause tra u-
na battuta e l'altra, la tensione sui terminali del
condensatore C3 diviene praticamente nulla, co-
si che il transistor TRI non conduce, mentre
AL MONITOR 8n. 8n. AL RICEV.
viene portato in conduzione il transistor TR2 che,
cortocircuitando il condensatore C4, blocca il
funzionamento dell'unigiunzione UJT. Non si
ottiene quindi alcun segnale audio, cosi come f'. 1
giusto che sia.
214
1
TR1 TR3 a
TR2
e B1
Fig. 6 - Disposizione degli elettrodi dei due transistor
TR 1-TR2 e del transistor unigiunzione TR3.
ªº €»
ASCOLTO IN CUFFIA
» E 82
215
L'ABACO
DELLE
IMPEDENZE
Quando un condensatore o una bobina vengono IL SIMBOLISMO
sottoposti al passaggio di una corrente elettrica
ad una determinata frequenza, Oppongono ine- Prima di interpretare J'uso dellabaco, e neces-
vitabilnrente una resistenza alla corrente, cioé sario che il lettore conosca l'esatto significato del
creano un impedimento, piu o meno notevole, simbolismo riportato sull'abaco.
che non e la resistenza ohmmica ma che viene 11 símbolo ~ stú per Hz, cioé indica gli hertz; il
denominata impedenza. símbolo KC indica kilocicli/secondo KHz; il
Chi ha un po' di familiarita con la rnatematica simbolo MC indica i megacicli/secondo == MHz.
riesce, con pochi e semplici calcoli, a determi- Per le induttanze il simbolo Hy sta ad indicare
nare rapidamente i valori di impedenza dei con- l'henry, che normahnente si indica con la sola
densatori e delle indnttanze alle varie frequenze. lettera H.
Per i condensatori, il símbolo FD sta ad indicare
Chi invece non vuol saperne dell'applicazione il farad, mentre il símbolo pFD sta ad indicare
matematica, deve accontentarsi di una valuta- il micrornicrofarad, cioé !'equivalente del pF (pi-
zione generica del componente in esame, tenen- cofarad).
do conto della grandezza del condensatore o del-
l'induttanza. Ma con questa valutazione, se alle
volte ci si avvicina al valore reale, altre volte si USO DELL' ABACO
possono prendere delle grosse ... cautonate.
E quando si desidera conoscere il comportamen- L'uso dell'abaco e molto semplice. Prima di tutto
to di un condcnsatore in presenza di correnti di occorre individuare sulle linee trasversali o dia-
valore diverso di frequenza, il problema diventa gonali, il valore della capacita o dell'induttanza:
veramente difficile e per risolverlo e necessario quindi si sceglie sulla retta orizzontale il valore
ricorrere inevitabilmente ai calcoli matematici. di frequenza alla quale si vuol calcolare l'irnpe-
denza. La linea verticale, eventualmente imma-
Per evitare qualsiasi tipo di calcolo e per rag-
ginaria, passante per il punto di intersezione per-
giungere una immediata e precisa valutazione mettera di definire il valore di irnpcdenza offer-
delle impedenze dei condensatori e delle indut- ta da] componente alla frequenza stabilita.
tanze, e suficiente servirsi dell'abaco qui ripor- Alcuni semplici esempi chiariranno in modo ine-
tato. quivocabile l'uso del prezioso abaco.
216
BOBINE
TRASFORMATOR
COf\JDENSA TORI
Q·
&
100 µHV. .o v.
' 1000 MC.
10 MC.
I MC.
100 KC.
10,ooorv
1000 rv
100 rv
10 rv
218
IN SCATOLA
DI MDNTAGGID
l. 21.500
CARA TTERISTICHE
Potenza musicale 50 W
Potenza continua 45 W
lmpedenza d'uscita 4 ohm
lmpedenza entrata El superlore a 100.00 ohm
lmpedenza entrata E2 superlore a 1 megaohm
Sensibilitá entrata E! 100 mV per 45 W
Sensibilitá entrata E2 1 V per 45 W
Controllo toni atten. - 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione inf. al 2% a 40 W
Semiconduttori 8 transistor al silicio
+ 4 diodi al silicio
+ 1 diodo zener
Alimentazione 220 V
Consumo a pieno carico 60 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/disturbo 55 dB a 10 W
220
i questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la
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puhhlicamente, su queste pagine, oppure, a richiesta, privatamen-
te, tramite lettera. Per rimborso spese postaii e di segreteria si
prega aggiungere alla domanda l'importo di L. 800 (abbonati L.
600) in francobolli.
233
Condensatore elettrolitico triplo
Gli altoparlanti magnetodinamici, del tipo di Mi e capitato piü volte di imbattermi nella sigla
quelli normalmente montati sui ricevitori radio «Ah», che ritengo significhi « ampere-ora ». Eb-
portatili, sono componenti reversibili, cioé pos- bene, m'interesserebbe sapere che diferenza pas-
sono funzionare come microfono e come altopar- sa tra questa sigla e quella assai piü comune
lante, indiff erentemente, senza apportare al cuna « A».
modifica al trasduttore acustico. Occorre peraltro MODICA DOMENICO
tener presente che l' altoparlante ha una impe- Trapani
denza caratteristica molto bassa, che richiede par-
ticolari circuiti adattatori quando lo si applica L'ampere-ora rappresenta l'unita di misura della
all' entrata di un amplificatore transistorizzato. capacita delle pile o degli accumulatori, cioé del-
L' altoparlante, se utilizzato in funzione di micro- le batterie per auto. Essa si puó definire come il
fono, presenta una scarsa sensibilitá. prodotto fra il tempo, misurato in ore, impiegato
234
dalla pila o dall'accumulatore per scaricarsi com- giungono al ricevitore con notevole intensitá e
pletamente, e l'intensitá di corrente, misurata in chiarezza. Ci piacerebbe tuttavia conoscere l'e-
ampere, erogata durante il periodo di scarica satta direzione di provenienza di tali onde. Chie-
(valore medio della corrente) . diamo quindi a voi di informarci sul sistema piü
semplice con cui soddisfare questo nostro desi-
•••
derio.
SIDORI FRANCESCO
Ancona
Colorazioni bluastre
Se il suo ricevitore e molto potente, come lei di-
ce, possiamo ritenere che questo sia equipaggiato
Da moho tempo sono un vostro appassionato let- con lS-Meter, cioé l'indicatore di sintonía capa-
tore che spesso desidera essere aiutato da voi con ce di indicare pure l'intensitá del segnale rice-
le vostre confortevoli risposte. Qualche tempo fa vuto. In questo caso lei deve fornirsi di un'an-
mi e stato regalato un amplificatore di bassa fre- tenna direzionale, un dipolo o un'antenna a qua-
quenza non funzionante. Dopo averlo rimesso un dro. Con questa antenna potra individuare l'e-
po' a posto, ho notato che le valvole finali 6L6 satta direzione della emittente. Basta infatti si-
emanavano una luce bluastra. Vorrei quindi che stemare l'antenna stessa su un supporto girevole
interpretaste questo fenomeno. E vorrei anche e graduato; quando l'S-Meter segnalerá la mas-
che mi spiegaste come e dove debbono essere col- sima intensitá del segnale ricevuto, allora lanten-
legati gli altoparlanti, dato che e la prima volta na risultera orientata verso lemittente.
che mi capita di vedere una presa per altopar-
lanti a tre entrate. Potete spiegarmi inoltre la
funzione della lampada-spia? @ @@
FESTA ANDREA
Cagliari
Un sistema antidisturbo
Il fe no meno luminoso, che si manifesta all'inter-
no delle valvole amplificatrici finali, denuncia Vorrei conoscere un sistema per eliminare i di-
normalmente una perdita del vuoto all'interno sturbi provocati da un motorino elettrico che un
e
del bulbo di vetro. In questi casi sempre bene mio vicino di casa ha installato nella sua abi-
sostituire la valvola con altra nuova. La presenza tazione.
della tensione anodica sulle prese di uscita sta a ERMANNO LEVRATTO
e
significare che l'amplificatore destinato a fun- Milano
zionare con altoparlanti elettrodinamici; ció non
vuol dire che sia f atto divieto dell'uso di altopar- Per l'eliminazione dei disturbi dovuti a motori
lanti magnetodinamici, casi come lei ha giusta- elettrici provvisti di collettore, e consigliabile l'u-
mente fatto, lasciando inutilizzata la presa relati- so di filtri interposti fra la rete di alimentazione
va alla tensione anodica. Per quanto riguarda poi ed il ricevitore radio; i risultati ottenuti, tuttavia,
la lampada-spia, presumiamo che questa svolga sono quasi sempre deludenti, perché lo scintillio
funzioni di fusible e di smorzatrice dell'impulso del collettore provoca una irradiazione di energia
di carica dei condensatori elettrolitici, oltre che, elettromagnetica ad alta frequenza che, dalla re-
ovviamente, quello normalissimo di lampada in- te di alimentazione, giunge direttamente al rice-
formatrice. vitare radio o all'antenna ad esso collegata. L'uso
dei filtri e quindi sconsigliabile da parte nostra.
R1 11 5 llr 11 LP1
le Ie
R2
7 I
1 I C l 1
3
R%
u
e
12 V
6l
t, ff 1
1
.± TR2
COMPONEN II
Termometro elettronico
• ••
lizzazione di un lampeggiatore malta stabile e Quelle poche volte che mi sono messo in testa di
alimentabile con tensioni comprese fra i 5 e i15 realizzare un termometro elettronico, ho dovuto
V. Il valore della frequenza puo essere selezio- sempre abbandonare ]'idea perché i progetti che
236
RA
R1 R3 S1a
R2
b PRESA
TR 1
l
6
237
stru ttivi dcll'antenna, e
necessario conoscere la Diodo laser
lunghez:a d'onda che piü la interessa, tra quelle
che il ricevitore ein grado di captare. In ogni Sano un affezíonato lettore di questa nv1sta, in-
caso il ca/colo di una antena a presa calco/ata teressato soprattutto alla conoscenza deí moderni
componentí elettroníci. Mi e capítato dí leggere
sul fascícolo dí agosto dello scorso anno alcune
note ínteressanti suí díodi in grado dí emettere
luce laser. Mi sapreste indicare un tipo di questí
diodi facilmente reperibile in comercio, a prcz-
zo accessibile a un dilettante, pubbliando even-
tualmente le caratteristiche elettroniche del com-
ponente?
TAMAGNINI GASTONE
Udine
0274
4- G3
-}o.
6-32Nc--u /
0130 ·O.OOJ
DIA
0.030 D014
N DOM
t
238
••• 2
14
13
Amplificatore BF con IC
VISTO DA
Vorrei realizzare un amplificatore di bassa fre-
3 ,2 T SOPRA
quenza. di piccola potenza, cioé da 1-2 W max., 4 11
di dimensioni molto ridotte che, oltre alla rego-
lazione di volume, possedesse anche il comando 5 10
manuale di tonalita. La tensione di alimentazio-
ne dovrebbe aggirarsi attorno ai 12 V. allo scopo 6 9
di poter usare l'apparato anche sull'autovettura.
Potreste pubblicare un simile progetto. 7 8
FRANCESCO GINCOLA
Bari
,I1.....,,
239
E E' PRONTO IL PACCO CONTENENTE L'ANNATA
1973 DI ELETTRONICA PRATICA!
I}-
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A" - t(( _/ /
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50
50
500 5000
250 500 1000
250 2500
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RANGES
E
12 - 40c
I lf ¡
RANGES 100-400xc 400 - 1200' 1,1- 3,8M:
G
40-110M: ,80-260
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no privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capteni ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.
IN SCATDLA
DI
MONTAGGIO . 6.80
L'emissione e in modulazlone di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
m sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
¡¡ chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput e di 0,5 mW. La sensibilitá e re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e iontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimita del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
seta.unene .su e.egens
DI ELETIRONICA - RADIO - TELEVISIONE
-
PRA&
AT]CA
Anno IV - N. 4- APRILE 1975 - Sped. in Abb. Post. Gr. I L. 700
SINGLE
SIDE
BAND
REFLEX
RICEVITORE OM
::,.,-: colarmente adatto
:s,pl lficatori, fono-
·6.200)
12 x 160 mm
40 grs.
Uscita 500 V
2 mA
CJ.RATTERISTICHE TECNICHE
v, _0,5
mA =
1,5_
lOµA 500µA 1
5 25
100 50 15 3
50 500 1500
--=r•
1/
v 65
xi
15
xiO
5
xlO0
25 100 50 1500
6» 5%, % _xi
"\,. .....
Ohm -1k 0-10 k10+100k i-in.i-i@vi-iiv-ji
PicoP1co 4 14 40 40 400 \400 4000
dB -20 +15
CARATTERISTICHE TECNICHE
CARATTERISTICHE TECNJCHE
8ASSA
BF. 40
A
0+200
00
I mese di aprile coincide con l'aniversario di Elettronica
Pratica. Il terzo, appunto. Dato che la Rivista ebbe i suoi natali
in questo stesso mese del 1972. 11 nostro mensile dunque, en-
trando oggi nel quarto anno di vita, e divenuto maggiorenne.
Tre anni non sono pochi per una pubblicazione che si regge
esclusivamente sulla fedelta del Lettore.
Non sono neppure pochi se si pensa al travaglio della societá
italiana in questo triennio, durante il quale gli avvenimenti si
sono succeduti senza sosta, attraverso momenti di esaltazione e
di crisi.
La sopravvivenza di questa Rivista significa allora che, pur
distratti dalle cure quotidiane, sentiamo la necessita di ritro-
vare quel legame culturale comune e quella passione per una
disciplina che hanno lasciato su ciasouno di noi una traccia cosi
profonda?
Oppure la nostra adesione deve leggersi come abitudine, come
residuo di una volonta passata di ritrovarci, oggi non piü attuale?
11 Direttore di Elettronica Pratica non puo optare che per la
prima soluzione, se non vuole che il proprio impegno perda di
tensione per mancanza di un solido punto di ancoraggio.
Certo non mancano le delusion», come quando Lettori esagera-
tamente parsimoniosi disdicono l'abbonamento perché « la spesa
e eccessiva ».
La Rivista costa agli abbonati 7.500 lire all'anno, 625 lire al
mese, meno di 8 lire a pagina. Cifre cosi irrisorie, da consentire
che una simile motivazione ci appaia come una scusa gentile per
non esprimere critiche assai piü sostanziose, soprattutto con i
prezzi che corrono.
LA VERITA'
CI
OBBLIGA
a sottolineare che le disdette sono in realta assai poche: intorno
al 3 per cento. Ma come il pastore non si da pace se non ritrova
la pecorella smarrita, cosi nei nostri pensieri quei pochi Lettori
persi occupano uno spazio assai piu grande del loro numero.
Eppure il nostro impegno e grande e non privo di soddisfazio-
ni. Non solo perché sono molti i Lettori che ci esprimono la loro
approvazione per la linea della Rivista, ma anche perché le co-
raggiose iniziative che abbiamo assunto quasi sempre sono anda-
te in porto con grande successo.
L'ABBONAMENTO A
ELETTROIGA
PRATIGA
vi da la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che e, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro flanco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualita e sicuro
funzionamento.
VI REGALA
un formidabile modulo amplificatore di bassa frequenza per
cinque diverse applicazioni elettroniche. Oppure, a scelta, un
utensile di modernissima concezione tecnica, necessario per
la realizzazione di perfette saldature a stagno sui terminali dei
semiconduttori e particolarmente indicato per i circuiti stampa-
ti: il saldatore elettrico da 25 W.
CONSULTATE
le pagine in cui vi proponiamo le tre forme di abbonamento,
scegliendo quella preferita e da voi ritenuta la piü interessan-
te, tenendo conto che « abbonarsi » significa divenire membri
sostenitori di una grande famiglia. Creare un legame affettivo,
duraturo nel tempo. Testimoniare a se stessi e agli altri la pro-
pria passione per l'elettronica.
ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945
editrice
ELETTRONICA PRATICA
direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO RICE VITORE REFLEX
stampa PEA PRINCIPIANTI 244
LITO 3 s.r.l.
COLOGNO MONZESE LE PAGINE DEL CB - SSB
MILANO
SINGLE SIDE BAND 250
Distributore esclusivo per I'E-
talia:
A. & G. Marco - Via Fortez- DISTORSORE
za n ° 27 - 20126 Milano CON CORRETTORE DI TONALITA' 258
tel. 2526 autorizzazione
Tribunale Civile di Milano -
N. 74 del 29-2-1972 - pubbli- OHMMETRO A DUE PORTATE
cita inferiore al 25%/.
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Tutti i diritti di proprietá let-
teraria ed artística sono riser-
vati a termini di Legge per VENDITE ACQUISTI PERMUTE 300
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografíe, anche
se non pubblicati, non si re- UN CONSULEI\JTE TUTTO PEA VOi 311
stituiscono.
243
PER L'ASCOL TO
DELLE ONDE MEDIE
244
RICEVITORE REFLEX
PER PRINCIPIANTI
Nello svolgimento del nostro piano editoriale, tro- che, tra l'altro, rappresenta una tappa d'obbligo
va posto, in questo mese, il progetto di un ricevi- nello studio della radiotecnica, perché costituisce
tore portatile pilotato con transistor di tipo con- uno dei piloni di massimo sostegno di quell'im-
venzionale. palcatura cosl ricca di fascino che e I'elettronica.
Piü precisamente si tratta di utilizzare un BF194,
un BC108 e un 2N1711, cioé tre transistor adatti
per circuiti stampati, molto economici e robu- IL CIRCUITO REFLEX
sti. Non si e fatto quindi ricorso, di proposito,
ai moderni transistor ad effetto di campo che, Circuito reflex significa circuito ne! quale il se-
pur essendo dota ti di cara tteristiche notevoli, in gnale di alta frequenza, giá amplificato, viene
grado di conferire ai circuiti elettronici doti e trasformato in segnale di bassa frequenza e ri-
qualita eccellenti, presentano lo svantaggio del- portato nello stadio amplificatore di alta fre-
l'eccessiva fragilita. quenza per essere sottoposto, in questo stesso sta-
Ne! programmare questo ricevitore radio, i no- dio, ad un secondo processo di amplificazione di
stri tecnici hanno scartato !'idea di affrontare bassa frequenza. Insomma si tratta di far lavorare
l'impegnativo circuito supereterodina, peraltro due volte uno stesso stadio e per due lavori di-
giá pubblicato con successo in altre occasioni, versi. E tutto ció avviene senza che alcun com-
volendo presentare un progetto di facile realiz- ponente ne soffra o venga sottoposto ad usura
zazione pratica, libero da particolari processi di precoce.
messa a punto o taratura, che richiedono stru- Dunque il principio del reflex sta tutto ne! pri-
mentazione di laboratorio ed esperienza e che mo stadio amplificatore del circuito del ricevi-
non sono sempre bene accettati dal principiante. tore radio. Ma questo avremo modo di vederlo
Ecco perché ci si e richiamati al circuito reflex subito ne! corso dell'analisi teorica del progetto.
245
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246
CIRCUITO DI SINTONIA frequenza di oscillazione; ció significa che un so-
lo segnale radio puó essere presente in questo cir-
II segnale di alta frequenza, captato dall'antenna, cuito: que! segnale il cui valore di frequenza e
raggiunge l'avvolgimento primario della bobina pari al valore di frequenza di risonanza del cir-
di sintonia Ll. cuito.
La minima tensione elettrica, presente sull'avvol- Il segnale radio selezionato, rappresentativo di
gimento primario della bobina, genera un cam- una sola e precisa emittente radiofonica, viene
po elettromagnetico che investe l'avvolgimento applicato alla base del transistor TRl, per es-
secondario L2. Questo avvolgimento, unitamente sere sottoposto ad un processo di amplificazione.
al condensatore variabile C2, compone il circui- Su! collettore del transistor TRl sono dunque pre-
to di sintonia del ricevitore radio. senti, in questo momento, i segnali di alta fre-
L'avvolgimento primario L1 della bobina di sin- quenza, amplificati, provenienti dal circuito di
tonia compone, unitamente all'antenna e alla ter- sintonia.
ra, un circuito oscillante, ne! quale sano presenti All'uscita dello stadio amplificatore AF, cioé
tutti i segnali radio captati dall'antenna. II cir- su) collettore di TRl, incontriamo un bivio: il
cuito d'entrata del ricevitore radio, dunque, a dif- condensatore C4 e l'impedenza di alta frequen-
ferenza del circuito di sintonia, non e un elemen- za J l. Ebbene, attraverso l'impedenza J 1 i se-
to selezionatore di segnali, cosl come lo e invece gnali radio non possono fluire, perché questo com-
il circuito a valle. ponente costituisce una via di sbarramento alle
A seconda della posizione delle lamine mobili, correnti ad alta frequenza, mentre si rivela una
rispetto a quelle fisse, del condensatore variabile vía di facile transito per le correnti a bassa fre-
C2, le caratteristiche elettriche del circuito di quenza. I segnali radio sano quindi costretti a
sintonia variano e varia quindi il valore della prendere la via del condensatore C4 per raggiun-
gere il circuito di rivelazione composto dai due
diodi al germanio D1-D2.
L1 L2
1
PILA
9V
ALLA PRESA
DELLA CUFFIA 247
cioé non convogliate a massa tramite il diodo al Fig. 3 - Disegno del circuito stampato necessario per
la costruzione del ricevitore reflex. Il circuito e qui
germanio D2. Aquesta funzione provvedono i due riportato in grandezza naturale.
diodi D1-D2 e il condensatore Cl.
Mentre i diodi intervengono con una azione eli-
minatoria delle semionde di uno stesso nome, il lasciato l'analisi teorica del progetto, cioé da!
condensatore C 1 convoglia a massa le compo- bivio rappresentato da! condensatore C4 e dal-
nen ti AF presenti ne! segnale rivelato. l'impedenza AF J1, presenti su! collettore di TRl.
Comunque, a valle del diodo DI si puó dire che Abbiamo giá detto che l'impedenza J1 offre una
sia presente un segnale radio di bassa frequenza, via di libero transito ai segnali di bassa frequen-
che ritorna sull'avvolgimento secondario della za, che vengono applicati, tramite il condensa-
bobina di sintonia L2. E anche questo segnale tore elettrolitico C6, alla base del transistor TR2.
raggiunge la base del transistor TRl per essere II transistor TR2, che e un NPN di tipo BC108,
sottoposto ad un processo di amplificazione. e moniato in un circuito con emittore comune,
Volendo riassumere il ciclo di successive ampli- nella maniera piü semplice che si possa conce-
ficazioni del segnale radio, caratterizzate da! cir- pire, dato che la polarizzazione viene ottenuta
cuito reflex, possiamo dire che il segnale di alta tramite la resistenza R5; la resistenza R6 rap-
frequenza captato dall'antenna e selezionato dal presenta la resistenza di carico del transistor stes-
circuito di sintonia viene applicato alla base del so.
transistor TRl e da questo amplificato. II segna- Le tensioni rappresentative dei segnali di bassa
le radio di alta frequenza amplificato viene tra- frequenza amplificati vengono raccolte su! col-
sformato in segnale radio di bassa frequenza per lettore di TR2 e la tensione stessa e misurabile
essere nuovamente sottoposto ad un processo di sui terminali della resistenza R6.
amplificazione da parte del transistor TRl. Attraverso il condensatore elettrolitico C7, i se-
I due processi di amplificazione contemporanea gnali di bassa frequenza raggiungono la base del
possono avvenire soltanto perché il divario di transistor TR3, la cui polarizzazione e ottenuta
frequenza tra !'uno e l'altro e veramente grande. tramite la resistenza R8.
II trimmer R9, che rappresenta !'elemento di ca-
rico del transistor TR3, permette di raggiungere
AMPLIFICAZIONE BF una perfetta messa a punto del ricevitore. Esso
va regolato per la miglior resa BF al minor as-
L'amplificazione dei segnali di bassa frequenza sorbimento di corrente.
e affidata ai due transistor TR2-TR3. L'uscita del ricevitore avviene sull'emittore di
Prendiamo le mosse dal punto la dove avevamo TR3, sul quale verrá collegata una cuffa con
248
impedenza compresa fra 8 e 16 ohm. scette colorate, cosl come indicato nello schema
L'alimentazione del circuito e
ottenuta con una pratico di figura 2. Anche i condensatori elettro-
onrmale pila a 9 V, di quelle di tipo tascabile litici C3-C6-C8 sono degli elementi polarizzati,
adottate per l'alimentazione dei ricevitori tran- che debbono essere inseriti nel circuito tenendo
sistorizzati supereteroclina portatili. conto delle polaritá positiva-negativa.
II potenziometro R2 permette di controllare la Per riconoscere la successione degli elettrodi dei
tensione di polarizzazione di base del transistor transistor TR2-TR3, basta far riferimento alla
TRl, in modo da fario funzionare nel miglior piccola tacca metallica ricavata nel contenitore;
modo possibile. la disposizione degli elettrocli del transistor TRl
• e chiaramente indicata in figura 2.
Una volta ultimato il lavoro di costruzione delle
COSTRUZIONE DELLE BOBINE bobine L1-L2, ci si dovrá ricordare che i termi-
nali degli avvolgimenti dovranno essere fissati
Tutti i componenti necessari per la realizzazione con collanti cellulosici o nastro adesivo anticapa-
pratica del ricevitore reflex sono di facile repe- citivo; non bisogna mai, invece, ricorrere a fa-
ribilita commerciale, compresa anche l'impeden- scette o anelli metallici, perché questi costituireb-
za di alta frequenza Jl, che e reperibilissima bero delle spire in cortocircuito, a tutto danno
presso ogni sede della GBC con il numero di ca- delle caratteristiche radioelettriche dell'antenna
talogo 00-0475-42 (5 mH). di ferrite.
Fa eccezione la bobina di sintonía, cioé i due
avvolgimenti L1-L2 della bobina di entrata del
ricevitore. Ma questo componente e facilmente L' ANTENNA RICEVENTE
costruibile nel modo seguente.
Su un bastoncino di ferrite di forma cilíndrica, Con la sola antenna di ferrite e possibile ricevere
del diametro di 8 mm e della lunghezza di 140 le emittenti locali, mentre per ricevere le emit-
mm. circa, si dovranno avvolgere 80 spire di filo tenti estere e necessario l'uso di un'antenna ester-
di rame smaltato o di filo ricoperto in seta, te- na. Questa dovrá essere preferibilmente di tipo
nendo conto che il diametro del filo non e un ele- Marconi e per questo argomento rinviamo il
mento critico, perché si aggiri intorno a 0,3 mm. lettore alla rubrica «i primi passi », a pagina 94
La presa intermedia dovrá essere ricavata verso del fascicolo di febbraio '73. La discesa d'anten-
la decima spira a partire dal punto in cuí risulta na dovrá essere collegata con uno dei due termi-
collegato il condensatore variabile C2. nali dellavvolgimento LI, piü precisamente con
L'avvolgimento primario Ll si ottiene tramite cin- quello piu prossimo all'inizio della ferrite, cosí
que spire di filo flessibile isolato in plastica del come indicato in figura 2. L'altro terminale del-
tipo di quelli adottati per i collegamenti interni l'avvolgimento potra essere lasciato libero o col-
legato con una conduttura dell'acqua, del gas o
degli apparati radio.
del termosifone. Con questo sistema la resa del
Questa bobina dovrá essere avvolta a pochi mil-
ricevitore aumenterá notevolmente, cioé aumen-
limetri di distanza dalla bobina L2.
terá il volume sonoro in altoparlante e aumente-
In ogni caso converra stabilire la posizione esat- ranno le emittenti radiofoniche ricevute.
ta della bobina L1 per tentativi, avvicinandola
o allontanandola dalla bobina L2 e fissandola de-
finitivamente alla ferrite soltanto dopo aver in- MESSA A PUNTO
dividuato il punto in cui la resa del ricevitore ap-
pare migliore. La messa a punto del ricevitore non richiede o-
perazioni di laboratorio tramite particolari stru-
menti. Essa consiste moho semplicemente nel
MONTAGGIO manovrare il potenziometro R2 e il trimmer po-
tenziometrico R9.
II montaggio del ricevitore deve essere fatto se- Con il potenziometro RI si ottiene il massimo
guendo il disegno riportato in figura 2 e soltanto guadagno, cioé si regola in pratica il volume sono-
dopo aver costruito il circuito stampato, cos ro in uscita. Con il trimmer potenziometrico R9
come esso e riprodotto in figura 3 e dopo aver si ottiene la miglior resa BF; questo trimmer
acquistato tutti i materiali necessari. verra regolato facendo ruotare la vite a partire
Ai principianti ricordiamo che i diodi al germa- dal massimo valore di resistenza; la regolazione
nio D1-D2 sono dei semiconduttori polarizzati migliore e quella che permette di raggiungere il
che debbono essere inseriti nel circuito secondo mínimo assorbimento di corrente e la miglior
una precisa disposizione, richiamandosi alle fa- chiarezza sonora in altoparlante.
249
1
1
o
1
1
u "
• 1 1 .
ANCHE SE LA RIVELA ZIONE
NON E' ASSOLUTAMENTE
PERFETT A, COSTRUENDO IL BFO
DESCRITT O IN QUESTE PAGINE
SARETE IN GRADO DI
COMPRENDERE SUFFICIENTEMENTE
ILQSO.
251
GLI A TTREZZI
DEL
PRINCIPIANTE
•
445
1!!
450 455 460 465
Ll []
•
VALORE MÉDIA
FREQUENZA
IN UN UNICO KIT
PER SOLE 1 uito da 4 diodi selezionati, collegati ad « anel-
lo», e presente un segnale che puó essere virtual-
LIRE 7.900 mente scomposto in tre parti: una parte a fre-
quenza pari a quella della portante e due parti
pari alla frequenza positiva e negativa della bas-
sa frequenza.
CONTIENE: Per esempio, se il valore di frequenza della por-
tante e di 455 KHz, mentre il valore di frequen-
1 saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
1 punta rame di ricambio
za del segnalc BF e di 5.000 Hz, le due bande
1 scatola pasta saldante
laterali, che prendono origine, assumono i se-
90 cm. di stagno preparato in tubetto guenti valori: 455 + 5 = 460 KHz e 455 5
1 chiave per operazioni ricambio punta saldatore = 450 KHz.
paio forbici isolate Se la frequenza audio, ad esempio, fosse di 15
pinzetta a molle in acciaio inossidabile con KHz, le bande laterali assumerebbero i valori di
punte internamente zigrinate 465 e 440 KHz.
1 cacciavite isolato alla tensione di 15000 V Facciamo notare che ciascuna di queste due ban-
4 lame intercambiabili per cacciavite con innesto de laterali, senza alcuna necessita della portante,
a croce
contiene gia tutta l'informazione di bassa fre-
quenza; e quindi sufficiente amplificare una sola
delle due bande laterali per trasmettere a distan-
Le richieste del kit degli • ATTREZZI DEL PRIN- za il messaggio voluto.
C[PIANTE » debbono essere fatte a: Elettronica Ma il problema tecnico consiste ne! separare
Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti n. 52, in-
viando anticipatamente l'importo di L. 7.500 a una delle due bande laterali dalla portante e
mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482 (spese dall'altra banda laterale.
di spedizione comprese). Attualmente questo problema viene risolto tra-
252
mite filtri quarzati, purtroppo molto costosi, che Poiché la portante non viene trasmessa assieme
presentano una banda passante molto limitata al segnale, occorrerá costruire una portante arti-
e dei fianchi a pendenza molto ripida. In questo ficiale, utilizzando un oscillatore di notevole sta-
modo, « centrando » la frequenza di valore meta bilitá, dal quale venga ricavato un battimento
del filtro quarzato su quella di una singola ban- con il segnale uscente dall'ultimo stadio di me-
da laterale, si riesce a separare quest'ultima dalla dia frequenza. E proprio questo battimento rap-
rimanente parte del segnale uscente dal miscela- presenta il segnale di bassa frequenza.
tore. Spostando il valore della frequenza dell'oscilla-
Questo segnale viene successivamente amplifi- tore (B.F.O.) attorno al valore di media frequen-
cato tramite stadi di potenza ed inviato all'an- za, e possibile demodulare sia la LSB (lower side
tenna con lo stesso sistema con cuí si agisce quan- band = banda laterale inferiore), sía la USB
do si ha a che fare con i normali segnali di alta (upper side band), con un processo del tutto ana-
frequenza. logo a quanto avveniva ne! trasmettitore.
Si tenga presente che l'amplificazione deve risul- In pratica, centrando l'oscillatore a 1.500 Hz,
tare molto lineare, allo scopo di non provocare cioé a un valore pari a quello della media fre-
distorsioni ne! segnale; quest'ultimo poi deve u- quenza, e possibile ottenere l'ascolto delle bande
scire dal trasmettitore soltanto ne! caso in cui laterali. Negli apparati appositamente progettati
esista una modulazione di bassa frequenza, con- per la rivelazione della SSB esistono circuiti che
trariamente a quanto avviene in ampiezza modu- fanno uso di FET, MOS-FET, circuiti integrati
lata, ove e sempre presente almeno la frequenza o demodulatori bilanciati del tutto analoghi a
portante. quelli del trasmettitore.
E' comunque possibile rivelare, sia pure in modo
non perfetto, l'SSB, anche con normali ricevitori
COME SI RICEVE LA SSB? previsti per lascolto dei solí segnali a modula-
zione di ampiezza. Ció si ottiene iniettando, in
Dopo aver analizzato che cosa sia e come venga prossimitá degli stadi di rivelazione, un segnale
generata I'SSB, risulterá senzaltro piü facile as- proveniente da un oscillatore (B.F.O.) di fre-
similare il concetto tecnico del modo come que- quenza di valore parí a quello della media fre-
sto tipo di emissione possa essere ricevuto. quenza del ricevitorc, in modo da ottenere dei
L. 5.900
Le richieste del kit del « Sintonizzatore CB deb-
bono essere fatte lnviando anticipatamente l'im-
porto di L. 5.900 a mezzo vaglia o c.c.p. n.
3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA -
20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
253
R3
MF 1
r-------7
11 '6
rt
S1 R1 14
1
3
1
C4
R4
Condensatori
C1 = 10.000 pF
C2 = 100.000 pF battimenti risultanti dalla somma e dalla diffe-
C3 = 20 pF (condens. variab.) renza dei valori di frequenza dei segnali.
CA4 = 100.000 pF Poiché il valore risultante della frequenza somma
C5 = vedi testo e molto elevato, non si effettua amplificazione al-
Resistenze cuna della frequenza stessa da parte degli stadi
R1 4.700 ohm di bassa frequenza; mentre la frequenza risultan-
R2 4.700 ohm (trimmer potenziometrico) te dalla differenza dei valori dei segnali costitui-
R3 330 ohm sce il segnale utile, che viene amplificato e rive-
R4 100 ohm lato normalmente cosi come si fa con i segnali ad
Varie ampiezza modulata.
TR1 = AC127 o corrispondenti transistor NPN
al germanio o al silicio
MF¡ trasf. di media frequenza a 455 KHz ANALISI DEL CIRCUITO
per transistor
Il dispositivo che vi presentiamo e che consente
l'ascolto della SSB e un vero e proprio BFO
254
(beat frequency oscillator). Questo apparato per- quenza e con questa terminología esso deve es-
mette di generare frequenze di valore aggirantesi sere richiesto al rivenditore, facendo menzione
intorno ai 455 KHz (questo e anche il normale del valore di 455 KHz.
valore della media frequenza dei ricevitori CB), La frequenza di oscillazione del circuito puó es-
in modo da poter demodulare i segnali in SSB. sere regolata, oltre che per mezzo del nucleo di
L'oscillatore, il cuí schema elettrico e presentato ferrite contenuto nella stessa media frequcnza,
in figura 2, pur senza ricorrere all'uso di cristalli anche tramite il compensatore variabile C3, che
di quarzo, abbastanza costosi e quindi non bene permette di ascoltare sia la LSB, sía la USB,
accettati dai principianti, si e rivelato sufficiente- semplicemente facendo variare la posizione delle
mente stabile, cosi da permettere l'ascolto di una lamine mobili, rispetto a quelle fisse, del conden-
emittente in SSB senza dover ricorrere troppo
frequentemente al ritocco della sintonia.
II progctto del BFO fa uso, in funzione di ele-
mento oscillante, di una comune media frequen-
za a 455 KHz, facilmente reperibile presso qual-
Fig. 3 - II cablaggio del BFO puó essere Indifferente-
siasi rivenditore di materiali radioelettrici. mente eseguito su circuito stampato o su basetta fo-
Per coloro che non avessero suficiente dimesti- rata con II tradizionale sistema dei collegamenti tra-
chezza con questi tipi di componenti, ricordia- mite spezzoni di filo conduttore. Una volta ultimato il
montagglo, l'apparecchio dovrá essere Inserito In un
mo che la media frequenza ora citata va sotto il contenltore di plastica, in modo da favorire la diffu-
nome commerciale di trasformatore di media fre- sione dell'energia ad alta frequenza.
NUCLEO
PILA 4,5V
255
Il montaggio illustrato in figura 3 dovrá essere
inserito in un contenitore di materiale isolante,
MEDIA facendo in modo che su! pannello frontale del
FREQUENZA contenitore stesso compaiano i seguenti elementi:
la presa d'uscita a radiofrequenza, il condensato-
re di sintonia C3 e l'interruttore S1 che permette
di alimentare il circuito del BFO tramite una
@3 normale pila a 4,5 V.
256
rarsi tarato; bastera soltanto sintonizzarsi su una legare un filo di rame isolato alla presa RF
emittente in SSB e regolare il condensatore va- (punto centrale) ed inserire l'altro capo del filo di
riabile C3 in modo da raggiungere il miglior rame internamente al ricevitore radio, nella pro-
ascolto. E a questo punto sentiamo il dovere di fonditá di alcuni centimetri e facendo ben atten-
informare il lettore che la rivelazione non sara zione a non provocare cortocircuiti.
assolutamente perfetta, ma risultera sufficiente Le operazioni fin qui elencate dovranno essere
per capire il QSO. eseguite con molta pazienza, soprattutto per que!
Ne! caso in cui !'alta frequcnza non riuscisse a ... che riguarda la regolazione del condensatore va-
penetrare sufficientemente ne! ricevitore, anche riabile C3, prima, e quella del trimmer poten-
perché questo potrebbe essere contenuto in un ziometrico R2, poi; operazioni queste che debbo-
mobiletto ricco di parti metalliche, si dovrá col- no essere eseguite molto lentamente.
TRASMETTITORE CB
UNA PRESTIGIOSA SCATOLA DI MONTAGGIO
A L. 19.500
SCHEDA TECNICA
Potenza AF in uscita
(senza mod.): 1W(circa)
Potenza AF in uscita
(con mod.): 2 W (circa)
257
DISTORSORE
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CORRETTORE
DI TONALITA'
258
NELLA
RICERCA DI
SFUMATURE ORIGINAL!
E VARIAZIONI STRAVAGANTI DEI
SUONI, IL DISTORSORE CON CORRETT ORE
DI TONALITA' RAPPRESENTA UNO DEGLI APPARATI
PIU' DIFFUSI NEL MONDO DELLA MUSICA LEGGERA
259
R3 R5
R1 ~ · l íRl
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ENTR. 11
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-? -? R6
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ESC. INCL .
•
USCITA
260
catori ad alta fedelta, ma che nel nostro caso, transistor TRI-TR2. Dal loro valore dipende in
per la insufficiente polarizzazione derivante dalla pratica la maggiore o minore distorsione del se-
bassa tensione di alimentazione, che e di soli gnale. Il lettore quindi potra affidare a queste
1,5 V, compongono un'amplificatore non lineare, resistenze, a suo piacere, un valore diverso da
con il conseguente effetto di distorcere il segnale quello da noi riportato nell'elenco componenti.
applicato all'entrata del circuito. Una soluzione piü conveniente e piü pratica po-
L'ampiezza del segnale applicato in entrata, che trebbe essere quella di sostituire la resistenza R3
puó essere in pratica quello direttamente prove- con un trimmer da 200.000 ohm, regolando in
niente dalla chitarra elettrica, puó essere dosato sede di messa a punto del distorsore, in modo da
tramite il potenziometro Rl, che funge in tal ottenere la massima distorsione possibile; in tal
caso da elemento di controllo delleffetto di di- caso il potenziometro Rl deve essere tenuto ad
storsione.
Un ruolo molto importante e affidato alle resi-
stenze R3-R4, collegate su! circuito di base dal
transistor TRI, fra le due linee positiva e nega- Fig. 2- II cablaggio del distorsore con correttore di
tiva dell'alimentatore a 1,5 V. tonalitil deve essere assolutamente composto dentro
un contenitore metallico che ha funzioni di schermo
Queste due resistenze provvedono a regolare il elettromagnetico e che isola il circuito da eventuali
punto di lavoro dell'amplificatore composto dai campi elettromagnetici estemi.
m m
TR1
261
CUFFIA un basso livello. I trimmer potra essere sosti-
tuito con una resistenza fissa nel caso in cui si
ritenga di aver raggiunto l'optimum della distor-
MONO-STEREO sione. In tal caso dunque il trimmer funge sol-
tanto da elemento di prova e non da componente
Per ogni esigenza d'ascolto personale e per ogni da inserire definitivamente ne! circuito.
tipo di collegamento con amplificatori monofo-
Un'altra particolaritá del progetto del distor-
nici, stereofonici, con registratori, ricevitori ra-
dio, giradischi, ecc. sore e quella di disporre all'uscita di un controllo
passivo di tonalitá, realizzato tramite le resisten-
CARATTERISTICHE Viene fornita con spi- ze R9-R10-Rl l-R12 e il condensatore C4, che
notto jack 0 3,5 mm.
e spina jack stereo (la permettono una ulteriore flessibilitá del disposi-
cuffla e predisposta per tivo, adattando il tono al tipo di brano musicale
Gamma di frequenza: l'ascolto monofonico.
30- 13.000 Hz Per l'ascolto stereofo- che si sta eseguendo.
nico, tranciare il colle-
Sensibilita: 150 dB gamento con lo spi-
notto jack 0 3,5 mm.,
separare le due coppie
lmpedenza: 8 ohm di conduttori ed ef-
fettuare le esatte sal-
ELIMINAZIONE DEL DISTORSORE
Peso: 170 gr. dature a stagno con la
splna jack stereo).
Come avviene per qualsiasi altro tipo dí distor-
sore, anche ne! nostro apparato e stato previsto
l'inserimento di un deviatore (S1a), che potra
essere sostituito con un pedale, in modo da pas-
sare velocemente dalla riproduzione normale alla
riproduzione musicale distorta, escludendo od in-
cludendo a piacere il circuito del distorsore.
In concomitanza con il comando ora descritto
esiste un secondo elemento di comando che
controlla l'ínserimento dell'alimentazione del cir-
cuito, ottenuta autonomamente con una pila a
torcia da 1,5 V. Questo comando e rappresen-
tato da! deviatore S1b.
Per quanto riguarda la pila di alimentazione
pos$iamo consigliare di servirsi di un elemento a
grande capacita, di tipo corazzato, sia per garan-
tire una lunga autonomía di funzionamento al
distorsore, sia per cautelarsi contro i rischi di una
L. 4.800 fuoriuscita di elettrolita corrosivo, che potrebbe
anche distruggere talune partí del circuito elet-
tronico.
ADATTATORE Per motivi di semplicita costruttiva, i due com-
~-...~
mutatori S1a - S1b risultano compresi in un uni-
PER CUFFIE STEREO co doppio deviatore (S1) che, come abbiamo
Piccolo apparecchio che con-
detto, potra essere sostituito, all'occasione, con
sente II collegamento di una un semplice interruttore, per inserire o disinserire
o due cuffle stereo con tutti
i complessi stereofonici. La l'alimentatore, e con un pedale per inserire o
commutazione altoparlantl-cuf- disinserire il circuito del distorsore nella catena
fla e lmmediata, tramíte inter-
ruttore a slitta, senza dover di amplificazione sonora.
intervenire sui collegamenti.
L'apparecchio si inserisce nel
collegamento Ira uscita del-
l'ampliflcatore e altoparlanti.
COSTRUZIONE DEL DISTORSORE
L. 3.500 I problemi che insorgono in fase di realizzazione
pratica del distorsore sono quelli comuni a tutti
i montaggi di apparati che lavorano in bassa fre-
quenza. Occorrerá dunque rivolgere particolare
attenzione alle operazioni di schermatura e a
262
quelle di saldatura dei ritorni di massa. Ció e gati in modo che la carcassa metallica di chiusu-
necessario per evitare di captare segnali di bassa ra del componente risulti in qualche modo col-
frequenza esterni che, potencio essere sottoposti legata con il circuito di massa, cioé con il telaio,
al processo di amplificazione, creerebbero ron- perché gli stessi potenziometri rappresentano de-
zii di notevole intensitá. Per questo stesso mo- gli elementi facilmente influenzabili da eventuali
tivo quindi consigliamo di racchiudere il circuito campi elettromagnetici esterni.
in un contenitore metallico, al quale affidiamo il Per la maggior parte dei collegamenti consiglia-
compito di schermare il circuito rispetto ad even- mo di far uso di cavetti schermati, cosi come e
tuali campi elettromagnetici esterni. Cosi infatti dato a vedere in figura 2 per collegamenti con
abbiamo suggerito noi stessi al lettore proponen- le boccole di entrata e di uscita dell'apparato.
do il piano costruttivo riportato in figura 2. Questi tipi di cavetti sono dotati di un condut-
Osservando il disegno rappresentativo del cablag- tore interno, che viene denominato conduttore
gio, e facile notare che noi stessi ci siamo sforzati « caldo »; lo strato isolante del conduttore caldo
di realizzare collegamenti molto corti, sia per que! e ricoperto con una calza metallica, che funge
che riguarda i vari cavetti necessari per la com- da secando conduttore e, ne! nostro caso, da con-
posizione del cablaggio, sia per ció che concerne i duttore di massa. A sua volta la calza metallica
reofori e i terminali dei vari elementi. e ricoperta da uno strato di tubetto isolante, che
Sullo schema pratico di figura 2 sono presentí impedisce la formazione di cortocircuiti interna-
dei punti contrassegnati con la lettera « m ». Su mente all'apparato.
questi punti si dovranno effettuare le piu im- Anche i collegamenti fra la sargente sonora e il
portanti saldature di massa. La dove sono pre- distorsore, cioé fra lo strumento musicale elettro-
sentí dei ritorni di massa, collegati con il telaio nico e il nostro apparato, cosí come quelli fra
metallico tramite vite e dado, consigliamo di l'uscita del distorsore e l'entrata dell'amplificato-
stringere energicamente il dato allo scopo di rea- re di bassa frequenza, debbono essere assoluta-
lizzare un intimo contatto elettrico fra la pa- mehte realizzati con cavo schermato.
glietta capocorda e il telaio metallico. I piü Ne! caso in cui il deviatore Sla deboa essere
diligenti, prima di stringere il dado, provvedono sostituito con il classico pedale del chitarrista,
a raschiare energicamente la zona di telaio in il collegamento fra quest'ultimo e l'apparato de-
cui questo verrá stretto; la raschiatura serve per ve essere ovviamente realizzato con cavetto scher-
eliminare l'eventuale strato di ossido formatosi mato. Questo non serve invece per il collega-
col tempo sulla superficie metallica; come si sa mento del circuito del distorsore con la sargente
l'ossido e un cattivo conduttore di elettricita e di tensione continua a 1,5 V, cioé con l'alimen-
deve essere assolutamente eliminato se si vuol tatore del distorsore; per questo tipo di colle-
ottenere la continuita elettrica. gamento, infatti, saranno sufficienti dei normali
I due potenziometui R1-R2 debbono essere colle- fili flessibili.
••••••••■
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••••••... -•
263
LA MISURA DELLE BA CESSARIA QUANDO St
DEBBANO CONTROLL DELLE BOBINE, DELLE
INDUTTANZE, DELLE 1 FORMATORI; OPPURE
QUANDO SI DEBBANO E A FILO DELL'ORDINE
DELLE UNITA' DELL'O
OHM PER
BASS NZE
264
Il tester e uno strumento di misura universale prove pratiche e dei montaggi realizzati da chi
comprensivo di un certo numero di strumenti. si occupa di elettronica soltanto per divertimento.
Fra questi vi e l'ohmmetro che, generalmente, e Ma le cose non stanno cosi. Perché a tutti puo
in grado di effettuare la maggior parte delle mi- capitare di dover misurare il valore resistivo del-
sure resistive che interessano il laboratorio del la bobina mobile di un altoparlante, quello del-
principiante. Ma quell'ohmmetro non e assolu- l'avvolgimento di un trasfonnatore o di una bo-
tamente in grado di misurare valori resistivi che bina o quello di contatto di interruttori a relé.
superano un certo limite di massimo e un limite Quando capita, ad esempio, di dover inserire in
di mínimo. Per esempio, con l'ohmmetro incor- un circuito una resistenza di un ohm o mezzo
porato nel tester non si possono misurare resi- ohm, e assai comodo prelevare uno spezzone di
stenze con valori decimali dell'ohm, cioé non si filo al nichel-cromo da un vecchio ferro da stiro
possono misurare resistenze da 1-2-3 ohm e quel- fuori uso. Ma per aver un valore resistivo di pre-
le da 0,1 - 0,2 - 0,3 ohm. Eppure puó capitare di cisione, occorre sapere quanto filo e necessario.
dover inserire in un circuito di precisione una re- Con il tester nonnale questo dato elettrico non
sistenza di basso valore che, non essendo reperi- puó essere conosciuto.
bile in commercio, <leve essere costruita con uno A volte puó essere importante accertare che due
dei soliti metodi tradizionali: tramite il collega- o piu resistenze di basso valore, per esempio di
mento serie-parallelo di piü resistenze, oppure 0,33 ohm, siano uguali fra loro. Ció capita nel
pe r mezzo di uno spezzone di filo al nichel-cromo. caso dei circuiti finali di un amplificatore di po-
L'ohmmetro per basse resistenze non e necessario tenza, dove e necessario bilanciare la corrente su
per la misura dei soli resistori, cioé di quei com- due transistor collegati in parallelo. La valuta-
ponenti ben noti che noi tutti chiamiamo resi- zione dei bassi valori resistivi e ancora necessaria
stenze e che servono per comporre il cablaggio negli alimentatori stabilizzati di una certa po-
di quasi tutti gli apparati elettronici; esso serve tenza e in moltissimi altri casi.
ancora, e forse piü frequentemente, per la misu- Ma il comune tester non e in grado di risolvere
ra delle basse resistenze ohmmiche delle bobine, tutti questi problemi ed e quindi necessario ri-
delle impedenze o degli avvolgimenti dei tra- correre ad uno strumento che fornisca misure piü
sfonnatori. Infatti, i nostri lettori avranno avuto attendibili. E questo e il caso del nostro apparato
piu volte l'occasione di fissare i puntali dell'ohm- il cuí circuito elettrico e rappresentato in figu-
metro sui tenninali di un trasfonnatore d'uscita o ra 1.
di alimentazione, accorgendosi che l'indice dello
strumento raggiunge immediatamente il fondo-
scala. Questo controllo e pur necessario per ve- PROGETTO DELL'OHMMETRO
rificare la continuitá di un avvolgimento, cioé
per verificare se esistono o meno interruzioni elet- Il circuito di misura da noi concepito e dotato
triche nel circuito interno del componente; ma di due portate, commutabili tramite un commu-
esso non serve piu quando si voglia valutare la tatore multiplo a 2vie - 2 posizioni. Esse sono:
resistenza ohmmica che, essendo molto bassa puo 0,1 ohm - 90 ohm
facilmente trarre in inganno l'operatore, indu-
cendolo a credere in un eventuale cortocircuito. 1 ohm - 900 ohm
L'ohmmetro per la misura delle basse resistenze L'elemento indicatore visuale e rappresentato da
puó essere acquistato in commercio, ma esso e un milliamperometro a corrente continua, con
uno strumento molto costoso e non sempre di fa- resistenza interna di 100 ohm circa, in grado di
cile reperibilita commerciale. Ecco perché ab- offrire una deviazione totale dell'indice quando
biamo ritenuto necessario interpretare questa ne- sottoposto al passaggio di una corrente di 1 mil-
cessita dei nostri lettori presentando e descriven- liampere.
do un semplice circuito di ohmmetro di facile L'alimentazione del circuito e ottenuta con una
realizzazione pratica e taratura molto agevole. pila da 4,5 V.
Il commutatore multiplo S2 permette di ottenere,
in posizione 1, la misura dei valori resistivi com-
UNO STRUMENTO NECESSARIO presi fra 1 e 900 ohm; nella posizione 2, con una
sensibilita 10 volte superiore, si possono misura-
Qualche principiante potrebbe pensare che la re i valori compresi fra O,1 e 90 ohm. A meta
misura dei bassi valori resistivi possa essere del scala della prima portata si misura il valore di
tutto superflua o, almeno, non del tutto necessa- 100 ohm; a meta scala della seconda portata si
ria pcr la maggior parte degli esperimenti, delle misura il valore di 1 O ohm.
265
m
--=
+
1
g
◄
R2
x10
==-
2
R1 R3
l'M
íl R4
Fig. 1 _.. Cir1:uito elettrico dell'ohmmetro per basse re-
sistenze. 11 valore della resistenza di shunt R2 deve
X 10
essere calcolato in base alle caratteristiche del mil-
liamperometro. 11 valore di 11,11 ohm, da noi attribuito
ad R2, é valido solo nel caso in cui le caratteristiche
elettriche del milliamperometro siano quelle cítate nel-
l'elenco componenti.
S1
266
o
mn
o
4
- R4
R3
esa
Fig. 2 - E' assai importante
che il cablagglo dell'ohmme-
tro venga eseguito con fili di
rame di grossa sezione e mol-
to corti, allo scopo di non
falsare le letture con l'intro-
duzione di elementi reslstivi
estranei. In questo disegno si
propone al lettore di montare
l'apparecchio in un contenito-
o re sul cui pannello frontale e
composto il cablaggio.
Noi abbiamo scelto uno strumento indicatore in Rm Resistenza interna del milliamperometro
grado di far deviare l'indice a fondo-scala quan- I - Valore dell'intensitá di corrente totale
do e attraversato da una corrente continua del ne! circuito
valore di 1 mA; la resistenza interna dello stru- Im - Valore dell'intensitá di corrente che
mento e di 100 ohm; con questi elementi e ov- provoca la deviazione dell'indice a fon-
vio che, quando l'indice si ferma a meta scala, do-scala.
esso segnera il valore di 100 ohm. Poiché ne! nostro caso si ha Rm 100 ohm, si
ottiene:
I : lm = !O
MAGGIORE SENSIBILITA' e, conseguentemente:
Per dotare lo strumento di un'altra portata, in
R2 = 11,11 ohm
grado di misurare resistenze di valore ancora piü
basso, e assolutamente necessario il commutatore
multiplo e l'applicazione di una formula mate- UN VALORE RESISTIVO NON
matica. Ma ne vale la pena. COMMERCIALE
Per raggiungere questo scopo occorre inserire,
II valore resistivo testé individuato tramite la for-
tramite un commutatore, una resistenza aggiun-
mula precedentemente citata e di 11, 11 ohm, cioé
tiva di shunt; tale resistenza fa in modo che la
un valore assolutarnente non commerciale e,
corrente che attraversa il circuito risulti 10 volte
quindi, irreperibile in comrnercio.
superiore a quella indicata dallo strumento, per-
mettendo di misurare resistenze 1O volte piü pic-
Ma e sempre possibile utilizzare addirittura due
sistemi diversi per ottenere questa resistenza.
cole.
11 primo sistema consiste ne! collegare in serie
11 valore teorico di questa resistenza puo essere fra di loro una resistenza da 10 ohm e una resi-
calcolato applicando la seguente formula: stenza da 1 ohm, in modo da conseguire il va-
Rm lore totale di 11 ohm.
R2 In questo caso non si raggíunge la precisione as-
I soluta, ma i risultati potranno ritenersi ugualmen-
te soddisfacentí. 11 secando sistema per raggiun-
lm gere il valore reale di I1,11 ohm e quello di auto-
costruire la resistenza con questo valore in modo
nella quale i simboli trovano le seguenti interpre- da conseguire l'assoluta precisione. A tale scopo
tazioni: e sufficiente utilizzare uno spezzone di filo al ni-
R2 = Resistenza di shunt aggiuntiva chel-cromo, tolto da un vccchio potenziometro a
267
m
+
◄
R2
268
COSTRUZIONE DELL'OHMMETR O P'ohmmetro consiste nel servirsi di un certo nu-
mero- di resistenze di valore noto e di alta pre-
II semplice cablaggio dell'ohmmetro per basse cisione. Con queste sara possibile comporre una
resistenze e riportato in figura 2. nuova scala del milliamperometro, oppure indi-
Tutti i componenti sono montati su una lastra care su quella originale i diversi valori in ohm
metallica destinata a fungere da pannello fron- ottenuti misurando le resistenze di valore noto.
tale dello strumento. L'uso dello strumento e semplicissimo. E' sufRi-
Raccomandiamo di evitare assolutamente i lun- ciente, infatti, regalare lo strumento indicato a
ghi collegamenti a filo, perché questi potrebbero fondo-scala prima di effettuare la misura ohm-
introdurre ne! circuito resistenze aggiuntive che mica; poi si inserisce la resistenza incognita RX
falserebbero le operazioni di misura delle resi- nelle apposite boccole e si legge il valore segnala-
stenze incognite. Consigliamo quindi di servirsi di to dall'indice sulla scala dello strumento.
fili di rame di elevata sezione e assai corti.
Facciamo notare che, commutando S2, cioé cam-
Anche la resistenza RX in prova dovrá essere
biando portata, e necessario ricontrollare il fon-
ben stretta sugli appositi morsetti-boccole, in mo-
do-scala, ritoccando eventualmente il potenziome-
do da non introdurre ulteriori elementi resistivi
tro R1. Questa operazione potra essere evitata
estranei.
soltanto se si selezioneranno, con prove opportune,
i valori di R3-R4, che rappresentano le resisten-
TARATURA E USO DELLO STRUMENTO ze destinate a collegarsi, nelle due portate dello
strumento, nella seconda sezione del commutato-
TI sistema piú semplice per tarare il circuito del- re multiplo.
L. 4.500
269
1
ALIMENTATOR
STABILIZZATI
PUNTATA
La maggior parte degli apparati elettronici, a Dall'alimentatore si possono derivare tutti i valori
valvole o a transistor, a diodi o a circuiti integra- di tensioni continue necessarie per alimentare
ti, necessita di una alimentazione in corrente con- qualsiasi tipo di moderno apparato elettronico.
tinua. L'alimentatore trasforma la tensione di rete-luce
Per gli apparati di piccole dimensioni, che as- in valori superiori o inferiori a quello standard di
sorbono modeste quantitá di energia elettrica, 220 V; la nuova tensione, che e sempre una
possono bastare le pile; ma per quelli che neces- tensione alternata, viene trasformata in una ten-
sitano di tensioni con valori diversi da quelli sione continua stabilizzata, cioé in una tensione
standard, il problema dell'alimentazione non puo che non risente degli eventuali sbalzi della ten-
piu essere risolto con le pile. sione originale di 220 V e neppure di quella ap-
Neppure l'accumulatore puo rappresentare una plicata all'apparato utilizzatore, cioé la tensione
comoda soluzione del problema, perché questa d'uscita.
comune sorgente di elettricitá e abbastanza in-
gombrante e pesante.
Le pile e gli accumulatori, poi, presentano lo VARI METODI DI RETTIFICAZIONE
svantaggio di abbassare progressivamente il va-
lore della tensione originale, con il pericolo della Il sistema piü semplice per rettifcare un'onda
ben nota « polarizzazione » che, con la fuoriusci- sinusoidale e quello rappresentato nel semplice
ta di sali e liquidi, puó danneggiare irreparabil- schema di figura 1.
mente il circuito alimentato. II trasformatore T e un trasformatore abbassato-
La soluzione piü valida del problema, dunque, re di tensione (lo si intuisce dal diverso numero
rimane sempre quella dell'alimentatore, che ri- di spire che differenzia l'avvolgimento primario,
sulta anche il piü economico e quello che garan- a sinistra, da quello secondario, a destra), che
tisce il maggior afidamento. abbassa la tensione di rete di 220 V ad un valore
270
Lo scopo dell'argomento
trattato in queste pagine e
un invito allo studio e alla
realizzazione degli
alimentatori stabilizzati, senza
ricorrere ad alcun calcolo
matematico, ma con la sola
conoscenza delle quattro
operazioni aritmetiche e della
legge di Ohm
adatto ad alimentare un determinato apparato Ma il « ripple », oltre che da! carico, dipende
elettronico. anche da! valore capacitivo del condensatore C.
JI diodo raddrizzatore D permette il passaggio In presenza di bassi valori capacitivi, a parita di
delle sole semionde positive della tensione, cosí carico, la scarica avverrá in un tempo piu breve,
come indica to in figura 2; le semionde negative cioé piü rapidamente e l'ondulazione risulterá
non possono attraversare il diodo, che funge da maggiore. Al contrario, con elevati valori capa-
elemento di sbarramento per esse. citivi, si riesce a livellare molto meglio la ten-
La tensione uscente da! diodo, pur essendo una sione raddrizzata, anche se questi impongono se-
tensione unidirezionale, e pur sempre una ten- veri sforzi al diodo raddrizzatore, che viene at-
sione pulsante, cioé non e una tensione continua traversato da correnti di notevole intensitá du-
cosl come dovrebbe essere per alimentare corret- rante il breve periodo di carica del condensatore.
tamente un apparato elettronico. Occorre dun-
que provvedere alla rettificazione della tensione.
A svolgere tale compito viene chiamato in causa DIMINUZIONE DEL RIPPLE
il condensatore elettrolitico C.
Riassumendo, possiamo dire che il diodo D rad- Per diminuire il ripple e per sfruttare meglio l'e-
drizza la tensione mentre il condensatore C la nergia messa a disposizione dalla tensione al ter-
rettifica. na ta, si utilizzano spesso dei sistemi di rettifica-
Quando all'uscita dell'alimentatore riportato in zione a doppia semionda.
figura 1 viene applicato un carico, cioé un ap- Uno di questi sistemi fa uso di un trasformatore
parato utilizzatore, la tensione, per effetto delle dotato di presa centrale e di due diodi raddrizza-
continue cariche e scariche del condensatore C, tori (D 1 - D2) cosl come indica to in figura 9.
subisce una modifica, presentando una ondula- Se in questo semplice progetto di alimentatore
zione che e nota con il nome di « ripple ». non fosse presente il condensatore elettrolitico C,
271
T
◄
+
Fig. 1 - Questo semplice circuito Interpreta il modo
e piu elementare per rettlflcare un'onda slnu1oldale. 11
diodo D arresta le semionde negative, lasciando pas-
sare quelle posltive e presentando a valle una corren-
te unidirezlonale pulsante. 11 condensatore elettrolitico
C provvede a livellare la tensione pulsante trasforman-
dota in tensione continua.
►
6 \
~
I
\ I
.......
Flg. 2 • 11 diagramma qui rlportato e quello rappresen-
tatlvo della tensione o della corrente alternata. L.a se-
mlonda negativa (curva tratteggiata) viene eliminata
dal diodo raddrlzzatore che ne impedisce il passaggio.
◄
t:s Flg. 3- II condensatore elettrolltlco, lnserlto a valle
del diodo raddrizzatore, trasforma ta corrente pulsante
(semionde positlve) in una corrente quasi continua,
come quella indicata dalla linea grossa riportata In
questo dlsegno.
► GRANDE CAPACITA
~
AfLA CAPACITA
Fig. 4- II processo di rettiflcazione della corrente, cioé
di trasformazione da corrente pulsante in corrente con-
tinua, dipende In gran parte dal valore capacitivo del
condensatore elettrolitlco. Con condensatorl di gran-
T E
de capacita, la corrente diviene quasi continua; con
le piccole capacita la corrente rimane parzialmente
pulsante (linea a tratto piu grosso nel dlsegno).
1
l j l •
Flg. 5 - Diagramma rappresentatlvo della corrente che
attraversa II diodo; 11 tempo di conduzione di quest'ul-
tlmo dimlnulsce con l'aumentare della capacita.
272
Fig. 6 - Quando la corrente uscente da un circuito
raddrizza to re non e perfettamente continua, essa pro-
duce un certo ronzio, che va sotto il nome di ripple e RESIDUO
che, analltlcamente, viene rappresentato con questo
diagramma.
CVV\
Fig. 7 • Forma d'onda della corrente che attraversa un
diodo raddrizzatore prima di lncontrare il condensatore
elettrolltlco di livellamento.
►
Fig. 8 • Raddrlzzamento delle altemanze positive della
corrente a valle del condensatore elettrolitlco di filtro.
273
T
VOLT 01
VOLT
+
4
Fig. 9- Con un trasformatore do-
02
1
1
tato di avvolgimento secondario
a presa centrale e con due diodi
raddrizzatori (D1-D2) si riesce a
diminuire il ripple e sfruttare me-
glio l'energia messa a disposizio-
ne dalla tensione alternata di re-
te.
01
►
VOL12
1
+ V.US.C.
LI
02
Fig. 10 - Se in questo circuito di c
rettlficazione a doppia semion-
da non fosse presente il conden-
1
V
4
Fig. 11 • 11 sistema di rettiflcazlo-
ne .a doppia semionda, certamen·
te piü utilizzato fra tutti, e quello
+ rappresentato in questo disegno.
In esso si utilizzano quattro diodl
raddrizzatori (D1-D2-D3--D4) col·
legati a ponte. In parallelo al con-
densatore elettrolitico C1 é colle-
gato un secondo condensatore,
di capacita ridotta, che puo es•
sere anche di tipo ceramico da
10.000 pF.
274
verrebbero filtrati da! condensatore elettrolitic11
C1, perché questo, in pratica, presenta anche una
certa induttanza che blocca i] filtraggio alle alte
1 Z1
FILTRAGGIO MIGLIORATO + +
ENTR USc.
Quando si desidera migliorare notevolmente il
rI -4
filtraggio, si ricorre a taluni accorgimenti che
vanno dall'uso di una semplice induttanza fino
a quello di alimentatori stabilizzati e filtrati.
Nello schema di figura 12 l'autoinduttanza Z1
rappresenta un efficace filtro passabasso che, se
ben calcolato, elimina quasi totalmente il ripple,
indipendentemente dagli effetti del carico. Infat-
Fig. 12 - Esempio di circuito di filtraggio composto da
ti, mentre il condensatore lende a scaricarsi, quan-
una autoinduttanza (Z1) e da due condensatori elettro-
do e attraversato da correnti elettriche di note- litici (C1 - C2). L'autoinduttanza, quando e ben calco-
lata, elimina quasi totalmente il ripple, indipendente-
mente dagli effetti del carico.
l
DZ VU r
o
)
<r
4
Fig. 13 - Esempio classico e as-
solutamente semplice di circuito
)
di stabilizzazione pilotato tramite
diodo zener (DZ). Questo compo-
nente, come e noto, consente di
ottenere, sui suoi terminali, una
corrente pressocché costante al
variare della corrente che lo at-
traversa.
275
to di corrente di 1 A e una tensione di 11 V
con un assorbimento di corrente di 2 A, avra
IZ una resistenza interna dinamica pari a :
3V 5v 6V 10V 20V (12 11)
R- =l ohm
(2-1)
Appare subito evidente che, quanto piü bassa ri-
sultera la resistenza interna dinamica di un ali-
mentatore, tanto migliore sara la stabilizzazione
ottenuta.
vz Se si desidera ottenere una bassisima resistenza
interna, e inutile ricorrere a trasformatori so-
vradimensionati, mentre risulta piü comodo ed
economico stabilizzare elettronicamente la ten-
s1one.
PROGETTAZIONE DI UN ALIMENTATORE
STABILIZZATO
Flg. 16 - Collegamento in serie di tre diodi zener. Que-
sto tipo di collegamento puó essere realizzato anche Ripetendo in modo inverso il ragionamento ora
con componenti di diversl valori di tenslone. esposto, sara possibile progettare un semplice ali-
276
AMPLIFICAT0RE BF
50 WATT
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
L. 21500
CARA TTERISTICHE
Potenza musicale 50W
Potenza continua 45 W
Impedenza d'uscita 4 ohm
lmpedenza entrata Et superiore a 100.00 ohm
lmpedenza entrata E2 superiore a 1 megaohm
Sensibilitá entrata Et 100 mV per 45 W
Sensibilitá entrata E2 1 V per 45 W
Controllo toni atten. -- 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione inf. al 2% a 40 W
Semiconduttori 8 transistor al silicio
+ 4 diodl al silicio
+ 1 diodo zener
Alimentazione 220 V
Consumo a pieno carico 60 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/disturbo 55 dB a 10 W
12 V
12 V
4
45V
12V
9V
Fig. 18- La tolleranza dei diodi zener permette di ot-
tenere, nel collegamento In serie di piú elementi, una
tensione totale leggermente diversa da quella preven-
tivata. Ma si pub ovviare a tale inconveniente aggiun-
gendo, in serie di collegamento, un certo numero di
diodi normali a polarizzazione diretta (D1-D2).
mentatore stabilizzato.
Infatti, una volta stabilita la corrente massima
(Imax.), si determina I o Imax + 10% Imax
e, quindi, la resistenza R = (Vcc- V) : I. E' R
ovvio che dovranno essere noti i valori di Vcc e
Vz, che rappresentano i valori della tensione d'u- 0Z1
scita dell'alimentatore non stabilizzato e quello
della tensione di zener pari al valore della ten-
sione d'uscita stabilizzata.
Un altro elemento, di notevole importanza ai f- 0Z2
ni pratici, necessario per scegliere il diodo zener,
e rappresentato dalla potenza, che viene deter-
minata eseguendo il seguente prodotto: Vz x
0Z3
x Iz = Pd.
Per ragioni di sicurezza, conviene sempre servirsi
e
vcc
e
VS
di un diodo in grado di dissipare una potenza
di valore doppio rispetto a quello calcolato. e 0Z4 e
D10D1 ZENER IN PARALLELO E IN SERIE
278
CARICA BATTERIE
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
ENTRATA: 220 V - 50 Hz
USCITA: 6 - 12 Vcc - 4 A L. 14.500
280
M] I sCATOLA
)) o
MONTAGGIO
L. 9.700
FOTOCOMANDO
PER: interruttore crepuscolare
Con questa
conteggio di oggetti o persone
scatola di
montaggio antifurto
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lettori la apertura automatica del garage
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efficiente
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di comandi a vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482. Nel prezzo sono
distanza. comprese le spese di spedizione.
Abbinando al vostro apparecchio te-
lefonico privato questo semplice ge-
neratore e miscelatore di frequenze a-
custiche, potrete essere certi dell'as-
soluta segretezza e riservatezza delle
telefo nate. Perché nessuna spia elet-
tronica o altre astute escogitazioni
IL
tecniche potranno essere in grado
di... origliare sulla linea telefo nica.
TELEFONO
PASTICCIATO
La riservatezza delle comunicazioni telefoniche E' vero che questo accorgimento potrebbe essere
e recentemente balzata alla ribalta dell'opinione apportato anche al norrnale telefono, ma la so-
pubblica dopo la scoperta di innumerevoli mi- cieta telefonica vieta nella maniera piü assoluta
crospie installate sulle linee telefoniche. di manomettere l'apparecchio telefonico in do-
La segretezza delle comunicazioni assume mag- tazione all'utente e di effettuare qualsiasi colle-
gior importanza in particolari settori della vita gamento con la linea.
pubblica e del mondo industriale. In quest'ulti-
mo, infatti, anche una sola informazione telefo-
nicamente carpita e passata alla concorrenza puó COME FUNZIONA
decidere il futuro di una azienda.
La segretezza e la riservatezza delle telefonate Prima di addentrarci nella discussione tecnica del
debbono essere tutelate dalla societá telefonica progetto proposto in questo articolo, riteniamo
che, invece, non puó intervenire nelle installazio- cosa assai importante informare subito il lettore
ni telefoniche private delle piccole e grosse azien- su! principio del funzionamento del « telefono ...
de e neppure negli impianti citofonici. pasticciato ».
Ma in questo secando caso ... interveniamo noi, Abbiamo detto che e proibito manomettere il te-
proponendovi la realizzazione di un circuito in lefono in dotazione della SIP, mentre e possi-
grado di assicurarvi la completa segretezza e ri- bile intervenire su qualsiasi impianto telefonico
servatezza delle vostre telefonate. privato. Tuttavia, per poter chiarire bene il prin-
283
Tl T3
'NA
TELEFONICA
R'I
T
TRl
s 1(
COMPONENTI
Conde neatorl R6 = 4.700 ohm
01 • 47 l,lf - 25 VI (elenrollllco) R7 = 1.000 ohm (potenz. e varia. lln,)
C2 c:r 100.000 pF R8 = 1.000 ohm
C3 = 100.000 pF R9 = da celcolere In modo de lllllltare le cor-
CA = 47 1,1,f - 25 VI (elellrolltlco) rente di llnee ad un velont nlHllmo di
C5 = 4,7 l,lf - 25 VI (elellrollllco) 21 111A
C6 = 2 l,lf (non elettrollllco)
Varie
Resistenze TRI • 80107
RI = 1.000 ohm TR2 =BCI77
R2 = 1.000 ohm T1-12-T3 • vedl tello
3 = 2.200 ohm D1-D2-D3-D4 = vedi testo
R4 • 1,000 ohm 81 • devlelore trlplo
R5 = 4.700 ohm IC =
uA4741
284
4Fig. 1 - L'apparato che permette di garantire segretez-
za e riservatezza alle comunicazionl telefoniche e com-
posto da un generatore e da un miscelatore di fre-
quenze acustiche, ll circuito generatore di frequenza
e alimentato con una pila a 9 V; il microtelefono ausl-
liario, che il lettore dovra acquistare assieme agli al-
tri elementi necessari per costruire l'apparecchio, e
alimentato con una pila a torcia da 3 • V. L'integrato
IC e un operazionale di tipo µA741. 1 due transistor
TR1 -TR2 sono di tipo BC107-BC177. 1 tre trasforma-
ton T1.T2-T3 sono di tipo per uscita in push-pull di
amplificatori transistorizzati.
285
►
Fig. 3 - Disegno del cir-
cuito stampato a grandez-
za naturale che il lettore
dovra riprodurre per co-
struire il generatore-misce-
latore di frequenze acu-
stiche.
cipio di funzionamento del nostro circuito, fare- disponibilitá dello stesso apparecchio da parte
mo preciso riferimento al comunissimo apparec- di entrambi gli interlocutori. E ricordiamo an-
chio telefonico installato nelle nostre case. cora che per semplicita di linguaggio abbiamo
In pratica si tratta di costruire un piccolo cir- definí to « cornetto telefonico » quell'apparecchio
cuito elettronico, che deve essere collegato in pa- che tecnicamente e con termine appropriato vie-
rallelo con la linea telefonica; a questo stesso ne chiamato « microtelefono » e che noi adotte-
circuito deve essere collegato un ricevitore tele- remo, d'ora in avanti, ne! corso dell'articolo.
fonico cioé, per intenderci meglio, un cornetto
telefonico uguale a quello applicato al normale
telefono. ANALISI DEL CIRCUITO
Quando si vuol telefonare con la certezza di non Il principio di funzionamento del circuito ripor-
essere spiati da nessuno, si comincia a formare tato in figura 1 consiste ne! generare una fre-
il numero su! normale telefono; si attende l'ini- quenza portante e mescolarla con la frequenza
zio del collegamento telefonico con l'interlocu- corrispondente all'informazione audio. Si tratta
tore; si depone il cornetto su! tavolo, si aziona la quindi di una codificazione delle comunicazioni
levetta di un deviatore multiplo e si prende in telefoniche.
mano il nuovo cornetto per parlare ed ascoltare La codificazione e ottenuta tramite un modula-
attraverso quest'ultimo. tore bilanciato, che « mescola » il segnale audio
Abbiamo cosi elencato le poche manovre che si proveniente da! microfono con quello di una no-
debbono eseguire per esser certi che la comuni- ta di bassa frequenza generata da un apposito
cazione telefonica non possa essere ascoltata da circuito.
alcuno. Piü avanti vedremo il motivo per cui non Se i trasformatori T2 - T3 sono di tipo telefo-
e possibile interferire in alcun modo ne! dialogo nico, cioé perfettamente bilanciati, e i quattro
telefonico fra due persone, anche se fin da que- diodi D1 - D2 - D3 - D4 sono uguali tra loro, si
sto momento possiamo anticipare la notizia che ottiene una elevata soppressione della portante,
il nostro apparato genera un segnale che mesco- permettendo una ricezione chiara ed esente da
landosi con il segnale audio originale provoca note di fondo.
nelle eventuali spie telefoniche un suono vocale Spiegheremo in seguito come sia facilmente pos-
molto simile a quelli emessi dal notissimo Pape- sibile selczionare i quattro diodi D1 - D2 - D3 -
rino dei cartoni animati. D4.
Prima di iniziare l'analisi del circuito originale, Procediamo con l'analisi del circuito di figura l.
vogliamo appena ricordare che questo sistema Sull'avvolgimento secondario del trasformatore
di comunicazioni telefoniche sicure impone la T2 e presente il segnale codificato. Ma per ele-
286
vare l'ampiezza del segnale e adattarlo all'impe-
denza delle nonnali linee di trasmissioni telefo-
niche, si <leve far uso del trasfonnatore elevatore
T3 e del gruppo resistivo - capacitivo R9 - C6,
che ha il compito di limitare la corrente di linea
ad un valore massimo di 25 mA. Llre 2.700
A questo scopo il valore della resistenza R9 potra
essere variato rispetto a quello originale, aumen-
tando o diminuendo in modo da raggiungere l'e-
satto valore di corrente precedentemente citato
(25 mA), che riteniamo debba essere considerato
ottimo per il funzionamento dell'intero apparato.
287
4
Fig. 4- Il triplo de- 4
viatore S1 e in pra-
►
tica un commutato-
re a 3 vle - 2 po-
sizioni.
2 6
te utile durante la ricezione, perché migliora la componenti, ci si potra servire di tre trasforma-
comprensibilitá della comunicazione. tori adatti per stadi d'uscita in push-pull di rice-
Poiché il ricevitore telefonico 'privato puó essere vitori radio transistorizzati. Questi trasformatori
manomesso, il circuito riportato in figura 2 po- sono normalmente dotati di un avvolgimento pri-
tra essere inserito dentro lo stesso apparecchio mario con impedenza di 8 ohm. Per il trasforma-
telefonico. In questo caso ci si potra servire, in tore T il terminale centrale viene lasciato libe-
sostituzione del commutatore triplo S1, del com- ro, mentre vengono utilizzati i due terminali
mutatore automatico gia presente ne! ricevitore centrali dei trasformatoni T2 T3.
telefonico che, normalmente, provvede alla com- 11 circuito integrato IC e un operazionale di tipo
mutazione all'atto del sollevamento del microte- A741; in sua sostituzione si potranno utilizzare
lefono. Ma per evitare confusioni di cablaggio, molti al tri tipi di circuiti integrati, per esempio:
quando si puó fare a meno di ricorrere al rispar- L141 - LM741, ecc.
mio, conviene acquistare un commutatore triplo E' ovvio che con l'uso di trasformatori per stadi
come quello riportato in figura 2. d'uscita in controfase di ricevitori radio transi-
Coloro che lo desiderassero, potranno inserire storizzati la soppressione della portante non sara
ne! circuito un commutatore a 2 vie- 2- 3 o ottima, ma potra comunque considerarsi sempre
piu posizioni, con il quale si potranno inserire accettabile.
ne! circuito diversi valori capacitivi in sostituzio- Questi tipi di trasformatori sono facilmente re-
ne di quelli prescritti per i condensatori C2 - C3; peribili presso ogni rivenditore di materiali elet-
con questo sistema ausiliario di commutazione tronici.
capacitiva e possibile far variare la frequenza
della portante, in modo da collegarsi ... segreta-
mente con i vari posti d'ascolto secondari, ad D10D1 SELEZIONATI
ognuno dei quali e concessa la possibilitá di deco-
dificare una sola frequenza. Abbiamo gia detto che, soltanto ne! caso in cui
Ricordiamo che, sfruttando il deviatore multiplo i trasformatori T2 - T3 siano di tipo telefonico e,
contenuto dentro l'apparecchio telefonico, e sem- quindi, perfettamente bilanciati, ed anche quan-
pre possibile inserire una suoneria ausiliaria col- do i quattro diodi DI- D2- D3 - D4 sono per-
legata soltanto ne! caso in cui il microtelefono fettamente uguali tra loro, e possibile ottenere una
risulti abbassato. In ogni caso, questa ed altre elevata soppressione della portante, in modo da
possibili varianti sono da stabilirsi, di volta in raggiungere una notevole chiarezza di ricezione,
volta, in relazione al tipo di telefono di cui si senza alcuna presenza di note di fondo.
dispone e dell'impianto che si desidera realizzare. Vediamo ora in qua! modo sía possibile selezio-
nare i quattro diodi DI- D2- D3 - DA4.
Per questo tipo di selezione occorre fornirsi di un
COMPONENTI ELETTRONICI ohmmetro o, piü semplicemente, di un tester
commutato nella gamma di misure ohmmetriche
I componenti elettronici necessari per la realizza- e nelle scale: ohm x 1 oppure ohm x 10. Poi
zione del montaggio riportato in figura 2 non si misura il valore della resistenza diretta di al-
presentano difcoltá di ordine commerciale, fatta cuni diodi, selezionandone fra essi quattro sol-
eccezione per i trasformatori telefonici T 1- T2- tanto : quelli che presentano lo stesso valore re-
T3. Non potendo entrare in possesso di questi sistivo. Converrá poi effettuare una prova sup-
288
plementare, accertandosi che tutti i diodi sele- via libera, si compone il numero dell'interlocu-
zionati presentino, nella scala ohm x 1.000 un tore e si attende che inizi il collegamento tele-
valore di resistenza inversa moho elevata e CO- fonico; quindi si abbassa la leva SI, si appoggia
munque superiore a 1 megaohm. il microtelefono originale su! tavolo o, comun-
que, in qualsiasi altro posto all'infuori della sua
sede naturale e si parla attraverso il microtele-
MODALIT A' DI IMPIEGO fono supplementare, cioé quello direttamente col-
legato con il nostro apparato.
Abbiamo gia avuto modo di elencare le vane Quando invece si riceve una telefonata, si azio-
operazioni necessarie per !'uso del telefono dopo na il commutatore SI, si depone il microtelefono
che esso e stato confortato con l'accoppiamento originale su! tavolo e si ascolta tramite il micro-
di questo apparato complementare. telefono complementare regolando, questa volta,
Quando si vuol telefonare, si toglie il microtele- il potenziometro R7, che permette di migliorare
fono dall'apparecchio, si attende il segnale di la chiarezza dell'ascolto.
