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RIVISTA MENSILE PER GLI APPASSIONATI

DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE


Anno IV - N. 1 - GENNAIO 1975 - Sped. in Abb. Post. Gr. 111 L. 700

L'ANTENNA
E'
NECESSARIA

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'DI MONTAGGI"
y- ')
ELETTRONICO
COSTA L. 5.80 PER AUTO
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Costruito nelle due versioni per Radio e Teles:e s"::±-±--g
per localizzare velocemente i guasti nei radcnce.:z z:±
valigie, autoradio, televisori.

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. RADIO


Frequenza 1 Kc Dlmenslonl
L
12 • 160 mm
Armoniche tino sMe "[;;e massima 40 grs.
Usclta 10,5 V eff. appllcablle al punlale 500 V
30 V pp. Corrente della batterla 2 mA

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE


L. .5 )
Frequenza 250 Kc Dlmenslonl 12x160 mm
Armonlche fino a 500 Mc Peso 40 grs.
Tenslone massima
Uscila 5 V eff. appllcablle al puntale 500 V
15 V eff. Corrente della batterla 50 mA
VOLTMETRO
ELETTRONICO
MOD. R.P. 9/T.R.
A TRANSISTOR
11 Voltmetro elettronico Mod.
R.P. 9/T.R. completamente
transistorizzato con tran::;i-
stor a effetto di campo é uno
strumento di grande impor-
tanza poiché nei servizi Ra-
dio, TV, FM e BF esso per- Tutti gli
mette di ottenere una gran- strumenti di
de varieta di misure, tensio-
ni continua e alternate, non- mlsura e di
ché corrente continun, mi-
sure di tensione di uscíta, controllo pubbllclzzati In
la R.F., la BF, misu:e di re-
sistenza- il tutto con un
questa pagina possono
alto grado di precisione. essere richlesti a:
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CARATTERISTICHE TECNICHE

V= 05 25 100 500 1500 30K


mA- 4 5 50 500 1500
W 05 25 100 500 1500
Olvn
xi xlk x10k
0-1k @-1M +I(
Pico Pico 4 1o 400 ,\-·- • • - .[•.f ! . .. ·- ...
dB -20+15 'si! '9é;
g
ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K
(sensibilita 20.000 ohm/volt)
...:;·;;;,.
e

,,. • ----..;_

iWJU J.1:a,i 11•-r,¡- -~V


. ~

..
·;
..
'
CARATTERISTICHE TECNICHE

Y= 0,1 1 10 50 200 1000 11 generatore BF. 40 uno


mA-
y
50y4 5009A 5 50 500 :. %:.%%
O5 5 50 250 1000 Strumento che unisce alla
quenza da 20 a 200.000 Hz.
11 circuito impiegato é il
mA 25 25 250 2500 masslma semplicit3 d'uso un ponte di Wien, molto sta-
minlmo ingombro. Reallzza-
Ohm= 1/0+10k/+100/0+-1M 1lk /@+0M lo completamente su circu1-
bile. Tulla la gamma di fre-
quenza coperta in quattro
Ballistic F 0hm ; 100/0+ ZIllF/Ohm lk/0+20r to stampato. Assenza totale bande riportate su un qua-
di commutatori rotantl e drante ampio dí facile let-
dB -10 + 22 quindi falsi contatti dovuti tura. Sano utllizzablll due
Output 0,5 5 50 250 1000 all'usura. Jack di contatto differenti rappresentazioni
di concezione completamen- grafiche dalla forma d'onda,
te nuova. Munito di disposi- SINUSOIDALI e QUADRE. 11
tivo di protezione. livello d'uscita costante é
Dimensloni: 80x125x35 mm garantito dall'uso di un
« thermistore » nel circuito
di reazione negativa.
Dimensioni: 25Dx170x90 mm

CARATTERISTICHE TECNICHE
OSCILLATORE A BASSA
GAMME A I
B e D FREQUENZA mod. BF. 40

RANGES 20 +200Hz 200 + 2 KHz 2+ 20 KHz 20:200KHz


3.600
L'annata editoriale 1975 inizia con la presentazione di
un nuovo kit. Piü precisamente, di un modulo elettro-
nico versatile, che si adatta a molti usi, ma il cui com-
pito specifico, assegnatogli dai nostri progettisti, e
quello di antifurto nell'autovettura. Continua cosl., at-
traverso un'altra tappa, raggiunta in uno spirito di fat-
tiva collaborazione fra tutti, il piacere di costruire e di
rendersi u tili a se e agli al tri. E continua anche, con il
piu schietto augurio di

formulato a tutti i Lettori, quel vincolo affettivo che,


scaturito dall'entusiasmo e dalla passione per f'elet-
c
tronica, ha tenuto legati per tutto l'anno passato. Non
ipotechiamo, tuttavia, 'avvenire con facili promesse;
non programmiamo nulla di preciso per il nuevo anno
in corso. Perché tutti noi rimaniamo ancora condizio-
nati dall'inquieto mondo del lavoro, cuí apparteniamo
e in cui viviamo; quel mondo che, ancora, non ha rag-
giunato la distensione necessaria a por fine ai 1olti dis-
scrvizi che, spesso, hanno destato insofferenze e disagi
in tutti noi. Che ha limitato la nostra liberta d'azione
con ostacoli e impedimenti destinati ad interrompere
il ritmo del rendimento, disarmando chi si era attiva-
mente impegnato. Auguriamoci ora soltanto che il re-
gime di austerita impostoci, le misure limitative indi-
spensabili per l'interesse individuale e collettivo, la so-
luzione ai mille gravi problemi e la fine delle ingiustizie
che tormentano la societa attuale, possano avviare un
rnaggior progresso civile, concedendoci di tendere, con
decisione e piena autonomia, alla realizzazione dei no-
stri fini.
L'ABBONAMENTO A

vi da la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa


vostra, una Rivista che e, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro fianco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualita e sicuro
funzionamento.

un formidabile modulo amplificatore di bassa frequenza per


cinque diverse applicazioni elettroniche. Oppure, a scelta, un
utensile di modernissima concezione tecnica, necessario per
la realizzazione di perfette saldature a stagno sui terminali dei
semiconduttori e particolarmente indicato per i circuiti stampa-
ti: il saldatore elettrico da 25 W.

CONSULTATE
le pagine in cui vi proponiamo le tre forme di abbonamento,
scegliendo quella preferita e da voi ritenuta la piü interessan-
te, tenendo conto che « abbonarsi » significa divenire membri
sostenitori di una grande famiglia. Creare un legame affettivo,
duraturo nel tempo. Testimoniare a se stessi e agli altri la pro-
pria passione per l'elettronica.
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ANNO 4 - N. 1 - GENNAIO '75


LA COPERTINA - Propone, a tutti gli appassiona-
ti delle realizzazioni tramite kit, il progetto di un
antifurto elettronico per auto, con il quale si pos-
sono costruire molti altri apparati come, ad esem-
pio, lampeggiatori e temporizzatori ad intermit-
tenza. 11 circuito puó essere suddiviso in due
parti: quella del temporizzatore e quella di coman-
do di un relé che consente di pilotare carichi
elettrici di una certa potenza.

editrice

ELETTRONICA PRATICA
direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
r1o
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa ANTIFURTO ELETTRONICO


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IL CONTROLLO DEI DIODI ZENER 48
DIREZIONE - AMMINISTRA-
ZIONE - PUBBLICITA'-
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MILANO.
PER ONDE CORTE 54
Tutti i diritti di proprietá let-
teraria ed artistica sono riser
vati a termini di Legge per VENDITE ACQUISTI PERMUTE 62
tutti i Paesi. 1 manoscrittí, i
disegni, le fotografíe, anche
se non pubblicati, non si re- UN CONSULENTE TUTTO PER VOi 71
stituiscono
E' UN CIRCUITO POLIVALENTE
CON IL QUALE SI
POSSONO REALIZZARE
MOL TE APPLICAZIONI PRA TICHE

IL CIRCUITO DEL MODULO ELETT AONICO E' CARATTERIZZATO DAL-


LA PRESENZA DI DUE PARTI FONDAMENTALI, CIASCUNA DELLE QUA-
LI E DOTATA DI DUE TRANSISTOR DI TIPO NPN ESSE SONO: IL TEM-
PORIZZATORE E IL CIRCUITO PILOTA DI UN RELE. AD UN SOLO
CAMBIO, CHE CONSENTE DI IN SE RIRE CARIC
CERTA POTENZA.

4
IN SCATOLA CON IL
DI MONTAGGIO MODULO
A L. 5.800 EP 0139

ANTIFURTO
ELETTRONICO
PER AUTO
L'antifurto elettronico rappresenta soltanto una to e della sua immediata disponibilitá nel... ma-
delle molte applicazioni pratiche cui si presta il gazzino dello sperimentatore dilettante.
modulo EP0139. Perché, comc vedremo piü a- Ci e capitato molte altre volte di presentare, sul-
vanti, con questo circuito si potranno realizzare le pagine della nostra rivista, dei moduli relati-
diversi tipi di lampeggiatori, temporizzatori ad vi ad amplificatori audio polivalenti. Questa vol-
intermittenza cd altri apparati la cui costruzio- la descriveremo il funzionamento ed alcunc fra
ne viene affidata alla fantasía del lettore. le molte possibili applicazioni di un temporiz-
La realizzazione di un modulo elettronico e d'ob- zatore ad intermittenza, che abbiamo denomina-
bligo in quei settori dell'elettronica professiona- to EP0139.
le nci quali, mancando una produzione di gran- Per la precisione, il circuito del modulo elettro-
de serie, si e costretti a progettare di volta in vol- nico puó essere suddiviso in due parti, ciascuna
ta un'apparecchiatura, con funzioni ricorrenti, delle quali e dotata di due transistor di tipo
che permettono di considerare giá realizzata una NPN. La prima parte caratterizza il circuito del
buona parte dell'apparccchiatura che si vuol co- temporizzatore; la seconda parte rappresenta il
struire. circuito pilota di un relé che consente di inseri-
La realizzazione del modulo clettronico garan- re, a piacere, carichi elettrici di una certa po-
tisce il doppio vantaggio del sicuro funzionamen- tenza.

5
4 @2v
R5
11

Rl 2R82 ;;:: RJ zR4 11


,r=13
L__. 1

-h-]

11 ·z ~
~
RL

TR1 TR2 TR4


R6

Fig. 1 - 1 transistor TRI -TR2, che sono di tipo NPN e


perfettamente identici fra loro, compongono il circuito
del temporizzatore; i transistor TR3-TR4, perfettamente
identici ai primi due, pilotano il relé. 11 diodo D1 eli-
mina le extracorrenti di apertura e di chlusura del cir-
cuito della bobina di eccitazione. 11 diodo zener DZ
stabilizza la tensione di alimentazione a 12 V la quale,
soprattutto nel caso della batteria dell'autovettura, e
destinata a scendere al momento dell'avviamento del
COMPONENTI
motore e a salire qlíando é sottoposta alta carica della
dinamo o dell'alternatore.

Condensatori
C1 = 1.000 uF (elettrolitico)
C2 = 100 F (elettrolitico)
C3 = 100 F (elettrolitico)
Resistenze
R1 = 100.000 ohm
R2 = 1.000 ohm
R3 = 100.000 ohm
R4 = 1.000 ohm
R5 = 100 ohm
R6 = 820 ohm
CIRCUITO DEL TEMPORIZZATORE
Varie
II temporizzatore e rappresentato da un classico TR1-TR2-TR3-TR4 = transistor amplif. BF
circuito multivibratore astabile, pilotato dai tran- DZ = diodo zener (5, 1 V-1 W)
D1 = diodo
sistor TR1-TR2, che sono perfettamente uguali Rl = relé ad uno scambio
tra loro.
Questo circuito potrebbe essere interpretato co-
me quello di un amplificatore accoppiato in al-
ternata, tramite il condensatore elettrolitico C3,
e dotato di una reazione positiva, introdotta da!
condensatore elettrolitico C2, che genera le o-
scillazioni.
II funzionamento del multivibratore astabile e
ormai noto alla maggior parte dei nostri lettori :
mentre uno dei due transistor si trova nello sta-

6
to di saturazione, cwe m condizioni di completa sto valore e provocato dalla debole corrente as-
conduzione di corrente, l'altro si trova sicura- sorbita da] transistor TR3. Infatti, il transistor
mente all'interdizione, comportandosi come un TR3 si comporta come elemento separatore-a-
transistor interrotto e, quindi, in grado di non dattatore di impedenza, collegato, secondo la
condurre la corrente elettrica. configurazione Darlington, con il transistor TR4,
Dopo un certo periodo di tempo che, come ve- che comanda l'eccitazione del relé RL.
dremo piü avanti, dipende dal valore dei com- Anche i due transistor TR3-TR4 sono di tipo
ponenti del circuito, lo stato dei due transistor NPN e perfettamente identici, come tipo, ai tran-
si inverte: quello che prima si trovava in con- sistor TR1-TR2.
dizioni di saturazione passa ora all'interdizione, Quando il transistor TR2 si trova all'interdizio-
mentre quello che prima si trovava all'interdizio- ne, cioé quando la tensione di collettore risulta
ne diviene ora conduttore di corrente elettrica. pari a 12 V circa, il transistor TR3 riceve una
II risultato del comportamento elettrico ora de- corrente di base attraverso la resistenza R4 e la
scritto e quello della presenza di un'onda qua- invia, amplificata, alla base del transistor TR4
dra, sul collettore di ciascun transistor, la cui che, come abbiamo detto, eccita il relé.
ampiczza passa da 0,1 : 0,3 V (condizione di L'eccitazione del relé RL dura per un tempo
saturazione del transistor) a 12 V, se tale e la determinato dal valore dei componenti; con
tensione di alimentazione quando il transistor e quelli citati nell'elenco componenti, il tempo di
all'interdizione. durata di eccitazione del relé varia fra 6 e 8 se-
condi; dopo· questo intervallo di tempo, il relé
si diseccita, rimanendo in tale stato per altri
PILOTAGGIO DEL RELE' 6 : 8 secondi, trascorsi i quali prende inizio un
nuovo ciclo completo.
Le tensioni ora citate sono rilevabili in assenza
di carico. Mentre, collegando un certo carico che,
ne! progetto di figura 1, e rappresentato dalla PROTEZIONE DALLE SOVRATENSIONI
corrente di base del transistor TR3, il valore
massimo della tensione risultera inferiore, an- In parallelo alla bobina di eccitazione del relé
che se di poco, ai 12 volt; nel nostro caso que- RL risulta inserito il diodo Dl, collegato con

TR TR3 TR2 TR1 Fig. 2 - 11 cablaggio del modulo


elettronico e realizzato su circui-
to stampato. In sede di realizza-
zione di questo circuito racco-
W6fe5n el] mandiamo di rispettare il senso
di collegamento (polaritá) dei con-
densatori eiettrolitici e del due
diodi (D1-DZ). I terminali con-
trassegnati con i numeri 1-2-3-4-
5 rappresentano i punti di colle-
gamento del modulo con i circui-
ti di carico utilizzatori (antifurto,
2 lampegglatori, temporizzatori ad
intermittenza ecc.).
3

••
s { re
ngy
g a:

R3 {R4 IR1 JR2

LINGUETTE

7
Fig. 3 - Circuito stampato a gran-
dezza naturale necessario per la
realizzazione del cablaggio del
modulo elettronico.
5 EP 0139
4
3

l'anodo verso la linea positiva di alimentazione. Fig. 4- La frequenza con cui il relé si eccita o si di-
Questo diodo, in condizioni normali, non condu- seccita, cioé il tempo in cui lo scambio rimane chiuso
o aperto, dipende dal valore attrlbuito ai componentl
ce corrente e il suo impiego potrebbe sembrare elettronici del multivibratore astabile. Dunque, coloro
del tutto superfluo. Ma occorre rícordare che, che deslderassero un circuito temporizzatore « pro-
all'atto della diseccitazione del relé, cioé nel grammabile », dovranno servirsi del doppio commuta-
momento in cui !a corrente che percorre la bo- tore S1 (3 posizioni - 2 vie), che permette di inserire
una certa quantlta di condensatori elettrolitici che deb-
bina viene interrotta, !'energía elettromagnetica, bono essere calcolati secondo le formule cítate nel
accumulatasi nella bobina stessa, viene restitui- testo.
ta al circuito elettrico sotto forma di una ten-
síone di direzione inversa a quella della cor-
rente dí eccitazione e di notevole ampiezza. Que-
sta tensione, provocata da un ben noto fenome-
no elettromagnetico, prcnde il nome di extracor-
rente di apertura.
Ma il transistor TR4 non puó sopportare l'extra-
tensionc di apertura, perché esso verrebbe ali-
mentato in senso opposto a quello normale, su-
bendo anche danni irreparabili.
Per scongiurare il pericolo ora citato, basta in-
serire in parallelo alla bobina di eccitazione il
diodo D l, cosi come indicato nello schema di
figura ] . L'inserimento del diodo, infatti, riduce
a soli 0,6 V il valore della sovratensione inver-
sa; la tensione di 0,6 V rappresenta il valore di /
I
conduzione del diodo. L'cnergia elettromagne- t
1
tica, quindi, si scarica nel solo circuito compo- 1

sto da! diodo e dalla bobina del relé.


1
1 SI
1
ALIMENTAZIONE DEL TEMPORIZZATORE 1
/
/
L'alimentazione della sezione di temporizzazio- t

ne del circuito isulta stabilizzata per mezzo del


diodo zener DZ, collegato in parallelo al con-
clensatore elettrolitico C1. Questo inserimento si
e reso necessario in auanto, essendo il modulo
8
destinato anche ad utilizzazioni in autovettura,
dove la tensione continua puó variare fra 9 e
15 V circa. si sarebbero verificate escursioni trop- Fig. 5- Da questo disegno il let-
po ampie della tensione di alimentazione con tore puo ricavare l'esatta suc-
conseguente instabilitá del circuito. A tale pro- cessione degli elettrodi del tran-
posito gli automobilisti sanno che, quando si av- sistor, tenendo conto che i quat-
tro transistor, montati nel circuito
via il motare dell'autovettura, cioé quando si av- del modulo elettronico, sono per-
via il motorino elettrico di messa in moto, la ten- fettamente identici fra loro e a
sione della batteria puo scendcre al valore di quello qui disegnato.
9 V soltanto. Al contrario, quando la dinamo o

4
l'alternatore raggiungono il rnassimo regime di
giri, la tensíone continua presente nel circuito
di alimentazione dell'autovettura raggiunge an-
che i 15 V. E e B

VARIAZIONE DELLA FREQUENZA

Abbiamo avuto gia occasione di dire che la fre-


quenza con cuí il relé si eccita o si diseccita vie- Coloro che desiderassero realizzare un circuito
ne determinata dal valore di alcuni componenti temporizzatore veramente « programmabile »,
del multivibratore astabile. dovranno servirsi di un doppio commutatore,
Pid precisamente, il relé risultera eccitato per con il quale potranno inserire una certa quan-
un tempo stabilito dalla segucnte formula: tita di condensatori elettrolitici, che potranno ve-
TI = 0,69R3C3 nire calcolati secondo le formule precedentemen-
te cítate (figura 4). In ogni caso le formule di-
n cui T e espresso in secondi, R in megaohm e
mostrano chiaramcntc che il tempo di eccitazio-
C in F. II tempo in cuí il relé rimane disecci-
ne del relé aumenta se si aumentano i valori di
tato, invece, e stabilito dalla seguente formula :
R3 o di C3, mentre dirninuisce con il diminuire
T2 = 0,69R2 C2 dei valori di questi componenti. Allo stesso mno-

EP 0139


Fig. 6- Circuito teorico della pri-
ma e piú importante delle possi-
bili applicazioni del modulo elet-
tronico EPO139: l'antifurto per
auto. 11 commutatore S1 permet-
te di lnserire, o disinserire, il si-
stema di antifurto elettronico.

g
Fig. 7- Per l'applicazione del modulo nel-
AI CIRCUITI
l'autovettura, con funzioni di antifurto e-
ELETTRICI
lettronico, si dovra realizzare questo cir- DI BORDO
cuito.
Si interrompe il conduttore ( o i condut-
tori nel caso che questi siano due; co-
me avviene per le autovettu re munite di
presa per auto radio) che collega il mor- @
a-
setto positivo della bobina con l'intér- E a@
ruttore presente nel cruscotto. Su que-
sta lnterru zione si applica II doppio de-
viatore S1 (parte disegnata sulla sini-
stra). Questo doppio deviatore permet-
te di inserire o disinserire l'antifurto e-
lettronico. Raccomandiamo di interrom-
pere il terminale esatto, quello che nel
disegno e indicato con l'annotazione
MODIFICA e che nelle bobine per auto
viene contrassegnato con il segno +.
L'altro tifo conduttore, quello che va a
raggiungere il ruttore, non deve essere
assolutamente toccato.

LP1

massa

Fig. 8 - Esempio di pratica appli-


cazione del modulo che permette
di costruire un lampeggiatore di
emergenza.

10
1\ ponticello

EP 0139

Fig. 9 - Lampeggiatore di emer-


genza a 2 lampade alimentate con
la tensione della batteria dell'au-
mas5a to a 12 V.

do il tempo di diseccitazione del relé aumenta sostiruite entrambe con una resistenza da 47.000
aumentando i valori di R2 e C2, mentre dimi- ohm collegata in serie con un potenziometro da
nuisce con il diminuire dei valori di questi com- 100.000 ohm, in modo da ottenere una variazio-
ponenti. In pratica, tuttavia, pur essendo possi- ne contenuta nel rapporto 3/1 del tempo di ec-
bile far variare i valori delle resistenze R2-R3, citazione e diseccitazione del relé.
e sempre meglio lasciare inalterati questi valori Non abbiamo precisato i valori dei condensatori
intervencndo soltanto su quelli dei condensatori elettrolitici presenti nel circuito del programma-
elettrolitici C2-C3, perché le resistenze non pos- tore riportato in figura 4 soltanto perché questi
sono variare al di la di certi limiti imposti dalle debbono essere stabiliti applicando le due for-
caratteristiche dei transistor. Possiamo tuttavia mule prima cítate, a seconda dei tempi pre-
dire che le resistenze R2 ed R3 potranno essere stabiliti.

EP 0139

Fig. 10 - II carlco del modulo elet-


tronico puó essere rappresentato
anche da un circuito alimentato
con la tensione di rete, come nel
ALIMENT. 12V caso di questo circuito di lam-
@ peggiatore con lampada (LP1 -
LP2) a 220 V. 11 relé del modulo,
infatti, separa elettricameni il
circuito del modulo stesso da
quello utlllzzatore.

11
REALIZZAZIONE PRATICA DEL La realizzazione pratica del circuito teorico del-
MODULO EP0139 l'antifurto riportato in figura 6, e rappresentata
in figura 7. In pratica si tratta di eflettuare una
Poiché la destinazione del modulo EP0139 e prin- semplice modifica nel circuito di accensione del-
cipalmente quella dell'autovettura, dove pilota l'autovettura. E.ssa ·.consiste nell'interruzione del
un circuito di antifurto, e necessario ottenerc un filo conduttore che raggiunge il morsetto posi-
apparato compatto e robusto. JI circuito stam- tivo della bobina (conduttore tratteggiato).
pato, quindi e d'obbligo ed e anche necessario Nel tratto in cui e stata cffettuata l'interruzione
un contenitore metallico nel quale poter inse- del filo, eleve essere inseri to il doppio devia tore
rire il cablaggio di figura 2 (nessun contenitore S1, allo stesso modo indicato in figura 7.
e compreso nel nostro kit). La necessita del doppio deviatore S1 deve esse-
Trattandosi di una scatola di montaggio, non e re attribuita alla piü facile reperibilitá com-
possibile conmmettere errori di cablaggio, pur- merciale di uesto componente, oltre che ad una
ché si segua attentamente la disposizione dei com- maggiore garanzia di funzionamento.
ponenti riportata nel disegno di figura 2. In f- E' ovvio che sarebbe meglio utilizzare' un devia-
gura 5 e riportato il disegno di un transistor; da tore di tipo professionale, anche di piccole di-
questo disegno si ricava la disposizione dei tre mensioni, in grado di commutare una corrente
elettrodi del componente (i quattro transistor di 5 ampere almeno, ottenendo sicuramente mi-
che compongono il circuito del modulo sono gliori risultati di affdabilita.
perfettamente identici. Gli altri collegamenti dei conduttori di figura 7
Si tenga presente che i condensatori C1-C2-C3 risultano numerati e questa numerazione trova
sono elettrolitici, cioé componenti polarizzati, preciso riscontro con quella riportata nel modu-
che debbono essere inseriti nel circuito tenendo lo dello schema teorico di figura 6.
conto delle loro polaritá; nel piano di cablaggio E' chiaro che il doppio deviatore SI dovrá es-
di figura 2 e chiaramente indicato il terminale sere applicato in qualche punto dell'autovettura
positivo di questi tre condensatori. Anche il dio- di non facile accesso e fuori dalla visuale di qual-
do zener DZ <leve esserc inserito in un determi- siasi osservatore. Il modulo, invece dovrá es-
nato modo nel circuito: come si puó notare in sere inserito in un contenitore e fissato saldamen-
figura 2, i! diodo zener e stato inserito con la te in qualsiasi punto dcll'autovettura, possibil-
fascetta rivolta verso destra. mente in prossimita del doppio deviatore SI allo
I terminali contrassegnati con i numeri 1-2-3-4-5 scopo di non imporre all'insLallatore un impian-
rappresentano i terminali utili del modulo, quel- to con fili conduttori eccessivamente lunghi.
li sui quali verranno collegati i conduttori dei
vari circuiti di applicazione pratica.
LAMPEGGIATORE DI EMERGENZA

ANTIFURTO PER AUTO Un'altra applicazione importante del nostro mo-


dulo e senza dubbio quella del lampeggiatore di
Fra le molte applicazioni pratiche del nostro emergenza che, sistemato ad alcuni metri di di-
modulo, la piü importante e certamente quella stanza dall'auto in sosta forzata, e in grado di
dell'antifurto pcr auto. scongiurare il pericolo, sempre presente, di col-
lisioni o tamponamenti, soprattutto in presenza
Lo schema teorico di collegamento del modulo
di nebbia e foschia.
quello riportato in figura 6. In questo schema
i- presente il deviatore SI che provvede ad e- Per far lampeggiare una sola lampada si potra
scludere o includere, nel circuito di accensione realizzare il circuito riportato in figura 8. Per far
dell'autovettura, l'antifurto. lampeggiare due lampade il lettore dovra realiz-
záre il circuito riportato in figura 9. In questo
Quando il deviatore SI esclude il sistema di an-
secondo caso le due lampade LP 1-LP2 si accen-
tifurto, l'accensione dell'autovettura funziona dono e si spengono alternativamente.
normalmente. Al contrario, quando S 1 include
Ricordiamo che, sia nel caso di lampade, sia in
il sistema di antifurto, il modulo EP0l39 viene quello di qualsiasi tipo di carico elettrico che si
alimentato; esso provoca l'eccitazione del relé, intende commutare, non e assolutamente neces-
il quale interrompe periodicamente l'alimentazio- sario che l'alimentazione debba avvenire con la
ne della bobina, provocando un funzionamento tensione continua di 12 V. Infatti, il relé prov-
del motore dell'auto che e facile immaginare e vede a separare elettricamente il circuito del mo-
che potremmo definire a ... singhiozzo. dulo da quello utilizzatore che, in pratica, po-

12
trebbe essere benissimo un circuito alimentato ne di rete-luce, le lampade potranno essere da
con la tensione alternata di rete, cosl come in- 220 V. Ma qualunque sia il carico, e sempre
dicato in figura 10. Anche in questo caso il lam- necessario un alimentatore o una battcria, con
peggiatore e
rappresentato dalle due lampade tensione continua compresa fra i 10 e i 15 V,
LPJ-LP2, che si accendono e spengono alterna- in grado di fornire al circuito elettronico di co-
tivamente. mando, cioe al circuito del modulo EP0J39, la
Trattandosi di una alimentazione con la tcnsio- necessaria tensione di alimentazione.

--,- -1
re -

CONTIENE:
n. 6 Resistori
n. 3 Condensatori
Elettrolitici
n. 2 Diodi
n. 5 Pagliuzze -
terminali
n. 4 Transistor
n. l Relé
n. l Circuito
stampato

. >-
-- --~---...---
----»

LA SCATOLA
DI
ONTAGG
cos·
L. 5.800
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Per richiederla occorre lnviare anticipatamente il relativo importo a mezzo .vaglia o


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retti n. 52 (nel prezzo • sono comprase anche le spese di spedizione).

13
L'antenna non e un semplice accessorio della pío tra due massimi di compressione.
stazione CB, che puó essere sostituita, almeno La legge matematica che lega la misura della
nei primi tempi di « lavoro », con uno spezzone lunghezza d'onda con quella della frequenza
di filo, una piccola antenna a stilo o, peggio, con viene espressa tramite la seguente formula:
l'antenna TV.
Fortunatamente, anche in virtu dell'accresciuta c
informazione tecnica, la maggior parte dei CB
conosce e sa valutare l'importanza assunta dal-
l'antenna nella loro stazione, non solo per il pie- nella quale « f » indica la frequenza misurata
no sfruttamento della potenza del trasmettitore, in Hz, mentre « c » rappresenta la velocita del-
ma anche per la reale diminuzione del QRM l'onda.
( disturbi) in ricezione e per l'aumento di sensi- Nel caso di onde radio, poiché la velocita del-
bilitá del ricevitore. l'onda c e quasi analoga a quella della luce, la
L'antenna CB, dunque, e necessaria e deve esse- formula precedentemente citata assume la se-
re realizzata in rispetto di alcune regole che mol- guente espressione:
ti conoscono e che noi, per dovere informativo, .= 300:
dobbiamo ricordare alla restante parte di appas- nella quale la frequenza f e misurata in MHz,
sionati della « 27». la lunghezza d'onda ). in metri. II valore della
lunghezza d'onda CB e di 11 metri.
ONDE RADIO E LUNGHEZZA D'ONDA
LUNGHEZZA D'ONDA E ANTENNA
II termine « lunghezza ;:!'onda» ricorre spesso
nelle conversazioni fra CB. Non tutti pero san- L'esposizione teorica sulle varíe correlazioni che
no esattamente che cosa cio significhi e quale intercorrono tra le onde elettromagnetiche e la
relaz'one tiene legata la lunghezza d'onda con le lunghezza d'onda hanno evidentemente una pre-
altre grandezze fisiche. cisa finalitá. E' infatti dimostrabile che l'antenna
Quando si parla di onde elettromagnetiche o, ideale <leve avere una lunghezza parí a multipli
piü particolarmente, di onde radio, non si puó interi di 1/2). (mezza lunghezza d'onda). Ma
fae a meno di citare la frequenza, che rappre- per motivi di semplicita costruttiva, quasi sem-
senta la {randezza fisica di maggior importanza. pre, si preferisce servirsi di antenne a l /2). (mez-
Come e H:>to, la frequenza viene misurata in Hz za lunghezza d'onda), anche in considerazione
(hertz), cioe in periodi al secondo. del fatto che le aualita dell'antenna non, aumen-
Quando si parla di onde radio, e abbastanza tano sensibilmente con multipli di 1/2) superiori
spontaneo pensare ad una loro estensione nello all'unita.
spazio. Ebhene, la lunghezza d'onda e la misura
in metri i un periodo d'onda. Ma per meglio
assimilare questo concetto conviene pensare, per CHE COS'E' L'ANTENNA
un momento, alle onde acustiche, per le quali la
lunghezza d'onda viene definita come la distan- L'antenna puó essere considerata un circuito
za tra due punti aventi la stessa fase, per es:m- risonante L-C a costanti distribuite. Infatti, co-

15
me avviene per ogni filo conduttore, anche il
conduttore d'antenna possiede una induttanza
propria, mentre la capacita e quella di un con-
densatore di cui una armatura e rappresentata
dall'antenna vera e propria e l'altra armatura
da! piano terra (figura 2).
Ma la caratteristica piü importante di ogni an-
tenna sta ne! fatto che essa e in grado di trasfor-
mare l'energia fornitale sotto forma di oscilla-
zioni elettromagnetiche in onde elettromagneti-
che in grado di viaggiare attraverso lo spazio.

IL DIPOLO

L'antenna radio piü comune, piü nota e piü dif-


fusa e senza dubbio il dipolo. Non tanto per le
sue prestazioni, ormai superate da altri tipi di
antenne ad alto guadagno, quanto per la sua
semplicita costruttiva ed il perfetto adattamento
elettrico.
JI dipolo e composto da due bracci orizzontali
o verticali di 1/4 d'onda ciascuno, alimentati al PIANO TERRA
centro per mezzo di una linea bilanciata, o ca- Fig. 2 - L'antenna e un circuito risonante, di tipo in-
vo schermato (in questo secondo caso, come a- duttivo-capacitivo, a costanti distribuite. 11 conduttore
posslede un'induttanza propria e costituisce l'armatura
vremo occasione di dire piü avanti, debbono es- di un condensatore di cui l'altra armatura é rappre-
sere prese particolari precauzioni). sentata dal piano terra.

Il dipolo, disegnato all'estrema sinistra di fgu-


Fig. 1 - L'antenna ideale deve avere una lunghezza
pari ad un multiplo intero di mezza lunghezza d'onda. ra +, presenta una bassa impedenza, di 75 ohm
Per motivi di semplicita costruttiva, tuttavia, sl prefe- circa, perfettamente adattabile all'uscita dei tra-
rlscono le antenne a mezza lunghezza d'onda, anche smettitori senza dover ricorrere a particolari ac-
in conslderazione del falto che le quallta dell'antenna corgimenti.
non aumentano senslbilmente con multipli di mezza
lunghezza d'onda superiori all'unitá. In questo disegno Talvolta, anziché utilizzare i due bracci, si fa uso
si interpretano i concetti di lunghezza d'onda intera, di un solo braccio sistemato in posizione verti-
/ lunghezza d'onda e ¼ di lunghezza d'onda. cale, in modo da ottenere un'antenna ad 1/4
d'onda verticale. Questa antenna non ha lo stes-
so rendimento del dipolo, a meno che non ven-
ga realizzato un « piano di terra », di tipo arti-
ficiale che, fungendo da specchio per le radia-
zioni elettromagnetiche, simula le proprieta in-
trinseche del dipolo.
lung. d'onda
Da questo coucetto scaturiscono le ben note an-
tenne ground plane, che vengono utilizzate con
ottimi risultati dalla maggior parte dei CB, an-
che in considerazione del loro basso costo.
La lunghezza dell'antenna puó essere ulterior-
mente ridotta inserendo, in serie ad essa, una
bobina in grado di introdurre ne! circuito una
$ induttanza concentrata. Con tale sistema le di-
TENSIONE
mensioni costruttive dell'antenna possono essere
ridotte a 1/8 d'onda o anche meno (figura 3).
Le prestazioni di questo particolare tipo di an-
tenna, denominata « antenna caricata », non ri-
sultano paragonabili a quelle delle antenne a 1/2

16
GROUND PLANE

-- - --
Fig. 3 - La lunghezza
dell' antenna puo essere
ridott a collegando, in a
serie ad essa, una bo-
bina in grado di intro-
durre nel circuito una
indutt anza co ncentrata. Fig. 4 - II dipolo e composto da due bracci orizzontali
C on tale sistem a le di- ;:! o verticali di ¼ d'onda ciascuno. La disposizlone dei
12
m ensio ni costru tt ive del- z5 bracci puo variare a seconda delle caratteristiche che
'antenna possono esse- 5 si vogliono attribuire all'antenna. Quando i due bracci
re rido tt e a '/ d'onda o si trovano in posizione perpendicolare, l'antenna pren-
DI
o anche m eno . de II nome di « ground-plane •

Fig. 5- Il dipolo verticale irradia uniformemente ener- lunghezza d'onda, e per tale motivo esse ven-
gla elettromagnetica In tulle le dlrezioni. 11 cavo scher- gono utilizzate soltanto la dove la lunghezza as-
mato, almeno nell'ultimo tratto, deve rimanere in po-
sizione perpendicolare rispetto allo stesso dipolo. Nel sume un'importanza fondamentale come, ad e-
caso della CB questo tratto deve essere lungo tre sempio, in automobile.
metri almeno. 1 due bracci del dipolo devono risultare
distanziati dal supporto isolante di alcuni centimetri.
REALIZZAZIONE DEL DIPOLO

11 dipolo, ne!Ja sua forma piu comune, e com-


ISOL.

posto da due conduttori metallici, preferibilmen-


te trecciole di rame opportunamente trattato, per
mezzo di processi chimici, allo scopo di evitare
la corrosione. I due conduttori sono tesi, median-
te isolatori, in senso orizzontale o verticale, a se-
conda delle particolari caratteristiche che si deb-
bono esigere dall'antenna.
II dipolo verticale irradia uniformemente ener-
CAVO COASSIALE gia elettromagnetica in tutte le direzioni; esso co-
stituisce quindi un'antenna omnidirezionale ed e
preferihile al dipolo orizzontale per collegamenti
radio locali (fig. 5).
II dipolo orizzontale assume invece spiccate ca-
111 3mt ratteristiche direzionali, perché esso convoglia
gran parte dell'energia in direzione perpendico-
lare rispetto ai bracci del dipolo. Questo tipo di
antenna e quindi piu adatta per i collegamenti
radio a lunga distanza (fig. 6).
R-TX

ISOL. DATl COSTRUTTIVI

Le dimensioni costruttive del dipolo sono le stes-


se sia per quello di tipo orizzontale, sia per quel-
lo di tipo verticale. Cio e dato a vedere in figu-
ra 7.

17
CAVO
COASSIALE

QUALSIASI
LUNGHE Z ZA

Fig. 6 - 11 dipolo orizzontale go-


de di spiccate caratteristiche di-
rezionali. Esso e piü adatto per
i collegamenti radio a lunga di-
stanza.

Gli ancoraggi dell'antenna potranno esscre rap-


presentati dai camini, da pali, dalle tegole del·
tetto o da qualsiasi altro elemento reperibile nel-
la parte piu alta dell'edificio in cuí trovasi la
stazione ricetrasmittente.
Ne! caso di installazione di dipolo verticale, sa-
ra necessario che il cavo d'antenna non risulti
, molto vicino al supporto; esso <leve rimanere di-
stanziato almeno di qualche centimetro.

ALIMENTAZIONE D'ANTENNA
Fig. 7 - Dimensioni costrut-
tive del dipolo orizzontale,
o verticale, espresse in L'alimentazione del dipolo, dovrebbe avvenire,
centlmetri. Gli ancoraggi almeno teoricamente, con linea bilanciata; un
dell'antenna potranno es- esempio di linea bilanciata e rappresentato dalla
piattina per discesa TV con impedenza di 300
ohm.
In pratica, tuttavia, quasi tutti i trasmettitori
dispongono di una uscita sbilanciata, eventual-
mente regolabile fra 50 e 75 ohm, adatta per un
diretto collegamento con cavo schermato. Ecco
perché si suole alimentare il dipolo con il cavo
schermato, con l'accorgimento di mantenere in
posizione perpendicolarc, rispetto allo stesso di-
u sere le tegole, I camini, i polo, !'ultimo tratto del cavo, almeno per 1/4
"'
N pali o qualsiasi altro ele- d'onda, cioe per tre metri circa ne! caso della
mento reperiblle nella par- CB (figura 5). Con tale precauzione si riesce a
te piü alta dell'edificio in
cui trovasi la stazione ri- neutralizzare lo sbilanciamento con un adatta-
cetrasmittente. mento di impedenza Ira trasmettitore, cavo e an-
tenna che puó essere ritenuto complessivamente
buono.

VARIANTI AL DIPOLO

-
18
Il dipolo orizzontale puó essere reso ancor p1u
direttivo se lo si monta a «V». In questo modo
Fig. 8 - 11 dipolo orizzontale pui> essere reso ancor
piú direttivo se esso viene m oniato nel m odo indícalo
In questo disegno, cioé a «V ». In questo m odo si ot-
tiene una propagazlone delle onde radio nel senso di
apert ura della « V», mentre si avrá attenuazione dei
su
segnali dietro l'antenna e lateralmente. ISOLANE

n
~-····
OIRE 2DONE

.rr

Puto O
LEGO

Fig. 9 - Anche il dipolo verticale, cosi come indicato


in questo disegno, pu essere realizzato a • V•. Que-
sto tipo di antenna si addice in modo particolare ai
collegamenti a media distanza.

e possibile ottenere una propagaziont delle on- QRM in ricezione. L'antenna a « V», dunque,
de elettromagnetiche preferenziale nel senso d] si addice in particolar modo ai « DX», cio ai
apertura della «V», mentre si avra una atte- collegamenti a lunga distanza (figura 8).
nuazione dei segnali dietro lantenna e lateral- Anche il dipolo vcrticale puo essere realizzato
mente ad essa. nella versione a «V», permettendo di raggiun-
gere risnltati di direzionalita simili a quelli che
l benefici apportati da questo tipo di dipolo non
si ottengono con i dipoli orizzontali a «V».
sono soltanto quelli della direzionalita, perché Questo tipo di antenna si addice, in modo par-
quest'antenna presenta una notevole insensibilita ticolare, ai collegamenti a media distanza (figu-
alle ir,terferenze laterali ed una diminuzione di ra 9).

SALDARE FILO DI
MASS A
FILO 01 2mm
SALDARE
MASSA
2mm

Fig. 1 0 • Presentiamo in quest


1mt disegno due diversi slstcmi di ot-
time preso di terra. 11 piccheUo,
0,
a sinlstra, e la lastra di rame, a
destra, sono elemenli di facile
reperibillta commercialc.

19
T n figura , (1 vengono illustrate clue buone prese
di terra. E i disegni intcrpretano- perfettamente
Fig. t1- Per evitare for- e completamente il sistema cli impianto.
® mazioni di cariche statiche
Possiamo soltanto aggiungere che, all'atto della
e, conseguentemente, di
campi elettrostatici, sulle posa dcll'impianto, converra inurnidire il terreno
IMP.
A.F. antenne, si deve collegare con acqua salata, allo scopo di aurnentarne la
[ fra i terminali del cavo concluttivita. 11 picchetto e la lastra di rame so-
schermato (fra i punti A
@ e B di figura 1) un'impe- no elementi di facile reperibilita commerciale.
denza di alta frequenza. Essi risultano trattati per mezzo di procedimen-
ti elettrochimici allo scopo di evitare Je corro-
sioni che, con il passare del tempo, si potrebbero
verificare.

PRESA DI TERRA
COME ELIMINARE LE CARICHE STATICHE
Lunitá di una buona presa di terra e ormai uni-
versalmente nota ai fini antinfortunistici. La mag- La presa di terra serve anche per preservare il
gior parte clei nostri elettroclomestici, infatti, so- trasmettitore da cariche statiche che, inevitabil-
no dotati del collegamento di terra, in ossequio mente, danneggerebbero i transistor. E' noto, in-
a quelle particolari leggi che regolano questi ti- fatti, che durante i 1emporali o, pi general-
pi di impianti. mente, quando l'atmosfera e carica' di elettricitá,
Ma questo stesso accorgimento deve essere este- l'antcnna clivicne un ... collettore di cariche sta-
so anche agli apparati ricetrasmittenti. E non de- tichc che, accurnulandosi in quanlita semprc
ve trarre in inganno il fatto che un ricetrasmet- maggiore, possono dar luogo a campi elettrosta-
titore sia alimentato con la tensione di 12-15 V tici, cioe a diferenze di potenziali clettrici tal-
soltanto (esclusi ovviamente i ricetrasmettitori a n:ente elevate da danneggiare seriamente i se-
valvole), perché il ricetrasmettitore e normal- miconduttori.
mente alimentato con un alimentatore stabilizza- Per evitare questa nefasta ma posibile conse-
to, tramite la tensione di rete-luce. Puó qluindi guenza, si puó ricorrere acl un accorgimento:
accadere che, per una qualsiasi perdita di isola- cioe si eleve co!legare fra i due terminali del ca-
mento, la tensione di 12 V raggiunga i 220 V, vo schermato, ncl nostro caso tra i punti A e B
con grave pcricolo per Hincolumita dcll'opcrato- di figura 7, un'impedenza di alta frequenza (fi-
re e per quella del trasrnettitore. gura 11), collegando inoltre a terra la calza me-
F' buona norma di sicurezza, quindi, collegare tallica del cavo scherrnato.
a terra il telaio metallico del trasmettitore che, Poiché la calza metallica clel cavo schcrrnato ri-
oitre all'incolumit dell'operatore, garantisce una sulta generalmente collegata con il telaio del
perfetta schermatura elettromagnetica delle par- trasmettitore, il collegamento ora citato si ottie-
ti elettroniche. ne mettendo a massa il trasmettitore. Con tale

Con questo slntonizzatore, adatto per l'ascol-


to della Citizen's Band, potrete esplorare co- SINTONIZZATORE CB
modamente una banda di 3 MHz circa. Potrete
inoltre ascoltare le emissioni dei radioamatori (Monogamma CB)
sulla gamma del 10 metri (28-30 MHz). Ac-
quistando anche il nostro kit del • TRASMET-
TITORE CB •, é possibile reallzzare un com-
pleto RX-TX a 27 MHz per la CB.
Meraviglioso kit a sole

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Le richleste del kit del « Sintonizzatore CB • deb-
bono essere falte inviando anticipatamente l'im-
porto di L. 5.900 a mezzo vaglia o c.c.p. n.
3/26482 lntestato a: ELETTRONICA PRATICA -
20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
sistema tutti i punti dell'antenna risultano elet- elemento di blocco per !'alta frequenza.
tricamente a massa, perché l'impedenza di alta La piccola bobina, che rappresenta l'impedenza
frequenza non presenta alcuna resistenza alla di alta freauenza, dovrá essere realizzata a nido
corrente continua, mentre le caríchc statiche, ac- d'ape, servendosi di un flo conduttore di tipo
cumulate sull'antenna, vengono disperse al suolo lit, con sezione abbastanza elevata. Questi tipi
senza interessare minimamente il trasmcttitore. di bobine sono facilmente reperibili tra i mate-
Ed occorre notare anche che l'impedenza di alta riali surplus, ma il lettore potra servirsi anche
frequenza non altera in alcun modo il funziona- di una bobina GBC n. di catalogo 00/0497-03,
mento dell'antenna, perché cssa rappresenta un con le seguenti caratteristiche : 2 mH e 160 m\.

TRASMETTITORE CB
UNA PRESTIGIOSA SCATOLA DI MONTAGGIO
A L. 19.500
SCHEDA TECNICA

Alimentazione mínima 12 V • típica


13,5 V- massima 14 V
Potenza AF in uscita
(senza mod): 1W(circa)
Potenza AF in uscita
(con mod): 2 W (circa)
Sistema di emissione: in modulazione dam-
piezza
Profonditá di mod.: 90% 100%
Potenza totale dissi-
pata: 5W
Impedenza d'uscita per52 ± 75 ohm (rego-
antenna: labili)
Con l'approntamento di questo nuovo kit voglia-
Microfono: di tipo piezoelettrico mo ritenere soddisfatte le aspirazioni dei nostri
Numero canali: a piacere lettori CB. Perché acquistando questa scatola di
montaggio, e quella del monogamma CB, ognu-
Portata: superiore a 10 : 15 no potrá costruire un valido apparato ricetrasmit-
Km (in condizioni idealj) tente a 27 MHz.

La scatola di montaggio del trasmettitore CB contiene:


N. 1 circuito stampato - n. 13 condensatori ceramici- n. 5 condensatori elettro-
litici - n. 2 trimmer capacimetrici - n. 11 resistenze - n. 2- impedenze AF _n. 1 tra-
sformatore di modulazione- n. 1 circuito integrato - n. 3 transistor- n. 2 bobi-
ne - n. 1 raffreddatore per transistor TR3.

Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente 'im-


porto di L. 19.500 a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a:
ELETTRONICA PRATICA • 20125 MILANO • Via Zuretti, 52.

21
CON UNA RESISTENZA A COEFFICIENTE NEGATIVO, POTRETE FACIL-
MENTE COSTRUIRE UN RIVELATORE DI BRINA, DI NEBBIA O, PIU' IN
GENERALE, DI BRUSCHI ABBASSAMENTI DELLA TEMPERATURA.

Molti problemi di ordine pratico possono essere II valore nominale della resistenza viene normal-
risolti, ne! settore della temperatura, realizzando mente calcolato alla temperatura di 25 'C. Ai
questo semplice progetto che abbiamo denomina- fini dell'impiego e abbastanza utile poter cono-
to « termostato elettronico », ma che avremmo scere la variazione di questa resistenza al variare
poluto chiamare anche « rivelatore di freddo », della temperatura; la dipendenza tra questi due
« rivelatore di brina o nebbia », rivelatore di va- parametri e logaritmica. Per le loro caratteristi-
riazioni termometriche. che i termistori vengono utilizzati in numerose
II componente elettronico, che permette di rea- applicazioni: misura e regolazione della tempe-
lizzare questo apparato e conosciuto sollo il no- ratura, misura del flusso di gas e liquidi, com-
me di resistenza NTC (Negative Temperature pensazione del coefficiente di temperatura di bo-
Coefficient), oppure « resistenza a coeficiente ne- bine e avvolgimenti, temporizzazione di relé,
gativo» o « termistore ». compensazione di circuiti transistorizzati.
E' questa una speciale resistenza il cui valore La possibilita di reperire facilmente sul mercato
ohmmico varia al variare della temperatura. le resistenze NTC, ci ha soJlecitati a presentare
Le resistenze NTC sono elementi resistivi dotati questo semplice progetto, che potra funzionare
della caratteristica di presentare un elevato coef- anche a bordo di un autoveicolo o di un moto-
ficiente di temperatura negativo; in pratica, al- ciclo, in modo da informare il conduttore sugli
l'aumentare della temperatura, diminuisce note- eventuali abbassamenti di temperatura e le con-
volmente il valore della resistenza ohmmica. Es- seguenti formazioni di banchi di nebbia e bri-
si sono costituiti da una miscela di ossidi me- nate.
tallici, trattati chimicamente in modo da pre- In pratica, quando la temperatura raggiunge un
sentare proprietá semiconduttrici, i quali vengo- valore di soglia prestabilito, una lampada-spia si
no pressati insieme ad un collante plastico e sin- accende, oppure un relé scatta mettendo in fun-
terizzati ad alta temperatura. zione un particolare circuito utilizzatore.

22
ANALISI DEL CIRCUITO

Lo schema teorico del termostato riportato in


figura 1. Come si puó notare, i simboli di emit-
tore dei duc transistor TRI.TR2 assumono una
indicazione generica, cioé sono privi della frcccia
relativa ai tipi PNP ed NPN. Non si tralla quin- che e noto anche sollo l'espressione di « bilancia
di di un errare nel disgno, ma di un'omissione di Schmitt ». Questo circuito assume la fuizio-
fatta ad arte, perché il progetto puó essere pi- ne di « discriminare » in ampiezza un segnale
lotato con transistor PNP ed NPN. Ne! primo applicato allentrata, cioe di riconoscere se un
caso verranno utilizzati gli AC 128, ne! secondo segnale e superiore o inferiore ad un livello di
caso i 2N2222, tenendo conto che i transistor tensione prestabili to.
TRI-TR2 sono perfettamente uguali tra loro. Le applicazioni di questo circuito sono moltc-
La possibilita di montare i due tipi di transistor plici ed abbracciano praticamente tutti i settori
si e resa necessaria quando si e vo]uto tener con- dell'elettronica, quello industriale, ove e utiliz-
to che una delle piü importanti applicazioni pra- zato nei sistemi di controllo, quello delle logiche
tiche del progetto poteva avvenire a bordo di un nei laboratori, quello dei dispositivi di aliarme
autoveicolo o di un motociclo, in questi mezzi, e, per ultimo, quello di taluni circuiti radio nel-
infatti, il morsetto positivo della batteria puó le stazioni dei radioamatori e dei CB, nelle qua-
essere a massa, oppure puó essere á massa quel- li permette di pilotare lo squelch.
lo della tensione negativa. Ma i nostri tecnici Il trigger di Schmitt e un circuito in grado di
hanno voluto anclare oltre ed hanno tenuto con- fornire, all'uscita, due soli livelli: il livello 0 e
to che la tensione continua di alimentazione ,di- il livello I, in stretto rapporto con ció che ac-
sponibile sugli automezzi, e generalmente di 12 cade nei circuiti di tipo logico (AND, OR ,FLIP-
V, mentre il nostro apparato deve essere alimen- FLOP, ecc.).
tato con la tensione continua di 9 volt. Ecco I livelli O e l rappresentano, ovviamente, sol-
perché in figura 4 abbiamo proposto al lettore tanto delle indicazioni simboliche formali, dato
il circuito ausiliario di alimentazione necessario che gli eflettivi valori di tensione possono assume-
quando si ha a disposizione la tensione continua rc valori diversi; ad escmpio lo O puó essere
di 12 V. rappresen tato dalla tensione di 1 V, mentre !' 1
puó essere rappresentato da una tensione di
10 V.
IL TRIGGER DI SCHMITT L'uscita del dispositivo si porta bruscamente da
O a l appena il segnale di entrata supera un·
II funzionamento del progetto di figura 1 e cerio valore di soglia; il superamento di questo
basato sulle proprietá di un trigger di Schmitt, valore puo essere di pochi millivolt.

23
Fig. 1 - Circuito elettrico del ter-
B mo3tato elettro«ico. Nei simboli
del due transistor mancano le
é
4 frecc2 indicatrci degli emittori.
Perché il circuis puó essere rea-
lizzato, indifferentemente, con
transistor di tipo NPN o PNP. E'

i ovvio che, con tvansistor di tipo

M
TR2 11
e
11

1rc1
+ S1 PNP, il termlnale positivo di ali-
mentazione e quoilo del conden-
szatore elettrolitico CI devono es-
sere invertiti, cioé collegati con
il circuito di massa. La lampada-
spia LPI, che deve essere di ti-
e
9V
po a filamento da 6 V- 50 mA,
puo essere sostituita con un relé
e da 6 V - 280 ohm.
TR1 ~

R4 R5
4
Finché il valore dlla tensione di entrara si con-
serva al di sotto del valore di soglia, indipendente-
mente dalla forma del segnale stesso, la tensio-
ne di uscita rimane ferma al valore O, mentre
COMPONENTI quanclo si verifica il superamento del valore di
soglia, il trigger entra bruscamente in azione ele-
,·ando acl. 1 il valore della tensione di uscita.
C1 = 100 F - 50 VI. (elettrolitico)
R1 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R2 = 3.300 ohm POLARIZZAZIONE - CONDUTTIVITA' -
R3 = 2.200 ohm INTERDIZIONE
R4 = 47 ohm (vedi testo)
R5 = 4.700 ohm Dopo la breve parentesi analítica, relativa al fun-
NTC = 10.000 ohm a 25° C zionamento della bilancia cli Schm.itt, ripren-
TR1 = 2N2222 (vedi testo) diamo l'esame dello schema teorico del termo-
TR2 = 2N2222 (vedi testo) stato elettronico riportato in figura l.
LP1 = lampada-spia (6 V- 50 mA) Per realizzare le proprieta offerte dal trigger
PILA = 9 V di Schmitt, la resistenza NTC e collegata in se-
S1 = interrutt. rie con il potenziomctro R 1, cioe ne! circuito di
base del transistor TR l. Per tale motivo, quando
A differenza di quanto avviene nei circuiti di si verifica un aumento della temperatura am-
comparazione, l'uscita non passa gradualmente bientale, il valore resistivo della NTC suhisce
dallo O ali' 1, ma il passaggio si veriíica attraverso una diminuzione. Conseguentemente il transistor
un «salto » che caratterizza appunto questo tipo TR! risulta polarizzato negativamente sulla sua
di circuito. base e diviene un elemento conduttore di corren-
Ed e proprio per quest'ultimo motivo che la te elettrica.
bilancia di Schmitt viene spesso usata per con- Quando la giunzione emittore-collettore di TRl
vertire segnali di forma irregolare o strana, spes- diviene conduttrice, il potenziale di base del tran-
so sovrapposti a segnali-disturbo di vario gene- sistor TR J si trova ad un valore di tensione ne-
re, in onde perfettamente squadrate che non ri- gativo prossimo a quclla dell'emittore. Ne conse-
sentono in alcun modo dei disturbi presentí nel gue che i! transistor TR2 rimane all'interdizione,
segna!e. cioe non conduce la corrente elettrica e la lam-

24
pada-spia LPl non puó acccndersi. un relé, in modo da poter utilizzare i terminali
.\l contrario. quando la temperatura ambienta- liberi di questo per· pilotare un qualsiasi circuito
le diminuisce, il valore resistivo della NTC su- elettrico. JI relé clovra avere una resistenza di
bisce un aumento. Anche il potenziale di base del 280 ohm e dovra essere adatto al funzionamento
transistor TRl subisce consegucntemente una con tensione continua di 6 V.
variazionc, che costringe all'interdizione il tran-
sistor stesso, cioe lo rende non conduttore della
corrente elettrica. La base del transistor TR2, ALIMENT AZIONE
invece, questa volta risulta polarizzata negati-
vamente e questo transistor e ora in grado di Per tutte le applicazioni pratiche del termostato
condurre la corrente elettrica che fuisce anche elettronico con uscita a larnpacla-spia, e sufficien-
attraverso la lampada-spia LPI, provocando ne te una pila da 9 V, anche di quelle di tipo mi-
l'accensione. niatura montate nei ricevitori radio portatili.
Il potenziometro RI, che ha il valore di 10.000 Soltanto nei casi di funzionarnento dell'appara-
ohm e che e di tipo a variazione lineare, agisce to molto prolungato nel tempo si dovrá ricor-
sulla tensione di polarizzazione di base del tran- rere al collegamento in serie di due pile piatte
sistor TRI e, praticamente sul valore di soglia da 4,5 V ciascuna. Coloro che vorranno montare
di avviamento del dispositivo. Manovrando il il nostro termostato eleltronico su un'autovcttura
potcnziometro RI, dunque, si stabilisce a quale o su un motociclo, trovandosi in presenza della
valore della temperatura ambiente dcbba f un- tensionc continua di 12 V, dovranno provvcdere
zionare i! circuito, cioe a quale valore di tem- all'alimentazione del termostato tramite il circui-
peratura la lampada-spia LPI debba acccndersi. to ricluttore e stabilizzatorc riportato in figura 4.
La lampada-spia LP l e di tipo miniatura, ad in- Qucsto circuito e dotato di una resistenza di ca-
canclcscenza, cioe si tratta di una lampadina clas- duta (R6) del valore di 47 ohm; il diodo zener
sica a filamento. Il suo consumo di corrente ron D I deve avere le seguenti caratteristiche elcttri-
deve assolutamnte superare i 50 mA, pena la chc: 9 V - 1 W. ll condensatore elettrolitico
distruzionc del transistor TR2. In caso contrario CI, chc provvede al livellamento della tcnsione,
occorrcra diminuire il valore della resistenza di ha il valore di 100 F - 50 VI. Per qucsto con-
emittore R4. per escmpio portandola a 22 o 10 densatore consigliamo di far uso di un modello
ohm. al tantalio, anche con tensioni di lavoro pit
La lampada-spia LPI puó essere sostituita con basse.

lRs
h_
R1 ;78
:'rRi é ~("
9V

=ji¡
Fig. 2- Il cablaggio sul circui- R3
to stampato del termostato elet- ~ R2
tronico agevola il compito del
costruttore, permettendo di otte-
nere una realizzazione razionale,
semplice e compatta. L'elemento
rivelatore, rappresentato dalla re-
sistenza NTC, deve essere col-
legato con i terminali del circuito
contrassegnali con le lettere A-B.
Si tenga presente che in questo
disegno si e tenuto conto dell'im-
piego di transistor 2N2222, cioé
di transistor di tipo NPN. Per i transistor di tipo PNP
si debbono invertire i terminali riel circuito di alimen-
tazione e quelli de' condensatore elettrolitico C1.

25
o a O
...-o

la
o- 1

a a
Fig. 3- Disegno a grandezza naturale del circuito stam-
pato che II lettore dovrá realizzare per la costruzione
del termostato elettronico.

R6 S1
+ Fig. 4 - Coloro che vorranno alimentare il termostato
12V elettronico direttamente a bordo di un'autovettura o di
un motociclo, dove la tensione disponiblle ha il valore
di 12 V, dovranno realizzare questo semplice circuito

Ti - riduttore-stabilizzatore di tensione. Si tenga presente


che 11 condensatore elettrolitico C 1 e quello stesso
rappresentato nello schema elettrico di figura 1. 11
diodo zener D 1 deve ave re il valore· di 9 V- 1 W. La
resistenza R6 ha il valore di 47 ohm. L'interruttore S 1
e quello stesso rappresentato nello schema elettrico
di figura l.

Fig. 5- L'elemento sensibile, cioé la resistenza NTC,


desiinata a rimanere esposta nel punto in cui si vuole
conlrollare l'abbassamento della temperatura, deve es-
see introdotta in uno spezzone di tubetto sterling iso-
RADIATORE PER TRANSISTOR lante: successivamente questo insieme deve essere
inserito in un radiatore metallico per transistor, allo
scopo di mígliorare l'inerzia termica.

26
MONTAGGIO

La realizzazione pratica del termostato elettroni-


co <leve essere fatta su circuito stampato, che il GLI TTREZZI
lettore potra facilmente realizzare ricopiando il
disegno di figura 3, che propone il circuito stes- DE
so a grandezza naturale, cioé in scala 1/1.
In figura 2 viene proposto il piano di cablaggio PRINCIPIANTE
del termostato elettronico. Per esso non vi sono
suggerimenti particolari, se non quello di far be-
ne attenzionc alle polarita di alimentazione e del
condensatore e!ettrolitico C 1. Queste infatti di-
pendono dal tipo di transistor adottato per TRI
e TR2.
Come abbiamo detto all'inizio, nello schema elet-
trico di figura 1 non sono state indicate le free-
ce dei collettori dei transistor. Proprio" perché
questi possono essere di tipo PNPe NPN.
Ne! caso di impiego di transistor NPN, per i
quali consigliamo 2 transistor 2N2222, la linea
di alimentazione negativa e quella di massa e
verso questa linea <leve essere collegato il termi-
nale negativo del condensatore elettrolitico C 1.
La posizione di questo condensatore e dei morset-
ti della pila, relativi agli schemi delle figure 1
e 2, si riferisce all'impiego di due transistor di
tipo NPN, cioe due transistor tipo 2N2222.
Volendo utilizzare due transistor di tipo NPN, IN UN UNICO KIT
per i quali consigliamo di impiegare due AC128,
il morsetto positivo della pila deve essere colle- PER SOLE
gato con la linea di massa e con questa linea
<leve essere collegato anche il terminale positivo
del condensatore elettrolitico C1. LIRE 7.50
LA SONDA RIVELATRICE
CONTIENE:
Con l'espressione « sonda rivelatrice » intendia- 1 saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
mo far riferimento alla resistenza NTC. Questa 1 punta rame -di ricambio
resistenza, che deve essere da 10.000 ohm a 25 1 scatola pasta saldante
ºC. nen puo essere lasciata libera, ma <leve es- 90 cm. di stagno preparato in tubetto
sere inserita in un contenitore appositamente co- 1 chiave per operazioni ricambio punta saldatore
struito, cosl come indicato in figura 5. In pra- paio forbici isolate
tica la rcsistenza NTC, dopo essere stata intro- pinzetta a molle in acciaio inossldabile con
dotta in uno spezzone di tubetto isolante sterling, punte internamente zlgrlnate
dovra essere inserita in un elemento radiante per cacciavite isolato alla tensione di t 5000 V
transistor. cioe in un elemento metallico in gra- 4 lame lntercambiabili per cacciavite con innesto
a croce
do di favorire la conduzione dell'energia termica
e di assimilarla facilmente. Questo clemjento, ov-
viamente, verra collegato, tramite fli condut-
tori al circuito di figura 2, in corrisponclcnza con Le richieste del kit degli ATTREZZI DEL PRIN-
i punti contrassegnati con le lettere A-B. La lun- CIPIANTE debbono essere fatte a: Elettronica
ghezza dei fili conduttori dipende dall'uso che Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti n. 52, in-
ogni lettore vorra fare del termostato elettroníco, viando anticipatamente l'importo di L. 7.500 a
mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482 (spese
sistemando Pelemento sensibile ne! punto che di spedizione comprese).
ogmuno vorrá tenere sotto controllo nei con-
fronti degli abbassamenti di temperatura.

27
---·LIVELLO
;: • :.•--

u
...

IL COMPRESSORE DI MODULAZIONE RAPPRESENTA UN PROBLEMA


DIBATTUTO DA PARECCHIO TEMPO FRA GLI APPASSIONATI DELLE
RICETRASMISSIONI. ALCUNI SONO CONTRARI, PERCHE' DICONO CHE
UN TALE SISTEMA INTRODUCE DISTORSIONI E DIMINUISCE IL REN-
DIMENTO DEL TRASMETTITORE. ALTRI LO UTILIZZANO E NE SONO EN-
TUSIASTI. UNA TERZA CATEGORIA, INFINE, IGNORA IL FUNZIONAMEN-
TO DI UN TALE SISTEMA E, PRIMA DI IMPIEGARLO DESIDERANO CO-
NOSCERLO.

28
LIMITATORE

DI MODULAZIONE

o
COMPRESSORE

DI DINAMICA
Che cos'ó un limitatore di modulazione o, come rnoltissimo senza che, apparentemente, nessuno
si suole piu cornunemente dire, un compressore se ne accorga.
di ciinamica? Per dirlo e per farlo chiararnente La sensibilita dell'orecchio umano non presenta
capire, dobbiamo aprire una parentesi teorica, una variazione lineare, perché come i nostri let-
breve ma necessaria. tori sanno la variazione della sensibilitá del'o-
Quando un principiante di elettronica entra in recchio umano e di tipo logaritmico. Ed e que-
possesso di un apparato trasmettitore, pensa su- sto il motivo per cui i potenziometri di controllo
bito di sfruttare al massimo le possibilita dell'ap- del volume sonoro degli apparecchi radio e de-
parato modulando, nclla maggior misura l'on- gli arnplificatori di bassa frequenza sono tutti di
da radio, cioé modulando in profondita il se- tipo a variazione logaritmica.
gnale radiofonico. Facciamo un esempio. Quando l'orccchio urna-
E' possibile ció? Che cosa avviene nell'onda por- no ha la sensazione di un raddoppio di potenza
tante durante una normale conversazione? Av- sonora, in realta avviene che la potenza sonora
viene semplicmente che il livello sonoro varia risulti almeno decuplicata. Mentre quando la po-

29
OSCILL. MESC. AMPL
RF RF + 8F FILTRO LINEARE

AMPL
8F Fig. 1 - Questo schema slnottico,
o a blocchi, del trasmettitore a
INSERIM. modulazione d'ampieza mostra
COMPRES chiaramente il punto di inseri-
mento del compressore di dina-
mica in una stazione trasmittente.

tenza in realta raddoppia, l'orecchio umano ha sempre piu l'inserimento, negli apparati trasmit-
la sensazione di un lieve aumento della potenza tenti, di un circuito elettronico, chiamato com-
stessa. pressore di dinamica, in grado di contenere no-
Dopo questi brevi cenni teorici e facile comprcn- tevolmente le variazioni della tensione d'uscita,
derc come l'ampiezza della tensione di bassa fre- anche in presenza di ampie variazioni di dinami-
quenza, all'uscita di un circuito modulatore, va- ca a!l'ingresso.
ri notevolmente il suo livello durante un norma- Questo particolare circuito elettronico non tro-
le QSO. va soltanto applicazione nel setto1e dei modula-
In pratica si suole designare tale fenomeno di- tori per trasmettitori, ma viene utilizzato anche
cendo che si e in presenza di un'ampia dinamica. nel campo delle basse frequenze, in particolar
modo nel settore della registrazione magnetica.
In questo settore, infatti, per contenere al mas-
MODULAZIONE MEDIA simo il rumore di fondo prodotto da! fruscio
proprio dello strato magnetico del nastro, e ne-
Che cosa succcde in un trasmettitore quando cessario registrare sernpre ai limiti della satura-
si verifica un'ampia dinamica? L'cffetto pratico zione, senza peraltro superarla, per non incor-
e quello di ottenere, in certi momenti, una mo- rere in fenomeni di distorsione, assolutamente
dulazione a livelli superiori al 100%, con con- incompatibili con i processi di registrazione ad
seguenti fenomeni di distorsioni e pericoli di so- alta fedeltá.
vraccarico dei transistor finali, mentre in altri
momenti il livello della modulazione raggiunge
appena il 10% ed anche meno. IL COMPRESSORE NELLA SSB
Per concludere si puó dire che, con l'ampia di-
namica, si ottiene una modulazione media sem- Ne! settore delle radiocomunicazioni i comprcs-
pre assai scarsa, che corrisponde ad uno scarso sori di dinamica trovano pratica applicazione
sfruttamento del trasmettitore. nglla realizzazione di modulatori per la SSB.
Ecco perché in questi ultimi ternpi si e diffuso Perché in questo particolare sistema di modula-

Fig. 2 - 11 circuito del Fig. 3 - Caso limite di


Ve compressore di dinami- caratteristica di trasfe-
ca deve essere carat- rimento di un compres-
terizzato in modo tale sore di dinamlca. Come
da mantenere la ten- si puó notare, dopo un
sione di uscita Vu en- certo valore della ten-
SOGLIA
tro limiti abbastanza sione di entrata Ve, la
piccoli, prossimi alla tensione di uscita Vu
tensione di soglia di rimane costante.
le Vy compressione, anche
COMPR. con elevate escursioni
di dinamica all'entrata.

30
PRE AMPL MES_TR lo
USCITA
MOOUL.

Fig. 4 - Schema a blocchi del no-


stro progetto di limitatore di mo- CONTRO
RAZIONE
dulazione. Tra il mescolatore e
l'uscita modulata deve risultare
inserito il circuito preamplificato- REG SOGLIA
re. COMPRESSORE

zione si avverte, forsc piü che in AM, la necessita ampiezza, dunque, si spreca una notevole <lose
di appiattire, il piü possibile, la donamica e di di potenza per trasmettere sia la portante (on-
evitare le sovrammodulazioni. E ció dipende so- da principale), sia entrambe le bande laterali
prattutto dalle carattcristiche di linearita richie- (vengono cosl chiamate le due frequenze gene-
ste agli stadi di amplificazione. rate dai battimenti).
Prima di entrare nel vivo dell'argomento, cioe Con il sistema della modulazione in SSB (tra-
prima di analizzare il circuito del compressore, srnissioni a banda singola - S = Single -
riteniamo doveroso, almeno per i nostri lettori S = Side - B = Band) si eliminano, per mezzo
principianti, interpretare il particolarc sistema di sofisticati filtri a cristallo di quarzo, sia la
di modulazione ora citato. portante, sia una delle due bande laterali, am-
plificando e trasmettendo cosí una soltanto delle
due bande laterali, che vengono normalmente
COS'E' LA SSB? denominate: LSB (Lower Side Band = banda
laterale inferiore) la banda a frequenza minore
Capita assai spesso di sentir parlare del sistema e USB (Uper Side Band = banda laterale su-
di trasmissioni in SSB, anche perché questo si- periore) quella a maggior frequenza.
stema risulta preferito da tutti i radioamatori Una delle maggiori particolarita della SSB con-
e perché esso, in questi ultimi tempi, si va rapi- siste ne! fatto che !'alta frequenza esiste soltanto
damente diffondendo anche fra gli amici della se esiste la modulazione. Essa non puó venire
« 27 », cioe della banda cittadina. moltiplicata in frequenza, perché verrebbe mol-
Prendiamo in esame un'onda radio a 14 MHz, tiplicata anche la bassa frequenza, con una con-
modulata con un segnale di frequenza di 1.000 seguente duplicazione della normale frequenza
Hz. del parlato. che rendercbbe incomprensibile il
Durante i! fenomeno di modulazione, oltre al- segnale.
l'onda principale, si formano due onde seconda- Poiché l'amplificazione della banda laterale uni-
rie, chiamate battimenti e dovute alla somma e ca <leve avvenire senza distorsioni, e necessario
alla diffcrenza dei valori della frequenza prin- ricorrere agli amplificatori in classe A o AB, evi-
cipalc e di quella modulante. tando decisamente la classe C che e invece la
Ció significa che, in pratica, si ottengono tre di- piü utilizzata nel sistema di trasmissioni in mo-
versi valori di frequenze. Il primo di questi ha dulazione di ampiczza.
il valore di 14.000.000 - 1.000 = 13.999.000 Hz. Il miglior sistema comunque, per ottenere una
Il secando e quello principale di 14.000.000 Hz; buona emissione in SSB, e .quello di utilizzare
il terzo ha i! valore di 14.000.000 + 1.000 = un efficace compressore audio, in grado di. evi-
14.001.000 Hz. Se i! valore della frequenza mo- tare saturazioni negli stadi amplificatori.
dulante fosse stato quello di 2.000 Hz, i valori Il diagramma di figura 2 interpreta gli effetti di
delle tre frequenze risultanti sarebbero stati quel- saturazione degli stadi di potenza. E' ovvio che
li c\i !3.998.000 Hz ,14.000.000 Hz e 14.002.000 in tali condizioni non sol.o si sovraccaric i tran-
Hz. sistor finale, ma si ottiene una ricezione molto
Occorre ora ricordare che l'intera « informazio- distorta, anche se apparentemente gli strumentí
ne » audio e contenuta in una sola delle due ban- del trasmettitore indicano una elevata potenza
de laterali; con il sistema della modulazione di d'uscita.

31
CIRCUITO DEL CO M PRESSO RE
Condensatori
C1 = 1.000 pF
In figura 4 e
rappresentato lo schema a blocchi C2 = 10 F - 25 VI. (elettrolitico)
ti pico di un circuito di compressore; come si C3 = 300.000 pF
puo notare, esso e
analogo a quello di un am- C4 = 33.000 pF
plificatore controreazionato, con la differenza C5 = 560 pF
che !a rete di controreazíone, anziché esscre C6 = 22 pF
composta da clementi lineari, incorpora elemen-
C7 = 22.000 pF
ca = 1.000 pF
ti a caratteristica esponenziale o logaritmica. C9 - 1.000 pF
Facendo ancora riferimento allo schema a bloc- Resistenze
chi di figura 4, si puo notare che il segnale, dopo R1 = 24.000 ohm
essere stato preamplificato, entra nell'amplifica-
R2 = 2.200 ohm
R3 = 2.200 ohm
tore vero e proprio. R4 = 22.000 ohm
Se i! livello del scgnalc in entrata e basso, la rete R5 = 1 megaohm
di controrcazione e tale da agire in misura mí- R6 = 1.500 ohm
nima. Al contrario, se il segnale e forte, la rete R7 = 2.400 ohm
introduce una notevole controreazione che ab- R8 = 39.000 ohm
bassa il guadagno dell'amplificatore, mantenen-
R9 = 47.000 ohm
R10 = 330 ohm
do un'uscita pressoché uguale a quella ottenuta R11 = 4.700 ohm
con segnale debole. R12 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
TI caso limite di caratteristica di trasferimento Varie
di un compressore di dinamica e rappresentato IC 4A709
TR1 2N2222A
in figura 3. Come si puo r.otare, dopo un certo DI 1N914 (1N4446 1N619- BAV19, ecc.)
valore della tensione d'entrata (Ve}, la tensione D2 1N914 (1N4446 1 N619 - BAV19, ecc.)
dí uscita (Vu) rimane costante. Ma un circuito

Fig. 5 - Schema elettrico del compressore di dinamica


con integrato µA 709.

1 R5
~

R2
11
RIO

SI

TR1
CI

I
c9
ll
!
12V

6)
+
e
NTR lIc2 IIc3

32
C3

LIVELLO

Fig. 6 - 11 circuito stampato é d'obbligo per la realizza-


zione pratica del compressore di dinamica, perché
questo deve ritenersi un apparato semiprofessionale.

Fig. 7 - Circuito stam-


pato a grandezza natu-
rale del compressore
di dinamica.

33
V

t
Fig. 8 - A valle dell'amplificatore operazionale di figu-
ra 5 e presente uno stadio di messa in forma del se-
gnale. 11 segnale recuperato all'usclta del circuito in-
tegrato, alla frequenza di 1.000 Hz, assume la forma
rlportata In questo dlsegno.

con t,.le caratteristica non e di pratica utilizza-


zione, in quanto non esiste piu una corrispon-
denza 1 / 1 tra segnale di ingresso e segnale di
uscita, che risulta troppo distorto e non piü ri-
costruibile. Ecco perché si utilizza una caratteri-
stica come quella di figura 2, che consente di
mantenere la tensione di uscita (Vu) entro limiti
abbastanza piccoli, vicino alla tensione di soglia
Fig. 9 - Questo schema permette di asslmilare meglio
di compressione, anche con elevate escursioni di il concetto della SSB. Nel processo di trasmissione di
dinamica all'entrata. onde radio modulate in ampiezza, sono presentí tre
segnali che scaturiscono dall'unione della frequenza
portante (1) e della bassa frequenza modulante. Que-
sti due segnali danno origine al tre segnali riportati
SCHEMA ELETTRICO DEL COMPRESSORE in 2: la frequenza portante modulata (frequenza cen-
trale) e le due frequenze secondarle, laterali, chiama-
E' assai facile realizzare in pratica un circuito te battimenti e dovute alla somma e alla differenza dei
compressore con amplificatori operazionali a cir- valori della frequenza principale e di quella modulante.
Gli schemi riportati in 2 e in 3 interpretano i due esem-
cuito di controreazione. pi citati nel testo. 11 battimento che deriva dalla sottra-
Ai nostri lettori consigliamo di realizzare, in vir- zione dei valori delle frequenze viene chiamato LSB
tu della sua semplicita e delle ottime caratteri- (Lower Side Band); quello che deriva dalla somma del-
stiche, il circuito riportato in figura 5. le due frequenze viene chiamato USB (Upper Side
Band). Con il sistema della modulazione in SSB' si
Il circuito integrato IC puó essere il comune elimlnano, per mezzo di sofisticati filtri a crlstallo di
A709, oppure un altro operazionale simile; es- quarzo, sia la portante, sia una delle due bande late-
so funge da amplificatore invertente, essendo il rali, quella piú bassa (Lower) o quella piú alta (Up-
piedino 2, rappresentativo dell'ingresso inverten- per), amplificando e trasmettendo una soltanto dalle
due bande. Risulta chiaro che, con tale sistema di tra-
te, collegato con l'entrata del compressore di di- smissione, quando non si parla davanti al microfono,
namica. L'ingresso non invertente e invece po- non c'e battimento e non c'e quindi emissione di se-
larizzato, tramite le resistenze R2-R3, a meta gnali ad alta frequenza, con notevole risparmio di
della tensione di alimentazione; cio permette di energía.
utilizzare il circuito con alimentazione singola
anziché doppia.
La controreazione e determinata, in corrente con-
tinua, dalla resistenza R5, che mantiene l'usci- PORTANTE PORTANTE PORTANTE
MODO. MKHZ MODO 2KHZ
ta ad una tensione di valore parí alla meta cir- t
ca di quella di alimentazione, mentre in corren-
te alternata la controreazione e determinata dal- + 1KHZ -2KH2I +2KHz

,
-1KHZ
la rete di compressione composta da CA-R7 e,
soprattutto. dai diodi D1-D2. Tali diodi, in
presenza di deboli segnali e quando l'uscita e '
CENTRO
FREO.
t
CENTRO
FREa.
CENTRO
FREO.
inferiore a 0.6 V, risultano quasi inesistenti ed
il guadagno e determinato soltanto dalla resi- @
stenza di controreazione R5 che, avendo un va-
lore elevato, consente elevate amplificazioni. Al
contrario, quando l'uscita tende a superare il

34
IN SCATDLA
DI MDNTAGGIO
L. 21
CARA TTERISTICHE

Potenza musicale 50 W
Potenza continua 45 W
Impedenza duscita 4 ohm
lmpedenza entrata E1 superlore a 100.00 ohm
lmpedenza entrata E2 superlore a 1 megaohm
Senslbilita entrata Et 100 mV per 45 W
Sensibllitá entrata E2 1 V per 45 W
Controllo toni atten. - 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione inf. al 2% a 40 W
Semiconduttori 8 transistor al slllclo
+ 4 diodl al slliclo
+ 1 diodo zener
Alimentazione 220 V
Consumo a pleno carteo 60 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/disturbo 55 dB a 10 W

11 kite comprensivo di tutti gli


Questa scatola di montaggio, veramente pre- elementi necessari per la realiz-
stigiosa, si aggiunge alla collana dei kit ap-
prontatl dalla nostra organlzzazione. L'ampli- zazione dell'amplificatore ripro-
ficatore di potenza, appositamente concepito dotto nella foto. Per il suo com-
per l'accoppiamento con la chitarra elettrica,
e dotato di due entrate ed e quindi adattabile pletamento il lettore dovrá pro-
a molte altre sorgentl di segnali BF, cosi da curarsi, per proprio conto, gli al-
rendere l'apparato utillssimo per gli usi piú
svariati. toparlanti e il contenitore.

LA SCATOLA DI MONTAGGIO COSTA L. 21.500. Per richiederla occorre inviare


il relativo importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRA-
TICA - 20125 MILANO - Via Zuretti 52 (nel prezzo sono comprese anche le spese
di spedizione).
V

Fig. 1 0- I principianti commettono spesso l'errore di


sfruttare al massimo le possibilita del trasmettitore mo-
dulando in profonditá l'onda radio. Ma cosi facendo
l'ampiezza della tensione di bassa frequenza, all'usci-
ta di un circuito modulatore, varia notevolmente il suo
livello durante un normale QSO. Cioé si verifica un'am-
pia dinamica con l'effetto di ottenere, in certi momenti,
una modulazione a livelli superiori al 100%,, con con-
seguenti fenomeni di distorsioni e pericoli di sovrac-
carico dei transistor finali.

valore di 0,6 V, i diodi entrano in conduzione, no state rilevate per mezzo di attrezzature pro-
diminuendo fortemente la resistenza di contro- fessionali: un oscilloscopio doppia traccia 200
reazione e, conseguentemente, il guadagno. MHz, un controllore digitale a I0, ecc. Si trat-
ta quindi di valori estremamente precisi.
Tensione di alimentazione: 12 V ± 18 V
LA MESSA IN ... FORMA DEL SEGNALE Livello di entrata minimo di compressione:
100 mV
All'amplificatore operazionale fa seguito uno sta-
Rapporto o tasso di compressione:
dio di ... messa in forma del segnale, che risulta
variaz. usc. lO
abbastanza distorto dopo la compressione. Que-
5
sto circuito incorpora anche un filtro passa-basso,
variaz. entr. 2
che elimina le armoniche prodottesi con la com-
Impedenza d'uscita: 680 ohm
pressione. In tal modo un segnale, ad esempio
Impedenza d'entrata : 210.000 ohm
di tipo sinusoidale all'entrata, risulta appiattito
Tensione d'uscita típica in regime
su! piedino 6 dell'integrato, ma riprende notevol- di eompressione: 400 m V
mente laspetto primitivo sull'emittore del tran- Banda passante: 600 Hz + 2.200 Hz a--3 dB
sistor TRI; esso quindi e presente all'uscita del
380 Hz + 2.600 Hz a6 dB
circuito, cioé sul cursore del potenziometro Rl2,
con un mínimo tasso di distorsione. Distorsione prima della compressione: 2%
Distorsione dopo la compressione: 5%
e molto probabile che, a seconda dei tipi di com-
CARATTERISTICHE TECNICHE ponenti utilizzati per la realizzazione del circuito
di figura 5, il tasso di distorsione possa essere
Le caratteristiche tecniche del nostro modulo so- ridotto alla meta.

36
COSTRUZIONE DEL COMPRESSORE sore di dinamica, occorrera mserire l'apparato in
un contenitore metallico, elettricamente collega-
Trattandosi di una costruzione a carattere se- to a massa, in modo da evitare facili inneschi,
miprofessionale, il circuito stampato e in questo soprattutto quando esso viene collegato con i tra-
caso assolutamente necessario. I lettore potra smettitori.
realizzarlo facendo riferimento al disegno di f- Ne! caso in cui, pur avendo curato in modo par-
gura 7, che e riportato in scala 1 /1. ticolare le schermature, si dovessero ugualmente
La disposizione dei componenti elettronici sullo avvertire fischi o inneschi, in caso di collegamen-
stampato <leve essere quella riportata in figura 6. to con trasmettitori, consigliamo di collegare, al-
Ripetiamo ancora che l'integrato A709 potra l'entrata del compressore di dinamica, un'impe-
essere sostituito con il µA741, l'L141, ecc., eli- denza di alta frequenza, disaccoppiando contem-
minando in tal caso la resistenza R6 e i con- poraneamente il circuito di alimentazione e col-
densatori C5-C6. AItri tipi di amplificatori ope- legando in piú punti del circuito, Ira la linea di
razionali potranno essere adottati, purché ven- alimentazione positiva e quella negativa, alcuni
gano rispettati gli ingressi, le alimentazioni e le condensatori ceramici del valore di 100.000 pF.
uscite e facendo uso di un circuito stampato che Alcune impedenze di alta frequenza e a bassa
si adatti alla zoccolatura dell'integrato. resistenza potranno essere inserite, sempre pcr
Una volta terminato il montaggio del compres- questo stesso scopo, sul circuito di alimentazione.

AMPLIFICATORE TUTTOFARE
AS21
mon gio

11 kit permette di realizza-


re un modulo elettronico u-
tilissimo, da adattarsi alle
seguenti funzioni:
Amplificatore BF Caratteristiche elettriche del modulo
Sirena elettronica
Tensione tipica di lavoro: 9 V
Aliarme elettronico
Oscillatore BF Consumo di corrente: 80 :- 100 mA
(emissione in codice mor- Potenza d'uscita: 0,3 W indistorti
se) lmpedenza d'uscita: 8 ohm

Tutti i componenti necessari per la realizzazione di questo apparato sono


contenuti in una scatola di montaggio venduta dalla nostra Organizzazio-
ne al prezzo di L. 3.750. Le richieste debbono essere fatte inviando an-
ticipatamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a:
Elettronica Pratlca - 20125 MILANO - Vi-a Zuretti, 52.
EFFETTO
L'apparato che ci accingiamo a descrivere con- e
ne, necessario ricordare alcuni principi dell'acu-
siste in una scatola in grado di trasformare i suo- stica musicale e, in particolare, le caratteristiche
ni della chitarra elettrica o dell'organo elettroni- fisiche del suono che pennettono di distinguere,
co in suoni a percussione, come quelli prodotti tra loro, due suoni diversi.
dal tamburo, dal triangolo, dalla campana, dai Gli elementi fondamentali di una nota musicale,
piatti, ecc. quelli che in questo caso ci interessano, sono:
Ne! corso della descrizione del circuito il lettore l'attacco, la durata, l'estinzione.
potra rendersi conto dell'utilitá di questo parti-
colare effctto musicale, tenendo conto che la sea- Questi tre elementi permettono di analizzare le
tola di percussione verra inserita fra l'uscita della variazioni di intensitá sonore nel tempo.
chitarra elettrica e l'entrata dell'amplificatore di L'attacco definisce il tempo in cui il suono rag-
bassa frequenza, oppure fra l'uscita a bassa fre- giunge il suo massimo valore di intensita. Il tam-
quenza dell'organo elettronico e l'entrata dell'am- buro, ad esempio, presenta un attacco rapidissi-
plificatore di potenza. mo e cosi avviene per la maggior parte degli
strumenti a percussione; un organo a can ne pre-
senta un attacco piü lento.
CARATTERISTICHE DEL SUONO Passiamo ora alla durata, che puó essere anche
definita con il termine « mantenimento »; essa
Per poter interpretare ne! migliore dei modi il interpreta l'andamento dell'intensitá del suono
f unzionamento della nostra sea tola di percussio- dopo che questo ha raggiunto il suo massimo va-

38
QUESTO ORIGINALE DISPOSITIVO
E' IN GRADO DI
TRASFORMARE LE NORMAL!
NOTE MUSICAL!
EMESSE DALLA CHITARRA ELETTRICA,
O DALL'ORGANO ELETTRONICO,
IN SUONI SIMILI
A QUELLI DEGLI STRUMENTI
A PERCUSSIONE

PERCUSSIONE
lore, cioé l'andamento del suono dall'attacco in di una stessa ottava (il re e piü alto del do).
poi. JI mantenimento, o, come abbiamo detto, L'altezza dipende principalmente dalla frequen-
la durata, puó essere piü o meno lunga e puó za della fondamentale del suono.
avere un andamento pit o meno regolare. E per ultima ricordiamo l'intensitá del suono,
Interpretiamo, per ultimo, il concetto di estin- che permette di distinguere i suoni deboli da
zione. Esso rappresenta il modo con cuí il suono quelli forti e, musicalmente, trova una precisa
cessa di esistere e, come avviene ne! caso dell'at- corrispondenza con le varie indicazioni della mu-
tacco, puó essere piü o meno brusco. sica: «piano», « pianissimo », « forte », « for-
E' ovvio che gli elementi che caratterizzano il tissimo », ecc. L'intensitá dipende principalmen-
suono sono in numero superiore a quelli ora ri- te dall'ampiezza del suono.
cordati. Ad esempio, un elemento fonda.mentale Per concludere questa breve parentesi relativa
del suono e il timbro, che dipende dal particolare alle caratteristiche del suono, occorrc aggiungere
tipo di strumento musicale e dalla distribuzione che, quasi sempre, tutte le caratteristiche fin qui
di energia fra le varie armoniche dell'oscillazione elencate si influenzano vicendevolmente, solle-
fondamentalc, cioé dalla cosildetta forma d'onda. vando problemi di ordine musicale e fisico assai
E c'e ancora da ricordare l'altezza, che permettc complessi, che non e qui il caso di esaminare.
di distinguere il suono di una nota da quello di Ma se il nostro scopo e quello di trasformare il
un'altra a parita di altre condizioni. Per esem- suono di uno strumento musicale, e assolutamcnte
pio l'altezza permette di distinguere il re da! do necessario a gire sugli elementi fin qui ricorda ti.

39
Condensatorl
TE NS. C1 = 4,7 F- 12 VI. (elettrolitico)
TEMPO DI
C2 =
1.000 pF
C3 == 4,7 F- 12 VI. (elettrolitlco)
PERCUSSIONE
C4 = 1.000 pF
C5 == 4,7 F-12 VI. (elettrolitico)
C6 = 100 (F- 12 VI. (elettrolitico)
C7 == 4,7 F- 12 VI. (elettrolitico)
C8 = 4,7 F- 12 VI. (elettrolitico)
C9 = 220 µF - 12 VI. (elettrolltico)
Reaistenze
R1 = 50.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
R2 = 50.000 ohm (potenz. a varlaz. log.)
R3 = 910.000 ohm
R4 = 10.000 ohm
TEMPO
R5 = 220.000 ohm
NOTA
R6 = 4.700 ohm
MANIPOLATA R7 = 2.700 ohm
R8 = 2.700 ohm
R9 = 50.000 ohm (potenz. a varlaz. lin.)
R10 10.000-ohm (potenz. a varlaz. Un.)
R11 = 30.000 ohm
R12 = 30.000 ohm
Flg. 1- Questo dlagramma interpreta l'andamento del Tranaiator
segnale (tensione) nel tempo. Ovviamente si riferi- TR1 = BC238
sce al segnale uscente dall'unita d1 percusslone. 11 po- TR2 = BC238
tenziometro R9 regola II tempo necessario per passare TR3 = BC238
dal fronte dell'attacco, cioé dall'inizlo della zona trat-
teggiata, alla completa estlnzlone, cloé alla scomparsa
TR4 = AC127
del tratteggio. TR5 = AC128
TR6 = BC238
TR7 = BC238
Varle
D1 = BA128
D2 = BA128
Flg. 2 ( Schema elettrico completo dell'unitá di per-
FR = fotoreaistenza
cussione. 11 • cuore • del circuito consiste nel dispo-
LP = lampada (9 V - O, 1 A)
sitivo elettro-ottico rappresentato dalla lampada ad in- S1 = lnterrutt. incorpor. con R2
candescenza LP e dalla fotoresistenza FR. ALIMENTAZ. = 9 V

COMPONENTI

R3

C2
1

1
R4

.0 1
q

C4
¡"
1 l+
J;
T,
1
"

!
.. r1hl
. TR4 '
02

• l
I #ll
ge 1 .. s wn+ IirAl I ira 1 I irva 11 IH I 1 1 l
'
1 1 1 TD1 I' 1 I ... _, 1 rol' [cv 1
C8

40
9V

o TR1 TR2 TR3 o

► o TR7 TR6 TR5 o

Fig. 3 - Cablaggio dell'unita di percussione. L'interrut- lizzazione pratica, sia per quanto concerne il suo
tore generale del circuito di alimentazlone e incorpora- inserimento nella catena di amplificazione sonora.
to con il potenziometro R2 che controlla l'entitá del
segnale.

IL FUNZIONAMENTO

II compito principale dell'unitá di percussione


consiste ne! modificare l'attacco, il mantenimen-
SUONI A PERCUSSIONE to e l'estinzione del suono generato dallo stru-
mento.
I suoni emessi dagli strumenti a percussione so- Per ottenere queste alterazioni, occorre intervenire
no caratterizzati da un « attacco » violento; ció su! guadagno dell'amplificatore.
significa che i suoni emessi da questi strumenti Spieghiamoci con un esempio: la stessa soluzione
musicali raggiungono il loro massimo valore qua- verrebbe ottenuta con la presenza di un tecnico
si istantaneamente, iniziando subito ad annullarsi del suono, tanto pronto di riflessi da mantenere
abbastanza velocemente, ma in modo uniforme. al massimo il volume dell'amplificatore nel mo-
Il «mantenimento » assume quindi un andamen- mento in cui inizia il suono (tasto premuto, corda
to regolare ma fortemente decrescente. Si pensi pizzicata, ecc.) per abbassarlo poi istantaneamen-
al suono emesso da una campana. te con andamento parabolico. Questa soluzione
L'unitá di percussione, presentata in questo ar- e ovviamente soltanto ipotetica, ma una tale azio-
ticolo, puó essere accoppiata con i principali stru- ne, eseguita con pezzi musicali lenti e note di-
menti musicali elettrici, in particolare, come ab- staccate, offre un'idea del modo con cui e possi-
biamo giá detto, con l'organo elettronico e la bile modificare il suono, soprattutto disponendo
chitarra elettrica ma, in generale, con tutti que- di un controllo di volume a pedale.
gli strumenti musicali che utilizzano l'amplifica- Tuttavia, per ottenere un attacco e un manteni-
zione elettronica del suono. mento simili a quelli del suono di uno strumento
La nostra unitá di percussione e abbastanza sem- a percussione, occorre effettuare il controllo di
plice e molto economica; essa non presenta alcun volume con una rapidita e precisione ottenibili
aspetto critico, sia per quel che riguarda la rea- soltanto con procedimenti elettronici. 11 problema

41
quindi si risolve inserendo, fra lo strumento mu-
1 FASCICOLI ARRETRATI DI sicale e l'amplificatore di potenza, un controllo
di volume pilotato elettronicamente, in grado di
mantenere la massima amplificazione all'attacco
Bettronica Pratica e farla poi decrescere istantaneamente con anda-
mento parabolico. Un tale dispositivo elettronico,
sono le • perle di una preziosa collana tecnico- inoltre, deve possedere tutti gli elementi di con-
pratfca, che porta In casa vostra II piacere e il trollo per <losare e modificare, ne! modo piu am-
fascino di una dlsclplina moderna, proiettata nel pio possibile, l'effetto percussione e <leve essere
futuro, che interessa tutti: lavoratori e studenti.
realizzato secando sistemi tecnici che non intro-
professionlstl e studiosi, giovani e meno giovani.
Tra essl ve ne ricordlamo uno: ducano distorsioni di alcun genere sul suono pro-
dotto dallo strumento. Qualsiasi forma di distor-
1
sione, infatti, provocherebbe un'alterazione com-
FASCICOLO pleta del suono risultante, rendendolo simile a
DI AGOSTO '74 quello ottenibile con i comuni distorsori.
L'esigenza di non introdurre distorsione alcuna
viene trascurata, almeno in parte, soprattutto per
semplificare il circuito. Ma noi dimostreremo
che, anche con circuiti semplici, e possibile otte-
nere una assolu ta asscnza di distorsioni.

ALCUNI EFFETTI SONORI

Inserendo l'unita di percussione fra l'uscita di


una chitarra elettrica e l'entrata del suo amplifi-
catore, anche mantenendo a lungo una nota,
il suono che scaturisce dall'insieme elettronico e
sempre rappresentato da un forte impulso seguí-
to da una lenta evanescenza_ del suono, senza
alcuna distorsione, a seconda del modo con cui
si regolano i vari elementi di controllo.
Inserendo fra l'uscita a bassa frequenza dell'or-
gano elettronico e l'entrata dell'amplificatore la
nostra cassetta di percussione, si ottiene sempre
un suono breve con lento decrescere, assai simile
a quello del piano eJettrico.
Nel caso in cui l'uscita a bassa frequenza e l'en-
trata dell'amplificatore di bassa frequenza non
siano accessibili, cosí come accade nei miniorga-
GUIO TEORICO-PAATIC ni elettronici, bisogna accedere alla parte inter-
DELL'ASPIR NTE ELETTRONICO na dello strumento e individuare l'elemento di
controllo di volume; la nostra unita di percus-
che, senza impegnare pratlcamente II lettore In sione deve essere inserita immediatamente a mon-
alcun lavoro di montagglo, serve ad arrlcchire 11 te di tale controllo, facendo bene attenzione a
laboratorio dilettantistico, rappresentando in es- rispettare i collegamenti di massa, onde evitare
so un autentico • ferro del mestiere ». Questo l'insorgere di ronzii. A volte puó risultare piü
speclale fasclcolo é stato reallzzato col preciso
scopo di offrlre un aiuto lmmedlato ed esatto a -semplice inserire l'unita di percussione a monte
chiunque stla progettando, costruendo, mettendo del pedale della « espressione ». Chi ci legge sa-
a punto o riparando un apparato radioelettronico, prá certamente trovare la soluzione piü idonea
elencando dati tecnici, caratteristlche, valori e per ogni caso, soprattutto considerando che, in
grandezze radloelettrlci.
virtü della semplicita del circuito adottato, non
esistono particolari elementi che rendono critico
Pichiedetecele aubito inviando anticipata rente
l'importe di L 700 mezo v tia o cc.p. n. l'inserimento del dispositivo.
3/20482 istato a: Si tenga presente che l'unita di percussione non
ELETTRONICA PPATICA 20125 aggiunge rumore allo strumento, perché il se-
Zuremi, 52
gnale attraversa soltanto due potenziometri e

42
IL NOSTRO MAGAZZINO
AL VOSTRO SERVIZIO
In vía del tutto eccezionale e in disaccordo con quanto piu volte ripetuto,
cioé la non disponibilita della nostra Organizzazione alla vendita di com- .
ponenti elettronici, abbiamo voluto tendere una mano amica a tutti quei
lettori che abitano in localita lontane dai centri di vendita.
Abbiamo approntato e posto in vendita, a quanti vorranno farne richiesta,
ben 6 BUSTE contenenti, ciascuna, un nutrito numero di componenti elet-
tronicl, di vario tipo e valore diverso, ma della stessa famiglia.

BUSTA MOD. 15/CC BUSTA MOD. 30/CT BU STA MOD. 1 O/CE

L. 450 L. 1.650 L. 1.800


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Il
·CONTENUTO
N. 15 condensatori ceramici, a tubet-
to o a disco, con tensloni di lavoro
CONTENUTO
N. 50 condensatorl In pollestere, di
tipo per b'ansistor. Tensionl di lavo-
CONTENUTO
ff
N. 10 condensatori elettroliticl tipo
miniatura. Tensloni di lavoro fino a
fino a 400 V. Valorl: 10 pF - 47 pF ro fino a 100 V. Valorl: 1.000 pF - 25 V. Valorl: 3 mlcroF - 10 microF
56 pF • 100 pF • 220 pF - 470 pF • 2.000 pF - 5.000 pF - 10.000 pF - 25 microF - 5O mlcroF - 100 mlcrof'
680 pF - 1.000 pF. 50.000 pF - 100.000 pF - 200.000 pF. 1.000 mlcroF • 3.000 mlcroF.

- ----1

BU STA MOD. 10/CPT BUSTA MOD. 40/R BUSTA MOD. MRT/1

""" ±T
...,.. i
_" s2.
--~-"" TE A
« ''? ·-···- ·'

,
.,,.,

445$y

CONTENUTO
4g y 1
CONTENUTO
N. 30 reslstenze da ½ W nei valori CONTENUTO
r
¡;
N. 10 compensatori utilisslmi per la plU comunl1 compresi fra i 10 ohm e i 1 bobina OM • 1 condens. varlab. •
perfetta messa a punto di molti appa- 10 megaohm, N. 10 resistenze da 1 W 1 potenz. • 1 accoppiatore per pile
ra11 elettronlcl. Varlazlonl di capaci1á nel valori piU comunl, compres( fra piatte • 1 presa Jack - t aplna jack -
fra 1 es 0 pF. 1.000 e 100.000 ohm. 2 pinze coccodrillo.

IMPORTANTE! Non si evadono ordini per importi inferiori alle 3.000 lire! Coloro
che effettuano ordini di kit, fascicoli arretrati o contraggono « abbonamento con
dono » alla rivista, possolio chiederci anche una sola busta, purché i'importo
complessivo risulti superiore o pari a 3.000 lire.

Gli ordini devono essere effettuati inviando anticipatamente l'importo (non infe-
riore alle 3.000 lire) a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONI-
CA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zureti, 52.
CUFFIA una fotoresistenza che, al livello dei segnali in
gioco, non introducono alcun fruscio; anche il
pericolo di ronzii <leve considerarsi senz'altro
MONO-STEREO scongiurato se si seguiranno le nostre particolari
indicazioni riguardo al cablaggio.
Per ogni eslgenza d'ascolto personale e per ogni
tipo di collegamento con ampllflcatori monofo-
nlci, stereofonici, con registratori, ricevitori ra-
dio, giradischi, ecc. ELEMENTI DI CONTROLLO

CARATTERISTICHE Viene fornita con spi- L'unita di percussione e dotata di quattro con-
notto Jack 0 3,5 mm.
e splna jack stereo (la trolli manuali, rappresentati da altrettanti po-
cuffla é predlsposta per
Gamma di frequenza: l'ascolto monofonico. tenziometri.
30- 13.000 Hz Per l'ascolto stereofo-
nico, tranclare II colle- II potenziometro RI rcgola il livello del segnale
Sensibilitá: 150 dB gamento con lo spi- proveniente dallo strumento musicale e che si
notto jack 0 3,5 mm.,
lmpedenza: 8 ohm separare le due coppie <leve inviare all'amplificatore. Questo potenzio-
di conduttorl ed ef- metro <leve essere regolato su que! valore massi-
fettuare le esatte sal-
Peso: 170 gr. dature a stagno con la mo di segnale che non provoca distorsioni. La
splna jack stereo).
regolazione <leve essere fatta una volta per tutte
quando si inserisce l'unitá di percussione nella
catena musicale.
F II potenziometro R2 controlla l'entita del segna-

9-
le nell'unita di percussione. Esso <leve essere re-
golato per un corretto funzionamento del dispo-
sitivo, tenendo conto che un segnale troppo de-
bole non innesca il dispositivo, con assenza as-
soluta di segnale in uscita. Un scgnale troppo
forte, invece, provoca la saturazione del disposi-
ivo, costringendo il segnale in uscita a conservare
un livello costante, cosl come se il dispositivo,
cioé l'unita di percussione, non esistesse affatto.
.\nche il potenziometro R2 <leve essere regolato
una volta per tutte a seconda del tipo di stru-
mento musicale in cui l'unita viene inserita.
II potenziometro R9 modifica la durata del tem-
po di percussione. E per meglio comprendere
L. 4.800 questo concetto facciamo riferimento al diagram-
ma riportato in figura 1.
Questo diagramma interpreta l'andamento ne!
ADATTATORE • tempo del segnale presente all'uscita dell'unita
di percussione. Ebbene, il potenziometro R9 re-
PER CUFFIE STEREO gola il tempo necessario per passare da! fronte
dell'attacco (inizio della zona tratteggiata del
Piccolo apparecchio che con-
sente II collegamento di una -diagramma di figura 1) alla completa estinzione
o due cuffie stereo con tutti
1 complessl stereofonicl. La
(scomparsa dell'area tratteggiata ne! diagramma
commutazlone altoparlanti-cuf- di figura 1).
fla e immediata, tramite inter-
ruttore a slltta, senza dover Questo tempo, tenendo conto delle costanti cir-
lntervenlre sui collegamentl.
L'apparecchlo sl lnserlsce nel cuitali dell'unitá di percussione, puó essere rego-
collegamento fra usclta del-
l'amplificatore e altoparlanti.
lato fra un valore minimo di 1/10 di secondo
e un valore massimo di 10 secondi.
L'ultimo elemento di controllo del eircuito e rap-
presentato da! potenziometro R 10, che regola il
tasso di percussione nell'arco di una percentuale
Leichieste
r devono essere effettuat e invian- che si estende fra il 5% e il 100%. Ruotando il
do l'importo a mezzo vaglla 0 c.c.p. 3/26482 perno di RI0 verso il suo valore minimo, il suono
intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 presente all'uscita dell'unitá di percussione non e
MILANO - Via Zureti, 52. caratterizzato da alcuna modifica. Regolando in-

44
vece RlO sul valore massimo, il suono uscente assai semplice, anche perché il progetto non sol-
assume le caratteristiche interpretate dal dia- leva problemi di costo o di reperibilita di ma-
gramma di figura 1. Nelle posizioni intermedie teriali.
si ottiene ovviamente un attacco meno brusco, II segnale proveniente dallo strumento musicale
come se si miscelasse un po ' di suono originale viene regolato da! potenziometro R2 ed inviato,
con quello generato dall'effetto. tramite il condensatore elettrolitico C1, alla base
del transistor TRI.
Il transistor TRI e di tipo al silicio e ad elevato
INTERPRETIAMO IL CIRCUITO guadagno. Per esso si puó usare un BC238, anche
se possono andar bene tutti i tipi equivalenti.
Anche se il circuito dell'unita di percussione, rap- Il transistor TRI amplifica il segnale e lo invia
presentato in figura 2, e munito di ben 7 tran- alla resistenza di collettore R4.
sistor, la sua configurazione deve essere ritenuta La resistenza R3 polarizza la base di TR 1. Il con-

Le prim
rienze
ilettant

RICEVITORE PER ONDE MEDIE A 2 VALVOLE


IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 6.300
7
E' un kit necessario ad ogni principiante per lI kit e corredato del fascicolo n. ·2-1973 della
muovere i primi passi nello studio della radio- rivista, in cui e pubblicato l'articolo relativo
tecnica elementare. E' la sola guida slcura per al montagglo dell'apparato. Le richieste debbono
comporre un radioapparato, senza il fastidio di essere fatte inviando anticipatamente l'importo
dover risolvere problemi di reperibilita di ma- a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a:
teriall o di arrangiamenti talvolta impossibili. Elettronlca Pratica - 20125 (Mi) - Via Zuretti, 52.
TUBETTO
OPACO
e


Flg. 4 - L'unitá elettro-ottica deve essere realizzata nel
modo qui lilustrato, inserendo in un tubetto opaco B
{posslbilmente metallico) la lampada ad incandescenza
e la fotoresistenza; alle estremita i] tubetto deve es-
sere ermeticamente chiuso,

densatore C3 porta il segnale amplificato sulla che il diodo DI ha provveduto ad eliminare le


base di TR2. Sui terminali della resistenza R6 e alternanze negative.
presente quindi un segnale fortemente amplifi- Ii transistor TR3 funziona come un amplificatore
cato e in grado di pilotare i successivi stadi. di corrente continua; sui terminali della resisten-
La buona amplificazione dell'unita di percussio- za R8, e presente una tensione continua, livellata
ne e necessaria se si tiene conto che il disposi- da C7 e dipendente da! segnale di entrata.
tivo deve funzionare sia con i suoni deboli, sía La tensione che alimenta i primi due stadi del-
con i suoni forti. Ma per raggiungere le migliori l'amplificatore risulta disaccoppiata tramite la re-
prestazioni del dispositivo, occorre fare in modo sistenza R 7 e il condensatore C6, in modo da
che gli strumenti musicali, con esso accoppiati, evitare eventuali instabilita.
emettano suoni della stessa intensitá. Per la chi- La tensione continua presente su! collettore del
tarra elettrica questo problema puo essere risolto transistor TR3 controlla lo stadio a simmetria
ricorrendo al pedale della « espressione ». Per gli complementare costituito da TR4 e TR5. L'a-
organi elettronici, invece, non esiste questo pro- dozione di uno stadio a simmetria complementare
blema, dato che essi presentano un segnale co- aumenta leffcienza del dispositivo rispetto alla
stante in uscita. adozione di uno stadio ad emittore comune, per-
Riprendiamo l'analisi del circuito di figura 2 os- mettendo di raggiungere ottimi risultati. Si noti
servando che il condensatore C5 invia il segnale che il valore del condensatore C7 e critico, perché
amplificato alla base del transistor TR3, dopo esso determina l'inerzia del circuito. Il valore da

8
e
B
A 4
Fig. 5- I transistor TRI-TR2-TR3.TR6-TR7 si presen-
tano estemamente nel modo indlcato all'estrema sini-
stra di questo disegno (1); la custodia del transistor
TR4-TR5,Invece, e quella disegnata al centro (2). I dio-
@ @ di D1-D2, che sono di tipo per commutazlone al sill-
cio, si presentano nel modo indlcato sull'estrema
destra (3).
uoi scelto e risultato il piü idoneo nella maggior circuito a valle del transistor. Avviene cos1 che
parte delle applicazioni. In qualche caso parti- con il potenziometro TRIO si stabilisce la lumi-
colare. qualora il dispositivo dovesse saltare qual- nosita della lampadina LP e si stabiliscc anche
che nota anche dopo aver regolato al mínimo il in quale misura i circuiti a valle di TR6 debbano
influenzare la lampadina stessa.
potenziometro R9, occorrera diminuire legger-
mente questo valore capacitivo. Occorre aggiungere che il potenziometro R9 re-
gola la durata della scarica di C8 e, conseguen-
In condizioni di riposo, cioé in assenza di segnale, temente, la durata dell'influenza del segnale di
il transistor TR3 rimane all'interdizione e la ten- entrata sulla lampadina LP.
sione di collettore corrisponde a quella positiva
Si comprende cosi che, riuscendo in qualche mo-
dell'alimentazione; la conclusione e che il tran- do a far corrispondere la massima amplificazione
sistor TR4 conduce mentre il transistor TR5 alla massima luminosita della lampadina, il pro-
non conduce. Attraverso il transistor TR4 e il blema dell'unitá di percussione e risolto. Ma
diodo D2, che in questo caso risulta polarizzato proprio nella soluzione di questo problema ri-
direttamente, il condensatore elettrolitico C8 si siede il « cuore » di tutto il dispositivo.
carica assai rapidamente, dato che le resistenze
in gioco sono molto deboli.
In presenza di segnale, il transistor TR3 conduce; ACCOPPIATORE ELETTRO-OTTICO
fR4 "ª all'interdizione e TR5 conduce.
Il condensatore C8 inizia quindi a scaricarsi at- Realizzando il dispositivo di figura 4 si otiene
traverso la resistenza R9 e il transistor TR5 un'unitá elettro-ottica. La lampadina LP e rac-
subisce questa scarica in un tempo che dipende chiusa in un tubetto opaco, accanto alla super-
essenzialmente da! valore del potenziometro R9. ficie sensibile alla luce di una cornune fotoresi-
Quando il condensatore CB e carico, la base del stenza da 25 mW o piü. Poiché il tubetto opa-
transistor TR6 si trova ad un potenziale positivo co (sarebbe bene che il tubetto fosse metallico e
che costringe il transistor stesso a condurre, men- collegato a massa in modo da rappresentare una
tre il suo emittore raggiunge un potenziale posi- scherrnatura antironzio) e sigillato alle estremita,
tivo pari a quello del condensatore C8 (0,7 V). l'illuminazione della fotoresistenza FR dipende
Se il condensatore C8 si e caricato con una ten- soltanto dalla luminositá della lampadina. Ricor-
sione sufficientemente alta, sull'emittore di TR6 dando il funzionamento di una fotoresistenza, sa-
sara presente una tensione che fara scorrere at- rebbe la stessa cosa dire che la resistenza di que-
traverso TR7 una corrente il cui valore risultera sto componente varia con la luminosita della
legato alla tensione di carica del condensatore lampadina. Ma ritorniamo al circuito di figura 2.
C8. La tensione di emittore di TR6 viene ridotta In questo la fotoresistenza FR costiisce il ramo
dal partitore di tensione composto da Rl l-Rl2- superiore del partitore di segnale couposto da
R10. FR ed R 1 (potenziometro). La fotoresistenza con-
La corrente che attraversa il transistor TR7 trolla il livello del segnale di uscita e si comporta
fluisce anche attraverso la lampada LP, che e come un vero e proprio elemento di controllo
una comune lampada ad incandesccnza da O, 1
del guadagno dell'amplifcatore collegato con
ampere - 9 volt. Per effetto del passaggio di cor-
rente la lampada LP raggiunge un certo grado di l'uscita dell'unita di percussione. Il problema ri-
luminositá. sulta cosl brillantemente risolto e con una mini-
La corrente che attraversa il transistor TR_7 e ma spesa. La fotoresistenza FR non introduce
influenzata, come abbiamo giá detto, dalla carica alcuna distorsione, perché funziona come un nor-
del condensatore C8; ma essa risulta influenzata male elemento di controllo di volume.
anche dalla posizione del cursare del potenzio- L'unico elemento discutibile del circuito potreb-
metro R10. be essere rappresentato dalla durata della lam-
In particolare, con il cursore spostato verso la padina LP; ma questa e da considerarsi qua si il-
linea positiva dell'alimentazion_e, il transistor TR7 limitata, perché funziona sempre con valori di
conduce sempre al massimo e la rimanente parte tensioni e correnti inferiori a quelli di normale
del circuito non lo influenza piu. Lo spostamen- impiego.
to successivo del cursore del potenziometro R10 Il potenziometro Rl permette di adattare il se-
verso la linea di alimentazione negativa influen- gnale uscente dall'unitá di percussione alla sen-
za sempre meno il transistor TR6 e, quindi, il sibilitá dell'amplificatore.

47
LA REALIZZAZIONE DI QUESTO SEMPLICE MA UTILE STRUMENTO DA
LABORATORIO ASSUME DUE PRECISE FINALITA': QUELLA DELLA CO-
NOSCENZA DEI DATI CARATTERISTICI DEL DIODO ZENER E QUELLA,
UGUALMENTE IMPORTANTE, DI UNA CONOSCENZA PIU' APPROFON-
DITA DELLA NATUF!A INTRINSECA DI QUESTO DIODO.

IL CONTROLLO DEI
D10D1 ZENER

48
II diodo zener e un componente elettronico di O sino al massimo valore prefissato che, in ogni
piccole dimensioni, su! cui involucro e impres- caso, deve risultare maggiore della presunta ten-
sa la sigla che lo contraddistingue. Ma questa si- sione di zener.
gla alle volte e illeggibile, oppure manca del tut- Questa tensione viene applicata ai terminali del
to a causa dell'invecchiamento del componente diodo zener in prova, in parallelo al quale ri-
o di una sua lunga manipolazione. E in questi sulta inserito un voltmetro o, equivalentemente,
casi e molto difficile poter risalire alle caratte- un comune tester commutato nella misura di
ristiche elettriche del diodo in modo da poterne tensioni continue.
fare un uso preciso. Anche per i diodi zener, Supponendo che il diodo zener sottoposto a con-
dunque, cosí come avviene per le valvole, i con- trollo tramite il nostro strumento risulti in otti-
densatori, le resistenze, i transistor e gli altri se- mo stato ed esattamente collegato, si fa variare
miconduttori, e necessario uno strumento di mi- la tensione mediante la resistenza variabile verso
sura e controllo in grado di offrire allo speri- il valore massimo. Inizialmente si notera sulla
mentatore o al progettista quei dati che neppu- scala dello strumento indicatore un progressivo
re il costruttore, alle volte, e in grado di dichia- aumento della tensione e ad un certo punto la
rare con assoluta precisione. stabilizzazione di questa tensione, che dovra ri-
Per i nostri lettori, poi, la realizzazione di un tenersi la « reale » tensione di zener.
tale strumento assume due scopi diversi: quello Ma puó accadere che il diodo zener sia stato
giá menzionato della conoscenza dei dati carat- inserito ne! circuito con i terminali invertiti; in
teristici del diodo zener e quello, ugualmente questo caso la tensione misurata sui suoi termi-
importante, di una conoscenza piü approfondita nali risultera costantemente compresa fra 0,6 -
della natura intrínseca del diodo zener. 0,7 V circa, qualunque sía la posizione del cur-
Ai nostri lettori prcsentiamo quindi l'occasione sore del potenziometro.
di realizzare uno strumento da laboratorio che, Un diodo zener, sottoposto a prova con il no-
pur non potendosi considerare indispensabile, ri- stro strumento, potrebbe risultare in cortocircui-
sulterá certamente utile e pratico. to, oppure interrotto. Ebbene, ne\ primo caso
(cortocircuito) la tensione misurata da! volt me-
tro rimarra sempre prossima allo zero, anche in-
CIRCUITO SEMPLIFICATO vertendo i terminali del componente, cioé le sue
connessioni con il circuito di prova.
11 circuito teorico semplificato del progetto vero Ne! secondo caso ( diodo interrotto) la tensione
e proprio e rappresentato in figura l. Nei pochi continuerá a salire sino al valore massimo, sen-
elementi che lo compongono e racchiuso con- za raggiungere una soglia di limitazione; tale in-
cettualmente il principio di funzionamento del- dicazione si verifica anche invertendo le connes-
l'apparato piu avanti descritto. sioni del componente.
Soffermiamoci, per qualche minuto, sullo schema
esclusivamente teorico di figura l.
Come si puó notare, sull'estrema sinistra del cir- PROVA DEI DIODI SEMICONDUTTORI
cuito e presente una sorgente · di tensione con-
tinua, che deve risultare suficientemente eleva- Con lo strumento da noi proposto in questo ar-
ta. La tensione viene prelevata tramite una re- ticolo, e anche possibile controllare, sia pure som-
sistenza variabile, cioe un circuito potenziome- mariamente, P'efcienza dei diodi semicondutto-
trico che permette di prelevare dalla sorgente ri, anche se, per motivi di dissipazione e soppor-
tutti i valori della tensione che si estendono dallo tabilita della tensione inversa, converra limitar-

49
ZENER
IN PROVA

\
RESIST.
VARIA8
Fig. 1 - Questo semplice schema vuole interpretare 11
VOLTM. principio di funzionamento del circuito dell'apparato
per il controllo dei diodi zener. La resistenza variabile
permette di prelevare da una sorgente di tensione con-
tlnua il valore necessario da inviare allo zener in prova.

Fig. 2- Circuito elettrico completo e reale dell'appara-


C1 = 16 F - 350 VI. (elettrolitico) to per il controllo dei diodi zener. La sorgente di ali-
mentazione in corrente continua, e rappresentata da
R1 = 20.000 ohm - 3 W
un alimentatore che trae energia dalla rete-luce. 11
R2 = 47 .000 ohm (potenz. a variaz. lin.) doppio deviatore S2a-S2b, permette di sottoporre alla
R3 = 100.000 ohm (vedi testo) prova il diodo zener nelle due possibili posizionl di
D1 = diodo al silicio (BY127) inserlmento nel circuito.
T1 = trasf. d'alimentaz. (vedi testo)
LP = lampada spia (vedi testo)
S1 = interruttore
S2a-S2b = doppio deviatore
V = Voltmetro per ce a 100 V fondo-scala

01000 IN
PROVA

T1
LP

s2a

R3

c R1 R2

0
V

50
01 .

»
Fig. 3 - Piano di cablaggio dell'apparato. Esso puó
PRESA
VOLTM.

essere realizzato su contenitore di plastica o metallico,


avendo cura di lsolare i conduttori della tensione di
rete.

si generalmente alla prova dei soli diodi al sili- CIRCUITO DI MISURA


cio, escludendo quella deí diodí al germanio.
Coloro che volessero estendere le possibilitá del Il circuito reale di misura non differisce molto
nostro strumento anche al controllo dei diodi al da! circuito teorico riportato in figura l. Anche se
germanio, dovranno limitare la tensione massi- ne! circuito reale di figura 2 sono state aggiunte
ma di prova ad una decina di volt e anche meno. due varianti: la sezione alimenta trice e la dop-
Se il diodo al silicio e eficiente, si deve ottene- pia deviazione S2a - S2b.
re un aumento di tensione dal valore minimo a Nello schema teorico di figura 1 veniva indicata
quello massimo, mentre invertendo le connes- con l'espressione VOLT. CC la sorgente di ten-
sioni del diodo al silicio la tensione dovra rima- sione continua, necessaria per alimentare il cir-
nere costantemente su! valore di 0,6 V circa. cuito. Ebbene, quella sorgente e rappresentata,
La tensione massima da applicare al diodo di- in figura 2, da un vero e proprio alimentatore
pende ovviamente da! tipo di componente sotto- che trae energía dalla rete-luce.
posto ad esame; per i diodi molto piccoli, ad e- Il trasformatore di alimentazione T1, dotato di
sempio, converra non superare mai il valore di un avvolgimento primario adatto per la tensio-
30 V. ne di 220 V e di due avvolgimenti secondari,
Se il diodo al silicio e in cortocircuito, entrambe uno a 6,3 V, l'altro a 110V, provvede ad abbas-
le prove precedentemente descritte, cioe con i sare la tensione di rete ai due valori necessari
due tipi di connessione, diretta e invertita, con- per l'alimentazione del circuito di controllo dei
durranno al seguente risultato: sullo strumento diodi zener.
l'indicazione della tensione risultera pressoché La tensione alternata a 110 V viene raddrizza-
nulla. ta, molto semplicemente, con un solo diodo al
Al contrario, se i1 diodo al silicio risulta inter- silicio (D 1) e livellata tramite il condensatore
rotto, la tensione salirá sino al valore massimo elettrolitico Cl, che ha il valore di 16 F -
in entrambi i casi fcollegamento diretto e colle- 350 VI.
gamento indiretto). L'inserimento della resistenza RI, collegata in

51
parallelo all'elettrolitico Cl_, s1 e reso necessario
allo scopo di permettere una scarica di Cl suffi-
cientemente rapida quando si toglie l'alimenta-
zione del circuito, cioé quando si apre l'interrut-
tore S1 oppure.si disinseriscc la spina dalla pre-
sa di corrente.
Le resistenze R2-R3 compongono il circuito po-
tenziometrico necessario per l'efettuazione della
misura: il doppio deviatore S2a-S2b consente di
effettuare una rapida prava del diodo zener in
connessione diretta e invertita, senza doverlo
-disinserire da] circuito per efrettuarne l'inversio-
IRE 3.500 ne dei collegamenti.
CASgrrrr La resistenza R2 e un potenziometro a variazio-
nc lineare.
Contenitore a 12 cassetti, componi-
La resistenza R3 permette di limitare il flusso
bile ad incastro; dimensioni di un cas-
di corrente che attraversa il diodo zener in pro-
setto: 115 x 55 x 34. Ogni cassetto e
va e stabilisce altresl la massima tensione pre-
provvisto di divisori interni. ·sente su! cursare di R2.
Assumendo come valore di base massimo quello
di 75 volt circa, il valore della resistenza R3 do-
_¡.,:, vra risultare di 100.000 ohm se il secondario A T
in -del trasformatore di alimentazione Tl eroga la

-
$ 3
~ tensione di 110 V. Ne! caso di tensioni superio-
ri o inferiori al valore ora citato, occorrera au-
mentare o diminuire rispettivamente il valore
della resistenza R3.
Come abbiamo gia detto, il trasformatore di ali-
mentazione Tl e dotato di due avvolgimenti se-
condari; uno di questi eroga la tensione di 6,3 V,
che serve soltanto per accendere la lampada-
spia LP, che e una comune lampada a filamen-
to. Ma questo avvolgimento secondario deve ri-
LIRE 3.800 tenersi suoerfluo se i! lettore, in sede di realiz-
ASSET'ERA MAJO zazione pratica dell'apparecchio, preferisce ap-
Contenitore a 6 cassetti, componibile plicare, sul pannello frontale dello strumento di
ad incastro; dimensioni di un casset- -controllo dei diodi zener, una lampada-spia al
to: 114 x 114 x 46. Ogni cassetto e neon, da 220 V, munita di resistenza di limita-
provvisto di divisori interni. zione incorporata; questa lampadina dovrá esse-
re inserita in parallelo all'avvolgimento primario


del trasforma tare di alimentazione T 1, cioe in
parallelo con la tensione di rete.

TRASFORMATORE O
Organizzate il vostro lavorol Conser- AUTOTRASFORMATORE
vate sempre in ordine i componenti
elettronici! Trasformate, a poco a po- II valore di 110 V, presente sull'avvolgimento
co, il vostro angolo di lavoro in un -secondario AT del trasformatore dí alimenta-
vero e proprio laboratorio! zione T1, non e assolutamente critico, perché an-
che valori dí 90 V o 130 V potranno comunque
essere adottati per un normale funzionamento
del nostro apparato.
Le richieste delle cassettiere debbono essere
fatte inviando anticipatamente l'importo, a mez- Ció significa che il trasformatore TI potra es-
zo vaglia o c.c.p. n. 3/26482, intestato a: -sere facílmente acquistato in commercio. E tale
ELETTRONICA PRATICA - Via Zuretti, 52 - facilita e suffragata anche dal fatto che per es-
20125 MILANO. :so e possibile utilizzare un autotrasformatore. An-
e
che se in auesto secondo caso occorrera far bene quelli del secondario a 110 V del trasformatore
attenzione all'isolamento dei conduttori di rete, di alimentazione T 1.
perché all'atto dell'inserimento del diodo zener ]l cablaggio potra essere eseguito nel modo in-
in prova nelle apposite boccole, si potrebbe fa- dicato in figura 3, tenendo conto che la resisten-
cilmente prendere una scossa, in considerazione za Rl deve avere una potenza di dissipazione di
anche dellé piccole dimensioni del componente 3 W mentre lo strumento indicatore potra es-
elettronico e del fatto che le maní dell'operatore sere un voltmetro per corrente continua da JOO
possono toccare i conduttori. Ad ogni modo, per V fondo-scala. Coloro che si serviranno del te-
evitare questo inconveniente, si potra utilizzare, ster, dovranno provvedere alla commutazione di
in sostituzione del semplice interruttore SI, un questo strumento nella portata voltmetrica ce
doppio interruttore, in grado di interrompere - 110 V fondo-scala.
l'alimentazione su entrambi i conduttori di rete, II potenziometro R2, che e di tipo a variazione
insercndo il diodo zener nelle rispettive boccole lineare da 47 .000 ohm, <leve essere regolato, a
sol tanto. quando il doppio interruttore risulti a- partire dal valore zero, che corrisponde alla po-
perto. sizione del cursore spostato tutto verso massa
(verso il terminale collegato con la carcassa ne-
tallica del potenziometro in figura 3), tenendo
REALIZZAZIONE DELL'APPARECCHIO conto che la massima tensione di zener e di 75 V.
Su! pannello frontale dell'apparecchio sono pre-
Il prototipo dell'apparecchio necessario per la sentí: il comando relativo al potenziometro R2,
prova dei diodi zener e stato da noi realizzato in quelli <lell'interruttorc SI e del doppio deviato-
un contenitore di plastica dotato di pannello re S2a-S2b, la lampada-spia e le boccole per l'in-
frontale metallico. I lettore potra comunque ser- serimento ne! circuito del diodo zener sottopo-
virsi di un qualsiasi contenitore, anche metalli- sto a prova. Lateralmente si monteranno le due
co, purché in questo caso si faccia bene atten- boccole per l'inserimento dell'eventuale voltme-
zione all'isolamento dei concluttori di rete e di tro o dei puntali di un tester.

IL AICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOL
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

la realizzazione di questo semplice ricevitore rap-


presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2,900 (senz altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacita nella L. 3.500 (con ltoparlante)
oratica della radio.

Tutti l componenti necessari per la realizzazione de « ll ricevitore del principiante • sono contenuti in
una scatola di montagglo venduta dalla nostra organizzazione in due diverse versioni: a L 2.900 senza
altoparlante e a L.3.500 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-
porto a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA 20125 MILANO - Via Zu-
retti n. 52.

53
l

RICEVITORE REATTIVO

CON POCA SPESA E UN FACILE LAVORO COSTRUTTIVO POTRETE


SINTONIZZARVI SU UNO DEI PIU' INTERESSANTI SETTORI DELLE ON-
DE CORTE, EFFETTUANDO L'ASCOLTO, IN AURICOLARE, SU TRE
GAMME DI FAEQUENZA:

1' gamma: 2 6 MHz


2 gamma: 6- 16 MHz
3 gamma: 16 - 30 MHz

SU QUESTE GAMME D'ONDA (40 METRI E 20 METRI) LAVORANO


RADIOAMATORI.
PER ONDE CORTE

Ci sono vari sistemi per ascoltare i segnali radio telegrafiche. Con questo progetto, dunque, sia-
sulla gamma <lelle onde corte. Ma chi scarta a mo in grado di offrire, a tutti coloro che vor-
priori la soluzione dell'acquisto di un ricevitore ranno realizzare il ricevitore, la parte piü bella
di tipo commerciale, oppure quella non troppo del vasto sistema di collegamenti radio: quella
semplice della realizzazione di un ricevitore a che si estende fra i 6 e i 16 MHz e che, con una
conversione di frequenza, semplice o doppia. che semplice variazione della bobina AF, puó coprire
impegna notevolmente l'operatore e rihicde e- ulteriori bande radiofoniche.
sperienza ed attrezzature, ricorre inevitabilimen- E' ovvio che, trattandosi di un particolare si-
te alla realizzazione del ricevitore a reazione, che stema di ascolto, nel quale operano soltanto i ve-
e abbastanza semplice ed economico e il piü adat- ri appassionati delle emissioni radio, non si e vo-
to per un principiante. luto prevedere un'emissione sonora attraverso
Con il ricevitore a reazione ogni lettore puo es- l'altoparlante, mentre e stata data preferenza
sere in grado di conoscere un settore delle ra- alla cuffa ,che mantiene ... il segreto dell'ascolto
diotrasmissioni veramente interessante: quello e personalizza maggiormente l'operatore.
in cui ]avorano i radioamatori e nel quale si Di auesto apparato, dunque, vi offriamo il cir-
possono ascoltare emissioni radiofoniche prove- cuito teorice ed il piano di cablaggio, analizzan-
nienti da tutto il mondo, comprese quelle radio- dó, punto per punto, il funzionamento del rice-

55
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56
te una reazione che trasformerebbe il ricevitore

4
Fig. 1 - Schema completo del ricevitore ad onde corte
in un apparato oscillatore.
La massima sensibilitá, almeno teoricamente, ver-
rebbe raggiunta se il segnale di ritorno fosse in
grado di compensare esattamente le perdite di
segnale. Ma tale condizione e praticamente ir-
raggiungibile, a causa della sua estrema instabilita
con circuito d'entrata di tipo a reazione. Le bobine
L1-L2 pos so no essere sostituite con altre diversa- e criticitá; variazioni di temperatura anche mi-
mente costruite, in modo da coprire una gamma di nime, ad esempio, trasformerebbero il circuito
frequenze pi estesa. del ricevitore in un circuito oscillatore, interrom-
pendo in tal modo il processo di ricezione dei
segnali radiofonici. Ecco perché il comando di
reazione, in questi tipi di apparati, deve essere
vitore e suggerendo ogni particolare accorgimen- regolato al limite dell'innesco, cosi da raggiun-
to necessario per condurre il lettore al successo gere una sensibilitá ugualmente eccezionale, ma
piü completo. senza incorrere nel pericolo di instabilita del cir-
cuito.
Occorre qui segnalare che, in un ricevitore a rea-
IL PRINCIPIO DELLA REAZIONE zione, l'effetto introdotto dalle molteplici am-
plificazioni del segnale non e solo quello di au-
E' noto che la ricezione delle onde radio avviene mentare grandemente la sensibilitá, ma e anche
attraverso un circuito accordato induttivo-capa- quello di elevare notevolmente la selettivita del
citivo, meglio conosciuto con il termine di cir- circuito.
cuito accordato LC; questo circuito e sintonizza- Un ricevitore a reazione, infatti, equivale ad un
to sullo stesso valore di frequenza dell'emittente ricevitore radio composto da numerosissimi sta-
radiofonica. di amplificatori, ciascuno dei quali sia dotato di
La sensibilitá e la selettivita, anche di un sin- un circuito accordato esattamente sullo stesso va-
golo circuito accordato, risulterebbero infinite se lore di frequenza, in modo da esaltare il piü pos-
ne! ricevitore radio non si verificassero delle per- sibile la selettivita di un singolo stadio.
dite dovute al carico resistivo introdotto dagli Un ulteriore vantaggio del circuito a reazione
stadi amplificatori e da una serie di effetti se- consiste nella mancanza di particolari interventi
condari. di taratura. Non esistendo infatti stadi conver-
Per esempio, anche la sola resistenza del filo, con titori, trasformatori di media frequenza o vari
cui e costruita l'induttanza AF, crea una certa stadi amplificatori di alta frequenza, la taratura
quantita di perdite per le quali la tensione, mi- dell'intero circuito non esiste, con grande sod-
surata sui terminali del circuito oscillante, che disfazione e vantaggio dei principianti che non
dovrebbe risultare teoricamente infinita, si riduce posseggono una strumentazione adatta e neppu-
spesso a valori tanto bassi che necessitano di no- re la necessaria pratica di intervento.
tevoli amplifcazioni per essere rilevabili.
Ma ne! ricevitore a reazione non serve un gran
numero di stadi amplificatori, perché e sufficien- CIRCUITO DEL RICEVITORE
te un solo stadio per rendere il ricevitore radio
altamente sensibile e selettivo. E in questo stadio Il circuito del ricevitore a reazione, di cui pro-
consiste il principio della reazione. Perché il se- poniamo la realizzazione, e rappresentato in f-
gnale, amplificato per la prima volta, viene ri- gura l. Esso impiega, come elemento amplifica-
portato ancora all'entrata del ricevitore per es- tore di alta frequenza, un transistor FET, cioe
sere sottoposto ad un secondo processo di ampli- il transistor TRI che permette di ottenere livelli
ficazione. Il ritorno del segnale all'entrata si ri- di sensibilitá e selettivita veramente eccellenti.
pete in un gran numero di volte, in modo da po- Come ci e giá capitato di dire in altre occasioni,
ter raggiungere un livello tale da. poter essere il transistor FET e dotato di una elevata impe-
amplifcato da un comune amplificatore di bas- denza di ingresso, che non sovraccarica il circui-
sa frequenza e reso udibile in cuffa o in alto- to accordato, limitandone notevolmente le per-
parlante. dite. Con il transistor FET, inoltre, la capacita e
E' ovvio che non tutto il segnale amplificato de- molto stabile, soprattutto se confrontata con quel-
ve ritornare nel circuito di entrata del ricevitore, la dei transistor bipolari, consentendo di ottene-
perché se cio avvenisse si otterrebbe sicuramen- re circuiti che, per la loro naturale stabilitá, non

57
4
Fig. 2 - Piano costruttivo del ricevitore ad onde corte
visto nella parte di sotto del telaio metallico. Si tenga
presente che i collegamenti dovranno risultare molto
necessitano di continui ritocchi del comando di corti e i collegamenti di massa assolutamente perfettl.
sintonia per evitare le derive.

CIRCUITO DI ENTRATA

II segnale proveniente dall'antenna viene accop-


piato al circuito accordato, tramite il condensa-
tore CI, alla presa intermedia B della bobina L2.
Il condensatore variabile C3 consente di sinto-
nizzare l'emittente desiderata. E per facilitare la tive del segnale; il transistor TRI, dunque, si
centratura dell'emittente si e utilizzato il con- comporta contemporaneamente da elemento am-
<lensatore C2, collegato in serie al condensatore plificatore e rivelatore dei segnali radio.
C3, in modo da poter utilizzare, per C3, un mo- Il segnale amplificato, uscente dal drain (D) di
dello economico e di facile reperibilita commer- TRl procede lungo due direzioni: quella della
ciale. Per esemnpio, ci si potra servire di un con- bobina di reazione Rl e quella dell'impedenza
di alta frequenza JI. Piü precisamente, il segna-
densatore variabile doppio ad aria, di vecchio
le di alta frequenza ritorna ne! circuito di en-
tipo, di quelli che venivano un tempo montati trata attraverso la bobina di reazione Ll, mentre
sui ricevitori a valvole, servendosi di una sola il segnale di bassa frequenza attraverso l'impe-
sezione, cosl come abbiamo fatto ne! nostro pro- denza di alta frequenza Jl per raggiungere gli
totipo. Il valore capacitivo del condensatore C3, stadi amplificatori di bassa frequenza.
comunque, deve aggirarsi intorno ai 500 pF. Il condensatore variabile CA, che in pratica e
Il segnale sintonizzato tramite C3 viene inviato un compensatore ad aria, regala il grado di rea-
al condensatore di accoppiamento C5 e da que- zione, consentendo di mantenere il ricevitore al
sto al gate del transistor ad effetto di campo limite dell'innesco.
TRI. Questo meccanismo, che consente di ottenere una
Questo transistor e... mal polarizzato. E ció con- elevata sensibilitá, e giá stato analizzato in pre-
sente di amplificare soltanto le semionde nega- cedenza. Ora possiamo aggiungere soltanto che,

58
E MOLTIPLIC

Fig. 3 - Vista del ricevitore ad onde corte nella parte


superiore del telaio metallico. Il condensatore varia-
bile ad aria C3 e di vecchio tipo, recuperato da un
ricevitore di tipo a valvole; di esso si utilizza una sola STADI AMPLIFICATORI BF
sezione, il cui valore capacitivo é generalmente di 470
pF circa. Le bobine L1-L2 risultano avvolte su uno
stesso supporto. Il segnale di bassa frequenza viene applicato,
tramite il condensatore C8, alla resistenza R2,
che é praticamente un potenziometro in grado di
regolare il volume sonoro del ricevitore. Il cur-
sore di R2, infatti, preleva una certa quantita
di segnale di bassa frequenza e lo invia, tramite
il condensatore elettrolitico C7, alla base del
transistor TR2, che e un NPN di tipo BC l09.
durante il processo di ricerca delle emittenti ra-
Questo transistor e direttamente collegato con
diofoniche, si debbono regolare entrambi i con-
il transistor TR3, che e dello stesso tipo e la cui
densatori variabili C3-C4; il primo per la ricerca
uscita viene collegata, tramite il condensatore
delle emittenti, il secondo per regolare la rea-
elettrolitico CI1, alla cuffia.
zione, cioé per togliere il caratteristico fischio e
rendere chiare le audizioni. Coloro che desiderassero ottenere un ascolto dei
segnali radiofonici in altoparlante, dovranno col-
L'impedenza di alta frequenza J1, che e di tipo
legare al potenziometro di volume R2 un ampli-
Celoso 555, e costruita con il classico sistema
ficatore di maggior potenza, scegliendolo fra i
degli avvolgimenti a nido d'api, cioé e compo-
molti presentati dalla nostra rivista.
sta da un insieme di tre bobinette montate su
supporto isolante. La sua denominazione e do- Le resistenze R6-R7 rappresentano i carichi dei
vuta al fato che la bobina impedisce il passag- collettori dei transistor TR2-TR3. Le resisten-
ze R4-R5, invece, polarizzano i due transistor.
gio ai segnali di alta frequenza, mentre lascia
passare i segnali di bassa frequenza; ecco per- Coloro che volessero far lavorare meglio in zo-
ché essa e denominata impedenza AF. na lineare i! transistor TR2, potranno inserire,
Il segnale di bassa frequenza uscente dal circuito fra l'emittore di questo e il circuito di massa,
di entrata, cioe dall'impedenza Jl, e presente sui una resistenza da un migliaio di ohm, collegan-
terminali della resistenza R3; esso e pronto per do anche in parallelo a questa un condensatore
essere amplificato e trasformato in suono. elettrolitico da 100 F.

59
s
D
G
il nostro 2N3819
indirizzo é 3
r 2
Fig. 4 - Disposizioni di tipo piü comune degli elettrodi
sul transistor FET di tipo 2N3819. Queste disposizioni
non sono sempre rigorosamente osservate e ció con-
siglia il lettore ad informarsi presso II rivenditore sul-
l'es atta disposizione dei tre elementi: gate - drain -
source.

COSTRUZIONE DELLE BOBINE

Abbiamo gia avuto occasione di informare il let-


tore che, sostituendo le bobine LI-L2 con altre

T diversamente dimensionate, il ricevitore radio e


in grado di coprire diverse gamme di frequenze.
Presentando i dati costruttivi delle bobine per
il funzionamento su tre gamme diverse, il let-
tore potra optare, a piacere, per la ricezione di
una sola di queste tre bande o per piü di una
banda, utilizzando un commutatore a 3 vie -
3 posizioni per commutare in tre punti (B C D)
le tre differenti serie di bobine.

Le tre gamme di frequenze sono :


1ª gamma: 2- 6 MHz
2 gamma: 6- 16 MHz
3 gamma: 16- 30 MHz

Con !'uso del commutatore a 3 vie - 3 posizioni,


<lunque, si potra coprire l'intera banda di fre-

Via Zuretti 52 -quenze comprese tra i 2 MHz e i 30 MHz.


Le tre bobine dovranno essere realizzate tutte
con filo di rame smaltato del diametro di 0,3
mm; gli avvolgimenti dovranno essere effettuati
20125 - Milano su supporti isolanti provvisti di nucleo di ferrite
del diametro di 8 mm.
Al nucleo di ferrite e affidata la funzione di

Tel. 6891945 centratura della gamma; esso verra regolato una


volta per tutte in fase di messa a punto del ri-
cevitore.
Citiamo ora i dati relativi alle spire degli avvol-
gimenti e alle prese intermedie.
l gamma: 2 -6 MHz tranno utilizzare molti altri tipi di transistor am-
LI= 8spire - L2 = 60 spire plificatori di bassa frequenza, purché di tipo
presa intermedia {A-B, alla !° spira NPN, come ad esempio 1 BC149, i1 BCI73, il
BC!84, l'MPS6521 o il BC209.
2 gamma: 6- 16 MHz L'alimentazione del circuito potra essere ottenu-
LI =6spire - L2 = 26 spire
ta con tre pile piatte, da 4,5 V ciascuna, colle-
presa intermedia (A-Bi alla 6 spira
gate in serie fra di loro, in modo da raggiunge-
3 gamma: 16 - 30 MHz re il valore di tensionc complessivo di 13,5 V.
LI = 4 spire- L2 = 10 spire
presa intermedia (A-B) alla 3° spira
L'ANTENNA RICEVENTE

COMPONENTI ELETTRONICI L'avvolgimento della bobina L2 e stato calcola-


to in modo che la presa intermedia B fosse rica-
I componenti necessari per la realizzazione del vata in un punto tale da offrire un'impedenza i-
ricevitore ad onde corte sono tutti di facile re- deale per l'uso di un'antenna lunga, che potra
peribilita commerciale e non presentano elemen- essere di tipo a presa calcolata, oppure a mezza
ti critici. onda che, ne! nostro caso, rappresenta la solu-
Pcr quanto riguarda il transistor TRl, e possibi- zione ideale, anche se essa risulta notevolmente
le utilizzare, oltre al comune 2N3819, anche al- ingombrante.
tri tipi di FET, purché a canale N. In ogni caso il valore csatto della lunghezza del
Di questo transistor esistono in commercio varie conduttore vcrra dedotto tramite l'applicazione
versioni, che differiscono fra loro per il tipo del della seguente formula:
contenitore e la disposizione dei terminali. In f-
300
gura 4 e rappresentato il disegno relativo a due
delle piu tipiche raffigurazioni. Ma il lettore non
F
<leve limitarsi al controUo del nostro disegno, per-
ché e sempre necessario informarsi, all'atto del- nella quale I rappresenta la lunghezza d'onda
l'acquisto del componente, su! tipo di disposizio- cspressa in metri, mentre F rappresenta il va-
nc degli elettrodi del FET. lore della frequenza cspresso in MHz.
Per quanto riguarda i transistor TR2-TR3, ri- Per le basse frequenze non conviene comunque
cordiamo che in sostituzione del BC109 si po- scenderc al di sollo dei 10 metri di lunghezza.

Chi comincia soltanto ora a


muovere i primi passi nel mon-
do dell'elettronica pratica, non
puó sottoporsi a spese eccessi-
ve per attrezzare il proprio banco di lavara, anche se questo deve assumere un carattere essenzialmente dilet-
tantistico. Il saldatore del principiante, dunque, deve essere economice, robusto e versatile, casi come lo é
quello qui raffigurato. La sua potenza é di 50 W e l'alimentazione quella normale di rete-luce di 220 V.

Per richiederlo occorre inviare vaglia o servirsi del modulo di c.c.p. n 3/26482
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necessita di offrire in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati
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Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilita su eventuali contesta-
zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicita
del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
pubblicati, annunci di carattere pubblicitario.
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nei limiti di 40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stam-
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tenza di 25 W alta tensione altemata· di 220 V. Nel


pacco contenente il saldatore sono pure inseriti
80 cm. di filo-stagno e una scatola di pasta disos-
sidante.

3 form di abb namento


1 la modali di so scrizion
ABBONAMENTO ANNUO SEMPLICE: per !'Italia L. 7.500
per l'Estero L. 10.000
ABBONAMENTO ANNUO CON DONO: per l'ltalia L. 9.000
A scelta: un modulo amplificatore BF, per !'Estero L. 12.000
Oppure: un saldatore elettrico.
UTILI
. OUES
MOD
DICONTO-- ·-·-

CORRENTE
. . '

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tole di montaggio, fascicoli ar-
retrati, consulenza tecnica ine-
rente al progetti pubblicatl sul-
la rivista e p_er una delle tre
possibili forme di· a!>J>onar,nen-
to. Vi preghiarn~ 'di ;scrivere
chlaramente e 1'!8ll'apposito
spazio, la causale di versa-
mento.

UTILIZZAJE
CUESTO .
MODULá w
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DI CONTO ~-
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POSTAi.E
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UTILIZZAT
CUESTO
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tole di montaggio, fascicoli a
l retrati, consulenza tecnica in,
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rente ai progettl pubblicati s
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chlaramente e nell'appo
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CORRENT 1

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T
o
Tutti i letori di ELETTRONICA PRATICA. abbonati o no, possono
usufruire • del nostro servizio di consulenza, rivolgendoci quesiti
tecnici inerenli i vari progetti presentati sulla Rivista. Da parte no-
stra saremo ben lieti di rispondere a tutti, senza distinzione alcuna,
pubblicamente, su queste pagine, oppure, a richiesta, privatamen-
te, tramite lettera. Per rimborso spese postali e di segreteria si
prega aggiungere alla domanda !'importo di L. 800 (abbonati L.
600) in francobolli.
-

La BF del microtrasmettitore no corispondere a quelli elencati a pagina 22


del fascicolo di gennaio dello scorso anno. E non
Ho realizzato il microtrasmettitore da voi for- ci dice di aver seguito i nostri consigli a propo-
nitomi in scatola di montaggio e presentato sul sito della posizione del trimmer potenziometrico
fascicolo di gennaio dello scorso anno. Devo con- Rl, che deve essere tenuto il piu vicino possi-
fessare di non essere riuscito ad ottenere un fun- bile al terminale connesso con il terminale 2 del
zionamento soddisfacente. Infatti, agenda sulla circuito integrato e poi spostato lentamente sino
sintonía del ricevitore a modulazione di frequen- alla profonditd di modulazione desiderata. Ad
za e sul compensatore C4 del microtrasmettitore, ogni modo ci sentiamo di condiuidere la sua dia-
non riesco a captare altro che dei rumori. Sup- gnosi: il difetto risiede senz'altro nella sezione
pongo che lo stadio di alta frequenza funzioni a bassa frequenza. Le consigliamo quindi di con-
correttamente, perché pur conservando inaltera- trollare il corretto collegamento della capsula
ta la sintonía del ricevitore e la posizione di C4, microfonica, perché l'inversione dei terminali di
toccando i vari punti del circuito e sottoponen- questa puó generare instabilitá nel funzionamen-
dolo ad urti leggeri, ascolto scariche e rumori to dell'integrato. Come lei avrd potuto notare,
intensi nel ricevitore. Voglio ritenere quindi che uno dei due terminali del microfono risulta isa-
qualche elemento del circuito di bassa frequen- lato dalla carcassa metallica del componente,
za non funzioni a dovere. Potete aiutarroi nella mentre l'altro si trova in intimo contatto elettri-
ricerca dell'inconveniente? ca con essa. uesto ultimo deve essere collegato
MAURO SCORZONI con la linea della tensione di alimentazione ne-
Piacenza gativa; laltro deve essere collegato con la resi-
stenza R2. L'instabilita si riduce in una sovram-
La sua esposzione non e completa, perché lei modulazione dello stadio a radiofrequenza e in
non ci specifica i valori de lle tensioni rileuate tali condizioni il microtrasmettitore non trasmet-
nei vari punti principali del circuito che debbo- te.

71
Un ricevitore a modulazione L2, in posizione centrale rispetto a quest'ultimo.
Con questo tipo di avvolgimenti l'impedenza di
di frequenza
ingresso del ricevitore sará di 300 ohm bilancia-
Vorrei realizzare un ricevitore radio molto sem- ti. Il potenziometro R6 controlla la superreazio-
plice, in grado di captare i programmi radiofo- ne: quest'ultima potra essere ritoccata interve-
nici a modulazione di frequenza. Poiché non e nendo sul trimmer C4, allo scopo di migliorare
possibile sottopormi ad una spesa eccessiva, desi- il segnale.
dererei costruire un apparato a valvole, perché
sono in possesso di un gran numero di questi Condensatori
componen ti. C1a - CIb 2x14 pF (condensatore variabile
VITTORIO GALMARINI doppio ad aria)
Sondrio C2 47 pF
C3
CA
= 4.700 pF
0- 60 pF (compensatore)
Il ricevitore radio di tipo pi semplice, in grado
C5 10 F - 25 VI. (elettrolitico)
di captare e far ascoltare le trasmissioni radio-
C6 10.000 pF
foniche a modulazione di ampieza e a modula-
C7 10.000 pF
zione di frequenza, contemporaneamente, e sen-
z'altro quello in superreazione, del quale le pro-
C8 = 100.000 pF
poniamo lo schema costruttivo nella versione val-
C9 = 50 µF 350 VI. ( elettrolitico)
volare da lei desiderata. Il circuito monta un
ClO 50 F 350 VI. (elettrolitico)
do ppio triodo per alta frequenza, di tipo ECC81 Resistenze
o, equivalentemente, 12AT7, del quale la prima Rl = 4.700 ohm
sezione triodica funge da rivelatore radio, men- R2 = 2.700 ohm
tre la seconda sezione triodica lavara come R3 = 500.000 ohm
preamplificatore di bassa frequenza. La bobina R4 = 82.000 ohm
L2 e il condensatore variabile C 1 compongono R5 = 27.000 ohm
il circuito d'accordo accoppiato all'antenna trami- R6 = 0,1 megaohm - 2 W (a filo)
te la bobina LI. La bobina L2 e composta da R7 = 8.200 ohm
4,5 spire di filo argentato del diametro di 1,5
mm. L'avvolgimento deve essere effettuato su un L1 - L2 = vedi testo
supporto di materiale isolante del diametro di JI = imp. AF (Geloso 557)
9 mm, su una estensione complessiva. di 18 mm. J2 = imp. AF (Geloso 557)
Per la bobina L 1 occorreranno 1,5 spire dello DI = diodo al silicio (BYl26)
stesso tipo di filo, avvolte sopra l'avvolgimento VI = ECC 81

ANT

U1u1 ?
220

10

72
Wattaggio e trasmissione «74 » (serie TT L), per essere realizzato con lo-
gica DTL (logica a diodi e transistor). {n parti-
Sono un vostro nuovo le:ore che, volendo rea- colare, l'SN15846N contiene, come si puo vedere
lizzare gli schemi relazii si fl:ri musicali, pre- nel disegno, 4 NAND a due ingressi (come il ben
sentati a pagina 77± del fascicolo di ottobre del- noto 7400), ciascuno equivalente allo schema e-
lo scorso anno, si trova arrua!mente in diffcolta lettrico qui riportato e le cui resistenze hanno
nel rapporto commeriale con il rivenditore, al i seguenti valori: Rl = 2.000 ohm; R2 = 1.750
quale interessa sapere il waraggio delle resi- ohm; R3 = 6.000 ohm; R4 = 5.000 ohm.
stenze necessarie per la realizzazione dei filtri.
Desidererei inoltre entrare in possesso del pro-
getto di un ricetrasmettitore per la banda dei
27 MHz. +vcc
MARIO SIMONE
Ben evento

E' evidente che lei e divenuto un nostro lettore USCITA 1

soltanto da poco tempo, perché tutti i vecchi let-


tori sanno che, guando l wattaggio delle resi-
stenze non viene indicato, esso deve intendersi
di 1/2 watt. Per quanto riguarda poi la sua se-
conda richiesta, la invitiamo a far acquisto del
fascicolo di dicembre dello scorso anno, nel qua- R4 ma$$a
le e presenta/o, in scatola di montaggio, il pro-
getto di un ricetrasmettitore per la CB .

L'integrato SN15846N
••• Le caratteristiche elettriche degli integrati di ti-
po DTL sono:
tensione di alimentazione :
gamma di temperatura:
5 volt
0 70'C
In un gruppo di residuati surplus m1 e capitato numero max. carichi use.: 8
di trovare l'integrato SN15846N. Poiché in que- livello logico «O» : max. 0,5 V
sti ultimi tempi mi sto particolarmente interes- liuello logico « I »: min. 2,5 V
sando a questi moderni componenti elettronici,
<lesidero conoscere da voi notizie dettagliate sui
digitali, dato che il negoziante, da me interpellato,
non ha saputo dimostrarsi competente in mate-
ria. lo conosco a malapena qualche integrato
•••
Organizzazione vendite
<leila serie « 74 ».
IV ANO MAZZANTI Vorrei sapere se la vostra Organizzazione pone
Lecce in vendita i solí componenti elettronici presen-
tati sulla rivista, oppure ne fornisce molti altri
L'integrato SN15846N e effettiuamente di tipo elencati in un catalogo a parte. Sarebbe molto
digitale. Esso si differenzia, rispetto alla serie importante per coloro che come me, abitano in
piccoli centri, conoscere un punto di vendita cui
far riferimento per ogni eventuale necessitá.
1 +Vcc FRANCO MORETTI
Inveruno

Pubblichiamo la sua lettera molto volentieri, per-


ché essa ci offre ancora una uolta l'opportunita
di intrattenere i signori lettori su un argomento
di notevole importanza: quello della spedizione
e della richiesta di materiali radioelettrici.
La nostra Organizzazione pone in uendita sol-
massa tanto quegli elementi che vengono pubblicizzati
SN15846N nell'ultimo fascicolo di Elettronica Pratica pre-

73
SCATOL
1
o GIO
l. 9.700

FO TOCO MANDO
PER: interruttore crepuscolare
conteggio di oggetti o persone
antifurto
apertura automatica del garage
lampeggiatore
tutti i comandi a distanza

La scatola di montaggio deve essere richiesta a: ELET-


TRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti 52,
inviando anticipatamente l'importo di L. 9.700 a mezzo
vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482. Nel prezzo sono
comprese le spese di spedizione.
sente sulle di::« C.
blicizzato e!
sere pi venduto z.
Comunque de. a:erial p:e i :endita dalla
nostra Organizzc:ion :iza m.pre citato il prez-
zo; quando quto ara. gielemnti che com-
pongono un progett ir:oro zuser acquistati dai
36V
lettori preso i lro redi:cr di fiducia, per-
SI
ché questi non :ergo alutamnt venduti Tl
da Elettronica Pra:ca. E zuro che potremmo 1
fare di pi, e vero cioi che potrmmo comporre
un catalogo general per presentare tutía una se-
rie di prodotti di cuí il dilettante non puó fare
a meno. Ma ció comporterebbe una notvole fa-
tica per noi e_. sopra:tut:o. u,-: !tr..·oro che esu/a Cornponenti del circuito di filtro elettronico uti-
da quello normal d lizzante transistor-serie:
C1 = 1.000 F - 50 VI. (elettrolitico)
••• C2
RI
TRI
TI
=
=
=
=
100 F- 25 VI. (elettrolitico)
220 ohm
ADI62
trasf. d'alimentaz. (220 V-32 V-1 A)
Filtraggio e stabilizzazioni
elettronici ~--~----
Dovrei realizzare un alimentatore in grado di
trasformare la tensione di rete a 220 V in una
tensione continua di valore compreso fra i 32 e i
36 V, con possibilita di assorbimento massimo
di corrente di 1 ampere. Vorrei sapere che dif- 36v
ferenza intercorre tra un alimentatore con fil-
traggio elettronico ed uno con stabilizzazione e-
lettronica.
ANTONIO LEO o
Bologna

La difieren.za circuitale tra un alimenta/ore a Componenti del circuito alimenta/ore a stabiliz-


f iltraggio elettronico ed uno a stabilizzazione e- zazione elettronica:
lettronica e impercettibile, come e dato a vedere CI = 1.000 F - 50 VI. (elettrolitico)
nei due schemi qui riportati, anche se, teorica- C2 = JO F - 25 VI. (elettrolitico)
mente, i due transistor svolgono f unzioni diver- RI = 220 ohm
se. N el primo circuito il transistor ha lo seo po TRI = ADI62
di moltiplicare il valore capacitivo del conden- DZ = diodo zener (1N972B)
satore C2 per il coefficiente di amplificazione del TI = trasf. d'alimentaz. (220 v-2 x 32 V)
transistor, simulando un condensa/ore di filtrag-
gio molto grande, anche se in rea/ta le dimen-
sioni rimangono quelle tipiche di un condensa-
tore di píceo/a capacita. el secondo caso il tran-
sistor funge da regolatore-serie: poiché la ten-
Onde quadre
••
sione di base e f issata da/ diodo zener, anche la
tensione d'uscita risulta stabilizzata_, esundo \ Tu Vorrei realizzare un generatore di onde quadre,
--- 0,2 V circa. Il transistor serve per aumen- di qualsiasi frequenza, in grado di variare indi-
tare la corren/e di carico. che risultcrrbbt' asJai pendentemente il livello della parte positiva e
ridotta con il solo diodo zener. In sede di rea- di quella negativa tra 1 Ve4 V Il circuito non
lizzazione pratica occorrerá ricordarsi di raffred- dovrebbe essere molto complicato, non tanto per
dare il transistor TR ter m:: di toruno paura di sbagliare, quanto per motivi di econo-
radiatore. mía. dato che ritengo non valga la pena spen-

75
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
ENTRATA: 220 V • 50 Hz
USCITA: 6 • 12 Vcc - 4 A L. 14.500

Tutti i componenti necessari per la realizzazione di questo apparato sono contenuti In


una scatola di montaggio venduta dalla nostra Organizzazione al prezzo di L. 14.500.
Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo a mezzo vaglia o
c.c.p. n. 3/26482 intestato a: Elettronica Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
dere troppo danaro per un apparato di poca uti- Regolatore di luminositá
lita pratica.
CLA UDIO GERONI In alcuni negozi di elettricita ho notato la pre-
Milano senza di apparati regolatori di luminosita per
lampadine a 220 V di dimensioni molto ridotte.
Poiché non le interessa il valore della frequen- Essendo io un elettrotecnico, da poco tempo in-
za, pensiamo che il sistema pi semplice sia quel- trodotto nel settore dell'elettronica, vi scrivo per
fo di sfruttare la tensione alternata di rete a 50 chiedere a voi spiegazioni su quest'argomento,
Hz. Infatti, per ricavare delle onde quadre e su/- dato che ho sempre ritenuto che variazioni pro-
gressive di tensione si potessero ottenere soltan-
to con trasformatori a raccordo variabile, come
ad esempio i famosi VARIAC.
,-,
'
t
1
FEDERICO ARPINI
t::::i Ferrara
r7
\ 1 ' ll variatore di luminosita, di cuí riportiamo lo
schema, fa uso di componenti allo stato solido
e funziona sul principio della interruzione del-
l'alimentazione; dissipa una minima potenza e
cio permette di contenere le dimensioni dell'ap-
ficiente realizzare un circuito di « clipping », con parecchio entro limiti estremamente piccoli, so-
due dio di (D1-D2) polarizzati a livello variabile prattutto se confrontati con quelli dei tradizionali
mediante due batterie da 4,5 V e due potenzio- variatori a tras/ormatore da lei citati ..
metri da 470 ohm (R2-R3). In tal modo non e
possibile ottenere, sui terminali del potenziome-
tro R4, una tensione quadra regolabile positiva-
mente tra 0,6 e 4,5 V e, negativamente, fra
- 0,6 V e 4,5 V. Jl potenziometro R4 con- A2
sente inoltre di ridurre a piacere lampiezza
dell'onda quadra, senza alterare il « bilanciamen-
to » tra la componente negativa e quella positiva.
Rl = 47.000 ohm A1
R2 = 470 ohm
R3 = 470 ohm
R4 = 200.000 ohm
D1 = OA85
D2 = OA85

R1

lnoltre Le rcordiamo che questo tipo di


circuito genera disturbi a radiofrequenza. Esso
non puo quindi essere usato in prossimita di ra-
dioapparati, a meno che non si provveda all'in-
,
NIR. serimento di filtri antidisturbo come, ad esempio,
condensatori di grossa capacita ed impedenze di
g alta frequenza. I componenti del circuito sonó:
usc.
.JUUU1..

• • • G

77
RI = 6.800 ohm; R2 == 6.800 ohm; R3 = Vorrei raggiungere i 279 MHz
470.000 ohm; CI 100.000 pF. Come potra
notare, abbiamo voluta agevolarle il compito co- Ho ricevuto il kit del vostro microtrasmettitore e
struttivo del variatore di luminositd riportando vi ringrazio. Ora gradirei avere una informazio-
anche il disegno del TRI AC tipo 40669, della ne tecnica. E' possibile, sostituendo la bobina,
RCA. Il DI AC potra essere di qualsiasi tipo. realizzata con piste di rame nello stesso circuito
stampato, ed agenda su! compensatore C4, far
funzionare l'apparecchio sulla frequenza dei 279

•••
Valvole 16A8 e 6M11
MHz?
ALESSANDRO MIGLIORINI
Modena

La modifica da lei proposta non e possibile. Sia


Sano in possesso delle due seguenti valvole: 16A8 perché il transistor adottato presenta una fre-
e 6M 11. Di queste due valvole vorrei conoscere quenza di taglio che si aggira intorno ai 250
la corrispondenza fra gli elettrodi e i piedini del- MHz, sia perché occorrerebbe ristrutturare l'in-
lo zoccolo. Desidererei inoltre conoscere i valori tero circuito oscillatore, dato che questo dovreb-
delle tensioni e delle correnti di accensione. be lavorare a costanti distribuite e non a costan-
MASSIMO ESPERIA ti concentriche.
Genova

La valva/a 16A8 e di tipo Noval. Essa e un pen-


todo-triodo per oscillatore verticale. La tensione
di filamento e di 16 V e la corren/e di accensio-
ne e di 0,3 A. Per quanto riguarda invece la val-
•••
Corrispondenza fra transistor
vola 6Ml 1, questa e un compactron per TV, con
zoccolo duodecal, cioe a l2 piedini. La tensione Vorrei sapere se e possibile sostituire il transistor
di filamento e di 6,3 V mentre la corrente e di 252B con il transistor BCI 78.
0,77 A. Pubblichamo anche i simboli elettrici ARTURO CARBONERA
delle due valvole nei quali sano riportate le nu- Treviglio
merazioni dei piedini degli zoccoli.
Non siamo in grado di dire se il transistor 252B
puó essere sostituito con il transistor BCI78 sem-
plicemente perché il 252B non figura nei nostri
prontuari. A meno che non si tratti del BC252B.
Perché se il tipo di transistor da lei cita/o e que-
9/ I6 sto, allora la nostra rispos/a e aff ermativa. N el
disegno lei trovera la corrispondenza fra gli elet-
trodi.
7

8C252 8

78
• •
L'ascolto degli aerei e tori adatti per lascolto delle emissioni da lei ci-
tate. Fra questi vi e anche l nostro SWOPS che,
degli aeroporti
attualmente, non viene piü venduto dalla nostra
Abito a Pisa, in prossimita dell'aeroporto, e vor- Organizzazione perché esaurito. Tuttavia, con
rei ricevere informazioni da voi a proposito della una spesa assai piü modesta, lei puó ottimamen-
costruzione di un ricevitore in grado di captare te ricevere le emissioni degli aerei e degli aero-
i segnali radiofonici emessi dagli aerei in volo e porti costruendosi un ricevitore in superreazio-
dagli aeroporti. Gradirei anche conoscere il tipo ne, scegliendo il progetto fra i tanti da noi pre-
dei componenti e il prezzo dell'eventuale scatola sentati in questi ultimi ani sulla rivista. Qua-
di montaggio da voi approntata. lora trovasse difficolta per reperire il progetto,
MASSIMO GIOVANNELLI le consigliamo di consultare gli indici generali
Pisa presentati sul fascicolo di dicembre 1974 per l'an-
no 1974, su quello di gennaio '74 per lanno
Esistono in commercio particolari tipi di ricevi-, . 1973 e su quello di agosto '73 per l'anno 1972.

• • •
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successive operazioni che con-
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zioni teorico-pratiche chiaramente esposte, le illustrazioni e gli schemi presentati, rimango-
no sempre attuali. E concorrono certamente al perfezionamento dell'attrezzatura di base di
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Ballistlc Dí 0hm 1100/0-+200F 0hmxlk/0-:20F completamente su circuito
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no prlvl di nozlonl tecniche. Funziona immedla-
tamente, perché non rlchlede alcuna operazlone
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
otto un moblle o dentro un lampadarlo, captera ...
Indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doll a dlstanza notevole e rendendoll udlbllí at-
traverso un rlcevltore a modulazlone di frequen-
za, anche di tipo portatlle.

IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO 6.8

• a0 4I
{]
l
L'emisslone e In modulazlone di frequenza, sulla
gamma degll 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensionl
sono talmente rldotte che II circuito, completo
di pila e mlcrofono, occupa lo spazlo di un pac-
chetto di slgarette. L'elevato rendlmento del cir-
cuito consente un'autonomla di 200 ore clrca. La
potenza lmput e di 0,5 mW. La senslblllta e re-

GEN J
¡
1
\ '
1 i
.- 1
goiablle par le due diversa condizloni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboll e lontani dal
mlcrofono, oppure suoni fortl in prosslmita del
mlcrofono. Allmentazlone con pila a 9 V.
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Tenslone masslma
Use ita 10,5 V ett. appllcablle al puntale 500 V
30 V pp. Corrente della batterla 2 mA

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD, TELEVISIONE


250 Kc Dimensionl
(L. 6.500)
12 x 160 mm
Frequenza
Armoniche fino a 500 Me Peso 40 gro.
Tensione masslma
Uscita 5 V eff. appllcabile al puntale 500 V

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R.P. 9/T.R. completamente
transistorizzato con tan3i-
stor a effetto di campo e uno
strumento di grande impor-
tanza poiché nei servizi Ra Tutti gil
■trumentl di
dio, TI/, FM e BF esso per-
mette di ottenere una gran-
de varieta di misure, tensio-
ni continue e alternate, non- misura e di
ché corrente continua, mi-
sure di tensione di uscita,
controllo pubblicizzati in
la RF., la BF, misu:e di re- uesta pagina possono
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mA= 5by4 5004 1 5 1500
Vr 45 15 5 15 1500
Ohm
xl x10 +l0o xl k
0-1k 0+10k -100k 0-1M
Pico Pico 4 14 40 140 I1 °'..:.J
·+ ,J
dB -10 +15
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u

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--0~

ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K


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(sensibilitá 20.000 ohm/volt) _.•_" • é
CARATTERISTICHE TECNICHE

V== 0,1 1 10 50 200 1000 11 generatore BF. 40 é uno


strumento di alta qualita per
m- 50 pA 500pA 5 50 500 rn.sure nella gamma di fre-
y 1\, 05 5 50 250 1000 Strumento che unisce alla
qvenza da 20 a 200.000 H2.
11 circuito impiegato é il
mA 25 25 250 2500 massima sempl reitá d'uso un
minimo ingombro. Reallzza-
ponte di Wien. molto sta-
1/0+10k 100/0-1M 1lk/@+10M bile. Tuta la gamma di fre-
0hm- to completamente su c1<cu1- quenza é coperla in quattro
8allisti@ pf 0hm 1 100/0-200f/Ohm lk/0+20F to stampato. Assenza tolale bande riportate su un qua-
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dB -10 +22 quindi falsi comat!i dovuti tua. Sono utilizzabili due
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RANGES 20 +=200H2 200 - 2KHz 2-20KH 20+200KHz
L. 73.600
Ancora una volta siamo lieti di constatare, in questo
periodo dell'anno editoriale, un numero rilevante di sot-
toscrizioni di abbonamento pervenute presso la nostra
sede. Con esse si e rinnovata quella precisa conferma di
gradimento dei nostri programmi che ci autorízza a con-
tinuare sul cammino intrapreso con sempre maggiore
entusiasmo. Con esse abbíamo ascoltato una corale testi-
moníanza di vera e grande passione per l'elettronica.
Tuttavia, a coloro che ancora non avessero rinnovato l'ab-
bonamento, diciamo

SIETE
ANCORA
IN TEMPO
per rinnovarlo. Perché ad essi, anche se la scadenza .:i
e verificata nei mesi scorsi, i nostri Ufci hanno gia prov-
veduto all'invio dei fascicoli di ELETTRONICA PRATICA
non spettanti, sia per non interrompere drasticamente
un rapporto di impegni reciproci, sia per non apportare
mutilazioni alla collezione di un'opera sempre attuale ed
aff ascinan te.
E se ancora ve ne fosse bisogno, a chi non e abbonato o
a chi lo era, ricordiamo che abbonarsi significa avere la
certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
propria, una Rivista che e, prima di tutto, una scuola di-
vertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga di
insegnamenti al proprio fianco, durante lo svolgimento
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me vostra adesione alla « formula » da noi proposta, che
fa dell'elettronica qualcosa di veramente grande, di im-
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la realizzazione di perfette saldature a stagno sui terminali dei
semiconduttori e particolarmente indicato per i circuiti stampa-
ti: il saldatore elettrico da 25 W.

CONSULTATE
le pagine in cui vi proponiamo le tre forme di abbonamento,
scegliendo quella preferita e da voi ritenuta la piü interessan-
te, tenendo conto che « abbonarsi » significa divenire membri
sostenitori di una grande famiglia. Creare un legame affettivo,
duraturo nel tempo. Testimoniare a se stessi e agli altri la pro-
pria passione per l'elettronica.
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ANNO 4 - N. 2 - FEBBRAIO 1975


LA COPERTINA - Presenta i due apparati che
formano la stazione ricetrasmittente ad impulsi
lumlnosi. Con essa si vuole invitare il lettore al-
l'esecuzione di una serie di esperimenti nuovi ed
original! che non mancheranno di entusiasmare
tutti coloro che vorranno costruire, almeno, la
parte ricevente, che potra essere realizzata, a
piacere, con uscita in auricolare o altoparlante,
purché si aggiunga al circuito un amplificatore BF.

edltrice
ELETTRONICA PRATICA
direttore responsablle
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
ASCOLTIAMO ... LA LUCE 84
stampa
LA VELTRO LE PAGINE DEL CB
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ubblicati. non sl re- UN CONSULEI\ITE TUTTO PER VOi 153
... LA LUC 1■

1 messaggi luminosi, che a noi giungono di continuo dalle piu svariate sor-
genti, sono ricchi di... contenuto sonoro. Per ascoltarli vi insegnamo a co-
struire un apposito ri-
cevitore che, abbinato
con un opportuno tra-
smettitore, potra anche
servire per piccoli col-
legamenti radio ad on-
de luminose.

84
INDIRIZZATE IL FOTOTRANSISTOR VERSO LA SORGENTE DI LUCE E
SENTIRETE:
IL SOLE SOSPIRARE, SOFFIARE E SCRICCHIOLARE
LA CANDELA FRUSCIARE
IL FIAMMIFERO SVENTOLARE
LA LAMPADA SOFFIARE

Allo stato attuale dcll'optoelettronica e possibile, trasforma la parola umana in lampeggii emessi
entro certi limiti, scambiare fra loro le secolari nello spazio da una lampadina; questi vengono ri-
funzioni dell'orecchio e dell'occhio umano. Co- cevuti da una fotoresistenza che, nell'apparato
me dire che, con la luce, si puo stimolare l'orec- ricevente, Ji trasforma nuovamente in voce uma-
chio, mentre con il suono e possibile sollecitare na.
l'occhio.
Anche la luce quindi possiede una sua voce, che
puo essere ascoltata tramite l'invio di messaggi L'OPTOELETTRONICA
luminosi. Mentre il suono, viceversa, puo essere ...
visto, se esso viene trasformato in segnali ottici. Da qualche anno a questa parte si va sempre piu
E' il tema che verrá trattato, in apertura di Ri- imponendo, nel mondo dell'elettronica, un certo
vista, attraverso le pagine che formano questo settore, denomina to « optoelettronica », ne! qua-
articolo e che, siamo certi, sara di grande inte- le la luce assume una funzione preponderante
resse per tutti, specialmente per la sua originalitá sulla meccanica dei vari sistemi. Ció dovuto
e per la ricchezza di contenuti concreti. Perché principalmente all'introduzione su] mercato di
piü avanti insegneremo ai nostri lettori il modo elementi sensibili alla luce, realizzati con la tec-
di costruire un semplice apparato ricetrasmitten- nologia del silicio e dotati quindi di tutti quei
te, che non funziona con le normali onde radio, vantaggi che sono propri dei dispositivi a semi-
ma soltanto con messaggi huminosi. Piü preci- conduttore: piccole dimensioni, alta velocitá di
samente, chi vuole trasmettere un segnale parla risposta, robustezza meccanica, elevata sensibilitá,
davanti al microfono: l'apparato trasmittente ecc.

85

FO TOTRANS. Flg. 1 - Anche il fototransistor, cosi come avviene per
e
tutti i componenti elettronici, dotato di simbolo teo-
rico: quello qui riportato che assomiglia molto al tran-
slstor.

Unitamente ai dispositivi sensibili alla luce sono SENSIBILIT A'


stati anche realizzati taluni elementi emettitori
di luce, sempre a semiconduttore, denominati Anche il fototransistor, cosi come awiene per
LED, che hannq permesso di eliminare, in molti l'occhio umano, non e sensibile, nella stessa mi-
settori, l'uso di lampadine di ogni tipo, favorendo sura a tutti i colori, cioé non presenta uno spet-
invece la costruzione di sorgenti luminose che, tro uniforme.
al contrario delle lampade a filamento, sono pri- In figura 3 si nota questo particolare del foto-
ve di inerzia e caratterizzate da elevate velocita transistor. La curva che interpreta la vista del-
di risposta. Si potrebbero ancora ricordare i mo- l'occhio umano si estende maggiormente fra le
dernissimi display a sette segmenti allo stato so- lunghezze d'onda che si aggirano intorno allo
lido e i ben noti diodi Laser. 0,55 micron, cioé intorno alla zona del verde. II
fototransistor invece risulta maggiormente sensi-
bile in corrispondenza dell'infrarosso, cioé tra lo
IL FOTOTRANSISTOR 0,8 e lo 0,9 micron.

Poiché nel nostro progetto si fa uso di un foto-


transistor al silicio, riteniamo doveroso soffer- ILLUSIONI OTTICHE
marci brevemente su questo argomento.
Strutturalmen te il fototransistor e del tu tto si- In virtü della presenza del fototransistor, il no-
mile ad un transistor normale. La differenza con- stro apparato e in grado di ... ascoltare il rumore
siste nel fatto che la luce puó incidere sul cri- della luce. Con esso si potranno effettuare inte-
stallo di silicio attraverso una lente trasparente ressanti esperienze, ascoltando suoni veramente
applicata sulla testa del componente (figg. 1-2). strani, ma sempre provenienti da sorgenti lumi-
Poiché la luce e composta da fotoni, questi, in- nose. E ció grazie alla sensibilitá del circuito e
cidendo sul silicio opportunamente drogato con del fototransistor che lo pilota.
appositi materiali, liberano elettroni, che aumen- Le immagini che ai nostri occhi appaiono uni-
tano la conducibilitá del transistor. La luce agi- formi e continue non sempre lo sono in realtá.
sce quindi come una corrente di base che con- Basta pensare all'illusione fotografica che ci per-
trolla la corrente di collettore-emittore del tran- mette di vedere il ·movimento attraverso una suc-
sistor stesso. cessione rapida di singoli fotogrammi.

Fig. 2 - Strutturalmente il fototransistor e del tutto si-


mile ad un transistor convenzionale. La differenza con-
siste nel fatto che la luce puo colpire il cristallo di
silicio attraverso una lente trasparente montata sulla
► LENTE_

testa del componente.

86
Anche la luce emessa da una lampadina e il ri-
sultato di un'illusione ottica; perché la luce emes-
sa da una lampadina alimentata con la tensione FOTO TRANSISTOR
di rete appare al nostro occhio costante, cioé
sempre con la stessa intensitá, mentre in realta
non e cosi; perché la luce della lampadina ha
un andamento sinusoidale: essa aumenta e di-
minuisce alla frequenza di 50 Hz. Volendo ana-
lizzare questo fenomeno nei particolari, dovrem-
mo dire che la luce emessa da una lampadina
raggiunge un valore massimo per poi diminuire 0,3 04 05 0,6 0,7 0,8 0,$ 1 1,1 1,2
fino a zero e riprendere quindi ad aumentare fi- LUNGHEZ ZA D'ONDOA IN MICRON
no a zero e riprendere quindi ad aumentare fino
a toccare un nuovo valore massimo; esistono
quindi dei momenti in cui vi e il buio, ma que-
sto no1 viene avvertito dall'occhio umano. Il no-
stro apparato invece avverte questo fenomeno e Fig. 3 - L'occhlo umano risulta maggiormente sensibile
lo segnala acusticamente. alle lunghezze d'onda che si aggirano intorno al 0,55
Dirigendo il fototransistor verso il sole, avrem- micron e che corrispondono alla luce verde. 11 foto-
transistor invece risulta maggiormente sensibile alla
mo modo di ascoltare dei ... sospiri, dei soff o lunghezza d'onda di 0,8 - 0,9 micron, in corrispondenza
degli scricchiolii. Orientando il fototransistor ver- dell'lnfrarosso.
so un fiammifero acceso, sembrerá di ascoltare
l'ondeggiare di un lenzuolo al vento. La fiamma
di una candela ci fara ascoltare il fruscio delle
foglie al vento.

CIRCUITO DEL FOTORIVELATORE


sibile il collegamento diretto con una cufia da
Cominciamo con l'analisi dell'apparato riceven- 16 ohm.
e dell'intera stazione ricetrasmittente ottica. Es- Coloro che non fossero in possesso di una cuffia
so e riportato in figura 4 e puó definirsi come il con questo valore di impedenza, potranno utiliz-
circuito del fotorivelatore. zare una cuffia stereofonica, collegando in serie
L'elemento sensibile alla luce e rappresentato dal i due padiglioni.
fototransistor FTl, che viene utilizzato senza Volendo invece ottenere l'ascolto in altoparlante,
collegamento di base. occorrera eliminare lo stadio pilotato dal transi-
11 fototransistor converte le variazioni di lumino- stor TRl e collegare il condensatore C4 con l'en-
sita che lo colpiscono, in segnali elettrici presen- trata di un amplificatore di bassa frequenza au-
ti sul collettore e che, attraverso il condensatore siliario in grado di pilotare un altoparlante.
Cl, vengono applicati al piedino 2 dell'integrato
IC di tipo µA741, cioé all'ingresso invertente del-
lintegrato. LA TRASMISSIONE DEL SUONO
Questo componente funziona come amplificatore
Una delle applicazioni pratiche dell'optoelettro-
controreazionato ad elevato guadagno; la rete
nica consiste nella realizzazione' di un sistema di
di rontroreazione e rappresentata dal gruppo RC
comunicazioni a distanza a mezzo di raggi lu-
compos to dalla resistenza R4 e da! condensatore
m1nos1.
c3.
Modulando la luce emessa da un trasmettitore,
Il segnal e amplificato viene prelevato dall'uscita in sincronismo con una informazione aúdio, e
dellintegrato IC, piü precisamente dal terminale possibile, tramite un ricevitore del tipo di quello
6: esso viene inviato, tramite il condensatore di precedentemente descritto, ricevere a distanza il
aa:oppi amento C4, allo stadio adattatore di im- messaggio trasmesso e renderlo udibile in cuffia
pedenza pilo tato da! transistor TR 1. o in altoparlante.
La prese nza di tale stadio e resa necessaria per Madiciamo subito che, per ottenere risultati di
lizzane lapparato quale stazione di ascolto in una certa qualjta, il trasmettitore non e di fa-
Esso infatti abbassa notevolmente l'impe- cile realizzazióne, perché le difficoltá di progetto
duscita dell'amplifcatore, rendendo pos- e costruttive sono veramente molte.

87
2ov

R6

.± 11 11 ~ 11

, C3
R5
=MM
%
a 5
11
7

C1 11

R3
.1
~


.. C2
--
C4
\LA"I

TR1 11
11

Ic5
+

Fig. 4 - Circuito teorico dell'apparato ricevente. L'en-


trata é rappresenhlta dal fototransistor FT1, mentre
l'uscita puo essere costituita da una cuffla da 16 ohm Condensatori
o da un altoparlante (in questo caso tra l'emittore di C1 = 100.000 pF
TR1 e massa occorre inserire un amplificatore di bassa C2 = 100 uF - 12 VI (elettrolitico)
frequenza).
C3 = 100 BF
C4 = 100.000 pF
C5 = 50 F- 16 VI. (elettrolitico)
Per ottenere una banda passante buona e tra- Resistenze
smettere le informazioni senza distorsione, si do- R1 = 15.000 ohm
vrebbero utilizzare diodi LED di potenza, possi- R2 = 1 megaohm
bilmente all'infrarosso o, addirittura, diodi Laser. R3 = 1 megaohm
Ma cio comporterebbe grossi problemi e una R4 = 1 megaohm
spesa assolutamente inaccettabile da! dilettante. R5 = 180.000 ohm
R6 = 100 ohm
Ecco perché abbiamo voluto semplificare ogni
cosa utilizzando, quale sargente di emissione di Varia
CUFFIA = 16 ohm
segnali, una normale lampadina per auto da 12 V IC = integrato tipo 1A741
- 20 W, che pur presentando lo svantaggio di FT1 fototransistor tipo BPX25
una certa inerzia alle variazioni di luminosita, e TR1 = 2N1711
dotata di notevoli altri vantaggi come, ad esem-
pio, il basso costo, la facilissima reperibilita, la
scmplicita del circuito di comando. 11 potenziometro R l permette di regalare il pun-
to di lavo ro dei tre transistor; esso dovra venir
regolato in modo che la lampada LP1, che emet-
CIRCUITO DEL TRASMETTITORE te i messaggi luminosi, presentí una certa lumi-
nosita anche in assenza di segnale.
II circuito elettrico del trasmettitore e riportato Quando si parla davanti al microfono la lumino-
in figura 6. Esso utilizza tre transistor di tipo NPN sita della lampada LPl aumenta notevolmente
al silicio, di cui uno e
di potenza. ed aumenta, conseguentemente, anche J'assorbi-
11 funzionamento di questo circuito e semplicis- mento di corrente, che potra raggiungere punte
simo. 11 segnale audio, captato da! microfono, massime di 2 A circa. Ció significa che Palimen-
viene convertito in segnale elettrico (il micro- tazione del circuito non potra assolutamente. es-
fono e di tipo piezoelettrico). Esso viene amplifi- sere effettuata con Je normali pile, ma dovra es-
cato da! transistor TRl, che si comporta come sere prelevata da un accumulatore per auto o da
un adattatore di impedenza; successivamente un alimentatore da rete in grado di fornire una
l'amplificazione viene effettuata dai due transi- corrente di 2-3 A, alla tensione di 13,5 V ce.
stor TR2 - TR3 collegati nella classica configu- Fra il progetto del ricevitore e quello del tra-
razione Darlington. smettitore esiste quindi una sostanziale diferenza

88
di sistema di alimentazione. Il ricevitore, infatti, Facciamo riferimento al piano costruttivo npor-
necessitando di una bassa corrente, puo esserc tato in figura 5.
considerato un apparato portatile. Il trasmettito- Il circuito integrato IC risulta montato con una
re no, perché la sua alimentazione deve proveni- tecnica che potra apparire nuova per i nostri
re da una batteria per auto o dalla rete-luce. lettori; esso infatti e stato capovolto, cioé mon-
ta to a testa all'ingiu.
Con questo sistema di applicazione del componen-
COSTRUZIONE DEL RICEVITORE te su! circuito stampato occorre far bene atten-
zione all'isolamento dei terminali del componen-
La realizzazione pratica del ricevi tore, cosi co- te rispetto al suo involucro metallico esterno. La
me quella del trasmettitore, potra essere portata piega del terminale, quindi, dovra risultare 'rela-
a termine da chiunque e in breve tempo. tivamente ampia.
Per entrambe le realizzazioni si e data la prefe- Per quale motivo si e voluto ricorrere a questa
renza al circuito stampato, per i ben noti motivi originalita? Semplicemente per agevolare il con-
di semplicita di montaggio, robustezza meccanica trollo delle tensioni con il tester sui vari elettro-
e compattezza circuitale. di dell'integrato ed anche per evitare l'invio di

Fig. 5- Cablaggio del progetto del ricevitore. L'adozio-


ne del circuito stampato e d'obbligo, se si vuole otte-
nere un apparato di piccole dimensioni e robusto. Si
noti il particolare sistema di collegamento dell'integra-
to IC, cioé con la testa rivolta all'ingiü; questo siste-
ma permette di effettuare agevolmente e rapidamente
le misure delle tensioni sui vari elettrodi del com-
ponente.

··:-:-1'
•.;;
'i
'
1~

FT1
« JMa
,4
- ±
7
'

R1

89
R2
e
13,5V
11
R3

LP1
t l
R1

Tsku 7
+
Bm

TR1 11 E

MICRO 2 R4 11 TR2

Fig. 6- Schema elettrico dell'apparato trasmettitore.


L'entrata del circuito e rappresentata da un microfo-
no di tipo piezoelettrico; l'uscita e rappresentata da
COMPONEN TI una lampada per auto (LPt) da 12 V- 20 W. L'alimen-
tazione in tensione continua da 13,5 V, deve essere
in grado di erogare la. corrente massima di 3 A; a tale
C1 = 100 F- 12VI. (elettrolitico) scopo e necessario servirsi di un accumulatore per
R1 = 2 megaohm (variabile) auto o di un apposito alimentatore da rete.
R2 = 33.000 ohm
R3 = 1.000 ohm
R4 = 820 ohm
TR1 = BC107/BC108
TR2 ·= 2N1711
TR3 = 2N3055
punto di saturazione bloccando il funzionamento
LPI = lampadina per auto (12 V - 20 W)
del ricevitore, occorrera munire il fototransistor
MICRO =
di tipo plezoelettrfco
di qualche semplice filtro di carta.
ALIMENT AZ. = vedi testo

COSTRUZIONE DEL TRASMETTITORE

Il piano di cablaggio del trasmettitore e riportato


una eccessiva quantita di calore all'interno del in figura 7. Come si puo notare, anche questo
delicato componente. tipo di realizzazione pratica gode di un aspetto
Il fototransistor da noi utilizzato e di tipo BPX25; alquanto semplice. L'unico particolare, da tene-
esso potra essere sostituito con altri integrati si- re in considerazione, riguarda il montaggio del
milari. transistor TR3, che e un transistor di potenza
JI fototransistor FT 1 non deve essere rivol to ver- di tipo 2N3055. Questo transistor <leve essere
so sorgenti luminose a grande intensita, perché dotato di un elemento dissipatore di calore.
esso tende a saturarsi, bloccando il funzionamen- In figura 7 il dissipatore di calore (radiatore) e
to (l'esposizione del fototransistor verso le sorgen- rappresentato da una piastra di forma rettan-
ti molto luminose non comporta alcun pericolo golare di notevoli dimensioni rispetto al compo-
per il componente). Ma per poter conferire al nente.
circuito la massima garanzia di funzionamento, Per migliorare il contatto termico fra il tran-
io, per evitare che il fototransistor raggiunga il sistor TR3 e il dissipatore di energia termica,
occorre far uso di un apposito grasso al silicone, ricevitore di opportuni sistemi ottici.
che potra essere acquistato presso i migliori ne- Per la lampada LPI bastera un riflettore per fa-
gozi di rivendita di materiali radioelettrici. nale di motociclo. Per il fototransistor, invece, si
provvedera ad una schermatura del componente
rispetto alla luce ambiente. A questo scopo si
COLLEGAMENTI A DISTANZA potra racchiudere il fototransistor in un tubetto
internamente verniciato di nero opaco antiriflet-
Lo scopo principale dell'argomento fin qui trat- tente ed u tilizzando una lente convergente, in
tato e quello di affidare al lettore la possibilita modo che la maggior parte di luce possibile ven-
di costruire l'apparato ricevente (figg. 4-5), con ga concentrata sulla testa del componente.
il quale si effettueranno tutti gli esperimenti pos-
sibili, ascoltando le diverse... voci e gli stranissi-
mi suoni emessi dalle piü svariate sorgenti lumni-
nose.
Tuttavia, coloro che vorranno realizzare anche il
trasmettitore (figg. 6-7) potranno installare una Fig. 7- Piano di cablaggio dell'apparato trasmettitore.
vera e propria stazione ricetrasmittente per colle- 11 radiatore e
assolutamente necessario per disperdere
gamenti a breve distanza. Per conseguire risultati il calore erogato dal transistor TR3. Questo compo-
nente e fissato sul radiatore con uno strato interpo-
migliori, cioé per raggiungere le maggiori distan-
ze di collegamento, occorrera munire la lampadina
sto di grasso silicone, che e un conduttore di calore
e favorisce ulteriormente il raffreddamento del com-
LPI del trasmettitore e il fototransistor FTl del ponente.

RADIATORE

LP1

91
A~

CAr.GIA DI ~'
1

FUGHE AF11·-
I problemi che investono lattivita del CB sono traverso il gas stesso. Questa corrente ionica, nel
molteplici. E fra questi ve n'e uno assai grosso, bombardare il catodo, che risulta rivestito di ap-
sempre attuale e scottante: il TVI (Tele-Vision- posite sostanze chimiche, provoca una fluore-
Interference), avvero quella serie di falsi segnali scenza di color arancione ben visibile.
di alta frequenza che disturbano le ricezioni TV. Ricordiamo ancora che le lampade al neon sono
Ma il TVI non e soltanto un problema di inter- caratterizzate da una tensione di innesco che, nor-
ferenze TV, roa e anche indice di un imperfetto malmente, si aggira intorno ai 60-80 V e che
funzionamento della stazione trasmittente. Esso l'impiego di tensioni piü elevate puó avvenire
infatti comporta una diminuzione della massima tramite l'inserimento di una resistenza limitatrice
potenza erogabile dal trasmettitore, con riduzio- di corrente, collegata in serie alla lampada stessa.
ne della portata e della penetrazione.
E' quindi motivo di interesse di ogni CB, oltre
che un preciso obbligo cívico e legale, eliminare PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DEL
tutte quelle dispersioni, o fughe di alta fre- RIVELATORE
quenza, che sono causa di TVI.
Le notzie tecniche fin qui riportate a proposito
Occorre dunque provvedere all'eliminazione di
della lampada al neon permettono di interpre-
queste dispersioni nel migliore dei modi.
tare il funzionamento di questo componente nella
Ai nostri fedeli lettori CB consigliamo di realiz- veste di rivelatore di AF.
zare questo semplice rivelatore di alta frequenza Quando la lampada al neon viene polarizzata
che utilizza, quale elemento ... sonda AF, una appena al di sotto del valore della tensione di
comune lampada al neon, la cui accensione se- innesco, la lampada al neon rimane normalmenté
gnala immancabilmen te ogni fuga di segnali a spenta. Ma quando essa viene immersa in un
radiofrequenza. campo elettromagnetico di alta frequenza, il gas
si ionizza e il campo di alta frequenza contribui-
sce ad abbassare il limite normale di innesco: la
LA LAMPADA AL NEON lampada al neon potra quindi accendersi anche
se polarizzata con una tensione di valore inferiore
Dato che il componente rivelatore del nostro a quello di innesco.
apparato e costituito da una lampadina al neon, Ai lettori principianti ricordiamo che l'epressio-
riteniamo utile soffermarci brevemente sul fun- ne « campo elettromagnetico » vuol significare
zionamento di questo componente in funzione di una zona investita da segnali radio di alta fre-
sonda rivelatrice AF. quenza. Questi segnali radio sono rappresentati
Come e noto, la lampada-spia al neon e compo- da onde elettromagnetiche ad alta frequenza mo-
sta da due elettrodi, molto ravvicinati fra loro, dulate o non modulate.
racchiusi in una ampolla di vetro, o di plastica,
contenente un tipo di gas molto rarefatto che,
quasi sempre, e il neon. CIRCUITO DEL RIVELATORE AF
Quando fra i due elettrodi viene applicato un
campo elettrico, cioé una tensione elettrica suf- Il rivelatore di alta frequenza, da noi proget-
ficientemente elevata, si crea la ionizzazione del tato e realizzato, <leve godere della principale ca-
gas con conseguente passaggio di corrente at- ratteristica della portatilitá.

93
4'e R1

TR1

•1
9V

9V
T1

e c1

Fig. 1 - Gli impulsi generati dall'o-


scillatore, pilotato dal transistor uni-
giunzione TR 1, vengono elevati dal
trasformatore T1 ed applicati alla
lampada al neon LN, che funge da sonda rivelatrice di
segnali AF. Essa infatti si accende soltanto quando,
spostando lungo i vari punti di una stazlone trasmit-
tente il nostro apparato, esiste un campo elettromagne-
tico AF, cioé in presenza di fughe di segnali a radlo-
frequenza.

COMPONENTI tore e stato realizzato con un transistor unigiun-


zione (TR 1), su! quale in questo stesso fascicolo
C1 100.000 pF (condens. a carta)
R1 47.000 ohm
=
e presentato un articolo teorico completamente
R2 2 megaohm (trimmer potenziome- dedicato a questo particolare componente.
trico) Non e il caso quindi di intrattenerci ulteriormen-
TRI =
2N2646 (tronsistor unigiunzione) te, anche in questa sede, su] comportamento del
LN lampada al neon (senza resistenza in- transistor unigiunzione.
terna) 11 circuito dell'oscillatore viene alimentato con
P = interruttore a pulsante (normalmente la tensione continua di 18 V, che viene ottenuta
aperto) collegando in serie due pile da 9 V, cosi come
ALIMENTAZ. =2 pile da 9 V in serie indicato sulla sinistra dello schema elettrico di
T = trasformatore d'alimentazione (primario figura 1.
220 V - secondario 12 V - pot. 2-3 W)
Con questo sistema di alimentazione si ottiene
sulla base Bl del transistor TRl un impulso di
suficiente ampiezza.
La frequenza di oscillazione del circuito e sta-
bilita, oltre che dai parametri del transistor uni-
Poiché sarebbe oltremodo difficile reperire pile giunzione TRl, da] valore della resistenza Rl e
ad alto voltaggio che, tra l'altro, risulterebbero del condensatore Cl. Ma il valore della frequen-
anche molto costose, abbiamo realizzato un cir- za di oscillazione del circuito non costituisce un
cuito oscillatore in grado di pilotare un trasfor- elemento di notcvole importanza; cio significa
matore elevatore di tensione, necessario per for- che, in sede di messa a punto del circuito, non
nire alla lampada al neon la necessaria tensio- sono necessari particolari controlli.
ne per l'innesco. La seconda parte del circuito, quella ri portata
Come si puo notare, osservando lo schema elet- sulla destra dello schema di figura 1, ce mpren-
trico del progetto riportato in figura 1, l'oscilla- de il trasformatore elevatore di tensiom: Tl, il

94
potenziometro R2 e la lampada-spia al neon LN. potenziometro R2, in modo da poter essere re-
Questa stessa parte del circuito e riportata an- golata, cosl da portare la lampada-spia LN in
che in figura 3, dove sono visibili le varíe forme prossimita del punto di innesco.
d'onda delle tre diverse tensioni: quella presente La regolazione del potenziometro R2 verra ef-
sull'avvolgimento primario, quella sull'avvolgi- fettuata, in sede di messa a punto del circuito,
mento secondario e quella che viene prelevata in modo da raggiungere in un primo tempo il
dal cursore del potenzometro R2 ed inviata alla punto di innesco e fa in modo, poi, che la lam-
lampada-spia al neon LN. pada LN risulti spenta diminuendo lievemente
Il trasformatore T 1 e un normale trasformatore,
di tipo commerciale, della potenza di qualche
watt, con avvolgimento primario a 220 V e avvol-
gimento secondario a 12 V. Ne! nostro progetto
l'avvolgimento primario del trasformatore Tl di-
viene secondario, mentre l'avvolgimento secon-
Fig. 2 - 11 cablaggio del rivelatore di segnali di alta
dario originale di TI diviene, nel nostro pro- frequenza e realizzato in un contenitore di plastica, In
getto, l'avvolgimento primario. grado di permettere ai campl elettromagnetici AF di
In altre parole si dice che il trasformatore investire il circuito dell'oscillatore pllotato dal transi-
Tl viene inserito ne! circuito in connessione in- stor TRI. Per garantire una buona autonomía di fun-
zionamento al circuito, l'alimentazione deve essere ot-
vertita. E' • ovvio che con questo sistema di col- tenuta mediante il collegamento In serie di due pile
legamento del trasformatore Tl si ottiene un da 9 V. 11 trimmer potenziometrico R2 verrá regolato,
aumento di tensione. Per esempio, gli impulsi di in sede di messa a punto del circuito, al limite infe-
ampiezza di 10 V circa produrranno una tensio- riore d'innesco della lampada al neon LN. Si noti, in
basso sulla destra del disegno, lo acherna di distri-
ne di 200 V circa sull'avvolgimento secondario. buzione degll elettrodi del transistor unigiunzione TR1,
Questa tensione viene applicata ai terminali del in rapporto alla tacca di riferimento.

NERO
SCATOLINA IN PLASTICA

PILA
9V
PILA
9V

si T s

95
TRASE

SEC.
PRIM.

+o
Diciamo ancora che il trasformato re T 1 non e
Flg. 3 - In questo disegno vlene proposto al lettore 11 un componente critico; ció significa che per esso
sistema di elevazlone degll impufsl di tenslone generati si potranno usare diversi tipi di trasformatori,
dall'oscillatore, cioé la seconda parte del circuito teo- anche con rapporti diversi da quello da noi cita-
rico presentato in figura 1. La tensione viene elevata
tramite un trasformatore della potenza di alcuni watt, to: per esempio 220/12 V - 220/9 V - 220/20 V,
inserlto nel rapporto ascendente. In questo disegno si ecc. Neppure la potenza rappresenta un elemento
possono notare anche le varle amplezze e le forme critico, perché qualche watt e piu che suficiente.
d'onda degli impulsi presenti nel circuito. La tensione
minima di innesco delle lampade al neon (senza resi- La resistenza variabile R2 non e uno dei comuni
stenza interna) sl aggira intorno al 75 V. potenziometri a strato di grafite con perno di
comando, perché si tratta piu semplicemente di
un trimmer potenziometrico, regolabile con cac-
ciavi te in sede di messa a punto dell'apparato.
11 condensatore Cl, che nello schema pratico di
figura 2 e stato indicato come un normale com-
il valore della tensione tramite lo spostamento ponente ceramico, per comodita di disegno, deve
del cursore del potenziometro R2. essere un condensatore a carta da 0,1 F e con
elevata tensione di lavoro.
La lampada al neon LN <leve essere del tipo sen-
COSTRUZIONE DEL RIVELATORE AF
za resistenza interna (elemento molto importante).
La costruzione del rilevatore di alta frequenza L'interruttore Pl, che provvede a chiudere il
verra realizzata seguendo lo schema pratico ri- circuito di alimentazione a 18 V, <leve essere un
portato in figura 2. pulsante normalmente aperto, cioé un pulsante
Poiché lo scopo del circuito e quello di denun- in grado di chiudere il circuito di alimentazione
ziare la presenza di campi elettromagnetici ad soltanto quando viene premuto con il <lito.
alta frequenza, occorre che il circuito possa es-
sere agevolmente investito dall'alta frequenza. Ec-
co perché non si <leve montare il rilevatore in IMPIEGO DELLO STRUMENTO
contenitori metallici, che formerebbero uno scher-
mo elettromagnetico verso i segnali esterni. Oc- Il miglior modo per comprendere le modalita di
corre dunque comporre il circuito in un conte- uso del rivelatore e quello di analizzare i vari
nitore di plastica, cosi come indicato in figura 2. punti nei quali si producono fughe di radiofre-
In questa stessa figura, in basso, sulla destra, e quenza; ed occorre anche sapere il motivo per
riportata la distribuzione degli elettrodi del tran- cui si producono tali fughe, in modo da poterle
sistor unigiunzione, in modo da non commettere eliminare una volta accertata l'esistenza.
errori di collegamento. Le cause del TVI possono essere le piü strane

96
1 FASCICDLI ARRETRATI DI
Elettronica Pratica
sono le « perle di una preziosa collana tecnico-
pratica, che porta in casa vostra il piacere e il
fascino di una disciplina moderna, proiettata nel
Fig. 4 - Questo schema indica i vari punti della sta- futuro, che interessa tutti: lavoratori e studenti,
zione ricetrasmittente C B sui quali si deve avvicinare professionisti e studiosi, giovani e meno giovani.
il rlvelatore RF per constatare la presenza di eventuali Tra essi ve ne ricordiamo uno:
fughe di segnali a radiofrequenza. IL
FASCICOLO
DI AGOSTO '74

ANT.

CHE
RIVEATORE E'
RF
UNA
VERA
PROPRIA

GUIDA TEORICO-PRATICA
DELL'ASPIRANTE ELETTRONICO
che, senza impegnare praticamente il lettore in
alcun lavoro di montagglo, serve ad arricchire 11
laboratorio dilettantistico, rappresentando in es-
so un autentico « ferro del mestiere ». Questo
speciale fascicolo e stato realizzato col preciso
scopo di offrlre un aiuto immediato ed esatto a
s chiunque stia progettando, costruendo, mettendo
a punto o riparando un apparato radioelettronico,
elencando dati tecnicl, caratterlstiche, valori e
grandezze radioelettrici.

Richiedetecelo subito inviando anticipatamente


l'importo di L. 700 a mezzo vaglia o c.c.p. n.
3/26482 intestato a:
ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via
Zuretti, 52
ed inverosimili. Per esempio l'ossidazione di un 7) - Cavo coassiale avariato (interrottoo in cor-
giunto di grondaia, fungendo da diodo mescola- tocircuito).
tore, altera il segnale prodotto dall'antenna, dan-
Per scoprire questi ed altri elementi, che sono
do luogo alla produzione di armoniche e frequen-
causa di TVI, sará suficiente avvicinare il no-
ze sfurie di vario genere, che disturbano le rice-
stro apparato nei punti numerati dello schema
zioni TV.
di figura 4, che sintetizza il complesso di una
Quello della grondaia, comunque, e l'esempio di
stazione radiotrasmittente.
un caso molto raro, al di fuori dei normali con-
trolli. Assai piü spesso, invece, la causa di fughe I vari punti indicati numericamente in figura 4
AF e del conseguente TVI <leve essere ricercata rappresentano gli elementi critici della trasmit-
in una non corretta installazione della trasmit- tente che si dovranno controllare tenendo sot-
tente, comprendendo tutti gli elementi che la t'occhio la lampada-spia al neon del rivelatore ed
compongono, a partire da! microfono fino all'an- intervenendo quando questa si accende.
tenna. Facciamo un esempio. Se la lampadina si accende
Possiamo elencare le piü comuni cause di fughe avvicinando l'apparecchio al punto 1, la fuga
AF di una stazione trasmittente. AF potra essere causata dalla presenza di un
1) - Bocchettoni len ti od ossidati. cavo di impedenza non adatta (occorre provve-
dere alla sostituzione del cavo), oppure a man-
2) - Disadattamento di impedenze fra circuito
canza di taratura dei circuiti d'uscita del tra-
d'uscita del trasmettitore e il cavo, oppure fra smettitore o di entrata del lineare (occorre rita-
quest'ultimo e l'antenna.
rare i circuiti).
3) - lnefficienza dei fltri passa-basso, con conse-
La presenza di segnali AF su! punto 2 sta a
guenti produzioni di frequenze armoniche o fre-
significare che il cavo del microfono si comporta
quenze sfurie, soprattutto nell'amplificatore li-
da antenna irradiante. Per eliminare !'inconve-
neare, ne! caso in cui quest'ultimo sia presente.
niente si dovrá inserire sul connettore del micro-
4) - Insuficienti schermature e collegamenti a fono, internamente al ricetrasmettitore e in serie
massa ne! circuito del trasmettitore. con il conduttore « caldo », una piccola impe-
5) - Alimentatore privo di condensatori di filtro denza di radiofrequenza ed un condensatore, tra
verso rete e senza induttanze di blocco per la il conduttore « caldo » e massa, del valore ca-
radiofrequenza sull'alimentazione in continua. pacitivo di alcune centinaia di pF.
6) - Antenna non tarata sulla frequenza di emis- Se la presenza di radiofrequenza viene rilevata
sione del trasmettitore. sul punto 3, la causa e da attribuirsi ad un di-

Con questo sintonizzatore, adatto per l'ascol-


to della Citizen's Band, potrete esplorare co- SINTONIZZATORE CB
modamente una banda di 3 MHz circa. Potrete
inoltre ascoltare le emissioni dei radioamatori (Monogamma CB)
sulla gamma dei 10 metri (28-30 MHz). Ac-
quistando anche il nostro kit del « TRASMET-
TITORE CB», e possibile realizzare un com-
pleto RX-TX a 27 MHz per la CB.
Meraviglioso kit a sole

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Le rlchleste del kit del « Sintonizzatore CB » deb-
bono essere fatte inviando anticipatamente l'im-
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20125 MILANO - Vía Zuretti, 52.

