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GXèiGG?? re.guerce
DI ELETTRONICA - RADIO - CB • 27 MHz
PRATICA
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PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3/70
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ANNO XIV - N. 1- GENNAIO 1985

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GAMME E F G
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za consente con molta facilità l'allineamento di tutte Questo tester
le apparecchiature operanti in onde medie, onde lun- analizzatore è
ghe, onde corte, ed in tutta la gamma di VHF. II qua- interamente protetto
drante delle frequenze è di grandi dimensioni che con- da qualsiasi
sente una facile lettura.
Dimensioni: 250x170x90 mm errore di manovra
o di misura,
che non provoca
alcun danno al
CARATTERISTICHE TECNICHE
circuito interno.
Tensioni continue 100 mV - 2 V - 5 V - 50 V - 200 V - 1.000 V
Tensioni alternate 1 O V - 25 V - 250 V - 1.000 V
Correnti continue 50 µA - 0,5 mA - 10 mA - 50 mA - 1A
Correnti alternate 1,5 mA - 30 mA - 150 mA - 3 A
Ohm 2x1-2x100 - 2x1.000 Ottimo ed originale strumento di misure appositamente stu-
diato e realizzato per i principianti.
Volt output 10 Vca - .25 Vca - 250 Vca - 1.000 Vca
Decibel 22 d8 - 30 dB - 50 d8 - 62 dB La protezione totale dalle errate inserzioni è ottenuta me-
Capacità da O a 50 F - da O a 500 uF
diante uno scaricatore a gas e due fusibili.

CARATTERISTICHE GENERALI
Assoluta protezione dalle errate manovre dell'operatore. - Scala a specchio, sviluppo scala mm. 95.- Garanzia di fun-
zionamento elettrico anche in condizioni ambientali non favorevoli, - Galvanometro a nucleo magnetico schermato con-
tro i campi magnetici esterni. - Sospensioni antiurto. - Robustezza e insensibilità del galvanometro agli urti e al tra-
sporto. - Misura balistica con alimentazione a mezzo batteria interna.

SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali)


Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmente adatto per localizzare velocemente i guasti nei ra-
dioricevitori, amplificatori, fonovaligie, autoradio, televisori.

CARATTERISTICHE TECNICHE,
MOD. RADIO
CARATTERISTICHE TECNICHE,
MOD. TELEVISIONE 20.6
Frequenza 1 Kc Frequenza 250 Kc
Armoniche fino a 50 Mc Armoniche fino a 500 Mc
Uscita 10,5 V eff. Uscita 5 V eff
30 V pp 15 V eff.
Dimensioni 12x160mm Dimensioni 12x160mm
Peso 40 grs. Peso 40 grs.
Tensione massima Tensione massima
applicabile al puntale 500 V applicabile al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della batteria 50 mA
ELETTRONICA
PRATICA
È una rivista che in edicola si esaurisce presto

PER NON RIMANERNE SPROVVISTI


PER RICEVERLA PUNTUALMENTE A CASA VOSTRA

ABBONATEVI
LA DURATA DELL'ABBONAMENTO È ANNUALE
CON DECORRENZA DA QUALSIASI MESE DELL'ANNO

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PER L'ITALIA L. 25.000 (senza dono)

L. 30.000 ( con dono)

PER L'ESTERO L. 35.000 (senza dono)

MODALITÀ D'ABBONAMENTO
Per effettuare un nuovo abbonamento, o per rinnovare quello scaduto, occorre
inviare il canone tramite vaglia postale, assegno bancario o circolare, oppure
a mezzo conto corrente postale N. 916205 intestati e indirizzati a: ELETTRO-
NICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52. I versamenti possono
effettuarsi anche presso la nostra sede.

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Trasduttore acustico tipo OPEN-AIR Peso: 50 gr.
Impedenza: 50 ohm a 1 KHz Spinotto tipo stereo 0 3,5 mm.
Risposta in freq.: 20 Hz ..;- 20.000 Hz Lunghezza cavo: 1,5 m.
Hi-Fi fino a 150 mW di eccitazione Archetto regolabile
Sensibilità: 94 dB/mW Padiglioni in gomma-spugna

È necessaria per la realizzazione di gran parte dei progetti presentati su questo periodico. Ma
costituisce l'elemento ideale per chi fa dello jogging, per i CB, per gli OM, per gli SWL, perché la sua
ultraleggerezza non stanca neppure durante gli ascolti prolungati.

Con essa è possibile trasformare le modeste riproduzioni audio, ottenute con i piccoli altoparlanti, in
ascolti ad alta fedeltà, collegandola con le uscite di radioline, piccoli registratori o impianti di bassa
frequenza.

Consente un notevole risparmio delle pile di alimentazione, perché la cuffia, con il suo basso livello
sonoro, assorbe una minore quantità di corrente.

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916205, a Elettronica Pratica - Via Zuretti, 52 - 20125 MIiano.
ELETTRONICA
PRATICA
­ Hè é j /GX
XHa 1& f H)è@K • z G)i 368v8- 1

ANNO v- e N. v e GENNAIO v861


LA COPERTINA • Riproduce il montaggio, ese-
guito dal nostri tecnici, della moderna versione
del vecchio grid-dip-meter, che il lettore potrà
utilizzare anche in funzione di misuratore di
campo, ma che consentirà soprattutto ai princi-
pianti, ai radioamatori e ai CB di effettuare una
grande quantità di misure e controlli.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO GENERATORE RF 4
PER IL LABORATORIO
stampa
FREO.: 350 KHz + 28 MHz
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Tutti i diritti di proprietà let-


teraria ed artistica sono ri- VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE -6
servati a termine di Legge
per tutti i Paesi. I manoscrit-
ti, i disegni, le fotografie, an-
che se non pubblicati, non si LA POST A DEL LETTORE 1,
restituiscono.
GENERATORE R
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Moderna versione del vecchio grid-dip-meter.

Frequenze di lavoro: da 350 KHz a 28 MHz

Può essere utilizzato come misuratore di campo.

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Uno strumento moderno, utile a tutti i principianti ma indispen-


sabile per gli appassionati della banda cittadina e i radioama-
tori, perché consente di effettuare controlli di circuiti accordati,
misure di frequenze, tarature e allineamenti nei ricevitori radio
e molti altri Interventi nel laboratorio dilettantistico.

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Fig. 2 - Piano costru ttivo del modulo elettronico del generatore di alta fre-
quenza. Il condensatore C3, da cui dipende la stabili tà di frequ enza del dispo-
sitivo, deve essere di tipo a mica arg enta ta,

< COMPONENTI I
Condensatori \ R10 = 47.000 ohm
C1 = 10.000 pF R11 = 10.000 ohm (potenz, a variaz. lin.)
C2 = 460 pF (variab. ad aria) R12 = 220 ohm
C3 = 150 pF R13 = 1.000 ohm
C4 = 10.000 pF Varie
C5 = 10.000 pF
C6 = 10.000 pF TR1 = 40763
C7 = 10.000 pF TR2 = BC107
G? = 100.000 pF J1 = imp. AF (2,5 mH)
C9 = 47.000 pF DG = diodo al germanio (quals. tipo)
C10 = 10.000 pF µA = microamperometro (50 µA t.s.)
C11 = 10.000 pF DZ = diodo zener (9 V - 1 W)
C12 = 10.000 pF D1 = diodo al silicio (1N4004)
C13 = 1.000 +F • 25 VI (elettrolitico) D2 = diodo al silicio (1N4004)
C14 = 1.000 F · 25 VI (elettrolitico) DL = diodo led (quals. tipo)
T1 = trasf. d'alim. (220 V- 12+ 12V • 5 W)
Resistenze S1 = interrutt. alim. TR1
R1 = 220.000 ohm S2 = interrutt. di mod. (AM- FM)
R2 V 47.000 ohm S3 = interrutt. d'alìment.
R3 = 120.000 ohm L1 = bobina (vedi testo)
R4 = 220 ohm
R5 = 3.300 ohm
R6 = 2.700 ohm g ir i e S) X/è@?H?XK/ z q ) 7j ò G??G/G /HB~HG?XK è
R7 = 470.000 ohm • d • z z q h g Su o mq o zSu o e &t v&1 f Sd o -
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Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato sul quale viene rea-
lizzato il modulo elettronico del generatore di alta frequenza.

OSCILLATORE BF H@RHBèkHK_G #è)HRèa G??K @GBG??H X


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)è=K/è XK/H RH /H7è/è kHK@G RGH /HBG#HX K/H /èRHKa ANALISI DEL CIRCUITO
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BH?K è))H @Gè+ G@XK RG))è ?Bè)è RH Kì @H /èRHK/HBG- KX XG@j XG )G Uj@kHK@H ?X /j + G@X è)H K/è RG?B/HX XGa
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X/è@?H?X K/ K?BH))èX K/G 7j ò G??G/G RH ?è)H+ G@X èXK ?G@kè Bè/HBè/G H) BH/Bj HX K K?BH))è@XG BK+ 7K?XK
G ° j H@RH G?B)j ?K Rè) BH/Bj HX Ka H) ° j è)G ?H BK+ - Rè))è =K=H@è d ) G Rè) BK@RG@?èX K/G u &a B~G
7K/X è H@ + è@HG/è « 7è??H#è » a 7G/ + H?j /è /G )E H@- RH?7K@G 7G/X è@XK RH j @ UèXK X/G RH + G/HX K h
XG@?HX à RH j @ ?Gì @è)G /èRHK G+ G??K Rè j @ è77è- + K)X K G)G#èXKi
/èX K X/è ?+ GXXHX
K/Gi d è U/G° j G@kè RH K?BH))èkHK@G è ?X è=H)HXè Rè) BK@-
S + H?j /èXK/G RH Bè+ 7Ka BK?ì KXX G@j XKa è RH tipa RG@?èXK/G #è/Hè=H)G u & G Rè))è =K=H@è dv i f è
7G/HKRHBKi • BH ò ?Hì @HUHBè B~Ga 7G/ UK /@H/G j @è è))K ?BK7K RH BK7/H/G j @è #è?X è ì è+ + è RH U/Ge

8
ALLA SPINA

Fig. 4 • S) pannello frontale del ~eratore a radiofrequenza deve essere così


composto. S) modulo elettronico, di cui si intravede H) profilo, è applicato nella
parte centrale. Nella zona superiore sono invece presenti il bocchettone di en-
trata-uscita, la presa per le quattro bobine, il microamperometro, il potenzio-
metro regolatore dell'indice dello strumento, H due interruttori S1 - S2. Nella
parte inferiore sono invece applicati H) condensatore variabile ad aria, H) diodo
led, l'Interruttore di alimentazione S3 e H) trasformatore.

°j G@kGa BK?è H@RH?7G@?è=H)G 7G/ °j G?XK XH7K RH RK ?G+ 7/G )E H@RHBèkHK@G è UK @RKe?Bè)èi S@UèXH X a
?X/j + G@X Ka è 7/G#H?XK )E
H+ 7HGì K RH #è/HG =K=H@Ga è Bèj ?è RG))Eè+ 7Hè ì è+ + è RH U/G°j G@kG BK7G/X
è
H@?G/H=H)H X/è+ HXG kKBBK)Ha H@ + KRK Rè UèBH )HXè/G Rè))E
G?Bj /?HK@G RG) BK@RG@?èXK/G #è/Hè=H)G u &a
)G K7G/èkHK@H RH H@XG/Bè+ =Hè=H)H X à i • H °j G?X Ga 7Hù ?H #G/HUH
Bè j @è BK@?HRG/G#K)G #è/HèkHK@G RG) )H-
è#è@X Ha G)G@B~G/G+ K H RèX H BK?X /j XXH#Hi mG/ K/è #G))K REj ?BHX
èa B~G 7j ò G??G/G UèBH) + G@X
G BK+ -
BK@X H@j Hè+ K BK@ )EG?è+ G RG) BH/Bj HX K RH UH ì j /è vi 7G@?èX è 7G/ + GkkK RG) 7KXG@kHK+ GX /K q vvi
S) ?Gì @è)G ì G@G/èX K Rè))EK?BH))èX K/Ga K)X /G B~G G?-
?G/G è77)H BèXK è))Ej ?BH
Xè « a #HG@G H@#HèX K è)
RHKRK è) ì G/+ è@HK • ; a B~G )K /GXX HUHBèa G è) BK@- LO STADIO OSCILLATORE BF
RG@?èX K/G G? B~G )K UH )X
/èi S@è)X /G 7è/K)Ga H Rj G
BK+ 7K@G@ XH • ; G G? 7/K##GRK@K è /GXX HUHBè/G dK ?X èRHK K?BH)) èXK/G RH =è??è U/G°j G@kè è 7H) K-
G è )H#G))è/G H) ?Gì @è)G 7/K#G@HG@X G Rè) BH / Bj HX
K XèXK Rè) X/è@?H?X K/ =H7K)è/G z q &i • °j G?XK ?X è-
K?BH ))èXK/Gi yj H XG/+H@è)H RG) BK@RG@?èX K/G G?a RHK BK?X HXj H?BG j @ B)è??HB K BH/Bj H
XK è ?Uè?è-
Rj @°j Ga è 7/G?G@XG j @è XG@?HK@G BK@X H@j èa )è Bj H + G@XKa B~G ì G@G/è j @ ?Gì @è)G ?H@j ?KHRè)G è))è
G@X HXà #HG@G #è)j X èXè Rè) + HB/Kè+ 7G/K+ GX /K j o i U/G° j G@kè RH vit t t Qk BH/Bèa H) °j è)G #è è + K-
S) 7KXG@kHK+ GX /K q vaBK))Gì èX K H@ ?G/HG è) + H- Rj )è/G )è XG@ ?HK@G RH 7K)è/HkkèkHK@G RG) ì èXG
B/Kè+ 7G/K+ GX/Ka BK@?G@XG RH #è/Hè/G + è@j è)- ì & RG) f h y' • z X/è+ HX G j @ èBBK77Hè+ G@XK /G?H-
+ G@X G )è ?G@?H=H)HXà RG))K ?X /j + G@X Ka + è@XG@G@e ?XH#KeBè7èBH X H#K /Gè)H
kkèXK + GRHè@XG H)BK))Gì è+ G@e

9
60%70

e
n

VANO CONO.
e a

COLL. INSIEME

Flg. 5 • Le prime due bobine intercambiabili debbono essere costruite secondo


quanto riportato @G) particolare 1. La terza bobina va composta su uno spez-
zone di ferrite cilindrica secondo quanto illustrato @G) particolare 2. S) partico-
lare 3 riporta il disegno della base della quarta bobina, che deve essere pre-
levata da una media frequenza @G) modo descritto @G) testo.

XK H@ ?G/HG RG))è /G?H?X G@kè q , BK@ H) BK@RG@- ALIMENTAZIONE


?èX K/G u 8i
d è + KRj )èkHK@G BK?ì KX X
G@j Xè è RH XH7K + H?X Ka dE è)H+ G@XèkHK@G RG) BH / Bj HXK RH UHì j /è v ?H GUUGX -
K??Hè H@ è+ 7HGkkè G H@ U/G° j G@kè Io f e ' f Li Xj è BK@ )è XG@?HK@G BK@X H@j è G ?X è=H)HkkèX è è 8
dè + KRj )èkHK@G H@ è+ 7HGkkè + KRj )è H) ?Gì @è)G ­ i d è °j è)G #HG@G RG/H#èX è Rè))è /GX G )j BG X/è-
è) &t C P , t C a + G@X /G °j G))è H@ U/G° j G@kè ì G- + HXG j @ X/è?UK/+ èXK/G Rè 1 W, RKXèX K RH è##K)-
@G/è j @è #è/HèkHK@G RH ± . v1 c Qka /HUG/HX è èR ì H+ G@XK 7/H+ è/HK è &&t ­ G RH è##K)ì H+ G@X K ?G-
j @è U/G° j G@kè RH &6 P , t f Qki BK@Rè/HK è v&P v&­ RKX èXK RH j @è 7/G?è H@-
u K+ G è==Hè+ K ì Hà RGX XKa )è + KRj )èkHK@G 7j ò XG/+ GRHèi
G??G/G G)H + H@èX è H@XG/#G@G@RK ?j y&a ?G@kè 7/G- S) /èRR/Hkkè+ G@XK RG))è XG@?HK@G RH v&Pv& ­ è#-
ì Hj RHBè/G il Uj@kHK@è+ G@X K RG))è /H+ è@G@X G 7è/- #HG@G X/è+ HX G H Rj G RHKRH è) ?H)H BHK • )e• &a + G@-
XG RG) BH / Bj HX
Ki X/G H) )H#G))è+ G@XK ?H KXX HG@G BK@ H Rj G BK@-
p j è@RK H@#GBG ?H H@X G/#HG@G ?j y va BK@ )K ?BK- RG@?èX K/H G)GXX
/K)HXHBH u v, eu v- i • j @° j G ?H X/èX -
7K RH G?B)j RG/G )E K?BH))èXK/G RH è)X è U/G° j G@kèa Xè RH j @ /èRR/HkkèX K/G RH XH7K è RK77Hè ?G-
?H #G/HUH Bè j @BK+ 7K/Xè+ G@X K 7è??H#K RG) BH / Bj H- + HK@Rèi
XKa 7G/B~é )K ?X/j + G@XK H@RHB è il #è)K/G RG))è S) RHKRK )GR • d H@RHBèa °j è@RK è èBBG?Ka )è 7/G-
XG@?HK@G /H#G)èX è Rè) RHKRK è) ì G/+ è@HK • ; BK- ?G@kè RH j @è è)H+ G@X èkHK@G XGB@HBè+ G@X G #è)HRèi
+ G BK@?Gìj G@kè RG))è ?K)è ?H@X K@HkkèkHK@G RG) d è ?Xè=H)H
kkèkHK@G RG))è XG@?HK@G è 8 ­ ?H KX XHG-
BH/Bj HXK H@Rj X XH#KeBè7èBH X
H#K d veu & ?j ))è U/G- @G BK@H)RHKRK kG@G/ • é a ?j ) Bj HBèXKRKa H@UH ìj-
°j G@k è RH j @ X/è?+ GXXH K/G B~G )è#K/è @G))G
X /è va è è77j @X K /H7K/XèX K H) #è)K/G RG))è XG@-
#HBH @è@kGi ?HK@G ?Xè=H)H kkèXèi

10
Fig. 6 • Le quatt ro bobine intercam biabili, necessarie per coprire le quattro di•
verse gam m e di fr equenza, sono qui chiaram ente disegnate. La prim a è quella
che appare a destra, seguono la seconda, la terza e, per ultim a, a sinistra,
la quarta .

Flg. 7 - In com m ercio esistono contenitori di plastica del tipo di quelli qui
raff igurati, m uniti di cinque piedini. Utilizza ndo questi contenitori, si realizzano
le quatt ro bobine intercam biabili del generatore di alta fr equenza , riportando su
di esse il numero di successione e i valori di frequenza della gamma coperta.

11
Fig. 8 - S condensatori variabili ad aria pos-
sono essere dotati di rotore R con pro-
filo circolare (A), oppure con il profilo
riportato in B. Questi ultimi possono es-
sere vantaggiosamente utilizzati nella rea.
lizzazione del progetto qui descritto, men-

A B tre quelli con profilo A debbono essere


scartati.

LE BOBINE j @ 7HBBK)K BèBBH è#HXGi dG v1 ?7H/G RG==K@K /H?j )-


Xè/G )Gì ì G/+ G@XG ?7èkHèXG X/è RH )K/Ki
m/H+ è RH H@ HkHè/G )G K7G/èkHK@H RH + K@X èì ì HK RG)
RH?7K?HX H#K RG?B/HXX Ka H) )GXX K/G RK#/à 7/KB j /è/-
?H Xj XX H ì )H G)G+ G@X H @GBG??è/H è))è BK?X /j kHK@Ga COSTRUZIONE DELLA 2' BOBINA
BK+ H@ BH
è@RK Rè))G =K=H @Ga B~G ?K@K H@ @j + G/K
RH °j èXX /K G B~G G?XG/HK/+ G@X G ?H 7/G?G@ Xè@ K dè /Gè)HkkèkHK@G RG))è ?GBK@Rè =K=H@ èa °j G))è
BK+ G H@RHBèX K @G))è UK X
K /H7K/XèX è H@UHì j /è 4i @GBG??è/Hè 7G/ BK7/H/G )è ì è+ + è RH U/G°j G@kG
dG °j èXX /K =K=H@G BK@?G@ XK@K RH BK7/H/G )G ?G- B~G ?HG?XG@RG U/è H 4 a1 G H , a1 MHz, ?H KXX HG@G
ì j G@X H =è@RG RH U/G°j G@kG9 è))K ?XG??K + KRK RG))è 7/H+ è =K=H@èa ?GBK@RK H)
7è/XHBK)è/G 1 RH UH ì j /è 1i S) UH )K Rè j X H)
Hkkè/G è
1 bobina V 28 ;7 MHz ?G+ 7/G )K ?XG??Ka + è °j G?X è #K)X èa RG@X/K H) ?j 7-
2 bobina VV 7,5 : 3,5 MHz 7K/X K ?H RK#/è@@K H@ ?G/H/G Rj G @j B)GH RH UG//HX Ga
3 bobina V 4 : 0,850 MHz j @K Rè j @è 7è/XG G j @K Rè))E è)X /èi dG ?7H/Ga B~G
4 bobina 0,880 + 0,350 MHz 7G/ °j G?X è ?GBK@Rè =K=H @è RG==K@K G??G/G H@
(880+ 350 KHz) @j + G/K RH - 1a RK#/è@ @K G??G/G è##K)X G H@ + KRK
?X/GXXKa BK@X /è/Hè+ G@X G è °j è@ XK è è##G@j X K 7G/
)è 7/H+ è =K=H@èi
COSTRUZIONE DELLA 1' BOBINA dè 7/H+ è 7/G?è H@X G/+ GRHè I=L #è /HBè#èX è è))è
°j H@ X
è ?7H/èa + G@X /G )è ?GBK@Rè 7/G?è H@ XG/+ G-
dè /Gè)HkkèkHK@G RG))è 7/H+ è =K=H@ èa °j G))è @G- RHè IBL #è /HBè#èX è è))è °j H @RHBG?H+ è ?7H /èi
BG??è/Hè 7G/ BK7/H/G )è ì è+ + è RH U/G°j G@kG B~G
?H G?X G@RG U/è H&6 f Qk G H 4 f Qka ?H KXX HG@G @G)
+ KRK H@RHBèX K H@ UH ì j /è 1 I7è/X HBK)è/G 1). S) RHè- COSTRUZIONE DELLA 3' BOBINA
+ GX /K RG) ?j 77K/XK IG?X G/@KL G RH 6 + + i li UH )K
RG#G G??G/G RH /è+ G ?+ è)X èXK RG) RHè+ GX /K RH dè XG/kè =K=H@è ?G/#G 7G/ BK7/H/G )è ì è+ + è RH
t a, + + i dG ?7H/G H@ XKX è)G ?K@K H@ @j + G/K RH U/G°j G@kG B~G ?H G?XG@RG U/è - f Qk G t a61t
°j H@ RHBH G )G 7/G?G H@ XG/+ GRHG #è@@ K /HBè#èX G f Qki dè ?j è /Gè)H kkèkHK@G ?H KXX HG@G @G) + KRK
è))è , ° ?7H/è I=L G è))è 4° ?7H/è Iu Li dG )GXX G/G è H@RHBèX K @G) 7è/XHBK)è/G & RH UH ì j /è 1a K??Hè è##K)-
IH@ HkHK è##K)ì H+ G@X KLa = I7/H+ è 7/G?è H@ XG/+ G- ì G@RK vt t ?7H/G RH UH )K RH /è+ G ?+ è)X èXKa ?G+ 7/G
RHèL B I?GBK@Rè 7/G?è H@ XG/+ GRHèL G R IUH @ G è#- RG) RHè+ GX /K RH t a, + + a ?j j @K ?7GkkK@G RH @j -
#K)ì H+ G@X KL ?K@K )G ?XG??G /H7K/XèX G @G))K ?B~G+ è B)GK RHUG//HX G BH
)H
@R/HBè RG) RHè+ GX/K RH39 4 ++
XGK/HBK RH UH ì j /è vi G RG))è )j @ì ~Gkkè RH 3eMe 4 B+ i dG ?7H/G RG==K@K
mG/ °j G?X è 7/H+ è =K=H@ è è @GBG??è/HK j @ @j B)GK G??G/G è##K)X G H@ UK / + è BK+ 7èXX è G )G Rj G 7/G?G
RH UG//HX G H@?G/HX K @G) ?K77K/XK G UèBH) + G@ XG è##H- H@ XG/+ GRHG #è@@ K /HBè#èXG è))è °j H@X è ?7H/è I=L
Xè=H)G G ?#HX è=H)G Rè))E G?XG/@K + GRHè@X G )E j ?K RH G è))è °j H@ RHBG?H+ è ?7H/è IBLi

12
1 o 2 SPIRE

Fig. 9 • Quando il dispositivo descritto in queste pagine viene utilizzato per


valutare la frequenza di un segnale generato da un qualsiasi circuito od appa•
rato, occorre servirsi di una sonda realizzata con un metro di cavo di tipo RG58,
sulle cui estremità sono presenti un bocchettone BNC e una bobinetta.

COSTRUZIONE DELLA 41 BOBINA RH j @è + GRHè U/G° j G@kè 7G/ /HBG#HX


K/H è X/è@-
?H?X
K/i
d è °j è/Xè =K=H@è BK7/G )è =è@Rè RH U/G° j G@kG
BK+ 7/G?G U/è ì )H66t KHz G H , 1t KHz. mG/ /Gè-
)Hkkè/)è KBBK// G ?G/#H/?H RH j @è + GRHè U/G° j G@kè IL CONDENSATORE VARIABILE
7G/ /HBG#HXK/H è X/è@?H?X K/a 7Hù 7/GBH ?è+ G@X G RH
°j G))è RKX èXè RH@j B)GK RH UG//HX G /Gì K)è=H)G BK)K- mG/ + KX H#H RH GBK@K+ Hèa @G) 7/KX KX H7K /Gè)H kkèXK
/èXK H@ @G/Ki • è °j G?X è + GRHè U/G° j G@kè RG#G @GH @K?X /H )è=K/èX K/Ha è==H è+ K + K@X èXKa 7G/ u &a
G??G/G G)H+ H@èX K )K ?B~G/+ K + GX è))HBK G?X G/@Ka G j @ BK@RG@?èX K/G #è/Hè=H) G èR è/Hè è RK77H è ?G-
RG#G è@B~G G??G/G BK+ 7)GX è+ G@X G ?#HXèX è )è 7è/X G kHK@Ga /GBj 7G/èX K Rè j @ #GBB~HK /HBG#H XK/G è
+ K=H) G RG) @j B)GKa 7G/B~é ?B~G/+ K G @j B)GK@K@ #è)#K)G RHXH7K ?j 7G/GX G/KRH@èa ?G/#G@RKBHRH j @è
#G@ìK@K j X H)HkkèXHi ?K)è ?GkHK@Ga °j G))è è - 3t 7' i z j XX è#Hèa °j è)-
g G) 7è/X HBK)è/G , RH UH ì j /è 1 è /H7K/X èX K H) RH- ?Hè?H BK@RG@?èXK/G #è/Hè=H)G èR è/Hèa èR j @è
?Gì @K RG))è =è?G H@UG/HK/G RG))è =K=H@èa °j G)- ?K)è ?GkHK@Ga RG))è Bè7èBH Xà RH - 3t 7' G è #è/Hè-
)è Rè))è °j è)G UjK/HG?BK@K H 7HGRH@H RH BK@X èXXKa kHK@G )H@Gè/G RH U/G° j G@kèa 7j ò G??G/G j X H)+ G@X G
RHj @è 7HBBK)è + GRHè U/G° j G@kè 7G/ /HBG#HX K/H /è- + K@X èXK @G) RH?7K?HX H#Ki yH XG@ì è 7/G?G@XG B~G
RHKi S Rj G 7HGRH@H H@UG/HK/H IèeèL RG==K@K G??G/G G#G@X j è)H BK@RG@?èX K/H #è/Hèd H)HBK@ #è)K/H Bè-
BK))Gì èX H è??HG+ Ga 7G/ /è77/G?G@X è/G H) ?K)HX K 7èBHXH#H H@UG / HK/H è °j G))K BH XèXK )è?BG/è@@K RGH
XG/+ H@è)G « è» RH H@HkHK RG))è =K=H@è d v XGK/HBè- #j KXH RH U/G° j G@kè X/è j @è =è@Rè G )E è)X/èi
+ G@X G /è77/G?G@X èXè @G))K ?B~G+ è RH UH ì j /è vi d è ?BG)X è RG) BK@RG@?èX K/G #è/Hè=H) G èR è/Hè #è
o ))è + GRHè U/G° j G@kèa ?G °j G?X è è RKX èX è RH BK@- UèXèXH@ Kì @H Bè?K U/è ° j G))H B~G 7/G?G@X è@K j @
RG@?èX K/Ga KBBK//G X/è@BH è/G H XG/+ H@è)H RH Xè)G /KXK/G BK@H)7/KUH) K r RHUH ì j /è 6a + G@X/G RG==K-
BK+ 7K@G@X Ga H@ + KRK B~G H) #è@K BK@RG@?èX K/G @K G??G/G ?Bè/X èXH Xj XX H °j GH BK+ 7K@G@X H H) Bj H
/H+ è@ì è )H=G/Ka BK+ G H@RHB èXK @G) 7è/X HBK)è/G , RH /KXK/G 7/G?G@X è H) 7/KUH )K o RH UH ì j /è 6i S@UèXH Xa
UHì j /è 1i BK@ H) 7/KUH) K r ?H KXX HG@G j @è #è/HèkHK@G )H@Gè-
In UH ì j /è 3 ?K@K /H7K/X èX H H RH?Gì @HaH@ G?7)K?Ka /G RH U/G° j G@kè Rj /è@X G )è /KX èkHK@G RG) 7G/@K
/G)èX H#H è))G ° j èXX /K =K=H @Ga )G °j è)H RG==K@K RG) BK+ 7K@G@X Ga 7G/B~é H #è)K/H Bè7èBH XH#H #G@-
G??G/G /èBB~Hj ?G H@ j @ BK@XG@HX K/G RH 7)è?X HBè ì K@K H@?G/HX H 7/Kì /G??H#è+ G@X G G )è BK@?Gì j G@X G
RG) XH7K /è77/G?G@X èXK @G))è UK XK RH UH ì j /è 4i #è/HèkHK@G RH U/G° j G@kè RG))E K?BH)) èXK/G è77è/G
' èBG@RK /HUG/H+ G@X K è) RH?Gì @K RH UH ì j /è 3 /H- )H@Gè/Gi yH 7KX /G==G è@B~G RH/G B~Ga BK@ H BK@-
BK/RHè+ K B~G )è 7/H+ è =K=H@è è RG?X /è è °j G))è RG@?èX K/H RKX èX H RH /KX K/G BK@ 7/KUH) K o a )è #è-
@GBG??è/Hè 7G/ BK7/H/G )è =è@Rè RH U/G° j G@kG BK+ - /HèkHK@G RG))è U/G° j G@kè è 7Hù èBBG @X j èX
è è))E H@H-
7/G?G U/è H &6 G H 4 f Qki yGì j K@K @G))E K/RH@Ga kHKa + G@X /G BK@ °j G))HRKX èX H RH /KX K/G è 7/KUH) K
Rè RG?X /è è ?H@H?X /èa )è ?GBK@Rèa )è XG/kè G )è r )G #è/HèkHK@H RH U/G° j G@kè /H?j )X è@K 7/èX HBè-
°j è/X è =K=H@èM °j G?XE j )XH+ èa BK+ G ?H 7j ò #G- + G@XG BK?X è@X Ha BK+ G è77è/G Rè))E è77K?HX è Xè=G)-
RG/Gi BK?X HXj H?BG )è 7è/XG H@X G/@èa + è /HRKXX èa )è RG) BK+ 7K/Xè+ G@X K RGH BK@RG@?èXK/Hi

13
Fig. 1 O - Questa fo to riproduce
la com posizione circuitale del
generatore di alta frequenza rea-
lizzato nei nostri laboratori.

u h f mh q z o f • g z h 7K/XèXK H@ UH ì j /è &a 7KH ?H BK+ 7K@G H) 7è@ @G))K


• • S u h g • • g yo z h q S ­ o q So r SdS U/K@ X è)Ga B~G Uj@ ì G/à Rè BK7G/B~HK RH j @ BK@X G-
@HX K/G RH Xj XX K )E è77è/èX Ka ?GBK@RK °j è@ XK H))j -
?X/èXK H@UH ì j /è - i
q KXK/G BK@ 7/KUH )K o q KXK/G BK@ 7/KUH )K r o ##G/XHè+ K B~Ga @G) Bè?K H@Bj H ?H RK#G??G/K H@ -
BK@X /è/G RHUUH BK)X à RH K?BH))èkHK@G RG) X/è@ ?H?XK/
Variaz. Variaz. Variaz. Variaz. z q &a ?H RK#/à BK@X /K))è/G H) #è)K/G RG))è XG@?HK@G
H@gradi in MHz H@gradi H@f Qk 7/G?G@X G ?j ) BK))GXX K/G RG) BK+ 7K@G@ XGa B~G RK#/à
èì ì H/è/?H H@ XK/@K èH 1 ­ M#è@ @ K BK+ j @ °j G =G@G
K 28 o 28 è@B~G #è)K/H RH - ­ K 3 ­ i yG Xè)H #è)K/H RH XG@-
20 22 20 25,7 ?HK@G @K@UK ??G/K /H?BK@ X/è=H)Ha KBBK// G/à #è/Hè/G
40 19 40 23,4 H) #è)K/G RG))è /G?H?X G@kè q 4 ?H@ K è /H7K/Xè/Ga G@-
60 15 60 21,1 X/K H )H+ HX H BHX èXHa H) #è)K/G RG))è XG@?HK@G RH BK)-
80 14 80 18,8 )GXX K/G RH z q &i
100 12 100 16,5 dè + è@K7K)èa H@ ?G/HX è ?j ) 7G/@K RG) BK@RG@?è-
120 10 120 14,2 XK/G #è/Hè=H)Ga RG#G /H7K/Xè/G )è @j + G/èkHK@G
140 9 140 12 Rè))K kG/K è) RHGBHa BK+ G H@ RHBèXK @G))è UK XK
160 8 160 9,4 RH UH ì j /è vvi S@ K)X /G ?G/#H/à j @è Xè=G))è H@ì /èRK
180 7 180 7 RH BK+ 7è/è/G )è U/G°j G@kè BK@ H) @j + G/K RGBH -
+ è)G /H7K/XèX K ?j ))è + è@K7K)èi mG/B~é ?K)X è@ XK
g ir ie S #è)K/H RH U/G°j G@ kGa G?7/G??H H@ f Qki èXX /è#G/?K )è Xè=G))è ?è/à 7K??H=H)G BK@K?BG/G
?K@K è77/K??H+ èX H#HM+ è RH+ K?X /è@K H+ + GRHèX è+ G@ XG H) #è)K/G RG))è U/G°j G@kè RH
j ì j è)+ G@XG il RH#G/?K + KRK RH #è/Hè/G G+ H??HK@G RH j @ X/è?+ GX XHXK/Ga °j G))è RH K?BH)) è-
Rj /è@ XG )è /KXèkHK@G RG) BK@RG@?èXK/G #èe kHK@G RH j @ BH/Bj H XK èBBK/RèX Ka RH j @ è + GRHè
/Hè=H)Gi U/G°j G@kèa RH j @è =K=H@ è KR è)X /K è@BK/èi
dè Xè=G))è ?H BK+ 7K@ G BK?ì 9 ?j j @ è BK)K@ @ è ?H
/H7K/X è@ K H @j + G/H RGBH + è)H RG))è + è@K7K)èa
REALIZZAZIONE PRATICA ?j ))Eè)X /è °j G))H RG) BK//H?7K@ RG@X G #è)K/G RG))è
U/G°j G@kèi f è 7G/ BK@K?BG/G °j G?XH #è)K/H KB-
dè BK?X /j kHK@G RG) RH?7K?HX H#K ?H G?Gì j G H@ Rj G BK// G ?G/#H/?H RH j @ U/G°j G@kH+ GX /K K RH j @
XG+ 7Hi • è77/H+ è ?H /Gè)H kkè H) + KRj )K G)GXX /K- /HBG#HX K/G /èRHKi h ##Hè+ G@X Ga °j G?XG K7G/èkHK@H
@HBK XG@G@RK ?KX X
E KBB~HK H) 7Hè@K BK?X /j XH#K /He #è@
X @K GUU GXXj èX G BK@ Xj XX G °j èXX /K )G =K=H@ Ga ?j H

14
Fig. 11 - Sulla parte anteriore
del pannello frontale del gene- A
ratore a radiofrequenza sono
presenti tutti gli elementi qui
illustrati. Si noti la graduazione s
della manopola innestata sul
perno del condensatore varia-
bile.

Bj H BK@X G@HXK/H ?è/è@@K /H7K/XèX H H @j + G/H ve&e RH X/Gi dG )K/K Uj@ kHK@H ?K@K9
, e- i dè Xè=G))è °j H@ RH ?è/à ?j RRH#H?è H@ °j èX X/K S 1 = include-esclude l'oscill. AF
7è/X Hi
u K)K/K B~G #K//è@ @K ?G/#H/?H RG) U/G°j G@kH+ G- S2= include-esclude la modulaz. BF
X/K RK#/è@@ K BK))Gì è/G H) Bè#K j ?BG@X G Rè °j G- S3 = include-esclude l'alimentaz.
?X K ?X /j + G@X K BK@ H) =KBB~GXX K@G RE G@X/èXè RG) mG/ j )X H+ K /HBK/RHè+ K B~G H #è)K/H RG))G XG@?HK-
@K?X /K RH?7K?HX H#Ki dè )GXX j/ è RGH #è)K/H RG))G @H /H7K/XèX H ?j ))K ?B~G+ è RH UH
ì j /è v ?K@K ?X
èXH
U/G°j G@kG ?è/à °j H@ RH H+ + GRHèX è G 7KX/à G??G/G Rè @KH /H)G#èXH X/è+ HX G j @ BK+ j @G XG?XG/ Rè
X/è?B/HXX è @G))Eè77K?HX è Xè=G))èi u K)K/K B~G H@#G- &t it t t K~+ s#K)Xi
BG ?H ?G/#H/è@ @K RH j @ /HBG#HX K/G /èRHKa RK-
#/è@ @K BK))KBè/G °j G?XK è77è/GBB~HK @G))G #HBH-
@è@kG RG) @K?X /K ì G@G/èX K/G RH è)X è U/G°j G@k è SONDA RF
G /j KX è/G )è + è@ K7K)è RH ?H@ XK@Hè 7G/ /HBG#G/Ga
H@ ?j BBG??HK@Ga H ?Gì @è)H G+ G??H Rè) ì G@G/èXK/Gi dè ?K@Rè @GBG??è/Hè 7G/ 7/G)G#è/G j @ ?Gì @ è)G
yj ))è ?Bè)è @j + G/èX è RG) /HBG#HX K/G /èRHK ?H )Gì - è /èRHKU/G°j G@kè Rè j @ °j è)?Hè?H BH/Bj HX K H@
ì G/è@@ K H BK//H?7K@RG@X H #è)K/H RG))G U/G°j G@kG G?è+ G RG#G G??G/G BK?X /j HXè BK+ G H@ RHBèX K H@
@GBG??è/HG 7G/ BK+ 7K//G )è Xè=G))èi UHì j /è 8a ?G/#G@RK?H RH j @ + GX /K RH Bè#K q ; 16a
yH XG@ìè 7/G?G@X G B~G )G )GXX j /G UèXGXBK@ )E j ?K RH j @ =KBB~GXX K@G r g u G RH j @ è =K=H@ GXXè BK+ -
RG) U/G°j G@kH+ GX/K 7K??K@ K Uè/ è77è/H/G /èR- 7K?Xè Rè j @è K Rj G ?7H/G RHUH) K RH/è+ G 7G/ BK))G-
RK77HèX H Xè)j @H #è)K/Ha + G@X /G H@ /Gè)X à ?H X/èXX è ì è+ G@X H /HBK7G/XK H@ 7)è?X HBèi dè =K=H@ GXXè BK@
RG))è 7/G?G@kè RH è/+ K@HB~G B~Ga BK@ j @ ?Gì @è)G j@ è ?7H/è ?G/#G 7G/ )G U/G°j G@kG 7Hù è)X Ga °j G))è
G)G#èX K H@ j ?BH Xèa ?K#/èBBè/HBè@K )K ?XèRHK RE H@ - BK@ Rj G ?7H/G ?H j ?è H@ 7/G?G@kè RH U/G°j G@kG
ì /G??K RG) U/G°j G@ kH+ GX /Ki 7Hù =è??Gi S) =KBB~GXX K@G #è H@ @G?XèXK è))è /G)è-
dè BK+ 7K?HkHK@G RG))è Xè=G))è H@ HkHè BK@ H) BK@- XH#è 7/G?è 7/G?G@XG ?j ) 7è@ @G))K U/K@X è)G RG)
RG@?èX K/G #è/Hè=H)G Xj X XK è7G/X K G )è + è@ K7K)è RH ?7K?HX H#Ka + G@ X/G )è =K=H@ GXXè RG#G G??G/G
/Gì K)èX è ?j ))K kG/Ki è##HBH @ èXè è))EG)G+ G@X K ì G@G/èXK/G RH è)X è U/G-
mKHB~é )è ?X è=H)HXà RH U/G°j G@ kè RG) RH?7K?HX H#K °j G@kèa 7G/ #è)j X è/G H) #è)K/G RH °j G?Xè X/è+ HX G
RH7G@RG Rè) BK@RG@?èX K/G C, °j G?XK RG#G G??G/G )è Xè=G))è RH BK+ 7è/èkHK@Ga RK7K è#G/ /j KX èX K
RH XH7K è + HBè è/ì G@X èXèi )G@ Xè+ G@X G il 7G/@K RG) BK@RG@ ?èX
K/G #è/Hè=H)G
mG/ )è 7/G?è RH G@X /èX è G RE j ?BHX è « s• KBBK// G GR è#G/ K??G/#èX Ka ?j ) + HB/Kè+ 7G/K+ GX/Ka H) #G-
?G/#H/?H RH j @BK@@GXX K/G RH XH 7K r g u i ; )H H@XG/- /HUHBè/?H RG) « RH7 » a K??Hè RH j @K ?7K?Xè + G@ XK
/j XXK/H + K@X èXH @G) RH?7K?HX H#K ?K@K H@ @j + G/K RG))E H@RHBG #G/?K )K kG/Ki

15
Kn l
1K K4 0

MISURE DI PICCOLE
RESISTENZE
p j è@RK )G ?è)RèX j /G è ?X èì @K @K@ ?K@K G?Gìj H XG è
è??K)j Xè+ G@XG H@X K))G/è=H) Gi mG/ G?G+ 7HK )K è
è /Gì K)è REè/XGa K77j /G H Bè7HB K/Rè ?K@K UH @G))G è77è/GBB~HèX
??èXH j /G è)H + G@XèXG è =è??è XG@-
BK@ #HX H G RèRH è))G@XèX Ha ?H 7K??K@K #G/HUH ?HK@Ga BK+ G )G RHì HX
Bè/G è)H a B~G @GBG??HX è@K RH 1 ­ RH
RG))G BèRj X G RH XG@?HK@G è??èH Rè@@K?G 7G/ H) è)H+ G@XèkHK@Gi d K è @GH /HBGX/è?+ GXX HXK/Ha @Gì )H
Uj@kHK@è+ G@XK RH + K)X G è77è/GBB~HèXj /G G)GXX è+ 7)H
/K- UHBèXK/H RH =è??è U/G° j G@kèa @Gì )H è+ 7)H -
@HB~Gi f è 7G/ + Gì )HK è??H+ H) è/G °j G?X K BK@BGXUH
XBèX
Ka K/H )H@Gè/H q ' B~G 7K??K@K è??K/=H/G BK/-
UèBBHè+ K j @ ?G+ 7)H BG G?G+ 7HKi m/G@RHè+ K H@ /G@X H RH &t P, t o G @GH °j è)H H) RH è+ GX/K RH j @
G?è+ G j @ BK+ j @G BK))Gì è+ G@XK /Gè)H kkèX BK@Rj X
K BK@ XK/Ga )è °j è)H X
à RH j @è ?è)RèX j /è K j @è
UH
)K BK@Rj XX K/G RH 7HBBK)è ?GkHK@Ga + è)è+ G@X #HXG RH + è??è K??HRèXèa 7K??K@K UK
G /+ è/G RGì )H
?è)RèX K èR j @BH/Bj H X G)G+ G@X
K BK@H ?j KH XG/+ H@è)HG ?j 7- H /G?H?XH#H RH =è??K #è)K/Ga @K@ /H)G-
7K@Hè+ K B~G H) #è)K/G /G?H?X H#K XKX #è=H)H
è)Ga + H?j /èXK BK@j @BK+ j @G XG?XG/a + è BG/Xè+ G@X G H@èB-
U/è )G Rj G G?X /G+ HX BGX
à a ?Hè RH t a1 K~+ i • ==G@Ga ?G X
è=H)H7G/ j @ =j K@ Uj@kHK@è+ G@X K RH ° j G?X H
)è BK// G@XG B~G èXX /è#G/?è H) BK@Rj XX RH?7K?H
K/G è RH vt XH#Hi
A, è77)H Bè@RK )è )Gì ì G RH h ~+ a ?H KX XHG@G9 S@ j @è è77K?H Xè Xè=G))è è==Hè+ K /H7K/XèXK j @è
=/G#G ?G° j G@kè RH BK//H?7K@RG@kG U/è 7HBBK)H
0,5 ohm X 10 A == 5 V #è)K/H /G?H?X H#Ha BK// G@X H G BK@?Gì j G@XH BèRj XG RH
XG@?HK@Ga ?G@kè ?KX XK7K//G H))GXX K/G è))G 7j / ?G+ -
• j @° j G H@ °j G) BH
/ Bj H
XK ?H #G/HUH
Bè j @è BèRj Xè 7)HBH K7G/èkHK@H + èX G+ èXHB~G RH è77)HBèkHK@G
RH XG@?HK@G RH 1 ­ a B~Ga H@ + K)X G è77)HBèkHK@Ha RG))è )Gì ì G RH h ~+ i

16
Uno strumento molto utile e di facile realizzazione.

Consente di valutare le piccole grandezze resistive.

E' indispensabile nel settore dell'elettronica digitale.

z o r • d d o • S u h f mo q o é Sh g • kHK@è+ G@XK RH + K)X G è77è/GBB~HèXj /Ga è è)X /GX-

Resistenza Corrente
--
Caduta tensione
Xè@XK #G/K B~G )è + H?j /è RH Xè)H /G?H?X
è èUU èXX K èì G#K)Gi • @K@ )K è H@ + KRK 7è/XH-
G@kG @K@

BK)è/G BK@ H) XG?XG/ H) ° j è)Ga @G))G + H?j /G /G?H-


?XH#G + K)X K G)G#èXG G H@ ° j G))G + K)X K 7HB BK)Ga
0,1 ohm 2 A 0,2 V @K@ è j XH)H kkè=H)Gi • BBK Rj @° j G )è @GBG??HXà
0,1 ohm 5 A t a1 ­ RH RH?7K// G RH j @K ?X/j + G@XK K77K/Xj @è+ G@XG
t av ohm 10 A 1 V /Gè)HkkèXK G Bè7èBG RH ì è/è@XH/G èXX G@RH=H)HXà
0,1 ohm 20 A 2 V G 7/GBH ?HK@G @G))è + H?j /è RG))G 7HB BK)G /G?H?XG@kGi
0,5 ohm 2 A 1 V mG/ + Gì )HK BK+ 7/G@RG/G ° j è)H ?Hè@K H )H+ HX H RH
0,5 ohm 5 A 2,5 V j @ @K/+ è)G XG?XG/a @G))è + H?j /è RG))G /G?H?XG@kG
0,5 ohm 10 A 5 V RH =è??K #è)K/Ga KBBK// G è@è)H kkè/G =/G#G+ G@XG
0,5 ohm 20 A IO V j @ ?G+ 7)HBG BH / Bj HXK XGK/HBKa ° j G))K /H7K/XèXK
1 ohm 2 A 2 V H@ UHì j /è va B~G BK?XHXj H?BGa H@ #G?XG /HRKXX èa )è
1 ohm 5 A 5 V I
I ?GkHK@G K~+ + GX/HBè RG) XG?XG/i
1 ohm 10 A 10 V S@ ° j G?XK BH / Bj HXKa )K ?X/j +G@ XK H@RHB èXK/Ga
1 ohm 20 A 20 V B~G è j @ + HB / Kè+ 7G/K+ GX/Ka /H+ è@G BK))Gì èXK
H@ ?G/HG BK@ )è /G?H?XG@kè H@BKì @HXè q » G BK@
j@ è /G?H?XG@kè I7KXG@kHK+ GX/KL RH Xè/èXj /è q va
K)X/G B~Ga K##Hè+ G@XGa BK@ )è ?K/ì G@XG RG))è
COMPORTAMENTO DELL'OHMMETRO XG@?HK@G RH è)H+ G@XèkHK@G B~Ga H@ 7/èXHBèa è /è7-
7/G?G@XèXè Rè j @è 7H)èi
yG è G/K B~G )G /G?H?XG@kG è@B~G RH 7KB~H RGBH + H g K/+ è)+ G@X Ga 7/H+ è RH Uè/ j ?K RG))E K~+ + GX/Ka
RH K~+ 7K??K@K Rè/ luogo èR j @ BèXX H#K Uj@e ?H è ?K)H XHXè/è/G H)BH / Bj HX
Ki • BHò ?H KXX HG@G BK/e

Quando la sezione ohmmetrlca del tester si rlvela Insufficiente


al rilievo del piccoli valori resistivi, quando si debbono control-
lare le resistenze opposte al flusso di correnti di forte inten-
sità da parte di collegamenti laschi o saldature imperfette,
quando si lavora con apparati digitali, è necessario disporre
di un circuito di misura come descritto in queste pagine, In
grado di offrire valutazlonl attendibili e precise.

17
LJA
1
P
1
RX


n
Y Rl
_

Fig. 1 • Semplice circuito teorico di ohmmetro alimentato in corrente continua.


Dalla valutazione della corrente, segnalata dal microamperometro, si risale alla
conoscenza della resistenza incognita RX. li potenziometro R1 consente di
azzerare l'indice dello s1rumento In relazione alla tensione presente sul morsetti
della pila di alimentazione.

XKBH/ Bj H
X è@RK H Rj G 7j @Xè)H G /Gì K)è@RK H) 7KX G@- è /H7K/XèX è H@ UH ì j /è &a RK#G )E K~+ + GX/K 7/G-
kHK+ GX /K q ) H@ + KRK B~G )E H@RHB G RG) + HB/Kè+ - ?G@X è j @è /G?H?X G@kè RH ?~j @X BK))Gì èX è H@ 7è-
7G/K+ GX /K ?H ?7K?X H è /H+ è@ì è UG /+ K ?j ) UK
@RK- /è))G)K è) + HB/Kè+ 7G/K+ GX /K Iq )Li S@°j G?X K XH7K
?Bè)èi RH K~+ + GX /K è 7K??H=H)G /Gì K)è/G )EH@XG@?HXà RG))è
­ GRH è+ K K/è RH #è)j X è/G il #è)K/G RG))è 7K/kHK@G BK//G@X G B~G ?BK//G @G) BH / Bj HX
K 7/H@BH7è)G GR
RH 7KX G@kHK+ GX /K q v H@?G/HX è @G) BH / Bj HX
K RK7K GUUGXXj è/G + H?j /G BK@ RH#G/?H #è)K/H RH BK//G@X Gi
)è Xè/èX j /è RH °j G?XKi S@=è?G è))è )Gì ì G RH h ~+ a f è #GRHè+ Ka èRG??Ka RK7K è#G/ BK+ 7/G?K H)
?H ~è9 BK+ 7K/Xè+ G@X K RG))E K~+ + GX/Ka ° j è)H ?K@K ì )H
H@BK@#G@ HG@XH B~G 7K??K@K H@?K/ì G/G 7/èX% Bè-
R1 V Vcc : lf.s. + G@X G Rj /è@XG )G #è/HGè77)HBèkHK@H RG))K ?X /j -
+ G@XKi
G??G@RK SU i?i )è BK//G@XG B~G èXX /è#G/?è H) + HB/K-
è+ 7G/K+ GX /K G B~G è @GBG??è/Hè 7G/ + è@X G@G/G
H) ?j K H@RHB G è UK @RKe?Bè)èa + G@X /G ­ BB + H?j /è
)è XG@?HK@G 7/G?G@XG ?j H + K/?GXX H RG))è 7H)èi DUE GROSSI PROBLEMI
h /èa ° j è@RK ?H H@?G/H?BG @G) BH/ Bj H
XK )è /G?H?XG@-
kè H@BKì @H Xè q » a BK@ )K ?BK7K RH BK@K?BG/@G H) S) 7/H+ Ka ì /K??K 7/K=)G+ èa H@ Bj H BH?H H+ =èXX G
#è)K/Ga H) + HB/Kè+ 7G/K+ GX /K H@RHBè j @ RH#G/?K Rj /è@X G )E
j ?K RG))EK~+ + GX /Ka è ?G/ikè Rj ==HK
#è)K/G RH BK//G@X G G )è 7/GBGRG@X G UK/+ j )è è??j - °j G))K RG))è H@?G@?H=H)H Xà RG))K ?X /j + G@X
K @G))è
+ G ° j G?Xè @j K#èa RH#G/?è G?7/G??HK@G9 + H?j /è RGH =è??H #è)K/H /G?H?X H#Hi • 7G/ Bè7H/G
BH ò G?7K@Hè+ K ° j H RH ?Gìj HX
Ka j @ =/G#G + è BK@-
Rl P RX V Vcc: Imis. B/GX K G?G+ 7HKi
' èBG@RK /HUG/H+ G@X K è))K ?B~G+ è G)GXX /HBK RH
@G))è °j è)G S+ H?i H@RHB è H) @j K#K #è)K/G RH BK/- UHì j /è va ?j 77K@Hè+ K RH è)H+ G@X è/G H) BH / Bj H
XK
/G@X G RH + H?j /è I+ H?iL B~G èXX /è#G/?è H) + HB/K- BK@ j @è 7H) è Rè va1 ­ G ?j 77K@Hè+ K H@K)X /G B~G
è+ 7G/K+ GX /K RK7K )E H@?G/H+ G@XK RG))è /G?H?X G@kè H) + HB/Kè+ 7G/K+ GX /K A ?Hè Rè 1t t o UK @RK-
q » i • è °j G?Xè UK /+ j )è è UèBH)G RGRj //G H) #è- ?Bè)èi h /=G@Ga è77)H Bè@RK )è )Gì ì G RH h ~+ a H)
)K/G RG))è /G?H?X G@kè H@BKì @HX è ?KXXK BK@X /K))Ki #è)K/G RG))è /G?H?X G@kè Ka + Gì )HK RG))è 7K/kHK@G
« @è #è/Hè@X G BH / Bj H
Xè)G è))K ?B~G+ è RH UH ì j /è 1 RH /G?H?X G@kè RG) 7KXG@kHK+ GX /K q v Rè H@?G/H/G

18
RI
UA

P
RX
vcc
O
:
Fig. 2 • Variante circuitale allo schema riportato In figura 1. La presenza della
resistenza di shunt R1, collegata in parallelo con lo strumento, consente all'ohm-
metro la possibilità di effettuare misure resistive con diversi valori di correnti
e, quindi, su diverse portate.

@G) BH/ Bj H
XKa è+ + K@X
è è , it t t K~+ i yH ~è H@- ?H?XGa K RH#HG@G RG) Xj X XK X/è?Bj /è=H)Ga °j è@RK ?H
UèXX
H9 K7G/è BK@ /G?H?X G@kG H@BKì @HX G q » RH #è)K/G ?j -
7G/HK/G è))è RGBH @è RH K~+ i f è G??K RH#HG@G
1,5:0,0005 A = 3.000 ohm
è77/Gkkè=H)G °j è@RK )G /G?H?X G@kG ?KX XK7K?X G è
• j @° j Ga èUUH @B~é )E H@RHB G RG) + HB /Kè+ 7G/K+ G- + H?j /è 7/G?G@X è@K #è)K/H /G?H?X H#H H@UG/HK/H èR
X/K /èì ì Hj @ìè il UK @RKe?Bè)è H@ ?GRG RH Xè/èX j /è v K~+ i
RG) BH / Bj H
X K RH UH ìj /è va KBBK//G H@?G/H/G j @è mG/ #è)j X è/G Rj @° j G BK@ j @è BG/X è ?HB j /Gkkè
/G?H?X G@kè Rè , it t t K~+ i • BH Bè 7j /G °j G?X
ò ?Hì @HUH è BèX Gì K/Hè RH /G?H?X G@kGa è @GBG??è/HK GU-
B~Ga 7G/ KX XG@G/G j @è H@RHBèkHK@G è + GX à ?Bè)èa UGX Xj è/G j @è + H?j /è RH#G/?èa B~G @K@ 7K??è G?-
K??Hè ?j ) #è)K/G RH &1t A, )è /G?H?X G@kè H@BK- ?G/G H@U)j G@kèX è Rèì )HG//K/H ì /K??K)è@H K/è BH XèXH
ì @HXè q » RK#/à 7/G?G@X è/G è@B~E G??è H) #è)K/G G B~G BK@?G@X è RH /èì ì Hj @ìG/G #è)j XèkHK@H 7G/-
RH , it t t K~+ i S@UèX X H ?H ~è9 UGXXè+ G@XG èXX G@RH=H)H i
' èBBH è+ K 7/G?G@X G B~G °j G?X K RH#G/?K XH7K RH
1,5V : 0,00025 A = 6.000 ohm = + H?j /è RG))G /G?H?X G@kG @K@ ?H /HUG / H?BG ?K)X è@X K
= 3.000 + 3.000 ohm èH BK+ j @H /G?H ?X K/H BK@ #è)K/H + K)X K 7HBBK)Ha + è
?H G?X G@RG 7j /G èH BK@Rj X XK/Ha è))G =K=H@G èH BK)-
dE G?G+ 7HK K/è BHX èXK G#HRG@kHè il UèX XK B~G j @è )Gì è+ G@X H GUU GXXj èXH X/è+ HX G ?è)RèX j /G è ?X èì @K
/G?H?X G@kè q » RH 7KB~H K~+ @K@ è H@ ì /èRK G è °j G))H RH + è??è KX XG@j XH BK@ Bè7HBK/Rè
7/èX HB è+ G@X G RH KUU / H/G j @è H@RHB èkHK@G è77/Gk- ?X /GXXH U/è #HX G G RèRKa BK+ G è==Hè+ K ì Hà RGXX K
kè=H)Ga RèX K B~G )E H@RHB G RG) + HB /Kè+ 7G/K+ GX /K è))E H@HkHK RH °j G?XK è/X HBK)Ki
/H+ è//G==G è77è/G@X G+ G@X G UG / + K ?j ) UK @RK- • ?H?X K@K RH#G/?H + GX KRH RH + H?j /è RH 7/GBH ?HK@G
?Bè)èi RG))G 7HB BK)G /G?H?X G@kGi S) 7Hù BK+ j @G U/è °j G?X H
S) ?GBK@RK 7/K=)G+ è B~G H@?K/ì G Rj /è@X G )Ej ?K è ?HBj /è+ G@X G °j G))K B~G ?H KXX HG@G BK@ )E j ?K
RG))è ?GkHK@G K~+ + GX /HBè RH j @ XG?X G/a RG/H#è RG))E K~+ + GX /K RHì HX è)Gi f è j @ Xè)G ?X /j + G@-
Rè))E G//K/G H@X /KRKX XK @G))G + H?j /Ga RèH Bè#H RH XK 7j ò G??G/G X/K77K BK?XK?K 7G/ j @7/H@BH 7Hè@X Ga
BK))Gì è+ G@X K G Rè))E H@G#HXè=H)G /G?H?X G@kè 7/K- è) °j è)G è BK@?Hì )Hè=H) G /H7HGì è/G ?j j @ XH7K RH
#KBèX è Rè) BK@X èXXK X/è H 7j @X è)H RG))K ?X/j + G@XK K~+ + GX /K èj X KBK?X /j HXKa BK+ G °j G))K B~G BH
G H XG/+ H@è)H RG))E G)G+ G@X K ?KXXK7K?X K è + H?j /èi èBBH@ì Hè+ K è RG?B/H#G/G G B~G 7/G@RG H) @K+ G
h ##Hè+ G@X Ga °j G?XK ?GBK@RK 7/K=)G+ è @K@ ?j ?e RH ?H?X G+ è RH + H?j /è è °j èXX /K UH
)Hi

19
JA
R2

~
VCC

R3 G

Flg. 3 • Schema teorico dell'ohmmetro adatto per la misura delle resistenze


di piccolo valore. Un tale strumento viene normalmente denominato « a quattro
fili » ed è composto da due sezioni: quella del generatore di corrente e quella
di misura. La resistenza incognita va fissata sulle due pinzette a bocca di cocco-
drillo, mentre con H puntali si valuta la caduta di tensione sulla stessa resl-
stenza.

-----COMPONENTI-----
R1 = vedi testo .A = microamperometro
R2 - 10 ohm (potenz. a filo) (500 A fondo-scala)
R3 = 5 ohm S1 = doppio deviatore
PILA = 1,5 V

SISTEMA A QUATIRO FILI è))G /G?H?XG@kG RGH Bè#H RH BK))Gì è+ G@XK G è))G
/G?H?XG@kG RH BK@XèXX K BK@ H 7j @Xè)H i S@UèXH X
a )è
p j G?XK ?H?XG+ èa H) Bj H BH / Bj HXK è /H7K/XèXK H@ + H?j /è RG))è XG@?HK@G Ka + Gì )HKa RG))è BèRj Xè
UH H@#Hè/G #G/?K )è /G?H?XG@kè RH XG@?HK@G B~G ?H + è@HUG
ì j /è , a BK@?H?XG @G))E ?Xè ?j H XG/+ H@è)H RG))è
H@BKì @HXè j @è BK//G@XG RH H@XG@?HXà @KXè G BK- /G?H?XG@kè ?KXX K BK@X/K))Ka #HG@G GUU GX Xj èXè è))E
H@-
?Xè@XG G RH + H?j /è/G 7KH )èa BèRj Xè RH XG@?HK@G XG/@K RGH Bè#H BK@Rj XX K/H RH BK//G@XG G @K@ è
B~G #HG@G è #G/HUH Bè/?H ?j ))è /G?H?XG@kè ?XG??èi ° j H@RH H@U)j G@kèXè Rè))G /G?H?XG@kG RH BK@XèXX K
S) #è@Xèì ì HK 7/H@BH7è)G è77K/XèXK Rè) BH / Bj HXK RH ° j G?XH j )X
H+ Hi • E
è)X/è 7è/XGa )E G// K/G H@X/K-
RH UH ì j /è , BK@?H?XG Rj @° j G @G))è G)H + H@èkHK@G RKXXK Rè))è /G?H?XG@kè RH BK@XèXX K RGH 7j @Xè)HB~G
XKXè)G RGì )H G// K/H 7/H+ è BH a ° j G))H RK#j XH #è)j Xè@K )è BèRj Xè RH XG@?HK@Ga è77è/G RG) Xj XX
XèXH K

20
o K
f /4 \\ ùù
o G
', R1
~i
~
@

eH2
n
ò "AI
C.CJ nK ì n
3 2 1
K K

Fig. 4 - Plano costruttivo dell'ohmmetro per piccole resistenze realizzato su una


piastra metallica con funzioni di pannello frontale dello strumento e di coperchio
di chiusura del contenitore dell'apparato.

X/è?Bj /è=H)G 7/K7/HK 7G/ )EG?Hì j HXà RG))è BK//G@X


G H) #è)K/Ga RG#G G??G/G H@?G/HX èa X/è+ HX G )G Rj G
è??K/=HX èi Rè) BH/Bj HX
K #K)X+ GX /HBKi 7H@kGXX G è =KBBè RH BKBBKR/H)) Ka ?j H 7j @X H , e-
RG) BH/Bj HX K ì G@G/èXK/G RH BK//G@X Gi u K@ H) RK7-
7HK RG#HèX K/G y v H@ 7K?HkHK@G RH Xè/èX j /è « z »
DUE SEZIONI CIRCUITALI ?H /Gì K)è H) 7KXG@kHK+ GX /K q & H@ + KRK B~G S EH@-
RHBG RG)i + H B/Kè+ 7G/K+ GX /K /èì ì Hj @ìè H) UK @RK-
g G) BH / Bj H
XK G)GXX /HBK RH UH ì j /è , ?H 7K??K@K RH- ?Bè)èi u K@ °j G?X è K7G/èkHK@G ?H KXX HG@G j @K
?XH@ì j G/G Rj G 7/GBH ?G ?GkHK@H 9 °j G))è BK+ 7K?X è ?BK//H+ G@X K RH BK//G@X Ga èXX
/è#G/?K H) BH/Bj HX K
Rè) ì G@G/èX K/G RH XG@?HK@Ga BH Kè Rè))è 7H)èa Rè) 7/H@BH 7è)Gi H) Bj H #è)K/G è RèX K Rè))è ?Gì j G@X G
7KX G@kHK+ GX /K q &a Rè))è E/G?H?X G@kè q , G Rè))è UK/ + j )è9
/G?H?XG@kè q » a B~G RG#G G??G/G è77)H BèXèa X/è+ H-
XG )G Rj G 7H@kGXX G è =KBBè RH BKBBKR/H))K ?j H S V Vcc : (R2P R3 P RX)
7j @X H , e- RG) BH /Bj HXKi p j G?X è 7/H+ è ?GkHK@G BK-
hX XG@j X
è °j G?X è BK@RHkHK@Ga ?H BK+ + j X è K/è H)
?XHXj H?BG H) BH / Bj HX
K ì G@G/èX K/G RH BK//G@X Gi RK77HK RG#HèX K/G y v @G))è 7K?HkHK@G RH )GXX j /è
dè ?GBK@Rè ?GkHK@Ga B~G BK+ 7/G@RG )è /G?H?X G@-
« d » Ga ?G+ 7/G + è@X G@G@RK BK))Gì èX è )è /G?H-
kè q v GR H) + HB/Kè+ 7G/K+ GX /K µ o a UK
/+ è H) BH/-
?XG@kè H@BKì @HX è ?j ))G Rj G 7H@kG è =KBBè RH BKB-
Bj HXK RH + H?j /è #G/K G 7/K7/HKi BKR/H)) Ka ?H + H?j /èa X/è+ HX G H 7j @X è)H BK))Gì èXH
U/è H 7j @ XH ve& RG) BH / Bj HXKa )è BèRj Xè RH XG@?HK@G
?j ))è /G?H?XG@kè H@ BKì @HX èi
USO DELL'OHMMETRO g K@ G??G@RK + j X èX K H) #è)K/G RG))è BK//G@X G S
B~G U)j H?BG èXX /è#G/?K H) BH / Bj HX
K 7/H@BH
7è)Ga )E H@-
o XX /è#G/?K )E j ?K RG))E
K~+ + GX /K /H7K/X èXK H@ UH
- RHBèkHK@G UK /@HXè Rè) + HB/Kè+ 7G/K+ GX /K ?è/à
ì j /è , a #GRHè+ K K/è RHBK+ 7/G@RG/@G H) Uj@kHK- 7/K7K/kHK@è)G è) /è77K/XK9
@è+ G@X Ki
dè /G?H?X G@kè H@BKì @HXèa RH Bj H ?H#j K) BK@K?BG/G RX: R3

21
al"3" al'2

Telaio

Flg. 5 · Esemplo di utlllzzazione dell'ohmmetro per piccole resistenze quando


la misura si riferisce ad un collegamento meccanico fra capocorda, vite di
fissaggio e telalo metallico.

S@UèXH
X
a ?G ?H #G/HUH
Bè??G )E
j ì j èì )Hè@kè j @ /G?H?XK/G RH #è)K/G 7è/H è 1 K~+ a B~G è in
ì /èRK RH BK@?G@XH/G )E è77/Gkkè+ G@XKa ?j j @è
RX = R3 ?Bè)è RG))K ?X/j + G@XK è vt t RH#H?HK@Ha H@B/G+ G@-
?j ))è /G?H?XG@kè H@BKì @HX è q » ?H KXX G//G==G )è XH RH ?K)H t at 1 K~+ i
?XG??è BèRj Xè RH XG@?HK@G + H?j /èXè ?j q H@ Uè?G
RH Xè/èXj /è RG) BH / Bj HXKi S@ 7è/XHBK)è/Ga 7G/ j @
#è)K/G RG))è /G?H?XG@kè H@BKì @HX è q » 7è/H è CALCOLO DELLA RESISTENZA R1
+ GXà RG) #è)K/G RG))è /G?H?XG@kè q , a )E H@RHBG RG)
+ HB/Kè+ 7G/K+ GX/K ?H UG /+ G/à è + GXà ?Bè)èi d è /G?H?XG@kè q v RK#/à G??G/G ?BG)X è H@ =è?G
« @ j )XG/HK/G #è@Xèì ì HK è77K/XèXK Rè °j G?XK XH7K è))G Bè/èXX G/H?XHB~G RG) + HB/Kè+ 7G/K+ GX/Ki f è
RH + H?j /è BK@?H?XG @G))è )H@Gè/HX à RG))è ?Bè)èa è 7G/ G#HX è/G è) )GXX K/G )EG?GBj kHK@G RH @KHK?H Bè)-
RHUU G/G@kè RH ° j è@XK è##HG@G BK@ )èe ?GkHK@G BK)H a BK@?Hì)H è+ K RH 7/KBGRG/G H@ + KRK ?7G/H-
K~+ + GX/HBè BK@XG@j Xè @G) XG?XG/i + G@Xè)Ga BK/XKBH / Bj HXè@RK )G 7H@kG è =KBBè RH
BKBBKR/H)) Ka BH Kè H 7j @XH , e- RG) BH/Bj HXK B~G
UK /@H?BG )è BK//G@XGa G RH /Gì K)è/G H) 7KXG@kHK-
CALCOLO DELLE RESISTENZE + GX /K q & ?j ) ?j K + è??H+ K #è)K/G I7KXG@kHK+ G-
X/K BK+ 7)GXè+ G@XG H@?G/HXKLi p j H@RH ?H RGXG/+ H@H
• è))EG?G+ 7HK K/è /H7K/XèXK è77è/G G#HRG@XG B~G j @ #è)K/G RH q v Xè)G Rè 7/K#KBè/G j @K ?7K?Xè-
)è 7K/XèXè RH UK @RKe?Bè)è RG) + HB /Kè+ 7G/K+ GX/Ka + G@XK RG))E H@RHBG RG) + HB/Kè+ 7G/K+ GX/K ?j )
/HUG/HXè èH #è)K/H K~+ + GX/HBH a /H?j )X
è 7è/H è) UK @RKe?Bè)èa K 7KBK + G@Ka BK@ yv BK+ + j XèXK H@
#è)K/G RG))è /G?H?XG@kè q , i u Hò ?Hì @HUH Bè B~G ?G 7K?HkHK@G « z » IXè/èXj /èLi
èR q , #HG@G èXX /H=j HXK H) #è)K/G RH 1 K~+ a ° j è@- S) #è)K/G RHq v RH7G@RG/à H@ì /è@RG + H?j /è Rè))è
RK )E H@RHB G RG))K ?X/j + G@XK /èì ì Hj @ìG H) UK@RK- ?G@?H=H)HXà RG) + HB/Kè+ 7G/K+ GX/K + K@XèXK @G)
?Bè)èa ° j G?XK ?Gì @è)è j @ #è)K/G /G?H?XH #K RH 1 BH / Bj HXKi mG/ G?G+ 7HKa BK@ + HB/Kè+ 7G/K+ GX/H
K~+ i o XX /H=j G@RK H@#GBG èR q , il #è)K/G RH , Rè 1t A UK @RKe?Bè)èa )è /G?H?XG@kè q v è??j + G/à
K~+ a )K ?7K?Xè+ G@XK RG))E H@RHBG è UK @RKe?Bè)è j @ #è)K/G èXX K/@K èH 1it t t P3it t t K~+ a + G@X/G
?Gì @è)G/à a è@è)Kì è+ G@XGa j @ #è)K/G RH , K~+ i BK@ ?X/j + G@X H Rè 1t t A UK @RKe?Bè)èa ° j G?XK
mG/Xè@XKa /HRj BG@RK ?G+ 7/G 7Hù H) #è)K/G RH #è)K/G ?H /HRj // à RH j @RGBH+ K I1t t P 3t t K~+ Li
q , a )è 7H)è RH è)H + G@XèkHK@G #HG@G ?K))GBHX èXè g èXj /è)+ G@XG ° j G?XH #è)K/H è??j + K@K j @ 7/GBH?K
èR G/Kì è/G j @è + èì ì HK/G ° j è@XHXà RH BK//G@X Gi ?Hì @HUHBèXK ?K)X è@XK ?G )è 7H) è + K@XèX è @G) BH /-
g KH BK@?Hì )Hè+ K ° j H@RH RH j XH)H kkè/Ga 7G/ q , a Bj HXK è Rè va1 ­ i

22
MONTAGGIO DELL'OHMMETRO H BK+ 7K@G@ XH jX H)HkkèXH ?K@K °j G))H 7/G?B/HXX H
@G))E è77K?HX K G)G@BKi S@ Xè) Bè?Ka H@Uè XH X
a )EH@-
S@UH ì j /è - è==Hè+ K /H7K/X èX K H) 7Hè@K BK?X/j X- RHBG RG) + HB/Kè+ 7G/K+ GX /K 7KX /à GUU GXXjè/G j @è
XH#K RH °j G?XK 7è/X HBK)è/G K~+ + GX /K 7G/ 7HBBK)G G?Bj /?HK@G U/è H #è)K/H RH h K~+ IH@ HkHKe?Bè)èL G
/G?H?XG@kGi u K+ G ?H #GRGa XjXX H H BK+ 7K@G@ XH ?K- G RH 1 K~+ IUK @RKe?Bè)èLi mG/X è@XKa /H7GX Hè+ Ka
@K è77)H BèX H ?j j @ 7è@@ G))K + GX è))HBK B~G Uj@ ì G )E j ?K RG))E K~+ + GX /K 7G/ )è + H?j /è RG))G 7HB -
Rè BK7G/B~HK RH j @ BK@ XG@HX K/Gi BK)G /G?H?X G@kG #è BK?ì KXX G@j X
K9 7G/ 7/H+ è BK-
dè 7H)è Rè va1 ­ a RK#G@RK G/Kì è/G j @ è BG/X è ?è ?H UH ??è )è /G?H?X G@kè H@ BKì @HXè ?j ))G Rj G 7H@-
H@XG@?HX à RH BK//G@ XG Rj /è@X G )G + H?j /G /G?H?X H- kGX XGa °j H@RH ?H BK+ + j X è yv ?j « z » G ?H /Gì K-
#Ga RK#/à G??G/G RH XH7K è XK/BH èa RH ì /K??G RH- )è q & H@ + KRK B~G )E H@RHBG RG) + HB/Kè+ 7G/K+ G-
+ G@?HK@ Ha H@ + KRK Rè ì è/è@X H/G j @ è )j @ìè èj X K- X/K /èì ì Hj @ì è H) UK @RKe?Bè)èi mKH ?H BK+ + j X è yv
@K+ Hè RH Uj@kHK@è+ G@X K RG))K ?X /j + G@ XKi ?j « d » Ga ?G+ 7/G )è?BHè@RK )è /G?H?X G@kè H@ -
dè ?Bè)è RG) + HB/Kè+ 7G/K+ GX /K Rè 1t t o UK @- BKì @ HXè =)KBBèX è U/è )G Rj G 7H@ kGXX Ga ?H 7K@-
RKe?Bè)èa Rè @KH 7/G?B/HXX K @G))E G)G@BK BK+ 7K- ì K@K H Rj G 7j @ Xè)H ?j ))G G?X/G+ HXà RH °j G?X è G
@G@X Ha RK#/à G??G/G ?j RRH#H?è H@ ) t t 7è/XHa Kì @j - ?H )Gì ì G RH/GX Xè+ G@X Ga ?j ))è ?Bè)è RG) + HB/Kè+ -
@è RG))G °j è)H è#/à H) #è)K/G RH BH@ °j G BG@X G?H- 7G/K+ GX /K K77K/Xj @ è+ G@X G ?j RRH#H?è H@ #è)K/H
+ H RH K~+ It at 1 K~+ Li u Hò @èX j /è)+ G@X Ga ?G K~+ + GX /HBHa il #è)K/G /HBG/BèXKi

MANUALE DEL PRINCIPIANTE .ELETTRONICO


L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e Informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa dlscipllna e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità
di misura - I condensatori - I resistori - I diodi
L. 7.500 - I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampla anallsl dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito In formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimentl pratici che, al dllet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere Il successo
posto di 128 pagine riccamente illustrate fin dalle prime fasl sperimentali.
a due colori.

23
Un circuito originale.
per interpretare
il comportamento
dei transistor.

OSCILLATORE BF
DIDATTICO
dè 7/G?G@ X
èkHK@ G RG) 7/Kì GX XK RH j @ K?BH)) èXK/G 7K/X è+ G@XK RH j @ BK+ 7K@G@ X
G G)GXX/K@HB K + K@-
RH =è??è U/G°j G@kè @K@ BK?X HX
j H?BG BG/Xè + G@XG XèXK H@ + è@ HG/è RG) Xj X XK H@BK@?j GXèi p j G?XK
j @è @K#HX à 7G/ H @K?X /H )GXX K/Hi yK@K ?X èXG 7è- K?BH))èXK/Ga °j H@RH a K)X/G B~G Rè j @ 7/GBH?K H@ -
/GBB~HGa H@ UèX
XHa )G KBBè?HK@HH@Bj H è==Hè+ K 7j =- RH/HkkK 7/èX HBKa è Bè/èX X
G/HkkèXK Rè j @ G)G#èX K
=)HBèXK GR è@è)H kkèX K BH/ Bj HX
H RH °j G?XK XH7Ki SS BK@ XG@j XK RHRèXX HBK B~G )K /G@ RG/à =G@G èBBGXX K
/H7/K7K//Ga Rj @ °j Ga j @ è77è/èX K RH Xè) ì G- Rè Xj XXH °j GH )GXXK/H 7/H@BH7Hè@XH B~Ga Rè))G 7èì H-
@G/G 7KX /G==G ?G+ =/è/G H@ K77K/X j@ K Ga UK / ?Ga @G RH °j G?X è 7j ==)HBèkHK@Ga ?X è@@K èXX H@ìG@RK
)K ?è/G==G Rè##G/K ?G H) RH?7K?HX H#K @K@ /è7- Kì @H 7K??H=H)G G)G+ G@ Xè/G H@?Gì @è+ G@XKi
7/G?G@ Xè??G j @ 7/GX G?XK 7G/ è@è)H kkè/G H) BK+ e

Oltre che un preciso valore pratico, questo progetto contiene


un elevato contenuto didattico, da cui molti lettori principian-
ti potranno trarre utili e preziosi insegnamenti. La sua realiz-
zazione è semplicissima.e può essere effettuata da tutti con
una minima spesa.

24
Un dispositivo utile nel laboratorio per controllare la risposta
di un amplificatore BF.

IL TRANSISTOR AL SILICIO STRUTTURA FISICA DELTRANSISTOR

S) BK+ 7K@G@XG G)GXX /K@HBKa B~G H@ °j G?X K è77è- h ??G/#Hè+ K )è ?X /j XX


j /è H@XG/@è UH? HBè RH j @
/èXK K?BH)) èXK/G RH =è??è U/G°j G@kè #HG@G j X H )H
k- X/è@?H?XK/ NPN, °j G))è B~G è77è/G ?B~G+ èX Hkkè-
kèXK H@ + KRK è??K)j X è+ G@XG K/Hì H@è)Ga è j @ Xè H@ UH ì j /è v i
BK+ j @G X/è@?H?XK/ è) ?H)HBH K RH XH7K g mg i S@ UèXH X a yHè H) BK))GXX K/G va BK+ G )E G+ HXX K/G , a ?K@K G@-
BK+ G #GR/G+ K 7Hù è#è@X Ha G??K /H+ è@G BK))Gì èX K X/è+ =H BK?X HXj HX
H Rè ?G+ HBK@Rj XX K/G RH XH7K g i
H@ + KRK RG) Xj XX K RH#G/?K Rè °j G))K BK@#G@- • @j ))è è77è/G@X G+ G@X G Bè+ =Hè ?G °j G?X H G)G-
kHK@è)Ga 7G/B~é ì )HG)GXX /KRH RH BK))GXX K/G GR G+ HX - + G@XH #G@ì K@K ?Bè+ =HèX H U/è )K/Ka BK+ G H@RH-
XK/G #G@ìK@K ?Bè+ =HèX H X/è )K/Ki • BH ò BK@X /è?X è BèX K @G) RH?Gì @K è RG?X /è RH UHì j /è vi S@ UèXHX
a ?G
è==K@Rè@X G+ G@XG BK@ °j è@X K #HG@G /èBBK+ è@- j @è RHUU G/G@kè ?j ??H?X G RK7K Xè)G ?Bè+ =HKa °j G-
RèXK H@ °j G?XG 7èì H@G è) )GXX K/G 7/H@BH7H è@X Ga ?X è è Rè /H?BK@X /è/G @G))G RH#G/?G RH+ G@?HK+
è) °j è)G ?H RHBG ?G+ 7/G RH ?X è/G =G@G èXX G@XK è RG))G kK@G RH BK))GXX K/G G RH G+ HXX K/Ga B~G Rè@@K
@K@ ?Bè+ =H è/G X/è )K/K H XG/+ H@è)H=è?GeG+ HXX K/G- K/Hì H@G @G))G ì Hj @kHK@H a RG@K+ H@ èXG « ?X/èX H RH
BK))GXXK/G RGH X/è@?H ?XK/a 7G/ @K@ BèRG/G H@ UèBH)H ?#j KX è+ G@X K » G B~G ?K@K =G@ G#HRG@kHèX H @GH
H@?j BBG??H K @G))è 7K??H=H) G RH?X /j kHK@G RGH ?G+ H- X/èXXH H@RHBèX H BK@ )GXX G/G A G B RH UH ì j /è va è
BK@Rj XX K/Hi • 77j /G ?G °j G?XG BK@X H@j G /èBBK- RH#G/?G BK//G@X H RH Ujì èi
+ è@RèkHK@H ~è@@K j @ )K/K 7/GBH ?K UK @Rè+ G@X K yH @KX H BK+ Ga @G))K ?B~G+ è è ?H@H ?X/è RH UH ìj-
RH #G/HXà a KBBK//G è@B~G /H) G#è/G B~G )è ?X /j XXj /è /è va H) X/è@?H?XK/ g mg è77è/G 7K)è/HkkèX K @K/-
H@XG/@è RH j @ X/è@?H?X K/ g mg è Xè)G Rè /H?j )X è/G + è)+ G@X Ga 7j / è#G@RK )è =è?G @K@ BK))Gì èX è
XGK/HBè+ G@XG ?H+ + GX /HBèi (NC), + G@ X/G °j G))K RH?Gì @èX K è RG?X /è è BK))Ge

25
i l ] 3 3w Il R
A
me

e
3IN I e [7lw e

Fig. 1 • Struttura fisica interna di un transistor di tipo NPN, A sinistra Il compo-


nente appare normalmente polarizzato, mentre a destra è montato in forma in-
vertita. Con le lettere A e B sono indicate le zone di svuotamento, mentre con
H numeri 1-2-3 ci si riferisce agli elettrodi di collettore- base - emittore,
------' nell'ordine. In entrambi i circuiti le basi (2) non sono collegate (NC).

ì èXK H@ + KRK BK@X /è/HKi S@ G@X /è+ =H H RH?Gì @Ha UHì j /è va BK@ 7K)è/HkkèkHK@G @K/+ è)G G 7K)è/Hk-
H) X/èXX
K v /è77/G?G@Xè H) BK))GXX K/Ga H) X/èXX
K & kèkHK@G H@#G/?èi • ==G@Ga @G) 7/H+ K Bè?Ka H)
)è =è?G G H) , )E G+ HXX
K/Gi f è @G) 7/H+ K RH?G- X/è@?H?XK/ @K@ BK@Rj BG UH @B~é )è XG@?HK@G RH
ì @Ka H) X/èXX
K o è + èìì HK/G RG) X/èXX
K r a + G@X/G è)H + G@XèkHK@G @K@ ?j 7G/è H) #è)K/G RG))G 7è-
@G) ?GBK@RK H) X/èXXK r è + èì ì HK/G RG) X/èXX
K oi /GBB~HG RGBH @G RH #K)X i mKHa j @è #K)X è /èì ì Hj @-
o @è)HkkHè+ K èRG??K H) BK+ 7K/Xè+ G@XK G)GXX /HBK XK ° j G?XK #è)K/Ga ?H #G/HUH Bè j @ =/j ?BK èj + G@XK
RG) X/è@?H?XK/ g mg @GH Rj G RH#G/?H BH/Bj HXH RH RG))G Bè/HB~G + H@K/HX è/HGa K??Hè RG))G BK// G@XH RH
Ujì èa B~G /G@RK@K BK@Rj XX K/G H) X/è@?H?XK/i S@
7/èX HBèa @G) X/è@?H?XK/ ?H + è@HUG ?Xè j @è /GèkHK@Gi
è BèXG@è B~Ga j @è #K)Xè H@@G?BèXèa 7/K#KBè j @
èj + G@XK èj XK+ èXHB K RG))è BK@Rj kHK@Gi • ° j G?XK
GUU GXX K #è ?KXX K H) @K+ G RH « GUU GXXK è#è)è@B~G » i
yH 7KX/G==G è@B~G RH/G B~Ga H@ j @ BG/XK ?G@?Ka
s o H)BK+ 7K/Xè+ G@XK RG) X/è@?H?XK/ è è@è)Kì K è ° j G)-
)K RGH Xj =H G)GXX /KU)j K/G?BG@X Ha B~G RH#G@ì K@K
BK@Rj XX K/H ?K)Xè@XK ° j è@RK #HG@G /èì ì Hj @Xè H@
G??H )è XG@?HK@G RH HK@HkkèkHK@Gi p j H@RHa )G RGHK-
@HkkèkHK@G è KXX G@j Xè /HRj BG@RK )è XG@?HK@G RH
è)H+ G@XèkHKG è) RH ?KXXK RH j @ BG/XK #è)K/G RH
e ?Kì )H èi o @è)Kì è+ G@XGa @G) X/è@?H?XK/a H) =)KBBK
RG))G BK// G@X H + H@K/HXè/HG #HG@G KXXG@j XK RH+ H-
@j G@RK )è XG@?HK@G RH è)H+ G@ XèkHK@G è) RH ?KXXK
RH j @ BG/XK #è)K/G + H@H+ Ki
Flg. 2 . li segnale generato dall'oscillatore descrit-
to nel testo è di tipo a dente di sega, come quello
qui riportato, nel quale con la lettera S si indica li OSCILLATORE A RILASSAMENTO
fronte di salita, con la lettera D quello di discesa e
con la lettera C il periodo. Sull'asse delle ascisse
si misurano H tempi, su quello delle ordinate, le ten-
p j è@RK H) X/è@?H?XK/a BK+ G H@RHB èXK H@ UHì j /è 1,
sioni pari alla differenza tra quelle di breakdown e #HG@G è??KBHèX K èR j @ì /j 77K /G?H?XH#KeBè7èBH XH#K
quelle di automantenlmento. q u a H) BH/Bj HX
K BK?ì BK+ 7K?XK ?H BK+ 7K/Xè BK+ G

26

7
Flg. 3 - Circuito teorico di oscilla.
e USC. SEGN.
tore generatore di tensioni a dente
di sega che, pur non impiegando
TR
correttamente il transistor TR, la
cui base non è collegata, funziona
ugualmente secondo quanto detto
nel testo.

H) B)è??HBK K?BH))èXK/G è /H)è??è+ G@X Ki S@ UèX XHa H) + H@j H?BG UK / XG+ G@X G )è XG@?HK@G RH =/Gè( RK[ @a
BK@RG@?èX K/G u ?H Bè/HBè ?H@K è /èì ì Hj @ìG/G °j G) B~G ?H /HRj BG è 7KB~H #K)X a + è H) BH/ Bj HX
Ka XG@j X
K
#è)K/G RH XG@?HK@G RH ?Kì )H è B~G #HG@G B~Hè+ èX K BK@X K RG))G /HRKXX G G@G/ì HG H@ ì HKBKa /HG?BG 7/è-
« #è)K/G RH=/Gè( RK[ @». mKH a j @è #K)Xè /èì ì Hj @XK XHBè+ G@X G è Uj@kHK@è/Ga è@B~G ?G @K@ è °j G?X K
°j G?XK #è)K/Ga H)BK@RG@?èX K/G u BK+ H@BH è è ?Bè- H) BK// GXXK H+ 7HGì K RH j @ X/è@?H?X K/a )è Bj H =è?G
/HBè/?H G )è ?Bè/HBè BK@X H@j è ?H@K è) 7j @X K H@ RG#G G??G/G ?G+ 7/G BK))Gì èX èi f è H@ Kì @H Bè?Ka
Bj H )è XG@?HK@Ga 7/G?G@X G ?j H ?j KH XG/+ H@è)H a H) BH/Bj HXK RH UH ì j /è , a B~G BK?X HXj H?BG )E G?èXXK
?BG@RG è) RH ?KX XK RH j @#è)K/G RH ?Kì )H è + H@H+ K G° j H#è)G@X G RG))è ?X /j X
Xj /è UH?HBè /H7K/XèX è a RG-
RH èj XK+ è@XG@H+ G@X Ki • K7K RH B~G H) X/è@?H?X K/ ?X/è RH UH ì j /è va è H@ ì /èRK RH Uj@kHK@è/G 7G/-
RH#HG@G @j K#è+ G@X G @K@ BK@Rj X XK/G GR il BH B)K UGXX è+ G@XG BK+ G /Gè)G K?BH)) èX K/G è /H)è??è+ G@X Ki
K/è RG?B/HX X
K ?H /H@@K#èi

ESAME DEL CIRCUITO


TENSIONE A DENTE DI SEGA
Il 7/Kì GXX K RGUH @HXH#K RG))E K?BH)) èXK/G RH =è??è
dè UK /+ è RE K@Rè RG))è XG@?HK@Ga 7/G)G#è=H) G U/G°j G@kè RHRèX XHBKa BK@BG7HX K ?j ))è =è?G RH
?j H XG/+ H@è)HRG) BK@RG@?èX K/G u a è °j G))è XH7HBè °j è@X K UH
@K/è RGXX Ka è °j G))K /H7K/XèX K H@ UH ì j /è
è RG@X G RH ?Gì è /H7K/XèX è H@UH ì j /è &i g G))è °j è)G - i S@G??K ?K@K 7/G?G@X H Rj G ?X èRH 9 °j G))K K?BH) -
H) #è)K/G ­ è 7è/H è))è RHUU G/G@kè X/è H) #è)K/G )èX K/G è /H)è??è+ G@X K ì Hà RG?B/HX XK G °j G))K
RG))è XG@?HK@G RH =/Gè( RK[ @ G °j G))è RH èj X K- è+ 7)H UH
BèXK/G RH BK//G@X G 7H) KX èXK Rè) X/è@?H?X K/
+ è@X G@H+ G@X Ka + G@X /G H) 7G/HKRK u RH7G@RG z q & @K/+ è)+ G@X G BK))Gì èX Ka + G@X /G z q v /H+ è@G
RèH #è)K/H RG))è /G?H?X G@kè q G RG) BK@RG@?èX K/G BK@ )è =è?G @K@ BK))Gì èX è I@GLi
u i yj ))E è??G RG))G è?BH ??G #G@ìK@K + H?j /èX H H dK ?X èRHK è+ 7)HUHBèX K/G RH BK// G@X G H+ 7GRH?BG
XG+ 7Hi u K@ )è )GX X
G/è y #HG@G H@RH BèX K H) U/K@X G RH ?K#/èBBè/HBè/G )E K?BH)) èXK/G °j è@RK )E H+ 7G-
RH ?è)H Xè RG))è XG@?HK@Ga BK@ • °j G))K RH RH- RG@kè RG) Bè/HBK RE j ?BHXè 7/G?G@X è j @ #è)K/G
?BG?èi + GR HKe=è??Ki
S) BH / Bj HXK /H7K/XèX K è ?H@H?X /è RH UH ì j /è v Uj@- S) BH/Bj H X
K RG))EK?BH))èX K/G RH?7K@G RH j @ 7KX G@-
kHK@è ?K)X è@XK H@ XGK/Hè G BK@ XG@?HK@H RH è)H - kH K+ GX /K Iq &L BK@ H) °j è)G è 7K??H=H)G /Gì K)è/G
+ G@X èkHK@G RH 7è/GBB~HG RGBH@G RH #K)X i yBè+ - )è U/G°j G@kè RG) BH B)Ka )è °j è)Ga BK@ H #è)K/H
=Hè@RK H@#GBG X/è )K/K G+ HX XK/G G BK))GXX K/Ga èXX /H=j HX
H èH BK+ 7K@G@X H BH XèX H @G))E G)G@BK è
BK+ G H@ RH BèX
K è RG?X /è RH UHì j /è v G BK+ G ?B~G- 7Hé RH ?B~G+ è RH UH ì j /è - a 7j ò G??G/G #è/HèX è
+ èXHkkèX K @G) BH/ Bj H
XK XGK/HBK RH UH ìj /è , a ?H RHe X/è vt t Qk G v3it t t Qk BH / Bèi

27
R3
RI
I
I
51
I
c3
I

"" s% %,
I
+
c2 e
OZI Cl

TR1
E/L. , TR2 u r' I •
13,5V
e

)3E
l
I
I

Fig. 4 • Schema elettrico completo dell'oscillatore-amplificatore. La sezione


oscillatrice è pilotata dal transistor TR1, quella amplificatrice di corrente è pre-
sieduta dal transistor TR2. Con il potenziometro R2 si regola la frequenza, con
R6 l'entità del segnale uscente.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R4 100.000 ohm
C1 VV100 F - 16 VI (elettrolitico) R5 V 2,2 megaohm
c2 100.000 pF
R6 V 1.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C3 V
500.000 pF Varie
C4 V
500.000 pF
TR1 V BC107
Resistenze TR2 V BC107
VV DZ1 V diodo zener (12 V-1 W)
R1 1.000 ohm
V interrutt.
-
100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) S1
R2
R3 150 ohm

d K ?XèRHK RE j ?BHX
èa 7H)KXèXK Rè) X/è@? H?XK/ TR2, ?G@XG RH 7/G)G#è/G H) ?Gì @è)G RE
j ?BH
Xè @G))E
è+ -
è RH XH 7K « G+ HX XG/ UK))K[ G/ » M BH
ò ?Hì @HUH
Bè B~Ga 7HGkkè RG?HRG/èXèi
BK@X/è/Hè+ G@XG è °j è@XK è##HG@G RH ?K)HXKa H)
?Gì @è)G è+ 7)HUH BèXKa è@kHB~é G??G/G 7/G)G#èXK
Rè) BK))GXXK/Ga #HG@G /HBè#èXK Rè))E G+ HXXK/Gi ALIMENTAZIONE
S) 7KXG@kHK+ GX /K q 3a + K@XèXK U/è )E G+ HXXK/G RH
z q & G )è )H@Gè RG))Eè)H+ G@XèkHK@G @Gì èXH#èa BK@e K il BK+ 7)G??K RG#G G??G/G è)H
z j XX + G@XèXK BK@

28
use.

FREO. LIVELLO

Fig. 5 - Piano costruttivo, realizzato su circuito stampato, del modulo elettronico


dell'oscillatore-amplificatore descritto nel testo.