Le prime
esperienze
del dilettante
289
5W a 12V
290
Nel lontano Giappone gli autoveicoli sono dotati, OSCILLATORE A SFASAMENTO
oltre che della luce posteriore di retromarcia,
anche di un sistema di segnalazione acustica : II cuore del progetto e costituito da un oscillato-
una piccola sirena che entra in azione quando re sinusoidale a frequenza fissa del tipo a sfasa-
l'auto compie una qualsiasi manovra di marcia rnento .
all'indietro creando una situazione di eventuale Questo oscillatore, di cui avrerno modo di ana-
perico lo. lizzare tra breve e dettagliatamente il preciso
Da noi purtroppo questo conforto automobilisti- funzionamento, consente di ottenere forme d'on-
co non esiste, perché non e imposto dalle vigenti da sinusoidali a bassa distorsione e con potenza
regolamentazioni stradali. regolabile. E questo risultato viene raggiunto sen-
Ma chi volesse installarlo nella propria autovet- za grosse complicazioni circuitali, con una elevata
tura, potra cogliere questa occasione realizzando sicurezza di funzionarnento, anche perché il tran-
e montando nell'automobile l'oscillatore di po- sistor ed i vari componenti elettronici utilizzati
tenza presentato e descritto in queste pagine. non presentano aspetti critici, salvo qualche ec-
Os,,. . ,· L
· · ·- ·.•To
·LA - · · · a· e
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DI
POTENZA
400 Hz
Il nostro apparato, tuttavia, potra servire anche cezione, concedendo sempre al circuito di oscil-
per altri usi, diversi da quelli automobilistici. lare su una gamma di tensioni di alimentazione
Perché proprio in virtu della potenza erogata dal abbastanza ampia.
circuito, il progetto potra rappresentare un'otti-
rna sirena, un clackson elettronico o, comunque,
un preciso sistema di aliarme acustico. IL PRINCIPIO DELLA RETROAZIONE
Tutti questi vantaggi possono essere raggiunti
grazie alla potenza erogata dall'oscillatore, che L'oscillatore a sfas'amento fonda il suo principio
puó toccare anche i 5 W se il circuito e alimen- di funzionamento su quello piü generale della
tato con la tensione continua di 12 V su un retroazione negli amplificatori.
carico di 2,5 ohm. Lo schema presentato sulla sinistra di figura 1
291
r
Re
·?
vcc e e
4Fig. 1 - Lo schema ripor-
tato a slnistra rappresenta
un tlplco stadio transisto-
rizzato nel quale la resi-
Ra Ra stenza Rb compie il pro-
cesso di retroazione in
R corrente continua del se-
3 gnale. Nel caso in cui si
volesse utilizzare una rete
RC, di tipo assal piil com-
plesso, come quella ripor-
TR RETE SFASAMENTO tata sullo schema a de-
AMPLIE. stra, il segnale, introdotto
attraverso il punto 1 ver-
rebbe riportato sul punto
2, con uno sfasamento di
180º, per un certo valore
di frequenza.
rappresenta un típico stadio transistorizzato, ne! dubbio molto stabile; infatti, supponendo che le
quale la resistenza Rb compie la retroazione, in resistenze Rb ed Re siano idealmente delle resi-
corrente continua, del segnale, il quale esce dal stenze pure, la retroazione non introduce sfasa-
collettore e raggiunge la base del transistor. menti tra i segnali d'entrata e d'uscita, entro la
La resistenza Rb permette di introdurre un ulte- gamma di frequenze in cui il guadagno del tran-
riore vantaggio nel circuito, perché consente di sistor risulta superiore all'unita.
migliorare notevolmente la stabilita termica; in- Nel caso in cui, anziché servirsi di una semplice
fatti, le variazioni che si verificano su! collettore, resistenza in veste di elemento di retroazione, si
imputabili a cause termiche, vengono riportate, utilizzasse una rete resistivo-capacitiva, di tipo
attraverso la resistenza Rb, alla base del transi- assai piü complesso, come quella riportata a de-
stor TR e da questo amplificate. Quando il tran- stra di figura 1, il segnale introdotto attraverso
e
sistor montato in circuito con emittore a massa, il punto l verrebbe riportato su! punto 2 con
esso inverte di 180º il segnale; e il segnale am- uno sfasamento di 180, per un certo valore di
plificato compensa lo squilibrio termico che lo frequenza.
aveva generato. Poiché il transistor provvede gia per sua natura
a invertire la fase del segnale su! collettore, ri-
spetto al segnale presente sulla base, l'effetto del-
STABILITA' DEL CIRCUITO la retroazione, che inverte nuovamente il segnale
di 180, consiste nell'inviare alla base un segnale
II circuito riportato a sinistra di figura l e senza in fase, incrementando il segnale d'ingresso: tale
r= ========~ ....ilO
vcc
Re
RETE SFASAMENTO
Rb
292
fenomeno continua fino al sopraggiungere dell'o- Consideriamo la prima di queste due condizioni.
scillazione del circuito. Essa impone che la rete di sfasamento sia in gra-
E' ovvio che il circuito puo oscillare su un solo do di introdurre uno sfasamento di 180°. Ecco
valore di frequenza, perché esiste una ed una sola perché si fa uso normalmente di tre filtri passa
frequenza per la quale si ottiene uno sfasamento alto, ottenendo da ciascuno stadio uno sfasamen-
di 180 nella rete di controreazione. to di 60°. La seconda condizione riguarda il gua-
dagno del transistor che, al valore presunto della
frequenza di oscillazione, deve superare l'atte-
CONTROREAZIONE A SFASAMENTO nuazione introdotta dalla rete di sfasamento.
Una volta soddisfatte le due condizioni ora citate,
II progetto riportato in figura 2 interpreta i pro- si puó essere certi che il circuito ein grado di
getti giá analizzati in precedenza dopo l'introdu- funzionare a dovere, senza necessita alcuna di
zione della rete di controreazione di tipo a sfa- particolari interventi di taratura o diffcili messe
samento. a punto.
Si noti che ne! progetto di figura 2 la resistenza
Rb e stata conservata; ció allo scopo di stabiliz-
zare, in corrente continua, il punto di lavoro ANALISI DEL CIRCUITO
del transistor TR; infatti, poiché la nuova rete
di controreazione e di tipo ad accoppiamento in Analizziamo ora dettagliatamente il progetto com-
corrente alternata, questa non avrebbe permesso pleto dell'amplificatore di potenza riportato in
da sola il raggiungimento dell'ambito traguardo figura 3.
della stabilizzazione del punto di lavoro del tran- II circuito teorico comprende uno stadio oscilla-
sistor stesso. tore, pilotato da! transistor TRl, di tipo prece-
dentemente descritto.
Questo stadio prevede la possibilita di regolare
CONDIZIONI DI OSCILLAZIONE il punto di lavoro del transistor TRI tramite il
potenziometro semifisso Rl, consentcndo !'uso cli
Le condizioni che permettono di ottenere l'oscil- una grande varieta di tipi diversi di transistor.
lazione del circuito sono praticamente in nume- Oltre a questo controllo manuale del punto di
ro di due. lavoro del transistor TR l. e presente nel circuito
1 L RICEVITOAE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.
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Flg. 3 - Pro getto completo dell'ampllfl cato re di poten- un controllo fine della frequenza, rappresentato
za. Lo sta dlo a sinlstra , pllota to dal transisto r TR I, da! trimmer potenziometrico R8; questo coman-
costitu lsce l'oscillatore vero e proprio, Gli altri quat-
tro transistor compongono l'amplifica to re del segnale.
do consente di centrare esattamente l'oscillazione
La resistenza variabile R1 permette di con tro llare il su! valore di 400 Hz, quando tale regolazione ri-
punto di lavoro del transistor TR1; la reslstenza varia- sulti di notevole importanza per l'operatore.
bile R consente di « centrare » l'osclllazione a 400 Hz. L'oscillazione viene prelevata tramite il conden-
11 potenzlometro a variazione logaritmica R9 permette
di controllare il volume sonoro del segnale uscente
satore es e regolata in ampiezza dal potenzio-
dall'altoparlante. 11 trlmmer potenzlometrlco R10 regola metro di volume R9, che e un normale potenzio-
il punto dl lavoro dell'intero amplificatore. metro a variazione logarítmica del valore di
100.000 ohm.
Allo stadio oscillatore, dopo l'accoppiamento con
il condensatore es ed il potenziometro R9, fa
seguito lo stadio amplificatore di potenza, la cui
entrata e costituita dal condensatore C6.
) REGOLAZ.
VOLUME
295
Fig. 5 - Circuito stampato, a grandezra na-
turale, cioé in scala 1/1, necessario per il
montagglo dell'oscillatore di potenza.
L
Flg. 6 - In questo disegno illustriamo chia-
ramente l'esatta distribuzione dei tre elet-
trodi (base - collettore - emittore) uscenti
dal corpo dei due transistor finali di po-
tenza che, per non introdurre fenomeni di
distorsione, dovranno essere di tipo sele-
zionato, cioé dovranno presentare un iden-
tico guadagno.
LATO METALLICU
schema cioé sulla presenza del potenziometro (COLLEGATO AL
RlO, che ha il valore di 1 megaohm. Questo po- COLLETTORE)
tenziometro regola il punto di lavoro dell'intero
amplificatore e dovrá essere regolato in modo
che la tensione, misurata sugli emittori dei tran-
\
sistor TRA - TR5, risulti pari alla meta di quella
di alimentazione. In tal modo, se : transistor fi-
nali sono selczionati, cioé di ugual guadagno, si
otterrá la minor distorsione possibile. B
COSTRUZIONE DELL'APPARATO
296
Questo adattatore di impedenza
serve per il collegamento contem-
poraneo di due distinti televisori
con la discesa di un'unica anten-
'
na realizzata con piattina da 300
ohm.
297
·= ¡
Fig. 1 - ll progetto dell'adattatore di impedenza e di
tipo non risonante, Se esso dovesse risultare seletti-
vo, a causa delle capacita parassite introdotte in fase
di montaggio, occorrera inserlre, fra i terminali di
entrata dell'antenna, una resistenza da 300 ohm.
c2
4
R1
R2 R3
ANT.
298
Su di esso si dovranno comunque avvolgere 24 Fig. 3 - In questo di-
segno seno riportati 8
spire di filo di rame smaltato del diametro di tutti i dati costruttivi
0,8 mm; il supporto provvisorio dovra avere un della bobina Lt; le di-
diametro esterno di 8 mm.; perché questo e an- mensioni debbono in-
tendersi espresse in 24
che il diametro interno del solenoide. Le spire millimetri.
dovranno risultare compatte su una lunghezza
complessiva di 25 mm.; il diametro del filo di FILO $ 0,8 mm
rame, che e di 0,8 mm.; deve essere in teso senza
isolamento e ció significa che lo spessore reale
puó divenire superiore; ecco perché con 24 spire
si puo raggiungere un solenoide esteso sulla lun-
ghezza di 25 mm. COSTRUZIONE DEL CIRCUITO
Nella bobina dovranno essere ricavate due prese
Allo scopo di ottenere un ottimo schermaggio
intermedie, alla terza e alla ventunesima spira, elettrostatico, il circuito dovrebbe essere inserito
cosi come indicato in figura 3. in un contenitore metallico, cosi come indicato
in figura 2. Per evitare costi eccessivi, tuttavia,
ci si potra servire di un comune contenitore di
plastica.
CARATíERISTICHE DELL'ADATTATORE Si tenga presente che il nostro progetto non deve
risultare risonante; a causa delle capacita pa-
Le caratteristiche elettriche dell'adattatore di im- rassite, tuttavia, e possibile che l'adattatore di
pedenza sono qui di seguito elencate: impedenza possa divenire selettivo, rinforzando
un canale ed attenuando gli altri; le capacita pa-
impedenza d'entrata: 300 ohm (bilanciata) rassite vengono inevitabilmente introdotte in sede
costruttiva. Ma se il circuito dovesse risultare
impedenza d'uscita: 300 ohm (bilanciata) selettivo, e sempre possibile ovviare all'inconve-
niente collegando, fra i terminali d'entrata del-
perdita di inserimento: 2,5 dB
l'antenna, una resistenza da 300 ohm- 0,5 W,
separazione tra le uscite: maggiore di 6 dB con la certezza di eliminare il danno.
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Tutti i lettori di ELETTRONICA PRATICA. abbonati o no, possono
usufruire del nostro servizio di consulenza, rivolgendoci quesiti
tecnici inerenti i vari progetti presentati sulla Rivista. Da parte no-
stra saremo ben lieti di rispondere a tutti, senza distinzione alcuna,
pubblicamente, su queste pagine, oppure, a richiesta, privatamen-
te, tramite lettera. Per rimborso spese postali e di segreteria i
prega aggiungere alla domanda l'importo di L 800 (abbonat L
600) in francobolli.
Un mio amico vorrebbe installare nella sua uti- Vorrei sapere se e possibile controllare l'efficien-
litaria un ricevitore a transistor da alimentare za di un transistor mediante l'uso del tester.
con la batteria dell'auto. Il ricevitore funziona ALFREDO MAZZONI
con la tensione continua di 6 V, mentre la batte- Cosenza
ria dell'autovettura e di 12 V. Desidererei avere
da voi il progetto di un alimentatore in grado di Per controllare l'efficienza di un transistor con il
ridurre la tensione continua di 12 V a quella tester, si commuta il tester nella portata ohmmica
di 6 V. e si pone in contatto con la base del transistor il
puntale positivo del tester; poi col puntale nega-
EMILIO LEONARDI
tivo si toccano prima l'emittore e poi il collettore.
La Spezia
Se l transistor e di tipo PNP, si avra una resi-
stenza molto bassa, del valore di qualche centi-
A lei non serve il progetto di alcun alimentatore. naio di ohm.
Tenga presente infatti che gli accumulatori per Dopo questa prova si pone in contatto con la
auto sano formati da 6 elementi, ognuno dei qua- base del transistor il puntale negativo del tester,
li fornisce la tensione di 2 V. E' sufficiente quindi mentre con il puntale positivo si toccano successi-
che lei alimenti il ricevitore servendosi soltanto vamente l' emittore e il collettore. La resistenza
della meta degli elementi che compongono l'ac- misurata sara notevole (di alcune centinaia di mi-
cumulatore. Utilizzando cioé tre soli elementi del- gliaia di ohm). Se il transistor si comporta in
e
la batteria, la tensione risultante quella di 6 V. questo modo, ció stara a significare che esso e
F accia attenzione alle polarita della batteria in efficiente. Esaminando un transistor di tipo NPN,
sede di collegamenti, distinguendo esattamente il la lettura delle resistenze risultera esattamente il
morsetto positivo da quello negativo. contrario di quanto detto.
311
lascia alcun dubbio sulla sua causa, essendo do-
Segnali TV deboli
••• vuto ad un apparecchio di diatermia in funzione
nelle vicinanze. Purtroppo, trattandosi di un di-
sturbo di ricezione esterna, le diciamo subito che
difficilmente questo puó essere eliminato e puó
riuscir utile soltanto una variazione di orienta-
Abito in una zona con segnale TV debole e ho mento dell'antenna. Tenga presente inoltre che
pensato di utilizzare due antenne in parallelo, il possessore dell'apparecchio di diatermia, che
onde migliorare la ricezione. I risultati non sono rappresenta l'origine dei disturbi da lei rilevati, e
stati pienamente soddisfacenti, anche se si e avu- tenuto per legge a impedire la diffusione all'e-
to un miglioramento. Cosa posso fare? sterno dei disturbi, applicando opportuni con-
densatori e schermi all'apparato stesso .
FRANCO MATTIOLI
Roma
••• vssmt.
lmmagini TV confuse
312
manenti, impiegano acciai e leghe speciali, ma
per il dilettante, puó risultare soddisfacente l'im-
piego di acciaio al carbonio. La magnetizzazione,
si ottiene ponendo il materiale da magnetizzare
in un campo magnetico. Un pezzo di acciaio po-
sto a contatto di un magnete permanente, acqui-
• ••
11 CAV nei ricevitori a valvole
sta anch'esso proprieta magnetiche. Si tratta co- Mi e capitato di dover riparare un ricevitore di
munque di una magnetizzazione debole. tipo commerciale. A lavoro ultimano ho notato
Una miglior magnetizzazione si ottiene introdu- la presenza di una percentuale di distorsione nel-
cendo il pezzo, in un campo magnetico costante, la riproduzione sonora che non sono riuscito ad
generato da un solenoide. Il solenoide non e al- eliminare. Dopo accurate indagini e una lunga
tro che un avvolgimento nel quale scorre una serie di prove e sostituzione di componenti, ho
corrente elettrica. Per ottenere la magnetizzazione voluto indirizzare i miei sospetti su! circuito CA V.
e necessario che questa corrente sia continua. La domanda che pongo a voi e la seguente: puó
MODULO EP 0139
PER
ANTIFURTO ELETTRONICO PER AUTO
CON ESSO POTRETE REALIZZARE:
313
questo circuito rappresentare una fonte di di-
storsione?
1 FASCICOLI ARRETRATI DI ANDREA BEL TRAMI
Firenze
• ••
CHE
Antifurto a sbarramento luminoso
E
UNA Da parecchio tempo seguo con vivo interesse
· VERA, questa vostra rubrica, che ritengo molto istrut-
/E PROPRIA tiva specialmente per un principiante quale io
sono. In questa stessa sede ricorro a voi per chie-
GUIDA TEORICO-PRATICA dervi il progetto di un antifurto a raggi luminosi
semplice ed efficace. L'alimentazione dovrebbe
DELL'ASPIRANTE ELETTRONICO essere preferibilmente compatibile con quella de-
1
gli accumulatori a 12 V, cosi da rendere sicuro
che, senza impegnare praticamente II lettore in il funzionamento dell'apparato anche in caso di
alcun lavoro di montagglo, serve ad arrlcchire il
laboratorio dllettantistico, rappresentando in es-
interruzione volontaria dell'alimentazione deri-
so un autentico • ferro del mestiere •. Questo vata dalla rete-luce.
speciale fascicolo e stato realizzato col preciso
scopo di offrlre un aluto immediato ed esatto a CESARE VECCHINI
chiunque stia progettando, costruendo, mettendo Orvieto
a punto o rlparando un apparato radioelettronico,
elencando dati tecnicl, caratteristiche, valori e
grandezze radioelettrici. ll circuito che le proponiamo, pur essendo abba-
stanza semplice, e da considerarsi originale ed ef-
Richiedetecelo subito inviando anticipatamente ficace. Si tratta inf atti di un sistema di allarme a
l'importo di L. 700 a mezo vaglia o c.c.p. n. doppia soglia, che provoca leccitazione dell'cl-
3/26482 intestato a:
ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via
larme sía in caso di interruzione del raggio lu-
Zuretti, 52. minoso, sia nel caso in cui l'intruso, sperando di
neutralizzare f acilmente l'antifurto, illumini la
314
o s»
p1 +12V
RAGGI R6
LUMINOSI
TR2
R2
315
da media frequenza, fino ad ottenere la massima ficatore, in modo da pilotare due amplificatori di
uscita nell'altoparlante. Si collega quindi l'oscilla- potenza separati: uno di grande potenza per il
tore alla griglia controllo della valvola convertitri- WOOFER ed uno di minar potenza per il
ce e si ripete la stessa operazione sulla prima me- TWEETER .
dia frequenza. Quindi si ripete l'operazione nuo-
vamente sulla seconda media frequenza e poi
sulla prima
•••
Filtri attivi
••• Ricevitore professionale BC314 - RCA - US
[ filtri attivi sono circuiti resistivo-capacitivi, che ll ·ricevitore professionale BC314 copre su quat-
utilizzano elementi attivi come transistor o, piu tro gamme le frequenze comprese fra i 150 KHz
comunemente, circuiti integrati operazionali. Ri- e 1,5 MHz. 1l ricevitore si adatta quindi all'a-
portiamo qui due esempi di filtri attiwi a 12 dB/ot-
tava. Uno e di tipo passa-alto (a sinistra) a 100
Hz ed uno e di tipo passa-basso ( a destra) a 10
KHz. Variando in pro porzione il valore dei con-
densatori C1-C2, si possono ottenere ampie escur-
sioni della frequenza di taglio. Questi filtri pos-
sano praticamente sostituire i filtri cross-over, ma
non in modo convenzionale. Essi debbono essere
inseriti immediatamente a valle del preampli-
CN
940E
•••
316
Misuratore di distorsione e di quello dell'onda filtrata, cioé delle sale fre-
quenze armoniche. La percentuale di distorsione
Sono un giovane studente di elettronica che, nel potra dunque essere calcolata eseguendo il rap-
tempo libero, per raggranellare quattro soldi, ri- porto f ra il valore della tensione f iltrata e quello
para radio, giradischi, amplificatori e registratori della tensione non filtrata. Le ricordiamo che la
di amici e parenti. Ora, allo scopo di attrezzare resistenza semifissa R2 serve per « sintonizzare »
meglio il mio laboratorio, vorrei costruire un ap- perfettamente il filtro a T; questa resistenza do-
parecchio in grado di misurare la distorsione in- vra essere regolata in modo da ridurre al minimo
trodotta da un amplificatore, senza tuttavia ri- l'indicazione dello strumento con il filtro inserito.
correre a strumenti complessi e di difficile realiz- Le resistenze semifisse R6-R7 consentono la rego-
zazione pratica. Faccio presente di disporre sol- lazione del f ondo-scala per la taratura, mentre
tanto di un tester e di un oscilloscopio di prove- il potenziometro RI permette di adattare lo stru-
nienza surplus e di bassissime prestazioni. Pos- mento ad ogni livello d'uscita.
seggo anche un generatore audio sinusoidale au-
tocostruito. Vi sarei dunque grato se pubbliche-
rete questo progetto di misuratore di distorsione, COMPONENTI
che ritengo possa interessare molti altri lettori. Condensatori
ELVIO PARABIAGHI C1 = 2F (a carta)
Montecatini C2 = 15.000 pF
C3 = 15.000 pF
Poiché il progetto di un simile strumento non e C4 = 22.000 pF
mai stato da noi pubblicato, riteniamo utile pre- C5 = 100.000 pF
sentarlo in questa rubrica. In pratica si tratta di Resis tenze
un circuito di filtro a doppio T, che blocca lon- R1 = 4.700 ohm (potenz. a variaz. lin.)
da fondamentale las ciando passare le varie ar- R2 = 4.700 ohm (potenz. a variaz. lin.)
moniche, che costituiscono la distorsione, e mi- R3 = 1.000 ohm
surandole tramite uno strumento ad indice. Per il R4 = 15.000 ohm
suo impiego si dovra utilizzare un oscillatore au- R5 = 15.000 ohm
dio tarato sulla frequenza di 1.000 Hz; la preci- R6 = 4.700 ohm (potenz. a variaz. lin.)
sione di questo valore deve essere all' 1%.E' o- R7 = 4.700 ohm (potenz. a variaz. lin.)
vio che !'onda dovra risultare di tipo sinusoidale Varíe
e a bassa distorsione. Il tasso di distorsione del- D1-D2-D3-D4 = diodi di tipo AAl 19
l'onda, uscente dall'amplificatore, potra essere pA =microam perom etro da 50 A fondo-scal
rilevato mediante due prove che consistono nella
misura del valore efficace della tensione d'uscita
R1
R4 R5
02
i,I
ENTR.
o l C4
1
317
re S2, l'interruttore S4 e l'interruttore S6, per-
ché si ha: 1,6 + 0,4 + 0,1 = 2,1 A.
•••
Caricabatterie a corrente costante
Utilizzando transistor di potenza al germanio, il
valore delle resistenze R3-R4-R5-R6-R7 ara
quello citato nell'elenco componenti. Ma volendo
utilizzare transistor al silicio come, ad esempio,
Il mio e un problema di ricarica di accumulatore, il 2N3055 per TRl e il 2N3054 per TR2, le re-
perché sono un CB ed utilizzo, per alimentare la sistenze ora cítate dovranno essere calcolate tra-
mia stazione ricetrasmittente, una batteria d'au- mite la seguente formula: R = 3,9 : I.
to a 12 V. Vorrei dunque realizzare un carica- E' ovvio che servendosi di transistor di tipo NPN
batterie in grado di erogare una corrente co- occorrerd invertire il collegamento di tutti i dio-
stante, in modo da ricaricare il mio accumulatore di, compreso lo zener e quelli del condensatore
ne! piu breve tempo possibile, senza correre il ri- elettrolitico. Anche i morsetti che dovranno es-
schio di danneggiarlo con sovracorrenti. Ri- sere collegati al/a batteria risulteranno ovviamen-
tengo che questo progetto possa interessare qua- te di segno cambiato.
T1
20V
L.PI
c
R1
318
190 m W su un carico di 50 ohm. ll valore dell'im-
•••
Trasmettitore per i 144 MHz
pedenza d'uscita, regolabile entro certi limiti, e
di 50 ohm; essa si adatta alla maggior parte del-
le antenne per i 144 MHz. 1 tre transistor TR1-
TR2-TR3 sono della Motorola e dovranno es-
sere accuratamente raffreddati. Vogliamo appe-
Diventare un OM rappresenta da tempo la mia na ricordare che, trattandosi di una rea!izzazione
piu grande aspirazione. Attualmente mi diletto AF, si dovranno adottare particolari accorgimen-
sulla gamma CB, ma desidero presto passare al- ti tecnici relativamente alla disposizione delle bo-
le bande alte della gamma dei 144 MHz. Nel- bine e all'inserimento di eventuali se hermi elet-
l'attesa vorrei tentare l'autocostruzione di una tromagnetici con lo scopo di evitare inneschi ed
stazione ricetrasmittente, in considerazione del ocillazioni parassite.
fatto che gli apparati commerciali comportano
una spesa per me insostenibile. Potete aiutarmi
presentando il progetto di un tale apparato, in
grado di erogare in FM una potenza di una ven-
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5
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50
50
500
100
5000
200 500 1000 GAMME
RANGES
A I
100+400Kc 400 -1200xc 11
B I C
= 38w:
o
3.5+1ZM:
25 50 50 500 1000 GAMME E I F ' G
25 250 2500
RANGES 12 + 40Mc 40.;. 130Mc l so é-260Mc
IN SCATDLA
DI
MONTAGGIO . 6.80
L'emissione e in modulazlone di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
m sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
¡¡ chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput e di 0,5 mW. La sensibilitá e re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e iontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimita del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
vete.une .se.egens
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140 400
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Dopo essersi imposto, per oltre un anno, fra i migliori
kit approntati da Elettronica Pratica, ritorna da questo
mese il prestigioso e sempre nuovo radioricevitore tran-
sistorizzato in scatola di montaggio, in grado di captare
tutte le principali emittenti ad onde medie e quelle ad
onde lunghe di maggiore importanza.
RITORNA
IL
CARACOL
Ritorna cioé quel ricevitore, presentato nell'ottobre
del '74 all'insegna della novita e del perfezionisro, che
fa ascoltare un'emittente in ogni punto della scala, o
quasi, nelle ore notturne e in quelle diurne che, come e
ben risaputo, sono le piu sfavorevoli al sistema di comu-
nicazioni via radio.
Purtroppo, accusando anche noi la continua sensibile
lievitazione dei prezzi dei ma teriali elettronici, non pos-
siamo esimerci da un ritocco del prezzo originale del
Caracol, cosí come e stato gia fatto per altre scatole di
montaggio, o come verra fatto per altre ancora, tenendo
conto delle recenti nuove tariffe postali, che hanno note-
volmente inciso sul bilancio del nostro servizio di spe-
dizioni. Ció e tuttavia doveroso per noi e per voi, amici
lettori, per poter continuare lo svolgimento sereno del
programma tecnico-editoriale impostoci, per oflrirvi sem-
pre la possibilita di realizzare ció che la teoria suggerisce,
rapidamente e con la certezza di raggiungere il successo,
soprattutto in quei luoghi in cuí non esistono precisi
punti di vendita, oppure quando le difficolta di reperi-
mento di materiali elettronici divengono veramente insu-
perabili. Abbiamo dovuto farlo anche se le nostre rea-
zioni permangono sfavorevoli e l'operazione ci lascia
dissenzienti e perplessi. Ma sul piano della logica e della
giustificarione abbiamo dovuto accettare l'ingrato com-
pito.
L'ABBONAMIENTO A
ELETTROIGA
PRATIGA
vi da la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che e, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro flanco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualita e sicuro
funzionamento.
VI REGALA
un formidabile modulo amplificatore di bassa frequenza per
cinque diverse applicazioni elettroniche. Oppure, a scelta, un
utensile di modernissima concezione tecnica, necessario per
la realizzazione _di perfette saldature a stagno sui terminali dei
semiconduttori e particolarmente indicato per i circuiti stampa-
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scegliendo quella preferita e da voi ritenuta la piü interessan-
te, tenendo conto che « abbonarsi » significa divenire membri
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ELETTRONICA PRATICA
direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
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N. 74 del 29-2-1972 - pubbli- COLLAUDO E PROVA DEI FET 346
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teraria ed artística sono riser-
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325
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R8
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RL
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1
Ci
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-
e
13,5V
o~
T T
e
326
giungere tempi di ritardo lunghi, oppure dimi- ADATTAMENTO DELL'ALTOPARLANTE
nuendone il valore per ottenere tempi di stacco
brevi. Molti lettori, certamente i piü ferrati teoricamen-
te, avranno notato che l'adattamento di impe-
denza tra altoparlante e primo stadio d'entrata
STADIO PILOTA FINALE amplificatore (TRI) non puó definirsi fra i mi-
gliori. L'adattamento, infatti, non consente di
L'ultimo stadio, quello che pilota il relé RL e sfruttare il circuito al massimo della sua sensi-
che e rappresentato dal transistor TR4, si presen- bilitá. Ma coloro che volessero ritenere tale ca-
ta, all'occhio del principiante, sotto un aspetto ratteristica rnolto importante, potranno provve-
non del tutto normale, perché i! relé risulta col- dere alla variante riportata in figura 4, che con-
legato con l'emittore del transistor TR4 anziché siste nell'inserire fra !'altoparlante e il circuito
con il suo col.lettore. Ebbene, questo sistema di d'entrata un trasformatore adattatore di impe-
collegamen to del transistor prende il nome di denza.
configurazione « emitter follower »; l'analoga di- In pratica si puó far uso di un trasformatore di
sposizione della valvola viene indicata con il uscita pcr stadi transistorizzati con uscita in
termine « uscita di catodo ». push-pull, montato con rapporto invertito. Lav-
La configurazione « emitter follower » permette volgimento secondario del trasforrnatore (original-
di raggiungere una elevata impedenza di ingres- mente l'avvolgimento primario) e munito di tre
so, in modo da non sovraccaricare il condensatore terminali. In pratica si dovra scegliere fra la pre-
elettroli tico C5 e permettendo, allo stesso tempo, sa terminale PRESA 2 e la presa intermedia
un buon funzionamento del temporizzatore.
Si noti che l'alimentazione degli stadi amplifica-
tori TR1-TR2 e stata disaccoppiata, rispetto al-
l'alimentazione principale, tramite la resistenza Fig. 2 - Pur non presentando elementi critici degni
R6 e il condensatore elettrolitico CI; in questo di nota, converril realizzare il progetto del telecoman-
modo si evitano formazioni di inneschi, che sono do su circuito stampato, a causa del notevole numero
di componenti elettronici. L'alimentazione del circuito
sempre possibili quando si ha a che fare con deve oscillare entro i termini di 12 e 14 V. 11 relé é
stadi ad elevato guadagno. di tipo ad uno stadio.
k; =G
RtA '3
e
327
4
Fig. 3 - Circuito stampato a gran-
dezza naturale che il lettore dovrá
realizzare prima di iniziare la co-
struzione del telecomando sono-
ro a distanza.
PRESA 1 quale delle due fornisce i migliori n- al tipo di realizzazione su circuito stampato, cosi
sultati in ordine alla sensibilitá. come indicato nello schema pratico di figura 2.
Coloro che volessero ottenere un controllo con- Il circuito stampato verra costruito secondo il
tinuo, potranno sostituire la resistenza fissa Rl disegno riportato in figura 3 che, come e nostra
con un potenziometro di tipo a variazione linea- abitudine, appare in grandezza naturale.
re e un valore compreso fra i 50.000 e i 100.000 I componenti elettronici necessari per effettuare
ohm. il montaggio del telecomando sonoro non sono
affatto critici e risultano tutti di facile reperi-
bilita commerciale.
COSTRUZIONE DEL TELECOMANDO Per i primi tre transistor TR1-TR2-TR3 viene
consigliato il modello BC108, ma per essi po-
La realizzazione pratica del telecomando sonoro tranno essere utilizzati tutti i tipi di transistor
non comporta alcuna difficolta. Tuttavia, doven- NPN al silicio e ad elevato guadagno.
do montare un numero abbastanza elevato di Per il transistor TR4, per il quale e prescritto
componenti elettronici, suggeriamo di ricorrere il tipo 2N2904, si puo utilizzare qualsiasi tipo di
)
sr : a
328
transistor PNP di media potenza come, ad esem- dopo essersi accertati che la bobina e in grado
pio, il 2N2905, il BFY64, ecc. di resistere ad una tensione massima di 12 V.
Per quanto riguarda il relé RL consigliamo di Per proteggere il relé dalle sovratensioni di aper-
adottare un componente abbastanza sensibile, con tura che, a lungo anclare, potrebbero danneg-
impedenza di 300 ohm circa. In sua sostituzione giare i semiconduttori, conviene inserire in pa-
si potrebbe utilizzare un relé REED che dispone rallelo alla bobina del relé un diodo al silicio di
di elevata impedenza della bobina e di un'alta piccola potenza. Questo diodo dovra essere inserí-
sensibilitá dei contatti. Tuttavia, dato che i relé to nel circuito in modo da risultare normalmente
REED possono venir utilizzati soltanto con pic- « non conduttore », cioé con la fascetta di rico-
coli carichi, e necessario interporre, fra il relé noscimento rivolta verso il terminale positivo del
REED e l'apparato utilizzatore, un secondo relé condensatore elettrolitico C6.
pilota, eccitato dai contatti del REED quando II valore della tensione di alimentazione, da noi
la corrente dell'apparato utilizzatore supera i va- indicato in 13,5 V nello schema elettrico di fi-
lori di 0,2-0,5 A. gura 1 e in quello pratico di figura 2, deve in-
La tensione nominale del relé dovrá risu!tare tendersi puramente teorico, perché il nostro tele-
comunque di 12 V. Coloro che vorranno spinge- comando e in grado di funzionare bene con ten-
re al massimo la sensibilitá dello strumento, po- sioni lievemente inferiori o superiori al valore
tranno montare un modello a tensione inferiore, citato.
329
CAPACIMETRO
Ne! cassetto del piccolo laboratorio dilettantisti- ver alimentare lo strumento con la tensione di
co, che i nostri lettori hanno in casa loro, c'e rete-luce, mentre puó capitare di dover utiliz-
sempre un rnucchietto di condensatori i cui va- zare il capacimetro anche in luoghi in cui non e
lori capacitivi non sono piü leggibili, essendo presente una presa di rete-luce.
stati cancellati da! tempo e dell'usura. Ed e vera- Per poter risolvere il problema di una misura
mente scomodo, alle volte, dover abbandonare un sufficientemente precisa dei condensatori, anche
lavoro di montaggio per recarsi da! fornitore, di valori inferiori ai 1.000 pF, abbiamo realizza-
soprattutto quando il condensatore e a portata to questo semplice strumento, che risulterá mol-
di mano. Ecco, dunque, la necessita e, in questo to utile nel laboratorio di ogni principiante.
caso l'occasione di arricchire il proprio laborato- E' ovvio che trattandosi di un progetto concepi-
rio di uno strumento molto utile e molto eco- to all'insegna della semplicitá, il nostro capaci-
nomico, perché realizzato con le proprie mani e metro non puó essere paragonato ai piü raffina-
con pochi componenti elettronici. ti strurnenti di misura commerciali, nei quali e
Il progetto che vi presentiamo e quello di un possibile valutare anche l'angolo di perdita ai
capacimetro transistorizzato adatto alla misura diversi valori di frequenza, ma per il lavoro dilet-
di condensatori di piccolo valore capacitivo. tantistico il nostro capacimetro si rivela piu che
Nella maggior parte dei moderni tester vi e la sufficiente.
possibilitá di efettuare misure capacitive, m1a
queste misure non sono precise e al tester si ricor-
re soltanto per avere indicazioni orientative. Con CARATTERISTICHE DELLO STRUMENTO
il tester, infatti, assai raramente si riescono a mi-
surare valori capacitivi inferiori ai 1.000 pF. La misura delle capacita puó essere ottenuta
Un altro inconveniente del tester e quello di do- con vari sistemi. Quelli piü precisi fanno uso di
330
circuiti a ponte, che presentano tuttavia lo svan-
taggio di imporre un tempo di lettura non in-
d ifferente ed elementi di paragone assai costosi
CON QUESTO STRUMENTO DI MI- e di difficile reperibilita commerciale.
I] sistema da noi scelto si basa sulla misura della
reattanza capacitiva, che molti definiscono anche
SURA, MOLTO ECONOMICO, SI come impedenza offerta da un condensatore al
passaggio della corrente alternata di una certa
POSSONO ESEGUIRE MISURE CA- frequenza. Ma su questo concetto teorico avre-
mo modo di soffermarci piü avanti.
PACITIVE DI CONDENSATORI DI Per ora riteniamo necessario informare i nostri
lettori che il capacimetro elettronico a lettura
diretta, qui presentato e descritto, si compone di
VALORI COMPRES! FRA ALCUNI un circuito oscillatore a denti di sega, di un cir-
cuito indicatore con la possibilita di effettuare
PICOFARAD E 1 F , DISTRIBUITE SU letture capacitive su cinque diverse portate. E
le mnisure capacitive si estendono da pochi pi-
cofarad a 1 µF circa.
CINQUE DIVERSE PORTATE. Come avremo modo di vedere, le grandi capa-
cita provocano uno spostamento dell'indice dello
strumento verso il fondo-scala: le piccole capaci-
LA REATTANZA CAPACITIVA
LETTURA
rale di funzionamento di un capacimetro.
Come e noto, inserendo un condensatore in un
circuito percorso da corrente continua. questo si
comporta come un interruttore aperto, cioé non
si lascia attraversare dalla corrente continua,
mentre si lascia facilmente attraversare dalla
corren te variabile ( alterna ta, pulsan te. ecc.
DIRETTA
H passaggio della corrente alternata. atraverso
un condensatore, e tanto pit considerevole ruan-
to piü elevata e la frequenza della correute. Il
condensatore, dunque, in presenza della corrente
alternata, si comporta come una resistenza varia-
bile al variare della frequenza. Questa particolare
resistenza prende il nome di reattanza capaci-
tiva e viene indicata con il ,imbulo Xc.
331
CONO. CAPACITA Fig. 1 - Schema di principio del
SCONOSCIUTA capacimetro. 11 generatore di bas-
sa frequenza eroga una tensio-
ne altemata a dente di sega;
Gen. BF
DE V A T.
#
J MISU,!
STRUM. un condensatore di capacita no-
ta permette di orientare lo stru-
mento indicatore verso il tipo di
indicazione proporzionale al va-
lore capacitivo sconosciuto.
CALIBR
CON. CAPACITA
CONOSCIUTA
11 valore della reattanza capacitiva e legato a costituita dal generatore di corrente variabile.
quelli della frequenza e della capacita del con- La tensione erogata dall'oscillatore e del tipo a
densatore dalla seguente formula: denti di sega e la frequenza e stabilita dalle re-
sistenze R!-R2-R3 e dai condensatori C1-C2-C3-
+-G3, ai quali spetta il compito di effettuarc
Xc----
una selezione grossolana della frequenza.
2 fC
Sull'emittore del transistor TR2 e presente una
Per mezzo di questa formula, conoscendo il va- tensione a denti di sega che, dopo aver attra-
lore della frequenza e 1isurando la reattanza ca- versato i due stadi amplificatori ad elevato gua-
pacitiva, si puó risalire al valore della capacita C. dagno, composti dai transistor TR3-TR4, viene
Abbiamo gia detto che la reattanza capacitiva squadrata in modo da ottenere un segnale utile
puó essere definita anche come un'impedenza per la misura.
che il condensatore presenta al passaggio della
corrente con un certo valore di frequenza. In
tal caso il simbolo Xc viene convertito nel sim- SEGNALE AD ONDA QUADRA
bolo Z.
Dunque, da quanto finora detto, e facile arguire 11 segnale ad onda quadra, dopo aver subito il
che la misura capacitiva si effettua inserendo il processo di amplificazione, attraversa il conden-
condensatore di capacita sconosciuta in serie al satore di capacita incognita CX e raggiunge il
generatore di corrente variabile, misurando poi circuito di misura, che e composto da un micro-
la corrente che attraversa il circuito. amperometro da 100 uA fondo-scala, preceduto
da due diodi al germanio che provvedono a ret-
tificare il segnale alternato.
CIRCUITO DEL CAPACIMETRO L'indicazione offerta dallo strumento risultera
ovviamente proporzionale al valore della capacita.
In figura '
2 presentiamo lo schema elettrico com- E per quanto abbiamo detto in precedenza ri-
pleto del nostro capacirnetro. Esso si compone sulta chiaro che quanto piü grande sará la capa-
di due partí principali: il generatore di tensione cita incognita, tanto minore risultera Himpe-
alternata ed il circuito di misura vero e proprio. denza opposta dal condensatore al passaggio del-
I] nostro capacimetro, infatti, e alimentato con la corrente alternata; tanto maggiore sara conse-
la te;usione continua erogata da una batteria di guentemente la corrente misurabile dallo stru-
pile alla tensione di 9 V; questa tensione viene mento.
poi trasformata in una tensione variabile, che E' ovvio che senza particolari precauzioni tecni-
da origine ad una corrente variabile necessaria che potrebbe accadere che, per certi valori ca-
per attraversare il condensatore in prova CX. pacitivi elevati, !'indice del microarnperornetro
La parte principale del capacimetro, quindi, e oltrepassi il fondo-scala.
332
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distanza. comprese le spese di spedizione.
CINQUE PORTATE
COMPONENTI
Per questo motivo sono state previste nel
capacimetro ben cinque portate, sulle quali si Co
effettuano le letture capacitive che vanno da C1 = 1 F (al tataño)
chi picofarad a ! F circa. C2
Le cinque portate corrispondono alle cinque fre-
C3 =
quenze dell'oscillatore a denti di sega; ciascuna
C4 =
es
di queste e « calibrabile » in modo da ottenere 1 F (
C6 =
una precisa e sicura taratura del valore del fon- C7 = 100.000 pF
do-scala. C8 = 10.000 p
A tale scopo, prima di effettuare la misura, si C9 = 1.000 pF
inserisce, dopo aver posizionato S3 sul punto C10 = 100 pF
CALIBR., il valore capacitivo di fondo-scala piu C11 = 10 uF - 16 VI (elettrolitico)
opportuno, scelto tramite S2 e regolando succes- Resistenze
sivamente il potenziometro Rl in modo che l'in- R1 = 2.000 ohm (potenz. a variaz. !in.)
dice coincida esattamente con il fondo-scala. R2 = 86 ohm
R3 = 27.000 ohm
R4 = 56.000 ohm
R5 = 1.000 ohm
R6 = 1.000 ohm
Varie
TR1 = BC1O9
TR2 = BC279
TR3 = BC109
Fig. 2- Circuito completo del capacimetro. L'oscilla- TR4 = BC109
tore a denti di sega e pilotato dai transistor TR1 - TR2; D1 - diodo al germanio
i transistor TR3- TRA compongono i due stadi ad al- D2 = diodo al germanio
to guadagno dello strumento; il circuito di misura e
uA = microamperometro (100 ¡A fondo-sca la)
rappresentato da un microamperometro da 100 A
fondo-scala. 11 condensatore di capacitá sconosciuta
S1 = interrutt.
deve essere inserito nelle boccole contrassegnate con S2a-S2b = commutatore (2 vie- 5 posizioni)
CX. L'alimentazione del circuito e ottenuta con una S3 = deviatore
batteria di pile a 9 V. Alimentaz. = 9 V ce
02
R2
+
S2 a
1 -]
TR1
L i
±
~
Fig. 3 - 11 cablaggio del capacimetro e stato da noi Poi si riporta il commutatore S3 sulla posizione
eseguito su una lastra metallica, che svolge una du- MISURA e ci si accorgera che l'indice dello
plice funzione: quella di conduttore unico della linea
di massa, cioe della linea di alimentazione della ten- strumento raggiungerá il fondo-scala soltanto
sione negativa, e quella di pannello frontale del ca- con un condensatore di valore capcitivo pari a
pacimetro (nella parte anteriore). Per il raggiungimen- uno di quelli inseriti nel circuito e selezionati
to di una notevole precisione ,si dovranno utilizzare tramite S2.
condensatori di precisione, mentre il cablaggio non
presenta alcun aspetto critico. Al fondo-scala delle cinque portate previste da!
335
capacimetro corrispondono i seguenti valori: potranno adottare i modelli 2N709 - 2N2222 -
1 F- 100.000 pF - 10.000 pF - 1.000 pF - 100 BSX26, mentre per il transistor TR2 si potran-
pF. no utilizzare il 2N2905A e il BFY64.
Non abbiamo ritenuto utile scendere al di sotto Coloro che volessero risparmiare sulla spesa com-
dei 100 pF in quanto le capacita parassite dei plessiva del capacimetro potranno fare a meno
collegamenti del circuito avrebbero falsato il dell'acquisto del microamperometro, applicando
reale valore capacitivo del condensatore in esa- all'uscita del capacimetro 2 boccole, nelle quali
me. verranno inseriti i puntali di un tester commu-
tato nella portata piü sensibile di misura delle
correnti continue. Con questo sistema si otterrá
REALIZZAZIONE PRATICA anche il vantaggio di non dover numerare la
scala dello strumento, dato che nei normali te-
Ció che e maggiormente importante nella rea- ster e gia prevista una graduazione da 0 a 100.
lizzazione pratica di questo progetto non e tan- Si tenga presente che nello schema pratico di fi-
to il tipo di montaggio, che potra essere effet- gura 3 si e in teso che il pannello fosse di me tallo;
tuato con l'aiuto di semplici ancoraggi, quanto tutti i punti contrassegnati con la lettera « n »
la scelta dei componenti. In particolare, i con- rappresentano i collegamenti di massa, elettri-
densatori CX C6-C7-C8-C9-C10, che fungono camente connessi tra loro.
da elementi di taratura, dovranno essere abba- E' ovvio che con il sistema di montaggio di f-
stanza precisi; sarebbe bene al 2% o alP'1%. gura 3 il capacimetro e rappresentato esterior-
Il secondo elemento di rilievo e rappresentato mente secondo il prototipo realizzato nei nostri
dalla scelta dei transistor. Quelli citati nell'elen- laboratori e riportato in figura 4. La lastra me-
co componenti sono i modelli che normalmente tallica, sulla quale viene effettuato il cablaggio
possono essere montati. del capacirnetro, e destinata a fungere, nella sua
Tuttavia, per ottenere una buona precisione, an- parte anteríore, da pannello frontale dello stru-
che nelle portate a basso valore capacitivo, cor- mento.
rispondenti ad una elevata frequenza dell'oscil- Utilizzando invece un supporto di materiale iso-
latore a denti di sega, e consigliabile adottare lante, sara necessario provvedere al collegamento
transistor con frequenza di taglio piü elevata. dei vari punti corrispondenti alla linea di massa
Per esempio, per i transistor TRI-TR3-TR4 si con un filo conduttore.
D IR0AMPERES
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2 GAMME D'ONDA
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CHE COS'E' IL ROSMET RO?
Ogni volta che ci e capitato di argomentare sui II fenomeno deile onde stazionarie e abbastanza
trasmettitori, i cavi di collegamento e le anten- complesso se analizzato dettagliatamente, perché
ne, abbiamo sempre insistito sulla correttezza del- richiederebbe una specifica preparazione matema-
l'adattamento di impedenza fra questi elementi tica che non tutti i lettori posseggono. Per tale
e la stazione trasmittente. motivo non riteniamo utile una rigorosa tratta-
L'adattamento di impedenza e utile in quanto zione dell'argomento, invitando invece chi ci
permette di raggiungere il miglior funzionamen- leggeÉ r· ordare che, quando un segnale elettri-
to del trasmettitore. Ma e assolutamente necessa- co do aver attraversato una linea di trasmissio-
rio se si vogliono evitare talune spiacevoli con- ne (e vo coassiale, piattina, ecc.) raggiunge un ca-
seguenze di ordine pratico come, ad esempio, la rico, iene da esso completamente assorbito sol-
bruciatura dei transistor finali. Ecco perché puó tanto se il valore di impedenza del carico e pari
risultare molto conveniente la spesa di alcune a quello della linea di trasmissione. In caso con-
migliaia di lire per l'acquisto di uno strumento trario parte del segnale ritorna indietro, generan-
in grado di controllare l'adattamento di impeden- do un segnale riflesso che e causa di notevoli in-
za tra i vari elementi che compongono la stazio- convenienti come, ad esempio, la distorsione del
segnale o, peggio, il sovraccarico del generatore
ne trasmittente. E questo strumento prende il no-
me di Rosmetro. che, nel nostro caso, e rappresentato dal trasmet-
titore.
In commercio si possono trovare Rosmetri di
E questo fenomeno e tanto piü evidente quanto
basso prezzo e perfettamente funzionanti. maggiore risulta la discordanza di impedenza
Ma non tutti i CB intendono rivolgersi al mer- tra la linea di trasmissione e il carico.
cato per l'acquisto dei loro apparati, perché mol- II ROS esprime appunto lentita del disadatta-
ti preferiscono costruire da sé il ricevitore, il tra- mento secondo la relazione:
smettitore e gli strumenti necessari per il corret- E +e
to funzionamento della stazione ricetrasmittente. ROS=--
Provvediamo dunque a presentare questo mese Ee
il progetto di un Rosmetro che nulla ha da in- in cui E rappresenta l'energia diretta, mentre e
vidiare ai migliori strumenti del settore dilettan- misura lenergia riflessa dal carico.
tistico e che permettera un notevole risparmio E' evidente che in condizioni ottimali, quando
nei confronti degli analoghi apparati commer- l'energia riflessa e nulla (e = O), il ROS sara
ciali, soprattutto perché lo strumento indicatore pari all'unita (ROS = 1) ed aumentera con l'au-
potra essere sostituito con il comune tester. mentare del disadattamento.
339
01
e::(
~ 02 R2 1-
r u
1- 0
z :::J
w
0IR. RIFL.
S1
µ A
R3
+
C3
140;150
r
5,-
0 r
e::( o:::
o::: t-
i- z
uh
=-
H-
o z
::::> e::(
$ 19 7 7 7 19 5
341
In pratica si dovra considerare ottimo un ROS forata. La vetronite potra essere ricavata dalle
inferiore a 1,3 mentre dovrá essere ritenuto ac- basette per circuiti stampati (non da quelle di
cettabile qualsiasi valore compreso tra 1,3 e 1,6; bachelite, ma da quelle di color verde!), dopo
sono invece da considerarsi scadenti tutti i valori aver ovviamente asportato il rame mediante il
compresi fra 1,6 e 2. Assolutamente inaccettabili solito bagno in soluzione di percloruro ferrico.
sono i valori al di sopra di 2. Per tale motivo non L'insieme dei tre bastoncini dovrá risultare scher-
e necessario graduare completamente la scala mato mediante un profilato metallico ad «U»,
del microamperometro, mentre sara sufficiente con dimensioni di 25x25 mm. circa.
terminare i\ lavoro di graduazione a meta scala, Facciamo notare che il Rosmetro potra venir
in corrispondenza del valore ROS = 3. predisposto per la misura di disadattamenti di
L'ulterior graduazione al di la del ROS = 3 una sola impedenza caratteristica. In funzione di
non e necessaria perché, superato il limite di tale scelta, cioé in corrispondenza di precisi va-
ROS = 2, occorrera in ogni caso rivedere com- lori di impedenza, si dovranno attribuire alle re-
pletamente tutto l'impianto della stazione tra- sistenze R1-R2 i seguenti valori:
smittente. Rl R2 100 ohm per Zo = 75 ohm
Il ROS fornisce anche un'idea sufficientemente R1= R2 = 150 ohm per Zo = 50-52 ohm
chiara sull'effcienza dell'installazione dell'anten- La posizione di queste due resistenze sulle due
na. Questo dato potra essere dedotto dalla se- barrette direzionali e molto critica; ció vuol si-
guente tabella: gnificare che, volendo raggiungere una perfetta
taratura dello strumento, si dovra agire nel modo
ROS Rendimento d'antenna seguente.
1 100%
TARATURA DEL ROSM ETRO
1,2 99%
1,5 96% Secondo lo schema di figura 5, il Rosmetro verrá
1,85 91% inserito fra l'uscita di un trasmettitore e un ca-
2,1 88% rico fittizio preciso e antiinduttivo da 52 ohm.
2,6 80% Successivamente si regola la posizione del po-
3 75% tenziometro R2 alla ricerca di que! punto in cui,
4 65% con Sl commutato in posizione RIFL., si ottie-
ne la minima indicazione del microamperometro.
Poi si commuta Sl in posizione DIR. e si inver-
COSTRUZIONE DEL ROSMETRO tono i collegamenti del trasmettitore e del e.arico
fittizio, cioé si collega il bocchettone d'antenna
Dalla precisione costruttiva dell'apparato dipen- del Rosmetro con il trasmettitore e quello di
de in pratica, e in massima misura, l'affdabilita entrata con il carico fittizio. Quindi si regola il
del Rosmetro, soprattutto perché esso e uno stru- potenziometro Rl in modo da ottenere la mínima
mento di misura dei disadattamenti di impeden- indicazione da parte del microamperometro.
za e non deve quindi essere esso stesso la causa Dopo queste operazioni il Rosmetro potra consi-
di eventuali disadattamenti. Per tale motivo do- derarsi perfettamente tarato ed il suo impiego
vranno essere rispettate al millimetro le quote risultera sicuramente afidabile.
riportate nello schema pratico di figura 2, dispo-
nendo i componenti cosí come chiaramente indi-
cato nel disegno e servendosi di cavetti scherma- IMPIEGO DELLO STRUMENTO
ti per i collegamenti critici.
In pratica si dovranno fissare duc bocchettoni per Il principale impiego del Rosmetro e quello di
alta frequenza alle estremitá di un contenitore controllare il disadattamento di irnpedenza del-
metallico, saldando direttamente tra loro i termi- l'antenna, che verra eventualmente ritarata sino a
nali centrali dei bocchettoni per mezzo di un farla rientrare in un limite accettabile di onde
bastoncino di rame nudo del diametro di 4 mm. stazionarie.
Alla distanza di 5-6 mm. da! conduttore ora ci- In fase di installazione della stazione trasmitten-
tato verranno sistemati i due accoppiatori dire- te, il Rosmetro si rivelera assai utile in diverse
zionali, realizzati mediante filo di rame da 1 mm. occasioni. Prima di tutto sara possibile controlla-
di diametro. I bastoncini di rame verranno man- re con esso l'uguaglianza fra l'impedenza d'usci-
tenuti in posizione rígida tramite due o piü se- ta del trasmettitore e quella del cavo e dell'an-
zioni di vetronite opportunamente sagomata e tenna.
342
25 Fig. 4 - Anche se alcune moderne teorie affermano che un'anten-
na con una piccola percentuale di onde stazionarie funziona me-
glio di un'altra con ROS bassissimo, é bene sapere che un si-
stema di impedenze TX-CAVO-ANT. perfettamente accordato sul-
lo stesso valore permette di raggiungere la totale irradiazione
dell'energía prodotta dal trasmettitore (5 W nell'esempio riporta-
to a sinistra). Un sistema di impedenze non accordato sullo stesso
valore· non permette l'irradiazione totale dell'energia del tra-
smettitore, perché una parte di questa viene riflessa sul trasmet-
titore stesso (la potenza riflessa é di 2 W nell'esempio riportato
a destra).
1m m
VETRONITE
IRRADIA ZIONE
PARZALE 3W
L. 5.900
Le richieste del kit del « Sintonizzatore CB , deb-
bono essere falte inviando anticipatamente l'im-
porto di L. 5.900 a mezzo vaglia o c.c.p. n.
3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA -
20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
343
Per questo tipo di controllo occorrera collegare
con il bocchettone d'antenna del Rosmetro il
solito carico fittizio, mentre l'uscita del trasmet-
titore verra collegata con l'altro bocchettone del Fig. 5 - Schema di impiego del
l
Rosmetro. Rosmetro che deve essere colle-
gato fra la presa d'uscita del
Regolando il filtro di uscita del trasmettitore, si ricetrasmettitore e il cavo coas-
dovra ottenere la massima emissione « diretta » siale di discesa dell'antenna. Lo
ed una corrispondente emissione « inversa» nul- spezzone di cavo, che collega il
ricetrasmettitore con il Rosme-
la. tro, deve essere possibilmente
Per provare se il cavo debba effettivamente ri- lungo 1/4 d'onda (2,6 metri per i
tenersi adatto al trasmettitore, si dovra collegare 27 MHz).
il cavo stesso con la presa d'antenna del Rosme-
0
tro ed inserire ancora una volta, in sostituzione 0
r
dell'antenna, un carico fittizio. Anche in que- o
O
sto caso l'emissione « diretta » dovra risultare o
massima, mentre dovra risultare nulla quella a
O
« Inversa ».
L'installazione della trasmittente si conclude con ROS METRO
il controllo del ROS, inserendo l'antenna alla f-
ne del cavo coassiale.
Ricordiamo ancora una volta che occorrera com-
mutare SI in posizione « diretta » e regolare la
ANT.
LINEA ONDA
,- RIFLESSA
1
T X
ENTR. use.
ANT.
ENTR. use
T X
344
sensibilitá per il fondo-scala tramite il potenzio- re a 1,3-1,5, ci si potra accontentare del risul-
metro R3; quindi, dopo aver commutato SI in tato e considerare l'impianto accettabile. In ca-
posizione « inversa », si leggerá direttamente il so contrario occorrera intervenire sugli organi
ROS secondo la tabella precedentemente rípor- di accordo dell'antenna, allo scopo di evitare una
prossima distruzione dei transistor finali del tra-
Nel caso in cui il ROS dovesse risultare inferio- smetti tore .
•••
TRASMETTITORE CB.
UNA PRESTIGIOSA SCATOLA DI MONT AGGIO
A L. 19.500
SCHEDA TECNICA
Potenza AF in uscita
(senza mod.): 1 W (circa)
Potenza AF in uscita
(con mod.): 2 W (circa)
345
COLLAUDO
E PROVA
DEI FET
43
346
zione di un transistor FET viene effettuata con IL CIRCUITO DEL PROVA-FET
l'ohmmetro, cosi come avviene con un comune
transistor. Ma questo tipo di prova, pur valida II nostro circuito permette di analizzare il com-
per i transistor e per molti altri tipi di semicon- portamento di un FET in un oscillatore ad alta
duttori, puó risultare distruttiva per il FET, per- frequenza sulla gamma delle onde medie.
ché questo componente e stato concepito per una Con questa prova si ottiene il vantaggio di ana-
polarizzazione inversa, con passaggio nullo di cor- lizzare il componente in condizioni dinamiche,
rente gate-source. La non indifferente corrente cioé mentre esso fanziona effettivamente quale
elettrica erogata dalla pila contenuta nell'ohm- componente attivo, tenendo in considerazione an-
metro, invece, che attraversa il componente du- che tutte le eventuali dispersioni imputabili alle
rante la prova con polarizzazione diretta della capacita interne.
giunzione, puó rovinare la giunzione stessa. Ecco
Se si fosse realizzato un apparato di controllo di
perché l'efficienza di un FET deve essere con-
natura statica, poteva capitare che un compo-
trollata con un opportuno circuito, che tenga
nente, sottoposto a prova, presentasse un guada-
conto delle particolari esigenze del componente,
gno superiore aquello di un altro; mentre i tran-
senza rovinarlo e senza possibilita di errato in-
sistor si comportano in maniera esattamente op-
serimento.
posta quando vengono inseriti in un circuito di
alta frequenza. Si tratta di un fenomeno molto
comune nei transistor bipolari; infatti esistono
IDENTIFICAZIONE DEI TERMINAL!
transistor dotati di un elevatissimo guadagno per
segnali di bassa frequenza, mentre tale qualita
11 circuito che proponiamo al lettore risponde a
decade rapidamente con !'aumentare della fre-
tali requisiti. Ma c'e di piü; esso permette an-
quenza; al contrario, esistono componenti dotati
che di identificare, mediante prove successive,
di un guadagno mediocre alle basse frequenze,
lesatta disposizione dei terminali del componen-
che conservano tale valore anche a parecchie de-
te, che molto spesso risultano difficilmente iden-
cine o centinaia di MHz.
tificabili.
Quest'ultimo concetto e stato ribadito piü volte
in altre occasioni, sempre quando si e trattato di ANALISI DEL CIRCUITO
analizzare o realizzare un circuito con FET: in
commercio esiste tutta una gamma di varianti Considerata Putilitá dell'effettuazione di prove
nella disposizione dei terminali del componente, dinamiche del FET, iniziamo ora la descrizione
anche quando il contenitore e identico. Tutto del circuito elettrico dello strumento riportato
dipende dalla casa costruttrice. in figura l.
Nei transistor ció non accade, perché la regola, Supponiamo che il transistor FET, sottoposto a
salvo poche eccezioni, e abbastanza generalizza- prova, sia perfettamente integro ed inserito ne!
ta: l'emittore si trova in corrispondenza di una circuito di figura 1 in modo corretto, cioé nel ri-
tacca; il collettore si trova in corrispondenza di spetto piu preciso dell'ordine di successione dei
un puntino colorato; la base si trova in posizione suoi elettrodi.
centrale rispetto agli altri due elettrodi. Ma nel In questo caso il circuito si comporta come un
FET non esiste normalizzazione e questa defi- vero e proprio oscillatore radio, la cui frequen-
cienza di ordine tecnico costrinugerebbe l'opera- za di emissione e stabilita dai valori della bobina
tore a tenere a memoria la zoccolatura di tutti i L1 e del condensatore variabile C1.
tipi di FET esistenti in commercio, con le loro Per accertarsi dell'effcienza del FET, conviene
varianti, a meno che non ci si adatti a consultare, sistemare un ricevitore radio sintonizzato sulla
di volta in volta, cataloghi, manuali, tabelle o gamma delle onde medie, in un punto della sea-
prontuari.
la parlante libero da emittenti. alla distanza di
L'uso appropriato di un apparecchio adatto per qualche metro dal circuito di prova (1-3 metri
il controllo dei FET semplifca notevolmente circa).
questo problema, anche perché esso e in grado Intervenendo su! comando di pilotaggio del con-
di far conoscere il guadagno di ogni singolo com- densatore variabile C1, si dovrá udire nel rice-
ponente. vitore radio il soffio caratteristico e rappresenta-
347
G $ D Fig. 1- II progetto dell'ap-
a 6 a parato di controllo e col-
laudo dei FET consiste in
un oscillatore ad alta fre-
quenza (a sinistra), che
R3 permette il controllo atti-
L1
vo e dinamico de! transi-
stor.
c:
2
l
C4
le
9V j
1
COMPONENTI
bassa frequenza, il cui valore di frequenza si an-
nulla quando le due onde ad alta frequenza as-
Condensatori sumono perfettamente lo stesso valore di fre-
C1 = 300 pF (variabile di qualunque tipo) quenza.
C2 = 180 pF Il tipo di prova ora descritto, pur fornendo una
C3 = 4.700 pF sicura indicazione su! funzionamento del FET,
C4 = 100.000 pF non e tuttavia in grado di rivelare se un compo-
Resistenze nente sia dotato di un maggior o minor guada-
R1 = 470.000 ohm gno rispetto ad un altro. Per ottenere quest'ul-
R2 = 4.700 ohm teriore indicazione ausiliaria, e necessario servir-
R3 = 4.700 ohm si di un circuito di misura in grado di rilevare
Varie
l'entita del segnale di alta frequenza generato. In
L1 = bobina per ricevitore onde medie con pratica si tratta di costruire una sonda di alta
ferrite frequenza e collegarla ai terminali 2-3 della bo-
S1 = interruttore bina Ll.
ALIMENTAZ. = pila a 9 V
es = 180 pF
C6 = 47.000 pF
IL CIRCUITO-SONDA
DG1 = diodo al germanio
DG2 = diodo al germanio
Come si puó notare, osservando lo schema di
figura 3, il circuito sonda appare estremamente
semplice; esso potra essere equipaggiato con uno
tivo dell'alta frequenza. strumento proprio, oppure con due semplici boc-
Ne! caso in cui il ricevitore radio, anziché es- cole da collegarsi ai puntali di un tester commu-
sere sintonizzato su un punto libero della scala, tato nella misura di correnti continue e sulla por-
fosse sintonizzato su una debole emittente o, tata di 500 A fondo-scala.
meglio, su una portante non modulata, si potreb- Si potranno comunque utilizzare anche strumen-
be udire il battimento fra la frequenza portante ti piü sensibili, con l'accorgimento di inserire una
e quella generata da! circuito di prova di figura 1. resistenza o, meglio, un potenziometro in serie
Ricordiamo che il battimento scaturisce dalla allo strumento; tutto ció allo scopo di limitare il
differenza aritmetica fra i valori di due frequen- flusso di corrente utilizzabile anche per una even-
ze; agendo quindi nettamente su! comando del tuale taratura della scala rapportata al guada-
condensatore variabile C1, si udrá una nota di gno dei FET.
348
)
Hg. 2 - Se il controllo del FET viene effettuato tramite un ricevitore radio sintonizzato sulla gamma delle
onde medie, il contenitore dell'apparato prova-FET dovrá essere necessariamente di plastica. In caso contra-
rio il cablaggio potra essere composto anche in un contenitore metallico. 11 condensatore variabile C1 potra
essere scelto fra una vasta gamma di componenti di capacita compresa fra i 100 e i 500 pF, con isolamento
ad aria o a mica, indifferentemente.
3 3 Fig. 3 - 11 circuito-sonda, da a-
dottarsi nel caso in cui non si vo-
glia dare la preferenza al me-
todo di controllo dei FET col ri-
cevitore radio ad onde medie, po-
trá essere munito di un microam-
OG1 DG1 perometro da 500 A fondo-sca-
la (schema a sinistra), oppure po-
tra essere collegato con un tester
commutato nella misura di cor-
renti continue e nella portata di
OG2 OG2 500 A fondo-scala.
C6 C6
TESTER
500A 500
349
1 FASCICOLI ARRETRATI DI
Elettronica Pratica
sono le • perle di una preziosa collana tecnico- 2
pratica, che porta in casa vostra il piacere e il
fascino di una disciplina moderna, proiettata nel 3
futuro, che interessa tutti: lavoratori e studenti,
professionlsti e studiosi, giovani e meno giovani.
Tra essi ve ne ricordiamo uno:
4
IL
FASCICOLO
DI AGOSTO '74 Fig. 4 - II circuito oscillante del prova-FET e normal-
$i
, , ... ~ ~1_
un ricevitore transistorizzato ad onde medie, nel qua-
le la bobina e dotata di presa intermedia; volendo uti-
lizzare una bobina con avvolgimenti separati, come
ff11 ~
,k;
./
✓,,
5e
ge,-
48
'<oo -~--
¿A )_
S
t ,
'«
quella qui disegnata ,si dovranno individuare i colle-
gamenti, necessari per ricavare la presa intermedia,
che permettono di raggiungere l'oscillazione; questi
potranno essere i terminali 2-3 oppure i terminali 2-4.
'
•oy¿
sd,8 51 "e,
rey,j
GUIDA TEORICO-PRATICA
USO DELLO STRUMENTO
DELL'ASPIRANTE ELETTRONICO
Come abbiamo detto, con lo strumento si posso-
che, senza impegnare praticamente il lettore in no identificare i terminali del transistor FET. E
alcun lavoro di montaggio, serve ad arricchire il
laboratorio dilettantistico, rappresentando in es-
per fare cio occorre provare, in sequenza, tutte
so un autentico « ferro del mestiere •. Questo le possibili permutazioni dei tre elettrodi, che
speciale fascicolo e stato realizzato col prec iso risultano essere le seguenti:
scopo di offrire un aiuto immediato ed esatto a
chiunque stia progettando, costruendo, mettendo
a punto o riparando un apparato radioelettronico,
GDS GSD DGS DSG SGD SDG
elencando dati tecnici, caratteristiche, valori e
grandezze radioelettrici. Una volta individuata la posmone esatta del
componente, che ne permette il funzionamento,
Richiedetecelo subito inviando antlcipatamente si provera ad invertire fra loro il drain (D) con
l'importo di L. 700 a mezzo vaglia o c.c.p. n, la source (S), controllando se per caso il compo-
3/26482 intestato a: nente sta fornendo un maggior guadagno; se cio
ELETTRONICA PRATICA • 20125 MILANO • Via
Zuretti, 52.
avviene, quest'ultima e l'esatta posizione con cuí
debbono essere inseriti gli elettrodi del FET.
350
I. .e:rore. durante queste prove, dovrá ben ri-
ccrdare che, in molti casi, data la particolare
,::-..::rura interna del FET, il circuito puo oscil-
.±re anche con drain e source invertiti, falsando
~ ,al caso l'identificazione clei terminali.
[ :xogerto di figura 1, cosi come e stato da noi Llre 2.700
c:cepito. permette di controllare il funziona-
rento dei soli transistor FET a canale N, che
·3ppresentano la 1aggioranza dei FET. Ma ci
si ricordi che, per il controllo dei FET a canale
P. suficiente invertire le polarita dell'alimen-
zar:ore di figura l, senza apportare alcuna ulte-
:iore modifica al progetto.
o
·@-
G
@ 2 CON QUESTA PENNA
APPRONTATE I VOSTRI
"@ 5
risce perfettamente al rame.
351
1
ALIMENTATORI
STABI TI
PUNTATA
Dopo aver discusso sugli alimentatori non sta- colta di reperire in commercio i diodi zener ad
bilizzati o stabilizzati tramite un diodo zener, alta potenza.
prenderemo in esame, in questa seconda ed ul- Per risolvere questo importante problema e dun-
tima puntata, gli alimentatori stabilizzati piü com- que necessario ricorrere ad un accorgimento te-
plessi, quelli che, oltre ai diodi zener, utilizzano cnico molto semplice e molto economico. Esso
anche i transistor, con lo scopo di ottenere stabi- consiste nell'utilizzare un transistor di media po-
lizzazioni migliori anche per correnti elettriche tenza abbinato ad un diodo zener di piccola
dell'ordine degli ampere. potenza.
Come e stato giá detto nella precedente puntata, Presentiamo in figura 1 lo schema, chiamato
la stabilizzazione di un atensione elettrica e ot- « schema a shunt », che simula un diodo zener
tenibile per mezzo di una resistenza e un diodo di potenza.
zener. Ed avevamo anche detto che in commer- In questo circuito, per efletto della giunzione ba-
cio esistono diodi zener di piccola, di media e di se-emittore del transistor TR, la tensione di sta-
grande potenza. bilizzazione risulta superiore a quella dello zener
Viene dunque spontaneo pensare che qualsiasi di 0,2-0,6 V, a seconda che il transistor sia di ti-
problema di stabilizzazione delle tensioni elettri- po al germanio o al silicio. Ma questo elemento
che possa essere risolto con la scelta del diodo non <leve essere ritenuto come un elemento di
zener piü adatto. Ma nella maggior parte dei svantaggio rispetto al diodo zener, perché se e
casi il ricorso al diodo zener potrebbe risultare vero che la tensione di zener risulta superiore di
molto costoso ed anche assai faticoso per la diffi- 6 V, l'introduzione di un « diodo » al silicio com-
352
Per le correnti elettriche
dell'ordine degli ampere gli
alimentatori stabilizzati
debbono montare diodi zener
di potenza. Ma questi
componenti sono molto
costosi e non sempre
reperibili in commercio. Di
essi si puó fare a meno
utilizzando un transistor
abbinato ad uno zener di
piccola potenza.
pensa termicamente il coefficiente di temperatu- inutilmente una ingente quantita di potenza elet-
ra, garantendo una migliore stabilizzazione entro trica, senza trarre alcun beneficio da questo
una vasta gamma di temperatura. processo di dissipazione.
Volendo aumentare ulteriormente la potenza del-
lo zener fittizio, occorre col.legare un secando
transistor, cosí come indicato in figura 2. STABILIZZATORI TIPO SERIE
ll transistor TRl e di tipo NPN perché attual-
mente questi tipi di transistor di potenza, al sili- Per l'impiego vario e per il laboratorio i circuiti
cio, sono i piü diffusi ed anche i piü economici. piü adatti sono i cosiddetti stabilizzatori tipo se-
Volendo inserire nel circuito a shunt un transi- rie. In questi il transistor, che funge da elemento
stor di tipo NPN, il circuito di figura l dovra es- di regolazione, viene collegato in serie al carico:
sere modifcato in quello di figura 3, che garanti- esso e quindi interessato dalla corrente in misura
sce le identiche prestazioni del circuito di figura 1. proporzionale a quella assorbita da! carico. La
Seguendo il concetto ora esposto, e possibile rea- potenza elettrica viene dunque dissipata soltan-
lizzare un circuí to di zener fittizio per mezzo di to ne! caso in cui al circuito venga collegato un
due transistor di tipo NPN con il vantaggio del- carico. E questa potenza dissipata risulta diretta-
la pi! facile reperibilita commerciale dei com- mente proporzionale alla potenza assorbita.
ponenti. Questo circuito riportato in figura 4. Un tipico schema di circuito regolatore tipo serie
La caratteristica fondamentale dei circuiti sta- e riportato in figura 5. II funzionamento di questo
bilizzatori a shunt e quella di dissipare quella. circuito e assai semplice: il diodo zener stabiliz-
parte di potenza che non viene dissipata dal ca- za la tensione di base del transistor TR; poiché
rico. Essi sono quindi adatti soltanto in quei casi la tensione base-emittore del transistor puo esse-
in cui si ha la certezza di avere sempre un ca- re ritenuta costante, intorno allo 06 V. risulta
rico collegato. In caso contrario si dissiperebbe pure stabilizzata la tensione presente sull'emit-
353
tore del transistor, che equivale alla tensione di
.uscita VS.
R1
TR PROGETTAZIONE DELLO
., l
in.
e
STABILIZZATORE TIPO SERIE
R1
TR2
O O
=
=
vcc vs
e ~
Fig. 2 - Stabilizzatore
shunt di potenza con
diodo zener a bassa
TR1 DZ dissipazione.
354
R
11
DZ
e
e
VCC
e b
r
e
Fig. 4 - Lo zener di po- e
tenza fittizio puo essere
realizzato anche per mez-
e TR2
zo di due transistor di ti- TR1
po NPN.
b
O
TR
'=' o
vcc u
e r
8 Fig. 5- Esempio di stabi-
lizzatore tipo serie; il tran-
sistor TR, che funge da
elemento di regolazione,
DZ viene collegato in serie al
ca rico.
+. ¡
e
ri'e b TR
b
TR
vcc
~
DZ R2
Fig. 6 - Gli elementi necessari per progettare Fig. 7 - Questo progetto di stabilízzatore di
uno stabilizzatore tipo serie sono: la tensio- tensione permette il controllo della tensione
ne d'uscita VS, quella di alimentazione VCC, d'uscita in modo continuo; esso tuttavia peg-
la corrente massima del carico I e la tensio- giora notevolmente il processo di stabilizza-
ne collettore-emittore VTR. zione.
355
TR
t9 " vs
Fig. 9 - L'adozione di un
secondo transistor con-
TR1 sente di ridurre al mínimo
la corrente di carico ri-
chiesta alto zener, miglio-
rando conseguentemente
b
RZ la stabilizzazione della ten-
sione. Questo progetto é
particolarmente adatto per
O
=
vcc e
vs
l'uso di transistor al ger-
manio.
e b
=
e
TR2
+
R1 R2
DZ C1
356
pio 20 mA, scegliendo Rl tramite la legge di
Ohm:
VCC- V 18 12
R! = ---- - ---- = 300 ohm
Iz 0,02
.= potenza dello zener dovrá essere superiore a : b
TR1
Vz x Iz = 12 x 20 = 240 mW RZ
n diodo zener da 400 mW deve quindi consi-
derarsi sufficiente. +
b c2
VARIAZIONE DELLA TENSIONE D'USCITA
IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.
LA SCATOLA
DI MONT AGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette-
L. 2.900 (senza altoparlante)
re alla prava le proprie attitudini e capacita nella L. 3.500 (con altoparlante)
oratica della radio.
357
il nostro
indirizzo e Fig. 11- Cosi si presenta, analizzato all'o-
scilloscopio, il diagramma caratteristico della
tensione d'uscita di taluni alimentatori stabi-
lizzati che montano transistor ad elevato gua-
dagno ed elevata frequenza di taglio.
358
pensazione. lizzati, soprattutto quelli che montano transistor
Facciamo notare che nel circuito di figura 9 e ad alto guadagno ed elevata frequenza di taglio,
in quello di figura 10 la tensione stabilizzata VS tendono ad oscillare in seguito a brusche varia-
vale VD + 0,4 V per transistor al germanio, zioni di carico. La tensione d'uscita non puo
oppure VD + 1,2 V per transistor al silicio. quindi risultare piü livellata, perché essa, ana-
lizzata all'oscilloscopio, si presenta secondo l'an-
damento riportato in figura 11.
TENSIONI NON LIVELLATE Ma questo inconveniente puó essere facilmente
elimina to collegando, in parallelo ai condensa tori
A conclusione di questo argomento vogliamo af- elettrolitici di stabilizzazione, dei condensatori ce-
fdare al bagaglio tecnico del lcttore un piccolo ramici, con valori capacitivi che si aggirano in-
accorgimento pratico in grado di garantire una torno ai 10.000 pF, in modo da ridurre l'indut-
buona stabilizzazione di tensione in quei circuiti tanza propria dei condensatori elettrolitici alle
in cui sono presenti alte frequenze. alte frequenze, garantendo una buona stabilita
E' noto che qualche volta gli alimentatori stabi- del sistema.
MODULO EP 0139
PER
ANTIFURTO ELETTRONICO PER AUTO
CON ESSO POTRETE REALIZZARE:
359
REALIZZANDO QUESTO APPARA- I cultori della musica, professionisti o dilettanti
che siano, avvertono spesso la necessita di ana-
TO, SARETE IN GRADO DI AMPLIFI- lizzare, nota per nota, una esecuzione musicale
giá registrata.
CARE UNA STRETTISSIMA BANDA E per fare ció hanno bisogno di amplificare una
strettissima banda di frequenza, isolando, ad e-
DI FREQUENZA, ISOLANDO, AD sempio, fra tutti, soltanto i suoni emessi da un
singolo strumento.
ESEMPIO, FRA TUTTI, SOLTANTO 1
II progetto che stiamo per presentare risolve
SUONI EMESSI DA UN SINGOLO brillantemente questo problema, anche se esso
si presta ad altre applicazioni pratiche.
STRUMENTO. Chi lo vorrá, infatti, potra realizzare alcuni esem-
pi di questo apparato, accordati su frequenze
diverse, per comporre un correttore di tonalita
di tipo continuo, oppure un sistema di pilotaggio
di vari gruppi di lampade psichedeliche, con una
360
AMPLIFICATORE
SELETTIVO
IN FREOUENZA
netta separazione tra i diversi canali. Questi ap- solito in questo tipo di applicazioni: si e fatto
parecchi potranno ancora essere u tilizzati come uso infatti di un transistor MOS-FET a doppio
elementi separatori di nota in comandi a distan- gate.
za pluricanali, eliminando gli ingombranti filtri II transistor MOS-FET a doppio gate puó esse-
L- o i costosi relé a !amelle vibranti. re considerato come un accoppiamento di due
Come si puo facilmente intuire, l'amplificatore transistor MOS collegati in serie fra loro: cioé
selettivo, pur essendo principalmente un acces- la source di uno dei due transistor viene collega-
sorio musicale, bene si adatta alle piü svariate ta con il drain dellaltro. Ne risulta quindi un
applicazioni pratiche che i lettori, meglio di noi, componente del tutto simile ad un penodo. se si
sapranno adattare alle loro particolari esigenze. fa eccezione per la griglia soppressore che, evi-
dentemente, non ha motivo di essere nei transi-
stor.
UN COMPONENTE INSOLITO Anche le caratteristiche elettriche del transistor
MOS-FET a doppio gate sono sirnili a quelle del
Per realizzare l'amplificatore selettivo si e fatto pentodo, con il notevole vantaggio della riduzio-
uso di un componente elettronico abbastanza in- ne delle dimensioni e con quello della mancanza
361
R3
TR1 C3
# úñ. 11
c7
R7
3 < isno
'I
l]
20V
e
k 11 11
L R2
11
e,le
T ww, }
11
tR8
11
g
USCITA
@
ENTR
11 + $ 11 5 2 c6
e
~ ■
C2ll IT R4 RSII IIR6
362
spostato verso il lato massa, cioé quando il gate te contrassegnato con il numero 3, che deve es-
di TRI contrassegnato con il numero 3 risulta sere considera to in tu tto e per tu tto come un
collegato a massa, il circuito si comporta come secando ingresso in fase con quello principale.
un normale stadio ad amplifcazione lineare.
Il segnale viene infatti applicato al gate (termi-
nale 2) del MOS-FET, il quale risulta opportu- IL FILTRO A DOPPIA T
namente polarizzato tramite le resistenze R1-R2-
R4. La resistenza R4 risulta disaccoppiata da! La principale caratteristica del filtro a doppia T
condensatore elettolitico C2 allo scopo di rag- e quella di essere simile ad un circuito accordato
giungere un buon guadagno. di tipo parallelo, cioé di presentare una elevata
La resistenza R3, che rappresenta il carico di impedenza soltanto in prossimita di una certa fre-
drain del transistor TRI, determina l'amplifica- quenza che dipende esclusivamente dai valori
zione dello stadio. Sui terminali di questa resi- dei componenti con i quali il filtro e composto.
stenza e quindi possibile prelevare, tramite il Poiché il guadagno di un amplificatore contro-
condensatore C7, il segnale da inviare all'uscita. reazionato risulta proporzionale al valore della
Al contrario, se il cursare del potenziometro R5 impedenza di controreazione, risulta che, ai va-
viene spostato verso il punto d'incontro del con- lori di frequenza lontani da quello della frequen-
densatore C5 con la resistenza R8, risulta inse- za caratteristica, il guadagno dell'amplificatore e
rita completamente una rete di controreazione, basso, press'a poco pari all'unita; l'amplificazio-
realizzata secodo la classica configurazione a ne aumenta notevolmente, sino a 30, quando la
doppia T, che riporta il segnale uscente sul ga- frequenza d'ingresso risulta pati alla frequenza
o ENTR. o
363
R6 R6 a l j= 4 51 b
t.
r r
Fig. 3 - Varianti da apportare al circuito originale di critica (impedenza elevata del filtro a doppia
figura 1. 11 triplo commutatore permette di inserire con- «p greca »).
densatori di valori diversi, in modo da selezionare la
banda di frequenza desiderata. L'amplificazione e, conseguentemente, la larghez-
za di banda del « picco » selettivo, possono venir
variate intervenendo su] potenziometro R5, che
rappresenta un comodo elemento di controllo as-
sai spesso mancan te in analoghi amplificatori se-
lettiví.