98
sadattamento di impedenza d'uscita del lineare, senta i suoi ventri di tensione, mentre dovra ri-
oppure ad una non corretta impedenza del cavo. manere spenta al punto 8. In caso contrario si
Fughe di alta frequenza nei punti 4-5-6, cioe deve presumere l'esistenza di bocchettoni ossi-
lungo il cavo d'antenna, stanno a significare la dati, oppure un disadattamento di impedenza
presenza di notevoli onde stazionarie oppure ano- fra cavo e antenna. E si puo anche presumere
malie del cavo. che la stessa antenna non sia costruita con la
La lampada al neon dovrá invece accendersi in lunghezza corrispondente alla frequenza d'onda
prossimita dei punti 7-9, dove l'antenna pre- di trasmissione.

TRASMETTITORE CB
UNA PRESTIGIOSA SCATOLA DI MONTAGGIO
A L. 19.500
SCHEDA TECNICA

Alimentazione: minima 12 V - tipica


13,5 /- massima 14 V

Potenza AF in uscita
(senza mod.): 1W(circa)

Potenza AF in uscita
(con mod.): 2W(circa)

Sistema di emissione: in modulazione d'am-


piezza

Profondita di mod.: 90% 100%

Potenza totale dissi-


pata: 5 W

Impedenza d'uscita per52 ± 75 ohm (rego-


antenna: labili)
Con l'approntamento di questo nuovo kit voglia-
Microfono: di tipo piezoelettrico
mo ritenere soddisfatte le aspirazioni dei nostri
Numero canali: a piacere lettori CB. Perché acquistando questa scatola di
montaggio, e quella del monogamma CB, ognu-
Porta ta: superiore a 10 + 15 no potra costruire un valido apparato ricetrasmit-
Km (in condizioni ideali) tente a 27 MHz.

La scatola di montaggio del trasmettitore CB contiene:


N. 1 circuito stampato - n. 13 condensatori ceramici - n. 5 condensatori elettro-
litici - n. 2 trimmer capacimetrici - n. 11 resistenze - n. 2- impedenze AF n. 1 tra-
sformatore di modulazione- n. 1 circuito integrato - n. 3 transistor- n. 2 bobi-
ne - n. 1 raffreddatore per transistor TR3.

Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-


porto di L. 19.500 a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intesta to a:
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99
PUR NON
SEMPLICE MISURANDO
IL VALORE

STRUMENTO DELL'INDUTTANZA
DELLE BOBINE,

PER IL QUESTO APPARATO


SI RIVELERA'

CONTROLLO MOLTO UTILE


NEI NORMALI
ESERCIZI DI
DELLE LABORATORIO DI
OGNI DILETTANTE

BOBINE DI ELETTRONICA.

s
-

100
Per risolvere ne! migliore dei modi tutti quei SCHEMA ELETTRICO
problemi, piccoli e grandi, di ordine teorico e
pratico, che insorgono ne! laboratorio dilettanti- Esaminiamo lo schema elettrico del circuito del
stico durante gli esperimenti, i montaggi, le pro- controllore di bobine riportato in figura l.
ve e i collaudi degli apparati elettronici, basta Il circuito e costituito essenzialmente da un oscil-
disporre di una strumentazione ampia e opportu- latore di tipo Colpitt, che fa uso, per l'induttan-
namente scelta. za Ll, di una bobina di deviazione orizzontale di
E una vasta gamma di strumenti di laboratorio televisore.
non implica necessariamente una spesa eccessi- La bobina Ll, unitamente ai condensatori fissi
va, se gli strumenti vengono autocostruiti secon- Cl-C2, costituisce !'elemento risonante del cir-
do i dettami e i consigli piü volte proposti ai no- cuito, cioé !'elemento che determina il valore
stri lettori sulle pagine della Rivista. della frequenza di oscillazione.
II tema delle bobine di induttanza e degli avvol- II potenziometro R2, che e di tipo a variazione
gimenti in genere e assai vasto. Esso e stato pi lineare, con resistenza massima di 1000 ohm, con-
vol te da noi toccato_ nei suoi punti fondamentali. sente di regolare l'oscillazione, facendo aumentare
Ma uno strumento di controllo delle bobine non l'ampiezza della sinusoide generata da! circuito
era stato ancora presentato. Lo facciamo ora, risonante.
senza tuttavia illudere il lettore di realizzare un II segnale sinusoidale viene inviato, attraverso il
circuito misuratore di induttanze, come sarebbe partitore R5-R6, alla base del transistor TR2, che
lecito supporre. pilota lo stadio di misura ad alta impedenza di
II nostro strumento, appositamente concepito per ingresso.
il controllo delle bobine, e assai semplice ma, al- Dunque, il transistor TRl, che e di tipo NPN, e
lo stesso tempo, oltremodo utile. Perché con esso il transistor oscillatore del circuito, mentre il tran-
ogni principiante potra risolvere una miriade di sistor TR2, anch'esso di tipo NPN, costituisce l'e-
problemi, soprattutto quelli inerenti il cattivo fun- lemento amplificatore di misura, cioé l'elemento
zionamento di taluni apparati elettronici. al quale viene applicata la tensione sinusoidale
Tutti noi sappiamo che il cortocircuito di alcune generata dall' oscillatore.
spire di una bobina puó essere la sorgente di un La resistenza R7, che ha il valore di 470 ohm, e
guasto disastroso, difficilmente localizzabile; so- destinata a limitare l'intensitá di corrente che
prattutto in televisione, quando un simile guasto attraversa il milliamperometro ad un valore in-
si verifica nelle bobine di deflessione o, piü ge- feriore ad 1 mA quando l'oscillatore lavora alla
neralmente, in tutti quei circuiti in cui sono pre- massima potenza.
sentí i trasformatori di alimentazione, le indut- L'intensitá di corrente, che fluisce attraverso il
tanze d'accordo, le impedenze e, comunque, gli collettore del transistor TR2, ha un valore che,
avvolgimenti di filo conduttore. matematicamente, rappresenta una funzione del-
I radioriparatori e i videoriparatori sanno bene l'ampiezza del segnale generato dall'oscillatore.
che risulta molto difficile individuare la sorgen- Per questo tipo di rapporto matematico e possi-
te dei difetti provocati da bobine non perfetta- bile misurare la corrente che attraversa il milliam-
mente integre. Perché una bobina difettosa non perometro e, conseguentemente, l'ampiezza del
si rivela necessariamente come tale ad un sem- segnale. Piü avanti interpreteremo il metodo d'u-
plice esame visivo. so dello strumento e il sistema di taratura.
Ecco perché lo strumento controllore delle bobi-
ne, appositamente concepito per questo scopo,
deve essere ritenuto piü che necessario. REALIZZAZIONE PRATICA
Neppure l'uso di un misuratore di induttanze po-
trebbe servire per risolvere completamente il Non sussistono particolari critici degnidi nota nel
problema; infatti capita assai raramente di dover piano costruttivo dello strumento di controllo
conoscere il valore esatto di un'induttanza siste- delle bobine. Per questo motivo esso potra es-
mata in un determinato punto di un circuito elet- sere comunque composto, rinunciando al circuito
tronico. stampato che e di rigore per la realizzazione di
Lo strumento proposto al lettore in queste pa- progetti piü complessi o piü delicati.
gine puó essere classificato come un apparato mi- II sistema degli ancoraggi da noi adottato, cosl
suratore « a paragone ». Perché con esso pos-e come indicato in figura 2, potra essere adottato
sibile dedurre lo stato di ... _salute di una bobina da tutti i lettori.
di induttanza sottoposta ad esame, dopo aver Se dovessimo ricordare qualche particolare co-
conosciuto l'indicazione fornita da un'analoga struttivo, dovremmo raccomandare al lettore di
bobina di induttanza sicuramente in buono stato. non commettere errori nella saldatura degli elet-

101
mA

S1
c1
■ R3 TR2

%,
80gN ,,
'6) 1 1
1 ,
-'

R1

%4
i
o9V

a
e
.a
e
C3

e5 5
11
R2

Fig. 1 - L'elemento fondamentale del progetto del cir-


cuito di controllo delle bobine e rappresentato dall'o-
scillatore di Colpitt, che fa uso di una bobina di de-
viazione orizzontale di televisore (L1 ).
COMPONENTI
trodi dei due transistor o in quella dei morsetti
del milliamperometro, che deve essere uno stru- CONDENSATORI
C1 = 47.000 pF
mento adatto per la misura di correntí continue.
C2 = 22.000 pF
Tutti i componenti necessarí per la realizzazione
del cablaggio riportato in figura 2 sono di facile
reperibilita commerciale. I due transistor sono
.
C3 = 22.000 pf
RESISTENZE
RI = 1.800 ohm
entrambi di tipo BC 108, ma pofranno essere so-
R2 = 1.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
stituiti con transistor di altro tipo, purché al si- R3 = 1.000 ohm
licio, di buon guadagno ed NPN. R4 = 150.000 ohm
Applicando tutti gli elementi su una piastra di R5 = 10.000 ohm
alluminio, cosl come indicato nel piano di ca- R6 = 10.000 ohm
blaggio di figura 2, e possibile ottenere uno stru- R7 = 470 ohm
mento con ottimo aspetto esteriore, cosi come R8 = 120.000 ohm
si e verificato per il nostro. prototipo riportato in VARIE
figura 3. L1 = bobina di deviazione orlzzontale per
Su! pannello frontale dello strumento sono pre- televisore
senti i segucnti elementi: il milliamperometro, TR1 = BC108
l'interruttore SI, che permette di chiudere ed TR2 = BC1O8
aprire il circuito di alimentazione erogata dalla mA = milliamperometro (1 mA fondo-scala)
S1 == interrutt.
pila a 9 V, le due boccoie' per l'inserimento della
ALIMENTAZ. = 9Vcc
bobina in esame e la manopola applicata su!
perno del potenziometro R2.

102
USO DELLO STRUMENTO ta oscillazione del transistor TRI. Ripetiamo:
quando R2 e tutta inserita, l'indice dello stru-
L'indicazione offerta da! nostro strumento divie- mento deve segnalare un passaggio di corrente di
ne tanto piu attendibile quanto piü elevato e il 0,1 mA circa; in queste condizioni il transistor
valore di frequenza cui sono destinate a lavorare TRI NON OSCILLA.
le bobine. Ció significa che lo strumento si addi- Diminuendo il valore della resistenza R2, cioé
ce principalmente alla prava di induttanze di va- spostando lentamente il cursare verso il termina-
lore abbas tanza ... consistente. Per esempio, bobi- le collegato con la resistenza R 1, si deve ottenere
ne radio per frequenze superiori a qualche centi- ad un certo punto, l'entrata in oscillazione del
naio di KHz. transistor TRI, alla quale deve corrispondere
La prava della bobina di induttanza viene effet- un'indicazione, da parte del milliamperometro,
tuata, come abbiamo gia avuto modo di dire, per di una corrente di 0,4 mA circa.
paragone con una bobina similare. Per effettuare Puó capitare, e ció e da attribuirsi esclusivamen-
la prava occorre innanzitutto regolare il poten- te alla costruzione intrínseca del tramistor TRI,
ziometro R2 al suo massimo valore di resistenza, che l'entrata in oscillazione del circuito risulti
cioé occorre spostare completamente il cursare diffcile. In tal caso occorrera intervenire sui va-
verso il lato della linea di alimentazione negati- Iori della resistenza R4 e del condensatore C3,
'"ª· Cosl facendo, quando sulle boccole non e in- diminuendoli; nell'elenco componenti a questi
serita alcuna bobina, si ottiene un'indicazione di due elementi sano stati attribuiti i valori di
0,1 mA circa da parte del milliamperametro che, 150.000 ohm (R4) e 22.000 pF (C3). Ma biso-
come abbiamo detto, deve essere da 1 mA fondo- gna far bene attenzione a non diminuire il va-
scala. Questa indicazione corrisponde alla manca- lore della resistenza R4 al di sotto dei 20.000-
30.000 ohm:
A questo punto, cortocircuitando le boccole di
uscita dell'apparecchio, l'oscillatore dovra bloc-
carsi, costringendo il milliamperometro a segna-
lare il primitivo valore di corrente di 0,1 mA
Fig. 2 - Piano di cablaggio dello strumento di controllo curca.
delle bobine reallzzato, con il metodo tradizionale de-
gli ancoraggi, su lastra metallica rettangolare, destina- Per effettuare la prava delle bobine e preferibile
ta a fungere da elemento di chiusura di un contenitore regalare il potenziometro R2 in modo che lo stru-
e da pannello frontale dell'apparecchio. mento dia un'indicazione di corrente di 0,6 mA

► o
B80IN
o

o o

103
CUFFIA circa. Successivamente si dovrá collegare, sulle
apposite boccole, una bobina di induttanza per-
MONO-STEREO fettamente eficiente, rilevando la conseguente in-
dicazióne del milliamperometro.
La seconda operazione consiste nel sostituire la
Per ogni esigenza d'ascolto personale e per ogni bobina sicuramente efficiente con quella ritenuta
tipo di collegamento con amplificatori monofo- difettosa, confrontando la nuova indicazione del
nici, stereofonici, con registratori, ricevitori ra-
dio, giradischi, ecc. milliamperometro con quella precedentemente ot-
tenuta. In caso di netta diversitá e evidente che
CARA TTERISTICHE Viene fornita con spi- la bobina di induttanza sottoposta ad esame e
notto Jack 0 3,5 mm. da ritenersi inutilizzabile.
e splna Jack stereo (la
Gamma di frequenza: cuflla é predlsposta per L'operazione di taratura dell'apparecchio, cioé
l'ascolto monofonico.
30 - 13.000 Hz Per l'ascolto stereofo- l'operazione che pennette di effettuare il meto-
nlco, !ranciare II colle-
gamento con lo spi-
do di paragone, puó essere ovviamente realiyzata,
Sensibllita: 150 dB
notto Jack 0 3,5 mm., preliminarmente, una sola volta, annotando le in-
separare le due coppie
lmpedenza: 8 ohm di conduttori ed ef- dicazioni offerte da! milliamperometro con l'in-
fettuare le esatte sal-
Peso: 170 gr. dature a stagno con la
serimento, nelle apposite boccole, delle bobine,
spina jack stereo). sicuramente efficienti, piu comunemente usate e
-confrontandole di volta in volta con quelle sot-
toposte ad esame.
Ai nostri lettori consigliamo di esercitarsi nell'uso
dell'apparecchio per mezzo del controllo di bobi-
ue di buona qualita, sulle quali verranno effettuati
volontariamente cortocircuiti di alcune spire, allo
scopo di osservare attentamente le indicazioni
offerte da! milliamperometro.

Flg. 3 • Con questa foto mostriamo ai nostri lettori il


prototipo dello strumento per II controllo delle bobine
da nol realizzato e collaudato.

L. 4.800
ADATTATORE
PER CUFFIE STEREO
Piccolo apparecchlo che con-
sente Il collegamento di una
o due cuffle stereo con tutti
l complessl stereofonici. La
commutazlone altoparlanti-cuf-
fla e Immedlata, tramite inter-
ruttore a slltta, senza dover
intervenire sul collegamenti.
'apparecchlo si Inserisce nel
col egamento Ira u ■clta del-
l'ampllflcatore e altoparlantl.

L. 3.500
Le richieste devono essere effettuate invian-
do l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. 3/26482
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MILANO - Via Zuretti, 52
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Potenza musicale 50W
Potenza continua 45W
lmpedenza d'uscita 4 ohm
Impedenza entrata E1 superiore a 100.00 ohm
lmpedenza entrata E2 superiore a 1 megaohm
Sensibilitá entrata E1 100 mV per 45 W
Sensibilitá entrata E2 1 V per 45 W
Controllo toni atten. 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione inf. al 2% a 40 W
Semiconduttori 8 transistor al silicio
+ 4 diodi al silicio
+ 1 diodo zener
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Consumo a pieno carico 60 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/disturbo 55 dB a 10 W

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Questa scatola di montaggio, veramente pre-
stigiosa, si aggiunge alla collana dei kit ap-
elementi necessari per la realiz-
prontati dalla nostra organizzazione. L'amplí- zazione dell'amplificatore ripro-
ficatore di potenza, appositamente concepito dotto nella foto. Per il suo com-
per l'accoppiamento con la chitarra elettrica,
e dotato di due entrate ed e quindi adattabile pletamento il lettore dovra pro-
a molte altre sorgenti di segnali BF, cosi da curarsi, per proprio conto, gli al-
rendere l'apparato utilissimo per gli usi pii.i
svariati. toparlanti e il contenitore.
lI kit e comprensivo di tutti gli elementi necessari per la realiz-
zazione dell'amplificatore riprodotto nella foto. Per il suo com-
pletamento il lettore dovra procurarsi, per proprio conto, gli
altoparlanti e il contenitore,

LA SCATOLA DI MONTAGGIO COSTA L. 21.500. Per richiederla occorre inviare


il relativo importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRA-
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di spedizione).
ELIJE
FOTOSENSIBILI

TEORIA E APPLICAZIONI PRATICHE DEI COMPONENTI OPTOELETTRO-


NICI FUNZIONANTI SECONDO IL PRINCIPIO DELLO SCAMBIO FOTOE-
NERGETICO.

Il concetto di scambio di energia fra luce e ma- do seguente: il fotone cede la propria energía
teria e noto fin dai tempi di Einstein, quando il all'elettrone, che si trasferisce dalla propria or-
celebre scienziato enuncio la famosa teoría sui bita in una piü esterna, giungendo anche a svin-
« quanti» di luce. E da quel tempo le inven- colarsi dalle forze di contenimento atomiche.
zioni nel settore elettro-ottico si succedettero a Se gli elettroni liberati dai fotoni vengono con-
catena. I dispositivi presero il nome di « compo- vogliati attraverso un campo elettrico, si ottiene
nenti optoelettronici » e tutti funzionarono e fun- una corrente elettrica di intensita proporzionale
zionano sullo stesso principio dello scambio fo- a[ numero di fotoni ottenuti nella radiazione lu-
toenergetico. minosa, proporzionale cioe all'intensitá della luce
Quando la luce colpisce un reticolo cristallino ap- incidente.
partenente a particolari tipi di materiali, si ve-
rifica un vero e proprio urto tra fotoni ed elet-
troni degli atomi della sostanza. I fotoni sono LA FOTOCELLULA
particelle di energía che compongono la luce.
Quando il fotone urta la materia, esso puo pro- Il primo componente apparso sul mercato op-
vocare l'estrazione degli elettroni. Questo feno- toelettronico, in ordine cronologico, e stato sen-
meno viene scientificamente interpretato nel mo- za dubbio la fotocellula, che ancor oggi viene

106
utilizzata per certe applicazioni pratiche.
In figura 1 e disegnata una fotocellula al cesio,
che e dotata di un catodo a forma semicilindri-
ca, su! cui asse e sistemato l'anodo.
Quando la luce colpisce il catodo, vengono li-
berati elettroni che, sotto l'azione del poten-
ziale applicato fra i due elettrodi, danno luogo
ad una correntc elettrica. Normalmente questa
corrente e assai debole, dell'ordine di qualche de-
cina di microampere. Essa puo essere tuttavia
amplificata con circuiti amplificatori a valvole
o a transistor, cosi da poter pilotare relé o altri
apparati elettronici. sore del potenziometro R2. E' quindi possibile,
Un tipico esempio di impiego della fotocellula polarizzando negativamente e in misura appro-
al cesio e rappresentato in figura 2. In questo priata la griglia, evitare una eccessiva condu-
circuito il triodo VI svolge le funzioni di am- zione del triodo e mantenere diseccitato il relé.
plificatore pilota per un relé. Al contrario, quando la fotocellula FC viene col-
Questo circuito permette l'eccitazione del relé pita dalla luce, prende origine una corrente elet-
quando la cellula fotoelettrica viene colpita dal- trica che costringe la griglia del triodo a rag-
la luce. giungere valori di potenziale positivi, permetten-
L'alimentazione «VOLT. 1 » permette di ali- do il flusso di una notevole corrente di placea
mentare il circuito di placea della valvola V1 e, e la conseguente eccitazione del relé. Volendo
contemporaneamente, la fotocellula FC. L'ali- realizzare praticamente il progetto di figura 2,
mentazione « VOLT. 2 » consente invece di ot- occorrerá servirsi, per V1, di un qualsiasi triodo
renere una alimentazione negativa, resa variabi- o doppio triodo; il relé dovra essere di tipo sen-
le dal potenziometro R2 e necessaria per pola- sibile e adatto all'eccitazione con correnti di qual-
r:zzare correttamente l'elettrodo di griglia. che milliampere. L'alimentazione VOL T. 1 si
Quando la fotocellula FC non e illuminata, il aggirera fra i 100 e i 200 volt; lalimentazione
potenziale di griglia, non essendovi corrente, e VOLT. '2 dovrá essere compresa fra i limiti di
szabilito essenzialmente dalla posizione del cur- 6 e 12 volt. Le due resistenze hanno i seguenti

107
MICA DI
SOSTEGNO

CATO DO
ANOOO


Fig. 1 - La fotocellula al cesio e dotata di un catodo di
forma semicilindrica, sul cui asse e sistemato l'anodo.
PIEDINI Quando la luce colpisce il catodo, vengono liberati
elettroni che, sotto l'azione del potenziale applicato tra
i due elettrodi, danno luogo ad una corrente elettrica.


o
VOLl 1
e
K

Fig. 2 - Tlpico esempio di impiego della fotocellula al 2


cesio. 11 triodo V1 svolge le funzioni di amplificatore
pilota del relé RL. Quest'ultimo componente viene ec-
citato quando la cellula fotoelettrica FC viene colpita
dalla luce.


o
VOL lf.1
e
V1

R2 Fig. 3 - Questo secondo tipo di circuito di impiego del-


la fotocellula puo essere utilizzato come interruttore
automatice crepuscolare. lo schema e II funzionamen-
to sono analoghi a quelli del progetto di figura 2. L'uni-
ca variante consiste nella diversa polarlzzazlone della
fotocellula FC.

108
valori: RI 1 megaohm; R2 =
100.000 ohm.
Un secondo circuito, che prevede l'eccitazione
del relé in condizioni di oscurita e che puó es-
sere ad esempio utilizzato come interruttore au- p
tomatico crepuscolare, e rappresentato in figu-
ra 3.
Come si puo notare, lo schema e il funzionamen-
to di questo progetto sono pressoché identici a
-
K
quello precedentemente descritto. Fra i due pro-
getti, tuttavia, esiste una variante; essa consiste
ne! tipo di polarizzazione della fotocellula. Que-
sta volta la polarizzazione e di tipo negativo.
Quando la fotocellula viene colpita dalla luce,
essa entra in conduzione e in triodo Vl, che pre-
cedentemente risultava in conduzione in virtu Fig. 4 - 11 tubo elettronico, montato nei progetti delle
figure 2-3, puó essere sostituito con componenti elet-
della posizione del cursore del potenziometro R2, tronici di tipo moderno, come ad esempio ii transistor
ora si trova all'interdizione. FET di cui in questo disegno viene riportato il sim-
In pratica occorre che anche la tensione VOL T. bolo e l'equivalenza di questo con il símbolo del tubo
elettronico.
2 risulti abbastanza elevata, cioe compresa fra i
50 e i 100 V; il potenziometro R2, inoltre, do-
vrá avere un valore di 1 megaohm circa.
Nei due progetti ora presentati, in sostituzione
del triodo Vl, e sempre possibile inserire com-
ponenti elettronici di tipo moderno, come ad e- r Fig. 5 - La fotoresistenza
sempio il transistor FET, che risulta il diretto
+LLUM e un componente elettroni-
equivalente del tubo elettronico, fatta eccezione
1n
co sensibile alla luce; la
sua resistenza interna va-
per le tensioni di alimentazione che per il FET ria col variare della luce
sono assi piü limitate (figura 4). incidente. Questi disegni
vogliono simboleggiare il
particolare fenomeno di
variazione resistiva del
FOTORESISTENZE R
AL BUK>
componente. Poca resisten-
10 M za alla luce (disegno in al-
La fotoresistenza rappresenta un altro compo- to) e molta resistenza al
bulo (disegno in basso).
nente elettronico sensibile alla luce. Essa viene
cosí denominata in virtu della particolare atti-
tudine a variare la propria resistenza elettrica

Fig. 6- Il fenomeno di variazione di resistenza al varia-


re della luce puo essere evidenziato con questo sem-
plice circuito, nel quale la resistenza R1 funge da ele-
mento di carico.

► FR
R1

use. SEGNALE
• @ I

109
R7

e
RETE
c
Fig. 7 - Questo progetto,
nel quale si fa uso della
fotoresistenza FR e del
thyratron TH, puó essere
utllizzato come elemento
di controllo di fiamma; il
relé RL pilota la valvola
di afflusso di combustibi-
le in un bruciatore.

CONTROLLO DI FIAMMA

In figura 7 e rappresentato il progetto di un cir-


cuito di controllo di fiamma, ne! quale si fa uso
della fotoresistenza FR e del thyratron (TH) in
veste di elemento di comando del relé RL.

COMPONENTI
ii
Il thyratron puo essere considerato un... parente
vecchio del diodo controllato SCR, che i nostri
lettori giá conoscono per essere stato piü volte
descritto e impiegato in molti progetti.
C1 = 100 pF Costruttivamente il thyratron e dotato di un ano-
R1 = 15.000 ohm -2 W do, di un catodo e di un elettrodo di innesco
R2 = 100.000 ohm
che permette di avviare la conduzione elettrica
R3 = 100.000 ohm
R4 = 1 megaohm fra anodo e catodo quando la tensione sull'elet-
R5 = 1 megaohm trodo di innesco supera un dato valore. La con-
R6 = 10 megaohm duzione perdura anche senza la presenza della
R7 = 10 megaohm tensione di innesco. Quando la corrente diviene
troppo debole, a causa di una tensione anodo-
AL = relé da 1.500 ohm catodo insuficiente, la conduzione cessa di esi-
TH = 2805U stere.
FA = OAP61

col variare della luce (figura 5).


La fotoresistenza e un componente allo stato so-
A
TH 4
lido che, in condizioni di oscurita, si comporta
quasi come un elemento isolantc.
La luce provoca variazioni di conduttivita del K
Fig. 8 Simbolo
cristallo liberando, all'interno del materiale, ca- teorico della valvo-
riche elettriche negative, cioe elettroni (figura 6). la a gas thyratron.

11 O
Nelle figure 8-9 rappresentiamo il simbolo e la
composizione reale di un thyratron. Nel pro-
getto di figura 7 i relé RL pilota, ad esempio,
la valvola di affiusso del combustibile di un bru-
GLI A TTREZZI
ciatore.
Se la fiamma risulta accesa, a causa della bassa DEL
resistenza offerta dalla fotoresistenza FR, si ot-
tiene una tensione d'innesco di valore sufficien- PRINCIPIANTE
te a permettere la conduzione e, conseguente-
mente, l'eccitazione del relé.
Al contrario, se per una qualsiasi ragion la
fiamÍna si spegne, poiché la fotoresistenza FR si
comporta praticamente come un elemento iso-
lante, non si ottiene la necessaria tensione d'in-
nesco; e poiché il circuito e alimentato in cor-
rente alternata, si ottiene il disinnesco del thy-
ratron e la diseccitazione del relé RL con la con-
seguente chiusura della valvola d'efluvio del
combustibile.
Sfruttando un relé a doppio scambio, ad esem-
pio, e possibile azionare un aliarme acustico od
ottico, che permette di accorgersi tempestiva-
mente dell'irregolarita di funzionamento del bru-
ciatore.

FOTODIODI
-
II fotodiodo e un componente optoelettronico as-
IN UN UNICO KIT
sai piü moderno della fotocellula e della fotore-
sistenza. Esso viene cosi chiamato perché la sua
PER SOLE
struttura e del tutto identica a quella di un dio-
do a semiconduttore. Esternamente il fotodiodo
si diferenzia dal piü comune diodo per la pre-
LIRE 7.500
senza di una lente in grado di concentrare la
luce sulla giunzione NP, realizzata con materiali
opportunamente drogati (germanio o silicio). CONTIENE:
saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
1 punta rame ·di ricambio
1 scatola pasta saldante
90 cm. di stagno preparato in tubetto
AN0D0 1 chiave per operazioni ricambio punta saldatore
paio forbici isolate
pinzetta a molle in acciaio inossidabile con
ELETTR0D0 punte internamente zigrinate
'INNESC0
1 cacciavite isolato alla tensione di 15000 V
4 lame intercambiabili per cacciavite con innesto
a croce


CAT0D0

SU0PP0RT0
CE RAMIC0
Le richieste del kit degli • ATTREZZI DEL PRIN-
CIPIANTE » debbono essere fatte a: Elettronica
Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti n. 52, in-
viando anticipatamente l'importo di L. 7.500 a
mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482 (spese
Fig. 9 - Composizio- PIE DINI di spedizione comprese).
ne reale internamen-
te al bulbo di un
thyratron. .e

111
.I-
w========,r=====¡=

e
6V
e
K
TR=
1 =~I ~;;¡~"
t Fig. 10 - Questo progetto
utilizza il fotodiodo FD e
due resistenze NTC, cioé
due resistenze a coefficien-
te negativo, il cui valore
resistivo diminuisce con
l'aumentare della tempera-
tura.
TC2

MONTAGGIO A FOTODIODO

Il progetto riportato in figura 10 impiega, oltre


che il fotodiodo FD, anche due resistenze NTC,
ossia due resistenze a coefficiente negativo, che COMPONEN TI
<liminuiscono la resistenza con !'aumentare della
temperatura.
=
Questa configurazione e
stata appositamente a-
dottata allo scopo di rendGilie perfettamente sta-
R1
R2
-- 100.000
2.700
ohm
ohm
bile l'amplificatore entro la gamma di tempe-
ratura che si estende da OºC a 52ºC.
Se non fossero state inserite nel circuito le due
R3
R4
R5 -
=-
120
1.000
1.000
ohm
ohm
ohm (variabile)

resistenze NTC, il fotodiodo FD e il transistor NTC1 = 500 ohm


TR 1 avrebbero introdotto delle derive termiche NTC2 • 1.000+2.000 ohm
FO =OAP12
TR1 ""' AC125

2
OOO FOTODIOOO ILLUMIN.
- ]c(ll} } d

1600 } ha I l

1400 l--+--+--+--+--+---+--+--+--+---1
[][] lllllll
- - -
6 00
FOTODIODO
ITI
#f±±-D O 10 20
NON
1 LLLI M IN ATO ~

• 30 40 50 4
t·c >
Fig. 11 - 1 diagramml qui rlportati interpretano il fe-
nomeno di varlazlone della corrente che attraversa il
fotodiodo al variare della temperatura.

112
di importanza tale da falsare addirittura l'ecci- tenderebbe a far eccitare il relé. Ma con i due
tazione del relé, proprio perché questi compo- termistori, cioe con le due resistenze a coeffi-
nenti avrebbero variato le loro caratteristiche di ciente negativo NTCI-NTC2, si compensa lau-
conducibilita col variare della temperatura. mento di conduzione del fotodiodo e del tran-
I diagrammi riportati in figura 11 dimostrano sistor, diminuendo la resistenza verso la linea po-
infatti che, variando la temperatura, varia la sitiva collegata alla base di TRI (maggiore in-
conduzione del fotodiodo, nel caso che il diodo terdizione). Con la resistenza NTC2 si aumenta
risulti illuminato oppure non illuminato. la tensione di emittore del transistor con le stes-
Il funzionamento del circuito riportato in figura se conseguenze ora citate.
10 e molto semplice. Quando la luce colpisce il Vogliamo ancora ricordare che i componenti e-
fotodiodo, che risulta polarizzato in senso inver- lettronici necessari per realizzare il progetto di
so, questo componente aumenta il valore della figura 10 non sono assolutamente critici. Ciascun
corrente naturale di perdita, costringendo il tran- lettore potra sperimentare molti valori diversi,
sistor TRI a condurre e ad eccitare il relé RL tenendo conto che con la resistenza variabile R5
che risulta inserito nel circuito di collettore. e possibile tarare il punto di scatto del relé, re-
Facciamo notare che, con !'aumentare della golando altresi la stabilizzazione termica parzia.
temperatura, il circuito, senza compensazione, le del progetto.

PER LA COSTRUZIONE DEI NOSTRI


PROGETTI SERVITEVI DEL

KIT PER I CIRCUITI ST AMPATI


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i- •'-
facilita d'uso
rapidita di esecuzione
completezza di elementi

11 kite corredato di fogli illustra-


tivi nei quali, in una ordinata,
lt
A
chiara e precisa sequenza di fo-
tografie, vengono presentate le
successive operazioni che con- /
ducono alla composizione del
circuito stampato.

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113
AMPLIFICATORE

L APPLICAZIONI CHE SI POSSONO REALIZZAREICON QUESTO SEM-


I
PLICE AMPLIFICATORE DI BASSA FREQUENZA SONO MOL TEPLICI.
ESSE VANNO DALL'AMPLIFICATORE PER RADIOLINE AUTOCOSTRUITE
AL GIRADISCHI PORTATILE, DALL'AMPLIFICATORE STEREOFONICO AL
SIGNAL-TRACER.

114
Quando la funzione amplificatrice e interamente mente alcune tensioni tramite l'inserimento di
affdata ad un circuito integrato, il componente condensatori elettrolitici che non possono, per
di maggiori dimensioni, necessario per realizza- ovvii motivi, risultare inseriti ne! circuito stesso.
re un amplificatore da 1 W, e rappresentato dal- Lo schema elettrico dell'integrato T AA 300 e
l'altoparlante. Ecco perché abbiamo voluto in- rappresentato in figura l. Come si puó notare, si
titolare questo progetto « l'altoparlante amplifi- tratta di un amplificatore in classe B, che per-
catore ». mette di contenere entro limiti ragionevoli la di-
11 circuito integrato e il T AA 300 della Philips, storsione del segnale.
in grado di fornire, su un carico di 8 ohm, la po-
L'entrata e costituita da un amplificatore diffe-
tenza di 1 W, con una distorsione totale del 10%
renziale, che presenta il vantaggio di una eleva-
cIrca.
ta impedenza d'ingresso che, nel nostro caso, si
Con esso non vi sono problemi di distorsione del
aggira intorno ai 10.000 - 15.000 ohm.
suono e della parola, dato che i componenti elet-
tronici dell'integrato sono compresi in un'unica Date le particolari caratteristiche circuitali, l'in-
piastrina di materiale semiconduttore, che pre- tegrato puo essere utilizzato indifferentemente
senta una grande uniformitá e assicura una per- con tensioni comprese fra i 4,5 e i 10 V; ció
fetta simmetria degli stadi finali. permette una notevole duttilita di impiego del-
l'integrato. Occorre tuttavia far bene attenzione
a non servirsi mai di pile scariche, soprattutto
RADIOGRAFIA DELL'INTEGRATO di pile scariche da 9 V, dato che queste, non
riuscendo a fornire al circuito la sufficiente cor-
L'integrato T AA 300 della Philips contiene, ne! rente, possono creare notevoli inconvenienti elet-
suo involucro, simile a quello di un transistor trici come, ad esempio, oscillazioni ed inneschi.
di media potenza, come ad esempio il 2N1711 11 consumo di corrente dell'integrato, nello stato
o il BC301, ben 11 transistor, di cui 9 sono di di riposo, si aggira in{orno agli 8 mA, con l'ali-
tipo NPN e 2 sono di tipo PNP; nel circuito in- mentazione di 9 V. Questo valore di corrente
tegrato sono contenuti anche 5 diodi, 14 re- potra essere regolato agendo sul trimmer RI (fi-
sistenze e 1 condensatore. Tutti questi elementi gura 2), che ha il valore di 10.000 ohm e il cui
compongono il circuito di un amplificatore di scopo e quello di regulare la corrente nello sta-
bassa frequenza, nel quale sono compresi gli sta- dio finale, in modo da minimizzare la distorsio-
di preamplificatori, gli stadi piloti e quelli fina- ne di cross-ower.
li. Dall'involucro dell'integrato fuoriescono 10 In tali condizioni il circuito assorbirá una cor-
terminali, che permettono di controllare il gua- rente di 180 mA circa, fornendo un?. potenza di
dagno dell'amplificatore e di livellare opportuna- uscita di 1 W.

Fig. 1- Come si puó no-


tare, 11 circuito integrato
h,he» le«O T AA 300 e composto di 11
transistor, 5 diodi, 14 resi-
stenze e 1 condensatore.
Degli 11 transistor, ben 9
sono di tipo NPN, mentre
gli altri 2 sono di tipo PNP.

10

115
a S1

Cl 1
4 ! 9
+
11 "
7 IC cs 11 11+

10 1 8 6 2
Rl
C6 ll e9V
e
ENTR.
11 r
R2 ~
íl
c::::J
• C3
+
ca"-
/

Flg. 2 - Schema elettrico del circuito di applicazione


dell'integrato TAA 300, che permette di realizzare un
amplificatore di bassa frequenza con potenza di uscita
di 1 W. L'alimentazlone e di tipo a pila da 9 V.
COMPONENTI
Condensatori
L'integrato TAA 300 e dotato di un'ottima sen-
C1 = 500.000 pF
sibilita e tale caratteristica serve per l'uso di mi- C2 = 25 F - 25 VI. (elettrolitico)
crofoni magnetici, oltre che quelli piezoelettrici. C3 = 125 F - 25 VI. (elettrolltico)
La curva di risposta e la stabilita del guadagno C4 = 47.000 pF
dell'amplificatore sono regolate da una rete di es = 400 F - 25 VI. (elettrolitlco)
controreazione composta dalla resistenza R2 e C6 = 500 F - 25 VI. (elettrolitico)
da! condensatore elettrolitico C2.
Resistenze
R1 = 10.000 ohm (trimmer potenz.)
R2 = 47 ohm
PROGETTO DELL'AMPLIFICATORE
Varie
Come abbiamo gia detto, l'intera funzione di IC = circuito integrato TAA 300
amplificatore audio viene svolta da! circuito in- AP = altoparlante da 8 ohm - 2 o 3 W
tegrato T AA 300. Cio e facilmente intuibile os- S1 = interruttore
servando il progetto di figura 2. ALIMENTAZ. = 9 V
Esternamente all'integrato, che ne! circuito teo-
rico viene indicato con il simbolo IC, viene mon-
tato il trimmer potenziometrico R1 che, come
abbiamo detto, regola la corrente di alimenta-
z1one.

116
11 segnale proveniente da! circuito di entrata vie- gura 3: infatti, una volta individuato il piedino
ne applicato al piedino 7 dell'integrato tramite 1, che si trova immediatamente a destra della
il condensatore di accoppiamento C1. Il conden- tacca metallica di riferimento, guardando il com-
satore elettrolitico C6 serve per filtrare la ten- ponente dall'alto con la tacca rivolta verso los-
sione di alimentazione. Tutti gli altri componen- servatore, tutti gli altri terminali risulteranno
ti iungono da elementi complementari_ del cir- automaticamente individuati, perché essi si suc-
zito integrato. cedono nell'ordine numerico progressivo.
Facciarno presente che il circuito stampato, an-
che se consigliabile, non e d'obbligo.
COSTRUZIONE DELL'AMPLIFICATORE Perché altri tipi di rnontaggia, come ad esem-
pio quello realizzato su basetta di materiale fo-
Per la costruzione dell'amplificatore di bassa fre-
quenza consigliamo di effettuare il montaggio su
circuito stampato, cosi come indicato in figura 3.
Con luso del circuito stampato si potra essere Fig. 3- II circuito stampatoe assolutamente consiglia-
ceri di non incorrere in errori di cablaggio; in blle, perché soltanto esso permette di ottenere un
particolar modo si potranno ottenere saldature a montagglo preciso e compattd. 1 conduttori, che col-
sragno direttamente sui terminali dell'integrato. legano la sorgente di segnale BF con l'entrata del cir-
cuito, debbono essere ottenuti con cavo schermato,
L'individuazione degli elettrodi dell'integrato e avendo cura di collegare la calza metallica con il cir-
facilmente deducibile dallo schema pratico di f- cuito di massa.

OV

C3

ALL'AP
117
Fig. 4 - Circuito stampato, a grandezza naturale, ne-
cessario per realizzare l'amplificatore di bassa fre-
quenza da 1 W.

L'altoparlante dovra essere di tipo magnetico,


con impedenza di 8 ohm (impedenza della bo-
bina rnobile). Un valore di impedenza inferiore
rischierebbe di sovraccaricare troppo l'amplifica-
tore, mentre con un valore di impedenza mag-
giore si avrebbe una minor resa in potenza.
L'altoparlante dovra anche essere adatto a sop-
portare la potenza di 1 W. E' quindi consiglia-
bile far uso di un modello da 2 o 3 W.

rato possono essere adottati. Ma in questi casi USO DELL'AMPLIFICATORE


occorre far bene attenzione a non confondersi
Le applicazioni di questo amplificatore sono mol-
durante le operazioni di saldatura degli elettro-
teplici. Ad esempio, esso potra servire per l'a-
di dell'integrato, provvedendo anche all'isolamen-
scolto in altoparlante di radiotrasmissioni rice-
to di questi. Il lettore dovrá tener conto, infatti,
vute con apparati riceventi autocostruiti, il cuí
che la vicinanza dei terminali puó creare facil-
ascolto e previsto in cuffia. Un altro utile im-
mente dei cortocircuiti che metterebbero fuori
piego dell'amplificatore e quello del suo inseri-
uso l'integrato.
rnento in un giradischi portatile, tenendo conto
In ogni caso, la saldatura dei terminali dell'in-
che, realizzandolo in due versioni identiche, sará
tegrato deve essere eseguita servendosi di un sal-
possibile ottenere un complesso stereofonico.
datore dotato di punta sottile e ben calda, in
In virtu della sua notevole sensibilitá, l'ampli-
modo da non surriscaldare il componente il qua-
ficatore potra anche servire come interfono, op-
le, come tutti gli altri semiconduttori, non... gra-
pure come signal-tracer, permettendo cosi di se-
disce una eccessiva dose di calore.
guire l'andamento di un segnale radiofonico ne!
Per quanto riguarda l'applicazione degli altri
circuito di un ricevitore radio, dall'antenna al-
componenti, diciamo subito che questi non pre-
l'altoparlante.
sentano alcun problema di diffcoltá di cablaggio;
bastera rispettare, infatti, le polaritá dei conden-
satori elettrolitici e far uso di cavetti schermati
per il collegamento fra la sorgente di segnale e
TARATURA
il circuito di entrata. La calza metallica del cavo
L'unica operazione necessaria per la messa a pun-
schermato dovra essere collegata con la massa del
to dell'amplificatore consiste nella regolazione del
circuito ed eventualmente con quella del con-
trimmer potenziometrico Rl, che ha il valore di
tenitore metallico in cui il lettore vorra. inserire
10.000 ohm. A tale scopo occorre inserire, in se-
l'amplificatore BF.
rie con il circuito di alimentazione dell'intero
amplificatore, un milliamperometro commutato
sulla portata di 10.000 mA fondo-scala; quindi
si regola il trimmer potenziometrico Rl fino ad
ottenere un assorbimento di 8 mA in assenza di
segnale. Ultimata questa semplice operazione,
l'amplificatore potra ritenersi pronto per luso.
9,40

1
Fig. 5- In questo disegno vengono chiaramente illu-
strate la forma e le dimensioni del contenitore dell'in-
tegrato. Sulla sinistra risulta riportato l'ordine di suc-
cessione degli elettrodi del componente con la reia-
tiva numerazione.

118
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In via del tutto eccezionale e in disaccordo con quanto piu volte ripetuto,
cioé la non disponibilita della nostra Organizzazione alla vendita di com-
ponenti elettronici, abbiamo voluto tendere una mano amica a tutti quei
lettori che abitano in localita lontane dai centri di vendita.
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tronici, di vario tipo e valore diverso, ma della stessa famiglia.

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CA PRATICA - 20125 MILANO - Vla Zuretti, 52 .
t PUNTATA

ELEMENTI
TEORICI
E PRATICI SUL

TRANSISTOR
UNIGIUNZIONE
AFFRONTIAMO, IN QUESTA PRIMA PUNTATA
GLI ELEMENTI TEORICI CHE STANNO
ALLA BASE DEL FUNZIONAMENTO
DELL'UNIGIUNZIONE. NEL PROSSIMO
NUMERO ENTREREMO NEL VIVO
DELL'ARGOMENTO, PRESENTANDO ED
ANALIZZANDO LE PRINCIPALI APPLICAZION!
PRATICHE DELL'UJT.

120
Il transistor unigiunzione, conosciuto tecnicamen- comporre la curva caratteristica di ingresso del
te con la sigla UJT, puó essere utilizzato da solo transistor UJT, cioé l'andamento della tensione
o in abbinamento con al.tri semiconduttori: tran- tra Bl ed E, cioé la tensione VE in funzione
sistor bipolari, thyristor, triac. della corrente d'ingresso IE. Tale curva si pre-
Questo tipo di transistor occupa, a torto, un po- senta con l'andamento riportato in figura 3. In
sto di secondo piano nello studio e nelle applica- questo disegno si possono distinguere tre zone:
zioni dilettantistiche. Ma le sue applicazioni pra- la prima corrispon<le alla zona di blocco del tran-
tiche si presentano un po' dovunque, in tutti i sistor UJT, l'altra rappresenta la zona a resi-
settori dell'elettronica. Ecco perché abbiamo rite- stenza negativa, la terza e la zona di saturazione.
nuto necessario introdurre i nostri lettori anche
in questo argomento, in modo da fornire loro
tutte quelle notizie suficienti e necessarie a com- CIRCUITO EQUIVALENTE
prendere il funzionamento di questo semicon-
duttore, offrendo altresi la possibilita di proget- Come avviene per tutti i dispositivi a semicondut-
tare o rielaborare circuiti contenenti transistor tore, anche in questo caso il miglior modo per
uniguunzuone. condurre un'analisi abbastanza dettagliata del
funzionamento del componente e quello di ser-
virsi di un circuito equivalente, composto con
COSTITUZIONE FISICA elementi semplici, in grado di simulare il fun-
zionamento e le caratteristiche del dispositivo.
II transistor umgmnzione e realizzato tramite u-
na barretta di materiale semiconduttore (silicio)
di tipo N, alle cui estremita vengono ottenuti dei
contatti ohmmici con i terminali di base B1 -
B2. Una punta di alluminio vien fatta penetrare
in una zona intermedia della batteria di silicio,
formando una giunzione P-N. Questa punta fa Fig. 1 - II simbolo teorico del transistor unigiunzione
capo ad un terzo elettrodo denominato emitto- non differisce di moito da quello del transistor ad ef-
fetto di campo; la sola differenza consiste nell'inclina-
re (E). zione della freccia indicante l'emittore.

CURVA CARATTERISTICA

II simbolo elettrico del transistor unigiunzione


somiglia un po' a quello del FET, con l'unica
differenza che la linea contenente la freccia e
sistemata in posizione obliqua rispetto alla bar-
retta centrale piu grossa (figura 1).
Poiché la gíunzione P-N e del tutto assimilabile
ad un diodo, considereremo, per comodita inter-
pretativa, questo diodo come se si trattasse di un
elemento esterno al transistor unigiunzione (f-
gura 2%.
Polarizzando la base 2 (B2) con una tensione po- 81
sitiva e fissa rispetto alla base 1 (B1), e possibile

121
Fig. 2- Per comodita interpretativa, conviene disegna-
re a parte il simbolo del diodo rappresentativo della
+ VBB giunzione PN, come se si trattasse di un elemento


esterno .all'UJT.

VE

IP VP


Fig. 3- Diagramma rappresentativo dell'andamento del-
la corrente di emittore in funzione della tensione di
emittore. Questa curva si ottiene quando la tensione
VBB rimane costante ed IE aumenta da zero verso un
valore positivo.

R82
Fig. 4 - 11 miglior sistema per condurre un'analisi abba- 2O /\
stanza dettagliata sul funzionamento dell'unigiunzione,
consiste nel realizzare un circuito equivalente, con ele-
menti semplici e in grado di simulare il funzionamento
e le caratteristiche dell'UJT.

► R1

VIg

vE


82€
Fig. 5- Questo sche-
ma interpreta il funzio-
namento del transistor
/ unigiunzione nella re-
/
' / gione di blocco. Que-
' - -1- - sta zona e indicata, a
IE destra, tramite il trat-
IP to a linea intera.

; O

122
Lo schema equivalente di un transistor UJT e
quello riportato in figura 4. In esso il diodo DI
VE
un diodo ideale, mentre la batteria VD, la cui
tensione e di 0,6-0,7 V circa, simula la tensione
di barriera tipica del diodo. Gli elementi RS ed
Rl rappresentano rispettivamente le resistenze
di serie e di perdita del diodo. ¡
GIi elementi RBI-RB2 ed Rsat. sono le resisten- /
ze della barretta semiconduttore, rispettivamen-
te tra B2 ed E e tra Bl ed E.
L'elemento Rsat. rappresenta il valore di RBl
nella zona di saturazione; il suo valore di molto
IP IE
inferiore ad RBl; ecco perché Rsat. puo essere
lasciata collegata in ogni zona senza introdurre
notevoli errori concettuali.
Il circuito cosi realizzato e abbastanza comples- Fig. 6- La parte di curva corrlspondente alla resisten-
so; ma si suole suddividerlo in due diversi cir- za negativa e quella indicata dal tratto pieno.
cuiti, a seconda che si vogliano studiare le diver-
' se zone di funzionamento del transistor.

quando si supera la tensione di punta VP, il cui


ZONA DI INTERDIZIONE
valore e dato da:
La zona di interdizione, o di blocco, corrisponde VP V+ VD
a quella in cui il diodo risulta polarizzato in sen-
cioé:
so inverso, cioé quando ne! diodo non si ha con-
duzione di corrente ed il circuito equivalente puo RBI
essere ridotto a quello riportato in figura S. VP = VBB----- + VD
Se B2 e polarizzata con una certa tensione posi- RBl + RB2
tiva (denominata VBB) rispetto B1, nel punto di Prima di tale valore di tensione, il diodo rimane
incontro di RBI ed RB2 si formera una tensione interdetto e la corrente di emittore IE e cleter-
il cui valore e determinato dalla seguente for- minata soltanto dalla resistenza di perdita del
mula: diodo e cio giustifica un tratto lineare di caratte-
ristica.
RBl
Si noti che nel disegno di figura 5 questo e sta-
V- VBB
to volutamente accentuato, mentre in genere es-
RBl + RB2
so e quasi invisibile, perché la corrente di perdi-
In tal modo il diodo diviene conduttore soltanto ta e soltanto di pochi pA.


Fig. 7 - Rappresentiamo, a
sinistra, il circuito elettri-
co equivalente al funzlo- E D1 RS VD
82

R2
VE

namento dell'unlgiunzione
nella regione di saturazlo-
ne. La curva riportata sul-
la destra interpreta il fun-
> /
/
wwl
zionamento del diodo com-
posto dall'emittore e dalla R sat.
_[+IE
base B1, quando la base 91
B2 e aperta, cioé non col-
legata.

123
r «(3ves

VE

} UJT

r"
j SALITA 1

/-
I __ T _

+-
IN
,
1 _ 1
1 1 1
4 'V8
I 1 _
] d. e
1
BI -r--- 1 TEMPO
I 1
1 I
: OISC 1
! 1
TR

® ©

ZONA A CARATTERISTICA NEGATIVA Fig. 8 - In A e riportato lo schema di un oscillatore a


ritassamento pilotato con transistor unigiunzione. In B
e riportato il diagramma che interpreta l'andamento
Superati i valori della tensione e della corrente del processo di carica e scarica del condensatore C1.
di píceo ci si dovrebbe aspettare, con !'aumento Per regalare a piacere questo tempo, non potendo in-
della corrente iniettata ne! diodo, un aumento tervenire su RB1, si ricorre al progetto riportato in C,
della tensione di emittore. Ma in realtá ció non ohm; R3 = 47 ohm; C1 = 1 F; UIT = N494;
i cui componen\: sono: R1 = 50.000 ohm; R2 = 3.600
avviene. Anzi, ci si trova di fronte ad un com- TR = Tl484.
portamento del tutto opposto: con !'aumentare
della corrente, la tensione di emittore diminuisce,
come se la resistenza fosse negativa. Cio dipende
da! fatto che la resistenza RBl non e da ritenersi
costante, perché essa risulta notevolmente influen-
zata dalla corren te iniettata da! diodo D l. In par-
ratteristica ri'orna ad assumere il suo andamento
ticolare, ad aumenti di corrente corrispondono
crescente.
aumenti di portatori minoritari ne! semicondut-
tore e, quindi, una diminuzione della resistivita Il diagramma riportato in figura 7 interpreta il
del materiale. fenomeno dell'influenza del diodo. Anziché un
Aumentando la corrente si ottiene in tal modo u- andamento lineare, la tensione presenta un an-
na diminuzione di resistenza e, in virtu della damento curvilineo.
legge di Ohm, una diminuzione della tensione.

IMPIEGO TIPICO
SATURAZIONE
L'impiego piu típico dei transistor unigiunzione e
E' ovvio che la diminuzione di resistenza e quel- senza dubbio quello degli oscillatori a rilassa-
la della tensione non continuano all'infinito, per- mento, il cui schema di principio e riportato in
ché al di la di un certo limite di conduttivita il figura 8A.
materiale semiconduttore non arriva, a causa del- Sui terminali del condensatore CI si ottiene una
la propria saturazione: tutti i portatori minorita- tensione che ha l'andamento di quella interpre-
ri sono impegnati nella conduzione. tata dal diagramma di figura 8B. Ció si verifica
In tali condizioni la resisten2a RBI assume un a causa delle continue cariche di scariche del
valore pressoché costante (Rsat.) e la curva ca- condensatore.

124
Finché la tensione di emittore conserva un valore In pratica, appena il transistor unigiunzione ini-
inferiore a quello di píceo, il condensatore si ca- zia a condurre, sui terminali della resistenza R3
rica attraverso la resistenza Rl. Raggiunto tale si forma una tensione di valore tale da saturare
valore, il transistor unigiunzione raggiunge la zo- il transistor TR che, a causa della forte condu-
na a caratteristica negativa, provocando la sea- zione, provoca la rapida scarica del condensatore
rica del condensatore. Cl.
Si noti che il tempo di scarica dipende dalla re- Chiudiamo per ora questo interessante argomen-
sistenza RBl del transistor unigiunzione . to sulla teoría e sulla pratica degli U JT.
Per aumentare la rapidita di scarica, cioé per Ne! prossimo fascicolo di Elettronica Pratica, che
diminuire il tempo necessario al condensatore Cl apparira sulle edicole nei primi giorni di marzo,
di scaricarsi, poiché non e assolutarnente possi- presentererno alcune tra le principali applicazio-
bile agire su RBl, si ricorre all'artifizio riporta to ni di questo interessante transistor.
in figura 8C. (continua al prossimo numero)

Le prime
esperienze
del dilettante

RICEVITORE PER ONDE MEDIE A 2 VALVOLE


IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 6.300 senza altoparlante
L. 7.000 con altoparlante
E' un kit necess ario ad ogni principiante per 11 kit é corre dato del fascicolo n. 2-1973 della
muovere i primi passi nello studio della radio- rivista, in cui e pubblicato l'articolo relativo
tecnica elementare. E' la sola guida sicura per al montaggio dell'apparato. Le richieste debbono
e omporre un radioappa rato, senza il fastidio di essere fatte inviando antic ipatamente l'importo
dover risolve re problemi di reperibilitá di ma- a mezo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a:
teriali o di arrangiamenti talvolta impossibili. Elettron ica Pratica - 20125 (MI) - Vla Zurettl, 52.

125
QUESTO APPARATO, CONCEPITO SECONDO LE PIU' MODERNE TEC-
NOLOGIE, SERVE PER ~ALLINEARE GLI STADI DI MEDIA FREQUENZA DEI
RICEVITORI RADIO. IL CIRCUITO EROGA UN'ONDA SINUSÓIDALE NON
MODULATA, LA CUI REQUENZA E' LA STESSA DEL TRASFORMATO-
RE MF1 UTILIZZATO: PER ESEMPIO A 455 KHz. QUESTO VALORE PUO'
ESSERE VARIATO INTERVENENDO SULLA POSIZIONE DELLA FERRITE

DELLO STESSO TRASFORMATORE.

GEN_L55 Kz

pTTENUHT.
2 A
1 •

GENERATORE
MF-455 KHz
CON lRANSISTOR
MOS-FET
126
Il problema piü arduo, quello piü difcile da ri- Ma un trasformatore di media frequenza, per
solvere per ogni costruttore dilettante di ricevi- essere caratterizzato da tali prerogative, deve ri-
tori radio a conversione di frequenza, cioé rice- sultare tarato. E la taratura si effettua, quasi
vitori radio a circuito supereterodina, e senza sempre, regolando il nucleo ferromagnetico inse-
dubbio quello della taratura dei trasformatori di rito in ogni bobina di ciascun trasformatore di
media frequenza, che debbono tutti « risuona- media frequenza. 11 trasformatore di media fre-
re » sullo stesso valore di frequenza. quenza, dunque, fa un po' da ... setaccio, lascian-
La media frequenza rappresenta que! valore di dosi attraversare da corpi di una stessa pezzatura:
frequenza, costante in ogni apparecchio radio, ne! nostro caso da correnti elettriche dello stesso
nel quale vengono convertiti tutti i segnali ra- valore di frequenza, cioé, in base alla preceden-
dio ricevuti. E i segnali di media frequenza at- te supposizione, di 455 KHz.
traversano quella parte del ricevitore radio che I radiotecnici, quando debbono tarare le medie
viene chiamata stadio, o stadi di media frequen- frequenze di un ricevitore radio a circuito supere-
za. Questa parte e normalmente compresa fra i terodina, iniettano un segnale modulato nei vari
circuiti convertitori, cioé i circuiti di alta fre- elementi di entrata degli stadi amplificatori a
quenza, e i circuiti amplificatori di bassa frequen- media frequenza del ricevitore radio. Trattando-
za. In questa parte del circuito dellapparecchio si di un segnale modulato tramite un segnale di
radio vi sono molti componen ti elettronici: con- bassa frequenza, attraverso l'altoparlante e pos-
densatori, resistenze, transistor e, piü importanti sibile udire un suono. Faceudo ruotare i nuclei
fra tutti, i trasformatori di media frequenza che, di ferrite delle medie frequenze, si fa in modo
in gergo radiotecnico vengono molto semplice- di rendere il suono piü forte possibile.
mente denominati MEDIE FREQUENZE. Con il generatore da noi concepito le cose van-
Quando il costruttore dilettante conclude la sua no press'a poco allo stesso modo: si inietta il se-
opera realizzativa, cioé termina il lavoro di ca- gnale a 455 KHz nei punti del ricevitore radio
blaggio del ricevitore radio supereterodina, si che avremo modo di citare piü avanti e si osser-
imbatte inevitabilmente ne! problema della mes- va il risultato del processo di taratura su un te-
sa a punto e della taratura del ricevitore. ster dotato della scala a 100 m V. Ne! nostro ca-
so dunque non si effettua una taratura in base al
Con la presentazione del progetto di un genera-
suono emesso dall'altoparlante, ma conformemen-
tore a 455 KHz e nostra intenzione aiutare quei
te alle indicazioni fornite dall'indice dello stru-
lettori che, essendo sprovvisti di un oscillatore mento. Le varie indicazioni si ottengono, ovvia-
modulato, sono costretti a tarare ad orecchio le mente, facendo ruotare i nuclei di ferrite delle
medie frequenze. medie frequenze, con lo stesso sistema adottato
Ma che cosa significano le comuni espressioni dai radiotecnici con l'uso dell'oscillatore modu-
di « medie frequenze tarate » o « medie frequen- lato.
ze starate »? Per rispondere a queste domande
basta assimilare, una volta per tutte, il concetto
di frequenza di risonanza di un circuito. IL TRANSISTOR MOS-FET

Prima di iniziare la descrizione del progetto del


FREQUENZA D'ACCORDO generatore, consideriamo doveroso rilevare l'a-
vanzata tecnologia con cui questo e stato conce-
Per frequenza di risonanza, o frequenza di ac- pito. Per la prima volta, infatti, in un nostro pro-
cordo, di un circuito, si intende quel valore di getto si fa uso di un transistor MOS-FET.
frequenza che permette il massimo passaggio di La denominazione di questo semiconduttore de-
segnale, cioé di corrente elettrica rappresentativa riva da Metal Oxide Semiconductor Field Effect
di un determinato segnale. Spieghiamoci meglio. Transistor.
Il segnale radio presente a valle dei circuiti con- 11 transistor MOS-FET, assai spesso chiamato
vertitori di un ricevitore radio supereterodina ha molto piü semplicemente « transistor MOS »,
un valore di frequenza costante. Supponiamo che funziona sostanzialmente come un transistor FET,
questo valore sia di 455 KHz. Ebbene, i .trasfon: di cui abbiamo avuto modo di parlare a lungo
matori di media frequenza debbono possedere ca- in altre occasioni. Ma tra i due transistor sussi-
ratteristiche elettriche tali da concedere il libero ste la differenza che l'elettodo di gate risulta
passaggio a tutte le correnti elettriche alla fre- isolato dalla barretta di semiconduttore, chiama-
quenza di 455 KHz. ta anche « canale », da uno strato di ossido me-

127
MF 1

I
RI

C6

J8.v a'
e 1
[_ - - - - - - - - - . R2 R3

Cl

R12

Fig. 1 - Circuito elettrico del generatore di frequenza


non modulata. TR1 e un transistor di tipo MOS-FET a
canale N; TR2 é un transistor FET a canale N. Gli elet-
trodi di TRI sono quattro (il quarto elettrodo C e col-
COMPONENTI
legato con l'involucro e con il substrato del componen-
te). Lo stadio principale e quello dell'oscillatore che,
pur non essendo quarzato, e molto stabile; la stabilitá, CONDENSATORI
comunque, puó aumentare coilegando in parallelo a C1 = 50.000 pF
C1 un diodo zener da 15 V con il catodo verso R1. I C2 = 47.000 pF
segnali di uscita possono essere ottenuti con varia- C3 = 50.000 pF
zioni di tensione graduale, tramite il potenziometro RS, C4 50.000 pF
a scatti, tramite il commutatore S2, C5 50.000 pF
C6 = 47.000 pF

RESISTENZE
R1 = 4.700 ohm
R2 = 1 megaohm
R3 == 3.300 ohm
R4 = 470.000 ohm
R5 - 680.000 ohm
R6 = 47.000 ohm
tallico. 11 transistor MOS, quindi, rappresenta
R7 = 22.000 ohm
!'equivalente del triodo, cioé della valvola elet- R8 = 50.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
tronica a tre elettrodi, perché anche in questo R9 = 47.000 ohm
tubo la griglia risulta isolata da! circuito princi- R10 = 4.700 ohm
pale. Per tale motivo il transistor MOS gode di R11 = 47.000 ohm
una elevatissima impedenza d'ingresso, di molto R12 = 4.700 ohm
superiore a quella degli stessi FET. La capacita
dell'elettrodo di gate, inoltre, rispetto al canale, VARIE
TR1 = 3N128 (RCA)
non varia al variare della polarizzazione, cos1 co-
TR2 = 2N3819 (TEXAS)
me accade nei FET e nei normali transistor per MF1 = trasf. di media freq. recuperato da ricev.
effetto della giunzione P-N; i transistor MOS radio a valvole fuori uso
possono dunque essere impiegati in stadi di alta S1 = interrutt. gen.
frequenza, dove e necessaria una accurata tara- S2 = commutatore (1 via - 3 posizioni)
tura, oppure nella costruzione di oscillatori mol- ALIMENTAZ. = 18 Vcc.
to stabili.

128
TIPI DIVERSI DI MOS Fig. 2 - Cablaggio del generatore di frequenza realiz-
zato su circuito stampato e dentro un contenitore me-
tallico. In sede di montaggio dell'apparato il lettore do-
Come avviene per i transistor FET, anche i tran- vra tener conto che si tratta di costruire un circuito di
sistor MOS-FET possono essere a canale N o a alta frequenza con un componente, il transistor MOS-
canale P. Ma rispetto a questi, i transistor MOS- FET, assai delicato. Le saldature di massa dovranno
essere effettuate a regola d'arte, mentre i conduttori
FET possono funzionare in due maniere: a dovranno rimanere corti il piil possibile. La media fre-
« svuotamento » o ad «arricchimento » di cari- quenza MF1 e costituita da un normalissimo trasforma-
che elettriche. Ma interpretiamo meglio questi tore di media frequenza prelevato da un ricevitore ra-
due concetti. dio a valvole fuori uso.
Nel primo caso, per controllare la corrente fra
drain e source, occorre polarizzare negativamen-
te il gate e « impoverire » i portatori di corren-
te ne! canale ( osservazione valida di transistor
MOS-FET a canale N); infatti, se il gate non
fosse polarizzato, la conduzione fra drain e source
risulterebbe massima.

SCHERMO IN OTTONE

use. AF

:
C6

n
U,
18V

129
Nel secondo caso, poiché il canale, in virtü della
sua costruzione, e « povero » di portatori di cor-
rente, si deve « arricchire » il canale stesso po-
larizzando positivamente l'elettrodo di gate (anche
questa osservazione e valida ne! caso di transistor
MOS-FET a canale N).
Un'altra variante, che puo contraddistinguere
i transistor MOS-FET, consiste ne! fatto che
questi possono essere realizzati anche nella ver-
sione a doppio gate, risultando del tutto simili

T0o
ad un pentodo.

1 DIFETTI DEI MOS-FET

Poiché il gate di un transistor MOS-FET risulta


isolato da! canale, esso tende a caricarsi con ca-
riche statiche che, a causa dello spessore estre-
mamente sottile dell'ossido metallico, provocano
facilmente perforazioni del dielettrico, con la
Fig. 3- Circuito stampato a grandezza naturale neces- conseguente distruzione del componente.
sario per la composizione del cablaggio del generato- Facciamo osservare che la capacita del gate e
re di frequenza. molto ridotta; ció in pratica significa che la sola
presenza di piccole cariche elettriche puó dar
luogo a tensioni molto elevate, sufficienti alla
perforazione del dielettrico. Questa osservazione
scaturisce immediata dall'ana]isi della seguente
formula:

Fig. 4- Da questi disegni il lettore potra dedurre l'or-


dine di successione degli elettrodi sui due transistor
TRI e TR2. Gli elettrodi del transistor TR1, che e un
•° e
nella quale V rappresenta il valore della tensio-
MOS-FET, assumono il seguente significato: D = ne che si manifesta, mentre Q rappresenta la
DRAIN; S = SOURCE; G = GATE; C = CASE (IN- carica elettrica con la q uale il gate tende a cari-
VOLUCRO + SUBSTRATO). La corrispondenza fra le carsi. La lettera C misura il valore capacitivo
sigle e gli elettrodi del transistor FET é la seguente:
S = SOURCE; G = GATE; D = DRAIN. Nel nostro
del gate. Come si puo facilmente arguire, con
progetto sono stati adottati il transistor 3N128 della l'aumentare del dividendo (Q) e con il diminuire
RCA per TR1 e il 2N3819 della TEXAS per TR2. AItre del divisore (C), il valore del quoziente V au-
case costruttrici hanno immesso sul mercato semicon- menta notevolnente.
duttori analoghi, che possono sostituire egregiamente
quelli da noi prescritti, ma che hanno una DIVERSA Questo difetto, caratteristico dei transistor MOS-
DISPOSIZIONE DEI TERMINALI. FET, e talmente appariscente che, assai spesso,
il solo contatto delle dita delloperatore con il
componente e in grado di provocarne la distru-
z10ne.
Per evitare tale gravissimo inconveniente, i co-
struttori di transistor MOS-FET muniscono il
componente di una molletta metallica che, corto-

.ce
:3
circuitando tutti i terminali, impedisce alle ca-
riche statiche di danneggiare il componente.
Questa molletta, che si presenta sotto l'aspetto
di una spirale, deve essere mantenuta in sede per
tutto il tempo necessario per applicare un com-
ponente nel circuito. Essa verra tolta soltanto
dopo avere effettuato le saldature sugli elettrodi.
In taluni transistor MOS-FET di modernissima
concessione, assieme al MOS-FET vengono in-

130
tegrati alcuni diodi zener, che provvedono a li-· tanto e cío avrebbe imposto all'operatore lacqui-
mitare la tensione di gate a valori tali da scon- sto e !'uso di alcuni cristalli di quarzo con diversi
giurare qualsiasi rischio di perforazione del die- valori di frequenze, commutabili fra loro tramite
lettrico. apposito comando.
Anche senza !'uso del cristallo di quarzo, la sta-
bilita del circuito e da considerarsi veramente ot-
CIRCUITO DEL GENERATORE tima; essa migliora sensibilmente se si fa uso di
una alimentazione stabilizzata.
La parte principale del circuito del generatore di A tale scopo, cioé se la tensione di alimentazione
frequenza, rappresentato in figura 1, e senz'altro di 18 V ce non e stabilizzata, occorre collegare,
quella dell'oscillatore a 455 KHz pilotato da! in parallelo con il condensatore Cl, un diodo ze-
transistor MOS.FET. ner da 15 V. L'inserimento di questo componen-
L'uso di questo particolare tipo di transistor te deve essere fatto con il catodo rivolto verso la
(TRl) ci ha permesso di optare per la soluzione resistenza Rl; ai lettori principianti ricordiamo
dell'oscillatore libero, anziché quarzato, con tutti
i vantaggi economici che ne conseguono.
L'oscillatore libero permette di far variare entro
certi limiti il valore della frequenza generata,
intervenendo su! nucleo di ferrite della media
e
frequenza MF 1. In questo modo possibile adat-
tare la frequenza generata dall'apparato a quei Fig. 5- Questo circuito indicativo e riassuntivo del cir-
cuito vero e proprio di un ricevitore radio a conversio-
valori cui sono tarate le medie frequenze dei ri- ne di frequenza interpreta il processo di taratura delle
cevitori radio. medie frequenze. 11 nostro generatore deve essere col-
Non tutte le medie frequenze dei ricevitori ra- legato in un primo tempo con il punto 1, poi, successi-
vamente, con i punti 2-3. 11 tester, commutato nella
dio, infatti, sono tarate al valore di 455 KHz.
scala 100 mV, deve essere collegato con i terminali
Perché esistono ricevitori radio con valori di me- estremi del potenziometro di volume del ricevitore ra-
dia frequenza di 460, 450, ecc. KHz. dio. Esso va continuamente osservato durante il pro-
cesso di avvitamento o svitamento delle ferriti delle
Realizzando un oscillatore quarzato, il valore tre medie frequenze: !'indice deve subire la massima
della frequenza generata sarebbe stato uno sol- deviazione.

1 MF 2MF 3 MF
,--------- ----, ,-----------7 1 ---------, TESTER
1
L-
1
1'23 1
1
1 100mv ts.

1 1 1 D1
1 1 1
1
- -- - -·•---1--I __ J
ANT.

@ @ @
BF

TR3
pot volume

131
che il catodo di un diodo si trova da quella parte
del componente in cui sempre il costruttore so-
vrappone una segnalazione (fascetta o riga di ri-
ferimento).
Anche senza l'inserimento del diodo zener la sta-
bilita dell'apparato, cioé dell'oscillatore, rimane
buona; basta tener conto infatti che, piccole va-
riazioni di frequenza, di qualche decina di hertz,
non influenzano per nulla il processo di taratura
di una media frequenza.
Per quanto riguarda il transistor TRI, occorre te-
ner ben presente che il MOS-FET e un elemento
LIAE 3.500 per il quale risulta molto importante il cóncetto
CASSETT IERA MINOR di polarizzazione, che ¿ del tutto simile a quello
Contenitore a 12 cassetti, componi- delle valvole elettroniche e dei transistor FET.
bile ad incastro; dimensioni di un cas- 11 gate del MOS-FET, infatti, risulta negativo ri-
setto: 115 x 55 x 34. Ogni cassetto e spetto alla source (S), per effetto della resistenza
provvisto di divisori interni. R2, che mantiene la tensione di gate Vg = O e
per effetto della resistenza R3 che costringe la
source ad assumere un valore di, tensione positiva.
Chi non ha mai visto il símbolo elettrico di un
transistor MOS.FET si sara accorto, osservan-
do il símbolo del transistor TRI, della presenza
di un quarto terminale siglato con la lettera C,
che sta a significare « case ». Questo elettrodo,
che ne! símbolo elettrico del transistor e dotato
di una freccia per caratterizzare il tipo di tran-
sistor, a canale N o a canale P, risulta collegato
con !'involucro metallico e con il substrato su!
quale sono depositati gli strati semiconduttori e
di ossido.
Dal drain (D) del transistor TRI viene prelevato
un segnale sinusoidale il cuí valore di frequenza
LIRE 3.800 e stabilito dal processo di taratura della frequen-
CASSETTIERA - MAIOR za MFl.
Contenitore a 6 cassetti, componibile Questo segnale viene inviato al gate di un tran-
ad incastro; dimensioni di un casset- sistor FET (TR2), che agisce da stadio separa-
to: 114 x 114 x 46. Ogni cassetto e tore. Questo secondo stadio del generatore e do-
provvisto di divisori interni. tato di una elevata impedenza di ingresso e non
sovraccarica l'oscillatore.


Dalla source (S) del transistor TR2 il segnale vie-
ne nuovamente prelevato ed inviato ad un at-
tenuatore d'uscita che consente di variare la ten-
sione sia a scatti, sia in continuitá.
La variazione a scatti si ottiene manovrando il
Organizzate il vostro lavoro! Conser- commutatore S2 ad 1 via - 3 posizioni.
vate sempre in ordine i componenti Le tre portate assumono i seguenti valori: 150
elettronici! Trasformate, a poco a po- mV- 15 mV- 1.5 mV. La variazione continua
co, il vostro angolo di lavoro in un della tensione di uscita si ottiene invece mano-
vero e proprio laboratorio! vrando il perno del potenziometro R8 e lasciando
S2 direttamente commutato sul cursore di R8.
Sulla parte destra dello schema elettrico di figura
Le richieste delle cassettiere debbono essere 1 e riportata una linea tratteggiata verticale con
fatte inviando anticipatamente l'importo, a mez- la scritta SCHERMO. La presenza di questo
zo vaglia o c.c.p. n. 3/28482, intestato a: schermo metallico permette di isolare luscita del
ELETTRONICA PRATICA - Via Zuretti, 52 - circuito da! generatore vero e proprio, consen-
20125 MILANO. tendo di <losare con precisione l'uscita del circuí-

132
to ed impedendo che i componenti del partitore te; i terminali dei conduttori e quelli dei com-
d'uscita, fungendo da antenna, non esplichino ponen ti debbono rimanere molto corti; l'alimen-
correttamente le loro funzioni. tazione deve essere ben disaccoppiata, onde evi-
tare oscillazioni parassite; la saldatura risultera
ottima (in pratica si dovrá racchiudere il cir-
COSTRUZIONE DEL GENERATORE cuito in un contenitore metallico, collegando
ad esso, preferibilmente tramite saldatura a sta-
Prima di iniziare la costruzione del generatore di gno, i vari punti di massa); l'involucro metallico
media frequenza, seguendo il piano costruttivo di della media frequenza MF 1 e lo schermo di se-
figura 2, il lettore dovrá tener presenti due fon- parazione degli stadi di uscita debbono essere
damentali concetti : collegati elettricamente con l'involucro metallico,
1 - Si tratta di un circuito di alta frequenza. cioé con il contenitore dell'apparato.
2 - II transistor MOS-FET e un componente Per quanto riguarda poi la delicatezza del tran-
delicato. sistor MOS-FET, ricordiamo che, fin quando il
II primo concetto vuol significare che tutte le lavoro costruttivo non e completamente ultimato,
salda tu re debbono essere effettua te a regala d'ar- la molletta che cortocircuita i terminali non <leve

AMPLIFICATORE TUTTOFARE
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in scatola di montaggo a L. 3.750

11 kit permette di realizza-


re un modulo elettronico u-
tilissimo, da adattarsi alle
seguenti funzioni:

Amplificatore BF Caratteristiche elettriche del modulo


Sirena elettronica Tensione tipica di lavoro: 9 V
Aliarme elettronico
Oscillatore BF Consumo di corrente: 80 + 100 mA
(emissione in codice mor- Potenza d'uscita: 0,3 W indistorti
se) lmpedenza d'uscita: 8 ohm

Tutti i componenti necessari per la reallzzazlone di questo apparato sono


contenuti in una scatola di montaggio venduta dalla nostra Organizzazio-
na al prezzo di L 3.750. Le richieste debbono essere fatte inviando an-
ticipatamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a:
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133
assolutamente essere rimossa; nel caso che que- in modo che la frequenza di risonanza del circui-
sta fosse stata erroneamente eliminata, occorrerá to risulti esattamente quella di media frequenza
sostituirla con un semplice filo di rame. indicata dalla casa costruttrice. Soltanto in que-
sto modo, all'uscita del ricevitore radio, cioé
nell'altoparlante, si ottiene la massima intensita
sonora e un'emissione priva di distorsioni.
MESSA A PUNTO
Abbiamo gia detto che con l'oscillatore modu-
lato il processo di taratura delle medie frequen-
La messa a punto del nostro generatore non e
ze viene seguito con l'orecchio, in base all'inten-
assolutamente necessaria se esso e destinato per sita dell'emissione attraverso l'altoparlante. Con
usi dilettantistici. Tuttavia, se si desiderano for- il nostro sistema, invece, poiché il segnale ge-
me d'onda estremamente pure, si dovrá proce- nerato non e modulato, occorre seguire il proces-
dere alla messa a punto dello strumento con l'aiu- so di taratura osservando !'indice di un tester
to di un oscilloscopio. II miglior sistema di pro- collegato ne! circuito di uscita ne! modo indicato
cedimento e quello di sostituire, temporaneamen- in figura 5.
te, le resistenze R3-R4-R5 con altrettanti poten- La taratura, comunque, deve essere fatta nel se-
ziometri da 10.000 ohm - 1 megaohm ed 1 me- guente modo. Prima si collega il tester sui ter-
gaohm. Questi potenziometri dovranno essere op- minali estremi del potenziometro di volume del
portunamente regolati : il primo per la migliore ricevitore radio; il tester dovrá essere commuta-
forma d'onda a valle del condensatore C4; i to nella portata 1 V fondo-scala (si tratta della
rimanenti due per la miglior forma d'onda di portata minima richiesta, perché . nei moderni
uscita. Una volta terminata questa operazione, i tester esiste anche la portáta di 100 mV fondo-
potenziometri verranno sostituiti con resistenze scala necessaria per la lettura delle tensioni su-
fisse di valore pari a quello su! quale sono stati gli elettrodi dei transistor).
regolati i potenziometri. Successivamente si collega il conduttore del gene-
ratore sulla base dell'ultimo transistor amplifi-
catore di media frequenza (nello schema di fi-
IMPIEGO DELLO STRUMENTO gura 5 questo transistor e indicato con la sigla
TR2 mentre il punto in cuí <leve essere applica-
L'impiego del generatore di frequenza costituisce to il conduttore uscente dal generatore e indi-
un argomento che appartiene al settore della ta- cato con il numero 1). Quindi, per mezzo di un
ratura dei ricevitori radio e che molti lettori giá cacciavite privo di massa metallica (cacciavite
conoscono. appositamente costruito per il processo di taratu-
Per coloro che sono alle prime armi con la ra- ra degli apparati elettronici) si fa ruotare leg-
diotecnica vogliamo tuttavia ricordare, almeno germente a destra e a sinistra il nucleo di ferrite
sommariamente, questo particolare lavoro di ra- dell'ultima frequenza (3' MF) e si osserva contem-
diotecnica. poraneamente l'indice del tester; l'operazione di
E' ovvio che il riferimento viene fatto ai solí ri- avvitamento o svitamento deve cessare nel mo-
cevitori radio a circuito supereterodina, cioé a mento in cui si ottiene la massima deviazione
conversione di frequenza. dell'indice del tester. Questa stessa operazione
In qualunque ricevitore radio di questo tipo, sia va fatta per le altre medie frequenze, risalendo
esso a valvole o a transistor, sono presentí dei progressivamente a monte attraverso la 2 MF
contenitori metallici, di forma rettangolare o ci- e la 1' MF.
lindrica, pi o meno grandi, nei quali e contenu- In pratica, se si vuol essere sicuri di aver otte-
to un piccolo trasformatore che prende appunto nu to una taratura completa e perfetta, non bi-
il nome di trasformatore di media frequenza. Gli sogna accontentarsi di questo primo procedimen-
• to, ma occorre ripetere le stesse operazioni ri-
avvolgimenti di questo trasformatore risultano
partendo dalla 3 MF.
costruiti su un supporto isolante dentro il quale e
II collegamento fra l'uscita del generatore e i pun-
inserito un nucleo di ferrite regolabile (nei rice-
ti contrassegnati con i numeri 1-2-3 dello schema
vitori radio a valvole le medie frequenze sono di figura 5 deve essere effettuato con cavo scher-
dotate di due nuclei di ferrite regolabili). mato; la calza metallica di questo cavo verra
Il processo di taratura delle medie frequenze collegata con il circuito di massa del ricevitore
consiste nell'avvitare o svitare i nuclei di ferrite radio sottoposto a procedimento di taratura.

134
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distanza. comprese le spese di spedizione.
NI-Cd

RICARICHAMO LE PILE
AL NICHEL- CADMIO
Le pile al nichel-cadmio vantano il pregio fondamentale di poter essere ri-
e
caricate. 11 lpro uso ripetuto garantito per lungo tempo, purché la corrente
di ricarica sia in ogni caso mantenuta tra 1/10 e 1/20 della corrente nomi-
nale con opportuno alimentatore, appositamente concepito, come quello
rappresentato e descritto in queste pagine.

136
II miglior sistema per alimentare qualsiasi appa- alcun controllo, perché essi sono ermeticamente
rato elettrico, radioelettrico, elettronico, e cer- chiusi e nessun liquido puó essere introdotto.
tamente quello della rete-luce. Perché con l'e- Il pregio fondamentale di questi tipi di pile, co-
nergia di rete si spende poco e non occorre sot- me abbiamo detto, e la possibilitá di ricarica. Il
toporsi ad alcuna operazione di controllo o so- loro uso ripetuto e garantito per lungo tempo,
stituzione di sorgenti elettriche. Ma questo si- purché la corrente di ricarica sia in ogni caso
stema non puo essere sempre adottato. Con gli mantenuta tra 1/10 ed 1/20 della corrente no-
apparati elettronici portatili, ad esempio, esso e minale.
assolutamente impossibile.
Chi deve far uso prolungato di apparati alimen-
tati a pile, deve sottostare alla continua spesa USO DELLE PILE AL NICHEL-CADMIO
delle pile di ricambio. Eppure, allo stato attuale
della tecnica esiste una via di mezzo, in grado di La batteria al nichel-cadmio e concepita in mo-
risolvere brillantemente il problema dell'alimen- do tale da non sopportare sovraccarichi; essa e
tazione dei piccoli apparati portatili per la durata dunque dimensionata per fornire una corrente
di alcuni anni. Questa via di mezzo ci e offerta che non puo superare un certo valore nominale
dalle pile al nichel-cadmio, che sono pile ricari- dichiarato dalla casa costruttrice. Questo valore
cabili, di lunga durata. <leve essere quasi sempre rispettato; sono possi-
bili sporadiche eccezioni di assorbimenti di cor-
rente superiori al valore nominale, purché di bre-
ve durata.
VANTAGGI DELLE PILE AL NICHEL-
Con le batterie al nichel-cadmio occorre far mol-
CADMIO
ta attenzione a non cortocircuitare i poli dell'e-
lemento, perché il calore generato all'interno, a
Quando si pesa ad un accumulatore ricaricabi- causa del passaggi o della forte corrente elettrica,
le, immancabilmente viene richiamato dalla me- deteriorerebbe irrimediabilmente le sostanze chi-
moria il classico accumulatore per auto, cioe quel- miche contenute nella pila.
la cassettina pesante, di notevoli dimensioni, che
tutti pi o meno conoscono.
L'accumulatore per auto risolve ottimamente il
problema dell'alimentazione elettrica di tutti gli
autoveicoli, perché e caratterizzato dalla possi-
bilita di fornire correnti elettriche anche intense.
I suoi difetti sono rappresentati dal peso, dal-
l'ingombro, da! controllo continuo del livello del Fig. 1- Esempi di pile al nichel-cadmio ermeticamente
liquido e del suo eventuale ripristino. Un altro chiuse, di lunga durata e ricaricabili.
difetto e da attribuirsi al fatto che l'accumula-
tore per auto non e ... capovolgibile o, comun-
que, inclinabile al di la di una certa graduazio-
ne. Esso e tuttavia molto economico ed e forse
questa la caratteristica che fa dell'accumulatore
per auto la sorgente di energía elettrica conti-
nua pi diffusa.
Quando si hanno problemi di durata, di impos-
sibilitá di manutenzione, di resistenza a sol-
lecitazioni meccaniche, di capovolgimenti, l'ac-
cumulatore per auto non serve piü ed e necessa-
rio ricorre ad al tri tipi di accumulatori, di-
versamente costruiti, anche a scapito della eco-
nomicita.
Gli accumulatori al nichel-cadmio, anche se ca-
ratterizzati da un costo iniziale assai elevato, so-
no dotati di una durata di funzionamento ele-
vatissima che, rispettando alcune regole, puó rag-
giungere talvolta anche il decennio. Essi presen-
tano una buona capacita di scarica ed una no-
tevole robustezza meccanica. Non necessitano di

137
R5

3a
e

" e, le
02

] e

1215vcc --
?

--
u_ C4

$
R1

Ce e
'a 11
+
~
+ 11 e
Cl R3 RA
5
c3

Fig. 2 - Circuito di ricarica per pile al nichel-cadmio.


11 condensatore elettrolltico C4 deve essere inserito
soltanto nel caso in cui l'apparato venga destinato ad
altri usi. Con il potenziometro R2 si regola il valore
dell'intensitá della corrente di uscita. Sui terminali con-
trassegnati con le lettere X Y deve essere inserita una
sorgente elettrica con tensione continua di 12-15 V.
1 due transistor TR1-TR2 sono montati nella classica
configurazione Darlington. COMPONENTI
CONDENSATORI
L'accumulatore al nichel-cadmio non deve ma1 C1 = 47 F- 12 VI. (elettrolitico)
essere lasciato scarico. Occorre quindi provve- C2 = 470 pF
dere, periodicamente, alla sua ricarica, che si C3 = 15 F-12 VI. (elettrolitico)
C4 500±-1000 F - 25 VI. (vedi testo)
ottiene sottoponendo la pila ad una sorgente op-
portuna di corrente continua, senza dover ripri- RESISTENZE
stinare alcun livello di liquido, come invece av- R1 = 3 megaohm (vedi testo)
viene nella manutenzione degli accumulatori per R2 = 1 megaohm - potenz. (vedi testo)
au tovetture. R3 = 350 ohm
A questo punto potremmo dire che le regole di R4 = 1.000 ohm
R5 = 10.000 ohm
uso e di conservazione delle pile al nichel-cadmio
sono del tutto simili a quelle che si adottano per VARIE
gli accumulatori al piombo. TR1 = 2N2906
Le pile al nichel-cadmio, tuttavia, presentano TR2 = 2N2905A
il vantaggio di non necessitare del ripristino del- D1-D2 = 1N914
DZ = diodo zener (5,3 V)
l'elettrolita.
e-

CORRENTE DI CARICA

Una sostanziale differenza, tra il sistema di ma-


nutenzione di un accumulatore al piombo e uno
al nichel-cadmio, consiste in un valore notevol-
men te diverso della corrente di carica. Si <leve

138
infatti tener presente che, mentre le capacita di bilizzata. Da questa tensione viene ricavata una
carica usuali degli accumulatori al piombo va- tensione di riferimento mediante il diodo zener
riano attorno ai 32;-34 A/h (ampere/ora), le ca- DZ, che e compensato termicamente tramite i dio-
pacita di carica degli accumulatori al nichel- di D1-D2.
cadmio sono solitamente molto inferiori al 100; A partire dalla tensione di riferimento viene ri-
500 mA/h (milliampere/ora). Soltanto raramen- cavata una corrente di comando da applicare
te, in occasione di applicazioni professionali, le alla base del transistor TRI. Questo transistor
capacita di carica raggiungono valori di qualche amplifica la corrente di comando e la applica al-
A/h (ampere/ora). la base del transistor TR2. Sul collettore del
Da queste ultime considerazioni scaturisce im- transistor TR2, dunque, e disponibile una cor-
mediato il concetto che, per la ricarica di un rente di valore parí a quello della corrente di
accumulatore al nichel-cadmio, non e assoluta- base del transistor TRI moltiplicato per il pro-
mente possibile far uso del comune caricabatte- dotto del guadagno dei due transistor.
rie come, ad esempio, quello pubblicizzato nelle Il valore della resistenza RI e quello del poten-
pagine di questa rivista. Occorre invece far uso ziometro R2 non e di rigore. Nell'elenco com-
di un apportuno circuito di ricarica, appositamen- ponenti alla resistenza RI viene attribuito il va-
te progettato, come quello presentato e descritto lore di 3 megaohm, mentre al potenziometro
in queste pagine. R2 viene attribuito il valore di 1 megaohm (que-
Le potenze in gioco sono deboli e l'apparato e sto potenziometro permette di controllare una
quindi facilmente realizzabile con pochi elemen- gamma di valori di corrente, su! collettore di
ti; esso risulta inoltre assai economico e poco TR2, compresi fra i 30 e i 50 mA). Ma i valori
ingombrante. riportati nell'elenco componenti sono soltanto in-
dicativi, perché potra capitare di doverli varia-
re, anche considerevolmente, in conformita al
CIRCUITO DI RICARICA guadagno dei due transistor TRI-TR2, in mo-
do da ottenere i valori di corrente di carica pri-
II circuito teorico dell'alimentatore adatto alla ma citati (10-50 mA).
ricarica degli accumulatori al nichel-cadmio e Per ottenere una carica uniforme e sicuramente
rappresentato in figura 2. non dannosa per gli elementi al nichel-cadmio,
I due transistor TR1-TR2, di tipo PNP, sono occorre che la corrente di ricarica non superi nel-
collegati nella classica configurazione Darlington la misura del 10% il valore espresso in ampere
e sono pilotati in corrente mediante un poten- della capacita di carica massima.
ziometro di opportuno valore (R2). Facciamo un esempio. Supponiamo di dover ri-
Analizzando il circuito di figura 2, si nota subito caricare una batteria al nichel-cadmio con ca-
che, all'entrata, occorre disporre di una tensione pacitá elettrica di 300 mA/h. Ebbene, per quan-
continua e filtrata, ma non necessariamente sta- to ora detto, questa batteria dovra essere ricarica-

Fig. 3- Piano di cablaggio


del circuito di ricarica di
pile al nichel-cadmio. Sul-
la parte superiore del con-
tenitore metallico e pre-
sente II perno di comando
del potenziometro R2, che
regola il valore deli'inten-
sita della corrente di usci- r
t-
ta. r
r
t-


z
u)

139
Fig. 4- Coloro che non fossero In possesso di un ali-
mentatore in continua, adatto per alimentare il circuito
di ricarica il cui progetto e riportato in figura 2, do-
vranno realizzare questo circuito. 11 trasformatore T1
deve avere una potenza di • 15-20 W. 11 ponte raddriz-
zatore e composto da quattro diodi di tipo 1004. 11
condensatore elettrolitico C5 ha un valore di 1.000 F
- 36 VI.
X

In ogni caso il valore del condensatore elettroliti-


y
co C4 <leve essere compreso fra i 500 e i 1.000
F; la tensione di lavoro sara di 25 V.

ALIMENTAZIONE IN ALTERNATA
ta con una corrente continua il cui valore massi-
mo non <leve superare i 30 mA. Sui terminali contrassegnati con le lettere X Y
Il condensatore C2, collegato fra la base del tran- nello schema di figura 2, <leve essere applicata
sistor TRl e la linea della corrente di alimenta- una tensione continua, fornita da un qualsiasi
zione positiva, e necessario per evitare oscillazio- alimentatore stabilizzato o non stabilizzato, in gra-
ni eventualmente provocate dall'elevatissimo gua- do di fornire la tensione continua di 12-15 V
dagno presentato dall'amplificatore Darlington e la corrente di un centinaio di milliampere.
TR1-TR2. Coloro che non disponessero dí un alímentatore
dotato delle caratterístiche elettriche ora cítate,
potranno realizzare íl semplice progetto riportato
IL CONDENSATORE ELETTROLITICO C4 in figura 4. Questo progetto rappresenta il cir-
cuito di un alímentatore da rete con trasformato-
Sull'estrema sínístra del circuito elettrico di figu- re di alimentazíone Tl in grado di ridurre la
ra 2 e presente, disegnato a linee tratteggiate, il tensione di 220 V a quella di 12 V. La potenza
condensatore elettrolitico C4. elettrica di questo trasformatore <leve aggírarsí
Le linee tratteggiate stanno a significare che l'in- intorno ai 15-20 W. Il ponte raddrizzatore Pl e
serimento di questo componente e facoltativo. In- costituíto da quattro díodí raddrizzatori al sili-
fatti, il condensatore e necessario ne! caso in cui cio di tipo 10D4.
si voglia utilizzare il circuito per usi diversi da Il condensatore elettrolítíco C5 <leve avere un
quelli per cui esso e stato concepito, cioé per il valore capacitivo dí 1.000 F ed una tensíone di
processo di ricarica delle pile al nichel-cadmio. lavoro dí 36 V. La tensione continua in uscíta sí
II condensatore elettrolitico C4 e quindi necessa- aggíra íntorno ai 16 Vcc.
rio in quei casi in cui si richieda una tensione
maggiormente fltrata, cioé priva di ripple.
Con il condensatore C4, ad esempio, il progetto REALIZZAZIONE PRATICA
di figura 2 puó essere alimentato con tensioni non
perfettamente filtrate come quelle, ad esempio, La realizzazione pratica del circuito di ricarica
erogate da un normale caricabatterie. delle pile al níchel-cadmío e riportata in figura 3.
Come si puó notare, l'intero circuito e composto
dentro un contenitore metallico nella cui parte
R5
centrale e sístemato il potenziometro R2 che
regola il valore della corrente d'uscita piü adat-
ta al tipo di pila al nichel-cadmio che si vuol
TR2 ncancare.
Trattandosí dí un contenitore metallíco, e ovvio
100 mA fs che i conduttorí dovranno essere isolati e cosl

Fig. 5 - Per conferire all'apparecchio di ricarica delle


pile al nichel-cadmio un aspetto maggiormente profes-
sionale, conviene inserire, In serie con il conduttore
d'uscita della tensione positiva, un milliamperometro
da 100 mA fondo-scala.

140
pure tutti i terminali dei componenti e gli anco- C3 rispettando le loro esatte polaritá; questa ses-
ragg- sa osservazione si estende anche ai diodi D1-D2-
Il transistor TR2 puó erogare, in certi casi, una DZ.
eccessiva quantita di calore. Soltanto in queste
condizioni occorrerá rivestire 'involucro esterno
del transistor con opportuno radiatore a stella. INDICATORE DI CORRENTE
I due transistor TRI-TR2, sono di dimensioni
diverse ma gli involucri esterni sono simili. L'i- Allo scopo di conferire all'apparato un aspetto
dentificazione esatta dei tre elettrodi e dunque la piü professionale, consigliamo di applicare al cir-
stessa: il terminale di emittore e sistemato in pros- cuito un milliamperometro da 100 mA fondo-
simitá della tacca metallica ricavata sulla circon- scala. Questo strumento permettera di controlla-
ferenza inferiore del transistor; segue il condut- re in ogni momento l'intensitá di corrente in
tore di base e, infine, quello di collettore. I tre uscita.
elettrodi sono distribuiti lungo !'arco di una se- II milliamperometro deve essere applicato in
micirconferenza. serie al conduttore della corrente positiva di usci-
Per concludere questo argomento relativo alla ta, cosi come indicato nello schema elettrico di
costruzione del circuito di ricarica, raccomandia- figura 5. Nessun altro elemento e necessario per
mo di collegare i due condensatori elettrolitici C1- questo scopo.

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CARATTERISTICHE DEL MODULO

Circuito: di tipo a films depositatí su piastrina isolante.


Componenti: 4 transistor - 3 condensatori al tantalio - 2 condensa-
tori ceramici.
Potenza: 1 W su carico di 8 ohm.
Dimensioni: 62x 18 x25 mm.
Radiatore: incorporato
Alimentaz.: 9 Vcc
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dulo amplificatore, possono abbonarsi a

ar RONICA PRA TICA


chied endo in regalo il

M DERNISSIM SALDATORE
L'utensile necessario per la realizzazione di per-
fette saldature a stagno sui terminali dei semicon-
duttorl e particolarmente indicato per i circulti
stampati. Maneggevole e leggero, assorbe la po-

tenza di 25 W alla tensione alternata di 220 V. Nel


pacco contenente il saldatore sono pure inseriti
80 cm. di filo-stagno e una scatola di pasta disos-
sidante.

3 forme di abbonamento
1 sola modalita di sottoscrizione
ABBONAMENTO ANNUO SEMPLICE: per l'ltalia L. 7.500
per l'Estero L. 10.000
ABBONAMENTO ANNUO CON DONO: per l'ltalia L. 9.000
A scelta: un modulo amplificatore BF. per l'Estero L. 12.000
Oppure: un saldatore elettrico.
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CONSULERN'TE
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Tutti i lettori di ELETTRONICA PRATICA. abbonati o no, possono
usufruire' del nostro servizio di consulenza, rivolgendoci quesiti
tecnici inerenti i vari progetti presentati sulla Rivista. Da parte no-
stra saremo ben lieti di rispondere a tutti, senza distinzione alcuna,
pubblicamente, su queste pagine, oppüre, a richiesta, privatamen-
te, tramite lettera. Per rimborso spese postali e di segreteria si
prega aggiungere alla domanda l'importo di L. 800 (abbonati L.
600) in francobolli.

Termostato elettronico Noi siamo di avviso contrario, perché riteniamo


che si tratti proprio di un errare di cablaggio e,
Ho realizzato il progetto del termostato elettro- piu precisamente, di un errore di collegamento
nico presentato sul fascicolo dello scorso mese. dei transistor AC128. Infatti, in questi tipi di
In sostituzione dei transistor 2N2222, da voi pre- transistore presente un puntino colorato in cor-
scritti nell'elenco componenti, ho montato due rispondenza del terminale di collettore, mentre
transistor AC128, che sono di tipo PNP e che nel transistor 2N2222 e presente una tacca in
posso no essere ugualmente montati come da voi corrispondenza del terminale di emittore. Fa-
chiaramente spiegato ne! corso dell'analisi del cendo riferimento al nostro schema di cablag-
circuito. Purtroppo, nonostante la regolazione gio, lei ha scambiato la tacca con il puntino co-
del trimmer potenziometrico Rl, non sono riu- lorato commettendo evidentemente un errare di
scito ad ottenere alcun funzionamento dell'ap-
cablaggio. Tenga presente che in entrambi i tipi
parato. Non penso di aver commesso errori di
di transistor il terminale di base rimane sempre
cablaggio, avendo rispettato i riferimenti del tran-
sistor da voi indicati nello schema pratico ed quello centrale, mentre dovrá scambiare fra loro
avendo apportato le necessarie modifiche all'ali- i terminali di emittore e collettore. Se dopo tale
mentazione e al collegamento del condensatore scambio non dovesse riscontrare alcun risultato
elettrolitico Cl. positivo, occorre ritenere che uno od entrambi i
GUSTAVI MASSIMO transistor siano rimasti dan neggiati. In tal caso
Cuneo e necessario provvedere alla loro sostituzione.
153
••• no per chitarra elettrica e vi sarei grato se pote-
ste inviarmi il relativo schema.
VOLTA BRUNO
Roma
Una richiesta impossibile
e
L'AC127 sicuramente un NPN. Per quanto ri-
Sono abbonato alla vostra rivista e da qualche guarda invece il pedale le consigliamo di rivolger-
anno seguo con ammirazione il vostro lavoro. si presso qualche negozio specializzato nella ven-
Non avendo molto tempo disponibile, non mi e dita di strumenti musicali elettronici. Quello che
possibile realizzare gran parte dei progetti da lei definisce « prolungatore » e, con tutta pro-
voi pubblicati e da me ritenuti interessanti. In babilita, «na ECO elettronica la cui realizzazio-
questi giorni mi si e presentato un piccolo pro- e
ne difficile nella parte meccanica e nell'adat-
blema: dovrei alimentare, soltanto per poche tamento delle impedenze.
ore alla settimana, un apparato elettrico per una
potenza da 20-2.000 W, con corrente alternata
a potenziale 220 V e frequenza di 50 Hz. L'u-
nica fonte di energia disponibile e rappresen-
tata da quattro accumulatori da 60 Ah, con ten-
sione di 12 V. E' ovvio che mi occorrerebbe il Un ascolto proibito
•••
progetto di un convertitore.
Sono un vostro lettore e un grande appassio-
VITALIANI VITTORIANO nato di elettronica. La domanda che vi formulo
L'Aquila non riguarda un vostro particolare progetto, ma
penso possa assumere un carattere generale di
La sua, come purtroppo tante altre, e una ri- pubblico interesse. •
Alcuni miei amici hanno apportato delle modi-
chiesta imposible. Perché, vogliamo ripeterlo
per l'ennesima volta, la nostra Organizzazione fiche ai loro apparati riceventi a modulazione
Tecnica non e assolutamente disponibile per la di frequenza in modo da captare, oltre che le
normali emissioni commerciali, anche talune e-
progettazione, l'analisi e l'informazione sui cir-
cuiti che non siano quelli presentati sulla Rivi- missioni particolari, pubbliche e private, come
sta. E non siamo neppure organizzati per spedire ad esempio quelle della Polizia Stradale. Pur
materiali radioelettrici su precisa richiesta dei let- avendo chiesto aiuto ai miei amici, mi sono sem-
tori, all'infuori dei kit o di quanto altro pubbli- pre sentito rispondere che l'intervento e molto
cizzato mensilmente su Elettronica Pratica. Nel diffi.cile e assolutamente impossibile per un princi-
uo caso comunque si rende necessario un appara- piante. Qual e la vostra opinione in proposito?
to di difficile realizzazione pratica. E neppure Potete inviarmi qualche schema di circuito da
crediamo che ne esistano gid pronti in commer- applicare al mio ricevitore in modo da realizzare
cio, se non presso qualche ditta specializzata. quanto sopra esposto?
MARCHESE CARLO
NAPOLI

L'AC127 e
•••
sicuramente un NPN?
Lei puó risolvere il suo problema purché sia
in grado di effettuare completamente la tara-
tura di alta frequenza di ricezione da 80 MHz.
E per ottenere ció basta collegare, in parallelo
con ciascuna delle due sezioni del condensatore
Sono un appassionato di elettronica ed un vostro variable, un compensatore ceramico da 6/30 pF
abbonato. Poiché sto per costruire il metronomo (in totale 2 compensatori ceramici da 6/30 pF).
elettronico presentato sul fascicolo di settembre E' ovvio che dopo questi collegamenti si deve
'72 mi sono accorto che il transistor da voi pro- rifare completamente la taratura della sezione
posto e un AC127, qualifcato come transistor AF. Ma l'ascohto che lei vuol effettuare e asso-
NPN. A me risulta invece trattarsi di un PNP. lutamente proibito .
Si tratta di un errore?
Desidererei inoltre sapere dove posso reperire
una scatola a pedale per costruire un WAA WAA @.4@
e un distorsore comandati da un unico pedale. De-
sidererei costruire anche un prolungatore di· suo-

154
Termostato di precisione

Avrei bisogno di realizzare un regolatore di


temperatura di precisione, allo scopo di assicu-
rare ai bagni galvanici una temperatura costante
COMPONENTI
e predeterminabile. Pur avendo provato a risol-
vere il problema con termostati a lamina bi-
metallica, non sono riuscito ad ottenere risultati CI = 2.200 pF
apprezzabili. So che vi dichiarate restii a rispon- C2 = 200.000 pF
dere a domande che esulano dagli argomenti C3 = 100.000 pF
mensilmente trattati su questa rivista. Ma mi
sono accorto anche se, eccezionalmente, qual- Resistenze
che volta uscite da!... seminato. 11 mio dunque RI - 4.700 ohm
e un tentativo che, se dovesse andare a buon R2 = 10.000 ohm (variabile)
fine, vi accorderebbe la gratitudine di un nuovo R3 - 10.000 ohm (potenziometro)
gruppo di Iettori. R4 = 4.700 ohm
RS - 4.700 ohm (termistore)
PENNACCHINI GIULIO R6 = 4.700 ohm
Roma R7 = 1.500 ohm
R8 - 2 megaohm
Alle domande che, come dice lei, escono dal se- R9 = 39.000 ohm
minato, rispondiamo soltanto quando abbiamo R10 = 18.000 ohm
gid sottomano il progetto richiesto e quando i Rl 1 = 8.200 ohm
nostri tecnici, godendo di un momento di pausa, R12 = 33.000 ohm
ritengono di poter rispondere alta domanda sen- Rl3 = 10.000 ohm
za eccessive perdite di tempo. Dunque pubbli- Rl4 = 220 ohm
chiamo il progetto che la riguarda e che sara
certamente in grado di soddisfare le sue esigen- Varie
ze; perché si tratta di un termostato elettronico IC = µA709
impiegante, in qualita di elemento sensible alla TRI = 2N1711
temperatura, un termistore o, altrimenti detto, TR2 = 2N2905
resistenza NTC. Questo elemento e inserito in un TR3 = 2N2646
circuito a ponte amplificato tramite un opera- TRIAC = 6 A-600 V
zionale con integrato µA709 o equivalente. L'u- Tl = trasformatore d'impulso ( di tipo per
scita, anziché pilotare un relé, comanda il circui- campanelli)
to di innesco di un TRIAC, che costituisce un LP = lampada al neon (220 V)
altro elemento di notevole interesse del circuito FUS. = fusibile da adattare
e che permette di eliminare tutti quegli incon-
venienti che sono legati all'uso di un relé conven-
zionale.

I
rus @

e
9V
e TRIAC
220V
y

R8

155
Rol fotoelettrlco

Vorrei realizzare un circuito in grado di pilotare Una interessante modifica al circuito potrebbe
un relé con comando a distanza. Cioé inviando in modo da ottenere un disinnesco del relé di tipo
un segnale luminoso al circuito, il relé dovrebbe fotocomandato.
eccitarsi e rimanere in tali condizioni sino a che essere quella di sostituire il pulsante di disinne-
lo si disinneschi manualmente. co PI, da lei richisto, con una fotoresistenza,
CA VUTO MARIO
Cremona

Il circuito che presentiamo e quello di un bista-


bile, nel qua le l'eccitazione del relé viene ottenu-
ta tramite un impulso luminoso inviato in dire- Quarzi In trasmissione
zione della fotoresistenza FR. Questa costringe
all'interdizione di transistor TRl e provoca la Ho iniziato l'attivita di CB e vorrei conoscere
saturazione del transistor TR2 con conseguente il valore esatto di frequenza dei cristalli di
innesco del relé RL1. quarzo per la banda dei 27 MHz riservata al-
Il relé RLl dovra essere in grado di eccítarsí con le trasmissioni CB.
una tensíone di 8 V circa. Il valore della sua re- RUBINI ENZO
sistenza dovra essere il piu alto possible; ricordia- Como
mo che a tale scopo risultano molto ottimi i relé
reed. La resistenza Rl dovra avere un valore su-
Alla sua domanda rispondiamo con la pubbli-
periore di 2,5 volte quello della resistenza del
cazione dell'elenco qui riportato.
relé. Le resistenze R2 ed R3 dovranno avere un
valore che risulti il piu alto possibile compatibil-
Numero Frequenza
11 n r «@ canale Megacicli
9V --
1 26.965
R1 01 RL1 26.975
2
3 26.985
4 27.005
5 27.015
6 27.025
7 27.035
8 27.055
9 27.065
10 27.075
11 27.085
12 27.105
TR1 TR2 13 27.115
14 27.125
15 27.135
FR
•P1
16
17
27.155
27.165
18 27.175
19 27.185
mente con il buon funzionamento del relé, in mo- 20 27.205
do da ottenere la massima sensibilita. Con relé. 21 27.215
di resistenza compresa fra i 200 e i 600 ohm il 22 27.225
valore della resistenza R2 si aggira intorno agli 23 27.255
8.200 ohm; quello della resistenza R3 si aggira 24 27.265
intorno ai 15.000 ohm. 25 27.275
E' inutile dire che i transistor, di tipo NPN, pur 26 27.285
essendo di piccola potenza, dovranno presentare 27 27.295
un elevato guadagno; i due transistor TR1-TR2 28 27.310
sano ovviamente identici e per essi si potra usa- 29 27.315
re il 2N2926. La resistenza FR potra essere una 30 27.325
ORP12! per il diodo DI si potra usare PIN914.

156
Chl comincla soltanto ora a
muovere I primi passi nel mon-
•.mes e
RTATA DI TUTTI
A#AL, 1.750
I
do dell'elettronlca pratlca, non
puó sottoporsi a spese eccessi-
ve per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essenzlalmente dllet-
tantistico. II saldatore del principiante, dunque, deve essere aconomico, robusto e versatile, cosl come lo e
quello qui raffigurato. La sua potenza o di 50 W e l'alimentazione e quella normale di rete-luce di 220 V,

Per richiederlo occorre inviare vaglia o servirsi del modulo di c.c.p. n 3/26482
intestato a ELETTRONICA PRATICA - Via Zuretti '52 - 20125 Milano

zione espresso in decibel in quello espresso in


volte?

• • • MANERA SEBASTIANO
Lecce

Il suo problema puó essere facilmente risolto ri-


correndo alta tabella qui presentata. In essa so-
Quante volte viene amplificato? no riportati i valori di conversione (in tensione)
tra O e 79 dB. I valori intermedi si ottengono
Sono un appassionato dell'amplificazione di bas- con lo stesso sistema con cuí si usa la tavola pita-
sa frequenza e seguo attentamente questa rivi- gorica, cioé f acendo riferimento al numero cor-
sta nella quale ho trovato molti progetti di am- rispondente all'intersezione della colonna delle
plificatori che ho realizzato sempre con succes- decine di dB con queila delle unita. Facciamo un
esempio. Vogliamo sapere di quante volte viene
so. La domanda che vi pongo e di natura teori-
amplificato un segnale quando leggiamo che
ca: perché l'amplificazione viene espressa mol to l'amplificazione e di 18 dB. Ebbene, consideria-
spesso in decibel, anziché tramite un numero pu- mo la colonna orizzontale corrispondente a 10
ro inteso come rapporto fra il segnale di uscita e dB e quella verticale corrispondente a 8 dB; il
quello di entrata? E' possibile, evitando i calcoli numero che si trova ne! punto di intersezione di
matematici, trasformare il valore de!l'amplifica- queste due colonne e 7,94.

dB o 1 2 3 4 5 6 7 8 9

o 1 1,12 1,26 1,41 1,59 1,78 2,00 2,24 2,51 2,82


10 3,16 3,55 3,98 4,47 5,01 5,62 6,31 7,08 7,94 8,91
20 10,0 11,2 12,6 14,1 15,9 17,8 20,0 22,4 25,1 28,2
30 31,6 35,5 39,8 44,7 50,1 56,2 63,1 70, 79,4 89,1
40 100 112 126 141 159 178 200 224 251 282
50 316 355 398 447 501 562 631 708 794 891
60 1000 1122 1259 1413 1565 1778 1995 2239 2512 2818
70 3162 3548 3981 4469 5012 5623 6310 7080 7943 8912

157
••• per non aver seguito con la massima attenzione
questa rubrica da! mese di settembre dello seor-
so anno in poi?
ROLANDI ORLANDO
Milano
Canali e frequenze TV
Ha ragione lei. L'argomento non e piü stato ri-
Con questo stesso titolo e in questa stessa rubri- preso dal momento della pubblicazione del fasci-
ca avete pubblicato una importante risposta al- colo da lei citato. Lo facciamo subito senza ulte-
le richieste di un lettore di Taranto, proponendo- riori commenti e pubblichiamo la tabella dei ca-
vi di riprendere quanto prima l'argomento per- nali e delle frequenze TV relative al secando pro-
ché ritenuto di interesse per la maggior parte dei gramma televisivo.
lettori. Come mai non avete mantenuto l'impe- La suddivisione in gruppi di canali e utile al fi-
gno? Oppure si tratta di una mía disattenzione ne della scelta del tipo di antenna ricevente.

GRUPPI FREQUENZE IN MHz CANALI

A 469- 494 21-22-23


B 494-518 24-25-26
c 518- 550 27-28-29-30
D 550 - 582 31-32-33-34
E 582 -622 35-36-37 -38-39
F 622 -678 40-41-42-43-44-45-46
G 678- 734 4 7-48-49-50-51-52-53
H 734- 798 54-55-56-57-58-59 -60-61
I 798- 862 62 -63-64-65 -66- 67 - 68 - 69

IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2,900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacita nella L. 3.500 (con altoparlante)
oratica della radio.

Tutti i componenti necessari per la realizzazione de « ll ricevitore del principiante • sono contenuti in
una scatola di montaggio venduta dalla nostra organizzazione in due diverse versioni: a L. 2.900 senza
altoparlante e a L3.500 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-
porto a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA 20125 MILANO - Va Zu-
retti n. 52.

158
11 ronzio in auto Il circuito qui presentato assorbe una corrente di
360 A soltanto alla tensione di 9 V. Esso e in
Ho montato sulla mia auto un ricevitore a mo- grado di fornire un'onda quadra di ampiezza
dulazione di frequenza di tipo commerciale. Pur quasi pari a quella della tensione di alimentazio-
avendo effettuato un'installazione a regola d'arte, ne (1/5 in meno circa). La frequenza di oscilla-
cioé con perfette schermature delle varie parti, zione e stabilita dal condensatore CI e dalla re-
mi capita di sentire un fastidioso ronzio quando sistenza R3; con i valori da noi prescritti il valo-
mi si avvicinano delle auto. E' possibile eliminare re corrispondente e di 15.000 Hz. Ma tale valo-
questi ronzii per mezzo di fltri o con altri op- re puo essere f acilmente res o variabile sostituen-
portuni circuiti elettronici? do la resistenza fissa R3 con un potenziometro.
GRAMICCIA SANDRO Se l'onda che si vuol ottenere deve essere perfet-
ROMA tamente simmetrica, occorrera utilizzare per TRl
e TR2 due FET selezionati. Questa selezione puo
Se il ronzio e lieve, cioe acusticamente accetta- essere fatta servendosi del circuito riportato in b
bile, non e possible eliminarlo. Esso e
il segnale e scegliendo due transistor FET che forniscono la
di disturbo emesso dalle auto che si avvicinano stessa corrente di drain.
alla sua e captato dall' antenna del suo ricevitore. I valori degli elementi del circuito b sono t se-
e
Tuttavia, se il disturbo notevole, si puo pensare guenti: TR = MPF103; mA = milliamperome-
ad una non perf etta taratura del discriminatore tro da 1 mA fondo-scala; R4 = 3.300 ohm; ALI-
del ricevitore radio. Per accertarsi su cio basta MENT AZ. = 9 V.
che lei sostituisca, a scopo di prova, il ricevitore V (alimentaz.)
con altro sicuramente funzionante. R (in kiloohm) = ------- x 1.000
2 x ldrain (in u.A)

•••
Generatore di onde quadre
e possibile individuare il valore esatto delle resi-
stenze R1-R2 che, nell'elenco componenti, assu-
mono soltanto un valore indicativo.

Vorrei realizzare un generatore di onde quadre COMPONENTI


di piccole dimensioni e ridottissimo consumo (in- Cl = 1.000 pF
feriore di 1 mA a 9 V), in grado di fornire un C2 = 1.000 pF
segnale di buona ampiezza ( almeno 4 V) alimen- Rl - 18.000 ohm
tabile a pile. La frequenza dovrebbe aggirarsi fra R2 - 18.000 ohm
i 10.000 Hz e i 20.000 Hz, anche senza eventuale R3 = 10.000 ohm
possibilita di regolazione. R4 =3.300 ohm
BEVILACQUA MARIO TRl = MPF103
Rovigo TR2 = MPF103

29v
R1
c1 R2
TR1 L TR2 5
TR 11 m

e
4j
"
.Jl.Sl

G ° R4
9V

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R3

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159
E' PRONTO IL PACCO CONTENENTE L'ANNATA
OCCASIONE 1973 DI ELETTRONICA PRATICA!

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tutti i lettori che vorranno farne COSTA SOLO L. 6.000
richiesta, un pacco contenente i
12 fascicoli dell'annata 1973, al
prezzo d'occasione di L. 6.000. RICHIEDETECELO SUBITO

11 fasci.colo arretrato non invecchia mai! Perché i progetti in esso contenuti, le molte no-
zioni teorico-pratiche chiaramente esposte, le illustrazioni e gli schemi presentati, rimango-
no sempre attuali. E concorrono certamente al perfezionamento dell'attrezzatura di base di
chi desidera ottenere risultati sicuri nella pratica dell'elettronica.

LA RICHIESTA DEL PACCO DEVE ESSERE EFFETTUATA INVIANDO L'IMPORTO DI L.


6.000 (NEL PREZZO SONO COMPRESE ANCHE LE SPESE DI SPEDIZIONE) A MEZZO
VAGLIA O CC.P N. 3/26482 INTESTATO A ELETTRONICA PRATICA - VIA ZURETTI, 52
- 20125 MILANO.

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FICA

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L. 44.800 L'Analii.zatore modello R.P.
12/T.L. é uno strumento di
laboratorio di grandi dimen-
sioni, caratterizzato per le n
ANALIZZATORE prestazioni particolarmente
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CARATTERISTICHE TECNICHE Dimensioni. 180x.160x80 mm.
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V= O1 1 5 10 50 100 200 500 1000


mA= 50A 500A 5 50 500 2500
Vr 0,5 5 25 50 250 50 O 1000
mA 2,5 25 250 2500
Ohm= x0,1/0..;. 1 kl x 1/0+10~x10/0..;.100klx100/0..;.1Mlxlk/0+10 M .:~
. J. - - l. • -
dB -'IO +22 ¡,,,,._,,.__,
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\';"J:: • + - - .-..,,
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Qutput 0,5 - 5 25 50 250 500 1000

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OSC1ILLATORE MODULA
mod. AM'FM '30
Tutti gll
■trumenti di L. 44.000
mJaura e di
controllo pubblicizzati in
.. ·'ina possono Questo genera:are. zzz ±
sua larga banc·a ,e '·==-·=
euere rlchiesti a: za consent-e ce- -:>.:.a. .:..-
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le apparecch,a:~ ·e c:--;c-:;.·
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onde corte, e -3 s
3/21412. Nel rue le spese di apedizlone. gamma di VHF , , : _ao-, • =
del le 'requerzs z ;±:
dimensioni ca cs±e ±
facile lettura.
Dimensioni' 2501729.---

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ANALIZZATORE
mod. R.P. 20 KN
(sensibilita 20.000
ohm/volt)

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L .. 18.200 -~~-()
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t-
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CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE

V= 0,1 1 5 10 50 100 200 500 1000 GAMME A B 1 - é


mA= 50 _ll_A 500µA 5 50 500 5000 RANGES 100+400 K e fil+ 120 Ke_11 - 3,6M: 35-12w:
GAMME E f íí
0,5 5 25 50 250 500 1000
RANGES 12: 40M: 40+ 130M: 80-260
mA"- 2.L 25 250 2500
Ohm= xl /0+10~ 110/)+100% 1100/0+1M/1lk/ 0-10M
0hm u xlk/ 0-;-10Mlx10kt0-;-100M
xlk / 0-;-50k lxlíl k/0+500k Grande strumento dalie pie-
cole dimensioni, realiZzato
Ballistic pf completamente su circui!O
Hz xlt0-;-5 stampato. Assenza totale di
commu1.atori rotanti e quindl
dB -10+2 di falsi contatti dovuti alla
usura e a guasti meccaflici.
Output 0,5 500 1000 Jack di contatto di cor,ce-
zione completamente nuova.
Munito di dispositivo dr pro-
tezione.
Dimensioni' 140x90x35 mm
ICROTRASMETTITORE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capteni ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATDLA
DI
MONTAGGIO . 6.80
L'emissione e in modulazlone di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
m sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
¡¡ chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput e di 0,5 mW. La sensibilitá e re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e iontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimita del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
veta.unene .su e.egens
DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE
PRnll
AT]CA
Anno IV - N.3 - MARZO 1975 - Sped. in Abb.Post. Gr 111 L. 700

ANTENNA
DELTA
LOOP

TIMER
CON
FET

LUCI
PSICHEDELICHE
PORTATILI
SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali)
~;:, Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmenle adatto
±» per localizzare velocemente i guasti nei radioricevitori, amplificatori, fono-
valigie. autoradio. televisori.

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. RADIO


•• Frequenza 1 Kc Dimensioni 12 x 160 mm
Peso 40 grs.
Armoniche fino a 50 Mc
Tensione massima
Useita 10,5 V eft. applleabile al puntale 500 V
30 V pp. Corrente della batterla 2 mA

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE


Frequenza 250 Ke Dimensionl 12 x 160 mm
Peso 40 grs.
Armonlehe fino a 500 Me
Tenslone massima
Useita 5 V etl. applleablle al puntale 500 V
15 V eff. Corrente della batterla 50 mA
VOLTMETRO
ELETTRONICO
MOD. R.P. 9/T.R.
A TRANSISTOR
11 Voltmetro elettronico Mod.
R.P. 9/T.R. completamente
transistorizzato con tran3i-
stor a effetto di campo é uno
strumento di grande impor-
tanza poiché nei servizi Ra- Tutti gli
dio, TV, FM e BF esso per-
mette di ottenere una gran-
strumenti di
de varieta di misure. tensio- misura e di
ni continue e alternate, non-
ché corrente continua, mi- controllo pubblicizzati in
sure di tensione di uscita, questa pagina possono
la R.F., la BF. misu:e di re-
sistenza - il tutto con un essere richiesti a:
alto grado di precisione.
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CARATTERISTICHE TECNICHE

V= 0.5 15 5 25 100 500 1500 30K


mA= 50A 5004 1 5 50 500 1500
Vr 0.5 1 5 25 100 500 1500
xl x10 x100 1 xl0k
Ohm
0+1k 0-10k 0-100k @-1M 0-10
Pico Pico 4 14 40 140 400
dB -20 +15

ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K


(sensibilitá 20.000 ohm/volt)
CARATTERISTICHE TECNICHE

11 generatore BF. 40 e uno


V= 0,1 1 10 50 200 1000 strumento di alta qualita per
mA= 5 A 500A $ 50 500 misure nella gamma di fre-
quenza da 20 a 200.000 Hz.
y 0.5 5 50 250 1000 Strumento che unisce alla 11 circuito impiegato e il
mA v 2,5 25 250 2500 massima semplicitá d'uso un
mínimo ingombro. Realizza-
ponte di Wien, molto sta-
bile. Tutta la gamma di fre-
Ohm= 1t/0-10k +100/0-1M 1lk/0+10M to completamente su circui- quenza e coperta in quattro
to stampato. Assenza totale bande riportate su un qua-
Ballistic ¡F 0Mm + 100/0+20f/0hm l/0+20E di commutatori rotanti e drante ampio di facile let-
dB -10+22 quindi falsi contatti dovuti tura. Sono utilizzabili due
all'usura. Jack di contatto differenti rappresentazioni
0utput -- 0,5 $ 50 250 1000 di concezione completamen- grafiche dalla forma d'onda,
te nueva. Munito di disposi- SINUSOIDAL! e OUADRE. 11
tivo di protezione. livello d'uscita costante e
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«thermistore » nel circuito
di reazione negativa.
Dimensioni: 250x170x90 mm

CARATTERISTICHE TECNICHE
OSCILLATORE A BASSA
FREQUENZA mod. BF. 40
GAMME A B C I D
RANGES 20+200H 200 +2KHz 2-20KH220-20KHz
_
Quei Signori Lettori che, colti da precipitazione, ci scrivono let-
tere e cartoline, talvolta contrassegnate da verbosita e noiosa
insistenza, senza ottenere una risposta, farebbero bene a riflette-
re e, soprattutto, a leggere piü attentamente la Rivista, prima di
formulare supposizioni o giudizi gratuiti nei nostri confronti.
Perché da anni continuiamo a ripetere che « manoscritti, disegni,
fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono ». E per-
ché da anni continuiamo a scrivere che tutti i lettori possono ri-
volgerci « quesiti tecnici inerenti esclusivamente i vari progetti
presentati sulla Rivista ».

NON E'
COLPA
NOSTRA
dunque, se chi spende tempo e denaro nell'inviarci un progetto,
concepito da altri, per sottoporlo al giudizio o alla revisione dei
nostri tecnici, oppure chi ci chiede di pubblicare una foto perso-
nale, di riparare un televisare, di comunicare il prezzo all'ingros-
so del rame, di acquistare, per poi rivendere al lettore, una certa
quantita di componenti elettronici, di progettare, per solo uso
personale, un particolare apparato, invano attende I'arrivo del
portalettere con un nostro plica. Eppure ad ogni lettore vorrem-
mo rispondere sempre, con chiarezza, precisione, tempestivita e
in rnisura esauriente. Ma se facessimo questo, dovremmo neces-
sariamente trascurare l'attivita editoriale, organizzando nuovi uf-
fici o trasformando quelli gia in funzione in un centro di infor-
mazioni e consulenze generali al servizio del pubblico. Tutto ció
non e assolutamente possibile. Perché sconfineremmo in settori
marginali che non appartengono al mondo di Elettronica Pratica.
A noi tuttavia si possono chiedere moltissime cose: le modalita
per abbonarsi, il sistema per ricevere un kit, le disponibilita di
scatole di rnontaggio, materiali o fascicoli arretrati non piu pub-
blicizzati, ma ancora giacenti presso i nostri magazzini; si pos-
sono formulare domande tecniche relative a tutti i progetti pre-
sentati ne] mese in corso, o ne! tempo passato, sui vari fascicoli
della Rivista; si possono esporre idee e suggerimenti, proponi-
menti appassionati, bisogni e necessita, intessendo un dialogo
aperto che sensibilizzi sempre piü noi e voi al piacere dell'elet-
tronica, al di la dei livelli normalmente proposti ed accettati da
qualsiasi altra organizzazione.
L'ABBONAMIENTO A
EL,ETTRONIC
vi da la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che e, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro fianco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qua}ita e sicuro
funzionamento.

VI REGALA
un formidabile modulo amplificatore di bassa frequenza per
cinque diverse applicazioni elettroniche. Oppure, a scelta, un
utensile di modernissima concezione tecnica, necessario per
la realizzazione di perfette saldature a stagno sui terminali dei
semiconduttori e particolarmente indicato peri circuiti stampa-
ti: il saldatore elettrico da 25 W.

CONSULTATE
le pagine in cui vi proponiamo le tre forme di abbonamento,
scegliendo quella preferita e da voi ritenuta la piü interessan-
te, tenendo conto che « abbonarsi » significa divenire membri
sostenitori di una grande famiglia. Creare un legame affettivo,
duraturo nel tempo. Testimoniare a se stessi e agli altri la pro-
pria passione per l'elettronica.
ELET'TRONIGA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 4 - N. 3 - MARZO 1975


COPERTINA - In questo fascicolo primaverile della
Rivista proponiamo la costruzione di due appara-
tí che, in un certo senso, sí inseríscono perfet-
tamente nel clima della nuova stagione. Perché
i festaiolí troveranno nel progetto delle luci psi-
chedeliche portatili un oggetto che accrescera il
divertimento, mentre i fotografi dilettanti, costruen-
do il nostro temporizzatore, potranno ulteriormen-
te perfezionare íl loro lavoro.

editrice
ELETIRONICA PRATICA
direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa LUCI PSEUDO-PSICHEDELICHE


LA VELTRO 3EMPLICI E PORTATILI 164
COLOGNO MONZESE
MILANO
TEMPORIZZATORE CON FET
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174
A. & G. Marco - Via Fortez-
za n° 27 - 20126 Milano LE PAGINE DEL CB
tel. 2526 autorizzazione
Tribunale Civile di Milano - ANTENNA DELTA LOOP 184
N. 74 del 29-2-1972 - pubbl i-
cita inferiore al 25%.
LE PIANTE PARLANO?
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Tutti i diritti di proprieta let-
teraria ed artística sono riser-
vati a termini di Legge per VENDITE ACQUISTI PERMUTE 220
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografíe, anche
se non pubblicati, non si re- UN CONSULENTE TUTTO PER VOi 233
stituiscono.

163
LUCI
1

PSELUDO
PSICHEDELICHE
1 1

PORTATLI

164
QUESTO APPARATO FUNZIONA
SENZA ESSERE APPARENTEMENTE COLLEGATO
AD UNA SORGENTE SONORA.
PUO' ESSERE FACILMENTE TRASPORTATO,
l ]
ACQUISENDO IL CARATTERE DELLA PORTATILITA'
f l
PERCHE' NECESSITA DI UNA ALIMENTAZIONE
A srssA TENSIONE CONTINUt,
INDIPENDENTEMENTE QUINDI DALLA RETE-LUCE.
E' IN GRADO DI PILOTARE
1
LAMPADE A FILAMENTO PEA
UNA POTENZA COMPLESSIVA DI 60 W.

n tempo, quando si faceva una festicciola al- liche, perché i lampeggii. con esso ottenuti, non
l'aperto, ci si premurava di rendere piu gaio il seguono alcuna legge ciclica ma sono regolati
raduno di un certo numero di persone con le ra- esclusivamente dalle leggi delle probabilita.
dioline portatili, con il giradischi o con la fi.sar- Ecco perché la parola « psichedelico », tanto u-
monica. Oggi siamo in grado di rendere ancor sata oggi nel mondo dell'elettronica pubblicita-
piu allegra una festa aggiungendo alla musica un e
ria o ... festaiola, stata da noi sostituita con la
tocco di coreografi.a mediante un sistema di luci voce « pseudo-psichedelico ».
psichedeliche porta tili. E questa sostituzione di termini e stata fatta pri-
La bella stagione e ormai prossima e sono pros- ma di tutto perché il nostro apparato puo essere
simi anche i balli, le scampagnate e i raduni al- alimentato con una sorgente a bassa tensione (bat-
l'aria aperta. Prepariamoci, dunque, per essere teria dell'auto), non necessitando alcun collega-
sempre piu allegri durante le ore dedite allo mento con eventuali sorgenti sonore per l'emis-
svago e al divertimento. Prepariamoci realizzan- sione dei lampeggii; in secondo Iuogo perché i
do questo semplice apparato che non richiede lampeggii vengono generati ad intervalli irrego-
la tensione di rete per funzionare, ma che si ac- lari, secondo le leggi della probabilita. Le nostre
con ten ta della sola batteria dell'auto. luci, inoltre, possono fornire sia lampi al « posi-
tivo » sia lampi al « negativo »; esistono infatti
due gruppi di lampade che si accendono in ma-
UNA SEQUENZA DI LAMPEGGII niera complementare: mentre un gruppo di Iam-
ORIGINAL! pade risulta acceso, l'altro rimane spento, e vi-
ceversa.
Il progetto presentato in questo articolo si dif- Colorando in modo diverso le lampade dei due
ferenzia dai normali apparati per luci psichede- gruppi, sara possibile ottenere un effetto lumino-

165

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166
Fig. 1- Progetto completo dell'apparato di pilotaggio
di lucí psicbedeliche. 11 trimmer potenziometrico R2
deve essere regolato in modo che le due lampade
P{-LP2 risultino bilanciate; questo trimmer puó es-
sere considerato come un regolatore di. .. volume lu-
minoso. La resistenza R1 puó assumere valori diversi,
compresi fra i 15.000 e i 47.000 ohm, in modo da ot-
tenere il miglior rumore generato da TRI. 11 diodo D2
e un LED e funge da monitor. 1 due transistor finali
di potenza TR5-TR6 possono essere rappresentati,
oitre che dai modelli prescritti nell'elenco componen-
ti. dal collegamento di due transistor senza alcun
serimento di resistenze o diodi.

Fig. 2-I due transistor TR5-TR6 debbono essere monta-


ti sulla basetta del circuito stampato tramite due
dissipatori di calore, senza necessitare di interposi-
zione alcuna di rondelle isolanti (il collettore di questi
due transistor e rappresentato dai loro involucri metal-
lici esterni). Per semplicita di disegno, in questo sche-
ma pratico sono raffigurate due sole lampadine: cia-
scuna di essa rappresenta ovviamente un intero grup-
po di lampadine.

BASE
LIBERA

c1

TR1

167
1 4
Fig. 3- I due transistor di potenza TR5-TR6, per
i quali sono prescritti i modelli Mi 1000, sono pa-
ragonabill a due circuiti integrati verl e propri, per-
ché incorporano, in un unico contenitore, due tran-
sistor, due resistenze e un diodo (R1-R2-DI-TH1-TR2).
Questi tipi di transistor, oltre che erogare una no-
tevole potenza elettrica, presentano un elevatissimo
guadagno, generalmente superiore a 1000 anche con
correnti di notevole intensitá.

so suggestivo, in grado di arricchire ancor piü il queste sarebbero rimaste sempre accese, indipen-
giá notevole fascino che scaturisce da ogni siste- dentemente dai successivi impulsi di tensione o
ma di lucí psichedeliche. dal livello sonoro, sino a completo esaurimento
Abbiamo detto che il nosro apparato funziona della sorgente di energia elettrica.
senza essere pilotato da alcuna sorgente sonora. Ecco perché il nostro circuito e stato progettato
Ma e ovvio che, apportando alcune semplici va- in modo da utilizzare esclusivamente transistor,
riazioni al circuito originale, sara possibile far anche negli stadi di potenza, ben sapendo che
accendere le lucí in accoppiamento con qualsia- )'uso di questi transistor comportava un aumento
si sorgente sonora: ricevitore radio, amplificatore, della tensione dissipata e, ovviamente, una con-
giradischi, mangianastri, ecc. seguente diminuzione del rendimento dell'appa-
E' ovvio che una sorgente di rumore deve pur rato.
esistere, per pilotare il nostro apparato. E questa
sorgente e costituita dal rumore di fondo di un
transistor, che proprio questa volta, anziché es- IL GENERATORE CASLIALE DI IMPLILSI
sere ... deprecato, risulta moho utile per il nostro
Il generatore di impulsi utilizzato per il nostro
lampeggiatore.
sistema di lucí pseudo-psichedeliche e moho o-
riginale e assai semplice da realizzare. Come ab-
biamo giá detto, esso e rappresentato da un
UN PROGETTO TRANSISTORIZZATO
transistor montato con la base libera, cioé con
In sede di progettazione del lampeggiatore por- il terminale di base non collegato ad alcun ele-
tatile si e dovuto tener conto che, essendo la ten- mento.
sione di alimentazione di tipo continuo, non si E' noto che il passaggio in corrente attraverso un
potevano assolutamente utilizzare gli SCR e gli semiconduttore, o pi propriamente fra le giun-
equivalenti TRIAC. Infatti, come e noto tali zioni di un semiconduttore, genera del rumore
componenti possono essere disinnescati automati- elettrico, il cui spettro di frequenza si estende
camente soltanto se la tensione di alimentazione da valori prossimi all'unita dell'hertz a valori che
e di tipo altemato o, per lo meno, una tensione raggiungono svariati megahertz.
raddrizzata pulsante a doppia semionda. Il « rumore elettrico », ben evidenziato ad esem-
Utilizzando, ad esempio, un SCR o un TRIAC, pio negli amplificatori audio transistorizzati di
con una tensione continua di 12 V, si sarebbc qualitá modesta e assai noto con l'espressione
potuto ottenere l'eccitazione del componente, con « fruscio di fondo», presenta un andamento as-
la conseguente accensione delle lampade del no- solutamente casuale e per questo motivo viene
stro apparato. Ma una volta accese le lampade, anche utilizzato per ottenere il cosiddetto « ru-

168
more bianco », cioe il rumore casuale, a larghis- follower », fornisce una bassa impedenza d'usci-
sima banda di frequenza, assai utile in molti e- ta, sufficiente a pilotare senza sovraccarico gli
sperimenti elettronici. stadi di potenza TR5-TR6.
Ne! nostro caso la larga banda di frequenza, ge- Si noti che sull'emittore del transistor TRA ri-
nerata dal transistor, anziché rappresentare un sulta inserito un diodo LED (D2), che funge
pregio, costituirebbe un difetto, perché non da- da «spia di impulsi », lampeggiando al variare
rebbe origine ad una produzione di lampeggii della corrente di emittore.
sufficientemente separati tra loro, cosl da poter Per conferire al circuito una notevole stabilita
essere distinti l'uno dall'altro. termica, e stata prevista una rete di controrea-
Ecco perché nel nostro progetto si e provveduto zione, composta da! diodo al germanio D1 e
a filtrare tutte le frequenze al di sopra dei 10 Hz, dalla resistenza R4. E' prevista anche la possi-
ottenendo impulsi casuali con frequenze di ri- bilita di variare il punto di lavoro dell'amplifi-
petizione che vanno da 1 Hz a 10 Hz circa. catore tramite il trimmer potenziometrico R2.
Questa regolazione puó anche essere assunta co-
me regolazione di soglia per l'innesco degli im-
pulsi. Ne! caso in cui la regolazione del trimmer
ANALISI DEL CIRCUITO
potenziometrico R2 dovesse risultare insuficien-
te, allora occorrerá variare il valore della resi-
11 generatore di rumore elettrico vero e proprio stenza R4.
e rappresentato dal transistor TRl, accoppiato
capacitivamente, tramite il condensatore C2, con
un amplificatore composto da tre stadi successivi
(TR2-TR3-TR4) piü due stadi amplificatori di AMPLIFICAZIONE DI POTENZA
potenza.
Il transistor TR2 e montato nella configurazione I tre stadi amplificatori risultano seguiti da due
« emitter follower », cioé nella configurazione stadi amplificatori di potenza, che pilotano due
con uscita di emittore, che consente di ottenere gruppi di lampade. Nello schema del circuito
una elevatissima impedenza di ingresso, necessa- teorico, riportato in figura l, i due gruppi di
ria per non sovraccaricare la sorgente di rumore. lampade sono rappresentati semplicemente da
11 transistor TR3 rappresenta lo stadio amplifi- due sole lampade (LPI-LP2), per evidenti mo-
catore vero e proprio, mentre il transistor TR4, tivi di semplicitá di disegno.
anch'esso montato in configurazione « emnitter La principale caratteristica dei due stadi di po-

Fig. 4 - L'apparato per luci psichedeliche e privo di


una apparente sorgente sonora; essa e tuttavia pra-
tlcamente rappresentata dal transistor TR1, che e mon-
tato nel circuito senza alcun collegamento di base.
E' ovvio che i transistor, pur essendo dello stesso
tipo, producono rumori di fondo piü o meno intensi:
per far funzlonare II nostro apparato occorre quindi TESTER
selezlonare un certo numero di transistor, in modo
da Individuare quello che genera la migliore quantitá
di rumore. Questo semplice circuito permette di effet-
tuare la selezlone ora menzionata. 11 tester deve esse-
re commutato nella portata di 500 A fondo-scala, R
nella misura di correnti continue; la resistenza R ha
il valore di 5.600 ohm. L'alimentazlone del circuito
e ottenuta con la tensione continua di 6 V.


169
3V 3V 3V
± 1 11
4
3V 3V

3V 3V
!
Fig. 5- Le due lampade simbolicamente disegnate
nello schema elettrico e in quello pratico dell'appara-
to per luci psichedeliche, possono essere sostituite con
due distinti gruppi di lampade collegate con il siste-
ma serie-parallelo qui indicato, tenendo conto che non
si deve superare il limite di potenza assorbita di 30
LAMPAOINE COLLEGATE W per ciascuno dei due gruppi di lampade. 1 due ter-
IN SERIE - PARALLELO minali contrassegnati con i numeri 3-4 trovano pre-
ciso riscontro con i terminali contrassegnati con gli
stessi numeri nello schema teorico di figura 1.

tenza e quella di utilizzare due transistor di tipo II circuito-test, che e facilmente realizzabile, se-
Darlington. condo quanto indicato nello schema elettrico di
I due transistor TR5-TR6 sono paragonabili a figura 4, permette di stabilire quale transistor,
due circuiti integrati veri e propri, perché incorpo- fra i tanti sottoposti a controllo, e il piü idoneo
rano, in un unico contenitore, due tansistor, due a rappresentare la sorgente di rumore.
resistenze e un diodo (Rl-R2-D1-TR1-TR2), co- II circuito-test, comunque, fa uso di un milliam-
me chiaramente indicato nello schema di figura 3. perometro da 500 A fondo-scala, in modo da
I due transistor TR5-TR6 off rono il vantaggio determinare la corrente di perdita dei transistor.
di raggiungere, assieme ad una notevole po- In sostituzione del milliamperometro si fara uso
tenza, anche un elevatissimo guadagno, gene- del tester commutato nella portata 500 A e nella
ralmente superiore a 1.000 anche con forti cor- misura di correnti continue.
renti, permettendo il diretto pilotaggio di lam- La corrente di perdita, rilevata sulla scala del
pade di potenza anche con piccoli segnali di tester, non e costante, perché il transistor am-
controllo. plifica esso stesso il rumore generato, per cui
L'uso dei due transistor di potenza permette di !'indice dello strumento oscillera attorno ad un
ottenere gli impulsi luminosi complementari, da- certo punto della scala. Que! transistor che pro-
to che il transistor TR6 inverte il segnale presen- vochera le deviazioni piü vistose dell'indice del
te su TR5. tester sará certamente quello in grado di pro-
durre gli impulsi piu sostenuti. E questo tran-
sistor sará quello che verra montato nel circuito
SCELTA DELLA SORGENTE DI RUMORE la dove e indicata la sigla TRI (figura 2).
Una volta scelto il transistor con lo schema di
Nell'elenco componenti non abbiamo citato di figura 4, occorera stabilire il valore della resi-
proposito la sigla del transistor TRI. Non si stenza R 1 collegata tra il collettore d TRI e la
tratta quindi di una dimenticanza, perché il ti- linea di alimen tazione positiva ( figura 1). II va-
po di transistor TRl dovra essere scelto fra va- lore di questa resistenza potra essere facilmen-
ri esemplari mediante un opportuno circuito- te dedotto dall'applicazione della seguente for-
test. Ma possiamo dire fin d'ora che potranno mula:
essere benissimo utilizzati quei transistor che R1 = 6.000 : I
ogni dilettante conserva nel proprio piccolo la-
bora torio mn cu RI risulta espresso in kiloohm mentre il

170
valore della corrente I e espresso in microampere I transistor di potenza TR5-TR6 dovranno es-
e rappresenta il valore medio di dispersione del sere montati su opportuni radiatori di calore,
transistor rilevato con il circuito di figura 4, cioe senza alcuna interposizione di rondelle isolanti.
con il circuito-test. Per quanto riguarda la reperibilita dei compo-
Tale resistenza dovrá essere comunque inserita nenti elettronici necessari per l'approntamento
ne! circuito in modo da provocare una caduta dell'apparato possiamo dire che essi sono tutti
di tensione di 6 V circa, misurata con voltmetro facilmente acquistabili in commercio. U na certa
elettronico. difRcoltá, invece, potra essere incontrata nell'ac-
quisto dei transistor di potenza TR5-TR6, che

COSTRUZIONE DELL'APPARATO

La costruzione dell'apparato <leve essere esegui-


ta tenendo sott'occhio il piano di cablaggio di f-
gura 2, dopo aver ovviamente eseguito il circui-
to stampato secondo il disegno al naturale di f-
gura 7.
I transistor TR1-TR2-TR3-TR4 e il diodo LED
(D2) dovranno essere saldati con le solite neces-
sarie attenzioni, rispettando lordine esatto di
successione degli elettrodi, che tiene conto di un C1 5.000 F - 18 VI. (elettrolitico)
elemento di riferimento (puntino colorato o tac- Pt = ponte di diodi (80 V - 5 A)
ca). Tt = trasf. d'alimentaz. (220 V- 12 V- 50 W)

COMPONENTI
Fig. 6 - La caratteristica prlncipale di queste luci psi-
chedeliche e quella della portatilita dell'apparato, cioé
della possibilita di alimentazlone del circuito con una
normale batteria d'auto a 12 V. Ma e pur sempre pos-
sibile alimentare il circuito con la tenslone di rete-
luce, realizzando e applicando al progetto questo sem-
plice circuito di alimentatore, nel quale il condensatore
elettrolitico C1 ha il valore di 5.000 A-18 VI., il pon-
te di raddrizzamento P1 e composto a 4 diodi al si-
licio; esso deve essere in grado di sopportare la ten-
sione di 80 V e la corrente di 5 A. La potenza del
trasformatore di alimentazione T1 e di 50 W.

► T1

12V

171
sono di tipo Mj 1000. E' sempre possibile tutta-
via ovviare all'inconveniente costruendo un Dar-
lington nel modo seguente. Si collegano un tran-
sistor di tipo 2N3055 e un transistor di tipo
2NI7I secondo lo schema di figura 3, senza
inserire le resistenze R l-R2 e il diodo D 1 che, in
questo caso, non sono piú necessari.

ALIMENTAZIONE IN ALTERNATA

Il nostro progetto e stato appositamente conce-


pito per funzionare con la tensione continua di
12 V. Ma esso potra essere alimentato anche
tramite la tensione di rete, purché questa ven-
ga raddrizzata e livellata secondo quanto in-
dicato nel disegno di figura 6.
In questo semplice progetto si fa uso di un tra-
o sformatore di alimentazione (Tl) da 50 W, con
avvolgimento primario adatto alla tensione di
rete e avvolgimento secondario in grado di tra-
sformare la tensione ai valori di 12-13 V, con
possibilita di assorbire una corrente di 3-4 A.
11 condensatore elettrolitico C 1, che serve per li-
vellare la tensione raddrizzata dal ponte Pl, ha
il valore di 5.000 F, con la tensione di lavoro di
18 V.
Il raddrizzatore e rappresentato da un ponte di
diodi (Pl) da 80 V - 5 A.
Le due uscite del circuito alimentatore di figura
6, cioe le due linee relative alla tensione conti-
nua positiva e a quella negativa, dovranno es-
o sere collegate con le rispettive linee di alimen-
tazione positiva e negativa moho ben eviden-
ziate nel piano di cablaggio di figura 2.

COLLEGAMENTO DELLE LAMPADE


COLORATE

Le due lanpade LPI-LP2 disegnate nello sche-


ma pratico di figura 2, possono essere ovviamen-
te sostituite con due distinti gruppi di lampade,
adottando il sistema serie-parallelo chiaramente
illustrato in figura 5. In questa figura i terminali
contrassegnati con i numeri 3-4 trovano preciso
riferimento nei conduttori dei collettori dei tran-
sistor TR5-TR6 di figura l, che sono contrasse-
gnati con questi stessi numeri.
t Per quanto riguarda il tipo di lampade da colle-
gare all'uscita del circuito, consigliamo di non
Fig. 7 - Disegno in grandezza naturale del circuito
stampato necessario per la costruzione dell'apparato
superare la potenza complessiva di 30 W per
i psichedeliche c1ascun gruppo.
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PORIZZATORE
CON
FET
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10 PEA IL FOTOGRAFO, PER LO SPERIMENTATORE CHIMICO E, TAL-
VOLTA, ANCHE PEA LA MASSAIA. QUELLO QUI PRESENTATO E' IL TI-
PO ELETTRONICO ED IL SUO FUNZIONAMENTO E' BASATO SUL PRO-
CESSO DI CAAICA DI UN CONDENSATORE ELETTROLITICO.

Un tempo, per la realizzazione di un temporiz- no addetti al controllo di particolari processi chi-


zatore, si ricorreva all'uso di condensatori elet- mici o, piü generalmente, industriali.
trolitici di grande capacita e quindi molto in-
gombranti. Oggi, dopo l'avvento del FET, cioé
del transistor unipolare, gli elettrolitici di enorme VARI TIPI DI TEMPORIZZATORI
capacita non servono piü, ed e possibile risol-
vere il problema delle lunghe temporizzazioni Ogni tipo di temporizzatore, a seconda del mo-
molto economicamente e con grande precisione. do con cuí esso e stato concepito, in relazione al-
Anche la tecnica integrata, con circuiti logici di- la sua maggiore o minore complessita e al nu-
gitali e entrata ne! settore dei temporizzatori mero di componenti, serve per tener informata
elettronici, contando le oscillazioni prodotte da una persona sul passare del tempo in una speci-
un circuito oscillatore ad alta stabilita, pilotato fica attivita. Ed e ovvio che i temporizzatori piü
a quarzo. Ma fino ad ora ci si e ispirati al prin- precisi e sicuri, che non presentano praticamente
cipio di carica o scarica di un condensatore. Ed alcun limite massimo di tempo di inserimento,
e su questo tipo di circuito che anche noi ci sono quelli digitali. Perché in questi tipi di tem-
siamo ancora una volta soffermati, per favorire porizzatori viene effettivamente contato elettro-
tutti coloro che lavorano in camera oscura o so- nicamente, con un contatore, il numero di se-

174
condi di ritardo che si vuol raggiungere. E un sti apparati non possono rappresentare un argo-
circuito di riconoscimento del numero stabilito mento valido per la nostra pubblicazione. E ció
permette, infine, di far scattare un relé, od altro a causa della loro scarsa precisione che li rende
apparato di controllo, con assoluta fedelta di adatti soltanto ad usi industriali o prodotti di
tempo. largo consumo, nei quali anche il risparmio di
I temporizzatori digitali permettono di raggiun- poche lire puó essere determinante nell'esercizio
gere precisioni veramente notevoli, anche perché, finanziario industriale.
con mezzi relativamente semplici, e possibile di- Tutti i temporizzatori, maggiormente diffusi fra
sporre di «campioni» di tempo assai precisi, i dilettanti e i professionisti di elettronica, sfrut-
sfruttando la frequenza della tensione di rete- tano, come principio di funzionamento, il pro-
luce oppure quella di opportuni oscillatori pilo- cesso di carica o scarica di un condensatore at-
tati a quarzo. Ecco perché i temporizzatori digi- traverso una resistenza. Infatti, come e ben no-
tali rappresentano delle vere e proprie « finez- to, ogni condensatore al quale venga applicata
ze », che spesso non giustificano la spesa non in- una tensione, attraverso una resistenza, si carica
diferente necessaria per la loro realizzazione. Ed in un certo periodo di tempo con un andamento
e proprio quest'ultimo il motivo per cui quasi di tipo esponenziale.
sempre si ricorre ai temporizzatori di tipo ana- Tuttavia, senza ricorrere ad argornentazioni di
logico o di tipo meccanico. tipo matematico, possiamo visualizzare il pro-
cesso o, meglio, l'andamento della carica del
condensatore attraverso tre tipici istanti della
TEM PORIZZATORI DI LETT ANTISTICI car1ca.
Facciamo riferimento ai tre schemi riportati in
Tralasciamo di proposito la descrizione dei ti- figura l.
mer meccanici ed elettromeccanici, perché que- Ne! primo schema, in alto, l'interruttore SI e
175
I s1
4
t
Fig. 1 - Questi tre semplici schemi permettono di in-
terpretare l'andamento della carica del condensatore
C nel tempo. Nel primo schema, in alto, l'interruttore
S1 risulta aperto: non si ha alcun passaggio di cor-
rente e la tensione sui terminali del condensatore C
m e Aulla. Nello schema rlportato al centro l'interruttore
S 1 risulta chiuso: lo strumento segnala un brusco
aumento di corrente che da inizio al processo di ca-
S1 rica del condensatore C. Dopo un certo periodo di
tempo, la corrente diminuisce fino a divenire nulla,
cosi come indicato dal milliamperometro dello schema
riportato in basso. Contemporaneamente il voltmetro,
collegato in parallelo al condensatore C, segnala il
massimo valore di tensione: il condensatore C risulta
completamente carico.

aperto e questa condizione interpreta quella del circuiti di ritardo con tempi che vanno da pochi
tempo t =O. In queste condizioni ne! circuito decimi di secondo ad un certo numero di ore e
non si ha alcun passaggio di corrente e la ten- questi tempi dipendono essenzialmente da! va-
sione sui terminali del condensatore C e nulla, lore della resistenza R e da quello del conden-
supponendo che il condensatore non sia stato satore C.
precedentemente caricato.
All'atto della chiusura dell'interruttore S1 (di-
segno centrale di figura 1), si verifica un brusco VANT AGGI DEL TRANSISTOR FET
aumento della corrente, che da inizio al pro-
cesso di carica del condensatore C. Ma a mano a La maggior parte dei circuiti elettronici dei tem-
mano che la carica del condensatore C aumenta, porizzatori, realizzati fino a qualche tempo fa,
la corrente che fluisce attraverso il circuito di- facevano uso dei normali transistor bipolari, che
minuisce, perché la differenza di potenziale mi- presentavano un grosso inconveniente: quello di
surata sui terminali della resistenza R va sem- una bassa impedenza di ingresso. Per tale mo-
pre piü riducendosi col passare del tempo. tivo, volendo ottenere costanti di tempo suf-
Soltanto dopo un certo periodo di tempo sui cientemente lunghe, si era costretti all'uso di
terminali del condensatore C sara possibile misu- condensatori elettronici di capacita enorme e,
rare un valore di tensione pari a quello della quindi, di costo moho elevato e scarsa precisione.
sorgente di alimentazione del circuito (circuito 11 problema delle lunghe temporizzazioni e
stato
in basso di figura 1). completamente risolto grazie all'adozione dei tran-
Per concludere possiamo dire che la tensione ap- sistor unipolari FET o MOS-FET. Questi tran-
plicata al circuito puó essere ritrovata sui termi- sistor hanno il vantaggio di presentare una ele-
na!i del condensatore C soltanto dopo un certo vatissima impedenza di entrata, che permette di
tempo. Questo fenomeno permette di realizzare ottenere tempi ragguardevoli anche con modesti
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-----7
1

r9
R1

R2

OFF c1

0z1

0N e

1
OFF~

S1
0N e

Fig. 2 - Progetto del timer. Quando il commutatore


multiplo S1 si trova posizionato In OFF, cosi come
indicato nello schema, pur sottoponendo il circuito al-
all'alimentazione dopo aver inserito la spina nella presa-
luce, il condensatore elettrolitico C1 rimane scarico,
COMPONENTI
perché la corrente fluisce attaverso la resistenza R3.
La carica invece prende inizio nel preciso momento in Condensatori
cui il commutatore S1 viene posizionato in ON. Con
il potenziometro R1 si regola a piacere il tempo in cui C1 = 10 F - 25 VI(elettrolitico)
i contatti 5-6 del relé debbono rimanere chiusi. C2 = 2.000 uF - 25 VI (elettrolitico)
Resistenze
R1 = 10 megaohm (potenz. a variaz. lin.)
R2 = 100.000 ohm
R3 = 68 ohm
R4 = 15.000 ohm
R5 = 15.000 ohm
valori capacitivi. Il costo di questi transistor e R6 = 470 ohm
sceso oggi al livello degli altri tipi di transistor e Semiconduttori
cio giustifica il loro impiego nei temporizzatori TR1 = 2N3819
elettronici e, in particolare, in quello che ci ac- TR2 = 2N1711
cingiamo a descrivere. D1 = diodo al silicio tipo 10D4
DZ1 = diodo zener (12 V- 0,5 W)
D22 = diodo zener (9 V- 0,5 W)
ANALISI DEL CIRCUITO Varie
P1 = ponte di diodi raddrizzatori (80 V-1 A)
Quando si realizza il circuito di un temporizzato- T1 = trasf. d'alimentaz. (220 V- 12 V- 10 W)
re, ci si <leve prima di tutto preoccupare che il RL 1 = relé (12 V- 350 ohm circa)
S1a-S1b = doppio deviatore
circuito di carica sia il piü possibile separato dal

178
circuito di utilizzazione, in modo da poter ga- Poiché la tensione di gate (G) del transistor TRI,
rantire una certa precisione del tempo che si che e un transistor FET, e nulla rispetto alla li-
intende ritardare ed una ripetibilita di fenomeno. nea negativa di alimentazione, sulla source (S)
ilizzando soltanto dei comuni transistor, si cor- di TRI si otterrá una bassa tensione positiva.
rerebbe il rischio di sovraccaricare il circuito di Questa tensione, quando il commutatorc Sl vie-
emporizzazione. E' quindi necessario fare ricor- ne portato sulla posizione ON, cioé quando pren-
so al transistor FET. de inizio la carica del condensatore elettrolitico
Ma tralasciamo ogni ulteriore considerazione di Cl, aumenta sino a che, superando la tensione
natura generica ed entriamo ne! vivo dell'argo- di 9 V dello zener DZ2, costringe il transistor
mento analizzando lo schema teorico riportato TR2 a condurre, permettendo cosi l'eccitazione
in figura 2. del relé RLl.
Quando il circuito viene collegato con la rete-
iuce, sui terminali del circuito di carica e pre-
sente una tensione continua filtrata e stabilizza-
ta di 12 V.
finché il commutatore SI viene mantenuto nella
posizione OFF, il condensatore non puó iniziare
a propria carica attraverso le resistenze Rl-R2,
essendo praticamente cortocircuitato dalla resi- Fig. 3 - Piano di cablaggio del timer. In corrispondenza
stenza R3; come si puó notare, infatti, la resi- del perno del potenziometro R1 si dovra apporre una
piccola scala graduata in minuti secondi o in minuti
stenza R3 e direttamente collegata fra il termi-
primi. Questa scala potra essere facilmente composta
nale positivo e il terminale negativo del con- servendosi di un cronometro, attraverso un certo nu-
densatore elettrolitico di carica C l. mero di prove pratiche.

RETE
UTILIZZ.
/ I \

T1

179
Fig. 4 - Questo disegno Inter-
.- - - - - - - - - - - - - - - - i
I preta il principio di funzlona-

Ei] 1
±i;
t 1

1
LP
mento del timer applicato ad
un elemento utllizzatore (nel
disegno !'elemento utillzzato-
re e rappresentato dalla lam-
: TIMER : pada LP). Dopo aver inserito
la spina nella presa-luce, si
OF'F'
6:: commuta S1 nella poslzione
~ i r k ON; In questo preciso mo-
o·'} ] RETE
mento la lampada LP sl ac-
cende e rimane accesa finché
'1
1
~----------------
1 contatti 5-6 del relé riman-
1
gono chiusi. Essi si aprono
"» ] dopo un certo periodo di tem-
po prestabilito tramite il po-
ON tenziometro R1 e la lampada
LP si spegne automaticamen-
te.

Flg. 5 - Questo sempllce disegno vuole proporre al Il tempo di ritardo, cioé il tempo che íntercorre
lettore una variante al circuito orlginale di figura 2 da! momento dell'azionamento di S1 fino allo
molto utile nel settore fotografico. In pratica si sosti-
tuisce il potenziometro R1 con I due commutatori qui
scatto del relé puó essere regolato ,per mezzo
disegnati, che permnettono di effettuare una regolazio- del potenziometro Rl in misura continua, nel-
ne dí tipo a scatll del tempo di ritardo. l'intervallo di tempo che va da 3 secondi a 6
minuti primi sempre mantenendo per C1 il valore
capacitivo di 10 F.
100K ~
}s Come e facile comprendere, il tempo di ritardo
4 6' potra essere notevolmente procrastinato inseren-
100Kt;g• do ne! circuito, in sostituzione del condensatore
C1, altri condensatori elettrolitici di maggior va-
1 OOK . 12' lore capacitivo (100 - 500 - 1.000 µF). Con !'au-
100K
L mento del valore capacitivo di Cl si possono rag-
giungere tempi di ritardo anche di parecchie ore.
Ma non si potra pretendere di realizzare ritardi
SOOKr• . di pochi secondi montando ne! circuito conden-
satori di elevata capacita. Per tale motivo, vo-
500K ....!:J lendo che il timer sia in grado di coprire tempi
y60
500K
'!lo. compresi fra pochi secondi e molte ore, conver-
ra servirsi di un commutatore multiplo a 3 posi-
zioni, che possa inserire, ad esempio, tre con-
TEMPO MINIMO 3" densatori di valore capacitivo di 10-100-1.000 F.
TEMPO MASSIMO 6'

2 M ,. UNA MODIFICA PER IL SETTORE


r
lo FOTOGRAFICO
2Mn E
2'
1
1 S2
(2
Un'ulteriore modifica del circuito, molto valida
ne! settore fotografico, consiste nel sostituire il
2Mnb
potenziometro Rl con due commutatori, deno-
2M. ' minati « minuti » e «secondi », in grado di in-
serire, !'uno in serie all'altro, resistenze di oppor-
2 Mn tuno valore in grado di consentire il ritardo pre-
fissato. Abbiamo disegnato questa eventuale va-
riante al circuito originale in figura 5. Per esem-
pio, se il commutatore « minuti » (commutatore

180
2) si trova sulla posizione 3', mentre il commu-
atore « secondi» (commutatore l) si trova nel-
la posizione 45', il tempo di ritardo sara di 3' 40".
GLI A TTREZZI
SCHEMA DI INSERIMENTO DE
II circuito del temporizzatore, il cui progetto e PRI CI
rappresentato in figura 2, e un circuito funzionan-
te. Ma e ovvio che esso dovrá rendersi utile al-
l'opera to re ne! temporizzare un determina to ap-
parato. Cioé il circuito del temporizzatore, per
assumere un significato pratico, dovra essere col-
legato, per esempio, ad un ingranditore fotogra-
fco.
Per interpretare il sistema di collegamento del
emporizzatore all'apparato utilizzatore, ci limi-
teremo ad analizzare l'accensione e lo spegni-
mento di una lampada in funzione di apparato
utilizzatore.
In figura 4 rappresentiamo lo schema di collega-
mento del timer con la lampada LP, la quale
dovra accendersi e rimanere accesa per un tem-
po prestabilito dall'operatore.
Come e possibile ottenere ció? Per ca pire bene
questo fenomeno, elenchiamo le operazioni che
si dovranno eseguire manualmente facendo ri-
ferimento allo schema di utilizzo del timer ri-
portato in figura 4. IN UN UNICO KIT
Prima di tutto si dovra regolare il potenziome-
ro R1, con il quale si stabilisce il tempo in cui PER SOLE
a lampada LP dovrá rimanere accesa. Ed e ov-
vio che in corrispondenza della manopola fissata
sul perno del potenziometro RI dovra essere ap- LIRE 7.900
posta una piccola scala graduata in minuti primi
o minuti secondi. La composizione della scala
verra fatta servendosi di un cronometro. CONTIENE:
Quando si innesta la spina nella presa di corren-
te, la lampada LP rimane spenta. Infatti pur
saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
punta rame ·di ricambio
ssendo chiusi i contatti 5-6 (il relé rimane nor-
scatola pasta saldante
malmente chiuso), la corrente non puó fluire at-
90 cm. di stagno preparato in tubetto
traverso la lampada LP perché l'interruttore S1b
1 chiave per operazioni ricambio punta saldatore
si trova nella posizione OFF. Dunque, per pro-
paio forbici isolate
vocare l'accensione della lampada LP occorre pinzetta a molle in acciaio inossidabile con
commutare Slb in ON. punte internamente zigrinate
La lampada LP non rimnane sempre accesa, per- 1 cacciavite isolato alla tensione di 15000 V
ché dopo un certo tempo, stabilito tramite il po- 4 lame intercambiabili per cacciavite con innesto
tenziometro Rl, essa si spegne conseguentemente a croce
all'azione del timer, che provoca l'apertura dei
contatti 5-6.
Per ripristinare il funzionamento del timer, oc- Le richieste del kit degli • ATTREZZI DEL PRIN-
corre riportare il commutatore Sl nella posizio- CIPIANTE » debbono essere fatte a: Elettronica
ne OFF. Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti n. 52, in-
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to di tutto il complesso. L'apparato utilizzatore di spedizione comprese).

181
R R R R
33Kn. 100KO. 200 KO. 330K0
VOLT ¡ 1 ,,. l
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L e Fig. 6 - In questo schema
6
r .,,, si vuol ancora una volta
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T
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10µ:f
4
2
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o ~;'
o
.... ...
...
2 3
et

4 6 7 B 9 10
interpretare il principio di
carica di un con densatore
elettrolitico da 10 F. I
diagrammi dimostrano che
aumentando il valore del-
secondi la resistenza R, si provoca
un corrispondente aumen-
to del tempo di carica del
condensatore stesso.

(ne! nostro caso la lampada LP di figura 4) vie- realizzato su circuito stampato.


ne inserito sui terminali 5-6 del relé. Con il po- A coloro che non avessero prima d'ora fatto uso
tenziometro Rl si regola il tempo durante il qua- di transistor FET, ricordiamo di prestare bene
le la lampada deve rimanere accesa. Innestando attenzione alle operazioni di collegamento degli
la spina nella presa-luce la lampada rimane spen- elettrodi del transistor TRI, che e appunto un
ta ma il timer e pronto per funzionare. Mante- transistor di tipo FET. Capita infatti che, a se-
nendo S1 posizionato in OFF, il condensatore conda della casa costruttrice di questo semicon-
elettrolitico C1 non puó assolutamente caricarsi; duttore, gli elettrodi possono essere diversamente
dunque all'inizio di ogni operazione Cl e sca- disposti sul componente. E' quindi necessario, al-
nco. l'atto dell'acquisto del FET, chiedere precise in-
Per far accendere la lampada basta commutare formazioni al rivenditore sulla esatta piedinatura
S1 nella posizione ON. In questo preciso momen- del componente. Quei lettori che ci seguono me-
to la lampada LP si accende e il condensatore se per mese, leggendo tutti gli articoli presen-
elettrolitico C1 comincia a caricarsi fino al pun- tati sulla rivista, avranno notato che questo ar-
to in cui provvede a far scattare il relé, cioé a gomento e stato piu volte ricordato e piu volte
chiudere i contatti 6-7 provocando !'apertura sono stati disegnati transistor FET con diversi
dei contatti 5-6. In questo preciso momento la tipi di successione degli elettrodi.
lampada LP si spegne. Essa e rimasta accesa per Per quanto riguarda il relé RLl, ricordiamo che
tutto il tempo imposto dall'operatore tramite la non si tratta di un componente critico; esso do-
regolazione del potenziometro Rl. vra risultare _ comunque adatto a lavorare alla
Una volta ultimata l'operazione, il commutato- tensione di 12 V, disponendo di una resistenza
re S1 dovra essere riportato in OFF. In questo con valore piu alto possibile.
caso la resistenza R3, che prima impediva la Il condensatore elettrolitico C1, dal quale dipen-
carica del condensatore elettrolitico C1 ora prov- de l'intero funzionamento del temporizzatore, do-
vede alla scarica rapida dello stesso condensa-
vra essere di ottima qualita e con basse perdite,
tore, preparandolo per un nuovo ... intervento.
allo scopo di avere sempre a disposizione, nel tem-
po, una buona ripetibilita del ritardo. Vogliamo
COSTRUZIONE DEL TEMPORIZZATORE appena ricordare che debbono considerarsi otti-
mi, per questo particolare uso, i condensatori al
Il piano di cablaggio del temporizzatore e ri- tantalio, che tuttavia sono un po' piu costosi e
portato in figura 3. Come si puo vedere esso e di non facile reperibilita commerciale.

182
IL NOSTRO MAGAZZINO
AL VOSTRO SERVIZIO
1 via del tutto eccezionale e in disaccordo con quanto piu volte ripetuto,
cioé la non disponibilita della nostra Organizzazione alla vendita di com-
ponenti elettronici, abbiamo voluto tendere una mano amica a tutti quei
lettori che abitano in localita lontane dai centri di vendita.
Abbiamo approntato e posto in vendita, a quanti vorranno farne richiesta,
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tronici, di vario tipo e valore diverso, ma della stessa famiglia.

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ANTENNA
DELTA 12

L00P
Per aumentare la portata della propria emittente, Pensate un po' a quale brutta figura farebbe un
taluni CB riversano buona parte delle loro ener- amplificatore audio della migliore qualita se es-
gie mentali, fisiche ed economiche in un continuo so dovesse pilotare altoparlanti da ... quattro sol-
intervento tecnico di prove e riprove pratiche di, installati in casse non adatte.
che, alcune volte, hanno per mira la realizzazio- Ma questa stessa considerazione si estende im-
ne di amplificatori lineari, altre volte invece si mediatamente alle installazioni d'antenna.
appellano alla sovraalimentazione del trasmetti- Perché il miglior ricevitore o trasmettitore non
tore, sottoponendo il transistor finale di potenza a potra mai valorizare le sue capacita se non ver-
pericolosi rischi di surriscaldamento. E non si rá dotato di un'antenna eficiente ed a poco var-
pensa di esa1tare e migliorare le caratteristiche ranno gli espedienti prima citati ne! vano ten-
del trasmettitore aumentando la qualitá dell'im- tativo di aumentare la potenza di uscita.
pianto d'antenna. Eppure l'antenna rappresenta. L'antenna, oltre che essere di tipo adatto, do-
per un apparato che lavora in alta frequenza, ció vrá essere sistemata nel punto pi alto possibile,
che le casse acutiche significano in una ca tena lontano da altre eventuali antenne e possibilmen-
amplificatrice ad alta fedelta. te al di sopra di queste. Ma questi accorgimenti
non sono ancora sufficienti.
Grande importanza assume il sistema adatto per
il collegamento fra l'antenna e il trasmettitore.
Questo infatti dovra essere realizzato con cavo
schermato di ottima qualita, adatto per essere at-
traversato da segnali ad alta frequenza (i cavi
scherrnati adottati nelle catene amplificatrici au-
Fig. t - L'antenna omnidirezionale riceve e trasmette,
a seconda che si tratti di antenna ricevente o trasmit-
dio non sono assolutamente adatti).
tente, energia elettromagnetica in ogni direzione, nel-
l'intero arco di 360° (disegno a sinistra). L'antenna di-
rettiva, invece, riceve o trasmette energia elettroma-
gnetica in una sola direzione, au-
mentando in tal modo notevol-
mente la sua resa; l'antenna di-
rettiva elimina le emittenti di di-
sturbo laterali o retrostanti, con-
vogliando tutta la potenza in una
sola direzione. L'unico difetto é
dovuto alla necessita di un con-
gegno elettromeccanio di pilotag-
gio, in grado di far ruotare l'an-
tenna nell'arco di 360°. L'anten-
na direttiva disegnata sulla destra
prende anche il nome di « anten-
na-avanti ».

► ANTENNA
OMNIDIREZIONALE
ANTENNA
DIRETTIVA

185
II cavo schermato dovrá inoltre essere caratteriz- A titolo informativo e a beneficio di tutti gli
zato da un'impedenza di valore pari a quella di appassionati della CB riportiamo qui di seguito
uscita del trasmettitore che, generalmente, puó alcune sigle di cavi per trasmissione di facile
essere di 50 --;- 52 ohm oppure di 75 ohm. reperibilita commerciale:

SIGLA IMPEDENZA ATTENUAZIONE

RG 58 50 ± 52 ohm 2,2 db ogni 250 mt.


RG 59 75 ohm 1,8 dB ogni 250 mt.
RG 8 50 ± 52 ohm 0,9 dB ogni 250 mt.
RG 11 75 ohm 1,15 dB ogni 250 mt.

ELEMENTO
ATTIVO

Fig. 2 - Piano costrutti-


vo dell'antenna DELTA-
LOOP. Gli elementi che
la compongono sono:
particolare 1 = filo di
rame o trecciola di ra-
me del diametro di 2
mm. e della lunghezza
di 3.609 mm; particola-
re 2 = asticella della
ELEMENTO lunghezza di 3.660 mm.
RIFLETTORE (il diametro non e critico); particolare
3 = filo di rame o trecciola di rame del
diametro di 2 mm. e della lunghezza
di 3.355 mm; particolare 4 = asticel-
la della lunghezza di 3.660 mm. (il
diametro non e critico, la lunghezza,
cosí come accade per il particolare 2,
comprende anche quella del tubetto di
innesto); particolare 5 = barretta di
rame del diametro di 2 mm. e della lun-
ghezza di 590 mm. collegata a uno dei
due terminali del condensatore variabile
ROTRE (vedi disegno di figura 5); particolare 6 = se le asti-
celle contrassegnate con il numero 2 sono di alluminio,
cioé di materiale sul quale non si puo effettuare la sal-
datura a stagno, allora si dovranno realizzare quattro
terminali di ottone facendo riferimento al disegno di fi-
gura 4: ¡,articolare 7 = giunto di innesto chiaramente
illustrato in figura 3; particolare 8 = gamma-match
chiaramente illustrato in figura 5; particolare 9 =
giun-
to di sostegno a 90°; particolare 10 = asta oriz-
zontale di sostegno realizzata con tubo per antenne
TV della lunghezza di 2.200 mm. e del diametro di 3 cm.

186
Per ognuno dei tipi di cavi, elencati nella tabel-
la, esistono delle varianti in relazione alle varie
case costruttrici. Queste varianti interessano il
valore di impedenza, quello delle perdite ed al-
/
tri fattori di secondaria importanza.

ADA TT AMENTO DI IMPEDENZA

Un altro fattore, molto importante, che concor-


SALDARE
re a stabilire il rendimento di una stazione ri-
cetrasmittente, e rappresentato dall'adattamento
di impedenza fra cavo schermato e antenna e
fra cavo schermato e trasmettitore. FORO
FILETTATO
Per ottenere gli adattamenti di impedenza e ne-
cessario far uso di uno strumento, che puo es-
sere, indifferentemente, un ROS-METRO, un
SWR-METER oppure un misuratore di onde
stazionarie.
Passiamo comunque all'analisi del sistema di a-
dattamento fra cavo schermato e trasmettitore,
supponendo che l'impedenza caratteristica teori- Fig. 3 - Giunto da applicare alle estremitá dell'asta
orizzontale tramite fissaggio a viti da ferro. 11 dia-
ca dell'antenna sia di 50 ohm e per la quale si metro interno del tubo deve essere leggermente su-
dovrá adottare un cavo da 50 ohm (RG 58 o periore al diametro esterno dell'asta orizzontale; que-
RG 8). sta stessa osservazione si estende ai due tubetti dia-
gonali sui quali verranno innestate le asticelle.

ADATTAMENTO CAVO-TRASMETIITORE

La prima .operazione consiste nel fare in modo lettore di orientarsi sempre verso l'acquisto di
che anche il trasmettitore risulti perfettamente quei modelli che godono di tale possibilita.
adattato sull'impedenza d'uscita il cui valore e
Ma il dispositivo di adattamento di impedenza,
stato prima citato, in modo da poter fornire la
noto anche come antenna-matching, puo essere
maggior quantita di potenza.
sempre inserito fra cavo e antenna.
Per effettuare la taratura si dovra inserire íl
Per ottenere un perfetto adattamento di impe-
ROS-METRO fra il trasmettitore e il cavo, col-
denza, occorrera inserire i dispositivi secondo la
legando all'altra estremita del cavo un carico fit-
progressione trasmettitore-cavo-rosmetro-adatta-
tizio da 50 ohm, che potra essere acquistato o
autocostruito con resistenze antiinduttive per un tore (in caso di necessita)-antenna.
totale di 50 ohm; il tutto <leve essere accurata- Anche in questo caso la regolazione dovra essere
mente racchiuso in contenitore e schermato. effettuata per raggiungere il massimo valore di
A questo punto si dovra agire sui compensatori potenza trasmessa ed il minimo valore di po-
del filtro a «p greca» del trasmettitore, sino ad tenza riflessa, regolando l'elemento di accordo
ottenere la massima potenza « diretta » e sino previsto sull'antenna oppure l'apposito adatta-
ad annul1are completamente la potenza riflessa. tore.
Dopo tali operazioni il trasmettitore potra con- Soltanto a questo punto l'impianto potra dirsi
siderarsi perfettamente adattato all'impedenza di perfettamente tarato.
50 ohm e si potra essere certi che, fra cavo e
trasmettitore, non sussistono perdite di potenza.
QUALE TIPO DI ANTENNA SCEGLIERE?

ADA TTAMENTO CAVO-ANTENNA Dopo tutti gli accorgimenti fin qui consigliati,
non si puo ancora dire che la stazione ricetra-
L'adattamento cavo-antenna e possibile in tutti smittente sia sfruttata al massimo delle sue pos-
quei casi in cuí l'antenna possiede un dispositivo sibilita. Ogni antenna infatti presenta certe ca-
di accordo. Ecco perché vogliamo consigliare il ratteristiche di guadagno per cui, pur essendo

187
Per esempio, i segnali inviati nello spazio da un

-
trasmettitore da to W, verranno ricevuti come
TERMINALE se essi provenissero da un trasmettitore da 50 W.
IN OTTONE E in tal modo si otterra un netto miglioramen-
FILO RAME to nella qualita della ricezione, essendo eliminati,
nella maggior parte, i segnali-disturbo.
L'unico difetto presentato da un'antenna diretti-
va e quello di necessitare di un rotatore d'anten-
na, cioé di un congegno elettromeccanico, co-
ASTA DI mandato da un motorino elettrico, in grado di
SUPPOR TO
far spaziare lantenna nell'intero arco di 360".
I rotori d'antenna sono generalmente molto co-
stosi, ma l'appassionato CB puo aggirare questo
ostacolo di natura economica provvedendo da
sé alla costruzione di questo apparato, servendo-
si ad esempio di un motorino per tergicristallo,
Flg. 4 - Le asticelle possono essere indifferentemente acquistato con poche centinaia di Jire presso qual-
di ottone, rame, ferro o. alluminio. Se l'asticella e di che autodemolitore.
alluminlo, cloé di materiae sul quale non si pub ef-
fettuare la saldatura a stagno, allora e necessarlo co-
strulre l termlnale di ottone qui illustrato.

Fig. 5 - 11 gamma-match serve per accordare l'antenna,


cioé per adattare l'antenna stessa al valore di impe-
denza richiesto. Il condensatore variabile CV, mon-
perfettamente adattate, possono presentare ca- tato su una piastrina isolante e poi racchiuso ermeti-
ratteristiche diverse, fornendo risultati scarsi o camente in un contenlto.re, in modo da proteggerlo da-
gli agenti atmosferici, deve avere un valore capacitivo
eccellenti. di 100 pF e una tensione di 1.000 volt. Il cavo coassia-
E' ovvio che da una piccola antenna ad un quar- le di discesa potra avere lndifferentemente un valore
to d'onda, anche di tipo caricato, non ci si pos- di impedenza di 50 o 75 ohm, perché mediante la re-
sono attendere grandi cose. Mentre i risultati golazione del condensatore varlabile CV si possono
ottimamente adattare entrambi questi valori.
migliorano sensibilmente adottando antenne di
tipo ground-plane o ringo.
Ma coloro che vogliono effettuare DX, cioé col-
legamenti a lunga distanza, dovranno orientarsi
verso le antenne ad elevato guadagno che, pur
essendo piü complesse, non sono diffcili da rea-
lizzare e neppure risultano molto costose.

UN'ANTENNA CONSIGLIATA

L'antenna che consigliamo ai nostri lettori CB


e che ci accingiamo a descrivere puo essere sen-
za dubbio qualificata fra le migliori antenne per
DX. Ovviamente, essendo questa antenna desti-
nata a collegamenti a lunga distanza, essa e di
tipo direttivo, cioé riceve e trasmette in una sola
direzione. E questa caratteristica risulta molto
importante per eliminare le emittenti di distur-
bo laterali o retrostanti, convogliando tutta la
potenza in una sola direzione ed aumentando in
tal modo notevolmente la. resa dell'antenna.
L'antenna che vi presentiamo e denominata DEL-
TA-LOOP; il suo guadagno e di 7 ± 8 dB, cioé
pari ad un aumento di circa 5 volte della potenza
del trasmettitore o della sensibilita del ricevitore.

188
COSTRUZIONE DELL'ANTENNA di ferro, ottone, rame o alluminio. 11 loro dia-
DELTA-LOOP metro non costituisce un elemento critico, men-
tre la loro lunghezza dovra risultare esattamente
Il piano costruttivo dell'antenna Delta-Loop e di 3.660 mm, comprendendo in questa misura
riportato in figura 2. anche quella del tubetto di innesto.
Poiché questi elementi sono abbastanza lunghi,
L'asta orizzontale (particolare 10) e un tubo, di
quelli usati per le antenne TV, della lunghezza
e ovvio che il materiale da prediligere sara, in
virta della sua leggerezza, l'alluminio. Ma l'al-
di 2.200 mm. e del diametro di 3 cm. Questa
luminio crea problemi di saldatura, che potra
asta e sostenuta, in posizione centrale, tramite
essere risolto servendosi di terminali in ottone o
un giunto a 90' (particolare 9); il giunto e colle-
in rame, cosi come indicato in figura 4; come si
gato al palo di sostegno che, a sua volta, e appli-
puo notare, il fissaggio dell'elemento illustrato in
cato al rotore d'antenna.
figura 4 e ottenuto a mezzo vite da ferro.
Sulle due estremita dell'asta orizzontale (parti- Il filo di rame che collega le estremita delle asti-
colare 10) risultano applicati due giunti (partico- celle (particolari 1-3) potra essere di tipo rigido
lare 7), realizzati nel modo indicato in figura 3. o a treccia, con diametro di 2 mm.
11 tubo principale dovra avere ovviamente un dia- Per quanto riguarda !'elemento riflettore, il filo
metro interno leggermente superiore a quello di rame (particolare 1) dovra essere lungo 3.609
esterno dell'asta orizzontale. Il fissaggio avviene mm; per !'elemento radiante, cioé !'elemento at-
mediante viti da ferro. Facciamo notare che le tivo, il filo di rame (particolare 3) dovra essere
quattro filetta ture del blocco disegnato in figura lungo 3.355 mm. Con queste misure le asticelle
3 non costituiscono un grave problema pratico, (particolari 2-4) subiranno una leggera incurva-
perché un'intera serie di « maschi per filettare » tura. Ma ció non sará il risultato di una errata
del 5 MA costa poche centinaia di lire, mentre costruzione, perché servira a conferire all'anten-
il « giramaschi » potra essere sostituito con un na una migliore rigidita meccanica.
tubetto forato e opportunamente limato in modo 11 montaggio del riflettore e del radiatore ( ele-
da evitare una ulteriore spesa. mento attivo) dovra essere effettuato in modo
I due tubetti diagonali dovranno essere di dia- che la distanza tra i punti centrali dei particola-
metro tale da adattarsi a quello delle quattro ri 7-8 risulti di 1.982 mm e in modo che i fili
asticelle (particolari 2-4). di rame orizzontali (particolari 1-3) risultino pa-
Le quattro asticelle diagonali potranno essere ralleli fra loro.

Con questo sintonizzatore, adatto per l'ascol-


to della Citizen's Band, potrete esplorare co-
modamente una banda di 3 MHz circa. Potrete
SINTONIZZATORE ce
inoltre ascoltare le emissloni del radioamatori (Monogamma CB)
aulla gamma dei 10 metri (28-30 MHz). Ac-
quistando anche il nostro kit del • TRASMET-
TITORE CB », e possibile realizzare un com-
pleto RX-TX a 27 MHz per la CB.
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189
L' ACCORDATORE una tensione di lavoro di 1.000 V.
Sul terminale delle lamine mobili del variabile
L'elemento attivo si differenzia dall'elemento ri- verrá saldato il filo « caldo », cioé il flo centrale
flettore per un particolare. detto GAMMA- del cavo coassiale che va al trasmettitore. La cal-
MATCH. che permnette di adattare l'antenna al za metallica di questo cavo dovrá essere colle-
valore di impedenza richiesto. gata con il giunto di sostegno (particolare 7).
L'altro terminale del variabile dovra essere col-
Le particolarita costruttive dell'accordatore gam- legato con una barretta di rame, del diarnetro di
ma-match sono illustrate in figura 5. In pratica 2 mm e della lunghezza di 590 mm, montata pa-
si tratta di fissare una piastrina di circuito stam- rallelamente ad una delle asticelle diagonali ad
pato (senza alcuna pista di rame) o altra qual- una distanza di 50 mm da questa. Tutti questi
siasi piastrina di materiale isolante (plexiglass, elementi sono chiaramente indicati in figura 5.
plastica, ecc.) ai due supporti inclinati mediante E' ovvio che il condensatore variabile CV do-
viti da ferro. vrá essere protetto dagli agenti atmosferici me-
Sulla piastrina verra fissato un condensatore va- diante una scatoletta di plastica fissata al suppor-
riabile del valore di 100 pF, adatto a sopportare to isolante.

A RICHIESTA DEI SIGNORI LETTORI

PUBBLICHIAMO L'ELENCO DEGLI ARGOMENTI CHE INTERESSANO I CB E CHE SONO


STATI PRESENTATI NELLE RUBRICHE « LE PAGINE DEL CB » DEI PRECEDENTI FA-
SCICOLI DI ELETTRONICA PRATICA

ARGOMENTO ANNO MESE PAGINA

Un misuratore di campo 1974 settembre 658

Come eliminare il TVI 1974 ottobre 732

lndicatore automatice di trasmissione 1974 novembre 812

Preamplificatore microfonico 1974 dicembre 898

L'antenna e necessaria 1975 gennaio 14

A caccia di fughe AF 1975 febbraio 92

190
TARATURA DELL'ANTENNA bile si possono ottimamente adattare entrambi
valori citati.
Per la taratura dell'antenna Delta-Loop valgo- Nel caso in cuí, agendo sul condensatore va-
no le norme generali precedentemente ricordate. riabile CV, non si riuscisse ad ottenere un mas-
Per prima cosa occorrera adattare il trasmettito-
simo valore di potenza irradiata, se non a va-
re al cavo e, quindi, quest'ultimo all'antenna me-
riabile tutto aperto o tutto chiuso, converrá in-
diante regolazione del condensatore variabile.
Il cavo di discesa potra avere indifferentemente tervenire sulla barretta di rame, collegata ad uno
un valore di impedenza di 50 o 75 ohm, perché dei due terminali del variabile, variandone leg-
mediante la regolazione del condensatore varia- germente la lunghezza.

TRASMETTITORE CB
UNA PRESTIGIOSA SCATOLA DI MONTAGGIO
A L. 19.500
SCHEDA TECNICA

Alimentazione: minima 12 V - tipica


13,5 /- massima 14 V

Potenza AF in uscita
(senza mod): 1W(circa)

Potenza AF in uscita
(con mod.): 2W(circa)

Sistema di emissione: in modulazione dam-


piezza

Profondita di mod.: 90% 100%

Potenza totale dissi-


pata: 5 W

Impedenza d'uscita per52 : 75 ohm (rego-


antenna: labili)
Con l'approntamento di questo nuovo kit voglia-
Microfono: di tipo piezoelettrico
mo ritenere soddisfatte le aspirazioni dei nostri
Numero canali: a piacere lettori CB. Perché acquistando questa scatola di
montaggio, e quella del monogamma CB, ognu-
Portata: superiore a 10 -:- 15 no potra costruire un valido apparato ricetrasmit-
Km (in condizioni ideali) tente a 27 MHz.

La scatola di montaggio del trasmettitore CB contiene:


N. 1 circuito stampato - n. 13 condensaori ceramici - n. 5 condensatori elettro-
litici - n. 2 trimmer capacimetrici - n. 11 resistenze - n. 2- impedenze AF - n. 1 tra-
sformatore di modulazione- n. 1 circuito integrato - n. 3 transistor- n. 2 bobi-
ne - n. 1 raffreddatore per transistor TR3.

Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-


porto di L. 19.500 a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a:
LETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.

191
LE PIANTE
PARLAN0?
SE VOLETE ASCOLTARE LA...
VOCE MISTERIOSA DELLE PIAN-
TE O CONOSCERE IL. LORO ..
PENSIERO, REALIZZATE QUE-
STO SEMPLICE OHMMETRO E-
LETTRONICO CON IL QUALE VI
SARA' POSSIBILE CONDURRE
UN GRAN NUMERO DI ECCE
ZIONALI ESPERIMENTI.

©
©
©

192
La botanica ha constatato, giá da moho tempo, LA PROVA DELLA VERITA'
le capacita delle piante di reagire a stinoli ester-
ni come, ad esempio, la luce, la temperatura, Si e fatto un gran parlare in questi ultimi anni
l'umiditá, la pressione. ecc. della prova della verita, inventando macchine
E da queste constatazioni sono stati ricavati prin- particolari o componendo opportuni sieri. Ma
cipi, leggi e formule. in questo settore della ricerca, che assume un
Ma i risultati che lo scienziato americano Clee aspetto pi metafisico che fisico, possiamo inse-
Backster di New York ha ottenuto dai suoi pro- rire, voe macchina della verita, anche la pian-
lungati esperimenti. possono defirsi assolutamen- ta. Perché il Backster si adopero anche in un e-
te strabilianti, se non proprio fautascientihcei. sperimento di questo genere con risultati netta-
Perché il Backster dimostró che le piante sonuo mente positivi, anche durante l'interrogatorio di
in grado di rispondere alle azioni umane e Ji persone lotane dalla pianta vegetale.
possedere una certa forma di memoria biologica.
E questi esperimenti vennero condotti collegando
alle piante particolari circuiti analizzatori di cui, MANCA UNA SPIEGAZIONE
in questo articolo, ci proponiamo di presentarne
e descriverne uno di tipo semplice e alla portata Ma in sostanza che cosa vogliono indicare gli
di tutti i lettori. esperimenti condotti dal Backster?
In primo luogo che le piante, cioé il mondo ve-
getale, e fatto di creature in grado di rispondere
LE PIANTE LEGGONO IL PENSIERO al pensiero umano; in secondo luogo che le pian-
UMANO? te stesse sono dotate di memoria e di pensiero,
anche se questa asserzione puo costituire soltanto
Dopo aver stabilito che, fra la quantita d'acqua un'ipotesi fantascientifica.
assorbita dalle radici di una pianta e la resisten- Ma tutti gli esperimcnti condotti dallo scienzia-
za intrínseca della pianta stessa, esiste un pre- to americano e i loro risultati, cioé le loro mani-
ciso rapporto físico, lo scienziato americano de- festazioni, non hanno ancora trovato una spie-
cise di stimolare una pianta punzecchiandola con gazione scientifica da parte di chicchessia. Ma se
la punta di un coltello. Ebbene, prima ancora le ipotesi dovessero trovare un solo motivo di
fondatezza, allora le possibili applicazioni prati-
che la pianta venisse sottoposta a questa appa-
che sarebbero certamente tali da aprire nuovi
rente ... tortura, lo scienziato ebbe a registrare ta-
e insospettati orizzonti nel mondo della scienza,
luni drammatici e prolungati responsi elettrici per esempio con la costruzione di un sensore elet-
che fecero pensare ad una possibilita delle pian- trobiologico.
te di leggere il pensiero umano. Poiché le ricerche in questo particolare settore
non sono affatto tenninate, abbiamo pensato di
progettare e sperimentare anche noi un circuito
ALLA RICERCA DEL COLPEVOLE alla portata di' tutti i dilettanti, in grado di per-
mettere la ripetizione di una parte delle espe-
rienze effettuate da Backster e la sperimentazione
Un altro interessante esperimento fu quello di
di eventuali nuove prove pratiche, con !'augurio
disporre due piante in due locali diversi e se-
che qualche nostro paziente lettore ci possa scri-
parati, incaricando poi una persona, scelta fra vere, ne! tempo avvenire, informandoci su qual-
un gruppo di sei persone, di entrare in una delle che sensazionale rivelazione.
due stanze per distruggere una delle due piante.
Successivamente, facendo passare davanti alla
pianta superstitc, situata nell'altra stanza, le sei IL CIRCUITO DEL SENSORE
persone partecipanti all'esperimento, si ottene-
va una precisa segnalazione al passaggio del col- 11 circuito del sensore da noi concepito altro non
pevole dinanzi alla pian ta. Realta? Immagina- e che quello di un ohmmetro a ponte adatto per
zione? Fantascienza? Non lo sappiamo. Perché la misura di resistenze molto elevate. L'ohmmetro
a noi non resta che limitarci a leggere quanto risulta amplificato per mezzo di un operaziona-
ebbero a dire in quel particolare momento le Je, che rende lo strumento estremamente sensi-
piu importanti pubblicazioni scientifiche ameri- bile, tanto sensibile che nel settore delle misure
cane. comprese fra i 100.000 ohm e 1 megaohm, lo

193
R15 11 11
R8 1.A 01

11 9V

1l
R4 11 11 11

02
t
ge
,t
.#.ii»wl l I
2
11 ír n 11 11 11

s
RlO

:
R3 11 11 31 4,l l. A 11

ENTR. $ --
R6 11 11 R9 11

Fig. 1 - Schema elettrico dell'ohmmetro elettronico


- composto da un ponte di Wheatstone, sulla sinistra, da
un amplificatore operazionale, al centro e da uno stru-
mento ad indice, sulla destra. 11 potenziometro R2
serve per il controllo grossolano dell'equilibrio del
COMPONENTI
ponte; con il potenziometro A5 si effettua la regola-
zione fine; con il potenziometro A10, invece, si regola Condensatori
la sensibilitá dello strumento. 1 tre potenziometri so-
no di tipo a variazione lineare. All'entrata dello stru-
C1 = 1.000 pF
C2 = 1.000 pF
mento si applica la sonda collegata con la planta sot-
toposta ad esame.
Resistenze
R1 = 100.000 ohm
R2 = 2 megaohm (potenz. a variaz lin.)
AJ = 1.000 ohm
R4 = 1 megaohm
AS = 250.000 ohm (potenz. a varlaz. lin.)
R6 = 1 megaohm
R7 = 1.000 ohm
R8 = 100.000 ohm
R9 = 100.000 ohm
strumcnto e in grado di rilevare vanaz10m res1- R10 = 10.000 ohm {potenz. a variaz. lin.)
stive clell'ordine dello 0,5%.
Questo elevato grado di sensibilita e da ritenersi Varie
piu. che sufficientc per le normali esperienze che D1 = OA91
si possono condurre su una comune pianta ve- D2 = OA91
IC = A709 (circuito integrato)
getale. Comunque, per coloro che vorrano ul-
u.A microamperometro a zero centrale
teriormente sensihilizzare il nostro circuito, for- (50-0-50 A)
níremo piú avantí glí elementí necessarí per rag- S1 = doppio interruttore
giungere tale scopo, ricordando che con la mag- ALIMENTAZ. = 9 + 9 volt
gior sensibilíta si aumenta anche la precisione dí
mísura dello strumento.

194
ANALISI DEL CIRCUITO altro non e se non un amplificatore ad elevatissi-
mo guadagno, accoppiato in continua, che per-
Lo schema elettrico del circuito del sensore, che mette in virtü della propria elevata resistenza
chiameremo « ohmmetro elettronico », e ripor- interna, di separare il circuito a ponte dello stru-
tato in figura l. mento di misura a bassa impedenza.
Sulla boccola di entrata si applica la sonda col- I condensatori C1-C2, collega ti ai terminali 1-5-
legata, nel modo che vedremo piü avanti. alla 8 dell'integrato IC hanno la funzione di rendere
pianta sottoposta ad esperuento. La pianuta. dunu- stabile il circuito, evitando la formazione di au-
que, costituisce, con la sua resistenza interna. tooscillazioni.
uno dei rami del ponte di Wheatstone. che puó es- L'uscita dell'operazionale, cioé il terminale 6.
sere equilibrato grossolanamete tramite il po-
tenziometro R2: il potenziometro R5, invece,
rappresenta la regolazione fine dell'equilibrio del
ponte di Wheatstone.
Quando la resistenza interna della pianta varia
per un qualsiasi stimolo esterno. nel ponte di Fig. 2 - Cablaggio su circuito stampato dell'ohmme-
Wheatstone si produce una debole tensione di tro elettronico. lavoro ultimato questa costruzione
squilibrio che viene applicata agli ingressi dif- potra essere inserita in un mobiletto contenitore sul
cuí pannello frontale risulteranno presentí: i poten-
ferenziali di un amplificatore operazionale a cir- ziometrí R2-R5-R1 O, íl doppio interruttoe S 1 e lo stru-
cuito integrato di tipo pA709. L'integrato IC mento indicatore.

R2 RS RlO

195
Fig. 3- C ircuito stam pato, a
grandezza naturale, che il let-
tore dovrá riprodurre per co-
struire l'ohmmetro elettronico.

comanda uuo strumento ad indice, che potr es- fuuzioni attne el circuito dell'ohmmetro elet-
sere un microamperometro a zero centrale da tronico: essi hanno il solo scopo di proteggere lo
30-0-50 A, oppure uno strumnento con lo zero strumento da]IL- cccessive sollecitazioni elettriche
a fondo-scala da 0-100 µA. che provocano violenti urtí del'indice sul fondo-
L'inserimento di uno strumento indicatore a ze- scala.
ro centrale e di elevata sensibilita non e
d'obbli-
go, perché anche strumenti indicatori meno sc11-
sibili potranno essere inseriti ne! circuito, a pat- MAGGIORE SENSIBILITA'
to che si riduca il valore del potenziometro R 10,
che provvede a controllare la sensibilita dello Abbiamo avuto occasione di anticipare, giá in
strumento. precedenza, la notizia della posibilita di un ul-
Vogliamo appena precisare che, contrariamente tcriore aumento di sensibilita dell'ohmmetro elet-
a quanto si possa creciere, aumentando la sensi- tronico. Ebbene, questa variante p110 essere otte-
biliti propria dello strumento indicatore, cioé del nuta con semplici variazioni circuitali.
microarnperometro, non si aumenta la sensibi- Prima di tutto occorrera ali111entare l'operaziona-
lita dell'ohmmetro, perché l'integrato IC e in le IC con tensioni stabilizzate comprese fr,1 -9
grado di fornire la necessaria corrente anche a e + 9 V e fra15 e + 15 V.
strumenti indicatori poco sensibili, meno costosi Lo stesso integrato µA709 potra essere sostituit<>
e piu robusti. I due diodi D 1-D2 non assumono con lintegrato di tipo A741. che e
dotato h

Chi comincia soltanto ora a


muovere i primi passi nel mon-
do dell'elettronica pratica, non
zazo e4L.
RTATA DI TUTTI! ■
2.200

puó sottoporsi a spese eccessi-
ve per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essenzialmente dilet-
tantistico. 11 saldatore del principiante, dunque, deve essere economico, robusto e versatile, cosl come lo é
quello qui raffigurato. La sua potenza é di 50 W e l'alimentazione é quella normale di rete-luce di 220 V.

Per rlchiederlo occorre inviare vaglia o servlrsl del modulo di c.c.p. n 3/26482
lntestato a ELETTRONICA PRATICA - Vla Zuretti '52 - 20125 MIiano
maggior guadagno, maggiore impedenza di in- rare che l'ohmmetro elettronico acquistera una
gresso e minori perdite. sensibilitá eccezionale, che il piü delle volte potra
Operando la variante al circuito, allo scopo di risultare anche eccessiva, ma che in ogni caso
sensibilizzarlo ulteriormente, i condensatori C1- permetterá di condurre talune esperienze con le
C2 risultano del tutto superflui, perché l'integra- quali si potranno rilevare anche i miuimi cam-
to di tipo A741 risulta gia compensato interna- biamenti resistivi della pianta in esame.
mente: essi non dovranno quindi essere inseriti
ne! circuito.
Anche la resistenza R9. il cui scopo e quello di COSTRUZIONE
evitare una deriva del circuito, potra essere eli-
minata. La resistenza R8, invece. dovrá essere In figura 2 rappresentíamo íl piano di cablaggio
elevata sino a 2 megaohm circa. dell'ohmmetro elettroníco. Come si puó vedere e
Volendo, questa stessa resistenza puó essere ad- stato fatto uso del circuito stampato, soprattut-
dirittura sostítuita con un potenziometro semi- to per la presenza dell'integrato IC e, in secondo
fisso, in grado di costituire un regolatore dí gua- luogo, per semplificare le operazioni di cablaggio.
dagno dell'amplificatore. Lo schema del circuito stampato e riportato. a
E dopo la variante ora descritta possiamo assicu- parte, in figura 3; il disegno e a grandezza natu-

MODULO EP 0139
PER
ANTIFURTO ELETTRONICO PER AUTO
CON ESSO POTRETE REALIZZARE:

1) antifurto per auto


2) lampeggiatore di emergenza ad una
lampada
3) lampeggiatore di emergenza a due
lampade
4) pilotaggio di carichi elettrici di una
certa potenza

La realizzazione di questo modulo elettronico ga-


rantisce il doppio vantaggio del sicuro funziona-
mento e dell'immediata disponibilita nel... magaz-
zino dello sperimentatore diiettante.
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TICA - 20125 MILANO - VIA ZURETTI n. 52 (nel prezzo sono comprese anche
le spese di spedizione).

197
rale, in modo da facilitare il lavoro di riprodu-
r
zione del lettore.
Il circuito dell'ohmmetro elettronico potra esse-
re inserito in un mobiletto contenitore, su! cuí
pannello frontale risulteranno i tre comandi ma-
nuali, l'interruttore e lo strumento indicatore. Le
il nostro pile di alimentazione, che dovranno essere rap-
presentate da due elementi a 9 V separati, potran-
no essere inserite dentro il mobiletto contenitore.
Per maggior chiarezza di procedimnento dell'uso
indirizzo é dell'apparato, ripetiamo le funzioni dei tre po-
tenziometri inseriti nel circuito :
potenziometro R2 -- controllo grossolano equi-
librio ponte

potenziometro R5 controllo fine equilibrio


ponte
potenziometro RIO -- controllo sensibilita stru-
mento.
Ne! corso dell'articolo abbiamo fatto presente che
un quarto elemento di controllo potra essere rap-
presentato da una resistenza semifissa sostitutiva
della resistenza fissa R8, con il quale e possibile
regolare il guadagno dell'amplificatore.

ELETTRONICA
PRATICA
SALDARE MOLLA

DISCHETTI FILO
ARGENTATI FLESSIBILE
2 cm
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20125 - Milano Fig. 4 - La sonda da applicare alla pianta sottoposta
ad esperimento potra essere di qualsiasi tipo. Noi con-
sigliamo di utilizzare per un elettrodo un bastoncino di

Tel. 6891945 rame, da affondare nella terra del vaso; per l'altro elet-
trodo consigliamo di realizzare questa semplice mol-
letta regolabile a vite e le cui estremlta sono rappre-
sentate da due dischetti metallici; fra questi due di-
schetti potra essere inserita una foglia della pianta,
un suo ramo e altro elemento vegetale.

198
COSTRUZIONE DELLA SONDA assolutamente di rame o, meglio, d'argento, rap-
presenta uno dei due elettrodi del sistema di son-
Rimane ora da descrivere !'uso dell'ohmmetro da che stiamo descrivendo.
elettronico e il sistema di collegamento con la Il secondo elettrodo potra essere rappresentato da
pianta sottoposta ad esperimenti. una pinzetta a bocea di coccodrillo. Noi invece
In pratica i sistemi di collegamento possono es- preferiamo scartare questa soluzione, perché que-
sere diversi; perché, con il nostro strumento. e sto particolare tipo di morsetto puo rovinare per
possibile misurare la resistenza fra due punti di sempre la parte della pianta in cui viene inne-
una stessa foglia, fra due foglie diverse o, ancora, stato. Meglio invece realizzare il tipo di sonda
tra una foglia e le radici. proposto in figura 4. In tal caso si tratta di rea-
I sistema da noi ritenuto piü idoneo per realiz- lizzare una piccola molla, regolabile a vite, le cui
zare e condurre gli esperimenti consiste ne! con- estremita sono rappresentate da due dischetti di
ficcare un filo metallico, buon conduttore di elet- rame o di argento. A coloro che incontrassero
tricitá, oppure piü semplicemente un cacciavite, difficoltá nel reperire questi due dischetti, consi-
nella terra contenuta ne! vaso in cui si trova la gliamo di servirsi, molto pi semplicemente, di due
pianta. Questo filo metallico, che dovra essere orecchini o di due bottoni a disco metallico.

p LA COST UZIONE DEI NOSTR


PROGETT SERVITEVI DEL

IT PER I CIRCUITI STA


facilita d'uso
rapidita di esecuzione
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tivi nei quali, in una ordinata,
chiara e precisa sequenza di fo-
tografie, vengono presentate le
successive operazioni che con-
ducono alla composizione del
circuito stampato.