)è XG@?HK@G BK@X H@j è RH #è)K/G BK+ 7/G?K U/è H @G/G ?X è=H)HkkèX è ?j ) #è)K/G RH v& ­ G BH ò ?H KXX HG-
v& G H v1 ­ i • 7KHB~é )E è??K/=H+ G@X K RH BK// G@X G @G BK@ )E H@?G/H+ G@XK RG) RHKRK kG@G/ • é v GR
è Rè /HX G@G/?H =è??Ka èì ì H/è@RK?H H@X K/@K èH v19v6 H) BK@RG@?èX K/G G)GXX /K)HX HBK u vi
+ o a è BK@?G@X HXè )è BK+ KRè è)H+ G@X èkHK@G è
7H)Ga 7j /B~é ?H èRKXX H@K X/G 7H)G 7HèXX G Rè - a1 ­
BHè?Bj @èa BK))Gì èXG H@ ?G/HG X/è RH )K/Ka H@ + KRK CARATTERISTICHE DEL CIRCUITO
Rè G/Kì è/G H) #è)K/G BK+ 7)G??H#K RH v, a1 ­ G
Rè ì è/è@X H/G j @è èj X K@K+ Hè RH Uj@kHK@è+ G@X K m/H+ è RH H@HkHè/G )è RG?B/HkHK@G RG) + K@X èì ì HK
RG))EK?BH))èXK/Geè+ 7)HUH BèX K/Gi RG))E K?BH))èXK/Geè+ 7)H UHBèX K/Ga #Kì )H è+ K °j H RH
g G) 7/Kì GXX K RHUH ì j /è - è ?X èXK ?BG)X K il #è)K/G ?Gì j HX K /Hè??j + G/G )G BH@°j G 7/H@BH 7è)H Bè/èX -
RH XG@?HK@G RH è)H + G@X èkHK@G RH v, a1 ­ a 7G/B~é XG/H?X HB~G RG) RH?7K?HX H#Ka B~G ~è@@K UK / + èXK
°j G?XK è BG/Xè+ G@X G °j G))K B~G H )GXX K/H 7/GUG- )EKì ì GXXK RG))E G?7K?HkHK@G XGK/HBè K/è BK@B)j ?èi
/H?BK@Ki • H@ =è?G è °j G?XK #è)K/G è==Hè+ K • ??G ?K@K9
/H)G#èXKa @GH #è/H 7j @ XH RG) BH/Bj H XK RH UH ì j /è
- a è)Bj @H #è)K/H RG))G XG@ ?HK@Ha @GBG??è/H 7G/ 1) o ??K)j X è K/Hì H@è)H Xà RG) BH / Bj H
XK K?BH))èX K/Ga
BK@X /K))è/G H)7G/UGXX K Uj@kHK@è+ G@X K RG) BH/Bj H XK B~G Uè j ?K RH j @ X/è@?H?XK/ g mg Iz q vL H@ BK))G-
G Rè @KH KXX G@j XH X/è+ HX G j @ XG?XG/ Rè &t it t t ì è+ G@XK H@#G/X HXK G BK@ =è?G )H=G/èi
K~+ s#K)X i
dè XG@?HK@G RH è)H+ G@X èkHK@G RG) BH / Bj HXK K?BH) - 2) • ?X /G+ è ?G+ 7)H BH Xà BH / Bj H
Xè)G èR G)G#èX K BK@-
)èXK/Ga 7H)KXèX K Rè) X/è@?H?X K/ z q va RG#G /H+ èe XG@j X K RHRèXXHB Ki

29
•

1
a o-El
Fig. 6 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato da comporre sulla
faccia di una piastrina di bachelite di forma rettangolare delle dimensioni di
11 cm x 7 cm.

3) q Gì K)èkHK@ G + K)X K è+ 7Hè RG))è U/G°j G@ kè H) Bj H RH?Gì @K H@ ì /è@ RGkkè /Gè)G è /H7K/XèXK H@
X/è+ HX
G j @ ?K)K BK+ è@ RK I7KXG@kHK+ GX /K q &La UHì j /è 3i S) + K@ Xèì ì HK RG) + KRj )K G)GX X
/K@HB K
B~G BK@?G@ XG RH ?7èkHè/G G@X/K H )H+ HX
H RH vt t Qk ?H G?Gì j G XG@ G@RK ?KXX E
KBB~HK H) 7H è@K BK?X/j X
-
G v3it t t Qk BH / Bèi f è )è 7/GBH?HK@G RGH )H + HX
H XH#K RH UH ì j /è 1i mKH H) Xj XXK 7KX/à G??G/G H@?G/HXK
G?X/G+ H è BK@RHkHK@ èXè Rè))è XK))G/è@ kè RG) BK@- H@ j @ BK@ XG@ HX
K/G RH Bj Ha H@ UH ìj /è 4a 7/G?G@-
RG@?èX K/G u &i XHè+ K H) 7è@ @G))K U/K@ Xè)Gi
4) r è??K BK@?j + K RH BK//G@X
G Iv19v3 + o La H@
ì /èRK RH BK@?G@ XH/G è@ B~G )E è)H
+ G@ XèkHK@G BK@
X/G 7H)G 7HèXX G Rè - a1 ­ BHè?Bj @ èa BK))Gì èXG H@ COMPOSIZIONE DEL MODULO
?G/HG X/è RH )K/Ki
dK ?B~G+ è RG) + KRj )K RH UH ì j /è 1 RG#G G??G/G
5) ' K/+ è REK@Rè ì G@G/èX è è RG@X G RH ?Gì èa /Gì K- BK@?HRG/èX K #H?XK H@ X/è?7è/G@kèa BHKè Rè))è
)è=H)G H@ è+ 7HGkkè X/è h ­ G v& ­ G °j H@ RH 7è/XG K77K?X è è °j G))è H@ Bj H ?K@K 7/G?G@ XH )G
èRèXX è 7G/ )è + G??è è 7j @ XK G H) BK@ X
/K))K RH 7H?XG RG) BH/Bj HX K ?Xè+ 7èX Ka RK#G H@#GBG ?H GUU GX -
+ K)XG è77è/GBB~HèX j /G RH =è??è U/G°j G@kèi Xj è@ K )G ?è)RèXj /G è ?Xèì @Ki
S BK+ 7K@G@ XH /H7K/XèXH H@ UH ì j /è 1 ?K@K Xj X XH
°j G))H BK+ 7/G?H è ?H@ H?X /è RG))è )H@Gè X/èX X Gì -
MONTAGGIO DELL'OSCILLATORE ì HèXè /H7K/X èX
è @G))K ?B~G+ è XGK /HBK RH UH
ìj /è - i
p j H@RH a è@B~G H @j + G/H ve&e, X/K#è@K 7/GBH?è
mG/ UèBH)HX
è/G H) + K@ Xèì ì HK RG) RH?7K?HX H#K G /G@- BK// H?7K@RG@ kè U/è H Rj G ?B~G+ Hi
RG/G è==è?X è@kè /èkHK@è)G )E è?7GX XKa BK@?Hì )Hè+ K o H 7/H@BH 7Hè@XH /HBK/RHè+ K B~G H) RHKRK kG@G/
RH ?G/#H/?H RH j @ BH / Bj HXK ?Xè+ 7èX Ka UèBH)+ G@ XG è j @ BK+ 7K@ G@ XG 7K)è/HkkèXKa RKX èXK RH è@ KRK
/Gè)Hkkè=H)G ?j j @è =è?GX Xè RH =èB~G)H XG RH UK/ + è G RH BèX KRKa B~G RG#G G??G/G H@ ?G/HXK @G) BH/ Bj HXK
/GX X
è@ìK)è/Ga RG))G RH+ G@?HK@H RH vv\ 4 B+ i yj @G) + KRK H@ RHBèXK H@ UH ì j /è 1a BK@ )è Uè?BG XXè
°j G?XK KBBK//G/à BK+ 7K//G il BH / Bj HX
K ?X è+ 7èX Ka /H#K)X è #G/?K )E G?XG/@K IBèX KRKLi

30
A
n
o o s

use.
@

o o

SCALA FREQ. LIVELLO

Fig. 7 . Pannello frontale del dispositivo descritto nel testo. In corrispondenza


della manopola, inserita sul perno del potenziometro regolatore di frequenza,
occorrerà comporre una scala graduata di valori. La stessa cosa potrà essere
realizzata dietro la manopola di regolazione del livello del segnale uscente.

S@ 7/K??H+ HX à RG) BK@RG@?èX K/G G)GXX /K)HXHBK Cl ?BH))èXK/G è@B~G H@ èBBK77Hè+ G@X K BK@ °j GH BH
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)è 7K?HkHK@G G?èX X
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G??G@RK G@X /è+ =H RH XH7K r u vt 4M 7G/X è@XK )E H@- COMPOSIZIONE DEL PANNELLO
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BK))GXX K/G è )è ?XG??è H@ G@X /è+ =H H BK+ 7K@G@X H dè BK+ 7K?HkHK@G RG) 7è@@G))K U/K@X è)G ?H G?G-
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è 1t t ­ S G BH ò 7G/ BK@?G@XH /G )EH+ 7HGì K RG))E Ke XG/K RH?7K?HX H#Ki

31
LE PAGINE DEL
CB
/

27

MARKER
PER TARATURA RX
S 7Hù + KRG/@H è77è/èX H /HBGX
/è?+ HXX
G@XHa RH XH7K ?K+ + è G RHUU G/G@kè RG))G U/G° j G@kG RGH °j è/kH
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T.

Il marker è un dispositivo In grado di generare segnali con va-


lori di frequenza ben definiti, che consentono una agevole e
rigorosa messa a punto di molti radloapparati, rivelandosi una
emittente radiofonica campione di grande efficienza.

32
° j G?Xè 7è/XGa Xè)H ì /K??G @K#HX à ~è@@K 7/K#K- /GBB~HèX j /è B~G ì G@G/è j @ ?Gì @è)G è U/G° j G@kè
BèX K j @ /HBè+ =HKa BK@ H #GBB~H è77è/èX Ha B~G RH /HUG/H+ G@X Ka è))K ?BK7K RH /G@RG/)K UèBH)-
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BHX XèRH@èa /H#K)ì K@K )G )K/K + èì ì HK/H èX XG@kHK@H i 7/G?BH@RG/G Rè))E K/èa Rè))E j =HBèkHK@G RG) X/è-
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)è=K/èX K/HKa UèXèXRH U/G° j G@kH+ GX /H RHì HXè)Ha K?BH)- vt t c Qka BK@ H ° j è)H è 7K??H=H)G Xè/è/Ga H@ + è-
)èX K/H Bè+ 7HK@Ga GBBia RèXK B~G è ?G+ 7)HBG- @HG/è UH @ a ?XèRH èBBK/RèX H K X/H+ + G/ Bè7èBHX H#Hi
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?X /j + G@X K RH BK?XK ?HBj /è+ G@X G + KRG?XK G B~G ( G/ BK@ )E K?BH))èXK/G RH è)X è U/G° j G@kèi S@UèXX Ha
#è ?KXX K H) @K+ G RH + è/( G/i BK@ )E K?BH ))èXK/G o ' è 7K??H=H)G GUU GXXj è/G )è
Xè/è X j /è RH ?X èRH èBBK/RèX Ha è@kHa G??K RH#HG@G
H@RH ?7G@?è=H)G 7G/ ì è/è@X H/G )è BK// GX X
è + G??è
CHE COS'E' IL MARKER H@ ì è+ + èa + è RH UUHBH)+ G@X G BK@?G@X G RH /èì -
ì Hj @ì G/G ° j G))è 7/GBH ?HK@G RH Xè/èX j /è è))E ~G/Xk
u K@ H) XG/+ H@G « + è/( G/ » ?H RHUH
@H?BG j @è è77èe KXX G@H=H)G BK@ H) + è/( G/i

E' un'emittente sempre disponlbile.

Serve al principiante, al CB, all'SWL, al'OM.

Con esso si effettua l'allineamento e la taratura di un gran


numero di ricevitori radio.

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34
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9Vcc
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massa

Fig. 2 • Piano costruttivo del modulo elettronico del marker realizzato su circuito
stampato. I collegamenti, fra le varie piste di rame dello stampato e i terminali
del commutatore multiplo S1, debbono risultare abbastanza corti, anche se i
valori delle frequenze in gioco non possono considerarsi molto elevati. Si noti
la presenza di tre ponticelli, due dei quali in parallelo all'integrato IC1 ed il
terzo in prossimità del transistor TR, che consentono di effettuare la conti-
nuità circuitale del dispositivo.

Fig. 1 • Circuito elettrico del marker. Le linee tratteggiate racchiudono la parte


circuitale che deve essere montata su una basetta recante il circuito stampato.
I valori delle tensioni, riportati in alcuni punti dello schema, sono stati rilevati
con un comune tester. Il commutatore multiplo S1 consente di cambiare la fre-
quenza del segnale uscente la cui regolazione fine si ottiene mediante il com-
pensatore G?i

35
STRUTTURA BASE

IL PACCO S) BH / Bj HX
K RG) + è/( G/a B~G BH èBBH@ì Hè+ K è RG-
?B/H#G/G G B~G è /H7K/XèXK H@ UH
/G@kHè Rè + K)X H è)X
ì j /è va ?H RHUUG
/H + KRG))H BK@?H+ H)H 7G/ )è
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DELL'HOBBYSTA
7/H@BH7è)G Bè/è XX G/H?X HBè RH 7KX G/ #è/Hè/G )è ?7è-
kHèXj /è X/è H #è/H « + è/( ».
S@ 7/èX HB
è ?H X/èXX è RH j @ K?BH))èX K/G BK@X /K))èX
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è) ° j è/kK Rè) ° j è)Ga X/è+ HX G j @ RH#H?K/G RH U/G-
Per tutti coloro che sl sono resi conto
° j G@kè RH XH7K RHì HX è)Ga #G@ì K@K /èì ì Hj @XG U/G-
dell'inesaurlblle fonte di progetti con-
° j G@kG RH vt t c Qka 1t c Qka &t c Qk K vt c Qki
tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro-
dE K?BH)) èXK/G ° j è/kèX K è vt t c Qk è 7H)KXèXK Rè)
nica Pratica, abbiamo preparato que- X/è @?H?XK/ z q &a B~G è RH XH7K &g &&&&i d è U/G-
sta interessante raccolta di pubblica- ° j G@kè RH K?BH)) èkHK@G è /Gì K)è=H)G H@ + H?j /è
zioni. UH@G + GRHè@X G H) BK+ 7G@?èX K/G u 3i
g K@ RH?7K@G@RK RH j @ U/G° j G@kH+ GX /K RHì HX
è)Ga
Le nove copie della rivista sono state BK@ H) ° j è)G GUU GXXj è/G )è Xè/èX j /è RG) BH/Bj HX
K
scelte fra quelle, ancora disponibili, K?BH)) èXK/Ga ?H 7KX /à /HBK//G/G è) ?H?XG+ è RG) =èX -
ma in rapido esaurimento, In cui sono XH+ G@XK kG/K BK@ j @è G+ HXX G@XG Bè+ 7H K@Ga 7G/-
apparsi gli argomenti di magglor suc- G?G+ 7HK j @è · · ­ KR è)X /è G+ HXX G@XG RH U/G-
cesso della nostra produzione edito- ° j G@kè G?èXX è+ G@X G @KX èi
riale.

L'INTEGRATO DIGITALE 4017

li ?Gì @è)G è vt t KHz, ì G@G/è XK Rè))E K?BH))èXK/Ga


#HG@G H@#HèX K èR j @ BH/Bj HX K H@X Gì /è XK RHì HXè)G
BK@ Uj@kHK@H RH BK@XGì ì HKi • H@ BHò BK@?H?X G
)EK/Hì H@è)HX à RG) @K?X /K + è/( G/a H) ° j è)G ?H RHU-
UG / G@kHè Rè Kì @H è)X /K BH/Bj H XK è@è)Kì K RH XH7K
X/èRHkHK@è)Gi
dE H@XGì /è X
K RHì HX
è)G Rè @KH 7/G?BG)X K è H) + KRG)-
)K - t v4a /Gè)HkkèX K H@ XGB@K)Kì Hè u f h y B~Ga
BK@X G+ 7K/è @Gè+ G@X Ga ?#K)ì G )G + è@?HK@H RH BK@-
XGì ì HK RGBèRHBK G RH RGBKRH UHBè RGBH + è)G RG))G
j ?BH XGi
p j G?X K BK+ 7K@G@X Ga B~G H@BK/7K/è j @ BK@X èXK/G
è BH@° j G ?X èRH RH XH7K bK~@?K@a RH?7K@G RH RHGBH
j ?BHX Gi BHè?Bj @è RG))G ° j è)H ?H èXX H#è H@ BK//H-
?7K@RG@kè RH j @K RGH RHGBH 7K??H=H)H ?X èX H RG)
L. 9.000 BK@X èX K/Gi
« @ H@ì /G??K RH /G?GX a UèBG@X G Bè7K è) 7HGRH@K v1a
° j è@RK #HG@G 7K/XèX K è) )H#G))K )Kì HBK « v »,
Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
èkkG/è )K ?X èXK èXX H#è@RK )E j ?BHXè «O».
ciale della nostra Editrice, a tutti i
nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in- d è BK//H?7K@RG@kè X/è ì )H ?X èX H RG) BK@X èXK/G G
teresse del dilettante, che fa rispar- )G j ?BHX G èXX H#èXG è /H7K/X èX è @G))E è77K?HX è Xè-
miare denaro e conduce alla realizza- =G))èi
zione di apparecchiature elettronlche
di notevole originalità ed uso corrente.
FUNZIONAMENTO DEL CONTATORE

S@ /G)èkHK@G è))G BK//H?7K@RG@kG X/è ì )H ?X èX H


RG) BK@X èXK/G G )G j ?BHXG èX
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K/è UèBH)+ G@X G H@XG/7/GX
è/G H) BK+ 7K/X è+ G@XK RG)
RH?7K?HXH#K H@ #G?X G RH BK@XèX K/G 7/Kì /è + + è=H-
)Gi S@
UèXX Ha ?G H) 7HGRH@K v1 RH /G?GX #HG@G BK))Ge

36
·:
o

Fig. 3 - Disegno in grandezza naturale, ossia


in scala unitaria, del circuito stampato che H)
lettore dovrà realizzare prima di iniziare la
costruzione del modulo elettronico del marker.

z o r • ddo • • dd• u h q q Symh g • • g é • ?Gì j G@XG+ G@X G j ì j è)G è °j G))è RG) B)KB( a BHKé
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Piedino èXXH#èXK °j è)Ga #è/Hè@RK )è BK@@G??HK@G RH /GèkHK@G BK@
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XH °j G-
1 2 ?XH Bè?H a H) ?Gì @è)G 7/KRKXX K @K@ è77è/G ?H+ + G-
2 4 X/HBKa + è /H+ è@G Bè/èX XG/HkkèXK Rè j @ H+ 7j )?K
3 1 è)XK RG))è Rj /èXè RH v t j y I vt t c QkLa 7G/
4 10 /H+ è@G/G =è??K @G) /G?X è@X G 7G/HKRK RG) BHB)Ki
5 v S) ?Gì @è)G 7/KRKXX K #HG@G H@UH @G /èUU
K/kèXK Rè)
6 5 X/è@?H ?XK/ z q )a B~G è RH XH7K &g &&&& G B~G
1 6 @G BK@?G@X G )E è77)H BèkHK@Ga èR G?G+ 7HKa èR j @è
8 9 ?G+ 7)HBG è@XG@@è Ka X/è+ HX G Bè#K BKè??Hè)Ga
9 11 è))EH@ì /G??K RH j @ /HBG#HX K/G /èRHKi

ì èX
Ka X/è+ HXG H) ?G)GXXK/G yva è) 7HGRH@K &a BK// H- MONTAGGIO DEL MARKER
?7K@RG@X G è))K ?XèXK RH j ?BHX è « v » a H) BH/Bj HXK
7è??è Rè))K ?XèX K « h » è °j G))K RH « v» èR vv + K@X èì ì HK RG) + è/( G/ #è G?Gì j H XK ?GBK@RK
Kì @H X/è@?HkHK@G Rè j @ )H#G))K =è??K èR j @K è)X K °j è@X K H))j ?X /èX
K @G) 7Hè@K BK?X /j XX
H#K /H7K/-
RG) B)KB( RE H@ì/G??K è77)H BèXK è) 7HGRH@K v- i XèXK H@ UH ì j /è &a K##Hè+ G@X G RK7K è#G/ /Gè)Hk-
o °j G?XK 7j @X Ka 7G/ò a è Bèj ?è RG))è BHXèXè BK@- kèX K H) BH/Bj H XK ?X
è+ 7èX
K H) Bj H RH?Gì @Ka H@ ì /è@-
@G??HK@ G BK@ H) /G?GX a H) BK@XèXK/G #HG@G /H7K/- RGkkè /Gè)Ga è77è/G H@ UH ì j /è , i
XèXK èj XK+ èX HBè+ G@XG è))K ?X èXK « h » G )è U/G- mKHB~é )è U/G° j G@kè RH Uj@kHK@è+ G@X K RG) BH/-
°j G@kè KXX G@H=H)G ?j ) 7HGRH@K & /H?j )X è BK@e Bj HXK è Rè BK@?HRG/è/?H /G)èX H#è+ G@XG =è??èa @K@

37
ù...
Fig. 4 - La foto riproduce il modulo etettonico del marker realizzato dai nostri
tecnici. Sui cinque terminali in basso debbono essere collegati i conduttori pro-
venienti dal commutatore S1.

?j ??H?X K@K + KX H#H RH 7è/X HBK)è/G RHUUH BK)X à BK- X/KRK RH BK))GXX K/G G °j G))K RH G+ HXX K/Gi BK+ G
?X/j XXH#è RG) RH?7K?HX H#K RGì @H RH @KX èi z j X Xè- /H+ è@G =G@ G#HRG@kHèX K @G))K ?B~G+ è BK?X /j X-
#Hè @K@ è BK@?Hì )H è=H)G GBBGRG/G BK@ )è )j @ - XH#K RH UHì j /è &i
ì ~Gkkè RGH #è/H Bè#GXX H RH BK))Gì è+ G@X K X/è H) S@Uè?G RH + K@X èì ì HK RG) + è/( G/ @K@ BH ?H RK#/à
BH/Bj HX K ?Xè+ 7èX K G H) BK+ + j XèXK/G + j )X H7)K ySi RH+ G@X HBè/G RH H@?G/H/G H X/G 7K@X HBG))H B~G
• è??èH H+ 7K/X è@XG H@#GBG X/èX Xè/G @G) + KRK 7/K##GRK@K è ?X è=H)H/G )è BK@X H@j HXà BH/Bj HX è)G
RK#j X K )EH@XGì /èX K Su va B~G è j @ u f h y G H Bj H RG) RH?7K?H XH#Ki p j G?X H ?K@K /è77/G?G@X èX
H Rè
7HGRH@ H @K@ RG==K@K G??G/G RH/GXX è+ G@X G ?è)- X/G ?7GkkK@H RH UH )K RH /è+ G ?KXX H)Ga B~G 7j ò
RèX H è ?X èì @K ?j ))G /H?7GXXH#G 7H?X G RG) BH/Bj HX K G??G/G X/è@BHèX K Rè))G /G?H?X G@kGa H@ Bj H )G )j @-
?Xè+ 7èX Ki g GBG??HX è °j H@RH j @ è77K?HX K kKBBK- ì ~GkkG RGH XG/+ H@ è)H 7K??K@K /H?j )X è/G G?j =G-
)GXXKa ?j ) °j è)G H) BK+ 7K@G@X G #G//à H@ ?G/HX K è /è@ XH
i • j G RH °j G?X H 7K@ XHBG))H ?H X/K#è@K H@ 7K-
)è#K/K j )X H+ èXKa XG@G@RK BK@X K RG))è 7K?HkHK@G ?HkHK@G 7è/è))G)è è))E H@Xì /èX K Su Sa H) XG/kK /H-
RG) 7HGRH@ K 1 B~Ga BK+ G H@ RHBèX K @G))K ?B~G+ è + è@G #HBH@K è) X/è@ ?H?X
K/ z q 1.
RH UHì j /è &a X/K#è?H Rè °j G))è 7è/XG RG))E H@ XGì /èXK dE è)H
+ G@X èXK/G RG) + è/( G/ è BK?X HXj HXK Rè Rj G
H@Bj H è 7/G?G@X Gj @ è XèBBè RH ì j HRèi 7H)G Rè - a1 ­ BHè?Bj @èa BK))Gì èX G H@ ?G/HG X/è RH
mG/ °j è@ XK /Hì j è/Rè H Rj G X/è@ ?H?XK/ z q vez q &a )K/K H@ + KRK Rè G/Kì è/G H) #è)K/G RH XG@?HK@G
B~G ?K@K RG))K ?XG??K XH7Ka )E H@ RH#HRj èkHK@G RGH BK+ 7)G??H#K RH 8 ­i f è )G 7H)G 7K??K@K è@ B~G
XG/+ H@è)H RH Xè)H BK+ 7K@G@X H è UèBH )HX
èX è Rè))è G??G/G ?K?X HXj HXG BK@ j @ 7/GB H?K è)H+ G@ X
èXK/G
7/G?G@kè RH j @è 7HBBK)è XèBBè + GX è))HBè RH ì j HRèa ?Xè=H)HkkèX K è 8 ­ BBi
/HBè#èX è ?j ) BK/7K RG) ?G+ HBK@Rj X XK/G U/è )E G)GXe « @è #K)X è j )X H+ èX K H) + K@X èì ì HK RG) + è/( G/a

38
BK@#G//à BK@X /K))è/G )E G?èXXGkkè RG))è BK+ 7K- /èRHKè+ èX K/Hi S) ° j è/kK )K ?H 7j ò X/K#è/G è@B~G
?HkHK@G BH/Bj HX è)G G + H?j /è /G 7KH )G XG@?HK@H @GH H@ è)Bj @G + K?X /G + G/BèXKa K77j /G U/è H + èXG-
7/H@BH7è)H 7j @X H 7G/ BK@U/K@X è/)G BK@ H #è)K/H /Hè)H ?j /7)j ?i
/H7K/XèX H ?j ))K ?B~G+ è RH UH ì j /è va B~G ?K@K «X H)Hkkè@RKa H@ ?K?X HXj kHK@G RH ° j G))K 7/G?B/HXX Ka
?X èX
H Rè @KH /H)G#èX H BK@ j @ XG?XG/ Rè &t it t t j @ ° j è/kK Rè vt t Qka ?H 7K??K@K è#G/G U/G-
K~+ s#K)Xi ° j G@kG è/+ K@HB~G ?H@K è , t f Qka BK@?G@X G@RK
mG/ ° j è@XK /Hì j è/Rè )E j ?K RG) + è/( G/a ?H XG@ì è )è Xè/èX j /è RH /HBG#HX K/H BK+ + G/BHè)HGR è+ èX K/Hè)H
7/G?G@X G B~G H) RH?7K?HX H#K RG#G G??G/G BK))G- 7G/ K@RG BK/XG G BK/X H??H+ Ga ?H@K è))è ì è+ + è
ì èXK è) /HBG#HX K/G Rè ?KXX K7K//G è Xè/èX j /è #Hè RGH &4 f Qk GR K)X /Gi mG/ #è)K/H RH U/G° j G@kG
GXG/Ga H@?G/G@RKa ?j ))è =KBBK)è RE j ?BHX
è RG) + è/- ?j 7G/HK/Ha ?H 7KX /à H@?G/H/G @G) BH/Bj HX K RG) + è/-
( G/a j @K ?7GkkK@G RH UH )K RH /è+ G RG))è )j @ì ~Gk- ( G/ j @ ° j è/kK BK@ U/G° j G@kè RH K?BH))èkHK@G è)
kè RH v K & + GX /H H@ #G?X G RH è@X G@@è X/è?+ HX - RH ?K7/è RGH vt t c Qki mG/ G?G+ 7HKa ?H 7KX /à
XG@X G G BHò @G))G H+ + GRH èXG #HBH@è@kG RG) /HBG#H- jX H)Hkkè/G j @ ° j è/kK Rè v MHz; H@ ° j G?XK Bè?K
XK/G B~G ?H #j K) BK@X /K))è/G GR G#G@X j è)+ G@XG )è U/G° j G@kè RH?7K@H=H )G èj + G@X G/à 7/K7K/kHK-
Xè/è/Gi @è)+ G@XG H@ BHè?Bj @è RG))G ° j èX X/K 7K?HkHK@H RG)
S) + è/( G/ RG?B/H XXKa K)X /G B~G è) u r a 7KX /à ?G/- BK+ + j X èXK/G y va GR èj + G@X G/à BK@?Gì j G@X G-
#H/G è))E y· d a è))E h f G è Xj XX H BK)K/K B~G RG=- + G@X G è@B~G )è ?7èkHèX j /è + H@ H+ è RG) + è/( G/
=K@K è))H @Gè/G j @ /HBG#HXK/G èR K@RG BK/XGi Ivt t c Qk BK@X /K i vt c Qk 7/GBGRG@X HLi
u K@ H) ° j è/kK Rè v f Qk )G U/G° j G@kG H@ j ?BHX è
è??j + G/è@@K H ?Gì j G@X H #è)K/H 9 vit t t c Qk e
SOSTITUZIONE DEL QUARZO 1t t c Qke &t t c Qk vt t c Qki f è )è ?K?X HXj-
kHK@G H@ ° j G?XK Bè?K H+ 7)H Bè è@B~G j @ Bè+ =Hè-
S) B/H?Xè))K RH ° j è/kKa Rè @KH 7/G?B/HXXK @G))è + G@X K RH #è)K/H 7G/ i BK@RG@?èXK/H u - G u 4a B~G
U/G° j G@kè RH vt t c Qka è /G7G/H=H)G 7/G??K H RG==K@K G??G/G /HRKX XH G@X /è+ =H Rè vt t t 7' è
/H#G@RHX K/H RH BK+ 7K@G@X H G)GXX
/K@HBH RH + èì - vt t 7' i z j XX H ì )H è)X /H BK+ 7K@G@X H RG) BH/Bj HX K
ì HK/ /H)HG#Ka + è H@ 7è/XHBK)è/G 7/G??K H @Gì KkH RH UH ì j /è v BK@?G/#G/è@@K H@#GBG H #è)K/H BHX èX H
?7GBHè)H kkèXH @G))è /H#G@RHX è RH UK// HX
j /G 7G/ @G))E è77K?HX K G)G@BKi

KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


IN SCATOLA DI MONTAGGIO
A L. 19.500
CARATTERISTICHE
Circuito a tre canali
Controllo toni altl
Controllo toni medi
Controllo toni bassi
Carico medio per canale: 600 W
Carico max. per canale: 1.400 W
Alimentazione: 220 V (rete-luce)
Isolamento a trasformatore
CORSO
DI AVVIAMENTO ALL'USO DEGLI
INTEGRATI DIGITALI

S BH / Bj HXH RH BK@X Gì ì HK RGBH+ è)Ga BK@ j ?BH XG BKRH- TABELLA « BCD »


UHBèXG ?GBK@RK H) ?H?XG+ è r u • a @K@ KUU /K@K j @è
)GXXj /è H+ + GRHèX è GR èì G#K)Ga 7G/B~é )E KBB~HK G
)è + G@X G RG))Ej K+ K ?K@K è=HXjèX H è))è #H?HK@G N° stato Uscite: D e B A
GR è) /èì HK@è+ G@X K BK@ H @j + G/H RGBH + è)Hi S@-
UèXH Xa °j è@RK ?H #j K) BK@K?BG/Ga èR G?G+ 7HKa )K o o o o o
?XèXKRH j @ BK@X èXK/G RGBèRHB K XH7K 4- 8t a 7/G- S o o o 1
?G@X èXK GR è@è)H kkèXK @G))è 7/GBGRG@X G 7j @X èXè 2 o o 1 o
RG) BK/?Ka ?H 7K??K@K #H?j è)H kkè/G )G ° j èXX/K j ?BH e 3 o o 1 1
XG X/è+ HX G °j èXX/K RHKRH )GR GR è??KBH è/Ga + G@- 4 o 1 o o
Xè)+ G@X Ga èR Kì @H BK+ =H@èkHK@G =H@è/Hè RG))G 5 o 1 o 1
j ?BHX Ga )è BK// H?7K@RG@X G @j + G/èkHK@G RGBH + è)Ga 3 o 1 1 o
?GBK@RK )è =G@ @KXè Xè=G))è B~Ga 7G/ BK+ KRHX à 7 o 1 1 1
RH )GXX j /èa /H7K/X Hè+ Ka è 7è/XGi 8 S o o o
9 l o o 1
10
I
1 o S o
11 l o 1 1
12 1 1 o o
13 1 t o 1
14 1 1 1 o
Circuiti di decodifica 15 1 1 1 1

L'integrato 7442 f è è G#HRG@X G B~G j @Xè)G ?H?XG+ è RH )GXX


j /è @K@
7j ò a G??G/G èBBGXX
èXK @G))è 7/èX HBè BK//G@X Gi
Integrazione MSI
CIRCUITI DI DECODIFICA
Pratica di decodifica
h )X/G è) 7/K=)G+ è RG))è H+ + GRHèX
è BK+ 7/G@?HK@G
Montaggio sperimentale RG))K ?X èXK RH j @è BKRHUHBè =H@è/Hèa ?K/ì G ?7G??K
°j G))K RH è==H@è/G Kì @H ?XèX
K è RGH)è#K/H RH?X H@XHi
L'integrato 74154 mG/ + Gì )HK H@X G@RG/BHa UèBBHè+ K j @ G?G+ 7HK G
?j 77K@Hè+ K RH RK#G/ 7H)KXè/G j @è + èBB~H @è B~Ga
Kì @H RHGBH ?GBK@RHa è B~Hè+ èXè è BK+ 7HG/G un
BHB)K H@X G/K RH )è#K/èkHK@Ga BK+ 7K?XK Rè RH GBH

40
DODICESIMA PUNTATA

Uè?H H@RH7G@RG@X Ha BH è?Bj @è RG))è Rj /èX è RH j @ L'INTEGRATO .I


7442
?GBK@RKi • ==G@Ga j @ Xè)G 7/K=)G+ è 7KX /G==G Uè- (
BH)+ G@XG G??G/G /H?K)X K + GRHè@XG j @ K?BH)) èXK/Ga • H °j G?XH XH7H RH BH / Bj HXH ?G @G BK@K?BK@K RH #G/?H
BK@7G/HKRK RHj @?GBK@RKa B~G BK+ è@Rè j @BK@- + è @KH a H@ °j G?Xè RKRHBG?H+ è 7j @X èX
è RG) BK/?Ka
XèX K/G RGBèRHBK RH XH7K 4- 8t i S) °j è)Ga 7j / UK /- 7/G@RG/G+ K H@ G?è+ G H) + KRG))K 4- - &a il °j è)Ga
@G@RK RH GBH?XèX H RHUU G/G@XHa è??KBHè=H)H BHè?Bj @K èBBGXX èa H@ G@X /èXèa j @ BKRHBG « r u • » è °j èX -
èR j @è Uè?G RH )è#K/èkHK@G RG))è + èBB~H@èa li 7/G- X/K )H@GGa BK+ G èR G?G+ 7HK °j G))K RG/H#è@X G Rè)
?G@X G/G==G ?KXX K UK /+ è BKRHUH BèX è G °j H@RH RHUUH - BK@X èXK/G 4 - 8t /H7K/XèX K H@ UH ìj /è va H@ + KRK
BH)+ G@XG ?U/j XXè=H)Hi Rè èXX H#è/Ga 7G/ Kì @H ?X èXK RH H@ì/G??Ka j @è GR
p j G?XH ?K@K H + KX H#H 7G/ Bj H )è + KRG/@è XGB@K- j @è ?K)X è@XK RG))G RHGBH j ?BHX G RH Bj H RH?7K@Gi
)Kì Hè ~è ?#H)j 77èX K G 7/KRKXX K RGH BH/ Bj HX
H H@XG- mG/Xè@XKa /HUG/G@RKBH è@BK/è è))E G?G+ 7HK G?7K?XK
ì /èXHa RGXXH RH « RGBKRHUH Bè » a H@ì /èRK RH X/è?UK /- H@ 7/GBGRG@kè G /G)èX H#K èR j @è + èBB~H@è B~Ga
+ è/Ga j @H#KBè+ G@XGa j @BKRHBG« r u • » K =H @è/HK Kì @H RHGBH?GBK@RH a è B~Hè+ èX è è BK+ 7HG/G j @
7j /G H@ j @K ?XèX K =G@ RGUH @H XKa UèBH
)+ G@XG è??K- BHB)K H@X G/K RH )è#K/èkHK@Ga BK+ 7K?XK Rè RHGBH
BH è=H)G BK@j @@j + G/K RGBH + è)Gi Uè?H H@RH7G@RG@X Ha BH è?Bj @è RG))è Rj /èX è RH j @

A
zjF@ 12+1
B.
-
cee..
SEGN. 'aT - 9
- 14 7490
8
D.
11 -
Fig. 1- Con questo schema si vuol richiamare alla memoria del lettore il si-
stema di trasformazione di una serie di Impulsi (stati logici «O» e « 1 ») In un
segnale « BCD » uscente su quattro linee.

41
vcc

130n

Fig. 2 - Circuito elettrico indicativo delle


entrate e delle uscite di un decodificatore
modello 7442, il cui schema teorico completo è
molto complesso e non può quindi assumere
un particolare interesse didattico per Il let-
tore.

E
A B C o

7442

Fig. 3 - Disposizione e denominazione in si-


Z51J gle dei sedici piedini di cui è dotato l'integrato
7442. la lettera E sovrasta la parentesi com-
2 3 4 5 6 GND
~--- prensiva delle entrate. Le lettere U, posi-
zionate sopra le altre due parentesl, indica-
u no le uscite del componente.

ENTRATE 'CD"

):,.

Q, 7442 <<

Fig. 4 • Visto sotto l'aspetto logico, il de-


codificatore 7442 è dotato di quattro ingressi
o [oo I[a /[o I[on I[a J[o [ I[ J[o (ABCD) e di dieci uscite TTL (0123456789)
compatibili. A ciascuna configurazione degli
ingressi viene attivata una sola delle dieci
USCITE "DECIMALI' uscite.

42
?GBK@RKa ?H Bè7H?BG K/è BK+ G /H?j )XG/ G==G K)X/G- ­ H?XK ?KXX K )E è?7GXX K )Kì HBKa H) RGBKRHUH BèX K/G
+ KRK ?G+ 7)HBG èUUH Rè/ G è) BK+ è@RK RH BH è?Bj @è 4- - &a BK+ G /H+ è@G G#HRG@kHèX K H@ UH ì j /è - a è
RG))G j ?BHXG RG))EH@XGì / èXK 4- - &a j @è RG))G RHGBH RKX èXK RH °j èXX /K H@ì /G??Ha RG@K+ H@èX H o er eu e• a
Uè?H RH )è#K/è kHK@G RH ° j G))è + èBB~H@èa H@ + KRK G RH RH GBHj ?BH X G z z d It eve&e, e- e1e3e4e6e8L BK+ -
Rè /Gè)Hkkè/ G j @ BK+ 7)GXK ?H?XG+ è ?G° j G@kHèXK/Gi 7èX H=H)H
i • ==G@Ga èR Kì @H BK@UH ì j /èkHK@G « r u • »
RGì )HH@ì/G??H a j @è GR j @è ?K)è RG))G j ?BHX G è77è-
/G « èX X
H#è » a BK+ G /H?j )Xè Rè))è è77K?HX è Xè=G))èi
INTEGRAZIONE A MEDIA SCALA
TABELLA DEL DECODIFICATORE 7742
dE H@XGì /èXK RGBKRHUH BèXK/G 4- - & ?H 7/G?G@X èa H@
7/èX HB èa ?KXXK UK /+ è RH j @ BH / Bj HXK Rj è) H@ )H@G
è ?GRHBH7HGRH@H G BK+ G è77è/XG@G@X G è))è BèX G- Ingressi Uscite
ì K/Hè RGì )H H@X Gì /èX H f yS If GRHj + eyBè)GeS@X G- • u r o h v 2 3 4 5 6 4 8 9
ì /èXHK@La K??H è èH + KRG))HèR H@X Gì /èkHK@G è + G-
RHè ?Bè)èi S) BH / Bj HXKa Rj @° j Ga è Rè BK@?HRG/è/?H o o o o O 1 1 1 I 1 1 1 I I
+ GRHè+ G@XG BK+ 7)G??KMRHG??K °j H@RH@K@è#/G=- O O O 1 1 0 1 v l 1 1 1 1 I
=G ?G@?K /H7K/X è/G )K ?B~G+ è G)GXX /HBKBK//H?7K@- O O l O I 1 O l l 1 1 1 1 1
RG@X Ga RèX è )è BK+ 7)G??HX à RH °j G?X Ki u K@#HG@G O O v 1 1 1 1 O 1 1 1 l I 1
H@#GBG 7j ==)HBè/G )K ?B~G+ è /G)èX H#K èì )HH@ì/G??H O I O O I 1 1 I O 1 1 1 1 1
G è))G j ?BH XG IUHì j /è &L G °j G))K 7/èX HBK RH UH ìj- O 1 0 1 v 1 1 1 1 0 1 1 1 1
/è , a @G) °j è)G è /è77/G?G@X èXè )E G?èXXè 7HGRH- 0 1 1 0 1 1 1 1 1 1 0 1 1 1
@èX j /è RG) BK+ 7K@G@X Gi S@ 7è/X HB K)è/Ga H@ °j G- 0 1 1 1 1 I 1 1 1 1 1 0 1 1
?XK ?B~G+ èa )è 7è/G@X G?H BK@X /è??Gì @èX è BK@ )è 1 0 O O 1 1 1 1 1 1 1 1 0 1
)GXXG/è o ?Gì @è)è H 7HGRH@H /G)èX H#H è))G G@X /èXG 1 0 0 1 1 1 1 1 I I I 1 1 O
« r u • » a + G@ X/G )G 7è/G@X G?H ?K#/è?XèX G Rè))è
)GXXG/è « H@RHBè@K H 7HGRH @H RG))G j ?BH X G H@ @j -
+ G/H RGBH + è)Ha B~G ?K@K °j G))HG?X G/@H èH 7HBBK)H ' èBBHè+ K @KX è/G B~Ga @G) RGBKRHUH BèXK/G 4- - &a
°j èR/èX èa + G@X/G H @j + G/H H@XG/@H ?H /HUG / H?BK@K j @è j ?BHXè RH#HG@G èXX
H#è °j è@RK è??j + G SK ?XèXK
èH 7HGRH@H RG) BK+ 7K@G@X Gi )Kì HB
K « h» i

GEN. BCD NUM. DEC.


.ì SA
SA ~ "°«. 1

.l ~
al 4
1

sa el sa
e]
/C 1 /C
se olI
SC o
eri=
1
sD I
1
i so 0
~
'(STAT01/
GND LOGICO GND
num. visualizz. .Jì num. visualizz. V1

Flg. 5 - Con questi due schemi si vogliono presentare due pratici esempi di as-
sociazione fra entrate ed uscite del decodificatore 7442. A sinistra, l quattro in-
terruttori sono chiusi (tutti i livelli logici d'entrata sono a «O») e rimane at-
tivata l'uscita corrispondente al numero decimale O. A destra, il primo inter-
ruttore SA è aperto (livello logico d'entrata « 1») e rimane attivata (allo
stato logico «0») l'uscita 1.

43
,
e
5/Cc
e GEN
'eco'
S 16

le 2

a
3
sB le 4
/C 5
sC 6
4
sD dG 9
10

l I 8 S) I '- NUM. DECIMALI

Flg. 6 • Circuito teorico relativo all'esperimento dèsqltto nel testo, con Il


quale, in relazione alle dieci possibili condizioni del quattro interruttori SA - SB -
sc- SD, si accende uno dei dieci diodi led, mentre tutti gli altri rimangono spenti.
Le nove resistenze sono tutte da 220 ohm, l'integrato è il 7442 e l'alimenta-
zlone è ottenuta con la tensione continua e stabilizzata a 5 V.

ESEMPI PRATICI XG@G@RK è))K ?XèXK « v» Xj X XG )G è)X XGa BK-


/G j ?BH
+ G ?H RGRj BG K??G/#è@RK )E è77K?HX è Xè=G))èi S@
d è Xè=G))è RG) RGBKRH UHBèXK/G 4- - & è??j + Ga 7G/ ° j G?XK ?GBK@RK G?G+ 7HKa ° j è)K/è ?j ) 7HGRH@K &
° j è@XK ?H è RGXX Ka j @ G@K/+ G #è)K/G XGK/HBKa + è RG))E H@XGì /èX
K UK ??G ?XèXK BK))Gì èX K j @ RHKRK
è@B~G ?j ) 7Hè@K 7/èXHBK G??è ?H /H#G)è è??èH H+ - )GRa ° j G?XK ?H ?è/G==G èBBG?Ka + G@X /G ?è/G==G/K
7K/X è@X Gi ' èBBHè+ K ° j è)B~G G?G+ 7HKi yj 77K@Hè- /H+ è?XH ?7G@XH Xj XXH ì )H è)X
/H BK))Gì èXH BK@ )G /H-
+ K RH + è@X G@G/G H ° j èXX/K H@ì /G??H RG))E H@XGì /èXK + è@G@XH j ?BHXGi
è kG/Ka BK))Gì è@RK)H è) ; g • IXG//èL èXX /è#G/?K
H ° j èXX /K H@X G//j XX K/H yo eyr eyu ey• a BK+ G H@RH-
BèXK @G))K ?B~G+ è è ?H@H?X /è RH UH ì j /è 1i • ==G@Ga CIRCUITO DI PROVA
H@ =è?G è))è Xè=G))èa ?H KXX HG@G j @ )H#G))K )Kì HBK
« h » ?j ))E j ?BHXè « h » BK//H?7K@RG@X G è) 7HGRH@K S Rj G G?G+ 7H /H7K/XèX H H@ UHì j /è 1 è??j + K@K j @
v RG))E H@XGì /èXKi S@ ° j G?XK + KRK ?H H@RHBè ° j è)G #è)K/G 7/èX HBK @G))K ?B~G+ è RH UH ì j /è 3a @G)
RG))G RHGBHj ?BH XG è ?XèXè ?G)GkHK@èXèi S@UèXX Ha ?G ° j è)G H ° j èXX /K H@XG//j XX K/H yo eyr eyu ey• 7H)K-
?j Xè)G j ?BH Xè UK ??G BK))Gì èXK j @RHKRK )GRa BK+ G Xè@K H ° j èXX/K H@ì /G??H RG) RGBKRHUH BèXK/G 4- - &a
#GR/G+ K @G) BH / Bj HX
K è77)H BèXH#K è@è)H kkèXK 7Hù + G@X/G )G j ?BH XG #G@ì K@K ° j G?Xè #K)X è #H?j è)Hk-
è#è@X Ha ° j G?XK /H+ è//G==G èBBG?Ka + G@X/G Xj X XH kèXG /Gè)+ G@XG X/è+ HXG j @è ?G/HG RH RHGBH RHKRH
ì )H è)X/H ?è/G==G/K ?7G@XHi )GRi
g G))EG?G+ 7HK /H7K/XèXK è RG?X /è RH UH ì j /è 1 )E H@- u K+ G è==Hè+ K ì Hà RGXX K )E H@XG//j XX K/G B~Hj ?K
XG//j XXK/G yo è ?XèXK è7G/XK G H@ ° j G?XK Bè?K BK// H?7K@RG èR j @ )H#G))K )Kì HBK RE G@X/èX è « h» a
)EH@ì/ G??K #HG@G 7K/XèX K è))K ?X èRHK )Kì HBK « v» i + G@X/G )è BK@RHkHK@G RH H@XG//j XX K/G è7G/XK BK/-
S) /H?j )X èXK è77è/G H) ?Gì j G@XG9 H) RGBKRHUH BèXK/G /H?7K@RG è) )H#G))K )Kì HBK « v» i u Hò è RK#j X K
+ j Xè )è 7/K7/Hè BK@RHkHK@Ga 7K/Xè@XK è « h » è))è 7è/XHBK)è/HXà BK?X/j X XH#è RGH BH / Bj HXH z z di
)Ej ?BHXè «1» a BK//H?7K@RG@XG è) 7HGRH@K &a + è@e g G) BH / Bj HXK RH UHì j /è 3 /H+ è@G èBBG?K ?K)X è@XK

44
H) RHKRK )GR BK))Gì èXK BK@ )è ?K)è j ?BHXè èX XH#èa
)è ° j è)G BK@?G@XG H) 7è??èì ì HK RH BK// G@XG èXX/è-
#G/?K H) RHKRK ?XG??K B~G è BK@ @G??K BK@ )E è@KRK
/H#K)XK #G/?K )è )H
@Gè RH è)H+ G@X
èkHK@G 7K?H-
XH#è è 1 ­ i

MONTAGGIO SPERIMENTALE

S) + K@X èì ì HK RG) RH?7K?HX H#K XGK/HBK /H7K/X èX K


H@ UH ì j /è 3 è 7j ==)HBèX K H@ UH ì j /è 4i u K@ °j G-
?X Ej )X H+ K il )GX XK/G 7KX /à BK@X /K))è/G Rè) #G/K
°j è@X K UH @K/è èUU G/+ èXK XGK/HBè+ G@X Gi • HBH è+ K
?j =HX K B~G )è /Gè)HkkèkHK@G 7/èX HBè °j G?X è #K)X è
?H /H#G)G/à j @ 7KB~H@K 7Hù BK+ 7)G??è RGH 7/GBG-
RG@X H G?7G/H+ G@X H a RèXK H) @KX G#K)G @j + G/K RG))G
j ?BH XG B~G ?H #Kì )H K@K BK@ X/K))è/Gi f è BK@ j @
7KE RH 7èkHG@kè G ?Gì j G@RK èXX G@X è+ G@XG H) @K-
?X /K 7Hè@K BK?X /j XX H#Ka H) )è#K/K 7KX /à G??G/G
7K/XèX K è BK+ 7H+ G@XK H@ =/G#G XG+ 7K G BK@
7HG@K ?j BBG??Ki
h ##H è+ G@X Ga è@B~G H@ °j G?X K Bè?Ka H) + K@X èì -
ì HK ?7G/H+ G@X è)G ?H /Gè)H kkè H@?G/G@RKa BK+ G
7/H+ K G)G+ G@X Ka ?j ))è BK@?j GX è =è?GXX è RG) BH /- sD sC sB sA
Bj HX K ?X è+ 7èXKa )K kKBBK)K è =è??K 7/KUH )Ka H Bj H
7HGRH@ Ha RH#G/?è+ G@X G Rè °j è@X K è##HG@G @GH
@K/+ è)H + K@X èì ì Ha @K@ G@X /è@K @GH BK//H?7K@- Fig. T - Piano costruttivo del circuito sperimentale
RG@X H UK / Ha B~G @G) + KRj )K ?K@K RG) Xj XX K è??G@X H a con il quale è possibile controllare visivamente, tra-
mite l'accensione dei diodi led, il comportamento
+ è RG==K@K G??G/G /H7HGì èX H èR è@ì K)K /GXX K G della decodifica. Questa realizzazione pratica si ot-
?è)RèX H è ?X èì @Ka X/è+ HX G ?è)RèX K/G RKX èXKdi 7j @- tiene sulla basetta di circuito stampato reclamizzata
Xè ?KXX H)Ga ?j ))G è77K?HX G 7H ?X G RH /è+ Gi • j @ °j Ga nell'apposito spazio pubblicitario.
)K kKBBK)K è ?GRHBH 7HGRH@ Ha H RHGBHRHKRH )GRa )G
RHGBH /G?H?X G@kG Xj X XG j ì j è)H G BHè?Bj @è RG) #è-
)K/G RH &&t K~+ a H X/G 7K@X HBG))HB~G è??HB j/ è@K
)è BK@ XH@j H Xà BH / Bj HXè)G G H °j èXX /K H@X G//j XXK/H
yo eyr eyu ey• #è@@K H@?G/HX Ha BK+ G ?G+ 7/G è
?X èX K UèXKX7G/ Xj XX H H + K@X èì ì H RG?B/HX XH @G) 7/G-
?G@XG BK/?Ka RH/GX Xè+ G@X G ?j ))G 7H?XG RH /è+ G TABELLA PER PROVE SPERIMENTALI
RG) BH / Bj H XK ?X è+ 7èXK G @K@ Rè))è 7è/XG K77K-
?X èa ì HèBB~é )è =è?GXX èa )K /H7GX Hè+ Ka è BK+ 7)G-
Xè+ G@X G 7/H#è RH UK / Hi yH XG@ìè BK+ j @°j G 7/G-
?G@XG B~G H RHKRH )GR ?K@K BK+ 7K@G@X H 7K)è/Hk- Entrata JC Uscita JC
kèX Ha RKX èX H RH è@KRK G BèXKRKa H °j è)H RG==K- posizione interr. led acceso
@K G??G/G è77)HBèX H è) BH/Bj HX K ?K)X è@XK H@ j @ D e B A N°
7/GBH ?K ?G@?Ka BH Ké BK@ )E è@KRK /H#K)X K #G/?K )è
)H @Gè RH è)H + G@X èkHK@G 7K?HX H#è è 1 ­ BBi
S) XG/+ H@ è)G RH è@KRK H@ j @ RHKRK )GR è UèBH) - o o o o o
+ G@X G /HBK @K?BH=H) G 7G/ H) UèXK XRHè77è/H/G )Gì ì G/- o o o 1 1
+ G@X G 7Hù ?KXX H)G RH °j G))K RH BèX KRKi o o 1 o 2
g G))E H@?G/H/G ?j ))K kKBBK)K )E H@X Gì /èXK Su a B~G è o o 1 1 3
H) + KRG))K 4- - &a /èBBK+ è@RHè+ K RH XG@G/ 7/G- o 1 o o 4
?G@X G B~G H) 7HGRH @K 1 RG) BK+ 7K@G@X G ?H X/K#è o 1 o 1 5
da °j G))è 7è/XG H@ Bj H è H+ 7/G??K j @ BK@X /è??G- o 1 v o 6
ì @K RH /HBK@K?BH+ G@X Ki o v 1 1 7
dG 7/K#G 7/èX HB~G BK@?H?XK@K @G))E è7/H/G G B~Hj - X o o o 8
RG/G H °j èXX /K H@X G//j XX K/H ?GBK@RK °j è@XK /H- 1 o o S 9
7K/XèXK @G))E è77K?HX è Xè=G))èi

45
E u

Fig. 8 - Disposizione del ventiquattro piedini


dell'Integrato decodificatore 74154. La lette-
ra E è posta sopra la parentesi che racchlu-
2 4 5 6 7 GND de le sei entrate del circuito; le lettere U
sono poste sopra le parentesi che com-
u prendono le uscite del componente.

yj ))è BK)K@@ è RH?H @H?X/èRH° j G?Xè Xè=G))è ?K@K H@- o @B~G H@ ° j G?Xè ?GRG /H7GXHè+ K B~G )E è77)HBè
RHB èXG )G BK@RHkHK@HH@Bj H?K@K ?XèXHUH ??èXHH ° j èX- kHK@G 7/èXHBè K/è RG?B/HXX è ?H GUUGXX
j è ?G/#G@-
X/K H@XG//j XX K/HM?j ))è BK)K@@è RHRG?X /è è H@RHBèXK RK?HRGH + KRj )HRH?7K@H=H)H7/G??K )è @K?X/è K/ì è-
H)@j + G/K RG) RHKRK BK//H?7K@RG@XG B~G ?H èBBG@ - @HkkèkHK@G H@ ( HX RH BH@° j G 7GkkHa BK+ G ?H )Gì ì G
RGa + G@X /GXj XX Hì )Hè)X/H/H+ è@ì K@K?7G@XHi• è@BK- @G))K ?7èkHK 7j ==)HBHXè/HKi
/è /HB K/RHè+ K B~G èR H@X G//j XX
K/G B~Hj ?K BK// H-
?7K@RG )K ?XèX K )Kì HBK RE G@X/èXè « h » a + G@X/G èR
H@XG//j XXK/G è7G/XK BK//H?7K@RG )K ?XèXK )Kì HBK L'INTEGRATO 74154
REG@X/èX è « v» i • j@° j Ga H@XG//j XX V
K/G B~Hj ?K « h » a
H@XG//j XX V
K/G è7G/XK « v ». ' èBBHè+ K K/è @KXè/G BK+ Ga 7G/ + GkkK RGH°j èXX
/K

Fig. 9 - Questa foto riproduce il montaggio,


eseguito nel nostri laboratori, del circuito
sperimentale con il quale Il lettore potrà con-
trollare praticamente il comportamento della
decodifica.

46
z o r • d d o • • d d • u h f r Sg o é Sh gS r Sg o q S• ?K@K UèBH)+ G@ XG RGRj //G Rè))E è77K?HX è Xè=G))èi
S ?GH ?XèXH BHXèXH @G))è Xè=G))è RG))G BK+ =H@ èkHK@H
=H@ è/HG @K@ Rè@@K )j Kì Ka @G) BH/Bj HX Ka è))è èB-
Ingressi BG@?HK@G RH è)Bj @RHKRK )GRa 7G/B~é @G??j @ è j ?BH-
D e B A Stati Xè #HG@G ?G)GkHK@èXèi
mG/ ?U/j XXè/G Xj XXG )G BK+ =H@ èkHK@H =H@ è/HG KX XG-
1 o 1 o IO @H=H)H 7G/ + GkkK RGH °j èXX /K H@ XG//j XXK/Ha ?H RG#G
1 o 1 1 11
'I
/Gè)Hkkè/G j @ RGBKRHUH BèXK/G X/è+ HX G )E H@ XGì /èX K
1 1 o o 12 4- v1- a RG) °j è)G H@ UHì j /è 6 /H7K/X Hè+ K )K?B~G-
1 1 o 1 13 + è /G)èX H#K è))è 7K?HkHK@G RGH &- 7HGRH@ Hi S@
1 1 1 o 14 G??Ka BK+ G ?H 7j ò @KXè/Ga ?K@K 7/G?G@ XHa K)X /G
1 1 1 1 15 èH ?K)HX H °j èXX /K H@ ì /G??H o er eu e• a ?K#/è?X èX H
Rè))è 7è/G@X G?H BK@ X/è??Gì @èX è BK@ )è )GX XG/è • a
H@X G//j XX
K/Ha ?H 7K??è@ K KXX G@ G/G ?GRHBH RH#G/?G è)X/H Rj G H@ì /G??H RH è=H)H XèkHK@Ga °j G))H H@ RHBèX H
BK+ =H@ èkHK@H è) 7K?XK RG))G RH GBH 7/G#H?XG Rè) BK@ )G )GX XG/G ; ve; & B~Ga 7G/ H) Uj @kHK@è+ G@X K
BH/ Bj HX
Ki S@ UèXHX
a )G BK+ =H@ èkHK@H =H@ è/HGa BK/- RG) RGBKRHUH BèXK/G =H@ è/HKa RG==K@K /H+ è@ G/G
/H?7K@RG@X H èì )H ?XèXH vt evvev&ev, ev- ev1 ?H 7K?e BK@ XG+ 7K/è@ Gè+ G@XG è) )H#G))K )Kì HBK « h » i

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o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

DISTURBI DI RETE minazione dei disturbi di rete! Anzi, H circuiti


digitali sono maggiormente sensibili a questi
g G))è + Hè °j è)HX à RH èj RHKU )Ka ~K ?G+ 7/G ?G- e ad altri disturbi, i quali possono raggiungere
ì j HXKa BK@ #G/è 7è??HK@Ga °j G))E G#K)j kHK@G XGB@ K- le apparecchiature in vari modi: attraverso l'a-
)Kì HBè RG))è /H7/KRj kHK@G èj RHKa B~Ga èXX j è)+ G@- ria, se irradiati sotto forma di onde elettroma-
XGa H@ ?Gì j HX K è))E è##G@ XK RG))G XGB@ HB~G RHì HX è)Ha gnetiche, dalla rete di alimentazione, come av-
è BK@ U)
j HXè H@ j @ è H+ 7/K##H?è /H#K)j kHK@Gi u ~G viene certamente nel suo caso; eia altri disposi-
~è ?7H@ XK H BK@ ?j + èXK/H H@ j @ è BK/?è ?U/G@ èX è tivi collegati con l'unità principale. Nelle appa-
#G/?K )E èB°j H?XK RG) « BK+ 7èBX RH?B » a H) + K- recchiature hobbystiche il primo tipo di disturbi
RG/@H??H+ K RH?BK BK@ )GXX j /è è /èì ì H )è?G/i SK riveste scarsa importanza giacché è facile clijen-
?XG??K ~K #K)j X K ?j =HX K èRG/H/G è) @j K#K ?H?X G- dersi da essi racchiudendo i circuiti digitali
+ è RH /H7/KRj kHK@ G ?K@ K/èa /H@ @K#è@ RK H. #GB- entro contenitori metallici. Le cose cambiano,
B~HK H+ 7Hè@ X
K G BK@ )è ?7G/è@kè RH G)H+ H@ è/Ga invece, quando si è in presenza ciel secondo
j@ è #K)X è 7G/ Xj XX Ga Kì @H XH7K RH RH ?Xj /=K 7/K- tipo di disturbi, perché dalla rete si preleva l'ali-
#G@ HG@ XG Rè))è /GXG RH è)H + G@ XèkHK@ Gi h /èa 7j / mentazione dei riproduttori acustici, con la spe-
è77/Gkkè@ RK H) @KX G#K)G 7/Kì /G??K RGH /H?j )X èX H ranza che questa sia sempre composta esclusi-
°j è)H XèXH#Ha RG==K RH/G B~G @j ))è è Bè+ =HèXK vamente da un'onda sinusoidale pura di am-
7G/ °j G) B~G /Hì j è/Rè H /j + K/H 7/K#KBèX H Rè)- piezza costante. Mentre ciò non avviene. Con-
)Eè##Hè+ G@ X K G Rè) Uj@ kHK@ è+ G@ X
K RH BG/X H G)GX- viene quindi alimentare gli apparati della catena
X/KRK+ G?X HBHa Rè))E èBBG@?HK@G RG))G )è+ 7èRG è) hi-fi con un buon alimentatore stabilizzato, in-
@GK@ a Rè) + K#H+ G@ XK H@XG/@K RGH /G)é G Rè è)X /G serendo in serie il filtro presentato sulle prime
?K/ì G@ XH RH @èX j /è G)GXX/HBè KR G)GXX /K+ GBBè@HBèi pagine del fascicolo di ottobre dello scorso an-
u K+ G + èH l no ed intervenendo direttamente sulle sorgenti
VEZZOLI TOMMASO di rumori ( elettrodomestici, interruttori, relé,
mHèBG@kè ecc.) tramite il collegamento di condensatori
da 0,1 µF-400 VI in parallelo ai contatti e in
Perché il miglioramento della qualità di ripro- serie con una resistenza da 100 ohm, meglio se
duzione audio nulla ha a che vedere con l'eli- in unione con dei soppressori di transienti

53
CARATTERISTICHE DEI TRANSISTOR

u K@ 7KB~H °j èXX /H@H ~K èB°j H?X èXK j @ =)KBBK RH


X/è@ ?H?XK/a X/è H °j è)H UHì j /è@K H ?Gì j G@XH + K-
RG):H9 r u v44 er u v46e r u v48e r u v6& e r u v6, e
r u v6- i mKX/G?XG UK/@H/+ H )G Bè/èXXG/H?X
HB~G RH Xè)H
BK+ 7K@G@X H
l
ySd­ • yz q S mo h d h
q K+ è FIG. 4 F!G. 2

Dalla TABELLA 1 potrà trarre le informazioni


relative al primo gruppo di transistor, dalla questi due gruppi di componenti abbiamo ri-
TABELLA 2 quelle relative al secondo gruppo portato pure la piedinatura, ma si ricordi che
di transistor. Tenga presente che, con la sigla certa merce proviene spesso da scarti di produ-
HFE si designa il guadagno del componente. Di zione, di cui bisogna sempre diffidare.

L CORREDO DEL PRINCIPIANTE


L. 14.500 Il

Per agevolare il compito di chi inizia


la pratica dell'elettronica, intesa come
hobby, è stato approntato questo uti-
lissimo kit, nel quale sono contenuti,
oltre ad un moderno saldatore, legge-
ro e maneggevole, adatto a tutte le e-
sigenze dell'elettronico dilettante, sva- •••••••••• ■ ••••••

riati componenti e materiali, non sem-



pre reperibili in commercio, ad un
prezzo assolutamente eccezionale.

Il kit contiene: N° 1 saldatore (220 V- 25 W)- N" 1 spiralina di filo-stagno -


N° 1 scatolina di pasta saldante- N" 1 poggia-saldatore_ g 2 boccole isolate
- N" 2 spinotti - g 2 morsetti-coccodrillo _ N" 1 ancoraggio - N" 1 basetta per
montaggi sperimentali - N° 1 contenitore pile-stilo _ N" 1 presa polarizzata per
pila 9 V - N° 1 cacciavite miniatura - N° 1 spezzone filo multiplo multicolore.

1-
TABELLA 1

­ K)X Q' • ' /G° i vu


z /è@?H?X
K/ z H7K mKXi (mA)
z èì )HK

r u v44 mg m t a, · 1t 41± &3t v1t f Qk vt t


r u ) 46 mg m t a, · ,t 41± 1t t v1t f Qk vt t
r u v48 mg m t a, · &t v&1± 1t t v1t f Qk vt t

TABELLA 2

­ K)X Q' • ' /G° i Su


z /è@?H?XK/ z H7K mKXi
z èì )HK (mA)

r u v6& g mg t a, · 1t vt t ± - 6t &6t f Qk vt t
r u v6, g mg t a, · ,t vt t 961t &6t f Qk vt t
r u v6- g mg t a, · ,t &t t 9e- 1t &6t f Qk vt t

ELETTROSTIMOLATORE PER
AGOPUNTURA - L. 21.000
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO

SOSTITUISCE VALIDAMENTE GLI ANALOGHI E COSTOSI MODELLI PROFES-


SIONALI. E' ALIMENTATO A PILE PER NON CREARE MOTIVI DI PERICOLI
ELETTRICI.

Migliora lo stato di nutrizione del tessuti. - Provoca, mediante una necrosi localizzata, la
distruzione di formazioni patologiche. - Introduce nell'organismo sostanze medicamen-
tose. - Determina la contrazione di muscoli striati e lisci. - Provoca modifiche dell'ecci-
tabilità del sistema nervoso.

11
METRONOMO ELETTRONICO Condensatore

mKX/G?X
G 7j ==)H
+ è 7/GBH
Bè/G H) 7/Kì GX
?K + GX /K@K+ K G)GX
X
X
K RH j @ ?G+ 7)H
/K@HBKl
BG
C1
-
Resistenze
5 F- 25 VI (elettrolitico)

do mh q z o • h f • g Su h R1 = 15.000 ohm
R2 = 100.000 (potenz. a variaz. lin.)
u K?G@kè R3 = 330.000 ohm
R4 = 18.000 ohm
Evidentemente lei non ha consultato il fascicolo R5 = 220 ohm
di novembre dello scorso anno, nel quale è R6 = 120 ohm
stato presentato il circuito di un perfetto me- Varie
tronomo audiovisivo. Comunque la accontentia-
D1 = 1N4004
mo ugualmente pubblicando questo semplice TR1 = BC307
circuito a quattro transistor, per il quale occor- TR2 V BC307
re servirsi di un potenziometro ( R2 i di elevata UJT = 2N2646
qualità. I due transistor TR1-TR2 debbono TR3 V 2N1711
essere legati tra loro con una f ascella di nylon. AP 16 ohm

OSCILLATORE TTL

­ K// GH /Gè)Hkkè/G j @ K?BH))èX


K/G èR K@Rè °j èR/èa Schemi di questo tipo sono già stati pubblicati
RH 7HBBK)G RH+ G@?HK@Ha UèBH) + G@X
G /Gì K)è=H)G H@ nel Corso sugli integrati digitali. Ne riproponia-
U/G° j G@kèa è ?GBK@Rè RG))G G?HìG@kGa H@ j @ Bè+ - mo comunque un altro nel quale la sola sostitu-
7K + K)X K #è?X Ka èRèXX
K è) BK+ è@RK RH BH / Bj HX
H zione del condensatore di reazione consente una
H@XGì /èXH z z di regolazione della frequenza da 1 Hz sino ad oltre
MARANO VITO 4 MHz.
mKX
G@kè

c1
R1
nrrn
C2
2

C1 = 300 µF P 300 pF R1 4.700 ohm


C2 V 100.000 pF 1C1 = 7404 K 74LS04

56
R4

TR2 R5

#$ ~ ST

$ @
Rl 11 11

+ u, 18V
-~

R2 R6
IIC7
R3

KIT PER LUCI STROBOSCOPICHE


L.16.850
Si possono far lampeggiare normali lam-
pade a filamento, diversamente colorate,
per una potenza complessiva di 800 W.
Gli effetti luminosi raggiunti sono vera-
mente fantastici.
E' dotato di soppressore di disturbi a
radiofrequenza.

Pur non potendosi definire un vero e proprio stroboscopio, questo apparato consente di trasfor-
mare il normale procedere delle persone in un movimento per scatti. Le lampade per illuminazione
domestica sembrano emettere bagliori di fiamma, così da somigliare a candele accese. E non
sono rari gli effetti ipnotizzanti dei presenti, che, possono avvertire strane ma rapide sensazioni.

Contenuto del kit:



t •
I' ,
n. 3 condensatori - n. 6 resistenze - n. 1 po-
tenziometro - n. 1 impedenza BF - n. 1 zoccolo
per circuito integrato - n. 1 circuito integrato -

eag
- I n. 1 diodo raddrizzatore - n. 1 SCR - n. 1 cor-
done alimentazione con spina - n. 4 capicorda -
n. 1 circuito stampato.
GENERATORE SINUSOIDALE

L'OSCILLATORE Per la messa a punto delle apparecchiature audio


che passano attraverso il mio laboratorio, mi
necessiterebbe un oscillatore sinusoidale.

MORSE z « u u S f Su Q• d •
Brindisi

Necessario a tutti i candidati alla patente di Quello che le proponiamo di realizzare è un ge-
radioamatore. Utile per agevolare lo studio e neratore che fa uso di un amplificatore opera-
la pratica di trasmissione di segnali radio in zionale unitamente ad un transistor jet, per
codice Morse.
raggiungere la stabilizzazione dell'ampiezza del
segnale generato. In esso è prevista la regola-
zione della frequenza continua, suddivisa in tre
bande (30:300 Hz; 300 3.000 Hz; 330
KHz), tramite il commutatore S1a- S1b - S1c,
per mezzo del doppio potenziometro R2-R6. Il
trimmer R16 minimizza la distorsione del se-
gnale mentre R19 regola il livello d'uscita.

Condensatori
IN SCATOLA DI MONTAGGIO C1
C2
= 470.000
V 47.000
pF
pF
L. 18.500 C3 V 4.700 pF
C4 V 470.000 pF
C5 V 47.000 pF
C6 V 4.700 pF
C7 = 20 ' 36 VI (elettrolitico)
C8 120 pF
S: kit contiene: n. 5 condensatori ceramici -
n. 4 resistenze- n. 2 transistor- n. 2 trimmer
C9 V 22 pF
potenziometrici- n. 1 altoparlante- n, 1 cir- C10 V 64 ' 36 VI (elettrolitico)
cuito stampato - @ i 1 presa polarizzata- n. 1 C11 V 16 ' 36 VI (elettrolitico)
pila a 9 V - n. 1 tasto telegrafico- n. 1 matas- 012 V 1.600 ' 36 VI (elettrolitico)
sina filo flessibile per collegamenti- n. 1 ma- C13 V 32 ' 36 VI (elettrolitico)
tassina filo-stagno.
Resistenze
R1 820 ohm
R2 10.000 ohm (potenz. a variaz, Iin.)
CARATTERISTICHE 10.000 ohm
R3
Controllo di tono R4 10.000 ohm
R5 820 ohm
Controllo di volume R6 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
Ascolto in altoparlante R7 10.000 ohm
Alimentazione a pila da 9 V R8 15.000 ohm
R9 1.500 ohm
R10 1,2 megaohm
R11 V 47.000 68
ohm
ohm
R12
R13 250.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R14 47.000 ohm
R15 1.500 ohm
R16 V 100 ohm (trimmer)
R17 33 ohm
R18 180 ohm
R19 500 ohm (potenz. a variaz. Jog.)
R20 180 ohm

58
20

",/- l
' I I -- - ,.,e.. I use,

ì I [

Varie S1a-S1b- S1c = comm, mult.


(3 vie- 2 posiz.)
IC1 = 709
TR1 = 2N3819 S2 = interrutt.
D1 Vdiodo al silicio (1 N914)

REGOLATORE DI POTENZA
IN SCATOLA
Con questo dispositivo è possibile
DI MONTAGGIO
controllare:

1 - La luminosità delle lampade e dei


L. 13.500
lampadari, abbassando o aumen-
tando, a piacere, la luce artificiale.

2 - La velocità. di piccoli motori elet-


trici.

3- La temperatura di un saldatore.

4 - La quantità di calore erogata da


un forno, da un fornello elettrico
Potenza elettrica controllabile:
o da un ferro da stiro.
700 W (circa)

59
PROVAZENER XG@?HK@Gi • ?H?XG j @ ?H?X
G+ è /è7HRK GR GBK@K+ HBK
RH B)è??HUH
BèkHK@G RH Xè)H BK+ 7K@G@X Hl
• H?7K@ì K RH j @BG/XK @j + G/K RH RHKRH kG@G/a RèH r h d • q )g ­ Sz z h q Sh
° j è)H è ?BK+ 7è/?è Kì @H H@RHBèkHK@G /G)èX
H#è èv)è mèRK#è

Rl

s1 l? R2

R3

e
45VCc
/
e «
z, n

RICEVITORE PER ONDE CORTE


IN SCATOLA DI MONTAGGIO L.16.200

COMPLETO DI AURICOLARE A CRlSTALLO


AD ALTA IMPEDENZA

ESTENSIONE DI GAMMA: 6 MHz + 18 MHz


RICEZIONE IN MODULAZIONE D'AMPIEZZA
SENSIBILITA': 10 V ± 15 V

60
Con questo semplice circuito, che deve essere
abbinato ad un tester commutato sulle portate
voltmetriche, lei potrà conoscere le tensioni di
zener di valore compreso fra O V e 30 V dei KIT PER CIRCUITI
diodi da 1/2 W o 1 W . Il tester (10 o 20 V fon-
do-scala) va collegato sugli appo siti morsetti,
quindi si regola R4 iniziando con il cursore
STAMPATI L. 16.000
Dotato di tutti gli elementi necessari per
tutto spostato verso massa. La tensione di ze- la composizione di circuiti stampati su
ner sarà quella segnalata dal tester quando ulte- vetronlte o bachelite, con risultati tali da
riori variazioni di R4 non provocheranno sen- soddisfare anche i tecnici più esigenti, que-
sibili variazioni dell'indice dello strumento. sto kit contiene pure la speciale penna
riempita di Inchiostro resistente al perclo-
R1 2.200 ohm - 1 W ruro e munita di punta di riserva. Sul di-
R2 2.200 ohm - 1 W spensatore d'inchiostro della penna è pre-
R3 2.200 ohm - 1 W sente una valvola che garantisce una lunga
R4 2.500 ohm (potenz. a variaz. lin.) durata di esercizio ed Impedisce l'evapo-
eee razione del liquido.

ATTENUATORE DI DISTURBI

• è °j è)B~G XG+ 7K j @ #HBH@K RH Bè?è ?X è RH?Xj /-


=è@RK )G ?X èkHK@H XG)G#H?H#G + HG G RGH + HGH BKH@ -
°j H)H
@H BK@ )G ?j G @j K#G è77è/GBB~HèX j /G X/è-
?+ HXX
G@ X
Hi u K+ G 7K??K Uè/G 7G/ G)H+ H@ è/Ga è)+ G-
@K H@7è/XGa °j G?X K H@BK@#G@HG@ XGl
TEBANO VINCENZO
q Gì ì HK u è)è=/Hè
Consente un controllo visivo conti-
Realizzi due di questi filtri e li inserisca, uno nuo del processo di asporto.
tra l'antenna e gli eventuali preamplificatori
e l'altro tra cavo coassiale ed ingresso TV. Le Evita ogni contatto delle mani con
il prodotto finito.
due bobine sono uguali e vanno costruite avvol-
gendo, in aria, 3 spire di filo rame argentato E' sempre pronto per l'uso, anche
del diametro di 1 mm. L'avvolgimento si effet- dopo conservazione illimitata nel
tua su un diametro, interno, di 2 cm e su una tempo.
lunghezza di 1 cm. Il contenuto è sufficiente per tratta-
re più di un migliaio di centimetri
C1 100 pF quadrati di superfici ramate.
c2 50 pF
C3 V 100 pF

Q
L7 4

61
AMPL/FICATORC BANDA
- G1 UHF

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GENERATORE AUTO a DISPLAY L.15.000

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RS 1 Luci psichedeliche 2 ve 750W/canale L. 29.600 RS 6 Alimentatore stabilizzato per amplificaton BE L. 26.600
RS 10 Luci psichedeliche 3 vie 1 SOOW )j @è)G L. 38.000 RS 11 Riduttore di tensione stabilizzato 24/12y 24 L. 11.000
RS 48 Luci rotanti sequenziali 10 vie 8O0W /canale L. 43.000 RS 31 Almentatore stabilizzato v& 2A4 L. 16.000
RS 63 Luci psiche con microtono I via I 600W L. 23.000 RS 66 Inverter 12 4 220V 100Hz 60W L. 29.000
RS 76 Carica batterie automatico L. 21.600
RS 68 Strobo intermittenza regolabile L. 13.600
RS 86 Alimentatore stabilizzato 12V 1A L. 13.600
RS 74 Luci psiche. con mìcrotono 3 vie 1500w /canale L. 42.000
RS 96 Alimentatore duale rogol.+-5 12V 500mnA L. 22.600
RS 113 Semaforo elettronico L. 32.600
RS 116 Alimentatore stabilizzato variabile 1 4 &1# 24 L. 31.500
RS 114 Luci sequenz. elastiche vie 400 /canale L. 39.000
RS 117 Luci strobos copiche L. 44.000 ACCESSORI PER AUTO
RS 46 Lampeggiatore regolabile E5 12V L. 11.000
APP. RICEVENTI • TRASMfTTENTI E ACCESSORI 4

RS 47 Variatore di luce per auto L. 14.000


RS 6 Lineare 1W per microtrasmettitorea L. 11.600 RS 60 L. 18.000
Accensione automatica luci posizione auto
RS 16 Ricevitore AM didattico L. 11.600 RS 64 j X
K Blinker - lampegg iatore di emergenza L. 19.000
RS
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40
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Microricevitore FM
Prova quarzi
L.
L.
13.600
11.000
RS
RS
62
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Luci psichede liche per auto
An1rfurto pe, IU10
j L.
L.
30.000
34.000
RS 68 Trasmettitore FM 2 L. 23.000 RS 66 Contagin por auto (a diodi LED) L. 32.600
RS 102 Trasmettitore FM radiospi a L. 17.600 RS 76 Temponzzatore per tergic ristallo L. 16.000
RS 112 Min i ricevitore AM supereterodina L. 26.600 RS 96 Avvisatore acustico luci posizione per auto L. 6.000
RS 119
RS 120
Radiomicrofono FM
AmpNfocatore 8onda 4 • 6 UHF
L.
L.
16.000
14.000
RS 103
RS
RS
1 04
107
I Electronic test multifunzoni per auto
Rldunore di 1enlDOf'I• m8XE ■uto
Indicatore ett. batteria e generatore per auto
L.
L.
L.
29.600
9.600
13.600
EFFETTI SONORI RS 122 Controllo batteria o generatore auto a display L. 15.000

RS 18 Sirena elettronica 30W L. 21.600


TEMPORIZZATORI
RS 22 Distorsore per chitarra L. 14.000
RS 44 Sirena programmabile - oscillofono L. 11.600
RS 56 Temp. autoalimentato regolabile 18 sec. 80 rin L. 41.000
RS 63 Tempcmr.utOfll regolabi .. 1 ..,.. 100 sec. L. 20.500
RS 71 Generatore di suoni L. 21.000
RS 81 Foro timer (1011d staro) L. 25.000
RS 80 Generatore d note musicali programmabile L. 28.600
RS 123 Avvltetore ■cusbco temponzuto 18.600
L.
RS 90 Truccavoce elettronico L. 22.000
RS 99 Campana elettronica L. 21.000 ACCESSORI VARI 01 UTILIZZO
RS 100 Sirena elettronica bitonale L. 19.000
RS 9 Variatore di luce (canico max I &OOWJ L. 9.000
RS 101 Sirena talana L. 14.000 RS 14 Antdur10 profNlton ■IIII! L. 39.600
RS 67 Commutatore elettronico di emergenza L. 15.000
APP. BF AMPURCATDRI E ACCESSORI RS 69 Scaccia zanzare elettronlca L. 13.000
RS 8 Filtro cross-over 3 vie 50W L. 24.500 RS 67 Variatore di velocità per trapani 1500W L. 14.600
RS 16 Amplificatore Br 2W L. 9.600, RS 70 Giardin iere elettronico L. 9.000
RS 19 Mixer BF 4 ingressi L. 23.600 RS 82 interruttore crepuscolare L. 22.000
RS 26 Ampllf1ca1ore BF 10W L. 13.600 RS 83 Regolatore di vel per moton a spazzole L. 14.500
RS 27 Preamplificatore con ingresso bassa impedenza L. 9.000 RS 87 Relè fonico L. 24.000
RS 29 Preamplificatore microfonico L. 11.600 RS 91 Relatore di prossimità e contatto L. 26.600
AmpJdìcatore BF 40W RS 97 Esposim11r0 D;ar camera oscura L. 31.500
RS 36 L. 26.000
RS 98 Commutatore automatico di alimentazione L. 13.000
RS 38 Indicatore Avello uscita a 16 LED L. 26.000
RS 106 Contapezzi digitale a 3 cdre L. 44.600
RS 39 Amplificatore stereo 10,10W L. 29.500
RS 109 Serratura a combinazione elettronica L. 33.000
RS 45 Metronomo elettronico L. 8.000
RS 118 Dispositivo pet a regi4tr. teletonica automatica L. 35.500
RS 61 Preamplificatore HL-FI L. 23.600
RS 121 Prova riflessi elettronico L. 49.500
RS 66 Preampbhicatore stereo equalizzato R.A.AA L. 13.000
RS 61 Vu-meter a8 LED L. 22.500 STRUMENTI E ACCESSORI PER HOBBISTI
RS 72 Booster per autoradio 20W L. 21.000
RS 36 Prova transis tor e diodi L. 17.000
RS 73 Booster stereo per autoradio 20+20W L. 38.000 RS 43 Carica bottene al Ni- Cd regolabile L. 24.000
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boratorio dilettantistico, l'alimentatore stabilizzato è
dotato di una moderna protezione elettronica, che
permette di tollerare ogni eventuale errore d'impie-
go del dispositivo, perché la massima corrente d'u-
scita viene limitata automaticamente in modo da pro-
teggere l'alimentatore da eventuali cortocircuiti.

CARATTERISTICHE
Tensione d'entrata: 220 Vca
Tensione d'uscita (a vuoto): regolabile fra 5,8 e
14,6 Vcc
Tensione d'uscita (con carico 2A): regolabile fra
5,7 e 14,5 Vcc
Stabilizzazione: - 100 mV
Corrente di picco: 3 A
Corrente con tensione perfettamente stabilizzata,
a 2,2 A (entro - 100 mv)
Corrente di cortocircuito: 150 mA

il kit dell'alimentatore professionale


contiene:
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- n. 3 Condensatori normali I I
- n. 3 Transistor
f, 1 Diodo zener
ae
s X± aa
- n. 1 Raddrizzatore . t}

- n. 1 Dissipatore termico (con 4 viti, 4 dadi, 3 rondelle


è& e

-
e 1 paglietta)
f, v Circuito stampato
- n. 1 Bustina grasso di silicone
- n. 1 Squadretta metallica (4 viti e 4 dadi)
P S
µ #
n. 1 Voltmetro (con due resistenze presaldate) tt
- n. 1 Cordone di alimentazione (gommino-passante)
f, 2 Boccole (rossa-nera)
- n. 1 Lampada-spia (graffetta fissaggio)
- n. 1 Porta-fusibile completo
- n. 1 Interruttore di rete
- n. 1 Manopola per potenziometro
- n. 1 Potenziometro (rondella e dado)
- n. 1 Trasformatore di alimentazione (2 viti, 2 dadi, 2
rondelle)
f, Contenitore in ferro verniciato a fuoco (2 viti au-
tofilettanti)
- n. 1 Pannello frontale serigrafato
- n. 7 Spezzoni di filo (colori diversi)
- n. 2 Spezzoni tubetto sterling

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darla occorre inviate anticipatamente l'Importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o
c.c.p. numero 46013207, citando chiaramente l'indicazione « Kit dell'Alimentatore Professio-
nale » ed intestando a «STOCK RADIO» - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20 (Tel. 6891945).
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ratterizzano il progetto del microtra-
smettitore tascabile, sono: la mas-
sima semplicità di montaggio del
circuito e l'immediato e sicuro fun-
zionamento. Due elementi, questi,
che sicuramente invoglieranno tut-

....
ti i principianti, anche quelli che
sono privi di nozioni tecniche, a
costruirlo ed usarlo nelle occasio-
ni più propizie, per motivi profes-
da»
sionali o sociali, per scopi protet-
e tivi e preventivi, per divertimento.
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GAMME A B c D
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Correnti continue 50 µA - 0,5 mA - 10 mA - 50 mA - 1A
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Capacità da O a 50 F - da O a 500 uF
diante uno scaricatore a gas e due fusibili.

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Assoluta protezione dalle errate manovre dell'operatore. - Scala a specchio, sviluppo scala mm. 95.- Garanzia di fun-
zionamento elettrico anche in condizioni ambientali non favorevoli, - Galvanometro a nucleo magnetico schermato con-
tro i campi magnetici esterni. - Sospensioni antiurto. - Robustezza e insensibilità del galvanometro agli urti e al tra-
sporto. - Misura balistica con alimentazione a mezzo batteria interna.

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Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmente adatto per localizzare velocemente i guasti nei ra-
dioricevitori, amplificatori, fonovaligie, autoradio, televisori.

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CARATTERISTICHE TECNICHE,
MOD. TELEVISIONE 20.6
Frequenza 1 Kc Frequenza 250 Kc
Armoniche fino a 50 Mc Armoniche fino a 500 Mc
Uscita 10,5 V eff. Uscita 5 V eff
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Risposta in freq.: 20 Hz ---;.- 20.000 Hz Lunghezza cavo: 1,5 m.
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Sensibilità: 94 dB/mW Padiglioni in gomma-spugna

È necessaria per la realizzazione di gran parte dei progetti presentati su questo periodico. Ma
costituisce l'elemento ideale per chi fa dello jogging, per i CB, per gli OM, per gli SWL, perché la sua
ultraleggerezza non stanca neppure durante gli ascolti prolungati.

Con essa è possibile trasformare le modeste riproduzioni audio, ottenute con i piccoli altoparlanti, in
ascolti ad alta fedeltà, collegandola con le uscite di radioline, piccoli registratori o impianti di bassa
frequenza.

Consente un notevole risparmio delle pile di alimentazione, perché la cuffia, con il suo basso livello
sonoro, assorbe una minore quantità di corrente.
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ANNO 14 - N. 2 - FEBBRAIO 1985


IN COPER'rlNA - E' riprodotto il dispositivo con
il quale si possono rapidamente analizzare le
caratteristiche dei diodi varicap, quando In
essi non è più leggibile la sigla. Un tale stru-
mento serve anche per valutare le capacità dei
piccoli condensatori e quelle parassite del ca-
blaggl e delle glunzioni dei semiconduttori.

editrlce
ELETTRONICA PRATICA
direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
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Tutti H diritti di proprietà let-


teraria ed artistica sono ri VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 116
servati a termine di Legge
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che se non pubblicati, non si
restituiscono.

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G)GXX/K@HBè KUU/Ga è) 7/KUG??HK@H?XèG è) RH) GXXè@X Ga UHBH)G /G7G/H=H) HXà BK+ + G/BH
è)Ga ?Hè 7G/ )Eè)XK BK-
j @è ì /è@RG ° j è@XHXà RH RHKRH #è/HBè7 B~Ga è 7K- ?XK RH 7/KRj kHK@Ga ?Hè 7G/ )è ì /è@RG ° j è@XHXà RH
BK è 7KBKa ?Xè@@K ?K?XHXj G@RK H@ + K)X H RH?7K?HXH#H ?7èkHK KBBj 7èXK @GH + KRG/@H + HB /KBH/BjHXHi dEH@-
H) X/èRHkHK@è)G BK@RG@?èX K/G #è/Hè=H)G + GBBè@HBKi RH/HkkK RG))G XGB@K)Kì Hè + KRG/@ èa Rj @° j Ga è

I diodi varlcap, nella loro maggioranza, sono sprovvisti di sigle


di riconoscimento, mentre le loro caratteristiche, come avvie-
ne per i normali semiconduttori, variano da un modello all'al-
tro. Ma per evitare ogni sorta di dubbio e per essere certi di
un loro preciso inserimento nel circuiti utilizzatori, basta pri-
ma analizzarli con questo comodo e semplice dispositivo.

36
° j G))K di ?K77H
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è/G H) #GBB~HK #è/Hè=H)
Ga èR Xè@X K /HBK/Rè/G H))è/ì K H+ 7HGì K RG) #è/HBè7 @GH
è/Hè K + HBèa 7G/ Uè/ /HBK/?K ?G+ 7/G 7Hù a è)+ G@K XG)G#H?K/H Ga H@ 7è/X HBK)è/Ga @GH BH/Bj HX H RH BK@-
UH@)à RK#G BHò è 7K??H=H) Ga è) 7/GkHK?K G 7HBBK)K X/K))K èj X K+ èX HBK RH U/G° j G@kè RH °j G?X Hi
#è/HBè7i S Bj H #è@X èì ì Ha /H?7GXXK è) BK@RG@?èX K/G f è #G@Hè+ K èì )H H@X G/G??H ?7GBHUH BH RGH @K?X /H
#è/Hè=H)Ga ?K@K + K)X G7)H BH G #è@@K H@RH#HRj èX H )GXX K/H 7G/ °j G?X K BK+ 7K@G@X Ga B~G #Kì )H
è+ K H@
@G) =è??K BK?X K RG) BK+ 7K@G@X Ga @G))G ?j G RH- j @ 7/H+ K XG+ 7K è@è)H kkè/Ga 7G/ 7KH KUU/H/G è
+ G@?HK@H /HRKXX G G @G))è 7K??H=H)H Xà RH BK@X /K))K Xj XXH )EK77K/X j @HXà RH BK?X /j H/?H j @ ?G+ 7)H
BG + è
è RH?Xè@kè X/è+ HX G BK@Rj XX K/Hi BK+ KRK ?X /j + G@X K RH + H?j /èa H@ ì /èRK RH RH-
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K- ?X H@ìj G/G j @RHKRK #è/HB è7 Rè j @K è ?G+HBK@Rj X -
+ èkHK@G RG) 7/KBG??K 7/KRj X XH#K RG) BK+ 7K@G@- XK/G G RH #è)j X è/@G )E G?Bj /?HK@G Bè7èBHX H#è Ka H@
XGa + G@X/G )G RH+ G@?HK@H ?K@K °j G))G RH j @ BK- 7è/K)G 7Hù BK+ j @Haa BK@K?BG/@G )G Bè/èXX G/H-
+ j @G RHKRKi • 7G/ KUU/H/G è) )GXX K/G j @BK+ j @G ?XHB ~Gi
G?G+ 7HK RH BK@X /K))K èj X K+ èX HBK #Kì )Hè+ K ?K)e • H ?K)H XKa H) 7/H@B H7Hè@XG BK@?G/#è H@j @ ?K)K Bè?e

Un valido dispositivo per l'analisi dei piccoli condensatori


e dei varlcap.

Utilissimo nel piccolo laboratorio, quando diodi, condensatori


ed altri elementi sono mescolati tra loro.

Serve per rilevare le capacità parassite dei cablaggi e quelle


della giunzione del semiconduttori.

69
Fig. 1 • Il simbolo elettrico del diodo
varicap mostra una evidente somi.
glianza con quello del diodo a semi-
conduttore (disegno a sinistra). Ma
assieme al varicap semplici sl co.
noscono pure componenti doppi, rea-
A A2 lizzati In un unico contenitore, con
l'elettrodo di catodo In comune e Il
cui simbolo elettrico è quello ripor-
tato sulla destra.

K1+K2

?GXX K + K)X H BK+ 7K@G@X H j ?èXHa + G?BK)èXH X/è )K/K9


/G?H?XG@kGa BK@RG@?èXK/Ha RHKRHa X/è@?H?XK/a H@XG-
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H)H
kkè/G 7G/ H 7/K7/H G?7G/H-
+ G@X H ° j è@RK #G @G ?Hè @GBG??HXài f è )è RH?X H@-
kHK@G U/è j @ RHKRK BK+ j @G GR j @K RH XH 7K #è-
/HB è7 @K@ è ?G+ 7)HBGa ?K7/èXX j XX
K ° j è@RK Rè)
BK+ 7K@G@XG è ?BK+ 7è/?è Kì @H X/èBBH è RH ?Hì )èi
g é ?G/#K@K H@ Xè) Bè?K ì )Hè77K?HXH + è@j è)H a 7j /
è+ + GXX G@RK B~G ° j G?XH ?H 7K??è@K /G7G/H/Gi •
@K@ ?G/#G @G77j /G ?è7G/G B~G )è + è??H+ è Bè7èe
G BHXà @G))è + èì ì HK/ 7è/XG RGH RHKRH #è/HBè7 è H@-
UG / HK/G èH vt t 7' i h BBK// G H@#GBG j @ #è)H RK RH-

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XH#K B~G 7K??è ?BHKì )HG/G Kì @H G@Hì+ è G Rè/G

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è) XGB@HB K )G @KXHkHG @GBG??è/HG • 7G/ j @ BK// GX XK
H+ 7HGì K 7/èX HBK RG) BK+ 7K@G@XGi
24V
atone
CHE COS'E' IL DIODO VARICAP

u K+ G è##HG@G 7G/ XjXHXH BK+ 7K@G@X H G)GXX/K@HB Ha


è@B~G il RHKRK #è/HB è7 #HG@G H@RHB èX Ka @Gì )H?B~G-
+ H XGK/HBH a èXX /è#G/?K j @ 7è/XHBK)è/G ?H+ =K)Ka
p N ° j G))K /H7K/XèX K è ?H@H?X/è RH UH ì j /è v B~Ga BK+ G
?H 7j ò @KXè/Ga + K?X/è j @è G#HRG@XG ?K+ Hì )Hè@k è
BK@ H) RHKRK è ?G+ HBK@Rj XX K/Ga RG) °j è)G /H?7GB-
MAX. CAPA. B~Hè 7j /G )è ?X/j XX j /è UH
?HB
èi mG/B~é KBBK// G /H-
BK/Rè/G B~G ° j è)?Hè?H RH KRK è ì Hj @kHK@G ?H BK+ -
7K/Xè BK+ G j @ RHKRK #è/HBè7a è@B~G ?G 7G/ RH-
?7K//G RH ?G@?H=H)H#è/HèkHK@H RH Bè7èBHXà KBBK//G
Fig. 2 - Il circuito riportato in alto Interpreta Il si- j XH)H
kkè/G RHKRH è77K?HXè+ G@X G BK@BG7HXHi
stema corretto di collegamento di un diodo varicap,
in cui si nota la polarizzazione inversa. La lettera
o ??HG+ G èH RHKRH #è/HBè7 ?G+ 7)H BH a ?H BK@K?BK@K
G denota la giunzione del semiconduttore la qua- 7j /G RGH BK+ 7K@G@XH RH XH7K RK77HKa /Gè)H kkèXH
le, assumendo la forma allargata, in presenza di H@ j @ j @HB K BK@XG@HXK/G GR è#G@X H )EG)GXX/KRK RH
una tensione elevata (24 V), provoca la diminu- BèXKRK H@ BK+ j @Gi S) ?H+ =K)K G)GXX /HBK RH ° j G?X H
zione della capacità del componente. Il circuito
riportato In basso, invece, esemplifica il caso op, RHKRH è ° j G))K /H7K/XèXK ?j ))è RG?X /è RH UHì j /è 1.
posto, quello di una stretta giunzione G, In pre- mG/ ° j è@X K /Hì j è/Rè H) Uj@kHK@è+ G@XK RGH RHKRH
senza di bassa tensione (1 V), e quindi di elevata #è/HB è7a RHBHè+ K ?j =HX K B~G ° j G?XK ?H =è?è ?j ))è
capacità del diodo. UK /+ èkHK@Ga @G))è kK@è RH ì Hj @k HK@Ga RH Rj G
?X/èXH RH Bè/HB~Ga ?H+ H)Hè))G è/+ èXj /G RH j @con-

70
K A
0

Al A2
0
K

a @
Al Fig. 3 . Esempi di contenitori di diodi varicap sem-

9
plici e doppi. dè numerazione riportata sulla co-
K lonna di destra trova precisa corrispondenza con
i modelli di diodi varicap elencati nell'apposita ta-
A2 bella.