•
. Non bísogna tuttavía creciere che con la resi-
.
stenza variabile R6 si riescano a copríre vaste
3 porzioni di frequenze, perché per raggiungere ta-
le scopo si debbono cambiare i valori dei com-
VISTO S0TT0 ponenti del filtro, cosl come e stato gia detto.
Per provvedere alla sostituzione <leí componen-
tí del filtro basta inserire ne! circuito un sistema
di commutazíone deí vari elementí cosl come
indicato in figura 3. Come si puo notare, e stato
inserito nel circuito un commutatore triplo a 6
364
posizioni, aumentabili a piacere.
Facendo ancora riferimento al progetto originale
di figura 1, ricordiamo che per un comportamen-
to ideale del filtro a doppia T debbono avverarsi
le seguenti relazioni:
C4 = C5= C
R7 = R8 = R
C6= 2C= 2C4 = 2C5
GATE 2
R R7 R8 PIE DINO 2
R9=- =- =-
2 2 2
Rispettando tali relazioni matematiche, la fre- S0U RCE
quenza del filtro a doppia T risultera espressa GATE 1
PIEDINO
PIE DINO 3
dalla seguente formula:
1
f=--
2nrRC
in cui « f » e misurata in hertz (Hz), R in me- 01001 01
gaohm e e in microfarad (µF). PR0TEZI0NE
Facciamo un esempio: poniamo C4 = es = 680
pF, C6= 1.360 pF; R7 = R8 = 250.000 ohm,
R9 = 125.000 ohm. Applicando la formula pre-
cedentemente riportata, si ottiene:
1 Fig. 5 - Circuito elettrico del transistor MOS-FET
SK3050. Come si puó notare, lo schema comprende
f== -------- = 1.000 Hz orca
quattro diodi zener dí protezione dei due gate che,
27 x 0,25 x 680 x 10-° come e
noto, sono elettrodi estremamente delicati.
Per coloro che volessero evitare di eseguire le ne-
cessarie operazioni matematiche, riportiamo nella
seguente tabella alcuni valori di frequenza e i
corrispondenti valori dei condensatori C4-C5-C6.
Ne! circuito di figura 3 sono presenti i potenzio- R8b. In commercio, tuttavia, non esiste un po-
metri R 7b-R8b; questi due potenziometri rap- tenziometro triplo con una sezione di valore me-
presentano un potenziometro doppio che per- ta delle altre due; e dunque necessario fare uso
mette di rendere variabile la frequenza del fil- di un potenziometro separato, munito di manopo-
tro selettivo entro una vasta gamma e con con- la con indice ed attenendosi alle indicazioni del-
tinuita. P'indice stesso durante la manovra; ció natural-
In pratica con questo potenziometro doppio si mente quando non interessino particolari doti di
ottengono i valori di frequenza intermedi non selettivita; in pratica dunque basta utilizzare un
elencati nella precedente tabella. potenziometro semifisso, tarato una volta per tut-
II potenziometro R6a dovrebbe essere re gola to te, in modo da ottenere i migliori risultati con
in sincronismo con il potenziometro doppio R7b- R7b-R8b regolati a meta corsa.
365
Fig. 6 - Coloro che volessero a-
+ o limentare il circuito dell'amplifica-
tore selettivo con un alimentato-
re da rete, potranno costruire
R2
questo circuito, servendosi di un
amplificatore di alimentazione (T1)
della potenza di 2-3 W circa. La
S1 tensione uscente e regolabile me-
diante il potenziometro R1.
366
Lo schema elettrico del transistor MOS-FET
riportato in figura 5. Come si puó notare, nel cir-
cuito sono compresi quattro diodi zener di pro-
e
tezione dei due gate che, come noto, sono elet- GLI A TTREZZI
trodi estremamente delicati e che il solo contatto
delle maní puo rovinare a causa della formazione DEL
di sovratensioni statiche.
Ció non significa, tuttavia, che il transistor MOS- PRINCIPIANTE
FET sia un componente intrattabile; coloro che
non vogliono correre alcun rischio di danneggia-
mento del componente potranno servirsi di un
apposito zoccoletto, nel quale il componente
verrá inserito soltanto dopo aver effettuato le
salda tu re.
Per TRI consigliamo il modello SK3050, che po-
tra essere utilmente sostituito con il modello
3N187, oppure con altri transistor MOS-FET a
doppia porta, autoprotetti. ~ · _ ,.
Ricordiamo che il miglior impiego dell'amplif- _ ••
catore selettivo verra ottenuto inserendo il cir- e -o
cuito in un punto dove il segnale presenta una -<
ampiezza di pochi millivolt (praticamente una
decina di millivolt), allo scopo di evitare satura-
zioni, soprattutto in concomitanza con la frequen-
za critica alla quale l'amplificatore presenta un
guadagno di 30 V circa, cioé 10 m V en trata =
300 mV uscita!
IN UN UNICO KIT
ALIMENT AZIONE PER SOLE
L'alimentazione del circuito <leve essere effettua-
ta con una sargente di corrente continua alla LIRE 7.900
tensione di 20 V circa.
Volendo ricorrere alle normali pile, si dovran-
no collegare, in serie fra loro, due pile da 9 V, CONTIENE:
in modo da ottenere la tensione complessiva di
saldatore ístantaneo (220 V - 90 W)
18 V. punta rame dí rícambío
Coloro che volessero evitare !'uso delle pile, do- scatola pasta saldante
vranno ricorrere a un normale alimentatore da 90 cm. dí stagno preparato in tubetto
rete, in grado di provvedere ad una precisa ret- 1 chiave per operazíoni ricambio punta saldatore
tificazione e ad un notevole filtraggio della ten- paio forbici isolate
sione fornita dall'avvolgimento secondario di un pinzetta a molle in acciaio inossidabile cor
trasformatore di piccola potenza. punte internamente zigrinate
1 cacciavite isolato alla tensione di 15000 V
In figura 6 presentiamo lo schema di un alimen-
4 lame intercambiabilí per cacciavite con innesto
tatore da rete adatto ad alimentare l'amplifica- a croce
tore selettivo. Con questo alimentatore esiste
la possibilita di regolare ad un valore ottimale la
tensione d'uscita quando si effettua il collega- Le richieste del kit degli • ATTREZZI DEL PRIN-
mento con l'amplificatore. La regolazione si ot. CIPIANTE • debbono essere fatte a: Elettroníca
tiene intervenendo sulla resistenza variabile R1. Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti n. 52, in-
che ha il valore di 2 .000 ohm. viando anticipatamente l'importo di L. 7 .900 a
mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/2642 (spese
In figura 7 riportiamo il disegno relativo al mon- di spedizione comprese).
taggio pratico dell'alimentatore.
367
Quando si desiderano ottenere particolari effetti A CHE COSA SERVE
sonori, le parti convenzionali di un sistema di ri-
produzione audio, cioé il preamrplificatore, l'am- L'utilitá di un apparato miscelatore e risentita
plificatore di potenza e i difusori acustici, non in molti settori della riproduzione sonora. So-
bastano piü. Perché occorrono altri tipi di appa- prattutto da coloro che vogliono introdurre effet-
rati che, pur essendo abbondantemente adottati ti sonori speciali nella musica riprodotta.
negli studi professionali, possono far bella mo- II miscelatore e altrettanto necessario per tutti
stra di sé, con notevoli utilitá pratiche, anche nei cineasti dilettanti che intendono sonorizzare
laboratori dilettantistici. Uno di questi apparati e loro film a passo ridotto.
il miscelatore, cioé que! circuito elettronico in Con il miscelatore si possono anche realizzare
grado di miscelare, fra loro, i segnali acustici pro- sfumature musicali di un disco sull'altro, di-
venienti da sorgenti diverse, inviandoli poi ad sponendo ovviamente di due giradischi. Ma il
un unico sistema di amplificazione. miscelatore diviene utilissimo quando si vuol ri-
368
ELATORE
A TRE VIE
CON CIRCUITO
INTEGRATO
produrre, con un solo amplificatore, musica da! si puó ottenere, oltre che la normale miscelazione
vivo con diversi strumenti musicali e diversi mi- dei segnali, anche un processo di amplificazione,
crofoni. che puó facilmente essere variato purché si cam-
E' facile intuire dunque che il miscelatore e un bino i valori di uno o piü componenti.
accessorio elettronico assai versatile, che puó tro- Anche tra i miscelatori con circuito fatto di com-
vare pratiche applicazioni in moltissimi casi e ponenti attivi si possono distinguere fra loro piü
nella maggior parte dei settori della riproduzione modelli. In alcuni, infatti, si provvede a pream-
di musica. plificare ed equalizzare il segnale applicato ad
ogni entrata, servendosi di un amplificatore per
ciascuna entrata e miscelando poi i segnali ad
VARI TIPI DI MISCELATORI equalizzazione avvenuta.
In alcuni modelli piü semplici si ottiene una so-
Esistono vari tipi di miscelatori commerciali e la miscelazione degli ingressi che, ovviamente,
dilettantistici. Tra essi si possono distinguere i mi- debbono essere tutti di tipo lineare. In questi mo-
scelatori con circuito attivo e i miscelatori con delli non e quindi possibile miscelare il segnale
circuito passivo. proveniente da una cartuccia magnetica con
Questi ultimi, come e facilmente comprensibile, quello generato da un microfono dinamico, per-
montano soltanto componenti elettronici passi- ché si otterrebbe una eccessiva esaltazione delle
vi e ció significa che l'uscita del circuito inevita- note acute, se il preamplificatore, cui e collegato
bilmente attenuata rispetto alle entrate, cioé len- il miscelatore, venisse selezionato su un'entrata
tita del segnale uscente e inferiore a quella del lineare; ma si potrebbe anche ottenere una ec-
segnale entrante. cessiva esaltazione delle note basse, se la selezio-
Nei circuiti di miscelatori con componenti attivi ne venisse efettuata sull'entrata magnetica.
369
R9
11
S1 a
R75 . 11 11
/
R4 <R6 I ar 11 11 11 .-I-
±■
77
1
'
1 9v
e
,
I Pe c3
á
c2 11 s
11
(
use
1
'
1
•
•
1 1
Si b
Condensatori
C1 = 4 F - 15 VI (elettrolitico)
c2 = 4 F - 15 VI (elettrolitico)
c3 = 4 F - 15 VI (elettrolitico)
C4 = 22 pF
es = 47 pF
C6 = 4 uF - 15 VI (elettrolitico)
C7 = 4 F - 15 VI (elettrolitico)
C8 = 4 uF - 15 VI (elettrolitico) LE NOSTRE PREFERENZE
Resistenze Anche se i miscelatori non equalizzati presentano
R1 = 1 megaohm (potenz. a variaz. log.)
gli inconvenienti ora citati, le nostre preferenze
R2 = 100.000 ohm sono state affidate alla progettazione di questi
R3 1 megaohm (potenz. a variaz. log.)
R4 = 100.000 ohm modelli, sia perché essi sono destinati ad installa-
R5 1 megaohm (potenz. a variaz. log.) zioni dilettantistiche, nelle quali l'economia co-
R6 = 100.000 ohm struttiva costituisce elemento di grande impor-
R7 15.000 ohm tanza, sia per il fatto che i giradischi di tipo
R8 1 megaohm commerciale, di medio costo, montano tuttora te-
R9 1 megaohm stine piezoelettriche o ceramiche e sono quindi
R10 = 68 ohm sorgenti sonore con uscita lineare.
Varie Quando capita di aver a che fare con un gira-
IC = circuito integrato TAA521 (Philips) dischi munito di testina magnetica, e sempre
S1 = doppio interruttore possibile aggirare l'ostacolo inserendo il circuito
Alimentaz. = 9 + 9 V
di equalizzazione della testina a monte del mi-
scela,tore, con notevole vantaggio del rapporto
segnale-rumore.
370
Se si tiene conto che la maggior parte delle uscite Le tre entrate E1-E2-E3 risultano collegate con
di ricevitori radio, registratori, microfoni, risul- i tre potenziometri RI-R3-R5, che sono di tipo
tano giá equalizzate e quindi non lineari, ne con- a variazione logaritmica ed hanno tutti il valore
segue che un miscelatore, sprovvisto di equaliz- di 1 megaohm. Qucsti tre potenziometri separati
zazioni in terne, risul ta ugualmente u tile ed ap- permettono di controllare il volurne sonoro di
pare molto economico su! piano costruttivo. ogni canale.
I tre cursori dei tre potenziometri risultano col-
legati a. tre condensatori elettrolitici di accop-
CIRCUITO DEL MISCELATORE piamento che, a loro volta, sono collegati con la
rete sommatrice dell'operazionale, composta dal-
Lo schema elettrico del miscelatore e riportato le resistenze R2-R4-R6.
in figura l. Per svolgere la funzione di sommatore, cioé di ele-
Il primo elemento che balza all'occhio dell'osser- mento miscelatore, l'amplificatore operazionale
vatore e il circuito integrato IC, che e simboleg- IC deve risultare controreazionato; tale compito
giato tramite un triangolo. Questo componente, viene svolto ne! circuito della resistenza R9.
che e un amplificatore operazionale, cioé un am- Il guadagno che si ottiene con i valori citati nel-
plificatore ad elevatissimo guadagno, e di tipo l'elenco componenti e pari a 10; ma questo gua-
T AA52 l della Philips. Esso serve per ottenere dagno potra variare a piacere, a seconda delle
la funzione di sommatore. esigenze dell'operatore, intervenendo su! valore
della resistenza R9.
Per ottenere il miglior equilibrio termico e la
mínima tensione di offset, deve essere R8 = R9
e, quindi, R8 = l megaohm.
Fig. 2 - Cablaggio del miscelatore a tre vie. La scher-
matura e d'obbligo, perché si tratta di un apparato La resistenza R7, unitamente ai condensatori C4-
destinato a funzionare a monte di una catena di am- C5, assume lo scopo di rendere stabile il circuito,
plificazione sonora. 1 collegamenti esterni tra le sor- evitando oscillazioni e limitando, nello stesso tem-
genti sonore e le boccole d'entrata e i potenziometri, po, al valore di 25.000 Hz la risposta in frequen-
debbono tutti essere realizzati con cavi schermati. 11
circuito deve essere assolutamente racchiuso in un za del!' amplificatore.
contenitore metallico. Anche se sarebbe stato possibile aumentare no-
E! E2 E3 use.
ALLA PILA
9V
371
Fig. 3 - Circuito stampato a grandezza natu-
rale che il lettore dovrá comporre prima di i-
niziare la costruzione del miscelatore.
tevolmente la banda passante, abbiamo preferito Le caratteristiche piü salienti di questo compo-
non fario, perché non avrebbe assolutamente gio- nente sono:
vato alla fedeltá di riproduzione, aumentando
soltanto l'amplificazione di una inutile porzione
di frequenza non udibile.
Guadagno senza controreazione 45.000
Reiezione di modo comune 90 dB
IL CIRCUITO INTEGRATO
Corrente di polarizzazione d'entrata 0,3 A
11 circ;1ito integra to _T AA521 d:lla Philips e. do_- ~scursione dinamica d'uscita ±- 14V
tato di ben 13 transistor, 15 resistenze e 2 diodi.
Si tratta quindi di un circuito abbastanza com- hissipazione totale 80 mW
plesso, come si puó vedere in figura 5.
372
7
perché soltanto esso assicura collegamenti corti, L'alimentazione di questo circuito e di tipo dop-
rigiditá meccanica ed ottime saldature. pio, cosí come lo si puó intuire osservando lo
E' anche necessario, una volta realizzato il ca- schema elettrico di figura 1. Questa tensione po-
blaggio, inserire il circuito in un contenitore me- tra essere prelevata da un buon alimentatore sta-
tal!ico elettricamente collegato a massa (vedi vite bilizzato e filtrara, oppure da due pile da 9 V,
di massa in figura 2). del tipo di quelle montate nei ricevitori radio
Anche le carcasse metalliche dei potenziometri transistorizzati e tascabili. Le due pile da 9 V,
dovranno tutte essere collegate con la massa del che debbono essere collegate per mezzo di due
circuito, cioé con il contenitore metallico. prese polarizzate, cosi come indicato in figura 2,
I collegamenti fra le boccole di entrata e i po- garantiscono ugualmente una lunga autonomía
tenziometri dovranno essere realizzati con cavetti di esercizio all'apparato in virtu del suo ridottissi-
schermati; la calza metallica di questi ultimi do- mo consumo di energía elettrica .
vrá essere saldamente ancorata al circuito di Ricorrendo all'uso delle pile, puó capitare che
massa, allo scopo di evitare qualsiasi produzione queste,_ trovandosi in fase di esaurimento, provo-
od esaltazione di ronzio. chino un certo rumore di fondo. Per scongiurare
E' ovvio che anche i collegamenti esterni, fra tale inconveniente si deve collegare, in parallelo
le sorgenti sonore e le boccole d'entrata, dovran- a ciascuno dei due condensatori elettrolitici C7-
no essere ottenuti con cavi schermati. C8, un condensatore ceramico da 10.000 pF.
•••
373
DI RACCARI
PER CATENE
DI RIPRODUZIONE
H-F
Non e raro il caso di una catena Hi-Fi composta da un
amplificatore di potenza nettamente superiore a quella
sopportabile dalle casse acustiche. Ció si verifica a causa del
prezzo molto elevato di quest'ultime, se esse sono di ottima
qualitá e di potenza efficace superiore a 30 W.
Un altoparlante in grado di sopportare una potenza efficace
massima consigliata dal costruttore, in regime continuo,
raggiungera presto la distruzione a causa del riscaldamento
della bobina. Un elemento di controllo del sovraccarico
rappresenta dunque un dispositivo utile, se non proprio
necessario. E in questo articolo ve ne presentiamo uno di
semplice concezione circuitale e molto economico.
Capita spesso di vedere, in un impianto HI-FI, dia dissipata. Ma ció che piü interessa gli alto-
l'accoppiamento di un amplificatore di notevole parlanti e proprio la potenza media, che e legata
potenza con casse acustiche in grado di sopporta- alla possibilitá di dissipazione della bobina mobi-
re, in regime permanente, soltanto una parte del- le dell'altoparlante. E se e vero che esiste un limi-
la potenza erogata dall'amplificatore. Ma ció si te per la potenza di píceo, dato che la bobina mo-
giustifica ne! fatto che, per ottenere una rípro- bile puo muoversi soltanto entro le dimensioni
duzione ad alta fedelta, e necessario disporre di imposte dalla struttura dell'altoparlante, e altret-
un'ampia dinamica che, in pratica, si traduce tanto vero che nei diffusori acustici di classe
in una elevata potenza musicale dell'amplificatore. questa potenza e assai pi elevata di quella in
Non si tratta dunque di una bizzarria tecnica o, regime continuo.
peggio, di un errare di montaggio. Se si tiene conto poi del costo di un impianto di
La potenza musicale e rappresentata da un nu- riproduzione ad alta fedelta, appare evidente
mero abbastanza artificioso, che esprimc soltanto che la soluzione di adottare amplificatori di alta
la quantita di potenza che l'amplificatore dovreb- potenza, per ridurre al mínimo le distorsioni dei
be essere in grado di erogare per un breve, ma picchi di potenza, con casse acustiche di potenza
non chiaramente definito, periodo di tempo. Ecco piü modesta, non e da considerarsi una follia
perché assai spesso si preferisce anclare su! sicuro, tecnica. Tuttavia, poiché l'amplificatore e virtual-
scegliendo amplificatori di elevata potenza in re- mente in grado di erogare anche una potenza
gime sinusoidale, in grado di rispondere, in misu- continua superiore aquella accettabile dalle casse,
ra piu che soddisfacente, a tutte le richieste di ed anche in virtú del costo troppo spesso elevato
dinamica della musica riprodotta. D'altra parte, di queste ultime, conviene munirsi di un indica-
la potenza media rimane normalmente molto al tore di potenza media, in grado di segnalare in
di sotto del valore massimo di potenza per il tempo utile ogni superamento della potenza mas-
quale il dimensionamento delle casse acustiche sima consentita, allo scopo di rientrare entro i li-
viene fatto tenendo conto della sola potenza me- miti di sicurezza.
375
TR2
+ re
-- +, D02 C1
t
3 .+
t- R1
R2
R5
Condensatori
C1 = 100 F - 150 VI (elettrolitico)
C2 = 22 F- 50 VI (elettrolitico)
Resistenze
UN INDICATORE ECONOMICO R1 = 47.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R2 == 4.700 ohm
Per raggiungere questo obiettivo si possono rea-
R3 = 15.000 ohm
R4 = 4.700 ohm
lizzare vari circuiti. I pi comuni sono quelli
R5 = 470 ohm
dotati di uno strumento indicatore, che segnala
Varie
la potenza media d'uscita dell'amplificatore. A
TR1 = BC179 (BC178 - BC177)
nostro avviso, tuttavia, questo sistema presenta TR2 = 2N2646
un duplice svantaggio: il costo abbastanza ele- D1-D2-D3-D4 =
4 x 1N914 (ponte di diodi)
vato dello strumento indicatore e la subordina- D5 = diodo zener (4,7 V)
zione della segnalazione del sovraccarico ad una D6-D7 = diodi Led di qualsiasi tipo
continua attenzione da parte dell'ascoltatore, che
deve controllare continuamente !'indice dello
strumento, senza ovviamentc poter gustare la
riproduzione musicale.
di una certa soglia d'allarrne.
II nostro progetto elimina gli inconvenienti ora JI progetto che realizza tale funzione e riportato
citati, perché la sua realizzazione pratica e mol- in figura 1.
to economica e perché l'apparecchio e in grado Questo circuito presenta un ulteriore vantaggio
di richiamare lattenzione di qualsiasi ascoltatore rispetto ad altri tipi di indicatori elettronici, per-
comodamente sclraiato nella poi trona ad ale u ni ché si autoalimenta sfruttando il segnale d'uscita
metri di distanza dall'amplificatore. dell'amplificatore, senza alcuna necessita di ricor-
rere alle pile o agli alimentatori da rete.
All'uscita dell'amplificatore di bassa frequenza,
IL CIRCUITO TEORICO piú precisamente in parallelo con la cassa acu-
stica, risulta inserito un ponte di quattro diodi
L'accorgimento da noi adottato per risolvere il al silicio che rettificano il segnale a doppia se-
problema consiste nella sostituzione clello stru- mionda.
mento acl indice con due diodi LED, cioé due Successivamente il condensatore elettrolitico Cl
diodi elettroluminescenti che si mettono a lam- provvede a livellare il segnale raddrizzato clal
peggiare non appena si verifica il superamento ponte; sui terminali di CI si ottiene quindi una
376
tensione elettrica il cui valore e proporzionale cessiva e in grado di danneggiarli irrimediabil-
alla potenza media erogata dall'amplificatore. mente.
Questa tensione, come abbiamo giá detto, viene Per evitare tale inconveniente si potra ridurre il
impiegata anche per alimentare il circuito di valore della resistenza R5, portandolo da 470
allarme. ohm a 220 ohm, oppure collegando, in serie con
i diodi Led, una resistenza limitatrice di corrente.
Se si verifica il caso contrario, cioé se la potenza
TENSIONE DI SOGLIA media e bassa, l'accensione dei diodi Led po-
trebbe risultare insuficiente. Converrá allora eli-
Quando la tensione sui terminali del condensato- minare la resistenza R5.
re elettrolitico C1 supera un prefissato valore, si
ottiene la conduzione attraverso il diodo zener
per il superamento della soglia inversa e, conse- REALIZZAZIONE PRATICA
guentemente, l'entrata in conduzione del transi-
stor TRI che, unitamente al diodo zener, D5, La realizzazione pratica dell'indicatore di sovrac-
compone il circuito rivelatore di soglia. carico e oltremodo semplice, perché non esistono
L'emittore del transistor unigiunzione TR2 ri- elementi o collegamenti critici. II circuito stam-
sulta collegato con l'alimentazione positiva attra- pato, dunque ,non e necessario, mentre e suf-
verso la resistenza R4, perché il transistor TRI ciente un cablaggio per mezzo di fili conduttori.
si comporta come un elemento in cortocircuito. E guesto tipo di circuito e stato da noi riportato
in figura 2.
Si ottiene cosl la generazione di oscillazioni la
cui frequenza e determinata dalla costante di Osservando lo schema pratico di figura 2, si puó
tempo R4-C2. notare che l'intero cablaggio e stato eseguito su
una lastra metallica destinata a fungere, nella
Il transistor unigiunzione TR2 funge da elemen-
parte anteriore, da pannello frontale dellappa-
to oscillatore a rilassamento. recchio.
Per aiutare i nostri lettori nella identificazione
degli elettrodi dei due transistor, pubblichiamo
ACCENSIONE DEI DIODI LED in figura 3 la disposizione dei terminali nei due
componenti TRI-TR2 e nei diodi Led D6-D7.
Conseguentemente a quanto finora accertato, sul- Coloro che non avessero mai prima d'ora mon-
la base 1 (B1) si ottengono degli impulsi in gra- tato questi tipi di diodi elettroluminescenti, do-
do di provocare l'accensione dei diodi Led D6- vranno ricordare che tali componenti sono ab-
D7. bastanza delicati e non devono assolutamente ve-
Se il limite di potenza risulta elevato, la lumi- nir polarizzati inversamente con tensioni supe-
nositá raggiunta dai diodi Led potra essere ec- riori ai 3 V, perché altrimenti il diodo verrebbe
o o
377
distrutto. Ció significa che i due diodi dovranno
essere inseriti nel circuito cosí come indicato nel-
lo schema elettrico di figura 1 e in quello pratico
di figura 2, cioé correttamente e facendo bene
K A attenzione al disegno riportato sull'estrema de-
stra di figura 3.
TR2 TR1 D6-D7
COLLEGAMENTO DELL'INDICATORE
378
CARICA BATTERIE
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
ENTRATA: 220 V - 50 Hz
USCITA: 6 - 12 Vcc - 4A
L 14
'
500
·
ALTOPARLANTE Fig. 4 - 11 collegamento fra il no-
RIVELATORE DI stro apparato rivelatore di so-
vraccarico e le casse acustiche
SOVRACCARICO
e di tipo in parallelo. Senza in-
terrompere il collegamento gia
esistente fra la cassa acustica
e l'amplificatore, ci si potra col-
legare direttamente con i morset-
ti della bobina mobile dell'alto-
parlante ,con le boccole di uscita
della cassa acustica o con i ter-
minali d'uscita dell'amplificatore
di bassa frequenza.
BF
Come si puo notare, si tratta di eseguire un col- nate, la tensione sui terminali della resistenza di
legamento in parallelo con la cassa acustica, op- potenza or ora menzionata.
pure con l'uscita dell'amplificatore di bassa fre- Indicando con Pmax. il valore massimo della
quenza, senza interrompere il collegamento giá potenza compatibile con il sistema di altoparlanti,
esistente fra la cassa acustica e l'amplificatore. ed indicando con R il valore della resistenza, oc-
In pratica, quindi, il collegamento potra essere correra regolare il volume dell'amplificatore in
fatto sui terminali dell'altoparlante, oppure sui modo da ottenere una indicazione del tester
morsetti di entrata della cassa acustica, ma si pan a:
potra anche effettuare il collegamento sull'usci- VefT.== VPmax. R
ta dell'amplificatorc di bassa frequenza. Per esempio, ponendo Pmax. = 30 W ed R 8
ohm, si ottiene:
ven.= /303= 15,5 Vcirca
TARATURA Tramite il potenziometro Rl si fa in modo che
l'indicatore di sovraccarico venga regolato per il
Per ottenere una indicazione veramente utile
raggiungimento del valore di soglia di aliarme
con il nostro rivelatore di sovraccarico, e assai
ed inizi a lampeggiare.
importante eseguire un'ottima taratura.
Ricordiamo che per mezzo del potenziometro Rl
A tale scopo occorre sostituire, temporaneamente,
si rcgola la tensione presente sui terminali del
la cassa acustica con una resistenza di potenza,
condensatore elettrolitico C1.
da 30 o piü watt, a seconda della potenza d'usci-
Ne! regolare il potenziometro RI si tenga con-
ta dell'amplificatore di bassa frequenza; il va-
to che, per ragioni di sicurezza, il valore della
lore ohmmico di questa resistenza dovrá risul-
soglia di allarme dovrá essere calcolato al di
tare pari al valore dell'impedenza típica della
sotto del reale valore massimo di potenza clelle
cassa acustica, per esempio 8 ohm.
casse acustiche.
Successivamente si collega all'entrata un genera-
tore sinusoidale a frequenza audio, per esempio
alla frequenza di 1.000 Hz, controllando con un
tester commutato sulle misure di tensioni alter-
380
AMPUFICAT0RE BF
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lmpedenza entrata E1 superlore a 100.00 ohm
Impedenza entrata E2 superlore a 1 megaohm
Senslbilitá entrata El 100 mV per 45 W
Sensibilitá entrata E2 1 V per 45 W
Controllo toni atten. - 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione inf. al 2% a 40 W
Semiconduttori 8 transistor al silicio
+ 4 diodi al silicio
+ 1 diodo zener
Alimentazione 220 V
Consumo a pieno carico 60 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/disturbo 55 dB a 10 W
382
i questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la
ATTENZIONE! vero affare cambio con amplificatore li- ATTENZIONE! Cerco ricetrasmittente rninimo 6 canali
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VI
CONSULENTE
TUTTO
PBB VOi
Tutti i lettori di ELETTRONICA PRATICA. abbonati o no, possono
usufruire del nostro servizio di consulenza, rivolgendoci quesiti
tecnici inerenti i vari progetti presentati sulla Rivista. Da parte no-
stra saremo ben lieti di rispondere a tutti, senza distinzione alcuna,
pubblicamente, su queste pagine, oppure, a richiesta, privatamen-
te, tramite lettera. Per rimborso spese postali e di segreteria si
prega aggiungere alla domanda l'importo di L. 800 (abbonati L.
600) in francobolli.
Effetti fisiologici della corrente no. L'organismo umano accusa gd una sensazio-
ne chiaramente percettibile (scossa elettrica) quan-
La mia passione per l'elettronica mi costringe do e attraversato da una corrente anche inferio-
spesso ad avvicinarmi a circuiti nei quali le ten- re ad un millesimo di ampere. Purtroppo Ira i
sioni in gioco sono abbastanza elevate. In questi profani regna generalmente mol ta confusione,
ultimi tempi sono rimasto un po' allarmato per perché si ritiene che gli eff etti f isiologici della
taluni recenti fatti di cronaca ampiamente ripor- corrente dipendano solo dalla tensione in gioco.
tati sui quotidiani: la marte causata da folgora-
In realta gli effetti in questione dipendono esclu-
zione elettrica di lavoratori addetti alla manuten- sivamente dall'intensita della corren/e che aura-
zione e riparazione delle linee elettriche. Anche versa l'organismo; perció leffetto e nllo, per
a me e capitato qualche volta di prendere la scos-
qualunque valore di tensione, se il contatto a-
sa, senza subire tuttavia alcun danno fisiologico.
viene in modo che sia nulla la corrcnte che at-
Sapete dirmi a quale valore di tensione il perico-
traversa il carpo. Facciamo un e.;cmpio. Su/la bo-
lo diviene mortale e il tecnico deve assumere
bina ad alta tensione deTl'impianto cfrl:rico di
tu tte le necessarie precauzioni durante il lavo ro?
un'autovettura e presente una tensione dellor-
FABIO MANNUCCI dine di alcune migliaia di volt; si tratta, quindi,
Livorno di una tensione elevata. Ma tale tensione anche
se applicata al corpo umano non costituisce al-
Contrariamente a quanto si crede non sano le ten- cun pericolo letale e ció perché la corrente elet-
sioni ele vate la causa prima di eff etti mortali, trica, che si puó assorbirc dalla bobina ad alta
bensi le correnti che attraversano il carpo uma- tensione del'automobile, ha una dbole intensitd.
391
Viceversa, applicando al corpo umano la tensione ai tipi normali. In queste pile ['elemento depo-
clcttrica della rete-luce, che ha il valore di 220 V, larizzantee rappresentato dal biossido di manga-
si possono verificare effetti mortali. Ci perché, e
nese, mentre l'elettrolita costituito da una solu-
se il carpo umano, che eun conduttore abba- zione alcalina. Le pile al nichel-cadmio vengono
stanza buono di elettricitá, riesce a stabilire un usate quando sano richieste correnti di scarica
ottimo collegamento fra la rete-luce e la terra, molto elevate, con periodi di erogazione conti-
l'intensita di corrente puó raggiungere valori di nua alternati a periodi disponibili per la ricarica.
una decina di milliampere, sufficienti a paraliz- Il loro v antaggio rispetto ai tradizionali accumu-
zare i muscoli del cor po umano e, in particolare, e
latori principalmente costituito dal minor peso.
il muscolo cardiaco . Esse vengo no quindi consigliate per l' alimenta-
zione di apparati portatili di tipo prof essionale o
•••
Pile al mercurio, al manganese, al nichel-
semiprofessionale. La corrente di ricarica de lle
pile al nichel-cadmio deve essere mantenuta in
ogni caso tra lo 0,1 e lo 0,2 della corrente no-
minale .
•••
cadmio
Sono un principiante di elettronica e un assiduo
lettore di questa ottima Rivista. Nei miei montag-
gi sperimentali ho sempre fatto uso di pile a sec-
Tensioni a dente di sega
co, ma alcuni miei amici mi hanno detto che esi-
stono in commercio altri tipi di pile, al mercurio, II mio vecchio televisore, dopo tanti anni di ot-
al manganese, al nichel-cadmio. Siete in grado di timo servizio, si e guastato. La riparazione e
offrirmi notizie particolareggiate su questi tipi stata effettuata da un_esperto videotecnico che,
di pile e su! loro uso pratico? prima di prelevare l'apparecchio, mi ha detto
FRANCO DANEO che il mancato funzionamento era da attribuirsi
Torino alla mancanza delle tensioni a dente di sega.
Siete in grado voi di chiarirmi questo concetto,
La pila costituisce, attualmcnte, una sargente di informandomi sulla necessitá e Pubicazione di
elettricitá insostituibile in numerose applicazio- questi tipi di tensioni?
ni, specialmente in tutte le apparecchiature por- RENATO VECCHINI
tatili di vario genere che sempre pi si vanno Treviso
diffondendo. Le pile si distinguono per le carat-
teristiche costruttive e per le caratteristiche elet- In tutti i televisori vi sano due importanti circuiti
triche. In commercio si trovano oggi pile a secco, che provvedono a mantenere il pennello elettro-
pile al mercurio, pile al manganese e pile al ni- nico in continuo e regolare movimento, affinché
chel-cadmio. Tutte queste sano disponibili in una esso possa esplorare ordinatamente l'intero scher-
vasta gamma di tipi, dwersi per dimensioni, valori mo del cinescopio. Il pennello elettronico compie
e
di corrente e tensioni e la loro scelta legata, logi- due f ondamentali movimenti durante il proces-
camente, alle caratteristiche dell' apparecchio u- so di esplorazione dello schermo; un movimento
tilizzatore. Le pile al mercurio, in virt delle loro orizzontale e uno verticale. I movimento oriz-
minuscole dimensioni, sono utilizzate in tutte le zontale fa apparire sullo schermo un insieme di
apparecchiature miniaturizzate, dove i problemi righe, una dopo l'altra, in numero di 15.625. Al
di spazio e di peso assumono importanza rilevan- termine dell'ultima riga, il pennello elettronico
te; la loro applicazione piu comune avviene nelle ritorna sulla parte alta dello schermo per ripren-
protesi auditive. L'elettrodo negativo della pila dere il movimento orizzontale, cioé per tracciare
al mercurio e rappresentato dallo zinco, mentre ancora le 15.625 rghe che compongono il qua-
l'elettro do positivoe costituito da[ mercurio; le- dro luminoso. Dunque, il movmento orzzontale
lemento depolarizzante e costituito dall'ossido di del pennello elettronico concorre alta f ormazione
mercurio. Questi tipi di pile, oltre che essere ca- di un quadro, mentre il movimento verticale,
ratterizzati da piccole dimensioni, presentano il provvede a sostituire il quadro con un altro; la
vantaggio di un elevato rapporto energia-volume. successione dei quadri e di 50 al secando ed essi
La scarica avviene ad una tensione assai stabile vengono denominati « campi». Ma per far muo-
per quasi tutto il periodo di utilizzazione. Le pile vere il pennello elettronico in senso orizzontale ed
al manganese offrono una elevata sicurezza di in quello verticale occorrono, prima di tutto, due
funzionamento ed una durata pi lunga rispetto speciali tensioni, che vengono denominate « ten-
392
sioni a denti di sega». In j1articolare, que/la che scopo, che deve esplorarc lo schermo da una
provvede al movimento verticale del pennello estremita laterale all'altra. Repilogando si puó
elettronico prende il nome di « tensione a denti dire che in ogni televisore vi e un «oscillatore
di sega di campo ». Queste due speciali tensioni orizzontale », seguito da un «amplificatore oriz-
vengono genera/e ed amplificate in altrettanti sta- zontale »; i e poi un « oscllatore vertical€» e
di del televisare. E questi stadi, a loro volt a, si un «amplificatore verticale ». ll controllo dei duc
dividono in due sezioni distinte che prendono il oscillatori del televisor viene effettuato diretta-
nome di: mente dai « segnali di sincronismo ». che la sta-
1 º - oscillatore di de/ lessione zione trasmittente invia al televisore. Gli oscilla-
2- amplifica/ore di deflessione tori verticali sano di dure tipi fondamcntali: « o-
All'oscillatore di deflessione e affidato il compito scillatore bloccato» ed «oscillatore a multii-
di generare la tensione a denti di sega, mentre bratore » .
all'amplificatore di deflessione e serbato il com-
pito di amplificare la tensione a denti di sega,
cioé di elevare l'ampiezza in modo da renderla
adatta a pilotare il pennello elettronico del cine-
•••
Le prime
esperienze
del dilettante
393
CUFFIA Ascoltiamo ... la luce!
Con questo titolo e apparso un interessante arti-
MONO-STEREO colo su! vostro fascicolo di febbraio di quest'anno.
Que! progetto e stato da me realizzato e fun-
ziona discretamente bene alle piccole distanze
Per ogni esigenza d'ascolto personale e per ogni
tipo di collegamento con amplificatori monofo-
con livelli sonori normali. Tuttavia, quando ten-
nici, stereofonici, con registratori, ricevitori ra- to di aumentare la distanza, il risultato non e piü
dio, giradischi, ecc. buono, perché non si ottiene pi all'uscita del ri-
cevitore un segnale sufficicnte alla rivelazione;
CARATTERISTICHE Viene fornita con spi- ció si verifica quando si parla normalmente da-
notto jack 0 3,5 mm.
e splna Jack stereo (la vanti al microfono; quando invece si parla a voce
cuffla é predisposta per
Gamma di frequenza: l'ascolto monofonico. alta, il segnale risulta molto distorto e il transi-
30- 13.000 Hz Per l'ascolto stereofo- stor TR3 del trasmettitore si riscalda notevol-
nico, tranciare i! colle-
Sensibilitá: 150 dB gamento con lo spi- mente. Questo fenomeno e da considerarsi nor-
notto jack 0 3,5 mm.,
separare le due coppie male oppure deve attribuirsi ad un mio errore
lmpedenza: 8 ohm di conduttori ed ef-
fettuare le esatte sal- di cablaggio?
Peso: 170 gr. dature a stagno con la PERICLE MESANI
spina jack stereo).
Roma
ADATTATORE
PER CUFFIE STEREO
Piccolo apparecchio che con-
sente il collegamento di una
o due cuffie stereo con tutti
•••
Circuito temporizzatore
i complessi stereofonici, La
commutazlone altoparlanti-cuf- A pagina 174 del fascicolo di marzo di quest'an-
fia e Immediata, tramite inter- no e stato presentato il progetto di un temporiz-
ruttore a slitta, senza dover
intervenlre sui collegamenti. zatore con FET, che vorrei realizzare. Non sono
L'apparecchio si inserisce nel
collegamento Ira uscita del- tuttavia riuscito a reperire il diodo Dl che, nel-
l'amplificatore e altoparlanti.
Lar 3
l'elenco componenti, corrisponde al modello 10D4
( diodo al silicio).
L. 3.500 Pur essendo in mio possesso alcuni dio<li al sili-
cio, non oso montare il circuito per timore di
rovinarlo. Potreste indicarmi un componente so-
stitutivo e di pi facile reperibilitá commerciale?
GIUSEPPE STATELLE
Catania
394
Il diodo D 1 ha la sola funzione di evitare che le per la ricezione delle onde medie e corte tramite
sovratensioni di apertura del relé RLl danneg- semplici commutazioni a tastiera o a mezzo com-
gino il circuito elettronico. Non si tratta quindi mutatore multiplo a 2 vie-? posizioni.
di un componente critico ed e possibile sostituir- I terminali contrassegnati numericamentc nei
lo anche con componenti di caratteristiche note- nostri schemi trovano la seguente corrispondenza
volmente diverse. Qualsiasi diodo al silicio, in teorico-pratica.
grado di sopportare tensioni di qualche centinaio N. 1 Oscillatore O.M. N. 3 Aereo O.M.
di volt, con correnti di picea di 0,5 A, potra ri-
N. 2 Oscillatore O.e. N. 4 Aereo O.e.
sultare utile. Allo scopo di aiutarla nel suo com-
pito, le citiamo alcuni modelli: lODlO - 1N4006 - La copertura di gamma delle onde medie com- e
BY126 - BY127 . presa fra i 180 e i 580 m; quella delle onde corte
si estende tra i 25 e i 52 m. E' anche posibile
0M '
Sono alle prese con un ricevitore radio a valvole
e
ne! quale si guastato .il gruppo di alta frequen-
za. Pur sapendo che questo componente dive- e -e
2 t, ,
1
e J
nuto oggi di diffcile reperibilita commerciale, ho 1
tutte le intenzioni di riparare l'apparecchio ra- 1
' 1 -
0M
MSS
'
1
1
1
oc
'
jLr il
- - - - - - -
-
,·+,
oc
'
-,- - - - - - - - - - - - - - - - - - J
REAZ
REAZ.
Riteniamo che il gruppo da leí trovato sia il ANT .
modello 2000, perché questo il gruppo di alta e
frequenza che noi conosciamo e del quale possia-
mo pubblicare gli schemi di collegamento. Tenga
presente che questo componente veniva costruito •••
395
Resistenze
Rl = 10.000 ohm (variabile)
R2 = 3.330 ohm
COMPONENTI R3
R4
= 6.800 ohm
= 3.300 ohm
R5 = 1.000 ohm
Condensatori R6 - 1.000 ohm
R7 1.200 ohm
el = 10 µF - 25 VI (elettrolitico) R8 - 1,50 megaohm
C2 = 220pF R9 = 100 ohm
C3 10pF RlO = 4.700 ohm
e+ 30 pF (variabile) Rll 18 ohm
es - 47 pF
C6 = 10.000 pF Varie
C7 = 10.000 pF TRI - 2N1711 (BSX26 - 2N2222)
es - 10.000 pF TR2 BCI0O8
C9 = 47.000 pF TR3 = BCI108
elO - 1.000 pF TR4 ==2NI 711
ell - 100 µF - 25 Vl (elettrolitico) Jl - impedenza A.F. (0,1 µH)
C12 -- 10 µF - 25 Vl (elettrolitico) T1 trasf. BF per transistor
C13-- 10 µF - 25 VI (elettrolitico) RL - relé per radiocomando (600 ohm)
C14 - 220 µF - 25 VI (elettrolitico) Alimentaz. = 9 V
TR2 1R3
Rll c13
R7
396
Ricetrasmettitore per radiocomando
Vorrei realizzare un radiocomando estremamente
semplice sulla frequenza dei 27 MHz. Il ricevi- COMPONENTI
tore dovrebbe essere di tipo a superreazione, in Condensatori
grado di funzionare discretamente bene. Il tra- C1 47.000 pF
smetti tore dovrebbe essere anch'esso assai sempli- C2 - 47.000 pF
ce, di piccola potenza, senza far ricorso al cri- C3 = 33pF
stallo di quarzo, dato che questo tipo di compo- C4 30pF (variabile
nente elettronico e assai costoso e talvolta intro- es 68 pF
vabile. C6 = 10.000 pF
DANTE SPINOSI
Resistenze
Pesaro
R1 820 ohm
R2 18.000 ohm
Le sue opinioni sul cristallo di quarzo non sono
R3 33 ohm
esatte. Perché il costo di un quarzo peri 27 MHz
Varie
si aggira intoro alle 1.500- 2 .000 lire. Questo
TRI = 2N2219
componente e facilmente reperibile in commer-
JI - imp. AF (0,1 µH)
cio e garantisce una notevole stabilita al trasmet-
Alimentaz. = 9 V
titore. Tuttavia, accogliendo le sue richieste, le
proponiamo un circuito impiegante un oscillatore
PI = interrutt. a pulsante
libero, di tipo Hartley, che si rivela abbastanza
P1 c2 R2 c5
C3 e
b
C1 vvvvv
G
9V
@ ! R1
J1
TR1
-
e
meC6 'R3
397
stabile, almeno nei confronti di altri tipi di oscil- lo. La bobina dovra essere realizzata avvolgen-
latori. 1l circuito che pubblichiamo non contiene do 10 spire di filo di rame smaltato del diametro
elementi critici. Questi infatti si riducono alle di 0,5 mm. su un supporto del diametro di 8 mm;
posibilita di influenzare il circuito con le capa- la bobina dovra essere munita di nucleo di fer-
cita parassite del corpo dell'operatore. Ecco per- rite e la presa intermedia verra ricavata afia ter-
ché enecessario racchiudere il circuito del tra- za spira da! lato collettore (presa 2).
smettitore in un contenitore metallico, collegato 1l ricevitore e di tipo superreattivo, come lei de-
eletticamente a massa e munito di antenna a sti- sidera. Con questo tipo di progetto e possibile
ottenere, contemporaneamente ad una estrema
semplicita circuitale, una elevata sensibilitá. La
bobina di sintonia dovrá essere realizzata con gli
stessi criteri costruttivi con cui si realizza la bo-
COMPONENTI bina del trasmettitore, senza tuttavia ricavare
Condensatori alcuna presa intermedia. 1l relé e di tipo a 6 V,
C1 -- 2.500 F - 150 VI (elettrolitico)
molto sensibile (600 ohm) e adatto per radioco-
C2 250 F - 150 VI (elettrolitico)
mandi.
C3 250F- 150 VI (elettrolitico)
•••
Resistenze
Rl 1.000 ohm
R2 1.000 ohm
R3 2.700 ohm
R4 10.000 ohm Alimentatore stabilizzato
R5 1.000 ohm (potenz. a variaz. !in.)
Sono un lettore della vostra bellissima ed istrutti-
R6 1.000 ohm
va rivista. Essendo agli inizi con lo studio della
Varíe materia, vorrei attrezzare un mio piccolo labora-
TRI ASY48 torio casalingo con apparati autocostruiti. Ri-
TR2 AC128 tengo che, fra questi, sia molto utile un alimen-
TR3 A.D149 tatore stabilizzato, con possibilita di erogare ten-
T1 trasf. d'alimentaz. (220-24 V) sioni continue di valori diversi e con diverse cor-
Pl ponte raddrizzatore renti, in modo da non consumare le pile. Siete in
DZ diodo zener (8 V) grado di pubblicare un tale progetto?
LEONARDO COLOMBO
Milano
T1 e1 R'
b TR1 RA
R2
C3
TR2 +
24V
c2 R5
R6
398
e
stor al germanio ed in grado di erogare tensio- Lo schermo del cinesco
ni continue stabilizzate regolabili, tramite il po- 73 mm; l'accensione si o
tenziometro R5, f rá 9 e 24 V, con punte di cor- ternata di 6,3 V - 0,6 A
rente sino a 3 A, naturalmente non in regime 8 e di 2.000 V; sul pie
continuativo. ll transistor di potenza TR3 do- tra 330 e 620 V. Sul te
vra essere moniato su adatto dissipatore di calare, estinzione di 100 ,
di notevoli dimensioni, mentre per il transistor
T R 1 sara su/ ficiente un dissipatore di dimensio-
ni modeste .
•••
••• Termostato elettronico
Ho notato che in alcuni tipi di moderne stufe
elettriche e presente un termostato ,che pern:e,:
11 cinescopio 3WP1
di mantenere costante la temperatura di cottum
Ho la possibilita di acquistare ad un prezzo quasi dei cibi. Questo accorgimento, che ritengo 1o
irrisorio un tubo a raggi catodici di tipo 3WP1 utile per la massaia, vorrei applicarlo anche alla
con il quale vorrei realizzare un oscilloscopio. mia stufa elettrica. Sapete dirmi qualcosa in me-
Purtroppo chi mi vende il tubo non e in grado rito?
di farmi conoscere le caratteristiche elettriche del ANTONIO BASSI
componente e neppure la zoccolatura. Mi affido Geno
quindi fiducioso alla vostra rivista sperando di
veder pubblicati lo schema del cinescopio e i Il progetto che presentiamo soddisfa certamente
dati tecnici relativi. le sue esigenze. Esso impiega in qualitá di ele-
SALVATORE GALLO mento sensibile una resistenza NTC da 5.000 ohm
Pisa nominali (Rl) ed utilizza un circuito triggr rea-
lizzato con due transistor complnnrncarí TR1-
TR2). Questi transistor non rappresentano degli
elementi critici e possono essere sostituiti con al-
tri tipi simili di transistor al silicio. 11 relé do .. ra
essere dr¡ 300 ohm - 24 V, in grado di 50/)portar,·.
sui contatti utili, la corrente assorbita dal carico.
In parallelo a quest'ultimo conviene collegar
una piccola lampada-spia, di tipo al neon, che
12 permettera di informare la massaia sull'efficien-
za del circuito.
3 2 8 10 7
399
OCCASIONE E' PRONTO IL PACCO CONTENENTE L'ANNATA
1973 DI ELETTRONICA PRATICAI
/
L'Analizzatore modello R.P.
L. 44.800 12/T.L. é uno strumento di
laboratorio di grandi dimen-
sioni, caratterizzato per le
ANALIZZATORE prestazion i parti colarmente
elevate, grazie alla scelta dei
DI LABORATORIO uoi componeni, la sua ese-
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semplicita del suo impiego
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Questo generatore, data la
sua larga banda di frequen-
za consente con molta la-
cil ita l'alllneamento di tutte
le apparecchiature operanti
in onde medie, onde lunghe,
onde corte, ed in tutta la
gamma di VHF. 11 quadrante
delle frequenze e di grand
dlmensioni che consente una
facile lettura.
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ANALIZZATORE
-
mod. R.P. 20 KN
(sensibilita 20.000
ohm/volt)
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L. 18.200 /
l.6
o. ,.J~ -- 1
e
·l
xlk/ 0+10Mjx10kt0+100M
ti/0+50~ 110k/0-500k Grande strumento dalle pic-
eol.! df,'Tlf!nsloni,
realizzato
Ballisttcf @hml00/0+-200F/0hm1lk/0:20F completamente su circuito
1/0+ 50/ 110/0+-500/100/0+5000 stampato. Assenza totale di
commutatori rotantl e quindi
-10 + 22 di falsi contatti dovuti al la
usura e a guasti meccanici.
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ziane completamente nueva.
Munito di dispositivo di pro-
tezione.
Dimensioni • 140x90x35 mm
ICROTRASMETTITORE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capteni ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.
IN SCATDLA
DI
MONTAGGIO . 6.80
L'emissione e in modulazlone di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
m sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
¡¡ chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput e di 0,5 mW. La sensibilitá e re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e iontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimita del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
EL.ET'TRONICA
PRNTICA
RIVISTA MENSILE PER GLI APPASSIONATI
DI ELETTRONICA - RADIO - rELvsioNE lll
Anno IV - N 6 - GIUGNO 1975 - Sped. in Abb. Post Gr. 111 L. 700
CB
TELE
VISION
INTERFERENCE
SIRENA GIOCATTOLO
TESTA O CRUCE
OSCIUATOllEA BASSA
..-'le s.
FREQUENZA mod. BF. 4ll
% 73.600
Se dovessim o consultare un qual siasi dizi onario del -
la lingua italiana alla voc e « calligrafia », leggeremmo,
dapprima, arte di tracciarc la scrittura in fonna ele-
gante e regolare »; poi, estensivamente, « modo di scri-
vere ».
I! modo di scrivere rispecchia un comportamento
personak, che varia da individuo ad individuo. Per dirla
in bre\·e, c'e chi ha una bella calligrafia e chi una calligra-
fia illeggibile. A questa seconda categoría di persone che,
ella fattispecie e furtunalamcntc, si identifica con una
minima parte dei nostri lettori, dobbiamo muuvcrc un
cortese ma
CALOROSO
INVITO
V REGALA
un formidabile modulo amplificatore di bassa frequenza per
cinque diverse applicazioni elettroniche. Oppure, a aceita, un
utensile di modernissima concezione tecnica, necessario per
la realizzazione di perfette saldature a stagno sui terminali dei
semiconduttori e particolarmente indicato per i circuiti stampa-
ti: il saldatore elettrico da 25 W.
CONSULTATE
le pagine in cui vi proponiamo le tre forme di abbonamento,
scegliendo quella preferita e da voi ritenuta la piu interessan-
te, tenendo conto che « abbonarsi » significa divenire membri
sostenitori di una grande famlglla. Creare un legame affettivo,
duraturo nel tempo. Testimoniare a se stessi e agli altri la pro-
pria passione per l'elettronica.
ELBTTBORICI------.
PRE""GA
Via Zurelli, 52 Milano • Tel. 6891945
ANNO 4 • N. 6 GIUGNO 1975
IN COPERTlNA - Premiare ll prototipo della
parcchio et.trono ico on ui Mi fa a gio<o di
toa e croe l noto ohacen te lle pi
rito d.U'obbi•la ch•, in clima di vac:•nu. puó
cogliere lee ooie er r drin nicle o
noscenliop.,.in\ro<lo,.ivruios;unen14MIH1t<>·
"' ,..,~,,, dell'ele""'"""'· quello che OHU e la
coniguroaiono de spoasso di aleo
edfülco
ElETTRONICA PRATICA
drott<,n,re1pc,.,ubile
s.. • 1ar"
ZEFFERINO DE SANCHIS
fACCIAMO A TEST/, [ CROCE
CON LA .. MONETINA ELETTRQNICA
LE PAGINE DEL CB
TEI F VISLQN INTCAíERENCE
5.±±...%E5
N.74d•l29-2-IQ72•pubbll
SIRENA GIOCATTOLO
cota in'rene at 2%
EFFETTO WAA WAA
VOLTWETRO ELETTRONICO
...
AD ALTA SENSIBILITA
'°'
CON
LA. ...
MONETINA
ELETTRONICA
10 • 470 ohm
M • 1.000oha,
Fl5 • 470 ......
M • 1.000ohln
R7 = 1.000 º""'
CHE COS'E' LA MONETINA ELETTRQNICA fl8 = "'º oh111
a rle
Tfl l • 2N 2&48
1lt2 • BCl07
LP
-:%-..
e 8y . s0 m A
PI • pulaa,le
SI interrutt.
Al.lM ENT AZ. .,.. OV
<06
fls. 2 • L'uoo <MI clrculm n1mp110, ¡,er 111 r1:1llualio-
n~ p,atlca della « moetina ele tttele.a+, pernee te di
7:7:
tinua • 9 V emg•t.o da do pilo da 4,5 V o:.lucuno.
llego.te in serie ta di lene eiruite erri inarito
In un ,:ont.nito,,, cl,o pul> n U '9 lndifforonWmen,.
di metalle di moterloi. ioolomo. Sul p,11n,..ll0 hont&le
d<ll'ap,..,am sona preHnll I seg11101i olomuli: lo
... nopola di controllo di ~•lo~i1i, di rotozlone, le duo
loo,padoollpulaanl1e
L' in p l t p itivo provoca um
transistnr TR2, ¡,erd"; ]"
d",."one d' ·111en'7 ·011c ,. .,,....,
hmcntazÍO'.lC
p..,. 'I"·'""' rig,mrda l"a/imcmaúotie del circuito
,: •""'l'r~ J"'<sib,lc ricorrcrc ad un oomunc ali-
mcuiatu1t· ,la. w1,," q V. ma pcrrcr.dcrc auto-
nomo l"ap¡¡arC<:-chio "'"wirrir, ,rn~he i11 qu,:¡to
caso. ,rcr•:irsi di due pile da 4.5 V cia.,e,111.1, n,l-
l.-¡;,11,• in ,eric fra di loro. in mo<lo da ottcucr~
la ten,ione cou,pl"',i~ . , di(• V. 'fon conJisliamo
di scr..-irsi dellapilaa9 Vele! ti1•> di ,¡11~11,, mou-
Wlc r,ci piccoli ricc~itori tran&Íitóri,,,.,;,.1i. 1•·1ch,;
l'~u!onomia di fum:,onamcntc.. polrebbc ,i.,ul•.,n•
Íi,rnlTi,·i~rn•• Conviene inve<:e ricorrcre alle pile
da 4.5 \', del IÍf"' di 'l"~'le monrntc si,llc lam-
padre portatili.
409
INTERFERENCE
Cosi come avvlene peri radlo■matort,
anc, 1e I CB hanno del dov■ri
rerao gll utentl dena TV . Non
de bbono creare dlsturbi
elet romagneticl In grado di alterare
le imana leyyislvg
P R IN C IP A L! C A U S E 0 1 TV I
CANALE TV
PORTANTE PORTANTE
VIDED AUOIO
- TVI fORTISSIMA
~ TVI MOOERATA
SEGNALE OISTOATO
D TVI APPENA PERCETTIBIL.E
5.5551%22%:-5
::::%z2.z
;"b':«,~ app<n• ia,-c..ttil>i~. cooi coone indíu que•to
EEE±±ERE
""••lo"' mlnimo di 15 ~f • ,., ...
oinlo<II !40pF(c""tloMOto,. o
p<rfoocondonoato,echluoo).IA
bobk,• LI-L2 ~e.....,no costnollo
riopo11.>ndooc,up0Joou,.nt.lda-
:r2
f~:.,'"::,:!_1,5 opl,e • portlre dal
- 2E
del filtro lnunconlenlTD,.,m•-
tollic», Jnt,upon ond o un l~fflie-
:7.
giurarell piil p<>niblle I dan·
naol i,,nomenl di o,uta,a lnd u-
úo ne fra le dlffl ltali ine Ll -1..:.1 ,
-~~mi oktf>m&re <1"""'' •·
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15727::
:::z2:°°
415
TRASMETTITORE CB
UNA PRESTIGIOSA SCATOLA DI MONT
SCHEDA TECNICA
u teere ± in acta
[Hnu mod.)
Potenza f in aecola
(coe. ncd.); 2W (cm:e)
7S ohm {re;¡o-
416
GLI APPASSIONATI
DEU.A
CI l lmt'S BAtlJ
CI CIIEDONO
l'elenco degli argomentl che. fino a queslo mese, sono stati presentati nella rubrica ·Le
pag ine del C B •. Lo fa cciam o b en vo le n ti erl, ri co rd an d o ch e la rubrica citata ha av u to in izio
U misuratore d camnpo
L'antenneenecesseria gennaio 14
5
A:.·:::...-
-/~~-
./,
delle luci ,
dell' auto
Q U ES T O DI S PO S ITIV O , C H E IN PR A TIC A E' U N SEM P LI C E
TE M P O AIZ Z A TO R E A D A TT O PER LA REA LI Z Z A Z IO N E
D EI PIU ' SV A R IA Tl SIS TEM I D l A N TIFU R T O , E' ST A T O D A
N O I A PP O S IT A M EN TE PRO G ETT A TO PER C O N F O R TA RE
IL RIE N T RO IN M A C C H IN A N EL C A M P EG G IO O N EL LA
C A S ETT A IN M O N TA G N A D EG LI ES C U R S IO N IS T I
E D EI G ITA N TI, SEN Z A C O S TR IN G ER LI A PRO LU N G A T E
E LA B O A IO S E M A N O V R E D I ILLU M JN A Z IO N E C O N I FA R I
D EL L'A U TO V ETT U R A E G LI IN T ER R U TT O R I ELETT RIC I
ll dispositivo che siamo per pre,cntal"'i r.on una gita in auto. Si ,wr:l. cosl la posi,ibilit/\ di
aparriene alla atgoria dei poetti «he oer ,¡,r',-,. h.¡w,rt., ,l' ,·w;¡ vnn do. r ,·1.,rmn• ,il.
entono4; dere automaticamene le hri la machina, peer pee' fari, un volta ter-
tli poú,iono,, o i íari tldl'auto, qcando !Í emra 11 ' · l'opcrn"onecl'r'entroe..,n,ado,e ,c-
in una gal!cria, oppure al 30pragg:iungcrc della ecndcrclcluciesterncdicasa.
oscuriu\. Niei,ce di llltto questo. Ma le applica2iom prauche dd nostro disposi-
llr<l'ltn "lj'Jntalu, "m·r,cea n,ai,leuere ac- c'v, "º" oo lritate al ·torre autoolilisio
cese !e lu.:i anabbag!ianti, o qudle abb¡,.gliami, !I circuito, infani, i: qucllo di un teni¡:,ori~z~to~
per un ccrto periodo di ,empo, dopo ,:,s,cre usci- che puó U'Ovnrc prat1ehe applicationi in tutti
ti d,,lLrntm·t•<turn Le luri si spnono poi auto qui ettori in ui k rientino lui , di mi.- ili.
matiran.ne dopo un periodo di tempo presta- spositiw,
biito. JI temporiz,atore risuha uUle nei ,i,temi di an
tifurto tcmporizz:ui, che entrano in funzione JU
,·ornando di un micrmntemmore e rimnngoao in
UTILITA' DEL DISPOSITIVO a,ioo,e p,:r ,.,, \em¡,u l"~la\,ilih,, .-,,il;,rodo i,, t:d
modo di 1caricare la b.~oeria e turban: la quiete
l,'u1ilit/r. pratica de! disposiuvo pres,,ntato e de- pubblirn prima del disinncsco dell'apparato
serillo in <¡c:c,,\c paJ:Ím: C rn.ip;,;irn~ <li ,¡,.d d,r. ttuale nutre auna buoa parte di sitrmi di pan
si p,m:,. cretlcre. facciamo degli e,empi, Tutti dlurto me1te in a,ione il dac.on dcll'auto, j] cui
coloro che sono soliti frequenlare i campeggi disinne.•(:<> de-,e c.-..ere effettuato mam,,,lmcnte
clurantelcvacanz,:, polranno apprenare enorme- dall"automobiliJ!a. Ncl no11ro caJO im-ece il di-
mete il antagio «di arre a disposiine un'il n e « o aviene automaticam t dopo un pe
l.uainuio11e della ~11-;icl:,, o delb !end.t, al rien ríodo di lempo prcst.,bilito, il lempo neu,,;,;aui"
tro, p,,r tutto il tempo necessario per rinchiu- ¡~r inlonnare il proprietario sulla manomission
deni nel pooprio rrinto, enza dover ritornare dll'qutoventura da pare di un malintenzionato
verso lamacchina p,r ,peguen, le ].,d. Si lr;,tta Chié gil in poseso di un sistema dallare tro-
quincli di un enonne vantaggio, non sr,l,o peri verá ertamente in questo argonoento l'occa,itme
campcgg:iamri, ma anche per coloro che rien- pitl propizia per rinovare il proprio disposi
•r~no nella propr:a casa di montagna, l:l. do,·c m·oconun pilm~ggiopi'1 appropriato e pii, con
manca Tillauinar ne pubbli alla ..-m, clo¡w, ""'º allc regole del ivere ivile
r
12.,_6V81'.TT
Condenutorl
C1 500pf.15VI (elettrolitico)
Resistcnu
R1 = 10 ohm
CIRCUITO DEL TEMPORIZZATORE R2 - J.300 ohm
AJ = 560 ohm
A4 .. 560 ohm
Transistor
TR I • BC107 • BC109 2N17 11 • ASY73 -
/\C127 ecc
TH2 • AD1b'2
Varie
pt e interrutt a pulsamte
DI • 1004
FUS. fusible da 3 A
PL rele{12 v.2 s ambi
420
m assa
e2"" HIg
IN PARALLELO
ALL' INTERUT-
TORE FARI
\
ISOLATORI
P1
'ci '"
'"' 22;r±:
EEg±
4
?O•i~va. S• ~uHtO
ol~H• 11,..a •i eoll,ga
il condutlon p<>lili...,
..e ::.%±:z
auto••tlu,•ntllaqu&I•
l'i!tterNlto,re di pil<lleg•
glo dei larl e insenl<I
ln<,<aHti•l.a litlu di
"L ~.:•:~:t:'::..!"di~~-
,_ntulon• ¡,ooiliva d••
·~ 1
l• linN,di o11i..,1,a.,o-
1N po1l""&del cl,culto
422
Flg.S,lnqu&•tndin·
gno oe11diarno facilrnoen-
t• intellegglbll, 1~ dl-
peo sirione degli elet-
tr<Mli di emfüo,,. (e},
base (b) e ellettore
Co lo ro d ie v c, rr ,m n r, in s l.1 ll a r" il n ot tro te m po • (e) del traMl~lorlll11!
culguadagnoln\erhlri·
ri:,ia •m ,. ac l • •n lo d i <j u e ll c ,r u lo n c lk q u a li i ! mo r - sce•ullalunghe>.<adel
,.. u ,. 1. " ;,i, u d e ll a b a tte ria i: co ll e g a rn co n la pepo dj e/ariome
i due trnn•
lin ea d i m a ;1a , d o v r, 11 111 0 ,_...,¡¡¡.,jr,• del relé
si,ior TR1-TR2. Pi,', pre:clsamcntc, il tramiiior
TRt, ,1.,, i- di lipo NPN, dovr11 ere sostituito
con un tramistor di tipo l'Nl' Jl crnmis!or TR2,
che 1: C.i tipo l'NI', dovr:\ cs:scre su,tirult" mil un
1rarui1:or di npo NPN. octal in sor.o montati i ,-,,1,\ ,1
Anche il con<lcmatorc elcurolitiro í.1 ,1,,,,,.:,, ,.,,- ccrta potena.
ere invertito; il suo terinuale positivo dovrá
,:-ssere,·olh,¡;;110 rnrL t.. lint'a. Ci rna.ssa,:neum: il
tnmi11,1I~ negativo donit risu]t,_,-., connC!JO con REALIZZAZIONE PAATICA
il pulllo di incontro <ldl» r~.,,is1t•11K, Rl con la
rni11ema R. Anche il diodo DI <luvr"- ,.,,.• ..,, in-
1(:rito nd .,,rcuilo con 1~ pol:ffil:, in,,cnite rispc!·
to a quelle illustra.ic nclk, !!Cherna clettrico di
figuraleinquelk>pra.ticodifiguu2 -.¡c.,
~u:fal1ra variar,:1; ,ara 111:ec;rnrii> ri~¡>ettv al pm•
gctt<> ,,,·i::;ín,1I~ di fiy,n,a l nd ca.10 di installa-
,i,11,e ,,. bordo di autovetture con morieno po1i-
1iw, ddh bauerja_ a nuss3
424
Qud leuori che vornumo far fc!ici i bambini pc-
tr&noo ronruirc questo 1cmplicc cir<:uito dcnro-
oico che, al premcrc di un pulsamc, cmrt«:
suonocnoltotimik,aochc ncllcv:iria?ioni
a qucllo ddlc sircnc dci pompicri, dclle
ugheoddlap:,lizia.
Si potranno quindi aliietare i giochi c!i quei bam-
bini che sono in possesso di giocattoli che si
muO\-ono da lé e che ripro<iucono in mini~,tura
iveicoli di molti organi di Stato cd cnti pri,·ati,
tenendsi in parte lana sirena i at-
l6lo e ae.a11d6 ron cs.sa il nc~SSJ.rio ... sottofondo
acustko.
--
L'UNIGIUNZIONE UJT
Tltransi1torunigiunzione,cono.ciutotecnicamen-
te con la !igla UJI', puó c=re utilizz~to da solo
,:,inabbinarr«:ntoconaltriJ<:mirondutto:i: tran-
ristorb1polari, thymtor, 1rinc
Questo tipo di transistor occtupa, a torio, un po-
!l<l di sccondo p:ano ndle applicazioni dilettan-
tistiche. Ma le sae applicazioni pratiche si prc-
y
ventano ana o doyunque, in tutti i sertori del-
T'ele:turnia Eco perché abhiauo rduto ne
CfiS.ariointrodllrreiaos!rilct1uria,:cheici<¡11t'-
sto argonento, in modo <la fornirc Joro tuUc
quelle noii saffcieni e ressarie a compn:n-
dcrc i. funzionamcn10 di quc1to 1cmicondu110n:
ll tramis1or unigiunzione C rca.lizzato tramite
una bam:tta di matcriale $Cmioondutton: (si-
licio; di tipo N, alle cui estremitl vengono otte-
·4})
425
Conden1a tori
C1 • 100 µF 15 VI {elettrollllco)
C2 =22.000 pF
C3 = 22 0.000 pf
Resiste nze
R1 = 4.700 ohm (trlmmer poten~lometrico)
R2 .. ).300 ohm
AJ .. 47.000 ohm
R4 - 120 ohm
HS .. 150 .000 ohm
Var íe
TRI •
2N26'16
TR2 =
2N1711
S1 • lnterrutt
PI pu lsante
AP • altoparlante da 32 ohm
ALIM ENT AZ. • 11 V
:±:27:7:722
dal condenu to re d2, dalla resiaten za R3 dal tri -
COMPONENTI
mer po ten riometrie s Rt Lim pedenta care nteristie del
l'alto ¡,a ,lank non d•ve •n•re lnl,,rlore al 32 al, m; k1
..2.$+ +»ros
1iw.'
R2
R3
426
ciiull
::±&:zz:±
~le M ~,5 V elo•cuna collagRTe In serle Ira di loro.
Tn ,·inl, d,-11,, rnpidili, delln scarica. 1t1i t~rm,-
n:i.li della re•isien~a. R-t. risuha di.sponibile nn
Rc9alanda 11 trimmcr R1 oi fa v~,i;i,e la ,,..<flJ..,la d•I in.pulo di forma molo agana re di noteevole po
1uono ,. ,oni.rnporanH0>1nte, la carica del conden
Hklrt det1r<1ll~e0 ,:;,.
427
ll c o n d e m a to re C 2 , d o po la ¡ e a ric a ,s.i ritro v a ncl -
lc c o n d izi o n i o rig in a li (sc a r ico c in q u e sto m od o
pu iniziare un mwov o cielo di vil; -ir 2N1711 2N2646
STADIO DI POTENZA
430
EFFETTO
WAA WAA
infe.
tupo
431
fig. t - l numero esiguo
:::.z
I• ,.¡>eribiliú. ,ommer-olal•
bH\Moa fareomprendere
1~ 8emplloltA elN!tJltale del
proo¡¡<tlto. P•, qunlo di-
•pe •iti vo w;,a waa l"ali·
men trine u asere o4-
"" o » to «
COMPONENTI
Condenuto,i
C1 100.0o0 pt
C2 = 2.200 pF
CJ • 4.700 pF
CA 50F • 50 VI {elettrolitlco)
C5 = 2.200 pF
C6 = 100.000 pF
C1 • 470.000 pF
Hoitena e
RI • 100.000 ohm
R2 • 470.000 ohn,
R3 = 100.000 ohm
R4 - 10.000 ohm
R5 .. 2.2.00 oh,n
R6 • 56.000 ohm
R7 = 56.000 ohm
R8 • S.000 ohm {potenz. a variaz. lin.]
R9 = 100.000 ohm (potenz." varinz. lln.] REALIZZAZIONE PRATICA
Varle
IR1 BC1O
SI • inle,rutl. a leva
ALIM ENT AZ. - 9 Vce
c o n l d a p lic c fu m :i o n c d i oo n · L\,so della pila, tL11!avia, .-liir,·,., i vari probk-
" " " " ' e sa: h e n 11 0 c k tt r o m a g n c tioo mi di ñltra;:giodclla ten,;one alln11,.l,, .Ji
ff .l! ll r m r1 r•Í cu 111 ¡,o 11 e n h e le tt n;m id c h e luce_. che risulterebbero in pratira n_s_,ai
co n ro rro oo a. lb. co rn Po< iz i.-m e ,ld c irn ,ito no n soprnttlltto pe«hé il di$¡,mitivo waa w:ia.
e molto elevato, conviene servirsi di anorg' inscrito nci primi Madi della catena di a,
i!Olati,suiqualisi1••lr;rnnosnldareitert!IÍnnli caior.e
dci vari dcmcmi, :isendo Cllr,, ili ,.fT.,ttuare wi• Nd caso in c"i l'ci:11,rirw.:r.10 della pila ,lovessP.
kgamcnti abba;tanz:i. rnr1i. introdurrc troppo rapidamcntc i caratterÍ51ici n,.
Le co ne s io i ira il dispositivo wna waa, lo stru- mori della dirnmuzione di ten.sionc, oppu.-e l'eu-
mento m11,ica.le elellw,.irn ,. l'ar11¡,lificalore llo- trata in '-""'illazioru: 5pontanca del circuito, con-
ranno sene realizat esrlusivamente con a- venit. im,,i·ire. in parallclo alla pila, cioc all'ali-
vo chbenato. menta,.innf', "" n11,dc11,¡1(or,, ekttmfüioo da 250
I! segnale di entr.>.t.i. id,::a],. ®rebk 1il' ed un condens:ilnr,. ,·~rnmirn da I0.1)0IJ pi'.
=eJl{ltodauna ten•ione 1Ym v;,lun•
IOOmV. Ese ilvalorndrl spgnalf' """
lullic~ntemcnte lmpio_. si dovra,mo ,1.,,.,,,,.,,,. MESSA A PUNTO
scgucnti.olu;.ioni;
La mena a punto del dis¡,o,iti,·o ,,aa W3.:1. t' rnnl-
1 • in,crire il circuito del dis:,ositivo "ª·~ wa:i. n 10 ,emplicc e non richiedc J'u.so di alcun stru-
valle dci primi siadi dell':i.mplificatore dello uru- vento «di laboratorio. Eses si dictrna nel modo
mento elettronico
2 • antcporre al circuito dd disposili\'o waa w~.;, muo ii n:gola il po1cnúometro R8 al
tuno stadio prum¡,litica1orc, che polrit. e<sere .-wn. valore·, cioé si 5posta il cursorc comple"
cuc.hncn1c insuito nello 5!CMO co1lleni1ore mt' ta,ufnt., vt>r,;,-, il wnninalc dd componente col-
rallico del dispositivo waa leato con. l'erittor del transistor 'p1 e la re.
sistenza R5
Sucesivamente si regola il potezioretro
ALIMENTAZIONE facendone ruotare il cursor~; a,,l ,11
cisiaccorgcr!lcheilcircuitoeut,::r.
fenendo ~.nnln ,1.,1 nm,umo nbbasianxa ridono
14 ,±3
tcrnamentc al contenitore del dispositivo waa
Si aumenta quindi il valor,- ,l~I poteuciornctro
R.8,faccndo ruoCarei! perno ins,•rn.n r,o1,ir,orio a
'!''ello precedente; questa oper.uione l,a ln ''""!'º
waa. E' ovvio che urá sempre ¡,os:.ihjl., 11tili,:mre di fa omprire l'oscilla;.ione.
un alirnrntatorc stabilizzato, con lo scc,po .Ji ,·i. Poi si cnra l, posizionc di 1{9 pcr la qualc si
,¡~umiare ,utla spc!a dcllc pile ,·erifica la rirn"'I-"'"" 1kll'oscillazione e si ripe-
2..:2
±z::±:
d, ochermo el•tlro m.a g,, ••
EE=
433
Le prime
espe rienze
del dllett ante
-.-.............
É' una kit necesarioad ogi p
ieper ipiaste Ol l fnc lcolo 11. 2- 11 11 ~ "•
11 U ¡, .,.. ,.. • .,
-•p,IIN,aulHllo~ .....adlo. rita , in cu i pubblicatia l'artio le nelate
............
......,. ..__ , IF' la ..._ tu lll• Nal N pe ,
.,.._
doer riolvere prob lemn i di rorib ilita di --
erial e di arrangiene nti tal'vela ipolb ii
11 --.e io •rra..-, u r1r. 111e - ,,_ ,,.,
".... i... ivia ndio tticte l'importe
• - .... , .. • ~-C-fl· n. 3/2482
intestato
ipe
a
434
FOTOCOIANDO
PER:
• interruttore crepuscolare
e conteggio di oggetti
o persone
e antifurto
.
SCA11U DI
e lampeggiatore
e tutti i comandi a distanza
MONTAGGIO
A Con questa catola di montaggio o/fria.
mo ai lettori la posibilita di realizzare
__, -- ~0NDA
,.
1
JADRA
l
. ·tt
m-
. . r: ,.
té
zz25 %:
dovra essene calcohata
terende correrte
serbia del eireulo
UN UTILE OSCILLATORE
onto della
di c?
COMPONENTI
Condensatorl
C1 • 600
10000
,.-.....,
pF
f
-
C3 = 10.000 F
C4 = 100.000 pF
es - 10.000 pF
Resistenze
R1 - 4.700 ohm
H2 4.700 ohm
AJ - 470.000 ohm
A4 4.700ohm
RS • 2.200 oh m
R6 vedi testo
Varle
TRI • BC109
D1 • IN914
D2 = diodo ten1r {5, 1 V - 0,4 W)
438
flg. 1 • 11 CMtenllOre ""'tooll,00 i d"r,bbllgo. pen,hii, oi
tratta di un genarat<,n, di o,cilla<ionl a l>aua ¡,.,.
quenia. Nello ,uno conl<lnilo.-• tro>ano po•to I• due
pile d• "4,!!i V el,oocuM, e,illeg•te In M>~e Ir & di k>r<>
in modo da erogare la tensione corplessira di 9 •
11 cMtenitora fu,,g• da conduttore della hnH d; ten-
time metia
-%- USCITA
□
ONDJ\ QUA RA OND,'\ SINUSOIDALE
Per richlederlo occomt invi■re vaglia o NJVlrsi del modulo di c.c.p. n- 3/26482
lnt-■t■to ■ ELETTRONICA PAATICA • VI■ Zureltl ·52 • 20125 MIiano
440
;,, modo da ottcncre il
oompkssivo di 9 V
ridotta e stal»lirata
la uro di tri- GLI A TTREZZI
DEL
C O S T R U Z IO N E PRINCIPIANTE
In fi¡:;ur'1 2 presentiamo il piano di eablaggio del
di,po,1itivo,cioédelgencraton:dl1cgnali1inu-
widal[ pilomto da scgnali ad onda quadra
L'cmram, come 11 puó no:arc. i:: contras,egn,,t,,
dal simbolo caratteri.stico del scgnak ad onda
qi,;ulra. rnc'1trel'usciia i, comrasscgnarn oon una
simaoidc
La rr.aggwr pnr,c de, componenti applicta
su una pastrina di materiale isolante ,li fo,
'"" rt•lt,,ugc,hu-,. 11 '"'"""i[on, ¡. metallico. MM,
Írn,,;t' d., cn11du1tore ddh linea di ma.s._, e d.,
ta±:°
late fra 1nm in .,...,,..;...,, ia modo da ¡::eucrare la
t~m,ione continua di 9 \'
La rcsi,tcn,., R6. che dovr.i c,;s,:re calcolata se-
rondo la legge di Ohm R :::: V : 1, 1erve a fa,
eadcre la tensione di 9 al valore di:>\' rnr
441
442
GENERATORE
DI CORRENTE
COSTANTE
23%4%'%,2. 1%%
TATORE STABILIZZATO, POTRA' RISULTA-
RE 01 GRANDE UTIUTA" IN MOLTE OCCA-
SIONI. ESSO NON PUO' QUINO! MANCARE
NEL LABORATORIO OILETTANTISTICO,
PERCHE' LA OISPONIBILITA' DELLA COR-
RENTE COSTANTE E' ALTRETTANTO IM-
PORTANTE DI QUELLA DELLA TENSIONE
COSTANTE.
•
:%°
n'
~
lil t
-~"';;.,-'-f: ,.,
$.@
«
►
►
8ºº
±3
444
44 5
1 FASCICDLI IRRETRATI DI
Bettronica Pratica
..,,,.,,. •p•rltl di•"" p,.dou eol l.., • tec n!co---
p.allca, ch• pO<U In u,....,•tro !l plu,,, •• M
fucl no di""" dl•clplln■ mac! •rn a, pro ltltlta ntl
futu ro, ella lnt .... n Wlti: t1vo,.torl • lltUCl enll,
prolnolonloliaowdioil,glovonl • ..,..,og,lovalli
Tri utl ~ U ,lcordiamn uno,
IL
FASCICOLO
DI AGOSTO '7◄
CIRCUITO DEL GENERATORE
~ 1
::_"'!,;, Come,; puil notar-e, il
e
.0%
%e ........ ¡¡_
.,¡¡...
• ..__
....~. •
,, ~
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1
os»
GUIDA TEOAICO-PR¡ l l CA
IEI 'ASPIRANTE ElrT'IONICO
ei..,,..,n••im-n..-.pratica,-enffllllo!tloreln
ak:unllvorod!--.gglo,Nl'YewdlJfk:chlrell
1-'><,ratorl<, dllollantistioo, ,_,.,..,tondo in H·
M un alJlenlE<> •lenodal mHtlere•. Queol<:,
..... ciai. IH<koio. ttolto "'aluO> llOI pniciao
oco po di ofl~"' un ■lutollNM'llia loN UlllO 1
eh lomee tia progettando, €otruendo, mete medio
apuo10oripu..,doun1ppe,.1n radioeTetltonk:o.
el,tn<..,"6 dotl tocnld, ca,.tterhtk:he, nlori •
g,ande=t.-lio ... ttricL
446
tener D» deve latcmionc<.hzcncrcarat-
cristica di 5,t6
FUNZIONAMENTO
DELLO STABlUZZATORE
•••
IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANlE
-·-~
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
-~- ,,;;:',::::'!"'"""'·""''·
'll}muz
LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
EEe 5z=
COSTA
L. 2.900 (sen~a al1oparlan1e)
L. 3.500 (con altoparlante)
T\1111 1 ce,,,,_.,il _, .. ,t par ha reellorlone de «ll rieevieore del principiante soro .,-... In
.... catola di montagio enduta dalla nostra organiaaaaiore in due diere versioni ■ L 2.IOI -
....,,■ri■nN ■ ■ L.3.s00 en altoparlante. Le rich ies dbbonoe«are hato ividie antielatmm otu l'in.