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199
2- PUNTATA

ELEMENTI
TEORICI
E PRATICI SUL

TRANSISTOR
UNIGIUNZIONE
IN QUESTA SECONDA ED ULTIMA
PUNTATA VENGONO ANALIZZATE LE
PRINCIPAL! PRATICHE DELL'UJT, QUELLE
PIU' A TTESE DAL LETTORE PER PO TER
CONCRETAMENTE REALIZZARE
L'APPARATO CHE PIU' INTERESSA.

200
Esaurite le nozioni teoriche su! transistor unigiun- rire nel circuito un certo numero di condensatori,
zione, gia largamente trattate nella precedente e possibile realizzare un generatore di impulsi
untata, dedicheremo questa seconda ed ultima molto economico e stabile, che potra divenire
parte alle pratiche applicazioni dellUJT, che utile in molte occasioni.
sono quelle piü attese dai nostri lettori, perché La tabella, qui sotto riportata, permettera al
le sole a permettere di realizzare concretamente lettore di formarsi un'idea chiara su) valore dei
l'apparato che piü interessa. E cominciamo col tempi e delle frequenze ottenibili con il circuito
descrivere il circuito di un generatore di impul- ora descritto:
s1.

C (µF) Frequenza in Hz TI (µs)


GENERATORE D'IMPULSI

Tra i circuiti piü semplici e realizzabili con i 0,2 150 + 5.000 18


transistor unigiunzione, vi sono certamente i ge- 0,4 70 ± 2.500 25
neratori di impulsi. 0,6 40: 1.700 32
0,8 35 + 1.200 40 1
Analizziamo il circuito riportato in figura 1. II 30 1.000 50
1
transistor unigiunzione UJT funziona da oscilla- 1 1
tore a rilassamento (per una completa assimila-
zione di questo tipo di circuito consigliamo il let-
tore di leggere attentarente largomento ripor-
tato nella precedente puntata), caricando e sca- OSCILLATORE CON DUE
ricando il condensatore CI attraverso le resisten- TRANSISTOR UJT
zc variabili Rl-R2 e la resistenza fissa R3. Fa-
cendo riferimento alla forma d'onda riportata Con il transistor umgmnzione UJT e possibile
nel disegno accanto, cioé al diagramma riporta- realizzare anche circuiti multivibratori astabili
to sulla destra di figura 1, si puo notare come il di funzionamento assai simile a quelli realizzati
tempo TI venga determinato dalla scarica del con i transistor tradizionali.
condensatore Cl attraverso l'emittore e la base La differenza fra i due tipi di circuiti consiste
B1 del transistor unigiunzione UJT e la re:,sisten- nella utilizzazione di un solo condensatore, in so-
za R3. In questo periodo il transistor TRl di- stituzione dei due classici condensatori, collegato
viene fortemente conduttore, mantenendo pra- fra gli emittori dei due transistor unigiunzione.
ticamente a zero la tensione di uscita. Per studiare il funzionamento del multivibratore,
11 periodo T2 dipende invece dal tempo di ca- riportato in figura 2, supponiamo che al mo-
rica del condensatore C1 attraverso le due resi- mento dell'inizio del funzionamento del transistor
stenze variabili Rl-R2. Durante tale periodo UJTl, questo sía in conduzione, mentre UJT2 e
l'UJT non risulta conduttore e la tensione sui all'interdizione. Ne consegue che l'emittore di
terminali della resistenza R3 e praticamente nul- UJTl si trovera ad un valore di tensione prossi-
la, mentre il transistor TR 1, risultando inter- rno allo zero ( in rea Ita la tensione si aggira in-
detto, fa in modo che la tensione di uscita assu- torno ai 3 V circa), mentre il valore della tcn-
ma un valore prossimo a quello di alimentazione. sione sull'emittore di UJT2 tendera a salire ver-
La frequcnza di ripetizione dell'impulso dipen- so quello della alimentazione positiva ( + 13 V)
de, come e ovvio, dalle resistenze R1-R2 e dalla per effetto della carica del condensatore C 1 at-
capacita C1. traverso la resistenza R3. Quando il valore di
Utilizzando un commutatore, in grado di mse- questa tensione raggiunge la soglia critica Vt, il

201
@15v

R4

UJT 1 TR1
11

_y-j
15V

lgr 7 R3
E

uHl +a 1
1 @

@ov

Fig. 1 - In questo circuito di generatore di imr,ulsl il


transistor unigiunzlone UJT1 funziona da oscillatore a
rilassamento, caricando e scaricando il condensatore
C1 attraverso le resistenze R1-R2-R3. Sulla destra e
riportato II diagramma relativo al tempo T1 in cui av-

COMPONENTI viene il processo di scarica del condensatore C1.

C1 = (vedi testo)
R1 = 50.000 ohm
R2 = 1.500 ohm COMPARATORE
R3 = 47 ohm
R4 = 300 ohm
In figura 3 e rappresentato il circuito di un com-
UJT1 = 2N2646 paratore di tensione. Esso e composto da un dop-
TR1 = BC107 pio oscillatore pilotato da un circuito differen-
ziale.
Il funzionamento del circuito riportato in figura
transistor U JT2 si innesca, assumendo un valore 3 assai semplice. La base del transistor TR2
di tensione di emittore di 3 V circa.
e polarizzata con un valore di tensione di riferi-
Simultaneamente, per effetto della avvenuta tran- mento di 5 V. Se la tensione sulla base del tran-
sizione negativa sull'emittore del transistor UJT2, sistor TRl supera i 5 V, per effetto della ten-
si verifica una transizione identica, per trasmis- sione applicata all'entrata, allora il circuito dif-
sione attraverso il condensatore Cl, sull'emittore ferenziale esce dall'equilibrio costringendo il tran-
del transistor UJTl, che si diseccita ed innesca sistor TRl alla saturazione e bloccando le oscil-
a sua volta la carica esponenziale del condensa- lazioni dell'unigiunzione UJTl, mentre l'oscilla-
tore Cl attraverso la resistenza R3. tore pilotato dall'unigiunzione U JT2 puo oscil-
11 ciclo si ripete ovviamente anche per questo lare liberamente, fornendo impulsi all'uscita B,
transistor e all'infinito, fino a che viene mante- dato che l'unigiunzione U JT2 si trova all'inter-
nuta l'alimentazione. Le forme d'onda ottenibili dizione.
sono quelle riprodotte sulla destra dello schema di Al contrario, quando all'entrata la tensione e in
figura 2. grado di polarizzare la base con un valore inferio-

202
re ai 5 V (bastano pochi millivolt per distrugge- Lasciamo comunque al lettore la scelta delle
re !'equilibrio del circuito), le parti si invertono e piu strane e possibili applicazioni pratiche di
gli impulsi sono presenti all'uscita A. questo circuito.
Il potenziometro R3 permette di equilibrare i II funzionamento e abbastanza semplice. I tran-
due oscillatori, compensando le differenze costrut- sistor TR1-TR2 compongono il circuito di un
tive dei due transistor unigiunzione. multivibratore monostabile, in grado di fornire,
Il potenziometro R2 permette di variare il valore ad ogni impulso d'entrata (!'impulso dovra es-
resistivo del partitore d'entrata, consentendo di sere a fronte discendente), un'onda quadra di
regolare la tensione di innesco. Quest'ultima do- durata ben calibrata e dipendente dalla costan-
vra essere in ogni caso superiore ai 15 V (con te di tempo (R2 + R3) x C3.
i valori assegnati ai componenti nell'apposito e- Per tutto il tempo dell'eccitazione, il transistor
lenco). Per valori di tensione inferiori, occorrera TR2 rimane interdetto, permettendo il funzio-
aumentare la resistenza R2, oppure diminuire il namento del transistor TR3 che funge da gene-
valore di Rl. E' ovvio che non e possibile scen- ratore a corrente costante. Questo generatore
dere al di sotto dei 5 V, a meno che non si uti-
lizzi uno zener con diverso valore di tensione.

GENERATORE DI TENSIONE A GRADINI c1 = 100.000 pF


Il circuito presentato in figura 4 e in grado di R1 = 100 ohm
produrre una tensione a gradini. Esso potra es- R2 = 2.000 ohm
sere inoltre utilizzato come convertitore digitale- R3 = 2.000 ohm
analogico, oppure come divisorc di frequenza. R4 100 ohm
um = 2N1611
UJT2 = 2N1671

Fig. 2 - Riportiamo in A lo schema di un oscillatore


con due transistor unigiunzione. La differenza con gli
analoghi circuiti di multivibratori astabili con transistor
tradizionali consiste nell'uso di un solo condensatore
COMPONEN TI
collegato fra gli emittori dei due UJT. Sulla destra, in
B, riportiamo le varie forme d'onda ottenibili con il
circuito dell'oscillatore qui rappresentato.

► R3 R4

IB2 _18ms.

G +5V 0,38 ms
1

y
1
E I1 1

UJT2 l,a
82
"v' [] []7f [

@ @

203
e
R15

,._
TR1 UJT1 1 1 1R2 I 20v

o " rn z n-. JI tic1r n I

.
"-ir-"
DZ

ov
e

Fig. 3 - Comparatore di tensione composto da un


doppio circuito oscillatore pilotato con circuito diffe-
COMPONENTI
renziale. 11 potenziometro R3 consente di equilibrare
i due oscillatori; il potenziometro R2 regola la ten-
sione di innesco.

Resistenze
R = 3.300 ohm
R2 = 1.000 ohm
R3 - 1.000 ohm
R4 = 2.000 ohm
R5 = 47 ohm
canea il condensatore C2 ad ogni impulso con R6 = 47 ohm
una certa carica Q. Ne consegue che l'aumento R7 = 3.300 ohm
di tensione sara. di volta in volta, di un valore R8 = 1.000 ohm
parí a Q : C2. Semiconduttorl
Si noti che alla fine dell'eccitazione del mono- TR1 = BC107
stabile il transistor TR3 va all'interdizione, con-
sentendo di mantenere intatto il valore della ten-
UJT1 =2N2646
UIT2 2N2646
sione immagazzinata dal condensatore C2. TR2 = BC107
Il transistor unigiunzione UJT ha lo scopo di DZ =diodo zener (5 V)
scaricare automaticamcnte il condensatore C2
quando questo ha raggiunto un certo valore di
tensione.
Come e stato detto nella precedente puntata di
questo argomento, e possibile aggiungere il tran-
sistor TR4, allo scopo di diminuire notevolmen-
te il tempo di scarica, ottenendo una discesa a
zero della tensione del condensatore C2; questa

204
discesa, come si puo notare sul diagramma ri-
portato a destra del circuito di figura 4, e quasi
Condensatori
immediata.
C1 = 6.000 pf
Per questo circuito raccomandiamo di non ca- C2 = 130.000 pf
ricare il condensatore C2 con il circuito utiliz- C3 = 200 pF
zatore, che dovrá essere collegato eventualmente
Resistenze
tramite uno stadio separatore a transistor FET.
R1 = 10.000 ohm
R2 = 50.000 ohm (varlabile)
R3 = 100.000 ohm
GENERATORE DI SEGNALI TRIANGOLARI R4 = 10.000 ohm
R5 = 430 ohm
I] transistor unigiunzione si adatta molto bene, R6 = 500 ohm
R7 = 750 ohm (varlablle)
per le sue ottime caratteristiche di stabilitá ter- R8 ... 100 ohm
mica, alla realizzazione di circuiti generatori di R9 = 47 ohm
segnali assai precisi e molto stabili. l partico- R10 = 100 ohm
lare esso viene utilizzato c-omt' oscillatore pilota
per gli stadi formatori d'onda. Un tipico esem- Semlconduttori
TR1 = BC107
pio di generatore e riportato in figura 5. Si tralla
TR2 = 8C107
di un generatore di onde triangolari, generate TR3 = BC177
dalla carica c scarica di un condensatore. UJT == 2N2646
TR4 = BC107
D1 = 10D4
D2 == 10D4
DZ = diodo zener (S V)

Fig. 4 - Generatore di tensione a gradini e converti-


tore digitale-analogico. Questo circuito puo essere COMPONENTI
realizzato dal lettore per destinarlo alle applicazioni
piü strane e possibili.

R1 R1O

r---T-------

--3
&rR,'
A
R9
________ ¡l
02

ENTR. SEGN. ¿ = OV

205
f t t T 12V
R1

TR
R2
,u ·- UJT

%
82

»l
TR2 ·a
@
USCITA
SEGN.
R3 11
R8

7
"5 11
R9

OV
6
Fig. 5- Generatore di onde
triangolari generate dalla ca-
rica e scarica del condensato-
re C1. Nel circuito sono pre-
senti due generatori di cor-
rente costante, realizzati con
i transistor TR1.TR2.

Ricordiamo che la carica immagazzinata da un


condensatore e data dall'espressione Q = I x t.
COMPONENTI E poiché il valore della tensione e V = Q : C, si
ha anche che V = It : C. La prima formula,
dunque, se il valore della corrente I e costante,
diviene l'equazione di una retta. Pertanto, sui
C1 = 3.000 pF terminali di un condensatore caricato a corrente
costante la tensione sale linearmente con pen-
R1 = 5.100 ohm denza pari a I : C.
R2 = 10.000 ohm
Ritorniamo al nostro circuito e notiamo che in
R3 = 5.100 ohm
esso sono presentí due generatori di corrente co-
R4 = 1.000 ohm
R5 = 500 ohm (variabile) stante, realizzati con i transistor TR1-TR2.
R6 = 200 ohm Per analizzare il funzionamento del circuito sup-
R7 = 330 ohm
poniamo che CI risulti inizialmente scarico; sup-
R8 = 2.000 ohm
poniamo cioé V = O.
R9 = 330 ohm
Il transistor unigiunzione UJT, accoppiato al
TR1 = BC178 condensatore Cl attraverso lo stadio adattatorc
TR2 = BC107 d'impedenza, realizzato con il transistor TR4,
TR3 = BC107
risultera all'interdizione e in tali condizioni si tro-
TR4 = BC107
verá anche il transistor TR3. L'unico generatore
UJT = 2N2646
di corrente che entra in azione, dunque, e quel-
lo composto da TRl, che inizia a caricare linear-
mente il condensatore C1.

206
Quando per effetto di questa carica la tensíone
sull'emittore del!' UJT raggiunge il valore di pic-
co Vp vedi quanto esposto nella precedente pun- 1 FASCICOLI ARRETRATI DI
tata'¡, l'unigiunzione entra in conduzione, facen-
clo aumentare il valore della tensione sui termi-
nali della resistenza R9 e costringendo il transi-
Elettronica Pratica
stor TR3 alla saturazione. In tali condizioni il sono le • perle di una preziosa collana tecnico-
transistor TR3 inserisce anche il secondo gene- pratica, che porta in casa vostra il piacere e il
ratore di corrente (TR2J. fascino di una disciplina moderna, prolettata nel
futuro, che interessa tutti: lavoratori e studentl,
Il secondo generatore di corrente e stato proget- professionisti e studiosi, glovani e meno giovani.
tato per erogare una corrcnte doppia di quella Tra essi ve ne ricordiamo uno:
erogata dal primo generatore, in modo che la
differenza di corrente tra i due generatori dia
luogo ad una scarica del condensatore con una
corrente pari a quella di carica.
La resistenza R5 consente di regolare la corren-
te generata da! transistor TR2, in modo da ot- I
tenere una perfetta simmetria d'onda, cosi come I ,,,,_ ....
• o,~ ;._...◄-~
indicato in figura 6. La frequenza ottenibile ri- ....... ~""11
«,2838
e.
sulta di 80 KHz circa. ..:s
º·~-~....... -,
-,~,,
- 8
GENERATORE DI RAMPA LINEARE RN,· ~o
,M ''
//
A PENDENZA VARIABILE
5fi é.
_"h7e
U n'applicazione abbastanza simile a quella pre-
cedentemente descritta, che consente di ottenere trié
4%2,
%e
%
,,«,6,
.:7, 4%52 "°
·.$»"6

Fig. 6 - La perfetta simmetria d'onda, visibile in questo


diagramma, viene ottenuta regolando la resistenza R5
del progetto rlportato in figura 5.

VOLT, use. che, senza impegnare praticamente il lettore in


alcun lavoro di montagglo, serve ad arrlcchire il
laboratorio dilettantlstlco, rappresentando in es-
9 V so un autentico • ferro del mestiere ». Questo
speciale fascicolo e stato realizzato col preciso
scopo di offrlre un aiuto immediato ed asalto a
chiunque stia progettando, costruendo, mettendo
4 V a punto o rlparando un apparato radioelettronico,
elencando datl tecnlci, caratterlstlche, valorl e
grandezze radioelettrlci.
o --f C:,t.
T
1 }IS
T
1

l
207
e
20V
/

t # • V

·+
E

B
TR1
1

UJT 11 ± R6
TR2
SAl.t
e -- -
- 1 ---- T
Cl
r,,i
R7
Ha
1 TR2 ' T' 6

COMPONENTI Fig. 7 - Generatore di segnali a rampa a pendenza .


variabile. La particolaritá di questo generatore risiede
nel fatto che la pendenza della parte obliqua in salita
é variabile in misura indipendente dalla frequenza; per
questo motivo il segnale assume forme diverse da
quelle dei segnali a dente di sega.
Condensatori
C1 = 100.000 pF
C2 = 50.000 pF
Resistenze
R1 = 10.000 ohm {reg. freq.)
R2 = 1.000 ohm (pendenza)
segnali a salita lineare con pendenza regolabile,
R3 = 1.500 ohm
e rappresentata in figura 7.
R4 = 100 ohm
R5 = 125 ohm Per ottenere la carica lineare del conc!ensatore
R6 = 750 ohm C2, si sfrutta, anche in questo caso, un generatore
R7 = 40 ohm a corrente costante, realizzato ne! circuito da]
transistor TRl. Esso, infatti, e polarizzato con
Varie
UJT == 2N2646 una tensione costante sulla base, per la stabiliz-
TR2 = BC107 zazione introdotta da! diodo zencr DZ. Poiché
TR3 = BC177 la tensione base-cmittore rimane sempre costante,
DZ = diodo zener (5 V) sui valori di 0,6-0,7 V, anche la tensione presen-
te sull'emittore del transistor TRI rimane sem-
pre costante rispetto alla tensione positiva di ali-
ITlf>r1tazione di + 20 V.

208
Per la legge di Ohm I = V : R, ne risulta che All'inizio di tale periodo, il transistor TR2, sa-
la corrente d'emittore rimane costante e poiché turandosi, scarica completamente il condensatore
e possibile ritenere, con buona approssimazione, C2, fatta eccezione per una bassa tensione resi-
che la corrente di collettore sia uguale a quella dua dovuta alla tensione collettore-emittore-sa-
di emittore, risulta che anche questa corrente turazione del transistor TR2.
rimane costante al variare della tensione. Il con- Quando cessa la conduzione del transistor U JT,
densatore C2 puó quindi caricarsi con una cor- il transistor TR2 va all'interdizione, cioé non con-
rente e, per quanto precedentemente esposto, suí duce e pennette la carica del condensatore C2
suoi terminali si genera una tensione di valore li- attraverso il generatore di corrente costante pi-
nearmentc crescente nel tempo, ovviamente sino lotato da! transistor TR l.
al limite massimo imposto dalla tensione di ali- Poiché la corrente di carica e regolabile entro
mentazione. certi limiti tramite la resistenza semifissa R2, ne
Il funzionamento del circuito e abbastanza sem- consegue che anche la pendenza della tensione
plice. Analizziamolo. Il transistor unigiunzione di carica del condensatore C2 diviene regolabile.
U JT e monta to secando la classica configurazio- Facciamo notare che la frequenza di ripetizione
ne di oscillatore a rilassamento. Sui terminali del- del ciclo dipende esclusivamente da! transistor
la resistenza R7 si producono impulsi positivi la U]T e puó essere regolata tramite la resistenza
cui dura ta vale T1; questi impulsi prendono ori- semifissa R1. Anche T1 rappresenta una costante
gine ogni volta che l'unigiunzione innesca e sca- del circuito: essa e dettata da] tempo di scarica
rica il condensatore C1. del condensatore C 1 a ttraverso la resisten za R 7.

IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANT
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

La realizzazione di questo semplice ricevitore rap-


presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette-
re alla prova le proprie attitudini e capacitil nella
oratica della radio.

Tutti i componenti necessari per la realízzazione de • 11 ricevitore del principiante » sono contenutl in
una scatola di montaggio venduta dalla nostra organizzazione in due diverse versioni: a L. 2.900 senza
altoparlante e a L3.500 con altopartante. Le richleste debbono essere fatte lnvlando anticipatamente l'im-
porto a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA 20125 MILANO - Via Zu-
retti n. 52.
Per diventare dei buoni OM, cioé degli old man UN SISTEMA ANCORA VALIDO
= vecchi uomini, cosi come si chiamano in ger-
go i radioamatori, si <leve percorrere con tena- Si potrebbe anche dire che le trasmissioni in CW,
cia e pazienza quel lungo e difficoltoso cammino allo stato attuale della tecnica, siano da ritenersi
che porta al conseguimento della patente. superate, perché oggi !'aumento di potenza di
Un punto cruciale di questo cammino e rappre- emissione, per ottenere un buon rapporto se-
sentato dalle trasmissioni in CW, che assai spes-
gnale/disturbo, non rappresenta pi un proble-
so vengono trascurate da molti radioamatori, non
tanto per la diffcoltá intrinseca di questo tipo ma.
di radiocomunicazioni, quanto per la scansa vo- Ma le trasrnissioni in CW offrono il vantaggio di
lonta di approfondire ed affinare la tecnica della richiedere potenze molto limitate anche per i col-
ricetrasm issione. legamenti sulle lunghe distanze. Si tratta infatti
Ogni aspirante OM, per conseguire la patente, di rilevare solamente la presenza o l'assenza di
<leve sostenere un esame che richiede la cono- alta frequenza, indipendentemente dalle fluttua-
scenza del CW. Tuttavia. anche quando si sa zioni d ampiezza del segnale. La chiarezza e la
interpretare il codice Morse a 50-60 caratteri al distorsione del segnale passano cosl in secondo
minuto, e ben dificile fare correttamente QSO piano, mnentre queste pregiudicherebbero le tra-
(collegamento). I divario potrebbe essere pa-
smissioni foniche, rendendo anche incomprensi-
ragonato a quello esistente fra la guida di un'au-
bili i segnali di potenza notevole. Puo quindi
tovettura da parte di un neopatentato e quella
di un pilota di formula uno. risultare molto utile, soprattutto per trasmissio-
ni di emergenza, trasmettere in CW; specialmente
Il lettore potrebbe a questo punto chiedersi se,
viste le difficoltá obiettive di imparare corret- con i trasmettitori portatili, grazie al risparmio
tamente il CW, vale proprio la pena di studiare notevole di potenza e a favore di una lunga auto-
ed esercitarsi tanto per divenire provetti nella nomia e una maggiore probabilita di venire cap-
conoscenza e nell'uso del codice Morse. tati.

210
MONITOR
PER CW
IL PROBLEMA DELL'AUTOASCOLTO, NECESSARIO PER ESERCITAR-
SI NELLO STUDIO E NELLA PRATICA APPLICAZIONE DEL CODICE MOR-
SE, PUO' ESSERE FACILMENTE RISOL TO COSTRUENDO QUESTO AP-
PARATO RILEVATORE CON ASCOLTO IN CUFFIA O IN ALTOPARLANTE.

UTILITA' DEL MONITOR trasmettitori di tipo economico o in quelli auto-


costruiti.
Un'altra importante caratteristica delle trasmis- E' sempre possibile tuttavia servirsi di un cir-
sioni in CW sta in un loro fascino segreto, che cuito accessorio in grado di aumentare le ca-
deriva da! comunicare attraverso un linguaggio pacita del trasmettitore, mettendo a disposizio-
quasi inviolabile ai piu, perché sconosciuto alla ne del radioamatore la comoda possibilita del-
maggior parte degli ascoltatori. l'autoascolto.
II segreto per trasmettere correttamente in CW
e molto semplice. Esso consiste ne!... continuo
eser1z1o. UN RICEVITORE RADIO APERIODICO
Per aiutare l'aspirante radioamatore nella sua
preparazione specifca, si rivela molto utile l'uso Un circuito che si presta ottimamente all'appli-
di un apparato, denominato monitor, in grado cazione giá menzionata, e che non implica al-
di far ascoltare, durante la trasmissione, ció che cuna manomissione del trasmettitore CW. quel-
in realta viene trasmesso. lo da noi riportato in figura 1.
Trasmettere o ricevere il CW ad una certa ve- Si tratta sostanzialmente di un ricevitore radio
locita significa riconoscere il « suono» di un ca- di tipo aperiodico che, sistemato a breve distan-
rattere e non decodificare i punti e le linee del za da\ trasmettitore, capta !'alta frequenza, ge-
codice. nerando tramite un circuito complementare un
La possibilitá di ascoltare il « suono » del carat- segnale udibile di bassa frequenza.
tere trasmesso aiuta moltissimo sia nell'accerta- L'uso di un ricevitore radio di tipo aperiodico,
mento della correttezza di quanto si trasmette, cioé privo di circuiti di sintonizzazione, sempli-
sia nell'aumento della velocita di battuta. fca notevolmente la realizzazione pratica dell'ap-
Molti trasmettitori di tipo commerciale dispon- parato, perché non e necessaria alcuna taratura e
gono giá della presa per l'inserimento di un mo- l'apparecchio funziona immediatamente, subito
nitor, ma tale possibilita non esiste sempre nei dopo averlo realizzato, su tutte le gamme amato-

211
riali, senza dover effettuare alcuna commutazio-
ne di gamma o ricerca di sintonía. Condensatori
11 cirrnito riportato in figura 1 permette di in- C1 = 50 pF
erpretare il funzionamento generico del moni- C2 = 4.700 pF
tor. mentre per una interpretazione specifica del
C3 = 4,700 pF
C4 = 100.000 pF
progetto occorre rifarsi allo schema di figura 2. C5 = 10.000 pF
Comuque, senza soffermarci ulteriormente nella
Resistenze
citazione di queste due figure, il lettore potra se-
guire facilmente l'esposizione teorica su] funzio-
R1 = 47.000 ohm (trimmer potenziometrico)
namnento del monitor tenendo sott'occhio ora
R2 = 27.000 ohm
R3 = 10.000 ohm
l'uno ora l'altro schema. R4 = 47.000 ohm
L'alta frequenza generala da] trasmettitore vie- R5 = 560 ohm
ne captata da una piccola antenna a stilo del Varle
monitor ed inviata. tramite il condensatore C1, TR1 = BC107
al potenziometro Rl. che consente di dosare la TR2 =BC107
quantitá di segnale. spesso troppo elevata. in mo- TR3 = 2N2646 (uniglunzlone)
do da inviare al circuito del monitor una quan- D1 = diodo al germanio (di qualsiasi tipo)
ANT. = antenna di tipo a stilo
tita adatta per il suo preciso funzionamento, te- S1 = interrutt.
nendo conto della potenza del trasmettítore. del- ALIMENTAZ. = pila a 9 V
la dislocazione dell'antenna e della lunghezza dí
questa. 11 segnale opportunamente dosato dal po-
tenziometro Rl viene rilevato da! diodo al ger-
manio Dl, che rappresenta il componente prin-
cipale della « radio ». 11 segnale viene success1-
,·amente fil trato dalla cellula a «p greca », com-
posta dalla resistenza R2 e daí condensatori
C2-C3. Fig. 1 - Questo circuito, che ha un significato puramen-
te teorico, vuole interpretare il processo di captazione,
Suí termínalí dell'ultímo condensatore i- pre-
tramite piccola antenna a stilo, dell'energia AF ge-
sente una tensione continua di valore tale da nerata da un trasmettitore e la trasformazione di que-
permettere la saturazione. cioé la conduzione sta in suono attraverso una cuffia o un altoparlante.

9V

ANT.

UJT
UNIGIUNZIONE

? ·,
: R3 ;¡:

r
R4 R5

3 t I (g
9V
1 11 11 e
TR1
O 01

ffi . :; Rl

1'"111 11 '&llk,., 11 II /a 111 es

lis··-
~
- !
(O) 11 / S1
'
11 11
.11.
T, T, -
11 11

C4

Fig. 3 - II circuito stampato non é d'obbligo per que- Fig. 2 - Circuito teorico del monitor. 1 semiconduttori
sto tipo di realizzazione pratica. Esso e tuttavia con- sono di tipo comunissimo e possono essere facilmen-
sigliablle per un montaggio piú rapido, compatto ed te sostituiti con molti altri semiconduttori analoghi.
elegante. Sulla parte frontale del contenitore di pla- L'alimentazione e ottenuta con una pila a 9 V. Nel cir-
stica, o di altro materiale isolante, sono presentí: la cuito d'uscita possono essere inseriti indifferentemen-
boccola d'usclta (in posizione centrale), la boccola di te un piccolo altoparlante con impedenza non inferiore
presa per la piccola antenna a stilo, a sinistra e l'in- ~<Jli 8 ohm, oppure una cutfla.
terruttore acceso-spento, a destra.

► SCATOLA NON METALLICA

FORO REGOLAZ. TRIMMER

213
Fig. 4 - Per l'ascolto si puó far uso di una cuffia ste-
reofonica con i due padiglioni collegati con i termi-
nali 2 in comune, mentre i terminali 1-3 riultano col-
legati ai due terminali caldi del jack.

8n
2 1 3

CUFF\A
±. SPINA JACK

completa, del transistor TRI. Ció avviene quan- Fig. 5- Questi due disegni interpretano le due possi-
bilita di collegamento del trasduttore acustico. Nello
do l'antenna capta energia a radiofrequenza, schema in basso si interpreta la possibilitá di ascoltare
cioé in concomitanza on i punti e le linee. i segnali provenienti dal monitor e dal ricevitore radio.
Sullo schema di figura I e facile interpretare
questo fenomeno seguendo le varie forme assun-
te da! segnale a radiofrequenza lungo il suo cam-
mino dall'antenna alla base del transistor TR!.
Poiché il transistor TRI risulta saturo ed equi- 1 2 3
vale ad un cortocircuito, ne deriva che il transi-

1
\ t
' I
stor TR2 si trova all'interdizione, cioé non con-
duce ed e in tutto e per tutto paragonabile ad
un circuito aperto. In queste condizioni il tran-
sistor unigiunzione TR3, che sta alla base di LIBERO
un oscillatore a rilassamento, risulta come di-
sinserito da! circuito del ricevitore ed e quindi
libero di oscillare. Si ottengono quindi delle con-
AL MONITOR 16n
tinue cariche e scariche del condensatore C-l-
attraverso la resistenza R4, che danno luogo ad
impulsi prelevabili sulla base BI del transistor
unigiunzione UJT e che sono udibili direttamen-
te attraverso un altoparlante o una cuffia col-
legati all'uscita del circuito. Si tenga presente
che il condensatore C4 e la resistenza R4 sta-
1 2 3
biliscono, con i loro valori, la frequenza genera- I I ' J
ta dall'oscillatore.
Quando l'antenna non capta alcun segnale a
radiofrequenza, corrispondente alle pause tra u-
na battuta e l'altra, la tensione sui terminali del
condensatore C3 diviene praticamente nulla, co-
si che il transistor TRI non conduce, mentre
AL MONITOR 8n. 8n. AL RICEV.
viene portato in conduzione il transistor TR2 che,
cortocircuitando il condensatore C4, blocca il
funzionamento dell'unigiunzione UJT. Non si
ottiene quindi alcun segnale audio, cosi come f'. 1
giusto che sia.

214
1
TR1 TR3 a
TR2
e B1
Fig. 6 - Disposizione degli elettrodi dei due transistor
TR 1-TR2 e del transistor unigiunzione TR3.
ªº €»
ASCOLTO IN CUFFIA
» E 82

sono rilevabili i due sistemi di collegamenti da


effettuare nei due casi.
O IN ALTOPARLANTE

L'ascolto del codice Morse potra avvenire, come


abbiamo giá detto, sia in altoparlante sia in COSTRUZIONE DEL MONITOR
cuffia. Quest'ultimo sistema e senza dubbio quel-
lo preferito dai radioamatori, perché permette Anche la costruzione dí questo apparato risulta
un ascolto ... discreto, isolando l'operatore daí di- molto semplice, soprattutto per la totale assenza
sturbi ambientalí e rendendo possibili i collega- di elementi che richiedono un processo di ta-
menti durante le ore notturne, quando e facile ratura.
creare disturbo. La realizzazione del'apparato, comunque, potra
Le cuffie sono divenute oggi dei trasduttori acu- essere ottenuta tramite circuito stampato, se-
stici popolarissimi e ad un costo competitivo guendo il piano costruttivo da noi proposto e ri-
con quello di un altoparlante. portato in figura 3. II circuito stampato non e
Le cuffie normalmente in commercio sono di ti- d'obbligo e puó essere sostituito con un mon-
po stereofonico e utilizzano uno schema di col- taggio a fili, sistemando i componenti su una
legamento come quello riportato in figura 4. basetta forata o, piu semplicemente, su anco-
In pratica, alimentando con un segnale audio i raggi sparsi.
conduttori contrassegnati con i numeri 1-2, si II circuito stampato in ogni caso e da preferirsi,
interessa uno <leí due padiglioni della cuffia, perché con esso si puó raggiungere una costru-
mentre alimentando i conduttori contrassegnati zione compatta, razionale ed elegante.
con i numeri 2-3 si interessa l'altro padiglione I transistor sono di tipo NPN al silicio, di bassa
della cuffia. potenza; essi potranno essere sostituiti con la
In questi casi si ottiene un'impedenza di 8 ohm maggior parte di transistor di questo tipo.
per canale. Anche il transistor unigiunzione TR3 potra es-
sere sostituito da quasi tutti i modelli in com-
Alimentando invece la cuffia fra 1 e 3, si interes-
merc1o.
sano con lo stesso segnale entrambi i padiglioni, Se la tonalita della nota non dovesse risultare
ottenendo un'impedenza totale di 16 ohm. gradita, sara sempre possibile modificarla va-
In quest'ultimo caso si ha lo svantaggio di non riando il valore del condensatore C4 oppure, en-
poter ascoltare correttamente il corrispondente, tro certi limiti, quello della resistenza R4.
a meno che non si alzi molto il volume per vin- Coloro che all'ascolto in cuffia preferissero quel-
cere l'isolamento acustico dei padiglioni della lo in altoparlante, dovranno collegare, all'uscita
cuffia. del circuito del monitor, un piccolo altoparlante
Una soluzione piu razionale potrebbe essere quel- con impedenza di 16 ohm o, comunque, non in-
la di utilizzare uno dei due canali della cuffia feriore agli 8 ohm.
per l'ascolto del corrispondentc e l'altro per l'au- Per controllare eventualmente il volume sonoro,
toascolto, attraverso il monitor, della propria tra- si potra inserire, in serie con il circuito d'uscita,
smissione. un potenziometro da 100 ohm, applicabile an-
Entrambe le possibilita sono comunque interpre- che ne! caso in cui si volesse ottenere un con-
tate nei disegni riportati in figura 5, nei quali trollo di volume sonoro in cuffia.

215
L'ABACO
DELLE
IMPEDENZE
Quando un condensatore o una bobina vengono IL SIMBOLISMO
sottoposti al passaggio di una corrente elettrica
ad una determinata frequenza, Oppongono ine- Prima di interpretare J'uso dellabaco, e neces-
vitabilnrente una resistenza alla corrente, cioé sario che il lettore conosca l'esatto significato del
creano un impedimento, piu o meno notevole, simbolismo riportato sull'abaco.
che non e la resistenza ohmmica ma che viene 11 símbolo ~ stú per Hz, cioé indica gli hertz; il
denominata impedenza. símbolo KC indica kilocicli/secondo KHz; il
Chi ha un po' di familiarita con la rnatematica simbolo MC indica i megacicli/secondo == MHz.
riesce, con pochi e semplici calcoli, a determi- Per le induttanze il simbolo Hy sta ad indicare
nare rapidamente i valori di impedenza dei con- l'henry, che normahnente si indica con la sola
densatori e delle indnttanze alle varie frequenze. lettera H.
Per i condensatori, il símbolo FD sta ad indicare
Chi invece non vuol saperne dell'applicazione il farad, mentre il símbolo pFD sta ad indicare
matematica, deve accontentarsi di una valuta- il micrornicrofarad, cioé !'equivalente del pF (pi-
zione generica del componente in esame, tenen- cofarad).
do conto della grandezza del condensatore o del-
l'induttanza. Ma con questa valutazione, se alle
volte ci si avvicina al valore reale, altre volte si USO DELL' ABACO
possono prendere delle grosse ... cautonate.
E quando si desidera conoscere il comportamen- L'uso dell'abaco e molto semplice. Prima di tutto
to di un condcnsatore in presenza di correnti di occorre individuare sulle linee trasversali o dia-
valore diverso di frequenza, il problema diventa gonali, il valore della capacita o dell'induttanza:
veramente difficile e per risolverlo e necessario quindi si sceglie sulla retta orizzontale il valore
ricorrere inevitabilmente ai calcoli matematici. di frequenza alla quale si vuol calcolare l'irnpe-
denza. La linea verticale, eventualmente imma-
Per evitare qualsiasi tipo di calcolo e per rag-
ginaria, passante per il punto di intersezione per-
giungere una immediata e precisa valutazione mettera di definire il valore di irnpcdenza offer-
delle impedenze dei condensatori e delle indut- ta da] componente alla frequenza stabilita.
tanze, e suficiente servirsi dell'abaco qui ripor- Alcuni semplici esempi chiariranno in modo ine-
tato. quivocabile l'uso del prezioso abaco.

216
BOBINE
TRASFORMATOR
COf\JDENSA TORI

&
100 µHV. .o v.
' 1000 MC.

10 MC.

I MC.

100 KC.

10,ooorv

1000 rv

100 rv

10 rv

1,000,000 n 100.000 n 10.ooon 1000n 100n 1o n 1 a


CUFFl A 1

Supponiamo di dover conoscere il valore di im-


pedenza presentato da urí condensatore da 100.000
pF alla frequenza di 100.000 Hz. Ebbene, co-
MONO-STEREO minciamo con la trasformazione dei valori im-
posti dall'abaco; cioé: 100.000 pF = O, 1 F e
Per ogni esigenza d'ascolto personale e per ogni 100.000 Hz = 100 KHz.
tipo di colleg·amento con amplificatori monofo- Sulle scale di destra si individua la linea oriz-
nici, stereofonici, con registratori, ricevitori ra- zontale corrispondente al valore di frequenza di
dio, giradischi, ecc.
100 KHz == 100 KC, che si trova a meta circa
della scala. Poi si cerca, per mezzo di un righel-
CARA TTERISTICHE Viene fornita con spi-
notto Jack 0 3,5 mm. lo, sistemato in posizione verticale, il punto in
e spina jack stereo (la
Gamma di frequenza: cuffia é predisposta per cuí la linea orizzontale, corrispondente al valore
l'ascolto monofonico.
30 - 13.000 Hz Per l'ascolto stereofo-
di 100 KC, interseca la linea obliqua corrispon-
nico, !ranciare II colle- dente al valore di 0,1 µF. II righello proietta
Sensibilitá: 150 dB gamento con lo spi-
notto jack 0 3,5 mm., questa intersezione sulla scala delle impedenze,
separare le due coppie
lmpedenza: 8 ohm d I conduttori ed ef-
situata in basso rispetto al diagramma; e su! fon-
Peso: 170 gr.
fettuare le esatte sal- do del diagramma leggiamo il valore di 18 ohm,
dature a stagno con la
splna jack stereo). perché il righello viene a cadere intorno al va-
lore dei 20 ohm.
Per stabilire il valore dell'impedenza di un'in-
duttanza, si procede in modo analogo, tenendo
conto che la scala delle induttanze e situata sul-
la sinistra.
Facciamo un esempio: vogliamo individuare il
valore di un'impedenza di una induttanza da
10 mH, alla frequenza di 1 MHz. Ebbene, sulle
scale di destra di individua la linea orizzontale
corrispondente al valore di frequenza di 1 MHz
= 1 MC. Poi si cerca, per mezzo di un righello,
sistemato in posizione verticale rispetto all'abaco,
il punto in cuí la linea orizzontale corrisponden-
te al valore di 1 MC, interseca la linea obliqua
corrispondente al valore di 10 mH = .O1 HY.
Il righello proietta questa intersezione sulla scala
dclle impedenze, situata in basso rispetto al dia-
gramma; e sulla scala di fondo del diagramma

L. 4.800 Ieggiamo il valore di 60.000 ohm.


Inversamente, con l'uso dellabaco e possibile
stabilire il valore di un condensatore o di una
ADATTATORE= bobina che debbano presentare un'impedenza no-
ta ad un preciso valore di frequenza.
PER CUFFIE STEREO Vogliamo calcolare il valore di un'induttanza in
grado di realizzare, assieme ad un condensatore
Plccoio apparecchlo che con-
sente il collegamento di una
da 500 pF, un circuito oscillante alla frequenza
o due cuffle stereo con tutti di 1 MHz.
l complessl stereofonici. La
commutazlone altoparlanti-cut- Per risolvere il problema occorre tener presente
fia e immedlata, tramite inter-
he, in regime di risonanza, la reattanza indut-
ruttore a slitta, senza dover
intervenire sul collegamenti. tiva e quella capacitiva presentano lo stesso va-
L'apparecchlo si inserlsce nel
collegamento fra usclta del- lore aritmetico.
l'amplificatore e altoparlanti.
Dall'abaco si deduce che, alla frequenza di 1
MHz, un condensatore da 500 pF presenta una
impedenza di 300 ohm.
Procedendo in maniera inversa, si ricerca ora il
Le richieste devono essere effettuate invian- punto di intersezione fra 300 ohm e 1 MHz; il
do l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. 3/26482 risultato ottenuto e che attraverso questo punto
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Sensibilitá entrata E2 1 V per 45 W
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stigiosa, si aggiunge alla collana dei kit ap-
prontati dalla nostra organizzazione. L'ampli- zazione dell'amplificatore ripro-
ficatore di potenza, appositamente concepito dotto nella foto. Per il suo com-
per l'accoppiamento con la chitarra elettrica,
e dotato di due entrate ed e quindi adattabile pletamento il lettore dovra pro-
a molte altre sorgenti di segnali BF, cosi da curarsi, per proprio conto, gli al-
rendere l'apparato utilissimo per gli usi piú
svariati. toparlanti e il contenitore.

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D necessita di offrire in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati


elettronici, oppure coloro che vorranno rendere pubblica una richiesta
di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilit su eventuali contesta-
zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicita
del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
pubblicati, annunci di carattere pubblicitario.
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo
nei limiti di 40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stam-
patello).

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GENNARO GUIDO - Via Pesaro, 21 - 65100 PESCARA. (Como).

Le prime
esperienze
del dilettante

RICEVITORE PER ONDE MEDIE A 2 VALVOLE


IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 6.300 senza altoparlante
L.
E' un kit necessario ad ogni principiante per 11 kit e corredato del faacicolo n. 2-1973 della
muovere i primi passi nello studio della radio- rivista, in cul e pubbllcato l'artlcolo relativo
tecnica elementare. E' la sola guida sicura per al montagglo dell'apparato. Le richieste debbono
comporre un radioapparato, senza il fastidio di essere fatte invlando anticipatamente l'importo
dover risolvere problemi di reperibilita di ma- a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a:
teriali o di arrangiamenti talvolta impossibili. Elettronica Pratica - 20125 (Mi) - Via Zuretti, 52.

22
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a scelta tra: 3-4,5-6-7,5 - 9 - 12 Volt con una sola gnetica Shure M44MB L. 50.000; coppia casse acusti-
uscita L. 10.000; per ogni uscita in piü L. 500. Pa- che 5 W L. 13.000; registratore a cassette Sony mod.
gamento anticipato. TC90 L. 50.000; Radioricevitore Sony mod. CRF 150
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00056 OSTIA LIDO (Roma).
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tenna Ground Plain L. 12.000. Antenna per auto T27 la S.R.E. con libretti uso e relativa valigetta.
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canale completo (trasmittente, ricevente, servocoman- di motociclismo, francobolli Italia, S. Marino, Mondo
do) anche usato, funzionante, solo se vera occasione. e buste 1 giorno, aggiungo anche modesta parte di
Scrivere a: denaro. Rispondo a tutti.
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VES (Cuneo). CERUTTI MARIO - Via Ceriolo, 3- 18032 BUSSANA
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acuti) con prese incorporate 1300 W a L. 25.000 trat- (80.000) amplificatore stereo Prinz Sound 17 + 17 W
tabili (accetto scambl). lnoltre vendo motore a scoppio + 2 casse Electro Volee 25 W 8 ohm (100.000) +
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Scrivere o telefonare dopo le 20 a: moog a tastiera (anche in scatola di montaggio) +
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226
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SCIA. ROSSANO VENETO (Vicenza).

-~ ------

p 1 OSTRI INSERTI
signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

- - - -- - -- - - - -

lnserite il tagliando in una busta e spedite a:

A ICA
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute
Via Zuretti, 52 - MILANO.

227
CON UNA SOLA MODALITA' DI SOTTOSCRI-
ZIONE CI SI PUO' ABBONARE A

ELE RONICA PRATICA


nella forma piü semplice, cioe rinunciando a qual-
siasi regalo, oppure, nella seconda forma, richie-
dendo il saldatore-omaggio o, ancora, nella terza
forma, facendo richiesta del

1
• 1

II modulo ampliíicatore di bassa frequenza, costruito secondo le tecniche


professionali piü avanzate, permette di realizzare un buon numero di apparati
eiettronici, con pochi cornponenti e modica spesa.

CAR H ULO
Circuito: di tipo a films depositati su piastrina isolante.
Componenti: 4 transistor - 3 condensatori al tantalio - 2 condensa-
tori ceramici.
Potenza: 1 W su carico di 8 ohm.
Dimensioni: 62 x18x 25 mm.
Radiatore: incorporato
Alimentaz.: 9 Vcc
,,

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+. '

L
1
'
'
1
AMPLIF. 8F
1
1
1
1
,'
1
1
AMPIF

L-- ------- -~..J

AMPLIFICATORE BF SIGNAL - TRACER

r..a
-4--d-43,
1 1
1
_A Hff) LIF. BF

L I

AMPUF .BF

RADIORICEVITORE PER OM
Coloro che non sono interessati al dono del mo-
dulo amplificatore, possono abbonarsi a

ELETTRONICA PRA TICA


chiedendo in regalo il

ODERNISSIMO ALDATORE
L'utensile necessario per la realizzazione di per-
fette saldature a stagno sui terminali dei semicon-
duttori e particolarmente indicato per i circuiti
stampati. Maneggevole e leggero, assorbe la po-

tenza di 25 W alla tensione alternata di 220 V. Nel


pacco contenente il saldatore sono pure inseriti
80 cm. di filo-stagno e una scatola di pasta disos-
sidante.

3 forme di abbonamento
so • sotto
ABBONAMENTO ANNUO SEMPLICE: per l'ltalia L. 7.500
per !'Estero L. 10.000
A3BONAMENTO ANNUO CON DONO: per l'ltalia L. 9.000
A scelta: un modulo amplificatore BF. per l'Estero L. 12.000
Oppure: un saldatore elettrico.
5!

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CORRENTE
POSTALE

>er qualsiasi richiesta di sea-


ole di montaggio, fascicoli ar-
etrati, consulenza tecnica ine-
ente ai progetti pubblicati sul-
a rivista e per una delle tre
,ossibili forme di abbonamen-
o. Vi preghiamo di scrivere
:hiaramente e nell'apposito
;pazio, la causale di versa~
nento.

UTILIZZATE ---------------------------------
CUESTO
MODULO
DI CONTO
CORRENTE
POSTALE
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C1
UN
CONSULENT
TUTTO
Tutti i lettori di ELETTRONICA PRATICA. abbonati o no, possono
usufruire • del nostro servizio di consulenza, rivolgendoci quesiti
tecnici inerenti i var progetti presentati sulla Rivista. Da parte no-
stra saremo ben lieti di rispondere a tutti, senza distinzione alcuna,
puhhlicamente, su queste pagine, oppure, a richiesta, privatamen-
te, tramite lettera. Per rimborso spese postaii e di segreteria si
prega aggiungere alla domanda l'importo di L. 800 (abbonati L.
600) in francobolli.

Un televisore non funzionante re nominale della tensione di rete dovrebbe es-


sere di 220 V. II transistor amplifcatore finale
Sono abbonato a questa rivista fin dalla sua na- verticale riscalda notevolmente, mentre rimango-
scita e ho avuto il piacere di constatare piu. volte no freddi il transistor stabilizzatore di tensione
l'efficienza del servizio di consulenza tecnica. Pro- e quello amplificatore finale orizzontale.
prio per questo motivo mi rivolgo ancora a voi CAVALIERI LINO
con la certezza di ottenere una pronta ed esatta Bolzano
risposta. Sono in possesso di un televisore, di ti-
po commerciale, che e in funzione da poco piu di E fuori dubbio che gli sbalzi di tensione da le
un anno. Da qualche tempo appaiono sullo scher- notati hanno menomato l'integritd di certi com-
mo, per pochi is tan ti, delle strisce scure; poi il ponenti elettronici, specialmente quelli pi di-
funzionamento diviene regolare. II fenomeno si rettamente interessati dalla tensione di rete. E
e ripetuto alcuni giorni dopo, finché lo schermo evidente inoltre che, neí suo televisor, manca la
e diventato completamente buio ed e sparito an- EAT, cioé 'alta tensione sull'anodo del CRT
che !'audio. Pur avendo poca esperienza in que- Le consigliamo quindi di controllare lo stadio fi-
sto settore dell'elettronica, mi son dato da fare nale orizzontale transistor, diodo, trasformator,
con alcuni controlli del circuito ed ho constatato giogo di deflessione orizzontale c relativi compo-
che la tensione di rete subisce variazioni negative nenti), gli stadi oscillatori precedenti ed il circui-
e positive anche notevoli, toccando, ad esem- to di alimentazione. Controlli prr se sul rielato-
pio, il volume massimo di 280 V, mentre il valo- re uideo il segnale e regalare.

233
Condensatore elettrolitico triplo

Ho acquistato un condensatore elettrolitico tri-


plo, avente i seguenti valori capacitivi: 150 - 50 -
•••
Ripetitori TV dell'Umbria (1 e II canale)
16 µF. Due terminali del componente sono co-
lorati in rosso e in verde, mentre sul terzo termi- Mi interesserebbe conoscere !'elenco dei ripeti-
nale non vi e alcun colore. Come debbo fare per tori TV e la sigla di questi, relativamente al pri-
riconoscere i valori capacitivi corrispondenti ai mo e al secondo canale TV della regione umbra.
tre terminali? Penso che la pubblicazione di questi elementi
ANTONIO LETIZIA possa risultare interessante anche per altri lettori
Roma della mia regione.
ETTORE RINALDI
La risoluzione piü rapida del suo problema con- Perugia
siste in una prava empirica eseguita con l'ohm-
metro. Cominci con il cortocircuitare i terminali Ben volentieri pubblichiamo l' elenco dei ripeti-
del condensatore elettrolitico, in modo da essere tori dell'Umbria citando la sigla del canale VHF
assolutamente certo che i tre condensatori sono e il numero del canale UHF, aggiungendo la let-
scarichi. Poi tocchi con i puntali ciascuno dei tre tera « v » nel caso di polarizzazione verticale e
terminali e la massa. Si accorgerd che l'indice la lettera « o» nel caso di polarizzazione orizzon-
dello strumento subirá tre diversi tipi 'di devia- tale.
zione. La deviazione maggiore corrisponde al va- VHF UHF
LOCALITA'
lore capacitivo di 150 F, la deviazione minore E - v
Cascia
corrisponde al valore piü basso di 16 F, quella H - v
Cerreto di Spoleto
intermedia corrisponde al valore di 50 µF . E-o- v 29- o
Foligno
Grotti di Valnerina D-o

••• Guadamello E-v 29- o


Gubbio E - v 30- o
Monte Arnato 29- v
Monte Peglia H - o 31- o
Monte Subasio G-v 35-o - v
Un trasduttore reversibile
Narni 25 - o
Nocera Umbra G- v
Come dite voi, sono un appassionato che stá G- o
Norcia
muovendo i primi passi ne! mondo dell'elettroni- F-v 24 - o
Sellano
ca. La mia domanda quindi vi sembrerá ingenua F-o 28- v
Spoleto
ma io desidero conoscere la vostra precisa ri- F-v 34 - o
Terni
sposta. Essendo in possesso di un piccolo ricevito- Vallo di N era G-v
re radio transistorizzato e di tipo portatile, non
piu funzionante, vorrei togliere da questo l'alto-
parlante per fario funzionare da microfono. E'
possibile ció?
MARIOTTI LUIGI
•••
Verona Ampere e ampere-ora

Gli altoparlanti magnetodinamici, del tipo di Mi e capitato piü volte di imbattermi nella sigla
quelli normalmente montati sui ricevitori radio «Ah», che ritengo significhi « ampere-ora ». Eb-
portatili, sono componenti reversibili, cioé pos- bene, m'interesserebbe sapere che diferenza pas-
sono funzionare come microfono e come altopar- sa tra questa sigla e quella assai piü comune
lante, indiff erentemente, senza apportare al cuna « A».
modifica al trasduttore acustico. Occorre peraltro MODICA DOMENICO
tener presente che l' altoparlante ha una impe- Trapani
denza caratteristica molto bassa, che richiede par-
ticolari circuiti adattatori quando lo si applica L'ampere-ora rappresenta l'unita di misura della
all' entrata di un amplificatore transistorizzato. capacita delle pile o degli accumulatori, cioé del-
L' altoparlante, se utilizzato in funzione di micro- le batterie per auto. Essa si puó definire come il
fono, presenta una scarsa sensibilitá. prodotto fra il tempo, misurato in ore, impiegato

234
dalla pila o dall'accumulatore per scaricarsi com- giungono al ricevitore con notevole intensitá e
pletamente, e l'intensitá di corrente, misurata in chiarezza. Ci piacerebbe tuttavia conoscere l'e-
ampere, erogata durante il periodo di scarica satta direzione di provenienza di tali onde. Chie-
(valore medio della corrente) . diamo quindi a voi di informarci sul sistema piü
semplice con cui soddisfare questo nostro desi-

•••
derio.
SIDORI FRANCESCO
Ancona
Colorazioni bluastre
Se il suo ricevitore e molto potente, come lei di-
ce, possiamo ritenere che questo sia equipaggiato
Da moho tempo sono un vostro appassionato let- con lS-Meter, cioé l'indicatore di sintonía capa-
tore che spesso desidera essere aiutato da voi con ce di indicare pure l'intensitá del segnale rice-
le vostre confortevoli risposte. Qualche tempo fa vuto. In questo caso lei deve fornirsi di un'an-
mi e stato regalato un amplificatore di bassa fre- tenna direzionale, un dipolo o un'antenna a qua-
quenza non funzionante. Dopo averlo rimesso un dro. Con questa antenna potra individuare l'e-
po' a posto, ho notato che le valvole finali 6L6 satta direzione della emittente. Basta infatti si-
emanavano una luce bluastra. Vorrei quindi che stemare l'antenna stessa su un supporto girevole
interpretaste questo fenomeno. E vorrei anche e graduato; quando l'S-Meter segnalerá la mas-
che mi spiegaste come e dove debbono essere col- sima intensitá del segnale ricevuto, allora lanten-
legati gli altoparlanti, dato che e la prima volta na risultera orientata verso lemittente.
che mi capita di vedere una presa per altopar-
lanti a tre entrate. Potete spiegarmi inoltre la
funzione della lampada-spia? @ @@
FESTA ANDREA
Cagliari
Un sistema antidisturbo
Il fe no meno luminoso, che si manifesta all'inter-
no delle valvole amplificatrici finali, denuncia Vorrei conoscere un sistema per eliminare i di-
normalmente una perdita del vuoto all'interno sturbi provocati da un motorino elettrico che un
e
del bulbo di vetro. In questi casi sempre bene mio vicino di casa ha installato nella sua abi-
sostituire la valvola con altra nuova. La presenza tazione.
della tensione anodica sulle prese di uscita sta a ERMANNO LEVRATTO
e
significare che l'amplificatore destinato a fun- Milano
zionare con altoparlanti elettrodinamici; ció non
vuol dire che sia f atto divieto dell'uso di altopar- Per l'eliminazione dei disturbi dovuti a motori
lanti magnetodinamici, casi come lei ha giusta- elettrici provvisti di collettore, e consigliabile l'u-
mente fatto, lasciando inutilizzata la presa relati- so di filtri interposti fra la rete di alimentazione
va alla tensione anodica. Per quanto riguarda poi ed il ricevitore radio; i risultati ottenuti, tuttavia,
la lampada-spia, presumiamo che questa svolga sono quasi sempre deludenti, perché lo scintillio
funzioni di fusible e di smorzatrice dell'impulso del collettore provoca una irradiazione di energia
di carica dei condensatori elettrolitici, oltre che, elettromagnetica ad alta frequenza che, dalla re-
ovviamente, quello normalissimo di lampada in- te di alimentazione, giunge direttamente al rice-
formatrice. vitare radio o all'antenna ad esso collegata. L'uso
dei filtri e quindi sconsigliabile da parte nostra.

• Il sistema migliore, invece, sen:'altro piu efficien-


te, consiste nell'intervenire direttamente sul mo-
tare elettrico, collegando, in parallelo alle spazzo-
le, un condensatore da 100.000 pF 1.500 VI. J
Direzione di provenienza delle onde collegamenti del condensatore devono essere cor-
tissimi, se non si vuole attenuare l'efficacia di
Da qualche tempo in qua mi sto sempre piü ap- questo elementare sistema antidisturbo.
passionando all'ascolto delle onde corte. Svolgo
questa attivita in collaborazione con un mio a-
mico. Con il nostro potente ricevitore riusciamo
a captare moltissime emittenti; alcune di queste
ci sembrano molto vicine, perché i loro segnali
••
235
R3

R1 11 5 llr 11 LP1

le Ie
R2
7 I

1 I C l 1
3

R%
u
e
12 V

6l
t, ff 1
1
.± TR2

COMPONEN II

Multivibratore a circuito integrato Cl I uF (non elettrolitico)


Rl -- 3.900 ohm
Vorrei realizzare un lampeggiatore da utilizzare R2 -- 820.000 ohm
in auto. E' possibile realizzare un tale apparato R3 - 1.000 ohm
senza ricorrere ai normali transistor, ma sosti- R4 1.500 ohm
tuendo questi con componen ti mol to piu attuali? R5 - 68 ohm
MARIO PRATI R6 - 100 ohm
Vigevano IC - integrato tipo NE 555V
TRI -- 2N17I l
In commercio esistono vari circut, n grado di TR2 2N3055
permettere la realizzazione di lampeggiatori elet- LPl 12 V / 6 W
tronici. Uno di questi, ad esempio, e il circuito
integrato NE 555V della Signetics, che contiene
internamente tutti gli elementi ncccssari alla rea-
nato tramite componenti resistivo-capacitivi ester-
ni al circuito, cosz come e pure possibile aumen-
ta re la capacita di pilotaggio di un ca rico notevo-
lc tramit; transistor di potenza esterni.
NE 555V NE555 T Lo schemo qui riportato e quello di un lampeg-
.11,iatorc pcr auto, in grado di fornire circa 50
8 lampi/minuto con una lampada da 12 V - 1 A
max.
2 7
Vogliamo ricordare che esistono duc versioni del-
3 6 l'integrato: la prima porta la sigla NE 555V (in
contenitore plastico), l'altra porta la sigla NE
4 5
555T (in contenitore metallico).
\ /
VISTO
SOPRA
DA

Termometro elettronico
• ••
lizzazione di un lampeggiatore malta stabile e Quelle poche volte che mi sono messo in testa di
alimentabile con tensioni comprese fra i 5 e i15 realizzare un termometro elettronico, ho dovuto
V. Il valore della frequenza puo essere selezio- sempre abbandonare ]'idea perché i progetti che

236
RA

R1 R3 S1a

R2

b PRESA
TR 1

l
6

mi captavano sottomano lacevano impiego del- COMPONENTI


le famose resistenze NTC che diffcilmente sono
RI 6.800ohm
reperibili in commercio. Ora vi chiedo se esiste R2 - 1.800ohm (trimmer lin.
qualche sistema per costruire un semplice ter- R3 - 100ohm
mometro elettronico senza dover necessariamente R4 100ohm ( trimrner !in.)
ricorrere a quei cornponenti, servendosi di altri R5 15.000ohm
elementi ugualmente sensibili al calare. R6 100ohm (potenz. a variaz. !in.)
DARIO LANCETTI R7 150ohm
Lecco µA rnicroamperometro da 100 A
fondo-scala
TR - vedi testo ,
Alla sua do manda rispondiamo aj f ermativamen-
te, perché gia un'altra volta abbiamo presentato
il progetto di un termometro elettronico facente
uso, in qualita di elemento sensibile, di un comu- @@e
nissimo diodo a semiconduttore. Ma e posible
Ricevitore di provenienza Surplus
realizzare un termometro elettronico anche con
comuni transistor collegati a diodo, cosi come Ho acquistato un ricevitore surplus e precisamen-
mostra lo schema qui pubblicato. te il ricevitore BC652A. Per questo apparecchio
Tenga presente che il circuito e dotato di un po- vorrei avere i dati costruttivi di una buona an-
tenziometro (R6) che permette di neutralizzare la tenna, oppure l'indirizzo di una Ditta che sia in
scarica della batteria. Esso dovrd essere regolato grado di fornida gia pronta.
in modo che, tenendo il commutatore Sl nella MAGNINI PIERLUIGI
posizione indicata dallo schema, l'indice del mi- Prato
croamperometro raggiunga il fondo-scala.
Jl potenziometro R2 serve per regalare il valore Come abbiamo gid avuto occasione di dire piu
di temperatura di inizio-scala, mentre con il po- volt e, una antenna of /re il suo massimo rendi-
mento soltanto per una determinata frequenza.
tenziometro R4 si regala il fine-scala. Ricordi che
L'antenna, infatti, si comporta come un circuito
con transistor al silicio si possono ottenere escur- oscillante, che risuona soltanto sulla lunghezza
sioni di temperatura fra O e 100"C circa. Il tran- d'onda per la quale essa e stata calcolata. Ogni
sistor sonda non e critico e per esso potranno esse- antenna, tuttavia, consente buoni risultati anche
re sperimentati molti tipi di transistor NPN, sce- sulle lunghezze d'onda limítrofe ed anche sui
gliendo quello che offre i migliori risultati. sotto multipli. Per poter quindi citarle i dati co-

237
stru ttivi dcll'antenna, e
necessario conoscere la Diodo laser
lunghez:a d'onda che piü la interessa, tra quelle
che il ricevitore ein grado di captare. In ogni Sano un affezíonato lettore di questa nv1sta, in-
caso il ca/colo di una antena a presa calco/ata teressato soprattutto alla conoscenza deí moderni
componentí elettroníci. Mi e capítato dí leggere
sul fascícolo dí agosto dello scorso anno alcune
note ínteressanti suí díodi in grado dí emettere
luce laser. Mi sapreste indicare un tipo di questí
diodi facilmente reperibile in comercio, a prcz-
zo accessibile a un dilettante, pubbliando even-
tualmente le caratteristiche elettroniche del com-
ponente?
TAMAGNINI GASTONE
Udine

Attualmente i diodi laser vengono costruiti da


varie case. E tra i vari modelli presentí oggi in
commercio abbiamo scelto il TIXL29 della Te-
xas lnstruments.
Questo diodo e in grado di fornire una potenza
e abbastanza facle. L'antena si compone di u radiante di picco d 6 W. Esso va pilota/o con im-
tralla orizzontale, realizzato con trecciola di ra- pulsi di rlurata massima di 300 ns (nanosecondi)
me di 2 mm, tesa, naturalmente fa due isolatorí. con frequenza di ripetizione massima di 3.000
La lunghezza del tratto orizzontal dcv essere Hz. Le ,orrenti in ginco sano ragguarrlrvoli (25-
pari a: 142: F, in cui F rappresento il valore 10 A) e per questo motivo occorrerá raffreddare
della frequenza corrispondente alla lunghezza di oportunamente il diodo che e
gia pruvvisto di
onda delle emissioni che si vogliono ricevere. Il vite per il fissaggio mcccanico al dissipatore. Lo
rimltato che si ottiene applicando tale formula e
lunghezza d'onda della luce emessa di 9.00U A'
rappresenta la lunghezza espressa in metri ( 1 Amstrong = 10-"metri); cioé si tralla di una
Ne/la figura qui ríprodotta e prPsentato íl riceuí- radiazione infrarossa e quindi invisibile all'occhiu.
tore BC652A. Le caratterístiche principali di E' pero particolarmente ad atta pcr f otorivelatori
questo apparato sono le saguenti: due gamme al silicio, permettendo di realizzare apparati di
d'onda da 2 a 3,5 MHz e da 3,5 a 6 MHz. ll cir- allarmc, sbarramenti invisibili e sistemi di co-
cuito impiega 11 ualvole. ll ricevitore prouui- e municazioni a distanza. Tenga present1· che le
sto di BFO e di un marca/ore di frequenza. l l quote meccaniche riportatc nel disegno sono e-
valore della media frequenza e
di 915 KHz. spresse in pollici.

0274
4- G3
-}o.

6-32Nc--u /
0130 ·O.OOJ
DIA

0.030 D014
N DOM
t
238
••• 2
14
13
Amplificatore BF con IC
VISTO DA
Vorrei realizzare un amplificatore di bassa fre-
3 ,2 T SOPRA
quenza. di piccola potenza, cioé da 1-2 W max., 4 11
di dimensioni molto ridotte che, oltre alla rego-
lazione di volume, possedesse anche il comando 5 10
manuale di tonalita. La tensione di alimentazio-
ne dovrebbe aggirarsi attorno ai 12 V. allo scopo 6 9
di poter usare l'apparato anche sull'autovettura.
Potreste pubblicare un simile progetto. 7 8
FRANCESCO GINCOLA
Bari

Gli amplificatori di bassa frequenza adatti pr COMPONENTI


lo scopo che lei si prefigge sono certamente quel-
li che utilizzano i circuiti integrati. Ma nel corso Condensatori
di questi ultimi anni ci e capitato pi volte di C1 - 100 µF - 25 Vl. ( elettrolitico)
presentare sulle pagine della rivista progetti di C2 = 100 F - 25 Vl. (elettrolitico)
questo tipo, sía in scatola di montaggio, sía la- C3 = 100.000 pF
sciando al lettore la facolta di procurarsi i com- C4 - 50 µF - 25 VI. (elettrolitico)
ponenti necessari. Ad ogni modo provvediamo ad C5 = 270 pF
accontentarla presentando il circuito che la in- C6 = 1.000 pF
C7 = 1.000 F (non elettrolitico)
C8 = 100.000 pF
T T T T- @
12V Resistenze
Rl = 100.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
R2 = 120 ohm
R3 = 220.000 ohm
Varie
C4 IC - TBA 820
AP = altoparlante da 8 ohm -3 W
\LIMENTAZ. = 12 V

,I1.....,,

teressa. ll progetto che pubblichiamo fa uso del-


l'integrato TBA 820, in grado di fornire con una
alimentazione di 12 V una potenza di uscita di o- f Il
2 W circa. L'altoparlante da utilizzare dovra 2

avere un'impedenza di 8 ohm.

239
E E' PRONTO IL PACCO CONTENENTE L'ANNATA
1973 DI ELETTRONICA PRATICA!

ABBIAMO APPRONTATO, per


tutti i lettori che vorranno farne
richiesta, un pacco contenente i
COSTA SOLO . 6.000
12 fascicoli dell'annata 1973, al
prezzo d'occasione di L. 6.000. ICHIEDETECELO SUBITO
11 fascicolo arretrato non invecchia mail Perché i progetti in esso contenuti, le molte no-
zioni teorico-pratiche chiaramente esposte, le illustrazioni e gli schemi presentati, rimango-
no sempre attuali. E concorrono certamente al perfezionamento dell'attrezzatura di base di
chi desidera ottenere risultati sicuri ne 3tuca dell'elettronica.

LA RICHIESTA DEL PACCO DEVE ESSERE EFFETTUATA INVIANDO L'IMPORTO DI L.


6.000 (NEL PREZZO SONO COMPRESE ANCHE LE SPESE DI SPEDIZIONE) A MEZZO
VAGLIA O C.C.P. N. 3/26482 INTESTATO A: ELETTRONICA PRATICA - VIA ZURETTI, 52
- 20125 MILANO.

I}-
!!--;;

1""f'ER\E \
A" - t(( _/ /
L L'Analizzatore modello R.P.
12/T.L. é uno strumento di
laboratorio di grandi dimen-
sioni, caratterizzato per le
ANALIZZATORE prestazioni particolarmente
elevate, grazie alla scelta dei
DI LABORATORIO uoi componeni, la sua ese-
MOD. R.P. 12/T.L. cuzione impeccabile e la
semplicita del suo impiego
e al suo costo limitato, che
lo impongono all'attenzione
dei tecnici piú quallficati,
CARATTERISTICHE TECNICHE Dimensioni: 180x160x80 mm.

V= 0.1 5 10 50 100 200 500 1000


mA= 5A 500A 5 50 500 2500
0,5 5 25 50 250 500 1000
mAr 2,5 25 250 2500
Ohm= x@1/1k[x1/0-1kJ1 /@+-1Ef00/0-1M.dk/0-10M
dB -10 +22
Outp_ut 05 5 25 50 250 500 1000

OSCILLATORE MODULA
mod. AM/FM/30
Tutti gli
strumenti di
misura e di
[L 00
controllo pubbliclzzati in
Questo generatore, data la
questa pagina possono sua larga ban-da di trequen-
essere richiesti a: za consente con molta la-
cil ita l'allineamenlo di tulte
Elettronica Pratica - 20125 Milano - Via Zuretti n. 52, inviando le apparecchiature operanti
in onde medie, onde lunghe,
anticipatamente il relativo importo a mezzo vaglia postale o c.c.p. n. onde corte, ed in tutta la
3/26482. Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione. gamma di VHF. 11 quad:ante
dalle frequenze é di grandi
dlmensioni che cons-ent-e una
faci le lettura.
Dimensioni: 250x170x90 mm

ANALIZZATORE
mod. R.P. 20 KN
(sensibilitá 20.000
ohm/volt)

8.200

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE

V= 0.1 1 5 10 50 100 200 500 1000 GAMME


A I a I e o
=
mA
V'\.
Av
50 .1!!_500pA
0.5 5
2,5
25
5

25
50
50
500 5000
250 500 1000
250 2500
GAMME
RANGES
E
12 - 40c
I lf ¡
RANGES 100-400xc 400 - 1200' 1,1- 3,8M:
G
40-110M: ,80-260
3,5-12M

Ohm= xl l0+10 k x10t0+10llk x100t0+1M xlk / 0-:-lOM


I I I

0hmv [tk/0-10M/110k/0+100M
F 1lk/0+50k/110k/0-500k Grande strumenlo dalle pic-
co!e dimensioni, realizzato
Ballistic gf ohm1l00/0-200yf /0hmxl/0-20F completamente su circuito
H 1/0+50/110/ 0-50) /1100 /0+5000 stampato. Assenza totale di
commutatori rotanti e quindi
dB -10+22 di falsi contatti dovuti alla
usura e a guasti meccanici.
Output 0,5 5 25 50 250 500 1000 Jack di contatto d1 conce-
zione completamente nuova.
Munilo di dispositivo di pro-
tez0ne.
Dimensioni: 140x90x35 mm
ICROTRASMETTITORE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capteni ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATDLA
DI
MONTAGGIO . 6.80
L'emissione e in modulazlone di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
m sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
¡¡ chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput e di 0,5 mW. La sensibilitá e re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e iontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimita del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
seta.unene .su e.egens
DI ELETIRONICA - RADIO - TELEVISIONE
-

PRA&
AT]CA
Anno IV - N. 4- APRILE 1975 - Sped. in Abb. Post. Gr. I L. 700

SINGLE
SIDE
BAND

REFLEX
RICEVITORE OM
::,.,-: colarmente adatto
:s,pl lficatori, fono-

·6.200)
12 x 160 mm
40 grs.
Uscita 500 V
2 mA

CARATTERISTICHE TECNICHE. MO!l.


6.500)
Frequenza 250 Kc es 3i 12x160 mm
Armoniche tino a 500 Me Pes3 40 grs.
Tensione massia
Uscita 5 V ett. applicabile al puntale 500 V
15 V ett. Corrente della bateria 50 mA
VOLTMETRO
ELETTRONICO
MOD. R.P. 9/T.R.
A TRANSISTOR
11 Voltme,ro elettronico Mod.
R.P. 9/T.R. completamente
transistorizza!o con tran.:;¡-
stor a effet:o di campo é uno
strumento di grande impor-
tanza po,che nei servizi Ra-
dio. TV. FM e BF esso per- Tutti gll
mette di ottenere una gran- strumenti di
de varieta di misure. tensio-
ni contlnue e al!ernats, non- misura e di
ché corrente conlinu:. mi-
sure di tensione di usc!a.
controllo pubbllclzzatl In
ta R F .. fa BF, misu·e di re- questa pagina possono
sfstenza - i tutto con un
alto grado di precisione. esaere rlchiesti a:
L.'esattezza delle musure é
assicurala dall a ta 1mpeáen- Elettronica Pratica - 20125 Milano - Via Zurettl n. 52, lnvlando
za di entrata che e d 1l antlcipatamente il relativo importo a mezzo vaglla postale o c.c.p. n
3/28482. Nel prezzo sono compre■e le spese di spedlzlone.
megaohm
Dimensioni. 10x160x80 mm

CJ.RATTERISTICHE TECNICHE

v, _0,5
mA =
1,5_
lOµA 500µA 1
5 25
100 50 15 3
50 500 1500
--=r•
1/
v 65
xi
15
xiO
5
xlO0
25 100 50 1500
6» 5%, % _xi
"\,. .....
Ohm -1k 0-10 k10+100k i-in.i-i@vi-iiv-ji
PicoP1co 4 14 40 40 400 \400 4000
dB -20 +15

ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K


(sensibílitá 20.000 ohm/volt)

CARATTERISTICHE TECNICHE

V= 0,1 1 10 50 200 rnoo 11 generatore SF 4¡; e uno


strumento di a
mA= 50 y4 500A 5 50 3o@ mlsure rel: a ¡
O5 5 250 1000 quenza da 22 a 2330 Hz
'1, 50 Strumento che unisce alta I circutozs22to e il
mA v 2,5 25 250 2500i massima semplícita d'uso un ponte d e
mínimo ingombro. Realizza- t e -
Ohm= xltHOk x100l0+1M xlklfil+lOM to completamente su circui-
Sallistir, f OhmxlOOtO+ZOM Ohmx1kt0+20pf to stampato. Assenza totale
di commutator, rotanti e
18 -1□+22 quindi falsi contatti dovut,
2u! 0,5 5 50 250 1000 all'usura. Jack di contatlo
di concezione complelamen•
te nuova. Muníto d, dls;;os -
L. 15.900 t,vo di orolezlone
Dimensioni: 80x125x25 ---

CARATTERISTICHE TECNJCHE
8ASSA
BF. 40
A
0+200
00
I mese di aprile coincide con l'aniversario di Elettronica
Pratica. Il terzo, appunto. Dato che la Rivista ebbe i suoi natali
in questo stesso mese del 1972. 11 nostro mensile dunque, en-
trando oggi nel quarto anno di vita, e divenuto maggiorenne.
Tre anni non sono pochi per una pubblicazione che si regge
esclusivamente sulla fedelta del Lettore.
Non sono neppure pochi se si pensa al travaglio della societá
italiana in questo triennio, durante il quale gli avvenimenti si
sono succeduti senza sosta, attraverso momenti di esaltazione e
di crisi.
La sopravvivenza di questa Rivista significa allora che, pur
distratti dalle cure quotidiane, sentiamo la necessita di ritro-
vare quel legame culturale comune e quella passione per una
disciplina che hanno lasciato su ciasouno di noi una traccia cosi
profonda?
Oppure la nostra adesione deve leggersi come abitudine, come
residuo di una volonta passata di ritrovarci, oggi non piü attuale?
11 Direttore di Elettronica Pratica non puo optare che per la
prima soluzione, se non vuole che il proprio impegno perda di
tensione per mancanza di un solido punto di ancoraggio.
Certo non mancano le delusion», come quando Lettori esagera-
tamente parsimoniosi disdicono l'abbonamento perché « la spesa
e eccessiva ».
La Rivista costa agli abbonati 7.500 lire all'anno, 625 lire al
mese, meno di 8 lire a pagina. Cifre cosi irrisorie, da consentire
che una simile motivazione ci appaia come una scusa gentile per
non esprimere critiche assai piü sostanziose, soprattutto con i
prezzi che corrono.

LA VERITA'
CI
OBBLIGA
a sottolineare che le disdette sono in realta assai poche: intorno
al 3 per cento. Ma come il pastore non si da pace se non ritrova
la pecorella smarrita, cosi nei nostri pensieri quei pochi Lettori
persi occupano uno spazio assai piu grande del loro numero.
Eppure il nostro impegno e grande e non privo di soddisfazio-
ni. Non solo perché sono molti i Lettori che ci esprimono la loro
approvazione per la linea della Rivista, ma anche perché le co-
raggiose iniziative che abbiamo assunto quasi sempre sono anda-
te in porto con grande successo.
L'ABBONAMENTO A
ELETTROIGA
PRATIGA
vi da la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che e, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro flanco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualita e sicuro
funzionamento.

VI REGALA
un formidabile modulo amplificatore di bassa frequenza per
cinque diverse applicazioni elettroniche. Oppure, a scelta, un
utensile di modernissima concezione tecnica, necessario per
la realizzazione di perfette saldature a stagno sui terminali dei
semiconduttori e particolarmente indicato per i circuiti stampa-
ti: il saldatore elettrico da 25 W.

CONSULTATE
le pagine in cui vi proponiamo le tre forme di abbonamento,
scegliendo quella preferita e da voi ritenuta la piü interessan-
te, tenendo conto che « abbonarsi » significa divenire membri
sostenitori di una grande famiglia. Creare un legame affettivo,
duraturo nel tempo. Testimoniare a se stessi e agli altri la pro-
pria passione per l'elettronica.
ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 4- N. 4- APRILE 1975


LA COPERTINA - Propone questo mese un argo-
mento di fondamentale importanza nella didattica
della radiotecnica: il ricevitore radio con circuito
reflex, che si trova a meta strada fra il circuito
a reazione e quello supereterodina. Esso merita
dunque una particolare attenzione da parte di
coloro che desiderano specializzarsi nella tecnica
delle riparazioni e costruzioni di ricevitori radio.

editrice
ELETTRONICA PRATICA
direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO RICE VITORE REFLEX
stampa PEA PRINCIPIANTI 244
LITO 3 s.r.l.
COLOGNO MONZESE LE PAGINE DEL CB - SSB
MILANO
SINGLE SIDE BAND 250
Distributore esclusivo per I'E-
talia:
A. & G. Marco - Via Fortez- DISTORSORE
za n ° 27 - 20126 Milano CON CORRETTORE DI TONALITA' 258
tel. 2526 autorizzazione
Tribunale Civile di Milano -
N. 74 del 29-2-1972 - pubbli- OHMMETRO A DUE PORTATE
cita inferiore al 25%/.
PEA BASSE RESISTENZE 264
UNA COPIA L. 700
ARRETRATO L. 700 ALIMENTATORI STABILIZZATI
ABBONAMENTO ANNUO (12 STUDI E PROGETTI 270
numeri) PER L'ITALIA L. 7.500
ABBONAMENTO ANNUO (12
numeri) PER L'ESTERO L. IL TELEFONO PASTICCIATO 282
10.000.
DIREZIONE AMMINISTRA-
ZIONE - PUBBLICITA'- OSCILLATORE DI POTENZA - 400 Hz 290
VIA ZURETTI 52- 20125
MILANO.
UN'ANTENNA PER DUE TELEVISORI 296
Tutti i diritti di proprietá let-
teraria ed artística sono riser-
vati a termini di Legge per VENDITE ACQUISTI PERMUTE 300
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografíe, anche
se non pubblicati, non si re- UN CONSULEI\JTE TUTTO PEA VOi 311
stituiscono.

243
PER L'ASCOL TO
DELLE ONDE MEDIE

NELLA DIDATTICA DELLA RADIOTECNICA


IL CIRCUITO REFLEX SI TROVA A
META' STRADA FRA IL CIRCUITO
A REAZIONE E QUELLO
SUPERETERODINA. ESSO MERITA
DUNQUE UNA PARTICOLARE ATTENZIONE
DA PARTE DI COLORO CHE
DESIDERANO SPECIALIZZARSI NELLA
TECNICA DELLE RIPARAZIONI E
COSTRUZIONI DI RICEVITORI RADIO

244
RICEVITORE REFLEX

PER PRINCIPIANTI
Nello svolgimento del nostro piano editoriale, tro- che, tra l'altro, rappresenta una tappa d'obbligo
va posto, in questo mese, il progetto di un ricevi- nello studio della radiotecnica, perché costituisce
tore portatile pilotato con transistor di tipo con- uno dei piloni di massimo sostegno di quell'im-
venzionale. palcatura cosl ricca di fascino che e I'elettronica.
Piü precisamente si tratta di utilizzare un BF194,
un BC108 e un 2N1711, cioé tre transistor adatti
per circuiti stampati, molto economici e robu- IL CIRCUITO REFLEX
sti. Non si e fatto quindi ricorso, di proposito,
ai moderni transistor ad effetto di campo che, Circuito reflex significa circuito ne! quale il se-
pur essendo dota ti di cara tteristiche notevoli, in gnale di alta frequenza, giá amplificato, viene
grado di conferire ai circuiti elettronici doti e trasformato in segnale di bassa frequenza e ri-
qualita eccellenti, presentano lo svantaggio del- portato nello stadio amplificatore di alta fre-
l'eccessiva fragilita. quenza per essere sottoposto, in questo stesso sta-
Ne! programmare questo ricevitore radio, i no- dio, ad un secondo processo di amplificazione di
stri tecnici hanno scartato !'idea di affrontare bassa frequenza. Insomma si tratta di far lavorare
l'impegnativo circuito supereterodina, peraltro due volte uno stesso stadio e per due lavori di-
giá pubblicato con successo in altre occasioni, versi. E tutto ció avviene senza che alcun com-
volendo presentare un progetto di facile realiz- ponente ne soffra o venga sottoposto ad usura
zazione pratica, libero da particolari processi di precoce.
messa a punto o taratura, che richiedono stru- Dunque il principio del reflex sta tutto ne! pri-
mentazione di laboratorio ed esperienza e che mo stadio amplificatore del circuito del ricevi-
non sono sempre bene accettati dal principiante. tore radio. Ma questo avremo modo di vederlo
Ecco perché ci si e richiamati al circuito reflex subito ne! corso dell'analisi teorica del progetto.

245
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~ 11 11 11 11 11 11 H 11 Fig. 1 - Progetto del ricevitore reflex translstorizzato. L'antenna


"'C di ferrite concede la ricezione delle sole emittenti locali. Per l'a-
e scolto delle emittenti estere occorre collegare, all'entrata del
o v o @ L r 0O
(.)(,)(.)(.)(.)(.)(.)(.)(.) circuito, un'antenna di tipo Marconi.

246
CIRCUITO DI SINTONIA frequenza di oscillazione; ció significa che un so-
lo segnale radio puó essere presente in questo cir-
II segnale di alta frequenza, captato dall'antenna, cuito: que! segnale il cui valore di frequenza e
raggiunge l'avvolgimento primario della bobina pari al valore di frequenza di risonanza del cir-
di sintonia Ll. cuito.
La minima tensione elettrica, presente sull'avvol- Il segnale radio selezionato, rappresentativo di
gimento primario della bobina, genera un cam- una sola e precisa emittente radiofonica, viene
po elettromagnetico che investe l'avvolgimento applicato alla base del transistor TRl, per es-
secondario L2. Questo avvolgimento, unitamente sere sottoposto ad un processo di amplificazione.
al condensatore variabile C2, compone il circui- Su! collettore del transistor TRl sono dunque pre-
to di sintonia del ricevitore radio. senti, in questo momento, i segnali di alta fre-
L'avvolgimento primario L1 della bobina di sin- quenza, amplificati, provenienti dal circuito di
tonia compone, unitamente all'antenna e alla ter- sintonia.
ra, un circuito oscillante, ne! quale sano presenti All'uscita dello stadio amplificatore AF, cioé
tutti i segnali radio captati dall'antenna. II cir- su) collettore di TRl, incontriamo un bivio: il
cuito d'entrata del ricevitore radio, dunque, a dif- condensatore C4 e l'impedenza di alta frequen-
ferenza del circuito di sintonia, non e un elemen- za J l. Ebbene, attraverso l'impedenza J 1 i se-
to selezionatore di segnali, cosl come lo e invece gnali radio non possono fluire, perché questo com-
il circuito a valle. ponente costituisce una via di sbarramento alle
A seconda della posizione delle lamine mobili, correnti ad alta frequenza, mentre si rivela una
rispetto a quelle fisse, del condensatore variabile vía di facile transito per le correnti a bassa fre-
C2, le caratteristiche elettriche del circuito di quenza. I segnali radio sano quindi costretti a
sintonia variano e varia quindi il valore della prendere la via del condensatore C4 per raggiun-
gere il circuito di rivelazione composto dai due
diodi al germanio D1-D2.

Fig. 2 - Cablaggio su circuito stampato del rlcevitore


radio reflex. 11 condensatore varlabile C2 ha il valore
di 500 pF circa. Esso e del tipo di quelli montati nei CIRCUITO DI RIVELAZIONE
ricevitori radio tascabili a circuito supereterodina, prov-
vistl di due sezloni. Nel nostro caso le due sezioni ri- Rivelare un segnale radio di alta frequenza si-
sultano collegate in parallelo in modo da ottenere una gnifica eliminare completamente tutte le semion-
unica sezione del valore capacitivo ora citato. Con 11
potenziometro R2 si controlla il volume sonoro del de di uno stesso nome e quella parte di compo-
ricevltore. nenti AF presenti nelle semionde non climinatc.

L1 L2

1
PILA
9V

ALLA PRESA
DELLA CUFFIA 247
cioé non convogliate a massa tramite il diodo al Fig. 3 - Disegno del circuito stampato necessario per
la costruzione del ricevitore reflex. Il circuito e qui
germanio D2. Aquesta funzione provvedono i due riportato in grandezza naturale.
diodi D1-D2 e il condensatore Cl.
Mentre i diodi intervengono con una azione eli-
minatoria delle semionde di uno stesso nome, il lasciato l'analisi teorica del progetto, cioé da!
condensatore C 1 convoglia a massa le compo- bivio rappresentato da! condensatore C4 e dal-
nen ti AF presenti ne! segnale rivelato. l'impedenza AF J1, presenti su! collettore di TRl.
Comunque, a valle del diodo DI si puó dire che Abbiamo giá detto che l'impedenza J1 offre una
sia presente un segnale radio di bassa frequenza, via di libero transito ai segnali di bassa frequen-
che ritorna sull'avvolgimento secondario della za, che vengono applicati, tramite il condensa-
bobina di sintonia L2. E anche questo segnale tore elettrolitico C6, alla base del transistor TR2.
raggiunge la base del transistor TRl per essere II transistor TR2, che e un NPN di tipo BC108,
sottoposto ad un processo di amplificazione. e moniato in un circuito con emittore comune,
Volendo riassumere il ciclo di successive ampli- nella maniera piü semplice che si possa conce-
ficazioni del segnale radio, caratterizzate da! cir- pire, dato che la polarizzazione viene ottenuta
cuito reflex, possiamo dire che il segnale di alta tramite la resistenza R5; la resistenza R6 rap-
frequenza captato dall'antenna e selezionato dal presenta la resistenza di carico del transistor stes-
circuito di sintonia viene applicato alla base del so.
transistor TRl e da questo amplificato. II segna- Le tensioni rappresentative dei segnali di bassa
le radio di alta frequenza amplificato viene tra- frequenza amplificati vengono raccolte su! col-
sformato in segnale radio di bassa frequenza per lettore di TR2 e la tensione stessa e misurabile
essere nuovamente sottoposto ad un processo di sui terminali della resistenza R6.
amplificazione da parte del transistor TRl. Attraverso il condensatore elettrolitico C7, i se-
I due processi di amplificazione contemporanea gnali di bassa frequenza raggiungono la base del
possono avvenire soltanto perché il divario di transistor TR3, la cui polarizzazione e ottenuta
frequenza tra !'uno e l'altro e veramente grande. tramite la resistenza R8.
II trimmer R9, che rappresenta !'elemento di ca-
rico del transistor TR3, permette di raggiungere
AMPLIFICAZIONE BF una perfetta messa a punto del ricevitore. Esso
va regolato per la miglior resa BF al minor as-
L'amplificazione dei segnali di bassa frequenza sorbimento di corrente.
e affidata ai due transistor TR2-TR3. L'uscita del ricevitore avviene sull'emittore di
Prendiamo le mosse dal punto la dove avevamo TR3, sul quale verrá collegata una cuffa con

248
impedenza compresa fra 8 e 16 ohm. scette colorate, cosl come indicato nello schema
L'alimentazione del circuito e
ottenuta con una pratico di figura 2. Anche i condensatori elettro-
onrmale pila a 9 V, di quelle di tipo tascabile litici C3-C6-C8 sono degli elementi polarizzati,
adottate per l'alimentazione dei ricevitori tran- che debbono essere inseriti nel circuito tenendo
sistorizzati supereteroclina portatili. conto delle polaritá positiva-negativa.
II potenziometro R2 permette di controllare la Per riconoscere la successione degli elettrodi dei
tensione di polarizzazione di base del transistor transistor TR2-TR3, basta far riferimento alla
TRl, in modo da fario funzionare nel miglior piccola tacca metallica ricavata nel contenitore;
modo possibile. la disposizione degli elettrocli del transistor TRl
• e chiaramente indicata in figura 2.
Una volta ultimato il lavoro di costruzione delle
COSTRUZIONE DELLE BOBINE bobine L1-L2, ci si dovrá ricordare che i termi-
nali degli avvolgimenti dovranno essere fissati
Tutti i componenti necessari per la realizzazione con collanti cellulosici o nastro adesivo anticapa-
pratica del ricevitore reflex sono di facile repe- citivo; non bisogna mai, invece, ricorrere a fa-
ribilita commerciale, compresa anche l'impeden- scette o anelli metallici, perché questi costituireb-
za di alta frequenza Jl, che e reperibilissima bero delle spire in cortocircuito, a tutto danno
presso ogni sede della GBC con il numero di ca- delle caratteristiche radioelettriche dell'antenna
talogo 00-0475-42 (5 mH). di ferrite.
Fa eccezione la bobina di sintonía, cioé i due
avvolgimenti L1-L2 della bobina di entrata del
ricevitore. Ma questo componente e facilmente L' ANTENNA RICEVENTE
costruibile nel modo seguente.
Su un bastoncino di ferrite di forma cilíndrica, Con la sola antenna di ferrite e possibile ricevere
del diametro di 8 mm e della lunghezza di 140 le emittenti locali, mentre per ricevere le emit-
mm. circa, si dovranno avvolgere 80 spire di filo tenti estere e necessario l'uso di un'antenna ester-
di rame smaltato o di filo ricoperto in seta, te- na. Questa dovrá essere preferibilmente di tipo
nendo conto che il diametro del filo non e un ele- Marconi e per questo argomento rinviamo il
mento critico, perché si aggiri intorno a 0,3 mm. lettore alla rubrica «i primi passi », a pagina 94
La presa intermedia dovrá essere ricavata verso del fascicolo di febbraio '73. La discesa d'anten-
la decima spira a partire dal punto in cuí risulta na dovrá essere collegata con uno dei due termi-
collegato il condensatore variabile C2. nali dellavvolgimento LI, piü precisamente con
L'avvolgimento primario Ll si ottiene tramite cin- quello piu prossimo all'inizio della ferrite, cosí
que spire di filo flessibile isolato in plastica del come indicato in figura 2. L'altro terminale del-
tipo di quelli adottati per i collegamenti interni l'avvolgimento potra essere lasciato libero o col-
legato con una conduttura dell'acqua, del gas o
degli apparati radio.
del termosifone. Con questo sistema la resa del
Questa bobina dovrá essere avvolta a pochi mil-
ricevitore aumenterá notevolmente, cioé aumen-
limetri di distanza dalla bobina L2.
terá il volume sonoro in altoparlante e aumente-
In ogni caso converra stabilire la posizione esat- ranno le emittenti radiofoniche ricevute.
ta della bobina L1 per tentativi, avvicinandola
o allontanandola dalla bobina L2 e fissandola de-
finitivamente alla ferrite soltanto dopo aver in- MESSA A PUNTO
dividuato il punto in cui la resa del ricevitore ap-
pare migliore. La messa a punto del ricevitore non richiede o-
perazioni di laboratorio tramite particolari stru-
menti. Essa consiste moho semplicemente nel
MONTAGGIO manovrare il potenziometro R2 e il trimmer po-
tenziometrico R9.
II montaggio del ricevitore deve essere fatto se- Con il potenziometro RI si ottiene il massimo
guendo il disegno riportato in figura 2 e soltanto guadagno, cioé si regola in pratica il volume sono-
dopo aver costruito il circuito stampato, cos ro in uscita. Con il trimmer potenziometrico R9
come esso e riprodotto in figura 3 e dopo aver si ottiene la miglior resa BF; questo trimmer
acquistato tutti i materiali necessari. verra regolato facendo ruotare la vite a partire
Ai principianti ricordiamo che i diodi al germa- dal massimo valore di resistenza; la regolazione
nio D1-D2 sono dei semiconduttori polarizzati migliore e quella che permette di raggiungere il
che debbono essere inseriti nel circuito secondo mínimo assorbimento di corrente e la miglior
una precisa disposizione, richiamandosi alle fa- chiarezza sonora in altoparlante.

249
1
1

o
1
1

u "
• 1 1 .
ANCHE SE LA RIVELA ZIONE
NON E' ASSOLUTAMENTE
PERFETT A, COSTRUENDO IL BFO
DESCRITT O IN QUESTE PAGINE
SARETE IN GRADO DI
COMPRENDERE SUFFICIENTEMENTE
ILQSO.

L'SSB costituisce, giá da tempo, il sistema di mo- CHE COS'E' L'SSB?


dulazione preferito dai radioamatori.
Perché offre innegabili vantaggi rispetto ad ogni L'SSB costituisce un sistema di emissione che
altro tipo di emissione. In modo particolare, se evita di sfruttare la portante ad alta frequenza
confrontata con la modulazione d'ampiezza, quale mezzo di trasporto dell'informazione foni-
l'SSB vanta il pregio di sollecitare il trasmetti- ca. L'SSB sfrutta invece una delle due bande
tore ad un rendimento doppio e ad una sostan- laterali generate dal battimento tra la portante
ziale riduzione della banda occupata; quest'ulti- e la frequenza audio, sopprimendo in tal modo
mo elemento assume notevolissima importanza tutta quella parte di energía non strettamente
nel settore amatoriale, dove si <leve sfruttare al necessaria a trasportare l'informazione.
massimo la piccola porzione di banda di fre- Se questa parte di energía venisse amplificata,
quenza concessa per la trasmissione, facendo « en- cosi come avviene col sistema della modulazione
trare » in essa il maggior numero di canali pos- d'ampiezza, si otterrebbe un inutile doppione,
sibili. a tutto danno del rendimento del trasmettitore.
Un esemnpio pratico puó chiarire meglio questo Molto piü semplicemente possiamo dire che, a
concetto : ricordiamo che, per trasmettere una paritá di potenza elettrica erogata dal trasmetti-
informazione, col sistema della modulazione di tore, si ottiene un'informazione audio doppia ri-
ampiezza, con una banda fonica di 300 - 3.000 spetto a quella in AM, perché tutta la potenza
Hz, sono necessari almeno 6.000 Hz di banda risulta concentrata in una stretta banda di fre-
passante, mentre in SSB sono sufficienti soltanto questa, anziché distribuita su due bande laterali
2.700 Hz. e una portante inutile allo scopo dell'informa-
In virtú di questi c di altri vantaggi, SSB si e z1one.
notevolmente diffusa, tanto da interessare ormai
su vasta scala anche i CB.
Ma ci sono almeno due ostacoli che si oppon- ORIGINE DELLA SSB
gono allo sviluppo della SSB nel settore della
CB: si tratta del costo abbastanza elevato delle Per meglio comprendere la natura della SSB,
apparecchiature e della loro proibizione, secon- cerchiamo di analizzare brevemente il modo con
do le vigenti disposizioni di legge, per usi e tra- cui essa viene generata, ricordando inoltre le
smissioni non autorizzate. differenze che intercorrono fra essa e l' AM.
Ma l'apparato che vi presentiamo non contiene Un apparato trasmettitore in SSB e costituito da
alcun elemento illegale, perché si tratta di un un generatore di portante, che assai spesso e pi-
semplice apparato ausiliario, che il principiante lotato a quarzo alla frequenza di 9 MHz; la por-
potra accoppiare al proprio ricevitore radio con tante viene inviata, assieme alla frequenza audio
lo scopo di demodulare i segnali SSB trasmessi proveniente da un apparato amplificatore di bas-
da altri anche su bande diverse da quella della sa frequenza, ad un miscelatore bilanciato. Al-
CB, ove questo tipo di emissione sia permesso. l'uscita del modulatore, che assai spesso e costi-

251
GLI A TTREZZI
DEL
PRINCIPIANTE

445
1!!
450 455 460 465
Ll []


VALORE MÉDIA
FREQUENZA

1 - Questo semplice diagramma vuol interpretare


fenomeno del battlmento. Tenendo conto che il va-
lore della media frequenza é 455 KHz (valore medio
MF dei ricevitori CB), se quello del BFO é pari a
455 KHz - 455 KHz = O KHz, si ha battlmento nullo;
In caso contrario si ottlene un battimento di frequenza
superiore o inferiore; per esempio, a 455 KHz si ha:
455 KHz -- 450 KHz = 5 KHz; a 465 KHz si ha:
465 KHz- 455 KHz = 10 KHz.

IN UN UNICO KIT
PER SOLE 1 uito da 4 diodi selezionati, collegati ad « anel-
lo», e presente un segnale che puó essere virtual-
LIRE 7.900 mente scomposto in tre parti: una parte a fre-
quenza pari a quella della portante e due parti
pari alla frequenza positiva e negativa della bas-
sa frequenza.
CONTIENE: Per esempio, se il valore di frequenza della por-
tante e di 455 KHz, mentre il valore di frequen-
1 saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
1 punta rame di ricambio
za del segnalc BF e di 5.000 Hz, le due bande
1 scatola pasta saldante
laterali, che prendono origine, assumono i se-
90 cm. di stagno preparato in tubetto guenti valori: 455 + 5 = 460 KHz e 455 5
1 chiave per operazioni ricambio punta saldatore = 450 KHz.
paio forbici isolate Se la frequenza audio, ad esempio, fosse di 15
pinzetta a molle in acciaio inossidabile con KHz, le bande laterali assumerebbero i valori di
punte internamente zigrinate 465 e 440 KHz.
1 cacciavite isolato alla tensione di 15000 V Facciamo notare che ciascuna di queste due ban-
4 lame intercambiabili per cacciavite con innesto de laterali, senza alcuna necessita della portante,
a croce
contiene gia tutta l'informazione di bassa fre-
quenza; e quindi sufficiente amplificare una sola
delle due bande laterali per trasmettere a distan-
Le richieste del kit degli • ATTREZZI DEL PRIN- za il messaggio voluto.
C[PIANTE » debbono essere fatte a: Elettronica Ma il problema tecnico consiste ne! separare
Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti n. 52, in-
viando anticipatamente l'importo di L. 7.500 a una delle due bande laterali dalla portante e
mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482 (spese dall'altra banda laterale.
di spedizione comprese). Attualmente questo problema viene risolto tra-

252
mite filtri quarzati, purtroppo molto costosi, che Poiché la portante non viene trasmessa assieme
presentano una banda passante molto limitata al segnale, occorrerá costruire una portante arti-
e dei fianchi a pendenza molto ripida. In questo ficiale, utilizzando un oscillatore di notevole sta-
modo, « centrando » la frequenza di valore meta bilitá, dal quale venga ricavato un battimento
del filtro quarzato su quella di una singola ban- con il segnale uscente dall'ultimo stadio di me-
da laterale, si riesce a separare quest'ultima dalla dia frequenza. E proprio questo battimento rap-
rimanente parte del segnale uscente dal miscela- presenta il segnale di bassa frequenza.
tore. Spostando il valore della frequenza dell'oscilla-
Questo segnale viene successivamente amplifi- tore (B.F.O.) attorno al valore di media frequen-
cato tramite stadi di potenza ed inviato all'an- za, e possibile demodulare sia la LSB (lower side
tenna con lo stesso sistema con cuí si agisce quan- band = banda laterale inferiore), sía la USB
do si ha a che fare con i normali segnali di alta (upper side band), con un processo del tutto ana-
frequenza. logo a quanto avveniva ne! trasmettitore.
Si tenga presente che l'amplificazione deve risul- In pratica, centrando l'oscillatore a 1.500 Hz,
tare molto lineare, allo scopo di non provocare cioé a un valore pari a quello della media fre-
distorsioni ne! segnale; quest'ultimo poi deve u- quenza, e possibile ottenere l'ascolto delle bande
scire dal trasmettitore soltanto ne! caso in cui laterali. Negli apparati appositamente progettati
esista una modulazione di bassa frequenza, con- per la rivelazione della SSB esistono circuiti che
trariamente a quanto avviene in ampiezza modu- fanno uso di FET, MOS-FET, circuiti integrati
lata, ove e sempre presente almeno la frequenza o demodulatori bilanciati del tutto analoghi a
portante. quelli del trasmettitore.
E' comunque possibile rivelare, sia pure in modo
non perfetto, l'SSB, anche con normali ricevitori
COME SI RICEVE LA SSB? previsti per lascolto dei solí segnali a modula-
zione di ampiezza. Ció si ottiene iniettando, in
Dopo aver analizzato che cosa sia e come venga prossimitá degli stadi di rivelazione, un segnale
generata I'SSB, risulterá senzaltro piü facile as- proveniente da un oscillatore (B.F.O.) di fre-
similare il concetto tecnico del modo come que- quenza di valore parí a quello della media fre-
sto tipo di emissione possa essere ricevuto. quenza del ricevitorc, in modo da ottenere dei

Con questo sintonizzatore, adatto per l'ascol-


to della Citlzen's Band, potrete esplorare co- SINTONIZZATORE CB
modamente una banda di 3 MHz circa. Potrete
inoltre ascoltare le emissioni dei radioamatori (Monogamma CB)
sulla gamma dei 10 metri (28-30 MHz). Ac-
quistando anche il nostro kit del M TRASMET-
TITORE CB», e possibile realizzare un com-
pleto RX-TX a 27 MHz per la CB.
Meraviglioso kit a sole

L. 5.900
Le richieste del kit del « Sintonizzatore CB deb-
bono essere fatte lnviando anticipatamente l'im-
porto di L. 5.900 a mezzo vaglia o c.c.p. n.
3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA -
20125 MILANO - Via Zuretti, 52.

253
R3
MF 1
r-------7
11 '6
rt

S1 R1 14
1

3
1

C4

R4

Fig. 2 - I circuito teorico del generatore di frequenza


e quello di un semplice BFO, che fa uso di un transi-
stor di tipo NPN e di una media frequenza a 455 KHz
del tipo di quelle usate nei ricevitori radio a transistor.
Il condensatore C5, inserito nel circuito tramite linee
tratteggíate, e necessario soltanto nel caso in cui que-
COMPONENTI sto componente non risulti giá inserito dentro il tra-
sformatore di media frequenza MFI.

Condensatori
C1 = 10.000 pF
C2 = 100.000 pF battimenti risultanti dalla somma e dalla diffe-
C3 = 20 pF (condens. variab.) renza dei valori di frequenza dei segnali.
CA4 = 100.000 pF Poiché il valore risultante della frequenza somma
C5 = vedi testo e molto elevato, non si effettua amplificazione al-
Resistenze cuna della frequenza stessa da parte degli stadi
R1 4.700 ohm di bassa frequenza; mentre la frequenza risultan-
R2 4.700 ohm (trimmer potenziometrico) te dalla differenza dei valori dei segnali costitui-
R3 330 ohm sce il segnale utile, che viene amplificato e rive-
R4 100 ohm lato normalmente cosi come si fa con i segnali ad
Varie ampiezza modulata.
TR1 = AC127 o corrispondenti transistor NPN
al germanio o al silicio
MF¡ trasf. di media frequenza a 455 KHz ANALISI DEL CIRCUITO
per transistor
Il dispositivo che vi presentiamo e che consente
l'ascolto della SSB e un vero e proprio BFO

254
(beat frequency oscillator). Questo apparato per- quenza e con questa terminología esso deve es-
mette di generare frequenze di valore aggirantesi sere richiesto al rivenditore, facendo menzione
intorno ai 455 KHz (questo e anche il normale del valore di 455 KHz.
valore della media frequenza dei ricevitori CB), La frequenza di oscillazione del circuito puó es-
in modo da poter demodulare i segnali in SSB. sere regolata, oltre che per mezzo del nucleo di
L'oscillatore, il cuí schema elettrico e presentato ferrite contenuto nella stessa media frequcnza,
in figura 2, pur senza ricorrere all'uso di cristalli anche tramite il compensatore variabile C3, che
di quarzo, abbastanza costosi e quindi non bene permette di ascoltare sia la LSB, sía la USB,
accettati dai principianti, si e rivelato sufficiente- semplicemente facendo variare la posizione delle
mente stabile, cosi da permettere l'ascolto di una lamine mobili, rispetto a quelle fisse, del conden-
emittente in SSB senza dover ricorrere troppo
frequentemente al ritocco della sintonia.
II progctto del BFO fa uso, in funzione di ele-
mento oscillante, di una comune media frequen-
za a 455 KHz, facilmente reperibile presso qual-
Fig. 3 - II cablaggio del BFO puó essere Indifferente-
siasi rivenditore di materiali radioelettrici. mente eseguito su circuito stampato o su basetta fo-
Per coloro che non avessero suficiente dimesti- rata con II tradizionale sistema dei collegamenti tra-
chezza con questi tipi di componenti, ricordia- mite spezzoni di filo conduttore. Una volta ultimato il
montagglo, l'apparecchio dovrá essere Inserito In un
mo che la media frequenza ora citata va sotto il contenltore di plastica, in modo da favorire la diffu-
nome commerciale di trasformatore di media fre- sione dell'energia ad alta frequenza.

NUCLEO

PILA 4,5V

255
Il montaggio illustrato in figura 3 dovrá essere
inserito in un contenitore di materiale isolante,
MEDIA facendo in modo che su! pannello frontale del
FREQUENZA contenitore stesso compaiano i seguenti elementi:
la presa d'uscita a radiofrequenza, il condensato-
re di sintonia C3 e l'interruttore S1 che permette
di alimentare il circuito del BFO tramite una
@3 normale pila a 4,5 V.

USO DELLO STRUMENTO

L'oscillatore non <leve essere assolutamente rac-


chiuso in contenitori metallici, perché le fre-
quenze devono poter uscire dal circuito attra-
versando agevolmente il contenitore stesso.
@1 4@ Una volta montato l'apparecchio, questo dovra
essere appoggiato sopra l'apparato ricetrasmitten-
te. Successivamente si provvedera a sintonizza-
VISTO DA SOTTO re il ricevitore su una emittente ad ampiezza
modulata e, dopo aver acceso il circuito del BFO,
mantenendo il condensatore variabile C3 a me-
Fig. 4 -Questo sempllce disegno vuole interpretare la
disposizione dei piedlni che fuorlescono dal trasfor- ta corsa, si provvederá a regolare il nucleo di
matore di media frequenza del tipo di quelli montati ferrite del trasformatore di media frequenza MI
sul ricevitori radio transistorizzati; la numerazione ri- sino ad ottenere il battimento con la emitter,te
portata nel disegno trova preciso riscontro con quella ricevuta.
riportata nel progetto di figura 2. Rltenlamo cosi di
agevolare le operazioni di saldatura e di scongiurare Per i meno esperti ricordiamo che il battimento
eventuali errori di cablaggio. si manifesta sottoforma di una nota il cui valore
di frequenza diminuisce gradatamente sino ad
annullarsi quando si raggiunge la perfetta cen-
tratura.
Dopo queste operazioni l'oscillatore puó conside-
satore variabile C3.
Facciamo notare che nel progetto di figura 2 il
condensatore CS risulta inserito tramite linee
tratteggiate; ció significa che questo componente
dovrá essere inserito nel circuito soltanto nel ca- Fig. 5 - Coloro che vorranno eseguire il montaggio su
circuito stampato, dovranno servirsi di questo dlsegno
so in cui il condensatore non risulti gia presente che propone il circuito stesso a grandezza naturale,
ne! circuito interno del trasformatore di media cloé in scala 1/1.
frequenza MFl.

COSTRUZIONE DEL BFO

La realizzazione pratica del BFO deve conside- o a


rarsi certamente alla portata di ogni dilettante.
Perché il cablaggio potra essere eseguito, indiffe-
rentemente, su circuito stampato o su basetta fo-
rata, facendo riferimento al disegno riportato in
figura 3.
In figura 4 riportiamo la tipica disposizione dei
terminali di un trasformatore di media frequenza
a 455 KHz; con questo disegno intendiamo aiuta-
re il lettore in un rapido e preciso montaggio del
componente, scongiurando ogni eventuale errore
nel lavoro di saldatura.

256
rarsi tarato; bastera soltanto sintonizzarsi su una legare un filo di rame isolato alla presa RF
emittente in SSB e regolare il condensatore va- (punto centrale) ed inserire l'altro capo del filo di
riabile C3 in modo da raggiungere il miglior rame internamente al ricevitore radio, nella pro-
ascolto. E a questo punto sentiamo il dovere di fonditá di alcuni centimetri e facendo ben atten-
informare il lettore che la rivelazione non sara zione a non provocare cortocircuiti.
assolutamente perfetta, ma risultera sufficiente Le operazioni fin qui elencate dovranno essere
per capire il QSO. eseguite con molta pazienza, soprattutto per que!
Ne! caso in cui !'alta frequcnza non riuscisse a ... che riguarda la regolazione del condensatore va-
penetrare sufficientemente ne! ricevitore, anche riabile C3, prima, e quella del trimmer poten-
perché questo potrebbe essere contenuto in un ziometrico R2, poi; operazioni queste che debbo-
mobiletto ricco di parti metalliche, si dovrá col- no essere eseguite molto lentamente.

TRASMETTITORE CB
UNA PRESTIGIOSA SCATOLA DI MONTAGGIO
A L. 19.500
SCHEDA TECNICA

Alimentazione: minima 12 V - tipica


13,5 V - massima 14 V

Potenza AF in uscita
(senza mod.): 1W(circa)

Potenza AF in uscita
(con mod.): 2 W (circa)

Sistema di emissione: in modulazione d'am-


piezza

Profonditá di mod.: 90% 100%


Potenza totale dissi-
pata: 5 W

Impedenza d'uscita per52 : 75 ohm (rego-


antenna: labili)

Micro fono: Con l'approntamento di questo nuovo kit voglia-


di tipo piezoelettrico
mo ritenere soddisfatte le aspirazioni dei nostri
Numero canali: a piacere lettori CB. Perché acquistando questa scatola di
montaggio, e quella del monogamma CB, ognu-
Portata· superiore a 1 O -:-- 15 no potra costruire un valido apparato ricetrasmit-
Km (in condizioni ideali) tente a 27 MHz.

La scatola di montaggio del trasmettitore CB contiene:


N. 1 circuito stampato - n. 13 condensaori ceramici - n. 5 condensatori elettro-
litici - n. 2 trimmer capacimetrici - n. 11 resistenze - n.2- impedenze AF - n. 1 tra-
sformatore di modulazione- n. 1 circuito integrato - n. 3 transistor- n. 2 bobi-
ne - n. 1 raffreddatore per transistor TR3.

Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-


porto di L. 19.500 a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a:
LETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.

257
DISTORSORE
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RICERCA DI
SFUMATURE ORIGINAL!
E VARIAZIONI STRAVAGANTI DEI
SUONI, IL DISTORSORE CON CORRETT ORE
DI TONALITA' RAPPRESENTA UNO DEGLI APPARATI
PIU' DIFFUSI NEL MONDO DELLA MUSICA LEGGERA

I complessi musicali moderni ricorrono sempre LA DISTORSIONE


di piu a quei speciali dispositivi elettronici che
provocano effetti di distorsione, vibrato, tremo- Il distorsore non e un apparato complicato o,
lo o riverbero, allo scopo di conferire alle loro peggio, misterioso, ne! quale si compiono talune
esecuzioni le sfumature piü originali e piü stra- strane elaborazioni del segnale elettrico prove-
vaganti. niente dalla sorgente originale, cioé dallo stru-
La distorsione e un fenomeno che compare in tut- mento musicale elettronico. Al contrario, la di-
ti gli amplificatori, ad eccezione di quelli ad alta storsione puo essere ottenuta molto semplicemen-
fedelta. Lo si voglia o no, la distorsione non puó te costringendo un segnale di bassa frequenza ad
essere eliminata completamente negli apparati attraversare gli stadi di un amplificatore non
amplificatori di bassa frequenza. Ma questo fe- lineare, in modo che, all'uscita del processo di
nomeno, assai spesso condannato, risulta bene amplificazione, risulti presente un segnale dello
accetto da tutti coloro che eseguono musiche non stesso valore di frequenza ma di forma diversa.
Si potrebbe dire che l'amplificatore non lineare
impegnate, per il divertimento spicciolo di una
massa chiassosa. Anzi, spessissimo si fa in modo offre dei risultati completamente opposti a quelli
ottenuti con l'amplificatore ad alta fedelta.
di esaltare il fenomeno della distorsione, intro-
ducendo nella catena amplificatrice taluni ele- Con la distorsione si ottiene un suono che ha la
mentí che, a detta dei moderni musicomani, so- stessa tonalitá di quello originale; ció significa,
ad esempio, che un «do» rimane sempre un
no destinati a migliorare i risultati. E a costoro
« do »; que! che cambia e il timbro musicale. E
anche noi vogliamo dare una mano, presentan- il timbro e una caratteristica intrínseca di ogni
do e illustrando una piccola scatola che dovrá es- strumento, che si trova in stretta relazione con il
sere inserita fra lo strumento musicale elettroni- contenuto armonico del segnale che lo strumen-
co e l'amplificatore di bassa frequenza, allo sco- to produce. Il timbro, dunque, e un ¡o' come il
po di raggiungere gli effetti desiderati. nome e cognome delle persone. Ma per formarsi
Tutti quei giovani lettori che si" interessano di un'idea piü chiara basta pensare alle voci dei
musica elettronica troveranno in questo pro- cantanti lirici fra le quali, ad esempio, le voci
getto un piacevole e semplice sistema per appa- dei tenori si differenziano e vengonc diversa-
gare le loro aspirazioni. mente apprezzate proprio per il timbro.

259
R3 R5

"'.CJ H R8 + ~- C::l 1 Slb

R1 ~ · l íRl
e
- - -··
é
1,5V
ENTR. 11
J rT1
-? -? R6
~ @

ESC. INCL .

USCITA

F ig. 1 - 11 circuito del distorsore con correttore di to-


na lita monta due soli transistor al silicio che, per la
COMPONENTI insufficiente polarizzazione, compongono un amplifi-
catore non lineare. 11 segnale applicato all'entrata del
circuito puo essere dosato a piacere tramite il poten-
ziometro R1, che funge da elemento di controllo del-
Condensatori l'etfetto di distorsione. Per mezzo del potenziometro
C1 = 100.000 pF R11 si ottiene il comando di correzione di tonalita.
C2 = 100 uF- 12 VI. (elettrolitico)
C3 = 10 F- 12 VI. (elettrolitico)
C4 = 22.000 pF
Aesistenze
R1 = 50.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R2 = 3.300 ohm Quando il segnale passa attraverso il distorsore,
R3 = 82.000 ohm esso viene modificato ne! proprio contenuto ar-
R4 = 100.000 ohm monico. I suoni emessi da una chitarra elettrica,
AS = 27 .000 ohm
ad esempio, risultano alterati al punto di assu-
R6 = 2. 700 ohm
R7 = 8.200 ohm mere un'espressione musicale non riscontrabile
AS = 10.000 ohm in nessun altro strumento.
R9 = 6.800 ohm
R10 = 1.000 ohm
A11 = 50.000 ohm (potenz. a variaz. lln.) CIRCUITO DEL DISTORSORE
R12 = 1.000 ohm
Varie Esaurite queste premesse di natura elettro-musi-
TR1 = BC107 cale, passiamo ora all'analisi del progetto del di-
TR2 = BC177
storsore riportato in figura l.
S 1a-S1 b = doppio deviatore
ALIMENTAZ. = 1,5 V Come si puo notare, il circuito e provvisto di due
soli transistor al silicio (TR1-TR2), che vengono
anche normalmente montati negli stadi amplifi-

260
catori ad alta fedelta, ma che nel nostro caso, transistor TRI-TR2. Dal loro valore dipende in
per la insufficiente polarizzazione derivante dalla pratica la maggiore o minore distorsione del se-
bassa tensione di alimentazione, che e di soli gnale. Il lettore quindi potra affidare a queste
1,5 V, compongono un'amplificatore non lineare, resistenze, a suo piacere, un valore diverso da
con il conseguente effetto di distorcere il segnale quello da noi riportato nell'elenco componenti.
applicato all'entrata del circuito. Una soluzione piü conveniente e piü pratica po-
L'ampiezza del segnale applicato in entrata, che trebbe essere quella di sostituire la resistenza R3
puó essere in pratica quello direttamente prove- con un trimmer da 200.000 ohm, regolando in
niente dalla chitarra elettrica, puó essere dosato sede di messa a punto del distorsore, in modo da
tramite il potenziometro Rl, che funge in tal ottenere la massima distorsione possibile; in tal
caso da elemento di controllo delleffetto di di- caso il potenziometro Rl deve essere tenuto ad
storsione.
Un ruolo molto importante e affidato alle resi-
stenze R3-R4, collegate su! circuito di base dal
transistor TRI, fra le due linee positiva e nega- Fig. 2- II cablaggio del distorsore con correttore di
tiva dell'alimentatore a 1,5 V. tonalitil deve essere assolutamente composto dentro
un contenitore metallico che ha funzioni di schermo
Queste due resistenze provvedono a regolare il elettromagnetico e che isola il circuito da eventuali
punto di lavoro dell'amplificatore composto dai campi elettromagnetici estemi.

ENTR. SCATOLA METALLICA USCITA

m m
TR1

261
CUFFIA un basso livello. I trimmer potra essere sosti-
tuito con una resistenza fissa nel caso in cui si
ritenga di aver raggiunto l'optimum della distor-
MONO-STEREO sione. In tal caso dunque il trimmer funge sol-
tanto da elemento di prova e non da componente
Per ogni esigenza d'ascolto personale e per ogni da inserire definitivamente ne! circuito.
tipo di collegamento con amplificatori monofo-
Un'altra particolaritá del progetto del distor-
nici, stereofonici, con registratori, ricevitori ra-
dio, giradischi, ecc. sore e quella di disporre all'uscita di un controllo
passivo di tonalitá, realizzato tramite le resisten-
CARATTERISTICHE Viene fornita con spi- ze R9-R10-Rl l-R12 e il condensatore C4, che
notto jack 0 3,5 mm.
e spina jack stereo (la permettono una ulteriore flessibilitá del disposi-
cuffla e predisposta per tivo, adattando il tono al tipo di brano musicale
Gamma di frequenza: l'ascolto monofonico.
30- 13.000 Hz Per l'ascolto stereofo- che si sta eseguendo.
nico, tranciare il colle-
Sensibilita: 150 dB gamento con lo spi-
notto jack 0 3,5 mm.,
separare le due coppie
lmpedenza: 8 ohm di conduttori ed ef-
fettuare le esatte sal-
ELIMINAZIONE DEL DISTORSORE
Peso: 170 gr. dature a stagno con la
splna jack stereo).
Come avviene per qualsiasi altro tipo dí distor-
sore, anche ne! nostro apparato e stato previsto
l'inserimento di un deviatore (S1a), che potra
essere sostituito con un pedale, in modo da pas-
sare velocemente dalla riproduzione normale alla
riproduzione musicale distorta, escludendo od in-
cludendo a piacere il circuito del distorsore.
In concomitanza con il comando ora descritto
esiste un secondo elemento di comando che
controlla l'ínserimento dell'alimentazione del cir-
cuito, ottenuta autonomamente con una pila a
torcia da 1,5 V. Questo comando e rappresen-
tato da! deviatore S1b.
Per quanto riguarda la pila di alimentazione
pos$iamo consigliare di servirsi di un elemento a
grande capacita, di tipo corazzato, sia per garan-
tire una lunga autonomía di funzionamento al
distorsore, sia per cautelarsi contro i rischi di una
L. 4.800 fuoriuscita di elettrolita corrosivo, che potrebbe
anche distruggere talune partí del circuito elet-
tronico.
ADATTATORE Per motivi di semplicita costruttiva, i due com-

~-...~
mutatori S1a - S1b risultano compresi in un uni-
PER CUFFIE STEREO co doppio deviatore (S1) che, come abbiamo
Piccolo apparecchio che con-
detto, potra essere sostituito, all'occasione, con
sente II collegamento di una un semplice interruttore, per inserire o disinserire
o due cuffle stereo con tutti
i complessi stereofonici. La l'alimentatore, e con un pedale per inserire o
commutazione altoparlantl-cuf- disinserire il circuito del distorsore nella catena
fla e lmmediata, tramíte inter-
ruttore a slitta, senza dover di amplificazione sonora.
intervenire sui collegamenti.
L'apparecchio si inserisce nel
collegamento Ira uscita del-
l'ampliflcatore e altoparlanti.
COSTRUZIONE DEL DISTORSORE
L. 3.500 I problemi che insorgono in fase di realizzazione
pratica del distorsore sono quelli comuni a tutti
i montaggi di apparati che lavorano in bassa fre-
quenza. Occorrerá dunque rivolgere particolare
attenzione alle operazioni di schermatura e a

262
quelle di saldatura dei ritorni di massa. Ció e gati in modo che la carcassa metallica di chiusu-
necessario per evitare di captare segnali di bassa ra del componente risulti in qualche modo col-
frequenza esterni che, potencio essere sottoposti legata con il circuito di massa, cioé con il telaio,
al processo di amplificazione, creerebbero ron- perché gli stessi potenziometri rappresentano de-
zii di notevole intensitá. Per questo stesso mo- gli elementi facilmente influenzabili da eventuali
tivo quindi consigliamo di racchiudere il circuito campi elettromagnetici esterni.
in un contenitore metallico, al quale affidiamo il Per la maggior parte dei collegamenti consiglia-
compito di schermare il circuito rispetto ad even- mo di far uso di cavetti schermati, cosi come e
tuali campi elettromagnetici esterni. Cosi infatti dato a vedere in figura 2 per collegamenti con
abbiamo suggerito noi stessi al lettore proponen- le boccole di entrata e di uscita dell'apparato.
do il piano costruttivo riportato in figura 2. Questi tipi di cavetti sono dotati di un condut-
Osservando il disegno rappresentativo del cablag- tore interno, che viene denominato conduttore
gio, e facile notare che noi stessi ci siamo sforzati « caldo »; lo strato isolante del conduttore caldo
di realizzare collegamenti molto corti, sia per que! e ricoperto con una calza metallica, che funge
che riguarda i vari cavetti necessari per la com- da secando conduttore e, ne! nostro caso, da con-
posizione del cablaggio, sia per ció che concerne i duttore di massa. A sua volta la calza metallica
reofori e i terminali dei vari elementi. e ricoperta da uno strato di tubetto isolante, che
Sullo schema pratico di figura 2 sono presentí impedisce la formazione di cortocircuiti interna-
dei punti contrassegnati con la lettera « m ». Su mente all'apparato.
questi punti si dovranno effettuare le piu im- Anche i collegamenti fra la sargente sonora e il
portanti saldature di massa. La dove sono pre- distorsore, cioé fra lo strumento musicale elettro-
sentí dei ritorni di massa, collegati con il telaio nico e il nostro apparato, cosí come quelli fra
metallico tramite vite e dado, consigliamo di l'uscita del distorsore e l'entrata dell'amplificato-
stringere energicamente il dato allo scopo di rea- re di bassa frequenza, debbono essere assoluta-
lizzare un intimo contatto elettrico fra la pa- mehte realizzati con cavo schermato.
glietta capocorda e il telaio metallico. I piü Ne! caso in cui il deviatore Sla deboa essere
diligenti, prima di stringere il dado, provvedono sostituito con il classico pedale del chitarrista,
a raschiare energicamente la zona di telaio in il collegamento fra quest'ultimo e l'apparato de-
cui questo verrá stretto; la raschiatura serve per ve essere ovviamente realizzato con cavetto scher-
eliminare l'eventuale strato di ossido formatosi mato. Questo non serve invece per il collega-
col tempo sulla superficie metallica; come si sa mento del circuito del distorsore con la sargente
l'ossido e un cattivo conduttore di elettricita e di tensione continua a 1,5 V, cioé con l'alimen-
deve essere assolutamente eliminato se si vuol tatore del distorsore; per questo tipo di colle-
ottenere la continuita elettrica. gamento, infatti, saranno sufficienti dei normali
I due potenziometui R1-R2 debbono essere colle- fili flessibili.

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kiiiiiiiini..
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263
LA MISURA DELLE BA CESSARIA QUANDO St
DEBBANO CONTROLL DELLE BOBINE, DELLE
INDUTTANZE, DELLE 1 FORMATORI; OPPURE
QUANDO SI DEBBANO E A FILO DELL'ORDINE
DELLE UNITA' DELL'O

OHM PER
BASS NZE

264
Il tester e uno strumento di misura universale prove pratiche e dei montaggi realizzati da chi
comprensivo di un certo numero di strumenti. si occupa di elettronica soltanto per divertimento.
Fra questi vi e l'ohmmetro che, generalmente, e Ma le cose non stanno cosi. Perché a tutti puo
in grado di effettuare la maggior parte delle mi- capitare di dover misurare il valore resistivo del-
sure resistive che interessano il laboratorio del la bobina mobile di un altoparlante, quello del-
principiante. Ma quell'ohmmetro non e assolu- l'avvolgimento di un trasfonnatore o di una bo-
tamente in grado di misurare valori resistivi che bina o quello di contatto di interruttori a relé.
superano un certo limite di massimo e un limite Quando capita, ad esempio, di dover inserire in
di mínimo. Per esempio, con l'ohmmetro incor- un circuito una resistenza di un ohm o mezzo
porato nel tester non si possono misurare resi- ohm, e assai comodo prelevare uno spezzone di
stenze con valori decimali dell'ohm, cioé non si filo al nichel-cromo da un vecchio ferro da stiro
possono misurare resistenze da 1-2-3 ohm e quel- fuori uso. Ma per aver un valore resistivo di pre-
le da 0,1 - 0,2 - 0,3 ohm. Eppure puó capitare di cisione, occorre sapere quanto filo e necessario.
dover inserire in un circuito di precisione una re- Con il tester nonnale questo dato elettrico non
sistenza di basso valore che, non essendo reperi- puó essere conosciuto.
bile in commercio, <leve essere costruita con uno A volte puó essere importante accertare che due
dei soliti metodi tradizionali: tramite il collega- o piu resistenze di basso valore, per esempio di
mento serie-parallelo di piü resistenze, oppure 0,33 ohm, siano uguali fra loro. Ció capita nel
pe r mezzo di uno spezzone di filo al nichel-cromo. caso dei circuiti finali di un amplificatore di po-
L'ohmmetro per basse resistenze non e necessario tenza, dove e necessario bilanciare la corrente su
per la misura dei soli resistori, cioé di quei com- due transistor collegati in parallelo. La valuta-
ponenti ben noti che noi tutti chiamiamo resi- zione dei bassi valori resistivi e ancora necessaria
stenze e che servono per comporre il cablaggio negli alimentatori stabilizzati di una certa po-
di quasi tutti gli apparati elettronici; esso serve tenza e in moltissimi altri casi.
ancora, e forse piü frequentemente, per la misu- Ma il comune tester non e in grado di risolvere
ra delle basse resistenze ohmmiche delle bobine, tutti questi problemi ed e quindi necessario ri-
delle impedenze o degli avvolgimenti dei tra- correre ad uno strumento che fornisca misure piü
sfonnatori. Infatti, i nostri lettori avranno avuto attendibili. E questo e il caso del nostro apparato
piu volte l'occasione di fissare i puntali dell'ohm- il cuí circuito elettrico e rappresentato in figu-
metro sui tenninali di un trasfonnatore d'uscita o ra 1.
di alimentazione, accorgendosi che l'indice dello
strumento raggiunge immediatamente il fondo-
scala. Questo controllo e pur necessario per ve- PROGETTO DELL'OHMMETRO
rificare la continuitá di un avvolgimento, cioé
per verificare se esistono o meno interruzioni elet- Il circuito di misura da noi concepito e dotato
triche nel circuito interno del componente; ma di due portate, commutabili tramite un commu-
esso non serve piu quando si voglia valutare la tatore multiplo a 2vie - 2 posizioni. Esse sono:
resistenza ohmmica che, essendo molto bassa puo 0,1 ohm - 90 ohm
facilmente trarre in inganno l'operatore, indu-
cendolo a credere in un eventuale cortocircuito. 1 ohm - 900 ohm
L'ohmmetro per la misura delle basse resistenze L'elemento indicatore visuale e rappresentato da
puó essere acquistato in commercio, ma esso e un milliamperometro a corrente continua, con
uno strumento molto costoso e non sempre di fa- resistenza interna di 100 ohm circa, in grado di
cile reperibilita commerciale. Ecco perché ab- offrire una deviazione totale dell'indice quando
biamo ritenuto necessario interpretare questa ne- sottoposto al passaggio di una corrente di 1 mil-
cessita dei nostri lettori presentando e descriven- liampere.
do un semplice circuito di ohmmetro di facile L'alimentazione del circuito e ottenuta con una
realizzazione pratica e taratura molto agevole. pila da 4,5 V.
Il commutatore multiplo S2 permette di ottenere,
in posizione 1, la misura dei valori resistivi com-
UNO STRUMENTO NECESSARIO presi fra 1 e 900 ohm; nella posizione 2, con una
sensibilita 10 volte superiore, si possono misura-
Qualche principiante potrebbe pensare che la re i valori compresi fra O,1 e 90 ohm. A meta
misura dei bassi valori resistivi possa essere del scala della prima portata si misura il valore di
tutto superflua o, almeno, non del tutto necessa- 100 ohm; a meta scala della seconda portata si
ria pcr la maggior parte degli esperimenti, delle misura il valore di 1 O ohm.

265
m
--=
+

1
g


R2
x10
==-
2

R1 R3
l'M
íl R4
Fig. 1 _.. Cir1:uito elettrico dell'ohmmetro per basse re-
sistenze. 11 valore della resistenza di shunt R2 deve
X 10
essere calcolato in base alle caratteristiche del mil-
liamperometro. 11 valore di 11,11 ohm, da noi attribuito
ad R2, é valido solo nel caso in cui le caratteristiche
elettriche del milliamperometro siano quelle cítate nel-
l'elenco componenti.

S1

ne pratica, una preliminare e utilissima esperien-


za. di coloro che sono alle primissime armi.
JI funzionamento del circuito e basato sull'effetto
di shunt introdotto dalla resistenza incognita RX,
COMPONENTI cioé dalla resistenza che si vuol misurare perché
non si conosce di essa il valore ohmmico.
Quando la resistenza incognita RX risulta inse-
rita ne! circuito (H'inserimento avviene in paral-
lelo con il milliamperometro), la corrente elettri-
Rt
R2
R3
114
-
= 250 ohm - 2 W (potenziometro a filo)
vedi testo (11,11 ohm)
= 2.900 ohm -
= 200 ohm - W
w
ca scorre attraverso i due rami: una parte attra-
verso il milliamperometro e una parte attraverso
la resistenza sottoposta ad esame. Viene provoca-
ta cosl una certa indicazione dello strumento che
mA = milliamperometro (1 mA - 100 ohm] si trova in stretta relazione matematica con il va-
sí interrutt. ' lore della resistenza incognita e, ovviamente, con
S2 =commutatore multiplo (2 ve - 2 posiz.) le caratteristiche elettriche del circuito.
ALIMENTAZ. =
4,5 V Il potenziometro Rl permette di regalare !'indi-
ce dello strumento a fondo-scala.
Se la resistenza incognita RX fosse nulla, cioé se
il valore della resistenza RX fosse pari a O ( non
si confonda il valore nullo con il valore infinito,
Facciamo presente che, all'occorrenza, lo stru- perché il primo corrisponde al cortocircuito, men-
mento indicatore potra essere sostituito con il tre il secando corrisponde all'interruzione netta
tes ter. della continuita elettrica). lo strumenco verrebbe
cortocircuitato e l'indicazione risulterebbe ovvia-
mente nulla. Invece, se il valore della resistenza
ANALISI DEL CIRCUITO RX fosse pari a quello della resistenza interna
dello strumento, !'indice si fermerebbe a meta
Analizziamo ora lo schema elettrico di figura 1, scala, perché la corrente elettrica ·si ripartirebbe
rappresentativo del progetto dell'ohmmetro per in ugual misura attraverso i due rami del colle-
basse resistenze. Come si puó notare, il circuito e gamento in parallel mA - RX, cioé passerebbe
estremamente semplice; esso non utilizza compo- per meta del suo valore totale attraverso lo stru-
e
nenti attivi ed questo il motivo per cuí il circuito mento e per l'altra meta attraverso la resistenza
rá anche rappresentare, con la sua realizzazio- incognita.

266
o

mn
o

4
- R4

R3
esa
Fig. 2 - E' assai importante
che il cablagglo dell'ohmme-
tro venga eseguito con fili di
rame di grossa sezione e mol-
to corti, allo scopo di non
falsare le letture con l'intro-
duzione di elementi reslstivi
estranei. In questo disegno si
propone al lettore di montare
l'apparecchio in un contenito-
o re sul cui pannello frontale e
composto il cablaggio.

Noi abbiamo scelto uno strumento indicatore in Rm Resistenza interna del milliamperometro
grado di far deviare l'indice a fondo-scala quan- I - Valore dell'intensitá di corrente totale
do e attraversato da una corrente continua del ne! circuito
valore di 1 mA; la resistenza interna dello stru- Im - Valore dell'intensitá di corrente che
mento e di 100 ohm; con questi elementi e ov- provoca la deviazione dell'indice a fon-
vio che, quando l'indice si ferma a meta scala, do-scala.
esso segnera il valore di 100 ohm. Poiché ne! nostro caso si ha Rm 100 ohm, si
ottiene:
I : lm = !O
MAGGIORE SENSIBILITA' e, conseguentemente:
Per dotare lo strumento di un'altra portata, in
R2 = 11,11 ohm
grado di misurare resistenze di valore ancora piü
basso, e assolutamente necessario il commutatore
multiplo e l'applicazione di una formula mate- UN VALORE RESISTIVO NON
matica. Ma ne vale la pena. COMMERCIALE
Per raggiungere questo scopo occorre inserire,
II valore resistivo testé individuato tramite la for-
tramite un commutatore, una resistenza aggiun-
mula precedentemente citata e di 11, 11 ohm, cioé
tiva di shunt; tale resistenza fa in modo che la
un valore assolutarnente non commerciale e,
corrente che attraversa il circuito risulti 10 volte
quindi, irreperibile in comrnercio.
superiore a quella indicata dallo strumento, per-
mettendo di misurare resistenze 1O volte piü pic-
Ma e sempre possibile utilizzare addirittura due
sistemi diversi per ottenere questa resistenza.
cole.
11 primo sistema consiste ne! collegare in serie
11 valore teorico di questa resistenza puo essere fra di loro una resistenza da 10 ohm e una resi-
calcolato applicando la seguente formula: stenza da 1 ohm, in modo da conseguire il va-
Rm lore totale di 11 ohm.
R2 In questo caso non si raggíunge la precisione as-
I soluta, ma i risultati potranno ritenersi ugualmen-
te soddisfacentí. 11 secando sistema per raggiun-
lm gere il valore reale di I1,11 ohm e quello di auto-
costruire la resistenza con questo valore in modo
nella quale i simboli trovano le seguenti interpre- da conseguire l'assoluta precisione. A tale scopo
tazioni: e sufficiente utilizzare uno spezzone di filo al ni-
R2 = Resistenza di shunt aggiuntiva chel-cromo, tolto da un vccchio potenziometro a

267
m
+


R2

Fig. 3. Con questo circuito di prova, cosi come am-


piamente spiegato nel testo, e possibile attribuire ad
A2, cioé alla reslstenza di shunt, il suo valore esatto.

Questo nuovo inserimento <leve provocare uno


spostamento dell'indice dello strumento corrispon-
dente ad un valore di corrente pari a 1/10 di
COMPONENTI quello precedentemente valutato.
La resistenza R2 risultera a questo punto perfet-
tamente esatta e degna delle resistenze di alta pre-
cisione. E' ovvio che per ottenere il valore di cor-
rente ora citato si <leve allungare o accorciare il
filo al nichel-cromo.
RI = 250 ohm - 2 W (potenziometro a filo'
Coloro che, per questo tipo di valutazione resi-
R2 11,11 ohm
R3 = 4.300 ohm stiva, si serviranno del circuito di figura 1, do-
vranno ricordarsi che, in serie alla resistenza di
mA = mllliamperometro (1 mA - too ohm) shunt R2 dovra essere collegato anche il com-
ALIMENTAZ. = 4,5 V mutatore S2, cioé la sola sezione del commutato-
re multiplo destinata a collegarsi con R2. Cio
e necessario perché in tutti i commutatori esiste,
nei contatti, una certa resistenza di contatto non
trascurabile.
filo, da un vecchio ferro da stiro o direttamente
acquistato presso un negozio di materiali elettrici.
II filo dovra essere avvolto con spire spaziate fra
loro e il tutto dovra essere fissato su un qualsiasi Fig. 4 - Nell'elenco componenti il lettore trovera al-
supporto isolante. cune resistenze di valore assolutamente non commer-
clale. Eppure questi valori debbono essere rispettati
se si vuol reallzzare uno strumento di precisione. Que-
ste resistenze, dunque, ossono essere ottenute, come
IL VALORE ESATTO DI R2 indicato in questo disegno, tramite il collegamento in
serie di due resistenze.
Il valore esatto della resistenza R2, realizzato con
il filo al nichel-cromo, puó essere individuato, per
qualsiasi valore di resistenza interna dello stru- R2 R3 R
mento, ne! seguente modo.
Occorre realizzare il circuito riportato in figura
3. Si tratta ovviamente di una realizzazione prov-
v1sor1a. 1011¡:::1 J
'n 180/l }
202
2,7Kíl }
2920n
Per prima cosa occorrera regolare !'indice del
milliamperometro a fondo-scala, agendo su! po-
$ "" "º" 1
1
tenziometro Rl. Successivamente, senza piu ri-
toccare il potenziometro R 1, si inserisce il filo al
nichel-cromo rappresentativo della resistenza R2.

268
COSTRUZIONE DELL'OHMMETR O P'ohmmetro consiste nel servirsi di un certo nu-
mero- di resistenze di valore noto e di alta pre-
II semplice cablaggio dell'ohmmetro per basse cisione. Con queste sara possibile comporre una
resistenze e riportato in figura 2. nuova scala del milliamperometro, oppure indi-
Tutti i componenti sono montati su una lastra care su quella originale i diversi valori in ohm
metallica destinata a fungere da pannello fron- ottenuti misurando le resistenze di valore noto.
tale dello strumento. L'uso dello strumento e semplicissimo. E' sufRi-
Raccomandiamo di evitare assolutamente i lun- ciente, infatti, regalare lo strumento indicato a
ghi collegamenti a filo, perché questi potrebbero fondo-scala prima di effettuare la misura ohm-
introdurre ne! circuito resistenze aggiuntive che mica; poi si inserisce la resistenza incognita RX
falserebbero le operazioni di misura delle resi- nelle apposite boccole e si legge il valore segnala-
stenze incognite. Consigliamo quindi di servirsi di to dall'indice sulla scala dello strumento.
fili di rame di elevata sezione e assai corti.
Facciamo notare che, commutando S2, cioé cam-
Anche la resistenza RX in prova dovrá essere
biando portata, e necessario ricontrollare il fon-
ben stretta sugli appositi morsetti-boccole, in mo-
do-scala, ritoccando eventualmente il potenziome-
do da non introdurre ulteriori elementi resistivi
tro R1. Questa operazione potra essere evitata
estranei.
soltanto se si selezioneranno, con prove opportune,
i valori di R3-R4, che rappresentano le resisten-
TARATURA E USO DELLO STRUMENTO ze destinate a collegarsi, nelle due portate dello
strumento, nella seconda sezione del commutato-
TI sistema piú semplice per tarare il circuito del- re multiplo.

PER LA COSTRUZIONE DEI NOSTRI 1

PROGETTI SERVITEVI DEL

KIT PER I CIRCUITI STAMPATI


facilita d'uso
rapidita di esecuzione
completezza di elementi

11 kite corredato di fogli illustra-


tivi nei quali, in una ordinata,
chiara e precisa sequenza di fo-
tografie, vengono presentate le
successive operazioni che con-
ducono alla composizione del
circuito stampato.

L. 4.500

Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo a mezzo vaglia o


c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52
Telefono 6891945.

269
1
ALIMENTATOR
STABILIZZATI
PUNTATA

La maggior parte degli apparati elettronici, a Dall'alimentatore si possono derivare tutti i valori
valvole o a transistor, a diodi o a circuiti integra- di tensioni continue necessarie per alimentare
ti, necessita di una alimentazione in corrente con- qualsiasi tipo di moderno apparato elettronico.
tinua. L'alimentatore trasforma la tensione di rete-luce
Per gli apparati di piccole dimensioni, che as- in valori superiori o inferiori a quello standard di
sorbono modeste quantitá di energia elettrica, 220 V; la nuova tensione, che e sempre una
possono bastare le pile; ma per quelli che neces- tensione alternata, viene trasformata in una ten-
sitano di tensioni con valori diversi da quelli sione continua stabilizzata, cioé in una tensione
standard, il problema dell'alimentazione non puo che non risente degli eventuali sbalzi della ten-
piu essere risolto con le pile. sione originale di 220 V e neppure di quella ap-
Neppure l'accumulatore puo rappresentare una plicata all'apparato utilizzatore, cioé la tensione
comoda soluzione del problema, perché questa d'uscita.
comune sorgente di elettricitá e abbastanza in-
gombrante e pesante.
Le pile e gli accumulatori, poi, presentano lo VARI METODI DI RETTIFICAZIONE
svantaggio di abbassare progressivamente il va-
lore della tensione originale, con il pericolo della Il sistema piü semplice per rettifcare un'onda
ben nota « polarizzazione » che, con la fuoriusci- sinusoidale e quello rappresentato nel semplice
ta di sali e liquidi, puó danneggiare irreparabil- schema di figura 1.
mente il circuito alimentato. II trasformatore T e un trasformatore abbassato-
La soluzione piü valida del problema, dunque, re di tensione (lo si intuisce dal diverso numero
rimane sempre quella dell'alimentatore, che ri- di spire che differenzia l'avvolgimento primario,
sulta anche il piü economico e quello che garan- a sinistra, da quello secondario, a destra), che
tisce il maggior afidamento. abbassa la tensione di rete di 220 V ad un valore

270
Lo scopo dell'argomento
trattato in queste pagine e
un invito allo studio e alla
realizzazione degli
alimentatori stabilizzati, senza
ricorrere ad alcun calcolo
matematico, ma con la sola
conoscenza delle quattro
operazioni aritmetiche e della
legge di Ohm

adatto ad alimentare un determinato apparato Ma il « ripple », oltre che da! carico, dipende
elettronico. anche da! valore capacitivo del condensatore C.
JI diodo raddrizzatore D permette il passaggio In presenza di bassi valori capacitivi, a parita di
delle sole semionde positive della tensione, cosí carico, la scarica avverrá in un tempo piu breve,
come indica to in figura 2; le semionde negative cioé piü rapidamente e l'ondulazione risulterá
non possono attraversare il diodo, che funge da maggiore. Al contrario, con elevati valori capa-
elemento di sbarramento per esse. citivi, si riesce a livellare molto meglio la ten-
La tensione uscente da! diodo, pur essendo una sione raddrizzata, anche se questi impongono se-
tensione unidirezionale, e pur sempre una ten- veri sforzi al diodo raddrizzatore, che viene at-
sione pulsante, cioé non e una tensione continua traversato da correnti di notevole intensitá du-
cosl come dovrebbe essere per alimentare corret- rante il breve periodo di carica del condensatore.
tamente un apparato elettronico. Occorre dun-
que provvedere alla rettificazione della tensione.
A svolgere tale compito viene chiamato in causa DIMINUZIONE DEL RIPPLE
il condensatore elettrolitico C.
Riassumendo, possiamo dire che il diodo D rad- Per diminuire il ripple e per sfruttare meglio l'e-
drizza la tensione mentre il condensatore C la nergia messa a disposizione dalla tensione al ter-
rettifica. na ta, si utilizzano spesso dei sistemi di rettifica-
Quando all'uscita dell'alimentatore riportato in zione a doppia semionda.
figura 1 viene applicato un carico, cioé un ap- Uno di questi sistemi fa uso di un trasformatore
parato utilizzatore, la tensione, per effetto delle dotato di presa centrale e di due diodi raddrizza-
continue cariche e scariche del condensatore C, tori (D 1 - D2) cosl come indica to in figura 9.
subisce una modifica, presentando una ondula- Se in questo semplice progetto di alimentatore
zione che e nota con il nome di « ripple ». non fosse presente il condensatore elettrolitico C,

271
T

+
Fig. 1 - Questo semplice circuito Interpreta il modo
e piu elementare per rettlflcare un'onda slnu1oldale. 11
diodo D arresta le semionde negative, lasciando pas-
sare quelle posltive e presentando a valle una corren-
te unidirezlonale pulsante. 11 condensatore elettrolitico
C provvede a livellare la tensione pulsante trasforman-
dota in tensione continua.


6 \
~
I
\ I
.......
Flg. 2 • 11 diagramma qui rlportato e quello rappresen-
tatlvo della tensione o della corrente alternata. L.a se-
mlonda negativa (curva tratteggiata) viene eliminata
dal diodo raddrlzzatore che ne impedisce il passaggio.


t:s Flg. 3- II condensatore elettrolltlco, lnserlto a valle
del diodo raddrizzatore, trasforma ta corrente pulsante
(semionde positlve) in una corrente quasi continua,
come quella indicata dalla linea grossa riportata In
questo dlsegno.

► GRANDE CAPACITA
~

AfLA CAPACITA
Fig. 4- II processo di rettiflcazione della corrente, cioé
di trasformazione da corrente pulsante in corrente con-
tinua, dipende In gran parte dal valore capacitivo del
condensatore elettrolitlco. Con condensatorl di gran-
T E
de capacita, la corrente diviene quasi continua; con
le piccole capacita la corrente rimane parzialmente
pulsante (linea a tratto piu grosso nel dlsegno).

1
l j l •
Flg. 5 - Diagramma rappresentatlvo della corrente che
attraversa II diodo; 11 tempo di conduzione di quest'ul-
tlmo dimlnulsce con l'aumentare della capacita.

272
Fig. 6 - Quando la corrente uscente da un circuito
raddrizza to re non e perfettamente continua, essa pro-
duce un certo ronzio, che va sotto il nome di ripple e RESIDUO
che, analltlcamente, viene rappresentato con questo
diagramma.

CVV\
Fig. 7 • Forma d'onda della corrente che attraversa un
diodo raddrizzatore prima di lncontrare il condensatore
elettrolltlco di livellamento.


Fig. 8 • Raddrlzzamento delle altemanze positive della
corrente a valle del condensatore elettrolitlco di filtro.

la tensione uscente assumerebbe la forma d'onda miavvolgimenti, con la conseguenza di introdur-


riportata in figura 7, mentre sotto carico e con re un certo ripple assolutamente ineliminabile,
un condensatore elettrolitico di un certo valore anche con condensatori elettrolitici di elcvatissi-
capacitivo, si ottiene una forma d'onda del tipo ma capacita.
di quella riportata in figura 8, nella quale il rip- Il sistema di rettifcazione a doppia semionda,
ple risulta certamente molto inferiore a quello certamente piü utilizzato fra tutti, e quello che
ottenuto con il raddrizzamento a semplice se- impiega quattro diodi collegati a ponte, cosi co-
mionda. me indicato in figura 11.
Questo particolare sistema di raddrizzamento, In questo sistema di alimentazione non e neces-
utilizzante un trasformatore a presa centrale, sario un avvolgimento secondario del trasforma-
presenta la caratteristica di una tensione d'uscita tore con presa centrale: ció elimina l'inconve-
pari a 1,4 V (V = tensione di meta avvolgi- niente della dissimmetria.
mento). Analizzando il circuito di figura 11 possiamo no-
La corrente che l'alimentatore e in grado di ero- tare, per la prima volta, l'aggiunta, in parallelo
gare viene ripartita in ugual misura nei due av- al condensatore elettrolitico C1, di un secondo
volgimenti; per tale motivo qucsto tipo di ali- condensatore elettrolitico (C2) di capacita ridot-
mentatore si adatta agli apparati con notevoli ta; questo condensatore puo anche essere di tipo
assorbimenti di corrente e basse tensioni di ali- ceramico, da 10.000 pF.
mentazione. Esso presenta tuttavia lo svantaggio II condensatore C2 permette di filtrare anche i
di una dissimmetria fra le tensioni dei due se- disturbi a frequenza elevata che, altrimenti, non

273
T

VOLT 01

VOLT

+
4
Fig. 9- Con un trasformatore do-
02

1
1
tato di avvolgimento secondario
a presa centrale e con due diodi
raddrizzatori (D1-D2) si riesce a
diminuire il ripple e sfruttare me-
glio l'energia messa a disposizio-
ne dalla tensione alternata di re-
te.

01


VOL12
1

+ V.US.C.

LI
02
Fig. 10 - Se in questo circuito di c
rettlficazione a doppia semion-
da non fosse presente il conden-
1

satore elettrolitico C, la tensione


uscente assumerebbe la forma
d'onda riportata in figura 7.

V
4
Fig. 11 • 11 sistema di rettiflcazlo-
ne .a doppia semionda, certamen·
te piü utilizzato fra tutti, e quello
+ rappresentato in questo disegno.
In esso si utilizzano quattro diodl
raddrizzatori (D1-D2-D3--D4) col·
legati a ponte. In parallelo al con-
densatore elettrolitico C1 é colle-
gato un secondo condensatore,
di capacita ridotta, che puo es•
sere anche di tipo ceramico da
10.000 pF.

274
verrebbero filtrati da! condensatore elettrolitic11
C1, perché questo, in pratica, presenta anche una
certa induttanza che blocca i] filtraggio alle alte
1 Z1

frequenze, lasciandole passare indisturbate nel-


l'apparato utilizzatore.

FILTRAGGIO MIGLIORATO + +
ENTR USc.
Quando si desidera migliorare notevolmente il

rI -4
filtraggio, si ricorre a taluni accorgimenti che
vanno dall'uso di una semplice induttanza fino
a quello di alimentatori stabilizzati e filtrati.
Nello schema di figura 12 l'autoinduttanza Z1
rappresenta un efficace filtro passabasso che, se
ben calcolato, elimina quasi totalmente il ripple,
indipendentemente dagli effetti del carico. Infat-
Fig. 12 - Esempio di circuito di filtraggio composto da
ti, mentre il condensatore lende a scaricarsi, quan-
una autoinduttanza (Z1) e da due condensatori elettro-
do e attraversato da correnti elettriche di note- litici (C1 - C2). L'autoinduttanza, quando e ben calco-
lata, elimina quasi totalmente il ripple, indipendente-
mente dagli effetti del carico.

l
DZ VU r
o
)

<r
4
Fig. 13 - Esempio classico e as-
solutamente semplice di circuito
)
di stabilizzazione pilotato tramite
diodo zener (DZ). Questo compo-
nente, come e noto, consente di
ottenere, sui suoi terminali, una
corrente pressocché costante al
variare della corrente che lo at-
traversa.

vole intensita, l'autoinduttanza introduce una


Fig. 14- 11 collegamento in parallelo di due diodi zener
sempre maggiore tensione di compensazione, che é teoricamente possibile ma assolutamente sconsiglia-
livella la tensione d'uscita. bile. Infati una piccola differenza del valori delle due
tensioni zener porta alla rapida distruzione dei com-
RESISTENZA INTERNA ponenti. Soltanto in caso di assoluta parita di valori
delle tenslonl zener, la corrente si riparte in misura
DELL'ALIMENTATORE uguale attraverso i due diodi.

Ogni trasformatore ed eventualmente l'induttan-


za, i diodi e i vari fili che compongono il cablag-
gio dell'alimentatore, presentano tutti una resi- vs
stenza. E' ovvio quindi che anche l'alimentatore
debba essere caratterizzato da un certo valore di
« resistenza interna».
Ma al di sopra della resistenza interna esiste un
1 7
altro elemento che assume maggiore importanza : vcc DZl DZ2
la resistenza dinamica, che e rappresentata da!
rapporto fra la caduta di tensione e la conse-
guente variazione di corrente.
Facciamo un esempio. Un alimentatore in grado
di fornire la tensione di 12 V con un assorbimen-

275
to di corrente di 1 A e una tensione di 11 V
con un assorbimento di corrente di 2 A, avra
IZ una resistenza interna dinamica pari a :
3V 5v 6V 10V 20V (12 11)
R- =l ohm
(2-1)
Appare subito evidente che, quanto piü bassa ri-
sultera la resistenza interna dinamica di un ali-
mentatore, tanto migliore sara la stabilizzazione
ottenuta.
vz Se si desidera ottenere una bassisima resistenza
interna, e inutile ricorrere a trasformatori so-
vradimensionati, mentre risulta piü comodo ed
economico stabilizzare elettronicamente la ten-
s1one.

Fig. 15 - Curve caratteristiche di comparazione fra dio- IL DIODO ZENER


di zener di diversl valori di tensione.
II piu semplice circuito di stabilizazzione si ottie-
ne con !'uso di un diodo zener inserito in un pro-
getto del tipo di quello riportato in figura 13. In
questo caso il diodo zener e indicato con la siglia
DZ.
I diodi zener, come e noto, sono componenti elet-
tronici che consentono di ottenere, sui loro ter-
minali, una tensione pressocché costante al varia-
re della corrente che li attraversa, ovviamente
entro i limiti imposti dalla massima dissipazione
del componente.
II progetto riportato in figura 13 propone il piü
semplice tipo di circuito stabilizzatore.
In assenza. di carico, il diodo zener verra attra-
versato da una corrente di valore pari a:
vs Vcc-Vz
Iz = -----
R R
Applicando un carico al circuito ed aumentando
021 progressivamente il valore della corrente assor-
bita, si avra una diminuzione progressiva della
e
vcc
e
vs
corrente che attraversa il diodo zener; ma non si
avra alcuna diminuzione della tensione d'uscita,
022 almeno fino a quando la corrente scorre in mi-
e e sura sufficiente per la stibilizzazione attraverso il
diodo zener.
In pratica la massima corrente assorbita dal cari-
073 co, quella che consente una buona stabilizzazione,
non dovra mai superare il valore Iz precedente-
mente stabilio. Normalmente si ha:
Imax. = Iz 10% Iz.

PROGETTAZIONE DI UN ALIMENTATORE
STABILIZZATO
Flg. 16 - Collegamento in serie di tre diodi zener. Que-
sto tipo di collegamento puó essere realizzato anche Ripetendo in modo inverso il ragionamento ora
con componenti di diversl valori di tenslone. esposto, sara possibile progettare un semplice ali-

276
AMPLIFICAT0RE BF
50 WATT
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
L. 21500
CARA TTERISTICHE
Potenza musicale 50W
Potenza continua 45 W
Impedenza d'uscita 4 ohm
lmpedenza entrata Et superiore a 100.00 ohm
lmpedenza entrata E2 superiore a 1 megaohm
Sensibilitá entrata Et 100 mV per 45 W
Sensibilitá entrata E2 1 V per 45 W
Controllo toni atten. -- 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione inf. al 2% a 40 W
Semiconduttori 8 transistor al silicio
+ 4 diodl al silicio
+ 1 diodo zener
Alimentazione 220 V
Consumo a pieno carico 60 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/disturbo 55 dB a 10 W

11 kit e comprensivo di tutti gli


Questa scatola di montaggio, veramente pre- elementi necessari perla realiz-
stigiosa, si aggiunge alla collana dei kit ap-
prontati dalla nostra organizzazione. L'ampli- zazione dell'amplificatore ripro-
ficatore di potenza, appositamente concepito dotto nella foto. Per il suo com-
per l'accoppiamento con la chitarra elettrica,
é dotato di due entrate ed é quindi adattabile pletamento il lettore dovra pro-
a molte altre sorgenti di segnali BF, cosi da curarsi, per proprio conto, gli al-
rendere l'apparato utilissimo per gli usi piü
svariati. toparlanti e il contenitore.
ll kit e comprensivo di tutti gli elementi necessari per la realiz-
razione dell'amplificatore riprodotto nella foto, Per il suo como
pletamento il lettore dovra procurarsi, peer proprio conto, gl
altoparlantie il contenitore

LA SCATOLA DI MONTAGGIO COSTA L. 21.500. Per richiederla occorre invlare


11 relativo importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRA-
TICA - 20125 MILANO - Via Zuretti 52 (nel prezzo sono compresa anche le spese
di spedizione).
Fig. 17 - Esemplo di collegamento in serie di quattro
diodi zener che permettono di raggiungere il valore
di tensione zener di 45 V, Tre diodi sono da 12 V e
un diodo e da 9 V.
R

12 V

12 V
4
45V

12V

9V
Fig. 18- La tolleranza dei diodi zener permette di ot-
tenere, nel collegamento In serie di piú elementi, una
tensione totale leggermente diversa da quella preven-
tivata. Ma si pub ovviare a tale inconveniente aggiun-
gendo, in serie di collegamento, un certo numero di
diodi normali a polarizzazione diretta (D1-D2).

mentatore stabilizzato.
Infatti, una volta stabilita la corrente massima
(Imax.), si determina I o Imax + 10% Imax
e, quindi, la resistenza R = (Vcc- V) : I. E' R
ovvio che dovranno essere noti i valori di Vcc e
Vz, che rappresentano i valori della tensione d'u- 0Z1
scita dell'alimentatore non stabilizzato e quello
della tensione di zener pari al valore della ten-
sione d'uscita stabilizzata.
Un altro elemento, di notevole importanza ai f- 0Z2
ni pratici, necessario per scegliere il diodo zener,
e rappresentato dalla potenza, che viene deter-
minata eseguendo il seguente prodotto: Vz x
0Z3
x Iz = Pd.
Per ragioni di sicurezza, conviene sempre servirsi
e
vcc
e
VS
di un diodo in grado di dissipare una potenza
di valore doppio rispetto a quello calcolato. e 0Z4 e
D10D1 ZENER IN PARALLELO E IN SERIE

Anche se in commercio esiste una grande varieta


01
di diodi zener, con una grande gamma di ten-
sioni e di potenze, puó capitare di non riuscire
a reperire in commercio un certo componente. 02
Ricordiamo che i diodi zener vengono venduti
con tensioni che oscillano tra i 3 V e i 200 V e
piü, mentre la gamma di potenze si estende fra
i 400 mW e i 100 W e piü.
Quando non si riesce a trovare un diodo zener

278
CARICA BATTERIE
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
ENTRATA: 220 V - 50 Hz
USCITA: 6 - 12 Vcc - 4 A L. 14.500

Tutti i componenti necessarí per la realizzazione di questo apparato sono contenuti in


una scatola di montaggio venduta dalla nostra Organizzazione al prezzo dí L. 14.500.
Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo a mezzo vaglia o
c.c.p. n. 3/26482 íntestato a: Elettronica Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
Volendo aumentare la potenza, si dovranno effet-
tuare esclusivamente collegamenti in serie, utiliz-
zando componenti di diversa tensione. Per esem-
pio, un diodo zener da 18 V-3 W potra essere
realizzato collegando in serie fra di loro tre diodi
zener da 6 V - 1 W. Non si dovranno mai colle-
0z1
gare in parallelo fra loro tre diodi zener da 18V-
1 w.
II collegamento in serie potra essere realizzato
022 anche con componenti di diversi valori di ten-
sione, in modo da ottenere valori non previsti
negli zener commerciali.
In figura 17 e rappresentato un collegamento in
023
serie di quattro diodi, che permettono di rag-
e
vcc
giungere il valore di tensione zener di 45 V; tre
diodi sono da 12 V, mentre 1 diodo e da 9 V.
e OZ4
COEFFICIENTE DI TEMPERATURA

01 Come avviene per la maggior parte dei semicon-


duttori, anche i diodi zener variano le proprie
caratteristiche al variare della temperatura.
Per uno zener da 6 V circa si ha un coefficiente
di temperatura pressocché nullo.
02 Per tensioni inferiori ai 6 V, il coefficiente di tem-
peratura e negativo; ció significa che gli aumenti
di temperatura abbassano la tensione caratteristi-
ca dello zener, mentre per tensioni maggiori di
6 V il coefficiente risulta positivo.
Quando si vuol ottenere un diodo zener di ten-
Fig. 19 - Per ottenere una migliore compensazlone, op- sione elevata a basso coefficiente di temperatura,
pure per regolare tramite un controllo manuale « fine» si puo, ad esempio, utilizzare un diodo zener con
la tensione, si puó inserire un potenziometro In paral- tensioni leggermente superiori ai 6 V e diodi con
lelo con un diodo, cosl come indicato In questo schema.
tensioni leggermente inferiori ai 6 V, in modo
da ottenere una compensazione. Ma questo stes-
so risultato puo essere ottenuto servendosi di diodi
zener con tensioni superiori ai 6 V ed inserendo,
con precisi valori di tensione e potenza, si ri- in serie, uno o piu diodi al silicio in collegamento
corre al collegamento di piü diodi di valori fa- diretto, tenendo conto che la tensione totale di
cilmente reperibili, in modo da raggiungere le zener verra elevata di 0,7 V per ogni elemento.
condizioni elettriche desiderate. I diodi al silicio presentano un coefficiente di
Diciamo subito che con i diodi zener non si <leve temperatura negativo, che consente di compen-
mai effettuare il collegamento in parallelo. sare bene quello positivo degli zener ad alta ten-
E' vero che teoricamente due diodi uguali, colle- s1one.
gati in parallelo, suddividono ugualmente la cor- Ma se si vuole ottenere una compensazione mi-
rente componendo, virtualmente, un solo diodo gliore, oppure se si vuol regolare in maniera « fi-
di potenza doppia; ma e altrettanto vero che ba- ne » la tensione, si potra inserire un potenziome-
sta una leggerissima differenza fra le due tensioni tro in parallelo con un diodo, cosl come indicato
di zener per distruggere entrambi i componenti. nel progetto di figura 19.
Infatti, il diodo zener a tensione minore sopporta Nel prossimo fascicolo della rivista analizzeremo
da solo quasi tutta la corrente, cosl che, dopo gli alimentatori stabilizzati a transistor, esponendo
un breve periodo di tempo, esso viene distrutto; i principali criteri di progettazione e presentando
dopo la distruzione del primo diodo succede quel- i relativi circuiti teorici.
la dell'altro, che viene a trovarsi nelle' identiche
condizioni elettriche del primo. (continua al prossimo numero)

280
M] I sCATOLA
)) o
MONTAGGIO
L. 9.700

FOTOCOMANDO
PER: interruttore crepuscolare
Con questa
conteggio di oggetti o persone
scatola di
montaggio antifurto
offriamo ai
lettori la apertura automatica del garage
possibilita di
realizzare lampeggiatore
rapidamente,
senza alcun
problema di
tutti i comandi a distanza
reperibilita di
materiali, un
efficiente
fotocomando La scatola di montaggio deve essere richiesta a: ELET-
adatto a tutte TRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti 52,
le applicazioni inviando anticipatamente l'importo di L. 9.700 a mezzo
di comandi a vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482. Nel prezzo sono
distanza. comprese le spese di spedizione.
Abbinando al vostro apparecchio te-
lefonico privato questo semplice ge-
neratore e miscelatore di frequenze a-
custiche, potrete essere certi dell'as-
soluta segretezza e riservatezza delle
telefo nate. Perché nessuna spia elet-
tronica o altre astute escogitazioni

IL
tecniche potranno essere in grado
di... origliare sulla linea telefo nica.

TELEFONO
PASTICCIATO
La riservatezza delle comunicazioni telefoniche E' vero che questo accorgimento potrebbe essere
e recentemente balzata alla ribalta dell'opinione apportato anche al norrnale telefono, ma la so-
pubblica dopo la scoperta di innumerevoli mi- cieta telefonica vieta nella maniera piü assoluta
crospie installate sulle linee telefoniche. di manomettere l'apparecchio telefonico in do-
La segretezza delle comunicazioni assume mag- tazione all'utente e di effettuare qualsiasi colle-
gior importanza in particolari settori della vita gamento con la linea.
pubblica e del mondo industriale. In quest'ulti-
mo, infatti, anche una sola informazione telefo-
nicamente carpita e passata alla concorrenza puó COME FUNZIONA
decidere il futuro di una azienda.
La segretezza e la riservatezza delle telefonate Prima di addentrarci nella discussione tecnica del
debbono essere tutelate dalla societá telefonica progetto proposto in questo articolo, riteniamo
che, invece, non puó intervenire nelle installazio- cosa assai importante informare subito il lettore
ni telefoniche private delle piccole e grosse azien- su! principio del funzionamento del « telefono ...
de e neppure negli impianti citofonici. pasticciato ».
Ma in questo secando caso ... interveniamo noi, Abbiamo detto che e proibito manomettere il te-
proponendovi la realizzazione di un circuito in lefono in dotazione della SIP, mentre e possi-
grado di assicurarvi la completa segretezza e ri- bile intervenire su qualsiasi impianto telefonico
servatezza delle vostre telefonate. privato. Tuttavia, per poter chiarire bene il prin-

283
Tl T3

'NA
TELEFONICA

R'I

T
TRl

s 1(

COMPONENTI
Conde neatorl R6 = 4.700 ohm
01 • 47 l,lf - 25 VI (elenrollllco) R7 = 1.000 ohm (potenz. e varia. lln,)
C2 c:r 100.000 pF R8 = 1.000 ohm
C3 = 100.000 pF R9 = da celcolere In modo de lllllltare le cor-
CA = 47 1,1,f - 25 VI (elellrolltlco) rente di llnee ad un velont nlHllmo di
C5 = 4,7 l,lf - 25 VI (elellrollllco) 21 111A
C6 = 2 l,lf (non elettrollllco)
Varie
Resistenze TRI • 80107
RI = 1.000 ohm TR2 =BCI77
R2 = 1.000 ohm T1-12-T3 • vedl tello
3 = 2.200 ohm D1-D2-D3-D4 = vedi testo
R4 • 1,000 ohm 81 • devlelore trlplo
R5 = 4.700 ohm IC =
uA4741

284
4Fig. 1 - L'apparato che permette di garantire segretez-
za e riservatezza alle comunicazionl telefoniche e com-
posto da un generatore e da un miscelatore di fre-
quenze acustiche, ll circuito generatore di frequenza
e alimentato con una pila a 9 V; il microtelefono ausl-
liario, che il lettore dovra acquistare assieme agli al-
tri elementi necessari per costruire l'apparecchio, e
alimentato con una pila a torcia da 3 • V. L'integrato
IC e un operazionale di tipo µA741. 1 due transistor
TR1 -TR2 sono di tipo BC107-BC177. 1 tre trasforma-
ton T1.T2-T3 sono di tipo per uscita in push-pull di
amplificatori transistorizzati.

Fig. 2 - Cablaggio del generatore-miscelatore di fre-


quenze acustiche. 11 circuito dovra essere inserito in
un contenitore sul cui pannello frontale compariranno
il deviatore triplo S1 e il comando del potenziometro
R7 con il quale si esalta la chiarezza delle comunica-
zioni. 11 circuito stampato e d'obbligo per ottenere un
montaggio razionale e compatto.

285

Fig. 3 - Disegno del cir-
cuito stampato a grandez-
za naturale che il lettore
dovra riprodurre per co-
struire il generatore-misce-
latore di frequenze acu-
stiche.

cipio di funzionamento del nostro circuito, fare- disponibilitá dello stesso apparecchio da parte
mo preciso riferimento al comunissimo apparec- di entrambi gli interlocutori. E ricordiamo an-
chio telefonico installato nelle nostre case. cora che per semplicita di linguaggio abbiamo
In pratica si tratta di costruire un piccolo cir- definí to « cornetto telefonico » quell'apparecchio
cuito elettronico, che deve essere collegato in pa- che tecnicamente e con termine appropriato vie-
rallelo con la linea telefonica; a questo stesso ne chiamato « microtelefono » e che noi adotte-
circuito deve essere collegato un ricevitore tele- remo, d'ora in avanti, ne! corso dell'articolo.
fonico cioé, per intenderci meglio, un cornetto
telefonico uguale a quello applicato al normale
telefono. ANALISI DEL CIRCUITO
Quando si vuol telefonare con la certezza di non Il principio di funzionamento del circuito ripor-
essere spiati da nessuno, si comincia a formare tato in figura 1 consiste ne! generare una fre-
il numero su! normale telefono; si attende l'ini- quenza portante e mescolarla con la frequenza
zio del collegamento telefonico con l'interlocu- corrispondente all'informazione audio. Si tratta
tore; si depone il cornetto su! tavolo, si aziona la quindi di una codificazione delle comunicazioni
levetta di un deviatore multiplo e si prende in telefoniche.
mano il nuovo cornetto per parlare ed ascoltare La codificazione e ottenuta tramite un modula-
attraverso quest'ultimo. tore bilanciato, che « mescola » il segnale audio
Abbiamo cosi elencato le poche manovre che si proveniente da! microfono con quello di una no-
debbono eseguire per esser certi che la comuni- ta di bassa frequenza generata da un apposito
cazione telefonica non possa essere ascoltata da circuito.
alcuno. Piü avanti vedremo il motivo per cui non Se i trasformatori T2 - T3 sono di tipo telefo-
e possibile interferire in alcun modo ne! dialogo nico, cioé perfettamente bilanciati, e i quattro
telefonico fra due persone, anche se fin da que- diodi D1 - D2 - D3 - D4 sono uguali tra loro, si
sto momento possiamo anticipare la notizia che ottiene una elevata soppressione della portante,
il nostro apparato genera un segnale che mesco- permettendo una ricezione chiara ed esente da
landosi con il segnale audio originale provoca note di fondo.
nelle eventuali spie telefoniche un suono vocale Spiegheremo in seguito come sia facilmente pos-
molto simile a quelli emessi dal notissimo Pape- sibile selczionare i quattro diodi D1 - D2 - D3 -
rino dei cartoni animati. D4.
Prima di iniziare l'analisi del circuito originale, Procediamo con l'analisi del circuito di figura l.
vogliamo appena ricordare che questo sistema Sull'avvolgimento secondario del trasformatore
di comunicazioni telefoniche sicure impone la T2 e presente il segnale codificato. Ma per ele-

286
vare l'ampiezza del segnale e adattarlo all'impe-
denza delle nonnali linee di trasmissioni telefo-
niche, si <leve far uso del trasfonnatore elevatore
T3 e del gruppo resistivo - capacitivo R9 - C6,
che ha il compito di limitare la corrente di linea
ad un valore massimo di 25 mA. Llre 2.700
A questo scopo il valore della resistenza R9 potra
essere variato rispetto a quello originale, aumen-
tando o diminuendo in modo da raggiungere l'e-
satto valore di corrente precedentemente citato
(25 mA), che riteniamo debba essere considerato
ottimo per il funzionamento dell'intero apparato.

LA PORTANTE DI BASSA FREQUENZA


La portante di bassa frequenza viene generata
tramite un circuito a ponte di Wien, che impie-
ga quale elemento attivo il circuito integrato
IC di tipo A741.
Come e noto, l'amplificatore operazionale ora
cita to e dovunque reperibile e a basso costo; es-
so non richiede alcuna compensazione di fre-
quenza e cío semplifica il montaggio del compo-
nente evitando, in parí tempo, l'insorgere d'in-
neschi o fischi che possono danneggiare il fun- CON QUESTA PENNA
zionamento dell'intero progetto.
11 potenziometro R7, che ha il valore di 1.000 APPRONTATE I VOSTRI
ohm ed e di tipo a variazione lineare, consente di
regolare finemente la frequenza generata dall'o- CIRCUITI STAMPATI
scillatore, pennettendo all'interlocutore di mi-
gliorare oltremodo la comprensibilita della co-
Questa penna permette di preparare i circuiti stampati
municazione durante la trasmissione telefonica. con la massima perfezione nei minimi dettagli. 11 suo
11 segnale generato dall'oscillatore e di tipo si- aspetto esteriore e quello dí una penna con punta
nusoidale; esso viene inviato ad uno stadio am- di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
plificatore-aclattatore d'impedenza realizzato con tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
due transistor (TR1-TR2) montati in un circuito mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
a simmetria complementare. risce perfettamente al rame.
Successivamente il segnale amplificato viene in-
viato al modulatore bilanciato, nel quale viene
miscelato con il segnale audio. NORME D'USO CARA TTERISTICHE

Tracciare il circuito su una La penna contiene un di-


lastra di rame laminata e spensatore di inchlostro
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola
COSTRUZIONE DELL'APPARATO sclarla asciugare per 15 che garantisce una lunga
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapor-
nella solurione di attacco rioni quando non viene
Rappresentiamo in figura 2 il piano di cablaggio (acldo corro■lvo). Tolla la usata. La penna non con-
dell'apparato. lastra dalla solurione, si tiene un sempllce tampo-
enoterá che il circuito é in ne imbevuto, ma comple-
II circuito dovra essere inserito in un piccolo perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio-
qulndi togliere l'lnchlostro stro. Per assicurare una
contenitore da affancare accanto all'apparecchio con nafta solvente e la scrittura sempre perfett,
telefonico. La pila di alimentazione a 9 V dovra e lastra del circuito pron- la penna e munita di una
ta per l'uso. punta di ricambio situata
essere introdotta ne! contenitore in modo da nella parte terminale,
agevolarne il ricambio, cioé dovra essere inserí-
ta in un punto facilmente accessibile dall'esterno.
Sul pannello frontale del contenitore risulteran- g
no presentí due solí comandi: il commutatore
multiplo S1 e il perno del potenziometro R7, che
consente di regolare finemente la frequenza ge-
nerata dall'oscillatore, rivelandosi particolarmen-

287
4
Fig. 4- Il triplo de- 4
viatore S1 e in pra-


tica un commutato-
re a 3 vle - 2 po-
sizioni.
2 6

·/-s1a S1b S1c


Fig. 5 - Allo acopo di non incortere in errori di ca-
blaggio, riportiamo in questo disegno la parte infe-
rlore dell'operazionale 4741, nel quale re esatta- 8
mente elencata la successlone numerica degli elettro- VISTO DA
di dell'integrato, a partire dalla piccola tacca di rlfe- SOTTO
1 rimento.

te utile durante la ricezione, perché migliora la componenti, ci si potra servire di tre trasforma-
comprensibilitá della comunicazione. tori adatti per stadi d'uscita in push-pull di rice-
Poiché il ricevitore telefonico 'privato puó essere vitori radio transistorizzati. Questi trasformatori
manomesso, il circuito riportato in figura 2 po- sono normalmente dotati di un avvolgimento pri-
tra essere inserito dentro lo stesso apparecchio mario con impedenza di 8 ohm. Per il trasforma-
telefonico. In questo caso ci si potra servire, in tore T il terminale centrale viene lasciato libe-
sostituzione del commutatore triplo S1, del com- ro, mentre vengono utilizzati i due terminali
mutatore automatico gia presente ne! ricevitore centrali dei trasformatoni T2 T3.
telefonico che, normalmente, provvede alla com- 11 circuito integrato IC e un operazionale di tipo
mutazione all'atto del sollevamento del microte- A741; in sua sostituzione si potranno utilizzare
lefono. Ma per evitare confusioni di cablaggio, molti al tri tipi di circuiti integrati, per esempio:
quando si puó fare a meno di ricorrere al rispar- L141 - LM741, ecc.
mio, conviene acquistare un commutatore triplo E' ovvio che con l'uso di trasformatori per stadi
come quello riportato in figura 2. d'uscita in controfase di ricevitori radio transi-
Coloro che lo desiderassero, potranno inserire storizzati la soppressione della portante non sara
ne! circuito un commutatore a 2 vie- 2- 3 o ottima, ma potra comunque considerarsi sempre
piu posizioni, con il quale si potranno inserire accettabile.
ne! circuito diversi valori capacitivi in sostituzio- Questi tipi di trasformatori sono facilmente re-
ne di quelli prescritti per i condensatori C2 - C3; peribili presso ogni rivenditore di materiali elet-
con questo sistema ausiliario di commutazione tronici.
capacitiva e possibile far variare la frequenza
della portante, in modo da collegarsi ... segreta-
mente con i vari posti d'ascolto secondari, ad D10D1 SELEZIONATI
ognuno dei quali e concessa la possibilitá di deco-
dificare una sola frequenza. Abbiamo gia detto che, soltanto ne! caso in cui
Ricordiamo che, sfruttando il deviatore multiplo i trasformatori T2 - T3 siano di tipo telefonico e,
contenuto dentro l'apparecchio telefonico, e sem- quindi, perfettamente bilanciati, ed anche quan-
pre possibile inserire una suoneria ausiliaria col- do i quattro diodi DI- D2- D3 - D4 sono per-
legata soltanto ne! caso in cui il microtelefono fettamente uguali tra loro, e possibile ottenere una
risulti abbassato. In ogni caso, questa ed altre elevata soppressione della portante, in modo da
possibili varianti sono da stabilirsi, di volta in raggiungere una notevole chiarezza di ricezione,
volta, in relazione al tipo di telefono di cui si senza alcuna presenza di note di fondo.
dispone e dell'impianto che si desidera realizzare. Vediamo ora in qua! modo sía possibile selezio-
nare i quattro diodi DI- D2- D3 - DA4.
Per questo tipo di selezione occorre fornirsi di un
COMPONENTI ELETTRONICI ohmmetro o, piü semplicemente, di un tester
commutato nella gamma di misure ohmmetriche
I componenti elettronici necessari per la realizza- e nelle scale: ohm x 1 oppure ohm x 10. Poi
zione del montaggio riportato in figura 2 non si misura il valore della resistenza diretta di al-
presentano difcoltá di ordine commerciale, fatta cuni diodi, selezionandone fra essi quattro sol-
eccezione per i trasformatori telefonici T 1- T2- tanto : quelli che presentano lo stesso valore re-
T3. Non potendo entrare in possesso di questi sistivo. Converrá poi effettuare una prova sup-

288
plementare, accertandosi che tutti i diodi sele- via libera, si compone il numero dell'interlocu-
zionati presentino, nella scala ohm x 1.000 un tore e si attende che inizi il collegamento tele-
valore di resistenza inversa moho elevata e CO- fonico; quindi si abbassa la leva SI, si appoggia
munque superiore a 1 megaohm. il microtelefono originale su! tavolo o, comun-
que, in qualsiasi altro posto all'infuori della sua
sede naturale e si parla attraverso il microtele-
MODALIT A' DI IMPIEGO fono supplementare, cioé quello direttamente col-
legato con il nostro apparato.
Abbiamo gia avuto modo di elencare le vane Quando invece si riceve una telefonata, si azio-
operazioni necessarie per !'uso del telefono dopo na il commutatore SI, si depone il microtelefono
che esso e stato confortato con l'accoppiamento originale su! tavolo e si ascolta tramite il micro-
di questo apparato complementare. telefono complementare regolando, questa volta,
Quando si vuol telefonare, si toglie il microtele- il potenziometro R7, che permette di migliorare
fono dall'apparecchio, si attende il segnale di la chiarezza dell'ascolto.

Le prime
esperienze
del dilettante

RICEVITORE PER ONDE MEDIE A 2 VALVOLE


IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 6.300 senza altoparlante
L. 7.000 con altoparlante
E' un kit necessario ad ogni principiante per Il kit e corredato del fascicolo n. 2-1973 della
muovere i primi passi nello studio della radio· rivista, in cui e pubblicato l'articolo relativo
tecnica elementare. E' la sola guida sicura per al montaggio dell'apparato. Le richieste debbono
comporre un radioapparato, senza Il fastidio di essere fatte inviando anticipatamente l'importo
dover risolvere problemi di reperibilita di ma- a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a:
teriali o di arrangiamenti talvolta impossibili. Elettronica Pratica - 20125 (Mi) - Via Zuretti, 52.

289
5W a 12V

Realizzando questo progetto potrete installare


nella vostra autovettura un dispositivo acustico
di retromarcia che, unitamente alle luci originali, dará
garanzia di maggior sicurezza per l'incolumitá
vostra e degli altri. La potenza di 5 W, ottenibile con
una alimentazione di 12 V, vi permettera inoltre di costruire
ottimi sistemi di allarme acustico e rumorose
sirene elettroniche.

290
Nel lontano Giappone gli autoveicoli sono dotati, OSCILLATORE A SFASAMENTO
oltre che della luce posteriore di retromarcia,
anche di un sistema di segnalazione acustica : II cuore del progetto e costituito da un oscillato-
una piccola sirena che entra in azione quando re sinusoidale a frequenza fissa del tipo a sfasa-
l'auto compie una qualsiasi manovra di marcia rnento .
all'indietro creando una situazione di eventuale Questo oscillatore, di cui avrerno modo di ana-
perico lo. lizzare tra breve e dettagliatamente il preciso
Da noi purtroppo questo conforto automobilisti- funzionamento, consente di ottenere forme d'on-
co non esiste, perché non e imposto dalle vigenti da sinusoidali a bassa distorsione e con potenza
regolamentazioni stradali. regolabile. E questo risultato viene raggiunto sen-
Ma chi volesse installarlo nella propria autovet- za grosse complicazioni circuitali, con una elevata
tura, potra cogliere questa occasione realizzando sicurezza di funzionarnento, anche perché il tran-
e montando nell'automobile l'oscillatore di po- sistor ed i vari componenti elettronici utilizzati
tenza presentato e descritto in queste pagine. non presentano aspetti critici, salvo qualche ec-

Os,,. . ,· L
· · ·- ·.•To
·LA - · · · a· e
. · >:,\.I .. • ••..• ·• .. ·• ••. ' •. ·• :· ·,

DI
POTENZA
400 Hz
Il nostro apparato, tuttavia, potra servire anche cezione, concedendo sempre al circuito di oscil-
per altri usi, diversi da quelli automobilistici. lare su una gamma di tensioni di alimentazione
Perché proprio in virtu della potenza erogata dal abbastanza ampia.
circuito, il progetto potra rappresentare un'otti-
rna sirena, un clackson elettronico o, comunque,
un preciso sistema di aliarme acustico. IL PRINCIPIO DELLA RETROAZIONE
Tutti questi vantaggi possono essere raggiunti
grazie alla potenza erogata dall'oscillatore, che L'oscillatore a sfas'amento fonda il suo principio
puó toccare anche i 5 W se il circuito e alimen- di funzionamento su quello piü generale della
tato con la tensione continua di 12 V su un retroazione negli amplificatori.
carico di 2,5 ohm. Lo schema presentato sulla sinistra di figura 1

291
r
Re
·?
vcc e e
4Fig. 1 - Lo schema ripor-
tato a slnistra rappresenta
un tlplco stadio transisto-
rizzato nel quale la resi-
Ra Ra stenza Rb compie il pro-
cesso di retroazione in
R corrente continua del se-
3 gnale. Nel caso in cui si
volesse utilizzare una rete
RC, di tipo assal piil com-
plesso, come quella ripor-
TR RETE SFASAMENTO tata sullo schema a de-
AMPLIE. stra, il segnale, introdotto
attraverso il punto 1 ver-
rebbe riportato sul punto
2, con uno sfasamento di
180º, per un certo valore
di frequenza.
rappresenta un típico stadio transistorizzato, ne! dubbio molto stabile; infatti, supponendo che le
quale la resistenza Rb compie la retroazione, in resistenze Rb ed Re siano idealmente delle resi-
corrente continua, del segnale, il quale esce dal stenze pure, la retroazione non introduce sfasa-
collettore e raggiunge la base del transistor. menti tra i segnali d'entrata e d'uscita, entro la
La resistenza Rb permette di introdurre un ulte- gamma di frequenze in cui il guadagno del tran-
riore vantaggio nel circuito, perché consente di sistor risulta superiore all'unita.
migliorare notevolmente la stabilita termica; in- Nel caso in cui, anziché servirsi di una semplice
fatti, le variazioni che si verificano su! collettore, resistenza in veste di elemento di retroazione, si
imputabili a cause termiche, vengono riportate, utilizzasse una rete resistivo-capacitiva, di tipo
attraverso la resistenza Rb, alla base del transi- assai piü complesso, come quella riportata a de-
stor TR e da questo amplificate. Quando il tran- stra di figura 1, il segnale introdotto attraverso
e
sistor montato in circuito con emittore a massa, il punto l verrebbe riportato su! punto 2 con
esso inverte di 180º il segnale; e il segnale am- uno sfasamento di 180, per un certo valore di
plificato compensa lo squilibrio termico che lo frequenza.
aveva generato. Poiché il transistor provvede gia per sua natura
a invertire la fase del segnale su! collettore, ri-
spetto al segnale presente sulla base, l'effetto del-
STABILITA' DEL CIRCUITO la retroazione, che inverte nuovamente il segnale
di 180, consiste nell'inviare alla base un segnale
II circuito riportato a sinistra di figura l e senza in fase, incrementando il segnale d'ingresso: tale

r= ========~ ....ilO
vcc
Re
RETE SFASAMENTO

Rb

Fig. 2 - Questo progetto


► TR
AMPLIE.
Ra Ra Ra

completa quelli riportati In


flg. 1, con l'introduzione
della rete di controreazio-
ne di tipo a sfasamento.

292
fenomeno continua fino al sopraggiungere dell'o- Consideriamo la prima di queste due condizioni.
scillazione del circuito. Essa impone che la rete di sfasamento sia in gra-
E' ovvio che il circuito puo oscillare su un solo do di introdurre uno sfasamento di 180°. Ecco
valore di frequenza, perché esiste una ed una sola perché si fa uso normalmente di tre filtri passa
frequenza per la quale si ottiene uno sfasamento alto, ottenendo da ciascuno stadio uno sfasamen-
di 180 nella rete di controreazione. to di 60°. La seconda condizione riguarda il gua-
dagno del transistor che, al valore presunto della
frequenza di oscillazione, deve superare l'atte-
CONTROREAZIONE A SFASAMENTO nuazione introdotta dalla rete di sfasamento.
Una volta soddisfatte le due condizioni ora citate,
II progetto riportato in figura 2 interpreta i pro- si puó essere certi che il circuito ein grado di
getti giá analizzati in precedenza dopo l'introdu- funzionare a dovere, senza necessita alcuna di
zione della rete di controreazione di tipo a sfa- particolari interventi di taratura o diffcili messe
samento. a punto.
Si noti che ne! progetto di figura 2 la resistenza
Rb e stata conservata; ció allo scopo di stabiliz-
zare, in corrente continua, il punto di lavoro ANALISI DEL CIRCUITO
del transistor TR; infatti, poiché la nuova rete
di controreazione e di tipo ad accoppiamento in Analizziamo ora dettagliatamente il progetto com-
corrente alternata, questa non avrebbe permesso pleto dell'amplificatore di potenza riportato in
da sola il raggiungimento dell'ambito traguardo figura 3.
della stabilizzazione del punto di lavoro del tran- II circuito teorico comprende uno stadio oscilla-
sistor stesso. tore, pilotato da! transistor TRl, di tipo prece-
dentemente descritto.
Questo stadio prevede la possibilita di regolare
CONDIZIONI DI OSCILLAZIONE il punto di lavoro del transistor TRI tramite il
potenziometro semifisso Rl, consentcndo !'uso cli
Le condizioni che permettono di ottenere l'oscil- una grande varieta di tipi diversi di transistor.
lazione del circuito sono praticamente in nume- Oltre a questo controllo manuale del punto di
ro di due. lavoro del transistor TR l. e presente nel circuito

1 L RICEVITOAE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2,900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacita nella L. 3.500 (con altoparlante)
oratica della radio.

Tutti i componenti necessari per la realizzazione de -«ll ricevitore del principiante » sono contenuti in
una scatola di montaggio venduta dalla nostra organizzazione in due diverse versioni: a L. 2.900 senza
altoparlante e a L3.500 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-
porto a mezo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA 20125 MILANO - Via Zu-
reti n.· 52.
COMPONENTI
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Flg. 3 - Pro getto completo dell'ampllfl cato re di poten- un controllo fine della frequenza, rappresentato
za. Lo sta dlo a sinlstra , pllota to dal transisto r TR I, da! trimmer potenziometrico R8; questo coman-
costitu lsce l'oscillatore vero e proprio, Gli altri quat-
tro transistor compongono l'amplifica to re del segnale.
do consente di centrare esattamente l'oscillazione
La resistenza variabile R1 permette di con tro llare il su! valore di 400 Hz, quando tale regolazione ri-
punto di lavoro del transistor TR1; la reslstenza varia- sulti di notevole importanza per l'operatore.
bile R consente di « centrare » l'osclllazione a 400 Hz. L'oscillazione viene prelevata tramite il conden-
11 potenzlometro a variazione logaritmica R9 permette
di controllare il volume sonoro del segnale uscente
satore es e regolata in ampiezza dal potenzio-
dall'altoparlante. 11 trlmmer potenzlometrlco R10 regola metro di volume R9, che e un normale potenzio-
il punto dl lavoro dell'intero amplificatore. metro a variazione logarítmica del valore di
100.000 ohm.
Allo stadio oscillatore, dopo l'accoppiamento con
il condensatore es ed il potenziometro R9, fa
seguito lo stadio amplificatore di potenza, la cui
entrata e costituita dal condensatore C6.

STADIO AMPLIFICATORE DI POTENZA

Lo stadio amplificatore di potenza fa uso di


quattro transistor, cioé dei transistor TR2 - TR3
- TR4 - TR5.
II particolare di maggior spicco di questo stadio
amplificatore consiste ne! possedere uno stadio
d'uscita del tipo a simmetria complementare, che
Fig. 4- Piano di cablaggio su circuito stampato del- consente di semplificare il progetto beneficiando,
l'oscillatore di potenza. 1 due transistor finall TR4 -
TR5 debbono easere montati su un dispositivo radian- oltre tutto, di una maggiore fedelta di riprodu-
te dell'energia termica ,interponendo fra questo e i due zione. Lo schema, anche in questo caso, e co-
transistor alcuni foglietti di mica, cosi da ottenere un munque abbastanza classico e non richiede ulte-
isolamento perfetto del collettore, rappresentato, oltre riori analisi interpretative.
che dall'elettrodo centrale, anche dal corpo stesso del
transistor. Soffermiamoci invece su un particolare dello

) REGOLAZ.
VOLUME

295
Fig. 5 - Circuito stampato, a grandezra na-
turale, cioé in scala 1/1, necessario per il
montagglo dell'oscillatore di potenza.

L
Flg. 6 - In questo disegno illustriamo chia-
ramente l'esatta distribuzione dei tre elet-
trodi (base - collettore - emittore) uscenti
dal corpo dei due transistor finali di po-
tenza che, per non introdurre fenomeni di
distorsione, dovranno essere di tipo sele-
zionato, cioé dovranno presentare un iden-
tico guadagno.

LATO METALLICU
schema cioé sulla presenza del potenziometro (COLLEGATO AL
RlO, che ha il valore di 1 megaohm. Questo po- COLLETTORE)
tenziometro regola il punto di lavoro dell'intero
amplificatore e dovrá essere regolato in modo
che la tensione, misurata sugli emittori dei tran-
\
sistor TRA - TR5, risulti pari alla meta di quella
di alimentazione. In tal modo, se : transistor fi-
nali sono selczionati, cioé di ugual guadagno, si
otterrá la minor distorsione possibile. B

COSTRUZIONE DELL'APPARATO

In figura 4 e riportato il piano di cablaggio del-


l'oscillatore di potenza.
Come si puó notare, anche in questo caso e stata
B8D235 - BD234
data preferenza al circuito stampato che, in figu-
ra 5, e riportato in grandezza naturale. stor e la piastra stessa, un foglietto di mica, che
I due transistor finali di potenza TRA - TR5 e un elemento fortemente isolante.
debbono essere montati su una piastra metallica Ai lettori principianti ricordiamo che, durante
o su un regolare raffrcddatore, allo scopo di age- l'operazione di fissaggio dei transistor finali di
volare la dispersione dell'energia termica, cioé potenza TRA- TR5, occorre far bene attenzione
del calore emanato dai due componenti. che nessun elemento estraneo metallico si inse-
In figura 6 sono indicati gli elettrodi dei due risca fra la mica e la piastra metallica, oppure
transistor finali, in modo da non commettere er- fra la mica e il transistor. L'esperienza ci insegna,
rori di cablaggio. infatti, che molto spesso una semplice particella
Si tenga ben presente che il collettore dei due metallica, all'atto di fissaggio della vite, e in gra-
transistor finali di potenza e rappresentato, oltre do di perforare la mica creando un dannosissi-
che dall'elettrodo indicato con la lettera C in mo cortocircuito.
figura 6, anche dall'intero involucro metallico Coloro che volessero evitare la costruzione del
esterno del componente. Ecco perché, al mo- circuito stampato, potranno comporre un cablag-
mento del fissaggio del componente sulla piastra gio a fili conduttori, servendosi di una piastrina
metallica radiante, occorre inserire, fra il transi- di bachelitc opportunamente forata.

296
Questo adattatore di impedenza
serve per il collegamento contem-
poraneo di due distinti televisori
con la discesa di un'unica anten-
'
na realizzata con piattina da 300
ohm.

UN' ANTENNA PER


DUE TELEVISORI

Con queste brevi note tecniche intendiamo aiu-


ancora
tare quei teleutenti che, possedendo un'an-
tenna singola personale, con discesa in p'íattina
da 300 ohm, hanno acquistato un secondo tele-
visore, con lo scopo di accontentare la famiglia
nella visione contemporanea dei due programmi
italiani.
Si tenga tuttavia ben presente che il circuito
che stiamo per analizzare nulla ha a che vedere
con i normali impianti di derivazione in paral-
lelo di una presa TV con una o piü prese secon-
darie; il nostro e un circuito che permette di
raggiungere lo scopo di alimentare due distinti
televisori contemporaneamente e con una sola
antenna, senza apportare disadattamenti di im-
pedenza.
Se l'antenna e di tipo a larga banda, oppure e
composta da piü antenne miscelate, il nostro ap-
parato potra risultare ugualmente utile ne! caso

297
·= ¡
Fig. 1 - ll progetto dell'adattatore di impedenza e di
tipo non risonante, Se esso dovesse risultare seletti-
vo, a causa delle capacita parassite introdotte in fase
di montaggio, occorrera inserlre, fra i terminali di
entrata dell'antenna, una resistenza da 300 ohm.

c2

4
R1

R2 R3

ANT.

Fig. 2- La realizzazione pratica dell'adattatore di im-


pedenza dovrá essere eseguita dentro un contenitore
metallico, allo scopo di raggiungere un perfetto scher-
maggio elettrostatico.

in cui si volesse ottenere l'ascolto contemporaneo


di una trasmissione televisiva e di un program-
ma radiofonico a modulazione di frequenza.
La realizzazione di un adattatore di impedenza
a due vie ( tale e il nostro apparato) risul ta ab-
bastanza semplice. Ed e questo un altro motivo
per cui riteniamo valga proprio la pena di spe-
rimentare questo circuito, tenendo conto che il
costo della realizzazione e pressocché nullo. La
costruzione, ínfatti, richiede soltanto un po' di TV1 TV2
pazienza e una piccola dose di buona volontá.
matori con nucleo in ferro, mentre e sufficiente
effettuare l'avvolgimento su un supporto isolante
SCHEMA DELL'ADATTATORE di alcune spire di filo di rame smaltato.

II circuito elettrico dell'adattatore di impedenza


a due vie e riportato in figura 1. COSTRUZIONE DELLA BOBINA U
Come si puó notare, si tratta di un circuito estre-
mamente semplice. L'unico elemento di rilievo, La bobina Ll verrá costruita nel modo indicato
infatti, e costituito dall'avvolgimento Ll che fun- in figura 3, tenendo conto che si tratta di un av-
ge da autotrasformatore adattatore d'impedenza. volgimento in aria, cioé privo di supporto. II
Trattandosi di un circuito che lavora su fre- supporto serve soltanto durante la fase costrutti-
quenze molto elevate, non e assolutamente neces- va dell'avvolgimento, ma poi <leve essere elimi-
sario, anzi sarebbe deleterio, ricorrere a trasfor- nato.

298
Su di esso si dovranno comunque avvolgere 24 Fig. 3 - In questo di-
segno seno riportati 8
spire di filo di rame smaltato del diametro di tutti i dati costruttivi
0,8 mm; il supporto provvisorio dovra avere un della bobina Lt; le di-
diametro esterno di 8 mm.; perché questo e an- mensioni debbono in-
tendersi espresse in 24
che il diametro interno del solenoide. Le spire millimetri.
dovranno risultare compatte su una lunghezza
complessiva di 25 mm.; il diametro del filo di FILO $ 0,8 mm
rame, che e di 0,8 mm.; deve essere in teso senza
isolamento e ció significa che lo spessore reale
puó divenire superiore; ecco perché con 24 spire
si puo raggiungere un solenoide esteso sulla lun-
ghezza di 25 mm. COSTRUZIONE DEL CIRCUITO
Nella bobina dovranno essere ricavate due prese
Allo scopo di ottenere un ottimo schermaggio
intermedie, alla terza e alla ventunesima spira, elettrostatico, il circuito dovrebbe essere inserito
cosi come indicato in figura 3. in un contenitore metallico, cosi come indicato
in figura 2. Per evitare costi eccessivi, tuttavia,
ci si potra servire di un comune contenitore di
plastica.
CARATíERISTICHE DELL'ADATTATORE Si tenga presente che il nostro progetto non deve
risultare risonante; a causa delle capacita pa-
Le caratteristiche elettriche dell'adattatore di im- rassite, tuttavia, e possibile che l'adattatore di
pedenza sono qui di seguito elencate: impedenza possa divenire selettivo, rinforzando
un canale ed attenuando gli altri; le capacita pa-
impedenza d'entrata: 300 ohm (bilanciata) rassite vengono inevitabilmente introdotte in sede
costruttiva. Ma se il circuito dovesse risultare
impedenza d'uscita: 300 ohm (bilanciata) selettivo, e sempre possibile ovviare all'inconve-
niente collegando, fra i terminali d'entrata del-
perdita di inserimento: 2,5 dB
l'antenna, una resistenza da 300 ohm- 0,5 W,
separazione tra le uscite: maggiore di 6 dB con la certezza di eliminare il danno.

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muovere i primi passi nel mon-
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quello qui raffigurato. La sua potenza e di 50 W e l'alimentazione e quella normale di rete-luce di 220 V.

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Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilita su eventuali contesta-
zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicita
del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente.
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nei limiti di 40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stam-
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te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

lnserite il tagliando in una busta e spedite a:

ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute •
Via Zuretti, 52 - MILANO.

305
CON UNA SOLA MODALITA' D! SOTTOSCRI-
ZIONE CI 51 PUO' ABBONARE A

ELETTRONICA PRATICA
nella forma piü semplice, cioé rinunciando a qual-
siasi regalo, oppure, nella seconda forma, richie-
dendo il saldatore-omaggio o, ancora, nella terza
forma, facendo richiesta del

I+{
1 1 1
1

lI modulo ampliíicatore di bassa frequenza, costruito secondo le tecniche


professionali piu avanzate, permette di realizzare un buon numero di apparati
eiettronici, con pochi componenti e modica spesa.

CARATTERISTICHE DEL MODULO


Circuito: di tipo a films depositati su piastrina isolante.
Componenti: 4 transistor - 3 condensatori al tantalio - 2 condensa-
tori ceramici.
Potenza: 1 W su carico di 8 ohm.
Dimensioni: 62 x 18 x 25 mm.
Rzdiatore: incorporato
Alimentaz.: 9 Vcc
r-,
rCD- -

AMPllF BF
A
9, ,S coloro che non sono interessati al dono del mo-
dulo amplificatore, possono abbonarsi a

ELETTRONICA PRA TICA


chiedendo in regalo il

MODERNISSIMO SALDATORE
L'utensile necessario per la realizzazione di per-
fette saldature a stagno sui terminali dei semicon-
duttori e particolarmente indicato per i circuiti
stampati. Maneggevole e leggero, assorbe la po-

tenza di 25 W alla tensione alternata di 220 V. Nel


pacco contenente il saldatore sono pure inseriti
80 cm. di filo-stagno e una scatola di pasta disos-
sidante.

3 forme di abbonamento
1 sola modalita di sottoscrizione
ABBONAMENTO ANNUO SEMPLICE: per l'ltalia L. 7.500
per l'Estero L. 10.000
ABBONAMENTO ANNUO CON DONO: per l'ltalia L. 9.000
A scelta: un modulo amplificatore BF. per l'Estero L. 12.000
Oppure: un saldatore elettrico.
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Per qualslasl rlchlesta di sea-


tole di montagglo, fasclcoll ar-
retratf, consulenza tecnlca lne-
rente al progetti pubbllcatJ sul-
la rlvlsta e per una della tre
poHlbUI forme di abbonamen-
to. VI preghlamo di scrlvere
chlaramente e nell'apposito
apazio, la cauHle di versa-
mento.

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Per qualsiasl richlesta di sea-


tole di montaggio, fasclcoli ar-
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N retratl, consulenza tecnica ine-
z rente al progetti pubblicati sul-
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to. Vi preghiamo di scrlvere
> chlaramente e nell'appostto
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CONSULENTE
TUTTO
PEE VOI
Tutti i lettori di ELETTRONICA PRATICA. abbonati o no, possono
usufruire del nostro servizio di consulenza, rivolgendoci quesiti
tecnici inerenti i vari progetti presentati sulla Rivista. Da parte no-
stra saremo ben lieti di rispondere a tutti, senza distinzione alcuna,
pubblicamente, su queste pagine, oppure, a richiesta, privatamen-
te, tramite lettera. Per rimborso spese postali e di segreteria i
prega aggiungere alla domanda l'importo di L 800 (abbonat L
600) in francobolli.

Alimentazione a 6 V Efficienza di un transistor

Un mio amico vorrebbe installare nella sua uti- Vorrei sapere se e possibile controllare l'efficien-
litaria un ricevitore a transistor da alimentare za di un transistor mediante l'uso del tester.
con la batteria dell'auto. Il ricevitore funziona ALFREDO MAZZONI
con la tensione continua di 6 V, mentre la batte- Cosenza
ria dell'autovettura e di 12 V. Desidererei avere
da voi il progetto di un alimentatore in grado di Per controllare l'efficienza di un transistor con il
ridurre la tensione continua di 12 V a quella tester, si commuta il tester nella portata ohmmica
di 6 V. e si pone in contatto con la base del transistor il
puntale positivo del tester; poi col puntale nega-
EMILIO LEONARDI
tivo si toccano prima l'emittore e poi il collettore.
La Spezia
Se l transistor e di tipo PNP, si avra una resi-
stenza molto bassa, del valore di qualche centi-
A lei non serve il progetto di alcun alimentatore. naio di ohm.
Tenga presente infatti che gli accumulatori per Dopo questa prova si pone in contatto con la
auto sano formati da 6 elementi, ognuno dei qua- base del transistor il puntale negativo del tester,
li fornisce la tensione di 2 V. E' sufficiente quindi mentre con il puntale positivo si toccano successi-
che lei alimenti il ricevitore servendosi soltanto vamente l' emittore e il collettore. La resistenza
della meta degli elementi che compongono l'ac- misurata sara notevole (di alcune centinaia di mi-
cumulatore. Utilizzando cioé tre soli elementi del- gliaia di ohm). Se il transistor si comporta in
e
la batteria, la tensione risultante quella di 6 V. questo modo, ció stara a significare che esso e
F accia attenzione alle polarita della batteria in efficiente. Esaminando un transistor di tipo NPN,
sede di collegamenti, distinguendo esattamente il la lettura delle resistenze risultera esattamente il
morsetto positivo da quello negativo. contrario di quanto detto.