• Sh • S ­ o q Su o m • S zSmh u h f « g •

RG@?èXK/Gi • Xè)H?X /èX H ?K@K ?G7è/èX H Rè j @è kK@è


• Sh • h pF a 30 V 7' èi vii u h g z • g SvEH RG@K+ H@èX è ; H@ UH ì j /è & G B~Hè+ èX è « RG7)è-
FIG.: XHK@ )èµG/ » a K??Hè ?X /èX K K kK@è RH ?#j KX è+ G@X
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G °j H @RH H
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5 3 )GXX/HB K RH j @ BK @RG @?èX K/G i
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14 3 ?X/èX H RH Bè/HB ~ G @ GH ?G + H
B K @ Rj XXK/H m GR g i S@
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#è/Hè )èi Bè7èBH Xà RG))è ì Hj @kHK@G G Xè)G #è/HèkHK@G
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3 /èì ì Hj @ì G H@ 7/èX HB è #è)K/H B~G #è@@K Rè 7KB~H
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7HBKUè/èR ?H@K èH vt t 7' GR K)X /Gi
BB117 2 18 3
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ti
Sd PROBLEMA DELLA MISURA

g ir i e S + KRG))Hr r vt - e r r &t - e r r &t 8 ?K@K d è + H?j /è RG) #è)K/G Bè7èBH XH#K RGH RHKRH #è-
RHKRH RK77H BK@ BèXKRK BK+ j @Gi d è )K/K + H- /HBè7 @K@è j @E K7G/èkHK@G + K)X K èì G#K)Gi S) @K/-
?j /è #è UèXèX@G))E K/RH@G o vec G A2-K I+ èH o v e + è)G Bè7èBH + GX/Ka H
@UèXH X
a è@B~G °j è@RK /HG?BG
o &Li S) @j + G/K /G)èX H#K è) BK@XG@HXK/Ga G)G@BèX K è + H?j /è/G H =è??H #è)K/H Bè7èBHXH#Ha BK+ G ?K@K
@G ))è °j è/Xè BK)K@@èa Uè /HUG/H+ G@X K èH RH?Gì @H °j G))HRGH #è/HBè7a @K@ 7j ò G??G/G j XH)H
kkèXK 7G/
/H7K/XèX ì j /è 3.
H H@ UH ° j G?X
H BK+ 7K@G@X H H °j è)H
a BK+ G è ?X èXK RGXX Ka

7
-,
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I

72
o

Fig. 5 - Piano costruttivo del capacimetro realizzato su una lastra metallica


che assume le funzioni di coperchio di chiusura di un contenitore del dispo-
sitivo e di pannello, sul quale sono presenti il microamperometro, le boccole
per l'inserimento del condensatori o del diodi varicap In prova, il deviatore S1
la lampada al neon e l'Interruttore S2.

< COMPONENTI I
Condensatori R8 = 10.000 ohm
R9 = 1.200 ohm
c1 = 50.000 pF
C2 = 100.000 pF Varie
C3 = 100 pF TR1 = BC107
C4 = 1.000 pF P1 = ponte raddrizz. (80 V - 0,5 A)
G? = 50.000 pF T1 V trasf. d'alim. (220 V - 24 V • 5 W)
C6 = 100.000 pF 51 = comm. (1 via - 2 posiz.)
C7 = 50.000 pF 52 = interrutt.
C8
C9
-
= 100.000 pF

Resistenze
500 ' e 63 VI (elettrolitico)
L1
L2
X1
DG
= bobina (vedi testo)
= bobina (vedi testo)
= quarzo (27 MHz)
= diodo al germanio (quals. tipo)
Rf = 47.000 ohm D1 = diodo al silicio (1N914)
R2 = 5.600 ohm D2 = diodo al silicio (1N914)
R3 = 1.000 ohm DZ1 = diodo zener (12 V - 1 W)
R4 = 2.200 ohm DZ2 = diodo zener (24 V - 1 W)
R5 V 100.000 ohm DZ3 = diodo zener (6 V - 1 W)
R6 = 15.000 ohm LN = lampada neon
R7 = 6.800 ohm A = microamperometro (100 A f.s.)

73
Fig. 6 • Di segno in grandezza reale del circuito stam pato sul quale il lettore
dovrà comporre il modulo elettronico del capacimetro.

7G/ Uj@kHK@è/G RG==K@K G??G/G 7K)è/HkkèX Hi f è g G) 7/Kì GXX K RH UH ì j /è ) è 7/G#H?Xè H@K)X /G j @è


BEè RH 7Hù 9 )è Bè7èBHXà RGH RHKRH #è/HBè7 #è/Hè BK) ° j è/X è ?GkHK@G èj ?H)Hè/Hè RH è)H + G@XèkHK@G RG)-
#è/Hè/G RG))è )K/K 7K)è/HkkèkHK@Gi • BH ò ?Hì @H- )EH@X G/K BH/Bj HX Ki
UHBè B~Ga H@ 7/è X HBèa ?H RG==K@K /H)G#è/G è)+ G@K d è 7/H+ è ?GkHK@Ga ° j G))è RG) ì G@G/è XK/G RG) ?G-
Rj G ì /è @RGkkG XH7HB~G9 )è Bè7èBHX à RG) RHKRK ì @è)G è)X G/@èXKa @GBG??è/HK 7G/ )è + H?j /è RGH
è))è + è??H+ è XG@?HK@G RH 7K)è/HkkèkHK@Ga B~G RHKRH #è/HBè7a è BK+ 7K?X è Rè j @ K?BH))èX K/G
@K/+ è)+ G@XG ?H èì ì H/è H@ XK/@K èH , t ­ G ° j G)- RH XH7K BK@ ?Xè=H)HkkèkHK@G è B/H?X è))K RH ° j è/kKi
)è è) + H@H+ K #è)K/G RG))è XG@?HK@G RH 7K)è/Hk- )) BH/Bj HXK RG))E K?BH ))èX K/G è 7H)KXèXK Rè) X/è@?H?XK/
kèkHK@G RH 1 ­ BH/Bèi yH Bè7H?BG K/è B~Ga 7G/ z q S GR è ?X è=H)HkkèXK H@ U/G° j G@kè Rè X1 G H@
G?Gì j H
/G BG/XG + H?j /Ga è @GBG??è/HK j @K ?X /j - XG@?HK@G Rè) RHKRK kG@G/ • é va B~G + è@X HG@G
+ G@XK è77K?HX è+ G@X G BK@BG7HX Ka BK+ G ° j G))K )E è)H+ G@X èkHK@G è v& ­ BH/Bèi
B~G è 7/G?G@X èXK G RG?B/HXX K H@ ° j G?X
è ?X G??è S) B/H?Xè))K RH ° j è/kK » v è j @ + KRG))K 7G/ u r i
?GRGi 7G/ ° j è)?Hè?H Bè@è)Ga UèX XK Uj @kHK@è/G H@ UK @Rè-
S@ 7è/XHB K)è/G /HBK/RHè+ K B~G ?G i #è)K/H G?X/G+ H + G@X è)G è@kHB~é H@ XG/kè è/+ K@HBè H@ + KRK B~G
RH 7K)è/HkkèkHK@G RG) RHKRK #è/HBè7 ?K@K ° j G))H H) ?Gì @è)G ì G@G/èXK è==Hè j @è U/G° j G@kè Rì 8 f Qk
RH , t ­ G v ­ a è ° j G?X H BK// H?7K@RK@K i #è)K/H BH / Bèi • j @° j G H) ° j è/kK » v K?BH))è H@ UK @Rè+ G@-
RH Bè7èBHX à + H@H+ H G + è??H+ Hi Xè)G G H) ?Gì @è)G è /èRHKU/G° j G@kè ì G@G/è X Ka 7/G-
)G#èX K Rè))è =K=H@è d &a #HG@G X/è?UG/HX K è))G =KB-
COMPORTAMENTO DEL DIODO VARICAP BK)G RE j ?BHXèa RK#G è è77)HBèX K è) RHKRK #è/HB è7
H@ G?è+ G u » i
V polarizz. I C capacità

30 V
I V I minima
massime
H
CIRCUITO DI MISURA

SS BH/Bj HX
K RH+ H?j /è è 7/H@BH 7 è)+ G@XG BK+ 7K?XK
Rè) RHKRK #è/HBè7 H@ 7/K#è u » a Rè) BK@RG@?èXK/G
u 1 G Rè))è /G?H?XG@kè q 4M 7G/ ?G+ 7)H BH
Xà RH è@è-
CIRCUITO DEL CAPACIMETRO )H?H X/è?Bj /Hè+ K H) BH/Bj HX
K RH 7K)è/HkkèkHK@G RG)
RHKRK #è/HBè7M H@K)X /G UèBBHè+ K @KX è/G B~G è=-
S) BH/ Bj H
XK G)GXX/HBK RG) Bè7èBH + GX /K 7G/ RHKRH =Hè+ K H@RHBèX K BK@ u » H) BK+ 7K@G@XG H@ G?è-
#è/HBè7a /H7K/XèX ì j /è 4, 7j ò BK@?HRG/è/?H
K H@ UH + Ga è@kHB~é BK@ • » a 7G/B~é ?j ))G =KBBK)G RG)
BK+ 7K?X K Rè X/G ?GkHK@H 7/H@BH7è)H 9 BH/Bj HXK RH + H?j/ è ?H 7K??K@K è77)H Bè/Ga H@RHUU
G-
lO
Generatore AF /G@X G+ G@X Ga RHKRH #è/HBè7 G BK@RG@?èX K/H RHpi-
2° - Circuito di misura BK)è Bè7èBH Xà i
3° - Generatore tensioni di polarizz. S BK@RG@?èXK/G u 1a B~G 7/G?G@Xè un G)G#èXK #èe

74
EK/ G Bè7èBH X
H#K /H?7GX XK è u » a ?#K)ì G il BK+ 7HX K
RH RH?èBBK77Hè/G )è XG@?HK@G BK@X H@j è RH 7K)è-
/HkkèkHK@Ga ?G@kè H@U)j G@kè/G H@ è)Bj @ + KRK )è
+ H?j /èi
• j @° j G il BH/ Bj HX
K RH + H?j /è ?H X/è?UK/+ è H@ j @
?G+ 7)HBG 7è/X HXK/G X/è H) BK@RG@?èX K/G CX e la
/G?H?X G@kè q 4i
h /èa ?G ?H XHG@G BK@X K B~G H) RHKRK #è/HB è7 è j @
BK@RG@?èXK/G (CX), B~G K77K@G è) 7è??èì ì HK RG)-
)è BK//G@X G è /èRHKU/G° j G@kè j @è BG/X è resi-
?XG@kèi B~G 7/G@RG H) @K+ G RH /GèXX è@kè Bè7èBH -
XH#è G B~G ?H #è)j Xè èX X/è#G/?K )è ?Gì j G@X G UK /-
+ j )è9

1
Xc=-----
6,28 x Fx C

@G))è °j è)G ' #HG@G G?7/G??è H@ f Qk G u H@j ' a


@G BK@?Gì j G B~G )è Bè7èBHX à C H@U)j G@kè )è BK/-
/G@XG B~G BH/BK)è èXX /è#G/?K u » GR q 4 G RG-
XG/+ H
@è ?j q 4 j @è BèRj X è RH XG@?HK@G RH/GXX è-
+ G@XG 7/K7K/kHK@è)G è) #è)K/G Bè7èBH XH#Ki
o XHXK)K K/HG@X èX
H#Ka /H7K/XHè+ K @G))Eè77K?HX è Xè-
=G))è j @ =/G#G G)G@BK RH BK//H?7K@RG@kG U/è è)-
Bj @H #è)K/H Bè7èBHX H#H G °j G))H RG))è /GèXX è@kè Fig. 7 - Per una corretta misura dei piccoli conden•
Bè7èBHX H#èa G?7/G??H H@ K~+ a + H?j /èXHè))è U/G- satori e diodi varicap, occorre predisporre le due
°j G@kè RH 8 f Qki boccole nel modo qui indicato, limandole nei due
punti più vicini fino a mettere in luce il metallo
interno. Sopra le due smussature si applicherà il
componente in prova, premendolo con un bastoncino
TABELLA DI CORRISPONDENZE di plastlca, allo scopo di realizzare un perfetto con-
tatto elettrico.
X
Valori cli e S Reattanza capa.
(9 MHz)
e
2 pF 8846 ohm
4 pF 4423 ohm
6 pF 2948 ohm
PROGRAMMAZIONE DEL COMPUTER
10 pF 1746 ohm
15 pF 1179 ohm u K)K/K B~G RH?7K@ìK@K RH j @ BK+ 7j X G/ 7K?-
25 pF 707 ohm ?K@K Uè/G è + G@K RH è77)H Bè/G )è UK
/+ j )è 7/H+ è
40 pF 442 ohm BHXèXè K RH H@X G/7/GXè/G )è Xè=G))è RG))G BK// H-
?7K@RG@kGa 7G/B~é BK) BK+ 7j X G/a RK7K j @è ?j è
50 pF 355 ohm
7/GBH?è 7/Kì /è+ + èkHK@Ga il #è)K/G BG/BèX K RG))è
100 pF 176 ohm Bè7èBHXà H@BKì @HXè u » #HG@G BK@K?BH j XK H+ + Ge
S RHèXè+ G@XGi i

S) 7/Kì /è+ + è Rè H@?G/H/G @G) BK+ 7j X G/ è °j G)-


dè BèRj X è RH XG@?HK@G ?j ))è /G?H?X G@kè q 4 #HG@G )K /H7K/XèXK H@ UHì j /è 8a B~G K/èa 7G/ + èìì HK/G
+ H?j /èXè Rè j @ ?G+ 7)H BG BH/ Bj HX
K /èRR/HkkèXK/Ga B~Hè/Gkkèa #Kì )H
è+ K °j H RH ?Gìj HX K H@XG/7/GXè/Gi
/è77/G?G@X èX K Rè) RH KRK è) ì G/+ è@HK • ; a Bj H
HV ?Gì j HXK H) BK@RG@?èX K/G RH )H#G))è+ G@XK u 4 G L'istruzione 1 O dice al computer di scrivere
/G?H?XG@kè #è/Hè=H)G q 6 IX /H+ + G/La B~G ?G/#G « CAP. IN PF » (valori capacitivi
/è/G H) UK @RKe?Bè)è RG))K ?X/j + G@XKi espressi in picofarad).

75
dEH?X/j kHK@G &t RHBG è) BK+ 7j XG/ RH B~HGRG/ G GENERATORE TENSIONI DI POLARIZZ.
è))E
K7G/ èXK/G ° j è@XH 7HBKUè/è R RG#G H@?G/H/ G
7G/ Uè/ G H) Bè)BK)Ki yG H)7/Kì GXX K RH UH ì j /è - UK??G ?XèXK RG?XH@èXK è)-
)è ?K)è + H?j /è Bè7èBH XH#è RH7HBBK)HBK@RG@?èX K/Ha
dE
H?X/j kHK@G , t RHBG è) BK+ 7j XG/ RH ?B/ H#G/G °j G?Xè XG/kè ?GkHK@G RG) RH?7K?HX H#K @K@?è/G==G
« ' q• p i V 8 f Qk » i ?XèXè @GBG??è/Hèi f è )K ?BK7K 7/H@BH 7è)G RG))Eè7-
7è/GBB~HK è °j G))K RH #è)j X è/G H RHKRH #è/HBè7a
dE
H?X
/j kHK@G - t RHBG è) BK+ 7j XG/ B~G )è U/G°j G@kè 7G/ )è Bj H + H?j /èa BK+ G è ?X èXK RGXX Ka KBBK// G
è GUU GXX
H#è+ G@ XG RH8 f Qk G B~G °j G?X è j @è XG@?HK@G RH 7K)è/HkkèkHK@Gi
è /è77/G?G@X èXè Rè))è )GXXG/è F. g G) @K?X /K BH/ Bj HX
Ka )è /GXG RH 7K)è/HkkèkHK@G 7G/
H RHKRH #è/HBè7 è ?X èXè BK@BG7HX è H@ + KRK Rè
UK /@H/G Rj G RH#G/?H #è)K/H RH XG@?HK@G9 °j G))K
L'istruzione 60 dice al computer la formula
RH , t ­ I#è)K/G + è??H+ KL G °j G))K RH va& V (va-
che esegue H) calcolo.
)K/G + H@H+ KLi
dè + è??H+ è XG@?HK@G RH , t ­ è KXX G@j Xè 7G/
L'istruzione 70 dice al computer di scrivere XC. + GkkK RGH Rj G RHKRH kG@G/ • é & e • é , a Rè va1 ­
ossia H) risultato ottenuto dopo BHè?Bj @Ka BK))Gì èX H H@?G/HG X/è RH )K/KM )è + H@ H+ è
l'applicazione della formula. XG@?HK@G RH va& ­ è UK /@HXè Rè Rj G RHKRH è) ?H-
)HBHK • v e • &a B~G Uj @ìK@K Rè G)G+ G@X H ?Xè=H-
L'istruzione 80 ordina al computer di ritornare )HkkèXK/Hi
all'istruzione 10 per ripetere dè ?G)GkHK@G U/è H Rj G RHUU G/G@XH #è)K/H RH XG@?HK-
un eventuale nuovo calcolo. @G RH?7K@H=H)H?H GUU GXXj è H@XG/#G@G@RK ?j ) RG-
#HèX K/G y vi
g èXj /è)+ G@X G BK)K/K B~G @K@ 7K??Gì ì K@K H) BK+ -
7j XG/ K B~G @K@ ~è@@K X/K77è RH+ G?X HB
~Gkkè BK@
)G UK / + j )G + èXG+ èXHB~Ga 7KX/è@@K j ì j è)+ G@X
G ALIMENTATORE
/Gè)Hkkè/G H) Bè7èBH + GX/Ka 7G/B~é 7Hù è#è@X H H@ -
?Gì @G/G+ K H@ °j è) + KRK Xè/è/G RH/GXX è+ G@XG H@ dE
è)H
+ G@X
èkHK@G RH Xj XX
K H) BH
/ Bj HX
K RH UH
ì j /è -
#è)K/H Bè7èBH XH#H I7HBKUè/èRL )è ?Bè)è RG) + H- è RG/H#èXè Rè))è XG@?HK@G è)X
G/@èX
è RH /GX
Ge)j BGi
B/Kè+ 7G/K+ GX /Ka ?G/#G@RK?H RH BK@RG@?èXK/H dè °j è)Ga X/è+ HXG )E
H@XG//j XX
K/G y&a #HG@G è77)H-
Bè+ 7HK@G RH Bè7èBH X
à @KXèi BèX
è è))E è##K)ì H+ G@XK 7/H+ è/HK RH j @ X/è?UK /e

Un'idea vantaggiosa:
l'abbonamento annuale a

ELETTRONICA PRATICA
43
Fig. 8 - Sul pannello frontale del capacimetro, realizzato nel nostri laboratorl,
si nota la suddivisione in plcofarad della scala del microamperometro.

+ èXK/G RH è)H+ G@XèkHK@G Iz vL è &&t ­ a RG))è 7K- o ))K ?BK7K RH BK+ 7K// G j @ BH /Bj HXK Rè) Uj@kHK-
XG@kè RH 1 ­ o Ka ?G ?H #j K)G RH 1 · i @è+ G@XK ?HB j /K GR èUUH Rè=H)Ga è @GBG??è/HK /Gè-
S) X/è?UK /+ èXK/G z v X/è?UK /+ è )è XG@?HK@G RH/GXG )Hkkè/GFa BK+ G 7/H+K G)G+ G@XKa il BH / Bj HXK ?Xè+ -
è &&t ­ H@ ° j G))è è)X G/@èXè RH &- ­ i 7èXKa il Bj H RH?Gì @K è /H7K/XèXK H@ ì/ è@RGkkè
S) /èRR/HkkèXK/G è 7K@XG m)a Rè 6t ­ e t a1 o a X/è- /Gè)G H@ UHìj /è 3i p j G?XK #è G?Gì j HX K ?j j @è =è-
?UK /+ è )è BK//G@X G è)XG/@èXè H@ BK//G@XG j @HRH- ?GXXè RH + èXG/Hè)G H?K)è@XG I=èB~G)H XG K #GX/K@HXGLa
/GkHK@è)Ga + G@X /G il BK@RG@?èXK/G G)GXX /K)HXHBK u 8 RH UK /+ è /GXXè@ì K)è/G G RG))G RH+ G@?HK@H RH 12,8
)è /G@RG 7G/UGXX è+ G@XG BK@X H@j èi B+ \ , a1 B+ i
d è )è+ 7èRè è) @GK@a B~G RG#G G??G/G RH XH7K S) 7è@@G))K U/K@Xè)G RG))K ?X/j + G@XK RG#G G??G/G
BK@ /G?H?XG@kè H@BK/7K/èXèa è##G/XG )E K7G/èXK/G BK+ 7K?XK @G) + KRK H@RHB èXK H@ UH ì j /è 6a RK#G
?j ))K ?XèXK RH èBBG?K K ?7G@XK RG))E è77è/GBB~HKi è /H7/KRKXX è )è UK XK RG))E è77è/GBB~HK + K@XèXK
RèH @K?X/H XGB@HBH i
• E è??èH H+ 7K/Xè@XG B~G H BK@Rj XX K/H RH BK))G-
REALIZZAZIONE PRATICA ì è+ G@XKa U/è H 7j @XH 1-2 IUH ì j /è - L G )G Rj G
=KBBK)Ga H@ Bj H #G//è@@K H@?G/HXH H BK@RG@?èXK/H
d è BK?X/j kHK@G RG) RH?7K?HXH #K 7G/ + H?j /G Bè7è- G H RHK RH #è/HB è7 H@ G?è+ Ga ?Hè@K + K)X K BK/XHa
BHX H#G ?H KXX HG@G ?GBK@RK ° j è@XK H)) j ?X/èXK @G) K@RG G#HX è/G )E H@X/KRj kHK@G RH Bè7èBH Xà 7è/è??HXGi
7Hè@K BK?X/j XX H#K /H7K/XèXK H@ UH ì j /è 1i h ##Hè- d G ?XG??G =KBBK)G RK#/è@@K G??G/G )è#K/èXG @G)
+ G@X Gi Rè77/H+ è ?H /Gè)H kkè H)+ KRj )K G)GXX /K@HB K + KRK H@RHB èXK H@UH ì j /è 4a K@RG èì G#K)è/G )E H@?G-
G 7KH ?H BK+ 7K@G H) BH /Bj HXK BK+ 7)GXK ?j j @è /H+ G@XK RGH 7HBBK)H BK+ 7K@G@XHi S@ 7/èXHBè ?H
)è?X/è RH + GXè))Ka RG?XH @èXè è Uj@ì G/G Rè BK7G/- RK#/à /Gè)H kkè/G j @è ?+ j ??èXj /èa 7G/ + GkkK RH
B~HK RH B~Hj ?j /è RH j @ BK@XG@HXK/G + GXè))H BK Ga j @è )H+ èa ?j H Rj G 7j @XH 7Hù #HBH @HRG))G Rj G =KB-
Rè))è 7è/XG K77K?Xèa Rè 7è@@G))K U/K@Xè)Gi BK)Ga UH @K è + GXX G/@G H@ )j BG )è 7è/XG + GXè))H Bè

77
?BG@RG H) XG/+ H@è)G B~G #è è BK))Gì è/?H BK@ la
/G?H?XG@kè q vt Iè)H+ G@X
èkHK@G 7K?HXH#èLi
READY.
MESSA A PUNTO
IO PRINT'CP. IN PE?" « @è #K)Xè /Gè)HkkèXK H) BH / Bj HX
K RG) Bè7èBH + G-
20 INPUT PF X/Ka 7/H+ è RH 7/KBGRG/G BK@ )G K7G/èkHK@H RH Xè-
30 PRINT "FREO.= 9 MHZ" /èXj /è B~G K/è RG?B/H#G/G+ Ka BK@#G// à BK@X/K)-
40 F=9 )è/G ?G Xj XXK è ?XèXK UèXK X BK@ )è + è??H+ è BK/-
·6 LET XC=10+6/C6.28xFxPF ) /GXXGkkèi mG/ G?G+ 7HKa ?H 7KX/à BK@X/K))è/G )E G-
70 PRINT XC ?èXXGkkè RGH BK))Gì è+ G@XH BK@ H) + HB/Kè+ 7G/K-
80 GOTO 10 + GX/Ka ° j G))è RG) X/è@?H?XK/a RG) BK@RG@?èXK/G G-
)GXX/K)H
XHBKa RG) 7K@XG /èRR/HkkèXK/Ga RGH RHKRH
kG@G/a è) ?H)H BH K G è) ì G/+ è@HKi o @BK/è ?H 7K-
Fig. 9 - Programmazione del computer per la co- X/è@@K + H?j /è/G )G XG@?HK@H @GH #è/H 7j @XH RG)
noscenza immediata della reattanza capacitiva XC
del condensatori. BH/Bj HXK RH UHì j /è - a BK@U/K@Xè@RK)G BK@ H #è)K/H
/H7K/XèXH @G))K ?XG??K ?B~G+ èi S@UH @G ?H 7KX/à
BK+ H@BHè/G BK@ )è Xè/èXj /è RG) BH/Bj HXKa H) Bj H
7/KBGRH+ G@X K è H) ?Gì j G@XGi
yj ))G Rj G =KBBK)G ?H H@?G/H?BG j @ BK@RG@?èXK/G
è + HB è Rè vt t 7' BK@ XK))G/è@kè RG))E vC i p j H@-
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COSTRUZIONE DELLE BOBINE

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78
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H+ K è K##Hè+ G@XG ° j G))K ?Bè)èi u Hò ?Hì @HUHBè ° j H@RH B~Ga Rj /è@XG H BK@-
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+ H?j /è RGH RHKRH #è/HBè7 il RG#HèXK/G yv RG#G @G RGH RHKRH K RGH X/è@?H?XK/i

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e del collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e Informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglla confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra I molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente - La potenza- Le unità
di misura- I condensatori - I resistori - I diodi
L. 7.500 - I transistor - Pratica di laboratorio.
Vlene inoltre esposta un'ampia analisi del prin-
clpali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dllet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere il successo
posto di 128 pagine riccamente illustrate fln dalle prime fasi sperimentall.
a due colori.

79
TASTO MORSE CON
TEMPORIZZATORE
dE G)G+ G@XK 7/H@BH7è)Ga @G))G XG)GBK+ j @HB èkHK@H Xè?XHè + K#H+ G@XK K/HkkK@X è)G B~Ga H@)H@ìj è
H@BKRHB G f K/?Ga è ?G@kè Rj ==HK H)Xè?XKi S) ° j è)Ga H@ì )G?Ga ?K@K B~Hè+ èXH mo • • d • G B~G #G@ì K@K
?G 7/G+ j XK 7G/ j @ XG+ 7K =/G#H??H+ Ka ?Gì @è)è + è@K#/èX H BK@ H) RHXK 7K))HBG G BK@ H) RHXK H@RH-
j @ « 7j @XK» a + G@X/G BKH XG+ 7H 7Hù )j @ì ~H X/è- BG RG))è + è@K RG?X /èa K ?H@H?X/è 7G/ B~H è + è@-
?+ GXXG )G « )H@GG » i z j XXè#Hèa ° j è@RK @K@ ?H è BH @Ki y7H@ì G@RK )E H@RHBG ?H UK /+ è j @ 7j @XKa
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X G@XG G?7G/XHa K ?H ?Xè UèBG@RK ?7H@ì G@RK H) 7K))H BG ?H UK /+ è j @è )H@Gèi • j @-
7/èXHB èa 7j ò Bè7HX è/G RH XG@G/G H) 7j @X K j @ 7KE ° j Ga ?H X/èXXè RH j @ 7è/XHBK)è/G Xè?XK è X/G 7K?H-
7Hù è )j @ì K RG) @GBG??è/HK G )è )H@Gè j @ 7KE kHK@H 9 j @è BG@X/è)G RH /H7K?K G Rj G )èXG/è)H a
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?XK@K H@ BK+ + G/BH Ka G @K@ ?K)X è@XK Rè Kì ì Ha RGH è))è ì G@G/èkHK@G RH 7j @X H G )H@GGi f è ° j G?XK Xèe

Quando si sta facendo pratica con I collegamenti In codice


Morse, è facile incorrere In errori di cadenza del punti e delle
linee, rendendo indecifrabili le ricezioni. Ma con questo di-
spositivo non è più possibile sbagliare, neanche per un prin-
cipiante.

6t
Con il tasto orizzontale
si evitano gli errori
di regolarità del tempi.
--- - • • • • -·-·-- i • • • ••
Il generatore
di temporizzazioni
consente pure
la regolazione dei tempi
con rapporti costanti
tra punti e linee.

?XK è @j ))è ?G/#H/G==G ?G @K@ UK ??G è==H@èX K èR J V iee-


j @ 7è/XHBK)è/G BH/ Bj HXK G?XG/@K H@ ì /èRK RH 7/K- K V
Rj //Ga H@ + KRK 7/GBH ?K G 7G/UGXXK GR è@B~G /G- L V
ì K)è=H)G è 7HèBG/Ga H 7j @X H G )G )H@GG RG) BKRHBG M=
f K/?Gi mG/B~é Rè ?K)K /è77/G?G@XG/G==G j @ N =
BK+ j @G RG#HèX K/G è??K)j Xè+ G@XG H@j XH)H kkè=H)G :
7G/ H BK))Gì è+ G@XH H@ u · i yj H ° j è)H KBBK// G p V · eei
/HB K/Rè/G è)Bj @G BK@RHkHK@H UK @Rè+ G@Xè)H i o=--·-
R =
s V
T V
U =
V =
w =·--
X V eaaF
y V e·e-
CODICE MORSE z V eeii
1 V eeeee
A= 2 = .. ---
B V 3 V iii ee
C = 4 V
D == 5 V
E = 6 V
F V 7 VV eeiii
$ kii
G ==
H = 9 a

S V o=-----
81
r------------------·1
I reroesl'l /
I I
I I S1
I
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I I
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15 7 6 e
5V
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TASTO
lsll [errerai
8 13

I
I li, perserrrr al
I
1 _ --I

Flg. 1 • Circuito teorico della prima seziona dal dispositivo descritto nel testo.
L'ascolto avviene attraverso un buzzer (BZ) di tipo attivo, mentre Il poten-
zlometro dopplo R3 - R4 consente di regolare a placare la durata del punti
e delle linee e di conservare il loro costante rapporto. Le linee tratteggiate
racchiudono la parte del progetto che deve essere composta su circuito stam-
pato.

-----COMPONENTI-----
Condensatori Varie
Cl = 6,8 F - 16 VI (elettrolltlco) IC1 = 74LS221
C2 = 22 F- 16 VI (elettrolltlco) D1 = 1N914 (diodo al silicio)
D2 1N914 (dlodo al silicio)
Resistenze BZ = buzzer (di tipo attivo)
R1 = 4.700 ohm TASTO = tipo PADDLE
R2 = 4.700 ohm S1 = lnterrutt.
R3 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. Ain,) ALIM. = 5 Vcc
R4 = 100.000 ohm (potenz. a varlaz. lin.)

COLLEGAMENTI IN CW =K/H RG))è /èRHKXG)Gì/ èUHèa #G@ìK@K è@BK/ KììH


RK#j @°j G èRKXX
èXH7G/ Rj G 7/H@BH 7è)H+ KXH#Ha j @K
S BK))Gì è+ G@XH H@ u · Iu K@XH @j Kj ? · è#G/V RHK/RH@G ?KBHè)Ga )Eè)X/K RH@èXj/ è XGB@HBèi ­ è /H-
K@RG BK@X H@j GLa )G Bj H K/HìH@H/H?è)ì K@K agli al- BK/RèXèa H@UèXH
Xa )E
j @H#G/?è)HXà RG) BKR HBGf K/?Ga

82
CADENZA

Fig. 2 - Piano costruttivo della prima sezione, ossia del generatore elettronico
di punti e linee, interamente realizzato su circuito stampato di forma quadrata.
S) buzzer è di tipo piezoelettrico, contenente all'interno il circuito oscillatore.
Il tasto orizzonale deve essere collegato sui punti del circuito contrassegnati
con H numeri 2 - 3.

@KX K H@ Kì @H 7è/XG RG) + K@RK GR j X H)H kkè=H) Ga 7G@GX /èkHK@G RG) ?Gì @è)Gi • )è + èì ì HK/ 7G@G-
X/è )E è)X/Ka K)X /G B~G BK@ H ?Gì @è)H /èRHKa è@B~G X/èkHK@G RG))G /HBGX /è?+ H??HK@H H@ f K/?G BK@?G@X G
H@ è)X /H XH7H RH X/è?+ H??HK@H a BK+ G èR G?G+ 7HK RH ?G/#H/?H RH è77è/èX H RH 7KX G@kè + KRG?X èa + è H@
@G))G ?Gì @è)èkHK@H KXX HB~Gi ì /èRK RH BK7/H/G RH?X è@kG BK@?H RG/G#K)H a UèBG@RK
mG/ °j G) B~G /Hì j è/Rè )è XGB@HBèa H@#GBGa ?H RG#G RGì )H è77è/èX H f K/?G RGH RH?7K?HX H#H H+ =èXX H=H)H
BK@?HRG/è/G )E G?X/G+ è ?G+ 7)H BHX
à · BH/Bj HXè)G RGH H@ Bè?H RH j /ì G@X G @GBG??HX à G °j è@RK ?H RG?H-
X/è?+ GX XHXK/H G RGH /HBG#HX K/H H@ BKRHBG f K/?Ga RG/H j @è )j @ìè èj X K@K+ Hè RH G?G/BH kHKa èUUHRèXè
BK@ H °j è)H ?H /èì ì Hj @ì G H) + è??H+ K /G@RH+ G@X K è))E è)H+ G@X èkHK@G BK@ =èXX G/HG è@B~G RH + KRG?X è
RH X/è?+ H??HK@Ga RèX K B~G Xj XX
K H) ?Gì @è)G RH è)X è Bè7èBH X à i dG X/è?+ H??HK@H H@ f K/?G 7KH /HB~HG-
U/G° j G@kè BK?X HXjH ?BG )EH@UK /+ èkHK@G j X H)
G Rè RK@K j @è )è/ì ~Gkkè RH =è@Rè 7/èX HBè+ G@X G X/è-
X/è?+ GXX G/Gi ?Bj /è=H) Gi • °j G?X K j )XG/HK/G /G° j H?HXK è77è/G
« @ è)X /K G)G+ G@X K è Uè#K/G RG))G X/è?+ H??HK@H G?X /G+ è+ G@X G H+ 7K/X è@XG @G))G ì è+ + G è+ èX K-
H@ BKRHBG f K/?G è /è77/G?G@X èXK Rè))è BK+ 7/G@- /Hè)HG H@°j G))G BK+ + G/BH è)Ha RK#G H) 7/Kì /G??H#K
?H=H)H Xà RG) ?Gì @è)G /HBG#j X Ka B~G /H+ è@G H@X Gì /K èUU K))è+ G@X K RGH ì HK/@H @K?X /H ?Xè B/Gè@RK 7/K-
7j /G H@ 7/G?G@kè RH UG@K+ G@H èX + K?UG/ HBHi =)G+ H ?G+ 7/G 7Hù ì /K??Hi • BK@B)j RHè+ K /HBK/-
mG/ Xj XX G °j G?X G ?j G Bè/èXX G/H?X HB~Ga H) BKRHBG Rè@RK è@BK/è B~G )è BKRHUH BèkHK@G RGH ?Gì @è)H a
f K/?G RH#HG@G j X H)G H@ KBBè?HK@H RH G+ G/ì G@kèa H@#HèX H @G))K ?7èkHK H@ j @è 7è/X HBK)è/G + è@HG/èa
°j è@RK è @GBG??è/HK BK@X G@G/G è) + è??H+ K H) BK@- ì è/è@X H?BG )è ?Gì /GX Gkkè RG))G /èRH KBK+ j @HBè-
?j + K RH G@G/ì Hèa 7j / BK@?G/#è@RK j @è G)G#èX è kHK@H i

83
Fig. 3 . Questa fo to riproduce il
modello della prima sezione del di-
spositivo realizzato nei nostri la-
boratori. Si noti la conformazione
esteriore del potenziometro doppio
che regola la cadenza dei punti e
delle linee.

CADENZA DI PUNTI E LINEE 7KHa @K@ 7è/)G/G+ K 7Hù RG) Xè?XK XG)Gì /èUH
BKa + è
RG) BH/Bj HX
K èR G??K èBBK77HèX Ki
yG )G /HBGX /è?+ H??HK@H H@ u · ?K@K j X H)HkkèXG 7G/
)è 7K??H=H)H Xà RHj @ è )K/K 7/K@X è RGBHUè/kHK@Ga è@ -
B~G H@ BK@RHkHK@H ?Uè#K/G#K)H RH X/è?+ H??HK@Ga è IL GENERATORE ELETTRONICO
H@ #GBG H+ 7K/X è@ XG B~G )è BèRG@kè RGH 7j @ XHG
RG))G )H@GG ?Hè )è 7Hù /Gì K)è/G 7K??H=H)Gi S@ UèXH X a S) 7/Kì GXX K RG) ì G@G/èXK/G G)GX X/K@HBK RH 7j @ XHG
j@ è + è@ Bè@ kè RH /H?7GXX K RG))è Rj /èX è RH XG+ 7K )H@GG ?H RH#HRG H@Rj G ?GkHK@H 9 )è 7/H+ è BK+ 7/G@-
RGH 7j @ XH G RG))G )H@ GG /è77/G?G@X è )EG?èXX K G°j H- RG H) ì G@G/èXK/G RH XG+ 7K/HkkèkHK@ Ha )è ?GBK@Rè
#è)G@ X
Ga H@ UK @ìèa RH j @ è UK / XG RH?XK/?HK@G K RH H) BH/Bj HXK RH 7H)KXèì ì HK Rè BK))Gì è/G èR j @ X/è-
j@ è ?X K/7HèX j /è RG))G 7è/K)Gi • ?è/G==G 7G/UG X - ?+ GXX HXK/Ga BK+ G ?G UK ??G j @ X/èRHkHK@è)G Xè?XK
Xè+ G@ XG H@ jX H)G 7K??GRG/G RG))G ?KUH ?XHBèXG è77è- XG)Gì /èUHBKi
/GBB~HèX j /Ga B~G Uè@@ K ì j èRèì @è/G H@ 7KXG@ kè G dè 7/H+ è ?GkHK@G IUH ì j /è SL 7j ò G??G/G èBBK7-
?G@ ?H=H)H
X à a ?G 7KH @K@ ?H /H?7GXX è??G/K BG/XG /G- 7HèX èa èXX /è#G/?K H XG/+ H@ è)H 1e3a èR j @ 7HB -
ì K)Gi yK7/èXX j XXK °j è@RK ?Hj X H
)Hkkè@K °j G))G + K- BK)K è##H?èX K/G èBj ?XHBKa B~G 7j ò G??G/G j @« =j k-
RG/@G /HBG#G@ XH BK+ 7j X G/HkkèX G H@ ì /èRK R)H RG- kG/ » a H@+ KRK Rè /Gè)H kkè/G j @?H?X G+ è RHRèXX HBK
BH Uè//G èj X K+ èX HBè+ G@X G )G X/è?+ H??HK@H H@ u · a )KBè)G 7G/ )K ?X j RHK G )G G?G/BHX èkHK@H BK@ H)
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84
Fig. 4- Modello di tipo corrente di tasto tele-
grafico orizzontale, più comunemente denomi-
nato PADDLE.

H+ 7K/Xè@X
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Fig. 5 - Disegno in grandezza reale del circuito


stampato relativo alla sezione del generatore
elettronico di punti e linee.
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Fig. 6 • Schema elettrico del circuito di pilotaggio di un piccolo relé da col-


legarsi ad un apparato trasmettitore per l'invio nello spazio delle comunica-
zioni in codice Morse. L'alimentazione è derivata dal trasmettitore e ridotta,
tramite IC2, al valore di 5 V richiesto dal modulo elettronico del generatore
di punti e linee.

----CO ONENTI-----
Condensatori Varie
u, V vt t it t t 7' TR1 =
=
2N1711
1 N4004 (diodo al silicio)
u- vt t it t t 7' D3
G? = vt it t t 7' IC2 = 7805 (integr. stabllizz.)
RL1 = 12 V - 800 ohm (relé)
Resistenza ALIM. - 12 Vcc
R5 = - i4t t ohm

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86
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Xè?XKa ?Hè è))è + Hì)HK/G BK+ 7/G@?HK@G Rè 7è/XG dell'inesaurlblle fonte di progetti con-
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XK » a ?Hè °j è@RK #HG@G èXX H#èXK H) + K@K?X è=H)G scelte fra quelle, ancora disponibili,
RH « )H @ Gè» i ma in rapido esaurimento, In cui sono
apparsi gli argomenti di maggior suc-
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IL BUZZER riale.

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87
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kHK@Ga °j è)K/è #Kì )Hè RG?X H@è/G H)RH ?7K?HX H#K è))K REALIZZAZIONE PRATICA
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?X è/G j @ =j kkG/ 7HGkKG)GXX /HBK BK@X G@G@X G è))EH@- d è /Gè)HkkèkHK@G RG) RH?7K?HX H#K RG?B/HXX K @G) XG-
XG/@K H) BH / Bj HXK K?BH))èX
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88
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7/K##GRG/ à èR H@?G/H/G ?j RH G??Ka Rè))è 7è/ XG K7- )GX X/K)HXHBH è RH?Gì @èX è j @è B/KBGXX è H@ 7/K??H+ H-
7K?Xè è ° j G))è H@ Bj H ?K@K 7/G?G@XH)G 7H?XG RH Xà RG) XG/+ H@è)G 7K?HX H#Ki • )è ?XG??è H@RHBèkHK@G
/è + Ga H #è/ H BK+ 7K@G@X H G)GXX/K@HBHa ?Gì j G@RK è /H7K/X èXè ?j H BK@Rj XX K/H RH è)H+ G@X èkHK@G G RG)
èXXG@X è+ G@XG H) 7H
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è))EH@XGì /èXK IC1, èH Rj G RH KRH D1 -• &a èH Rj G kKBBK)GXX Ka K@ RG G#HX è/G )G ?è)RèX j /G RH/GXX G è
BK@RG@?èX K/H G)GX X/K)HXHBH C1 - C2 G èH BK))G- ?X èì @K ?j H XG/+ H@ è)H RG) BK+ 7K@G@X Gi
ì è+ G@X H BK@ )Eè)H+ G@XèXK/Gi mG/B~é 7G/ Xj XX H °j G- • G) BH/Bj HX K G)GXX/HBK RH UH ì j /è 3 @K@ è==Hè+ K
?XH G)G+ G@X H KBBK//G/à /H?7GXX è/G H) 7/GBH ?K ?G@?K 7j ==)HBèXK )K ?B~G+ è /Gè)HkkèX H#Ka H) °j è)G 7KX/à
RH H@?G/H+ G@X Ki f è Xj XX K BHò è è+ 7Hè+ G@X G ?G- G??G/G UèBH )+ G@XG BK+ 7K?XK è 7èX XG K BK@ì )K-
ì @è)èXK @G) 7Hè@K BK?X /j XX
H#K RHUH ìj /è &i S@ UèXH Xa =èXKa RK7K K77K/Xj @G #è/Hè@X H è))K ?X è+ 7èX Ka
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7j ò @KX è/G )è 7/G?G@kè RG))è XèBBèeì j HRèa @GHRj G )è °j è)G #HG@G BK+ 7K?XK H) BH / Bj HXK 7/H@BH 7è)G
RHKRH è H@#GBG /H7K/X èX è )è Uè?BGXX è Iè@G))KL H@ RG))è ?GkHK@G )Kì HBèi

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE


L. 14.500
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la pratica dell'elettronica, intesa come
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ro e maneggevole, adatto a tutte le e-
sigenze dell'elettronico dilettante, sva- • • • • • • • • •••••••I•
riati componenti e materiali, non sem- ] i
v

pre reperibili in commercio, ad un


prezzo assolutamente eccezionale.

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pila 9 V - N° 1 cacciavite miniatura - N 1 spezzone filo multiplo multicolore.

89
Elementi teorici e pratici

Struttura fisica dell'UJT

Realizzazione
di un lampegglatore

TRANSISTOR
UNIGIUNZIONE
mj / @K@ #è@Xè@RK )è -fama G )è 7K7K)è/HXà RG) + HBK@Rj XX
K/H9 X/è@?H?XK/ BK+ j @Ha X~µ/H?XK
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RK RGì )H ~K==µ?XHa 7G/ )è #è?Xè ì è++ è RH 7/è- RH)GXX
è@XH?XHB
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XHB~G è77)HBèkHK@Ha @G))G °j è)H7j ò UH ìj /è/G + K@- @GBG??è/HK H@X/KRj //G H @K?X/H )GXX K/H @G))è BK-
XèXK Rè ?K)K K H@ è==H@è+ G@XK BK@ ì )H è)X/H se- @K?BG@kè RH Xè)G XGB@K)Kì Hèa BK@)K ?BK7K RH KUe

Nelle prime pagine del presente artlcolo vengono affrontati


gll elementi teorici che stanno alla base del funzionamento
dell'unigiunzione. Successivamente, dopo essere entrati nel
vivo dell'argomento, si offre al lettore l'opportunità di tradurre
in pratica la teoria, attraverso una interessante ed utile
applicazione.

90
f /H/G Xj XX
G )G @KXH
kHG @GBG??è/HG è BK+ 7/G@RG/G H) BK+ G H@RHB èX
K è) BG@X /K RH UH
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7Gì ì HèXK/G RH @KXG#K)G j X H)HXà 7/èX
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STRUTTURA FISICA H@RHBè )è 7HBBK)è XèBBè RH /HUG / H+ G@XK /HBè#èX è H@
7/K??H+ HXà RG))EG)GXX
/KRK RH G+ HXX K/Gi
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/Hè)G ?G+ HBK@Rj XX K/G I?H)HBH
KL RH XH7K g a è))G Bj H RAPPORTO INTRINSECO
G?X/G+ HX à #G@ì K@K /Gè)H kkèX
H Rj G BK@X èXXHK~+ + H -
BH BK@ H XG/+ H@è)H RH =è?G r ve r &i « @è 7j @X è mG/ H@XG/7/GX è/G H) BK+ 7K/Xè+ G@XK G)GX X/HBK RG)-
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XG/+ GRHè RG))è =è// GXX è RH ?H)HBH
Ka H@ + KRK Rè 7)HUH BèXK RH UH
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UK/+ è/G j @è ì Hj @kHK@G P-N. p j G?X è 7j @Xè UèBè7K X/è/G j @è 7G/UGXX è è@è)Kì Hè BK@)è ?X /j XX
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?HBè
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°j Ga °j G?XK X/è@?H?X K/ è RKX èXK RH X/G G)GXX /KRH a ì Hj @kHK@G PN è ?XèXè ?H+ =K)Gì ì HèX è X/è+ HX G j@
BK+ G H X/è@?H?XK/ =H 7K)è/Ha + è H@ ° j G?XK Bè?K RHKRK G H Rj G BK@X èXXH K~+ + HBH 7G/ + GkkK RH
G??H è??j + K@K )G RG@K+ H@èkHK@G RH =è?G v Ir vL- Rj G /G?H?XG@kG Iq ve q &Li S@ 7/H+ è è77/K??H+ è-
G+ HXXK/G I• L e =è?G & Ir &Li kHK@Ga ° j H@RH a )E
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S) ?H+ =K)K G)GXX /HBK RG) X/è@?H?XK/ j @Hì Hj @kHK@Ga èR j @ 7è/XHBK)è/G /G?H?XH #K @G) °j è)G )G /G?H?XG@e
B2 R.LIM.
MM
+ 2

STRUTTURA
eR
2
E lii, l yyr è
vcc
e
B1
~1
81

SIMBOLO
flg. 2 • Composizione analogica del transistor unt-
UJT glunzlone attraverso due resistenze e un diodo, elle
simula la giunzione PN di emlttore.

COLLEGAM. S@ =è?G è) /è77K/XK H@X /H@?GBK « / » a ° j è@RK ?H


è)H+ G@X è )Ej @Hì Hj @kHK@G BK@ j @è BG/Xè XG@?HK@G
è77)HBèX è U/è =è?G v G =è?G &a H@X G/@è+ G@XGMè)
BK+ 7K@G@XGa 7Hù 7/GBH ?è+ G@XG ?j ) 7j @XK » a #HG@G
è UK /+ è/?H j @è XG@?HK@G RG) #è)K/G 7è/H è9
Fig. 1 • Struttura fisica di un transistor unlglunzio-
ne (in alto); simbolo elettrico dell'UJT (al centro):
piedinatura del componente (in basso). VX V rxVBB
' èBBHè+ K j @ G?G+ 7HKi yG )è XG@?HK@G ­ r r è RH
6 ­ GR / V t a3a )è XG@?HK@G ­ » a + H?j /èXè /H-
?7GXXK è r va ?è/à 9

#\ V t a3\ 6 V- a6­
kG q v GR q & RH7G@RK@K Rè) 7j @XK » H@ Bj H è p j G?XK #è)K/G RH XG@?HK@G /è77/G?G@Xè j @è ?K-
H@?G/HX è )è ì Hj @kHK@G RH G+ HX XK/Gi • R è 7/K7/HK ì )Hè RH BK@Rj kHK@G RG))E j @Hì Hj @kHK@Ga RèX K B~G
Rè) #è)K/G RG))G Rj G /G?H?XG@kG q ve q & B~G X/èG )EG+ HXXK/G ?H X/K#è 7KXèe/HkkèXK 7/K7/HK ?j ° j G-
K/Hì H@G j @K RGH 7è/è+ GX/H UK @Rè+ G@Xè)H RG)- ?XK #è)K/Gi • j @° j Ga UH
@B~è )è XG@?HK@G RH G+ HX-
)E
j @Hì Hj @kHK@Ga H) =G@ @KXK « /è77K/XK H@X /H@
?G- XK/G #HG@G + è@X G@j Xè è) RH ?KXX K RG) #è)K/G RH
BK » a RGUH @HXK Rè))è ?Gì j G@XG /G)èkHK@G9 ?Kì )Hè RH P t a3 ­ a B~G è XH7HB K H@ j @è ì Hj @-
kHK@G è) ?H)HBHKa èX/è#G/?K )E G+ HX XK/G @K@ ?BK//G
R1 è)Bj @è BK//G@XGa + G@X /G è77G@è ° j G?XK )H#G))K RH
r=--- XG@?HK@G #HG@G ?j 7G/èXKa )è ì Hj @kHK@G • er v IG+HX-
qS P q& XK/Ge=è?G vL RH#HG@G BK@Rj XX /HBGi

92
R1 R3
UJT
R2 B2

+
3 +
B1
e
9V
@

Fig. 3 • Con questo circuito, mano-


vrando il potenziometro R2, è possi-
bile evidenziare in pratica, attraverso VE 181
le indicazioni offerte dal voltmetro e
dal milliamperometro, Il comportamen-
to del translstor unigiunzione.

R1 = 2.200 ohm UJT = 2N2646


R2 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) VE = voltmetro
R3 = 330 ohm 1B1 - milliamperometro

!E

I
I
I

Fig. 4 - Curva caratteristica dell'unlglunzione.


Sull'asse orizzontale si misurano i valori del-
la tensione di emittore VE, su quello vertica-
le i valori della corrente di emittore IE. Il
punto critico è stabilito dal valore VP (ten-
sione di picco). VP

93
1B 1 H@RHBè )è BK//G@XG RH =è?G 1 (B 1). S@ 7/èXH-
Bèa /Gì K)è@RK H) 7KXG@kHK+ GX /K q &a ?H @KXG/à BK-
VE + Ga Rè j @ BG/XK #è)K/G H@7KH RG))è XG@?HK@G RH
G+ HX XK/Ga )è BK// G@XG Sr v èj + G@X H =/j ?Bè+ G@XGi
.,RM p j G?XK ?XG??K UG @K+ G@Ka @K@ H@XG/7/GXè=H)G BK@
l zona di neg. I H) + KRG))K ?G+ 7)HUH BèXK RG))E j @Hì Hj @kHK@G /H7K/-
} no
e-picco X èXK H
@ UHì j /è &a 7j ò G??G/G ì /èUH Bè+ G@XG è@è)Hk-
S kèXK X/è+ HXG H) RHèì /è+ + è RH UH ì j /è - i • è) ° j è)G
?H 7j ò /H)G#è/G B~Ga j @è #K)Xè ?j 7G/èXK H) 7j @XK
RH BK@Rj X XH#HXà RG) RHKRK ­ ma K??Hè RG))è XG@-
?HK@G RH 7HBBKa BH ?H RK#/G==G è?7GXX è/G j @ èj -
+ G@XK RG))è XG@?HK@G RH G+ HXX K/Ga + G@X/G H@
/Gè)X à BH ò @K@ è##HG@Gi o @kHa BH ?H X/K#è RH
U/K@XG èR j @ BK+ 7K/Xè+ G@XK RG) XjXK X K77K?XKa
7G/B~é BK@ )E èj + G@Xè/G RG))è BK// G@XG RH G+ HX -
e XK/G S• Iè??G #G/XHB è)G @G) RHèì /è+ + è RH UH ìj /è
- La )è XG@?HK@G RHG+ HXX K/G ­ • Iè??G K/HkkK@Xè)GL
RH+ H@j H?BGa BK+ G ?G )è /G?H?XG@kè UK??G @Gì èXH -
#èi u Hò RH7G@RG Rè) UèXK X B~G )è /G?H?XG@kè q v
I#GRH UHìj /è &L @K@ è Rè /HXG@G/?H BK?X è@XGa /H-
Fig. 5 - Espressione grafica corrente della caratte- + è@G@RK G??è @KXG#K)+ G@XG H@U)j G@kèXè Rè))è
ristica del transistor uniglunzione riferita a tre di- BK// G@XG H@HGXX èXè Rè) RHKRK • i
versi valori della corrente di riposo base 1 - base 2. S@ 7è/XHBK)è/Ga èR èj + G@XH RHBK// G@XG BK//H?7K@-
RK@K èj + G@XH RH 7K/XèX KXH+ H@K/HXè/H @G) ?G+H-
BK@RjXX K/G G BK@?Gìj G@X G+ G@XG j @è RH+ H@j -
kHK@G RG))è /G?H?XH#HX à RG) + èXG/Hè)Gi
o j + G@Xè@RK )è BK// G@XG ?H KXX HG@G H@ Xè) + KRK
CURVE CARATTERISTICHE j @è RH+ H@j kHK@G RG))è /G?H?XG@kè Ga H@ ?Gìj HXK
è))è )Gìì G RH h ~+ a j @è RH+ H@j kHK@G RG))è XG@-
g K@ è77G@è H) RHKRK RH UH ìj /è & RH#HG@G BK@Rj X- ?HK@Gi
XK/G I• er vLa )è ?j è BK@Rj XX H#HXà èj + G@X è =/j ?Bè- • E K##HK B~G )è RH+ H@j kHK@G RG))è /G?H?XG@kè G
+ G@XG G Xè)G UG @K+ G@K 7j ò G??G/G G#HRG@kHèXK ° j G))è RG))è XG@?HK@G @K@BK@X H@j è@K è))E H@UH
@HXKa
BK@ H) BH/Bj HXK RH UH ì j /è , i g G) ° j è)G H) #K)X+ G- 7G/B~é è) RH )à RH j @ BG/XK )H+ HXG )è BK@Rj XX H#HXà
X/K RG#G G??G/G RH XH7K èR è)Xè H+ 7GRG@kè G H@ RG) + èXG/Hè)G ?G+ HBK@Rj XX K/G @K@è//H#èa è Bèj ?è
Bj H ­ • +H?j /è )è XG@?HK@G RH G+ HXX K/Ga + G@X/G RG))è 7/K7/Hè ?èXj/ èkHK@Gi ' H?HB è+ G@XGa H@UèXH X a

Fig. 6 • Alla base del funzionamento di quasi


tutti H circuiti temporizzatori ed oscillatori
vi è un sistema resistivo-capacitivo, nel quale
li condensatore C si carica, attraverso la
resistenza R, secondo legge esponenziale e
fino a che la tenslone VC uguaglla quella
della plla VP.

94
R3
UJT


U-
denti di sega R4 use.
C1

flg. 7 - Esempio di classico circuito oscillatore a rilassamento con transistor


UJT, con Il quale, manovrando Il potenziometro R2, li .possibile controllare Il
comportamento e la caratteristica dell'unlglunzlone.

-----COMPONENTI-----
C1 = vt t µ ' • &1 ­ S (elettrolitico) R3 = vit t t ohm
R1 V &&it t t K~+ R4 V vt t ohm
R2 = 220.000 ohm (potenz. a variaz. (in.) UJT = 2N2646

VC1

T
vusc. I I I I
in! 'ni I

Flg. 8 - Forme d'onda presenti nel


circuito dell'osclllatore a rllaa ..
mento con transistor unlglunzlone. II T

95
LP

t
Rl < R2 5 R3

r Il
e
r TR2
E I! El i b(,11
e
9--:- 74 V
b
e @
e
S) S)
Cl

ll
± R

Fig. 9 - Circuito elettrico di un lampeggiatore in cui si fa pratica applicazione del


transistor uniglunzione UJT, L due transistor TR1 - TR2 sono collegati nella clas-
sica configurazione Darlington.

COMPONENTI
C1 V 100 F - 16 VI (elettrolitico) UJT V 2N2646
R1 V 8.200 ohm TR1 V 2N1711
R2 V 82 ohm TR2 V 2N1711
R3 V 8.200 ohm LP V lampada (12 V • 5 Wmax)
R4 = 82 ohm ALIM. = 13,5 Vcc (9 : 14 Vcc)

Xj XX
H H 7K/XèX K/H + H@K/HX è/H ?K@K H+ 7Gì @èX H @G)- d è kK@è RH /G?H?X G@kè @Gì èXH#è è BK+ 7/G?è U/è la
)è BK@Rj kHK@Gi )H@Gè X/èXXGì ì HèX
è B~G H@X G/?GBè H #è)K/H RH 7HBBK
d è Bè/èXXG/H?XHBè K/è BH X èXè è 7/K7/HK °j G))è B~G G °j G))è B~G Xèì )Hè H7j @X
H RH#è))G RG))G X/G Bj /#Gi
#HG@G + èì ì HK/+ G@X G ?U/j X X
èXè @G))G 7/èX HB~G è7-
7)HBèkHK@H RG) X/è@?H?X K/ j @Hì Hj @kHK@Gi
yG @G) RHèì /è+ + è RH UH ì j /è - ?H H@#G/XK@K X/è RH CIRCUITO RC
)K/K )Eè??G #G/X HBè)G BK@ °j G))K K/HkkK@X è)Ga ?H
KX X
HG@G j @EG?7/G??HK@G 7Hù BK//G@X G RG))è Bj /#è o ))è =è?G RG) Uj@kHK@è+ G@X K RH °j è?H XjXHHBH
X /-
Bè/èXXG/H?XHBè RG) X/è@?H?X K/ j @Hì Hj @kHK@Gi • BH ò Bj HXH XG+ 7K/HkkèX K/H GR K?BH))èX
K/H #H è j @ BH /-
)K ?H @KX è @GH RHèì /è+ + H RH UH ìj /è 1a RK#G )G Bj HXK /G?H?XH#KeBè7èBHX H#K Ka BK+ G ?H ?j K) RH/Ga
Bj /#G ?K@K /HUG/HX G è X/G RH#G/?H #è)K/H RH BK//G@- j @ BH/Bj HX
K qui
XG RH /H7K?K =è?G ve =è?G & IBj /#è o V h + o M u K+ G è @KX Ka °j è@RK ?H Bè/HBè Hì@ BK@RG@?èXK/G
Bj /#è r V v O + o M Bj /#è u V &t +o Li u èXX /è#G/?K j @è /G?H?XG@kè q 7G/ + GkkK RH

96
UJT TR1 TR2

Flg. 10 • Schema costruttivo del progetto del lampeggiatore realizzato su una


basetta di materiale isolante munita dl ancoraggi lungo I lati magglorl del
rettangolo.

j @è 7H) è IUHì j /è 3La H) BK@RG@?èXK/Ga RK7K j @ u K//H?7K@RG@XG+ G@XGa ?j ))è =è?G v Ir vL ?H 7K?-
BG/XK XG+ 7Ka /èì ì Hj @ì G j @ #è)K/G RH XG@?HK@Gi ?K@K /èBBKì )HG/G RGì )H H+ 7j )?H + K)X K /è7HRH G /K-
ve. È Rj /è@XG ° j G?XK XG+ 7K )è Bè/HBè è##HG@G =j ?XHa ° j G))H /H7K/XèXH H@ j ?BH Xè RG))K ?B~G+ è RH
?GBK@RK j @è )Gì ì G G?7K@G@kHè)Ga B~G Uè ?è)H /G UH
ì j /è 4 G H)Bj H #è)K/G RH XG@?HK@G è 7/G?G@XG ?j H
?G+ 7/G 7Hù H) #è)K/G RH ­ u a UH @K èR j ì j èì )H
è/G XG/+ H@è)H RG))è /G?H?XG@kè q - i
° j G))K RH 7HBBK ­ ma B~G BK//H?7K@RG è) #è)K/G d G UK /+ G RE K@Rè RGXX èì )HèX Ga /G)èXH#G è))E
K?BH)-
RG))è XG@?HK@G RG))è 7H)èi )èXK/Gè /H)è??è+ G@XK RH UH ì j /è 4a ?K@K /H7K/XèX G
h /èa ?G )è XG@?HK@G RH Bè/HBè RG) BK@RG@?èXK/G H@ UH ìj /è 6i
u #HG@G BK@X/K))èXè X/è+ HXG j @X/è@?H?XK/ j @Hì Hj @-
kHK@G « bza BK))Gì èXK BK+ G @G) BH / Bj HX
K RH U -
ì j /è 4a ?H /Gè)H kkè j @ B)è??HBK K?BH))èXK/Ga è /H- CIRCUITO DI UN LAMPEGGIATORE
)è??è+ G@X Ki S@ UèXHa ° j è@RK H) BK@RG@?èXK/G e 1
X
/èì ì Hj @ì G H) #è)K/G RH 7HBBK ­ ma ?H #G/HUH Bè )E H@- dEH+ 7HGì K 7Hù XH7HBK RGH X/è@?H?XK/ j @Hì Hj @kHK@G
@G?BK RG))E G+ HXXK/G • RG))E « bz Ga BK@?Gì j G@XG- è BG/Xè+ G@XG °j G))K RGì )H K?BH)) èXK/H è /H) è??è-
+ G@XGa )è ?Bè/HBè RG) BK@RG@?èXK/G u 1, ?H@K è) + G@XKa RH Bj H H@ UH ì j /è 4 è==Hè+ K KUU G/XK j @
/èì ì Hj @ì H+ G@XK RG))è XG@?HK@G RH #è))G H@RHB èXè B~Hè/K G?G+ 7HK BH / Bj HXè)Gi f è K/è #Kì) Hè+ K 7/G-
@GH RHèì /è+ + H di UH ìj /è 1i ?G@Xè/G j @ ?G+ 7)HBG 7/Kì GXX K RH 7/èXHBè è77)H Bèe

97
)
& ,±
@
,,.1 Il vcc
EOB2

g e»
e

R2 R3

~
e
vcc Fig. 11 • Attraverso questi schemi, di
'- ■@ e B2
valore essenzialmente teorico, è fa.
+ @ cile interpretare il comportamento del
Cl BH/Bj HX
K del lampeggiatore descritto
B1 @G) XG?X
Ki dK ?B~G+ è 7Hù S@ è)X
K ?) /H
i
01
eiiiiii L ferisce al periodo di carica del con-
densatore elettrolltlco C1, mentre
quello più In basso riflette Il procesao
di ,carica di C1.

kHK@G RG))E j @HìHj @kHK@Ga 7Hù 7/GBH ?è+ G@XG ° j G))K z q & BK))Gì èXH X/è )K/K @G))è B)è??HBè BK@UH ìj /è-
RH j @ )è+ 7Gì ì HèXK/G H@ ì /èRK RH Uè/ èBBG@RG/G kHK@G • è/)H@ì XK@a 7è??è )è BK// G@XG B~G èXX /è-
j @è )è+ 7èRè 7G/ Rj G ?GBK@RH BH / Bè G RH + è@- #G/?è )è /G?H?XG@kè q & G ° j G))è B~G è//H#è RH/GX-
XG@G/)è ?7G@Xè 7G/ j @ ?GBK@RKi Xè+ G@XG Rè))E è)H+ G@XèXK/Gi
mG/ BK+ 7/G@RG/G H) Uj@kHK@è+ G@XK RG) 7/Kì GXX K • j /è@XG H) 7/KBG??K RH Bè/HB è RG) BK@RG@?èXK/G
RG) )è+ 7Gì ì HèXK/Ga BK@#HG@G Uè/ /HUG /H+ G@XK èH G)GXX/K)H
XHBK u va )Ej @Hì Hj @kHK@G « bz /H+ è@G =)KB-
Rj G ?B~G+ H /H7K/XèXH H@ UH ì j /è vva B~G H@XG/7/G- BèXKa + è ?H ?=)KBB è G RH#HG@G BK@Rj XX K/G è77G@è
Xè@Ka H@ + KRK ?G+ 7)H UH
BèXKa H) BK+ 7K/Xè+ G@XK )è XG@?HK@G ?j H XG/+ H@è)H RG) BK@RG@?èXK/G u va
RG) BH / Bj HXK RH UH ìj /è 8 Rj /è@XG )è Uè?G RH Bè/HBè ?K+ + èXè è ° j G))è 7/G?G@XG ?j H XG/+ H@è)HRG) RHK-
RG) BK@RG@?èXK/G G)GXX /K)H
XHBK u v G Rj /è@XG ° j G)- RK • va K)X /G7è??è il #è)K/G RH ?Kì )Hè ­ m RH Bj H
)è RH ?Bè/HBè IRH?Gì@K H@ è)X K G RH?Gì @K H@ =è??K ?H è è+ 7Hè+ G@XG 7è/)èX K H@7/GBGRG@kèi • ° j è@-
RH UHì j /è vvLi RK #HG@G /èì ì Hj @XK· Xè)G #è)K/G RH XG@?HK@Ga il
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èXX/è#G/?K H) RHKRK • va B~G ?H+ =K)Gì ì Hè )è ì Hj @- BG??K RH ?Bè/HBè èXX /è#G/?K )è ì Hj @kHK@G G+ HXXK/G-
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98
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RIxC1 P R3xCI
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BK@?Gì j G@kè H) 7G/HKRK RH )è+ 7Gì ì Hè+ G@XKi S) 7/H+ Ka G??G@RK j @ BK+ 7K@G@X G 7K)è/HkkèXKa
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G /H+ è@G ?7G@X è 7G/ °j è?H j @?GBK@RKi @è)G 7K?HX H#K G RH °j G))K @Gì èX H#KM @G))K ?B~G+ è
RH UH ìj /è v h H) XG/+ H @è)G 7K?HX H#K ?H X/K#è Rè
°j G))è 7è/XG RG) BK+ 7K@G@X G H@ Bj H è H+ 7/G??è
MONTAGGIO DEL LAMPEGGIATORE j @è B/KBGXX èa K??Hè H) ?H+ =K)K RG))è XG@?HK@G 7K-
?HXH#èi mG/ H Rj G X/è@?H?X K/ z q v e z q & G 7G/
z G@j X
K BK@X K RG) Bè/èXXG/G ?7G/H+ G@X è)G RG) 7/K- )E« bz @K@ RK#/G==G/K ?j ??H?XG/G 7/K=)G+ H RH H@-
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K RH UH ì j /è 8a @K@ KBBK//G ?G/#H/?H RG) BH/- ?G/H+ G@X K @G) BH/Bj HX Ka RèX K B~G H@ BH è?Bj @K RH
Bj H
XK ?X è+ 7èXK 7G/ j @è ?j è 7G/UG XèX G Uj @kHK- °j G?X H ?G+ HB K@Rj XX K/H è 7/G?G@X G j @è )H@ì j GXX è
@è@X G /Gè)HkkèkHK@Gi S@UèXH X
a BK+ G H@RHBè )è UK XK + GX è))HBè ?7K/ì G@X Ga B~G fa Rè G)G+ G@X K ìjH Rè
RH è7G/Xj /è RG) 7/G?G@XG è/X HBK)Ka j @è =è?GXX è @G) /HBK@K?BH+ G@XK RGH X/G G)GXX /KRHi

In scatola
ANTIFURTO PER AUTO di montaggio

Il funzionamento dell'antifurto si identifica con una


interruzione ciclica del circuito di alimentazione
della bobina di accensione che, pur consentendo
l'avviamento del motore, fa procedere lentamente
e a strappi l'autovettura.

- E' di facile applicazione.


Non è commercialmente noto e H malintenzio-
nati non lo conoscono.
Serve pure per la realizzazione di molti altri
dispositivi.
L. 15.800

99
LE PAGINE DEL
Cc
27

MISCELATORE
A DUE VIE
o UU G/+ è/G B~G il 7/Kì GXX K 7/G?G@X èXK H@ ° j G?XG BH/ Bj HX
K B~G K/è è@è)HkkG/G+ K è ° j G))K RH j @
7èì H@G ?Hè j @ #G/K + H ?BG)èXK/G è Rj G #HG @K@ è+ 7)HUH BèXK/G RH =è??è U/G° j G@kèa RKXèXK di una
è è??K)j X è+ G@X G G?èXXKi • 77j /G )E GUU
GXX
K UH @è)G ?K)è 7/G?è RE G@X/èXèi • ??K RK?èa @G))è + H?j /è
è ° j G))K di KXX G@G/G j @è + H ?BG)èkHK@G X/è il ?G- /HXG@j X è 7Hù HRK@Gèa H) )H#G))K RG) ?j K@K è+ 7)H -
ì @è)G RG) + HB/KUK@K G ° j G))K 7/K#G@HG@X G Rè j @è UHBèX K Rè j @ X/è@?H?X K/ è) ?H)H BH
Ki o ))E
j ?BHX
è H)
?K/ì G@XG ?K@K/èa BK+ G èR G?G+ 7HK j @ ì H/èRH ?B~H ?Gì@è)G #HG@G 7/G)G#èXK èXX /è#G/?K j @Bè#K ?B~G/-
K j @ /Gì H?X/èXK/Gi f è ?7HGì ~Hè+ KBH + Gì )HKi S) + èX K GR H@?G/HXK ?j ))è ?XG??è 7/G?è RG) /HB GX/èe

Pur essendo un miscelatore a due vie, questo progetto è ca-


ratterizzato dalla presenza di una sola entrata. E In ciò con-
siste l'originalità del circuito, che non trova alcuna somiglianza
con quelli più volte presentati in passato su questo stesso
periodico.

100
Il progetto è quello
di un amplificatore BF
con effetto mixer.

Può essere utile


anche ai più esperti per un
completamento tecnico
della propria emittente.

?+ GXX HX
K/G @G))è °j è)G ?H H@@G?X è )K ?7H@KXX K )E è/ì K+ G@XKa /HBK/Rè@RK B~G j @ Xè)G 7/Kì GX XK BH
BK))Gì èXK BK@ H) + HB/KUK@Ki o @kHa 7G/ G??G/G 7Hù è ?XèX K 7Hù #K)X G /HB~HG?XK Rè °j GH u r B~Ga 7j /
7/GBH?Ha BK+ G RG) /G?X K )K ?è/G+ K H@ ?GRG RH BK@K?BG@RK H) RH#HGX K RH X/è?+ GX XG/G + j ?HBèa
?7HGì èkHK@G RG) + K@Xèì ì HK /Gè)G RG) RH?7K?HXH#Ka #Kì )HK@K + H?BG)è/G )è 7/K7/Hè #KBG BK@ j @ ?KXX K-
H) BK))Gì è+ G@XK ?H GUU GXXj è RH/GXXè+ G@XG ?j ))è UK @RK + j ?HBè)Ga 7G/ RH#G/X H/?H + Gì )H
K K 7G/ è/-
?7H@è RG) + HB/KUK @Ka èXX /è#G/?K j @EK7G/èkHK@G /HBB~H/G )G 7/K7/HG G+ H??HK@H BK@ H@UK /+ èkHK@H
B~G @K@ 7j ò H@ è)Bj @ Bè?K BK+ 7/K+ GXX G/G )EH@- 7/G/Gì H?X/èX G Ga 7G/B~é @Ka è@B~G BK@ 7/Kì /è+ -
XGì /HX
à RG) /HBGX/è?+ GXXHXK/Gi + H 7G/ 7G/?K@è. BK+ 7j X G/i

NECESSITA' DELL'AMPLIFICATORE GENERALITA' SUL CIRCUITO

p j è)B~G )GXX K/Ga 7/H+ è è@BK/è RH H@HkHè/G )è )GX - S) 7/Kì GXXK RG))E è+ 7)HUHBèXK/G RH =è??è U/G° j G@kèa
Xj /è RG))E G?7K?HkHK@G XGB@HBè RG) 7/Kì GXX Ka ?H /H7K/X èXK H@ UH ì j /è va è + K)XK ?G+ 7)HBGa ?Hè 7G/
?è/à B~HG?X K ?G @K@ UK ??G ?X èX
K 7Hù ?G+ 7)H BG BK@BGkHK@G BH / Bj HXè)Ga ?Hè 7G/ )è#K/K BK?X /j XXH#Ki
?G/#H/?H RG) /HBGX /è?+ GXX HX
K/G @G) + KRK j ?j è)Ga • R è 7è/X HBK)è/+ G@X G èRèX XK è Xj XXH °j GH u r B~G
)è?BHè@RK èBBG?H a èR j @è BG/X è RH?Xè@kè G è =è?- 7K??HGRK@K ?K)X è@XK 7KB~G @KkHK@H XGK/HB ~G RH
?K #K)j + Ga H) ì H/èRH?B~H a )è /èRHKa H) /Gì H?X
/èXK/G G)GX X
/K@HBè GR j @è ?Bè/?è èXX HX
j RH@G è))è 7/èX HBè
KR è)X/K /H7/KRj XX K/G + j ?HBè)Ga è))K ?BK7K RH /Gè)H kkèXH#èi f è ?H =èRH =G@G B~G BHò @K@ #j K)
/èì ì Hj @ì G/G )K ?X G??K /H?j )X èXKi E j @è RK+ è@Rè ?Hì @HUH
Bè/G j @è + KRG?X è #è)H RHXà RG) 7/Kì GXX Ka
K##Hèa °j G?X èa B~G 7j ò G??G/G UèXèXRè B~Hj @° j Gi 7G/B~é H )GXX K/H 7Hù G?7G/XH 7KX /è@@K j X H)
+ G@XG
o ))è °j è)Ga Xj XX è#Hèi )è XGB@HBè /H?7K@RG B~G Kì @H ì HK#è/?H RH Xè)G RH?7K?HX H#K 7G/ èì ì Hj @ìG/G j @
X/è?)èkHK@G Rè è)X K7è/)è@X G è + HB
/KUK@Ka H@+ KRK XKBBK RH 7G/?K@è)H X
à è))è 7/K7/Hè G+ HXX G@XG /èRHKi
RH/GX XKa KUU / G ?G+ 7/G /H?j )X èXH ?BèRG@X Ha RH ì /è@ S) BH/Bj HXK /H7K/X èXK H@ UH ì j /è v 7KX/G==G è77è-
)j @ì è H@UG / HK/H è °j G))H /èì ì Hj @X H BK@ H) 7/K- /H/Ga èR j @ 7/H+ K ?ì j è/RKa BK+ G j @ ?G+ 7)H BG
ì GXXK/H7K/X èX K H@ UH ì j /è vi ?X èRHK è+ 7)H UHBèX K/G RH =è??è U/G°j G@ kèa RG)
• j @° j G @K@ BH/G?X è B~G G@X /è/G @G) #H#K RG)e XH7K RH °j G))HB~G 7Hù #K)XG ?K@K ?X èXH 7/G?G@X èXH

101
51

S
C4

R4

J1

...
'#
u!
Cl
b

e
TR1 e
~
9V

L
ENTR. T r--, • p3

C3 Il Il r,
I CAVO SCHERM.
rD'USC!TA
: ALLA PRESA
S SPI NE MICRO DEL TX
-r1 =

Fig. 1 • Circuito dell'amplificatore-miscelatore descritto nel testo. Il trlmmer R2


dosa il segnale amplificato dal transistor e lo applica al cavo schermato d'u-
sclta, sul quale è presente una presa e una spina di tipo RCA o comunque
coassiale.

COMPONENTI
Condensatori R2 = 4.700 ohm (trlmmer)
C1 == 2.200 pF R3 = 330 ohm
C2 = 220.000 pF R4 = 33.000 ohm
u) = vt F- v3 ­ S (elettrolitico)
Varie
C4 = 220.000 pf
G? = 2.200 pF TR1 = BC107
J1 = imp. AF (10 mH)
Resistenze S1 = interrutt.
R1 = 3,3 megaohm ALIM. = 9 Vcc

102
PRESA
'RCA"

""

Fig. 2 - Piano costruttivo del miscelatore a due vie Interamente composto den.
tro un contenitore metallico, nel quale due comuni morsettiere razionalizzano e
rendono compatto il cablaggio. Il basso consumo di corrente consente l'uso
di una piccola pila, del tipo di quelle montate nelle radioline portatili.

H@ 7è??èX K ?j • )GXX /K@HBè m/èXHBèi • H@#GBG ?H kHK@G RG) ?Gì @è)G 7/K#KBèXK Rè))è /G?H?XG@kè R4
X/èXX è RH j @ 7/Kì GXX K #G/è+ G@X G K/Hì H@è)Ga G?- BK))Gì èXè H@ ?G/HG BK@ )E
j ?BHX
èi
?G@RK G??K RKX èXK RH j @ è ?K)è G@X /èXè è) 7K?X K
RG))G Rj Ga BK+ G ?è/G==G )Kì HBK èXX G@ RG/?H Rè j @
+ H?BG)èXK/G è Rj G #HGi ANALISI DEL CIRCUITO
S@/Gè)X à )EèBBK/ì H+ G@XK èRKXX èXK BK@?H?XG @G))E GU-
UG XjXè/G )è + H?BG)èkHK@G è))E j ?BHX
èa RH/GXX è+ G@- o@ è)HkkHè+ K K/è 7Hù RGXX èì )HèXè+ G@XG H) BH/Bj HXK
XG ?j ))è 7/G?è RE H@ì /G??K + HB/KUK @HBè RG) X/è- /H7K/XèXK H@ UH ì j /è Sa K??G/#è@ RKa BK+ G 7/H+ K
?+ GXX HX
K/Gi G)G+ G@ XKa )è 7/G?G@kè RG))E H+ 7GRG@kè RH è)X è
u Hò è /G?K 7K??H=H)G Rè))è 7/G?G@kè RG))è /G?H- U/G°j G@kè b Si o ))è °j è)G è èUUH RèX K j @ BK+ 7HX K
?XG@kè R4, BK))Gì èX è H@ ?G/HG BK@ H) BH/Bj HX K 7/KXGXX H#K BK@X /K G#G@X j è)H ?Gì @è)H è /èRHKU/G-
RE j ?BHXèa )è °j è)Ga j @ HX
è+ G@XG è))è /G?H?XG@kè °j G@ kè B~G 7K??K@K G??G/G Bè7XèXH Rè))è XG?X H-
H@ X G/@è RG) + HB/KUK @Ka UK / + è °j è?H j @ ?H?XG+ è @è RG) ì H/èRH?B~H a Rè) /Gì H?X/èXK/G KR è)X /è ?K/-
èRRHkHK@è)Gi ì G@XG RH ?Gì @è)H èj RHKi
dK ?X èRHK X/è@ ?H?XK/HkkèXKa 7H) KX
èXK Rè z q va yj BBG??H#è+ G@X Ga H) ?Gì @è)G è77)H BèXK ?j ))è 7/G-
è Rj @°j Ga è Xj XXH ì )HGUU GXX
H BH/Bj H X
è)Ha j @K ?XèRHK ?è RE G@X /èXè #HG@G è+ 7)H UHBèXK Rè) X/è@?H?XK/
è+ 7)HUH BèXK/G H@ ì /èRK RH BK+ 7G@?è/G )E èXX
G@j èe z q Sa B~G è j @ X/è@?H?XK/ è) ?H)H BHK NPN.

103
S) ?Gì @è)G j ?BG@X G #HG@G 7KH )Gì ì G/+ G@X
G UH)X
/èXK
Rè) BK@RG@?èX K/G q 1a B~G 7/K##GRG èR G)H + H@è/G
G#G@X j è)H /G?HRj H RH è)X
è U/G° j G@kèi mKHa X/è+ HX
G
Bè#K ?B~G/+ èX Ka H) ?Gì @è)G #HG@G H@#HèX K è))è
7/G?è 7G/ + HB /KUK@K K#G ?j =H?BG H) 7/KBG??K RH
+ H?BG)èkHK@Gi

REALIZZAZIONE PRATICA

@ O z G@j X
@G@X
K BK@X
H B~G 7è/X
K RG))E
GBH
G?Hì j K @j + G/K RH BK+ 7K-
7è@K è))è BK+ 7K?HkHK@G RG)
BH / Bj H X
K RG) + H?BG)èX K/Ga @K@ ?H è /HX G@j X K @G-
BG??è/HK è77/K@X è/G )K ?B~G+ è RH j @ BH / Bj HXK
?Xè+ 7èX Ka + G@X /G è==Hè+ K BK@?HRG/èX K ?j UUH BHG@-
XG j @ + K@X èì ì HK Bè=)èX K BK+ G °j G))K /H7K/X èX K
H@ UH ì j /è &a RK#G ?H 7j ò #GRG/G B~G j @ BK@X G-
Fig. 3 • A sinistra è visibile la presa per microfono @HX K/G + GX è))H BK G Rj G + K/?GX XHG/G ?K@K ì )H G)G-
aperta con i tre terminali Interessati al collegamento: + G@X H B~G BK@?G@X K@K j @è èì G#K)G /Gè)HkkèkHK@G
contatto BF del microfono (a), contatto del PTT (b),
collegamento delle calze metalliche (c). Con la let- RG) RH?7K?HX H#Ki u Hò @K@ ?Hì @H UHBè 7G/è)X /K B~G H
tera «d» è indicato il cavetto proveniente dal ml. 7Hù #K)K@X G/K?H @K@ 7K??è@K RH?Gì @è/G G BK+ -
crofono del ricetrasmettitore, mentre con la lettera 7K//G j @ èRèXX K BH / Bj HXK ?X è+ 7èX Ka BK@ )K ?BK7K
« e » sl segnala Il cavetto schermato proveniente dal
RH + H@HèX j /Hkkè/G il + H?BG)èX K/Gi
miscelatore. Lo spinotto RCA è contrassegnato con
la lettera « f». A destra, nel particolare 2, è dise- d è @GBG??HX à RG) BK@X G@HXK/G + GX è))HBK è H+ -
gnato il sistema presa-spinotto a lavoro ultimato. 7K?X è Rè) =H?Kì @K RH ?B~G/+ è/G H) 7Hù 7K??H=H) G
H) BH/Bj HX K Rè Kì @H /èRHèkHK@G G /èRHKU/G° j G@kè
ì G@G/èX è Rè) X /è?+ GX X HXK/Gi
dE è)H+ G@X èkHK@Ga RèX K H) /HRKXX H??H+ K BK@?j + K
RH G@G/ì Hèa è RG/H#èX è Rè j @è 7HBBK)è 7H) è è
8 ­ a H@?G/HX è @G))K ?X G??K BK@X G@HX K/G + GX è))HBK
S) X/è@?H?X K/ TR 1 è77è/G BK))Gì èX K @G))è XH7HB è RG))E è77è/èXKi o R Kì@H + KRK /HBK/RHè+ K B~G
BK@UH ì j /èkHK@G BK@ G+ H XX
K/G BK+ j @Gi H) BK@?j + K RH BK//G@X G ?Hèì ì H/è H@X K/@K è))K
d è /G?H?X G@kè R3 ?X è=H)Hkkè XG/+ HBè+ G@X G H) BH/- t a1 + o BH/Bèi
Bj HXKa + è @K@ è)X G/è H) ì j èRèì @K RG))K ?X èRHKa o H 7/H@BH 7Hè@X Ha Bj H è 7j /G BK@?Hì )HèX è )è /Gè)Hk-
H@ °j è@X K H ?Gì @è)H #è/Hè=H)H#G@ì K@K 7/èX HBè- kèkHK@G RG) 7/G?G@X G + H?BG)èX K/Ga RK==Hè+ K /H-
+ G@ XG BK/X KBH/Bj HXèX H è + è??è èXX /è#G/?K H) BK@- BK/Rè/G è)Bj @G /èBBK+ è@RèkHK@Hi m/H+ è U/è Xj X -
RG@?èX K/G G)GXX /K)H XHBK u , i XG °j G))è RH XG@G/ RH?X è@kHèX H H BK@Rj X XK/H G H XG/-
S) ?Gì @è)G è+ 7)H UHBèX Ka RH?7K@H=H)G ?j ) BK))GXX K/G + H@è)H RGH BK+ 7K@G@X H Rè))G ?j 7G/UH BH+ GX è))HB~G
RG) X/è@?H?X K/ z q va #HG@G 7/G)G#èX Ka X/è+ HX G H) RG) BK@X G@HX K/Ga K@RG G#HX è/G Uè)?H BK@X èXX H K BK/-
BK@RG@?èX K/G RH RH?èBBK77Hè+ G@X K u - a Rè) Bj /- XKBH/Bj HX Hi mKH /èBBK+ è@RHè+ K di Uè/G bene
?K/G RG) X/H++ G/ q &a H) °j è)G BK@?G@X G RH /Gì K- èXX G@kHK@G èH BK))Gì è+ G@X H RGì )H G)GXX /KRH del
)è/G è 7HèBG/G )E è+ 7HGkkè RG) ?Gì @è)G + j ?HBè)G X/è@?H?X K/ z q va RH?X H@ì j G@RK U/è G??H °j G))K RH
H@?G/HXK ?j ))è 7/G?è RE G@X/èX è RG) + H?BG)èXK/Gi G+ HX XK/G Rè °j G))K RH BK))GXX K/G G RH =è?G G /H-
d è 7/G?G@kè RG) X/H+ + G/ q & è è??K)j X è+ G@X G BK/Rè@RK B~Ga BK+ G B~Hè/è+ G@X G H@RHBèX K @G))K
@GBG??è/Hè 7G/B~é a @G) Bè?K H@ Bj H H) ?Gì @è)G ?B~G+ è 7/èX HBK RH UH ì j /è &a )E G)GXX /KRK RH G+ HX -
è77)H BèX K è))EH@ì /G??K UK ??G ì Hà G)G#èX Ka ?H BK/- XK/G ?H X/K#è H@ 7/K??H+ HX à RG))è XèBBèeì j HRè 7/G-
/G/G==G H) /H?B~HK RH ?èX j /è/G )Eè+ 7)H UHBèXK/G BK@ ?G@X G @G))è 7è/X G =è??è RG) BK/7K RG) BK+ 7K-
j @ GBBG??H#K ì j èRèì @Ki • ?G è@BK/è )E H@X
G/#G@X K @G@X Gi
RH q & @K@ UK ??G ?j UUH BHG@X G è ì è/è@X H/G j @ 7/G- mG/ °j è@X K /Hì j è/Rè 7KH H) BK@RG@?èX K/G G)GX -
BH?K Uj@kHK@è+ G@X K RG) + H?BG)èX K/Ga è))K/è BK@- X/K)HX HBK C, °j G?X K RG#G G??G/G H@?G/HX K @G)
#G// à G)H + H@è/G BK+ 7)GX è+ G@X G H) BK@RG@?èX K/G BH / Bj HX K @G) ì Hj ?X K #G/?Ka XG@G@RK BK@X K RG))E G-
G)GXX /K)HX HBK u , a èUU HRè@RK?H è))è ?K)è /HRj kHK@G ?èXX è 7K?HkHK@G RG) XG/+ H@è)G 7K?HX H#K G RH °j G)-
RH ì j èRèì @K H@X /KRKX X
è Rè))è /G?H?X G@kè q , i S@ )K @Gì èX H#Ki • H ?K)H XKa @GH BK@RG@?èX K/H G)GX X/K-
°j G?X K Bè?K H) ì j èRèì @K RG) BH / Bj H
XK ?è/à 7è/H )HX HBH a #G@ìK@K H+ 7/G??G Xè@X G B/KBGXX G H@ BK/-
è) /è77K/XK q &sq , i S@UèX XHa H@XG/#G@G@RK ?j ) #è- /H?7K@RG@kè RG))E G)GX X/KRK 7K?HX H#Ka K77j /G Xè@X H
)K/G RG))G /G?H?X G@kG XG?X é BHX èXGa ?H 7KX /à BK- ?Gì @H @Gì èX H#H IeeL ?j ))è 7è/X G G?X G/@è RG) BK@-
+ j @° j G èRèXX è/G H) BK+ 7K/X è+ G@X K RG) BH/Bj HXK RG@?èX K/G B~G ?H X/K#è H@ BK//H?7K@RG@k è RG)
è))G 7/K7/HG G?Hì G@kGi XG/+ H@è)G @Gì èX H#Ki
RTX
PRESA
REGISTR. MICRO

Fig. 4 - Con questo disegno si Inter-


preta il modo di collegare li miscela-
tore-amplificatore fra una sorgente so-
nora musicale e la presa per micro-
fono di un ricetrasmettitore CB.

yj j @è RG))G UH è@BèXG + èì ì HK/H RG) BK@X G@HXK/G + G@X /G )è )GXX G/è « G» ?Gì @è)è H) Bè#GXX K 7/K#G-
+ GXè))H
BK ?H è77)HBè@K )è =KBBK)è RE G@X/èXè RG) @HG@XG Rè) + H?BG)èXK/Gi
?Gì @è)G + j ?HBè)G I• g z q i « r » L G H) ì K+ + H@K d K ?7H@KXX K H@RHBèXK BK@ )è )GXX G/è « f» H@RHB è
7è??è@XG B~G BK@?G@XG j @è BK//GXX è UjK/Hj ?BHXè )è 7/G?è èR H@@G?XK RH X H7K « q u o ». p j G?XK
RG) Bè#GXX K ?B~G/+ èXK B~G RG#G /èì ì Hj @ìG/G )è G)G+ G@XK 7KX /G==G è@B~G G??G/G K+ G??Ka ° j è-
7/G?è RE G@X /èXè 7G/ + HB / KUK@K RG) /HB GX/è?+ GX- )K/è ?H #K)G??G /Gè)Hkkè/G j @ BK))Gì è+ G@XK RH
XHX
K/Gi XH7K RH/GXX K U/è H) + H?BG)èXK/G G )à 7/G?è 7G/ + H-
yj ))è UH
è@BèX è K77K?X è RG) BK@X G@HXK/G ?H è77)H- B/KUK @Ki z j XX è#Hèa )E H@XG/7K?HkHK@G RH j @è ?7H@è
Bè ?K)X è@XK )E H@XG//j XX
K/G y va B~G BK@?G@X G RH G j @è 7/G?è #K)è@X H XH7K « q u o » a K BK+ j @° j G
H@?G/H/G K RH?H@?G/H/G )è XG@?HK@G RH è)H+ G@X è- BKè??Hè)H a è ?G+ 7/G Rè 7/GUG/H/?H a è))K ?BK7K RH
kHK@G è 8 ­ i p j G?XK H@X G//j XX
K/G ?G/#G ° j H@RH /G@RG/G H@RH7G@RG@X H X/è )K/K H) + H?BG)èXK/G GR
èR G?B)j RG/Ga °j è@RK )K ?H #Kì )Hèa H) + H?BG)èXK- H) X/è?+ GXX HXK/Gi u Hò è èRRH/HXX j /è @GBG??è/HK 7G/
/Ga H@ + KRK Rè H@#Hè/G @G))K ?7èkHK )è ?K)è BK)K/K B~G RG==K@K Uè/ Uj@kHK@è/G H) /HBGX /è-
#KBG RG) u r i ?+ GXX HXK/G H@ )j Kì ~H RH#G/?H a 7G/ G?G+ 7HK H@
Bè?èa H@ èj XKa @G) Bè+ 7Gì ì HKa BK@ )G Bè/èXX G/H-
?X HB~G RH j @ RH?7K?HX H#K 7K/XèX H)Gi
S) 7è/X HBK)è/G & RH UH ì j /è , H@XG/7/GX è H) )è#K/K
COLLEGAMENTI COL MICROFONO j )XH+ èXK RG))E H@?G/H+ G@X K RG) Bè#GXX K 7/K#G@HG@-
XG Rè))E è+ 7)HUH BèXK/Ge+ H?BG)èXK/G ?j ))è 7/G?è 7G/
S) BK))Gì è+ G@XK BK@ H) + HB/KUK @K #HG@G GUU GXXj è- + HB /KUK @K RG) /HBGX /è?+ GXX HX
K/Gi
XKa X/è+ HX G Bè#GXX K ?B~G/+ èXK 7G/ =è??è U/G-
° j G@kèa ?GBK@RK °j è@XK H)) j ?X/èXK H@ UH ì j /è , i
g G))è ° j è)G I7è/X HBK)è/G 1) ?H #GRG )è 7/G?è 7G/ REGOLAZIONI E AVVERTIMENTI
+ HB/KUK @K è7G/Xè GR H) + KRK BK@ Bj H ?H BK))Gì è
H) Bè#GXX K 7/K#G@HG@XG Rè))è ?7H@è B~G /HBG#G dK ?B~G+ è RH UH ì j /è 4 H@X G/7/GX è H) ?H?XG+ è RH
H) ?Gì @è)G 7/K#G@HG@X G Rè))E è+ 7)HUHBèXK/Gi S) XG/- BK))Gì è+ G@X K RG) + H?BG)èXK/G U/è j @è ?K/ì G@X G
+ H@è)G BK@X /è??Gì @èXK BK@ la )GXX G/è « è» è ?K@K/è + j ?HBè)G G H) /HBGX /è?+ GXXHXK/Gi
°j G))K « Bè)RK » RH =è??è U/G° j G@kè RG) + HB/K- S@ Uè?G RH BK))èj RK KBBK//G/à /Gì K)è/G H) X/H+ -
UK @Ki yj °j G?XK ?X G??K XG/+ H@è)G #è BK))Gì èX K + G/ q & H@ + KRK B~G H) ?Gì @è)G 7/K#G@HG@XG
H) BK@Rj XX K/G BG@X /è)G RG) Bè#GXX K ?B~G/+ èXK Rè))E G@X /èX è RG) + H?BG)èXK/G ?H X/K#H è))K ?XG??K
B~G BK@Rj BG H) ?Gì @è)G + j ?HBè)G 7/K#G@HG@XG Rè)- )H#G))K RH °j G))K B~G è//H#è Rè) + HB/KUK @Ki f è
)E
è+ 7)HUHBèXK/Gi BHò ?H 7j ò UèBH )+ G@XG KXX G@G/G + GXX G@RK?H H@BK)-
S) XG/+ H@è)G BK@X /è??Gì @èX K BK@ )è )GXX G/è « = » )Gì è+ G@XK BK@ j @ è+ HB K u r G B~HGRG@RK è )j H
è ° j G))K ?j ) °j è)G è ?è)RèXK H) BK@Rj XX K/G RG) RH è?BK)X è/G )G 7/K7/HG G+ H??HK@H H@ + KRK Rè
mz z a B~G @K@ #HG@G H@X G/G??èXK Rè))è @K?X /è /èì ì Hj @ì G/G )è BK@RHkHK@G KXX H+ è)G RH ?KXXKUK @RK
è77)HBèkHK@Gi + j ?HBè)G è) 7è/)èXKi
yj ) XG/+ H@è)G BK@X /è??Gì @èXK BK@ )è )GXX G/è « B » g G) Bè?K H@ Bj H èXX /è#G/?K H) + HB/KUK @K ?H RK-
?H ?è)Rè@K G@X /è+ =G )G Bè)kG + GX è))H
B~Ga K??Hè #G??G è?BK)X è/Ga ?Hè 7j /G H@ + H?j /è RG=K)H??H+ èa
H BK@Rj X XK / H RH + è??è RG) Bè#K 7/K#G@HG@X G Rè) H) ?Gì @è)G 7/K#G@HG@X G Rè) + H?BG)èXK/Ga ?H XG@ì è
+ HB/KUK @K G Rè))E è+ 7)HUHBèXK/Ge+ H?BG)èXK/Gi 7/G?G@X G B~G BH ò @K@ BK+ 7/K+ GXX G è??K)j X è-
u K@ )è )GX XG/è « R» è H@RHB èXK Xj XXK H) Bè#K B~Ga + G@X G H) =j K@ Uj @kHK@è+ G@X K RG))è G+ HXX G@X G
è))EG?X/G+ HXà K77K?X èa /èì ì Hj @ì G H) + HB / KUK@Ka ur i

105
CORSO
DI AVVIAMENTO ALL'USO DEGLI
INTEGRATI DIGITALI

yH BK@B)j RGa BK@ °j G?X è X/GRHBG?H+ è 7j @X èX èa Xè/G è@BK/è H BH


/ Bj HX
H RH RGBKRHUHBèa BK@ 7è/X HBK-
)è @K?X /è G)G+ G@X è/G Bè/G))èX è ?j ì )H è?7GXXH RHRèX - )è/G èXXG@kHK@G G °j G))H èXXH èR H@XG/UèBBHè/G H
XHBHa XGK/HB H G 7/èXHBHa RGH 7Hù H+ 7K/Xè@X H BH/Bj HXH ?Gì @è)HH@BKRHBG r u • a B~G H )GXX
K/H K/+ èH BK@K-
H@XGì /èX Hi S °j è)H è#/G==G/K BG /Xè+ G@X G B~HG?X K ?BK@K è??èH =G@Ga BK@ H RH?7)èµ è ?GXX G ?Gì + G@XHi
+ èì ì HK/ XG+ 7K G ?7èkHKa è77è/X G@G@RK G??H è))è
XGB@K)Kì Hè èXX j è)G Ga H@ + èì ì HK/ + H?j /èa è °j G)-
)è RH RK+ è@Hi z j XX è#Hèa )è + GXèa B~G BH G/è#è-
+ K 7/GUH ??H RH /èì ì Hj @ì G/Ga G/è °j G))è RH j @è
?G+ 7)HBG G?7K?HkHK@G RH Xj XX H ì )H G)G+ G@XH UK@Rè-
+ G@X è)H a ?G@kè )è Bj H BK@K?BG@kè @K@ è 7K??H-
=H)G èUU / K@X è/G j @K ?XjRHK 7Hù BK+ 7)G??K GR è7-
7)HBèkHK@H 7/èX HB~G + èì ì HK/+ G@XG H+ 7Gì @èX H#Gi
S@ °j G?X Ej )X
H+ è 7j @X èXè BH /H?G/#H è+ K RH X/èXe

Che cosa sono H display

Come è fatto il display

Due tipi di display

L'integrato 7447

Terminali L T - RBO - RBI Flg. 1- Display a 7 segmenti con Il quale è possibile


visualizzare numeri decimai! e lettere alfabetiche. Nel
modelli più diffusi S segmenti vengono realtzzatl con
Circuito applicativo uno o più diodi led.