:'!:°n' ;: no v~ lill o e.c.p. n. 3/2M8 2 lnff •to I El.E1'11t() Nl(:A PflATICA 201211 Mil.A.NO - VI■ lu -
<49
NELLA MISURA DI CORRENTT CONTINUE,
IL VOLTMETRO ELETTRONICO E' UNO STRUMENTO
AD ALTA SENSIBILITA', SE CONFRONTATO CON IL
COMUNE TES TER CHE NON E' CERTO UN APPARATO
DI PRECISIONE ASSOLUTA. E COSTRUIRLO,
OGGI, E' IMPRESA SEMPLICE E SOPRATTUTTO
MOLTO ECONOMICA
450
Vil TIVIETRO
ELETTRONICO
AD ALTA
SENSIELITA'
....... ..-..
Fi!¡. 1 - L'ir,tegnto C
da 100 ¡A fondo-sala.
i ben noto perazionale
71, Lo strumento inedieatone an mierorperometro
potenriomera pt ere tte
di regolare lo zeno ducita in corrispon denza dello ne-
ro d'etrata. Con il potenziomotro Rt1 si ttiano la
COMPONENTI -----
Rcsish:nzc
precisa tegeo/rime del fondo-seala delio, strumrento.
L'•llmentazk>"" 1, di lipn bilanciato, tenuta con due RI 10 megaohm
pile da , che garantiscono una ot eo le au to no nona
di funciona enoto. "'
R3
4
3 megaohm
1 megaohm
300.000 ohm
..
"' 100.000 ohm
R6 10.000ohrn
10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
"'9 10.000ohrn
1D.000 ohm
RIO 820 ohm
AII 500 ohm (potanz. a variaz. lin.)
Verle
µA - microamperom■tro {IOO µA f.&.J
IC A 741
S1 = commutatore (1 via - S poaizioni}
S2a-S2b • dopplo inlerrutlore
ALIMENTAZ. = 2x9V
? IL A
9V
P IL A
9V
......
g.2-lcabloggo del vollmelro •lootlr<lnico ,ien• ef-
7::: %.
mHU. 11 com.,..tatore multiplo SI. od un• vi• - S
pMllrl.,..1, permem di eo,r,mutan, lo olnommnlo oull<, 5
pCM<oil>ili portatm di mi,...,. delle corr0<1ij co,,tinue com•
preoe fro o V e 100 L'iteqrte, l viene iae rite
in poalrine ribahtatta su una pis trina di terial e. lo
!ante munita di ancoraggi.
M lS U R E IN S U F F tC IE N T l
n a. d i iiO li -W .0 00 o h m
Co n q u e sto te ste r v o g lia. m o m i:su ra rc ¡,,
n e rn l p u n te int c n u c d io d i d u e re sis te n
m c g a c h m , cc ll cg a tc in se ri e m , d i k ,m
,---
m e n ta tc co n la tc n si o n e d i JO v o l'
\
PANNELLO
L n c lc m e n ta. u c a lc o lo teo ric e , c ioé la. .;c m p lk c
d iv isi o ~ 10 : 2 = j, dimo1trcrcbbcchcil valo-
re dellateniionein,crmedia risdtcrcbbc d, e>V
Un valore superior, quindi, a qucllo Ci fondo
scala dello ,trurncnto. Sulla ,,,aJa del teskr, in Flg . .1-- la plastrina di materia le iol ante unuta di
anoraggi, necessario per il cablaggio 4eiiue peto,
vece, per ffeto della resisterza interna A4 do t u te re opplicoUt ou l telolo nwm,lllc:o, che fun i,,>
strumento, che di soli 40.000 uh111 ~ d,,- ,i anche da parella, mediamte. duo distan ziali, ce,,,, come
aggiunge ¡., parallelo a d una dalle hure resisten ",";o »roture 4« otoww» 4«t ve
da 4 mcgaohm. si kggt,rcblx ti v,ilon: di 0.1 V
IMPORTANTE! Non si evadono ordini per importi inferiori alle J.000 lire! Coloro
che effettua·no ordini di kit, fascicoli arretrati o contraggono « abbonamento con
dono - alla possono chiederci anche
rlvíata, una sola bust, purché l'lmporto
IJ,cg11akchc•ivuolnoi,•.1rarcvicncin.·1atoal
tcrmina!e 'l del circuito in(cgrato. che rapprc- COSTRUZIONE OEL VOLTMETRO
sema l'cmram ~ im·erting•
In tig11rn 2 riportiamo il cablaggio del ,-oltmc-
La scconda cntrata dell'amplificaton: opcraiio-
tro clcuronico rcalizzato su con1c111torc mcrnlli-
nale, cioé J"cntrata <non in\"crting► • e r:ippre- co, che ha le funzoni di conduttorc della linea
sentata dal tcnninale 3: rssa. vienr collrr:a,a a dimassa.c.dallapa.rtcopposta,dlpannellolron•
massa tramite la resistena R6, che ha l"unioo tale dello !ltrumcmo
Ko¡x, di ridurre al mínimo gli dfctti di deriva
Sulpannellofrontales.o11oprc,¡enti: lo1trumento
irdieatore, ['interrattore acceso-spento, le bocco
L\11ci:a ddl'arnplilicatort: opera,.iona!c, rappre-
le pcr l'applica'llone della :ensionc con:inua .ot•
SCnlata da[ 1cnninalc 6. viene collegala ad una
topos1a a mirnra: il comm1.Jtatorc di portata, il
resistenza di Jimilazione e al!o sm,mcnto di mi-
comrollo di seruibilit:I. e qucllo di azurnmento
•ura chc, t1el !lQltro rMO.C rappn:1er.1ato da un
microampcromelro da 100 11A fondu-scal.a.. La cc.stn,zione dello S<r:imcnto /, cornplet:uncntc
pri,·a di ekmenti critici; c!.!a C quindi di facilc
Dal tcrminale po,itivoddln s!nom,.nln indicalnr<", attua.zioneanchepcriprincipianti.
quello contrasseato on una croetta pello sche
ma elettrico di fi.~ra l, viene pre],:,,.-ata l., ten 11 circuito inle¡:;-ralú IC ,itne salda.10 in posizionc
1io11c d'u5CÍU,: que•t'uhima viene rinviata all'en ribahata sui terinali ancoraegi di una basetta
tratadell"operazionale(con1roreazione},altraver di iomia rct!.:rn~olare e¿¡ matcriale is.ol.-,,me
'" h re-sist.,nza R6 che. u!litamcntc a!k resinen•
,,. ,l",·i,1n,1a, de!ermi,.,, il guadagno dd circuito
Si tenga presente che le resistenne R6 ed K8 han- ALIMENTAZIONE BILANCIATA
•·u 1., stesw valore ohmmioo (10.00ll ohm); ciO
all ropo di ottenere la compensazone terica L'alimcrotazionc del cirn,ito dovrli. nwenirc in
lentrnte citata modo « bila to»,m te dure tenioni
un" posiriva e l'Hltrn negati,·a rispeno a ma,,a
resisten Ro onsente di adattare il eircu ito
dd vohmelro al cipo di strnmenlo indicalrnr -\nzid,é far us,, tli pile, l'alimcn1a1orc do,rcl>b<.:
rappre;entato da un cin:uüo appo,ito. cioé
adottato. La re,i,nenta RIU e il potcnziomctro
alirnentatore smbilizzato dual~. che richie-
RHt onsentono una perra regolazione del fon- tuttavia un cfficaec lil1raggio c ,·incolc•
do-scala dello strumemo funzionamento del \'Ohmclro alla dispo-
Un ultcrion: circuito di n:gol:.:.ionc comen(e di ,r una armenm,•onehcrn:t a: O\'
eliminar,: J"offset dell'opera,.ional~. tarando lo onldere quindi dicendo che il me-
:,,:ro dello ¡trumcn!o ,,.,,,.,1" i ·u ,r·, qudlo ,r mT,
il:c.<lV,,latnrheilC"o11smuoridottodcl
eetati e uualente une lunga auto-
FENOMENO OFFSET di fanioarento Con Naso delle pile
ln·r,·tiri, uri 11ni,·o iraconveni~mc e qucllo di
1-'cr mcglio chiarire que3to concttto, ricordia.11..-. una mega e di unto in tanto, dellanera-
che. a cama della comples1i1li. circuíta.lc interna. eto dello traento atuabile tramite il po
inogni amphfica1oreopcratiou:,,le la 1ensionc di teniometu, R7
456
CARACOL
RADIORICEVITORE IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 9.800
8 TRANSISTOR
2 GAMME D'ONDA
IO DUI .O EP0139
PER
ELETTRONICO PER AUTO
CON ESSO POTAETE AEALIZZARE:
l}anlifurtoperauto
2) lampeggiatore di emergenza ad unn
lampada
3) lampeggiatore di emergenza a due
lampade
4) pi!otaggio di carichi elettrici di una
certapotenza
458
AMPLIFICAT0RE BF
50 WATT
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
a L 21.500
..
sw
4 ohno
..,pe,lo,e o 100.00 ohm
""p,e,io'1!o1mo,g•ol,m
100 ,..y per 45 w
IV ?Cr◄SW
o,,1oro .~
"%a-
inl. oll'¾ a OO W
''°
i qucsta Rubrica. potranno avv alersi tutti quei lettori c. he scntiranno la
lH CAMBIO <ll f}iccali rice·,itmi C~ c<>tilr~io.:c, tra VENOO rad,o nprodut10<0 l'i 101)2 steroo Crundi~ por
sforrnatori, potto1n 100 - 3001/.A. - entro\a: (IIJ•ltiul ~uti:,. Autortodlo C""1 namm,o ordc mocm e FM. H,?ru
t,ensi""1~ f"llll< 50} V lJ~lte 5 tenslonl n rnhiota du toree tere 'onico di oropact catette t 4 4'
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A scelta: un modulo amplificatore BF. per l'Estero L. 12.000
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trici (di.,pc,iri~i ,rn:idistri,bo;. Lti poi,<i, antht
an•alcrsi ,fri dirmi che /'aUu,r,'c iegi;/a~iane ri Sonoun·,0J1rovccchioabbona1oechicdudie,-
ro110,rr a 1111./i i ,adiori/rnli . """' tecnirnmcntc conforrnto da vo
Qualchc iempn fa i stato regalato un ampli-
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• lic.,lore di tipo rnrnmnc·iak. non funzionantc
Dopo a,·crln rirnr,,;,<, UIL ¡••' a p,;lo, ho i11snito
la oorrcnte e ho notato che le valole fiali GLi
emanavano una luce blua,tra. Vorn,i che mi in-
terpretaste qunto fcnomeno. Dcsiden,rei ~nchc
Da n,olto tempo mi dediío alla riparazioe di che mi spiega.stc <.-0 11 «: e do,'<: dcl.>bono cncrc col-
tckvOOri ne! mio piC<'.:olo laboratorio. Poiché la lryati gli altoparlanti, dato he e la prima vola
mag¡;íorpanedi qucs1Í appa.rali 1: ava.lvolc, mi he mi e.opila rli .-..clc,e ""ª p.-.,,;.-,. per aloparlan
1roverd a mio agio 1c potrni di;porre di q'-lalche ti a trc e11lra(e, Potefo spit·¡;;,nr,j ahe la fun-
><,inplic~ a~corgim•:11!0 per il contro!lo della con- aior.e ddla lamp;,d.1-spia?
linuit.\ Je) fi]a11Ltc11t<, GIANKJ t-.lACCJU
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P o t e n za d e i tr as lo r m a 1o r i
'lIJ
í'n ,dea app,os<!ma/,c•a del/a po:, ,,.,,, ,•/Ntn::a
dei trasformatori puó esere sggerita dalla ,,.
, ·,•111• ,!,•' ,,,.,-/ro, , I, :, ,,,,','_ ~-•na ,,,,,/n, !;:"""'
in ero i due dignini qui ripontatl. La sesio-
,,e d.; nlldti ti mi,.. ,a in etimetri quadrati.
l.111a corritponden,a fra q11ts/a e la pounw del
trasformaton«e puó ssene ddotta dalle appost
tabe!le +portie wei tesd di httronicn. A tiro'o
·,.f rmai· o po,<a•110 ,· m' ~-i.o'' ere,,,¡,'
onipowdena ha polca t,pica e sezuo»
del ,mdeo: ll,26 W = 5 cm'; 9,96 W = 5,5 cm':
J l.'IO \\' = 6 cm': 13,!)5 W = G,5 cm'; 16,20 W
1 cm': ll1,:t7 W = 7.J em';21As w =8m
..
Diodo SCR tipo BTI0!-S00·R Ooppio temporlzzatore
H,, ;,,,t'117im,e <li r,-,,liuarc il prog,,uo dell'nlt- tri lin o di realizar un tenpori; +atore di
et.atoe peentato a peina @28 del fas@irolo tipo'"' po' pao!ic.,brte, j., r,1·,nlu di¡,.,.,.,¡,.,. un
di dicembre dello.corso .lamo. Seno in possesoo dis;.,ositiw,perladurata di 20-30sec-ondi circa,
di mtti i componemi necess:ui perla coHruúone con scaderize ri1miche di mczz'ora; l'in,crimen-
del circui10: mi manca soltnnlo il diodo(ontrol- to, cioé, do,•reb~ a,.,.·enire ogni men"ora. Pur-
larn. pcr l quale poso trovare ,ohamo il tipo troppo. pur nv~ndo clfcttunto a,:~uratc riccrchc
HTI0!-500-R, che si prescma u:c..:canicamente
su libri e pubblica,ioni s~ciali=te, non"°"°
soto un. apeto diverso da quello da woi rafigu- ancorariuscitoa1ro\'arenulladlsi,11ile:ccco
ra,o nd pi,rno di cablar,;i,:io dello sle,so alimcn- perché mi rivolgo a voi coro !a ,pcrnnz:t di vedcr
ta1orc presi.ntaco a pagina 929 dd fascico!o pre- t•s.unli1,- 11• mi,•
ccdcmementc cüato . .i::· p,:wibile rwo di tale
'"'"l'""'nte> Tn caso affonnati,·o potrc<tc aiu- VERDT PIERCARLO
t,irmi a r,•,,lizzare J'ahn,cntatorc inlormandom Lodi
ui ritri di identifiarioree di terminal?
/l ánNÍl<J d u Ir frrurnli,ww ~ ¡,. g_><1J11 •'i ,ud-
Benew=nto di,fare rnmplrtamelll~ /,· ,u. e•ir.e.,,r. ll lmM·
476
D1
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Paraboloide per i 27 MHz
nnrg 1mu R%%%#4, %%72cavo
11 fose colo mrctroto rion m,n!cch,a mai' Perche , progelti in esso corit,mul1, le molle no
zicni !enn.-.o-prnt,che ch,;,ramente esr,oore, leillustr.l7or,icgl,schem,presentat,.nrr3ngo
no serrpre attueli. E concorrono cenarrenta :>I perfezionamento d3ll'attrezzatura d, base di
chi desidera ottenere rsulteli slcur, ne' , 31,ca dell'elettronlca
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di mesa a puno, Se occultato in un cuutt<>,
ootto un mMilao<lont,o un lampadaria, captari,,
:2
tnva,.o un rh,nik>rw • modului""• di frequ11
.... anche di tipo pomtlle
IN SCATOLA
DI
iMONTAGGIO
L'emiuioonoo ¡, In moduluian• di lr.-q<Mnza, ""11•
gamm• d.gll S0.110 MHz. La P""""'• con an-
3mu tena, topera i miglae di moti, La d ... noioni
oonotalrnentarld-challelrcoil.,,,c.,,.plom
dlpila•micn,fOdo,occupaloopaziodiun?,OC·
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SI
m "«r
,
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chnu di algo..,tlé. L'ele,ato ""'dlmento del clr-
cuik> aon.enla un';auk>nomia<!l20V ora cin;:a, La
potenza lmp,ut 1, di O,S mW. La HnolbMlt~ 6 ,a-
g<>labNe perle due dlvar.a .,.,ncfük>nl d'uoo del-
rapparak>, percapta..,ouonidobalialontonld.i
irofon, pare oLM>nt fot'tl In prouhnlt!i dol
"'icrofono. Ali..,eJrul;done C<>n pila a ~ V.
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DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE
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Anno IV - N.8 - AGOSTO 1975 - Sped. in Abb.Post. Gr 111 L. 700
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V= O5 15 5 15 1500 30K
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Vr 45 15 5 15 1500
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0-1k 0+10k -100k 0-1M
Pico Pico 4 14 40 140 I1 °'..:.J
·+ ,J
dB -10 +15
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u
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--0~
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GAMME A 1 8 e 1
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L. 73.600
Il fascicolo di agosto di Elettronica Pratica si differenzia da tutti gli altri
pubblicati nel corso dell'anno per l'acquisizione di un particolare carattere
editoriale, che lo rende simile ad un vero e proprio manuale di elettronica,
ad una guida teorico-pratica per tutti coloro che, puntualmente, ci seguo-
no mese per mese. Prestando orecchio alle molte esigenze suggeriteci, di-
rettamente o indirettamente, ab-
biamo dovuto concedere ogni
preferenza ad un argomen-
to di grande attualita
facendo del presen-
te fascicolo un
nrrro
TRANSISTOR
Cioe un volu-
metto completamen-
te dedicato al transi-
stor, alle sue applicazioni,
alle possibilita sostitutive; un
volumetto che fosse veramente
un ferro del mestiere, di aiuto immediato e preciso per tutti, dilettanti,
appassionati e professionisti. Ecco perché la trattazione e stata arricchita
di una buona quantita utile di dati, notizie, circuiti, tabelle e schemi, con
la speranza di interpretare ed annullare le difficolta di chiunque stia pro-
gettando, costruendo, mettendo a punto o riparando un apparato elettro-
nico a transistor. La vastita della materia e il numero di pagine a disposi-
zione non ci hanno consentito di superare certi limiti, condensando il tut-
to in solo otto capitoli. L'ultimo dei quali e forse il piü ambito e il piü atte-
so, perché rappresenta un vero e proprio prontuario di dati tecnici, carat-
teristiche, valori, grandezze fisiche ed elettriche, equivalenze. La pubblica-
zione di quest'ultimo capitolo e stata resa possibile per gentile concessio-
ne della Philips, estraendola dalla fonte « dati tecnici Philips ».
561
CARATTERISTICHE
INTERCAMBIABlf.J1'Á
DATI
TECNICI
E SOSTITUZIONE
DEI TRANSISTOR
562
ELET'TRONICA
PRATIGA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945
editrice
ELETTAONICA PRATICA
direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
stampa
TIMEC
ALBAIRATE - MILANO
IL NOME TRANSISTOR
troni. Si doveva capire come mai attraverso un tevole; ció significa che, per « far uscire » un
isolante (reSISTOR) potesse passare (TRAN- elettrone dall'orbita atomica, occorre necessa-
sferring) un segnale. riamente disporre di un'energia notevole, come
TRAsferring e reSISTOR rappresentarono i ter- ad esempio quella prodotta da un campo elet-
mini in cui J.R. Pierce, del laboratorio di Brat- trico di notevolissima intensita (scarica ne! die-
tain, si servi per battezzare il nuovo componente lettrico).
radioelettrico: il TRANSISTOR. Nei conduttori la banda di conduzione e quella
di valenza si sovrappongono; per tale motivo, per
determinare l'uscita degli elettroni dall'atomo e
FISICA DELLA CONDUZIONE la conseguente conduzione di elettricitá, esuffi-
ciente l'energia termica acquisita sotto forma di
Ogni sostanza puó appartenere, elettricamente, temperatura da! corpo conduttore.
ad una delle tre seguenti categorie: isolante, Nei semiconduttori la distanza tra le due bande
conduttore, semiconduttore. e molto piccola, ma non sovrapposta; con una
Si definisce « isolante » un corpo che non con- piccola quantita di energia, dunque, e possibile
duce elettricitá, cioé un corpo che conduce male provocare il movimento di elettroni e la conse-
la corrente clettrica. guente conduzione elettrica nei semiconduttori.
« Conduttore » e invece un corpo che conduce Questa teoria trova la sua piu naturale confer-
molto bene l'elettricita, mentre il « semicondut- ma proprio nell'esperimento del lontano 1940,
tore» costituisce una via di mezzo fra i corpi giá da noi citato al paragrafo « STORIA DEL
isolanti e i corpi conduttori. TRANSISTOR», ne! quale l'energia ottica for-
nita alla sostanza semiconduttrice risultó suffi-
Qualsiasi corpo presente in natura, oppure arti-
ciente per vincere il legame atomico e provo-
ficialmente composto, e costituito da un insieme care la conduzione elettrica.
di atomi, ognuno dei quali consta di una parti-
cella centrale fissa, denominata « nucleo », e
di un certo numero di particelle, ruotanti attor-
LA STRUTTURA CRIST ALUNA
no al nucleo, chiamate « elettroni »; ciascun elet-
trone ruota su un'orbita, descritta attorno al nu-
I materiali semicondu ttori sono dota ti, allo sta-
cleo, secondo leggi fisiche ben precise.
to puro, di una struttura cristallina ben definita.
La corrente elettrica e composta da un insieme Ne! germanio, ad esempio, i quattro elettroni
di elettroni, che sono riusciti ad abbandonare di valenza di ogni atomo risultano in comparte-
l'edificio atomico di appartenenza. cipazione con gli atomi vicini, realizzando dei
Senza volerci addentrare in profonditá nelle legami « covalenti » estremamente stabili.
leggi della fisica molecolare, ricordiamo che un Ma se tra i vari cristalli si introducono delle
elettrone, per poter uscire dalla struttura ato- « impuritá », ovvero, come si suol dire, si « dro-
mica, <leve passare da una banda, detta di « va- gano » i cristalli, la struttura stessa si modifica
lenza », ad un'altra detta di « conduzione ». favorendo, come avremo occasione di dire piü
Negli isolanti la distanza tra le due bande e no- avanti, la conduzione elettrica.
565
GERMANIO "P"
r
---- ,,
.
a
1
•1
••
elettrone in meno
{
(foro) Fig. 1- Con questo disegno ab-
biamo cercato di interpretare,
simbolicamente il processo na-
turale che si verifica internamen-
te alla struttura atomica, in una
massa di germanio, puro, quando
atomo di indio un atomo di impurita (indio) vie-
ne introdotto in essa.
{
suddivisa in un certo numero di scompartimenti,
comunicanti fra loro per mezzo di porte. Suppo-
niamo, inizialmente, che tutti gli scompartimenti,
fatta eccezione per quello n. 2, siano riempiti di
acqua. Lo scompartimento n. 2 e riempito di sola
Fig. 2 - 11 processo di cor- aria. Come avviene ne! semiconduttore di tipo
rente elettrica per mezzo di P, ne! quale l'aggiunta di impurita crea delle
« lacune • si interpreta fa.
« lacune », anche in questa analogia si e vo-
cilmente ricorrendo all'a-
nalogia idraulica raffigurata luto creare una «!acuna», rappresentata dallo
in questo disegno. scompartimento n. 2 riempito di aria.
Cominciamo ora con l'aprire la porta immedia-
566
GERMANIO 'N'
)
Fig. 3 - Nel germanio di
tipo N esistono elettroni
allo stato libero. La liberta
degli elettroni e provocata
dall'aggiunta di atomi di
impurita nella massa del
cristallo puro. Gli atomi di
impurita prendono il nome
di « donatori», perché essi
donano elettroni liberi al
germanio. 1 semiconduttori
di tipo N assomigliano un
po' ai conduttori metallici,
ma in questi ultimi esisto-
no elettroni liberi dovun-
que, in ogni punto della
massa del metallo.
567
cu.re di ? e.--s _= sostanza ricca
delie ir.z:.i ice ei germ a nio di tipo
rtoyimento degli P. corre ad ese-».cooilboro Al contra-
elettroni
rio, per saldar' zcocroe zetallico su un
semicondurtore di iN.sircr.e:a ad una so-
stanza ricca di elezeni±en riseierroni sull'or-
bita atomica este:ns. cope ad semio }'arseni-
co. La zona nella quale si ef!erra la saldatura
risulterá ancor piu « impura » del semiconduttore
stesso. Soltanto cosi non si creano discontinuitá
GERMANIO 'N' fisiche. Ma ritomiamo al nostro blocco di due
semiconduttori, uno di tipo P el'altro di tipo N,
uniti tra di loro attraverso uaa superficie che
viene chiamata superficie di giunzione. Se si col-
legano i due fili uscenti da! blocco ad una sor-
gente di corrente, come ad esempio una pila, e si
connette il morsetto positivo della pila al semi-
conduttore di tipo P, mentre si collega il morset-
to negativo della pila al condu ttore uscente da!
semiconduttore di tipo N, si ottiene un movimen-
Fig. 5- Nei cristalli di germanio di tipo N esiste mo- to di corrente elettrica in tutto il circuito (fgu-
vimento di elettroni. Nei semiconduttori di tipo N il re 6-7).
movimento delle cariche elettriche e piü rapido di quel- Vediamo ora di analizzare con maggior preci-
lo dei semiconduttori di tipo P. sione che cosa avviene fisicamente dentro il cri-
stallo.
Ne! momento della realizzazione della giunzione,
manio di tipo P e da una parte di germanio di gli elettroni della parte N tendono a trasferirsi
tipo N; le due parti sono unite insieme su una nella zona P, occupando i « buchi » delle impu-
superficie, che prende il nome di « superficie di ri ta. Questo fenomeno di interscambio provoca,
giunzione ». Supponiamo ancora di aver saldato in prossimita della giunzione e ne! semicondut-
due fili conduttori sulle due superfici libere del tore di tipo P, una zona negativa, originata dal-
blocco del semiconduttore. l'interscambio con gli elettroni, mentre ne! se-
La saldatura dei due fili conduttori metallici miconduttore N si forma una zona positiva, che
sulle superfici libere del blocco semiconduttore ha origine dall'abbandono degli elettroni del
potrebbe creare alcuni problemi di ordine pra- cristallo per combinarsi con le !acune e lascian-
tico. Occorre, infatti, che esista libera circola- do latomo ionizzato positivamente. Si forma
zione elettrica dei portatori di cariche, corri- dunque una « barriera » di potenziale che, dopo
spondenti alla natura del semiconduttore, tra il un certo tempo, impedisce Pinterscambio di ul-
metallo e il semiconduttore stesso. Si risolve tale teriori elettroni con le !acune.
problema effettuando la saldatura, su! semicon- Il valore di questa barriera di potenziale vale
0,2 V per le giunzioni di germanio e 0,6 V per
le giunzioni di silicio.
La conduzione nel diodo a semiconduttore si
verifica quando una forza elettromotrice estema
1 • 11111
111 - + e in grado di annullare tale barriera con una
tensione superiore a 0,2 V o 0,6 V,
Una volta annullata la barriera, elettroni e la-
cune non trovano piü alcun ostacolo al passag-
gio da una parte e dallaltra della giunzione,
dando luogo ad un interscambio continuo. ov-
viamente rigen era to dalla batteria
Fig. 6 - Per avere circolazione di corrente attraverso Questo fenomeno e interrera:
un blocco di cristalli semiconduttori di tipo P ed N, destra di figura 8
occorre collegare il morsetto positivo della pila al se- I m·ertendo le polaritá
miconduttore di tipo P e quello negativo al semicondut-
tore di tipo N.
accentuazione della barrier a
giunzione e, conseguenter e
l'intercambio di
568
diamo ancora che non e assolutamente vero che
il diodo conduca corrente soltanto se polarizzato
direttamente; esso conduce sol tanto se la tensio-
movimento movimento
ne di polarizzazione supera quella interna della
dei "tori elettroni
barriera. Questa precisazione apparentemente su-
perflua non lo e affatto in realta, perché assai
D DO spesso in talune applicazioni si sfrutta questa
O -D
--D D proprieta per realizzare circuiti « tosatori» e
« generatori d'impulsi ».
- 5O
GERMANIO 'P' GERMANIO 'N'
IL TRANSISTOR
SEMICOND SE MICOND
569
E e E e
B 8
Fig. 9 - Rappresentazione
Fig. 11 - Schematizzazione
dei due tipi principali di
E B C E e B
transistor: quello a giun-
zione, a sinistra, e quello
TRANS. TRANS.
di tipo planare, che per- GIUNZIONE PLANARE
mette di raggiungere un
elevatissimo guadagno, a
destra.
Si noti che la corrente di elettroni che interessa ti a semiconduttore e sarebbe del tutto inutile
il collettore rappresenta la quasi totalita degli e- citarle tutte, non avendo in questa sede uno spa-
lettroni che hanno « abbandonato » la base, zio sufficiente per approfondirle. Comunque, tra
perché a causa dello spessore sottile della base i principali tipi di transistor citiamo quello a
sono pochi gli elettroni che riescono a ricombinar- giunzione (figura 11 a sinistra), ottenuto appog-
si con le !acune della zona P. giando due porzioni di cristallo di tipo N su una
In pratica, quanto minore e il numero di elet- barretta «p» (base) e riscaldando il tutto a tem-
troni che si ricombinano nella zona di base, tan- peratura adeguata. Con questo sistema si ot-
to maggiore e il guadagno di un transistor, che tiene una penetrazione di portatori di tipo N
viene definito come il rapporto fra la variazione nella zona P, che assottigliano la gestione di base
della corrente di collettore e la corrispondente sino a ridurla ad uno spessore di 25 circa.
variazione della corrente di base. Un altro tipo di transistor di piü moderna con-
Se l'interscambio di elettroni nella base e pic- cezione e quello planare (figura 11 a destra), che
colo, bastera una tenue corrente di base per fa- costituisce il transistor di basi!are importanza per
vorire il passaggio di un notevole numero di elet- i modernissimi circuiti integrati. Esso risulta ot-
troni nella zona di collettore; cioé con una pic- tenuto tramite un unico blocco di materiale se-
cola corrente di base si provoca una grande cor- miconduttore, per esempio di tipo N, nel quale
rente di collettore. vengono « diffusi » in una certa zona, con par-
Nei moderni transistor al silicio si riescono ad ot- ticolari tecniche di diffusione e di mascheratura,
tenere bassissimi interscambi, inferiori ali' 1% del- delle impuritá di tipo P e, successivamente, del-
la corrente di emittore, cosí che si puó ritenere, le impuritá di tipo N. II vantaggio derivante dal-
con ottima approssimazione, che la corrente di la fabbricazione di questi semiconduttori consiste
collettore risulti uguale a quella di emittore, an- nella possibilitá di controllo accurato dello spes-
che se in realta l'esatta relazione e la seguente: sore dei vari strati che hanno permesso di ottene-
IC = le - lb. re transistor per alte frequenze ed elevato gua-
dagno. Basta pensare che, in questi transistor,
la base puó essere ridotta a soli 5 ; e poiché il
TECNICHE COSTRUTTIVE guadagno di un transistor dipende in larga mi-
sura dalle dimensioni della base, e facile com-
Ne! corso degli ultimi anni si sono sviluppate prendere che con i planari si giunge a guadagni
molte tecniche per la realizzazione di componen- 5 vol te superiori a quelli dei transistor a giunzione.
571
EMITTORE A MASSA
572
IL
TRANSISTOR
AMPLIFICATORE
stenza Rl. Ma il transistor consente di passare nullo e non riesce a vincere la barriera di po-
da uno stato all'altro con continuitá, se si prov- tenziale propria della giunzione base-emittore.
vede ad applicare un segnale variabile f ra un Dunque, anche aumentando il segnale, non si
valore mínimo e un valore massimo. ottiene passaggio di corrente in base se non si
supera il limite di 0,6 V, per i transistor al silicio,
o di 0,2 per i transistor al germanio.
In tali condizioni si dice che il transistor si tro-
va all'interdizione, oppure che il transistor risulta
interdetto.
PUNTO OI Ne! circuito sperimentale di figura 3 la lampada
CONTAT TO
LPl rimane spenta. Tuttavia, spostando lenta-
e
9V
mente il cursore del potenziometro Rl verso la
INTERDIZIONE E SATURAZIONE
573
1 r ?
9V
LP1
Fig. 5 - Con questo semplice circuito teorico, com- essere anche definito come una particolare zona
mutando il deviatore nelle due possibili posizioni, si di funzionamento, cioe la zona in cui aumentando
interpretano le condizioni di saturazione (1) e di in-
terdizione (2) del transistor TR. Fra queste due con-
il segnale aumenta la corrente di collettore e, con-
dizioni e inclusa la zona lineare del transistor. La seguentemente, la luminositá della lampada LP1,
resistenza Rt ha il valore di 680 ohm; il transistor e viene definita « zona lineare».
di tipo 2N1711, mentre la lampada LP e da 6,3 V - Si noti che !'aumento di corrente di collettore
50 mA.
provoca, in accordo con la legge di Ohm, un
aumento di tensione sui terminali della lampada
LPl e, contemporaneamente, una diminuzione
di tensione fra i tenninali di collettore ed emit-
tore.
Ad un certo punto la tensione collettore-emitto•
re diminuisce tanto da divenire praticamente nul-
TR la. Da questo momento in poi, pur aumentando
il segnale d'ingresso, non si ottiene piü alcuna
é O variazione di tensione, e di corrente, in uscita.
P_A SV
Quest'ultimo stato del transistor prende il nome
é o di «zona di saturazione ».
Ricapitolando possiamo dire che ne! transistor
si possono distinguere tre diverse zone di funzio-
namento.
Quella di saturazione, corrispondente ad una
574
Fig. 6 - Realizzazione pratica del circuito sperimentale
di figura 5, con il quale si interpretano le condizioni
di saturazione e interdizione del transistor TR. La
commutazione si ottiene spostando il conduttore fra
i punti contrassegnati con i numeri 1-2.
tensione nulla tra collettore ed emittore e, quin- pure brevemente, su questo argomento, puntua-
di, ad un valore massimo di corrente permesso lizzando alcuni aspetti di una certa importanza.
dal circuito esterno (massima luminosita della La prima puntualizzazione riguarda le tensioni
lampada LP). Questa zona del transistor corri- tipiche di lavoro. Perché in base a queste ten-
sponde alla posizione 1 di figura 5. sioni e possibile stabilire, con certezza, se un tran-
Quella di interdizione, che corrisponde ad una sistor, montato in un circuito utilizzatore, fun-
corrente nulla di collettore e ad una tensione ziona regolarmente oppure presenta rotture o
massima fra collettore ed emittore (lampada LP cortocircuiti.
spenta). Questa zona e interpretata dalla posizio- La tensione piü tipica di un transistor e quella
ne 2 del deviatore del circuito sperimentale in fi- fra base ed emittore, cioe la cosiddetta Vbe, che
gura 5. puó ritenersi « costante » e vale 0,6-0,7 V per i
Quella lineare, che risulta essere compresa fra transistor al silicio e 0,2 V per quelli al germa-
le due zone precedenti ed e quella che, in pra- nio (figura 7).
tica, viene u tilizzata per ottenere da! transistor Si tenga presente che i valori ora citati valgono
la funzione di amplificatore. soltanto per la zona lineare e che sono quasi in-
dipendenti dalla corrente di base e di emittore.
La seconda tensione importante e caratteristica
LA ZONA LINEARE di ogni transistor e la V ce, cioe la tensione fra
"~
VOLT
)
=~B;.;,;
1AS~ E.
c-E
(4:9V)
EMITTER
VOLT
-E
(0,7+0,2V
Fig. 7 - Misurando i valori delle tensioni fra base ed
emittore e fra collettore ed emittore di un transistor,
é possibile sapere se questo é al germanio o al si-
licio, cosi come chiaramente detto nel corso di questo
secondo oapitolo.
575
R2
.-
["-e?
s
U SCIT
@
Fig. 8 - Esempio típico di circuito amplificatore pilo-
tato a transistor montato nella configurazione con
emittore a massa. L'alimentazione e di 12 V e la ten-
TR1 sione Vce, cioé la tensione misurata fra emittore e
collettore, si aggira intomo ai 9 V. 11 valore della re-
sistenza R1 e di 1 megaohm, quello della resistenza
R2 e di 4.700 ohm. I cond ens atori C1-C2 sono iden-
tici, a carta da 1 µF - 150 VI; il transistor TR1 e di
tipo BC108.
o:: 0
t- (/)
z ::::,
w
o o
TENSIONI DI ALIMENTAZIONE tenza. Ma questi non sono comunque i valori co-
muni dell'alimentazione che, per motivi di si-
A proposito dei valori delle tensioni di alimenta- curezza debbono invece risultaré abbastanza in-
zione dei circuiti transistorizzati, ricordiamo che feriori.
oggi esistono transistor in grado di sopportare A differenza di quanto avviene per i tubi elet-
tensioni sino a 400-600 V. Questi transistor co- tronici, i dispositivi a semiconduttore mal sop-
stituiscono tuttavia delle eccezioni. portano le sovratensioni, per ui e sempre consi-
Normalmente i valori massimi medi si aggirano gliabile porre particolari attenzioni all'alimenta-
intorno ai 30 V, peri transistor di piccola poten- tore, servendosi, ove sia possibile, di alimenta-
za, mentre raggiungono i 50 V, per i transistor tori stabilizzat, che sono in grado di preservare
di media potenza e i 60-70 V per quelli di po- il circuito transistorizzato da eventaali rotture.
ff
LLL(TO-92)
+
H GG
5B(T0-66I
F(TO-57)
K(TO-3) N(T0-41I
577
CHE COS'E LA POLARIZZAZIONE
579
CALCOLO DELLA POLARIZZAZIONE
4.1'
s
ENrR
il lettore nelle condizioni di intervenire esatta-
mente la dove un circuito transistorizzato si rivela
deteriora to.
Facciamo ancora riferimento alla figura lA, che
propone il tipo piu semplice di polarizzazione
EMITTER A MASSA di un transistor.
In questo tipo di circuito interessa determinare il
valore della resistenza Rp, in corrispondenza con
il guadagno del transistor. 11 valore di tale re-
Fig. 2 - Configurazione con emittore a massa. Si
tratta di un tipico amplificatore di potenza che am-
sistenza si ottiene applicando la seguente formula:
plifica la tensione e la corrente del segnale appli- Valiment. 0,6 V
cato all'entrata, sfasandolo in uscita di 180°. Rp = x guadagno
le
L'applicazione di questa formula implica la co-
possibilita sono abbastanza rare, mentre il piü noscenza della corrente le. Se questo valore non
delle volte !'inconveniente risiede proprio ne! fosse noto, esso potra essere ricavato, in corri-
transistor. lnfatti, chi realizza un circuito tran- spondenza con la tensione V ce, cioe con la ten-
sistorizzato, non monta lo stesso, identico tran- sione collettore-emittore che si vuol ottenere, ap-
sistor montato dall'autore del progetto; monta plicando la legge di Ohm tramite la seguente for-
invece un transistor dello stesso tipo e, a volte, mula:
della stessa marca. Ma due transistor dello stes- Valiment. Vce
so tipo e della stessa marca possono non essere le =
uguali fra loro e presentare diferenze tali da Re
renderli assolutamente diversi. Prendiamo ora in considerazione il sistema di po-
La diversita delle caratteristiche elettriche fra due larizzazione riportato ne! circuito di figura lB.
transistor apparentemente identici scaturisce e- Per determinare in questo caso il valore della re-
videntemente dalla struttura típica del compo- sistenza di polarizzazione Rp, occorre fissare il
nente. valore V ce della tensione collettore-emi ttore e
La sigla, riportata su! corpo esterno del transistor, stabilire ancora il valore della corrente le tra-
garantisce soltanto le caratteristiche ... minime in- mite la formula or ora citata.
dicate da! costruttore. Ció significa che in pra- Il valore della resistenza Rp si ottiene applican-
tica puó capitare che, di due transistor apparen-
temente uguali, il guadagno di uno sía di 100,
mentre quello dell'altro puó essere di 500. I co-
struttore puó citare il guadagno di questo tran- IMPEDENZE
Rp
sistor nel valore di 100, che e il valore minimo del ENTR.= 50 n
componente, sul quale il montatore puó fare si- USC. = 1Mn
curo affidamento. Tuttavia, se un circuito e pro-
gettato per transistor con guadagno di 100, esso
puó non funzionare se si utilizzano transistor
dello stesso tipo, della stessa marca, ma con gua-
dagno di 500.
580
do la seguente espressione matematica:
Vce-0,6
Rp= --------- x guadagno IMPEDENZE
le
Ne! caso pm complesso di circuito di polarizza- use.
.r
zione, cioe ne! caso del circuito di figura 1D, oc-
corre ricordare che, piu che il guadagno intrin- e
12V
seco del transistor, occorre conoscere il guada-
gno complessivo dello stadio, che vale:
e
A = Re: Re 4 NrR
Supponiamo di aver fissato i valori Re, Re e la + @
tensione Vce alla quale si vuol far lavorare il Re
transistor.
Applicando la legge di Ohm si stabilisce dappri-
ma il valore della corrente le, tramite la seguen- C0LLETT0RE A MASSA
te formula:
Valiment.- Vce Fig. 4 - Circuito con collettore a massa, caratteriz-
le zato da una elevata impedenza d'ingresso e da una
Rc + Re bassa impedenza d'uscita.
581
FUNZIONI RADIOELETT RICHE
m #
==
• °
trebbe risultare suficiente per amplificare il de-
bole segnale proveniente da un microfono o da
un pick-up, rendendolo adatto a pilotare un al-
toparlante. Sono quindi necessari piu stadi am-
plificatori ed alcuni adattatori di impedenza per
realizzare un amplificatore audio. Ma questi stadi
debbono essere collegati fra loro seguendo alcuni
criteri tecnici di notevole importanza. Si suol
dire che, per realizzare un amplificatore audio,
o un qualsiasi altro apparecchio transistorizzato,
si rende necessario l'accoppiamento interstadio.
Gli accoppiamenti fra stadi piü o meno comples-
si possono essere molteplici, cioe di tipo diverso
!'uno dall'altro. Ma in pratica i sistemi di accop-
piamento piu comuni sono tre. Essi prendono il
nome di «accoppiamento capacitivo », « accop-
piamento resistivo» e «accoppiamento indutti-
vo ».
L'accoppiamento resistivo e conosciuto anche con
il norne di «accoppiamento in continua».
L'accoppiamento induttivo e conosciuto anche
con lespressione « accoppiamento in alternata ».
582
ACCOPPIAMENTO
FRA I TRANSISTOR
Riassumendo, dunque, i principali sistemi di ac- stor TR1-TR2 si rivelano all'occhio dello spetta-
coppiamento sono tre: tore come due stadi amplificatori identici a quel-
1o - Accoppiamento capacitivo lo típico di un circuito a transistor montato nella
configurazione con emittore a massa.
2° Accoppiamento resistivo o in continua
La caratteristica fondamentale di questo siste-
3° Accoppiamento induttivo o in alternata. ma di accoppiamento consiste nel raggiungimen-
Passeremo ora in rassegna, uno per uno, questi to dell'amplificazione della sola corrente alterna-
tre fondamentali tipi di accoppiamento fra stadi ta. Infatti, come e ben risaputo, attraverso il con-
transistorizzati, riportando qualche breve nota, densatore non puó scorrere la corrente continua,
alla fine dell'argomento, sugli altri tipi di accop- mentre la corrente alternata trova nel condensa-
piamento. tore una via di facile transito.
Negli stadi amplificatori sono in gioco i due tipi
di correnti: quella continua e quella alternata.
ACCOPPIAMENTO CAPACITIVO Il condensatore blocca la componente continua e
lascia via libera alla componente alternata.
II sistema di accoppiamento capacitivo, fra due Questo compito viene svolto, nel circuito di fi-
o pit stadi transistorizzati, e quello piü semplice gura 1, dal condensatore di accoppiamento col-
fra tutti, concettualmente e praticamente, perché legato fra il collettore del transistor TRI e la ba-
lascia inalterata la struttura di ogni singolo sta- se del transistor TR2.
dio, come se questo dovesse funzionare per conto Il maggior vantaggio, che scaturisce dal sistema
suo, indipendentemente dagli altri stadi. di accoppiamento di due o piú stadi transistoriz-
Un esempio di circuito transistorizzato in cui so- zati per mezzo di condensatore, consiste nella
no stati accoppiati capacitivamente due stadi possibilita di realizzare l'accoppiamento senza
amplificatori diversi e riportato in figura l. Co- troppe preoccupazioni per i sistemi di polarizza-
me si puó notare, i due stadi pilotati dai transi- zione dei vari stadi.
583
ACCOPPIAMENTO IN CONTINUA sistor TR2 allo stesso potenziale elettrico che as-
sumerebbe il collettore del transistor TRl se que-
Quando si desidera amplificare anche la compo- st'ultimo lavorasse da solo. Ebbene, questo ... sup-
nente continua di un segnale, oppure quando si plemento di polarizzazione, viene ottenuto inse-
vuole evitare l'inserimento di filtri passa-alto con rendo sull'emittore del transistor TR2 la resi-
accoppiamenti capacitivi, si ricorre al secondo stenza Re, accoppiata in parallelo con un con-
tipo di accoppiamento, cioe all'accoppiamento in densatore che, normalmente, e di tipo elettrolitico
continua, gia menzionato in precedenza. e di valore capacitivo relativamente alto. Il con-
L'accoppiamento in continua consiste in una densatore collegato in parallelo alla resistenza
connessione diretta dell' en trata di uno stadio Re, in virtu della corrente di emittore, eleva la
con l'uscita dello stadio precedente, senza l'inter- tensione di emittore sino al valore desiderato.
posizione di alcun componente elettronico.
In figura 2 e rappresentato un típico esempio di
accoppiamento in continua fra due stadi transi-
ACCOPPIAMENTO IN ALTERNATA
storizzati. Come si puo notare, il collettore del
11 terzo tipo di accoppiamento fra stadi transisto-
transistor TRl risulta direttamente collegato con
rizzati piu comune e quello induttivo o in alter-
la base del transistor TR2.
nata.
Il maggior problema che insorge in questo tipo Il circuito riportato in figura 3 costituisce un e-
di accoppiamento, e senza dubbio quello della sempio di accoppiamento induttivo,y o in alter-
polarizzazione dei vari stadi. nata, fra i due stadi transistorizzati pilotati da
Nell'esempio di figura 2, la resistenza di collet- TR1-TR2.
tore del primo transistor, cioe del primo stadio Questo sistema di accoppiamento consiste nel
amplificatore, funge anche da resistenza di po- collegare il transistor precedente, con quello se-
larizzazione per lo stadio successivo. U er tale mo- guente, per mezzo di un trasformatore (Tl), il
tivo essa e stata indicata con le sigle Rc1/Rp2, cui avvolgimento primario si comporta come re-
che vogliono significare : resistenza di collettore, sistenza di carico di collettore per TRI. Per tale
cioé resistenza di carico per il transistor TRl, e motivo infatti abbiamo indicato l'avvolgimento
resistenza di polarizzazione di base per il tran- primario di Tl con la sigla Rcl.
sistor TR2. Anche l'accoppiamento induttivo, cosi come av-
II problema, dunque, che scaturisce da questo viene per l'accoppiamento capacitivo, e un ac-
tipo di accoppiamento, consiste ne! non sovrac- coppiamen to in alterna ta, perché il trasforma-
caricare il transistor TRl e ne! non danneggiare tore di accoppiamento trasferisce, da uno stadio
la giunzione base-emittore del transistor TR2. Ec- aquello successivo, soltanto i segnali variabili.
co perché e necessario portare la base del tran- E' noto che il trasformatore e un componente
:'
NTR
i@
TR1 .G
i'
e
1USCITA
@
o 7>
; T 11
2
584
o
al "
e collegato con l'avvolgi-
mento primario del trasfor-
matore T1, che funge an-
che da elemento di carico
ENTR
IR e T -
- f TR2
di collettore per TRI. Con
questo tipo di accoppia-
mento risultano blocc ate le
componenti continue, men-
tre trovano libero passag-
gio di transito, fra uno
stadio e l'altro, le com-
ponenti altemate.
che funziona solamente con le correnti variabili, tuttavia altri sistemi, piü o meno specializzati,
perché queste producono dei campi elettroma- con i quali si accoppiano tra loro i circuiti tran-
gnetici variabili che danno luogo ad una cor- sistorizzati.
rente variabile nell'avvolgimento secondario. II Tra questi possiamo citare l'accoppiamento mec-
passaggio di energia, dunque, tra avvolgimento canico, utilizzato nei filtri a quarzo o piezoelet-
primario e avvolgimento secondario di un tra- trici, l'accoppiamento acustico e l'accoppiamen-
sformatore, avviene soltanto in presenza di cor- to ottico, attualmente molto utilizzato nell'elet-
renti alternate o, comunque, variabili. tronica industriale.
II particolare carattere didattico di questo spe-
ciale fascicolo di Elettronica Pratica ci impedi-
ALTRI TIPI DI ACCOPPIAMENTO sce, tuttavia, di approfondire oltre questo impor-
tante argomento, per il quale possiamo consigliare
I tre tipi di accoppiamento ora citati sono, come al lettore la lettura di libri di testo piü specializ-
abbiamo detto, i piu comuni fra tutti. Esistono zati e piü completi.
e
e
E
e e
585
INSENSIBILITA' AGLI URTI
586
TRANSISTOR
E CALORE
IL PROBLEMA DELLA TEMPERATURA con la massima lunghezza possibile e devono es-
sere protetti con tubetti isolanti, allo scopo di e-
La temperatura eccessiva, sia che essa si svi- vitare contatti interelettrodici e con altri compo-
luppi internamente al corpo del transistor, oppu-
re esternamente ad esso, puó essere causa di ma-
lanni; essa puó danneggiare definitivamente il Fig. 3- Le figure illustrano quattro tipi diversi
transistor, oppure puo alterarne le caratteristiche di saldatori usati comunemente nei lavori di
elettriche. montaggio e riparazione degli apparati a cir-
cuito transistorizzato. Le loro principali caratte-
L'aumento di temperatura ne! corpo del transi- ristiche sono: punta sottile e potenza elettri-
stor puó essere determinato da cause meccaniche ca relativamente bassa. Sarebbe buona norma,
esterne e da cause elettriche. quando si lavora con i transistor, interporre tra
Tra le cause esterne ricordiamo la saldatura non la spina del saldatore e la presa di rete un
trasformatore-isolatore, con un rapporto 1/1,
eseguita secondo le regole normali e la tempera- in modo che sia scongiurato il pericolo della
tura ambiente piú alta del normale. Tra le cause presenza della tensione di rete sulla punta del
elettriche ricordiamo le errate tensioni applicate saldatore.
agli elettrodi del transistor stesso.
Quando si applica un transistor in un circuito,
2 = <L
-
bisogna fare in modo che esso rimanga lontano
da partí e componenti soggetti a riscaJdamento e;.
eccessivo (valvole elettroniche, resistenze di dis-
sipazione, trasformatori, ecc.). Per evitare che il
calore generato da! saldatore danneggi il transi-
stor durante le operazioni di saldatura dei ter-
minali al circuito, occorre operare il piü velo-
cemente possibile, facendo impiego di un salda-
tore ben caldo, la cuí punta sía sottile, priva di
ossido e ricoperta di stagno. I terminali dei tran-
sistor, quando essi vengono direttamente colle- --- ...
gati al circuito, e cioe quando non si fa impiego
di zoccolo portatransistor, devono essere lasciati
587
Fig. 4 - 1 dilettanti risolvo-
no molto semplicemente il
problema del raffredda-
mento dei transistor pre-
parando alette di raffred-
damento ricavate da lamie-
rini di ferro, nel modo in-
dicato in queste due figu-
re. Le alette di raffreddamento devono rimanere in in-
timo contatto con il teltaio, in modo che il calore ero-
gato dai transistor si disperda attraverso la massa del
ra, pulire accuratamente la parte del terminale telaio stesso.
in cui si effettua la saldatura, raschiando il ter-
minale stesso con la lama di un temperino o con
una lama da barba, in modo da eliminare la par-
dispersione di calore; in questi casi il tecnico de-
te di ossido che si forma spontaneamente sugli
ve provvedere da sé per realizzare il sistema piü
elettrodi, e in modo da essere certi che la sal-
adatto di raffreddamento.
datura, pur eseguita rapidamente, risulterá per-
Prima di esaminare i vari sistemi piü o meno
fetta e stabile (fig. 2).
adatti e piü o meno eficienti, atti a disperdere
Talvolta, una delle cause che mettono fuori uso
il calore prodotto dai transistor, occorre posse-
definitivamente un transistor e dovuta a perdite
dere idee chiare sull'argomento, specialmente per
elettriche del saldatore, nella cui punta e pre-
que! che riguarda il processo di trasmissione del
sente la tensione di rete; il saldatore pi u sicuro,
calore, e senza confondere questa entita fisica
in questo caso, e il tipo ad induzione; tuttavia
con l'altra, pure importante, che e la tempera-
anche i saldatori nonnali (fig. 3) possono util-
tura.
mente essere impiegati nella tecnica dei transi-
stor, purché si abbia l'avvertenza di interporre,
tra la spina del saldatore e la presa di rete, un
TEMPERATURA E CALORE
trasformatore con rapporto 1 :1.
Una massima importante, da tener sempre ben
Molto spesso capita che il profano confonda tra
presente da chi progetta circuiti transistorizzati,
loro i due tennini temperatura e calore, anche
e quella di evitare di far funzionare il transistor se essi esprimono due concetti profondamente di-
nelle condizioni di massima dissipazione, quan-
vers1.
do la temperatura ambiente e piuttosto elevata.
Ad esempio, se il transistor e destinato a funzio-
nare con una temperatura ambiente di oltre
25 º, la potenza dissipata <leve essere adeguata-
mente ridotta, e non <leve assolutamente supe-
rare il valore indicato nei dati tecnici elencati
dalla casa costruttrice. 9
Vari sistemi di applicazione al telaio metallico
di alcuni transistor di potenza. Le sigle riportate nei
vari disegni assumono il seguente significato: CS =
1 TRANSISTOR DI POTENZA
circuito stampato; 1 = rondella isolante; M = mica;
R = radiatore; T = telaio o radiatore; TR = transistor.
I transistor di potenza dissipano potenze elettri- In questi tip i di montaggi di transistor di potenza o di
che dell'ordine dei watt, mentre gli altri transi- elementi raffreddanti, occorre sem-pre verificare che
stor dissipano potenze elettriche dell'ordine dei fra il transistor e i vari fogli di mica non si inseriscano
granuli metallici, che possono essere la causa di cor-
milliwatt. Nei primi, dunque, viene generato tocircuiti. Con viene anche controllare che i transistor
calore, che puó raggiungere valori notevoli. non prese-ntino bordi taglienti, che possono perforare
Quasi tutti i transistor di potenza, oggi esistenti la mica e creare falsi contatti. Le viti di fissaggio deb-
in commercio, sono costruiti in modo da fa- bono essere strette energicamente, favorendo la di-
spersione dell'energia termica anche con l'uso di gras-
vorire la dispersione del calore; molto spesso, so al silicone.
tuttavia, la configurazione esterna del transistor
non basta per favorire una corretta e continua
588
589
La temperatura sta ad indicare uno stato fisico di particelle materiali. Dentro le nostre case, ad
particolare dei corpi, mentre il calore esprime una esempio, l'aria viene riscaldata dai caloriferi per
quantita. Facciamo un esempio; poniamo un convezione; l'acqua contenuta in una pentola po-
ago sopra la fiamm a di una candela e constatia- sta sopra il fuoco si riscalda per convezione; in
mo che esso diviene rapidamente incandescente. entrambi questi due esempi le molecole dell'aria
Il risultato di tale esperimento e il seguente : la e quelle dell'acqua si muovono e fungono da vei-
temperatura dell'ago ha raggiunto valori altissi- coli del calore, perché lo trasportano lontano dal-
mi, mentre la quantita di calore da esso assor- la sorgente termica. In questi due primi proces-
bita e modesta. si di trasmissione del calore interviene la mate-
L'acqua contenuta in una vasca da bagno pron- ria: essa costituisce il mezzo di trasporto del
ta per prendere il bagno, ha raggiunto una tem- calore.
peratura modesta ma ha assorbito, durante il Si ha trasmissione di calore per irraggiamento,
processo di riscaldamento, una enorme quantita quando tra la sorgente termica ed il corpo che si
di calore. Questi due esempi offrono un'idea riscalda non e interposto alcun mezzo materiale;
chiara sulla differenza fra i due termini calore e l'esempio piü naturale, in questo caso, e quello del
temperatura. Se volessimo esprimerci con la ter- sole, che riscalda la nostra terra attraverso gli
minologia tipica, dovremmo dire che la tempe- spazi assolutamente privi di materia.
ratura ed il calore trovano preciso riferimento I processi di trasmissione del calore, che interes-
con i moti .di agitazione termica molecolare. Il sano i transistor, sono i primi due; conduzione e
calore, in tal caso, esprime la somma totale delle convezione., II processo di conduzione si sviluppa
velocitá di movimento delle molecole contenute attraverso la massa del transistor e quella di e-
in un corpo, mentre la temperatura misura la ven tu ali corpi metallici ad esso collegti. II pro-
velocitá media di movimento di una sola moleco- cesso di convezione, invece, ha come mezzo di
la. trasporto l'aria, cioé le sue molecole.
II calore, dunque, e energia meccanica valutata Sfruttando questi due processi si raggiunge la
quantitativamente, mentre la temperatura rap- soluzione di un importante problema : quello del
presenta una valutazione particolare di tale e- raffreddamento dei transistor.
nergia.
590
con il telaio metallico su cui si realizza il circuito. anche che a questo transistor sia consentito un
In tal modo il telaio funge da flangia di disper- aumento di temperatura di 25 º C; se la tempe-
sione del calore. ratura ambiente e di 25ºC, a que! transistor e
Nei montaggi di tipo economico si e soliti av- concesso di raggiungere la temperatura massi-
volgere i transistor che si riscaldano facilmente ma di 50ºC.
con una fascetta metallica, munita di una o due La resistenza terrnica del dissipatore risulta fa-
alette di dispersione radiale del calare (figura 4). cilmente deterrninata da! rapporto fra la varia-
zione di temperatura, espressa in gradi centigradi,
e la potenza espressa in watt.
RESISTENZA TERMICA In base all'esempio ora citato il valore della re-
sistenza termica e di:
L'elemento caratteristico e piü importante di ogni R = 25ºC: 25W = 1 ºC/W
tipo di dissipatore e rappresentato dalla « resi- In pratica non e tuttavia sufficiente utilizzare un
stenza termica » che viene espressa in "C[W. dissipatore da 1"C/W, perché occorre tener pre-
Questa grandezza fisica rappresenta il numero di sente l'esistenza di una resistenza termica fra
gradi centigradi di aumento termico del dissipa- dissipatore e contenitore del transistor, che di-
tore, quando e sottoposto ad una dissipazione di pende da! tipo di montaggio.
1 W. Facciamo un esempio: un dissipatore da E' ovvio che risulta molto importante diminuire
3 º C/W e in grado di disperdere la potenza di il piü possibile la resistenza termica di contatto,
3 W elevando la propria temperatura di 1 ºC op- allo scopo di utilizzare dissipatori di dimensioni
pure, il che e lo stesso, puó dissipare la potenza ridotte.
di 1 W elevando la propria temperatura di 3°C. Per diminuire la resistenza terrnica di contatto,
occorre innanzitutto stringere bene le viti di fis-
saggio fra transistor e dissipatore, utilizzando pos-
DIMENSIONAMENTO DEL DISSIPATORE sibilmente del grasso al silicone, per favorire l'ac-
coppiamento termico. Occorre evitare, se possi-
Supponiamo di dover montare un transistor che bile, l'uso di isolanti fra transistor e dissipatore
debba dissipare la potenza di 25 W e supponiamo come, ad esempio, le comuni rondelle di mica.
591
PROV A CON L'OHMMET RO
0HMMETRO
NPN
e
592
CONTROLLO
DEI TRANSISTOR
dicazione si dovrá avere nel caso di transistor amplificatori audio, soprattutto quelli stereofo-
di tipo NPN. nici, nei quali e necessario comporre due canali
Se un transistor dovesse far deviare l'indice del stereo perfettamente identici.
tester in entrambe le prove, anche per il solo In commercio si trovano abbondantemente cop-
collettore o il solo emittore, occorrera concludere pie di transistor selezionati, adatte per la com-
posizione degli stadi finali d'uscita complemen-
tari degli amplificatori audio.
Ma coloro che volessero evitare l'acquisto di cop-
0HMMETRO pie giá selezionate, potranno facilmente risolve-
re il problema realizzando il progetto riportato
in figura 3. In questo progetto si realizza un am-
plificatore con emittore a massa, nel quale, tra-
PNP mite la resistenza Rl, si invia una certa corrente
di polarizzazione fissa alla base del transistor TR.
e Il mialliamperometro, relativamente al valore del
guadagno del transistor, segnalera un certo va-
lore di corrente, che per mezzo del potenziome-
tro R3 potra essere controllato in modo da evitare
R3
che ne! componente esiste una giunzione in cor-
tocircuito.
Ne! caso in cui non si ottenesse alcuna deviazione
dell'indice del tester in entrambe le prove, oc-
TR e
4,5V
correra concludere che il transistor sotto con-
trollo e interrotto. In ogni caso i transistor che e
presentino tali anomalie debbono considerarsi ir-
rimediabilmente perduti e possono venir utiliz-
zati sol tanto per particolari applicazioni: ad e-
sempio come diodi, nel caso in cui una delle due
giunzioni risulti integra.
Fig. 3- Progetto di apparato utile per effettua-
re la selezione di coppie di transistor. La resi-
stenza R ha il valore di 1 megaohm; la resi-
SELEZIONE DEI TRANSISTOR stenza R2 ha il valore di 1.000 ohm; mentre R3
é un potenziometro a variazione lineare del va-
Un problema assai frequente, nel quale si im- lore di 5.000 ohm. 11 milliamperometro e
da 1
batte ogni principiante, e quello della selezione mA fondo-scala, Il transistor TR e il compo-
nente in prova di piccola potenza.
dei transistor in corrispondenza al loro guadagno.
Questo problema interessa in particolar modo gli
593
Fig. 4 - Cablaggio dell'ap-
parecchio utile per la sele-
zione di coppie di transi-
stor visto dalla parte po-
steriore del pannello fron-
tale di chiusura del conte-
nitore.
violente deviazioni dell'indice verso il fondo scala. sistenza Rl, oppure rendere questa resistenza
Per selezionare due transistor bastera inserire variabile inserendo, in sua vece, un potenziome-
una serie successiva di componenti sulle tre boc- tro anche di tipo semifisso.
cole o sui tre morsetti corrispondenti ai terminali
di base-collettore-emittore. Per ogni transistor si
provvedera ad annotare su un foglio di carta il ACCORGIMENTI DI LABORATORIO
valore della corrente segnalata dal milliampero-
metro e, alla fine delle prove, si sceglieranno due Chi lavora con i circuiti transistorizzati segue
transistor che forniscono la stessa indicazione, un ordine pratico ed anche un certo adattamento
senza ovviamente piü toccare il potenziometro mentale che non si riscontra in altri tipi di lavori
R3. elettrici od elettronici.
Il progetto di figura 3 e presentato anche nelle Le tensioni, le correnti, le potenze elettriche in
versioni pratiche delle figure 4-5. Esso e predi- gioco nei circuiti a transistor sono normalmente
sposto per la selezione di transistor NPN. Ma in- molto basse. Per esempio le tensioni che si in-
vertendo la polaritá del circuito di alimentazione, contrano con i transistor di potenza raggiungono
il progetto serve anche per la selezione del tran- l'ordine delle decine di volt, mentre si riducono
sistor di tipo PNP. L'inversione delle polaritá di a frazioni di volt con i transistor normali.
alimentazione potra essere ottenuta inserendo un Il principiante che per la prima volta si avvicina
invertitore a leva (doppio deviatore). al mondo dei transistor deve tener conto che
Per ottenere un piü vasto controllo di transistor, questi componenti, pur essendo meccanicamente
dai tipi ad alto guadagno a quelli di potenza, si robusti, possono danneggiarsi elettricamente con
potranno inserire, tramite un commutatore, di- notevole facilita, senza che ci si accorga talvolta
versi valori resistivi in sostituzione della sola re- dell'errore commesso in fase di montaggio.
E B C
Fig. 6 - 11 montatore o riparatore di apparati a circuito
transistorizzato deve corredare il proprio laboratorio
con una attrezzatura parzialmente diversa da quella
usata nei tradizionali laboratori elettrici o elettronici.
La lente per orologiai, il pennello e i con tenitori di al-
cool e di lacea sciolta sono elementi nuovi ma molto
utili.
Le dimensioni degli apparati transistorizzati so- 130°. Con questo stesso attrezzo risultera altresi
no generalmente abbastanza piccole e ció implica facilitato il compito di guidare il terminale di
una maggiore cura ne! maneggiare i vari com- un componente ne! foro del circuito stampato
ponenti e luso di attrezzi di dimensioni ridotte. per poi saldarlo. Anche un piccolo pennello ri-
Per montare o riparare un apparato transistoriz- sulta molto utile per pulire il circuito e togliere
zato, dunque, necessitano tre fondamentali ele- gli eccessi di stagno dai terminali dei componenti.
menti:
1 - attrezzatura particolare di laboratorio
2 - strumentazione adatta IL SALDATORE
3 - preparazione tecnica.
Soltanto possedendo tutti questi elementi il la- II saldatore da preferirsi per le saldature su cir-
voro di montaggio o riparazione di un apparec- cuiti transistorizzati deve essere a punta diritta
chio a transistor potra procedere spedito e sicuro e sottile; la punta del saldatore deve essere sem-
e la professione del tecnico potra risultare ricca pre pulita e mai ossidata, in modo da rendere pil
di soddisfazioni e procurare lauti proventi. spedite e tecnicamente piü esatte le saldature.
II saldatore <leve avere una potenza alquanto
bassa, compresa fra i 20 e i 40 watt e deve fun-
GLI ARNESI NECESSARI zionare, preferibilmente, con una bassa tensione
di alimentazione. L'ideale consiste nell'alimenta-
Gli arnesi necessari per il lavoro di montaggio o re il saldatore tramite un trasformatore, che lo
riparazione di apparati a circuito transistorizzato isoli elettricamente dalla rete-luce. Puó capitare,
debbono essere assai piccoli, pur essendo dello infatti, che una delle fasi della tensione di alimen-
stesso tipo di quelli usati per gli apparati elet- tazione faccia contatto con la massa metallica
trici o elettronici in genere. Qualche attrezzo, del saldatore e in questo caso si potrebbe arrecare
quindi, e del tipo di quelli usati dai gioiellieri e danno irrimediabile ai transistor. L'impiego del
dagli orologiai. trasformatore di isolamento scongiura questo e-
Molto utile si e rivelata la lente di ingrandimento ventuale pericolo di dispersione di corrente al-
degli orologiai che, fissata nell'orbita oculare, per- ternata.
mette di lasciar libere le mani durante P'esame
e la riparazione di un circuito stampato.
Sono inoltre necessarie due bottigliette : una con- GLI STRUMENTI
tenente alcool denaturato e l'altra contenente re-
sina al silicone o lacea disciolta. Con l'alcool si Gli strumenti di misura adoperati dallo specia-
elimina la parafina o la resina che protegge il lista di apparecchi a circuito transistorizzato deb-
circuito stampato, prima della riparazione; con bono rispondere tutti ad una principale caratte-
la resina al silicone o la lacea disciolta si ripristi- ristica: essere isolati elettricamente dalla rete-
na lo strato protettivo del circuito, in modo da luce. Ció implica limpiego di un trasformatore
preservarlo dalla polvere e dall'umiditá. di isolamento, interposto fra la presa-luce e la
Per estrarre i terminali dei componenti che si spina dello strumento di misura. Tale accorgi-
vogliono sostituire, ci si servirá di un cacciavite mento e necessario, ovviamente, quando lo stru-
la cui parte terminale verra ridotta a punta me- mento di misura richiede l'alimentazione in cor-
diante una lima e ripiegata poi ad angolo di rente alternata.
595
PRECAUZIONI DEL RIPARATORE
596
GUASTI, CAUSE, RIMEDI
NEI RICEVITORI A TRANSISTOR
SOSTITUZIONE DEL TRANSISTOR cevitore a transistor sono dovuti ad una pila di-
fettosa.
Prima di sostituire un transistor, occorre assi- I condensatori elettrolitici rappresentano la se-
curarsi che esso sia dello stesso tipo di quello ri- conda causa dei guasti piü comuni.
tenuto difettoso e che siano le stesse sigle a ca- I ricevitori a transistor montano diversi conden-
ratterizzarlo; quando si ricorre ad un transistor satori elettrolitici di elevata capacita e di bassa
corrispondente occorre scegliere que! tipo le cuí tensione di lavoro. La capacita di questi conden-
caratteristiche elettriche si avvicinano di piü ai satori diminuisce con il passare del tempo dan-
valori che caratterizzano il transistor guasto. do luogo, molto spesso, a rumorosita, oscillazioni
Quando si sostituisce un tipo di transistor con parassite, potenza di uscita ridotta e distorsione.
uno simile, ma non identico, puo essere neces- I condensatori elettrolitici di elevata capacita
sario modificare le tensioni di polarizzazione di vengono danneggiati rapidamente quando sui lo-
base rispetto all'emittore, allo scopo di ridurre ro terminali viene applicata una tensione di po-
il guadagno e di sopprimere eventuali inneschi. laritá inversa oppure una tensione di valore su-
Gli inneschi possono insorgere, per esempio, quan- periore a quello richiesto.
do si sostituisce un transistor arnplificatore di me- La terza causa dei guasti che si verificano nei
dia frequenza con un transistor di guadagno piü circuiti transistorizzati consiste nella interruzione
elevato. Quando un transistor mescolatore si ri- del circuito stampato.
fiuta di oscillare, trattandosi di un transistor di L'interruzione lungo una strisciolina di rame del
tipo PNP, occorre ridurre il valore della resisten- circuito stampato puo essere facilmente riscon-
za di emittore. trata piegando leggermente con le mani la pia-
Quando si connette la pila al circuito, tutti i tran- strina di bachelite recante il circuito stampato.
sistor devono essere stabilmente saldati nei loro La ricerca dell'interruzione va fatta con una len-
terminali. Non bisogna mai togliere un transistor, te da orologiaio. La riparazione va fatta appli-
o applicarlo al circuito, quando la pila e inserita. cando un pezzetto di filo di rame a cavallo del-
Occorre evitare di produrre cortocircuiti fra i ]' in terruzione.
conduttori di uscita, particolarmente fra colletto- In condizioni normali di impiego, assai raramente
re e base; le pinze a bocea di coccodrillo possono i transistor provocano anomalie di funzionamento
facilmente provocare tali inconvenienti. e la loro sostituzione e limitata nell'1% dei casi.
Tutte queste precauzioni hanno lo scopo di evi- In fase di riparazione, occorre far bene atten-
tare violente variazioni di corrente che, raggiun- zione a non surriscaldare, con la punta del sal-
gendo valori elevati, possono distruggere irrime- datore, i terminali dei componenti e di non ap-
diabilmente un transistor. plicare tensioni esterne, come ad esempio quelle
di un ohmmetro equipaggiato con una pila di ten-
sione troppo elevata.
GUASTI PIU' COMUNI NEI Se il guasto non e dovuto alle cause fin qui cítate,
RADIORICEVITORI occorrerá verificare, con lohmmetro, la conduci-
bilitá diretta e indiretta dei diodi al germanio e
Il piü delle volte le anomalie di funzionamento quella base-emittore e base-collettore dei tran-
di un ricevitore a transistor sono dovute ad una sistor. Il rapporto delle resistenze ne! senso della
alimentazione errata: contatti instabili dovuti a non conducibilita deve essere dell'ordine di 100.
corrosione o tensione insufficiente. Come regola Per tali misure la tensione dell'ohmmetro non
generale, anche ne! caso in cui un ricevitore sia <leve oltrepassare i3volt.
in grado di funzionare con una tensione inferiore Per ultimo citiamo l'invecchiamento dei transi-
ai valori richiesti, e consigliabile sostituire la pila stor, che si traduce in pratica in una perdita di
quando la sua tensione e caduta di un quarto sensibilitá e di potenza del ricevitore. Tale invec-
del suo valore nominale. Ci si ricordi che (l'e- chiamento puo manifestarsi dopo alcune centi-
sperienza lo insegna) 180% dei guasti di un ri- naia di ore di funzionamento dei transistor.
597
GUASTI CAUSE o RIMEDI
STADIO AF
MANCANZA DI FUNZIONAMENTO Circuiti di antenna, circuiti oscillanti interrotti.
Saldatura imperfetta.
Condensatore in cortocircuito. Alterazione del valore o Interruzione
di una resistenza, in particolare della resistenza di base.
Condensatore variabile o trimmer in cortocircuito.
interruzione del trasformatore M.F.
Transistor difettoso.
INTERRUZIONE DELLE OSCILLAZIONI Tensione di osciliazione troppo debole. Tensione della pila insuf-
VERSO L'ESTREMITA' SUPERIORE DI ficiente. Circuito oscillatore disaccordato.
GAMMA. Deformazione e cortocircuito fra le lamine del condensatore va-
riabile o diminuzione della sua capacita.
UNA SOLA EMITTENTE E' RICEVIBILE Mancanza di funzionamento del/'oscillatore o del convertitore.
'
INNESCHI SULLE ONDE CORTE. Aggiungere in parallelo all'avvolgimento dell'oscillatore onde corte
una resistenza di valore compreso tra I 10.000 e 1 20.000 ohm.
598
GUASTI CAUSE o RIMEDI
STADIO MF
NESSUN SEGNALE Trasformatore M.F. interrotto. Condensatore di disaccoppiamento
di base e di collettore in cortocircuito.
Transistor difettoso. Diodo difettoso.
SEGNALE DEFORMATO SUI SEGNALI Diodo difettoso. Resistenza di carico interrotta. Capacita di fuga o
FORTI. capacita di filtro CAV interrotta o diminuita.
STADIO PREAMPLIFICATORE BF
·-- -
599
GUASTI CAUSE o RIMEDI
STADIO FINALE
MANCANZA DI SEGNALE ALL'USCITA. Altoparlante difettoso. Interruzione degli avvolgimenti del trasfor-
matore di uscita. Condensatore di disaccopplamento in cortocir-
cuito. Condensatore di accoppiamento di capacita insufficiente.
Controllo di volume difettoso. Presa jack difettosa. Transistor di-
fettoso.
ALIMENTAZIONE
A TRANSISTOR
MANCANZA DI TENSIONE ALL'USCITA. Avvolgimento del trasformatore i nte rrotto. lnduttanza di filtro
B.F. interrotta. Condensatore di filtro in cortocircuito. Resistenza
interrotta. Transistor o diodo difettoso. Pila difettosa. Interruttore
o contatti delle pile corrosi o ossidati.
segue
600
GUASTI CAUSE o RIMEDI
ALIMENTAZIONE
A TRANSISTOR
RUMOROSITA', CREPITII. Pila esaurita. Resistenza interna troppo elevata. Condensatore di-
fettoso nel filtro. Condensatore di disaccoppiamento B.F. difettoso.
SCARSA SENSIBILITA' GENERALE. Transistor o diodo rivelatore, transistor B.F, difettosi. Pila esaurita.
Condensatori elettrolitici staccati.
SCARSA SENSIBILITA' SULLA PARTE Transistor degli stadi convertitore o M.F. difettoso.
SUPERIORE DELLA GAMMA. Stadio oscillatore difettoso. Pila esaurita.
SCARSA SENSIBILITA' SULLA PARTE Pila esaurita. Circuito di antenna starato. Cortocircuito fra le la-
INFERIORE DELLA GAMMA. mine del condensatore variabile di aereo o d'oscillatore.
VARIAZIONE DEL VOLUME SULLE Assenza della tensione CAV o insufficienza della stessa. Diodo o
DIVERSE EMITTENTI. transistor rivelatore difettoso. Condensatore sulla linea del CAV
difettoso.
DISTORSIONE CON USCITA IN Un lato del circuito primario del trasformatore di uscita aperto.
PUSH-PULL. Transistor difettoso o non identico all'altro.
ESAURIMENTO RAPIDO DELLA PILA. lnterruttore difettoso. Condensatore di filtro con elevata corrente
di fuga. Transistor difettoso.
AS COLTO DI UNA STESSA EMITTENTE L'oscillatore non funziona piü. Staratura dei circuiti M.F.
SU TUTTA LA GAMMA.
RUMOR! PARASSITI CONTINUATI. Lamine del condensatore di aereo manomesse e contatti difettosi
nello stesso. Cortocircuiti nelle lamine. Transistor oscillatore di-
e
fettoso.
601
BREVE
GUIDA
ALLA
CORRETTA
CONSUL TAZIONE
DELLE
TABELLE
TIPO DI TRANSISTOR
602
TABELLARI
COSTRUTTORE CORRISPONDENTE PHILIPS
Nella seconda colonna e riportata una lettera che Nella terza colonna e riportato il transistor Phi-
indica il costruttore del particolare tipo di tran- lips corrispondente a quello indicato nella prima
sistor. colonna. Se il corrispondente Philips e racchiu-
I vari costruttori sono rappresentati dalle seguen- so tra parentesi, ció significa che le sue caratte-
ti lettere : ristiche differiscono di una quantita maggiore
del ± 20% rispetto ai dati riportati nelle colon-
ne centrali delle tabelle, nelle quali sono elencati
i principali dati caratteristici del transistor da so-
stituire (prima colonna).
A ATES
603
DEFINIZIONE DEI PRINCIPAL! SIMBOLI IMPIEGATI
'',
rsM
corrente complessiva inversa in un diodo
corrente diretta dí pi ceo non ripetitivo
corrente di lavoro in un diodo zener
corrente di drain
'o
',
P tot
corrente continua di source
,
he
hfe guadagno in corrente per pi ccol i segnali
frequenza di transizione (prodotto guadagno x larghezza
di banda)
e capacita
604
T03 S0T25 S0T37 sor 48/4 T01 T018 T072
ee e
B
E
+ I/E
B
.de .; ,
% #-
o
S0T9
E
e
S0T 41
e
[fil E
€
S0T42
B
(ID
T0126
e
605
A B e D E F .
Dati tecoiel del Upi ripo rtati oella prima eolonna
CooteoUore
Tipo N Coetruttore Corri epo ndeole M Pot VCBO VCEO IC(AV) hFE fT
p Philip• 1( (VCER) (1CM) hte)
G (W) (V) (V) (A) (MHz)
fi06
Contenitore
A B e D
D■ti tecall'.I del tlpl rtportaU aell■ prima coloaa■
E f
-
Tipo N Coetruttorr Corriepondrnlt> M Poi VCBO VCEO CAV) hFE fr
p Phillps K VCER) (CM) (hte)
G (wy (v) (V) (A) (MHz)
-
AD 163 p s 1 AS2 15) T0-3 M -30- 00 80 3 12,5-50 o·, 35
p
AD 164 T AD 162 SDT-9 M 25 20 l 150 -
AD 165 N T AD 161 SDT-9 M -5,3- 25 20 1 ISO -
AD 166 p s 1 BD 1321 SDT-9 ·M /27/ 60 0 t5) 150 1 IA 1 10
607
A B e D E f .
Dati tenlei dei tipi riportati ella prima olonna
Contenitore
.
AF 1 78 T 1 AF
.
AF 181 T
.
AF 239 $+P AF 2 39 S
608
Contenitore
A B e D E
Dati teniel del tipl riportati pella primos colonna
F
-
Tipo N Costruttore ,orrispodente M Pot VCBO VCEO ICAV) AFE fT
p l'hlllpo K (VCER) (1CM ) (hre)
G (w) (V) (V) (A) (MHz)
609
A B e D E F .
Dati teenlel del tipl riportati ella prisa eolona
1
Tipo N Coetruttore orrispod«ente
Co atraltort"
AT 605 N
T
A
tASY-26)
IBO lbOl
T0-1
T0-3
'
N -50- 400 250 4 20 -
AU 103 ♦ p p t299 DO NPN) T0-3 M -10- 155 155 12 l 5+
U 113
AUY 10 ♦
p
p
A
p 12N 4033)
.
1 299B0 NPN l T0-3
T0-3
M
M
-5-
be
250
70
1250)
b0
10
0,7
15-B0
40+
-
120
BO 60 8 13-60 0,3
AUY 22 A p A IASZ 151 T0-3
" 3-
610
A B e D E F ■
Contenitore
Dati teeiel del tipl riportati ella prima eolonna
M -3,7- l 40-100 50
8C 141 - N P, 1,5, T C 11 - 6 T0-39 !OC 60
611
A 1 e D E F ■
(MHE)
se 185 N F
p
. 2N 2219 T0-5 M 0,8 60 30 111 40-130
140+)
-
60
BC 186 ♦ N BC 107 A T0-18 M 0,3 40 25 0,1
C 258
., 10-92 K 0,22 - 25 O, 1 175-5001 130
8C 259
p
p
I s
s
1 8C 3081
613
1
1
A B e D E F .
1 Dati teeaii del tlpi riportati nella prima colona
Contenitore
614
A B e D E F
Cotitore Uali te-c-aici del tipl rlport■ti ae-11■ prima c-oloan■
'----------'--------'---------'------
615
¡\ B e D E F ■
.
8CW 86 p TI l8C 177 Al SOT-30 K 0,3 70 50 0,2 150-350 200
o, l)
.
BCY 30 p p 1 8CW 56 Al TD-5 M 0,25 66 64 1 18 1,2
..
8C Y 31 p p 18CW 56 Al T0--5 M 0,25 64 64 t0,1) 28 1,7
.
8CY 33 p p CY 78 VII l T0-5 M 0,25 32 32 <O, l > 18 1,5
.
8CY 34 p p 18CY 78 VIII TD-5 M 0,25 32 32 ( o, 11 28 2,4
8C Y 38 p p 2N 2904) t0, 5)
.
TD-5 M 0, 32 32 13 1,5
. o, 51
BC Y 39 p p 12N 2904 Al T0-5 M 0, 6+ 64 C 19 1, 5
.