311
lascia alcun dubbio sulla sua causa, essendo do-

Segnali TV deboli
••• vuto ad un apparecchio di diatermia in funzione
nelle vicinanze. Purtroppo, trattandosi di un di-
sturbo di ricezione esterna, le diciamo subito che
difficilmente questo puó essere eliminato e puó
riuscir utile soltanto una variazione di orienta-
Abito in una zona con segnale TV debole e ho mento dell'antenna. Tenga presente inoltre che
pensato di utilizzare due antenne in parallelo, il possessore dell'apparecchio di diatermia, che
onde migliorare la ricezione. I risultati non sono rappresenta l'origine dei disturbi da lei rilevati, e
stati pienamente soddisfacenti, anche se si e avu- tenuto per legge a impedire la diffusione all'e-
to un miglioramento. Cosa posso fare? sterno dei disturbi, applicando opportuni con-
densatori e schermi all'apparato stesso .
FRANCO MATTIOLI
Roma

Nel collegamento a parallelo di due antenne,


occorre tener presente alcuni accorgimenti per
ottenere un perfetto adattamento di impedenza
e un'ottima ricezione. In primo luogo e necessa-
•••
1 disturbl di un motorino
rio che le due antenne siano sistemate a piani
sovrapposti separati tra di loro da una distanza Vorrei conoscere un sistema effciente per elimi-
pari a mezza lunghezza d'onda. Gli elementi ra- nare i disturbi provocati da un motorino elettri-
dianti delle due antenne vengono collegati me- co che un mio vicino di casa ha installato nella
diante conduttori di grosso diametro. Alla meta sua abitazione.
esatta di questa linea di collegamento, si attacca PIETRO MONTICELLI
la linea di discesa. Perugia
A questo punto dobbiamo precisare che le due
antenne, debbono avere la stessa impedenza carat- In genere si consiglia di eliminare i disturbi pro-
teristica e che l'impedenza risultante diviene meta vocati dai motori a collettore mediante filtri po-
di quella di una sola antenna, come avviene per sti tra la presa di corrente e il ricevitore, ma que-
le resistenze in parallelo. sto sistema non da risultati soddisfacenti, in quan-
Se ad esempio le due antenne hanno una im- to i disturbi non entrano solo dalla rete di ali-
pedenza di 300 ohm ciascuna, l'impedenza risul- mentazione, ma anche dall'antenna. Il sistema
tante sara di 150 ohm. Pertanto, occorre tenere migliore e quello di agire direttamente sul moto-
presente questa diminuzione di impedenza e pre- re, collegando in parallelo alle spazzole un con-
vedere l' eventuale adattatore per la linea di di- densatore da 0,1 mF - 1.500 V. Péer ottenere la
scesa. massima riduzione dei disturbi, si consiglia di
effettuare per il condensatore, collegamenti bre-

••• vssmt.

lmmagini TV confuse

Alcuni mesi or sono ho acquistato un televisore


•••
nuovissimo, di marca assai nota, che ha sempre Magneti permanenti
funzionato ottimamente. Ora, dopo aver cambia-
to abitazione, l'immagine del monoscopio appare Desidero magnetizzare piccoli pezzi metallici del-
attraversata da una fascia orizzontale striata e la lunghezza massima di 10 cm. Volete spiegarmi
increspata, in movimento rapido da un lato al- per favore come devo procedere?
l'altro dello schermo. Sapreste indicarmi le cause GERMANO FONTANA
e gli eventuali rimedi da apportare al mio tele- Rovigo
visore?
CARLO BENVENUTI Il materiale che piu si presta per costruire ma-
Padova gneti permanenti (volgarmente detti calamite),
e l'acciaio, il quale presenta una isteresi magne-
,Il difetto da lei citato e assai caratteristico e non tica notevole. Le case costruttrici di magneti per-

312
manenti, impiegano acciai e leghe speciali, ma
per il dilettante, puó risultare soddisfacente l'im-
piego di acciaio al carbonio. La magnetizzazione,
si ottiene ponendo il materiale da magnetizzare
in un campo magnetico. Un pezzo di acciaio po-
sto a contatto di un magnete permanente, acqui-
• ••
11 CAV nei ricevitori a valvole

sta anch'esso proprieta magnetiche. Si tratta co- Mi e capitato di dover riparare un ricevitore di
munque di una magnetizzazione debole. tipo commerciale. A lavoro ultimano ho notato
Una miglior magnetizzazione si ottiene introdu- la presenza di una percentuale di distorsione nel-
cendo il pezzo, in un campo magnetico costante, la riproduzione sonora che non sono riuscito ad
generato da un solenoide. Il solenoide non e al- eliminare. Dopo accurate indagini e una lunga
tro che un avvolgimento nel quale scorre una serie di prove e sostituzione di componenti, ho
corrente elettrica. Per ottenere la magnetizzazione voluto indirizzare i miei sospetti su! circuito CA V.
e necessario che questa corrente sia continua. La domanda che pongo a voi e la seguente: puó

MODULO EP 0139
PER
ANTIFURTO ELETTRONICO PER AUTO
CON ESSO POTRETE REALIZZARE:

1) antifurto per auto

2) lampeggiatore di emergenza ad una


lampada

3) lampeggiatore di emergenza a due


lampade

4) pilotaggio di carichi elettrici di una


certa potenza

La realizzazione di questo modulo elettronico ga-


rantisce il doppio vantaggio del sícuro funzíona-
mento e dell'immediata disponibilitá nel... magaz-
zino dello sperímentatore dílettante.
L 5.800
Per richiedere la scatola di montaggio, occorre inviare anticipatamente l'importo
di L. 5.800 a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRA-
TICA - 20125 MILANO - VIA ZURETTI n. 52 (nel prezzo sono comprese anche
le spese di spedizione).

313
questo circuito rappresentare una fonte di di-
storsione?
1 FASCICOLI ARRETRATI DI ANDREA BEL TRAMI
Firenze

Elettronica Pratica Un guasto nel circuito di controllo auto matico


sono le • perle di una prezlosa collana tecnfco-
di volume puo essere causa di distorsione. Per po-
pratica, che porta In casa vostra ll placere e 11 ter decidere che la causa di distorsione risiede
fascino di una dlsclplina moderna, proiettata nel nel circuito CAV, occorre operare cosí: si sin-
futuro, che interessa tutti: lavoratori e studenti, tonizza il ricevitore radio su una emittente di ele-
professionlsti e studiosi, giovani e meno giovani.
Tra essi ve ne ricordiamo uno:
vata potenza, possibilmente l'emittente locale, e
si mette a massa il CA V ritoccando leggermente
IL il comando di sintonia; dopo queste operazioni
FASCICOLO si dovra far bene attenzione all' emissione sonora
DI AGOSTO '74 dell'altoparlante; se la distorsione aumenta, il cir-
cuito del CA V va ritenuto etficiente; se la distor-
sione rimane invariata oppure scompare, allora
il guasto va ricercato nel circuito CA V.
Quando la distorsione rimane invariata occorrera
effettuare un preciso contralto della tensione di
polarizzazione negativa delle griglie; quando la
distorsione scompare occorrerá condurre l'indagi-
ne su tutti i componenti del CA V, selezionandoli
alto seo po di poter sostituir e quelli guas ti ed ac-
certandosi contemporaneamente che non si tratti
di un cortocircuito verso massa o di una interru-
z0ne.

• ••
CHE
Antifurto a sbarramento luminoso
E
UNA Da parecchio tempo seguo con vivo interesse
· VERA, questa vostra rubrica, che ritengo molto istrut-
/E PROPRIA tiva specialmente per un principiante quale io
sono. In questa stessa sede ricorro a voi per chie-
GUIDA TEORICO-PRATICA dervi il progetto di un antifurto a raggi luminosi
semplice ed efficace. L'alimentazione dovrebbe
DELL'ASPIRANTE ELETTRONICO essere preferibilmente compatibile con quella de-
1
gli accumulatori a 12 V, cosi da rendere sicuro
che, senza impegnare praticamente II lettore in il funzionamento dell'apparato anche in caso di
alcun lavoro di montagglo, serve ad arrlcchire il
laboratorio dllettantistico, rappresentando in es-
interruzione volontaria dell'alimentazione deri-
so un autentico • ferro del mestiere •. Questo vata dalla rete-luce.
speciale fascicolo e stato realizzato col preciso
scopo di offrlre un aluto immediato ed esatto a CESARE VECCHINI
chiunque stia progettando, costruendo, mettendo Orvieto
a punto o rlparando un apparato radioelettronico,
elencando dati tecnicl, caratteristiche, valori e
grandezze radioelettrici. ll circuito che le proponiamo, pur essendo abba-
stanza semplice, e da considerarsi originale ed ef-
Richiedetecelo subito inviando anticipatamente ficace. Si tratta inf atti di un sistema di allarme a
l'importo di L. 700 a mezo vaglia o c.c.p. n. doppia soglia, che provoca leccitazione dell'cl-
3/26482 intestato a:
ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via
larme sía in caso di interruzione del raggio lu-
Zuretti, 52. minoso, sia nel caso in cui l'intruso, sperando di
neutralizzare f acilmente l'antifurto, illumini la

314
o s»
p1 +12V

RAGGI R6
LUMINOSI

TR2

R2

Taratura del ricevitore

Sono un vecchio abbonato e mi e


stato affidato
un ricevitore a valvole a modulazione di ampiez-
za e a modulazione di frequenza per la ripara-
zione. In virtu dei vostri insegnamenti la ripara-
e
zione mi risultata abbastanza agevole. Tuttavia,
poiché l'apparecchio estato manomesso da per-
sone inesperte, mi vedo costretto a tarare i vari
circuiti di alta e di media frequenza, sía per la
sezione AM, sia per quella FM. Vi sarei grato
se vorrete guidarmi con i vostri consigli in que-
sta mía nuova prova.
EZIO FRANZINI
Milano

Per que! che riguarda la taratura della· sezione


AM non abbiamo diff icolta ad accontentarla,
anche se l'argomento e gid stato trattato diverse
fotoresistenza con la luce di una lampada tasca- volte. Per la sezione FM, invece il procedimento
bile. Il circuito dispone infatti, oltre che del con- e molto pi complesso, e per esso si rende neces-
trollo di sensibilita, anche di un controllo di equi- sario F'impiego di un oscillatore, un voltmetro e-
librio, che consente all'antifurto di non innescare lettronico ed un oscilloscopio. Tra l'altro, la de-
soltanto con il valore di illuminazione típico del- scrizione di questo tipo di taratura richiederebbe
la sor gente utilizzata. A tale pro pasito le ricor- almeno cinque o sei pagine. Le diamo quindi le
diamo che, per ottenere risultati concreti sulle sole notizie necessarie per la taratura della se-
distanze di alcuni metri, sara necessario collima- zione a modulazione di ampiezza.
re, tramite sistemi ottici appropriati, il fascio Si impiega un oscillatore modulato, che verra
luminoso. Si potranno eventualmente utilizzare sintonizzato sul valore della media frequenza del
filtri infrarossi, allo seo po di rendere invisibile ricevitore. Si collega l'oscillatore alla griglia con-
il raggio luminoso, esaltando oltremodo l'effica- trolla della valvola amplificatrice di media fre-
cia del!' antifurto. qucnza. Si regolano quindi i nuclei della secan-

315
da media frequenza, fino ad ottenere la massima ficatore, in modo da pilotare due amplificatori di
uscita nell'altoparlante. Si collega quindi l'oscilla- potenza separati: uno di grande potenza per il
tore alla griglia controllo della valvola convertitri- WOOFER ed uno di minar potenza per il
ce e si ripete la stessa operazione sulla prima me- TWEETER .
dia frequenza. Quindi si ripete l'operazione nuo-
vamente sulla seconda media frequenza e poi
sulla prima
•••
Filtri attivi
••• Ricevitore professionale BC314 - RCA - US

Al prezw di L. 80.000 mi e stato offerto recen-


temente il ricevitore surplus di tipo BC314. Poi-
ché sono un aspirante radioamatore, desidererei
Ho spesso sentito parlare di filtri attivi. Non co- acquistare il ricevitore per impratichirmi nell'a-
nosco tuttavia gli schemi di questi apparati che scolto. Tuttavia, non essendo sufficientemente
vorrei u tilizzare nella realizzazione di fil tri cross- competente, prima di acquistare I'apparecchio,
over per la diffusione acustica. E' possibile cio? dcsidererei conoscere il vostro parere in merito.
FRANCO SCHIOPPA MARCELLO CASALETTI
Mondovl Thiene

[ filtri attivi sono circuiti resistivo-capacitivi, che ll ·ricevitore professionale BC314 copre su quat-
utilizzano elementi attivi come transistor o, piu tro gamme le frequenze comprese fra i 150 KHz
comunemente, circuiti integrati operazionali. Ri- e 1,5 MHz. 1l ricevitore si adatta quindi all'a-
portiamo qui due esempi di filtri attiwi a 12 dB/ot-
tava. Uno e di tipo passa-alto (a sinistra) a 100
Hz ed uno e di tipo passa-basso ( a destra) a 10
KHz. Variando in pro porzione il valore dei con-
densatori C1-C2, si possono ottenere ampie escur-
sioni della frequenza di taglio. Questi filtri pos-
sano praticamente sostituire i filtri cross-over, ma
non in modo convenzionale. Essi debbono essere
inseriti immediatamente a valle del preampli-

CN
940E

scolto delle onde medie e delle onde lunghe, che


non sono le piu adatte per un ascolto amatoriale.
1l ricevitore monta le seguenti valvole: 6K7
(quattro) - 6C5 (due) - 6L7 - 6R7 - 6F6. La se-
lettivita dell'apparecchio e ottima ma noi non le
consigliamo l'acquisto, soprattutto a causa del
prezzo troppo elevato. Pi adatto alle sue aspi-
RI razioni potrebbe essere il... ge mello BC312, che
110K
consente un ascolto sulle gamme comprese fra
1,5 MHz e 18 MHz, delle quali fanno parte le
gamme di maggior interesse amatoriale. Le se-
c1' rie A C D E F G montano filtri di media fre-
0.02E
quenza a quarzi e possono essere acquistate pres-
wur]}t
]lp-] so i rivenditori di materiale surplus allo stesso
prezzo chiestole per il BC314.

•••
316
Misuratore di distorsione e di quello dell'onda filtrata, cioé delle sale fre-
quenze armoniche. La percentuale di distorsione
Sono un giovane studente di elettronica che, nel potra dunque essere calcolata eseguendo il rap-
tempo libero, per raggranellare quattro soldi, ri- porto f ra il valore della tensione f iltrata e quello
para radio, giradischi, amplificatori e registratori della tensione non filtrata. Le ricordiamo che la
di amici e parenti. Ora, allo scopo di attrezzare resistenza semifissa R2 serve per « sintonizzare »
meglio il mio laboratorio, vorrei costruire un ap- perfettamente il filtro a T; questa resistenza do-
parecchio in grado di misurare la distorsione in- vra essere regolata in modo da ridurre al minimo
trodotta da un amplificatore, senza tuttavia ri- l'indicazione dello strumento con il filtro inserito.
correre a strumenti complessi e di difficile realiz- Le resistenze semifisse R6-R7 consentono la rego-
zazione pratica. Faccio presente di disporre sol- lazione del f ondo-scala per la taratura, mentre
tanto di un tester e di un oscilloscopio di prove- il potenziometro RI permette di adattare lo stru-
nienza surplus e di bassissime prestazioni. Pos- mento ad ogni livello d'uscita.
seggo anche un generatore audio sinusoidale au-
tocostruito. Vi sarei dunque grato se pubbliche-
rete questo progetto di misuratore di distorsione, COMPONENTI
che ritengo possa interessare molti altri lettori. Condensatori
ELVIO PARABIAGHI C1 = 2F (a carta)
Montecatini C2 = 15.000 pF
C3 = 15.000 pF
Poiché il progetto di un simile strumento non e C4 = 22.000 pF
mai stato da noi pubblicato, riteniamo utile pre- C5 = 100.000 pF
sentarlo in questa rubrica. In pratica si tratta di Resis tenze
un circuito di filtro a doppio T, che blocca lon- R1 = 4.700 ohm (potenz. a variaz. lin.)
da fondamentale las ciando passare le varie ar- R2 = 4.700 ohm (potenz. a variaz. lin.)
moniche, che costituiscono la distorsione, e mi- R3 = 1.000 ohm
surandole tramite uno strumento ad indice. Per il R4 = 15.000 ohm
suo impiego si dovra utilizzare un oscillatore au- R5 = 15.000 ohm
dio tarato sulla frequenza di 1.000 Hz; la preci- R6 = 4.700 ohm (potenz. a variaz. lin.)
sione di questo valore deve essere all' 1%.E' o- R7 = 4.700 ohm (potenz. a variaz. lin.)
vio che !'onda dovra risultare di tipo sinusoidale Varíe
e a bassa distorsione. Il tasso di distorsione del- D1-D2-D3-D4 = diodi di tipo AAl 19
l'onda, uscente dall'amplificatore, potra essere pA =microam perom etro da 50 A fondo-scal
rilevato mediante due prove che consistono nella
misura del valore efficace della tensione d'uscita

R1
R4 R5

02
i,I
ENTR.
o l C4
1

317
re S2, l'interruttore S4 e l'interruttore S6, per-
ché si ha: 1,6 + 0,4 + 0,1 = 2,1 A.

•••
Caricabatterie a corrente costante
Utilizzando transistor di potenza al germanio, il
valore delle resistenze R3-R4-R5-R6-R7 ara
quello citato nell'elenco componenti. Ma volendo
utilizzare transistor al silicio come, ad esempio,
Il mio e un problema di ricarica di accumulatore, il 2N3055 per TRl e il 2N3054 per TR2, le re-
perché sono un CB ed utilizzo, per alimentare la sistenze ora cítate dovranno essere calcolate tra-
mia stazione ricetrasmittente, una batteria d'au- mite la seguente formula: R = 3,9 : I.
to a 12 V. Vorrei dunque realizzare un carica- E' ovvio che servendosi di transistor di tipo NPN
batterie in grado di erogare una corrente co- occorrerd invertire il collegamento di tutti i dio-
stante, in modo da ricaricare il mio accumulatore di, compreso lo zener e quelli del condensatore
ne! piu breve tempo possibile, senza correre il ri- elettrolitico. Anche i morsetti che dovranno es-
schio di danneggiarlo con sovracorrenti. Ri- sere collegati al/a batteria risulteranno ovviamen-
tengo che questo progetto possa interessare qua- te di segno cambiato.

T1

20V
L.PI

c
R1

si tutti i vostri lettori CB che desiderano alimen-


tare i loro apparati senza correre il rischio del
ronzio di alimentazione.
RUGGERO RAFFINI
Reggio Emilia

Accogliamo di buon grado la sua domanda, per-


ché rispondendo ad essa siamo certi di accon-
tentare tutti gli altri CB che hanno il suo stesso
problema. Quello che presentiamo e il circuito
di un alimentatore in grado di erogare una cor-
rente costante regolabile, a scatti, fra 100 mA e
3,1 A. Pur essendo dotato di soli 5 interruttori, il
e
circuito in grado di offrire tutte le combinazio-
ni intermedie fra il valore minimo e quello mas-
simo. La corrispordenza fra gli interruttori e le
correnti d'uscita e
la seguente: S2 = 1,6 A;
S3 = = 04 A; S5 = 0,2 A; S6 =
0,8 A; S4
= 0,1A. Facciamo un esempio; supponiamo che
il valore della corrente d'uscita desiderato sia di
2,1 A; a tale scopo occorrerá inserire l'interrutto-

318
190 m W su un carico di 50 ohm. ll valore dell'im-

•••
Trasmettitore per i 144 MHz
pedenza d'uscita, regolabile entro certi limiti, e
di 50 ohm; essa si adatta alla maggior parte del-
le antenne per i 144 MHz. 1 tre transistor TR1-
TR2-TR3 sono della Motorola e dovranno es-
sere accuratamente raffreddati. Vogliamo appe-
Diventare un OM rappresenta da tempo la mia na ricordare che, trattandosi di una rea!izzazione
piu grande aspirazione. Attualmente mi diletto AF, si dovranno adottare particolari accorgimen-
sulla gamma CB, ma desidero presto passare al- ti tecnici relativamente alla disposizione delle bo-
le bande alte della gamma dei 144 MHz. Nel- bine e all'inserimento di eventuali se hermi elet-
l'attesa vorrei tentare l'autocostruzione di una tromagnetici con lo scopo di evitare inneschi ed
stazione ricetrasmittente, in considerazione del ocillazioni parassite.
fatto che gli apparati commerciali comportano
una spesa per me insostenibile. Potete aiutarmi
presentando il progetto di un tale apparato, in
grado di erogare in FM una potenza di una ven-
tina di watt? ~
"
Condensatori
""
.za

-
PASQUALE ADDANI z
Vicenza

Poiché la realizzazione del progetto puo interes- ~ .


sare soltanto quei lettori che hanno gia acquisi-
to una notevole esperienza ne! settore delle co-
struzioni di apparati per alta frequenza, ci limitia- ±-
c9_=
mo a presentare il circuito in questa rubrica sen-
za abbondare nell'elenco degli elementi tecnici
costruttivi. La potenza del trasmettitore
25 W; esso lavara sulla gamma compresa fra i
e di
ii<=
C12
-~
=
--,-.;

=
., ,__
10••

144 e i 146 MHz; il circuito e


alimentabile con
la tensione di 12,5 V; il massimo assorbimento ü-e;
di corrente e di 4,3 A. Non abbiamo ritenuto ne-
cessario presentare anche lo stadio oscillatore, al-
5591
lo scopo di lasciare ampia liberta di scelta a co- Bobine
loro che, come lei, vorranno cimentarsi con quc- L.1 =
sta realizzazione. L'unico dato da rispettare, oltre
e
chr ouviamente la frequenza, rappresentato dal-
la potenza d'entrata, chc dovrá avere un valore di

USCITA
c13

319
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1973 DI ELETTRONICA PRATICA!

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zioni teorico-pratiche chiaramente esposte, le illustrazioni e gli schemi presentati, rimango-
no sempre attuali. E concorrono certamente al perfezionamento dell'attrezzatura di base di
chi desidera ottenere risultati sicuri ne i 3tuca dell'elettronica.

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dei lecnici piú qualificatí.
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V= O1 1 5 10 s0 100 200 500 1000


mA= 50A_ 500A 5 50 500 2500 +o , ,"u ",gato
V 0,5 5 25 50 250 500 100 ,..... -\ ..... ,. • •• :Je.~~ .... - .•
,.,
"'11..:••llo-'

mA 2,5
fJ eo .
V✓ ---- - ·•.l!•~ •••
25 250 2500 te

0hm= x01/0-1k] x1/@-10iJ1 /0-100}d00/0- 1'4k/0-10M


dB -10+22 ,-,,';.

,,
l
-',_"}

-
e•
Outeut 0,5 5 25 50 250 500 1000

OSCILLATORE MODULATO
mod. AM/FM/30
Tutti gli
etrumenti di
mlaura e di
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controllo pubbllclzzati in
quena pagina poasono Questo generatore, data la
sua larga banda di frequen-
esaere rlchleeti a: za consente con malta la-
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dímensioni che consente una
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mod. R.P. 20 KN
(sensibilitá 20.000
ohm/volt)

- --·-
sa otar al

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE

5
5
IO
50
50
500
100
5000
200 500 1000 GAMME
RANGES
A I
100+400Kc 400 -1200xc 11
B I C
= 38w:
o
3.5+1ZM:
25 50 50 500 1000 GAMME E I F ' G
25 250 2500
RANGES 12 + 40Mc 40.;. 130Mc l so é-260Mc

Grande strumento dalle pi-


cole dlrnensioní. realiuato
completamente su c;,rcui:o
sampato. Assenza to'ale t
commuatgri rota"t e q;

di fa/si con'a: d,' a a


usura e a .as! gc.a E

Jacx di ora': :ze.


ze o- e:a se .• ±
_-'a d :ss.::-5-
ICROTRASMETTITORE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capteni ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATDLA
DI
MONTAGGIO . 6.80
L'emissione e in modulazlone di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
m sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
¡¡ chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput e di 0,5 mW. La sensibilitá e re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e iontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimita del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
vete.une .se.egens
DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE
PRA&
AT]CA
Anno IV - N.5 - MAGGIO 1975 - Sped. in Abb.Post. Gr 111 L. 700

ROS
METRO
PER TX

ELECOMANDO
SONORO
A DISTANZA
~

SIGNAL LAUNCHER (Generatore di st_ .


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per localizzare velocemente i guasti nei radorice.tc a zatori, fono-
valigie. autoradio, televisori.

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Frequenza 1 Kc Dlmenslonl 12 x 160 mm
Armonlehe fino a 50 Me Peso 40 grs.
Tenslone masslma
Uselta 10,5 V eft. applleablle al puntale 500 V
30 V pp. Corrente della batterla 2 mA

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE


Frequenza 250 Ke Dlmenslonl
(L. 6.500) 12 x 160 mm
Armoniehe lino a 500 Me Peso 40 grs.
Tenslone masslma
Uselta 5 V eH. applleablle al puntale 500 V
15 V elf. Corrente della batterla 50 mA
VOLTMETRO
ELETT RONICO
MOD. R.P. 9/T.R.
A TRANSISTOR
HI Voltmetro ele!tronico Mod.
R.P. 9/T.R. completamente
transistorizzato con transi-
stor a effetto di campo é uno
strumento di grande impor-
tanza poiché nei servizi Ra-
dio, TV, FM e BF esso per- Tutti gli
mette di ottenere una gran-
de varieta di misure, tensio-
strumenti di
ni continue e allernate, non- misura e di
che corrente continua, mi-
sure di tensione di uscita, controllo pubblicizzati in
la R.F.,, la 8F, misu:e di re-
sistenza - il tullo con un
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V= o5 15 5 25 100 500 1500 30K


mA- 0A 500A4 1 5 50 500 1500
V
Ohm
Pico Pico
05
X1
0-1k
4
15
X 10

14
5
x100

40
25 100
x I k x10k
0+10 k 0+100k 0-1M A-10
140 400
500 1500

d -20 +15

E± \{= o
.i
ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K
(sensibilita 20.000 ohm/volt)
CARATTERISTICHE TECNlCHE
~ ..• .,
y-

V= O,i 1 10 50 200 1000 11 generatore BF. 40 uno


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quenza da 20 a 200.000 Hz.
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2,5 25 250 2500 massima semplicita d'uso un ponte di Wien, molto sta-
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11/0+10k/1D0/0+1M /lk/@-10M to complelamente su circui-
bile. Tutta la gamma di fre-
quenza é coperla in quattro
Ballislic r Ohm1l00/0+ 200F/0hm !M/0=20r to stampato. Assenza totale banda riportate su un qua-
di commulatori rotanli e
dB -10 + 22 quindi falsi contatti dovuti
drante ampio di facile let-
tura. Seno ulilizzabili due
Output 0,5 5 50 250 1000 all'usura. Jack di contalto differenti rappresentazioni
di concezione completamen- grafiche dalla forma d'onda.
te nuova. Munito di disposi- SINUSOIDAL! e OUADRE. 11
tivo di protezione. livello d'uscita costante e
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di reazione negativa.
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CARATTERISTICHE TECNICHE
OSCILLATORE A BASSA
e a FREQUENZA mod. BF. 40
GAMME A I B
20+200H1 200 - 2KHz 2+20KHz 20-200H2
RANGES
L. 73.600
Dopo essersi imposto, per oltre un anno, fra i migliori
kit approntati da Elettronica Pratica, ritorna da questo
mese il prestigioso e sempre nuovo radioricevitore tran-
sistorizzato in scatola di montaggio, in grado di captare
tutte le principali emittenti ad onde medie e quelle ad
onde lunghe di maggiore importanza.

RITORNA
IL
CARACOL
Ritorna cioé quel ricevitore, presentato nell'ottobre
del '74 all'insegna della novita e del perfezionisro, che
fa ascoltare un'emittente in ogni punto della scala, o
quasi, nelle ore notturne e in quelle diurne che, come e
ben risaputo, sono le piu sfavorevoli al sistema di comu-
nicazioni via radio.
Purtroppo, accusando anche noi la continua sensibile
lievitazione dei prezzi dei ma teriali elettronici, non pos-
siamo esimerci da un ritocco del prezzo originale del
Caracol, cosí come e stato gia fatto per altre scatole di
montaggio, o come verra fatto per altre ancora, tenendo
conto delle recenti nuove tariffe postali, che hanno note-
volmente inciso sul bilancio del nostro servizio di spe-
dizioni. Ció e tuttavia doveroso per noi e per voi, amici
lettori, per poter continuare lo svolgimento sereno del
programma tecnico-editoriale impostoci, per oflrirvi sem-
pre la possibilita di realizzare ció che la teoria suggerisce,
rapidamente e con la certezza di raggiungere il successo,
soprattutto in quei luoghi in cuí non esistono precisi
punti di vendita, oppure quando le difficolta di reperi-
mento di materiali elettronici divengono veramente insu-
perabili. Abbiamo dovuto farlo anche se le nostre rea-
zioni permangono sfavorevoli e l'operazione ci lascia
dissenzienti e perplessi. Ma sul piano della logica e della
giustificarione abbiamo dovuto accettare l'ingrato com-
pito.
L'ABBONAMIENTO A
ELETTROIGA
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vi da la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che e, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro flanco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualita e sicuro
funzionamento.

VI REGALA
un formidabile modulo amplificatore di bassa frequenza per
cinque diverse applicazioni elettroniche. Oppure, a scelta, un
utensile di modernissima concezione tecnica, necessario per
la realizzazione _di perfette saldature a stagno sui terminali dei
semiconduttori e particolarmente indicato per i circuiti stampa-
ti: il saldatore elettrico da 25 W.

CONSULTATE
le pagine in cui vi proponiamo le tre forme di abbonamento,
scegliendo quella preferita e da voi ritenuta la piü interessan-
te, tenendo conto che « abbonarsi » significa divenire membri
sostenitori di una grande famiglia. Creare un legame affettivo,
duraturo nel tempo. Testimoniare a se stessi e agli altri la pro-
pria passione per l'elettronica.
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Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 4- N. 5- MAGGIO 1975


IN COPERTINA: Proponiamo i temí fondamentali
trattati in questo numero: il telecomando sonoro
a distanza e il capacimetro. Con il primo si ri-
solvono molti problemi pratici, perché un mini-
mo rumore o un suono intenso eccitano un relé
sul quale e possibile collegare qualsiasi appara-
to utilizzatore. Con ji secando potrete arricchire
il vostro laboratorio dilettantistico con uno stru-
mento di notevole utilitá pratica.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO TELECOMANDO SONORO 324
stampa
TIMEC CAPACIMETRO ELETTRONICO
ALBAIRATE - MILANO A LETTURA DIRETTA 330
Distributore esclusivo per I'I-
talia: LE PAGINE DEL CB
A. & G. Marco - Via Fortez- ROSMETRO PER TX 338
za n° 27 - 20126 Milano
tel. 2526 autorizzazione
Tribunale Civile di Milano -
N. 74 del 29-2-1972 - pubbli- COLLAUDO E PROVA DEI FET 346
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MILANO. INDICATORE DI SOVRACCARICO
PER CATENE DI RIPRODUZIONE HI-FI 374
Tutti i diritti di proprieta let-
teraria ed artística sono riser-
vati a termini di Legge per VEI\JDITE ACQUISTI PERMUTE 382
tutti i Paesi. 1 manoscritti, i
disegni, le fotografíe, anche
se non pubblicati, non si re- UN CONSULENTE TUTTO PER VOi 391
stituiscono.
TELECOMANDO
SONORO
A DISTANZA
Per l'automatizzazione di registratori.
Per la costruzione di antifurto.
Per comando sonoro di avanzamento diapositive.
Per spegnere le luci automaticamente.
Per lo spegnimento automatico del televisore a fine
programma.

324
CON QUESTO APPARATO RISOLVERETE MOL-
TISSIMI PROBLEMI PRATICI, PERCHE' UN MI-
NIMO RUMORE O UN SUONO RILEVANTE SO-
NO IN GRADO DI ECCITARE UN RELE' SUI CUI
TERMINAL! UTILI POTRETE COLLEGARE QUAL-
SIASI APPARECCHIO UTILIZZATORE.

II pilotaggio di un qualsiasi apparato elettronico, 1 PRIMI DUE STADI AMPLIFICATORI


tramite il suono, puó essere facilmente realizzato
da chiunque per mezzo del progetto presentato Osservando lo schema elettrico del telecomando
e descritto in queste pagine. sonoro rappresentato in figura 1, si nota subito la
Con il nostro telecomando a distanza si possono presenza di uno stadio amplificatore o, meglio,
risolvere moltissimi problemi di ordine pratico, di due stadi amplificatori di bassa frequenza, pi-
perché la sola presenza di un minimo rumore, lotati dai transistor TR1-TR2, che sono di tipo
oppure di un suono rilevante, e in grado di ec- NPN. Questi transistor provvedono ad ampli-
citare un relé, sui cui terminali utili si puó col- ficare il segnale audio captato dall'altoparlante
legare un qualsiasi apparato elettronico od elet- AP, che ha funzioni di microfono dinamico a
tromeccanico. bassa impedenza.
L'applicazione piü importante, che si puó realiz- L'altoparlante AP e collegato con il primo tran-
zare con il nostro telecomando, e senza dubbio. sistor amplificatore TRl per mezw della rete re-
quella dell'automatizzazione dei registratori, che sistivo-capacitiva R1-C2 che provvede, oltre al
possono entrare in azione alla presenza di un disaccoppiamento in corrente continua fra i due
suono originatosi nell'ambiente. elementi, cioé fra l'altoparlante e il transistor,
Una volta cessato lo stimolo acustico, dopo un anche ad impedire un eccessivo smorzamento
lieve ritardo, il relé si diseccita arrestando la re- dell'altoparlante.
gistrazione e consentendo un notevole risparmio II primo transistor amplificatore TRl e montato
di nastro magnetico. in un circuito con emittore a massa; esso e sta-
Ma l'automatizzazione dei registratori e soltan- bilizzato su! punto di lavoro tramite la resistenza
to una delle possibili applicazioni pratiche del R2. Lo stesso tipo di montaggio e stato realizzato
telecomando, perché con esso si potranno costrui- per il secondo transistor amplificatore TR2, nel
re apparati d'allarme per la prevenzione contro i quale la stabilizzazione e ottenuta tramite la re-
malfattori. E si potranno anche realizzare co- sistenza R4.
mandi sonori di avanzamento per proiettori di Queste configurazioni circuitali consentono di ot-
diapositive, oppure apparati spegniluce automa- tenere un guadagno molto elevato ed una di-
tici o spegnitelevisori automatici, che entrano in screta stabilizzazione termica.
funzione alla fine dei programmi TV, impedendo
all'utente distratto o assonnato di dimenticare
il televisore acceso per un'intera nottata. LO STADIO RADDRIZZATORE
Ma il settore delle pratiche applicazioni di que-
sto comando sonoro si allarga ancor piü se si I circuiti ora analizzati, pur vantando le caratte-
pensa che il nostro dispositivo e dotato di una ristiche cítate, introducono inevitabilmente nel
base dei tempi regolabile a piacere mediante un sistema una certa distorsione. Ma questa non as-
potenziometro oppure, come avremo modo di sume alcuna particolare importanza, perché l'u-
dire nel corso dell'articolo, sostituendo qualche scita del circuito non e di tipo sonoro bensi mec-
valore elettrico rispetto a quelli da noi prescritti. canico ( terminali utili del relé).

325
.:?
R8
udl ... ªíl :o

+HrI
RL
+
J
1
Ci
rl I ww+-
o

-
e
13,5V

o~

T T
e

APIII JI 1 TR1 11 TR2 11 TR3 T \ S1

Fig. 1 - 11 circuito elettrico del telecomando sonoro a


distanza si compone di un trasduttore acustico di
entrata (altoparlante), di due stadi amplificatori (TR1-
TR2), di uno stadio raddrizzatore (D1-TR3) e di uno
stadio pilota finale (TR4) di un relé (uscita del circuito).

A valle dei prirni due stadi amplificatori, cioé


dei transistor TR1-TR2, e presente il transistor
TR3, che e anch'esso di tipo NPN: questo tran-
sistor pilota uno stadio raddrizzatore a semplice
semionda, che amplifica soltanto la parte posi-
tiva del segnale: le semionde negative del se-
gnale vengono inviate a massa attraverso il dio-
do Dl.
Il circuito raddrizzatore, pilotato dal transistor
TR3, funge anche da elemento temporizzatore:
inL ui, la presenza del condensatore elettroli tico
C5 provoca il ritardo della diseccitazione del
relé RL clopo la fine del segnale.
Il tempo di stacco puo essere variato con con-
tinuita tramite il trirnrner potenziometrico R8
che perrnette di adattare il circuito del teleco-
mando sonoro alle varíe applicazioni pratiche.
oloro che volessero ottenere tempi di stacco no-
tevolmenre diversi. dovranno intervenire sul con-
densatore elettrolitico C5. che ha il valore di
.F ._5 l aumentandone il valore per rag-

326
giungere tempi di ritardo lunghi, oppure dimi- ADATTAMENTO DELL'ALTOPARLANTE
nuendone il valore per ottenere tempi di stacco
brevi. Molti lettori, certamente i piü ferrati teoricamen-
te, avranno notato che l'adattamento di impe-
denza tra altoparlante e primo stadio d'entrata
STADIO PILOTA FINALE amplificatore (TRI) non puó definirsi fra i mi-
gliori. L'adattamento, infatti, non consente di
L'ultimo stadio, quello che pilota il relé RL e sfruttare il circuito al massimo della sua sensi-
che e rappresentato dal transistor TR4, si presen- bilitá. Ma coloro che volessero ritenere tale ca-
ta, all'occhio del principiante, sotto un aspetto ratteristica rnolto importante, potranno provve-
non del tutto normale, perché i! relé risulta col- dere alla variante riportata in figura 4, che con-
legato con l'emittore del transistor TR4 anziché siste nell'inserire fra !'altoparlante e il circuito
con il suo col.lettore. Ebbene, questo sistema di d'entrata un trasformatore adattatore di impe-
collegamen to del transistor prende il nome di denza.
configurazione « emitter follower »; l'analoga di- In pratica si puó far uso di un trasformatore di
sposizione della valvola viene indicata con il uscita pcr stadi transistorizzati con uscita in
termine « uscita di catodo ». push-pull, montato con rapporto invertito. Lav-
La configurazione « emitter follower » permette volgimento secondario del trasforrnatore (original-
di raggiungere una elevata impedenza di ingres- mente l'avvolgimento primario) e munito di tre
so, in modo da non sovraccaricare il condensatore terminali. In pratica si dovra scegliere fra la pre-
elettroli tico C5 e permettendo, allo stesso tempo, sa terminale PRESA 2 e la presa intermedia
un buon funzionamento del temporizzatore.
Si noti che l'alimentazione degli stadi amplifica-
tori TR1-TR2 e stata disaccoppiata, rispetto al-
l'alimentazione principale, tramite la resistenza Fig. 2 - Pur non presentando elementi critici degni
R6 e il condensatore elettrolitico CI; in questo di nota, converril realizzare il progetto del telecoman-
modo si evitano formazioni di inneschi, che sono do su circuito stampato, a causa del notevole numero
di componenti elettronici. L'alimentazione del circuito
sempre possibili quando si ha a che fare con deve oscillare entro i termini di 12 e 14 V. 11 relé é
stadi ad elevato guadagno. di tipo ad uno stadio.

k; =G
RtA '3
e

327
4
Fig. 3 - Circuito stampato a gran-
dezza naturale che il lettore dovrá
realizzare prima di iniziare la co-
struzione del telecomando sono-
ro a distanza.

PRESA 1 quale delle due fornisce i migliori n- al tipo di realizzazione su circuito stampato, cosi
sultati in ordine alla sensibilitá. come indicato nello schema pratico di figura 2.
Coloro che volessero ottenere un controllo con- Il circuito stampato verra costruito secondo il
tinuo, potranno sostituire la resistenza fissa Rl disegno riportato in figura 3 che, come e nostra
con un potenziometro di tipo a variazione linea- abitudine, appare in grandezza naturale.
re e un valore compreso fra i 50.000 e i 100.000 I componenti elettronici necessari per effettuare
ohm. il montaggio del telecomando sonoro non sono
affatto critici e risultano tutti di facile reperi-
bilita commerciale.
COSTRUZIONE DEL TELECOMANDO Per i primi tre transistor TR1-TR2-TR3 viene
consigliato il modello BC108, ma per essi po-
La realizzazione pratica del telecomando sonoro tranno essere utilizzati tutti i tipi di transistor
non comporta alcuna difficolta. Tuttavia, doven- NPN al silicio e ad elevato guadagno.
do montare un numero abbastanza elevato di Per il transistor TR4, per il quale e prescritto
componenti elettronici, suggeriamo di ricorrere il tipo 2N2904, si puo utilizzare qualsiasi tipo di

Fig. 4 - Per poter sfruttare al massimo della sua sen-


sibilitá il circuito del telecomando sonoro a distanza,
occorre provvedere alla variante qui riportata, che con-
siste nell'inserire, tra l'altoparlante e il circuito d'en-
TRASE
trata, un trasformatore adattatore di impedenza.
USCITA

)
sr : a

328
transistor PNP di media potenza come, ad esem- dopo essersi accertati che la bobina e in grado
pio, il 2N2905, il BFY64, ecc. di resistere ad una tensione massima di 12 V.
Per quanto riguarda il relé RL consigliamo di Per proteggere il relé dalle sovratensioni di aper-
adottare un componente abbastanza sensibile, con tura che, a lungo anclare, potrebbero danneg-
impedenza di 300 ohm circa. In sua sostituzione giare i semiconduttori, conviene inserire in pa-
si potrebbe utilizzare un relé REED che dispone rallelo alla bobina del relé un diodo al silicio di
di elevata impedenza della bobina e di un'alta piccola potenza. Questo diodo dovra essere inserí-
sensibilitá dei contatti. Tuttavia, dato che i relé to nel circuito in modo da risultare normalmente
REED possono venir utilizzati soltanto con pic- « non conduttore », cioé con la fascetta di rico-
coli carichi, e necessario interporre, fra il relé noscimento rivolta verso il terminale positivo del
REED e l'apparato utilizzatore, un secondo relé condensatore elettrolitico C6.
pilota, eccitato dai contatti del REED quando II valore della tensione di alimentazione, da noi
la corrente dell'apparato utilizzatore supera i va- indicato in 13,5 V nello schema elettrico di fi-
lori di 0,2-0,5 A. gura 1 e in quello pratico di figura 2, deve in-
La tensione nominale del relé dovrá risu!tare tendersi puramente teorico, perché il nostro tele-
comunque di 12 V. Coloro che vorranno spinge- comando e in grado di funzionare bene con ten-
re al massimo la sensibilitá dello strumento, po- sioni lievemente inferiori o superiori al valore
tranno montare un modello a tensione inferiore, citato.

PER LA COSTRUZIONE DEI NOSTRI


PROGETTI SERVITEVI DEL
KIT PER I CIRCUITI STAMPATI
facilita d'uso
rapidita di esecuzione
completezza di elementi ' - ... '-

11 kite corredato di fogli illustra-


tivi nei quali, in una ordinata,
chiara e precisa sequenza di fo-
tografie, vengono presentate le
successive operazioni che con-
ducono alla composizione del
circuito stampato.

329
CAPACIMETRO
Ne! cassetto del piccolo laboratorio dilettantisti- ver alimentare lo strumento con la tensione di
co, che i nostri lettori hanno in casa loro, c'e rete-luce, mentre puó capitare di dover utiliz-
sempre un rnucchietto di condensatori i cui va- zare il capacimetro anche in luoghi in cui non e
lori capacitivi non sono piü leggibili, essendo presente una presa di rete-luce.
stati cancellati da! tempo e dell'usura. Ed e vera- Per poter risolvere il problema di una misura
mente scomodo, alle volte, dover abbandonare un sufficientemente precisa dei condensatori, anche
lavoro di montaggio per recarsi da! fornitore, di valori inferiori ai 1.000 pF, abbiamo realizza-
soprattutto quando il condensatore e a portata to questo semplice strumento, che risulterá mol-
di mano. Ecco, dunque, la necessita e, in questo to utile nel laboratorio di ogni principiante.
caso l'occasione di arricchire il proprio laborato- E' ovvio che trattandosi di un progetto concepi-
rio di uno strumento molto utile e molto eco- to all'insegna della semplicitá, il nostro capaci-
nomico, perché realizzato con le proprie mani e metro non puó essere paragonato ai piü raffina-
con pochi componenti elettronici. ti strurnenti di misura commerciali, nei quali e
Il progetto che vi presentiamo e quello di un possibile valutare anche l'angolo di perdita ai
capacimetro transistorizzato adatto alla misura diversi valori di frequenza, ma per il lavoro dilet-
di condensatori di piccolo valore capacitivo. tantistico il nostro capacimetro si rivela piu che
Nella maggior parte dei moderni tester vi e la sufficiente.
possibilitá di efettuare misure capacitive, m1a
queste misure non sono precise e al tester si ricor-
re soltanto per avere indicazioni orientative. Con CARATTERISTICHE DELLO STRUMENTO
il tester, infatti, assai raramente si riescono a mi-
surare valori capacitivi inferiori ai 1.000 pF. La misura delle capacita puó essere ottenuta
Un altro inconveniente del tester e quello di do- con vari sistemi. Quelli piü precisi fanno uso di

330
circuiti a ponte, che presentano tuttavia lo svan-
taggio di imporre un tempo di lettura non in-
d ifferente ed elementi di paragone assai costosi
CON QUESTO STRUMENTO DI MI- e di difficile reperibilita commerciale.
I] sistema da noi scelto si basa sulla misura della
reattanza capacitiva, che molti definiscono anche
SURA, MOLTO ECONOMICO, SI come impedenza offerta da un condensatore al
passaggio della corrente alternata di una certa
POSSONO ESEGUIRE MISURE CA- frequenza. Ma su questo concetto teorico avre-
mo modo di soffermarci piü avanti.
PACITIVE DI CONDENSATORI DI Per ora riteniamo necessario informare i nostri
lettori che il capacimetro elettronico a lettura
diretta, qui presentato e descritto, si compone di
VALORI COMPRES! FRA ALCUNI un circuito oscillatore a denti di sega, di un cir-
cuito indicatore con la possibilita di effettuare
PICOFARAD E 1 F , DISTRIBUITE SU letture capacitive su cinque diverse portate. E
le mnisure capacitive si estendono da pochi pi-
cofarad a 1 µF circa.
CINQUE DIVERSE PORTATE. Come avremo modo di vedere, le grandi capa-
cita provocano uno spostamento dell'indice dello
strumento verso il fondo-scala: le piccole capaci-

ELETTRONICO ta mantengono !'indice dello strurnento nella pn-

A rna parte della scala.

LA REATTANZA CAPACITIVA

Prima di addentrarci nell analisi del circuito, e


necessario ricorclare al lettore il principio gene-

LETTURA
rale di funzionamento di un capacimetro.
Come e noto, inserendo un condensatore in un
circuito percorso da corrente continua. questo si
comporta come un interruttore aperto, cioé non
si lascia attraversare dalla corrente continua,
mentre si lascia facilmente attraversare dalla
corren te variabile ( alterna ta, pulsan te. ecc.

DIRETTA
H passaggio della corrente alternata. atraverso
un condensatore, e tanto pit considerevole ruan-
to piü elevata e la frequenza della correute. Il
condensatore, dunque, in presenza della corrente
alternata, si comporta come una resistenza varia-
bile al variare della frequenza. Questa particolare
resistenza prende il nome di reattanza capaci-
tiva e viene indicata con il ,imbulo Xc.

331
CONO. CAPACITA Fig. 1 - Schema di principio del
SCONOSCIUTA capacimetro. 11 generatore di bas-
sa frequenza eroga una tensio-
ne altemata a dente di sega;

Gen. BF
DE V A T.
#
J MISU,!
STRUM. un condensatore di capacita no-
ta permette di orientare lo stru-
mento indicatore verso il tipo di
indicazione proporzionale al va-
lore capacitivo sconosciuto.
CALIBR

CON. CAPACITA
CONOSCIUTA

11 valore della reattanza capacitiva e legato a costituita dal generatore di corrente variabile.
quelli della frequenza e della capacita del con- La tensione erogata dall'oscillatore e del tipo a
densatore dalla seguente formula: denti di sega e la frequenza e stabilita dalle re-
sistenze R!-R2-R3 e dai condensatori C1-C2-C3-
+-G3, ai quali spetta il compito di effettuarc
Xc----
una selezione grossolana della frequenza.
2 fC
Sull'emittore del transistor TR2 e presente una
Per mezzo di questa formula, conoscendo il va- tensione a denti di sega che, dopo aver attra-
lore della frequenza e 1isurando la reattanza ca- versato i due stadi amplificatori ad elevato gua-
pacitiva, si puó risalire al valore della capacita C. dagno, composti dai transistor TR3-TR4, viene
Abbiamo gia detto che la reattanza capacitiva squadrata in modo da ottenere un segnale utile
puó essere definita anche come un'impedenza per la misura.
che il condensatore presenta al passaggio della
corrente con un certo valore di frequenza. In
tal caso il simbolo Xc viene convertito nel sim- SEGNALE AD ONDA QUADRA
bolo Z.
Dunque, da quanto finora detto, e facile arguire 11 segnale ad onda quadra, dopo aver subito il
che la misura capacitiva si effettua inserendo il processo di amplificazione, attraversa il conden-
condensatore di capacita sconosciuta in serie al satore di capacita incognita CX e raggiunge il
generatore di corrente variabile, misurando poi circuito di misura, che e composto da un micro-
la corrente che attraversa il circuito. amperometro da 100 uA fondo-scala, preceduto
da due diodi al germanio che provvedono a ret-
tificare il segnale alternato.
CIRCUITO DEL CAPACIMETRO L'indicazione offerta dallo strumento risultera
ovviamente proporzionale al valore della capacita.
In figura '
2 presentiamo lo schema elettrico com- E per quanto abbiamo detto in precedenza ri-
pleto del nostro capacirnetro. Esso si compone sulta chiaro che quanto piü grande sará la capa-
di due partí principali: il generatore di tensione cita incognita, tanto minore risultera Himpe-
alternata ed il circuito di misura vero e proprio. denza opposta dal condensatore al passaggio del-
I] nostro capacimetro, infatti, e alimentato con la corrente alternata; tanto maggiore sara conse-
la te;usione continua erogata da una batteria di guentemente la corrente misurabile dallo stru-
pile alla tensione di 9 V; questa tensione viene mento.
poi trasformata in una tensione variabile, che E' ovvio che senza particolari precauzioni tecni-
da origine ad una corrente variabile necessaria che potrebbe accadere che, per certi valori ca-
per attraversare il condensatore in prova CX. pacitivi elevati, !'indice del microarnperornetro
La parte principale del capacimetro, quindi, e oltrepassi il fondo-scala.

332
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distanza. comprese le spese di spedizione.
CINQUE PORTATE
COMPONENTI
Per questo motivo sono state previste nel
capacimetro ben cinque portate, sulle quali si Co
effettuano le letture capacitive che vanno da C1 = 1 F (al tataño)
chi picofarad a ! F circa. C2
Le cinque portate corrispondono alle cinque fre-
C3 =
quenze dell'oscillatore a denti di sega; ciascuna
C4 =
es
di queste e « calibrabile » in modo da ottenere 1 F (
C6 =
una precisa e sicura taratura del valore del fon- C7 = 100.000 pF
do-scala. C8 = 10.000 p
A tale scopo, prima di effettuare la misura, si C9 = 1.000 pF
inserisce, dopo aver posizionato S3 sul punto C10 = 100 pF
CALIBR., il valore capacitivo di fondo-scala piu C11 = 10 uF - 16 VI (elettrolitico)
opportuno, scelto tramite S2 e regolando succes- Resistenze
sivamente il potenziometro Rl in modo che l'in- R1 = 2.000 ohm (potenz. a variaz. !in.)
dice coincida esattamente con il fondo-scala. R2 = 86 ohm
R3 = 27.000 ohm
R4 = 56.000 ohm
R5 = 1.000 ohm
R6 = 1.000 ohm

Varie
TR1 = BC1O9
TR2 = BC279
TR3 = BC109
Fig. 2- Circuito completo del capacimetro. L'oscilla- TR4 = BC109
tore a denti di sega e pilotato dai transistor TR1 - TR2; D1 - diodo al germanio
i transistor TR3- TRA compongono i due stadi ad al- D2 = diodo al germanio
to guadagno dello strumento; il circuito di misura e
uA = microamperometro (100 ¡A fondo-sca la)
rappresentato da un microamperometro da 100 A
fondo-scala. 11 condensatore di capacitá sconosciuta
S1 = interrutt.
deve essere inserito nelle boccole contrassegnate con S2a-S2b = commutatore (2 vie- 5 posizioni)
CX. L'alimentazione del circuito e ottenuta con una S3 = deviatore
batteria di pile a 9 V. Alimentaz. = 9 V ce

02
R2

+
S2 a
1 -]

TR1
L i

±
~
Fig. 3 - 11 cablaggio del capacimetro e stato da noi Poi si riporta il commutatore S3 sulla posizione
eseguito su una lastra metallica, che svolge una du- MISURA e ci si accorgera che l'indice dello
plice funzione: quella di conduttore unico della linea
di massa, cioe della linea di alimentazione della ten- strumento raggiungerá il fondo-scala soltanto
sione negativa, e quella di pannello frontale del ca- con un condensatore di valore capcitivo pari a
pacimetro (nella parte anteriore). Per il raggiungimen- uno di quelli inseriti nel circuito e selezionati
to di una notevole precisione ,si dovranno utilizzare tramite S2.
condensatori di precisione, mentre il cablaggio non
presenta alcun aspetto critico. Al fondo-scala delle cinque portate previste da!

Chi comincia soltanto ora a


muovere i primi passi nel mon-
do dell'elettronica pratica, non
PREZZO E ALLA
RTATA DI TUTTI! ■
L 2.200 ■
puó sottoporsi a spese eccessi-
ve per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essenzialmente dilet-
ta_ntistico. 11 saldatore del principiante, dunque, deve essere economico, robusto e versatile, cosi come lo é
quello qui raffigurato. La sua potenza é di 50 W e l'alimentazione é quella normale di rete-luce di 220 V.

335
capacimetro corrispondono i seguenti valori: potranno adottare i modelli 2N709 - 2N2222 -
1 F- 100.000 pF - 10.000 pF - 1.000 pF - 100 BSX26, mentre per il transistor TR2 si potran-
pF. no utilizzare il 2N2905A e il BFY64.
Non abbiamo ritenuto utile scendere al di sotto Coloro che volessero risparmiare sulla spesa com-
dei 100 pF in quanto le capacita parassite dei plessiva del capacimetro potranno fare a meno
collegamenti del circuito avrebbero falsato il dell'acquisto del microamperometro, applicando
reale valore capacitivo del condensatore in esa- all'uscita del capacimetro 2 boccole, nelle quali
me. verranno inseriti i puntali di un tester commu-
tato nella portata piü sensibile di misura delle
correnti continue. Con questo sistema si otterrá
REALIZZAZIONE PRATICA anche il vantaggio di non dover numerare la
scala dello strumento, dato che nei normali te-
Ció che e maggiormente importante nella rea- ster e gia prevista una graduazione da 0 a 100.
lizzazione pratica di questo progetto non e tan- Si tenga presente che nello schema pratico di fi-
to il tipo di montaggio, che potra essere effet- gura 3 si e in teso che il pannello fosse di me tallo;
tuato con l'aiuto di semplici ancoraggi, quanto tutti i punti contrassegnati con la lettera « n »
la scelta dei componenti. In particolare, i con- rappresentano i collegamenti di massa, elettri-
densatori CX C6-C7-C8-C9-C10, che fungono camente connessi tra loro.
da elementi di taratura, dovranno essere abba- E' ovvio che con il sistema di montaggio di f-
stanza precisi; sarebbe bene al 2% o alP'1%. gura 3 il capacimetro e rappresentato esterior-
Il secondo elemento di rilievo e rappresentato mente secondo il prototipo realizzato nei nostri
dalla scelta dei transistor. Quelli citati nell'elen- laboratori e riportato in figura 4. La lastra me-
co componenti sono i modelli che normalmente tallica, sulla quale viene effettuato il cablaggio
possono essere montati. del capacirnetro, e destinata a fungere, nella sua
Tuttavia, per ottenere una buona precisione, an- parte anteríore, da pannello frontale dello stru-
che nelle portate a basso valore capacitivo, cor- mento.
rispondenti ad una elevata frequenza dell'oscil- Utilizzando invece un supporto di materiale iso-
latore a denti di sega, e consigliabile adottare lante, sara necessario provvedere al collegamento
transistor con frequenza di taglio piü elevata. dei vari punti corrispondenti alla linea di massa
Per esempio, per i transistor TRI-TR3-TR4 si con un filo conduttore.

D IR0AMPERES
l

Fig. 4- Aspetto esteriore del pro-


totipo realizzato nei nostri labo-
ratori. Il condensatore di capaci-
tá sconosciuta viene applicato sui
due morsetti in corrispondenza
dei quali é apposta la sigla CX.
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ROSMETR
PEII
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CHE COS'E' IL ROSMET RO?

Tutti avranno ormai capito che il Rosmetro e


lo strumento di misura in grado di rilevare la-
dattamento di impedenza fra i vari elementi che
11 miglior funzionamento di qualsiasi compongono una stazione ricetrasmittente. Ma
trasmettitore dipende, in massima perché questo strumento abbia la denominazione
di Rosmetro ancora non e risaputo da tutti. E
parte, dall'adattamento di impedenza non tutti sanno in qua! modo questo strumento
debba essere usato.
fra i vari elementi che compongono Rosmetro significa esattamente : misuratore del
Rapporto di Onde Stazionarie.
la stazione del CB. Con il Rosmetro Lo strumento e anche conosciuto con il termine
e possibile controllare questo adat- equivalente inglese SWR-meter (Standing Wave
Ratio).
tamento, evitando di sottoporre l'e- Le onde stazionarie rappresentano un particolare
fenomeno caratteristico dei trasmettitori. Esso si
mittente alla dannosa presenza di origina in tutti quei casi in cui non esiste un per-
fetto adattamento di impedenza tra la linea di
onde stazionarie. trasmissione, che e rappresentata da! cavo coas-
siale e da! carico, cioé dall'antenna.

ENTITA' DEL DISADATTAMENTO


DI IMPEDENZA

Ogni volta che ci e capitato di argomentare sui II fenomeno deile onde stazionarie e abbastanza
trasmettitori, i cavi di collegamento e le anten- complesso se analizzato dettagliatamente, perché
ne, abbiamo sempre insistito sulla correttezza del- richiederebbe una specifica preparazione matema-
l'adattamento di impedenza fra questi elementi tica che non tutti i lettori posseggono. Per tale
e la stazione trasmittente. motivo non riteniamo utile una rigorosa tratta-
L'adattamento di impedenza e utile in quanto zione dell'argomento, invitando invece chi ci
permette di raggiungere il miglior funzionamen- leggeÉ r· ordare che, quando un segnale elettri-
to del trasmettitore. Ma e assolutamente necessa- co do aver attraversato una linea di trasmissio-
rio se si vogliono evitare talune spiacevoli con- ne (e vo coassiale, piattina, ecc.) raggiunge un ca-
seguenze di ordine pratico come, ad esempio, la rico, iene da esso completamente assorbito sol-
bruciatura dei transistor finali. Ecco perché puó tanto se il valore di impedenza del carico e pari
risultare molto conveniente la spesa di alcune a quello della linea di trasmissione. In caso con-
migliaia di lire per l'acquisto di uno strumento trario parte del segnale ritorna indietro, generan-
in grado di controllare l'adattamento di impeden- do un segnale riflesso che e causa di notevoli in-
za tra i vari elementi che compongono la stazio- convenienti come, ad esempio, la distorsione del
segnale o, peggio, il sovraccarico del generatore
ne trasmittente. E questo strumento prende il no-
me di Rosmetro. che, nel nostro caso, e rappresentato dal trasmet-
titore.
In commercio si possono trovare Rosmetri di
E questo fenomeno e tanto piü evidente quanto
basso prezzo e perfettamente funzionanti. maggiore risulta la discordanza di impedenza
Ma non tutti i CB intendono rivolgersi al mer- tra la linea di trasmissione e il carico.
cato per l'acquisto dei loro apparati, perché mol- II ROS esprime appunto lentita del disadatta-
ti preferiscono costruire da sé il ricevitore, il tra- mento secondo la relazione:
smettitore e gli strumenti necessari per il corret- E +e
to funzionamento della stazione ricetrasmittente. ROS=--
Provvediamo dunque a presentare questo mese Ee
il progetto di un Rosmetro che nulla ha da in- in cui E rappresenta l'energia diretta, mentre e
vidiare ai migliori strumenti del settore dilettan- misura lenergia riflessa dal carico.
tistico e che permettera un notevole risparmio E' evidente che in condizioni ottimali, quando
nei confronti degli analoghi apparati commer- l'energia riflessa e nulla (e = O), il ROS sara
ciali, soprattutto perché lo strumento indicatore pari all'unita (ROS = 1) ed aumentera con l'au-
potra essere sostituito con il comune tester. mentare del disadattamento.

339
01

e::(
~ 02 R2 1-
r u
1- 0
z :::J
w

0IR. RIFL.

S1
µ A

R3
+

C3

Fig. 1 - 11 circuito del Rosmetro e composto da due


accoppiatori direzionali sui quali viene inviata, indut-
tivamente, l'energia che percorre la linea di trasmis-
sione principale, quella che collega l'entrata con l'u-
scita del circuito.

CIRCUITO DEL ROSMETRO

I! circuito del Rosmetro e riportato in figura 1.


Esso é composto da due accoppiatori direzionali
si zziviene trasmessa, induttivamente, lener-
Ea ze ero.re la linea di trasmissione principa-
le, quella che collega l'entrata con l'uscita del
circuito. Indicazione dello strumento ROS
Per mezzo di opportuna disposizione geometrica
dei diodi D1-D2 e delle resistenze Rl-R2, e pos- o 1
sibile rilevare, tramite uno strumento di misura 5 1,1
che, ne! caso di figura 1, e rappresen ta to da un 10 1,22
microamperometro (µA), l'entita dell'onda rifles- 15 1,35
sa e quella dell'onda diretta, stabilendo conseguen- 20 1,5
emente il ROS della stazione trasmittente. 25 1,67
Praticamen te si dovra in tervenire su! potenzio-
A
30 1,85
metro R3, facendo in modo che !'indice del
35 2,1
microamperometro si sposti a fondo-scala, dopo
40 2,3
aver commutato Sl nella posizione diretta
45 2,6
50 3
« DIR ». In pratica il potenziometro R3, che
60 4
rappresenta il comando di sensibilitá, adatta la
70 5,5
!ettura alla potenza del trasmettitore.
80 9,1
Passando sulla posizione riflessa, tramite il com- 90 19
mu tato re S 1, cioé nella posizione « RIFL», sará 100 infinito
possibile leggere direttamente sullo strumento il
valore del ROS; e ovvio che lo strumento dovrá
risultare opportunamente graduato. Per esempio,
se la scala dello strumento viene graduata fra O
e 100, i valori corrispondenti del ROS risulte-
ranno: Fig. 2 - Dalla precisione costruttiva del Rosmetro di-
pende in massima parte, l'affidabilita dello strumento.
Per tale motivo dovranno essere rispettate scrupolo-
samente le quote riportate nel disegno, che risultano
espresse in millimetri.

140;150

r
5,-
0 r
e::( o:::
o::: t-
i- z
uh
=-
H-
o z
::::> e::(

$ 19 7 7 7 19 5

341
In pratica si dovra considerare ottimo un ROS forata. La vetronite potra essere ricavata dalle
inferiore a 1,3 mentre dovrá essere ritenuto ac- basette per circuiti stampati (non da quelle di
cettabile qualsiasi valore compreso tra 1,3 e 1,6; bachelite, ma da quelle di color verde!), dopo
sono invece da considerarsi scadenti tutti i valori aver ovviamente asportato il rame mediante il
compresi fra 1,6 e 2. Assolutamente inaccettabili solito bagno in soluzione di percloruro ferrico.
sono i valori al di sopra di 2. Per tale motivo non L'insieme dei tre bastoncini dovrá risultare scher-
e necessario graduare completamente la scala mato mediante un profilato metallico ad «U»,
del microamperometro, mentre sara sufficiente con dimensioni di 25x25 mm. circa.
terminare i\ lavoro di graduazione a meta scala, Facciamo notare che il Rosmetro potra venir
in corrispondenza del valore ROS = 3. predisposto per la misura di disadattamenti di
L'ulterior graduazione al di la del ROS = 3 una sola impedenza caratteristica. In funzione di
non e necessaria perché, superato il limite di tale scelta, cioé in corrispondenza di precisi va-
ROS = 2, occorrera in ogni caso rivedere com- lori di impedenza, si dovranno attribuire alle re-
pletamente tutto l'impianto della stazione tra- sistenze R1-R2 i seguenti valori:
smittente. Rl R2 100 ohm per Zo = 75 ohm
Il ROS fornisce anche un'idea sufficientemente R1= R2 = 150 ohm per Zo = 50-52 ohm
chiara sull'effcienza dell'installazione dell'anten- La posizione di queste due resistenze sulle due
na. Questo dato potra essere dedotto dalla se- barrette direzionali e molto critica; ció vuol si-
guente tabella: gnificare che, volendo raggiungere una perfetta
taratura dello strumento, si dovra agire nel modo
ROS Rendimento d'antenna seguente.

1 100%
TARATURA DEL ROSM ETRO
1,2 99%
1,5 96% Secondo lo schema di figura 5, il Rosmetro verrá
1,85 91% inserito fra l'uscita di un trasmettitore e un ca-
2,1 88% rico fittizio preciso e antiinduttivo da 52 ohm.
2,6 80% Successivamente si regola la posizione del po-
3 75% tenziometro R2 alla ricerca di que! punto in cui,
4 65% con Sl commutato in posizione RIFL., si ottie-
ne la minima indicazione del microamperometro.
Poi si commuta Sl in posizione DIR. e si inver-
COSTRUZIONE DEL ROSMETRO tono i collegamenti del trasmettitore e del e.arico
fittizio, cioé si collega il bocchettone d'antenna
Dalla precisione costruttiva dell'apparato dipen- del Rosmetro con il trasmettitore e quello di
de in pratica, e in massima misura, l'affdabilita entrata con il carico fittizio. Quindi si regola il
del Rosmetro, soprattutto perché esso e uno stru- potenziometro Rl in modo da ottenere la mínima
mento di misura dei disadattamenti di impeden- indicazione da parte del microamperometro.
za e non deve quindi essere esso stesso la causa Dopo queste operazioni il Rosmetro potra consi-
di eventuali disadattamenti. Per tale motivo do- derarsi perfettamente tarato ed il suo impiego
vranno essere rispettate al millimetro le quote risultera sicuramente afidabile.
riportate nello schema pratico di figura 2, dispo-
nendo i componenti cosí come chiaramente indi-
cato nel disegno e servendosi di cavetti scherma- IMPIEGO DELLO STRUMENTO
ti per i collegamenti critici.
In pratica si dovranno fissare duc bocchettoni per Il principale impiego del Rosmetro e quello di
alta frequenza alle estremitá di un contenitore controllare il disadattamento di irnpedenza del-
metallico, saldando direttamente tra loro i termi- l'antenna, che verra eventualmente ritarata sino a
nali centrali dei bocchettoni per mezzo di un farla rientrare in un limite accettabile di onde
bastoncino di rame nudo del diametro di 4 mm. stazionarie.
Alla distanza di 5-6 mm. da! conduttore ora ci- In fase di installazione della stazione trasmitten-
tato verranno sistemati i due accoppiatori dire- te, il Rosmetro si rivelera assai utile in diverse
zionali, realizzati mediante filo di rame da 1 mm. occasioni. Prima di tutto sara possibile controlla-
di diametro. I bastoncini di rame verranno man- re con esso l'uguaglianza fra l'impedenza d'usci-
tenuti in posizione rígida tramite due o piü se- ta del trasmettitore e quella del cavo e dell'an-
zioni di vetronite opportunamente sagomata e tenna.

342
25 Fig. 4 - Anche se alcune moderne teorie affermano che un'anten-
na con una piccola percentuale di onde stazionarie funziona me-
glio di un'altra con ROS bassissimo, é bene sapere che un si-
stema di impedenze TX-CAVO-ANT. perfettamente accordato sul-
lo stesso valore permette di raggiungere la totale irradiazione
dell'energía prodotta dal trasmettitore (5 W nell'esempio riporta-
to a sinistra). Un sistema di impedenze non accordato sullo stesso
valore· non permette l'irradiazione totale dell'energia del tra-
smettitore, perché una parte di questa viene riflessa sul trasmet-
titore stesso (la potenza riflessa é di 2 W nell'esempio riportato
a destra).

1m m

VETRONITE

IRRADIA ZIONE
PARZALE 3W

Fig. 3 - Sezioni trasversali rela-


tive al profilato che funge da
schermo elettromagnetico per i ---- CAVO CAVO
I COASSIALE COASSIALE
tre tondini di rame. l bocchetto-
ni sono di tipo PL; la distanza fra 1
un tondino e l'altro deve risul- l 3
tare di 5-6 mm. Due o tre sup-
porti, rappresentati da altrettante
piastrine di vetronite, permettono
1 ° f
0
0
w
_J

di. irrigidire il sistema costrutti- "-


&
vo.

Con questo sintonizzatore, adatto per l'ascol-


to della Gitizen's Band, potrete esplorare co- SINTONIZZATORE CB
modamente una banda di 3 MHz circa. Potrete
inoltre ascoltare le emissioni dei radioamatori (Monogamma CB)
sulla gamma dei 10 metri (28-30 MHz). Ac-
quistando anche il nostro kit del TRASMET-
TITORE CB », é possibile realizzare un com-
pleto RX-TX a 27 MHz per la CB.
Meraviglioso kit a sole

L. 5.900
Le richieste del kit del « Sintonizzatore CB , deb-
bono essere falte inviando anticipatamente l'im-
porto di L. 5.900 a mezzo vaglia o c.c.p. n.
3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA -
20125 MILANO - Via Zuretti, 52.

343
Per questo tipo di controllo occorrera collegare
con il bocchettone d'antenna del Rosmetro il
solito carico fittizio, mentre l'uscita del trasmet-
titore verra collegata con l'altro bocchettone del Fig. 5 - Schema di impiego del

l
Rosmetro. Rosmetro che deve essere colle-
gato fra la presa d'uscita del
Regolando il filtro di uscita del trasmettitore, si ricetrasmettitore e il cavo coas-
dovra ottenere la massima emissione « diretta » siale di discesa dell'antenna. Lo
ed una corrispondente emissione « inversa» nul- spezzone di cavo, che collega il
ricetrasmettitore con il Rosme-
la. tro, deve essere possibilmente
Per provare se il cavo debba effettivamente ri- lungo 1/4 d'onda (2,6 metri per i
tenersi adatto al trasmettitore, si dovra collegare 27 MHz).
il cavo stesso con la presa d'antenna del Rosme-
0
tro ed inserire ancora una volta, in sostituzione 0
r
dell'antenna, un carico fittizio. Anche in que- o
O
sto caso l'emissione « diretta » dovra risultare o
massima, mentre dovra risultare nulla quella a
O
« Inversa ».
L'installazione della trasmittente si conclude con ROS METRO
il controllo del ROS, inserendo l'antenna alla f-
ne del cavo coassiale.
Ricordiamo ancora una volta che occorrera com-
mutare SI in posizione « diretta » e regolare la

ANT.

LINEA ONDA
,- RIFLESSA
1
T X
ENTR. use.

ANT.

ENTR. use
T X

Fig. 6 - Schema di funzionamen-


to del Rosmetro. Agendo sul de-
viatore S1 (schema di figura 1 ),
si misura in un primo tempo la
tensione riflessa e poi quella di-
retta. Si noti che il diodo e la
resistenza di carico si spostano
a seconda che si misuri l'onda
diretta o quella riflessa.

344
sensibilitá per il fondo-scala tramite il potenzio- re a 1,3-1,5, ci si potra accontentare del risul-
metro R3; quindi, dopo aver commutato SI in tato e considerare l'impianto accettabile. In ca-
posizione « inversa », si leggerá direttamente il so contrario occorrera intervenire sugli organi
ROS secondo la tabella precedentemente rípor- di accordo dell'antenna, allo scopo di evitare una
prossima distruzione dei transistor finali del tra-
Nel caso in cui il ROS dovesse risultare inferio- smetti tore .

•••
TRASMETTITORE CB.
UNA PRESTIGIOSA SCATOLA DI MONT AGGIO
A L. 19.500
SCHEDA TECNICA

Alimentazione: minima 12 V - tipica


13,5 V - massima 14 V

Potenza AF in uscita
(senza mod.): 1 W (circa)

Potenza AF in uscita
(con mod.): 2 W (circa)

Sistema di emissione: in modulazione d'am-


piezza

Profonditá di mod.: 90% 100%

Potenza totale dissi-


pata: 5W

Impedenza d'uscita per52 ± 75 ohm (rego-


antenna: labili)

Microfono: Con l'approntamento di questo nuovo kit voglia-


di tipo piezoelettrico
mo ritenere soddisfatte le aspirazioni dei nostri
Numero canali: a piacere lettori CB. Perché acquistando questa scatola di
montaggio, e quella del monogamma CB, ognu-
Portata: superiore a 10 ; 15 no potra costruire un valido apparato ricetrasmit-
Km (in condizioni ideali) tente a 27 MHz.

La scatola di montaggio del trasmettitore CB contiene:


N. 1 circuito stampato - n. 13 condensaori ceramici - n. 5 condensatori elettro-
litici - n. 2 trimmer capacimetrici - n. 11 resistenze -n. 2- impedenze AF .n. 1 tra-
sformatore di modulazione- n. 1 circuito integrato - n. 3 transistor - n. 2 bobi-
ne - n. 1 raffreddatore per transistor TR3.

Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente !'im-


porto di L. 19.500 a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a:
ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zureti, 52.

345
COLLAUDO
E PROVA
DEI FET
43

Il transistor ad effetto di campo, cioé il transi-


stor FET, e un componente elettronico, oggi, al-
la portata di tutti, anche dei piü giovani princi-
pianti. E cio perché il prezzo del FET e ormai
divenuto competitivo con quello del comune tran-
sistor bipolare. Ma il transistor ad effetto di cam-
po, se confrontato con quello comune, presenta
talune caratteristiche che, per molte pratiche
applicazioni, sono di gran lunga superiori. Anche
se la sua robustezza lascia un po' a desiderare e
se la giunzione gate-source puó facilmente de-
teriorarsi quando non si faccia uso corretto del
FET.
Molto spesso la prova del'integrit della giun-

346
zione di un transistor FET viene effettuata con IL CIRCUITO DEL PROVA-FET
l'ohmmetro, cosi come avviene con un comune
transistor. Ma questo tipo di prova, pur valida II nostro circuito permette di analizzare il com-
per i transistor e per molti altri tipi di semicon- portamento di un FET in un oscillatore ad alta
duttori, puó risultare distruttiva per il FET, per- frequenza sulla gamma delle onde medie.
ché questo componente e stato concepito per una Con questa prova si ottiene il vantaggio di ana-
polarizzazione inversa, con passaggio nullo di cor- lizzare il componente in condizioni dinamiche,
rente gate-source. La non indifferente corrente cioé mentre esso fanziona effettivamente quale
elettrica erogata dalla pila contenuta nell'ohm- componente attivo, tenendo in considerazione an-
metro, invece, che attraversa il componente du- che tutte le eventuali dispersioni imputabili alle
rante la prova con polarizzazione diretta della capacita interne.
giunzione, puó rovinare la giunzione stessa. Ecco
Se si fosse realizzato un apparato di controllo di
perché l'efficienza di un FET deve essere con-
natura statica, poteva capitare che un compo-
trollata con un opportuno circuito, che tenga
nente, sottoposto a prova, presentasse un guada-
conto delle particolari esigenze del componente,
gno superiore aquello di un altro; mentre i tran-
senza rovinarlo e senza possibilita di errato in-
sistor si comportano in maniera esattamente op-
serimento.
posta quando vengono inseriti in un circuito di
alta frequenza. Si tratta di un fenomeno molto
comune nei transistor bipolari; infatti esistono
IDENTIFICAZIONE DEI TERMINAL!
transistor dotati di un elevatissimo guadagno per
segnali di bassa frequenza, mentre tale qualita
11 circuito che proponiamo al lettore risponde a
decade rapidamente con !'aumentare della fre-
tali requisiti. Ma c'e di piü; esso permette an-
quenza; al contrario, esistono componenti dotati
che di identificare, mediante prove successive,
di un guadagno mediocre alle basse frequenze,
lesatta disposizione dei terminali del componen-
che conservano tale valore anche a parecchie de-
te, che molto spesso risultano difficilmente iden-
cine o centinaia di MHz.
tificabili.
Quest'ultimo concetto e stato ribadito piü volte
in altre occasioni, sempre quando si e trattato di ANALISI DEL CIRCUITO
analizzare o realizzare un circuito con FET: in
commercio esiste tutta una gamma di varianti Considerata Putilitá dell'effettuazione di prove
nella disposizione dei terminali del componente, dinamiche del FET, iniziamo ora la descrizione
anche quando il contenitore e identico. Tutto del circuito elettrico dello strumento riportato
dipende dalla casa costruttrice. in figura l.
Nei transistor ció non accade, perché la regola, Supponiamo che il transistor FET, sottoposto a
salvo poche eccezioni, e abbastanza generalizza- prova, sia perfettamente integro ed inserito ne!
ta: l'emittore si trova in corrispondenza di una circuito di figura 1 in modo corretto, cioé nel ri-
tacca; il collettore si trova in corrispondenza di spetto piu preciso dell'ordine di successione dei
un puntino colorato; la base si trova in posizione suoi elettrodi.
centrale rispetto agli altri due elettrodi. Ma nel In questo caso il circuito si comporta come un
FET non esiste normalizzazione e questa defi- vero e proprio oscillatore radio, la cui frequen-
cienza di ordine tecnico costrinugerebbe l'opera- za di emissione e stabilita dai valori della bobina
tore a tenere a memoria la zoccolatura di tutti i L1 e del condensatore variabile C1.
tipi di FET esistenti in commercio, con le loro Per accertarsi dell'effcienza del FET, conviene
varianti, a meno che non ci si adatti a consultare, sistemare un ricevitore radio sintonizzato sulla
di volta in volta, cataloghi, manuali, tabelle o gamma delle onde medie, in un punto della sea-
prontuari.
la parlante libero da emittenti. alla distanza di
L'uso appropriato di un apparecchio adatto per qualche metro dal circuito di prova (1-3 metri
il controllo dei FET semplifca notevolmente circa).
questo problema, anche perché esso e in grado Intervenendo su! comando di pilotaggio del con-
di far conoscere il guadagno di ogni singolo com- densatore variabile C1, si dovrá udire nel rice-
ponente. vitore radio il soffio caratteristico e rappresenta-

347
G $ D Fig. 1- II progetto dell'ap-
a 6 a parato di controllo e col-
laudo dei FET consiste in
un oscillatore ad alta fre-
quenza (a sinistra), che
R3 permette il controllo atti-
L1
vo e dinamico de! transi-
stor.

c:
2

l
C4

le
9V j
1

COMPONENTI
bassa frequenza, il cui valore di frequenza si an-
nulla quando le due onde ad alta frequenza as-
Condensatori sumono perfettamente lo stesso valore di fre-
C1 = 300 pF (variabile di qualunque tipo) quenza.
C2 = 180 pF Il tipo di prova ora descritto, pur fornendo una
C3 = 4.700 pF sicura indicazione su! funzionamento del FET,
C4 = 100.000 pF non e tuttavia in grado di rivelare se un compo-
Resistenze nente sia dotato di un maggior o minor guada-
R1 = 470.000 ohm gno rispetto ad un altro. Per ottenere quest'ul-
R2 = 4.700 ohm teriore indicazione ausiliaria, e necessario servir-
R3 = 4.700 ohm si di un circuito di misura in grado di rilevare
Varie
l'entita del segnale di alta frequenza generato. In
L1 = bobina per ricevitore onde medie con pratica si tratta di costruire una sonda di alta
ferrite frequenza e collegarla ai terminali 2-3 della bo-
S1 = interruttore bina Ll.
ALIMENTAZ. = pila a 9 V
es = 180 pF
C6 = 47.000 pF
IL CIRCUITO-SONDA
DG1 = diodo al germanio
DG2 = diodo al germanio
Come si puó notare, osservando lo schema di
figura 3, il circuito sonda appare estremamente
semplice; esso potra essere equipaggiato con uno
tivo dell'alta frequenza. strumento proprio, oppure con due semplici boc-
Ne! caso in cui il ricevitore radio, anziché es- cole da collegarsi ai puntali di un tester commu-
sere sintonizzato su un punto libero della scala, tato nella misura di correnti continue e sulla por-
fosse sintonizzato su una debole emittente o, tata di 500 A fondo-scala.
meglio, su una portante non modulata, si potreb- Si potranno comunque utilizzare anche strumen-
be udire il battimento fra la frequenza portante ti piü sensibili, con l'accorgimento di inserire una
e quella generata da! circuito di prova di figura 1. resistenza o, meglio, un potenziometro in serie
Ricordiamo che il battimento scaturisce dalla allo strumento; tutto ció allo scopo di limitare il
differenza aritmetica fra i valori di due frequen- flusso di corrente utilizzabile anche per una even-
ze; agendo quindi nettamente su! comando del tuale taratura della scala rapportata al guada-
condensatore variabile C1, si udrá una nota di gno dei FET.

348
)
Hg. 2 - Se il controllo del FET viene effettuato tramite un ricevitore radio sintonizzato sulla gamma delle
onde medie, il contenitore dell'apparato prova-FET dovrá essere necessariamente di plastica. In caso contra-
rio il cablaggio potra essere composto anche in un contenitore metallico. 11 condensatore variabile C1 potra
essere scelto fra una vasta gamma di componenti di capacita compresa fra i 100 e i 500 pF, con isolamento
ad aria o a mica, indifferentemente.

COSTRUZIONE DELL'APPARATO La bobina Ll potra essere indifferentemente di


tipo ad avvolgimento unico con presa interme-
La costruzione dell'apparato ora descritto non dia, oppure ad avvolgimenti separati, cosl come
comporta difficolta pratiche; perché il numero di indica to in figura 4; in questo caso si dovranno
componenti e verarnente esiguo e tutti di facile collegare fra loro i terminali 2-3, che formeran-
reperibilita commerciale. no la presa intermedia che nello schema elettrico
La bobina Ll e una bobina per ricevitori tran- di figura 1 assume il numero 2. Se con questo
sistorizzati tascabili ad onde medie; essa potra tipo di bobina il circuito non funzionasse, si do-
essere acquistata presso qualsiasi rivenditore di vrá realizzare una diversa presa intermedia col-
materiali elettronici, senza dover ricorrere al du- legando, questa volta, i terminali 2-4, anziché i
ro e manuale lavoro di avvolgimento. terminali 2-3 come precedentemente detto. Ció

3 3 Fig. 3 - 11 circuito-sonda, da a-
dottarsi nel caso in cui non si vo-
glia dare la preferenza al me-
todo di controllo dei FET col ri-
cevitore radio ad onde medie, po-
trá essere munito di un microam-
OG1 DG1 perometro da 500 A fondo-sca-
la (schema a sinistra), oppure po-
tra essere collegato con un tester
commutato nella misura di cor-
renti continue e nella portata di
OG2 OG2 500 A fondo-scala.

C6 C6

TESTER
500A 500

349
1 FASCICOLI ARRETRATI DI
Elettronica Pratica
sono le • perle di una preziosa collana tecnico- 2
pratica, che porta in casa vostra il piacere e il
fascino di una disciplina moderna, proiettata nel 3
futuro, che interessa tutti: lavoratori e studenti,
professionlsti e studiosi, giovani e meno giovani.
Tra essi ve ne ricordiamo uno:
4
IL
FASCICOLO
DI AGOSTO '74 Fig. 4 - II circuito oscillante del prova-FET e normal-

"8 mente composto da un condensatore e da una bo-


bina; quest'ultima puó essere l'antenna di ferrite di

$i
, , ... ~ ~1_
un ricevitore transistorizzato ad onde medie, nel qua-
le la bobina e dotata di presa intermedia; volendo uti-
lizzare una bobina con avvolgimenti separati, come

ff11 ~
,k;
./
✓,,
5e
ge,-
48
'<oo -~--

¿A )_
S
t ,

quella qui disegnata ,si dovranno individuare i colle-
gamenti, necessari per ricavare la presa intermedia,
che permettono di raggiungere l'oscillazione; questi
potranno essere i terminali 2-3 oppure i terminali 2-4.

'
•oy¿
sd,8 51 "e,
rey,j

' '#e \k]/e


/\ puo essere imposto da! diverso senso di avvolgi-
0p»,' \k8u mento <li una bobina rispetto all'altra.
o. Il contenitore dello strumento dovra essere ne-
774
%se 3.%.
·26.-"
CHE
E'
cessariamente di plastica quando si utilizzi la
radio in veste di elemento di controllo; esso po-
tra essere metallico se invece ci si servira del
circuito sonda. Il contenitore di plastica, tuttavia,
·'a.
%
UNA e da preferirsi comunque, in virtu della sua eco-
VERA nomicita e per l'assenza totale di problemi di
PROPRIA isolamento.

GUIDA TEORICO-PRATICA
USO DELLO STRUMENTO
DELL'ASPIRANTE ELETTRONICO
Come abbiamo detto, con lo strumento si posso-
che, senza impegnare praticamente il lettore in no identificare i terminali del transistor FET. E
alcun lavoro di montaggio, serve ad arricchire il
laboratorio dilettantistico, rappresentando in es-
per fare cio occorre provare, in sequenza, tutte
so un autentico « ferro del mestiere •. Questo le possibili permutazioni dei tre elettrodi, che
speciale fascicolo e stato realizzato col prec iso risultano essere le seguenti:
scopo di offrire un aiuto immediato ed esatto a
chiunque stia progettando, costruendo, mettendo
a punto o riparando un apparato radioelettronico,
GDS GSD DGS DSG SGD SDG
elencando dati tecnici, caratteristiche, valori e
grandezze radioelettrici. Una volta individuata la posmone esatta del
componente, che ne permette il funzionamento,
Richiedetecelo subito inviando antlcipatamente si provera ad invertire fra loro il drain (D) con
l'importo di L. 700 a mezzo vaglia o c.c.p. n, la source (S), controllando se per caso il compo-
3/26482 intestato a: nente sta fornendo un maggior guadagno; se cio
ELETTRONICA PRATICA • 20125 MILANO • Via
Zuretti, 52.
avviene, quest'ultima e l'esatta posizione con cuí
debbono essere inseriti gli elettrodi del FET.

350
I. .e:rore. durante queste prove, dovrá ben ri-
ccrdare che, in molti casi, data la particolare
,::-..::rura interna del FET, il circuito puo oscil-
.±re anche con drain e source invertiti, falsando
~ ,al caso l'identificazione clei terminali.
[ :xogerto di figura 1, cosi come e stato da noi Llre 2.700
c:cepito. permette di controllare il funziona-
rento dei soli transistor FET a canale N, che
·3ppresentano la 1aggioranza dei FET. Ma ci
si ricordi che, per il controllo dei FET a canale
P. suficiente invertire le polarita dell'alimen-
zar:ore di figura l, senza apportare alcuna ulte-
:iore modifica al progetto.

o
·@-
G
@ 2 CON QUESTA PENNA
APPRONTATE I VOSTRI

e' 3 CIRCUITI STAMPATI

Questa penna permette di preparare i circuiti stampati


con la massima perfezione nei minimi dettagli. 11 suo

"@. 4 aspetto esteriore é quello di una penna con punta


di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-

"@ 5
risce perfettamente al rame.

s NORME D'USO CARA TTERISTICHE

·@ 6 Tracciare il circuito su una


lastra di rame laminata e
perfettamente pulita; la-
La penna contiene un di-
spensatore di ínchiostro
controllato da una valvola
sciarla asciugare per 15 che garantisce _ una lunga
mlnutl, quindi immergerla durata eliminando evapora-
nella soluzione di attaceo zioni quando non viene
(acido corrosivo). Tolla la usata. La penna non con-
ig. 5 - Riportiamo in questo disegno sei diversi tipi lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
di connessioni di transistor FET normalmente reperibili noterá che il circuito e in ne imbevuto, ma é comple-
comrnercio: perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio-
quindi togliere l'ínehiostro stro. Per assicurare una
con nafta solvente e la .scrlttura sempre perfetta,
TIS 73; TIS 74; TIS 75; TIS 34; 2N3819; KE 3687 lastra del circuito e pron- la penna e munita di una
ta per l'uso. punta di ricambio situata
nella parte terminale.
2 = 2N3820; 2N3819; 2N5248

3 = GET 5459; GET 5457; 2N3819; 2N3820

4 = BFS 21; BFW 10; BFW 11; 2N4416; BFW 12;


BFW 61; 2N3823; 2N4857

5 = BSV 78; BSV 79; BSV 80

6 = MPF 103; MPF 11 O; 2N5457; TIS 58

351
1
ALIMENTATORI
STABI TI
PUNTATA

Dopo aver discusso sugli alimentatori non sta- colta di reperire in commercio i diodi zener ad
bilizzati o stabilizzati tramite un diodo zener, alta potenza.
prenderemo in esame, in questa seconda ed ul- Per risolvere questo importante problema e dun-
tima puntata, gli alimentatori stabilizzati piü com- que necessario ricorrere ad un accorgimento te-
plessi, quelli che, oltre ai diodi zener, utilizzano cnico molto semplice e molto economico. Esso
anche i transistor, con lo scopo di ottenere stabi- consiste nell'utilizzare un transistor di media po-
lizzazioni migliori anche per correnti elettriche tenza abbinato ad un diodo zener di piccola
dell'ordine degli ampere. potenza.

SOLUZIONI ECONOMICHE LO ZENER FITTIZIO

Come e stato giá detto nella precedente puntata, Presentiamo in figura 1 lo schema, chiamato
la stabilizzazione di un atensione elettrica e ot- « schema a shunt », che simula un diodo zener
tenibile per mezzo di una resistenza e un diodo di potenza.
zener. Ed avevamo anche detto che in commer- In questo circuito, per efletto della giunzione ba-
cio esistono diodi zener di piccola, di media e di se-emittore del transistor TR, la tensione di sta-
grande potenza. bilizzazione risulta superiore a quella dello zener
Viene dunque spontaneo pensare che qualsiasi di 0,2-0,6 V, a seconda che il transistor sia di ti-
problema di stabilizzazione delle tensioni elettri- po al germanio o al silicio. Ma questo elemento
che possa essere risolto con la scelta del diodo non <leve essere ritenuto come un elemento di
zener piü adatto. Ma nella maggior parte dei svantaggio rispetto al diodo zener, perché se e
casi il ricorso al diodo zener potrebbe risultare vero che la tensione di zener risulta superiore di
molto costoso ed anche assai faticoso per la diffi- 6 V, l'introduzione di un « diodo » al silicio com-

352
Per le correnti elettriche
dell'ordine degli ampere gli
alimentatori stabilizzati
debbono montare diodi zener
di potenza. Ma questi
componenti sono molto
costosi e non sempre
reperibili in commercio. Di
essi si puó fare a meno
utilizzando un transistor
abbinato ad uno zener di
piccola potenza.

pensa termicamente il coefficiente di temperatu- inutilmente una ingente quantita di potenza elet-
ra, garantendo una migliore stabilizzazione entro trica, senza trarre alcun beneficio da questo
una vasta gamma di temperatura. processo di dissipazione.
Volendo aumentare ulteriormente la potenza del-
lo zener fittizio, occorre col.legare un secando
transistor, cosí come indicato in figura 2. STABILIZZATORI TIPO SERIE
ll transistor TRl e di tipo NPN perché attual-
mente questi tipi di transistor di potenza, al sili- Per l'impiego vario e per il laboratorio i circuiti
cio, sono i piü diffusi ed anche i piü economici. piü adatti sono i cosiddetti stabilizzatori tipo se-
Volendo inserire nel circuito a shunt un transi- rie. In questi il transistor, che funge da elemento
stor di tipo NPN, il circuito di figura l dovra es- di regolazione, viene collegato in serie al carico:
sere modifcato in quello di figura 3, che garanti- esso e quindi interessato dalla corrente in misura
sce le identiche prestazioni del circuito di figura 1. proporzionale a quella assorbita da! carico. La
Seguendo il concetto ora esposto, e possibile rea- potenza elettrica viene dunque dissipata soltan-
lizzare un circuí to di zener fittizio per mezzo di to ne! caso in cui al circuito venga collegato un
due transistor di tipo NPN con il vantaggio del- carico. E questa potenza dissipata risulta diretta-
la pi! facile reperibilita commerciale dei com- mente proporzionale alla potenza assorbita.
ponenti. Questo circuito riportato in figura 4. Un tipico schema di circuito regolatore tipo serie
La caratteristica fondamentale dei circuiti sta- e riportato in figura 5. II funzionamento di questo
bilizzatori a shunt e quella di dissipare quella. circuito e assai semplice: il diodo zener stabiliz-
parte di potenza che non viene dissipata dal ca- za la tensione di base del transistor TR; poiché
rico. Essi sono quindi adatti soltanto in quei casi la tensione base-emittore del transistor puo esse-
in cui si ha la certezza di avere sempre un ca- re ritenuta costante, intorno allo 06 V. risulta
rico collegato. In caso contrario si dissiperebbe pure stabilizzata la tensione presente sull'emit-

353
tore del transistor, che equivale alla tensione di
.uscita VS.

R1
TR PROGETTAZIONE DELLO

., l
in.
e
STABILIZZATORE TIPO SERIE

Poiché il circuito di stabilizzazione tipo serie de-


ve essere giustamente ritenuto di fondamentale
importanza, vogliamo approfondire un po' que-
sto argomento introducendo alcuni cenni sulla
progettazione di un siffatto stabilizzatore.
Gli elementi che debbono essere ovviamente no-
ti a priori sono : la tensione d'uscita VS, la ten-
sione di alimentazione VCC, che dovra comun-
Fig. 1- Con questo circuito si ottiene una que risultare superiore alla tensione VS e, per
perfetta simulazione del diodo zener di potenza. ultima, la corrente massima del carico.
Con questi dati e possibile procedere alla deter-

R1
TR2

O O
=
=
vcc vs
e ~
Fig. 2 - Stabilizzatore
shunt di potenza con
diodo zener a bassa
TR1 DZ dissipazione.

nnazione dei vari componenti ne! modo se-


Fig. 3 - Volendo inserire nel circuito a shunt guente.
un transistor di tipo NPN, il circuito riportato Supponiamo VS = 12,6 V, VCC = 18 V e
in figura 1 dovrá essere modificato in quello I = 200 mA.
qui raffigurato. La massima potenza dissipata dal transistor ri-
sultera:
R1 VTR x I == Pd = (VCC - VS) x I = (18
- 12,6) x 0,2 = 1,08 W circa.
In base a questo calcolo occorrera scegliere un
transistor in grado di dissipare una potenza di
1,08 W; e ovvio che il transistor dovra essere
e
vcc
e
VS
opportunamen te raffreddato.
e ~
La scelta potra cadere, ad esempio, sul tipo
BD137.
Supponiamo che questo transistor presenti un
guadagno parí a 50. Ebbene, la corrente di base,
necessaria a permettere il passaggio di 200 mA,
risultera di:
I : guadagno = 200 : 50 = 4 mA

354
R
11
DZ
e
e
VCC
e b
r
e
Fig. 4 - Lo zener di po- e
tenza fittizio puo essere
realizzato anche per mez-
e TR2
zo di due transistor di ti- TR1
po NPN.

b
O
TR
'=' o
vcc u
e r
8 Fig. 5- Esempio di stabi-
lizzatore tipo serie; il tran-
sistor TR, che funge da
elemento di regolazione,
DZ viene collegato in serie al
ca rico.

+. ¡
e
ri'e b TR
b
TR

vcc
~

DZ R2

Fig. 6 - Gli elementi necessari per progettare Fig. 7 - Questo progetto di stabilízzatore di
uno stabilizzatore tipo serie sono: la tensio- tensione permette il controllo della tensione
ne d'uscita VS, quella di alimentazione VCC, d'uscita in modo continuo; esso tuttavia peg-
la corrente massima del carico I e la tensio- giora notevolmente il processo di stabilizza-
ne collettore-emittore VTR. zione.

355
TR

t9 " vs

Fig. 8- Quando si deside-


VOLT ra un alimentatore dotato
RIFE RIMENTO di notevoli caratteristiche
di stabilizzazion ,conviene
realizzare un progetto co-
me quello qui riportato, che
fa uso di un trasformatore
di alimentazione TI dotato
di due avvolgimenti secon-
T1 dari.

Il circuito di stabilizzazione RI - DZ dovrá quin- La tensione di zener risultera pari a:


di essere dimensionato in modo da fornire una VS - Vbe = VS 0,6 V = 12 V
tensione stabilizzata su un carico di 4 mA anzi- Si potra fissare una corrente nello zener cin-
ché di 200 mA come richiesto da un circuito que volte superiore aquella cli carico, assicurando
sen za transistor. un'ottima stabilizzazione del circuito. Per esem-

Fig. 9 - L'adozione di un
secondo transistor con-
TR1 sente di ridurre al mínimo
la corrente di carico ri-
chiesta alto zener, miglio-
rando conseguentemente
b
RZ la stabilizzazione della ten-
sione. Questo progetto é
particolarmente adatto per

O
=
vcc e
vs
l'uso di transistor al ger-
manio.

e b
=
e
TR2
+
R1 R2
DZ C1

356
pio 20 mA, scegliendo Rl tramite la legge di
Ohm:
VCC- V 18 12
R! = ---- - ---- = 300 ohm
Iz 0,02
.= potenza dello zener dovrá essere superiore a : b
TR1
Vz x Iz = 12 x 20 = 240 mW RZ
n diodo zener da 400 mW deve quindi consi-
derarsi sufficiente. +

b c2
VARIAZIONE DELLA TENSIONE D'USCITA

Talvolta, pur servendosi di stabilizzatori mol to +


semplici, puo risultare utile poter disporre di un
elemento di controllo della tensione d'uscita, co-
si da poterla regolare con continuitá.
11 circuito riportato in figura 7 risolve questo
problema, ma peggiora notevolmente la stabiliz-
zazione della tensione. Esso dovra essere quindi
tilizzato soltanto in quei casi in cui si desidera
Fig. 1 0 - Esempio di circuito di stabilizzatore
ariare la tensione d'uscita senza pretendere una
di tensione con corrente di perdita trascura-
eccessiva stabilizzazione. bilissima. In questo progetto si possono utiliz-
Quando si desidera un alimentatore dotato di zare transistor al silicio senza alcuna com-
maggiori caratteristiche di stabilizzazione, si puó pensazione.
ricorrere ad un circuito del tipo di quello rap-
presentato in figura 8.

IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

LA SCATOLA
DI MONT AGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette-
L. 2.900 (senza altoparlante)
re alla prava le proprie attitudini e capacita nella L. 3.500 (con altoparlante)
oratica della radio.

357
il nostro
indirizzo e Fig. 11- Cosi si presenta, analizzato all'o-
scilloscopio, il diagramma caratteristico della
tensione d'uscita di taluni alimentatori stabi-
lizzati che montano transistor ad elevato gua-
dagno ed elevata frequenza di taglio.

In questo circuito la tensione di riferimento vie-


ne fornita alla base del transistor TR tramite un
circuito a diodo zener, alimentato separatamente
da! circuito di regolazione di potenza. In questo
modo le eventuali cadu te di tensione, che si ve-
rificano sull'avvolgimento del trasformatore TI,

ELETTRONICA non compromettono la stabilizzazione della ten-


sione, dato che la tensione di riferimento risulta
completamente isolata dal circuito di potenza.

PRATICA STABILIZZATORI CON TRANSISTOR


AL GERMANIO

Un circuito che permette di ottenere una buona


stabilizzazione senza far uso di trasformatori a
doppio avvolgimento e quello riportato in figu-
ra 9.
In questo circuito l'adozione di un secondo tran-
sistor consente di ridurre al minimo la corrente
di carico richiesta allo zener, migliorando conse-
guentemen te la stabilizzazione della tensione.
Ne! circuito di figura 9 si utilizzano resistenze di
emittore (RI-R2) dell'ordine di alcune migliaia

Uia Zuretti 52 di ohm.


Tale progetto e particolarmente adatto ai transi-
stor di tipo al germanio, che necessitano di una
compensazione della corrente di perdita.

20125 - Milano CORRENTI DI PERDITA TRASCURABILI

Tel. 6891945 In figura 10 riportiamo il circuito di uno stabiliz-


zatore di tensione con correntc di perdita trascu-
rabilissima. Per esso si possono u tilizzare transi-
stor di tipo al silicio, senza richiedere alcuna com-

358
pensazione. lizzati, soprattutto quelli che montano transistor
Facciamo notare che nel circuito di figura 9 e ad alto guadagno ed elevata frequenza di taglio,
in quello di figura 10 la tensione stabilizzata VS tendono ad oscillare in seguito a brusche varia-
vale VD + 0,4 V per transistor al germanio, zioni di carico. La tensione d'uscita non puo
oppure VD + 1,2 V per transistor al silicio. quindi risultare piü livellata, perché essa, ana-
lizzata all'oscilloscopio, si presenta secondo l'an-
damento riportato in figura 11.
TENSIONI NON LIVELLATE Ma questo inconveniente puó essere facilmente
elimina to collegando, in parallelo ai condensa tori
A conclusione di questo argomento vogliamo af- elettrolitici di stabilizzazione, dei condensatori ce-
fdare al bagaglio tecnico del lcttore un piccolo ramici, con valori capacitivi che si aggirano in-
accorgimento pratico in grado di garantire una torno ai 10.000 pF, in modo da ridurre l'indut-
buona stabilizzazione di tensione in quei circuiti tanza propria dei condensatori elettrolitici alle
in cui sono presenti alte frequenze. alte frequenze, garantendo una buona stabilita
E' noto che qualche volta gli alimentatori stabi- del sistema.

MODULO EP 0139
PER
ANTIFURTO ELETTRONICO PER AUTO
CON ESSO POTRETE REALIZZARE:

1) antifurto per auto

2) lampeggiatore di emergenza ad una


lampada

3) lampeggiatore di emergenza a due


lampade

4) pilotaggio di carichi elettrici di una


certa potenza

La realizzazione di questo modulo elettronico ga-


rantisce il doppio vantaggio del sicuro funziona-
mento e dell'immediata disponibilitá nel... magaz-
zino dello sperimentatore dilettante.
L. 5.800

359
REALIZZANDO QUESTO APPARA- I cultori della musica, professionisti o dilettanti
che siano, avvertono spesso la necessita di ana-
TO, SARETE IN GRADO DI AMPLIFI- lizzare, nota per nota, una esecuzione musicale
giá registrata.
CARE UNA STRETTISSIMA BANDA E per fare ció hanno bisogno di amplificare una
strettissima banda di frequenza, isolando, ad e-
DI FREQUENZA, ISOLANDO, AD sempio, fra tutti, soltanto i suoni emessi da un
singolo strumento.
ESEMPIO, FRA TUTTI, SOLTANTO 1
II progetto che stiamo per presentare risolve
SUONI EMESSI DA UN SINGOLO brillantemente questo problema, anche se esso
si presta ad altre applicazioni pratiche.
STRUMENTO. Chi lo vorrá, infatti, potra realizzare alcuni esem-
pi di questo apparato, accordati su frequenze
diverse, per comporre un correttore di tonalita
di tipo continuo, oppure un sistema di pilotaggio
di vari gruppi di lampade psichedeliche, con una

360
AMPLIFICATORE
SELETTIVO
IN FREOUENZA

netta separazione tra i diversi canali. Questi ap- solito in questo tipo di applicazioni: si e fatto
parecchi potranno ancora essere u tilizzati come uso infatti di un transistor MOS-FET a doppio
elementi separatori di nota in comandi a distan- gate.
za pluricanali, eliminando gli ingombranti filtri II transistor MOS-FET a doppio gate puó esse-
L- o i costosi relé a !amelle vibranti. re considerato come un accoppiamento di due
Come si puo facilmente intuire, l'amplificatore transistor MOS collegati in serie fra loro: cioé
selettivo, pur essendo principalmente un acces- la source di uno dei due transistor viene collega-
sorio musicale, bene si adatta alle piü svariate ta con il drain dellaltro. Ne risulta quindi un
applicazioni pratiche che i lettori, meglio di noi, componente del tutto simile ad un penodo. se si
sapranno adattare alle loro particolari esigenze. fa eccezione per la griglia soppressore che, evi-
dentemente, non ha motivo di essere nei transi-
stor.
UN COMPONENTE INSOLITO Anche le caratteristiche elettriche del transistor
MOS-FET a doppio gate sono sirnili a quelle del
Per realizzare l'amplificatore selettivo si e fatto pentodo, con il notevole vantaggio della riduzio-
uso di un componente elettronico abbastanza in- ne delle dimensioni e con quello della mancanza

361
R3

TR1 C3

# úñ. 11
c7

R7
3 < isno

'I
l]

20V
e
k 11 11

L R2
11
e,le
T ww, }
11
tR8
11
g
USCITA
@

ENTR
11 + $ 11 5 2 c6
e
~ ■
C2ll IT R4 RSII IIR6

Fig. 1 - Circuito semplificato dell'amplificatore selet-


tivo in frequenza. Questo circuito dovra essere inse-
rito in un punto in cui il segnale presenta un'ampiez-
za di una decina di volt, allo scopo di evitare satu-
COMPONENTI
razioni, soprattutto in concomitanza con la frequenza Condensatori
critica alla quale l'amplificatore presenta un guadagno C1 100.000 pF
di circa 30 V. 11 transistor TRI é un MOS-FET di tipo C2 = 10 F - 6 VI (elettrolitico)
SK3050, sostituibile con un 3N187. C3 = 100.000 pF
C4 = 680 pF
es = 680 pF
C6 = 1.500 pF
C7 = 100.000 pF
Resistenze
R1 = 1 megaohm
di filamento, che permette al componente di ri- R2 = 100.000 ohm
manere freddo e di non consumarsi. Tuttc le
R3 = 68.000 ohm
R4 = 1.200 ohm
altre peculiarita proprie dei transistor, quali ad R5 = 1 megaohm (potenziometro)
esempio la robustezza metallica, rigidita, infran- R6 = 250.000 ohm (trimmer)
gibilita, vengono conservate in qucsto compo- R7 = 220.000 ohm
nente. R8 = 220.000 ohm
Varie
TR1 = SK3050 (3N187)
Alimentaz. = 20 V circa
UN NORMALE STADIO AMPLIFICATORE

Osservando il circuito di figura 1, ci si accorge C1 2.000 F - 50 VI (elettrolitico)


subito che l'amplificatore selettivo si presenta c2 2.000 F - 50 VI (elettrolitico)
R1 2.000 ohm (potenziometro)
sotto l'aspetto di un normale stadio amplificatore
R2 1.500 ohm
con troreazionato. D1 = 10DA
Quando il cursore del potenziometro R5 si trova T1 = trasf. d'alimentaz. (220 V - 24 V - 3 W)

362
spostato verso il lato massa, cioé quando il gate te contrassegnato con il numero 3, che deve es-
di TRI contrassegnato con il numero 3 risulta sere considera to in tu tto e per tu tto come un
collegato a massa, il circuito si comporta come secando ingresso in fase con quello principale.
un normale stadio ad amplifcazione lineare.
Il segnale viene infatti applicato al gate (termi-
nale 2) del MOS-FET, il quale risulta opportu- IL FILTRO A DOPPIA T
namente polarizzato tramite le resistenze R1-R2-
R4. La resistenza R4 risulta disaccoppiata da! La principale caratteristica del filtro a doppia T
condensatore elettolitico C2 allo scopo di rag- e quella di essere simile ad un circuito accordato
giungere un buon guadagno. di tipo parallelo, cioé di presentare una elevata
La resistenza R3, che rappresenta il carico di impedenza soltanto in prossimita di una certa fre-
drain del transistor TRI, determina l'amplifica- quenza che dipende esclusivamente dai valori
zione dello stadio. Sui terminali di questa resi- dei componenti con i quali il filtro e composto.
stenza e quindi possibile prelevare, tramite il Poiché il guadagno di un amplificatore contro-
condensatore C7, il segnale da inviare all'uscita. reazionato risulta proporzionale al valore della
Al contrario, se il cursare del potenziometro R5 impedenza di controreazione, risulta che, ai va-
viene spostato verso il punto d'incontro del con- lori di frequenza lontani da quello della frequen-
densatore C5 con la resistenza R8, risulta inse- za caratteristica, il guadagno dell'amplificatore e
rita completamente una rete di controreazione, basso, press'a poco pari all'unita; l'amplificazio-
realizzata secodo la classica configurazione a ne aumenta notevolmente, sino a 30, quando la
doppia T, che riporta il segnale uscente sul ga- frequenza d'ingresso risulta pati alla frequenza

Fig. 2 - Cablaggio del progetto semplificato dell'am-


plificatore selettivo in frequenza. Questo circuito do-
vrá essere inserito in un contenitore metallico con
funzioni di schermo elettrostatico ed elemento condut-
tore della linea negativa di alimentazione.

o ENTR. o

363
R6 R6 a l j= 4 51 b

t.
r r

Fig. 3 - Varianti da apportare al circuito originale di critica (impedenza elevata del filtro a doppia
figura 1. 11 triplo commutatore permette di inserire con- «p greca »).
densatori di valori diversi, in modo da selezionare la
banda di frequenza desiderata. L'amplificazione e, conseguentemente, la larghez-
za di banda del « picco » selettivo, possono venir
variate intervenendo su] potenziometro R5, che
rappresenta un comodo elemento di controllo as-
sai spesso mancan te in analoghi amplificatori se-
lettiví.

Fig. 4 - Disposizione degli elettrodi del transistor MOS-


FET SK3050. FREQUENZA CRITICA

Ne] circuito riportato in figura I il filtro a dop-


pia T e composto dai condensatori C4-C5-C6 e
dalle resistenze R6-R7-R8. La resístenza R6 e
dí tipo variabile, allo scopo di consentire una re-
golazione fine della frequenza del filtro.


. Non bísogna tuttavía creciere che con la resi-
.
stenza variabile R6 si riescano a copríre vaste
3 porzioni di frequenze, perché per raggiungere ta-
le scopo si debbono cambiare i valori dei com-
VISTO S0TT0 ponenti del filtro, cosl come e stato gia detto.
Per provvedere alla sostituzione <leí componen-
tí del filtro basta inserire ne! circuito un sistema
di commutazíone deí vari elementí cosl come
indicato in figura 3. Come si puo notare, e stato
inserito nel circuito un commutatore triplo a 6

364
posizioni, aumentabili a piacere.
Facendo ancora riferimento al progetto originale
di figura 1, ricordiamo che per un comportamen-
to ideale del filtro a doppia T debbono avverarsi
le seguenti relazioni:
C4 = C5= C
R7 = R8 = R
C6= 2C= 2C4 = 2C5
GATE 2
R R7 R8 PIE DINO 2
R9=- =- =-
2 2 2
Rispettando tali relazioni matematiche, la fre- S0U RCE
quenza del filtro a doppia T risultera espressa GATE 1
PIEDINO
PIE DINO 3
dalla seguente formula:
1
f=--
2nrRC
in cui « f » e misurata in hertz (Hz), R in me- 01001 01
gaohm e e in microfarad (µF). PR0TEZI0NE
Facciamo un esempio: poniamo C4 = es = 680
pF, C6= 1.360 pF; R7 = R8 = 250.000 ohm,
R9 = 125.000 ohm. Applicando la formula pre-
cedentemente riportata, si ottiene:
1 Fig. 5 - Circuito elettrico del transistor MOS-FET
SK3050. Come si puó notare, lo schema comprende
f== -------- = 1.000 Hz orca
quattro diodi zener dí protezione dei due gate che,
27 x 0,25 x 680 x 10-° come e
noto, sono elettrodi estremamente delicati.
Per coloro che volessero evitare di eseguire le ne-
cessarie operazioni matematiche, riportiamo nella
seguente tabella alcuni valori di frequenza e i
corrispondenti valori dei condensatori C4-C5-C6.

Frequenza approssimativa (Hz) C4 = es (pF) C6 (pF)

150 5.600 12.000


300 2.700 6.200
600 1.300 3.000
1.200 680 1.500
2.400 330 750
4.800 160 360
9.600 82 180

Ne! circuito di figura 3 sono presenti i potenzio- R8b. In commercio, tuttavia, non esiste un po-
metri R 7b-R8b; questi due potenziometri rap- tenziometro triplo con una sezione di valore me-
presentano un potenziometro doppio che per- ta delle altre due; e dunque necessario fare uso
mette di rendere variabile la frequenza del fil- di un potenziometro separato, munito di manopo-
tro selettivo entro una vasta gamma e con con- la con indice ed attenendosi alle indicazioni del-
tinuita. P'indice stesso durante la manovra; ció natural-
In pratica con questo potenziometro doppio si mente quando non interessino particolari doti di
ottengono i valori di frequenza intermedi non selettivita; in pratica dunque basta utilizzare un
elencati nella precedente tabella. potenziometro semifisso, tarato una volta per tut-
II potenziometro R6a dovrebbe essere re gola to te, in modo da ottenere i migliori risultati con
in sincronismo con il potenziometro doppio R7b- R7b-R8b regolati a meta corsa.

365
Fig. 6 - Coloro che volessero a-
+ o limentare il circuito dell'amplifica-
tore selettivo con un alimentato-
re da rete, potranno costruire
R2
questo circuito, servendosi di un
amplificatore di alimentazione (T1)
della potenza di 2-3 W circa. La
S1 tensione uscente e regolabile me-
diante il potenziometro R1.

COSTRUZIONE DELL'AMPLIFICATORE mente, potrebbero rappresentare una causa di


SELETTIVO introduzione di ronzio residuo.
Il piano di cablaggio dell'amplificatore selettivo,
La realizzazione dell'amplificatore selettivo non nella sua versione piü semplice, e rappresentato
presenta grosse diffcoltá di ordine pratico. Ma in figura 2; in questo schema non si tiene con to
occorerá comunque tener ben presente che, trat- della possibilitá di selezionare le frequenze audio.
tandosi di un amplificatore audio, dovranno esse- Lasciamo quindi al lettore il compito, del resto
re evitati i lunghi collegamenti che, inevitabil- non diffcile, di apportare, a piacere, le modifi-
che consigliate nello schema di figura 3.
Il cablaggio dellamplifcatore selettivo dovrá es-
sere inserito in un contenitore metallico collega-
to elettricamente a massa, cioé con la linea di
alimentazione negativa del circuito.

II componente piu critico dell'intero circuito e


senza dubbio il transistor MOS-FET di cui, in
figura 4, riportiamo la disposizione dei quattro
Fig. 7 - Cablaggio dell'alimentatore da rete. 11 diodo terminali, tenendo conto che la numerazione
raddrizzatore D1 e di tipo 10D4. Questo circuito po-
procede in senso orario a partire dalla piccola
tril essere inserito in un contenitore di materiale
isolante ,allo scopo di evitare falsi contatti o peri- tacca di riferimento ricavata sull'involucro me-
colosi cortocircuiti della tensione di rete-luce. tallico del componente.

366
Lo schema elettrico del transistor MOS-FET
riportato in figura 5. Come si puó notare, nel cir-
cuito sono compresi quattro diodi zener di pro-
e
tezione dei due gate che, come noto, sono elet- GLI A TTREZZI
trodi estremamente delicati e che il solo contatto
delle maní puo rovinare a causa della formazione DEL
di sovratensioni statiche.
Ció non significa, tuttavia, che il transistor MOS- PRINCIPIANTE
FET sia un componente intrattabile; coloro che
non vogliono correre alcun rischio di danneggia-
mento del componente potranno servirsi di un
apposito zoccoletto, nel quale il componente
verrá inserito soltanto dopo aver effettuato le
salda tu re.
Per TRI consigliamo il modello SK3050, che po-
tra essere utilmente sostituito con il modello
3N187, oppure con altri transistor MOS-FET a
doppia porta, autoprotetti. ~ · _ ,.
Ricordiamo che il miglior impiego dell'amplif- _ ••
catore selettivo verra ottenuto inserendo il cir- e -o
cuito in un punto dove il segnale presenta una -<
ampiezza di pochi millivolt (praticamente una
decina di millivolt), allo scopo di evitare satura-
zioni, soprattutto in concomitanza con la frequen-
za critica alla quale l'amplificatore presenta un
guadagno di 30 V circa, cioé 10 m V en trata =
300 mV uscita!
IN UN UNICO KIT
ALIMENT AZIONE PER SOLE
L'alimentazione del circuito <leve essere effettua-
ta con una sargente di corrente continua alla LIRE 7.900
tensione di 20 V circa.
Volendo ricorrere alle normali pile, si dovran-
no collegare, in serie fra loro, due pile da 9 V, CONTIENE:
in modo da ottenere la tensione complessiva di
saldatore ístantaneo (220 V - 90 W)
18 V. punta rame dí rícambío
Coloro che volessero evitare !'uso delle pile, do- scatola pasta saldante
vranno ricorrere a un normale alimentatore da 90 cm. dí stagno preparato in tubetto
rete, in grado di provvedere ad una precisa ret- 1 chiave per operazíoni ricambio punta saldatore
tificazione e ad un notevole filtraggio della ten- paio forbici isolate
sione fornita dall'avvolgimento secondario di un pinzetta a molle in acciaio inossidabile cor
trasformatore di piccola potenza. punte internamente zigrinate
1 cacciavite isolato alla tensione di 15000 V
In figura 6 presentiamo lo schema di un alimen-
4 lame intercambiabilí per cacciavite con innesto
tatore da rete adatto ad alimentare l'amplifica- a croce
tore selettivo. Con questo alimentatore esiste
la possibilita di regolare ad un valore ottimale la
tensione d'uscita quando si effettua il collega- Le richieste del kit degli • ATTREZZI DEL PRIN-
mento con l'amplificatore. La regolazione si ot. CIPIANTE • debbono essere fatte a: Elettroníca
tiene intervenendo sulla resistenza variabile R1. Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti n. 52, in-
che ha il valore di 2 .000 ohm. viando anticipatamente l'importo di L. 7 .900 a
mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/2642 (spese
In figura 7 riportiamo il disegno relativo al mon- di spedizione comprese).
taggio pratico dell'alimentatore.

367
Quando si desiderano ottenere particolari effetti A CHE COSA SERVE
sonori, le parti convenzionali di un sistema di ri-
produzione audio, cioé il preamrplificatore, l'am- L'utilitá di un apparato miscelatore e risentita
plificatore di potenza e i difusori acustici, non in molti settori della riproduzione sonora. So-
bastano piü. Perché occorrono altri tipi di appa- prattutto da coloro che vogliono introdurre effet-
rati che, pur essendo abbondantemente adottati ti sonori speciali nella musica riprodotta.
negli studi professionali, possono far bella mo- II miscelatore e altrettanto necessario per tutti
stra di sé, con notevoli utilitá pratiche, anche nei cineasti dilettanti che intendono sonorizzare
laboratori dilettantistici. Uno di questi apparati e loro film a passo ridotto.
il miscelatore, cioé que! circuito elettronico in Con il miscelatore si possono anche realizzare
grado di miscelare, fra loro, i segnali acustici pro- sfumature musicali di un disco sull'altro, di-
venienti da sorgenti diverse, inviandoli poi ad sponendo ovviamente di due giradischi. Ma il
un unico sistema di amplificazione. miscelatore diviene utilissimo quando si vuol ri-

368
ELATORE
A TRE VIE
CON CIRCUITO
INTEGRATO
produrre, con un solo amplificatore, musica da! si puó ottenere, oltre che la normale miscelazione
vivo con diversi strumenti musicali e diversi mi- dei segnali, anche un processo di amplificazione,
crofoni. che puó facilmente essere variato purché si cam-
E' facile intuire dunque che il miscelatore e un bino i valori di uno o piü componenti.
accessorio elettronico assai versatile, che puó tro- Anche tra i miscelatori con circuito fatto di com-
vare pratiche applicazioni in moltissimi casi e ponenti attivi si possono distinguere fra loro piü
nella maggior parte dei settori della riproduzione modelli. In alcuni, infatti, si provvede a pream-
di musica. plificare ed equalizzare il segnale applicato ad
ogni entrata, servendosi di un amplificatore per
ciascuna entrata e miscelando poi i segnali ad
VARI TIPI DI MISCELATORI equalizzazione avvenuta.
In alcuni modelli piü semplici si ottiene una so-
Esistono vari tipi di miscelatori commerciali e la miscelazione degli ingressi che, ovviamente,
dilettantistici. Tra essi si possono distinguere i mi- debbono essere tutti di tipo lineare. In questi mo-
scelatori con circuito attivo e i miscelatori con delli non e quindi possibile miscelare il segnale
circuito passivo. proveniente da una cartuccia magnetica con
Questi ultimi, come e facilmente comprensibile, quello generato da un microfono dinamico, per-
montano soltanto componenti elettronici passi- ché si otterrebbe una eccessiva esaltazione delle
vi e ció significa che l'uscita del circuito inevita- note acute, se il preamplificatore, cui e collegato
bilmente attenuata rispetto alle entrate, cioé len- il miscelatore, venisse selezionato su un'entrata
tita del segnale uscente e inferiore a quella del lineare; ma si potrebbe anche ottenere una ec-
segnale entrante. cessiva esaltazione delle note basse, se la selezio-
Nei circuiti di miscelatori con componenti attivi ne venisse efettuata sull'entrata magnetica.

369
R9

11
S1 a

R75 . 11 11
/

R4 <R6 I ar 11 11 11 .-I-
±■
77
1

'
1 9v
e

,
I Pe c3

á
c2 11 s

11
(
use
1

'
1



1 1

Si b

Fig. 1 - 11 miscelatore a tre vie e pilotato da un cir-


cuito integrato di tipo TAA521 della Philips ,cioe da
un amplificatore operazionale ad elevatissimo guada-
COMPONENTI gno. 1 tre potenziometri R1-R3-R5 permettono di con-
trollare separatamente il volume sonoro dei tre cana-
li. L'alimentazione del circuito e di tipo doppio, otte-
nuta con alimentatore stabílizzato e filtrato, oppure
con due pile da 9 V.

Condensatori
C1 = 4 F - 15 VI (elettrolitico)
c2 = 4 F - 15 VI (elettrolitico)
c3 = 4 F - 15 VI (elettrolitico)
C4 = 22 pF
es = 47 pF
C6 = 4 uF - 15 VI (elettrolitico)
C7 = 4 F - 15 VI (elettrolitico)
C8 = 4 uF - 15 VI (elettrolitico) LE NOSTRE PREFERENZE
Resistenze Anche se i miscelatori non equalizzati presentano
R1 = 1 megaohm (potenz. a variaz. log.)
gli inconvenienti ora citati, le nostre preferenze
R2 = 100.000 ohm sono state affidate alla progettazione di questi
R3 1 megaohm (potenz. a variaz. log.)
R4 = 100.000 ohm modelli, sia perché essi sono destinati ad installa-
R5 1 megaohm (potenz. a variaz. log.) zioni dilettantistiche, nelle quali l'economia co-
R6 = 100.000 ohm struttiva costituisce elemento di grande impor-
R7 15.000 ohm tanza, sia per il fatto che i giradischi di tipo
R8 1 megaohm commerciale, di medio costo, montano tuttora te-
R9 1 megaohm stine piezoelettriche o ceramiche e sono quindi
R10 = 68 ohm sorgenti sonore con uscita lineare.
Varie Quando capita di aver a che fare con un gira-
IC = circuito integrato TAA521 (Philips) dischi munito di testina magnetica, e sempre
S1 = doppio interruttore possibile aggirare l'ostacolo inserendo il circuito
Alimentaz. = 9 + 9 V
di equalizzazione della testina a monte del mi-
scela,tore, con notevole vantaggio del rapporto
segnale-rumore.

370
Se si tiene conto che la maggior parte delle uscite Le tre entrate E1-E2-E3 risultano collegate con
di ricevitori radio, registratori, microfoni, risul- i tre potenziometri RI-R3-R5, che sono di tipo
tano giá equalizzate e quindi non lineari, ne con- a variazione logaritmica ed hanno tutti il valore
segue che un miscelatore, sprovvisto di equaliz- di 1 megaohm. Qucsti tre potenziometri separati
zazioni in terne, risul ta ugualmente u tile ed ap- permettono di controllare il volurne sonoro di
pare molto economico su! piano costruttivo. ogni canale.
I tre cursori dei tre potenziometri risultano col-
legati a. tre condensatori elettrolitici di accop-
CIRCUITO DEL MISCELATORE piamento che, a loro volta, sono collegati con la
rete sommatrice dell'operazionale, composta dal-
Lo schema elettrico del miscelatore e riportato le resistenze R2-R4-R6.
in figura l. Per svolgere la funzione di sommatore, cioé di ele-
Il primo elemento che balza all'occhio dell'osser- mento miscelatore, l'amplificatore operazionale
vatore e il circuito integrato IC, che e simboleg- IC deve risultare controreazionato; tale compito
giato tramite un triangolo. Questo componente, viene svolto ne! circuito della resistenza R9.
che e un amplificatore operazionale, cioé un am- Il guadagno che si ottiene con i valori citati nel-
plificatore ad elevatissimo guadagno, e di tipo l'elenco componenti e pari a 10; ma questo gua-
T AA52 l della Philips. Esso serve per ottenere dagno potra variare a piacere, a seconda delle
la funzione di sommatore. esigenze dell'operatore, intervenendo su! valore
della resistenza R9.
Per ottenere il miglior equilibrio termico e la
mínima tensione di offset, deve essere R8 = R9
e, quindi, R8 = l megaohm.
Fig. 2 - Cablaggio del miscelatore a tre vie. La scher-
matura e d'obbligo, perché si tratta di un apparato La resistenza R7, unitamente ai condensatori C4-
destinato a funzionare a monte di una catena di am- C5, assume lo scopo di rendere stabile il circuito,
plificazione sonora. 1 collegamenti esterni tra le sor- evitando oscillazioni e limitando, nello stesso tem-
genti sonore e le boccole d'entrata e i potenziometri, po, al valore di 25.000 Hz la risposta in frequen-
debbono tutti essere realizzati con cavi schermati. 11
circuito deve essere assolutamente racchiuso in un za del!' amplificatore.
contenitore metallico. Anche se sarebbe stato possibile aumentare no-

E! E2 E3 use.

ALLA PILA
9V

371
Fig. 3 - Circuito stampato a grandezza natu-
rale che il lettore dovrá comporre prima di i-
niziare la costruzione del miscelatore.

tevolmente la banda passante, abbiamo preferito Le caratteristiche piü salienti di questo compo-
non fario, perché non avrebbe assolutamente gio- nente sono:
vato alla fedeltá di riproduzione, aumentando
soltanto l'amplificazione di una inutile porzione
di frequenza non udibile.
Guadagno senza controreazione 45.000
Reiezione di modo comune 90 dB
IL CIRCUITO INTEGRATO
Corrente di polarizzazione d'entrata 0,3 A
11 circ;1ito integra to _T AA521 d:lla Philips e. do_- ~scursione dinamica d'uscita ±- 14V
tato di ben 13 transistor, 15 resistenze e 2 diodi.
Si tratta quindi di un circuito abbastanza com- hissipazione totale 80 mW
plesso, come si puó vedere in figura 5.

Questo integrato presenta un basso rumore di


fondo, tanto da renderlo adatto all'impiego di
amplificatore audio.
L'involucro dell'amplificatore operazionale e di
tipo TO78 ad 8 terminali facilmente identifica-
bili seguendo lo schema di figura 4.

COSTRUZIONE DEL MISCELATORE

Il miscelatore e un apparato destinato a rappre-


sen tare, se non proprio il primo, senza dubbio
uno dei primi stadi della catena di amplificazio-
ne sonora. Ecco perché la realizzazione pratica
di questo circuito <leve tener conto di tutti quegli
accorgimenti necessari nei montaggi di apparati
amplificatori a monte di un qualsiasi sistema di
amplificazione. Qualsiasi piccolo rumore di fon-
do, infatti, nei primi elementi della catena am-
plificatrice, subirebbe tutta una serie di succes-
Fig. 4 - Disposizione degli elettrodi dell'integrato sive arnplificazioni con notevole danno per i se-
TAA521 della Philips. 11 numero 8 trovasi in corri-
spondenza di una tacca ricavata sull'involucro esterno gnali uscenti.
del componente. Il circuito starnpato e in questo caso necessano,

372
7

Fig. 5- II circuito inte-


grato TAA521 della Philips
e abastanza complesso,
perché comprende 13 tran-
sistor, 15 resistenze e 2
diodi.

perché soltanto esso assicura collegamenti corti, L'alimentazione di questo circuito e di tipo dop-
rigiditá meccanica ed ottime saldature. pio, cosí come lo si puó intuire osservando lo
E' anche necessario, una volta realizzato il ca- schema elettrico di figura 1. Questa tensione po-
blaggio, inserire il circuito in un contenitore me- tra essere prelevata da un buon alimentatore sta-
tal!ico elettricamente collegato a massa (vedi vite bilizzato e filtrara, oppure da due pile da 9 V,
di massa in figura 2). del tipo di quelle montate nei ricevitori radio
Anche le carcasse metalliche dei potenziometri transistorizzati e tascabili. Le due pile da 9 V,
dovranno tutte essere collegate con la massa del che debbono essere collegate per mezzo di due
circuito, cioé con il contenitore metallico. prese polarizzate, cosi come indicato in figura 2,
I collegamenti fra le boccole di entrata e i po- garantiscono ugualmente una lunga autonomía
tenziometri dovranno essere realizzati con cavetti di esercizio all'apparato in virtu del suo ridottissi-
schermati; la calza metallica di questi ultimi do- mo consumo di energía elettrica .
vrá essere saldamente ancorata al circuito di Ricorrendo all'uso delle pile, puó capitare che
massa, allo scopo di evitare qualsiasi produzione queste,_ trovandosi in fase di esaurimento, provo-
od esaltazione di ronzio. chino un certo rumore di fondo. Per scongiurare
E' ovvio che anche i collegamenti esterni, fra tale inconveniente si deve collegare, in parallelo
le sorgenti sonore e le boccole d'entrata, dovran- a ciascuno dei due condensatori elettrolitici C7-
no essere ottenuti con cavi schermati. C8, un condensatore ceramico da 10.000 pF.

•••
373
DI RACCARI
PER CATENE
DI RIPRODUZIONE
H-F
Non e raro il caso di una catena Hi-Fi composta da un
amplificatore di potenza nettamente superiore a quella
sopportabile dalle casse acustiche. Ció si verifica a causa del
prezzo molto elevato di quest'ultime, se esse sono di ottima
qualitá e di potenza efficace superiore a 30 W.
Un altoparlante in grado di sopportare una potenza efficace
massima consigliata dal costruttore, in regime continuo,
raggiungera presto la distruzione a causa del riscaldamento
della bobina. Un elemento di controllo del sovraccarico
rappresenta dunque un dispositivo utile, se non proprio
necessario. E in questo articolo ve ne presentiamo uno di
semplice concezione circuitale e molto economico.
Capita spesso di vedere, in un impianto HI-FI, dia dissipata. Ma ció che piü interessa gli alto-
l'accoppiamento di un amplificatore di notevole parlanti e proprio la potenza media, che e legata
potenza con casse acustiche in grado di sopporta- alla possibilitá di dissipazione della bobina mobi-
re, in regime permanente, soltanto una parte del- le dell'altoparlante. E se e vero che esiste un limi-
la potenza erogata dall'amplificatore. Ma ció si te per la potenza di píceo, dato che la bobina mo-
giustifica ne! fatto che, per ottenere una rípro- bile puo muoversi soltanto entro le dimensioni
duzione ad alta fedelta, e necessario disporre di imposte dalla struttura dell'altoparlante, e altret-
un'ampia dinamica che, in pratica, si traduce tanto vero che nei diffusori acustici di classe
in una elevata potenza musicale dell'amplificatore. questa potenza e assai pi elevata di quella in
Non si tratta dunque di una bizzarria tecnica o, regime continuo.
peggio, di un errare di montaggio. Se si tiene conto poi del costo di un impianto di
La potenza musicale e rappresentata da un nu- riproduzione ad alta fedelta, appare evidente
mero abbastanza artificioso, che esprimc soltanto che la soluzione di adottare amplificatori di alta
la quantita di potenza che l'amplificatore dovreb- potenza, per ridurre al mínimo le distorsioni dei
be essere in grado di erogare per un breve, ma picchi di potenza, con casse acustiche di potenza
non chiaramente definito, periodo di tempo. Ecco piü modesta, non e da considerarsi una follia
perché assai spesso si preferisce anclare su! sicuro, tecnica. Tuttavia, poiché l'amplificatore e virtual-
scegliendo amplificatori di elevata potenza in re- mente in grado di erogare anche una potenza
gime sinusoidale, in grado di rispondere, in misu- continua superiore aquella accettabile dalle casse,
ra piu che soddisfacente, a tutte le richieste di ed anche in virtú del costo troppo spesso elevato
dinamica della musica riprodotta. D'altra parte, di queste ultime, conviene munirsi di un indica-
la potenza media rimane normalmente molto al tore di potenza media, in grado di segnalare in
di sotto del valore massimo di potenza per il tempo utile ogni superamento della potenza mas-
quale il dimensionamento delle casse acustiche sima consentita, allo scopo di rientrare entro i li-
viene fatto tenendo conto della sola potenza me- miti di sicurezza.

375
TR2

+ re
-- +, D02 C1
t
3 .+
t- R1
R2
R5

Fig. 1 - 11 circuito dell'indicatore di sovraccarico e


composto da un ponte raddrizzatore, da un rivelato-
re di soglia e da un oscillatore a rilassamento pilo-
COMPONENTI
tato da un transistor di tipo unigiunzione. Gli elementi
indicatori sono rappresentati da due diodi Led.

Condensatori
C1 = 100 F - 150 VI (elettrolitico)
C2 = 22 F- 50 VI (elettrolitico)
Resistenze
UN INDICATORE ECONOMICO R1 = 47.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R2 == 4.700 ohm
Per raggiungere questo obiettivo si possono rea-
R3 = 15.000 ohm
R4 = 4.700 ohm
lizzare vari circuiti. I pi comuni sono quelli
R5 = 470 ohm
dotati di uno strumento indicatore, che segnala
Varie
la potenza media d'uscita dell'amplificatore. A
TR1 = BC179 (BC178 - BC177)
nostro avviso, tuttavia, questo sistema presenta TR2 = 2N2646
un duplice svantaggio: il costo abbastanza ele- D1-D2-D3-D4 =
4 x 1N914 (ponte di diodi)
vato dello strumento indicatore e la subordina- D5 = diodo zener (4,7 V)
zione della segnalazione del sovraccarico ad una D6-D7 = diodi Led di qualsiasi tipo
continua attenzione da parte dell'ascoltatore, che
deve controllare continuamente !'indice dello
strumento, senza ovviamentc poter gustare la
riproduzione musicale.
di una certa soglia d'allarrne.
II nostro progetto elimina gli inconvenienti ora JI progetto che realizza tale funzione e riportato
citati, perché la sua realizzazione pratica e mol- in figura 1.
to economica e perché l'apparecchio e in grado Questo circuito presenta un ulteriore vantaggio
di richiamare lattenzione di qualsiasi ascoltatore rispetto ad altri tipi di indicatori elettronici, per-
comodamente sclraiato nella poi trona ad ale u ni ché si autoalimenta sfruttando il segnale d'uscita
metri di distanza dall'amplificatore. dell'amplificatore, senza alcuna necessita di ricor-
rere alle pile o agli alimentatori da rete.
All'uscita dell'amplificatore di bassa frequenza,
IL CIRCUITO TEORICO piú precisamente in parallelo con la cassa acu-
stica, risulta inserito un ponte di quattro diodi
L'accorgimento da noi adottato per risolvere il al silicio che rettificano il segnale a doppia se-
problema consiste nella sostituzione clello stru- mionda.
mento acl indice con due diodi LED, cioé due Successivamente il condensatore elettrolitico Cl
diodi elettroluminescenti che si mettono a lam- provvede a livellare il segnale raddrizzato clal
peggiare non appena si verifica il superamento ponte; sui terminali di CI si ottiene quindi una

376
tensione elettrica il cui valore e proporzionale cessiva e in grado di danneggiarli irrimediabil-
alla potenza media erogata dall'amplificatore. mente.
Questa tensione, come abbiamo giá detto, viene Per evitare tale inconveniente si potra ridurre il
impiegata anche per alimentare il circuito di valore della resistenza R5, portandolo da 470
allarme. ohm a 220 ohm, oppure collegando, in serie con
i diodi Led, una resistenza limitatrice di corrente.
Se si verifica il caso contrario, cioé se la potenza
TENSIONE DI SOGLIA media e bassa, l'accensione dei diodi Led po-
trebbe risultare insuficiente. Converrá allora eli-
Quando la tensione sui terminali del condensato- minare la resistenza R5.
re elettrolitico C1 supera un prefissato valore, si
ottiene la conduzione attraverso il diodo zener
per il superamento della soglia inversa e, conse- REALIZZAZIONE PRATICA
guentemente, l'entrata in conduzione del transi-
stor TRI che, unitamente al diodo zener, D5, La realizzazione pratica dell'indicatore di sovrac-
compone il circuito rivelatore di soglia. carico e oltremodo semplice, perché non esistono
L'emittore del transistor unigiunzione TR2 ri- elementi o collegamenti critici. II circuito stam-
sulta collegato con l'alimentazione positiva attra- pato, dunque ,non e necessario, mentre e suf-
verso la resistenza R4, perché il transistor TRI ciente un cablaggio per mezzo di fili conduttori.
si comporta come un elemento in cortocircuito. E guesto tipo di circuito e stato da noi riportato
in figura 2.
Si ottiene cosl la generazione di oscillazioni la
cui frequenza e determinata dalla costante di Osservando lo schema pratico di figura 2, si puó
tempo R4-C2. notare che l'intero cablaggio e stato eseguito su
una lastra metallica destinata a fungere, nella
Il transistor unigiunzione TR2 funge da elemen-
parte anteriore, da pannello frontale dellappa-
to oscillatore a rilassamento. recchio.
Per aiutare i nostri lettori nella identificazione
degli elettrodi dei due transistor, pubblichiamo
ACCENSIONE DEI DIODI LED in figura 3 la disposizione dei terminali nei due
componenti TRI-TR2 e nei diodi Led D6-D7.
Conseguentemente a quanto finora accertato, sul- Coloro che non avessero mai prima d'ora mon-
la base 1 (B1) si ottengono degli impulsi in gra- tato questi tipi di diodi elettroluminescenti, do-
do di provocare l'accensione dei diodi Led D6- vranno ricordare che tali componenti sono ab-
D7. bastanza delicati e non devono assolutamente ve-
Se il limite di potenza risulta elevato, la lumi- nir polarizzati inversamente con tensioni supe-
nositá raggiunta dai diodi Led potra essere ec- riori ai 3 V, perché altrimenti il diodo verrebbe

o o

Fig. 2 - Poiché il progetto


dell'indicatore di sovracca-
rico e privo di elementi o
collegamenti critici, la rea-
lizzazione pratica potra es-
sere effettuata per mezzo
di fili da collegamento,
senza ricorrere cioé al cir-
cuito stampato. L'esempio
proposto in questo schema
invita il lettore a compor-
re il cablaggio su una la-
stra metallica destinata a
fungere, con la sua parte
anteriore, da pannello
frontale dell'apparato. o ALL' AP o

377
distrutto. Ció significa che i due diodi dovranno
essere inseriti nel circuito cosí come indicato nel-
lo schema elettrico di figura 1 e in quello pratico
di figura 2, cioé correttamente e facendo bene
K A attenzione al disegno riportato sull'estrema de-
stra di figura 3.
TR2 TR1 D6-D7

COLLEGAMENTO DELL'INDICATORE

Il collegamento del rivelatore di sovraccarico con


il sistema di riproduzione audio e semplicissimo
Fig. 3 - Schemi relativi alla distribuzione degli elet- e, cosa assai importante, non implica alcuna ma-
trodi sui semiconduttori adottati per la composizione
nomissione dell'amplificatore di bassa frequenza
del circuito dell'indicatore di sovraccarico. Sull'estre-
ma destra e riportato il disegno relativo ai diodi Led. o della cassa acustica.
Il collegamento del nostro apparato dovra esse-
re fatto ne! modo indicato in figura 4.

in scatola di montaggio a L. 3.750

11 kit permette di realizza-


re un modulo elettronico u-
tilissimo, da adattarsi alle
seguenti funzioni:

Amplificatore BF Caratteristiche • elettriche del modulo


Sirena elettronica Tensione tipica di lavoro: 9 V
Aliarme elettronico
Consumo di corrente: 80 : 100 mA
Oscillatore BF
(emissione in codice mor- Potenza d'uscita: 0,3 W indistorti
se) lmpedenza d'uscita: 8 ohm

378
CARICA BATTERIE
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
ENTRATA: 220 V - 50 Hz
USCITA: 6 - 12 Vcc - 4A
L 14
'
500
·
ALTOPARLANTE Fig. 4 - 11 collegamento fra il no-
RIVELATORE DI stro apparato rivelatore di so-
vraccarico e le casse acustiche
SOVRACCARICO
e di tipo in parallelo. Senza in-
terrompere il collegamento gia
esistente fra la cassa acustica
e l'amplificatore, ci si potra col-
legare direttamente con i morset-
ti della bobina mobile dell'alto-
parlante ,con le boccole di uscita
della cassa acustica o con i ter-
minali d'uscita dell'amplificatore
di bassa frequenza.
BF

Come si puo notare, si tratta di eseguire un col- nate, la tensione sui terminali della resistenza di
legamento in parallelo con la cassa acustica, op- potenza or ora menzionata.
pure con l'uscita dell'amplificatore di bassa fre- Indicando con Pmax. il valore massimo della
quenza, senza interrompere il collegamento giá potenza compatibile con il sistema di altoparlanti,
esistente fra la cassa acustica e l'amplificatore. ed indicando con R il valore della resistenza, oc-
In pratica, quindi, il collegamento potra essere correra regolare il volume dell'amplificatore in
fatto sui terminali dell'altoparlante, oppure sui modo da ottenere una indicazione del tester
morsetti di entrata della cassa acustica, ma si pan a:
potra anche effettuare il collegamento sull'usci- VefT.== VPmax. R
ta dell'amplificatorc di bassa frequenza. Per esempio, ponendo Pmax. = 30 W ed R 8
ohm, si ottiene:
ven.= /303= 15,5 Vcirca
TARATURA Tramite il potenziometro Rl si fa in modo che
l'indicatore di sovraccarico venga regolato per il
Per ottenere una indicazione veramente utile
raggiungimento del valore di soglia di aliarme
con il nostro rivelatore di sovraccarico, e assai
ed inizi a lampeggiare.
importante eseguire un'ottima taratura.
Ricordiamo che per mezzo del potenziometro Rl
A tale scopo occorre sostituire, temporaneamente,
si rcgola la tensione presente sui terminali del
la cassa acustica con una resistenza di potenza,
condensatore elettrolitico C1.
da 30 o piü watt, a seconda della potenza d'usci-
Ne! regolare il potenziometro RI si tenga con-
ta dell'amplificatore di bassa frequenza; il va-
to che, per ragioni di sicurezza, il valore della
lore ohmmico di questa resistenza dovrá risul-
soglia di allarme dovrá essere calcolato al di
tare pari al valore dell'impedenza típica della
sotto del reale valore massimo di potenza clelle
cassa acustica, per esempio 8 ohm.
casse acustiche.
Successivamente si collega all'entrata un genera-
tore sinusoidale a frequenza audio, per esempio
alla frequenza di 1.000 Hz, controllando con un
tester commutato sulle misure di tensioni alter-

380
AMPUFICAT0RE BF
50 WATT
IN SCATOLA
DI MONTAGGID
4L. 21.500
CARA TTERISTICHE
Potenza musicale 50W
Potenza continua 45 W
Impedenza d'uscita 4 ohm
lmpedenza entrata E1 superlore a 100.00 ohm
Impedenza entrata E2 superlore a 1 megaohm
Senslbilitá entrata El 100 mV per 45 W
Sensibilitá entrata E2 1 V per 45 W
Controllo toni atten. - 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione inf. al 2% a 40 W
Semiconduttori 8 transistor al silicio
+ 4 diodi al silicio
+ 1 diodo zener
Alimentazione 220 V
Consumo a pieno carico 60 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/disturbo 55 dB a 10 W

11 kite comprensivo di tutti gli


Questa scatola di montaggio, veramente pre- elementi necessari perla realiz-
stigiosa, si aggiunge alla callana dei kit ap-
prontati dalla nostra organizzazione. L'ampli- zazione dell'amplificatore ripro-
ficatore di potenza, appositamente concépito dotto nella foto. Per il suo com-
per l'accoppiamento con la chitarra elettrica,
é dotato di due entrate ed é quindi adattabile pletamento il lettore dovrá pro-
a molte altre sorgenti di segnali BF, cosi da curarsi, per proprio conto, gli al-
rendere l'apparato utilissimo per gli usi piü
svariati. toparlanti e il contenitore.

H kit e comprensivo di tutti gli elementi necessari per la realz-


zarione dell'amplificatore riprodotto nella foto. Per il suo com-
pletamento il lettore dovra procurarsi, per proprio conto, gli
altoparlantie il contenitore.
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tecnici inerenti i vari progetti presentati sulla Rivista. Da parte no-
stra saremo ben lieti di rispondere a tutti, senza distinzione alcuna,
pubblicamente, su queste pagine, oppure, a richiesta, privatamen-
te, tramite lettera. Per rimborso spese postali e di segreteria si
prega aggiungere alla domanda l'importo di L. 800 (abbonati L.
600) in francobolli.

Effetti fisiologici della corrente no. L'organismo umano accusa gd una sensazio-
ne chiaramente percettibile (scossa elettrica) quan-
La mia passione per l'elettronica mi costringe do e attraversato da una corrente anche inferio-
spesso ad avvicinarmi a circuiti nei quali le ten- re ad un millesimo di ampere. Purtroppo Ira i
sioni in gioco sono abbastanza elevate. In questi profani regna generalmente mol ta confusione,
ultimi tempi sono rimasto un po' allarmato per perché si ritiene che gli eff etti f isiologici della
taluni recenti fatti di cronaca ampiamente ripor- corrente dipendano solo dalla tensione in gioco.
tati sui quotidiani: la marte causata da folgora-
In realta gli effetti in questione dipendono esclu-
zione elettrica di lavoratori addetti alla manuten- sivamente dall'intensita della corren/e che aura-
zione e riparazione delle linee elettriche. Anche versa l'organismo; perció leffetto e nllo, per
a me e capitato qualche volta di prendere la scos-
qualunque valore di tensione, se il contatto a-
sa, senza subire tuttavia alcun danno fisiologico.
viene in modo che sia nulla la corrcnte che at-
Sapete dirmi a quale valore di tensione il perico-
traversa il carpo. Facciamo un e.;cmpio. Su/la bo-
lo diviene mortale e il tecnico deve assumere
bina ad alta tensione deTl'impianto cfrl:rico di
tu tte le necessarie precauzioni durante il lavo ro?
un'autovettura e presente una tensione dellor-
FABIO MANNUCCI dine di alcune migliaia di volt; si tratta, quindi,
Livorno di una tensione elevata. Ma tale tensione anche
se applicata al corpo umano non costituisce al-
Contrariamente a quanto si crede non sano le ten- cun pericolo letale e ció perché la corrente elet-
sioni ele vate la causa prima di eff etti mortali, trica, che si puó assorbirc dalla bobina ad alta
bensi le correnti che attraversano il carpo uma- tensione del'automobile, ha una dbole intensitd.

391
Viceversa, applicando al corpo umano la tensione ai tipi normali. In queste pile ['elemento depo-
clcttrica della rete-luce, che ha il valore di 220 V, larizzantee rappresentato dal biossido di manga-
si possono verificare effetti mortali. Ci perché, e
nese, mentre l'elettrolita costituito da una solu-
se il carpo umano, che eun conduttore abba- zione alcalina. Le pile al nichel-cadmio vengono
stanza buono di elettricitá, riesce a stabilire un usate quando sano richieste correnti di scarica
ottimo collegamento fra la rete-luce e la terra, molto elevate, con periodi di erogazione conti-
l'intensita di corrente puó raggiungere valori di nua alternati a periodi disponibili per la ricarica.
una decina di milliampere, sufficienti a paraliz- Il loro v antaggio rispetto ai tradizionali accumu-
zare i muscoli del cor po umano e, in particolare, e
latori principalmente costituito dal minor peso.
il muscolo cardiaco . Esse vengo no quindi consigliate per l' alimenta-
zione di apparati portatili di tipo prof essionale o

•••
Pile al mercurio, al manganese, al nichel-
semiprofessionale. La corrente di ricarica de lle
pile al nichel-cadmio deve essere mantenuta in
ogni caso tra lo 0,1 e lo 0,2 della corrente no-
minale .

•••
cadmio
Sono un principiante di elettronica e un assiduo
lettore di questa ottima Rivista. Nei miei montag-
gi sperimentali ho sempre fatto uso di pile a sec-
Tensioni a dente di sega
co, ma alcuni miei amici mi hanno detto che esi-
stono in commercio altri tipi di pile, al mercurio, II mio vecchio televisore, dopo tanti anni di ot-
al manganese, al nichel-cadmio. Siete in grado di timo servizio, si e guastato. La riparazione e
offrirmi notizie particolareggiate su questi tipi stata effettuata da un_esperto videotecnico che,
di pile e su! loro uso pratico? prima di prelevare l'apparecchio, mi ha detto
FRANCO DANEO che il mancato funzionamento era da attribuirsi
Torino alla mancanza delle tensioni a dente di sega.
Siete in grado voi di chiarirmi questo concetto,
La pila costituisce, attualmcnte, una sargente di informandomi sulla necessitá e Pubicazione di
elettricitá insostituibile in numerose applicazio- questi tipi di tensioni?
ni, specialmente in tutte le apparecchiature por- RENATO VECCHINI
tatili di vario genere che sempre pi si vanno Treviso
diffondendo. Le pile si distinguono per le carat-
teristiche costruttive e per le caratteristiche elet- In tutti i televisori vi sano due importanti circuiti
triche. In commercio si trovano oggi pile a secco, che provvedono a mantenere il pennello elettro-
pile al mercurio, pile al manganese e pile al ni- nico in continuo e regolare movimento, affinché
chel-cadmio. Tutte queste sano disponibili in una esso possa esplorare ordinatamente l'intero scher-
vasta gamma di tipi, dwersi per dimensioni, valori mo del cinescopio. Il pennello elettronico compie
e
di corrente e tensioni e la loro scelta legata, logi- due f ondamentali movimenti durante il proces-
camente, alle caratteristiche dell' apparecchio u- so di esplorazione dello schermo; un movimento
tilizzatore. Le pile al mercurio, in virt delle loro orizzontale e uno verticale. I movimento oriz-
minuscole dimensioni, sono utilizzate in tutte le zontale fa apparire sullo schermo un insieme di
apparecchiature miniaturizzate, dove i problemi righe, una dopo l'altra, in numero di 15.625. Al
di spazio e di peso assumono importanza rilevan- termine dell'ultima riga, il pennello elettronico
te; la loro applicazione piu comune avviene nelle ritorna sulla parte alta dello schermo per ripren-
protesi auditive. L'elettrodo negativo della pila dere il movimento orizzontale, cioé per tracciare
al mercurio e rappresentato dallo zinco, mentre ancora le 15.625 rghe che compongono il qua-
l'elettro do positivoe costituito da[ mercurio; le- dro luminoso. Dunque, il movmento orzzontale
lemento depolarizzante e costituito dall'ossido di del pennello elettronico concorre alta f ormazione
mercurio. Questi tipi di pile, oltre che essere ca- di un quadro, mentre il movimento verticale,
ratterizzati da piccole dimensioni, presentano il provvede a sostituire il quadro con un altro; la
vantaggio di un elevato rapporto energia-volume. successione dei quadri e di 50 al secando ed essi
La scarica avviene ad una tensione assai stabile vengono denominati « campi». Ma per far muo-
per quasi tutto il periodo di utilizzazione. Le pile vere il pennello elettronico in senso orizzontale ed
al manganese offrono una elevata sicurezza di in quello verticale occorrono, prima di tutto, due
funzionamento ed una durata pi lunga rispetto speciali tensioni, che vengono denominate « ten-

392
sioni a denti di sega». In j1articolare, que/la che scopo, che deve esplorarc lo schermo da una
provvede al movimento verticale del pennello estremita laterale all'altra. Repilogando si puó
elettronico prende il nome di « tensione a denti dire che in ogni televisore vi e un «oscillatore
di sega di campo ». Queste due speciali tensioni orizzontale », seguito da un «amplificatore oriz-
vengono genera/e ed amplificate in altrettanti sta- zontale »; i e poi un « oscllatore vertical€» e
di del televisare. E questi stadi, a loro volt a, si un «amplificatore verticale ». ll controllo dei duc
dividono in due sezioni distinte che prendono il oscillatori del televisor viene effettuato diretta-
nome di: mente dai « segnali di sincronismo ». che la sta-
1 º - oscillatore di de/ lessione zione trasmittente invia al televisore. Gli oscilla-
2- amplifica/ore di deflessione tori verticali sano di dure tipi fondamcntali: « o-
All'oscillatore di deflessione e affidato il compito scillatore bloccato» ed «oscillatore a multii-
di generare la tensione a denti di sega, mentre bratore » .
all'amplificatore di deflessione e serbato il com-
pito di amplificare la tensione a denti di sega,
cioé di elevare l'ampiezza in modo da renderla
adatta a pilotare il pennello elettronico del cine-
•••
Le prime
esperienze
del dilettante

RICEVITORE PER ONDE MEDIE A 2 VAL VOLE


IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 6.300 senza altoparlante
L. 7 .000 con altoparlante

393
CUFFIA Ascoltiamo ... la luce!
Con questo titolo e apparso un interessante arti-
MONO-STEREO colo su! vostro fascicolo di febbraio di quest'anno.
Que! progetto e stato da me realizzato e fun-
ziona discretamente bene alle piccole distanze
Per ogni esigenza d'ascolto personale e per ogni
tipo di collegamento con amplificatori monofo-
con livelli sonori normali. Tuttavia, quando ten-
nici, stereofonici, con registratori, ricevitori ra- to di aumentare la distanza, il risultato non e piü
dio, giradischi, ecc. buono, perché non si ottiene pi all'uscita del ri-
cevitore un segnale sufficicnte alla rivelazione;
CARATTERISTICHE Viene fornita con spi- ció si verifica quando si parla normalmente da-
notto jack 0 3,5 mm.
e splna Jack stereo (la vanti al microfono; quando invece si parla a voce
cuffla é predisposta per
Gamma di frequenza: l'ascolto monofonico. alta, il segnale risulta molto distorto e il transi-
30- 13.000 Hz Per l'ascolto stereofo- stor TR3 del trasmettitore si riscalda notevol-
nico, tranciare i! colle-
Sensibilitá: 150 dB gamento con lo spi- mente. Questo fenomeno e da considerarsi nor-
notto jack 0 3,5 mm.,
separare le due coppie male oppure deve attribuirsi ad un mio errore
lmpedenza: 8 ohm di conduttori ed ef-
fettuare le esatte sal- di cablaggio?
Peso: 170 gr. dature a stagno con la PERICLE MESANI
spina jack stereo).
Roma

I difetto da lei riscontrato eassolutamente nor-


male, perché il trasmettitore e
stato da noi pro-
gettato per lavorare con segnali assai modesti.
I segnali forti, infatti, fanno variare il punto di
lavoro del transistor finale, introducendo conse-
guentemente notevoli distorsioni. Non riteniamo
comunque utile la progettazione di un amplifi-
catore piü perfezionato, tenendo conto del ca-
rattere sperimentale del progetto e dell'argomen-
to da noi trattato. Del resto sarebbe un contro-
senso servirsi di un ottimo amplificatore in ac-
coppiamento con una lampada a filamento, quan-
do per ottenere risultati apprezzabili si dovreb-
be ricorrere ai diodi LED, se non proprio al La-
ser. I diodi LED devono essere di potenza; que-
sti componenti non presentano lo svantaggio del-
l'inerzia termica e onsentono di ottenere tra-
L. 4.800 smissioni a larga banda passante, senza apprezza-
bili distorsioni.

ADATTATORE
PER CUFFIE STEREO
Piccolo apparecchio che con-
sente il collegamento di una
o due cuffie stereo con tutti
•••
Circuito temporizzatore
i complessi stereofonici, La
commutazlone altoparlanti-cuf- A pagina 174 del fascicolo di marzo di quest'an-
fia e Immediata, tramite inter- no e stato presentato il progetto di un temporiz-
ruttore a slitta, senza dover
intervenlre sui collegamenti. zatore con FET, che vorrei realizzare. Non sono
L'apparecchio si inserisce nel
collegamento Ira uscita del- tuttavia riuscito a reperire il diodo Dl che, nel-
l'amplificatore e altoparlanti.
Lar 3
l'elenco componenti, corrisponde al modello 10D4
( diodo al silicio).
L. 3.500 Pur essendo in mio possesso alcuni dio<li al sili-
cio, non oso montare il circuito per timore di
rovinarlo. Potreste indicarmi un componente so-
stitutivo e di pi facile reperibilitá commerciale?
GIUSEPPE STATELLE
Catania

394
Il diodo D 1 ha la sola funzione di evitare che le per la ricezione delle onde medie e corte tramite
sovratensioni di apertura del relé RLl danneg- semplici commutazioni a tastiera o a mezzo com-
gino il circuito elettronico. Non si tratta quindi mutatore multiplo a 2 vie-? posizioni.
di un componente critico ed e possibile sostituir- I terminali contrassegnati numericamentc nei
lo anche con componenti di caratteristiche note- nostri schemi trovano la seguente corrispondenza
volmente diverse. Qualsiasi diodo al silicio, in teorico-pratica.
grado di sopportare tensioni di qualche centinaio N. 1 Oscillatore O.M. N. 3 Aereo O.M.
di volt, con correnti di picea di 0,5 A, potra ri-
N. 2 Oscillatore O.e. N. 4 Aereo O.e.
sultare utile. Allo scopo di aiutarla nel suo com-
pito, le citiamo alcuni modelli: lODlO - 1N4006 - La copertura di gamma delle onde medie com- e
BY126 - BY127 . presa fra i 180 e i 580 m; quella delle onde corte
si estende tra i 25 e i 52 m. E' anche posibile

Gruppo A.F. a 2 gamme d'onda


••• • 4pe ]
+

0M '
Sono alle prese con un ricevitore radio a valvole
e
ne! quale si guastato .il gruppo di alta frequen-
za. Pur sapendo che questo componente dive- e -e
2 t, ,
1
e J
nuto oggi di diffcile reperibilita commerciale, ho 1
tutte le intenzioni di riparare l'apparecchio ra- 1

dio dato che, in uno dei cassetti del mio labora-


0M ' GRIGLIA
torio, ho trovato un vecchio gruppo di alta fre- - "VA]+.l OSCILL
quenza di tipo Corti, del quale tuttavia non co- 4, ea
GRIGLI
oc
nosco il circuito elettrico. Mi rivolgo quindi al CONT ROLLO
vostro servizio consulenza per invitarvi a pubbli-
care almeno lo schema di questo gruppo, indican-
do i tipici collegamenti con il circuito di un rice-
vitore a valvole.
ERCOLE NANNI
Pavia ottenere una gamma ad onde corte compresa
fra i 16 e i 52 m, eliminando i condensatori da
30 pF collegati in parallelo con i condensatori
SEZ. OSCIL. SEZ.ANT. variabili. Tenga conto, tuttavia, che questa varian-
MAS SA
te rende pi critica la sintonizzazione.

' 1 -

0M
MSS
'
1

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jLr il
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-,- - - - - - - - - - - - - - - - - - J

REAZ

REAZ.
Riteniamo che il gruppo da leí trovato sia il ANT .
modello 2000, perché questo il gruppo di alta e
frequenza che noi conosciamo e del quale possia-
mo pubblicare gli schemi di collegamento. Tenga
presente che questo componente veniva costruito •••
395
Resistenze
Rl = 10.000 ohm (variabile)
R2 = 3.330 ohm
COMPONENTI R3
R4
= 6.800 ohm
= 3.300 ohm
R5 = 1.000 ohm
Condensatori R6 - 1.000 ohm
R7 1.200 ohm
el = 10 µF - 25 VI (elettrolitico) R8 - 1,50 megaohm
C2 = 220pF R9 = 100 ohm
C3 10pF RlO = 4.700 ohm
e+ 30 pF (variabile) Rll 18 ohm
es - 47 pF
C6 = 10.000 pF Varie
C7 = 10.000 pF TRI - 2N1711 (BSX26 - 2N2222)
es - 10.000 pF TR2 BCI0O8
C9 = 47.000 pF TR3 = BCI108
elO - 1.000 pF TR4 ==2NI 711
ell - 100 µF - 25 Vl (elettrolitico) Jl - impedenza A.F. (0,1 µH)
C12 -- 10 µF - 25 Vl (elettrolitico) T1 trasf. BF per transistor
C13-- 10 µF - 25 VI (elettrolitico) RL - relé per radiocomando (600 ohm)
C14 - 220 µF - 25 VI (elettrolitico) Alimentaz. = 9 V

TR2 1R3

Rll c13

R7

396
Ricetrasmettitore per radiocomando
Vorrei realizzare un radiocomando estremamente
semplice sulla frequenza dei 27 MHz. Il ricevi- COMPONENTI
tore dovrebbe essere di tipo a superreazione, in Condensatori
grado di funzionare discretamente bene. Il tra- C1 47.000 pF
smetti tore dovrebbe essere anch'esso assai sempli- C2 - 47.000 pF
ce, di piccola potenza, senza far ricorso al cri- C3 = 33pF
stallo di quarzo, dato che questo tipo di compo- C4 30pF (variabile
nente elettronico e assai costoso e talvolta intro- es 68 pF
vabile. C6 = 10.000 pF
DANTE SPINOSI
Resistenze
Pesaro
R1 820 ohm
R2 18.000 ohm
Le sue opinioni sul cristallo di quarzo non sono
R3 33 ohm
esatte. Perché il costo di un quarzo peri 27 MHz
Varie
si aggira intoro alle 1.500- 2 .000 lire. Questo
TRI = 2N2219
componente e facilmente reperibile in commer-
JI - imp. AF (0,1 µH)
cio e garantisce una notevole stabilita al trasmet-
Alimentaz. = 9 V
titore. Tuttavia, accogliendo le sue richieste, le
proponiamo un circuito impiegante un oscillatore
PI = interrutt. a pulsante
libero, di tipo Hartley, che si rivela abbastanza

P1 c2 R2 c5

C3 e
b
C1 vvvvv
G
9V
@ ! R1
J1

TR1

-
e

meC6 'R3

397
stabile, almeno nei confronti di altri tipi di oscil- lo. La bobina dovra essere realizzata avvolgen-
latori. 1l circuito che pubblichiamo non contiene do 10 spire di filo di rame smaltato del diametro
elementi critici. Questi infatti si riducono alle di 0,5 mm. su un supporto del diametro di 8 mm;
posibilita di influenzare il circuito con le capa- la bobina dovra essere munita di nucleo di fer-
cita parassite del corpo dell'operatore. Ecco per- rite e la presa intermedia verra ricavata afia ter-
ché enecessario racchiudere il circuito del tra- za spira da! lato collettore (presa 2).
smettitore in un contenitore metallico, collegato 1l ricevitore e di tipo superreattivo, come lei de-
eletticamente a massa e munito di antenna a sti- sidera. Con questo tipo di progetto e possibile
ottenere, contemporaneamente ad una estrema
semplicita circuitale, una elevata sensibilitá. La
bobina di sintonia dovrá essere realizzata con gli
stessi criteri costruttivi con cui si realizza la bo-
COMPONENTI bina del trasmettitore, senza tuttavia ricavare
Condensatori alcuna presa intermedia. 1l relé e di tipo a 6 V,
C1 -- 2.500 F - 150 VI (elettrolitico)
molto sensibile (600 ohm) e adatto per radioco-
C2 250 F - 150 VI (elettrolitico)
mandi.
C3 250F- 150 VI (elettrolitico)

•••
Resistenze
Rl 1.000 ohm
R2 1.000 ohm
R3 2.700 ohm
R4 10.000 ohm Alimentatore stabilizzato
R5 1.000 ohm (potenz. a variaz. !in.)
Sono un lettore della vostra bellissima ed istrutti-
R6 1.000 ohm
va rivista. Essendo agli inizi con lo studio della
Varíe materia, vorrei attrezzare un mio piccolo labora-
TRI ASY48 torio casalingo con apparati autocostruiti. Ri-
TR2 AC128 tengo che, fra questi, sia molto utile un alimen-
TR3 A.D149 tatore stabilizzato, con possibilita di erogare ten-
T1 trasf. d'alimentaz. (220-24 V) sioni continue di valori diversi e con diverse cor-
Pl ponte raddrizzatore renti, in modo da non consumare le pile. Siete in
DZ diodo zener (8 V) grado di pubblicare un tale progetto?
LEONARDO COLOMBO
Milano

1l circuito che pubblichiamo fa uso di 3 transi-

T1 e1 R'

b TR1 RA
R2
C3

TR2 +
24V
c2 R5

R6

398
e
stor al germanio ed in grado di erogare tensio- Lo schermo del cinesco
ni continue stabilizzate regolabili, tramite il po- 73 mm; l'accensione si o
tenziometro R5, f rá 9 e 24 V, con punte di cor- ternata di 6,3 V - 0,6 A
rente sino a 3 A, naturalmente non in regime 8 e di 2.000 V; sul pie
continuativo. ll transistor di potenza TR3 do- tra 330 e 620 V. Sul te
vra essere moniato su adatto dissipatore di calare, estinzione di 100 ,
di notevoli dimensioni, mentre per il transistor
T R 1 sara su/ ficiente un dissipatore di dimensio-
ni modeste .
•••
••• Termostato elettronico
Ho notato che in alcuni tipi di moderne stufe
elettriche e presente un termostato ,che pern:e,:
11 cinescopio 3WP1
di mantenere costante la temperatura di cottum
Ho la possibilita di acquistare ad un prezzo quasi dei cibi. Questo accorgimento, che ritengo 1o
irrisorio un tubo a raggi catodici di tipo 3WP1 utile per la massaia, vorrei applicarlo anche alla
con il quale vorrei realizzare un oscilloscopio. mia stufa elettrica. Sapete dirmi qualcosa in me-
Purtroppo chi mi vende il tubo non e in grado rito?
di farmi conoscere le caratteristiche elettriche del ANTONIO BASSI
componente e neppure la zoccolatura. Mi affido Geno
quindi fiducioso alla vostra rivista sperando di
veder pubblicati lo schema del cinescopio e i Il progetto che presentiamo soddisfa certamente
dati tecnici relativi. le sue esigenze. Esso impiega in qualitá di ele-
SALVATORE GALLO mento sensibile una resistenza NTC da 5.000 ohm
Pisa nominali (Rl) ed utilizza un circuito triggr rea-
lizzato con due transistor complnnrncarí TR1-
TR2). Questi transistor non rappresentano degli
elementi critici e possono essere sostituiti con al-
tri tipi simili di transistor al silicio. 11 relé do .. ra
essere dr¡ 300 ohm - 24 V, in grado di 50/)portar,·.
sui contatti utili, la corrente assorbita dal carico.
In parallelo a quest'ultimo conviene collegar
una piccola lampada-spia, di tipo al neon, che
12 permettera di informare la massaia sull'efficien-
za del circuito.

3 2 8 10 7

Siamo lieti di poterla aiutare nel risolvere il pro- R2 R7

blema tecnico che le si presenta. Tenga presente


che e doveruso da jJarte nostrrz metterla in guar-
dia contra f acili entusiasmi, perché la realizza-
zione di un oscilloscopio e ssai pi complessa di
quanto pos.1a sembrare. Essa implica in/ atti il
su peramento di molti problemi tecnici, dei quali
molti non sono problemi elettronici. Per esempio, 2

il circuito di alimentazione deve essere dispo-


sto in modo tale che il f lusso disperso non inte-
ressi il tubo a raggi catodici, imponencia una
schermatura abbastanza costosa e di difficile re-
peribilitá commerciale. Non vogliamo comunque
scoraggiarla e ben volentieri pubblichiamo gli
elementi richiestici.

399
OCCASIONE E' PRONTO IL PACCO CONTENENTE L'ANNATA
1973 DI ELETTRONICA PRATICAI

ABBIAMO APPRONT ATO, per


tutti. i lettori che vorranno farne
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prezzo d'occasione di L. 6.000. RICHIEDETECELO SUBITO
I fascicolo arretrato non invecchia mai! Perché i progetti in esso contenuti, le molte no-
zioni teorico-pratiche chiaramente esposte, le illustrazioni e gli schemi presentati, rimango-
no sempre attuali. E concorrono certamente al perfezionamento dell'attrezzatura di base di
chi desidera ottenere risultati sicuri ne: :atca dell'elettronica

LA RICHIESTA DEL PACCO DEVE ESSERE EFFETTUATA INVIANDO L'IMPORTO DI L.


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(sensibilita 20.000
ohm/volt)
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L. 18.200 /
l.6
o. ,.J~ -- 1
e
·l

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE

0,1 1 5 10 50 100 200 500 1000 GMMME


RINGES
A I B I C /
1□0+400Kc 400+1200Kc 1,1 + 3,8Mcj 3,5+12Mc
D
50yA 500pA 5 50 500 5000
GAMME
0,5 5 25 50 250 500 1000 E ' G
RUGES 12+4011c 40+130Mc 80+260Mc
2,5 25 250 2500
xl!O+IOk x10t0+100k x100t0+1M I xlk t0+10M
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no privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capteni ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATDLA
DI
MONTAGGIO . 6.80
L'emissione e in modulazlone di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
m sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
¡¡ chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput e di 0,5 mW. La sensibilitá e re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e iontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimita del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
EL.ET'TRONICA
PRNTICA
RIVISTA MENSILE PER GLI APPASSIONATI
DI ELETTRONICA - RADIO - rELvsioNE lll
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TELE
VISION
INTERFERENCE

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TESTA O CRUCE
OSCIUATOllEA BASSA

..-'le s.
FREQUENZA mod. BF. 4ll

% 73.600
Se dovessim o consultare un qual siasi dizi onario del -
la lingua italiana alla voc e « calligrafia », leggeremmo,
dapprima, arte di tracciarc la scrittura in fonna ele-
gante e regolare »; poi, estensivamente, « modo di scri-
vere ».
I! modo di scrivere rispecchia un comportamento
personak, che varia da individuo ad individuo. Per dirla
in bre\·e, c'e chi ha una bella calligrafia e chi una calligra-
fia illeggibile. A questa seconda categoría di persone che,
ella fattispecie e furtunalamcntc, si identifica con una
minima parte dei nostri lettori, dobbiamo muuvcrc un
cortese ma

CALOROSO
INVITO

Dobbiamo chiedere di formulare ogni richiesta di


matcriali clcttronici, kit. fascicoli arretrati, abbonamento
alla Rivista, consulenza tccnica, in modo chiaro e leggi-
bile, possibilmente a macchina o in stampatello. Cii) per
concedere al nostro personale la possibilita di soddisfare
gli ordini con la ma.ssima cclcrita e prccisionc, scnza do-
ver ricorrere a dilticili tentativi di decifrazione o, peggio,
all insabbiamento provvisorio di una linea di comporta-
mento amuninistrativa.
Non se ne abbiano a male quei pochi lettori che si
sentiranno colpiti ne! loro opcrato da questo breve com-
mcnto. Lo accettino, invece, se ci concesso chiederlo, co-
me un contributo critico, ma costruttivo, di chi crede
nell'affermazione del progresso civile attraverso una con-
tinua apertura di sempre nuove forme di dialogo. Perché
il dialogo e lo strumento indispensabile della conosccnza
e questa, a sua volta, la premessa necessaria per la eom-
prensione reciproca. Certo occorre da entrambe le partí
la volonta di capirsi e, quindi, di aiutarsi.
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tcill,otor,, a rila .... monm, pllotato dol ..,,,,.¡,.o, unl• CI • 4,7 µf • 10 1-f • 12 VI ( ...ttrolltico)
gin rime f e uella del ultinib ratone bis tabile C2 • 4,7 µf - 12 VI (eltltlOlltko)
pilotalod11tranolotorT1'12-1113.llpoMui<>-troR1 C3 • 4,7 µF - 12 VI (... ttrolillco)
pann,, 11<! di controH•r. la f,eq.,.nla doll'asclll.oton,
cio,ilo...,k>ciUoconculledualempadelP11tdLP2 C4 • 10 ¡,F - fl VI (oleltrolillco)
si eendi. 4perno hiuc. h /imane prerute, Cl!i • 10 ¡,F - 6 VI (""'ltromlco)
pu ... nlwP1.Quandaqueolopul,oont,oirieneablwin,lo- Re9'9':ena,
not,o, UnA -,,1,o delle dlM.llmpada, uoolula-nl< • ~ : ~= ::::::: (po:rleu. • nria,. lin.¡

10 • 470 ohm
M • 1.000oha,
Fl5 • 470 ......
M • 1.000ohln
R7 = 1.000 º""'
CHE COS'E' LA MONETINA ELETTRQNICA fl8 = "'º oh111
a rle
Tfl l • 2N 2&48
1lt2 • BCl07

LP
-:%-..
e 8y . s0 m A
PI • pulaa,le
SI interrutt.
Al.lM ENT AZ. .,.. OV

<06
fls. 2 • L'uoo <MI clrculm n1mp110, ¡,er 111 r1:1llualio-
n~ p,atlca della « moetina ele tttele.a+, pernee te di

7:7:
tinua • 9 V emg•t.o da do pilo da 4,5 V o:.lucuno.
llego.te in serie ta di lene eiruite erri inarito
In un ,:ont.nito,,, cl,o pul> n U '9 lndifforonWmen,.
di metalle di moterloi. ioolomo. Sul p,11n,..ll0 hont&le
d<ll'ap,..,am sona preHnll I seg11101i olomuli: lo
... nopola di controllo di ~•lo~i1i, di rotozlone, le duo
loo,padoollpulaanl1e
L' in p l t p itivo provoca um
transistnr TR2, ¡,erd"; ]"
d",."one d' ·111en'7 ·011c ,. .,,....,

A cawa della reaúc..nc po1i1iva, che si stabilisce ¡1;ura:l.


d;,lrau:oppiamemo dd due 1rammc..r J"K2-TR~ Coloro che volessero evitar la, compo¡;ÍÚone del
ravite le resisten RGR}, lamento «di onda- cmcuito s1a,npa!o potra1111<> benissimo ricorn:re
aiisi,1,,mim,dizíonalidirnl,laggiosu ba1cttc to-
zionc del tramillor TR.2 prn,oc.a, .i. rausa <l~lh
dill'.im,rionc di tcnlione sul oollc!tore, una dimi- rate maite di aotasi
,1J7'Íone ,¡¡ conduzionc da parte del transistor ll funrionamcnto del circuito non i, critirn, ~¡,:,
TR~. Qucst'uhiu~,, n sua volta, di,-,iinucndo la >i¡p:ifica che non ,.,¡ llúllO impo~izioni prmichc
con.uzione, a aasa lell'aumento «della tensionee sulla lunghczi:adei conduttori o :JUlla ubica-
zione di queto o qure p ente.
dicollettore, prow,cau:i ult!':nore:u.>mentú del]~
conduúone del tran;istor '1"R2. Il tuttó rom,rnquc erra rahiuso inu un tootr
nitc..tt. di ma1eriale i,obn:c odi melallo, indiffo-
ln tal modo si ottienc una «spira rigcnerativa nc,nternentc. Su! pannclk, frontale dello 11nimc11-
,¡,.., ,ul11, I'·, • r 1111 ·11,pulso ·,.·zak, manda 1u ,·i,.,ller;u,r,c, l"""'"'i i seguenti demenu: il
u tomatcarente il transita, TR2 in odurine, OOttc..ne di comando dd ¡.,otenziwi,Hn, Rl, il
a.e<:c.,dcr.do la L,mp.,da LPL 1»cntre il :r.lmi,tor pulsane p e le d'.IC lampade LPI-LI'2; in cnr-
TR.3? OO!ttttw all"imcrdi;:;ionc rispondcnza dclle due lampade ,..:rracnno ap;,orta-
Per le sesc ragioni ora clencate, u sucesivo te ]t, indic;\lioui "crocc:,, e o:teHa~
mpulso provochera una naova cormutazion, P..r,¡1:a1¡,to riguarda, cor.,poncuti ncc=ari per
~ ,·":'' vi~ r,-,rh(, il pulsante Pl permcttc :ig:i lm- la com¡,,-.,i,imw i1~1 ,-;,.,,,;¡", ricordimno che,
pulsi generari dall'oscilare di rae ungere il i r anche per questo montagggio, soro pos ibili aleu-
cu¡todicommutazione nc soscituz:oné. :i. :,,,:rnnda dcllc di,ponibili1.\ del ...
na,amino del kettore
Per csempio. p,,r il tra11,i,1or TRJ, ol•r,• che 11
REALIZZAZIONE PflATICA prc.critto 2)1'.,:(,4f,_ .,; 1••1!;, ,,ilin;,n_• Hchc il
2/'J'.!6·17, oppure altro modelln Ji ,ra11,i,1<>r 1111i-
L• elettuoi giun2i<>ne cquivalci:1c.
ilpiano r~,· i ,h,~ trnr>,istor TRl-TK3, d,c pilotano il
circuito dd nrnhi,·ib,atrn,• hi,taliile si po:ranno
Anche questac voila, lltiliizarc,oh.-.:chei 1►r<::;c1ittiDCJ07 ai,di,· j r11n-
dclli BC!O~. 2Nl7ll, 21',"'.!22'.! e !a ma.~gio, parte
dei 1,·a11si,1rn·;,I ,ili,·io,<li tipo.'IPN. con 11nacor-
re111e Jj ,oll~ltnrl' "-'[']>Ortabilc di 100 ,-,.A al-

Le duc larnpadine LP1-LP2


o V ~O m.\ ..\la sl potra,mo
lamp,1rlin~ d., 12 V - 5IJ rnA.
caso una minor huminnit a ta i

hmcntazÍO'.lC
p..,. 'I"·'""' rig,mrda l"a/imcmaúotie del circuito
,: •""'l'r~ J"'<sib,lc ricorrcrc ad un oomunc ali-
mcuiatu1t· ,la. w1,," q V. ma pcrrcr.dcrc auto-
nomo l"ap¡¡arC<:-chio "'"wirrir, ,rn~he i11 qu,:¡to
caso. ,rcr•:irsi di due pile da 4.5 V cia.,e,111.1, n,l-
l.-¡;,11,• in ,eric fra di loro. in mo<lo da ottcucr~
la ten,ione cou,pl"',i~ . , di(• V. 'fon conJisliamo
di scr..-irsi dellapilaa9 Vele! ti1•> di ,¡11~11,, mou-
Wlc r,ci piccoli ricc~itori tran&Íitóri,,,.,;,.1i. 1•·1ch,;
l'~u!onomia di fum:,onamcntc.. polrebbc ,i.,ul•.,n•
Íi,rnlTi,·i~rn•• Conviene inve<:e ricorrcre alle pile
da 4.5 \', del IÍf"' di 'l"~'le monrntc si,llc lam-
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D TVI APPENA PERCETTIBIL.E

5.5551%22%:-5
::::%z2.z
;"b':«,~ app<n• ia,-c..ttil>i~. cooi coone indíu que•to

r,g. 2 • $emphcil,I cl,cuil•lo o

EEE±±ERE
""••lo"' mlnimo di 15 ~f • ,., ...
oinlo<II !40pF(c""tloMOto,. o
p<rfoocondonoato,echluoo).IA
bobk,• LI-L2 ~e.....,no costnollo
riopo11.>ndooc,up0Joou,.nt.lda-

:r2
f~:.,'"::,:!_1,5 opl,e • portlre dal
- 2E
del filtro lnunconlenlTD,.,m•-
tollic», Jnt,upon ond o un l~fflie-

:7.
giurarell piil p<>niblle I dan·
naol i,,nomenl di o,uta,a lnd u-
úo ne fra le dlffl ltali ine Ll -1..:.1 ,
-~~mi oktf>m&re <1"""'' •·

:::.
gol-,.....,o

Con quono ointoniu&to~, odalto per rucol


to della Clr l•on '• lland, potnrt o e,plor11,e co- SINTONIZZATORE CB
::22":2
1uh gom111a dci 10 metrl (211-JO MH1J, Ar::-
(Monogamma CB)
qwlota,, do ancho il nostro ~il de l • m AS M ET
ITTORE CII ., i, J>Mtlblle roaliuarm un com
pleto RX-TX a 27 MH1 pe, La ce.
Meraviglioso kit a sole
L. 5.900
LII rlehlute del hit clel • Slnmnlnaton, CII • dnb-
l>onaeuercfattoilnYi&ndoanUclpalomenlerlm-
porta di L 5.IIOO a eaao agla o c.c.p. n
3/2&-4 12 Jnte,tato a: ELE TTHO NI CA PR ATICA
2Cll25 MILANO· Vi, zu,..,tti, 52
il nostro
indirizzo é

BLBTTROIIC....
PRATICA

g 4. l# ondem atore variable ttraversaoto, per


meta, da no choro le ttronagmebico, sal qual dove
élsé~ ••kl•to a otagno il terminale di maH•. La ocMr-
mo ehttlr<>m•gnetic:o, cf>e pul> ~Her<> di mm•, di ol-
:,",! o di ferro, u¡>ara I due <orcuiti accordat del

Via Zuretti 52
20125 - Milano
Tel. 6891945
~

Fg. s A mooolagi,io ultimatl>, il


ostro hto necesita di un eme
pllee prn<cdimenlo di taratu<I
Q,, u la •i olll .., • rH liH ~nelo 11
o:oll•g•mento i11diCMo i,, que.to
dl1egn<>e"'!JOli111doilcoo,d•n•
atora Yari•b;le del filtro dumn1e

15727::
:::z2:°°

Le due bobine Ll-L'.! sono perf,.1tmr11•r11~ i.Ji:ri!i-


chc fra loro. Per .,,,,trui1'1+· <lf.n,rro110 due mp-
poni di ma1tc,·ic,_]e isolante ,ld cli.1mc1m CltCrn()
di Z', rnrn. Su eiascuu supporto ii a,·,·olgeranno
CIRCUITO DEL FILTRO dodici spire spui•te di lilodi ramc 1malmto dd
diar.>etro di I mm. Le ll spir,,, di r,•., li are
tlovranno e..ett tra loro spa,~,te m n~,c]n ,l.,
;,.,la.111.-, ""ª lirn)'\hca:a

415
TRASMETTITORE CB
UNA PRESTIGIOSA SCATOLA DI MONT

SCHEDA TECNICA

u teere ± in acta
[Hnu mod.)
Potenza f in aecola
(coe. ncd.); 2W (cm:e)

3stera emssione. in modu.azoe


pierzo

7S ohm {re;¡o-

Co n lappron tam ento di gu sto tooro kit vog iia


di tlpn ,~lf'm,--lettrl<:o
''"' t1tene,e ..,ddlol- le ""PimrlMi dei nostti
lettori C. Perché acquistando qesta #ca to la di
mont.aggio, e quell• del 111e>nog1mmo CO. ognu-
"2"";z/ o«. o «+

La scatola di montaggio del trasmettitore CB contiene:


N. 1 circuito stampato - n. 13 condenu:ori ceramici n. 5 condenutori elettro-
lil/cl. n. 2 trimmer capaclme.tricl - n. 11 res!stenze - n. 2 - impedenze AF. n. 1 Ira•
slormatore di moduln!one - n. 1 circuito integrato . n. 3 transfllor n. 2 bobl•
1 raffreddatore per transistor TRJ.

Le riehieate debbono e9aere htt ioviendo anticipa taren 1',rn-


peoro di L \9.SOO a eolias ttp
meneo 3/26-Ul
n. lnt<,stato ~

ELETTAONICA PAATICA - 21z MILANO. va Zar»ti, 52

416
GLI APPASSIONATI
DEU.A
CI l lmt'S BAtlJ
CI CIIEDONO

l'elenco degli argomentl che. fino a queslo mese, sono stati presentati nella rubrica ·Le
pag ine del C B •. Lo fa cciam o b en vo le n ti erl, ri co rd an d o ch e la rubrica citata ha av u to in izio

nel mese di aetlembre dello scorso anno.

IIRGOMENTO ANNO MESE PAGINA

U misuratore d camnpo

Come eliminare II lVI 1974 atobe 732

lndicatore automatico di trasmssione 19/4 novembre

Prei!mpli"icatore mlcrotcnico 1974 dicenbe

L'antenneenecesseria gennaio 14

A caccia ci fu¡:¡he AF eh/raio 92

A.ntenna Delta Loop 184

ingle Side Band aprlle 25 0

Hosmn etro per TX 1975 maggI0

Tele vlsion interference 1975 giugno 4IO


pilotaggio
automatico
.·~ ···

5
A:.·:::...-
-/~~-

./,

delle luci ,
dell' auto
Q U ES T O DI S PO S ITIV O , C H E IN PR A TIC A E' U N SEM P LI C E
TE M P O AIZ Z A TO R E A D A TT O PER LA REA LI Z Z A Z IO N E
D EI PIU ' SV A R IA Tl SIS TEM I D l A N TIFU R T O , E' ST A T O D A
N O I A PP O S IT A M EN TE PRO G ETT A TO PER C O N F O R TA RE
IL RIE N T RO IN M A C C H IN A N EL C A M P EG G IO O N EL LA
C A S ETT A IN M O N TA G N A D EG LI ES C U R S IO N IS T I
E D EI G ITA N TI, SEN Z A C O S TR IN G ER LI A PRO LU N G A T E
E LA B O A IO S E M A N O V R E D I ILLU M JN A Z IO N E C O N I FA R I
D EL L'A U TO V ETT U R A E G LI IN T ER R U TT O R I ELETT RIC I

ll dispositivo che siamo per pre,cntal"'i r.on una gita in auto. Si ,wr:l. cosl la posi,ibilit/\ di
aparriene alla atgoria dei poetti «he oer ,¡,r',-,. h.¡w,rt., ,l' ,·w;¡ vnn do. r ,·1.,rmn• ,il.
entono4; dere automaticamene le hri la machina, peer pee' fari, un volta ter-
tli poú,iono,, o i íari tldl'auto, qcando !Í emra 11 ' · l'opcrn"onecl'r'entroe..,n,ado,e ,c-
in una gal!cria, oppure al 30pragg:iungcrc della ecndcrclcluciesterncdicasa.
oscuriu\. Niei,ce di llltto questo. Ma le applica2iom prauche dd nostro disposi-
llr<l'ltn "lj'Jntalu, "m·r,cea n,ai,leuere ac- c'v, "º" oo lritate al ·torre autoolilisio
cese !e lu.:i anabbag!ianti, o qudle abb¡,.gliami, !I circuito, infani, i: qucllo di un teni¡:,ori~z~to~
per un ccrto periodo di ,empo, dopo ,:,s,cre usci- che puó U'Ovnrc prat1ehe applicationi in tutti
ti d,,lLrntm·t•<turn Le luri si spnono poi auto qui ettori in ui k rientino lui , di mi.- ili.
matiran.ne dopo un periodo di tempo presta- spositiw,
biito. JI temporiz,atore risuha uUle nei ,i,temi di an
tifurto tcmporizz:ui, che entrano in funzione JU
,·ornando di un micrmntemmore e rimnngoao in
UTILITA' DEL DISPOSITIVO a,ioo,e p,:r ,.,, \em¡,u l"~la\,ilih,, .-,,il;,rodo i,, t:d
modo di 1caricare la b.~oeria e turban: la quiete
l,'u1ilit/r. pratica de! disposiuvo pres,,ntato e de- pubblirn prima del disinncsco dell'apparato
serillo in <¡c:c,,\c paJ:Ím: C rn.ip;,;irn~ <li ,¡,.d d,r. ttuale nutre auna buoa parte di sitrmi di pan
si p,m:,. cretlcre. facciamo degli e,empi, Tutti dlurto me1te in a,ione il dac.on dcll'auto, j] cui
coloro che sono soliti frequenlare i campeggi disinne.•(:<> de-,e c.-..ere effettuato mam,,,lmcnte
clurantelcvacanz,:, polranno apprenare enorme- dall"automobiliJ!a. Ncl no11ro caJO im-ece il di-
mete il antagio «di arre a disposiine un'il n e « o aviene automaticam t dopo un pe
l.uainuio11e della ~11-;icl:,, o delb !end.t, al rien ríodo di lempo prcst.,bilito, il lempo neu,,;,;aui"
tro, p,,r tutto il tempo necessario per rinchiu- ¡~r inlonnare il proprietario sulla manomission
deni nel pooprio rrinto, enza dover ritornare dll'qutoventura da pare di un malintenzionato
verso lamacchina p,r ,peguen, le ].,d. Si lr;,tta Chié gil in poseso di un sistema dallare tro-
quincli di un enonne vantaggio, non sr,l,o peri verá ertamente in questo argonoento l'occa,itme
campcgg:iamri, ma anche per coloro che rien- pitl propizia per rinovare il proprio disposi
•r~no nella propr:a casa di montagna, l:l. do,·c m·oconun pilm~ggiopi'1 appropriato e pii, con
manca Tillauinar ne pubbli alla ..-m, clo¡w, ""'º allc regole del ivere ivile
r
12.,_6V81'.TT

Condenutorl
C1 500pf.15VI (elettrolitico)
Resistcnu
R1 = 10 ohm
CIRCUITO DEL TEMPORIZZATORE R2 - J.300 ohm
AJ = 560 ohm
A4 .. 560 ohm
Transistor
TR I • BC107 • BC109 2N17 11 • ASY73 -
/\C127 ecc
TH2 • AD1b'2

Varie
pt e interrutt a pulsamte
DI • 1004
FUS. fusible da 3 A
PL rele{12 v.2 s ambi

420
m assa
e2"" HIg

IN PARALLELO
ALL' INTERUT-
TORE FARI

\
ISOLATORI

P1
'ci '"
'"' 22;r±:
EEg±

4
?O•i~va. S• ~uHtO
ol~H• 11,..a •i eoll,ga
il condutlon p<>lili...,

:u:!!'." d~, !~~-~.:,~::


n•d•lcireuibOd•ltem-
p,oduoto•• (!lffler).

..e ::.%±:z
auto••tlu,•ntllaqu&I•
l'i!tterNlto,re di pil<lleg•
glo dei larl e insenl<I
ln<,<aHti•l.a litlu di

"L ~.:•:~:t:'::..!"di~~-
,_ntulon• ¡,ooiliva d••
·~ 1
l• linN,di o11i..,1,a.,o-
1N po1l""&del cl,culto

'-- 11 ~ -···· '/ ,~'J,


1
~: 1~':1i ;.,.", ';:.!~.
, Rf.LÍ mas,~ ;:¡ E=r

422
Flg.S,lnqu&•tndin·
gno oe11diarno facilrnoen-
t• intellegglbll, 1~ dl-
peo sirione degli elet-
tr<Mli di emfüo,,. (e},
base (b) e ellettore
Co lo ro d ie v c, rr ,m n r, in s l.1 ll a r" il n ot tro te m po • (e) del traMl~lorlll11!
culguadagnoln\erhlri·
ri:,ia •m ,. ac l • •n lo d i <j u e ll c ,r u lo n c lk q u a li i ! mo r - sce•ullalunghe>.<adel
,.. u ,. 1. " ;,i, u d e ll a b a tte ria i: co ll e g a rn co n la pepo dj e/ariome
i due trnn•
lin ea d i m a ;1a , d o v r, 11 111 0 ,_...,¡¡¡.,jr,• del relé
si,ior TR1-TR2. Pi,', pre:clsamcntc, il tramiiior
TRt, ,1.,, i- di lipo NPN, dovr11 ere sostituito
con un tramistor di tipo l'Nl' Jl crnmis!or TR2,
che 1: C.i tipo l'NI', dovr:\ cs:scre su,tirult" mil un
1rarui1:or di npo NPN. octal in sor.o montati i ,-,,1,\ ,1
Anche il con<lcmatorc elcurolitiro í.1 ,1,,,,,.:,, ,.,,- ccrta potena.
ere invertito; il suo terinuale positivo dovrá
,:-ssere,·olh,¡;;110 rnrL t.. lint'a. Ci rna.ssa,:neum: il
tnmi11,1I~ negativo donit risu]t,_,-., connC!JO con REALIZZAZIONE PAATICA
il pulllo di incontro <ldl» r~.,,is1t•11K, Rl con la
rni11ema R. Anche il diodo DI <luvr"- ,.,,.• ..,, in-
1(:rito nd .,,rcuilo con 1~ pol:ffil:, in,,cnite rispc!·
to a quelle illustra.ic nclk, !!Cherna clettrico di
figuraleinquelk>pra.ticodifiguu2 -.¡c.,
~u:fal1ra variar,:1; ,ara 111:ec;rnrii> ri~¡>ettv al pm•
gctt<> ,,,·i::;ín,1I~ di fiy,n,a l nd ca.10 di installa-
,i,11,e ,,. bordo di autovetture con morieno po1i-
1iw, ddh bauerja_ a nuss3

INSTALLAZIONE DEL DISPOSITIVO do DI si dovranno


di rollesyaueto
L'i1istal.a,ionedcldispo1id,·odi,pcgnimcnwd,·l- 11 1r.111si,lor <li potc,ua TR2 deve sre inserto
lcludd1pcndc dnl.'uso che sí vol are del lla piastra meta.11\c,, intcrponcndo, frn csso ,,
appuato. b Met!a pia,tra, aklllli foglictti di mic" l,cri I'"·
rer l'applicazi<:mc spcciha s,dramowtturn, I''" li1i, cioé privi di ¡::ranuh mctall,ci d,c. a!l';nm
laqualc il circuitoé sta(o da nvi ¡,mgHtat ,,K dello strin¡::imcnto dei (!adi di íissaggio rlc-1 1
corre far rikrirncMo allt fgmt 3 ,. ,1, ,istor, poswno perforar,: la mic;, n.,.,,,.,¡,,
cortocircuiti. tuesta stesa atenriotee dora es
ll tgura 3 rappresentato il caso !1Crcri,•oltaall;1¡1ia.,trn111rt;,llir.ache.ndpun(O
tcrr~m,rc dei fari ,l,-11':u,1" ,~ ;.,,.,,ito
di appli«carie del tuansisor T2, dora pre
nea di alimem~.rione positiva e i fari Tro sc11l.oreu11a.supcrficiebenlevi!la."'··
figura 4 illustrato il caso in ui linuwrutorre
dclk luci ddl'aulo i' ¡,,,.,,tw ha i Lu: ~ b m~«a hr il transistor TRI C indilfcn:n!c scr:irii di
1, ,··1IJ"a,11bi ~li schemi riportati nelle figun: un componente al germanio o al silicio
leduese,ionidi.cambiodcl relé risultanoc 11 tranútor al oilicio, tuua,·ia, 1, da prc·ferir;i
ate fra loro in paralldo. Con qurno sim:ma per,;hé generalmente dctam di ck,·mo gumbt;iK•
relé ~ in 15rndu di ,,.,p¡x,rtare correnti elettrichc il trarn,i,itcr a! silicio. dw"l"~, pr1111<:lk di ulle
di ua mera intensitá, anche di aluni ampre. ere temp ,li .,.., ¡",,¡..,.,. ¡,il, J.,nrhi che, !utta•

n:lédiunaccrta ,,;,., ;Í ¡•-""'"~' anche ra¡,;!!iun¡,;en: ª"mentando


il ,alnre del oondensatore elenrolitico U\
"";,""{r, coi«o@n s««r« roo«
La _,rnmeraiionc riport:1ta in corrispornl~1m, dri ron lramist.or 'l'Rl a medio g.,adag,.'°. il tcm.po
vari clementi del relé relle figure 34 troyano di ecitzionw del ostro proeetto si aggira in-
irenta orrisordera ou la aurerazioe deli torno ad un minuto primo
SIRENA
GIOCATTOLO
PEA FAR FEUCI I BAMBINI, NEI LORO
GIOCH1, CREA TE PEA ESSI
UN'ATMOSFERA PIU' REALISTICA
SIMULANDO IL SUONO DELLE SIRENE
DEI POMPIERI O DELLE AUTOAMBULANZE
CON QUESTO PROGETTO DI UN
SEMPLICE OSCILLATORE
A RILASSAMENTO

424
Qud leuori che vornumo far fc!ici i bambini pc-
tr&noo ronruirc questo 1cmplicc cir<:uito dcnro-
oico che, al premcrc di un pulsamc, cmrt«:
suonocnoltotimik,aochc ncllcv:iria?ioni
a qucllo ddlc sircnc dci pompicri, dclle
ugheoddlap:,lizia.
Si potranno quindi aliietare i giochi c!i quei bam-
bini che sono in possesso di giocattoli che si
muO\-ono da lé e che ripro<iucono in mini~,tura
iveicoli di molti organi di Stato cd cnti pri,·ati,
tenendsi in parte lana sirena i at-
l6lo e ae.a11d6 ron cs.sa il nc~SSJ.rio ... sottofondo
acustko.

poi«eh Le inrena gie atto o rapp res ntata «da u


oscillatorre a rilassaueo, farete uso di un
transtl10r unigiun,ionc UJT, il circuito po1ri> es-
w-cutilizzatopertuttequelleapplicaúoni tipiche
degli oscillatori di bas3a frequenza, eliminando
il oondensaton: eleurolitico Cl
Il prog.!110 di figura 1 po1r;í. ser.:irc, ad cscmpio,
p,ercompome ungenern1orcdi iegnali Mor.se,ai-
!Olutamcntc ncccss.ario :iclla dida!tÍ<:a c!i qucslo
p:,rucol;,,rc e ben now codicc
Prim.1.éiaddentrarci11ellostudioenel!'ana.lisi
del pur semp'.ice circuito della ,irena giocattolo,
riteniamo neces1ario, allo ,copo di favorin: il
compi10 di molti lcttnri principiami, intrancncr•
ci brevemente sulla costituzione füica e su quanto
~ nccc.sario sapcrc a proposi10 del trnnsistor uni-
giunrionc l'JT
i

--
L'UNIGIUNZIONE UJT

Tltransi1torunigiunzione,cono.ciutotecnicamen-
te con la !igla UJI', puó c=re utilizz~to da solo
,:,inabbinarr«:ntoconaltriJ<:mirondutto:i: tran-
ristorb1polari, thymtor, 1rinc
Questo tipo di transistor occtupa, a torio, un po-
!l<l di sccondo p:ano ndle applicazioni dilettan-
tistiche. Ma le sae applicazioni pratiche si prc-
y
ventano ana o doyunque, in tutti i sertori del-
T'ele:turnia Eco perché abhiauo rduto ne
CfiS.ariointrodllrreiaos!rilct1uria,:cheici<¡11t'-
sto argonento, in modo <la fornirc Joro tuUc
quelle noii saffcieni e ressarie a compn:n-
dcrc i. funzionamcn10 di quc1to 1cmicondu110n:
ll tramis1or unigiunzione C rca.lizzato tramite
una bam:tta di matcriale $Cmioondutton: (si-
licio; di tipo N, alle cui estremitl vengono otte-
·4})
425
Conden1a tori
C1 • 100 µF 15 VI {elettrollllco)
C2 =22.000 pF
C3 = 22 0.000 pf
Resiste nze
R1 = 4.700 ohm (trlmmer poten~lometrico)
R2 .. ).300 ohm
AJ .. 47.000 ohm
R4 - 120 ohm
HS .. 150 .000 ohm
Var íe
TRI •
2N26'16
TR2 =
2N1711
S1 • lnterrutt
PI pu lsante
AP • altoparlante da 32 ohm
ALIM ENT AZ. • 11 V

:±:27:7:722
dal condenu to re d2, dalla resiaten za R3 dal tri -
COMPONENTI
mer po ten riometrie s Rt Lim pedenta care nteristie del
l'alto ¡,a ,lank non d•ve •n•re lnl,,rlore al 32 al, m; k1
..2.$+ +»ros

1iw.'
R2

R3

426
ciiull

Flg. 2 c~blaggio rlella $lren1 glocalloio oti,,n.ito •u


""'" piaoha ~uppo,to de•linal.o • fun¡ie,e d~ pannella

::±&:zz:±
~le M ~,5 V elo•cuna collagRTe In serle Ira di loro.
Tn ,·inl, d,-11,, rnpidili, delln scarica. 1t1i t~rm,-
n:i.li della re•isien~a. R-t. risuha di.sponibile nn
Rc9alanda 11 trimmcr R1 oi fa v~,i;i,e la ,,..<flJ..,la d•I in.pulo di forma molo agana re di noteevole po
1uono ,. ,oni.rnporanH0>1nte, la carica del conden
Hklrt det1r<1ll~e0 ,:;,.