106
TREDICESIMA PUNTATA

s
é

CHE COSA SONO I DISPLAY

z j XXH @KH è==Hè+ K @KXèXK BK+ G ?Hè 7K??H=H)G


Kì ì H G?7/H+ G/G H @j + G/H RG) ?H?X G+ è RGBH + è)G
+ GRHè@XG #H?j è)HkkèX K/H è ?GXX G ?Gì + G@X Hi d K è=-
=Hè+ K #H?X K ì Hà Rè XG+ 7K @G))G Bè)BK)èX /HBHG)GX -
X/K@HB~Ga @G))G =H) è@BG RGH @Gì KkH è) RGXX èì )HKa
@GH /Gì H?X /èXK/H RH Bè??èa @Gì )H K/K)Kì H Rè 7K)?K
G H@ + K)X H??H+ H è)X /H è77è/èX Hi • ==G@Ga ° j G?XG
è77è/GBB~HèX j /G ?K@K Xj XX G H@ì /èRK RH G)è=K/è/G
j @ ?Gì @è)G G)GXX /HBK G RH H@#Hè/)K è) RH?7)èµ B~G
)K #H?j è)H kkèi • j @° j G H) RH?7)èµ X/è?UK /+ è ì )H
H+ 7j )?H G)GXX /HBH H@ ?Gì @è)H )j + H@K?H G /è77/G-
?G@X è H)X/è+ HXG U/è °j G?X H G )E
j K+ K B~Ga è) RH ?7K-
?HX H#K G)GXX /K@HB Ka H@#Hè )è BK+ j @HB èkHK@Gi
u K@ j @ RH ?7)èµ è ?GXX G ?Gì + G@XH a BK+ G °j G))K
/H7K/X èX
K H@UH ì j /è va è 7K??H=H)G #H?j è)H kkè/Ga X/è-
+ HX G )è BK+ =H@èkHK@G RGH ?Gì + G@X H ?XG??Ha K)X /G
B~G H @j + G/H RGBH+ è)H a è@B~G )G )GXX G/G è)Uè=G-
XHB~G o eu e• e' e; eQeSed eh emeye« i z j XX è#Hèa H@
°j G?Xè ?GRGa @KH BH )H+ HX G/G+ K èR H@X G/7/GX è/G
)Ej ?K RG) RH ?7)èµ H@ #G?X G RH #H?j è)HkkèX K/G RGH
@j + G/H RGBH+ è)H ve&e, e- e1e3e4e6e8i

COME E' FATTO UN DISPLAY

« @ RH?7)èµ è ?GXX G ?Gì + G@XHa BK?ì BK+ G è UèBH)G


H@Xj H/Ga è BK+ 7K?XK Rè ?GX X
G ?Gì+ G@X H )j + H@K?H a Fig. 2 . Esistono attualmente vari modelli di display,
/Gè)HkkèXHBK@ #è/H ?H?XG+ Ha B~G 7K??K@K G??G/G che differiscono l'uno dall'altro per le loro forme
°j G))H7j /è+ G@XG + GB Bè@HBH K °j G.)H è RHKRH )GRa e dimensioni, anche se il principio di funzionamento
7G/ è//H#è/G è °j G))H U)j K/G?BG @X
H G è B/H?X è))H )H- è sempre lo stesso. Per esempio possono essere
dotati di uno o più numeri diversamente colorati.
°j HRHi f è )G @K?X /G è77)HBèkHK@H #G//è@@K )H + H-
XèXG èH + KRG))HBK@ RHKRH )GRa B~G ?K@K ?HBj /è-
+ G@X G H 7Hù RHUU
j ?H G H 7Hù ?G+ 7)HBHRè j ?è/Gi

vt 4
a b ea d e f g a b e d e f g

H XH

~
K A
COMUNE COMUNE

Fig. 3 - Esistono due tipi principali di display: quelli ad anodo comune (a destra)
e quelli a catodo comune (a sinistra). Nei primi gli anodi sono collegati è?-
sleme; nel secondi sono H catodi che vengono uniti tramite un solo collega-
mento.

u K?X
/j XXH#è+ G@XGa BHè?Bj @ ?Gì + G@X
K RG) RH?7)èµ ° j G))K B~G UH
@ °j H è==Hè+ K + G@kHK@èX K ?G+ 7/G
è /Gè)H kkèXK BK@ j @K K 7Hù RHKRH )GRa BK@ j @ BK+ G « ?Gì + G@X
K» i
K77K/X j @K ?H?XG+ è KXXHB K B~G RHUUK@RG )è )j BG u K@#G@kHK@è)+ G@X Ga Kì @H ?Gì + G@XK RG) RH?7)èµ
?KXXK UK /+ è RH j @ X/èXX
H@K )j + H@K?Ka B~G è 7KH #HG@G BHX èXK BK@ j @è RG))G ?Gì j G@X
H ?GXX
G )GXX
G/G

7447
-I

½z B e LT RBO RBI O A GND


Fig. 4 - Disposizione e denominazione In
sigle dei sedici piedini di cui è dotato l'in.
tegrato di decodifica 7447. S piedini contras-
segnati con le lettere minuscole rappre-

'
~ sentano le uscite del componente; quelli
siglati con lettere maiuscole si riferiscono
E E alle entrate dell'Integrato.

108
è)Uè=GXHB~G + H@j ?BK)G9 èe=eBeReGeUeì i f è H@ ì G-
@G/è)G Kì @H RH?7)èµ /H?j )Xè 7/K##H?XK RH j @ j )XG-
use.
/HK/G RHKRK )GRa B~G G?7)HBè )G Uj@kHK@H RH 7j @XK
RGBH+ è)G « Ri7i » IRGB
d G UK
H+ è) 7KH@X Li
/+ G G )G RH+ G@?HK@H RGH RH?7)èµ 7K??K@K
#è/Hè/G Rè j @ + KRG))K è))E è)X/Ka BK+ G H@RHBèX
K
o
ENTR.

tttt
,-,
L-I
H@ UHì j /è &a + è H) 7/H@BH7HK RH Uj@kHK@è+ G@X K
è ?G+ 7/G )K ?X G??Ki mG/ G?G+ 7HK 7K??K@K G??G/G
1 0001
I
RKXèX H RH j @K K 7Hù @j + G/Ha K77j /G 7K??K@K 7/G- I
?G@Xè/G BK)K/H RH#G/?H I/K??K e ì Hè))K e #G/RGLi
2 0010 v4
DUE TIPI DI DISPLA V

S RH?7)èµ 7K??K@K G??G/G RH Rj G XH7H


BK+ j @G G è BèX KRK BK+ j @Gi S@UèXH
RG) RH?7)èµa H RHKRH )GR @K@ ?K@K H@RH
X/è )K/Ka + è ?K@K j @HX
°j G))è RH Xj XX
H Rè j @E
X
9 èR è@KRK
a è))EH@XG/@K
7G@RG@X
j @HBè BK@@G??HK@Ga
H ì )H è@KRH K77j /G °j G))è RH Xj XX
H

H
3

4
0011

t 100
--I
H BèXKRH a è))K ?BK7K è@B~G RH /H?7è/+ Hè/G H) @j -
+ G/K RH BK))Gì è+ G@X
BK@BGXX
H BK@ )E
K è B~Hè/è+ G@XG H@XG/7/GX
G?XG/@Ki • °j G?XK
èXK @G))K ?B~G- 5 0101 S
+ è RH UHì j /è , a @G))è °j è)G ?H 7j ò @KX è/G B~G il
Vv
RH?7)èµ 7j ò G??G/G RH XH7K è BèX KRK BK+ j @G
6 0110 I

-
Iè ?H@H?X /èLa K77j /G èR è@KRK BK+ j @G Iè RG-
?X/èLi H
mG/ KXX G@G/G )è #H?j è)HkkèkHK@G RH j @ @j + G/K
RGBH+ è)Ga Rj @° j Ga =è?X è Uè/ 7è??è/G BK// G@X G 7 0111
èXX/è#G/?K j @BG/XK @j + G/K RHRHKRH)GRa H@+ KRK I
Rè /èì ì Hj @ì G/G )è UK /+ èkHK@G RG) ?H+ =K)K RG-
?HRG/èXKi
8 7000 v4

-,-
I
I I
L'INTEGRATO 7447 I
9 1001
g G))G 7/GBGRG@X H 7j @XèXG è==Hè+ K è@è)H kkèXK H)
+ KRK RG))è BK@X è RGì )H H+ 7j )?H + GRHè@XG BH /-
Bj HX
H RH BK@XGì ì HK B~G UK
BKRHUHBèX
/@H?BK@K j @è j ?BH
èa ?GBK@RK H) Uè+ K?K BKRHB

G r u • a RG)
10 1010
@j + G/K + G+ K/HkkèXKi o ==Hè+ K è)X /G?ì #H?XK BK-
+ Ga + GRHè@XG K77K/Xj @K BH / Bj HX
K RH RGBKRH UH
Bèa
?Hè 7K??H=H)G #H?j è)Hkkè/Ga BK@ )E èj ?H)HK RH RHGBH 11 1011
7
12 1100 LI

Flg. 5 • Realizzando il circuito sperimentale ripor-


tato in figura 7, il lettore, facendo assumere ai quat-
tro interruttori le condizioni di « chiuso » o « aperto » a
potrà comporre sul display H dieci numeri decimali
13

I
1101

1110
-,E_e
e
e le successive cinque figure riportate sulla colonna
di destra della presente tabella.
15 1111 SPENTO
I

109
cc

Flg. 6 • L'Integrato 7447 appartiene


alla categoria del componenti a media
scala di integrazione, per cui diventa
impossibile pubblicarne lo schema elet-
trico corrispondente, mentre cl limi-
tiamo a presentare le due disposlzio-
GND
ni tipiche di entrata (a sinistra) e di
uscita (a destra).

RHKRH )GR ?G7è/èXHa )è BK//H?7K@RG@kè X/è il BK- ?XèXG Rè))è )GXX G/è • a )G ?GBK@RG ?K@K /èBB~Hj ?G
RHBG r u • G )è @j + G/èkHK@G RGBH + è)G Rè j @è ?K)è 7è/G@XG?H ?K7/è )è ° j è)G è 7K?Xè
S) BH/Bj HXK H@XGì /èX K 4- - 4a j @HXè+ G@XG èR è)X /H )è )GXXG/è « i
+ KRG))H ?H+ H) è/Ha BK@?G@XG RH #H?j è)H kkè/G RH/GX - d G j ?BHXG RH ° j G?XK BH / Bj HX
K H@XGì/ èXK RG==K@K
Xè+ G@XG il @j + G/K BK//H?7K@RG@XG è) BKRHBG G??G/G BK))Gì èXG è) RH?7)èµ è ?GXX G ?Gì + G@XHa B~G
r u • 7G/ + GkkK RH j @ RH?7)èµ è ?GXX G ?Gì + G@XHi RK#/à G??G/G @GBG??è/Hè+ G@XG RH XH7K èR è@KRK
• ??K ?#K)ì Ga BH Kè a )è Uj@kHK@G RH RGBKRHUH BèXK/Ga BK+ j @Gi
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110
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111
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11
8
PUNTO (NC)
DISPLAY
Il
GND

Fig. 7 • Circuito tecrico sperimentale con Il quale è possibile, tramite la deco-


difica IC1, comporre sul display I numeri decimali compresi fra lo O e Il 9.
Ciò si ottiene, ovviamente, facendo assumere ai quattro interruttori sA - sB -
sC - sD le condizioni riportate sulla colonna di sinistra della tabella di figura 5.
I terminali LT - RBO - RBI non sono collegati.

-----COMPONENTI-----
Resistenze Varie
R1 = 220 ohm IC1 = Integrato 7447
R2 = 220 ohm DISPLA V = D 350 PAH (Telefunken)
R3 = 220 ohm sA = lnterrutt.
R4 V 220 ohm sB = interrutt.
R5 = 220 ohm sC = lnterrutt.
R6 = 220 ohm sD = lnterrutt.
R7 = 220 ohm ALIM. = 5 Vcc

112
g
g

sD sC sB sA

Fig. 8 - Piano costruttivo del circuito sperimentale descritto nel testo. Il display
può essere anche di tipo diverso da quello prescritto nell'elenco componenti,
purché si tratti di un modello ad anodo comune.

113
Flg. 9 - Questa foto riproduce il montaggi.o sperimentale realizzato e collau-
dato nel nostri laboratori di progettazlone.

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114
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+ K@Xè H) RH?7)èµa ?j ))E è)X/K ?H /Gè)Hkkè H) BH/ Bj HXK KBBK/ / G è)Bj @K kKBBK)Ka ì HèBB~é H 7HGRH@H RH
RGBKRHUH BèXK/ Gi • @X /è + =H H + KRj )H ?K@K BK))Gì èXH ° j G?XK BK+ 7K@G@XG #G@ì K@K RH/GXX è+ G@XG ?è)-
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u K+ G è) ?K)HXKa ?j ) BH/Bj HXK ?Xè+ 7èXK RG) RGBK- 7èXKi g èXj / è)+ G@XG H) BK+ 7K@G@XG RG#G G??G/ G
RHUHBèXK/ G ?H + K@X è 7G/ 7/ H+ K )K kKBBK)K è =è??K K/ HG@X èXK H@ + è@HG/è G?èXX èa XG@G@RK BK@XK B~G
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BK/ / H?7K@RG@X H UK / Ha H@ ° j G?XK Bè?K RG) Xj XX K )èXK H@ 7/ GBGRG@kèi
è??G@X Ha + è RG==K@K G??G/ G /H7HGì èXH èR è@ì K)K dE H@XGì /è XK Su ) RG#G G??G/ G H@?G/ HXK @G))K kKB-
/GXXK G ?è)RèXH è ?Xèì @Ka X/è + HXG ?è)RèXK/ G RKXèXK BK)K XG@G@RK 7/ G?G@XG )è 7/GBH ?è 7K?HkHK@G RG)
RH 7j @Xè ?KXX H)Ga ?j ))G è77K?HXG 7H?XGi • j @° j Ga )K 7HGRH@K va B~G ?H X/K#è Rè ° j G))è 7è/ XG RG) BK+ -
kKBBK)Ka )G ?GXX G /G?H?XG@kGa H ° j èXX / K H@XG/ /j XXK- 7K@G@XG H@ Bj H è 7/ G?G@XG j @è 7HBBK)è XèBBè RH
/Ha H #è/ H 7K@XHBG))H B~G è??HBj /è @K )è BK@XH@j HXà /HUG/H+ G@XKi
BH/Bj HXè)G G H BK@Rj XX K/ H RG))è XG@?HK@G RH è)He ' Sg • • • d u h q y h

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I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti _ Permu-
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TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

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- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »

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120
LA PSIA DEl LETTE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

CAPACIMETRO ACUSTICO RH °j G) #è)K/G Bè7èBH XH#Ki f è il BH/ Bj HXKa B~G 7G/


G??G/G =/G#G @K@ ?XK è RG?B/H#G/#Ha @K@ ~è Uj@-
o 77è/XG@ì K è ° j G))è ?B~HG/è RH )GXX K/H B~Ga RK7K kHK@èXKi o ° j G?XK 7j @XK + H ?K@K ?K/XHRGHRj ==H
è#G/ èB° j H?XèXK )è /H#H?Xèa #è@@K è ?UK ì )H
è/G ?j - ?j ))è #è)H RHXà RG))è 7/K#èa B~G ~K /H7GXj XK BK@
=HXK )G j )XH+G 7èì H@Ga ° j G))G H@ Bj H è77è/G )è j @ BK@RG@?èXK/G Rè - i4t t 7' a ?G+ 7/G BK@?G/-
/j =/HBè « d è 7K?Xè RG) )GXX K/G ». • K#Ga @G) #è@RK 7G/ u H) #è)K/G RH vit t t 7' i o @B~G H@
Uè?BH BK)K RH @K#G+ =/G RG))K ?BK/?K è@@Ka è RèX è ° j G?XK Bè?Ka X/è+ HXG q - a ~K XèBHXèXK il X/è?Rj X XK-
/H?7K?Xè èR j @è )GXX G/è BK@ )è ° j è)G #H ?H B~HG- /G èBj ?XHBK G ~K RK#j XK ° j H@RH /HXG@G/G vit t t
RG#è )è 7j ==)H BèkHK@G RH j @ ?G+ 7)H BG RH?7K- 7' = - i4t t 7' i u K+ G ?7HGì èXG Xè)G H@BK@-
?HX H#K 7G/ )EH++ GRHèXèa + è è77/K??H+ èX H#è BK@K- ì /j G@kèl
?BG@kè RGH 7HBBK)H #è)K/H Bè7èBHX H#Hi • ==G@Ga u h Q• g ­ Sz z h q Sh
è@B~E HK ~K BK?X/j HXK H) BH / Bj HX
K BK@?Hì)H èXK H) q K+ è
° j è)G ~è ?j =HXK Uj@kHK@èXKa ?G@kè Xj XX è#Hè /H#G-
)è/G è)Bj @ j X H)H
Xà 7/èXHB èi f H ?7HGì K + Gì )H Ki In una maniera molto semplice. Ammettendo
S@#G?XG R BK@RG@?èXK/G Bè+ 7HK@Gu ~K + K@XèXK che una parte della descrizione ci è rima-
j @ BK+ 7K@G@XG Rè vit t t 7' a + G@X/G ~K H@?G- sta ... nella penna. Le ultime righe vanno infatti
/HX K j @ BK@RG@?èXK/G RH Bè7èBH Xà H@BKì@HXè è) così completate: « iii il valore del condensatore
7K?XK RH u » i p j H@RH ~K èì HXK ?j ) 7KXG@kHK+GX /K campione C sarà uguale a quello incognito CX
q - 7G/ + H@H+ Hkkè/G H) ?j K@K G+ G??K Rè))E èj/ H- moltiplicato per il rapporto di partizione stabi-
BK)è/Ga ?G@kè 7G/è)X /K /Hj ?BH/G èR G)H + H@è/)K RG) bilito da R4 ». Ciò significa che CX V C sol-
Xj XXKi yGBK@RK °j è@XK Rè #KH G?7K?XKa ~K /HX G- tanto se l'annullamento del suono è raggiunto
@j XK è ° j G?XK 7j @XK u = u » a K??Hè H) #è)K/G con il cursore di R4 a metà corsa. Diversamen-
H@RH#HRj èXK 7G/ u » G/è RH vit t t 7' i yHBj /K te, per esempio con il cursore del potenziome-
RG))è 7/K#è G?Gì j HXèa ~K + K@XèXK ° j G) BK@RG@- tro ad un terzo del suo valore ohmmico, tra C
?èXK/G H@ j @ BH/Bj HXK G)GXX /K@HBK B~G @GBG??HX è#è e CX vi sarà un rapporto di pari grandezza.

121
PREAMPLIFICATORE FM

KIT PER CIRCUITI QK BK))Gì èX


BèXK/G ~HeUH
K j @ /HB G#HX
a + è H /H?j )X
K/G ' f BK@ j @ è+ 7)HU
èXH ?K@K è77è/?H H@?KRRH-
-

STAMPATl L. 16.000 1
?UèBG@XH è Bèj ?è RG))è ?Bè/?è ?G@?H=H)H
/èRHKi f Hs
XK/G RE
Xà RGv)è
KBBK//G/G==G °j H@RH j @ 7/Gè+ 7)HUH
è@XG@@èi
Bè-
Dotato di tutti gll elementi necessari per
la composizione di circuiti stampati su FANALI MARIO
vetronlte o bachelite, con risultati tali da ­ HBG@kè
soddisfare anche I tecnici più esigenti, que-
sto kit contiene pure la speciale penna Cominci col sostituire l'antenna interna della
riempita di Inchiostro resistente al perclo- radio con una di tipo FM esterna, montata sulla
ruro e munita di punta di riserva. Sul di-
spensatore d'Inchiostro della penna è pre-
parte più alta della sua abitazione. Ma, se non
sente una valvola che garantisce una lunga può procedere in questo modo, realizzi pure il
durata di esercizio ed Impedisce l'evapo- circuito qui riportato, che consente un guada-
razione del liquido. gno di 24 dB ed una migliore selettività del rice-
vitore. Le due bobine L1-L2 sono composte da
4 spire spaziate di filo argentato del diametro
di 0,6 mm, avvolte su supporto di materiale
isolante del diametro di 3 mm, munito di nu-
cleo di ferrite. Per L1 occorre ricavare una
presa al centro ed entrambe verranno montate,
dopo essere state schermate, in posizione per-
pendicolare tra loro. C2 dovrà rimanere vici-
nissimo a L1 e C4 vicinissimo al piedino 7 di
!Cl.

Consente un controllo visivo conti-


nuo del processo di asporto.
Evita ogni contatto delle mani con
il prodotto finito.
E' sempre pronto per l'uso, anche
dopo conservazione illimitata nel INTERRUTTORE A SENSORE
tempo.
f H ?G/#H/G==G H) BH / Bj HXK RH j @BK+ è@RK RHB~Hj -
Il contenuto è sufficiente per tratta-
?j /è RHBH/Bj HXHG)GXX/HBHX/è+ HXG ?UH K/è+ G@XKa BK@)G
re più di un migliaio di centimetri
quadrati di superfici ramate.
RHXè RH j @è + è@Ka RH j @è 7)èBB~GXXè ?G@?H=H)Gi
z h g Sg S ; « • q q Sg h
z /G#H?K
MODALITA' DI RICHIESTE
Realizzi questo circuito a FET, il cui carico può
Il kit per clrculti stampati è corredato di essere rappresentato da una piccola lampada,
un pleghevole, riccamente Illustrato, in cul da un avvisatore acustico o da un relé in gra-
sono elencate e abbondantemente Inter-
do di pilotare qualsivoglia apparato elettrico.
pretate tutte le operazioni pratiche attra-
verso le quall, si perviene all'approntamen-
to del circulto. Il suo prezzo, comprensivo C1 = 100 pF
delle spese di spedlzlone, è dl L. 16.000. C2 = 10 ' e 16 VI (elettrolitlco)
Le richieste debbono essere fatte Inviando R1 = 10 megaohm
l'importo 4to a: STOCK RADIO - 20124 R2 = 10.000 P 100.000 ohm
MILANO - Via P. Castaldl, 20 (Tel. 6891945) R3 = 2.700 ohm
a mezzo vaglia postale, assegno bancario, TR1 = 2N3819
assegno circolare o c.c.p. n. 46013207. TR2 V BC107
D1 1N914

v&&
L1

e
9V
e
- c3a

c4

Condensatori Resistenze
CI = 10 pF (capacimetro) R1 = 1.200 ohm
C2 = 50.000 pF R2 = 2.200 ohm
C3a - C3b = 2,9 + 30 pF
(variabile doppio ad aria) Varie
C4 = 50.000 pF IC1 = CA3005 (RCA)
G? = 50.000 pF L1-L2 = bobine
G? e 10 pF ALIM. V 9 Vcc

R3
SENS.
CARICO

TR1 DJ ; TR?
~
b
9Ha • • Il u' e

-
Cl ~
RJ
HL
123
OSCILLATORI: SINUSOIDALE C5 V 4,7 F - 12 VI (elettrolltico)
C6 = 10 F - 12 VI (elettrolitico)
(Per impieghi generali di laboratorio, vorrei rea- C7 = 22 F - 12 VI (elettrolitico)
lizzare un oscillatore audio sinusoidale di sem- Resistenze
plice concezione circuitale. R1 = 22.000 ohm
BENATI GIOVANNI R2 = 4.700 ohm
Mantova R3 = 180 ohm
R4 = 2.200 ohm (potenz. a varlaz. IIn.)
Tra gli innumerevoli tipi di oscillatori disponi- R5 = 3.900 ohm
bili abbiamo scelto questo circuito a sfasamento, R6 = 3.900 ohm
con frequenze di 1.600 Hz. Il potenziometro R4 R7 = 2.200 ohm
va regolato in modo da ottenere una tensione RB = 2.200 ohm
d'uscita con bassa distorsione e stabilità d'am- R9 = 22.000 ohm
R10 = 2.700 ohm
piezza.
Varie
TR1 = 2N2222
Condensatori TR2 2N2222
C1 = 10.000 pF D1 1N914 (diodo al slllclo)
C2 = 10.000 pF D2 = 1N914 (diodo al silicio)
C3 = 10.000 pF S1 = interrutt.
C4 V 22 ' e 12 VI (elettrolItlco) ALIM. = 9 Vcc

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necessaria in barca,
in roulotte, in auto,
in tenda.

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in caso di interruzioni di corrente nella rete-luce.

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&&00Ga !!ore_ g_ mg_
RADIO • 20124 MILANO
yes ostale._ eone bnrie_e E.py. n. 4ots2o7 intestato ·:
- Ve P. Castald i, 2o (Telef., 6891945).

124
S7

Rl ~ t •
MM Il Il l
I
R9

TR1 Il
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TR2 e
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e
b"
uI e
T 9y
e

R3 C-4
~D7 ~D2

-c+i] use.

Cl f I ■C2
e C3

ALIMENTATORE STABILIZZATO In scatola


di montaggio

Caratteristiche
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Corr. max. ass. 0,7A
Corr. picco 1A
Rlpple 1mV con 0,1A d'use.
5mV con 0,6A d'use.
Stabillzz. a 5V d'use. 100mV

Protezione totale da cortocircuiti, sovraccarichi e so-


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prese le .,... cli spedizione). Per richiederla occorre Inviare anticipatamente l'importo è
mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 intestato a: STOCK RADIO •
20124 MILANO • Via P. c.taldl 20 - Telef. 6891945.

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Inverte 12 220V 100Hz 60w
S 2V 2A L.
L.
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L
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·- ,;;-
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L
22.600
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RS 112 Mr ncevitare AM supereterodina L 26.600 RS 96 Aw,.lor• IHIUltJCO klC• pt:Kai ona per 11110 L 8.000
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18
22
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21.600
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44
71
80
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I d
L
L
11.600
21.000
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63
81
123
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S
I
L
L.
L
20.500
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18.600
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RS 67 Commutatore elettron ico di emergenza { L. 15.000
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RS
RS
RS
16
19
26
Ampl1f1C&lOtd Bf 2W
Mnei BF 4 nqresa
AmCl!hGIIOt& Bi- lOW
e
- L
L
L.
9.600
23.600
13.600
RS
RS
RS
70
82
83
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lterruttore cnepuscolare
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L.
L.
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.· ·a frn~ @'1u
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9.000
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a7
91
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dotato di una moderna protezione elettronica, che
permette di tollerare ogni eventuale errore d'impie-
go del dispositivo, perché la massima corrente d'u-
scita viene limitata automaticamente in modo da pro-
teggere l'alimentatore da eventuali cortocircuiti.

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Tensione d'entrata: 220 Vca
Tensione d'uscita (a vuoto): regolabile fra 5,8 e
14,6 Vcc
Tensione d'uscita (con carico 2A): regolabile fra
5,7 e 14,5 Vcc
Stabilizzazione: - 100 mV
Corrente di picco: 3 A
Corrente con tensione perfettamente stabilizzata,
a 2,2 A (entro - 100 mv)
Corrente di cortocircuito: 150 mA

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ae
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e 1 paglietta)
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µ #
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f, 2 Boccole (rossa-nera)
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- n. 1 Porta-fusibile completo
- n. 1 Interruttore di rete
- n. 1 Manopola per potenziometro
- n. 1 Potenziometro (rondella e dado)
- n. 1 Trasformatore di alimentazione (2 viti, 2 dadi, 2
rondelle)
f, Contenitore in ferro verniciato a fuoco (2 viti au-
tofilettanti)
- n. 1 Pannello frontale serigrafato
- n. 7 Spezzoni di filo (colori diversi)
- n. 2 Spezzoni tubetto sterling

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ni più propizie, per motivi profes-
da»
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drante delle frequenze è di grandi dimensioni che con- da qualsiasi
sente una facile lettura.
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zionamento elettrico anche in condizioni ambientali non favorevoli. - Galvanometro a nucleo magnetico schermato con-
tro i campi magnetici esterni. - Sospensioni antiurto. - Robustezza e insensibilità del galvanometro agli urti e al tra-
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costituisce l'elemento ideale per chi fa dello jogging, per i CB, per gli OM, per gli SWL, perché la sua
ultraleggerezza non stanca neppure durante gli ascolti prolungati.

Con essa è possibile trasformare le modeste riproduzioni audio, ottenute con i piccoli altoparlanti, in
ascolti ad alta fedeltà, collegandola con le uscite di radioline, piccoli registratori o impianti di bassa
frequenza.

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sonoro, assorbe una minore quantità di corrente.
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ANNO 14 - N. 3 - MARZO 1985


LA COPERTINA • Riproduce l'originale e Ultra-
sensibile amplificatore descritto nelle prime pa
gine del presente fascicolo. Con esso il lettore
potrà ascoltare tutti quei suoni e rumori imper-
cettibill che, normalmente, l'orecchlo umano non
può ascoltare, soprattutto quando si è affetti
da incipiente sordità.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
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teraria ed artistica sono ri- VENDITE • ACQUISTI - PERMUTE v46
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kèa è + GRHè K èR è)X è UG RG)X à a èB° j H?XèX
H H@ BK+ - + H RH H@Rèì H@G BK+ Ga èR G?G+ 7HKa il /H)G#è+ G@X K
+ G/BH K KR èj X KBK?X /j HXH i dK ?è@@K =G@G °j GH RG))è 7/GBH?è j =HBèkHK@G RGH BK@Rj X XK/H G)GXX /H-
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B~Ga ?j ))G 7èì H@G RG) @K?X /K 7G/HKRHBKa ~è@- • H#G/X H+ G@XK GR j X H)HXà a Rj @° j Ga ?K@K èBBK77Hè-
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+ èì ì HK/G K + H@K/G H@X G/G??G 7G/?K@è)Ga 7Hù K + G- XG/à #H#K H@X G/G??G H@ Xj XX H BK)K/K B~G + G@?H) -
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/Hì K/G XGB@HBKa ?G@kè 7G/?Gì j H /G °j G))G UH @è)H X
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è+ 7)H UH
BèXK/G B~Ga /H#G)è@RK?H j X H)G H@ RH#G/?G XG#K)G ìj èRèì @K Ga H@ 7è/H XG+ 7Ka j @è ì /è@RG
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+ G@X K 7G/ ?G ?X G??H G 7G/ ì )H è)X /Ha ?Hè@K G??H UGXèX ?HBj/ Gkkè RH Uj@kHK@è+ G@X Ki
7è/G@XH KR è+ HBHi S@ UèXX Ha )K RH BH è+ K ?j =HXKa BK@ o ))Eè+ 7)HUHBèX K/G K7G/èkHK@è)G ?H è 7G@?èXK 7KH

Con questo dispositivo si possono ascoltare, notevolmente am-


plificati, tutti quei suoni o rumori che l'orecchio umano nor-
malmente non riesce a percepire. E si possono pure trasforma-
re in suoni i campi elettromagnetici variabili, i raggi del sole,
la luce di una lampadina o la fiamma di una candela.

132
Divertimento ed utilità caratterizzano l'uso di questo dispositivo.

Ascoltate il ticchettio dell'orologio e i suoni anomali generati alt'interno di


molte macchine.

Trasformate in rumori la fiamma di una candela, la luce di una lampada e


quella del sole.

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BK+ G ?H ?èa è j @ X/è@?H?X K/ B~G BK@?G@X G RH /èì - B~G è UèX X
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?Ka ?G@kè 7G/è)X /K 7Gì ì HK/è/G BK@?HRG/G#K)+ G@X G mG/ BK+ 7/G@RG/G H) + GBBè@H?+ K H@XH+ K RG))è
H) /è77K/X K ?Gì @è)Ge/j + K/G RG) RH?7K?HX H#Ki ?X/KkkèX j /è KBBK//G/G==G/K 7/GBH?G @KkHK@H RH
mG/ BK)K/K B~G è@BK/è @K@ BK@K?BG??G/K H) X/è@- UH?HBè RGH B/H?X è))H H+ 7j /Ha + è @K@ è °j G?X è )è
?H?XK/ ' • z a /HBK/RHè+ K B~G Xè)G ?Hì )è #j K) ?H- ?GRG 7G/ H@X /èXX
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m K RH XH7K g a @G))è °j è)G è /HBè#èX è j @è ì Hj @- BHò BK//H?7K@RG èR j @ è??KX XHì )H
è+ G@XK RG) Bè-
kHK@G X/è+ HX G j @è 7K/kHK@G RH + èX G/Hè)G RH 7K- @è)G G èR j @è BK@?Gì j G@X G /HRj kHK@G RG) U)j ??K
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?=è//GXX è RH ?G+ HB K@Rj XX K/Gi mK)è/Hkkè@RK H @- p j G))K Rè @KH j X H)H
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Fig. 1 - Circuito elettrico dell'amplificatore originale ed ultrasensibile descritto
nel testo. Le linee tratteggiate delimitano gli elementi che debbono essere
inseriti nel modulo elettronico (circuito stampato). Il trimmer R6 regola il gua-
dagno dell'operazionale IC1., All'entrata deve essere collegata una sonda capta-
trice di segnali, all'uscita una cuffia di media impedenza. L'alimentazione è a 9 V.

-----COMPONENTI-----
Condensatori
CA = 500.000 pF R3 = 8.200 ohm
C2 = 500.000 pF R4 = 8.200 ohm
C3 = 500.000 pF R5 = 15.000 ohm
C4 = 100 F - 16 VI (elettrolitico) R6 = 1 megaohm (trlmmer)
G? = 100 F - 16 VI (elettrolitico)
Varie
Resistenze 1c1 = µA 741
R1 = 3,3 megahom TR1 = 2N3819
R2 = 4.700 ohm S1 interruttore

+ H RH « ì èXG e ?Kj /BG e R/èH@». )E


H+ 7GRG@kè #è/Hè è) #è/Hè/G RG))è U/G° j G@kè è7-
dE H+ 7GRG@kè RH G@X/èXè RG) X/è@?H?X K/ ' • z a )K 7)HBèX
è è))E
G@X/èXèi
è==Hè+ K ì Hà RGXX Ka /èìì Hj @ìG #è)K/H + K)X K G)G-
#èXHa B~G ?H èì ì H/è@K H@X K/@K è))G RGBH@G RH
+ Gì èK~+ a ?G ° j G?Xè #HG@G + H?j /èXè H@ BK@X H@j èi PREAMPLIFICAZIONE
z j XX
è#Hèa è Bèj ?è RG))è 7/G?G@kè RG))G Bè7èBH Xà
7è/è??HXGa @K@RG) Xj XX K G)H a H)#è)K/G del-
+ H@è=H)H • K7K ° j G?XG =/G#H @KXG è Bè/èXX
G/G RHRèXX
HBK ?j )

134
SI

Fig. 2 - Piano costruttivo dell'amplificatore ultrasensibile. L'alimentazione è derl.


vata da una pila a 9 V, non essendo possibile far uso di alimentatori stabilizzatl,
H quali possono provocare ronzìo. L'interruttore S1 non è stato disegnato nel
suo posto definitivo, proprio per lasciar vedere al lettore il modo con cui viene
usata la presa di cuffia, con H) terminale centrale non collegato.

X/è@?H?X K/ ' • z a 7è??Hè+ K K/è èR G?è+ H@è/G il è ° j G))è RH + è@X G@G/G è kG/K #K)X H) 7KXG@kHè)G
BH/ Bj HX K RG))E è+ 7)HUH
BèXK/G /H7K/XèXK H@ UH ì j /è va RH /H7K?K RG))E G)GXX/KRK RH ì èXG RH z q )i
H) Bj H H@ì /G??K è BK))Gì èXK Bè7èBH X#è+
H G@X Ga X/è- u K)K/K B~G è#G??G/K 7è/X HBK)è/H G?HìG@kG è77)H -
+ HX G H) BK@RG@?èXK/G u va è))E G)GXX/KRK RH ì èXG RG) BèX H#G RG))E è+ 7)HUHBèXK/Ga 7KX /è@@K G)G#è/G H)
X/è@?H?X K/ z q ) B~G è H) X/è@?H?X K/ ' • z RH Bj H #è)K/G 7/G?B/HXX K RH , a, + Gì èK~+ RG))è /G?H?X G@-
?H è 7è/)èXKi kè q va è@B~G è &t K 7Hù + Gì èK~+ a ?G@kè BK@
mG/ °j è@X K ì Hà RGXX Ka )EH@ì /G??K RG) BH/Bj HX K BHò BK+ 7/K+ GXX G/G H) =j K@ Uj@k HK@è+ G@X K RG)-
RG))E è+ 7)H UH
BèXK/G è Bè/èXX G/HkkèXK Rè j @ #è)K/G )E è+ 7)H UH
BèXK/Ga + è /G@RG@RK)K 7è/X HBK)è/+ G@X G
G)G#èX H??H+ K RH H+ 7GRG@kèa B~G 7KX/G+ + K RGUH - èRèXX K è))E èBBK77Hè+ G@X K BK@ ?K@RG Bè7èBH XH#Ga
@H/G H@X K/@K èH vit tt + Gì èK~+ i mG/Xè@X K H) #è- 7G/ G?G+ 7HK @G) Bè?K RH H@Rèì H@H ?j ))è 7/GBH ?è
)K/G /Gè)G RG))E H+ 7GRG@kè RE G@X/èXè RG) BH/Bj H XK 7K?HkHK@G RGH Bè#H G)GXX /HBH H@XG/@èXH @GH + j /Hi
RH UH ì j /è v /H+è@G 7/G??KB~é RGXG/+ H@èX è G?B)j - yj ))EG)GXX/KRK RH ?Kj /BG RG) ' • z è 7/G?G@XG
?H#è+ G@X G Rè))è /G?H?XG@kè q va )è Bj H Uj@kHK@G j @ ?Gì @è)G RH è+ 7HGkkè 7è/H è °j G))è RH H@ e

135
i 5


4

Fig. 3 - Disegno in grandezza natu-


raie del circuito stampato sul quale
deve essere composto il modulo
elettronico.

ì /G??Ka + è H@ ì /èRK RH 7H) KX =G@ @KXK è+ 7)HUH


è/G Bè/HB~H èR H+ 7G- BèXK/G K7G/èkHK@è)G9 )E H@X
Gì /è-
RG@kè 7Hù =è??èa UK /@G@RK °j H@RH èH BH/Bj HX XK o 4 - va H) °j è)G #HG@G /GèkHK@èX
Hè K 7G/ + GkkK
#è))G j @è BK//G@X G @GXX
è+ G@X RG))è /GX
G ?j 7G/HK/G è °j G))è G UK/ + èXè Rè))è /G?H?XG@kè q 1 G Rè) X/H+ -
KXX G@H=H)G BK@ H) ?K)K ?Gì @è)G RE G@X
/èXèi mG/X + G/ q 3a Rè))è Bj H /Gì K)èkHK@G RH7G@RG H) ì j è-
è@X Ka
è@B~G ?G H) X/è@?H?X K/ z q v @K@ UK Rèì @K RG))E
/@H?BG j @ ì j è- è+ 7)HUHBèXK/Gi
Rèì @K H@ XG@?HK@Ga G??K G/Kì è BK+ j @° j G j @ S@ 7/èX HBèa °j è@XK 7Hù ì /è@RG è H) #è)K/G RG))è
@KX G#K)G ì j èRèì @K H@ 7KX G@kèi /G?H?XG@kè H@?G/HXè BK@ q 3a Xè@XK + èì ì HK/G RH#HG-
@G H) ì j èRèì @K B~Ga BK@ H BK+ 7K@G@X H 7/G?B/HXXH
@G))Eè77K?HX K G)G@BKa 7j ò #è/Hè/G U/è )G BH@° j G G
AMPLIFICAZIONE )G X/GBG@X K #K)X G GR è@B~G ?j 7G/è/G Xè)G )H+ HX Gi
' èBBHè+ K @KXè/G B~G )E H@ì /G??K @K@ H@#G/XG@X G
S) ?Gì @è)G 7/Gè+ 7)HUH
BèXK Rè z q S #HG@G H@#HèXKa RG))EK7G/èkHK@è)G Su va °j G))K B~G Uè Bè7K è)
X/è+ HXG èBBK77Hè+ G@X H#Ka è))K ?BK7K RH XG/+ H@è)G 1a /H+ è@G 7K)è/HkkèXK H@ + KRK UH
K Bè7èBHX ??Ka
RH?èBBK77Hè/G )è BK+ 7K@G@X G BK@X H@j èa èR j @ 7G/ + GkkK RH j @ 7è/X HX
K/G /G?H?XH#Ka UK/ + èX
K Rè

1
4

6) 8°
$ 7 Fig. 4 - Particolare del sistema di applicazione al
contenitore metallico della presa per cuffia. Gli
elementi qui riportati sono: pannello frontale (1) •
foro con diametro superiore a quello della ghiera
(2) - ghiera (3) - piastrina di vetronite liberata
dallo strato di rame (4) • viti di fissaggio (5) -
dadi (6) - presa per spinotto cuffia (7).

136
@ @

BF

Fig. 5 - Lo schema a sinistra (A) interpreta l'uso normale di una cuffia stereo-
fonica. Le sigle BFS • BFD - significano: bassa frequenza canale sinistro . bassa
frequenza canale destro. Lo schema riportato a destra (B) interpreta il sistema
di collegamento della cuffia stereofonica suggerito nel testo, nel quale il con-
duttore comune NC non viene collegato, mentre i due padiglioni sono connessi
in serie per raddoppiare il valore dell'impedenza.

q , GR q - a è + GXà RG) #è)K/G RG))è XG@?HK@G RH #H?K H@ X/G ?GkHK@Hi « @è ?GkHK@G /H+ è@G BK))G-
è)H + G@XèkHK@Ga K??Hè è - a1 ­ a G??G@RK H) BH/Bj HXK ì èXè BK@ H) 7èRHì)HK@G RG?X/K RG))è Bj UUH
èa j @Eè)-
è)H+ G@XèXK BK@ )è XG@?HK@G BK@X H@j è RH 8 ­ i S@ X/è BK@ °j G))K ?H@H?X/K G )è XG/kè BK@ )è )H@Gè
° j G?XK + KRK ?H /èì ì Hj @ì Ga 7G/ )E H@XGì /èXK Su va BK+ j @G B~Ga @K/+ è)+ G@XGa #è BK))Gì èXè è + è?-
j @ 7j @X K RH )è#K/K KXX H+ è)Gi ?èi g G) @K?X/K Bè?Ka Xj XX
è#Hèa H) BK@Rj XXK/G BK-
S@ è??G@kè RH ?Gì @è)H è))E G@X /èXè RG))E è+ 7)HUH
Bè- + j @G @K@ RG#G è@Rè/G è + è??èa + è RG#G /H+ è-
XK/Ga è@B~G ?j ))E j ?BH
Xè 3 RG))E K7G/èkHK@è)G Su v @G/G H?K)èXK Rè) XG)èHK RG))Eè+ 7)HUH
BèXK/G @G) + K-
?H KXX HG@G j @ #è)K/G RH XG@?HK@G 7è/H è BH/Bè )è RK B~G RH/G+ K 7Hù è#è@X Ha H@ ?GRG RH RG?B/HkHK@G
+ GX à RH ° j G))K RH è)H+ G@XèkHK@Gi z j XX è#Hèa 7HB- RG) + K@Xèì ì HK RG))E
è77è/èXKi
BK)G #è/HèkHK@H ?K@K XK))G/è=H) H ° j è@RK )è /G?H-
?XG@kè RG) X/H+ + G/ q 3 /H+ è@G Xj XX è H@?G/HXèa
K??Hè ° j è@RK /èì ì Hj @ì G H) ?j K + è??H+ K #è)K/G ESTENSIONE DI BANDA
RH v + Gì èK~+ i
u K)K/K B~G #K)G??G/K G?XG@RG/G )è =è@Rè 7è?-
?è@XG RG))E è+ 7)H
UHBèXK/G #G/?K il =è??Ka RK#/è@-
USCITA IN CUFFIA @K H@XG/#G@H/G ?j ) #è)K/G Bè7èBHXH#K RGH BK@RG@-
?èXK/H RH èBBK77Hè+ G@XK9 H@ 7è/XHBK)è/G ?j H BK@-
dE j ?BHXè RG))Eè+ 7)HUH
BèXK/G è ?XèXè BK@BG7HX è H@ RG@?èXK/H u & K u , a ° j G))H B~G BK))Gì è@K )è ?Kj /-
+ KRK Rè Uè/ Uj@kHK@è/G j @è Bj UU Hè BK@ H+ 7G- BG RG) X/è@?H?XK/ ' • z BK@ )E H@ì /G??K H@#G/XG@XG
RG@kè + GRHKe=è??èi mG/ G?G+ 7HKa ?H è /H#G)èXè & RG))E K7G/èkHK@è)G Su Si
KXX H+ è )è Bj UUH
è H@#HèX è H@ RK@K èH )GXX K/H B~G S@?K?XHX j kHK@G RGH BK@RG@?èXK/H K/è BHX èXHa 7G/ H
~è@@K ?KXX K?B/HXXK j @ è==K@è+ G@XK è))è /H#H?Xè ° j è)H è ?XèXK 7/G?B/HXX K il #è)K/G BK+ j @G RH
7G/ )E è@@K H@ BK/?Ki f èa èXX G@kHK@G 7G/ò a 7G/- 1t t it t t 7' a H) )GXX
K/G 7KX/à Uè/ j ?K RH j @ BK@-
B~é °j G))è è j @è Bj UUH è ?XG/GKUK @HBè B~Ga BK+ G RG@?èXK/G G)GXX /K)HXHB
K RG) #è)K/G Bè7èBHX H#K RH
Xj XXG )G Bj UUH
G RH ° j G?XK XH7Ka è RKXèXè RH X/G XG/- vt ' e v3 ­ )a H@?G/G@RK)K @G) BH / Bj HXK BK@ H)
+ H@è)H a è??G+ =)èXH H@ j @ j @HBK ?7H@KXX K ?j RRHe XG/+ H@è)G /H#K)X K #G/?K )E H@XGì /èXKa BH Kè #G/?K

137
Fig. 6 - Esempio di sonda microfonica. Il
terminale positivo della capsula piezoelettri-
ca deve essere inserito in modo da costi-
tuire j @ collegamento con la linea « calda »
dell'amplificatore. Per tale motivo occorre
usare una spina bipolare.

H) XG/+ H@è)G & RH ° j G?XK BK+ 7K@G@XGi @G) BH / Bj HXK ?Xè+ 7èX Ka BK@#HG@G ?G+ 7/G H@XG/7G)-
u K@XG+ 7K/è@Gè+ G@XG è))è #è/Hè@X G K/è + G@- )è/G H) /H#G@RHXK/G H@ 7/K7K?HXKi
kHK@èXèa KBBK//G/à 7j /G H@XG/#G@H/G sul BK@RG@- d j @ì K H )èX H + èì ì HK/H RG) /GXXè@ì K)K B~G H@RH-
?èXK/G u 1a G)G#è@RK H) ?j K #è)K/G K/Hì H@è)G RH #HRj è )E H@XGì /èXK H@ UH ì j /è &a ?K@K ?X èX G /H7K/-
vt t F- v3 ­ S è ° j G))K RH &&t K - 4t F- v3 ­ Si XèXG Rj G 7HBBK)G )H@GG X/èXXGì ì HèXGi p j G?X G ?Xè@@K
è ?Hì@HUH Bè/G B~G BK@#HG@G ?G+ 7/G G#HXè/G RH ?è)-
Rè/G H 7HGRH@H RG) BK+ 7K@G@XG RH/GXXè+ G@XG ?j ))G
MONTAGGIO DELL'AMPLIFICATORE BK//H?7K@RG@XH 7H?XG RH /è+ Ga G??G@RK + K)X K 7Hù
BK//GXXKa ?KXX K )Eè?7GXX K XGB@HBKa H@XG/7K//G j @
S) + K@Xèì ìHK RG))E è+ 7)H UH
BèXK/G #è G?Gìj HX K H@ è77/K7/HèXK kKBBK)GXX Ka B~G G#HX è è))EH@XGì /èXK
Rj G XG+ 7Ha Rè77/H+ è ?H /Gè)Hkkè H) + KRj )K G)GX- RH ?K77K/Xè/G H) Bè)K/G G+ G??K Rè) ?è)RèX K/Gi
X/K@HBK ?j BH/Bj HXK ?X è+ 7èXKa 7KH ?H H@?G/H?BG z /èXX è@RK?H RH j @ è+ 7)H UH
BèXK/G RH =è??è U/G-
° j G?X K G ?H BK+ 7)GXè H) Bè=)èì ì HK RG@X/K j @ BK@- ° j G@kè + K)X K ?G@?H=H) Ga è è??K)j Xè+ G@X G @GBG?-
XG@HX K/G + GXè))H BKa ?GBK@RK ° j è@X K H)) j ?X/èXK @G) ?è/HK è)H+ G@X è/)K BK@ )G 7H) G è 8 ­ M @K@ ?H
7Hè@K BK?X /j XX H#K RH UHì j /è &i RK#/è@@K ° j H@RH H@ @G??j @ Bè?K j X H)H
kkè/G è)H-
S) + KRj )K G)GXX /K@HBK @GBG??HXè RG) BH / Bj HXK ?Xè+ - + G@XèXK/H H@ BK@X H@j è Rè /GX Ge)j BGa 7G/B~é X/è
7èXKa H)Bj H RH?Gì @K è /H7K/X èXK H@ ì /è@RGkkè @è- ° j G?X
Ha è@B~G ° j G))H RH + èì ì HK/ 7/Gì HK 7/K#K-
Xj /è)G H@ UH ì j /è , i d è @j + G/èkHK@G RH ° j G?XK Bè@K RGì )H H@G#HX è=H)H/K@kì Hi
/H7K/XèXè X/K#è 7/GBH?è BK// H?7K@RG@kè BK@ )è
?XG??è @j + G/èkHK@G BH XèXè @G))K ?B~G+ è G)GX-
X/HBK RH UH ì j /è va @G) ° j è)G )G )H@GG X/èXX Gì ì HèXG PRESA PER CUFFIA
RG)H+ HX è@K è77j @XK H)+ K@X èì ì HK + KRj )è/Ga + G@-
X/G )è 7/G?è BG@X /è)G REG@X /èXèa ° j G))è 7G/ Bj UUH èa mè/XHB K)è/G èXXG@kHK@G #G//à /H#K)X è è))è 7/G7è-
)EH@XG//j XXK/G y v G )è 7H) è RH è)H+ G@XèkHK@G è 8 ­ /èkHK@G RG))è 7/G?è RH Bj UUH èa B~G RK#/à G??G/G
RG==K@K G??G/G è))Kì èXH @G) BK@XG@HXK/G + GXè)- BK+ 7K?Xè @G) + KRK H)) j ?X/èXK H@ UH
ì j /è - a K??Hè
)HBKi G#HX è@RK B~G il XG/+ H@è)G RG))è 7/G?è BG@X/è)G
yH /èBBK+ è@Rèa èH )GXXK/H 7/H@BH7Hè@X Ha RH /H?7GX- 7K??è Uè/ BK@XèXX K BK@ )è + è??èa BH Kè BK@ il
Xè/G ?B/j 7K)K?è+ G@XG )G 7K)è/HXà RGH XG/+ H@è)H BK@XG@HX K/Gi yK)Xè@X
K )E H@XG/7K?HkHK@G RH j @ /GXi
RGH BK@RG@?èXK/H G)GXX /K)H XHBH a XG@G@RK BK@XK B~Ga Xè@ì K)H@K RH #GX /K@HX
G I7è/X i - H@ UHì j /è - La Rè)
@G) 7Hè@K BK?X /j XX
H#K RH UH ì j /è &a H) XG/+ H@è)G ° j è)G RG#G G??G/G è?7K/XèXK )E G#G@Xj è)G ?X /èXK
7K?HX H#K RG#G G??G/G H@UH )èXK @G) BK//H?7K@RG@XG RH /è+ Ga 7j ò ì è/è@X H/G ° j G?Xè UK/+ è RH H?K)è-
UK /K 7/G??K H) ° j è)G è /H7K/XèXè j @è B/KBGXX èi + G@XKi
mG/ ° j è@XK /Hì j è/Rè H) X/è@?H?XK/ z q va UèBBH è- z è)G 7/GBèj kHK@G è @GBG??è/Hè 7G/ BK@?G@XH/G H)
+ K 7/G?G@X G B~G )è 7K?HkHK@G RGì) H G)GXX /KRH RH BK))Gì è+ G@XK H@ ?G/HG RGH Rj G X/è?Rj XXK/H RH j @è
ì èXGe R/èH@e ?Kj /BG 7j ò #è/Hè/Ga 7j / @G))K ?XG?- Bj UUHè ?XG/GKa 7G/ G?G+ 7HK Rè 1t K~+ RH H+ 7G-
?K + KRG))K RH ' • z a è ?GBK@Rè RG))è Bè?è uh - RG@kèa BK@ H) /H?j )X èXK RH KXX G@G/G j @è Bj UUH è
?X/j XX/HBGi mG/Xè@XKa 7/H+ è RG) ?j K H@?G/H+ G@XK + K@KUK @HBè Rè vt t K~+ RH H+ 7GRG@kèi

138
Fig. 7 - Sonda capacitiva per l'ascolto di ru-
mori provocati all'interno di apparecchiatu re
meccaniche, oppure per il rilievo del ronzio
generato dalle correnti alternate che percor-
rono i conduttori internati nei muri. Per l'uso
corretto di questo tipo di sonda si consiglia
di elevare Rt a 20 megaohm.

dE j ?K RH j @è 7/G?è 7G/ Bj UUH è BK+ G °j G))è H)) j- + H@è)G @Gì èXH#K RG))è Bè7?j )èa RG#G G??G/G H@#Hè-
?X/èXè H@ UH ì j /è - a X/è?UK /+ è èj XK+ èXHBè+ G@XG XK è + è??è IBK@XG@HXK/G + GXè))H BK RG))E è+ 7)HUH-
)è Bj UUH è ?XG??è @G) + KRK H@RHBèXK H@ r Iè RG- BèX K/GLi
?X/èL RH UH ì j /è 1i g G))K ?B~G+ è /H7K/XèXK H@ o d è ?K@Rè /H7K/XèXè H@ UH ì j /è 4 H@XG/G??è H) BK@-
RG))è ?XG??è UH ìj /èa K??Hè è ?H@H?X/è RH UH ì j /è 1a Rj XXK/G B~G /èì ì Hj @ì G H) BK@RG@?èXK/G u v RG)-
#HG@G H@XG/7/GXèXK )E j ?K @K/+ è)G RG))è Bj UUH è ?XG- )Eè+ 7)H UHBèXK/G Ka BK+ G ?H ?j K) RH/G H@ ì G/ì Ka H)
/Gò UK @HB èi In 7/èXHBèa Rj @° j Ga ?H GUU GXX
j è )EG)H+ H- BK@Rj XX K/G « Bè)RK ». p j G?Xè è UK /+ èXè Rè j @è
@èkHK@G Ig uL RG) BK@Rj XXK/G BK+ j @G RG))è Bj U- 7Hè?X/H@è RH /è+ Ga B~G 7KX/à G??G/G è##HBH@èXè
UHèa B~G è /è77/G?G@XèXK Rè j @è Bè)kè + GXè))H Bè èH + j /H 7G/ Bè7Xè/G H Bè+ 7H G)GXX /K+ èì @GX HBH è
G B~G /H+ è@G @K@ BK))Gì èXKi 1t Qk ì G@G/èXH Rè) 7è??èì ì HK RG))è BK//G@XG
h ##Hè+ G@XGa BK@ ° j G?XK èBBK/ì H+ G@XKa ?H /èì - G)GXX/HBè è)X G/@èXè èXX /è#G/?K H BK@Rj XX K/H H@XG/-
ì Hj @ìG 7j /G j @ + Hì )HK/ èRèXX è+ G@XK U/è )EH +- @èXH @G))G 7è/GX Hi p j G?XK XH7K RH ?K@Rè 7j ò RH-
7GRG@kè RE j ?BHXè RG))E K7G/èkHK@è)G Su v G ° j G))è #G@H/G + K)XK j XH)G 7/H+ è RH X/è7è@è/G j @ + j -
RE G@X /èXè RG))è Bj UUH èi /K G RH BK+ + GXX G/G j @ ì j èHK 7/K#KBè@RK j @
BK/XKBH/Bj HXKi
« @ j )XG/HK/G XH7K RH ?K@Rè 7j ò G??G/G /è77/G-
LE SONDE ?G@XèXK Rè j @ RHKRK )GR K Rè j @ #GBB~HK X/è@-
?H?XK/ RG))è ?G/HG h u a K77j /G Rè j @ UK XKX/è@?H-
d G UH ì j /G 3 G 4 7/K7K@ì K@K Rj G XH7H RH ?K@RG ?XK/i
Rè BK))Gì è/G è))E G@X/èXè RG))E è+ 7)HUHBèXK/Gi p j G)i S) RHKRK )GRa B~G 7j ò G??G/G BK+ j @° j G H@?G/HXK
)è RH UH ì j /è 3 7KX/G+ + K RGUH @H/)è j @è ?K@Rè @G))è 7/G?è RE G@X/èXè RG))E è+ 7)HUH
BèXK/Ga ?G@kè
+ HB/KUK @HBèi • ??è è BK+ 7K?Xè Rè j @K ?7H@KXX K XG@G/ BK@XK RG))G ?j G 7K)è/HXàa ?G H@#G?XHXK Rè))è
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139
TIMER

OPTOACUSTICO ù
ù

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?j K@è/G G è )è+ 7Gì ì Hè/Gi è))è °j è)Ga è B~Hè/K B~G )è #è?Bè @K@ 7j ò /HG+ e

Le temporizzazioni, che si possono raggiungere con questo di-


spositivo, si estendono dal microsecondo ad alcune ore. Alla
loro scadenza un diodo led temporizzato si mette a lampeggiare
contemporaneamente alle segnalazioni acustiche emesse da un
buzzer, le quali possono essere elevate in potenza se collegate
ad un amplificatore di bassa frequenza.

140
''------
Tramite lampeggìi e fischi avverte quando scade un tempo prestabilito.

E' necessario al fotografo, allo sperimentatore chimico, al tecnico alimenta-


rista.

Si comporta come una moderna sveglia e può fungere da segnalatore d'al-


larme.

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RèX K )H#G))K RH XG@?HK@G H@ j @ XG+ 7K 7/K7K/-
@G))è /Gè)HkkèkHK@G RGH XH+ G/a + G@X /G Kì ì H ?H
kHK@è)G è))è BK//G@XG G è))è ?j è Bè7èBHX à i • 7KH-
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Bè/HBè RH j @ BK@RG@?èX K/Ga è 7/K7K/kHK@è)G è) è)Bj @ )H+ HXG + è??H+ K RH XG+ 7K RH H@?G/H+ G@X K
7/KRKX X
K RG) #è)K/G /G?H?X H#K 7G/ °j G))K Bè7è- G BK@ H °j è)H H) @j + G/K RH ?GBK@RH a K RH + H@ jXH
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141
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CINCICICI
CINCICICI
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v- &
PONT.

DLT TR2
Fig. 2 • Composizione circuitale del modulo elettronico del timer effettuata su
una basetta di forma rettangolare sulla quale è realizzato il circuito stampato.
Il buzzer, che non deve essere assolutamente di tipo autooscillante, può essere
sostituito con una capsula microfonica piezoelettrica. Il diodo led DLT è un
modello temporizzato. L'indicazione PONT. sta ad indicare la presenza di un
ponticello (spezzone di filo conduttore), che assicura la continuità elettrica
del circuito stampato.

UN DIODO LED SPECIALE @HBK H@ ì /èRK RH ì G@G/è/G j @è H@X G/+ HXX


G@kè @G)
Uj @kHK@è+ G@X Ki • R è 7/K7/HK ?U/j X Xè@RK Xè)G
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B~G ?X Hè+ K 7G/ 7/G?G@X è/G è °j G))è RH j X H)Hkkè/G èBj ?XHBK BK@BK+ HX è@XGa H@ + KRK Rè BK@UG/H/G
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è RG) RHKRK )GR XG+ 7K- ?H?XG+ H ?Gì @è)èX
K/H RH è))è/+ G K RH BèXX H#K Uj@-
/HkkèXK H) °j è)Ga K)X
/G è))E
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)j BGa H@BK/7K/è j @ BK+ 7)GX K BH / Bj HX
K G)GXX /Ke @G))è Uè==/HBèa H@ )è=K/èX K/HK K H@ èj XKa ?G@kè

Fig. 1 - Circuito teorico del temporizzatore nel quale le due tensioni di 5 V e


3 V portano la scritta « osc.» a che sta ad indicare il comportamento legger-
mente oscillante dell'indice del tester durante il rilevamento di questi dati,
che dovrebbero essere visualizzati sullo schermo di un oscilloscopio. )) poten-
ziometro R4 serve a fissare H tempi di intervento del sistema avvisatore opto-
acustico.

143
a 4
-t

Fig. 3 • Disegno in grandezza


reale del circuito stampato
che occorrerà realizzare pri-
ma di iniziare il lavoro co-
struttivo del modulo elettro-
nico del temporizzatore.

/HB~HGRG/G @j ))E è)X


/K B~G j @è ?G+ 7)H BG BK@@G?- • j @° j Ga ?K@K °j G?XH H BK+ 7K@G@X H ?j H °j è)H è
?HK@G è))E è)H+ G@X èX
K/Ga è))K ?XG??K + KRK BK@ Bj H 7K??H=H)G èì H/Ga G@X /K è+ 7H )H+ HX
Ha 7G/ /èì ì Hj @-
?H K7G/è BK@ H)7Hù BK+ j @G RHKRK )GRi f è è==è@- ì G/G )G XG+ 7K/HkkèkHK@H 7Hù èRèX XG è))G 7/K7/HG
RK@Hè+ K 7G/ K/è °j G?X K è/ì K+ G@XKa B~G 7G/ BK- G?Hì G@kGi
)K/K B~G #K//è@@K ?è7G/@G RH 7Hù a BH/H7/K+ GX -
XHè+ K RH /H7/G@RG/G è))è UH @G RG))Eè/XHBK)Ka RK7K
)è RG?B/HkHK@G RG) XH+ G/ #G/K G 7/K7/HKa B~G BK- RICOMMUTAZIONE DEL CIRCUITO
?XHXj H?BG H) XG+ è RG) RHè)Kì K BK@ H) )GXXK/Gi
p j è@RK 7G/ GUU GXXK RG))è Bè/HBè RH u &a )è XG@-
?HK@G ?j H XG/+ H@è)H RH Xè)G BK@RG@?èX K/G G)GX X/K-
ESAME DEL PROGETTO )HXHBK ?j 7G/è RH &s, H) #è)K/G RG))è XG@?HK@G RH
è)H+ G@X èkHK@Ga H BH/ Bj HX
H H@X
G/@H è))E
H@X Gì /èXK 111a
dE G)G+ G@X K =è?G RG) BH / Bj HXK RG) XG+ 7K/HkkèX K/Ga X/è+ HX G H) XG/+ H@è)G RH ?Kì )Hè 3a Uè@@K /HB K+ + j -
/H7K/X èXK H@ UH ì j /è va è BK?X HXj HX
K Rè))EH@XGì /èXK Xè/G )E j ?BHXèi dè °j è)Ga /H+ è@G@RK è)X è Rj /è@X G
Su va 7G/ H) °j è)G ?H è UèX XK j ?K RG) =G@ @KX K Xj XXK H) BHB)K RH XG+ 7K/HkkèkHK@Ga /HX K/@è è kG-
111a RH#G@j X K K/+ èH 7K7K)è/G U/è H )GXX K/H G /Ki • °j G?X è èkHK@G è èBBK+ 7èì @èX è Rè))è BK@-
B~G 7G/+ GX XG RH /èì ì H j @ìG/Ga BK@ + K)X è ?G+ - Rj kHK@G RG) X/è@?H?X K/ RH ?Bè/HBèa B~G /HèkkG/è
7)H BH
X à G @KX G#K)G 7/GBH ?HK@Ga XG+ 7K/HkkèkHK@H )è XG@?HK@G ?j H XG/+ H@è)H RG) BK@RG@?èX K/G G)GX -
B~G #è@@K Rè) + HB/K?GBK@RK èR è)Bj @G K/Gi X/K)HXHBK u &a 7/GRH?7K@G@RK)K èR j @ @j K#K BH B)K
g G) @K?X /K 7/Kì GX X
Ka )E H@X Gì /èXK 111 è ?X èXK BK)- RH XG+ 7K/HkkèkHK@G B~G 7j ò H@HkHè/G è@BK/è j @è
)Gì èXK H@ + KRK Rè ?U/j XX è/G )è 7K??H=H)H Xà RH #K)X è H@X G/#G@G@RK + è@j è)+ G@X G ?j ) 7j )?è@X G m)i
Uj@kHK@è+ G@X K BK+ G BH / Bj HXK è?Xè=H) Gi • BHò S) °j è)Ga K##H è+ G@X Ga RG#G G??G/G RH XH7K @K/-
?Hì @HUHBè B~Ga in BK@RHkHK@H RH /H7K?Ka BK//H- + è)+ G@X G è7G/X Ki
?7K@RG@X H è))è ?HX j èkHK@G RH è))è/+ Ga )E j ?BHXè ?è@X G mvi SS °j è)Ga K##Hè+G@ X
Ga RG#G G??G/G RH
, RH Su 1 ?H X/K#è è )H#G))K =è??Ki mG/ è##Hè/G H) XH7K @K/+ è)+ G@XG è7G/X Ki
BHB)K RH XG+ 7K/HkkèkHK@Ga KBBK//G èì H/G ?j ) pul- dE èkkG/è+ G@X K RG))è XG@?HK@G ?j ) XG/+ H@è)G ,
?è@X G mva H) °j è)G ?=)KBBè H) XG/+ H@è)G 4 RH ?Bè- 7/K#KBè H) 7è??èì ì HK RG))è BK//G@X G èX X/è#G/?K
/HBèa BK@?G@X G@RK H@ Xè) + KRK è) BK@RG@?èX K/G )è =è?G RG) X/è@?H?XK/ z q ) Ga BK@?Gì j G@X G+ G@X Ga
G)GX X/K)HXHBK u & RH Bè/HB è/?H a 7Hù K + G@K /è7HRè- )è ?j è BK@Rj kHK@Gi f è è °j G?X K 7j @X K H) RHKRK
+ G@X Ga èXX /è#G/?K )è /G?H?X G@kè q & GR H) 7KX G@- )GR XG+ 7K/HkkèX K • d z /H+ è@G è)H + G@X èXK èXX/è-
kHK+ GX /K q - i #G/?K )è /G?H?XG@kè RH )H+ HX èkHK@G RH BK//G@X G q1
dè #G)KBH Xà RH /HBè/HBè RG) BK@RG@?èX K/G u &a Rè GR H@HkHè è Uj@kHK@è/G )è+ 7Gì ì Hè@RK BK@ H@X G/-
Bj H RH7G@RG H@ RGUH @HXH#è )è Rj /èX è RG))è XG+ 7K- + HXXG@kèi
/HkkèkHK@Ga è Uj@kHK@G G?B)j ?H#è RG))è BK?X è@XG mKHB~é )E è??K/=H+ G@X K RH BK//G@XG RG) RHKRK )GR
RH XG+ 7K9 • d z #è/Hè @G))G Rj G BK@RHkHK@H RH èBBG?K G
C2x(R2 + RA) ?7G@X Ka @G RG/H#è B~G 7j /G )è XG@?HK@G ?j H ?j KH

144
V
e e
8
6
{ b
A B
2
T
K_ eeeeeeeeeeeeeeeeee_

Fig. 4 • Il diagramma qui riportato interpreta il comportamento della tensione


presente sul collettore del transistor TR2. Nei tratti A il diodo led oscillante è
spento; nei tratti B il led è acceso. Quando H) led è spento, l'oscillatore a 1.500
Hz entra in funzione e genera il segnale sinusoidale C, che fa fischiare il buzzer.

XG/+ H@è)H è77è/G #è/Hè=H)


G U/è j @ #è)K/G RH + H- ?è+ G@XK B~Ga ° j è@RK è è)H+ G@X èXK BK@ )è XG@-
@H+ K RH - ­ BH/Bè GR j @K RH + è??H+ K RH 6 ­ i ?HK@G RH - ­ @K@ /HG?BG èR K?BH)) è/Ga + G@X /G
Uj@kHK@è /Gì K)è/+ G@XG BK@ )è XG@?HK@G RH 6 ­ i
S@ Xè) + KRKa Rè) BK))GXX K/G RG) X/è@?H?X K/ z q &a
CIRCUITO OSCILLATORE è 7K??H=H) G 7/G)G#è/G j @è @KX è èBj ?XHBè H@XG/+ HX -
XG@XGa H@ ì /èRK RH 7H)KX è/G Gì /Gì Hè+ G@XG j @è
• èH XG/+ H@è)H RG) RHKRK )GR XG+ 7K/HkkèXK • dz Bè7?j )è 7HGkKG)GXX/HBèa K??Hè j @ =j kkG/ Ir « é é iLi
è RG/H#èXK j @ BH/Bj HXK K?BH))
èXK/G RH XH7K è ?Uèe S) °j è)G RG#G G??G/G RH XH7K 7è??H#Ka BH Kè @K@

e C0MM
R

F
Fig. 5 • La regolazione dei tempi, anziché essere
fatta con il potenziometro, può essere ottenuta
apportando questa variante al circuito elettrico di
figura 1. La quale consiste nell'inserimento, fra I
punti 5 e 6 dello schema originale, di un commuta-
tore ad una via e sei posizioni, in grado di inserire ------ - -•5
una delle sei resistenze A-B-C-D-E-F, S cui valori
potranno essere individuati sperimentalmente, a se-
conda delle esigenze dell'operatore. Il

v- 1
REGOL.
TEMPO
Pl

6
Fig. 6 - Una volta realizzato il mo-
CIRCUITO dulo elettronico del timer, questo
ELETTRONICO dovrà essere inserito in un conte-
nitore, che potrà essere indiffe-
rentemente di metallo o di materia-
S le isolante, seguendo lo schema
costruttivo qui riportato.

BK@XG@G/G è)Bj @ BH / Bj HXK K?BH)) èXK/G è))E H@Uj K/H )Eè@Rè+ G@XK RG))è XG@?HK@G ?j ) BK))GXX K/G RG)
RG))E G)G+ G@XK BG/è+ HB Ka G??G@RK )E K?BH)) èXK/G /Gè- X/è@?H?XK/ z q &i g G) X/èXX K BK@X/è??Gì @èXK BK@
)HkkèXK 7/K7/HK X/è+ HXG H) @K?X /K BH / Bj HXKi )è )GXXG/è o H) RHKRK )GR • d z /H+ è@G ?7G@XKa
dE G)G+ G@XK 7Hù B/HXHBK RG) BH/Bj HXK è BG/Xè+ G@- + G@X/G @G) X/èXX K BK@X/è??Gì@èXK BK@ )è )GXX G/è
XG BK?X HXj HXK Rè))è /G?H?XG@kè q 4a B~G /Gì K)è H) r H) RHKRK )GR è77è/G èBBG?Ki h ##Hè+ G@XGa Xè)G
7j @XK RH )è#K/K RG) X/è@?H?XK/ z q &i S@ UèXH X
a ° j è- BK@?XèXèkHK@G #è)G @K@ ?K)K 7G/ H 7/H+ H Rj G
)K/è Xè)G BK+ 7K@G@XG UèX HBè??G èR G@X /è/G H@ X/èXXHa + è 7G/ Xj XX H ° j G))H B~G ?Gì j K@Ka è@B~G
K?BH ))èkHK@Ga KBBK//G/à H@XG/#G@H/G ?j ) #è)K/G RH ?G )G )GXXG/G o G r @K@ ?K@K ?XèXG 7Hù /H7GXj XGi
° j G?Xè /G?H?XG@kèa ?BGì )H G@RK@G H) 7Hù èRèXXK H@ • j /è@XG H) X/èXXK r a ° j è@RK H) RHKRK )GR è èBBG-
j @ Bè+ 7K B~G #è RèH , , t itt t K~+ èR v + G- ?Ka )Eè??K/=H+ G@XK RH BK//G@XG è + èì ì HK/G G )è
ì èK~+ i « @ Xè)G èì ì Hj ?Xè+ G@XK è · ì Hj ?X HUH
BèXK XG@?HK@G BèRG è) #è)K/G RH - ­ i
RèH 7è/è+ GX/H XH7HB H RGH X/è@?H?XK/ H ° j è)H a 7j / p j è@RK H) RHKRK )GR è ?7G@XKa )E K?BH))èXK/G è
G??G@RK RG))K ?XG??K XH7K GR è77è/XG@G@RK è))è vi1t t Qk G@X /è H@ Uj@kHK@G G ì G@G/è H) ?Gì @è)G
+ GRG?H+ è Bè?è BK?X /j XX/HBGa 7K??K@K 7/G?G@Xè/G ?H@j ?KHRè)G u a B~G Uè UH ?B~Hè/G H) =j kkG/i
ì j èRèì @H ?G@?H=H) + G@XG RH#G/?H U/è )K/Ki
yj ))K ?B~G+ è G)GXX /HBK RH UH ì j /è v ?K@K /H7K/-
XèXH H #è)K/H RH , ­ G 1 ­ B~Ga )K /HB K/RHè+ Ka ?H REALIZZAZIONE DEL TIMER
/HUG/H?BK@K è #è)K/H + GRH RG))G XG@?HK@H Rè @KH
/H)G#èX H BK@ j @ @K/+ è)G XG?XG/ Rè &t it t t K~+ s S) BH/ Bj HXK RG) XH+ G/ ?H /Gè)H kkè XG@G@RK ?KXX E
KB-
#K)X i S@ /Gè)X à a è Bèj ?è RG))E H@XG/+ HXX G@kè è & B~HK H) 7Hè@K BK?X /j XX
H#K /H7K/XèXK H@ UH ì j /è &a
Qk BH / Bèa H #è)K/H /H)G#è=H)HBK@ j @ K?BH)) K?BK7HK RK7K è#G/ K##Hè+ G@XG BK+ 7K?XK H)BH/Bj HXK ?Xè+ -
7K??K@K G??G/G @KXG#K)+ G@XG RH#G/?Ha BK+ G H@- 7èXKa H) Bj H RH?Gì @K H@ ì /è@RGkkè /Gè)G è ° j G))K
RHBèXK @G) RHèì /è+ + è RH UH ì j /è - i 7j ==)HBèXK H@ UH ì j /è , i
« @è #K)X è BK+ 7K?XK H) + KRj )K G)GXX /K@HB Ka ° j G-
?XK RK#/à G??G/G H@?G/HX K H@ j @ BK@XG@HXK/Ga B~G
INTERPRETAZIONE DEL DIAGRAMMA 7j ò G??G/G RH + èXG/Hè)G H?K)è@XG BK@ BK7G/B~HK
RH B~Hj ?j /è + GXè))H BKa BK+ G ° j G))K Rè @KH RH-
S) RHèì /è+ + è /H7K/XèXK H@ UH
ì j /è - H@XG/7/GXè ?Gì @èXK G /H7K/XèXK @G))G UH ì j /G 3 G 4i S@7è/XHe

146
REG. TEMPO

PI S1

FORO
BUZZER"e
'@?
7
Fig. 7 • Sulla parte superiore del
contenitore appaiono il pulsante
P1, la manopola innestata sul perno
del potenziometro regolatore delle LED
temporizzazioni e l'interruttore S1.
Sulla parte frontale sono invece ap- O
plicati il diodo led ed il buzzer.

BK)è/Ga ?j ))è 7è/X G ?j 7G/HK/G ?H 7KX /è@@K è77)H- Xè H@ Uj@kHK@G RG) ?H?X G+ è RH è))è/+ G K7X KèBj -
Bè/G H) 7j )?è@X G mva )è + è@K7K)è RH /Gì K)èkHK- ?XHBKa BH
Kè RG) =j kkG/ G RG) RHKRK )GR BK@X G+ -
@G RGH XG+ 7H G )E H@XG//j X XK/G y va + G@X /G ?j ) BK- 7K/è@Gè+ G@X Gi m/G+ G@RK è °j G?XK 7j @XK H) 7j )-
7G/B~HK + GX è))H
BK RH B~Hj ?j/ è RG) BK@X G@HX K/G ?è@X G RH ?X
è/X mva ?H è BG/XH B~G H) BHB)K /H+ è@G
?H 7KX/è@@K H@?G/H/G H) =j kkG/ G H) RHKRK )GR XG+ -
7K/HkkèX Ki
u K)K/K B~G @K@ /Hj ?BH??G/K è /G7G/H/G H@ BK+ -
+ G/BH K H) =j kkG/ RH XH7K 7è??H#Ka 7KX /è@@K ?K?XH-
Xj H/G °j G?X K BK+ 7K@G@X G BK@ j @è Bè7?j )è + H-
B/KUK @HBè RH XH7K 7HGkKG)GXX /HBKa B~G è BG/X è+ G@-
XG H@ ì /èRK RHU j @kHK@è/G H@ + KRK /G#G/?H=H) Ga
BHKè Rè è)X K7è/)è@X Gi
mG/ °j è@XK /Hì j è/Rè H) 7KXG@kHK+ GX /K /Gì K)èX K/G
RGH XG+ 7H a °j G?XK è ?X èX K 7/G?B/HXX Ka @G))E G)G@BK
BK+ 7K@G@X Ha BK+ G j @ + KRG))K RH XH7K è #è/Hè-
kHK@G )H@Gè/Ga + è BHò @K@ H+ 7GRH?BG )E j ?K RH j @
BK+ 7K@G@X G è #è/HèkHK@G )Kì è/HX + HBèa B~G 7/K-
#KBè j @è G?7è@?HK@G RGH XG+ 7H =/G#H a K??Hè j @
BK@X /K))K 7Hù B/H XHBK RG))G XG+ 7K/HkkèkHK@Hi
p j è@RK H) )è#K/K BK?X /j XXH#K è XG/+ H@èX Ka 7G/
Uè/ Uj@kHK@è/G H) XH+ G/ ?H èì H?BG ?j v.E H@X G//j XXK/G
y va B~G B~H j RG H) BH / Bj HXK RH è)H+ G@X èkHK@G è
8 ­ i o °j G?X K 7j @XK H) XG+ 7K/HkkèXK/G G@X /è
èj X K+ èXHBè+ G@X G H@ Uj@kHK@Gi f è 7G/ G??G/G
?HB j /H B~G )è XG+ 7K/HkkèkHK@G è °j G))è 7/G?X è=H-
)HXèa KBBK//G /Gì K)è/G è) + H@H+ K #è)K/G H) 7K-
XG@kHK+ GX /K q - GR èXX G@RG/G )è UH @G RG))è XG+ -
7K/HkkèkHK @Ga B~G /H?j )X è G#HRG@kHèX è Rè))E G@X/èe

147
Fig. 8 - Il diodo led tem porizzato si presenta, este-
riorm ente, com e un norm ale diodo led. M a intern a-
mente contiene due elementi: un circuito integrato
IC, che funge da circuito di temporizzazione e pilo-
taggio ed un diodo led normale.

BK// GXX è+ G@XG @K/+ è)HkkèX K RK7K è#G/ /j KX èXK


)è + è@K7K)è RG) 7KXG@kHK+ GX/K ?j #è)K/G RG?H-
RG/èXKi S@Kì @H Bè?Ka èì G@RK ?j ))E H@XG//j XXK/G y va
H) BH/Bj HXK Uj@kHK@è j ì j è)+ G@XGa + è @K@ ?H ~è
°j G) BK@X/K))K KUU G/XK Rè))E K7G/èkHK@G K/è RG-
?B/HXX èi m/G+ G@RK mva K##Hè+ G@XG H) BH B)K ?H /H-
7GXGa è + G@K B~G @K@ ?Hè ?XèXK /Hè7G/XK y vi
DLT zj X Xè#Hèa )G + è@K#/G K/è + G@kHK@èXG RH#G//è@-
@K èj XK+ èX HB~G RK7K j @ 7KE RH 7/èX HBè G RH
BK@UH RG@kè BK@ H) XH+ G/i
u K)K/K B~G #K)G??G/K /èì ì Hj @ì G/G 7KXG@kG èBj -
?XHB ~G RH è))è/+ G RH @KXG#K)G G@XHXàa BK+ j @° j G
RH + K)XK ?j 7G/HK/H è ° j G))G RG=K)H??H+ G G+ G??G
Rè j @ =j kkG/a RK#/è@@K 7/G)G#è/G H) ?Gì @è)G H@
7è/è))G)K è) =j H kG/ ?XG??K GR è77)HBè/)K èR j @
è+ 7)H UH
BèXK/G RH =è??è U/G° j G@kè G RH 7KXG@kèi
yG °j è)Bj @K RG?HRG/è??G /èì ì Hj @ì G/G BK@ °j G-
?XK RH?7K?HXH#K RG))G XG+ 7K/HkkèkHK@G 7è/XHB K)è/Ha
RG#G /HBK/Rè/G B~G )è UK /+ j )è 7G/ Bè)BK)è/G )è
BK?Xè@X G RH XG+ 7K RG))E H@XGì /èXK 111 è )è ?G-
ì j G@XG9

T V 1,1xRxC

@G))è °j è)G z è #è)j XèXK H@ ?GBK@RHa q H@ + Gì è-


K~+ G u H@ + HB /KUè/èRi

VARIANTE CIRCUITALE

g G) 7/Kì GXX
K K/Hì H@è)G RG) XH+ G/ RH UH
ì j /è va )è
/Gì K)èkHK@G RG) XG+ 7K RH èXX G?è è KXXG@j X è X/èe

ANODO

CATODO

Fig. 9 - Il disegno qui riportato interpreta chiaramente


la composizione interna del diodo led temporizzato.
Le tre frecce indicano i seguenti elementi: terminale
di catodo (1), tacca di riconoscimento della posi-
zione esatta dell'elettrodo di catodo (2), supporto
trapezoidale del diodo led (3).

148
+ HX G H) 7KXG@kHK+ GX /K q - i f è ° j G?XK ?H?XG+ è
RH 7/GUH ??è/G H XG+ 7H è #è)HRK ?K)X è@XK 7G/ è)-
Bj @G è77)H BèkHK@H 7/èXHB~Ga + G@X/G 7G/ è)X /G
7j ò RH#G@H/G ?BK+ KRK GR H+ 7/GBH ?Ki mG/B~é H)
7KXG@kHK+ GX/K 7j ò G??G/G H@è##G/XHXè+ G@XG XKB-
BèXK Rj /è@XG j @K ?7K?Xè+ G@XK RG) RH?7K?HXH#Ka
K77j /G ° j è@RK H)XH+ G/ #HG@G H@?G/HX K H@j @è Xè-
?Bèa BK+ G Bè7HXè èì )H èj XK+ K=H)H ?XH B~G j ?è@K
° j G?XK è77è/GBB~HK H@ Uj@kHK@G RH 7è/B~H+ G-
X/Ki S@° j G?X H G H@ è)X /H Bè?H BK@#HG@G ?K?XHXj H-
/G H) 7KXG@kHK+ GX /K BK@ j @ BK+ + j XèXK/Ga B~G
KUU / G H) #è@Xèì ì HK RG))è ?Xè=H)H Xà RG) XG+ 7K 7/G-
UH ??èXK H@RH7G@RG@XG+ G@XG Rè ?Bj KX H+ G@XHa mo-
#H+ G@XH K ?7K?Xè+ G@XH RG) XH+ G/i
V min. 5V
u K@ H) ?H?XG+ è RG: BK+ + j XèXK/G ?H 7KX/è@@K èR
G?G+ 7HK UH ??è/G H XG+ 7H RH vEe 1Ee vt Ee v1Ee , t Ee
3t E a ?G/#G@RK?H RH ?GH /G?H?XG@kG @G) + KRK H@RH-
BèXK H@UH ì j /è 1i
S #è)K/H RG))G ?GH /G?H?XG@kG RK#/è@@K G??G/G H@-
RH#HRj èXH ?7G/H+ G@X è)+ G@XGa ?K7/èXXj XX K è Bèj ?è
RG))G è+ 7HG #è/HèkHK@H RG))è XK))G/è@kè Bè7èBH -
XH#è RGH BK@RG@?èXK/H G)GXX /K)HX
HBHM H@ 7/èXHBè RG)
BK@RG@?èXK/G G)GXX /K)HXHBK u &i
u K@B)j RG@RK 7K??Hè+ K RH/G B~G )è #G/?HK@G RG)
XH+ G/ BK@ 7KXG@kHK+ GX/K è 7Hù èRèXX è è) )è=K/è-
XK/HKa H@ Bj BH@è G Xj XX G )G BH/BK?Xè@kG H@Bj H )E è7• Fig. 10 • Circuito elementare di utilizzazione di un
7è/GBB~HK /H+ è@G 7K?HkHK@èXK RGUH @HX H#è+ G@XG H@ dicdo led temporizzato. La resistenza R, collegata in
j @ )j Kì K 7/GBH?K G ?G+ 7/G )K ?XG??Ki f G@X/G H) serie con il componente, limita la corrente che attra.
?H?XG+ è RG) BK+ + j XèXK/G è Rè 7/GUG/H/?H Rè ° j G- versa il diodo e quindi la sua luminosità. La tensione
di alimentazione minima per far accendere il )GR
ì )Hj XG@XH B~G H@XG@RK@K ?7K?X è/G ?7G??K H) XG+ - non può essere inferiore ai 4,5+5 Vcc.
7K/HkkèXK/G Rè j @ )j Kì K èR j @ è)X/Ki

IL LED TEMPORIZZATO

d è 7/G?G@XèkHK@G RG) 7/Kì GXX K RG) XH+ G/ è XG/-


RHKRH a Rj G G)GXX/KRHa ° j G))K RH è@KRK G ° j G))K
+ H@èXè BK@ H) ?j ì ì G/H+ G@XK RG))è #è/Hè@XG BH /-
RH BèXKRK I?Gì @è)èXK Rè))è U/GBBHè H@ UH ì j /è 8La
Bj HXè)G K/è 7/K7K?XK 7G/ BK)K/K B~Ga H@ ?K?XHXj -
B~G @G))è 7è/XG ?j 7G/HK/G è77è/G )Gì ì G/+ G@XG
kHK@G RG) 7KXG@kHK+ GX/K q - a #K)G??G/K ?G/#H/?H
7Hù )è/ì K RG))E /KRK RH è@KRKi • ° j G?XK è il
G)GXX
RH j @BK+ + j XèXK/G 7G/ )E H@?G/H+ G@XK RH /G?H?XG@-
?K)K G)G+ G@XK B~G RH?XH@ì j G X/è )K/K H Rj G XG/-
kG UH ??Gi f è è))E H@HkHK RH ° j G?XK è/XHB K)K è#G#è-
+ H@è)H i mG/ )è #G/HX à a H@ BK//H?7K@RG@kè RG))E G-
+ K 7/K+ G??K RH ?7G@RG/G ° j è)B~G 7è/K)è H@ 7Hù
)G+ G@X K RH BèXKRKa ?j ))E H@#K)j B/K G?XG/@K RG)
è 7/K7K?HXK RG) )GR XG+ 7K/HkkèXK B~Ga 7G/ + K)X H
BK+ 7K@G@XG è 7/G?G@XG j @è 7HBBK)è ?+ j ??èXj /èa
)GXXK/Ha 7KX/G==G è77è/H/G BK+ G j @ BK+ 7K@G@XG
RG) Xj XX K ?BK@K?BH j XKi B~G BK@BK//Ga è@B~E G??èa è) /HB K@K?BH+ G@XK RG)-
)EG)GXX/KRK RH BèXKRKi p j G?Xè ?+ j ??èXj /è è poco
• ==G@Ga BK+ H@BH è+ K BK) RH/G B~G )è BK+ 7K?H- è77è/H?BG@XG H@ BG/XH + KRG))H a + G@X/G )K è RH
kHK@G H@XG/@è RH ° j G?XK RHKRK è ° j G))è /H7K/XèXè 7Hù H@ è)X /Hi
H@ UH ì j /è 6a )è ° j è)Ga G??G@RK BK+ 7K?Xè RH ?K)H d è UHìj /è v h 7/K7K@G )K ?B~G+ è è77)HBèXH#K RG)
?H+ =K)H G)GXX /HBHa è??j + G K##Hè+ G@XG Bè/èXX G/G RHKRK )GR XG+ 7K/HkkèXKi d è /G?H?XG@kè R Uj@ì G
XGK/HBKa + è /HU)GXX G UGRG)+ G@XG )è /Gè)Xà BK?XH - Rè G)G+ G@XK RH 7/KXGkHK@Gi S) BèXKRK RG) RHKRK
Xj kHK@è)G RG) BK+ 7K@G@XGi S@ UH ì j /è 8a H@#GBGa è BK))Gì èXK è))è )H@Gè RG))è XG@?HK@G @Gì èXH#èa
#HG@G 7/G?G@XèXK H) RHKRK )GR XG+ 7K/HkkèXK @G))è e + G@X/G )E è@KRK è /H#K)XK #G/?K )è )H@Gè 7K?HXH -
?j è G?7/G??HK@G 7/èXHBèi S) )GR #G/K G 7/K7/HK #è RG))E è)H+ G@X
èXK/Gi
?H X/K#è ?j ))è ?H@H?X/èa + G@X/G )E H@XGì /èXKa è) ° j è- d è XG@?HK@G BK@XH@j è + H@H+ èa B~G ?HRG#G è77)H -
)G è BK))Gì èXK H) )GRa è ?HXj èXK ?j ))è RG?X/èi Bè/G è) BK+ 7K@G@X G 7G/ Uè/ )K )è+ 7Gì ì Hè/Ga è
• è) BK+ 7K@G@XG UjK/HG?BK@Ka BK+ G @GH @K/+ è)H ° j G))è RH - a1P1 ­ BBi

149
SONDA LOGICA
g K@ è )è 7/H+ è #K)X è B~G ?j °j G?X K 7G/HKRHBK FAMIGLIE TTL E CMOS
#HG@G 7/G?G@ XèXK H) 7/Kì GX X
K RH j @è ?K@ Rè )Kì H-
Bèa + è )E H+ 7K/X è@ kè B~G #Hè #Hè ?X è è??j + G@RK mG/ G?G+ 7)HUH Bè/G °j è@ XK K/è è??G/HX Ka 7/G@RHè-
H) + K@RK RG))G XGB@K)Kì HG RHì HX è)Ha è@B~G X/è ì )H + K H@ G?è+ G H Rj G 7Hù RHUU j ?H XH7H RH H@ XGì /èX H
~K==µ?XH a @G ì Hj ?X HUH
Bè )è 7j ==)HBèkHK@Gi mG/B~é RHìHX è)Ha °j G))H RG))è Uè+ Hì)Hè z z d G °j G))H RG))è
H) #GBB~HK G ì )K/HK?K XG?X G/a Xj XXK/è #è)HRH??H+ K Uè+ Hì )Hè u f h yi • ==G@Ga H 7/H+ Ha B~G #G@ìK@K
H@ °j è?H Xj X XH H ?GX XK/H RG))E G)GXX/K@ HBèa ?X è BG- è)H+ G@ XèX
H G?B)j ?H#è+ G@X G BK@ )è XG@?HK@G BK@-
RG@RK )G@ Xè+ G@ X
G H) 7è??K è °j G?X K G èR è)X /H XH@ j è RH 1 ­ a Rè@@K )j Kì K èH Rj G ?X èX H )Kì HBH
è77è/èX H RH BK@X /K))K G + H?j /èi « h » GR « v» a /H?7GXX H#è+ G@X G 7G/ #è)K/H H@ UG-
u K)K/K B~G ~è@ @K ?Gì j HX K H) BK/?K ?j ì )H H@ X G- /HK/H è P t a- ­ G ?j 7G/HK/H è P &a- ­ a BK+ G
ì /èX H T)Hì HXè)Ha BK@B)j ?K?H H) + G?G ?BK/?Ka G è??HG- H@RHBèX K è ?H@ H?X/è RG))K ?B~G+ è RH UH ì j /è vi z j X -
+ G è BK?X K/K + K)X H??H+ H è)X /H )GXXK/Ha ?è@ @K B~G XH H #è)K/H RH XG@?HK@G BK+ 7/G?H X/è P &a- ­ G
j @ ?Gì @ è)G #HG@G RGUH @HX
K « è@è)Kì HBK » °j è@ RK P t a- ­ ?K@K Rè BK@?HRG/è/?H è@K+ è)Ha K??Hè
7j ò è??j + G/G H #è)K/H BK+ 7/G?H U/è Rj G )H+ HX H è) RH UjK/H RGH @K/+ è)H )H+ HX H RH Uj@kHK@ è+ G@ X Ki
G?X /G+ H RH + è??H+ K G RH + H@ H+ Ki yH RGUH @H?BG
g Gì )H H@XGì /èXH u f h y @K@ è 7K??H=H)G RGUH @H/G
H@ #GBG « RHì HX è)G » °j G) ?Gì @è)G B~G 7j ò è??j -
RGH #è)K/H UH ??H RG))G kK@G )Kì HB~Ga RèX K B~G
+ G/G ?K) Xè@X K Rj G #è)K/H 9 )K kG/K )Kì HBK G )E j@ K
)Kì HBK I« h » e « 1» Li S@ /Gè)X à )K kG/K G )E j@ K )Eè)H+ G@XèkHK@G 7j ò #è/Hè/G U/è , ­ G v1 ± v6­ M
@K@ BK//H?7K@RK@K è #è)K/H =G@ RGUH @HXHa =G@ ?ì ?H 7K??K@K Xj X Xè#Hè RGUH @H/G RGH )H#G))H /G)èX H#H
èR j @ E H@ XG/è =è@Rè RH #è)K/H B~G èBBG@X j è è@- è))è XG@?HK@G RH è)H+ G@X èkHK@G 7è/H è) , t C G è)
BK/ 7Hù )E H+ 7GRG@kè RGì )H ?X èXH )Kì HBH Rè) #è)K/G 4t C a BK+ G H@ RHBèXK ?j ))è RG?X /è RH UH ì j/ è vi
RG))è ì /è@ RGkkè G)GXX /HBèi o @B~G @Gì )H H@ XGì /èX
H u f h y )è kK@è H@ XG/+ Ge

Affidiamo l'uso di questo strumento a coloro che, avendo se-


guito il nostro corso sugli integrati digitali, necessitano ora, per
i loro esperimenti, di un dispositivo di controllo semplice ed
economico.