BCY 40 p p 12N 29041 T0-5 M 0,6 32 32 (0,5 l 23 2,5
BC Y 54 p p t2N 2904 A) T0--5 0,4 50 50 C o, 5) 25 2
"
BC Y 55 N p 8CY 55 SPEC , M (2X0,31 45 45 amplif.diff. a baseo rumore
616
Contr-nitort•
A B e D
Dati tecniel del tlpi riportati ella prima colona
E F
-
Tipo N Costruttort" Corriap dente M Pot VCO VCEO IcAV» hFE fT
p fJhllips 1( (hte)
(VCER) 1CM )
G (W) (V) (V) (Al (MHz)
617
Cotenitore
A B e D
Dati teuiei dei tipi riportati nella prima colona
E f
-
Tipo N Costruttore ,orrispondente M Pe+ VCO VCEO ICAV hFE fT
p l'hlllp• K (1CM)
(VCER) (hte)
G (w) (V) (V) (A) (MHz)
BD 142
sN
A I2N 30551 T0-3 M /117/ 50 50 15 20-50 1, 3
618
1 ontenitore
A B e D
Dati teniel del tipi riportati mella prima rolonana
E F
-
Tipo
,
N Cetruttoree ,orrlepondent«e
t'hlllp■
M
K
Pet VcO CEO
(VCER)
ICAV)
(1CM )
MFE
(hte)
fT
... -~ ·- -
619
A B e D E F .
Datl tec-nlr-1 del tlpl rlpo rt■tl nell• prima r-oloan■
Cotenltore
8DY
80Y
8DY
8DY 92
83
90
91"
e p
N
SE
p
-
BY 90
80Y
80Y 92
91
TD-66P
T0-3
T0-3
T0-3
K
M
--
/36/
Q-
-40-
50
120
100
80
50
100
80
60
4
115)
115)
115)
120-240
30-120
30-120
30-120
1
45
45
45
8f 110 N S,T l 8F 1781 T0-39 M /2,5/ 160 1160) 0,04 30+ 150
BF 1«0 N D,SE 8f 178 T0-5 M 12 ,5/ 135 (135) 0,05 15+ 40+
8F 177 N $,1,P BF 177 T0-39 M (0,6) 100 11001 0,04 20+ 120
1
F 179 e N S,T 8F 179 C T0-39 M 1+7 250 12501 0,05 20+ 120
621
1
A B e D E F .
Dati teniei del tipi riportati uella prima roloon
, <.:ooh•aitor,·
Tipo N
p
tostruttore ¡ torrispodente
PHlip
M Po VCBO VCEO lCAV hFE tT
K CER) CM thte) 1
1 G ,w, (V» (V» (A) (MHz)
8F 457 N TI 18D 1151 SOT-32 K /8/ 160 160 0,1 25+ 90-39
622
A B e D
Datl ter-alci del tlpl rlportatl aella prima r-oloaaa
E F .
Co tenltore
Tipo N ,orripondente M
Coetruttore Po VCO VCEO ICAV» MFE tr
p l'hlllp■ K (VCER) (1c) (he)
G (wy (V) (V) (A) (MHz)
623
A B e D E f .
bwtl teriel del tipl riportati aella prima rotonna
Cnalraltort•
Tipo N C.O.trutlnff Corrispondente M Pet VCO VCEO ICAV) hFE fT
p l'hllip• K (VCERO 1CM) (he)
G (w) (V) (V ) (Al (MHz)
FY 72 N T 2N 2219 T0-5
"' - - 28 0,3 100 350
624
Contenitore
A B e D
Uatl ter-nicl del tlpl riportall aella prima r-olonna
E F -
Tipo N ostruttore ,orrispon«dente M Pet VCBO VCEO IcAV) MFE
,,.
p t'hillp• K (VCER) Clo,() (he)
G (w) (V) (V) (A) (MHz)
625
Coatnltore
A B e D E
Dati terniei del tlpi riportati ella prima rolonmoa
f"
-
Tipo N Coetruttnrr ,orrispadent« M hot VcBO VCEO C(AV) FE HT
p PHlipe K VCER) lcM) (he)
G (w) (V) (V) (A) (MH±)
626
A B e o E
Dati teelel del tipi riportati ella prima eolomna
F .
Contra.llort:"
Tipo N
p
CoetnattoN' t.orrispondrente M he VCO VCEO lcAV) FE ,,.
l'hlllpt1 K (VcER) (lcl() (e)
G (w) (V)
(VI (Al (MHu)
627
A B e D E F ■
N
BSY 54 1,SE,P BSY 54 T0-39
" 0,8 75 30
80
0,5
0,5
100-300
100-300
100
100
BSY 56 N 1+T+SE,P 8SY 56 T0-39
" 0, 120
p
s 2N 2218 T0-39
" -26-
1
BC 108A T0-18
" 0,3
0,05 30+
BSY 79 N 1,P 8SY 79 T0-18
"M 0,3 120 lZO
0,1 120+ 210
BSY 80 N 1 BC 108 A T0-18 0,3 25 18
18 40-120 100
8sY I N 1 12N 22181 T0-5
" 0,9 40
u
1
100-300
8sY 82 N 1 IZN 22191 T0-5
" 0,9
0,9
40
35
1
l 40-120
120
100
BSY 8J N 1 2N 2218 A T0-5
" 80
628
A
• e D E
Dati teemiel del tlpl riportati ella prima eloa
F .
Costelterre
(MHu )
629
A B e D E F ■
630
A B e D E F .
Dati tecniel dei tipi riportati pella prima colonna
Coatraiton•
631
Co t nitore
A 8 e D E
Dti teniei del tlpl rlportatl nrll ■ prima C"olonn ■
f
-
Tipo N Costruttore ,orrispondente M tot VcBo VCEO ICAV) hFE rr
p l'hlllpo K (vVCER) CM) (hte)
G (w) (V) (V) (A) (MHE)
632
A B e e. E
tii mriparte. ni. gema e
F -
Contenitore
ati tecnici dei
1 1
Tipo N
p
Coetruttore (Corrispondeate
l'hlllp•
M
K
G
Po
(w)
CBO
(V)
VEO
VER'
(vy
iOa
l1Qo
!Al
....
Íft
e
Ar
1
2N 743 + N 1 ,TI ,J> BSX 19 T0-18 M 0,3 20 12 0,2 22- MDd -
633
A B e D F F .
Contra.ltort•
Dati tecniel del tipi riportati ella prima lonna
2N 1724 A TI,SE 12N 4347) T0-3 M /100/ 180 120 5 30-90 10+
2N 2194
• N T l, SE 2N2218A T0-5 M 0,8 60 40 1 20+
2N 2218
• N Tltl ,P 2N2218A T0-5 M 0,8 75 40 0,8 25+ 250+
634
A B e D E F .
Dal teenlel del tipl riportal ella prima colona
Coten/toree
635
1
A 8 e D
Dati tecniel del tipl riportti nella prima colona
E f
-
Conteitore
2N 3441 N SE,R (2N 3442) T0-66 M /25/ 160 140 3 20-80 0,8
636
A B
Dati teclei drei
e
ti mirai rl
D !E
pe
e -
Tipo N
p
Coetrutlon- .'orrieponadentr
t'hilip•
Coatraltol"'t"
M
K
Pot Vco VEO
VCR
O»
do
ME
a..,
~.- 1
G (wy IVI (V A0 ate
2N 3485 p TI ' -
12N 2906 Al T0-46 M 0,6 60 60 0,6
"-
2N 3485 A p TI (2N 29061 T0-46 M e, 60 40 0,6 ¡.e.o.,. -
2N 3686 p T1 (2N 2907 Al T0- M 0,4 60 60 0,6 100- -
p
2N 3486 A T1 12N 29071 T0-6 M 0,6 60 40 0,6 10,0.. -
2N 3502 p TI 2N 2905 T0-5 /3/ 45 45 0,6 100•
2N 3 50 3 p T1 2N 29054 T0-5 /3/ 60 60 0,6 100-
2N 3504 p TI 2N 2907 T0-18 M 0,6 45 45 0,6 100· -
2N 3505 p TI 2N 2907 A T0-18 M 0,4 60 60 0,6 100• -
2N 3543 N I BDY 61 l T0-3 M /60/ 65 60 5 10-80 1-
2N 3553 N p 8FW 47 T0-39 M 171 65 40 ( lJ I 5-200 $C
t-
2N 3617 p M ASZ 16) T0-3 M /85/ 80 40 7 5-90
2N 3632 N P, 1 t T BLY 60 T0-60 M -20- 65 40 13l 15-200
2N 3642 N F 18C 3371 ISOT30l K 0,35 60 45 0,5 1401 250
2N 3644 p F 18C 3271 1 SOT30l K 0,3 45 45 0,5 1801 200
2N 3662 N SE IBF 2001 T0-98 K 0,2 18 12 0,025 20 700
2N 3700 N P,I,SG 2N 3700 T0-18 M 0,5 140 80 1 (801 100
M
2N 3 701 N P, I ,SG 2N 3701 T0-18 0,5 140 80 1 (30)
ªº
2N 3702 p TI ( 8C 308 V 11 T0-92 K 0,36 0 25 0,2 50+ 100·
638
Contenltore
A B e
Dati teenlel del tipi riportati mella
D
rh
E
rol
E
-
Tipo N Coetratton Corrispomdet M Pet VCBO VCEO A V» lllf'E tr
p l'hlllp• K (VCER) (lc!,c) e
G (w) (V) (V) (A) ._,.
2N 4403
2N 4424
2N 4625
p
N
M
SE
SE
8C 307 A
18C 337)
18C 337)
T0-92
T0-98
T0-98K
K
K
0,31
0,36
0,56
40
40
40
40
40
40
-
O, 5
0,5
100-32.:
180-54
180-56
1~ -
2N 4427 N p 2N 4427 T0-39 M 3,5 40- 20 0,6 10-200 :~
2N 4918 p M 180 132) SOT-32 K -25- 40 40 1 20-!0c 3
p 80 30-90 e
2N 5147 F 12N 403ll T0-39 M l 100 2
2N 5189
2N 5209 i
N A»R
M
2N 3053
18C 237 Al
T0-39
TD-92
M
K
l
0,31
60 35
50
l+
-
32
100-lOCl
/ 30
35+
1 35
2
2N 5262 N A+R 8FX 34 T0-39 M l 75 50 2
'
2N 5321 N A,R 8SV 93 TD-39 M l 75 50 40-250 50
639
A e e D E F .
Dati teniei dei tipi rlportati ella prima colona
Coalraitort •
640
L. 44.800 L'Analii.zatore modello R.P.
12/T.L. é uno strumento di
laboratorio di grandi dimen-
sioni, caratterizzato per le n
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ANALIZZATORE
mod. R.P. 20 KN
(sensibilita 20.000
ohm/volt)
--, 1 { /
L .. 18.200 -~~-()
y
t-
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:
i
'I
'~ ~ 1 --- '; (:) ~
l aoco w
..-
IN SCATDLA
DI
MONTAGGIO . 6.80
L'emissione e in modulazlone di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
m sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
¡¡ chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput e di 0,5 mW. La sensibilitá e re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e iontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimita del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
PRA&
ª"'ICA
-
MICRO
LIMITATORE
PER RX-TX
IL
CAMPANELLO
MUSICALE
MEMORIA
ELETTRONICA
~
14
5
x100
40
25 100
x I k x10k
0+10 k 0+100k 0-1M A-10
140 400
500 1500
•
d -20 +15
E± \{= o
.i
ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K
(sensibilita 20.000 ohm/volt)
CARATTERISTICHE TECNlCHE
~ ..• .,
y-
CARATTERISTICHE TECNICHE
OSCILLATORE A BASSA
e a FREQUENZA mod. BF. 40
GAMME A I B
20+200H1 200 - 2KHz 2+20KHz 20-200H2
RANGES
L. 73.600
11 periodo delle vacanze estive coincide immancabilmente,
ogni anno, con un intervallo di tempo singolare per l'elet-
tronica, quella intesa come hobby o disciplina collaterale
ad altra professione, arte o mestiere. Perché proprio in
questo periodo dell'anno i nostri lettori seguono piü at-
tentamente la rivista, sentendosi piü vicini a noi, intensi-
ficando l'attivita con maggior fervore individuale e col-
lettivo. E perché
DURANTE
LE
VACANZE
c'e chi esulta maggiormente per i successi conseguiti e
c'e chi e costretto a lottare piü del solito, procedendo in
mezzo a mille dificolta.
Infatti, chi e riuscito ad attrezzarsi nella maniera piü com-
pleta, prevedendo l'inevitabile isolamento tecnico-com-
merciale, che le vacanze comportano, non ha avuto pro-
blemi, sentendosi soddisfatto del lavoro compiuto. Chi
invece si e trovato nelle condizioni di dover reperire un
componente o di ascoltare un consiglio, ha dovuto neces-
sariamente rinviare ogni cosa al mese di settembre, al
mese in corso, in cuí tutti i settori della nostra Editrice
hanno riaperto i battenti, a partire da quello di spedizio-
ne di materiali elettronici e scatole di montaggio, fino a
quello della programmazione, che ha allo studio l'appron-
tamento di due nuove e importanti scatole di montaggio:
quella di un alimentatore stabilizzato, con circuito inte-
grato, e quella, piu adatta ai principianti, di un ricevitore
scolastico, a valvole, in onde medie e in onde corte. Il do-
povacanze, dunque, apre la via a due nuovi e validissimi
kit che verranno presentati e illustrati sui prossimi fasci-
coli di Elettronica Pratica.
L'ABBONAMIENTO A
ELETTROIGA
PRATIGA
vi da la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che e, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro flanco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualita e sicuro
funzionamento.
VI REGALA
un formidabile modulo amplificatore di bassa frequenza per
cinque diverse applicazioni elettroniche. Oppure, a scelta, un
utensile di modernissima concezione tecnica, necessario per
la realizzazione _di perfette saldature a stagno sui terminali dei
semiconduttori e particolarmente indicato per i circuiti stampa-
ti: il saldatore elettrico da 25 W.
CONSULTATE
le pagine in cui vi proponiamo le tre forme di abbonamento,
scegliendo quella preferita e da voi ritenuta la piü interessan-
te, tenendo conto che « abbonarsi » significa divenire membri
sostenitori di una grande famiglia. Creare un legame affettivo,
duraturo nel tempo. Testimoniare a se stessi e agli altri la pro-
pria passione per l'elettronica.
ELETTRONICA
PRATIGA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945
editrice
ELETTRONICA PRATICA
direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
IL CAMPANELLO MUSICALE
stampa
TECNICA DIGITALE 644
TIMEC
ALBAIRATE - MILANO
IL CAMPANELLO 1
644
MUSICALE
Gli elementi fondamentali che compongono il no- L'interpretazione di alcuni degli elementi ora elen-
s:ro progetto sono: cati non e cosa semplice, perché appartiene al-
l'elettronica digitale, che la maggior parte dei no-
stri lettori non conosce. Non possiamo tuttavia e-
simerci da una breve analisi di certi elementi, an-
circuito di avviamento (Pl-RL-TR8) che perché tra i nostri lettori ci sono sempre co-
loro che vogliono saperne di piü. Coloro invece
circuito oscillatore (IC4) che si accontenteranno di montare il circuito
circuito contatore (IC3) avranno modo di veder funzionare un apparato in
cui domina l'elettronica digitale.
circuito decodificatore (IC2)
645
R 1€
1 1
1
$ 824
>
],
MATRICE
OIOOI ~ # IC2 IC3
I ~ e
R25
22
COMPONENTI
Condensatori R8 = 1.000 ohm
R9 = 10.000 ohm (variabile)
C1 = 220.000 pF R10 = 1.000 ohm
c2 = 100.000 pF R11 1.000 ohm
=
C3 = 100 F - 12 VI (elettrolitico) R12 = 10.000 ohm (variabile)
C4 = 2F - 50 VI (elettrolitico) R13 = 1.000 ohm
C5 = 10 F - 25 VI (elettrolitico) R14 = 1.000 ohm
C6 = 100.000 pF
C7 100 F - 50 VI (elettrolitico) R15 = 10.000 ohm (variabile)
= R16 4.700 ohm
=
R17 = 1.000 ohm (variabile)
Resistenze R18 = 10.000 ohm
R1 = 1.000 ohm R19 = 270 ohm
R2 = 1.000 ohm R20 = 680 ohm
R3 = 10.000 ohm (variabile) R21 = 100 ohm
R4 = 1.000 ohm R22 = 390 ohm
R5 = 1.000 ohm R23 = 4.700 ohm
R6 = 10.000 ohm (variabile) R24 = 27.000 ohm
R7 = 1.000 ohm R25 = 22.000 ohm (variabile)
646
Fig. 1 - Circuito elettrico completo del campane'llo
musicale. Premendo il pulsante P1, attraverso l'alto-
parlante si potranno ascoltare le note di un ritomello
musicale. 11 circuito rimane sotto tensione per tutto
il tempo in cui viene riprodotta la musica; poi l'all-
mentazione si interrompe automaticamente. 11 tipo di
musica rlprodotta dipende dalla composizione elettrica
della matrice diodi.
-L-
6v
@
Transistor
TR1 = BC177
TR2 = BC177
TR3 = BC177 ziale di vari oscillatori di nota, e necessario poter
TR4 = BC177 contare le « battute », cioé il tempo stabilito da
TR5 = BC177 un certo oscillatore.
TR6 = BC107
TR7 = 2N1711
Questi impulsi vengono contati da un circuito
TR8 = BC107 integrato digitale (IC3) di tipo 7493, defnito
Circuiti integrati come « contatore binario a 4 bit».
IC1 = NE555 11 circuito integrato IC3 e in grado di contare si-
1C2 = SN74154 no a 16. Questo conteggio non avviene secondo
IC3 = SN7493
la normale numerazione, ma in codice binario na-
IC4 = NE555 turale.
Varie
RL = relé (6 V) II circuito non e in grado di selezionare da solo
D1 = 10D4 16 fili conduttori, ma fornisce 4 terminali d'usci-
D2 = 10D4 ta, che possono essere messi in corrispondenza con
P1 = interruttore a pulsante i numeri normali secondo il codice riportato nella
seguente tabella, tenendo conto che con 1 e O
vengono indicati i livelli logici che possono assu-
647
o
...
O
1
o
z
N
<(
_J
o
D
w
o::
o
648
mere le quattro uscite. mgresso, secondo la legge sequenziale app_ena ci-
tata.
12 o o 1 1
13 1 ol 1 1 LA MATRICE DIODI
649
Fig. 3 - Disegno del circuito stampato a grandezza na-
turale necessario per la realizzazione del cablaggio
del « campanello musicale ».
650
modo che ciascuna delle dieci celle di memoria L'integrato IC4, lineare, di tipo NE555, svolge
contenga la nota che si intende suonare quando le funzioni di oscillatore e viene regolato in mo-
viene selezionato l'indirizzo corrispondente. Ad do da stabilire il tempo delle battute.
esempio, volendo ottenere DO-RE-MI-FA-SOL- Quando il contatore IC3 e a zero, l'integrato de-
SOL-FA-MI-RE-DO, bastera fare in modo di se- codificatore IC2 seleziona soltanto il filo «0»,
lezionare ciclicamente gli indirizzi di memoria e corrispondente al piedino l. Tale selezione si
porre le note secondo la seguente tabella: riflette sulla memoria, che e realizzata per mezzo
di una matrice a diodi la quale, a sua volta, se-
leziona una delle cinque uscite che pilotano i tran-
NOTE INDIRIZZI DI MEMORIA. sistor TR1-TR2-TR3-TR4-TR5. Questi tran-
sistor, se selezionati, entrano in saturazione e si
comportano come interruttori e, inseriscono fra
il terminale 7 dell'integrato IC1 e l'alimentazio-
DO 1 ne, una delle cinque resistenze variabili R3-R6-
R9-R12-R15.
RE 2
Poiché da! valore di questi trimmer potenziome-
MI 3 trici dipende la nota generata dall'oscillatore IC1,
FA 4
e possibile, per ogni uscita selezionata dalla me-
moria, fare generare una nota a piacere che, suc-
SOL 5 cessivamente, verrá amplificata dai transistor
TR5-TR6 ed inviata direttamente all'altoparlan-
SOL 6 te AP per la riproduzione sonora.
FA 7 Quando dall'integrato IC4 arriva il primo im-
pulso, il contatore passa dalla configurazione 0000
MI 8 alla configurazione 1000, facendo selezionare il
RE 9 secondo filo della memoria (piedino 2) che, a sua
volta, agisce su uno dei cinque transistor di no-
DO 10 ta, facendo riprodurre attraverso !'altoparlante
quanto « scritto » nella seconda cella.
Si noti che il circuito rimane autoalimentato an-
E' ovvio che nella memoria non si potra scri- che quando cessa l'azione del pulsan te Pl; l'au-
vere la nota, ma soltanto selezionare una delle toalimentazione permane sino a che non viene
cinque uscite che comandano le diverse note. selezionata luscita 15 (piedino 17) del decodifi-
catore (IC2).
11 contatore conta liberamente ben 15 battute,
IL CIRCUITO ELETIRICO cui corrispondono l5 note, scelte fra cinque note
diverse. Alla sedicesima battuta viene selezionato
il piedino 17, il quale manda all'interdizione il
E veniamo ora all'analisi del circuito elettrico del
transistor TR8; come conseguenza si ha la di-
campanello musicale riportato in figura 1.
seccitazione del relé e quindi l'interruzione del
La sua apparente complessita non deve trarre in circuito di alimentazione, che blocca il funziona-
inganno il lettore, perché il funzionamento del- mento del campanello musicale in maniera del
l'apparato risulta praticamente semplice. tutto automatica.
In condizioni normali il circuito non e alimen-
tato. Ma quando qualcuno preme il pulsante P1
il circuito si alimenta e rimane autoalimentato REALIZZAZIONE PRATICA
attraverso i contatti del relé RL che risulta ec-
citato dalla saturazione del transistor TR8. La realizzazione del campanello musicale si ese-
La conduzione del transistor TR8 si spiega fa- gue mediante circuito stampato, riproducendo il
cilmente: appena viene applicata la tensione, disegno di figura 3.
il circuito integrato IC3 si azzera automaticamen- Si tenga presente che nello schema di figura 2
te in virtü della rete di ritardo R22-C4, che man- i diodi al silicio che compongono la memoria
tiene i terminali 2-3 ad un livello alto per un ROM sono disposti in modo da riprodurre il ri-
tempo sufficiente all'azzeramento; successivamen- tornello della nota canzone Colonel Bogey. La me-
te questi si portano ad un livello O, permettendo moria tuttavia puó essere programmata a piacere,
il funzionamento del contatore. tenendo conto che il numero massimo di battute
651
~ e--
~~ ~ } Al GENERATORI
l D DI NOTA
t'-7 E
T 11'
1
Jl. .Y...
- 2
I
- "" - -- ""
_
t"7 r7 r", \/
3
- -
\/
---- --
- 't"7
'1/
,,
4
5
6
"" 7
> ALL' IC2
- 8
- 9
- 10
11
13
14
15
-------------------16
-rr -
1
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Al DI NOTA
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5
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e--
-
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- 7
8
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> ALL' IC2
- 10
11
13
14
15
16
652
e di 15 ( + una battuta di stop), mentre il nu-
mero massimo delle note e di cinque. Quest'ulti-
mo parametro puo essere modificato, perché e
sempre possibile inserire altri transistor di nota,
oltre i cinque montati ne! circuito, sino ad un
massimo di 15.
Per programmare a piacere un motivo occorre-
ra prima di tutto scrivere la successione delle no-
te e collegare ad ogni battuta il filo selezionato
dall'integrato IC2, mediante un diodo, al gene-
ratore di nota corrispondente. Per esempio, per
il ritornello della canzone Colonnel Bogey si
avrá:
4
ig. 4 - Realizzando questa matrice diodi, si otterra la
3 battuta (filo 3) nota E
4a battuta (filo 4) pausa
5a battuta (filo 5) pausa
6ª battuta (filo 6) nota E
riproduzione delle note iniziali della marcia « Colonel
Bogey >. 7 battuta (filo 7) nota D ecc.
MESSA A PUNTO
Fig. 5- Coloro che vorranno realizzare questa matrice
diodi potranno ascoltare, attraverso l'altoparlante, le
note iniziali della nona di Beethoven. Prima di collaudare definitivamente il circuito
consigliamo di controllare attentamente il ca-
blaggio, accertandosi di aver inserito gli integra-
ti nel loro giusto posto (per l'integrato IC2 con-
4
sigliamo di far uso di uno zoccoletto).
L'alimentazione ideale del circuito sara quella sta-
bilizzata a 5 V. In tal caso occorrera eliminare
il diodo Dl.
Con alimentazione a pile il diodo Dl dovra n-
sultare inserito, senza tuttavia superare mai la
tensione di 6 V.
Per poter considerare ultimato il montaggio del
campanello musicale, sara necessario procedere al-
l'accordo delle varie note. L'unico strumento uti-
lizzabile sara ... il proprio orecchio; l'accordatura
consiste ne! regolare i cinque trimmer potenzio-
metrici. Per facilitare le operazioni di accordatu-
ra, converra portare al mínimo il ritmo delle bat-
tute, ruotando il perno del trimmer R25 com-
pletamente in senso antiorario e regolando poi
gradualmente, sempre piü in senso orario i trim-
mer potenziometrici R15-R12-R9-R6-R3.
Queste operazioni vanno ripetute piü volte fino a
raggiungere l'intonazione esatta.
653
MICR
LIIITATOR
PER TX
,,. 1
•
....
,'. 1
Il maggior problema di ogni CB e sempre lo rabile senza opportuni interventi circuitali sul
stesso: riuscire a sfruttare al massimo la potenza progetto originale, ma significa soltanto aumen-
del proprio apparato, pur rimanendo nei limiti tare la potenza media dell'onda modulata, sfrut-
di potenza previsti dalle attuali disposizioni di tando le caratteristiche del trasmettitore con mag-
legge. giore linearita ed omogeneita.
Non e la prima volta che ci capita di discutere
su questo argomento. Infatti, nel passato, abbia-
mo argomentato sulle antenne ricetrasmittenti, IL TAGLIO DEI PICCHI
sugli accordi delle impedenze e, ancora, su tanti
altri temi che avevano lo scopo di raggiungere Il taglio dei picchi o, come si suol dire con ter-
la miglior resa in un apparato ricetrasmittente. mine anglosassone, il clipping, non e del tutto
Questa volta diciamo ai nostri lettori che il ren- immune da inconvenienti. Per esempio, quando
dimento dell'apparato dipende anche dalla per- una sinusoide viene tagliata, il segnale risultante
centuale di modulazione della portante. assomiglia ad un'onda quadra, che contiene un
Molti ricetrasmettitori sono in grado di modu- elevato numero di armoniche che, in un'ultima
lare la portante al 100%. Ma questa caratteri- analisi, fanno variare il timbro della voce.
stica non riveste importanza eccessiva ai fini del L'uso del solo circuito di clipping, in aggiunta al
rendimento del trasmettitore, perché la voce u- modulatore, provoca, da una parte, un aumen-
mana e composta da una sequenza di picchi e to della potenza media, ma dall'altra peggiora
di zone di minor ampiezza, cosi come indicato in la comprensibilitá, variando la « forma» della
figura l. Con la voce umana, dunque, la potenza voce e generando suoni incompensibili provocati
media risulta notevolmente piü bassa di quella dalle armoniche, che vanno ad occupare una
dei picchi che modulano al 100%. Ne si puó pen- banda di frequenza eccessiva. Ecco perché un
sare di aumentare il volume, perché i picchi limitatore microfonico per ricetrasmettitori, ve-
condurrebbero inevitabilmente ad un superamen- ramente degno di questo nome, <leve provvede-
to della modulazione al di la della misura del re, oltre al clipping vero e proprio, anche alla
100%, peggiorando notevolmente la comprensi- ricostruzione della forma d'onda originaria, con
bilita. l'eliminazione contemporanea delle armoniche di
La soluzione migliore consiste invece ne! tagliare frequenza superiore ai 3 KHz.
i picchi ad un livello ragionevole, in modo da
allinearli press'a poco al livello medio della vo-
ce. Con questo sistema la voce assume un anda- CIRCUITO DEL LIMITATORE
mento molto piü regolare e la potenza media
della modulazione aumenta in grande misura ed Lo schema elettrico del limitatore microfonico
aumenta anche la penetrabilitá del trasmettitore. per ricetrasmettitori, da inserirsi tra il micro-
Ció non significa esaltare la potenza di trasmis- fono e l'apparato ricetrasmittente, e rappresen-
sione caratteristica dell'apparato, perché questa tato in figura 2.
e rappresentata da un valore costante e insupe- Il progetto e dotato di tutte quelle caratteristiche
655
Fig. 1 - 11 diagramma caratteristico della voce umana
e composto da una sequenza di picchi e di zone di
minor ampiezza. Con il clipper si provvede a tagliare
j picchi ad un livello quasi pari a quello medio della
1 11 11 1 voce.
1 "
R1 R3 R4 R2« n
C5
TR1 TR2
l ~
J 1
.4
02
e
re"
sr o l
R2 C4 R6
01 C6 C7
MASS
P. T.T.
AL MICRO
656
COMPONENTI
Condensatori R4 = 82.000 ohm
C1 1 F -150 VI (ceramico) R5 = 1.000 ohm (trimmer potenziometrico)
= 200 ohm
C2 50 F - 12 VI (elettrolitico) R6 =
= = 5.000 ohm (trimmer potenziometrico)
C3 1 F -150 VI (ceramico) R7
=
C4 1 F -150 VI (ceramico) R8 = 100.000 ohm
=
C5 1 F -150 VI (ceramico) R9 = 620 ohm
=
C6 = 50.000 pF - 150 VI
Varie
C7 = 50.000 pF - 150 VI
C8 = 1 F - 150 VI (ceramico) TR1 = ASY29 (AC127)
C9 = 100.000 pF TR2 = ASY29 (AC127)
C10 = 50 F - 150 VI (elettrolitico) TR3 = ASY29 (AC127)
D1 = diodo zener (2,7 V oppure 3,9 V)
Resistenze D2 = diodo zener (2,7 V oppure 3,9 V)
R1 = 82.000 ohm J1 = impedenza 75 mH (vedi testo)
R2 = 2.200 ohm S1 = interrutt.
R3 = 470 ohm alimentaz. = 9 V
TR3 9V
e
1
7
riles M[SS[
R9
C9
L e
erre[)DTT
AL RICE -TRASM.
657
prprie dei limitatori di una certa classe. Infatti risultare spostato verso il collettore del transistor
esso potra essere utilizzato sia con microfoni di TR2.
tipo piezoeletrico, sia con microfoni dinamici,
perché lo stadio d'entrata, pilotato dal transistor
TR l. e di tipo ad alta impedenza. IL CLIPPING
11 primo stadio del progetto di figura 2, dunque,
e un ad:ttatore di impedenza, al quale fa seguito
II segnale uscente da! trimmer potenziometrico
uno stadio amplificatore pilotato da! transistor
R5 viene applicato, tramite il condensatore di
TR2 che e montato in un circuito con cm;ittore accoppiamento C5, al clipping, che e composto
a massa. Questo secondo stadio provvedc ad au-
dai diodi zener DMD2, i quali provvedono ad
mentare notevolmente l'ampiezza del segnale,
eliminare tutti i picchi che superano la tensione
in misura tale che, anche i segnali di piccola en-
di zener, lasciando assolutamente invariati i se-
tita, risultino quasi al limite di clipping.
gnali di ampiezza inferiore.
La resistenza variabile R5, che in realta e un
trimmer potenziometrico, funge da elemento di Giunti a questo punto il lettore potra chiedersi
con trollo della sensibili ta del circuí to. In sede per quale motivo il clipping sia composto da due
di messa a punto dell'apparato, la resistenza se- diodi zener, collegati in serie e in antipolarita,
mifissa RS dovra essere regolata in modo da adat- anziché da un solo diodo zener. La nostra rispo-
tare il circuito del limitatore microfonico al tipo sta e immediata: !'uso di un solo diodo zener
di microfono utilizzato. Se, ad esempio, il rice- comporterebbe un errore abbastanza grave, per-
trasmettitore e dotato di microfono di tipo pie- ché con esso si otterrebbe un clipping a 4,7 V per
zoelettrico, la resistenza semifissa R5 dovrá esse- picchi positivi, mentre si otterrebbe un clipping
re regolata per una bassa sensibilita del circuito, di soli 0,6 V per i picchi negativi, creando una
spostando il cursore verso la linea di alimenta- forte dissimmetria ne! segnale e una notevole di-
zione positiva. Con i microfoni di tipo dinamico, storsione ed incomprensibilita. Ecco perché, in
invece, sara necessaria una elevata sensibilitá ed sostituzione di un solo diodo zener, si debbono
il cursore del trimmer potenziometrico RS dovra utilizzare due diodi zener collegati ne! modo in-
658
Fig. 4 - Circuito stampato in
grandezza naturale, cioé in scala
1/1, che il lettore dovrá realizza-
re per compiere il progetto del
clipper.
dicato ne! circuito di figura 2, ciascuno da 2,7 cui frequenza di taglio e stabilita intorno al va-
o 3.9 V. lore di 3 KHz.
Un errore di disegno purtroppo e stato commes- Questo filtro, di tipo a «p greca», restituisce
so nello schema pratico di figura 3, perché in quel- un segnale privo di armoniche e, quindi, in gra-
lo schema e stato disegnato un solo diodo zener do di modulare la frequenza portante del tra-
DI. Ma il lettore e giá avvertito e saprá certa- smettitore.
mente inserire in serie a D1 un secondo diodo,
Il segnale, dopo aver attraversato il filtro, anziché
collegandolo fra il terminale contrassegnato con
raggiungere direttamente il ricetrasmettitore, vie-
la fascetta di D 1 e con il terminale dell'impeden-
ne inviato ad uno stadio ad alta impedenza, che
za di J 1. Come abbiamo detto, le fascette dei
provvede a separare il filtro dall'entrata del tra-
due diodi dovranno risultare affacciate tra loro.
smettitore. Questo stadio e dotato di un comodo
controllo di ampiezza, rappresentato dal trimmer
potenziometrico R7, che permette la modulazione
FILTRO PASSA-BASSO
al 100% del trasmettitore alla soglia del clipping.
Il segnale limitato in ampiezza da! clipping rag-
giunge successivamente un filtro passa-basso, la
COSTRUZIONE DEL LIMITATORE
4
Trattandosi di un amplificatore di segnali a bas-
so livello, il circuito dovra essere racchiuso in
un contenitore metallico, in modo da creare uno
schermo elettromagnetico perfettamente efficiente.
Fig. 3 - Piano di cablaggio del limitatore microfonico
per radiotrasmettitori CB. Questo apparecchio puo an-
che essere montato direttamente dentro il trasmetti- CONNETTORI MICROFONICI
tore, se in quest'ultimo esiste uno spazio libero e suf-
ficiente ad ospitare il clipper. In questo disegno e
stato commesso un errore: risulta infatti inserito il
Il montaggio del nostro limitatore microfonico
solo diodo D1, mentre nello schema elettrico di figura puo essere effettuato in due modi diversi, cosl
2 i diodi sono due; il secondo diodo, quindi, deve es- come indicato in figura 5: inserendo l'apparec-
sere inserito fra D1 e l'impedenza J1; il collegamento chio tra il microfono e l'entrata del ricetrasmet-
e di tipo In serie e con polarita contrapposte (le due titore, oppure montando il limitatore microfonico
fascette debbono affacciarsi fra loro). 1 due diodi ze-
er D1-D2 debbono avere la stessa tensione zener: all'interno del contenitore del ricetrasmettitore;
oure 3,9 V. questa seconda soluzione implica ovviamente la
659
MICR O
PTT
CLIPPER
0@
MICRO
1. CIRCUITO
CLIPPER
y L
SPINA
-@
$
Fig. 5 - 11 limitatore microfonico per ricetrasmettitori puó disposizione di un certo spazio dentro il trasmet-
essere inserito nella stazione CB in due modi diversi: titore.
fra il microfono e l'entrata del trasmettitore, oppure
dentro il trasmettitore stesso, se in questo esiste In ogni caso i connettori originali debbono esse-
qualche spazio libero. E' ovvio che i connettori ori- re conservati, perché continueranno a svolgere
ginali dovranno essere conservati. la loro funzione di collegamento fra il microfono,
o il clipper, e l'entrata del trasmettitore.
II collegamento dei conduttori uscenti dal micro-
L. 5.900
Le rlchieste del kit del « Sintonizzatore CB » deb-
bono essere fatte inviando anticipatamente !'im-
porto di L. 5.900 a mezzo vaglia o c.c.p. n.
3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA -
20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
660
fono e chiaramerne indicato nello schema pratico trasmettitore, dovrá lasciare inalterato il cavo
di figura 3. che congiunge il microfono con il trasmettitore.
Costruendo lapparato a parte, come indica to in
alto di figura ». bastera interrompere il condut-
tore microfonico e collegare i due terminali ri- COLLEGAMENTO CON IL MICROFONO
ultani al clipper nel modo indicato in figura 3.
Chi opterá per la seconda soluzione, cioé chi Non tutti i microfoni per apparati ricetrasmetti-
momera il clipper direttamente dentro il rice- tori CB vengono costruiti allo stesso modo. Certi
TRASMETTITORE CB
UNA PRESTIGIOSA SCATOLA DI MONTAGGIO
-
A L. 19.500
SCHEDA TECNICA
Potenza AF in uscita
(senza mod.): 1 W (circa)
Potenza AF in uscita
(con mod.): 2 W (circa)
L'IMPEDENZA J1
:'
di, nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan- BF
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
MICRO @
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade- MSS
risce perfettamente al rame. o.
O
p TT. r--1 Pl T.
75 mH
GLI A TTREZZI
DEL
PRINCIPIANTE
663
TRALASCIAMO, ALMENO PER UNA A vacanze finite, quando non e pm possibile
prolungare la stagione balneare e la campagna
VOLTA, IL RIGORE TECNICO DEI comincia a perdere il suo colore estivo, mentre
la montagna si raffredda, allontanando i suoi
CIRCUITI ELETTRONICI PER CO- appassionati escursionisti, nei centri abitati di
pianura riprendono i giochi di societá in casa,
STRUIRE UN APPASSIONANTE ED con lo scopo di occupare ancora piacevolmente
il tempo libero. Ció avviene di preferenza in
ORIGINALE GIOCO DI SOCIETA'. quelle localitá in cui il settembre chiude definiti-
664
vamente le porte all'estate, portando con se piog- occorre avcrc occh10 e mano terma.
gia e grigiore. 11 gioco consiste nell'entrare con un puntale elet-
Ma i giochi piu comuni sono sempre gli stessi trico in un labirinlo disegnato sulle nostre pagine
e difficilmente riescono ad aUietare le ore dedi- e di uscire senza mai abbandonare la pista per-
cate alla distensione e al riposo. Un gioco del corsa. Si tratta dunque di un gioco che molti
tutto nuovo e, per giunta, elettronico, e senza. gia conoscono, perché esso viene spesso pubbli-
dubbio queUo che piu si addice ai nostri lettori. calo su quotidiani, rotocalchi e pubblicazioni spe-
Noi ve lo abbiamo presentato sotto il titolo di cializzate. Ma quei tipi di labirinti vengono per-
« II labirinto elettronico », ma avremmo potuto corsi con la punta di una matita, perché si trat-
chiamarlo anche il gioco della « mano ferma », ta soltanto cli indovinare la via giusta. Nel no-
perché esso, oltre che mettere alla prova l'abi- stro labirinto eiettronico, invece, occorre indi-
lita tecnica di una persona, la sottopone ad un viduare il giusto percorso tra entrata ed uscica
lavoro manuale di grande pazienza, per il quale senza mai togliere il puntale dalla pista di rame,
perché altrimenti un apposito apparato acustico
emette subito dei suoni che denunciano l'irrego-
larita del giocatore.
Fig. 1 • Qu-e.sto é II labirinto, composto da piste di ra-
Dunque, la prima abilita di chi partecipa al gio-
me, che il lettore dovrá costruire per effettuare il gioco
della • mano ferma »., ll dlsegno e qui riprodotto in co, cioe locchio, potra essere valutata misurando
scala /1, II percorso esatto viene effettuato, a comin- il tempo consumato a compiere l'intero percorso;
ciare dal punto di partenza, con un puntale collegato la seconda qualita, cioe quella della mano per-
con il sistema d'allarme. Per non far scattare l'allar- fettamente ferma, viene controllata con l'appa-
me aa.rstico, non bisogna mai abbandonare con il pun-
tale la pista di rame. recchio acustico piú avanti descritto.
PUNTO DI SALDATURA
FILO DI MASS
PARTENZA
ARRIVO
665
A
T1
SCR1
LIBERO
R2 R3
R1
UJT1 Tl
'
S1
O
/
9V
r
e LABIRIN TO +
c1 R4
COMPONENTI -----
C1 = 5F - 15 VI (elettrolitico) TR1 = BC108
R1 = 1.000 ohm SCRI = SILEC TD 2001
R2 = 10.000 ohm T1 = trasf. d'uscita per RX transistor
R3 = 330 ohm S1 = interrutt.
R4 = 150 ohm Alimentaz. = 9 V
UIT1 = 2N2646
666
Fig. 2 - Progetto del sistema di aliarme acustico. 11 Quando il contatto fra il puntale e la pista d:
labirinto é appena accennato mediante la «greca». rame del labirinto viene a mancare, anche per
Quando il puntale viene tolto, la resistenza Rt invia un solo istante, il gate del diodo control'lato SCR!
corrente al gate del diodo controllato SCR1 che, inne-
riceve corren te attraverso la resistenza Ri. che e
scandosi, conduce corrente e costringe l'altoparlante
ad emettere un suono. collegata alla linea di alimentazione positiva. Il
diodo SCRI dunque si innesca.
4
U na vol ta innescato, cioe quando il diodo SCR
diviene conduttore, esso rimane tale sino a che
non si interrompe il circuito di alimentazione
tramite l'interruttore Sl.
La segnalazione dell'errore commesso dal gioca-
tore, e che rappresenta la causa dell'innesco del
diodo controllato SCRI, potrebbe venir eviden-
Fig. 3- Piano costruttivo del sistema d'allarme con pun- ziata in vari modi. Il piu economico ed elemen-
tale. 1 componenti, necessari per realizzare questo cir- tare fra questi potrebbe essere quello della lam-
cuito, non sono critici e possono essere sostituiti con pada-spia, collegata fra il catodo del diodo con-
modelli equivalenti con la certezza di ottenere ugual- trollato SCRI e massa. La lampada-spia, cosí
mente il successo. 11 trasformatore d'uscita TI é un
comune trasformatore d'uscita per push-pull di tran-
collegata, si accenderebbe immecliatamente quan-
sistor di apparati riceventi di tipo portatile. do il diodo stesso entra in conduzione.
AL LABIRIN TO
UJT1
o
a
1o 4
Fig. 4 - Disegno in scala 1/1 del circuito stampato
necessario per comporre il sistema di aliarme acustico.
Ma per realizzare qualche cosa di piü originale, L'impiego piu tipico del transistor unigiunzione
cioe per rendere piü interessante questo nostro e senza dubbio quello degli oscillatori a rilassa-
gioco di societá, abbiamo voluto sostituire la men to, nei quali la nota acustica viene prodotta
lampada-spia con un aliarme acustico di tipo dal continuo ed automatico processo di carica e
elettronico, realizzato con l'impiego di un tran- scarica di un condensatore.
sistor di tipo unigiunzione e con un transistor di Ne! nostro progetto di figura 2 questo conden-
tipo NPN. satore e indicato con Cl; si tratta di un conden-
satore elettrolitico che viene caricato attraverso
la resistenza R2.
IL SEGNALATORE ACUSTICO Quando la tensione sui terminali del condensa-
tore elettrolitico Cl, cioe la tensione di emittore
L'oscillazione di bassa frequenza, quella destina- rife rita al transistor U JT 1, raggiunge un certo
ta a denunciare l'errore commesso dal giocatore, valore di soglia, la giunzione emittore-base 1 del-
viene prodotta da! transistor unigiunzione UJTl, l'unigiunzione diviene conduttrice e scarica il
sul cui funzionamento teorico abbiamo avuto piü condensatore elettrolitico CI sulla resistenza R4.
vol te occasione di soffermarci in pass ato. Ricor- Questa scarica avviene in un tempo assai breve,
diamone comunque alcuni elementi. a causa del basso valore della resistenza R4; ecco
Il transistor unigiunzione, conosciuto tecnicamen- perché si ottiene la generazione di un impulso
te con la sigla UJT, puo essere utilizzato da so- di notevole potenza.
lo o in abbinamento con al tri semiconduttori: L'impulso viene successivamente amplificato da!
transistor bipolari, thyristor, triac. transistor TRl, in modo da poter pilotare l'alto-
Questo tipo di transistor occupa, a torto, un po- parlante.
sto di secondo piano nello studio e nelle appli-
cazioni dilettantistiche. Ma le sue applicazioni
pratiche si presentano un po' dovunque, in tutti
i settori dell' elettronica.
Il transistor unigiunzione e realizzato tramite una
Fig. 5 - Zoccolatura dei semiconduttori montati nel di-
barretta di materiale semiconduttore (silicio) di
spositivo di segnalazione acustica.
tipo N, alle cui estremitá vengono ottenuti dei
contatti ohmmici con i terminali di base Bl - B2.
Una punta di alluminio vien fatta penetrare in
una zona intermedia della batteria di silicio,
formando una giunzione P-N. Questa punta fa B1
capo ad un terzo elettrodo denominato emitto-
re (E).
Il símbolo elettrico del transistor unigiunzione
somiglia un po' a quello del FET, con l'unica
·€» 82
668
Per ottenere un miglior adattamento di impeden- COSTRUZIONE DEL SISTEMA D'ALLARME
za tra il circuito di collettore del transistor TRl
e l'altoparlante, cioé per sfruttare al massimo la La realizzazione pratica del circuito d'allanne
potenza fornita dall'oscillatore, si e provveduto ad e rappresentata in figura 3. Essa fa uso di un
un accoppiamento tramite trasformatore (Tl) fra circuito stampato il cui disegno, in scala 1/1, e ri-
altoparlante e circuito d'uscita del transistor TRl. portato in figura 4.
Prima di inserire i semiconduttori ne! circuito
stampato, cioe il transistor unigiunzione UJT1,
UNA POSSIBILE VARIANTE il transistor TRl e il diodo controllato SCRl,
occorrerá controllare attentamente i disegni ri-
A qualche lettore potra sembrare piü logico per- portati in figura 5, che interpretano chiaramente
correre il labirinto sulle strisce isolate, anziché la zoccolatura dei tre semiconduttori.
sulle piste di rame, perché in pratica le piste di Ricordiamo che i componenti elettronici, neces-
rame dovrebbero simulare i muri o le siepi del sari per la composizione del sistema d'allarme,
labirinto, mentre le strisce isolate dovrebbero non sono critici; ció significa che gli stessi semi-
rappresentare la strada. Percorrendo in tale mo- conduttori potranno essere sostituiti con elementi
do il labirinto, occorrerebbe far scattare il siste- equivalenti o anche soltanto similari. In ogni ca-
ma d'allarme ad ogni contatto accidentale del so si otterra un esito positivo.
puntale con una delle due piste laterali. Per quanto riguarda il diodo SCRl, ricordiamo
Tale soluzione non ci e sembrata valida, perché che potranno venir utilizzati tutti i modelli con
essa permetteva ai giocatori... furbi di barare, caratteristiche di 50 V-0,8 A o superiori. Nel no-
saltando una pista di rame, cioé un muretto o stro prototipo si e fatto uso di un SILEC TD
una siepe del labirinto, senza provocare alcun al- 2001.
iarme. Disponendo di un altoparlante ad elevata im-
pedenza, cioé con impedenza superiore a 50 ohm,
Tuttavia, se qualcuno desiderasse concepire co-
si potra fare a meno del trasformatore d'uscita
si il nostro gioco, la variazione e sempre possibile
Tl, perché i terminali dell'altoparlante potranno
ed in maniera molto semplice. Bastera infatti
essere direttamente collegati con il collettore del
collegare il circuito del labirinto alla linea di
transistor TRl e con il terminale di catodo (K)
alimentazione positiva, anziché a massa, interrom-
del diodo controllato SCRl.
pendo il collegamento della resistenza RI con la-
nodo (A) del diodo controllato SCRl e colle- Con gli altoparlanti di impedenza di pochi ohm
gando questa resistenza in serie con il puntale, occorrera un trasformatore d'uscita del tipo di
cioé in serie con il gate del diodo SCR1. quelli montati nei ricevitori radio transistorizzati
e tascabili, lasciando libero il terminale centrale
In questo modo il diodo controllato risulterebbe
dell'avvolgimento primario, cosi come indicato
normalmente in stato di NON CONDUZIONE.
ne! circuito elettrico di figura 2. Non essendoci
Toccando invece con il puntale una delle due
problemi di riproduzione fedele, l'impedenza del-
piste del labirinto (alimentazione positiva), si ot-
l'avvolgimento secondario del trasformatore di
tiene l'innesco del diodo controllato e la conse-
uscita T 1 potra anche essere diversa da quella
guente segnalazione d'allarme.
dell' altoparlante.
669
RICEVE TUTTE LE PRINCIPAU EMIT- Anche il Caracol si e rinnovato. Si e rinnovato
cioé que prestigioso e sempre nuovo radiorice-
TENTI AD ONDE MEDIE E QUELLE vitore transistorizzato in scatola di montaggio,
AD ONDE LUNGHE DI MAGGIOR in grado di captare tutte le principali emittenti
PRESTIGIO . ad onde medie e quelle ad onde lunghe di mag-
giore importanza.
Questo ricevitore venne presentato nell'ottobre
• FRANCE 1
del '74 all'insegna della novita e del perfezioni-
smo, perché in grado di far ascoltare un'emitten-
te in ogni plinto della scala, o quasi, nelle ore
• M. CARLO
taluni punti, sia per il disegno, sia per i compo-
nenti elettronici. La veste esterna, invece, e ri-
masta sempre la stessa e sono rimaste sempre
670
NUOVO
CARATTERISTICHE
CARACOL
de lunghe)
Ricezione in AM: 525 - 1700 KHz (on-
de medie)
Antenna interna: in ferrite
8 TRANSISTOR Semiconduttori: 8 transistor + 1 dio-
do
2 GAMME D'ONDA Alimentazione: 6 Vcc (4 elementi da
1,5 V)
Presa estema: per ascolto in aurico-
RADIO lare
Media frequenza: 465 KHz
Banda di risposta: 80 Hz - 12.000 Hz
IN
SCATOLA Le due gamme d'onda, di cui e dotato il nce-
vitore, hanno la seguente estensione:
ONDE LUNGHE: 150-260 KHz
ONDE MEDIE : 525-1.650 KH
0M
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1 1 "[_
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672
MF2 MF3
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1-- -- - - 7 1- - - - ---7
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Cl7
RIA
1
-1-~ - - --- _J
TR3
r-.
15vi
i%
-----•---..---•---•- ~ 1---·
c12
4 c1o
R21
R7 R8
R1O ."r ¡o
28
COMPONENTI
Resistenze Transistor
R1 = 560.000 ohm (verde-bleu-giallo)
TR1 = BF233
R2 = 27 ohm (rosso-viola-nero)
TR2 = BF233
R3 = 2.200 ohm (rosso-rosso-rosso)
220.000 ohm (rosso-rosso-giallo) TR3 = BF233
R4
R5 = 680 ohm (bleu-grigio-marrone) TR4 = BC208
R6 = 220 ohm (rosso-rosso-marrone) TR5 = BC205
R7 = 330.000 ohm (arancio-arancio-giallo) TR6 = PT.0 (NTO)
R8 = 1.000 ohm (marrone-nero-rosso) TR7 == AC184
R9 = 10.000 ohm (marrone-nero-arancio) TR8 = AC185
R10 = 47 .000 ohm (giallo-viola-arancio)
R11 = 22.000 ohm (rosso-rosso-arancio)
Varie
R12 = 33.000 ohm (arancio-arancio-arancio)
R13 = 5.000 ohm (potenziometro) D1 = diodo al germanio
R14 = 10.000 ohm (marrone-nero-arancio) L1 = bobina onde medie (avvolgimento piu
R15 = 1000000 ohm (marrone-nero-verde) lungo)
R16 = 2.200 ohm (rosso-rosso-rosso) L2 = bobina onde lunghe (bobina piu corta)
R17 = 82 ohm (grigio-rosso) = oscillatore (rosso)
L3
R18 = 100.000 ohm (marrone-nero-giallo)
non collegato MF1 = 1 ° trasf. di MF (giallo)
R19 =
R20 = 470 ohm (giallo-viola-marrone) MF2 = 2° trasf. di MF (bianco)
R21 = 22.000 ohm (rosso-rosso-arancio) MF3 = 3° trasf. di MF (nero)
R22 = 220 ohm (rosso-rosso-marrone) J = presa jack per auricolare
673
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(í)
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La taratura del ricevitore puó essere facilmente sta sigla e riportata anche su! circuito stampato
ottenuta ad orecchio, oppure con l'oscillatore mo- in corrispondenza del punto di applicazione del
dulato, tenendo conto che i trasformatori di me- condensatore variabile).
dia frequenza debbono essere tarati sul valore di II commutatore Sl seleziona il circuito di en-
472 KHz. trata per i segnali ad onda media da quelli ad
In corrispondenza dei trasformatori di media fre- onda lunga.
quenza e dell'oscillatore, sono state riportate, su! La seconda sezione del condensatore variabile
circuito stampato, le lettere R-G-N-B (rosso- CV compone, unitamente all'avvolgimento L3,
giallo-nero-bianco). Con queste indicazioni non il circuito dell'oscillatore locale. La frequenza di
e possibile commettere errori di inversione dei questo oscillatore determina la cosiddetta media
componenti. frequenza, che raggiunge il primo trasformatore
di media frequenza MFI. II transistor TRI dun-
que funge contemporaneamente da miscelatore e
ANALISI DEL CIRCUITO amplificatore dei segnali radio di alta frequenza,
mentre sull'avvolgimento secondario del trasfor-
L'analisi del funzionamento del circuito del ri- matore MF 1 sono presentí i segnali radio di me-
cevitore non costituisce un argomento di grande dia frequenza. Questi raggiungono il transistor
interesse per i lettori principianti, tuttavia e do- TR2 e, successivamente, attraversando il tra-
veroso da parte nostra interpretare la funzione sformatore MF2, il transistor TR3.
dei vari stadi che compongono il ricevitore al- Il trasformatore· MF3 rappresenta il terzo tra-
meno a grandi linee. sformatore di media frequenza. Sull'avvolgimento
L'antenna di ferrite Ll-L2 capta i segnali radio secondario di questo trasformatore e inserito il
e, assieme al condensatore variabile CV (que- circuito di rivelazione, cioé il circuito in cui i se-
gnali radio di media frequenza divengono segnali
radio di bassa frequenza.
II potenziometro R13 dosa il segnale da appli-
care alla base del primo transistor amplificatore
di bassa frequenza TR4.
La differenza di potenziale fra le basi dei tran-
4
Fig. 2- Questo disegno deve essere sempre tenuto
sistor finali e stabilita dalla giunzione emittore-
base del transistor TR6; questa differenza di po-
tenziale stabilisce la corrente di riposo per i tran-
sistor finali ed e tanto maggiore quanto maggiore
e la corrente. La tendenza all'aumento della cor-
rente di riposo con !'aumentare della tempera-
sott'occhio durante tutte le fasi di montaggio del rice- tura delle giunzioni dei transistor finali viene
vitore. Si tenga presente che il circuito stampato deve contrastata dalla diminuzione della tensione ba-
considerarsi « visto » in trasparenza, dato che ogni
compon ente viene applicato sulla faccia della basetta se-emittore del transistor TR6, quando questo
rettangolare opposta a quella in cui sono presentí le funziona a temperature piü elevate.
piste di rame, nelle quali si effettuano le saldature a
stagno dei terminali di tutti i componenti elettronici.
I due transistor finali TR7,-TR8 sano collegati
Tutte le resistenze vengono applicate in posizione secando lo schema della simmetria complemen-
orizzontale, cioé adagiate sulla bachelite. 1 due termi- tare; in virtu dell'inversione delle polaritá, i due
nali estremi del potenziometro R13 rappresentano i transistor finali amplificano le alternanze positive
tenninali dell'interruttore S2, che provvede a chiu-
dere il circuito di alimentazione; questi due terminali e quelle negative del segnale.
possono essere fissati alla basetta mediante due ri- L'altoparlante costituisce il carico dei due tran-
vetti (con tenuti nel kit), oppure tramite due perfette sistor fnali. La resistenza R2O0 restituisce una par-
saldature a stagno. Consigliamo di montare inizial-
ente i componenti piu piccoli, lasciando per ultimi il
te del segnale, presente sull'altoparlante, alla ba-
condensatore variabile, i trasformatori di media fre- se dei transistor finali, stabilendo in tal modo una
enza , il commutatore, ecc. controreazione in corrente alternata per lo stadio
l prossimita della resistenza R20, dei transistor TR5- finale.
1111 rimangono liberi due fori: quelli in cui si sarebbe
duta inserire la resistenza R19 rivelatasi poi inutile. La scelta del tipo di accoppiamento in corrente
La basetta viene fissata al mobile-contenitore mediante continua per gli stadi amplificatori di bassa fre-
te viti autofi lettanti; la piü corta di queste viene ap- quenza presenta notevoli vantaggi : buon rendi-
licatanel foro vicino al condensatore variabile, cioé
mento complessivo, buona risposta alle frequen-
el foro prossimo alla scritta R13 (impressa sul cir-
ilo di bachelite). ze, particolarmente a quelle basse ed elimina-
675
MONTA GGIO DEL RIC EVITORE
676
questa resistenza non esiste e i fori corrispon- con piena potenza, anche le emittenti deboli e
denti rimangono quindi liberi. Ovviamente anche quelle piü lontane.
nell'elenco componenti questa resistenza non vie- Le operazioni di taratura sono abbastanza sem-
ne citata ne! suo valore. plici e richiedono soltanto un po' di pazienza e
una buona <lose di precisione; esse comunque so-
no molto piu semplici di quelle necessarie per il
MESSA A PUNTO E TARATURA montaggio corretto del ricevitore.
Dunque, trattandosi dell'operazione finale e, for-
La messa a punto del ricevitore puó essere ese- se, di quella piü importante, vale proprio la pena
guita in due modi diversi: ad orecchio o per di adoperarsi con tutta la buona volontá, soffo-
mezzo dell'oscillatore modulato. Il primo e un cando, almeno per un po' di tempo, listintivo
metodo empirico, che permette, tuttavia, di far bisogno di ascoltare immediatamente la voce di
funzionare ugualmente bene l'apparecchio ra- quella che puo essere ritenuta una propria crea-
dio; il secondo e il me todo classico, persegui to tura.
da tutti i tecnici, dilettanti e professionisti, che E cominciamo subito con il metodo empirico del-
permette di ottenere la messa a punto del rice- la messa a punto del ricevitore.
vitore e la miglior resa; questo metodo richiede
!'uso dell'oscillatore modulato, cioe di uno stru-
mento che non tutti i principianti posseggono. TARATURA AD ORECCHIO
E' ovvio che dalle operazioni di taratura dipen-
dono, per la maggior parte, le prestazioni dell'ap- La prima operazione consiste nel regolare i nu-
parecchio radio. Infatti, un ricevitore non per- clei di ferrite dei tre trasformatori di media fre-
fettamente tarato puo rimanere quasi muto o quenza, accessibili dalla parte superiore del com-
ricevere soltanto poche emittenti. Il ricevitore ponente, sistemandoli in una posizione interme-
perfettamente tarato, invece, consente di ricevere, dia.
Questa operazione deve essere eff ettuata con
molta delicatezza, arrestando eventualmente l'a-
zione del cacciavite ne! caso si incontrasse una
Fig. 4 - Con questa foto vogliamo ricordare ai lettori
principianti che il buon funzionamento del ricevitore
certa resistenza.
Caracol dipende in gran parte dalla qualita delle sal- Poi si commuta S1 nella posizione PO, cioe nella
dature a stagno realizzate nei vari punti delle piste posizione onde medie e si agisce sulla manopola
di rame. Poco stagno di buona qualita e un saldatore
del condensatore variabile sino a ricevere una
dotato di punta sottile e ben calda sono sufficienti per
realizzare una saldatura perfetta. emittente. Questa, normalmente, verra ascoltata
molto debolmente, pur avendo rcgolato il po- Fig. 5 - Risulta qui illustrato assai chiaramente il si-
stema di applicazione, alla basetta rettangolare di ba-
tenziometro di volume al suo valore massimo.
chelite del circuito stampato, dell'antenna di ferrite;
Nel caso, piuttosto raro, in cui non si ricevesse le due forcelle di plastica bloccano il nucleo cilin-
alcuna emittente, conviene ricorrere ad una an- drico della ferrite, sulle cui estremita risultano infilate
tenna esterna, formata da un conduttore di filo le due bobine relative alla ricezione delle onde medie
di rame isolato di una certa lunghezza, accop- e delle onde lunghe. La cera abbondantemente fusa
sopra le bobine e sulle due forcelle assicura una per-
piandola induttivamente con l'antenna di ferrite. fetta rigiditá del sistema. I terminali delle due forcelle,
In pratica si tratta di avvolgere una ventina di dopo essere stati infilati negli appositi fori del circuito
spire di filo flessibile sull'antenna di ferrite, col- stampato, debbono essere appena toccati con la punta
legando il terminale alla discesa di antenna e del saldatore, in modo da formare una piccola fusione
in grado di irrigidire le due forcelle.
l'altro al circuito di massa del ricevitore, che e
presentato dalla linea della tensione positiva di
alimentazione del ricevitore.
Maggiori effetti si ottengono ricorrendo all'uso sta regolazione <leve essere fatta in modo da ot-
di un'antenna di tipo Marconi. tenere la massima potenza sonora in uscita; poi
si passa al trasformatore di media frequenza pre-
Volendo evitare l'accoppiamento induttivo con cedente (MF2j, quello colorato in bianco, e co-
l'antenna Marconi, si possono fare alcuni ten- si via fino al primo trasformatore di media fre-
tativi, spostando leggermente i nuclei dei tre quenza. Queste operazioni debbono essere ese-
trasformatori di media frequenza (MF1-MF2- guite piü volte, allo scopo di ottenere la massima
MF3), agencio prima in uno di questi e, suc-
intensitá sonora.
cessivamente, negli altri, fino a ricevere un qual- Ne] caso in cui il massimo rendimento, cioé il
siasi segnale. In ogni caso, prima di iniziare le massimo volume sonoro, venisse raggiunto con
operazioni di taratura, conviene accertarsi che il nucleo completamente avvitato, o completa-
i valori delle tensioni, nei vari punti del circuito, mente svitato, di uno solo dei tre trasformatori
siano quelli riportati nello schema elettrico del di media frequenza, occorrerá intervenire sul nu-
ricevitore. Questi valori non debbono scostarsi cleo dell'oscillatore L3, quello colorato in rosso,
dal valore nominale oltre la misura del 15%6. ripetendo nuovamente tutte le precedenti ope-
Occorre anche controllare che lo stadio di bassa razioni e dopo aver spostato i nuclei dei tre tra-
frequenza funzioni regolarmente. Questa prova sformatori di media frequenza nello stesso senso.
puó essere effettuata toccando con il cacciavite
il cursore del potenziometro di volume regolato
al massimo. Se gli stadi di bassa frequenza fun- ALLINEAMENTO
zionano, si <leve ascoltare un debole ronzio; il
cacciavite <leve essere toccato con la mano nella Occorre ora tarare lo stadio di alta frequenza.
zona metallica. L'oscillatore locale <leve essere regolato in modo
Quando si riesce a sintonizzare il ricevitore su da ottenere l'allineamento del ricevitore. E per
una emittente, occorre regolare il nucleo dell'ul- allineamento intendiamo la corrispondenza fra la
tima media frequenza (MF3) cioé di quella me- frequenza dell'emittente ricevuta e quella segnata
dia frequenza il cui nucleo e di color nero; que- sulla scala parlante.
678
A tale scopo occorre intervenire sulla vite del rali e in quelle notturne le emittenti radiofoniche
compensatore d'oscillatore, montato sul conden- si ricevono piü facilmente.
satore variabile ( chiaramente indicato ne! piano Rimane ora da tarare lo stadio di entrata del ri-
di cablaggio). Questo compensatore deve essere cevitore, che prende il nome di stadio daereo o
regolato in posizione intermedia, avvitando qua- circuito d'antenna. A tale scopo occorre sistema-
si completamente la vite relativa. re in posizione intermedia l'altro compensatore
Poi si regola il nucleo di ferrite dell'oscillatore R3 applicato sul condensatore variabile {chiaramen-
(rossoi, in modo che le indicazioni riportate sulla te indicato sul piano di cablaggio), avvitando qua-
scala c:oincidano con le emittenti che si ricevono. si a fondo la relativa vite e spostando la bobina
Queste operazioni possono essere effettuate con
OM lungo il nucleo di ferrite, fino ad ottenere
il massimo segnale in uscita.
il metodo di confronto, con un ricevitore radio
Questa stessa operazione, cosi come quella del-
gia tarato, facendo in modo che le indicazioni
l'a]lineamento, dovrá essere ripetuta con il com-
offerte dalla scala del ricevitore campione siano
mutatore Sl in posizione GO (onde lunghe.
le stesse del ricevitore che si sta tarando. Ció si-
Una volta ottenuta la condizione desiderata, si
gnifica che se una emittente viene ascoltata su
dovranno fssare sulla ferrite i due avvolgimenti
un determinato valore di frequenza, citato dalla OL-OM per mezzo di alcune gocce di cera;
scala del ricevitore campione, la stessa cosa <leve quindi si ritocca ancora, per la massima uscita.
verificarsi anche su! nostro «« Caracol ». Chi non il compensatore d'aereo situato sopra il conden-
avesse sotto mano una radio campione, potra s2tore variabile.
ricorrere ad una delle tante pubblicazioni radio- A questo punto si puó dire di avere effettuato
foniche esistenti in commercio, traendo da esse la taratura del ricevitore. I piü scrupolosi, tutta-
la corrispondenza fra le emittenti e i valori e- via, potranno ancora sintonizzare il ricevitore
spressi in MHz. su una emittente molto debole ritoccando, nel-
Le operazioni di taratura devono essere effettua- l'ordine, per la massima uscita, i nuclei di MF3-
re preferibilmente di sera, perché nelle ore se- MF2-MF I e il compensatore d'aereo.
IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.
LA SCATOLA
DI MONT AGGIO
La realizzazione di questo semphice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacita nella L. 3.500 (con altoparlante)
oratica della radio.
Fig. 6 - Nella scatola di montaggio del Caracol sono
contenuti anche i fili flessibili necessari per i collega-
menti del circuito di accensione con l'altoparlante. In
TARA TURA CON questa foto si notano alcune delle molte sigle, relative
ai componenti elettronici, impresse a stampa sulla
L'OSCILLA TORE MODULATO basetta del circuito.
680
OUESTO E' IL CONTENUTO DELLA
SCATOLA DI MONT AGGtO DEL
CARACOL
~·
q
~
-
1
LA SCATOLA DI MONTAGGIO
COSTA
L. 9.800 (senza auricolare)
L. 10.300 (con auricolare)
La scatola di montaggio del « Caracol deve essere richiesta a: ELETTRO-
»
NICA PRATICA - 20125 Milano - Via Zuretti, 52, inviando anticipatamente
l'importo di L. 9.800 (senza auricolare), di L. 10.300 (con auricolare) a mezzo
vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482. Nel prezzo sono comprese anche le spese
di spedizione.
681
Questo articolo, di espressione pura-
mente teorica, vuole introdurre il
principiante nello studio e nella co-
noscenza dei circuiti a transistor con
elevata impedenza d'ingresso.
CIRCUITI TRANSISTORIZZATI
AD ALTA IMPEDENZA
D'ENTRATA
682
L'aspetto maggiormente negativo dei transistor FATT0RI DETERMINANTI
bipolari, cioé dei comuni transistor, consiste nel L'IMPEDENZA D'ENTRATA
valore relativamente basso della impedenza d'in-
gresso. Ed e forse proprio questo l'unico elemen- I fattori che determinano l'impedenza d'entrata
to che possa far rimpiangere le vecchie valvole ne! circuito di un amplificatore transistorizzato
termoioniche. t, come quello riportato in figura 1, sono moltepli-
L'impedenza d'ingresso dei tubi elettronici, infat- ci. Prima di tutto ricordiamo che il segnale di
ti, ammonta a parecchi megaohm; ció e dovuto entrata « vede » le resistenze di polarizzazi one
al fatto che nelle valvole la griglia risulta elettri- RB-RB', che risultano virtualmente in parallelo,
camente isolata dagli altri elettrodi. Nei transistor dato che l'alimentazione costituisce per il segnale
invece la base, ovvero il terminale normalmente un collegamento a resistenza zero, cioé l'impe-
utilizzato per l'entrata, e collegata mediante una denza d'ingresso vera e propria del transistor.
giunzione diodica sia al collettore sia all'emittore. L'impedenza d'ingresso del transistor e di valore
Questa seconda giunzione, in particolare, essendo pari a quello della resistenza collegata in serie
comunemente utilizzata con polarizzazione diret- con la base e maggiorata di quella collegata in
ta, determina una impedenza di ingresso parti- serie con l'emittore; questa somma deve essere
colarmente bassa, valutabile attorno a valori di un moltiplicata per il fattore di amplificazione del
migliaio di ohm o poco piü. transistor; il prodotto rappresenta il valore della
impedenza d'entrata.
Ne! circuito di figura 1 la resistenza d'emittore
NECESSITA' DELL'ALTA non <leve essere tenuta in considerazione per il
IMPEDENZA D'ENTRATA calcolo dell'impedenza d'entrata, perché essa vie-
ne shuntata, facendo riferimento a segnali va-
riabili, da! condensatore CE. Il valore dell'impe-
Per impedenza d'entrata di un circuito si intende
denza d'entrata del circuito di figura 1 e deter-
l'impedenza con cui viene « caricata » la sorgente
minato quindi da! parallelo RB-RB', collegato
del segnale che si vuol amplificare o analizzare.
ancora in parallelo con la resistenza interna della
In talune applicazioni pratiche e cosa importante
giunzione base-emittore. Il valore totale ammon-
caricare molto poco la sorgente del segnale, on-
ta quindi a poche migliaia di ohm.
de evitare una eccessiva alterazione delle carat-
teristiche del segnale stesso. Rientrano in questi E' possibile ottenere un notevole miglioramento
casi gli amplificatori di segnali provenienti da dell'impedenza eliminando il condensatore by-
microfoni piezoelettrici i quali, se troppo caricati, pass CE. Con questo sistema si arriva alla con-
diminuiscono notevolmente il segnale d'uscita va- cezione dello stadio che va sotto la denominazio-
riandone completamente la risposta in frequenza. ne di « emitter-follower ». Questo stadio e ripro-
Un altro caso tipico e quello dei circuiti di misura, dotto in figura 2 (per motivi di semplicita risulta
come ad esempio i voltmetri elettronici, i quali esclusa la rete di polarizzazione). •
non possedendo una impedenza di ingresso molto
elevata, altererebbero la misura, rivelandosi pra-
ticamente inutili. C0NFIGURAZI0NE DARLINGTON
Anche se il transistor per sua natura possiede
una impedenza assai vasta, e sempre possibile Abbiamo detto che il valore della impedenza di
elevare questa grandezza ricorrendo a particolari entrata risulta praticamente pari al prodotto del
circuiti. fattore di amplificazione del transistor per la
Senza ricorrere alle valvole elettroniche, si pos- somma della resistenza di base e quella di emit-
sono utilizzare i transistor FET o MOS-FET, tore. Ebbene, per aumentare il valore della im-
dotati di una impedenza d'ingresso elevata; op- pedenza d'ingresso e chiaro che conviene servir-
pure si puó ricorrere all'uso di circuiti integrati, si di transistor con elevati fattori di amplifica-
dai quali e sempre possibile ottenere le caratteri- zione, oppure di circuiti con resistenze di emittore
stiche desiderate ricorrendo al sistema della con- elevate.
troreazione. La prima soluzione puó essere ottenuta anche so-
Nel corso di questo articolo, dunque, avremo stituendo il singolo transistor con due transistor
modo di analizzare tutti questi sistemi, sofferman- collegati nella configurazione Darlington, in mo-
doci maggiormente sul transistor bipolare che, at- do che il guadagno complessivo risulti pari al
tualm ente, costituisce il componente piu usato nel prodotto dei guadagni dei due singoli transistor
settore dilettantistico e, quindi, alla portata di (figura 3).
tutti. Analizzando piü attentamente il circuito riportato
683
Fig. 1 Fig. 2 +
+
CI
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7
use
á
-' ª'1
ZU
Ro' 1
f
CE
~ENTR,
use
in figura 3, e possibile notare che la corrente di Un ulteriore beneficio puo essere ottenuto colle-
collettore del transistor TRl e quella di base del gando la resistenza R2 nel modo indicato in fi-
transistor TR2. Il transistor TR1 quindi risulte- gura 5. Cosl facendo l'impedenza d'ingresso e
ra interessato da correnti molto deboli, dell'ordi- pari al prodotto dei guadagni dei due transistor
ne di poche decine di microampere. per la resistenza di emittore.
Poiché il guadagno dei transistor a correnti mol- L'aumento di impedenza d'ingresso puo essere
to basse risulta inferiore ai valori normali, e ov- ottenuto, oltre che con la configurazione Darling-
vio che si otterrebbe un vantaggio facendo scor- ton, anche utilizzando due transistor complemen-
rere ne! transistor TRl una corrente di valore su- tari, uno di tipo PNP e l'altro di tipo NPN, col-
periore a quella strettamente necessaria per pi- legati nel modo indicato nelle figure 6-7.
lotare il transistor TR2. Tale risultato puó esse-
re raggiunto con il sistema circuitale di figura 4,
collegando verso massa la resistenza R2. AUMENTO DELLA RESISTENZA
Tuttavia, se l'introduzione della resistenza R2 DI EMITTORE
migliora, da una parte, il guadagno del transi-
stor TRl, dall'altra introduce una nuova resi- Abbiamo giá detto che per aumentare limpe-
stenza di carico che deve essere computata come denza d'ingresso si puo anche intervenire sulla
resistenza di ingresso. resistenza di emittore. Ma questa non puo essere
+ +
H&@
TR1 ] , iqj +,, T Rl
1 1 11
I 'j
ENTR
Re
1vi
5 use T"" R2
R1
use
684
AMPUFICAT0RE BF
50 WATT
IN SCATOLA
DI MONTAGGID
4L. 21.500
CARA TTERISTICHE
Potenza musicale 50W
Potenza continua 45 W
Impedenza d'uscita 4 ohm
lmpedenza entrata E1 superlore a 100.00 ohm
Impedenza entrata E2 superlore a 1 megaohm
Senslbilitá entrata El 100 mV per 45 W
Sensibilitá entrata E2 1 V per 45 W
Controllo toni atten. - 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione inf. al 2% a 40 W
Semiconduttori 8 transistor al silicio
+ 4 diodi al silicio
+ 1 diodo zener
Alimentazione 220 V
Consumo a pieno carico 60 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/disturbo 55 dB a 10 W
TR2
e
TR2 a
ENTR.
:f
-u -)TR1
e
wn use
ENTR.
+ +
1 1 r
# TR1
i
11~1
Fig. B
ENTR. ~
e b
ENTR. HIH, e
use
use TR2
ir + ==~====-===== +
Fig. 9 R2
Fig. 10
Ri
TR
use use
686
CUFFIA
--c: •
Fig. 11
MONO-STEREO
Per ogni esigenza d'ascolto personale e per ogni
tipo di collegamento con amplificatori monofo-
nici, stereofonici, con registratori, ricevitori ra-
dio, giradischi, ecc.
C4■~
L. 4.800
use
687
-=======-=====- + ercer
Fig. 14
Re
TR2
Cl
TR
• • •I TRl +4}
+ o
18
Fig. 15 Fig. 16 R1 R
4 TRl
,_ 11
+
i,-,,.,.----.,......,, _ex
,_ . _, =o
11
=It
TR u u
'F 1 l 1 1
R3 .A T use.
P e
688
COMPONENTI Fig. 17
D)?v
Condensatori
01
C1 = 100.000 pF
C2 = 10 F - 25 VI (elettrolitico)
C3 = 10 F- 25 VI (elettrolitico)
C4 = 10 F - 25 VI (elettrolitico)
Resistenze
R1 = 430.000 ohm
R2 = 1 megaohm
R3 = 1 megaohm
R4 = 100.000 ohm
R5 = 62.000 ohm
R6 = 200.000 ohm
Varie
TR1 = 2N1613
TR2 = 2N1613
Alimentaz. == 28 Vcc.
MODULO EP 0139
PER
ANTIFURTO ELETTRONICO PER AUTO
CON ESSO POTRETE REALIZZARE:
r
l
■ n 3
Resistenze 11
R1 = 10.000 ohm
R2 = 82.000 ohm
c2l $ 2
R3 = 91.000 ohm
R4
Varie
IC
= 220.000 ohm
11
@s
Fig. 19 11
R2
° [[
12V
Q
2
Al R4 01
º TR1
'I .
TR1 E
es ~~
[, 1 1 G • TR2
71
-c1r3
+] +
0 USCITA
(2 13
Condensatori
C1 = 220 pF
C2 = 2F - 25 VI {elettrolitico)
C3 = 10 F - 25 VI {elettrolitico)
Condensatori
C1 = 10.000 pF Resistenze
C2 = 100 F - 25 VI {elettrolitico) R1 = 1 megaohm
C3 = 1 F - 25 VI {elettrolitico) R2 = 1 megaohm
R3 = 100.000 megaohm
Resistenze R4 = 6.800 ohm
R1 = 5 megaohm R5 = 3.300 ohm
R2 = 12.000 ohm
R3 = 2.500 ohm {variabile) Varie
TR1 = BFX63
Varie TR2 = PCY72
TR1 = transistor FET a canale N D1 = diodo zener {C5-V6)
Alimentaz. = 12 Vcc. Alimentaz. = 24 Vcc.
690
Un esempio di circuito amplificatore con inte-
grato e quello riportato in figura 18; in esso si
fa impiego di un integrato di tipo A702. In
PER IMPEDENZA D'INGRESSO DI 6 MEGAOHM questo schema, oltre che risultare inserita una re-
Condensatori te di controreazione, tramite la resistenza R3, e
C1 = 1 uF anche applicata una reazione per mezzo del con-
C2 = 4,7 uF
densatore C2, con le stesse modalita adottate nei
C3 = 1.000 pF circuiti transistorizzati.
Resistenze La resistenza R4 ed il condensatore C3 hanno lo
R1 = 51.000 ohm
R2 = 51.000 ohm scopo di rendere stabile l'amplificatore, evitando
R3 = 100.000 ohm oscillazioni spurie. Con i valori da noi elencati
R4 = 220.000 ohm si ottengono impedenze d'ingresso di 2 e 6 me-
Varie gaohm.
IC = circuito integrato A702A
Alimentaz. = 6Vcc.
CIRCUITO A FET O MOS-FET
691
ANTIFURTO
SEMPLICE
MA EFFICACE
Con questo sistema di allarme e possibile proteggere dai ladri qualsiasi am-
biente o locale dotato di porte e finestre, perché basta applicare ad esse
una semplice ragnatela di sottili fili conduttori per far entrare in funzione il
dispositivo che, a sua volta, puó far suonare un campanello elettrico o av-
viare qualsiasi altro avvisatore acustico.
/ --···- -·· -- 1
•\:
I
o9
'-
\
\
\ g@% ,,,
692
Non e esatto affermare che l'antifurto sia un professionale, ma di un congegno che pur espli-
congegno utile, se non proprio necessario, sol- cando le sue piú congeniali funzioni, bene si a-
tanto a coloro che debbono proteggere beni o datta a chi vuol proteggere un negozio, un ma-
cose immobili dagli assalti dei ladri. Perché que- gazzino o un appartamento dall"assalto dei ladri.
sto apparato, molto spesso, potrebbe risultare TI nostro progetto potra essere realizzato in due
utile a coloro che non debbono difendersi dai versioni. Nella prima di queste il sistema di al-
furti, ma dai vandalismi che i lestofanti com- larme funziona per tutto il tempo in cui viene
piono quando si accorgono di ... essere capitati interrotto il collegamento d'allarme. Nella seconda
male, perché il loro campo d'azione e povero. versione l'apparato funziona finché non si inter-
Il piú delle volte i rapinatori, lo sanno bene cer- viene sull'interruttore generale d"allanne. indi-
te persone ... visitate dai dilettanti o dai profes- pendentemente dalla chiusura o apertura del con-
sionisti del furto, vanno ... alla cieca, senza un tatto.
piano delittuoso prestabilito, con la sola speran- Su questi argomenti, comunque, potremo risul-
za di ... essere capitati bene. Ma quando non tro- tare piú chiari ne! corso dell'articolo. quando
vano nulla, allora sfogano la loro malvagita di- avremo modo di analizzare il funzionamento
struggendo e rovinando tutto quello che capita teorico delle due di verse f unzioni del progetto.
sotto mano, mentre con un semplice ed efficace Intanto possiamo aggiungere che questo parti-
antifurto, come quello che stiamo per presentare, colare congegno di antifurto puo essere installa-
tutto ció potrebbe essere evitato. to la dove esiste sempre qualche persona pronta
ad intervenire in caso di innesco oppure, ma e
la stessa cosa, in caso di ... visita di maleinten-
SEMPLICITA' CIRCUITALE zionati.
La presenza della persona, che nei grossi stabili
L'antifurto e stato concepito all'insegna della puó essere il custode, e necessaria per avvisare
semplicita, privo di automatismi per la tempo- tempestivamente la Polizia e provvedere al disin-
rizzazione della durata d'allarme o di codifiche nesco dell'allarme.
segrete per il disinnesco e la messa in funzione Non consigliamo quindi luso di questo antifur-
del circuito. Non si tratta quindi di un apparato to in quei locali che, in caso di assalto ladresco,
....... R1
A
11 '--
MICRO
CONTAT~
t : ~ l
11
i 7
01
STRAPP02
íl RL
11
e
b (Q
u e
~ERIA
12-16V
e
CONT. I TR1
} ,.-
B
694
mente !'aliarme, cosa questa che non si sarebbe sistenza RI, infatti, dipende sia da! valore della
verificata utilizzando semplicemente un relé pi- resistenza del relé, sia da! guadagno del transi-
lotato da contatti in chiusura. stor TRl.