427
ll c o n d e m a to re C 2 , d o po la ¡ e a ric a ,s.i ritro v a ncl -
lc c o n d izi o n i o rig in a li (sc a r ico c in q u e sto m od o
pu iniziare un mwov o cielo di vil; -ir 2N1711 2N2646

STADIO DI POTENZA

L"impulso prod(luo ncl primo ;mdio del cin:uilo


di fi~"'"ª l altr.wcr5a il condensatore C3 e rag-
giunge uno sta«dio di potenza piloato da lrao,,.
sistor IR!
ll tr.in1mor TR1 i, di tipo 1/\"1711: es,o con-
scntc di pilornre con soddisfac~mi ri~,lw,i un ,,J_
t<1;1arLmt1• di pirrnl,- dirn<e11,i..,,i, rnn irnpe,J.-111-'1
9 \'.llf"El'llMf.NTO
ig 3.Da que«ni die gni l letore potra hacilen ente
d"'1uno l'nrdine diotributi..-o<h,g~•lellrodideilkle tra.n•
non inieriore a 32 ohm. 1l otevole valore di •i•IO• montati nel circuilo dell"otdl•bOre a riluu-
impedcuu dcll"ahoparl:tute i: neceuario per ot-
tcncre "" corretto adattamento dele di,...,1'5C

E' on-ill dw,,cu,a ,icoi,,-,e all"allo¡iad.-.utc di


..-1<:.ala irnpo,dei,,,,, si puó >emp,c sfruUarc b
f"'tcnza ouenibile da! 1ransi,1or TR2 i,Uefl)O• ,i.:J,,,u"rn ,·lettn,litiro C! all'auo della chiusurn
ncndo, fr:t cuo e l"ahopartame. '"' piecolo tr:t• del pulsamc Pl
<formaton, d"u,cirn. del tip,'.I di <p1dli uti!ina,i
i ririri a transistor, treudo ,ml1J e:\.,,
(Ji.esto componenlc non~ cara1teriua(o da valori COSTRUZIQNE DELLA SIRENA

La rcali22,u,1onc pnuicn ddla '"'-""" gincatcnlo si


,.ffP1llla in "" ,·onle11ilon, di 1,iccúle dimemioni,
EFFETTO SIRENA il cui pannello frontal rappresntato da "'"'
pi:15tra metallica 1ulla quale ;i reali,,:a il cablag•
Nel'gnulir»are il iuito eletrio di fara I
~io co,i come cs.,,o i, rapprc,e11Citto in fig,,ra 2.
abh:amo sempre sapposto di tener prenmto con
"" dito il puliame l'l, cioé di tener COJtantC• La ma.gi;ior parte dei cornporoenti elcttrouici ri•
""'"I~ ,·hiu,o il ctn·uito ,¡¡ nli11lc1·rnz,onc dcll"o- Julta apphca1a rn una b:uc11a di bachclitc di for.
scill.,tur~ a rilaarento, l tal modo il conde ma retangolare, manita di ancoragg largo i lati
atoe C2 rila tostan/rente alrurnutat Tu maggiori.
tavia. (¡uando ,¡ abbandona il pulsante PI, cioé Si faccia ne attenrone durante pros di
quando ;i interrom~ l'alimentaúone del órc:ui- s.,1,L,,,,r,, d.-i 1.-nni,uli d,•i s.-r11i,<1r1<l.,u,,.i, ¡x·,
co, ''°",., ha una disalimcntai:ionc impro,'\'is.i ch,: quc;1i componemi rii.,hano n,olto scnsibili
tl,•1 rircuiln t!i ,.,,,;,.,.. 1~•r.-lu: il ,·oml~ns,tlflrc aduncccc,,odicalo1-eprov«n1odanna1roppo
ck1troli1ico CI, il cuí ,alorc /, lll",l;~io,e di C2, Ju:,ga c¡¡,osi,ionc al ,ddatorr
funge da .erbatoio di energía dettri,::;,., prry,,-..e- ¡lentificarine «dei terinli l i «due tranisar
dcndo al1"111i,,..,ntazionc dcl condcnsatorc <...'2 pcr TRrTRg potra rosee dedotta dal oservazione
un ceno periodo di tempo e con una ccnsi,,ne di del disegi iportai inu figura 3.
, . .,¡,,,.,. d,,,.,.,." ne Ed proprio 'l"""º valore Un"ult"n r· nand • ne. ," f..,c·.-. hefW' a:-
dttJ"l'scco,k d~ll« t<:min1t,- ,.¡,,. ¡m»·••·n '""' ,.,,. tenzioue" oollegar~ es.~ttani,:nte il condenu.tore
riaúone della freq,;ea,a di oscilfazio11e, J!Cllerau- clettrolui,~• t.:l. il cui tern,inalc ,,cg:uivo d,:,;c
do l"cftctto .<irrna ri,.,]rnr,• '"""''"""' ,nn la Ji,,..,. di .ilinwnl;,Ú,nt•
1 migliori ,;,,.lwll. ii oucngooo fhiu• negativa, rncc1trc il 1c111,i,.alc pt>jllivo d,:,.•c cs-
dcndo ed apr<=ndo ,1 al'mcut·%one, ene oligato ron il puno «di inontro del +in
tramite il pulsa11lt' PI. ron@di er poteioetrio Rl un la resista R?
ll tirreer pornriometrico R1 che ha il valore P quato iguar«da l'alimentario del wuito,
di 1.700 oh!ll, -crvc pcr far ••a.ria.et leggenucnle consigliamo di far uso di due pik d" 1.5 V pcr
I:,. frcque,1n di osc:tb,.ione c. comernporanea- cia.sc,rna, del lipo di <¡udlc adottate per le lam-
11,enle, il 10,,,.I"' t!'alla,rrn rio(, l., rnrirn ,l~I ron- padre tas«al»ili, ollegate inserir fra di loro
CARICA BATIERIF
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
ENTRATA: 220V • 50Hz
USCITA: 6 • 12 Vrx:. - 4 A
n :::i
14.500
U ■-

per la realizazione di questo aparato


vendute dalla nostra Org.:.niuuzione ul preao
e folle irwiando ant1c,potamcnte l,mporto a mezzo
a Elettronica Prat,ca ?01?5 MILANO Via Zurani,
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PA R T IC O LA R M EN TE
S:='RUTTATO NELLA MUSICA
MODERNA, ACCONTENTERA
TUTTI GLI APPASSIONAT
DELLA CHITARRA L..ETTRICA
: DELL'ORGANO ELPTRONICO

430
EFFETTO
WAA WAA

infe.
tupo

IL CIRCUITO E:LETTRONICO ANALISI DEL PROGETTO

431
fig. t - l numero esiguo

:::.z
I• ,.¡>eribiliú. ,ommer-olal•
bH\Moa fareomprendere
1~ 8emplloltA elN!tJltale del
proo¡¡<tlto. P•, qunlo di-
•pe •iti vo w;,a waa l"ali·
men trine u asere o4-

"" o » to «

COMPONENTI
Condenuto,i
C1 100.0o0 pt
C2 = 2.200 pF
CJ • 4.700 pF
CA 50F • 50 VI {elettrolitlco)
C5 = 2.200 pF
C6 = 100.000 pF
C1 • 470.000 pF
Hoitena e
RI • 100.000 ohm
R2 • 470.000 ohn,
R3 = 100.000 ohm
R4 - 10.000 ohm
R5 .. 2.2.00 oh,n
R6 • 56.000 ohm
R7 = 56.000 ohm
R8 • S.000 ohm {potenz. a variaz. lin.]
R9 = 100.000 ohm (potenz." varinz. lln.] REALIZZAZIONE PRATICA
Varle
IR1 BC1O
SI • inle,rutl. a leva
ALIM ENT AZ. - 9 Vce
c o n l d a p lic c fu m :i o n c d i oo n · L\,so della pila, tL11!avia, .-liir,·,., i vari probk-
" " " " ' e sa: h e n 11 0 c k tt r o m a g n c tioo mi di ñltra;:giodclla ten,;one alln11,.l,, .Ji
ff .l! ll r m r1 r•Í cu 111 ¡,o 11 e n h e le tt n;m id c h e luce_. che risulterebbero in pratira n_s_,ai
co n ro rro oo a. lb. co rn Po< iz i.-m e ,ld c irn ,ito no n soprnttlltto pe«hé il di$¡,mitivo waa w:ia.
e molto elevato, conviene servirsi di anorg' inscrito nci primi Madi della catena di a,
i!Olati,suiqualisi1••lr;rnnosnldareitert!IÍnnli caior.e
dci vari dcmcmi, :isendo Cllr,, ili ,.fT.,ttuare wi• Nd caso in c"i l'ci:11,rirw.:r.10 della pila ,lovessP.
kgamcnti abba;tanz:i. rnr1i. introdurrc troppo rapidamcntc i caratterÍ51ici n,.
Le co ne s io i ira il dispositivo wna waa, lo stru- mori della dirnmuzione di ten.sionc, oppu.-e l'eu-
mento m11,ica.le elellw,.irn ,. l'ar11¡,lificalore llo- trata in '-""'illazioru: 5pontanca del circuito, con-
ranno sene realizat esrlusivamente con a- venit. im,,i·ire. in parallclo alla pila, cioc all'ali-
vo chbenato. menta,.innf', "" n11,dc11,¡1(or,, ekttmfüioo da 250
I! segnale di entr.>.t.i. id,::a],. ®rebk 1il' ed un condens:ilnr,. ,·~rnmirn da I0.1)0IJ pi'.
=eJl{ltodauna ten•ione 1Ym v;,lun•
IOOmV. Ese ilvalorndrl spgnalf' """
lullic~ntemcnte lmpio_. si dovra,mo ,1.,,.,,,,.,,,. MESSA A PUNTO
scgucnti.olu;.ioni;
La mena a punto del dis¡,o,iti,·o ,,aa W3.:1. t' rnnl-
1 • in,crire il circuito del dis:,ositivo "ª·~ wa:i. n 10 ,emplicc e non richiedc J'u.so di alcun stru-
valle dci primi siadi dell':i.mplificatore dello uru- vento «di laboratorio. Eses si dictrna nel modo
mento elettronico
2 • antcporre al circuito dd disposili\'o waa w~.;, muo ii n:gola il po1cnúometro R8 al
tuno stadio prum¡,litica1orc, che polrit. e<sere .-wn. valore·, cioé si 5posta il cursorc comple"
cuc.hncn1c insuito nello 5!CMO co1lleni1ore mt' ta,ufnt., vt>r,;,-, il wnninalc dd componente col-
rallico del dispositivo waa leato con. l'erittor del transistor 'p1 e la re.
sistenza R5
Sucesivamente si regola il potezioretro
ALIMENTAZIONE facendone ruotare il cursor~; a,,l ,11
cisiaccorgcr!lcheilcircuitoeut,::r.
fenendo ~.nnln ,1.,1 nm,umo nbbasianxa ridono

14 ,±3
tcrnamentc al contenitore del dispositivo waa
Si aumenta quindi il valor,- ,l~I poteuciornctro
R.8,faccndo ruoCarei! perno ins,•rn.n r,o1,ir,orio a
'!''ello precedente; questa oper.uione l,a ln ''""!'º
waa. E' ovvio che urá sempre ¡,os:.ihjl., 11tili,:mre di fa omprire l'oscilla;.ione.
un alirnrntatorc stabilizzato, con lo scc,po .Ji ,·i. Poi si cnra l, posizionc di 1{9 pcr la qualc si
,¡~umiare ,utla spc!a dcllc pile ,·erifica la rirn"'I-"'"" 1kll'oscillazione e si ripe-

~ig. 2 • lralta ndc ..! di una


a lirza iore a bas a free
quenza. ~ of.Olutamente
ario orne il-

2..:2
±z::±:
d, ochermo el•tlro m.a g,, ••

EE=
433
Le prime
espe rienze
del dllett ante

RICEVITORE PER ONDE MEDIE A 2 VALVOLE


IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 6.300 senza altoparlante
L. 7.000 con altoparlante

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É' una kit necesarioad ogi p
ieper ipiaste Ol l fnc lcolo 11. 2- 11 11 ~ "•
11 U ¡, .,.. ,.. • .,
-•p,IIN,aulHllo~ .....adlo. rita , in cu i pubblicatia l'artio le nelate

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......,. ..__ , IF' la ..._ tu lll• Nal N pe ,
.,.._
doer riolvere prob lemn i di rorib ilita di --
erial e di arrangiene nti tal'vela ipolb ii
11 --.e io •rra..-, u r1r. 111e - ,,_ ,,.,
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434
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e conteggio di oggetti
o persone

e antifurto

e apertura automatica del


garage

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SCA11U DI
e lampeggiatore
e tutti i comandi a distanza

MONTAGGIO
A Con questa catola di montaggio o/fria.
mo ai lettori la posibilita di realizzare

L 9.700 rapidarente sen alcun problema di


reperlbilltt di malKlall, un eflieient, fo
tocomando adatto a lutte le applcorion
di comandi a di«tanta.

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PRATICA - 20125 MILANO - VIA ZURETTI, 52, INVJANDO ANT'CIPATAMEN-
TE l'IMPOATO DJ L. 9.700 A MEZZO VAGLIA POSTAL[ 0 C.C.P. N. 3/26482
NEL PREZZO SONO COMPnESE LE SPESE DI SPfDIZIONE
UNA
23USE
u- .P-ILOTATA
.
.
1

__, -- ~0NDA
,.
1

JADRA
l
. ·tt
m-
. . r: ,.

L'UTILJTA' DI QUESTO DISPOSITIVO


E' SENTITA NEL LABORATORIO
DILETTANTISTICO, SOPRATTUTTO PEA LA
MESSA A PUNTO E IL CONTROLLO
DI APPARATI CHE LAVORANO
IN BASSA FREQUENZA
437
F e .1 . e in queso circuito non fosaero presenti gli
ele me #1.tpt, ll proete «arebbe euello di un

zz25 %:
dovra essene calcohata
terende correrte
serbia del eireulo

UN UTILE OSCILLATORE
onto della

di c?
COMPONENTI
Condensatorl
C1 • 600
10000
,.-.....,

pF
f
-
C3 = 10.000 F
C4 = 100.000 pF
es - 10.000 pF

Resistenze
R1 - 4.700 ohm
H2 4.700 ohm
AJ - 470.000 ohm
A4 4.700ohm
RS • 2.200 oh m
R6 vedi testo

Varle
TRI • BC109
D1 • IN914
D2 = diodo ten1r {5, 1 V - 0,4 W)

438
flg. 1 • 11 CMtenllOre ""'tooll,00 i d"r,bbllgo. pen,hii, oi
tratta di un genarat<,n, di o,cilla<ionl a l>aua ¡,.,.
quenia. Nello ,uno conl<lnilo.-• tro>ano po•to I• due
pile d• "4,!!i V el,oocuM, e,illeg•te In M>~e Ir & di k>r<>
in modo da erogare la tensione corplessira di 9 •
11 cMtenitora fu,,g• da conduttore della hnH d; ten-
time metia

-%- USCITA

ONDJ\ QUA RA OND,'\ SINUSOIDALE

íig. l - Quest• ,ono I• furme


d'onda ch• inlernsano ,1 circuitO
del nostn, dl,posillv<>. All"entra•
ta del circuito, infatti, vergono
aplica be le onde quadre fa sini
1tr1): all'u..:,u del circuito 1ono
prese ti le onde alrreoidiali (a
destra)

Per richlederlo occomt invi■re vaglia o NJVlrsi del modulo di c.c.p. n- 3/26482
lnt-■t■to ■ ELETTRONICA PAATICA • VI■ Zureltl ·52 • 20125 MIiano

440
;,, modo da ottcncre il
oompkssivo di 9 V
ridotta e stal»lirata
la uro di tri- GLI A TTREZZI
DEL
C O S T R U Z IO N E PRINCIPIANTE
In fi¡:;ur'1 2 presentiamo il piano di eablaggio del
di,po,1itivo,cioédelgencraton:dl1cgnali1inu-
widal[ pilomto da scgnali ad onda quadra
L'cmram, come 11 puó no:arc. i:: contras,egn,,t,,
dal simbolo caratteri.stico del scgnak ad onda
qi,;ulra. rnc'1trel'usciia i, comrasscgnarn oon una
simaoidc
La rr.aggwr pnr,c de, componenti applicta
su una pastrina di materiale isolante ,li fo,
'"" rt•lt,,ugc,hu-,. 11 '"'"""i[on, ¡. metallico. MM,
Írn,,;t' d., cn11du1tore ddh linea di ma.s._, e d.,

ta±:°
late fra 1nm in .,...,,..;...,, ia modo da ¡::eucrare la
t~m,ione continua di 9 \'
La rcsi,tcn,., R6. che dovr.i c,;s,:re calcolata se-
rondo la legge di Ohm R :::: V : 1, 1erve a fa,
eadcre la tensione di 9 al valore di:>\' rnr

L:a rcsi.1cnza K.~. collc~am tra ba,c e co:lc!lorc


di l'Rt. ha il valore di 470.000 ohm.
IN UN UNICO KIT
Qusto valore i: oui,no nel caso di impiego di
mm,i>tor a mc<iio guadagno. Coloro che ,·olcs-
PER SOLE
scro mon,arc trJ'1!1>tor a 00.uo guadagno. op-
,urt• d elevatissumo guadagno, d
ire resises di ulori di
uro inse-
pe h ron qu ti
IRI 7.91
tipi di transistor soro posesibili ariazioni del pune
10 di lavoro tali da deermirare un funúonamcmo
·,r,0111:ilc, riel'. poSt'·, ¡,,:, e ; mn f ri rn CONTIENE:
d'onda in u«ita otvlotee discorta 1 oal<llllo<• i•I.Onl.OUO (:120 1/. 90 W)
11 ,·aluw ,lrll, n·,i,1,·u,,;1 R3 d.,,,,•, e , Sl 'IU 1,dc d,, t unta re di rie.ubio
detcrrninarr un ,alore di trn.,ion~. Ira oolletto,.,. 1 ..:alela paota uldanto
cd cmiuore del lraflSÍStor TRl p.:i.ri a 2-3 V i:i, 90 cm. di •tagno preparato 1n lub'1lo
ca con segnale di omando inesistente o paria 1 chl•v• P" ope,nioni riumbio punto uldato,1
O Vi. lpaioforbic<i!OOl••e
1 pinHl1a • molle In acci•io ina.•ldoblle COt;
Colorn t.hc dc,idr,,,,,..,.,..,.. far "ari.11·,- l., fr.-.¡m•,- pum irte rm o mr e m t e. zigrino te
u di o.scill.1.:ionc. dovrano attribaire valri d. l cacianite iolato alba pensione di 1$000 1/
,,c.,.¡ ai conde,"5atori C2-C3-C5, tencndo pre.!Cn· 4 jane intercambiabili per €oe cia vit e con inn et lft
te che un aumento del valore capacitivo di que-
"¡ rnndcnsator, comporta una diminuzionc del
,-~lure olclh frcqucnn d, osc,llaz1onc e, viceversa.
una diminuzione di capacita comporta un u-
rento di fwqura
c.:msigli:11110 irwccc di variare i ,,alori dcllc
E.: ±:.2 %.2
Pralica • 2012'5 MILANO• \lia Zureni n. 52, In•
Yl&ndo utlclp,,Nomento !'Importo di l. 7.900 "
R2-RI, perché' qucs,c 10110 gi.i ad:1tta- meuo vaglia postal• o c..:.p, n. 3/26482 (•pu•
cli i111pt"<l~nw di crurnta del trami- di op,,dl>Tnne comp..,..,}

441
442
GENERATORE
DI CORRENTE
COSTANTE

23%4%'%,2. 1%%
TATORE STABILIZZATO, POTRA' RISULTA-
RE 01 GRANDE UTIUTA" IN MOLTE OCCA-
SIONI. ESSO NON PUO' QUINO! MANCARE
NEL LABORATORIO OILETTANTISTICO,
PERCHE' LA OISPONIBILITA' DELLA COR-
RENTE COSTANTE E' ALTRETTANTO IM-
PORTANTE DI QUELLA DELLA TENSIONE
COSTANTE.


:%°
n'

~
lil t
-~"';;.,-'-f: ,.,

$.@
«


8ºº
±3

444
44 5
1 FASCICDLI IRRETRATI DI
Bettronica Pratica
..,,,.,,. •p•rltl di•"" p,.dou eol l.., • tec n!co---
p.allca, ch• pO<U In u,....,•tro !l plu,,, •• M
fucl no di""" dl•clplln■ mac! •rn a, pro ltltlta ntl
futu ro, ella lnt .... n Wlti: t1vo,.torl • lltUCl enll,
prolnolonloliaowdioil,glovonl • ..,..,og,lovalli
Tri utl ~ U ,lcordiamn uno,
IL
FASCICOLO
DI AGOSTO '7◄
CIRCUITO DEL GENERATORE

~ 1
::_"'!,;, Come,; puil notar-e, il

e
.0%
%e ........ ¡¡_
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GUIDA TEOAICO-PR¡ l l CA
IEI 'ASPIRANTE ElrT'IONICO
ei..,,..,n••im-n..-.pratica,-enffllllo!tloreln
ak:unllvorod!--.gglo,Nl'YewdlJfk:chlrell
1-'><,ratorl<, dllollantistioo, ,_,.,..,tondo in H·
M un alJlenlE<> •lenodal mHtlere•. Queol<:,
..... ciai. IH<koio. ttolto "'aluO> llOI pniciao
oco po di ofl~"' un ■lutollNM'llia loN UlllO 1
eh lomee tia progettando, €otruendo, mete medio
apuo10oripu..,doun1ppe,.1n radioeTetltonk:o.
el,tn<..,"6 dotl tocnld, ca,.tterhtk:he, nlori •
g,ande=t.-lio ... ttricL

f_lFT- ,. "'.IC "- RA TI C. 11 20 - . '-lt ANO 1

446
tener D» deve latcmionc<.hzcncrcarat-
cristica di 5,t6

FUNZIONAMENTO
DELLO STABlUZZATORE

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tografie, vengono presenlale le
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ducono alla composizione del
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per la realizzaione del
r,, m e cos ta n te , co m i¡:,; lia m o il le lto rc d i e ff e tt u a - pomrnno tuttavia esere ostituiti con un ponte
r,, un montaggio ana.logo a qudlo riportato in unico da 50 V. 0,5 /\.
hgura 2. l'c-rché i! nostro si;tcma rifle1tc 1111 prin- La r,:1Í$tema RJ, á,e rapprc,enta la resiitcnza
ipi» di raalita. opat mol a. ddh ccllula di filtro, dcvc avcrc una potcnw di
Tutli i componemi, infatti, risult:uio montati su di,>.ipa,ione di 2 W; il rno valor,: ohmmico <.lo-
una lastra metalliea di forma rettanmolare, la cui ,-r:.. es.ere st:i.bi:ito ,perimentalmente, ricercan-
parte anteriore fun~erl da pannel!o frontale dcl- dolo tra i ,·alori comprc•i fra 20 e 150 ohm. La
l'appan:,xhio;questalastra,ervid.anchedaelc- riccrca de-.-c csscre fatta in modo che la tc,monc
mcnto di chiusura della parte amcrion: di un misurata sui tcrminali dd condensatore eleuro-
comemtorc •• ~-• ·'ca. litico C2 si aggiriin1or110 ai 30 V c,rca.
Sal pannello frontal sono presentii rgurti ele
mcnti; il milliarnperomctro, il transistor di po- Le r,:sis1cn2c R2-R:> cos1irnisoono, co:ne abbiamo
ten,a, lalampada-,pia, rinterrJttoreSl (ao:;eio- gili visto. un potcnziomctro doppio, che onsen.
peno), il commutatore S3, il conmutaore S2 e "' di reglare con oniruiti la conrenure eropgable
il pero del potenriomero doppio R2-R5; dal dallo strum~rno. In prnlic:.c si 1rntn1 di <lut• po-
panndlo frontak fuori=c ,1 cordom: tl, alimenta- tenzioretri da 10.000 ohm ciascuno e di tipo
e he verra colgato, tremitre una pira alla a variaúonc lmcarc, pilornn da un unico perno
pesa luce. di rorando
l'oichC non riteniamo necesario alcun ulterior,; Pi-r il tramitor di potren» poi.aro o
commemo al piaro di momaggio riportarn in i@liare i se¡::uemi modelli: AD143 ADJ39 •
figura~- voglrnmo 'IOffcnnan,i Orc,-.:,mel!c su al- Al)!+!}. ASY15 - ASY!6 - AS\'17. 11 !r.,misior
.,,- "1-"-'"'-'"t'eleurou·c·. deve esere di in, pNp al germanio ma, ole
1 quanro d,odi Dl-Dl-D3-D1, che comp011go110 dolo, si potra far uso anhe di un mdello al
l zote raddiratone, oo di tipo 1N4o07. ssi sili,·io .

•••
IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANlE

-·-~
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO

-~- ,,;;:',::::'!"'"""'·""''·
'll}muz
LA SCATOLA
DI MONTAGGIO

EEe 5z=
COSTA
L. 2.900 (sen~a al1oparlan1e)
L. 3.500 (con altoparlante)

T\1111 1 ce,,,,_.,il _, .. ,t par ha reellorlone de «ll rieevieore del principiante soro .,-... In
.... catola di montagio enduta dalla nostra organiaaaaiore in due diere versioni ■ L 2.IOI -
....,,■ri■nN ■ ■ L.3.s00 en altoparlante. Le rich ies dbbonoe«are hato ividie antielatmm otu l'in.
:'!:°n' ;: no v~ lill o e.c.p. n. 3/2M8 2 lnff •to I El.E1'11t() Nl(:A PflATICA 201211 Mil.A.NO - VI■ lu -

<49
NELLA MISURA DI CORRENTT CONTINUE,
IL VOLTMETRO ELETTRONICO E' UNO STRUMENTO
AD ALTA SENSIBILITA', SE CONFRONTATO CON IL
COMUNE TES TER CHE NON E' CERTO UN APPARATO
DI PRECISIONE ASSOLUTA. E COSTRUIRLO,
OGGI, E' IMPRESA SEMPLICE E SOPRATTUTTO
MOLTO ECONOMICA

450
Vil TIVIETRO
ELETTRONICO
AD ALTA
SENSIELITA'
....... ..-..
Fi!¡. 1 - L'ir,tegnto C

da 100 ¡A fondo-sala.
i ben noto perazionale
71, Lo strumento inedieatone an mierorperometro
potenriomera pt ere tte
di regolare lo zeno ducita in corrispon denza dello ne-
ro d'etrata. Con il potenziomotro Rt1 si ttiano la
COMPONENTI -----
Rcsish:nzc
precisa tegeo/rime del fondo-seala delio, strumrento.
L'•llmentazk>"" 1, di lipn bilanciato, tenuta con due RI 10 megaohm
pile da , che garantiscono una ot eo le au to no nona
di funciona enoto. "'
R3
4
3 megaohm
1 megaohm
300.000 ohm

..
"' 100.000 ohm
R6 10.000ohrn
10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
"'9 10.000ohrn
1D.000 ohm
RIO 820 ohm
AII 500 ohm (potanz. a variaz. lin.)
Verle
µA - microamperom■tro {IOO µA f.&.J
IC A 741
S1 = commutatore (1 via - S poaizioni}
S2a-S2b • dopplo inlerrutlore
ALIMENTAZ. = 2x9V
? IL A
9V

P IL A
9V

......
g.2-lcabloggo del vollmelro •lootlr<lnico ,ien• ef-

7::: %.
mHU. 11 com.,..tatore multiplo SI. od un• vi• - S
pMllrl.,..1, permem di eo,r,mutan, lo olnommnlo oull<, 5
pCM<oil>ili portatm di mi,...,. delle corr0<1ij co,,tinue com•
preoe fro o V e 100 L'iteqrte, l viene iae rite
in poalrine ribahtatta su una pis trina di terial e. lo
!ante munita di ancoraggi.
M lS U R E IN S U F F tC IE N T l

P e r rn e g li o ch i:.r iu i m o tiv i d i 111 ,u fftc ic m i m i-


su rc e k ttr ic h e d el 1C $tc r , ,,o g lia m o fo n n u la re " " EIASETTA
p ic c o lo ese m p i,:, p ra tic o , fa c e n <l Q rife r im c•n lo n ,1
,rn te st ff c<J n s,, iu ib ilit.\ d i 20 .()()() o h m / n ,lt, C<.m 1-
m u ta to •u ll a. po ,i M a d i 2 V fo n d o -;c a la . c h e
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bl j fFi

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n e rn l p u n te int c n u c d io d i d u e re sis te n
m c g a c h m , cc ll cg a tc in se ri e m , d i k ,m
,---
m e n ta tc co n la tc n si o n e d i JO v o l'
\
PANNELLO
L n c lc m e n ta. u c a lc o lo teo ric e , c ioé la. .;c m p lk c
d iv isi o ~ 10 : 2 = j, dimo1trcrcbbcchcil valo-
re dellateniionein,crmedia risdtcrcbbc d, e>V
Un valore superior, quindi, a qucllo Ci fondo
scala dello ,trurncnto. Sulla ,,,aJa del teskr, in Flg . .1-- la plastrina di materia le iol ante unuta di
anoraggi, necessario per il cablaggio 4eiiue peto,
vece, per ffeto della resisterza interna A4 do t u te re opplicoUt ou l telolo nwm,lllc:o, che fun i,,>
strumento, che di soli 40.000 uh111 ~ d,,- ,i anche da parella, mediamte. duo distan ziali, ce,,,, come
aggiunge ¡., parallelo a d una dalle hure resisten ",";o »roture 4« otoww» 4«t ve
da 4 mcgaohm. si kggt,rcblx ti v,ilon: di 0.1 V

Que.to fatto ncgatÍ\"O, punroppo. accatlc


pesso, mentre non dovrebbe ma ccadrene qunen-
c'.o si cffettuno misare di tt-mioni mi ,·iir,.'1i a
val,;o,e, FET. )fOS-Ff.T. "l'I'"'" sol!,rn10 a

Un altro eserpio dell inusufficieea del ester pu


cw::rc il scgucntc. Qunndo si misura L, l~usiom
di ba~-collNtorc di un m,mi,tor. ¡. ¡w,ssil,i),- far
are il puto di lavoro del opoentre os d
1,1,wT,m• il fo11·,i,w.,u11rnlo ,1,-\ circuito in cuí
,¡m:slu ,, Í1is1·,il<t. l.,· bre,,i e ""mplici Cüll$Ídera-
zioni, fn qui esposte, porta.ao a c.ondudere che,
<¡uando il principi.\n(e ,upera la prima fue del
clil,-t•.u,ti,mo, r¡111•lh in cui c.i si accontenta di
i are a anee orienta deiamente
~en.., r.,,.t¡ui,to di ""º stnuuento co;i impdenza
elevatissima, tale da non perturbare in alun
modo le condia,ioni ckttrichc ,ki circuiti sotto-

Ma 111>0 $lnunemo di misura dma:o di queste


caraueristiche non P"-ó esscre altro che ,1 ,,oltm~-
tro d..:uro ..ioo. Lno ,trnmcnto che. a torto, ta-
luni princi¡,ianti ~On$idcrano un b(:,:e •1tperf,uo. ANAUSI DEL VOLTMETRO
almeno finché non siano giunti a entirne la utilitz
pratica li circ1m" imcgrato IC ,·icnc :,tilizzato qualc
¡¡ ,,ol:mc,ro ckttro~:oo do,·....,bl.x· 11:.·e<:c amplihcatore comrorca:z1ona:o, con guadagno se-
prcscntc 111 o~tll l,iboratorio d1frnanti;tico, lczio~abilc mediante conunutatorc. a,lo .copo d1
per il fatto che questo -lrumcuto ¡,uií es,en adatar lo strumento alle varie portare voln11c-
cilmtm~ allto<"<>MniÍ1<> ,·.on poca spsa trichc
Analizaiamo ora dettaglataruete il progetto del
vo!tr:,ctro eiettronico riportato in ilgura l.
CIRCUITO INTEGRATO l.a tcr.,ionc .-ominua. che si vool n11.;L1rarc. v,cuc
applirn1.o ~lle ,..,,i,1errze RI-R2-R3-R4-R •. ,de-
4lo tao atta,gl della nira la realirrario zi ot ee tramite il mrtatore multinlo a«d un
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R3 JU\' ostro questo potenzioretro, «deoinato
R4 30V R7 ha il valore di 10pop0 hu «d di ip,
IOOV ariazione lin 'e

IJ,cg11akchc•ivuolnoi,•.1rarcvicncin.·1atoal
tcrmina!e 'l del circuito in(cgrato. che rapprc- COSTRUZIONE OEL VOLTMETRO
sema l'cmram ~ im·erting•
In tig11rn 2 riportiamo il cablaggio del ,-oltmc-
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tro clcuronico rcalizzato su con1c111torc mcrnlli-
nale, cioé J"cntrata <non in\"crting► • e r:ippre- co, che ha le funzoni di conduttorc della linea
sentata dal tcnninale 3: rssa. vienr collrr:a,a a dimassa.c.dallapa.rtcopposta,dlpannellolron•
massa tramite la resistena R6, che ha l"unioo tale dello !ltrumcmo
Ko¡x, di ridurre al mínimo gli dfctti di deriva
Sulpannellofrontales.o11oprc,¡enti: lo1trumento
irdieatore, ['interrattore acceso-spento, le bocco
L\11ci:a ddl'arnplilicatort: opera,.iona!c, rappre-
le pcr l'applica'llone della :ensionc con:inua .ot•
SCnlata da[ 1cnninalc 6. viene collegala ad una
topos1a a mirnra: il comm1.Jtatorc di portata, il
resistenza di Jimilazione e al!o sm,mcnto di mi-
comrollo di seruibilit:I. e qucllo di azurnmento
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microampcromelro da 100 11A fondu-scal.a.. La cc.stn,zione dello S<r:imcnto /, cornplet:uncntc
pri,·a di ekmenti critici; c!.!a C quindi di facilc
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quello contrasseato on una croetta pello sche
ma elettrico di fi.~ra l, viene pre],:,,.-ata l., ten 11 circuito inle¡:;-ralú IC ,itne salda.10 in posizionc
1io11c d'u5CÍU,: que•t'uhima viene rinviata all'en ribahata sui terinali ancoraegi di una basetta
tratadell"operazionale(con1roreazione},altraver di iomia rct!.:rn~olare e¿¡ matcriale is.ol.-,,me
'" h re-sist.,nza R6 che. u!litamcntc a!k resinen•
,,. ,l",·i,1n,1a, de!ermi,.,, il guadagno dd circuito
Si tenga presente che le resistenne R6 ed K8 han- ALIMENTAZIONE BILANCIATA
•·u 1., stesw valore ohmmioo (10.00ll ohm); ciO
all ropo di ottenere la compensazone terica L'alimcrotazionc del cirn,ito dovrli. nwenirc in
lentrnte citata modo « bila to»,m te dure tenioni
un" posiriva e l'Hltrn negati,·a rispeno a ma,,a
resisten Ro onsente di adattare il eircu ito
dd vohmelro al cipo di strnmenlo indicalrnr -\nzid,é far us,, tli pile, l'alimcn1a1orc do,rcl>b<.:
rappre;entato da un cin:uüo appo,ito. cioé
adottato. La re,i,nenta RIU e il potcnziomctro
alirnentatore smbilizzato dual~. che richie-
RHt onsentono una perra regolazione del fon- tuttavia un cfficaec lil1raggio c ,·incolc•
do-scala dello strumemo funzionamento del \'Ohmclro alla dispo-
Un ultcrion: circuito di n:gol:.:.ionc comen(e di ,r una armenm,•onehcrn:t a: O\'
eliminar,: J"offset dell'opera,.ional~. tarando lo onldere quindi dicendo che il me-
:,,:ro dello ¡trumcn!o ,,.,,,.,1" i ·u ,r·, qudlo ,r mT,
il:c.<lV,,latnrheilC"o11smuoridottodcl
eetati e uualente une lunga auto-
FENOMENO OFFSET di fanioarento Con Naso delle pile
ln·r,·tiri, uri 11ni,·o iraconveni~mc e qucllo di
1-'cr mcglio chiarire que3to concttto, ricordia.11..-. una mega e di unto in tanto, dellanera-
che. a cama della comples1i1li. circuíta.lc interna. eto dello traento atuabile tramite il po
inogni amphfica1oreopcratiou:,,le la 1ensionc di teniometu, R7

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di ocquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilltá su eventuali contesta-
zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicita
del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente.
pubblicati, :mnunci rli carattere pubblicitario.
Coloro che vornmno 8ervirsi di questa Rubrica, dovnmno conhmere il testo
nei limiti di 40 parole, scrivendo malta chi,namente (possibilmente in stam-
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siasi regalo, oppure, nella scconda forma, richie-
dendo il saldatore-omaggio o, ;inc.ora, nella terza
forma, tacendo richiesta del

AR CE #o

Circu;10: di tipo a films depo1ilati su piastrina isolante.


Componentl, 4 transistor • 3 condensatori al tantalio l condensa
torl ceramici.
Potenza: 1 W sucaricodi8ohm
Dimensioni, 62 • 18 ~ 25 mm.
Hadiatore : incorp orato
Alim er,tuz.: 9 Vcc
32\.%
loro che non sono interessati al dono del mo-
dulo amplificatore, possono abbonarsi a

chledendo in regalo il

MODERI IO S ATORE
L'utensile necessario per la realizza zione di per-
fette saldature a stagno sui term inali dei semicon-

:.c «7:.4.%%

tenza di 25 W alla tensione alternata di 220 V, Nel


pacco contenente il saldatore sono pure inseriti
80 cm. di fllo-stagno e una scatola di pasta disos-
sidante.

3 forme di abbonamento
c'
ABBONAMENTO ANNUO SEMPLICE: per l'ltalia L 7.500
per l'Estero L. 10.000
ABBONAMENTO ANNUO CON DONO: per l'ltalia L. 9.000
A scelta: un modulo amplificatore BF. per l'Estero L. 12.000
Oppure: un saldatore eleltrico
11'11
OO■SULBnl
TU'iªl'O
- 2PI 7OI
li a re p u m:,i ri:,e.,Jilori di mauriali radioelct- Colorazioni bluastre
trici (di.,pc,iri~i ,rn:idistri,bo;. Lti poi,<i, antht
an•alcrsi ,fri dirmi che /'aUu,r,'c iegi;/a~iane ri Sonoun·,0J1rovccchioabbona1oechicdudie,-
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475
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dei trasformatori puó esere sggerita dalla ,,.
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onipowdena ha polca t,pica e sezuo»
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1 cm': ll1,:t7 W = 7.J em';21As w =8m

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0-1k 0+10k -100k 0-1M
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·+ ,J
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0hm- to completamente su c1<cu1- quenza é coperla in quattro
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Il fascicolo di agosto di Elettronica Pratica si differenzia da tutti gli altri
pubblicati nel corso dell'anno per l'acquisizione di un particolare carattere
editoriale, che lo rende simile ad un vero e proprio manuale di elettronica,
ad una guida teorico-pratica per tutti coloro che, puntualmente, ci seguo-
no mese per mese. Prestando orecchio alle molte esigenze suggeriteci, di-
rettamente o indirettamente, ab-
biamo dovuto concedere ogni
preferenza ad un argomen-
to di grande attualita
facendo del presen-
te fascicolo un

nrrro
TRANSISTOR
Cioe un volu-
metto completamen-
te dedicato al transi-
stor, alle sue applicazioni,
alle possibilita sostitutive; un
volumetto che fosse veramente
un ferro del mestiere, di aiuto immediato e preciso per tutti, dilettanti,
appassionati e professionisti. Ecco perché la trattazione e stata arricchita
di una buona quantita utile di dati, notizie, circuiti, tabelle e schemi, con
la speranza di interpretare ed annullare le difficolta di chiunque stia pro-
gettando, costruendo, mettendo a punto o riparando un apparato elettro-
nico a transistor. La vastita della materia e il numero di pagine a disposi-
zione non ci hanno consentito di superare certi limiti, condensando il tut-
to in solo otto capitoli. L'ultimo dei quali e forse il piü ambito e il piü atte-
so, perché rappresenta un vero e proprio prontuario di dati tecnici, carat-
teristiche, valori, grandezze fisiche ed elettriche, equivalenze. La pubblica-
zione di quest'ultimo capitolo e stata resa possibile per gentile concessio-
ne della Philips, estraendola dalla fonte « dati tecnici Philips ».

561
CARATTERISTICHE
INTERCAMBIABlf.J1'Á
DATI

TECNICI
E SOSTITUZIONE
DEI TRANSISTOR
562
ELET'TRONICA
PRATIGA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 4 - N. 8 - AGOSTO 1975


LA COPERTINA - Interpreta, attraverso un nutrito
assemblaggio di transistor di tutti i tipi, il carat-
tere di originalitá del presente fascicolo, che si
differenzia da ogni altro per la sua veste editoria-
le, non gia di periodico, ma di vero e proprio ma-
nuale tecnico. In esso il lettore incontrera certa-
mente un amico, un compagno inseparabile duran-
te le ore del suo svago preferito.

editrice
ELETTAONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa
TIMEC
ALBAIRATE - MILANO

Distributore esclusivo per I'E-


talia: 1 - NASCIT A DEL TRANSISTOR 565
A. & G. Marco - Via Fortez-
za n° 27 - 20126 Milano
tel. 2526 - autorizzazione 2° - IL TRANSISTOR AMPLIFICATORE 572
Tribunale Civile di Milano -
N. 74 del 29-2-1972 - pubbli-
cita inferiore al 25%/. 3° - LA POLARIZZAZIONE 578
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ZIONE - PUBBLICITA' 6° - CONTROLLO DEI TRANSISTOR 592
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Tutti i diritti di proprieta let- 7°- GUASTI, CAUSE, RIMEDI 596


teraria ed artística sono riser- NEI RICEVITORI A TRANSISTOR
vati a termini di Legge per
tutti i Paesi. I manoscrltti, i
disegni, le fotografíe, anche
se non pubblicati, non si re- 8°- TABELLARI 602
stituiscono.
STORIA DEL TRANSISTOR

La data di nascita del transistor appartiene al


passato piü prossimo, anche se quei meraviglio-
si apparecchi radio, giá piü piccoli di un panino
imbottito, sono ormai ritenuti oggetti comuni del-
la vita quotidiana; ed anche se il transistor, giá
da tempo, consente ai satelliti artificiali di tra-
smettere alle stazioni terrestri, via radio, le in-
formazioni acquisite lungo i percorsi orbitali.
Eppure, se si vuol raccontare l'intera storia del
transistor, occorre rifarsi al lontano 1940, quan-
do il dottor Walter H. Brattain venne convocato
negli uffici della Bell Telephone Laboratories
di New York per assistere ad un importante e-
sperimento. In un tavolo era posto un oggetto,
che Brattain descrisse successivamente come « un
pezzo di sostanza nerastra », dal quale uscivano
due conduttori collegati ad un voltmetro. Quella
sostanza era un pezzo di silicio e su esso venne
proiettata la luce emessa da una lampada tasca-
bile. Il risultato di quello storico esperimento fu
il seguente: !'indice del voltmetro ebbe una bru-
sca deviazione e ció stava a significare che la lu-
ce, che aveva colpito il silicio, si era trasformata in
energia elettrica.
Dieci anni piu tardi, ricordando quell'avveni-
mento, il dott. Brattain riprese lo studio di que!
minerale, che proveniva da una fusione eseguita
ne! reparto metaIIurgico dei laboratori Bel!. E le
successive ricerche, intese ad interpretare que!
fenomeno, in cui si otteneva una tensione dieci
volte superiore a quella che avrebbe potuto ciare
una qualsiasi cellula fotoelettrica dell'epoca, con-
dusse alla fine all'invenzione del transistor, che
valse ai dottori John Bardeen, Walter Brattain
e William Shockley, nel 1956, lassegnazione del
Premio Nobel per la Física.

IL NOME TRANSISTOR

Nel 1940, tuttavia, il problema rimaneva limitato


a quel pezzo di silicio e ad altre sostanze, che
presentavano caratteristiche elettroniche analo-
ghe. Ma non si trattava ancora di fenomeni nuo-
vi, perché fra il 1930 e il 1940 ricercatori di chia-
ra fama avevano notato che in molti tipi di quel-
Ia specie di materiali, che oggi vanno sotto il
nome di semiconduttori, era possibile ottenere
una tensione elettrica sotto I'influsso della luce
e del calore.
II problema stava ne! comprendere come mai
potesse esistere una sostanza uniforme. in cui vi
fossero « portatori » di corrente elettrica con la
stessa liberta di movimento posseduta dagli elet-
NASCITA
DEL
TRANSISTOR

troni. Si doveva capire come mai attraverso un tevole; ció significa che, per « far uscire » un
isolante (reSISTOR) potesse passare (TRAN- elettrone dall'orbita atomica, occorre necessa-
sferring) un segnale. riamente disporre di un'energia notevole, come
TRAsferring e reSISTOR rappresentarono i ter- ad esempio quella prodotta da un campo elet-
mini in cui J.R. Pierce, del laboratorio di Brat- trico di notevolissima intensita (scarica ne! die-
tain, si servi per battezzare il nuovo componente lettrico).
radioelettrico: il TRANSISTOR. Nei conduttori la banda di conduzione e quella
di valenza si sovrappongono; per tale motivo, per
determinare l'uscita degli elettroni dall'atomo e
FISICA DELLA CONDUZIONE la conseguente conduzione di elettricitá, esuffi-
ciente l'energia termica acquisita sotto forma di
Ogni sostanza puó appartenere, elettricamente, temperatura da! corpo conduttore.
ad una delle tre seguenti categorie: isolante, Nei semiconduttori la distanza tra le due bande
conduttore, semiconduttore. e molto piccola, ma non sovrapposta; con una
Si definisce « isolante » un corpo che non con- piccola quantita di energia, dunque, e possibile
duce elettricitá, cioé un corpo che conduce male provocare il movimento di elettroni e la conse-
la corrente clettrica. guente conduzione elettrica nei semiconduttori.
« Conduttore » e invece un corpo che conduce Questa teoria trova la sua piu naturale confer-
molto bene l'elettricita, mentre il « semicondut- ma proprio nell'esperimento del lontano 1940,
tore» costituisce una via di mezzo fra i corpi giá da noi citato al paragrafo « STORIA DEL
isolanti e i corpi conduttori. TRANSISTOR», ne! quale l'energia ottica for-
nita alla sostanza semiconduttrice risultó suffi-
Qualsiasi corpo presente in natura, oppure arti-
ciente per vincere il legame atomico e provo-
ficialmente composto, e costituito da un insieme care la conduzione elettrica.
di atomi, ognuno dei quali consta di una parti-
cella centrale fissa, denominata « nucleo », e
di un certo numero di particelle, ruotanti attor-
LA STRUTTURA CRIST ALUNA
no al nucleo, chiamate « elettroni »; ciascun elet-
trone ruota su un'orbita, descritta attorno al nu-
I materiali semicondu ttori sono dota ti, allo sta-
cleo, secondo leggi fisiche ben precise.
to puro, di una struttura cristallina ben definita.
La corrente elettrica e composta da un insieme Ne! germanio, ad esempio, i quattro elettroni
di elettroni, che sono riusciti ad abbandonare di valenza di ogni atomo risultano in comparte-
l'edificio atomico di appartenenza. cipazione con gli atomi vicini, realizzando dei
Senza volerci addentrare in profonditá nelle legami « covalenti » estremamente stabili.
leggi della fisica molecolare, ricordiamo che un Ma se tra i vari cristalli si introducono delle
elettrone, per poter uscire dalla struttura ato- « impuritá », ovvero, come si suol dire, si « dro-
mica, <leve passare da una banda, detta di « va- gano » i cristalli, la struttura stessa si modifica
lenza », ad un'altra detta di « conduzione ». favorendo, come avremo occasione di dire piü
Negli isolanti la distanza tra le due bande e no- avanti, la conduzione elettrica.

565
GERMANIO "P"

r
---- ,,
.
a
1
•1
••

elettrone in meno
{
(foro) Fig. 1- Con questo disegno ab-
biamo cercato di interpretare,
simbolicamente il processo na-
turale che si verifica internamen-
te alla struttura atomica, in una
massa di germanio, puro, quando
atomo di indio un atomo di impurita (indio) vie-
ne introdotto in essa.

DROGAGGIO cetto di !acuna e stato definito per un atomo,


ma esso si estende ovviamente a tutto il semi-
Il drogaggio dei semiconduttori puo essere effet- conduttore; e facile pensare come in un semi-
tuato con due tipi di sostanze diverse: trivalenti conduttore, al quale sia stata aggiunta una pic-
o pentavalenti. Le prime danno luogo ad un cola porzione di « impurita », le « lacune » sia-
semiconduttore di tipo P. no molte, e cioe come siano molte le regioni del
Le sostanze trivalenti posseggono un elettrone di corpo semiconduttore in cui si e formata natu-
valenza in meno della sostanza semiconduttrice; ralmente una carica positiva.
ecco perché nella struttura cristallina drogata si Quando al semiconduttore, arricchito di impu-
forma un «buco» o «!acuna», cioe la mancan- rita, viene applicata una differenza di poten-
za di un elettrone al legame covalente (figura 1). ziale, si stabilisce in esso una corrente elettrica.
La mancanza di un elettrone corrisponde ad una Succede che un elettrone va a riempire la «la-
carica elettrica positiva, che consente il passag- cuna» dell'atomo adiacente, dando luogo, nel-
gio di corrente elettrica « positiva »; da tale fat- l'atomo precedente, ad una nuova «!acuna».
to scaturisce la denominazione « P ». Questo movimento di « lacuna » altro non e che
Il meccanismo di passaggio della corrente, do- la corren te elettrica.. Per comprendere bene que-
vu to alle lacune, e abbastanza semplice. II con- sto concetto di corrente elettrica per mezzo di
« lacune » si puó ricorrere ad una analogia idrau-
lica. Rimane inteso che l'analogia vuole inter-
pretare il concetto di movimento di elettricita
(corrente elettrica) nei semiconduttori di tipo P.
Consideriamo un tubo verticale immerso in una
bacinella (fig. 2). 11 tubo verticale e la bacinella
sono riempiti d'acqua e la colonna verticale e

{
suddivisa in un certo numero di scompartimenti,
comunicanti fra loro per mezzo di porte. Suppo-
niamo, inizialmente, che tutti gli scompartimenti,
fatta eccezione per quello n. 2, siano riempiti di
acqua. Lo scompartimento n. 2 e riempito di sola
Fig. 2 - 11 processo di cor- aria. Come avviene ne! semiconduttore di tipo
rente elettrica per mezzo di P, ne! quale l'aggiunta di impurita crea delle
« lacune • si interpreta fa.
« lacune », anche in questa analogia si e vo-
cilmente ricorrendo all'a-
nalogia idraulica raffigurata luto creare una «!acuna», rappresentata dallo
in questo disegno. scompartimento n. 2 riempito di aria.
Cominciamo ora con l'aprire la porta immedia-

566
GERMANIO 'N'

)
Fig. 3 - Nel germanio di
tipo N esistono elettroni
allo stato libero. La liberta
degli elettroni e provocata
dall'aggiunta di atomi di
impurita nella massa del
cristallo puro. Gli atomi di
impurita prendono il nome
di « donatori», perché essi
donano elettroni liberi al
germanio. 1 semiconduttori
di tipo N assomigliano un
po' ai conduttori metallici,
ma in questi ultimi esisto-
no elettroni liberi dovun-
que, in ogni punto della
massa del metallo.

tamente al di sopra dello scompartimento n. 2 : IL DIODO A SEMICONDUTTORE


l'aria contenuta nello scompartimento si trasfe-
risce nello scompartimento n. 3, mentre l'acqua Per poter assimilare completamente e perfetta-
contenuta nello scompartimento n. 3 si trasferi- mente il concetto di transistor e, quindi, il suo
sce nello scompartimento n. 2. Se ora apriamo funzionamento, occorre necessariamente passare
la porta che sta al di sopra dello scompartimento attraverso l'analisi del funzionamento di un diodo
n. 3, lo stesso fenomeno di scambio aria-acqua a giunzione, che rappresenta un componente di
tra lo scompartimento n. 3 e quello n. 4 si ripete. grande interesse nell'elettronica moderna.
Ogni volta che apriamo una porta dobbiamo chiu- Vediamo dunque di interpretare il fenomeno
dere quella immediatamente inferiore; il risulta- della circolazione di corrente in un diodo a se-
to complessivo e il seguente: l'aria si sposta dal miconduttore.
basso verso l'alto, ma questo movimento dell'aria, Supponiamo di realizzare un piccolo blocco di
cioé delle « lacune » verso l'alto, e solo un feno- semiconduttori, composto da una parte di ger-
meno apparente, perché in realta, e l'acqua che
scende dall'alto verso il basso.
movimento dei 'for?"
Lo spostamento delle cariche positive nei se-
miconduttori di tipo P avviene allo stesso modo:
l'acqua rappresenta l'elettrone, mentre l'aria rap- ID O
presenta le zone senza elettroni, cioé le « lacu- 'ID. a
ne », che corrispondono alle cariche positive. -D DO
Dunque, il movimento delle cariche positive e DO D -ID
soltanto apparente ed e pure apparente lo spo-
stamento, dentro il semiconduttore, delle « la- GERMANIO 'P'
cune ».
Quando un semiconduttore viene drogato con
una sostanza pentavalente, cioé dotata di 5 elet- movimento
troni nell'orbita piu estema, il semiconduttore elettr oni
stesso, legandosi con il cristallo, offre in com-
partecipazione soltanto quattro dei suoí elettro-
ni, permettendo al quinto elettrone di abbando-
nare il cristallo (figura 3).
E' chiaro che con l'applicazione di un campo e-
lettrico si crea una corrente di elettroni secon- Fig. 4 - II movimento dei « fori» nei cristalli di germa-
do un meccanismo simile a quello del moto delle nio di tipo P si sviluppa in senso inverso a quello degli
lacune (figure 4-5). elettroni.

567
cu.re di ? e.--s _= sostanza ricca
delie ir.z:.i ice ei germ a nio di tipo
rtoyimento degli P. corre ad ese-».cooilboro Al contra-
elettroni
rio, per saldar' zcocroe zetallico su un
semicondurtore di iN.sircr.e:a ad una so-
stanza ricca di elezeni±en riseierroni sull'or-
bita atomica este:ns. cope ad semio }'arseni-
co. La zona nella quale si ef!erra la saldatura
risulterá ancor piu « impura » del semiconduttore
stesso. Soltanto cosi non si creano discontinuitá
GERMANIO 'N' fisiche. Ma ritomiamo al nostro blocco di due
semiconduttori, uno di tipo P el'altro di tipo N,
uniti tra di loro attraverso uaa superficie che
viene chiamata superficie di giunzione. Se si col-
legano i due fili uscenti da! blocco ad una sor-
gente di corrente, come ad esempio una pila, e si
connette il morsetto positivo della pila al semi-
conduttore di tipo P, mentre si collega il morset-
to negativo della pila al condu ttore uscente da!
semiconduttore di tipo N, si ottiene un movimen-
Fig. 5- Nei cristalli di germanio di tipo N esiste mo- to di corrente elettrica in tutto il circuito (fgu-
vimento di elettroni. Nei semiconduttori di tipo N il re 6-7).
movimento delle cariche elettriche e piü rapido di quel- Vediamo ora di analizzare con maggior preci-
lo dei semiconduttori di tipo P. sione che cosa avviene fisicamente dentro il cri-
stallo.
Ne! momento della realizzazione della giunzione,
manio di tipo P e da una parte di germanio di gli elettroni della parte N tendono a trasferirsi
tipo N; le due parti sono unite insieme su una nella zona P, occupando i « buchi » delle impu-
superficie, che prende il nome di « superficie di ri ta. Questo fenomeno di interscambio provoca,
giunzione ». Supponiamo ancora di aver saldato in prossimita della giunzione e ne! semicondut-
due fili conduttori sulle due superfici libere del tore di tipo P, una zona negativa, originata dal-
blocco del semiconduttore. l'interscambio con gli elettroni, mentre ne! se-
La saldatura dei due fili conduttori metallici miconduttore N si forma una zona positiva, che
sulle superfici libere del blocco semiconduttore ha origine dall'abbandono degli elettroni del
potrebbe creare alcuni problemi di ordine pra- cristallo per combinarsi con le !acune e lascian-
tico. Occorre, infatti, che esista libera circola- do latomo ionizzato positivamente. Si forma
zione elettrica dei portatori di cariche, corri- dunque una « barriera » di potenziale che, dopo
spondenti alla natura del semiconduttore, tra il un certo tempo, impedisce Pinterscambio di ul-
metallo e il semiconduttore stesso. Si risolve tale teriori elettroni con le !acune.
problema effettuando la saldatura, su! semicon- Il valore di questa barriera di potenziale vale
0,2 V per le giunzioni di germanio e 0,6 V per
le giunzioni di silicio.
La conduzione nel diodo a semiconduttore si
verifica quando una forza elettromotrice estema
1 • 11111
111 - + e in grado di annullare tale barriera con una
tensione superiore a 0,2 V o 0,6 V,
Una volta annullata la barriera, elettroni e la-
cune non trovano piü alcun ostacolo al passag-
gio da una parte e dallaltra della giunzione,
dando luogo ad un interscambio continuo. ov-
viamente rigen era to dalla batteria
Fig. 6 - Per avere circolazione di corrente attraverso Questo fenomeno e interrera:
un blocco di cristalli semiconduttori di tipo P ed N, destra di figura 8
occorre collegare il morsetto positivo della pila al se- I m·ertendo le polaritá
miconduttore di tipo P e quello negativo al semicondut-
tore di tipo N.
accentuazione della barrier a
giunzione e, conseguenter e
l'intercambio di

568
diamo ancora che non e assolutamente vero che
il diodo conduca corrente soltanto se polarizzato
direttamente; esso conduce sol tanto se la tensio-
movimento movimento
ne di polarizzazione supera quella interna della
dei "tori elettroni
barriera. Questa precisazione apparentemente su-
perflua non lo e affatto in realta, perché assai
D DO spesso in talune applicazioni si sfrutta questa
O -D
--D D proprieta per realizzare circuiti « tosatori» e
« generatori d'impulsi ».
- 5O
GERMANIO 'P' GERMANIO 'N'

IL TRANSISTOR

Il passo che porta da! concetto diodo a quello


transistor e assai breve. Basta infatti aggiungere
alla giunzione P.N un altro cristallo, di tipo N
o di tipo P, per realizzare un dispositivo a due
giunzioni, che prende il nome di « transistor ».
Fig. 7 - Le cariche fornite dalla pila vanno a neutra-
E' ovvio che si possono realizzare due tipi di
lizzarsi sulla superficie di giunzione dei due semicon- transistor, gli NPN o i PNP, a seconda del tipo
duttori di tipo N e di tipo P. di cristallo utilizzato.
In figura 9 sono rappresentati schematicamente
questi due tipi di transistor (in alto) e sono an-
che rappresentati i due corrispondenti simboli
elettrici (in basso).
passaggio nullo di corrente, cosi come interpreta-
Come si puo notare, i transistor sono caratteriz-
to nello schema a sinistra di figura 8.
zati da tre terminali, contrassegnati con le let-
In realta, se si va a misurare la corrente in que-
tere E-B-C (emittore-base-collettore).
sto secondo tipo di circuito, mediante arnpero-
metri sensibilissimi, si puó constatare che anche Facciamo notare che non e possibile realizzare
in questo circuito fluisce corrente elettrica, ma un transistor prendendo le mosse da due diodi a
essa e assolutamente irrilevante e non puo trova- giunzione e collegando fra loro gli anodi o i ca-
re alcuna pratica applicazione. Si tratta di una todi per derivarne il terminale di base. Infatti,
corren te di fuga, che puó avere svariate origini: una condizione primaria di funzionamento del
effetto termico su! blocco di germanio, luminosita transistor impone che la base risulti molto piu
sulla superficie di giunzione, cattivo isolamento sottile del collettore e dell'emittore, come avremo
fra le superfici di contatto, ecc. occasione di dire piu avanti.
Il comportamento di una giunzione P-N risulta Facendo riferimento alle figure schematiche ora
quello di un diodo che conduce corrente soltanto citate, ricordiamo che le «barrette » di colletto-
se polarizzato in un verso, mentre non conduce re ed emittore potranno risultare lunghe 1,5 mm.,
corrente se polarizzato inversamente. Tuttavia, mentre la barretta di base dovra risultare lunga
per meglio puntualizzare questo concetto, ricor- 25 micron appena.

SEMICOND SE MICOND

Fig. 8 - 11 diodo a semicon duttore


é in grado di condurre corrente
LP /LP soltanto quando esso é polarizza -
SPENT JACCESA to direttamente (disegno a de-
/ stra); quando esso e polarizzato
" inversamente, non conduce cor-
rente e la lampada rimane spen-
ta (figura a sinistra).

569
E e E e

B 8

Fig. 9 - Rappresentazione

c teorica (in alto) e simbolica


(in basso) di un transistor
di tipo NPN e di uno di ti-
po PNP. Le tre lettere E-
B-C indicano gli elettrodi
di emittore-base-collettore
del transistor. Si noti che
nelle rappresentazioni sim-
boliche l'unica differenza
B 8 che intercorre fra i due
tipi di transistor consiste
nella posizione della frec-
cia di emittore.

FUNZIONAMENTO DEL TRANSISTOR

Nello scherma di figura 10 e rappresentato un


transistor di tipo NPN collegato nella configura-
zione a «base comune ».
Fig. 1 O - Circuito teorico di alimentazione di un transi-
Facendo uso di due tensioni di polarizzazione stor. I simboli adottati hanno il seguente riferimento:
P-p, con le polarita indicate nel disegno, si ot- ic = corrente di collettore; ib = corrente di base;
tiene la polarizzazione della giunzione base-emit- ie = corrente di emittore.
tore; la polarizzazione base-collettore risul ta di
tipo inverso.
Esaminando separatamente le due giunzioni, si
concluderebbe che, nella prima, fluiscono elet-
troni dall'emittore verso la base, mentre nella se-
conda giunzione tale scorrimento e impedito.
Considerando il transistor nella sua globalita,
si ottiene che la polarizzazione diretta della giun-
zione base-emittore permette agli elettroni dell'e-
mittore di trasferirsi verso la base. Una volta ic ie
raggiunta la zona P, gli elettroni si ricombinano
in parte con le !acune e in parte si dirigono ver-
ib
so la giunzione di collettore, che risulta polariz-
zata inversamente che non e quindi favorevole
al passaggio delle cariche positive, mentre lo e + . p
nei confronti delle cariche negative. Gli elettro-
ni provenienti dall'emittore si trasferiscono quin-
di nella zona N e, attraverso il collegamento e-
[f
sterno. ritornano alla pila.
p

Fig. 11 - Schematizzazione
dei due tipi principali di
E B C E e B
transistor: quello a giun-
zione, a sinistra, e quello
TRANS. TRANS.
di tipo planare, che per- GIUNZIONE PLANARE
mette di raggiungere un
elevatissimo guadagno, a
destra.

Si noti che la corrente di elettroni che interessa ti a semiconduttore e sarebbe del tutto inutile
il collettore rappresenta la quasi totalita degli e- citarle tutte, non avendo in questa sede uno spa-
lettroni che hanno « abbandonato » la base, zio sufficiente per approfondirle. Comunque, tra
perché a causa dello spessore sottile della base i principali tipi di transistor citiamo quello a
sono pochi gli elettroni che riescono a ricombinar- giunzione (figura 11 a sinistra), ottenuto appog-
si con le !acune della zona P. giando due porzioni di cristallo di tipo N su una
In pratica, quanto minore e il numero di elet- barretta «p» (base) e riscaldando il tutto a tem-
troni che si ricombinano nella zona di base, tan- peratura adeguata. Con questo sistema si ot-
to maggiore e il guadagno di un transistor, che tiene una penetrazione di portatori di tipo N
viene definito come il rapporto fra la variazione nella zona P, che assottigliano la gestione di base
della corrente di collettore e la corrispondente sino a ridurla ad uno spessore di 25 circa.
variazione della corrente di base. Un altro tipo di transistor di piü moderna con-
Se l'interscambio di elettroni nella base e pic- cezione e quello planare (figura 11 a destra), che
colo, bastera una tenue corrente di base per fa- costituisce il transistor di basi!are importanza per
vorire il passaggio di un notevole numero di elet- i modernissimi circuiti integrati. Esso risulta ot-
troni nella zona di collettore; cioé con una pic- tenuto tramite un unico blocco di materiale se-
cola corrente di base si provoca una grande cor- miconduttore, per esempio di tipo N, nel quale
rente di collettore. vengono « diffusi » in una certa zona, con par-
Nei moderni transistor al silicio si riescono ad ot- ticolari tecniche di diffusione e di mascheratura,
tenere bassissimi interscambi, inferiori ali' 1% del- delle impuritá di tipo P e, successivamente, del-
la corrente di emittore, cosí che si puó ritenere, le impuritá di tipo N. II vantaggio derivante dal-
con ottima approssimazione, che la corrente di la fabbricazione di questi semiconduttori consiste
collettore risulti uguale a quella di emittore, an- nella possibilitá di controllo accurato dello spes-
che se in realta l'esatta relazione e la seguente: sore dei vari strati che hanno permesso di ottene-
IC = le - lb. re transistor per alte frequenze ed elevato gua-
dagno. Basta pensare che, in questi transistor,
la base puó essere ridotta a soli 5 ; e poiché il
TECNICHE COSTRUTTIVE guadagno di un transistor dipende in larga mi-
sura dalle dimensioni della base, e facile com-
Ne! corso degli ultimi anni si sono sviluppate prendere che con i planari si giunge a guadagni
molte tecniche per la realizzazione di componen- 5 vol te superiori a quelli dei transistor a giunzione.

571
EMITTORE A MASSA

II transistor, inteso come componente circuitale,


puó essere impiegato in una infinita di modi, ma
quasi sempre esso si comporta da elemento am-
plificatore.
Amplificatore significa fornire all'entrata di un
circuito un segnale, per ottenerlo poi amplificato
all'uscita. Nel caso del transistor l'entrata e lusci-
ta sono rappresentate da due elettrodi.
Nell'esposizione di queste brevi note, non abbia-
mo specificato di proposito quali siano gli elettro-
di di entrata o di uscita, perché essi possono va-
riare a seconda della configurazione nella quale
viene montato il transistor.
La configurazione piü tipica del transistor am-
plificatore e quella con « emittore a massa ».
Essa e indicata in figura 1, in cui e riportato lo
schema di un semplice circuito sperimentale in
grado di interpretare il fenomeno dell'amplif-
caz1one.
Le due lampade LPI-LP2 sono da 6,3 V ciascu-
na; la prima e collegata in parallelo alla pila da
1,5 V, la seconda e collegata in serie con il cir-
cuito di collettore del transistor TRI, che rappre-
senta l'uscita del circuito amplificatore.
La lampada LPI rimarra spenta, perché il « se-
gnale » e troppo basso per permetterne l'accen-
sione (il segnale in questo caso e rappresentato
dalla tensione continua a 1,5 V).
Se si stabilisce il contatto elettrico ne! punto in-
dicato con la freccia (PUNTO DI CONTATTO),
si ottiene l'accensione della lampada LP2, che
risultera tanto piü intensa quanto minore sara il
valore della resistenza Rl, cioe quanto maggiore
sara il valore della corrente di base.
Con questo semplice esperimento, dunque, si in-
terpreta chiaramente • il fenomeno dell'amplifi-
cazione di un segnale.
Occorre ora ricordare che il transistor non ge-
nera segnali amplificati e che !'energía necessa-
ria all'amplificazione <leve venir fornita da un
generatore esterno che, nell'esempio di figura 1,
e rappresentato dalla pila a 9 V.
In figura 2 riportiamo la realizzazione pratica
del circuito teorico sperimentale di figura l.
Trattandosi di un semplice esperimento, l'inter-
ruttore, che permette di ottenere l'amplificazione,
risulta effettuato con un punto di contatto tra
la resistenza Rl e la saldatura sulla basetta di
bachelite del terminale positivo della pila a
1,5 V.
Con l'esperimento ora interpretato si verificano
in pratica due sole condizioni della lampada LP2 :
accesa oppure spenta, a seconda che esista o me-
no il contatto fra il segnale d'entrata e la resi-

572
IL
TRANSISTOR
AMPLIFICATORE
stenza Rl. Ma il transistor consente di passare nullo e non riesce a vincere la barriera di po-
da uno stato all'altro con continuitá, se si prov- tenziale propria della giunzione base-emittore.
vede ad applicare un segnale variabile f ra un Dunque, anche aumentando il segnale, non si
valore mínimo e un valore massimo. ottiene passaggio di corrente in base se non si
supera il limite di 0,6 V, per i transistor al silicio,
o di 0,2 per i transistor al germanio.
In tali condizioni si dice che il transistor si tro-
va all'interdizione, oppure che il transistor risulta
interdetto.
PUNTO OI Ne! circuito sperimentale di figura 3 la lampada
CONTAT TO
LPl rimane spenta. Tuttavia, spostando lenta-
e
9V
mente il cursore del potenziometro Rl verso la

e e linea positiva dell'alimentatore, cioe aumentando


il segnale d'ingresso, attraverso l'elettrodo di ba-
PI se del transistor fluisce una certa corrente, che
viene amplificata da! transistor, uscendo da! suo
collettore. 11 valore di questa corrente corrispon-
de al prodotto della corrente di base per il gua-
Fig. 1 - Questo semplice circuito di transistor am- dagno del transistor stesso.
plificatore, in confi gurazione con l'emittore a mas- Questo particolare stato del transistor, che puó
sa, permette di interpretare il fenameno dell'am-
plificazione. Interrompendo il contatto la lampada
LP2 rimane spenta, men tre la lampada LP1 si ac-
cende appena; stabilendo il contatto, cioé facen-
do fluire corrente attraverso la base di TR1, la
Fig. 2 - Cablaggio del circuito sperimentale di fi-
lampada LP2 si accende. 11 transistor TR1 e di ti-
gura 1 con il quale il lettore puo rendersi conto
po 2N1711; la resistenza R1 ha il valore di 15
nella realtá del fenomeno di amplificazione.
ohm; le due lampade LP1-LP2 sono identiche: 6,3
V-50 mA.

INTERDIZIONE E SATURAZIONE

Un segnale variabile puo essere simulato per


mezzo di un potenziometro collegato fra i ter-
minali dell'alimentatore, cosl come indicato in
figura 3.
Quando il cursore del potenziometro Rl e spo-
stato tutto verso la linea dell'alimentazione ne-
gativa (massa), nessuna corrente scorre attraver-
so la base del transistor TRI, perché il segnale

573
1 r ?
9V

LP1

Fig. 3 - Per mezzo del potenziometro R1 e possibile


simulare la variazione di un segnale applicato alla ba-
se del transistor, dimostrando praticamente che il tran-
TR1 sistor consente di passare dalla condizione di lampada
spenta a quella di lampada accesa con continuita. 11
e transistor TRI e di tipo 2N1711; il potenziometro a va-
riazione lineare Rt ha il valore di 2.000 ohm; la resi-
stenza R2 ha il valore di 680 ohm, mentre la lampada
LPt e da 6,3 V - 50 mA.

Fig. 4 - Cablaggio del circuito teorico di figura 3, con


il quale e possibile interpretare il passaggio dalla con-
dizione di interdizione a quella lineare e di saturazione
del transistor TRI.

Fig. 5 - Con questo semplice circuito teorico, com- essere anche definito come una particolare zona
mutando il deviatore nelle due possibili posizioni, si di funzionamento, cioe la zona in cui aumentando
interpretano le condizioni di saturazione (1) e di in-
terdizione (2) del transistor TR. Fra queste due con-
il segnale aumenta la corrente di collettore e, con-
dizioni e inclusa la zona lineare del transistor. La seguentemente, la luminositá della lampada LP1,
resistenza Rt ha il valore di 680 ohm; il transistor e viene definita « zona lineare».
di tipo 2N1711, mentre la lampada LP e da 6,3 V - Si noti che !'aumento di corrente di collettore
50 mA.
provoca, in accordo con la legge di Ohm, un
aumento di tensione sui terminali della lampada
LPl e, contemporaneamente, una diminuzione
di tensione fra i tenninali di collettore ed emit-
tore.
Ad un certo punto la tensione collettore-emitto•
re diminuisce tanto da divenire praticamente nul-
TR la. Da questo momento in poi, pur aumentando
il segnale d'ingresso, non si ottiene piü alcuna
é O variazione di tensione, e di corrente, in uscita.
P_A SV
Quest'ultimo stato del transistor prende il nome
é o di «zona di saturazione ».
Ricapitolando possiamo dire che ne! transistor
si possono distinguere tre diverse zone di funzio-
namento.
Quella di saturazione, corrispondente ad una

574
Fig. 6 - Realizzazione pratica del circuito sperimentale
di figura 5, con il quale si interpretano le condizioni
di saturazione e interdizione del transistor TR. La
commutazione si ottiene spostando il conduttore fra
i punti contrassegnati con i numeri 1-2.

tensione nulla tra collettore ed emittore e, quin- pure brevemente, su questo argomento, puntua-
di, ad un valore massimo di corrente permesso lizzando alcuni aspetti di una certa importanza.
dal circuito esterno (massima luminosita della La prima puntualizzazione riguarda le tensioni
lampada LP). Questa zona del transistor corri- tipiche di lavoro. Perché in base a queste ten-
sponde alla posizione 1 di figura 5. sioni e possibile stabilire, con certezza, se un tran-
Quella di interdizione, che corrisponde ad una sistor, montato in un circuito utilizzatore, fun-
corrente nulla di collettore e ad una tensione ziona regolarmente oppure presenta rotture o
massima fra collettore ed emittore (lampada LP cortocircuiti.
spenta). Questa zona e interpretata dalla posizio- La tensione piü tipica di un transistor e quella
ne 2 del deviatore del circuito sperimentale in fi- fra base ed emittore, cioe la cosiddetta Vbe, che
gura 5. puó ritenersi « costante » e vale 0,6-0,7 V per i
Quella lineare, che risulta essere compresa fra transistor al silicio e 0,2 V per quelli al germa-
le due zone precedenti ed e quella che, in pra- nio (figura 7).
tica, viene u tilizzata per ottenere da! transistor Si tenga presente che i valori ora citati valgono
la funzione di amplificatore. soltanto per la zona lineare e che sono quasi in-
dipendenti dalla corrente di base e di emittore.
La seconda tensione importante e caratteristica
LA ZONA LINEARE di ogni transistor e la V ce, cioe la tensione fra

La zona lineare e quella che certamente pre-


senta il maggior interesse, perché e appunto la
zona in cui rtormalmente lavora il transistor.
Ecco perché riteniamo necessario dilungarci, sia

"~
VOLT

)
=~B;.;,;
1AS~ E.
c-E
(4:9V)

EMITTER
VOLT
-E
(0,7+0,2V
Fig. 7 - Misurando i valori delle tensioni fra base ed
emittore e fra collettore ed emittore di un transistor,
é possibile sapere se questo é al germanio o al si-
licio, cosi come chiaramente detto nel corso di questo
secondo oapitolo.

575
R2

.-
["-e?
s

U SCIT
@
Fig. 8 - Esempio típico di circuito amplificatore pilo-
tato a transistor montato nella configurazione con
emittore a massa. L'alimentazione e di 12 V e la ten-
TR1 sione Vce, cioé la tensione misurata fra emittore e
collettore, si aggira intomo ai 9 V. 11 valore della re-
sistenza R1 e di 1 megaohm, quello della resistenza
R2 e di 4.700 ohm. I cond ens atori C1-C2 sono iden-
tici, a carta da 1 µF - 150 VI; il transistor TR1 e di
tipo BC108.

collettore ed emittore. 8), alimentato, con la tensione a 12 V, il valore


II valore di questa tensione difficilmente puo es- della tensione V ce dovrebbe aggirarsi in torno ai
sere definito con esattezza, perché esso dipende 4-9 V. Ma'ció non costituisce una regola, perché
essenzialmente da! tipo di circuito in cui e mon- in taluni circuiti e possibile far lavorare i tran-
tato il transistor. Per esempio, in un tipico cir- sistor anche con tensioni Vce molto piu basse o
cuito amplificatore con emittore a massa (figura vicinc al valore della tensione di alimentazione.

Fig. 9 - Realizzando que-


sto semplice apparecchio,
che rappresenta il cablag-
gio del progetto riportato in @) 12v @
figura 8, il lettore potra ren-
dersi conto, in concreto,
che la tensione Vce, cioe
la tensione fra collettore o o
ed emittore, difficilmente
puo essere definita con e- TR1
sattezza, perché essa di-
pende essenzialmente dal
tipo di circuito in cui e
montato il transistor. Per
esempio, con la configura-
zione di figura 9 e con i
valori attribuiti ai compo-
nenti in quel progetto, la
tensione Vce dovrebbe ag-
girarsi intorno ai 4-9 V.

o:: 0
t- (/)
z ::::,
w
o o
TENSIONI DI ALIMENTAZIONE tenza. Ma questi non sono comunque i valori co-
muni dell'alimentazione che, per motivi di si-
A proposito dei valori delle tensioni di alimenta- curezza debbono invece risultaré abbastanza in-
zione dei circuiti transistorizzati, ricordiamo che feriori.
oggi esistono transistor in grado di sopportare A differenza di quanto avviene per i tubi elet-
tensioni sino a 400-600 V. Questi transistor co- tronici, i dispositivi a semiconduttore mal sop-
stituiscono tuttavia delle eccezioni. portano le sovratensioni, per ui e sempre consi-
Normalmente i valori massimi medi si aggirano gliabile porre particolari attenzioni all'alimenta-
intorno ai 30 V, peri transistor di piccola poten- tore, servendosi, ove sia possibile, di alimenta-
za, mentre raggiungono i 50 V, per i transistor tori stabilizzat, che sono in grado di preservare
di media potenza e i 60-70 V per quelli di po- il circuito transistorizzato da eventaali rotture.

ff
LLL(TO-92)
+
H GG

5B(T0-66I

F(TO-57)

K(TO-3) N(T0-41I

577
CHE COS'E LA POLARIZZAZIONE

Quando si monta un transistor in un circuito


utilizzatore, occorre far assumere ad esso un cer-
to «punto di lavoro». In termini piu tecnici
si suol dire che occorre stabilire la tensione V ce
e il valore della corrente di collettore in condi-
zioni di riposo, quando al transistor non viene
applicato alcun segnale (assenza di segnale).
Per stabilire questo « punto di lavoro » si deve
fornire alla base del transistor una certa corren-
te, che verra prelevata da! circuito di alimen-
tazione o da altra sorgente di energía elettrica.
Ebbene, cosí facendo si « polarizza » il transistor
ed i vari componenti elettronici, che forniscono
al transistor la corrente di riposo, appartengono
alla cosiddetta « rete di polarizzazione ». La
stessa corrente fornita alla base del transistor
prende il nome di « corrente di polarizzazione ».

VARI METODI DI POLARIZZAZIONE

Nell'analizzare i vari metodi di polarizzazione


di un transistor, faremo quasi esclusivamente ri-
ferimento alla confgurazione con « emittore a
massa ». Perché questa configurazione e senz'al-
tro la piu adottata rispetto a tutte le altre pos-
sibili configurazioni teorico-pratiche.
In figura 1 sono riportati i quattro sistemi di po-
larizzazione di un transistor piü comuni nella
pratica di ogni giorno.
In figura 1A e riportato il sistema piü semplice
di polarizzazione del transistor TR, quello che fa
uso di una sola resistenza (Rp), collegata diretta-
mente con il circuito di alimentazione, pi pre-
cisamente con la linea di alimentazione positiva,
per prelevare da questa la necessaria corrente di
polarizzazione di base.
Questo sistema, pur presentando il vantaggio del-
la notevole semplicita circuitale, puó essere im-
putato di instabilita del punto di lavoro, perché
il guadagno del transistor varia al variare della
temperatura come conseguente variazione della
corrente di collettore, perché la corrente di base
e costante.
Come si sa, la corrente di collettore e determinata
dal prodotto del guadagno del transistor per la
corrente di base. Dunque, se il guadagno varia
e la corrente di base e costante, la corrente di
collettore varia e varia quindi il « punto di la-
voro ».
Per ovviare in parte a tale inconveniente con-
viene realizzare il sistema di polarizzazione ri-
porta to in figura lB. Con questo sistema infatti
si realizza un circuito di controreazione, deter-
POLARIZZAZIONE
DEL TRANSISTOR
minato da! collegamento della resistenza di po- provocato dalla resistenza di polarizzazione Rp
larizzazione Rp direttamente sul collettore del che coincide con la resistenza di controreazione.
transistor TR, anziché, come ne! caso di figura 11 sistema di polarizzazione riportato in figura 1 C
lA, sulla linea della tensione positiva. propone praticamente le stesse caratteristiche
Con questo tipo di polarizzazione, se la corrente del circuito di figura 1B. Questo circuito viene
di collettore dovesse aumentare per effetto della talvolta utilizzato per i transistor al germanio,
temperatura, la resistenza di polarizzazione Rp per i quali occorre sopperire alla corrente di per-
verrebbe alimentata da una tensione di valore dita del componente con una resistenza collega-
inferiore, determinando una diminuzione del va- ta fra base ed emittore (Rp2).
lore della corrente di polarizzazione con conse- In figura 1D e riportato il sistema di polarizza-
guente stabilizzazione del « punto di lavoro ». zione piü complesso ma, senza dubbio, il piü
Per effetto della temperatura, infatti, sui termi- completo fra tutti. In esso si impiegano due re-
nali della resistenza Re si verificherebbe una sistenze di polarizzazione (Rpl-Rp2) e una re-
maggiore caduta di tensione. sistenza di emittore (Re) che, in molte occasio-
Anche il sistema di polarizzazione di figura 1B ni, quando si vuole ottenere da uno stadio il mas-
presenta il suo inconveniente. Esso consiste in simo guadagno, risulta accoppiata con un con-
un mninor guadagno dello stadio amplificatore, densatore elettrolitico ( collegamento in paralle-
r + $ + @ lo).
La funzione delle due resistenze Rpl-Rp2 e quel-
Rp la di fissare la tensione di base, mentre la resi-
stenza Re regola la corrente di emittore, intro-
ducendo una controreazione che stabilizza il
TR « punto di lavoro ».
L'unico inconveniente di questo quarto sistema

B di polarizzazione e assai evidente; esso presenta


una certa... complessita circuitale. Ma quando
si desiderano notevoli stabilizzazioni del punto
di lavoro, in particolare i circuiti transistorizzati,
e quasi indispensabile ricorrere a questo tipo di
soluzione, assai spesso integrata da taluni accor-
gimenti che non e il caso di analizzare in questa
Rp1
sede, ma che, possiamo dire, servono a compen-
sare, oltre che a stabilizzare, le variazioni termi-
che che influiscono sensibilmente sulle caratte-
Rp2 ristiche elettriche dei semiconduttori.

Fig. 1 - Sono qui rappresentati i quattro sistemi


di polarizzazione di un transistor, quelli piü co-
CIRCUITI NON FUNZIONANTI
muni nella pratica di ogni giorno. In A e riportata la
configurazione piü semplice, quella che fa uso di Capita spesso di montare un circuito transisto-
una sola resistenza di polarizzazione (Rp). In B rizzato, prendendo le mosse da un progetto ri-
e riportata la configurazione con circuito di con- cavato da qualche pubblicazione specializzata,
troreazione. 11 circuito riportato in C ricalca prati-
camente le stesse caratteristiche del circuito B. riscontrando che, a lavoro finito. l'apparecchio
Si tratta di una configurazione utilizzata per i tran- non funziona. I motivi possono essere molteplici.
sistor al germanio, per i quali occorre sopperire Si puó trattare ad esempio di un errore di stam-
alla corrente di perdita del transistor con la resi-
stenza Rp2. In D e riportato il sistema di polariz-
pa, di un errore concettuale, della sostituzione
zazione piü complesso ma, senza dubbio, il piü di un componente con altro ritenuto corrispon-
completo fra tutti. dente, senza che questo lo sia. Ma tutte queste

579
CALCOLO DELLA POLARIZZAZIONE

Per poter conferire al transistor un ottimo pun-


to di lavoro, conviene calcolare gli elementi che
1MPEDENZE
partecipano alla rete di polarizzazione.
ENTR.= 1Kn Senza addentrarci troppo nei calcoli matematici,
use. esporremo, qui di seguito, i criteri fondamentali
di progetto delle reti, con lo scopo di mettere

4.1'
s
ENrR
il lettore nelle condizioni di intervenire esatta-
mente la dove un circuito transistorizzato si rivela
deteriora to.
Facciamo ancora riferimento alla figura lA, che
propone il tipo piu semplice di polarizzazione
EMITTER A MASSA di un transistor.
In questo tipo di circuito interessa determinare il
valore della resistenza Rp, in corrispondenza con
il guadagno del transistor. 11 valore di tale re-
Fig. 2 - Configurazione con emittore a massa. Si
tratta di un tipico amplificatore di potenza che am-
sistenza si ottiene applicando la seguente formula:
plifica la tensione e la corrente del segnale appli- Valiment. 0,6 V
cato all'entrata, sfasandolo in uscita di 180°. Rp = x guadagno
le
L'applicazione di questa formula implica la co-
possibilita sono abbastanza rare, mentre il piü noscenza della corrente le. Se questo valore non
delle volte !'inconveniente risiede proprio ne! fosse noto, esso potra essere ricavato, in corri-
transistor. lnfatti, chi realizza un circuito tran- spondenza con la tensione V ce, cioe con la ten-
sistorizzato, non monta lo stesso, identico tran- sione collettore-emittore che si vuol ottenere, ap-
sistor montato dall'autore del progetto; monta plicando la legge di Ohm tramite la seguente for-
invece un transistor dello stesso tipo e, a volte, mula:
della stessa marca. Ma due transistor dello stes- Valiment. Vce
so tipo e della stessa marca possono non essere le =
uguali fra loro e presentare diferenze tali da Re
renderli assolutamente diversi. Prendiamo ora in considerazione il sistema di po-
La diversita delle caratteristiche elettriche fra due larizzazione riportato ne! circuito di figura lB.
transistor apparentemente identici scaturisce e- Per determinare in questo caso il valore della re-
videntemente dalla struttura típica del compo- sistenza di polarizzazione Rp, occorre fissare il
nente. valore V ce della tensione collettore-emi ttore e
La sigla, riportata su! corpo esterno del transistor, stabilire ancora il valore della corrente le tra-
garantisce soltanto le caratteristiche ... minime in- mite la formula or ora citata.
dicate da! costruttore. Ció significa che in pra- Il valore della resistenza Rp si ottiene applican-
tica puó capitare che, di due transistor apparen-
temente uguali, il guadagno di uno sía di 100,
mentre quello dell'altro puó essere di 500. I co-
struttore puó citare il guadagno di questo tran- IMPEDENZE
Rp
sistor nel valore di 100, che e il valore minimo del ENTR.= 50 n
componente, sul quale il montatore puó fare si- USC. = 1Mn
curo affidamento. Tuttavia, se un circuito e pro-
gettato per transistor con guadagno di 100, esso
puó non funzionare se si utilizzano transistor
dello stesso tipo, della stessa marca, ma con gua-
dagno di 500.

Fig. 3 - Configurazione circuitale di transistor con


r.' e O
TR
e
12V
e

base a massa. In questo caso il guadagno di cor-


rente e pari all'unitá, ma il guadagno di tensione .
é elevato. La caratteristica principale é quella di un BASE A MASSA
comportamento simile ad un trasformatore elevato-
re di impedenza.

580
do la seguente espressione matematica:
Vce-0,6
Rp= --------- x guadagno IMPEDENZE
le
Ne! caso pm complesso di circuito di polarizza- use.

.r
zione, cioe ne! caso del circuito di figura 1D, oc-
corre ricordare che, piu che il guadagno intrin- e
12V
seco del transistor, occorre conoscere il guada-
gno complessivo dello stadio, che vale:
e
A = Re: Re 4 NrR
Supponiamo di aver fissato i valori Re, Re e la + @
tensione Vce alla quale si vuol far lavorare il Re
transistor.
Applicando la legge di Ohm si stabilisce dappri-
ma il valore della corrente le, tramite la seguen- C0LLETT0RE A MASSA
te formula:
Valiment.- Vce Fig. 4 - Circuito con collettore a massa, caratteriz-
le zato da una elevata impedenza d'ingresso e da una
Rc + Re bassa impedenza d'uscita.

La tensione che, per efletto della corrente le,


verra a determinarsi sull'emittore del transistor, II circuito di figura 2 e quello di un tipico am-
sará data da: plificatore di potenza, che amplifica la tensione
Ve = lexRe e la corrente del segnale applicato all'entrata.
Tenendo conto della tensione di giunzione del E questa e la prima importante particolarita del
transistor, la tensione misurata sulla base del com- circuito. Un'altra particolarita di notevole im-
ponente sará: portanza consiste nello sfasamento del segnale.
Vb= Ve + 0,6 Infatti, il segnale uscente risulta sfasato di 180°
Giunti a questo punto si puo dire di aver sta- rispetto al segnale di entrata, cosl come eviden-
bilito il valore della tensione di base del transi- ziato dalle sinusoidi riportate ne! disegno.
stor. Non restera quindi che dimensionare il par- L'amplificatore ha una impedenza di entrata di
titore di tensione Rpl-Rp2, in modo da ottene- 1.000 ohm circa ed una impedenza d'uscita pari
re questo valore di tensione. a Re (max. 50.000. ohm circa).
Un sistema assai semplice per determinare il va- In figura 3 e riportata la configurazione circuitale
lore delle resistenze consiste ne! fissare nel parti- di transistor con base a massa. Questo circuito e
tore un valore di corrente parí a 1/10 circa di caratterizzato da un guadagno di corrente pari a
quello della corrente di collettore. Indicando que- 1 e da un elevato guadagno di tensione.
sto valore con Ip, i due valori resistivi si ottengono La caratteristica piu saliente del circuito di fi-
cosí : gura 3 consiste nell'elevamento di impedenza,
Valiment. - Vb poiché il circuito si comporta come un trasfor-
Rp2 V Ip Rpl matore elevatore di impedenza.
Ip La configurazione con base a massa puo conside-
rarsi la piu classica fra tutte, proprio perché il
nome transistor, derivato da transfert-resistor, sta
CONFIGURAZIONI CIRCUITALI ad indicare l'adattamento di resistenza reso pos-
sibile da questo circuito.
Abbiamo analizzato fin qui la configurazione cir- L'ultima configurazione típica del transistor e
cuitale piü comune del transistor, quella con e- quella riportata in figura 4. Essa e nota come
mittore a massa. II transistor tuttavia puo essere « circuito con collettore a massa » oppure « emit-
monta to in al tri due modi: con base a massa e ter-follower ». Questa configurazione e caratte-
con collettore a massa. rizzata da una elevata impedenza d'ingresso, parí
Ciascuna delle tre configurazioni circuitali pre- al prodotto fra la resistenza di emittore e il gua-
senta particolari caratteristiche di guadagno e dagno del transistor, e da una bassa impedenza
diverse impedenze di ingresso e d'uscita. d'uscita.
In figura 2 e riportata la configurazione circuí- II guadagno di tensione ottenuto con questa con-
tale con emittore a massa, gia presentata e ana- figurazione circuitale e inferiore all'unita. Il cir-
lizzata in precedenza, ma sulla quale si debbono cuito cioé non amplifica, ma eleva il guadagno di
aggiungere ancora altre notizie. corren te.

581
FUNZIONI RADIOELETT RICHE

Assai raramente un transistor o, meglio, uno sta-


dio transistorizzato, riesce ad esplicare da solo
tutte le funzioni radioelettriche richieste da un
circuito. Accade invece molto spesso di dover ac-
coppiare due o piu stadi transistorizzati tra di lo-
ro per poter ottenere la funzione desiderata. II
caso piü tipico, che possiamo citare per interpre-
tare questo concetto, e quello di un amplificatore
audio, cioe di un circuito dotato di entrata ed u-
scita, ne! quale viene applicato un debole segnale
di bassa frequenza per ottenerne uno, in uscita,
amplificato al punto di poter pilotare un trasdut-
tore acustico ed essere quindi agevolmente ascol-
tato.
Nell'arnplificatore audio un solo stadio non po-

m #
==
• °
trebbe risultare suficiente per amplificare il de-
bole segnale proveniente da un microfono o da
un pick-up, rendendolo adatto a pilotare un al-
toparlante. Sono quindi necessari piu stadi am-
plificatori ed alcuni adattatori di impedenza per
realizzare un amplificatore audio. Ma questi stadi
debbono essere collegati fra loro seguendo alcuni
criteri tecnici di notevole importanza. Si suol
dire che, per realizzare un amplificatore audio,
o un qualsiasi altro apparecchio transistorizzato,
si rende necessario l'accoppiamento interstadio.
Gli accoppiamenti fra stadi piü o meno comples-
si possono essere molteplici, cioe di tipo diverso
!'uno dall'altro. Ma in pratica i sistemi di accop-
piamento piu comuni sono tre. Essi prendono il
nome di «accoppiamento capacitivo », « accop-
piamento resistivo» e «accoppiamento indutti-
vo ».
L'accoppiamento resistivo e conosciuto anche con
il norne di «accoppiamento in continua».
L'accoppiamento induttivo e conosciuto anche
con lespressione « accoppiamento in alternata ».

582
ACCOPPIAMENTO
FRA I TRANSISTOR
Riassumendo, dunque, i principali sistemi di ac- stor TR1-TR2 si rivelano all'occhio dello spetta-
coppiamento sono tre: tore come due stadi amplificatori identici a quel-
1o - Accoppiamento capacitivo lo típico di un circuito a transistor montato nella
configurazione con emittore a massa.
2° Accoppiamento resistivo o in continua
La caratteristica fondamentale di questo siste-
3° Accoppiamento induttivo o in alternata. ma di accoppiamento consiste nel raggiungimen-
Passeremo ora in rassegna, uno per uno, questi to dell'amplificazione della sola corrente alterna-
tre fondamentali tipi di accoppiamento fra stadi ta. Infatti, come e ben risaputo, attraverso il con-
transistorizzati, riportando qualche breve nota, densatore non puó scorrere la corrente continua,
alla fine dell'argomento, sugli altri tipi di accop- mentre la corrente alternata trova nel condensa-
piamento. tore una via di facile transito.
Negli stadi amplificatori sono in gioco i due tipi
di correnti: quella continua e quella alternata.
ACCOPPIAMENTO CAPACITIVO Il condensatore blocca la componente continua e
lascia via libera alla componente alternata.
II sistema di accoppiamento capacitivo, fra due Questo compito viene svolto, nel circuito di fi-
o pit stadi transistorizzati, e quello piü semplice gura 1, dal condensatore di accoppiamento col-
fra tutti, concettualmente e praticamente, perché legato fra il collettore del transistor TRI e la ba-
lascia inalterata la struttura di ogni singolo sta- se del transistor TR2.
dio, come se questo dovesse funzionare per conto Il maggior vantaggio, che scaturisce dal sistema
suo, indipendentemente dagli altri stadi. di accoppiamento di due o piú stadi transistoriz-
Un esempio di circuito transistorizzato in cui so- zati per mezzo di condensatore, consiste nella
no stati accoppiati capacitivamente due stadi possibilita di realizzare l'accoppiamento senza
amplificatori diversi e riportato in figura l. Co- troppe preoccupazioni per i sistemi di polarizza-
me si puó notare, i due stadi pilotati dai transi- zione dei vari stadi.

Fig. 1 - Esempio di circuito tran-


sistorizzato di tipo capacitivo fra
i due stadi pilotati dal transistor
TR1-TR2. Con questo sistema di
connessione viene amplificata la
sola compo nente alternata, men-
tre la com ponente continua ri-
sulta bloccata dal condensatore
collegato fra il collettore di TRI
e la base di TR2.

583
ACCOPPIAMENTO IN CONTINUA sistor TR2 allo stesso potenziale elettrico che as-
sumerebbe il collettore del transistor TRl se que-
Quando si desidera amplificare anche la compo- st'ultimo lavorasse da solo. Ebbene, questo ... sup-
nente continua di un segnale, oppure quando si plemento di polarizzazione, viene ottenuto inse-
vuole evitare l'inserimento di filtri passa-alto con rendo sull'emittore del transistor TR2 la resi-
accoppiamenti capacitivi, si ricorre al secondo stenza Re, accoppiata in parallelo con un con-
tipo di accoppiamento, cioe all'accoppiamento in densatore che, normalmente, e di tipo elettrolitico
continua, gia menzionato in precedenza. e di valore capacitivo relativamente alto. Il con-
L'accoppiamento in continua consiste in una densatore collegato in parallelo alla resistenza
connessione diretta dell' en trata di uno stadio Re, in virtu della corrente di emittore, eleva la
con l'uscita dello stadio precedente, senza l'inter- tensione di emittore sino al valore desiderato.
posizione di alcun componente elettronico.
In figura 2 e rappresentato un típico esempio di
accoppiamento in continua fra due stadi transi-
ACCOPPIAMENTO IN ALTERNATA
storizzati. Come si puo notare, il collettore del
11 terzo tipo di accoppiamento fra stadi transisto-
transistor TRl risulta direttamente collegato con
rizzati piu comune e quello induttivo o in alter-
la base del transistor TR2.
nata.
Il maggior problema che insorge in questo tipo Il circuito riportato in figura 3 costituisce un e-
di accoppiamento, e senza dubbio quello della sempio di accoppiamento induttivo,y o in alter-
polarizzazione dei vari stadi. nata, fra i due stadi transistorizzati pilotati da
Nell'esempio di figura 2, la resistenza di collet- TR1-TR2.
tore del primo transistor, cioe del primo stadio Questo sistema di accoppiamento consiste nel
amplificatore, funge anche da resistenza di po- collegare il transistor precedente, con quello se-
larizzazione per lo stadio successivo. U er tale mo- guente, per mezzo di un trasformatore (Tl), il
tivo essa e stata indicata con le sigle Rc1/Rp2, cui avvolgimento primario si comporta come re-
che vogliono significare : resistenza di collettore, sistenza di carico di collettore per TRI. Per tale
cioé resistenza di carico per il transistor TRl, e motivo infatti abbiamo indicato l'avvolgimento
resistenza di polarizzazione di base per il tran- primario di Tl con la sigla Rcl.
sistor TR2. Anche l'accoppiamento induttivo, cosi come av-
II problema, dunque, che scaturisce da questo viene per l'accoppiamento capacitivo, e un ac-
tipo di accoppiamento, consiste ne! non sovrac- coppiamen to in alterna ta, perché il trasforma-
caricare il transistor TRl e ne! non danneggiare tore di accoppiamento trasferisce, da uno stadio
la giunzione base-emittore del transistor TR2. Ec- aquello successivo, soltanto i segnali variabili.
co perché e necessario portare la base del tran- E' noto che il trasformatore e un componente

Fig. 2 - Esempio di circui-


to transistorizzato con ac-
coppiamento in continua.
Come si puo notare, il col-
lettore del transistor TRI
risulta direttamente colle-
p1 & 2 /a $
gato con la base del tran-
sistor TR2. La resistenza
di carico di collettore fun-
ge anche da resistenza di
polarizzazione per il tran-
sistor TR2.

:'
NTR
i@
TR1 .G
i'
e
1USCITA
@

o 7>
; T 11
2

584
o

,4"#e Fig. 3 - Accoppiamento di


tipo induttivo fra due sta-
di transistorizzati. 11 col-
lettore del transistor TRI

al "
e collegato con l'avvolgi-
mento primario del trasfor-
matore T1, che funge an-
che da elemento di carico
ENTR
IR e T -
- f TR2
di collettore per TRI. Con
questo tipo di accoppia-
mento risultano blocc ate le
componenti continue, men-
tre trovano libero passag-
gio di transito, fra uno
stadio e l'altro, le com-
ponenti altemate.

che funziona solamente con le correnti variabili, tuttavia altri sistemi, piü o meno specializzati,
perché queste producono dei campi elettroma- con i quali si accoppiano tra loro i circuiti tran-
gnetici variabili che danno luogo ad una cor- sistorizzati.
rente variabile nell'avvolgimento secondario. II Tra questi possiamo citare l'accoppiamento mec-
passaggio di energia, dunque, tra avvolgimento canico, utilizzato nei filtri a quarzo o piezoelet-
primario e avvolgimento secondario di un tra- trici, l'accoppiamento acustico e l'accoppiamen-
sformatore, avviene soltanto in presenza di cor- to ottico, attualmente molto utilizzato nell'elet-
renti alternate o, comunque, variabili. tronica industriale.
II particolare carattere didattico di questo spe-
ciale fascicolo di Elettronica Pratica ci impedi-
ALTRI TIPI DI ACCOPPIAMENTO sce, tuttavia, di approfondire oltre questo impor-
tante argomento, per il quale possiamo consigliare
I tre tipi di accoppiamento ora citati sono, come al lettore la lettura di libri di testo piü specializ-
abbiamo detto, i piu comuni fra tutti. Esistono zati e piü completi.

e
e

E
e e

585
INSENSIBILITA' AGLI URTI

Il transistor, come ogni altro componente elet-


tronico, richiede talune precauzioni, da parte
del tecnico, durante !'uso. Visto sotto il profilo
della... fragilitá o della... incolumitá, il transistor
presenta alcuni vantagg ed anche certi svantag-
gi rispetto alla valvola elettronica. Ad esempio,
quando la valvola elettronica cacle per terra,
molto spesso essa si rompe; il transistor no, per-
ché il transistor e piü compatto, piu rigido e
presenta una massa complessiva inferiore a quel-
la di una normale valvola elettronica. Dunque,
sotto il profilo meccanico, il transistor e molto
piü robusto della valvola elettronica e puó essere
sottoposto a sollecitazioni meccaniche alle quali
le valvole elettroniche non resisterebbero.

Fig. 1 - Quando si salda un terminale di un


transistor occorre sempre impedire che il ca-
lore del saldatore raggiunga la massa del
transistor stesso. Si risolve facilmente que-
sto importante problema stringendo il termina-
le fra i becchi di una pinza metallica.

Ma ció non significa che il transistor debba con-


siderarsi come una palla da biliardo, da sotto-
porsi continuamente ad urti e colpi; anche il
transistor e un componente che costa quattrini
e non vi e alcun motivo che autorizzi il tecnico,
sia esso dilettante o professionista, a maltrattarlo.
Ma se gli urti non sono nemici del transistor, esi-
stono pur altri elementi dai quali il transistor
eleve essere assolutamente protetto: la tempera-
tura eccessiva, il sovraccarico elettrico, l'errato
collegamento al circuito, l'errata polaritá di ali-
mentazione, ecc.
Occorre, dunque, che il tecnico tenga presente
in ogni caso un certo numero di regole dalle
quali non e possibile derogare; l'applicazione co-
stante, iniziale, di queste regole, diverrá in se-
guito, con l'esercizio pratico, istintiva e abituale,
cosi come avviene per luso delle valvole elettro-
niche o di altri componenti radioelettrici.

586
TRANSISTOR
E CALORE
IL PROBLEMA DELLA TEMPERATURA con la massima lunghezza possibile e devono es-
sere protetti con tubetti isolanti, allo scopo di e-
La temperatura eccessiva, sia che essa si svi- vitare contatti interelettrodici e con altri compo-
luppi internamente al corpo del transistor, oppu-
re esternamente ad esso, puó essere causa di ma-
lanni; essa puó danneggiare definitivamente il Fig. 3- Le figure illustrano quattro tipi diversi
transistor, oppure puo alterarne le caratteristiche di saldatori usati comunemente nei lavori di
elettriche. montaggio e riparazione degli apparati a cir-
cuito transistorizzato. Le loro principali caratte-
L'aumento di temperatura ne! corpo del transi- ristiche sono: punta sottile e potenza elettri-
stor puó essere determinato da cause meccaniche ca relativamente bassa. Sarebbe buona norma,
esterne e da cause elettriche. quando si lavora con i transistor, interporre tra
Tra le cause esterne ricordiamo la saldatura non la spina del saldatore e la presa di rete un
trasformatore-isolatore, con un rapporto 1/1,
eseguita secondo le regole normali e la tempera- in modo che sia scongiurato il pericolo della
tura ambiente piú alta del normale. Tra le cause presenza della tensione di rete sulla punta del
elettriche ricordiamo le errate tensioni applicate saldatore.
agli elettrodi del transistor stesso.
Quando si applica un transistor in un circuito,
2 = <L
-
bisogna fare in modo che esso rimanga lontano
da partí e componenti soggetti a riscaJdamento e;.
eccessivo (valvole elettroniche, resistenze di dis-
sipazione, trasformatori, ecc.). Per evitare che il
calore generato da! saldatore danneggi il transi-
stor durante le operazioni di saldatura dei ter-
minali al circuito, occorre operare il piü velo-
cemente possibile, facendo impiego di un salda-
tore ben caldo, la cuí punta sía sottile, priva di
ossido e ricoperta di stagno. I terminali dei tran-
sistor, quando essi vengono direttamente colle- --- ...
gati al circuito, e cioe quando non si fa impiego
di zoccolo portatransistor, devono essere lasciati

nenti il circuito. Quando si salda un terminale


Fig. 2- Una delle regole prime per effettuare di un transistor occorre sempre pensare a risol-
una saldatura perfetta consiste nel liberare i vere il problema della dispersione del calore,
terminali dei componenti radioelettrici da ogni stringendo il terminale fra i becchi di una pinza
strato di impuritá (sporcizia, ossido, annerimen-
to, ecc.), raschiando il terminale stesso con
metallica; operando in questa maniera il calore,
la lama di un temperino o con una lametta da non raggiunge il transistor perché viene disperso
barba. nella massa metallica della pinza (fig. 1).
E' buona regola, prima di effettuare la saldatu-

587
Fig. 4 - 1 dilettanti risolvo-
no molto semplicemente il
problema del raffredda-
mento dei transistor pre-
parando alette di raffred-
damento ricavate da lamie-
rini di ferro, nel modo in-
dicato in queste due figu-
re. Le alette di raffreddamento devono rimanere in in-
timo contatto con il teltaio, in modo che il calore ero-
gato dai transistor si disperda attraverso la massa del
ra, pulire accuratamente la parte del terminale telaio stesso.
in cui si effettua la saldatura, raschiando il ter-
minale stesso con la lama di un temperino o con
una lama da barba, in modo da eliminare la par-
dispersione di calore; in questi casi il tecnico de-
te di ossido che si forma spontaneamente sugli
ve provvedere da sé per realizzare il sistema piü
elettrodi, e in modo da essere certi che la sal-
adatto di raffreddamento.
datura, pur eseguita rapidamente, risulterá per-
Prima di esaminare i vari sistemi piü o meno
fetta e stabile (fig. 2).
adatti e piü o meno eficienti, atti a disperdere
Talvolta, una delle cause che mettono fuori uso
il calore prodotto dai transistor, occorre posse-
definitivamente un transistor e dovuta a perdite
dere idee chiare sull'argomento, specialmente per
elettriche del saldatore, nella cui punta e pre-
que! che riguarda il processo di trasmissione del
sente la tensione di rete; il saldatore pi u sicuro,
calore, e senza confondere questa entita fisica
in questo caso, e il tipo ad induzione; tuttavia
con l'altra, pure importante, che e la tempera-
anche i saldatori nonnali (fig. 3) possono util-
tura.
mente essere impiegati nella tecnica dei transi-
stor, purché si abbia l'avvertenza di interporre,
tra la spina del saldatore e la presa di rete, un
TEMPERATURA E CALORE
trasformatore con rapporto 1 :1.
Una massima importante, da tener sempre ben
Molto spesso capita che il profano confonda tra
presente da chi progetta circuiti transistorizzati,
loro i due tennini temperatura e calore, anche
e quella di evitare di far funzionare il transistor se essi esprimono due concetti profondamente di-
nelle condizioni di massima dissipazione, quan-
vers1.
do la temperatura ambiente e piuttosto elevata.
Ad esempio, se il transistor e destinato a funzio-
nare con una temperatura ambiente di oltre
25 º, la potenza dissipata <leve essere adeguata-
mente ridotta, e non <leve assolutamente supe-
rare il valore indicato nei dati tecnici elencati
dalla casa costruttrice. 9
Vari sistemi di applicazione al telaio metallico
di alcuni transistor di potenza. Le sigle riportate nei
vari disegni assumono il seguente significato: CS =
1 TRANSISTOR DI POTENZA
circuito stampato; 1 = rondella isolante; M = mica;
R = radiatore; T = telaio o radiatore; TR = transistor.
I transistor di potenza dissipano potenze elettri- In questi tip i di montaggi di transistor di potenza o di
che dell'ordine dei watt, mentre gli altri transi- elementi raffreddanti, occorre sem-pre verificare che
stor dissipano potenze elettriche dell'ordine dei fra il transistor e i vari fogli di mica non si inseriscano
granuli metallici, che possono essere la causa di cor-
milliwatt. Nei primi, dunque, viene generato tocircuiti. Con viene anche controllare che i transistor
calore, che puó raggiungere valori notevoli. non prese-ntino bordi taglienti, che possono perforare
Quasi tutti i transistor di potenza, oggi esistenti la mica e creare falsi contatti. Le viti di fissaggio deb-
in commercio, sono costruiti in modo da fa- bono essere strette energicamente, favorendo la di-
spersione dell'energia termica anche con l'uso di gras-
vorire la dispersione del calore; molto spesso, so al silicone.
tuttavia, la configurazione esterna del transistor
non basta per favorire una corretta e continua

588
589
La temperatura sta ad indicare uno stato fisico di particelle materiali. Dentro le nostre case, ad
particolare dei corpi, mentre il calore esprime una esempio, l'aria viene riscaldata dai caloriferi per
quantita. Facciamo un esempio; poniamo un convezione; l'acqua contenuta in una pentola po-
ago sopra la fiamm a di una candela e constatia- sta sopra il fuoco si riscalda per convezione; in
mo che esso diviene rapidamente incandescente. entrambi questi due esempi le molecole dell'aria
Il risultato di tale esperimento e il seguente : la e quelle dell'acqua si muovono e fungono da vei-
temperatura dell'ago ha raggiunto valori altissi- coli del calore, perché lo trasportano lontano dal-
mi, mentre la quantita di calore da esso assor- la sorgente termica. In questi due primi proces-
bita e modesta. si di trasmissione del calore interviene la mate-
L'acqua contenuta in una vasca da bagno pron- ria: essa costituisce il mezzo di trasporto del
ta per prendere il bagno, ha raggiunto una tem- calore.
peratura modesta ma ha assorbito, durante il Si ha trasmissione di calore per irraggiamento,
processo di riscaldamento, una enorme quantita quando tra la sorgente termica ed il corpo che si
di calore. Questi due esempi offrono un'idea riscalda non e interposto alcun mezzo materiale;
chiara sulla differenza fra i due termini calore e l'esempio piü naturale, in questo caso, e quello del
temperatura. Se volessimo esprimerci con la ter- sole, che riscalda la nostra terra attraverso gli
minologia tipica, dovremmo dire che la tempe- spazi assolutamente privi di materia.
ratura ed il calore trovano preciso riferimento I processi di trasmissione del calore, che interes-
con i moti .di agitazione termica molecolare. Il sano i transistor, sono i primi due; conduzione e
calore, in tal caso, esprime la somma totale delle convezione., II processo di conduzione si sviluppa
velocitá di movimento delle molecole contenute attraverso la massa del transistor e quella di e-
in un corpo, mentre la temperatura misura la ven tu ali corpi metallici ad esso collegti. II pro-
velocitá media di movimento di una sola moleco- cesso di convezione, invece, ha come mezzo di
la. trasporto l'aria, cioé le sue molecole.
II calore, dunque, e energia meccanica valutata Sfruttando questi due processi si raggiunge la
quantitativamente, mentre la temperatura rap- soluzione di un importante problema : quello del
presenta una valutazione particolare di tale e- raffreddamento dei transistor.
nergia.

PROBLEMA DEL RAFFREDDAMENTO


TRASMISSIONE DEL CALORE
Oltre ad essere pericoloso per il transistor duran-
Come ogni altra forma di energia, anche il ca- te la fase di saldatura, il calore e anche dannoso
lore subisce trasformazioni e di tali trasforma- per il componente durante il suo funzionamento.
zioni sono molti gli esempi che la vita di ogni Ogni transistor, infatti, e ca.ratterizzato da un
giorno ci offre; il calore nelle centrali termoelet- valore massimo di dissipazione, che risulta assai
triche genera energia elettrica, nelle locomotive inferiore al prodotto fra il valore massimo di
a vapore produce movimento, ecc. Ma quel che tensione e quello massimo di corrente.
importa, nell'ambito della presente trattazione, II valore massimo di dissipazione del transistor
e la conoscenza dei diversi processi di trasmissio- viene riferito ad un valore di temperatura del
ne dell'energia termica, cioe del calore, che occor- contenitore di 25°C; tale dissipazione dovra
re conoscere, se si vuol difendere opportunamen- considerarsi ridotta ne! caso in cui il transistor
te il transistor da questo suo naturale nemico. si riscaldi.
II calore si trasmette secondo tre diversi proces- Da queste poche considerazioni risulta evidente
si: per conduzione, per convezione e per irrag- che, durante il funzionamento, il transistor non
giamento. E per chiarire il significato di questi <leve superare certi valori di temperatura che,
tre diversi processi di trasmissione del calore ser- per i transistor al silicio, impiegati in circuiti di
vono, meglio di talune spiegazioni fisiche, alcuni regolazione, puó essere di 90°C, mentre per i tran-
esemp1. sistor amplificatori questo valore puó aggirarsi
Si ha trasmissione di calore per conduzione, quan- intorno ai 45-S0ºC.
do non v'e alcun movimento apparente di ma- Per ottenere il processo di dispersione del calore
teria; il calore che arriva alla punta del saldato- si usano diversi sistemi. II primo fra tutti consiste
re, dalla resistenza riscaldante, si trasmette lun- nella realizzazione industriale di transistor muni-
go il rame secondo un processo di conduzione; ti di involucro esterno particolarmente adatto al-
il ferro da stiro si riscalda per conduzione. la dispersione del cal ore. Un secondo sistema
Si ha trasmissione di calore per convezione, consiste nel montare il transistor in modo che il
quando il processo e interessato da un movimento suo involucro esterno risulti in intimo contatto

590
con il telaio metallico su cui si realizza il circuito. anche che a questo transistor sia consentito un
In tal modo il telaio funge da flangia di disper- aumento di temperatura di 25 º C; se la tempe-
sione del calore. ratura ambiente e di 25ºC, a que! transistor e
Nei montaggi di tipo economico si e soliti av- concesso di raggiungere la temperatura massi-
volgere i transistor che si riscaldano facilmente ma di 50ºC.
con una fascetta metallica, munita di una o due La resistenza terrnica del dissipatore risulta fa-
alette di dispersione radiale del calare (figura 4). cilmente deterrninata da! rapporto fra la varia-
zione di temperatura, espressa in gradi centigradi,
e la potenza espressa in watt.
RESISTENZA TERMICA In base all'esempio ora citato il valore della re-
sistenza termica e di:
L'elemento caratteristico e piü importante di ogni R = 25ºC: 25W = 1 ºC/W
tipo di dissipatore e rappresentato dalla « resi- In pratica non e tuttavia sufficiente utilizzare un
stenza termica » che viene espressa in "C[W. dissipatore da 1"C/W, perché occorre tener pre-
Questa grandezza fisica rappresenta il numero di sente l'esistenza di una resistenza termica fra
gradi centigradi di aumento termico del dissipa- dissipatore e contenitore del transistor, che di-
tore, quando e sottoposto ad una dissipazione di pende da! tipo di montaggio.
1 W. Facciamo un esempio: un dissipatore da E' ovvio che risulta molto importante diminuire
3 º C/W e in grado di disperdere la potenza di il piü possibile la resistenza termica di contatto,
3 W elevando la propria temperatura di 1 ºC op- allo scopo di utilizzare dissipatori di dimensioni
pure, il che e lo stesso, puó dissipare la potenza ridotte.
di 1 W elevando la propria temperatura di 3°C. Per diminuire la resistenza terrnica di contatto,
occorre innanzitutto stringere bene le viti di fis-
saggio fra transistor e dissipatore, utilizzando pos-
DIMENSIONAMENTO DEL DISSIPATORE sibilmente del grasso al silicone, per favorire l'ac-
coppiamento termico. Occorre evitare, se possi-
Supponiamo di dover montare un transistor che bile, l'uso di isolanti fra transistor e dissipatore
debba dissipare la potenza di 25 W e supponiamo come, ad esempio, le comuni rondelle di mica.

591
PROV A CON L'OHMMET RO

Quando si monta un transistor in un circuito, e


buona norma controllare se esso sía effettivamente
integro.
Tale precauzione deve essere presa, a maggior
ragione, quando il transistor e un componente
di recupero, proveniente dallo smantellamento
di un apparato inutilizzato.
Per controllare l'incolumitá del transistor non e
necessario il provatransistor, ma e sufficiente l'uso
di un tester commutato nella misura di resisten-
ze e nella portata ohm x 10.
La prova dovra essere eseguita in due tempi suc-
CeSSIV1.
In un primo tempo si collega il puntale positivo
del tester con la base del transistor e il puntale
negativo, una prima volta, con il collettore, poi
con l'emittore. Ebbene, se il transistor e di tipo
NPN, si dovra ottenere, in entrambi i casi, una
certa deviazione dell'indice dello strumento, sino
a circa meta scala.
Se le prove fin qui elencate vengono condotte
su un transistor di tipo PNP, nessuna deviazione
dell'indice del tester dovra verificarsi.
Passiamo ora alla seconda fase della prova del-
lincolumita di un transistor. Essa consiste nello
scambio dei punta Ji del tes ter; si collega cioe il
puntal e negativo del tes ter con la base del tran-
sistor e il puntale positivo, una prima volta, con
il collettore, successivamente con l'emittore.
Il risultato di queste due seconde prove e il se-
guente: l'indice del tester dovrá offrire un'indi-
cazione con una deviazione a meta scala circa
ncl caso di transistor di tipo PNP. Nessuna in-

0HMMETRO

NPN
e

Fig. 1- Se un transistor di tipo NPN risulta ef-


fettivamente in buono stato, collegando il pun-
tale positivo, dell'ohmmetro con la base e il
terminale negativo una prima volta con il col-
lettore e poi con l'emittore, si dovra ottenere
una deviazione dell'indice dello strumento si-
no a meta scala circa. Nessuna deviazione si
dovra ottenere invece quando la prova viene
condotta su un transistor di tipo PNP.

592
CONTROLLO
DEI TRANSISTOR
dicazione si dovrá avere nel caso di transistor amplificatori audio, soprattutto quelli stereofo-
di tipo NPN. nici, nei quali e necessario comporre due canali
Se un transistor dovesse far deviare l'indice del stereo perfettamente identici.
tester in entrambe le prove, anche per il solo In commercio si trovano abbondantemente cop-
collettore o il solo emittore, occorrera concludere pie di transistor selezionati, adatte per la com-
posizione degli stadi finali d'uscita complemen-
tari degli amplificatori audio.
Ma coloro che volessero evitare l'acquisto di cop-
0HMMETRO pie giá selezionate, potranno facilmente risolve-
re il problema realizzando il progetto riportato
in figura 3. In questo progetto si realizza un am-
plificatore con emittore a massa, nel quale, tra-
PNP mite la resistenza Rl, si invia una certa corrente
di polarizzazione fissa alla base del transistor TR.
e Il mialliamperometro, relativamente al valore del
guadagno del transistor, segnalera un certo va-
lore di corrente, che per mezzo del potenziome-
tro R3 potra essere controllato in modo da evitare

Fig. 2-Se un transistor di tipo PNP é realmen-


te integro, collegando il puntale negativo del-
l'ohmmetro con la base e quello positivo una
prima volta con il collettore e poi con l'emitto-
re, l'indice dello strumento dovra raggiungere
la meta scala circa. Nessuna indicazione si do-
vra invece ottenere con un transistor di tipo R2
NPN.
s1

R3
che ne! componente esiste una giunzione in cor-
tocircuito.
Ne! caso in cui non si ottenesse alcuna deviazione
dell'indice del tester in entrambe le prove, oc-
TR e
4,5V
correra concludere che il transistor sotto con-
trollo e interrotto. In ogni caso i transistor che e
presentino tali anomalie debbono considerarsi ir-
rimediabilmente perduti e possono venir utiliz-
zati sol tanto per particolari applicazioni: ad e-
sempio come diodi, nel caso in cui una delle due
giunzioni risulti integra.
Fig. 3- Progetto di apparato utile per effettua-
re la selezione di coppie di transistor. La resi-
stenza R ha il valore di 1 megaohm; la resi-
SELEZIONE DEI TRANSISTOR stenza R2 ha il valore di 1.000 ohm; mentre R3
é un potenziometro a variazione lineare del va-
Un problema assai frequente, nel quale si im- lore di 5.000 ohm. 11 milliamperometro e
da 1
batte ogni principiante, e quello della selezione mA fondo-scala, Il transistor TR e il compo-
nente in prova di piccola potenza.
dei transistor in corrispondenza al loro guadagno.
Questo problema interessa in particolar modo gli

593
Fig. 4 - Cablaggio dell'ap-
parecchio utile per la sele-
zione di coppie di transi-
stor visto dalla parte po-
steriore del pannello fron-
tale di chiusura del conte-
nitore.

violente deviazioni dell'indice verso il fondo scala. sistenza Rl, oppure rendere questa resistenza
Per selezionare due transistor bastera inserire variabile inserendo, in sua vece, un potenziome-
una serie successiva di componenti sulle tre boc- tro anche di tipo semifisso.
cole o sui tre morsetti corrispondenti ai terminali
di base-collettore-emittore. Per ogni transistor si
provvedera ad annotare su un foglio di carta il ACCORGIMENTI DI LABORATORIO
valore della corrente segnalata dal milliampero-
metro e, alla fine delle prove, si sceglieranno due Chi lavora con i circuiti transistorizzati segue
transistor che forniscono la stessa indicazione, un ordine pratico ed anche un certo adattamento
senza ovviamente piü toccare il potenziometro mentale che non si riscontra in altri tipi di lavori
R3. elettrici od elettronici.
Il progetto di figura 3 e presentato anche nelle Le tensioni, le correnti, le potenze elettriche in
versioni pratiche delle figure 4-5. Esso e predi- gioco nei circuiti a transistor sono normalmente
sposto per la selezione di transistor NPN. Ma in- molto basse. Per esempio le tensioni che si in-
vertendo la polaritá del circuito di alimentazione, contrano con i transistor di potenza raggiungono
il progetto serve anche per la selezione del tran- l'ordine delle decine di volt, mentre si riducono
sistor di tipo PNP. L'inversione delle polaritá di a frazioni di volt con i transistor normali.
alimentazione potra essere ottenuta inserendo un Il principiante che per la prima volta si avvicina
invertitore a leva (doppio deviatore). al mondo dei transistor deve tener conto che
Per ottenere un piü vasto controllo di transistor, questi componenti, pur essendo meccanicamente
dai tipi ad alto guadagno a quelli di potenza, si robusti, possono danneggiarsi elettricamente con
potranno inserire, tramite un commutatore, di- notevole facilita, senza che ci si accorga talvolta
versi valori resistivi in sostituzione della sola re- dell'errore commesso in fase di montaggio.

Fig. 5 - Pannello frontale dell'apparecchio necessario


per il controllo della selezione di coppie di transistor
di pari guadagno.

E B C
Fig. 6 - 11 montatore o riparatore di apparati a circuito
transistorizzato deve corredare il proprio laboratorio
con una attrezzatura parzialmente diversa da quella
usata nei tradizionali laboratori elettrici o elettronici.
La lente per orologiai, il pennello e i con tenitori di al-
cool e di lacea sciolta sono elementi nuovi ma molto
utili.

Le dimensioni degli apparati transistorizzati so- 130°. Con questo stesso attrezzo risultera altresi
no generalmente abbastanza piccole e ció implica facilitato il compito di guidare il terminale di
una maggiore cura ne! maneggiare i vari com- un componente ne! foro del circuito stampato
ponenti e luso di attrezzi di dimensioni ridotte. per poi saldarlo. Anche un piccolo pennello ri-
Per montare o riparare un apparato transistoriz- sulta molto utile per pulire il circuito e togliere
zato, dunque, necessitano tre fondamentali ele- gli eccessi di stagno dai terminali dei componenti.
menti:
1 - attrezzatura particolare di laboratorio
2 - strumentazione adatta IL SALDATORE
3 - preparazione tecnica.
Soltanto possedendo tutti questi elementi il la- II saldatore da preferirsi per le saldature su cir-
voro di montaggio o riparazione di un apparec- cuiti transistorizzati deve essere a punta diritta
chio a transistor potra procedere spedito e sicuro e sottile; la punta del saldatore deve essere sem-
e la professione del tecnico potra risultare ricca pre pulita e mai ossidata, in modo da rendere pil
di soddisfazioni e procurare lauti proventi. spedite e tecnicamente piü esatte le saldature.
II saldatore <leve avere una potenza alquanto
bassa, compresa fra i 20 e i 40 watt e deve fun-
GLI ARNESI NECESSARI zionare, preferibilmente, con una bassa tensione
di alimentazione. L'ideale consiste nell'alimenta-
Gli arnesi necessari per il lavoro di montaggio o re il saldatore tramite un trasformatore, che lo
riparazione di apparati a circuito transistorizzato isoli elettricamente dalla rete-luce. Puó capitare,
debbono essere assai piccoli, pur essendo dello infatti, che una delle fasi della tensione di alimen-
stesso tipo di quelli usati per gli apparati elet- tazione faccia contatto con la massa metallica
trici o elettronici in genere. Qualche attrezzo, del saldatore e in questo caso si potrebbe arrecare
quindi, e del tipo di quelli usati dai gioiellieri e danno irrimediabile ai transistor. L'impiego del
dagli orologiai. trasformatore di isolamento scongiura questo e-
Molto utile si e rivelata la lente di ingrandimento ventuale pericolo di dispersione di corrente al-
degli orologiai che, fissata nell'orbita oculare, per- ternata.
mette di lasciar libere le mani durante P'esame
e la riparazione di un circuito stampato.
Sono inoltre necessarie due bottigliette : una con- GLI STRUMENTI
tenente alcool denaturato e l'altra contenente re-
sina al silicone o lacea disciolta. Con l'alcool si Gli strumenti di misura adoperati dallo specia-
elimina la parafina o la resina che protegge il lista di apparecchi a circuito transistorizzato deb-
circuito stampato, prima della riparazione; con bono rispondere tutti ad una principale caratte-
la resina al silicone o la lacea disciolta si ripristi- ristica: essere isolati elettricamente dalla rete-
na lo strato protettivo del circuito, in modo da luce. Ció implica limpiego di un trasformatore
preservarlo dalla polvere e dall'umiditá. di isolamento, interposto fra la presa-luce e la
Per estrarre i terminali dei componenti che si spina dello strumento di misura. Tale accorgi-
vogliono sostituire, ci si servirá di un cacciavite mento e necessario, ovviamente, quando lo stru-
la cui parte terminale verra ridotta a punta me- mento di misura richiede l'alimentazione in cor-
diante una lima e ripiegata poi ad angolo di rente alternata.

595
PRECAUZIONI DEL RIPARATORE

Le cause che rendono i transistor particolarmente


sensibili alle tensioni ad esse applicate sono di
due tipi. Prima di tutto e necessario assicurarsi
che l'emittore e la base risultino alimentati ne!
verso esatto, che e quello di bassa resistenza,
mentre l'impedenza del circuito emittore-base
<leve essere estremamente bassa. Ogni valore di
tensione superiore a quello stabilito per ciascun
tipo di transistor puo essere in grado di provocare
un flusso di corrente tanto elevato da aumentare
la temperatura della massa del componente sino
al punto di distruggere il transistor. 11 funziona-
mento corretto di ogni tipo di transistor e inti-
mamente legato alla conservazione della sua
struttura cristallina interna e alla precisa ripar-
tizione degli atomi di impurita aggiunti ai cri-
stalli puri. Quando si, sviluppa una quantita di
calore tale da modificare la struttura cristallina
interna del transistor, il preciso funzionamento
di quest'ultimo risulta compromesso, ed e questo
il motivo per cui sempre si raccomanda di non
applicare temperature elevate ai transistor.
ll secondo tipo di causa, che rende i transistor
sensibili alle tensioni ad essi applicate, e dovuto
alle piccole dimensioni del componente, che non
ha proprio le caratteristiche di un elemento ca-
pace di disperdere il calore. E sotto questo pun-
to di vista acquista importanza la corrente di
collettore, perché proprio la corrente di collet-
tore, attraversando l'alta resistenza del colletto-
re stesso, produce una certa quantita di calore.
E se quest'ultima si aggiunge alla quantitá di ca-
lore che proviene al transistor da elementi cir-
costanti, la conduzione diventa irregolare, per-
ché si oltrepassano i limiti di massima tolleranza
di un preciso valore della temperatura. E' que-
sto il motivo per cuí ogni casa costruttrice stabi-
lisce, per ogni transistor, oltre che la massima
dissipazione di collettore, anche la temperatura
ambiente massima. E se quest'ultima e superiore
a quanto stabilito, occorre ridurre la dissipazione
di collettore.
La tensione massima di collettore rappresenta an-
cora un fattore altrettanto importante, poiché un
valore troppo elevato determina una corrente in-
versa di rottura. Si puó concludere dicendo che
i valori delle tensioni e il verso di alimentazione
di ogni transistor devono sempre essere esaminati
scrupolosamente, sia quando si monta un circui-
to nuovo, sia quando si ripara un circuito a tran-
sistor.

596
GUASTI, CAUSE, RIMEDI
NEI RICEVITORI A TRANSISTOR
SOSTITUZIONE DEL TRANSISTOR cevitore a transistor sono dovuti ad una pila di-
fettosa.
Prima di sostituire un transistor, occorre assi- I condensatori elettrolitici rappresentano la se-
curarsi che esso sia dello stesso tipo di quello ri- conda causa dei guasti piü comuni.
tenuto difettoso e che siano le stesse sigle a ca- I ricevitori a transistor montano diversi conden-
ratterizzarlo; quando si ricorre ad un transistor satori elettrolitici di elevata capacita e di bassa
corrispondente occorre scegliere que! tipo le cuí tensione di lavoro. La capacita di questi conden-
caratteristiche elettriche si avvicinano di piü ai satori diminuisce con il passare del tempo dan-
valori che caratterizzano il transistor guasto. do luogo, molto spesso, a rumorosita, oscillazioni
Quando si sostituisce un tipo di transistor con parassite, potenza di uscita ridotta e distorsione.
uno simile, ma non identico, puo essere neces- I condensatori elettrolitici di elevata capacita
sario modificare le tensioni di polarizzazione di vengono danneggiati rapidamente quando sui lo-
base rispetto all'emittore, allo scopo di ridurre ro terminali viene applicata una tensione di po-
il guadagno e di sopprimere eventuali inneschi. laritá inversa oppure una tensione di valore su-
Gli inneschi possono insorgere, per esempio, quan- periore a quello richiesto.
do si sostituisce un transistor arnplificatore di me- La terza causa dei guasti che si verificano nei
dia frequenza con un transistor di guadagno piü circuiti transistorizzati consiste nella interruzione
elevato. Quando un transistor mescolatore si ri- del circuito stampato.
fiuta di oscillare, trattandosi di un transistor di L'interruzione lungo una strisciolina di rame del
tipo PNP, occorre ridurre il valore della resisten- circuito stampato puo essere facilmente riscon-
za di emittore. trata piegando leggermente con le mani la pia-
Quando si connette la pila al circuito, tutti i tran- strina di bachelite recante il circuito stampato.
sistor devono essere stabilmente saldati nei loro La ricerca dell'interruzione va fatta con una len-
terminali. Non bisogna mai togliere un transistor, te da orologiaio. La riparazione va fatta appli-
o applicarlo al circuito, quando la pila e inserita. cando un pezzetto di filo di rame a cavallo del-
Occorre evitare di produrre cortocircuiti fra i ]' in terruzione.
conduttori di uscita, particolarmente fra colletto- In condizioni normali di impiego, assai raramente
re e base; le pinze a bocea di coccodrillo possono i transistor provocano anomalie di funzionamento
facilmente provocare tali inconvenienti. e la loro sostituzione e limitata nell'1% dei casi.
Tutte queste precauzioni hanno lo scopo di evi- In fase di riparazione, occorre far bene atten-
tare violente variazioni di corrente che, raggiun- zione a non surriscaldare, con la punta del sal-
gendo valori elevati, possono distruggere irrime- datore, i terminali dei componenti e di non ap-
diabilmente un transistor. plicare tensioni esterne, come ad esempio quelle
di un ohmmetro equipaggiato con una pila di ten-
sione troppo elevata.
GUASTI PIU' COMUNI NEI Se il guasto non e dovuto alle cause fin qui cítate,
RADIORICEVITORI occorrerá verificare, con lohmmetro, la conduci-
bilitá diretta e indiretta dei diodi al germanio e
Il piü delle volte le anomalie di funzionamento quella base-emittore e base-collettore dei tran-
di un ricevitore a transistor sono dovute ad una sistor. Il rapporto delle resistenze ne! senso della
alimentazione errata: contatti instabili dovuti a non conducibilita deve essere dell'ordine di 100.
corrosione o tensione insufficiente. Come regola Per tali misure la tensione dell'ohmmetro non
generale, anche ne! caso in cui un ricevitore sia <leve oltrepassare i3volt.
in grado di funzionare con una tensione inferiore Per ultimo citiamo l'invecchiamento dei transi-
ai valori richiesti, e consigliabile sostituire la pila stor, che si traduce in pratica in una perdita di
quando la sua tensione e caduta di un quarto sensibilitá e di potenza del ricevitore. Tale invec-
del suo valore nominale. Ci si ricordi che (l'e- chiamento puo manifestarsi dopo alcune centi-
sperienza lo insegna) 180% dei guasti di un ri- naia di ore di funzionamento dei transistor.

597
GUASTI CAUSE o RIMEDI

STADIO AF
MANCANZA DI FUNZIONAMENTO Circuiti di antenna, circuiti oscillanti interrotti.
Saldatura imperfetta.
Condensatore in cortocircuito. Alterazione del valore o Interruzione
di una resistenza, in particolare della resistenza di base.
Condensatore variabile o trimmer in cortocircuito.
interruzione del trasformatore M.F.
Transistor difettoso.

SENSIBILITA' DEBOLE VERSO L'ESTRE- Circuito oscillatore disaccordato.


MITA' SUPERIORE DI GAMMA. Transistor difettoso. '
SENSIBILITA' DEBOLE VERSO L'ESTRE- Nucleo dell'antenna in ferrite rotto.
MITA' INFERIORE DI GAMMA. Spostamento deii'avvoigimento della bobina di antenna lungo il
nucleo.
Circuito di antenna disaccordato o interrotto.
Transistor difettoso.
Tensioni errate.

INTERRUZIONE DELLE OSCILLAZIONI Tensione di osciliazione troppo debole. Tensione della pila insuf-
VERSO L'ESTREMITA' SUPERIORE DI ficiente. Circuito oscillatore disaccordato.
GAMMA. Deformazione e cortocircuito fra le lamine del condensatore va-
riabile o diminuzione della sua capacita.

L'OSCILLATORE NON OSCILLA IN Corrente dell'oscillatore troppo debole a causa di un transistor


ONDE CORTE. difettoso.

INTERRUZIONE DELLE OSCILLAZIONI Circuito di aereo disaccordato. Condensatore di disaccopplamento


VERSO L'ESTREMITA' INFERIORE DI difettoso. Trasformatore M.F. della capacita di accordo o lamine
GAMMA. deformate del condensatore variabile.

FISCHI DI SUPERREAZIONE SULLE Tensione d'oscillazione troppo elevata.


FREQUENZE ELEVATE.

UNA SOLA EMITTENTE E' RICEVIBILE Mancanza di funzionamento del/'oscillatore o del convertitore.

SU TUTTA LA GAMMA. Trasformatore M.F. disaccordato.

RUMOROSITA'. Saldatura imperfetta. Polveri metalliche. Lamine del condensatore


variabile deformate. Transistor difettoso.

SOFFIO SU TUTTE LE GAMME. Nucieo ferroxcube rotto. Allineamento difettoso.

'
INNESCHI SULLE ONDE CORTE. Aggiungere in parallelo all'avvolgimento dell'oscillatore onde corte
una resistenza di valore compreso tra I 10.000 e 1 20.000 ohm.

INNESCHI SU TUTTE LE GAMME. Mancanza di schermature.

598
GUASTI CAUSE o RIMEDI
STADIO MF
NESSUN SEGNALE Trasformatore M.F. interrotto. Condensatore di disaccoppiamento
di base e di collettore in cortocircuito.
Transistor difettoso. Diodo difettoso.

SEGNALE DEBOLE. Trasformatore M.F. starato. Resistenza di polarizzazione difettosa.


Tensione CAV troppo elevata. Transistor difettoso. Tensione di
collettore insufficiente.

DISTORSIONE SUI SEGNALI FORTI. Tensione AV nulla o insufficiente. Resistenza di polarizzazione


di base difettosa. Fensione di collettore troppo debole.

OSCILLAZIONI PARASSITE. Condensatore o resistenza di neutralizzazione interrotti oppure


alterati nel valore. Condensatore difettoso sul circuito CAV.

DIODO RIVELATORE (o transistor)


SEGNALE DEBOLE. Allineamento imperfetto del trasformatore M.F. Diodo difettoso.
Resistenza di carico o condensatori di fuga difettosi.

SEGNALE DEFORMATO SUI SEGNALI Diodo difettoso. Resistenza di carico interrotta. Capacita di fuga o
FORTI. capacita di filtro CAV interrotta o diminuita.

MANCANZA DI TENSIONE CAV. Diodo difettoso.


DEBOLE TENSIONE CAV. Diodo difettoso. Capacita di disaccoppiamento interrotta o di va-
lore insufficiente.

MANCANZA DI SEGNALE Diodo difettoso. Resistenza di carico o controllo di volume difet-


toso. Capacita elettrolitica di accoppiamento B.F. difettosa.

STADIO PREAMPLIFICATORE BF
·-- -

MANCANZA DI SEGNALE ALL'USCITA. lnterruzione nell'avvolgimento primario nel trasformatore di ac-


coppiamento. Resistenza di polarizzazione di collettore o di base
interrotta. Condensatore di accoppiamento o di disaccoppiamento
difettoso. Transistor difettoso.

SEGNALE DEBO LE ALL'USCIT A. Capacita di accoppiamento troppo debele. Resistenza di carico


troppo elevata e tensione di coilettore insufficiente. Capacita di
disaccoppiamento sull'emittore insufficiente. Transistor difettoso.

RUMOROSITA'. Condensatore di disaccoppiamento di capacita insufficiente.


DISTORSIONE. Capacita di disaccoppiamento sull'emittore in cortocircuito. Resi-
stenza di base difettosa. Transistor difettoso.

599
GUASTI CAUSE o RIMEDI
STADIO FINALE
MANCANZA DI SEGNALE ALL'USCITA. Altoparlante difettoso. Interruzione degli avvolgimenti del trasfor-
matore di uscita. Condensatore di disaccopplamento in cortocir-
cuito. Condensatore di accoppiamento di capacita insufficiente.
Controllo di volume difettoso. Presa jack difettosa. Transistor di-
fettoso.

SEGNALE DEBOLE. Altoparlante difettoso. Transistor difettoso.

DISTORSIONE. Altoparlante difettoso. Resistenza difettosa. Condensatore di di-


saccoppiamento sull'emittore in cortocircuito.

RUMORO SITA'. Condensatore del filtro di capacita insufficiente.


Capacita di disaccoppiamento sul collettore insufficiente.

ALIMENTAZIONE
A TRANSISTOR
MANCANZA DI TENSIONE ALL'USCITA. Avvolgimento del trasformatore i nte rrotto. lnduttanza di filtro
B.F. interrotta. Condensatore di filtro in cortocircuito. Resistenza
interrotta. Transistor o diodo difettoso. Pila difettosa. Interruttore
o contatti delle pile corrosi o ossidati.

TENSIONE INSUFFICIENTE. Capacita di filtro difettosa. Cortocircu ito nell'avvolgimento di alta


tensione. Alterazione del valore delle resistenze di polarizzazione.
Transistor difettoso.
Carico eccessivo.

RONZII. Capacita di filtro difettosa o di valore insufficiente.

RISCALDAMENTO ECCESSIVO DEI Difetto nel sistema di raffreddamento.


TRANSISTOR.

RICEZIONE INTERMITTENTE. Saldatura difettosa. Interruttore difettoso. Controlio di volume di-


fettoso. Cortocircuito nel condensatore variabile, Cattivi contatti nel-
la presa jack. Altoparlante difettoso.

INDEBOLIMENTO DOPO UN BREVE Pila esaurita.


PERIODO DI FUNZIONAMENTO.

segue
600
GUASTI CAUSE o RIMEDI

ALIMENTAZIONE
A TRANSISTOR
RUMOROSITA', CREPITII. Pila esaurita. Resistenza interna troppo elevata. Condensatore di-
fettoso nel filtro. Condensatore di disaccoppiamento B.F. difettoso.

SCARSA SENSIBILITA' GENERALE. Transistor o diodo rivelatore, transistor B.F, difettosi. Pila esaurita.
Condensatori elettrolitici staccati.

SCARSA SENSIBILITA' SULLA PARTE Transistor degli stadi convertitore o M.F. difettoso.
SUPERIORE DELLA GAMMA. Stadio oscillatore difettoso. Pila esaurita.

SCARSA SENSIBILITA' SULLA PARTE Pila esaurita. Circuito di antenna starato. Cortocircuito fra le la-
INFERIORE DELLA GAMMA. mine del condensatore variabile di aereo o d'oscillatore.

SLITTAMENTO DELLE EMITTENTI. Pila esaurita.

VARIAZIONE DEL VOLUME SULLE Assenza della tensione CAV o insufficienza della stessa. Diodo o
DIVERSE EMITTENTI. transistor rivelatore difettoso. Condensatore sulla linea del CAV
difettoso.

DISTORSIONE Condensatore di accoppiamento difettoso. Condensatore di disac-


coppiamento di emittore difettoso. Condensatore difettoso sulla
linea CAV. Altoparlate difettoso. Pila esaurita. Mancanza di ac-
cordo di impedenza con la bobina mobile dell'altoparlante.

DISTORSIONE CON USCITA IN Un lato del circuito primario del trasformatore di uscita aperto.
PUSH-PULL. Transistor difettoso o non identico all'altro.

ESAURIMENTO RAPIDO DELLA PILA. lnterruttore difettoso. Condensatore di filtro con elevata corrente
di fuga. Transistor difettoso.

AS COLTO DI UNA STESSA EMITTENTE L'oscillatore non funziona piü. Staratura dei circuiti M.F.
SU TUTTA LA GAMMA.

RUMOR! PARASSITI CONTINUATI. Lamine del condensatore di aereo manomesse e contatti difettosi
nello stesso. Cortocircuiti nelle lamine. Transistor oscillatore di-
e
fettoso.

RICEVITORE MUTO o RICEZIONE Condensatori di disaccoppiamento rovinati o condensatore di ac-


IMPOSSIBILE. coppiamento alla base del transistor oscillatore difettoso. Bobina
d'oscillatore interrotta. Resistenza di polarizzazione di base difet-
tosa.

601
BREVE
GUIDA
ALLA
CORRETTA
CONSUL TAZIONE
DELLE
TABELLE

I tabellari che compongono l'ultima parte di que-


sto fascicolo presentano i dati tecnici e le carat-
teristiche fondamentali dei transistor. Nella prima
colonna sono elencati i transistor per impieghi ci-
vili e professionali prodotti dai principali co-
struttori europei ed americani. Nella stessa pri-
ma colonna e citato anche il tipo di transistor,
cioé se esso e di tipo NPN o PNP. Nella seconda
colonna e indicato il costruttore. Nella terza Co-
lonna sono elencati i corrispondenti transistor
prodotti dalla Philips.
Lo scopo principale di queste tabelle e appunto
quello di indicare il semiconduttore Philips e-
quivalente ad un semiconduttore di altra marca.
In molti casi, per la diversitá delle caratteristiche
elettriche e delle dimensioni d'ingombro, non e
stato possibile trovare il corrispondente Philips.

TIPO DI TRANSISTOR

La denominazione dei vari transistor, elencati in


ordine alfabetico, e il tipo di cui si vuole cono-
scere !'equivalente Philips, sono riportati nella
prima colonna. La lettera P significa PNP, la let-
tera N significa NPN.

602
TABELLARI
COSTRUTTORE CORRISPONDENTE PHILIPS

Nella seconda colonna e riportata una lettera che Nella terza colonna e riportato il transistor Phi-
indica il costruttore del particolare tipo di tran- lips corrispondente a quello indicato nella prima
sistor. colonna. Se il corrispondente Philips e racchiu-
I vari costruttori sono rappresentati dalle seguen- so tra parentesi, ció significa che le sue caratte-
ti lettere : ristiche differiscono di una quantita maggiore
del ± 20% rispetto ai dati riportati nelle colon-
ne centrali delle tabelle, nelle quali sono elencati
i principali dati caratteristici del transistor da so-
stituire (prima colonna).
A ATES

D Ditratherm DATI TECNICI DEI TRANSISTOR

Nelle colonne centrali sono riportati alcuni dati


E Nortron (Eco)
caratteristici del transistor indicato nella prima
colonna. I simboli dei contenitori riportati nella
F Fairchild colonna « contenitore », cioe nella quarta co-
lonna, e racchiusi fra parentesi stanno ad indi-
GE General Electric care che il tipo di contenitore e solo equivalente
a quello del dispositivo indicato nella prima co-
lonna.
ITT M - contenitore metallico
K = contenitore di materiale sintetico
M Motorola
G contenitore di vetro
I valori di potenza riportati nella quinta colonna
NR Nortron si intendono riferiti alle seguenti condizioni:
temperatura ambiente di 25°C se non sono
p Philips racchiusi tra parentesi
temperatura ambiente di 45°C se sono rac-
R RCA chiusi tra parentesi tonde: ( ... )
temperatura di 25°C del contenitore se sono
s Siemens racchiusi tra parentesi diritte: [...1
temperatura di 45°C del contenitore se sono
racchiusi tra due segni di somma: +...t
SE Sescosem

SG SGS SIMBOLI SPECIALI

SP Sprague I simboli matematici > (superiore a) e < (in-


feriore a) vengono sostituiti nelle tabelle, rispet-
tivamente, con i simboli + e. Esempio: 2004
T Telefunken significa > 200; 200--- significa < 200. Un trat-
to obliquo davanti ad un numero arabo indica
TI - Texas lnstruments che questo numero deve essere letto come se fos-
se stampato in lettere romane. Esempio: BFY39/?
<leve essere letto BFY39I 11.
TR Transistron I vecchi tipi di transistor Philips sono contras-
segnati con il segno + . Esempio : OC140+.

603
DEFINIZIONE DEI PRINCIPAL! SIMBOLI IMPIEGATI

= tensione tra collettore e base, emettitore aperto


VCBO
ten sione tra collettore ed emettitore, base aperta
co
{VCER) tensione tra collettore ed emettitore con resistenza di
valore speciticato tra emettitore e base
tensione inversa di píceo di un diodo
VRM
VRWM tensione di lavoro inversa di pi eco
tensione continua inversa in un diodo
Y
v, tensione continua diretta in un diodo

v, tensione di lavoro in un diodo zener

VDS tensione drain/ source


tensione drain/source {source in corto circuito con il gate)
'oss

corren te medí a di col l ettore


le (av)
corren te massima di col l ettore
1 CM
corrente complessiva diretta in un diodo
IF (av)
corren te di pi eco di retta in un diodo

'',
rsM
corrente complessiva inversa in un diodo
corrente diretta dí pi ceo non ripetitivo
corrente di lavoro in un diodo zener

corrente di drain
'o

',
P tot
corrente continua di source

di ssipazione complessiva nel dispositivo


dissipazione in un diodo zener

guadagno in corrente continua

,
he
hfe guadagno in corrente per pi ccol i segnali
frequenza di transizione (prodotto guadagno x larghezza
di banda)

trr . tempo di ri cu pero inverso in un diodo

e capacita

604
T03 S0T25 S0T37 sor 48/4 T01 T018 T072

ee e
B
E
+ I/E
B

.de .; ,
% #-
o

S0T9
E

e
S0T 41
e
[fil E

S0T42
B
(ID

$0T 4856) T05{39)


B
e

T0126
e

Principali tipi di contenitori con relativo simbolo che


trova preciso riferimento con elenchi della quarta co-
lonna del tabellario.
Per il contenitore SOT25 vengono riportate due volte
le indicazioni di emittore-base-collettore quelle racchiu-
se in cornice quadra riferiscono il contenitore ai soli
transistor BF194-BF195-BF196-BF-197-BF-334 -BF335. Per
il contenitore SOT42, le sigle incorniciate si riferiscono
ai transistor BC200 -BC146. Per il contenitore TO72, le
sigle incorniciate si riferiscono ai transistor AF139-
AF239-AF240-AFY16-BF182-BF 183-BF200.

605
A B e D E F .
Dati tecoiel del Upi ripo rtati oella prima eolonna
CooteoUore

Tipo N Coetruttore Corri epo ndeole M Pot VCBO VCEO IC(AV) hFE fT
p Philip• 1( (VCER) (1CM) hte)
G (W) (V) (V) (A) (MHz)

IBD 1311 T0-66 M 1 291 50 40 4 25-100 1


«0250 N R, A

40251 N A 1 BDY 381 T0-3


" /117/ 50 40 15 15-60 -
40314 N R BC 140-10 T0-5 M 15/ - 30 0,7 70+ 100

40319 p R 8C 160-10 T0-5 M / 5/ - 40 0,7 50+ 100

40360 N R 2N 3019 T0-5 M /5/ - 70 0,7 40+ 100

BC 141-10 T0-5 M 15/ 1 701 0,7 70-3 50 100


40361 N R

p BC 161 10 T0-5 M 15/ 1 701 0,7 35-200 100


40362 R

R I2N 2218 Al T0-5 M 1 50 50 0,7 40-200 100


40408 N

N 8S 65 T0-5 M /3/ (90) 0,7 50+ 100


40409 R

40594 N R I RFX 341 T0-5 M / 10/ - (95) 2 70-3 50 -


40595 p R - T0-5 t / 10/ - 1951 2 70-350 -
40636 N R 8D 183 T0-3 M /115/ - 1951 15 20-70 -
AC 107 + p p (AC 125R) SOT-2/3 G 1 o, 051 15 1151 0,005 (601

p 1 AC 125 l' TO-lK M -0,225- 30 18 0,2 (55-140)


AC 116 T

p T AC l 28 K TO-lK M -l»l- 32 18 1 110


AC 11 7

p M -0,9- 20 20 0,3 30-2 50 1, 5


AC l?l s AC 128 T0-1

AC 122 p T,SE IAC 1251 T0-18 M -0,225- 30 18 o, 2 140-3001 -


AC 122 / 30 p T T0-18 M (0,09) 45 32 0,2 t«0-200) -
AC 123 p T - TO-lK M 0,1) 45 32 0,2 155-140) -
4C 12« p T 1 AC 128KI TO-lK M -1,1- 45 32 1 60 -
AC 127 N s AC 127 T0-1 M -0,34- 32 - 0,5 105 2,5

p p AC 128 T0-1 M -1- 32 1 321 1 90 1


AC l 28

AC 130 + N p IAC 127) T0-1 M (0, 1) 20 10 0,1 25+ 2+

AC 131 p T (AC 128 l T0-18 M -0,75- 30 .18 1 120 -


AC 131 / 30 p T tAC 128) T0-18 M -o, 75- 45 32 1 120 -
AC 132 p p AC 132 T0-1 M -o,s- 32 12 0,2 115 1,3

AC 150 / 30 p T IAC 125R) TO-18 M ( o, 06) 30 18 0,05 (55-1401 -


AC 151 p s IAC 1251 T0-1 M -0,9-- 32 246. 0,2 (30-2501 1,5

AC 152 p s AC 128 T0-1 M -0,9- 32 24 0,5 30-150 1,5

AC 153 p s AC 128 T0-1 M -1- 32 1321 1 50-250 1,5

AC 153 K p s AC 128 K T0-1 K M -1- 32 ( 321 1 50-250 1,5

AC 160 K p T IAC 125RI T0-18 M 10,031 15 10 0,01 (35-250) 2

AC 161 p D,SE AC 125R T0-1 M 0,15 15 - o, 1 175+1 3

AC 162 p s AC 128 T0-1 M -0,9- 32 2 0,2 180-1701 1,7

AC 163 p s AC 128 T0-1 M -0,9- 32 24 0+2 1130-3001 2,3

AC 1 70 p T IAC 1251 T0-18 M (0,09) 32 15 0,2 180-'1701 1,7

AC 171 p T AC 126) TD-18 M (0,09) 32 15 0,2 (130-300) 2,3

AC 172 ♦ N p AC 127 T0-1 M 1 o, 121 32 1321 0,01 145+ 1 1,5

AC 173 p D,SE AC 132 T0-1 0,2 32 1241 0,3 50+ 1,5

AC 1 75 N T 1 AC 187K) TO-1K M -l,l- 25 18 1 150 -


AC 176 N s 1 AC 1871 T0-1 M -1- 32 18 1 50-250 3,0

AC 176 K N s 1 AC 187KI TO-lK M -1- 32 18 1 50-2 50 3,0

4C 178 p T AC 128K TO-lK M -1, 1- 20 18 0,7 60-400 -


AC 1 79 N T (AC 187K) TO-lK M -1,l- 20 15 0,7 60-400 -

fi06
Contenitore
A B e D
D■ti tecall'.I del tlpl rtportaU aell■ prima coloaa■
E f
-
Tipo N Coetruttorr Corriepondrnlt> M Poi VCBO VCEO CAV) hFE fr
p Phillps K VCER) (CM) (hte)
G (wy (v) (V) (A) (MHz)

AC 180 p D,SE AC 128 TO-I M 0,3 32 16 1, 5 50+ 2

AC 180 K p SE AC 128r TO-IK H 0,44 32 16 1, 5 50+ 2

AC 181 N D 1 AC 127) TO-! M 0,3 32 16 1,5 50+ 3,5

AC 181 K N D 1 AC 187KI TO-IK M 0,44 32 16 1,5 50+ 3,5

AC 184 p SE AC 128 TO-! M 0,225 32 1321 0,5 - -


AC 185 N D AC 127 TO-! H 0,225 32 (321 0,5 - -
AC 186 N T (AC 187 KI T0-18 H -0,75- 30 18 0,7 120 -
AC 187 N p AC 187 TO-! M t0,8) 25 15 1 100-500 1

AC 187 K N $,1,P AC 187 K TO-IK M -o,e- 25 15 1 100-500 1

AC 188 p p AC 188 TO-! M (0,8) 25 15 1 100-500 1

AC 188 K p S,T,P AC 188 K TO-IK M -o,e- 25 15 1 100-500 1

AC 193 K p A (AC !88KI TO-IK H ( 11 25 15 1 200

AC 194 K N A AC 187 K TO-IK H ( 11 25 15 1 200 1 -


ACY 16 p T ( AC 128 KI TO-1K K -o,e- 40 30 0,6 40+ -
ACY 23 p s AC 125 TO-! M (0,15) 32 30 02 (50-150) 1,5

ACY 24 p T - TO-IK M -0,53- 70 50 0,3 40 -


ACY 32 p s AC 125R TO-! M -0,15- 32 30 0,2 (50-150) 1,5

ACY 33 p s AC 128 ( T0-11 H -]- 32 1321 1 75-350 1,5

ACY 38 p D IAC 125RI TO-5 H 1 o, 11 15 - 0,1 175+) 5+

AD 130 p s AD 149 T0-3 H -30- 32 30 3 20-100 0,35

AD 131 p s !AD 1491 10-3 H -30- 64 45 3 20-100 0,35

AD 132 p s 1 ASZ 151 T0-3 H -30- 80 60 3 20-100 0,35


AD 133 p s 1 ADZ 111 T0-41 M -36- 50 32 15 20-100 O, 30
1

AD 136 p S,T I ASZ 181 T0-8 M -11- 40 30 10 [20-100 O, 3

AD 138 .p T ASZ 16 T0-3 M -30- 40 30 A 25+ -


AD 138 / 50 p T 1 ASZ 151 T0-3 M -30- 70 50 8 25+

AD 139 p T,P AD 139 SDT-9 M -13-- 32 20 3,5 30-110 O,+

AD 142 p A ( ASZ 15) T0-3 M -30- 80 50 10 30-170 -


AD 143 p A IASZ 161 T0-3 M -30- 40 25 10 30-170

AD 145 P A 1 ASZ 161 T0-3 M -30- 15 10 30-170 -


AD 148 p s 1 AD 1391 SDT-9 M -13,5- 32 26 3,5 30-100 o,c.s
AD 149 p $,1,P AD 149 T0-3 M -27,5- 50 30 3,5 30-!0() 0,5
AD 150 p $,T AD 149 T0-3 M -27,5- 32 30 3,5 30- [(O 0,45
AD 152 p· T IAD 1621 SDT-9 M -6- 45 23 1 35-!C -
A 153 p D AD 149 T0-3 M -33- 40 1 1401 3 3+ O, 5
AD 155 p T AD 162 SDT-9 M -, 25 l» 1 !20 -
AD 159 p T 1 ASZ 17 1 T0-8 M q- 40 25 e !5+ 0,3
AD 160 p T 1 ASZ 161 TO-A M -9- 40 30 12 504 0,3

AD 161 N $,T,P AD 161 SDT-9 M d 32 20 ! 50-352 3,0


AD 162 p S,T,P AD 162 SDT-9 M b- 32 20 l 50-350 1,5

-
AD 163 p s 1 AS2 15) T0-3 M -30- 00 80 3 12,5-50 o·, 35
p
AD 164 T AD 162 SDT-9 M 25 20 l 150 -
AD 165 N T AD 161 SDT-9 M -5,3- 25 20 1 ISO -
AD 166 p s 1 BD 1321 SDT-9 ·M /27/ 60 0 t5) 150 1 IA 1 10

607
A B e D E f .
Dati tenlei dei tipi riportati ella prima olonna
Contenitore

Tipo N Cotruttorre ,orri po ndent M Po VCBO CEO IcAV» hFE T


p PHlips K VCER) (IcCM) (hte)
G (wy (V) (V) IA) (MHz)

AD 169 p T I AD 162) SDT-9 M - 45 26 1 35-160 -


A40 262 p A AD 139 SDT-9 M -10- 35 20 4 30+

A0 263 p A 1 BD 1321 SDT-9 M -10- 60 40 4 20+

ADY 26 p p A0Y 26 T0-36 M /IDO/ 80 60 25 15+ O, 1

ADY 27 p s AD 149 T0-3 M -37,5- 32 30 3,5 30-100 0,45

ADY 2B p D ASZ 15 T0-3 M /45/ 80 180) 6 - -


p p ADZ 11 T0-36 M -45- 50 40 15 15+ 0,06+
ADZ 11

ADZ 12 p p ADZ 12 T0-36 M -45- BO 60 15 15+ o,oe+

AF 102 + p p 1 AF 1061 T0-7 M (0,05) 25 - o, 01 120+) IBO

AF 106 p $,1,P AF 106 T0-72 M -0,06- 25 18 0,01 70 220

AF 109 R p $,1,P AF 109R T0-72 M (0,06) 20 15 0,01 20+ 2B0

AF 114 + p p I AF 1241 T0-7 M {0,05) 32 1321 0,01 11501 75

AF 115 + p p 1 AF 1251 TO-7 M (0,05) 32 132 1 o, 01 11501 75

p p I AF 126) T0-7 M (0,05) 32 1 321 0,01 11501 75


AF 116 +

AF 117 + p p 1 AF 1271 T0-7 M 10,051 32 1321 o, 01 11501 75

AF 11B p S,P AF 11B TD-7 M -0,38- 70 - 0,03 36 175

AF 121 p 1,P AF 121 T0-18 M ( 0,071 25 - 0,01 80 270

p AF 124 T0-72 M 0,06 32 1321 0,01 40+ 75


AF 124 S,P

AF 125 p S,I' AF 125 T0-72 M O, 06 32 t32) 0,01 40+ 75

p AF 126 T0-72 M 0,06 32 1 32 l 0,01 40+ 75


AF 126 S,P

p AF 127 TQ-72 M 0,06 32 1321 0,01 40+ 75


AF 127 S,P

AF 134 p T ( AF 124) T0-18 M 10,06) 25 118) - 11101 55

AF 135 p T (AF 125) T0-18 M (0,06) 25 118 > - 1100) 50 ·-


AF 136 p T IAF 125) T0-18 M C0,06) 25 118) - 180) 40

AF 137 p T I AF 126) T0-18 M (0,06) 25 118 l - (60) 35

AF 138 p T (AF 126) T0-18 M t0,06) 25 118) - 160+) 40

p T0-72 M 0,06 20 15 0,01 10+ 550


AF 139 $,1,P AF 139

p 106) T0-5 M (0,075) 25 - 0,01 130+ > 180

.
AF 1 78 T 1 AF

AF 180 p p ( AF 109R l T0-5 M t0,095) 25 - 0,02 - -


p T0-5 M I0,09) 30 130) 0,02 60 170
IAF 121)

.
AF 181 T

AF 185 p p 1 AF 121) T0-5 M 1 o, ll 32 132 l 0,03 - 80

AF 193 p D AF 121 T0-1 M 0,15 20 - 0,01 - -


AF 200 p s AF 121 1 T0-72) 7 -0,23- 25 - 0,01 30+ -
AF 201 p s AF 121 I TO--72) M -0,23- 25 - 0,01 20+ -
AF 202 p s AF 121 (TO-72) M -0,23- 25 - 0,03 20+ -
AF 202 s p s AF 121 S T0-72 M -0,23- 32 - 0,03 20+ -
p T0-72 M 0,0 20 15 0,0l 10+ 650
AF 239 S,T,P AF 239

T0-72 M 0,06 20 15 O,OL 10+ 780


s p

.
AF 239 $+P AF 2 39 S

p T0-72 M 0,06 20 15 0,01 10+ 650


AF 260 S,P AF 239S

p SPEC. K 10,09) 20 15 0,01 30 750


AF 2 51 T IAF 239S)

p K 10,091 20 15 0,01 10+ 650+


AF 252 T IAF 239) 1 SDT33 >

p 1 $0T33) K 10,09) 20 15 0,01 10+ 550


AF 253 T 1 AF 1391

AF 267 p p AF 267 SOT-37 K 10,06) 20 15 0,01 - 780

p T0-50 K 0,06 20 15 0,01 10+ 780


AF 279 P,S AF 279

608
Contenitore
A B e D E
Dati teniel del tipl riportati pella primos colonna
F
-
Tipo N Costruttore ,orrispodente M Pot VCBO VCEO ICAV) AFE fT
p l'hlllpo K (VCER) (1CM ) (hre)
G (w) (V) (V) (A) (MHz)

AF 280 p P,S AF 280 T0-50 K 0,06 20 15 0,01 10+ 780

AFY 11 p s (AFY 19+) ( T0-5) M -0,56- 30 15 0,07 ( 25+) 350

AFY 12 p S,T AF 106 T0-72 M -o, 112- 25 18 0,01 ( 30+) 230

AFY 13 p T ( AF 1241 T0-18 M (0,06) 25 18 0,05 11001 50

AFY 14 p T tASY 27) TO-1K -0,2- 40 20 0,25 66 20+

AFY 15 p T ( AF 1261 T0-18 M t0,65) 22 12 0,05 30-250 6+

AFY 16 p S,T,P AFY 16 T0-72 M -0,112- 30 25 0,01 10+ 550

AFY 18 p s (AFY 19+1 1 T0-51 M -0,56- 30 15 0,1 140-600) 600

AFY 19 + p p - T0-5 M -o,e- 32 32 0,15 33 350

AFY 29 p T ( AF 1261 T0-18 M (0,6) 25 18 0,05 180) 35

FY 34 p s - SPlilC. M - 40 - 0,02 10+ 3500+

AFY 37 p s I AFY 401+ T0-72 M -o, 112- 32 - 0,02 10+ 600

AFY 39 p s IAFY 401+ (T0-721 H -0,225- 32 - 0,03 20+ 500

AFY 40 + p p ( AF239 SI TD-18 M 0,12 32 20 0,02 - 700

AFY 41 + p p ( AF 2391 T0-18 M (0,061 30 25 0,01 90 650

AFY 42 p s ( AFY 401+ T0-72 M /0,16/ 30 25 0,01 10+ 650

FZ 12 + p p AF 106 TD-72 # t0,05) 20 (201 0,01 (20+) 180

ASY 14 p 1 USY 771 T0-18 M (0,081 80 40 0,25 20-100 1,5

ASY 24 p T tASY 80) T0-18 M (0,651 50 25 t0,25) 40+·- 12+

ASY 24 8 p T ( ASY 761 TD-18 M (0,65) 35 20 (0,25)- 40+ 12+

ASY 26 p P1+s ASY 21> T0-5 M 0,15 30 1251 0,3 30-80 8


MSY 27 p P,T,S ASY 27 TD-5 M 0,15 25 (201 0,3 50-150 14

ASY 28 N P,T, ASY 28 T0-5 M 0,15 30 (251 0,3 30-80 4

ASY 29 N P, T, ASY 29 T0-5 M 0,15 25 1 201 0,3 50-150 10

ASY 30 p T (ASY 801 TO-IK M -0,2- 50 25 1 o, 25 1 20+ 12+

ASY 31 + p p ( ASY 261+ SOT-2/3 G 1 O, 0751 25 1201 o, 1 20 4

ASY 32 + p F (ASY 271+ SOT-2/3 G (0,0751 25 (201 o, 1 30 6

ASY 48 p s (2N 2906 Al T0-1 M -0,9- 64 45 t0,3) 30-150 1,2

ASY 70 p s IASY 801 T0-1 M -0,9- 32 30 0,3 30-150 1, 5

ASY 73 N p ASY 73 T0-5 M 0,14 30 1201 0, 20+ 4

ASY 74 N r ASY 74 T0-5 M 0,14 30 1201 0,4 35+ 6

ASY 75 N P ASY 75 T0-5 M 0,14 30 ( 201 0,6 50+ 10

ASY 76 p p ASY 76 T0-5 M 0,24 «0 1321 0,5 25-130 0,5

ASY 77 p P ASY 77 T0-5 M 0,24 60 (601 0,5 25-130 0,5

ASY 80 p P ASY 80 T0-5 M 0,24 40 1401 0,5 60-165 0,7

ASY 81 p D ASY 77 T0-5 M 1 0,15) 60 - 0,5 30+ 2

ASZ 11 + p r (ASY 261+ SOT-2/3 G (0,075) 20 (201 0,2 1 7+ 3

ASZ 12 + p p (ASY 271+ SOT-2/3 G (0,075) 20 1201 0,2 30+ 5,5

AS z 15 p p ASZ 15 T0-3 M -30- 100 60 8 15+ -


ASZ 16 p D,P ASZ 16 T0-3 M -30- 60 32 8 35+ -
ASZ 17 p D,P ASZ 17 T0-3 M -30- 60 32 8 20+ -
AS Z 18 p ,P ASZ 18 T0-3 M --30- 100 32 8 20+ -
ASZ 20 p P,M IASY 801 T0-7 M o,o_e 40 40 0,025 t45) -
ASZ 21 + p r (BCl78Vll T0-72 M (0,08) 20 15) 0,03 50 300

609
A B e D E F .
Dati teenlel del tipl riportati ella prisa eolona
1
Tipo N Coetruttore orrispod«ente
Co atraltort"

M tet VCo VCEO ICAV) MFE


,,.
p l'hlilpe K VCER) (lo,I) (he)
G (w) (v) (V) (A) (MH±)

A$z 23 ♦ p p IBCY 70) T0-7 1 (0,05) - - 1 O, 1) -


p t0,03) 50 ( 30) 1 O, 25) - 12+
ASZ 30

AT 605 N
T

A
tASY-26)

IBO lbOl
T0-1

T0-3
'
N -50- 400 250 4 20 -
AU 103 ♦ p p t299 DO NPN) T0-3 M -10- 155 155 12 l 5+

AU 104 p p 1299 BO NPNI T0-3 M -15- !B5 1B5 10 1+

AU 105 p s IASZ-151 T0-3 M /27/ 130 b0 10 150+ 1 5

AU 106 p A 1299B0 NPNI T0-3 M -5- 320 13201 10 15-80 2

AU 10B p A IASZ 151 T0-3 M -30- 100 10 35+ -


AU 110 p A 12N 3442 NPNI T0-3 M -30- lb0 (160) 10 20+
«
AU 111 p A 1299B0 NPNI T0-3 M -5- 320 1320) 10 15-80 2

U 112 p A 1299B0 NPNI T0-3 M -5- 320 1320) 10 15-40 2

U 113

AUY 10 ♦
p

p
A

p 12N 4033)
.
1 299B0 NPN l T0-3

T0-3
M

M
-5-
be
250

70
1250)

b0
10

0,7
15-B0

40+
-
120

MUY 18 p s 1 B0 1321 T0- M -11- 6 45 B 20-100 0,3

AUY 19 p s ASZ 15 T0-3 M -30- 64 45 3 20-100 0,35

AUY 20 p s 1 ASZ 151 T0-3 M -30- BO b0 3 20-100 o,35

AUY 21 p s ASZ 15 T0-3 M -30- 65 45 10 12,5-60 0,3

-36- 65 45 10 13-60 0,3


AUY 21 A p A 'IASZ 151 T0-3
"
AUY 22 p s AS2 15 T0-3 M 36 BO b0 B 12,5-60 0,3

BO 60 8 13-60 0,3
AUY 22 A p A IASZ 151 T0-3
" 3-

AUY 2B p A tASZ 151 T0-3 M -30- 90 65 b 20+ 0,25

AUY 29 p s CADZ 11 l T0-3 M -3- 50 32 15 20-100 0,

AUY 30 p o ASZ 15 T0-3 M /45/ 100 - 10 - -


AUY 31 p o ASZ lb T0-3 M /45/ b0 - 6 - -
AUY 32 p o ASZ 15 T0-3
" /45/ BO - 3 - -
AUY 33 p o ASZ lb T0-3 M /45/ b0 - 3 - -
AUY 34 p s IASZ 15) T0-3 M -30- 100 BO 3 12,5-60 0,35

AUY 35 p A 1 ASZ lb) TO-B -11- 70 25 10 35-260 2,5


"
AUY 36 p A - TO-B M -11 70 25 10 100+ 3

AUY 3B p A 1 ASZ 15 l T0-3 M -30- 130 70 10 30-190 4

BC 26 J • p 1 8C 179 TO-18 M 0,3 20 20 0,1 1125-500) -


BC 100 N T IBD 1151 T0-5 M -2,5- 350 300 0,15 40 10

BC 10 7 A N I,S,T,P BC 107A TO-18 M 0,3 45 45 0,l 1220) 300

C 107 B ·N I,S,T,P BC 107B T0-1B M 0,3 45 45 0,1 13301 300

BC 10B A N 1 ,S, T ,P BC IOBA T0-1B M 0,3 20 20 o, 1 1220) 300

BC 10B B N .1 ,S, T ,P BC IOBB T0-1B M 0,3 20 20 0,1 1330) 300

BC 10B e N 1,S,T,P BC IOBC T0-1B M 0,3 20 20 o, 1 t600) 300

BC 109 B N I ,S, T,P BC 109B T0-1B M 0,3 20 20 o, 1 ( 330 l 300

C 109 e N 1,S,T,P BC I09C T0-1B M 0,3 20 20 o, 1 1600) 300

BC 110 N S,T ( BF 177) T0-1B M 0,3 BO BO o, 05· 30+ 100

BC 112 ♦ N 8C 16 MINI K 0,05 20 20 0,05 100-2B0 150

c 113 N F BC 23B8 1 T0-1B l K 0,2 - 25 - 350 -


BC 114 N F BC 239B 1 TO-!Bl K 0,2 - 25 - 350 -
BC 115 N F BC 237 A 1 T0-51 K 0,3 40 30 - 200 -

610
A B e D E F ■

Contenitore
Dati teeiel del tipl riportati ella prima eolonna

Tipo N Coetruttol"I' ,orripondente M het VCBO VcEO ICA ) MFE tr


p l'hlllpe K (VCER) (cM) (he)
G (wy (VJ (V) (A) (MHz)

8C 116 p F 1 8C 307 V 11 IT0-51 K 0,3 60 40 - 100 200

8C 11 7 N F 8F 178 ( T0-51 K 0,3 120 120 - 50 60

8C 118 N F 8C 237A (T0-181 K0,2 45 45 - 80 350

8C 119 N F 2N2218 I T0-51 M 0+8 60 30 - 40+ 40+

8C 120 N F 2N2218 T0-5 M /3/ - 30 - 60 -


8C 121 8 L N s 18C 146GN) MINI K 0,25 5 5 0,08 ( 5201 250

8C 121 y w N s 18C 146YW 1 MINI K 0,25 5 5 0,08 11751 250

8C 121 G R N s 18C l46YW I MINI K 0,25 5 5 0,08 12901 250

8C 121 W B N s 18C 146Rl> I MINI K 0,25 5 5 0,08 11001 250

8C 122 JI L N s 18C 146 GNI MINI K 0,25 30 20 0,08 15201 250

8C 122 y w N s 18C 146YW I MINI K 0,25 30 20 o,oe 117 51 250

8C 122 G R N s (8C l46GNI MINI K 0,25 30 20 0»08 ( 2901 250

8C 122 H N s 18C l46Rl> I MINI K 0,25 30 20 0,08 (1001 250

8C 12 3 N s - MINI K 0,25 5 30 o,oe ( 75-5001 250

c 125 N F !8C 3371 IT0-51 K 0,3 50 30 - 60 0+

8C 126 N F (C 338) (T0-51 K 0,3 35 30 0,6 60 200+

8C 127 N F C 1+6RD MINI K 0,075 25 20 - 100 30

8C 12 8 N F 8C 16 GN MINI K 0,1 25 20 - 300 30

8C 129 N T ( 8C 1071 T0-18 M ( o, 13 51 45 45 o, 1 ( 125-5001 300

8C 130 N T ( 8C 1081 T0-18 M (0,135) 20 20 0,1 (125-9001 300

8C 13 1 N T !8C 1091 T0 -18 M !O, 13 51 20 20 0,1 (240-9001 300

8C 132 N F 8C 238A ( T0- 181 K 0,2 30 25 - 22 0 60

8C 134 N F (8C 237 ) ( SOT3 0) K 0,2 45 445 - 250 350

8C 13 5 N F ( 8C 237 Al ( T0 -51 K C,2 45 45 - ( 1101 200+

8C 13 6 N F !BC 237A I 1 T0 -51 K 0,3 60 40 - 1851 80

p F 18C 3271 ( T0 -51 K 0,3 40 40 0,6 t85) bO+


8c 13 7

8C 138 N F 2N 2 219 T0-5 M 0,8 60 30 - 100 40+

8C 139 p F 2N 2904 T0- 5 M /3/ 40 40 - 40

N p, I ,S, T 8C 140 - 6 T0-39 M -3,7- 80 40 1 40-100 50


8C 140 - b

N P, 1,S, T 8C 140 - 10 T0-39 M -3,7- 80 40 1 63-160 50


BC 140 -10

N P,1,S,T 8C 140 - 16 T0-39 M -3,7- 80 40 1 100-250 50


BC 160 -16

M -3,7- l 40-100 50
8C 141 - N P, 1,5, T C 11 - 6 T0-39 !OC 60

-10 N P, 1,5, T 8C 141 - 10 T0-39 M -3,7- 100 60 1 63-160 50


8C 141

-16 N P, 1 ,S, T 8C 141 - 16 T0 -39 M -3,7- 100 60 1 100-250 50


ec 1+1

N F C 1 1-6 T0-5 M 0,8 80 60 1 2c» 0


8c 162

p F C 161-6 T0-5 M 0,7 60 60 1 20+ 100


8C 143

C 16 N F 2N 2218A T0-5 M /3/ - 40 - 40 -


8C 145 N F BF 178 1 T0 -51 K 0,3 120 120 - 1 301 -
BC 16 N p C 16 SOT-42 K 0,05 20 20 1 o, 051 115-380 150

c 167 N S,T,P 8c 147 $0T-25 K 0,22 50 5 0,1 1125-5001 300

N S,T,P 8C 148 SOT-25 K 0,22 30 20 o, 1 1125-9001 300


BC 16

N S,T,P 8C 149 SOT-25 K 0,22 30 20 o, 1 1240-9001 300


BC 1649

8C 153 p F 8C 307 A ISOT3 01 K 0,2 0 40 - 230 -


8C 15 p F 8C 307 A ISOT3 01 K 0,2 0 40 - 230 -

611
A 1 e D E F ■

ostenitere D■tl tec-atel del llpl rlport■II ■ella prima f'Oloa■■


Tlo N oetratore ,errledete 111 tet VcO VCEO AV) 11n; l'r
• l'hlllpo 11(
G (w) (V)
(VCE)
(V)
CM)
(A)
(he)

(MHE)

BC 155 N ·T IBC 1461 SPEC. K 10,051 5 5 o, 05 185-9001 50+


BC 156 N T C 16 IIJNI K (0,05) 5 5 0,05 185-9001 50+
c 157 p $,1,P BC 157 SGT-25 K 0,22 50 45 o, 1 175-2601 ·130
BC 15 8 p S,T,P BC 158 SOT-25 K 0,22 30 25 0,1 175-5001 130
9C 159 p S,T BC 159 SOT-25 K 0,22 25 20 0,l 1125-5001 130
BC 160 - 6 p P,l,S,T BC 160 - T0-39 M
6 -3,7- 40 40 1 40-100 50
BC 160 -10 p P,1,S,T BC 160 - 10 T0-39 M -3,7- 40 40 1 63-160 50
BC 160 -16 p P, 1 ,S, T BC 160 - 16 TU-39 M -3,7- 40 «0 1 100-250 50
C 161 - b p P, 1,S, T BC 161 - 6 T0-39 M -3,7- 60 60 1 40-100 50
BC 161 -10 p P,I,S,T BC 161 - 10 T0-39 M -3,7- 60 60 l 63-160 50
BC 161 -1 p P, 1 ,S, T BC 161 - 16 T0-39 M -3,7- 60 60 1 100-160 50
BC 167 N S,T BC 237 10-92 K 0,18 50 45 0l 1125-5001 300
BC 168 N S,T BC 238 T0-92 K 0,18 30 20 0,1 1125-9001 300
C 169 N S,T BC 239 T0-92 K 0,18 30 20 0,1 1240-9001 300
BC 170 4 N 1 BC 238 A IT0-92I K 0,3 20 20 0,l 35-100 100
BC 170 8 N 1 BC 2 38 A IT0-92I K 0,3 20 20 0,1 80-250 100
BC 170 e N 1 238 IT0-92) K
C 0»3 20 20 º• 1 200-600 100
BC 171 4 N 1 BC 237 A (10-92) K c,3 45 45 O,l [220 250
BC 171 B N 1 BC 237 8 IT0-92I K 0,3 45 45 o, 1 320 250
BC l 72 4 N 1 IC 238 A 1 T0-92) K 0,3 20 20 0,1 220 250
c 172 8 N 1 BC 238 8 IT0-92) K 0,3 20 20 0,1 320 250
c 172 e N 1 BC 238 C IT0-92) K 0,3 20 20 0,1 620 250

c 173 8 N 1 BC 239 8 IT0-921 K 0,3 20 20 0,1 40+ 300

BC 173 e N 1 BC 239 C 1 T0-921 K 0,3 20 20 O, l 100+ 300

BC 174 4 N 1,P BC 174 A 1 T0-92) K 0,3 70 4 0,1 1125-260) 200

C 174 8 N 1,P 8C 174 e tT0-92) K 0,3 70 64 O, l 1240-500) 200

BC 177 p S,T,P c 177 T0-1 M 0,3 50 45 0,1 175-2601 130

BC l 78 p S,T,P BC 178 T0-18 M 0,3 30 25 o, l 175-500) 130

BC 179 p S,T,P BC 179 T0-18 M 0,3 25 20 0,1 (125-5001 130

BC l 81 p TI I BC 308 VI> s0r-30 K 0,3 40 25 0,2 60+ -


BC 182 N T BC 174 SOT-30 K 0,3 60 50 0,1 200 150+

BC l 83 N TI IBC 237A) SOT-30 K 0,3 45 30 O, l 100+ 150+

BC 184 N TI IBC 239 81 SOT-30 K 0,3 45 30 0,1 400 150

se 185 N F
p
. 2N 2219 T0-5 M 0,8 60 30 111 40-130

140+)
-
60
BC 186 ♦ N BC 107 A T0-18 M 0,3 40 25 0,1

BC 187 ♦ p p BC 177 VI T0-18 M 0,3 30 25 O,l 1140) 150

C 190 4 N 1 IBC 107 A) T0-18 K 0,3 70 6 0,1 1125-260) 200

BC 190 8 N 1 IBC 107 A) T0-18 M 0,3 70 64 0,1 1240-500) 200

BC 192 p 1 2N 2907 T0-18 M 0, 25 25 0,5 60-180 100+

C 194 N T IBC 246-Bl>I TOll-13 K 1 o, 11 - 25 0,02 40-250 250+

C 196 4 p T ese 200 Bl>I MINI K (0,051 30 30 10, 11

8 196 4 p T I8C 200 GNI MINI K (0,05) 30 30 10, 11 2460-500

BC 196 8 p T 1 BC 200 ni 1 MINI K 10,05) 30 30 10, 11 125-260

BC 197 N T IBC 2378) IIINI K 10,051 50 45 0,1 220 300


Co atnltorre
A B e D E
Dati terwlel del tipi ripo rati ella pri a rolomna
F
-
Tipo N oetruttrre torriepondntr M Pt Vco VCEO IAV) hFE ,,.
p Phtllpo K VCER) CM) (he)
G (wy (v) (V) (Al (MHz )

c 198 N T ( 8C 146 YW) MINI K (0,05) 30 20 o, 1 220 300


C 199 N T 18C 146GN) MINI K (0,05) 30 20 0,1 400 300
8C ZOO p p 8C ZOO SOT-42 K o,os 20 20 0,05 75-250 90
8C 201 p s (8C 2001 MINI K 0,25 5 5 0,08 150-5001 80
8C 202 p s 18C ZOOTV) MINI K 0,25 30 20 0,08 (50-260) 80
8C 203 p s ( 8C ZOO ll/1 MINI K 0,25 45 30 0,08 150-2601 80
8C 204 p SE 8C 307 1 SOT301 K 0,36 45 45 o, 1 50-500 zoo
8c 213 p TI 18C 307 VII SOT-30 K 0,3 45 30 o,z 0-400 zoo
8C 214 p TI 18C 307 Al SOT-30 K 0,3 5 30 o,z 16«0-400 zoo
8C 215 4 p SE 8C 327 1 sano, K 0,% 50 30 0,5 40-120 zoo
8C 215 8 p SE 8C 327 1 SOT301 K 0, 50 30 0,5 100-300 200
8C 216 N SG 18C 107 Al T0-18 M 0,69 45 45 0,02 40 70
8C 220 N F 18C 237 Al 1 SOT301 K 0,2 30 25 0,05 225+ -
6c 221 p SG 8C 328 T0-105 K 0,3 30 30 0,5 50-115 150
8C 222 N SG 8C 338 T0-105 K 0,3 30 30 0,5 50-115 150
8C 223 N TI 8C 337 SOT-30 K 0,36 50 30 0, 100-450 -
p
8C 224 TI BC 308 8 T0-92 K 0,25 30 30 0,03 150-450 -
8C 225 p F 18C 307 AJ I SOT301 K 0,2 40 0 0,1 190) 70
p
8C 231 4 TI 8C 327 T0-92 K 0,625 0 30 0, 100-300 -
p
8C 231 8 TI BC 327 T0-92 K 0,625 40 30 0, 200-450 -
i
BC 232 4 TI 8C 337 T0-92 K 0625 40 30 0, 100-300 -
6c 232 e N TI 8C 337 T0-92 K 0,625 40 30 0, 200-450 -
6c 237 N 1,P 8C 237 SOT-30 K 0,3 50 45 º• 1 110-450 300

c 238 N T,P 8C 238 SOT-30 K 0,3 30 20 0,1 110-800 300

8C 239 N T,P 8C 239 sOr-30 K 0,3 30 20 0,1 200-80-0 300

8C 250 4 p 1 8C 308 VI 1 T0-921 K 0,3 20 20 0,1 35-100 1O

8C 250 8 p 1 8C 308 V 1 I T0-921 K 0,3 20 20 o, 1 80-250 180

8C 250 e p 1 8C 308 8 IT0-921 K 0,3 20 20 o, 1 200-600 180

BC 251 4 p 1 8C 307 A I T0-921 K 0,3 45 45 º• 1 200 200

8c 251 8 p 1 l8C 308 81 IT0-921 K 0,3 45 45 o, 1 400 200

8C 251 e p 1 1 8C 308 8) IT0-921 K 0,3 45 45 o, 1 600 200

8C 252 4 p 1 8C 308 A I TIJ-921 K 0,3 20 20 0,I 200 200

8C 252 8 p 1 8C 308 8 (TO-92) K 0,3 20 20 O, 1 400 200

8c 252 e p 1 IBC 308 81 IT0-921 K 0,3 20 20 0,1 600 200

8C 253 A p 1 8C 309 A IT0-921 K 0,3 zc 20 O, 1 1125-2601 zoo

8C Z 53 8 p 1 8C 309 IT0-92) K 0,3 20 20 o, 1 1240-5001 zoo

8C 253 e p 1 18C 309 81 IT0-921 K 0,3 20 20 o, 1 1450-9001 200

8C 254 N TI 1 8C 307 A) TG-92 K 0,25 100 55 0,03 50-600

8C 255 N TI 18C 3371 T0-92 K 0,625 100 55 0,03 50-600

8C 256 4 p 1 18C 307 A) (T0-92) K 0,3 64 64 O, 1 1125-2601 200

8C 256 8 p 1 18C 307 A 1 IT0-921 K 0,3 64 4 o, 1 1240-5001 200

8C 257 p s 1 8C 3071 T0-92 K 0,22 - 45 O, 1 175-2601 130

C 258
., 10-92 K 0,22 - 25 O, 1 175-5001 130

8C 259
p
p
I s
s
1 8C 3081

18C 3091 10-92 K I O, 22 - 20 o, 1 1125-500 130

613
1
1
A B e D E F .
1 Dati teeaii del tlpi riportati nella prima colona
Contenitore

Tipo N Co truttore ,orrispo ndente M Po VCEO ICAV) hFE fT


1 vceo
p Philip• K VCERO ICM) thte'
1
G (w (V» (V» (A IMHzi

se 260 A p 1 8C 178 VI T0-18 M o, 3 20 20 0,1 35-100 180

Be 2 60 8 p 1 Be 178 VI T0-18 M 0,3 20 20 0,1 80-250 180

se 260 e p 1 8C 178 B T0-18 M 0,3 20 20 0,1 200-600 180

se 261 A p 1 se l 77 A T0-18 M 0,3 45 45 O, 1 (125-260) -


8c 26l 8 p 1 8CY 79 Ix TO-! 8 M 0,3 45 45 O, 1 {240-5001 -
se z 62 A p 1 8C 178 A TD-18 M 0,3 20 o, 1 ( 125-2601 -
8c 262 8 p 1 se 178 8 TO-! 8 M 0,3 20 0,1 1240-500) -
8C 263 A p 1 Be 1 79 A T0-18 M 0,3 20 0,1 (125-2601 -
se 263 8 p 1 se l 79 8 TO-! 8 M 0,3 20 O, 1 1240-5001 -
se z 66 A p 1 IBe 307 Al T0-92 K 0,3 64 6 o, 1 (125-2501 zoo
se 266 8 p 1 (8C 307 Al T0-92 K 0,3 64 64 o, 1 {240-500) zoo
8C 267 A N A IZN 2222 Al T0-18 M 0,375 50 95 1 125-260 150

se 26 7 8 N A (C 337) T0-18 M 0,375 50 45 1 240-450 150

se z 68 N A 1 Be 3381 T0-18 M 0,375 30 20 1 1125-9001 150 3-

8C 269 N A 1 Be 1091 T0-18 M o, 375 30 20 1 1240-9001 150

se 270 N A 1 se 3381 TO-18 M O, 3 75 20 20 1 150-9001 150

c 271 N A (8C 338) T0-1B M 0,3 25 25 11) 100-200 175

se 272 N A (8C 337) T0-18 M 0,3 45 45 111 125-300 175

8C 283 p F 1 ZN 29 061 T0-1B M 0,4 30 30 10,6) «0-270 -


ee 2 85 N F IBF 3361 T0-18 M 0,36 120 120 0,1 30• 80

8C 286 N F 8C 141-16 T0-39 M 0,8 70 60 1 170 100

8C 287 p F Be 161-10 T0-39 M 0,8 6 60 1 90 zoo


IBFX 34) 10-39 M 0,8 80 40 5 160 80
8C 288 N F

se 289 N F se 107 T0-18 M 0,36 45 0 o, 1 100- 600 -


se 290 A N F se 107 8 r0-18 M 0,36 45 40 o, 1 200-600 -
C 291 p F eev 7'1 VIIII T0-18 M 0,36 45 45 o,z 100-300 -
8c 292 p F ecv 79 x T0-18 M 0,36 45 45 o,z 100-600 49

1 BFX 34) T0-39 M 0,8 80 60 5 30-200 80


C 293 N F

p (C 327) T0-18 M O, 3 75 50 45 1 75-260 150


C 297 A

0C 297 p p A e se 307Al IT0-18) K o,zz 50 45 0,2 1125-500) 150

p t8C 328) T0-1B M 0,375 30 25 l 75-500 150


se 298 A

ZN 3019 T0-39 M /6/ 120 80 1 40-240 120


se 300 N A

BC 1«l-6) T0-39 M /6/ 90 60 l 40-240 120


se 30 l N A

M -5- BO 45 l 40-260 120


se 302
"'
p
A (8C 1«0-6) T0-39

10-39 M /6/ 90 65 l 40+ 60•


se 303 A ZN 4036

p A I C 160-6) T0-39 M -5- 80 45 l 40-240 60+


8C 304

p P, S, T BC 307 SOT-30 K 0,28 50 45 o, 1 7 5-220 150


8C 307

p P,S,T se 308 SOT-30 K 0,28 30 25 O, l 75-450 150


se 308

p r,s,r 8C 309 SOT-30 K 0,28 25 20 O, l 110-450 150


se 309

BC 313 p 5E se 160-6 T0-5 M o,e 80 40 l 40-150 zoo


N F IBD 1391 T0-1B M 0,18 100 100 0,5 30• 50
8C 316

8c 315 p T1 IBe 415 Al T0-92 K 0,3 45 35 0,1 t125+) zoo


A p M (8C 327) T0-92 K 0,31 50 45 0,25 110-220 300
se 320

p M (8C 3271 T0-92 K 0,31 50 45 0,25 220-450 300


8c 320 8

614
A B e D E F
Cotitore Uali te-c-aici del tipl rlport■ti ae-11■ prima c-oloan■

Tipo N Coetruttore ,orrispondeatr M Pot VCO ] VCEO ICAV) hFE fr


p P'hilipe K VCER) ICM) (hre)
G (w» (V) (Al (MHz)

BC 327 P I P, S, T BC 327 T0-92 K I O, 5 50 45 < 0,8) 100-530 100

BC 32 B P I P, S, T BC 32B T0-92 K I O, 5 30 25 1 0,8) 100-530 100


BC 333 N ] M (BC 239 Bl T0-92 K I O, 31 25 25 0,05 100+ 50
BC 334 P I M IBC 309 Al T0-92 K I O, 31 25 25 0,05 100+ 50

BC 335 N [M IBC 239 8) T0-92 K I O, 31 25 20 o, 05 100+ 50

BC 336 P I M 18C 309 Al T0-92 K I O, 31 25 20 0,05 100+ 50


BC 337 N I P,S,I 8C 337 T0-92 K I O, 5 50 45 t0,8) 100-530 200
BC 33B N I P ,S, T BC 338 T0-92 K I O, 5 30 25 0,8) 100-530 200

BC 340 - 6 N 1 1 2N 2218 A T0-39 M] 0,8 40 40 0,5 40-100

BC 340 -10 N 1 1 2N 2219 A T0-39 M I O, 8 0 40 0,5 63-160


BC 340 -16 N 1 1 2N 2219 A T0-39 M] 0,8 40 40 0,5 100-250

8C 341 - 6 N 1 1 8C 141-6 T0-39 M] 0,8 60 60 0,5 40-100

BC 341 -10 N I l 8C 141-10 T0-39 M] 0,8 60 60 0,5 63-160

8C 342 N I M 18C 141-6) ( T0-5) M 1 0,8 70 60 20+ 100

BC 343 P I M 18C 161-6) (TO-5) M] 0,8 70 60 20+ 100


BC 344 N I M (80 139 (T0-5) M] 0,8 90 80 20+ 100
BC 345 P I M 1 B0 140) (TO-5) M] 0,8 90 80 20+ 100
8C 347 N I M 8C 237 A/8 1 T0-92) K I O, 3 50 45 40-3"/0 200 3
BC 34B N I M 8C 237 A/8 (10-92 K] 0,3 35 30 40-370 200
BC 349 P I M BC 308 VI/A tT0-92) K] 0,3 25 20 40-3 70 200

BC 350 P I M 8C 307 VI/A IT0-921 K 1 0,3 50 45 40-370 200


BC 351 P I M 8C 307 VI /A (T0-92) K 10,3 35 30 «0-370 200
BC 352 P I M BC 308 VI /A IT0-92) K 0,3 25 20 40-370 200

BC 354 N [ M 18C 238 A/8) 1 T0-92 K I O, 31 30 25 0,2 63-630 200

BC 355 P I M 18C 308 Vl/8) 1 T0-92 K I O, 31 30 25 0,2 63-370 200

BC 357 P I M 8C 308 1 T0-92 K I O, 31 25 25 100-500 200

8C 360 - 6 P 1 1 2N 2906 T0-39 M1 0,8 40 0 0,5 40- 100

BC 360 P 1 1 2N 2905 T0-39 M 1 0,8 40 40 0,5 63- 160

BC 360 -16 P I I 2N 2905 T0-39 M] 0,8 40 40 0,5 100-250

BC 361 - 6 P I I 2N 2904 A T0-39 M] 0,8 60 60 0,5 1 40-100

BC 361 -10 P I I 2N 2905 A T0-39 M] 0,8 60 60 0,5 63-160

BC 370 P I A 18C 328) T0-18 M 1 0,375 20 20 0,5 50-500 150

BC 377 N I A i8C 337) T0-18 MI 0,375 50 45 75-500 200

BC 3 7B N I A 18C 338) T0-18 M[ 0,375 30 25 75-500 200

c 381 P I T1 8C 328 $0T-30 K] 0,625 40 25 0,2 60+

BC 3B2 N I TI BC 414 A/8 SO1-30- K] 0,3 50 45 100-850

BC 383 N I T1 8C 413 8/C SOT-30 KI 0,3 45 30 O, 1 100-850

BC 3 B4 N I T1 8C 413 B SOT-30 K 0,3 45 30 250-450 150

BC 3B5 N TI BC 23 7 ( SOT30) KI o, 3 45 45 O, 1 125-500 150

BC 3B6 N I T1 BC 238 ( SOT30l K 0,3 30 20 O, l 125-900 150

BC 3B7 N I M 18C 337) T0-92 1 0,31 35 30 0,6 40-300 390

BC 3 BB P I M (BC 327) T0-92 MI 0,31 35 30 0,6 40-300 260

BC 397 P I F 18C 161-61 T0-5 M] 0,7 50 50 20+

BC 39B N I F (8C 1«1-6) T0-5 M] 0,8 60 50 20+

'----------'--------'---------'------

615
¡\ B e D E F ■

D■tl tec-ald del llpl rtpo rtatl ae-11 ■ prima r-oloaaa


Contenitore
Tipo N Coatruttorr Corrispo»dente M Pot VCBO VCEO IcAV) MFE tr
p Phlllp■ K (VCERO (lcr,I) (he)
G (wy (V) (V) (A) (MHz)

BC 395 A N F ( 8C 146 YW) MINI K 0,075 30 20 0,075 125-260

8C 399 B N F (BC 146 GNI MINI K 0,075 30 20 0,075 240-500

8C 407 N p 8C 237 T0-106 K ( 0,1) 50 45 º• 1 110-4650 300

8C 408 N p 8C 238 T0-106 K (0,11 30 20 0,1 110-800 300


8C 409 N p 8C 239 T0-106 K 10, 11 30 20 o, 1 200-800 300
8C 413 N p 8C 413 SOT-30 K (0,24) 45 30 1 o, 11 2460-900 250
8C 414 N p 8C 414 SOT-30 K (0,24) 50 45 ( 0,11 240-900 250

8C 415 p p 8C 415 SOT-30 K 40,26) 45 30 1 o, 11 240-900 200

C 16 p p 8C 416 SOT-30 K 10,241 50 45 10,11 260-900 200


8C 429 N TI SOT-32 K /6/ 45 45 1 50+ 100
8C 430 p TI SOT-32 K /6/ 45 45 1 50+ -
8CW 34 N TI 12N 2222 Al T0-18 M 0,36 80 45 ( o, 51 60-220 150
8CW 35 p TI 12N 2907 Al TO-1 M 0,36 80 45 (0,5) 60-220 150
8CW 36 N TI 12N 2222 Al T0-92 K 0,36 80 45 ( o, 51 60-220 150
8CW 37 p TI 12N 2907 Al T0-92 K 0,36 80 45 10,51 60-220 150

BC 6 N p 8CW 46 SOT-33 K < o, 15) 80 60 0,2 130 300


8CW 47 N p 8CW 47 SOT-33 K ( 0,151 50 45 0,2 130 300
8CW 48 N p 8CW 48 SOT-33 K (0,15) 30 20 0+2 130 300
8CW 49 N p 8CW 49 $0T-33 K 10,151 30 20 0,2 130 300
8CW 56 p p 8CW 56 SOT-33 K 1 o, 15) 80 60 0,2 130 130
8CW 57 p p 8CW 57 SOT-33 K 10,151 50 45 0,2 130 130
8CW 58 p p 8CW 58 SOT-33 K (0,15) 30 20 0,2 130 130

8CW 59 p p 8CW 59 SOT-33 K 1 o, 15) 30 20 02 130 130

8C 69 p p BC 69 SOT-23 K 0,15 50 45 1 o, 21 120-260 150

8CW 10 p p 8CW 70 SOT-23 K 0,15 50 45 t0,2) 215-500 150

8CW 71 N p 8CW 71 SOT-23 K 0,15 50 45 1 o, 21 110-220 300

8CW 72 N p BC 72 s0T-23 K 0,15 50 45 1 o, 21 200-+650 300

8CW 85· p TI 12N 2907 Al SOT-30 K 0,3 90 60 0,2 80-200 200

.
8CW 86 p TI l8C 177 Al SOT-30 K 0,3 70 50 0,2 150-350 200
o, l)
.
BCY 30 p p 1 8CW 56 Al TD-5 M 0,25 66 64 1 18 1,2

..
8C Y 31 p p 18CW 56 Al T0--5 M 0,25 64 64 t0,1) 28 1,7

BC Y 32 p p (8C 56 A) TD-5 M 0,25 64 64 e O, l J 35 2,5

.
8CY 33 p p CY 78 VII l T0-5 M 0,25 32 32 <O, l > 18 1,5

.
8CY 34 p p 18CY 78 VIII TD-5 M 0,25 32 32 ( o, 11 28 2,4

8C Y 38 p p 2N 2904) t0, 5)

.
TD-5 M 0, 32 32 13 1,5

. o, 51
BC Y 39 p p 12N 2904 Al T0-5 M 0, 6+ 64 C 19 1, 5

.
BCY 40 p p 12N 29041 T0-5 M 0,6 32 32 (0,5 l 23 2,5
BC Y 54 p p t2N 2904 A) T0--5 0,4 50 50 C o, 5) 25 2
"
BC Y 55 N p 8CY 55 SPEC , M (2X0,31 45 45 amplif.diff. a baseo rumore

B8CY 5 N p 8CY 56 TD-18 M 0,3 45 45 t0, 2) 100-450 85

8CY 57 N p 8CY 5 7 T0-18 M 0,3 25 20 1O,21 200-800 100


8C v s 8 A N I ,S BCY 58 Vil TD-18 M 0,39 32 32 0,2 12001 300
8CY 58 8 N ).s CY 58 V l)) T0-18 M 0,39 32 32 1 o, 2 t260) 300
€Y 8 e N 1, s, P BCY 58 IX TO -! 8 0,39 32 32 1 o, 2 13301 300
"
1

616
Contr-nitort•
A B e D
Dati tecniel del tlpi riportati ella prima colona
E F
-
Tipo N Costruttort" Corriap dente M Pot VCO VCEO IcAV» hFE fT
p fJhllips 1( (hte)
(VCER) 1CM )
G (W) (V) (V) (Al (MHz)

BCY 5 B o N I,S,P BCY 5BX T0-18 M o, 39 32 32 0,2 15201 300


BCY 59 A N I ,S, T.,p BCY 59VII T0-18 M 0,39 45 45 0,2 1200) 300
BCY 59 B N I ,S, T ,P BCY 59V II I T0-18 M 0,39 45 45 0,2 1260) 300
BC Y 59 e N 1 ,S, T ,P BCY 59!X T0-18 M 0,39 45 45 0,2 13301 300
BCY 59 o N I,S,T,P BCY 59X T0-18 M 0,39 45 45 0,2 (520) 300
8CY 65 ♦ N S,P 1 C 174) TO-18 M -1- - 60 0,2 1125-700) 300
8CY 66 N S,P BCY 59VI 11 T0-18 M -1- 45 45 0,2 180+ 300
BCY 67 p s IBCY 71) T0-18 M 10,771 45 0,05 180-630 180
BCY 70 p p BCY 70 T0-18 M 0,35 50 40 1 o, 2) 50+ 200
BCY 71 p p BCY 71 T0-18 M 0,35 45 45 1 o, 2) 100+ 200
BCY 72 p p 8CY 72 T0-18 M 0,35 25 25 1 o, 2) 50+ 200
BCY 78 p S,P BCY 78 T0-18 M (0,3) 32 32 1 o, 21 130-700 180
BCY 79 p S,T,P BCY 79 T0-18 M 1 o, 31 45 45 1 o, 21 130-500 180
BC Y 85 A N TI 1 BCW 46 A 1 SOT-30 K 0,3 100 60 02 100-300 200
BCY 85 B N TI (BCW 4p 81 SOT-30 K 0,3 100 60 0,2 250-400 200
BC Y 86 A N TI IBC 107 Bl SOT-30 K 0,3 80 50 02 250-450 200
BCY 86 8 N TI 18CY 59 XI $0T-90 K 0,3 80 50 0,2 400-600 200
8CY 87 N P 8CY 87 T0-71 M

8CY 88 N P 8CY 88 T0-71 M

8CY 89 N P 8CY 89 T0-71 M

cz 13 ♦ p p (8C 200RD) SOT-19 M (0,08) 20 1201 0,01 1251 1,5


8cz 1« ♦ p p 18C200RDJ SOT-19 M t0,081. 20 1201 0,01 155) 1,5

BD 106 A N 1 80 124 SOT-9 M /ll,5/ 36 36 2,5 50-150 100

80 106 8 N 1 - SOT-9 M 11, 5 36 36 2, 5 100-300 100

80 107 A N l 1 80 1241 SOT-9 M / 58-/ b4 6 2,5 50-150 100

80 107 8 N l - SOT-9 M /11,5/ b4 b4 2,5 100-300 100

80 109 N s 180 1241 SOT-9 M -18,5- 60 40 3 30-300 30+

80 111 N F 180Y 921 T0-3 M -15- 60 60 10 100 -


80 113 N F 180 14 5 l T0-3 M 15 60 60 10 60 100

80 115 N p 80 115 T0-39 M -6- 245 .180 0,15 60+ 1645

80 116 .N F (8D 165) T0-3 M -15- - 60 - 60

80 119 N F - T0-66 M -,- 300 300 0,4- 120

80 120 N F - T0-66 M 7,5 150 150 - 170 30


'
80 124« N 89 124 T0-9 M -10- 70 45 14) 50+ 120

80 127 N T - SOT-32 K -B,9- 350 300 O, 15 50+ 10+ ,

80 128 N T - SOT-32 K -8,9- 400 350 0,15 30+ 10+

80 129 N T - SOT-32 K -,9- 350 350 0,15 «0+ 10+

80 130 N s 2N 3055 1 T0-31 M -100- 100 0 15

80 131 N p 80 131 SO T-3 2 K -11- 45 45 3 40+ 60

80 132 p p 80 132 SOT-32 K -ll- 45 445 1


40+
1 60
80 135 N P,S 80 135 SOT-32 K -6,5- 45 445 .: 1, 5 1 4«0-250 250

80 136 p P,S 80 136 SOT-32 K -6,5- 45 45 1 O, 5 40-250 75

80 137 N P,SE,S,T 80 137 SOT-32 K -6,5- 60 60 1 o. 5 250

80 138 p P,S 80 138 SOT-32 K -,5- 60 60 /0,5 140-160 75


1
1 1

617
Cotenitore
A B e D
Dati teuiei dei tipi riportati nella prima colona
E f
-
Tipo N Costruttore ,orrispondente M Pe+ VCO VCEO ICAV hFE fT
p l'hlllp• K (1CM)
(VCER) (hte)
G (w) (V) (V) (A) (MHz)

8D 139 N p BD 139 SOT-32 K -6,5- 80 80 { l, 5 1 40-160 250


BD 1«O p P,SE,S,T BD 140 SOT-32 K -6,5- 80 ( 1, 5)
80 75

BD 141 N A 2N 3442 T0-3 M / 11 7 / 140 120 B 20-70 1,3

BD 142
sN
A I2N 30551 T0-3 M /117/ 50 50 15 20-50 1, 3

D 144 N p BD 144 T0-3 M -7- B00 IBOOJ 1 0,25) 20+ 12


8D 145 N p 8D0 145 T0-3 M -15- 150 150 110) 445 100

BD 15 7 N M - ISOT32J K 1201 - 250 0,5 30+ -


BD 158 N M - 1 SOT32 J K 1201 - 300 0,5 30+ -
BD 159 N M - ISOT32J K /20/ - 350 0,5 30+ -
8D 160 N p 8D 160 T0-3 M -l0- 250 - 17) defiee e. orizz.
8D 162 N A IBD 1311 SOT-9 M -15- 40 20 4 30+ 0,75
8D 163 N A (8D 131) SOT-9 M -15- 60 40 4 20+ 0,75
8D 165 N M IBD 1311 1 SOT32 J K 1201 - 45 1, 5 60+ 3
p
8D 166 M 1 D0 132) ISOT32J K 1201 - 45 1, 5 40+ 3

8D 167 N M I BF X 34 1 1 SOT32 J K /20/ - 60 1,5 40+ 3

BD 168 p M 1 BFS 921 ISOT32J K /20/ - 60 1, 5 +0+ 3

80 169 N M (BS 66) ISOT32J K 120I - 80 1, 5 25 3

BD 1 70 p M I2N 4033) 1 SOT32 J K /20/ - 80 1, 5 25+ 3

BD 171 N M (B8S 67) 1 SDT32J K 120I - 90 1 40+ 6

BD 1 72 N M (BSW 671 1SOT321 K 1201 - 120 1 40+ 6

BD 173 N M (BD 1371 <SOT32J K 120/ - 60 1 40+ 6

BD 1 75 N M IBD 1311 1SDT321 K /30/ - 45 3 40+ 3

8D 176 p M 1 BD 1321 1SDT321 K /30/ - 45 3 40+ 3

8D 1 77 N M 1 BDY 6 l l 1 SOT32 I K /30/ - 60 3 40+ 3

BD 1 7B p M - 1 SOT32 I K /30/ - 60 3 40+ 3

BD 1 79 N M 1 80 126 ISOT321 K /30/ - 80 3 25 3

BD 1 BO p M - 1 SDT32J K /30/ - 80 3 25+ 3

8D 1 Bl N p BD 181 T0-3 M 1781 55 45 10 20-70 10,015

N p 8D 182 T0-3 M /117/ 70 60 15 20-70 (0,015


8D 182

D 183 N p BD 1B3 T0-3 M / 11 7 / 85 80 15 20-70 10,015

BD l B5 N M I8D 1311 1S0T321 K /40/ - 30 4 40+ 2

BD 186 p M I8D 1321 1 SOT32I K /40/ - 30 4 40+ 2

D 187 N M 1 8D 131 J ISOT32J K /40/ - 45 4 40+ 2

BD l RR p M 1 BD 1321 1 SOT32I K /40/ - 45 4 40+ 2

D 1 B9 N M tBDY 6l J (50T32 K /40/ - 60 4 15+ 2

BD 190 p M - 1SDT321 K /40/ - 60 4 15+ 2

DX 1O N A 2N 305 5 T0--3 M /117/ 100 60 15 20+ 1, 3

Dx 1l N A 2N 3442 T0-3 M / 117 / 160 1«0 10 20-70

BDX 12 N A 2N 434 7 T0-3 M 1100) 140 120 5 20-70

BDX 13 N A DY 38) T0-3 M /117/ 50 40 15 15-60

aov 10 N MU (DY 38) T0-3 M /130/ 50 40 2 10-50 1

8DY 11 N MU I2N 3055) T0-3 M /130/ 100 70 2 10-50 1

8DY 12 N s 1 BD 1241 SOT-9 M -26- 60 40 2 30-300 30+

DY 13 N s 1 8 126) SOT-9 M -26- BO 60 2 30-300 30+


,

618
1 ontenitore
A B e D
Dati teniel del tipi riportati mella prima rolonana
E F
-
Tipo
,
N Cetruttoree ,orrlepondent«e
t'hlllp■
M
K
Pet VcO CEO
(VCER)
ICAV)
(1CM )
MFE
(hte)
fT