150
RHè è Rè BK@?HRG/è /?H 7/KH=HX èa Rè@RK )j Kì K è )Kì HBK @GH #è)K/H ?j 7G/HK/H è + &i p j G?X H j )X
H+ H
?XèXH )Kì HBH H@RGUH
@HXHi Rj G #è)K/H ?K@K ?HB j /è+ G@ XG 7Hù ?H ì @HUH
BèXH#H RH
­ Kì )Hè+ K K/è 7/GBH?è/G B~G H #è)K/H RH ?Kì )Hè RH °j G))H /HUG/HX H è))Ej ?BHX èi
P t a- ­ G RH P &a- ­ a /H7K/XèXH ?j ))K ?B~G+ è mG/ ?X è=H)H/G )K ?XèX K )Kì HBKa 7j / G??G@RK è@-
RH UH ì j /è va ?H /HUG/H?BK@K è))G j ?BHX G RGì )H H@XG- BK/è 7K??H=H)G )E j ?K RH j @ @K/+ è)G XG?XG/a BK@-
ì /èX H z z di • BHò ?Hì @HUH Bè B~Ga èR G?G+ 7HKa j @ K #HG@Ga 7G/ ?G+ 7)H BHX à RH + è@K#/Ga ?G/#H/?H RH j @è
« h » )Kì HBK H@ j ?BHX è ?è/à ?G+ 7/G H@UG/HK/G è ?K@Rè )Kì HBèa BK+ G °j G))è 7/G?G@ XèX è H@ °j G?XG
P t a- ­ a + G@X/G j @ « v» )Kì HBK ?è/à ?j 7G/HK/G 7èì H@Ga H@ ì /èRK RH H@ RHBè/Ga BK@ )è + è??H+ è
è P &a- ­ i mG/X è@X Ka ?G BH?H /HUG/H?BG è))G G@- H+ + GRHèX Gkkèa H )H#G))H )KìHBH « h » G « v» @GH
X/èX Ga H #è)K/H BHX èXH Bè+ =Hè@ K H@ °j G?X H9 P t a6 7j @ XH BH/Bj HXè)H RH j @ è77è/èX K 7/G?K H@ G?è+ Gi
­ I« h » )Kì HBKL G P & ­ I« v» )Kì HBKLi • °j G- f è j @ è)X /K #è@ Xèì ì HKa RG/H#è@ XG Rè))è ?K@Rè
?X K #j K) RH/G B~G j @ H@X Gì /èX
K z z d a è H@ ì /èRK )Kì HBèa è °j G))K RH 7KXG/ ?Gì j H/G )G #è/HèkHK@H
RH /HBK@K?BG/G BK+ G « h » )Kì HBK j @ )H#G))K H@- /è7HRG RH ?X èXK B~Ga BK@ j @K ?X /j + G@X K èR H@RH-
UG / HK/G è P t a6 ­ a + G@X /G /HBK@K?BG j @ « v » BGa 7è??G/G==G ?HBj /è+ G@X G H@K??G/#èXKi h ##Hèe

Serve per valutare con rapidità e sicurezza gli stati logici dei circuiti inte-
grati TTL e CMOS.

E' uno strumento di misura che, assai più del tester, si rivela adatto alla pra-
tica delle tecniche digitali.

151
TTL
STATO I (ALTO)

70 /.VALIM.
ZONA DI
NON LAVORO

30 V ALIM.
STATO ? ( BASSO)
ZERO ZERO ALIM.

Fig. 1 - In questi schemi vengono indicati H livelli relativi alle tensioni di


alimentazione dei circuiti integrati TTL e CMOS e le zone degli stati logici e
di non lavoro di entrambi.

+ G@XGa 7G/ #è/HèkHK@H /è7HRGa H@XG@RHè+ K ° j G))G ESAME DEL CIRCUITO


B~G 7K??K@K G??G/G ?Gì j HXG Rè) @K?X/K KBB~HK G
@K@ BG/Xè+ G@XG ° j G))G B~G ?j 7G/è@K H )H+ HX H S) BK+ 7K/Xè+ G@XK RG))è ?K@Rè )Kì HB
è 7j ò G??G-
RG))è 7G/BGkHK@G KBj )è/Gi /G UèBH)+ G@XG H@XG/7/GX
èXK èXX
/è#G/?K H Rj G ?B~Ge

P
o
o
ib
Z
h

l[)[_\/

Fig. 2 - Flusso di corrente attraverso il circuito della sonda nell'esempio in cui,


essendo il puntale fissato su uno stato logico « 1» a si provoca l'accensione
del' diodo led verde DLV.

v1&
+ H /H7K/XèXH @G))G UHì j /G & G , a @GH ° j è)H è B~Hè- )K /K??K BK@X G+ 7K/è@Gè+ G@X Gi In 7/èX HBèa 7KH a
/è + G@XG H@RHBèXK H) 7G/ BK/?K RG))G BK//G@X H B~G 7KX /à èBBèRG/G B~G j @K RGH Rj G RHKRH)GR è77èH è
7/K#KBè@K )E èBBG@?HK@G RG) RHKRK )GR #G/RG G 7Hù )j + H@K?K RG))E è)X
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/?H èH
RH ° j G))K /K??Ka ?G7è/èXè+ G@XGa è ?GBK@Rè RG) RH#G/?H ì j èRèì@H B~G Bè/èXX G/Hkkè@K H Rj G X/è@-
7j @XK H@ Bj H #HG@G UH ??èXK H) 7j @Xè)Ge?K@Rèi ?H?X K/ G è Xè)j @G RH ?7G/?HK@Hi yH 7j ò Xj XXè#Hè 7/G-
S) 7/Kì GXXK BK+ 7)GXK RG))è ?K@Rè )Kì HBè è ° j G))K XG@RG/G j @è HRG@X HBè )j + H@K?HXà RGH RHKRH ?G)G-
/H7K/XèXK H@ UHì j /è - i • BK+ G ?H #GRGa G??K è RH kHK@è@RK H Rj G X/è@?H?X K/a K??Hè ?BGì )H G@RK Rj G
XH7K X/è@?H?X K/HkkèX Ka è))K ?BK7K RH BK@UG/H/G è) + KRG))H BK@ )K ?X G??K ì j èRèì @Ki « @E è)X/è ?K)j -
RH?7K?HX H#K j @è =j K@è /K=j ?X Gkkè GR j @è BG/- kHK@G RH °j G?X K 7/K=)G+ è 7j ò BK@?H?X G/G @G)e
Xè H@?G@?H=H )HX
à è))G ?K))GBH XèkHK@H G)GXX /HB~Gi S@- v EèRèXXè/G )G Rj G /G?H?X G@kG q &eq , è °j GH #è-
UèXH X
a )E j @HBè 7/GBèj kHK@G H+ 7K/X è@XGa Rè XG@G/ )K/H B~G 7G/+ GXX K@K RH /èì ì Hj @ì G/G )K ?X G??K
?G+ 7/G 7/G?G@X G Rj /è@X G )E
j ?K RG))K ?X /j + G@X
Ka ?BK7Ki
è °j G))è RH @K@ H@#G/X H/G + èH X/è )K/K H XG/+ H-
@è)HRH è)H + G@X èkHK@G ve, BK))Gì èX H è))G Rj G 7H@-
kGX XG è =KBBè RH BKBBKR/H)) Ki f è #GRHè+ K RH EMITTER FOLLOWER
H@X G/7/GX è/G RGXX èì )HèXè+ G@XG H) BK+ 7K/X è+ G@XK
RG) BH / Bj HXK RG))è ?K@Rèi • @X/è+ =H )G ?GkHK@H X/è@?H?X K/HkkèXG RG) 7/Kì GX -
p j è@RK è) RH?7K?HX H#K ?H è77)H Bè )Eè)H+ G@XèkHK@Ga XK RH UH ì j /è - ?K@K BK@UH ì j /èXG BK+ G ?X èRH èR
)è XG@?HK@G ?j ))G =è?H RGH Rj G X/è@?H?X K/ ?H 7/G- « G+ H XXG/ UK ))K[ G/ » a K??Hè BK@ j ?BH Xè RH G+ HXX K-
RH?7K@G èR j @ )H#G))K H@X G/+ GRHK è °j G))K RGH /Ga è#G@X H ì j èRèì @K RH XG@?HK@G j @HX è/HK GR G)G-
1 ­ @K+ H@è)H RH/GXX è+ G@XG Rè))E è77è/GBB~HèX j- #èX K ì j èRèì @K RH BK//G@X Gi mG/ Xè)H + KX H#H H Rj G
/è RHì HX è)G ?KXX K XG?Xi u K@?Gì j G@X G+ G@X Ga G@- ?X èRH 7/G?G@X è@K j @è ì /è@RG H+ 7GRG@kè RE H@ì/G?-
X/è+ =H H X/è@?H?X K/ BK@?G@X K@K H) 7è??èì ì HK RH ?Ka B~G @K@ 7j ò ?K#/èBBè/HB è/G H@ è)Bj @è + H?j -
j @è BG/X è BK//G@X G B~G 7/K#KBè j @è RG=K)G èB- /è H) BH / Bj HXK ?KXX K 7/K#èi mG/X è@XK )è ?K@Rè
BG@?HK@G RGH Rj G RHKRH )GRa °j G))K #G/RG G °j G)e 7j ò G??G/G j X H)H
kkèX è X/è@° j H))è+ G@XG 7G/ )è #He

(.)
(.)
Z
+ (ti .. I
e,
I R3
DLR

33...
dh . . S
R1

ib
iel

Fig. 3 - Quando il puntale della sonda è fissato su un punto allo stato logico
«0», la corrente fluisce attraverso il diodo led rosso DLR, perché fra l'emittore
di TR2 e l'anodo del diodo viene a formarsi una caduta di potenziale di 5 V circa.

153
1-----
1

e
b
TR1

a a

SONDA
DLV

I
I
0V+
I
I

I
l-
Fig. 4 - Schema teorico completo della sonda logica, che utilizza due transi-
stor di tipo diverso, un NPN (TR1) e un PNP (TR2). I due diodi led debbono
essere diversamente colorati. Attribuendo alle resistenze R2-R3 valori superiori
od inferiori a quelli prescritti, si raggiungono minori o maggiori luminosità.

ONENTI-----
R1 = 470 ohm TR2 = BC1178
R2 V 47 ohm DLV = diodo led verde
R3 = 47 ohm DLR V diodo led rosso
TR1 = BC1078

154
SONDA

GND (%V)

Fig. 5 - Piano costruttivo su circuito stampato della sonda logica. I due diodi
led DLR e DLV sono, nella parte superiore, di forma quadrata, soltanto per
motivi di una migliore estetica del dispositivo .

?j è)HkkèkHK@G RH ?XèXH )Kì HBH


a è@B~G @GH Bè?H H@ ° j è)Ga @G))K ?B~G+ è RH UHì j /è 2, 7/K#KBè j @è Bè-
Bj HH 7j @XH H@ G?è+ G ?Hè@K B/HXHBH
a BHKè B~Hè+ èXH Rj Xè RH XG@?HK@G U/è )è /G?H?XG@kè R2 GR H) Bè-
è 7H) KXè/G H) )K/K + è??H+ K « Uè@eKj X» a K##G/K XKRK RG) RHKRK )GR #G/RG • d ­ B~Ga RH BK@?G-
UK /@H?BK@K ì Hà )è + è??H+ è BK//G@XG )K/K 7G/- ì j G@kèa ?H èBBG@RGi
+ G??èi S@ ° j G?Xè ?X G??è BK@RHkHK@G G)GXX /HBè RG))K ?B~G-
+ è RH UH ì j /è - H) RHKRK )GR /K??K • d q /H+ è@G
?7G@XKa 7G/B~é G??G@RK 7/G?G@XG ?j ) ?j K è@KRK
CORRENTI DI ACCENSIONE G ?j ))è /G?H?XG@kè RH 7/KXGkHK@G q , )K ?XG??K #è-
)K/G RH XG@?HK@G RH 1 ­ a @K@#H è BèRj Xè RH XG@-
o XX/è#G/?K ì )H ?B~G+ H /H7K/X èXH @G))G UH ì j /G &e, ?HK@G G + è@Bè ° j H@RH Kì @H 7K??H=H)G U)j ??K RH
è@è)HkkHè+ K K/è H)U)j ??K RG))GBK//G@XH B~G 7/K- BK//G@XGi
#KBè@K )E èBBG@?HK@G RGH Rj G RHKRH )GR • d ­ G d è BK@RHkHK@G RH èBBG@?HK@G RG) RHKRK )GR /K??K
• dq i • d q è H@#GBG H@XG/7/GXèXè @G))K ?B~G+ è RH UH -
d K ?B~G+ è RH UH ì j /è 2 7/K7K@G )E G?G+ 7HK H@ ì j/ è , a @G) ° j è)G H) 7j @Xè)Ge?K@Rè /H+ è@G BK))G-
Bj H ?H èBBG@RG H) RHKRK )GR #G/RG • d ­ a + G@X/G ì èXK BK@ )K ?XèXK )Kì HBK « h » a K??Hè BK@ )è XG@-
/H+ è@G ?7G@XK H) RHKRK )GR /K??K • d q i S@UèX XHa ?HK@G RH h ­ i S@ ° j G?XK Bè?Ka G??G@RK RH h ­ H
H) 7j @Xè)Ge?K@Rè #HG@G BK))Gì èXK BK@ )K ?XèXK #è)K/H RG))G XG@?HK@H /H) G#èXG ?j H Rj G G+ HXXK/H RH
)Kì HBK « v » a K??Hèa H@ 7/èX HBèa BK@ )è XG@?HK@G z q ) G z q &a GR G??G@RK 7j /G RHh ­ H)#è)K/G RG)-
RH + 5 ­ i • ==G@Ga H@ Xè) Bè?Ka K??G/#è@RK )K )è XG@?HK@G RH BèXKRK RG) RHKRK )GR #G/RG • d ­ a
?B~G+ è G)GXX /HBK RH UH ìj /è - a ?H H@Xj H?BG BK+ G #HG@G è + è@Bè/G Kì @H BèRj Xè RH XG@?HK@G ?j)
G@X/è+ =H ì )H G+ HXX K/Ha ?G@kè BK@?HRG/è/G )è Bè- RHKRK • d ­ a B~G /H+ è@G ?7G@XKa + G@X/G ?H èBBG@-
Rj Xè RH t a3 ­ RG))è ì Hj @kHK@G =è?GeG+ HX XK/Ga RG H)RHKRK • d q a ?j ) ° j è)G #HG@G è UK /+ è/?Hj @è
/èì ì Hj @ì è@K ° j G?XK ?XG??K #è)K/G RH XG@?HK@Gi S) BèRj Xè RH XG@?HK@G RH 1 ­ i

155
Fig. 6 - Disegno in grandezza reale del circuito stam-
pato sul quale si debbono montare i componenti elet-
tronici della sonda logica.

p j è@X
K UH@K/è RGX XK 7j ò /Hè??j + G/?H BK?ì 9 j @è 7j /G H@?Gì @èXK èR G)H+ H@è/Ga + K@X è@RK Rj G X/è@-
BK@RHkHK@G )Kì HBè « h » REH@ì /G??K 7/K#KBè )E èB- ?H?XK/ ?G)GkHK@èX H BK@ j ì j è) ì j èRèì @Ka K77j /G
BG@?HK@G RG) RHKRK )GR /K??K G )K ?7Gì @H+ G@X K #è/Hè@RK H #è)K/H RG))G /G?H?X G@kG q &eq , a RH#G/-
RH °j G))K #G/RGM j @è BK@RHkHK@G )Kì HBè « v » /G==G j X H)Ga 7G/B~é 7/K7/HK Rè G??è ?è/G==G
REH@ì/G??K 7/K#KBè )E èBBG@?HK@G RG) RHKRK )GR 7K??H=H) G è/ì j H/G ?G j @ ?Gì @è)G /H+ è@G 7/G#è-
#G/RG G )K ?7Gì @H+ G@XK RH °j G))K /K??Ka BK+ G )G@X G+ G@XG è))K ?XèXK )Kì HBK « h » K77j /G è « ) ».
RG) /G?XK RH RGRj BG Rè))E è77K?HX è Xè=G))H@èi

TABELLA COMPORTAMENTO SONDA REALIZZAZIONE PRATICA


Stato logico Diodo acceso Diodo spento mG/ BK@?Gì j H/G j @è =j K@è Uj@kHK@è)HX à RG))è
?K@Rè )Kì HBèa BK@#G//à GUU GXX j è/G H) + K@X èì ì HK
« 0» DLR DLV RG) BH / Bj HXK ?j j @è =è?GX X
è /GX Xè@ìK)è/G BK+ G
«1» DLV DLR °j G))è Rè @KH /H7K/X èXè H@ ì /è@RGkkè /Gè)G H@
I
èa UHì j /è 3a ?j ))è °j è)G #G// à BK+ 7K?X K H) BH/Bj HX K
?Xè+ 7èX Ki d G RH+ G@?HK@H RG))è =è?GX Xè /GX Xè@-
ì K)è/G ?K@K RH 1 B+ \ &a& B+ i
SEGNALI VARIABILI « @è #K)X è /Gè)HkkèX K H) BH / Bj HXK ?X è+ 7èX K ?H
7/K##GRG/à èR H@?G/H/G ?j RH G??K H #è/H BK+ -
p j è)K/è @G) 7j @X K è@è)H kkèXK UK ??G 7/G?G@X Gj@ 7K@G@X H ?GBK@RK °j è@X K G?7K?X K @G) 7Hè@K BK-
?Gì @è)G )Kì HBK #è/Hè=H) Ga H Rj G RHKRH )GR • d ­ ?X /j XXH#K RH UH ì j /è 1i
G • d q ?H èBBG@RG/G==G/K è)X G/@èX H#è+ G@X
Gi f è z G@j X K BK@X K RG))E G?Hì j K @j + G/K RH BK+ 7K-
H) @K?X /K KBB~HK /Hj ?BH/ G==G K##Hè+ G@XG è RH- @G@X H jX H)HkkèX H 7G/ °j G?X K XH7K RH + K@X èì ì HKa
?XH@ì j G/G Xè)G BK@RHkHK@G ?K)X è@X K H@7/G?G@kè RH H) )è#K/K BK?X /j X XH#K #G//à BG/X è+ G@X G BK+ 7)G-
?Gì @è)H è U/G° j G@kè + K)XK =è??èi o ))G U/G°j G@kG XèX K H@ =/G#G XG+ 7Ka è@B~G Rè BK)K/K B~G ?H /H-
7Hù è)X Ga H@#GBGa H Rj G RHKRH ?G+ =/G/è@@K èB- XG@ì K@K + G@K G?7G/X Hi • 7KHB~é H #è/H G)G+ G@X H
BG?H BK@X G+ 7K/è@Gè+ G@X Gi • °j G?X è #K)Xè )è @K@ ?K@K èUU èX XK B/HX HBHa è) )GX XK/G #HG@G BK@BG?-
+ èì ì HK/G K + H@K/G )j + H@K?HXà RH j @ RHKRK )GR ?K RH ?7G/H+ G@X è/G BK+ 7K@G@X H RH#G/?H Rè °j G))H
/H?7GX XK è))E è)X
/Ka B~G H@ 7/GBGRG@kè è==Hè+ K Rè @KH j X H)H
kkèX Hi mG/ G?G+ 7HKa H@ ?K?X HX
j kHK@G
RGH Rj G X/è@?H?X K/ z q vez q & Rè @KH 7/G?B/HXX Ha
?H 7KX /è@@K j X H)Hkkè/G è)X /H ?G+ HB K@Rj XXK/Ha 7j /-
B~é #G@ìè@K /H?7GX X èXG )G 7K)è/HX à mg m GR g mg
RGH Rj G BK+ 7K@G@X Hi
S RHKRH )GR Rè @KH j X H)H
kkèX Ha BK+ G ?H 7j ò è@B~G
abbonatevi a: #GRG/G @G))è UK
BK)Ka ?K@K RH UK
X K RH è7G/X j/ è RG) 7/G?G@X
/+ è 7è/è))G)G7H7GRèa + è ?K)X
G è/XH-
è@-
XK 7G/ + KX H#H G?X GX HBHi S) )GX X K/G 7KX /à j X H)+ G@X G
ELETTRONICA ?G/#H/?H RH °j G))H è UK ì ì Hè @K/+ è)Gi
mG/ j )X H+ K UèBBH è+ K 7/G?G@X G B~G )G Rj G /G?H-
PRATICA ?X G@kG q &eq , a Rè @KH 7/G?B/HXX
- 4 K~+ a 7KX /è@@K G??G/G G)G#èX
G @GH #è)K/H RH
G è 13 K~+ a 7G/
RH+ H@j H/G )è )j + H@K?HX à RGH RHKRH )GRa K77j /G
/HRKXX G è , , K~+ 7G/ èj + G@X è/)èi

156
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UèkHK@H G RG))G BK+ 7/G??HK@H RG))E è/Hèa + G@X/G
)G K@RG /èRHK ?K@K /èRHèkHK@HG)GXX /K+ èì @GX HB~Gi
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u ~G BK?è ?Hè )è /èRHK @K@ è 7K??H=H)G RH/)K H@ + èì @GXHBèi S@K)X /G )G 7/H+ G @GBG??HXè@Ka 7G/
7KB~G 7è/K)Gi mG/B~é BK@° j G?XK XG/+ H@G ?H BK+ - #Hèì ì Hè/Ga RH j @ + GkkK + èXG/Hè)G IH) 7Hù BK+ j -
7/G@RK@K + K)X H ?GXX K/H RG))E G)GXX/K@HBè + KRG/- @G è )E è/HèLa )G ?GBK@RG è) BK@X/è/HKa @K@ @G ~è@-
@èi f è H@ =è?G è) + GXKRK BK@ Bj H ° j G?Xè RH?BH - @K =H?Kì @K G 7K??K@K #Hèì ì Hè/G è@B~G èX X/è#G/?K
7)H@è #G//à X/èXX èXè @G) 7/G?G@XG BK/?Ka ?H 7j ò il #j KXKi « @è 7/K#è G#HRG@XG RH Xè)G èUU G/+ èkHK@G
RHXG B~G G??è /è77/G?G@X H )K ?Xj RHK RHXj XX H H 7/H@- BHè KUU G/Xè RèH BK))Gì è+ G@XH BK@ H ?èXG))H XH è/XH-
BH7H B~G /Gì K)è@K H) Uj@kHK@è+ G@XK RGì )H è77è- UHBHè)H G )G è?X/K@è#H B~Ga 7j / #Hèì ì Hè@RK @G)
/èXH /èRHK/HBG#G@X H G /èRHKX /è?+ HXX G@XHa RG))G )K/K #j KXKa /HG?BK@K è /HBG#G/G Rè XG//è G èR H@#Hè/G
7è/XH G RG) )K/K H+ 7HGì Ki S@ è)X /G 7è/K)Ga BK@ )è ?j ))è XG//è )G K@RG /èRHKi
+ èXG/Hè B~G BH 7/K7K@Hè+ K RH G?7K//Ga H@X G@RHè- yHè RGXX K B~G )G K@RG ?K@K/G ?K@K BK?XHXj HXG Rè
+ K + GXX G/G H) )GXX K/G @G))G BK@RHkHK@H RH ?è7G/ /è/GUèkHK@H G BK+ 7/G??HK@H RG))E è/Hèi f è ° j G-
BK?X/j H/G j @è @j X/HX è ?G/HG RH è77è/GBB~HèXj /Ga ?XG 7K??K@K ?j BBGRG/?H 7Hù K + G@K /è7HRè+ G@XG
RH BK+ 7/G@RG/@G H) BK+ 7K/X è+ G@XK G RH ?è7G/ j @è RK7K )E è)X/èi p j H@RH G?H?XK@K K@RG ?K@K/G
H@XG/#G@H /G BK@ ?j BBG??K H@ G??G ° j è@RK ?H #G/H- BK/XG G K@RG ?K@K/G )j @ì ~Gi yH RHBG è@B~G B~Ga
UHBè@K ì j è?X Ha K ?H + è@HUG ?X
è@K è@K+ è)HG G RHUG XXHi @G) 7/H+ K Bè?Ka ?H ~è@@K ?j K@H BK@ U/G° j G@kè
« @è BH @° j è@X H@è RE è@@H Uè )è /èRHKXGB@HBè BK- 7Hù G)G#èXè B~G @G) ?GBK@RKi mG/Xè@XKa ?G il @j -
?XHXj H#è j @è + èXG/Hè =G@ 7/GBH ?èa B~G ?H è/X HBK- + G/K RG))G K@RG ?K@K/G RHUU j ?G H@ j @ + H@j XK
)è#è G@X /K )H+ HX H RGUH @HXHi • ??è BK+ 7/G@RG#è )K ?GBK@RK è G)G#èXKa il ?j K@K è RH U/G° j G@kè G)G-
?Xj RHK XGK/HBK G 7/èXHBK RH Rj G ?K)H è77è/èX H9 H) #èXè G )G K@RG ?K@K BK/XGM H@ Bè?K BK@X /è/HK ?H
/èRHK/HBG#HX K/G G H) /èRHKX /è?+ GXX HXK/Gi u K@ H) RHBG B~G H) ?j K@K è RH =è??è U/G° j G@kè G B~G )G
7/H+ K ?H /HBG#G#è@K )G K@RG /èRHK B~G #G@H#è@K K@RG ?K@K )j @ì ~Gi f è ?H RHBG 7j /G B~Ga @G)
X/è?UK /+ èXG H@ #KBH G ?j K@Hi u K@ H) ?GBK@RK ?H 7/H+ K Bè?Ka H ?j K@H ?K@K èBj X Ha @G) ?GBK@RKa H
X/è?UK /+ è#è@K #KBHG ?j K@H H@ K@RG /èRHK B~Ga ?j K@H ?K@K ì /è#Hi
èXX /è#G/?K )E è@XG@@èa #G@H#è@K H@#HèXG @G))K ?7è- p j G?XG ?XG??G K??G/#èkHK@H ?H G?XG@RK@K 7j /G
kHKi • ==G@Ga ° j G?X H Rj G è77è/èX H G?H?XK@K è@BK/ è))G K@RG /èRHKa U/è òG ° j è)H ?H /HBK@K?BK@K K@RG
Kì ì HM + è ° j è@X H + j Xè+ G@X H XGB@HBHG ° j è@XG H@- è U/G° j G@kè 7Hù G)G#èX è GR K@RG è U/G° j G@kè
@K#èkHK@H ?K@K ?XèXG è77K/XèXG BK) 7è??è/G RGì )H 7Hù =è??èa K??Hè K@RG BK/XG GR K@RG )j @ì ~Ga
è@@H . • ?G H 7/H@Bì 7H XGB@HBH?K@K /H+ è?XH H+ + j - B~Hè+ èXG 7j /G K@RG RH è)X è U/G° j G@kè (AF) G
XèXHa H BH / Bj HXHa H BK+ 7K@G@X Ha )G 7è/X Ha )G XGB@H- K@RG RH =è??è U/G° j G@kè Ir ' Li
B~G RH + K@Xèì ì HK ?K@K K/è BK+ 7)GXè+ G@X G Bè+ - d G K@RG /èRHK 7K??K@K 7/G@RG/G K/Hì H@G Rè ?K/-
=HèX Hi • BH ò #j K) 7j /G ?Hì @HUH Bè/G B~G H) @K?X /K ì G@XH RH#G/?Gi d è 7Hù @èX j /è)G G )è 7Hù è@XHBè
BK/?Ka K)X /G B~G H@XG/G??è/G H @j K#H )GXX K/Ha 7KX/à U/è Xj XXG è /è77/G?G@XèXè Rè) Uj)+ H@Ga B~G ì G@G/è
Fig. 1 - Tre esem pi di antenne per principiant i. Quella contrassegnata con A1
è fissata, in una estrem ità, al ram o di un albero, tram ite isolatore. Quella indi-
cata ccn A2 è la vera antenna M arconiana, dotata di condutt ore di discesa e
installata tra due sostegni m ediante due isolatori. L'antenna A3 rappresenta
un'installazione di fo rtuna ed è quella che offre il m inor rendim ent o.

K@RG /èRHK @KXG ?KXXK H) @K+ G RH ?Bè/HB~G K /j - + G?XHBKa )G Bè@RG)G RGH + KXK/H è ?BK77HK RGì )H
+ K/H G B~Ga Rj /è@XG H XG+ 7K/è)H a RH?Xj /=è@K )G èj XK+ GkkHa H + KXK/H G)GXX /HBHG Xj XX
H ° j Gì )H è77è-
/èRHK/HBGkHK@Hi o )X/G UK@XH =G@ @KXG RH K@RG /è- /èXH H@ Bj H ?H #G/HUH Bè@K è7G/Xj /G G B~Hj ?j /G RH
RHK ?K@K ì )H H@XG//j XXK/H RG))E
H+ 7Hè@XK )j BG RKe BH / Bj HXH G)GXX
/HBHi f è )G K@RG /èRHKa Bj H /H#K)-
ì G/G+ K )G @K?X/G èX XG@kHK@Ha ?K@K ° j G))G 7/K#G-
@HG@XH Rè))G G+ HX XG@XH /èRHKUK @HB~Ga RGXXG è@B~G
PULIRE ?XèkHK@H /èRHKi
mG/ Bè7Xè/G )G K@RG /èRHK ?K@K @GBG??è/H Rj G
H+ 7K/Xè@X H G)G+ G@XH9 )E è@XG@@è G )è XG//èa B~G
@GH /HBG#HXK/H /èRHK @K@ ?G+ 7/G ?K@K è77è/H-
?BG@X Ha + è B~G H@ /Gè)X à G?H?XK@Ka BK+ G è#/G+ K
+ KRK RH RH/Gi

IL PIU' SEMPLICE RADIORICEVITORE

« @ XG+ 7Ka H) 7Hù ?G+ 7)H BG XH7K RH /HB G#HXK/G /è-


RHK G/è ° j G))K è B/H?X è))K RH ì è)G@èi h ì ì H °j G)
B/H?Xè))K #HG@G ?K?XHXj HXK Rè j @ ?G+ HBK@Rj XX K/G
B~G è??j + G H) @K+ G RH RHKRK è) ì G/+ è@HKi mG/
H)/G?XK Xj XX K è /H+ è?XK BK+ G 7/H+ èi f è BHò #è)G
K##Hè+ G@XG H@ ?GRG RHRèX XHBèa ° j è@RKa BK+ G H@
ù ° j G?XK Bè?Ka BH ?H H+ 7K@G RH /H7G/BK//G/G )G 7/H@-
AL RICEV BH7è)H Xè77G ?XK/HB~G RG))è /èRHKa RèH 7/H+ K/RH
èH ì HK/@H@K?X/HimG/B~é ° j G) /HBG#HX K/G /èRHK @K@
BK@?G@XG B~G )E è?BK)X K RH ° j è)B~G G+ HXX G@XG /è-
Fig. 2 - Quando si stabilisce il collegamento di terra, RHKUK @HBè )KBè)G G BK@ j @ #K)j + G ?K@K/K + K)X K
servendosi del termosifone o di una conduttura del-
l'acqua, occorre prima accertarsi che la parte in cui =è??Ki d G èj RHkHK@ H H@UèXHXè##G@ì K@K H@ Bj U-
si effettua il contatto elettrico sia ben pulita, ossia UHè G 7K??K@K G??G/G ?Gì j HXG Rè j @ ?K)K è?BK)-
libera da vérnici ed ossidi. XèXK/Gi S@ Kì @H Bè?Ka 7G/ BK?X/j H/G j @ /HBG#HXK/G
/èRHK è RHKRKa KBBK//K@K 7KB~H G)G+ G@XHa ° j G))H
° j H RH ?Gì j HXK G)G@BèX H9

160
1 - Antenna
2 - Terra
3 - Bobina
4 - Diodo al germanio
5 - Condensatore variabile
6 Cuffia
7 - Minuterie

S))j ?X/G/G+ K K/èa j @K 7G/ j @Ka H BK+ 7K@G@X H


BH XèXHa H@ + KRK B~G H) )GXXK/G 7K??èa UH@ Rè ° j G-
?Xè 7j @XèXè RG) BK/?Ka /Gè)Hkkè/G H) ?j K 7/H+ Ka
?G+ 7)HBH ??H+ K /HBG#HXK/G /èRHKa BK+ 7/G@RG@RK-
@G )E G?èXX K Uj@kHK@è+ G@XK GR H) 7/GBH?K BK+ -
7K/Xè+ G@XK RGH #è/H G)G+ G@XH B~G )K BK+ 7K@-
ì K@Ki S) ° j è)G #G//à èBBj /èXè+ G@XG BK@?G/#èXKa
7G/B~é ?j RH G??Ka @G))G 7/K??H+ G 7j @XèXGa H@?G-
ì @G/G+ K ° j è)H #è/Hè@X H RK#/è@@K G??G/G è77K/-
XèXG 7G/ + Hì )HK/è/@G H) /G@RH+ G@XK Ga ?K7/èX-
Xj XXKa 7G/ BK@X H@j è/G è 7G/BK//G/Ga BK@ G??Ka
° j G))EèUUè?BH@è@XG Bè+ + H@K B~G èXX /è#G/?è )E H@-
XG/K + K@RK RG))è /èRHKi

L'ANTENNA ' Hì i - • Con questo sistema RH avvolgimento, peral-


tro assai rudimentale, si ottengono bobine con spire
dE è@X G@@è /HBG#G@XG ?G/#G è BèXX j /è/G )G K@RG serrate, tese ed uniformi. La maniglia della porta man-
/èRHK Rè))K ?7èkHK G è X/è?UK /+ è/)G H@ BK//G@X H tiene in tensione il filo di rame.
G)GXX/HB~G RH + KRG?X H??H+ è G@X HXà i dEè@X G@@è
X/è?+ HXXG@XG BK+ 7HG H) )è#K/K H@#G/?K9 X/è?UK /+ è
)G BK//G@X H H@ K@RG /èRHKi g Gì )H è77è/èXH /HBGX/è-
?+ HXXG@XH j @è ?K)è è@XG@@è BK+ 7HG G@X /è+ =H H
)è#K/H9 Bè7Xè )G K@RG /èRHK G )G H@#Hè @G))E GXG/Gi )j @ì K 7K??H=H)Ga ?K?7G?K @G))E è/Hè G XG?K H@ j @K
p j G))è @GBG??è/Hè 7G/ Uè/ Uj@kHK@è/G H) ?G+ 7)H- RGH X/G + KRH H)) j ?X/èXH H@ UH ì j /è vi « @è G?X/G-
BG /HBG#HXK/G /èRHK RG?B/HXX K 7Hù è#è@X H è BK?X H- + HXà RG) UH)K è BK))Gì èXè è) /HBG#HX K/Ga )Eè)X/èa X/è-
Xj HX
è Rè j @ UH)K RH /è+ Ga B~G RG#G G??G/G H) 7Hù + HXG j @ H?K)èXK/G H@X G/7K?XKa è BK))Gì èX è èR j @
?K?XGì @Ka B~G 7j ò G??G/G j @ 7è)Ka H) /è+ K RH j @
è)=G/K K )E è?Xè RH ?K?XGì @K RH j @E è@XG@@è XG)G-
#H?H#èi f è è K##HK B~G H) /G@RH+ G@XK + èì ì HK/G
?H KXX HG@G Rè))G è@X G@@G 7Hù )j @ì ~G G 7Hù RH-
?Xè@XH Rè) XG//G@Ka Rè Bè#H G)GXX /HB H G XG)GUK @HBHi
Il UH)K BK@Rj XX K/Ga RH Bj H è BK+ 7K?X è )Eè@XG@@èa
7j ò G??G/G @j RK K H@XG/@èXK H@ j @è ì j èH@è H?K-
)è@XG G H)?j K RHè+ GX /K 7j ò èì ì H/è/?H U/è t a1 + +
G v ++i
mG/ j @è )Gì ì G UH ?HBè =G@ @KXèa )è BK// G@XG èR
è)Xè U/G° j G@kèa B~G è )è BK//G@XG B~G 7G/BK//G
)G è@XG@@Ga XG@RG è ?BK// G/G è))è 7G/HUG / Hè RG)
L BK@Rj XX K/Gi p j G?XK UG
XK H) @K+ G RH « GUU GXX
@K+ G@K è BK@K?BH
K 7G))G» i mG/ ° j G?X
j XK ?KX-
K + K-
XH#Ka @G))è /Gè)HkkèkHK@G RG))G è@XG@@G + è/BK-
@Hè@Ga BK?ì ?H B~Hè+ è@K ° j G))G H)) j ?X/èXG H@ UH ìj-
/è va ?H G#HX è )E j ?K RH BK@Rj XX K/H j @HBH a + G@-
Flg. 3 • Simbolo elettrico,
adottato nella composizione X/G ?H 7/GUG/H?BG )è X/GBBHK)è RH /è+ Ga ° j G))è UK /-
degli schemi teorici, della bo- + èXè Rè Xè@XH UH )H ?KXX H)HB~Ga + G??H è??HG+ G 7/G-
bina. ?G@Xè@K j @è @KXG#K)G G?XG@?HK@G ?j 7G/UH BHè)Gi
u K)K/K B~G @K@/Hj ?BH ??G/K èR H@?Xè))è/G j @E è@XG@-
@è RG) XH7K K/è RG?B/HXX Ka 7KX /è@@K /HBK//G/G èR

161
j @ ?H?XG+ è RH UK /Xj@èa BK))Gì è@RK j @K RGH Rj G
XG/+ H@è)H RG))è X/GBBH
K)è RH /è+ G è))è /GXG + GXè)-
)HBè RG) )GXXKa è@B~G ?G H /H?j )XèXH ?è/è@@K + K)X
K
?BèRG@X Hi

LA TERRA

dEè@XG@@èa Rè ?K)èa @K@Eè ?j UUH BHG@XG è Uè/ Uj@-


2 fori kHK@è/G H) /HBG#HXK/G /èRHKa RG?B/HXXK 7Hù è#è@XHa
?G @K@ ?H RH?7K@G RH j @è =j K@è 7/G?è RH XG// èi
Fig. 5 - Praticando due fori, sulle due estremità del u K+ G è @KXKa H@UèXH X
a )è XG//è è /HXG@j X è j@
supporto cilindrico e facendo attraversare in essi I
terminali dell'avvolgimento, si impedisce ogni forma =j K@ BK@Rj XX K/G RH G)GXX/HBHXàa @K@ Xè@X K 7G/
di allentamento o sfilamento della bobina. )G Bè/èXXG/H?XHB~G RH j @ 7GkkK RH XG//G@K )H+ He

Fig. 6 - Le prese intermedie si ottengono attorciglian-


do il filo di rame su se stesso, dopo averlo raschia-
to con una lametta da barba o un temperino, per
liberarlo dall'eventuale smalto isolante ed agevolare
le operazioni di prestagnatura.

Flg. 7 • Questa è la bobina necessaria per far fun-


zionare il ricevitore descritto nel testo. Il supporto
è di materiale isolante (bachelite, plastica o cartone),
di forma cilindrica e lungo otto centimetri. Il suo dia-
metro è di tre centimetri. Le spire sono in numero di
cento e le prese intermedie sono ricavate alla ven-
tesima, quarantesima, sessantesima spira. Il tratto di
tubo libero, per una lunghezza di due centimetri, vi-
sibile sulla destra del componente, servirà per la
realizzazione di un secondo avvolgimento in una suc-
cessiva occasione. Il filo di rame da utilizzare po-
trà avere un diametro di 0,5-0,6-0,7 millimetri, a
o 20 40 60 700 scelta del lettore. Ma in ogni caso dovrà essere rico-
INIZIO PRESE FINE perto di smalto Isolante.

v3&
XèXKa ° j è@XK 7G/ )è ì /è@RGkkè B~G 7G@@ GXXG RH
7è/èì K@è/)è èR j @ ìHì è@XG?BK UH )K BK@Rj XX K/Gi
mG/ èì ì è@BHè/?H è ° j G?XK BK@Rj XX K/G Ka BK+ G KATODO ANODO
?H RHB G 7Hù 7/K7/Hè+ G@XGa 7G/ /Gè)Hkkè/G j @è
=j K@è 7/G?è RH XG//èa ?H 7K??K@K èRKXX è/G #è/H
?H?XG+ Hi S) 7Hù ?G+ 7)HB G U/è H ° j è)Hè ° j G))K H))j- STRISCIA COLOR.
?X/èXK H@ UH ì j /è &i S@ 7/èX HBè ?H X/èXX è RH BK))G-
ì è/G j @ UH)K BK@Rj XX K/G èR j @ 7j @XK èBBG??H=H) G ======"'iè:Ì:3===;;;;;:a;;;==
RG))G BK@Rj XX j /G RG) XG/+ K?HUK @G Ka H) B~G è K - A
)è ?XG??è BK?èa RG))E èB° j èi g èXj /è)+ G@XGa ° j G?XK
BK))Gì è+ G@XKa 7G/ G??G/G #è)H RKa RG#G UK /+ è/G
Fig. 8 - Così si presentano nella realtà i diodi al
j @ 7/GBH?K BK@XèXX K G)GXX /HBK G BHò ?H /Gè)H kkè germanio, che sono dei semiconduttori dotati di ca-
)H=G/è@RK )è 7è/XG + GXè))H Bèa Bj H ?H è77)HBè )è todo e anodo (K e A). Un anello posto in una delle
7H@kè è =KBBè RH BKBBKR/H))Ka Rè G#G@Xj è)H #G/- due estremità del componente, consente di indivi-
@HB H GR K??HRèkHK@Hi duare l'esatta posizione del terminale di catodo.

LA BOBINA

d è =K=H@è è j @K RGì )H G)G+ G@XH 7Hù H+ 7K/Xè@X H


RG) /HBG#HXK/G /èRHKi • ??è 7j ò è#G/G UK /+ G G
RH+ G@?HK@H RH#G/?Gi p j G))è 7Hù ?G+ 7)HBG è BH -
)H@R/HBè GR è UK /+ èXè Rè j @ UH )K BK@Rj XX K/G
è##K)X K èXX K/@K èR j @ ?j 77K/XKa ì G@G/è)+ G@XG
j @ Xj =GXXK RH + èXG/Hè)G H?K)è@XGa BK+ G )è =èB~G- <{wooo
)HXG K H) Bè/XK@G =èB~G)HkkèXKi p j G?XG =K=H@G
7/G?G@Xè@K )E H@BK@#G@HG@XG RH G??G/G H@ì K+ =/è@-
ti 7G/ Bj Ha @GH /HBG#HXK/H /èRHKa #G@ì K@K j ?èXG
?K)X è@XK ° j è@RK )G ?7H/G RH UH )K è##K)X G ?K@K
7KB~Ga BK+ G è##HG@G 7G/ H BH/Bj HX H RG))G K@RG
[o«rooo
BK/XG K BK/XH??H+ Gi In Kì@H Bè?K )G =K=H@G BH)H @-
R/HB~G ?K@K ° j G))G B~G #G@ì K@K ?G+ 7/G èRKXX èXG Fig. 9 - Simbolo elettrico (in alto) del diodo. Il catodo
RèH 7/H@BH 7Hè@XH 7G/ H + K@Xèì ì H 7Hù ?G+ 7)HBHi è rappresentato da un trattino grosso e nero, l'anodo
g èXj /è)+ G@XGa BK+ G è##HG@G 7G/ Xj XX H H BK+ 7K- da un triangolo.
@G@XH G)GXX /HBH GR G)GX X/K@HBH a è@B~G )è =K=H@è
#HG@G H@RHBèXè @Gì )H ?B~G+ H X/è+ HX G j @ ?H+ =K-
)K9 ° j G))K /H7K/XèXK H@ UH ìj /è , i ROTORE
mG/ /Gè)Hkkè/G )è =K=H@èa @GBG??è/Hè è Uè/ Uj@-
kHK@è/G H) /èRHK/HBG#HXK/G RG?B/HXX K 7Hù è#è@X Ha
@GBG??HXè@K Rj G G)G+ G@X H9 j @ Xj =K RG) RHè+ GX/K
RH , B+ G RG))è )j @ì ~Gkkè RH 6 B+ G RG) UH )K RH
/è+ G ?+ è)XèXK RG) RHè+ GX/K RH t a3 + + i PERNO
dE è##K)ì H+ G@XK 7j ò G??G/G GUU GXXj èXK ?Gì j G@RK
H) ?H?XG+ è H)) j ?X/èXK H@ UH ì j /è - a H) ° j è)G BK@-
?G@XG RH BK+ 7HG/G j @ )è#K/K 7/GBH ?Ka BK@ ?7H/G
è##K)X G H@ + KRK BK+ 7èXXK GR j @HUK /+ Ga 7G/B~é ISOLATORE
H)UH )K /H+ è@G BK?Xè@XG+ G@XG H@ XG@?HK@Gi
mG/ H+ 7GRH/G B~G )E è##K)ì H+ G@XK RG) UH )K RH /è+ G LINGUETTE
7K??è H@ ° j è)B~G + KRK è))G@Xè/?H K ?UH )è/?Ha ?H STATORE
RG==K@K 7/èXHBè/G Rj G UK /H ?j ) ?j 77K/XKa H@ BK/- Fig. 10 - Condensatore variabile con isolamento ad
/H?7K@RG@kè RG))G Rj G ?7H/G G?X/G+ G RG))è =K- aria e a doppia sezione. In esso le lamine mobili,
=H@èi S) UH)K G@X/è èXX /è#G/?K j @UK /Ka 7è??è )j @ì K fissate sul perno, costituiscono Il rotore; quelle fisse
j @è 7HB BK)è 7K/kHK@G RG))è ?j 7G/UH BHG H@XG/@è ed isolate dalla carcassa metallica del componente
GR G?BG èXX /è#G/?K H)E?GBK@RK UK /Ka BK?ì BK+ G rappresentano lo statore. Quello consigliato per la
realizzazione del ricevitore descritto nel testo è ad
?H 7j ò #GRG/G H@ UH ì j /è 1i una sezione soltanto,
• j /è@XG )E è##K)ì H+ G@XK RG))G BG@XK ?7H/Ga @G-
BG??è/HG 7G/ BK+ 7K// G )è =K=H@èa ?H RK#/è@@K

163
.DG
100

E
-
L JC.:>
60 .I l JL !"
40 - Il Il Il t, 3 CUFFIA

1Il Il Il (Q)
Il
Il
~

Il
• '-_ •
linea di terra

D
..__, O
• Q) (Q
T A1 A2 A3

Fig. 12 - Circuito teorico del semplice radioricevitore descritto in questa prima


puntata del corso. I numeri riportati sulle prese intermedie della bobina L si
riferiscono alle spire dell'avvolgimento che, complessivamente, sono cento.

----------COMPONENTI-----

C1 V 500 pF (condens. variab. ad aria) R1 = 4.700 ohm (potenz. a variaz. log.)


c2 V 5.000 pF (condensatore ceramico) L = bobina
DG = diodo al germanio CUFFIA = 100 ohm

Fig. 11 - Simbolo elettrico del condensatore variabile, che si


differenzia da quello del normale condensatore per la presenza
della piccola freccia.

164
pannello frontale

linea
non
collegato

ba se

Fig. 13 - Piano costruttivo del ricevitore. I fori per l'altoparlante e l'interrut-


tore rimangono per ora inutilizzati. Serviranno in una prossima occasione. SI
noti la presenza di una presa per cuffia stereo, nella quale rimane libero il
terminale centrale, allo scopo di trasformare la cuffia stessa da stereo in mo-
nofonica.

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165
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Per tutti coloro che si sono resi conto S RHKRH è) ì G/+ è@HK ?K@K BK@X /è??Gì @èX H Rè j @è
dell'Inesauribile fonte di progetti con- ?Hì )èi f è ° j G))K B~G ?G/#G 7G/ )è /Gè)HkkèkHK@G
tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro- RG) /HBG#HXK/G 7Hù è#è@X H RG?B/HX XK 7j ò G??G/G
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ma in rapido esaurimento, in cui sono ° j G))K /H7K/XèXK H@ UH ì j /è 8i
apparsi gli argomenti di maggior suc-
cesso della nostra produzione edito-
riale. CONDENSATORE VARIABILE

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nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in- RG))è U/GBBHèi S@UèX XH
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teresse del dilettante, che fa rispar- ?H+ =K)K è77è/XG//G==G è) @K/+ è)G BK@RG@?èX K/G
miare denaro e conduce alla realizza- UH ??Ka B~G #HG@G 7j /G j X H)HkkèXK 7G/ H) + K@X èì -
zione di apparecchiature elettroniche ì HK RG) ?G+ 7)H BG /HBG#HX K/G 7Hù è#è@XH RG?B/HXX Ki
di notevole originalità ed uso corrente.
LA CUFFIA
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Fig. 14 • Sul pannello frontale del ricevitore compaiono i seguenti elementi: la


manopola: del comando di sintonia • le quattro boccole per i collegamenti di
terra e di antenna • la manopola del volume • l'interruttore acceso-spento • la
presa di cuffia e i fori per l'eventuale inserimento, nella parte posteriore, di un
altoparlante.

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168
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7/K#G/à è ?7K?X è/G )K ?7H@KX X
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MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è Il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza dl un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per I nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica- La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità
di misura- I condensatori- I resistori- I diodi
L. 7.500 - I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia anallsl dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dllet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante, consentiranno di raggiungere Il successo
posto di 128 pagine riccamente Illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
a due colori.

169
LE PAGINE DEL
c
e7

ROSMETRO PER TX
S) + Hì )HK/ Uj@kHK@è+ G@X K RH °j è)?Hè?H X/è?+ GX - CHE COS'È IL ROSMETRO
XHXK/G RH7G@RGa H@ + è??H+ è 7è/X Ga Rè))E èRèXX è-
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7K@ìK@K )è ?X èkHK@G X/è?+ HX XG@XG9 7Hù 7/GBH?è- H@ ì /èRK RH /H)G#è/G )E èRèX Xè+ G@X K RH H+ 7GRG@kè
+ G@X G U/è )E j ?BHXè RG))E è77è/GBB~HKa H) Bè#K G U/è H #è/H G)G+ G@X H B~G BK+ 7K@ì K@K j @è ?X èkHK-
)Eè@X G@@èi f è )E èRèX Xè+ G@X K RH H+ 7GRG@kèa è@- @G X/è?+ HX XG@X Ga + è @K@ Eè==H è+ K è@BK/è RGXXK
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BK@ j @ ?G+ 7)H BG èBBG??K/HK9 H) /K?+ GX /Ki u ~G è q è77K/XK RH h @RG yX èkHK@è/HGi • ??K è 7j /G BK-
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7KB~H X/è?+ GXX HXK/H H@BK/7K/è@Ka 7G/ Bj H a @G))è y· q e+ GX G/ IyX è@RH@ì · è#G q èX HKLi • j @° j G il
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K/Hi
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?H K@G RH èj X KBK?X /j H/?G)Ka BG/Xè+ G@X G /H?7è/- )H @Gè RH X/è?+ H??HK@Ga B~G è /è77/G?G@X èX è Rè)
+ Hè@RK ?j ))è ?7G?è RH ?X /j + G@X H 7Hù BK+ 7)G??H i Bè#K BKè??Hè)G G Rè) Bè/HBKa K??Hè Rè))E è@X G@@èi
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H) 7/Kì GX XK RH j @ /K?+ GX /Ka B~G @j ))è ~è Rè H@- kè BK+ 7)G??K 7G/ G??G/G è@è)H kkèXK RGXX èì )H
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#HRHè/G èH + Hì )HK/H ?X/j + G@X H RG) ?GXX K/G RH)GX- + G@XGa RèXK B~G /HB~HGRG/G==G j @è ?G°j G@kè RH
Xè@X H?X
HB Ki H@XG/7/GXèkHK@H + èX G+ èX HB~G @K@ ?G+ 7/G ì /èe

170
Costa poco, è di facile
realizzazione pratica
e consente di accertare
la presenza di onde stazionarie.

Funziona fra 1,6 MHz e 30 MHz,


coprendo tutte le bande radiantistiche.

RHX G è) )GXXK/Gi mK??Hè+ K H@#GBG /HBK/Rè/G B~Ga + è B~G #è è ?K#/èBBè/HBè/G H) X/è?+ GXX HX
K/Ga BK@
°j è@RK j @ ?Gì @è)G G)GX X
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@è)Hi
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7HèX XH@èa GBBiLa /èì ì Hj @ì G j @ Bè/HB Ka #HG@G Rè )è ?Gì j G@XG UK /+ j )è9
°j G?X K BK+ 7)GX è+ G@X G è??K/=HX K ?K)X è@X
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#è)K/G RH H+ 7GRG@kè è 7è/H è °j G))K RG))è )H@Gè energia diretta + energia riflessa
RH X/è?+ H??HK@Gi S@ Bè?K BK@X /è/HKa 7è/XG RG) ?G- ROS = -----------
ì @è)G /HX K/@è H@RHGX /Ka ì G@G/è@RK j @ ?Gì @è)G energia diretta - energia riflessa
/HU)G??K B~G è Bèj ?è RH @KX G#K)H H@BK@#G@HG@X H
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?K#/èBBè/HBK RG) ì G@G/èX K/G B~Ga @G) @K?X /K Bè- X/è+ HX
G j @ @j + G/Ka 7G/ G?G+ 7HK va&1a #HG@G H@-
?Ka è /è77/G?G@X èXK Rè) X/è?+ GX X
HXK/Gi • °j G?X K RHBèXK 7j /G X/è+ HXG j @ /è77K/X Ka 7G/ G?G+ 7HK
UG @K+ G@K è Xè@X K 7Hù G#HRG@X G °j è@XK + èì ì HK/G va&1 9va + è H) BK@BGX XK @K@ Bè+ =Hèi
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X/è?+ H??HK@G G H) Bè/HB Ki kè RH j @Eè@XG@@è 7G/UG X
Xè+ G@XG èRèXXèXèa + G@X/G
dEK@Rè /HU)G??è è Rj @° j G j @è UK /+ è RH G@G/ì Hè j @ /è77K/XK + K)XK G)G#èX K H@RHBè RH?èRèXX è+ G@-
7è??H#èa B~G @K@ #HG@G H//èRHèX è Rè))Eè@X G@@èa XKi S@ 7è/XHBK)è/Ga oo IH@UH@HXKL9 v XG?XH+ K@Hè )è

L'adattamento di impedenza, fra l'uscita del trasmettitore, Il


cavo e l'antenna, permette di raggiungere il miglior funziona-
mento del trasmettitore. Ma per controllare questo importante
elemento occorre un particolare strumento, che può essere
acquistato in commercio, ma che conviene di più realizzare
nel proprio laboratorio dilettantistico.

171
TOROIDE
AL TX
e I
e
RG 58
-- -- J e
USCITA

+ t-
LA

I me,
Rl

e tt r • µ ~ R2
DG'

Fig. 1 - Circuito elettrico del rosnietro. Il quale va collegato, da una parte,


con l'uscita del trasmettitore, dall'altra con il cavo di discesa d'antenna. Il trim-
mer R2 serve per tarare il microamperometro nel modo descritto nel testo.

----CO PONENTI
Condensatori Varie
C1 = 5 pF L1 = bobina (vedi testo)
C2 = 1.000 pF DG = diodo al germanio (quals. tipo)
C3 = 50.000 pF D1 = diodo al silicio (1N4004)
Resistenze
A -= microamperom., (100 1A fondo-scala)

R1 =- 150+1.500 ohm (vedi testo)


R2 = 50 ohm (trimmer)

BK@RHkHK@G RH è@ XG@@ è è7G/Xè K H@ BK/X


KBH/Bj HX
Ki CARATTERISTICHE DEL ROSMETRO
g G))è 7/èXHBè ?H /H)G#è@K /è77K/X H BK+ 7/G?H X/è
v9v G , 9)i S@ °j G?X E
j )X
H+ K Bè?K ?H ~è j @è 7G/- o RHUU G/G@kè RH + K)X H /K?+ GX/H RH XH7K BK+ -
RHXè RH 7KXG@kè RG) &1 % . + G/BHè)Ga è77K?HX è+ G@X G BK@BG7H XH 7G/ H /èRHK-
• è))Eè77K?HX è Xè=G))è è 7K??H=H)G BK@K?BG/Ga BK@ è+ èXK/H G 7/H@BH7è)+ G@ X
G èRèXX H è))G 7KXG@kG
H+ + GRHèXGkkèa )E G@XHX
à RG))è 7KXG@kè X/è?+ G??èa + GRHè+ G@XG G)G#èX Ga °j G))K B~G BH 7/G7è/Hè+ K è
H@ 7G/BG@ Xj è)Ga H@ BK//H?7K@RG@kè BK@ H) /è7- RG?B/H#G/G è j @K ?X /j + G@XK + K)XK ?G@?H=H)Ga H@
7K/X K q h yi ì /èRK RH + H?j /è/Ga BK@ 7/GBH?HK@Ga q h y ?j X/èe

172
stagnare
/ schermo

I
ALL ANTENNA

Fig. 2 • Trattandosi di un dispositivo interessato da segnali di alta frequenza,


il cablaggio del rosmetro deve essere composto dentro Ull contenitore
metallico, riducendo al minimo la lunghezza dei terminali.

?+ GXXH
XK/H RH 7KXG@kè è@B~G H@ UG/HK/G è) [ èX X i CIRCUITO DEL ROSMETRO
S@K)X/G @K@ è @GBG??è/HK ?KX XK7K/?H è))è /Gè)Hkkè-
kHK@G RH èBBK77Hè+ G@ X
H RHUUH BK)X K?H X/è BK@Rj X- S) BH/Bj HXK RG) /K?+ GX /K è °j G))K /H7K/XèX K H@ UH -
XK/G « Bè)RK » GR G)G+ G@ XH ?G@?H=H)H a BK+ G ?7G?- ì j /è Si • ??K RG#G G??G/G H@?G/HXK X/è H) Bè#K
?K è##HG@G BK@ )è + èì ì HK/ 7è/XG RGì )H ?X /j + G@X H BKè??Hè)Ga 7/K#G@HG@X G Rè))E j ?BHXè RG) X/è?+ GXX H-
RH °j G?XK XH7Ki dè /Gè)H kkèkHK@G 7/èX HBè RG) RH- XK/Ga G )E è@ XG@@ è X/è?+ HXX G@XGa B~G RG#G G??G/G
BK))Gì èX è ?j ) =KBB~GX XK@G BK@X /è??Gì @èXK BK@ )è
?7K?HXH#Ka 7KHa è è)°j è@X K ?G+ 7)H BGa è@B~G ?Ga RHBHX j /è « yu Sz o H@ UH ì j /è vi • j @°j Ga H) BK+ -
K##Hè+ G@X Ga ?H /G@RG @GBG??è/Hè j @ è BG/Xè èXX G@- 7HX K RH °j G?X K BH/Bj H
XK @K@ è ?K)X è@X K °j G))K RH
kHK@G Rj /è@X G H) + K@Xèì ì HKa X/èX Xè@ RK?H RH j @ #è)j X è/G H) q h ya + è 7j /G )E è)X/K RH X/è?UG/H/G
è77è/èX K H@ XG/G??èXK Rè XG@ ?HK@H G BK//G@X H RH )EG@G/ì Hè RH è)X è U/G°j G@kè Rè))E j ?BHXè RG) z »
è)Xè U/G°j G@kèi è))E è@ XG@@èi

173
TABELLA DI CORRISPONDENZA S@ Bè?K RH 7/G?G@kè RH K@RG ?X èkHK@è/HGa °j G?XG
FRA ROS E POTENZA #G@ìK@K 7/G)G#èXG 7G/ + GkkK RH j @ X/è?UK / + è-
XK/G XK/KHRè)G H@ UG//HX Ga ?j ) °j è)G ?K@K è##K)X G
ROS Pot. trasmessa(%) & ?7H/G RH UH )K RH /è+ G Id)Li li z h q h S• • /H+ è-
@G H@UH )èXK ?j ) BK@Rj XXK/G BG@X /è)G RG) Bè#K BKè?-
1 : 1 100 ?Hè)G 7G/ X/è?+ H??HK@G XH7K q ; 16 K q ; 6i
1,1: 1 99,8 S) ?Gì @è)G è /èRHKU/G°j G@kèa 7/G)G#èXK X/è+ HXG
d va ?j =H?BG Rè77/H+ è H) /èRR/Hkkè+ G@X K èXX /è-
1,2:1 99,2
#G/?K H) RHKRK è) ì G/+ è@HK • ; G 7KH H) )H#G))è-
1,3: 1 98,3 + G@X K èXX/è#G/?K H) BK@RG@?èXK/G u &i S@ 7/èX HBè
1,4:1 97,2 u & BK@#Kì )H è è + è??è )è 7è/X G RH ?Gì @è)G èR è)-
1,5:1 96 Xè U/G°j G@kè BK@X G@j X
è @G))G ?G+ HK@RG 7K?HX H#G
1,6: 1 94,7 7/G?G@X H è #è))G RG) RHKRK • ; i
o ))è /G?H?X G@kè q v è èUUH RèX K H) BK+ 7HX K RH è-
1,7: 1 93,3 RèXX è/G )E è+ 7HGkkè RG) ?Gì @è)G è))è 7KXG@kè RG)
1,8: 1 91,5 X/è?+ GX XHXK/Gi S) ?j K #è)K/G RK#/à G??G/G RH v1t
1,9 : 1 90,4 K~+ a BH/Bèa 7G/ X/è?+ GX XHXK/H BK@ 7KX G@kG ?H@K
2 : 1 88,9 è vt · G RH vi1t t K~+ 7G/ X/è?+ GX X HXK/H BK@
7KXG@kG ?H@K è vt t · i
2,2: 1 85,9 li X/H+ + G/ q & BK@?G@X G H@#GBG RH Xè/è/G )K ?X /j -
E 2,4:1 83,1 + G@XKa + G@X /G H) RHKRK è) ?H) HBHK • v G H) BK@-
E
2,6: 1 80,2 RG@?èXK/G u ?#K)ì K@K ?K)X è@XK BK+ 7HX H 7/KX GX -
2,8: 1 77,6 XH#H @GH BK@U/K@X H RG) + HB/Kè+ 7G/K+ GX /K {A, H)
Bj H #è)K/G RH UK @RKe?Bè)è 7j ò #è/Hè/G U/è H vt t
3 : 1 75
.A G H 1t t µ o i

UL TRAPREAMPLIFICATORE
con circuito integrato

ln scatola di montaggio
al. 9.500
CARATTERISTICHE
Amplificazione elevatissima
Un semplice sistema per elevare Ingresso inverting
notevolmente il segnale provenien- Elevate impedenze d'ingresso
te da un normale microfono Ampia banda passante

Utile ai dilettanti, agli hobbysti, ai CB e a tutti coloro che fanno uso di un mi-
crofono per amplificazione o trasmissione

La scatola di montaggio dell'ULTRAPREAMPLIFICATORE costa L. 9.500 (spese di spedizione com-


prese). Per richiederla occorre inviare anticipata nente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno
bancario o c.c.p. n. 46013207 intestato a: STOCK RADIO • 20124 MILANO • Via P. Castaldi, 20

174
Fig. 3 • Composizione, su nucleo di ferrite toroidale, della
bobina L1, che consente di prelevare le onde stazionarie
per valutarne entità tramite un microamperometro.
TOROIDE

COSTRUZIONE DEL ROSMETRO H)BH / Bj HXK RH + H?j /è èXX/è#G/?K Rj G UK/H 7/èXHB


èXH
?j ))K ?B~G/+ K H@XG/@Ka B~G 7KX /à G??G/G RH )è-
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@K BK?X/j XX H#K è /H7K/XèXK H@ UH ì j /è &a RG#G G?- • E è??èH H+ 7K/Xè@XG B~G H Rj G XG/+ H@è)H RG))è
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RK BK@ )E è77/K@Xè+ G@XK RG))è 7è/XG + GBBè@HBèi /èì ì H RG))è =è?GXXè H?K)è@XGa ?H?XG+ èXè @G))è ?G-
S) BK@X G@HXK/G RK#/à G??G/G RH )è+ HG/è ?X èì @è- kHK@G RH + H?j /è RG) RH?7K?HX H#Ka ?GBK@RK j @ K/-
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RH j @K ?B~G/+ K H@XG/@Ka ?H?XG+ èXK U/è )è ?GkHK- ?G+ 7)H BG j @è Xè)G ?7HGì èkHK@Ga BH /H?G/#Hè+ K RH
@G èR è)Xè U/G° j G@kè G ° j G))è RH + H?j /è RG) /HXK/@è/G ?j ))E è/ì K+ G@XK H@ ?GRG RH RG?B/HkHK@G
q h yi g èXj /è)+ G@XGa ° j G?XK ?B~G/+ K RK#/à G?- RG))è Xè/èXj /è RG) /K?+ GX/Ki mG/ K/è /èBBK+ è@-
?G/G ?Xèì @èXK èBBj /èXè+ G@XG )j @ì K Xj XX H H ?j KH RHè+ KRH G?Gì j H/G j @ Bè=)èì ì HK BK@ ?è)RèXj /G
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S BK@@GXX K/H RH è)Xè U/G° j G@kè RK#/è@@K K##Hè- G RGH BK+ 7K@G@XH + K)X K BK/XHi
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?+ GXX K/G è) ° j è)G H) /K?+ GX/K #G//à èBBK7-
HX
7HèXKi TARATURA
dEè##K)ì H+ G@X K d S è UK /+ èXK Rè & ?7H/G RH UH )K
RH /è+ G ?+ è)X èXK RG) RHè+ GX /K RH t a1 + + i p j G- «) X H+ èXK H) + K@Xèì ì HK RG) /K?+ GX/Ka è @GBG??è-
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Rè)G RH UG // HX
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Fig. 4 • li carico fittizio, necessario in fase di tara-


tura del rosmetro, richiede l'uso di una resistenza
non facilmente reperibile. Questa può essere sosti-
tuita da un insieme di resistenze, collegate in pa-
ràllelo secòndo quanto descritto nel testo.

v41
)Eè@XG@@èi p j G?XK 7j ò G??G/G KXX
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+ G/H , e- i B/Kè+ 7G/K+ GX /Ka KBBK//G RGRj //G B~G )è =K=H@è
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B~GXX K@G I7è/Xi v RH UH ì j /è - La Rè j@è 7è/XG G Xè@XKa =è?X è H@#G/X H/G )EK/RH@G RH BK))Gì è+ G@X K
?j ) BK@Rj XX K/G RH 7GkkGXX K RH Bè#K q ; 16a 7/H- RGH XG/+ H@è)H RH dS 7G/ /H7K/X è/G H) ?H?XG+ è @G))è
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H) X/H+ + G/ q & H@ + KRK Rè KXX G@G/G j @è H@RHBè- 20 1.5: 1
kHK@G RG) + HB/Kè+ 7G/K+ GX /K è + GXà ?Bè)èi 30 1.85: 1
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33 1/3 2:1
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/G BK))Gì èXK BK@ H) ?j K #G/K Bè/ HB K9 )Eè@XG@@è 40 2.33:1
X/è?+ HXX G@XGi 50 3:1
60 4:1
66 2/3 5: 1
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+ GX/K èRKXX èXK 7G/ )è /Gè)H kkèkHK@G RG) /K?+ G-
100 tt
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K/H 7Hù #K)G@X G/K?H 7KX /è@@K BK+ 7K//G
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kkè/G j @K ?X /j + G@XK BK@ j @è @j K#è ?Bè)èa ì Hà ?j RRH#H?è H@ #è)K/H RH q h y
?j RRH#H?HK@G RG))è ?Bè)è Rè O è 100, ?è/è UèBH) G G ?K?X HX
j H/)è BK@ °j G))è K/Hì H@è)G RG) + HB/Kè+ -
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I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

Inserite il tagliando in una busta e spedite a:

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- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »

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Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

SEGNALI RTTY di consentire il pilotaggio delle telescriventi.


Inoltre, il termine Teletype ricorda il nome di
; )H è/ì K+ G@X H Rè + G + èì ì HK/+ G@X G ?Gì j HX
H /H- una famosa marca di stampanti, così come,
ì j è/Rè@K H) ?GX XK/G RG))G /èRHK/HBGkHK@Hi f H H@- ad esempio, Ferodo è la denominazione di una
XG/G??è@K °j H@RH Xj X XH °j GH 7/Kì GXX
H RH /èRHK/HBG- nota marca di freni. Per quanto riguarda poi la
#HX K/H B~G BK@?G@X K@K )E è?BK)XK RH ì è+ + G RE K@- modulazione, le trasmissioni RTTY possono uti-
Rè RH #G/?G Rè °j G))G + GRHGa RH Bj H @K@ ~K j @è lizzare tutti H sistemi attualmente conosciuti, in
BK+ 7)GX è G 7/GBH ?è BK@K?BG@kèi mG/ G?G+ 7HKa AM, FM o SSB. La codifica delle informazio-
)Gì ì G@RK )Eè/XHBK)K /G)èX H#K è) /HBG#HXK/G + j )X H- ni da stampare avviene attraverso un codice
ì è+ + èa 7j ==)H BèXK ?j ) Uè?BHBK)K RH @K#G+ =/G di tipo digitale (a due stati) a cinque bit,
RG))K ?BK/?K è@@Ka + H è =è)kèXè èì )H KBB~H )E G- ossia a cinque unità digitali binarie, noto
?7/G??HK@G9 « mK??H=H)H Xà RH /HBGkHK@G RGH ?Gì @è)H sotto il nome di codice Baudot. Gli stati di
u · a q z z à G RH °j G))H RGH /èRHKè+ èXK/H » i h /èa « zero » ed « uno » logico sono trasmessi sotto
@K@ BK@K?BG@RK H ?Gì @è)H q z z à G @K@ è#G@RK forma di toni audio a diversa frequenza, che
X/K#èX K è)Bj @è @KX HkHè H@ + G/HX K @G))K ?XG??K normalmente è di 2125 Hz e &841 Hz. Questi
è/X HBK)K G @G77j /G ?j H Uè?BH BK)H è//GX
/èXH RH Bj H vengono ricostruiti in veste logica nel ricevitore,
?K@K H@ 7K??G??Ka + H #GRK BK?X /GXX
K è ?B/H#G/#H prima ancora di essere inviati ad una telescri-
7G/ B~HGRG/#H è)Bj @G RG)j BH RèkHK@H è 7/K7K?HX K vente. Pertanto, come è facile intuire, pur con-
RH Xè)Ga 7G/ + G @j K#Ka ?H?X G+ è RH + KRj )èkHK@Gi sentendo la moderna tecnologia di raggiungere
TOSI ADRIANO eccellenti risultati, mediante componenti ad alta
r /G?BH
è integrazione, la ricezione di un segnale RTTY
è molto complessa ed onerosa. In realtà il rice-
La sigla RTTY, che vuol significare Radio Te- vitore multigamma, da lei citato, è in grado di
le Type, più che un sistema di modulazione dei effettuare la ricezione, pura e semplice, delle due
segnali radio, identifica un metodo di codifica- tonalità dei codici « zero » ed « uno », dette
zione delle informazioni trasmesse, allo scopo « mark» e « space ».

183
CONTROLLO DELLA BATTERIA

­ K// GH èBBK77Hè/G èR j @è =èXX G/Hè è 8 ­ j @ In questo circuito, la cui soglia di intervento è


BH/ Bj HX
K H@ ì /èRK RH )è+ 7Gì ì Hè/G è77G@è )è XG@- regolabile tramite R3, il diodo led lampeggia
?HK@G ?BG@RG è) RH ?KXX K RG) #è)K/G @K+ H@è)Gi appena la tensione della batteria si abbassa sotto
yu So d mS MARIANO i 8 V. I lampeggìi hanno una frequenza di & Hz
u èX
è@kè/K e l'assorbimento medio si riduce a soli 200 o i

R4 R5

R1
[y 14
TR1 C2 R6 TR2
le

Cl
4
u?
S) =, e
e
9V
e
P VV
S)
R8

Condensatori R6 = 220 ohm


R7 = 680.000 ohm
C1 = 3,3 µF (al tantalio) 220 ohm
R8 =
c2 = 3,3 ' (al tantalio) R9 180 ohm
=
C3 = 100 pF
Varie
Resistenze TR1 = BC107
R1 = 120.000 ohm TR2 = BC177
R2 = 7.500 ohm D1 0A95 (diodo al germanio)
R3 = 5.000 ohm (trlmmer) DL = diodo led
R4 = 33.000 ohm S1 = lnterrutt.
R5 = 100.000 ohm ALIM. = 9 Vcc

184
RIVELATORE DI CONTINUITA' sformatore riduttore di tensione e due diodi
led, preferibilmente di colore diverso. Il fun-
S@ ?K?X HX
j kHK@G RG))E K~+ + GX /Ka #K//GH j X kkè/G zionamento è il seguente: quando non esiste
H)H
j @ /H#G)èXK/G RH BK@X H@j HXà BH / Bj HXè)Ga 7K??H=H)- continuità tra le pinze, LD1 e LD2 rimangono
+ G@X G RH XH7K )j + H@K?Ki « @ Xè)G ?X /j + G@X
K RK- spenti. Se vi è continuità (cortocircuito o debo-
#/G==G 7j /G H@RHBè/G ?G @G) BH / Bj HXK H@ G?è+ G le resistenza), entrambi H led ?H accendono. Se
è H@?G/HXK j @ RHKRK GR H@ Bè?K 7K?HX H#K UK/@H/@G tra le pinze viene inserito un diodo, ?H accende
)EK/HG@Xè+ G@XKi soltanto quel diodo che è collegato nello stesso
q o yz • ddS ; So g d« u o senso del componente in esame.
' H/G@kG

Anche se apparentemente complesse, le sue ri- T1 trasf. (220 V- 6,3 V-5 W)


chieste possono essere soddisfatte con questo LD1-LD2 diodi led
semplicissimo dispositivo. che utilizza un tra- R1 V 240 ohm

PINZA
ROSSA

LD02

RETE

PINZA
T1 NERA

LAMPEGGIATORE

Sul + KRG))H@K RH èj XK+ K=H)G RH + HK UH ì )HK ?H è


ì j è?X
èXK H) ?H?X
G+ è RH )j BH H@XG/+ HXX G@X Ha B~G
Il R25 51
#K//GH K/è ?K?XHX
j H/G BK@ j @ BH/Bj HX
K G)GXX /K@HBKi Cl
dG )è+ 7èRH@G ?K@K Rj Ga G@X
100 mA.
/è+ =G Rè v& ­ e
=I
; S« ' ' q S• o f • z • ddh
; G@K#è "Il
c2
Le consigliamo la realizzazione di questo sem-
plicissimo oscillatore bistabile, nel quale potrà e è
%
12V

a e
variare a piacere la frequenza dei lampeggii at-
tribuendo ai due condensatori elettrolitici H va-
lori che vorrà. Non alteri invece quelli delle due
resistenze onde scongiurare il pericolo di man-
9! e

dare in saturazione H due transistor. TR1 TR2


C1 = 220 ' e 16 VI (elettrolitico)
C2 = 220 ' e 16 VI (elettrolitico)
R1 = 2.200 ohm S1 = lnterrutt.
R2 = 2.200 ohm L1 V lampada (12 V - 100 mA)
TR1 = 2N1711 L2 = lampada (12 V - 100 mA)
TR2 = 2N1711 ALIM. = 12 Vcc

185
UNA MODIFICA ALL'ANTIFURTO

dE è@ X
HUj/ XK Rè + G H@ ?Xè))èXK H@ j @è Bè?è RH Bè+ -
7èì @è è RH XH7K 7G/H+ GX/HBKa BK@ BK@ XèXXH + è-
ì @GXHBH ?j 7K/XG G UH @G?X /Gi h /è #K//GH 7KXG/
G?B)j RG/Ga 7G/ j @ XG+ 7K /G)èX H#è+ G@XG =/G#Ga C1 10 ' e 50 VI (non elettrolitico)
)è Uj@ kHK@è)HXà RG) BH / Bj HX
K ?j j @ è 7K/Xèi u K+ G c2 vt it t t 7'
RG#K Uè/Gl R1 vt it t t K~+
f o yz q h f h g o u h q • f h R2 3,3 megahom
u è+ 7K~è??K R3 vit t t ohm
IC1 555
TR1 &g v4vv
Cortocircuiti il contatto d'allarme della porta D1 V vg - t t 4
con questo temporizzatore, premendo il pulsan- RL relé Iv& V)
te P1. mv pulsante (normalmente aperto)

L'INTEGRATO CA3046 cuito amplificatore differenziale, mentre H ri-


manenti tre sono tra loro indipendenti. Tutti
• è j@ è ?B~GRè G)GX X/K@HBè ~K /GBj 7G/èX K è)Bj @H ?H adattano a impieghi di bassa potenza e in
H@XGì /èXH BK@ )è ?Hì )è u o e, t - 3a RH Bj H @K@ BK@K- settori che vanno dalla bassa frequenza sino alle
?BK )è Uj@ kHK@G G )G Bè/èX XG/H?XHB~Gi mKX/G?XG UK /- VHF. Le caratteristiche tipiche di ciascun
@H/+ H è)Bj @ H /èì ì j èì )H H@ + G/HXKl transistor sono le seguenti:
u h g zS u q SyzSo g h
Amplificazione = vt t
r K)Kì @è Tensione collett.-emitt. = 15 V
L'integrato da lei menzionato è prodotto dalla
Max. dissip. V 300 mW
RCA e contiene ben cinque transistor di tipo La dissipazione massima dell'intero circuito H
@ -
NPN, di cui i primi due sono collegati in cir- tegrato raggiunge H 750 mW.

2 1 3 8 9 11 12 14

4 10 13

v-
13

!NT. CA 3046 P 12 VISTO DA SOPRA


4 vv
vt
9
8

186
R1 J1 R2 Il S
Il ) P9C
• L......~
2

X
4

!C1
8

s
bd a
I
7% e
12VCC
~

1
i TR1
Pli

>-t, Il ~
- Il e

Cl Il IIC2

MONITOR DI BASSA TENSIONE al potenziometro R1, che deve essere da 10.000


ohm per tensioni fino a 15 V circa e da 47.000
­ K// GH /Gè)H
kkè/G j @ è77è/èX K H@ ì /èRK RH /H#G- ohm per tensioni a 50 V e in ogni caso di tipo
)è/G H) + K+ G@ XK H@ Bj H )è XG@?HK@G RH è)H+ G@Xè- a variazione lineare.
kHK@G RH j @ BH/Bj HX
K ?BG@ RG è) RH ?KXXK RH j @#è-
)K/G 7/G?X è=H)HX
Ki C1 V 200.000 pF
z o q o yu QS mS• q « ; h R1 V vedi testo
z K/H@K q& V 13t K~+
R3 V 1.000 K~+
DL V diodo led
Costruisca questo dispositivo, nel quale la re- DZ V diodo zener (3,3 V- 1 W)
golazione della soglia di intervento è affidata IC1 V µA741

,
R2

21 ............ 117

S suii4 Z

:
+ RI

t
vv
·@
G99 •
k
UJ I3L bFa I 13M/
DZ
'

------------------------------------------ 187
SEGNALATORE OTTICO L'elemento sensibile è la fotoresistenza, mentre
l'amplificatore è un comune operazionale 741.
­ K//GH /Gè)H
kkè/G j @ RH?7K?HXH#K H@ ì /èRK RH X/è- Con Rl si regola la sensibilità, con R3 si tara
?UK/+ è/G #è/HèkHK@H )j + H@K?G H@ #è/HèkHK@H èBj - la soglia di intervento. In uscita si può collega-
?XHB~Gi re, indifferentemente, un altoparlante da 16
f o ' 'S h dS bo u h mh ohm, un auricolare da 8 ohm oppure un buzzer
z K/H@K piezoelettrico.

Condensatori
C1
C2

R1
V 10.000 pF
V 10.000 pF
Resistenze
V 100.000 ohm (trimmer)
RS
R6
R7

Varie
FR
V
V
V

V
1 megaohm
100.000 ohm
100 ohm

fotoresistenza (quals. tipo)


9
R2 V 1.000 ohm ICI V A741
V 100.000 interrutt.
- ù
R3 ohm (trimmer) S1
R4 1.000 ohm ALIM. V 9 Vcc

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distruzione di formazioni patologiche. - Introduce nell'organismo sostanze medicamen-
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tabilità del sistema nervoso.

Il kit dell'ELETTR OSTIMOLATORE costa L. 21.000 (nel prezzo sono compres e le spese di spedi-
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gno bancario, circolare o conto corrente postale N. 46013207 intestato a; STOCK RADIO • 20124
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188
RI

u)

3

.6


Il 9V
Il Il e
-.....: s.)
FR

OSCILLATORE QUARZATO

• è j @è 7Hè?X/è G)GXX /K@HBè UjK/H j ?K ~K /GBj 7G- Lo applichi al circuito qui riportato, che è un
/èXK j @ ° j è/kK è vt t c Qka B~G @K@ ?K H@ ° j è)G oscillatore di tipo aperiodico e che si adatta
BH/Bj HXK H@?G/H/G 7G/ Uè/)K K?BH))è/Gi a tutti H quarzi con frequenze comprese fra H
f Sd• yS d« u So g h 10 e i 100 KHz. L'uscita potrà essere prelevata
r G/ì è+ K dal collettore di uno dei due transistor.

u) C2

R2 R5

"""i"
)
·a
mR, HL.né
"• "T i
d 4

TR2
°
Condensatori R3 V 47.000 ohm
V
-
C1 V 3,30 pF (capacimetro) R4 47.000 ohm
C2 V 15 pF R5 1.000 ohm
C3 V 22.000 pF
C4 V 100 F- 12 VI (elettrolitico) Varie

Resistenze
TR1 V 2N708
TR2 V 2N2222
R1 V 22.000 ohm XTAL V quarzo
R2 V 1.000 ohm ALIM. V 9 Vcc

v68
ITSELETTRO
• E@E@Em
KL,% 0 .r

RS 125
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L.11,500

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chiave elettronica
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4i ingressi

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RS v Luci psichedeliche 2 vie 750W/canate L. &8i3t t qy 5 Alimentatore stabilizzato per amplificatori BF L. &3i1t t
L. , 6it t t q y vv Riduttore RH tensione stabilizzato 24/12V2A L. vvit t t
RS vt Luci psichedeliche 3 vie 1500W/canale
RS , v Alimentatore stabilizzato 12 2A L. v1it t t
q y 48 Luci rotanti sequenziali 1 O vie 800W/canale L. - , it t t
qy - , Carica batterie al Ni- Cd regolabile d &- it t t
q y 1, luci psiche, con microtono 1 via 1 SOOW L. &, it t t Inverter 12 P 220V 100Hz 60W d &8it t t
q y 65
q y 58 Strobo intermittenza regolabile L. v, i1t t q y 41 Carica batterie automatcco L. &vi1t t
q y 4- Luci psiche. con microfono 3 vie 1500W/canale L. - &it t t q y 86 Alimentatore stabilizzato 12/ 1A d v, i1t t
q y vv, Semaforo elettronico L. , &i1t t q y 96 Alimentatore duale regol. +-5 4 12V 500mA d &&i1t t
q y vv- Luci sequenz. elastiche 6 vie 400W/canale L. , 8it t t q y vv3 Alimentatore stabilizzato variabile 1 + 25V 2A d , vi3t t
q y vv4 Luci 1troboscopiche L. -- it t t
ACCESSORI PER AUTO
APP. RICEVENTI • TRASMITTENTI E ACCESSORI qy 46 Lampeggiatore regolabile 5 + 12V d vvit t t
RS -4 Variatore di luce per auto d v- it t t
qy 3 Lineare 1W per microtrasmettitore L. vvi3t t L. v6it t t
qy 3t Accensione automatica luci posizione auto
RS v3 Ricevitore AM didattico L. vvi3t t qy 54 Auto B8linker - lampeggiatore di emergenza d v8it t t
RS -t Microricevitore FM L. v, i1t t RS 3& Luci psichedeliche per auto L. , t it t t
RS 1& Prova quarzi L. vvit t t qy 64 Antifurto per auto d ,-i t t t
RS 68 Trasmettitore FM 2W L. &, it t t RS 33 Contagiri per auto (a diodi LED) d , &i1t t
L. v4i1t t RS 43 Temporizzatore per tergicristallo L. v3it t t
q y vt & Trasmettitore FM radiospia
RS 95 Avvisatore acustico luci posizione per auto d 6it t t
q y vv& Mini ricevitore AM supereterodina L. &3i3t t
qy vt , Electronic test multifunzioni per auto d &8i1t t
S vv8 Radiomicrofono FM L. v3it t t d 8i3t t
qy vt - Riduttore di tensione per auto
q y v&t Amplificatore Banda 45 UHE L. v- it t t qy vt 4 indicatore etf batteria e generatore per auto d v, i1t t
qy v&& Controlla batteria G generatore auto a display d v3it t t
EFFETTI SONORI
TEMPORIZZATORI
q y v6
q y &&
q y --
Sirena elettronica 30W
Distorsore per chitarra
Sirena programmabile - osclllofono
L.

d
L.
&vi3t t
v- it t t
vvi1t t
I qy 13
q y 3,
qy 6v
Temp. autoalimentato /GìK)è=H)G18 sec 60 min
Temporizzatore regolabile 1 ± 100 sec
Foto timer (solid state)
d - vit t t
d &t i3t t
d &1it t t
q y 4v Generatore di suoni d &vit t t
q y v&, Avvisatore acustico temporizzato L. v6i3t t
q y 6t Generatore di note musicali programmabile L. &6i3tt
q y 8t Truccavoce elettronico d &&it t t
ACCESSORI VARI 01 UTILIZZO
q y 88 Campana elettronica L. &vit t t
L. v8it t t qy 8 Variatore di luce (carico max 1600W) d 8it t t
q y vt t Sirena elettronica bitonale
qy v- Antifurto professionale d , 8i1t t
q y vt v Sirena italiana L. v- it t t
qy 34 Commutatore elettronico di emergenza d v3it t t

APP. BF AMPIJFICATORI E ACCESSORI ( RS


RS
38
34
Scaccia zanzare elettronico
Variatore di velocità per trapani 1500W
L.
d
d
v, it t t
v- i1t t
8it t t
d &- i3t t RS 4t Giardiniera elettronico
RS 8 Filtro cross-over 3 vie 50W
L. &&it t t
RS 82 Interruttore crepuscolare
RS v13 Amplificatore 8F 2W d 8i1t t L. v- i1t t
RS 83 Regolatore di vel. per motori a spazzole
RS v8 Mixer 8F 4 ingressi L. &, i1t t RS 64 Relè fonico L. &- it t t
RS &3 Amplificatore 8F 10W d v, i3t t qy 8v Rivelatore RH prossimità e contatto d &1i1t t
RS &4 Preamplificatore con ingresso bassa impedenza L. 8it t t RS 84 Esposimetro per camera oscura L. , va1t t
RS &8 Preamplificatore m,crofonìco d vvi3tt qy 98 Commutatore automatico di alimentazione d v, it t t
d &1it t t qy vt 3 Contapezzi digitale a 3 cifre L. -- i3t t
qy ,3 Amplificatore BF 40W
qy vt 8 Serratura a combinazione elettronica d , , it t t
qy ,6 Indicatore livello uscita a 16 LED d &3it t t
qy vv6 Dispositivo per la registr. telefonica automatica d , 3i1t t
RS ,8 Amplificatore stereo 10+10W d &8i3t t L. - 8i3t t
qy v&v Prova riflessi elettronico
qy -3 Metronomo elettronico L. 6it t t qy v&3 Chiave elettronica d &vit t t
RS 1v Preamplificatore HI-FI L. &, i3t t qy v&6 Antifurto universale (casa e auto) d , 8it t t
RS 66 Preamplific atore stereo equalizzato R1.A.A L. v, it t t
RS 61 Vu-meter a 8 LEO d &&i3t t STRUMENTI E ACCESSORI PER HOBBISTI
RS
RS
RS
72
4,
46
8oster per autoradio 20W
8ooster stereo per autoradio 20+20W
Decoder FM stereo
d &vit t t
L. , 6it t t
d v1i1t t
I qy , 1
q y 8&
q y 94
Prova transistor e diodi
Fusibile elettronico
Generatore dr =è//GTV min iaturizzato
L.
d
L.
v4it t t
v6it t t
v, it t t
RS 84 Interfonico d &vi1t t q y v&3 Prova transistor (test dinamico) d v6i3t t
qy 85 Amplificatore telefonico d &- i3t t
RS 89 F ader automatico d v- i1t t GIOCHI ELETTRONICI
RS 8, lntertono per moto L. &3i1t t d v3it t t
RS 3t Gadget elettronico
qy vt 1 Protezione elettronica per casse acustiche d &4i3t t RS 77 Dado elettronico L. &vi1t t
qy vt 6 Amplificatore 8F 5W L. vvi3t t RS 48 Totocalcio elettronico d v3it t t
qy vv3 Equalizzatore parametrico d &- i3t t RS 88 Roulette elettronica a 1 O LEO d &- i1t t
qy v&- Amplificatore B.F. 20W 2 via d &6it t t q y vvt Slot mechine elettronica d , vit t t
L. - &it t t q y vvv Gioco del!' Oca elettronico d · , 3it tt
qy v&4 Mixer Stereo 4 ingress

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ratterizzano il progetto del microtra-
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sima semplicità di montaggio del
circuito e l'immediato e sicuro fun-
zionamento. Due elementi, questi,
che sicuramente invoglieranno tut-

....
ti i principianti, anche quelli che
sono privi di nozioni tecniche, a
costruirlo ed usarlo nelle occasio-
ni più propizie, per motivi profes-
da»
sionali o sociali, per scopi protet-
e tivi e preventivi, per divertimento.
a
GX
èij ?G.suse-sene
DI ELETTRONICA - RADIO - CB • 27 MHz
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ANNO XIV - N. 4 - APRILE 1985

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drante delle frequenze è di grandi dimensioni che con- da qualsiasi
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tro i campi magnetici esterni. - Sospensioni antiurto. - Robustezza e insensibilità del galvanometro agli urti e al tra-
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costituisce l'elemento ideale per chi fa dello jogging, per i CB, per gli OM, per gli SWL, perché la sua
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Con essa è possibile trasformare le modeste riproduzioni audio, ottenute con i piccoli altoparlanti, in
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frequenza.

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sonoro, assorbe una minore quantità di corrente.

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ANNO 14 - N. 4 - APRILE 1985

IN COPERTINA - Sono raffigurati H due dispositivi


descritti per primi nel presente fascicolo: l'avvisa-
tore acustico di retromarcia inserita, in basso, e il
temporizzatore digitale ad alta precisione, in alto.
Quest'ultimo è particolarmente indirizzato a quei
lettori che hanno seguito il corso sugli integrati
digitali.


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ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
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raria ed artistica sono riservati VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 243
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pubblicati, non si restituisco-
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ATTENTI
ALLA
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K-
XK#GXX j /è ?j ))è 7K?HkHK@G RH /GX /K+ è/BHè ?H #G/H- /G RH ?Gì @è)H èBj ?X
HBHa ?H?XG+ èXK ?j ) B/j ?BKXXKa
UHBèa @G))è + èì ì HK/è@kè RGH Bè?Ha @GH 7è/B~Gìì Hi H@ + KRK Rè è##G/XH/G H@XG+ 7K H) 7H)KXè 7/H+ è
yK7/èXX j XXK ° j è@RK ?H è j @ 7KE RH?X /èXXH Rè))G B~G ° j G?XH è==è@RK@ H H) 7GRè)G RG))è U/HkHK@G G
7/GBH?G + è@K#/G RHì j HRèa 7G/B~é ?H ?X è BK@#G/- 7K??è B/Gè/G RGHRè@ @ Hè ?è G èì )H è)X
/Hi
?è@RK BK@ j @ Uè+ H)Hè/G KR j @ BK@ K?BG@X Ga K7-
7j /G 7G/B~é )E èXXG@kHK@G è /HB~Hè+ èX è Rè j @
G#G@X K G?XG/@Ki • R H) /H?j )X èXK è ° j G))K RH /GX/K- CIRCUITO DELL'AVVISATORE
BGRG/Ga è@kHB~é è#è@kè/Ga BK@H) /H?B~HKa ?G @K@
7/K7/HK )è BG/XGkkèa RH è@Rè/G è ?=èXX G/G BK@X /K S) BH/Bj HXK RG))Eè##H?èX K/G RH /GX /K+ è/BHè H@?G/H-
j @+ j /Ka RH H@#G?X HX
Gj @ è 7G/?K@è K RHj /Xè/G )è Xèa B~GBH èBBH@ì Hè+ K è 7/G?G@X è/G G è RG?B/H#G/G
+ èBB~H@ è 7è/B~Gì ì HèX è RHGX /Ki H@° j G?XG 7èì H@Ga è + K)X K ?G+ 7)HBGa KBBj 7è j @ K
g KHa BK@ ?HRG/è@RK B~G ° j è?H Xj XX G )G èj X K ?K@K ?7èkHK G?Hì j K G 7j ò G??G/G /è7HRè+ G@X G /Gè)Hk-
RKXèX G 7K?X G/HK/+ G@X G RH j @Uè@è)G è )j BG =Hè@- kèX K GR H@ ?Xè))èXK Rè B~Hj @° j G )K RG?HRG/Hi
Bèa B~G ?H èBBG@RG ?K)Xè @X K GR èj X K+ èX HBè+ G@X G S@ 7/èX HBè H) BH/Bj HX
K è ° j G))K RH j @ K?BH))èXK/G
° j è@RK è H@?G/HXè)è /GX /K+ è/BHèa è==Hè+ K 7G@- èj RHK èR K@Rè ° j èR/èa BK@X /K))èX
K è ?j è #K)Xè
?èX K RH?U/j XX è/G ° j G) BH/Bj HXK RHèBBG@?HK@Ga 7G/ Rè j @ 7/H+ K BH/Bj HX K K?BH))èX K/G è U/G° j G@kè
7/G)G#è/G Rè G??K )è BK@RHkHK@G G)GXX /HBè H@ + K)X K 7Hù =è??èa è))K ?BK7K RH 7/KRj/ /G j @è

Può capitare a tutti, in un momento di distrazione, di non


accorgersi che la leva del cambio è inserita in posizione di
retromarcia e provocare danni a sé e agli altri. Ma la presenza
di un segnate acustico di avvertimento è in grado di scongiura-
re ogni eventuale guaio.

v83
H@X
G/ + HXX
G@kè RG) ?Gì @è)G èj RHK ì G@G/è X
Ki Ma d G 7/H+ G Rj G ?GkHK@H RG))E H@ XGì /èXK Su )è e
7è??Hè+ K ?G@kE è)X/K è))E G?è+ G RGXX èì )HèX K RG))K Su S =a K??Hè )G 7/H+ G Rj G ?GkHK@HNAND #G@ìK-
?B~G+ è XGK/HBK RG))E K?BH))èX K/G /H7K/X èX K H@ UH - @K j X H)H
kkèX G 7G/ ì )HK?BH))èX K/Ha + G@X /G )G /H+ è-
ì j /è vi @G@X H Rj Ga Su S B e Su &Ra UK/+ è@K j @è+ 7)H UHBè-
dE G)G+ G@X K =è?G RG) 7/Kì GXX K RG))E K?BH ))èXK/G è XK/Ga @GBG??è/HK 7G/ il 7H )KXèìì HK RG) X/è?Rj XX K/G
/è77/G?G@X èX K Rè j @ H@X Gì /èXK RH XH7K CMOS, èBj ?X HBKa B~G @G) @K?X /K Bè?K è BK?X HX
j HX
K Rè j @
+ KRG))K - t 8, i S) °j è)Ga BK+ G è UèBH )G BK@?X èXè- =j kkG/ (BZ).
/Ga è j @°j èR/j 7)K g o g • è RK77HH@ì /G??Ha BK@
Bè/èX XG/H?XHBè è X/Hì ì G/ RH yB~+ HX Xi
g èX j /è)+ G@X Ga )E è@è)H?H RG))E H@XGì /èX K CMOS PRIMA SEZIONE DI IC
@G))G ?j G ?GkHK@H BK+ 7K@G@X Ha è #è)HRè 7G/ ° j GH
)GX XK/H B~G ~è@ @K ?Gì j HX K H) @K?X /K BK/?K è ' èBG@RK ?G+ 7/G /HU G/H+ G@XK è))K ?B~G+ è RH
7j @X èX G ?j ì )H H@X
Gì /èX Ha 7/G?G@Xè XK @G) 7G/HKRHBK UHì j /è Sa UèBBHè+ K @KX è/G B~G )è ?GkHK@G Su )è
)K ?BK/?K è@@Ka GR ~è@@ K °j H@RHèB° j H ?HXK j @è RG))E H@X
Gì /èX
K è77è/G BK))Gì èXè@G))è Uj@ kHK@G RH
BG/X è 7/G7è/èkHK@G XGK/HBè H@+ èX G/Hèi H@#G/X G/a è#G@RK G@X /è+ =H ì )H H@ì /G??H BK@@G??H

Quando la leva del cambio è in posizione di retromarcia, un


suono intermittente avvisa il pilota.