Un'altra particolarita del circuito dell'antifurto Per far scattare sicuramente il relé all'apertura
consiste ne! consumo quasi nullo di corrente in dei contatti d'allarme, cioé per poter mandare
condizioni di riposo. Infatti, quando i contatti in saturazione il transistor TRI, il valore della
d'allarme sono tutti chiusi, il transistor TRl ri- resistenza Rl dovra risultare inferiore al pro-
mane sicuramente all'interdizione. In tal modo dotto ottenuto moltiplicando il valore della re-
nessuna corrente scorre attraverso il relé, che sistenn del relé per il guadagno del transistor.
rima ne diseccita to. Per esempio, assumendo una resistenza del
L'unica corrente assorbita da! circuito in queste valore di 300 ohm ed un transistor con guada-
condizioni e quella che attraversa la resistenza gno pari a 100, il prodotto ora citato varra 30.000.
RI. Tale corrente puó essere calcolata per mez- Adottando quindi per RI un valore di 22.000
zo della legge di Ohm: ohm, questo risulterá piü che suficiente a 1nan-
dare il transistor TRl in saturazione al momen-
I = V: Rl
1 = 12V : 3.300 ohm 3,5 mA Fig. 2 - Cablaggio del dispositivo di allarme. L'uso del
circuito stampato semplifica il sistema di collegamen-
Il valore di questa corrente, potrebbe risultare to dei vari componenti elettronici. 11 transistor TRI
ancor piü ridotto se si aumentasse il valore della e munito di elemento dispersore dell'energia termica
(RADIATORE). Il sistema di « conduttori d'allarme »
resistenza R 1 che, per ragioni di sicurezza, sta- deve essere applicato sui terminali contrassegnati con
to da noi fissato in 3.300 ohm. Il valore della re- le lettere A-B.
RADIATORE
ALLA
SUONERIA
S1
e @
12=16V
695
-- -
c
RL
@
Die
K@o
O
to dell'apertura dei contatti d'allarme. Fig. 3 - Facendo uso di un relé a due scambi da 12 V
e con resisten za compresa fra i 100 e i 400 ohm, si
Si noti che in questo caso la corrente assorbita realizza questo circuito di automantenimento di ecci-
in stato di preallarme scenderebbe addirittura a : tazione. Il campanello suona in continuazione fino a
che non si provvede all'apertura del circuito di ali-
I = 12V : 22.000 ohm = 600 A (circa) mentazlone. Questo sistema di antifurto risulta valido
nei casi in cui i ladri, accorgendosi dell'installazione,
provvedessero a chiudere il circuito dei • conduttori
II diodo D 1, collegato in parallelo con la bobi- d'allarme ».
na di eccitazione del relé, non rappresenta parte
essenziale per il funzionamento del circuito. Esso
svolge soltanto una funzione preservatrice del
transistor TR 1 dalle sovratensioni in verse che si
SUONERIA D'ALLARME
verificano all'atto della diseccitazione del relé.
Poiché tali sovratensioni assumerebbero un po- La suoneria d'allarme, per il modo come si pre-
tenziale inverso, rispetto a quello normale di ali- senta il circuito di figura 1, entra in funzione sol-
mentazione, sulla giunzione base-collettore si ot- tanto per il tempo durante il quale uno dei con-
terrebbe una tensione di polarizzazione diretta tati d'allarme (MICROCONTATTO-STRAP-
di valore tale da mettere in pericolo il transistor PO-CONT. RELE') risulta aperto.
TRl. Con l'inserimento del diodo Dl, invece, le Utilizzando un relé a doppio scambio, in sosti-
tensioni inverse risultano limitate al valore della tuzione di un relé a scambio singolo, e possibile
tensione di giudizio tipica del diodo, cioé di 0,6- realizzare un circuito con autoritenuta, cosi come
0.7 V, risultando assolutamente innocue. indicato nello schema di figura 3. Con tale va-
696
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distanza. comprese le spese di spedizione.
COMPONENTI
C1 = 5.000 F - 20 VI (elettrolitico) Fig. 4- Circuito ausiliario di alimentatore in grado di
p¡ = ponte di diodi raddrizz. (50 V - 1 A) fornire la corrente di scarica naturale della batteria e
S1 = interruttore quella di riposo del circuito d'allarme.
T1 trasf. per campanelli (10 W)
TI
12
+
13-16V
C1
Fig. 6 - Esempio di applicazione dell'antifurto descritto che tutti i principianti sono in grado di affron-
in queste pagine. Sulla finestra si applica un sistema tarlo.
di « conduttori d'allarme », incollandoli direttamente
sul vetro. Quando i ladri rompono il vetro, con esso
II ,transistor TRl deve essere munito di radiatore,
interrompono anche la continuitit dei conduttori e il allo scopo di favorire la dispersione dell 'energía
sistema d'allarme entra in funzione. termica quando il componente si riscalda.
II diodo al silicio di tipo BY126 deve essere in-
serito nel circuito tenendo conto delle sue pola-
rita (nello schema pratico di figura 2 questo par-
ticolare risulta ben evidenziato).
Sui terminali contrassegnati con le lettere A-B
grado di sopportare correnti intense, anche del- verranno colJegati i contatti d'allarme, quelli che
l'ordine della decina di ampére, con un notevole ognuno provvederá ad installare opportunamen-
risparrnio di spazio e di danaro. te nei vari punti del negozio, magazzino o ap-
partamento sottoposti a controllo.
COSTRUZIONE
CONTATTI D'ALLARME
Riportiamo in figura 2 il piano di cablaggio del
dispositivo di antifurto. Esso e talmente semphce I contatti d'allarme, di qualsiasi tipo essi siano,
700
Fig. 7 - Esempio di applicazione pratica del sistema
d'allarme. Un microinterruttore viene applicato diret-
tamente sulla porta, in corrispondenza del catenaccio;
quando questo si apre la leva del microinterruttore apre
il circuito dei « conduttori d'allarme » provocando l'in-
nesco del relé.
devono essere collegati in modo da formare un siasi eventuale sistema di chiusura del la porta
circuito chiuso, cosl come indicato nello schema stessa, un microinterruttore in grado di aprire il
elettrico di figura 1. circuito quando si apre la porta. In sostítuzione
Volendo proteggere una porta, cosl come indica- del microinterruttore sara possibile applicare un
to nel disegno di figura 7, converrá applicare, in contatto con lo stipite della porta.
corrispondenza del catenaccio, oppure di qua!- Una soluzione piü moderna e senza dubbio pi:
'01
elegante e quella che fa uso degli ormai famosi filo conduttore incollato e fatto correre a ser-
contatti magnetici REED. Con questo sistema pentina sul vetro della finestra, cosí come indi-
il contatto magnetico potra venir celato sotto lo cato in figura 6. In tal modo la semplice rot-
stipite della porta, incassando nella porta stessa, tura del vetro provocata dai ladri interrompe la
sotto il contatto, una piccola calamita. All'atto continuitá del filo, facendo innescare l'allarme.
dell'apertura della porta, venendo a mancare la Anche le finestre, tuttavia, possono essere con-
forza di attrazione esercitata dalla calamita sui trollate con gli interruttori magnetici REED,
contatti, questi si aprono facendo scattare l'allar- cosi come e stato detto per il controllo delle por-
me. te. Questo sistema di protezione risulta valido ne!
Per proteggere le finestre e possibile installare caso in cuí i ladri riescono ad aprire la finestra
interruttori a strappo, costituiti da un sottilissimo senza rompere il vetro .
•••
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702
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Tutti i lettori di ELETTRONICA PRATICA. abbonati o no, possono
usufruire del nostro servizio di consulenza, rivolgendoci quesiti
tecnici inerenti i vari progetti presentati sulla Rivista. Da parte no-
stra saremo ben lieti di rispondere a tutti, senza distinzione alcuna
pubblicamente, su queste pagine, oppure, a richiesta, privatamen-
te, tramite lettera. Per rimborso spese postali e di segreteria si
prega aggiungere alla domanda l'importo di L. 800 (abbonati l.
600) in francobolli.
'6
GENOVA: M. Fasce (mt. 845) tensione d'uscita; il progetto quindi risulta di in-
R 6 teresse generale, perché si addice anche a coloro
AGRIGENTO: M. Cammarata (mt. 1578) che debbono alimentare apparati con diversi va-
BARI: Cassano Murge (mt. 600) lori di tensione. La massima corrente rogabile
TRENTO: Fai di Paganella (mt. 1050) si aggira intorno ai 250 mA; questo valore puó
FIRENZE: M. Saltino (mt. 940) essere ritenuto pi che sufficiente per ogri appa-
GORIZIA: Doberdo Lago (mt. 150) rato che lavara in bassa frequenza, fatta cce-
HB9H: M. Generoso - Lugano (mt. 1601) zione per gli amplificatori fin ali di pate-11_::a. Le
R 7 ricordiamo che l'introduzione di ronzio ir
NOVI LIGURE: M. Spineto (mt. 500) complesso BF non sempre proviene da una
SIENA: M. Amiata (mt. 1630) mentazione malamente filtra/a. Le cause irfatti
FERRARA: M. Calderaro S. BO (mt. 608) possono essere molteplici; per esempio, contrito-
Plateau Rosa (mt. 3500) re metallico non collegato a massa, collegamenti
COSENZA: M. Cocuzzo (mt. 1541) di entra/a ed uscita e coi potenziometri realizza-
R8 ti con conduttori non schermati, mancato colle-
BASSANO: Alt. Asiago (mt. 1300) gamento a massa delle carcasse dei poten:iome-
ROMA: M. Terminillo (mt. 1820) tri, mancanza di schermatura del trasf ormafo-rc
BOLZANO: M. Secceda (mt. 2534) di alimentazione.
GENOV A: M. Righi (mt. 460)
REGGIO CALABRIA: Orti Aspromonte (mt.
780)
R9
CASALE M.: Citta (mt. 300) R\ " -,-,-
g9O
a
p
ALIMENTATORE STABILIZZATO
'.
elemento si comporta come una lampada-spia ed
e pre/ erito a questa per il basso consumo di cor-
ren/e e la lunga durata di funzionamento. Il dio-
do zener dovrd avere una tensione di 11 V circa
A P ACUT
(z4n ) per le batterie da 12 V. Per poter regalare il di-
sinnesco, converra sostituire la resistenza fissa Rl
BATTERIA SCARICA
••• COMPONENTI
Cl
Rl
R2
125
1.000
1.000
F - 25 VI (elettrolitico)
ohm
ohm
Per ben due volte ne! giro di un anno ho avuto R3 6.800 ohm
!'amara sorpresa di ritrovarmi con l'accumulatore DZ diodo zener ( 11 V)
della mía auto completamente scarico. La causa Dl LED
di ció estata attribuita ad un difettoso sistema SCR C 106 Yl
di caricamento. Ho dovuto infatti cambiare la
prima volta la dinamo e il regolatore la seconda.
718
con una resistenza variabile. Lo strumento deve torio composto nella cantina della villetta in cui
essere collegato con un alimentatore variabile re- abito. Le luci sono molte e di notevole potenza.
golato sulla tensione critica e manovrando la re- Quando le dimentico accese per tutta la notte,
sistenza variabile R 1 sino ad ottenere l'inneco il danno economico comincia a farsi sentire. Non
del diodo SCR . sarebbe possibile installare al primo piano un di-
spositivo che mi possa avvertire quando mi capita
RIVELATORE DI LUCE
••• di dimenticare le luci accese?
ILARIO GELLI
Cremona
11 mio problema potra sembrare banale a molti, Le soluzioni al suo problema sano innumerevoli.
ma per me e importante. Mi capita spesso di di- Fra le tante ne scegliamo una semplice e di ap-
menticare le luci accese ne! mio piccolo labora- plicazione immediata. Si tratta di installare nel
suo laboratorio, in prossimita delle sorgenti lu-
minase, una fotoresistenza collegata, tramite due
fili, ad un dispositivo elettronico situato al primo
piano. Questo dispositivo, il cui progetto e qui
presentato, consta di una minisirena elettronica
COMPONENTI che emette una nota alla frequenza di 500 Hz
C1 = 1.000 F - 12 VI (elettrolitico) circa, quando la fotoresistenza e colpita dalla lu-
Rl = 5.000 ohm (variabile) ce. Quindi, una volta salita al primo piano, lei
R2- 3.300 ohm potra accendere anche per un solo attimo il cir-
R3 = 47 ohm cuito che presentiamo per accertarsi di una even-
R4 = 1.000 ohm tuale dimenticanza delle luci accese.
R5 = 1.000 ohm Poiché riteniamo che questo circuito possa ri-
TRI - AC!26 sultare di notevole interesse per molte altre appli-
TR2 = AC188 cazioni, ricordiamo che esso potra essere utilizza-
TR3- AC188 to anche nella funzione inversa, cioe come avvi-
TRA4 = AC!88 satore di oscurita. A tale scopo bastera collegare
FR = fotoresistenza la resistenza R1 sul collettore di TRI, ponendo
T1 = trasf. d'uscita a massa l'emittore; sul collettore di TRI verra
SI = interrutt. anche collegato il terminale della resistenza R2.
st. I !Es,l ~v
11 ~)
4%,
Lll~ r11~~Lp
t 1
719
CARICA BATTERIE
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
ENTRATA: 220 V - 50 Hz
USCITA: 6 - 12 Vcc - 4A
L 14
'
500
·
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L. 44.800 12/T.L. é uno strumento di
laboratorio di grandi dimen-
sioni, caratterizzato per le
ANALIZZATORE prestazion i parti colarmente
elevate, grazie alla scelta dei
DI LABORATORIO uoi componeni, la sua ese-
MOD. R.P. 12/T.L. cuzione impeccabile e la
semplicita del suo impiego
e al suo costo limítate, che
lo impongono all'attenzione
dei tecnici piú qualificati.
CARATTERISTICHE Tl¡:CNICHE Dimensioni: 180x160x80 mm.
OSCILLATORE MODULATO
mod. AM/FM/30
L. 44.000
Questo generatore, data la
sua larga banda di frequen-
za consente con molta la-
cil ita l'alllneamento di tutte
le apparecchiature operanti
in onde medie, onde lunghe,
onde corte, ed in tutta la
gamma di VHF. 11 quadrante
delle frequenze e di grand
dlmensioni che consente una
facile lettura.
Dimensioni: 250x170x90 mm
ANALIZZATORE
-
mod. R.P. 20 KN
(sensibilita 20.000
ohm/volt)
• j
L. 18.200 /
l.6
o. ,.J~ -- 1
e
·l
xlk/ 0+10Mjx10kt0+100M
ti/0+50~ 110k/0-500k Grande strumento dalle pic-
eol.! df,'Tlf!nsloni,
realizzato
Ballisttcf @hml00/0+-200F/0hm1lk/0:20F completamente su circuito
1/0+ 50/ 110/0+-500/100/0+5000 stampato. Assenza totale di
commutatori rotantl e quindi
-10 + 22 di falsi contatti dovuti al la
usura e a guasti meccanici.
0,5 5 25 50 250 500 1000 Jack di contatto di conce-
ziane completamente nueva.
Munito di dispositivo di pro-
tezione.
Dimensioni • 140x90x35 mm
ICROTRASMETTITORE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capteni ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.
IN SCATDLA
DI
MONTAGGIO . 6.80
L'emissione e in modulazlone di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
m sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
¡¡ chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput e di 0,5 mW. La sensibilitá e re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e iontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimita del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
- -
CONTROLLO TR 1 +
DI
MODULAZIONE
TR2 +
TR3
1RX
MINIATURIZZATO
ARRIVANO
GU INTEGRATI
IGITAUI
SIGNAL LAUNCHER (Generatore di s
Costruito nelle aue versioni per Radio e Te'evs ce Panzzs
per localizzare ve/ocemente i guasti nei rado'ce.tz
valigie. autoradio, televisori.
VOLTMETRO
ELETT RONICO
8.400 15 V elf. Corrente della batterla 50 mA
-
CARATTERISTICHE TECNICHE
CARATTERISTICHE TECNICHE
OSCILLATORE A BASSA
GAMME A I B e a FREQUENZA mod. BF. 40
20+200H1 200 - 2KHz 2+20KHz 20-200H2
RANGES
L. 73.600
LETTERE NON TELEFONATE
Il nostro piu acerrimo nemico, senza alcuna ombra di dubbio, e il telefono. Quel-
l'oggetto cosi prezioso se usato con discernimento, ma petulante ed invadente nella
maggioranza dei casi.
Siamo davvero convinti che le nostre telefonate siano tutte, veramente, non diciamo
necessarie, ma almeno utili?
Utili nel senso di servire sul serio ad aumentare la nostra e l'altrui capacita ope-
rativa attraverso un piü rapido ed immediato contatto verbale?
Il telefono possiede due fondamentali difetti: quello dell'invadenza e quello di non
lasciare il tempo necessario per dare all'in terlocutore rispos te medita te ai quesiti che
egli pone.
Il secondo difetto e ben noto a chiun que.
Quante volte, nel corso di una stessa giornata, ci vengono posti per telefono dei
quesiti, spesso complessi, sempre richiedenti almeno un mínimo di documentazione, ac-
compagnati dalla richiesta di una soddisfazione immediata?
Il caso forse piü tipico e quello della « diagnosi telefonica », con il lettore che met-
te a dura prava la pazienza del tecnico e pretende che questo analizzi « via cavo » un
apparato e per la stessa vía lo ripari.
Coprendo con una mano il microfono e facendo cenni disperati ad una segretaria,
cerchiamo ogni volta di farci portare gli elementi per rispondere, spesso quando non
desideriamo far capire all'interessato che il suo problema non e il primo della nostra
pila di richieste.
Nei casi fortunati questa pantomima si concreta con l'accumularsi sulla nostra scri-
vania di numerosi prontuari e tabellari, generalmente diversi da quelli che ci sareb-
bero in quel momento cosi utili. Non solo, ma con l'aflanno cresce il nervosismo dei no-
stri gesti e con questo la confusione di chi diligentemente cerca di aiutarci.
II tutto si conclude spesso con una collettiva perdita di tempo e con una seconda
telefonata ad informazioni assunte.
Non crediamo che ci si debba biasimare se sosteniamo che in una societa meglio
organizzata della attuale molte telefonate potrebbero essere evitate con grande vantag-
gio per tutti e sostituite con chiare e concise comunicazioni scritte.
Una lettera presenta molti vantaggi rispetto ad una telefonata. Innanzitutto non e
da tutti scrivere sino in fondo una lettera manifestamente inutile. Anche il piu incallito
dei grafomani sarebbe colto da imbarazzo nello scrivere certe insulsaggini che percor-
rono i fli del telefono.
In secondo luogo non e possibile rispondere in modo evasivo a dei quesiti scritti
esposti con chiarezza e se lo si <leve fare ne resta almeno traccia.
Infine ad una lettera si risponde di solito dopo essersi documentati, nel momento
adatto e con la dovuta concentrazione ... sempre che in quel momento non cominci a
suonare il telefono!
721
L'ABBONAMIENTO A
CONSULTATE
le pagine in cui vi proponiamo le tre forme di abbonamento,
scegliendo quella preferita e da voi ritenuta la piü interessan-
te, tenendo conto che « abbonarsi » significa divenire membri
sostenitori di una grande famiglia. Creare un legame affettivo,
duraturo nel tempo. Testimoniare a se stessi e agli altri la pro-
pria passione per l'elettronica.
ELETTRONICA"
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Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945
editrice
ELETTRONICA PRATICA
direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
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stitulscono.
RICEVITORE TASCABILE
Non e mai possibile valutare il piacere che un poter ascoltare le emittenti radiofoniche locali e
principiante prova ne! costruire un piccolo ri- quelle estere di maggior rilievo.
cevitore radio tascabile. Il progetto che ci accingiamo ad analizzare si
Ma il piacere e certamente grande, quando il differenzia da quelli similari, gia presentati in al-
costruttore compie per la prima volta una tale tre occasioni sulla nostra Rivista, per due prin-
impresa, facendo tutto da sé e servendosi di cipali motivi: la miniaturizzazione del circuito,
componenti elettronici, in parte, giá in suo pos- che consente di raggiungere un montaggio gra-
sesso e, in parte, acquistati direttamente presso devole a vedersi, compatto, portatile e, in secon-
i rivenditori di materiali radioelettrici. do luogo, la presenza di un circuito CAV
Al piacere costruttivo e a quello di sentir vivere (controllo automatico di volume), che costituisce
la propria « creatura » si aggiunge inevitabilmen- un ... privilegio dei ricevitori a circuito superete-
te quello di partecipare ad una interessante le- rodina, consentendo un volume d'ascolto molto
zione di radiotecnica, che sta alla base di tutta ben livellato nel passare da una emittente al-
la teoría e pratica degli attuali sistemi di radio- l'altra.
comun1caz1one. L'uso di un'antenna di ferrite assicura un rendi-
Presentiamo dunque in queste pagine un progetto mento piü che soddisfacente, senza dover ricor-
semplice e interessante allo stesso tempo, che rere agli ingombranti e lunghi fli conduttori ab-
tutti i lettori principianti potranno costruire con bandonati lungo il pavimento che eliminerebbero.
la certezza del successo e dell'opportunita di en- nel ricevitore, la caratteristica della portatilitá.
trare in possesso di un ricevitore radio sensibile, L'uso di un'antenna addizionale, accoppiata in-
selettivo, sufficientemente potente, con il quale duttivamente all'antenna di ferrite, e tuttavia
724
ADIO CON AMPLIFICAZIO
ENTA UNA TAPPA IMPOR-
CEZIONI. COSTRUENDO
ORE SI TROVERA' NELL
ONOSCENZE TEORICHE
SO DI UN BUON RICEVITO-
1 1
consentito in tutti quei casi in cuí si desideri esal- duttivo e corninciarno con l'analisi del progetto
tare la sensibilita del ricevitore radio. di figura 1.
Prendiarno le mosse da! circuito di entrata del ri-
cevitore, cioé da! circuito di sintonía, che e com-
CIRCUITO DI SINTONIA posto da un'antenna di ferrite e da un conden-
satore variabile.
Nell'analizzare i vari stadi che compongono il L'antenna di ferrite, realizzata tramite un avvol-
nostro ricevitore radio tascabile, faremo riferi- girnento di filo di rame su nucleo di ferrite, prov-
rnento al progetto riportato in figura 1. vede a captare i segnali radio, che sono sernpre
Come si puó notare, i transistor, montati nel cir- presentí dovunque, anche attorno alla stessa an-
cuito, sono tre (TR1-TR2-TR3). Questi tre se- tenna di ferrite.
rniconduttori, se opportunarnente selezionati fra Il condensatore variabile C2 provvede a selezio-
transistor ad elevato guadagno, forniscono un'am- nare i segnali radio captati dall'antenna di fer-
plificazione piü che suficiente per un buon ascol- rite, concedendo via libera soltanto ad uno di
to dei segnali radio attraverso una cuffa ad alta questi.
impedenza. La posizione delle lamine mobili, rispetto a quelle
Con questo ricevi tore radio e possibile eff ettuare fisse del condensatore variabile C2, stabilisce, as-
anche l'ascolto in altoparlante, purché si appor- sierne alle caratteristiche radioelettriche dell'an-
tino al circuí to le varían ti necessarie, adeguata- tenna di ferrite Ll, la frequenza di risonanza, che
mente al tipo di potenza che si vuol raggiungere. e la frequenza caratteristica del circuito accor-
Ma lasciamo da parte ogni altro elemento intro- dato variabile a piacere tramite rotazione manua-
725
I
R6
L +
J
r•
5
•
- '.
33 e
TRl TR2
3 R4
TR3
°
JL
COMPONENTI
Condensatori R5 = 12.000 ohm
C1 = 10F - 12 VI (elettrolitico) R6 390 ohm
C2 = variabile (vedi testo)
C3 = 270 pF Varie
CA4 = 50 F - 25 VI (elettrolitico) TR1 = BC107
C5 = 150 pF TR2 = BC107
C6 = 100 F - 25 VI (elettrolitico) TR3 = BC107
D1 = diodo al germanio (di qualunque tipo)
Resistenze L1 = bobina sintonia (vedi testo)
R1 = 3.300 ohm L2 = bobina antenna ausiliaria (vedi testo)
R2 = 470.000 ohm S1 = microinterruttore
R3 = 500.000 ohm Cuffia = di media impedenza
R4 = 3 megaohm (variabile) Pila = 9V
le del perno del componente. frequenza e pilota to da! transistor TRl, che e di
La frequenza di risonanza e quella frequenza il tipo BC107. I segnali radio, captati dallantenna,
cui valore e identico a quello del segnale radio vengono applicati alla base del transistor TR! ed
che puo circolare ne! circuito di sintonia. In escono amplificati dal collettore di auesto stesso
pratica, dunque, manovrando il condensatore va- transistor.
riabile C2 si ottiene l'ascolto della emittente de- Il guadagno ed il punto di lavoro di questo sta-
siderata. dio amplificatore di segnali di alta irequenza di-
pendono, oltre che da! valore delle resistenze
R3-R4, anche dalla tensione di collettore di TR3
PRIMO ST ADIO AF che, come avremo modo di dire piü avanti. va-
ria col variare dell'intensitá del rad io ri-
sezna
le
Il primo stadio amplificatore dei segnali di alta cevuto. In pratica questa tensione e i componenti
726
R3-RA formano il circuito CAV (controllo auto-
4
Fig. 1 - 11 progetto del ricevitore per onde medie im-
piega due transistor amplificatori dei segnali di alta
matico di volume).
SECONDO STADIO AF
CUFFIA
SUPPORTO ANT.
MAT. ISOLANTE
LIBERO
S1
TR1 TR2
727
Fig. 3 - ll circuito stampato deve essere realizzato ri-
producendo al vero questodisegno.
I
za, perché nelle semionde positive del segnale
sono ancora presenti delle componenti AF, che
devono assolutamente essere eliminate se si vo-
gliono ascoltare con la massima chiarezza i pro-
grammi radiofonici. Ecco perché a valle del dio-
CUFFIA
do D1 e presente un filtro realizzato in maniera 8-16n
e 0
attiva dalla controreazione del condensatore C
fra base e collettore del transistor TR3. Questo TR3
filtro consente quindi di eliminare la parte di al-
ta frequenza presente ne! segnale rettificato.
Il carico di collettore del transistor TR3, che am-
plifica i segnali di bassa frequenza, e rappresenta-
to da una cufha con impedenza compresa fra i
500 e i 2.000 ohm.
Ricordiamo che il trasduttore acustico ideale per
questo scopo e rappresentato da una capsula te-
lefonica, perché sensibile e di basso costo; la
728
capsula telefonica non e neppure di difficile re-
peribilita commerciale.
L'alimentazione dell'intero circuito del ricevitore
per onde medie e ottenuta tramite una pila da
9 V, del tipo di quelle montate nei ricevitori ra-
dio tascabili transistorizzati. PANNELLO 111.\ ALTOP.
FRONTALE
IL CIRCUITO CAV
~ PILA
Su! collettore del transistor TR3 e presente un
segnale la cuí ampiezza e proporzionale all'inten-
sita del segnale radio ricevuto. Tale segnale vie-
ne prelevato dalle resistenze R3 ed R4; quest'ul-
tima e rappresentata da un trimmer potenziome-
trico. TELAIO
Lo stesso segnale viene applicato al condensatore
elettrolitico C l.
Poiché la costante di tempo (R3 + R4) CI
molto rnaggiore della frequenza audio, sui termi-
nali del condensatore elettrolitico Cl si stabiliz- Fig. 5 - Coloro che vorranno servirsi del ricevitore ad
za una tensione di valore proporzionale all'am- onde medie per comporre una stazione d'ascolto fissa
dovranno impostare diversamente il piano costruttivo,
piezza del segnale ricevuto. Questa tensione mo- prendendo spunto da questo disegno e componendo
difica, sia pure lievemente, lo stato di polarizza- un contenitore metallico.
zione del transistor TRI, provocando una varia-
zione del guadagno in misura inversamente pro-
porzionale all'intensitá del segnale; ció si verifica
se il trimmer R4 viene ben regolato.
In presenza cli segnali deboli, quindi, si raggiunge
il massimo guadagno, mentre con i segnali forti
tale guadagno si riduce, permettendo di ottenere servirsi di una cuffa a bassa impedenza, anche
in entrambi i casi un volume d'ascolto nonnale e di tipo stereofonico che, attualmente, e larga-
limitando le naturali differenze di volume che mente diffusa.
si verificherebbero in assenza di un circuito
Anche questi lettori possono ritenersi acconten-
CAV.
tati, perché il problema puó essere risolto in due
La resistenza variabile R4, che determina le con-
maniere: realizzando la variante riportata in fi-
dizioni di polarizzazione di tutti i transistor, che
gura +, oppure inserendo nella presa-cuffia un
sono collegati fra loro in continua, dovra essere
piccolo trasformatore d'uscita del tipo di quelli
regolata in modo da ottenere il massimo volume
montati sui ricevitori a transistor, collegando
d'ascolto con i segnali deboli, perché lo stesso
l'avvolgirnento primario alla presa-cuffa origina-
ricevitore provvederá poi a compensare automa-
le e l'avvolgimento secondario (avvolgimento a
ticamente i segnali di maggior potenza.
bassa impedenza) alla cufa stereofonica o, o-
munque, alla cuffa a bassa impedenza.
CUFFIA O ALTOPARLANIE In entrambi i casi, servendosi di cuffa stereofo-
nica, consigliamo di collegare in serie fra loro i
I migliori risultati d'ascolto si ottengono utiliz- due auricolari, allo scopo di raggiungere un va-
zando una cufia di media impedenza, tenendo lore di impedenza complessivo di 16 ohm.
conto che, come abbiamo avuto modo di dire in Con la variante del piccolo trasformatore di
prececlenza, il trasduttore ideale e sempre la uscita e anche possibile ottenere l'ascolto in al-
capsula telefonica, soprattutto per conferire alla toparlante, anche se questo risulterá di basso vo-
costruzione il carattere di portatilita. lume. Per un buon volume di ascolto si dovra
Fra i nostri lettori ci sara certamente chi vorrá ricorrere all'inserimento di un amplificatore di
729
bassa frequenza ausiliario, collegandolo con la ve essere munita di presa intermedia verso una
presa-cufia della variante di figura 4. delle due estremita dell'avvolgimento.
II condensatore variabile C2 deve essere un qual-
siasi condensatore variabile adatto per ricevitori
L'ANTENNA ADDIZIONALE radio transistorizzati e miniaturizzati ( tascabili)
di tipo supereterodina. Di questo condensatore
Nello schema elettrico di figura 1, la prima parte
viene utilizzata una sola sezione, piü precisamen-
del circuito e riprodotta in colore; questa parte
te la sczione d'aereo; l'altra sezione (sezione d'o-
circuitale si riferisce all'antenna addizionale, che
scillatore) <leve essere lasciata libera, cosi come
potra essere realizzata da coloro che volessero
indicato nello schema pratico di figura 2 LI-
aumentare ulteriormente la sensibilita dell'appa-
BERO).
recchio radio.
Ai principianti ricordiamo che questi due elemen-
Questa variante consiste nell'installazione di una
ti non sono affatto critici. Cio significa che non
antenna esterna, rappresentata da un semplice
spezzone di filo, lungo il piu possibile, teso lungo
e assolutamente i~ p rtante dichiarare al riven-
ditore il valore ca acitivo esatto della sezione
le parti interne dell'abitazione o all'esterno. La
d'aereo del conde satore variabile C2; questa
soluzione migliore comunque rimane quella del-
stessa osservazion si estende anche alla bobina
l'installazione di un'antenna a quadro, che dovra
Ll, che potra anche essere realizzata direttamente
essere collegata al ricevitore per mezzo di un av-
dal lettore servendosi di filo di rame smaltato del
volgimento ausiliario (L2), realizzato sulla stessa
diametro di 0,1 mm.; ai principian ti tuttavia non
ferrite della bobina Ll e composto da sole 4 spire.
consigliamo questo tipo di costruzione, perché la
La posizione di tale avvolgimento verra indivi-
bobina acquistata in commercio e ottenuta per
duata sperimentalmente, spostandolo lungo l'as-
mezzo di macchine speciali ed e quindi piu pre-
se della ferrite e fissandolo definitivamente in que!
cisa, piü compatta ed economica.
punto in cui il segnale e piü forte.
Nel]'inserire i condensatori elettrolitici, ricordia-
Per un miglior funzionamento del ricevitore oc-
mo che questi sono componenti polarizzati e i lo-
corre installare anche il collegamento di terra.
ro terminali debbono essere saldati tenendo con-
to delle esatte polaritá.
COSTRUZIONE DEL RICEVITORE Per ottenere buoni risultati, i tre transistor TRI-
TR2-TR3, che sono tutti di tipo NPN al silicio,
La costruzione del ricevitore per onde medie de- debbono essere scelti fra quelli dotati di maggior
ve essere fatta seguendo attentamente il piano guadagno. Coloro che dispongono di un prova-
di cablaggio riportato in figura 2, ovviamente transistor potranno selezionare questi componen-
dopo essersi procurati tutti i componenti neces- ti. Agli altri consigliamo di orientarsi verso i mo-
sari e dopo aver composto il disegno del circuito delli BC108B, gia selezionati. Ma il ricevitore
stampato riportato, in grandezza naturale, in radio funzionera ugualmente bene anche con i
figura 3. comuni BC107 o similari che, normalmente, pre-
L'antenna di ferrite si ottiene infilando, in un ba- sentano guadagni superiori a 100.
stoncino cilindrico di ferrite, delle dimensioni di Volendo trasformare questo ricevitore, che per
8 x 140 mm., una bobina cilíndrica (Ll) dotata sua natura e un ricevitore portatile, in un appa-
di presa intermedia. recchio radio a postazione fissa, il lettore potra
Questa bobina <leve essere acquistata in commer- orientarsi verso una costruzione del tipo di quella
cio chiedendo al rivenditore una bobina di forma presentata in figura 5. Realizzando cioé un telaio
cilindrica d'aereo per onde medie. metallico e applicando, sopra questo, un altopar-
Coloro che ci hanno fatto richiesta del kit « Il lante di una decina di centimetri di diametro. E'
ricevitore del principiante » possono ritenersi, in ovvio che, in questo caso, all'uscita del ricevitore
questo caso, piu fortunati degli altri. Perché la qui presentato si dovra collegare un piccolo am-
bobina contenuta in que! kit e la stessa che deve plificatore di bassa frequenza, sostituendo la pic-
essere montata in questo ricevitore. Comunque, cola pila a 9 V con due pile da +.5 V ciascuna,
lo ripetiamo, la bobina e di facile reperibilita collegate in serie fra di loro, per poter soddisfare
commerciale, soprattutto presso i punti di ven- la maggior richiesta di energia elerica imposta
dita GBC. La bobina, come abbiamo detto, de- dall'apparecchio radio.
730
L
RADIORICEVITORE IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L 9.s0o a,e""C
8 TRANSISTOR
2 GAMME D'ONDA
La necessi ta di migliorare se stessi e le cose che controllo piu obiettivo, ben diverso da quello del
ci circondano e ínsita nella natura umana. Lo e « corrispondente », il cui giudizio potrebbe risul-
quindi anche in quella di ogni CB, che dalla tare ottimistico soltanto perché dettato dai lega-
propria stazione radiotrasmittente vuole ottenere mi di amicizia, oppure troppo sfavorevole perché
un costante miglioramento di trasmissione. la voce risulta naturalmente rauca o roboante.
Uno degli esempi piü comuni di operositá attor-
no al ricetrasmettitore e costituito da! controllo
e dalla messa a punto della modulazione, con lo METODI DI CONTROLLO
scopo di rendere sempre piü intellegibile la pa- DI MODLILAZIONE
rola.
Di solito, quando si vuol controllare la propria II controllo della modulazione o, meglio, della
modulazione, ci si affida al giudizio di un « cor- qualita di modulazione, puó essere effettuato
rispondente », mentre la possibilita di poter con- con vari sistemi. II piu tecnico fra tutti consiste
trollare personalmente il segnale uscente dal tra- nell'uso di un buon oscilloscopio, da! quale si
smettitore comporterebbe un certo numero di deduce sia il valore della percentuale di modu-
vantaggi tecnici. Primo fra tutti quello di mette- lazione, sia l'eventuale presenza di fischi ed oscil-
re a punto, in qualsiasi momento, senza effettuare lazioni. II sistema dell'oscilloscopio, tuttavia, ri-
alcun collegamento, i circuiti di modulazione del sulta molto costoso per un principiante e, in
TX. In secondo luogo, quello di ragg¡ · ngere un ultima analisi, non consente un controllo reale
Fig. 1 L'uso del monitor, durante il lavoru di ricetrasmissione, e oltremodo semplice: l'apparecchio deve essere
sistemato in prossimita del trasmettitore collegato v ia cavo, con un registratore .
l o F l
@
733
l-
o
a
734
COMPONENTI
ANT.
C1 = 100 pF
C2 = 500 pF
C3 = 50.000 pF
R1 = 47.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
R2 = 68.000 ohm
R3 = 33.000 ohm
D1 = diodo al germanio (di qualunque tipo)
R1 D1 C3
R2 c1 c2
Fig. 3 - Schema elettrico del monitor. I pochi compo- conveniente. Soprattutto perché risulta dispen-
nenti elettronici confermano la semplicitá circuitale dioso e da luogo facilmente al caratteristico ef-
dell'apparato. fetto Larsen, che e rappresentato da un feno-
meno di reazione fra microfono e altoparlante.
Per chi volesse saperne di piü, apriamo una bre-
ve parentesi per interpretare in poche parole l'ef-
della voce che viene irradiata nello spazio. Per fetto Larsen.
mezzo dell'oscilloscopio non ci si rende conto Quando si trasmette, cioé quando si parla davanti
se la voce subisce trasformazioni di tonalita o al microfono, questo componente capta i segnali
distorsioni passando attraverso i vari stadi del acustici provenienti direttamente dalla bocea del-
trasmettitore. l'operatore e, in secondo luogo, quelli provenien-
Chi non possiede un oscilloscopio, si serve di ti dall'altoparlante del monitor. Questi due se-
un secondo ricevitore in funzione di monitor, in gnali acustici subiscono il regolare processo di
modo da ricevere direttamente ció che viene ir- amplificazione. Ma il segnale amplificato uscente
radiato. Ma anche questo sistema non appare dall'altoparlante ritorna al microfono per sotto-
735
porsi ad una seconda e poi ad una terza, una zione diviene difficile, perché essa si sviluppa con-
quarta, ecc., amplificazione. In conclusione si temporaneamente alla trasmissione. Per conclu-
raggiunge un processo di amplificazione talmente dere possiamo dire che e ben difficile parlare e
elevato da annullare completamente la compren- giudicare la qualitá della propria voce contempo-
sibilitá della parola, che si trasforma invece in un raneamen te; lo stesso cervello si affa tic a a seguire
acutissimo fischio. nello stesso tempo i due processi attraverso un'at-
Per evitare leffetto Larsen e potersi servire an- tivita che, quasi sempre, conduce a confusione
cora del secondo ricevitore in funzione di moni- e disordine logico.
tor, si puo ricorrere all'uso di una cuffia. Ma an- U na soluzione ideale del problema potrebbe con-
che con la cuffia l'interpretazione della modula- sistere nella registrazione su nastro magnetico
LIVELLO
(V0LUME )
m
Fig. 4 - Il cablaggio del monitor deve essere effettuato in un contenitore metalllco, che ha lo scopo di scher-
mare elettricamente il circuito. Per mezzo del potenziometro Rf si regola il livello del segnale uscente.
736
della propria modulazione, per riascoltarla poi,
a trasmissione avvenuta, giudicandone pregi e
difetti.
E' pur vero che questa soluzione potrebbe essere
adottata anche con la tecnica del secondo ricevi-
tore, ma essa risulterebbe troppo costosa, soprat-
tutto perché risultati identici o, forse, migliori,
possono essere ottenuti da un apparato facilmente
autocostruibile, di basso costo, come quello che
stiamo per presentarvi.
CAVO SCHERMATO
LiJ
....J
t-
t-
€
u
uSPINA
==. E SPINA
<
r- o
u
RIVELATORE REGISTRATORE
e
L,¡J
r- -
LiJ
<
z
5
< Fig. 6 - 11 co gamento fra l'uscita del monitor e l'en-
z r- trata del gistratore deve essere eseguito tramite
LiJ cavo se rmato e per mezzo di due spine adatte alle
le o relativ prese montate sul monitor e sul registratore.
z -I
< Lu
SPINA IL MONITOR
737
CIRCUITO DEL MONITOR ponenti attivi che provvedono all'amplificazione
del segnale.
II circuito del monitor e riportato in figura 2. Co- II circuito teorico del monitor e riportato in fi-
me si puó notare, esso rappresenta lo schema di gura 3; i componen ti da noi elencati fanno
un ricevitore radio, con rivelazione a diodo, di quindi riferimento a questo circuito.
tipo aperiodico, ne! quale cioé non esiste alcuna
bobina di sintonía, con l'eliminazione di qualsia-
si operazione di messa in gamma che, per un COSTRUZIONE DEL MONITOR
principiante, appare sempre molto critica.
Nello schema di figura 2 viene chiaramente mn-
In figura 4 e disegnato il montaggio del monitor.
terpretato lo stato elettrico dei segnali radio nei Come si puó vedere, l'intero cablaggio e realiz-
zato in un contenitore metallico, ricorrendo al-
vari punti del monitor.
l'uso di un ancoraggio a 4 terminali. Sullo stesso
L'antenna capta i segnali di alta frequenza, che contenitore metallico sono applicate le due prese
provengono da! trasmettitore. Questi segnali ri- di entrata e di uscita: quella per il collegamento
sultano applicati al potenziometro, che li riduce dell'antenna e quella di uscita per il collegamento,
ad un giusto livello. 11 diodo provvede quindi a tramite cavo schermato per bassa frequenza, con
rivelare il segnale di alta frequenza, eliminando
tutte le semionde negative che lo compongono. il registratore. ~
II potenziometro RI, che h il valore di 47.000
11 successivo filtro, composto da una resistenza ohm ed e di tipo a variazi ne logarítmica, per-
e da due condensatori, provvede ad eliminare la mette di controllare il livel o sonoro del segnale
parte di segnale di alta frequenza ancora conte- uscente da! monitor, cioé il olume dei segnali.
nuta ne! segnale rivelato. 11 successivo conden- L'uso dell'antenna e necessario. Essa potra esse-
satore applica la tensione alternata del segnale di re realizzata in uno dei due tipi presentati in fi-
bassa frequenza all'uscita, bloccando le compo- gura 5. In questa stessa figura sono riportate, a
nenti continue. sinistra, l'antenna retrattile di tipo commerciale,
La tensione caratteristica del segnale di alta fre- a destra quella che il lettore potra facilmente
quenza rivelato puó essere misurata sui terminali costruire servendosi di uno spezzone di filo di ra-
clella resistenza inserita a valle del diodo rivela- me, del diametro di 2 mm e della lunghezza di
tore. 50 cm circa. In ogni caso, i due terminali estre-
Si noti che il circuito del monitor non necessita mi delle due antenne dovranno essere muniti di
di alcuna alimentazione, perché non esistono com- spinotto, allo scopo di ottenere un corretto inne-
L. 5.900
Le richieste del kit del « Sintonizzatore CB » deb-
bono essere fatte invliando anticipatamente l'im-
porto di L. 5.900 a mezzo vaglia o c.c.p. n.
3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA -
20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
738
seo del componente sull'apposita boccola d'an- L'uso di questo strumento e assai semplice. Ba-
tenna montata su! contenitore metallico del mo- sta infatti sistemarlo in prossimita del trasmetti-
nitor. tore, cosi come indicato in figura 1, collegandolo
Il collegamento fra l'uscita del monitor e l'en- con il registratore. Dopo alcune prove successive,
trata del registratore deve essere effettuato ne! il regolatore di volume Rl potra essere posiziona-
modo indica to in figura 6; tramite cavo scher- to in modo da consentire l'ascolto della propria
mato per bassa frequenza e spine adatte per il voce in modo tale da poter emettere un preciso
registratore e per il monitor. giudizio tecnico.
TRASMETTITORE CB _
UNA PRESTIGIOSA SCATOLA DI MONTAGGIO
A L. 19.500
SCHEDA TECNICA
Potenza AF in uscita
(senza mod.): 1W(circa)
Potenza AF in uscita
(con mod.): 2 W (circa)
739
INTEGRATI DIGITALI
La diflusione degli integrati logici o digitali si sta hobby personale e non certo un motivo di specu-
allargando sempre di piü. Tanto che oggi si puó lazione del pensiero. Niente paura, tuttavia, per-
dire che questi prodotti, fino a ieri assorbiti dal- ché in queste pagine non abbiamo alcuna inten-
l'industria elettronica, stiano bussando alla porta zione di tenere un corso teorico-pratico sulle tec-
del piccolo laboratorio dilettantistico. niche di progettazione digitale ad alto livello,
Il perché di tale successo e presto detto : gli in- mentre abbiamo in animo di offrire un semplice
tegrati digitali costano relativamente poco, men- aiuto al dilettante, elencando e interpretando le
tre la loro versatilita nel realizzare interessantis- nozioni piü elementari e piü utili alla compren-
simi circuiti, professionali, impegnativi, dilettan- sione ed assimilazione di funzionamento dei cir-
tistici e piü o meno utili, e veramente grande. cuiti logici, con qualche piccolo aggancio con ta-
Anche la facilita di impiego e di autoprogettazio- luni sistemi di progettazione.
ne di apparati su misura e a tal punto alla por-
tata di tutti da conclamare questo recente com-
ponente elettronico come un circuito a carattere CIRCUITI LOGICI E ALGEBRA DI BOOLE
universale.
I vari aggettivi « logico », « digitale », « profes- Per assimilare il concetto di circuito logico e
sionale » potrebbero anche spaventare il nostro necessario rifarsi ad alcune semplicissime nozioni
lettore, che fa dell'elettronica soltanto un suo dell'algebra di Boole.
740
PORGIAMO IN QUESTO ARTICOLO IL NOSTRO BENVENUTO AGLI INTE-
GRATI DIGITALI CHE, OGGI PIU' CHE MAi, BUSSANO ALLA PORTA DEL
PICCOLO LABORATORIO DILETTANTISTICO, PRESENTANDOSI SOTTO
LA VESTE DI COMPONENTI ELETT RONICI INTERESSANTISSIMI E DI
BASSO COSTO.
Gí
4
G4
Fig. 1 - Simboli elettrici comunemente usati nei disegni
di progetti teorici di un ANO e di un OR.
Fig. 2 - Simboli elettrici di clrcuiti logici NANO a due,
tre e quattro ingressi (G1-G2-G3-G4). L'unica uscita e
indicata con la lettera Q.
ANO
[N.{ l
use.
ING. 2 1
AND e OR
741
NelP'OR invece l'uscita sará VERA quando an- Tabella della verita per circuito AND
che un solo ingresso risulterá VERO, cioé quan-
do uno o laltro ingresso sara VERO. lngresso 1 lngresso 2 Uscita
Questi due circuiti logici possono venir caratte-
rizzati dalla cosiddetta « tabella della verita »,
che esprime le condizioni dell'uscita in funzione VERO VERO VERO
di quelle di ingresso. VERO FALSO FALSO
FALSO VERO FALSO
FALSO FALSO FALSO
Circuito AND
1 1 1
1 o o
o 1 o
o o o
Circuito OR
G1 G2 G G5 G6 02 GND ;
massaC) Uscita
lngr. 1 Ingr. 2
742
+ Vcc
R1
l
-.le
R2
TRl b
TR2 I~
·4
u Fig. 5 - Circuito e-
= b
lettrico di un NAND.
L'elemento cardine
rappresentato
e
dal
transistor multiemit-
± .-
tore TR 1. 1 valori
resistivi sono:
01 02 R1 = 4.000 ohm;
R2 = 1.600 ohm;
R3 = 130 ohm;
R4 = 1.000 ohm.
GN0
Circuito N AN D
'
1 1 o
1 o 1
o 1 1
o o 1
743
+Vcc
Fig. 7 - In questo secon-
e
}
do esempio di circuito
3
NAND sono presentí tre
ingressi (G1-G2-G3). I va- Rl
lori resistivi sono:
H1 == 4.000 ohm;
R2 = 1.600 ohm;
R3 = 130 ohm; TRJ
R4 = 1.000 ohm.
11 iI
G1 él
4 V
u
oA
=
G2
G3
O==
á
u
R4
GND
►
LAM P.
AMPLIF.
AMPLIFICATORE TUTTOFARE
AS21
in scatola dl montagglo a L 3. 750
745
La giunzione base-collettore del transistor TRl ed il transistor si porta in saturazione cortocir-
agisce quindi come un diodo polarizzato diretta- cuitando praticamente a massa la base del tran-
mente, facendo giungere alla base del transistor sistor TR2.
TR2 una corrente sufficiente alla conduzione Quest'ultimo transistor non puó quindi piü con-
del transistor. durre (funziona come un interruttore aperto),
A causa del dimensionamento delle resistenze mentre il transistor TR4 viene mantenuto all'in-
R2-R4, il transistor TR4 entra in saturazione terdizione dalla resistenza R4, che porta a mas-
portando a «O» l'uscita, mentre il transistor TR3 sa la base; contemporaneamente il transistor TR3
va all'interdizione. diviene conduttore per effetto della corrente che
Per favorire questa condizione, si inserisce, in raggiunge la sua base attraverso la resistenza R2
serie con l'emittore del transistor TR3, il diodo (precedentemente veniva deviata da TR2).
D3, in modo da compensare la tensione Vce di La situazione viene quindi capovolta e l'uscita
saturazione del transistor TR2 e mantenere si- e a «l».
curamente interdetto il transistor TR3 quando il In conclusione:
transistor TR 4 risulta saturo.
In conclusione, quando: G1 = O oppure 1 oppure O
USCITA = 1
G1= 1 G2= 1 oppure O oppure O
G2= 1
s1 ha: aggiungendo queste conclusioni a quelle prece-
USCITA =O dentemente raggiunte, si ottiene la tabella della
veritá del dispositivo, che risulta essere proprio
Se ora si porta a O un solo ingresso o. il che e quella di un circuito logico NANO.
lo stesso, entrambi gli ingressi, la giunzione base- Un altro esempio di circuito NANO, questa volta
emittore del transistor TRI diviene conduttrice a tre ingressi, e presentato in figura 7.
746
Facciamo notare che i diodi DI-D2-D3, cosí co-
me quelli del circuito precedente, hanno lo scopo
di evitare lapplicazione di segnali negativi ri-
spetto a massa; inoltre essi riducono notevolmen- GLI ATTREZZI
te le « riflessioni » dei segnali di commutazione,
consentendo di ottenere da! circuito logico velo-
cita molto elevate (il funzionamento tipico rag-
DEL
giunge i 18 MHz, mentre nei circuiti selezionati
si raggiungono valori di frequenza molto piú
PRINCIPIANTE
elevati).
UN CIRCUITO PRATICO
747
EFFETTO VIBRATO
L'uso di strumenti elettronici nella musica mo- trica, nella quale la nota e determinata dalla lun-
derna e sempre piü frequente. E sempre piu fre- ghezza típica della corda e dalla sua tensione.
quenti sono gli effetti musicali nuovi ed originali Nella chitarra elettrica, dunque, l'unico modo
che si vogliono trarre dalle piccole orchestre dí per ottenere l'effetto di tremolo e quello di far
musica leggera. variare la tensione della corda, agencio ad esem-
Il vibrato e uno degli effetti piü comuni e piü di pio sull'apposita leva di cui sono provviste molte
moda nel settore della musica leggera. chi tarre elettriche.
Esso e di facile realizzazione e molto economico, E' pur vero che, ricorrendo a certi complicati
se si preferisce autocostruirlo, anziché ricorrere circuiti, e sempre possibile realizzare l'effetto di
all'acquísto di un apparecchio di tipo commer- tremolo anche nella chitarra elettrica e in altri
ciale giá pronto. strumenti, ma la complessita circuitale, il costo
eccessivo e la mancanza di fedeltá di riproduzione
Il dispositivo di vibrato, che consente di ottenere
sono elementi che scoraggiano chiunque a per-
effetti musicali suggestivi, provvede a modulare
seguire tale eff etto.
in ampiezza la musica prodotta da uno strumen-
Nel vibrato, al contrario, la soluzione del pro-
to elettronico come, ad esempio, la chitarra
blema e senzaltro piü semplice, perché in pratica
elettrica o lorgano elettronico.
basta far variare ritmicamente soltanto il volume
L'effetto di vibrato e certamente ben noto ai no- di riproduzione per raggiungere lo scopo desi--
stri lettori, perché esso e giá stato analizzato in derato.
precedenti occasioni e giá da tempo viene sfrut-
Scartata la soluzione meccanica, che consiste
tato in molte esecuzioni musicali, soprattutto in
nell'agire manualmente sul comando di controllo
quelle melodiche.
di volume dell'amplificatore, sía perché questo si
deteriorerebbe facilmente, sia per la scomodita
dell'operazione, pur ammettendo di ricorrere ad
VIBRATO E TREMOLO un controllo a pedale, e necessario ripiegare su
una realizzazione di tipo elettronico.
L'effetto di vibrato non deve essere assolutamen-
te confuso con quello di tremolo. Quest'ultimo
infatti consiste nella modulazione di frequenza SCHEMA A BLOCCHI
del segnale, mentre l'effetto di vibrato si ottiene
con una modulazione d'ampiezza del segnale Il progetto delleffetto vibrato, presentato e di-
stesso. L'effetto di tremolo e praticamente di piü scusso in questc pagine, risulta schematizzato nel-
difficile realizzazione, soprattutto come apparato la composizione a blocchi di figura l.
ausiliario negli strumenti musicali. Negli organi Come si puó notare, il dispositivo di vibrato e
elettronici, ad esempio, l'effetto di tremolo si composto da due parti distinte. La prima consta
ottiene facendo variare la frequenza dell'oscilla- di un generatore sinusoidale a. 10 Hz circa, la
tore che genera le varíe note; ma questo sistema seconda e rappresentata da un attenuatore elet-
risulta ovviamente impossibile nella chitarra elet- tronico a transistor.
749
Gen. ,
10 Hz
Fig. 1 - Schema a blocchi del dispositivo di vibrato. La prima parte del progetto e composta da un generator€
sinusoidale a 10 Hz circa; la seconda parte e quella di un attenuatore elettronico a transistor. ll segnale, nel
l'attraversare il dispositivo, subisce una variazione in a mpiezza, mentre la frequenza riman e sempre la stessa
750
frequenza entro ampi limiti. Ma questo elemen- la frequenza di oscillazione si aggira intorno ai
to negativo non interessa il nostro dispositivo per 10 Hz, cosl come indicato nello schema a blocchi
il quale l'oscillatore sinusoidale a sfasamento ri- di figura l. Questo valore tuttavia puó essere
sulta ottimo. variato entro certi limiti, agendo su! potenzio-
Per coloro che non conoscessero ancora questo metro Rl.
tipo di oscillatore, ricordiamo che in questo cir- L'oscillazione prodotta dal transistor TRl viene
cuito l'oscillazione viene ottenuta tramite una applicata, tramite il condensatore di disaccoppia-
controreazione per mezzo di tre fltri passa-alto mento CA ed il potenziometro di profonditá R5,
che, ad un certo valore di frequenza, si compor- all'attenuatore elettronico, che risulta pilotato da!
tano in modo tale da provocare una reazione po- transistor TR2 e il cui funzionamento e giá stato
sitiva che, a sua volta, provoca l'oscillazione. analizzato in precedenza ne! corso dell'interpre-
Con i valori da noi citati nell'elenco componenti, tazione dello schema a blocchi di figura 1.
MODULO EP 0139
PER
ANTIFURTO ELETTRONICO PER AUTO
CON ESSO POTRETE REALIZZARE:
751
t
C3 11 R6
11 C4 S1
W
R7
11 11
·%
c1
• u'
te@ e
e
TR1
r· 13-16V
e
R3 TR2
R2
11 11 11 ..7 %
Fig. 2 - Circuito elettrico del dispositivo di vibrato. Con il potenziometro a variazione lineare RS si controlla
la ,profondita, cioé l'ampiezza del segnale di pilotaggio che, in termini musicali, si traduce in un controllo del-
l'lncisivita del vibrato stesso. Con il potenziometro a va riazione lineare R1 si controlla, entro certi limiti, la fre-
quenza di oscillazione dell'oscillatore sinusoidale pilotato da TRI.
REALIZZAZIONE PRATICA
752
Fig. 3 - La realiz-
ENTR. use. zazione pratica del
dispositivo di vibra-
to proposta in que-
sto disegno si rife-
risce al caso dell'in-
serimento dell'appa-
recchio fra l'uscita
dello strumento mu-
sicale e l'entrata
dell'amplificatore di
bassa frequenza. 1
lettori piu esperti
potranno invece in-
serire il solo circuito
internamente all'am-
plificatore BF, cosi
come chiaramente
indicato nel testo.
13:16V
ovv10 tuttavia che, per realizzare questa connes- ficatore di bassa frequenza.
sione, occorre manomettere l'amplificatore. Tale II contenitore metallico, dentro il quale viene
operazione quindi e concessa soltanto ai piü e- realizzato il circuito del dispositivo di vibrato,
sperti. funge da scherrno elettromagnetico; su! suo pan-
Il collegamento deve essere fatto nel seguente nello frontale sono presentí tre solí elementi: i
modo: la boccola d'entrata del dispositivo di vi- due potenziometri R2-R5 e l'interruttore S1. Nel-
brato dovra essere collegata con il cursore del la parte posteriore risultano applicati i due boc-
potenziometro di volume dell'amplificatore BF; chettoni di entrata e d'uscita del dispositivo.
P'uscita del dispositivo di vibrato verra collegata
con il conduttore che, nella precedente opera-
zione, sara dissaldato dal terminale del cursore
del potenziometro.
Con questo tipo di inserimento non occorre co-
struire alcun contenitore metallico. Quest'ultimo
e invece necessario ne! caso in cui si voglia ma-
nomettere l'amplificatore di bassa frequenza.
Collegando il dispositivo di vibrato all'entrata del-
l'amplificatore di bassa frequenza, i risultati po-
tranno ritenersi abbastanza buoni, anche se non
ottimi come ne! caso dell'inserimento preceden-
temente descritto. I) collegamento all'entrata del-
l'amplificatore BF e semplice: il cavo proveniente
dallo strumento musicale deve essere collegato
Fig. 4 - Disegno in scala 1/1 del circuito stampato che
con l'entrata del dispositivo di vibrato; l'uscita il lettore dovra comporre per ottenere una precisa e
di questo verra collegata con l'entrata dell'ampli- corretta composizione del dispositivo di vibrato.
753
LICI DI T AR ATURA DI U
IN ALTA FREQUENZA, AUTOCOSTRUITO
O DILETT ANTISTICO, RICHIEDONO L'US TO-
RE AF PERFETTAMENTE FUNZIONANTE, CHE NO CE
REPERIAE INE
CRI
SEMPLICE CHE AG
STA
ROP
DI U
DI
COMI
E D
ELATORE A DI
FICATORE DI BASSA F
754
TARATURA DEL
GENERATORE AF
755
Flg. 1 - Uno del metod l GENERATORE CAMPIONE
pii.1 semplici per tara re un o o o
generato re di segnali ad
• ....
u u• ·11 n o u u " " "
n<o ' r
alta fre quen za consiste tt u fa
1•
ti t
¡,1
o u ta
11
t t
,1
r
tr , ..
L
o
o o
ANT.3
RICEVITORE RADIO
da! generatore campione e quelle del generatore tonia di quest'ultimo fino ad ottenere i] feno-
che si vuol tarare. meno del battimento zero. In virtu di questo fe-
Le modalitá di taratura sono abbastanza sem- nomeno il soffio della portante precedentemente
plici. Occorre infatti posizionare il generatore ascoltato cessa di esistere. Ebbene, su tale posi-
campione e quello da tarare ad una certa di- zione del generatore da tarare corrisponde esat-
stanza dal ricevitore radio (figura 1), collegan- tamente il valore di frequenza indicato da! ge-
do le uscite dei due generatori con altrettanti neratore campione.
spezzoni di filo di rame rigido con funzioni di Ricordiamo che il fenomeno del battimento zero
antenna. Con questo accorgimento le antenne in prende origine dalla miscelazione delle due fre-
funzione sono tre: quenze originate dai due generatori che, accop-
piandosi, danno luogo ad un valore di frequen-
ANT. 1 antenna del generatore campione za pari alla differenza matematica dei valori del-
ANT. 2 = antenna del generatore da tarare le frequenze dei due generatori.
ANT. 3 antenna del ricevitore radio. Quando i valori delle due frequenze dei due
Si sintonizza ora il generatore campione su quel generatori sono vicini, il valore della frequenza
valore di frequenza sul quale si vuole tarare il differenza cacle ne! campo delle frequenze acu-
generatore autocostruito e si sintonizza il ricevi- stiche, permettendone l'ascolto.
tore radio su questo stesso valore di frequenza, Manovrando il bottone di sintonía del genera-
in modo da ricevere la portante che, all'orecchio tore da tarare in modo che la frequenza ne! ri-
umano, viene percepita sotto forma di soffio piu cevitore radio si annulli, o quasi, non essendo
o meno intenso. udibili i segnali di frequenza al di sotto dei 18
A questo punto si alimenta il generatore autoco- Hz circa, si potra essere certi che i valori delle
struito o, comunque, il generatore che si vuole due frequenze erogate dai generatori differisco-
tarare o ritarare, azionando il comando di sin- no tra loro, al massimo, di pochi Hz.
756
GENERATORE CAMPIONE C1 = 150 pF
o o C2 = 150 pF
C3 = 50.000 pF
íl CA = 470 pF
=
1
o o
l ·'. R1
=
15.000
diodo
ohm
al germanio (di qualunque tipo)
o,
D1
@@
o o
AMPLIE. BE
y
+ !_@@@
ii 22 [
o
a
R1 C4
o
GENERATORE
DA TARARE
Fig. 2 - Un secondo metodo di taratura di un generatore di segnali ad alta frequenza consiste nell'inserire tra
il generatore campione e quello da tarare un miscelatore a diodo seguito da un amplificatore di bassa fre-
quenza.
TARATURA SENZA GENERATORE tre onde con cui lavorano le emittenti commer-
CAMPIONE ciali, per il dilettante non sussiste alcun proble-
ma di ordine tecnico od economico. Ma per
La taratura del generatore autocostruito o da tutte le altre gamme radiofoniche occorrono ap-
sottoporre a procedimento di ritaratura puó es- parecchi radio speciali, difficilmente reperibili
sere effettuata ancora con !'uso del ricevitore ra- e molto costosi.
dio ma senza quello del generatore campione. Ed e proprio questo il motivo per cuí molti dilet-
Coloro che vorranno seguire questo metodo do- tanti scartano a priori i metodi di taratura fin
vranno procurarsi un preciso e completo elenco qui elencati.
delle emittenti radiofoniche che lavorano sulla
gamma che si vuol tarare, con i corrispondenti
valori di frequenza. Con questo elenco in mano, SECONDO METODO DI TARATURA
manovrando il bottone di sintonia del generatore
da tarare, si procedera alla ricerca della sovrap- Una soluzione alternativa ai problemi fin qui
posizione della frequenza del generatore da tara- enunciati esiste ed e senza ombra di dubbio la
re con le emittenti radiofoniche elencate. preferita, perché consente un metodo di taratura
Abbiamo fin qui ricordato due tipici esempi di con risultati piu precisi, che mette l'operatore al
taratura di un generatore AF autocostruito, cioé riparo da eventuali abbagli provocati dalla rice-
nuovo, oppure di uno vecchio che richiede una zione di armoniche, anziché da quella della fon-
revisione della taratura. Questi due procedimenti, damentale. Tale soluzione consiste ne! sostituire
tuttavia, presentano l'inconveniente di dover di- il ricevitore radio con un miscelatore a diodi, se-
sporre di un ricevitore radio dotato di una par- guito da un amplificatore di bassa frequenza in
ticolare gamma di frequenze. grado di rivelare il battimento zero.
Se la gamma di frequenze necessaria per la ta- Questo secondo metodo di taratura e illustrato
ratura e quella delle onde medie, oppure delle al- in figura 2.
757
AMPLIFICATORE BF
50 WATT
IN SCATDLA
DI MONTAGGID
l. 21.500
CARA TTER ISTICHE
Potenza muslcale 50 W
Potenza continua 45 W
lmpedenza d'uscita 4 ohm
lmpedenza entrata El superlore a 100.00 ohm
lmpedenza entrata E2 superlore a 1 megaohm
Sensibilita entrata E 1 100 mV per 45 W
Sensiblllta entrata E2 1 V per 45 W
Controllo toni atten. - 8 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione int. al 2% a 40 W
Semiconduttori 8 transistor al silicio
+ 4 diodi al slliclo
+ 1 diodo zener
Allmentazlone 220 V
Consumo a pieno carteo 80 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/disturbo 55 dB a 10 W
293
Fig. 3 - Progetto del cali-
96i bratore a cristallo di quar-
zo la cui caratteristica pe-
e
l., culiare quella di risul-
tare un oscillatore aperio-
dico, privo di circuiti ac-
cordati.
R2 R3
XTAL
o
S1
c3
e e 9V
R1 C1 TR1 e
N
COMPONEN TI
Condensatori R2 = 100.000 ohm
C1 10-50 pF (compensatore) R3 = 47 ohm
C2 = 150 pF Varie
C3 = 1.000 pF TR1 = 2N706 (2N708)
XT AL = cristallo di quarzo
Resistenze S1 = interruttore
R1 = 10.000 ohm Pila = 9V
o o
s1
760
tenendo presente che un cristallo di quarzo, di lizzata prendendo spunto dal disegno riportato
provenienza surplus, adatto per circuiti a val- in figura 5.
vole termoioniche, potrebbe anche non oscillare. Come si puo notare, si tratta in pratica di uno
Non essendoci particolari critici degni di nota, spezzone di filo di rame rigido, anche di tipo
possiamo consigliare la realizzazione di questo ca- smaltato, del diametro di 2 mm. e della lunghez-
libratore a cristallo di quarzo a tutti i nostri let- za di 30-50 cm. Questo spezzone di filo di rame
tori, anche a quelli principianti. verra applicato ad una comune banana in fun-
Ricordiamo che P'apparato potra essere correda- zione di spinotto, che verra poi inserita nell'ap-
to con una eventuale antenna. Questa verrá rea- posita presa (USC. ANT.).
FOTOCOMANDO
PER:
interruttore crepuscolare
conteggio di oggetti
o persone
antifurto
lampeggiatore
L. 9.700
Con questa scatola di montaggio offriamo ai lettori la possibilita di realizzare
rapidamente senza alcun problema di reperibilitá di materiali, un efficiente fo-
tocomando adatto a tutte le applicazioni di comandi a distanza.
761
PEA LA GIOIA DEGLI APPASSIO-
NATI DI MUSICA LEGGERA PRE-
SENTIAMO QUESTO STRUMENTO
ELETTRONICO, CON EMISSIONI
SONORE MOLTO
. SIMILI .QUALITA-
TIVAMENTE A QUELLE DEGLI STRU-
MENTI MUSICAL! A PERCUSSIONE.
_ro
762
Il progresso dell'elettronica e stato cosi grande Le cinque note musicali sono prodotte da altret-
in questi ultimi anni da rendere possibile anche tanti stadi oscillatori fra loro uguali; la sola dif-
la composizione di una piccola orchestra nelle ferenza che li contraddistingue consiste ne! di-
nostre case, in un locale di pochi metri quadrati. verso valore delle capacita, cioé dei condensatori
Perché anche lo strumento piu ingombrante puó che determinano la tonalitá del suono.
sempre trovare una realizzazione, musicalmente
analoga, di piccole dimensioni. E' il caso, ad esem-
pio, del nostro bongo che, dotato di cinque note IL CIRCUITO ELETTRICO
basse, con timbro simile a quello dei tamburi,
cioé degli strumenti a percussione con suoni ra- Poiché i cinque oscillatori del circuito del bon-
pidamente ammortizzati, non mancherá di inte- go elettronico sono uguali, per comprenderne il
ressare una buona parte dei nostri lettori. funzionamento bastera analizzarne uno soltanto.
Le cinque note musicali potranno essere suonate Quindi prenderemo ad esempio il circuito oscil-
singolarmente, per eseguire una melodía, oppure latore pilotato da! transistor TR 1 e analizzeremo
assieme per l'esecuzione di un'armonia; con ció soltanto questo circuito.
vogliamo dire che il musicista potra premere due, L'oscillatore e realizzato secondo lo schema or-
tre, quattro o anche cinque tasti contemporanea- mai noto della doppia « T ».
mente, a seconda delle necessita imposte dalle- La rete a doppia « T», cosí denominata in virtú
secuzione musicale. della particolare disposizione circuitale, e com-
In pratica non occorre premere alcun tasto, per- posta da sei elementi: R4-R5-C2, per un ramo e
ché basta sfiorare con il <lito un disco metallico C3-CA-R6+R7 per l'altro ramo.
per ottenere la produzione di una nota musicale. Questi sei elementi, opportunamente dimensiona-
Il suono emesso da! nostro strumento e molto ti, si comportano in modo tale da comporre un
simile a quello del bongo, piü che a quello della circuito accordato di tipo L-C. La rete a doppia
batteria o del tamburo, dato che il suono stesso «T», infatti, presenta un'impedenza molto ele-
risulta smorzato molto rapidamente, cosi come vata ad una certa frequenza caratteristica, mentre
avviene per i tradizionali tam-tam africani. questa risulta bassa per tutte le altre frequenze.
Un altro fattore molto importante, che caratte-
rizza la rete a doppia « T », consiste nello sfasa-
CINQUE OSCILLATORI mento, fra en trata ed uscita, di 180; tale sfasa-
mento del segnale si verifica ovviamente alla fre-
L'elemento principale, che caratterizza la realiz- quenza caratteristica.
zazione pratica del bongo elettronico, e costitui- Inserendo una rete a doppia « T » ne! circuito di
to dall'assenza totale di circuiti accordati negli controreazione di uno stadio amplificatore, l'am-
oscillatori. Mancano quindi le famose induttan- plificatore stesso diviene un oscillatore, perché
ze che sono sempre dificili da tarare e da realiz- lo sfasamento di 180", introdotto dalla rete a
zare. doppia «T», riporta all'entrata, cioé alla base
I nostri oscillatori sono composti esclusivamente del transistor TRl, il segnale perfettamente in
con elementi resistivo-capacitivi; la loro messa a fase con quello prelevato all'uscita, cioé sul col-
punto si ottiene mediante regolazione di una sola lettore di TRI.
resistenza variabile. La notevole impedenza della rete a doppia « T»
Il circuito teorico del bongo elettronico, riporta- alla frequenza critica consente di mantenere ele-
e
to in figura 1, privo di amplificatore di potenza. vato il guadagno dello stadio amplificatore, con
Ma questo non rappresenta un inconveniente per il risultato che il transistor, riuscendo a compen-
i nostri lettori, soprattutto per quelli che hanno sare le perdite della rete passiva, entra in oscil-
giá realizzato il nostro kit dell'amplificatore per lazione.
chitarra elettrica da 50 W. L'oscillazjone e comunque subordinata ad un
Qualsiasi tipo di amplificatore di bassa frequenza, opportuno dimensionamento dei componenti del-
tuttavia, potra essere accoppiato con il circuito la rete di controreazione.
del bongo; l'accoppiamento si ottiene collegando In pratica le condizioni ideali vengono raggiunte
tramite cavo schermato l'uscita del bongo con quando si ha:
l'entrata dell'amplificatore di bassa frequenza. C3 = CA e C2= 203
Ne! progetto originale del bongo sono montati R4= R5 e R6 + R7 = R4 : 2
sei transistor e numerosi altri componenti elet- Per ottenere la funzione di bongo, la rete a dop-
tronici. Ma la quantitá di elementi non deve la- pia «T», e in particolar modo la resistenza R7,
sciar trarre in inganno il lettore, perché il pro- debbono essere regolate per portare l'oscillazione
getto e di una semplicita estrema. ai limiti dell'innesco.
763
C11 =
COMPONENTI C12
C13
=
=
40.000
20.000
20.000
pF
pF
pF
C14 = 80.000 pF
C15 = 40.000 pF
C16 = 40.000 pF
Condensatori
Cf7 = 2 F - 12 VI (elettrolitico)
C1 = 20 F - 12 VI (elettrolitico) C18 = 2 F
c2 = 10.000 pF
Resistenze
C3 = 5.000 pF
CA = 5.000 pF A1 = 10.000 ohm
es = 20.000 pF A2 = 100.000 ohm
R3 = 22.000 ohm
C6 = 10.000 pF
C7 = 10.000 pF
R4 = 47.000 ohm
R5 = 47.000 ohm
ca = 30.000 pF R6 = 10.000 ohm
C9 = 15.000 pF R7 = 25.000 ohm (trimmer)
c1o = 15.000 pF R8 = 100.000 ohm
R1
•
"
J A 3 R14 i R15
I
9V
6
s, J:: te,
T bm
e
e
ti e
TRl TR2 TR3
C2 11 ~ C5 11 11 es
k-l-ii4 [+mww C7
R7 R13 R19
764
R9 = 22.000 ohm R27 = 22.000 ohm
R10 = 47.000 ohm R28 = 47.000 ohm
R11 = 47.000 ohm R29 = 47.000 ohm
R12 = 10.000 ohm R30 = 10.000 ohm
R13 = 25.000 ohm (trimmer) R31 = 25.000 ohm (trimmer)
R14 = 100.000 ohm R32 = 470.000 ohm
R15 = 22.000 ohm R33 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R16 = 47.000 ohm
R17 = 47.000 ohm Varíe
R18 = 10.000 ohm
R19
TR1 = BC108
= 25.000 ohm (trimmer)
R20 = 100.000 ohm TR2 = BC108
R21 = 22.000 ohm TR3 = BC108
R22 = 47.000 ohm TR4 = BC108
R23 = 47.000 ohm TR5 = BC108
R24 = 10.000 ohm TR6 == BC108
R25 = 25.000 ohm (trimmer) S1 = interrutt.
R26 = 100.000 ohm Alimentaz. = 9 Vcc
C17
R20 z
< 3 s 11 11 1°
&$ e
& e & 1 ~SCITA
TR TR5 TR6
N
C11 C14
R22 T R23
1
765
o o
.....
a
li a
, '
t
\
( TASTO 1
1 s 1
I
1
' I
' /
I
o o
USCITA TR6
SEGNALE BF
Fig. 2 - Per comporre il cablaggio compatto e razionale, e necessario far uso del circuito
stampato. L'alimentazione e ottenuta con la tensione continua di 9 Vcc, che puo essere
prelevata da un alimentatore da rete-luce, oppure da due pile da 4,5 V. ciascuna, collegate in
serle fra di loro. 11 collegamento fra II circuito d'uscita del bongo e quello di entrata di un
qualsiasi amplificatore di bassa frequenza deve essere realizzato con cavo schermato. La
taratura degli oscillatori si ottiene regolando opportunamente i cinque trimmer potenziome-
trici. Con il potenziometro lineare R33, invece, si regola l'ampiezza del segnale uscente.
Fig. 3 - Ecco II disegno del circuito stampato che il lettore dovra assolutamente realizzare
per comporre, senza commettere errori di cablaggio, il circuito elettrico del bongo. Questo
disegno e riprodotto in scala 1/1, cioe in grandezza naturale.
766
Fig. 4 - I cinque tasti
del bongo elettronico
possono essere rappre-
sentati da altretta nti di-
schi di rame ricavati da
una basetta di vetroni-
te per circuiti stampati,
cosi co me índicato in
questo disegno. La pia-
stra di vetronite servirá
anche da coperchio di
chiusura del co ntenito-
re del circuito.
Per richlederlo occorre inviare vaglia o servirsi del modulo di c.c.p. n 3/26482
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767
CUFFIA do sull'alimentatore.
II problema e stato da noi risolto con un sistema
MONO-STEREO piü elettronico, tramite tasti a ... tocco musicale,
collegati direttamente con la rete di controreazio-
ne dei vari oscillatori.
Per ogni esigenza d'ascolto personale e per ogni In questo modo, toccando soltanto con un <lito
tipo di collegamento con amplificatori monofo-
nici, stereofonici, con registratori, ricevitori ra-
i tasti, che sono rappresentati in pratica da dischi
dio, giradischi, ecc. metallici, si trasmette al circuito la carica elettro-
statica accumulata ne! proprio corpo. Questa ca-
CARATTERISTICHE Viene fornlta con spi- rica risulterá piü che suficiente per modificare,
notto Jack 0 3,5 mm.
e spina jack stereo (la per un breve periodo ed in maniera appropriata,
Gamma di frequenza: cuffiae predisposta per le condizioni di polarizzazione del transistor oscil-
l'ascolto monofonico.
30 - 13.000 Hz Per l'ascolto stereofo- latore, provocando l'emissione di una nota mu-
nico, tranciare i! colle-
Sensibilitá: 150 dB gamento con lo spi- sicale sorda, molto simile a quella di taluni stru-
notto jack 0 3,5 mm., menti a percussione.
lmpedenza: separare le due copple
8 ohm
di conduttorl ed ef-
fettuare le esatte sal-
Peso: 170 gr. dature a stagno con la
spina jack stereo). MISCELAZIONE E AMPLIFICAZIONE
768
li rame su una basetta per circuito stampato. Una novrta assoluta nel settore elettronico
:he servirá contemporaneamente da coperchio dilettantistico.
:li chiusura del contenitore.
NVello schema di figura 4 suggeriamo al lettore il
;istema costruttivo del contenitore in tutti i suoi
particolari. Lure 2.700
Ricordiamo che e meglio orientarsi verso transi-
stor ad alto guadagno. Potranno quindi essere
adottati i comunissimi BC 108 o, meglio, i BC108B
selezionati a maggior guadagno.
Con i valori da noi prescritti 'nell'elenco com-
ponenti si ottengono, per i cinque transistor o-
scillatori, i seguenti valori di frequenza:
TRI= 400 Hz
TR2 = 200 Hz
TR3 = 166 Hz
TR4 = l00Hz
TR5 = 50 Hz
Volendo variare il valore delle frequenze otte-
nute dai cinque oscillatori, sempre mantenendo
le simmetrie del circuito a doppia «T», si po-
trá applicare la seguente formula:
769
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770
iquesta Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la
necessita di offrire in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati
elettronici, oppure coloro che vorranno rendere pubblica una richiesta
di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilitá su eventuali contesta-
zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicita
del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
pubblicati, annunci di carattere pubblicitario.
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo
nei limiti di 40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stam-
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lll retratf, con■ulenza tecnlca lne-
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l::t: to. VI preghlamo di acriverw
lll chlaramente e nefl'apposlto
> 1pazlo. la causale di ver■•·
>
< mento.
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usufruire del nostro servizio di consulenza, rivolgendoci quesiti
tecnici inerenti i vari progetti presentati sulla Rivista. Da parte no-
stra saremo ben lieti di rispondere a tutti, senza distinzione alcuna,
pubblicamente, su queste pagine, oppure, a richiesta, privatamen-
te, tramite lettera. Per rimborso spese postali e di segreteria si
prega aggiungere alla domanda l'importo di L. 800 (abbonati L.
600) in francobolli.
Sono molto interessato al progetto del ricevitore Sono rimasto veramente entusiasta del numero
a reazione per onde corte presentato su! fasci-
specíale teorico-pratico da voi pubblicato ne! me-
colo di luglio di quest'anno. Ho giá letto tutto
se di agosto, che ha per titolo TUTTOTRAN-
l'articolo e mi sono procurato i componenti ne-
cessari per costruire il ricevitore. Prima di co- SISTOR. Per me si tratta di una vera guida di
minciare, tuttavia, vorrei essere certo di non aver laboratorio per ogni principiante, soprattutto per
perduto nemmeno una battuta di quanto da voi la possibilita di conoscere immediatamente il cor-
esposto. Questo dubbio mi e sorto dopo essermi ríspondente Philips di ogni tipo di transistor.
accorto che l'articolo non risulta concluso a pa- Devo tuttavia esprimere le mie riserve su un'affer-
gina 520 e neppure alle pagine seguenti. Le ul- mazione riportata a pié di pagina del capitolo
time due righe dicono « il condensatore variabile VII° quello relativo ai guasti, cause, rimedi nei
C 1 deve risultare isolato da! contenitore metalli- ricevitori a transistor. In quella pagina sí leg-
co dentro il quale », senza lasciare intuire ale una ge: «l'invecchiamento dei transistor puó mani-
conclusione. Potreste dirmi o inviarmi l'esatta
festarsi dopo alcune centinaia di ore di funziona-
continuazione di quell'articolo?
mento del componente». E' vera tale afferma-
ITALO GUIDI
zione?
Firenze
DEMETRIO ROSI
La legittima conclusione dell'articolo da lei ci- Ravenna
tato risulta stampata nella stessa pagina 520 del
fascicolo di luglio '75. Pi precisamente, a causa
Assolutamente no. Al contrario, c' chi afferma
di una distrazione tipografica, le ultime due righe
conclusive sano state riportate sulla colonna di che il transistor e eterno. Noi invece volevamo
sinistra di quella stessa pagina. Esse dicono: « si dire soltanto che l'invecchiamento puó manife-
realizza il cablaggio. L'isolamento potra essere starsi dopo « alcune centinaia di migliaia di ore».
ottenuto interponendo una piastrina di vetroni- Evidentemente in tipografia e stata omessa una
te. » parola.
779
Resistenza di fuga nei condensatori ne, applicando la formula seguente :
T
E' possibile con un normale tester misurare la re-
R ==2-
sistenza di fuga dei condensatori non elettrolitici,
C
di valore capacitivo superiore ai 10.000 pF?
MARIO TIRABASSI in cui C rappresenta il valore capacitivo del
Cuneo condensatore in prova espresso in F, mentre R
risulta espressa in megaohm e T in secondi.