G (wy (V) (v) (Al (Mffz l

BDY 15 A N 1 BD 124 SOT-9 M /11,5/ 36 3b 2,5 50-150 100


BDY I 5 B N 1 - SOT-9 ,, / 11,5/ 3b 36 2,5 100-300 !Oü
BOY 15 e N 1 - SOT-9 M /11,5/ 3b 36 2,5 200-b00 100
BOY 16 A N 1 1 80 124) SOT-9 M /11,5/ 64 64 2,5 50-100 100
80Y 16 B N 1 - SOT-9 M /11,5/ 66 64 2,5 100-300 1
100
BDY J 7 + N p 2N 3055 T0-3 M /115/ 80 b0 10 10+ 1
BDY I B + N p 1 BO I B3 l TO-3 M /115/ 120 70 10 10+
.
1
BDY 19 N p 2N 3442 T0-3 M /115/ 150 BO 10 10+ 1
BDY 20 N p 2N 30 5 5 T0-3 M /115/ 100 b0 15 20-70 10•
8Y 23 N SE (8Y 92) T0-3 M /85/ b0 b0 b 15-180 10•
BDY 24 N SE I BDY 91 l T0-3 M /85/ 100 90 b 15-180 10+
80Y 2 5 N Sf 2N 3442) T0-3 M /85/ 200 140 6 15-180 10•
8DY 26 N SE 1 B0 lbOl T0-3 M /85/ 300 180 b 15-180 10+
DY 2 7 N SE 1 BU 12bl T0-3 M / 85/ 4 00 200 b 15-180 10+
8Y 28 N SE 1 BU 12b 1 T0-3 M /85/ 500 250 6 15-180 10+
8DY 34 N T BD 124 SOT-9 M -13- b0 40 3 30+ BO
SOY 38 N p SOY 38 T0-3 M /115/ 50 «0 b 30+ 1
BOY 39 N s 12N 30551 1 T0-31 M -75- b0 1101 20-70 1,1
8DY 49 N T IBDY 191 T0-3 M /150/ 100 BO 130) 15-60
BOY 53 N SE IBDY 921 T0-3 M ' lb0I 100 b0 12 20-60 20+
BDY 55 N SE 2N 3055 T0-3 M /115/ 100 b0 115 1 20-70 10+
SOY b0 N p BOY b0 T0-3 M -15- 120 bO 5 653 100
BDY 61 N p BDY 61 T0-3 M -15- 100 b0 5 45+ 100
1

BDY 62 N p BDY 62 T0-3 M -15- 60 30 5 45+ 100


OY 7y N SE· 1 sY 61) T0-66 M /30/ 90 55 4 80-200 0,8

Y 72 N SE ! 2N 43471 T0-66 M /30/ 150 120 3 60-80 0,8

BOY 73 N SE 12N 30551 T0-3 M /115/ 100 60 15 50-150 1•


BOY 74 N SE 12N 34421 T0-3 M /115/ 150 120 15 50-150 -
SOY 75 N SE ( 2N 3771 l T0-3 M /150/ 50 40 30 '40-120 0,8
BOY 76 N SE 12N 37721 T0-3 M /150/ 100 60 20 40-120 0,8

BOY 77 N SE 12N 34421 T0-3 M /150/ 150 120 16 40-120

SOY 78 N SE (2N 3054) T0-66 M /30/ 90 55 4 25-100 8


BDY 79 N SE (2N 4347) T0-66 M /30/ 150 120 4 25-100 8
BDY 80 A N SE IBD 1311 T0-66P K /36/ 35 35 4 60-80 3

SOY 80 8 N SE - T0-66P K /36/ 35 35 4 70-140 3


BOY 80 e N SE e
T0-66P K /36/ 35 35 4 120-240 3

SOY 81 A N SE (B0 131 l T0-66P K /36/ 50 50 '4 0-80 3


BDY B1 B N SE - T0-66P K /36/ 50 50 4 70-140 3
BOY 81 e N SE - T0-66P K /36/ 50 50 4 120-240 3
BOY 82 A p SE IBD 1321 T0-66P K /36/ 35 35 4 40- 80 1
DY 82 B p SE - T0-66P K /36/ 35 35 4 70-140 1
8DY 82 e p SE - T0-66P K /36/ 35 35 4 120-240 1
8DY 83 A p SE (BD 1321 T0-66P K /36/ 50 50 4 0-0 1
BOY 83 8 p SE - T0-66P K /36/ 50 50 4 70-140 1

... -~ ·- -
619
A B e D E F .
Datl tec-nlr-1 del tlpl rlpo rt■tl nell• prima r-oloan■
Cotenltore

Tipo N Coalratton Corrispondete M Pot VCBO VCEO ICAV) hFE tT


p Phlllp• K (VCER) (CM) (he)
G (wy (V) (V) (A) (MHz)

8DY

80Y

8DY

8DY 92
83

90

91"
e p

N
SE

p
-
BY 90

80Y

80Y 92
91
TD-66P

T0-3

T0-3

T0-3
K

M
--
/36/

Q-

-40-
50

120

100

80
50

100

80

60
4

115)

115)

115)
120-240

30-120

30-120

30-120
1

45

45

45

80Y 93 N p 80Y 93 T0-3 M -30- 750 350 15) 15-60 12

DY 94 N p 80Y 94 T0-3 M -30- 600 300 15) 15-60 12

DY 95 N p 80Y 95 T0-3 M -30- 400 250 15) 15-60 12

8DY 96 N p 80Y 96 T0-3 M -40- 750 350 1101 15-60 10

80Y 97 N p 80Y 97 T0-3 M -40- 600 300 110) 15-60 10

8DY 98 N p 80Y 98 T0-3 M -40- 400 250 110) 15-60 10

8f 109 ♦ N p 18f 178) T0-5 M -1,2- 135 110 0,05 20+ 80

8f 110 N S,T l 8F 1781 T0-39 M /2,5/ 160 1160) 0,04 30+ 150

8F 111 N s 180 115 J T0-39 M -3- - 1200) 0,08 20+ 120

8f 114 N T I BF 178) T0-5 M -2,6 150 t145) o, 05 30+ 80+

8F 115 N S, T ,P 8f 115 T0-72 M 10,1451 50 1501 0,03 47-166 230

8F 117 N 1 Bf 178 T0-39 M -1,27- 140 11401 o, 1 25+ 80

8F 118 N 1 lllf 3381 T0-39 M /5/ 250 250 o, 1 25 110

8f 119 N 1 Bf 337 T0-39 M /5/ 160 160 0,1 25+ 110

Bf 120 N 1 1 Bf 1791 T0-18 M 0,3 - (2201 0,05 20+ -


F 121 N 1 ( 8F 1961 BPIIC . K (0,2651 «0 30 0,025 30+ 350

eF 123 N 1 l 8F 1971 SPRC. K ( 0,2651 40 25 0,025 32+ 550

8f 125· N 1 18F 1971 SPIIC. K I0,2651 40 25 0,030 70 450

F 127 N 1 Bf 196 SPSC. K 10,265 l 40 30 0,025 27+ 350

BF 1«0 N D,SE 8f 178 T0-5 M 12 ,5/ 135 (135) 0,05 15+ 40+

BF 1«O o N o Bf 178 T0-5 M /2,5/ 180 1150) 0,05 15+ 35+

BF 152 N F 8F 183 ( T0-181 K 0,2 30 12 0,025 1 501 800

BF 153 N F IBF 2551 1 SOT301 K 0,2 30 12 - 20+ 300

8F 154 N F 8f 196 1 T0-51 K 0,3 30 20 - 50 400

Bf 155 N F 1 8F 1801 T0-72 M 0,175 40 40 o, 02 70 600

F 156 N F 8F 178 T0-5 M 0,8 120 120 - 1501 60

8F 157 N F F 179 T0-5 M 0,8 150 150 - 60 60

8F 158 N F 8F 173 1 T0-181 K 0,2 30 12 - 50 800

8F 159 N F BF 173 IT0-181 K 0,2 40 20 - 50 800

F 160 N F 18F 2551 1 SOT301 K 0,2 30 12 50+ 600

8F 161 N F 1 8F 1811 T0-18 M 0,175 50 50 O, 02 70 550

8F 162 N F IBF 2001 1 T0-18) K 0,2 40 40 - 70 600

8F 163 N F 8F 196 1 T0-181 K 0,2 40 40 - 70 600

8F 164 N F 8F 167 1 T0-181 K 0,2 40 40 - 70 600

8F 165 N F 8F 185 T0-18 M 0,3 30 15 - 35 300

BF 166 N F 8F 200 T0-72 M 0,175 40 - - 50 500

8F 167 N I ,S, 1,P 8F 167 T0-72 M 10,131 40 30 0,025 26+ 350

8F 169 N SE 1 8F 1151 T0-18 M 0,3 50 30 0,05 200-500 200

8F 169 R N o 1 8F 1151 1 SOT301 K 0,3 50 30 0,05 200-500 200


,
9 173 N 1 ,S, T ,P BF 173 T0-72 M t0,26) 40 25 0,025 38+ 550
Contenitor«e
A B e D
Dar teniel del tipi riportatl ella prima colona
E f
-
1

Tipo N otruttor Corriepond«entre M Pe VC O VCEO ICAV) hFE f-r


p l'hillp• K (VCER) dcM) (hre)
G (w) (V) (v) (Al (MHz)
1

F 174 N F BF 17B T0-5 M O,B 150 150 - 1


120+1 86

8F 1 75 N F BF 167 T0-72 M 0,175 40 40 - 70 500

BF 17 N F BF 173 T0-18 M 0,25 40 40 - 65 450

8F 177 N $,1,P BF 177 T0-39 M (0,6) 100 11001 0,04 20+ 120
1

8F 17 N S, T,P BF 178 T0-39 M -1,7- 160 160) 0, 05 20+ 120

F 179 e N S,T 8F 179 C T0-39 M 1+7 250 12501 0,05 20+ 120

BF 180 N SE ,P BF 1B0 T0-72 M 0,15 30 20 10,021 675

BF 181 N SE,P BF 1B1 T0-72 M 0,15 30 20 ( o, 21 600

BF 1B2 N SE,P BF 1B2 T0-72 M 0,15 25 20 (0,015 10+ 650

BF 1 B3 N SE,P 8F 183 T0-72 M 0,15 25 20 1 o, 015) 10+ 800

BF 184 N S,T,SE 8F 184 T0-72 M 1 o, 145) 30 20 0,03 115 300

8F 185 N S,T,SE 8F 185 T0-72 M 10,145) 30 20 0,03 67 220 1


8F 186 • N p BF 178 T0-39 M -2,75- 190 11901 (0,06) 20+ 120

BF 1 B9 N D BF 115 T0-72 M 0,167 50 30 0,03 95 270

8F 194 N $,1,P 8F 194 SOT-25 K /0, 22/ 30 20 0,03 115 300


1
BF 195 N S,T,P 8F 195 SOT-25 K /O, 22/ 30 20 0,03 67 220

F 196 N T,P BF 196 SPEC . K 10,21 40 30 0,025 80 400

BF 197 N T,P 8F 197 SOT-25 K 10,2) 40 25 0,025 37+ 550

8F 198 N T 1 8F 196) SPEC . K to,11) 40 30 0,025 26+ 350

F 199 N T ( 8F 1971 SP EC . K 10,21 40 25 0,025 37+ 550

8F 200 N T,SE,P 8F 200 T0-72 M 0,15 30 20 0,02 30 650

8F 223 N T ( BF 1971 SOT-25 K 0,35 35 25 0,04 40+ 850

BF 224 N TI ( 8F 173 1 SOT-30 K 0,36 45 30 - 30+ 300+

8F 225 N TI ( F 196) SOT-30 K 0,36· 50 • 40 - 30+ 400+

8F 227 N T - MINI K (0,05) 40 25 0,025 100 600

8F 228 N T 18511 691 MINI K (0,05 100 - 0,05 30+ 50+

8F 229 N T (8F 254) MINI K (0,05) 30 20 0,03 115 260

8F 230 N T 18F 1951 MINI K (0,051 30 20 0,03 [67 200

F 232 N s l 8F 173 ) T0-72 M -o, 2 7- 48 25 0,03 30+ 600

8F 234 N SE 18F 2541 1 SOT3 01 K 0,3 30 20 0,03 90-33 0 250

8F 235 .N SE (8F 255) 1 SOT3 01 K 0,3 30 20 0,03 0 -165 250

BF 237 N TI ( 8F 1151 SOT-30 K 0,36 45 30 0,03 130+1 -


8F 238 N TI 18F 115) SOT-30 K 0,36 5 30 0,03 (70+1
'
BF 240 N 1,P 8F 240 K (0,21 40 1 40 0,025 67+ 00

BF 241 N T,P 8F 241 K t0,2) 40 40 0,025 36+ 400

8F 2 51 N F 8F 167 T0-72 M 0,15 40 30 1- 60 -


F 254 N T,P,S 8F 254 snc. K 1 0,16) 30 20 0,03 71• 280
1
8F 2 55 N T,P,S 8F 255 SPEC . K (0,16) 30 20 0,03 33 220

8F 25 7 N Tl,T 8D 115 T0-39 M /5/ 160 16 0 O, 1 25+ 110

8F 258 N Tl,T BF 33 8 T0-39 M /5/ 250 250 o, 1 2 5+ 110

8F 259 N TI, T 18F 33 81 T0-39 M /5/ 300 I 300 o, 1 25+ 110

8F 260 N A ( 8F 2001 1T0-72 M 0,15 1 45 30 0,05 70 800

F 268 N F 8FY 90 T0-18 M 0,15 30 30 - 50 1200

8F 270 N F 1 8F 167) T0-72 M 0,15 40 40 (0,02) 600

621
1
A B e D E F .
Dati teniei del tipi riportati uella prima roloon
, <.:ooh•aitor,·

Tipo N
p
tostruttore ¡ torrispodente
PHlip
M Po VCBO VCEO lCAV hFE tT
K CER) CM thte) 1
1 G ,w, (V» (V» (A) (MHz)

8F 271 N F (F 1731 T0-72 M 0,24 «0 «0 0,03 1000

8F 2 87 N F ( 8F 167) T0-72 M 0,15 «0 «0 0,02) 50 600

8F 288 N F 1 8F 167) T0-72 M 0,15 «0 40 (0,02) 90 500

F 294 N F 1 8D 1151 T0-39 M /3/ 160 160 ( o, 1) 70 80

8F 305 N A (8F 337 T0-39 M 10,6) 15 150 o, 1 20-75 100

8F 310 N T 1 8F 1811 T0-92 K 0,3 «0 30 0,006 - 550

8F 311 N P,T 8F 311 T0-92 K 0,35 35 25 0,04 40+ 850

8F 316 N T l 8F 2001 T0-92 K 0,3 «0 30 O, 025 - 580

F 324 p p 8F 324 T0-92 K 0,25 30 30 0,025 25+ 350

8F 334 N p BF 334 S0T-25 K 0,25 6«0 30 0,025 65-220 430

BF 335 N p 8F 33 5 S0T-25 K O, 2 5 40 30 0,025 35-125 370

F 336 N p 8F 336 T0-39 M -2,75- 185 120 0,1 20+ 80

8F 33 7 N p BF 337 T0-39 M -2,75- 250 180 o, 1 20+ 80

8F 338 N p 8F 338 T0-39 M -2,75- 300 180 o, 1 20+ 80

F 341 p TI ( AF l 2ll IS0T301 K 0,25 35 32 0,05 65« 80

F 342 p TI 1 8F 4501 ($0130) K 0,25 35 32 0,05 60+ 80

F 343 p TI 18F 4511 1 S0T30l K 0,25 35 32 0,05 30+ 80

8F 35 7 N TI ( 8FW 921 IS0T301 K 0,2 30 15 ·o, os 30-150 1600

8F 384 N TI 18F 1801 1 S0T301 K 0,25 30 20 o, 03 75-750 800

8F 3 85 N TI 1 8F 180) IS0T301 K 0,25 30 20 0,03 34-140 800

F 397 p TI (2N 39631 ISOT301 K 0625 90 90 O, l «0-250

8F 398 p TI - 1 SOT301 K 0,625 150 150 0,1 30-200

8F 450 p p BF 450 T0-92 K 0,25 40 40 0,025 60+ 325

F 451 p p F 451 T0-92 K 0,25 40 40 0,025 30+ 325


'j
r 456 N TI 18D 115) SOT-32 K /7/ 160 160 o, 1 40+ 100

8F 457 N TI 18D 1151 SOT-32 K /8/ 160 160 0,1 25+ 90-39

8F 458 N TI 18D 115 l SOT-32 K /8/ 250 250 o, 1 25+ 90

8F 459 N TI (8F 338) SOT-32 K /8/ 300 300 0,1 25+ 90

8FR 22 N A 2N 2102 T0-39 M 1 120 65 1 35-120 -


FR 23 p A 2N 4036 T0-39 M 1 900 65 1 40-160 -
8FR 24 p A 2N 4037 T0-39 M ---7- 60 40 1 50-250 -
8FR 25 ' N A 18SV 68) T0-18 M 0,375 120 120 - 20 50

8FR 5 7 N TI 18F 3361 TO-39 M 0,8 160 160 o, 1 25+ 90

FR 58 N TI (F 337) T0-39 M 0,8 250 250 0,1 25+ 90

FR 59 N TI (8F 3381 TD-39 M 0,8 300 300 o, 1 25+ 90

8FS 1 7 N p 8F S 17 SOT-23 K o, 11 30 15 0,025 - 1200

8FS 18 N p 8F S 18 SOT-23 K o, 11 30 20 0,3 - 200

8FS 19 N p 8F S 19 SOT-23 K 0,11 30 20 0,3 - 260

8FS 20 N p 8F S 20 SOT-23 K 0, 11 30 20 0,025 - 450

FS 22 N p BF S 22 T0-39 M -7- 36 18 2,25 5+ 700

8FS 23 N p 8F S 23 TO-39 M -7- 65 36 1,5 5+ 500

BFS «7 N F 8SX 21 + T0-18 M 0,36 120 80 - 45+ 70

8FS 48 p F 2N +031 T0-39 M D,8 - 80 - 55+ -


8FS 52 p F ( 2N 2904) TD-5 M 0,« 28 28 - 50+ -

622
A B e D
Datl ter-alci del tlpl rlportatl aella prima r-oloaaa
E F .
Co tenltore

Tipo N ,orripondente M
Coetruttore Po VCO VCEO ICAV» MFE tr
p l'hlllp■ K (VCER) (1c) (he)
G (wy (V) (V) (A) (MHz)

BFS 53 p F ( 2N 2905) T0-5 M 0,8 28 28 - 100+ -


BFS 89 N TI 180 1151 T0-39 M 0,8 300 300 0,15 25+ 90
8FS 92 p p 0F $ 92 T0-39 M 0,8 100 60 1 30+ 65
BFS 93 p p 8FS 93 T0--39 M 0,8 100 • 60 1 70+ 65
8FS 94 p p 8FS 94 T0-39 M 0,8 80 40 1 40+ 65
FS 95 p p 8FS 95 T0-39 M 0,8 40 35 1 70+ 65
BFW 16 A N p 9FW 16 A T0-39 M -1,5- 40 25 t0,3) 25+ 1200
e 17 A N p 8++ !7 A T0-39 M -1,5- 40 25 1o, 31 25+ 1100
8FW 30 N p BFW 30 T0-72 M 0,25 20 10 o, 1 25+ 1600
BFW 46 N p 2N 3924 T0-39 M 171 36 18 1,51 10-150 250
BFW 47 N p 2N 3553 T0-39 M 171 65 40 111 15-200 500
8FW 60 N p (8C 147 Al S0T-25 K 0,3 40 35 0,5 75 B0
8FW 92 N p BFW 92 S0T-37 K 1 o, 131 25 15 t0,05 20+ 1600
BFX 33 N T I2N 22181 T0-5 M -2,85- 55 ( 0,4)
30 25 680+
8FX 34 N P,F,SG BF X 34 T0-39 /5/ 120 60 (51 40+ 100
BF X 37 p F I2N 2907 Al T0-1B M 0,36 60 1601 0,05 200 40+
BF X 3B p F 2N 4032 T0-5 M 0,8 55 55 1 B5+ 100+
8FX 39 p F 2N 4030 T0-5 M 0,B 55 55 1 40+ 100+
8FX 40 p F (2N 4031) T0-5 M 08 75 75 1 B5+ 100+
FX «1 p F 2N 4031 T0-5 M 0+8 75 75 1 40+ 100+
8FX 45 N p 8CW 49 S0T-33 K (0,125) 30 20 01 100♦ 175+
BFX 47 N p FX 47 T0-72 M 0,2 30 24 (0,06) - 1000
8FX 4B p F I2N 29051 T0-1B M 0,36 30 30 0,1 130 550

8F X 53 N T ( 8FY 901 S0T-37 K 0,3 20 12 - - 1000+

BFX 55 N s IBFS 231 T0-39 M -3,7- 60 40 0,6 - 500•

BF X 59 N s BF X B9 T0-72 M 30 20 0,1 11201 800

BF X 60 N s BF 173 T0-72 M 0,23 40 25 0,025 50• 550

8FX 62 N s BF 180 T0-72 M (0,15) 30 - 0,012 20+ 650

FX 89 N 1P BFX 89 T0-72 M (0,18) 28 15 0,02 (20+) 800•

BFY 10 ♦ N p (2N 9291 T0-5 M (0,26) 45 (45) 0,05 120•1 60+

8FY 11 ♦ N p ( 2N 929) T0-5 M t0,26) 45 (45) 0,05 ( 35+ l 60•

8FY 12 N s ( 2N 2219 Al T0-5 M 0,7 60 40 0, t105 1 B0

FY 17 N I2N 221BI T0-5 M 0,6 40 25 o, 1 (66) 265

8FY 19 N I BC I 0BA T0-18 M 0,3 30 20 0,1 135+ l 300+

BFY 20 N I (2N 22181 T0-5 M 0,6 40 15 - C 35• J 265+

8FY 22 N 1 8C 146 RD MINI K (0,05) 5 5 0,05 1601 -


FY 23 N 1 8C 146 HD MINI K (0,05) 5 5 0,05 11101 -
BFY 23 A N 1 BC 146 GN MINI K (0,05) 5 5 0,05 (200+1 -
8FY 24 N 1 8C 146 RD MINI K (0,05) 5 5 0,05 11001

BFY 27 N T (2N 2222 Al T0-1B M (0,32) 70 50 - 0-160 250+

BFY 29 N 1 (BC 166 BD) MINI K (0,05) 5 30 0,05 1601

BFY 30 N I I8C 146 RDI MINI K 10,05) 45 30 0,05 t110) -


8FY 33 N s IBSX 951 T0-39 M -2,6- 50 24 0,5 60· 100+
1

BFY 34 N s BSX 95 T0-39 M -2,9- 75 30 0,5 40-120 60+

623
A B e D E f .
bwtl teriel del tipl riportati aella prima rotonna
Cnalraltort•
Tipo N C.O.trutlnff Corrispondente M Pet VCO VCEO ICAV) hFE fT
p l'hllip• K (VCERO 1CM) (he)
G (w) (V) (V ) (Al (MHz)

8FY 37 N 1 8C 108 A T0-18 M 0,3 25 20 0,1 35+ 200+

BFY 39 / 1 N 1 18C l07Al T0-18 M 0,3 45 25 O, 1 35+ 150

IFY 39 / 2 N I 18C 107Al TO-1 M 0,3 45 25 O, 1 100+ 150

8FY 39 / 3 N 1 18C 1078) T0-18 M 0,3 45 25 o, 1 180+ 150

FY 4O N 1 2N2218 T0-5 M 0,8 60 30 0,8 40+ 60

8F Y 41 N 1 12N2218Al T0-5 M 0,8 120 60 0,6 35+ -


rY 43 N 1 18SW 68) T0-5 M 0,8 140 140 0,1 25+ 60

BFY 45 N s 18SW 66) T0-39 M /2,5/ 14«5 90 0,03 40+ 130

8FY 46 N s 8SX 96 T0-39 M -2,6- 75 30 0,5 100-300 70+

8FY 50 N 11, P FY 50 T0-5 M 0,8 80 35 1 30+ 60+

BFY 51 N 1, TI, P 8FY 51 T0-5 M 0,8 60 30 1 40+ 50+

8FY 52 N 1 ,TI, P 8FY 52 T0-5 M 0,8 40 20 1 60+ 50+

8F Y 55 N ·P 2N 2297 T0-5 M 0+8 80 50 111 40+ 60


8FY 56 N F,TI SX 6l T0-5 M 0+8 - 45 0,5 70 40

8FY 56 A N F 8SW 65 T0-39 M /5/ 80 55 - 20+ -


FY 6 p F 12N 29051 T0-5 M - - 40 03 150 250
8FY 65 N T 8F 177 T0-5 M -1,35- 100 (90) 0,05 30+ 50+

8FY 66 N T 8F 180 T0-18 M -0,27- 30 15 - 20+ 600+


BFY 67 A N p 8FY 67 A T0-39 M (0,7) 60 40 11) 40+ 60+
8FY 67 e N p FY 67 C T0-39 M (0,7) 50 35 111 30+ 60+
8FY 68 A N p 8FY 68 A T0-39 M 0,71 60 40 (ll 100+ 70+

FY 69 N T tC 1«6) SPEZ. 1(. t0,1) 25 15 - (60-520) 50+

FY 69 A N T (8C 1461 SP IIC . 1(. ( O, l l 25 15 - (55-520) 50+

FY 72 N T 2N 2219 T0-5
"' - - 28 0,3 100 350

4,5 - '1130) 360


8FY 75 N F ( 2N2222Al T0-18
"' 0,36 60

45 (45) 0,05 375 60


8FY 77 N F 8CY 591X T0-18
"' 0,36 30+ 50+
BFY 80 N T 8F 177 T0-18 M -0,87- 100 (90) 0,05

8FY 85 N T 8CY 87 T0-5 M t0,131 45 45 ro, 11 50+ 30+

8FY 86 N T CY 89 T0-5 M (0,13) 45 45 t0, 11 50+ 50+

BFY 87 N T 8C 146 P'IINI 1(. 10,05) 25 15 - (40-520) 50+

8FY 87 A N T 8C 146 H!Nl 1(. (0,05) 25 15 - (55-520) 50+

FY 88 N T (8FX 891 T0-18 M 10,175) 40 25 O, 025 30+ 900

8FY 90 N P,T 8FY 90 T0-72 M 0,2 30 15 0,025 25-150 1100

8FY 91 N 1 ( 8CY 59 VI Il T0-5 M 0,6 45 45 - 100+ 60

8FY 92 N 1 (8cY 59 VII) T0-5 M 0,6 45 45 - 100+ 60

gFY 99 N s 2N 3553 T0-39 M /6,6/ 65 0 1 - 500

LY 1« ♦ N p (2N 3553) SOT-24 M -7,5- 80 55 1 11 190

8L Y 15 A N 1 12N 36321 SOT-9 M / 11,5/ 64 64 2 20+ 180

LY 17 ♦ N p 8LY 17 + T0-36 -85- 100 100 10 25+ 1600

LY 20 ♦ N p ( 2N 3375) T0-60 M -1+,5- 45 30 2 300

8L Y 21 ♦ N p (2N 36321 TO-60 M -14,5- 70 45 2 300

8L Y 22 N s ( 2N 36321 TO-60 M /11,6/ 65 40 1, 5 500

8LY 25 N F - T0-59 M -30- 120 80 5 100+ 70+

8Y 2 6 N F - T0-59 M -30- 100 60 5 40+ 70+

624
Contenitore
A B e D
Uatl ter-nicl del tlpl riportall aella prima r-olonna
E F -
Tipo N ostruttore ,orrispon«dente M Pet VCBO VCEO IcAV) MFE
,,.
p t'hillp• K (VCER) Clo,() (he)
G (w) (V) (V) (A) (MHz)

8LY 29 N F - TD -59 M -30- 100 80 3 30+ 6


L Y 30 N F - T0--59 M -30- 100 80 3 50+ 50

8LY 37 N p 8LY 37 SOT-3b K -10- b5 36 (3) 35 800

8LY 38 N p 8L Y 38 SOT-3b K -+3- 36 18 ( 21 70 1000

9LY 53 N p 8L Y 53 SOT-3b K -10- 36 18 (4 50 800

BLY 57 N p 2N 3926 TO-60 M -10- 36 18 13 5-150 250

8LY 5 N p 2N 3927 TO-bO M -20- 36 18 ,5) 5-150 200

8L Y 59 N P,1 ,T 2N 33 75 TO- bO M -10- 65 40 t1,5) 5-50 500

8L Y b0 N P,J ,T 2N 3927 TO-bO M -20- 65 40 t3) 15-200 400

L Y 7 N p 8LY 7b SOT-3b K -,3- 65 36 1,5 30 1000

LY B7 N p 8LY 87 SOT-48 K ]- 36 18 t3,75) 5+ 700

8LY 88 N p 8LY 88 SOT-48 K -25- 36 18 t7,5) 5+ 700

8LY 89 N p 8LY 89 sOT-48 K --39- 36 18 1101 5+ 700

8LY 91 N p L Y g1 SOT-48 K -]- b5 36 ( 2, 25) 5+ 500

8LY 92 N p 8LY 92 SOT-4 8 K -25- 65 36 (6,5) 5+ 500

Bl Y 93 N p 8LY 93 SOT-48 K -39- 65 36 lb) 5+ 500


BSS 10 N A BSX 20 TO-1 M 0,3 40 15 0,5 30+ 300+
8SS 11 N A 2N 236 9 A T0- 18 M 0,36 40 15 0,2 30-120 500
BSS 12 N A BSX 20 T0- 18 M 0,36 30 12 0,2 25-120 400
BSS 13 N A ZN 3053 T0- 39 M 1 60 35 l+ 30 350
BSS 14 N A BFX 34 TD•39 M 1 75 50 2 35+ 350
BSS 15 N A BSV 94 T0-39 M 1 100 75 2 30+ 50
BSS lb N A 8SV 93 TOr39 M 1 75 50 2 0 -250 50

85S 17 p A ( 2N 403bl T0-39 M 1 100 is 2 30+ 50

BSS 18 p A (2N 403b) TD -39 M 1 75 50 2 40+ 50

85S 19 N TI (BSk 69) 1 SOT3 3I K 0,225 120 120 o, 05 30+ 50

BSS 20 N TI 1 8S 69) 1 SOT3 3 I K 0,225 lbO lbO 0,05 30+ 50

BSV 15 p $,P,T BSV 15 TD -39 M -3,2- 40 40 I IJ 40-250 -


8SV lb p S,P,T 8SV lb TD -39 M -3,2- b-0 b0 111 «0-250 -
BSV 51 N T IBSX 211+ 1 SOT25 I K 1 o, 211 - 80 0,05 30+ 50+

8Sv 52 N p 8SV 52 O T-23 K o, 11 20 12 0,05 +0+ 500+

BSV b4 N p BSV b4 T0-39 M -2- 100 b0 (5) 40• 100

BSV b8 p p 8SV b8 T0-18 M 1 O, 2b 1 120 100 e o, 21 50+ -


BSV 8b N p BSV 8b SOT-33 K 10,1 81 75 30 ( 11 100-300 100

8SV 87 N p 8SV 87 SOT-33 K 10,1 81 75 30 111 40-120 100

8SV 88 N p 85v 88 SOT-33 K 10,1 81 b0 25 ( lJ 3 5+ 100

8SV 93 N p 8SV 93 T0-39 M /5/ 80 b0 121 - b0+

BSV 94 N p 8SV 94 T0-39 M /5/ 100 80 f 21 - b0+


B.SW 10 N T 2N 2218A TD -5 M t0,6) 90 b5 0,8 40+ 200•
BSW 11 N T 1 BSW 591 SPEC. K (0,05) 25 15 1 O, 2 50+ 400+

BS 12 N T BSX b9 SPEC. K 10,051 0 20 º• 2 40+ 200•


BSW 13 N s !BC l4bl MINI K o, 16 20 15
1
0,05 40-300 280+
1
BSW 19 p T (8CY 78VIII T0-18 M -0,21- 35 30 i o, 1 40+ 400+

8SW 20 p T (C 307) 1 TD -92I K 10,231 35 0,1 40-300 150+


[so
1 1

625
Coatnltore
A B e D E
Dati terniei del tlpi riportati ella prima rolonmoa
f"
-
Tipo N Coetruttnrr ,orrispadent« M hot VcBO VCEO C(AV) FE HT
p PHlipe K VCER) lcM) (he)
G (w) (V) (V) (A) (MH±)

8SW 21 p SE 8CY 72 T0-18 M 0,3 25 25 0,2 75-225 300


8SW 21 A p SE 8CY 71 T0-18 M 0,3 50 50 0,2 75-225 300
8SW 22 p SE (8C 1788) T0-18 M 0,3 25 25 0,2 10-540 300
8S 22 A p SE ( 8CY 79VII I) T0-18 M 0,3 50 50 0,2 180-540 300
8$ 25 p F C8CY 72) T0-18 M 0,36 12 12 - 30+ -
8SN 26 N TI (8SX59) T0-18 M 0,5 50 40 C ll - -
8SW 27 N TI (8SX59) T0-18 M 0,5 60 50 Cll
8SW 28 N TI 8SX 59 T0-5 M 0,8 60 50 C ll
8SW 29 N TI 8SX 60 T0-5 M l 40 30 < ll
S 32 N TI (8SX 211+ T0-92 K 0,25 100 80 0,03 40+ -
8S 33 N p 8CW 33 SOT-33 K (0,125) 40 32 o, l 60-180 250+
BS 34 + N p BC 47 SOT-33 K (0,125) 50 45 0,1 60-300 250+
8SW 35 + N p 8CW 46 SOT-33 K (0,125) 60 60 o, l 50-200 250+
p
8SW 41 N S 4«1 T0-18 M 0,35 40 25 ( º• 5) 30+ 250+
BS 4«2 N D (8C 238 A) tSOT30l K 0,3 25 25 0,2 75-22 5 300
8SW 42 A N D (8C 237 A) tSOT30) K 0,3 50 50 0,2 75-225 300
8SW 43 N D t8C 238 8) t SOT30) K 0,3 25 25 0,2 180-540 300
8SW 43 A N D tac 231 a, t SOT30) K 0,3 50 50 02 180-540 300
B$ 44 p SE (C 30 VI/Al t SOT30l K 0,3 25 25 0,2 75-225 300
8S 45 p SE t 8C 308 8) CSOT30) K 0,3 25 25 0,2 180-540 300
8S 45 4 p SE (8C 327) tSOT30) K 0,3 50 50 0,2 180-540 300
8SW 51 N p 2N 2218 T0-5 M 0,8 60 30 t0,8) 40+ 250

8SW 52 N p 2N 2219 T0-5 M 0,8 60 30 t0,B) 100+ 250

8S 53 N p 2N 2218 A T0-5 M 0,8 75 40 (0,8) 40+ 250

8SW 54 N p 2N 2219 A T0-5 M 0,8 75 40 t0,8) 100+ 250

8SW 58 N p 8SW 58 SOT-33 K 10,125) 40 15 0,5 40+ 400+

BSW 59 N p 8SW 59 SOT-33 K 1 o, 125) 30 12 0,5 60+ 500+

BS 61 N p 2N 2221 TO-18 M 0,6 60 30 t0,8) 40+ 250

8$ 62 N p 2N 2222 T0-18 M 0,6 60 30 (0,8) 100+ 250

8SW 63 N p 2N 2221 A T0-18 M 0+6 75 40 to, 8) 40+ 300

BSM 6 N p 2N 2222 A T0-18 M 0,6 75 40 0,8) 100+ 300

8SW 65 N p 8SW 65 T0-5 M -5- 80 80 ( 2) 30+ 80

8$ 66 N p 8S 66 T0-5 M 0,8 100 100 1 30+ 80

8SW 67 N p 8SW 67 T0-5 M 0,8 120 120 1 30+ 80

8SW 68 N p 8SW 68 T0-5 M 0,8 150 150 1 30+ 80

B8S 69 N p 8SW 69 SOT-33 K 0,36 150 0,05 30+ 130

8S 72 p I 2N 2906 T0-18 M /1,8/ 40 25 0,5 40+ 150+

8SW 73 p I 2N 2907 T0-18 M /1,8/ 40 25 0,5 100+ 150+


B5 74 p I 2N 2906 T0-18 M /1,8/ 75 40 0,5 40+ 150+
8SW 75 p 1 2N 2907 T0-18 M /1,8 75 40 05 100+ 150+

8SW 82 N 1 2N 2221 T0-18 M /1,8/ 40 25 (0,5) 40+ 200+


8SW 83 N I 2N 2222 T0-18 M ti ,81 40 25 (0,5) 100+ 200+
8SW 84 N 1 2N 2221 A T0-18 M 11,81 75 40 (0,5) 40+ 200+
8SW 85 N 1 2N 2222 A T0-18 M /1,8/ 75 40 to, 5) 100+ 200+

626
A B e o E
Dati teelel del tipi riportati ella prima eolomna
F .
Contra.llort:"
Tipo N
p
CoetnattoN' t.orrispondrente M he VCO VCEO lcAV) FE ,,.
l'hlllpt1 K (VcER) (lcl() (e)
G (w) (V)
(VI (Al (MHu)

BSW BB N T (BSW 33) SPBC. K ( 0,23) 35 30 o, 1 ( 100+) 200+


BSW B9 N T (BSW 33) SPEC . K (0,23) 35 30 0,l (100+) 200+
BSX 12 N PF BSX 12 T0-39FL M (0,5) 25 12 1 30+ 450
BSX 12 A N P,F BSX 12 A T0-39FL M (0,51 25 15 1 30+ 450
BSX 19 N p 2N 2368 T0-1B M 0,36 40 15 (0,5) 20-60 400+
BSX 20 N p 2N 2369 TD-1B M 0,36 40 15 t0,5) 40-120 500+
BSX 21 N p 8SX 21 T0-18 M 0,3 120 80 1 0,25) 20+ 60+
BSX 22 N 1 I BFY 501 TD-39 M 0,8 40 32 1,5 35+ 100
BSX 23 N 1 BFX 34 T0-39 M 0,8 90 65 1,5 35+ -
BSX 24 N 1 ( BSW 41) T0-18 M 0,3 32 32 0,1 35+ 200
BSX 25 N T IBSW 411 T0-18 M -1,55- 40 25 0,3 30+ 50+
BSX 27 N F BSX 20 T0-18 M 0,3 11 - 0,05 80 600+
BSX 28 N F BSX 20 T0-18 M 0,36 30 - o, 1 70 400+
8SX 29 p F 211 2894 TD-18 M 0,36 12 - 0,1 60 400+
BSX 32 N F 2N 2218 TD-5 M 3,5 40 - 1 60 300
8SX 33 N F 211 221BA T0-1B M -1,B- - 40 0,5 70 60
8SX 35 p F ( BSX 20) T0-18 M 0,3 6 - 0,05 70 5004
BSX 36 p F (BSW 41) T0-18 M 0 - 0,3 60 200
BSX 38 N T IBCY58Vlll T0-18 M -0,76- 35 30 o, 1 65+ 200+
BSX 39 N F BSX 20 TD-18 M 0,36 40 - 0,3 40 600
BSX 40 p 1 2N 2904 T0-39 M o,8 30 30 0,5 40-120 100+
BSX 41 p 1 2N 2905 T0-39 M 0,8 30 30 0,5 100-300 150+
BSX 45 N S,T ( 2N 2218 Al T0-39 M /5/ 80 40 1 40-120 60+

BSx 46 N s BSV 6 T0-39 M /5/ 100 60 1 40-120 60+

BSX 4B N s ( 2N 22211 T0-1B M -1- 50 25 0,6 17+ 400

BSX 49 N s (2N 2222A) T0-18 M -1- 60 40 0,6 25+ 400

BSX 51 N SE BCY 58VI 1 T0-1B M 03 25 25 0,2 75+ 150+

BSX 51 A N SE BC 107A T0-1B M 0,3 50 50 0,2 75+ 150+

BSX 52 N SE BCY 58VIII T0-18 M 0,3 25 25 0,2 180+ 150-+

BSX 52 A N SE BC 107B TD-18 M 0,3 50 50 0,2 180+ 150+

BSX 53 N T (BCY 58 VIII 1 T0-18 M ! o, 13) 35 30 (0,21 65+ 200+

BSX 54· N T 1 BC 107 Al T0-18 M (0,13) 50 45 ! o, 2) 65+ 200+

BSX 59 N p BSX 59 T0-5 M 0,8 70 45 ( 11 30+ -


BSX 60 N p BSX 60 T0-5 M 0,8 70 30 ( 11 30+ -
BSX 61 N p BSX 61 T0-5 M 0,8 70 45 ( 11 30+ -
SX 62 N s (BS 65) T0-39 M -, 60 40 2,5 30-300 30+

BSX 63 N s BS 65 T0-39 M -, 80 60 2 30-150 30+

BSX 66 N D BC 108 A T0-1B M 0,3 30 20 o, 1 40-90 200+

BSX 67 N D 8C 108 A T0-1B M 0,3 30 20 o, 1 60-350 200+

8SX 68 N P,T BSX 68 SDT-33 K (0,1251 30 15 o, 1 30-300 175+

BSX 69 N P,T BSX 69 SOT-33 K (0,125) 30 20 0,1 60-180 175+

BSX 72 N T 2N 2219 T0-5 M ( o, 7) 40 25 1 40-300 200+

BSX 75 N T BSW 41 T0-18 M (0,63) 40 25 0,8 0-300 200+

BSX 79 N T BCY 59 VII T0-18 M (0,34) 50 45 0,1 65+ 200+

627
A B e D E F ■

ti ternlel del tlpl riportatl ella primaa rolonna


Catenltore
Tipo N Coetrullnrr (orrispondente M Ptol VCO VCEO Av) FE tr
p l'hlllpo K VCER) (CM) (he)
G (w (V) (V) (A) (MH)

BSX BO N T IBSX 6Bl ISOT331 K 1 0,23) 35 15 t0,2) 30+ 200+

BSX B1 N T (BS 33) ( SOT331 K (0,23) 35 30 10,21 65+ 200+

BSX 95 N p BSX 95 T0-39 M 0,7 75 30 111 40-120 100+

85x 96 N p BSX 96 T0-39 M 0,7 75 30 111 100-300 100+

BSX 97 N o 2N 2218 T0-1B M 0, 40 25 0,5 40+ 200+

es v 10 ♦ N p 1 BF 177) T0-5 M 10,26) 60 (60) 0,05 140+) 60+

BSY 11 ♦ N p I BCY 59 V 111 T0-5 M (0,261 45 45 0,05 155+) 60+

SY 17 N s 2N 914 T0-1B M -1- 20 12 0,2 20-60 2B0+

BSY 1B N s IBSX 201 TO-IB M -1- 20 12 0,2 40-120 2B0+

BSY 19 ♦ N P,T, 1 BSX 20 T0-1B M 0,36 40 15 0,2 30+ 300+

BSY 21 N 1, T BSX 20 T0-1B M o,36 40 15 0,5 30+ 300+

BSY 34 N s 1 BSX 61) T0-39 M -2,6- 60 40 0,6 25+ 250+

BSY 40 p p BSY 40 T0-1B M 0,3 25 20 o, 14 20-60 150+

BSY 41 p p 8SY 41 TD-1B M 0,3 25 20 0,14 50-200 150+

BSY 44 N T BSX 95 T0-5 M 0,7 75 (501 - 40-120 60+

BSY 45 N T 2N 1893 T0-5 M -2,6- 120 BO - 35+ 50+

BSY 46 N T 12N 1B931 T0-5 M -2,5- BO 50 1 40-120 50+

BS Y 51 N 1 ,SE ,P BSY 51 T0-5 M o,e 60 25 0,5 40-120 100


BSY 52 N 1,SE ,P BSY 52 T0-5 M O,B 60 25 0,5 100-300 130
BSY 53 N 1 ,SE ,P BSY 53 T0-39 M O,B 75 30 0,5 40-120 100

N
BSY 54 1,SE,P BSY 54 T0-39
" 0,8 75 30
80
0,5
0,5
100-300
100-300
100
100
BSY 56 N 1+T+SE,P 8SY 56 T0-39
" 0, 120

50 25 0,6 17+ 250+


BSY 58 N

p
s 2N 2218 T0-39
" -26-

0,28 30 30 0,5 60♦ 100+


BSY 59 s 1 se 3281 SDT-25 K

BSY 61 N s BC 238A TD-92 K o,z 25 15 0,2 30-300 ZOO+

BSY 62 N s BSX 20 T0O-18 M -]- 25 15 0,2 20-300 200+

BSY 63 N s BSX 20 T0-18 M -1- 40 15 0,2 30-120 300+

BSY 70 N T BSX 19 TD-18


" /1/ 25 IZOI - 20♦ 200+

BSY 71 N T 2N 2219A T0-5


" -246- 75 1501 - 100-300 70+

u 0,03 70♦ 170


BSY 72 N 1 IBC 108AI TD-18
"M 0,3 25

u O,l 30+ 145


BSY 73 N 1 BC 108A T0-18 0,3 25

1 25 18 0,1 70♦ 170


BSY 74 N

1
BC 108A T0-18
" 0,3

40 32 0,25 45+ 145


BSY 75 N 2N 2221 T0-18
"M 0,3
90+
BSY 76 # 1 ZN 2222 T0-18 0,3 40 32 0,25 170

1 0,3 80 b6 0,25 45 145+


BSY 77 N 18SX 211+ T0-18
"
8SY 7B N 1 (2N 3019) TD-18 M 0,3 80 b6 0,25 90+ 170

0,05 30+
BSY 79 N 1,P 8SY 79 T0-18
"M 0,3 120 lZO
0,1 120+ 210
BSY 80 N 1 BC 108 A T0-18 0,3 25 18

18 40-120 100
8sY I N 1 12N 22181 T0-5
" 0,9 40

u
1

100-300
8sY 82 N 1 IZN 22191 T0-5
" 0,9

0,9
40

35
1

l 40-120
120

100
BSY 8J N 1 2N 2218 A T0-5
" 80

8SY B4 N 1 2N 2219 A T0-5 M 0,9 BO 35 1 100-300 120

BSY 85 N 1 BSY 85 T0-39 M /5/ 120 64 1 35+ 110

628
A
• e D E
Dati teemiel del tlpl riportati ella prima eloa
F .
Costelterre

Tlpe N Cotrttorr Corriepedente 1111 het Vc»o VCEO AV) FE l'r


• Phlllpo r.
G (W) (Y)
(VcE)
(Y)
c)
(A)
(Me )

(MHu )

8SY 86 N 1 2N 3019 T0-39 M /5/ 120 64 l 100-300 130


8SY 87 N 1 2N 1893 T0-39 o,8
" 100 60 0,5 40-120 100
BSY 88 N 1 2N 3019 10-39 M 0,8 100 60 0,5 100-300 100
BSY 89 N 1 - T0-18 M 0,3 25 18 0,1 2+ INY 40
8SY 90 N 1 (ZN 22191 T0-5 M 0,8 60 25 0,5 250+ 100
8SY 91 N T ( BSX 601 T0-5 M -1, 95- 40 25 0,3 30+ 50+
BSY 92 N T 12N 2219 Al T0-5 -1,95- 40
" 60 0,3 60+ 50+
BSY 93 N T 2N 2222 TO-U -1,55- 60 40 0,3 60+ 50+
8SY 95 4 N 1 BC 108A ro-u 0,3 20 15 O, l 50+ 200+
8U 100 N F - T0-3 -15- 150 - - 90
BU 102 N F - T0-3 -37,5- 400 180 7 100
8U 104 N SE 8U 108) T0-3 M /85/ 00 (7 ) 10+ 10+
8U 105 N p 8U 105 T0-3 M -10- 1500 ( 1500) 25 7,5
BU 108 N p 8U 108 T0-3 M -12,5- 1500 ( 1500) ( 5) defle■■, oriss,
8U 109 N se (BU 108) T0-3 M /85/ IHOl (6) 15-45
8U 110 N s T0-3 /25/ 330 8
" 150 15
8U 111 N s IIU 1261 T0-3 M -25- 300 (4) 5+ 10
BU 120 N 4 tY 98 ) T0-3 M -50- 400 290 5 35-165 10
BU 126 N p IU 126 T0-3 M -30- 750 - 15) 15-60 10
8UY 12 N s IIOY 911 T0-41 M -70- 210 10 10 12+ 5+
IIUY 13 N s IIIDY 91) T0-41 M -70- 120 70 10 12+ S+
uY 14 N s toY 61) s0T-9 M --35-- 60 60 1 11+ 5«
8UY 16 N F IBDY 901 TD-59 M -15- 150 BO 10 40+ 100
BUY l 7 N F 1 BDY 60) T0-59 M -15- 120 60 10 100+ 100

BUY 26 N s (2N 3442) SOD-8/1 M -100- 200 150 10 13+ 0,01

UY 51 A N TI 12N 37721 T0-3 M /150/ 60 60 30 20-150 10


GA 004 p - ASY 27 T0-5 M 0,15 25 120) 0,05 80+

GT 70 p ASY 26 T0-5 M 0,15 18 15 0,04 25


ME 0411 p o ( BC 307 VI J ISOT30l K 0,22 6D 45 O, l 80-300 60
ME 0412 p D ( BC 307 AJ I SOT30J K 0,22 60 45 O, l 150-600 60

MJ 4623 N M IBDY 961 T0-3 M /125/ 325 5 30-90 2,5

M 631 N M IBDY 961 T0-3 M /125/ 400 5 15-35 2,5


MJ 1800 N M ( BDY 98 J T0-3 M /100/ 250 5 40-120
MJ 3029 N
! IBDY 951 T0-3 M /125/ - 250 3,5 30
MJE 101 p M 1 BD 1321 ISOT321 K /75/ 40 5 25-150
MJE 105 p M 1 BD 1321 1 SOT32 ) K /75/ 50 5 25-100
MJE 201 N M IBD 1311 (SOT32J K /75/ 0 5 25-150
MJE 205 N M IBD 1311 I SOT32 ) K /75/ 50 5 25-100
MJE 340 N K (BD 144) ISOT35J K /20,8/ 300 0,_5 30-250 10
MJE 305 N M 12N 30551 c. 90 K /90/ 70 60 10 20+ 2
MPS 292 N M BC 238 B 10-92 K 0,31 18 - (470) 300
MPS 3 70 N M 8C238 10-92 K 0,31 40 20 - 30-600 100
MPS 653 N M BC237 A T0-92 K 0,31 60 40 - 40-120 390
MPS 653 N M BC237 A T0-92 K 0,31 60 0 - 90-270 390

629
A B e D E F ■

Oatl tctnlci del Upl rlportati nclla prima rolonaa


Contnitore
Tipo N Coatruttort" ,orrispodente M Pt VCBO VCEO CA) FE tr
p PHlip» K VCER) (1CM) (he)
G (wy (V) (V) (A) (MHz)

HPS 6532 N M BC237 A T0-92 K 0,31 50 30 - 30+ 390

HPS 6533 p M (BC 177 IVI T0-92 K 0,31 40 40 - 40-120 260

MPS 6534 p M ( BC 177 A T0-92 K 0,31 40 40 - 90-270 260

MPS 6535 p M IBC 177 !VI T0-92 K o,31 30 30 - 30+ 2b0

MPSU 05 N M 1 80 137) C.! 25 K /5/ 60 60 1 100+ 50

M PSU Ob N M (BD 139) C.125 K /5/ BO 80 1 100+ 50

oc 16 + p p 1 AD 162) SPEC. -7- 32 132) 1,5 35 -


oc 22 + p p 1 AD 1491 T0-3 - 15- 3b t26) 1 50+ -
0c 23 + p p (AD 149) T0-3 -15- 3b 124) 1 50+ -
oc 24 + p p (A 149) T0-3 -15- 36 124) 1 50+ -
OC 2b + p p AD 149 T0-3 M -12,5- 40 140) 13, 5 1 20+ -
0c 27 p - 1 AD 149) T0-3 M - - - - - -
0c 28 + p p ASZ 15 T0-3 -30- 80 (60) 6 20+ -
0C 29 + p p ASZ lb T0-3 -30- b0 I4BI 6 45+ -
oc 30 +A p p AD 162 SOT-9/1 M -4- 32 1321 l»6 12+ -
oc 30 +B p p OC 30B+ S0T-9/1 M -. b0 lbOI 1,4 12+ -
oc 35 + p p Az 17 T0-3 M -30- 60 148) 6 25+ -
OC 3b + p p ASZ 18 T0-3 M -30- 80 lbOI 6 ·30+ -
oc 42 p AC 125) T0-1 M 0,05 lb 15 0,05 70 7

oc 44 + p p 1 AF 12bl SOT-21 3 G (0,05) 15 115 l 0,005 ( 100) -


oc 45 + p p ( AF 12bl SOT-21 3 G (0,05) 15 115 1 0,005 150) -
OC 4b + p p (ASY 26)+ SOT-21 3 G (0,05) 20 120) 0,1 10+ -
oc 47 + p p IASY 27)+ SOT-21 3 G t0,05) 20 120) o, 1 25+ -
OC b5 + p p IOC 571+ SPEC. (0,025) 5 5 0,01 1 30) -
OC bb + p p !OC 581+ SPEC. 10,025) 5 5 0,01 147) -
oc 70 + p p 1 AC 125) SOT-2/ 3 G 10,075 l 32 130) 0,01 130) -
oc 71 + p p IAC 125) SOT-21 3 G (0,075) 32 130) 0,01 (47) -
OC 72 + p p 1 AC 1251 S0T-2/4 M 10,0751 32 (32) 0,05 50 -
oc 74 + p p (AC 125 O T-2/4 M 1 O, 1351 20 120) 0,3 - -
oc 75 + p p 1 AC 1251 SOT-21 3 M (0,075) 32 130) 0,01 190) -
0c 76 + p p IASY 761 SOT-21 4 M 10,0751 32 1321 0,125 30+ -
oc 77 + p p IASY 77 ) S0T-2/4 M 10,0751 b0 lbOI 0,125 30+ -
oc 79 + p p IAC 1251 S0T-2/4 M 1 0,135) - I2bl 0,3 b0 -
oc 80 +A p p 1 AC l 2bl S0T-2/4 M ( o, 135 l 20 120) 0,3 180 -
OC B3 p AC 128 l T0-1 M 0,6 32 20 0,5 90 0,85

oc 84 p .,., 1 AC 1281 T0-1 M 0,6 32 32 0,5 90 1

oc 122 + p p I ASY 80) T0-7 M 1 o, 21 32 1321 0,5 180 1, 3

oc 123 + p p I ASY 77 ) T0-7 M 1 o, 21 50 150) 0,5 lbO 1, 5

0C 139 + N p I ASY 73 ) SOT-21 3 G I0,0B5I 20 120) 0,25 33 3,5+

oc 140 + N p IASY 29) SOT-2/3 G (0,085) 20 120) 0,25 66 6,5

oc 141 + N p ( ASY 75) SOT-2/3 G 10,085) 20 1201 0,25 132 9+

0c 169 + p p AF 126) T0-7 M (0,05) 20 - 0,01 120+) 70

oc 171 + p p ( AF 126) T0-7 M (0,05) 20 - 0,01 120+) 80

oc 200 + p p 1 BC 30B VI l SOT-2/4 M r0,21/ 25 25 0,05 425) -

630
A B e D E F .
Dati tecniel dei tipi riportati pella prima colonna
Coatraiton•

Tipo N Cotruttoree (Corrispo adentr M Pt VCO VCEO AV) hFE fT


p t'hi.llpe K VCERO (1CM) (hre)
G (wy (V)
(V) (A) (MHE)

oc 201 + p p (BC 308 Vil SOT-2/4 M /0,21/ 25 25 0,05 (35) -


oc 202 + p p ( A SY 27 1 (T0-11 M 0,25 15 10 0,05 (701 3,2

oc 303 p 1 (AC 125) TO-18 M (0,07) 32 15 0,05 (18-35) -


oc 304 - 1 p 1 ( AC 125) T0-18 M ( 0,071 32 15 0,05 ( 30-60) -
oc 304 - 3 p I ( AC 125) T0-18 M ( 0,07) 32 15 0,05 (70-1301 -
oc 304 -2 p I ( AC 125) T0-18 M (0,07) 32 15 0,05 (45-90) -
oc 305 - 1 p I 1 AC 126) T0-18 M (0,07) 32 8 0,05 ( 110-2201 -
0C 305 -2 p I (AC 126) T0-18 M ( 0,07) 32 8 0,05 (2301 -
0C 306 - 1 p I (AC 125RI T0-18 M (0,07) 32 15 0,05 (30-60) -
0C 306 - 2 p I (AC l25RI T0-18 M (0,07) 32 15 0,05 145-901 -
oc 306 - 3 p I IAC 125RI T0-18 M (0,07) 32 15 0,05 170-1301 -
oc 307 - 1 p I (ASY 7) T0-18 M t0,08) 32 18 0,25 20-40 1,5

oc 307 - 2 p I (ASY 761 T0-18 M (0,08) 32 18 0,25 30-60 1,5

oc 307 - 3 p I (ASY 801 T0-18 M 10,081 32 18 0,25 60-100 I, 5

oc 308 p I ASY 76) T0-18 M 1 o, 08 l 32 18 0,25 15+ 1, 5

0C 309 - 1 p I IASY 771 T0-18 M 10,081 60 30 0,25 20-40 1,5

oc 309 - 2 p I IASY 771 T0-18 M 1 0,08) 60 30 0,25 30-60 I, 5

0C 309% - 3 p I ( ASY BOi T0-18 H (0,08) 60 30 0,25 50-100 1,5

oc 430 p I (BSY 401 T0-18 M 1 o, 21 10 10 0,05 110-251 -


oc 440 p I I BC 178 VI 1 T0-18 M (0,2) 30 30 0,05 110+ 1 -
oc 443 p I 1 BC 178 V 11 TO-18 M ( o, 21 25 20 0,05 (15-60) -
oc 445 p I ( BC 1 77 V 11 T0-18 H 10,21 50 50 0,05 (10+) -
oc 449 p I ( BC 177 V 11 -T0-18 H 1 o, 21 60 30 0,05 110+1 -
oc 450 p I IBSV 681 T0-18 M t0,2) 75 75 o, 05 10-25 -
oc 460 p I (BC 178 VI T0-18 M ( o, 21 10 10 0,05 (20-501

oc 463 p I (BCl78VII T0-18 M 10,21 10 10 0,05 (50) 1 ~

oc 465 p 1 (BC 178 VII T0-18 M 1 o, 21 20 20 0,05 120-501 -


oc 466 p I 1 BC 178-VII T0-18 M 0,2) 10 10 0,05 1301 -
oc 467 p I (BC 178 VII T0-18 M 1 o, 21 25 2o 0,05 25-60) -
0C +668 p 1 18C 178 VII T0-18 M C 0,2) 10 10 0,05 1601 -
oc 469 p I 18C 177 Vil T0-18 M 1 o, 21 32 32 0,05 110+1 -
oc 4 70 p I (BC 178 VI) T0-18 M 0,2) 30 30 0,05 120-701 -
oc 480 p 1 - T0-18 M ( o, 21 125 125 0,05 ( 10-25-1 -
PC 107 N SE BC 237 T0--98 K 0,3 50 45 o, 1 110-45-0 300

P8C 108 N SE BC 238 T0-98 K 0,3 30 20 o, 1 110-800 300

PBC 109 N SE 8C 239 T0-98 K 0,3 30 20 0,1 220-800 300

SES 3705 N SE (6C 337) T0-98 K 0,36 95 30 (0,5) 50-150 200

S F T 22 3 p o ASY 26 T0-5 M ( 0,15) 30 ( 241 0,25 40+ 4

SFT 229 p o ASY 27 TD-5 M ( 0,151 18. ( 15 1 0,25 75+ 10+

SFT 321 p o AC 125 T0-1 M 0,2 32 - 0,5 30 1, 3

SF T 322 p o AC 125 TD-1 M 0,2 32 - 0,5 50 l,6

SF T 323 p o AC 125 TD-1 M 0,2 32 - 0,5 85 2,6

SF T 335 p SE IAC 125) TD-1 M 0,2 32 - o, 15 60-150 2,

SFT 351 p o AC 125 T0-1 M 0,2 32 - 0,15 33 1,2

631
Co t nitore
A 8 e D E
Dti teniei del tlpl rlportatl nrll ■ prima C"olonn ■
f
-
Tipo N Costruttore ,orrispondente M tot VcBo VCEO ICAV) hFE rr
p l'hlllpo K (vVCER) CM) (hte)
G (w) (V) (V) (A) (MHE)

SF T 352 p O AC 125 T0-1 M 0,2 32 - o, 15 57 l+6

SFT 353 p O AC 125 T0-1 M 0,2 32 - o, 15 92 2,

TF 65 p s 1 AC 125) ( T0-1) M 0,025 lb 12 0,015 (45) 0,7

TF 78 /30 p s 2N 2904) T0 -8 M -3- 32 24 0,6 30-150 0,7

TF 78 /bO p s 12N 2904) T0-8 M -3- 4 45 0,6 30-150 0,7

T1 3027 p TI (ASZ lbl TO-3 M /IOb/ 45 40 7 40-250 -


TI 3028 p TI IASZ 151 T0-3 M /lOb/ bO so 7 40-250

TI 3031 p TI IASZ 15) T0-3 M /IOb/ 120 t65) 7 70

TI 29 N TI ISO 131) ISOT3 5) K -25- 40 40 1 20+

TIP 29 A N TI 1 so 137) 1 SOT3 5) K -25- 60 bO 1 20+

TIP 30 p TI 1 D 132) ISOT3 5l K -25- 40 40 1 20+

TIP 30 A p TI 1 so 138) 1 SOT3 5l K -25- 60 bO 1 20+

TIP 31 N TI (SO 131> (SOT3 5) K -34- 40 40 1 20+

T1P 32 p TI ( so 132) ( SOT3 5l K -34- 40 40 l 20+

TIP 33 N TI (SOY 38) ( SOT3 5 l K -b1- 40 40 10 20+

TIP 33 A N TI (2N 3055) ( SOT3 5 l K -7- bO bO 10 20+

T1P 34 p TI - (SOT3 5l K -b1- 40 40 10 20+

TIP 34 A p TI - ( SOT3 5) K -7- bO bO 10 20+

TIS 37 p TI < se 308 v 11 T0 -92 K 0,2 35 32 0,05 45+ 80+

T IS 38 p TI (C 308 VI) T0-92 K 0,2 35 32 0,05 25+ 50+

TIXS 39 N TI BFW 17 T0-5 M /3/ 30 20 02 20+

2N 85 N TI (BSX19l T0- 50 K 0,3 20 - 0,2 20+ -


2N 338 N TI ,GE (8C 107 Al T0-5 M 0,125 45 30 o, 02 (24) 30

2N 526 ♦ N p ASY80 T0 -5 M 1 o, 15 l 45 30 o,s 53-90 -


2N 527 ♦ p p ASY80 T0-5 M 1 O, 15) 45 (301 o,s 65+ 3,5

2N 69 ♦ N T1,P 2N2218A T0-5 M /2/ bO (401 - 80+ 40+

2N 697 ♦ N TI,P 2N2218A T0-5 M /2/ bO (40) - 40+ 50+

2N' 698 N TI ISSWb7) T0-5 M /3/ 120 (80) - l20+ -


2N 699 N TI IBSWb7I T0-5 M /2/ 120 (801 - 40+

2N 706 ♦ N I, T, P BSX 19 T0-18 M 0,3 25 15 - 20+ 200+

2N 706 +A N TI, 1,P BSX 19 T0-18 M 0,3 25 15 - 20+ 200+

♦ N I, T, TI ,P BSX 19 T0-18 M 0,36 40 15 0,2 30+ 300+


2N 708

2N 709 ' ♦ N T1,P IBSX19) TO -IS M 0,3 15 6 0,2 20+ bOO+

p M,TI IAC 1251 T0-18 M 0,15 12 112 l 0,05) t2o+ 300


2N 71 1

2N 717 ♦ N TI ,P 2N2221A T0-18 M li,5/ bO (401 - 20+ 40+

2N 718 + N TI, P 2N22 21A T0- 18 M /1,5/ 60 (401 - 140+ 50+

2N 718 +A N TI,P 2N222 1A T0-18 M /1,8/ 75 (501 - 0+ 50+

2N 726 p TI IBC 178 VI 1 T0-18 M 0,3 25 20 .o,os 5+ 200

2N 727 p TI 1 BC 178 V 11 T0-18 M 0,3 25 20 0,05 30+ 200

2N 73 1 N TI 2N 2221A4 T0-18 M n1,5/ bO (40) l<.o+

2N 733 N TI 2N2221A T0-18 M /1,5/ 60 (40) - 20+

N TI 2N2221 T0-18 M 0,5 bO 1,- 40+)


2N 73 5

2N 73 6 N TI 12N 2222 Al T0-18 M 0,5 80 bO - (80+1

2N 73 9 N TI 2N2221A T0-18 M /0,5/ 80 k 30+)


'

632
A B e e. E
tii mriparte. ni. gema e
F -
Contenitore
ati tecnici dei
1 1
Tipo N
p
Coetruttore (Corrispondeate
l'hlllp•
M
K
G
Po

(w)
CBO

(V)
VEO
VER'
(vy
iOa
l1Qo
!Al
....
Íft

e
Ar

2N 740 N TI 2N2222A T0-18 M /0,5/ 80 - - t#.- 1

1
2N 743 + N 1 ,TI ,J> BSX 19 T0-18 M 0,3 20 12 0,2 22- MDd -

2N 744 + N I,P BSX20 T0-18 M 0,3 20 12 0,2 4g+ :2.-

2N 753 + N T 1 ,P BSX20 T0-18 M 0,3 25 1201 0,05 + 22z-

2N 760 N TI IBCY59VII 1 T0-18 M 0,5 45 45 o, 1 t7+)

2N 760 A N TI 2N2483 T0-18 M o,5 60 60 o, 1 ( 75+ >

2N 780 N TI IBC107Al T0-18 M 0,3 45 45 0,05 35+

2N 834 N M BCY 56 T0-18 M 0,3 40 ( 301 ( o, 2) - 35 0•

2N 849 N TI IBSX19I T0-50 K 0,3 25 - 0,05 20+

2N 850 N TI ( BSX20I T0-50 K 0,3 25 - 0,05 40+

2N 851 N TI IBSX19I T0-50 K 0,3 20 - 0,2 10+

2N 914 N 1, T, Tl BSX20 T0-18 M 0,36 40 15 0,5 30+ 300+

2N'915 N T 2N2221A T0-18 M e o, 321 70 50 - 40-160 250+

2N 916 N TI BCY56 T0-18 M 0,36 45 25 - 50t

2N 918 + N 1, T, TI, P BSX 19 T0-18 M -0,265- 30 15 - 20+ 600+

2N 929 + N I ,TI ,P 2N929 T0-18 M 0,3 45 45 0,03 40-120 30•

2N 930 + N 1 ,P 2N930 T0-18 M 0,3 45 45 0,03 100-300 30+

2N 956 + N TI ,P 12N2222A) T0-18 M /1,8/ 75 1 50) - 75+ 70+

2N 1100 p p 2N 1100 T0-36 M -100- 100 80 (20) 20 -


2N 1131 + p TI ,P 2N 2904 T0 -5 M 121 50 35 0,6 20+

2N 1132 + p TI ,P 2N2904 T0-5 M 121 50 35 0,6 30+

2N 1143 p M,T (ASY 76) T0-5 M 0,3 25 - 0,1 ( 501 -


2N 1190 s N O,TI BSW65 T0-5 M /2/ 100 175 l - 25+

2N 1252 N TI 2N 2218 T0-5 M 121 30 20 - 15+

2N 1253 N TI 2N2218 T0-5 M 121 30 20 - 30+

p T 1 ,se ( ASY 261 T0-5 M 0,25 25 125) 0,2 ( 187 l


2N 12 74

ASY7 3 T0-5 M ( O, l l 25 (15) 0,3 20+ 3+


2N 1302 + N SE ,P

p ASY26 T0-5 M 10, l l 30 15 0,3 20+ 3+


2N l 303 SE,P

2N 1304 + N SE ,P ASY 28 T0-5 M 1 o, 11 25 115 l O, 3 40+ 5+

p SE,P ASY26 T0-5 M 10, l l 30 15 0,3 40+ 5•


2N 1305 +

ASY29 T0-5 M ( O, l l 25 115 l 0,3 60+ 10+


2N 1306 + N SE ,P

p p AY 27 T0-5 M 1 O, l l 30 15 0,3 60• 10+


2N l 307 +

T0-5 M 10,1 l 25 115 l o, 3 80+ 15+


2N l 308 + N p ASY29

p p ASY27 T0-5 M <O, l) 30 15 0,3 80• 15+


2N 1309 +

2N 1420 + N TI ,P 2N2222 T0-5 M 121 60 (30) - 100+ 5c+


1

2N 1479 N o 1 BFX 341 T0-5 M /5/ - 40 l1,5 20• -


2N 180 N o (BFX 34) T0-5 M /5/ - 55 1,5 20• -
2N 1481 N o ( BFX 34) T0-5 M /5/ - 40 1, 5 35 -

2N 1482 N o ( BF X 34 l T0-5 M /5/ - 55 1, 5 35• -


N TI BOY38 ( T0-3) M /60/ 60 40 6 10•
2N 1487

( T0-3) M /60/ 100 55 6 !0+


2N 1488 N TI SOY 20

TI BOY38 ( T0-3) M /60/ 60 0 6 25


2N 1489 N

BOY20 1 T0-31 M /60/ 100 55 6 25+


2N 1490 N TI

2N 1507 N TI 2N 2219 T0-5 M 121 60 ! 30) - 100+

633
A B e D F F .
Contra.ltort•
Dati tecniel del tipi riportati ella prima lonna

Tipo N Cotruttore ,orrispondete M Pot VCBO VCEO ICAV hFE fT


p l'hílip111 K VCE R) ICM) (hte)
G (w) (V) (v ) (A) (MHz)

2N I 5 65 N TI 2N2218 T0-5 M 0,6 60 - - 140+)

2N 1566 N TI 2N 2219 T0-5 M 0,6 60 - - 180+)

2N 1566 A N TI (8C 141-10) T0-5 M 0+6 80 60 - ( 80+) -


2N 1572 N TI ( BF 177) T0-5 M 0,6 125 80 o, 05 120)

2N 1573 N TI (8F 178) T0-5 M 0,6 125 80 0,05 (40)

2N 1574 N T 1, P (2N 1893) T0-5 M 0,6 125 80 0,05 ( 80 l

2N 1613 N P, J, T, T 1 2N 1613 T0-5 M /3/ 75 ( 50) 0,5 40+ 60+

2N 1617 N l 8DY 91) T0-61 M /30/ 80 70 5 15-75 15

2N 1618 N SE (8DY 90) T0-3 M / 85/ 100 100 5 15-75 3+

2N 1 700 N D 8FY 50 T0-5 M /5/ - 40 1 20+ -


2N 1711 + N T 1, 1, T ,P 2N2219A T0-5 M /3/ 75 150) - 100+ 50+

2N 1724 N SE, TI 12N 43471 T0-3 M /100/ 120 80 5 20-90 10+

2N 1724 A TI,SE 12N 4347) T0-3 M /100/ 180 120 5 30-90 10+

2N 1725 N TI 12N 3055) T0-61 M -50- - 80 7,5) 50-150 -


2N 1889 N TI 8SW65 T0-5 M /3/ 100 (80) - 40+

2N 1 890 N TI ( 8SW66 l T0-5 M /3/ 100 60 - 100+

2N 1893 N P, 1, T, T 1 2N 1893 T0-5 M /3/ 120 80 0,5 40-120 50+

2N 1924 p D ASY77 T0-5 M ( o, 15) 60 !'40) 0,5 30+ I+

2N 1925 p o IASY77) T0-5 M 1 o, 15) 60 (40) 0,5 47+ 1,3+


2N 1926 p D ( ASY77) T0-5 M 1 o, 15) 60 (40) 0,5 55+ 1,3+
2N 1990 N D,TI,SE,P 8SX 21 T0-18 M 0,25 100 175) - 25+

2N 2102 N P,T 2N 2102 T0-5 M /5/ 120 65 1 40-120 120

2N 2192 N TI ,SE 2N22194 T0-5 M 0,8 60 40 1 100+

2N 2192 A N TI ,SE 2N 22194 T0-5 M 0,8 60 40 1 100+

2N 2193 N T,TI,SE 2N2218A T0-5 M -2,5- 80 50 1 40-120 50+

2N 2193 A N T 1,SE 2N22184 T0-5 M 0,8 80 50 1 40+

2N 2 I 94 N TI ,SE, 2N2218A T0-5 M 0,8 60 40 1 20+

2N 2194
• N T l, SE 2N2218A T0-5 M 0,8 60 40 1 20+

2N 221 7 N TI 2N2218 T0-5 M /2/ 6-0 30 0,8 20+ 250+

2N 2218 N 1, T, TI ,P 2N 2 218 T0-5 M 0,8 60 30 0,8 40-120 2 50+

2N 2218
• N Tltl ,P 2N2218A T0-5 M 0,8 75 40 0,8 25+ 250+

2N 2219 N 1,,TI,P 2N 2 2 I 9 T0-5 M 0,8 60 30 0,8 100-360 250+

2N 2219 A N TI ti ,P 2N2219A T0-5 M 0,8 75 40 0,8 40+ 300+

2N 2220 N T1,P 2N2221 T0-18 M 0,5 60 30 0,8 20+ 250+

2N 2221 N T, TI ti ,P 2N 22 21 T0-18 M -1,55- 60 30 o,5 40-120 250+

2N 2221 A N TI, I, P 2N2221A T0-18 M 0,5 75 40 0,5 25+ 250+

2N 2222 N T,TI,I,P 2N2 22 2 T0-18 M -1,55- 60 30 0,5 100-300 250+

2N 2222 A N F,T1,I 2N 2222A T0-18 M 0,5 75 40 0,5 40+ 300+

2N 2243 N TI 8SW 65 T0-5 M /2,8/ 120 80 1 40+

2N 2 2 70 N P. 2N 3053 T0-5 M 1 60 45 l 50-200 100

2N 2297 N p 8FY 55 T0-5 M 0,8 80 50 (1) 40+ 60

2N 2315 N 2N 2222 T0-46 0,4 60 - - 70 l 50

2N 2368 N 1,P,TI 2N 2368 T0-18 M 0,36 40 15 10,5 l 20+ 400+

2N 2369 N f ,P, TI 2N 2369 T0-18 M 0,36 40 15 (0,5) 40+ 500+

634
A B e D E F .
Dal teenlel del tipl riportal ella prima colona
Coten/toree

Tipo N Costruttorre Corrl•poadralt" M Po VcBO VCEO ICAV) MFE tr


p l'hlllp• K (VCER) (lol) !hf,)
G (W) (V) (V) (,\) (MHz)

2N 2369 A N I, T l, P 2N 2369 A T0-I8 M 0,36 40 15 (O, 5 1 40+ 500+

2N 2387 N T 1 (8C237 A) T0-50 K 0,3 45 45 0,03 60+

2N 2388 N TI (8C237 A) T0-50 K 0,3 45 45 150+

2N 2 396 N T 1 12N 2221 Al T0-I05 0,45 60 40 0,3 20 50

2N 2405 N P,R, 2N 2405 T0-5 M /5/ 120 90 1 60-200 120

2N 2610 N TI 2N 22 l8 T0-5 M o,a 60 30 0,8 25+ 200+

2N 241 l p T1 (C 178 VII T0-I8 M 0,3 25 20 0,l 20+ 140+

2N 2412 p TI (C 178 VII T0-I8 M 0,3 25 20 0,1 40+ 140+

2N 2483 N O, TI, P 2N2483 T0-18 M 11,21 60 60 0,05 350 60+

2N 2684 N D, TI ,P 2N 2484 T0-I8 M 11, 21 60 60 0,05 450 80+

2N 2538 N TI 2N 2 219 T0-5 M 0,8 60 30 0,8 100+ - 1

2N 2539 N TI 2N 2 2 2 2 T0-I8 M 0,5 60 30 0,8 50+

2N 2540 N TI 2N 2 22 2 T0-I8 M 0,5 60 30 0,8 100+

2N 2586 N TI 8C1O7A T0-I8 M 0,3 60 45 0,03 120+

2N 2604 p TI (8CY791X) T0-46 M 0, 60 45 0,03 (3501

2N 2 60 5 p TI (BCY79x) T0-46 M 0,6 60 45 0,03 (6001

2N 2614 p R (AC 126) TO-! M o, 12 40 1351 t0,05) 11001

2N 2 692 N T1 seno T0-I8 M 0,3 45 30 0,05 60+

2N 2 693 N TI seno T0-18 M 0,3 45 30 0,05 40+

2N 2694 N TI 8C108A T0-I8 M 0,3 45 20 0,05 20+

2N 2695 p T1 (8C 328) T0-46 M 0,36 25 25 0,5 30+

2N 2 696 p T1 2N 2906 T0-18 M 0,36 25 25 0,5 30+

2N 2712 N GE,SP cae 238 Al T0-92 K 0,2 18 18 º• 1 ( 751

2N 2822 N SE - T0-3 M 1200I 200 200 25 10-50 -


2N 2 82 4 N SE - T0-3 M /200/ 100 100 30 10-40 -
2 N 2 82 5 N SE - T0-3 M 1200/ 150 150 30 10-40 -
2N 2863 N TI BF Y5 l T0-5 M /3/ 60 25 1 30+

2 N 2 864 N TI BF Y5 ! T0-5 M /3/ 60 25 1 20+

2N 2865 N TI I BF 1801 T0-72 M 0,2 25 13 0,05 20+

2N 2 883 N TI 8FWl7 T0-5 M /1,75/ 40 20 0,3 20--

2N 2884 N TI BFW 1 7 T0-5 M /1,75/ 40 20 0,3 20+

2N 2890 N SE asw 66 T0-5 M /5/ 100 80 1 21 3o+ 30»

2N 2891 N SE 18D 1401 T0-5 M /5/ 100 80 121 50+ 32%

2N 2 894 p 1, TI, SE ,P 2N 2894 T0-18 M 0,36 12 12 0,2 70 00+

2N 2904 p 1, TI ,P 2N 2904 T0-5 /3/ 60 40 0,6 0» 200+


2N 2904 A p I, T 1,P 2N 29044 T0-5 /3/ 60 60 O,é 40 ZOO+
2N 290 5 p J, TI ,P 2N 2905 T0-5 /3/ 60 40 0,6 10+ 2209+

2N 2 905 A p l, TI ,P 2N 2905A T0-5 /3/ 60 60 0, l00» ZOO+


2N 2906 p TI, 1, P 2N 2906 T0-I8 /1,8/ 60 40 0, '-O• ZOO •

2N 2906 A p TI, 1, P 2N 29064 T0-I8 0,6 60 60 0,6 ',O+ zoo+


2N 2 90 7 p TI, I ,P 2N 2907 T0-I8 /1,8/ 6G 0 0,6 100. 200·
2N 2907 A p TI, I, P 2N 2907 A T0-18 0,« 60 60 0, 100+ 200+

2N 2944 p TI ,M (8C 178 VII T0-46 M 0,+ 15 10 0, Bo+

2N 2945 p TI ,M (8C 178 VI 1 T0-46 M 0,6 25 20 o, 1 4-0+

635
1
A 8 e D
Dati tecniel del tipl riportti nella prima colona
E f
-
Conteitore

Tipo N Coetruttore ,orriaponde ntr M Pet VCBO VCEO ICAV) hFE HT


p Phllipe K VCER) CM) (he)
G (W) (V) (V) (A) (MHz)

2N 294 6 p TI, SE (2N 3964) T0-46 M 0, 40 35 o, 1 30+ -


2N 3009 N TI ( 8SX 20) T0-52 0,36 40 15 0,2 30+

2N 3010 N TI 8SX 19 TO-I8 0,3 15 6 0,05 25+

2N 3011 N TI 8SX 20 T0-I8 0,36 30 12 0,2 30+

2N 3012 p TI 18C 178 VI) T0-I8 M 0,36 12 12 0,2 30+ 400+

2N 3013 N Tl,SE 18SX 20) T0-52 0,36 40 15 0,2 30+

2N 3014 N TI (8SX 20) T0-52 0,36 40 20 0,2 25+

2N 3015 N TI 2N 2218 T0-5 /3/ 60 30 - 30+

2N 3019 N P,M,F,SG 2N 3019 T0-5 M 0,8 140 80 1 100-300 100

2N 3020 N P, I ,F,M,SG 2N 3020 T0-5 M o,8 140 80 1 (30) 80

2N 3033 N TI 1 8F 177) T0-I8 M 0,3 100 (100) 0,02 - -


2N 3034 N TI ( 8F 177) T0-I8 M 0,3 70 170) 0,02 - -
2N 3035 N TI (8C 107 A) T0-I8 M 0,3 50 (50) 0,02 - -
2N 3036 N TI (2N 3019) T0-5 M 15/ 120 80 1,2 50 -
2N 3037 N TI (2N 1893) T0-50 K /1/ 120 70 0,5 40 -
2N 3038 N TI 12N 18931 T0-50 K /1/ 100 60 0,5 80 -
2N 3053 N P,SE 2N 3053 T0-5 M /5/ 60 40 t1,5) 50-250 100+

2N 3054 N SE, P,R 2N 3054 T0-66 M /25/ 90 55 4 25-100 0,8

2N 3055 N R,P,AS,M 2N 3055 T0-3 M /115/ 100 60 15 20-70 1, 5

2N 3114 N TI 80 115 T0-5 /5/ 150 150 0,2 30+

2N 3233 N SP (2N 4347) ( T0-3) M /117/ 110 100 3 18-55 -


2N 324«1 A N R 12N 2222) T0-I04 0,5 30 25 - 100+ 175

2 3252 N TI 8F Y 51 T0-5 M /5/ 60 30 1 30+ 200

/5/ 75 1 25+ 1 75+


2N 3253 N T 1, SE 18SX 591 T0-5
"'º
2N 32 61 N A,R 8SX 20 T0-I8 M 0,3 40 15 0,5 30+ 300+
-
2N 3299 N 1 2N 22 I 8 T0-5 M 0,8 60 30 0,5 +0+ 250+

N P, TI ,F 2N 3303 T0-39FL M /3/ 25 12 1 30+ 450+


2N 3303

2N 3304 p T 1 8SX 20 T0-I8 0,3 6 6 - 30+ 500+

2N 33 75 N P, 1, T 8LY 59 T0-60 M -10- 65 40 t1,5) 5-50 500

2N 3391 N SE 8C 238 8 T0-98 K 0,2 25 25 t0, 1) 250 -


2N 3392 N SE 8C 238 A T0-98 K 0,2 25 25 (O, 11 150 -
2N 3402 N SE 18C 338> T0-98K K 0,56 25 25 0,5 75-225 2 50

2N 3403 N SE (C 338 l T0-98K K 0,56 25 25 0,5 180-540 250

2N 3404 N SE 18C 3371 T0-98K K 0,56 50 50 0,5 75-225 250

2N 3405 N SE 18C 3371 T0-98K K 0,56 50 50 0,5 180-540 250

2N 361« N SE (C 338) T0-98 K 0,36 25 25 0,5 75-225 250

2N 341 5 N SE 18C 3331 T0-98 K 0,36 25 25 0,5 180-540 250

2N 361 N SE 18C 3371 T0-98 K 0,36 50 50 0,5 75-225 250


!

2N 3417 N SE 18C 3371 T0-98 K 0,36 50 50 0,5 180-540 250

2N 3426 N P,F ,SG 2N 3426 T0-39FL M 0,6 25 12 1 30+ 450+

2N 3441 N SE,R (2N 3442) T0-66 M /25/ 160 140 3 20-80 0,8

28 3442 N P,SE 2N 3442 T0-3 M /117/ 160 140 1 15 l 20-70

2 3444 N Tl 8SX 61 T0-5 /5/ 80 50 1 20+ 150+

2N 3447 N M 1 8DY 6I l T0-3 M /115/ 80 60 4 (40-120) 10

636
A B
Dati teclei drei
e
ti mirai rl
D !E
pe
e -
Tipo N
p
Coetrutlon- .'orrieponadentr
t'hilip•
Coatraltol"'t"

M
K
Pot Vco VEO
VCR

do
ME
a..,
~.- 1
G (wy IVI (V A0 ate

2N 3485 p TI ' -
12N 2906 Al T0-46 M 0,6 60 60 0,6
"-
2N 3485 A p TI (2N 29061 T0-46 M e, 60 40 0,6 ¡.e.o.,. -
2N 3686 p T1 (2N 2907 Al T0- M 0,4 60 60 0,6 100- -
p
2N 3486 A T1 12N 29071 T0-6 M 0,6 60 40 0,6 10,0.. -
2N 3502 p TI 2N 2905 T0-5 /3/ 45 45 0,6 100•
2N 3 50 3 p T1 2N 29054 T0-5 /3/ 60 60 0,6 100-
2N 3504 p TI 2N 2907 T0-18 M 0,6 45 45 0,6 100· -
2N 3505 p TI 2N 2907 A T0-18 M 0,4 60 60 0,6 100• -
2N 3543 N I BDY 61 l T0-3 M /60/ 65 60 5 10-80 1-
2N 3553 N p 8FW 47 T0-39 M 171 65 40 ( lJ I 5-200 $C

2N 3554 N TI esx 60 T0-5 M /5/ 60 30 1, 2 25+


2N 3568 N F,SG 18C 337\ T0-105 K 0,3 80 60 o,5 1100 l %

2N 35 70 N TI ,P (8FX 891 T0-72 M 0,2 30 15 (0,05) 20 1503


2N 3572 N TI ISFX 891 T0-72 M 0,2 25 13 1 o, 05) 20• 1500
2N 3585 N R (SOY 941 T0-66 M -30- 500 300 2 3 10
2N 3615 p M ASZ 161 T0-3 M /85/ 80 40 7 30-60
2N 3616 p M ( ASZ 15 l T0-3 M /85/ 100 50 7 30-60

t-
2N 3617 p M ASZ 16) T0-3 M /85/ 80 40 7 5-90
2N 3632 N P, 1 t T BLY 60 T0-60 M -20- 65 40 13l 15-200
2N 3642 N F 18C 3371 ISOT30l K 0,35 60 45 0,5 1401 250
2N 3644 p F 18C 3271 1 SOT30l K 0,3 45 45 0,5 1801 200
2N 3662 N SE IBF 2001 T0-98 K 0,2 18 12 0,025 20 700
2N 3700 N P,I,SG 2N 3700 T0-18 M 0,5 140 80 1 (801 100

M
2N 3 701 N P, I ,SG 2N 3701 T0-18 0,5 140 80 1 (30)
ªº
2N 3702 p TI ( 8C 308 V 11 T0-92 K 0,36 0 25 0,2 50+ 100·

2N 3 703 p T1 18C 307 Vil T0-92 K 0,3 50 30 0,2 30+ 100+

2N 3704 N TI ec 337 T0-92 K 0,36 50 30 o,e 100+ ICO-

2N 3 705 N T1 BC 337 T0-92 K 0,36 50 30 0,8 $0· 100-

2N 3 706 N TI ec 338 T0-92 K 0,36 40 20 0,8 30+ 100-

2N 3 707 N T1 8C 237 A T0-92 K 0,25 30 30 0,03 100.

2N 3708 N T1 (8C 237AJ T0-92 K 0,25 30 30 0,03 45

2N 3 709 N T1 (8C 237AJ T0-92 K 0,25 30 30 0,03 454

2N 3710 N T1 8C 237 A T0-92 K 0,25 30 30 0,03 90-»

2N 3711 N T1 ec 2378 T0-92 K 0,25 30 30 0,c3 10·

2N 3712 N T1 80 115 T0-5 M /5/ 150 150 11,2 30»

2N 3724 N I esx 60 T0-5 M o,e 50 30 1 32» 30+

2N 3725 N I esx 59 T0-5 M 0,8 80 50 1 35» 30-

2N 3 738 N SE (8U 126) T0-66 M /25/ 250 225 3 40-2 0,8

2N 3771 N P,SE ,R 2N 3771 T0-3 M /150/ 50 40 13Gl 15--l>'l 0,8

2N 3 772 N P,SE ,R 2N 3772 T0-3 M /150/ 100 % t30» 15-60 0,8

2N 3773 N SE,R - T0-3 M /150/ 160 1+0 30 15-60 -


2N 3 777 p T1 (2N 40331 T0-5 M /5/ 100 1 c¡-0 1 20-60 1

2N 3829 p t 12N 39641 T0-52 M 0,36 35 20 o, 2 30+ 350+

2N 3830 N TI ( BFX 34) T0-5 M /10/ 80 50 1, 2 30+ -


Contenitore
A B e D E
D■tl lecald del tipl rlport■tl aella prima "olonn■
F
-
Tipo N Costruttorre Corrispondente M Pet VCBO VCEO ICAV) hFE tr
p PHlp» K VCER) (1CM) (he)
G (wy (V) (v) (Al (MHz)

2N 3831 N TI 180 1311 TD-5 M /10/ 70 40 1, 2 35+


2N 3832 N T1 8SY 19 T0-72 M 0,2 15 6 0,035 15+
2N 3855 N SE 8C 238 A T0-98 K 0,2 18 18 10, 11 120 130
2N 3856 N SE 8C 238 8 T0-98 K 0,2 18 18 f O, l) 200 140
2N 3866 N 1,P 2N 3866 TD-5 M /5/ 55 30 - 800
2N 3877 N G 18F 178 1 T0-98 K 0,2 70 70 0,05 20 -
2N 3903 N M 8C 237 A T0-92 K 0,310 60 40 - 50-150 250
2N 3904 N M 8C 237 A T0-92 K 0,310 60 40 - 100-300 300
2N 3905 p M 18CY 701 TD-92 K 0,31 40 40 0,2 50 200
2N 3906 p M 18CY 701 T0-92 K 0,31 40 40 0,2 100 250
2N 3914 p TR 12N 29061 TD-18 M 0,6 60 40 0,2 60 8
2N 3924 N p 8F 46 T0-39 M /7/ 36 18 1,5) 10-150 250
2N 392 N p 8LY 57 T0-60 M -10- 36 18 13 5-150 250
2N 3927 N P,I,T 8LY 58 T0-60 M / 23/ 36 18 (4, 5) P2• 12 W 200

2N 3962 p 1 2N 3963 T0-18 M 0,3 60 60 0,1 100-450 200

2N 3963 p P,1,F,TI,SG 2N 3963 T0-18 M 0,36 80 80 0,2 11001 40

2N 3964 p P, I ,SG, TI 2N 3964 T0-18 M 0,36 45 45 0,2 12501 50


.•
2N 4000 N TI 2N 3019 T0-5 M 1 100 80· 1 30+ 40+

2N 4001 N TI 8SW 66 T0-5 M 1 120 100 1 40+ 40+

2N 4«030 p I,P 2N 4030 T0-39 M 0,8 60 60 l 40-120 100+

2N «031 p 1,P 2N 4031 TD-39 M 0,8 80 80 1 40-120 100+

2N 4032 p 1,P ZN 4032 T0-39 M 0,8 60 60 1 100-300 150+


2N 4033 p P, I ,SG 2N 4033 T0-5 M /4/ 80 80 1 100-300 150+

2N 4036 p P,R, 2N 4036 T0-5 M /7/ 90 65 1 40-140 60+

2N 4037 p P,R 2N 4037 T0-5 M 1 50 50 1 50-350 60

2N 4046 N 1 2N 2218 T0-5 M 0,8 50 30 0,5 40+ 300+

2N 4048 p P,M 2N 4048 T0-36 M /170/ 45 30 11001 0-120 0,002

2N 4049 p P,M 2N 4049 T0-36 M /170/ 60 45 11001 60-120 0,002

2N 4050 p P,M 2N 4050 T0-36 M /170/ 75 60 11001 60-120 0,002

2N 4051 p P,M 2N 4051 T0-36 M /170/ 45 30 11001 80-180 0,002

2N 4052 p P,M 2N 4052 T0-36 M / l 70/ 60 45 11001 80-180 0,002

2N 4053 p P,M 2N 4053 T0-36 M /1 70/ 75 60 11001 80-180 0,002

2N 4058 p TI 18CY 721 '


T0-92 K 0,25 30 .3 0 0,03

2N 4059 p TI 18C 308 81 T0-92 K 0,25 30 30 0,03 45-660 -


2N 4060 p TI 18C 308 V 11 T0-92 K 0,25 30 30 0,03 45-165 -
2N 4061 p TI 18C 308 A 1 T0-92 K 0,25 30 30 0,03 90-330

2N 4062 p TI 18C 308 8 1 T0-92 K 0,25 30 30 0,03 180-660

2N 4264 N M 1 8C 2 38 A 1 T0-92 K 0,31 30 15 0,2 40-160 300

2N 4265 N M 18C 238 Al T0-92 K 0,31 30 12 0,2 11201 300

2N 4286 N - 8C 238 C 1 T0-921 K 0,25 30 25 O, 1 16001 40

2N 4289 p - l 8C 307 81 IT0-921 K 0,25 60 45 o, 1 16001 40

2N 4347 N P,A 2N «347 T0-3 M /100/ 140 120 1101 20-70

2N 4393 N A,M,TI 18SV 681 TD-18 M o, 3 75 120 120 - 20 50

2N 4402 p M 8C 307 VI T0-92 K O, 31 40 40 - 50-150 150

638
Contenltore
A B e
Dati teenlel del tipi riportati mella
D
rh
E
rol
E
-
Tipo N Coetratton Corrispomdet M Pet VCBO VCEO A V» lllf'E tr
p l'hlllp• K (VCER) (lc!,c) e
G (w) (V) (V) (A) ._,.
2N 4403

2N 4424

2N 4625
p

N
M

SE

SE
8C 307 A

18C 337)

18C 337)
T0-92

T0-98

T0-98K
K

K
0,31

0,36

0,56
40

40

40
40

40

40
-
O, 5

0,5
100-32.:

180-54

180-56
1~ -
2N 4427 N p 2N 4427 T0-39 M 3,5 40- 20 0,6 10-200 :~
2N 4918 p M 180 132) SOT-32 K -25- 40 40 1 20-!0c 3

2N 4919 p M 180 138) SOT-32 K -25- 60 60 l 20-1 CO 3

2N 4920 p M 180 140) SOT-32 K -25- 80 80 l 20-100 3


2N 4921 N M ( 80 l3ll SOT-32 K -25- 40 40 1 20-100 3
2N 4922 N M 180 137) SOT-32 K -25- 60 60 l 20-100 3
2N 4923 N M 180 139) SOT-32 K -25- 80 80 l 20-100 3

2N 4951 N SE ,SP 18C 337) T0-98 K 0,36 60 30 0,5 60-200 250


2N 4952 N SE,SP 18C 337) T0-98 K o, 36 60 30 0,5 100-300 252
2N 4953 N SE,SP 18C 3371 T0-98 K 0,36 60 30 0,5 200-600 252
2N 4954 N SE,SP 18C 338) T0-98 K 0,36 40 30 0,5 60-600 250
2N 5006 N F 180 183) T0-61 M -100- - 80 10 30-90 30·
2N 5007 N F - T0-61 M -100- - 80 10 70-200 62e
2N 5036 N R 12N 3055) SPEC. K /83/ 150 60 6 20+ 0,s

2N 5037 N R 180 181) SPEC, K /83/ - 40 8 20+ 0,5

2N 5083 N F 12N 3055) T0-59 /35/ 150 60 110) 120• 5-C•


2N 5086 p M 1 8C 307 Al TD-92 K 0,31 50 50 0,05 1150 l )10

2N 5088 N M l8C 237 8) T0-92 K 0,31 30 - 300-900 50

2N 5089 N M 18C 239 Cl T0-92 K 0,31 25 - 400-1200 50


2N 5139 p F 18C 308 VI l 16 X 9) 0,2 20 20 O,l 40 322

p 80 30-90 e
2N 5147 F 12N 403ll T0-39 M l 100 2

2N 5148 N F 8SW 65 T0-39 M l 100 80 2 30-90 5c

2N 5149 p F 12N 4033) T0-39 M l 100 80 2 70-12G 42

2N 5150 N F 12N 3019) T0-39 M l 100 80 2 70-200 >.


2N 5151 p F 12N 403ll T0-39 M l 100 80 5 31)-90 e'

2N 5152 N F esw 65 T0-39 M l 100 80 2 30-90



2N 5153 p F 12N 4033) T0-39 M l 100 80 5 70-20 72

2N 5 l 54 N F 12N 3019) TD-39 M l 100 80 2 10-ZOO 77

2N 5172 N SP 18C 237 A) 1 TO 92) K 0,2 25 25 0,1 100

2N 5189

2N 5209 i
N A»R

M
2N 3053

18C 237 Al
T0-39

TD-92
M

K
l

0,31
60 35

50
l+

-
32

100-lOCl
/ 30

2N 5210 N M 18C 237 8) T0-92 K 0,31 50 - r.,o-oc:, J.:)

2N 5219 N M 18C 239 8) TD-92 K 0,31 15 ~ 35-5


0 15.

2N 5 22 3 N M 18C 239 81 T0-92 K 0,31 20 - 5c-±.


2
I
15c

2N 5240 N R 180Y 97) T0-3 M /100/ 375 300 5 22 5

35+
1 35
2
2N 5262 N A+R 8FX 34 T0-39 M l 75 50 2

2N 5284 N F 1 80Y 90) T0-59 M /50/ - 10() 5 30-6%2



2N 5288 N F 180Y 90) T0-61 M /100/ 120 103 10 30-%% 30-♦

2N 5290 p F - TD-61 M /100/ - 1 0% 10 30-93 30+

2N 5320 N A+R esv 94 T0-39 M l 100 75 2 30+ 50


1

'
2N 5321 N A,R 8SV 93 TD-39 M l 75 50 40-250 50

639
A e e D E F .
Dati teniei dei tipi rlportati ella prima colona
Coalraitort •

Tipo N Coatruttore Corriepondratt' M Pot VCBO VCEO ICAV) hFE fT


p l'hlllpe K VCER) CM) (he)
G (W) (V) (V) (Al (MHz)

2 5322 p A,R I2N 40361 T0-39 M 1 100 75 2 30+ 50

2N 5323 p AR 2N 4036) T0-39 M l 75 50 2 40+ 50

2N 53 54 p SE IBC 3281 T0-98 K 0,36 25 25 0,3 40-120 250

2N 5355 p SE,SP IBC 328) T0-98 K 0,36 25 25 0,3 100-300 2 50

2N 5356 p SE,SP 1 BC 328 l T0-98 K 0,36 25 25 0,3 250-500 250

2N 5365 p SE IBC 327) T0-98 K 0,36 40 40 03 40-120 250

2N 5366 p SE I8C 3271 T0-98 K 0,36 40 40 0,3 100-300 250

2N 5367 p SE I8C 3271 T0-98 K o,36 40 40 0,3 2 50-500 250

2N 544 7 p TI IBC 3281 1 SOT30I K 0,36 40 25 0,2 160) 100

2N 5496 N R TOP-66 K /50/ 90 70 7 20+ -


2N 5550 N M 1 BF 1781 T0-92 K 0,31 - 140 - 60-250 100

2N 5551 N M 1 BF 1781 T0-92 K o, 31 - 160 - B0-250 100

2N 5655 N M IBF 3381 ISOT32I K /20/ 275 250 0,5 30+

2N 5949 N TI IBC 3371 ISOT30I K 0,3 50 30 0+8 1100) 100

2 SS 3 70 p 1 AC 1281 IT0-18I M 0,2 25 18 0,5 150

2SC 2 3C N 1 0 137) T0-8 13 75 50 1 o, 5 l 20+

2SC 103 N - 1 BOY 911 T0-3 M /50/ 150 80 6 35+ -


2SC 856 N 1 BF l 78 l 1 TO-ll 0,3 150 150 1 0,05) 30+

2SC 897 N - 1 BDY 90) T0-3 M /60/ 150 90 7 25+ -


2SC 91 7 N 1 BF 177 l IT0-72) M 0,3 0 40 1 0,05) 20-100 -

640
L. 44.800 L'Analii.zatore modello R.P.
12/T.L. é uno strumento di
laboratorio di grandi dimen-
sioni, caratterizzato per le n
ANALIZZATORE prestazioni particolarmente
elevate, grazie alla scelta dei :¡:i...+-t ~
~--..¡._...,,_"
DI LABORATORIO suoi component,i, la sua ese- ('i ¿--
------r--¡ -,:.:·,,✓, ....;
MOD. R.P. 12/T.L. cuzione impeccabile e la
• v.
i·.
semplicitá del suo impiego
e al suo costo limitato, che
lo impongono all"attenzione
dei tecnici piú qualificati_
CARATTERISTICHE TECNICHE Dimensioni. 180x.160x80 mm.
'

V= O1 1 5 10 50 100 200 500 1000


mA= 50A 500A 5 50 500 2500
Vr 0,5 5 25 50 250 50 O 1000
mA 2,5 25 250 2500
Ohm= x0,1/0..;. 1 kl x 1/0+10~x10/0..;.100klx100/0..;.1Mlxlk/0+10 M .:~
. J. - - l. • -
dB -'IO +22 ¡,,,,._,,.__,
a
\';"J:: • + - - .-..,,
.,.
Qutput 0,5 - 5 25 50 250 500 1000

'
OSC1ILLATORE MODULA
mod. AM'FM '30
Tutti gll
■trumenti di L. 44.000
mJaura e di
controllo pubblicizzati in
.. ·'ina possono Questo genera:are. zzz ±
sua larga banc·a ,e '·==-·=
euere rlchiesti a: za consent-e ce- -:>.:.a. .:..-
s

Elettrenlca - Via Zureti n. 52, lnviando cilitá l'allineaen:z :· E


le apparecch,a:~ ·e c:--;c-:;.·
anticl1t■tamente II relatlv, zzo vaglia postale o c.c.p. n. in onde medie :z= ..¿ =
onde corte, e -3 s
3/21412. Nel rue le spese di apedizlone. gamma di VHF , , : _ao-, • =
del le 'requerzs z ;±:
dimensioni ca cs±e ±
facile lettura.
Dimensioni' 2501729.---

"
"
rz.,
s
~~:,._,,••1:,,~,'cj

t2±42
.., ,o
--1
»

l•,,,¡,;-s,
%#is
·?82
¿ji
- "''•••>••w
ANALIZZATORE
mod. R.P. 20 KN
(sensibilita 20.000
ohm/volt)

--, 1 { /
L .. 18.200 -~~-()
y
t-
.±i 5
.
tité
{&E,
?5i>
:
i
'I
'~ ~ 1 --- '; (:) ~

l aoco w
..-

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE

V= 0,1 1 5 10 50 100 200 500 1000 GAMME A B 1 - é


mA= 50 _ll_A 500µA 5 50 500 5000 RANGES 100+400 K e fil+ 120 Ke_11 - 3,6M: 35-12w:
GAMME E f íí
0,5 5 25 50 250 500 1000
RANGES 12: 40M: 40+ 130M: 80-260
mA"- 2.L 25 250 2500
Ohm= xl /0+10~ 110/)+100% 1100/0+1M/1lk/ 0-10M
0hm u xlk/ 0-;-10Mlx10kt0-;-100M
xlk / 0-;-50k lxlíl k/0+500k Grande strumento dalie pie-
cole dimensioni, realiZzato
Ballistic pf completamente su circui!O
Hz xlt0-;-5 stampato. Assenza totale di
commu1.atori rotanti e quindl
dB -10+2 di falsi contatti dovuti alla
usura e a guasti meccaflici.
Output 0,5 500 1000 Jack di contatto di cor,ce-
zione completamente nuova.
Munito di dispositivo dr pro-
tezione.
Dimensioni' 140x90x35 mm
ICROTRASMETTITORE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capteni ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATDLA
DI
MONTAGGIO . 6.80
L'emissione e in modulazlone di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
m sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
¡¡ chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput e di 0,5 mW. La sensibilitá e re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e iontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimita del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
PRA&
ª"'ICA
-

RIVISTA MENSILE PER GLI APPASSIONATI


DI ELETIRONICA - RADIO - TELEVISIONE
Anno IV - N.9 - SETTEMBRE 1975 - Sped. in Abb.Post. Gr 111 L. 700

MICRO
LIMITATORE
PER RX-TX

IL
CAMPANELLO
MUSICALE

MEMORIA
ELETTRONICA
~

SIGNAL LAUNCHER (Generatore di st_ .


Costruito nelle due versioni per Radio e Te'e.sce Par:zzaete adatto
per localizzare velocemente i guasti nei radorice.tc a zatori, fono-
valigie. autoradio, televisori.

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. RADIO


( 6.200)
Frequenza 1 Kc Dlmenslonl 12 x 160 mm
Armonlehe fino a 50 Me Peso 40 grs.
Tenslone masslma
Uselta 10,5 V eft. applleablle al puntale 500 V
30 V pp. Corrente della batterla 2 mA

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE


Frequenza 250 Ke Dlmenslonl
(L. 6.500) 12 x 160 mm
Armoniehe lino a 500 Me Peso 40 grs.
Tenslone masslma
Uselta 5 V eH. applleablle al puntale 500 V
15 V elf. Corrente della batterla 50 mA
VOLTMETRO
ELETT RONICO
MOD. R.P. 9/T.R.
A TRANSISTOR
HI Voltmetro ele!tronico Mod.
R.P. 9/T.R. completamente
transistorizzato con transi-
stor a effetto di campo é uno
strumento di grande impor-
tanza poiché nei servizi Ra-
dio, TV, FM e BF esso per- Tutti gli
mette di ottenere una gran-
de varieta di misure, tensio-
strumenti di
ni continue e allernate, non- misura e di
che corrente continua, mi-
sure di tensione di uscita, controllo pubblicizzati in
la R.F.,, la 8F, misu:e di re-
sistenza - il tullo con un
questa pagina possono
alto grado di precisione. essere richiesti a:
L'esattezza delle misure é
assicurata dall'alta impeden- Elettronica Pratica - 20125 Milano - Vía Zuretti n. 52, inviando
za di entrata che é di 11
megaohm.
anticipatamente il relativo importo a mezzo vaglia postale o c.c.p. n.
Dimensioni: 180x160x80 mm. 3/26482. Nel prezzo sono comprase le spese di spedizione.
CI\RATTERISTICHE TECNICHE

V= o5 15 5 25 100 500 1500 30K


mA- 0A 500A4 1 5 50 500 1500
V
Ohm
Pico Pico
05
X1
0-1k
4
15
X 10

14
5
x100

40
25 100
x I k x10k
0+10 k 0+100k 0-1M A-10
140 400
500 1500

d -20 +15

E± \{= o
.i
ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K
(sensibilita 20.000 ohm/volt)
CARATTERISTICHE TECNlCHE
~ ..• .,
y-

V= O,i 1 10 50 200 1000 11 generatore BF. 40 uno


strumento di alta qualita per
mA - 501!!__í(l0pA 5 50 500 misure nella gamma di fre-
quenza da 20 a 200.000 Hz.
Strumento che unisce alla 11 circuito impiegato é il
2,5 25 250 2500 massima semplicita d'uso un ponte di Wien, molto sta-
mínimo ingombro. Realizza-
11/0+10k/1D0/0+1M /lk/@-10M to complelamente su circui-
bile. Tutta la gamma di fre-
quenza é coperla in quattro
Ballislic r Ohm1l00/0+ 200F/0hm !M/0=20r to stampato. Assenza totale banda riportate su un qua-
di commulatori rotanli e
dB -10 + 22 quindi falsi contatti dovuti
drante ampio di facile let-
tura. Seno ulilizzabili due
Output 0,5 5 50 250 1000 all'usura. Jack di contalto differenti rappresentazioni
di concezione completamen- grafiche dalla forma d'onda.
te nuova. Munito di disposi- SINUSOIDAL! e OUADRE. 11
tivo di protezione. livello d'uscita costante e
Dimensioni: 80x125x35 mm garantito dall'uso di un
« thermistore » nel circuito
di reazione negativa.
Dimensioni: 250x170x90 mm

CARATTERISTICHE TECNICHE
OSCILLATORE A BASSA
e a FREQUENZA mod. BF. 40
GAMME A I B
20+200H1 200 - 2KHz 2+20KHz 20-200H2
RANGES
L. 73.600
11 periodo delle vacanze estive coincide immancabilmente,
ogni anno, con un intervallo di tempo singolare per l'elet-
tronica, quella intesa come hobby o disciplina collaterale
ad altra professione, arte o mestiere. Perché proprio in
questo periodo dell'anno i nostri lettori seguono piü at-
tentamente la rivista, sentendosi piü vicini a noi, intensi-
ficando l'attivita con maggior fervore individuale e col-
lettivo. E perché

DURANTE
LE
VACANZE
c'e chi esulta maggiormente per i successi conseguiti e
c'e chi e costretto a lottare piü del solito, procedendo in
mezzo a mille dificolta.
Infatti, chi e riuscito ad attrezzarsi nella maniera piü com-
pleta, prevedendo l'inevitabile isolamento tecnico-com-
merciale, che le vacanze comportano, non ha avuto pro-
blemi, sentendosi soddisfatto del lavoro compiuto. Chi
invece si e trovato nelle condizioni di dover reperire un
componente o di ascoltare un consiglio, ha dovuto neces-
sariamente rinviare ogni cosa al mese di settembre, al
mese in corso, in cuí tutti i settori della nostra Editrice
hanno riaperto i battenti, a partire da quello di spedizio-
ne di materiali elettronici e scatole di montaggio, fino a
quello della programmazione, che ha allo studio l'appron-
tamento di due nuove e importanti scatole di montaggio:
quella di un alimentatore stabilizzato, con circuito inte-
grato, e quella, piu adatta ai principianti, di un ricevitore
scolastico, a valvole, in onde medie e in onde corte. Il do-
povacanze, dunque, apre la via a due nuovi e validissimi
kit che verranno presentati e illustrati sui prossimi fasci-
coli di Elettronica Pratica.
L'ABBONAMIENTO A
ELETTROIGA
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vi da la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che e, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro flanco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualita e sicuro
funzionamento.

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un formidabile modulo amplificatore di bassa frequenza per
cinque diverse applicazioni elettroniche. Oppure, a scelta, un
utensile di modernissima concezione tecnica, necessario per
la realizzazione _di perfette saldature a stagno sui terminali dei
semiconduttori e particolarmente indicato per i circuiti stampa-
ti: il saldatore elettrico da 25 W.

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le pagine in cui vi proponiamo le tre forme di abbonamento,
scegliendo quella preferita e da voi ritenuta la piü interessan-
te, tenendo conto che « abbonarsi » significa divenire membri
sostenitori di una grande famiglia. Creare un legame affettivo,
duraturo nel tempo. Testimoniare a se stessi e agli altri la pro-
pria passione per l'elettronica.
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Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 4 - N. 9 - SETTEMBRE 1975


IN COPERTINA - Affrontiamo per la prima volta,
su questa Rivista, una costruzione elettronica il
cui principio di funzionamento si basa sulla mo- ·-
derna tecnica digitale. In pratica si tratta di im-
primere in una memoria circuitale il motivetto di
una canzone e riprodurlo coi normali sistemi di
amplificazione transistorizzati. L'intero circuito é
composto da quattro circuiti integrati, otto transi-
stor, una matrice di diodi e pochi altri componenti.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
IL CAMPANELLO MUSICALE
stampa
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za nº 27 - 20126 Milano
tel. 2526 autorizzazione IL LABIRINTO ELETIRONICO
Tribunale Civile di Milano -
N. 74 del 29-2-1972- pubbli- UN GIOCO PER L'AUTUNNO 664
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Tutti i diritti di proprieta let-
teraria ed artística sono riser- VENDITE ACQUISTI PERMUTE 704
vati a termini di Legge per
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disegni, le fotografíe, anche
se non pubblicati, non si re- UN CONSULENTE TUTTO PER VOi 715
stituiscono.
AFFRONTIAMO CON QUESTO AR-
TICOLO L'ELETT RONICA DIGITALE,
PERCHE' IL PROGETTO DESCRIT-
TO E' QUELLO DI UN SEQUENZIA-
TORE-ATTUATORE ELETTRONICO.
CHI LO REALIZZERA' AVRA' MODO
DI INTRODURSI, PER LA PRIMA
VOLTA, NEL MONDO DELL'ELET-
TRONICA PIU' AVANZATA, QUEL-
LA CHE STA' ALLA BASE DI MOL TE
MODERNE MACCHINE DI TIPO IN-
DUSTRIALE.

IL CAMPANELLO 1

Che cosa significa campanello musicale? Ve lo ziatore-attuatore elettronico », oppure « memo-


anticipiamo: premendo un qualsiasi pulsante, ria elettronica », perché questo apparato e in
anche quello del campanello elettrico sulla por- grado di attuare un determinato numero di ope-
ta di casa, potrete ascoltare immediatamente razioni ... incise sequenzialmente in una «memo-
il ritornello di una canzone, oppure le note ini- ria», soltanto dopo una semplice e manuale ope-
ziali di una celebre sinfonia; tutto dipendera dal razione di avviamento del circuito, che puó essere,
modo con cui avrete affidato una sequenza di no- ad esempio, quella della pressione col dito di
te musicali alla memoria elettronica. una mano di un interruttore a pulsante.
Il funzionamento di tale apparato puó sembrare Ma la differenza che intercorre fra il nostro se-
molto semplice, ma in pratica non lo e, perché al- quenziatore ed una macchina industriale a con-
cuni tra i principali circuiti che sono alla base di trollo sequenziale rimane sempre notevole; tut-
molte moderne macchine elettroniche, di tipo in- tavia, nel « campanello musicale » rimane lo spi-
dustriale, sono utilizzati in questo apparato. E per rito del microcalcolatore o della moderna macchi-
tale motivo esso assomiglia piü ad un microcalco- na elettronica. E con questo spirito il nostro lettore
latore elettronico che non ad un comune campa- dovrá accogliere loriginale progetto del « campa-
nello a pulsante. nello musicale » che rappresenta pur sempre un
Lo abbiamo chiamato « campanello musicale » elemento di accostamento futuro a macchine di
ma avremmo potuto chiamarlo anche « sequen- maggior importanza e complessita.

644
MUSICALE
Gli elementi fondamentali che compongono il no- L'interpretazione di alcuni degli elementi ora elen-
s:ro progetto sono: cati non e cosa semplice, perché appartiene al-
l'elettronica digitale, che la maggior parte dei no-
stri lettori non conosce. Non possiamo tuttavia e-
simerci da una breve analisi di certi elementi, an-
circuito di avviamento (Pl-RL-TR8) che perché tra i nostri lettori ci sono sempre co-
loro che vogliono saperne di piü. Coloro invece
circuito oscillatore (IC4) che si accontenteranno di montare il circuito
circuito contatore (IC3) avranno modo di veder funzionare un apparato in
cui domina l'elettronica digitale.
circuito decodificatore (IC2)

memoria ROM (matrice diodi) IL CONTATORE


generatore di nota (IC1) Per poter generare una certa sequenza, e necessa-
rio contare un certo numero di eventi. Ne! no-
amplifcatore (TR6-TR7). stro caso, volendo riprodurre il ritornello di una
canzone, cioé desiderando l'inserimento sequen-

645
R 1€

1 1

1
$ 824

>
],
MATRICE
OIOOI ~ # IC2 IC3
I ~ e
R25

22

COMPONENTI
Condensatori R8 = 1.000 ohm
R9 = 10.000 ohm (variabile)
C1 = 220.000 pF R10 = 1.000 ohm
c2 = 100.000 pF R11 1.000 ohm
=
C3 = 100 F - 12 VI (elettrolitico) R12 = 10.000 ohm (variabile)
C4 = 2F - 50 VI (elettrolitico) R13 = 1.000 ohm
C5 = 10 F - 25 VI (elettrolitico) R14 = 1.000 ohm
C6 = 100.000 pF
C7 100 F - 50 VI (elettrolitico) R15 = 10.000 ohm (variabile)
= R16 4.700 ohm
=
R17 = 1.000 ohm (variabile)
Resistenze R18 = 10.000 ohm
R1 = 1.000 ohm R19 = 270 ohm
R2 = 1.000 ohm R20 = 680 ohm
R3 = 10.000 ohm (variabile) R21 = 100 ohm
R4 = 1.000 ohm R22 = 390 ohm
R5 = 1.000 ohm R23 = 4.700 ohm
R6 = 10.000 ohm (variabile) R24 = 27.000 ohm
R7 = 1.000 ohm R25 = 22.000 ohm (variabile)

646
Fig. 1 - Circuito elettrico completo del campane'llo
musicale. Premendo il pulsante P1, attraverso l'alto-
parlante si potranno ascoltare le note di un ritomello
musicale. 11 circuito rimane sotto tensione per tutto
il tempo in cui viene riprodotta la musica; poi l'all-
mentazione si interrompe automaticamente. 11 tipo di
musica rlprodotta dipende dalla composizione elettrica
della matrice diodi.

-L-

6v
@

Transistor
TR1 = BC177
TR2 = BC177
TR3 = BC177 ziale di vari oscillatori di nota, e necessario poter
TR4 = BC177 contare le « battute », cioé il tempo stabilito da
TR5 = BC177 un certo oscillatore.
TR6 = BC107
TR7 = 2N1711
Questi impulsi vengono contati da un circuito
TR8 = BC107 integrato digitale (IC3) di tipo 7493, defnito
Circuiti integrati come « contatore binario a 4 bit».
IC1 = NE555 11 circuito integrato IC3 e in grado di contare si-
1C2 = SN74154 no a 16. Questo conteggio non avviene secondo
IC3 = SN7493
la normale numerazione, ma in codice binario na-
IC4 = NE555 turale.
Varie
RL = relé (6 V) II circuito non e in grado di selezionare da solo
D1 = 10D4 16 fili conduttori, ma fornisce 4 terminali d'usci-
D2 = 10D4 ta, che possono essere messi in corrispondenza con
P1 = interruttore a pulsante i numeri normali secondo il codice riportato nella
seguente tabella, tenendo conto che con 1 e O
vengono indicati i livelli logici che possono assu-

647
o

...
O

1
o
z
N
<(
_J

o
D
w
o::

o
648
mere le quattro uscite. mgresso, secondo la legge sequenziale app_ena ci-
tata.

N umerazione Codice binario corrispondente


normale 12 9 8 1 IL DECODIFICATORE
o o o o o Dato che per eseguire determín ate funzioni se-
quenziali, come ad esempio produrre il suono di
1 1 o o o una nota musicale, e necessario che il contatore
2 o l 0 o selezioni una sola delle possibili 16 uscite, oc.cor-
re inserire un circuito di decodifica, in grado di
3 1 1 o o convertire il codice binario proprio del contato-
4 o o 1 o re in un codice esadecimale. Con parole piü sem-
plici possiamo dire che il circuito di decodifica de-
5 1 o 1 o ve essere in grado, per ogni codifica delle quattro
uscite 12-9-8-1, di selezionare uno soltanto fra i
6 o 1 1 o 16 fli conduttori, cosí da poter eseguire una sola
7 1 1 1 o funzione alla volta.
Il circuito che svolge tale funzione e l'integrato
8 o o o 1
IC2, di tipo 74154. Questo integrato e munito di
9 1 o o 1 24 piedini e il circuito e dotato di quattro entra-
' te normali e due entrate supplementari di con-
10 o 1 o 1 trollo ( 18-19); alle quattro en trate corrispondono
11 1 1 o 1 16 uscite.

12 o o 1 1
13 1 ol 1 1 LA MATRICE DIODI

14 o 1 1 Il terzo importante circuito, presente nello schema


15 1 1 1 di figura 1, e quelio della memoria, nella quale
viene ... registrato il ritornello della canzone che
si vuol ascoltare. La nostra memoria e di tipo
ROM (read only memory), cioe memoria a sola
Il circuito integrato IC3, varia la codifica dei lettura, perché una volta realizzata non e piü
quattro terminali d'useita ad ogni impulso in possibile cambiare il contenuto della memoria
stessa, a meno che non si provveda a variare la
disposizione fisica dei diodi che compongono la
memoria. --
Il concetto di memoria ROM e molto importante
nella moderna elettronica digitale; per tale mo-
tivo riteniamo utile approfondire ancora un po'
l'argomento.
Come ogni altra memoria, anche la memoria
ROM e accessibile per mezzo di un « indirizzo »,
che contraddistingue ciascuna cella di memoria.
Fornendo cioe alla memoria un indirizzo, che
ne! nostro caso e rappresentato da uno dei 16 fili
selezionati del decodificatore, la memoria stessa
fornisce una « parola » d'uscita, ossia quanto era
stato precedentemente « scritto » in quella loca-
Fig. 2 - Piano di cablaggio del « campanello elettroni- zione di memoria.
co». La matrice diodi e composta in modo da ripro-
durre le note iniziali della marcia « Colonel Bogey •. Facciamo un esempio concreto. Supponiamo di
L'accordatura musicale si ottiene regolando I trimmer voler suonare un qualsiasi ritornello musicale
potenziometrici R3-R6-R9-R12-R15. Con il trimmer R17 composto da cinque note suddivise in dieci bat-
si regola il volume sonoro in uscita. Con il trimmer tute.
R25 si regola il tempo, cloé la velocita di riproduzione
del ritomello musicale. Per raggiungere questo risultato occorre fare in

649
Fig. 3 - Disegno del circuito stampato a grandezza na-
turale necessario per la realizzazione del cablaggio
del « campanello musicale ».

650
modo che ciascuna delle dieci celle di memoria L'integrato IC4, lineare, di tipo NE555, svolge
contenga la nota che si intende suonare quando le funzioni di oscillatore e viene regolato in mo-
viene selezionato l'indirizzo corrispondente. Ad do da stabilire il tempo delle battute.
esempio, volendo ottenere DO-RE-MI-FA-SOL- Quando il contatore IC3 e a zero, l'integrato de-
SOL-FA-MI-RE-DO, bastera fare in modo di se- codificatore IC2 seleziona soltanto il filo «0»,
lezionare ciclicamente gli indirizzi di memoria e corrispondente al piedino l. Tale selezione si
porre le note secondo la seguente tabella: riflette sulla memoria, che e realizzata per mezzo
di una matrice a diodi la quale, a sua volta, se-
leziona una delle cinque uscite che pilotano i tran-
NOTE INDIRIZZI DI MEMORIA. sistor TR1-TR2-TR3-TR4-TR5. Questi tran-
sistor, se selezionati, entrano in saturazione e si
comportano come interruttori e, inseriscono fra
il terminale 7 dell'integrato IC1 e l'alimentazio-
DO 1 ne, una delle cinque resistenze variabili R3-R6-
R9-R12-R15.
RE 2
Poiché da! valore di questi trimmer potenziome-
MI 3 trici dipende la nota generata dall'oscillatore IC1,
FA 4
e possibile, per ogni uscita selezionata dalla me-
moria, fare generare una nota a piacere che, suc-
SOL 5 cessivamente, verrá amplificata dai transistor
TR5-TR6 ed inviata direttamente all'altoparlan-
SOL 6 te AP per la riproduzione sonora.
FA 7 Quando dall'integrato IC4 arriva il primo im-
pulso, il contatore passa dalla configurazione 0000
MI 8 alla configurazione 1000, facendo selezionare il
RE 9 secondo filo della memoria (piedino 2) che, a sua
volta, agisce su uno dei cinque transistor di no-
DO 10 ta, facendo riprodurre attraverso !'altoparlante
quanto « scritto » nella seconda cella.
Si noti che il circuito rimane autoalimentato an-
E' ovvio che nella memoria non si potra scri- che quando cessa l'azione del pulsan te Pl; l'au-
vere la nota, ma soltanto selezionare una delle toalimentazione permane sino a che non viene
cinque uscite che comandano le diverse note. selezionata luscita 15 (piedino 17) del decodifi-
catore (IC2).
11 contatore conta liberamente ben 15 battute,
IL CIRCUITO ELETIRICO cui corrispondono l5 note, scelte fra cinque note
diverse. Alla sedicesima battuta viene selezionato
il piedino 17, il quale manda all'interdizione il
E veniamo ora all'analisi del circuito elettrico del
transistor TR8; come conseguenza si ha la di-
campanello musicale riportato in figura 1.
seccitazione del relé e quindi l'interruzione del
La sua apparente complessita non deve trarre in circuito di alimentazione, che blocca il funziona-
inganno il lettore, perché il funzionamento del- mento del campanello musicale in maniera del
l'apparato risulta praticamente semplice. tutto automatica.
In condizioni normali il circuito non e alimen-
tato. Ma quando qualcuno preme il pulsante P1
il circuito si alimenta e rimane autoalimentato REALIZZAZIONE PRATICA
attraverso i contatti del relé RL che risulta ec-
citato dalla saturazione del transistor TR8. La realizzazione del campanello musicale si ese-
La conduzione del transistor TR8 si spiega fa- gue mediante circuito stampato, riproducendo il
cilmente: appena viene applicata la tensione, disegno di figura 3.
il circuito integrato IC3 si azzera automaticamen- Si tenga presente che nello schema di figura 2
te in virtü della rete di ritardo R22-C4, che man- i diodi al silicio che compongono la memoria
tiene i terminali 2-3 ad un livello alto per un ROM sono disposti in modo da riprodurre il ri-
tempo sufficiente all'azzeramento; successivamen- tornello della nota canzone Colonel Bogey. La me-
te questi si portano ad un livello O, permettendo moria tuttavia puó essere programmata a piacere,
il funzionamento del contatore. tenendo conto che il numero massimo di battute

651
~ e--
~~ ~ } Al GENERATORI
l D DI NOTA
t'-7 E
T 11'
1
Jl. .Y...
- 2
I
- "" - -- ""
_
t"7 r7 r", \/
3
- -
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---- --
- 't"7

'1/
,,
4
5
6
"" 7
> ALL' IC2
- 8
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- 10
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13
14
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-------------------16

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-
-
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- 7
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> ALL' IC2

- 10
11
13
14
15
16

652
e di 15 ( + una battuta di stop), mentre il nu-
mero massimo delle note e di cinque. Quest'ulti-
mo parametro puo essere modificato, perché e
sempre possibile inserire altri transistor di nota,
oltre i cinque montati ne! circuito, sino ad un
massimo di 15.
Per programmare a piacere un motivo occorre-
ra prima di tutto scrivere la successione delle no-
te e collegare ad ogni battuta il filo selezionato
dall'integrato IC2, mediante un diodo, al gene-
ratore di nota corrispondente. Per esempio, per
il ritornello della canzone Colonnel Bogey si
avrá:

1 battuta (filo 1) pausa


2 battuta (filo 2) nota C

4
ig. 4 - Realizzando questa matrice diodi, si otterra la
3 battuta (filo 3) nota E
4a battuta (filo 4) pausa
5a battuta (filo 5) pausa
6ª battuta (filo 6) nota E
riproduzione delle note iniziali della marcia « Colonel
Bogey >. 7 battuta (filo 7) nota D ecc.

MESSA A PUNTO
Fig. 5- Coloro che vorranno realizzare questa matrice
diodi potranno ascoltare, attraverso l'altoparlante, le
note iniziali della nona di Beethoven. Prima di collaudare definitivamente il circuito
consigliamo di controllare attentamente il ca-
blaggio, accertandosi di aver inserito gli integra-
ti nel loro giusto posto (per l'integrato IC2 con-

4
sigliamo di far uso di uno zoccoletto).
L'alimentazione ideale del circuito sara quella sta-
bilizzata a 5 V. In tal caso occorrera eliminare
il diodo Dl.
Con alimentazione a pile il diodo Dl dovra n-
sultare inserito, senza tuttavia superare mai la
tensione di 6 V.
Per poter considerare ultimato il montaggio del
campanello musicale, sara necessario procedere al-
l'accordo delle varie note. L'unico strumento uti-
lizzabile sara ... il proprio orecchio; l'accordatura
consiste ne! regolare i cinque trimmer potenzio-
metrici. Per facilitare le operazioni di accordatu-
ra, converra portare al mínimo il ritmo delle bat-
tute, ruotando il perno del trimmer R25 com-
pletamente in senso antiorario e regolando poi
gradualmente, sempre piü in senso orario i trim-
mer potenziometrici R15-R12-R9-R6-R3.
Queste operazioni vanno ripetute piü volte fino a
raggiungere l'intonazione esatta.

653
MICR
LIIITATOR
PER TX

,,. 1

....
,'. 1

=ar re i !sl :°'


Con l'attuale argomento continuiamo a percorrere la strada che conduce al
perfezionamento delle emissioni sulla gamma dei 27 MHz. Questa volta in-
fatti presentiamo il progetto di un clipper che provvede a tagliare i picchi di
tensione ad un livello ragionevole, cosi da allinearli a quello medio della
voce.

Il maggior problema di ogni CB e sempre lo rabile senza opportuni interventi circuitali sul
stesso: riuscire a sfruttare al massimo la potenza progetto originale, ma significa soltanto aumen-
del proprio apparato, pur rimanendo nei limiti tare la potenza media dell'onda modulata, sfrut-
di potenza previsti dalle attuali disposizioni di tando le caratteristiche del trasmettitore con mag-
legge. giore linearita ed omogeneita.
Non e la prima volta che ci capita di discutere
su questo argomento. Infatti, nel passato, abbia-
mo argomentato sulle antenne ricetrasmittenti, IL TAGLIO DEI PICCHI
sugli accordi delle impedenze e, ancora, su tanti
altri temi che avevano lo scopo di raggiungere Il taglio dei picchi o, come si suol dire con ter-
la miglior resa in un apparato ricetrasmittente. mine anglosassone, il clipping, non e del tutto
Questa volta diciamo ai nostri lettori che il ren- immune da inconvenienti. Per esempio, quando
dimento dell'apparato dipende anche dalla per- una sinusoide viene tagliata, il segnale risultante
centuale di modulazione della portante. assomiglia ad un'onda quadra, che contiene un
Molti ricetrasmettitori sono in grado di modu- elevato numero di armoniche che, in un'ultima
lare la portante al 100%. Ma questa caratteri- analisi, fanno variare il timbro della voce.
stica non riveste importanza eccessiva ai fini del L'uso del solo circuito di clipping, in aggiunta al
rendimento del trasmettitore, perché la voce u- modulatore, provoca, da una parte, un aumen-
mana e composta da una sequenza di picchi e to della potenza media, ma dall'altra peggiora
di zone di minor ampiezza, cosi come indicato in la comprensibilitá, variando la « forma» della
figura l. Con la voce umana, dunque, la potenza voce e generando suoni incompensibili provocati
media risulta notevolmente piü bassa di quella dalle armoniche, che vanno ad occupare una
dei picchi che modulano al 100%. Ne si puó pen- banda di frequenza eccessiva. Ecco perché un
sare di aumentare il volume, perché i picchi limitatore microfonico per ricetrasmettitori, ve-
condurrebbero inevitabilmente ad un superamen- ramente degno di questo nome, <leve provvede-
to della modulazione al di la della misura del re, oltre al clipping vero e proprio, anche alla
100%, peggiorando notevolmente la comprensi- ricostruzione della forma d'onda originaria, con
bilita. l'eliminazione contemporanea delle armoniche di
La soluzione migliore consiste invece ne! tagliare frequenza superiore ai 3 KHz.
i picchi ad un livello ragionevole, in modo da
allinearli press'a poco al livello medio della vo-
ce. Con questo sistema la voce assume un anda- CIRCUITO DEL LIMITATORE
mento molto piü regolare e la potenza media
della modulazione aumenta in grande misura ed Lo schema elettrico del limitatore microfonico
aumenta anche la penetrabilitá del trasmettitore. per ricetrasmettitori, da inserirsi tra il micro-
Ció non significa esaltare la potenza di trasmis- fono e l'apparato ricetrasmittente, e rappresen-
sione caratteristica dell'apparato, perché questa tato in figura 2.
e rappresentata da un valore costante e insupe- Il progetto e dotato di tutte quelle caratteristiche

655
Fig. 1 - 11 diagramma caratteristico della voce umana
e composto da una sequenza di picchi e di zone di
minor ampiezza. Con il clipper si provvede a tagliare
j picchi ad un livello quasi pari a quello medio della
1 11 11 1 voce.

1 "

R1 R3 R4 R2« n

C5
TR1 TR2

l ~
J 1

.4
02
e

re"
sr o l
R2 C4 R6
01 C6 C7

MASS

P. T.T.

AL MICRO

656
COMPONENTI
Condensatori R4 = 82.000 ohm
C1 1 F -150 VI (ceramico) R5 = 1.000 ohm (trimmer potenziometrico)
= 200 ohm
C2 50 F - 12 VI (elettrolitico) R6 =
= = 5.000 ohm (trimmer potenziometrico)
C3 1 F -150 VI (ceramico) R7
=
C4 1 F -150 VI (ceramico) R8 = 100.000 ohm
=
C5 1 F -150 VI (ceramico) R9 = 620 ohm
=
C6 = 50.000 pF - 150 VI
Varie
C7 = 50.000 pF - 150 VI
C8 = 1 F - 150 VI (ceramico) TR1 = ASY29 (AC127)
C9 = 100.000 pF TR2 = ASY29 (AC127)
C10 = 50 F - 150 VI (elettrolitico) TR3 = ASY29 (AC127)
D1 = diodo zener (2,7 V oppure 3,9 V)
Resistenze D2 = diodo zener (2,7 V oppure 3,9 V)
R1 = 82.000 ohm J1 = impedenza 75 mH (vedi testo)
R2 = 2.200 ohm S1 = interrutt.
R3 = 470 ohm alimentaz. = 9 V

Fig. 2 - Progetto completo del clipper, composto da


uno stadio adattatore di impedenza (TR1), da uno sta-
dio amplificatore (TR2), da un filtro passa-basso e da
uno stadio amplificatore ad alta impedenza (TR3), che
provvede a separare il filtro dall'entrata del trasmet-
titore.
R8 +
c10

TR3 9V
e

1
7

riles M[SS[
R9
C9

L e

erre[)DTT

AL RICE -TRASM.

657
prprie dei limitatori di una certa classe. Infatti risultare spostato verso il collettore del transistor
esso potra essere utilizzato sia con microfoni di TR2.
tipo piezoeletrico, sia con microfoni dinamici,
perché lo stadio d'entrata, pilotato dal transistor
TR l. e di tipo ad alta impedenza. IL CLIPPING
11 primo stadio del progetto di figura 2, dunque,
e un ad:ttatore di impedenza, al quale fa seguito
II segnale uscente da! trimmer potenziometrico
uno stadio amplificatore pilotato da! transistor
R5 viene applicato, tramite il condensatore di
TR2 che e montato in un circuito con cm;ittore accoppiamento C5, al clipping, che e composto
a massa. Questo secondo stadio provvedc ad au-
dai diodi zener DMD2, i quali provvedono ad
mentare notevolmente l'ampiezza del segnale,
eliminare tutti i picchi che superano la tensione
in misura tale che, anche i segnali di piccola en-
di zener, lasciando assolutamente invariati i se-
tita, risultino quasi al limite di clipping.
gnali di ampiezza inferiore.
La resistenza variabile R5, che in realta e un
trimmer potenziometrico, funge da elemento di Giunti a questo punto il lettore potra chiedersi
con trollo della sensibili ta del circuí to. In sede per quale motivo il clipping sia composto da due
di messa a punto dell'apparato, la resistenza se- diodi zener, collegati in serie e in antipolarita,
mifissa RS dovra essere regolata in modo da adat- anziché da un solo diodo zener. La nostra rispo-
tare il circuito del limitatore microfonico al tipo sta e immediata: !'uso di un solo diodo zener
di microfono utilizzato. Se, ad esempio, il rice- comporterebbe un errore abbastanza grave, per-
trasmettitore e dotato di microfono di tipo pie- ché con esso si otterrebbe un clipping a 4,7 V per
zoelettrico, la resistenza semifissa R5 dovrá esse- picchi positivi, mentre si otterrebbe un clipping
re regolata per una bassa sensibilita del circuito, di soli 0,6 V per i picchi negativi, creando una
spostando il cursore verso la linea di alimenta- forte dissimmetria ne! segnale e una notevole di-
zione positiva. Con i microfoni di tipo dinamico, storsione ed incomprensibilita. Ecco perché, in
invece, sara necessaria una elevata sensibilitá ed sostituzione di un solo diodo zener, si debbono
il cursore del trimmer potenziometrico RS dovra utilizzare due diodi zener collegati ne! modo in-

658
Fig. 4 - Circuito stampato in
grandezza naturale, cioé in scala
1/1, che il lettore dovrá realizza-
re per compiere il progetto del
clipper.

dicato ne! circuito di figura 2, ciascuno da 2,7 cui frequenza di taglio e stabilita intorno al va-
o 3.9 V. lore di 3 KHz.
Un errore di disegno purtroppo e stato commes- Questo filtro, di tipo a «p greca», restituisce
so nello schema pratico di figura 3, perché in quel- un segnale privo di armoniche e, quindi, in gra-
lo schema e stato disegnato un solo diodo zener do di modulare la frequenza portante del tra-
DI. Ma il lettore e giá avvertito e saprá certa- smettitore.
mente inserire in serie a D1 un secondo diodo,
Il segnale, dopo aver attraversato il filtro, anziché
collegandolo fra il terminale contrassegnato con
raggiungere direttamente il ricetrasmettitore, vie-
la fascetta di D 1 e con il terminale dell'impeden-
ne inviato ad uno stadio ad alta impedenza, che
za di J 1. Come abbiamo detto, le fascette dei
provvede a separare il filtro dall'entrata del tra-
due diodi dovranno risultare affacciate tra loro.
smettitore. Questo stadio e dotato di un comodo
controllo di ampiezza, rappresentato dal trimmer
potenziometrico R7, che permette la modulazione
FILTRO PASSA-BASSO
al 100% del trasmettitore alla soglia del clipping.
Il segnale limitato in ampiezza da! clipping rag-
giunge successivamente un filtro passa-basso, la
COSTRUZIONE DEL LIMITATORE

La costruzione di questo utile accessorio della


stazione CB non e difficile. U na certa dose di
pazienza e un po' di attenzione eviteranno ba-
nali errori di cablaggio, purché si segua attenta-
mente il nostro piano costruttivo riportato in fi-
gura 3 che, come si puo notare, fa uso del cir-
cuito stampato. Quest'ultimo, come e nostra abi-
tudine, e riportato in scala 1/1 in figura 4.

4
Trattandosi di un amplificatore di segnali a bas-
so livello, il circuito dovra essere racchiuso in
un contenitore metallico, in modo da creare uno
schermo elettromagnetico perfettamente efficiente.
Fig. 3 - Piano di cablaggio del limitatore microfonico
per radiotrasmettitori CB. Questo apparecchio puo an-
che essere montato direttamente dentro il trasmetti- CONNETTORI MICROFONICI
tore, se in quest'ultimo esiste uno spazio libero e suf-
ficiente ad ospitare il clipper. In questo disegno e
stato commesso un errore: risulta infatti inserito il
Il montaggio del nostro limitatore microfonico
solo diodo D1, mentre nello schema elettrico di figura puo essere effettuato in due modi diversi, cosl
2 i diodi sono due; il secondo diodo, quindi, deve es- come indicato in figura 5: inserendo l'apparec-
sere inserito fra D1 e l'impedenza J1; il collegamento chio tra il microfono e l'entrata del ricetrasmet-
e di tipo In serie e con polarita contrapposte (le due titore, oppure montando il limitatore microfonico
fascette debbono affacciarsi fra loro). 1 due diodi ze-
er D1-D2 debbono avere la stessa tensione zener: all'interno del contenitore del ricetrasmettitore;
oure 3,9 V. questa seconda soluzione implica ovviamente la

659
MICR O

PTT

CLIPPER
0@

MICRO

1. CIRCUITO
CLIPPER

y L
SPINA
-@

$
Fig. 5 - 11 limitatore microfonico per ricetrasmettitori puó disposizione di un certo spazio dentro il trasmet-
essere inserito nella stazione CB in due modi diversi: titore.
fra il microfono e l'entrata del trasmettitore, oppure
dentro il trasmettitore stesso, se in questo esiste In ogni caso i connettori originali debbono esse-
qualche spazio libero. E' ovvio che i connettori ori- re conservati, perché continueranno a svolgere
ginali dovranno essere conservati. la loro funzione di collegamento fra il microfono,
o il clipper, e l'entrata del trasmettitore.
II collegamento dei conduttori uscenti dal micro-

Con questo sintonizzatore, adatto per l'ascol-


to della Gitizen's Band, potrete esplorare co-
modamente una banda di 3 MHz circa. Potrete
SINTONIZZATORE ce
inoltre ascoltare le emissioni dei radioamatori (Monogamma CB)
sulla gamma dei 1 O metri (28-30 MHz). Ac-
quistando anche il nostro kit del « TRASMET-
TITORE CB •, e possibile realizzare un com-
pleto RX-TX a 27 MHz per la CB.
Meraviglioso kit a sole

L. 5.900
Le rlchieste del kit del « Sintonizzatore CB » deb-
bono essere fatte inviando anticipatamente !'im-
porto di L. 5.900 a mezzo vaglia o c.c.p. n.
3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA -
20125 MILANO - Via Zuretti, 52.

660
fono e chiaramerne indicato nello schema pratico trasmettitore, dovrá lasciare inalterato il cavo
di figura 3. che congiunge il microfono con il trasmettitore.
Costruendo lapparato a parte, come indica to in
alto di figura ». bastera interrompere il condut-
tore microfonico e collegare i due terminali ri- COLLEGAMENTO CON IL MICROFONO
ultani al clipper nel modo indicato in figura 3.
Chi opterá per la seconda soluzione, cioé chi Non tutti i microfoni per apparati ricetrasmetti-
momera il clipper direttamente dentro il rice- tori CB vengono costruiti allo stesso modo. Certi

TRASMETTITORE CB
UNA PRESTIGIOSA SCATOLA DI MONTAGGIO
-
A L. 19.500
SCHEDA TECNICA

Alimentazione: minima 12 V - tipica


13,5 V - massima 14 V

Potenza AF in uscita
(senza mod.): 1 W (circa)

Potenza AF in uscita
(con mod.): 2 W (circa)

Sistema di emissione: in modulazione dam-


piezza

Profondita di mod.: 90% 100%


Potenza totale dissi-
pata: 5 W

Impedenza d'uscita per52 + 75 ohm (rego-


antenna: labili)
Con l'approntamento di questo nuovo kit voglia-
cro fono: di tipo piezoelettrico mo ritenere soddisfatte le aspirazioni dei nostri
umero canali: a piacere lettori CB. Perché acquistando questa scatola di
montaggio, e quella del monogamma CB, ognu-
Porta ta: superiore a 1 O -;- 15 no potra costruire un valido apparato ricetrasmit-
Km (in condizioni ideali) tente a 27 MHz.

La scatola di montaggio del trasmettitore CB contiene:


N. 1 circuito stampato - n. 13 condensaori ceramici - n. 5 condensatori elettro-
litici - n. 2 trimmer capacimetrici - n. 11 resistenze - n.2- impedenze AF -n. 1 tra-
sformatore di modulazione- n. 1 circuito integrato - n. 3 transistor - n. 2 bobi-
ne - n. 1 raffreddatore per transistor TR3.

Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-


porto di L. 19.500 a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a
ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
tipi, infatti, sono dotati di un pulsante P.T.T.
(push to talk); questo pulsan te serve per la com-
mutazione rapida del sistema dalla condizione
di ricezione a quella di trasmissione.
Dunque i cavi di collegamento fra microfono e
Lire 2.700 apparato ricetrasmettitore non sono tutti uguali:
possono essere quindi in numero di tre o piu.
Ma questi fili conduttori non interessano il fun-
zionamento del clipper ed essi debbono essere
riportati su! connettore d'entrata microfonico
del ricetrasmettitore (figura 6).

L'IMPEDENZA J1

Ne! circuito del clipper risulta montata una im-


pedenza che abbiamo denominato JI. Questa im-
pedenza dovra possedere un valore di 75 mH.
Ma tale valore e di difficile reperibilita com-
merciale. Esso potra tuttavia essere composto
collegando, in serie fra loro, piu impedenze di

CON QUESTA PENNA


APPRONTATE I VOSTRI Fig. 6 - Non tutti i microfoni presentano uguali sistemi
di collegamento, perché in certi tipi risulta inserito il
P.T.T. (commutatore parlo-ascolto), per il quale si fa
CIRCUITI STAMPATI uso di quattro fili conduttori contrassegnati con colori
diversi o uguali (massa).

Questa penna permette di preparare i circuiti stampati


con la massima perfezione nei minimi dettagli. 11 suo
aspetto esteriore e quello di una penna con punta

:'
di, nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan- BF
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
MICRO @
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade- MSS
risce perfettamente al rame. o.
O

NORME D'USO CARA TTERISTICHE


PTT
4. PTT

Tracciare il circuito su una La penna contiene un dí-


lastra di rame laminata e 'spensatore di inchiostro
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola
sclarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapor-
nelia soluzione di attacco zioni quando non viene
(acldo corrosivo). Tolla la usata. La penna non con-
lastra dalla solurione, si tiene un semplice tampo-
noter che il circuito e In ne imbevuto, ma e comple-
perfetto rilíevo. Basta tamente rlempita di inchlo-
quindi togliere l'inchlostro stro. Per assicurare una
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta, BF
lastra del circuito e pron- la penna e munlta di una
ta per l 'uso. punta di ricamblo situata MICRO
nella parte terminale,
MSS r
z
o.
MASS 0)

p TT. r--1 Pl T.
75 mH
GLI A TTREZZI
DEL
PRINCIPIANTE

7.Limpedenza da 75 mH, necessaria per la com-


osizione del circuito del clipper, non e di facile repe-
ita commerciale. Per ottenerla conviene collegare
serie fra loro tre impedenze, cosi come indicato in
esto disegno; l'impedenza da 30 mH e di tipo GBC
00/0497-01; l'impedenza da 15 mH é di tipo GBC
00/0497-04.

diverso valore. Nell'esempio riportato in figura


7 sono state collegate in serie fra loro tre impe-
denze; due di queste hanno il valore di 30 mH,
la terza ha il valore di 15 mH; il valore risul-
rante e quello di 75 mH. Coloro che non riusci-
ranno a ottenere questo valore esatto, potranno
ugualmente collegare fra loro piu. induttanze, IN UN UNICO KIT
accontentandosi di un valore totale molto pros-
simo a quello di 75 mH. PER SOLE
MESSA A PUNTO DEL CLIPPER LIRE 7.900
La messa a punto del clipper consiste in due
semplici e successive operazioni.
La prima operazione consiste ne! regolare il trim- CONTIENE:
mer potenziometrico R7 in modo da ottenere saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
una modulazione del 100%. Per questa prima ope- punta rame di ricambio
razione ci si potra aiutare con l'oscilloscopio. scatola pasta saldante
Contemporaneamente si dovrá regolare il trim- 90 cm. di stagno preparato in tubetto
mer potenziometrico R5 per la massima sensi- 1 chiave per operazioni ricambio punta saldatore
bilita, parlando poi a voce sufficientemente alta, paio forbici isolate
davanti al microfono, in modo da raggiungere pinzetta a molle in acciaio inossidabile con
un'azione efficace del clipper. punte internamente zigrinate
E pa.ssiamo ora alla seconda operazione, nella 1 cacciavite isolato alla tensione di 15000 V
quale, senza piü toccare il trimmer potenziome- 4 lame intercambiabili per cacciavite con innesto
a croce
trico R7, si provvede a regolare il trimmer po-
tenziometrico R5 in modo da raggiungere la
maggior penetrabilitá, cioe un compromesso tra
una potenza media elevata e la comprensibilitá Le richieste del kit degli ATTREZZI DEL PRIN-
CIPIANTE • debbono essere fatte a: Elettronica
della parola. Per questa seconda operazione l'u- Pratica - 20125 MILANO - Via Zureti n. 52, in-
nico strumento valido sara rappresentato dall'au- viando anticipatamente l'importo di L. 7.900 a
silio di un secondo ... CB dislocato in un punto mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482 (spese
di spedizione comprese).
abba.stanza lontano.

663
TRALASCIAMO, ALMENO PER UNA A vacanze finite, quando non e pm possibile
prolungare la stagione balneare e la campagna
VOLTA, IL RIGORE TECNICO DEI comincia a perdere il suo colore estivo, mentre
la montagna si raffredda, allontanando i suoi
CIRCUITI ELETTRONICI PER CO- appassionati escursionisti, nei centri abitati di
pianura riprendono i giochi di societá in casa,
STRUIRE UN APPASSIONANTE ED con lo scopo di occupare ancora piacevolmente
il tempo libero. Ció avviene di preferenza in
ORIGINALE GIOCO DI SOCIETA'. quelle localitá in cui il settembre chiude definiti-

664
vamente le porte all'estate, portando con se piog- occorre avcrc occh10 e mano terma.
gia e grigiore. 11 gioco consiste nell'entrare con un puntale elet-
Ma i giochi piu comuni sono sempre gli stessi trico in un labirinlo disegnato sulle nostre pagine
e difficilmente riescono ad aUietare le ore dedi- e di uscire senza mai abbandonare la pista per-
cate alla distensione e al riposo. Un gioco del corsa. Si tratta dunque di un gioco che molti
tutto nuovo e, per giunta, elettronico, e senza. gia conoscono, perché esso viene spesso pubbli-
dubbio queUo che piu si addice ai nostri lettori. calo su quotidiani, rotocalchi e pubblicazioni spe-
Noi ve lo abbiamo presentato sotto il titolo di cializzate. Ma quei tipi di labirinti vengono per-
« II labirinto elettronico », ma avremmo potuto corsi con la punta di una matita, perché si trat-
chiamarlo anche il gioco della « mano ferma », ta soltanto cli indovinare la via giusta. Nel no-
perché esso, oltre che mettere alla prova l'abi- stro labirinto eiettronico, invece, occorre indi-
lita tecnica di una persona, la sottopone ad un viduare il giusto percorso tra entrata ed uscica
lavoro manuale di grande pazienza, per il quale senza mai togliere il puntale dalla pista di rame,
perché altrimenti un apposito apparato acustico
emette subito dei suoni che denunciano l'irrego-
larita del giocatore.
Fig. 1 • Qu-e.sto é II labirinto, composto da piste di ra-
Dunque, la prima abilita di chi partecipa al gio-
me, che il lettore dovrá costruire per effettuare il gioco
della • mano ferma »., ll dlsegno e qui riprodotto in co, cioe locchio, potra essere valutata misurando
scala /1, II percorso esatto viene effettuato, a comin- il tempo consumato a compiere l'intero percorso;
ciare dal punto di partenza, con un puntale collegato la seconda qualita, cioe quella della mano per-
con il sistema d'allarme. Per non far scattare l'allar- fettamente ferma, viene controllata con l'appa-
me aa.rstico, non bisogna mai abbandonare con il pun-
tale la pista di rame. recchio acustico piú avanti descritto.

PUNTO DI SALDATURA
FILO DI MASS
PARTENZA

ARRIVO

665
A

T1
SCR1
LIBERO
R2 R3
R1

UJT1 Tl

'
S1

O
/
9V
r
e LABIRIN TO +
c1 R4

COMPONENTI -----
C1 = 5F - 15 VI (elettrolitico) TR1 = BC108
R1 = 1.000 ohm SCRI = SILEC TD 2001
R2 = 10.000 ohm T1 = trasf. d'uscita per RX transistor
R3 = 330 ohm S1 = interrutt.
R4 = 150 ohm Alimentaz. = 9 V
UIT1 = 2N2646

IL CIRCUITO ELETTRICO La prima parte del labirinto elettronico, cioe la


traccia di rame che costituisce il labirinto, e rap-
Il labirinto elettronico, i lettori lo avranno gia presentata in figura 1. La seconda parte del pro-
in tui to, consta di due parti fondamentali: la trac- getto, cioe quella del dispositivo di innesco, e
cia di rame, ricavata da una basetta ramata del rappresentata in figura 2.
tipo di quelle usate per la composizione di cir- Come si puó notare, il circuito di innesco e rea-
lizzato mediante !'uso di un diodo controllato
cuiti stampati, che compone il labirinto; la se-
SCR, il cui gate risulta normalmente cortocircui-
conda parte e quella propriamente elettronica di
tato a massa attraverso il puntale e la traccia del
un allarme, che viene innescato quando manca
labirinto. Il disegno rappresentativo del labirin-
il contatto elettrico fra un puntale metallico, to, riportato ne! circuito di figura 2, simboleggia
collegato al circuito d'allarme, e la traccia con- il circuito vero e proprio del labirinto riportato in
duttrice del labirinto. figura l.

666
Fig. 2 - Progetto del sistema di aliarme acustico. 11 Quando il contatto fra il puntale e la pista d:
labirinto é appena accennato mediante la «greca». rame del labirinto viene a mancare, anche per
Quando il puntale viene tolto, la resistenza Rt invia un solo istante, il gate del diodo control'lato SCR!
corrente al gate del diodo controllato SCR1 che, inne-
riceve corren te attraverso la resistenza Ri. che e
scandosi, conduce corrente e costringe l'altoparlante
ad emettere un suono. collegata alla linea di alimentazione positiva. Il
diodo SCRI dunque si innesca.

4
U na vol ta innescato, cioe quando il diodo SCR
diviene conduttore, esso rimane tale sino a che
non si interrompe il circuito di alimentazione
tramite l'interruttore Sl.
La segnalazione dell'errore commesso dal gioca-
tore, e che rappresenta la causa dell'innesco del
diodo controllato SCRI, potrebbe venir eviden-
Fig. 3- Piano costruttivo del sistema d'allarme con pun- ziata in vari modi. Il piu economico ed elemen-
tale. 1 componenti, necessari per realizzare questo cir- tare fra questi potrebbe essere quello della lam-
cuito, non sono critici e possono essere sostituiti con pada-spia, collegata fra il catodo del diodo con-
modelli equivalenti con la certezza di ottenere ugual- trollato SCRI e massa. La lampada-spia, cosí
mente il successo. 11 trasformatore d'uscita TI é un
comune trasformatore d'uscita per push-pull di tran-
collegata, si accenderebbe immecliatamente quan-
sistor di apparati riceventi di tipo portatile. do il diodo stesso entra in conduzione.

AL LABIRIN TO
UJT1
o

a
1o 4
Fig. 4 - Disegno in scala 1/1 del circuito stampato
necessario per comporre il sistema di aliarme acustico.

Ma per realizzare qualche cosa di piü originale, L'impiego piu tipico del transistor unigiunzione
cioe per rendere piü interessante questo nostro e senza dubbio quello degli oscillatori a rilassa-
gioco di societá, abbiamo voluto sostituire la men to, nei quali la nota acustica viene prodotta
lampada-spia con un aliarme acustico di tipo dal continuo ed automatico processo di carica e
elettronico, realizzato con l'impiego di un tran- scarica di un condensatore.
sistor di tipo unigiunzione e con un transistor di Ne! nostro progetto di figura 2 questo conden-
tipo NPN. satore e indicato con Cl; si tratta di un conden-
satore elettrolitico che viene caricato attraverso
la resistenza R2.
IL SEGNALATORE ACUSTICO Quando la tensione sui terminali del condensa-
tore elettrolitico Cl, cioe la tensione di emittore
L'oscillazione di bassa frequenza, quella destina- rife rita al transistor U JT 1, raggiunge un certo
ta a denunciare l'errore commesso dal giocatore, valore di soglia, la giunzione emittore-base 1 del-
viene prodotta da! transistor unigiunzione UJTl, l'unigiunzione diviene conduttrice e scarica il
sul cui funzionamento teorico abbiamo avuto piü condensatore elettrolitico CI sulla resistenza R4.
vol te occasione di soffermarci in pass ato. Ricor- Questa scarica avviene in un tempo assai breve,
diamone comunque alcuni elementi. a causa del basso valore della resistenza R4; ecco
Il transistor unigiunzione, conosciuto tecnicamen- perché si ottiene la generazione di un impulso
te con la sigla UJT, puo essere utilizzato da so- di notevole potenza.
lo o in abbinamento con al tri semiconduttori: L'impulso viene successivamente amplificato da!
transistor bipolari, thyristor, triac. transistor TRl, in modo da poter pilotare l'alto-
Questo tipo di transistor occupa, a torto, un po- parlante.
sto di secondo piano nello studio e nelle appli-
cazioni dilettantistiche. Ma le sue applicazioni
pratiche si presentano un po' dovunque, in tutti
i settori dell' elettronica.
Il transistor unigiunzione e realizzato tramite una
Fig. 5 - Zoccolatura dei semiconduttori montati nel di-
barretta di materiale semiconduttore (silicio) di
spositivo di segnalazione acustica.
tipo N, alle cui estremitá vengono ottenuti dei
contatti ohmmici con i terminali di base Bl - B2.
Una punta di alluminio vien fatta penetrare in
una zona intermedia della batteria di silicio,
formando una giunzione P-N. Questa punta fa B1
capo ad un terzo elettrodo denominato emitto-
re (E).
Il símbolo elettrico del transistor unigiunzione
somiglia un po' a quello del FET, con l'unica
·€» 82

differenza che la linea contenente la freccia e TR1 UJT1 SCR1


sistema ta in posizione obliqua rispetto alla bar-
reta centrale piü grossa.

668
Per ottenere un miglior adattamento di impeden- COSTRUZIONE DEL SISTEMA D'ALLARME
za tra il circuito di collettore del transistor TRl
e l'altoparlante, cioé per sfruttare al massimo la La realizzazione pratica del circuito d'allanne
potenza fornita dall'oscillatore, si e provveduto ad e rappresentata in figura 3. Essa fa uso di un
un accoppiamento tramite trasformatore (Tl) fra circuito stampato il cui disegno, in scala 1/1, e ri-
altoparlante e circuito d'uscita del transistor TRl. portato in figura 4.
Prima di inserire i semiconduttori ne! circuito
stampato, cioe il transistor unigiunzione UJT1,
UNA POSSIBILE VARIANTE il transistor TRl e il diodo controllato SCRl,
occorrerá controllare attentamente i disegni ri-
A qualche lettore potra sembrare piü logico per- portati in figura 5, che interpretano chiaramente
correre il labirinto sulle strisce isolate, anziché la zoccolatura dei tre semiconduttori.
sulle piste di rame, perché in pratica le piste di Ricordiamo che i componenti elettronici, neces-
rame dovrebbero simulare i muri o le siepi del sari per la composizione del sistema d'allarme,
labirinto, mentre le strisce isolate dovrebbero non sono critici; ció significa che gli stessi semi-
rappresentare la strada. Percorrendo in tale mo- conduttori potranno essere sostituiti con elementi
do il labirinto, occorrerebbe far scattare il siste- equivalenti o anche soltanto similari. In ogni ca-
ma d'allarme ad ogni contatto accidentale del so si otterra un esito positivo.
puntale con una delle due piste laterali. Per quanto riguarda il diodo SCRl, ricordiamo
Tale soluzione non ci e sembrata valida, perché che potranno venir utilizzati tutti i modelli con
essa permetteva ai giocatori... furbi di barare, caratteristiche di 50 V-0,8 A o superiori. Nel no-
saltando una pista di rame, cioé un muretto o stro prototipo si e fatto uso di un SILEC TD
una siepe del labirinto, senza provocare alcun al- 2001.
iarme. Disponendo di un altoparlante ad elevata im-
pedenza, cioé con impedenza superiore a 50 ohm,
Tuttavia, se qualcuno desiderasse concepire co-
si potra fare a meno del trasformatore d'uscita
si il nostro gioco, la variazione e sempre possibile
Tl, perché i terminali dell'altoparlante potranno
ed in maniera molto semplice. Bastera infatti
essere direttamente collegati con il collettore del
collegare il circuito del labirinto alla linea di
transistor TRl e con il terminale di catodo (K)
alimentazione positiva, anziché a massa, interrom-
del diodo controllato SCRl.
pendo il collegamento della resistenza RI con la-
nodo (A) del diodo controllato SCRl e colle- Con gli altoparlanti di impedenza di pochi ohm
gando questa resistenza in serie con il puntale, occorrera un trasformatore d'uscita del tipo di
cioé in serie con il gate del diodo SCR1. quelli montati nei ricevitori radio transistorizzati
e tascabili, lasciando libero il terminale centrale
In questo modo il diodo controllato risulterebbe
dell'avvolgimento primario, cosi come indicato
normalmente in stato di NON CONDUZIONE.
ne! circuito elettrico di figura 2. Non essendoci
Toccando invece con il puntale una delle due
problemi di riproduzione fedele, l'impedenza del-
piste del labirinto (alimentazione positiva), si ot-
l'avvolgimento secondario del trasformatore di
tiene l'innesco del diodo controllato e la conse-
uscita T 1 potra anche essere diversa da quella
guente segnalazione d'allarme.
dell' altoparlante.

IL LABIRINTO COME SI GIOCA


Su] labirinto abbiamo giá avuto modo di intratte- L'impiego di questo passatempo elettronico, gia
nerci. Esso verra costruito riproducendo integral- ampiamente intuito da! lettore, e oltremodo sem-
mente il disegno di figura l, servendosi ovvia- plice. Bastera infatti posizionare il puntale nella
mente di una basetta per circuiti stampati. 11 zona di partenza del labirinto di figura 1, ovvia-
circuito non e comunque vincolante e il lettore mente dopo aver acceso il circuito del sistema
potra sempre costruire quello preferito di sua d'allarme tramite l'interruttore Sl. Con il pun-
proprietá o tratto da qualche pubblicazione di tale, che puo essere quello di un tester oppure
enigmistica. Le dimensioni possono essere mag- un semplice spinotto di tipo a banana, si inizia
giori o minori rispetto a quelle del nostro dise- il percorso ritenuto esatto senza mai sollevare il
gno di figura 1. Ció che importa e che esista ef- puntale dalla pista di rame. Se ci si accorge di
fettivamente almeno un collegamento continuo, aver sbagliato percorso, si ritorna indietro senza
ininterrotto, tra il punto di partenza e quello di mai sollevare il puntale, cioé senza far scattare
arnvo. !'aliarme e senza incorrere nelle previste penalitá.

669
RICEVE TUTTE LE PRINCIPAU EMIT- Anche il Caracol si e rinnovato. Si e rinnovato
cioé que prestigioso e sempre nuovo radiorice-
TENTI AD ONDE MEDIE E QUELLE vitore transistorizzato in scatola di montaggio,
AD ONDE LUNGHE DI MAGGIOR in grado di captare tutte le principali emittenti
PRESTIGIO . ad onde medie e quelle ad onde lunghe di mag-
giore importanza.
Questo ricevitore venne presentato nell'ottobre

• FRANCE 1
del '74 all'insegna della novita e del perfezioni-
smo, perché in grado di far ascoltare un'emitten-
te in ogni plinto della scala, o quasi, nelle ore

• EUROPE 1 notturne e in quelle diurne che, come e ben ri-


saputo, sono le piü sfavorevoli al sistema di co-

• BBC municazioni via radio. Il rinnovamento e stato


effettuato su! solo progetto, che e cambiato in

• M. CARLO
taluni punti, sia per il disegno, sia per i compo-
nenti elettronici. La veste esterna, invece, e ri-
masta sempre la stessa e sono rimaste sempre

• LUXEMBOURG le stesse anche le caratteristiche fondamentali.


L'alimentazione e ancora in corrente continua.
La potenza d'uscita si aggira sullo 0,3 W circa;
e questa e una potenza pi che suficiente per l'a-
sco! to de lle emissioni radiofoniche anche in luo-
ghi rumorosi.

670
NUOVO
CARATTERISTICHE

Potenza d'uscita: 0,5 W


Ricezione in AM: 150 - 265 KHz (on-

CARACOL
de lunghe)
Ricezione in AM: 525 - 1700 KHz (on-
de medie)
Antenna interna: in ferrite
8 TRANSISTOR Semiconduttori: 8 transistor + 1 dio-
do
2 GAMME D'ONDA Alimentazione: 6 Vcc (4 elementi da
1,5 V)
Presa estema: per ascolto in aurico-

RADIO lare
Media frequenza: 465 KHz
Banda di risposta: 80 Hz - 12.000 Hz

RICEVITORE Dimensioni: 15,5 x 7,5 x 3,5 cm.


Comandi esterni: sintonia - volume -
interruttore - cambio d'onda.

IN
SCATOLA Le due gamme d'onda, di cui e dotato il nce-
vitore, hanno la seguente estensione:
ONDE LUNGHE: 150-260 KHz
ONDE MEDIE : 525-1.650 KH

DI La media frequenza, sulla quale <leve essere ta-


rato il ricevitore, e di 472 KHz.
Il circuito e munito di presa jack per l'ascolto
dei programmi radiofonici in auricolare.

ONTAGGIO Sei transistor sono di tipo NPN, mentre due tran-


sistor sono di tipo PNP. Tutti i transistor sono di
moderna concezione e produzione industriale. La
rivelazione dei segnali radio e ottenuta tramite
un diodo al germanio.
Il cablaggio si realizza su un circuito stampato,

COSTA L. 9.800 su\ quale sono riportate le sigle dei componenti


in corrispondenza dei punti in cui questi debbo-
(senza auricolare) no essere applicati: ció agevola notevolmente il
lavoro di montaggio.
L'altoparlante, di forma circolare e di tipo ma-
L. 10.300 gnetico, ha un diametro di 7 cm., l'impedenza
e di 8 ohm e la potenza massima tollerabile e di
{con auricolare) 0,3 W.
MF1
GIALLO
,-------7

0M
--------~v J_, : 1
1 1 "[_
~I~ :
i -l?lL

[-L
«• - HJ_~t-~-
} _,,
,
-¡-~'-- -~r-.
l
1
1
'
' f.
'
C6
1
R5

OL

I _J C7
ROSSO

) +-09v
R3

Fig. 1 - 11 progetto del • Caracol • e quello di un rice-


vitore radio a conversione di frequenza, cioé di tipo
supereterodina. L'alimentazione, in corrente continua
a 6 V, e ottenuta tramite un collegamento di 4 pile a
torcia, da 1,5 V ciascuna, inserite in serie. 1 valori
delle tensioni, riportati nei principali punti del circuito,
sono quelli misurati con un voltmetro da 20.000 ohm/
volt. Le due possibili posizioni del commutatore S1,
permettono l'ascolto della gamma ad onde medie e
di quella ad onde lunghe. Nell'elenco componenti non
risulta citato il valore della resistenza R19; perché
questa resistenza, inizialmente prevista nel progetto Condensatori
originale, e risultata inutile; rimane quindi libero il
punto di connessione di questo componente.
CV = Condensatore variabile
C1 = 22 pF (22J)
c2 = 20.000 pF (.02 F)
11 mobile contenitore ha le dimensioni di 15,5 x
c3 = 20.000 pF (.02 F)
3,5 x 7,6 cm. circa.
C4 = 10.000 pF (01 F)
C5 = 120 pF (120)
L'accensione del ricevitore si ottiene motando la C6 = 4,7 F 25 V (elettrolitico) 1
manopola di comando del potenziometro di vo- C7 = 50.000 pF (O5 F)
1 ume, sino a produrre lo scatto dell'intermttore. C8 = 20.000 pF (203)
La manovra inversa serve a spegnere l'apparec- C9 = 5.000 pF (.005 F)
chio. La ricerca delle emittenti si effettua ruo- C10 = 5.000 pF (.005 F)
tando la manopola di sintonía e seguendo gli in- C11 = 20.000 pF (.02 F)
C12 = 20.000 pF (.02 F)
dici che scorrono lungo le tre finestre delle due C13 = 50.000 pF (.05 F)
scale parlanti. C14 = 10.000 pF (.01 M)
La scala relativa alle onde lunghe (GO-LW) re- C15 = 2.200 pF (222)
ca impresse le denominazioni delle seguenti emit- C16 = 150 uF 10 V (elettrolitico)
tenti: C17 = 4,7 uF 25 V (elettrolitico)
France 1 C18 = 2.200 pF (222)
Europe 1 C19 = 220 F 16 V (elettrolitico)
BBC C20 = 150 F 10 V (elettrolitico)
M. Cario
Luxembourg

672
MF2 MF3
BIANCO NE RO
1-- -- - - 7 1- - - - ---7
% k.y
Cl7

RIA
1
-1-~ - - --- _J

TR3
r-.
15vi
i%
-----•---..---•---•- ~ 1---·
c12

4 c1o

R21

R7 R8
R1O ."r ¡o

28

COMPONENTI

Resistenze Transistor
R1 = 560.000 ohm (verde-bleu-giallo)
TR1 = BF233
R2 = 27 ohm (rosso-viola-nero)
TR2 = BF233
R3 = 2.200 ohm (rosso-rosso-rosso)
220.000 ohm (rosso-rosso-giallo) TR3 = BF233
R4
R5 = 680 ohm (bleu-grigio-marrone) TR4 = BC208
R6 = 220 ohm (rosso-rosso-marrone) TR5 = BC205
R7 = 330.000 ohm (arancio-arancio-giallo) TR6 = PT.0 (NTO)
R8 = 1.000 ohm (marrone-nero-rosso) TR7 == AC184
R9 = 10.000 ohm (marrone-nero-arancio) TR8 = AC185
R10 = 47 .000 ohm (giallo-viola-arancio)
R11 = 22.000 ohm (rosso-rosso-arancio)
Varie
R12 = 33.000 ohm (arancio-arancio-arancio)
R13 = 5.000 ohm (potenziometro) D1 = diodo al germanio
R14 = 10.000 ohm (marrone-nero-arancio) L1 = bobina onde medie (avvolgimento piu
R15 = 1000000 ohm (marrone-nero-verde) lungo)
R16 = 2.200 ohm (rosso-rosso-rosso) L2 = bobina onde lunghe (bobina piu corta)
R17 = 82 ohm (grigio-rosso) = oscillatore (rosso)
L3
R18 = 100.000 ohm (marrone-nero-giallo)
non collegato MF1 = 1 ° trasf. di MF (giallo)
R19 =
R20 = 470 ohm (giallo-viola-marrone) MF2 = 2° trasf. di MF (bianco)
R21 = 22.000 ohm (rosso-rosso-arancio) MF3 = 3° trasf. di MF (nero)
R22 = 220 ohm (rosso-rosso-marrone) J = presa jack per auricolare

673
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(í)
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La taratura del ricevitore puó essere facilmente sta sigla e riportata anche su! circuito stampato
ottenuta ad orecchio, oppure con l'oscillatore mo- in corrispondenza del punto di applicazione del
dulato, tenendo conto che i trasformatori di me- condensatore variabile).
dia frequenza debbono essere tarati sul valore di II commutatore Sl seleziona il circuito di en-
472 KHz. trata per i segnali ad onda media da quelli ad
In corrispondenza dei trasformatori di media fre- onda lunga.
quenza e dell'oscillatore, sono state riportate, su! La seconda sezione del condensatore variabile
circuito stampato, le lettere R-G-N-B (rosso- CV compone, unitamente all'avvolgimento L3,
giallo-nero-bianco). Con queste indicazioni non il circuito dell'oscillatore locale. La frequenza di
e possibile commettere errori di inversione dei questo oscillatore determina la cosiddetta media
componenti. frequenza, che raggiunge il primo trasformatore
di media frequenza MFI. II transistor TRI dun-
que funge contemporaneamente da miscelatore e
ANALISI DEL CIRCUITO amplificatore dei segnali radio di alta frequenza,
mentre sull'avvolgimento secondario del trasfor-
L'analisi del funzionamento del circuito del ri- matore MF 1 sono presentí i segnali radio di me-
cevitore non costituisce un argomento di grande dia frequenza. Questi raggiungono il transistor
interesse per i lettori principianti, tuttavia e do- TR2 e, successivamente, attraversando il tra-
veroso da parte nostra interpretare la funzione sformatore MF2, il transistor TR3.
dei vari stadi che compongono il ricevitore al- Il trasformatore· MF3 rappresenta il terzo tra-
meno a grandi linee. sformatore di media frequenza. Sull'avvolgimento
L'antenna di ferrite Ll-L2 capta i segnali radio secondario di questo trasformatore e inserito il
e, assieme al condensatore variabile CV (que- circuito di rivelazione, cioé il circuito in cui i se-
gnali radio di media frequenza divengono segnali
radio di bassa frequenza.
II potenziometro R13 dosa il segnale da appli-
care alla base del primo transistor amplificatore
di bassa frequenza TR4.
La differenza di potenziale fra le basi dei tran-

4
Fig. 2- Questo disegno deve essere sempre tenuto
sistor finali e stabilita dalla giunzione emittore-
base del transistor TR6; questa differenza di po-
tenziale stabilisce la corrente di riposo per i tran-
sistor finali ed e tanto maggiore quanto maggiore
e la corrente. La tendenza all'aumento della cor-
rente di riposo con !'aumentare della tempera-
sott'occhio durante tutte le fasi di montaggio del rice- tura delle giunzioni dei transistor finali viene
vitore. Si tenga presente che il circuito stampato deve contrastata dalla diminuzione della tensione ba-
considerarsi « visto » in trasparenza, dato che ogni
compon ente viene applicato sulla faccia della basetta se-emittore del transistor TR6, quando questo
rettangolare opposta a quella in cui sono presentí le funziona a temperature piü elevate.
piste di rame, nelle quali si effettuano le saldature a
stagno dei terminali di tutti i componenti elettronici.
I due transistor finali TR7,-TR8 sano collegati
Tutte le resistenze vengono applicate in posizione secando lo schema della simmetria complemen-
orizzontale, cioé adagiate sulla bachelite. 1 due termi- tare; in virtu dell'inversione delle polaritá, i due
nali estremi del potenziometro R13 rappresentano i transistor finali amplificano le alternanze positive
tenninali dell'interruttore S2, che provvede a chiu-
dere il circuito di alimentazione; questi due terminali e quelle negative del segnale.
possono essere fissati alla basetta mediante due ri- L'altoparlante costituisce il carico dei due tran-
vetti (con tenuti nel kit), oppure tramite due perfette sistor fnali. La resistenza R2O0 restituisce una par-
saldature a stagno. Consigliamo di montare inizial-
ente i componenti piu piccoli, lasciando per ultimi il
te del segnale, presente sull'altoparlante, alla ba-
condensatore variabile, i trasformatori di media fre- se dei transistor finali, stabilendo in tal modo una
enza , il commutatore, ecc. controreazione in corrente alternata per lo stadio
l prossimita della resistenza R20, dei transistor TR5- finale.
1111 rimangono liberi due fori: quelli in cui si sarebbe
duta inserire la resistenza R19 rivelatasi poi inutile. La scelta del tipo di accoppiamento in corrente
La basetta viene fissata al mobile-contenitore mediante continua per gli stadi amplificatori di bassa fre-
te viti autofi lettanti; la piü corta di queste viene ap- quenza presenta notevoli vantaggi : buon rendi-
licatanel foro vicino al condensatore variabile, cioé
mento complessivo, buona risposta alle frequen-
el foro prossimo alla scritta R13 (impressa sul cir-
ilo di bachelite). ze, particolarmente a quelle basse ed elimina-

675
MONTA GGIO DEL RIC EVITORE

e 11 montaggio del ricevitore deve essere eseguito


O tenendo bene sott'occhio il disegno relativo al ca-
blaggio e gli altri disegni che completano questo
b argo mento.

·€ La prima operazione consiste ne! montare la pre-


sa auricolare. Questo componente deve essere ap-
plicato alla basetta del circuito stampato nel pun-
to indicato con la lettera J.
Fig. 3 - Questo disegno Il secondo elemento che si dovrá fissare alla ba-
rappresenta alcune indica- setta e rappresentato da! potenziometro R13.
zionl utili per i principian-
ti. 1 tre transistor metallici L'applicazione di questo elemento si effettua me-
recano sull'involucro ester- diante due rivetti, regolarmente inseriti ne! kit.
no un puntino colorato: in Coloro che fossero sprovvisti delle apposite pinze
corrispondenza di questo per il fissaggio dei rivetti, potranno saldare i ter-
puntino si trova il termi-
nale di collettore (primo minali del potenziometro a stagno.
disegno in alto); la distri- Successivamente si applicano i vari componenti
buzione degli elettrodi sui transistor TR1-TR2-TR3-TR4- elettronici, concedendo la precedenza agli ele-
TR5 e quella indicata nel secondo disegno a partire
dall'alto; nel terzo dlsegno e indicato il diodo al ger- menti piü piccoli e montando invece per ultimi
manio, che deve essere inserito nel circuito con la i trasformatori di media frequenza, il condensa-
fascetta rivolta verso la resistenza R12; il quarto dise- tore variabile, il commutatore di gamma e l'an-
gno rappresenta i condensatori elettrolitici, nei quali tenna di ferrite.
il terminale negativo e contrassegnato da una freccia
recante il segno; un altro elemento per distinguere I valori delle resistenze sono espressi in codice,
nei condensatori elettrolitici il terminale positivo da mediante le fascette colorate. •
quello negativo e il seguente: quando il componente
e nuovo, il terminale positivo e sempre il piü lungo, Tutte le resistenze dovranno risultare completa-
quello negativo e il piü corto. mente adagiate sulla bachelite, in posizione oriz-
zontale rispetto alla stessa.
Le saldature dovranno essere eseguite con atten-
zione, usando poco stagno e servendosi di un
saldatore munito di punta sottile. Ció e molto
importante perché, con saldatori dotati di pun-
ta grossa, si rischia di congiungere elettricamente
con lo stagno due tratti di piste di rame attigue.
zione di molti componenti elettronici a tutto van- Ne! montare i transistor conviene saldare un ter-
taggio della compattezza del circuito. E' bene te- minale alla volta, aspettando un po' di tempo,
circa 30 secondi fra la saldatura di un terminale
ner presente, tuttayia, che un errore di collega-
e l'altra. In questo modo si evita di riscaldare
mento in uno degli stadi dell'amplificatore si
eccessivamente il transistor.
ripercuote quasi sempre anche sugli altri stadi;
Ne! collegare il transistor TR6 si deve tener pre-
occorre quindi far molta attenzione in sede di
sente che questo semiconduttore svolge le fun-
cablaggio di questa parte del ricevitore radio, zioni di un diodo e il suo terminale di emittore
nel rispettare soprattutto le polarita dei transistor deve essere tranciato.
e montare i vari componenti con le solite cautele L'altoparlante risulta collegato per mezzo di due
imposte dall'operazione di saldatura. fili flessibili inserí ti ne! kit.
Prima di iniziare il montaggio del ricevitore, si La bobina delle onde lunghe deve essere monta-
dovranno distribuire ordinatamente su! banco di ta sull'estrema sinistra della ferrite; sull'estrema
lavoro tutti i componenti, raggruppando da una destra risulta montata la bobina delle onde me-
parte i condensatori e dall'altra le resistenze; die. La ferrite viene sostenuta da due forcelle di
successivamente si procede al controllo di questi plastica, le cui punte di fissaggio verranno ... ri-
elementi, confrontandone il valore con quello da battute con la punta del saldatore, che provoca
noi citato nell'elenco componenti. Questa stessa un'immediata fusione della plastica.
operazione verra estesa ai transistor e agli altri Avvertimento importante: sulla basetta del cir-
elementi meccanici contenuti ne! kit. Subito do- cuito stampato, dalla parte in cui sono riportate
po si potra procedere al cablaggio del ricevitore le varie sigle, appare anche l'indicazione R19.
radio. Si tratta di una indicazione superflua, perché

676
questa resistenza non esiste e i fori corrispon- con piena potenza, anche le emittenti deboli e
denti rimangono quindi liberi. Ovviamente anche quelle piü lontane.
nell'elenco componenti questa resistenza non vie- Le operazioni di taratura sono abbastanza sem-
ne citata ne! suo valore. plici e richiedono soltanto un po' di pazienza e
una buona <lose di precisione; esse comunque so-
no molto piu semplici di quelle necessarie per il
MESSA A PUNTO E TARATURA montaggio corretto del ricevitore.
Dunque, trattandosi dell'operazione finale e, for-
La messa a punto del ricevitore puó essere ese- se, di quella piü importante, vale proprio la pena
guita in due modi diversi: ad orecchio o per di adoperarsi con tutta la buona volontá, soffo-
mezzo dell'oscillatore modulato. Il primo e un cando, almeno per un po' di tempo, listintivo
metodo empirico, che permette, tuttavia, di far bisogno di ascoltare immediatamente la voce di
funzionare ugualmente bene l'apparecchio ra- quella che puo essere ritenuta una propria crea-
dio; il secondo e il me todo classico, persegui to tura.
da tutti i tecnici, dilettanti e professionisti, che E cominciamo subito con il metodo empirico del-
permette di ottenere la messa a punto del rice- la messa a punto del ricevitore.
vitore e la miglior resa; questo metodo richiede
!'uso dell'oscillatore modulato, cioe di uno stru-
mento che non tutti i principianti posseggono. TARATURA AD ORECCHIO
E' ovvio che dalle operazioni di taratura dipen-
dono, per la maggior parte, le prestazioni dell'ap- La prima operazione consiste nel regolare i nu-
parecchio radio. Infatti, un ricevitore non per- clei di ferrite dei tre trasformatori di media fre-
fettamente tarato puo rimanere quasi muto o quenza, accessibili dalla parte superiore del com-
ricevere soltanto poche emittenti. Il ricevitore ponente, sistemandoli in una posizione interme-
perfettamente tarato, invece, consente di ricevere, dia.
Questa operazione deve essere eff ettuata con
molta delicatezza, arrestando eventualmente l'a-
zione del cacciavite ne! caso si incontrasse una
Fig. 4 - Con questa foto vogliamo ricordare ai lettori
principianti che il buon funzionamento del ricevitore
certa resistenza.
Caracol dipende in gran parte dalla qualita delle sal- Poi si commuta S1 nella posizione PO, cioe nella
dature a stagno realizzate nei vari punti delle piste posizione onde medie e si agisce sulla manopola
di rame. Poco stagno di buona qualita e un saldatore
del condensatore variabile sino a ricevere una
dotato di punta sottile e ben calda sono sufficienti per
realizzare una saldatura perfetta. emittente. Questa, normalmente, verra ascoltata
molto debolmente, pur avendo rcgolato il po- Fig. 5 - Risulta qui illustrato assai chiaramente il si-
stema di applicazione, alla basetta rettangolare di ba-
tenziometro di volume al suo valore massimo.
chelite del circuito stampato, dell'antenna di ferrite;
Nel caso, piuttosto raro, in cui non si ricevesse le due forcelle di plastica bloccano il nucleo cilin-
alcuna emittente, conviene ricorrere ad una an- drico della ferrite, sulle cui estremita risultano infilate
tenna esterna, formata da un conduttore di filo le due bobine relative alla ricezione delle onde medie
di rame isolato di una certa lunghezza, accop- e delle onde lunghe. La cera abbondantemente fusa
sopra le bobine e sulle due forcelle assicura una per-
piandola induttivamente con l'antenna di ferrite. fetta rigiditá del sistema. I terminali delle due forcelle,
In pratica si tratta di avvolgere una ventina di dopo essere stati infilati negli appositi fori del circuito
spire di filo flessibile sull'antenna di ferrite, col- stampato, debbono essere appena toccati con la punta
legando il terminale alla discesa di antenna e del saldatore, in modo da formare una piccola fusione
in grado di irrigidire le due forcelle.
l'altro al circuito di massa del ricevitore, che e
presentato dalla linea della tensione positiva di
alimentazione del ricevitore.
Maggiori effetti si ottengono ricorrendo all'uso sta regolazione <leve essere fatta in modo da ot-
di un'antenna di tipo Marconi. tenere la massima potenza sonora in uscita; poi
si passa al trasformatore di media frequenza pre-
Volendo evitare l'accoppiamento induttivo con cedente (MF2j, quello colorato in bianco, e co-
l'antenna Marconi, si possono fare alcuni ten- si via fino al primo trasformatore di media fre-
tativi, spostando leggermente i nuclei dei tre quenza. Queste operazioni debbono essere ese-
trasformatori di media frequenza (MF1-MF2- guite piü volte, allo scopo di ottenere la massima
MF3), agencio prima in uno di questi e, suc-
intensitá sonora.
cessivamente, negli altri, fino a ricevere un qual- Ne] caso in cui il massimo rendimento, cioé il
siasi segnale. In ogni caso, prima di iniziare le massimo volume sonoro, venisse raggiunto con
operazioni di taratura, conviene accertarsi che il nucleo completamente avvitato, o completa-
i valori delle tensioni, nei vari punti del circuito, mente svitato, di uno solo dei tre trasformatori
siano quelli riportati nello schema elettrico del di media frequenza, occorrerá intervenire sul nu-
ricevitore. Questi valori non debbono scostarsi cleo dell'oscillatore L3, quello colorato in rosso,
dal valore nominale oltre la misura del 15%6. ripetendo nuovamente tutte le precedenti ope-
Occorre anche controllare che lo stadio di bassa razioni e dopo aver spostato i nuclei dei tre tra-
frequenza funzioni regolarmente. Questa prova sformatori di media frequenza nello stesso senso.
puó essere effettuata toccando con il cacciavite
il cursore del potenziometro di volume regolato
al massimo. Se gli stadi di bassa frequenza fun- ALLINEAMENTO
zionano, si <leve ascoltare un debole ronzio; il
cacciavite <leve essere toccato con la mano nella Occorre ora tarare lo stadio di alta frequenza.
zona metallica. L'oscillatore locale <leve essere regolato in modo
Quando si riesce a sintonizzare il ricevitore su da ottenere l'allineamento del ricevitore. E per
una emittente, occorre regolare il nucleo dell'ul- allineamento intendiamo la corrispondenza fra la
tima media frequenza (MF3) cioé di quella me- frequenza dell'emittente ricevuta e quella segnata
dia frequenza il cui nucleo e di color nero; que- sulla scala parlante.

678
A tale scopo occorre intervenire sulla vite del rali e in quelle notturne le emittenti radiofoniche
compensatore d'oscillatore, montato sul conden- si ricevono piü facilmente.
satore variabile ( chiaramente indicato ne! piano Rimane ora da tarare lo stadio di entrata del ri-
di cablaggio). Questo compensatore deve essere cevitore, che prende il nome di stadio daereo o
regolato in posizione intermedia, avvitando qua- circuito d'antenna. A tale scopo occorre sistema-
si completamente la vite relativa. re in posizione intermedia l'altro compensatore
Poi si regola il nucleo di ferrite dell'oscillatore R3 applicato sul condensatore variabile {chiaramen-
(rossoi, in modo che le indicazioni riportate sulla te indicato sul piano di cablaggio), avvitando qua-
scala c:oincidano con le emittenti che si ricevono. si a fondo la relativa vite e spostando la bobina
Queste operazioni possono essere effettuate con
OM lungo il nucleo di ferrite, fino ad ottenere
il massimo segnale in uscita.
il metodo di confronto, con un ricevitore radio
Questa stessa operazione, cosi come quella del-
gia tarato, facendo in modo che le indicazioni
l'a]lineamento, dovrá essere ripetuta con il com-
offerte dalla scala del ricevitore campione siano
mutatore Sl in posizione GO (onde lunghe.
le stesse del ricevitore che si sta tarando. Ció si-
Una volta ottenuta la condizione desiderata, si
gnifica che se una emittente viene ascoltata su
dovranno fssare sulla ferrite i due avvolgimenti
un determinato valore di frequenza, citato dalla OL-OM per mezzo di alcune gocce di cera;
scala del ricevitore campione, la stessa cosa <leve quindi si ritocca ancora, per la massima uscita.
verificarsi anche su! nostro «« Caracol ». Chi non il compensatore d'aereo situato sopra il conden-
avesse sotto mano una radio campione, potra s2tore variabile.
ricorrere ad una delle tante pubblicazioni radio- A questo punto si puó dire di avere effettuato
foniche esistenti in commercio, traendo da esse la taratura del ricevitore. I piü scrupolosi, tutta-
la corrispondenza fra le emittenti e i valori e- via, potranno ancora sintonizzare il ricevitore
spressi in MHz. su una emittente molto debole ritoccando, nel-
Le operazioni di taratura devono essere effettua- l'ordine, per la massima uscita, i nuclei di MF3-
re preferibilmente di sera, perché nelle ore se- MF2-MF I e il compensatore d'aereo.

IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

LA SCATOLA
DI MONT AGGIO
La realizzazione di questo semphice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacita nella L. 3.500 (con altoparlante)
oratica della radio.
Fig. 6 - Nella scatola di montaggio del Caracol sono
contenuti anche i fili flessibili necessari per i collega-
menti del circuito di accensione con l'altoparlante. In
TARA TURA CON questa foto si notano alcune delle molte sigle, relative
ai componenti elettronici, impresse a stampa sulla
L'OSCILLA TORE MODULATO basetta del circuito.

La taratura con l'oscillatore modulato si esegue


cosl. Lo strumento <leve essere collegato con una
bobina composta da una decina di spire, avvolte Giunti a questo punto occorre regolare l'oscilla-
in aria, su un diametro di 1 cm. circa; il filo de- tore modulato sulla frequenza di 1,6 MHz, si-
ve essere di rame smaltato del diametro di 2 stemando la bobina in prossimita della bobina
mm., unipolare, isolato. L'uscita dell'oscillatore OM del ricevitore e regolando il condensatore
modulato <leve essere regolata sulla frequenza di fino a che la posizione dell'indice del ricevitore
472 KHz. Lo strumento <leve anche essere re-
si trovera sulla frequenza di 1,6 MHz. Quindi si
golato per il massimo segnale di uscita con la
modulazione inserita. regola il nucleo dell'oscillatore L3 (rosso) in mo-
do da ottenere la massima uscita.
Inizialmente si comincia con l'avvicinare la bo-
bina al ricevitore radio acceso, sistemandola in Successivamente si regola la posizione della bo-
posizione verticale sopra il trasformatore di me- bina d'antenna OM su! nucleo di ferrite, allo
dia frequenza MF3, facendo in modo che gli scopo di raggiungere la massima uscita. Poi si
assi virtuali del trasformatore e della bobina coin- commuta la frequenza dell'oscillatore modulato
cidano. Poi si regola il nucleo nero di MF3, ser- su! valore di 525 KHz e si regola il condensatore
vendosi per ogni operazione di un cacciavite di variabile sino a che l'indice della scala coincida
plastica. La regolazione <leve essere fatta in mo- con il valore di 525 KHz (fondo scala). Quindi
do da ottenere il massimo volume sonoro. Questa si regola il compensatore dell'oscillatore in mo-
stessa operazione va ripetuta diminuendo progres- do da raggiungere la massima uscita; si regola
sivamente l'intensitá dell'oscillatore modulato. A- poi il compensatore d'aereo per la massima usci-
naloga operazione <leve essere eseguita sul tra- ta. L'operazione di taratura delle medie frequen-
sformatore MF2. Poi, riducendo ancora l'inten- ze e dello stadio di alta frequenza <leve essere
sita del generatore, si tarano nuovamente i tra- ripetuta almeno due volte. Per la gamma delle
sformatori MF3 ed MF2. onde lunghe, i valori estremi su cui si effettuano
Ci si porta poi su! trasformatore MFl (giallo) le operazioni di taratura sono quelli di 150-260
regolando il nucleo. Riducendo ancora l'uscita KHz. Occorre ricordare che l'uscita del genera-
del generatore, si tarano nuovamente i trasfor- tore deve essere sempre tenuta al valore minimo
matori MF3-MF2-MF1, seguendo l'ordine con indispensabile, allo scopo di evitare fenomeni
cui questi sono citati. di saturazione.

680
OUESTO E' IL CONTENUTO DELLA
SCATOLA DI MONT AGGtO DEL
CARACOL

q

~
-
1

vfl ==- ""'


«

LA SCATOLA DI MONTAGGIO
COSTA
L. 9.800 (senza auricolare)
L. 10.300 (con auricolare)
La scatola di montaggio del « Caracol deve essere richiesta a: ELETTRO-
»
NICA PRATICA - 20125 Milano - Via Zuretti, 52, inviando anticipatamente
l'importo di L. 9.800 (senza auricolare), di L. 10.300 (con auricolare) a mezzo
vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482. Nel prezzo sono comprese anche le spese
di spedizione.

681
Questo articolo, di espressione pura-
mente teorica, vuole introdurre il
principiante nello studio e nella co-
noscenza dei circuiti a transistor con
elevata impedenza d'ingresso.

CIRCUITI TRANSISTORIZZATI
AD ALTA IMPEDENZA
D'ENTRATA
682
L'aspetto maggiormente negativo dei transistor FATT0RI DETERMINANTI
bipolari, cioé dei comuni transistor, consiste nel L'IMPEDENZA D'ENTRATA
valore relativamente basso della impedenza d'in-
gresso. Ed e forse proprio questo l'unico elemen- I fattori che determinano l'impedenza d'entrata
to che possa far rimpiangere le vecchie valvole ne! circuito di un amplificatore transistorizzato
termoioniche. t, come quello riportato in figura 1, sono moltepli-
L'impedenza d'ingresso dei tubi elettronici, infat- ci. Prima di tutto ricordiamo che il segnale di
ti, ammonta a parecchi megaohm; ció e dovuto entrata « vede » le resistenze di polarizzazi one
al fatto che nelle valvole la griglia risulta elettri- RB-RB', che risultano virtualmente in parallelo,
camente isolata dagli altri elettrodi. Nei transistor dato che l'alimentazione costituisce per il segnale
invece la base, ovvero il terminale normalmente un collegamento a resistenza zero, cioé l'impe-
utilizzato per l'entrata, e collegata mediante una denza d'ingresso vera e propria del transistor.
giunzione diodica sia al collettore sia all'emittore. L'impedenza d'ingresso del transistor e di valore
Questa seconda giunzione, in particolare, essendo pari a quello della resistenza collegata in serie
comunemente utilizzata con polarizzazione diret- con la base e maggiorata di quella collegata in
ta, determina una impedenza di ingresso parti- serie con l'emittore; questa somma deve essere
colarmente bassa, valutabile attorno a valori di un moltiplicata per il fattore di amplificazione del
migliaio di ohm o poco piü. transistor; il prodotto rappresenta il valore della
impedenza d'entrata.
Ne! circuito di figura 1 la resistenza d'emittore
NECESSITA' DELL'ALTA non <leve essere tenuta in considerazione per il
IMPEDENZA D'ENTRATA calcolo dell'impedenza d'entrata, perché essa vie-
ne shuntata, facendo riferimento a segnali va-
riabili, da! condensatore CE. Il valore dell'impe-
Per impedenza d'entrata di un circuito si intende
denza d'entrata del circuito di figura 1 e deter-
l'impedenza con cui viene « caricata » la sorgente
minato quindi da! parallelo RB-RB', collegato
del segnale che si vuol amplificare o analizzare.
ancora in parallelo con la resistenza interna della
In talune applicazioni pratiche e cosa importante
giunzione base-emittore. Il valore totale ammon-
caricare molto poco la sorgente del segnale, on-
ta quindi a poche migliaia di ohm.
de evitare una eccessiva alterazione delle carat-
teristiche del segnale stesso. Rientrano in questi E' possibile ottenere un notevole miglioramento
casi gli amplificatori di segnali provenienti da dell'impedenza eliminando il condensatore by-
microfoni piezoelettrici i quali, se troppo caricati, pass CE. Con questo sistema si arriva alla con-
diminuiscono notevolmente il segnale d'uscita va- cezione dello stadio che va sotto la denominazio-
riandone completamente la risposta in frequenza. ne di « emitter-follower ». Questo stadio e ripro-
Un altro caso tipico e quello dei circuiti di misura, dotto in figura 2 (per motivi di semplicita risulta
come ad esempio i voltmetri elettronici, i quali esclusa la rete di polarizzazione). •
non possedendo una impedenza di ingresso molto
elevata, altererebbero la misura, rivelandosi pra-
ticamente inutili. C0NFIGURAZI0NE DARLINGTON
Anche se il transistor per sua natura possiede
una impedenza assai vasta, e sempre possibile Abbiamo detto che il valore della impedenza di
elevare questa grandezza ricorrendo a particolari entrata risulta praticamente pari al prodotto del
circuiti. fattore di amplificazione del transistor per la
Senza ricorrere alle valvole elettroniche, si pos- somma della resistenza di base e quella di emit-
sono utilizzare i transistor FET o MOS-FET, tore. Ebbene, per aumentare il valore della im-
dotati di una impedenza d'ingresso elevata; op- pedenza d'ingresso e chiaro che conviene servir-
pure si puó ricorrere all'uso di circuiti integrati, si di transistor con elevati fattori di amplifica-
dai quali e sempre possibile ottenere le caratteri- zione, oppure di circuiti con resistenze di emittore
stiche desiderate ricorrendo al sistema della con- elevate.
troreazione. La prima soluzione puó essere ottenuta anche so-
Nel corso di questo articolo, dunque, avremo stituendo il singolo transistor con due transistor
modo di analizzare tutti questi sistemi, sofferman- collegati nella configurazione Darlington, in mo-
doci maggiormente sul transistor bipolare che, at- do che il guadagno complessivo risulti pari al
tualm ente, costituisce il componente piu usato nel prodotto dei guadagni dei due singoli transistor
settore dilettantistico e, quindi, alla portata di (figura 3).
tutti. Analizzando piü attentamente il circuito riportato

683
Fig. 1 Fig. 2 +
+

CI
Ro z 11
••

7
use

á
-' ª'1
ZU

Ro' 1

f
CE
~ENTR,
use

in figura 3, e possibile notare che la corrente di Un ulteriore beneficio puo essere ottenuto colle-
collettore del transistor TRl e quella di base del gando la resistenza R2 nel modo indicato in fi-
transistor TR2. Il transistor TR1 quindi risulte- gura 5. Cosl facendo l'impedenza d'ingresso e
ra interessato da correnti molto deboli, dell'ordi- pari al prodotto dei guadagni dei due transistor
ne di poche decine di microampere. per la resistenza di emittore.
Poiché il guadagno dei transistor a correnti mol- L'aumento di impedenza d'ingresso puo essere
to basse risulta inferiore ai valori normali, e ov- ottenuto, oltre che con la configurazione Darling-
vio che si otterrebbe un vantaggio facendo scor- ton, anche utilizzando due transistor complemen-
rere ne! transistor TRl una corrente di valore su- tari, uno di tipo PNP e l'altro di tipo NPN, col-
periore a quella strettamente necessaria per pi- legati nel modo indicato nelle figure 6-7.
lotare il transistor TR2. Tale risultato puó esse-
re raggiunto con il sistema circuitale di figura 4,
collegando verso massa la resistenza R2. AUMENTO DELLA RESISTENZA
Tuttavia, se l'introduzione della resistenza R2 DI EMITTORE
migliora, da una parte, il guadagno del transi-
stor TRl, dall'altra introduce una nuova resi- Abbiamo giá detto che per aumentare limpe-
stenza di carico che deve essere computata come denza d'ingresso si puo anche intervenire sulla
resistenza di ingresso. resistenza di emittore. Ma questa non puo essere

+ +

H&@
TR1 ] , iqj +,, T Rl
1 1 11

I 'j
ENTR

Re
1vi

5 use T"" R2

R1
use

684
AMPUFICAT0RE BF
50 WATT
IN SCATOLA
DI MONTAGGID
4L. 21.500
CARA TTERISTICHE
Potenza musicale 50W
Potenza continua 45 W
Impedenza d'uscita 4 ohm
lmpedenza entrata E1 superlore a 100.00 ohm
Impedenza entrata E2 superlore a 1 megaohm
Senslbilitá entrata El 100 mV per 45 W
Sensibilitá entrata E2 1 V per 45 W
Controllo toni atten. - 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione inf. al 2% a 40 W
Semiconduttori 8 transistor al silicio
+ 4 diodi al silicio
+ 1 diodo zener
Alimentazione 220 V
Consumo a pieno carico 60 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/disturbo 55 dB a 10 W

11 kite comprensivo di tutti gli


Questa scatola di montaggio, veramente pre- elementi necessari perla realiz-
stigiosa, si aggiunge alla callana dei kit ap-
prontati dalla nostra organizzazione. L'ampli- zazione dell'amplificatore ripro-
ficatore di potenza, appositamente concépito dotto nella foto. Per il suo com-
per l'accoppiamento con la chitarra elettrica,
é dotato di due entrate ed é quindi adattabile pletamento il lettore dovrá pro-
a molte altre sorgenti di segnali BF, cosi da curarsi, per proprio conto, gli al-
rendere l'apparato utilissimo per gli usi piü
svariati. toparlanti e il contenitore.

H kit e comprensivo di tutti gli elementi necessari per la realz-


zarione dell'amplificatore riprodotto nella foto. Per il suo com-
pletamento il lettore dovra procurarsi, per proprio conto, gli
altoparlantie il contenitore.
+ +
Flg. 5 Fig. 6

TR2

e
TR2 a
ENTR.
:f
-u -)TR1
e

wn use
ENTR.

+ +

TR1 1t==4; ~l TR2


C2.J..
- Fig. 7

1 1 r
# TR1
i
11~1
Fig. B

ENTR. ~
e b

ENTR. HIH, e
use

use TR2

ir + ==~====-===== +
Fig. 9 R2
Fig. 10

Ri
TR

use use

686
CUFFIA
--c: •

Fig. 11
MONO-STEREO
Per ogni esigenza d'ascolto personale e per ogni
tipo di collegamento con amplificatori monofo-
nici, stereofonici, con registratori, ricevitori ra-
dio, giradischi, ecc.

CARATTERISTICHE Viene fomita con spi-


notto jack 0 3,5 mm.
e spina jack stereo (la
cuffla é predisposta per
Gamma di frequenza: l'ascolto monofonico.
30- 1 3.000 Hz Per 1 'ascolto stereofo-
nico, tranciare il colle-
Sensibilitá: 150 dB gamento con lo spi-
notto jack 0 3,5 mm.,
separare le due coppie
lmpedenza: 8 ohm di conduttori ed ef-
fettuare le esatte sal-
Peso: 170 gr. dature a stagno con la
spina jack stereo).

aurnentata oltre certi lirniti, perché il suo valore


deve risultare compatibile con la corrente di col-
lettore del transistor.
Un accorgimento pratico puo essere quello di
aumentare la resistenza dinamica di emittorc,
ricorrendo ad un transistor che funga da genera-
tore di corrente, cosl come avviene per il tran-
sistor TR2 di figura 8.
Poiché l'impedenza di un transistor e molto ele-
vata, se «vista » dal collettore, si puo conclude-
re che l'aumento di impedenza d'ingresso e no-
tevole, senza nulla togliere al guadagno del tran-
sistor TRI che puo lavorare con la corrente di
collettore desiderata.

AUMENTO DI IMPEDENZA IN ALTERNATA

In tal une particolari applicazioni conviene au-


mentare l'impedenza d'entrata soltanto in regi-
L. 6.500-.
me alternativo.
ADATTATORE -
PER CUFFIE STEREO
Fig. 12 Piccolo apparecchio che con-
sente il collegamento di una
o due cuffie stereo con tutti
i complessi stereofonici. La
~ commutazione altoparlanti-cuf-
fia é immediata, tramite inter-
ruttore a slitta, senza dover
-w? ].zj
,%
intervenlre sul collegamenti.
L'apparecchlo si inserisce nel
collegamento fra uscita del-
l'amplificatore e altoparlanti.
La

C4■~
L. 4.800
use

687
-=======-=====- + ercer
Fig. 14
Re

TR2
Cl

TR
• • •I TRl +4}

+ o
18

Fig. 15 Fig. 16 R1 R

4 TRl
,_ 11
+
i,-,,.,.----.,......,, _ex
,_ . _, =o
11
=It

TR u u
'F 1 l 1 1
R3 .A T use.
P e

In questi casi risulta utile realizzare, tramite un


COMPONENTI
condensatore, una certa reazione, come avviene Condensatori
ne! circuito di figura 10, ne! quale la resistenza C1 = 100.000 pF
di polarizzazione RB (figura 9) viene scomposta C2 = 10 F - 25 VI (elettrolitico)
nelle due resistenze Rl-R2, che stabiliscono il gra- C3 = 10 F - 25 VI (elettrolitico)
C4 = 10 F - 25 VI (elettrolitico)
do di reazione.
Analoghi circuiti, basati su! principio di quelli Resistenze
precedentemente analizzati, sono riportati nelle R1 = 2 megaohm
figure 11-12-13-14-15. R2 = 470.000 ohm
Tutti questi circuiti tendono a compensare, me- R3 = 220.000 ohm
diante una reazione, la controreazione naturale, R4 = 100.000 ohm
provocata dalle capacíta intrinseche del tiansi- R5 = 12.000 ohm
stor, che rappresenta la causa prima della dimi- Varie
nuzione di impedenza d'ingresso coll'aumentare TR1 = 2N930
ella frequenza del segnale. Alimentaz. = 18 Vcc.

688
COMPONENTI Fig. 17
D)?v
Condensatori
01
C1 = 100.000 pF
C2 = 10 F - 25 VI (elettrolitico)
C3 = 10 F- 25 VI (elettrolitico)
C4 = 10 F - 25 VI (elettrolitico)

Resistenze
R1 = 430.000 ohm
R2 = 1 megaohm
R3 = 1 megaohm
R4 = 100.000 ohm
R5 = 62.000 ohm
R6 = 200.000 ohm

Varie
TR1 = 2N1613
TR2 = 2N1613
Alimentaz. == 28 Vcc.

MODULO EP 0139
PER
ANTIFURTO ELETTRONICO PER AUTO
CON ESSO POTRETE REALIZZARE:

1) antifurto per auto

2) lampeggiatore di emergenza ad una


lampada

3) lampeggiatore di emergenza a due


lampade

4) pilotaggio di carichi elettrici di una


certa potenza

La realizzazione di questo modulo elettronico ga-


rantisce il doppio vantaggio del sicuro funziona-
mento e dell'immediata disponibilita nel... magaz-
zino dello sperimentatore. dilettante.
L 5.800
2)6v
Fig. 18
R3
PER IMPEDENZA D'INGRESSO DI 2 MEGAOHM
Condensatori
C1 = 1 F
C2 = 1 uF
C3 = 920 pF

r
l
■ n 3
Resistenze 11

R1 = 10.000 ohm
R2 = 82.000 ohm
c2l $ 2
R3 = 91.000 ohm
R4
Varie
IC
= 220.000 ohm

= circuito integrato 1A702A


Alimentaz. = 6 Vcc. "- S: Ri

11

@s

Fig. 19 11

R2
° [[
12V
Q
2
Al R4 01
º TR1

'I .
TR1 E

es ~~
[, 1 1 G • TR2

71
-c1r3

+] +
0 USCITA
(2 13

ENTR + O ''"'" "' ~ose,>,


R1 ...
R3 - - - . e

Condensatori
C1 = 220 pF
C2 = 2F - 25 VI {elettrolitico)
C3 = 10 F - 25 VI {elettrolitico)
Condensatori
C1 = 10.000 pF Resistenze
C2 = 100 F - 25 VI {elettrolitico) R1 = 1 megaohm
C3 = 1 F - 25 VI {elettrolitico) R2 = 1 megaohm
R3 = 100.000 megaohm
Resistenze R4 = 6.800 ohm
R1 = 5 megaohm R5 = 3.300 ohm
R2 = 12.000 ohm
R3 = 2.500 ohm {variabile) Varie
TR1 = BFX63
Varie TR2 = PCY72
TR1 = transistor FET a canale N D1 = diodo zener {C5-V6)
Alimentaz. = 12 Vcc. Alimentaz. = 24 Vcc.