Con questo progetto si possono realizzare anche dispositivi di


antifurto, giochi per bambini ed altre applicazioni generiche.

v84
5 .. 04

!Cla !Clb !C Te o

Es
o
2 1
6 I Z
X
......

Cl
R1

111111111 C2
R2

a
21
1C1d
11 T Il $
·)
L!)

Fig. 1- Circuito elettrico dell'oscillatore che fa uso di un integrato tipo CMOS a


quattro sezioni NAND. Il diodo zener DZ e la resistenza R3 sono necessari quando il
modulo elettronico viene utilizzato nella sua applicazione principale: quella di
avvisatore di retromarcia inserita.

Condensatori R2 47.000ohm
C1 1F (non elettrolitico) R3 = 330 ohm
C2 22.000 pF
C3 100.000 pF Varie
Ic1 integrato CMOS (4093 B)
Resistenze DZ diodo zener (12 V-1 W)
R1 V 1 megaohm BZ buzzer (di tipo passivo)

U/è )K/Ki • ° j G?XK ?XèRHK BK@?G@XG RH KXX G@G/G ° j è?Ha BK@ H) #è)K/G RG))è XG@?HK@G 7K?HX H#è RH
j @è K?BH))èkHK@G è =è??H??H+ è U/G° j G@kè BK@ H) è)H+ G@X èkHK@Gi
?K)K H+ 7HGì K RH j @BK@RG@?èX K/G G RH j @è /G?H- yj BBG??H#è+ G@X Ga H) BK@RG@?èX K/G u S ?j 7G/è )è
?XG@kèa 7Hù 7/GBH?è+ G@X G H) BK@RG@?èX K/G u ) G 7/H+ è ?Kì )Hè RH yB~+ HXX a ?H@K è /èìì Hj @ì G/G )è
)è /G?H?XG@kè R S G ?U/j XX è@RK )è Bè/èXX G/H?XHBè RH ?Kì )Hè ?j 7G/HK/G RG@K+ H@èX è H@ì G@G/G ­ Qi f è
H?XG/G?H 7/K7/Hè RGH X/Hì ì G/ RHyB~+ HXX i è ° j G?XK 7j @X K H) BK+ 7K@G@X G BK+ + j Xè RH
u K+ G è @KX Ka H) BK+ 7K@G@X G B~G ?XHè+ K è@è)Hk- ?XèX Ka 7K/Xè@RK )E j ?BHXè è )H#G))K 0h 0i u K@?G-
kè@RK è ?G@?H=H)G è Rj G RH#G/?H #è)K/HRH?Kì )Hèa è ì j G@XG+ G@X Ga H) BK@RG@?èX K/G u v H@HkHè è ?Bè/H-
?GBK@Rè B~G H) ?Gì@è)G 7/K#G@ì è Rè j @ )H#G))K Bè/?H èXX /è#G/?K )è /G?H?XG@kè q S G BK?ì BK@X H@j è
0=è??K0 K Rè j @ )H#G))K 0è)X K0i S@7/èX HBèa H) UH@B~é @K@ #HG@G /èì ì Hj @Xè )è ?Kì )Hè H@U G/HK/Gi
BK@RG@?èX K/G u S ?j 77K?X K H@HkHè)+ G@XG ?Bè/HBKa p j H )Ej ?BHXè BK+ + j Xè@j K#è+ G@XGa UèBG@RK /H-
BK+ H@BHè è Bè/HBè/?HèXX /è#G/?K )è /G?H?X G@kè R Si Bè/HBè/G H) BK@RG@ ?èXK/G u v GR è##Hè@RK j @
S@UèXH X
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j ?BHXè RG) 7/H+ K NAND I7HGRH@K , L ?H @j K#K BHB)K B~G ?H /H7GX G è))EH@UH
@HXKi
X/K#è èR j @ #è)K/G RH XG@?HK@G B~G BKH@BHRGa • j @° j Ga H) BK@RG@?èX K/G u Sa H@ BK@RHkHK@H RH

198
JCl(abcd)

1y 4Dz

R2
RI
€GGG=
(e } BUZZER e
Fig. 2 - Piano costruttivo del modulo elettronico realizzato su circuito stampato.
L'integrato IC1 viene direttamente montato nel circuito, senza l'interposizione dello
zoccolo, soltanto nei casi in cui H) dispositivo debba funzionare in condizioni di
continue sollecitazioni meccaniche.

/Gì H+ Ga BK@XH@j è è Bè/HBè/?H G ?Bè/HBè/?H X/è H In 7è/XHBK)è/G UèBBHè+ K @KXè/G B~Ga è))E
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K RG)-
#è)K/H RH?Kì )Hè è)XèG ?Kì )Hè =è??èa 7è/Hè &s, GR . EèBBG@?HK@Ga H) 7/H+ K BHB)K RG))E K?BH))èXK/G è
) s, BH/Bè RG))è XG@?HK@G RH è)H+ G@XèkHK@G RG)- =è??H??H+ è U/G° j G@kè /H?j )Xè7Hù )j @ì K H@° j è@-
)EH@XGì /èX
Ki XK H) BK@RG@?èX K/G è BK+ 7)GX è+ G@X G ?Bè/HBKi

SECONDA SEZIONE DI IC PILOTAGGIO DEL BUZZER

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XG?Xé RG?B/HXX K ?H #G/HUH
Bè @G))è ?GBK@Rè ?GkHK@G BK?X HX K Rè Rj G ?GkHK@H NANO, BK))Gì èX
j HX G RH-
RG))E H@X Gì /èX Ka BK@ )è #è/Hè@X Ga H+ 7K?X è RèH RH- /GXX è+ G@X G H@ 7è/è))G)K U/è )K/Ka è))K ?BK7K RH
#G/?H #è)K/H RG))è BK?X è@X G q &eu &a RH KXX G@G/G èj + G@Xè/G )è BK//G@X G RH 7H)KXèì ì HK RG) X/è?Rj X -
H@ j ?BHX èa 7Hù 7/GBH?è+ G@X G ?j ) 7HGRH@K - a XK/G B~G è /è77/G?G@XèX K Rè j @ =j kkG/i z è)G
j @EK@Rè ° j èR/è è U/G° j G@kè èBj ?X HBèi f èe BE è RH ?K)j kHK@G è 7K??H=H)G ?K)X è@X K BK@ H BH/Bj HX H
7Hù i S@UèXH Xa 7KHB~é H) NANO BK@Bj Hè /Gè)H kkè- CMOS, + G@X /G @K@ ?è/G==G XK))G/è=H)G j @ BK)-
XK )EK?BH))èX K/G /H+ è@G BK))Gì èX K BK@ )E j ?BHXèRG) )Gì è+ G@X K è@è)Kì Ka H@ 7è/è))G)Ka BK@ ì )H H@X G-
7/GBGRG@X G ?XèRHKa ?H #G/HUH Bè B~G )E K?BH))èkHK@G ì /èXH z z di
èj RHK /H+ è@G è=H)HX èXè?K)X è@X K ° j è@RK )E H@ì /G?- S) X/è?Rj XX K/G èBj ?XHBKa BHKè H) =j kkG/a RG#G
?K 1 ?HX/K#è è )Kì HBè 0S0i d E K?BH))èkHK@G 7/G?G@- G??G/G j @ + KRG))K 7HGkKG)GXX /HBK RH XH7K 7è??H-
XG ?j ) 7HGRH@K - RH#HG@G 7G/X è@XK H@X G/+ HXX G@XGa #Ka K??Hè ?7/K##H?X K RH K?BH))èXK/G H@X G/@Ki
BK?ì BK+ G G#HRG@kHèX K @G) RHèì /è+ + è /H7K/XèX K u K)K/K B~G @K@ RH?7K@G??G/K RH j @ =j kkG/ RH
H@ UHì j /è - i XH7K 7è??H#K 7KX /è@@K /H7HGì è/G ?j j @è ?K)j kHKe
v88
Fig. 3- Disegno in grandezza reale del circuito
stampato sul quale si deve comporre il modulo
elettronico descritto nel testo.

@G RH UK /Xj @èa ?G/#G@RK?H RH j @è Bè7?j )è + HB/K- g èX j /è)+ G@ XGa il )è#K/K RH + K@Xèìì HK RGH BK+ -
UK @HBè 7HGkKG)GX X/HBèa è@B~G ?G H) /G@RH+ G@X K 7K@G@X H G)GX X/K@HBH RG#G G??G/G 7/GBGRj X K Rè
/èì ì Hj @XK H@Xè) Bè?K ?è/à è)° j è@X K + KRG?X Ki ° j G))K RHè77/K@X è+ G@X K RG) BH/Bj HX K ?Xè+ 7èXKa
S) RHKRK kG@G/ DZ 7/K##GRG è ?Xè =H)Hkkè/G )Eè)H- H) Bj H RH?Gì @K H@ ì/ è@RGkkè /Gè)G è /H7K/XèX K H@
+ G@X èkHK@G è v& V. p j G?Xè7/GBèj kHK@G ?H /G@- UHì j /è , i
RG @GBG??è/Hè 7G/ Xj X XH ° j Gì )H H+ 7HGì ~H RG)- q èBBK+ è@RHè+ Ka 7/H+ è RH H@?G/H/G H) RHKRK
)EK?BH))èX K/G ?j ))G èj XK#GX Xj /G @G))G ° j è)H H) BH/- kG@G/ DZ, RH Uè/ =G@G èXX G@kHK@G è))G ?j G 7K)è/H-
Bj HXK RH è)H + G@Xè kHK@G 7j ò /èì ì Hj @ìG/G 7HBB~H Xà RH è@KRK G BèX KRKa XG@G@RK BK@X K B~G ° j G-
RH XG@?HK@G Xè)H Rè RH?X /j ì ì G/G H) RG)HBèXK H@X G- ?X Ej )XH+ K ?HX/K#è Rè ° j G))è 7è/XG H@Bj Ha ?j ))E H@ -
ì/ èXK CMOS. #K)j B/K RG) BK+ 7K@G@X Ga è H+ 7/G??K j @è@G))H-
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?j 7G/HK/H èH v1 ­ a ?è/à 7K??H=H)G G)H+ H@ è/G H ) è))E H@X Gì /èX K Su Sa H) Bj H 7HGRH@K Sa B~Hè/è+ G@ XG
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REALIZZAZIONE PRATICA + è/BHè H@?G/HX èi f è ì )H H+ 7HGì ~H 7/èX HBH RG)-
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XG@Xè + G@XG H) 7Hè@K BK?X/j XXH#K RH UH ì j /è &i #HG@G ?è)Rè/G H 7HGRH@ H RG))E H@X Gì /èXK Su S RH/GX -
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RG) + KRj )K G)GXX /K@HBK ° j è@RK )è RG?X H@èkHK@G
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BK@?HRG/è/?H ?BK@ì Hj /èX Ka 7G/B~é )G #H=/èkHK@ H
RG))è + èBB~H@è RK#/G==G/K /H+ è@G/G èX XjX HXG

200
1ciclo

V lHZ

Fig. 4 - La sezione "a" dell'integrato CMOS,


montato sul modulo elettronico, oscilla alla
frequenza di 1 Hz ed abilita la sezione "b" ad
)
3
oscillare alla frequenza di 1 KHz circa, come
indicato in questo diagramma, nel quale si
nota pure come la durata della prima oscilla-
zione sia più lunga delle successive. T

° j è?H RG) X j XX
Ki S@ Kì @H Bè?Ka Rj @° j Ga è BK@?H- è77)HBèkHK@H 7/èX HB~G RG) + KRj )K G)GX X/K@HBKa
ì )Hè=H)G G#HX è/G )G ?è)RèXj/ G RH
/GXXG ?j H 7HGRH@ H /HXG@Hè+ K j X H)G )EG?7K?HkHK@G RH è)Bj @ H /HB~Hè+ H
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RG))K kKBBK)Ki X/G==G è77è/H/G @j K#K9 H) =j kkG/i
m/H+ è RH 7è??è/G è))è RG?B/HkHK@G RG))G #è/HG r j kkG/a H@ )H@ì j è H@ì )G?Ga ?Hì @HUH
Bè 0/K@k èX
K/G0

Fig. 5- A coloro che, nel timore di commettere qualche guaio, non oseranno
intervenire sul circuito elettrico dell'auto, per installare da soli il dispositivo descrit-
to nel testo, consigliamo di rivolgersi al proprio elettrauto di fiducia o di chiederne
la collaborazione.

&t v
Fl
12v «+- 4

e
ALLARME

MASSA

Fig. 6 - Circuito applicativo del modulo elettronico oscillatore nell'autovettura. Il


fusibile F1 deve essere da 100 -;- 500 mA. Il collegamento, come si può notare,
viene effettuato in parallelo alla lampada bianca di retromarcia inserita nella parte
posteriore della macchina.

GR H@ G)GXX /K@HBè HRG@XHUH Bè j @ BK+ 7K@G@XG H@ @èa BK@ H) #GBB~HK BHBè)H@K G BK@ è)X /H XH7H RH
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è)X /K @K@ è B~G j @ G)G+ G@XK B~G X/K#è 7/GBH?è @K@è @j K#Ka + G@X/G )K è H) 7/H@BH7HK RH Uj@kHK-
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v l us
« - xe n

ALLARME

e Fig. 7 - Nelle autovetture di vecchio tipo, nelle


quali manca la lampada di retromarcia inserita,
occorre applicare sulla leva del cambio un
MASSA AUT0M. microswitch (MS), secondo quanto ampiamen-
te spiegato nel testo.

&t &
/HK/G RG) BK+ 7K@G@XGi o XX j è)+ G@XG G?H?X K@K è) + è??H+ K Rè 1t t + o a H@+ KRK Rè G#HX è/G B~G
Rj G 7/H@BH7è)HBèX Gì K/HG RH=j kkG/a B~G ?H 7K??K- j @ G#G@X j è)G BK/XKBH/Bj HX K RG) + KRj )K G)GXX /K-
@K BK@?HRG/è/G 7/K7/HG RG) ?GXX K/G G)GXX /K@HBKi @HBK 7/K#KB~H )è =/j BHèX j /è RG) Uj ?H=H)G 7/H@BH-
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)è BK+ 7K?HkHK@G RG) + KRj )K è RH XH7K 7è??H#Ka ° j è@RK H) Bè+ =HK #HG@G è X/K#è/?H H@7K?HkHK@G
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INSTALLAZIONE IN AUTO S) BH/Bj HX K RH UH ì j /è 3a @G))E è77)HBèkHK@G BK@
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BK)K/K B~G #K)G??G/K G#HX è/G RH H@XG/#G@H/G RH- APPLICAZIONI GENERICHE
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K RHRèXX HBKa 7j ò X/K#è/G ?#è/HèX G è77)H-
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)è+ 7èRè RH /GX /K+ è/BHèa BK+ G H@RHBèX K @G))K H@XG//j XXK/G è 7j )?è@X Ga H) Uj?H=H)G ' S G)H+ H@èX
K
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K

, CR

ALLARME

e
s
4,5:14/
Fig. 8-Per eventuali applicazioni di antifur-
to del modulo elettronico, H) circuito di ali-
mentazione deve essere pilotato da un con-
e
tatto reed (CR), il quale verrà installato su
porte o finestre nel modo descritto nel te-
sto.

&t ,
)Eè##H?èX K/G RH /GX /K+ è/BHè H@j @RG)HBèX K Bè+ -
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IL PACCO /Hè RH #G/XG@X G 7G/ H ì Hj KB~H RE


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)è+ H@G + èì @GX HB~G ?K@K ?G7è/èX Ga )Ej @è Rè))E è)-
Le nove copie della rivista sono state X/èa Rè j @è RH?X è@kè RH è)Bj @ HRGBH+ H RH + H) )H-
scelte fra quelle, ancora disponibili, + GX /KM °j è@RK G??G #G@ìK@K H+ + G/?G H@ j @
ma in rapido esaurimento, in cui sono Bè+ 7K + èì @GX HBK ì G@G/èX K Rè + èì @GX H 7G/+ è-
apparsi gli argomenti di maggior suc- @G@X H KR G)GXX /KBè)è+ HX Ga è@B~G ?G H) #è)K/G
cesso della nostra produzione edito- RG))E H@X G@?HX à RHBè+ 7K è + K)X K RG=K)Ga )G )è+ H-
riale. @G ?H èXX /èìì K@Ka ?X è=H)G@RK j @BK@X èX XK G)GX X/H-
BK U/è H XG/+ H@è)H RG) /GGRi S) RH?7K?HX H#K è è??èH
7HBBK)K Ga 7G/ Xè)G + KX H#Ka + K)X K ?G@?H=H)Ga
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è))E j ?K RGì )H H@XGì /èX H RHì HXè)Ha B~G ?H è ?#K)X K ?j BK@K?BHj X K BK@ )E G?7/G??HK@G è@ì )K?è??K@G RH
° j G?X K 7G/HKRHBK è 7è/XH/G Rè) + G?G RH ì G@@èHK 0XH+ G/0a 7K??Hè+ K RH/G B~Ga BK@° j G?X K è77è/è-
RG))K ?BK/?K è@@Ka ~è@@K XKBBèX K ì )H è/ì K+ G@X H XKa B~G 7j ò Uj@kHK@è/G H@RHUU G/G@XG+ G@XG H@
RH + èì ì HK/G H+ 7K/Xè@kè @G))G XGB@K)Kì HG + K- + KRK BHB)HBK /H7GX HXH#Ka K77j /G BK@ RH?H@?G/H-
RG/@G9 )è 7/èX HBè RG) BK@X Gì ì HK G )è XG+ 7K/Hkkè- + G@X K èj XK+ èX HBKa RK7K G??G/G X/è?BK/?K H)
kHK@Gi f è 7G/ X/èRj/ /G @G))è /Gè)Xà ° j G))è )j @ì è XG+ 7K RH /HXè/RKa Xj XX H 7KX/è@@K 7H)KXè/G j @
?G° j G@kè RH BK@BGXX H XGK/HBHa =H?Kì @è KUU / H/G è) ?H?XG+ è RH )è+ 7èRGa j @ H@?HG+ G RH 7HBBK)H+ K-
)GXX K/G )E KBBè?HK@G RH BK+ 7K//G ° j è)B~G + K@- XK/H G)GXX/HBHa + K)XH è77è/èX H G)GXX/KRK+ G?XHBH Ga
Xèì ì HKa H@+ KRK Rè ?7G/H+ G@Xè/G ° j è@X K è ?X èXK 7Hù H@ì G@G/è)Ga Xj XX H ° j GHBH/Bj HX
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è==Hè+ K /HX G@j X K K77K/Xj @K èUUH Rè/G è BK)K/K 7/G?Xè=H)HXHi
B~G + G@?H)+ G@X G BH ?Gì j K@Ka BK@ èXX G@kHK@G G
7/KUH XKXa H) 7/Kì GXXK RH j @ XH+ G/ BK@ H@XG ì /èXK
u f h yi u K@ H) ° j è)Ga K)X /G B~G èj + G@X è/G H) TECNICHE DIGITALI
7/K7/HK =èì èì )HK RH G?7G/HG@kèa Kì @j @K è#/à
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BG/Xè+ G@X G + KRG?X Ki 7HKa Rj G ?K)HX/è@?H?XK/ 7G/ BK+ 7K//G j @B)è??H-
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205
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L'uso degli integrati digitali consente di risolvere il problema


delle temporizzazioni mediante la progettazione di circuiti ad
alta precisione, insensibili ad ogni tipo di variazione termica o
di usura, come lo è quello qui presentato, che vuol pure
rappresentare una base di partenza per esperimenti più com-
plessi e di maggior impegno tecnico.

&t 3
Disinserisce automaticamente il carico dopo il tempo di ritar-
do.

Può funzionare come dispositivo temporizzatore ciclico di


precisione.

Serve da base di partenza sperimentale per la realizzazione di


apparati più complessi.

BK+ 7)G??H + è 7KBK BK?XK?Ha )è Bj Hè77)HBèkHK@G + è)+ G@X GUK /@HX è èXX /è#G/?K j @è /G?H?XG@kèi • ?H-
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@K ì Hà è??H+ H)èX K H BK@BG XXH UK@Rè+ G@ Xè )H B~G XK/Ga RG@K+ H@ èXK 0BK?Xè @XGRHXG+ 7KE Ea G?7/G??K
/Gì K)è@ K )G @j K#G XGB@K)Kì HG RG))E H@ XGì /èkHK@ G H@ + H@ jX H ?GBK@RHa 7/K7K/kHK@è)G è) 7/KRKXX K
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7KX G/@G BK+ 7/G@RG/G H) Uj@kHK@è+ G@X Ki Xè)G + KX H#Ka #K)G@RK /èì ì Hj @ìG/G BK?Xè@X H Rì
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G)G#èX H??H+ G G °j H@RHRHBK?X K + K)X K G)G#èXK G
TEMPORIZZAZIONI COI CMOS ?Bè/?è 7/GBH?HK@Gi h /è H) 7/K=)G+ è RG))G )j @ì~G
XG+ 7K/HkkèkHK@ H è ?X èX K BK+ 7)GX è+ G@X G /H?K)X K
dG 7/GBH?HK@ H /èì ì Hj @XG @G))G XG+ 7K/HkkèkHK@H ì /èkHGè))E èRKkHK@GRGHBH/Bj HX HH@ XGì /èX HCMOS.
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/G)èX H#è+ G@ XG ?G+ 7)HBHa è Kì ì H7K??H=H)G RH ?7K/- G)G#èX H??H+ è H+ 7GRG@kè RE G@X /èXè a B~G BK@?G@X G
/G RH Bè+ 7HK@H RH XG+ 7Ka BK@ j @ /HUG / H+ G@X K RHKXX G@ G/G XG+ 7H/èì ì j è/RG#K)Hè@B~G BK@+ K-
XG+ 7K/è)G G?èXX Ka °j è)Gè °j G))K RG))è U/G°j G@kè RG?X H#è)K/HBè7èBHX H#H i
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K77K/Xj @ HK?BH))èX K/H7H)KXè XHè °j è/kKi Rè/ )j Kì K èR è)Bj @ è??K/=H+ G@X K RH BK//G@X Ga
f GRHè@X G j @è RH#H?HK@ G =H@è/Hè RG))è U/G°j G@- 7G/ °j è)?Hè?H?XèX K )Kì HBKa è)+ G@K XGK/HBè+ G@ XGi
kèa 7KHa ?H7K??K@K 7/KRj //G XG+ 7Hè@B~G + K)X K S@ 7/èX HBè j @ BG/XK è??K/=H+ G@ XK G?H?XG GR è
)j @ì~H a ?G+ 7/G BK@ì /è@RG 7/GBH?HK@G G ?G@ kè 7/K#KBèXK ?Hè Rè))G BK//G@ XH RH 7G/RHXè a ?Hè Rè
@GB G??HXà è)Bj @è RH H@ XG/#G@ XH RH Xè/èX j /èa + è °j G))G RH@è+ HB~G B~G ?Hì G@G/è@K è) + K+ G@X K
BK@ )è ?HBj /Gkkè RG))è /H7GX H=H)HXàa H@°j è)?Hè?H RG))è BK+ + j Xè kHK@ G X/è HRj G ?XèX H)Kì HBH0h 0 G
+ K+ G@ XK G H@Kì@HBK@RHkHK@G RH è)H+ G@Xè kHK- 1.
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7K?XèXè i mG/B~é BK@ )G XGB@HB~G RHìHXè )H @K@ /G@X Ga ì )H H@ X Gì /èX H CMOS #è@Xè @K @j + G/K?G
G?H?XK@ K 7/K=)G+ HRH H@ #GBB~Hè+ G@ XK RGHBK+ - è)X/G H@ XG/ G??è@X HBè/èXX G/H?XHB~Gi
7K@G@ XHK RH /HXè /èX j /èa RèXK B~Ga j @è #K)Xè S° e mK??H=H)HX à RH è)H + G@Xè kHK@G BK@ XG@ ?HK@ H
H+ 7K?XèX K j @BG/XK XG+ 7Ka °j G?XK #G//à /H7GX j- BK+ 7/G?G U/è H , G H v6­ BBi
XK ?H@ K è) ì j è?XK BK+ 7)GX K RG) RH?7K?HX H#Ki &° e m/G?G@kè RH ?X èXH )Kì HBH RE j ?BHXèRH 0h 0 G
m/H+ è RG))E è77è/HkHK@G RGì )H H@ X Gì /èX Ha @G))è 0S0 7/èX HBè+ G@ X G BKH@ BHRG@X H BK@ )è + è??è G
/Gè)HkkèkHK@G RGH XG+ 7K/HkkèX K/HBH?H è ?G+ 7/G BK@)è XG@?HK@G 7K?HX H#è RHè)H+ G@ XèkHK@Gi
H?7H/èX H è) 7/H@ BH7HK RH Bè/HBè G ?Bè/HBè RH j @ , ° e S+ 7GRG@kè RE H@ì/ G??K G)G#èX H??H+ èa RG))E K/-
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208
UTIL IZZ.

PI

12VAC

R2 R3

Fig. 2 - Modulo elettronico del temporizzatore composto su circuito stampato. La


numerazione riportata lungo il lato minore destro del rettangolo trova precisa
corrispondenza con la stessa numerazione citata nello schema teorico. Il prelievo
delle temporizzazioni, fra H piedini dell'integrato e la resistenza R4, si effettua
tramite uno spezzone di filo conduttore.

- ° e • )G#èX è H@?G@?H=H)HX à è) /j + K/Gi 7K/HkkèXK/Ga /H7K/XèX K H@UHì j /è Sa H@UK /+ Hè+ K H)


1° e mK??H=H)HX à RH BK))Gì è+ G@X K H@ 7è/è))G)K RH )GXX K/G B~G ° j G?XK ?H 7/G?Xè KXX H+ è+ G@X G è Uj@-
7Hù H@X Gì /èX
H è))K ?BK7K RH èj + G@Xè/G H) Bè/HBK ì G/G Rè =è?G ?7G/H+ G@X è)G 7G/ /Gè)HkkèkHK@H 7Hù
G?XG/@Ki BK+ 7)G??Ga K##Hè+ G@X G ?U/j XXè@RK )G BKì@HkHK@H
3° e ' j @kHK@è+ G@X K H@ #G?XG RH RH?7K?HX H#H )H- èB° j H?HXG èXX /è#G/?K H) @K?X /K BK/?K ?j ì )H H@X G-
@Gè/vi ì /èXHRHì HXè)Ha B~G BK@?G@X K@K j @è 7/èX HBè è77)H-
BèkHK@G RG) BK@X Gì ì HK =H@è/HKi
• j @° j Ga ?H 7j ò BK@B)j RG/G RHBG@RK B~G H dE G)G+ G@X K UK @Rè+ G@Xè)G RG) XG+ 7K/HkkèX K/G è
u f h y ?K@K RH?7K?HX H#H )Kì HBH B~Ga 7Hù RGì )H K##Hè+ G@X G /è77/G?G@XèX K Rè))E H@XGì /èXK Su Sa
è)X /Ha ?H è##HBH@è@K è) + KRG))K HRGè)Gi yG ?j ??H- B~G è j @u f h y RHXH7K - t &t i S) ° j è)G G?7)HBè )G
?XG H@G??H j @RHU GXXK RGì @K RH+ G@kHK@Ga /H?7GX- Uj@kHK@HRHBK@X èXK/G =H@è/HK è ° j èX XK/RHBH?XèRH
XK è))G è)X /G Uè+ Hì )HGa ° j G?XK #è /HBK@K?BHj X K H@ Bè?BèXèi • BHò ?Hì @HUH Bè B~G H) BK+ 7K@G@X G
@G))è #G)KBHXà RH BK+ + j XèkHK@G @K@ GBBG??H#è- BHX èXK è H@ì /èRK RH RH#HRG/G )è U/G° j G@kè RH j @
+ G@X G ?7H@Xèi ?Gì @è)G RE H@ì /G??K 7G/ &14 = v3i, 6- i
g G) @K?X /K Bè?K H) ?Gì @è)G RE H@ì /G??K è 7/G)G#è-
XKa X/è+ HX G )è /G?H?X G@kè q 1a RH /GXXè+ G@X G Rè)-
ESAME DEL CIRCUITO )Eè##K)ì H+ G@X K ?GBK@Rè/HK RG) X/è?UK /+ èXK/G RH
/GX G z S RHè)H + G@XèkHK@G RG) BH/Bj HX Ki • ° j G?X
K
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G?è+ G RG) BH/Bj HX
K RG) XG+ e ?Gì @è)G è RH XH7K è)X G/@èX Ka BK@ U/G° j G@kè RH 1t

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Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato necessario per la
composizione del modulo elettronico del temporizzatore.

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BK@)è ?GBK@Rè G?7/G??HK@G è UèBH)G BK@K?BG/G )è
Stadio Frequenza (Hz) Periodo Rj /èXè RH j @7G/HKRK RG) ?Gì @è)Ga K??Hè H) XG+ 7K
H+ 7HGì èXK Rè) 7è??èì ì HK RHj @ E
è)XG/@è@kè 7K?HX H-
1 25 40 mS #è I?G+ H7G/HKRKL G j @E è)X G/@è@kè @Gì èX H#è I?G-
2 12,5 80 mS + H7G/HKRKLi S@UèXX Ha ?G H) ?Gì @è)Ga BK+ G @G) @K-
?X/K Bè?Ka ~è j @è U/G° j G@kè RH 1t BHB)H è) ?GBK@-
3 6,25 160 mS RKa )è Rj /èXè RH j @7G/HKRK ?è/à RH9
4 3,125 320 mS
1 1,56 640 mS
) 9 1t = t at & ?GBi = &t + y I+ H))H?GBK@RHL
6 0,78 1,28 sec.
7 0,39 2,56 sec.
8 0,19 5,12 sec. p j G?XK ?Gì@è)G #HG@G XK?èX K RèH Rj G RHKRH è)
9 0,09 10,24 sec. ?H)HBHK • ve• & GR H@#HèXK è))EH@ì /G??K vv RH Su Si
• 7KHB~é )E H@X
Gì /èXKa BK+ Gi è==Hè+ K RGXX Ka è
10 0,048 20,48 sec. BK+ 7K?X K Rè v- ?XèRH H@ Bè?BèX è I Bè?BèXè è
11 0,024 40,96 sec. ?H@K@H + K RH BK))Gì è+ G@XK H@?G/HGLa è))Ej ?BHX
è RH
12 0,012 81,92 sec. Kì @H ?XèRHK ?j BBG??H#K )è U/G° j G@kè #G//à RH-
13 0,0061 163,84 sec. + GkkèX è H@ #è)K/Ga + G@X /G H) 7G/HKRK /H?j )XG/à
14 0,003 327,68 sec. /èRRK77HèX Ka BK+ G è77è/G @G))è BK//H?7K@RG@X G
Xè=G))èi

210
T ARELLA DI CORRISPONDENZA
FRA STADI • PIEDINI UTILI

Stadio (numero) Piedino (numero)


1 9
4 4
5 5
3 4
4 3
8 13
9 v&
10 14
• GH ° j èXX
K/RHBH ?XèRH H@ Bè?BèXè RH Bj H è RKXèXK _ 11 15
)E
H@XGì /èXK Su )a @K@ Xj XX G )G j ?BHX
G ?K@K RH?7K- e v& 1
@H=H)H ?j H 7HGRH@H RG) BK+ 7K@G@XGa + è ?K)Xè@XK 13 &
RKRHBHRH G??Ga ° j G))G BHXèXG @G))è è77K?HXè Xè=G)-
14 3
)èi

• G))G RKRHBH RH?7K@H=H)Ha @G))K ?B~G+ è RH UH ì j /è yj 77K@G@RK B~G H) BH/Bj HXK ?H X/K#H @G))G BK@RH-
va ?K@K ?XèXG j X H)HkkèXG ?K)X è@XK ° j èXX
/K j ?BHX Ga kHK@H H@ Bj H G??K è77è/G H@ UH ì j /è va K??Hè BK@
° j G))G /G)èX
H#G èH 7HGRH@H ve&e, e3 RG))E H@XGì /èX K )Ej XH)HkkèkHK@G RGH) Ej ?BHXè )a è K##HK /HX G@G/G B~G
Su Si S@G??G è ?XèXK 7j /G /H7K/XèXK H) XG+ 7K RH 7j/ G ° j G?Xè ?è/à =è??èa 7G/ Bj H H) X/è@?H?XK/
/HXè/RKa B~G ?H /HU G/H?BG è))è Rj /èXèRH j @ + GkkK z q Sa @K@ /HBG#G@RK è)Bj @ ?Gì@è)G ?j ))è ?j è
7G/HKRKi S@7/èX HBè )è BK//H?7K@RG@kè X/è H ° j èX- =è?Ga /H+ è@G è))E H@XG/RHkHK@Ga BHKè @K@BK@Rj BG
X/K 7HGRH@H RG))E H@XGì /èXK G H ° j èXX/K XG+ 7H RH BK// G@XGi o ) BK@X/è/HKa H) X/è@?H?XK/ z q & G@X/è
/HXè/RK è )è ?Gì j G@X G9 H@ BK@Rj kHK@Ga G??G@RK )è ?j è =è?G 7K)è/HkkèXè
èXX /è#G/?K )è /G?H?XG@kè q &i • è) BK))GXX K/G RH
z q &a Rj @° j Ga U)j H?BG BK//G@XGa B~G èXX /è#G/?è )è
Piedino Tempo di ritardo =K=H@è RH GBBHXèkHK@G RG) /G)é RLI UèBG@RK)K
1 40 sec. ?BèXX è/Ga ° j H@RH èXX H#è@RK)Ki f è H@° j G?XG BK@-
RHkHK@H G)GXX /HB~G RG) BH/Bj HX Ka 7j / /H+ è@G@RK
2 80 sec. è7G/XK H) 7j )?è@XG m)a B~G 7/H+ è G/è ?XèXK 7/G-
3 160 sec. +jX K 7G/ è##Hè/G H) Uj@kHK@è+ G@X K RG) XG+ 7K-
6 65 sec. /HkkèXK/Ga )E è)H+ G@XèkHK@G /H+ è@G BK))Gì èXè X/è-
+ HXG H BK@XèXHX, e- RG) /G)é i S) BK@XèXK/G ° j H@RH
H@HkHè è BK@Xè/G H) ?Gì @è)G è 1t Qk G ?K)Xè@X K
o ))E
èXXK RG))EèBBG@?HK@G RG) BH/Bj HX K RH UH
ì j /è )a RK7K + GXà RG) XG+ 7K BH//H?7K@RG@XG è))è Rj /èXè
H) BK@RG@?èXK/G BG/è+ HBK u & G)G#è + K+ G@X è- RG) 7G/HKRK )E j ?BHXè ?G)GkHK@èX è I7HGRH@K )L
@Gè+ G@XG è )H#G))K )Kì HBK 0S0 )E H@ì /G??K RH /G?GX Bè+ =Hè RH ?XèXKa 7K/Xè@RK?H è) )H#G))K )Kì HBK
RH Su Sa èkkG/è@RK Xj XXG )G j ?BHX
Gi 0) 0i f è Xè)G Bè+ =Hè+ G@XK 7/K#KBè )è BK+ + j e
&vv
CIRCUITO

Fig. 4 - Il trasformatore di alimentazione T1, il pulsante P1 e, ovviamente, il carico


posto sotto controllo dal temporizzatore, sono tutti elementi esterni al modulo
elettronico.

XèkHK@G RH z q v G z q & Ga BK@?Gì j G@XG+ G@XGa )è TEMPORIZZATORE CICLICO


RH?GBBHXèkHK@G RG) /G)é i mG/Xè@XK H) XG+ 7K/Hkkè-
XK/G ?HRH?è)H+ G@Xèa /H+ è@G@RK H@Xè)G ?XèXK ?H@K o ==Hè+ K H@XG/7/GXèXK UH @K/è )è BK@RHkHK@G BH/-
èR j @è @j K#è 7/G??HK@G RG) 7j )?è@XG mSi Bj HXè)G RG) XG+ 7K/HkkèXK/G 7G/ )è ° j è)G G??K
/H+ è@G èXX H#èXK 7G/ j @è ?K)è #K)Xèi « @è BK@RH-
kHK@G ° j H@RHB~G 7j ò H@XG/G??è/G j @K ?7G/H+ G@-
XèXK/Ga j @B~H+ HBKa j @UK XKì /èUKGR è)X /H K7G/è-
XK/Hè@BK/èa B~G @GBG??HXè@K RHj @è ?K)è XG+ 7K-
/HkkèkHK@G G 7G/ )è ° j è)G H) @K?X/K XH+ G/ ?#K)ì G
)G ?XG??G Uj@kHK@HRHj @è ?#Gì )Hè RHè)X è 7/GBH?HK-
@Gi z j XX è#Hè 7K??K@K G??G/BH + K)XH )GXX K/H B~G
~è@@K =H?Kì @K RH /Gè)Hkkè/G j @ XH+ G/ BHB)HBKa
abbonatevi a: K??Hè j @RH?7K?HX H#K B~G /H7GXG BK?Xè@XG+ G@XG )K
?XG??K BHB)K RH XG+ 7K/HkkèkHK@Ga H@+ KRK èj XK-
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MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è Il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.--
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per H nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico- L'energia elettrica- La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità
di misura- I condensatori - I resistori - I diodi
L. 7.500 - I transistor - pratica di laboratorio.
Vene inoltre esposta un'ampla analisi del prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere Il successo
posto di 128 pagine riccamente Illustrate fln dalle prime fasl sperimentali.
a due colori.

Richiedeteci oggi stesso il MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO inviando anticipatamente


l'importo di L. 7.500 a mezzo vaglia, assegno o c.c.p. n. 916205, indirizzando a: Elettronica Pratica -
20125 Milano - Via Zurettl, 52.

213
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zioni.

CONTROLLO
DI TONALITA'
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Valorizzate di più
i vostri dispositivi
di amplificazione.

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La regolazione separata dei toni bassi e di quelli alti arricchi-


sce e personalizza ogni emissione sonora attraverso gli alto-
parlanti, sia in riproduzione monofonica che in quella stereofo-
nica. E tale affermazione, che non riguarda certamente l'alta
fedeltà, riscuote i favori del pubblico che ascolta i radiogiorna-
li, i telegiornali e la musica leggera.

215
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Fig. 2 - Piano costruttivo dell'apparato di controllo di tonalità delle emissioni sonore.


Nel caso in cui il circuito non dovesse trovare sistemazione all'interno dell'amplifica-
tore, occorrerà inserire il dispositivo dentro un contenitore metallico con funzioni di
schermo elettromagnetico.

1------
Condensatori R2 = 470.000ohm
c1 = 100.000 pF R3 = 220ohm
C2 = 10.000 pF R4 = 2.700ohm
C3 = 10 pF R5 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
C4 = 33.000 pF R6 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C5 = 150.000 pF R7 = 10.000 ohm
C6 = 3.300 pF R8 = 2.700ohm
C7 = 15.000 pF R9 = 2.200ohm
ca = 2,2 F - 16 VI (elettrolitico) R10 = 680ohm
C9 = 2,2 µF - 16 VI (elettrolitico) R11 = 470.000ohm
C10 = 100.000 pF
C11 = 100 µF - 16VI (elettrolitico)
Varie
Resistenze IC1 = TAA861
R1 = 470.000ohm ALIM. = 9215Vcc

217
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+
Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato che il lettore dovrà
riprodurre su una basetta di materiale isolante e di forma rettangolare.

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218
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20

15

10

-5

-10

-15
10 20 50 100 200 500 2 5 10 20 50

HZ KHZ

Fig. 4 - Questi diagrammi interpretano, in forma analitica, il campo d'azione del


correttore di tonalità descritto nel testo. Per ogni punto delle curve esiste una
precisa corrispondenza con le posizioni assunte dai due potenziometri.

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+ G@X G )è ° j è)HXà RG))è /H7/KRj kHK@Gi )Eè+ 7)HUH BèX K/G K7G/èkHK@è)Gi S ° j è)H BK// H?7K@-
RK@K èH XG/+ H@è)H , G 1i mHù 7/GBH?è+ G@X Ga H)
7HGRH@K , /è77/G?G@Xè )E G@X/èXè H@#G/XG@X G RG)-
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219
1

2
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861
Fig. 5- Schema pratico dell'integrato montato nel
3 dispositivo correttore di tonalità. S piedini, di cui è
dotato il componente, sono in numero di sei. Di
questo stesso tipo deve quindi essere lo zoccoletto
portaintegrato.

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6
3

2 5

Fig. 6 - Schema elettrico del circuito interno dell'inte-


grato TAA861. La numerazione attribuita ai diversi
terminali assume la seguente interpretazione: 1 V +
alim.; 2 = entr. non invert.; 3 V entr. invert.; 4 V O alim.
4 (massa); 5= uscita; 6 = compens. di freq.

220
XH#K RH &a& µF, è RH , t Qk BH/Bèi ­ K)G@RK RH?Gì @KRHUH ì j /è 1i S) XG/+ H@è)G S RG))EH@XGì /èXKa
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G)H + H@è/G )è BK+ 7K@G@XG BK@XH@j è RG) ?Gì @è)G
7/G?G@XG H@j ?BHXèa ?H è 7/K##GRj XK èR H@?G/H/G H) d è 7K?HkHK@G KXX H+ è)G RHH@?G/H+ G@XK RG) BK// GX -
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)HXà i /G RH=è??è U/G° j G@kèa )E H@?G/H+ G@X K RG) RH?7K?H-
XH#K 7KX/à G??G/G GUU GXX j èXK H@ 7/K??H+ HXà RG)
7KXG@kHK+ GX /K RH #K)j + Ga 7/H+ è K RK7K RH
MONTAGGIO DEL REGOLATORE ° j G?XKa H@RHUU G/G@XG+ G@XGi
u K)K/K B~G #K//è@@K ?H?XG+ è/G H) BK//GXX K/G RH
d è UH ì j /è & 7/K7K@G è) )GXX K/G H@XG/G??èXK è))è XK@è)HX à H@ 7K?HkHK@G G?XG/@è è))E è+ 7)HUH BèXK/G
/Gè)HkkèkHK@G RH ° j G?XK 7/Kì GXX K j @ G?G+ 7HK RH RK#/è@@K 7/KXGì ì G/G ° j G?XK RH?7K?HXH#K Rè ?G-
7Hè@K BK?X/j XX H#Ki S@UèXH X
a X/èXXè@RK?H RH j @BH/- ì @è)HRH =è??è U/G° j G@kè G?X/è@GHa BHKè Rè Bè+ 7H
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BK?X/j kHK@G 7KX/à BK+ j @° j G G??G/G G?Gì j HXèi S@ ?BK7K H) + K@Xèì ì HK RG) 7/Kì GXX K RK#/àe G??G/G
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XK ?Xè+ 7èXKa B~G è@R/à /Gè)HkkèXK ?Gì j G@RK )è Xè))HBKa B~G 7K??è ?HBj /è+ G@XG 7/KXGì ì G/G H) BH/-
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H@ ?Bè)è j @HXè/Hèa K??Hè H@ ì /è@RGkkè @èX j /è)Gi 7/H@BH7è)+ G@XGa Rè@@K )j Kì K è Uè?XHRHK?H /K@kHH
h ##Hè+ G@XGa H) BH/Bj HX K ?Xè+ 7èX K è@R/à BK+ 7K- @G))è /H7/KRj kHK@G ?K@K/èi
?XK ?j j @è =è?GXX è RH + èXG/Hè)G H?K)è@XG I=èB~G- S) Bè#K ?B~G/+ èX Ka ° j G))K RH XH7K 7G/ =è??è
)HXGLa RHUK /+ è /GXX è@ì K)è/G G RG))G RH+ G@?HK@HRH U/G° j G@kèa è RE K==)Hì K 7G/ H BK))Gì è+ G@X HBK@)G
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u K)K/K B~G #K)G??G/K KXX G@G/G j @è #G/?HK@G ?XG- RH j ?BHX è RG) RH?7K?HX H#Ki
/GKUK @HBè RG) /Gì K)èXK/G RH XK@è)HXà a RK#/è@@K
G#HRG@XG+ G@X G /Gè)Hkkè/G Rj G #K)XG )K ?XG??K
7/Kì GXX K RH UHì j /è Si LIVELLO DEL SEGNALE
mG/ ° j è@X K /Hì j è/Rè H BK+ 7K@G@XH G)GXX /K@HBH
jX H)HkkèX H 7G/ H) + K@XèììHK RG) @K?X /K ?H?XG+ è RH mj / 7/G?G@Xè@RK j @è )è/ì è 7K??H=H)HXà RH èBBGX-
BK// GkHK@G RH XK@è)HXàa 7K??Hè+ K RH/G B~G ° j G?X H XèkHK@G RH ?Gì @è)HRH =è??è U/G° j G@kè H@G@X /èXèa
@K@ 7/G?G@X è@K è)Bj @ è?7GXX K B/HXHBK G ?K@K H) @K?X/K 7/Kì GXX K BK+ 7K/Xè è)Bj @G /G?X /HkHK@Hi
Xj XX H RH UèBH)G /G7G/H=H)HXà BK+ + G/BHè)Gi g èXj - S@UèXH X
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/è)+ G@XGa H BK@RG@?èX K/H G)GXX /K)HXHBHa B~G ?K@K RG) ?Gì @è)G G@X/è@XGa ° j G))K 7G/ Bj H ?H /èì ì Hj @ì G
H@ @j + G/K RH X/Ga RK#/è@@K G??G/G H@?G/HX H ?j ))è H) + Hì )HK/ Uj@kHK@è+ G@X K RG) BK// GXXK/G RHXK@è-
=è?GXX è RG) BH/Bj HX K ?Xè+ 7èXK H@ + KRK BK// GXX Ka )HXà a ?H èì ì H/è H@XK/@K èH v1t + V. Ma BHò @K@
XG@G@RK G?èXX è+ G@XG BK@X K RG))è 7/GBH?è 7K?H- ?Hì @HUH Bè B~G ?Gì @è)H è )H#G))H + èìì HK/H K + H@K/H
kHK@G RG) XG/+ H@è)G 7K?HX H#K G RH ° j G))K @Gì èXH- @K@ RG==è@K G??G/G XK))G/èX H· Rè) BH/Bj HXKa è
#Ki g K/+ è)+ G@XG ° j G?XG H@RHBèkHK@H ?K@K =G@ 7èXX K RH @K@ ?BG@RG/G X/K77K #G/?K H #è)K/H 7Hù
G#HRG@kHèXG ?j ) BK/7K G?XG/@K RG) BK@RG@?èXK/Gi =è??Ha 7G/B~é H@° j G?X K Bè?K ?H 7Gìì HK/G/G==G H)
dE è77)HBèkHK@G RG))E H@XGì /èXK Su S RG#G G??G/G /è77K/XK ?Gì @è)Gs/j + K/Gi yG ?H RK#G??G/K ?j 7G-
GUU GXX j èXè X/è+ HXG )E H@XG/7K?HkHK@G RHj @K kKBBK- /è/G RH + K)X K H )H+ HX H G?X/G+ H ?j 7G/HK/Ha H) Uj@-
)GXX K è ?GH 7HGRH@Hi yj RH G??K )E H@XGì /èXK è@R/à kHK@è+ G@X K RG) BK//GXX K/G RH XK@è)HX à RH#G//G=-
H@?G/HX K H@7K?HkHK@G G?èX Xèa XG@G@RK BK@X K RG))è =G 7/GBè/HKa RèXK B~G 7KX/G==G /èì ì Hj @ì G/G )è
@j + G/èkHK@G RGH 7HGRH@H B~G è /H7K/XèXè @G) ?èXj /èkHK@Gi

221
SECONDA PUNTATA

,

I II
I I
I

CORSO
di avviamento alla conoscenza della

RADIO
?Hèa BK+ G ?H ?j K) RH/G XGB@HBè+ G@XGa è+ 7)HUH Bè/-
)Gi
« @XG+ 7Ka è) 7/KBG??K RH è+ 7)HUH BèkHK@G 7/K#-
#GRG#è@K )G #è)#K)G XG/+ KHK@HB~Ga K/è H@RH?j ?K
TRANSISTOR G #è)HRè+ G@XG ?K?X HX
j HXG Rè) 7Hù + KRG/@K X/è@-
?H?XK/i d G #è)#K)Ga H@UèXH X
a G/è@K X/K77K #K)j + H-
AMPLIFICAZIONE @K?Ga BK@?j + è#è@K j @è GBBG??H#è ° j è@X HXà RH
G@G/ì Hè G)GXX /HBèa @GBG??HX è#è@K RH j @è BG/Xè
RESISTENZA #G@XH)èkHK@G GR G/è@K ° j H@RH 7KBK 7/èXHB~Gi S)
X/è@?H?XK/a H@#GBGa è77è/G ?j =HXKa UH @ Rè))è ?j è
7/H+ è è77è/HkHK@G @G) + K@RK RG))E G)GXX/K@HBèa
MISURE OHMMICHE BK+ G j @BK+ 7K@G@XG ?j 7G/HK/G 7G/ Bè/èXX G/H?XH-
B~G G + KRè)HXà RE H+ 7HGì Ki mG/B~é ?K)Xè@XK BK@
RICEVITORE AMPLIFICATO H) X/è@?H?XK/ ?H ?K@K 7KX j XG BK?X/j H/G )G /èRHK)H@G
Xè?Bè=H)H G Xj XXè ° j G))è + H/HèRG RH è77è/GBB~Hè-
Xj/ G + H@HèXj /HkkèXG B~Ga 7G/ G??G/G è)H+ G@XèXGa
MONTAGGIO RADIO @GBG??HXè@K ?K)Xè@XK RH j @è 7HBBK)è 7H)èi Ma
BG/B~Hè+ K RH BK@K?BG/G K/èa è)+ G@K @GH ?j KH
COLLAUDO è?7GXX H 7Hù H+ 7K/Xè@XHa ° j G?XK Uè+ K?H??H+ K
BK+ 7K@G@XGi

IL TRANSISTOR

S) X/è@?H?XK/ è j @ BK+ 7K@G@XG B~G ?H 7/G?G@Xè


u ~H ~è /Gè)HkkèXK H) /èRHK/HBG#HXK/G RG?B/HXX K ?KXX K )Eè?7GXX K RH j @ BK/7K ?K)HRKa Rè) ° j è)G
@G))è 7/GBGRG@XG 7j @XèXèa ?H è /G?K BK@XK B~Ga UjK/HG?BK@K X/G K ° j èXX /K XG/+ H@è)H I@K/+ è)-
BK@ ° j G) RH?7K?HXH#Ka )Eè?BK)XK RG))G G+ HXX G@XH + G@XG X/GLa BK//H?7K@RG@X H èR è)X/GXXè@XHG)GXX/K-
/èRHKUK @HB~G è è)° j è@XK RHUUH
BK)XK?Ki mG/B~é KB- RH BK@XG@j XH @G) X/è@?H?XK/ ?XG??Ki • ?XG/HK/+ G@-
BK// G j @è )j @ì è è@XG@@èa j @ KXX H+ K BK))Gì è- XGa H) X/è@?H?XK/ 7j ò è??j + G/G è?7GXX H RH#G/?Ha
+ G@XK RH XG// è G ?K7/èXX j XX
K 7G/B~é H ?Gì @è)H BK+ G ?H 7j ò #GRG/G H@UH ì j /è va + è H@XG/@è+ G@-
?K@K + K)XK RG=K)Hi u ~H 7KH è=HXè H@ )j Kì ~H XG è ?G+ 7/G BK+ 7K?XK Rè B/H?Xè))H RH ì G/+ è@HK K
+ K)XK )K@Xè@H RèH X/è?+ GXX HXK/H K H@ kK@G RH RH?H)HBHKi • ?H?XK@K 7G/Xè@XK Rj G 7/H+ G BèXGì K/HG
+ K@Xèì@èa 7KBK Uè#K/HX G Rè))è 7/G?G@kè RH ?G- RH X/è@?H?XK/9 ° j G))H è) ì G/+ è@K I; GL G ° j G))H è)
ì @è)H /èRHK èR K@Rè + GRHèa BK//G H) /H?B~HK RH ?H)HBHK (Si). /
@K@ è?BK)Xè/G 7/K7/HK @j ))èi • j @° j Ga 7G/ /G@- p j è@RK H B/H?Xè))Ha K/è BHXèX Ha #G@ì K@K + G?BK)èXH
RG/G )G /HBGkHK@H /èRHK 7Hù èBBGXXè=H)Ha ?H RG==K- BK@è)X /H G)G+ G@XHa RH#G@Xè@K RGH 0?G+ HBK@Rj X-
@K /H@UK /kè/G )G K@RG Bè7XèXG Rè))E è@XG@@è K?e XK/H0 G BHò ?Hì @HUH Bè B~G )è BK//G@XG B~G )H

Fig. 1-I transistor possono assumere forme e dimensioni diverse, ma internamente


sono tutti costruiti con cristalli semiconduttori. Normalmente sono dotati di tre
terminali, ma esistono pure transistor con quattro terminali.

223
èXX /è#G/?è U)j H?BG =G@G H@ j @ ?G@?K + G@X /G H@-
BK@X /è j @è G)G#èX è /G?H?XG@kè @G) #G/?K K77K?X Ki
EMETTITORE e Il
u K@è)X /G 7è/K)G ?H 7j ò RH/G B~G H) ì G/+ è@HK G H)
?H)HBHK H+ 7j /H?H BK+ 7K/Xè@K Rè ?G+ HBK@Rj X XK/H
° j è@RK #G@ì K@K èX X
/è#G/?èX H Rè))è BK// G@X G H@
a 0 j @RGXG/+ H@ èXK #G/?Ka + G@X /G ?H BK+ 7K/Xè@K Rè
BASE b H?K)è@X H ° j è@RK #G@ì K@K èX X/è#G/?èX H Rè))è BK/-
/G@X G @G) #G/?K K77K?X Ki
mHù H@ ì G@G/è)Ga H ?G+ HBK@Rj XX K/H ?K@K °j Gì )H
G)G+ G@X H B~G ?Xè@@K U/è H BK@Rj X XK/H #G/H G
7/K7/HG ì )H H?K)è@X HMH ?G+ HBK@Rj X XK/Ha BHKè a @K@
?K@K @é BK@Rj X XK/H @é H?K)è@X Ha + G@X /G )K ?K@K
j @7KERGì )H j @H G j @7KERGì )Hè)X /Hi • è ° j G?Xè
Fig. 2 - Gli elettrodi del transistor vengono denominati BèX Gì K/Hè RH G)G+ G@X H è77è/XG@ìK@K H) ì G/+ è@HK
nel modo indicato in figura. Quando è presente H) quarto
terminale, questo rappresenta il collegamento di massa G H) ?H)HBHK H+ 7j /Ha RGH ° j è)H?G @G ?K@K KX XG@j XG
e rimane in contatto elettrico con l'involucro metallico Rj G ° j è)HX à RH#G/?Ga ì G/+ è@HK g Gì G/+ è@HK ma
del componente. ?H)HBHK g G ?H)HBHK mi

Fig. 3 - Simboli elettrici, adottati nella composizio-


ne degli schemi teorici, dei due tipi di transistor.
Nel transistor PNP la freccia indicativa dell'emitto-
re è rivolta verso l'interno, in quello di tipo NPN la
freccia è rivolta verso l'esterno.

al@della pila

entrata e
«oag",,

a ...,,
G segn
Fig. 4 - Con questo schema si vuol indicare H)
comportamento elettrico del transistor PNP. Sulla
base entra una debole corrente, ossia un segnale
di lieve entità, H) quale esce amplificato dal collet-
tore. Il morsetto positivo della pila di alimentazio-
ne deve essere collegato con l'elettrodo di emitto-
al-) della pila re, quello negativo con H) collettore.

&&-
RESISTENZA
DI POLARIZZ. e

6 e
Fig. 5 - Per poter funzionare, il transistor necessità dell'
apporto di una debole corrente ausiliaria sulla sua ba-
se, la quale viene di solito prelevata dal collettore
tramite una resistenza, che prende il nome di resisten- piccola
za di polarizzazione. Questa corrente viene detta cor-
rente di polarizzazione. corrente

Fig. 6 - La maggior parte delle resistenze montate nei


circuiti elettronici si identifica con quella qui raffigura-
ta, il cui valore ohmmico rimane espresso in codice per
mezzo dell'identificazione dei colori degli anelli riporta-
ti in prossimità di uno dei due terminali. Sulla destra si
nota il simbolo elettrico della resistenza adottato nella
composizione dei progetti teorici.

3-4mm

Fig. 7 - Il sistema più comune per indicare il valore


ohmmico delle resistenze, quello universalmente adot-
tato dai costruttori, consiste nell'imprimere sul corpo E

del componente, in prossimità di uno dei due terminali, corpo


un certo numero di anelli colorati. Dall'ordine di succes- resistenza
sione di questi e dal loro colore, tramite un apposito
codice, è facile individuare il valore resistivo. Il primo

anello è quello che si trova più vicino ad un terminale
del resistore; vengono poi il secondo ed il terzo. Il
quarto, invece, appare un po' più distanziato e sta ad
indicare la tolleranza del componente.

225
ANTENNA

DG
100

--
RI
TR1 c1

C2
CUFFIA
6

SSiI
linea di terra

A2 A3
TERRA~ T

Fig. 8 - Schema teorico del ricevitore descritto nel testo che, dal transistor TR1 in
poi, si identifica con quello proposto nella precedente puntata del corso. Nella quale
sono pure riportati H dati costruttivi della bobina, sulla quale è indicato H) numero di
spire complessivo e quello delle prese intermedie. Il tipo di cuffia da adottare può
essere anche stereo, purché trasformata H@monofonica e con impendenza risultante
di 100 ohm.

Condensatori R2 33.000ohm
C1 V 500 pF (condens. variab. ad aria) R3 330ohm
C2 5.000 pF (condensatore ceramico)
C3 10.000 pF (condensatore ceramico) Varie
C4 10.000 pF (condensatore ceramico) TR1 V BC177 (transistor)
DG V diodo al germanio
S1 V interruttore
Resistenze L V bobina (vedi puntata precedente)
R1 V 4.700 ohm (potenz. a variaz. log.) Cuffia V 100 ohm (vedi puntata precedente)

S) ì G/+ è@HK G H) ?H)HBHK RHXH7K g ?K@K H) /H?j )XèXK UèXKXB~G H@G??K vi è j @è 7/G#è)G@kè RH Bè/HB~G
RG))E èì ìHj @Xè è) B/H?Xè))Ka RH 7è/XH RH è@X
H+ K@HK @Gì èXH#Gi S@ 7/èXHBè ° j è@RK è) B/H?Xè))K 7j /K
K è/?G@HBKMH) ì G/+ è@HK P G H) ?H)HBHK P /H?j )Xè@K #G@ì K@K èììHj @ì G 7è/XHBG))G RH è@XH+ K@HK K
Rè))E èì ì Hj @Xè RH 7è/XH RH è))j + H@HK K H@RHK è) è/?G@HBKa ° j G?XG j )XH+ G ~è@@K H) 7KXG/G RH RK-
B/H?Xè))Ki @è/G G)GXX /K@H èì )H èXK+ H RH B/H?Xè))Ka X/è?UK
/-
d è RG@K+ H@èkHK@G g RG) B/H?Xè))K RH?BG@RG Rè) + è@RK)H H@ Bè/HB~G @Gì èXH#Ga B~G ?H 7K??K@K

226
O O O O
....uo o O O O
K o O O O
-
5
ci,

Ib O o O O
c
o PRESA
g7
7

linea

COLLEGARE QUI L'ANTENNA-./

Fig. 9 - Il montaggio del ricevitore descritto nel testo appare come un perfeziona-
mento di quello presentato nella precedente puntata. Perché si tratta di aggiungere
una piccola basetta munita di ancoraggi, di inserire su questa due condensatori
ceramici, due resistenze e j @ transistor. Inoltre, occorre utilizzare l'interruttore S1
ed alimentare H) circuito con due pile piatte collegate in se.rie tra diioro.

+ j K#G/G )H=G/è+ G@X G G B~G BK@U G/H?BK@K è) B/H- X/è)G @Gì èX H#K GR j @ XG/kK ?X /èXK 7K?HX H#Ki A
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227
Fig. 10- Questa foto riproduce H) montaggio eseguito nei nostri laboratori e per H)
quale si è fatto uso di una tavoletta di legno, come base, e di una lastra di plastica
in funzione di pannello frontale. le due pile piatte sono inserite in apposito
contenitore ed unite tra loro per mezzo_di un raccordatore.

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&&8
0177

Fig. 11 -Per poter riconoscere la posizione


esatta dei tre terminali di collettore-base-
emittore, si deve osservare la posizione
della linguetta di riferimento (RIF.), vicino
alla quale si trova il reoforo di emittore.
Maggiormente indicativo, in tal caso, è il
disegno del transistor, visto dal di sotto,
riportato sulla destra.
b e

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K?BH))è/G è@B~G @G))è + H?j /è RG) S t C ?G@kè
7/Gì Hj RHBè/G H) =j K@ Uj @kHK@è+ G@XK RG) RH?7K-
CODICE A COLORI DEI RESISTORI ?HXH#Ki • ==G@Ga + GXX G@RK H@UH )è H BK//H?7K@RG@-
XH @j + G/H RGRKXX HRè))è Xè=G))è I, e, et La ?H KXX
HG@G
Colore 1 • anello 2' anello 3° anello H) #è)K/G RH , , t K~+ èXX /H=j H=H)G è))è /G?H?XG@kè
q, i
Nero e 0 e
Marrone 1 1 o
Rosso 2 2 00 CIRCUITO DEL RICEVITORE
I
Arancio 3 3 000
Giallo 4 4 0000 • ?èj /HXK )E
G?è+ G RGH BK+ 7K@G@XHa B~G BK@BK/-
/K@K è))è UK /+ èkHK@G RG) BH/Bj HXK RG) /HBG#HXK/Ga
Verde 5 5 00000 #GRHè+ K K/è RH è@è)Hkkè/G H) Uj@kHK@è+ G@XK RG)
Blu 6 6 000000 7/Kì GXX K /H7K/XèXK H@ UH ì j /è 6i S) ° j è)Ga Rè)
Viola 7 7 e X/è@?H?XK/ TRS H@ 7KHa /H7GXG )K ?B~G+ è ì Hà
Grigio 8 8 e 7/G?G@XèXK @G))è 7/GBGRG@XG 7j @X èXè RG) BK/?Ka
Bianco 9 9 e ° j G))K RG) /HBG#HXK/G è RHKRK RH ì G/+ è@HKa BK@
Bj H H ?Gì @è)H è?BK)XèXH?K@K è77è/?H RG=K)HG /è/Hi
Rosso: tolleranza ± 1% • R H@UèXH X
a 7/K7/HK 7G/ ° j G?XK + KX H#Ka ?H è
4' anello Oro: tolleranza ± 5% 7/K##GRj XK èR j @ /H@UK /kK RGH ?Gì @è)H Bè7XèXH
Rè))E è@XG@@èa ?KXX K7K@G@RK)H èR j @7/KBG??K RH
Argento: tolleranza ± 10%
è+ 7)HUH BèkHK@G 7G/ + GkkK RG) X/è@?H?XK/i

230
g K@7K??Hè+ K 7G/ K/è H@XG/7/GX è/G G?èX Xè+ G@X G + G@X G RG) ?j K BK))GXXK/GMH) B~G ?Hì@HUH Bè B~G ?j H
H) BK+ 7K/Xè+ G@X K RG) BK@RG@?èX K/G RE è@X G@@è ?j KH XG/+ H@è)H è /H)G#è=H)G )è XG@?HK@G G)GXX /HBè
u , a + G@X /G ?H 7j ò RH/G B~G ° j G?X K BK+ 7K@G@X G /è77/G?G@X èX H#è RGH?Gì @è)H /èRHK è+ 7)HUH BèXHi
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RG) X/è@?H?X K/a BK+ 7K/Xè@RK?H H@K)X /G BK+ G j @ G?è+ H@èXè @G))è 7/H+ è 7j @X èXè RG) BK/?Ka èR
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INVERTER PER BATTERIE LA SCATOLA


12 Vcc - 220 Vca - 50 W
DI MONTAGGIO
COSTA

L. 6.500
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La scatola di montaggio dell'INVERTER costa L. 36.500. Per richiederla occo rre inviare anticl-
patamente l'importo a mezzo vaglia 7K?Xè)Ga assegno bancario o ccp. n. 46013207 intestato a:
STOCK RADIO • 20124 MILANO - Vs P. Castaldi. 2O (Telet. 6891945).

231
alla linea
di terra

ùù

Fig. 12 - Esempio di collegamento in serie di


due pile piatte da 4,5 V. Si tenga presente che
H) morsetto positivo è sempre rappresentato
dalla lamella più corta e, viceversa, quello ne-
gativo, dalla lamella più lunga. S colori attribuiti
ai due fili conduttori sono gli stessi citati nello
schema costruttivo del ricevitore.

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BK+ 7)GX è/G H) Bè=)èì ì HK BK@ è)Bj @H UH )H BK@Rj X - XG/+ H@è)HRG) X/è@?H?XK/a KBBK// G =G@ ?è7G/G BK-
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232
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9.
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SALDATORE
ISTANTANEO
A PISTOLA
L. 16.500

CARATTERISTICHE:
Tempo di riscaldamento: 3 secondi
Alimentazione: 220 V
E dotato di punta di ricambio e di
Potenza: 100W istruzioni per l'uso. Ed è particolar-
mente adatto per lavori intermittenti
Illuminazione del punto di saldatura
professionali e dilettantistici.

Le richieste del SALD ATORE ISTANTANEO A PISTOLA debbono esser e tatte a: STOCK - RA-
DIO - 20124 MILAN O - Vla P. CAST ALD I 20 (Telet. 6891 945) , Inviando anticipatamente l'Importo di
L. 16.500 a mezzo vaglia postale, assegno banca rlo o c.c.p. n, 4601 3207 (spese di sped izione
comprese).

233
LE PAGINE DEL
Es
7

PROTEZIONI
ELETTRONICHE
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+ è@ Bè@kè RH 7/G#G@kHK@G XGB@HBèi XK/Gi
234
Contro i sovraccarichi
e le inversioni di polarità.

Indispensabile
in tutte le stazioni CB ed OM.

Va inserito tra
l'alimentatore e il trasmettitore.

POLARITÀ INVERTITE

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BK+ G H@RHBèXK H@UH ì j /è va H) RHKRK è) ?H)HBHK @K@
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+ è+ G@X G H) Uj @kHK@è+ G@X K RG))E è77è/GBB~HèX j-
/è è)H+ G@X èXèi
o ) BK@X /è/HKa ° j è@RK )G 7K)è/HX à RG))Eè)H + G@Xè-
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u Hò ?Hì @H UHBè B~G )è BK//G@X G 7j ò K/è èXX /è#G/?è-
/G H) RHKRK • va G@X /è@RK Rè))E è@KRK GR j ?BG@RK
Rè) BèX KRKa ?G@kè G??G/G )H+ HX èXè Rè è)Bj @è

Questo semplice ed economico dispositivo, facilmente realiz-


zabile da chiunque, protegge le costose apparecchiature elet-
troniche da ogni eventuale sovratensione, salvaguardandole
pure da errate manovre di regolazione o di inserimento com-
piute dall'operatore sull'alimentatore variabile.

235
FILO ROSSO

€@O)g
ALIM.
'
/

Fl D1
(
APPARECCHIAT
S
FILO NERO

Fig. 1 - Semplice circuito di protezione di una apparecchiatura elettronica contro


eventuali inversioni di polarità di alimentazione. In condizioni normali il diodo al
silicio non conduce, invertendo le polarità di alimentazione, la corrente fluisce con
notevole intensità attraverso il diodo e distrugge il fusibile F1 da 4 A. Il diodo D1 è
di tipo 1N5402.

/G?H?XG@kè ?G @K@Rè ° j G))è RGH UH )H BK@Rj XX K/H G SOVRATENSIONI


RG) RHKRK ?XG??Ka B~G è + K)XK =è??èi mG/Xè@XK )è
BK// G@XG è??j + G #è)K/H RH G)G#èXè H@XG@?HXà a ?j U - S + KXH#H 7G/ Bj Ha ?j ) BH/Bj HXK RH è)H + G@XèkHK@G
UHBHG@XG è 7/K#KBè/G j @è ° j è?H H?Xè@Xè@Gè RH- RG) /HBGX/è?+ GXX HXK/Ga 7K??K@K 7/G?G@Xè/?H RG))G
?X/j kHK@G RG) Uj?H=H)G ' v G è 7/KXGì ì G/Ga H@ 7G/HBK)K?G ?K#/èX G@?HK@H 7K??K@K G??G/G + K)XG-
?K?Xè@kèa H) /HBGX /è?+ GXX HX
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KBBK//G B~G H) RHKRK è) ?H)HBHK ?Hè è==è?Xè@kè U/GXXè?j ))è + è@K7K)è RG))E è)H+ G@XèXK/G ?Xè=H)Hk-
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)H Bèj ?G Rì ?K#/èX G@?HK@Ha /Gè)Hkkè@RKa è@B~G
° j G?Xè #K)Xèa j @ ?G+ 7)HBG BH/Bj HXK 7/KXGXX H#K
B~G Uè j ?K RH j @ RHKRK kG@G/i f è 7G/ Bè7H/G
=G@G H) BK+ 7K/Xè+ G@X K RH ° j G?X K BH/Bj HX
Ka KB-
AN?K BK//G /HBK/Rè/Ga 7G/ BK)K/K B~G )E è#G??G/K RH-
O=lo + G@XHBèXK K è@BK/è @K@ )K ?è7G??G/Ka B~G BK?è
?Hè G BK+ G ?H BK+ 7K/Xè ° j G?XK 7è/XHBK)è/G RHK-
RKi
> 4p ·
IL DIODO ZENER

Fig. 2 - Simboli elettrici normalmente adottati nella « @K RGH 7è/è+ GX/H Bè/èXX G/H?XHBH RGH RHKRH è
composizione degli schemi teorici per designare il dio- /è77/G?G@X èXK Rè))è XG@?HK@G H@#G/?è + è??H+ è
do zener.
B~G G??H ?K@K H@ì/ èRK RH ?K77K/Xè/Gi
o @è)Hkkè@RK H) BH/Bj HXK RH UH ì j /è va è==Hè+ K
RGXXK B~G ° j è@RK H) RHKRK è 7K)è/HkkèXK H@?G@?K

236
RH/GXX Ka G??K Uè#K/H?BG H) U)j ??K RG))è BK//G@X GM
° j è@RK H) RHKRK è H@#GBG 7K)è/HkkèXK H@ ?G@?K
H@#G/?Ka G??K èj + G@Xè )è XG@?HK@G RH=è//HG/è GR I
K?XèBK)è H) U)j ??K RH BK// G@XGi f è j @ Xè)G BK@-
BGXX K è #è)HRK UH @K è BG/XH #è)K/H RG))è XG@?HK@G
RH 7K)è/HkkèkHK@Ga 7G/B~é Rè j @BG/XK 7j @XK H@
7KH?H#G/HUH Bè )è RH?X/j kHK@G RG) BK+ 7K@G@X Gi yH
?j K)G è@B~G RH/G B~Ga j @è #K)Xè ?j 7G/èXè )è
+ è??H+ è XG@?HK@G H@#G/?èa ?H H@BK@X /è j @è kK@è
RH UK /XG BK@Rj kHK@G B~Ga ì G@G/è@RK j @è /GèkHK- V
@G è BèXG@èa 7K/Xè /è7HRè+ G@XG H) RHKRK è))è Vz 0,6V
RH?X/j kHK@Gi
z j XXè#Hèa 0R/Kì è@RK0 K77K/Xj @è+ G@XG H) B/H-
?Xè))K RH ?H)HBHKa BHKè èì ìHj @ì G@RK èR G??K è)Bj -
@G H+ 7j /HXàa è 7K??H=H)G BK@X /K))è/G )è /GèkHK@G
è BèXG@è H@ + KRK Rè G#HXè/G )è RH?X/j kHK@G RG)
BK+ 7K@G@XGM + è è K##HK B~G )è R/Kì èXj /è RG)
?H)HBHK @K@ =è?Xèa 7G/B~é KBBK// G 7/K##GRG/G
7j/ G è))è )H+ HX èkHK@G RG))è BK// G@XGa B~G ?BK// G
èXX /è#G/?K H) RHKRKa X/è+ HXG K77K/Xj @G /G?H?XG@-
kGi
« @BK+ 7K@G@XG BK?ì BK@BG7HX K 7/G@RG H) @K+ G Fig. 3 - Curva caratteristica del diodo zener che, pola-
RH 0RHKRK kG@G/0 G )è XG@?HK@G H@#G/?è + è??H+ è rizzato direttamente, si comporta come un qualsiasi
diodo al silicio, mentre con la polarizzazione inversa
#HG@G RG@K+ H@èXè0XG@?HK@G RHkG@G/0i non conduce corrente sino al valore di tensione zener.
o @B~G H) RHKRK kG@G/a BK?ì BK+ G è##HG@G 7G/
Xj XXH ì )H è)X/H BK+ 7K@G@X H G)GXX /K@HBHa #HG@G @K/-
+ è)+ G@XG H@RHBèXKa @G) )H@ì j èì ì HK G)GXX /HBK UH -
ì j /èXKa @G) + KRK H@RHBèXK H@ UH ì j /è &i S@UH ì j /è
, è /H7K/XèX è H@#GBGa 7G/ H@X G/Ka )è Bj/ #è Bè/èX-
XG/H?XHBè RH j @ RHKRK kG@G/ B~Ga 7K)è/HkkèXK èXX/è#G/?è H) RHKRK #è/Hè @KXG#K)+ G@XGa )è XG@-
@K/+ è)+ G@XGa ?H BK+ 7K/Xè BK+ G j @BK+ j @H??H- ?HK@G ?j H ?j KH XG/+ H@è)H /H+ è@G 7/èX HBè+ G@XG
+ K RHKRK è) ?H)H BHKa + G@X /Ga ° j è@RK #HG@G 7K)è- ?G+ 7/G ° j G))è RH kG@G/a 7G/ Bj H @G BK@?Gì j G j @
/HkkèXK H@#G/?è+ G@XGa @K@ BK@Rj BG BK//G@XGa @KXG#K)G GUU GXXK ?Xè=H)Hkkè@XGi
?H@K è) #è)K/G RH XG@?HK@G kG@G/M + è j @è #K)Xè • è ° j G?XE
j )XH+ è K??G/#èkHK@G è UèBH)G RGRj // G
/èì ì Hj @X K Xè)G #è)K/G H) RHKRK G@X /è /è7HRè+ G@- B~G )EH+ 7HGì K 7/H@BH7è)G RG) RHKRK kG@G/ è ° j G)-
XG H@BK@Rj kHK@Gi )K RG))è /Gè)HkkèkHK@G RH BH/Bj HXH è)H+ G@XèXK/H
yH @KXH B~Ga ° j è@RK )è BK// G@X G H@#G/?è B~G ?Xè=H)HkkèXHi S@UèXH Xa BK))Gì è@RK j @ RHKRK kG@G/

Jfo Rosso
€} )
I'i ( g ]
Fl DZ APPARECCHIAT.
ALIM

FILO NERO

Fig. 4- Economico circuito di protezione di apparati elettronici contro eventuali


sovratensioni provocate da anomalie o errate manovre di impostazione dell'alimen-
tatore variabile. Infatti, in presenza di aumenti di tensione, aumenta la corrente che
attraversa il diodo zener distruggendo H) fusibile.

237
Cl C2
h
/ h
/
ENTR. use.
V
e 07
e

Fig. 5 - Circuito completo del dispositivo descritto nel testo, che provvede a
proteggere gli apparati elettronici da eventuali inversioni di polarità di alimentazio-
ne e da occasionali sovratensioni, contemporaneamente.

Condensatori Varie
C1 = 100.000 pF SCR c10%
C2 = 10.000 pF DZ diodo zener (12 V-1W)
D1 = diodo al silicio (1N5402)
F1 = fusibile (4 A)

Resistenze N.B. S valori citati si riferiscono ad un sistema di prote-


R1 = 10ohm zione da inversioni di polarità e sovraccarichi con ali-
R2 470 ohm (trimmer) mentazioni attorno ai 12 V e correnti di 2 -;- 3 A max.

H@ 7è/è))G)K BK@ j @RGXG/+ H@èX K Bè/HBKa ° j G?XK + G@X K RG) BH/Bj HX K 7/KXGXX H#K /H7K/XèX K H@UH ì j /è
G#HXG/à a K##Hè+ G@X
G G@X/K BG/XH )H+ HX
Ha Kì@H #è- - i li ° j è)G + GXX G è) /H7è/K E)G è77è/GBB~HèX j /G
/HèkHK@G RH XG@?HK@G RK#j Xèa èR G?G+ 7HKa è #è- G)GXX /K@HB~G Rè))G ?K#/èX G@?HK@HGa BK@XG+ 7K/è-
/HèkHK@HRG))è XG@?HK@G RHè)H+ G@XèkHK@Gi @Gè+ G@X Ga Rèì )HG//K/H RH H@#G/?HK@G RH 7K)è/HXà
RGì )Hè)H+ G@XèX K/Hi
q H?7GXX K è) BH/Bj HXK RH UH
ì j /è Sa ° j G))K /H7K/XèXK
CIRCUITO PROTETTIVO SEMPLICE H@UH ì j/ è - ?H RHUUG/G@kHè 7G/ )è ?K)è ?K?X HX
j kHK@G
RG) RHKRK è) ?H)HBHK BK@ j @ RHKRK kG@G/i Ma
« @è #K)Xè BK+ 7/G?K H) BK+ 7K/Xè+ G@X K RH j @ ° j G?X K ?B~G+ èa ?G77j / #è)HRK ?KXX K j @ 7/KUH )K
RHKRK kG@G/a è UèBH)G K/è è@è)Hkkè/G H) Uj@kHK@èe 7j /è+ G@XG XGK/HBKa @K@ è 7/èX HBè+ G@XG BK@?He

238
FUS.

ù I

Fig. 6 - Piano costruttivo dell'apparato di protezione delle apparecchiature elettroni-


che interamente composto dentro un contenitore metallico. La taratura si effettua
intervenendo sul trimmer R2 e servendosi di un voltmetro (tester).

ì )Hè=H)Ga 7G/B~é H) ?j K H@X G/#G@X K RH èRGì j èXè PROTEZIONE CIRCUITALE COMPLETA


7/KX GkHK@G è /èì ì Hj @ìH =H)G ?K)X è@XK BK@)E H+ 7HG-
ì K RH RHKRH kG@G/ RH @KX G#K)G 7KXG@kèa + K)X K mG/ RH?7K// G RHj @è BK+ 7)GX è 7/KXGkHK@G BH/Bj H-
BK?XK?H G @K@ UèBH)+ G@XG /G7G/H=H)H H@BK+ + G/- Xè)GRG))G è77è/GBB~HèX j /G G)GXX/K@HB~G BK@X /K
BHKi z j XX è#Hèa /Hj ?BG@RK è ?j 7G/è/G ° j G?Xè RHUUH - )G H@ #G/?HK@H RH 7K)è/HXà RGì )H è)H+ G@XèXK/H G )G
BK)X à RH K/RH@G GBK@K+ HBK G BK+ + G/BHè)Ga H) KBBè?HK@è)H ?K#/èXG@?HK@Ha KBBK// G /Gè)Hkkè/G H)
?G+ 7)HBG BH/Bj HX K RH UHì j /è - Uj@kHK@è Gì /Gì Hè- BH/Bj HXK /H7K/XèX
K H@UH ì j /è 1a B~G RG#G /HXG@G/?H
+ G@X G H@KBBè?HK@G RHH@#K)K@Xè/HG H@#G/?HK@HRH HRK@GK è))E èBBK77Hè+ G@X K BK@ RH?7K?HX H#H B~G
7K)è/HXà RGì )Hè)H+ G@X èX K/H BK))Gì èX HèH RH?7K?HX H- è??K/=K@K BK// G@X H UH
@K è , o i
#H G)GXX /K@HBHa ?G@kè @j ))è H@#HRHè/G è) BH/Bj HX K
RH UH ì j /è Sa H@ Bj H H)i RHKRK è) ?H)HBHK • S #HG@G S) BH/Bj HX
K RHUH ì j /è 1 Uèj ?K RHj @RHKRK BK@X /K)-
K/è ?K?X HX j HXK BK@ ° j G))K kG@G/ • é i f è BE è RH )èXK yu q a H@ ì /èRK RH BK@X /K))è/G è??èH UèBH) -
7Hù i yG ?H #G/HUH Bè )è 7/G?G@kè RH ?K#/èX G@?HK@Ha + G@X G G BK@GUUH BèBHè UK/XHBK// G@X Ha ?G@kè 7G/è)-
H) RHKRK kG@G/ G?7)HBè )è ?j è Uj@kHK@G RH G)G- X/K ?j =H/G è)Bj @Rè@@Gì ì Hè+ G@X Ki S) B~G ?è/G==G
+ G@X K ?Xè=H)HkkèX K/G 7/GBGRG@XG+ G@X G RG?B/HX - H@#GBG RG) Xj X XK H+ 7G@?è=H) G 7G/ j @ RHKRK kG-
Xèi u K@ ?K#/èX G@?HK@H + K)X K è)XG H) Uj ?H=H)G ' S @G/i f è BG/B~Hè+ K RH è@è)Hkkè/G H) BK+ 7K/Xè-
UK @RG 7/KX Gì ì G@RK )E è77è/GBB~HèX j /è G)GXX /K@H- + G@X K RH° j G?X K @j K#K G 7Hù BK+ 7)GX K BH/Bj HX Ki
Bèi g èX j /è)+ G@X G H) RHKRK kG@G/a @G) Bè?K RH S) RHKRK è) ?H)HBHK • S Uj @ì G Rè G)G+ G@X K RH
7/KXGkHK@G RH è77è/èX H BK@ è)H+ G@X èkHK@G è v& 7/KX GkHK@G BK@X /K )G H@#G/?HK@H RH 7K)è/HXàa BK@
­ @K+ H@è)Ha RG#G G??G/G Rè Sh · a BK@ j @è j @ BK+ 7K/Xè+ G@X K G)GXX/HBK HRG@X HBK è ° j G))K
XG@?HK@G RH kG@G/ RH v, ­ i ?#K)X K @G) BH/Bj HXK ?G+ 7)H UH
BèXK RH UH ì j /è Si

&, 8
A BK+ j @° j G BK+ 7K/)Ka @K@G??G@RK#H + KXH#HBH/-
Bj HXè)H K==)Hì èXHi yH 7j ò RH/G H@UèXHXB~G Xj XX K
\ RH7G@RG Rè))G Bè/èXX
RG) RH?7K?HX
G/H?XHB~G RG))E è)H+ G@XèX
H#K Rè ° j G?XK è)H+ G@XèXK B~G ?H #j K)
K/G G

o 7/KXGì ì G/Gi
u K@H BK+ 7K@G@XHRè @KH 7/G?B/HXX H BH ?H /HUG/H?BG
Fig. 7 - L'aletta metallica, spor-
gente dalla parte superiore del
èR j @ è BK @ RHkHK @G XH7HB è BK @ H@ ì /G??K RH v& ­ G
diodo controllato prescritto nel- BK// G@XH RH & eeeMe , A + è\ i mG/ BK@RHkHK@H RH#G/-
l'elenco componenti, rimane in ?G ?H RK#/è@@K Bè)BK)è/Ga H@7/K7K/kHK@Ga #è)K/H
contatto elettrico con l'elettrodo RH BK+ 7K@G@XH RH#G/?Ha ?K7/èXX j XX K 7G/ ° j è@X K
centrale, che è quello di anodo. In
corrispondenza del gate (G) è
/H ì j è/Rè )G BK //G @ XH ?K 77K /Xè=H )H Rè) RH K RK è)
presente una vistosa smussatura ?H)HBHK • Sa Rè))K kG@G/ • é G Rè) RHKRK BK@X/K)-
KlllG dello spigolo del componente, )èXK SCR.
che funge da elemento-guida per mG/ BK)K/K B~G è@BK/è @K@ )K ?è7G??G/Ka /HBK/-
A l'individuazione dei tre terminali.
RHè+ K B~G il RHKRK yu q è RKXèXK RHX/G XG/+ H@è-
)H9 )E è@KRKa H) BèXKRK G H) ì èXG I° j G?XK XG/kK
G)GXX /KRK è Xè)#K)Xè RG@K+ H@èX K è@B~G 07K/Xè0Li
g G) + KRG))K u St 4a Rè @KH 7/G?B/HXX Ka H) XG/+ H-
E°0ù @è)G RHè@KRK è BK))Gì èX K BK@ )E è)GXX è + GXè))HBè
d è 7/KXGkHK@G BK@X/K )G ?K#/èXG@?HK@Ha H@#GBGa G?XG/@è )è ° j è)Ga 7G/ G#HXè/G Kì @H7K??H=H)G BK@-
B~G @G))K ?B~G+ è RH UH RèXè è) ?K)K XèXX
ì j /è - G/è èUUH Ka RG#G G??G/G XG@j Xè =G@ RH?Xè@kHèXè Rè)
RHKRK kG@G/a #HG@G ?#K)Xèa @G) 7/Kì GXX K RH UHì j /è BK@XG@HXK/Gi S@ Kì@H Bè?K H) XG/+ H@è)G RH è@KRK
1a Rè) RHKRK BK@X/K))èXK yu q G Rè ° j G))K kG@G/ è ° j G))K BG@X /è)Ga + G@X /G ° j G))K RH ì èXG ?H X/K#è
DZI. Rè))è 7è/X G RG ) BK + 7K @ G@XG H@ Bj H è 7/G?G@XG
p j è@RK )è XG@?HK@G RE G@X /èXè ?j 7G/è )è ?Kì) Hè j @è ?+ j ??èX j /è RG))K ?7Hì K)K RG) BK@XG@HXK/Gi
RG) RHKRK kG@G/a ° j G?XK H@HkHè è BK@Rj // Ga H@ Sd XG/+ H@è)G RH BèXKRK (K) ?H X/K#è K##Hè+ G@XG
+ KRK B~Ga ?j ) ì èXG RG)) 'SCR, H@BK// H?7K@RG@kè @G))è 7è/XG K77K?Xèi
RG))è 7K?HkHK@G RG) Bj /?K/G RG) X/H+ + G/ q &a u K)K/K B~G #K)G??G/K BK@K?BG/G + Gì) HKa ?KXX K H)
#HG@G è ?Xè=H)H/?H j @ BG/XK #è)K/G RH XG@?HK@Gi 7/KUH) K UH?HBK GR G)GXX /K@HBKa H) RHKRK yu q a 7K-
f è ° j è@RK )è XG@?HK@G G )è BK// G@XG RH ì èXG X/è@@K )Gì ì G/G )G =/G#H @KXG ° j H RH ?Gì j HXK
?j 7G/è@K j @#è)K/G RH?Kì )Hèa H) Bj H#è)K/G XH7HBK G?7K?XGi ; )H è)X /H RK#/è@@K H@#GBG X/è?U G/H/?H
è RH t a3 eeeMe t a4 ­ a )E yu q ?H H@@G?Bè BK/XKBH/BjH- RH/GXX è+ G@XG è))E j )XH+ K Bè7HX K)K RG))E è/XHBK)K9
Xè@RK )E è)H+ G@XèXK/G G 7/K#KBè@RK )è RH?X/j kHK- ° j G))K RG))è Xè/èXj /è RG) RH?7K?HX H#K RH 7/KXGkHK-
@G RG) Uj?H=H)G ' S i @Gi
q Gì K)è@RK H) X/H+ + G/ q &a è 7K??H=H)G BK@X/K))è-
/G )è ?Kì )Hè RH H@X G/#G@X K U/è j @ #è)K/G RH 7KBK CONOSCENZA DEL DIODO SCR
?j 7G/HK/G è ° j G))K XH7HBK RG) RHKRK kG@G/ G
#è)K/H @KXG#K)+ G@XG ?j 7G/HK/H B~Ga BK@H) Bj /?K- S@XG/@è+ G@XGa )E yu q è BK+ 7K?XK Rè X/G ì Hj @-
/G RH q & /j KXèX K BK+ 7)GXè+ G@XG #G/?K )è )H@Gè kHK@H meg a B~G UK /+ è@K j @ ?G+ HBK@Rj XX K/G RH
RH è)H+ G@XèkHK@G @Gì èXH#èa RK#/G==G/K G??G/Ga XH7K meg emeg a ?H+ H)G è Rj G RHKRH BK))Gì èXH H@
è)+ G@K XGK/HBè+ G@XGa H@UH @HXHi ?G/HGi S) XG/+ H@è)G /G)èXH#K è))E è@KRK Uè Bè7Ka
g G))E G)G@BK BK+ 7K@G@X H è==Hè+ K 7/G?B/HXX K 7G/ H@XG/@è+ G@XGa è) ?G+ HBK@Rj XX K/G m 7Hù G?XG/@Ka
') j @ Uj?H=H)G Rè - o è))K ?BK7K RH RH?7K// G RH + G@X /G H) BèXKRK /H?j )Xè BK))Gì èXK BK@ H) ?G+ H-
j @BG/XK + è/ìH@G RH?HBj /Gkkèi f è 7G/ è77è/èXH BK@Rj XX K/G g ?HXj èXK Rè))è 7è/XG K77K?Xèi o )
BK@è??K/=H+ G@XH RHBK// G@XG RH#è)K/H?j 7G/HK/Ha ?GBK@RK ?GXX K/G RH + èXG/Hè)G m è BK))Gì èXK )E G)GX-
?HRK#/à 7/K##GRG/G è) RH+ G@?HK@è+ G@XK RHj @è X/KRK /è77/G?G@XèXH#K RG) ì èXG K 7K/Xèi o 77)H-
+ èìì HK/ 7KXG@kè @G))E yu q i Bè@RK ?j ))E è@KRK j @è XG@?HK@G @Gì èXH#è /H?7GXX K
è) BèXKRKa @K@ ?H ~è BK@Rj kHK@G RH BK// G@XG H@
@G??j @ Bè?Ka BK?ì BK+ G è##HG@G H@ j @ @K/+ è)G
MONTAGGIO DEL DISPOSITIVO RHKRK G )E yu q ?HBK+ 7K/XèBK+ G j @H@XG// j XX K/G
è7G/XKi S@#G/XG@RK )è 7K)è/HX à RG))è XG@?HK@Ga
SS 7Hè@K BK?X/j XX H#K RG) 7/Kì GXX K /H7K/XèXK H@ )E yu q /H+ è@G è@BK/è =)KBBèXKa BK@X/è/Hè+ G@XG
UHì j /è 1 è ° j G))K RH UH ì j /è 3 B~Ga BK+ G ?H#GRGa è è ° j è@X K è##HG@G H@ j @ @K/+ è)G RHKRKa @G)
/Gè)HkkèXK RG@X /K j @BK@XG@HXK/G + GXè))HBK BK@ ° j è)G ?H è#/G==G BK@Rj kHK@G G)GXX /HBèM + è H)
H) ?H?XG+ è Bè=)èXKi =)KBBK /H+ è@G UH @B~é @K@ è//H#è ?j ) ì èX G j@
S@ Kì @H Bè?K H) BH/Bj HXK 7/èXHBK RH UH ì j /è 3 è Rè H+ 7j )?Ka 7K?HX H#K /H?7GXX K è) BèXKRKa RH è+ 7HGk-
BK@?HRG/è/?H H@RHBèXH#Ka 7G/B~é H) )GXX K/G 7KX/à kè Xè)G Rè + GXX G/G H) RHKRK BK@X /K))èX K H@BK+ e

240
VOLTMETRO
ALIMENT VARIABILE

Fig. 8 - Questo schema interpreta il metodo di taratura del dispositivo di protezione


degli apparati elettronici dalle inversioni di polarità degli alimentatori e dalle
sovratensioni. La lampada da 12 V deve sostituire, provvisoriamente, il fusibile,
mentre il voltmetro deve essere un modello da 20 V fondo-scala.