L'uso convenzionale del tester permette soltanto
la misura di resistenze dell'ordine dei megaohm,
mentre le resistenze di fuga dei condensatori cera- •
mici, a carta, ad olio, o di altro tipo, soo dell'or- •
dine delle migliaia di megaohm. In commercio
esistono particolari strumenti in grado di valutare
l'isolamento tra le armature dei condensatori, . . .
ma si tratta di apparati molto costosi che mulla Collegamento di una cuffia stereofonica
---
780
Il collgamento dirrtto con gli altoparlanti e indirizzarrni verso una migliore soluzione del m1o
sempre possibile, ma molto pericoloso. Infatti problema?
basta una semplice distrazíone nel manovrare il FULVIO MONTI
comando di volume dell'amplificatore per dan- Sant' Angelo Lodigiano
neggiare tutto. Il secondo motivo per cui non e
consigliabile il collegamento con gli alto parlanti A lei occorre evidentemente, oltre che una certa
consiste nella difficoltá di regolare in misura bi- potenza, anche un'onda di tipo sinusoidale. E
lanciata e a basso livello i due canali, a causa questi elementi possono essere ottenuti, quando
dell'imperfezione dei potenziometri ne lle zone la- non sia necessaria la stabilizzazione, per mezzo
terali. La miglior soluzione rimane sempre quel- di un trasforma/ore, o autotrasformatore, varia-
la dell'uso di un adattatore per cuffie stereo, co- bile. I pi noti sono i cosiddetti Variac, che sono
me quello da noi pubblicizzato mensilmente e
venduto dalla nostra Organizzazione al prezzo di
L. 4.800 .
•••
Variac com posti da un avvolgimento toro id ale, sul quale
corre una spazzola di grafite, che determina il
Mi capita spesso di effettuare prove di apparec- con/atto Ira le spire e un terminale d'uscita.
chiature per stabilire i limiti delle tensioni alter- Regalando la posizione della spazzola, si varia il
nate di funzionamento. A tale scopo ho realiz- numero di spire interessate all'uscita e, conseguen-
zato un dispositivo regolatore di tensione a Triac, temente, la tensione. Tenga presente che con
ma mi sono accorto che questo provoca un cat- Variac si ottengono tensioni d'uscita superiori a
tivo funzionamento delle apparecchiature sotto quclle d'ingresso, consentendo anche prove di
prova e, talvolta, forti dísturbí. Siete in grado di sovralimentazione.
IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.
LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
la realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudin.i e capacitá nella L. 3.500 (con altoparlante)
oratica della radio.
Tutti i componenti necessari per la realizzazione de • lI ricevitore del principiante » sono contenuti in
una scatola di montaggio venduta dalla nostra organlzzazione in due diverse versioni: a L. 2.900 senza
altoparlante e a L.3.500 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-
porto a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA 20125 MILANO - Via Zu-
retti n. 52.
781
Antenne TV speciali Cominci dunque con l'eliminazione delle cause
ora cítate e soltanto nel caso in cuí gli inconve-
Ho dovuto sostituire la mia vecchia antenna TV, nienti dovessero persistere, allora monti un'an-
perché ormai logorata e distrutta dagli agenti tenna altamente direzionale, con un elevato rap-
atmosferici. Con la nuova antenna, tuttavia, non porto avanti/indietro, cioé in grado di discrimina-
riesco a vedere come prima. II peggioramento re perf ettamente il segnale principale fra quelli
della ricezione dei programmi televisivi si nota riflessi. N ell'illustrazione sono raffigurate due ti pi-
in certi sdoppiamenti di immagine, assai note- che antenne direzionali, munite di schermi che
voli in una parte del cinescopio e tremolanti sul- impediscono alle onde retrostanti di raggiungere
l'altra. Si notano anche delle righe trasversali l' elemento attivo dell'antenna.
che turbano le immagini. A che cosa possono
essere attribuiti tali inconvenienti?
VITTORIO ARDUINI
Genova
•••
Battere al nichel-cadmio
01
•••
Saldatore sempre caldo
783
RI BATTERIE
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
ENTRATA: 220 V - 50 Hz
USCITA: 6 - 12 Vcc - 4 A L 14.50
OSCILLATORE MODULATO
mod. AM/FM/30
L. 44.000
Questo generatore, data la
sua larga banda di !requen-
za consente con molta la-
cil ita l'alllneamento di tute
le apparecchiature operanti
in onde medie, onde lunghe,
onde corte, ed in tutta la
gamma di VHF. 11 quadrante
delle frequenze e di grand!
dlmensioni che consente una
facile lettura.
Dimensioni: 250x170x90 mm
ANALIZZATORE
mod. R.P. 20 KN
(sensibilita 20.000
ohm/volt)
18.200
IN SCATDLA
DI
MONTAGGID . 6.80
L'emissione e in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
1T sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
~ chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput e di 0,5 mW. La sensibilitá e re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e iontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimita del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
PRA&
ª"'l"A
- -
GUERRA TRASMITTITORE
AL CIW - 14 MHz
ORM TESTER
ELITTROCHIMICO
TRIANGOLO ELETTROMICO
SIGNAL LAUNCHER (Generatore di s
Costruito nelle aue versioni per Radio e Te'evs ce Panzzs
per localizzare ve/ocemente i guasti nei rado'ce.tz
valigie. autoradio, televisori.
VOLTMETRO
ELETT RONICO
8.400 15 V elf. Corrente della batterla 50 mA
-
CARATTERISTICHE TECNICHE
CARATTERISTICHE TECNICHE
OSCILLATORE A BASSA
GAMME A I B e a FREQUENZA mod. BF. 40
20+200H1 200 - 2KHz 2+20KHz 20-200H2
RANGES
L. 73.600
ABBONAMENTO
SIGNIRCA
INVESTIMENTO
Con l'aumento del costo dell'energia si e aperto un nuovo
periodo di incertezze per l'economia italiana. Lo dimo-
strano le reazioni che, da qualunque parte provengano,
appaiono assai poco incoraggianti per tutti, perché si
identificano in una violenta spirale di aumento dei prez-
zi, all'ingrosso e al consumo, in un costante calo della
produzione e in un preoccupante regresso del reddito
nazionale.
Di fronte a questa valanga di oscure prospettive, che
vengono a formularsi intorno all'economia, noi tutti guar-
diamo con sempre maggiore apprensione ai nostri ri-
sparmi, erosi dall'inflazione e compressi dall'aumento dei
prezzi dei beni di consumo indispensabili. Anche il Let-
tore di Elettronica Pratica, nel disporre di una quota di
risparmio, sa che diviene sempre piü diffcile investire in
qualcosa che offra sicurezza e rendimento.
Ma il Lettore sa anche che un abbonamento alla Rivista
rappresenta sicuramente un investimento saggio ed ocu-
lato, perché abbonarsi subito significa difendere il valore
del denaro. Significa cautelarsi da inevitabili prossimi
aumenti del prezzo di copertina e del canone di abbona-
mento. Significa beneficiare di un perfezionamento tecni-
co di spedizione, che molti hanno giá apprezzato e che
da maggior affidamento nel convulso e congestionato traf-
fico postale: il ricevere mensilmente a domicilio la pro-
pria Rivista contenuta in una busta regolarmente affran-
cata, sulla quale sono stati applicati i normali francobolli
e non la vaga dicitura della spedizione in abbonamento
postale.
785
L'ABBONAMIENTO A
ELETTROIGA
u4T7CA
vi da la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che e, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro fianco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualita e sicuro
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un formidabile modulo amplificatore di bassa frequenza per
cinque diverse applicazioni elettroniche. Oppure, a scelta, un
utensile di modernissima concezione tecnica, necessario per
la realizzazione _di perfette saldature a stagno sui terminali dei
semiconduttori e particolarmente indicato per i circuiti stampa-
ti: il saldatore elettrico da 25 W.
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le pagine in cui vi proponiamo le tre forme di abbonamento,
scegliendo quella preferita e da voi ritenuta la piü interessan-
te, tenendo conto che « abbonarsi » significa divenire membri
sostenitori di una grande famiglia. Creare un legame affettivo,
duraturo nel tempo. Testimoniare a se stessi e agli altri la pro-
pria passione per l'elettronica.
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editrice
ELETTRONICA PRATICA
direttore responsabile
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IL TRIANGOLO ELETTRONICO LUMINOSO 788
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PER IL CONTROl.LO DELLA BATTERIA
ELETTRONICO
In questa stagione dell'anno, quando la nebbia veicoli ne! periodo di tempo in cui ci si da da fa-
impera nelle nostre valli, gli incidenti automobili- re per riparare il guasto o per sostituire una gom-
stici sono purtroppo all'ordine del giorno. E qua- ma.
si sempre si tratta di tamponamenti o di investi- Purtroppo in queste occasioni il triangolo rosso
menti provocati dalla scarsa visibilita. non serve quasi a nulla, perché con la nebbia fit-
La sosta volontaria o necessaria nella nebbia co- ta nessuno puó vederlo e assai spesso viene inve-
stituisce una manovra estremamente pericolosa, stito e distru tto, annullando la sua funzione stra-
che assai spesso e la causa di tante sciagure. Ep- dale.
pure l'umidita e uno dei motivi dominanti dei
guasti automobilistici, perché proprio nel perio-
do delle nebbie molti autoveicoli rimangono in UNA DIFESA PIU' SICURA
« panne ».
Quando si e costretti alla sosta obbligata, si ac- Per ciare una soluzione ad uno degli annosi pro-
cendono tutte le luci dell'auto, talvolta anche i blemi della nebbia, ritenendo che questa preoc-
fari, nella speranza di non venir travolti da altri cupi un po' tutti gli automobilisti, i nostri tecni-
788
IL TRIANGOLO ROSSO CATARIFRAN GENTE RISCHIA DI PASSARE INOS-
SERVATO, SE NON DI ESSERE INVESTITO, QUANDO LA NEBBIA E' PU'
FITT A O QUANDO LA VISIBILITA' E' ASSAI RIDOTT A. AGGIUNGENDO
AD ESSO ALCUNE LA MPADE, IN GRADO DI ACCENDERSI E SPEGNER-
SI SUCCESSIVAMENTE IN UN CICLO CONTINUO, COME QUELLO DEL-
LE GIRANDOLE LUMINOSE, SI RIUSCIRA' AD AUMENTARE LA SICU-
AEZZA PROPRIA E QUELLA DEGLI Al TRI DURANTE LE SOSTE OBBLI-
GATE SULLA STRADA.
ci hanno progettato e realizzato un circuito che mobilistici, e quello di risultare alimentabile con
abbiamo denominato « Il Triangolo Elettroni- la batteria dell'auto, oppure con altre batterie fa-
co », in grado di produrre lampi di luce succes- cilmente trasportabili. Inoltre, per risultare si-
sivi in modo del tutto simile a quello delle giran- curamente eflcace, il triangolo <leve essere dota-
dole luminose. to di lampadine di una certa potenza, perché le
Questo circuito, oltre che per i citati scopi auto- normali lampadine da 2-3 W rimarrebbero quasi
mobilistici, potra servire per la realizzazione di inosservate.
luci ruotanti negli alberi di Natale, collane lumi- Il nostro circuito quindi e stato progettato per
nose, insegne pubblicitarie, ecc. funzionare con l'alimentazione a 12-14 Vcc e per
pilotare, senza rischio alcuno, lampade di poten-
za sino a 8 W.
REQUISITI DEL TRIANGOLO ELETTRONICO Con semplici mo<lifiche, intervenendo sui valori
dei componenti, si possono pilotare anche lam-
Il primo requisito, che deve possedere un trian- pade dell'ordine di 20 e piü watt, come quelle
golo luminoso elettronico destinato agli usi auto- montate negli ormai diffusi fari rossi antinebbia.
789
±- TR6
d. <±a»
R1
TR_:__11 e
13,5V
f ..!, •
k
r
.&iila"1!., '"'-'"11 e 11 11 a g
11 b
11 K, 11 11 ('1 a 11 '<Z!Síic 11 (3
' S1
-- ! --, J
11
! CARICO 3
r
CARICO 2
-'
CARICO 1
1
R2 c2
+
COMPONENTI
Condensatori R5 = 470 ohm
C1 = 220 F - 25 VI (elettrolitico) R6.= 470 ohm
C2 = 220 F - 25 VI (elettrolitico) Transistor
C3 = 220 F - 25 VI (elettrolitico)
TR1 = 2N2905 (2N2904-AC188-AC128)
Resistenze TR2 = AD149
R1 = 470 ohm TR3 = 2N2905 (2N2904-AC188-AC128)
R2 = 470 ohm TR4 = AD149
R3 = 470 ohm TR5 = 2N2905 (2N2904-AC188-AC128)
R4 = 470 ohm TR6 = AD149
790
so momento la tensione, misurata su! collettore del
4
Fig. 1 - Lo schema generale dell'apparato rivela l'im-
piego di sei transistor montati, a due a due, nella clas-
sica configurazione Darlington. Per « avviare » il cir-
transistor TR2, passa da! valore di 13 Vcc po-
sitivi a O V.
Durante il periodo della pressione del pulsante
PI, il condensatore elettrolitico C 1 si e caricato
al valore di tensione di 13 V ce. E quando il
pulsante Pl viene abbandonato, il condensato-
re elettrolitico C1 provoca una corrente di sea-
cuito occorre chiudere l'interruttore di alimentazione
S1 e premere il pulsante P1. Abbandonando il pulsante rica tale da costringere il transistor TR3 a
il ciclo di accensioni prende inizio e rimane finché condurre; anche il transistor TR4 viene conse-
riman e chiuso l'interruttore S1, Le boceo le contras- guentemente costretto alla conduzione. Il risul-
segnate con CARICO 1 - CARICO 2 - CARICO 3 tato di questa nuova conduzione e ovvio: il CA-
sono quelle in cui verranno collegate le lampadine o i
gruppi di lampadine, a seconda dell'uso che si vorrá RICO 2 risulta alimentato, cioé le lampade col-
fare del circuito. legate si accendono.
Le tre coppie di transistor sono collegate secon-
do lo schema Darlington ( occorre ricordare che
Fig. 2 - 11 montaggio del progetto deve possedere un due transistor connessi secondo lo schema Dar-
fondamentale requisito: quello della robustezza mec-
canica e dell'insensibilita alle sollecitazioni dell'auto- lington equivalgono ad un solo transistor di gua-
vettura in movimento, dato che l'apparecchio e destina- dagno virtualmente parí al prodotto dei guadagni
to ad essere conservato nel bagagliaio dell'auto. 11 dei singoli transistor).
circuito stampato e d'obbligo e i tre transistor di po- I! CARICO 2 rimane alimentato, cioé le lampa-
tenza TR2 - TRA4 - TR6 debbono essere montati su ap-
positi elementi radianti dell'energia termica sviluppata de ad esso connesse rimangono accese, finché la
dai componenti durante il funzionamento. Sul conte- corrente di scarica attraverso il condensatore elet-
nitore metallico del circuito vengono montati l'inter- trolitico Cl e in grado di mantenere i transistor
ruttore S1 e il pulsante P1, TR3-TRA in conduzione. Quando il valore della
corrente scende al di sotto di un certo limite, le
RADIATORI
TR2 TR TR6
> /
13,5V
S1
791
o
Flg. 3 - Circuito stampato disegnato in grandezza naturale. L'uso di questo circuito e assolutamente neces-
sario per raggiungere una costruzione assai robusta.
lampadine si spengono, perché la resistenza R4 potra accadere che la durata di alimentazione dei
riporta all'interdizione i transistor TR3-TR4. Ma tre carichi non sia identica; in pratica potra ac-
in questo stesso momento il condensatore elettro- cadere che le tre lampade o i tre gruppi di lam-
litico C3, che durante l'alimentazione del CA- pade non rimangano accesi tutti per lo stesso
RICO 3 si era caricato, si scarica attraverso la tempo.
resistenza R5 costringendo la coppia di transi- Se questo inconveniente dovesse essere accettato
stor TR5-TR6 alla conduzione. Anche in questo e si desiderasse raggiungere tempi di accensione
caso il risultato e ovvio: il CARICO 3 viene perfettamente uguali per i tre carichi, bastera
alimentato, cioe le lampade collegate sui collet- «aggiustare » sperimentalmente il valore dei con-
tori di TR5-TR6 si accendono. E il processo con- densatori elettrolitici C1-C2-C3 oppure quelli del-
tinua allo stesso modo caricando il condensatore le resistenze R2-R3-R5, sino ad ottenere una per-
elettrolitico C2 che, quando il CARICO 3 non ri- fetta uniformitá di lampeggii.
sulta piu alimentato, si scarica attraverso R2 co-
stringendo i transistor TR1-TR2 a condurre e
REALIZZAZIONE PRATICA
provocando l'accensione delle lampade del CA-
RICO 1. Il ciclo si ripete cosí in continuitá fin- Realizzare il triangolo elettronico e cosa facile.
ché non viene aperto il circuito di alimentazione Perché il requisito principale del montaggio e
tramite l'interruttore Sl. soltanto quello della robustezza, dato che si trat-
ta di una apparecchiatura destinata a sollecita-
zioni meccaniche. Saldature, collegamenti di fili,
TEMPI DI ILLUMINAZIONE avvitamenti, ecc., debbono essere eseguiti in mo-
do da garantire sicurezza di montaggio e insen-
I tempi di illuminazione di ciascun gruppo di sibilita alle vibrazioni trasmesse a bordo dell'auto.
lampade dipendono sia dal valore del gruppo RC II circuito stampato e d'obbligo per raggiungere
di accoppiamento allo stadio precedente, sia dal gli scopi prefissati. Nessun tipo di cablaggio vo-
guadagno dei transistor adottati. Per tale motivo lante quindi puó essere ammesso.
792
In figura 2 e riportato il piano di cablaggio del- lettronico carichi elettrici di una certa potenza.
l'apparecchia tura. A questo scopo si puo arrivare in diverse ma-
I tre transistor di potenza TR2-TRA-TR6 deb- niere. Si possono ad esempio sostituire i transi-
bono essere montati su elementi radiatori di ca- stor di potenza AD149 con i ben noti 2N3055,
lore. Ne! caso si intenda utilizzare un unico dis- mentre i transistor pilota 2N2905 possono essere
sipatore per questi tre transistor, occorrerá prov- sos ti tui ti con i transistor BD137. In questo caso,
vedere all'isolamento del corpo metallico dei com- poiché i transistor citati sono di tipo NPN, anzi-
ponenti, perché questo e direttamente collegato ché PNP come prescritto dal progetto originale,
con l'elettrodo di collettore. Fra il transistor e il sará necessario invertire le polarita dell'alimenta-
metallo del radiatore si dovranno interporre alcu- tore e di tutti i condensatori elettrolitici.
ne !amelle di mica, servendosi dei « passaviti » Ne! caso si dovessero utilizzare lampade da 20
isolanti reperibili in ogni negozio di materiali ra- W circa, anche l'interruttore S1 dovrá essere so-
dioelettrici. Questi passaviti servono per il fis- stituito con altro di tipo piü robusto. Il nuovo
saggio delle due viti che bloccano il transistor e interruttore dovra essere in grado di sopportare
il radiatore sul circuito stampato. comodamente un flusso di corrente continua di
Ancora una volta ricordiamo che l'elettrodo di almeno 2 A.
collettore dei tre transistor di potenza e rap- Una seconda soluzione del problema proposto,
presentato da] corpo metallico esterno del com- cioe dell'aumento di potenza di carico, consiste
ponente. ne! servirsi di relé ai quali e affidato il compito
di pilotare il carico effettivo. Con questo siste-
ma la soluzione del problema non ha praticamen-
VARIANTI AL PROGETTO ORIGINALE te limiti. E i transistor AD149 risulteranno su-
perflui e potranno essere sostituiti dai transistor
Abbiamo avuto occasione di anticipare, in pre- PNP molto piú economici; ad esempio AG128-
cedenza, la possibilita di collegare al triangolo e- AC188-2N2905, ecc.
TRIANGOLO
FILO COMUNE
AL NEGATIVO)
--O-O-O--O--O--
793
I vari disegni proposti in queste pagine interpre-
tano abbondantemente questo concetto, propo-
nendo i vari tipi di carichi con diversi valori di
tensioni e di- potenze.
1 LAMP
12V 8w ALIMENTAZIONE DEL TRIANGOLO
16 LMP 8 LMP
1,5V 0,5w 1,5V 1w
2 LMP
6V 4W
IMPIEGO DEL TRIANGOLO primo caso sono necessarie 8 pile da 1,5 V cia-
ELETTRONICO scuna collegate in serie fra di loro, in modo da
erogare la tensione di valore complessivo di 12 V.
Le modalitá di impiego del triangolo elettronico Nel seconcÍo caso il collegamento dell'apparato
sono molteplici. con la batteria dell'auto deve essere effettuato
La soluzione piü semplice e quella del pilotaggio con morsetti volanti, del tipo di quelli usati per
di tre carichi rappresentati ciascuno da una sin- i caricabatterie (pinze a bocea di coccodrillo), op-
gola lampadina da 8 W, montata su uno dei ver- pure mediante una presa appositamente predi-
tici del triangolo, oppure al centro di ogni lato. sposta.
Ma in sostituzione di una sola lampada da 12 Si tenga presente che il nostro progetto e stato
V8 W, si potranno montare anche 2 lampade appositamente concepito per funzionare con la
da 4 W-6 V, collegate in serie, con gli stessi tensione di 12 V; tu ttavia e possibile utilizzarlo
risultati. E si potranno ancora realizzare molte anche con tensioni di valore inferiore, per esem-
altre combinazioni di collegamenti in serie, in pa- pio con la tensione di 6 V, a condizione che alle
rallelo o serie-parallelo, purché si rispettino i va- resistenze R1-R4-R6 venga attribuito il valore
lori delle correnti massime sopportabili dai tran- di 1.000 ohm, anziché quello prescritto di 470
sistor di potenza. ohm.
794
CARACOL
RADIORICEVITORE IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 9.800
8 TRANSISTOR
2 GAMME D'ONDA
. ~. : ❖
f
.
.i t,
.
.
=,
.
: '.
.··;:·-.
.
\}
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- • = :·: ;.:.:=:::=.=·=-·-=--=:=:==•:==-·-: :.:.:.· __; .•-:.:.: .• =-· r_;;;:;:;:;:;·;:;::· • • • • • • • _ .·: .-:-:- .. · -. • 7Mana#MW##Mee#EME#@ e%%%e#@hi.als$#%$.$#%%$2
L'APPASSIONATO DELLA BANDA CITTADINA CHE PER LA PRIMA VOL-
TA SI INTRODUCE NEL MONDO DI QUESTO PARTICOLARE TRAFFICO
RADIOFONICO, NON DEVE RITENERSI DELUSO DALLA PRESENZA DEI
NOTEVOLI DISTURBI CHE POSSONO ACCOMPAGNARE LE TRASMIS-
SIONI. PERCHE' QUESTI POSSONO ESSERE ABBONDANTEMENTE AT-
TENUATI, SE NON PROPRIO ELIMINA TI, REALIZZANDO UNO DEI FILTRI
DESCRITTI IN QUESTE PAGINE.
797
Fig. 1 - Primo tipo di filtro
in grado di attenuare il
QRM. I condensatori C1-
Ll C2 hanno rispettivamente
RETE i valori di 10.000 pF e
100.000 pF, con tensione
C1 C2 di lavoro di 1.000 V. 1 dati
costruttivi delle impedenze
L1-L2 sono riportati nel te-
L2 sto e in figura 4. Questo
filtro deve essere inserito
fra la rete-luce e l'alimen-
tatore dell'apparato rice-
trasmittente.
Nella stragrande maggioranza dei casi si opta Uno dei filtri di tipo piü semplice e quello rap-
comunque per l'alimentatore stabilizzato, alimen- presentato in figura l. Esso e composto dalle due
tato con la tensione di rete-luce, che permette di induttanze L1-L2, collegate in serie con il circuito
variare entro certi limiti la tensione di alimenta-
di alimentazione; il filtro e completato dai due
zione, eliminando l'operazione di continua rica-
condensatori in parallelo C1-C2.
rica dell'accumulatore ogni volta che questo per-
de la sua capacita. Le due induttanze di blocco Ll-L2 non presen-
tano praticamente alcuna resistenza per la fre-
Anche l'alimentatore stabilizzato, tuttavia, pre-
quenza di rete, mentre offrono una notevole im-
senta un difetto: quello di essere alimentato dalla
pedenza ai disturbi, la cui frequenza risulta mol-
rete-luce e di captare, conseguentemente, i di-
to superiore; al contrario, i condensatori C1-C2
sturbi in essa presenti.
presentano una impedenza elevatissima alla ten-
sione alternata di alimentazione, mentre risul-
tano praticamente in cortocircuito nei confronti
SEMPLICI Fil TRI dei segnali-disturbo.
Per combattere il QRM nelle sue forme fin qui Il condensatore C1 ha il valore di 10.000 pF -
elencate, si debbono interporre, fra la rete di 1.000 VI; il condensatore C2 ha il valore di
alimentazione (rete-luce) e il ricetrasmettitore, dei 100.000 pF - 1.000 Vl. Le impedenze Ll-L2 si
filtri in grado di sopprimere, o almeno di atte- costruiscono secondo i dati di figura 5
nuare in misura rilevante, i disturbi che giungono
dalla rete-luce. Questi filtri, che possono essere
acquistati in commercio, vengono normalmente SECONDO CIRCUITO DI FILTRO
autocostruiti dagli appassionati della banda cit-
tadina, perché la loro semplicita circuitale non In figura 2 e rappresentato un secondo circuito
presenta particolari diffcoltá realizzative.
di filtro, che si differenzia da quello preceden-
temente analizzato per l'aggiunta delle induttan-
ze L3-L4 e del condensatore C3. I condensatori
UN PRIMO CIRCUITO DI FILTRO C1-C2 hanno gli stessi va]ori attribui ti nel cir-
cuito precedente; la stessa cosa vale per le indut-
Gli schemi elettrici dei filtri possono assumere tanze Ll-L2; il condensatore C3, invece, ha il
varíe forme, a seconda del grado di soppressione valore di 3.300 pF; le due induttanze L3-L4 so-
dei disturbi. no di tipo VK200 della Philips.
798
TERZO TIPO DI FILTRO siste nella preparazione delle due induttanze Ll-
L2 che, non esistendo in commercio, debbono es-
Un notevole miglioramento, se non proprio la sere realizzate direttamente da! lettore.
sparizione del QRM, puó essere ottenuto rea- La costruzione di questi due componenti si ot-
lizzando il circuito di filtro riportato in figura 3. tiene effettuando due avvolgimenti su due sup-
In questo caso la variante sostanziale, rispetto ai porti di ferrite, di forma cilindrica, del tipo di
due tipi di filtro precedentemente descritti, con- quelli usati nei ricevitori radio per l'avvolgimen-
siste nell'introduzione della linea di massa, nella to delle bobine di entrata.
quale vengono convogliati i disturbi. Su questi due supporti, le cui dimensioni non
II circuito di massa permette inoltre di racchiu- sono critiche, si avvolgeranno 100 spire di filo
dere l'intero circuito del filtro in un contenitore di rame smaltato del diametro di 0,5 mm.
metallico ad esso elettricamente collegato, in mo- Le induttanze L3-L4 sono invece di tipo com-
RETE L-1 L3
C1 c2 c3 PRES
63-1M.
L2 L4
Fig. 2- Questo circuito di filtro, piü efficace di quello riportato in figura 1, e dotato, oltre che degli elementi giá
noti, anche di due impedenze di tipo commerciale (L3-LA). I valori dei condensatori C1-C2-C3 sono rispettiva-
mente di 10.000 pF - 100.000 pF - 3.300 pF; la tensione di lavoro e di 1.000 V; le due impedenze L3-L4 sono
di tipo VK200 della Philips.
799
RETE
-- L1
-"- L3
!!I 11 ••
c1 11 11 l, .J
-2 I[
Oras
±l $"
C2 11
~4
L2 T L4
Fig. 3 - Questo tipo di circuito di filtro e ovviamente il piú completo e il piú efficace
fra quelli presentati in queste pagine, perché esso e dotato della presa di terra. COM-
PONENTE: C1 = 10.000 pF; C2 = 10.000 pF; C3 = 100.000 pF; C4 = 100.000 pF;
CS = 3.300 pF; C6 = 3.300 pF; L3 = L4 = VK200 della Philips.
Fig. 4 - Piano costruttivo del filtro per QRM riportato in figura 3. L'uso di un conteni-
tore metallico e d'obbligo: esso dovr~ essere correttamente ed efficacemente collegato
con la terra.
e
GOMMINO L1
PRESA
LIM.
800
ALIMENT.
RX-TX
RETE
e FILTRO
e/
et)IIiMi«iItiI41MI7
_jiiiwiiWle Fig. 6 - In questo disegno riproduciamo le due impe-
denze montate nei filtri descritti nel testo, Quella in
alto é l'impedenza che il lettore dovra costruire av-
volgendo, su uno spezzone di ferrite di forma cilin-
drica, 100 spire di filo di rame smaltato del díame-
4
tro dí 0,5 mm. Le dímensíoní della ferríte non sono
.»
critiche; bene sí adatta la ferríte montata nei ricevitori
radío di tipo portatile, purché dí forma cilíndrica. In
basso e disegnata l'impedenza commerciale di tipo
VK200 della Philips.
L. 5.900
Le ríchieste del kit del « Sintonizzatore CB » deb-
bono essere fatte inviando anticipatamente l'im-
porto di L. 5.900 a mezzo vaglia o c.c.p. n.
3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA -
20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
801
GLI APPASSIONATI
DELLA
CITIZEN'S BAND
CI CHIEDONO
Il codice Q, che rappresenta uno dei ferri del mestiere di ogni buon CB. Lo
facciamo ben volentieri, ricordando che eventuali altre notizje o elementi
necessari per il normale traffico degli appassionati della banda cittadina so-
no stati pubblicati nelle precedenti rubriche « LE PAGINE DEL CB», la cui
data di inizio di pubblicazione risale al mese di settembre dello scorso anno.
IL CODICE O
QRA Nominativo della stazione QSA Forza del segnale
QRB Distanza fra le stazioni QSB Variabilita della forza del segnale
QRC Tasse a carico della stazione QSC Nave da carico
QRD Sto andando a... (localita) QSD Modulazione difettosa
QRE Arrivero alle ore... QSE Deriva del mezzo di salvataggio
QRF Sto ritornando a... (/ocalita) QSF Salvataggio effettuato
QRG La vostra frequenza esatta e ... QSG Trasmettere n.... messaggi per volta
QRH Slittamento di frequenza QSH Direzione a mezzo radiogoniometro
QRI Tonalita dell'emissione QSI lmpossibile interrompere la trasmis-
QRJ Ho un messaggio radiotelefonico sione
QRK Comprensibilitá della modulazione QSJ Tariffa del messaggio
QRL S0no occupato Non disturbare QSK Vi sento: entrate in ruota
QRM Disturbi in genere QSL Accuso ricevuta trasmissione
QRN Disturbi da interferenze QSM Ripetere l'ultimo messaggio
QRO Aumento di potenza QSN Ascolto di. ..
QRP Diminuzione di potenza QSO Comunicazione diretta
QRQ Trasmissione affrettata QSP Ritrasmissione
QRS Trasmissione rallentata QSQ Richiesta o disponibilita di medico
QRT Sospensione della trasmissione QSR Ripetere la chiamata
QRU Niente da segnalare QSS Frequenza di lavoro
QRV Sono pronto ad ascoltare QSU Trasmissione sull'attuale frequenza
QRW Avvisate... che lo sto chiamando QSV Prova di trasmissine
QRX Interruzione Richiameró tra... QSW Frequenza di trasmissione
QRY Torno per entrare in trasmissione QS Passaggio ad altra frequenza
QRZ Siete chiamato da ... QSZ Ripetere due volte ogni parola
802
QTA Annullamento di messaggio NB. - Qualsiasi trasmissione di cifre o di
QTB Conteggio delle parole del messaggio segni d'interpunzione e preceduta e segui-
QTC Messaggio destinato a ... ta dalle parole « in cifra » o « in segno » ri-
QTD Abbiamo sccorso... petute due volte.
QTE Mía posizione rispetto a voi
QTF Rilevamento radiogoniometrico In inglese: in cifra: as a number
QTG Prova di modulazione
in segno: as a mark
QTH Posizione o localitá
QTI Estremi della rotta In francese: in cifra: en nombre
QTJ Velocitá di marcia relativa in segno: en signe.
QTK Velocitá di marcia assoluta
QTL Direzione di marcia
QTM Direzione marcia secando bussola
magnetica
QTN Ho lasciato... (localita) alle ore...
QTO Uscita da bacina, porto, rimessa
QTp Entrata in bacino, rimessa, porto PAROLA DI
QTQ Comunicazione in Codice Q
LETTERA PRONUNCIA
CODICE
QTR Ora esatta
QTS Chiamata per sintonizzare
QTT Segnale coperto da altra emissione
QTU Stazione attiva alle ore ...
QTV Sostituirsi all'ascolto
A Alfa
QTW Condizioni dei superstiti B Bravo
QTX Restare in ascolto e Chiarlie (Ciarli)
OT Dirigersi verso l'incidente D Delta
QTZ Continuare le ricerche E Echo (Eko)
QUA Trasmissione notizie F Foxtrot
QUB lnformazioni sulla rotta G Golf
QUC Ultimo messaggio ricevuto H Hotel
QUD Segnale d'urgenza
QUE Messaggio in lingua estera 1 India
QUF Ricezione segnale di soccorso J Jiuliett (Giuliett)
QUG Atterraggio d'emergenza K Kilo
QUH Pressione barometrica L Lima
QUI Luci di posizione o navigazione M Mike (Maik)
QUJ Direzione per raggiungermi N November
QUK Condizioni del mare o Osear
QUL Altezza delle onde p Papa
QUM Ripresa normale del traffico
Q Quebec (Kébek)
QUN Posizione, direzione, velocita
R Romeo (Romio)
QUO Ricercare mezzo mobile
QUP Seg:nalare visivamente posizione s Sierra
QUQ Puntare luce verso l'alto T Tango
QUR Condizioni dei superstiti u Uniform (lüniform)
QUS Avvertire superstiti V Victor (Vlctar)
QUT Segnalare posizione incidente W Whisky (Uisski)
QUU Dirigersi verso di me
X X-Ray (Ecs-re)
QUW Essere sulla zona delle ricerche y Yankee (lénchi)
QUY Segnalare posizione superstiti
CFN Conferma messaggio z Zoulou (zulu)
TNX Grazie
73 + 51 Cordiali saluti e auguri
88 Bacio
803
HI IN ... ARIAI
con un TI per OM
CON QUESTO TIPO DI REALIZZAZIONE PRATICA INVITIAMO IL LETTO-
RE AD INTRODURSI NEL MONDO DELLE TRASMISSIONI VIA ARIA. LA
MODESTISSIMA POTENZA DELL'APPARATO NON LO FA USCIRE DAl LI-
MITI DELLA LEGALITA' DATO CHE ESSO LAVORA SULLA GAMMA DEL-
LE ONDE MEDIE.
804
11 trasmettitore ad onde medie e un apparato sica riprodotta da un disco che, in que] momen-
assolutamente proibito, sia esso a valvole o a tran- to, sta girando su! giradischi, permettendone l'a-
sistor, di piccola, media o grande potenza. Per- scolto su qualsiasi ricevitore radio ad onde me-
ché la gamma delle onde medie rimane esclusi- die. L'utilitá della costruzione, poi, e risentita
vamente riservata alle radiotrasmissioni commer- soprattutto nell'assimilazione di molti concetti
ciali. teorici e, in particolar modo, di una parte della
Ma se la potenza di emissione e ridottissima e, teoría delle oscillazioni a transistor.
soprattutto, se il trasmettitore viene usato per Coloro che, non potendo far uscire di casa il
scopi didattici e a brevi intervalli di tempo, si proprio riproduttore fonografico, volessero ugual-
puó dire di rimanere ancora entro i limiti della mente ascoltare i dischi, potranno risolvere il
legalitá o, per lo meno, della tolleranza. Del re- problema collegando l'entrata del trasmettitore
sto, come potrebbe un principiante introdursi con il pick-up e andandosene fuori all'aperto con
teoricamente e praticamente nello studio delle un qualsiasi ricevitore radio, sintonizzato sulla
radiotrasmissioni senza toccare l'esercizio pratico? frequenza di emissione del piccolo trasmettitore
Come sarebbe possibile assimilare il concetto di a transistor.
oscillazione, senza aver mai fatto oscillare una Ai patiti delle radiotrasmissioni diciamo subito
valvola o un transistor? di non farsi soverchie illusioni su! raggio d'azione
Anche le attuali norme di legge debbono ... chiu- del nostro TX, perché noi, primi fra tutti, ab-
dere un occhio, quando si tratta di far scuola e biamo il dovere di invitare coloro che ci leggono
quando lo studente, ne! nostro caso il lettore, e a non uscire dalla legalita, minimizzando il piü
una persona per bene, che si preoccupa di stu- possibile la potenza di trasmissione su una gam-
diare senza dar fastidio a nessuno e nel pieno ma proibita per tutti. La potenza di trasmissio-
rispetto dei doveri e delle disposizioni legali. ne, infatti, si aggirerá intorno a pochi metri; piü
Realizzando il progetto presentato in questo ar- che sufficienti per l'esperimento prefissato e lo
ticolo, il lettore, ancora una volta, avrá modo di scopo da raggiungere.
unire l'utile al dilettevole. Perché con il trasmet- Una semplice occhiata al progetto del trasmetti-
titore ad onde medie e possibile inviare nello tore permette di arguire che l'apparecchio e pri-
spazio circostante i segnali radio relativi alla mu- vo di circuiti di amplificazione, perché tutto il
805
R3
C3 ANT.
TR1 6
S1
C6
c7
R2
O
/
9V
L1 e
C1
PICK·UP c5
Fig. 1- Il segnale proveniente dal pick-up viene applicato, tramite una resistenza di dosaggio R2, alla base
del transistor oscillatore TR1. Lo stesso segnale, amplificato e miscelato con quello di alta frequenza, e pre-
sente sull'antenna (boccola d'uscita). L'alimentazione del circuito e a 9 Vcc; per ottenerla consigliamo di far
uso di due pile da 4,5 V ciascuna, collegate in serie tra di loro.
-----COMPONENTI
Condensatori Resistenze
C1 = 150 pF R1 = 47.000 ohm
C2 = 50.000 pF R2 = 220.000 ohm (variabile)
C3 500 pF R3 = 1.500 ohm
= Varie
C4 = 200-350 pF (variabile)
TR1 = AF121
C5 = 100 pF L1 = bobina (vedi testo)
C6 = 50 pF L2 = bobina (vedi testo)
C7 = 50.000 pF S1 = interrutt.
Pila = 9V
806
PICK
UP
PILA 9V
Fig. 2 - L'uso dell'antenna e assolutamente necessario nel caso in cui il contenitore sia di tipo metallico. Il
condensatore variabile C4 e del tipo di quelli montati nei ricevitori supereterodina transistorizzati; uno dei tre
terminali quindi rimane libero, perché ci si serve di una sola sezione.
lavoro compiuto in un normale trasmettitore e in riporta sull'emittore, con la stessa fase, il segnale
questo caso affidato ad un solo transistor, che primitivo. Ció equivale a riportare sulla base
svolge principalmente le funzioni di elemento del transistor lo stesso segnale sfasato di 180°.
oscillatore. Aumenti negativi del segnale, infatti, provocano
un maggior flusso di corrente attraverso la resi-
stenza R3 e, conseuentemente, una maggior ca-
LO STADIO OSCILLATORE duta di tensione su questa stessa resistenza.
Ma la corrente di base dipende dalla tensione
Esaminiamo il progetto del trasmettitore presen- misurata fra base ed emittore; e poiché la ten-
tato in figura 1. sione di base e fissa, essendo determinata dalla
Il solo transistor TR 1 pilota un classico stadio rete di polarizzazione R2-C3, aumentando la ten-
oscillatore; esso e di tipo AF121. sione di emittore diminuisce la tensione base-
Il transistor al germanio, di tipo PNP, oltre che emittore e, quindi, diminuisce anche la corrente
svolgere la funzione di oscillatore di alta frequen- di base. Si giunge pertanto alla conclusione che,
za, si comporta anche da elemento amplificatore- un segnale presente sull'emittore equivale ad un
modulatore rispetto ai segnali di bassa frequenza segnale presente sulla base, ma sfasato di 180.
provenienti da un pick-up. Il transistor, per sua stessa natura, nell'amplifi-
Lo schema dell'oscillatore non presenta elementi care il segnale, riporta su! collettore il segnale
particolari. L'oscillazione viene prodotta dalla stesso sfasato di 180° rispetto a quello presente
reazione introdotta da! condensatore C6, colle- sulla base. Il segnale primitivo, proveniente da!
gato fra collettore ed emittore del transistor TR l. collettore, quindi, si ritrovera ancora sul collet-
Il condensatore C6, che ha il valore di 50 pF, tore, ma amplificato ed in fase (dopo le due rota-
807
legata con l'antenna trasmittente.
e
La bobina L2 composta da un numero di spire
COLLETTORE SCHERMO inferiore a quello della bobina L1, allo scopo di
abbassare il valore dell'impedenza d'uscita, adat-
tandola a quella dell'antenna e consentendo un
lavoro normale dell'oscillatore, senza sovracca-
- RIFERIM ricarlo.
LA MODULAZIONE
Fig. 3 - II transistor al germanio di tipo II segnale proveniente dal pick-up del giradi-
AF121 e munito di quattro terminali. 11 quar- schi, destinato a modulare in ampiezza la por-
to elettrodo, denominato SCHERMO, risul- . tante ad alta frequenza, viene applicato all'ap-
ta elettricamente connesso con l'involucro
esterno del componente, che funge appun- posita boccola di entrata del trasmettitore. Suc-
to da schermo elettrostatico ed elettroma- cessivamente esso incontra il condensatore di fil-
gnetico. La piccola tacca di riferimento per- tro C1, che impedisce ritorni di alta frequenza
mette di individuare la successione esatta sul pick-up, attraverso il cavo di collegamento,
degli elettrodi sul transistor stesso.
scongiurando il pericolo dell'insorgenza di fischi
ed inneschi.
A valle del condensatore di filtro C 1 e presente
il potenziometro R2, che in pratica e rappresen-
zioni di 180"). Concludiamo dicendo che si e veri- tato da un trimmer, cioé da una resistenza se-
ficata una reazione positiva, che permette al tran- mifissa, del valore di 220.000 ohm. Con il trim-
sistor TRI di oscillare. mer R2 si regola l'ampiezza del segnale applica-
II carico di collettore del transistor TRI e rap- to alla base del transistor TRI e si regola anche
presentato da un circuito accordato (C4-Ll). la percentuale di modulazione del segnale uscen-
Questo carico costringe il transistor ad oscillare te dal trasmettitore.
sulla frequenza caratteristica del circuito stesso.
E tale frequenza potra essere regolata, entro i li-
miti di una certa banda, per mezzo del conden- COSTRUZIONE DELLE BOBINE
satore variabile C4. In pratica si dovrebbe poter
coprire l'intera gamma delle onde medie, allo Tutti i componenti necessari a far funzionare il
scopo di far lavorare il trasmettitore su un valore trasmettitore sono di facile reperibilitá commer-
di frequenza corrispondente ad un punto della ciale. Lo stesso transistor, da noi prescritto nel
scala del ricevitore radio in cui non esistono se- modello AF121, munito di quattro terminali,
gnali radio. potra essere sostituito con altri modelli similari.
La bobina di sintonia LI risulta accoppiata indut- L'unico elemento non reperibile in commercio,
tivamente con la bobina L2, che <leve essere col- che dovrá essere costrurto direttamente dal let-
808
tore, e rappresentato dalle bobine Ll-L2.
L'avvolgimento L1 risulta effettuato su un ba-
stoncino di ferrite di forma cilindrica, della mi-
sura standard di 8 x 150 mm. Sulla ferrite si av-
volgeranno, per Ll, 80 spire compatte di filo di
rame smaltato del diametro di 0,2 - mm. Per la
bobina L2 basteranno invece 10 spire di filo di
rame smaltato del diametro di 0,3 mm. (il dia-
metro di 0,2 puó essere utilizzato anche in questo
caso). L'avvolgimento deve essere effettuato ver-
so una delle due estremita della ferrite, cosí co-
me indicato in figura 2. II punto esatto di fissag-
gio dell'avvolgimento L2 verra individuato em-
piricamente tramite leggeri spostamenti dell'av-
volgimento stesso lungo l'asse della ferrite. Ov-
viamente questi spostamenti tendono a raggiun- Fig. 5 - Esempio di unita piezoelettrica di
gere la massima potenza d'uscita del segnale tra- tipo commerciale molto comune.
smesso.
809
CORRETTORE
DI TONALITA
SE IL VOSTRO AMPLIFICATORE DI BASSA FREQUENZA E' SPROVVI-
STO DEI CONTROLLI MANUALI DI TONALITA' DELLE NOTE BASSE E DI
QUELLE ALTE, QUESTA E' L'OCCASIONE PROPIZIA PER METTERSI AL
LAVORO ALLO SCOPO DI VALORIZZARE ANCOR PIU' IL VOSTRO SI-
STEMA DI AMPLIFICAZIONE SONORA.
810
I comandi di controllo di tonalita non sono sem- tener conto delle diverse modalita di registrazio-
pre presentí in tutti gli amplificatori di bassa ne dei dischi (in taluni dischi le note gravi ri-
frequenza. Assai spesso questi comandi, infatti, sultano molto accentuate, mentre in altri si di-
sono assenti in taluni apparati approntati in sea- stinguono a fatica) e perché la maggior parte
tola di montaggio, oppure in certi amplificatori delle casse acustiche introducono delle variazio-
in cuí !'alta fedelta rimane un concetto assolu- ni che debbono essere corrette nella tonalita.
tamente sconosciuto. Il correttore di tonalitá, qui presentato, costitui-
Alle volte, per introdurre un correttore di tonali- sce un'occasione vantaggiosa per completare un
ta in un amplificatore BF, non serve costruire un amplificatore di potenza con la dotazione di due
intero preamplificatore, perché il segnale entran- potenziometri di controllo delle note basse e del-
te puo essere, per sua natura, assai elevato, come le note acute, senza dover ricorrere alla costru-
ad esempio quando si utilizzano i pick-up cera- zione di un intero e complesso circuito preampli-
mici, la cui tensione di uscita si aggira intorno a ficatore.
1 V.
811
R13
R6
C10
R8
rRi trz
e VOL
11
TR2
bft
.~~
u o
PLIM
e
"•._r,
E.NTR +
il
R14
R2
w
Fig. 1 - 11 transistor TRI pilota un circuito preamplificatore ed elevatore di impedenza. ll successivo correttore
di tonalita e di tipo Baxandall. L'alimentazione ha un valore normale di 30 V circa ma, inserendo e calcolando
secondo la formula riportata nel testo la resistenza R15, il circuito puó essere alimentato con la tensione
continua prelevata dall'alimentatore dell'amplificatore di potenza. 11 circuito funziona ugualmente bene anche se
alimentato con la tensione di 12 V prelevata dalla batteria dell'auto.
COMPONENTI
Condensatori R4 10.000 ohm
C1 = 1uF R5 = 33.000 ohm
C2 = 0,2 F - 12 VI (elettrolitico) R6 =
270.000 ohm
C3 = 5 F - 15 VI (elettrolitico) R7 25.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
C4 = 150.000 pF R8 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
es = 15.000 pF R9 22.000 ohm
C6 = 5 F - 5 VI (elettrolitico) R10 82.000 ohm
C7 = 39.000 F R11 2.200 ohm
ca = 3.900 pF R12 = 50.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C9 = 25 F - 50 VI (elettrolitico) R13 = 22.000 ohm
C10 = 5 F - 1 O VI ( elettrolitico) R14 8.200 ohm
C11 = 100 F - 5 VI (elettrolitico) R15 = vedi testo (27.000 ohm)
C12 = 100 F - 50 VI (elettrolitico) Varie
Resistenze TR1 = BC1O9C
R1 = 1,8 megaohm TR2 = BC108B
R2 = 470.000 ohm S1 = interrutt.
R3 = 18.000 ohm Alimentaz. = vedi testo
812
@
TR2
o
ENTR.
Fig. 2 - Trattandosi di un circuito destinato a funzionare a monte di una catena di riproduzione sonora, la rea-
lizzazione pratica deve essere ottenuta seguendo particolari attenzioni: servendosi del circuito stampato, in-
troducendo la basetta in un contenitore metallico con funzioni di schermo elettromagnetico e utilizzando cavetti
schermati per i collegamenti d'entrata e di uscita,
Nei circuiti di controllo di tonalitá di tipo tradi- dell'esempio precedente, perché anche con con-
zionale, cioé nei circuiti passivi, il segnale viene trolli di tipo passivo, e possibile ottenere global-
applicato ad una rete resistivo-capacitiva, di tipo mente un guadagno unitario. Ne! primo caso,
passivo, che attenua il segnale in una certa mi- tuttavia, il rumore interno del transistor viene
sura, mentre un successivo stadio amplificatore moltiplicato per 100, mentre ne! secondo caso,
provvede ad amplificare lo stesso segnale nella dato che il guadagno assume il valore 1, il rumo-
stessa misura, cioé riportandolo al livello origina- re viene moltiplicato soltanto per 1. Ne consegue
le. Facciamo un esempio: se la rete resistivo-ca- che il primo transistor ha come sottofondo un
pacitiva attenua il segnale di 100 volte, lo stadio certo fruscio, mentre questo e molto ridotto ne!
amplificatore successivo amplifica lo stesso segna- secondo caso, che si addice senz'altro alle appli-
le di 100 volte. cazioni piü qualifcate.
Ma con questo sistema anche il rumore viene Si noti che, in pratica, non esistono complicazioni
amplificato di 100 volte (ci riferiamo al rumore circuitali nell'impiego di controlli di tonalita di
in terno del transistor). tipo attivo, che sono sempre consigliabili anche
In un controllo di tonalita di tipo attivo, lo stes- nel settore dell'alta fedelta.
so circuito fa parte della rete di controreazione,
che determina il guadagno del transistor amplifi-
catore, con la possibilitá di stabilire i valori in ANALISI DEL CIRCUITO
modo tale da ottenere globalmente un guadagno
unitario. E in tal caso e ovvio che, rispetto al 11 segnale, proveniente dalla sorgente sonora,
segnale originale, nulla e cambiato nei confronti viene applicato, tramite il condensatore elettroli-
813
NOVTTN' ASSOLUTA tico C2, alla base del transistor TRl, che funge
principalmente da elemento preamplificatore del
segnale di bassa frequ enza.
Il transistor TRl, che amplifica per 3 volte circa
La penna dell'elettronico dilettante il segnale, viene sfruttato anche come elevatore
di impedenza d'ingresso, con la possibilitá di ac-
coppiare il circuito con un pick-up di tipo pie-
Lire zoelettrico.
La resistenza R4, inserita su! circuito di emittore
2.700 del transistor TRl, che ha i1 valore di 10.000
ohm, consente di elevare notevolmente il valore
dell'impedenza di ingresso portandolo sino a 1,5
megaohm circa.
Il segnale amplificato viene successivamente ap-
plicato al potenziometro R7, che consente di re-
golare il volume sonoro d'uscita del correttore di
tonalitá. Questo potenziometro, unitamente alla
resistenza R6, compone la rete di polarizzazione
del transistor TR2, che funziona da elemento am-
plificatore controreazionato, la cui rete di con-
troreazione e rappresentata da un circuito cor-
rettore di tonalitá di tipo Baxandall.
11 segnale uscente viene prelevato tramite il con-
densatore elettrolitico C9, che provvede a disac-
CON QUESTA PENNA coppiare la componente continua del segnale. In
questo modo sulle boccole d'uscita e presente sol-
APPRONTATE I VOSTRI tanto una tensione alternata, rappresentativa del
segnale di bassa frequenza, mentre sono comple-
CIRCUITI STAMPATI tamente assenti le componenti continue, compre-
sa quella di alimentazione del circuito.
Questa penna permette di preparare i circuiti stampati
con la massima perfezione nei minimi dettagli, 11 suo
aspetto esteriore e quello di una penna con punta ALIMENTAZIONE DEL CIRCUITO
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal- Sullo schema elettrico di figura 1 non e indicato
mente usate. Questo tipo· particolare di inchiostro ade- il valore esatto di alimentazione del circuito del
risce perfettamente al rame. correttore di tonalitá. L'alimentazione comunque
<leve essere effettuata con tensioni continue, te-
nendo conto che il valore normale si aggira in-
NORME D'USO CARATTERISTICHE torno ai 30 V.
Tracciare il circuito su una La penna contiene un di- Applicando questo valore di tensione, non oc-
lastra di rame laminata e spensatore di lnchlostro
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola corre inserire la resistenza R15. Quest'ultima in-
sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga vece si rende necessaria ne! caso in cui si volesse
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora-
nella soluzione di attacco rioni quando non viene alimentare il circuito del correttore di tonalita
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con-
lastra dalla solurione, si tiene un semplice tampo- con la tensione continua prelevata dall'alimen-
notera che iI circuito e in ne imbevuto, ma e comple- tatore dell'amplificatore di potenza. E poiché que-
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio-
quindi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una sta tensione non ha un valore uguale per tutti
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta,
lastra del circuito e pron- la penna é munita di una gli amplificatori BF, il lettore dovra provvedere
ta per l'uso. punta di ricambio sltuata al calcolo di R15, tenendo conto che il consumo
nella parte terminale.
del correttore di tonalitá si aggira intorno allo
0,37 mA e applicando la seguente formula:
Valim.-30V
La PENNA_PR_cIncum_AMPATt_deve esere_ri- R15 =------
chiesta a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO -
Via Zuretti, 52, inviando anticipatamente l'importo _di 0,37 mA
L. 2.700 a mezovaglia postale o c.c.p. n. 3/26482.
Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione. L'applicazione di questa formula, che scaturisce
immediatamente dalla legge di Ohm, permette
di individuare il valore ohmmico da attribuire
alla resistenza R15 espresso direttamente in Kohm
(migliaia di ohm). GLI A TTREZZI
Con i valore da noi attribuiti ai componenti elet-
tronici del circuito, il progetto del correttore di DEL
tonalitá assume le seguenti caratteristiche:
PRINCIPIANTE
Fig. 3 • Per questo tipo di realizzazione pratica il circuito stampato e d'obbligo. 11 lettore potra costruirlo ri-
portando integralmente questo disegno nell'apposita piastrina ramata, tenendo conto che il disegno stesso e
qui riprodotto in scala 1/1.
IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.
LA SCATOLA
DI MONT AGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacita nella L. 3.500 (con altoparlante)
oratica della radio.
816
funzioni di schermo elettromagnetico. Ma lo scher- po ad elevato guadagno e a basso rumore di fon-
mo non basta a scongiurare il pericolo di ronzii do. Sono consigliabili quindi, per TRI il BC109C,
parassiti se non si provvede ad usare del cavo per TR2 il BC108B.
schermato per i collegamenti di entrata e di II circuito tuttavia puo funzionare anche con al-
uscita. tri tipi di transistor, purché dotati delle caratte-
I due transistor TRI-TR2 dovranno essere di ti- ristiche prima elencate.
TRASMETTITORE CB
UNA PRESTIGIOSA SCATOLA DI MONT AGGIO
A L. 19.500
SCHEDA TECNICA
Potenza AF in uscita
(senza mod.): 1 W (circa)
Potenza AF in uscita
(con mod.): 2 W (circa)
817
TRASMETTITORE
C
DI PICCOLA POTENZA
II ritorno alle piccole potenze e oggi una moda sionati di radiotecnica per due scopi principali:
fra i dilettanti ed anche fra i radioamatori. Per- per farsi le ossa ne! mondo delle radiotrasmissioni
ché con le trasmissioni in CW si possono effet- e per prepararsi adeguatamente nella pratica del
tuare collegamenti incredibili, anche attraverso codice Morse in previsione del conseguimento del-
tutta !'Europa, se il trasmettitore viene equipag- la patente di radiante.
giato con una buona antenna. La programmazione editoriale di un trasmettito-
Ma per raggiungere risultati cosí sorprendenti re in CW, dedicato ai futuri radioamatori, non e
con le piccole potenze, e necessario che non vi stata fatta a caso. Innanzitutto occorre tener ben
sia del QRM, cioe che non vi siano disturbi sulla presente che un trasmettitore in CW e costrutti-
frequenza di lavoro. vamente molto piü semplice di un trasmettitore
Le trasmissioni in CW possono servire agli appas- in fonia; poi si deve tener conto che, lavorando
818
PEA OTTENERE LA PATENTE DI TRASMISSIONE, PEA DIVENTARE CIOE
DEGLI OM, SI DEVE SOSTENERE, OLTRE ALL'ESAME TEORICO, ANCHE
L'ESAME PRATICO, CON IL QUALE L'ASPIRANTE RADIOAMATORE DE-
VE DIMOSTRARE DI SAPER TRASMETTERE E RICEVERE, CON SUFFICIEN-
TE RAPIDITA', 1 SEGNALI RADIO IN CODICE MORSE.
in CW, si possono realizzare collegamenti a lun- i 14,000 MHz, e i 14,100 MHz che rappresentano
ga distanza, anche con deboli potenze, perché e le frequenze appositamente riservate alle trasmis-
sufficiente captare la portante per decifrare il sioni in CW sulla banda amatoriale dei 20 metri.
messaggio. Il trasmettitore e del tipo con oscillatore pilotato
Al contrario, con gli altri sistemi di trasmissione, a cristallo di quarzo, che garantisce una eccellente
che prevedono la modulazione audio, puó ca- stabilita di frequenza.
pi tare di ricevere la parola talmente distorta da La frequenza di trasmissione puó essere variata
risultare incomprensibile, anche se la portante di leggermente, di pochi KHz, facendo ruotare il
alta frequenza raggiunge un notevole valore. perno di un condensatore variabile collegato in
Per ultimo ricordiamo che lo studio del codice serie con il cristallo di quarzo. Per mezzo di que-
Morse risulta indispensabile se si vuol consegui- sto condensatore si riesce a far variare lievemen-
re la patente di radioamatore per frequenze in- te la frequenza caratteristica di oscillazione del
feriori ai 144 MHz. quarzo.
In ogni caso ci si dovrá astenere dal trasmettere La potenza di uscita del trasmettitore dipende
senza l'apposita licenza. Nell'attesa, per collau- dalla taratura del circuito e dalle caratteristiche
dare il trasmettitore, si dovrá collegare ad esso dei semiconduttori adottati. Essa si aggira intor-
un carico fittizio, in sostituzione dellantenna, co- no a 1,5 W, con alimentazione a 13,8 V, mentre
si da non contravvenire alle norme che regolano sale a 4 W, circa, aumentando la tensione di ali-
le radiotrasmissioni. mentazione sino a 24 V.
Il trasmettitore descritto in questo articolo lavora Il circuito del trasmettitore, riportato in figura
sulla gamma dei 20 metri; piü precisamente fra 1, impiega tre transistor di tipo NPN al silicio, il
819
u
820
FORO DI
FISS.
RADIAT.
t
2 7 6 4 ANT.
AL C1 ALIM. MASSA
Fig. 2- Cablaggio del trasmettitore CW su c cuito stampato. 1 punti contrassegnati con i numeri 1-2-3-4-5-6-7
facilitano le operazioni di collegamento degli elementi ausiliari del trasmettitore (commutatore-alimentatore-con-
densatore-tasto-antenna-relé-milliamperometro-massa), tenendo sott'occhio il circuito teorico di figura 1. 11 tran-
sistor finale TR3 deve essere munito di elemento radiante in grado di dissipare energicamente il calore ero-
gato dal componente durante il funzionamento. 1 tre stadi che compongono il trasmettitore sono separati tra
loro mediante schemi elettromagne/ eomposti da lamierini trasversali di rame o di ottone.
Resistenze
R1 = 1.200 ohm
R2 = 5.600 ohm
R3 = 330 ohm
R4 = 10 ohm
R5 == 4,7 ohm - 1 W
R6 = 4,7 ohm
R7 = 6.200 ohm (valore adatto per un mil-
liamperometro da 500 A - f.s.)
Transistor
Condensatori TR1 = 2N3866
C1 = 100 pF TR2 = 2N3866
C2 = 10.000 pF TR3 = 8D237
C3 = 22 pF Varie
C4 = 10.000 pF D1 = diodo zener (5,6 V- 1 W)
es = 10.000 pF D2 diodo al germanio (di qualunque tipo)
C6 = 10.000 pF mA = milliamperometro (500 A - f.s.)
C7 = 10.000 pF RL = relé ad uno scambio e a 12 V per ali-
C8 = 22 pF mentaz. a 12 V.
C9 = 100 uF - 25 VI (elettrolitico) S1 = commutatore
C10 10.000 pF XTAL = cristallo di quarzo (vedi testo)
C11 = 68 pF J1 = imp. AF (O, 1 mH)
C12 = 10.000 pF L1-L2-L3-L4-L5-L6 = vedi testo
821
primo dei quali (TRI) funge da oscillatore quar- cui si presume che la temperatura rimanga costan-
zato e fornisce in usci ta una potenza di 50 m W te il piu possibile. Servendosi del circuito stam-
circa. Il secondo transistor (TR2) funge da ele- pato da noi proposto, questa precauzione risul-
mento amplificatore ad alta frequenza; esso for- tera superflua, perché si e provveduto a sistema-
nisce in uscita una potenza di 300 mW circa; il re il cristallo di quarzo il piü lontano possibile
terzo transistor (TR3) funge da elemento ampli- da! transistor finale, che rimane sempre il mag-
ficatore finale di potenza; questo transistor e in gior responsabile dei fenomeni di riscaldamento
grado di erogare una potenza di 1,5 W circa. degli altri componenti.
Ad ogni modo, per migliorare ulteriormente la
stabilitá di frequenza del trasmettitore, abbiamo
LO STADIO OSCILLATORE provveduto a stabilizzare la tensione di alimen-
tazione del transistor TRI mediante il diodo ze-
Lo stadio oscillatore del nostro trasmettitore e di ner Dl, disaccoppiando in pari tempo il circuito
tipo classico. Esso utilizza un cristallo di quarzo di alimentazione dell'oscillatore da quello degli
(XTAL) la cui frequenza di oscillazione dovra altri stadi.
risultare compresa fra 14,000 e 14,100 MHz, in
Continuando con l'analisi del circuito del tra-
modo da ottenere una emissione in un settore
smettitore di figura 1, facciamo notare che su!
appositamente riservato al CW.
collettore del transistor TRI e presente un cir-
Ai principianti ricordiamo che il cristallo di
cuito risonante, composto dall'avvolgimento Ll
quarzo si comporta come un circuito risonante
e da! condensatore C3, che dovra essere regola-
molto stabile, il quale evita le «derive » che ine-
vitabilmente si verificherebbero con circuiti oscil- to sullo stesso valore di frequenza del cristallo
latori classici ad LC. di quarzo, in modo da permettere l'oscillazione
L'uso di un cristallo di quarzo, tuttavia, non eli- ~,..~Jtimo.
mina totalmente gli slittamenti di frequenza, per- L'emittoré del transistor TRI risulta collegato a
ché anche questo componente risulta sensibile a]- massa tramite limpedenza Jl soltanto quando il
le variazioni termiche. Per tale motivo il cristal- tasto telegrafico rimane premuto.
lo di quarzo deve essere sistemato in una zona in L'oscillatore, dunque, funziona soltanto per
o o
o
Fig. 3- Circuito stampato a grandezza naturale necessario per effettuare il cablaggio del trasmettitore CW.
822
« punti » e le «linee», mentre rimane inattivo Su! circuito d'uscita, cioé su! collettore di TR2,
durante le pause. e presente il circuito accordato L3-C8, che do-
Ma occorre rilevare un'ulteriore importante par- vra. risultare tarato sullo stesso valore di fre-
ticolarita dello stadio oscillatore. Si tratta della quenza del cristallo di quarzo.
presenza del condensatore variabile CI che, co- Piu avanti elencheremo i dati costruttivi esatti
me abbiamo detto, consente di variare, sia pure delle bobine che servono per costruire i circuiti
di pochi KHz, il valore della frequenza di o- accordati collegati sui collettori dei tre tran-
scillazione del cristallo di quarzo. Per mezzo di sistor.
questo condensatore variabile e quindi possibile
spostarsi leggermente al di fuori di una emitten-
te piu potente che, nello stesso momento, sta STADIO FINALE
trasmettendo sullo stesso valore di frequenza,
cosl da poter esscrc ricevu ti assai meglio, sen- Il terzo ed ultimo stadio, assai simile a quello
za venir « coperti » dalla emittente piü forte. intermedio, assolve il compito di circuito ampli-
ficatore finale di potenza. Esso impiega un eco-
nomico transistor di potenza per bassa frequenza
STADIO AMPLIFICATORE INTERMEDIO e, in pratica, si e rivelato molto adatto a svol-
gere compiti di amplificatore ad alta frequenza,
Lo stadio amplificatore intermedio, pilotato da! proprio in virtu dell'elevata frequenza di taglio
transistor TR2, e di tipo con base a massa; esso :le! componente.
risulta circuitalmente molto semplice. Il circuito finale risulta accoppiato all'anten-
L. 4.500
Le richieste debbono essere tate_invandg, ay "P%
•· . -'to~·n.·a'.·
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ele(3no _31945.
823
na per mezzo di un sistema di accoppiamento
induttivo tra le bobine L5 ed L6, in modo da
ottenere un adattamento di impedenza che con-
RADIT. senta di sfruttare al massimo la potenza fornita
6x4 cm da! trasmettitore.
L'antenna viene commutata automaticamente
nelle due posizioni di trasmissione e ricezione per
mezzo del relé RL; questo relé viene comanda to
da! deviatore Sl, che potrebbe essere utilizzato
anche per commutare l'alimentazione del rice-
vitore.
824
interno di 8 mm., munito di nucleo di ferrite. liamperometro usa to; per un rnilliamperometro
Facciamo notare che il numero di spire relativo da 500 A - fondo scala la resistenza R7 assu-
alla bobina L6 e soltanto indicativo, perché es- me il valore di 6.200 ohm.
so dovra essere ritoccato in sede di messa a pun- La sonda AF ausiliaria dovrá essere udlizzata in
to finale del trasmettitore, cosí da ottenere il mas- abbinamento con un normale tester commutato
simo trasferimento di potenza sull'antenna. sulla portata voltmetrica.
Un punto molto importante, su! quale richiamia- Le operazioni di taratura del trasmettitore si ef-
mo l'attenzione del lettore, e quello del lato fettuano interrompendo i collegamenti sulle bo-
« freddo » delle bobine. bine L2-L4 e collegando, in sostituzione, la
sonda ausiliaria.
II lato freddo degli avvolgimenti secondari L2-
Quando la sonda AF e collegata sui terminali del-
L4-L6 dovra essere collegato con la massa del
la bobina L2, si regola il nucleo della bobina L1
circuito (linea negativa del circuito di alimenta-
zione). II lato freddo degli avvolgimenti primari
Ll-L3-L5 dovra essere collegato con il circuito
di alimentazione positiva, cioe verso R3-R4-R5.
Il mancato rispetto di questa regola puó deter-
minare un mancato funzionamento del trasmet-
titore.
LATO DG
CALDO
TARATURA +
Prima di iniziare la taratura del trasmettitore, si 56n0 5KPF TESTER
IN VOLT
dovrá costruire la sonda di alta frequenza ripor-
tata in figura 6. Poi si collega con il trasmettitore
un alimentatore a 12 V, interponendo in serie una
resistenza di limitazione di corrente da 2 ohm LATO
5 W, cosi come indicato nello schema di tara- MSS
tura riportato in figura 7. La resistenza da 2 ohm
permette di salvaguardare l'alimentatore in caso
di sovraccarico o cortocircuito.
Fig. 6- Per tarare il trasmettitore CW e necessaria una
Su! circuito del trasmettitore si dovra anche col- sonda AF ausiliaria di cui riportiamo, in questo dise-
legare il tasto telegrafico e, in sostituzione dell'an- gno, lo schema elettrico. La sonda comprende anche
tenna, un carico fittizio, allo scopo di evitare le una resistenza di carico da 56 ohm. 1 conduttori con-
radiotrasmissioni, almeno per il periodo in cui trassegnati con le diciture LATO CALDO e LATO
MASSA debbono essere collegati con gli analoghi
ci si sta preparando per sostenere l'esame di ra-
punti delle bobine (figura 5).
dioamatore.
Coloro che volessero evitare il carico fittizio po-
tranno, molto piu semplicemente, ripiegare sulla
lampadina da 6 V- W, che fungera allo stes-
so tempo da elemento di carico e da indicatore
ottico della potenza d'uscita. E' ovvio che la lam-
padina dovrá essere inserita sulla presa d'antenna. sino ad ottenere la massima indicazione su! qua-
La sonda di alta frequenza e necessaria per ta- drante del tester collegato con la sonda AF. Ruo-
rare lo stadio oscillatore e quello amplificatore tando ulteriormente il nucleo di LI, si noterá il
intermedio (TR 1-TR2); per tarare lo stadio fi- blocco del circuito oscillatore. Quindi, una volta
nale ci si serve della sonda AF giá incorporata raggiunto il massimo valore, si provvedera a ruo-
nello schema del trasmettitore. Poiché questa son- tare in senso inverso, leggermente, il nucleo di
da e collegata soltanto con lo stadio finale (R7- Ll, in modo da ottenere una minore potenza di
D2-C12-mA), e assolutamente necessario costruir- uscita ma una maggiore stabilita e sicurezza di
ne una nuova per la taratura dei primi due sta- funzionamento.
di. La nuova sonda, il cuí schema elettrico e ri- Successivamente si collega la sonda AF sui ter-
portato in figura 6, incorpora anche una resisten- minali della bobina L4, agencio allo stesso mo-
za di carico da 56 ohm; quella montata su! tra- do di L2, cioe facendo ruotare il nucleo di L3
smettitore prevede la resistenza di carico R1 il in modo da ottenere la massima potenza d'usci-
cui valore deve essere adattato al tipo di mil- ta (questa volta non si dovrá tornare indietro!).
825
2n. 5W
LAMP.
A\LIM. 12V TX 6V 1W
6
6 3
TAS$T0
La taratura dello stadio finale si raggiunge uti- Con il metodo fonico il normale alfabeto Morse
lizzando la sonda incorporata ne! trasmettitore, viene interpretato cosi :
cioé facendo ruotare il nucleo di L5 in modo
da ottenere la massima indicazione su! milliam-
A = di daa
perometro. B = daa di di di
Volendo sfruttare al massimo le prestazioni del
c daa di daa di
trasmettitore, si potra intervenire sul numero di
D = daa di di
E di
spire della bobina L6, cosi come e stato detto in di di daa di
F
sede di elencazione dei dati costruttivi delle bo- daa daa di
G
bine. Variando il numero delle spire di L6 si di di di di
potra raggiungere un ulteriore aumento di poten-
H
I di di
za d'uscita per mezzo di un ultimo avvitamento di daa daa daa
o svitamento del nucleo della bobina L5. J daa di daa
K
A questo punto il trasmettitore puó considerarsi L = di daa di di
tarato. Per farlo funzionare bastera togliere la\re- M = daa daa
sistenza di limitazione collegata in serie e N = daa di
l'alimentatore (figura 7), collegare un'antenn o = daa daa daa
vera o un'antenna fittizia sull'apposita presa ed p di daa daa di
inviare nell'etere i propri messaggi. E' ovvio che daa daa di daa
Q
S1 dovrá risultare commutato sulla posizione TX. R di daa di
Con S1 commutato in posizione RX, la stazione di s di di di
ascolto e pronta per ricevere, purché sulla boceo- T daa
la contrassegnata con la sigla RX ( es trema de- u di di daa
stra dello schema di figura 1) venga inserita, tra- V di di di daa
mite cavetto, la presa d'antenna del ricevitore. w di daa daa
X daa di di daa
y daa di daa daa
IL CODICE MORSE z daa daa di di
1 di daa daa daa daa
Per conseguire la patente di radioamatore, oc- 2 di di daa daa daa
corre necessariamente conoscere il codice Morse 3 di di di daa daa
ed occorre quindi una buona preparazione pra- 4 di di di di daa
tica. Attualmente a tutti i candidati viene consi- 5 di di di di di
gliato un particolare metodo didattico, chiama- 6 daa di di di di
to metodo fonico, che consiste nell'associare ad 7 daa daa di di di
ogni lettera un suono. Il punto viene interpreta- 8 daa daa daa di di
to con il suono « di », la linea con il suono « daa » 9 daa daa daa daa di
(la doppia a serve ad allungare il suono). o daa daa daa daa daa
826
Durante l'esercizio pratico occorre tener pre-
sente che il suono corrispondente ad una linea
deve durare tanto quanto quello relativo a tre
punti; l'intervallo di tempo tra i punti e le
Fig. 7 - Questo semplice schema, di tipo a linee di una stessa lettera deve durare quanto
blocchi, interpreta il sistema di taratura del
trasmettitore. La resistenza di limitazione di
un punto, mentre l'intervallo tra le varíe lettere
corrente (2 ohm- 5 W) tutela l'integrita del- <leve superare quello di una linea.
l'alimentatore e del trasmettitore in caso di Nell'iniziare lo studio del codice Morse, consiglia-
sovraccarichi o cortocircuiti. La lampada da mo di mandare a memoria, in un primo tempo,
6 V - 1 W funge da carico fittizio e sostituisce
l'antenna trasmittente. 11 lettore dovra tener
le lettere piu semplici, in un secondo tempo
ben presente che, durante la fase di taratura quelle piü complicate e, per ultimi, i numeri.
del trasmettitore, l'oscillatore funziona soltan- Soltanto con questo sistema, dopo un tempo
to se il tasto telegrafico rimane premuto. relativamente breve di esercizio continuato, l'a-
spirante radioamatore potra ritenersi pronto per
sostenere l'esame.
r i "- «
. 3
- TORE TUTTOFARE
g e g
AS21
in scatola di montaggio a L. 3.750
827
IL
TESTER
ELETTROCHIMICO
per
il controllo
periodico
della batteria
dell'auto
828
CON QUESTO SEMPLICE APPARATO SI POSSONO EFFETTUARE DUE
DIVERSI TIPI DI MISURA DI TENSIONE DELLA BATTERIA DELL'AUTO:
QUELLO GLOBALE DELLA TENSIONE COMPLESSIVA E QUELLO PARTI-
COLARE DELLA TENSIONE DI OGNI ELEMENTO DELL'ACCUMULATORE.
L'automobilista scrupoloso provvede sempre a gli elementi che compongono l'accumulatore. Nel
controllare il livello dell'acqua distillata sopra le primo caso, ovviamente, l'apparecchio funge da
piastre dellaccumulatore. E quando l'accensio- voltmetro a scala dilatata, ne! secondo caso si
ne del moto re diviene diffcol tosa, a llora provvede ha la possibilitá di controllare lo stato di salute
alla ricarica della batteria. di ciascun elemento.
Ma quando non si riesce ad avviare il motore, la La semplicita realizzativa del nostro apparato e
ricarica della batteria puó risultare un ... farmaco tale da consigliarne la costruzione anche ai prin-
assai poco effcace che, tutt'al piü, puó prolunga- cipianti e a tutti coloro che vogliono effettiva-
re di poco la vita dell'accumulatore. E' come se mente tenere sotto controllo la batteria della loro
si volesse riportare in vita un moribondo con po- auto.
che boccate di ossigeno.
Per una corretta conservazione della batteria,
perché essa sia sempre efciente, per allungarne CIRCUITO ELETTRICO
la durata ne! tempo, ogni buon automobilista sa
che la ricarica deve essere effettuata di quando in
Analizziamo lo schema elettrico del tester elettro-
quando, ogni volta che, dopo un preciso control-
chimico riportato in figura 1.
lo, ci si accorge di una lieve diminuzione della
capacita elettrica. Ma il preciso controllo della Come si puó notare, il circuito e composto da
batteria non puo essere effettuato con un comu- pochi elementi, tutti di facile reperibilitá com-
ne tester. Perché occorre uno strumento partico- merciale e di basso costo.
lare, che noi ora presenteremo e che abbiamo Le indicazioni relative alla efficienza dell'accu-
denominato. « Il tester elettrochimico ». mulatore sono offerte da uno strumento misu-
Con il nostro strumento ogni automobilista sará ratore di corrente (milliamperometro) da 1 mA
in grado di tenere sotto controllo periodico la fondo-scala.
propria batteria, in modo da prevenire o, alme- Il milliamperometro, volendo economizzare an-
no, prevedere eventuali anomalie di funzionamen- cor piü sulla spesa complessiva, potra essere so-
to. Il nostro strumento, in particolare, svolge due stituito con un normale tester.
singole funzioni: quella del controllo globale della Il deviatore S l permette di selezionare i due
batteria e quella del controllo elettrochimico de- diversi metodi di applicazione dell'apparato:
829
Pl LA 1,5V
R3
S1
@ oz
_J
$
T R2
+
z
::)
a
@ ±. mA
p
COMPONEN TI
R1
R2
R3
=
=
=
470 ohm - 2 W
2.700 ohm - ½ W
5.000 ohm (trimmer potenziometrico)
)
Fig. 2 - Il cablaggio del tester elettrochimico puó es-
R4 = 5.000 ohm (trimmer potenziometrico) sere realizzato nel modo che ognuno pub ritenere mi-
DZ = diodo zener (10 V ± 5%) gliore, perché non sussistono elementi di imposizione
particolare nella distribuzione dei componenti o nella
mA = milliamperometro (1 mA fondo-scala)
misura dei conduttori. 11 milliamperometro puo essere
pila = 1,5 V sostituito, per ragioni di economía, con un comune
S1 = commutatore (1 via - 2 posizioni) tester.
830
quello del controllo dei singoli elementi e quel- Concludiamo dicendo che, mentre lo strumento
lo dell'esame globale della batteria. indica valori di tensione compresi fra O e 5 V,
II controllo globale si effettua commutando S1 la tensione misurata esternamente varia fra 10 e
nella posizione in cui viene inserito il diodo 15 V. E' evidente che in questo modo si ottie-
zener DZ, il cui valore di tensione e di 10 V. ne una estensione della scala di 3 volte, che per-
Sui terminali della resistenza R1 si genera una mette letture piü agevoli e piu precise di quelle
caduta di tensione di valore parí alla differeriza effettuate con un normale strumento di misura
fra la tensione effettiva dell'accumulatore e quel- con scala compresa fra O e 15 V, perché la let-
la típica dello zener. II valore di inizio-scala del- tura si effettuerebbe soltanto sull'ultima parte
lo strumento indicatore assume quindi l'indica- della scala.
zione di 10 V, mentre con un accumulatore su- Ricordiamo infine che un accumulatore, a fine
percarico a 15 V, sullo strumento si avra una carica, presenta una tensione di 2,6 V circa per
segnalazione a fondo-scala pari ad un valore di ogni elemento; questo valore di tensione scende,
tensione di soli 5 V (15- 10 = 5 V). dopo un breve tempo e sotto carico, a 2-2,2 V.
Se questo valore scende al di sotto di 1,8 V, la bat-
teria deve considerarsi scarica.
L'accumulatore deve invece considerarsi carico
quando la sua tensione e compresa fra 13,2 e 12
V. Si trova in fase di scarica quando la tensio-
ne risulta compresa fra 12 e 10,8 V. La batteria
risulta completamente scarica al di sotto del va-
lore di 10,8 V.
o o
831
CUFFIA la posizione indicata nello schema elettrico di fi-
gura l, cioe con la pila a 1.5 V inserita nel cir-
MONO-STEREO cuito.
Anche in questa nuova posizione circuitale il
funzionamento del tester elettrochimico e del
Per ogni esigenza d'ascolto personale e per ogni tutto simile a quello analizzato precedentemente.
tipo di collegamento con amplificatori monofo-
nici, stereofonici, con registratori, ricevitori ra-
L'unica differenza consiste nel fatto che la bat-
dio, giradischi, ecc. teria funziona come un diodo zener da 1,5 V.
Il vantaggio ottenuto con la nuova disposizione
CARATTERISTICHE Viene fornlta con spi- circuitale consiste nella possibilita di ottenere una
notto jack 0 3,5 mm.
e spina jack stereo (la scala espansa tra 1,5 e 2,5 V, assai utile per la
cuffia é predisposta per prova di un singolo elemento.
Gamma di frequenza: l'ascolto monofonico.
30- 13.000 Hz Per l'ascolto stereofo- Come e possibile analizzare un solo elemento
nico, tranciare i! colle-
Sensibilita: 150 dB gamento con lo spi- della batteria se le connessioni tra i vari elementi
notto jack 0 3,5 mm., sono interne?
separare le due coppie
lmpedenza: 8 ohm di conduttori ed ef-
fettuare le esatte sal-
Peso: 170 gr. dature a stagno con la
spina jack stereo). LE SONDE ELETTROCHIMICHE
832
mento indicatore per il tester elettrochimico e da
strumento di paragone.
SIGNO
Per la taratura della scala nella gamma 10 V -
15 V, occorrerá collegare lo strumento di para-
gone, oppure, provvisoriamente, il tester, sui
7--- terminali della resistenza Rl, regolando lalimen-
tazione in modo da ottenere una indicazione di
5 V. Successivamente, senza variare la tensione
di alimentazione, che dovra essere di tipo sta-
bilizzato, si provvedera a regolare la resistenza
Fig. 3- Per effettuare la misura della tensione di ogni R4 in modo da costringere !'indice dello stru-
singolo elemento dell'accumulatore, si dovranno co- mento ad una deviazione completa a fondo-scala
struire due sonde uguali, prendendo spunto dal dise- (lo strumento dovra essere commutato sulla por-
gno qui riportato, in cui si suggerisce l'uso del con- tata di 1 mA fondo-scala).
tenitore di una penna a sfera. Su una delle due estre-
mita sono avvolte, in forma compatta, 12 spire di filo Per regolare la portata 1,5-2,5 V bastera ap-
di stagno in tubetto. Lo spinotto deve essere colle- plicare ai puntali del nostro apparato una ten-
gato con una delle due boccole del tester elettrochi- sione di 2,5 V e manovrare R3 in modo da co-
mico. stringere !'indice del milliamperometro ad una
deviazione completa a fondo-scala.
Dopo tali operazioni il tester elettrochimico po-
trá considerarsi tarato e in grado di offrire pre-
stazioni piü che soddisfacenti e, soprattutto, uti-
un canco. li per diagnosticare lo stato di salute dell'accu-
Si tenga presente che, durante la misura della mulatore della propria auto.
tensione di due elementi attigui per mezzo delle
sonde, occorrera agitare leggermente la soluzione
elettrolitica con la sonda stessa, allo scopo di e-
vitare fenomeni di polarizzazione chimica che
falserebbero le misure. A prova ultimata le son-
de verranno abbondantemente risciacquate sotto
l'acqua corrente, allo scopo di scongiurare feno- IMPORTANTE
meni di corrosione dovuti alla soluzione acida del-
• l'elettrolita.
PER GLI ABBONATI
Cambia mento
di realizzazione, avvertendo il lettore che qualsia-
si altro tipo di cablaggio andrá ugualmente be-
ne, perché non esistono elementi critici e la lun-
ghezza dei collegamenti non assurnc alcuna im-
portanza nei confronti del funzionamento del-
l'apparato. L'unica cosa importante e che il dio-
do zener sia esattamente da 1O V ± 5%.
d'indirizzo
sono pregati di segnalarci, as-
TARATURA DEL TESTEA
sieme al preciso nuovo indiriz-
La taratura della scala del milliamperometro, op- zo, anche quello vecchio con cui
pure l'adattamento della scala del tester alle hanno finora ricevuto la Rivi-
nuove esigenze di lettura, dovranno essere ef- sta, scrivendo, possibilmente,
fettuate per mezzo di un alimentatore variabile in stampatello.
ed eventualmente di uno strumento abbastanza
preciso, qualora non si utilizzi un tester giá ta-
rato che potra servire, alternativamente, da stru-
833
endite
Ple
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Tutti i lettori di ELETTRONICA PRATICA. abbonati o no, possono
usufruire del nostro servizio di consulenza, rivolgendoci quesiti
tecnici inerenti i vari progetti presentati sulla Rivista. Da parte no-
stra saremo ben lieti di rispondere a tutti, senza distinzione alcuna,
pubblicamente, su queste pagine, oppure, a richiesta, privatamen-
te, tramite lettera. Per rimborso spese postali e di segreteria si
prega aggiungere alla domanda l'importo di L. 800 (abbonati L.