690
Un esempio di circuito amplificatore con inte-
grato e quello riportato in figura 18; in esso si
fa impiego di un integrato di tipo A702. In
PER IMPEDENZA D'INGRESSO DI 6 MEGAOHM questo schema, oltre che risultare inserita una re-
Condensatori te di controreazione, tramite la resistenza R3, e
C1 = 1 uF anche applicata una reazione per mezzo del con-
C2 = 4,7 uF
densatore C2, con le stesse modalita adottate nei
C3 = 1.000 pF circuiti transistorizzati.
Resistenze La resistenza R4 ed il condensatore C3 hanno lo
R1 = 51.000 ohm
R2 = 51.000 ohm scopo di rendere stabile l'amplificatore, evitando
R3 = 100.000 ohm oscillazioni spurie. Con i valori da noi elencati
R4 = 220.000 ohm si ottengono impedenze d'ingresso di 2 e 6 me-
Varie gaohm.
IC = circuito integrato A702A
Alimentaz. = 6Vcc.
CIRCUITO A FET O MOS-FET

Quando da singoli componenti elettronici si de-


sidera ottenere impedenze d'ingresso veramente
elevate, e necessario ricorrere all'uso di transistor
FET o MOS-FET. Nei transistor FET il valore
dell'alta impedenza deriva dalla giunzione di
gate, che e polarizzata inversamente e non con-
duce corrente. In stretta somiglianza con il trio-
do, si puó dire che il FET lavora in tensione, e
CIRCUITI PRATICI non in corrente, cosi come avviene per i transi-
stor bipolari.
I circuiti fin qui riportati ed analizzati hanno In figura 19 riportato lo schema classico di un
rappresentato tutti un aspetto teorico del pro- amplificatore a FET che presenta, oltre che un
blema dell'impedenza d'entrata. Lo schemna ri- elevato valore di impedenza di ingresso, anche
portato, in figura 16, invece, costituisce il primo un discreto guadagno. La resistenza variabile R3
circuito pratico di un amplificatore ad elevata permette di regolare la polarizzazione; essa dovrá
impedenza d'entrata. Il valore dell'impedenza di essere tarata in modo da stabilire una caduta di
entrata, infatti, e di 500.000 ohm. Questo cir- tensione di 1-2 V circa.
cuito puó essere adottato come preamplifcatore L'uso di transistor MOS permette anche di ot-
di bassa frequenza ad elevata impedenza.
tenere impedenze di ingresso di valore sbalordi-
Il secondo circuito pratico e riportato in figura tivo, dell'ordine delle centinaia e, talvolta, delle
17. Esso risulta piü completo di quello di figura
migliaia di megaohm.
16, perché fa uso di una connessione di tipo boot-
strap e costituisce praticamente l'insieme di tut- Nei transistor MOS il gate risulta del tutto iso-
te le tecniche di elevamento del valore di impe- lato dal resto del circuito; ció spiega facilmente
denza analizzate e interpretate nel corso di que- l'elevatissimo valore di impedenza propria di ta-
sto articolo. li transistor.
Nel progetto riportato in figura 20 si utilizza un
transistor MOS in unione con un transistor bi-
CIRCUITI CON INTEGRATI polare, secando la connessione bootstrap. In que-
e
sto circuito possibile ottenere una impedenza di
Servendosi di transistor bipolari, si possono ot- ingresso di 1.000.000 di megaohm circa.
tenere circuiti amplificatori ad elevata impeden- Recentemente sono stati realizzati circuiti inte-
za d'ingresso ricorrendo all'uso di circuiti inte- grati operazionali dotati di transistor MOS negli
grati operazionali controreazionati. In questi tipi stadi di ingresso. Con questi componenti, come e
di amplificatori e anche possibile conservare un facile intuire, si riescono ad ottenere prestazioni
elevato guadagno, mentre questo non poteva es- veramente eccellenti, superiori a quelle dei sin-
sere ottenuto con i precedenti circuiti a guada- goli integrati operazionali o dei singoli stadi a
gno unitario. MOS.

691
ANTIFURTO
SEMPLICE
MA EFFICACE
Con questo sistema di allarme e possibile proteggere dai ladri qualsiasi am-
biente o locale dotato di porte e finestre, perché basta applicare ad esse
una semplice ragnatela di sottili fili conduttori per far entrare in funzione il
dispositivo che, a sua volta, puó far suonare un campanello elettrico o av-
viare qualsiasi altro avvisatore acustico.

/ --···- -·· -- 1

•\:
I

o9
'-
\
\
\ g@% ,,,

692
Non e esatto affermare che l'antifurto sia un professionale, ma di un congegno che pur espli-
congegno utile, se non proprio necessario, sol- cando le sue piú congeniali funzioni, bene si a-
tanto a coloro che debbono proteggere beni o datta a chi vuol proteggere un negozio, un ma-
cose immobili dagli assalti dei ladri. Perché que- gazzino o un appartamento dall"assalto dei ladri.
sto apparato, molto spesso, potrebbe risultare TI nostro progetto potra essere realizzato in due
utile a coloro che non debbono difendersi dai versioni. Nella prima di queste il sistema di al-
furti, ma dai vandalismi che i lestofanti com- larme funziona per tutto il tempo in cui viene
piono quando si accorgono di ... essere capitati interrotto il collegamento d'allarme. Nella seconda
male, perché il loro campo d'azione e povero. versione l'apparato funziona finché non si inter-
Il piú delle volte i rapinatori, lo sanno bene cer- viene sull'interruttore generale d"allanne. indi-
te persone ... visitate dai dilettanti o dai profes- pendentemente dalla chiusura o apertura del con-
sionisti del furto, vanno ... alla cieca, senza un tatto.
piano delittuoso prestabilito, con la sola speran- Su questi argomenti, comunque, potremo risul-
za di ... essere capitati bene. Ma quando non tro- tare piú chiari ne! corso dell'articolo. quando

vano nulla, allora sfogano la loro malvagita di- avremo modo di analizzare il funzionamento
struggendo e rovinando tutto quello che capita teorico delle due di verse f unzioni del progetto.
sotto mano, mentre con un semplice ed efficace Intanto possiamo aggiungere che questo parti-
antifurto, come quello che stiamo per presentare, colare congegno di antifurto puo essere installa-
tutto ció potrebbe essere evitato. to la dove esiste sempre qualche persona pronta
ad intervenire in caso di innesco oppure, ma e
la stessa cosa, in caso di ... visita di maleinten-
SEMPLICITA' CIRCUITALE zionati.
La presenza della persona, che nei grossi stabili
L'antifurto e stato concepito all'insegna della puó essere il custode, e necessaria per avvisare
semplicita, privo di automatismi per la tempo- tempestivamente la Polizia e provvedere al disin-
rizzazione della durata d'allarme o di codifiche nesco dell'allarme.
segrete per il disinnesco e la messa in funzione Non consigliamo quindi luso di questo antifur-
del circuito. Non si tratta quindi di un apparato to in quei locali che, in caso di assalto ladresco,
....... R1
A
11 '--
MICRO
CONTAT~
t : ~ l
11

i 7
01

STRAPP02
íl RL

11
e
b (Q
u e
~ERIA
12-16V
e
CONT. I TR1
} ,.-
B

Fig. 1 - Quelli che nel corso dell'articolo vengono de-


nominati « conduttori d'allarme » sono qui rappresen-
tati dai simboli riportati sull'estrema sinistra del dise-
gno: MICROCONTATTO - STRAPPO - CONT. RELE'.
Quando uno qualsiasi di questi elementi conduttori
viene interrotto, il transistor TR1, che normalmente si
trova all'interdizione, diviene conduttore e provoca
l'eccitazione di relé RL che, a sua volta, chiude il cir-
cuito di alimentazione della suoneria.
COMPONENTI
C1 = 50.000 pF
R1 = 3.300 ohm
TR1 = 2N1711
non possono essere controllati, perché l'inserimen- D1 = 10D4-BY126, ecc.
to continuato del circuito di alimentazione del- RL = relé ad uno scambio (12 V - 400 -
100 ohm)
l'allarme provocherebbe la scarica totale della
batteria-tampone, disattivando naturalmente l'al-
iarme stesso.
Come si puo notare, il circuito e pilotato da un
solo transistor di tipo NPN che, a sua volta, pi-
ANALISI DEL CIRCUITO lota il relé d'allarme.
L'uso del transistor permette di far scattare l'al-
Lo schema elettrico generale, cioé basilare del iarme all'apertura dei contatti, facendo in modo
congegno dell'antifurto, e rappresentato in figu- che una eventuale individuazione dei fili di col-·
ra l. legamento ed una loro rottura provochi ugual-

694
mente !'aliarme, cosa questa che non si sarebbe sistenza RI, infatti, dipende sia da! valore della
verificata utilizzando semplicemente un relé pi- resistenza del relé, sia da! guadagno del transi-
lotato da contatti in chiusura. stor TRl.
Un'altra particolarita del circuito dell'antifurto Per far scattare sicuramente il relé all'apertura
consiste ne! consumo quasi nullo di corrente in dei contatti d'allarme, cioé per poter mandare
condizioni di riposo. Infatti, quando i contatti in saturazione il transistor TRI, il valore della
d'allarme sono tutti chiusi, il transistor TRl ri- resistenza Rl dovra risultare inferiore al pro-
mane sicuramente all'interdizione. In tal modo dotto ottenuto moltiplicando il valore della re-
nessuna corrente scorre attraverso il relé, che sistenn del relé per il guadagno del transistor.
rima ne diseccita to. Per esempio, assumendo una resistenza del
L'unica corrente assorbita da! circuito in queste valore di 300 ohm ed un transistor con guada-
condizioni e quella che attraversa la resistenza gno pari a 100, il prodotto ora citato varra 30.000.
RI. Tale corrente puó essere calcolata per mez- Adottando quindi per RI un valore di 22.000
zo della legge di Ohm: ohm, questo risulterá piü che suficiente a 1nan-
dare il transistor TRl in saturazione al momen-
I = V: Rl
1 = 12V : 3.300 ohm 3,5 mA Fig. 2 - Cablaggio del dispositivo di allarme. L'uso del
circuito stampato semplifica il sistema di collegamen-
Il valore di questa corrente, potrebbe risultare to dei vari componenti elettronici. 11 transistor TRI
ancor piü ridotto se si aumentasse il valore della e munito di elemento dispersore dell'energia termica
(RADIATORE). Il sistema di « conduttori d'allarme »
resistenza R 1 che, per ragioni di sicurezza, sta- deve essere applicato sui terminali contrassegnati con
to da noi fissato in 3.300 ohm. Il valore della re- le lettere A-B.

RADIATORE

ALLA
SUONERIA

S1

e @
12=16V

695
-- -
c

RL

@
Die
K@o
O

to dell'apertura dei contatti d'allarme. Fig. 3 - Facendo uso di un relé a due scambi da 12 V
e con resisten za compresa fra i 100 e i 400 ohm, si
Si noti che in questo caso la corrente assorbita realizza questo circuito di automantenimento di ecci-
in stato di preallarme scenderebbe addirittura a : tazione. Il campanello suona in continuazione fino a
che non si provvede all'apertura del circuito di ali-
I = 12V : 22.000 ohm = 600 A (circa) mentazlone. Questo sistema di antifurto risulta valido
nei casi in cui i ladri, accorgendosi dell'installazione,
provvedessero a chiudere il circuito dei • conduttori
II diodo D 1, collegato in parallelo con la bobi- d'allarme ».
na di eccitazione del relé, non rappresenta parte
essenziale per il funzionamento del circuito. Esso
svolge soltanto una funzione preservatrice del
transistor TR 1 dalle sovratensioni in verse che si
SUONERIA D'ALLARME
verificano all'atto della diseccitazione del relé.
Poiché tali sovratensioni assumerebbero un po- La suoneria d'allarme, per il modo come si pre-
tenziale inverso, rispetto a quello normale di ali- senta il circuito di figura 1, entra in funzione sol-
mentazione, sulla giunzione base-collettore si ot- tanto per il tempo durante il quale uno dei con-
terrebbe una tensione di polarizzazione diretta tati d'allarme (MICROCONTATTO-STRAP-
di valore tale da mettere in pericolo il transistor PO-CONT. RELE') risulta aperto.
TRl. Con l'inserimento del diodo Dl, invece, le Utilizzando un relé a doppio scambio, in sosti-
tensioni inverse risultano limitate al valore della tuzione di un relé a scambio singolo, e possibile
tensione di giudizio tipica del diodo, cioé di 0,6- realizzare un circuito con autoritenuta, cosi come
0.7 V, risultando assolutamente innocue. indicato nello schema di figura 3. Con tale va-

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distanza. comprese le spese di spedizione.
COMPONENTI
C1 = 5.000 F - 20 VI (elettrolitico) Fig. 4- Circuito ausiliario di alimentatore in grado di
p¡ = ponte di diodi raddrizz. (50 V - 1 A) fornire la corrente di scarica naturale della batteria e
S1 = interruttore quella di riposo del circuito d'allarme.
T1 trasf. per campanelli (10 W)

TI

12

+
13-16V

C1

riante e possibile raggiungere una alimentazione


continua del relé attraverso il contatto ausiliario,
anche nel caso in cui venga ripristinata la con-
tinuita dei conduttori d'allarme.
V o len do u tilizzare una sirena di potenza, e con-
sigliabile fare uso di un relé di una certa robu .. o
stezza, cioé in grado di sopportare correnti ele-
vate; e necessario anche collegare il terminale
centrale di scambio, relativo alla sirena, diretta-
mente al terminale positivo della bobina, senza
passare attraverso l'interruttore S1. Con tale ac-
corgimento si evita luso di un interruttore in

Fg. 5- Circuito stampato a grandezza naturale neces-


- •-'- per la realizzazione dell'antifurto.
ALIMENTAZIONE da erogare una dozzina di ampére circa; ma ció
non risulta assolutamente conveniente.
Come avviene per tutti gli antifurti, anche per il 11 progetto dell'alimentatore e presentato in fi-
nostro apparato abbiamo ritenuto necessario un gura 4. E come si puó notare esso risulta estre-
mamente semplice, privo di stabilizzazione di ten-
sistema di alimentazione a batteria. Ció non e-
sione, perché la batteria, durante il processo di
sclude comunque l'uso di un alimentatore da
carica, puó raggiungere la tensione di 16 V sen-
rete, in grado di provvedere alla carica della
za subire alcun danno.
batteria. Questo circuito ausiliario potra essere
L'accumulatore al piombo. di tipo economico,
di piccole dimensioni, perché il suo compito si
costituisce la battería piü adata per !'alimenta-
limita a fornire la corrente di scarica naturale
zione del nostro sistema d'allarrne. Esso dovra
della batteria stessa e quella di riposo dell'allar- essere collegato in parallelo con i monsetti del-
me. l'alimentatore.
Ne! caso in cuí si dovesse verificare l'allanne, in- Si tenga presente che con luso della batería
fatti, sará la batteria a fornire la necessaría cor- il condensa tore elettroli tico C l potrebbe consi-
rente alla sirena e non l'alimentatore, che do- derarsi superfluo, perché la battería stessa agisce
vrebbe essere diversamente concepito in modo da condensatore di livellamento.

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Amplificatore BF Caratteristiche elettriche del modulo


Sirena elettronica Tensione típica di lavoro: 9 V
Aliarme elettronico
Consumo di corrente: 80 -;- 100 mA
Osciílatore BF
(emissione in codice mor- Potenza d'uscita: 0,3 W indistorti
se) lmpedenza d'uscita: 8 ohm
SBARRAMENTO

Fig. 6 - Esempio di applicazione dell'antifurto descritto che tutti i principianti sono in grado di affron-
in queste pagine. Sulla finestra si applica un sistema tarlo.
di « conduttori d'allarme », incollandoli direttamente
sul vetro. Quando i ladri rompono il vetro, con esso
II ,transistor TRl deve essere munito di radiatore,
interrompono anche la continuitit dei conduttori e il allo scopo di favorire la dispersione dell 'energía
sistema d'allarme entra in funzione. termica quando il componente si riscalda.
II diodo al silicio di tipo BY126 deve essere in-
serito nel circuito tenendo conto delle sue pola-
rita (nello schema pratico di figura 2 questo par-
ticolare risulta ben evidenziato).
Sui terminali contrassegnati con le lettere A-B
grado di sopportare correnti intense, anche del- verranno colJegati i contatti d'allarme, quelli che
l'ordine della decina di ampére, con un notevole ognuno provvederá ad installare opportunamen-
risparrnio di spazio e di danaro. te nei vari punti del negozio, magazzino o ap-
partamento sottoposti a controllo.

COSTRUZIONE
CONTATTI D'ALLARME
Riportiamo in figura 2 il piano di cablaggio del
dispositivo di antifurto. Esso e talmente semphce I contatti d'allarme, di qualsiasi tipo essi siano,

700
Fig. 7 - Esempio di applicazione pratica del sistema
d'allarme. Un microinterruttore viene applicato diret-
tamente sulla porta, in corrispondenza del catenaccio;
quando questo si apre la leva del microinterruttore apre
il circuito dei « conduttori d'allarme » provocando l'in-
nesco del relé.

devono essere collegati in modo da formare un siasi eventuale sistema di chiusura del la porta
circuito chiuso, cosl come indicato nello schema stessa, un microinterruttore in grado di aprire il
elettrico di figura 1. circuito quando si apre la porta. In sostítuzione
Volendo proteggere una porta, cosl come indica- del microinterruttore sara possibile applicare un
to nel disegno di figura 7, converrá applicare, in contatto con lo stipite della porta.
corrispondenza del catenaccio, oppure di qua!- Una soluzione piü moderna e senza dubbio pi:

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do dell'elettronica pratica, non
puó sottoporsi a spese eccessi-
ve per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essenzialmente dilet-
tantistico. II saldatore del principiante, dunque, deve essere economice, robusto e versatile, cosi come lo e
quello qui raffigurato. La sua potenza é di 50 W e l'alimentazione é quella normale di rete-luce di 220 V.

'01
elegante e quella che fa uso degli ormai famosi filo conduttore incollato e fatto correre a ser-
contatti magnetici REED. Con questo sistema pentina sul vetro della finestra, cosí come indi-
il contatto magnetico potra venir celato sotto lo cato in figura 6. In tal modo la semplice rot-
stipite della porta, incassando nella porta stessa, tura del vetro provocata dai ladri interrompe la
sotto il contatto, una piccola calamita. All'atto continuitá del filo, facendo innescare l'allarme.
dell'apertura della porta, venendo a mancare la Anche le finestre, tuttavia, possono essere con-
forza di attrazione esercitata dalla calamita sui trollate con gli interruttori magnetici REED,
contatti, questi si aprono facendo scattare l'allar- cosi come e stato detto per il controllo delle por-
me. te. Questo sistema di protezione risulta valido ne!
Per proteggere le finestre e possibile installare caso in cuí i ladri riescono ad aprire la finestra
interruttori a strappo, costituiti da un sottilissimo senza rompere il vetro .

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prega aggiungere alla domanda l'importo di L. 800 (abbonati l.
600) in francobolli.

MAGNETIZZAZIONE E gnetico. A questo punto lo ... strumento magneti:c-


zante e smagnetizzante e pronto. Occorre sol-
SMAGNETIZZAZIONE tanto sapere come deve essere adoperato. Per
attribuire all'apparecchio una certa esteriorita di
Durante il mio lavoro di elettronico principiante
laboratorio, converra fissare l' avvolgimento su
avverto spesso la necessita di aver a disposizione
una tavoletta di legno e collegare i due terminali
qua!che piccolo cacciavite con la punta calami-
dell'avvolgimento primario ad un cordone di ali-
tata. Cio allo scopo di afferrare rapidamente le
mentazione, mu nito di spina-luce alla sua estre-
piccole viti, come ad esempio quelle che fissano
mita. Sempre sulla tavoletta di legno occorrerd
le manopole dei potenziometri nei ricevitori ra-
applicare un interruttore, di qualsiasi tipo, a leva
dio transistorizzati di piccole dimensioni. Cono-
o a slitta, collegandolo in serie con uno dei due
scete il sistema rapido e allo stesso tempo sem-
conduttori del cordone di alimentazione. Per ma-
plice per magnetizzare i cacciaviti?
gnetizzare il cacciavite si dovrá chiudere il circui-
ORAZIO BUTTAFUOCO to di alimentazione, agenda sull'interruttore, in-
Imperia serire con la mano la parte metallica del caccia-
vite dentro l'avvolgimento, cioe in quello spazio
Alla sua do manda rispondiamo aff ermativamen- che prima era occupato dai lamierini del nucleo
te, con la certezza di metterla immediatamente f erromagnetico. Su bito dopo si a gis ce nuovamn-
nelle condizioni di risolvere il suo problema. Lei te sull'interruttore, interrompendo la corrente di
deve procurar si un tras/ ormatore di una certa alimentazione. Si potra quindi togliere il caccia-
grandezza; per esempio uno di quei trasformatori vite da[ campo elettromagnetico, perché esso ri-
che venivano montati nei ricevitori radio a val- sultera abbondantemente calamitato. Volendo in-
vale o, nei televisori anch'essi di tipo a valvole. vece smagnetizzare il cacciavite, bastera immer-
Da questo trasformatore, nel quale si presume che gerlo pi volte dentro l'avvolgimento del trasfor-
l'avvolgimento primario, cioe quello che dcve matore, lasciando chiuso il circuito di alimrnfc-
essere inserito direttamente sulla presa luce, ri- zione e intervenendo sull'interruttore soltanto do-
sulti integro lei dovra togliere, uno per uno, tutti po che il cacciavite e stato tolto dal campo ele-
i lamierini che compongono il nucleo ferroma- tromagnetico.
CHE COS'E L'EFFET TO PELLE un determinato momento del giorno e f acendole
corrispondere con i valori espressi in metri o in
Ho sentito parlare di un certo effetto pelle ri- KHz sulla scala del ricevitore. Il metodo piü stret-
guardante le correnti di alta frequenza. Sapete tamente tecnico e quello seguito con l'uso del-
dirmi di che cosa si tratta? L'argomento puó in- l'oscillatore modulato, il quale, per ogni valore
teressare un principiante di elettronica come me? di frequenza, e in grado di emettere un segnale.
OSVALDO ATTAMANTI
La Spezia

L'effetto pelle non puó interessare un principian-


te di elettronica nella sua attivita pratica, perché
•••
DISLOCAZIONE DI PONTI PER 1 144 MHz
si tratta di un argomento di ordine teorico che,
tuttavia, vale la pena di conoscere. Le correnti Ho intenzione di conseguire tra breve la licenza
elettriche di bassa frequenza, quando percorrono per i 144 MHz, in modo da dedicarmi alle tra-
un conduttore elettrico, interessano l'intero carpo smissioni in FM. Mi interesserebbe quindi cono-
metallico del conduttore, cioe gli elettroni si scere la dislocazione in Italia dei vari pon ti cui
muovono in ogni punto del conduttore, nella par- potersi agganciare per la realizzazione di colle-
te interna e sulla superficie estera. Le correnti
gamen ti a media distanza.
di alta frequenza, invece, non si comportano in CARLO SCHIVAZAPPA
questo modo, perché il movimento degli elettroni Treviso
in questo caso interessa soltanto la parte super-
Alla sua domanda rispondiamo presentandole
ficiale estema del conduttore. Succede in pratica
l'elenco delle localitá da lei richieste :
che, convogliando le correnti di alta frequenza
LOCALITA'
attraverso un conduttore composto da un unico
cor po metallico, si verifichino notevoli perdite di
RO
energia. Ecco perché la conduzione delle correnti
TRIESTE: C. S. Giusto (mt. 80)
ad alta frequenza viene ef f ettuata attraverso con-
MODENA: Lama di Mocogno (mt. 1044)
TERNI: M. S. Pancrazio
duttori composti da trecciole di sottili fili di ra-
me. La presenza di molti fli, raggruppati in un
ISOLA D'ELBA: M. Capanne (mt. 1019)
CAMPOBASSO: Capracotta (mt. 1416)
unico fascio, impedisce la perdita di energía, per-
TORINO: Superga (mt. 670)
ché le correnti, pur continuando ad interessare le
SONDRIO: Civo (mt. 1000)
pareti superficiali esterne dei conduttori, si ripar-
R 1
tiscono equamente attraverso tutti i conduttori
della treccia di fili di rame.
BRUNICO: Plan de Corones
SASSARI: M. Rasu (mt. 1259)

CHE COSA SIGNIFICA


•••
ALLINEAMENTO DI UN RICEVITORE
TERAMO: P. Cono (mt. 450)
M. Penice (mt. 1460)
PALERMO: M. Pellegrino (mt. 500)
PESARO: M. S. Angelo
R 2
NAPOLI: M. Vergine (mt. 1480)
Ho sentito assai spesso parlare, in generale, di ta- BRESCIA: M. Maddalena' (mt. 870)
ratura di un ricevitore radio e, in particolare, di R 3
allineamento del circuito d'entrata. Pur sapendo CAGLIARI: Bruno Susoli (mt. 780)
che per taratura di un ricevitore si intende la Beigua N. Savona (mt. 1287)
messa a punto dei trasformatori di media fre- TRENTO: Panarotta N. Levico (mt. 2100)
quenza, non so proprio che cosa si intenda per al- PESARO: M. Catria (mt. 1700)
lineamento. Potete edurmi su tale argomento? R4
ROBERTO ROSSI PESCARA: M. Maiella (mt. 1935)
Pavia PADOVA: M. Madonna Euganei (mt. 480)
TORINO: M. Moro (mt. 1739)
L'allineamento di un ricevitore radio consiste in PALERMO: M. Cuccia (mt. 1100)
una serie di operazioni che permettono di rag- R 5
giungere una perf etta corrispondenza tra il valo- BOLZANO: S. Vigilio-Merano (mt. 2100)
re della frequenza di una emittente e quello se- NAPOLI: M. Epomeo Ischia (mt. 650)
gnalato sulla scala dell'apparecchio. Questo r. CATANZARO: Serralta S. Vito (mt. 1013)
sultato puó essere ottenuto col metodo empirico, IVREA: La Serra (mt. 517)
cio conoscendo le emittenti che trasmettono in MN-VR: Boscochiesanuova (VR) (mt. 1104)

'6
GENOVA: M. Fasce (mt. 845) tensione d'uscita; il progetto quindi risulta di in-
R 6 teresse generale, perché si addice anche a coloro
AGRIGENTO: M. Cammarata (mt. 1578) che debbono alimentare apparati con diversi va-
BARI: Cassano Murge (mt. 600) lori di tensione. La massima corrente rogabile
TRENTO: Fai di Paganella (mt. 1050) si aggira intorno ai 250 mA; questo valore puó
FIRENZE: M. Saltino (mt. 940) essere ritenuto pi che sufficiente per ogri appa-
GORIZIA: Doberdo Lago (mt. 150) rato che lavara in bassa frequenza, fatta cce-
HB9H: M. Generoso - Lugano (mt. 1601) zione per gli amplificatori fin ali di pate-11_::a. Le
R 7 ricordiamo che l'introduzione di ronzio ir
NOVI LIGURE: M. Spineto (mt. 500) complesso BF non sempre proviene da una
SIENA: M. Amiata (mt. 1630) mentazione malamente filtra/a. Le cause irfatti
FERRARA: M. Calderaro S. BO (mt. 608) possono essere molteplici; per esempio, contrito-
Plateau Rosa (mt. 3500) re metallico non collegato a massa, collegamenti
COSENZA: M. Cocuzzo (mt. 1541) di entra/a ed uscita e coi potenziometri realizza-
R8 ti con conduttori non schermati, mancato colle-
BASSANO: Alt. Asiago (mt. 1300) gamento a massa delle carcasse dei poten:iome-
ROMA: M. Terminillo (mt. 1820) tri, mancanza di schermatura del trasf ormafo-rc
BOLZANO: M. Secceda (mt. 2534) di alimentazione.
GENOV A: M. Righi (mt. 460)
REGGIO CALABRIA: Orti Aspromonte (mt.
780)
R9
CASALE M.: Citta (mt. 300) R\ " -,-,-
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RIMINI : Torre Torriana (mt. 300)


VERONA: Dintorni Nord (mt. 100)
FIRENZE. M. Secchietta (mt. 1450)
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NAPOLI : Abb. Camaldoli (mt. 280)
TREVISO: M. Cesen (mt. 1500)
MILANO: Citta (mt. 60)
!
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ALIMENTATORE STABILIZZATO

Dispongo di un preamplificatore, con alimentazio- COMPONENTI


ne a 22 V, che introduce normalmente un note- Cl 200 F - 40 VI (elettrolitico)
vole ronzio negli altoparlanti. L'amplificatore di Rl 33.000 ohm
potenza, al contrario, non introduce alcun ron- R2 - 1.000 ohm
zio; infatti eliminando il preamplificatore, il ron- R3 33.000 ohm
zio risulta quasi impercettibile. Ritengo dunque R4 1.500 ohm
che !'origine dell'inconveniente sia da ricercarsi R5 3.300 ohm
nell'alimentatore, che non risulta stabilizzato. Po- R6 - 500 ohm (potenz. a variaz. lin.)
treste fornirmi il circuito di un alimentatore sta- R7 - 1.800 ohm
bilizzato e ben filtrato, in grado di eliminare si- TRI BC147
curamen te il ronzio? BCI1A47
TR2
RUGGERO RUFFIN TR3 = BD137
Napoli - diodo zener (BZY8-C6 V8)
Dl
L'alimentatore stabilizzato e filtrato elettronica-
mente sara certamen/e in grado di eliminare ogni
ronzio prodotto dall'alimentazione. L'entrata del-
/' alimenta/ore dovra essere collegata a valle del FILTRO PER ALTOPARLANTI
condensa/ore di livellamento. Se questo non fosse
presente, occorrera collegare f ra la linea positiva Disponendo di un certo numero di altopari±::
e quella negativa un condensa/ore elettrolitico da di varie dimensioni e impedenza di ! oh:
2.000-3.000 F - 45 VI circa. Il potenziometro rei realizzare con questi delle casse acustiche e:
R6 permette di regalare in maniera precisa la migliorare la riproduzione sonora del :.:: -
dischi. La qualita dell'impianto non eeccelsa e Gli inconvenienti sono stati rilevati troppo tardí
non intendo quindi spendere somme notevoli per dalla apposita lampada-spia. Per tale motivo vi
l'acquisto di casse acustiche di tipo commerciale. e
chiedo se possibile applicare su! circuito elettri-
Ció che mi interessa sono i dati tecnici per rea- co dell'autovettura un dispositivo elettronico che
lizzare un semplice filtro per altoparlanti a 4 segnali tempestivamente la scarica della batteria.
ohm. Gradirei conoscere anche i dati costruttivi,
ENNIO RONZONI
in modo da tradurre in pratica i vostri suggeri-
Sondrio
menti.
TITO BENELLI
Livorno Per controllare la condizione di carica della bat-
teria sarebbe su/ ficiente un comune volt metro,
possibilmente con scala dilatata attorno ai 12 V.
Ma un tale strumento e, soprattutto, l'indicazio-
ne di questo, potrebbe risultare inosservata. Sen-
za dubbio risulterebbe piü efficace una spia in
Z 1
grado di accendersi quando la batteria raggiunge
1 un valore critico di scarica. Il circuito qui pre-
MPL.
8F
2-4n
AP BASSI
(z4n )
senta/o e in grado di risolvere questo problema.
1
In esso si fa impiego di un diodo controllato SCR,
di un diodo zener DZ e di un LED. Quest'ultimo

'.
elemento si comporta come una lampada-spia ed
e pre/ erito a questa per il basso consumo di cor-
ren/e e la lunga durata di funzionamento. Il dio-
do zener dovrd avere una tensione di 11 V circa
A P ACUT
(z4n ) per le batterie da 12 V. Per poter regalare il di-
sinnesco, converra sostituire la resistenza fissa Rl

Poiché lei stesso afferma che la qualita del suo


impianto non e eccelsa, riteniamo su/ ficiente un
filtro da 6 dB/ottava, come quello qui presentato.
Per gli altoparlanti da 4 ohm, scegliendo una DZ
frequenza d'incrocio di 2.000 Hz circa, si ottiene
20 F per C1 e 300 mH per Zl. La realizzazione
dell'impedenza Z1 dovrd essere f atta avvolgendo,
in modo serrato, 120 spire di filo di rame smal-
tato del diametro di 1 mm., utilizzando come sup-
porto un rocchetto ottenuto da un tubo di carta-
R1
ne o altro materiale non magnetico, del diametro
+
di 25 mm. Questo spezzone di tubo verrá chiuso
alle estremita da due fiancate distanti fra loro R2
25 mm .

BATTERIA SCARICA
••• COMPONENTI
Cl
Rl
R2
125
1.000
1.000
F - 25 VI (elettrolitico)
ohm
ohm
Per ben due volte ne! giro di un anno ho avuto R3 6.800 ohm
!'amara sorpresa di ritrovarmi con l'accumulatore DZ diodo zener ( 11 V)
della mía auto completamente scarico. La causa Dl LED
di ció estata attribuita ad un difettoso sistema SCR C 106 Yl
di caricamento. Ho dovuto infatti cambiare la
prima volta la dinamo e il regolatore la seconda.

718
con una resistenza variabile. Lo strumento deve torio composto nella cantina della villetta in cui
essere collegato con un alimentatore variabile re- abito. Le luci sono molte e di notevole potenza.
golato sulla tensione critica e manovrando la re- Quando le dimentico accese per tutta la notte,
sistenza variabile R 1 sino ad ottenere l'inneco il danno economico comincia a farsi sentire. Non
del diodo SCR . sarebbe possibile installare al primo piano un di-
spositivo che mi possa avvertire quando mi capita

RIVELATORE DI LUCE
••• di dimenticare le luci accese?
ILARIO GELLI
Cremona

11 mio problema potra sembrare banale a molti, Le soluzioni al suo problema sano innumerevoli.
ma per me e importante. Mi capita spesso di di- Fra le tante ne scegliamo una semplice e di ap-
menticare le luci accese ne! mio piccolo labora- plicazione immediata. Si tratta di installare nel
suo laboratorio, in prossimita delle sorgenti lu-
minase, una fotoresistenza collegata, tramite due
fili, ad un dispositivo elettronico situato al primo
piano. Questo dispositivo, il cui progetto e qui
presentato, consta di una minisirena elettronica
COMPONENTI che emette una nota alla frequenza di 500 Hz
C1 = 1.000 F - 12 VI (elettrolitico) circa, quando la fotoresistenza e colpita dalla lu-
Rl = 5.000 ohm (variabile) ce. Quindi, una volta salita al primo piano, lei
R2- 3.300 ohm potra accendere anche per un solo attimo il cir-
R3 = 47 ohm cuito che presentiamo per accertarsi di una even-
R4 = 1.000 ohm tuale dimenticanza delle luci accese.
R5 = 1.000 ohm Poiché riteniamo che questo circuito possa ri-
TRI - AC!26 sultare di notevole interesse per molte altre appli-
TR2 = AC188 cazioni, ricordiamo che esso potra essere utilizza-
TR3- AC188 to anche nella funzione inversa, cioe come avvi-
TRA4 = AC!88 satore di oscurita. A tale scopo bastera collegare
FR = fotoresistenza la resistenza R1 sul collettore di TRI, ponendo
T1 = trasf. d'uscita a massa l'emittore; sul collettore di TRI verra
SI = interrutt. anche collegato il terminale della resistenza R2.

st. I !Es,l ~v
11 ~)

4%,
Lll~ r11~~Lp
t 1

719
CARICA BATTERIE
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
ENTRATA: 220 V - 50 Hz
USCITA: 6 - 12 Vcc - 4A
L 14
'
500
·
L'Analizzatore modello R.P.
L. 44.800 12/T.L. é uno strumento di
laboratorio di grandi dimen-
sioni, caratterizzato per le
ANALIZZATORE prestazion i parti colarmente
elevate, grazie alla scelta dei
DI LABORATORIO uoi componeni, la sua ese-
MOD. R.P. 12/T.L. cuzione impeccabile e la
semplicita del suo impiego
e al suo costo limítate, che
lo impongono all'attenzione
dei tecnici piú qualificati.
CARATTERISTICHE Tl¡:CNICHE Dimensioni: 180x160x80 mm.

OSCILLATORE MODULATO
mod. AM/FM/30

L. 44.000
Questo generatore, data la
sua larga banda di frequen-
za consente con molta la-
cil ita l'alllneamento di tutte
le apparecchiature operanti
in onde medie, onde lunghe,
onde corte, ed in tutta la
gamma di VHF. 11 quadrante
delle frequenze e di grand
dlmensioni che consente una
facile lettura.
Dimensioni: 250x170x90 mm

ANALIZZATORE

-
mod. R.P. 20 KN
(sensibilita 20.000
ohm/volt)
• j

L. 18.200 /
l.6
o. ,.J~ -- 1
e
·l

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE

0,1 1 5 10 50 100 200 500 1000 GMMME


RINGES
A I B I C /
1□0+400Kc 400+1200Kc 1,1 + 3,8Mcj 3,5+12Mc
D
50yA 500pA 5 50 500 5000
GAMME
0,5 5 25 50 250 500 1000 E ' G
RUGES 12+4011c 40+130Mc 80+260Mc
2,5 25 250 2500
xl!O+IOk x10t0+100k x100t0+1M I xlk t0+10M
I I

xlk/ 0+10Mjx10kt0+100M
ti/0+50~ 110k/0-500k Grande strumento dalle pic-
eol.! df,'Tlf!nsloni,
realizzato
Ballisttcf @hml00/0+-200F/0hm1lk/0:20F completamente su circuito
1/0+ 50/ 110/0+-500/100/0+5000 stampato. Assenza totale di
commutatori rotantl e quindi
-10 + 22 di falsi contatti dovuti al la
usura e a guasti meccanici.
0,5 5 25 50 250 500 1000 Jack di contatto di conce-
ziane completamente nueva.
Munito di dispositivo di pro-
tezione.
Dimensioni • 140x90x35 mm
ICROTRASMETTITORE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capteni ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATDLA
DI
MONTAGGIO . 6.80
L'emissione e in modulazlone di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
m sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
¡¡ chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput e di 0,5 mW. La sensibilitá e re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e iontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimita del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
- -

ge.une±e .aueees.sen.su PR AT[;


DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE A& U
Anno IV-N. 10- OTTOBRE 1975 - Sped. in Abb. Post. Gr. 111 L. 700

CONTROLLO TR 1 +
DI
MODULAZIONE
TR2 +
TR3
1RX
MINIATURIZZATO

ARRIVANO
GU INTEGRATI
IGITAUI
SIGNAL LAUNCHER (Generatore di s
Costruito nelle aue versioni per Radio e Te'evs ce Panzzs
per localizzare ve/ocemente i guasti nei rado'ce.tz
valigie. autoradio, televisori.

CARATTERISTfCHE TECNICHE, MOD. RADIO


(L O)
Frequenza 1 Kc Dlmenslonl 12 x 160 mm
Armonlehe fino a 50 Me Peso 40 grs.
Tenslone masslma
Uselta 10,5 V eff. applleablle al puntale 500 V
30 V pp. Corrente della batterla 2 mA

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE (


Frequenza 250 Ke
.500)
Dlmenslonl 12x 160 mm
Armoniehe fino a 500 Me Peso 40 grs.
Tenslone masslma
Uselta 5 V eff. applleablle al puntale 500 V

VOLTMETRO
ELETT RONICO
8.400 15 V elf. Corrente della batterla 50 mA

MOD. R.P. 9/T.R.


A TRANSISTOR
HI Voltmetro ele!tronico Mod.
R.P. 9/T.R. completamente
transistorizzato con transi-
stor a effetto di campo é uno
strumento di grande impor-
tanza poiché nei servizi Ra-
dio, TV, FM e BF esso per- Tutti gli
mette di ottenere una gran-
de varieta di misure, tensio-
strumenti di
ni continue e allernate, non- misura e di
che corrente continua, mi-
sure di tensione di uscita, controllo pubblicizzati in
la R.F., la 8F, misu:e di re-
sistenza - il tullo con un
questa pagina possono
alto grado di precisione. essere richiesti a:
L'esattezza delle misure é
assicurata dall'alta impeden- Elettronica Pratica - 20125 Milano - Via Zurettl n. 52, inviando
za di entrata che é di 11
megaohm.
anticipatamente il relativo importo a mezzo vaglia postale o c.c.p. n.
Dimensioni: 180x160x80 mm. 3/26482. Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.
CARATTERISTICHE TECNICHE

V= 0,5 15 5 25 100 500 1500 30K


mA- 0A 500A4 1 5 50 500 1500
V
Ohm
0-1k
05
X1
15
X 10
5
x100
25 100
x I k x10k
0+10 k 0+100k 0-1M A-10
500 1500

[é}JoCU
Pico Pico 4 14 40 140 400
dB -20 +15
\ =
> i }
.i
.. .,
ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K
(sensibilita 20.000 ohm/volt) ">y-

-
CARATTERISTICHE TECNICHE

V= O.i 1 10 50 200 1000 11 generatore BF. 40 uno


strumento di alta qualita per
mA - 501!!__í(l0pA 5 50 500 misure nella gamma di fre-
quenza da 20 a 200.000 Hz.
Strumento che unisce alla 11 circuito impiegato é il
2,5 25 250 2500 massima semplicita d'uso un ponte di Wien, molto sta-
mínimo ingombro. Realizza-
hm- 11/0+10%/1100/0+1M /ti/0+10M to completamente su circui-
bile. Tutta la gamma di fre-
quenza é coperla in quallro
Ballistic r Ohm1l00/0+ 200F/0hm !M/0=20r to stampato. Assenza totale banda riporlate su un qua-
di commulatori rotanli e
dB -10 + 22 quindi falsi contatli dovuti
drante ampio di facile let-
tura. Seno utilizzabili due
0utput 9,5 5 50 250 1000 all'usura. Jack di contalto differenli rappresentazioni
di concezione completamen- grafiche dalla forma d'onda,

L. 15.900 te nuova. Munito di disposi-


tivo di protezione.
Dimensioni: 80x125x35 mm
SINUSOIDAL! e OUADRE. 11
livello d'uscita costante e
garantito dall'uso di un
« thermistore » nel circuito
di reazione negativa.
Dimensioni: 250x170x90 mm

CARATTERISTICHE TECNICHE
OSCILLATORE A BASSA
GAMME A I B e a FREQUENZA mod. BF. 40
20+200H1 200 - 2KHz 2+20KHz 20-200H2
RANGES
L. 73.600
LETTERE NON TELEFONATE
Il nostro piu acerrimo nemico, senza alcuna ombra di dubbio, e il telefono. Quel-
l'oggetto cosi prezioso se usato con discernimento, ma petulante ed invadente nella
maggioranza dei casi.
Siamo davvero convinti che le nostre telefonate siano tutte, veramente, non diciamo
necessarie, ma almeno utili?
Utili nel senso di servire sul serio ad aumentare la nostra e l'altrui capacita ope-
rativa attraverso un piü rapido ed immediato contatto verbale?
Il telefono possiede due fondamentali difetti: quello dell'invadenza e quello di non
lasciare il tempo necessario per dare all'in terlocutore rispos te medita te ai quesiti che
egli pone.
Il secondo difetto e ben noto a chiun que.
Quante volte, nel corso di una stessa giornata, ci vengono posti per telefono dei
quesiti, spesso complessi, sempre richiedenti almeno un mínimo di documentazione, ac-
compagnati dalla richiesta di una soddisfazione immediata?
Il caso forse piü tipico e quello della « diagnosi telefonica », con il lettore che met-
te a dura prava la pazienza del tecnico e pretende che questo analizzi « via cavo » un
apparato e per la stessa vía lo ripari.
Coprendo con una mano il microfono e facendo cenni disperati ad una segretaria,
cerchiamo ogni volta di farci portare gli elementi per rispondere, spesso quando non
desideriamo far capire all'interessato che il suo problema non e il primo della nostra
pila di richieste.
Nei casi fortunati questa pantomima si concreta con l'accumularsi sulla nostra scri-
vania di numerosi prontuari e tabellari, generalmente diversi da quelli che ci sareb-
bero in quel momento cosi utili. Non solo, ma con l'aflanno cresce il nervosismo dei no-
stri gesti e con questo la confusione di chi diligentemente cerca di aiutarci.
II tutto si conclude spesso con una collettiva perdita di tempo e con una seconda
telefonata ad informazioni assunte.
Non crediamo che ci si debba biasimare se sosteniamo che in una societa meglio
organizzata della attuale molte telefonate potrebbero essere evitate con grande vantag-
gio per tutti e sostituite con chiare e concise comunicazioni scritte.
Una lettera presenta molti vantaggi rispetto ad una telefonata. Innanzitutto non e
da tutti scrivere sino in fondo una lettera manifestamente inutile. Anche il piu incallito
dei grafomani sarebbe colto da imbarazzo nello scrivere certe insulsaggini che percor-
rono i fli del telefono.
In secondo luogo non e possibile rispondere in modo evasivo a dei quesiti scritti
esposti con chiarezza e se lo si <leve fare ne resta almeno traccia.
Infine ad una lettera si risponde di solito dopo essersi documentati, nel momento
adatto e con la dovuta concentrazione ... sempre che in quel momento non cominci a
suonare il telefono!

721
L'ABBONAMIENTO A

vi da la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa


vostra, una Rivista che e, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro fianco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualita e sicuro
funzionamento.

un formidabile modulo amplificatore di bassa frequenza per


cinque diverse applicazioni elettroniche. Oppure, a scelta, un
utensile di modernissima concezione tecnica, necessario per
la realizzazione _di perfette saldature a stagno sui terminali dei
semiconduttori e particolarmente indicato per i circuiti stampa-
ti: il saldatore elettrico da 25 W.

CONSULTATE
le pagine in cui vi proponiamo le tre forme di abbonamento,
scegliendo quella preferita e da voi ritenuta la piü interessan-
te, tenendo conto che « abbonarsi » significa divenire membri
sostenitori di una grande famiglia. Creare un legame affettivo,
duraturo nel tempo. Testimoniare a se stessi e agli altri la pro-
pria passione per l'elettronica.
ELETTRONICA"
PRATIGA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 4 - N. 1 O - OTTOBRE 1975


IN COPERTINA - Proponiamo, questo mese, la
realizzazione di un ricevitore radio con amplifi-
cazione dei segnali di alta frequenza, con il fer-
mo proposito di toccare una tappa importante
nella didattica delle radioricezioni, Contempora-
neamente, in questo stesso fascicolo, presen-
tiamo un nuovo, interessantissimo ed economico
componente elettronico: l'integrato digitale.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
UN RICEVITORE TASCABILE
stampa
A TRE TRANSISTOR
TIMEC
ALBAIRATE - MILANO PER L'ASCOLTO DELLE ONDE MEDIE 724
Distributore esclusivo per !'I-
talia: LE PAGINE DEL CB
A. & G. Marco - Via Fortez- COI\JTROLLO DI MODULAZIONE 732
za nº 27 - 20126 Milano
tel. 2526 - autorizzazione
Tribunale Civile di Milano -
N. 74 del 29-2-1972 - pubbli- ARRIVANO GLI INTEGRATI DIGITAL!! 740
cita inferiore al 25%.
UNA COPIA L. 700
EFFETTO VIBRATO
ARRETRATO L. 700 PER STRUMENTI MUSICAL! ELETTRONICI 748
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numeri) PER L'ITALIA L. 7.500
ABBONAMENTO ANNUO (12 TARATURA DI GENERATORE AF
numeri) PER L'ESTERO L.
10.000. CON CALIBRATORE A QUARZO 754
DIREZIONE - AMMINISTRA-
ZIONE - PUBBLICITA' - BONGO ELETTRONICO
VIA ZURETTI 52- 20125
MILANO. PER MUSICA LEGGERA 762
Tutti I diritti di proprietá let-
teraria ed artística sono riser- VENDITE ACQUISTI PERMUTE 770
vati a termini di Legge per
tutti i Paesi. 1 manoscritti, i
disegnl, le fotografíe, anche
se non pubblicatl, non si re- UN CONSULENTE TUTTO PER VOI 779
stitulscono.
RICEVITORE TASCABILE
Non e mai possibile valutare il piacere che un poter ascoltare le emittenti radiofoniche locali e
principiante prova ne! costruire un piccolo ri- quelle estere di maggior rilievo.
cevitore radio tascabile. Il progetto che ci accingiamo ad analizzare si
Ma il piacere e certamente grande, quando il differenzia da quelli similari, gia presentati in al-
costruttore compie per la prima volta una tale tre occasioni sulla nostra Rivista, per due prin-
impresa, facendo tutto da sé e servendosi di cipali motivi: la miniaturizzazione del circuito,
componenti elettronici, in parte, giá in suo pos- che consente di raggiungere un montaggio gra-
sesso e, in parte, acquistati direttamente presso devole a vedersi, compatto, portatile e, in secon-
i rivenditori di materiali radioelettrici. do luogo, la presenza di un circuito CAV
Al piacere costruttivo e a quello di sentir vivere (controllo automatico di volume), che costituisce
la propria « creatura » si aggiunge inevitabilmen- un ... privilegio dei ricevitori a circuito superete-
te quello di partecipare ad una interessante le- rodina, consentendo un volume d'ascolto molto
zione di radiotecnica, che sta alla base di tutta ben livellato nel passare da una emittente al-
la teoría e pratica degli attuali sistemi di radio- l'altra.
comun1caz1one. L'uso di un'antenna di ferrite assicura un rendi-
Presentiamo dunque in queste pagine un progetto mento piü che soddisfacente, senza dover ricor-
semplice e interessante allo stesso tempo, che rere agli ingombranti e lunghi fli conduttori ab-
tutti i lettori principianti potranno costruire con bandonati lungo il pavimento che eliminerebbero.
la certezza del successo e dell'opportunita di en- nel ricevitore, la caratteristica della portatilitá.
trare in possesso di un ricevitore radio sensibile, L'uso di un'antenna addizionale, accoppiata in-
selettivo, sufficientemente potente, con il quale duttivamente all'antenna di ferrite, e tuttavia

724
ADIO CON AMPLIFICAZIO
ENTA UNA TAPPA IMPOR-
CEZIONI. COSTRUENDO
ORE SI TROVERA' NELL
ONOSCENZE TEORICHE
SO DI UN BUON RICEVITO-

1 1

consentito in tutti quei casi in cuí si desideri esal- duttivo e corninciarno con l'analisi del progetto
tare la sensibilita del ricevitore radio. di figura 1.
Prendiarno le mosse da! circuito di entrata del ri-
cevitore, cioé da! circuito di sintonía, che e com-
CIRCUITO DI SINTONIA posto da un'antenna di ferrite e da un conden-
satore variabile.
Nell'analizzare i vari stadi che compongono il L'antenna di ferrite, realizzata tramite un avvol-
nostro ricevitore radio tascabile, faremo riferi- girnento di filo di rame su nucleo di ferrite, prov-
rnento al progetto riportato in figura 1. vede a captare i segnali radio, che sono sernpre
Come si puó notare, i transistor, montati nel cir- presentí dovunque, anche attorno alla stessa an-
cuito, sono tre (TR1-TR2-TR3). Questi tre se- tenna di ferrite.
rniconduttori, se opportunarnente selezionati fra Il condensatore variabile C2 provvede a selezio-
transistor ad elevato guadagno, forniscono un'am- nare i segnali radio captati dall'antenna di fer-
plificazione piü che suficiente per un buon ascol- rite, concedendo via libera soltanto ad uno di
to dei segnali radio attraverso una cuffa ad alta questi.
impedenza. La posizione delle lamine mobili, rispetto a quelle
Con questo ricevi tore radio e possibile eff ettuare fisse del condensatore variabile C2, stabilisce, as-
anche l'ascolto in altoparlante, purché si appor- sierne alle caratteristiche radioelettriche dell'an-
tino al circuí to le varían ti necessarie, adeguata- tenna di ferrite Ll, la frequenza di risonanza, che
mente al tipo di potenza che si vuol raggiungere. e la frequenza caratteristica del circuito accor-
Ma lasciamo da parte ogni altro elemento intro- dato variabile a piacere tramite rotazione manua-

725
I
R6

L +
J
r•
5


- '.

33 e
TRl TR2

3 R4
TR3

°
JL

COMPONENTI
Condensatori R5 = 12.000 ohm
C1 = 10F - 12 VI (elettrolitico) R6 390 ohm
C2 = variabile (vedi testo)
C3 = 270 pF Varie
CA4 = 50 F - 25 VI (elettrolitico) TR1 = BC107
C5 = 150 pF TR2 = BC107
C6 = 100 F - 25 VI (elettrolitico) TR3 = BC107
D1 = diodo al germanio (di qualunque tipo)
Resistenze L1 = bobina sintonia (vedi testo)
R1 = 3.300 ohm L2 = bobina antenna ausiliaria (vedi testo)
R2 = 470.000 ohm S1 = microinterruttore
R3 = 500.000 ohm Cuffia = di media impedenza
R4 = 3 megaohm (variabile) Pila = 9V

le del perno del componente. frequenza e pilota to da! transistor TRl, che e di
La frequenza di risonanza e quella frequenza il tipo BC107. I segnali radio, captati dallantenna,
cui valore e identico a quello del segnale radio vengono applicati alla base del transistor TR! ed
che puo circolare ne! circuito di sintonia. In escono amplificati dal collettore di auesto stesso
pratica, dunque, manovrando il condensatore va- transistor.
riabile C2 si ottiene l'ascolto della emittente de- Il guadagno ed il punto di lavoro di questo sta-
siderata. dio amplificatore di segnali di alta irequenza di-
pendono, oltre che da! valore delle resistenze
R3-R4, anche dalla tensione di collettore di TR3
PRIMO ST ADIO AF che, come avremo modo di dire piü avanti. va-
ria col variare dell'intensitá del rad io ri-
sezna
le

Il primo stadio amplificatore dei segnali di alta cevuto. In pratica questa tensione e i componenti

726
R3-RA formano il circuito CAV (controllo auto-

4
Fig. 1 - 11 progetto del ricevitore per onde medie im-
piega due transistor amplificatori dei segnali di alta
matico di volume).

SECONDO STADIO AF

I segnali di alta frequenza amplificati, uscenti


frequenza e un solo transistor amplificatore BF. L'a- da! collettore del transistor TRl, vengono appli-
scolto e in cuffia, ma puo anche essere trasformato in cati, tramite la resistenza R2 e il condensatore
ascolto in altoparlante applicando, sulle boccole d'u- C3, alla base del transistor TR2.
scita, un amplificatore BF. La parte colorata del circui-
to si riferisce all'antenna ausiliaria, che dovra essere Trattandosi di segnali ad alta frequenza, il con-
realizzata soltanto da coloro che vorranno esaltare densatore C3 si comporta ovviamente come un
maggiormente la sensibilita del ricevitore. elemento in cortocircuito, rispetto ai segnali stes-
si, mentre la resistenza R2 provvede principal-
mente alla polarizzazione del transistor TR2.
Questo secondo stadio amplificatore a radiofre-
quenza e di tipo aperiodico, cioé privo di circuiti
accoppiati. 11 vantaggio di questo tipo di circuito
Fig. 2- Piano di cablaggio del ricevitore per onde me- consiste nell'eliminazione del tradizionale con-
die. L'antenna di ferrite e di facile reperibilita com- densatore variabile di sintonía di tipo doppio,
merciale, perché composta da un avvolgimento cilin-
drico, per onde medie, con presa intermedia e da un
nonché di un procedimento di taratura dell'in-
bastoncino di ferrite cilindrica. tero ricevitore assai piü complesso.

CUFFIA
SUPPORTO ANT.
MAT. ISOLANTE
LIBERO

S1

TR1 TR2

727
Fig. 3 - ll circuito stampato deve essere realizzato ri-
producendo al vero questodisegno.

RIVELAZIONE DEI SEGNALI RADIO

Come si sa, i segnali radio presenti nello spazio


sono composti da un'onda portante ad alta fre-
quenza e da un'onda di bassa frequenza rappre- Fig. 4 - Questa variante al circuito originale e d'ob-
sentativa dei segnali audio. bligo nel caso in cui si vogliano utilizzare cuffie con
basso valore di impedenza.
L'onda portante funge da elemento di trasporto
dei segnali e quando giunge al ricevitorc radio
ha completato la sua funzione e deve essere eli-
minata. Questa eliminazione si ottiene facendo at- +
traversare i segnali radio di alta frequenza ampli-
ficati attraverso il diodo rivelatore D l. La fun-
zione di questo diodo consiste nel tagliare le se-
mionde negative del segnale, concedendo via li-
bera soltanto alle semionde positive.

STADIO AMPLIFICATORE BF 150 n


+
I segnali presen ti a valle del diodo D 1 non son o 10F
ancora completamente segnali di bassa frequen-

I
za, perché nelle semionde positive del segnale
sono ancora presenti delle componenti AF, che
devono assolutamente essere eliminate se si vo-
gliono ascoltare con la massima chiarezza i pro-
grammi radiofonici. Ecco perché a valle del dio-
CUFFIA
do D1 e presente un filtro realizzato in maniera 8-16n
e 0
attiva dalla controreazione del condensatore C
fra base e collettore del transistor TR3. Questo TR3
filtro consente quindi di eliminare la parte di al-
ta frequenza presente ne! segnale rettificato.
Il carico di collettore del transistor TR3, che am-
plifica i segnali di bassa frequenza, e rappresenta-
to da una cufha con impedenza compresa fra i
500 e i 2.000 ohm.
Ricordiamo che il trasduttore acustico ideale per
questo scopo e rappresentato da una capsula te-
lefonica, perché sensibile e di basso costo; la

728
capsula telefonica non e neppure di difficile re-
peribilita commerciale.
L'alimentazione dell'intero circuito del ricevitore
per onde medie e ottenuta tramite una pila da
9 V, del tipo di quelle montate nei ricevitori ra-
dio tascabili transistorizzati. PANNELLO 111.\ ALTOP.
FRONTALE

IL CIRCUITO CAV
~ PILA
Su! collettore del transistor TR3 e presente un
segnale la cuí ampiezza e proporzionale all'inten-
sita del segnale radio ricevuto. Tale segnale vie-
ne prelevato dalle resistenze R3 ed R4; quest'ul-
tima e rappresentata da un trimmer potenziome-
trico. TELAIO
Lo stesso segnale viene applicato al condensatore
elettrolitico C l.
Poiché la costante di tempo (R3 + R4) CI
molto rnaggiore della frequenza audio, sui termi-
nali del condensatore elettrolitico Cl si stabiliz- Fig. 5 - Coloro che vorranno servirsi del ricevitore ad
za una tensione di valore proporzionale all'am- onde medie per comporre una stazione d'ascolto fissa
dovranno impostare diversamente il piano costruttivo,
piezza del segnale ricevuto. Questa tensione mo- prendendo spunto da questo disegno e componendo
difica, sia pure lievemente, lo stato di polarizza- un contenitore metallico.
zione del transistor TRI, provocando una varia-
zione del guadagno in misura inversamente pro-
porzionale all'intensitá del segnale; ció si verifica
se il trimmer R4 viene ben regolato.
In presenza cli segnali deboli, quindi, si raggiunge
il massimo guadagno, mentre con i segnali forti
tale guadagno si riduce, permettendo di ottenere servirsi di una cuffa a bassa impedenza, anche
in entrambi i casi un volume d'ascolto nonnale e di tipo stereofonico che, attualmente, e larga-
limitando le naturali differenze di volume che mente diffusa.
si verificherebbero in assenza di un circuito
Anche questi lettori possono ritenersi acconten-
CAV.
tati, perché il problema puó essere risolto in due
La resistenza variabile R4, che determina le con-
maniere: realizzando la variante riportata in fi-
dizioni di polarizzazione di tutti i transistor, che
gura +, oppure inserendo nella presa-cuffia un
sono collegati fra loro in continua, dovra essere
piccolo trasformatore d'uscita del tipo di quelli
regolata in modo da ottenere il massimo volume
montati sui ricevitori a transistor, collegando
d'ascolto con i segnali deboli, perché lo stesso
l'avvolgirnento primario alla presa-cuffa origina-
ricevitore provvederá poi a compensare automa-
le e l'avvolgimento secondario (avvolgimento a
ticamente i segnali di maggior potenza.
bassa impedenza) alla cufa stereofonica o, o-
munque, alla cuffa a bassa impedenza.
CUFFIA O ALTOPARLANIE In entrambi i casi, servendosi di cuffa stereofo-
nica, consigliamo di collegare in serie fra loro i
I migliori risultati d'ascolto si ottengono utiliz- due auricolari, allo scopo di raggiungere un va-
zando una cufia di media impedenza, tenendo lore di impedenza complessivo di 16 ohm.
conto che, come abbiamo avuto modo di dire in Con la variante del piccolo trasformatore di
prececlenza, il trasduttore ideale e sempre la uscita e anche possibile ottenere l'ascolto in al-
capsula telefonica, soprattutto per conferire alla toparlante, anche se questo risulterá di basso vo-
costruzione il carattere di portatilita. lume. Per un buon volume di ascolto si dovra
Fra i nostri lettori ci sara certamente chi vorrá ricorrere all'inserimento di un amplificatore di

729
bassa frequenza ausiliario, collegandolo con la ve essere munita di presa intermedia verso una
presa-cufia della variante di figura 4. delle due estremita dell'avvolgimento.
II condensatore variabile C2 deve essere un qual-
siasi condensatore variabile adatto per ricevitori
L'ANTENNA ADDIZIONALE radio transistorizzati e miniaturizzati ( tascabili)
di tipo supereterodina. Di questo condensatore
Nello schema elettrico di figura 1, la prima parte
viene utilizzata una sola sezione, piü precisamen-
del circuito e riprodotta in colore; questa parte
te la sczione d'aereo; l'altra sezione (sezione d'o-
circuitale si riferisce all'antenna addizionale, che
scillatore) <leve essere lasciata libera, cosi come
potra essere realizzata da coloro che volessero
indicato nello schema pratico di figura 2 LI-
aumentare ulteriormente la sensibilita dell'appa-
BERO).
recchio radio.
Ai principianti ricordiamo che questi due elemen-
Questa variante consiste nell'installazione di una
ti non sono affatto critici. Cio significa che non
antenna esterna, rappresentata da un semplice
spezzone di filo, lungo il piu possibile, teso lungo
e assolutamente i~ p rtante dichiarare al riven-
ditore il valore ca acitivo esatto della sezione
le parti interne dell'abitazione o all'esterno. La
d'aereo del conde satore variabile C2; questa
soluzione migliore comunque rimane quella del-
stessa osservazion si estende anche alla bobina
l'installazione di un'antenna a quadro, che dovra
Ll, che potra anche essere realizzata direttamente
essere collegata al ricevitore per mezzo di un av-
dal lettore servendosi di filo di rame smaltato del
volgimento ausiliario (L2), realizzato sulla stessa
diametro di 0,1 mm.; ai principian ti tuttavia non
ferrite della bobina Ll e composto da sole 4 spire.
consigliamo questo tipo di costruzione, perché la
La posizione di tale avvolgimento verra indivi-
bobina acquistata in commercio e ottenuta per
duata sperimentalmente, spostandolo lungo l'as-
mezzo di macchine speciali ed e quindi piu pre-
se della ferrite e fissandolo definitivamente in que!
cisa, piü compatta ed economica.
punto in cui il segnale e piü forte.
Nel]'inserire i condensatori elettrolitici, ricordia-
Per un miglior funzionamento del ricevitore oc-
mo che questi sono componenti polarizzati e i lo-
corre installare anche il collegamento di terra.
ro terminali debbono essere saldati tenendo con-
to delle esatte polaritá.
COSTRUZIONE DEL RICEVITORE Per ottenere buoni risultati, i tre transistor TRI-
TR2-TR3, che sono tutti di tipo NPN al silicio,
La costruzione del ricevitore per onde medie de- debbono essere scelti fra quelli dotati di maggior
ve essere fatta seguendo attentamente il piano guadagno. Coloro che dispongono di un prova-
di cablaggio riportato in figura 2, ovviamente transistor potranno selezionare questi componen-
dopo essersi procurati tutti i componenti neces- ti. Agli altri consigliamo di orientarsi verso i mo-
sari e dopo aver composto il disegno del circuito delli BC108B, gia selezionati. Ma il ricevitore
stampato riportato, in grandezza naturale, in radio funzionera ugualmente bene anche con i
figura 3. comuni BC107 o similari che, normalmente, pre-
L'antenna di ferrite si ottiene infilando, in un ba- sentano guadagni superiori a 100.
stoncino cilindrico di ferrite, delle dimensioni di Volendo trasformare questo ricevitore, che per
8 x 140 mm., una bobina cilíndrica (Ll) dotata sua natura e un ricevitore portatile, in un appa-
di presa intermedia. recchio radio a postazione fissa, il lettore potra
Questa bobina <leve essere acquistata in commer- orientarsi verso una costruzione del tipo di quella
cio chiedendo al rivenditore una bobina di forma presentata in figura 5. Realizzando cioé un telaio
cilindrica d'aereo per onde medie. metallico e applicando, sopra questo, un altopar-
Coloro che ci hanno fatto richiesta del kit « Il lante di una decina di centimetri di diametro. E'
ricevitore del principiante » possono ritenersi, in ovvio che, in questo caso, all'uscita del ricevitore
questo caso, piu fortunati degli altri. Perché la qui presentato si dovra collegare un piccolo am-
bobina contenuta in que! kit e la stessa che deve plificatore di bassa frequenza, sostituendo la pic-
essere montata in questo ricevitore. Comunque, cola pila a 9 V con due pile da +.5 V ciascuna,
lo ripetiamo, la bobina e di facile reperibilita collegate in serie fra di loro, per poter soddisfare
commerciale, soprattutto presso i punti di ven- la maggior richiesta di energia elerica imposta
dita GBC. La bobina, come abbiamo detto, de- dall'apparecchio radio.

730
L
RADIORICEVITORE IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L 9.s0o a,e""C
8 TRANSISTOR

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A A DI N OSCILL COPIO

La necessi ta di migliorare se stessi e le cose che controllo piu obiettivo, ben diverso da quello del
ci circondano e ínsita nella natura umana. Lo e « corrispondente », il cui giudizio potrebbe risul-
quindi anche in quella di ogni CB, che dalla tare ottimistico soltanto perché dettato dai lega-
propria stazione radiotrasmittente vuole ottenere mi di amicizia, oppure troppo sfavorevole perché
un costante miglioramento di trasmissione. la voce risulta naturalmente rauca o roboante.
Uno degli esempi piü comuni di operositá attor-
no al ricetrasmettitore e costituito da! controllo
e dalla messa a punto della modulazione, con lo METODI DI CONTROLLO
scopo di rendere sempre piü intellegibile la pa- DI MODLILAZIONE
rola.
Di solito, quando si vuol controllare la propria II controllo della modulazione o, meglio, della
modulazione, ci si affida al giudizio di un « cor- qualita di modulazione, puó essere effettuato
rispondente », mentre la possibilita di poter con- con vari sistemi. II piu tecnico fra tutti consiste
trollare personalmente il segnale uscente dal tra- nell'uso di un buon oscilloscopio, da! quale si
smettitore comporterebbe un certo numero di deduce sia il valore della percentuale di modu-
vantaggi tecnici. Primo fra tutti quello di mette- lazione, sia l'eventuale presenza di fischi ed oscil-
re a punto, in qualsiasi momento, senza effettuare lazioni. II sistema dell'oscilloscopio, tuttavia, ri-
alcun collegamento, i circuiti di modulazione del sulta molto costoso per un principiante e, in
TX. In secondo luogo, quello di ragg¡ · ngere un ultima analisi, non consente un controllo reale

Fig. 1 L'uso del monitor, durante il lavoru di ricetrasmissione, e oltremodo semplice: l'apparecchio deve essere
sistemato in prossimita del trasmettitore collegato v ia cavo, con un registratore .

l o F l
@

733
l-
o
a

734
COMPONENTI
ANT.
C1 = 100 pF
C2 = 500 pF
C3 = 50.000 pF
R1 = 47.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
R2 = 68.000 ohm
R3 = 33.000 ohm
D1 = diodo al germanio (di qualunque tipo)

R1 D1 C3

R2 c1 c2

Fig. 3 - Schema elettrico del monitor. I pochi compo- conveniente. Soprattutto perché risulta dispen-
nenti elettronici confermano la semplicitá circuitale dioso e da luogo facilmente al caratteristico ef-
dell'apparato. fetto Larsen, che e rappresentato da un feno-
meno di reazione fra microfono e altoparlante.
Per chi volesse saperne di piü, apriamo una bre-
ve parentesi per interpretare in poche parole l'ef-
della voce che viene irradiata nello spazio. Per fetto Larsen.
mezzo dell'oscilloscopio non ci si rende conto Quando si trasmette, cioé quando si parla davanti
se la voce subisce trasformazioni di tonalita o al microfono, questo componente capta i segnali
distorsioni passando attraverso i vari stadi del acustici provenienti direttamente dalla bocea del-
trasmettitore. l'operatore e, in secondo luogo, quelli provenien-
Chi non possiede un oscilloscopio, si serve di ti dall'altoparlante del monitor. Questi due se-
un secondo ricevitore in funzione di monitor, in gnali acustici subiscono il regolare processo di
modo da ricevere direttamente ció che viene ir- amplificazione. Ma il segnale amplificato uscente
radiato. Ma anche questo sistema non appare dall'altoparlante ritorna al microfono per sotto-

735
porsi ad una seconda e poi ad una terza, una zione diviene difficile, perché essa si sviluppa con-
quarta, ecc., amplificazione. In conclusione si temporaneamente alla trasmissione. Per conclu-
raggiunge un processo di amplificazione talmente dere possiamo dire che e ben difficile parlare e
elevato da annullare completamente la compren- giudicare la qualitá della propria voce contempo-
sibilitá della parola, che si trasforma invece in un raneamen te; lo stesso cervello si affa tic a a seguire
acutissimo fischio. nello stesso tempo i due processi attraverso un'at-
Per evitare leffetto Larsen e potersi servire an- tivita che, quasi sempre, conduce a confusione
cora del secondo ricevitore in funzione di moni- e disordine logico.
tor, si puo ricorrere all'uso di una cuffia. Ma an- U na soluzione ideale del problema potrebbe con-
che con la cuffia l'interpretazione della modula- sistere nella registrazione su nastro magnetico

LIVELLO
(V0LUME )
m

Fig. 4 - Il cablaggio del monitor deve essere effettuato in un contenitore metalllco, che ha lo scopo di scher-
mare elettricamente il circuito. Per mezzo del potenziometro Rf si regola il livello del segnale uscente.

736
della propria modulazione, per riascoltarla poi,
a trasmissione avvenuta, giudicandone pregi e
difetti.
E' pur vero che questa soluzione potrebbe essere
adottata anche con la tecnica del secondo ricevi-
tore, ma essa risulterebbe troppo costosa, soprat-
tutto perché risultati identici o, forse, migliori,
possono essere ottenuti da un apparato facilmente
autocostruibile, di basso costo, come quello che
stiamo per presentarvi.

CAVO SCHERMATO
LiJ
....J
t-
t-

u
uSPINA
==. E SPINA
<
r- o
u
RIVELATORE REGISTRATORE
e
L,¡J
r- -
LiJ
<
z
5
< Fig. 6 - 11 co gamento fra l'uscita del monitor e l'en-
z r- trata del gistratore deve essere eseguito tramite
LiJ cavo se rmato e per mezzo di due spine adatte alle
le o relativ prese montate sul monitor e sul registratore.
z -I
< Lu

SPINA IL MONITOR

Il nostro dispositivo deve considerarsi come un


·-PUNTA" monitor predisposto per il collegamento con un
registratore o, se proprio lo si desidera, con un
amplificatore di bassa frequenza, per effettuare
un ascolto simultaneo.
Fig. 5 - L'antenna e necessaria e puó essere
realizzata in diverse maniere. Volendo sottrar- Il nostro monitor e praticamente un piccolo ri-
si alla spesa di un'antenna di tipo commerciale cevitore radio con rivelazione a diodo, che deve
(disegno a sinistra), il lettore potra costruire essere sistemato in prossimita del ricetrasmettito-
l'antennina disegnata sulla destra, servendosi
di uno spezzone di filo di rame del diametro
re, cosi come indicato in figura 1.
di 2 mm e della lunghezza di 50 cm. circa. Gli La semplicita di questo ricevitore presenta il
splnotti terminali sono necessari per un cor- duplice vantaggio di un cablaggio elementare in
retto ·inserimento dell'antenna nell'apposita
boccola montata sul contenitore metallico del
grado di ridurre al mínimo le possibilita di gua-
monitor. sti e starature, e di una buona fedelta dovuta alla
rnancanza di stadi di arnplificazione, nei quali il
segnale potrebbe subire distorsioni.

737
CIRCUITO DEL MONITOR ponenti attivi che provvedono all'amplificazione
del segnale.
II circuito del monitor e riportato in figura 2. Co- II circuito teorico del monitor e riportato in fi-
me si puó notare, esso rappresenta lo schema di gura 3; i componen ti da noi elencati fanno
un ricevitore radio, con rivelazione a diodo, di quindi riferimento a questo circuito.
tipo aperiodico, ne! quale cioé non esiste alcuna
bobina di sintonía, con l'eliminazione di qualsia-
si operazione di messa in gamma che, per un COSTRUZIONE DEL MONITOR
principiante, appare sempre molto critica.
Nello schema di figura 2 viene chiaramente mn-
In figura 4 e disegnato il montaggio del monitor.
terpretato lo stato elettrico dei segnali radio nei Come si puó vedere, l'intero cablaggio e realiz-
zato in un contenitore metallico, ricorrendo al-
vari punti del monitor.
l'uso di un ancoraggio a 4 terminali. Sullo stesso
L'antenna capta i segnali di alta frequenza, che contenitore metallico sono applicate le due prese
provengono da! trasmettitore. Questi segnali ri- di entrata e di uscita: quella per il collegamento
sultano applicati al potenziometro, che li riduce dell'antenna e quella di uscita per il collegamento,
ad un giusto livello. 11 diodo provvede quindi a tramite cavo schermato per bassa frequenza, con
rivelare il segnale di alta frequenza, eliminando
tutte le semionde negative che lo compongono. il registratore. ~
II potenziometro RI, che h il valore di 47.000
11 successivo filtro, composto da una resistenza ohm ed e di tipo a variazi ne logarítmica, per-
e da due condensatori, provvede ad eliminare la mette di controllare il livel o sonoro del segnale
parte di segnale di alta frequenza ancora conte- uscente da! monitor, cioé il olume dei segnali.
nuta ne! segnale rivelato. 11 successivo conden- L'uso dell'antenna e necessario. Essa potra esse-
satore applica la tensione alternata del segnale di re realizzata in uno dei due tipi presentati in fi-
bassa frequenza all'uscita, bloccando le compo- gura 5. In questa stessa figura sono riportate, a
nenti continue. sinistra, l'antenna retrattile di tipo commerciale,
La tensione caratteristica del segnale di alta fre- a destra quella che il lettore potra facilmente
quenza rivelato puó essere misurata sui terminali costruire servendosi di uno spezzone di filo di ra-
clella resistenza inserita a valle del diodo rivela- me, del diametro di 2 mm e della lunghezza di
tore. 50 cm circa. In ogni caso, i due terminali estre-
Si noti che il circuito del monitor non necessita mi delle due antenne dovranno essere muniti di
di alcuna alimentazione, perché non esistono com- spinotto, allo scopo di ottenere un corretto inne-

Con questo slntonlzzatore, adatto per l'ascol-


to della Citizen's Band, potrete esplorare co-
modamente una banda di 3 MHz circa. Potrete
SINTONIZZATORE ce
inoltre ascoltare le emissioni dei radioamatori (Monogamma CB)
sulla gamma dei 10 metri (28-30 MHz). Ac-
quistando anche il nostro kit del « TRASMET-
TITORE CB», e possibile realizzare un com-
pleto RX-TX a 27 MHz per la CB.
Meraviglioso kit a sole

L. 5.900
Le richieste del kit del « Sintonizzatore CB » deb-
bono essere fatte invliando anticipatamente l'im-
porto di L. 5.900 a mezzo vaglia o c.c.p. n.
3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA -
20125 MILANO - Via Zuretti, 52.

738
seo del componente sull'apposita boccola d'an- L'uso di questo strumento e assai semplice. Ba-
tenna montata su! contenitore metallico del mo- sta infatti sistemarlo in prossimita del trasmetti-
nitor. tore, cosi come indicato in figura 1, collegandolo
Il collegamento fra l'uscita del monitor e l'en- con il registratore. Dopo alcune prove successive,
trata del registratore deve essere effettuato ne! il regolatore di volume Rl potra essere posiziona-
modo indica to in figura 6; tramite cavo scher- to in modo da consentire l'ascolto della propria
mato per bassa frequenza e spine adatte per il voce in modo tale da poter emettere un preciso
registratore e per il monitor. giudizio tecnico.

TRASMETTITORE CB _
UNA PRESTIGIOSA SCATOLA DI MONTAGGIO
A L. 19.500
SCHEDA TECNICA

Alimentazione: mínima 12 V - tipica


13,5 V- massima 14 V

Potenza AF in uscita
(senza mod.): 1W(circa)

Potenza AF in uscita
(con mod.): 2 W (circa)

Sistema di emissione: in modulazione d'am-


piezza

Profondita di mod.: 90% 1 00%,

Potenza totale dissi-


pata: 5/W
Impedenza d'uscita per52 :. 75 ohm (rego-
antenna: labili)
Con l'approntamento di questo nuovo kit voglia-
Microfono: di tipo piezoelettrico
mo ritenere soddisfatte le aspirazioni dei nostri
Numero canali: a piacere lettori CB. Perché acquistando questa scatola di
montaggio, e quella del monogamma CB, ognu-
Porta ta: superiore a 10 : 15 no potra costruire un valido apparato ricetrasmit-
Km (in condizioni ideali) tente a 27 MHz.

La scatola di montaggio del trasmettitore CB contiene:


N. 1 circuito stampato - n. 13 condensaori ceramici - n. 5 condensatori elettro-
litici - n. 2 trimmer capacimetrici - n. 11 resistenze - n. 2- impedenze AF - n. 1 tra-
sformatore di modulazione - n. 1 circuito integrato - n. 3 transistor - n. 2 bobi-
ne - n. 1 raffreddatore per transistor TR3.

Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-


porto di L. 19.500 a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a:
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739
INTEGRATI DIGITALI

La diflusione degli integrati logici o digitali si sta hobby personale e non certo un motivo di specu-
allargando sempre di piü. Tanto che oggi si puó lazione del pensiero. Niente paura, tuttavia, per-
dire che questi prodotti, fino a ieri assorbiti dal- ché in queste pagine non abbiamo alcuna inten-
l'industria elettronica, stiano bussando alla porta zione di tenere un corso teorico-pratico sulle tec-
del piccolo laboratorio dilettantistico. niche di progettazione digitale ad alto livello,
Il perché di tale successo e presto detto : gli in- mentre abbiamo in animo di offrire un semplice
tegrati digitali costano relativamente poco, men- aiuto al dilettante, elencando e interpretando le
tre la loro versatilita nel realizzare interessantis- nozioni piü elementari e piü utili alla compren-
simi circuiti, professionali, impegnativi, dilettan- sione ed assimilazione di funzionamento dei cir-
tistici e piü o meno utili, e veramente grande. cuiti logici, con qualche piccolo aggancio con ta-
Anche la facilita di impiego e di autoprogettazio- luni sistemi di progettazione.
ne di apparati su misura e a tal punto alla por-
tata di tutti da conclamare questo recente com-
ponente elettronico come un circuito a carattere CIRCUITI LOGICI E ALGEBRA DI BOOLE
universale.
I vari aggettivi « logico », « digitale », « profes- Per assimilare il concetto di circuito logico e
sionale » potrebbero anche spaventare il nostro necessario rifarsi ad alcune semplicissime nozioni
lettore, che fa dell'elettronica soltanto un suo dell'algebra di Boole.

740
PORGIAMO IN QUESTO ARTICOLO IL NOSTRO BENVENUTO AGLI INTE-
GRATI DIGITALI CHE, OGGI PIU' CHE MAi, BUSSANO ALLA PORTA DEL
PICCOLO LABORATORIO DILETTANTISTICO, PRESENTANDOSI SOTTO
LA VESTE DI COMPONENTI ELETT RONICI INTERESSANTISSIMI E DI
BASSO COSTO.

Occorre innanzitutto ricordare che nei circuiti


digitali esistono soltanto due « stati » elettrici,
sia per i segnali d'ingresso, sia per quelli d'uscita.
Tali stati sono « l» e «O».
[]]
Normalmente, nella cosiddetta logica positiva,
con livello logico 1 si intende definire un valore
di tensione superiore alla soglia di 2,4 V; con G2 •
livello logico O si intende definire un valore di
tensione inferiore a 0,4 V.
I valori di tensione ora citati non assumono ca-
rattere generale; essi valgono invece per la piu
diffusa serie di integrati logici: la cosiddetta fa-
miglia « TTL» serie « 74», che adotteremo quale
serie tipica per i nostri semplici ragionamenti.
A
G2
G3


4
G4
Fig. 1 - Simboli elettrici comunemente usati nei disegni
di progetti teorici di un ANO e di un OR.
Fig. 2 - Simboli elettrici di clrcuiti logici NANO a due,
tre e quattro ingressi (G1-G2-G3-G4). L'unica uscita e
indicata con la lettera Q.

ANO
[N.{ l
use.
ING. 2 1
AND e OR

Nell'algebra di Boole esistono due circuiti logici


ING,1S use. fondamentali : l' AND e l'OR, che realizzano le
funzioni di «e» e di «o».
ING.2 -/ Per meglio assimilare questo concetto conviene
associare al livello logico 1 l'affermazione VERO
e al livello logico O l'affermazione FALSO.
OR In un circuito AND, dotato ad esempio di due
ingressi (l'uscita e sempre e soltanto una), l'usci-
ta risultera VERA quando entrambi gli ingressi
saranno VERI.

741
NelP'OR invece l'uscita sará VERA quando an- Tabella della verita per circuito AND
che un solo ingresso risulterá VERO, cioé quan-
do uno o laltro ingresso sara VERO. lngresso 1 lngresso 2 Uscita
Questi due circuiti logici possono venir caratte-
rizzati dalla cosiddetta « tabella della verita »,
che esprime le condizioni dell'uscita in funzione VERO VERO VERO
di quelle di ingresso. VERO FALSO FALSO
FALSO VERO FALSO
FALSO FALSO FALSO

Tabella della verita per circuito OR

Ingresso 1 Ingresso 2 Uscita

VERO VERO VERO


VERO FALSO VERO
FALSO VERO VERO
FALSO FALSO FALSO

Le tabelle della verita ora presentate hanno un


valore mnemonico e di facile comprensione. La
Fig. 3 - Integrato digitale NAND di tipo 7400, compo- loro espressione rigorosamente tecnica, ricorren-
sto da quattro NAND con due ingressi ciascuno. 11 do ai valori «O» e « I » dei livelli logici, assu-
tutto risulta incapsulato in un unico contenitore con la me la forma seguente :
piedinatura chiaramente indicata in questo schema.

Circuito AND

Ingr. 1 Ingr. 2 Uscita

1 1 1
1 o o
o 1 o
o o o

Circuito OR
G1 G2 G G5 G6 02 GND ;
massaC) Uscita
lngr. 1 Ingr. 2

Fig. 4 - In questo modello di NAND vengono utilizzati 1 1 1


tre NAND con tre ingressi ciascuno. 1 o 1
o 1 1
o o o

742
+ Vcc

R1
l
-.le
R2

TRl b
TR2 I~

·4
u Fig. 5 - Circuito e-

= b
lettrico di un NAND.
L'elemento cardine
rappresentato
e
dal
transistor multiemit-

± .-
tore TR 1. 1 valori
resistivi sono:
01 02 R1 = 4.000 ohm;
R2 = 1.600 ohm;
R3 = 130 ohm;
R4 = 1.000 ohm.
GN0

I! circuito digitale pi diffuso nella pratica di a tre, quattro e otto mngress1.


ogni giorno e il NAND, che <leve essere inteso Nell'integrato digitale di figura 4 sono contenuti
come un AND con uscita invertita. tre NAND a tre ingressi ciascuno. II numero di
La tabella della verita di un circuito NAND ingressi comunque puo essere aumentato a pia-
assume quindi la seguente forma: cere collegando opportunamente piu elementi
fra loro.

Circuito N AN D

Ingr. 1 Ingr. 2 Uscita

'
1 1 o
1 o 1
o 1 1
o o 1

I. ipo di circuito integrato NAND piü difuso e


:'. 7-t-00, che risulta composto da quattro NAND;
gni NAND e dotato di due ingressi. Il tutto e
inserito in un unico contenitore la cui piedina-
~..:.ra e chiaramente indicata nel disegno di figura Fig. 6 - Símbolo elettrico di un transistor multiemittore
_,. Facciamo presente che esistono anche NAND con quattro emittori.

743
+Vcc
Fig. 7 - In questo secon-
e

}
do esempio di circuito

3
NAND sono presentí tre
ingressi (G1-G2-G3). I va- Rl
lori resistivi sono:
H1 == 4.000 ohm;
R2 = 1.600 ohm;
R3 = 130 ohm; TRJ
R4 = 1.000 ohm.
11 iI

G1 él
4 V

u
oA

=
G2

G3
O==
á
u
R4

GND

Fig. 8 - Esempio di circuito pratico con il quale il let-


tore puo controllare dal vivo le conclusioni tratte dalle
semplici e brevi argomentazioni riportate nel testo.
Questo circuito e composto da un NAND a tre ingres-
si, da un commutatore a 1 via - 4 posizioni e da un
indicatore di livello logico, che abbiamo indicato con
l'espressione « lampada amplificatrice », la cui attua-
zione pratica e riportata in figura 1 O.


LAM P.
AMPLIF.

Fig. 9 - La « lampada amplificatrice » altro non e che


o:::
t--
un indicatore di livello logico in grado di accendersi z
quando l'uscita e a «1» e rimanere spento quando w
l'uscita e a «0».
CIRCUITO ELETTRICO DI UN NANO zare facilmente dei circuiti Iogici TTL che, in
inglese, significa « Transistor-Transistor-Logic ».
Giunti a questo punto, il lettore sara curioso ora Il progetto riportato in figura 5 rappresenta ap-
di sapere in qua! modo vengano realizzati elettri- punto un circuito logico TTL ne! quale e inseri-
camente tali circuiti. E a tale curiosita ci affret- to il transistor multiemittore TR1.
iamo a rispondere rinviando subito, coloro che Per comprendere il funzionamento del circuito
ci hanno fin qui seguito, allo schema elettrico di logico di figura 5, ricordiamo che luscita di
figura 5. questo circuito risulta VERA o « l » anche
Il « cuore » dell'intero dispositivo e rappresen- quando soltanto uno dei due ingressi Gl-G2 e a
tato dal transistor multiemittore TRI. «O» (ovvia deduzione della tabella della verita).
Questo transistor, attualmente realizzabile anche Ció e perfettamente equivalente alla precedente
con numerosi emittori (in figura 6 e rappresenta- definizione del NAND, ma risulta piu comodo
ro un transistor di questo tipo con quattro emit- per interpretare il funzionamento del circuito.
tori), puó essere concepito come un normale tran- Supponiamo innanzitutto di mantenere entrambi
sistor NPN, nel quale la zona N di emittore vie- gli ingressi G1-G2 a «1 ».
ne suddivisa in tanti settori, fra loro isolati, ma In tal caso la giunzione base-emittore risulta
tutti comunicanti con la regione P della base. polarizzata inversamente ed il circuito rimane
Con il transistor multiemittore e possibile realiz- aperto.

AMPLIFICATORE TUTTOFARE
AS21
in scatola dl montagglo a L 3. 750

11 kit permette di realizza-


re un modulo elettronico u-
tilissimo, da adattarsi alle
seguenti funzioni:

Amplificatore BF Caratteristiche elettriche del modulo


Sirena elettronica Tensione típica di lavoro: 9 V
Aliarme elettronico
Consumo di corrente: 80 -;- 100 mA
Oscillatore BF
(emissione in codice mor- Potenza d'uscita: 0,3 W indistorti
se) lmpedenza d'uscita: 8 ohm

Tutti i componenti necessari per la realizzazione di questo apparato sono


contenuti in una scatola di montaggio venduta dalla nostrae Organizzazio-
ne al prezzo di L. 3.750. Le richieste debbono essere fatte inviando an-
ticipatamente !'importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a:
Elettronica Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti. 52.

745
La giunzione base-collettore del transistor TRl ed il transistor si porta in saturazione cortocir-
agisce quindi come un diodo polarizzato diretta- cuitando praticamente a massa la base del tran-
mente, facendo giungere alla base del transistor sistor TR2.
TR2 una corrente sufficiente alla conduzione Quest'ultimo transistor non puó quindi piü con-
del transistor. durre (funziona come un interruttore aperto),
A causa del dimensionamento delle resistenze mentre il transistor TR4 viene mantenuto all'in-
R2-R4, il transistor TR4 entra in saturazione terdizione dalla resistenza R4, che porta a mas-
portando a «O» l'uscita, mentre il transistor TR3 sa la base; contemporaneamente il transistor TR3
va all'interdizione. diviene conduttore per effetto della corrente che
Per favorire questa condizione, si inserisce, in raggiunge la sua base attraverso la resistenza R2
serie con l'emittore del transistor TR3, il diodo (precedentemente veniva deviata da TR2).

Fig. 1 O - Esempio di cir- LP


cuito costruttivo dell'indi-
catore di livello logico,
cioé della « lampada am-
plificatrice ». Questo cir-
cuito, cosi come quello di
figura 8, deve essere ali-
mentato con una tensione
stabilizzata di 5 V. e
LIM. 5V
COMPONENTI: b
R1 = 10.000 ohm;
R2 = 1.000 ohm;
TR1 ~
R3 = 270 ohm;
TRI = BC107; e
TR2 = BC107; R3
LP = 6 V - 50 .µA. TR2

D3, in modo da compensare la tensione Vce di La situazione viene quindi capovolta e l'uscita
saturazione del transistor TR2 e mantenere si- e a «l».
curamente interdetto il transistor TR3 quando il In conclusione:
transistor TR 4 risulta saturo.
In conclusione, quando: G1 = O oppure 1 oppure O
USCITA = 1
G1= 1 G2= 1 oppure O oppure O
G2= 1
s1 ha: aggiungendo queste conclusioni a quelle prece-
USCITA =O dentemente raggiunte, si ottiene la tabella della
veritá del dispositivo, che risulta essere proprio
Se ora si porta a O un solo ingresso o. il che e quella di un circuito logico NANO.
lo stesso, entrambi gli ingressi, la giunzione base- Un altro esempio di circuito NANO, questa volta
emittore del transistor TRI diviene conduttrice a tre ingressi, e presentato in figura 7.

746
Facciamo notare che i diodi DI-D2-D3, cosí co-
me quelli del circuito precedente, hanno lo scopo
di evitare lapplicazione di segnali negativi ri-
spetto a massa; inoltre essi riducono notevolmen- GLI ATTREZZI
te le « riflessioni » dei segnali di commutazione,
consentendo di ottenere da! circuito logico velo-
cita molto elevate (il funzionamento tipico rag-
DEL
giunge i 18 MHz, mentre nei circuiti selezionati
si raggiungono valori di frequenza molto piú
PRINCIPIANTE
elevati).

UN CIRCUITO PRATICO

Per verificare praticamente quanto e stato detto


finora, si puó realizzare il circuito riportato in
figura 8, che e composto da un NAND a tre in-
gressi, un commutatore a quattro posizioni (S1)
e una « lampada amplifica ta» (figura 9).
Per « lampada amplificata » intendiamo un in-
dicatore di livello logico in grado di accendersi
quando l'uscita e a «l» e di rimanere invece
spento quando l'uscita e a «O».
---------- - +
II circuito verra alimentato con una tensione
stabilizzata di 5 V (piü precisamente una ten-
sione composta fra 4,75 e 5,1 V).
Quando il commutatore multiplo SI si trova nel-
la posizione libera, i tre ingressi G1-G2-G3 ri-
sul tano a « l», perché gli emi ttori del transistor
multiemittore non conducono corrente (in pra-
IN UN UNICO KIT
tica converrebbe collegare con ciascuna entrata
una resistenza da 1.000 ohm inserita sulla linea
PER SOLE
positiva di alimentazione a 5 V).
In questa posizione la lampada indichera uno
«O», mentre in qualsiasi altra posizione del com-
LIRE 7.900
mutatore multiplo S1 la lampada amplificatrice,
cioé l'indicatore di livello logico, indicherá un
« 1». CONTIENE:
saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
1 punta rame ·di ricambio
L'INDICATORE DI LIVELLO LOGICO 1 scatola pasta saldante
90 cm. di stagno preparato in tubetto
L'indicatore di livello logico, che nei disegni ri- 1 chiave per operazioni ricambio punta saldatore
portati alle figure 8-9 viene indicato con l'espres- paio forbici isolate
sione « lampada amplificatrice », puó essere co- pinzetta a molle in acciaio inossidabile cor
struito in molti modi diversi; quello riportato in punte internamente zigrinate
figura 1O e un típico esempio costruttivo della cacciavite isolato alla tensione di 15000 V
lampada indicatrice. 4 lame intercambiabili per cacciavite con innesto
a croce
JI funzionamento di questo circuito e estrema-
mente semplice. Quando all'entrata viene appli-
cato un « 1 » (tensione positiva), il transistor TRl
Le richieste del kit degli • ATTREZZI DEL PRIN-
conduce anche il transistor TR2; la lampada LP CIPIANTE • debbono essere fatte a: Elettronica
si accende. Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti n. 52, in-
Quando all'entrata viene applicato uno «O», viando anticipatamente l'importo di L. 7.900 a
mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482 (spese
entrambi i transistor risultano interdetti e la lam- di spedizione comprese).
pada rimane spenta.

747
EFFETTO VIBRATO

I CULTORI DELLA MUSICA MODERNA SI SFORZANO DI INTEGRA


RE ED ARRICCHI ORO STRUMENTI ELETTRONICI CON EFFETT
NUOVI ED ORIGI .. N QUESTE PAGINE PRESENTIAMO E DESCRIVIA
MO UNO DEI DISPOSITIVI PIU' COMUNI IN GRADO DI CONFERIRE AL-
A MUSICA EFFETTI SUGGESTIVIE: IL VIBRATO.
748
STRUMENTI
MUSICALI
ELETTRONICI

L'uso di strumenti elettronici nella musica mo- trica, nella quale la nota e determinata dalla lun-
derna e sempre piü frequente. E sempre piu fre- ghezza típica della corda e dalla sua tensione.
quenti sono gli effetti musicali nuovi ed originali Nella chitarra elettrica, dunque, l'unico modo
che si vogliono trarre dalle piccole orchestre dí per ottenere l'effetto di tremolo e quello di far
musica leggera. variare la tensione della corda, agencio ad esem-
Il vibrato e uno degli effetti piü comuni e piü di pio sull'apposita leva di cui sono provviste molte
moda nel settore della musica leggera. chi tarre elettriche.
Esso e di facile realizzazione e molto economico, E' pur vero che, ricorrendo a certi complicati
se si preferisce autocostruirlo, anziché ricorrere circuiti, e sempre possibile realizzare l'effetto di
all'acquísto di un apparecchio di tipo commer- tremolo anche nella chitarra elettrica e in altri
ciale giá pronto. strumenti, ma la complessita circuitale, il costo
eccessivo e la mancanza di fedeltá di riproduzione
Il dispositivo di vibrato, che consente di ottenere
sono elementi che scoraggiano chiunque a per-
effetti musicali suggestivi, provvede a modulare
seguire tale eff etto.
in ampiezza la musica prodotta da uno strumen-
Nel vibrato, al contrario, la soluzione del pro-
to elettronico come, ad esempio, la chitarra
blema e senzaltro piü semplice, perché in pratica
elettrica o lorgano elettronico.
basta far variare ritmicamente soltanto il volume
L'effetto di vibrato e certamente ben noto ai no- di riproduzione per raggiungere lo scopo desi--
stri lettori, perché esso e giá stato analizzato in derato.
precedenti occasioni e giá da tempo viene sfrut-
Scartata la soluzione meccanica, che consiste
tato in molte esecuzioni musicali, soprattutto in
nell'agire manualmente sul comando di controllo
quelle melodiche.
di volume dell'amplificatore, sía perché questo si
deteriorerebbe facilmente, sia per la scomodita
dell'operazione, pur ammettendo di ricorrere ad
VIBRATO E TREMOLO un controllo a pedale, e necessario ripiegare su
una realizzazione di tipo elettronico.
L'effetto di vibrato non deve essere assolutamen-
te confuso con quello di tremolo. Quest'ultimo
infatti consiste nella modulazione di frequenza SCHEMA A BLOCCHI
del segnale, mentre l'effetto di vibrato si ottiene
con una modulazione d'ampiezza del segnale Il progetto delleffetto vibrato, presentato e di-
stesso. L'effetto di tremolo e praticamente di piü scusso in questc pagine, risulta schematizzato nel-
difficile realizzazione, soprattutto come apparato la composizione a blocchi di figura l.
ausiliario negli strumenti musicali. Negli organi Come si puó notare, il dispositivo di vibrato e
elettronici, ad esempio, l'effetto di tremolo si composto da due parti distinte. La prima consta
ottiene facendo variare la frequenza dell'oscilla- di un generatore sinusoidale a. 10 Hz circa, la
tore che genera le varíe note; ma questo sistema seconda e rappresentata da un attenuatore elet-
risulta ovviamente impossibile nella chitarra elet- tronico a transistor.

749
Gen. ,
10 Hz

Fig. 1 - Schema a blocchi del dispositivo di vibrato. La prima parte del progetto e composta da un generator€
sinusoidale a 10 Hz circa; la seconda parte e quella di un attenuatore elettronico a transistor. ll segnale, nel
l'attraversare il dispositivo, subisce una variazione in a mpiezza, mentre la frequenza riman e sempre la stessa

II funzionamento dell'insieme e assolutamente sistor TR per ottenere l'effetto desiderato. Ma


semplice. c'e di piü. Controllando con il potenziometro R5
Un segnale proveniente da una chitarra elettrica, l'ampiezza del segnale di pilotaggio, si dispone
o da qualsiasi altro strumento musicale o appa- di un agevole comando di profonditá, in grado
rato generatore da segnali a bassa frequenza, di regolare l'incisivita del vibrato stesso.
applicato all'entrata del generatore, e presente
all'uscita del circuito con la stessa frequenza ori-
ginale ma con diversa ampiezza, a causa del par- ANALISI DEL CIRCUITO
titore di tensione composto dalle resistenze R7-
R8 e da! transistor TR. II circuito elettrico del dispositivo di vibrato,
In pratica, quindi, lo stato di maggiore o mi- rappresentato in figura 2, non differisce sostan-
nore conduzione del transistor TR determina zialmente • da! circuito a blocchi di figura l. II
transistor TR di figura 1, infatti, e rappresen-
l'ampiezza della nota d'uscita. Facendo variare
tato da! transistor TR2 in figura 2. I componenti
ritmicamente la conduzione del transistor TR,
R5-R7-R8 sono gli stessi. Ma lasciamo da parte
dunque, e possibile ottenere all'uscita I'effetto di
vibrato. lo schema a b]occhi e analizziamo il circuí to
teorico di figura 2.
Nello schema a blocchi di figura 1 viene propo- II transistor TRl pilota un circuito oscillatore
sto l'esempio di una sinusoide alla frequenza di sinusoidale del tipo a sfasamento. Con questo o-
1.000 Hz. Si nota che la frequenza rimane sem- scillatore si ottiene una buona forma d'onda ed
pre la stessa mentre risulta variata l'ampiezza. una notevole ampiezza, anche se il transistor TRl
II controllo di conduzione del transistor TR e fa- e montato in un circuito di estrema semplicita.
cilmente raggiungibile. Basta infatti collegare l'u- L'unico inconveniente dell'oscillatore sinusoidale
scita del generatore sinusoidale alla base del tran- e quello di permettere una facile variazione di

750
frequenza entro ampi limiti. Ma questo elemen- la frequenza di oscillazione si aggira intorno ai
to negativo non interessa il nostro dispositivo per 10 Hz, cosl come indicato nello schema a blocchi
il quale l'oscillatore sinusoidale a sfasamento ri- di figura l. Questo valore tuttavia puó essere
sulta ottimo. variato entro certi limiti, agendo su! potenzio-
Per coloro che non conoscessero ancora questo metro Rl.
tipo di oscillatore, ricordiamo che in questo cir- L'oscillazione prodotta dal transistor TRl viene
cuito l'oscillazione viene ottenuta tramite una applicata, tramite il condensatore di disaccoppia-
controreazione per mezzo di tre fltri passa-alto mento CA ed il potenziometro di profonditá R5,
che, ad un certo valore di frequenza, si compor- all'attenuatore elettronico, che risulta pilotato da!
tano in modo tale da provocare una reazione po- transistor TR2 e il cui funzionamento e giá stato
sitiva che, a sua volta, provoca l'oscillazione. analizzato in precedenza ne! corso dell'interpre-
Con i valori da noi citati nell'elenco componenti, tazione dello schema a blocchi di figura 1.

MODULO EP 0139
PER
ANTIFURTO ELETTRONICO PER AUTO
CON ESSO POTRETE REALIZZARE:

1) antifurto per auto

2) lampeggiatore di emergenza ad una


lampada

3) lampeggiatore di emergenza a due


lampade

4) pilotaggio di carichi elettrici di una


certa potenza

La realizzazione di questo modulo elettronico ga-


rantisce il doppio vantaggio del sicuro funziona-
mento e dell'immediata disponibilitá nel... magaz-
zino dello sperimentatore dilettante.
L 5.800
Per richiedere la scatola di montaggio, occorre inviare anticipatamente l'importo
di L. 5.800 a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRA-
TICA - 20125 MILANO - VIA ZURETTI n. 52 (nel prezzo sono comprese anche
le spese di spedizione).

751
t
C3 11 R6

11 C4 S1
W
R7
11 11

·%
c1

• u'
te@ e
e
TR1
r· 13-16V
e
R3 TR2

R2
11 11 11 ..7 %

Fig. 2 - Circuito elettrico del dispositivo di vibrato. Con il potenziometro a variazione lineare RS si controlla
la ,profondita, cioé l'ampiezza del segnale di pilotaggio che, in termini musicali, si traduce in un controllo del-
l'lncisivita del vibrato stesso. Con il potenziometro a va riazione lineare R1 si controlla, entro certi limiti, la fre-
quenza di oscillazione dell'oscillatore sinusoidale pilotato da TRI.

REALIZZAZIONE PRATICA

La costruzione del dispositivo di vibrato e propo-


COMPONENTI sta nello schema di figura 3, nel quale si fa uso
del circuito stampato.
I componenti elettronici necessari per questo ti-
Condensatori po di realizzazione pratica non sono critici; si
C1 = 1 F (ceramico) pu anche affermare che questo apparato fun-
C2 = 2,5 uF - 15 VI (elettrolitico) zíona ugualmente bene anche con transistor di-
C3 = 470.000 pF versi da quelli citati nell'elenco componenti.
C4 = 68.000 pF Coloro che volessero far variare la frequenza del
Resistenze vibra to, dovranno in tervenire sui valori dei con-
R1 = 5.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) densatori C1-C2-C3, anziché su quelli delle re-
R2 = 270 ohm
sistenze.
R3 = 4.700 ohm
R4 = 1 Megaohm Ci si dovra comunque ricordare che, aumentando
R5 = 500.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) il valore capacitivo dei condensatori ora citati,
R6 = 27.000 ohm si ottiene una diminuzione della frequenza.
R7 = 39.000 ohm
R8 = 100.000 ohm
Varie
TRI = BC107
INSERIMENTO DEL VIBRATO
TR2 = BC107
S1 = interrutt. Il punto migliore per l'applicazione del dispo-
Alimentaz. = 13-16 V sitivo di vibrato in un amplificatore di bassa fre-
quenza e senza dubbio quello del cursore del po-
tenziometro di volume dell'amplificatore BF. E'

752
Fig. 3 - La realiz-
ENTR. use. zazione pratica del
dispositivo di vibra-
to proposta in que-
sto disegno si rife-
risce al caso dell'in-
serimento dell'appa-
recchio fra l'uscita
dello strumento mu-
sicale e l'entrata
dell'amplificatore di
bassa frequenza. 1
lettori piu esperti
potranno invece in-
serire il solo circuito
internamente all'am-
plificatore BF, cosi
come chiaramente
indicato nel testo.

13:16V

ovv10 tuttavia che, per realizzare questa connes- ficatore di bassa frequenza.
sione, occorre manomettere l'amplificatore. Tale II contenitore metallico, dentro il quale viene
operazione quindi e concessa soltanto ai piü e- realizzato il circuito del dispositivo di vibrato,
sperti. funge da scherrno elettromagnetico; su! suo pan-
Il collegamento deve essere fatto nel seguente nello frontale sono presentí tre solí elementi: i
modo: la boccola d'entrata del dispositivo di vi- due potenziometri R2-R5 e l'interruttore S1. Nel-
brato dovra essere collegata con il cursore del la parte posteriore risultano applicati i due boc-
potenziometro di volume dell'amplificatore BF; chettoni di entrata e d'uscita del dispositivo.
P'uscita del dispositivo di vibrato verra collegata
con il conduttore che, nella precedente opera-
zione, sara dissaldato dal terminale del cursore
del potenziometro.
Con questo tipo di inserimento non occorre co-
struire alcun contenitore metallico. Quest'ultimo
e invece necessario ne! caso in cui si voglia ma-
nomettere l'amplificatore di bassa frequenza.
Collegando il dispositivo di vibrato all'entrata del-
l'amplificatore di bassa frequenza, i risultati po-
tranno ritenersi abbastanza buoni, anche se non
ottimi come ne! caso dell'inserimento preceden-
temente descritto. I) collegamento all'entrata del-
l'amplificatore BF e semplice: il cavo proveniente
dallo strumento musicale deve essere collegato
Fig. 4 - Disegno in scala 1/1 del circuito stampato che
con l'entrata del dispositivo di vibrato; l'uscita il lettore dovra comporre per ottenere una precisa e
di questo verra collegata con l'entrata dell'ampli- corretta composizione del dispositivo di vibrato.

753
LICI DI T AR ATURA DI U
IN ALTA FREQUENZA, AUTOCOSTRUITO
O DILETT ANTISTICO, RICHIEDONO L'US TO-
RE AF PERFETTAMENTE FUNZIONANTE, CHE NO CE
REPERIAE INE
CRI
SEMPLICE CHE AG
STA
ROP
DI U
DI
COMI
E D
ELATORE A DI
FICATORE DI BASSA F

754
TARATURA DEL
GENERATORE AF

La mancanza di una strumentazione professiona- TARATURA DI UN GENERATORE


le pone assai spesso il dilettante in gravi difficol- AUTOCOSTRUITO
ta, quando deve procedere alla messa a punto e
taratura di apparati autocostruiti. Tali diflcoltá Supponiamo di poter disporre di un generatore
sono assai meno evidenti ne! settore della bassa professionale campione, adatto per effettuare la
frequenza dove l'ausilio di un oscilloscopio, an- taratura di un generatore con il metodo di pa-
che di qualita medioscre, e in grado di risolvere ragone.
buona parte dei problemi laboratoriali. Esse ri- Quando il dilettante si trova in queste condi-
sultano invece assai piü sensibili nel settore del- zioni, che possono ritenersi ideali, egli puó pro-
l'alta frequenza, ne! quale il dilettante si appella cedere ne! suo lavoro in due diverse maniere.
all'unico mezzo a disposizione, cioé all'orecchio La prima prevede !'uso di un ricevitore radio in
umano, subendo ogni conseguenza derivante dal- grado di coprire le frequenze desiderate; la se-
l'imprecisione di questo nostro organo. conda consiste nel sostituire il ricevitore radio
Capita sovente anche a noi di pubblicare pro- con un miscelatore a diodi seguito da un ampli-
getti di apparati AF per usi dilettantistici, la ficatore di bassa frequenza.
cui taratura rimane spesso un problema insolu-
to, che il dilettante cerca sempre di risolvere alla
meno peggio, ma non certo con il necessario ri- PRIMO METODO DI TARATURA
gore tecnico.
In queste pagine ci proponiamo di esporre un Il primo metodo di taratura, schematizzato in
metodo di taratura, o di ritaratura, di un gene- figura l, prevede, come abbiamo detto, !'uso di
ratore AF autocostruito, che risultera altrettanto un ricevitore radio provvisto dalla gamma di
utile per il controllo della taratura di un apparato frequenze presente ne! generatore che si vuol
in funzione giá da alcuni anni e per il quale e tarare. Il compito del ricevitore radio e quello di
necessario un rigoroso controllo tecnico. rilevare i battimenti tra le frequenze erogate

755
Flg. 1 - Uno del metod l GENERATORE CAMPIONE
pii.1 semplici per tara re un o o o
generato re di segnali ad
• ....
u u• ·11 n o u u " " "
n<o ' r
alta fre quen za consiste tt u fa
1•
ti t
¡,1
o u ta
11
t t
,1
r
tr , ..
L

nell'accop piare l'appara to


con un genera to re cam pio-
ne e pro vocare il batti-
mento su un ricevito re ra -
dio pos to nelle vicinanze.

o
o o

ANT.3

GENERATORE DA TARARE ANT. 2

RICEVITORE RADIO

da! generatore campione e quelle del generatore tonia di quest'ultimo fino ad ottenere i] feno-
che si vuol tarare. meno del battimento zero. In virtu di questo fe-
Le modalitá di taratura sono abbastanza sem- nomeno il soffio della portante precedentemente
plici. Occorre infatti posizionare il generatore ascoltato cessa di esistere. Ebbene, su tale posi-
campione e quello da tarare ad una certa di- zione del generatore da tarare corrisponde esat-
stanza dal ricevitore radio (figura 1), collegan- tamente il valore di frequenza indicato da! ge-
do le uscite dei due generatori con altrettanti neratore campione.
spezzoni di filo di rame rigido con funzioni di Ricordiamo che il fenomeno del battimento zero
antenna. Con questo accorgimento le antenne in prende origine dalla miscelazione delle due fre-
funzione sono tre: quenze originate dai due generatori che, accop-
piandosi, danno luogo ad un valore di frequen-
ANT. 1 antenna del generatore campione za pari alla differenza matematica dei valori del-
ANT. 2 = antenna del generatore da tarare le frequenze dei due generatori.
ANT. 3 antenna del ricevitore radio. Quando i valori delle due frequenze dei due
Si sintonizza ora il generatore campione su quel generatori sono vicini, il valore della frequenza
valore di frequenza sul quale si vuole tarare il differenza cacle ne! campo delle frequenze acu-
generatore autocostruito e si sintonizza il ricevi- stiche, permettendone l'ascolto.
tore radio su questo stesso valore di frequenza, Manovrando il bottone di sintonía del genera-
in modo da ricevere la portante che, all'orecchio tore da tarare in modo che la frequenza ne! ri-
umano, viene percepita sotto forma di soffio piu cevitore radio si annulli, o quasi, non essendo
o meno intenso. udibili i segnali di frequenza al di sotto dei 18
A questo punto si alimenta il generatore autoco- Hz circa, si potra essere certi che i valori delle
struito o, comunque, il generatore che si vuole due frequenze erogate dai generatori differisco-
tarare o ritarare, azionando il comando di sin- no tra loro, al massimo, di pochi Hz.

756
GENERATORE CAMPIONE C1 = 150 pF
o o C2 = 150 pF
C3 = 50.000 pF
íl CA = 470 pF
=
1
o o

l ·'. R1
=
15.000
diodo
ohm
al germanio (di qualunque tipo)

o,
D1
@@
o o
AMPLIE. BE

y
+ !_@@@
ii 22 [

o
a

R1 C4

o
GENERATORE
DA TARARE

Fig. 2 - Un secondo metodo di taratura di un generatore di segnali ad alta frequenza consiste nell'inserire tra
il generatore campione e quello da tarare un miscelatore a diodo seguito da un amplificatore di bassa fre-
quenza.

TARATURA SENZA GENERATORE tre onde con cui lavorano le emittenti commer-
CAMPIONE ciali, per il dilettante non sussiste alcun proble-
ma di ordine tecnico od economico. Ma per
La taratura del generatore autocostruito o da tutte le altre gamme radiofoniche occorrono ap-
sottoporre a procedimento di ritaratura puó es- parecchi radio speciali, difficilmente reperibili
sere effettuata ancora con !'uso del ricevitore ra- e molto costosi.
dio ma senza quello del generatore campione. Ed e proprio questo il motivo per cuí molti dilet-
Coloro che vorranno seguire questo metodo do- tanti scartano a priori i metodi di taratura fin
vranno procurarsi un preciso e completo elenco qui elencati.
delle emittenti radiofoniche che lavorano sulla
gamma che si vuol tarare, con i corrispondenti
valori di frequenza. Con questo elenco in mano, SECONDO METODO DI TARATURA
manovrando il bottone di sintonia del generatore
da tarare, si procedera alla ricerca della sovrap- Una soluzione alternativa ai problemi fin qui
posizione della frequenza del generatore da tara- enunciati esiste ed e senza ombra di dubbio la
re con le emittenti radiofoniche elencate. preferita, perché consente un metodo di taratura
Abbiamo fin qui ricordato due tipici esempi di con risultati piu precisi, che mette l'operatore al
taratura di un generatore AF autocostruito, cioé riparo da eventuali abbagli provocati dalla rice-
nuovo, oppure di uno vecchio che richiede una zione di armoniche, anziché da quella della fon-
revisione della taratura. Questi due procedimenti, damentale. Tale soluzione consiste ne! sostituire
tuttavia, presentano l'inconveniente di dover di- il ricevitore radio con un miscelatore a diodi, se-
sporre di un ricevitore radio dotato di una par- guito da un amplificatore di bassa frequenza in
ticolare gamma di frequenze. grado di rivelare il battimento zero.
Se la gamma di frequenze necessaria per la ta- Questo secondo metodo di taratura e illustrato
ratura e quella delle onde medie, oppure delle al- in figura 2.

757
AMPLIFICATORE BF
50 WATT
IN SCATDLA
DI MONTAGGID
l. 21.500
CARA TTER ISTICHE
Potenza muslcale 50 W
Potenza continua 45 W
lmpedenza d'uscita 4 ohm
lmpedenza entrata El superlore a 100.00 ohm
lmpedenza entrata E2 superlore a 1 megaohm
Sensibilita entrata E 1 100 mV per 45 W
Sensiblllta entrata E2 1 V per 45 W
Controllo toni atten. - 8 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione int. al 2% a 40 W
Semiconduttori 8 transistor al silicio
+ 4 diodi al slliclo
+ 1 diodo zener
Allmentazlone 220 V
Consumo a pieno carteo 80 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/disturbo 55 dB a 10 W

11 kite comprensivo di tutti gli


Questa scatola di montaggio, veramente pre- elementi necessari per la realiz-
stigiosa, si agglunge alla collana dei kit ap-
prontatl dalla nostra organizzazione. L'ampll- zazione dell'amplificatore ripro-
ficatore di potenza, apposltamente concepito dotto nella foto. Per il suo com-
per l'accoppiamento con la chitarra elettrica,
e dotato di due entrate ed e quindi adattabile pletamento il lettore dovra pro-
a molte altre sorgenti di segnali BF, cosi da curarsi, per proprio conto, gli al-
rendere l'apparato utllisslmo per gll usi piu
svariati. toparlanti e il contenitore.
l lnt e toreemewa v tute l+ lenta c@ti l ta+t
t4ene del'phi atore titeo mella hi.r il cor
leerte il lttoe dva procwnt, pe proto re, +
alto pelarte il con#erute

LA SCATOLA DI MONTAGGIO COSTA L. 21.500. Per richiederta occorre lnvlare


11 relativo Importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRA-
TICA - 20125 MILANO - Via Zureti 52 (nel prezzo sono comprese anche le spese
di spedizione).

293
Fig. 3 - Progetto del cali-
96i bratore a cristallo di quar-
zo la cui caratteristica pe-
e
l., culiare quella di risul-
tare un oscillatore aperio-
dico, privo di circuiti ac-
cordati.
R2 R3

XTAL
o
S1

c3

e e 9V
R1 C1 TR1 e
N

COMPONEN TI
Condensatori R2 = 100.000 ohm
C1 10-50 pF (compensatore) R3 = 47 ohm
C2 = 150 pF Varie
C3 = 1.000 pF TR1 = 2N706 (2N708)
XT AL = cristallo di quarzo
Resistenze S1 = interruttore
R1 = 10.000 ohm Pila = 9V

o o
s1

Fig. 4 - Cablaggio del ca-


libratore a cristallo di quar- PILA
zo di tipo a bassa dissipa-
zione e adatto per montag- 9V
gi transistorizzati. Questo
cablaggio puó essere inse-
rito, indifferentemente, in
un contenitore metallico o o o
in uno dí materiale isolan-
te.
TR1
759
Il procedimento di taratura di un generatore con CIRCUITO DEL CALIBRATORE
questo secondo metodo e praticamente analogo
a quello che fa uso del ricevitore radio. Anzi, Il circuito del calibratore a cristallo di quarzo e
esso e piü semplice, perché esclude il processo riportato in figura 3. La sua caratteristica pecu-
di sintonizzazione. liare e quella di risultare un oscillatore aperio-
Anche con il sistema di miscelatore a diodi, tut- dico, che non richiede circuiti accordati, i quali
tavia, permane lo svantaggio di un generatore permetterebbero il funzionamento dell'apparato
campione assolutamente necessario per portare su una sola gamma di frequenza.
a termine questo secondo procedimento di ta- In virtú della caratteristica ora ricordata, il pro-
ratura. getto di figura 3 si adatta automaticamente alla
Ma il nostro compito e quello di liberare il let- frequenza del cristallo di quarzo; e necessaria
tore da molte forme di compromesso e, soprat- infatti soltanto la regolazione del compensatore
tutto, dall'acquisto di un apparato il cui uso Cl, che <leve avere un valore capacitivo com-
non e molto frequente. Ecco perché ci siamo pro- preso tra i 10 e i 50 pF (inizio e fine corsa). La
posti di progettare e presentare in queste pagine regolazione serve per provocare l'innesco delle
il circuito di un calibratore a cristallo, che eli- oscillazioni.
mina il problema dell'acquisto o, comunque, del-
la presenza di un generatore campione ne! la-
boratorio.

CALIBRATORE A CRISTALLO SPINA 30+50 Cm FILO 2 mm

Per ovviare alla mancanza del generatore cam-


pione, e possibile aggirare l'ostacolo costruendo un
Fig. 5- In questo disegno riportiamo i dati costruttivi
calibratore di frequenza, a cristallo di quarzo, dell'antenna che, per mezzo di uno spinotto, verra
ne! quale si sfruttano le frequenze armoniche inserita nella presa d'uscita del calibratore. In pratica
prodotte da un oscillatore a quarzo sui 100 KHz si tratta di uno spezzone di filo di rame rigido anche
(oppure su 1 MHz), in modo da ottenere precisi di tipo smaltato.
riferimenti di frequenza.
Per meglio chiarire questo concetto diciamo che,
utilizzando un calibratore a cristallo di quarzo
sui 100 KHz, vengono generate da! quarzo stes-
so delle armoniche distanziate fra loro di 100
KHz, sino a valori di frequenza di 3 MHz circa. Il principale difetto del circuito riportato in fi-
Su un ricevitore radio dotato della gamma delle gura 3, che ne! nostro caso diviene un pregio,
onde medie si potranno udire, ad esempio, dei consiste ne! generare un'onda non perfettamente
soffi con intervalli di 100 KHz. Questi soffi ri- sinusoidale, con la conseguente formazione di
sulteranno oltremodo utili per l'allineamento del- frequenze armoniche.
a! scala parlante.
L'alimentazione del circuito e ottenuta con una
Volendo tarare un generatore di frequenza, op-
pure un VFO, bastera rivelare il battimento ze- pila da 9 V.
ro per mezzo del miscelatore a diodi e sostituen-
do il generatore campione con il calibratore a
cristallo. COSTRUZIONE DEL CALIBRATORE
Se con questo metodo si avra lo svantaggio di Il piano di cablaggio del calibratore a cristallo
non poter effettuare una taratura continua su di quarzo e rappresentato in figura +.
tutta la gamma, si otterra certamente il vantag-
Il circuito puó essere costruito, indifferentemen-
gio di una precisione superiore, concessa proprio
te, in un contenitore metallico o di materiale
da quella típica di un cristallo di quarzo.
Ricordiamo che, se con un cristallo di quarzo da isolante.
100 KHz si possono ottenere armoniche sino a Il transistor TRI che e di tipo 2N706, potra es-
3 MHz circa, con un cristallo di quarzo da 1 sere costruito con un gran numero di modelli si-
MHz tali frequenze raggiungono i 30 MHz; con milari NPN al silicio, adatti per lavorare in alta
i cristalli di quarzo da 10 MHz si raggiungono i frequenza.
300 MHz (questi valori sono tuttavia assai cri- I cristallo di quarzo dovrá essere di tipo a bassa
tici per l'oscillazione). dissipazione, adatto per montaggi transistorizzati,

760
tenendo presente che un cristallo di quarzo, di lizzata prendendo spunto dal disegno riportato
provenienza surplus, adatto per circuiti a val- in figura 5.
vole termoioniche, potrebbe anche non oscillare. Come si puo notare, si tratta in pratica di uno
Non essendoci particolari critici degni di nota, spezzone di filo di rame rigido, anche di tipo
possiamo consigliare la realizzazione di questo ca- smaltato, del diametro di 2 mm. e della lunghez-
libratore a cristallo di quarzo a tutti i nostri let- za di 30-50 cm. Questo spezzone di filo di rame
tori, anche a quelli principianti. verra applicato ad una comune banana in fun-
Ricordiamo che P'apparato potra essere correda- zione di spinotto, che verra poi inserita nell'ap-
to con una eventuale antenna. Questa verrá rea- posita presa (USC. ANT.).

FOTOCOMANDO
PER:
interruttore crepuscolare

conteggio di oggetti
o persone

antifurto

apertura automatica del


garage

lampeggiatore

tutti i comandi a distanza

L. 9.700
Con questa scatola di montaggio offriamo ai lettori la possibilita di realizzare
rapidamente senza alcun problema di reperibilitá di materiali, un efficiente fo-
tocomando adatto a tutte le applicazioni di comandi a distanza.

LA SCATOLA DI MONTAGGIO DEVE ESSERE RICHIESTA A: ELETTRONICA


PRATICA - 20125 MILANO - VIA ZURETTI, 52, INVIANDO ANTICIPATAMEN-
TE L'IMPORTO DI L. 9.700 A MEZZO VAGLIA POSTALE O C.C.P. N. 3/26482.
NEL PREZZO SONO COMPRESE LE SPESE DI SPEDIZIONE.

761
PEA LA GIOIA DEGLI APPASSIO-
NATI DI MUSICA LEGGERA PRE-
SENTIAMO QUESTO STRUMENTO
ELETTRONICO, CON EMISSIONI
SONORE MOLTO
. SIMILI .QUALITA-
TIVAMENTE A QUELLE DEGLI STRU-
MENTI MUSICAL! A PERCUSSIONE.

_ro

762
Il progresso dell'elettronica e stato cosi grande Le cinque note musicali sono prodotte da altret-
in questi ultimi anni da rendere possibile anche tanti stadi oscillatori fra loro uguali; la sola dif-
la composizione di una piccola orchestra nelle ferenza che li contraddistingue consiste ne! di-
nostre case, in un locale di pochi metri quadrati. verso valore delle capacita, cioé dei condensatori
Perché anche lo strumento piu ingombrante puó che determinano la tonalitá del suono.
sempre trovare una realizzazione, musicalmente
analoga, di piccole dimensioni. E' il caso, ad esem-
pio, del nostro bongo che, dotato di cinque note IL CIRCUITO ELETTRICO
basse, con timbro simile a quello dei tamburi,
cioé degli strumenti a percussione con suoni ra- Poiché i cinque oscillatori del circuito del bon-
pidamente ammortizzati, non mancherá di inte- go elettronico sono uguali, per comprenderne il
ressare una buona parte dei nostri lettori. funzionamento bastera analizzarne uno soltanto.
Le cinque note musicali potranno essere suonate Quindi prenderemo ad esempio il circuito oscil-
singolarmente, per eseguire una melodía, oppure latore pilotato da! transistor TR 1 e analizzeremo
assieme per l'esecuzione di un'armonia; con ció soltanto questo circuito.
vogliamo dire che il musicista potra premere due, L'oscillatore e realizzato secondo lo schema or-
tre, quattro o anche cinque tasti contemporanea- mai noto della doppia « T ».
mente, a seconda delle necessita imposte dalle- La rete a doppia « T», cosí denominata in virtú
secuzione musicale. della particolare disposizione circuitale, e com-
In pratica non occorre premere alcun tasto, per- posta da sei elementi: R4-R5-C2, per un ramo e
ché basta sfiorare con il <lito un disco metallico C3-CA-R6+R7 per l'altro ramo.
per ottenere la produzione di una nota musicale. Questi sei elementi, opportunamente dimensiona-
Il suono emesso da! nostro strumento e molto ti, si comportano in modo tale da comporre un
simile a quello del bongo, piü che a quello della circuito accordato di tipo L-C. La rete a doppia
batteria o del tamburo, dato che il suono stesso «T», infatti, presenta un'impedenza molto ele-
risulta smorzato molto rapidamente, cosi come vata ad una certa frequenza caratteristica, mentre
avviene per i tradizionali tam-tam africani. questa risulta bassa per tutte le altre frequenze.
Un altro fattore molto importante, che caratte-
rizza la rete a doppia « T », consiste nello sfasa-
CINQUE OSCILLATORI mento, fra en trata ed uscita, di 180; tale sfasa-
mento del segnale si verifica ovviamente alla fre-
L'elemento principale, che caratterizza la realiz- quenza caratteristica.
zazione pratica del bongo elettronico, e costitui- Inserendo una rete a doppia « T » ne! circuito di
to dall'assenza totale di circuiti accordati negli controreazione di uno stadio amplificatore, l'am-
oscillatori. Mancano quindi le famose induttan- plificatore stesso diviene un oscillatore, perché
ze che sono sempre dificili da tarare e da realiz- lo sfasamento di 180", introdotto dalla rete a
zare. doppia «T», riporta all'entrata, cioé alla base
I nostri oscillatori sono composti esclusivamente del transistor TRl, il segnale perfettamente in
con elementi resistivo-capacitivi; la loro messa a fase con quello prelevato all'uscita, cioé sul col-
punto si ottiene mediante regolazione di una sola lettore di TRI.
resistenza variabile. La notevole impedenza della rete a doppia « T»
Il circuito teorico del bongo elettronico, riporta- alla frequenza critica consente di mantenere ele-
e
to in figura 1, privo di amplificatore di potenza. vato il guadagno dello stadio amplificatore, con
Ma questo non rappresenta un inconveniente per il risultato che il transistor, riuscendo a compen-
i nostri lettori, soprattutto per quelli che hanno sare le perdite della rete passiva, entra in oscil-
giá realizzato il nostro kit dell'amplificatore per lazione.
chitarra elettrica da 50 W. L'oscillazjone e comunque subordinata ad un
Qualsiasi tipo di amplificatore di bassa frequenza, opportuno dimensionamento dei componenti del-
tuttavia, potra essere accoppiato con il circuito la rete di controreazione.
del bongo; l'accoppiamento si ottiene collegando In pratica le condizioni ideali vengono raggiunte
tramite cavo schermato l'uscita del bongo con quando si ha:
l'entrata dell'amplificatore di bassa frequenza. C3 = CA e C2= 203
Ne! progetto originale del bongo sono montati R4= R5 e R6 + R7 = R4 : 2
sei transistor e numerosi altri componenti elet- Per ottenere la funzione di bongo, la rete a dop-
tronici. Ma la quantitá di elementi non deve la- pia «T», e in particolar modo la resistenza R7,
sciar trarre in inganno il lettore, perché il pro- debbono essere regolate per portare l'oscillazione
getto e di una semplicita estrema. ai limiti dell'innesco.

763
C11 =
COMPONENTI C12
C13
=
=
40.000
20.000
20.000
pF
pF
pF
C14 = 80.000 pF
C15 = 40.000 pF
C16 = 40.000 pF
Condensatori
Cf7 = 2 F - 12 VI (elettrolitico)
C1 = 20 F - 12 VI (elettrolitico) C18 = 2 F
c2 = 10.000 pF
Resistenze
C3 = 5.000 pF
CA = 5.000 pF A1 = 10.000 ohm
es = 20.000 pF A2 = 100.000 ohm
R3 = 22.000 ohm
C6 = 10.000 pF
C7 = 10.000 pF
R4 = 47.000 ohm
R5 = 47.000 ohm
ca = 30.000 pF R6 = 10.000 ohm
C9 = 15.000 pF R7 = 25.000 ohm (trimmer)
c1o = 15.000 pF R8 = 100.000 ohm

R1


"

J A 3 R14 i R15

I
9V
6
s, J:: te,

T bm
e

e
ti e
TRl TR2 TR3

C2 11 ~ C5 11 11 es

k-l-ii4 [+mww C7

R7 R13 R19

764
R9 = 22.000 ohm R27 = 22.000 ohm
R10 = 47.000 ohm R28 = 47.000 ohm
R11 = 47.000 ohm R29 = 47.000 ohm
R12 = 10.000 ohm R30 = 10.000 ohm
R13 = 25.000 ohm (trimmer) R31 = 25.000 ohm (trimmer)
R14 = 100.000 ohm R32 = 470.000 ohm
R15 = 22.000 ohm R33 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R16 = 47.000 ohm
R17 = 47.000 ohm Varíe
R18 = 10.000 ohm
R19
TR1 = BC108
= 25.000 ohm (trimmer)
R20 = 100.000 ohm TR2 = BC108
R21 = 22.000 ohm TR3 = BC108
R22 = 47.000 ohm TR4 = BC108
R23 = 47.000 ohm TR5 = BC108
R24 = 10.000 ohm TR6 == BC108
R25 = 25.000 ohm (trimmer) S1 = interrutt.
R26 = 100.000 ohm Alimentaz. = 9 Vcc

C17
R20 z
< 3 s 11 11 1°

&$ e
& e & 1 ~SCITA

TR TR5 TR6
N
C11 C14

R22 T R23
1

Fig. 1 - Cinque transistor oscil-


latori e un sesto transistor ampli-
ficatore-miscelatore compongono
il circuito elettrico del bongo. Per
far entrare in oscillazione uno o
piu transistor contemporaneamen-
te, basta sfiorare con un dito uno
o piu tasti, rappresentati da di-
schi di rame. L'eccitazione degli
oscillatori risulta provocata dalle
cariche elettriche accumulate nel
R31 corpo umano e trasmesse, attra-
verso le dita, ai tasti di contatto.

765
o o

.....
a
li a
, '
t
\
( TASTO 1
1 s 1
I
1
' I
' /
I

o o

USCITA TR6
SEGNALE BF
Fig. 2 - Per comporre il cablaggio compatto e razionale, e necessario far uso del circuito
stampato. L'alimentazione e ottenuta con la tensione continua di 9 Vcc, che puo essere
prelevata da un alimentatore da rete-luce, oppure da due pile da 4,5 V. ciascuna, collegate in
serle fra di loro. 11 collegamento fra II circuito d'uscita del bongo e quello di entrata di un
qualsiasi amplificatore di bassa frequenza deve essere realizzato con cavo schermato. La
taratura degli oscillatori si ottiene regolando opportunamente i cinque trimmer potenziome-
trici. Con il potenziometro lineare R33, invece, si regola l'ampiezza del segnale uscente.

Fig. 3 - Ecco II disegno del circuito stampato che il lettore dovra assolutamente realizzare
per comporre, senza commettere errori di cablaggio, il circuito elettrico del bongo. Questo
disegno e riprodotto in scala 1/1, cioe in grandezza naturale.

766
Fig. 4 - I cinque tasti
del bongo elettronico
possono essere rappre-
sentati da altretta nti di-
schi di rame ricavati da
una basetta di vetroni-
te per circuiti stampati,
cosi co me índicato in
questo disegno. La pia-
stra di vetronite servirá
anche da coperchio di
chiusura del co ntenito-
re del circuito.

Praticamente si provvederá in un primo tempo a tale da fario oscillare e, in un secondo tempo,


tarare il trimmer potenziometrico R 7 in modo avremmo potuto pensare ad un intervento sulla
da ottenere l'innesco, poi si ruotera leggermente alimentazione, per ottenere l'emissione del suono.
la vite di regolazione in senso inverso, allo scopo Si sarebbe trattato di un sistema molto semplice,
di far cessare l'oscillazione spontanea. che ci avrebbe portati alla riproduzione di un
suono poco reale, piü simile a quello dell'organo
che non a quello degli strumenti a percussione.
IL ... TOCCO MUSICALE Infatti, la caratteristica fondamentale degli stru-
menti musicali a percussione e
costituita dall'at-
Per simulare il suono del bongo, avremmo potuto tacco e dallo smorzamento, che non debbono es-
orientarci verso una regolazione dell'oscillatore sere immediati cosi come si verificherebbe agen-

Chi comincia soltanto ora a


muovere i primi passi nel mon-
do dell'elettronica pratica, non
mezo e nL.
RTATA DI TUTTI! ■
2.200

pu6 sottoporsi a spese eccessi-
ve per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essenzialmente dilet-
tantistico. II saldatore del principiante, dunque, deve essere economice, robusto e versatile, cosl come lo e
quello qui raffigurato. La sua potenza é di 50 W e l'alimentazione é quella normale di rete-luce di 220 V.

Per richlederlo occorre inviare vaglia o servirsi del modulo di c.c.p. n 3/26482
intestato a ELETTRONICA PRATICA - Via Zuretti 52 - 20125 Milano

767
CUFFIA do sull'alimentatore.
II problema e stato da noi risolto con un sistema
MONO-STEREO piü elettronico, tramite tasti a ... tocco musicale,
collegati direttamente con la rete di controreazio-
ne dei vari oscillatori.
Per ogni esigenza d'ascolto personale e per ogni In questo modo, toccando soltanto con un <lito
tipo di collegamento con amplificatori monofo-
nici, stereofonici, con registratori, ricevitori ra-
i tasti, che sono rappresentati in pratica da dischi
dio, giradischi, ecc. metallici, si trasmette al circuito la carica elettro-
statica accumulata ne! proprio corpo. Questa ca-
CARATTERISTICHE Viene fornlta con spi- rica risulterá piü che suficiente per modificare,
notto Jack 0 3,5 mm.
e spina jack stereo (la per un breve periodo ed in maniera appropriata,
Gamma di frequenza: cuffiae predisposta per le condizioni di polarizzazione del transistor oscil-
l'ascolto monofonico.
30 - 13.000 Hz Per l'ascolto stereofo- latore, provocando l'emissione di una nota mu-
nico, tranciare i! colle-
Sensibilitá: 150 dB gamento con lo spi- sicale sorda, molto simile a quella di taluni stru-
notto jack 0 3,5 mm., menti a percussione.
lmpedenza: separare le due copple
8 ohm
di conduttorl ed ef-
fettuare le esatte sal-
Peso: 170 gr. dature a stagno con la
spina jack stereo). MISCELAZIONE E AMPLIFICAZIONE

Le resistenze R3-R9-R15-R21 ed R27 provvedo-


no a miscelare le note prodotte da ciascun oscilla-
tore ed inviarle poi alla base del transistor TR6,
che funge da elemento miscelatore-separatore.
Lo stadio pilotato da! transistor TR6 provvede
ad amplificare ulteriormente il segnale, renden-
dolo pronto a pilotare qualsiasi amplificatore di
bassa frequenza.
Per meglio adattare il circuito del bongo elet-
tronico alla sensibilitá dell'amplificatore di bas-
sa frequenza e alle esigenze del brano musicale,
abbiamo inserito, ne! circuito d'uscita, il poten-
e
ziometro R33, con il quale possibile controllare
la tensione uscente da! collettore di TR6 e, in
pratica, il volume sonoro.
Coloro che volessero realizzare un comando di
volume piü raffinato, potranno servirsi di un
L. 6.500 potenziometro a pedale, in modo da poter re-
golare l'ampiezza del segnale d'uscita a piacere,
durante il corso dell'esecuzione musicale.
ADATTATORE
PER CUFFIE STEREO COSTRUZIONE DEL BONGO
Piccolo apparecchio che con-
sente il co II egamento di una II numero di componenti necessario per realizza-
o due cuffie stereo con tutti
i complessil stereofonici, La
re il cablaggio del bongo elettronico e notevole;
commutazione altoparlanti-cuf- consigliamo quindi di servirsi del circuito stam-
fia é [mmediata, tramite inter-
ruttore a slitta, senza dover pato, che ognuno potra costruire facendo riferi-
lntervenire sul collegamentl. mento al disegno riportato in figura 3.
L'apparecchlo si lnserisce nel
collegamento fra uscita del- La disposizione razionale dei componenti non
l'amplificatore e altoparlanti.
dovrebbe creare problemi per nessuno; valgono
comunque le solite raccomandazioni relative alle
polaritá degli elettrolitici e agli elettrodi del
transistor.
Le richieste devono essere effettuate invian- I tasti, che permettono di effettuare le esecuzioni
do l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. 3/26482 musicali, potranno essere realizzati in vari modi.
intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 La soluzione, che ci e parsa piü razionale, da
MILANO - Via Zureti, 52. noi preferita, consiste ne! ricavare cinque dischi

768
li rame su una basetta per circuito stampato. Una novrta assoluta nel settore elettronico
:he servirá contemporaneamente da coperchio dilettantistico.
:li chiusura del contenitore.
NVello schema di figura 4 suggeriamo al lettore il
;istema costruttivo del contenitore in tutti i suoi
particolari. Lure 2.700
Ricordiamo che e meglio orientarsi verso transi-
stor ad alto guadagno. Potranno quindi essere
adottati i comunissimi BC 108 o, meglio, i BC108B
selezionati a maggior guadagno.
Con i valori da noi prescritti 'nell'elenco com-
ponenti si ottengono, per i cinque transistor o-
scillatori, i seguenti valori di frequenza:
TRI= 400 Hz
TR2 = 200 Hz
TR3 = 166 Hz
TR4 = l00Hz
TR5 = 50 Hz
Volendo variare il valore delle frequenze otte-
nute dai cinque oscillatori, sempre mantenendo
le simmetrie del circuito a doppia «T», si po-
trá applicare la seguente formula:

Va RA RB CA CB CON QUESTA PENNA


in cui RA = R6 + R7, RB = R4 = R5, APPRONTATE I VOSTRI
CA = C2, CB = C3 = C4, a = coefficiente pa-
ri a 5 circa. CIRCUITI STAMPATI
E' ovvio che le frequenze degli oscillatori po-
tranno essere regolate entro i limiti consentiti dai
trimmer potenziometrici R7-R13-R19-R25-R31, Questa penna permette di preparare i circuiti stampati
con la massima perfezione nei minimi dettagli. 11 suo
che hanno tutti il valore di 25.000 ohm. aspetto esteriore é quello di una penna con punta
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
MESSA A PUNTO di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
risce perfettamente al rame.
La messa a punto del circuito del bongo elettro-
nico e semplicissima ed e stata giá interpretata
in precedenza. Comunque, ripetiamo che la ta-
NORME D'USO CARATTERISTICHE
ratura consiste ne! regolare i cinque trimmer po-
Tracciare il circuito su una La penna contiene un di-
tenziometrici R7-R13-R19-R25-R31. Questa re- lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro
golazione deve essere fatta in due tempi successi- perfettamente pulita; la- controllato da una valvola
sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga
vi. In un primo tempo si fa motare la vite del mlnuti, quindi immergerla durata eliminando evapora-
nella soluzione di attacco zioni quando non viene
trimmer lentamente fino a creare l'oscillazione (acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con-
spontanea del circuito relativo; poi si ruota len- lastra dalla solurione, si tiene un semplice tampo-
noterá che il circuito e in ne imbevuto, ma e comple-
tamente in senso inverso la vite di regolazione del perfetto rilievo. Basta tamente riempita di lnchio-
quindi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una
trimmer, fino a che l'oscillazione spontanea del con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta,
circuito scompare. Questa deve invecc ricompari- lastra del circuito é pron- la penna é mun/ta di una
ta per l'uso. punta di ricambio situata
re sfiorando con un dito il tasto corrispondentc a nella parte terminale,
que! circuito oscillatore che si sta tarando.
Come abbiamo giá detto, l'eccitazione degli o-
scillatori si manifesta per il semplice fatto che il
e
corpo umano un piccolo accumulatore di cariche La PENNA PER CIRCUITI STAMPATI deve essere ri-
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770
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necessita di offrire in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati
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Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilitá su eventuali contesta-
zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicita
del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
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nei limiti di 40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stam-
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600) in francobolli.

Spostamento di righe T uttotransistor

Sono molto interessato al progetto del ricevitore Sono rimasto veramente entusiasta del numero
a reazione per onde corte presentato su! fasci-
specíale teorico-pratico da voi pubblicato ne! me-
colo di luglio di quest'anno. Ho giá letto tutto
se di agosto, che ha per titolo TUTTOTRAN-
l'articolo e mi sono procurato i componenti ne-
cessari per costruire il ricevitore. Prima di co- SISTOR. Per me si tratta di una vera guida di
minciare, tuttavia, vorrei essere certo di non aver laboratorio per ogni principiante, soprattutto per
perduto nemmeno una battuta di quanto da voi la possibilita di conoscere immediatamente il cor-
esposto. Questo dubbio mi e sorto dopo essermi ríspondente Philips di ogni tipo di transistor.
accorto che l'articolo non risulta concluso a pa- Devo tuttavia esprimere le mie riserve su un'affer-
gina 520 e neppure alle pagine seguenti. Le ul- mazione riportata a pié di pagina del capitolo
time due righe dicono « il condensatore variabile VII° quello relativo ai guasti, cause, rimedi nei
C 1 deve risultare isolato da! contenitore metalli- ricevitori a transistor. In quella pagina sí leg-
co dentro il quale », senza lasciare intuire ale una ge: «l'invecchiamento dei transistor puó mani-
conclusione. Potreste dirmi o inviarmi l'esatta
festarsi dopo alcune centinaia di ore di funziona-
continuazione di quell'articolo?
mento del componente». E' vera tale afferma-
ITALO GUIDI
zione?
Firenze
DEMETRIO ROSI
La legittima conclusione dell'articolo da lei ci- Ravenna
tato risulta stampata nella stessa pagina 520 del
fascicolo di luglio '75. Pi precisamente, a causa
Assolutamente no. Al contrario, c' chi afferma
di una distrazione tipografica, le ultime due righe
conclusive sano state riportate sulla colonna di che il transistor e eterno. Noi invece volevamo
sinistra di quella stessa pagina. Esse dicono: « si dire soltanto che l'invecchiamento puó manife-
realizza il cablaggio. L'isolamento potra essere starsi dopo « alcune centinaia di migliaia di ore».
ottenuto interponendo una piastrina di vetroni- Evidentemente in tipografia e stata omessa una
te. » parola.

779
Resistenza di fuga nei condensatori ne, applicando la formula seguente :
T
E' possibile con un normale tester misurare la re-
R ==2-
sistenza di fuga dei condensatori non elettrolitici,
C
di valore capacitivo superiore ai 10.000 pF?
MARIO TIRABASSI in cui C rappresenta il valore capacitivo del
Cuneo condensatore in prova espresso in F, mentre R
risulta espressa in megaohm e T in secondi.
L'uso convenzionale del tester permette soltanto
la misura di resistenze dell'ordine dei megaohm,
mentre le resistenze di fuga dei condensatori cera- •
mici, a carta, ad olio, o di altro tipo, soo dell'or- •
dine delle migliaia di megaohm. In commercio
esistono particolari strumenti in grado di valutare
l'isolamento tra le armature dei condensatori, . . .
ma si tratta di apparati molto costosi che mulla Collegamento di una cuffia stereofonica

Recentemente mi e stata regalata una cuffia ste-


reofonica, che vorrei collegare al mio amplifica-
tore di bassa frequenza. Purtroppo lo stereo in
TES TER mio possesso non e dotato di una presa-cufia.
Quale soluzione debbo adottare? E' possibile com-
porre una presa ausiliaria direttamente sugli al-
toparlan ti?
CLAUDIO VERDI
Sansepolcro

---

hanno a che vedere con l'attivitá del dilettante.


Esiste tuttavia una soluzione al suo problema
che, se non offre risultati molto precisi, e abba-
stanza semplice ed utilizza il normale tester da
20.000 ohm/volt. In pratica si tratta di sfruttare
il tempo di scarica del condensatore sulla pro-
pria resistenza di fuga.
I puntali del tester, commutato su una portata
ohmmetrica, debbono essere collegati con i ter-
minali del condensatore sottoposto a prava. Sul-
la scala dello strumento si nota una certa devia-
zione dell'indice. Ripetendo questa operazione,
dopo un certo tempo T, si otterra una nuova de-
viazione dell'indice del tester, ovviamente in mi-
sura inferiore alla prima; ma la deviazione del-
l'indice sara tanto maggiore quanto maggiore e
stata la scarica sulla resistenza di fuga R. Senza
addentrarci in di/ ficili calcoli matematici, pos-
siamo assicurarle che, se il tempo T e tale per
cui la seconda indicazione risulti in/ eriore alla
prima del 63%, il valore della resistenza di fuga
R puó essere ottenuto, con buona approssimazio-

780
Il collgamento dirrtto con gli altoparlanti e indirizzarrni verso una migliore soluzione del m1o
sempre possibile, ma molto pericoloso. Infatti problema?
basta una semplice distrazíone nel manovrare il FULVIO MONTI
comando di volume dell'amplificatore per dan- Sant' Angelo Lodigiano
neggiare tutto. Il secondo motivo per cui non e
consigliabile il collegamento con gli alto parlanti A lei occorre evidentemente, oltre che una certa
consiste nella difficoltá di regolare in misura bi- potenza, anche un'onda di tipo sinusoidale. E
lanciata e a basso livello i due canali, a causa questi elementi possono essere ottenuti, quando
dell'imperfezione dei potenziometri ne lle zone la- non sia necessaria la stabilizzazione, per mezzo
terali. La miglior soluzione rimane sempre quel- di un trasforma/ore, o autotrasformatore, varia-
la dell'uso di un adattatore per cuffie stereo, co- bile. I pi noti sono i cosiddetti Variac, che sono
me quello da noi pubblicizzato mensilmente e
venduto dalla nostra Organizzazione al prezzo di
L. 4.800 .

•••
Variac com posti da un avvolgimento toro id ale, sul quale
corre una spazzola di grafite, che determina il
Mi capita spesso di effettuare prove di apparec- con/atto Ira le spire e un terminale d'uscita.
chiature per stabilire i limiti delle tensioni alter- Regalando la posizione della spazzola, si varia il
nate di funzionamento. A tale scopo ho realiz- numero di spire interessate all'uscita e, conseguen-
zato un dispositivo regolatore di tensione a Triac, temente, la tensione. Tenga presente che con
ma mi sono accorto che questo provoca un cat- Variac si ottengono tensioni d'uscita superiori a
tivo funzionamento delle apparecchiature sotto quclle d'ingresso, consentendo anche prove di
prova e, talvolta, forti dísturbí. Siete in grado di sovralimentazione.

IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
la realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudin.i e capacitá nella L. 3.500 (con altoparlante)
oratica della radio.

Tutti i componenti necessari per la realizzazione de • lI ricevitore del principiante » sono contenuti in
una scatola di montaggio venduta dalla nostra organlzzazione in due diverse versioni: a L. 2.900 senza
altoparlante e a L.3.500 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-
porto a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA 20125 MILANO - Via Zu-
retti n. 52.

781
Antenne TV speciali Cominci dunque con l'eliminazione delle cause
ora cítate e soltanto nel caso in cuí gli inconve-
Ho dovuto sostituire la mia vecchia antenna TV, nienti dovessero persistere, allora monti un'an-
perché ormai logorata e distrutta dagli agenti tenna altamente direzionale, con un elevato rap-
atmosferici. Con la nuova antenna, tuttavia, non porto avanti/indietro, cioé in grado di discrimina-
riesco a vedere come prima. II peggioramento re perf ettamente il segnale principale fra quelli
della ricezione dei programmi televisivi si nota riflessi. N ell'illustrazione sono raffigurate due ti pi-
in certi sdoppiamenti di immagine, assai note- che antenne direzionali, munite di schermi che
voli in una parte del cinescopio e tremolanti sul- impediscono alle onde retrostanti di raggiungere
l'altra. Si notano anche delle righe trasversali l' elemento attivo dell'antenna.
che turbano le immagini. A che cosa possono
essere attribuiti tali inconvenienti?
VITTORIO ARDUINI
Genova
•••
Battere al nichel-cadmio

Volendo aumentare la capacita elettrica di un


mio alimentatore a pile al nichel-cadmio, a 9 V,
ho in animo di collegare in parallelo fra loro
due elementi. Ma un mio amico, piü esperto di
me, mi ha assolutamente sconsigliato tale colle-
gamento, che porterebbe alla rovina le pile che,
tra l'altro, sono molto costose. Ma il mio amico
non mi ha saputo dire il perché della sua affer-
mazione. Mi rivolgo quindi a voi per sapere,
prima di tutto, se e vero quanto affermato e,
in secondo luogo, quale rimedio si puó adottare
per prolungare la durata di funzionamento della
batteria.
PAOLO RIMEDIOTTI
Venezia

Il suo amico ha perfettamente ragione. Le pile


non pos so no mai presentare un valore perfetta-
mente identico di tensione. Collegandole in pa-
rallelo, quindi, si stabilisce una circolazione di

01

Le cause che provocano gli sdoppiamenti di im-


magine possono essere molteplici. Prima fra tut- 02
te quella di un cattivo adattamento di impeden-
za fra antenna, cavo di discesa e televisore (tenga
presente le diverse variazioni di impedenza fra
300 ohm e 75 ohm e viceversa). Un'altra causa
potrebbe essere quella di un non perfetto orien- G @.
9V 9v 8,3V
tamento dell'antena, sulla quale pervengono on-
de riflesse, cioé onde TV non esattamente prove-
@ @ @
nienti dal trasmettitore, ma da cor pi riflettenti
posti nelle vicinanze. [ [ ]
782
correnle 1,-a u due batterie che, per il basso va-
lore di resistenza interna, puó assumere valori
elevati, con il rischio di danneggiare irrepara-
bilmente le pile al nichel-cadmio o, almeno, di
1
scaricarle prematuramente. La circolazione di
corren te si verifica in questo caso anche in as-
senza di carico .
Se lei si accontenta di una tensione leggermen-
te inf eriore a quella re ale di ciascuna batteria, le
consigliamo di ef fettuare il collegamento qui pre-
sentato, collegando in serie con i morsetti positi-
vi delle due pile, due diodi (D1-D2), in modo da
evitare che, in assenza di carico, si stabilisca una
corrente fra le due pile.
Quando si tratta di assorbire deboli correnti, del-
l'ordine di pochi milliampere, sano consigliabili i
diodi al germanio, in virtu della loro limitata ca-
duta di tensione, che si aggira intorno allo 0,2 V.
Per correnti relativamente elevate, sono consi-
gliabili invece i diodi al silicio, la cui caduta di
tensione si aggira intoro a 0,6-0,7 V; questi I molla
diodi sano in grado di sopportare una maggiore
intensita di correntc di quella so p portabile dai
diodi al germanio.

•••
Saldatore sempre caldo

Sono un vostro abbonato e un grande appassio-


nato di elettronica. Seguo sempre molto atten-
tamente la vostra rivista, di cui sono veramente
entusiasta, e ogni mese realizzo gran parte dei
vostri progetti. Talvolta costruisco anche qualche
piccolo apparato o strumento ausiliario di mia
invenzione. In questo mese, per esempio, quan-
do mi sono accorto che il saldatore rapido non e
sempre comodo, perché nell'eseguire una serie di
saldature successive, occorre aspettare che il sal-
datore di riscaldi, ho ... inventato un piccolo appa-
recchio con il quale il saldatore rimane sempre
pronto per !'uso. Questo apparecchio potrebbe
interessare qualche altro lettore ed e per questo
sotto tensione ed e sempre pronto per luso. ll
che vi mando il disegno e la foto per una eventua-
suo apparecchio potrebbe anche essere sostituito
le pubblicazione.
con un fermo applicabile in corrispondenza del
DARIO BURAGLIO « grilletto » del saldatore istantaneo. In ogni
Vicenza caso, vogliamo premiare il suo spirito di iniziati-
va pubblicando quanto da leí costruito e senza
Nor abbiamo ben compreso lutilita della sua aggiungere altro, relativamente al funzionamen-
inverzine. Perché, coloro che vogliono evitare to di quanto da lei ideato, perché i disegni e la
l'usc de. saldatore istantaneo, possono servrs foto sono la piu evidente interpretazione dello
del a.ztcre tradizionale, che rimane sempre scopo da lei raggiunto.

783
RI BATTERIE
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
ENTRATA: 220 V - 50 Hz
USCITA: 6 - 12 Vcc - 4 A L 14.50

Tutti t componenti necessari per la realizzazione di questo apparato sono contenut r


una scatola di montaggio venduta dalla nostra Organizzazione al prezzo di L 14550.
Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo a mezzo vag a
c.c.p n. 3/26482 intestato a. Elettronica Pratica - 20125 MILANO - V,a Zurett•. 52
L'Analizzatore modello R.P.
L. 44.800 12/T.L. é uno strumento di
laboratorio di grandi dimen-
sioni, caratterizzato per le
ANALIZZATORE prestazioni particolarmente
elevate, grazie alla scelta dei
DI LABORATORIO uoi componeni, la sua ese-
MOD. R.P. 12/T.L. cuzione impeccabile e la
semplicita del suo impiego
e al suo costo limítate, che
lo impongono all'attenzione
dei tecnici piú qualificati.
CARATTERISTICHE TECNICHE Dimensioni: 180x160x80 mm.

OSCILLATORE MODULATO
mod. AM/FM/30

L. 44.000
Questo generatore, data la
sua larga banda di !requen-
za consente con molta la-
cil ita l'alllneamento di tute
le apparecchiature operanti
in onde medie, onde lunghe,
onde corte, ed in tutta la
gamma di VHF. 11 quadrante
delle frequenze e di grand!
dlmensioni che consente una
facile lettura.
Dimensioni: 250x170x90 mm

ANALIZZATORE
mod. R.P. 20 KN
(sensibilita 20.000
ohm/volt)

18.200

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE

0,1 1 5 10 50 100 200 500 1000 GMMME


RINGES
A I B I C / D
1□0+400Kc 400+1200Kc 1,1 + 3,8Mcj 3,5+12Mc
50y4 5004 5 50 500 5000
0,5 GAMME
5 25 50 250 500 1000 E ' G
RIKGES 12+4011c 40+130Mc 80+260Mc
2,5 25 250 2500
1/0-+10x/ 110 /0+100±/ 110/0+1M/ 1 /0+10M
1ll/ 0+10M/11\/ 0-+-100M
ti/0+50~ 110k/0-500k Grande stumemto dalle pic-
0i dimensioni, realizzato
Ballisticf @Mm1l00/0+-200F /0hmlk/0:20F completamente su circuito
1/0+ 50/ 110/0+-500/100/0+5000 stampato. Assenza totale di
commutatori rotantl e quindi
-10+22 di falsi contatti dovuti al la
usura e a guasti meccanici.
0,5 5 25 50 250 500 1000 Jack di contatto di conce-
zione completamente nueva.
Munito di dispositivo di pro-
tezione.
Dimensioni • 140x90x35 mm
ICROTRASMETTITDRE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadarlo, capterá...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATDLA
DI
MONTAGGID . 6.80
L'emissione e in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
1T sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
~ chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput e di 0,5 mW. La sensibilitá e re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e iontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimita del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
PRA&
ª"'l"A
- -

RIVISTA MENSILE PER GLI APPASSIONATI


DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE U
Anno IV-N. 11-NOVEMBRE 1975 -Sped. in Abb. Post Gr. 111 L. 700

GUERRA TRASMITTITORE
AL CIW - 14 MHz
ORM TESTER
ELITTROCHIMICO

TRIANGOLO ELETTROMICO
SIGNAL LAUNCHER (Generatore di s
Costruito nelle aue versioni per Radio e Te'evs ce Panzzs
per localizzare ve/ocemente i guasti nei rado'ce.tz
valigie. autoradio, televisori.

CARATTERISTfCHE TECNICHE, MOD. RADIO


(L O)
Frequenza 1 Kc Dlmenslonl 12 x 160 mm
Armonlehe fino a 50 Me Peso 40 grs.
Tenslone masslma
Uselta 10,5 V eff. applleablle al puntale 500 V
30 V pp. Corrente della batterla 2 mA

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE (


Frequenza 250 Ke
.500)
Dlmenslonl 12x 160 mm
Armoniehe fino a 500 Me Peso 40 grs.
Tenslone masslma
Uselta 5 V eff. applleablle al puntale 500 V

VOLTMETRO
ELETT RONICO
8.400 15 V elf. Corrente della batterla 50 mA

MOD. R.P. 9/T.R.


A TRANSISTOR
HI Voltmetro ele!tronico Mod.
R.P. 9/T.R. completamente
transistorizzato con transi-
stor a effetto di campo é uno
strumento di grande impor-
tanza poiché nei servizi Ra-
dio, TV, FM e BF esso per- Tutti gli
mette di ottenere una gran-
de varieta di misure, tensio-
strumenti di
ni continue e allernate, non- misura e di
che corrente continua, mi-
sure di tensione di uscita, controllo pubblicizzati in
la R.F., la 8F, misu:e di re-
sistenza - il tullo con un
questa pagina possono
alto grado di precisione. essere richiesti a:
L'esattezza delle misure é
assicurata dall'alta impeden- Elettronica Pratica - 20125 Milano - Via Zurettl n. 52, inviando
za di entrata che é di 11
megaohm.
anticipatamente il relativo importo a mezzo vaglia postale o c.c.p. n.
Dimensioni: 180x160x80 mm. 3/26482. Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.
CARATTERISTICHE TECNICHE

V= 0,5 15 5 25 100 500 1500 30K


mA- 0A 500A4 1 5 50 500 1500
V
Ohm
0-1k
05
X1
15
X 10
5
x100
25 100
x I k x10k
0+10 k 0+100k 0-1M A-10
500 1500

[é}JoCU
Pico Pico 4 14 40 140 400
dB -20 +15
\ =
> i }
.i
.. .,
ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K
(sensibilita 20.000 ohm/volt) ">y-

-
CARATTERISTICHE TECNICHE

V= O.i 1 10 50 200 1000 11 generatore BF. 40 uno


strumento di alta qualita per
mA - 501!!__í(l0pA 5 50 500 misure nella gamma di fre-
quenza da 20 a 200.000 Hz.
Strumento che unisce alla 11 circuito impiegato é il
2,5 25 250 2500 massima semplicita d'uso un ponte di Wien, molto sta-
mínimo ingombro. Realizza-
hm- 11/0+10%/1100/0+1M /ti/0+10M to completamente su circui-
bile. Tutta la gamma di fre-
quenza é coperla in quallro
Ballistic r Ohm1l00/0+ 200F/0hm !M/0=20r to stampato. Assenza totale banda riporlate su un qua-
di commulatori rotanli e
dB -10 + 22 quindi falsi contatli dovuti
drante ampio di facile let-
tura. Seno utilizzabili due
0utput 9,5 5 50 250 1000 all'usura. Jack di contalto differenli rappresentazioni
di concezione completamen- grafiche dalla forma d'onda,

L. 15.900 te nuova. Munito di disposi-


tivo di protezione.
Dimensioni: 80x125x35 mm
SINUSOIDAL! e OUADRE. 11
livello d'uscita costante e
garantito dall'uso di un
« thermistore » nel circuito
di reazione negativa.
Dimensioni: 250x170x90 mm

CARATTERISTICHE TECNICHE
OSCILLATORE A BASSA
GAMME A I B e a FREQUENZA mod. BF. 40
20+200H1 200 - 2KHz 2+20KHz 20-200H2
RANGES
L. 73.600
ABBONAMENTO
SIGNIRCA
INVESTIMENTO
Con l'aumento del costo dell'energia si e aperto un nuovo
periodo di incertezze per l'economia italiana. Lo dimo-
strano le reazioni che, da qualunque parte provengano,
appaiono assai poco incoraggianti per tutti, perché si
identificano in una violenta spirale di aumento dei prez-
zi, all'ingrosso e al consumo, in un costante calo della
produzione e in un preoccupante regresso del reddito
nazionale.
Di fronte a questa valanga di oscure prospettive, che
vengono a formularsi intorno all'economia, noi tutti guar-
diamo con sempre maggiore apprensione ai nostri ri-
sparmi, erosi dall'inflazione e compressi dall'aumento dei
prezzi dei beni di consumo indispensabili. Anche il Let-
tore di Elettronica Pratica, nel disporre di una quota di
risparmio, sa che diviene sempre piü diffcile investire in
qualcosa che offra sicurezza e rendimento.
Ma il Lettore sa anche che un abbonamento alla Rivista
rappresenta sicuramente un investimento saggio ed ocu-
lato, perché abbonarsi subito significa difendere il valore
del denaro. Significa cautelarsi da inevitabili prossimi
aumenti del prezzo di copertina e del canone di abbona-
mento. Significa beneficiare di un perfezionamento tecni-
co di spedizione, che molti hanno giá apprezzato e che
da maggior affidamento nel convulso e congestionato traf-
fico postale: il ricevere mensilmente a domicilio la pro-
pria Rivista contenuta in una busta regolarmente affran-
cata, sulla quale sono stati applicati i normali francobolli
e non la vaga dicitura della spedizione in abbonamento
postale.

785
L'ABBONAMIENTO A
ELETTROIGA
u4T7CA
vi da la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che e, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro fianco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualita e sicuro
funzionamento.

VI REGALA
un formidabile modulo amplificatore di bassa frequenza per
cinque diverse applicazioni elettroniche. Oppure, a scelta, un
utensile di modernissima concezione tecnica, necessario per
la realizzazione _di perfette saldature a stagno sui terminali dei
semiconduttori e particolarmente indicato per i circuiti stampa-
ti: il saldatore elettrico da 25 W.

CONSULTATE
le pagine in cui vi proponiamo le tre forme di abbonamento,
scegliendo quella preferita e da voi ritenuta la piü interessan-
te, tenendo conto che « abbonarsi » significa divenire membri
sostenitori di una grande famiglia. Creare un legame affettivo,
duraturo nel tempo. Testimoniare a se stessi e agli altri la pro-
pria passione per l'elettronica.
ELET'TRONIGA
PRATIGA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 4-N. 11-NOVEMBRE '75


IN COPERTINA - Abbiamo riprodotto il prototipo
dell'apparato in grado di alimentare, successiva-
mente e ciclicamente, tre carichi elettrici (lampa-
dine). La realizzazione di questo progetto puo es-
sere destinata a molti usi: triangolo luminoso per
automobilisti in panne, girandole per manlfesta-
zioni folcloristiche, insegne pubblicitarie, elemen-
ti di attrazione nelle vetrine dei negozi.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
IL TRIANGOLO ELETTRONICO LUMINOSO 788
stampa
E LE SUE MOLTE APPLICAZIONI
TIMEC
ALBAIRATE - MILANO
LE PAGINE DEL CB 796
Distributore escluslvo per I'I-
talia: GUERRA AL QRM
, A. & G. Marco - Via Fortez-
za n° 27 - 20126 Milano
tel. 2526 - autorizzazlone DISCHI IN ... ARIA 804
Tribunale Civile di Milano -
N. 74 del 29-2-1972 - pubbll- CON UN TX PER OM
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ARRETRATO L. 1.000 PER AMPLIFICATORI BF
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ABBONAMENTO ANNUO (12 TRASMETTITORE CW 818
numeri) PER L'ESTERO L.
10.000.
DI PICCOLA POTENZA

DIREZIONE AMMINISTRA-
ZIONE - PUBBLICITA' - IL TESTER ELETTROCHIMICO 828
VIA ZURETTI 52 - 20125
MILANO.
PER IL CONTROl.LO DELLA BATTERIA

Tutti I diritti di proprietá let-


teraria ed artistica sono riser- VENDITE ACQUISTI PERMUTE 834
vatl a termini di Legge per
tutti i Paesi. I manoscrittl, I
dlsegnl, le fotografle, anche 843
se non pubblicati, non si re-
UN CONSULENTE TUTTO PER VOi
stltulscono.
IL
1

ELETTRONICO
In questa stagione dell'anno, quando la nebbia veicoli ne! periodo di tempo in cui ci si da da fa-
impera nelle nostre valli, gli incidenti automobili- re per riparare il guasto o per sostituire una gom-
stici sono purtroppo all'ordine del giorno. E qua- ma.
si sempre si tratta di tamponamenti o di investi- Purtroppo in queste occasioni il triangolo rosso
menti provocati dalla scarsa visibilita. non serve quasi a nulla, perché con la nebbia fit-
La sosta volontaria o necessaria nella nebbia co- ta nessuno puó vederlo e assai spesso viene inve-
stituisce una manovra estremamente pericolosa, stito e distru tto, annullando la sua funzione stra-
che assai spesso e la causa di tante sciagure. Ep- dale.
pure l'umidita e uno dei motivi dominanti dei
guasti automobilistici, perché proprio nel perio-
do delle nebbie molti autoveicoli rimangono in UNA DIFESA PIU' SICURA
« panne ».
Quando si e costretti alla sosta obbligata, si ac- Per ciare una soluzione ad uno degli annosi pro-
cendono tutte le luci dell'auto, talvolta anche i blemi della nebbia, ritenendo che questa preoc-
fari, nella speranza di non venir travolti da altri cupi un po' tutti gli automobilisti, i nostri tecni-

788
IL TRIANGOLO ROSSO CATARIFRAN GENTE RISCHIA DI PASSARE INOS-
SERVATO, SE NON DI ESSERE INVESTITO, QUANDO LA NEBBIA E' PU'
FITT A O QUANDO LA VISIBILITA' E' ASSAI RIDOTT A. AGGIUNGENDO
AD ESSO ALCUNE LA MPADE, IN GRADO DI ACCENDERSI E SPEGNER-
SI SUCCESSIVAMENTE IN UN CICLO CONTINUO, COME QUELLO DEL-
LE GIRANDOLE LUMINOSE, SI RIUSCIRA' AD AUMENTARE LA SICU-
AEZZA PROPRIA E QUELLA DEGLI Al TRI DURANTE LE SOSTE OBBLI-
GATE SULLA STRADA.

ci hanno progettato e realizzato un circuito che mobilistici, e quello di risultare alimentabile con
abbiamo denominato « Il Triangolo Elettroni- la batteria dell'auto, oppure con altre batterie fa-
co », in grado di produrre lampi di luce succes- cilmente trasportabili. Inoltre, per risultare si-
sivi in modo del tutto simile a quello delle giran- curamente eflcace, il triangolo <leve essere dota-
dole luminose. to di lampadine di una certa potenza, perché le
Questo circuito, oltre che per i citati scopi auto- normali lampadine da 2-3 W rimarrebbero quasi
mobilistici, potra servire per la realizzazione di inosservate.
luci ruotanti negli alberi di Natale, collane lumi- Il nostro circuito quindi e stato progettato per
nose, insegne pubblicitarie, ecc. funzionare con l'alimentazione a 12-14 Vcc e per
pilotare, senza rischio alcuno, lampade di poten-
za sino a 8 W.
REQUISITI DEL TRIANGOLO ELETTRONICO Con semplici mo<lifiche, intervenendo sui valori
dei componenti, si possono pilotare anche lam-
Il primo requisito, che deve possedere un trian- pade dell'ordine di 20 e piü watt, come quelle
golo luminoso elettronico destinato agli usi auto- montate negli ormai diffusi fari rossi antinebbia.

789
±- TR6

d. <±a»
R1
TR_:__11 e
13,5V
f ..!, •
k
r
.&iila"1!., '"'-'"11 e 11 11 a g
11 b

11 K, 11 11 ('1 a 11 '<Z!Síic 11 (3

' S1
-- ! --, J
11

! CARICO 3

r
CARICO 2

-'
CARICO 1

1
R2 c2
+

COMPONENTI
Condensatori R5 = 470 ohm
C1 = 220 F - 25 VI (elettrolitico) R6.= 470 ohm
C2 = 220 F - 25 VI (elettrolitico) Transistor
C3 = 220 F - 25 VI (elettrolitico)
TR1 = 2N2905 (2N2904-AC188-AC128)
Resistenze TR2 = AD149
R1 = 470 ohm TR3 = 2N2905 (2N2904-AC188-AC128)
R2 = 470 ohm TR4 = AD149
R3 = 470 ohm TR5 = 2N2905 (2N2904-AC188-AC128)
R4 = 470 ohm TR6 = AD149

FUNZIONAMENTO DEL CIRCUITO po di lampade, viene alimentato dalla tensione


continua a 13,5 V. Ma questa alimentazione e
Passiamo ora all'analisi del circuito teorico del- dovuta esclusivamente alla chiusura del circuito
l'apparato riportato in figura l. di alimentazione tramite il pulsante Pl e non
Come si puo notare, il progetto e composto di attraverso i transistor TR1-TR2 che si trovano
tre sezioni perfettamente simili tra loro, pilotate all'interdizione a causa della resistenza Rl. Anche
complessivamente da sei transistor, tre dei quali i transistor TR3-TR4 e TR5-TR6 si trovano al-
sono transistor di potenza in grado di controllare l'interdizione a causa della presenza delle resi-
il forte carico delle lampadine. stenze R4-R6.
Quando si vuol avviare il dispositivo, basta chiu- Quando il pulsante Pl viene abbandonato, c10e
dere l'interruttore S1 e premere il pulsante Pl. quando nessuna pressione viene esercitata su que-
In queste condizioni il CARICO 1, che puo es- sto pulsante, il CARICO 1 cessa di essere ali-
sere rappresentato da una lampada o da un grup- mentato e le lampade si spengono. In questo stes-

790
so momento la tensione, misurata su! collettore del

4
Fig. 1 - Lo schema generale dell'apparato rivela l'im-
piego di sei transistor montati, a due a due, nella clas-
sica configurazione Darlington. Per « avviare » il cir-
transistor TR2, passa da! valore di 13 Vcc po-
sitivi a O V.
Durante il periodo della pressione del pulsante
PI, il condensatore elettrolitico C 1 si e caricato
al valore di tensione di 13 V ce. E quando il
pulsante Pl viene abbandonato, il condensato-
re elettrolitico C1 provoca una corrente di sea-
cuito occorre chiudere l'interruttore di alimentazione
S1 e premere il pulsante P1. Abbandonando il pulsante rica tale da costringere il transistor TR3 a
il ciclo di accensioni prende inizio e rimane finché condurre; anche il transistor TR4 viene conse-
riman e chiuso l'interruttore S1, Le boceo le contras- guentemente costretto alla conduzione. Il risul-
segnate con CARICO 1 - CARICO 2 - CARICO 3 tato di questa nuova conduzione e ovvio: il CA-
sono quelle in cui verranno collegate le lampadine o i
gruppi di lampadine, a seconda dell'uso che si vorrá RICO 2 risulta alimentato, cioé le lampade col-
fare del circuito. legate si accendono.
Le tre coppie di transistor sono collegate secon-
do lo schema Darlington ( occorre ricordare che
Fig. 2 - 11 montaggio del progetto deve possedere un due transistor connessi secondo lo schema Dar-
fondamentale requisito: quello della robustezza mec-
canica e dell'insensibilita alle sollecitazioni dell'auto- lington equivalgono ad un solo transistor di gua-
vettura in movimento, dato che l'apparecchio e destina- dagno virtualmente parí al prodotto dei guadagni
to ad essere conservato nel bagagliaio dell'auto. 11 dei singoli transistor).
circuito stampato e d'obbligo e i tre transistor di po- I! CARICO 2 rimane alimentato, cioé le lampa-
tenza TR2 - TRA4 - TR6 debbono essere montati su ap-
positi elementi radianti dell'energia termica sviluppata de ad esso connesse rimangono accese, finché la
dai componenti durante il funzionamento. Sul conte- corrente di scarica attraverso il condensatore elet-
nitore metallico del circuito vengono montati l'inter- trolitico Cl e in grado di mantenere i transistor
ruttore S1 e il pulsante P1, TR3-TRA in conduzione. Quando il valore della
corrente scende al di sotto di un certo limite, le

RADIATORI

TR2 TR TR6

> /

13,5V

S1
791
o

Flg. 3 - Circuito stampato disegnato in grandezza naturale. L'uso di questo circuito e assolutamente neces-
sario per raggiungere una costruzione assai robusta.

lampadine si spengono, perché la resistenza R4 potra accadere che la durata di alimentazione dei
riporta all'interdizione i transistor TR3-TR4. Ma tre carichi non sia identica; in pratica potra ac-
in questo stesso momento il condensatore elettro- cadere che le tre lampade o i tre gruppi di lam-
litico C3, che durante l'alimentazione del CA- pade non rimangano accesi tutti per lo stesso
RICO 3 si era caricato, si scarica attraverso la tempo.
resistenza R5 costringendo la coppia di transi- Se questo inconveniente dovesse essere accettato
stor TR5-TR6 alla conduzione. Anche in questo e si desiderasse raggiungere tempi di accensione
caso il risultato e ovvio: il CARICO 3 viene perfettamente uguali per i tre carichi, bastera
alimentato, cioe le lampade collegate sui collet- «aggiustare » sperimentalmente il valore dei con-
tori di TR5-TR6 si accendono. E il processo con- densatori elettrolitici C1-C2-C3 oppure quelli del-
tinua allo stesso modo caricando il condensatore le resistenze R2-R3-R5, sino ad ottenere una per-
elettrolitico C2 che, quando il CARICO 3 non ri- fetta uniformitá di lampeggii.
sulta piu alimentato, si scarica attraverso R2 co-
stringendo i transistor TR1-TR2 a condurre e
REALIZZAZIONE PRATICA
provocando l'accensione delle lampade del CA-
RICO 1. Il ciclo si ripete cosí in continuitá fin- Realizzare il triangolo elettronico e cosa facile.
ché non viene aperto il circuito di alimentazione Perché il requisito principale del montaggio e
tramite l'interruttore Sl. soltanto quello della robustezza, dato che si trat-
ta di una apparecchiatura destinata a sollecita-
zioni meccaniche. Saldature, collegamenti di fili,
TEMPI DI ILLUMINAZIONE avvitamenti, ecc., debbono essere eseguiti in mo-
do da garantire sicurezza di montaggio e insen-
I tempi di illuminazione di ciascun gruppo di sibilita alle vibrazioni trasmesse a bordo dell'auto.
lampade dipendono sia dal valore del gruppo RC II circuito stampato e d'obbligo per raggiungere
di accoppiamento allo stadio precedente, sia dal gli scopi prefissati. Nessun tipo di cablaggio vo-
guadagno dei transistor adottati. Per tale motivo lante quindi puó essere ammesso.

792
In figura 2 e riportato il piano di cablaggio del- lettronico carichi elettrici di una certa potenza.
l'apparecchia tura. A questo scopo si puo arrivare in diverse ma-
I tre transistor di potenza TR2-TRA-TR6 deb- niere. Si possono ad esempio sostituire i transi-
bono essere montati su elementi radiatori di ca- stor di potenza AD149 con i ben noti 2N3055,
lore. Ne! caso si intenda utilizzare un unico dis- mentre i transistor pilota 2N2905 possono essere
sipatore per questi tre transistor, occorrerá prov- sos ti tui ti con i transistor BD137. In questo caso,
vedere all'isolamento del corpo metallico dei com- poiché i transistor citati sono di tipo NPN, anzi-
ponenti, perché questo e direttamente collegato ché PNP come prescritto dal progetto originale,
con l'elettrodo di collettore. Fra il transistor e il sará necessario invertire le polarita dell'alimenta-
metallo del radiatore si dovranno interporre alcu- tore e di tutti i condensatori elettrolitici.
ne !amelle di mica, servendosi dei « passaviti » Ne! caso si dovessero utilizzare lampade da 20
isolanti reperibili in ogni negozio di materiali ra- W circa, anche l'interruttore S1 dovrá essere so-
dioelettrici. Questi passaviti servono per il fis- stituito con altro di tipo piü robusto. Il nuovo
saggio delle due viti che bloccano il transistor e interruttore dovra essere in grado di sopportare
il radiatore sul circuito stampato. comodamente un flusso di corrente continua di
Ancora una volta ricordiamo che l'elettrodo di almeno 2 A.
collettore dei tre transistor di potenza e rap- Una seconda soluzione del problema proposto,
presentato da] corpo metallico esterno del com- cioe dell'aumento di potenza di carico, consiste
ponente. ne! servirsi di relé ai quali e affidato il compito
di pilotare il carico effettivo. Con questo siste-
ma la soluzione del problema non ha praticamen-
VARIANTI AL PROGETTO ORIGINALE te limiti. E i transistor AD149 risulteranno su-
perflui e potranno essere sostituiti dai transistor
Abbiamo avuto occasione di anticipare, in pre- PNP molto piú economici; ad esempio AG128-
cedenza, la possibilita di collegare al triangolo e- AC188-2N2905, ecc.

Fig. 4 - Esempio di collegamen-


to di 21 lampadine ordinatamen-
te distribuite lungo i lati del trian-
golo luminoso. 1 terminali con-
trassegnati con i numeri 1-2-3
debbono essere collegati con il LAMP. COLLEGATE
morsetto positivo dell'accumula-
tore. IN SERIE

TRIANGOLO

FILO COMUNE
AL NEGATIVO)

--O-O-O--O--O--

793
I vari disegni proposti in queste pagine interpre-
tano abbondantemente questo concetto, propo-
nendo i vari tipi di carichi con diversi valori di
tensioni e di- potenze.

1 LAMP
12V 8w ALIMENTAZIONE DEL TRIANGOLO

L'alimentazione del nostro dispositivo potra es-


sere effettuata sia con alimentazione autonoma,
sia sfruttando l'accumulatore dell'autovettura. Nel

Fig. 5 - Se il circuito e alimentato con la


tensione di 12 V, sulle tre uscite del cir-
cuito si potranno collegare tre lampade da
12 V - 8 W ciascuna; queste lampade po-
tranno essere applicate sui vertici del trian-
golo oppure al centro di ogni lato.

16 LMP 8 LMP
1,5V 0,5w 1,5V 1w

2 LMP
6V 4W

Fig. 7 - Nel caso in cui il nostro progetto venga uti-


lizzato per scopi diversi da quello della sicurezza stra-
Fig. 6 - In sostituzione di una sola lam- dale, per esempio per la composizione di insegne lu-
pada da 12 V - 8 W, si possono collegare, minose o pubblicitarie, sulle tre uscite del circuito
su ciascuna delle tre uscite del circuito, (CARICO 1 - CARICO 2 - CARICO 3), si potranno in-
tre coppie di lampadine da 6 V - 4 W col- serire i gruppi di lampadine qui rappresentate: 16 lam-
legate in serie fra di loro. padine da 1,5 V - 0,5 W collegate in due catene di
serie da 8 lampadine, oppure una sola catena di 8
lampadine da 1,5 V - 1 W.

IMPIEGO DEL TRIANGOLO primo caso sono necessarie 8 pile da 1,5 V cia-
ELETTRONICO scuna collegate in serie fra di loro, in modo da
erogare la tensione di valore complessivo di 12 V.
Le modalitá di impiego del triangolo elettronico Nel seconcÍo caso il collegamento dell'apparato
sono molteplici. con la batteria dell'auto deve essere effettuato
La soluzione piü semplice e quella del pilotaggio con morsetti volanti, del tipo di quelli usati per
di tre carichi rappresentati ciascuno da una sin- i caricabatterie (pinze a bocea di coccodrillo), op-
gola lampadina da 8 W, montata su uno dei ver- pure mediante una presa appositamente predi-
tici del triangolo, oppure al centro di ogni lato. sposta.
Ma in sostituzione di una sola lampada da 12 Si tenga presente che il nostro progetto e stato
V8 W, si potranno montare anche 2 lampade appositamente concepito per funzionare con la
da 4 W-6 V, collegate in serie, con gli stessi tensione di 12 V; tu ttavia e possibile utilizzarlo
risultati. E si potranno ancora realizzare molte anche con tensioni di valore inferiore, per esem-
altre combinazioni di collegamenti in serie, in pa- pio con la tensione di 6 V, a condizione che alle
rallelo o serie-parallelo, purché si rispettino i va- resistenze R1-R4-R6 venga attribuito il valore
lori delle correnti massime sopportabili dai tran- di 1.000 ohm, anziché quello prescritto di 470
sistor di potenza. ohm.

794
CARACOL
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L'APPASSIONATO DELLA BANDA CITTADINA CHE PER LA PRIMA VOL-
TA SI INTRODUCE NEL MONDO DI QUESTO PARTICOLARE TRAFFICO
RADIOFONICO, NON DEVE RITENERSI DELUSO DALLA PRESENZA DEI
NOTEVOLI DISTURBI CHE POSSONO ACCOMPAGNARE LE TRASMIS-
SIONI. PERCHE' QUESTI POSSONO ESSERE ABBONDANTEMENTE AT-
TENUATI, SE NON PROPRIO ELIMINA TI, REALIZZANDO UNO DEI FILTRI
DESCRITTI IN QUESTE PAGINE.

Chi per la prima volta si pone in ascolto della


banda cittadina, con l'illusione di sintonizzarsi su
una emittente ad onde medie o a modulazione di
frequenza, prava una grossa delusione, perché si
accorge che su quelle frequenze si ascoltano scric-
chiolii, scariche elettriche, rumori tipici degli im-
pianti elettrici delle autovetture, rumorosita do-
vute agli elettrodomestici. E' il QRM che, in
codice Q, significa « disturbi in genere».
In mezzo a tutti questi rumori l'appassionato del-
la CB cerca disperatamente di rintracciare un
corrispondente, sia pure imprecando contra il
QRM che, proprio in que! giorno, e assai forte,
tanto da rendere quasi incomprensibili le comu-
nicazioni. Ma questa prima difcolta di ordine
tecnico insegna all'aspirante CB il primo e piü
fastidioso vocabolo della banda cittadina. E «i
disturbi in genere » costringono il CB a leg-
gersi immediatamente il manuale di istruzioni
del proprio apparato e a documentarsi, in se-
guito, su alcune pubblicazioni settoriali. Questi disturbi, normalmente prodotti dai moto-
rini elettrici degli elettrodomestici, dai brucia-
Su! manuale e chiaramente detto che, almeno
tori, dagli ascensori, ecc., raggiungono attraverso
nella maggior parte dei casi, il ricevitore e do- la rete di alimentazione tutti gli stadi del rice-
tato di un circuito di ANL (Automatic Noise Li-
vitore, rendendo spesso incomprensibile anche i
miter), che e un dispositivo in grado di attenuare segnali di una emittente molto forte. L'uso del-
automaticamente i disturbi di origine impulsiva PANL in questo caso si rivela del tutto inutile, per-
come, ad esempio, quelli prodotti dalle autovet-
ché i disturbi colpiscono direttamente gli stadi
ture e captati dall'antenna del ricevitore assieme
dell'amplificatore di bassa frequenza. Per com-
alle altre emittenti radiofoniche.
battere questo tipo di QRM si possono adottare
Questo dispositivo, realizzato nella maggior par- vari accorgimenti, tutti piü o meno validi.
te dei casi con diodi, risulta montato fra l'usci- Il piü efficace fra questi consiste nell'alimentare
ta dell'ultimo stadio a media frequenza del ri- l'apparato ricetrasmittente per mezzo di un ac-
cevitore e l'ingresso dell'amplificatore di bassa cumulatore, eliminando qualsiasi tipo di con-
frequenza. Ecco perché !' ANL e in grado di at- nessione con la rete-luce.
tenuare soltanto i disturbi che giungono al rice- Questo sistema presenta comunque un duplice
vitore via radio. svantaggio: quello di dover costantemente prov-
Ma esistono altri tipi di disturbi, assai spesso vedere alla ricarica dell'accumulatore e quello di
sottovalutati, non meno fastidiosi di quelli giá non poter usufruire di tensioni di alimentazione
menzionati : si tratta dei disturbi che raggiungo- superiori ai 12 V, a meno che non si voglia ri-
no il ricevitore radio attraverso il circuito di ali- correre al collegamento in serie di piü elementi
mentazione. di accumulatore.

797
Fig. 1 - Primo tipo di filtro
in grado di attenuare il
QRM. I condensatori C1-
Ll C2 hanno rispettivamente
RETE i valori di 10.000 pF e
100.000 pF, con tensione
C1 C2 di lavoro di 1.000 V. 1 dati
costruttivi delle impedenze
L1-L2 sono riportati nel te-
L2 sto e in figura 4. Questo
filtro deve essere inserito
fra la rete-luce e l'alimen-
tatore dell'apparato rice-
trasmittente.

Nella stragrande maggioranza dei casi si opta Uno dei filtri di tipo piü semplice e quello rap-
comunque per l'alimentatore stabilizzato, alimen- presentato in figura l. Esso e composto dalle due
tato con la tensione di rete-luce, che permette di induttanze L1-L2, collegate in serie con il circuito
variare entro certi limiti la tensione di alimenta-
di alimentazione; il filtro e completato dai due
zione, eliminando l'operazione di continua rica-
condensatori in parallelo C1-C2.
rica dell'accumulatore ogni volta che questo per-
de la sua capacita. Le due induttanze di blocco Ll-L2 non presen-
tano praticamente alcuna resistenza per la fre-
Anche l'alimentatore stabilizzato, tuttavia, pre-
quenza di rete, mentre offrono una notevole im-
senta un difetto: quello di essere alimentato dalla
pedenza ai disturbi, la cui frequenza risulta mol-
rete-luce e di captare, conseguentemente, i di-
to superiore; al contrario, i condensatori C1-C2
sturbi in essa presenti.
presentano una impedenza elevatissima alla ten-
sione alternata di alimentazione, mentre risul-
tano praticamente in cortocircuito nei confronti
SEMPLICI Fil TRI dei segnali-disturbo.
Per combattere il QRM nelle sue forme fin qui Il condensatore C1 ha il valore di 10.000 pF -
elencate, si debbono interporre, fra la rete di 1.000 VI; il condensatore C2 ha il valore di
alimentazione (rete-luce) e il ricetrasmettitore, dei 100.000 pF - 1.000 Vl. Le impedenze Ll-L2 si
filtri in grado di sopprimere, o almeno di atte- costruiscono secondo i dati di figura 5
nuare in misura rilevante, i disturbi che giungono
dalla rete-luce. Questi filtri, che possono essere
acquistati in commercio, vengono normalmente SECONDO CIRCUITO DI FILTRO
autocostruiti dagli appassionati della banda cit-
tadina, perché la loro semplicita circuitale non In figura 2 e rappresentato un secondo circuito
presenta particolari diffcoltá realizzative.
di filtro, che si differenzia da quello preceden-
temente analizzato per l'aggiunta delle induttan-
ze L3-L4 e del condensatore C3. I condensatori
UN PRIMO CIRCUITO DI FILTRO C1-C2 hanno gli stessi va]ori attribui ti nel cir-
cuito precedente; la stessa cosa vale per le indut-
Gli schemi elettrici dei filtri possono assumere tanze Ll-L2; il condensatore C3, invece, ha il
varíe forme, a seconda del grado di soppressione valore di 3.300 pF; le due induttanze L3-L4 so-
dei disturbi. no di tipo VK200 della Philips.

798
TERZO TIPO DI FILTRO siste nella preparazione delle due induttanze Ll-
L2 che, non esistendo in commercio, debbono es-
Un notevole miglioramento, se non proprio la sere realizzate direttamente da! lettore.
sparizione del QRM, puó essere ottenuto rea- La costruzione di questi due componenti si ot-
lizzando il circuito di filtro riportato in figura 3. tiene effettuando due avvolgimenti su due sup-
In questo caso la variante sostanziale, rispetto ai porti di ferrite, di forma cilindrica, del tipo di
due tipi di filtro precedentemente descritti, con- quelli usati nei ricevitori radio per l'avvolgimen-
siste nell'introduzione della linea di massa, nella to delle bobine di entrata.
quale vengono convogliati i disturbi. Su questi due supporti, le cui dimensioni non
II circuito di massa permette inoltre di racchiu- sono critiche, si avvolgeranno 100 spire di filo
dere l'intero circuito del filtro in un contenitore di rame smaltato del diametro di 0,5 mm.
metallico ad esso elettricamente collegato, in mo- Le induttanze L3-L4 sono invece di tipo com-

RETE L-1 L3

C1 c2 c3 PRES
63-1M.

L2 L4

Fig. 2- Questo circuito di filtro, piü efficace di quello riportato in figura 1, e dotato, oltre che degli elementi giá
noti, anche di due impedenze di tipo commerciale (L3-LA). I valori dei condensatori C1-C2-C3 sono rispettiva-
mente di 10.000 pF - 100.000 pF - 3.300 pF; la tensione di lavoro e di 1.000 V; le due impedenze L3-L4 sono
di tipo VK200 della Philips.

do da ottenere una efficacissima schermatura e- merciale : VK200 della Philips.


lettromagnetica. E' assai importante che il circuito venga realiz-
Poiché questo terzo tipo di filtro non risulta pra- zato dentro il contenitore metallico e che que-
ticamente piü complesso dei due precedenti, con- sto venga collegato, esternamente, ad una presa
sigliamo la costruzione del circuito a tutti gli di terra che, nelle abitazioni moderne, e rappre-
aspiranti CB, soprattutto per i vantaggi che ne sentato dalla boccola centrale delle normali prese-
derivano. luce a tre boccole.
Qualora non fosse disponibile la presa di terra
sulla presa-luce, ci si dovrá collegare per mezzo
COSTRUZIONE DEL FILTRO di un filo di rame del diametro di 1 mm., e di un
serratubo alle condutture dell'acqua, del gas o
In figura 4 e rappresentato il disegno del ca- del termosifone, provvedendo prima a raschiare
blaggio del filtro di figura 3. energicamente l'eventuale vernice o l'ossido for-
Questa realizzazione pratica e alla portata di matosi ne! punto di contatto fra filo e condut-
tutti i principianti, perché lunica dificoltá con- tura.

799
RETE
-- L1
-"- L3
!!I 11 ••
c1 11 11 l, .J
-2 I[
Oras

±l $"
C2 11
~4

L2 T L4

Fig. 3 - Questo tipo di circuito di filtro e ovviamente il piú completo e il piú efficace
fra quelli presentati in queste pagine, perché esso e dotato della presa di terra. COM-
PONENTE: C1 = 10.000 pF; C2 = 10.000 pF; C3 = 100.000 pF; C4 = 100.000 pF;
CS = 3.300 pF; C6 = 3.300 pF; L3 = L4 = VK200 della Philips.

Fig. 4 - Piano costruttivo del filtro per QRM riportato in figura 3. L'uso di un conteni-
tore metallico e d'obbligo: esso dovr~ essere correttamente ed efficacemente collegato
con la terra.
e

GOMMINO L1

PRESA
LIM.

SCATOLA tv1ETALLICA ALLA


TERRA

800
ALIMENT.
RX-TX
RETE
e FILTRO
e/

Fig. 5 -A conclusione di quanto detto nel corso dell'ar-


ticolo, schematizziamo in questo disegno l'impianto
completo di una ricetrasmittente CB. Come si puo no-
tare, il filtro deve essere inserito fra la presa di re-
te-luce e l'entrata dell'alimentatore; il filtro dunque
rappresenta il primo elemento della catena della sta-
zione CB.

et)IIiMi«iItiI41MI7
_jiiiwiiWle Fig. 6 - In questo disegno riproduciamo le due impe-
denze montate nei filtri descritti nel testo, Quella in
alto é l'impedenza che il lettore dovra costruire av-
volgendo, su uno spezzone di ferrite di forma cilin-
drica, 100 spire di filo di rame smaltato del díame-

4
tro dí 0,5 mm. Le dímensíoní della ferríte non sono


critiche; bene sí adatta la ferríte montata nei ricevitori
radío di tipo portatile, purché dí forma cilíndrica. In
basso e disegnata l'impedenza commerciale di tipo
VK200 della Philips.

Con questo síntonizzatore, adatto per l'ascol-


to della Citizen's Band, potrete esplorare co-
modamente una banda di 3 MHz círca. Potrete
SINTONIZZATORE ce
inoltre ascoltare le emissioni dei radioamatori (Monogamma CB)
sulla gamma dei 10 metri (28-30 MHz). Ac-
quístando anche íl nostro kit del • TRASMET-
TITORE CB •, é possíbile realízzare un com-
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801
GLI APPASSIONATI
DELLA
CITIZEN'S BAND
CI CHIEDONO
Il codice Q, che rappresenta uno dei ferri del mestiere di ogni buon CB. Lo
facciamo ben volentieri, ricordando che eventuali altre notizje o elementi
necessari per il normale traffico degli appassionati della banda cittadina so-
no stati pubblicati nelle precedenti rubriche « LE PAGINE DEL CB», la cui
data di inizio di pubblicazione risale al mese di settembre dello scorso anno.

IL CODICE O
QRA Nominativo della stazione QSA Forza del segnale
QRB Distanza fra le stazioni QSB Variabilita della forza del segnale
QRC Tasse a carico della stazione QSC Nave da carico
QRD Sto andando a... (localita) QSD Modulazione difettosa
QRE Arrivero alle ore... QSE Deriva del mezzo di salvataggio
QRF Sto ritornando a... (/ocalita) QSF Salvataggio effettuato
QRG La vostra frequenza esatta e ... QSG Trasmettere n.... messaggi per volta
QRH Slittamento di frequenza QSH Direzione a mezzo radiogoniometro
QRI Tonalita dell'emissione QSI lmpossibile interrompere la trasmis-
QRJ Ho un messaggio radiotelefonico sione
QRK Comprensibilitá della modulazione QSJ Tariffa del messaggio
QRL S0no occupato Non disturbare QSK Vi sento: entrate in ruota
QRM Disturbi in genere QSL Accuso ricevuta trasmissione
QRN Disturbi da interferenze QSM Ripetere l'ultimo messaggio
QRO Aumento di potenza QSN Ascolto di. ..
QRP Diminuzione di potenza QSO Comunicazione diretta
QRQ Trasmissione affrettata QSP Ritrasmissione
QRS Trasmissione rallentata QSQ Richiesta o disponibilita di medico
QRT Sospensione della trasmissione QSR Ripetere la chiamata
QRU Niente da segnalare QSS Frequenza di lavoro
QRV Sono pronto ad ascoltare QSU Trasmissione sull'attuale frequenza
QRW Avvisate... che lo sto chiamando QSV Prova di trasmissine
QRX Interruzione Richiameró tra... QSW Frequenza di trasmissione
QRY Torno per entrare in trasmissione QS Passaggio ad altra frequenza
QRZ Siete chiamato da ... QSZ Ripetere due volte ogni parola

802
QTA Annullamento di messaggio NB. - Qualsiasi trasmissione di cifre o di
QTB Conteggio delle parole del messaggio segni d'interpunzione e preceduta e segui-
QTC Messaggio destinato a ... ta dalle parole « in cifra » o « in segno » ri-
QTD Abbiamo sccorso... petute due volte.
QTE Mía posizione rispetto a voi
QTF Rilevamento radiogoniometrico In inglese: in cifra: as a number
QTG Prova di modulazione
in segno: as a mark
QTH Posizione o localitá
QTI Estremi della rotta In francese: in cifra: en nombre
QTJ Velocitá di marcia relativa in segno: en signe.
QTK Velocitá di marcia assoluta
QTL Direzione di marcia
QTM Direzione marcia secando bussola
magnetica
QTN Ho lasciato... (localita) alle ore...
QTO Uscita da bacina, porto, rimessa
QTp Entrata in bacino, rimessa, porto PAROLA DI
QTQ Comunicazione in Codice Q
LETTERA PRONUNCIA
CODICE
QTR Ora esatta
QTS Chiamata per sintonizzare
QTT Segnale coperto da altra emissione
QTU Stazione attiva alle ore ...
QTV Sostituirsi all'ascolto
A Alfa
QTW Condizioni dei superstiti B Bravo
QTX Restare in ascolto e Chiarlie (Ciarli)
OT Dirigersi verso l'incidente D Delta
QTZ Continuare le ricerche E Echo (Eko)
QUA Trasmissione notizie F Foxtrot
QUB lnformazioni sulla rotta G Golf
QUC Ultimo messaggio ricevuto H Hotel
QUD Segnale d'urgenza
QUE Messaggio in lingua estera 1 India
QUF Ricezione segnale di soccorso J Jiuliett (Giuliett)
QUG Atterraggio d'emergenza K Kilo
QUH Pressione barometrica L Lima
QUI Luci di posizione o navigazione M Mike (Maik)
QUJ Direzione per raggiungermi N November
QUK Condizioni del mare o Osear
QUL Altezza delle onde p Papa
QUM Ripresa normale del traffico
Q Quebec (Kébek)
QUN Posizione, direzione, velocita
R Romeo (Romio)
QUO Ricercare mezzo mobile
QUP Seg:nalare visivamente posizione s Sierra
QUQ Puntare luce verso l'alto T Tango
QUR Condizioni dei superstiti u Uniform (lüniform)
QUS Avvertire superstiti V Victor (Vlctar)
QUT Segnalare posizione incidente W Whisky (Uisski)
QUU Dirigersi verso di me
X X-Ray (Ecs-re)
QUW Essere sulla zona delle ricerche y Yankee (lénchi)
QUY Segnalare posizione superstiti
CFN Conferma messaggio z Zoulou (zulu)
TNX Grazie
73 + 51 Cordiali saluti e auguri
88 Bacio

803
HI IN ... ARIAI

con un TI per OM
CON QUESTO TIPO DI REALIZZAZIONE PRATICA INVITIAMO IL LETTO-
RE AD INTRODURSI NEL MONDO DELLE TRASMISSIONI VIA ARIA. LA
MODESTISSIMA POTENZA DELL'APPARATO NON LO FA USCIRE DAl LI-
MITI DELLA LEGALITA' DATO CHE ESSO LAVORA SULLA GAMMA DEL-
LE ONDE MEDIE.

804
11 trasmettitore ad onde medie e un apparato sica riprodotta da un disco che, in que] momen-
assolutamente proibito, sia esso a valvole o a tran- to, sta girando su! giradischi, permettendone l'a-
sistor, di piccola, media o grande potenza. Per- scolto su qualsiasi ricevitore radio ad onde me-
ché la gamma delle onde medie rimane esclusi- die. L'utilitá della costruzione, poi, e risentita
vamente riservata alle radiotrasmissioni commer- soprattutto nell'assimilazione di molti concetti
ciali. teorici e, in particolar modo, di una parte della
Ma se la potenza di emissione e ridottissima e, teoría delle oscillazioni a transistor.
soprattutto, se il trasmettitore viene usato per Coloro che, non potendo far uscire di casa il
scopi didattici e a brevi intervalli di tempo, si proprio riproduttore fonografico, volessero ugual-
puó dire di rimanere ancora entro i limiti della mente ascoltare i dischi, potranno risolvere il
legalitá o, per lo meno, della tolleranza. Del re- problema collegando l'entrata del trasmettitore
sto, come potrebbe un principiante introdursi con il pick-up e andandosene fuori all'aperto con
teoricamente e praticamente nello studio delle un qualsiasi ricevitore radio, sintonizzato sulla
radiotrasmissioni senza toccare l'esercizio pratico? frequenza di emissione del piccolo trasmettitore
Come sarebbe possibile assimilare il concetto di a transistor.
oscillazione, senza aver mai fatto oscillare una Ai patiti delle radiotrasmissioni diciamo subito
valvola o un transistor? di non farsi soverchie illusioni su! raggio d'azione
Anche le attuali norme di legge debbono ... chiu- del nostro TX, perché noi, primi fra tutti, ab-
dere un occhio, quando si tratta di far scuola e biamo il dovere di invitare coloro che ci leggono
quando lo studente, ne! nostro caso il lettore, e a non uscire dalla legalita, minimizzando il piü
una persona per bene, che si preoccupa di stu- possibile la potenza di trasmissione su una gam-
diare senza dar fastidio a nessuno e nel pieno ma proibita per tutti. La potenza di trasmissio-
rispetto dei doveri e delle disposizioni legali. ne, infatti, si aggirerá intorno a pochi metri; piü
Realizzando il progetto presentato in questo ar- che sufficienti per l'esperimento prefissato e lo
ticolo, il lettore, ancora una volta, avrá modo di scopo da raggiungere.
unire l'utile al dilettevole. Perché con il trasmet- Una semplice occhiata al progetto del trasmetti-
titore ad onde medie e possibile inviare nello tore permette di arguire che l'apparecchio e pri-
spazio circostante i segnali radio relativi alla mu- vo di circuiti di amplificazione, perché tutto il

805
R3

C3 ANT.

TR1 6
S1

C6
c7

R2
O
/
9V
L1 e
C1
PICK·UP c5

Fig. 1- Il segnale proveniente dal pick-up viene applicato, tramite una resistenza di dosaggio R2, alla base
del transistor oscillatore TR1. Lo stesso segnale, amplificato e miscelato con quello di alta frequenza, e pre-
sente sull'antenna (boccola d'uscita). L'alimentazione del circuito e a 9 Vcc; per ottenerla consigliamo di far
uso di due pile da 4,5 V ciascuna, collegate in serie tra di loro.

-----COMPONENTI
Condensatori Resistenze
C1 = 150 pF R1 = 47.000 ohm
C2 = 50.000 pF R2 = 220.000 ohm (variabile)
C3 500 pF R3 = 1.500 ohm
= Varie
C4 = 200-350 pF (variabile)
TR1 = AF121
C5 = 100 pF L1 = bobina (vedi testo)
C6 = 50 pF L2 = bobina (vedi testo)
C7 = 50.000 pF S1 = interrutt.
Pila = 9V

806
PICK
UP
PILA 9V

Fig. 2 - L'uso dell'antenna e assolutamente necessario nel caso in cui il contenitore sia di tipo metallico. Il
condensatore variabile C4 e del tipo di quelli montati nei ricevitori supereterodina transistorizzati; uno dei tre
terminali quindi rimane libero, perché ci si serve di una sola sezione.

lavoro compiuto in un normale trasmettitore e in riporta sull'emittore, con la stessa fase, il segnale
questo caso affidato ad un solo transistor, che primitivo. Ció equivale a riportare sulla base
svolge principalmente le funzioni di elemento del transistor lo stesso segnale sfasato di 180°.
oscillatore. Aumenti negativi del segnale, infatti, provocano
un maggior flusso di corrente attraverso la resi-
stenza R3 e, conseuentemente, una maggior ca-
LO STADIO OSCILLATORE duta di tensione su questa stessa resistenza.
Ma la corrente di base dipende dalla tensione
Esaminiamo il progetto del trasmettitore presen- misurata fra base ed emittore; e poiché la ten-
tato in figura 1. sione di base e fissa, essendo determinata dalla
Il solo transistor TR 1 pilota un classico stadio rete di polarizzazione R2-C3, aumentando la ten-
oscillatore; esso e di tipo AF121. sione di emittore diminuisce la tensione base-
Il transistor al germanio, di tipo PNP, oltre che emittore e, quindi, diminuisce anche la corrente
svolgere la funzione di oscillatore di alta frequen- di base. Si giunge pertanto alla conclusione che,
za, si comporta anche da elemento amplificatore- un segnale presente sull'emittore equivale ad un
modulatore rispetto ai segnali di bassa frequenza segnale presente sulla base, ma sfasato di 180.
provenienti da un pick-up. Il transistor, per sua stessa natura, nell'amplifi-
Lo schema dell'oscillatore non presenta elementi care il segnale, riporta su! collettore il segnale
particolari. L'oscillazione viene prodotta dalla stesso sfasato di 180° rispetto a quello presente
reazione introdotta da! condensatore C6, colle- sulla base. Il segnale primitivo, proveniente da!
gato fra collettore ed emittore del transistor TR l. collettore, quindi, si ritrovera ancora sul collet-
Il condensatore C6, che ha il valore di 50 pF, tore, ma amplificato ed in fase (dopo le due rota-

807
legata con l'antenna trasmittente.
e
La bobina L2 composta da un numero di spire
COLLETTORE SCHERMO inferiore a quello della bobina L1, allo scopo di
abbassare il valore dell'impedenza d'uscita, adat-
tandola a quella dell'antenna e consentendo un
lavoro normale dell'oscillatore, senza sovracca-
- RIFERIM ricarlo.