7)GXèBK@Rj kHK@Gi d è BK+ + j XèkHK@G è##HG@G H@ .TARATURA


j @ XG+ 7K G?X /G+ è+ G@X G =/G#Ga RG))E K/RH@G RH
t a1 + HB/K?GBK@RH a BHKè RH j @ + GkkK + H)HK@G?H- ­ K)G@RK Xè/è/G H) RH?7K?HX H#K RH7/KX GkHK@G RG))G
+ K RH ?GBK@RKi è77è/GBB~HèXj /G G)GXX /K@HB~G @G))G BK@RHkHK@H
« @è #K)X è H@@G?BèX Ka )Eyu q /H+ è@G BK@Rj XX K/G H@Bj H G??K è /è77/G?G@XèX K H@ UH ì j /è 3a ?H BK// G-
?G@kè è)Bj @=H?Kì @K RHXG@?HK@G RHBK+ è@RK ?j ) /G==G H) /H?B~HK RH =/j BHè/G X/K77H Uj?H=H)Hi mG/-
ì èXGi • ??K /H+ è@G BK@Rj XX K/G è@B~G ° j è@RK ?j ) Xè@X Ka ?j 77K@G@RK RH #K)G/ /Gì K)è/G H) BH/Bj HXK
ì èXG #G@ì K@K è77)HBèX H @j K#H H+ 7j )?H RH BK- ?j j @è XG@?HK@G RH )è#K/K RH v& + v, ­ ai BK@
+ è@RKa 7K?HX H#H K @Gì èXH#Hi j @è ?Kì )Hè RH BK@X /K))K RH v- ­ a ?H RK#/à XKì )H G-
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7K@G@X G è))K ?X èXK RH H@XG/RHkHK@Ga G?H?XK@K Rj G =H)H G BK))Gì è/Ga H@ ?j è ?K?X HXj kHK@G G BK@ j @
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- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »

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Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

BIT-BYTE-KAPPA divulgativo. Perché una tale disciplina appar-


tiene al mondo dell'informatica e non a quello
o @B~E HKa BK+ G è èBBèRj X K è + K)X H??H+ H è)X /H dell'elettronica dilettantistica mensilmente pro-
è77è??HK@èX H RHG)GXX /K@HBèa + H ?K@ )è?BHèX K BK- posta ai lettori. Comunque, se lei si accontenta
ì )HG/G Rè))è U/G@G?Hè RG))E K/+ èH 7K7K)è/G 07G/- di brevi, succinte interpretazioni delle parole
?K@è. BK+ 7j X G/0i • R ~K 7/G?XK H@HkHèXK è ?UK - citate, possiamo accettare le sue domande, te-
ì )Hè/G BèX è)Kì ~H G 7j ==)HBèkHK@H ?GXX K/Hè)H a è))K nendo conto soprattutto della grande diffusione
?BK7K RH è##HBH@è/+ H è))è BK@K?BG@kè RGH 7Hù dei microcalcolatori che, oggi, sono entrati pure
Uè+ K?H è77è/GBB~H 7/G?G@X H ?j ) + G/BèX K @èkHK- nelle scuole elementari. E cominciamo con il
@è)G G 7G/ K/HG@Xè/+ H 7KH #G/?K j @ 7è/XHBK)è/G concetto di "bi", sul quale abbiamo avuto
+ KRG))Ka è==è?X è@k è GBK@K+ HBK G èRèXX Kùè))G occasione di intrattenerci nella undicesima
+ HG + KRG?XG èXX H#HXà RH RH)GXX è@X Gi z j XX è#Hèa puntata del corso di avviamento all'uso degli
7/H+ è RHèUU /K@Xè/G )è ?7G?èa G??G@RK HK BK+ 7)G- integrati digitali pubblicato lo scorso anno.
Xè+ G@X G è))E K?Bj /K H@ · + èXG/Hè RH 7/Kì /è+ + è- Sappia quindi che per bit si intende l'unità di
kHK@Ga 7j / 7K??GRG@RK è)Bj @H + è@j è)H XGB@HBH informazione binaria, quella cioè memorizza-
RH H@RH/HkkK è))E j ?K RG) BK+ 7j X G/a #K//GH 7K/#H bile in un singolo elemento bistabile (flip-flop).
j @è 7/GBH?è RK+ è@Rè H@ /G)èkHK@G è))è @K+ G@- Per dirla con parole più semplici, il bit è l'equi-
B)èX j /èi QK @KX èX K B~Ga ?j HXG?X Ha /HBK//K@K ?7G?- valente del numero decimale. Il 'byte", invece,
?K )G #KBH 0=HX 0a 0=µXG0a 0( è77è0a GBBi h /=G@Ga è un insieme di sette od otto bit e costituisce
?è/G?X G #KH H@ ì /èRK RH B~Hè/H/+ H =/G#G+ G@X GH l'elemento secondo il quale viene ordinata la
?Hì@HUH BèXH G)GXX/K@HBH èUUH RèX H è ° j G?XèXG/+ H@K- memoria. Il "kappa', che si indica con la
)Kì Hèl lettera maiuscola 'K" è un coefficiente simile a
; o d o yS ; S« y• mm• quello del sistema metrico decimale, cioè: x
r /G?BHè 1.000. Nel settore digitale 1 K V 1024 elementi.
Pertanto, essendo 1024 = 2, una memoria di
Sul nostro periodico non ci siamo mai occupati 32 K bytes indica che l'elaboratore dispone di
di programmazione o, più precisamente, dei 32xl024 V 32768 celle di memorie da otto bit
linguaggi di programmazione, neppure a livello ciascuna.

247
SIRENA ELETTRONICA ria zione subisce la tensione sulla base di TRJ e
la frequenza dell'oscillazione del multi vibratore
• H?7K@G@RK RHè)Bj @HX/è@?H?XK/ RH#GBB~HK XH7K diminuisce assieme all'ampiezza provocando,
Io u v&4eo u v&6La #K//GHBK@°j G?X HBK+ 7K@G@X
H attraverso l'altoparlante, un suono simile a
/Gè)Hkkè/G j @è 7HBBK)è ?H/G@è G)GXX
/K@HBèi quello di una sirena.
MENT ASTI ATTILIO
z /G#H?K Componenti
C1 = 40µF-I2 VI IG)GX
X/K)H
XHBKL
C2 = vt t it t t pF
Il circuito qui riportato è quello di un multivi- R1 = 36it t t K~+
R2 = 1vit t t K~+
bratore, che entra in oscillazione quando si R3 V &&it t t K~+
preme il pulsante Pi. Abbandonando il pulsan- TR1 = o u ù&4
te PI, il condensatore CI si scarica attraverso le TR2 = o u ù&6
resistenze Rl-R2 e la tensione sui suoi termi- AP V , e- ·
nali diminuisce progressivamente. Analoga va- 7w 7j )?è@XG @K/+ è)+ i è7G/X
K

MISURA DELLA POTENZA TX-CB Lei può ridurre la misura della potenza a
quella di una tensione, caricando l'uscita del
g K@ ?K@K /Hj ?BHXK è BK+ 7/G@RG/G °j è)G ?Hè H) TX con una resistenza e sfruttando la formula
#è)K/G /Gè)G RG))è 7KX G@ kè REj ?BHXè RH j @ X/è- P = V2: R. In pratica lei dovrà realizzare il
?+ GXX HX
K/G u r Rè + GèB°j H?XèXK H@j @+ G/BèX K circuito qui riportato, che raddrizza la tensione
RG))G KBBè?HK@Hi u K+ G 7K??K GUUGXXj è/G Xè)G + H- alternata e presenta un carico fittizio con im-
?j /è H@+ KRK ?G+ 7)HBGl pendenza di 55 ohm. Lo strumento di misura
BINDA CLAUDIO deve essere un tester normale e non un voltme-
u K+ K tro elettronico.

Dt

RF R1 R2 R3 R4 Cl P

Componenti
C1 V 4.700 pF
R1-R2-R3-R4 = 4x220 ohm-2W
D1 V 1N914

248
R3 I- nV

TR2
/4S:•Jl.e
Rl
b

+Il G7
k
.I S e
S
Ip
9+12V
e

Il ~ R2
Il Il s
S
Il
KIT - BOOSTER BF
Una fonte di energia complementare in scatola di montaggio

L. 15.500
PER ELEVARE
LA POTENZA DELLE
RADIOLINE TASCABILI
DA 40 mW A 10 W!

Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-


to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

La scatola di montaggio costa L 15.500. Per rlchlederl■ occorre Inviare anticipatamente l'Importo •
mezzo v■glla postale, auegno bancario o c.c.p. n. 46013207 citando chiaramente l'indicazione « BO0-
STER BF • ed Intestando a: STOCk' RADIO - 20124 MILANO • Via P. Castaldi, 20 (Telet. 6891945), nel
7/GkkK 110110 BK+7/G?G )G ?7G?G RH ?7GR
HkHK@G
i

&- 8
RICEVITORE CON ASCOLTO IN AP di amplificazione in bassa frequenza in grado
di pilotare un altoparlante da 4 ohm. L'alimen-
o #G@RK ì Hà /Gè)HkkèXK è)Bj @H /èRHK/HBG#HXK/H è tazione è derivata da una grossa pila da 1,5 V
BH/Bj HX
K ?G+ 7)HUHBèXK G BK@/HBGkHK@G H@Bj UUH èa La bobina LI si ottiene avvolgendo, su una
#K//GHK/è BK?X /j H/G j @è77è/GBB~HK H@ì/ èRK di ferrite cilindrica del diametro di 8 mm, 60 spire
Uè/ Uj@kHK@è/G j @è)X K7è/)è@X
Gi di filo di rame smaltato del diametro di 0,3 mm
SPAGNOLI EDOARDO e prelevando una spira intermedia alla ventesi-
z K/H@K ma spira per il collegamento della discesa d'an-
tenna.
Il progetto qui riportato è dotato di un sistema

CAMPANELLO ELETTRONICO

­ K//GH?K?XHXj H/G H) Bè+ 7è@ G))K RH Bè?èa RHXH7K Condensatori


X/èRHkHK@è)Ga BK@j @+ KRG))K è==è?Xè @kè K/Hì H- C1 V 10F-12 VI (elettrolitico)
@è)Ga RH#G/?K RèH ?K)HX H BHBè)H@H K Bè/H))K@Kì ì H
C2 V 10.000 pF
C3 V 22.000 pF
Xè@XK RH+ KRèi C4 = 5 µF-12 VI (elettrolitico)
MARRAS FABRIZIO
u èì )H
è/H Resistenze
R1 V 50.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
Le proponiamo questo circuito, che ha la parti- R2 V 47.000 ohm
colarità di emettere un suono a tonalità varia- R3 = 180.000 ohm
bile in relazione al tempo di pressione di P 1. Lo R4 = 5.600 ohm
stesso suono viene prolungato dopo la cessazio- R5 V 220.000 ohm
ne del comando. L'alimentazione è in continua
R6 V 2.200 ohm
e ben filtrata. L'uscita deve essere collegata con Varie
l'entrata di un qualsiasi amplificatore. Il poten- TR1 = 2N2646
ziometro R 1 regola le varianti citate. TR2 = BC109

I-"
R4

R3

t3

TR1 TR2 use
9+12V
e

250
c5
sI
·

}
T

COMPONENTI Resistenze
R1 = 2.200 ohm
R2 = 86 ohm
Condensatori
C1 = 300 pF (variab. ad aria) Varie
C2 = 4.700 pF TR1 = AC126
C3 = 10.000 pF TR2 = AC132
C4 = 100.000 pF TR3 = BD137
C5 = 1F (non elettrolitico) DG = diodo al germanio

REGOLATORE DI POTENZA
IN SCATOLA
Con questo dispositivo è possibile
DI MONTAGGIO
controllare:

1 - La luminosità delle lampade e dei


lampadari, abbassando o aumen-
tando, a piacere, la luce artificiale.

2 - La velocità di piccoli motori elet-


trici.

3 - La temperatura di un saldatore.

4 - La quantità di calore erogata da


un forno, da un fornello elettrico
Potenza elettrica controllabile:
o da un ferro da stiro.
700 W (circa)

La scatola di montaggio del REGOLATORE DI POTENZA costa L. 13.500. Per richlederla occorre
inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207
citando chiaramente Il tipo di kit desiderato e Intestando a: STOCK RADIO - 20124 MILANO -
Via P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945). Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione,

251
ESPERIMENTI CON FOTOCELLULE

• è j @ G?7K?H+ GX /K UK XKì /èUHBK UjK/H j ?K ~K


/GBj 7G/èX K è)Bj @G BG))j )G UK XK#K)X èHB~Ga BK@ )G
° j è)H #K// GH G?Gì j H/G è)Bj @H G?7G/H+ G@X Ha H) 7/H-
+ K RGH ° j è)HRK#/G==G BK@?H?X G/G H@j @RH?7K?H-
XH#K in ì /èRK RH ?Gì @è)è/G ° j è@RK )G UK XKBG))j )G
#G@ì K@K BK)7HX G Rè))è )j BGi
MANCINI ADELMO
mG?Bè/è

Anche se lei si è dimenticato di citare le caratte-


ristiche delle fotocellule in suo possesso, ritenia-
mo che il circuito qui pubblicato possa soddi-
sfare i suoi desideri. In pratica si tratta di un
semplice amplificatore con accoppiamento in
Componenti
continua che, amplificando la corrente erogata qv = - i4t t K~+
dalla fotocellula, consente l'accensione di una; zqv = r u vt 4
lampadina. In sostituzione della quale lei potrà zq& = 2Nl7II
inserire un relé, da 600 ohm-12 V, in grado di LP = )è+ 7èRè (12 V)
pilotare carichi di potenza maggiore. uy = BG))j )è ?K)è/G IX
/G G)G+ G@X
H BK)HiH@?G/HGL

ELETTROSTIMOLATORE PER
AGOPUNTURA - L. 21.000
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO

SOSTITUISCE VALIDAMENTE GLI ANALOGHI E COSTOSI MODELLI PROFES-


SIONALI. E' ALIMENTATO A PILE PER NON CREARE MOTIVI DI PERICOLI
ELETTRICI.

Migliora lo stato di nutrizione dei tessuti. - Provoca, mediante una necrosi localizzata, la
distruzione di formazioni patologiche. - Introduce nell'organismo sostanze medicamen-
tose. - Determina la contrazione di muscoli striati e lisci. - Provoca modifiche dell'ecci-
tabilità del sistema nervoso.

II kit dell'ELETTROSTIMOLATORE costa L. 21.000 (nel prezzo sono comprese le spese di spedi-
zione). Per richiederlo occorre inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, asse-
gno bancario, circolare o conto corrente postale N. 46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20124
MILANO - Via P. Castaldi, 20.

&1&
LAMPEGGIATORE NOTTURNO senza resistenza di limitazione. Il potenziome-
tro R3, che serve per regolare la frequenza del
­ K// GH /Gè)Hkkè/G j @è 0)j BBHK)è0 H@ ì /èRK RH lampeggiatore, può essere sostituito con una
è))Gìì G/H/G )E
K?Bj/ HXà @KXX
j /@è @G))è ?X
è@kè RH j @ resistenza fissa.
+ HK @H7KXH@Ki h ##Hè+ G@X G H) RH?7K?HX
H#K RK- Componenti
#/G==G BK@?j + è/G 7KBK GR G+ GXX G/G 7KBè )j BGi C1 = 150.000 pF
ALBANI PIETRO C2 = 16F- 450 VI (elettrolitico)
mG/j ì Hè R1 = 1megaohm
R2 = 1megaohm
Realizzi questo semplice ed economico circuito R3 = 2 megaohm (potenz. a variaz. lin.)
R4 = 330.000 ohm - 1/2 W
che, siamo certi, soddisferà le sue esigenze. Le 01 = 1 N4007
due lampade prescelte sono di tipo al neon LN1-LN2 = lampade al neon senza resist. incorpor.

07

R2

+ R4
C2

(
2 ] aere
LN1 °
LN2] x tl
eHV

KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


IN SCATOLA DI MONTAGGI
AL. 19.500
CARATTERISTICHE
Circuito a tre canali
Controllo toni altl
Controllo toni medi
Controllo toni bassi
Carico medio per canale: 600 w
Carico max. per canale: 1.400 W
Alimentazione: 220 V (rete-luce)
Isolamento a trasformatore

Il kit per lucl psichedeliche, nel quale sono contenuti tutti gli elementi riprodotti nella foto,
costa L. 19.500. Per richiederlo occorre Inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia po-
stale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 Intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO -.
Via P. Castaldi, 20.

253
I- ■ a --kE-l'-l' ■ #l-l A 1

èa In • n • • •
Il, ---..-111111111

s:es
%%
S.%
8 ....., f'.J,,,-- ~
RS 125
prova transistor
L.

RS 126
chiave elettronica
L.

RS 127
mixer stereo
4i ingressi

RS 128
antifurto universale
C casa e auto 1
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d 38.000 RS 11 Riduttore d» tensione stabhzato 24/12V 2A L. 11.000
RS 10 Luci 7?H HB~G3 ve 1500w/canale
B~GRG)
RS 31 Ahmen1atote 1t1bìhrz1t0 12\f 2A L. 15.000
RS 48 Luci rotanti sequenziali 1O vie 800w/canale )i 43.00 0
RS 43 Carica battere al g He uR regolabile L. 24.000
RS 53 l,uc, l)Jlche Bè@+ HB/KUK@K S ­ SSS 1ph· d 23.000
RS 65 )@#G/XG/ v& • 220V 100Hz 60 W L 29.000
RS 58 Strobo 1nrerm11t9'1ta r■gal■bHa d 13.600 RS 76 Canea baue,,e automlt!CO L. 21.600
RS 74 Luc, PMch• ~ m.crofono 3 vie , 600W /unale L. 42.000 RS 86 )ù))+G@XK)))U)y)è=H)H«SSh 12V v A L 13.500
RS 113 Samalo,o G)X + è@HBK L. 32.500 RS 96 Alimentatore duale regol +-5 - 12V 500mA L 22.500
RS 114 dj BHsequenz. G)è?X
HB~
G3 #HG- tt· sBè@
è)G L. 39.000 RS 116 Alimentatore stabhzzato vanabile 14 25V24 L 31.500
RS 117 Luci stroboscopiche d 44 .000
ACCESSORI PER AUTO
APP. RICEVENTI· TRASMlfflNJt E ACUSSORI RS 46 )iè+ 7Gìì aèX
KXG regolabile 1e 12v L. 11.000
RS 47 Varatone di luce per auto L. 14.000
RS 6 Lineare 1W per microtrasmetttore vii 11.500
RS 50 Accensione automatca luca posuzione auto L. 18.000
RS 16 Ricevitore AM didattico L, 11.500 L 19.000
RS 54 Auto Blinker - lampeggiatore RHemergenza
RS 40 Microricevitore FM d 13.500 RS 62 Luci 7?HB~GRG)HB~Gper auto L. 30.00 0
RS 52 Prova quarz L. 11.000 RS 64 Antifurto per ano L 34.000
RS 68 TralffteffllOI ■ FM 2W .L 23.000 RS 68 u K@vGìa@7aa/ auto S• RHKRH« • S L. 32.500
RS 76 Tempori1uta,w pe, lefG ICrletello L 16.000
RS 102 Treamell1tar■ FM rldlospil d 17.600
d 2& .600 RS 96 Avvisatore acustico luca p0aI1ione per auto L 8.000
RS 112 Mmi ncevuor• AM tuper11nerod1na l. 29.500
RS 103 EJectronte te11 mul1tfuN1onI per au.to
RS 119 Radiomicrofono ÉM L. 16.00 0 L 9.600
RS 104 Riduttore RHtensione per auto
RS 120 Amplificatore Banda 4 • 5 UH F d 14.000 RS 107 fnditatore eff beueril o gen eratore per auto L 13.500
RS 122 Canuolla batteria e generatore auto a display L 16.000
EFFEm SONORI
L. 21.500
TEMPOIIIZZATORI
RS 18 Srena elettromca 30w
RS 22 Distorsore per chitarra L. 14.000 RS 51' zG+7i aatournontllO ragolablo v6 sec 60 min L 41.000
L. 20.500
RS 44 Sirena P«Jgr■mmabll• • OKlllofono d n.500 -RS 63 z K@v7t@j Kvt /G regòla blle 1 - 100 """
nS 81 Foto timer (solid state) L 25.000
RS 71 Generatore d1 tu0n1 d 21.00 0•
RS 123 Avvisatore acustico temporizzato L 18.500
RS 80 Generatore d note musical programmabile L. 28.50 0
RS 90 Truccavoce elettronico d 22.00 0
ACCESSORI VARI •X «z SdSéé h
RS 99 Campana al.-tlfon.aa L. 21.000
d 19.000 RS 9 Varia tore di luce loarico max 1500 WI L. 9.000
RS 100 Sveni elattrontG,Ct bttona le
RS v- Antifurto professionale L 39.600
RS 101 Snen■ 1t1hana
d v- i4 RS 57 CommutlUMI el11tron1co di 1rnergaft 1■ d 15.00Ò
RS 59 Scaccia zanza re elettronico L. 13.000
APP. 8F AMPUFICATORI E ACCESSORI RS 67 Vanstore di velocità per trapani 1500W L. 14.500
nS 70 Giardiniere elettronuco L 9.000
RS 8 Fluo cross-over 3 ve 50W L. 24.500
RS 82 Interruttore crepuscol are L. 22.000
RS 15 o + 7~)HBèXK/G Bf 2W L. 9.600
RS 83 Regolatore di vel per motori a spazzole L. 14.600
RS 19 Maxer BF oi 1ng,e111 L. 23.500 RS 87 q K)3UK
@)uh L. 24.00 0
RS 26 o + 7~)vBèXK/K Bf IOW L. 13500 RS 91 Hvelatore d prossimità e contatto L 26.600
RS 27 Pr»amplificatore con mngresso bassa impedenza =i 9.00 0 RS 97 Ess,os«ne1ra par eamera oscura L. 31,600
RS 29 Preampl ificatore mcroton co d 11.600 RS 98 Commu1110re au1om1tteo d1 ■limentllllffl ■ L 13.000
RS 36 o + 7XvUKBèvK/• BF 40W d 25.000 RS 106 Contapezzi digitale a 3 ctre L 44 .600
RS 109 Serratura a combrn■non■ tt1nron1C1 L 33.000
RS 38 )@R)Bè)Kaèiiiino « Su SSS1 v3 )• • d 26.000
RS vv6 Dispositivo per la registr telefonica automatica L. 36.600
RS 39 AmplilòcalOtt 11....., I 0. 10W L. 29.500
RS 121 Prova riflessi elettronuco L-. 49.600
RS 46 Metronomo elettronico L. 8.000 RS 126 Chiave elettronica L. 21.00 0
RS 61 Preamplificatore HI-F d 23.500 RS 128 Antturto universale casa e auto) L 39.000
RS 66 Preamphtcatore stereo equalizzato RIAA L. 13.000
RS 61 Vu·meter a 8 LEDO d 22.500 STRUMENTI E ACCESSORI PER HOBBISTI
RS 72 800111, per 1utoradto 20W L. 21.000
RS 36 Prova transistor e d4och L. 17.000
RS 73 B0011 1, ttareo IM' autoradio 20+2.0W L. 38.00 0 RS 92 Fu11bll1 etenromco L 18.00 0
RS 78 Deccd er FM stereo L. 16.600 RS 94 Generatore d barre TV mimaturato L. 13.000
RS 84 Interfonico L. 21.600 RS 126 Prova 1r1nsi11or Oelt denamtCO ) L 18.500
RS 86 o + 7)HUHBèX
K/GXG)GUK@
HBK d 24.500
RS 89 Fader automatico L. 14.500 GIOCHI ELETTRONICI
RS 93 ln1erlono per moto d 28.500 RS 60 Gadget elettomco L. 16.000
RS 106 Protezione elettron ica per casse acustiche d 27.50 0 RS 77 Dado alettronlCO L 21.500
RS 108 Amplrf1catore BF 5W L. 11.50 0 RS 79 Totoca lcio elettronico L. 16.000
RS 115 Equalizzatore parametrico d 24.500 RS 88 Aoulene •l■uronu:• • 10 LED L. 24.500
RS 124 Amphf1catore 9 F 2OW 2 v11 d 28.000 RS 110 Slot machine elettronica di 31.00 0

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OROLOGIO DIGITALE
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Questo kit consente a chiunque,
anche ai principianti di elettroni-
ca, di realizzare un moderno oro-
logio numerico a display.

Il kit contiene:
N. 2 pulsanti completi

N. 2 viti in nylon
N. 2 dadi metallici
N. 2 linguette capocorda

. . . N. 1 trasformatore
I,

•.
•-5"
H

•·· ::~
X e
. .

.° 1a
~~- ,.
i. :x::t -✓
I
N. 1 circuito stampato
~ -'
!.~ • - 1'1,1!,,::""-·,
N. 1 matassina filo-stagno

N. 1 modulo MA 1022

-- N. 1 cordone d'alimentazione

11
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FM CON CIRCUITO
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Gamma di lavoro 88 : 108 MHz
Potenza d'uscita 10 ± 40 mW
Alimentazione con pila a 9 V
Assorbimento 2,5: 5 mA
Dimensioni 5,5 x 5,3 cm (esci. pila)

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Gli elementi fondamentali, che ca-
ratterizzano il progetto del microtra-
smettitore tascabile, sono: la mas-
sima semplicità di montaggio del
circuito e l'immediato e sicuro fun-
zionamento. Due elementi, questi,
che sicuramente invoglieranno tut-

....
ti i principianti, anche quelli che
sono privi di nozioni tecniche, a
costruirlo ed usarlo nelle occasio-
ni più propizie, per motivi profes-
da»
sionali o sociali, per scopi protet-
e tivi e preventivi, per divertimento.
a
#H
GXèiGG?? re.guerce
DI ELETTRONICA - RADIO - CB • 27 MHz
PRATICA
A&
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3' /70 L. &i6t t
ANNO XIV-N. 5- MAGGIO 1985

COSTRUITE AMPLIFICATORE
L'ANTENNA D'ANTENNA
TROMBONE A LARGA BANDA

AUDIOSTOP PER TV
Tutti gli strumenti
di misura e di
STRUMENTI DI MISURA
controllo pubblicizzati
in questa pagina
possono essere
E DI CONTROLLO
richiesti a:
ELETTRONICI
STOCK RADIO

OSCILLATORE MODULATO
mod. AM/FM/30 L 168.600 CARATTERISTICHE TECNICHE
GAMME A B c D
RANGES 100+400K0 400 + 1200Kc 1,1+3,8Mc 3,5+12Mc

GAMME E F G
RANGES 12+40Mc 40+-130Mc 80+ 260Mc

TESTER ANALIZZATORE - mod. ALFA


(sensibilità 20.000 ohm/volt)

IJI ' -·- ~


o°20 "----- / 7 '(;)' •
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è ?

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ASSOLUTA!
Questo generatore, data la sua larga banda di frequen-
za consente con molta facilità l'allineamento di tutte Questo tester
le apparecchiature operanti in onde medie, onde lun- analizzatore è
ghe, onde corte, ed in tutta la gamma di VHF. II qua- interamènte protetto
drante delle frequenze è di grandi dimensioni che con- da qualsiasi
sente una facile lettura.
Dimensioni: 250x170x90 mm errore di manovra
o di misura,
che non provoca
alcun danno al
CARATTERISTICHE TECNICHE
circuito interno
Tensioni continue 100 mV-2V-5V-50V-200 V - 1.000 V
Tensioni alternate
Correnti continue
1 O V-25V-250 V - 1.000 V
50 o e 0,5mA - 10mA - 50mA - 1 A
L 46.500
Correnti alternate 1,5 mA - 30 mA - 150 mA - 3 A
Ohm 2x1-2x100- 2x1.000 Ottimo ed originale strumento di misure appositamente stu-
diato e realizzato per i principianti.
Volt output 1 O Vca - 25Vca - 250 Vca - 1.000 Vca
Decibel 22 d8 - 30d8 - 50 68 - 62 dB La protezione totale dalle errate inserzioni è ottenuta me-
Capacità da O a 50 F - da O a 500 uF
diante uno scaricatore a gas e due fusibili.

CARATTERISTICHE GENERALI
Assoluta protezione dalle errate manovre dell'operatore. - Scala a specchio, sviluppo scala mm. 95.- Garanzia di fun-
zionamento elettrico anche in condizioni ambientali non favorevoli. - Galvanometro a nucleo magnetico schermato con-
tro i campi magnetici esterni. - Sospensioni antiurto. - Robustezza e insensibilità del galvanometro agli urti e al tra-
sporto. - Misura balistica con alimentazione a mezzo batteria interna.

SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali)


Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmente adatto per localizzare velocemente i guasti nei ra-
dioricevitori, amplificatori, fonovaligie, autoradio, televisori.

CARATTERISTICHE TECNICHE,
MOD. RADIO L. 17.150 CARATTERISTICHE TECNICHE,
MOD. TELEVISIONE
L.a 20.600
Frequenza 1 Kc Frequenza 250 Kc
Armoniche fino a 50 Mc Armoniche fino a 500 Mc
Uscita 10,5 V eff. Uscita 5 V eff.
30 V pp 15 V eff.
Dimensioni 12 x 160 mm Dimensioni 12 x 160 mm
Peso 40 grs. Peso 40 grs.
Tensione massima Tensione massima
applicabile al puntale 500 V applicabile al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della batteria 50 mA
BLBTTIOIIGI
PRATICA
È una rivista che in edicola si esaurisce presto
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L. 30.000 ( con dono)

PER L'ESTERO L. 35.000 (senza dono)

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Per effettuare un nuovo abbonamento, o per rinnovare quello scaduto, occorre
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che invieranno il canone di
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CARATTERISTICHE
Trasduttore acustico tipo OPEN-AIR Peso: 50 gr.
Impedenza: 50 ohm a 1 KHz Spinotto tipo stereo 3,5 mm.
Risposta in freq.: 20 Hz ---;.- 20.000 Hz Lunghezza cavo: 1,5 m.
Hi-Fi fino a 150 mW di eccitazione Archetto regolabile
Sensibilità: 94 dB/mW Padiglioni in gomma-spugna

È necessaria per la realizzazione di gran parte dei progetti presentati su questo periodico. Ma
costituisce l'elemento ideale per chi fa dello jogging, per i CB, per gli OM, per gli SWL, perché la sua
ultraleggerezza non stanca neppure durante gli ascolti prolungati.

Con essa è possibile trasformare le modeste riproduzioni audio, ottenute con i piccoli altoparlanti, in
ascolti ad alta fedeltà, collegandola con le uscite di radioline, piccoli registratori o impianti di bassa
frequenza.

Consente un notevole risparmio delle pile di alimentazione, perché la cuffia, con il suo basso livello
sonoro, assorbe una minore quantità di corrente.
ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 14 - N. 5- MAGGIO 1985


LA COPERTINA • Attraverso la riproduzione fo-
tografica di due montaggi elettronici, propone
gli argomenti trattati nelle prime pagine del
presente fascicolo; il preamplificatore d'anten-
na a larga banda e il sistema di interruzione
dell'audio, su comando a distanza, negli appa-
rati con uscita in altoparlante.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO AUDIOSTOP PER TELEVISORI 260
stampa E PER FONORIPRODUTTORI
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Tutti i diritti di proprietà let-


teraria ed artistica sono ri- VENDITE • ACQUISTI • PERMUTE 302
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che se non pubblicati, non si LA POST A DEL LETTORE 307
restituiscono.
Interrompete l'audio
del vostro televisore,
quando la pubblicità
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AUDIOSTOP
CON INTEGRATO 555
yK@K + K)X H H + KXH#H 7G/ Bj H H) XG)G?7GXX èXK/Ga RH )G@kHK RG))G G+ H??HK@ H èj RHKa 7j / /H+ è@G@RK?G@G
°j è@RK H@ °j è@ RKa è##G/XG )è @GBG??HX à RH /H- BK+ KRè+ G@X G ?R/èHèX H ?j ))è 7K)X/K@èa =è?X è /Gè-
Rj //G è) ?H)G@kHK )E èj RHK RG) 7/K7/HK è77è/GB- )Hkkè/G j @ ?G+ 7)HBG XH+ G/ B~Ga BK))Gì èX K X/è+ HXG
B~HKi mG/ G?G+ 7HK °j è@ RK )G H@ X
G//j kHK@ H 7j =- UH)HBK@Rj XXK/H è))E è)XK7è/)è@X G RG) XG)G#H?K/Ga H@-
=)HBHX
è/HG ?H 7/K)j @ ì è@K K)X /G + H?j/ èa K77j/ G XG//K+ 7G H) BK))Gì è+ G@X K RH °j G?XK 7G/ j @ XG+ -
°j è@RK Rè j @ )KBè)G èXX Hì j K ?H #HG@G H@X G/7G))èX H 7K 7/G?Xè=H)H XKa ?K)X è@XK RK7K è#G/ 7/G+ j X K j@
Rè j @ Uè+ H)Hè/G Ka è@BK/èa @G) Bè?K H@ Bj H ?H BK+ j @G 7j )?è@X Gi
RG~=è H+ 7/K##H?è+ G@X G RH?Bj X G/G ?j j @ è/ì K- h ##Hè+ G@X Ga )E
j XH)HX
à RG) RH?7K?HX H#K RG?B/HXXK H@
+ G@XK RH =/G#G Rj /èX èi °j G?XK è/XHBK)K 7KX /à G??G/G è77/GkkèX è ?K)X è@XK
mG/ KXXG@ G/G j @è BK@RHkHK@ G RH XG+ 7K/è@GK ?He RèH 7K??G??K/H RH è77è/èX H XG)G#H?H#H H@ =Hè@BK G

Pur essendo stato appositamente concepito per interrompere


il circuito di alimentazione di un altoparlante, questo disposi-
tivo potrà rivelarsi utile in moltissime applicazioni pratiche, là
dove necessitano temporizzazioni regolabili fra i pochi secondi
ed alcuni minuti primi.

&3t
Pilotate elettronicamente un sistema di illuminazione o un mo-
tore elettrico.

@G/Ka 7G/B~é °j è?H Xj XX H H XG)G#H?K/H è BK)K/H ?K@K


UHì j /è 1, BH ?H èBBK/ì G ?j =HX K B~G G??K 7/K7K@G
RKX èXH RH XG)GBK+ è@ RKa @G) °j è)G è 7/G?G@X G j@
j @è B)è??HBè è77)HB èkHK@G RG) Uè+ K?K H@ XGì /èXK
Xè?X K RH « èj RHK?X K7 » a B~G èì H?BG è))K ?XG??K
111a B~G #HG@G j X H)HkkèXK H@ #G?XG RH K?BH)) èXK/G
+ KRK RG) @K?X /K BH / Bj HXKa K °j è?H i • 77j /Ga ?G
+ K@K?X è=H)Ga BK@ XG+ 7K /Gì K)è=H)G X/è+ HX G j@
)è RG?X H@èkHK@G 7/H@ ?K)K 7KX
BH7è)G RG) XH+ G/ è °j G))è RG) G@kHK+ GX /K Iq 1).
BH/Bj HXK èj RHK RG) XG)G#H?K/Ga °j G?XK 7KX /à /H#G-
mG/ B~H è@BK/è @K@ )K ?è7G??Ga #Kì )Hè+ K /HBK/-
)è/?H j X H)G H@ + K)X H??H+ G è)X /G è77)HBèkHK@ Ha H@
Rè/G B~G H) + K@K?Xè=H) G è j @BH/Bj HXK RH XH7K RHì H-
Xj XXG °j G))G BHKè H@ Bj H @GBG??HX è j@ è XG+ 7K/Hk-
è)Ga RKX èXK RHj @ K ?X èX K RH /H7K?K ?X è=H)G IRè °j H
kèkHK@Gi S@ UèXHX
a H XG+ 7H RH H@ XG/#G@ H) @K+ G RH + K@K?Xè=H)GLi
XK ?K@K /Gì K-
)è=H)H e + è@j è)+ G@X G G@X /K )è ì è+ + è B~G #è RèH
yj BK+ è@RK G?XG/@Ka il + K@K?X è=H)G BK+ + j X è
°j H@RHBH ?GBK@RH èH Rj G +H@ jXH 7/H+ H BH/Bèi
Rè) ?j K ?X èXK ?Xè=H)G H@ j @K ?X èXK BK+ 7)G+ G@ -
• j @°j Ga H) @K?X /K XG+ 7K/HkkèXK/G G)GX X/K@HBK è
Xè/Ga 7G/ 7KH /HX K/@è/G èj XK+ èX HBè+ G@X G è))K ?X è-
H@ ì /èRK RH ?Gì @è)è/G il X/è?BK/// G RG) XG+ 7Ka
XK 7/H+ HX H#K RK7K j @ BG/XK XG+ 7Ki
@K@B~é RH H@ ?G/H/G K RH?H@ ?G/H/G j @ °j è)?Hè?H è7-
vv BK+ è@RK è) + K@K?X è=H)G 111 #HG@G UK /@HXK
7è/èXK G)GX X/HBK èj XK+ èX HBè+ G@ XGa 7G/B~é )Ej ?BHXè
Rè) 7j )?è@X G mva RH XH7K @K/+ è)+ G@X G è7G/X Ka
è /Gè)HkkèX è èXX/è#G/?K j @ /G)é i u K@ G??K °j H@ RH
B~G 7K/Xè + K+ G@ Xè@ Gè+ G@X G è + è??è )E H@ ì /G??K
?H 7KX /è@ @K /Gè)Hkkè/G + K)X H XH7H RH è@X H
Uj /XKa
RH « X/Hì ì G/ » BK//H?7K@RG@X G è) 7HGRH@K & RG))E H@ -
?H?XG+ H RH èBBG@?HK@G XG+ 7K/è@Gè RH )j BH @G))GXGì /èXK Su 1.
?Bè)Ga @GH ?K)èH K @G))G Bè@ X
H@G G H@ + K)X H è)X/H
S@ ?Gì j HX K è))E èkHK@G K/è + G@kHK@èX èa )Ej ?BHX è RH
?GXX K/H RG))E G)GXX/KXGB@HBèa RG))è B~H+ HBè G RG))è
Su S I7H GRH@ K , L 7è??è Rè h ­ è) )H #G))K )Kì HBK
+ GBBè@HBèi « v» a B~G è 7è/H a K °j è?H a è) #è)K/G RG))è XG@ -
?HK@G RH è)H + G@ XèkHK@Gi S@ K)X/Ga H) BK@RG@?èX K/G
G)GX X
/K)H XHBK u )a @K/+ è)+ G@XG BK/XKBH/Bj H XèXK è
CIRCUITO DEL TIMER + è??è X/è+ HX G j @ H@ XG//j XXK/G G)GXX /K@ HBK H@X G/@K
è))E H@XGì /èX K Su )a #HG@G )H=G/èX K GR H@ HkHè 7G/-
/Bj HXK RG) XH+ G/ /H7K/XèXK H@ Xè@
yG ?H K??G/#è il BH XK è Bè/HBè/?Hi

261
R2

R3 I
-1
• EVENTUALE
INTERR.
I
I 11
I
I
7 • 8
·l I r ,
I
IC1
6
Il I
I
5 3
I

+ Il Il
)HT ) )

u) Il SB& U PI
I
SI
I
Il
____ I

CIRCUITI RADIO O TV

Fig. 1 :, Circuito elettrico del timer particolarmente adatto per l'interruzione


temporizzata dell'audio nel televisore. Con il trimmer R1 si regola il tempo
di Intervento del relé RL 1, con P1 si avvia la temporizzazione. La linea tratteg-
giata delimita, a sinistra, la parte circuitale che deve essere montata su cir-
cuito stampato. L'eventuale interruttore disegnato in alto a destra, deve essere
inserito sulla linea di alimentazione positiva nel caso in cui si voglia alimen-
tare il circuito del timer tramite pile.

--------COMPONENTI-----
Condensatori
C1 = 220 F - 25 VI (elettrolltlco) Varie
C2 V 47.000 pF IC1 = 555
Resistenze D1 = 1N4148 o 1N914
P1 = pulsante normai. aperto
R1 = 500.000 ohm (trimmer) RL1 = relé (vedi testo)
R2 = 6.800 ohm - ½ W
R3 = 680 ohm - ½ W
R4 = 16 ohm - 1 W

262
R2

RLI

R3
( mont vert. )

Fig. 2 • Piano costruttivo del temporizzatore per audiostop realizzato su cir-


cuito stampato. Si noti la posizione verticale della resistenza R3 e la precisa
posizione della crocetta indicatrice del terminale positivo del condensatore elet-
trolitico C1. Per l'applicazione dell'integrato IC1 è consigliabile servirsi di un
adatto zoccoletto. Le piste di rame, relative al collegamento con H piedini del
relé, potranno subire alcune variazioni a seconda del modello utilizzato per RL1.
Sui terminali, contrassegnati con H numeri dall'1 al 5, si dovranno inserire cin-
que capicorda.

_
CARICA E SCARICA DI CA RLA#HG@G G?7/G??è Rè))è ?Gì j G@ X
G UK/ + j )è + èe
XG+ èX HBè9
dè BK?G@X
BHX
G RH XG+ 7K RH Bè/HBèa K##G/K )è #G)K-
à BK@ Bj H #è/Hè )è XG@ ?HK@G ?j H XG/+ H@ è)H RG)
VT 1,1xRxC
BK@RG@ ?èXK/G G)GXX /K)H XHBK u va RH7G@RGa K)X /G B~G @G))è °j è)G z + H?j /è H) XG+ 7K H@ ?GBK@ RHa q
Rè) #è)K/G Bè7èBHX H#K RH u va è@B~G Rè °j G))H /G- + H?j /è )è /G?H?X G@kè H@ a + Gì èK~+ G u )è Bè7è-
?H?XH#H RH q & G RH q vi S@7/èX HBèa °j è@ X K + H@ K/G BH Xà H@ + HB / KUè/èRi
è )è /G?H? XG@ kèa Xè@X K + èì ì HK/G RH#HG@G )è BK/-
/G@X G RH Bè/HBè RG) BK@RG@?èX K/G u v H) °j è)Ga
G#HRG@ XG+ G@ XGa ?H Bè/HB è 7H ù H@ U/GXX èi DAL RELE' ALL'AP
• K7K j @ BG/XK XG+ 7K Rè))E H@ HkHK RG))è Bè/HBèa H)
BK@RG@?èX K/G G)GXX /K)HX HBK u ) /èì ì Hj @ ì G j @ #è)K- S@7è/è))G)K è) /G)é q d va 7Hù 7/GBH ?è+ G@XG H@
/G RH XG@?HK@G 7è/H è Rj G XG/kH RH °j G))K RG))E è)H- 7è/è))G)K è))è ?j è =K=H@ èa è H@?G/HXK H) RHKRK
+ G@ XèkHK@Ga UèBG@ RK BK+ + j X è/G j @ BH / Bj HXK H@ - è) ?H)H BHK • va RH XH7K vg - v- 6a B~G 7j ò G??G/G
XG/@K B~G /H7K/X è )E j ?BHXè I7H GRH@K , L è kG/K G ?K?XHX j HXK BK@ H) + KRG))K vg 8v- i
7/K#KBè@ RK H@K)X /G )è ?Bè/HBè RG) BK@RG@?èX K/G p j G?XK BK+ 7K@G@ XG 7/K##GRG è ?K77/H+ G/G )E G\ -
u v èXX /è#G/?K )E H@ XG//j XXK/G H@ XG/@Ki X/èXG@?HK@G RH è7G/Xj /èa ì G@G/èXè Rè) /G)é Rj -
S) Bè)BK)K G?èXX K RG) XG+ 7K H@ Bj H )E j ?BHX è RG) /è@X G )G RH?GBBH XèkHK@Hi dE è??G@kè RH Xè)G BK+ -
+ K@K?X è=H)G /H+ è@G è)X è G Uè GBBHX è/G H) /G)é 7K@ G@X Ga K)X /G B~G /è77/G?G@X è/G j @ BK?X è@ XG

263
X/G 7G/ è)H+ G@XèkHK@H è 7H)G ?H RK#/è@@K j X
H)Hk-
kè/G /G)é Rè 3 ­ K Rè 8 ­ i
12V

TEMPORIZZAZIONI

dG XG+ 7K/HkkèkHK@Ha BK+ G è==Hè+ K RGX


ì K@K UH ??èXG X/è+ HX G H) 7KXG@kHK+ GX
XKa #G@-
/K q )a B~G
J \accens.
circuiti
TCP~ OV
S
S
S

e
S
BK@?G@X G RH Uè/ #è/Hè/G H XG+ 7H U/è H v1 ?GBK@RH
G H & + H@ jXH 7/H+ H BH/Bèi u Hò @èX j /è)+ G@X G ?H i

KX XHG@G èX X/H=j G@RK èH BK+ 7K@G@X H H #è)K/H Rè ---------.J;/ ree )__K


i#9ii F
@KH 7/G?B/HXX H @G))Eè77K?HX K G)G@BKa 7Hù 7/GBH ?è- S

r
S

+ G@XG BK@ j @ BK@RG@?èX K/G G)GXX/K)H X HBK u v RG) S

#è)K/G RH &&t F.
mG/ /èì ì Hj @ì G/G XG+ 7H 7Hù )j @ì ~Ha H@#GBGa KB-
BK//G èj + G@X è/G H) #è)K/G Bè7èBH XH#K RH u )a K7-
7j /G °j G))K /G?H?X H#K RH q vi f G@X /G 7G/ ?j 7G- TEMPO
/è/G H XG+ 7H RH 1 + H@j X H 7/H+ Ha KBBK//G ?G/#H /?H
7G/ u S RH j @ BK@RG@?èXK/G è) Xè@X è)HKa H@ ?K?X H-
Xj kHK@G RH °j G))K G)GXX/K)HXHBKi o R Kì @H + KRK )è·
?BH è+ K è) )GXX K/G Kì @H ?7G/H+ G@X èkHK@G H@ Xè) Fig. 4 - Questi diagrammi, ampiamente descritti nel
testo, interpretano l'andamento delle tensioni, su al-
?G@?Ka è@B~G XG@G@RK BK@X K RG))G RH?7K@H=H)H Xà cuni piedini dell'integrato, in fase di funzionamento
RH BK+ 7K@G@XH è) + K+ G@XK RG) + K@X èì ì HK RG) del temporizzatore per audlostop.
XH+ G/i
u K)K/K B~G #K)G??G/K Bè)BK)è/G G?èXX è+ G@X G )G
XG+ 7K/HkkèkHK@H KX XG@H=H)HBK@ il BH/Bj HX K RH UH -
ì j /è v RK#/è@@K è77)HBè/G )è UK / + j )è + èXG+ è-
XHBè ì Hà BH XèXè H@ 7/GBGRG@kèi o BK?XK/Ka H@K)- 7K/XèXH H@ UH
ì j /è - i g G))è °j è)G )è 7/H+ è Bj /#è
X/Ga 7KX /à H@X G/G??è/G )Eè@Rè+ G@X K RG))G XG@?HK@H H@XG/7/GXè )E
è@Rè+ G@X K RG))è XG@?HK@G ?j ) 7HGRH-
?j è)Bj @H 7HGRH@H RG))E H@XGì /èXK 111i • °j G?XK è @K v RH Su S9 è77G@è ?H 7/G+ G il 7j )?è@X G mva )è
?XèXK Rè @KH H))j ?X /èXK èXX/è#G/?K H RHèì /è+ + H /He XG@?HK@G ?BG@RG è kG/K ?j ) 7HGRH@K & G )è ?Hì )è

6
3

i #rr
7

Fig. 5- Schema elettrico dei circuiti interni all'integrato 555. Come sl può no-
tare, l'integrato possiede ben ventiquattro transistor. La numerazione riportata
sui vari punti del circuito assume H seguenti significati: 1 = massa o GDN o
OV; 2 trigger (innesco); 3 == uscita; 4 = reset (azzeramento); 5= tensione
RH controllo; 6 = soglla; 7 = scarica; 8 = alimentazione positiva.

265
X/G 7G/ è)H+ G@XèkHK@H è 7H)G ?H RK#/ è@@K j XH)Hk-
kè/G /G)é Rè 3 ­ K Rè 8 ­ i
12V

TEMPORIZZAZIONI

dG XG+ 7K/HkkèkHK@Ha BK+ G è==Hè+ K RGXX


ì K@K UH ??èXG X/è+ HX
Ka #G@-
G H) 7KXG@kHK+ GX /K q va B~G
J \accens.
circuiti
v S
I
I
I
BK@?G@XG RH Uè/ #è/Hè/G H XG+ 7H U/è H v1 ?GBK@RH
G H & + H@j X H 7/H+ H BH/Bèi u Hò @èX j /è)+ G@XG ?H
KXX HG@G èXX /H=j G@RK èH BK+ 7K@G@X H H #è)K/H Rè ----------i;/ i " ree ~~::.o:;.v _
@KH 7/G?B/HXX H @G))Eè77K?HX K G)G@BKa 7Hù 7/GBH ?è- I
S

+ G@XG BK@ j @ BK@RG@?èXK/G G)GXX /K)H XHBK u v RG) S

#è)K/G RH &&t F.
mG/ /èì ì Hj @ì G/G XG+ 7H 7Hù )j @ì~H
BK//G èj + G@Xè/G H) #è)K/G Bè7èBH
7j /G °j G))K /G?H?X H#K RH Rl. f G@X
X
a H@#GBGa KB-
H#K RH u )a K7-
/G 7G/ ?j 7G-
Il TEMPO
/è/G H XG+ 7H RH 1 + H@j X H 7/H+ H a KBBK//G ?G/#H/?H
7G/ u v RH j @ BK@RG@?èX K/G è) Xè@X è)HKa H@ ?K?X H-
Xj kHK@G RH °j G))K G)GXX/K)HXHB Ki o R Kì @H + KRK )è-
?BH è+ K è) )GXX K/G Kì @H ?7G/H+ G@X èkHK@G H@ Xè) Fig. 4 - Questi diagrammi, ampiamente descritti nel
testo, interpretano l'andamento delle tensioni, su al-
?G@?Ka è@B~G XG@G@RK BK@X K RG))G RH?7K@H=H)H Xà cuni piedini dell'integrato, in fase di funzionamento
RH BK+ 7K@G@X H è) + K+ G@XK RG) + K@X èì ì HK RG) del temporizzatore per audiostop.
XH+ G/i
u K)K/K B~G #K)G??G/K Bè)BK)è/G G?èXX è+ G@X G )G
XG+ 7K/HkkèkHK@H KXX G@H=H)H BK@ H) BH/Bj HX K RH UH -
ì j /è v RK#/è@@K è77)H Bè/G )è UK / + j )è + èX G+ è-
XHB è ì Hà BHXèXè H@ 7/GBG RG@kèi o BK?XK/Ka H@K)- 7K/XèXH H@ UH
ì j /è - i g G))è °j è)G )è 7/H+ è Bj /#è
X/Ga 7KX /à H@XG/G??è/G )Eè@Rè+ G@XK RG))G XG@?HK@H H@XG/7/GXè )E
è@Rè+ G@XK RG))è XG@?HK@G ?j ) 7HGRH-
?j è)Bj @H 7HGRH@H RG))E H@XGì /èXK 111i • °j G?X Kè @K v RH Su S9 è77G@è ?H 7/G+ G H) 7j )?è@X G mva )è
?X èXK Rè @KH H))j ?X/èXK èXX/è#G/?K H RHèì /è+ + H /He XG@?HK@G ?BG@RG è kG/K ?j ) 7HGRH@K & G )è ?Hì )è

6
3

• f.
7

Fig. 5 - Schema elettrico dei circuiti interni all'integrato 555. Come sl può no-
tare, l'integrato possiede ben ventiquattro transistor. La numerazione riportata
sui vari punti del circuito assume H seguenti significati: V
massa o GDN o
OV; 2 V trigger (innesco); 3 uscita; 4 V
reset (azzeramento); 5 V
tensione
dl controllo; 6 soglla; 7 V
scarica; 8 V
alimentazione positiva.
CIR CUITO
ELET TRONI CO

» E
eE
Fig. 6 • Adattamento circuitale del mo-
dulo elettronico del timer nel caso di
alimentazione di un carico induttivo
(motore elettrico). li condensatore C1
può assumere i valori d1 100.000 o
50.000 pF, la resistenza R1 è da 220
ohm • 1 W.

12 VCC RETE

z u m è 7K?X è ?j ) 7j @X K RG))è Bj /#è B~G + H?j /è °j G))K RH UH ì j /è 3a H@ Bj H ?H 7H) KXè j @ + KX K/G


H) XG+ 7K RH B~Hj ?j /è RG) 7j )?è@X G Iz u m V XG+ - G)GXX /HBKi S@ Xè) Bè?K H) XH+ G/ Uj@ìG Rè H@X G//j X-
7KeB~Hj ?j /èe7j )?è@X GLi XK/G G)GXX /K@HBK è RH?X è@kè G ?U/j XX è H) BK@X èXXK
dè Bj /#è /H7K/X èXè è) BG@X /K RH UHì j /è - H@X G/7/G- RG) /G)é @K/+ è)+ G@X G è7G/XK Ka H) B~G è )è ?XG??è
Xè )Eè@Rè+ G@X K RG))è XG@?HK@G ?j H 7HGRH@H 3 G BK?èa il BH / Bj HX K B~Hj ?K /G)èX H#K èH BK@X èXX H &e, i
4 RH Su )i S@ G??è ?H 7j ò @KX è/G vè ?è)HX è Bè/èX - p j è@RK ?H 7/G+ G H) 7j )?è@X G mva H) BH / Bj HX
K RH
XG/H?XHBè RGH 7G/HKRH RH Bè/HBè RGH BK@RG@?èX K/H è)H + G@XèkHK@G RG) + KX K/Ga B~G 7j ò G??G/G H@
Iz u u = XG+ 7K RH Bè/HB è RG) BK@RG@?èX K/GLi BK@X H@j è K H@ è)X G/@èXèa ?H è7/G GR H) + KX K/G ?H
dè XG/kè Bj /#è H@X G/7/GX è H)BK+ 7K/X è+ G@XK RG))è UG / + è 7G/ H) XG+ 7K 7/GUH ??èX K X/è+ HX G il 7KX G@-
XG@?HK@G ?j ) 7HGRH@K , RH Su S Iz • q = XG+ 7K kHK+ GX /K q vi
RH GBBH XèkHK@G RG) /G)é Li p j è@RK ?H 7H)KX è@K Bè/HB~H H@Rj XX H#Ha è @GBG?-
• E K##HK B~G )G X/G Bj /#G /H7K/XèX G H@ UH ìj /è - ?è/HK ?+ K/kè/G )E è/BK B~Ga H@G#HX èH )+ G@X Ga #HG-
?K@K ?X èXG /H)G#èX G BK@ j @è XG@?HK@G RH è)H - @G è UK /+ è/?H ?j H BK@X èXXH &e, RG) /G)é a H@?G/G@-
+ G@X èkHK@G RG) BH / Bj HX ìj /è 1 RH v& ­ i
K RH UH RK @G) BH / Bj HX K j @ BK@RG@?èX K/G G j @è /G?H?X G@-
kè BK))Gì èX H H@ ?G/HG X/è RH )K/Ki p j G?X H G)G-
+ G@X Ha @G))K ?B~G+ è RH UH ì j /è 3a ?K@K H@RHB èX H
APPLICAZIONI DIVERSE BK@ u ) GR q X i • ??H è??j + K@K /H?7GXX H#è+ G@X G
H #è)K/H RH vt t it t t 7' K 1t it t t 7' G &&t K~+ ev
d K ?B~G+ è G)GXX/HBK RH UHìj /è v H@XG/7/GXè )è · i yG )E è)H + G@X èkHK@G è H@ è)X G/@èX
èa )è XG@?HK@G
?K)è è77)HBèkHK@G RG) XH + G/ /G)èXH#è è))è Uj@- RH H?K)è+ G@X K RG) BK@RG@?èXK/G RG#E G??G/G RH
K7i f è il 7/Kì GXX
kHK@G RH èj RHK?X K 7KX /à G??G/G &1t ­ i
/Gè)H
kkèXK BK@ è)X /G UH
@è)H
Xà 7/èX HB
~Gi mG/ G?G+ - d è BK//G@X G è??K/=HX è Rè) + KX K/G @K@ RG#G K#-
7HK 7G/ è)H + G@X
è/G j @ Bè/HBK H@Rj XXH#Ka BK+ G #Hè+ G@X G ?j 7G/è/G °j G))è XK))G/è=H) G RèH BK@e

266
XèXXH RG) /G)é i • BHò RG#G G??G/G BK@X /K))èXK è))E
èX-
XK RG))EèB° j H?XK RH Xè)G BK+ 7K@G@XGi
dEG?G+ 7HK RH UH ì j /è 3 ?H /HUG/ H?BG è))E
è)H+ G@Xè-
kHK@G RH j @ + KXK/G G)GXX /HBKa + è G??K 7j ò REDY .
G?XG@RG/?H è + K)X H è)X
/H XH7H RH è)H + G@XèkHK@Gi
7/H+ è U/è Xj X XG °j G))è RG))G )è+ 7èRG èR H@-
Bè@RG?BG@kèi 5 PRINT:PRINT:PRINT:PRINT
10 PRINT"RES. IN KOHM1?"
v1 PRINT
CALCOLO CON COMPUTER 20 INPUT R
25 PRINT
mG/ Uè#K/H/G ° j GH )GXXK/H B~G ?K@K H@ 7K??G??K RH
j @ BK+ 7j XG/a /H7K/XHè+ K H@ UHì j /è 4 H) 7/Kì /è+ - 30 PRINT"CP. IN MICROF ."
+ è RH H+ 7K?XèkHK@G 7G/ H) Bè)BK)K RG))G XG+ 7K- 35 PRINT
/HkkèkHK@Hi u K@ H) BK+ 7j XG/a H@UèX XHa ?HG#HXè RH 40 INPUT C
è77)HBè/G )è UK /+ j )è + èXG+ èXHBè BHXèXè H@ 7/GBG- 45 PRINT
RG@kèa 50 LET X=I.1XC/1000 )xR
55 PRINT
d è /Hì è 1 Uè ?è)Xè/G , /Hì ~G è))K ?BK7K RH ?7è- 60 PRINT"TEMPO IN SEC. =";
kHè/G + Gì )HK )K « ?Xè+ 7èXK » ?j ))K ?B~G/+ Ki 2 PRINT X
80 PRINT
d è /Hì è vt « ?Xè+ 7è » ?j ))K ?B~G/+ K9 q • y H@ 90 PRINT
c h Qf IB~HGRG il #è)K/G H@ + Hì )H èHè RH K~+ Li
100 GOTO10
d è /Hì è v1 RH?Xè@kHè )E
H@XG//Kì èX
H#K« ?Xè+ 7èXK»
Rè))è /Hì è &t i
Fig. 7 - Programma per computer avente lo scopo
di individuare la temporizzazione desiderata dopo
aver attribuito ad R e a C precisi valori elettrici,
come ampiamente descritto nel testo.

d è /Hì è 3t « ?Xè
+ 7è » H) XG+ 7K H@ ?GBK@RHi
d è /Hì è 4t « ?Xè+ 7è » H) /H?j )X
èXK RG) Bè)BK)Ki
è77)H BèXK X/è+ HXG j @K kKBBK)GXX Ka K@RG G#HXè/G
dè /Hì è vt t /H7K/Xè è))E
H@HkHK H) 7/Kì /è+ + è 7G/ )G ?è)RèXj /G RH/GX XG RGH 7HGRH@H RG) BK+ 7K@G@XG
j @ G#G@Xj è)G @j K#K Bè)BK)Ki ?j ))K ?Xè+ 7èXKi
d G 7H ?XG RH /è+ Ga ?j ))G ° j è)H#è H@?G/HXK H) /G)é a
q HBK/RHè+ K B~G H) #è)K/G Bè7èBH XH#K u #è BH XèXK RG==K@K G??G/G BK+ 7K?XG H@ =è?G è))è RH?7K?H-
H@ ' G ° j G))K /G?H?X H#K q H@ c h Qf i S@UèX XHa kHK@G RGH XG/+ H@è)H RG) BK+ 7K@G@XG B~G ?H #j K)
@G))è UK /+ j )è )è Bè7èBHX à u /H?j )X è RH#H?è 7G/ èRKXX è/Gi mG/Xè@XKa ° j G))G Rè @KH RH?Gì @èXGa è??j -
vit t t i + K@K ?K)X è@XK #è)K/G H@RHBèX H#Ki
g G))E G?Gìj H/G H) Bè)BK)Ka H) BK+ 7j XG/ 7/H+ è /H- yj HXG/+ H@è)Ha BK@X /è??Gì @èX H BK@ H @j + G/H ve&e, e
?K)#G )E K7G/èkHK@G X/è 7è/G@XG?H Iu svt t t L G 7KH - e1a ?H RK#/è@@K H@?G/H/G G ?è)Rè/G è ?Xèì @K BH @-
G?Gì j G )G Rj G + K)X H7)HBèkHK@Hi S) /H?j )X èXK 7/G@- ° j G Bè7HB K/Rèa ?j H ° j è)H 7KH #G//è@@K BK))Gì èXH
RG/à il @K+ G RH » G #G//à « ?Xè+ 7èXK » BK@ H) H UH )H BK@Rj XXK/H B~G 7/K#G@ì K@K Rè))E è)H
+ G@Xè-
BK+ è@RK mq Sg z » RG))è /Hì è 4t i XK/G G Rè))E è)XK7è/)è@XG RG) XG)G#H?K/Ga ?G è ° j G-
?XK è RG?XH@èXè )E è77)H BèkHK@G RG) XH+ G/i
o ° j G?XK 7j @XK H) RH?7K?HXH#K 7KX/à BK@?HRG/è/?H
REALIZZAZIONE 7/K@XK 7G/ Uj@kHK@è/Ga ?G@kè /HB~HGRG/G 7è/XHB K-
)è/H K7G/èkHK@H RH + G??è è 7j @XK K Xè/èXj /èa ?G
S@ UH ì j /è & è /H7K/XèXK H) 7Hè@K BK?X/j XX H#K RG) @K@° j G))èa ì Hà è+ 7Hè+ G@XG H@XG/7/GXèXèa RH 7j @-
XH+ G/a 7G/ H) ° j è)G ?H Uè j ?K RH j @ BH / Bj HXK ?Xè+ - Xj è)HkkèkHK@G RG) XG+ 7K X/è+ HX G H) 7KXG@kHK+ GX/K
7èXKa H) Bj H RH?Gì @K H@ ì /è@RGkkè /Gè)G è /H7K/e q v B~Ga H@/Gè)X
XèXK H@ UH
dE
ì j /è 3.
H@XGì /èXK Su va BK@X
t' dE è77è/GBB~HK 7KX
/è/Hè+ G@XG è ° j è@XK è 7èe ?K7/è K èR j @è BG/Xè RH?X
à i è j @ X/H+ + G/ 7KXG@kHK+ GX
/à G??G/G ?H?XG+ èXK RG@X/Ka
/HB

è@kè Rè) XG)G#H?K/Ga è


Ki

/G @G))K ?B~G+ è 7/èXHB K RH UH


ì j /è &a 7KX /à G? G/G ?GBK@Rè RG))G 7/GUG / G@kG RH BH è?Bj @ )GXXK/Gi
I

267
I

PREAMPLIFICATORE
D'ANTENNA 7/Gè+ 7)HU HBèXK/G RE è@X
G@@èa BHKè RH j @ RH?7K?H-
p j è@RK )è 7K?HkH K@G RE è?BK)XK @K@ è X/è le 7Hù
Uè#K/G#K)H è))è /HBGkHK@G RG))G K@RG /èRHKa K77j - XH#K G)GXX/K@HBK H@ ì /èRK RHè+ 7)H UHBè/G H ?Gì @è)H
/G °j è@RK )EH@ ?X
è))èkHK@G RH j @è 7è/XHBK)è/G è@- Bè7XèXH Rè))E è@XG@@è G RH H@ #Hè/)Ha /H@UK / kèX
Ha è)
XG@@ è BK?XHX
j H?BG j @ ì /K??K 7/K=)G+ è GBK@K+ H- /HBG#HXK/Gi u K?ì H@ UèXHX?H BK+ 7K/X è@K + K)X H è7-
BK G 7/èXHBKa è @GBG??è/HK /HBK//G/G è))Ej ?K RH j @ 7è??HK@èX H B~G #Kì )HK@K /HBG#G/G H ?Gì @è)HRH G+ HX e

Il preamplificatore d'antenna interessa principalmente tutti co-


loro che, per motivi economici o di spazio, non possono instal-
lare un'antenna esterna. Ma i migliori risultati, che da esso si
possono ottenere, derivano dall'accoppiamento del dispositivo
con antenne esterne.

268
E' un amplificatore a larga banda destinato a tutti gli appassio-
nati. alle radioricezioni.

Funziona con antenne interne ed esterne nelle frequenze fra


20 KHz e 110 MHz.

Rappresenta un dispositivo di grande utilità per SWL - OM - CB


e principianti.

XG@X H RG=K)H a K °j G))HB~G 7/K#G@ìK@K Rè ì /è@ RH /èX


H a BK@?G@XK@K )E
è+ 7)HUH
BèkHK@G RH j @è ?K)è
RH?X è@kGa )G Bj H U/G°j G@kG è77è/X G@ìK@K è))G G+ HXXG@X
G /èRHKUK
@HBèi
ì è+ + G RG))G K@RG )j @ì~Ga + GRH Ga BK/X Ga BK+ -
7/G?G °j G))G è+ èX K/Hè)H G BHX X
èRH@ Ga 7G/ è//H-
#è/G ?H@K è))G VHF. u K@ H)7/Gè+ 7)H UH
BèXK/G °j H CARATTERISTICHE DEL CIRCUITO
7/G?G@ XèXK G RG?B/HXX Ka H@K)X/Ga )Eè?BK)X K 7KX/à G?-
?G/G ?7H@ X
Ka BK@ °j è)B~G )H + HXèkHK@Ga ?H@ K èH vt t u ~H H@ ?Xè))è j @ è77è/èX K 7/Gè+ 7)H UHBèXK/G 7G/
f Qk G 7Hù a 7G/ H@X G/G??è/G )è =è@ Rè ' f BK+ - j ?K /èRHKUK @HBKa RG?HRG/è K##Hè+ G@ XG è+ 7)H UHBè-
+ G/BHè)Gi /Ga BK@ ì /è@ RG UèBH)HXà a Xj X
Xè )è ì è+ + è RG))G U/G-
dE H+ 7HGì K RH 7/Gè+ 7)H UHBèXK/H REè@X G@@ è è èX X
j è)- °j G@kG /èRHKUK @HB~G RG?HRG/èX Ga ?G@kè RK#G/ RH
+ G@ XG è??èH RHUU j ?K ?K7/èXX j XXK @G) ?GX XK/G XG)G- #K)Xè H@ #K)X è /HBK//G/G èR j @è @j K#è Xè/èX j /è
#H?H#Ka RK#G )è /HBGkHK@G RGH 7/Kì /è+ + H G?X G/H RG) BH/Bj HXK 7/Gè+ 7)HUHBèXK/Ga G UèBG@RK j ?K RH
K @èkHK@ è)H è77è/G RHUUH BK)XK?è @G))è B~Hè/Gkkè è77K?HX H G BK?XK?H ?X/j + G@ XHi
G @G))è 7/GBH?HK@G RG))G H+ + èì H@ Hi f è °j G?X H mG/ /H?K)#G/G H@ + è@ HG/è + K)XK GBK@K+ HBè °j G-
7/Gè+ 7)H UH
BèXK/Ha UèX Xè GBBGkHK@G7G/ è)Bj @H Bè?Ha ?XK 7/K=)G+ èa ?H H+ 7HGì è@ K ì )H è+ 7)HUH BèXK/H è7G-
@K@?H èRèX Xè@K è))è 7/Gè+ 7)HU HBèkHK@G RG))G =è@- /HKRHBHa B~G @K@ BK@X G@ìK@K BH / Bj HXH ?G)GXXH#H
RG /èRHKUK @HB~Ga 7G/B~é BK@ XG@ì K@K j @ ì /è@ RG H@ U/G°j G@kè G 7K??K@K #G@H/ j X H)HkkèX Ha H@RHUUG-
@j + G/K RH BH/Bj HX H èBBK/RèX H B~Gi j @è #K)X è Xèe /G@ X
G+ G@ XGi @G))è 7/Gè+ 7)HUH BèkHK@G RH ?Gì @ è)H

269
\ -,I
I
+ I
R2 J1 I
C2
I
I
le 44[
C1 d C3
n I D=====,=l a==e=tu·· 4 2V

' lo' " es

I
ENTR.I use.
R5
I R3
I
I R4
I
P &
x
f ) ) H ) é H {3} -
I __ I

Fig. 1 . Circuito elettrico del preamplificatore d'antenna, nel quale la tensione


di alimentazione giunge attraverso il cavo coassiale collegato fra l'uscita e il
circuito demiscelatore. Le tensioni riportate nei vari punti dello schema si ot-
tengono regolando opportunamente il trimmer R4 ed alimentando il disposi-
tivo con la tensione di 12,5 V.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R4 = 2.200 ohm (trimmer)
1.000 pF R5 = 1.000 ohm • ' W
c1 = 10 ohm - W
C2 = 22 F - 16 VI (elettrolitico) R6 =
= 100.000 pF R7 = 100 ohm - W
C3 ..... R8 = 100 ohm -. W
C4 = 100.000 pF
es = 330 pF
Cc6 = 100.000 pF Varie
TR1 = 2N3819
Resistenze TR2 = 2N3866
R1 = 2.200 ohm - 1 W DZ1 = zener (6 V -1 W)
R2 = 3,3 megaohm - ¼ W DZ2 = zener (6 V -1 W)
R3 = 1 megaohm - ¼ W J1 = imp. AF (20 mH)

270
' e

Fig. 2 • Piano costruttivo del circuito del preampllficatore d'antenna. lf modulo


elettronico, composto su circuito stampato, è racchiuso in un contenitore me-
tallico a tenuta stagna.

/èRHKa ?j j @ è )è/ì è =è@ Rè RH U/G°j G@kGi z è)HRH- ?è+ G@X G è))EG@ X/èXè RG) 7/Gè+ 7)H UHBèXK/Gi • °j G-
?7K?HX H#H 7/G?G@ Xè@K 7j /G H) #è@ Xèì ì HK RH G??G/G ?XK ?H?XG+ è RHRHUG?è BK@ ?H?XG @G))E H@ ?G/H+ G@X K RGH
UèBH)+ G@X G /Gè)Hkkè=H) Ha è@B~G Rè BK)K/K B~G ?K@K Rj G RHKRH kG@G/ • é v e • é & B~Ga ?H =èRH =G@Ga
è))G 7/H+ G è/+ H BK@ )E G)GXX/K@HBèa BHKè è@B~G RèH @K@ ?K@K BK))Gì èX H H@?G/HG + è H@ è@ XH?G/HGi u HKè
7/H@ BH7Hè@X Ha 7G/B~é Xè)H BH/Bj HX H @@@GBG??HX è@K BK@ H Rj G è@KRH èUU èBBH èX H X/è )K/Ki o @ B~G )è
RHè)Bj @ è Xè/èXj /è K /Gè)H kkèkHK@G RH RG)H BèXH BH/- /G?H?XG@kè q v è77è/X HG@G è) BH / Bj HXK RH 7/KXG-
Bj HXH èBBK/RèX Hi kHK@Ga )è Bj H j X H)H
X à RH#HG@G @GBG??HX à Rj /è@X GH
«@ Eè)X /è Bè/èXXG/H?X HBè RG) @K?X /K 7/Gè+ 7)H UH
BèXK- XG+ 7K/è)HG @G))G ì HK/@èX G RH #G@ XKi S@7/èX HBèa )è
/G è °j G))è RH 7KXG/ G??G/G H@ ?Xè))èX K ?Hè H@ èB- BK@ UHì j /èkHK@G BH / Bj HXè)G • é v e • é & e q 1 7/K-
BK77Hè+ G@ X
K BK@ è@X G@@G G?XG/@Ga ?Hè BK@ °j G)- XGì ì G )E H@ì/G??K RG) 7/Gè+ 7)H UHBèXK/G BK@ X/K )G
)G H@ XG/@Gi h ##Hè+ G@X Ga H + Hì )HK/H /H?j )XèXH ?H XG@?HK@H a RH °j è)?Hè?H 7K)è/HX à a B~G ?j 7G/è@ K )è
/èì ì Hj @ìK@K @G))E èBBK77Hè+ G@ XK BK@ )G è@ X
G@ @G ?Kì )Hè RH P t a3 ­ RH BK@ Rj kHK@G RG) ?GBK@RK
G?XG/@Ga B~G BK?X HXj H?BK@K 7KH )è + èì ì HK/è@kèi RHKRK kG@G/a B~G Uj@ìG Rè ?G+ 7)HBG RHKRK /GX XH-
UH
BèXK/Gi
S@ BK@ RHkHK@ H @K/+ è)H a )è /GXG @K@ H@ XG/#HG@G GR
ESAME DEL CIRCUITO H) ?Gì @è)G è /èRHKU/G°j G@ kè è )H=G/K RH 7è??è/G èX -
X/è#G/?K H) BK@RG@?èXK/G RH èBBK77Hè+ G@X K Cl,
• ?è+ H@ Hè+ K K/è il BK+ 7K/X è+ G@X K RG) BH / Bj HXK 7G/ /èì ì Hj @ìG/G H) ì èHG RG) X/è@?H?X K/ z q v B~Ga
G)GXX /HBK RG) 7/Gè+ 7)HUH BèX K/G RE è@ X
G@@ è /H7K/X è- BK+ G ?H #GRG Rè) ?H+ =K)K G)GXX /HBKa è RHX H7K ' • z i
XK H@ UH ì j /è vi g G) °j è)Ga BK+ G ?H 7j ò #GRG/Ga H )
?Gì @è)G Bè7X èXK Rè))E è@XG@ @ è #HG@G è77)HBèX K èH
XG/+ H@ è)H v e & RG) BH/Bj H XKa B~G /è77/G?G@ X
è@K PRIMO STADIO
è77j @ XK XE G@ X
/è)è RG) BH /Bj HX Ki mKHB~é H) @K?X /K
7/Gè+ 7)HU HBèXK/G 7j ò G??G/G èBBK77HèX K BK@ Xj X - S + KX H#H 7G/ Bj H H) 7/H+ K ?XèRHK #HG@G 7H) KXèXK
XHH XH7H RH è@ XG@@Ga BK+ 7/G?G °j G))G G?XG/@ Ga BK@ j @ X/è@ ?H?XK/ ' • z ?K@K #è/Hi S@@ è@kHXj XX
K
+K)X K )j @ ì ~G G °j H@ RH G?7K?XG è Xj XX H ì )H èì G@X H 7G/B~é H) X/è@?H?X K/ ' • z a BK+ G ?H ?èa 7/G?G@ Xè
èX+K ?UG/HBH a ?H è RK#j X K H@ X /KRj //G j @ ?H?X G+ è j@ è @KX G#K)G H+ 7G@RG@ kè REH@ì /G??KM H@?GBK@RK
RHUG?è RG) BH / Bj H
XK BK@X /K )G Bè/HB~G G)GXX /K- )j Kì Ka H@ #H/X ù RG) =è??K /j + K/G H@ X/H@?GBK RH
XHB~Gi B~G 7KX /G==G/K èBBj+ j )è/?H 7G/HBK)Ke °j G?X K X/è@?H?XK/i B~G BK@?G@X G RH + Hì)HK/è/G BK@e

271
)

Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato che il lettore dovrà
comporre prima di iniziare il montaggio del modulo elettronico del preamplifi-
catore d'antenna.

?HRG/G#K)+ G@X G H) /è77K/X K ?Gì @è)Ge/j + K/G Ga RG@?èXK/H C4 - u 1 ?H BK+ 7K/X è@K BK+ G RGH « BK/-
XG/kK + KX H#Ka 7G/B~é z q v è H@ ì /èRK RH ?K77K/- XKBH/Bj HX H» a è))K/è ?H 7j ò Bè7H/G 7G/ °j è)G /è-
Xè/G ?Gì @è)H RH è+ 7HGkkè #è/Hèa è@B~G G)G#èX èa ì HK@G )K ?X èRHK 7K??è G??G/G #H?X K @G))è BK@UH -
?G@kè ?j =H/G ?K#/èBBè/HB~H K ì G@G/è/G RH?X K/- ì j /èkHK@G BK@ G+ H XXK/G è + è??èi
?HK@Hi dè ?K)j kHK@G RGH Rj G BK@RG@?èX K/H u - e u 1a B~G
S) 7/H+ K ?X èRHK RG) 7/Gè+ 7)HUHBèX K/G + K@X è H) BK/XKBH/Bj HX è@K 7è/kHè)+ G@X G )G /G?H?X G@kG RH G-
X/è@?H?XK/ TR 1 H@ j @ BH / Bj HX
K BK@ ?Kj/ BG UK ))K- + HXX K/G q 3e q 4a è ?X èXè èRKXX èXè 7G/ BK+ 7G@-
[ G/a BHKè BK@ j ?BHX è RH ?Kj /BG G BK@ ì j èRèì @K ?è/G )G 7G/RHX G RH ì j èRèì @K è))G è)XG U/G°j G@kGa
j@ HXè/HK RH XG@?HK@Gi H@ + KRK Rè KX X
G@G/G j @ ì j èRèì @K H) 7H ù 7K??H-
S) 7j @ XK RH)è#K/K RG) X/è@?H?XK/ ' • z 7j ò G??G/G =H)G j @ HUK / + G è) #è/Hè/G RG))è U/G°j G@kè RG) ?G-
+ è@j è)+ G@XG /Gì K)èX K X/è+ HX G H) X/H+ + G/ 7KXG@- ì @è)Gi
kHK+ GX /HBK q - H) °j è)Ga K)X /G è Uè/ #è/Hè/G )è XG@- dè 7/G?G@kè RG) )G /G?H?X G@kG q 3 e q 4 è @GBG?-
?HK@G RH ?Kj /BG RH z q )a /Gì K)è RH BK@?Gì j G@kè ?è/Hè 7G/ ?X è=H)Hkkè/G H) 7j @X K RH)è#K/K RG) X/è@-
è@B~G )G XG@?HK@H ?j H XG/+ H@è)H RG) X/è@?H?XK/ ?H?X K/ z q &a H@ + KRK Rè H+ 7GRH/G B~G #è/HèkHK@H
z q &a RèXK B~G °j G?X K ?GBK@RK ?XèRHK 7/Gè+ 7)HUH - RH XG+ 7G/èX j /è 7K??è@K Uè/ Bè+ =Hè/G H #è)K/H
BèX K/G /H+ è@G RH/GXX è+ G@X G BK))Gì èXK H@ BK@X H- RG))G XG@?HK@H i S@K)X/Ga H) BH/Bj HXK RH#HG@G èj X K-
@j è è) 7/H+ K ?X èRHK 7/Gè+ 7)HUH BèXK/Gi èRèX Xè@X G H@ /G)èkHK@G è))G Bè/èXX G/H?XHB~G RG)
X/è@?H?X K/i u Hò ?Hì @HU HBè B~G )è BK@UHì j /èkHK@G
BH/Bj HX è)G K/è G?è+ H@èXè BK@?G@X G RH èBBGXX è/G
SECONDO STADIO Xj XX
H H X/è@?H?X K/ RG))K ?XG??K XH7K B~Ga 7j / è7-
7è/G@X G+ G@XG HRG@X HBHa 7/G?G@X è@K Bè/èXX G/H?X HB~G
o ) ?GBK@RK ?X èRHK è èUUH RèXK H) BK+ 7HXK RH è+ - #è/HG G B~Ga RH#G/?è+ G@X Ga BK@ H )K/K RH?j ì j è)H
7)HUHBè/G H@XG@?HK@G H) ?Gì @è)G /èRHKi ì j èRèì @Ha H@BHRG/G==G/K @Gì èX H#è+ G@XG ?j ) BK/-
S) X/è@?H?X
K/ z q &a B~G 7H )KXè H) ?GBK@RK ?X èRHKa è /GX X
K Uj@kHK@è+ G@X K RG))K ?X èRHKi
BK))Gì èX
K @G))è BK@UH ì j /èkHK@G BK@ G+ HXX K/G è q G?XG/G==G K/è Rè RG?B/H#G/G H) ?H?X G+ è RH è)H-
+ è??èi f è H@ /Gè)X à )E G+ HXXK/G @K@ /H?j )X è BK@- + G@X èkHK@G RG) BH/Bj HX K RG) 7/Gè+ 7)HUH BèX K/Gi Ma
@G??K RH/GXXè+ G@X G è + è??èa 7G/B~é X/è G+ HXX K/G 7G/ Uè/ BHò KBBK// G 7/G?G@X è/G 7/H+ è H) RG+ H-
G + è??è ?K@K H@XG/7K?XG )G Rj G /G?H?XG@kG q 3e q 4i ?BG)èX K/Ga èXX /è#G/?K il °j è)G ì Hj @ìG è) BH/Bj H XK
z j XX
è#Hèa ?G ?H BK@?HRG/è B~G H) ì j èRèì @K RG#G RH UH ì j /è v )è XG@?HK@G BK@X H@j è RH 8 9 v- ­ i
G??G/G #è)j XèXK ?K)Xè@XK BK@ ?Gì @è)H èR è)X è U/G- mG/ K/è #GRHè+ K RH H@X G/7/GX è/G H) + K@X èì ì HK RG)
°j G@kè G B~G @GH BK@U/K@X H RH Xè)H ?Gì @è)H H BK@e 7/Gè+ 7)HUìBèXK/G /H7K/XèX K H@ UHì j /è &i

272
scatola metallica
eeeeea
I
I

f@t=
al preampl.
2/
S
t S'
,oo·ooopF
r·-sir: CAVO. - ---r-=Fffll.,

al ricev.

l
S massa
I imp.
S RF
S
L- è -è
_____ _j

9+14V
ALIM.

Fig. 4 - Circuito del demiscelatore realizzato dentro un contenitore metallico


con funzioni di schermo elettromagnetico. L'impedenza RF ha il valore di 20
millihenry.

MONTAGGIO DEL PREAMPLIFICATORE' S) + KRj )K G)GXX


/K@HBKa j @è #K)Xè BK+ 7)GX èXKa RG#G
G??G/G /èBB~Hj ?K H@ j @ BK@X G@HXK/G + GX è))HBK G
d è /Gè)HkkèkHK@G 7/èX HBè RG) 7/Gè+ 7)HUH BèX K/G ?v UH??èX Ka 7G/ + GkkK RH Rj G + K/?GXX H èR « « » a èR
GUU GXX j è @G) + KRK H@RHBèX K @G))G UHì j /G & G 1i S) j @ 7è)K RH ?K?X Gì @Ka B~G 7j ò G??G/G ° j G))K ?X G?-
Xj XXKa G??G@RK H) BH/Bj HX K RG?X H@èXK è /H+ è@G/G ?K B~G ?K?X HG@G )Eè@XG@@è z ­ i
G?7K?X K èì )H èì G@X H èX + K?UG/HBHa RK#/à G??G/G S) BK@Rj XX K/G XG/+ H@è)G RG))E è@X G@@è #è BK))G-
/èBB~Hj ?K H @ j @ BK@X G@HXK/G è XG@j X è ?X èì @èi ì èXK BK@ j @K ?7H@KXX Ka èRèXX K èR G??G/G H@?G-
S) BH/Bj HX K G)GXX /K@H BK #è BK+ 7K?X K ?j j @è =è- /HX K ?j ) =KBB~GXX K@G RE G@X/èXè RG) RH?7K?HX H#Ki
?GX Xè /GX Xè@ì K)è/G RH + èXG/Hè)G H?K)è@X Ga ?j ))è f è )K ?7H@KXX Ka B~G @G) RH?Gì @K RH UH ì j /è 1 è H@-
° j è)Ga Rè j @è 7è/XGa RG#G G??G/G /Gè)HkkèXK H) BH /- RHBèX K BK@ )è RG@K+ H@èkHK@G RH « =è@è@è » a RK-
Bj HXK ?X è+ 7èX Ka H) Bj H RH?Gì @K H@ ì /è @RGkkè /Gè)G #/à /H+ è@G/G =G@ H@Bè77j BBH èXK BK@ è77K?HX è
è /H7K/X èX K H@ UH ì j /è , i d G RH+ G@?HK@H RG))è =è- BK7G/Xj /è H+ 7G/+ Gè=H)Gi
?GX Xè 7KX /è @@K G??G/G ° j G))G RH v&a1 B+ \ , B+ i
o + K@X èì ì HK j )X H+ èXKa /èBBK+ è@RHè+ K RH 7/K-
XGì ì G/G )G 7H?X G RH /è+ G RG))K ?Xè+ 7èX K G H BK+ - IL DEMISCELATORE
7K@G@X H G)GX X/K@HBH BK@ j @è RG))G Xè@X G #G/@H-
BGX XG ?7/è µa 7/KX GX XH#Ga èXX j è)+ G@XG H@ BK+ + G/- mG/ BK+ 7)GX è/G )E H@X
G/K ?H?XG+ è RH 7/Gè+ 7)HUH Bè-
BH K G /G7G/H=H)H 7/G??K H /H#G@RHX K/H RH + èXG/Hè)H kHK@G RGH ?Gì @è)H /èRHK Bè7X èXH Rè))E è@XG@@èa ?H
G)GX X/K@HBHi d è #G/@HBG è??j + G )è Uj@kHK@G RH RG#G è@BK/è /Gè)Hkkè/G j @ ?G+ 7)HBH??H+ K RG+ H-
7/G#G@H/G )è UK /+ èkHK@G RH K??HRH B~Ga è )j @ì K ?BG)èX K/Ga Rè H@?X è))è/G H@ 7/K??H+ HX à RG) /HBG#H-
è@Rè/Ga Rè@@Gì ì G/G==G/K )G #è/HG 7è/XH RG) + K@- XK/G /èRHKa BK?ì BK+ G H@RHBèX K @G))K ?B~G+ è
Xèì ì HKa BK+ 7/K+ GXX G@RK H) =j K@ Uj@kHK@è+ G@X K RE è??HG+ G RH UHì j /è 3i
RG) 7/Gè+ 7)H UH
BèX K/Gi S) BH/Bj HX
KsRG) RG+ H?BG)èX K/Ga /H7K/X èXK H@ UH ì j /è
q èBBK+ è@RHè+ K RH Uè/ j ?K 7G/ u v RH j @ BK@- - a è BK+ 7K?X K Rè Rj G ?K)H G)G+ G@X Ha j @ BK@RG@-
RG@?èXK/G BG/è+ HBK K è + HBè Rè vit t t 7' BK@ ?èXK/G BG/è + HBK RG) #è)K/G Bè7èBHX H#K RH ) t t it t t
XG@?HK@G RH )è#K/K RH - it t t ­ i d E H+ 7GRG@kè b )a 7' GR j @è H+ 7G@RG@kè RH è)X è U/G° j G@kè 7G/UGX-
H@#GBG RG#G G??G/G Rè &t + H))H ~G@/#i Xè+ G@X G HRG@X HBè èQE H+ 7GRG@kè J 1 + K@X èXè @G)

273
BH/Bj H X
K RG) 7/Gè+ 7)H UHBèXK/Ga K??Hè Rè &t + H))H-
~G@/µi
S) ?Gì @è)G 7/K#G@HG@X G Rè) 7/Gè+ 7)H UHBèX K/Ga èX -
filo ant. X/è#G/?K H) Bè#K BKè??Hè)Ga ?j 7G/è H) BK@RG@?è-
XK/G Rè vt t it t t 7' G /èì ì Hj @ì G H) /HBG#HXK/G /è-
RHKi g K@ 7j ò H@#GBG G@X /è/G @GH BH/Bj HXH RG))Eè)H-
+ G@X èXK/G è 8P v- ­ 7G/B~é )E H+ 7GRG@kè q ' )K
cappuccio =)KBBèi dè XG@?HK@G BK@X H@j èa UK /@HXè Rè))E è)H -
imperm. + G@X èXK/Ga @K@ 7j ò è ?j è #K)X è ?j 7G/è/G H) BK@-
RG@?èX K/G 7G/B~é a BK+ G ?H ?èa )G BK//G@X H BK@XH-
@j G @K@ 7K??K@K U)j H/G èXX /è#G/?K H BK@RG@?è-
XK/Hi
g G) BH / Bj HXK RE j ?BHXè RG) 7/Gè+ 7)HUH BèXK/G è##HG-
@G j @7/KBG??K è@è)Kì K è °j G))K K/è RG?B/HX XK èR
K7G/è RG) BK@RG@?èXK/G u 3 G RG))E H+ 7GRG@kè b 1.
S@ Xè) + KRKa @G) BH / Bj HXK RG) 7/Gè+ 7)H UH
BèX K/G RH
UHì j /è va H ?Gì @è)H 7/Gè+ 7)H UH
BèX H RH è)Xè U/G°j G@-
kè U)j H?BK@K èXX /è#G/?K H)BK@RG@?èXK/G u 3a + G@-
X/G )è XG@?HK@G RH è)H + G@X èkHK@G RG) 7/Gè+ 7)H -
UHBèX K/G G@X /è @G) ?j K BH/Bj HX K èXX /è#G/?K )E H+ -
7GRG@kè b vi S@ ?K?X è@kèa )E è)H+ G@X èkHK@G #HG@G
?G7è/èXè Rè) ?Gì @è)G ?G@kè 7/K=)G+ H G il BK))G-
ì è+ G@X Ka U/è H) 7/Gè+ 7)H BèXK/G G il RG+ H?BG)è-
UH
XK/Ga è KXX G@j XK BK@ j @ ?K)K Bè#K BKè??Hè)Gi
p j G?X K ?H?X G+ è RH BK))Gì è+ G@X Ka B~G è °j è)B~G
)GX XK/G 7KX/à ?G+ =/è/G ?X /è@Ka è H@ /Gè)X à + K)XK
preampl ?èX K @GH 7/Gè+ 7)HUH BèXK/H RE è@XG@@è RH XH7K XG-
)G#H?H#Ka 7G/ Bj H a @G) @K?X /K Bè?Ka #HG@G è77)H -
BèXK )K ?X G??K 7/H@BH 7HK èH ?Gì @è)H/èRHKa B~G BK@-
?G@X G èR j @K ?XG??K Bè#K RH Uj@ìG/G Rè G)G+ G@X K
RH BK@#Kì )H K RGH ?Gì @è)H 7/Gè+ 7)HUH BèXH G RH X/è-
mors. ?7K/XK RG))E è)H+ G@X èkHK@Ga BK@X G+ 7K/è@Gè+ G@-
XGi S) RG+ H?BG)èXK/G ?G/#G 7G/ ?BH@RG/G °j G?X G
Rj G ì /è@RGkkG G)GXX /HB~Ga 7Hù 7/GBH ?è+ G@X G 7G/
BK))Gì è/G )E è)H+ G@X èXK/G è) Bè#K BKè??Hè)G ?G@kè
+ H@ H+ è+ G@X G RH?X j /=è/G H) ?Gì @è)Gi « @è 7HB BK-
)H??H+ è BèRj X è RH XG@?HK@G ?H #G/HUH Bè èXX /è#G/?K
palo )EH+ 7G@RG@kè RH è)X è U/G°j G@kè b 1, + è BHò @K@
/H#G?X G H+ 7K/Xè@kè è)Bj @è èH UH @H RG) =j K@ Uj@-
kHK@è+ G@XK RG) 7/Gè+ 7)HUH BèX K/Gi
mG/ °j è@X K /Hì j è/Rè )è XG@?HK@G RH è)H + G@X èkHK-
@Ga °j G?X è 7j ò G??G/G ?BG)X è @GH #è)K/H BK+ 7/G?H
U/è H 8 ­ G H v- ­ i g G) BK))èj RK RG) @K?X /K 7/K-
XKXH7K è==H è+ K j X H)HkkèXK il #è)K/G RH v&a1 ­ i

REGOLAZIONE DEL TRIMMER


Fig. 5 - S) contenitore metallico del preamplificatore m/H+ è RH /èBB~Hj RG/G RGUH @HXH#è+ G@X G H) + KRj )K
d'antenna deve essere fissato su un palo di sostegno
mediante due morsetti ad « U » i S) bocchettone d'en-
G)GXX/K@HBK RG) 7/Gè+ 7)H UH
BèXK/G RG@X /K H) ?j K @è-
trata e la banana debbono rimanere protetti dagli Xj /è)G BK@X G@HXK/G + GXè))H
BK è XG@j X è ?X èì @èa H)
agenti atmosferici mediante un cappuccio impermea- )GXXK/G RK#/à 7/K##GRG/G è /Gì K)è/G H@ + KRK
bile. 7/GBH ?K il X/H+ + G/ 7KXG@kHK+ GX/HBK q - i • 7G/
G?Gì j H/G °j G?X
è K7G/èkHK@Ga KBBK//G/à K??G/#è/G
H #è)K/H RG))G XG@?HK@H /H7K/XèXH @G))K ?B~G+ è XGKe

274
ant, isol.

Fig. 6 • Schema d'insieme della


completa installazione del preampli-
ficatore e del demiscelatore nell'e-
sempio di accoppiamento dei dispo-
sitivi con un'antenna esterna.

/HB K RH UH ì j /è va H@ BK//H?7K@RG@kè RH BH @°j G u K@B)j RHè+ K /HB K/Rè@RK B~G )E j ?BHX


è RG) RG+ H-
7j @X H BH
/ Bj HXè)Hi yj ))è )H@Gè RHè)H + G@ XèkHK@G RG))G ?BG)èX K/G RG#G G??G/G BK))Gì èX è BK@ )è 7/G?è RE è@-
/G?H?XG@kG q & GR q 6 Iv&a1 ­ La ?j ) BK))GXX K/G RH XG@@ è RG) /HBG#HX K/Gi f è ?G °j G?X K è ?7/K##H?X K
z q & Ivt V), ?j ))E G+ HXX K/G RH z q & I, a1 ­ L G ?j ))è RH Xè)G 7/G?èa K??Hèa ?G H) /HBG#HX K/G è RKX èXK RH
?Kj XBG RG) X/è@?H?X K/ ' • z I- a& ­ Li è@X G@@ è è ?X H)Ka H) BK))Gì è+ G@X K #è GUUGXXj èX K U/è
q Gì K)è@ RK H) X/H+ + G/ q - a ?H RK#/è@@ K /èì ì Hj @- °j G?X è G H) BH/Bj H XK RH + è??è RG) /HBG#HX K/Gi S@
ì G/Ga è@B~G ?G @K@ 7/K7/HK BK@ ì /è@ RG 7/GBH ?HK- 7/èX HBèa H) Bè#K BKè??Hè)G 7/K#G@ HG@XG Rè) RG+ H-
@Ga H #è)K/H RG))G XG@?HK@H BH X
èXGi g èX j /è)+ G@X Ga ?BG)èXK/G RG#G G??G/G è7G/XK @G))è 7è/X G XG/+ H-
)G XG@?HK@H BHX èXG @G))K ?B~G+ è RH UH ì j /è S ?K@K @è)GM H) BK@Rj XX K/G BG@X /è)G #è UH ??èXK ?j ))E è@-
?XèXG Rè @KH /H) G#èXG BK@ j @è XG@?HK@G RH è)H+ G@- XG@@ è è ?X H)Ka B~G RG#G /H + è@G/G B~Hj ?èa + G@X /G
XèkHK@G RH v&a1 ­ G BK@ j @ è??K/=H+ G@X K RH _ Bè)kè + GX è))HBè #è BK))Gì èX è BK@ H) BH/ Bj HX
K RH
BK//G@X G B~G ?H èì ì H/è H@ XK/@K èH &1 9 , t + o i è??è RG) /HBG#HX K/Gi
1

275
Costruitevi un utilissimo dispositivo
limitatore di potenza elettrica.

iiiii

lJTILITA
DEL LED
zj XXH H@K?X/H )GX
XK/H ?è@@Ka 7Hù K + G@Ka B~G BK?è ?j + è@K j @è + èì ì HK/G ° j è@X HXà RH G@G/ì Hèi z j X-
?Hè@K H RHKRH )GRi h ??Hè ° j G))G + H@j ?BK)G )è+ - Xè#Hè H) @K?X/K 7/Kì /è+ + è GRHX K/Hè)Ga 7/G+ H@G@-
7èRH@G B~G Uj@ì K@K Rè ?7HG )j + H@K?G j @ 7KE XG+ G@XG RHRèXXHBKa @K@ 7j ò Hì @K/è /G B~Ga H@ ° j G-
RK#j @° j G9 @GH /HBG#HXK/H /èRHKa @Gì )H ?X /j + G@X H ?XK ?XG??K + K+ G@X Ka @j K#H è77è??HK@èX H ?H èUUèB-
RH + H?j /è G BK@X /K))Ka @G))G èj X K#GXX j /Ga @Gì )H BHè@K è) + K@RK RG))E G)GXX /K@HBè 7G/ è??H+ H)è/G
G)GXX/KRK+ G?XHBH G H@ + K)X
H??H+ H è)X/H è77è/è X H H@- @KkHK@H G)G+ G@X è/Ha 7G/ BK@K?BG/G BK@BGX XH B~G
XG/G??èXH Rè))è BK// G@XG G)GX X/HBèa RK#G ?K?X HX
j H- è)X/H @K@ RG?HRG/è @K ?G@X H/ /H7GXG/G è@BK/èa 7G/
?BK@K )G X/èRHkHK@è)H )è+ 7èRH@G è UH )è+ G@X K G + j K#G/G BK@ ?HBj /Gkkè H 7/H+ H 7è??H )j @ì K j @
è) @GK@a B~G ?K@K 7Hù H@ì K+ =/è @X H RGH )GR G BK@e Bè+ + H@K B~G + K)X H ~è@@K ì Hà 7G/BK/?Ki • ==G@Ga

L'alimentazione a tensioni e correnti ridotte, l'elevatissima ve-


locità di risposta, l'assenza d'inerzia termica, indicano il diodo
led come il componente optoelettronico indiscusso e preferito
in tutte le applicazioni a batteria. Ma esso appare frequente-
mente pure nei circuiti alimentati in alternata, come è dimo-
strato attraverso le applicazioni presentate in queste pagine.

&43
Con il diodo led realizzate un semplicissimo indicatore di po-
larità.

Inserite il led in funzione di elemento spia nei circuiti alimen-


tati in continua e in alternata.