600) in francobolli.
ghezza. L'interno del filo e riempito di una so- Per rendere piu interessanti certe festicciole fra
stanza che, a caldo, cola con lo stagno e reagi- amici, vorrei realizzare un dispositivo simile a
scc chimícamente sulle superfici da saldare, di- quelli abbondantemente utilizzati in questi ulti-
sossidandole. Quasi tutti i metalli a contatto del- mi tempi in talune trasmissioni TV nelle quali,
l'aria si rico prono infatti di un velo di ossido, per per mezzo di pulsanti, si provoca l'accensione del-
cui lo stagno non riuscirebbe a «legare » se lor- la lampadina corrispondente al concorrente che
sido non venisse asportato, sia meccanicamente, per primo esercita la pressione su! pulsante stes-
tramite lime, carta vetro, ecc., sia chimicamente. so. E' ovvio che contemporaneamente dovrebbe
La percentuale o il «tenore » di stagno possono disinserirsi il circuito di accensione della lampa-
variare, ed e per questo che le leghe di stagno da dell'altro concorrente. E' possibile ottenere
843
lampada LPI a causa della corrente di base che
attraversa la lampada LP2 e la resistenza R1. Se
il secondo concorrente preme il pulsante P2 an-
che un solo attimo dopo, la lampada LP2 non
si accende, perché nessuna corrente puó scor-
rere attraverso la base del transistor TR2, dato
che il transistor TRl si trova in saturazione e la
tensione del suo collettore e
di o V circa. I due
transistor sano di tipo 2N1711 ; le due resistenze
sano entrambe da 2.200 ohm; le due lampadine
sano da 6 V- 50 mA .
•••
Caricabatterie al Ni-Cd
844
teressare il solo diodo zener, senza sovraccarica- rienza aumenta, si puo riuscire a colmare questa
re l'accumulatore. La potenza dello zener dovrá !acuna. Ma se voi pubblicaste l'interpretazione di
essere ovviamente calcolata applicando la se- questo particolare codice, sono certo che i tem-
guente formula: W = V z x I ca rica . pi di maturazione di un CB risulterebbero assai
piü brevi.
UN LETTORE
IL CODICE Q
••• La sua richiesta e
Milano
risultata contemporanea a
quanto pubblicato in coda alla rubrica « Le pa-
gine del CB» di questo mese. Come avrd potu-
Da qualche tempo sono entrato a far parte del to otare, abbiamo provveduto alla pubblicazio-
mondo dei CB in qualitá di ascoltatore. Pur- ne sia « dell'alfabeto » utile per lo spelling del
troppo ho notato che in questo particolare traf- nominativo della propria stazione, o di altri mes-
fco delle ricetrasmissioni dilettantistiche si fa saggi, quando si viene mal ricevuti dal corris pon-
abbondantemente uso di espressioni in codice, dente, sía del codice «Q » completo che viene
delle quali non conosco il significato. E' ovvio che usato non soltanto da tutti i CE ma anche dai
col passare del tempo, mano a mano che l'espe- radioamatori.
' i
MODULO EP 0139
PER
ANTIFURTO ELETTRONICO PER AUTO
CON ESSO POTRETE REALIZZARE:
845
Alta tensione senza trasformatore Talvolta, purtroppo, non riesco a realizzare i cir-
cuiti risonanti, per i quali mi affido qualche volta
Pur vivendo in piena era di integrati e transistor, all'esperienza e qualche volta ai dati dedotti da
io rappresento i lettori della vecchia guardia, certe tabelle. Esiste un sistema semplice, non certo
quelli che si dilettano ancora con le realizzazio- quello del dip-grid-meter, di realizzazione delle
ni a valvole. La domanda che vi pongo verte bobine con il solo uso di un vecchio generatore
ovviamente su tale argomento. Attualmente le dif- di alta frequenza a valvole in mio possesso?
ficoltá di approvvigionamento di materiali ra- LAMPIGNANO DOMENICO
dioelettrici per i circuiti con tubi elettronici si Cerignola
• •• •••
Un'anticipazione sul nostro programma
Realizzazione sperimentale delle bobine
Sono rimasto deluso a causa della risposta data
Sono un vostro affezionato lettore dedito, in mo- alla mia richiesta di acquisto del kit, abbondan-
do particolare, ai montaggi di apparati radio- temente pubblicizzato fino a poco tempo fa, del
riceventi. Mo,to spesso, quando costruisco un ricevitore per onde medie a due valvole. Infat-
progetto, cerco di personalizzare il piü possibile ti mi scrivete che quella scatola di montaggio non
l'apparato apportando delle modifiche al circuito. viene piü venduta dalla vostra Organizzazione.
846
Quali sono i motivi per cui avete eliminato un tore a valvole puo essere soppressa. M a non e
progetto cosi interessante? Le valvole elettroni- possibile continuare per molto tempo con la pub-
che non rappresentano tuttora un valido stru- blicita di uno stesso progetto che, col passare
mento didattico per chi vuole istruirsi a fondo del tempo, invecchia e non viene pi accettato
nella radiotecnica? dal grosso pubblico. Possiamo dunque anticipar-
DARIO FRANCISCI le una notizia relativa al nostro programma tecni-
Potenza co-editoriale: quanto prima, con tutta probabi-
lita, nel prossimo mese di dicembre, verra pre-
La valvola elettronica, come lei giustamente dice, sentata una nuova scatola di montaggio di ri-
non puo essere eliminata in una didattica seria cevitore radio a due valvole con circuito stam pa-
e completa della radiotecnica. E per questo mo- to. Siamo certi che si tratterá di un kit molto
tivo nep pure la scatola di montaggio del rice vi- interessante, attuale ed economco.
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e interruttore crepuscolare
e conteggio di oggetti
o persone
e antifurto
e lampeggiatore
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L'emissione e in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
1T sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
~ chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput e di 0,5 mW. La sensibilitá e re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e iontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimita del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
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SCATOLE
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A chiusura di questa annata editoriale, presentiamo due
nuove interessantissime scatole di montaggio, piu che
collaudate e, quindi, sicuramente funzionand.: quella di
un ricevitore radio bivalvolare, con reazione di catodo e
ascolto in altoparlante, e quella di un semplice apparato
di pilotaggio di un impianto di luci psichedeliche. La pri-
ma succede al glorioso, ma tecnicamente superato, kit
del ricevitore a due valvole per sole onde medie, la se-
conda costituisce una novita in assoluto per Elettronica
Pratica e vuol significare una pronta e soddisfacente ri-
sposta alle molte richieste pervenuteci, in questi ultimi
tempi, su un argomento di grande attualita e interesse.
Con l'approntamento di questi due nuovi kit siamo certi
di allietare nel migliore dei modi le prossime festivita dei
nostri lettori. Soprattutto di quelli che si stanno prepa-
rando a vivere un periodo di tempo in cui l'intimita e la
serenita sono motivi edificanti. Cioé quando la giustifi-
cazione, la constatazione della regolarita amministrativa,
la ben difficile critica costruttiva e il consolidamento di un
legame affettivo, come e quello che unisce il lettore a tut-
ti coloro che, nell'approntare la rivista, si sono prodigati
e sempre si prodigheranno nel miglior esercizio del pro-
prio dovere, dipendono in massima parte dalla nostra
volonta. Una volonta intesa a rafforzare i vincoli di una
collaborazione che, del resto, molti lettori hanno gia con-
fermato sottoscrivendo un abbonamento annuo. Mentre
altri lo stanno facendo ora o lo faranno in questo periodo
dell'anno. Perché questo e il migliore dei modi per raffor-
zare l'unione e per avvicinarsi meglio alle grandi festivi-
ta, senza alcun turbamento e in clima di letizia che, in
parte, proviene anche dall'attuazione concreta e favore-
vole dei molti progetti suggeriti e proposti da Elettroni-
ca Pratica.
L'ABBONAMIENTO A
ELETTRONCA
PRATIGA
vi da la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che e, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro flanco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualita e sicuro
funzionamento.
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due piastre, con superficie ramata da una parte, di forma ret-
tangolare e dimensioni pari a quelle della Rivista, utilissime per
l'approntamento dei circuiti stampati. lnoltre, un formidabile
modulo amplificatore di bassa frequenza per cinque diverse ap-
plicazioni elettroniche; oppure, a scelta, un saldatore elettrico
da 25 W.
CONSULTATE
nell'interno la pagina in cui Vi proponiamo le tre forme di abbo-
namento, scegliendo quella preferita e da Voi ritenuta piü in-
teressante. E ricordate che « abbonarsi » significa confermare,
in concreto, la validita della nostra « formula ». Sostenere una
Rivista altamente educativa, testimoniando a se stessi e agli
altri la propria passione per l'elettronica.
ELETTRONICA
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Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945
editrice
ELETTRONICA PRATICA
direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
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ALBAIRATE - MILANO
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DIstributore escluslvo por I'E- IN SCATOLA DI MONTAGGIO
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A. & G. Marco - Via Fortez-
za n° 27 - 20126 Milano
tel. 2526 - autorizzazlone LUCI PSICHEDELICHE 864
Trlbunale Cille dl Milano - IN SCATOLA DI MONTAGGIO
N, 74 del 29-2-1972 - pubbli-
cita Inferiore al 25%.
UNA COPIA L. 700 LE PAGINE DEL CB 872
ARRETRATO L. 1.000 ANTENNA PORTATILE D'EMERGENZA
ABBONAMENTO ANNUO (12
numen) PER L'ITALIA L. 7.500 878
ABBONAMENTO ANNUO (12
TEMPORIZZATORE SOLIO STATE
numerl) PER L'ESTERO L.
10.000.
MIGLIORIAMO L'EFFETTO STEREO 886
DIREZIONE - AMMINISTRA-
ZIONE - PUBBLICITA' -
VIA ZURETTI 52 - 20125 894
MILANO.
VENDITE ACQUISTI PERMUTE
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
Lire 12.500 senza altoparlante
Lire 13.500 con altoparlante
852
Caratteristiche tecnlche
Tipo di circuito: in reazione di catodo
Estensione gamma onde medie: 400 KHz - 1.600 KHz
Sensibilita onde medie: 100 V con 100 mW in uscita
Estensione gamma onde corte: 4 MHz - 17 MHz
Sensibilitá onde corte: 100 V con 100 mW in uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 V
Tipo di ascolto: in altoparlante
.\"on e possibile aspirare alla qualifica di radio- correre all'eccessívo scrupolo tecníco, cosi come e
tecnico, radiomontatore o radioriparatore, neppu- necessario talvolta con i montaggi transístorizzati.
re in forma dilettantistica, senza aver montato, al- E non v'e nulla di vetusto in tutto ció, perché, pur
meno una volta e con successo, un ricevitore radio essendo la radio a valvole commercíalmente su-
a valvole, alimentato con la tensíone dí rete e a- perata o in fase di estinzione, questa e sempre
datto per lascolto in altoparlante della gamma valida, se non proprio necessaría, per fare scuola.
delle onde medie e di quelle corte. Senza rícorrere al diffcile circuito supereterodina,
TI montaggio dí un radíorícevítore a valvole per- íl progetto dí un rícevitore radío a due valvole,
mette di agíre con un buon margine di sicurezza, in reazíone, puo essere in grado dí percorrere
concedendo all'operatore una certa liberta d'a- tutto lorizzonte della radíotecníca elementare,
• ne con il saldatore di tipo normale, senza rí- dalle funzioni delle resístenze e deí condensatorí
853
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854
Fig. 1- Schema elettrico completo del ricevitore radio a due valvole. Gli avvolgimenti L1-L2 risultano effettua-
ti su un unico supporto rappresentativo della bobina per onde medie; gli avvolgimenti L3-L4 risultano effettuati
su uno stesso supporto rappresentativo della bobina per onde corte. II deviatore S1, di tipo a slitta, permette
di commutare il circuito nella ricezione delle onde medie o in quella d&lle onde corte. Per mezzo del poten-
ziometro R5 si controlla la reazione, cioé si fa in modo di eliminare il fischio e di rendere la ricezione intelleg-
gibile e potente. L'interruttore S2, collegato in serie con uno dei due conduttori di rete-luce risulta in pratica
incorporato con il potenziometro R5. 11 lettore potra osservare che questo disegno risulta delimitato, in massi-
ma parte, da linee tratteggiate. L'interpretazione di queste linee e la seguente: tutti gli elementi disegnati den-
tro il tratteggio vengono montati sulla basetta rettangolare del circuito stampato; gli elementi disegnati al di
fuori delle linee tratteggiate (spina-trasformatore di uscita T2-altoparlante AP) non trovano posto sul circuito
stampato. 1 simboli dei filamenti delle due valvole, disegnati nella parte bassa dei due dischi rappresentativi
di V1-V2, seno riportati anche nel collegamento in parallelo con l'avvolgimento secondario a 6,3 V del trasfor-
matore d'alimentazione T1; come si puó notare, il numero dei piedini corrispondenti ai filamenti e sempre lo
stesso per entrambe le. valvole (3-4). Le diciture NERO-BIANCO-ROSSO, riportate in corrispondenza dei con-
duttori del trasformatore di alimentazione Tt, indicano il colore dei conduttori uscenti dal trasformatore stesso.
----COMPONENTI-----
Condensatori Resistenze
C1 = 470 pF (giallo-viola-marrone) R1 = 2,2 megaohm (rosso-rosso-verde)
C2 = 20 pF R2 = 470 ohm (giallo-viola-marrone)
C3 = 500 pF (condensatore variabile) R3 = 100.000 ohm (marrone-nero-giallo)
C4 = 150 pF R4 == 120.000 ohm (marrone-rosso-giallo)
C5 = 470 pF (giallo-viola-marrone) R5 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C6 = 470 pF (giallo-viola-marrone) R6 = 470.000 ohm (giallo-viola-giallo)
C7 = 100.000 pF (0.1 O) R7 220 ohm - 1 W (rosso-rosso-marro-
C8 = 100.000 pF (0.1 O) ne)
C9 = 50 F - 35 VI (elettrolitic0) R8 1.200 ohm - 1 W (marrone-rosso-ros-
doppio) so)
C10 = 3.300 pF N.B. Nel kit qualche resistenza potra essere so-
C11+C12= 40 4 40 F - 350 VI (elettrolitico stituita con resistenza recante il valore ohmmico
doppio) impresso sull'involucro esterno.
C13 = 3.300 pF Varie
C14 = 3.300 pF V1 valvola 6AU6
N.B. Nel kit taluni condensatori qui citati possono V2 valvola 6AQ5
essere di valore leggermente diverso, senza che D1 = diodo raddrizzatore (BY127 o 1N4007)
il funzionamento del ricevitore subisca alterazio- T1 trasformatore d'alimentazione
i. Per esempio, il condensatore C2 potrebbe es- T2 trasformatore d'uscita
sere da 22 pF, i condensatori C10-C13-C14 po- L1-L2 = bobina per onde medie
trebbero essere da 3.000 pF. E ricordiamo an- L3-L4 = bobina per onde corte
ora che il valore di 100.000 pF puó essere in- S1 = commutatore di gamma
dicato con 0.10/10. S2 = interruttore corrente incorporato con R5
855
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856
Fig. 2 - Piano co stru ttivo del ricevitore a due valvole. pera di riconoscimento dei componenti. Ma le
ll diseg no del circuito stampato , ripo rta to in colore,
resistenze e i condensatori possono anche pre-
deve esse re considera to come se lo si vedesse in
tra sparenza, cioé in controluce per un oss erv ato re che sentarsi in una forma diversa da quella riprodotta
guardi la bas etta retta ngolare dalla parte oppo sta a nelle varie illustrazioni. Ció dipende dalle con-
quella in cui sono riporta te le piste di ra me. Dura nte dizioni di mercato nel momento in cui viene con-
il monta ggio del ricevitore radio si faccla bene atte n-
zio ne al senso di co llegamento del diod o raddrizz ator e
fezionata la scatola di montaggio. I condensatori,
D1, a quello del con den satore elettro litico C9 e a ad esempio, possono essere di tipo diverso: colo-
quelli del condensatore elettrolitico doppio C11-C12. rati con lettura in codice del valore capacitivo,
due conduttori disegnati sulla destra di T1 sono di a disco con valore capacitivo impresso, ecc. Que-
colore blanco; i due conduttori collegati in prossimita
del condensatore C13 sono entrambl di color nero; sta stessa osservazione si estende anche alle re-
quelli a cavallo della resistenza R7 sono di color ros- sistenze. Tuttavia, facendo bene attenzione, non
so. 11 trasfonnatore di uscita T2 e l'altoparlante AP e assolutamente possibile sbagliare, perché la sea-
potranno essere montati su una tavoletta alla quale si tola di montaggio e confezionata in modo da non
attribuiscano le funzioni di pannello frontale del ricevi-
tore. Per il buon funzionamento del ricevitore necessita creare dubbi di sorta (eventuali varianti potranno
un filo di antenna della lunghezza di 5-10 metri. Una essere comunícate tramite foglietti aggiuntivi con-
antenna piü lunga e necessaria in cittá e in zone lon- tenuti nel kit).
tane dalle stazioni trasmittenti. II collegamento di terra
non e assolutamente necessario, anche se esso mi-
gliora il rendimento dell'apparato.
MONTAGGIO DEI COMPONENTI SUL CIR
CUITO STAMPATO
857
NERO n BIANCO PLACA
ce-
--
ALTA
RESIST.
3l BASSA RESIST.
6,3V
ROSSO BIANCO
T1
ché tutti risultano elettricamente collegati con le
Fig. 3 - Schema elettrico del trasformatore di alimen- lamine fisse.
tazione con le indicazioni dei valori delle tensioni e dei
colori dei conduttori uscenti dal componente. Seguendo lo schema pratico di figura 2 si ap-
plicano quindi linterruttore S1 e il potenzio-
metro R5; l'interruttore S1 puó essere comunque
inserito nella basetta; l'interruttore S2, diretta-
mente montato su! potenziometro R5, <leve essere
collegato alle piste del circuito stampato per mez-
zo di due piccoli spezzoni di filo conduttore di-
rettamente saldati sui terminali dell'interruttore.
I terminali del potenziometro debbono essere pie-
cordarsi che il terminale positivo e sempre quello gati ad angolo retto (90%) e direttamente saldati
• che appare isolato rispetto al contenitore del com- sulle apposite piste del circuito stampato.
ponente; il terminale negativo e quello che ri- Il diodo raddrizzatore al silicio D 1 <leve essere
sulta in contatto elettrico con !'involucro esterno assolutamente montato ne! modo indicato nello
del condensatore. schema pratico, perché il diodo e un componente
L'applicazione del condensatore variabile C3 e polarizzato, cioé dotato di anodo e catodo. Il let-
molto semplice. Essa si ottiene mediante due viti tore si accorgera che questo componente risulta
che provvedono a stabilire il contatto di massa piatto da una parte e appuntito dall'altra; la zona
fra le lamine mobili del componente e la linea appuntita risultera rivolta verso la valvola V2.
di massa del circuito stampato; il collegamento L'ultimo elemento da montare sul circuito e rap-
fra uno dei due terminali del condensatore C3 e presentato da! trasformatore di alimentazione Tl,
il circuito stampato si ottiene per mezzo di un perché il trasformatore d'uscita T2 e Paltopar-
piccolo spezzone di filo flessibile. Si tenga presente lante vengono montati a parte, tenuti liberi o
che risulta del tutto indifferente servirsi di uno applicati su un pannello di un qualsiasi conte-
qualsiasi dei terminali utili del componente, per- nitore in cui il lettore inserirá Hintero circuito.
858
TI trasformatore di alimentazione TI e dotato di V, cioe dell'avvolgimento che alimenta i filamenti
sei fli uscenti. Questi fli rappresentano i termi- delle due valvole Vl-V2.
nali estremi di tre coppie di avvolgimenti. Da Rimane ora il collegamento al circuito del tra-
una parte del trasformatore escono soltanto due sformatore d'uscita e dell'altoparlante. Come ab-
fili dello stesso colore ( normalmente bianco). Eb- biamo detto, questi due elementi non vengono di-
bene, questi due fili costituiscono i terminali del- rettamente inseriti su! rettangolo di bachelite. Es-
!'avvolgimento primario a 220 V; essi vanno in- si dovranno essere quindi collegati al circuito
filati negli appositi fori presentí lungo il lato de- stampato per mezzo di fili conduttori isolati. Piu
stro del rettangolo della basetta di bachelite. Dal- precisamente, l'avvolgimento primario del tra-
l"altra parte sono presentí, in posizione estrema, sformatore d'uscita T2 verrá collegato con i due
!"uno rispetto all'altro, due fili conduttori rossi, fori pos ti in corrispondenza del condensatore C 1 O;
che rappresentano i terminali dell'avvolgimento i due conduttori rappresentativi dell'avvolgimen-
a 6,3 V. Fra questi due fli rossi, sono presenti to secondario verranno collegati con i due termi-
due fli neri, che rappresentano i terminali estre- nali dell'altoparlante. E qui sorge un ultimo pro-
mi dell'avvolgimento, cosiddetto ad alta tensione, blema, quello del riconoscimento dell'avvolgimen-
a 150 V. to secondario del trasformatore d'uscita T2. Ma
Lordine di inserimento nel circuito di questi per riuscire a risolvere questo semplice problema
quattro fili conduttori e il seguente: nero-nero- basta ricordare che l'avvolgimento primario e
quello composto da un maggior numero di spire,
rosso-rosso. Cioé i due fili neri debbono essere
mentre l'avvolgimento secondario e quello com-
collegati (!'uno o l'altro e la stessa cosa) in corri-
posto da un minor numero di spire. Un altro ele-
spondenza del condensatore C13, mentre i due fli
mento assai importante, che permette di distingue-
rossi devono essere collegati a cavallo della resi-
re un avvolgimento dall'altro, e rappresentato
srenza R7. Se qualcuno avesse dei dubbi, oppure
dalla sezione e da! tipo di conduttori uscenti dal
emesse di sbagliare, potra far riferimento allo
componente. I fili conduttori rappresentativi dei
.hema elettrico di figura 1, seguendo la corri- terminali dell'avvolgimento primario sono flessi-
spondenza fra il circuito teorico e quello pratico. bili e di tipo a trecciola; i due conduttori rap-
-¡ tenga presente come regola che i conduttori presentativi dei terminali dell'avvolgimento se-
piü grossi e piü rigidi sono sempre quelli rappre- condario sono sempre realizzati con filo di rame
sentativi dell'avvolgimento di bassa tensione a 6,3 smaltato rigido, cioe con un conduttore unico.
859
Fig. 5 - Normalmente, per
ottenere una precisa com-
mutazlone di gamma, si
,9" I IANT. interviene sugli avvolgi-
menti primari delle bobine
l
1
1 0M
I
1
I
C1
OM
d'entrata e ci si serve di un
condensatore variabile a
due sezioni. Noi abbiamo
semplificato ogni cosa
~*---
(
sfruttando alcuni principi
radioelettrici.
1 segnali radio ad onda
,
il
z,
corta, pur raggiungendo lo
avvolgimento L1 (disegno a
sinistra), non possono at-
traversarlo, perché esso
L2
2 elocco > rappresenta, soltanto per i
l BLOCCO 1 I
segnali radio ad onda cor-
#l RF RF
~ ta, un blocco RF; fluisco-
1 no invece attraverso l'av-
1 volgimento L3 dopo essere
: 11
1 passati per C2. Nessun
1 segnale radio ad onda cor-
1 ta e quindi presente sul-
\. l'avvolgimento L2.
Viceversa, i segnali radio
~ ad onda media non pos-
Í II L3 L4 L3 L4
sono attraversare il con-
1 oc 1
11 oc densatore C2, che costi-
t f tuisce un blocco RF, e so-
no quindi presenti nell'av-
volgimento L1 e, per in-
duzione, nell'avvolgimento
L2 (disegno a destra).
MESSA A PLINTO, TARATLIRA, USO glior posizione dei nuclei di ferrite, li faccia scor-
rere lentamente, avvitandoli e svitandoli, lungo
La messa a punto del ricevitore, e cosi pure la l'asse delle due bobine.
taratura, consistono nel fare ruotare i due nuclei Per quanto riguarda l'uso del ricevitore, sugge-
di ferrite inseriti dentro le due bobine, quella riamo, prima di inserire la spina nella presa-luce,
delle onde medie e quella delle onde corte. La di effettuare un attento controllo del lavoro ese.
rotazione dei nuclei di ferrite <leve essere fatta in guito, tenendo conto che la cosa piu importante
modo da raggiungere un punto in cuí la ricezione e rappresentata dall'esatto collegamento del tra-
diviene piu forte. Una volta raggiunto questo sformatore di alimentazione ( collegamenti dell'av-
punto, i nuclei di ferrite non debbono essere toc- volgimento primario a destra e collegamenti de-
cati piü. Ovviamente si comincera con il nucleo gli avvolgimenti secondari a sinistra).
di ferrite della bobina delle onde medie Ll-L2 e, Dopo essersi accertati che tutto e stato ordinata-
successivamente, con quella delle onde corte L3- mente compiuto, si potra accendere il ricevitore
L4. Per ciare un punto di riferimento possiamo tramite l'interruttore incorporato ne! potenzio-
dire che la posizione ideale del nucleo della bo- metro R5, motando da sinistra verso destra la
bina OM si trova verso la fine corsa del supporto manopolina inserita nel perno del componente.
cilindrico; questa posizione vale anche per la bo- Volendo ascoltare una emittente sulla gamma
bina OC. Comunque e necessario che l'operatore, delle onde medie, il deviatore S1 dovrá essere
prima di convincersi di aver individuato la mi- posizionato in modo da inserire nel circuito di
860
entrata del ricevitore le bobine delle onde me- re le bobine L3-L4, perché queste ultime rap-
die. Quando la slitta del deviatore S1 e spostata presentano un elemento di blocco per i segnali a
verso l'operatore, si ascolta la gamma delle onde frequenza compresa fra i. 400 KHz. Viceversa,
medie; viceversa, nell'altra posizione della slitta, quando si ascolta la gamma delle onde corte, i
si ascolta la gamma delle onde corte. segnali radio di frequenza compresa fra i 4 MHz
Successivamente si fa motare lentamente il perno e i 17 MHz, attraversano agevolmente la bobina
del condesatore variabile C3, in modo da ascol- Ll e si trasferiscono nella bobina L3, interessando,
tare l'emittente desiderata; quindi, intervenendo per induzione, l'avvolgimento L4. Tale concetto
su] potenziometro R5, dopo averlo ruotato verso e interpretato con gli schemi riportati in figura
l'estrema destra, lo si fa ruotare lentamente verso 5, nei quali si vede che la bobina Ll costituisce
sinistra, facendo diminuire il gran rumore emesso un blocco, cioé un elemento di arresto, per i se-
dall'altoparlante ed arrestando questa manovra gnali ad onda corta, che sono costretti a raggiun-
appena scompare il fischio della reazione e quan- gere il circuito di massa attraverso il condensatore
do l'emissione sonora diviene perfettamente in- C2 (disegno a sinistra).
telleggibile. 11 condensatore C2 rappresenta invece un blocco
Nel caso in cui la ricezione fosse accompagnata a radiofrequenza per i segnali ad onde medie.
da un ronzio noioso e insopportabile, consigliamo La sintonizzazione dei segnali radio avviene per
di invertire il senso di inserimento della spina mezzo del conderisatore variabile C3, con il quale
nella presa-luce. Nel caso in cuí questo ronzio non si fa variare il valore della frequenza di risonanza
dovesse cessare, allora si dovrá pensare ad un del circuito stesso, permettendo la circolazione di
errore di collegamento nei circuiti di alimenta- un solo segnale radio, quello il cui valore di fre-
zione, oppure ad una messa fuori causa del con- quenza e pari al valore della frequenza di riso-
densatore elettrolitico doppio C11-C12. nanza del circuito di sintonia. 11 condensatore va-
riabile, dunque, si comporta come un filtro, che
permette ad un solo segnale radio per volta, il
TEORIA raggiungimento della griglia controllo della val-
vola VI.
Abbiamo lasciato per ultima l'esposizione della
teoría del funzionamento del ricevitore radio a
due valvole. Perché sappiamo per esperienza che LA REAZIONE
alcuni lettori, essendo giá ferrati in materia di
radiotecnica, conoscono giá il principio di fun- La maggior parte del funzionamento del ricevito-
zionamento dí un ricevitore a valvole. Tale fatto re qui descritto e basato su! principio della rea-
tuttavia non ci autorizza a dimenticare i lettori z10ne.
principianti e, soprattutto, a non ricordare che La reazione consiste ne! riprendere una parte di
il montaggio di un ricevitore deve rappresentare segnale radio, giá entrato nella valvola V1 per
sempre una lezione scolastica sui principi dei si- immetterlo nuovamente in essa attraverso la gri-
stemi di radioricezione. glia controllo. Ma andiamo con ordine, comin-
I segnali presentí nello spazio vengono captati ciando con l'analisi della prima valvola del ri-
dall'antenna che, nel nostro caso, puó essere rap- cevitore. Questa e di tipo 6AU6, cioé un pentodo
presentata da un filo flessibile (trecciola di rame adatto all'amplificazione dei segnali radio. ll pie-
i.solata). A questo proposito ricordiamo che sul dino 1 corrisponde alla griglia controllo; il pie-
fascicolo di febbraio 1973 di Elettronica Pratica, dino 2 alla griglia soppressore, il piedino 6 alla
piü precisamente nella rubrica « I primi passi » griglia schermo, il piedino 7 al catodo, il piedino
sono stati esposti gli elementi di pratica con le 5 alla placea e i piedini 3-4 al filamento.
antenne. Consigliamo quindi i principianti a leg- 11 segnale radio entra nella valvola attraverso la
gersi quell'articolo prima di decidere su! miglior griglia controllo (piedino 1). Nella valvola stessa
tipo di antenna da installare e da collegare con esso subisce due processi : quello di amplificazio-
il ricevitore bivalvolare. ne e quello di rivelazione. Dunque, tramite il con-
II condensatore C 1 funge da elemento di accop- densatore C8 si preleva dalla placea della val-
piamento tra l'antenna e i circuiti di entrata del vola VI (piedino 5) un segnale di bassa frequenza
ricevitore. preamplificato e lo si applica alla griglia controllo
Quando si ascoltano le onde medie, cio quando della valvola amplificatrice di bassa frequenza V2
il deviatore Sl e commutato nella posizione in- (piedino 7).
dicata nello schema di figura 1, i segnali radio, 11 principio della reazione consiste ne! prelevare
presenti nell'avvolgimento Ll, si trasferiscono, per una parte del segnale radio da! catodo della val-
induzione, nella bobina L2, evitando di interessa- vola Vl (piedino 7) e di riportarlo nella griglia
861
IL KIT DEL RICEVITORE A DUE VALVOLE
contiene:
n. 10 Condensatori normali n. 2 Trasformatori (trasformatore d'alimentazione e
n. 2 Condensatori elettrolitici dei quali uno e di tipo trasformatore d'uscita)
doppio n. 1 Altoparlante di forma circolare
n. 1 Condensatore variablle ad una sezione n. 1 Circuito stampato
n. 7 Hesistenze n. 1 Deviatore di tipo a slitta
n. 1 Potenziometro a variazione lineare dotato di in- n. 1 Manopola per potenziometro
terruttore n. 1 Demoltiplica per eventuale composizione mecca-
n. 1 Diodo raddrizzatore al silicio (erroneamente o- nica di comando di sintonia su perno condensa-
messo nella foto) tore variabile
n. 2 Bobine (per onde corte e per onde medie) n. 1 Cordone alimentazione con spina
n. 2 Zoccoli portavalvola a sette piedini n. 4 Viti + n. 2 dadi (per fissaggio condensatore va-
n. 2 Valvole tuttovetro a sette piedini riabile e trasformatore T1)
862
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in corrispondenza dell'avvolgimento a 6,3 V (le in un altro kit potrebbero essere di tipo a disco,
due punte si presentano ne! disegno come le te- ceramici o in polistirolo. Ne! primo caso la lettu-
ste di due frecce). ra del valore capacitivo si effettua in codice; ne-
La tensione alternata a 150 V viene raddrizzata gli altri casi il valore capacitivo del componente
tramite il diodo al silicio D1. A valle di questo risulta direttamente impresso sull'involucro ester-
diodo e presente la tensione pulsante che viene no del condensatore.
successivamente trasformata in tensione continua Anche i tipi di resistenze contenuti ne! kit possono
per mezzo della cellula di filtro composta dalla essere, col passare del tempo, di tipo diverso : con
resistenza R8 e da! condensatore elettrolitico dop- valore ohmmico espresso in codice (anelli colo-
pio C11-C12. A valle di questa cellula di filtro rati), oppure con valore ohmmico direttamente
e presente la tensione continua che prende il no- stampato.sul corpo del componente.
me di tensione anodica; essa alimenta le due plac- Per i principianti ricordiamo che la successione
che delle due valvole e le due griglie schermo (pie- dei colorí nei condensatori pin-up <leve essere letta
dini 5-6). dall'alto al basso; nelle resistenze !'ultimo anello
colorato e quello d'argento o d'oro, che stanno
ad indicare la tolleranza resistiva e non concor-
ULTIMI CONSIGLI rono, cosi come avviene per gli altri anelli, alla
interpretazione del valore resistivo.
Prima di terminare questo argomento vogliamo Un'ultima raccomandazione : quando si effettua-
suggerire al lettore alcuni elementi informativi no le prove di funzionamento del ricevitore, oc-
e pratici. corre lavorare in condizioni di perfetto isolament0
Gli elementi contenuti ne! kit possono mutare di con la terra, ponendo il montaggio su una tavola
forma col passare del tempo, in corrispondenza di legno e tenendo i piedi su un pannello isolan-
con il mutare del mercato dei componenti elet- te, in modo da non favorire il passaggio di cor-
tron1ci. Per esempio i condensatori C1-C6-C5 rente attraverso il corpo umano in caso di mo-
possono essere, in un kit, di tipo pin-up, mentre vimento accidentale o di distrazione.
863
LUCI PSICHEDELICHE
L. 8.500
IN SCATOLA D MONTAGGIO
CON QUESTA SCATOLA DI MONTAGGIO AVRETE LA POSSIBILITA' DI
REALIZZARE UN IMPIANTO DI LUCI PSICHEDELICHE CON QUALSIASI
TIPO DI AMPLIFICATORE, ANCHE CON QUELLI STEREO DI POTENZA.
CON LE REGOLAZIONI DI SENSIBILITA' DEI VARI SUONI SI POSSONO
RAGGIUNGERE NOTEVOLI EFFETTI SUGGESTIVI, CONFERENDO AGLI
AMBIENTI UN TOCCO DI ORIGINALITA' E UN'ATMOSFERA DI MODER-
NA ALLEGRIA.
864
senza continuitá, con effetto finale abbastanza
sgradevole.
L'uso di filtri separatori, con caratteristiche di
Circuito a due canali (note alte e bas- separazione meno nette, attenua questo effetto,
anche se riescono a separare in modo soddisfa-
se) con regolazioni indipendenti per cente suoni di tonalitá completamente diverse.
865
.-- - - -- - - --- - 1
1
TRIAC 1 m[3} l
A1 1
1
R2
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3)a1co 1
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1
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R3Se n R5 1
1
2 + 1
@arco 2
1 ~ (CANALE2)
1
1 T1
C2
1
1
}F,ld
1
TRIAC 2 T
L _ - _I
COMPONENTI
C1 = 1 F - 250 Vl (1J250) Fi~. 1 - Circuito teorico dell'apparato per luci psiche-
C2 = 47.000 pF (giallo-viola-arancio) deliche. La presenza del trasformatore T1 garantisce
R1 = 1.000 ohm (trimmer potenziometrico) l'assoluta incolumita dell'amplificatore di bassa fre-
R2 = 470 ohm (giallo-viola-marrone) quenza, perché isola quest'ultimo dal circuito di rete-
R3 = 1.000 ohm (trimmer potenziometrico) luce. 1 due TRIAC si comportano come veri e propri
R4 = 470 ohm (giallo-viola-marrone) interruttori, provocando l'accensione e lo spegnimen-
to delle lampade collegate su ciascun canale (in que-
RS = 10.000 ohm (marrone-nero-arancio) sto schema le lampade sono state indicate con le e-
TRIAC 1 =TDAL 223B spressioni CARICO 1- CARICO 2). Si tenga presente
TRIAC 2 =TDAL 223B che su ciascun canale non si possono applicare lam-
T1 = trasf. d'accoppiamento padine per un wattaggio superiore ai 660 W.
866
TRIAC 1 RETE
867
il circuito di figura 1 risulta direttamente colle-
gato con la tensione di rete-luce.
La seconda funzione consiste nell'adattamento
dell'impedenza d'uscita dell'amplificatore di bassa
La penna dell'elettro nico dilettante frequenza, che assume normalmente un valore
basso, intorno ai 2-16 ohm, a quello del circuito
elettronico delle lucí psichedeliche, il cui valore
tipico e di 500 ohm.
11 trasformatore T 1 viene dunque utilizzato con
rapporto in salita, cosí da aumentare di circa 10
L.3.500 volte il livello di tensione, rendendo pilotabile
il dispositivo di lucí psichedeliche anche con se-
gnali di debole potenza, cioé di debole ampiezza.
Dai due avvolgimenti secondari del trasformatore
T 1 vengono prelevati due segnali distinti, che
vengono inviati ai due potenziometri semifissi
R1-R3, la cui funzione e quella di <losare l'am-
piezza dei segnali per i due diversi canali.
In pratica il trimmer potenziometrico Rl con-
trolla la sensibilitá del canale delle note gravi,
mentre il trimmer potenziometrico R3 controlla
la sensibilitá del canale delle note acute.
-
- 100 KPF
L'ti-,
1 @H?Jaao 1
REOSTATO \ 2?UNIT 1 2 4 70 n
1 W
869
COLLEGAMENTO CON AMPLIFICATORE
NORMALE
1
1
Per ottenere il corretto funzionamento delle lucí
5 psichedeliche, e necessario collegare i punti del
circuito contrassegnati con i numeri 1-2 (figura 2)
SERIE DI direttamente con l'uscita dell'amplificatore di bas-
é3 LMP. IN
PARALLELO sa frequenza, ad esempio in parallelo con una
"
1 cassa acustica.
n
E' ovvio che coloro che disponessero di un im-
pianto stereofonico potranno accontentarsi di ...
SERIE OI
psichedelizzare un solo canale, oppure entrambi
e e 3 LMP. IN
PARALLELO i canali, purché si realizzino due unita distinte
di luci psichedeliche, ricorrendo all'acquisto di
T57
due scatole di montaggio.
870
\
•
e I
• • .
• • I
• •
• . e
•
•
•
e t
..
La scatola di montaggio costa L. 8.500. Le richieste debbono essere fatte inviando anti-
cipatamente l'importo a mezzo vaglia o e.e. p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRA-
TICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52 (nel p rezzo sono comprese le spese di spedizione).
gestiva l'accensione breve delle lampade, anziché e un componente che lavora ad intermittenza,
la saturazione del canale, con una conseguente generando una certa quantita di segnali-disturbo
continua accensione delle lampade. Perché in que- che, attraverso la rete di alimentazione, possono
st'ultimo caso, infatti, l'effetto psichedelico di raggiungere il sistema di riproduzione sonora,
sincronizzazione della musica con l'accensione nonche gli apparecchi radio e i televisori in fun-
delle lampade si nota assai poco e l'effetto di se- zione nelle vicinanze. •
parazione delle note acute da quelle gravi diviene Se tale inconveniente dovesse manifestarsi in mi-
insignificante. sura inaccettabile, per eliminarlo bastera collegare
Un ultimo consiglio. Buona parte del circuito fra Al (anodo 1) ed A2 (anodo 2), un gruppo di
stampato risulta direttarnente collegato con la filtro RC, in modo da smorzare i picchi di alta
ensione di rete. Per tale motivo raccomandiamo frequenza. Ovviamente occorrera collegare un
a tutti di prendere le dovute cautele prima di gruppo su ciascun TRIAC. Tale modifica e chia-
inserire la spina nella presa-luce, isolando perfet- ramente riportata in figura 4. Essa dovrebbe ri-
tamente il circuito. sultare effcace nella maggior parte dei casi.
Cío si ottiene inserendo il montaggio in un con- Un'altra soluzione del problema potrebbe consi-
tenitore. stere nel racchiudere il circuito di luci psiche-
deliche in un contenitore metallico, con funzioni
di schermo elettromagnetico.
FILTRI ANTIDISTURBO Tale soluzione implica ovviamente un perfetto i-
solamento elettrico interno ed esterno rispetto ai
11 TRIAC, cosl come avviene per il diodo SCR, conduttori di rete.
871
PER TUTTI I LETTORI APPASSIONA-
TI DELLE ATTIVITA' ESCURSIONI-
STICHE, CHE SI AVVENTURANO IN
LUOGHI INACCESSIBILI Al MEZZI
MOTORIZZATI, PRESENTIAMO E
DESCRIVIAMO, IN QUESTA RUBRI-
CA, LA COSTRUZIONE DI UN'AN-
TENNA CB FACILMENTE TRASPOR-
TABILE E DI RAPIDA MESSA IN O-
PERA.
#
• I : -... .
,•~ '
é?
·: °
ANTENNA PORTATILE
'EMERGENZA
Possedere un'antenna d'emergenza, facilmente L'antenna che ne e risultata e quindi di una e-
trasportabile, la cui installazione richieda poco strema semplicita costruttiva, cosí come e dato a
tempo e nessun particolare accorgimento tecnico, vedere in figura 1. Infatti essa e composta da due
puo risultare utile in molte occasioni. conduttori metallici, che formano i due bracci del
L'antenna che intendiamo proporre ai nostri let- dipolo tenuti in tensione da appositi tiranti. II
tori non vuole essere un elemento sostitutivo del- dipolo risulta alimentato al centro per mezzo di
l'antenna per postazione mobile, normalmente in- un cavo schermato coassiale da 52 ohm, del tipo
stallata sulle autovetture, bensi un'antenna semi- normalmente utilizzato per il trasmettitore (per
fissa installabile, ad esempio, in pochi minuti, esempio RG8 e RG58).
sulla vetta di una montagna, oppure in tutti quei Ne! caso in cui l'impedenza d'uscita del trasmetti-
luoghi in cui e possibile arrivare con i mezzi mo- tore fosse 75 ohm, anziché di 50-52 ohm, sara
torizzati. necessario servirsi di un cavo coassiale con valore
di impedenza di 75 ohm, mentre nessuna variante
dovra essere apportata ai dati costru ttivi del di-
EFFICIENZA DELL'ANTENNA polo, che risultano chiaramente indicati in f-
gura 1.
L'efficienza della nostra antenna puo considerarsi
una via di mezzo tra quella di una antenna per
postazione mobile e quella di un'antenna per po- COSTRUZIONE DELL'ANTENNA
stazione fissa. Ma il piü grande pregio di questa
antenna e quello di non richiedere alcun inter-
Non si puó dire che i due bracci del dipolo pre-
vento di taratura ogni volta che essa viene in-
sentino aspetti critici degni di nota per quanto
stallata.
riguarda il materiale necessario alla loro costru-
E' ovvio che i] ROS non potra sempre risultare
z1one.
perfetto, ma esso rimarra comunque al di qua
dei limiti della pericolosita per l'apparato rice- Normalmente per le installazioni fisse di questi
trasmittente. tipi di antenne, si utilizzano apposite trecciole di
rame trattato in modo tale da prevenire ogni
fenomeno di ossidazione. Ma nella nostra antenna
CLASSIFICAZIONE DELL'ANTENNA l'uso di tali cavi, assai ingombranti e abbastanza
rigidi, pregiudicherebbe la trasportabilita dell'an-
La nostra antenna d'emergenza, di tipo portatile, tenna stessa pur migliorando, in misura irrilevan-
e sostanzialmente un dipolo verticale con una lun- te, le prestazioni del dipolo. E' dunque preferibile
ghezza complessiva parí a mezza lunghezza d'on- servirsi di un comune cavo flessibile di rame ri-
da. coperto con isolante, del tipo di quello normal-
Abbiamo di proposito evitato l'inserimento, ne! mente usato per i cablaggi dei circuiti elettronici,
circuito di antenna, di elementi come bobine di cosi come indicato in figura 2, dove si puo notare
carico, accordatori, condensatori variabili per l'a- l'immagine fotografica della nostra antenna por-
dattamento d'impedenza. tatile fuori servizio.
E ali omissioni sono state imposte dalla necessitá I due spezzoni di cavo, che formano i due bracci
di evitare processi di staratura con conseguenti del dipolo, dovranno essere agganciati a due iso-
perdite di rendimento. latori in vetro o porcellana e quindi saldati diret-
873
m 2,64 [_ m2,64
r
-.
Fig. 1 - Piano costruttivo dell'antenna dipolo. Gli isolatori, di vetro o porcellana, sono necessari soltanto se i ti-
ranti risultano realizzati con materiali conduttori. Essi possono essere eliminati quando i tiranti sono ottenuti
con corde di canapa o di nylon.
La discesa d'antenna e ottenuta con un comune cavo flessibile di rame ricoperto con materiale isolante, del tipo
di quello usato per i cablaggi dei circuiti elettronici e con impedenza di 52 ohm. Le lunghezze dei due bracci
del dipolo dovranno essere leggermente variate nel caso in cuí si verificasse un ROS eccessivamente pericoloso
per l'integritá del trasmettitore.
USO DELL'ANTENNA
874
CARACOL
RADIORICEVITORE IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 9.800
8 TRANSISTOR
2 GAMME D'ONDA
RX-TX
PICCHETT O
TER RA
876
TARATURA le onde stazionarie non risultino eccessivamente
elevate.
Come abbiamo detto, una volta costruita lanten- Se quest'ultima eventualitá dovesse verificarsi, al-
lora occorrerá variare leggermente la lunghezza
na portatile, secondo i dati riportati in figura 1,
dei due bracci del dipolo, in modo da riportare
non dovrebbe essere necessario alcun intervento
il ROS entro limiti accettabili.
di taratura del dipolo. La spiegazione di questo possibile inconveniente
Tuttavia, per misura precauzionale e prima di ... risiede nella differente velocita delle onde elettri-
imballare l'antenna ne! modo indicato in figura che in cavi diversi e ne! fatto che la lunghezza
2, in attesa di un uso d'emergenza, sará oppor- dell'antenna deve essere pari a mezza lunghezza
tuno assicurarsi, per mezzo di un rosmetro, che d'onda (elettrica).
TRASMETTITORE CB
UNA PRESTIGIOSA SCATOLA DI MONTAGGIO
A L. 19.500
SCHEDA TECNICA
Potenza AF in uscita
(senza mod.): 1W(circa)
Potenza AF in uscita
(con mod.): 2W(circa)
Impedenza d'uscita per52 : 75 ohm (rego- Con l'approntamento di questo kit vengono sod-
antenna: labili) disfatte le aspirazioni di molti lettori CB. Perché
acquistando questa scatola di montaggio, e quella
Microfono: di tipo piezoelettrico
del sintonizzatore CB (venduta esclusivamente, a
Numero canali: a piacere richiesta, agli acquirenti di questo trasmettitore
CB, al prezzo di L. 5.900) ognuno pub costruire
Porta ta: su peri ore a 1 0 : 15 un valido apparato ricetrasmittente sulla gamma
Km (in condizioni ideali) dei 27 MHz.
877
TEMPORIZZATORE
SOLIO STATE
IL TEMPORIZZATORE E' UN APPARECCHIO CHE METTE SOTTO TEN-
SIONE UN CARICO ARRESTANDO AUTOMATICAMENTE L'ALIMENTA-
ZIONE DOPO UN TEMPO PRESTABILITO. AL DI LA' DEL CONTROLLO
DELLE LUCI DELLE SCALE, DELLE CANTINE, DEI SOLAI E DELL'USO
PIU' COMUNE NEI LABORATORI FOTOGRAFICI, LO STRUMENTO TROVA
MOLTEPLICI APPLICAZIONI NEI SETTORI DELL'ELETTROTECNICA, DEL-
LA CHIMICA E DELLA MECCANICA.
878
Quando si parla di temporizzatori, immediata- Ne! campo industriale il temporizzatore trova nu-
men tc sorge. spontanea. l'associazione mentale merosissime applicazioni, ma per fare un esempio
fra questi apparati e il mondo della fotografía. comprensibile a tutti possiamo ricordare l'appli-
Perché proprio nel settore fotografico il tempo- cazione piü classica del temporizzatore, che e
rizzatore trova il suo piü naturale e necessario quella dello spegnimento automatico delle luci
impiego. Infatti, soltanto con un temporizzatore di illuminazione delle scale, dei solai o delle can-
di grande precisione. si possono stampare mol- tine.
tissime copie fotografche, tutte perfettamente i- Nelle nostre case il temporizzatore puo risultare
dentiche nelle tonalita dei chiaroscuri. E anche di grande utilita nell'alirnentazione degli elet-
quando si deve stampare un'unica copia, il tem- trodomestici: stufette, ventilatori, televisori, ri-
porizza tore si rivela utilissimo, perché una volta cevitori radio, lampade abbronzanti, ecc. Infatti
stabilito il miglior tempo di esposizione, per un tutti questi apparati, per mezzo dell'inserimento
879
R3
03
RETE
3 LP
TR2
.A TRIAC
T1
l'
)»
Semiconduttori
TR1 = 2N1711
TR2 = 2N1711
triac = vedi testo
DI = 1N4007
D2 = diodo al silicio (di qualunque tipo)
D3 = diodo al silicio (di qualunque tipo) Fig. 2 - La realizzazione pratica del temporizzatore e
Varie consigliabile anche ai principianti, proprio per la sem-
plicitá estrema del circuito e la facilita di reperimento
T1 = trasf. d'alimentaz. (220 V - 9 V - 300 mA) dei componenti elettronici. 11 circuito stampato e di
LP = lampada-spia (12 V - O, 1 A) obbligo, se si vuol raggiungere un cablaggio razionale
P1 = interrutt.-pulsante e compatto.
880
zioi di riposo. Un altro vantaggio, non trascura- L'alimentazione del circuito avviene premendo
bile, consiste nell'assenza di relé, cioe di partí il pulsante Pl, che costituisce lo «start» del tem-
meccaniche in movimento. po di inserimento del carico.
Il consumo nullo di corrente, in condizioni di ri- La pressione esercitata su Pl, cioe la chiusura
poso, permette di lasciare costantemente inse- del circuito di rete-luce, corrisponde alla alimen-
rito l'apparecchio con la sicurezza di non surri- tazione in alternata del trasformatore Tl e, cor-
scaldare alcun componente e, in particolare, il rispondentemente, anche del carico.
piccolo trasformatore di alimentazione. Quando si pre me il pulsan te PI, il campo elet-
La mancanza di relé e la loro sostituzione con un tromagnetico generato dall'avvolgimento prima-
modernissimo triac, aumentano il grado di affi- rio del trasformatore Tl provoca una tensione
dabilita del dispositivo, conferendo al temporiz- secondaria, che viene raddrizzata dal diodo al
silicio D 1; successivamente la tensione viene li-
zatore una concezione circuitale assolutamrente
vellata dal condensatore elettrolitico Cl per ali-
moderna e al passo con i nuovi orientamenti della
mentare i] circuito di controllo del triac.
tecnología.
Nel momento di avvio, cioé quando si preme il
pulsan te P 1, il condensa tore elettrolitico C2 risul-
ta scarico; ció equivale a dire che la tensione sui
ANALISI DEL CIRCUITO terminali del condensatore C2 di O V. In tali
condizioni il transistor TR 1 si trova all'interdi-
Il circuito del temporizzatore vero e proprio, rap- zione, rnentre il transistor TR2 risulta condut-
presentato in figura 1, e composto dai transistor tore, perché puó ricevere liberamente una cor-
TR1-TR2, che sono entrambi di tipo NPN. Il rente di base attraverso la resistenza R4.
triac rappresenta ['elemento attuatore e sostitui- Al gate (G) del triac giunge, attraverso il tran-
sce il tradizionale relé destinato a commutare il sistor TR2, una corrente la cui intensitá e limi-
canco. tata dalla resistenza R3.
TR1
RADIATORE R4
RETE
881
Quando cessa la pressione sul pulsante PI, cioe dalla costante di carica del condensatore elettro-
quando si apre il circuito di alimentazione in al- litico C2. cio praticamente dal valore capacitivo
ternata, il carico rimane ancora alimentato, per- di C2 e da guello resistivo di RI+R2.
ché il triac rísulta eccitato dalla corrente che Con i valori citati nell'elenco componenti, il tem-
raggiunge il gate. L'eccitazione del triac e. quin- po massimo di inserimento si aggira intorno ai
di, l'alimentazione del carico, perdurano finché due minuti e mezzo.
la tensione sui terminali del condensatore elettro-
litico C2 non supera il valore di 1,2 V, vincendo
in tal modo la soglia del diodo D2 e quella della AUMENTO DEL RITARDO
giunzione base-emittore del transistor TRI, co-
stringendolo alla conduzione. Volendo aumentare il tempo di ritardo, si puo
Ma quando il transistor TRI conduce, la base procedere in diversi modi.
del transistor TR2 diviene negativa rispetto al- Quello piu semplice consiste nel sostituire il con-
l'emittore ed il transistor stesso va all'interdizione densatore elettrolitico C2 con altri condensatori
bloccando la corrente di gate e provocando la di valore capacitivo piú elevato, anche se il va-
diseccitazione del triac. lore capacitivo non puó essere elevato all'infinito,
Il tempo di eccitazione del triac dipende dunque perché si rischierebbe di perdere la precisione del
MODULO EP 0139
PER
ANTIFURTO ELETTRONICO PER AUTO
CON ESSO POTRETE REALIZZARE:
882
tempo di inserimento ed anche di incorrere nel- di inserimento del catodo del diodo D2. Ricorren-
I'insuccesso per un mancato funzionamento del do a questo sistema e pure consigliabile aumenta-
circuito causato dalle forti perdite del conden- re leggermente la tensione di alimentazione, ser-
satore di capacita troppo elevata. vendosi di un trasformatore D 1 con avvolgimen-
In pratica il valore capacitivo massimo non do- to secondario a 12 V e scegliendo per TRI un
vrebbe superare troppo i 4 70 F, che corrispon- transistor ad elevato guadagno, come ad esempio
dono ad un tempo di ritardo di 10 minuti circa. il BC108B o corrispondente.
In tutti quei casi in cuí il tempo di ritardo di 10 Il trasformatore di alimentazione T1, da noi pre-
minuti non risultasse suficiente, occorrera inse- scritto, deve essere dotato di un avvolgimento
rire, in serie al diodo D2, uno o piü diodi al si- primario a 220 V (tensione di rete) e di un av-
licio, con lo scopo di aumentare la soglia di con- volgimento secondario a 9 V. L'avvolgimento
duzione del transistor TRI secondario <leve essere in grado di erogare una
Un notevole aumento della soglia e, quindi, del corrente di 300 mA. Con questo tipo di trasfor-
tempo di ritardo, potrebbe essere raggiunto uti- matore e possibile pilotare un carico massimo di
lizzando, in sostituzione del diodo al silicio D2, 2.000 W; cioé, ad esempio, 20 lampadine da 100
un diodo zener, con tensione di 4,7 0 6,8 V, prov- W ciascuna, oppure 100 tubi elettrofluorescenti
vedendo ad invertire il ca todo rispet to all'ordine da 20 W ciascuno.
AMPLIFICATORE TUTTOFARE
AS21
in scatola di montaggio a L. 3. 750
883
co
af o
1
Fig. 3- Questo disegno dovra essere riprodotto in- REALIZZAZIONE PRATICA
tegralmente su una piastrina di bachelite ramata da
una parte, di quelle appositamente approntate per la
realizzazione dei circuiti stampati. Si tenga presente La realizzazione del temporizzatore si effettua su
che questo disegno e qui riportato in grandezza na- circuito stampato, che ogni lettore potra costruire
turale.
servendosi del disegno riportato in figura 3.
I componenti necessari per la composizione del
circuito non sono critici. Per esempio, i diodi al
Fig. 4 - Cosi si presenta esteriormente il triac, che e
dotato di tre terminali. L'elettrodo A2 e normalmente silicio D2-D3 potranno essere di qualsiasi tipo.
collegato con l'aletta metallica di raffreddamento. Jn Per il transistor TR2 va bene un 2><' 1711, o cor-
ogni caso, all'atto dell'acquisto del componente, con-
viene sempre chiedere al rivenditore l'esatta distribu- rispondente, mentre per il transistor TRl vanno
zione dei terminali del triac. bene anche i modelli per piccoli segnali come, ad
esempio, i BC107-BC108-BC147-BC148.
Il tipo di triac e condizionato al tipo di carico
che ognuno vuol collegare al circuito.
ALETTA
METALLICA Per un carico di 200 W a 220 V, e sufficiente
un triac da 400 V - 3 A. Per carichi superiori ai
200 W bastera aumentare la corrente, tenendo
sempre un margine di sicurezza tra il valore della
corrente effettivamente circolante e quello tipico
del triac.
Per coloro che non avessero eccessiva pratica
con i triac, ricordiamo che questi componenti
provocano, durante il loro funzionamento, taluni
disturbi che. ne] nostro caso, sono comunque
deboli e non possono destare preoccupazioni di
sorta.
La produzione di disturbi e dovuta al fatto che
884
II filtro antidisturbo, lo ripetiamo, potra essere zati; questa impedenza dovrá essere collegata in
costituito da una cella a «p greca » con due serie alla linea. fra i due condensatori.
condensatori da 100.000 pF- 600 VI collegati Per terminare, facciamo osservare la presenza
in parallelo alla linea; in serie dovra essere inse- della lampada LP, che e una lampada-spia da 12
rita una impedenza composta da un centinaio cli V. O.1 A. Questa lampada e collegata in pa-
spire di filo di rame smaltato avvolto su una bar- rallelo con la rete di alimentazione.
retta di ferrite. del tipo di quelle usate per le Il suo compito e quello di fungere da elemento
bobine-antenne nei ricevitori radio transistoriz- stabilizzatore della tensione di alimentazione.
FOTOCOMANDO
PER:
e interruttore crepuscolare
e conteggio di oggetti
o persone
antifurto
e lampeggiatore
885
1
L'EFFETTO
STEREO
FACILE DA REALIZZARE, IL PROGETTO CHE VI PROPONIAMO PUO' MI-
GLIORARE E CONTROLLARE L'EFFETTO STEREOFONICO DI OGNI AM-
PLIFICATORE. LA SUA COLLOCAZIONE AVVIENE FRA L'APPARATO
PREAMPLIFICATORE E QUELLO AMPLIFICATORE STEREOFONICO DI
POTENZA.
Quando su! mercato apparvero, per la prima considerarsi un traguardo raggiunto, i dischi mi-
volta, i dischi stereofonici, le case produttrici, gliorarono tecnicamente, perché in essi venne in-
allo scopo di conquistare il pubblico con questa trodotta una informazione comune ai due canali,
novita, esagerarono volutamente la separazione cosí da offrire l'impressione, durante l'ascolto, di
dei due canali. Perché in questo modo si poteva una orchestra disposta uniformemente, e con
far ben comprendere che la stereofonia consi- continuitá, da uno all'altro diffusore.
steva nella registrazione e nella riproduzione di Ogni medaglia tuttavia ha il suo rovescio. Perché
due canali sonori diversi. E non soltanto nella la stereofonia esige ambienti di notevoli dimen-
separazione dei toni alti da quelli bassi o vice- sioni, mentre in pratica le casse acustiche ven-
versa. gono installate troppo vicine fra loro e in locali
di normali misure.
Chi puó riascoltare oggi quei vecchi dischi con
Questi elementi negativi conducono ad un ap-
orecchio critico, subisce la netta impressione che
piattimento della riproduzione sonora, rendendola
essi siano stati costruiti per soli scopi dimostra-
assai piü simile ad una riproduzione monofonica
tivi, con una eccessiva esasperazione di separa-
che ad una stereofonica.
zione dei canali.
Le casse acustiche contribuiscono, con la loro re-
Si puó concludere quindi dicendo che i primi ciproca vicinanza, a mescolare notevolmente i
dischi stereofonici privavano l'ascoltatore di una due canali. Capita cosl che una ulteriore mi-
completa ... visione orchestrale. scelazione in fase di registrazione peggiora gran-
In seguito, quando ormai la stereofonia era da demente il suono.
886
Per risolvere tutte queste piccole incongruenze, l'altro canale, per esempio nella misura del 10%.
relative alla riproduzione stereofonica, ci siamo L'efTettivo canale destro D risultera quindi:
premurati ne! trovare una soluzione che ritenia-
mo possa cssere apprezzata da tutti gli appassio- D - segnale destro + 10% segnale sinistro
nati della musica riprodotta, perché essa per-
mette di controllare, con uniformita, la separa- mentre il canale sinistro S risultera :
zione tra i due canali, raggiungendo cosí un effet-
to che va da\ monofonico allo stereofonico e fino S = segnale sinistro + 10% segnale destro
al superstereofonico.
Per intenderci meglio aggiungiamo che il nostro Il nostro dispositivo e in grado di sommare, ad
dispositivo non solo e in grado di diminuire la se- esempio, con il canale D parte del canale S, op-
parazione tra i due canali (cosa questa relativa- pure di sottrarlo.
mente semplice da realizzare), ma anche, e so- Nel primo caso, se la somma e completa, si ot-
prattutto, di aumentarla. Ed e proprio questo se- terra un segnale pari a:
condo elemento che verra apprezzato da tutti co-
loro che dispongono di poco spazio per la ripro- (segn. destro + 10% segn. sinistro) + (segn. si-
duzione sonora e sono costretti a sistemare le nistro + 10/ segn. destro) = 110% segn. de-
casse acustiche con eccessiva vicinanza fra loro. stro + 110 segn. sinistro.
887
TR 3
/4ÍÍ
4 8
7
R12
rr
,_ +
l 1=11 e
5 R13
e 11 11
1 + 1
C9 11 II c
10
1
ENTRATA@ h+
CANALE 1 R14
c2 RIS
~USC.1
12 ±z3 RIO
14
1
15
ENTRATA R9 ~USC.2
13 8
4 R17
R15
J
CANALE 2 ~ + C3
U. - e
6
R 16 CID
ll
l
TR2 ? «.lw 11
+
11
u■ cs
.#
Fig. 1 - 11 circuito di controllo di separazione é essenzialmente quello di un miscelatore
nel quale e possibile mescolare il segnale di un canale con quello dell'altro. Ma il se-
gnale pub essere controllato in ampiezza e in fase, in modo da potersi sommare o sot-
trarre all'altro segnale.
ca
COMPONENTI C9
= 220.000
= 220
pF
F - 25 VI (elettrolitico)
C10 = 220 F - 25 VI (elettrolitico)
Condensatori C11 = 1.000 F - 30 VI (elettrolitico)
C1 = 100.000 pF Resistenze
C2 = 1O µF - 25 VI (elettrolitico) R1 = 100.000 ohm
C3 = 10 F - 25 VI (elettrolitico) R2 = 100.000 ohm
C4 = 100.000 pF R3 = 100.000 ohm
es = 220 F - 25 VI (elettrolitico) R4 = 100.000 ohm
C6 = 220.000 pF AS = 100.000 ohm
C7 = 220 F - 25 VI (elettrolitico) R6 = 100.000 ohm
888
21V
USc.1
ENTR.1
C1
ENTR. 2
TR2 Usc. 2
Fig. 2 - Piano costruttivo del circuito di controllo di separazione dei segnali. Esso com-
posto da due sezioni perfettamente identiche, ciascuna pilotata da due transistor di tipo
NPN. La regolazione dei segnali viene fatta tramite il potenziometro doppio R8-R12. II
trimmer potenziometrico R7 viene usato esclusivamente per la messa a punto del circuito.
889
CUFFIA guenza di una riproduzione di suono superstereo
e con la completa separazione dei due canali.
MONO-STEREO
Analisi del circuito
Per ogni esigenza d'ascolto personale e per ogni
tipo di collegamento con amplificatori monofo- Lo schema completo del circuito elettrico del-
nici, stereofonici, con registratori, ricevitori ra-
dio, giradischi, ecc.
lapparato di controllo di separazione e riportato
in figura 1. Esso e composto da due sezioni per-
CARATTERISTICHE Viene fornita con spi- fettamente identiche, una per ciascun canale, cia-
notto jack 0 3,5 mm. scuna pilotata da due transistor.
e spina jack stereo (la
Gamma di frequenza: cuffia é predisposta per Allo scopo di non ripeterci con la teoría, analiz-
l'ascolto monofonico.
30 - 13.000 Hz Per l'ascolto stereofo- zeremo, qui di seguito, uno soltanto dei due ca-
nico, tranciare il colle- nali, perché laltro risulta perfettamente identico
Sensibilitá: 150 dB gamento con lo spi-
notto jack 0 3,5 mm., al primo.
separare le due coppie
lmpedenza: 8 ohm di conduttori ed ef- Il primo stadio, pilotato da! transistor TRI, di
Peso: 170 gr.
fettuare le esatte sal- tipo NPN, funge da elemento di controllo di gua-
dature a stagno con la
splna jack stereo). dagno e di fase.
Come e noto, quando un transistor e montato in
circuito con ingresso sulla base, come nel nostro
caso, esso ha la proprieta di invertire la fase del
segnale all'uscita su! collettore, mentre lo con-
serva in fase sull'emittore. Dunque, prelevando
il segnale di uscita su! cursore del potenziometro
R!2 (o di R8) e possibile, a seconda della con-
dizione di questo, ottenere un segnale in fase, o
in opposizione di fase con il segnale d'entrata, va-
riandone l'ampiezza.
Il segnale prelevato da! cursore del potenziome-
tro R!2 (segnale del primo canale) non viene in-
viato all'uscita (USC. 1), ma viene mescolato con
il segnale del secondo canale prelevato diretta-
mente sull'emittore del transistor TR2, attraver-
so la resistenza R15; questo segnale, essendo pre-
levato dall'emittore, risulta in fase con il segnale
d'entrata.
L. 6.500 Il transistor TR3 funge da elemento miscelatore,
cosl come il transistor TR4. Questi due elementi
provvedono a miscelare i segnali provenienti dalle
ADATTATORE resistenze R14-R15-R16.
Le uscite risultano collegate con gli emittori dei
PER CUFFIE STEREO due transistor. Soltanto con questo sistema si
possono ottenere basse impedenze d'uscita, molto
Piccolo apparecchio che con-
sente il collegamento di una utili per pilotare gli amplificatori di potenza.
o due cuffle stereo con tutti
i complessi stereofonici. La
Si noti che l'ingresso del circuito e di tipo ad alta
commutazione altoparlanti-cuf- impedenza, ottenuta con un particolare circuito
fia e immediata, tramite inter-
ruttore a slitta, senza dover denominato « boot-strapp », che utilizza i due
intervenire sui collegamenti. condensatori elettrolitici C2-C3 quali elementi di
L'apparecchio si inserisce nel
collegamenlo fra uscita del- retroazione.
l'amplificatore e altoparlanti.
.J
Le richieste devono essere effettuate invian- II circuito di figura 1 non e quello di un pream-
do l'lmporto a mezzo vaglia o c.c.p. 3/26482 plificatore, perché il guadagno complessivo e
intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 pari all'unita (circa). Ecco perché l'apparato do-
MILANO - Via Zuretti.52. vrá comporre uno dei molti anelli della catena di
890
riproduzione sonora. E in pratica esso dovrá es-
sere inserito tra l'uscita del preamplificatore e l'en-
trata dell'amplificatore di potenza, dove esista
almeno un segnale di 100 mV. GLI A TTREZZI
Ne! caso di impiego del circuito con giradischi
muniti di testine piezoelettriche, cioe in presenza DEL
di segnali d'uscita di valore giá elevato, il corret-
tore di separazione potra essere utilizzato diretta- PRINCIPIANTE
mente quale stadio d'entrata e ció in virtu della
elevata impedenza d'ingresso che bene si adatta
a tali trasduttori.
Realizzazione pratica
891
Fig. 3- Circuito stampato
in scala 1/1 necessario per
la realizzazione dell'appa-
rato di controllo di sepa-
razione dei segnali dei due
canali di un amplificatore
stereofonico.
Alimentazione
Fig. 4- II contenitore metallico e in grado di scongiu-
rare l'ingresso nella catena di riproduzione sonora di L'alimentazione prevista per il nostro apparato
segnali estranei e, in particolar modo, dei ronzii. e di 21 V in corrente continua, cosl come indi-
892
Fig. 5 - Alimentatore adat-
to per l'alimentazione del
circuito dell'apparato di
controllo di separazione
dei segnali stereo. Il tra-
sformatore Tt riduce la
T1 14 V tensione di rete al valore
di 14 V. 11 ponte di diodi
(D1-D2-D3-D4) e composto
da quattro diodi di tipo
$1
BY126. II condensatore e-
lettrolitico C1 ha il valore
di 3.300 F - 30 VI.
cato nello schema elettrico di figura 1. tiamo il progetto separata di questo apparecchio
Si tenga presente che uno dei fattori di massima in figura 5.
importanza per il buon funzjonamento dell'appa- II trasformatore di alimentazione T l eleve avere
rato consiste nella presenza di una tensione con- una potenza di 5 W e eleve essere in grado di
tinua di 18 V esatti sui terminali del condensa- trasformare la tensione di rete di 220 V al va-
tore elettrolitico C 11. lore di 14 V. Mediante un ponte di diodi di tipo
Coloro che volessero servirsi di un alimentatore BY126 (Dl-D2-D3-D4) si provvede a raddrizzare
con tensione di valore leggermente diverso da la tensione alternata di 14 V. Questa tensione vie-
quello prescritto di 21 V, dovranno intervenire ne poi livellata tramite il condensatore elettroli-
su! valore della resistenza Rl8, facendo in mo- tico CI, che ha il valore di 3.300 F - 30 VI.
do che sui terminali del condensa tore elettroli- Anche questo apparecchio dovrá essere racchiuso
tico Cl l compaia anche in questo caso il valore in un contenitore metallico, facendo bene atten-
di 18 V. zione agli isolamenti della tensione di rete, allo
scopo di evitare formazioni di ronzio.
Coloro che vorranno riunire in un unico conte-
Alimentatore separato nitore i due apparati, quello di figura 1 e quello
di figura o, dovranno aumentare le dimensioni del
Per coloro che volessero realizzare un alimen- contenitore riportato in figura 4, in modo da ren-
tatore, non avendone uno a disposizione, presen- derlo adatto ad ospitare anche l'alimentatore.
Chi comincia soltanto ora a muovere i primi passi nel mondo dell'elettronica non puó sottoporsi a spese
eccessive per attrezzare il proprio banco di lavara, anche se questo deve assumere un carattere essen-
zialmente dilettantistico. 11 saldatore del principiante, dunque deve essere economico, robusto e versatile, casi
come e qui raffigurato. La sua potenza e di 40 W e l'alimentazione e quella normale dl rete-luce di 220 V.
Per richiederlo occorre inviare vaglia o servirsi del modulo di c.c.p. n° 3/26482
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IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.
LA SCATOLA
DI MONT AGGIO
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presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
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altoparlante e a L.3.500 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-
porto a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA 20125 MILANO - Via Zu-
retti n. 52.
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siasi regalo, oppure, nella seconda forma, richie-
dendo il saldatore-omaggio o, ancora, nella terza
forma, facendo richiesta del
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fette saldature a stagno sui terminali del semicon..
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A scelta: un modulo amplificatore BF. per l'Estero L. 12.000
Oppure: un saldatore elettrico.
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POSTALE
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Tutti possono scriverci abbonati o no
rivolgendoci quesiti tecnici inerenti i va
ri argomenti presentati sulla rivista Ri
sponderemo nei limiti del possibile su
questa rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma scegliendo, di
volta in volta, quelle demande che ci
saranno sembrate pi ú i nteressanti. La
regola ci vieta di rispondere privata
mente o di inviare progetti esclusivamen-
te concepiti ad uso di un solo lettore
LA POSTA #2
""_ #
.
---- --
. Pi
DEL 6G
LETTORE .%%% 1J I
903
La sua osservazione e esatta. Perché il nostro di- Provaquarzi
segnatore si e veramente dimenticato di inserire,
in serie al circuito della suoneria, l' alimentatore. Ho la possibilita di acquistare, presso un locale
Tale errare, tuttavia, potra essere vantaggioso mercato surplus, dei quarzi a prezzi convenien-
per tutti coloro che vorranno alimentare il cir- tissimi. Purtroppo, durante la prova del compo-
cuito dei segnali acustici, o altro tipo di circuito nente, capita che soltanto la meta dei quarzi si
avvisatore, con tensioni diverse da quelle da noi rivelano in ottimo stato, mentre l'altra meta non
prescritte. In sostanza, sullo schema pratico il oscilla. In pratica, dunque, il costo dei compo-
circuito dell'avvisatore acustico puo essere comun- nenti risulta duplicato se non proprio triplicato.
que alimentato, anche con correnti alternate, per- E l'acquisto di tali componenti non rappresenta
ché il relé isola elettricamente il circuito di ecci- piu un affare. Mi rivolgo a voi per chiedervi il
tazione da quello utilizzatore. progetto di un provaquarzi, di tipo portatile e di
uso semplicissimo, allo scopo di conoscere imme-
diatamente, all'atto dell'acquisto, le condizioni
•••
Protezione degli strumenti
dei quarzi.
Tenete conto che le frequenze di oscillazione si
aggirano normalmente intorno ai 3,5 MHz.
GIUSTINO DANDOLO
Molte case costruttrici, nel pubblicizzare taluni Venezia
strumenti di misura, dichiarano ripetutamente
che gli strumenti di loro produzione sono protet- Il circuito qui pubblicato potra certamente ri-
ti elettronicamente dai sovraccarichi e dalle in- solvere il suo problema, interessando altresl tutti
versioni di polarita. Potreste dirmi in che cosa quei lettori che desiderano controllare l'efficien-
consistono queste protezioni, suggerendomi even- za dei quarzi. Il circuito e
di tipo aperiodico e
tualmente il tipo di circuito da adottarsi per il
mio vecchio tester?
OTTORINO DATTILO
Todi
RI
Il circuito di protezione di uno strumento galva-
nometrico consiste, nella quasi totalita dei casi,
nell'ap plicazione di due diodi al silicio (D1-D2)
Cl - 1.000 pF
C2 - 100 pF
C3 1.000 pF
C4 - 5.000 pF
RI - 33.000 ohm
collegati in parallelo allo strumento, come eda- R2 1.000 ohm
to a vedere nel disegno qui riportato. I diodi D1-
D2 durante il normale funzionamento dello stru- TRI - 2N708
mento di misura si comportano praticamente co- TR2 - BC107
me se non esistessero. La loro presenza viene av- Dl - 1N914
vertita soltanto in caso di sovraccarico, perché D2 - 1N914
provvedono a limitare il valore della tensione, LP - 12 V - 50 mA
quella diretta e quella inversa, a 0,6 V circa, im-
pedendo la sicura distruzione dello strumento.
904
non necessita quindi di bobine o condensatori
variabili per l'accordo. Inoltre, il classicu stru-
mento indicatore e stato sostituito con un piu co- R3
•••
Protezione di un accumulatore
neggiano irreparabilmente laccumulatore. Co-
me si potrebbe fare per provocare l'apertura au-
tomatica del circuito di illuminazione quando la
tensione della batteria scende, ad esempio, al di
sotto dei 4 V?
Non essendo riuscito ad effettuare un irnpianto SPLENDORI EZIO
luce in una mía piccola cantina, ho fatto ricor- Ravenna
so all'installazione di una batteria al piombo, alla
quale e affidato il compito di alimentare una Il suo problema puó essere facilmente risolto
lampadina. Periodicamente provvedo alla rica- sfruttando il circuito qui riportato. Ifatti, fin-
CARA TTERISTICHE
905
ché la tensione della batteria si mantiene al di trati della rivista potra certamente trovare il pro-
sopra della tensione del diodo zener DZ, i due getto che pi la soddisfa. In alternativa, presen-
transistor TR1-TR2 risultano conduttori e all'usci- tiamo una versione semplicissima di alimentato-
ta sara presente una tensione lievemente inf eriore re stabilizzato a diodo zener, con tensione d'u-
a quella della batteria, pi precisamente di 0,2 V scita di 9 V. Faccia attenzione a non lasciare
circa. Quando la tensione della batteria scende al per lungo tempo l'alimentatore senza carico; per-
di sotto dei 9 V,i due transistor TRI-TR2 van- ché il diodo zener assorbirebbe tutta la corrente
no all'interdizione, bloccando l'alimentazione del destinata al carico, con possibile danneggiamento.
carico. Il consumo a vuoto del circuito e di soli Per maggior sicurezza, comunque, si potrebbe
2 mA, mentre la corrente massima sopportabile montare un diodo zener da 9 V - 3 W .
e all'ordine dei 3-4 A. Tenga presente che il
transistor TR2 deve essere munito di elemento
raffreddante (radiatore) TRI = 2N2905; TR2
= 2N3055; Rl = 4.700 ohm; R2 = 1.000 ohm;
R3 = 10.000 ohm; DZ = diodo zener (9 V) . •••
•••
Alimentatore stabilizzato a 9 V
Luci psichedeliche
C1 1.000 F 25 VI ( elettrolitico)
C2 1.000 F 25 VI ( elettrolitico)
FUS.
)C)€
9V
DZ
T1
900
AMPLIFICAT0RE BF
50 WATT
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
0L. 21.500
CARA TTERISTICHE
Potenza musicale 50 W
Potenza continua 45 W
Impedenza d'uscita 4 ohm
lmpedenza entrata E1 superiore a 100.00 ohm
lmpedenza entrata E2 superiore a 1 megaohm
Sensibilitá entrata E1 100 mV per 45 W
Sensibilitá entrata E2 1 V per 45 W
Controllo toni atten. - 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione inf. al 2%/, a 40 W
Semiconduttori 8 transistor al silicio
+ 4 diodl al silicio
+ 1 diodo zener
Alimentazione 220 V
Consumo a pieno carico 60 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/disturbo 55 dB a 10 W
L'integrato TAA420 e
rappresentativo di un cir-
cuito amplificatore a 5 stadi, casi come edato
uedere nello schema qui riportato. In particolare
C3 - 3 F - 15 VI ( elettrolitico)
il circuitoe suddiuiso in due blocchi amplifica-
CA - 1 F - 15 VI ( elettrolitico)
tori, in grado di fornire guadagni a spira aperta
rispettivamente di 31 dB e di 70 dB. Proprio per
es = 100 F- 15 VI (elettrolitico)
C6 - 47 F - 15 VI (elettrolitico)
questi guadagni elevati, l'integrato viene normal- -
mente utilizzato come amplificatore controreazio-
C7 10 F - 15 VI ( elettroli tico)
nato, nella configurazione tipica qui riportata. Le
es - 47 F - 15 VI (elettrolitico)
caratteristiche tecniche piu salienti sonv:
Rl - 27.000 ohm
Tensione di alimentazione max.: 12 V R2 - 25.000 ohm (variabile)
Dissipazione totale: 1,5 W R3 - 3.900 ohm
Temperatura ambiente di lavoro 15- 80°C R4 27.000 ohm
Corrente assorbita : 12 mA a 7,5 V R5 330 ohm
Frequenza di taglio: superiore a 20 KHz R6 12.000 ohm
Resistenza d'ingresso su! piedino 10 : 40.000 ohm R7 - 33.000 ohm
Tensione di rumore: 300 V R8 = 33 ohm
Resistenza d'uscita su! piedino 8: 330 ohm R9 820 ohm
RlO 3.900 ohm
C1= 5F- 15 VI (elettrolitico) Rl 1 330 ohm
C2 100 F- 15 VI (elettrolitico) R12 - 39.000 ohm
:-------------------7
1 •
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1
USCITA
1
L __ - 9 _,
trn [c2
R6
ce
«« T>
908
Preamplificatore equalizzatore I nostro amplificator di bassa frequenza e gid
do tato di circuito pre a m p!if icatorc.
Ho realizzato l'amplificatore cli bassa frequenza E' ovvio dunque che l'aggiunta di un nuovo
presentato a pagina 523 del fascicolo di luglio di pream plificatore, senza alcun accorgimnto tec-
mico, non puó che saturare lo stadio d'trata.
quest'anno. Debbo dire che l'apparato funziona
Ma il suo problema puó essere risolto pr me:zzo
decisamente bene. Tuttavia, mentre la risposta
di interventi circuitali pi o mcno scmplici. Si
risulta ottima quando collego l'entrata dell'am- potrebbe ad esempio inserire un novo rgolatore
plificatore con l'uscita di un sintonizzatore radio, di volume tra luscita del preamplificatore in
il suono diviene notevolmente distorto quando mi suo possesso e lentrata dellam plíficatorc . Ma ca-
capita di collegare con l'amplificatore un pream- si facendo si peggiorerebbe comunque il rapporto
plificatore equalizzatore. Per rendere intelleggi- segnale-disturbo dell'intero amplificatore. na so-
bile l'emissione sono costretto a tenere al minimo luzione pi accettabile potrebbe essere quella di
il controllo di volume, senza possibilitá alcuna di realizzare un ingresso a monte della resistcnza
regolazione. R12, inserendo in questo punto il controllo di
uolume ed eliminando gli stadi precedenti quando
GIANNI MINARDI si lavora con segali gid sufficientemente ampli-
Mantova f icati. •
L. 4.500
909
INDICE DELL'ANNATA
AMPLIFICATORI mese pagina
OSCILLATORE MODULATO
mod. AM/FM/3O
Tutti gli
etrumentl di
mleura e di L. 53.600
contrello pubbbcizzati in
questa pagina possono Questo generatore, data la
sua larga banda di frequen-
essere richiesti a: za consente con molta ta-
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delle freqcenze é di grandi
dimensioni che conser.te una
facile letturn.
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ANALIZZATORE
mod. R.P. 20 KN
(sensibilita 20.000
ohm/volt)
L. 22.500
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MONTAGGIO . 6.80
L'emissione e in modulazlone di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
1D. sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-