LA MODULAZIONE

Fig. 3 - II transistor al germanio di tipo II segnale proveniente dal pick-up del giradi-
AF121 e munito di quattro terminali. 11 quar- schi, destinato a modulare in ampiezza la por-
to elettrodo, denominato SCHERMO, risul- . tante ad alta frequenza, viene applicato all'ap-
ta elettricamente connesso con l'involucro
esterno del componente, che funge appun- posita boccola di entrata del trasmettitore. Suc-
to da schermo elettrostatico ed elettroma- cessivamente esso incontra il condensatore di fil-
gnetico. La piccola tacca di riferimento per- tro C1, che impedisce ritorni di alta frequenza
mette di individuare la successione esatta sul pick-up, attraverso il cavo di collegamento,
degli elettrodi sul transistor stesso.
scongiurando il pericolo dell'insorgenza di fischi
ed inneschi.
A valle del condensatore di filtro C 1 e presente
il potenziometro R2, che in pratica e rappresen-
zioni di 180"). Concludiamo dicendo che si e veri- tato da un trimmer, cioé da una resistenza se-
ficata una reazione positiva, che permette al tran- mifissa, del valore di 220.000 ohm. Con il trim-
sistor TRI di oscillare. mer R2 si regola l'ampiezza del segnale applica-
II carico di collettore del transistor TRI e rap- to alla base del transistor TRI e si regola anche
presentato da un circuito accordato (C4-Ll). la percentuale di modulazione del segnale uscen-
Questo carico costringe il transistor ad oscillare te dal trasmettitore.
sulla frequenza caratteristica del circuito stesso.
E tale frequenza potra essere regolata, entro i li-
miti di una certa banda, per mezzo del conden- COSTRUZIONE DELLE BOBINE
satore variabile C4. In pratica si dovrebbe poter
coprire l'intera gamma delle onde medie, allo Tutti i componenti necessari a far funzionare il
scopo di far lavorare il trasmettitore su un valore trasmettitore sono di facile reperibilitá commer-
di frequenza corrispondente ad un punto della ciale. Lo stesso transistor, da noi prescritto nel
scala del ricevitore radio in cui non esistono se- modello AF121, munito di quattro terminali,
gnali radio. potra essere sostituito con altri modelli similari.
La bobina di sintonia LI risulta accoppiata indut- L'unico elemento non reperibile in commercio,
tivamente con la bobina L2, che <leve essere col- che dovrá essere costrurto direttamente dal let-

PICK-UP Fig. 4 - 11 collegamen-


CRIS TALLO
to tra testina piezoelet-
5 trica e trasmettitore de-
ve essere effettuato
con cavetto schermato,
possibilmente di quelli
-. . - muniti internamente di
[ .- due conduttori, conser-
vando per la calza me-
~~VENTUALE MASSA
tallica la sua originale
EL PICK-UP
funzione di conduttore
di massa.

808
tore, e rappresentato dalle bobine Ll-L2.
L'avvolgimento L1 risulta effettuato su un ba-
stoncino di ferrite di forma cilindrica, della mi-
sura standard di 8 x 150 mm. Sulla ferrite si av-
volgeranno, per Ll, 80 spire compatte di filo di
rame smaltato del diametro di 0,2 - mm. Per la
bobina L2 basteranno invece 10 spire di filo di
rame smaltato del diametro di 0,3 mm. (il dia-
metro di 0,2 puó essere utilizzato anche in questo
caso). L'avvolgimento deve essere effettuato ver-
so una delle due estremita della ferrite, cosí co-
me indicato in figura 2. II punto esatto di fissag-
gio dell'avvolgimento L2 verra individuato em-
piricamente tramite leggeri spostamenti dell'av-
volgimento stesso lungo l'asse della ferrite. Ov-
viamente questi spostamenti tendono a raggiun- Fig. 5 - Esempio di unita piezoelettrica di
gere la massima potenza d'uscita del segnale tra- tipo commerciale molto comune.
smesso.

COSTRUZIONE DEL TRASMETTITORE

Pur trattandosi di un progetto molto semplice, la


realizzazione del trasmettitore necessita di parti- za superiore ai due metri. Con questo tipo di an-
colari attenzioni. Anzitutto i collegamenti dovran- tenna, tuttavia, si raggiungeranno portate molto
no essere realizzati molto corti, allo scopo di evi- modeste, dato che la potenza del trasmettitore e
tare perdite di segnale di alta frequenza. assai debole e, per di piü, esso lavora sulla gamma
I soli terminali del transistor TRl dovranno esse- delle onde medie dove, per ottenere una buona
re conservati in tutta la loro lunghezza, per non penetrazione, si renderebbe necessaria una po-
danneggiare il componente durante la saldatura, tenza rilevante.
perché il transistor al germanio e molto sensibile
al calore. In figura 3 viene schematizzato il tran-
sistor di tipo AF121 che, come si puó notare, e TARATURA E INSTALLAZIONE
dotato di quattro terminali; il quarto terminale e
quello di schermo, che risulta elettricamente col- II collegamento, fra apparato trasmettitore e pick-
legato con !'involucro esterno del componente che up piezoelettrico del giradischi, dovrá essere ef-
ha funzioni di schermo elettrostatico ed elettro- fettuato con cavetto schermato. E a tale proposi-
magnetico. to ricordiamo che, in taluni giradischi di buona
Chi volesse realizzare il circuito del trasmettitore qualita, il cavo di collegamento e provvisto, in-
in modo diverso da quello da noi suggerito in ternamente, di due conduttori, ai quali e affidata
figura 2, potra uti]mente servirsi di un circuito la conduzione del segnale, mentre la calza metal-
stampato, che rappresenta ancora una volta la lica funge soltanto da schermo ed e collegata a
soluzione piü valida. Ma per abbreviare i tempi massa alla fine del cavo, cosi come indicato in
di costruzione e per semplificare il cablaggio, in figura 4.
figura 2 viene suggerita la soluzione degli anco- Una volta realizzata l'installazione del sistema di
raggi metallici isolati da! telaio. trasmissione, occorrerá sintonizzare un ricevito-
re per onde medie su una banda della scala libera
da emittenti. Poi si interviene su! condensatore va-
USO DELL'ANTENNA riabile C4 del trasmettitore, ruotandone il perno
fino ad udire, sulla radio, il caratteristico soffio
Se il contenitore, ne! quale viene montato il cir- che testimonia della presenza dei segnali di alta
cuito, e di tipo metallico, !'uso dell'antenna ester- frequenza.
na e assolutamente necessario, altrimenti esso ri- Sintonizzata la nostra emittente, si provvedera a
sulta superfluo, a meno che non si pretenda di mettere in f unzione il giradischi, regolando len-
aumentare la portata di trasmissione. tamente il trimmer potenziometrico R2, cosi da
L'antenna piü elementare e rappresentata da uno raggiungere una riproduzione sonora che appaia
spezzone di filo di trecciola di rame di lunghez- la piü fedele ed indistorta possibile.

809
CORRETTORE
DI TONALITA
SE IL VOSTRO AMPLIFICATORE DI BASSA FREQUENZA E' SPROVVI-
STO DEI CONTROLLI MANUALI DI TONALITA' DELLE NOTE BASSE E DI
QUELLE ALTE, QUESTA E' L'OCCASIONE PROPIZIA PER METTERSI AL
LAVORO ALLO SCOPO DI VALORIZZARE ANCOR PIU' IL VOSTRO SI-
STEMA DI AMPLIFICAZIONE SONORA.
810
I comandi di controllo di tonalita non sono sem- tener conto delle diverse modalita di registrazio-
pre presentí in tutti gli amplificatori di bassa ne dei dischi (in taluni dischi le note gravi ri-
frequenza. Assai spesso questi comandi, infatti, sultano molto accentuate, mentre in altri si di-
sono assenti in taluni apparati approntati in sea- stinguono a fatica) e perché la maggior parte
tola di montaggio, oppure in certi amplificatori delle casse acustiche introducono delle variazio-
in cuí !'alta fedelta rimane un concetto assolu- ni che debbono essere corrette nella tonalita.
tamente sconosciuto. Il correttore di tonalitá, qui presentato, costitui-
Alle volte, per introdurre un correttore di tonali- sce un'occasione vantaggiosa per completare un
ta in un amplificatore BF, non serve costruire un amplificatore di potenza con la dotazione di due
intero preamplificatore, perché il segnale entran- potenziometri di controllo delle note basse e del-
te puo essere, per sua natura, assai elevato, come le note acute, senza dover ricorrere alla costru-
ad esempio quando si utilizzano i pick-up cera- zione di un intero e complesso circuito preampli-
mici, la cui tensione di uscita si aggira intorno a ficatore.
1 V.

IL CONTROLLO DI TIPO ATTIVO


NECESSITA' DEL CORRETTORE DI TONO
Presentiamo in figura 1 lo schema teorico del cir-
Taluni appassionati e cultori dell'alta fedeltá so- cuito di controllo di tonalitá.
no spesso propensi ad eliminare i controlli di to- Come si puo notare, il progetto utiliza due soli
nalita, allo scopo di ottenere una risposta piatta transistor di tipo NPN. Uno di questi funge da
e, quindi, assolutamente fedele. Ció si verifica elemento preamplificatore del segnale entrante,
quasi sempre durante l'ascolto di musica classi- l'altro pilota il circuito attivo di controllo di to-
ca, alla quale eventuali colorazioni di bassi od nalita.
acutí conferirebbero un carattere poco reale. Il progetto del correttore di tonalitá e stato da
Ma nella riproduzione della musica leggera mo- noi concepito in modo da esaltare il rapporto
derna luso dei correttori di tonalitá e indispen- segnale/disturbo e per migliorare le prestazioni
sabile, almeno per due motivi. Perché occorre dell'intera catena di riproduzione sonora.

811
R13
R6

R11 ,C9 USCITA


R5
my r M-
{@ Q}=
f T "
R1

C10

R8
rRi trz
e VOL
11
TR2

bft
.~~
u o
PLIM
e
"•._r,
E.NTR +

il
R14
R2

w
Fig. 1 - 11 transistor TRI pilota un circuito preamplificatore ed elevatore di impedenza. ll successivo correttore
di tonalita e di tipo Baxandall. L'alimentazione ha un valore normale di 30 V circa ma, inserendo e calcolando
secondo la formula riportata nel testo la resistenza R15, il circuito puó essere alimentato con la tensione
continua prelevata dall'alimentatore dell'amplificatore di potenza. 11 circuito funziona ugualmente bene anche se
alimentato con la tensione di 12 V prelevata dalla batteria dell'auto.

COMPONENTI
Condensatori R4 10.000 ohm
C1 = 1uF R5 = 33.000 ohm
C2 = 0,2 F - 12 VI (elettrolitico) R6 =
270.000 ohm
C3 = 5 F - 15 VI (elettrolitico) R7 25.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
C4 = 150.000 pF R8 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
es = 15.000 pF R9 22.000 ohm
C6 = 5 F - 5 VI (elettrolitico) R10 82.000 ohm
C7 = 39.000 F R11 2.200 ohm
ca = 3.900 pF R12 = 50.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C9 = 25 F - 50 VI (elettrolitico) R13 = 22.000 ohm
C10 = 5 F - 1 O VI ( elettrolitico) R14 8.200 ohm
C11 = 100 F - 5 VI (elettrolitico) R15 = vedi testo (27.000 ohm)
C12 = 100 F - 50 VI (elettrolitico) Varie
Resistenze TR1 = BC1O9C
R1 = 1,8 megaohm TR2 = BC108B
R2 = 470.000 ohm S1 = interrutt.
R3 = 18.000 ohm Alimentaz. = vedi testo

812
@
TR2
o

ENTR.

VOLUME 8SSI ALTI

Fig. 2 - Trattandosi di un circuito destinato a funzionare a monte di una catena di riproduzione sonora, la rea-
lizzazione pratica deve essere ottenuta seguendo particolari attenzioni: servendosi del circuito stampato, in-
troducendo la basetta in un contenitore metallico con funzioni di schermo elettromagnetico e utilizzando cavetti
schermati per i collegamenti d'entrata e di uscita,

Nei circuiti di controllo di tonalitá di tipo tradi- dell'esempio precedente, perché anche con con-
zionale, cioé nei circuiti passivi, il segnale viene trolli di tipo passivo, e possibile ottenere global-
applicato ad una rete resistivo-capacitiva, di tipo mente un guadagno unitario. Ne! primo caso,
passivo, che attenua il segnale in una certa mi- tuttavia, il rumore interno del transistor viene
sura, mentre un successivo stadio amplificatore moltiplicato per 100, mentre ne! secondo caso,
provvede ad amplificare lo stesso segnale nella dato che il guadagno assume il valore 1, il rumo-
stessa misura, cioé riportandolo al livello origina- re viene moltiplicato soltanto per 1. Ne consegue
le. Facciamo un esempio: se la rete resistivo-ca- che il primo transistor ha come sottofondo un
pacitiva attenua il segnale di 100 volte, lo stadio certo fruscio, mentre questo e molto ridotto ne!
amplificatore successivo amplifica lo stesso segna- secondo caso, che si addice senz'altro alle appli-
le di 100 volte. cazioni piü qualifcate.
Ma con questo sistema anche il rumore viene Si noti che, in pratica, non esistono complicazioni
amplificato di 100 volte (ci riferiamo al rumore circuitali nell'impiego di controlli di tonalita di
in terno del transistor). tipo attivo, che sono sempre consigliabili anche
In un controllo di tonalita di tipo attivo, lo stes- nel settore dell'alta fedelta.
so circuito fa parte della rete di controreazione,
che determina il guadagno del transistor amplifi-
catore, con la possibilitá di stabilire i valori in ANALISI DEL CIRCUITO
modo tale da ottenere globalmente un guadagno
unitario. E in tal caso e ovvio che, rispetto al 11 segnale, proveniente dalla sorgente sonora,
segnale originale, nulla e cambiato nei confronti viene applicato, tramite il condensatore elettroli-

813
NOVTTN' ASSOLUTA tico C2, alla base del transistor TRl, che funge
principalmente da elemento preamplificatore del
segnale di bassa frequ enza.
Il transistor TRl, che amplifica per 3 volte circa
La penna dell'elettronico dilettante il segnale, viene sfruttato anche come elevatore
di impedenza d'ingresso, con la possibilitá di ac-
coppiare il circuito con un pick-up di tipo pie-
Lire zoelettrico.
La resistenza R4, inserita su! circuito di emittore
2.700 del transistor TRl, che ha i1 valore di 10.000
ohm, consente di elevare notevolmente il valore
dell'impedenza di ingresso portandolo sino a 1,5
megaohm circa.
Il segnale amplificato viene successivamente ap-
plicato al potenziometro R7, che consente di re-
golare il volume sonoro d'uscita del correttore di
tonalitá. Questo potenziometro, unitamente alla
resistenza R6, compone la rete di polarizzazione
del transistor TR2, che funziona da elemento am-
plificatore controreazionato, la cui rete di con-
troreazione e rappresentata da un circuito cor-
rettore di tonalitá di tipo Baxandall.
11 segnale uscente viene prelevato tramite il con-
densatore elettrolitico C9, che provvede a disac-
CON QUESTA PENNA coppiare la componente continua del segnale. In
questo modo sulle boccole d'uscita e presente sol-
APPRONTATE I VOSTRI tanto una tensione alternata, rappresentativa del
segnale di bassa frequenza, mentre sono comple-
CIRCUITI STAMPATI tamente assenti le componenti continue, compre-
sa quella di alimentazione del circuito.
Questa penna permette di preparare i circuiti stampati
con la massima perfezione nei minimi dettagli, 11 suo
aspetto esteriore e quello di una penna con punta ALIMENTAZIONE DEL CIRCUITO
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal- Sullo schema elettrico di figura 1 non e indicato
mente usate. Questo tipo· particolare di inchiostro ade- il valore esatto di alimentazione del circuito del
risce perfettamente al rame. correttore di tonalitá. L'alimentazione comunque
<leve essere effettuata con tensioni continue, te-
nendo conto che il valore normale si aggira in-
NORME D'USO CARATTERISTICHE torno ai 30 V.
Tracciare il circuito su una La penna contiene un di- Applicando questo valore di tensione, non oc-
lastra di rame laminata e spensatore di lnchlostro
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola corre inserire la resistenza R15. Quest'ultima in-
sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga vece si rende necessaria ne! caso in cui si volesse
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora-
nella soluzione di attacco rioni quando non viene alimentare il circuito del correttore di tonalita
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con-
lastra dalla solurione, si tiene un semplice tampo- con la tensione continua prelevata dall'alimen-
notera che iI circuito e in ne imbevuto, ma e comple- tatore dell'amplificatore di potenza. E poiché que-
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio-
quindi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una sta tensione non ha un valore uguale per tutti
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta,
lastra del circuito e pron- la penna é munita di una gli amplificatori BF, il lettore dovra provvedere
ta per l'uso. punta di ricambio sltuata al calcolo di R15, tenendo conto che il consumo
nella parte terminale.
del correttore di tonalitá si aggira intorno allo
0,37 mA e applicando la seguente formula:
Valim.-30V
La PENNA_PR_cIncum_AMPATt_deve esere_ri- R15 =------
chiesta a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO -
Via Zuretti, 52, inviando anticipatamente l'importo _di 0,37 mA
L. 2.700 a mezovaglia postale o c.c.p. n. 3/26482.
Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione. L'applicazione di questa formula, che scaturisce
immediatamente dalla legge di Ohm, permette
di individuare il valore ohmmico da attribuire
alla resistenza R15 espresso direttamente in Kohm
(migliaia di ohm). GLI A TTREZZI
Con i valore da noi attribuiti ai componenti elet-
tronici del circuito, il progetto del correttore di DEL
tonalitá assume le seguenti caratteristiche:
PRINCIPIANTE

Sensibilitá inferiore a 150


mV per una
uscita di 100
A su un ca-
rico di 200
ohm
Impedenza d'entrata inferiore a 1,5
megaohm
Rapporto segnale/rumore superiore a 75
dB
Tensione d'entrata massmma 2V
Accentuazione ai bassi + 10 dB a 60 IN UN UNICO KIT
Hz
Attenuazione ai bassi - 15dB a 60 PER SOLE
Hz
Acentuazione agli acuti + 10 dB a 12 LIRE 7.900
KHz
Attenuazione agli acuti 13 dB a 12
KHz CONTIENE:
saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
punta rame di ricambio
scatola pasta saldante
90 cm. di stagno preparato in tubetto
1 chiave per operazioni ricambio punta saldatore
paio forbici isolate
pinzetta a molle in acciaio inossidabile con
punte internamente zigrinate
Ricordiamo che il circuito del correttore di to- cacciavite isolato alla tensione di 15000 V
nalita puó anche funzionare, con ottimi risultati, 4 lame intercambiabili per cacciavite con innesto
con la tensione prelevata, ad esempio, dalla bat- a croce
teria dell'auto (12 V).

Le richieste del kit degli « ATTREZZI DEL PRIN-


COSTRUZIONE CIPIANTE • debbono essere fatte a: Elettronica
Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti n. 52, in-
viando anticipatamente l'importo di L. 7.900 a
II disegno riportato in figura 2 propone al let- mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482 (spese
tore la realizzazione pratica del correttore di to- di spedizione comprese).
nalita.
K-
ºº
o
l

Fig. 3 • Per questo tipo di realizzazione pratica il circuito stampato e d'obbligo. 11 lettore potra costruirlo ri-
portando integralmente questo disegno nell'apposita piastrina ramata, tenendo conto che il disegno stesso e
qui riprodotto in scala 1/1.

Trattandosi di un montaggio destinato a funzio- potra realizzarlo ricopiando integralmente il di-


nare a monte di una catena di riproduzione so- segno di figura 3.
nora di bassa frequenza, il lavoro costruttivo de- Una volta completato il montaggio dei van
ve essere eseguito con particolari attenzioni. Eccoenti sulla Compon
basetta rettangolare, il tutto
perché il circuito stampato e d'obbligo; il lettore verra racchiuso in un contenitore metallico, con

IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

LA SCATOLA
DI MONT AGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacita nella L. 3.500 (con altoparlante)
oratica della radio.

816
funzioni di schermo elettromagnetico. Ma lo scher- po ad elevato guadagno e a basso rumore di fon-
mo non basta a scongiurare il pericolo di ronzii do. Sono consigliabili quindi, per TRI il BC109C,
parassiti se non si provvede ad usare del cavo per TR2 il BC108B.
schermato per i collegamenti di entrata e di II circuito tuttavia puo funzionare anche con al-
uscita. tri tipi di transistor, purché dotati delle caratte-
I due transistor TRI-TR2 dovranno essere di ti- ristiche prima elencate.

TRASMETTITORE CB
UNA PRESTIGIOSA SCATOLA DI MONT AGGIO
A L. 19.500
SCHEDA TECNICA

Alimentazione: minima 12 V - típica


13,5 V - massima 14 V

Potenza AF in uscita
(senza mod.): 1 W (circa)

Potenza AF in uscita
(con mod.): 2 W (circa)

Sistema di emissione: in modulazione d'am-


piezza

Profonditá di mod.: 90% 100%

Potenza totale dissi-


pata: 5W

Impedenza d'uscita per52 : 75 ohm (rego-


antenna: labili)
Con l'approntamento di questo nuovo kit voglia-
Microfono: di tipo piezoelettrico
mo ritenere soddisfatte le aspirazioni dei nostri
Numero canali: a piacere lettori CB. Perché acquistando questa scatola di
montaggio, e quella del monogamma CB, ognu-
Porta ta: superiore a 10 + 15 no potra costruire un valido apparato ricetrasmit-
Km (in condizioni ideali) tente a 27 MHz.

La scatola di montaggio del trasmettitore CB contiene:


N. 1 circuito stampato - n. 13 condensatori ceramici - n. 5 condensatori elettro-
litici - n. 2 trimmer capacimetrici - n. 11 resistenze - n. 2 - impedenze AF - n. 1 tra-
sformatore di modulazione - n. 1 circuito integrato - n. 3 transistor - n. 2 bobi-
ne - n. 1 raffreddatore per transistor TR3.

Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-


porto di L. 19.500 a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a:
ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.

817
TRASMETTITORE
C

DI PICCOLA POTENZA
II ritorno alle piccole potenze e oggi una moda sionati di radiotecnica per due scopi principali:
fra i dilettanti ed anche fra i radioamatori. Per- per farsi le ossa ne! mondo delle radiotrasmissioni
ché con le trasmissioni in CW si possono effet- e per prepararsi adeguatamente nella pratica del
tuare collegamenti incredibili, anche attraverso codice Morse in previsione del conseguimento del-
tutta !'Europa, se il trasmettitore viene equipag- la patente di radiante.
giato con una buona antenna. La programmazione editoriale di un trasmettito-
Ma per raggiungere risultati cosí sorprendenti re in CW, dedicato ai futuri radioamatori, non e
con le piccole potenze, e necessario che non vi stata fatta a caso. Innanzitutto occorre tener ben
sia del QRM, cioe che non vi siano disturbi sulla presente che un trasmettitore in CW e costrutti-
frequenza di lavoro. vamente molto piü semplice di un trasmettitore
Le trasmissioni in CW possono servire agli appas- in fonia; poi si deve tener conto che, lavorando

818
PEA OTTENERE LA PATENTE DI TRASMISSIONE, PEA DIVENTARE CIOE
DEGLI OM, SI DEVE SOSTENERE, OLTRE ALL'ESAME TEORICO, ANCHE
L'ESAME PRATICO, CON IL QUALE L'ASPIRANTE RADIOAMATORE DE-
VE DIMOSTRARE DI SAPER TRASMETTERE E RICEVERE, CON SUFFICIEN-
TE RAPIDITA', 1 SEGNALI RADIO IN CODICE MORSE.

in CW, si possono realizzare collegamenti a lun- i 14,000 MHz, e i 14,100 MHz che rappresentano
ga distanza, anche con deboli potenze, perché e le frequenze appositamente riservate alle trasmis-
sufficiente captare la portante per decifrare il sioni in CW sulla banda amatoriale dei 20 metri.
messaggio. Il trasmettitore e del tipo con oscillatore pilotato
Al contrario, con gli altri sistemi di trasmissione, a cristallo di quarzo, che garantisce una eccellente
che prevedono la modulazione audio, puó ca- stabilita di frequenza.
pi tare di ricevere la parola talmente distorta da La frequenza di trasmissione puó essere variata
risultare incomprensibile, anche se la portante di leggermente, di pochi KHz, facendo ruotare il
alta frequenza raggiunge un notevole valore. perno di un condensatore variabile collegato in
Per ultimo ricordiamo che lo studio del codice serie con il cristallo di quarzo. Per mezzo di que-
Morse risulta indispensabile se si vuol consegui- sto condensatore si riesce a far variare lievemen-
re la patente di radioamatore per frequenze in- te la frequenza caratteristica di oscillazione del
feriori ai 144 MHz. quarzo.
In ogni caso ci si dovrá astenere dal trasmettere La potenza di uscita del trasmettitore dipende
senza l'apposita licenza. Nell'attesa, per collau- dalla taratura del circuito e dalle caratteristiche
dare il trasmettitore, si dovrá collegare ad esso dei semiconduttori adottati. Essa si aggira intor-
un carico fittizio, in sostituzione dellantenna, co- no a 1,5 W, con alimentazione a 13,8 V, mentre
si da non contravvenire alle norme che regolano sale a 4 W, circa, aumentando la tensione di ali-
le radiotrasmissioni. mentazione sino a 24 V.

CARATTERISTICHE RADIOELETTRICHE ANALISI DEL CIRCUITO

Il trasmettitore descritto in questo articolo lavora Il circuito del trasmettitore, riportato in figura
sulla gamma dei 20 metri; piü precisamente fra 1, impiega tre transistor di tipo NPN al silicio, il

819
u

820
FORO DI
FISS.
RADIAT.

t
2 7 6 4 ANT.
AL C1 ALIM. MASSA

Fig. 2- Cablaggio del trasmettitore CW su c cuito stampato. 1 punti contrassegnati con i numeri 1-2-3-4-5-6-7
facilitano le operazioni di collegamento degli elementi ausiliari del trasmettitore (commutatore-alimentatore-con-
densatore-tasto-antenna-relé-milliamperometro-massa), tenendo sott'occhio il circuito teorico di figura 1. 11 tran-
sistor finale TR3 deve essere munito di elemento radiante in grado di dissipare energicamente il calore ero-
gato dal componente durante il funzionamento. 1 tre stadi che compongono il trasmettitore sono separati tra
loro mediante schemi elettromagne/ eomposti da lamierini trasversali di rame o di ottone.

Resistenze
R1 = 1.200 ohm
R2 = 5.600 ohm
R3 = 330 ohm
R4 = 10 ohm
R5 == 4,7 ohm - 1 W
R6 = 4,7 ohm
R7 = 6.200 ohm (valore adatto per un mil-
liamperometro da 500 A - f.s.)
Transistor
Condensatori TR1 = 2N3866
C1 = 100 pF TR2 = 2N3866
C2 = 10.000 pF TR3 = 8D237
C3 = 22 pF Varie
C4 = 10.000 pF D1 = diodo zener (5,6 V- 1 W)
es = 10.000 pF D2 diodo al germanio (di qualunque tipo)
C6 = 10.000 pF mA = milliamperometro (500 A - f.s.)
C7 = 10.000 pF RL = relé ad uno scambio e a 12 V per ali-
C8 = 22 pF mentaz. a 12 V.
C9 = 100 uF - 25 VI (elettrolitico) S1 = commutatore
C10 10.000 pF XTAL = cristallo di quarzo (vedi testo)
C11 = 68 pF J1 = imp. AF (O, 1 mH)
C12 = 10.000 pF L1-L2-L3-L4-L5-L6 = vedi testo

821
primo dei quali (TRI) funge da oscillatore quar- cui si presume che la temperatura rimanga costan-
zato e fornisce in usci ta una potenza di 50 m W te il piu possibile. Servendosi del circuito stam-
circa. Il secondo transistor (TR2) funge da ele- pato da noi proposto, questa precauzione risul-
mento amplificatore ad alta frequenza; esso for- tera superflua, perché si e provveduto a sistema-
nisce in uscita una potenza di 300 mW circa; il re il cristallo di quarzo il piü lontano possibile
terzo transistor (TR3) funge da elemento ampli- da! transistor finale, che rimane sempre il mag-
ficatore finale di potenza; questo transistor e in gior responsabile dei fenomeni di riscaldamento
grado di erogare una potenza di 1,5 W circa. degli altri componenti.
Ad ogni modo, per migliorare ulteriormente la
stabilitá di frequenza del trasmettitore, abbiamo
LO STADIO OSCILLATORE provveduto a stabilizzare la tensione di alimen-
tazione del transistor TRI mediante il diodo ze-
Lo stadio oscillatore del nostro trasmettitore e di ner Dl, disaccoppiando in pari tempo il circuito
tipo classico. Esso utilizza un cristallo di quarzo di alimentazione dell'oscillatore da quello degli
(XTAL) la cui frequenza di oscillazione dovra altri stadi.
risultare compresa fra 14,000 e 14,100 MHz, in
Continuando con l'analisi del circuito del tra-
modo da ottenere una emissione in un settore
smettitore di figura 1, facciamo notare che su!
appositamente riservato al CW.
collettore del transistor TRI e presente un cir-
Ai principianti ricordiamo che il cristallo di
cuito risonante, composto dall'avvolgimento Ll
quarzo si comporta come un circuito risonante
e da! condensatore C3, che dovra essere regola-
molto stabile, il quale evita le «derive » che ine-
vitabilmente si verificherebbero con circuiti oscil- to sullo stesso valore di frequenza del cristallo
latori classici ad LC. di quarzo, in modo da permettere l'oscillazione
L'uso di un cristallo di quarzo, tuttavia, non eli- ~,..~Jtimo.
mina totalmente gli slittamenti di frequenza, per- L'emittoré del transistor TRI risulta collegato a
ché anche questo componente risulta sensibile a]- massa tramite limpedenza Jl soltanto quando il
le variazioni termiche. Per tale motivo il cristal- tasto telegrafico rimane premuto.
lo di quarzo deve essere sistemato in una zona in L'oscillatore, dunque, funziona soltanto per

o o
o

Fig. 3- Circuito stampato a grandezza naturale necessario per effettuare il cablaggio del trasmettitore CW.

822
« punti » e le «linee», mentre rimane inattivo Su! circuito d'uscita, cioé su! collettore di TR2,
durante le pause. e presente il circuito accordato L3-C8, che do-
Ma occorre rilevare un'ulteriore importante par- vra. risultare tarato sullo stesso valore di fre-
ticolarita dello stadio oscillatore. Si tratta della quenza del cristallo di quarzo.
presenza del condensatore variabile CI che, co- Piu avanti elencheremo i dati costruttivi esatti
me abbiamo detto, consente di variare, sia pure delle bobine che servono per costruire i circuiti
di pochi KHz, il valore della frequenza di o- accordati collegati sui collettori dei tre tran-
scillazione del cristallo di quarzo. Per mezzo di sistor.
questo condensatore variabile e quindi possibile
spostarsi leggermente al di fuori di una emitten-
te piu potente che, nello stesso momento, sta STADIO FINALE
trasmettendo sullo stesso valore di frequenza,
cosl da poter esscrc ricevu ti assai meglio, sen- Il terzo ed ultimo stadio, assai simile a quello
za venir « coperti » dalla emittente piü forte. intermedio, assolve il compito di circuito ampli-
ficatore finale di potenza. Esso impiega un eco-
nomico transistor di potenza per bassa frequenza
STADIO AMPLIFICATORE INTERMEDIO e, in pratica, si e rivelato molto adatto a svol-
gere compiti di amplificatore ad alta frequenza,
Lo stadio amplificatore intermedio, pilotato da! proprio in virtu dell'elevata frequenza di taglio
transistor TR2, e di tipo con base a massa; esso :le! componente.
risulta circuitalmente molto semplice. Il circuito finale risulta accoppiato all'anten-

PER LA COSTRUZIONE DEI NOSTRI


PROGETTI SERVITEVI DEL

KIT PER I CIRCUITI STAMPATI


facilita d'uso
rapidita di esecuzione
completezza di elementi

I! kit corredato di fogl ilustra-


tivi nei quali, in una ordinata, •
chiara e precisa sequenza di fo-
tografie, vengono presentate le
successive operazioni che con-
ducono alla composizione del
circuito stampato.

L. 4.500
Le richieste debbono essere tate_invandg, ay "P%
•· . -'to~·n.·a'.·
,·c.c.¡ ·.•··
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ele(3no _31945.

823
na per mezzo di un sistema di accoppiamento
induttivo tra le bobine L5 ed L6, in modo da
ottenere un adattamento di impedenza che con-
RADIT. senta di sfruttare al massimo la potenza fornita
6x4 cm da! trasmettitore.
L'antenna viene commutata automaticamente
nelle due posizioni di trasmissione e ricezione per
mezzo del relé RL; questo relé viene comanda to
da! deviatore Sl, che potrebbe essere utilizzato
anche per commutare l'alimentazione del rice-
vitore.

COSTRUZIONE DEL TRASMETTITORE

Anche se la realizzazione del trasmettitore in CW


non presenta aspetti particolarmente critici, il
cablaggio deve risultare perfetto. Ció significa che
tutte le saldature dovranno essere eseguite a re-
gala d'arte, provvedendo a disossidare bene i ter-
minali dei componenti e le piste del circuito stam-
Fig. 4 - lllustriamo in questo disegno il sistema pra- pato prima della saldatura.
tico per favorire la dispersione di calore prodotto dal
transistor finale di potenza TR3. II lamiérino, dello spes- Molto importanti risultano gli schermi che sepa-
sore minimo di 1 mm., deve essere preferibilmente di rano fra loro i tre stadi del trasmettitore; questi
rame. dovranno essere realizzati con lamierini di ottone
o di rame elettricamente collegati con il circuito
di massa, cioé con la linea di alimentazione nega-
tiva.
LATO
CALDO Il transistor TR3 tende a riscaldarsi notevolmen-
te durante il funzionamento del trasmettitore;
e quindi necessario provvedere alla dissipazione
del calore inserendo ne! circuito un radiatore, ca-
si come indicato nelle figure 2-4. Eventuali au-
menti della superficie del dissipatore serviranno
a migliorare il funzionamento del trasmettitore.
Non e necessario invece alcun radiatore per il
transistor TR2, se ci si serve della tensione di
alimentazione di 13 V. II dissipatore e invece
necessario ne! caso in cuí si faccia funzionare il
circuito con tensioni superiori.

COSTRUZIONE DELLE BOBINE

Le bobine che compongono i circuiti risonanti non


sano reperibili in commercio. Esse dovranno quin-
di venir costruite direttamente da! lettore.
VITE FISS,
Per tutti gli avvolgimenti occorrerá servirsi di
filo di rame smaltato del diarnetro di 0,5 mm.
Fig. 5 - I dati costruttivi delle bobine montate nel cir- Con questo filo si avvolgeranno 15 spire per le
cuito del trasmettitore sono ampiamente e chiaramente bobine L1-L3-L5. Occorreranno invece 3 spire
riportati nel testo. In questo disegno vogliamo soltan-
to chiarire il sistema di avvolgimento sul supporto iso- per le bobine L2-L4; per la bobina L6 occorre-
lante e il fissaggio di questo sulla basetta del circuito ranno 4 spire. Le bobine L1-L2-L3-LA verranno
stampato. avvolte su supporto isolante del diametro di 9
mm., munito di nucleo di ferrite. Per le bobine
L5-L6 servirá un supporto isolante di diametro

824
interno di 8 mm., munito di nucleo di ferrite. liamperometro usa to; per un rnilliamperometro
Facciamo notare che il numero di spire relativo da 500 A - fondo scala la resistenza R7 assu-
alla bobina L6 e soltanto indicativo, perché es- me il valore di 6.200 ohm.
so dovra essere ritoccato in sede di messa a pun- La sonda AF ausiliaria dovrá essere udlizzata in
to finale del trasmettitore, cosí da ottenere il mas- abbinamento con un normale tester commutato
simo trasferimento di potenza sull'antenna. sulla portata voltmetrica.
Un punto molto importante, su! quale richiamia- Le operazioni di taratura del trasmettitore si ef-
mo l'attenzione del lettore, e quello del lato fettuano interrompendo i collegamenti sulle bo-
« freddo » delle bobine. bine L2-L4 e collegando, in sostituzione, la
sonda ausiliaria.
II lato freddo degli avvolgimenti secondari L2-
Quando la sonda AF e collegata sui terminali del-
L4-L6 dovra essere collegato con la massa del
la bobina L2, si regola il nucleo della bobina L1
circuito (linea negativa del circuito di alimenta-
zione). II lato freddo degli avvolgimenti primari
Ll-L3-L5 dovra essere collegato con il circuito
di alimentazione positiva, cioe verso R3-R4-R5.
Il mancato rispetto di questa regola puó deter-
minare un mancato funzionamento del trasmet-
titore.
LATO DG
CALDO

TARATURA +
Prima di iniziare la taratura del trasmettitore, si 56n0 5KPF TESTER
IN VOLT
dovrá costruire la sonda di alta frequenza ripor-
tata in figura 6. Poi si collega con il trasmettitore
un alimentatore a 12 V, interponendo in serie una
resistenza di limitazione di corrente da 2 ohm LATO
5 W, cosi come indicato nello schema di tara- MSS
tura riportato in figura 7. La resistenza da 2 ohm
permette di salvaguardare l'alimentatore in caso
di sovraccarico o cortocircuito.
Fig. 6- Per tarare il trasmettitore CW e necessaria una
Su! circuito del trasmettitore si dovra anche col- sonda AF ausiliaria di cui riportiamo, in questo dise-
legare il tasto telegrafico e, in sostituzione dell'an- gno, lo schema elettrico. La sonda comprende anche
tenna, un carico fittizio, allo scopo di evitare le una resistenza di carico da 56 ohm. 1 conduttori con-
radiotrasmissioni, almeno per il periodo in cui trassegnati con le diciture LATO CALDO e LATO
MASSA debbono essere collegati con gli analoghi
ci si sta preparando per sostenere l'esame di ra-
punti delle bobine (figura 5).
dioamatore.
Coloro che volessero evitare il carico fittizio po-
tranno, molto piu semplicemente, ripiegare sulla
lampadina da 6 V- W, che fungera allo stes-
so tempo da elemento di carico e da indicatore
ottico della potenza d'uscita. E' ovvio che la lam-
padina dovrá essere inserita sulla presa d'antenna. sino ad ottenere la massima indicazione su! qua-
La sonda di alta frequenza e necessaria per ta- drante del tester collegato con la sonda AF. Ruo-
rare lo stadio oscillatore e quello amplificatore tando ulteriormente il nucleo di LI, si noterá il
intermedio (TR 1-TR2); per tarare lo stadio fi- blocco del circuito oscillatore. Quindi, una volta
nale ci si serve della sonda AF giá incorporata raggiunto il massimo valore, si provvedera a ruo-
nello schema del trasmettitore. Poiché questa son- tare in senso inverso, leggermente, il nucleo di
da e collegata soltanto con lo stadio finale (R7- Ll, in modo da ottenere una minore potenza di
D2-C12-mA), e assolutamente necessario costruir- uscita ma una maggiore stabilita e sicurezza di
ne una nuova per la taratura dei primi due sta- funzionamento.
di. La nuova sonda, il cuí schema elettrico e ri- Successivamente si collega la sonda AF sui ter-
portato in figura 6, incorpora anche una resisten- minali della bobina L4, agencio allo stesso mo-
za di carico da 56 ohm; quella montata su! tra- do di L2, cioe facendo ruotare il nucleo di L3
smettitore prevede la resistenza di carico R1 il in modo da ottenere la massima potenza d'usci-
cui valore deve essere adattato al tipo di mil- ta (questa volta non si dovrá tornare indietro!).

825
2n. 5W

LAMP.
A\LIM. 12V TX 6V 1W
6

6 3

TAS$T0

La taratura dello stadio finale si raggiunge uti- Con il metodo fonico il normale alfabeto Morse
lizzando la sonda incorporata ne! trasmettitore, viene interpretato cosi :
cioé facendo ruotare il nucleo di L5 in modo
da ottenere la massima indicazione su! milliam-
A = di daa
perometro. B = daa di di di
Volendo sfruttare al massimo le prestazioni del
c daa di daa di
trasmettitore, si potra intervenire sul numero di
D = daa di di
E di
spire della bobina L6, cosi come e stato detto in di di daa di
F
sede di elencazione dei dati costruttivi delle bo- daa daa di
G
bine. Variando il numero delle spire di L6 si di di di di
potra raggiungere un ulteriore aumento di poten-
H
I di di
za d'uscita per mezzo di un ultimo avvitamento di daa daa daa
o svitamento del nucleo della bobina L5. J daa di daa
K
A questo punto il trasmettitore puó considerarsi L = di daa di di
tarato. Per farlo funzionare bastera togliere la\re- M = daa daa
sistenza di limitazione collegata in serie e N = daa di
l'alimentatore (figura 7), collegare un'antenn o = daa daa daa
vera o un'antenna fittizia sull'apposita presa ed p di daa daa di
inviare nell'etere i propri messaggi. E' ovvio che daa daa di daa
Q
S1 dovrá risultare commutato sulla posizione TX. R di daa di
Con S1 commutato in posizione RX, la stazione di s di di di
ascolto e pronta per ricevere, purché sulla boceo- T daa
la contrassegnata con la sigla RX ( es trema de- u di di daa
stra dello schema di figura 1) venga inserita, tra- V di di di daa
mite cavetto, la presa d'antenna del ricevitore. w di daa daa
X daa di di daa
y daa di daa daa
IL CODICE MORSE z daa daa di di
1 di daa daa daa daa
Per conseguire la patente di radioamatore, oc- 2 di di daa daa daa
corre necessariamente conoscere il codice Morse 3 di di di daa daa
ed occorre quindi una buona preparazione pra- 4 di di di di daa
tica. Attualmente a tutti i candidati viene consi- 5 di di di di di
gliato un particolare metodo didattico, chiama- 6 daa di di di di
to metodo fonico, che consiste nell'associare ad 7 daa daa di di di
ogni lettera un suono. Il punto viene interpreta- 8 daa daa daa di di
to con il suono « di », la linea con il suono « daa » 9 daa daa daa daa di
(la doppia a serve ad allungare il suono). o daa daa daa daa daa

826
Durante l'esercizio pratico occorre tener pre-
sente che il suono corrispondente ad una linea
deve durare tanto quanto quello relativo a tre
punti; l'intervallo di tempo tra i punti e le
Fig. 7 - Questo semplice schema, di tipo a linee di una stessa lettera deve durare quanto
blocchi, interpreta il sistema di taratura del
trasmettitore. La resistenza di limitazione di
un punto, mentre l'intervallo tra le varíe lettere
corrente (2 ohm- 5 W) tutela l'integrita del- <leve superare quello di una linea.
l'alimentatore e del trasmettitore in caso di Nell'iniziare lo studio del codice Morse, consiglia-
sovraccarichi o cortocircuiti. La lampada da mo di mandare a memoria, in un primo tempo,
6 V - 1 W funge da carico fittizio e sostituisce
l'antenna trasmittente. 11 lettore dovra tener
le lettere piu semplici, in un secondo tempo
ben presente che, durante la fase di taratura quelle piü complicate e, per ultimi, i numeri.
del trasmettitore, l'oscillatore funziona soltan- Soltanto con questo sistema, dopo un tempo
to se il tasto telegrafico rimane premuto. relativamente breve di esercizio continuato, l'a-
spirante radioamatore potra ritenersi pronto per
sostenere l'esame.

r i "- «
. 3
- TORE TUTTOFARE
g e g

AS21
in scatola di montaggio a L. 3.750

II kit permette di realizza-


re un modulo elettronico u-
tilissimo, da adattarsi alle
seguenti funzioni:

Amplificatore BF Caratteristiche elettriche del modulo


Sirena elettronica Tensione tipica di lavoro: 9 V
Aliarme elettronico
Consumo di corrente: 80 + 100 mA
Oscillatore BF
(emissione in codice mor- Potenza d'uscita: 0,3 W indistorti
se) lmpedenza d'uscita: 8 ohm

827
IL
TESTER
ELETTROCHIMICO

per
il controllo
periodico
della batteria
dell'auto

828
CON QUESTO SEMPLICE APPARATO SI POSSONO EFFETTUARE DUE
DIVERSI TIPI DI MISURA DI TENSIONE DELLA BATTERIA DELL'AUTO:
QUELLO GLOBALE DELLA TENSIONE COMPLESSIVA E QUELLO PARTI-
COLARE DELLA TENSIONE DI OGNI ELEMENTO DELL'ACCUMULATORE.

L'automobilista scrupoloso provvede sempre a gli elementi che compongono l'accumulatore. Nel
controllare il livello dell'acqua distillata sopra le primo caso, ovviamente, l'apparecchio funge da
piastre dellaccumulatore. E quando l'accensio- voltmetro a scala dilatata, ne! secondo caso si
ne del moto re diviene diffcol tosa, a llora provvede ha la possibilitá di controllare lo stato di salute
alla ricarica della batteria. di ciascun elemento.
Ma quando non si riesce ad avviare il motore, la La semplicita realizzativa del nostro apparato e
ricarica della batteria puó risultare un ... farmaco tale da consigliarne la costruzione anche ai prin-
assai poco effcace che, tutt'al piü, puó prolunga- cipianti e a tutti coloro che vogliono effettiva-
re di poco la vita dell'accumulatore. E' come se mente tenere sotto controllo la batteria della loro
si volesse riportare in vita un moribondo con po- auto.
che boccate di ossigeno.
Per una corretta conservazione della batteria,
perché essa sia sempre efciente, per allungarne CIRCUITO ELETTRICO
la durata ne! tempo, ogni buon automobilista sa
che la ricarica deve essere effettuata di quando in
Analizziamo lo schema elettrico del tester elettro-
quando, ogni volta che, dopo un preciso control-
chimico riportato in figura 1.
lo, ci si accorge di una lieve diminuzione della
capacita elettrica. Ma il preciso controllo della Come si puó notare, il circuito e composto da
batteria non puo essere effettuato con un comu- pochi elementi, tutti di facile reperibilitá com-
ne tester. Perché occorre uno strumento partico- merciale e di basso costo.
lare, che noi ora presenteremo e che abbiamo Le indicazioni relative alla efficienza dell'accu-
denominato. « Il tester elettrochimico ». mulatore sono offerte da uno strumento misu-
Con il nostro strumento ogni automobilista sará ratore di corrente (milliamperometro) da 1 mA
in grado di tenere sotto controllo periodico la fondo-scala.
propria batteria, in modo da prevenire o, alme- Il milliamperometro, volendo economizzare an-
no, prevedere eventuali anomalie di funzionamen- cor piü sulla spesa complessiva, potra essere so-
to. Il nostro strumento, in particolare, svolge due stituito con un normale tester.
singole funzioni: quella del controllo globale della Il deviatore S l permette di selezionare i due
batteria e quella del controllo elettrochimico de- diversi metodi di applicazione dell'apparato:

829
Pl LA 1,5V
R3

S1

@ oz
_J
$
T R2
+
z
::)
a

@ ±. mA
p

Fig. 1 - 11 !ommutatore S1 permette di utilizzare il cir-


cuito del ster elettrochimico nelle due possibili po-
sizioni di controllo delle tensioni della batteria. La
posizione Indicata nello schema e quella da adottarsi
nel caso di misura di un singolo elemento dell'accu-
mulatore; commutando S1 verso il diodo zener DZ
e possibile controllare invece la tensione complessiva
della batteria.

COMPONEN TI

R1
R2
R3
=
=
=
470 ohm - 2 W
2.700 ohm - ½ W
5.000 ohm (trimmer potenziometrico)
)
Fig. 2 - Il cablaggio del tester elettrochimico puó es-
R4 = 5.000 ohm (trimmer potenziometrico) sere realizzato nel modo che ognuno pub ritenere mi-
DZ = diodo zener (10 V ± 5%) gliore, perché non sussistono elementi di imposizione
particolare nella distribuzione dei componenti o nella
mA = milliamperometro (1 mA fondo-scala)
misura dei conduttori. 11 milliamperometro puo essere
pila = 1,5 V sostituito, per ragioni di economía, con un comune
S1 = commutatore (1 via - 2 posizioni) tester.

830
quello del controllo dei singoli elementi e quel- Concludiamo dicendo che, mentre lo strumento
lo dell'esame globale della batteria. indica valori di tensione compresi fra O e 5 V,
II controllo globale si effettua commutando S1 la tensione misurata esternamente varia fra 10 e
nella posizione in cui viene inserito il diodo 15 V. E' evidente che in questo modo si ottie-
zener DZ, il cui valore di tensione e di 10 V. ne una estensione della scala di 3 volte, che per-
Sui terminali della resistenza R1 si genera una mette letture piü agevoli e piu precise di quelle
caduta di tensione di valore parí alla differeriza effettuate con un normale strumento di misura
fra la tensione effettiva dell'accumulatore e quel- con scala compresa fra O e 15 V, perché la let-
la típica dello zener. II valore di inizio-scala del- tura si effettuerebbe soltanto sull'ultima parte
lo strumento indicatore assume quindi l'indica- della scala.
zione di 10 V, mentre con un accumulatore su- Ricordiamo infine che un accumulatore, a fine
percarico a 15 V, sullo strumento si avra una carica, presenta una tensione di 2,6 V circa per
segnalazione a fondo-scala pari ad un valore di ogni elemento; questo valore di tensione scende,
tensione di soli 5 V (15- 10 = 5 V). dopo un breve tempo e sotto carico, a 2-2,2 V.
Se questo valore scende al di sotto di 1,8 V, la bat-
teria deve considerarsi scarica.
L'accumulatore deve invece considerarsi carico
quando la sua tensione e compresa fra 13,2 e 12
V. Si trova in fase di scarica quando la tensio-
ne risulta compresa fra 12 e 10,8 V. La batteria
risulta completamente scarica al di sotto del va-
lore di 10,8 V.
o o

MISURA DELLA TENSIONE

La misura della tensione della batteria, tramite


il nostro apparato, deve essere effettuata dopo un
certo periodo di quiete, cioé non subito dopo
+ aver spento il motore dell'auto. Perché la cari-
G @)/) ASETTA ca ricevuta dalla dinamo o dall'alternatore po-
ISOLANTE trebbe alterare la misura ottenuta subito dopo
_,
9)} !'arresto del motore.
E' inoltre importante che, durante la misura del-
la tensione, la batteria rimanga sotto carico,
accendendo, ad esempio, le luci di posizione del-
R4 l'auto. La misura della tensione di una batte-
ria a circuito aperto, cioé senza carico, non ha
senso, perché si otterrebbe in ogni caso una indi-
cazione di batteria perfettamente efficiente; tale
indicazione potrebbe essere smentita non appe-
na la batteria eroga corrente.

CONTROLLO DEI SINGOLI ELEMENTI

II controllo globale della batteria non e sufficien-


te per conoscere le condizioni elettriche precise
di ogni singolo elemento. La misura di 12 V, ad
o o esempio, potrebbe significare che 5 elementi so-
no carichi a 2,06 V, mentre il sesto elemento e
80CCOLE PER carico a 1,7 V, cioé fuori uso. Per sapere quindi
PU NTALI se tutti i sei elementi sono carichi a 2 V, occor-
re fare il controllo di ogni singolo elemento. E
ne! nostro tester elettrochimico e previsto anche
questo sistema di controllo della batteria.
II commutatore S1 deve trovarsi esattamente nel-

831
CUFFIA la posizione indicata nello schema elettrico di fi-
gura l, cioe con la pila a 1.5 V inserita nel cir-
MONO-STEREO cuito.
Anche in questa nuova posizione circuitale il
funzionamento del tester elettrochimico e del
Per ogni esigenza d'ascolto personale e per ogni tutto simile a quello analizzato precedentemente.
tipo di collegamento con amplificatori monofo-
nici, stereofonici, con registratori, ricevitori ra-
L'unica differenza consiste nel fatto che la bat-
dio, giradischi, ecc. teria funziona come un diodo zener da 1,5 V.
Il vantaggio ottenuto con la nuova disposizione
CARATTERISTICHE Viene fornlta con spi- circuitale consiste nella possibilita di ottenere una
notto jack 0 3,5 mm.
e spina jack stereo (la scala espansa tra 1,5 e 2,5 V, assai utile per la
cuffia é predisposta per prova di un singolo elemento.
Gamma di frequenza: l'ascolto monofonico.
30- 13.000 Hz Per l'ascolto stereofo- Come e possibile analizzare un solo elemento
nico, tranciare i! colle-
Sensibilita: 150 dB gamento con lo spi- della batteria se le connessioni tra i vari elementi
notto jack 0 3,5 mm., sono interne?
separare le due coppie
lmpedenza: 8 ohm di conduttori ed ef-
fettuare le esatte sal-
Peso: 170 gr. dature a stagno con la
spina jack stereo). LE SONDE ELETTROCHIMICHE

II problema si risolve facilmente con luso di son-


de elettrochimiche, che dovranno essere diretta-
mente costruite da! lettore, tenendo sott'occhio
il piano costruttivo riportato in figura 3.
La realizzazione pratica della sonda si effettua
dentro due contenitori di penne a sfera, dalle
quali sara stato eliminato il « refl »»; le sonde
devono essere due: una per il morsetto positi-
vo e l'altra per il morsetto negativo del tester
elettrochimico.
Utilizzando dunque il solo tubetto esterno della
penna a sfera, si avvolgeranno, su una delle due
estremita e nel modo indicato in figura 3, 12
spire di filo di stagno in tubetto, di quello nor-
malmente usato per le saldature dei componenti
elettronici. L'avvolgimento <leve risultare distan-
ziato di 5 mm. dalla fine del tubetto della pen-
L. 6.500 na. E' ovvio che le spire dovranno risultare com-
patte ed avvolte in modo <la non sciogliersi fa-
cilmente, allo scopo di evitare cortocircuiti ac-
ADATTATORE - cidentali delle piastre dell'accumulatore quando
la sonda viene immessa nella soluzione elettroli-
PER CUFFIE STEREO tica della batteria.
I] flo di stagno verra saldato ad un flo di rame
Piccolo apparecchlo che con-
sente il collegamento di una flessibile che scorre internamente alla penna e fa
o due cuffle stereo con tutti
1 complessi stereolonici. La
capo ad uno spinotto necessario per il collega-
commutazione altoparlanti-cuf- mento con la presa, positiva o negativa del te-
fia e immediata, tramite inter-
ruttore a slitta, senza dover ster elettrochimico.
intervenire sui collegamenti.
L'apparecchio si inserisce nel
Ripetiamo ancora: si dovranno costruire due
collegamento Ira uscita del- sonde identiche, una per il morsetto positivo e
l'amplificatore e altoparlanti.
l'altra per il morsetto negativo del tester elet-
trochimico.
L. 4.800 L'uso delle sonde e oltremodo semplice: esse ver-
ranno immerse contemporaneamente ne! liquido
di due elementi vicini. Il valore della tensione
misurata dovrá essere superiore a 1,8 V.
Anche per questo tipo di misura valgono le re-
gole prima cítate: batteria a riposo collegata con

832
mento indicatore per il tester elettrochimico e da
strumento di paragone.
SIGNO
Per la taratura della scala nella gamma 10 V -
15 V, occorrerá collegare lo strumento di para-
gone, oppure, provvisoriamente, il tester, sui
7--- terminali della resistenza Rl, regolando lalimen-
tazione in modo da ottenere una indicazione di
5 V. Successivamente, senza variare la tensione
di alimentazione, che dovra essere di tipo sta-
bilizzato, si provvedera a regolare la resistenza
Fig. 3- Per effettuare la misura della tensione di ogni R4 in modo da costringere !'indice dello stru-
singolo elemento dell'accumulatore, si dovranno co- mento ad una deviazione completa a fondo-scala
struire due sonde uguali, prendendo spunto dal dise- (lo strumento dovra essere commutato sulla por-
gno qui riportato, in cui si suggerisce l'uso del con- tata di 1 mA fondo-scala).
tenitore di una penna a sfera. Su una delle due estre-
mita sono avvolte, in forma compatta, 12 spire di filo Per regolare la portata 1,5-2,5 V bastera ap-
di stagno in tubetto. Lo spinotto deve essere colle- plicare ai puntali del nostro apparato una ten-
gato con una delle due boccole del tester elettrochi- sione di 2,5 V e manovrare R3 in modo da co-
mico. stringere !'indice del milliamperometro ad una
deviazione completa a fondo-scala.
Dopo tali operazioni il tester elettrochimico po-
trá considerarsi tarato e in grado di offrire pre-
stazioni piü che soddisfacenti e, soprattutto, uti-
un canco. li per diagnosticare lo stato di salute dell'accu-
Si tenga presente che, durante la misura della mulatore della propria auto.
tensione di due elementi attigui per mezzo delle
sonde, occorrera agitare leggermente la soluzione
elettrolitica con la sonda stessa, allo scopo di e-
vitare fenomeni di polarizzazione chimica che
falserebbero le misure. A prova ultimata le son-
de verranno abbondantemente risciacquate sotto
l'acqua corrente, allo scopo di scongiurare feno- IMPORTANTE
meni di corrosione dovuti alla soluzione acida del-
• l'elettrolita.
PER GLI ABBONATI

COSTRUZIONE DEL TESTEA


1 Signori Abbonati che
ci comunicano il loro
La costruzione del tester elettrochimico e mol-
to semplice. In figura 2 suggeriamo un esempio

Cambia mento
di realizzazione, avvertendo il lettore che qualsia-
si altro tipo di cablaggio andrá ugualmente be-
ne, perché non esistono elementi critici e la lun-
ghezza dei collegamenti non assurnc alcuna im-
portanza nei confronti del funzionamento del-
l'apparato. L'unica cosa importante e che il dio-
do zener sia esattamente da 1O V ± 5%.
d'indirizzo
sono pregati di segnalarci, as-
TARATURA DEL TESTEA
sieme al preciso nuovo indiriz-
La taratura della scala del milliamperometro, op- zo, anche quello vecchio con cui
pure l'adattamento della scala del tester alle hanno finora ricevuto la Rivi-
nuove esigenze di lettura, dovranno essere ef- sta, scrivendo, possibilmente,
fettuate per mezzo di un alimentatore variabile in stampatello.
ed eventualmente di uno strumento abbastanza
preciso, qualora non si utilizzi un tester giá ta-
rato che potra servire, alternativamente, da stru-

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834
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Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilita su eventuali contesta-
zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicita
del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
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lmpedenza entrata E2 superlore a 1 megaohm
Sens!bilitá entrata Et 100 mV per 45 W
Senslbllita entrata E2 1 V per 45 W
Controllo toni atten. - 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione int. al 2% a 40 W
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+ 4 diodl al silicio
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ficatore di potenza, appositamente concepito dotto nella foto. Per il suo com-
per l'accoppiamento con la chítarra elettrica,
e dotato di due entrate ed e quíndi adattabile pletamento il lettore dovra pro-
a molte altre sorgenti di segnali BF, cosl da curarsi, per proprio conto, gli al-
rendere l'apparato utilissimo per gll usi piu
svariati. toparlanti e il contenitore.
lI kit e comprensivo di tutti gli elementi necessari per la realiz
zazione del/amplificatore riprodotto nella foto, Per il suo com-
pletamento Il lettore dovrá procurarsi, per proprio conto, gli
altoparlantie il contenitore

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CONSULEN'TE
TUTTO
PBB VOi
Tutti i lettori di ELETTRONICA PRATICA. abbonati o no, possono
usufruire del nostro servizio di consulenza, rivolgendoci quesiti
tecnici inerenti i vari progetti presentati sulla Rivista. Da parte no-
stra saremo ben lieti di rispondere a tutti, senza distinzione alcuna,
pubblicamente, su queste pagine, oppure, a richiesta, privatamen-
te, tramite lettera. Per rimborso spese postali e di segreteria si
prega aggiungere alla domanda l'importo di L. 800 (abbonati L.
600) in francobolli.

Le leghe di stagno si definiscono con due numeri di cuí il primo rap-


presenta il contenuto percentuale di stagno, il
Sono un principiante di elettronica e un vostro secando quello del piombo. Varia inoltre la com-
affezionato lettore. Vorrei porvi una domanda di posizione chimica del disossidante che costitui-
natura tecnologica, vorrei cioe sapere se lo sta- sce l'anima del filo, a seconda delle applicazioni.
gno usato da noi principianti, quello a filo con- U na saldatura 60/40 con anima disossidante « i-
tenente all'interno la pasta disossidante e rap- nerte » (cioe non corrosiva) e particolarmente in-
presentato da stagno puro oppure da una lega. dicata per l'elettronica in quanto l'alto tenore di
Ancora una domanda: quando si compera que- stagno permette saldature a bassa temperatura
sto tipo di stagno, capita spesso di vederlo defi- (190ºC circa), rapidamente e facilmente, mentre
nito dalla casa costruttrice con due numeri. Che il disossidante non corrosivo rende la giunzione
cosa significano questi numeri? affidabile, senza provocare « degradazioni» mo-
ZOCCHI SALVATORE lecolari dei metalli nel tempo .
Verona

1l materiale d'apporto, impiegato nella saldatu-


ra a stagno, e costituito da una lega di stagno e
piombo, normalmente sotto f arma di filo del dia-
metro di 1-2 mm. e cavo per tutta la sua lun-
•••
La gara dei pulsanti

ghezza. L'interno del filo e riempito di una so- Per rendere piu interessanti certe festicciole fra
stanza che, a caldo, cola con lo stagno e reagi- amici, vorrei realizzare un dispositivo simile a
scc chimícamente sulle superfici da saldare, di- quelli abbondantemente utilizzati in questi ulti-
sossidandole. Quasi tutti i metalli a contatto del- mi tempi in talune trasmissioni TV nelle quali,
l'aria si rico prono infatti di un velo di ossido, per per mezzo di pulsanti, si provoca l'accensione del-
cui lo stagno non riuscirebbe a «legare » se lor- la lampadina corrispondente al concorrente che
sido non venisse asportato, sia meccanicamente, per primo esercita la pressione su! pulsante stes-
tramite lime, carta vetro, ecc., sia chimicamente. so. E' ovvio che contemporaneamente dovrebbe
La percentuale o il «tenore » di stagno possono disinserirsi il circuito di accensione della lampa-
variare, ed e per questo che le leghe di stagno da dell'altro concorrente. E' possibile ottenere

843
lampada LPI a causa della corrente di base che
attraversa la lampada LP2 e la resistenza R1. Se
il secondo concorrente preme il pulsante P2 an-
che un solo attimo dopo, la lampada LP2 non
si accende, perché nessuna corrente puó scor-
rere attraverso la base del transistor TR2, dato
che il transistor TRl si trova in saturazione e la
tensione del suo collettore e
di o V circa. I due
transistor sano di tipo 2N1711 ; le due resistenze
sano entrambe da 2.200 ohm; le due lampadine
sano da 6 V- 50 mA .

•••
Caricabatterie al Ni-Cd

Mi capita spesso di dover ricavare accumulatori


al Ni-Cd da 12 V-0,5-2Ah. Potreste indicarmi
un progetto semplice ed efficiente, in grado di
mantenere ad un valore costante la corrente di
ció senza ricorrere alla composizione di circuiti ca rica?
oltremodo complessi? FRANCO SFOLDI
F AGGIOTTO FRANCESCO Vitefbo
Forli
Le consigliamo di realizzare il progetto del ge-
e
La nostra rispos ta aff ermativa e lo dimostra ab- neratore di corrente presentato a pagina 442 del
bondantemente lo schema qui riportato. Come fascicolo di giugno di quest'anno. Al'uscita del
puó notare si tratta di un circuito estremamente circuito lei dovrá collegare, in parallelo, un vol-
semplice, che presenta l'unico svantaggio di do- tmetro in grado di segnalare l'avvenuta carica
ver mantenere premuto il pulsante se si vuole dell'accumulatore. Per rendere automatico il pro-
che la lampada corrispondente rimanga acceso. cedimento, bastera porre, in parallelo con l'u-
Il funzionamento del circuito e
intuitivo; se ad scita, un diodo zener di tensione pari a quella di
esempio viene premuto per primo il pulsante PI, fine-carica, in modo che, una volta raggiunto tale
il transistor TRI diviene saturo e accende la valore di tensione, la corrente di carica possa in-

Chi comincia soltanto ora a


muovere i primi passi nel mon-
PREZZO E ALLA
RTATA DI TUTTI! ■
L 2 500 ■
do dell'elettronica pratica, non
puó sottoporsi a spese eccessi-
ve per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essenzialmente dilet-
tantistico. 11 saldatore del principiante, dunque, deve essere economico, robusto e versatile, cosi come lo é
quello qui raffigurato. La sua potenza e di 50 W e l'alimentazione e quella normale di rete-luce di 220 V.

844
teressare il solo diodo zener, senza sovraccarica- rienza aumenta, si puo riuscire a colmare questa
re l'accumulatore. La potenza dello zener dovrá !acuna. Ma se voi pubblicaste l'interpretazione di
essere ovviamente calcolata applicando la se- questo particolare codice, sono certo che i tem-
guente formula: W = V z x I ca rica . pi di maturazione di un CB risulterebbero assai
piü brevi.
UN LETTORE

IL CODICE Q
••• La sua richiesta e
Milano

risultata contemporanea a
quanto pubblicato in coda alla rubrica « Le pa-
gine del CB» di questo mese. Come avrd potu-
Da qualche tempo sono entrato a far parte del to otare, abbiamo provveduto alla pubblicazio-
mondo dei CB in qualitá di ascoltatore. Pur- ne sia « dell'alfabeto » utile per lo spelling del
troppo ho notato che in questo particolare traf- nominativo della propria stazione, o di altri mes-
fco delle ricetrasmissioni dilettantistiche si fa saggi, quando si viene mal ricevuti dal corris pon-
abbondantemente uso di espressioni in codice, dente, sía del codice «Q » completo che viene
delle quali non conosco il significato. E' ovvio che usato non soltanto da tutti i CE ma anche dai
col passare del tempo, mano a mano che l'espe- radioamatori.

' i

MODULO EP 0139
PER
ANTIFURTO ELETTRONICO PER AUTO
CON ESSO POTRETE REALIZZARE:

1) antifurto per auto

2) lampeggiatore di emergenza ad una


lampada

3) lampeggiatore di emergenza a due


lampade

4) pilotaggio di carichi elettrici di una


certa potenza

La realizzazione di questo modulo elettronico ga-


rantisce il doppio vantaggio del sicuro funziona-
mento e dell'immediata disponibilita nel... magaz-
zino dello sperimentatore dilettante.
L 7.500

845
Alta tensione senza trasformatore Talvolta, purtroppo, non riesco a realizzare i cir-
cuiti risonanti, per i quali mi affido qualche volta
Pur vivendo in piena era di integrati e transistor, all'esperienza e qualche volta ai dati dedotti da
io rappresento i lettori della vecchia guardia, certe tabelle. Esiste un sistema semplice, non certo
quelli che si dilettano ancora con le realizzazio- quello del dip-grid-meter, di realizzazione delle
ni a valvole. La domanda che vi pongo verte bobine con il solo uso di un vecchio generatore
ovviamente su tale argomento. Attualmente le dif- di alta frequenza a valvole in mio possesso?
ficoltá di approvvigionamento di materiali ra- LAMPIGNANO DOMENICO
dioelettrici per i circuiti con tubi elettronici si Cerignola

Con un generatore di alta frequenza, anche di


vecchio tipo, a valvole, il problema della realiz-
zazione sperimentale delle bobine risulta notevol-
1
mente semplificato. Basta infatti montare un
circuito « test », come quello qui riportato, per
RI contrallar e la risonanza di una bobina. N el no-
+ PRESA
250 VCC
stro caso si agisce sul condensatore variable C2,
R2 oppure sul nucleo della bobina sperimentale Ll,
f acendo in modo che l'indice del microampero-
metro µA subisca la massima deviazione; even-
tualmente si provvederd a collegare, in serie con
il microamperometro, una resistenza limitatrice,

sono estese al settore dei trasformatori per !'alta


tensione anodica; per esempio alla tensione di c1 DG
250 V. Come si puó ovviare a tale inconvenien-
te?
COLOMBO MAURIZIO
Cremona
ENTR
F C3
Un sistema semplice ed economico per alimenta-
re i circuiti anodici degli apparati a valvole e A
quello di prelevare direttamente la tensione dalla
rete-luce, provvedendo all'isolamento elettrico di
tutti quei punti del circuito che possono venire
casualmente a contatto con il carpo dell'operato-
re. Il circuito qui presentato permette di ottene- se il segnale di alta frequenza dovesse risultare
re in uscita, la tensione continua di 250 V ce con di ampiezza eccessiva. Una volta individuata la
un assorbimento di corrente di 0,3 A circa. Ser- massima deviazione dell'indice dello strumento,
vendosi di circuiti duplicatori o, comunque, mol- si potranno ottenere i dati della bobina L1 e del
tiplicatori di tensione, si possono ottenere ten- condensatore variable C2 necessari per l' accor-
sioni continue di valore superiore al migliaio di do alla frequenza desiderata. COMPONENTI:
V. COMPONENTI: Rl = 10 ohm - 2 W; R2 C1 = 10-50 pF; C2 = 10-350 pF; DG = diodo
= 100.000 ohm - 2 W;CI = 100 uF - 350 VI al germanio di qualsiasi tipo; A = microampe-
(elettrolitico); D1 = diodo al silicio di tipo BY rometro da 50 A fondo-scala; C3 = 1.000 pF.
127.

• •• •••
Un'anticipazione sul nostro programma
Realizzazione sperimentale delle bobine
Sono rimasto deluso a causa della risposta data
Sono un vostro affezionato lettore dedito, in mo- alla mia richiesta di acquisto del kit, abbondan-
do particolare, ai montaggi di apparati radio- temente pubblicizzato fino a poco tempo fa, del
riceventi. Mo,to spesso, quando costruisco un ricevitore per onde medie a due valvole. Infat-
progetto, cerco di personalizzare il piü possibile ti mi scrivete che quella scatola di montaggio non
l'apparato apportando delle modifiche al circuito. viene piü venduta dalla vostra Organizzazione.

846
Quali sono i motivi per cui avete eliminato un tore a valvole puo essere soppressa. M a non e
progetto cosi interessante? Le valvole elettroni- possibile continuare per molto tempo con la pub-
che non rappresentano tuttora un valido stru- blicita di uno stesso progetto che, col passare
mento didattico per chi vuole istruirsi a fondo del tempo, invecchia e non viene pi accettato
nella radiotecnica? dal grosso pubblico. Possiamo dunque anticipar-
DARIO FRANCISCI le una notizia relativa al nostro programma tecni-
Potenza co-editoriale: quanto prima, con tutta probabi-
lita, nel prossimo mese di dicembre, verra pre-
La valvola elettronica, come lei giustamente dice, sentata una nuova scatola di montaggio di ri-
non puo essere eliminata in una didattica seria cevitore radio a due valvole con circuito stam pa-
e completa della radiotecnica. E per questo mo- to. Siamo certi che si tratterá di un kit molto
tivo nep pure la scatola di montaggio del rice vi- interessante, attuale ed economco.

FOTOCOMANDO
PER:
e interruttore crepuscolare

e conteggio di oggetti
o persone

e antifurto

e apertura automatica del


garage

e lampeggiatore

e tutti i comandi a distanza

in scatola di montaggio a L. 9.700


Con questa scatola di montaggio offriamo ai lettori la possibilita di realizzare
rapidamente senza alcun problema di reperibilita di materiali, un efficiente fo-
tocomando adatto a tutte le applicazioni di comandi a distanza.

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847
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IN SCATOLA DI MONTAGGIO
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USCITA: 6 - 12 Vcc - 4A
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laboratorio di grandi dimen-
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ANALIZZATORE prestazioni particolarmente
elevate, grazie alla scelta dei
DI LABORATORIO uoi componeni, la sua ese-
MOD. R.P. 12/T.L. cuzione impeccabile e la
semplicita del suo impiego
e al suo costo limítate, che
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dei tecnici piú qualificati.
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mod. AM/FM/30

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Questo generatore, data la
sua larga banda di !requen-
za consente con molta la-
cil ita l'alllneamento di tute
le apparecchiature operanti
in onde medie, onde lunghe,
onde corte, ed in tutta la
gamma di VHF. 11 quadrante
delle frequenze e di grand!
dlmensioni che consente una
facile lettura.
Dimensioni: 250x170x90 mm

ANALIZZATORE
mod. R.P. 20 KN
(sensibilita 20.000
ohm/volt)

18.200

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE

0,1 1 5 10 50 100 200 500 1000 GMMME


RINGES
A I B I C / D
1□0+400Kc 400+1200Kc 1,1 + 3,8Mcj 3,5+12Mc
50y4 5004 5 50 500 5000
0,5 GAMME
5 25 50 250 500 1000 E ' G
RIKGES 12+4011c 40+130Mc 80+260Mc
2,5 25 250 2500
1/0-+10x/ 110 /0+100±/ 110/0+1M/ 1 /0+10M
1ll/ 0+10M/11\/ 0-+-100M
ti/0+50~ 110k/0-500k Grande stumemto dalle pic-
0i dimensioni, realizzato
Ballisticf @Mm1l00/0+-200F /0hmlk/0:20F completamente su circuito
1/0+ 50/ 110/0+-500/100/0+5000 stampato. Assenza totale di
commutatori rotantl e quindi
-10+22 di falsi contatti dovuti al la
usura e a guasti meccanici.
0,5 5 25 50 250 500 1000 Jack di contatto di conce-
zione completamente nueva.
Munito di dispositivo di pro-
tezione.
Dimensioni • 140x90x35 mm
ICROTRASMETTITDRE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadarlo, capterá...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATDLA
DI
MONTAGGID . 6.80
L'emissione e in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
1T sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
~ chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput e di 0,5 mW. La sensibilitá e re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e iontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimita del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
RIVISTA MENSILE PER GLI APPASSIONATI
DI ELETTRONICA - RADIO -TELEVISIONE
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per localizzare velocemnente i guasti nei radioricevitori, amplticatori, fono-
valigie. autoradio. televisori.

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12r '2 mm
)
Armoniche fino a 50 Me ?eso 40 grs.
Tensione massima
Uscita 10,5 V etf. appllcablle al puntale 500 y
30 V pp. Corrente della ballerla 2 mA

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE


Frequenza 250 Kc Dimenslonl
(L. 7.800) 12 x 160 mm
Armonicne tno a soo Me "$??e massima 40 grs.
Uscita 5 V elf. applicablie al puntale 500 V

VOLTMETRO
EL ETT RONICO
L. 95.000 15 V ett. Corrente della ballerla 50 mA

MOD. R.P. 9/T.R.


A TRANSISTOR
11 Voilmeiro elellronico Mod.
R.P. 9/T.R. complelamenle
transistorizzato con transi-
stor a effello di campo é uno
slrumento di grande impar-
lanza poiché ne' servizi Ra-
dio, TV, FM e BF esso per-
Tutti gli
melte di ollenere una gran- strumenti di
de varieta di misure, tensio-
ni continue e alternat'3, non- misura e di
ché corrente continua, mi-
sure di tensione di uscita, controllo pubbUcizzati in
la R.F .. la BF, misu:e di re- questa pagina possono
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CARATTERISTICHE TECNICHE

V= 05 15 5 25 IDO 1500 30K


mA= 50A 50A 1 5 50 1500
Vr 05 1 5 25 100 1500
X1 xlO xlOO xtk xlOk x IM
Ohm
0-1k 0+10k 0+100k 0+1M 0-10 +-1000M
Pico Pico 4 14 40 140 400 4000
dB -20 +15

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(sensibilita 20.000 ohm/volt)
CARATTERISTICHE TECNICHE

Y= 0,1 1 10 50 200 1000 11 generalore BF. 40 é uno


strumento di alta quaiila per
m- 50A 500uA 5 50 So0 misure nelia gamma di lre-
y 05 5 50 250 1000 quenza da 20 a 200.000 Hz.
Strumenlo che unisce alla 11 circuito impiegato é il
mA u 25 25 250 2500 massima semplicita d'uso un ponle di Wien, mallo sta-
mínimo ingombro. Reailzza-
Ohm= 1l/0-10k 1100/0-1M 1l\/@-1CM bile. Tu1,ta la gamma di fre-
to complelamenle su circui- quenza e coperta in quattro
Ballistic F 0Mm 1 100/0+200F/0hm 1l/0-20yF to stampato. Assenza totale bande riportate su un qua-
di commulatori rolanti e drante ampio di facile /et-
dB -10 + 22 quindi falsi contatti dovuti tura. Sono utilizzabili due
0utput 0,5 5 50 250 1000 ail'usura. Jack di conlallo dittereni rappresentazioni
di concezione completamen- qrafiche dalla forma d'onda.
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CARATTERISTICHE TECNICHE
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FREQUENZA mod. BF. 40
GAMME B e o
RANGES 200 -:- 2 KHz 2+20KHz 20-200KHz
00
DUE NUOVE
SCATOLE
DI MONTAGGIO
A chiusura di questa annata editoriale, presentiamo due
nuove interessantissime scatole di montaggio, piu che
collaudate e, quindi, sicuramente funzionand.: quella di
un ricevitore radio bivalvolare, con reazione di catodo e
ascolto in altoparlante, e quella di un semplice apparato
di pilotaggio di un impianto di luci psichedeliche. La pri-
ma succede al glorioso, ma tecnicamente superato, kit
del ricevitore a due valvole per sole onde medie, la se-
conda costituisce una novita in assoluto per Elettronica
Pratica e vuol significare una pronta e soddisfacente ri-
sposta alle molte richieste pervenuteci, in questi ultimi
tempi, su un argomento di grande attualita e interesse.
Con l'approntamento di questi due nuovi kit siamo certi
di allietare nel migliore dei modi le prossime festivita dei
nostri lettori. Soprattutto di quelli che si stanno prepa-
rando a vivere un periodo di tempo in cui l'intimita e la
serenita sono motivi edificanti. Cioé quando la giustifi-
cazione, la constatazione della regolarita amministrativa,
la ben difficile critica costruttiva e il consolidamento di un
legame affettivo, come e quello che unisce il lettore a tut-
ti coloro che, nell'approntare la rivista, si sono prodigati
e sempre si prodigheranno nel miglior esercizio del pro-
prio dovere, dipendono in massima parte dalla nostra
volonta. Una volonta intesa a rafforzare i vincoli di una
collaborazione che, del resto, molti lettori hanno gia con-
fermato sottoscrivendo un abbonamento annuo. Mentre
altri lo stanno facendo ora o lo faranno in questo periodo
dell'anno. Perché questo e il migliore dei modi per raffor-
zare l'unione e per avvicinarsi meglio alle grandi festivi-
ta, senza alcun turbamento e in clima di letizia che, in
parte, proviene anche dall'attuazione concreta e favore-
vole dei molti progetti suggeriti e proposti da Elettroni-
ca Pratica.
L'ABBONAMIENTO A
ELETTRONCA
PRATIGA
vi da la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che e, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro flanco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualita e sicuro
funzionamento.

VI REGALA
due piastre, con superficie ramata da una parte, di forma ret-
tangolare e dimensioni pari a quelle della Rivista, utilissime per
l'approntamento dei circuiti stampati. lnoltre, un formidabile
modulo amplificatore di bassa frequenza per cinque diverse ap-
plicazioni elettroniche; oppure, a scelta, un saldatore elettrico
da 25 W.

CONSULTATE
nell'interno la pagina in cui Vi proponiamo le tre forme di abbo-
namento, scegliendo quella preferita e da Voi ritenuta piü in-
teressante. E ricordate che « abbonarsi » significa confermare,
in concreto, la validita della nostra « formula ». Sostenere una
Rivista altamente educativa, testimoniando a se stessi e agli
altri la propria passione per l'elettronica.
ELETTRONICA
PRATIGA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 4 - N. 12 - DICEMBRE '75


IN COPERTINA - Presentiamo il prototipo del
ricevitore bivalvolare, ad onda media e corta,
venduto in scatola di montaggio. In esso non ap-
paiono il trasformatore d'uscita, il cordone d'ali-
mentazione e l'altoparlante, che pure sono con-
tenuti nel kit. 11 circuito é di tipo a reazione di
catodo. Costruirlo significa seguire una piacevole
lezione di radiotecnica.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa
TIMEC
RICEVITORE A DLIE VALVOLE 852
ALBAIRATE - MILANO
PEA ONDE MEDIE E CORTE
DIstributore escluslvo por I'E- IN SCATOLA DI MONTAGGIO
talla:
A. & G. Marco - Via Fortez-
za n° 27 - 20126 Milano
tel. 2526 - autorizzazlone LUCI PSICHEDELICHE 864
Trlbunale Cille dl Milano - IN SCATOLA DI MONTAGGIO
N, 74 del 29-2-1972 - pubbli-
cita Inferiore al 25%.
UNA COPIA L. 700 LE PAGINE DEL CB 872
ARRETRATO L. 1.000 ANTENNA PORTATILE D'EMERGENZA
ABBONAMENTO ANNUO (12
numen) PER L'ITALIA L. 7.500 878
ABBONAMENTO ANNUO (12
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numerl) PER L'ESTERO L.
10.000.
MIGLIORIAMO L'EFFETTO STEREO 886
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ZIONE - PUBBLICITA' -
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terarla ed artística sono riser- UN CONSULENTE TUTTO PEA VOi 903
vatl a terminl di Legge per
tutti I Paesi. I manoscrittl, i
disegnl, le fotografíe, anche
se non pubbilcatl, non si re- INDICE DELL'ANNATA 1975 910
stltulscono.
RICEVITORE
A DUE VALVOLE
PER ONDE
MEDIE E CORTE

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
Lire 12.500 senza altoparlante
Lire 13.500 con altoparlante

QUESTO SEMPLICE RICEVITORE E' INSIEME UN BANCO DI PROVA


DELLE ATTITUDINI TECNICHE DEI LETTORI PRINCIPIANTI E UNA PIA-
CEVOLE E COMPLETA LEZIONE TEORICO PRATICA DI RADIOTECNICA.

852
Caratteristiche tecnlche
Tipo di circuito: in reazione di catodo
Estensione gamma onde medie: 400 KHz - 1.600 KHz
Sensibilita onde medie: 100 V con 100 mW in uscita
Estensione gamma onde corte: 4 MHz - 17 MHz
Sensibilitá onde corte: 100 V con 100 mW in uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 V
Tipo di ascolto: in altoparlante

.\"on e possibile aspirare alla qualifica di radio- correre all'eccessívo scrupolo tecníco, cosi come e
tecnico, radiomontatore o radioriparatore, neppu- necessario talvolta con i montaggi transístorizzati.
re in forma dilettantistica, senza aver montato, al- E non v'e nulla di vetusto in tutto ció, perché, pur
meno una volta e con successo, un ricevitore radio essendo la radio a valvole commercíalmente su-
a valvole, alimentato con la tensíone dí rete e a- perata o in fase di estinzione, questa e sempre
datto per lascolto in altoparlante della gamma valida, se non proprio necessaría, per fare scuola.
delle onde medie e di quelle corte. Senza rícorrere al diffcile circuito supereterodina,
TI montaggio dí un radíorícevítore a valvole per- íl progetto dí un rícevitore radío a due valvole,
mette di agíre con un buon margine di sicurezza, in reazíone, puo essere in grado dí percorrere
concedendo all'operatore una certa liberta d'a- tutto lorizzonte della radíotecníca elementare,
• ne con il saldatore di tipo normale, senza rí- dalle funzioni delle resístenze e deí condensatorí

853
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854
Fig. 1- Schema elettrico completo del ricevitore radio a due valvole. Gli avvolgimenti L1-L2 risultano effettua-
ti su un unico supporto rappresentativo della bobina per onde medie; gli avvolgimenti L3-L4 risultano effettuati
su uno stesso supporto rappresentativo della bobina per onde corte. II deviatore S1, di tipo a slitta, permette
di commutare il circuito nella ricezione delle onde medie o in quella d&lle onde corte. Per mezzo del poten-
ziometro R5 si controlla la reazione, cioé si fa in modo di eliminare il fischio e di rendere la ricezione intelleg-
gibile e potente. L'interruttore S2, collegato in serie con uno dei due conduttori di rete-luce risulta in pratica
incorporato con il potenziometro R5. 11 lettore potra osservare che questo disegno risulta delimitato, in massi-
ma parte, da linee tratteggiate. L'interpretazione di queste linee e la seguente: tutti gli elementi disegnati den-
tro il tratteggio vengono montati sulla basetta rettangolare del circuito stampato; gli elementi disegnati al di
fuori delle linee tratteggiate (spina-trasformatore di uscita T2-altoparlante AP) non trovano posto sul circuito
stampato. 1 simboli dei filamenti delle due valvole, disegnati nella parte bassa dei due dischi rappresentativi
di V1-V2, seno riportati anche nel collegamento in parallelo con l'avvolgimento secondario a 6,3 V del trasfor-
matore d'alimentazione T1; come si puó notare, il numero dei piedini corrispondenti ai filamenti e sempre lo
stesso per entrambe le. valvole (3-4). Le diciture NERO-BIANCO-ROSSO, riportate in corrispondenza dei con-
duttori del trasformatore di alimentazione Tt, indicano il colore dei conduttori uscenti dal trasformatore stesso.

----COMPONENTI-----
Condensatori Resistenze
C1 = 470 pF (giallo-viola-marrone) R1 = 2,2 megaohm (rosso-rosso-verde)
C2 = 20 pF R2 = 470 ohm (giallo-viola-marrone)
C3 = 500 pF (condensatore variabile) R3 = 100.000 ohm (marrone-nero-giallo)
C4 = 150 pF R4 == 120.000 ohm (marrone-rosso-giallo)
C5 = 470 pF (giallo-viola-marrone) R5 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C6 = 470 pF (giallo-viola-marrone) R6 = 470.000 ohm (giallo-viola-giallo)
C7 = 100.000 pF (0.1 O) R7 220 ohm - 1 W (rosso-rosso-marro-
C8 = 100.000 pF (0.1 O) ne)
C9 = 50 F - 35 VI (elettrolitic0) R8 1.200 ohm - 1 W (marrone-rosso-ros-
doppio) so)
C10 = 3.300 pF N.B. Nel kit qualche resistenza potra essere so-
C11+C12= 40 4 40 F - 350 VI (elettrolitico stituita con resistenza recante il valore ohmmico
doppio) impresso sull'involucro esterno.
C13 = 3.300 pF Varie
C14 = 3.300 pF V1 valvola 6AU6
N.B. Nel kit taluni condensatori qui citati possono V2 valvola 6AQ5
essere di valore leggermente diverso, senza che D1 = diodo raddrizzatore (BY127 o 1N4007)
il funzionamento del ricevitore subisca alterazio- T1 trasformatore d'alimentazione
i. Per esempio, il condensatore C2 potrebbe es- T2 trasformatore d'uscita
sere da 22 pF, i condensatori C10-C13-C14 po- L1-L2 = bobina per onde medie
trebbero essere da 3.000 pF. E ricordiamo an- L3-L4 = bobina per onde corte
ora che il valore di 100.000 pF puó essere in- S1 = commutatore di gamma
dicato con 0.10/10. S2 = interruttore corrente incorporato con R5

855
c::c:
z
z
w
1-
z
c::c:
w v_
_j
e:( c::c:
0
1- r.
zw
Wt--
>
w

856
Fig. 2 - Piano co stru ttivo del ricevitore a due valvole. pera di riconoscimento dei componenti. Ma le
ll diseg no del circuito stampato , ripo rta to in colore,
resistenze e i condensatori possono anche pre-
deve esse re considera to come se lo si vedesse in
tra sparenza, cioé in controluce per un oss erv ato re che sentarsi in una forma diversa da quella riprodotta
guardi la bas etta retta ngolare dalla parte oppo sta a nelle varie illustrazioni. Ció dipende dalle con-
quella in cui sono riporta te le piste di ra me. Dura nte dizioni di mercato nel momento in cui viene con-
il monta ggio del ricevitore radio si faccla bene atte n-
zio ne al senso di co llegamento del diod o raddrizz ator e
fezionata la scatola di montaggio. I condensatori,
D1, a quello del con den satore elettro litico C9 e a ad esempio, possono essere di tipo diverso: colo-
quelli del condensatore elettrolitico doppio C11-C12. rati con lettura in codice del valore capacitivo,
due conduttori disegnati sulla destra di T1 sono di a disco con valore capacitivo impresso, ecc. Que-
colore blanco; i due conduttori collegati in prossimita
del condensatore C13 sono entrambl di color nero; sta stessa osservazione si estende anche alle re-
quelli a cavallo della resistenza R7 sono di color ros- sistenze. Tuttavia, facendo bene attenzione, non
so. 11 trasfonnatore di uscita T2 e l'altoparlante AP e assolutamente possibile sbagliare, perché la sea-
potranno essere montati su una tavoletta alla quale si tola di montaggio e confezionata in modo da non
attribuiscano le funzioni di pannello frontale del ricevi-
tore. Per il buon funzionamento del ricevitore necessita creare dubbi di sorta (eventuali varianti potranno
un filo di antenna della lunghezza di 5-10 metri. Una essere comunícate tramite foglietti aggiuntivi con-
antenna piü lunga e necessaria in cittá e in zone lon- tenuti nel kit).
tane dalle stazioni trasmittenti. II collegamento di terra
non e assolutamente necessario, anche se esso mi-
gliora il rendimento dell'apparato.
MONTAGGIO DEI COMPONENTI SUL CIR
CUITO STAMPATO

I primi componenti che si dovranno montare


sulla basetta del circuito stampato sono ovvia-
a quelle delle valvole e dei trasformatori, condu- mente i piü piccoli. E fra questi risultano com-
cendo veramente a scuola il lettore e ponendolo presi i condensatori fissi e le resistenze. Poi si
alla fine in possesso di un ricevitore radio fun- montano i due zoccoli portavalvola, che sono i-
zionante e dotato di buone caratteristiche tec- dentici e posseggono entrambi sette piedini. Nel-
niche. l'applicazione di questi elementi non si possono
commettere errori, perché il circuito stampato
obbliga lo zoccolo in una sola e precisa posi-
LA SCATOLA DI MONTAGGIO zione. Dopo gli zoccoli si montano le bobine
Ll-L2-L3-L4, tenendo sempre sott'occhio il pia-
Sappiamo, per esperienza, che non tutti i lettori no di montaggio di figura 2. Anche in questo
prestano interesse alla teoria che regola il fun- caso non vi e alcuna possibilita di errore, perché
zionamento di un progetto; molti, infatti, preferi- le bobine L1-L2 sono quelle avvolte a nido d'api
scono mettersi subito all'opera, prendendo in ma- e con una notevole quantita di filo isolato. Le
no gli utensili necessari per cominciare immedia- bobine L3-L4 sono quelle avvolte a solenoide con
tamente il lavoro costruttivo. Dunque, per non poche spire di filo di rame smaltato. L'inserimen-
disilludere i primi e per soddisfare le aspirazioni to nella basetta del circuito stampato di questi
di tutti gli altri, inizieremo subito con l'analisi due elementi deve essere fatto tenendo conto che
del piano costruttivo, mentre ci riserviamo di e- il lato delle bobine in cuí sono presentí tre termi-
sporre, piü avanti, la teoria del funzionamento nali (capicorda) deve essere rivolto verso il con-
del progetto del ricevitore radio a due valvole. densatore variabile C3.
II montaggio dell'apparato si effettua in tempi E' ora la volta dell'inserimento dei due conden-
SucceSSIv1. satori elettrolitici: quello singolo (C9) e quello
Dapprima si analizzano tutti gli elementi con- doppio (Cl 1-C12). L'applicazione del condensa-
tenuti nella scatola di montaggio, per riconoscer- tore ele ttrolitico doppio non richiede alcun com-
li e, soprattutto, per individuarne l'esatto valore mento, perché il disegno di figura 2 appare ol-
elettrico (questo lavoro si ottiene tenendo sott' tremodo esplicativo. Per il condensatore elettro-
occhio l'elenco componenti). litico C9, invece, bisogna far bene attenzione che
Gli elementi contenuti nella scatola di montaggio il terminale positivo venga inserito verso lo zoc-
debbono essere stesi su un tavolo, provvedendo colo della valvola V2, mentre il terminale nega-
a separare le resistenze dai condensatori e rag- tivo risultera rivolto verso il trasformatore di a-
gruppando da una parte gli zoccoli delle valvole, limentazione T1. L'indicazione della polaritá dei
le valvole, i trasformatori, le bobine, ecc. terminali e sempre chiaramente indicata sull'in-
I disegni e le fotografe, riprodotti in questo arti- volucro esterno del componente. Se tale indica-
colo, potranno risultare di grande aiuto nello- zione non risultasse evidente, il lettore dovra ri-

857
NERO n BIANCO PLACA

ce-
--
ALTA
RESIST.
3l BASSA RESIST.

150V 5lE 220 V


+pT
T2

NERO Fig. 4 - Schema elettrico del trasformatore di uscita


T2. L'avvolgimento primario e quello composto con un
maggior numero di spire e con filo flessibile; l'avvolgi-
mento secondario, quello che deve essere collegato
ROSSO con i terminali dell'altoparlante, e dotato di un minor
numero di spire di filo di rame smaltato rígido.

6,3V

ROSSO BIANCO
T1
ché tutti risultano elettricamente collegati con le
Fig. 3 - Schema elettrico del trasformatore di alimen- lamine fisse.
tazione con le indicazioni dei valori delle tensioni e dei
colori dei conduttori uscenti dal componente. Seguendo lo schema pratico di figura 2 si ap-
plicano quindi linterruttore S1 e il potenzio-
metro R5; l'interruttore S1 puó essere comunque
inserito nella basetta; l'interruttore S2, diretta-
mente montato su! potenziometro R5, <leve essere
collegato alle piste del circuito stampato per mez-
zo di due piccoli spezzoni di filo conduttore di-
rettamente saldati sui terminali dell'interruttore.
I terminali del potenziometro debbono essere pie-
cordarsi che il terminale positivo e sempre quello gati ad angolo retto (90%) e direttamente saldati
• che appare isolato rispetto al contenitore del com- sulle apposite piste del circuito stampato.
ponente; il terminale negativo e quello che ri- Il diodo raddrizzatore al silicio D 1 <leve essere
sulta in contatto elettrico con !'involucro esterno assolutamente montato ne! modo indicato nello
del condensatore. schema pratico, perché il diodo e un componente
L'applicazione del condensatore variabile C3 e polarizzato, cioé dotato di anodo e catodo. Il let-
molto semplice. Essa si ottiene mediante due viti tore si accorgera che questo componente risulta
che provvedono a stabilire il contatto di massa piatto da una parte e appuntito dall'altra; la zona
fra le lamine mobili del componente e la linea appuntita risultera rivolta verso la valvola V2.
di massa del circuito stampato; il collegamento L'ultimo elemento da montare sul circuito e rap-
fra uno dei due terminali del condensatore C3 e presentato da! trasformatore di alimentazione Tl,
il circuito stampato si ottiene per mezzo di un perché il trasformatore d'uscita T2 e Paltopar-
piccolo spezzone di filo flessibile. Si tenga presente lante vengono montati a parte, tenuti liberi o
che risulta del tutto indifferente servirsi di uno applicati su un pannello di un qualsiasi conte-
qualsiasi dei terminali utili del componente, per- nitore in cui il lettore inserirá Hintero circuito.

858
TI trasformatore di alimentazione TI e dotato di V, cioe dell'avvolgimento che alimenta i filamenti
sei fli uscenti. Questi fli rappresentano i termi- delle due valvole Vl-V2.
nali estremi di tre coppie di avvolgimenti. Da Rimane ora il collegamento al circuito del tra-
una parte del trasformatore escono soltanto due sformatore d'uscita e dell'altoparlante. Come ab-
fili dello stesso colore ( normalmente bianco). Eb- biamo detto, questi due elementi non vengono di-
bene, questi due fili costituiscono i terminali del- rettamente inseriti su! rettangolo di bachelite. Es-
!'avvolgimento primario a 220 V; essi vanno in- si dovranno essere quindi collegati al circuito
filati negli appositi fori presentí lungo il lato de- stampato per mezzo di fili conduttori isolati. Piu
stro del rettangolo della basetta di bachelite. Dal- precisamente, l'avvolgimento primario del tra-
l"altra parte sono presentí, in posizione estrema, sformatore d'uscita T2 verrá collegato con i due
!"uno rispetto all'altro, due fili conduttori rossi, fori pos ti in corrispondenza del condensatore C 1 O;
che rappresentano i terminali dell'avvolgimento i due conduttori rappresentativi dell'avvolgimen-
a 6,3 V. Fra questi due fli rossi, sono presenti to secondario verranno collegati con i due termi-
due fli neri, che rappresentano i terminali estre- nali dell'altoparlante. E qui sorge un ultimo pro-
mi dell'avvolgimento, cosiddetto ad alta tensione, blema, quello del riconoscimento dell'avvolgimen-
a 150 V. to secondario del trasformatore d'uscita T2. Ma
Lordine di inserimento nel circuito di questi per riuscire a risolvere questo semplice problema
quattro fili conduttori e il seguente: nero-nero- basta ricordare che l'avvolgimento primario e
quello composto da un maggior numero di spire,
rosso-rosso. Cioé i due fili neri debbono essere
mentre l'avvolgimento secondario e quello com-
collegati (!'uno o l'altro e la stessa cosa) in corri-
posto da un minor numero di spire. Un altro ele-
spondenza del condensatore C13, mentre i due fli
mento assai importante, che permette di distingue-
rossi devono essere collegati a cavallo della resi-
re un avvolgimento dall'altro, e rappresentato
srenza R7. Se qualcuno avesse dei dubbi, oppure
dalla sezione e da! tipo di conduttori uscenti dal
emesse di sbagliare, potra far riferimento allo
componente. I fili conduttori rappresentativi dei
.hema elettrico di figura 1, seguendo la corri- terminali dell'avvolgimento primario sono flessi-
spondenza fra il circuito teorico e quello pratico. bili e di tipo a trecciola; i due conduttori rap-
-¡ tenga presente come regola che i conduttori presentativi dei terminali dell'avvolgimento se-
piü grossi e piü rigidi sono sempre quelli rappre- condario sono sempre realizzati con filo di rame
sentativi dell'avvolgimento di bassa tensione a 6,3 smaltato rigido, cioe con un conduttore unico.

859
Fig. 5 - Normalmente, per
ottenere una precisa com-
mutazlone di gamma, si
,9" I IANT. interviene sugli avvolgi-
menti primari delle bobine
l
1
1 0M
I
1
I
C1

OM
d'entrata e ci si serve di un
condensatore variabile a
due sezioni. Noi abbiamo
semplificato ogni cosa
~*---

(
sfruttando alcuni principi
radioelettrici.
1 segnali radio ad onda

,
il
z,
corta, pur raggiungendo lo
avvolgimento L1 (disegno a
sinistra), non possono at-
traversarlo, perché esso
L2
2 elocco > rappresenta, soltanto per i
l BLOCCO 1 I
segnali radio ad onda cor-
#l RF RF
~ ta, un blocco RF; fluisco-
1 no invece attraverso l'av-
1 volgimento L3 dopo essere
: 11
1 passati per C2. Nessun
1 segnale radio ad onda cor-
1 ta e quindi presente sul-
\. l'avvolgimento L2.
Viceversa, i segnali radio
~ ad onda media non pos-
Í II L3 L4 L3 L4
sono attraversare il con-
1 oc 1
11 oc densatore C2, che costi-
t f tuisce un blocco RF, e so-
no quindi presenti nell'av-
volgimento L1 e, per in-
duzione, nell'avvolgimento
L2 (disegno a destra).

MESSA A PLINTO, TARATLIRA, USO glior posizione dei nuclei di ferrite, li faccia scor-
rere lentamente, avvitandoli e svitandoli, lungo
La messa a punto del ricevitore, e cosi pure la l'asse delle due bobine.
taratura, consistono nel fare ruotare i due nuclei Per quanto riguarda l'uso del ricevitore, sugge-
di ferrite inseriti dentro le due bobine, quella riamo, prima di inserire la spina nella presa-luce,
delle onde medie e quella delle onde corte. La di effettuare un attento controllo del lavoro ese.
rotazione dei nuclei di ferrite <leve essere fatta in guito, tenendo conto che la cosa piu importante
modo da raggiungere un punto in cuí la ricezione e rappresentata dall'esatto collegamento del tra-
diviene piu forte. Una volta raggiunto questo sformatore di alimentazione ( collegamenti dell'av-
punto, i nuclei di ferrite non debbono essere toc- volgimento primario a destra e collegamenti de-
cati piü. Ovviamente si comincera con il nucleo gli avvolgimenti secondari a sinistra).
di ferrite della bobina delle onde medie Ll-L2 e, Dopo essersi accertati che tutto e stato ordinata-
successivamente, con quella delle onde corte L3- mente compiuto, si potra accendere il ricevitore
L4. Per ciare un punto di riferimento possiamo tramite l'interruttore incorporato ne! potenzio-
dire che la posizione ideale del nucleo della bo- metro R5, motando da sinistra verso destra la
bina OM si trova verso la fine corsa del supporto manopolina inserita nel perno del componente.
cilindrico; questa posizione vale anche per la bo- Volendo ascoltare una emittente sulla gamma
bina OC. Comunque e necessario che l'operatore, delle onde medie, il deviatore S1 dovrá essere
prima di convincersi di aver individuato la mi- posizionato in modo da inserire nel circuito di

860
entrata del ricevitore le bobine delle onde me- re le bobine L3-L4, perché queste ultime rap-
die. Quando la slitta del deviatore S1 e spostata presentano un elemento di blocco per i segnali a
verso l'operatore, si ascolta la gamma delle onde frequenza compresa fra i. 400 KHz. Viceversa,
medie; viceversa, nell'altra posizione della slitta, quando si ascolta la gamma delle onde corte, i
si ascolta la gamma delle onde corte. segnali radio di frequenza compresa fra i 4 MHz
Successivamente si fa motare lentamente il perno e i 17 MHz, attraversano agevolmente la bobina
del condesatore variabile C3, in modo da ascol- Ll e si trasferiscono nella bobina L3, interessando,
tare l'emittente desiderata; quindi, intervenendo per induzione, l'avvolgimento L4. Tale concetto
su] potenziometro R5, dopo averlo ruotato verso e interpretato con gli schemi riportati in figura
l'estrema destra, lo si fa ruotare lentamente verso 5, nei quali si vede che la bobina Ll costituisce
sinistra, facendo diminuire il gran rumore emesso un blocco, cioé un elemento di arresto, per i se-
dall'altoparlante ed arrestando questa manovra gnali ad onda corta, che sono costretti a raggiun-
appena scompare il fischio della reazione e quan- gere il circuito di massa attraverso il condensatore
do l'emissione sonora diviene perfettamente in- C2 (disegno a sinistra).
telleggibile. 11 condensatore C2 rappresenta invece un blocco
Nel caso in cui la ricezione fosse accompagnata a radiofrequenza per i segnali ad onde medie.
da un ronzio noioso e insopportabile, consigliamo La sintonizzazione dei segnali radio avviene per
di invertire il senso di inserimento della spina mezzo del conderisatore variabile C3, con il quale
nella presa-luce. Nel caso in cuí questo ronzio non si fa variare il valore della frequenza di risonanza
dovesse cessare, allora si dovrá pensare ad un del circuito stesso, permettendo la circolazione di
errore di collegamento nei circuiti di alimenta- un solo segnale radio, quello il cui valore di fre-
zione, oppure ad una messa fuori causa del con- quenza e pari al valore della frequenza di riso-
densatore elettrolitico doppio C11-C12. nanza del circuito di sintonia. 11 condensatore va-
riabile, dunque, si comporta come un filtro, che
permette ad un solo segnale radio per volta, il
TEORIA raggiungimento della griglia controllo della val-
vola VI.
Abbiamo lasciato per ultima l'esposizione della
teoría del funzionamento del ricevitore radio a
due valvole. Perché sappiamo per esperienza che LA REAZIONE
alcuni lettori, essendo giá ferrati in materia di
radiotecnica, conoscono giá il principio di fun- La maggior parte del funzionamento del ricevito-
zionamento dí un ricevitore a valvole. Tale fatto re qui descritto e basato su! principio della rea-
tuttavia non ci autorizza a dimenticare i lettori z10ne.
principianti e, soprattutto, a non ricordare che La reazione consiste ne! riprendere una parte di
il montaggio di un ricevitore deve rappresentare segnale radio, giá entrato nella valvola V1 per
sempre una lezione scolastica sui principi dei si- immetterlo nuovamente in essa attraverso la gri-
stemi di radioricezione. glia controllo. Ma andiamo con ordine, comin-
I segnali presentí nello spazio vengono captati ciando con l'analisi della prima valvola del ri-
dall'antenna che, nel nostro caso, puó essere rap- cevitore. Questa e di tipo 6AU6, cioé un pentodo
presentata da un filo flessibile (trecciola di rame adatto all'amplificazione dei segnali radio. ll pie-
i.solata). A questo proposito ricordiamo che sul dino 1 corrisponde alla griglia controllo; il pie-
fascicolo di febbraio 1973 di Elettronica Pratica, dino 2 alla griglia soppressore, il piedino 6 alla
piü precisamente nella rubrica « I primi passi » griglia schermo, il piedino 7 al catodo, il piedino
sono stati esposti gli elementi di pratica con le 5 alla placea e i piedini 3-4 al filamento.
antenne. Consigliamo quindi i principianti a leg- 11 segnale radio entra nella valvola attraverso la
gersi quell'articolo prima di decidere su! miglior griglia controllo (piedino 1). Nella valvola stessa
tipo di antenna da installare e da collegare con esso subisce due processi : quello di amplificazio-
il ricevitore bivalvolare. ne e quello di rivelazione. Dunque, tramite il con-
II condensatore C 1 funge da elemento di accop- densatore C8 si preleva dalla placea della val-
piamento tra l'antenna e i circuiti di entrata del vola VI (piedino 5) un segnale di bassa frequenza
ricevitore. preamplificato e lo si applica alla griglia controllo
Quando si ascoltano le onde medie, cio quando della valvola amplificatrice di bassa frequenza V2
il deviatore Sl e commutato nella posizione in- (piedino 7).
dicata nello schema di figura 1, i segnali radio, 11 principio della reazione consiste ne! prelevare
presenti nell'avvolgimento Ll, si trasferiscono, per una parte del segnale radio da! catodo della val-
induzione, nella bobina L2, evitando di interessa- vola Vl (piedino 7) e di riportarlo nella griglia

861
IL KIT DEL RICEVITORE A DUE VALVOLE
contiene:
n. 10 Condensatori normali n. 2 Trasformatori (trasformatore d'alimentazione e
n. 2 Condensatori elettrolitici dei quali uno e di tipo trasformatore d'uscita)
doppio n. 1 Altoparlante di forma circolare
n. 1 Condensatore variablle ad una sezione n. 1 Circuito stampato
n. 7 Hesistenze n. 1 Deviatore di tipo a slitta
n. 1 Potenziometro a variazione lineare dotato di in- n. 1 Manopola per potenziometro
terruttore n. 1 Demoltiplica per eventuale composizione mecca-
n. 1 Diodo raddrizzatore al silicio (erroneamente o- nica di comando di sintonia su perno condensa-
messo nella foto) tore variabile
n. 2 Bobine (per onde corte e per onde medie) n. 1 Cordone alimentazione con spina
n. 2 Zoccoli portavalvola a sette piedini n. 4 Viti + n. 2 dadi (per fissaggio condensatore va-
n. 2 Valvole tuttovetro a sette piedini riabile e trasformatore T1)

La scatola di montaggio senza altoparlante costa L. 12.500. La scatola di montaggio con


altoparlante costa L. 13.500. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente
l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125
MILANO - Via Zuretti, 52 (nel prezzo sono comprese anche le spese di spedizione).

controllo (piedino 1). e l'avvolgimento secondario a minor numero di


Accade cosi che il segnale, amplificato una prima spire di filo di rame rígido smaltato. Se si do-
volta, viene sottoposto ad una successiva serie di vessero misurare le resistenze di questi due avvol-
amplificazioni, che potrebbe essere anche infinita gimenti per mezzo dell'ohmmetro, si constatereb-
se non si intervenisse in questo processo per mezzo be che la resistenza dell'avvolgimento secondario
del potenziometro R5. Con questo elemento si e quasi nulla, mentre quella dell'avvolgimento
controlla il valore della tensione anodica appli- primario e abbastanza consistente.
cata alla griglia schermo della valvola, riducen-
dola o aumentandola a piacere.
Se la serie di successive amplificazioni del segnale ALIMENTAZIONE
radio fosse notevole, attraverso !'altoparlante del
ricevitore si ascolterebbe soltanto un fischio, men- L'alimentazione del circuito del ricevitore a due
tre la parola e i suoni risulterebbero assolutamen- valvole e ottenuta per mezzo della tensione di
te incomprensibili. In pratica basta ruotare len- rete-luce, interponendo fra la tensione di rete e
tamente il perno del potenziometro R5 per ri- il circuito del ricevitore un trasformatore di ali-
durre l'amplificazione ad un valore accettabile. mentazione il cui schema teorico e riportato in
Alla valvola V2 viene affidato il compito di am- figura 3.
plificare i segnali di bassa frequenza al punto Questo trasformatore provvede ad abbassare il
di poter pilotare !'altoparlante. valore della tensione di rete di 220 V ai valori di
11 carico anodico della valvola Vl e rappresentato 150 V e 6,3 V. Quest'ultima tensione serve per
dalla resistenza R3; il carico anodico della val- alimentare in parallelo i due filamenti delle due
vola V2 e rappresentato dall'avvolgimento pri- valvole, cosi come indicato nello schema elettrico
mario del trasformatore d'uscita T2. di figura l.
Questo trasformatore, schematizzato in figura 4, Nei simboli deile valvole di figura 1 i filamenti
e dotato di due avvolgimenti: l'avvolgimento pri- sono indica ti con due punte; questi stessi simboli
mario a maggior numero di spire di filo flessibile sono riportati in basso dello schema di figura 1

862
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in corrispondenza dell'avvolgimento a 6,3 V (le in un altro kit potrebbero essere di tipo a disco,
due punte si presentano ne! disegno come le te- ceramici o in polistirolo. Ne! primo caso la lettu-
ste di due frecce). ra del valore capacitivo si effettua in codice; ne-
La tensione alternata a 150 V viene raddrizzata gli altri casi il valore capacitivo del componente
tramite il diodo al silicio D1. A valle di questo risulta direttamente impresso sull'involucro ester-
diodo e presente la tensione pulsante che viene no del condensatore.
successivamente trasformata in tensione continua Anche i tipi di resistenze contenuti ne! kit possono
per mezzo della cellula di filtro composta dalla essere, col passare del tempo, di tipo diverso : con
resistenza R8 e da! condensatore elettrolitico dop- valore ohmmico espresso in codice (anelli colo-
pio C11-C12. A valle di questa cellula di filtro rati), oppure con valore ohmmico direttamente
e presente la tensione continua che prende il no- stampato.sul corpo del componente.
me di tensione anodica; essa alimenta le due plac- Per i principianti ricordiamo che la successione
che delle due valvole e le due griglie schermo (pie- dei colorí nei condensatori pin-up <leve essere letta
dini 5-6). dall'alto al basso; nelle resistenze !'ultimo anello
colorato e quello d'argento o d'oro, che stanno
ad indicare la tolleranza resistiva e non concor-
ULTIMI CONSIGLI rono, cosi come avviene per gli altri anelli, alla
interpretazione del valore resistivo.
Prima di terminare questo argomento vogliamo Un'ultima raccomandazione : quando si effettua-
suggerire al lettore alcuni elementi informativi no le prove di funzionamento del ricevitore, oc-
e pratici. corre lavorare in condizioni di perfetto isolament0
Gli elementi contenuti ne! kit possono mutare di con la terra, ponendo il montaggio su una tavola
forma col passare del tempo, in corrispondenza di legno e tenendo i piedi su un pannello isolan-
con il mutare del mercato dei componenti elet- te, in modo da non favorire il passaggio di cor-
tron1ci. Per esempio i condensatori C1-C6-C5 rente attraverso il corpo umano in caso di mo-
possono essere, in un kit, di tipo pin-up, mentre vimento accidentale o di distrazione.

863
LUCI PSICHEDELICHE

L. 8.500

IN SCATOLA D MONTAGGIO
CON QUESTA SCATOLA DI MONTAGGIO AVRETE LA POSSIBILITA' DI
REALIZZARE UN IMPIANTO DI LUCI PSICHEDELICHE CON QUALSIASI
TIPO DI AMPLIFICATORE, ANCHE CON QUELLI STEREO DI POTENZA.
CON LE REGOLAZIONI DI SENSIBILITA' DEI VARI SUONI SI POSSONO
RAGGIUNGERE NOTEVOLI EFFETTI SUGGESTIVI, CONFERENDO AGLI
AMBIENTI UN TOCCO DI ORIGINALITA' E UN'ATMOSFERA DI MODER-
NA ALLEGRIA.
864
senza continuitá, con effetto finale abbastanza
sgradevole.
L'uso di filtri separatori, con caratteristiche di
Circuito a due canali (note alte e bas- separazione meno nette, attenua questo effetto,
anche se riescono a separare in modo soddisfa-
se) con regolazioni indipendenti per cente suoni di tonalitá completamente diverse.

ciascun canale. Potenza massima di


660 W a 220 V. LA SEPARAZIONE GALVANICA

Alimentazione in alternata da rete-lu- Esiste un elemento di grande importanza che


assai spesso viene trascurato anche negli apparati
ce. piu complessi. Si tratta della separazione galva-
nica, cioé l'isolamento elettrico tra la sorgente
pilota e le lucí psichedeliche.
La dove questo elemento viene trascurato, puó
capitare che, a causa di errati inserimenti della
spina di alimentazione, l'amplificatore ad alta
fedelta possa subire danni talvolta disastrosi.
Per errato inserimento della spina di alimentazio-
Per rendere sempre piu allgre le festicciole in
ne intendiamo il senso di inserimento della spina
famiglia, la semplice riprod.uzione sonora, tra-
nella presa luce, in modo da far concordare, fra
mite dischi, nastri o musicassette, oggi non basta
i vari circuiti accoppiati, la fase di massa. In-
piü. Perché i giovani esigono anche una cornice
fatti, se in un circuito viene inviata a massa la
ambientale ai loro incontri, ricercando l'origina-
fase attiva, mentre in un altro circuito viene in-
lita, la suggestione e il colore. E la via piü sem-
viato a massa il conduttore a O volt, si crea un
plice, piü immediata e piü economica per rea-
violento passaggio di corrente, che puo risultare
lizzare tali ambizioni e attualmente quella delle
distruttivo per molti elementi.
lucí psichedeliche.
Presentiamo dunque, non certo per la prima vol-
ta, un progetto di circuito per lucí psichedeliche
la cui assoluta novita, per noi, consiste nella for- UNA POTENZA SUFFICIENTE
ma in cui l'apparato viene offerto ai lettori, cioe
Tenendo conto delle considerazioni fin qui esposte
in scatola di montaggio.
e della nostra e altrui esperienza, in materia di
In tutti i progetti di lucí psichedeliche, gli autori
lucí psichedeliche, abbiamo deciso di approntare
indugiano, sempre volentieri, in talune finezze cir-
una scatola di montaggio in grado di abbinare
cuitali che, a nostro avviso, risultano inutili in
all'economia e alla semplicita realizzativa i neces-
questo tipo di apparecchiature. II gran numero
sari requisiti per un buon funzionamento e, so-
di componenti attivi, transistor, UJT, FET, ecc-,
prattutto per garantire quella sicurezza neces-
in grado di amplificare segnali moho deboli, o di
saria a mantenere integra la sorgente sonora di
dividere in modo estremamente netto i bassi dagli
collegamento.
acuti, appare sempre come un peccato di eccesso
di raffinatezza non giustificata. Perché diviene II risultato e stato quello di un circuito alquanto
assolutamente inutile pilotare un circuito di luci semplice, di potenza non eccessiva ma piü che
psichedeliche con segnali di pochi millivolt, quan-. sufficiente per i normali usi domestici (nessuno
do l'uso generale consiste nel collegamento con si sognerebbe mai di accendere un numero di lam-
un amplificatore di potenza anche superiore ai padine per complessivi 6.000 W per ogni canale
20 watt. e al solo scopo di divertimento!».
La separazione netta delle frequenze e pur essa II nostro circuito, inoltre, e in grado di essere
un'operazione sempre discutibile. Mentre la con- pilotato correttamente dalla quasi totalita degli
dizione ideale potrebbe essere di associare, ad ogni amplificatori di bassa frequenza, senza richiedere
strum ento musicale, un canale separato. una alimentazione ausiliaria in corrente continua,
L'uso di filtri, a pendenza ripida, puo migliorare cioe senza dover ricorrere all'uso di pile o di
la separazione fra le note acute e quelle gravi, alimentatore da rete-luce, con notevole rispar-
ma con tale operazione puo anche capitare che mio immediato, per la maggiore semplicitá circui-
uno stesso strumento, cambiando semplicemente tale, e a lungo termine per la mancanza di con-
nota, favorisca il passaggio da un canale all'altro, sumo di energía.

865
.-- - - -- - - --- - 1
1
TRIAC 1 m[3} l
A1 1

1
R2
1
3)a1co 1
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1
1 a R1 .;z: e 11 C1
1
1
1
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3» # # + {a} n
_J 1
<:e 1
R3Se n R5 1
1
2 + 1
@arco 2
1 ~ (CANALE2)
1

1 T1
C2
1
1
}F,ld
1
TRIAC 2 T
L _ - _I

COMPONENTI
C1 = 1 F - 250 Vl (1J250) Fi~. 1 - Circuito teorico dell'apparato per luci psiche-
C2 = 47.000 pF (giallo-viola-arancio) deliche. La presenza del trasformatore T1 garantisce
R1 = 1.000 ohm (trimmer potenziometrico) l'assoluta incolumita dell'amplificatore di bassa fre-
R2 = 470 ohm (giallo-viola-marrone) quenza, perché isola quest'ultimo dal circuito di rete-
R3 = 1.000 ohm (trimmer potenziometrico) luce. 1 due TRIAC si comportano come veri e propri
R4 = 470 ohm (giallo-viola-marrone) interruttori, provocando l'accensione e lo spegnimen-
to delle lampade collegate su ciascun canale (in que-
RS = 10.000 ohm (marrone-nero-arancio) sto schema le lampade sono state indicate con le e-
TRIAC 1 =TDAL 223B spressioni CARICO 1- CARICO 2). Si tenga presente
TRIAC 2 =TDAL 223B che su ciascun canale non si possono applicare lam-
T1 = trasf. d'accoppiamento padine per un wattaggio superiore ai 660 W.

866
TRIAC 1 RETE

Fig. 2 - Piano costruttivo del circuito per luci


psichedeliche. Per semplicita di disegno, sono
state disegnate due sole lampadine in rappresen-
tanza dei due carichi collegati sulle due uscite.
11 circuito stampato (piste colorate) deve consi-
derarsi visto in trasparenza. Cio significa che i
componenti risultano applicati sulla basetta ret-
tangolare dalla parte opposta a quella in cui e im• 2: CARICO 1: CARICO
presso il circuito stampato; da questa parte invece
si effettueranno le saldature a stagno dei termi-
nali dei componenti.

C arat teristic he ele ttric he La potenza massima e m ogni caso aumentabile


per mezzo dell'inserimento di attenuatori esterni.
Le caratteristiche elettriche piü salienti del no-
stro progetto possono essere cosi riassunte:
Circuito a due canali: per le note acute e per le
note gravi CIRCUITO ELETTRICO
Regolazione di sensibilitá: indipendente per ogni
canale Iniziamo ora l'esame del circuito teorico del pro-
getto per luci psichedeliche riportato in figura l.
Separazione galvanica : a mezzo trasformatore
II segnale elettrico da ... psichedelizzare viene ap-
Circuito di controllo: a TRIAC
plicato all'avvolgimento primario del trasforma-
Tensione alternata di alimentazione:- 110 - tore Tl, che e chiamato a svolgere una duplice
250 V funzione.
Potenza max senza raffreddatori: 330 W a 110 La prima 'di queste consiste nella gia citata se-
V = 660 W a 220 V parazione galvanica, cioe nell'isolamento elettrico
per ogni canale) fra il circuito delle luci psichedeliche e quello
Potenza mínima d'ingresso: 100 mW di uscita dell'amplificatore di bassa frequenza. Cio
Potenza massima d'ingresso : 20 W su 16 ohm e assolutamente necessario se si tiene conto che

867
il circuito di figura 1 risulta direttamente colle-
gato con la tensione di rete-luce.
La seconda funzione consiste nell'adattamento
dell'impedenza d'uscita dell'amplificatore di bassa
La penna dell'elettro nico dilettante frequenza, che assume normalmente un valore
basso, intorno ai 2-16 ohm, a quello del circuito
elettronico delle lucí psichedeliche, il cui valore
tipico e di 500 ohm.
11 trasformatore T 1 viene dunque utilizzato con
rapporto in salita, cosí da aumentare di circa 10
L.3.500 volte il livello di tensione, rendendo pilotabile
il dispositivo di lucí psichedeliche anche con se-
gnali di debole potenza, cioé di debole ampiezza.
Dai due avvolgimenti secondari del trasformatore
T 1 vengono prelevati due segnali distinti, che
vengono inviati ai due potenziometri semifissi
R1-R3, la cui funzione e quella di <losare l'am-
piezza dei segnali per i due diversi canali.
In pratica il trimmer potenziometrico Rl con-
trolla la sensibilitá del canale delle note gravi,
mentre il trimmer potenziometrico R3 controlla
la sensibilitá del canale delle note acute.

CON QUESTA PENNA


FILTRI SEPARATORI
APPRONT ATE I VOSTRI
I due segnali prelevati dai due trimmer RI-R3,
CIRCUITI STAMPATI piü precisamente dai cursori di questi due ele-
menti, vengono inviati ai filtri separatori rap-
presentati, rispettivamente, da un filtro passa-
Questa penna permette di preparare i circuiti stampati basso e da un filtro passa-alto.
con la massima perfezione nei minimi dettagli. 11 suo
aspetto esteriore e quello di una penna con punta Il filtro passa-basso e composto dalla resistenza
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan- R2 e da) condensatore Cl; il filtro passa-alto e
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione composto dalle resistenze R4-R5 e da) conden-
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade- satore C2.
risce perfettamente al rame. L'uscita dei due filtri viene poi collegata con il
y y gate (G) dei due TRIAC che, come e noto, si
comportano da veri e propri interruttori allo sta-
NORME D'USO CARATTERISTICHE to solido, pilotati elettricamente.
Tracciare il circuito su una La penna contiene un di- Quando la tensione di gate supera un certo va-
lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola lore di tensione di soglia, il TRIAC si innesca,
sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora- chiudendo il circuito elettrico tra i due anodi Al-
nella soluzione di attacco zioni quando non viene A2 e permettendo quindi l'accensione della lam-
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con-
lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo- pada di carico del relativo canale.
notera che il circuito e in ne imbevuto, ma e comple-
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio- Poiché i due TRIAC risultano alimentati in cor-
rente alternata, e possibile ottenere il diseccita-
qulndi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta,
lastra del circuito e pron- la penna é munita di una mento automatico dei componenti quando la cor-
ta per l'uso. punta di rícambio situata
nella parte terminale, rente passa attraverso il valore zero; subito dopo
si ottiene una nuova eccitazione del TRIAC (ne!
ciclo successivo), se il segnale di comando e an-
cora presente sul gate.
Quando il segnale di comando non e presente,
oppure la sua ampiezza risulta insufficiente ad ec-
citare il TRIAC, il componente rimane diseccita-
to e la relativa lampada di carico rimane spenta.
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REOSTATO \ 2?UNIT 1 2 4 70 n
1 W

Fig. 3 - Quando si ha a che fare con impianti sonori


di una certa potenza, .puo risultare necessario un au-
mento della potenza massima tollerablle dal circuito
per luci psichedeliche. Ció si ottiene collegando due Fig. 4 - Puó capitare che il TRIAC, che e un compo-
o piü unita in parallelo fra loro. 11 reostato e di tipo a nente che lavora ad intermittenza, generl una certa
filo da 500 ohm - 10 W. Regolando questo elemento quantita di segnali-disturbo. Per eliminarli basta rea-
si riesce ad adattare la potenza d'uscita dell'amplifi- lizzare il gruppo di filtri RC qui riprodotto, che e in
catore con la sensibilita del circuito per luci psichede- grado di smorzare i picchi di alta frequenza.
liche.

REALIZZAZIONE PRATICA ponenti e prendendone diretta conoscenza.


Il montaggio deve essere eseguito tenendo sott'oc-
La scatola di montaggio semplifica oltremodo il chio il piano costruttivo di figura 2, nel quale il
lavoro di costruzione dell'apparato per lucí psi- disegno in colore e rappresentativo del circuito
chedeliche, rendendolo possibile a tutti, indistin- stampato visto in trasparenza, cioe dalla parte
tamente, anche a coloro che sono alle prime armi opposta a quella in cuí sono presentí le piste di
con l'elettronica. Perché la presenza del circuito rame.
stampato non concede alcuna possibilita di er- I due TRIAC sono sprovvisti di dissipatori, per-
rore. E i componenti sono talmente pochi da non ché pur pilotando carichi di alcune centinaia di
confondersi tra loro. watt, essi dissipano soltanto una piccolissima fra-
In ogni caso il lettore, prima di prendere in zione della potenza elettrica interessata, e ció in
mano il saldatore, fara bene a controllare l'intero virtú del loro tipico funzionamento ad interrut-
contenuto del kit, separando fra loro i vari com- tore.

869
COLLEGAMENTO CON AMPLIFICATORE
NORMALE
1

1
Per ottenere il corretto funzionamento delle lucí
5 psichedeliche, e necessario collegare i punti del
circuito contrassegnati con i numeri 1-2 (figura 2)
SERIE DI direttamente con l'uscita dell'amplificatore di bas-
é3 LMP. IN
PARALLELO sa frequenza, ad esempio in parallelo con una

"
1 cassa acustica.

n
E' ovvio che coloro che disponessero di un im-
pianto stereofonico potranno accontentarsi di ...
SERIE OI
psichedelizzare un solo canale, oppure entrambi
e e 3 LMP. IN
PARALLELO i canali, purché si realizzino due unita distinte
di luci psichedeliche, ricorrendo all'acquisto di
T57
due scatole di montaggio.

COLLEGAMENTO CON AMPLIFICATORE


DI POTENZA

Coloro che desiderassero aumentare ulteriormen-


Fig. 5 - Sull'uscita di ciascun canale del circuito per lu- te la potenza massima tollerabile, in modo da pi-
ci psichedeliche si possono collegare due serle di
lampade in parallelo, In modo che la potenza com- lotare un maggior numero di lampade, oppure
plessiva di ciascuna serie (somma delle potenze di un maggior numero di gruppi di lampade, con
ciascuna lampada) non superi il valore di 660 W. suoni di diversa ampiezza, potranno servirsi di
due o piü unitá collegate in parallelo per ciascun
canale; occorrerá servirsi in tal caso di due o piü
scatole di montaggio.
Questa eventualitá puó verificarsi con gli impianti
sonori di una certa potenza. E il problema si ri-
solve ricorrendo alla variante riportata in figura
Nel caso in cuí si dovesse riscontrare un eccessivo 3. In questo schema si puo notare il collegamento
riscaldamento dei due TRIAC, a causa di un in parallelo di due unita distinte. E se la potenza
uso continuo delle lucí psichedeliche e con ca- non fosse ancora raggiunta, le unitá potranno
richi al limite della potenza massima dissipabile, essere piü di due.
sara necessario applicare sui due TRIAC due ra- In serie alle unita, collegate in parallelo fra loro,
diatori di tipo a stella, di quelli normalmente risulta presente un reostato di tipo a filo, da 500
montati sui transistor. ohm - 10 W, regolabile in modo da adattare al
Il carico, cioé le lampade colorate, dovranno es- meglio la potenza d'uscita dell'amplificatore di
sere collegate al circuito ne! modo indicato nello bassa frequenza con la sensibilita delle luci psiche-
schema elettrico di figura 1 e in quello pratico deliche
di figura 2. Per motivi di economía, il reostato potra essere
E' ovvio che in entrambi questi schemi, per ra- sostituito con una resistenza di potenza in grado
gioni di semplicita di disegno, sono state dise- di produrre gli stessi effetti.
gnate soltanto due comuni lampadine, che il let-
tore provvedera a sostituire, per raggiungere gli
effetti migliori, con lampadine colorate o con CONSIGLI UTILI
colonnine munite di piccoli fari, tenendo conto di
non superare mai il limite massimo della potenza II nostro progetto di lucí psichedeliche non neces-
ammissibile di 330 W per la tensione di rete di sita di una vera e propria taratura.
110 V e di 660 W per la tensióne di rete di 220 Le uniche regolazioni da effettuare consistono
V. Queste potenze, come abbiamo giá detto, ven- ne! far motare il cursore dei due trimmer po-
gono sopportate da ciascuno dei due canali. Ció tenziometrici Rl-R3. Per mezzo di questa ope-
significa che in pratica e
possibile applicare su razione si regola la sensibilita dei due canali,
un canale una potenza di 660 W, mentre una quello delle note acute e quello delle note gravi.
potenza analoga puo essere applicata all'altro ca- Noi consigliamo di non acentuare troppo la sen-
nale. sibilitá, perché risulta assai piü gradevole e sug-

870
\


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• • .
• • I
• •
• . e



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..

IL KIT DELL'APPARATO PER LUCI PSICHEDELICHE


contiene:
n. 2 condensatori - n. 3 resistenze fisse - n. 2 resisten ze variabili (trimmer potenziometrici) - n. 2 TRIAC -
n. 1 circuito stampato - n. 1 trasformatore di accoppiam ento.

La scatola di montaggio costa L. 8.500. Le richieste debbono essere fatte inviando anti-
cipatamente l'importo a mezzo vaglia o e.e. p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRA-
TICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52 (nel p rezzo sono comprese le spese di spedizione).

gestiva l'accensione breve delle lampade, anziché e un componente che lavora ad intermittenza,
la saturazione del canale, con una conseguente generando una certa quantita di segnali-disturbo
continua accensione delle lampade. Perché in que- che, attraverso la rete di alimentazione, possono
st'ultimo caso, infatti, l'effetto psichedelico di raggiungere il sistema di riproduzione sonora,
sincronizzazione della musica con l'accensione nonche gli apparecchi radio e i televisori in fun-
delle lampade si nota assai poco e l'effetto di se- zione nelle vicinanze. •
parazione delle note acute da quelle gravi diviene Se tale inconveniente dovesse manifestarsi in mi-
insignificante. sura inaccettabile, per eliminarlo bastera collegare
Un ultimo consiglio. Buona parte del circuito fra Al (anodo 1) ed A2 (anodo 2), un gruppo di
stampato risulta direttarnente collegato con la filtro RC, in modo da smorzare i picchi di alta
ensione di rete. Per tale motivo raccomandiamo frequenza. Ovviamente occorrera collegare un
a tutti di prendere le dovute cautele prima di gruppo su ciascun TRIAC. Tale modifica e chia-
inserire la spina nella presa-luce, isolando perfet- ramente riportata in figura 4. Essa dovrebbe ri-
tamente il circuito. sultare effcace nella maggior parte dei casi.
Cío si ottiene inserendo il montaggio in un con- Un'altra soluzione del problema potrebbe consi-
tenitore. stere nel racchiudere il circuito di luci psiche-
deliche in un contenitore metallico, con funzioni
di schermo elettromagnetico.
FILTRI ANTIDISTURBO Tale soluzione implica ovviamente un perfetto i-
solamento elettrico interno ed esterno rispetto ai
11 TRIAC, cosl come avviene per il diodo SCR, conduttori di rete.

871
PER TUTTI I LETTORI APPASSIONA-
TI DELLE ATTIVITA' ESCURSIONI-
STICHE, CHE SI AVVENTURANO IN
LUOGHI INACCESSIBILI Al MEZZI
MOTORIZZATI, PRESENTIAMO E
DESCRIVIAMO, IN QUESTA RUBRI-
CA, LA COSTRUZIONE DI UN'AN-
TENNA CB FACILMENTE TRASPOR-
TABILE E DI RAPIDA MESSA IN O-
PERA.

#
• I : -... .
,•~ '

é?
·: °
ANTENNA PORTATILE
'EMERGENZA
Possedere un'antenna d'emergenza, facilmente L'antenna che ne e risultata e quindi di una e-
trasportabile, la cui installazione richieda poco strema semplicita costruttiva, cosí come e dato a
tempo e nessun particolare accorgimento tecnico, vedere in figura 1. Infatti essa e composta da due
puo risultare utile in molte occasioni. conduttori metallici, che formano i due bracci del
L'antenna che intendiamo proporre ai nostri let- dipolo tenuti in tensione da appositi tiranti. II
tori non vuole essere un elemento sostitutivo del- dipolo risulta alimentato al centro per mezzo di
l'antenna per postazione mobile, normalmente in- un cavo schermato coassiale da 52 ohm, del tipo
stallata sulle autovetture, bensi un'antenna semi- normalmente utilizzato per il trasmettitore (per
fissa installabile, ad esempio, in pochi minuti, esempio RG8 e RG58).
sulla vetta di una montagna, oppure in tutti quei Ne! caso in cui l'impedenza d'uscita del trasmetti-
luoghi in cui e possibile arrivare con i mezzi mo- tore fosse 75 ohm, anziché di 50-52 ohm, sara
torizzati. necessario servirsi di un cavo coassiale con valore
di impedenza di 75 ohm, mentre nessuna variante
dovra essere apportata ai dati costru ttivi del di-
EFFICIENZA DELL'ANTENNA polo, che risultano chiaramente indicati in f-
gura 1.
L'efficienza della nostra antenna puo considerarsi
una via di mezzo tra quella di una antenna per
postazione mobile e quella di un'antenna per po- COSTRUZIONE DELL'ANTENNA
stazione fissa. Ma il piü grande pregio di questa
antenna e quello di non richiedere alcun inter-
Non si puó dire che i due bracci del dipolo pre-
vento di taratura ogni volta che essa viene in-
sentino aspetti critici degni di nota per quanto
stallata.
riguarda il materiale necessario alla loro costru-
E' ovvio che i] ROS non potra sempre risultare
z1one.
perfetto, ma esso rimarra comunque al di qua
dei limiti della pericolosita per l'apparato rice- Normalmente per le installazioni fisse di questi
trasmittente. tipi di antenne, si utilizzano apposite trecciole di
rame trattato in modo tale da prevenire ogni
fenomeno di ossidazione. Ma nella nostra antenna
CLASSIFICAZIONE DELL'ANTENNA l'uso di tali cavi, assai ingombranti e abbastanza
rigidi, pregiudicherebbe la trasportabilita dell'an-
La nostra antenna d'emergenza, di tipo portatile, tenna stessa pur migliorando, in misura irrilevan-
e sostanzialmente un dipolo verticale con una lun- te, le prestazioni del dipolo. E' dunque preferibile
ghezza complessiva parí a mezza lunghezza d'on- servirsi di un comune cavo flessibile di rame ri-
da. coperto con isolante, del tipo di quello normal-
Abbiamo di proposito evitato l'inserimento, ne! mente usato per i cablaggi dei circuiti elettronici,
circuito di antenna, di elementi come bobine di cosi come indicato in figura 2, dove si puo notare
carico, accordatori, condensatori variabili per l'a- l'immagine fotografica della nostra antenna por-
dattamento d'impedenza. tatile fuori servizio.
E ali omissioni sono state imposte dalla necessitá I due spezzoni di cavo, che formano i due bracci
di evitare processi di staratura con conseguenti del dipolo, dovranno essere agganciati a due iso-
perdite di rendimento. latori in vetro o porcellana e quindi saldati diret-

873
m 2,64 [_ m2,64

r
-.

SALD. ISOL. CENTR.


TIRANTE ..,.
~ -"'-' "==
ISOL. ISOL.
CALZA
METALLIC A INTERNO

Fig. 1 - Piano costruttivo dell'antenna dipolo. Gli isolatori, di vetro o porcellana, sono necessari soltanto se i ti-
ranti risultano realizzati con materiali conduttori. Essi possono essere eliminati quando i tiranti sono ottenuti
con corde di canapa o di nylon.
La discesa d'antenna e ottenuta con un comune cavo flessibile di rame ricoperto con materiale isolante, del tipo
di quello usato per i cablaggi dei circuiti elettronici e con impedenza di 52 ohm. Le lunghezze dei due bracci
del dipolo dovranno essere leggermente variate nel caso in cuí si verificasse un ROS eccessivamente pericoloso
per l'integritá del trasmettitore.

tamente al cavo coassiale, cosi come illustrato in


figura l.
Gli isolatori laterali risulteranno inutili se i tiranti
utilizzati saranno stati composti con funi di ma-
teriale isolante (canapa - nylon - ecc.). Gli iso-
lanti risultano invece indispensabili quando il ti-
rante e di tipo metallico, cosi come illustrato in
figura 3, dove si nota che il tirante e rappresen-
tato da un gancio metallico; questo tipo di tiran-
te risulterá molto utile quando si dovrá aggan-
ciare l'antenna sul ramo di un albero.

USO DELL'ANTENNA

Anche se l'uso piü consueto del dipolo e quello


in posizione orizzontale, la nostra antenna por-
tatile deve essere installata in posizione verticale, Fig. 2 - Ecco come si presenta la nostra antenna, arro-
in modo da consentire l'irradiazione delle onde tolata e impacchettata, pronta per essere trasportata
elettromagnetiche in ogni direzione, permettendo e installata in un caso di emergenza.
inoltre una piu. semplice e rapida installazione.
Il ramo di un albero sufficientemente alto potra
risultare un appiglio suficiente per l'aggancio di

874
CARACOL
RADIORICEVITORE IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 9.800
8 TRANSISTOR

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e quelle ad onde lunghe di maggior prestigio.
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ll ricevitore « Caracol » viene fornito anche .non- Antenna interna: in ferrite


tato e perfettamente funzionante (con auricola- Semiconduttori: 8 transistor + 1 diodo
re) al prezzo di L. 12.300.
Alimentazione: 6 Vcc (4 elementi da 1,5 V)
Presa esterna: per ascolto in auricolare
Media frequenza: 465 KHz
CARATTERISTICHE Banda di risposta: 80 Hz - 12.000 Hz
Potenza d'uscita: 0,5 W Dimensioni: 15,5 x 7,5 x 3,5 cm.
Ricezione in AM: 150 265 KHz (onde lunghe) Comandi esterni: sintonía - volume - interruttore
Ricezione in AM: 525- 1700 KHz (onde medie) - cambio d'onda

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!'importo di L. 9.800 (senza auricolare) o di L. 10.300 (con auricolare) a mezzo vaglia
postale o c.c.p. n. 3/26482 (spese di spedizione comprese).
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RADIA ZIONE

RX-TX

PICCHETT O
TER RA

Fig. 5 - Quando non e assolutamente possibile realiz-


Fig. 3 - Per avere la possibilita di servirsi dei rami di zare la posizione verticale del dipolo, come accade
un albero, come punto di appoggio della nostra an- ad esempio sulla vetta di una montagna, ci si deve
tenna, conviene realizzare uno dei due tiranti a forma di accontentare della disposizione qui riportata, sacrifi-
gancio, cosi come qui illustrato. cando la verticalitá del dipolo a beneficio dell'adatta-
mento d'impedenza.

una delle due estremita del dipolo. L'altra estre-


mita dell'antenna dovrá essere posta in trazione
per mezzo del tirante, aiutandosi, ne! caso in cui
ció fosse necessario, con un picchetto da cam-
peggio, cosl come indicato in figura 5; in questo
modo si riuscira a far assumere all'antenna stessa
una posizione sufficientemente verticale (figura
4).
E' assai importante che il cavo coassiale, in pros-
simita del dipolo e almeno per un paio di metri,
risulti perpendicolare all'antenna stessa, cosl co-
me illustrato in figura 4.
I Ció serve a compensare il disadattamento di im-
pedenza provocato da! dipolo che e un'antenna
simmetrica, mentre il cavo coassiale presenta
un'impedenza asimmetrica.
Quando i rami dell'albero, ai quali e stata aggan-
ciata una delle due estremitá dell'antenna por-
tatile, sono sufficientemente lunghi e l'antenna ri-
Fig. 4 - Gran parte dell'efficienza dell'antenna di emer- sulta distanziata da! tronco per alcuni metri, ri-
genza dipende dalla posizione del dipolo e del cavo di sultera abbastanza facile far assumere al primo
discesa. 11 dipolo deve essere installato in posizione
verticale, mentre il cavo di discesa deve risultare in
tratto di discesa d'antenna una posizione perfet-
posizione perpendicolare, rispetto al dipolo, per alcuni tamente orizzontale; a tale scopo ci si puo anche
metri. L'albero ad alto fusto é in grado di risolvere aiutare ancorando il cavo coassiale allo stesso
facilmente questo problema. tronco dell'albero. In caso contrario ci si dovra
accontentare della disposizione riportata in figura
5, sacrificando la verticalitá del dipolo a beneficio
dell'adattamento d'impedenza.

876
TARATURA le onde stazionarie non risultino eccessivamente
elevate.
Come abbiamo detto, una volta costruita lanten- Se quest'ultima eventualitá dovesse verificarsi, al-
lora occorrerá variare leggermente la lunghezza
na portatile, secondo i dati riportati in figura 1,
dei due bracci del dipolo, in modo da riportare
non dovrebbe essere necessario alcun intervento
il ROS entro limiti accettabili.
di taratura del dipolo. La spiegazione di questo possibile inconveniente
Tuttavia, per misura precauzionale e prima di ... risiede nella differente velocita delle onde elettri-
imballare l'antenna ne! modo indicato in figura che in cavi diversi e ne! fatto che la lunghezza
2, in attesa di un uso d'emergenza, sará oppor- dell'antenna deve essere pari a mezza lunghezza
tuno assicurarsi, per mezzo di un rosmetro, che d'onda (elettrica).

TRASMETTITORE CB
UNA PRESTIGIOSA SCATOLA DI MONTAGGIO
A L. 19.500
SCHEDA TECNICA

Alimentazione: minima 12 V - tipica


13,5 V - massima 14 V

Potenza AF in uscita
(senza mod.): 1W(circa)

Potenza AF in uscita
(con mod.): 2W(circa)

Sistema di emissione: in modulazione d'am ..


piezza

Profondita di mod.: 90% 100%


Potenza totale dissi-
pata: 5 W

Impedenza d'uscita per52 : 75 ohm (rego- Con l'approntamento di questo kit vengono sod-
antenna: labili) disfatte le aspirazioni di molti lettori CB. Perché
acquistando questa scatola di montaggio, e quella
Microfono: di tipo piezoelettrico
del sintonizzatore CB (venduta esclusivamente, a
Numero canali: a piacere richiesta, agli acquirenti di questo trasmettitore
CB, al prezzo di L. 5.900) ognuno pub costruire
Porta ta: su peri ore a 1 0 : 15 un valido apparato ricetrasmittente sulla gamma
Km (in condizioni ideali) dei 27 MHz.

La scatola di montaggio del trasmettitore CB contiene:


N. 1 circuito stampato - n. 13 condensaori ceramici - n. 5 condensatori elettro-
litici - n. 2 trimmer capacimetrici - n. 11 resistenze - n. 2- impedenze AF n. 1 tra-
sformatore di modulazione - n. 1 circuito integrato - n. 3 transistor - n. 2 bobi-
ne - n. 1 raffreddatore per transistor TR3.

Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-


porto di L. 19.500 a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a:
ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.

877
TEMPORIZZATORE
SOLIO STATE
IL TEMPORIZZATORE E' UN APPARECCHIO CHE METTE SOTTO TEN-
SIONE UN CARICO ARRESTANDO AUTOMATICAMENTE L'ALIMENTA-
ZIONE DOPO UN TEMPO PRESTABILITO. AL DI LA' DEL CONTROLLO
DELLE LUCI DELLE SCALE, DELLE CANTINE, DEI SOLAI E DELL'USO
PIU' COMUNE NEI LABORATORI FOTOGRAFICI, LO STRUMENTO TROVA
MOLTEPLICI APPLICAZIONI NEI SETTORI DELL'ELETTROTECNICA, DEL-
LA CHIMICA E DELLA MECCANICA.

878
Quando si parla di temporizzatori, immediata- Ne! campo industriale il temporizzatore trova nu-
men tc sorge. spontanea. l'associazione mentale merosissime applicazioni, ma per fare un esempio
fra questi apparati e il mondo della fotografía. comprensibile a tutti possiamo ricordare l'appli-
Perché proprio nel settore fotografico il tempo- cazione piü classica del temporizzatore, che e
rizzatore trova il suo piü naturale e necessario quella dello spegnimento automatico delle luci
impiego. Infatti, soltanto con un temporizzatore di illuminazione delle scale, dei solai o delle can-
di grande precisione. si possono stampare mol- tine.
tissime copie fotografche, tutte perfettamente i- Nelle nostre case il temporizzatore puo risultare
dentiche nelle tonalita dei chiaroscuri. E anche di grande utilita nell'alirnentazione degli elet-
quando si deve stampare un'unica copia, il tem- trodomestici: stufette, ventilatori, televisori, ri-
porizza tore si rivela utilissimo, perché una volta cevitori radio, lampade abbronzanti, ecc. Infatti
stabilito il miglior tempo di esposizione, per un tutti questi apparati, per mezzo dell'inserimento

determinato tipo di carta, si avrá la certezza di di un temporizzatore, possono rimanere in fun-


ottenere ottime fotografíe senza dover subire la zione per un tempo prestabilito; scaduto questo
schiavitü del legame costante con il cronometro. tempo, si avra la certezza del disinserimento au-
Il temporizzatore elettronico, se ben progettato, tornatico dell'apparecchio, cioe della corrente di
non risente delle imprecisioni di inserimento. Que- alimentazione.
sto vantaggio, che puó essere trascurato per i
rempi lunghi, risulta apprezzatissímo per i tempi
brevi, quando un'imprecisione di inserimento e CARATTERISTICHE DEL TEMPORIZZATO
ctisinserimento provoca inevitabilmente errori an- RE
che notevoli, dell'ordine dei 30-50%.
Non possiamo dire che il temporizzatore da no
proposto sia un vero e proprio campione di pre-
VERSATILITA' DEL TEMPORIZZATORE cisione. Eppure, nonostante la grande semplicita
circuitale, l'apparato e in grado di offrire una
. temporizzatore elettronico non deve essere con- sufficiente precisione di funzionamento ed una
siderato come un accessorio esclusivo degli appa- accettabile ripetibilitá dei tempi.
rati fotografici, perché esso trova applicazioni in Il principale vantaggio del nostro temporizzatore
li altri settori. consiste ne! consumo nullo di corrente in condi-

879
R3

03
RETE

3 LP

TR2
.A TRIAC
T1

l'

COMPONENTI Fig. 1 - Circuito elettrico del temporizzatore. Il tempo


di durata di alimentazione del carico, tramite la ten-
sione di rete-luce, puo essere regolato, in misura li-
mitata, per mezzo del potenziometro R1, Per variazioni
di tempi pi ampie occorre intervenire sul valore ca-
Condensatori pacitivo del condensatore elettrolitico C2.
C1 = 125 F - 15 VI (elettrolitico)
C2 = 125 F - 15 VI (elettrolitico)
Resistenze
R1 = 2 megaohm (potenz. a variaz. lin.)
R2 = 1.500 ohm
R3 = 120 ohm
R4 == 2.200 ohm


Semiconduttori
TR1 = 2N1711
TR2 = 2N1711
triac = vedi testo
DI = 1N4007
D2 = diodo al silicio (di qualunque tipo)
D3 = diodo al silicio (di qualunque tipo) Fig. 2 - La realizzazione pratica del temporizzatore e
Varie consigliabile anche ai principianti, proprio per la sem-
plicitá estrema del circuito e la facilita di reperimento
T1 = trasf. d'alimentaz. (220 V - 9 V - 300 mA) dei componenti elettronici. 11 circuito stampato e di
LP = lampada-spia (12 V - O, 1 A) obbligo, se si vuol raggiungere un cablaggio razionale
P1 = interrutt.-pulsante e compatto.

880
zioi di riposo. Un altro vantaggio, non trascura- L'alimentazione del circuito avviene premendo
bile, consiste nell'assenza di relé, cioe di partí il pulsante Pl, che costituisce lo «start» del tem-
meccaniche in movimento. po di inserimento del carico.
Il consumo nullo di corrente, in condizioni di ri- La pressione esercitata su Pl, cioe la chiusura
poso, permette di lasciare costantemente inse- del circuito di rete-luce, corrisponde alla alimen-
rito l'apparecchio con la sicurezza di non surri- tazione in alternata del trasformatore Tl e, cor-
scaldare alcun componente e, in particolare, il rispondentemente, anche del carico.
piccolo trasformatore di alimentazione. Quando si pre me il pulsan te PI, il campo elet-
La mancanza di relé e la loro sostituzione con un tromagnetico generato dall'avvolgimento prima-
modernissimo triac, aumentano il grado di affi- rio del trasformatore Tl provoca una tensione
dabilita del dispositivo, conferendo al temporiz- secondaria, che viene raddrizzata dal diodo al
silicio D 1; successivamente la tensione viene li-
zatore una concezione circuitale assolutamrente
vellata dal condensatore elettrolitico Cl per ali-
moderna e al passo con i nuovi orientamenti della
mentare i] circuito di controllo del triac.
tecnología.
Nel momento di avvio, cioé quando si preme il
pulsan te P 1, il condensa tore elettrolitico C2 risul-
ta scarico; ció equivale a dire che la tensione sui
ANALISI DEL CIRCUITO terminali del condensatore C2 di O V. In tali
condizioni il transistor TR 1 si trova all'interdi-
Il circuito del temporizzatore vero e proprio, rap- zione, rnentre il transistor TR2 risulta condut-
presentato in figura 1, e composto dai transistor tore, perché puó ricevere liberamente una cor-
TR1-TR2, che sono entrambi di tipo NPN. Il rente di base attraverso la resistenza R4.
triac rappresenta ['elemento attuatore e sostitui- Al gate (G) del triac giunge, attraverso il tran-
sce il tradizionale relé destinato a commutare il sistor TR2, una corrente la cui intensitá e limi-
canco. tata dalla resistenza R3.

TR1
RADIATORE R4

RETE

881
Quando cessa la pressione sul pulsante PI, cioe dalla costante di carica del condensatore elettro-
quando si apre il circuito di alimentazione in al- litico C2. cio praticamente dal valore capacitivo
ternata, il carico rimane ancora alimentato, per- di C2 e da guello resistivo di RI+R2.
ché il triac rísulta eccitato dalla corrente che Con i valori citati nell'elenco componenti, il tem-
raggiunge il gate. L'eccitazione del triac e. quin- po massimo di inserimento si aggira intorno ai
di, l'alimentazione del carico, perdurano finché due minuti e mezzo.
la tensione sui terminali del condensatore elettro-
litico C2 non supera il valore di 1,2 V, vincendo
in tal modo la soglia del diodo D2 e quella della AUMENTO DEL RITARDO
giunzione base-emittore del transistor TRI, co-
stringendolo alla conduzione. Volendo aumentare il tempo di ritardo, si puo
Ma quando il transistor TRI conduce, la base procedere in diversi modi.
del transistor TR2 diviene negativa rispetto al- Quello piu semplice consiste nel sostituire il con-
l'emittore ed il transistor stesso va all'interdizione densatore elettrolitico C2 con altri condensatori
bloccando la corrente di gate e provocando la di valore capacitivo piú elevato, anche se il va-
diseccitazione del triac. lore capacitivo non puó essere elevato all'infinito,
Il tempo di eccitazione del triac dipende dunque perché si rischierebbe di perdere la precisione del

MODULO EP 0139
PER
ANTIFURTO ELETTRONICO PER AUTO
CON ESSO POTRETE REALIZZARE:

1) antifurto per auto

2) lampeggiatore di emergenza ad una


lampada

3) lampeggiatore di emergenza a due


lampade

4) pilotaggio di carichi elettrici di una


certa potenza

La realizzazione di questo modulo elettronico ga-


rantisce il doppio vantaggio del sicuro funziona-
mento e dell'immediata disponibilita nel... magaz-
zino dello sperimentatore dilettante.
L. 7.500
Per richiedere la scatola di montaggio, occorre inviare anticipatamente l'importo
di L. 7.500 a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRA-
TICA - 20125 MILANO - VIA ZURETTI n. 52 (nel prezzo sono comprese anche
le spese di spedizione).

882
tempo di inserimento ed anche di incorrere nel- di inserimento del catodo del diodo D2. Ricorren-
I'insuccesso per un mancato funzionamento del do a questo sistema e pure consigliabile aumenta-
circuito causato dalle forti perdite del conden- re leggermente la tensione di alimentazione, ser-
satore di capacita troppo elevata. vendosi di un trasformatore D 1 con avvolgimen-
In pratica il valore capacitivo massimo non do- to secondario a 12 V e scegliendo per TRI un
vrebbe superare troppo i 4 70 F, che corrispon- transistor ad elevato guadagno, come ad esempio
dono ad un tempo di ritardo di 10 minuti circa. il BC108B o corrispondente.
In tutti quei casi in cuí il tempo di ritardo di 10 Il trasformatore di alimentazione T1, da noi pre-
minuti non risultasse suficiente, occorrera inse- scritto, deve essere dotato di un avvolgimento
rire, in serie al diodo D2, uno o piü diodi al si- primario a 220 V (tensione di rete) e di un av-
licio, con lo scopo di aumentare la soglia di con- volgimento secondario a 9 V. L'avvolgimento
duzione del transistor TRI secondario <leve essere in grado di erogare una
Un notevole aumento della soglia e, quindi, del corrente di 300 mA. Con questo tipo di trasfor-
tempo di ritardo, potrebbe essere raggiunto uti- matore e possibile pilotare un carico massimo di
lizzando, in sostituzione del diodo al silicio D2, 2.000 W; cioé, ad esempio, 20 lampadine da 100
un diodo zener, con tensione di 4,7 0 6,8 V, prov- W ciascuna, oppure 100 tubi elettrofluorescenti
vedendo ad invertire il ca todo rispet to all'ordine da 20 W ciascuno.

AMPLIFICATORE TUTTOFARE
AS21
in scatola di montaggio a L. 3. 750

11 kit permette di realizza-


re un modulo elettronico u-
tilissimo, da adattarsi alle
seguenti funzioni:

Amplificatore BF Caratteristiche elettriche del modulo


Sirena elettronica
Tensione tipica di lavoro: 9 V
Aliarme elettronico
Oscillatore BF Consumo di corrente: 80 + 100 mA
(emissione in codice mor- Potenza d'uscita: 0,3 W indistorti
se) lmpedenza d'uscita: 8 ohm

Tutti i componenti necessari per la realizzazlone di questo apparato sono


contenuti in una scatola di montaggio venduta dalla nostra Organizzazlo-
ne al prezzo di L. 3.750. Le richieste debbono essere fatte inviando an-
ticipatamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a:
Elettronica Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti. 52

883
co
af o
1
Fig. 3- Questo disegno dovra essere riprodotto in- REALIZZAZIONE PRATICA
tegralmente su una piastrina di bachelite ramata da
una parte, di quelle appositamente approntate per la
realizzazione dei circuiti stampati. Si tenga presente La realizzazione del temporizzatore si effettua su
che questo disegno e qui riportato in grandezza na- circuito stampato, che ogni lettore potra costruire
turale.
servendosi del disegno riportato in figura 3.
I componenti necessari per la composizione del
circuito non sono critici. Per esempio, i diodi al
Fig. 4 - Cosi si presenta esteriormente il triac, che e
dotato di tre terminali. L'elettrodo A2 e normalmente silicio D2-D3 potranno essere di qualsiasi tipo.
collegato con l'aletta metallica di raffreddamento. Jn Per il transistor TR2 va bene un 2><' 1711, o cor-
ogni caso, all'atto dell'acquisto del componente, con-
viene sempre chiedere al rivenditore l'esatta distribu- rispondente, mentre per il transistor TRl vanno
zione dei terminali del triac. bene anche i modelli per piccoli segnali come, ad
esempio, i BC107-BC108-BC147-BC148.
Il tipo di triac e condizionato al tipo di carico
che ognuno vuol collegare al circuito.
ALETTA
METALLICA Per un carico di 200 W a 220 V, e sufficiente
un triac da 400 V - 3 A. Per carichi superiori ai
200 W bastera aumentare la corrente, tenendo
sempre un margine di sicurezza tra il valore della
corrente effettivamente circolante e quello tipico
del triac.
Per coloro che non avessero eccessiva pratica
con i triac, ricordiamo che questi componenti
provocano, durante il loro funzionamento, taluni
disturbi che. ne] nostro caso, sono comunque
deboli e non possono destare preoccupazioni di
sorta.
La produzione di disturbi e dovuta al fatto che

A1 G il triac lavora in completa conduzione. In ogni


caso, se si dovessero riscontrare fastidiosi disturbi
radioelettrici nei ricevitori funzionanti in pros-
simita del temporizzatore, l'operatore ha il dovere
A2 di inserire un filtro antidisturbo in serie al cir-
cuito di a]imentazione. E a tale proposito ricor-
diamo che questi tipi di filtro sono stati piu
volte presentati e analizzati in precedenti fa-
scicoli della rivista, in particolar modo nella ru-
brica « Le pagine del CB».

884
II filtro antidisturbo, lo ripetiamo, potra essere zati; questa impedenza dovrá essere collegata in
costituito da una cella a «p greca » con due serie alla linea. fra i due condensatori.
condensatori da 100.000 pF- 600 VI collegati Per terminare, facciamo osservare la presenza
in parallelo alla linea; in serie dovra essere inse- della lampada LP, che e una lampada-spia da 12
rita una impedenza composta da un centinaio cli V. O.1 A. Questa lampada e collegata in pa-
spire di filo di rame smaltato avvolto su una bar- rallelo con la rete di alimentazione.
retta di ferrite. del tipo di quelle usate per le Il suo compito e quello di fungere da elemento
bobine-antenne nei ricevitori radio transistoriz- stabilizzatore della tensione di alimentazione.

FOTOCOMANDO
PER:
e interruttore crepuscolare

e conteggio di oggetti
o persone

antifurto

e apertura automatica del


garage

e lampeggiatore

e tutti i comandi a distanza

in scatola di montaggio a L. 9.700


Con questa scatola di montaggio offriamo ai lettori la possibilita di realizzare
rapidamente senza alcun problema di reperibilita di materiali, un efficiente fo-
tocomando adatto a tutte le applicazioni di comandi a distanza.

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885
1

L'EFFETTO
STEREO
FACILE DA REALIZZARE, IL PROGETTO CHE VI PROPONIAMO PUO' MI-
GLIORARE E CONTROLLARE L'EFFETTO STEREOFONICO DI OGNI AM-
PLIFICATORE. LA SUA COLLOCAZIONE AVVIENE FRA L'APPARATO
PREAMPLIFICATORE E QUELLO AMPLIFICATORE STEREOFONICO DI
POTENZA.

Quando su! mercato apparvero, per la prima considerarsi un traguardo raggiunto, i dischi mi-
volta, i dischi stereofonici, le case produttrici, gliorarono tecnicamente, perché in essi venne in-
allo scopo di conquistare il pubblico con questa trodotta una informazione comune ai due canali,
novita, esagerarono volutamente la separazione cosí da offrire l'impressione, durante l'ascolto, di
dei due canali. Perché in questo modo si poteva una orchestra disposta uniformemente, e con
far ben comprendere che la stereofonia consi- continuitá, da uno all'altro diffusore.
steva nella registrazione e nella riproduzione di Ogni medaglia tuttavia ha il suo rovescio. Perché
due canali sonori diversi. E non soltanto nella la stereofonia esige ambienti di notevoli dimen-
separazione dei toni alti da quelli bassi o vice- sioni, mentre in pratica le casse acustiche ven-
versa. gono installate troppo vicine fra loro e in locali
di normali misure.
Chi puó riascoltare oggi quei vecchi dischi con
Questi elementi negativi conducono ad un ap-
orecchio critico, subisce la netta impressione che
piattimento della riproduzione sonora, rendendola
essi siano stati costruiti per soli scopi dimostra-
assai piü simile ad una riproduzione monofonica
tivi, con una eccessiva esasperazione di separa-
che ad una stereofonica.
zione dei canali.
Le casse acustiche contribuiscono, con la loro re-
Si puó concludere quindi dicendo che i primi ciproca vicinanza, a mescolare notevolmente i
dischi stereofonici privavano l'ascoltatore di una due canali. Capita cosl che una ulteriore mi-
completa ... visione orchestrale. scelazione in fase di registrazione peggiora gran-
In seguito, quando ormai la stereofonia era da demente il suono.

886
Per risolvere tutte queste piccole incongruenze, l'altro canale, per esempio nella misura del 10%.
relative alla riproduzione stereofonica, ci siamo L'efTettivo canale destro D risultera quindi:
premurati ne! trovare una soluzione che ritenia-
mo possa cssere apprezzata da tutti gli appassio- D - segnale destro + 10% segnale sinistro
nati della musica riprodotta, perché essa per-
mette di controllare, con uniformita, la separa- mentre il canale sinistro S risultera :
zione tra i due canali, raggiungendo cosí un effet-
to che va da\ monofonico allo stereofonico e fino S = segnale sinistro + 10% segnale destro
al superstereofonico.
Per intenderci meglio aggiungiamo che il nostro Il nostro dispositivo e in grado di sommare, ad
dispositivo non solo e in grado di diminuire la se- esempio, con il canale D parte del canale S, op-
parazione tra i due canali (cosa questa relativa- pure di sottrarlo.
mente semplice da realizzare), ma anche, e so- Nel primo caso, se la somma e completa, si ot-
prattutto, di aumentarla. Ed e proprio questo se- terra un segnale pari a:
condo elemento che verra apprezzato da tutti co-
loro che dispongono di poco spazio per la ripro- (segn. destro + 10% segn. sinistro) + (segn. si-
duzione sonora e sono costretti a sistemare le nistro + 10/ segn. destro) = 110% segn. de-
casse acustiche con eccessiva vicinanza fra loro. stro + 110 segn. sinistro.

Si otterrá cioe un segnale perfettamente mono-


Principio di funzionamento fonico in quanto il diffuso re riproduce, nella stes-
sa misura (110%), sia il canale destro sia il ca-
JI nostro circuí to di controllo di separazione e nale sinistro.
rappresentato essenzialmente da un miscelatore, Al contrario, regolando la miscelazione, in modo
nel quale e possibile mescolare il segnale di cia- da sottrarre al canale il 10% dell'altro canale, si
scun canale con quello dell'altro. otterra un segnale pari a:
l canale, inoltre, puó essere controllato sia in (segn. destro 4 10% segn. sinistro) 10% (se-
ampiezza sia in fase, in modo da poter essere gn. sinistro 10 segn. destro) = segn. destro
mmato o sottratto al canale principale. + 10% segn. sinistro 10% segn. sinistro +
Per meglio comprenderci ricordiamo che ciascun 1% segn. destro = 101% segn. destro.
canale e formato, oltre che da un proprio se- Viene cioe eliminata, nella riproduzione sonora,
e. anche da una certa parte di segnale del- la componente comune del segnale, con la conse-

887
TR 3
/4ÍÍ
4 8

7
R12

rr
,_ +
l 1=11 e
5 R13
e 11 11

1 + 1
C9 11 II c
10
1

ENTRATA@ h+
CANALE 1 R14
c2 RIS
~USC.1
12 ±z3 RIO
14
1

15
ENTRATA R9 ~USC.2
13 8
4 R17
R15

J
CANALE 2 ~ + C3

U. - e
6
R 16 CID
ll

l
TR2 ? «.lw 11

+
11

u■ cs

.#
Fig. 1 - 11 circuito di controllo di separazione é essenzialmente quello di un miscelatore
nel quale e possibile mescolare il segnale di un canale con quello dell'altro. Ma il se-
gnale pub essere controllato in ampiezza e in fase, in modo da potersi sommare o sot-
trarre all'altro segnale.

ca
COMPONENTI C9
= 220.000
= 220
pF
F - 25 VI (elettrolitico)
C10 = 220 F - 25 VI (elettrolitico)
Condensatori C11 = 1.000 F - 30 VI (elettrolitico)
C1 = 100.000 pF Resistenze
C2 = 1O µF - 25 VI (elettrolitico) R1 = 100.000 ohm
C3 = 10 F - 25 VI (elettrolitico) R2 = 100.000 ohm
C4 = 100.000 pF R3 = 100.000 ohm
es = 220 F - 25 VI (elettrolitico) R4 = 100.000 ohm
C6 = 220.000 pF AS = 100.000 ohm
C7 = 220 F - 25 VI (elettrolitico) R6 = 100.000 ohm

888
21V

USc.1

ENTR.1

C1

ENTR. 2

TR2 Usc. 2

Fig. 2 - Piano costruttivo del circuito di controllo di separazione dei segnali. Esso com-
posto da due sezioni perfettamente identiche, ciascuna pilotata da due transistor di tipo
NPN. La regolazione dei segnali viene fatta tramite il potenziometro doppio R8-R12. II
trimmer potenziometrico R7 viene usato esclusivamente per la messa a punto del circuito.

R7 = 4.700 ohm (trimmer potenziometrico- R17 = 10.000 ohm


lineare) R18 = 10.000 ohm
R8 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) R19 = 1.000 ohm
=
R9 = 10.000 ohm Varie
R10 = 10.000 ohm TR1 = BC108
R11 = 3.900 ohm TR2 = BC108
R12 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) TR3 = BC108
R13 = 150.000 ohm TR4 = BC108
R14 = 150.000 ohm Alimentaz. = 21 V
R15 = 150.000 ohm N.B. 1 due potenziometri R8-R12 costituiscono
R16 = 150.000 ohm un potenziometro doppio ad asse unico.

889
CUFFIA guenza di una riproduzione di suono superstereo
e con la completa separazione dei due canali.
MONO-STEREO
Analisi del circuito
Per ogni esigenza d'ascolto personale e per ogni
tipo di collegamento con amplificatori monofo- Lo schema completo del circuito elettrico del-
nici, stereofonici, con registratori, ricevitori ra-
dio, giradischi, ecc.
lapparato di controllo di separazione e riportato
in figura 1. Esso e composto da due sezioni per-
CARATTERISTICHE Viene fornita con spi- fettamente identiche, una per ciascun canale, cia-
notto jack 0 3,5 mm. scuna pilotata da due transistor.
e spina jack stereo (la
Gamma di frequenza: cuffia é predisposta per Allo scopo di non ripeterci con la teoría, analiz-
l'ascolto monofonico.
30 - 13.000 Hz Per l'ascolto stereofo- zeremo, qui di seguito, uno soltanto dei due ca-
nico, tranciare il colle- nali, perché laltro risulta perfettamente identico
Sensibilitá: 150 dB gamento con lo spi-
notto jack 0 3,5 mm., al primo.
separare le due coppie
lmpedenza: 8 ohm di conduttori ed ef- Il primo stadio, pilotato da! transistor TRI, di
Peso: 170 gr.
fettuare le esatte sal- tipo NPN, funge da elemento di controllo di gua-
dature a stagno con la
splna jack stereo). dagno e di fase.
Come e noto, quando un transistor e montato in
circuito con ingresso sulla base, come nel nostro
caso, esso ha la proprieta di invertire la fase del
segnale all'uscita su! collettore, mentre lo con-
serva in fase sull'emittore. Dunque, prelevando
il segnale di uscita su! cursore del potenziometro
R!2 (o di R8) e possibile, a seconda della con-
dizione di questo, ottenere un segnale in fase, o
in opposizione di fase con il segnale d'entrata, va-
riandone l'ampiezza.
Il segnale prelevato da! cursore del potenziome-
tro R!2 (segnale del primo canale) non viene in-
viato all'uscita (USC. 1), ma viene mescolato con
il segnale del secondo canale prelevato diretta-
mente sull'emittore del transistor TR2, attraver-
so la resistenza R15; questo segnale, essendo pre-
levato dall'emittore, risulta in fase con il segnale
d'entrata.
L. 6.500 Il transistor TR3 funge da elemento miscelatore,
cosl come il transistor TR4. Questi due elementi
provvedono a miscelare i segnali provenienti dalle
ADATTATORE resistenze R14-R15-R16.
Le uscite risultano collegate con gli emittori dei
PER CUFFIE STEREO due transistor. Soltanto con questo sistema si
possono ottenere basse impedenze d'uscita, molto
Piccolo apparecchio che con-
sente il collegamento di una utili per pilotare gli amplificatori di potenza.
o due cuffle stereo con tutti
i complessi stereofonici. La
Si noti che l'ingresso del circuito e di tipo ad alta
commutazione altoparlanti-cuf- impedenza, ottenuta con un particolare circuito
fia e immediata, tramite inter-
ruttore a slitta, senza dover denominato « boot-strapp », che utilizza i due
intervenire sui collegamenti. condensatori elettrolitici C2-C3 quali elementi di
L'apparecchio si inserisce nel
collegamenlo fra uscita del- retroazione.
l'amplificatore e altoparlanti.
.J

L. 4.800 lnserimento del circuito

Le richieste devono essere effettuate invian- II circuito di figura 1 non e quello di un pream-
do l'lmporto a mezzo vaglia o c.c.p. 3/26482 plificatore, perché il guadagno complessivo e
intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 pari all'unita (circa). Ecco perché l'apparato do-
MILANO - Via Zuretti.52. vrá comporre uno dei molti anelli della catena di

890
riproduzione sonora. E in pratica esso dovrá es-
sere inserito tra l'uscita del preamplificatore e l'en-
trata dell'amplificatore di potenza, dove esista
almeno un segnale di 100 mV. GLI A TTREZZI
Ne! caso di impiego del circuito con giradischi
muniti di testine piezoelettriche, cioe in presenza DEL
di segnali d'uscita di valore giá elevato, il corret-
tore di separazione potra essere utilizzato diretta- PRINCIPIANTE
mente quale stadio d'entrata e ció in virtu della
elevata impedenza d'ingresso che bene si adatta
a tali trasduttori.

Realizzazione pratica

Per la realizzazione pratica dell'apparato consi-


gliamo di servirsi del circuito stampato, riprodu-
cendolo nelle stesse dimensioni con cui esso e pre-
sen tato in figura 3.
L'uso del circuito stampato permette di rea1izzare
un montaggio di dimensioni ridotte, in modo da
non sollevare problemi di sistemazione all'in-
terno del circuito preamplificatore o dell'ampli-
ficatore di potenza.
Nulla vieta comunque di servirsi di un conteni-
tore separato, purché di tipo metallico, che abbia
funzioni di schermo elettromagnetico e possa scon-
giurare la formazione di ronzii.
La dislocazione dei vari componenti elettronici
sulla basetta del circuito stampato e illustrata in IN UN UNICO KIT
figura 2. Ognuno dovrá tenere sempre sott'occhio
questo disegno mano a mano che il lavoro co- PER SOLE
struttivo procede.
Come si puó notare, lungo i due lati maggiori del
rettangolo del circuito stampato sono riportati dei
LIRE 7.900
numeri (3-5-4 e 7-6-8); ebbene, ognuno di questi
punti trova preciso riscontro nello schema co-
stru ttivo di figura 4; essi si riferiscono ai colle-
gamenti fra il circuito e i due potenziometri R8-
CONTIENE:
R12. saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
punta rame ·di ricambio
I quattro transistor montati ne! circuito sono di
scatola pasta saldante
tipo BC108. Essi possono essere sostituiti a piacere
90 cm. di stagno preparato in tubetto
con transistor similari; per esempio con i BC109-
1 chiave per operazioni ricambio punta saldatore
BC209-BC208, ecc.; qualsiasi transistor dota to di
paio forbici isolate
buon guadagno e di basso rumore, di tipo NPN,
pinzetta a molle in acciaio inossidabile cor
puó comunque sostituire il BC108. punte internamente zigrinate
1 cacciavite isolato alla tensione di 15000 V
4 lame intercambiabili per cacciavite con innesto
Messa a punto a croce

Una sola operazione di messa a punto e neces-


saria prima dell'uso del nostro dispositivo. Essa Le richieste del kit degli • ATTREZZI DEL PRIN-
consiste nella regolazione della resistenza semi- CIPIANTE» debbono essere fatte a: Elettronica
issa R7. Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti n. 52, in-
viando anticipatamente l'importo di L. 7.900 a
I trimmer potenziometrico R7 <leve essere rego- mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482 (spese
lato in modo che il segnale presente sui collettori di spedizione comprese).
ei due transistor sia di uguale ampiezza a pa-

891
Fig. 3- Circuito stampato
in scala 1/1 necessario per
la realizzazione dell'appa-
rato di controllo di sepa-
razione dei segnali dei due
canali di un amplificatore
stereofonico.

rita di segnale d'entrata. Tale condizione puó


essere raggiunta e verificata in vari modi. Il piú
semplice di questi consiste ne! collegare assieme
le due entrate 1-2 ed applicando ad esse un certo
segnale. A questo punto si potra effettuare una
verifica strumentale, controllando con un voltme-
tro per bassa frequenza che il segnale sul punto
3 di R!2 risulti uguale a quello sul punto 8 di R8
(vedi schema elettrico di figura 1). Oppure si puó
condurre una verifica soggettiva, ruotando il per-
no del potenziometro verso i collettori e regolan-
do il trimmer R7 in modo da bilanciare con l'u-
dito i due altoparlanti. E' ovvio che con questo
secondo sistema di verifica si debbono ruotare
entrambi i cursori dei due potenziometri R8-Rl 2
verso gli elettrolitici C7-C5.
E' ovvio che la miglior regolazione del trimmer
FORI
potenziometrico R 7 si ottiene per mezzo dello-
ENTRATE~ scilloscopio, controllando il segnale presente sui
collettori di TRI e TR2, che deve essere di uguale

1 _ ampiezza a parita di segnale d'ingresso. Ma il si-


stema di taratura con l'oscilloscopio non e il solo.
Lasciamo comunque al lettore la scelta del pro-
cedimento piü adatto alle proprie capacita e agli
strumenti di misura in suo possesso.

Alimentazione
Fig. 4- II contenitore metallico e in grado di scongiu-
rare l'ingresso nella catena di riproduzione sonora di L'alimentazione prevista per il nostro apparato
segnali estranei e, in particolar modo, dei ronzii. e di 21 V in corrente continua, cosl come indi-

892
Fig. 5 - Alimentatore adat-
to per l'alimentazione del
circuito dell'apparato di
controllo di separazione
dei segnali stereo. Il tra-
sformatore Tt riduce la
T1 14 V tensione di rete al valore
di 14 V. 11 ponte di diodi
(D1-D2-D3-D4) e composto
da quattro diodi di tipo
$1
BY126. II condensatore e-
lettrolitico C1 ha il valore
di 3.300 F - 30 VI.

cato nello schema elettrico di figura 1. tiamo il progetto separata di questo apparecchio
Si tenga presente che uno dei fattori di massima in figura 5.
importanza per il buon funzjonamento dell'appa- II trasformatore di alimentazione T l eleve avere
rato consiste nella presenza di una tensione con- una potenza di 5 W e eleve essere in grado di
tinua di 18 V esatti sui terminali del condensa- trasformare la tensione di rete di 220 V al va-
tore elettrolitico C 11. lore di 14 V. Mediante un ponte di diodi di tipo
Coloro che volessero servirsi di un alimentatore BY126 (Dl-D2-D3-D4) si provvede a raddrizzare
con tensione di valore leggermente diverso da la tensione alternata di 14 V. Questa tensione vie-
quello prescritto di 21 V, dovranno intervenire ne poi livellata tramite il condensatore elettroli-
su! valore della resistenza Rl8, facendo in mo- tico CI, che ha il valore di 3.300 F - 30 VI.
do che sui terminali del condensa tore elettroli- Anche questo apparecchio dovrá essere racchiuso
tico Cl l compaia anche in questo caso il valore in un contenitore metallico, facendo bene atten-
di 18 V. zione agli isolamenti della tensione di rete, allo
scopo di evitare formazioni di ronzio.
Coloro che vorranno riunire in un unico conte-
Alimentatore separato nitore i due apparati, quello di figura 1 e quello
di figura o, dovranno aumentare le dimensioni del
Per coloro che volessero realizzare un alimen- contenitore riportato in figura 4, in modo da ren-
tatore, non avendone uno a disposizione, presen- derlo adatto ad ospitare anche l'alimentatore.

IL SALDATORE DEL PRINCIPIANTE


IL PREZZO E' ALLA
PORTATA DI TUTTI!
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Chi comincia soltanto ora a muovere i primi passi nel mondo dell'elettronica non puó sottoporsi a spese
eccessive per attrezzare il proprio banco di lavara, anche se questo deve assumere un carattere essen-
zialmente dilettantistico. 11 saldatore del principiante, dunque deve essere economico, robusto e versatile, casi
come e qui raffigurato. La sua potenza e di 40 W e l'alimentazione e quella normale dl rete-luce di 220 V.

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893
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894
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elettronici, oppure coloro che vorranno rendere pubblica una richiesta
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Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilita su eventuali contesta-
zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicita
del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
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nei limiti di 40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stam-
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DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

LA SCATOLA
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896
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RX BC603 (20-28 MHz) + 18 Kg di materiale surplus plificatore telefonico che e anche radio AM per sole
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da 20 - 30 litri. Tratto solo con zona. straibile (88: 108 MHz) per L. 8.000. Il tutto per L.
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80125 NAPOLI.
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usati L. 15.000 tutti e due. Registratore cassette por- buona occasione, schemi di ricetrasmittenti di pochi
tatile Sound corredato di microfono e presa per cor- canali e riceventi. Gradirebbe anche radio fuori uso
rente con registrazione incorporata L. 30.000. e vorrebbe conoscere altri CB di zona.
Paganelli Giuseppe - Corso Molise 67/A4 - 10100 TO- Gruppino Antonio - Vía Eremo Botte, 1 - 89100 REG-
RINO - Tel. 7391751. GIO CALABRIA.

PER 1 VOSTRI INSERTI


l signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

Inserite il tagliando in una busta e spedite a:

ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »

Via Zuretti, 52 - MILANO. 1

897
CON UNA SOLA MODALITA' DI SOTTOSCRI-
ZIONE CIS' PUO' ABBONARE A

ELETTRONICA PRATICA
nella forma piü semplice, cioé rinunciando a qual-
siasi regalo, oppure, nella seconda forma, richie-
dendo il saldatore-omaggio o, ancora, nella terza
forma, facendo richiesta del

1 1

1 1 1

II modulo ampliíicatore di bassa frequenza, costruito secondo le tecniche


professionali piü avanzate, permette di realizzare un buon numero di apparati
eiettronici, con pochi componenti e modica spesa.

CARATTERISTICHE DEL MODULO

Circuito: di tipo a films depositati su piastrina isolante.


Componenti: 4 transistor - 3 condensatori al tantalio - 2 condensa-
tori ceramici.
Potenza: 1 W su carico di 8 ohm.
Dimensioni: 62 x18x 25 mm.
Radiatore: incorporato
Alimentaz.: 9 Vcc

'
AMPLIE. BF
1
1
Coloro che non sono interessati al dono del mo-
dulo amplificatore, possono abbonarsi a

ELETTRONICA PRA TICA


chiedendo in regalo il

MODERNISSIMO SALDATORE
L'utensile necessario per la realizzazione di per-
fette saldature a stagno sui terminali del semicon..
duttori e particolarmente indicato per i circuiti
stampati. Maneggevole e leggero, assorbe la po-

tenza di 25 W alla tensione alternata di 220 V. Nel


pacco contenente il saldatore sono pure inseriti
80 cm. di filo-stagno e una scatola di pasta disos-
sidante.

3 forme di abbonamento
1 sola modalita di sottoscrizione
ABBONAMENTO ANNUO SEMPLICE: per l'ltalia L. 7.500
per l'Estero L. 10.000
ABBONAMENTO ANNUO CON DONO: per !'Italia L. 9.000
A scelta: un modulo amplificatore BF. per l'Estero L. 12.000
Oppure: un saldatore elettrico.
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Per qualsiasi richiesta di sca-


llOle di montaggio, fascicoll ar-
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retrati, consulenza tecnica ine- 01::
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rante al progetti pubblicaU sul- o
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tole di montaggto, fascicoli ar
retrati, consulenza tecnlca ine
rente ai progetti pubblicati sul
la rivista e per una delle tre
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Tutti possono scriverci abbonati o no
rivolgendoci quesiti tecnici inerenti i va
ri argomenti presentati sulla rivista Ri
sponderemo nei limiti del possibile su
questa rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma scegliendo, di
volta in volta, quelle demande che ci
saranno sembrate pi ú i nteressanti. La
regola ci vieta di rispondere privata
mente o di inviare progetti esclusivamen-
te concepiti ad uso di un solo lettore

LA POSTA #2
""_ #
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. Pi

DEL 6G

LETTORE .%%% 1J I

Una variante al campanello musicale sigliamo di eliminare anche il transistor TR8, il


relé RL e il diodo D2, che potranno evidente-
Ho realizzato con molto interesse il progetto del mente servire per altri progetti, dato che in que-
campanello musicale presentato su! fascicolo di sto caso rimarrebbero del tullo inutilizzati.
settembre di quest'anno e <levo dire che ho im-
parato molte cose interessanti.
Purtroppo, essendo ancora alle prime armi, non
mi arrischio a modificare il circuito da solo, men-
tre desidererei fare in modo che il campanello
•••
11 campanello non suona
suonasse in continuazione finché il pulsante ri-
mane premuto e ccssasse di funzionare non ap- Prima di realizzare il progetto dell'antifurto pre-
pena il pulsante viene abbandonato. E' possibile sentato a pagina 692 del fascicolo di settembre
una tale variante del circuito di quest'anno, vorrei fosse chiarito un mio dubbio.
LUIGI DAL ZOTTO Mi sembra di notare una díscordanza fra lo sche-
Rovigo ma elettrico e quello pratico pubblicati alle pa-
gine 694-695.
La modifica da lei desiderata e tra le piu sem- Infatti, mentre nello schema pratico la suonería
plici immaginabili. E' infatti sufficiente eliminare risulta inserita, tramite i terminali utili del relé,
la resistenza R23, perché la stessa interrompe ne! circuito dí alímentazíone in corrente continua
l collegamento del piedino 17 di IC2. Il piedino a 12-16 V, nello schema pratico íl circuito della
17, corrispondente alla quindicesima funzione, suonería risulta inserito soltanto fra i terminalí
potra essere utilizzato per comandare una nuova utili del relé, ma non ne! circuito di alimenta-
nota, arricchendo in tal modo la gamma dei mo- zione. Che cosa potete díre in proposíto?
tivi musicali eseguibili. Se la modifica pro posta GIANFRANCO TUMINELLI
douesse assumere carattere permanente, le con- Roma

903
La sua osservazione e esatta. Perché il nostro di- Provaquarzi
segnatore si e veramente dimenticato di inserire,
in serie al circuito della suoneria, l' alimentatore. Ho la possibilita di acquistare, presso un locale
Tale errare, tuttavia, potra essere vantaggioso mercato surplus, dei quarzi a prezzi convenien-
per tutti coloro che vorranno alimentare il cir- tissimi. Purtroppo, durante la prova del compo-
cuito dei segnali acustici, o altro tipo di circuito nente, capita che soltanto la meta dei quarzi si
avvisatore, con tensioni diverse da quelle da noi rivelano in ottimo stato, mentre l'altra meta non
prescritte. In sostanza, sullo schema pratico il oscilla. In pratica, dunque, il costo dei compo-
circuito dell'avvisatore acustico puo essere comun- nenti risulta duplicato se non proprio triplicato.
que alimentato, anche con correnti alternate, per- E l'acquisto di tali componenti non rappresenta
ché il relé isola elettricamente il circuito di ecci- piu un affare. Mi rivolgo a voi per chiedervi il
tazione da quello utilizzatore. progetto di un provaquarzi, di tipo portatile e di
uso semplicissimo, allo scopo di conoscere imme-
diatamente, all'atto dell'acquisto, le condizioni

•••
Protezione degli strumenti
dei quarzi.
Tenete conto che le frequenze di oscillazione si
aggirano normalmente intorno ai 3,5 MHz.
GIUSTINO DANDOLO
Molte case costruttrici, nel pubblicizzare taluni Venezia
strumenti di misura, dichiarano ripetutamente
che gli strumenti di loro produzione sono protet- Il circuito qui pubblicato potra certamente ri-
ti elettronicamente dai sovraccarichi e dalle in- solvere il suo problema, interessando altresl tutti
versioni di polarita. Potreste dirmi in che cosa quei lettori che desiderano controllare l'efficien-
consistono queste protezioni, suggerendomi even- za dei quarzi. Il circuito e
di tipo aperiodico e
tualmente il tipo di circuito da adottarsi per il
mio vecchio tester?
OTTORINO DATTILO
Todi
RI
Il circuito di protezione di uno strumento galva-
nometrico consiste, nella quasi totalita dei casi,
nell'ap plicazione di due diodi al silicio (D1-D2)

Cl - 1.000 pF
C2 - 100 pF
C3 1.000 pF
C4 - 5.000 pF

RI - 33.000 ohm
collegati in parallelo allo strumento, come eda- R2 1.000 ohm
to a vedere nel disegno qui riportato. I diodi D1-
D2 durante il normale funzionamento dello stru- TRI - 2N708
mento di misura si comportano praticamente co- TR2 - BC107
me se non esistessero. La loro presenza viene av- Dl - 1N914
vertita soltanto in caso di sovraccarico, perché D2 - 1N914
provvedono a limitare il valore della tensione, LP - 12 V - 50 mA
quella diretta e quella inversa, a 0,6 V circa, im-
pedendo la sicura distruzione dello strumento.

904
non necessita quindi di bobine o condensatori
variabili per l'accordo. Inoltre, il classicu stru-
mento indicatore e stato sostituito con un piu co- R3

modo rivelatore « go/no-go », cioe « va/non va» , ~ e


composto da un transistor amplificatore che pi- B8ATT USC,TA
12V
lota la lampada LP (la lampadina puo essere so-
stituita con un diodo LED, collegando in serie TR2
una resistenza da 470 ohm). Quando la lampada
si acccnde, e scgno che il quarzo oscilla ed e
quindi sicuramente cfficiente. In caso contrario,
il quarzo non funziona, oppure, pur funzionando
nei circuiti a valuole, non e in grado di pilotare
un circuito transistorizzato.
rica della batteria. Ma talvolta capita che la
tensione scende al di sotto di certi livelli che dan-

•••
Protezione di un accumulatore
neggiano irreparabilmente laccumulatore. Co-
me si potrebbe fare per provocare l'apertura au-
tomatica del circuito di illuminazione quando la
tensione della batteria scende, ad esempio, al di
sotto dei 4 V?
Non essendo riuscito ad effettuare un irnpianto SPLENDORI EZIO
luce in una mía piccola cantina, ho fatto ricor- Ravenna
so all'installazione di una batteria al piombo, alla
quale e affidato il compito di alimentare una Il suo problema puó essere facilmente risolto
lampadina. Periodicamente provvedo alla rica- sfruttando il circuito qui riportato. Ifatti, fin-

Chi non ha ancora costruito il nostro microtrasmet-

RICFVITORE AM-FM titore tascabile, pubblicizzato in 4' di copertina,


soltanto perché sprovvisto di un buon ricevitore a
modulazione di frequenza, con cui ascoltare, con

a a L. 9.800 chiarezza e potenza, suoni, voci e rumori trasmessi


a distanza da quel miracoloso e piccolo apparato,
puó trovare ora l'occasione per mettersi subito al
lavoro, acquistando questo meraviglioso

Questo ricevitore funziona dovunque ed e in grado


di captare tutte le emittenti prívate giá in funzlone
o che stanno per nascere un po' dovunque e che
trasmettono soltanto in MODULAZIONE DI FRE-
QUENZA.

CARA TTERISTICHE

Ricezione in AM: 540 - 1.600 KHz


Ricezione in FM: 88 - 108 MHz
Potenza d'uscita: 800 mW
Semiconduttori: 9 transistor + 3 diodi
Alimentazione: 9 Vcc (una pila da 9 V)
Dimensioni: 8 x12x4 cm.
Contenltore: mobile in plastica antiurto tipo
military iook con cinturino
Antenna AM: incorporata in ferrite
Antenna FM: telescopica estraibile
Corredo: auricolare + una pila da 9 V

905
ché la tensione della batteria si mantiene al di trati della rivista potra certamente trovare il pro-
sopra della tensione del diodo zener DZ, i due getto che pi la soddisfa. In alternativa, presen-
transistor TR1-TR2 risultano conduttori e all'usci- tiamo una versione semplicissima di alimentato-
ta sara presente una tensione lievemente inf eriore re stabilizzato a diodo zener, con tensione d'u-
a quella della batteria, pi precisamente di 0,2 V scita di 9 V. Faccia attenzione a non lasciare
circa. Quando la tensione della batteria scende al per lungo tempo l'alimentatore senza carico; per-
di sotto dei 9 V,i due transistor TRI-TR2 van- ché il diodo zener assorbirebbe tutta la corrente
no all'interdizione, bloccando l'alimentazione del destinata al carico, con possibile danneggiamento.
carico. Il consumo a vuoto del circuito e di soli Per maggior sicurezza, comunque, si potrebbe
2 mA, mentre la corrente massima sopportabile montare un diodo zener da 9 V - 3 W .
e all'ordine dei 3-4 A. Tenga presente che il
transistor TR2 deve essere munito di elemento
raffreddante (radiatore) TRI = 2N2905; TR2
= 2N3055; Rl = 4.700 ohm; R2 = 1.000 ohm;
R3 = 10.000 ohm; DZ = diodo zener (9 V) . •••
•••
Alimentatore stabilizzato a 9 V
Luci psichedeliche

Ho realizzato il progetto da voi presentato a pa-


gina 362 del fascicolo di maggio dello scorso an-
no. Dopo aver piü volte collegato l'apparato a
piü amplificatori di bassa frequenza, ho riscon-
Sono in possesso di un ricevitore transistorizzato trato sempre lo stesso inconveniente: la distruzio-
con alimentazione a batteria. Poiché il consumo ne dei transistor finali di potenza. Da che cosa
dell'apparecchio risulta elevato (80 mA), le bat- puó dipendere tale inconveniente?
terie si consumano rapidamente con mio grande
D'ERCOLE DANTE
danno economico. Ecco perché vorrei costruire
Padova
un semplice alimentatore stabilizzato da collegarsi
alla rete a 220 V. Potreste pubblicare un simile L'inconveniente da leí citato e da attribuirsi, con
progetto, tenendo conto che la tensione d'uscita tutta probabilitá, ad un imperfetto isolamento del
deve essere di 9 V continui?
trasf ormatore di alimentazione T1; l'isolamento
FRANCESCO FAZIO imperfetto si verifica nell'avvolgimento primario.
Salerno Un altro motivo dell'inconveniente puó essere at-
tribuito al valore dell'impedenza del trasforma-
In pi occasioni abbiamo presentato progetti di tore TI, che puó risultare talmente bassa da
sem plici alimentatori stabilizzati adatti a risol- richiedere l'inserimento di una resistenza da 1.000
vere il suo problema. Sfogliando i f ascicoli arre- ohm, di tipo a filo, collegata in serie.

C1 1.000 F 25 VI ( elettrolitico)
C2 1.000 F 25 VI ( elettrolitico)
FUS.
)C)€
9V

DZ

T1

Rl 33 ohm - l W D1-D2-D3-D4 = 4 x 1N4007


DZ diodo zener (9 V-3 W) L1 = lampada-spia (6,3 V)
FUS. fusibile da 250 mA Tl - trasf. d'alimentaz. (220/9 V)

900
AMPLIFICAT0RE BF
50 WATT
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
0L. 21.500
CARA TTERISTICHE
Potenza musicale 50 W
Potenza continua 45 W
Impedenza d'uscita 4 ohm
lmpedenza entrata E1 superiore a 100.00 ohm
lmpedenza entrata E2 superiore a 1 megaohm
Sensibilitá entrata E1 100 mV per 45 W
Sensibilitá entrata E2 1 V per 45 W
Controllo toni atten. - 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione inf. al 2%/, a 40 W
Semiconduttori 8 transistor al silicio
+ 4 diodl al silicio
+ 1 diodo zener
Alimentazione 220 V
Consumo a pieno carico 60 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/disturbo 55 dB a 10 W

11 kit e comprensivo di tutti gli


Questa scatola di montaggio, veramente pre- elementi necessari per la realiz-
stigiosa, si aggiunge alla collana dei kit ap-
prcntati dalla nostra organizzazione. L'ampli- zazione dell'amplificatore ripro-
ficatore di potenza, appositamente concepito dotto nella foto. Per il suo com-
per l'accoppiamento con la chitarra elettrica,
e dotato di due entrate ed e quindi adattabile pletamento il lettore dovra pro-
a molle altre sorgenti di segnali BF, casi da curarsi, per proprio conto, gli al-
rendere l'apparato utilissimo per gli usi piú
svariati. toparlanti e il contenitore.
ll kit e comprensivo di tutti gli elementi necessari per la realiz-
zazione dell'amplificatore riprodotto nella foto, Per il suo com-
pletamento il lettore dovrá procurarsi, per proprio conto, gl
altoparlanti e il contenitore.

LA SCATOLA DI MONTAGGIO COSTA L. 21.500. Per richiederla occorre inviare


il relativo Importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRA-
TICA - 20125 MILANO - Via Zuretti 52 (nel prezzo sono comprase anche le spese
di spedizione).
L'integrato TAA420

Recentemente mi e stato regalato l'integrato di


tipo T AA420 del quale non conosco le caratte-
ristiche e le inodalita di impiego. E' possibile
con questo componente realizzare un amplifica-
tore? In caso affermativo potreste pubblicare lo
schema?
MARIO BLASI
Verona

L'integrato TAA420 e
rappresentativo di un cir-
cuito amplificatore a 5 stadi, casi come edato
uedere nello schema qui riportato. In particolare
C3 - 3 F - 15 VI ( elettrolitico)
il circuitoe suddiuiso in due blocchi amplifica-
CA - 1 F - 15 VI ( elettrolitico)
tori, in grado di fornire guadagni a spira aperta
rispettivamente di 31 dB e di 70 dB. Proprio per
es = 100 F- 15 VI (elettrolitico)
C6 - 47 F - 15 VI (elettrolitico)
questi guadagni elevati, l'integrato viene normal- -
mente utilizzato come amplificatore controreazio-
C7 10 F - 15 VI ( elettroli tico)
nato, nella configurazione tipica qui riportata. Le
es - 47 F - 15 VI (elettrolitico)
caratteristiche tecniche piu salienti sonv:
Rl - 27.000 ohm
Tensione di alimentazione max.: 12 V R2 - 25.000 ohm (variabile)
Dissipazione totale: 1,5 W R3 - 3.900 ohm
Temperatura ambiente di lavoro 15- 80°C R4 27.000 ohm
Corrente assorbita : 12 mA a 7,5 V R5 330 ohm
Frequenza di taglio: superiore a 20 KHz R6 12.000 ohm
Resistenza d'ingresso su! piedino 10 : 40.000 ohm R7 - 33.000 ohm
Tensione di rumore: 300 V R8 = 33 ohm
Resistenza d'uscita su! piedino 8: 330 ohm R9 820 ohm
RlO 3.900 ohm
C1= 5F- 15 VI (elettrolitico) Rl 1 330 ohm
C2 100 F- 15 VI (elettrolitico) R12 - 39.000 ohm

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908
Preamplificatore equalizzatore I nostro amplificator di bassa frequenza e gid
do tato di circuito pre a m p!if icatorc.
Ho realizzato l'amplificatore cli bassa frequenza E' ovvio dunque che l'aggiunta di un nuovo
presentato a pagina 523 del fascicolo di luglio di pream plificatore, senza alcun accorgimnto tec-
mico, non puó che saturare lo stadio d'trata.
quest'anno. Debbo dire che l'apparato funziona
Ma il suo problema puó essere risolto pr me:zzo
decisamente bene. Tuttavia, mentre la risposta
di interventi circuitali pi o mcno scmplici. Si
risulta ottima quando collego l'entrata dell'am- potrebbe ad esempio inserire un novo rgolatore
plificatore con l'uscita di un sintonizzatore radio, di volume tra luscita del preamplificatore in
il suono diviene notevolmente distorto quando mi suo possesso e lentrata dellam plíficatorc . Ma ca-
capita di collegare con l'amplificatore un pream- si facendo si peggiorerebbe comunque il rapporto
plificatore equalizzatore. Per rendere intelleggi- segnale-disturbo dell'intero amplificatore. na so-
bile l'emissione sono costretto a tenere al minimo luzione pi accettabile potrebbe essere quella di
il controllo di volume, senza possibilitá alcuna di realizzare un ingresso a monte della resistcnza
regolazione. R12, inserendo in questo punto il controllo di
uolume ed eliminando gli stadi precedenti quando
GIANNI MINARDI si lavora con segali gid sufficientemente ampli-
Mantova f icati. •

PER LA COSTRUZIONE DEI NOSTRI


PROGETTI SERVITEVI DEL

KIT PER I CIRCUITI STAMPATI


facilita d'uso
rapidita di esecuzione
completezza di elementi

11 kit e corredato di fogli illustra-


tivi nei quali, in una ordinata,
chiara e precisa sequenza di fo-
tografie, vengono presentate le
successive operazioni che con-
ducono alla composizione del
circuito stampato.

L. 4.500

le ricbleate debbono essere fatte lnvlando anticipatamente l'lmporto a mezzo vagUa o


c.c.p. n. 3/21482 lnteetato a: ELETTRONICA .PRATICA - 20125 MILANO - Via Zureti, 52
Telefono 6891945.

909
INDICE DELL'ANNATA
AMPLIFICATORI mese pagina

L'altoparlante amplificatore febbraio 114


Amplificatore selettivo in frequenza maggio 360
Amplificatore BF - 12-35 W luglio 522

APPARATI VARI mese pagina

Antifurto elettronico per autovetture gennaio 4


Termostato elettronico gennaio 22
Compressore di dinamica gennaio 28
Effetto percussione gennaio 38
Ascoltiamo ... la luce febbraio 84
Ricarichiamo le pile al nichel-cadmio febbraio 136
Luci pseudo-psichedeliche marzo 164
Temporizzatore con FET marzo 174
Le piante parlano? marzo 192
Distorsione con correttore di tonalita aprile 258
11 telefono pasticciato aprile 282
Telecomando sonoro maggio 324
Miscelatore a tre vie con IC maggio 368
Facciamo a testa e croce giugno 404
Pilotaggio automatice delle luci dell'auto giugno 418
Sirena giocattolo giugno 424
Effetto WAA WAA giugno 430
La penna per i circuiti stampati luglio 500
Flash elettronico per fotoamatori luglio 534
11 campanello musicale settembre 644
11 labirinto elettronico settembre 664
Antifurto semplice ma efficace settembre 692
Effetto vibrato ottobre 748
Bongo elettronico ottobre 762
11 triangolo elettronico novembre 788
Correttore di tonalita novembre 810
Luci psichedeliche dicembre 864
Temporizzatore solid state dicembre 878
Miglioriamo l'effetto stereo dicembre 886

DIDATTICA mese pagina

11 controllo dei diodi zener gennaio 48


Cellule fotosensibili febbraio 106
Transistor unigiunzione {1' puntata) febbraio 120
Transistor unigiunzione (2' puntata) marzo 200
L'abaco delle impedenze marzo 216
Alimentatori stabilizzati {1' puntata) aprile 270
Collaudo e prova dei FET maggio 346
Alimentatori stabilizzati (2' puntata) maggio 352
Sinusoide pilotata da onda quadra giugno 436
Nascita del transistor agosto 565
11 transistor amplificatore agosto 572
La polarizzazione del transistor agosto 578
Accoppiamento tra i transistor agosto 582
Transistor e calore agosto 586
Controllo dei transistor agosto 592
Guasti, cause, rimedi nei ricevitori a transistor agosto 596
1975
Tabellari agosto 602
Circuiti transistorizzati ad alta impedenza settembre 682
Arrivano gli integrati digltali ottobre 740

RICEVITORI mese pagina

Ricevitore reattivo per OC gennaio 54


Ricevitore reflex per principianti aprile 244
Ricevitore a reazione per OC luglio 510
Radioricevitore Caracol settembre 671
Ricevitore tascabile per OM ottobre 724
Ricevitore a due valvole per OM e OC dicembre 852

TRASMETTITORI mese pagina

Trasmettitore per OM novembre 804


Trasmettitore CW - piccola potenza novembre 818

ELEMENTI DI RICETRASMISSIONE mese pagina

Un'antenna per due televisori aprile 296


Rosmetro per TX maggio 338
11 TX in auto lug'io 492

STRUMENTI mese pagina

Strumento di controllo delle bobine febbraio 100


Generatore MF - 455 KHz febbraio 126
Monitor CW per l'autoascolto marzo 210
Oscillatore di potenza aprile 290
Ohmmetro per basse resistenze aprile 264
Capacimetro elettronico maggio 330
lndicatore di sovraccarico maggio 374
Generatore di corrente costante giugno 442
Voltmetro elettronico - alta sensibilitá giugno 450
Lo strumento provatutto luglio 484
Calibratore a quarzo ottobre 754
Tester elettrochimico novembre 828

LA CITIZEN'S BAND mese pagina

L'antenna é necessaria gennaio 14


A caccia di fughe AF febbraio 92
Antenna delta loop marzo 184
Single side band aprile 250
Rosmetro per TX maggio 338
Tele vision interference giugno 410
11 TX anche in auto luglio 492
Micro limitatore per RX-TX settembre 654
Controllo di modulazione ottobre 732
Guerra al QRM novembre 796
Antenna portatile d'emergenza dicembre 872
CARICA BATTERIE
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
ENTRATA: 220 V - 50 Hz
USCITA: 6 - 12 Vcc - 4 A L. 14.500

Tutti i componenti necessari per la realizzazione di questo apparato sono contenuti In


una scatola di montaggio venduta dalla nostra Organizzazione al prezzo di L. 14.500.
Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo a mezzo vaglia o
c.c.p. n. 3/26482 intestato a: Elettronica Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
L. 56.000 L'Analizzatore modello R.P.
12/T.L. é uno strumento di
laboratorio di grandi dimen-
sioni. caratterizzato per le
ANALIZZATORE prestazioni particolarmente
elevate, grazie alla scelta dei
DI LABORATORIO uoi componen@, la sua ese-
MOD. R.P. 12/T.L. cuzione impeccabile e la
semplicita del suo impiego
e al suo costo li,mitato. che
lo impongono all'attenzione
dei tecnici piú qualificati.
CARATTERISTICHE TECNICHE Dimensioni 180x160x80 mm.

V= O 11 5 10 50 100 200 500 1000


mA= A 500A 5 50 500 2500
,. 1 .. ,.,
-- ·r·
- r:::;.~
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e,e

Vr 0,5 5 25 50 250 50 O 1000


mr 2,5 25 250 2500 ,·✓ - w~·,. ..
Ohm= x01/0-1k[ x1/0--10kJ10 /0-1Ck400/0-1M'di/0+10M
dB -10+22
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. @ ""'""~ ' . .__;·-
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Output 0,5 5 25 50 250 500 1000 B

OSCILLATORE MODULATO
mod. AM/FM/3O
Tutti gli
etrumentl di
mleura e di L. 53.600
contrello pubbbcizzati in
questa pagina possono Questo generatore, data la
sua larga banda di frequen-
essere richiesti a: za consente con molta ta-
Elettronlca Pratica - 20125 MIiano • Via Zuretti n. 52, inviando cil ita l'alllneamento di tutte
le apparecchiature operanti
antlcipatamente il relativo Importo a mezzo vaglla postale o c.c.p. n. in onde medie, onde lunghe,
onde corte, ed in tulla la
3/26482. Nel prezzo sono compresa le spese di spedizione. gamma di VH II quadrante
delle freqcenze é di grandi
dimensioni che conser.te una
facile letturn.
Dimensioni 250x170x90 mm

ANALIZZATORE
mod. R.P. 20 KN
(sensibilita 20.000
ohm/volt)

L. 22.500

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE

v= 01 1 5 10 50 100 200 500 1000 GAMME A I B I C D


A = 50y4
50»A 5 50 500 5000 RANGES 100 -400xe_/400- 1200re_11+ 3,8ME 3,5-12ye
vv 0,5 5 25 50 250 500 1000 GAMME E I F I G
mA» 2,5 25 250 2500 RANGES 12 - 40M 40- 130M 80-260Me
0m= 1/0+10]110 /0-+100/100/0-1M/lk /0+10M
0hmv [tk/0+10M/1l[)k/ 0+100M
f» [lk/0-5lk/1lk/0-5l0k Grande strumento dal•e pie-
cole dimensioni, realizzato
Ballistic _
pF__ Ohmx100t0+200JJ!j Ohmx1kt0+20~F completamente su circuito
Hz xl/0+501 xl0/0+500 lx100t0+5000 stampato. Assenza totale di
commut.atori rotanti e quindi
dB -10+22 di falsi contatti dovuti alla
usura e a guasti meccanici.
Output 0.5 5 25 50 250 500 1000 Jack di contatto di conce-
zione completamente nuova.
Munito di dispositivo di pro-
tezione.
Dimensioni: 140x90x35 mm
MI CR OTRASMETTITDRE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadarlo, capterá...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO . 6.80
L'emissione e in modulazlone di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
1D. sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-

- ~¡ chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-


cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput e di 0,5 mW. La sensibilitá e re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e iontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimita del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.

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