H) @K?X/K BK+ 7HX K è °j G))K RH èBBK@X G@X è/G ?G+ - BK@Rj X XK/Ha H) UG@K+ G@K ?Hè ?j UUHBHG@XG+ G@XG + è-
7/G ì )Hj @H G ì )Hè)X /Hi q èBBK+ è@Rè@RK èH 7/H+ H B/K?BK7HB Ka BK?ì Rè 7KX G/ G??G/G K??G/#èXK èR
j @è èXXG@Xè )GXX j /è RH °j è@X K ?Gì j G G ?j ì ì G/G@- KBB~HK @j RKa + G@X /G 7G/ è)X /HXH7H RH RHKRH)E G@G/-
RK èH ?GBK@RH RH 7è??è/G RH/GXX è+ G@X G·è))è 7è/XG ì Hè )j + H@K?è )H =G/èXè è BK?ì + HB/K?BK7HBè Rè
RG?B/HXXH#è RG))G RH#G/?G è77)H BèkHK@H 7/èX HB~G ?Ujì ì H/G èR Kì @H H@Rèì H@Gi
BK@ H RHKRH )GR 7/G?G@X èXG 7Hù è#è@X Hi g GH RHKRH )GRa 7G/ 7KX G/ ?U/j XXè/G H) UG@K+ G@K
RG))E G+ H??HK@G RH )j BGa KBBK//G /Gè)H kkè/G j @è
ì Hj @kHK@G + K)X K ?H+ H)
Ga BK?ì Rè /H?j )Xè/G X/è?7è-
/G@X G G 7G/+ GXX G/G )Ej ?BHXè RGH /èì ì H )j + H@K?Hi
GENERALITA' SUI LED

dè ?Hì )è « )GR » j @H?BG )G X/G )GXX G/G H@HkHè)HRG))G


7è/K)G H@ì)G?H « )Hì~XG+ HX XH@ì RHKRG » a BH Kè RHKRK
G+ GX XHX
K/G RH )j BGi
S) RHKRK )GR è77è/X HG@G è) ?GXX K/G RG))è BK+ -
7K@G@X H?XHBè K7X KG)GX X
/K@HBèa B~G BK+ 7/G@RG Xj X XH
°j Gì )H G)G+ G@X H H) Bj H Uj @kHK@è+ G@X K è ?X /GXXè-
+ G@X G )Gì èX K è))E G@G/ì Hè )j + H@K?è G è °j G))è
G)GXX/HBèi
li )GR è BK?X/j HXK è ì j H?è RH j @ RHKRK @K/+ è)Ga
è) °j è)G è UH ?HBè+ G@X G ?H+ H) Ga G??G@RK BK+ 7K?X K
è@B~E G??K Rè j @è ì Hj @kHK@G mg RH +èXG/Hè)G
?G+ HBK@Rj X
)HBH
X
Ka + è j @ BK+ 7K?X K RG) ì è))HKa B~G RH
o
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7G@RG
Rè))G Bè/èXX G/H?X HB~G RH G+ H??HK@G B~G ?H RG==K@K
BK@?Gì j H/Gi mG/ G?G+ 7HKa 7G/ KXX G@G/G j @è )j BG
è77è/X G@G@X G è))K ?7GX X/K RG))E H@U/è/K??Ka ?H j X H-
)Hkkè )E è/?G@Hj /K RH ì è))H Ki
mG/ )è #G/HX à Xj XXH H RHKRHa H@RH?X H@Xè+ G@XGa ?K@K
BK+ 7K@G@X H G+ GX XHXK/H RH )j BGi f è )E G@X HXà RH
)j BG G+ G??è RèH BK+ j @H RHKRH è Xè)+ G@X G G?Hìj è
Rè @K@ 7KX G/ G??G/G /H#G)èX è @G77j /G Rèì )H ?X /j -
+ G@X H 7Hù ?G@?H=H)HiS) RHKRK )GR H@#GBG 7j ò BK@-
?HRG/è/?H j @è #G/è G 7/K7/Hè )è+ 7èRH@è G)GX X/K-
@HBèi
dè + GBBè@HBèa ?GBK@RK )è °j è)G j @ RHKRK )GR Fig. 1 - Questo disegno interpreta la composizione
RH#HG@G ?K/ì G@X G RH G@G/ì Hè )j + H@K?èa RH7G@RG reale del diodo led. La calotta, di materiale traspa-
Rè))è BK+ =H@èkHK@G RG))G Bè/HB~Ga + èì ì HK/HX è/HG rente, racchiude il materiale semiconduttore (D), che
costituisce Il diodo vero e proprio. L'elettrodo di ca-
K + H@K/HX è/HGa B~G ?H #G/HUH Bè H@X G/@è+ G@XG è) todo (k) si differenzia da quello di anodo (a) per es-
?G+ HBK@Rj XX K/G ?X G??K Ga H@ + KRK 7è/X HBK)è/Ga sere dotato, inizialmente, di una superficie metalli-
@G))è kK@è RG))è ì Hj @kHK@G mg i yK)X è@XK j @è BG/- ca più estesa, quella che nel disegno è indicata dalle
Xè 7è/XG RG))E G@G/ì Hèa ?BèX j /HXè Rè))è BK+ =H@è- frecce.
kHK@G RG))G Bè/HB~Ga ?H X/è?UK /+ è H@ )j BGi mj ò I
èBBèRG/G °j H@RH B~Ga 7G/ è)Bj @H XH7H RH ?G+ He

277
d è UHìj /è 1 H@XG/7/GXè )è BK?X /j kHK@G RG) RHKRK
)GRi u K+ G ?H#GRGa H)BK+ 7K@G@XG è RKXèXK RHRj G
XG/+ H@è)H a )E
è@KRK G H)BèXKRK Ièe( LM ° j G?X E
j )XH+ K
A K ?H RHUU G/G@kHè Rè))E è@KRK 7G/ G??G/G /è77/G?G@-
XèXK Rè j @ BK@Rj XX K/G è )è+ G))è 7Hù )è/ì è9 H)
RHKRK #G/K G 7/K7/HK I• L è BK?X HX
j HXK Rè j @è
7HBBK)è 7K/kHK@G RH + èXG/Hè)G ?G+ HBK@Rj XXK/G
RG7K?HXèXè ?K7/è H) BèXKRKi S) Xj XX K è /èBB~Hj ?K
in j @è aBè)KXX è RH+ èXG/Hè)G X/è?7è/G@XG H@ ì /èRK
RH )è?BHè/ j ?BH / G H /èì ì H )j + H@K?Hi
o @B~G H) RHKRK )GR BK+ G èBBèRG 7G/ Xj XX H H BK+ -
7K@G@X H G)GXX/K@HBH a #HG@G /è77/G?G@X èXK 7G/ + Gk-
kK RH j @ ?H+ =K)K G)GXX /HBKa èRKX XèXK @G))è BK+ -
7K?HkHK@G RGH BH / Bj HXH XGK/HBHi S@ UH ì j /è & ?K@K
A /H7K/XèXHRj G ?H+ =K)H+ K)X K BK+ j @H RH RHKRH )GRi
o UUH
@B~é H) RHKRK )GR 7K??è G+ GXX G/G )j BGa KBBK/-
/G Uè/ èXX /è#G/?è/G H) BK+ 7K@G@XG Rè))è BK//G@XG
sG)GXX/HBèi • BH ò ?H KXX HG@G 7K)è/Hkkè@RK)K @G) ?G@-
?K RG))è BK@Rj kHK@Ga BK+ G #GR/G+ K @G))G ?j B-
BG??H#G è77)HBèkHK@H 7/èX HB~Gi
Fig. 2 • Simboli indicatori del diodo led nella compo-
sizione degli schemi elettronici. Le due lettere A e
K indicano i terminali di anodo e di catodo.
INDICATORE DI POLARITA'
d è Bè/èXX G/H?XHBè j @HRH/GkHK@è)G RG) RHKRK )GR
RHUU G/G@kHèa G)GXX /HBè+ G@XGa ° j G?XK BK+ 7K@G@XG
o @B~G H) BK@XG@HXK/G RG) RHKRK RG#G G??G/G X/è- Rè))è BK+ j @G )è+ 7èRH@è è UH )è+ G@X
Ka )è ° j è)G
?7è/G@XG Ga è ?GBK@Rè RG))G @GBG??HXàa 7KX
/à G??G- ?H èBBG@RGa H@RHUU G/G@XG+ G@X Ga BK@ XG@?HK@Hè)X G/-
/G RKXèXK RH )G@XG BK@BG@X /HBè K RH Bè)KXXè RHU- @èXG K BK@X H@j Ga BK+ j @° j G #G@ì è H@?G/HXè @GH
Uj?K/Gi BH/ Bj HXH RH è)H+ G@XèkHK@Gi • R è 7/K7/HK H@ #H/Xù

PUNTALE
o
)
)
o
/

PINZA

Flg. 3 • Circuito Indicatore di polarità per mezzo di diodi led. In sede di utilizzo
del dispositivo, la pinza va fissata alla massa del circulto in esame, mentre il
puntale tocca gli elementi che si debbono controllare. Se si accende il diodo
led rosso, ili puntal'e stabilisce un contatto con una tensione positiva, se si
accende Il led verde, Il puntale tocca un punto a tensione negativa.

278
s1 a

RETE
I o
(._)

&
<
(._)

Fig. 4 • Esempio di impiego di due diodi led in qualità di elementi-spia in un


circuito interessato dalla tensione di rete. I diodi, essendo inseriti con pola-
rità opposte, si accendono alternativamente, alla frequenza della tensione alter-
nata. Ma l'occhio li vede accesi contemporaneamente. I due diodi D1 - D2 sono
di tipo 2N4007, mentre le resistenze sono entrambe da 27.000 ohm • 2 W. Accon-
tentandosi di una minor luminosità, il valore di queste può salire a 47.000 ohm
mentre il wattaggio può scendere ad 1 W.

DL1
RETE
a o
(._)

&
<
(._)

R1
I~

Flg, 5 • li circuito riportato in figura 4 può essere cosl semplificato, con l'eli-
minazione dei diodi di protezione e la riduzione ad una sola resistenza R1, la
quale assume il valore di 47.000 ohm • 4 W.

279
yS max.

RETE è H.
<d
@ Gè
e3
6)8o
i" a

c1
R4
a

Fig. 6- Circuito teorico del limitatore di potenza per alimentazione di saldatore


elettrico. Mediante S1 il dispositivo può essere commutato nelle due possibili
condizioni di massima e di minima potenza elettrica erogata.

---------COMPONENTI-----
Condensatore Varie
C1 =
100.000 pF D1 V diodo al silicio (1 N4007)
Resistenze
D2 V diodo al silicio (1N4007)
D3 V diodo al silicio (1N4007)
R1 = 27.000 ohm - 2 W DL1 V diodo led
R2 = 330 ohm - 3 W DL2 V diodo led
R3 = 27.000 ohm 2 W s1 V comm. (1 via - 2 posiz.)
R4 = 2.200 ohm 1 W

RH Xè)G Bè/èXX G/H?XHBè B~G H) )GR 7j ò G??G/G j X H)Hk- ?G@XG RH G#HRG@kHè/G è BK)7K RE KBB~HK ?G )è 7K-
kèXK 7G/ Uj@ìG/G Rè G)G+ G@Xè/G RH?7K?HXH#K H@RH- )è/HXà RH j @ 7j @XK BH / Bj HXè)G è 7K?HX H#è K @Gì è-
BèXK/G RH 7K)è/HXài S) BH / Bj HX K /H7K/XèXK H@ UH ì j /è XH#èi S@ UèXHXa )E
èBBG@?HK@G RG) RHKRK )GR /K??K
, /è77/G?G@Xè j @ G?G+ 7HK RH Xè)G è77)HBèkHK@G • d v H@RHBè BK@ ?HB j /Gkkè j @è 7K)è/HXà 7K?HX H#èa
RG) RHKRK )GRi + G@X /G ° j G))è RG) RHKRK )GR #G/RG • d& H@RHBè
• j G RHKRH )GR I• d ve• d &L RH BK)K/G RH#G/?K I/K?- 7K)è/HX à @Gì èXH#èi d G 7K)è/HXà a K##Hè+ G@XGa ?K@K
?K G #G/RGLa Rj G RHKRH è) ?H)H BH
K BK@ ?BK7H 7/K- /HUG/HXG è))è 7H@kGXX èa + G@X /G G??G ?K@K /H)G#èXG
XGXXH#H I• ve• &La Rj G /G?H?XG@kG Iq )eq&La j @ 7j @- Rè) 7j @Xè)Gi f è #GRHè+ K 7Hù RGXX èì )HèXè+ G@XG
Xè)G G j @è 7H@kGXX è è =KBBè RH BKBBKR/H)) K BK+ - H) BK+ 7K@G@XG RG) BH/Bj HXK RH UH ì j /è , i
7K@ì K@K H) BH / Bj HXK RH UH ì j /è , a H) ° j è)G BK@e p j è@RK )è XG@?HK@G 7/G)G#èXè Rè) 7j @Xè)G è 7Ke

280
TERRA

Fig. 7 • ·Plano costruttivo del dispositivo limitatore di tensione. Quando il com-


mutatore S1 si trova In posizione di massimo, si accende il diodo led verde.
Quando si trova nella posizione di minimo, si accende Il diodo led rosso.

?HXH#è /H?7GXX K è))è 7H@kGXXèeBKBBKR/H)) Ka )è BK/- 'è BBH è+ K 7/G?G@XG B~G )E j ?K RGH Rj G RHKRH è)
/G@XG ?BK//G G?B)j ?H#è+ G@XG èXX /è#G/?K H) RHKRK ?H)H BHKa BK))Gì èX H H@ ?G/HG BK@ H RHKRH )GRa @K@
)GR • d)a B~G /H#K)ì G )E è@KRK IèL #G/?K H) 7j @- 7/KXGì ì G è) vt t C il BH/Bj HXK H@RHBèXK/G RH 7K-
Xè)G GR H)BèXKRK I( L #G/?K )è 7H@kGXX èa 7/K#KBè@- )è/HX à RHUH ì j /è , a H@° j è@XK )è RH?X/H=j kHK@G RG))è
RK@G )E èBBG@?HK@Gi ­ HB G#G/?èa ?G )è XG@?HK@G 7/G- XG@?HK@G X/è H Rj G RHKRH RH7G@RG G?B)j ?H#è+ G@XG
)G#èX è Rè) 7j @Xè)G è @Gì èX H#èa )è BK//G@XG 7j ò Rè))G Bè7èBHXà 7è/è??HXG G Rè))G RH?7G/?HK@Hi • H@
?BK//G/G ?K)X è@XK èXX /è#G/?K H))GR • d &a B~G /H#K)- ° j G?XK ?G@?K è Rè BK@?Hì )Hè/?H + Hì )HK/G j @ BH/-
ì G H) BèXKRK #G/?K H) 7j @Xè)G G )E è@KRK #G/?K )è Bj H XK èµ è)Kì K H@ Bj H H Rj G RHKRH • ve• & #G@ì K@K
7H@kGXX èa èBBG@RG@RK H) )GR #G/RGi è=K)HXH G #HG@G j X H)H
kkèX è j @è ?K)è /G?H?X G@kè H@
o 7/H+ è #H?Xèa )è 7/G?G@kè RGH Rj G RHKRH è) ?H)H- ?G/HG BK@ H )GRa BK+ G è##HG@G @G) BH / Bj HXK ?7Hè
BHK • ve• & 7KX /G==G ?G+ =/è/G ?j 7G/U)j èi f è RG))è XG@?HK@G è)XG/@èX è /H7K/XèXK H@ UH ì j /è 1a
BK?ì @K@è i mG/B~é G??HG#HX è@K B~G H@BK@RHkHK@H B~G 7KX /à G??G/G #è@Xèì ì HK?è+ G@XG X/è?UK /+ èXK
RH @K@ BK@Rj XX H#HXà RH j @K RGH Rj G RHKRHa )è H@ j @ BH/Bj HXK H@RHB èXK/G RH 7K)è/HXàa G)H+ H@è@-
XG@?HK@G 7K??è Rè@@Gì ì Hè/G H) )GR @K@ BK@Rj X - RK )è ?7H@èa )E H@XG//j XXj /G yv G il Bè/HBK G ?K?X H-
XK/Ga B~G + è) ?K77K/Xè )G XG@?HK@H H@#G/?Gi Xj G@RK ° j G?X Ej )XH+ K BK@ H) 7j @Xè)G G )è 7H@kGXX è
p j è)K/è ?j ) 7j @Xè)G ?K@Rè UK ??G 7/G?G@XG j @è è =KBBè RH BKBBKR/H)) Ki
XG@?HK@G è)X G/@èXèa ?H KXX G//G==G j @è èBBG@?HK@G
è)X G/@èXè RGH Rj G RHKRH )GRa )è ° j è)G Xj XXè#Hè @K@
7KX/G==G G??G/G 7G/BG7HXè Rè))E KBB~HKa B~G 7G/ CALCOLO RESISTIVO
?j è @èXj /è @K@ è H@ ì /èRK RH ?Gìj H/G j @è U/G-
° j G@kè RH 1t BH B)H è) ?GBK@RK ° j è)G è ° j G))è d G /G?H?XG@kG q ) GR q & RG==K@K G??G/G Bè)BK-
RG))G è)X G/@è@kG RG))è XG@?HK@G RH /GXGi In 7/è- )èXG H@ + KRK Rè Uè/ BH / BK)è/G èXX/è#G/?K H RHKRH
XHBè Rj @° j G ?H #GR/G==G/K G@X /è+ =H H RHKRH )GR )GR j @è BK//G@XG RH v h P &t + o i mG/ G?G+ 7HKa
BK?Xè@XG+ G@XG èBBG?Hi u K+ G èBBèRG @GH Rj G BH /- ?j 77K@G@RK RH #K)G/ èRKXX è/G H) RH?7K?HXH#K H@RH-
Bj HXH ?7Hè RG))è XG@?HK@G è)X G/@èXè /H7K/XèXH @G))G BèX K/G RH 7K)è/HXà 7G/ il /H)H G#K RH XG@?HK@H RH
UH
ì j /G - G 1a @GH ° j è)H H Rj GRHKRH )GR è77èHK@K &t P , t ­ a )G /G?H?XG@kG è#/è@@K H) ?Gì j G@XG #è-
?G+ 7/G èBBG?Hi s )K/G9

281
30V-2V è )H#G))K RH)GXX è@XH?X HBKa G/Kì è@RK Rj G RH#G/?G
Rt = R2 = ----- = 1.400 ohm 7KXG@kG G)GXX /HB~G G ° j H@RH G#HXè@RK )E j ?K RH
20 mA Rj G ?è)RèXK/Hi S@UèXH X
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y va è 7K??H=H)G H@?G/H/G K RH?H@?G/H/G è 7HèBG/G
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è è ° j G))è RH , t ­ a H) RHKRK è) ?H)H BHK • va K??Hè RH+ Gkkè/G )è 7KXG@-
XHG@G BK@XK RG))G BèRj XG RH XG@?HK@G ?j ) RHKRK kè UK /@HXè è) Bè/HB K K77j /G H@#Hè/)è è))E j ?BHXè
)GR G ?j ° j G))K è) ?H)H
BHK I?H X/èXX
è RH #è)K/H è7- @G))è ?j è BK+ 7)GXè H@XGì /HXà i f è #GRHè+ K @G)
7/K??H+ èXHLi RGXX èì )HK H) BK+ 7K/Xè+ G@XK RG) BH / Bj HXK XGK-
u K)K/K B~G #K)G??G/K BK))Gì è/G H RHKRH )GR RH/GX- /HBK RH UH ìj /è 3i
Xè+ G@XG BK@ )è XG@?HK@G RH /GXG è &&t ­ a èBBK@- p j è@RK yv è BK+ + j XèXK @G))è 7K?HkHK@G RH + è?-
XG@Xè@RK?H RH j @è BK//G@XG RH 1 + o a K@RG @K@ ?H+ K I+ è\ La BK+ G H@RHBèXK @G))K ?B~G+ èa @G?-
RH??H7è/G X/K77è 7KXG@kè ?j ))G /G?H?XG@kG RH Bè- ?j @è #è/HèkHK@G ?j =H?BG )è XG@?HK@G è)X G/@èXèa
Rj Xèa RK#/è@@K Bè)BK)è/G q X GR q & @G) ?Gìj G@XG )è ° j è)G /èì ì Hj @ì G )H=G/è+ G@XG )E j ?BHXèa RK#G è
+ KRK9 H@@G?X èXè )è ?7H@è RG) ?è)RèXK/Gi S@ Xè) Bè?K H)
RHKRK )GR #G/RG • d & ?H èBBG@RG G /H+ è@G BK-
220
?Xè@XG+ G@XG èBBG?Ka + G@X /G il ?è)RèXK/G Uj @kHK-
R1 VV R2 V 44.000 ohm @è è 7HG@K /Gì H+ Gi
5
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@G))è 7K?HkHK@G RH + H@H+ K I+ H@La @G) BH / Bj HXK
BK@ j @è 7KXG@kè 7è/H è9
?H H@?G/H?BG H) RHKRK è) ?H)H BHK • v GR H) Bè/HBK /H-
?j )Xè è)H+ G@XèXK èXX /è#G/?K Xè)G G)G+ G@XKi f èa
#\ S 1 BK+ G ?H ?èa il RHKRK /èRR/Hkkè )è XG@?HK@G è)X G/-
P = --- =x220x5 = 550 mW @èXè èR j @è ?K)è ?G+ HK@Rèa BK//H?7K@RG@XG èR
2 2 j @è XG@?HK@G GUUH BèBG RH #è)K/G 7è/H è))è + GX à RH
° j G))K RH 7HG@è è)H+ G@XèkHK@Gi S@ ° j G?XG BK@RH-
S) UèXK X/G vs& RH7G@RG Rè))E GUU
GXX
K RH RH+ Gkkè- kHK@H BH / Bj HXè)H H) RHKRK )GR • d) a RH BK)K/ /K??Ka
+ G@XK RG))è RH??H7èkHK@G RK#j Xè è))E èkHK@G RG) /H+ è@G ?G+ 7/G H@XG/G??èXK Rè))è BK//G@XG è)XG/-
RHKRKi mG/Xè@XKa H@ 7/èX HBèa )è /G?H?XG@kè 7KX/à @èXè GR è77è/G ° j H@RH èBBG?Ki q H+ è@G H@#GBG
è??j + G/G H) #è)K/G RH - 4 it t t K~+ ev · i ?7G@XK H) RHKRK )GR #G/RG • d &a 7G/B~é èXX /è#G/?K
H) RHKRK /èRR/HkkèXK/G • v 7è??è@K ?K)Xè@XK )G
?G+ HK@RG 7K?HX H#G RG))è BK//G@XG è)X G/@èXè G
LIMITATORE DI POTENZA ° j G?XG H@BK@X /è@K il BèXKRK RG) RHKRK RH 7/K-
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282
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MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è Il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e del collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per I nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno
di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
II simbolismo elettrico - L'energia elettrica- La
tensione e la corrente- La potenza- Le un/tà
di misura - I condensatori - I resistori - I dlodl
L. 7.500 - I translstor - Pratica di laboratorio.
Vene inoltre esposta un'ampla anallsl del prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito in formato tascabile, a cura della dl moltlssiml suggerimenti pratlci che, al dilet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere il successo
posto di 128 pagine riccamente Illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
a due colori.

283
TERZA PUNTATA

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CORSO
di awiamento alla conoscenza della

RADIO
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285
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100 DG

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ò
linea di terra


-
es
1

% ± •
Fig. 1 - Circuito elettrico del ricevitore radio con ascolto in altoparlante. La parte
superiore dello schema (SINTONIZZ.) è la stessa pubblicata ed analizzata nella
precedente puntata del corso. La nuova sezione è invece rappresentata dallo
schema riportato più In basso (AMPL. BF), la quale è composta da un conden-
satore elettrolitico (C5), da un condensatore ceramico (C6), da una resistenza
(R4), da un transistor (TR2), da un trasformatore d'uscita (T1) e da un alto-
parlante (AP). In questo esempio di applicazione del trasformatore d'uscita T1,
il terminale centrale (B) deH'avvolglmento primario rimane Inutilizzato (ne).

u OMPONENTI
Condensatori R3 = 330 ohm

- 500 pF (condens. variab. ad aria} R4 = 270.000 ohm


C1 =
c2 5.000 pF (condensatore ceramico}
ca Varie
= 10.000 pF (condensatore ceramico}
Cc4 = 10.000 pF (condensatore ceramico} TR1 = BC1 n (transistor}
es = 25 F - 16 VI (condens. elettrollt.) TR2 2N1711 (transistor)
C6 = 100.000 pF (condensatore ceramico DG = diodo al germanio
T1 = trasf. d'uscita (vedi testo}
Resistenze S1 = interruttore
R1 = 4.700 ohm {potenz. a variaz. log.) L = bobina (vedi prima puntata)
R2 = 33.000 ohm AP = altoparlante (8 ohm)

286
ALTOP.
AP

COLLEGARE QUI L'ANTENNA TRI

\
Fig. 2 • Piano costruttivo del ricevitore radio con ascolto H@ altoparlante. La se-
zione amplificatrice di bassa frequenza è stata interamente composta su una
basetta di materiale isolante, di forma rettangolare, munita di ancoraggi lungo
H lati maggiori. S numeri contrassegnati H@ nero (1- 2 - 3) individuano H con-
duttori che prelevano la tensione di alimentazione a 9 V e il segnale di bassa
freque'hza presente sul cursore del potenziometro R1. Durante l'ascolto, la
cuffia deve essere disinserita dalla propria presa, mentre la discesa d'antenna
va collegata su uno dei due terminali del condensatore C3, quello indicato dalla
freccia.

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)G ° j è)H7/KRj BK@K j @ Bè+ 7K G)GXX /HBK U/è )G ?j - ì G@G/è G)GXX/HB HXà G ° j G))è H@G??K BK@XG@j Xè 7/K-
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287
se

eeeeeeeeee
Flg. 3 • Questa foto riproduce il montaggio del ricevitore radio, con ascolto
in altoparlante, rea'iizzato dai nostri tecnici. Come si può notare, la basetta, sulla
quale è composto il circuito dell'amplificatore di bassa frequenza, rimane fis-
sata al basamento per mezzo di una vite autofilettante.

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• IE] K{#
Fig. 4 - Il condensatore, nella sua espressione più ele-
mentare, viene inteso come l'insieme di due piastre
metalliche affacciate fra di loro, sulle quali sono col-
dielettrico
legati due fili conduttori che prendono il nome di elet•
y- l_(solante ) trodi. Fra le due piastre è interposto l'elemento iso-
lante, che assume la denominazione di « dielettrico »;
questo può essere rappresentato da un elemento gas-
soso, liquido o solido.

288
RH ° j G))HB~Ga è 7è/HXà RH XG@?HK@G è77)HBèXè è))G
è/+ èXj /Ga 7/G?G@Xè@K j @è Bè/HB è + H@K/Gi
reoforo

MISURE DI CAPACITA'

dEj @HXà RH + H?j /è RG))è Bè7èBH Xà G)GXX/HBè è il


0Uè/èR0 Iè==/G#i ' La B~G è + K)X K ì /è@RG G B~Ga
7G/ Xè)G + KXH#Ka @K@ #HG@G ° j è?H + èH j ?èXKa + G@- reoforo
X/G ?H j X
H)Hkkè@K H ?j KH ?KXXK+ j )X
H7)H9

microfarad (uF) V
un milionesimo di farad Fig. 5 - Il condensatore a carta di tipo cilindrico, è
composto da due strisce di alluminio con interposto
picofarad (pF) V un milionesimo di milionesi- un elemento isolante. Il tutto rimane avvolto a guisa
mo di farad di cllindretto e le due strisce rappresentano gli elet-
trodi del condensatore.
S) #è)K/G Bè7èBHX H#K 7j ò G??G/G RH#G/?è+ G@XG H@-
RHB èXK ?j ) BK/7K G?XG/@K RG) BK+ 7K@G@XG G BHò
RH7G@RG Rè))è Bè?è BK?X/j XX /HBG G Rè) 7èG?G RH
7/K#G@HG@kèi mG/ G?G+ 7HK H) BK@RG@?èXK/GC6,
7/G?G@XG @G))K ?B~G+ è G)GXX /HBK RH UH
ì j /è va ~è H)
#è)K/G RH vt t it t t 7' a B~G 7j ò è@B~G G??G/G H@RH-
BèXK @GH ?Gì j G@X H + KRH9 t av' eiv ' e vt - c
I° j G?XEj )X
H+ è H@RHBèkHK@G ?Hì @HUHBè B~G è) @j + G- XK/G u - a H@#GBGa B~G ~è H) #è)K/G RH vt it t t 7' a
/K v h ?H RG==K@K èì ì Hj @ì G/G - kG/H G B~G )è Bè- )G H@RHB èkHK@H 7K??K@K G??G/G )G ?Gì j G@X H9 t at v
7èBH Xà è G?7/G??è H@7HBKUè/èRLi mG/ H) BK@RG@?èe 7' e ih v ' e vt , c i

ELETTROLITA

"s @ 0
a I.. GOMMA
I

8 &i , I

I
CONTENITORE

f1

i· i• i ARMATURE
.·•·
:3.
v)· A NASTRI
• I
ARROTOLATI

( 'C..\. NASTRI DI
ALLUMINIO
III
k

Fig. 7 - Composizione reale di un condensatore elet-


Fig. 6 - S) condensatore elettrolitico può essere assi- trolitico. Le due armature sono rappresentate da due
milato ad un componente piatto, composto da due nastri di alluminio arrotolati. S) tappo di gomma im-
nastri di alluminio, fra H quali è interposto l'elettro- pedisce all'elettrollta di uscire dal contenitore me-
lita, ossia una sostanza chimica cond'uttrice che può tallico del condensatore, che costituisce quasi sem-
essere, ad esempio, l'acido solforico. pre l'elettrodo negativo del componente.

&68
2
.d-
r?
Fig. 8 . Due esempi di condensatori elettrolitici mol-
to comuni: quello assiale (1) e quello verticale (2).
In questo stesso disegno è riportato il simbolo elet-
trico del condensatore elettrolitico (3).

CONDENSATORI ELETTROI.ITICI X/K)HXèa ?K@K è##K)X H GR H@?G/HXH H@ j @ BH)H @R/GXXK


BK@XG@HXK/G IUH ì j /è 4Li
mG/ /Gè)Hkkè/G BK@RG@?èXK/H RH G)G#èXè Bè7èBH Xàa o XXj è)+ G@XG G?H?XK@K + K)X H XH7H RH BK@RG@?èXK/H
?H ?K@K 7/KRKXX H H BK@RG@?èXK/H G)GXX/K)HXHBHB~Ga G)GXX /K)HXHBHa + è Xj XX H ?K@K BK+ 7K@G@X H 7K)è/Hk-
UèBG@RK /HUG / H+ G@XK è) RH?Gì @K /H7K/XèXK H@ UH i kèXHa BH Kè + j @HXH RH j @ XG/+ H@è)G 7K?HX H#K G RH
ì j /è 3a 7K??K@K G??G/G è??H+ H)èXH èR j @ BK@- j @K @Gì èXH#Ki S@ #G/XG@RK )E K/RH@G RH è77)HBèkHK-
RG@?èXK/G 7HèXX Ka BK+ 7K?XK Rè Rj G UK ì )HRH è))j - @G RG))G XG@?HK@H ?j H/GKUK /Ha ?H BK//G H) /H?B~HK RH
+ H@HKa U/è H ° j è)H è H@XG/7K?XK j @ UK ì )HK RH RH?X/j ì ì G/G H@ =/G#G XG+ 7K H) BK+ 7K@G@XGi
Bè/Xè H+ 7/Gì @èXK RH j @è ?K?Xè@kè B~H+ HB è B~G S@UH ì j /è 6 ?K@K /H7K/XèXH Rj G XH7H + K)X K BK+ j @H
7/G@RG H) @K+ G RH « G)GXX /K)HXè » G B~G 7j ò G?- RH BK@RG@?èXK/H G)GXX /K)HXHBH9 ° j G))K è??Hè)G I7è/Xi
?G/Ga èR G?G+ 7HKa )E èBHRK ?K)UK /HBKi vL G ° j G))K #G/XHB è)G I7è/Xi &Li g G) 7è/X HBK)è/G ,
« @è RG))G UèBBG H@XG/@G RG) UK ì )HK RH è))j + H@HK RH UH ì j /è 6 è /H7K/XèXK H) ?H+ =K)K G)GXX /HBK RG)
è K??HRèXè GR è??K)#G è Rj G BK+ 7HXH H+ 7K/Xè@XH BK@RG@?èXK/G G)GXX /K)HXHBKi
RH ° j G?XK XH7K RH BK@RG@?èXK/G9

1° • Funge da dielettrico isolante con uno spes- TRASFORMATORE D'USCITA


sore molto ridotto.
2° • Aumenta la superficie di contatto tra lastra S) BK@RG@?èXK/G G)GX X/K)HXHB
K u y 7/G)G#è H) ?G-
di alluminio ed elettrolita, dato che l'ossi- ì @è)G RH =è??è U/G° j G@kè Rè) Bj /?K/G RG) 7KXG@-
dazione conferisce rugosità alla lastra stessa. kHK+ GX/K R1 G )K è77)HBè è))è =è?G RG) X/è@?H?XK/
z q &a B~G 7/K##GRG èR è+ 7)HUH Bè/)Ka BH
Kè èR G)G-
yH 7j ò BK?ì èUU G/+ è/G B~G H) #G/K G)GXX /KRK RG) #è/)K èR j @ )H#G))K Xè)G Rè 7KXG/ 7H)KXè/G j @ è)-
BK@RG@?èXK/G è )E G)GXX/K)HXè G @K@ H) UK ì )HK RH XK7è/)è@XGi S) ° j è)Ga X/è@@G Bè?H 7è/XHBK)è/Ha @K@
è))j + H@HK @K@ K??HRèXKi 7j ò G??G/G BK))Gì èXK RH/GXX è+ G@XG BK@ )Ej ?BHXè
g G))è /Gè)X à BK?X/j XX H#è RGì )H G)GXX a H Rj G RG))K ?XèRHK è+ 7)H
/K)HXHBH UH BèXK/Ga B~G @G) 7/Kì GXXK RH
UKì )H RH è))j + H@HKa U/è H ° j è)Hè H@XG/7K?XK )E G)GXe UHì j /è v è /è77/G?G@XèXè Rè) BK))GXX K/G RH z q &a

290
=G@?ì X/è+ HXG )E H@XG/7K?HkHK@G RH j @ BK+ 7K@G@XG
B~G 7/G@RG H) @K+ G RH X/è?UK /+ èXK/G RE j ?BHX
è G
B~Ga @G))K ?B~G+ è RG) /HBG#HXK/Ga è H@RHBèXK BK@ A
)è ?Hì )è z vi D


S) X/è?UK /+ èXK/G /è77/G?G@Xè j @K RGH 7Hù H+ 7K/-
Xè@X H BK+ 7K@G@XH RH + K)XG è77è/GBB~HèXj /G G)GX- B
X/K@HB~Gi p j G))K + èì ì HK/+ G@XG BK@K?BHj XK 7/K#-
#GRG è X/è?UK /+ è/G )è XG@?HK@G G)GXX/HBè RG))è
/GXGe)j BG @GH #è)K/H RH XG@?HK@G @GBG??è/H 7G/ è)H-
+ G@Xè/G H) BH/Bj HXK RH j @ RH?7K?HX H#Ki
e E
J @ 7/èX HBèa H) X/è?UK / + èXK/G 7j ò G??G/G BK@ ?HRG-
/èXK BK+ G j @è + èBB~H@ è G)GXX /HBèa 7Hù 7/GBH ?è-
+ G@X G j @è + èBB~H@ è ?X èXHBèa @G))è °j è)G @K@ #H Fig. 9 - Simbolo elettrico del trasformatore d'uscita.
L'avvolgimento p-rimario è quasi sempre dotato di tre
?K@K K/ì è@H H@ + K#H+ G@ XKi terminali (A - B - C); quello centrale (B), nel rice-
S) 7/H@ BH 7HK RH Uj@kHK@è+ G@ X
K RH °j è)?Hè?H XH7K vitore descritto nel testo, rimane inutilizzato. L'av-
RH X/è?UK / + èXK/G è =è?èXK ?j ))è XGK/Hè RG)) EH@ Rj - volgimento secondario è sempre caratterizzato dalla
kHK@G G)GXX /K+ èì @GX HBèi presenza di due terminali (D • E), che debbono es-
dE G)G+ G@X K G??G@kHè)G 7G/ Uè/ Uj@kHK@è/G j @ X/è- sere collegati con l'altoparlante,
?UK / + èXK/G è )E H+ 7HGì K RG))G BK//G@ X H G)GXX /HB~G
#è/Hè=H) Hi S@ UèXHa X?K)X è@X K ?G )G BK// G@ XH ?K@K #è- SERRAPACCO
/Hè=H )Ha è@B~G H) Bè+ 7K G)GX X/K+ èì @GX HBK Rè G??G
ì G@G/èX K è #è/Hè=H) G G 7j ò ì G@G/è/G H@ j @ è##K)-
ì H+ G@ XKa G)GX X/HBè+ G@ XG H?K)èX Ka j @è BK// G@ XG H@-
RKXX èi • j @°j Ga BK@ )è BK//G@X G BK@ XH@ j è H) X/è-
?UK / + èX K/G @K@ 7j ò Uj@ kHK@è/Gi
h ì @H X/è?UK / + èXK/G è BK+ 7K?XK Rè è)+ G@K Rj G
è##K)ì H+ G@ XHa G)GXX /HBè+ G@X G ?G7è/èX H X/è )K/Ki S@
j@ K RH °j G?X H Rj G è##K)ì H+ G@ XH ?H Uè ?BK//G/G )è
BK//G@ XG B~G ?H ~è è RH?7K?HkHK@Ga @G))E è)X /K è#-
#K)ì H+ G@ X K ?H KXX HG@G )è XG@?HK@G RG?HRG/èX èa B~G
#HG@G B~Hè+ èX è XG@?HK@G H@ RKXXè G H) Bj H #è)K/G
RH7G@ RG Rè) Bè)BK)K BK@H) °j è)G H) X/è?UK / + èXK/G
è ?X èX K 7/Kì GXX èX Ki J Rj G è##K)ì H+ G@ XH è??j + K@K
)G RG@K+ H@èkHK@ H RH « è##K)ì H+ G@ XK 7/H+ è/HK»
G « è##K)ì H+ G@X K ?GBK@Rè/HK ».
dè XG@ ?HK@G H@RKXX è ?j ))E è##K)ì H+ G@X K ?GBK@ Rè/HK
7/KRj BG j @è BK// G@X G )è Bj H H@ XG@?HX à RH7G@-
RG Rè) XH7K RH X/è?UK / + èXK/G èRKXX èX Ka + è ?K)-
Xè@X K °j è@ RK H) ?GBK@Rè/HK #HG@G BK))Gì èXK èR
j @ BH/Bj HX KjX H)HkkèX K/Gi
S@ UH ì j /è 8 è /H7K/X èXK )K ?B~G+ è G)GXX /HBK RG)
X/è?UK / + èXK/G RE j ?BH Xè èRKXX èXK @G) @K?X /K /èRHK-
/HBG#HX K/Gi u K+ G ?H#GRGa )E è##K)ìH + G@X K 7/H+ è/HK
è RKX èXK RH X/G XG/+ H@ è)Ha + è )è 7/G?è BG@X /è)G r a
B~G @K/+ è)+ G@ XG #HG@G j X H)HkkèX è °j è@ RK H X/è@-
?H?XK/ è+ 7)H UHBèXK/HUH @è)H?K@K H@@j + G/K RH Rj Ga
@G) @K?X /K Bè?K /H+ è@G @K@BK))Gì èX è I@ GLi
S Rj G è##K)ì H+ G@X H ?K@K /Gè)H kkèX H H@ j @ Bè/-
XKBBHKa B~G ~è Uj@ kHK@H RH ?j 77K/X K RG) UH )K RH
/è+ G è##K)XKM H) Bè/XKBBHK 7KH #HG@G H@ ?G/HX K ?j Fig. 10- Disegno in esploso di un tipico trasformatore
d'uscita. Gli avvolgimenti, primario e secondario, di
j @@j B)GK RH UG//K )è+ H@èXKa UK / + èX K Rè j @ 7èB- cui sono visibili i terminali, vengono effettuati su un
B~GX XK RH )è+ HG/H@ H RH UG//K è) ?H)HBHKa BK+ G H@ RH- cartoccio, che concorre alla formazione di un roc-
BèXK H@ UH ì j /è vt i chetto. Il serropacco funge soltanto parzialmente da
dE è##K)ì H+ G@ XK 7/H+ è/HKa B~G RG#G ?G+ 7/G /H- schermo elettromagnetico, perché la sua principale
+ è@G/G 7G/UGX Xè+ G@X G H?K)èXK Rè °j G))K ?GBK@ Rè- funzione è quella di mantenere pressato il pacco la-
mellare del nucleo ferromagnetico.
/HKa è BK+ 7K?X K Rè j @ @j + G/K G)G#èX K RH ?7H/G
RH UH)K RH /è+ G ?+ è)XèX K 7Hù ?KXX H)Gi dE è##K)ì He

291
Fig. 11 . Questo è il trasfo rm atore d'uscita pre-
scritto per la com posizione dell'am plificatore di
bassa fre quenza a transistor. Il term inale B del-
l'avvotgim ento prim ario deve rim anere libero, os-
sia no n collegato (nc).

+ G@ XK ?GBK@Rè/HK è H@#GBG BK+ 7K?X K Rè j @ @j - #H?XH RH Xè)G Bj ?XKRHè G H@ G??H ?K@K #H?H=H)H H
+ G/K + H@ K/G RH ?7H/G RH UH) K RH /è+ G è ?GkHK@ G )è+ HG/H@H B~G UK / + è@K H) 7èBB~GXX K )è+ G))è/Ga
7Hù ì /K??èi ù BK+ G è il Bè?K RG) X/è?UK / + èXK/G REj ?BHXè èRKX-
S X/è?UK / + èXK/H 7K??K@K G??G/G BK/èkkèX H K77j /G XèXK 7G/ )è /Gè)H kkèkHK@G RG) BH/Bj HX K RH UH ì j /è v
@Ki S 7/H+ H?K@K BK+ 7)GX è+ G@ X
G /H@B~Hj ?H H@j @ è G /H7/KRKXX K H@ UH ì j /è vvi
Bj ?XKRHè + GX è))HBè B~G ~è Uj@ kHK@ H RH ?B~G/+ K S )è+ HG/H@H ?K@K è) UG// Ke?H)HBHK G 7K??K@K G??G/G
G)GX X
/K+ èì @GX HBKa B~G H+ 7GRH?BG èH Bè+ 7H G)GX- RH#G/?è+ G@ XG BK?X /j HX H
a BK+ G H@ RHBèXK H@ UH ì j /è
X/K+ èì @GX HBHa ì G@G/èXH Rè))G BK// G@ XHa RH G?7è@- v&i dè UK / + è ì GK+ GX /HBè G )G RH+ G@ ?HK@ H #G@-
RG/?H GR H@ U)j G@kè/G @Gì èXH#è+ G@ XG G#G@ Xj è)H ì K@K ?BG)XG H@/G)èkHK@G è))è @GBG??HX à RH /HRj/ /G
BK+ 7K@G@ XH G)GX X
/K@HBH + K@X èXH @G))G #HBH@ è@ kG )G RH?7G/?HK@H G)GXX /K+ èì @GX HB~G RG) Bè+ 7K + è-
RG) X/è?UK / + èXK/G ?XG??Ki S ?GBK@RH ?K@K ?7/K#e ì @GXHBK B~Hj ?K @G) BH /Bj H
XK )è+ G))è/Gi

Fig. 12 - S-lamierini al ferro-silicio, destinati a comporre il pacco lamellare dei


trasformatori, possono essere diversamente costruiti, a seconda delle neces-
sità di ridurre le dispersioni elettromagnetiche.

292
ALTOPARLANTE

S XG/+ H@
?UK / + èX
è)HRG))E
K/G RE
H Rj G XG/+ H@
è##K)ì H+ G@X
j ?BH X
K ?GBK@Rè/HK RG) X/è-
è RG==K@K G??G/G BK))Gì èXH BK@
è)H RH Bj H è RKX èX K Kì @ H è)X K7è/)è@ XG
IL PACCO
G RG) °j è)G K/è RG?B/H#G/G+ K H) 7/H@
kHK@è+ G@ XKi
S) 7Hù BK+ j @G U/è Xj XX H ì )H è)X K7è/)è@X
BH 7HK RHUj@-

Ha è BG/Xè-
DELL'HOBBYSTA
+ G@X G °j G))K RG@K+ H@ èXK « + èì @GX KRH@ è+ HBK », Per tutti coloro che si sono resi conto
B~G #HG@G + K@ XèX K @G))è °j è?H XKXè)H X à RGH /H7/K- dell'inesauribile fonte di progetti con-
Rj X XK/H èj RHK G )H Bj H ?H+ =K)K G)GXX /HBK è °j G))K tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro-
BK@ X /è??Gì @ èXK BK@ )è ?Hì)è o m @G))K ?B~G+ è XGK- nica Pratica, abbiamo preparato que-
/HBK RH UH ì j /è vi sta interessante raccolta di pubblica-
• HBHè+ K ?j =HX K B~G H)7/H@BH7HK RH Uj@ kHK@è+ G@- zioni.
XK RH j @ è)XK7è/)è@ XG + èì @GX KRH@ è+ HBK è + K)X K
?H+ H) G è °j G))K RGH + KXK/H G)GXX /HBHG RGì )H ?X /j -
Le nove copie della rivista sono state
+ G@ XH RH + H?j /è BK@ =K=H@ è RH H@Rj XX è@kèi S@
scelte fra quelle, ancora disponibili,
°j G?X H è)X K7è/)è@ XHa H@ UèXH X
a ?H ?U/j X X è )è 7K??H- ma in rapido esaurimento, in cui sono
=H)H Xà RH ì G@G/è/G j @K ?7K?Xè+ G@ XK + GBBè@HBK apparsi gli argomenti di maggior suc-
H@ #Hè@ RK BK//G@ XG G)GXX /HBè H@j @UH )K BK@Rj XX K/Ga cesso della nostra produzione edito-
è##K)XK è =K=H@ è G H+ + G/?K H@ j @ Bè+ 7K + è- riale.
ì @GX HBK I UH ì j /è vi, Li
« @è RG))G 7è/XH 7/H@ BH7è)H RG))E è)XK7è/)è@X G + è-
ì @GXKRH@ è+ HBK è /è77/G?G@X èX è Rj @ °j G Rè) + è-
ì @GXG 7G/+ è@ G@X Ga )è Bj H UK / + è è °j G))è RH j @
BH)H@R/K Bè#Ka BK@X G@G@ XG j @ è)X /K BH)H @ R/K RH
RH+ G@?HK@H 7Hù /HRKXX Gi
• G@ X/K )è Bè#HX à #HG@G H@ ?G/HX è j@ è =K=H@ è + K-
=H)Ga BK))Gì èXè + GBBè@ HBè+ G@ XG èR j @ BK@K RH
Bè/Xè GR G)GX X /HBè+ G@ XG è Rj G XG/+ H@ è)H èBBG??H-
=H)H Rè))è 7è/XG G?X G/@è RG))E è)X K7è/)è@X Gi S) BK@K
RH Bè/X è B~Ga H@ 7/èX HBèa è j @ XH7K 7è/X HBK)è/G
RH Bè/X è ?KXX K7K?Xè è ?7GBHè)G X/èX Xè+ G@X Ka /H?j )Xè
UH ??èXK + GBBè@HBè+ G@ XG èR j @ è H@ XG)èHèX j /è + G-
Xè))HBèa RG@K+ H@ èXè « BG?X G))K » a B~G ?H H@ì/K??è
@KX G#K)+ G@X G @G))è 7è/XG 7K?X G/HK/G RG))E è)XK7è/-
)è@ XGa H@ + KRK Rè RH+ H@j H /G BK@?HRG/G#K)+ G@ XG )è
/H)j XX è@kè RG) BH/Bj HXK + èì @GX HBK GR èj + G@X è/G
)EH@Rj kHK@G RG) X/èUG / /Ka RG@X /K H) °j è)G ?BK //G
)è =K=H@ è + K=H)Gi
« @ G?è+ G ?K+ + è/HK RG))E
7/KUH)K G)GXX /HBKa 7KX
è)X K7è/)è@
/G==G Uè/ B/GRG/G B~G G??K
XGa ?KXX K il
L. 9.000
?Hè j ì j è)G èR j @ è H@Rj XX è@kè 7j /èa 7G/B~é )è /G-
?H?XG@k è RG))è =K=H @ è + K=H)Ga H@ 7/G?G@kè RH Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
BK// G@X G BK@X H@j èa è + K)X K =è??èa BK+ G è UèBH) G ciale della nostra Editrice, a tutti i
BK@ ?XèX è/G GUU GXX j è@ RK °j G?Xè + H?j /è BK@j @@K/- nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
+ è)G XG?XG/i f è H@ /Gè)X à )G BK?G @K@ ?X è@ @K BK?ìi teresse del dilettante, che fa rispar-
S@ UèXH X
a Rj /è@XG )è BK@#G/?HK@G RG))E G@G/ì Hè G)GX - miare denaro e conduce alla realizza-
X/HBè H@ G@G/ì Hè èBj ?X HBèa BHKè Rj /è@X G H) Uj @ kHK- zione di apparecchiature elettroniche
@è+ G@X K RG))E è)XK7è/)è@ XGa KBBK// G @GBG??è/Hè- di notevole originalità ed uso corrente.
+ G@X G RH??H7è/G 7KXG@kèi • °j G?X è @GBG??HX à BK+ -
7K/Xè )E H
@ ?K/ì G/G RHj @ è /G?H?X G@kè B~G @K@è /Gè)-
+ G@X G 7/G?G@ XGa + è B~G ?H + j )è )è /G?H?XG@kè èBj -
?X HBè H@BK@X /èX è Rè) BK@K è BK@ XèXXK BK@ )E è/Hèi
mK??Hè+ K K/è BK@B)j RG/G RHBG@RK B~G )E è)XK7è/-
)è@ XG è Bè/èXX G/HkkèXK Rè j @ è 7è/X HBK)è/G /G?H-
?XG@kèa B~G7/G@ RG H) @K+ G RH « H+ 7GRG@kè » a B~G

293
g èXj /è)+ G@X
Ga RèXK B~G )E H+ 7GRG@kè RG))E è)XK7è/-

, ANELLO
DI FELTRO
)è@XG 7/G?B/HXX
K 7G/ )è /Gè)H
è RH 6 K~+ a è@B~G H) X/è?UK
RK#/à G??G/G Bè/èXX G/HkkèX
kkèkHK@G RG) /HBG#HXK/G
/+ èX
K/G RE

?GBK@Rè/HK BK@ H+ 7GRG@kè RH 6 K~+ i mG/X


è))EèXX K RG))E
èB°j H?XK RH Xè)G BK+ 7K@G@X
#/à /HB~HGRG/G j @X/è?UK / + èXK/G REj ?BHX
j ?BH
K Rè j @ è##K)ì H
Xè TI
+ G@X
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è 7G/ X/è@-
K
Ka

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MONTAGGIO DEL RICEVITORE

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Ka è)+ G@K è ì /è@RH )H@GGa H) BK+ 7K/X
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ì HK RG))E è77è/GBB~HKa XG@G@RK ?KXX EKBB~HK )K ?B~G-
+ è 7/èX HBK RH UH ì j /è &i f è H) )è#K/K BK?X /j XX H#Ka
T=TERMINALI
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+ è@K è) + K@X èì ì HK G?Gì j HX K )K ?BK/?K + G?G G RH
èì ì Hj @ ì G/G è °j G?X K )E è)XK7è/)è@X G G )è =è?GXX è
Fig. 13 - Vista in sezione di un altoparlante magne- B K @ H
) BH/ Bj HXK RG ))E è+ 7)HUHB èX K /G RH =è??è U/
G -
todinamico. La bobina mobile, collegata con il BK_ °j G@kè è X/è@?H?X K/i
non deve assolutamente toccare le espansioni p dE è)XK7è/)è@ XG o m RG#G G??G/G è77)H BèX K ?j ))è
lari del magnete permanente. S suoi terminali, irri 7è/XG 7K?XG/HK/G RG) 7è@@ G))K U/K@X è)G RG) /HBG-
giditi sul cestello metallico, sono contrassegnati con
la lettera T. #HX K/Ga H@ BK//H?7K@RG@kè RGH UK / H B~G 7G/+ GXX K-
@K )E j ?BHX è RG) ?j K@Ki
dE è+ 7)H UH
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+ K@X èXK ?j j @ è =è?GX Xè RH + èXG/Hè)G H?K)è@X G
RH UK / + è /GXX è@ìK)è/Ga + j @HX èa )j @ìK H )èX H + èì e
@K@ è =G@ RGUH @H=H)Ga 7G/B~é G??è #è/Hè BK@ H) ì HK/HRG) /GXX è@ìK)Ka RH è@BK/èì ì H 7G/ èì G#K)è/G )G
#è/Hè/G RG))è U/G°j G@kè RG) ?Gì @è)G G)GX X/HBK è7e ?è)RèX j /G è ?X èì @Ki
7)H BèX Ka BK@ °j G))K RG))è 7KXG@kè G BK@ )G BK@e S) BK@RG@?èXK/G BG/è+ HB K u 3a @K@ G??G@RK j @
RHkHK@H RH H+ 7HGì K RG) BK+ 7K@G@X Gi BK+ 7K@G@X G 7K)è/HkkèX Ka 7j ò G??G/G BK+ j @°j G
S@+ K)X H Bè?H H) #è)K/G RG))E H+ 7GRG@kè RH j @ è)e H@ ?G/HX K U/è H Rj G XG/+ H@ è)H G?X /G+ H RG))E è##K)-
XK7è/)è@ XG #HG@G RGUH @ HX
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èRèXX è+ G@ XK RG))E H+ 7GRG@kè RG))E è)X K7è/)è@ XG BK@ è#G/G H) #è)K/G RH &1 ' G j @ è XG@?HK@G RH )è-
°j G))è RE j ?BHXè RG))E è+ 7)H UH
BèXK/G ?X G??Ki S 7Hù BKei #K/K ­ S RH v3 ­ a #G//à BK))Gì èX K BK@ H) XG/+ H@ è)G
+j@ ì #è)K/H RH H+ 7GRG@kè RGì )Hè)iXK7è/)è@X H ?K@K 7K?HX H#K IB/KBGX XèL H@ BK//H?7K@RG@kè RG))è =è?G
H ?Gì j G@X H9 - e6e v3 K~+ i RG) X/è@?H?X K/ z q &a B~G è j @ X/è@?H?XK/ è+ 7)H UH -
h j G))K B~G H))GXX K/G RK#/à èB°j H ?X è/G 7G/ )è /Gèe BèXK/G RH =è??è U/G°j G@ kè + KRG))K &g v4vv G H
)HkkèkHK@G RG) /HBG#HX K/G RK#/à G??G/G j @ è)X Ke Bj H XG/+ H@ è)H RH =è?Ga G+ HXX K/G G BK))GX XK/G ?K@K
7è/)è@X G BK@ H+ 7GRG@kè RH 6 K~+ GR j @è 7KXG@e UèBH)+ G@ XG H@ RH#HRj è=H)H?G ?H Uè /HUG/H+ G@X K è))è
kè RH + GkkK [ èX Xi 7HBBK)è XèBBè + GX è))H Bèa B~G Uj@ìG Rè G)G+ G@X K
o @B~G ?G H) BK@ BGXXK RH H+ 7GRG@kèa K/è BH XèX Ka ì j HRèa 7/G?G@XG ?j ) BK/7K RG) BK+ 7K@G@X G ?XG??Ki
@K@ ?è/à ?XèXK =G@è??H+ H)èXK Rè) )GXX K/Ga =è?XG/à S BK))Gì è+ G@ XH U/è )E è+ 7)H UHBèXK/G RH =è??è U/G-
/HB K/Rè/G B~G G??K ?H /HUG/H?BG èR j @ 7è/X HBK)è/G °j G@kèa H) Bj/ ?K/G RG) 7KXG@ kHK+ GX /K q v G )E è)H -
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XK/G RE j ?BHXè T1 è °j G))K RH èRèXX è/G Rj G XH7H Rj XX K/H H?K)èX Ha BHKè /HBK7G/X H BK@ ì j èH@ è RH 7H è-
RH H+ 7GRG@kG RH#G/?G9 °j G))è RE j ?BHXè RG))K ?X èe ?X HBè KR è)X /K + èXG/Hè)G H?K)è@ X
Gi ­ è /HB K/RèX K K/è
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BèXK/G RH =è??è U/G°j G@kè G °j G))è B~G H BK@Rj X XK/H BK @X /è??Gì @èX H BK@ H @j + G/H H@
RE G@X /èXè RG))E è)X K7è/)è@ XGi @G/K v G , a @G))K ?B~G+ è 7/èX HBK RH UH ì j /è &a H@e

&8-
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XH#è ISL G 7K?H XH#è IL è 8 ­ i f G@X /G H) BK@Rj X- 7/K##GRè è BK))Gì è/G )E è@XG@@è @G) + KRK H@RH-
XK/G ?Gì @è)èXKBK@ H) @j + G/K H@ @G/K & è77)HBè BèX K @G))K ?B~G+ è RH UH ì j /è &i yj BBG??H#è+ G@X Ga
H) ?Gì @è)G RH =è??è U/G° j G@kè è))è =è?GX Xè RG))Eè+ - /j KX è@RK H) 7G/@K RG) BK@RG@?èXK /G #è/Hè=H)G CI
7)H UHBèXK/Gi ?H BG/B~G/à RH H@RH#HRj è/G j @è G+ HX X
G@XGi
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Bj H XK RG) /HBG#HXK/G H+ 7)HBè j @ + èì ì HK/ BK@?j + K XèX K è + è??H+ K #K)j + Ga 7KX /à #G/HUHBè/?H j @è
RH BK// G@X G Ga ° j H@RHa j @è + H@K/ Rj /èX è RG))G BG/X è RH?XK/?HK@G @G))E G+ H??HK@G ?K@K/è a K??Hè H
7H)G RH è)H+ G@X èkHK@Gi o XHX K)K H@UK /+ èX H#K 7K?- ?j K@H 7KX /è @@K /H?j )Xè/G )Gì ì G/+ G@X G è)XG/è X
Hi u Hò
?Hè+ K RH/G B~G )E è??K/=H+ G@XK RH BK//G@X G K?BH))è RK#/à G??G/G èX X/H=j H XK èR j @ ?Gì @è)G X/K77K UK /-
H@X K/@K è))è RGBH @è RH + H))Hè+ 7G/Gi XG H@ è@XG@@èi f è H) ?j K@K RH#G// à ?j =HX K 7Hù
I B~Hè/K è==è??è@RK il #K)j + Ga K77j /G ?H@X K@Hk-
kè@RK H) /HBG#HX K/G ?j j @è G+ HX X
G@X G 7Hù RG=K)Gi
COMPORTAMENTO DEL RICEVITORE p j G?XK ?XG??K 7/K=)G+ è 7KX/à G??G/G /H?K)X K ?G/-
#G@RK?H RH j @E è@X G@@è 7Hù BK/Xèa K77j /G ?K?X H-
« )X H+ èXK H) )è#K/K RH + K@X èì ì HK RG) /HBG#HX K/Ga Xj G@RK H) BK@RG@?èXK/G RE è@XG@@è u , BK@ j @ BK+ -
° j G?XK 7j ò BK@?HRG/è/?H 7/K@X K 7G/ Uj@kHK@è/Gi 7G@?èX K/G Rè vt t 7' a BHKè BK@ j @ 7HBBK)K BK@-
h ##Hè+ G@X Ga BK@ )Eè?BK)XK H@ è)X K7è/)è@XGa )è Bj U- RG@?èX K/G #è/Hè=H)G èR è/Hèa ?j ) ° j è)G ?Hè 7K??H-
UHè @K@ RG#G /H+ è@G/G H@?G/HX è @G))Eè77K?HX è =KB- =H )G H@X G/#G@H /G 7G/ /H7K/X è/G )G G+ H??HK@H èBj -
BK)èi p j H @RH a 7/H+ è RH èBBG@RG/G H) BH/Bj HX K BK@ ?X HB~G èR j @è + èì ì HK/G B~Hè/Gkkè GR H@X G))Gì H -
)EH@X G//j XX
K/G yva ?H 7/K##GRG è RH?H@?G/H/G )è =H)H Xà i

SALDATORE
ISTANTANEO
A PISTOLA
L. 16.500

CARATTERISTICHE:
Tempo di riscaldamento: 3 secondi
Alimentazione: 220 V
E dotato di punta di ricambio e di
Potenza: 100 W istruzioni per l'uso. Ed è particolar-
mente adatto per lavori intermittenti
Illuminazione del punto di saldatura
professionali e dilettantistici.

295
LE PAGINE DEL
CE
27

ANTENNA
TROMBONE
dEè@XG@@è @K@è j @?G+ 7)HBG èBBG??K/HK RG))è ?X è- RG) X/è?+ GXXHX
K/Ga + è è@B~G 7G/ )è /Gè)G RH+ H-
kHK@G /HBGX /è?+ HX X
G@XGa B~G 7j ò G??G/G ?K?X HX
jH XK @j kHK@G RG) p q f a K??Hè RGH RH?X j/ =H H@ /HBG-
BK@ j @K ?7GkkK@G RH UH )Ka j @K ?XH)K Ka 7Gì ì HKa BK@ kHK@G G 7G/ )E èj + G@XK RH ?G@?H=H)HXà RG) /HBG#H-
)Eè@XG@@è z ­ i mG/B~é Xj XX G °j G?XG ?K)j kHK@H RH XK/Gi dEè@XG@@èa Rj @°j Ga è @GBG??è/Hè G RG#G
BK+ KRK K RH G+ G/ì G@kè 7K??K@Ka Xj XXE è) 7Hù a G??G/G /Gè)HkkèXè H@ /H?7GX XK RH è)Bj @G /Gì K)Ga
X/K#è/G ì Hj ?XHUHBèkHK@Ga Rj /è@X G )G Uè?H ?7G/H+ G@ - B~G + K)XH BK@K?BK@K G B~G @KHa 7G/ RK#G/G H@UK /-
Xè)H K RH H@Rèì H @Ga H@ B~H BK+ H@BHè èR è##G@X j- + èXH#Ka RK==Hè+ K /HBK/Rè/G è))è /G?X è@XG 7è/XG
/è/?H @G) + K@RK RGH BK))Gì è+ G@X H #Hè /èRHK K RH è77è??HK@èX H RG))è ì è+ + è RGH &4 f Qki
H@ B~H è ?7/K##H?X K RG))G @KkHK@H 7Hù G)G+ G@-
Xè/H H@G/G@X H èH 7/K=)G+ H RG))è /èRHKXGB@HBèi g K@
BG/X K H@ BK)K/K B~G 7H)KX è@K j @ /HBGX /è?+ GX XHX
K- LA LUNGHEZZA D'ONDA
/G BK@ 7/GX G?G RH ?#K)ì G/G j @E èXXH#H
Xà BK//GX Xèa
G@X /K H )H+ HX H RG))G /Gì K)è+ G@X èkHK@H #Hì G@X HG dE è@XG@@è è E j @ BK+ 7K@G@X G B~G X/è?UK / + è )EG-
BK@ )è 7HG@è ?KRRH?UèkHK@G RGH BK//H?7K@RG@X H i @G/ì Hè G)GXX/HBè G/Kì èX è Rè) X/è?+ GXX
HXK/G H@ G@G/-
f èa Kì ì Ha UK /Xj @èX è+ G@X Ga è@B~G H@ #H/X ù RG)- ì Hè G)GXX/K+ èì @GXHBèa K##G/K H@ K@RG /èRHKi Ma
)EèBB/G?BHjX è H@UK / + èkHK@G XGB@HBèa )è + èì ì HK/ 7G/B~é Xè)G X/è?UK / + èkHK@G è##G@ì è BK// GXXè+ G@-
7è/XG RGH u r BK@K?BG G ?è #è)j X è/G )E H+ 7K/Xè@- XGa è @GBG??è/HK B~G )è )j @ì~Gkkè RG))E è@X G@@è
kè è??j @X è Rè))E è@XG@@è RG))è 7/K7/Hè ?X èkHK@Ga /H?j )X
H j @è U/èkHK@G RG))è )j @ì ~Gkkè RE K@Rè RG)
@K@ ?K)K 7G/ H) XKX è)G ?U/j XXè+ G@XK RG))è 7KXG@kè ?Gì @è)G /èRHK H//èRHèXK @G))K ?7èkHKi S@7/èX HBèa

296
La denominazione deriva dalla so-
miglianza con alcuni strumenti
musicali a fiato.

Pur essendo ad un quarto d'onda,


questa antenna appare elettrica-
mente allungata.

li guadagno può considerarsi di


tre decibel superiore a quello di
una normale ground-plane.

° j è@RK )è U/G° j G@kè RG) ?Gì @è)G è /G)èX H#è- ° j G))è RH è)Bj @H ?X
/j + G@X H + j ?HBè)H è UHèXKa BK+ G
+ G@XG =è??è G )è )j @ì ~Gkkè RE K@Rè RH#HG@G BK@- )è X/K+ =èa )è X/K+ =è è XH/K K H) X/K+ =K@Gi • R
?Gì j G@XG+ G@XG G)G#èX èa è BK@?Hì )Hè=H) G ?G/#H/?H è UH ì )Hè RG))Eè@XG@@è ì /Kj @Re7)è@G ì H à BHX èXè H@
RH è@X G@@G èR vs- RE K@Rèi yK@K è@XG@@G @K/- 7/GBGRG@kèi mG/Xè@XKa è))K ?BK7K RH Bè7H/G H)
+ è)+ G@X G RH XH7K « Bè/HBèXK », è))K ?BK7K RH BK+ 7K/Xè+ G@X K RG))E è@XG@@è X/K+ =K@Ga KBBK//G
/HRj /@G )G RH+ G@?HK@H i mG/ G?G+ 7HKa ?j ))è U/G- /HBK/Rè/G ° j G))K RG))G è@X G@@G 7Hù BK+ j @H Rè
° j G@kè RGH &4 f Qka )è )j @ì ~Gkkè RE K@Rè H@ è/Hè Bj H G??è RG/H#èi
è RH vv + GX/H G )E è@XG@@è èR vs- RE K@Rè RH#HG@G u K+ G è @KXKa )è /Gì H@è RG))G è@XG@@G è è@BK/
7è/H è &a41 + GX/Ha B~G BK?X HX
j H?BG j @è + H?j /è Kì ì H H) B)è??HBK RH7K)Ka B~G è BK+ 7K?XK Rè Rj G
BK@?HRG/G#K)Gi mG/ )G U/G° j G@kG 7Hù G)G#èXGa H) =/è BBH /èRHè@X H H@ 7K?HkHK@G K/HkkK@Xè)Ga RG))è
7/K=)G+ è RG))G RH+ G@?HK@H 7è??è H@ ?GBK@RK )j @ì ~Gkkè RH j @ ° j è/XK RE K@Rè BHè?Bj @Ki
7Hè@Ka 7G/ Bj H ?H 7/GUG/H?BK@K è@X G@@G è + Gkkè p j è@RK H) RH7K)K #HG@G X/è?UK /+ èXK H@ j @E è@XG@-
)j @ì ~Gkkè RE K@Rèa B~G #è@X è@K /G@RH+ G@X H ?j - @è #G/XHBè)Ga?H 7/K#GRG èR G)H +H @è/G H) =/è BBHK
7G/HK/H è ° j G))H RG))E
è@XG@@è èR vs- RE K@Rèi H@UG/HK/Ga 7G/B~é ° j G?X K #HG@G #H/Xj è)+ G@X G ?K-
dE è@XG@@è 7G/ H &4 f Qka RH Bj H H@ ° j G?XG 7è- ?X HXjH XK Rè))è /HU)G??HK@G RG) =/èBBHK /èRHè@X G
ì H@G 7/K7K@Hè+ K )è BK?X /j kHK@Ga 7j / G??G@RK ?j 7G/HK/G /H?7GXX K è XG//è i z j X
Xè#Hèa )E è@XG@@è #G/-
èR vs- RE K@Rèa è77è/G G)GX X/HBè+ G@X G è))j @ì èX
è XHBè)G ° j è?H + èH #HG@G ?H?XG+ èX è è) ?j K)Ka + G@X/G
X/è + HXG il =/è BBH
K RH?BG@RG@XGa è??HBj /è @RK j @ )è ?j è H@?Xè))èkHK@G è77è/G GUU GX X
j èXèa H) 7Hù RG))G
ì j èRèì @K RH =G@ , Rr ?j 7G/HK/G è ° j G))K RH j @è #K)XGa èR j @è BG/Xè è)X Gkkè Rè XG//è i • H@ Xè)H
@K/+ è)H??H+ è è@XG@@è ì /Kj @Re7)è@Gi BK@RHkHK@H #HG@G è + è@Bè/G )è ?K?X HXj kHK@G #H/-
Xj è)G RG) =/èBBHK H@UG/HK/G BK@ ° j G))K ?j 7G/HK/Gi
h BBK//G é) j @° j G BK?X /j H/G j @ 7Hè@K RH XG//è è/XH-
L'ANTENNA TROMBONE UH BH è)Ga B~G 7K??è BK@?G@X H/G H) UG@K+ G@K RG))è
/HU)G??HK@G Ga BK@?Gì j G@XG+ G@X Ga )E èRèX Xè+ G@XK
S) XH7K RH è@XG@@è 7/G?G@X èXè H@ ° j G?Xè ?GRG RG))E è@X G@@èi
è??j + G )è RG@K+ H@èkHK@G RH « X/K+ =K@G » a 7G/- g G))E è@X G@@è RG@K+ H@èX è ì /Kj @Re7)è@G I7Hè@K
B~é )è ?j è BK@UK /+ èkHK@G /HBK/Rè Rè #HBH@K RH XG//è La H) 7Hè@K RH /HU)G??HK@G è KX XG@j XK 7G/

297
TUO
A

DI SI.1
Sh

-
Sh

(\j
lo
Sh
lo (\j

DISI. 2

4 RADIALI

Fig. 1 • In questo disegno sono riportate tutte


le misure, espresse in millimetri, con le quali si
dovranno costruire le varie parti che concorro-
no alla formazione dell'antenna trombone de-
PALO scritta nel testo. S dati mancanti, non riportati
I ù per ragioni di semplicità del disegno, sono ci-
tati nell'articolo.

+ GkkK RH G)G+ G@XH /èRHè)H a ì G@G/è)+ G@XG RG))è RH?Xj /=K è @KXG#K)Ga ?K7/èX Xj XX
K ° j è@RK )E
è?BK)X K
)j @ì ~Gkkè RH j @ ° j è/XK RE K@Rèa B~G )H+HX è@K è##HG@G èXX /è#G/?K )E è)XK7è/)è@XG G H@ Xj XXH ° j GH
)Eè@ì K)K RH /èRHèkHK@G RG))E è@XG@@è èj + G@Xè@- Bè?H H@ Bj H )E
H@?Xè))èkHK@G RG))E è@XG@@è @K@ 7j ò
RK@G H) /G@RH+ G@XK G Uj @ì G@RK BK@XG+ 7K/è@Gè- è##G@H/G H@ 7K?HkHK@H H?K)èXG K + K)XK G)G#èXG
+ G@XG Rè ?B~G/+ K G)GXX /K+ èì @GXHBK @GH BK@U/K@- /H?7GXXK è) ?j K)Ki
XH RGH ?Gì @è)H G)GXX/K+ èì @GXHBH 7/K#G@HG@XH Rè
XG//èi S ° j è)H 7K??K@K G??G/G /è77/G?G@XèXH RèH
RH?Xj /=H 7/K#KBèX H Rè))G ?BH @X H))
G RG))G Bè@RG)G COSTRUZIONE DELL'ANTENNA
RGH + KXK/H è ?BK77HKa Rè ° j G))G B~G ?H ?#H) j 77è-
@K ?j ))G ?7èkkK)G RGH + KXK/H G)GXX /HBH K77j /G h ??G/#è@RK H RH?Gì @H /H7K/XèXH@G))G UH ìj /G v G &a
Rè))G ?Bè/HB~G G)GX X/HB~G B~G ?H+ è@HUG ?Xè@K ì G@G- è UèBH)G K/è H@X j H/G BK+ G )E è@XG@@è X/K+ =K@G
/è)+ G@X G ?j ))è /GXGe)j BGi RG/H#H RH/GXX è+ G@XG Rè))è ì /Kj @Re7)è@Ga è))è ° j è-
• j @° j Ga )EH+ 7K/Xè@kè RH ?B~G/+ è/G )E è@XG@@è )G èì ì Hj @ì G ?K)X
è@XK j @ X/èXXK RH è?Xè #G/XHBè)G G
/HBGX/è?+ HXX G@XGi BHKè RH 7/KXGì ì G/)è RèH ?Gì @è)H e 7è/è))G)K è ° j G))è 7/H@BH7è)Gi

298
TUBO
B

Fig. 2 - Si osserva, in questo disegno, l'antenna trombone nelle sue esatte pro-.
porzlonl. Il « cimino » è un tratto della parte terminale di una canna da pesca, co-
strulto con materiale isolante e assai robusto. Esso viene utilizzato per il fissag-
gio dell'antenna sul palo di sostegno.

299
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INSTALLAZIONE DELL'ANTENNA
Fig. 3 • Due distanziali in plexiglass, realizzati @G))G d è /Gè)HkkèkHK@G RG))E è@X G@@è X/K+ =K@G XG/+ H@è
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Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra H signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
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ro e maneggevole, adatto a tutte le e-
sigenze dell'elettronico dilettante, sva- G

riati componenti e materiali, non sem-


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montaggi sperimentali_ N" 1 contenitore pile-stilo _ g 1 presa polarizzata per
pila 9 V-N" 1 cacciavite miniatura - N° 1 spezzone filo multiplo multicolore.

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PER I VOSTRI INSERTI


I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

Inserite il tagliando in una busta e spedite a:


I
ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »

Via Zuretti, 52 - MILANO.

306
LA FUSTA DEL LETTURE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

DECODIFICHE NEI DISPLAY ?j 7G@ K@è °j G))G Rè + G BK@K?BH jXGi mG/ °j G?XK
+ KXH#K #H ?è/GH ì /èX
K ?G + H H@RHBè?XG BK@ °j è)H
QK ?Gì j HX K RH)H ì G@X G+ G@X G Ga B/GRKa BK@ 7/KUH Ka RGBKRHUHB~G ?H 7K??K@K /èì ì Hj @ìG/G H /H?j )X
XX èXH B~G
Xj XXG )G X/GRHBH7j @X èXG RG) BK/?K RH è##Hè+ G@XK ~K + G@kHK@èXK G °j è)H ?K@K H BKRHBH =H@è/H 7G/
è))Ej ?K RGì )H H@X Gì /èX H RHìHXè)H
a 7j ==)HBèXK è 7è/- /è77/G?G@X è/)Hi
XH/G Rè) + G?G RH ì G@@èHK RG))E è@@K 7è??èXK G BK@- yo g zSd dS ­ Sq; SdSh
B)j? K?H @G) + G?G RH UG==/èHK RH °j G?X E
è@@Ki g è- ­ G@GkHè
Xj /è)+ G@XGa ~K ?G+ 7/G BK@?G/#èXK j @ #H#K H@X G-
/G??G 7G/ °j G))è + èXG/Hèa /Gè)Hkkè@RK H #K?X /H
7/Kì GXX Ha BK@?j )X è@RK °j è)B~G 7j ==)HBèkHK@G Allo stato attuale della tecnica, non esiste un in-
?7GBH è)HkkèX è ?j ))E è/ì K+ G@X Ka U/G°j G@X è@RK UH G- tegrato specifico in grado di svolgere le funzioni
/G G #H?H Xè@RK + K?X /G ?GXX K/Hè)Hi g G))G °j è)H a da lei citate. Tuttavia, per raggiungere quei ri-
/GBG@XG+ G@X Ga ~K 7KXj XK @KXè/G BK+ Ga j X H- sultati, si può ricorrere all'impiego di appositi
)Hkkè@RK RGH BK+ j @H??H + H RH?7)èµ è ?GX XG circuiti programmabili, conosciuti sotto le de-
?Gì + G@X Ha K)X /G B~G H @j + G/H GR H ?H + =K)H nominazioni di PROM o EPROM, nei quali si
#H?j è)H kkèX H BK@ )è RGBKRHUHBè 4- - 4a UK ??G inserisce la corrispondenza tra il codice di in-
7K??H=H)G /H7/KRj //G è)Bj @G )GX XG/G è)Uè=GX HB~G gresso e le uscite di comando dei segmenti del
°j è)H a èR G?G+ 7HKa )è o a )è u a )è • a )è ' a )è Qa )è display. Vogliamo peraltro ritenere che l'appa-
P GR è)X /G è@BK/èi S@?K?X è@kèa H@ °j G))è + K?X/è recchiatura, da lei notata durante la visita ad
~K BK@?X èXèXK B~Ga BK@ ì )H ?X G??H RH?7)èµ Rè #KH una mostra di dispositivi digitali, sia controllata
jX H)HkkèX H 7G/ )E è77/K@X è+ G@X K RG))è X/GRHB G?H+ è da un microprocessore, nel quale il programma
7j @X èX è RG) BK/?Ka )G 7K??H=H)HX à RH G)è=K/è/G H provoca l'accensione di qualsiasi combinazione
?Gì @è)H G)GX X/HBH + H ?K@K è77è/?G RH ì /è@ )j @ìè fra i segmenti del display.

307
MICROSPIA VIETATA

­ K//GH H@#Hè/Ga #Hè /èRHKa H) ?Gì@è)G XG)GUK@HBK COMPONENTI


RG) + HK è77è/GBB~HK èR j @/HBG#HXK/G FM 7K?XK
H@j @)KBè)G #HBH@Ki • H?7K@GX G RHj @7/Kì GXX
K RH Condensatori
° j G?XK XH7Kl C1 V 4.700 pF
RANDON DUILIO C2 = 10F-12 VI(elettrolitico)
C3 = 2.200 pF
q K+ è C4 = 20pF (compensatore)
C5 = 10pF
L'uso di quanto da lei richiesto è assolutamente C6 = 5F-10 VI (elettrolitico)
vietato e perseguito legalmente. Comunque, a
titolo informativo, riportiamo lo schema di un Resistenze
dispositivo che potrebbe assolvere questo com- R1 = 1.500 ohm
pito. Il circuito oscillante Ll-C4 deve essere R2 = 1.500 ohm
accordato sulla frequenza di trasmissione. La R3 = 180ohm
bobina LI è avvolta in aria, su un diametro R4 = 18.000 ohm
interno di 6 mm. Le spire sono in numero di 4a R5 V 56.000 ohm
R6 = 3.900 ohm
leggermente spaziate tra loro in modo che la
lunghezza complessiva della bobina sia di Varie
9± 10 mm. La presa intermedia è ricavata alla TR1 = BF198
metà esatta dell'avvolgimento. Il filo da utiliz- TR2 = BSX 21
zare deve essere di rame stagnato del diametro TR3 = BSX 21
di 0,5:0,6 mm. DZ = diodo zener (3,3 V)

ELETTRSTIMOLATORE PER
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SOSTITUISCE VALIDAMENTE GLI ANALOGHI E COSTOSI MODELLI PROFES-


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ELETTRICI.

Migliora lo stato di nutrizione dei tessuti. - Provoca, mediante una necrosi localizzata, la
distruzione di formazioni patologiche. - Introduce nell'organismo sostanze medicamen-
tose. - Determina la contrazione di muscoli striati e lisci. - Provoca modifiche dell'ecci-
tabilità del sistema nervoso.

,t6
i0%
e ?»
L7
T TR7
b R4 R5

lJ..:
Lij
C5 cd
H- llrosso
TRJ
,
DZ
b
e
[[bianco
-..J
-..J
T

R2 R3 .R6

INVERTER PER BATTERIE LA SCATOLA


12 Vcc-220 Vca-50 W DI MONTAGGIO
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necessaria in barca,
in roulotte, in auto,
in tenda.

Trasforma la tensione continua della batteria d'auto in tensione alternata a 220 V.


Con esso tutti possono disporre di una scorta di energia elettrica, da utilizzare
in caso di interruzioni di corrente nella rete-luce.
PROTEZIONE DELL'ALTOPARLANTE inviato ad eccitare il relé RL. La resistenza R2
si inserisce automaticamente nel circuito di
o Bèj ?è RH j @Eè#è/Hè èR j @ X/è@?H?XK/ RG) + HK uscita dell'amplificatore quando gli altoparlanti
è+ 7)HUH BèXK/G ~HeUHa )è XG@?HK@G RHè)H+ G@XèkHK@G vengono esclusi. Essa costituisce quindi un ne-
RH ° j G?XK è G@X /èXè èXX /è#G/?K j @ BK?XK?K è)X K- cessario carico supplementare per l'amplifica-
7è/)è@X Ga Rè@@Gì ì Hè@RK)K H//G7è/è=H)+ G@X Gi ore di potenza. Il suo valore deve essere pari a
­ K)G@RK G#HXè/G j @è G#G@X j è)Ga ?H+ H)G /H7GXHkHK- quello dell'impendenza degli altoparlanti pro-
@Ga ° j è)G BH/Bj HX
K 7KX /GH H@?G/H/G è RHU G?è RGì )H tetti, ma con potenza maggiore. Il ripristino del
è)XK7è/)è@X Hl circuito è automatico, in quanto il relé, con un
d h g ; h o « q • dSh certo ritardo, si diseccita alla cessazione del
mG?è/K segnale di sovraccarico.

Il circuito qui riportato non richiede alimenta-


zioni esterne e protegge gli altoparlanti dai
sovraccarichi. La connessione degli altoparlanti
Componenti
si effettua fra Hcontatti (normalmente chiusi) di C1 = 100 F-24 VI (elettrolitico)
un relé. Un ponte di diodi raddrizzatori preleva R1 = 2.000 ohm (potenz. a filo)
una piccola parte del segnale di bassa frequen- p1 = ponte raddrizz. (4x1 N4004)
za in caso di sovraccarico; il segnale raddrizza- RL = relé (12V-600 ohm)
lo viene successivamente livellato da C 1 ed R2 = pari al valore di Z dell'AP

ALIMENTATORE DA RETE H cui componenti sono calcolati per una tensione


d'entrata di v& iiiMiii v3 V e una tensione d'uscita
Ho acquistato un alimentatore da rete per il mio di 8 V. Per valori di tensioni d'uscita diversi, ?H
piccolo ricevitore radio, con esito poco soddi- dovrà variare il valore dello zener, tenendo conto
sfacente, perché i suoni sono accompagnati da che la tensione in uscita sarà di t a3 V inferiore
un noioso ronzìo. Che cosa debbo fare per eli- a quella di zener.
minare questo inconveniente?
r h z zSg S q h yo q Sh C1 = 100.000 pF
Firenze
C2 V 220 µF - 16 VI (elettrolitico)
C3 = 47 F - 16 VI (elettrolitico)
C4 = 100.000 pF
Purtroppo Hpiccoli alimentatori da rete non sono R1 V 470 ohm - 1 W
stabilizzati e neppure ben filtrati. Inserisca quin- D1 V diodo zener (10 V-1 W)
di, tra l'alimentatore e la radio, questo circuito. TR1 = 2N1711 (munito di radiatore)

TR1

ir
e3
n
ENTR. 4iai g )è e
use.
6 ~
•T T
C2
f
R2

AP

KIT - BOOSTER BF
Una fonte di energia complementare in scatola di montaggio

L. 15.500
PER ELEVARE
LA POTENZA DELLE
RADIOLINE TASCABILI
DA 40 mW A 10 WI

Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-


to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

311
UN PICCOLO TRASMETTITORE zone di filo o telescopica) deve essere lunga
- 1 cm.
Vorrei porre nella stanza di mio figlio, ancora in
tenera età, un microtrasmettitore per controllare
Condensatori
il sonno ed eventuali altri comportamenti del
bambino. Avete a disposizione uno schema di BH = 10.000 pF
piccola potenza? C2 = 22 pF
C3 = 10/60 pF (compensatore)
­ o d u o q • ; ; S f o q Sh C4 = 33 pF
Padova C5 V 22 pF
C6 10.000 pF
Il circuito qui presentato fa uso di un MOSFET
a doppio gate, che lei potrà sostituire con ana- Resistenze
logo tipo di transistor. La bobina Ll si realizza R1 1 megaohm
con filo di rame smaltato del diametro di 0,6 mm. R2 56.000 ohm
L'avvolgimento è del tipo in aria, cioè senza sup- R3 2,2 megaohm
porto, con diametro interno di 8 mm; le spire R4 100 ohm
sono in numero di sette, spaziate tra di loro di Varie
1 mm. La frequenza di emissione si regola spa- TR1 40673
ziando più o meno le spire e regolando il com- M.P. microfono piezoelettrico
pensatore C3. L'emissione è ricevibile sulla gam- ALIM. 9 Vcc
ma FM dell'apparecchio radio. L'antenna (spez- J1 Imp. AF V 5 Q (5 microhenry)

UL TRAPREAMPLIFICATORE
con circuito integrato

ln scatola di montaggio
a L. 9.500
CARATTERISTICHE
Amplificazione elevatissima
Un semplice sistema per elevare Ingresso inverting
notevolmente il segnale provenien- Elevate impedenze d'ingresso
te da un normale microfono Ampia banda passante

Utile ai dilettanti, agli hobbysti, ai CB e a tutti coloro che fanno uso di un mi-
crofono per amplificazione o trasmissione

312
JI

R3
TR1

@ RI C5 C6

R4 c3

RIPETITORE DI INTERMITTENZA peggiatore di sinistra e quello di destra. I valori


delle resistenze dovranno essere opportunamen-
g K@/HG?BK 7Hù è ?G@ XH/G è Bèj ?è RG))è /j + K/K?HX
à te ridotti nel caso in cui il circuito dovesse es-
RG))è + Hè èj XK#GXXj /èa H) XHBB~GXXì K RGH )è+ 7Gì - sere montato su una motocicletta con alimenta-
ì HèX
K/H RH RH/GkHK@Gi u K+ G 7K??K Uè/G 7G/ èj + G@- zione a 3 V.
Xè/G )è ?K@K/HXàl
m• dd• ; q Sg S • f SdSh
z K/H@K
R1 V 4.000 ohm
R2 V 4.000 ohm
Inserisca questo ripetitore acustico, che fa uso
di un BUZZER (BZ) di tipo piezoelettrico AT-
D1 V 1N4001
D2 1N4001
TIVO. Con le sigle LS e LO si indicano il lam- BZ V BUZZER (attivo)

D1
LS
Rl
LO

313
SONDA LOGICA SONORA

QK /Gè)HkkèXK j @è ?K@Rè )Kì HBè è RHKRH )GR H) Condensatori


Bj H 7/Kì GXXK è ?X èXK Rè #KH 7/G?G@X èXK XG+ 7K Uèi C1 V 10 ' e 16 VI (al tantalio}
• H Xè)G ?X /j + G@X K + H ?G/#K Xj XX
EK/è 7G/ H) BK@- C2 V 10.000 pF
X/K))K RH è77è/èX H Rè + G BK?X/j HX
Hio #K)X Ga 7G/ò a C3 V 22.000 pF
)è )è+ 7èRè Rè =è@BK @K@ + H BK@?G@XG j @è #H- C4 V 16 ' e 16 VI (al tantalio}
?j è)HkkèkHK@G 7/GBH?è RGH )GRa è Bèj ?è RG))è ?j è Resistenze
X/K77è )j + H@K?HX à i ­ H B~HGRK 7G/Xè@ X
K )K ?B~G+ è
RH j @ è@è)Kì K ?X /j + G@XKa B~G RH?B/H+ H@HH )H
#G))H R1 V 1.000 ohm
« h » G « v» a BK@ j ?BHX è ?K@K/èi
R2 V 100.000 ohm
R3 V 4.700 ohm
u • u o q h o z zSdSh R4 V 22.000 ohm
q K+ è R5 V 22.000 ohm
- R6
R7
V 22.000
V 1.000
ohm
ohm
La accontentiamo pubblicando il progetto richie- R8 V 1.000 ohm
stoci, ma le ricordiamo che la preferenza attri- R9 V 1.000 ohm
buita ai led deriva dall'elevata risposta di questi, R10 V 330.000 ohm
che consente di identificare pure segnali varia- R11 V 16.000 ohm
bili. Il circuito sfrutta due sezioni di un compa- Varie
ratore di tensione, che controllano un 111 uti- IC1 V LM339
lizzato come oscillatore audio, con frequenza 1C2 V 555
controllata o da R9 o da Rvh i a seconda della DG1 - DG2 - DG3 V diodi al germanio
condizione logica dell'ingresso. AP V 8 ± 40 0hm

REGOLATORE DI POTENZA
IN SCATOLA
Con questo dispositivo è possibile
DI MONTAGGIO
controllare:

1 - La luminosità delle lampade e dei


lampadari, abbassando o aumen-
tando, a piacere, la luce artificiale.

2 - La velocità di piccoli motori elet-


trici.

3 - La temperatura di un saldatore.

4 - La quantità di calore erogata da


un forno, da un fornello elettrico
Potenza elettrica controllabile:
o da un ferro da stiro.
700 W (circa)

314
+
c::J
R5 R6

,c7"""7
2

'° DG2
1'1

ii-l
..... ~7
R//

1c2
3
L
ALIM
:

SONDA R1

1t
lj
M.e~
FLASH SUSSIDIARIO te Pl ?H provoca il flash. L'induttanza LI, che
può essere una qualsiasi impendenza RF o qual-
mG/ H) + HK )è=K/èX K/HK ~K =H?Kì @K RH j @ RH?7K- siasi bobina, riduce praticamente a zero il gua-
?HXH#K B~G 7/K#KB~H )E èBBG@?HK@G RH j @ U)è?~ ?j ?- dagno di FTl, con variazioni lente di lumino-
?HRHè/HK @G) + K+ G@X K H@ Bj Ha ?j ))è + èBB~H@è UK - sità, mentre fornisce tutto il suo guadagno con
XKì /èUHB
èa ?H èBBG@RG H) U)è?~ 7/H@BH7è)Gi variazioni molto rapide, quali quelle prodotte
r • d TRAMI UMBERTO da un flash.
g K#è/è
C1 100.000 pF
Ecco il circuito che le serve. Il quale viene ali- R1 = 12.000 ohm
mentato dalle stesse pile del flash, ovviamente R2 VV 12.000 ohm
dopo aver accertato la corrispondenza delle po- R3 470.000 ohm
larità, anche se nulla può accadere in caso con- R4 4,7 megaohm
trario per la presenza del diodo • va mentre si FT1 = fototransistor (quals. tipo)
TR1 BC177
dovranno invertire tra loro H conduttori. Il foto- SCR quals. tipo
transistor FT1, che è un NPN, può essere di D1 diodo al silicio (1N4004)
qualsiasi tipo. Anche l'SCR può essere di qual- L1 bobina (quals. tipo)
siasi tipo, di piccole dimensioni. Con il pulsan- P1 V pulsante (norm. aperto)

R3
R1

97 Vi U+
t
GE
..J
t
•-

315
VARIAZIONI DI TENSIONE recchiature elettriche ed elettroniche. Ad ogni
modo realizzi pure questo circuito, dal quale ?H
d è XG@?HK@G RH /GX Ga @G))è )KBè)HXà RK#G /H?HGRKa può assorbire una potenza massima di - t t W.
?j =H ?BG ?7G??K RG))G #è/HèkHK@Hi o #K)XGa Rj /è@XG Giocando sull'inserimento, in fase K in opposi-
H) ì HK/@Ka ?BG@RG è &t t ­ a + G@X /G Rj /è@X
G )è zione, del secondario a &t V, tramite yva si pos-
@KX XG ?è)G è@B~G è &- t ­ i u K+ G 7K??K Uè/ G 7G/ sono aggiungere o togliere, al valore di rete, &t
RHUG @RG/+ H Rè ° j G?XG RH?BK@XH@j HXà RH #è)K/Hl V. Nella posizione intermedia di yS I=L si utiliz-
; q S• u h mS• z q h za la tensione di rete nel suo valore reale. Nella
u èX
è@kè/K posizione "a" si aggiungono &t V. in "c" si
tolgono &t V. Il voltmetro è da &1t Vac, il tra-
sformatore z v è da 1t W, primario a &&t V e
Le variazioni di tensione da lei segnalateci non secondario a &t V. y v è un commutatore a tre
dovrebbero provocare alcun danno alle appa- vie e tre posizioni.

S1
a
b

eC

T1
eb

S
t
20 V
24

RETE

VOLTM.

KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


IN SCATOLA DI MONTAGGIO
AL. 19.500
CARATTERISTICHE
Circuito a tre canali
Controllo toni altl
Controllo toni medi
Controllo toni bassi
Carico medio per canale: 600 W
Carico max. per canale: 1.400 W
Alimentazione: 220 V (rete-luce)
Isolamento a trasformatore

316
RIVELATORE DI CHIAMATE temporizzazione, provocando tre oscillazioni con
di/ ferenti valori di frequenza.
yXK /Gè)Hkkè@RK j @H+ 7H è@X K BHXKUK @HBK è °j èXX/K
7K?XèkHK@H 9 j @è 7/H@BH7è)G G X/G ?GBK@Rè/HGi p j G-
?X
G j )X
H+ G RK#/G==G/K G??G/G RKX èXG RH j @è ?j K- C1 V 100.000 pF
@G/Hè B~G )G 7K??è HRG@X HUH
Bè/G ?j =H XKi u K?è 7K?- qv V 3.900 K~+
?K Uè/Gl R2 = 6.800 K~+
MONDINI VITTORIO q, == 10.000 K~+
o @BK@è
q- V 68.000 K~+
q1 V 160 K~+
UJT V transistor unigiunzione (quals. tipo)
Realizzi l'oscillatore di cui qui riportiamo il pro- AP == 16 ; 40 ohm
getto e nel quale ogni pulsante di chiamata in- P1 - P2 - P3 V pulsanti
serisce un diverso valore resistivo nella rete di ALIM. V 9 Vcc

ADATTAMENTO DEL VOLTMETRO


VOLTM.
z /è+ HXG K77K/X j @K èRèXX è+ G@X Ka #K//GH X/è?UK /-
+ è/G H)+ HK #K)X + GX/K è =K=H@è + K=H)Ga BK@ UK @-
RKe?Bè)è RH 1t ­ H@ BK//G@X G BK@X H@j èa H@ j @K ù
?X/j + G@XK 7G/ + H?j /G H@ BK@XH@j è G H@è)X G/@èX èa
?G@kè @GBG??HX à è)Bj @è RH BK+ + j X èkHK@H + GBBè-
@HB ~G K H@#G/?HK@H RH 7j @X è)Hi• E7K??H=H)G BHò l
ZAPPIA LUIGI
mè)G/+ K

Certamente! Purché lei utilizzi il ponte raddriz-


zatore di cui riportiamo qui lo schema. La mi-
nima tensione rilevabile è imposta dalla caduta PUNTALI
di tensione di va& V circa provocata dai diodi al
silicio, che compongono un ponte da &1t V -
t a1 A.

C1 V 10.000 pF - 1.000 VI
P1 V ponte raddrizz. (4 x 1N4007)

317
e RS 129 MODULO PER DISPLAY GIGANTE SEGNAPUNTI L. 48.500
e RS 130 MICROTRASMETTITORE A. M. L. 19.500
e RS 131 ALIMENTATORE STABILIZZATO 12V (REG. 10 --:-15V) 1 DA. L. 59.500
e RS 132 GENERATORE DI RUMORE BIANCO (RELAX ELETTRONICO) L. 23.000
e RS 133 PREAMPLIFICATORE PER CHITARRA L. 10.000
e RS 134 RIVELATORE DI METALLI L. 22.000
e RS 135 LUCI PSICHEDELICHE 3 VIE 1 OOOW L. 39.000
e RS 136 INTERRUTTORE A SFIORAMENTO 22OV ca 35OW L. 23.500
e RS 137 TEMPORIZZATORE PER LUCI DI CORTESIA AUTO L. 14.000
o dSf • g z o z h q S q S• « zz h q S E INVERTER
Alimentatore stabilizzato per amplificatori B F d &4ittt
Luci psichedeliche 2 vie 750W/canale X33009 <G Riduttore di tensione stabilizzato 24/12V 2A d v&i3tt
luci psichedeliche 3 vie 1500W/canale d 43.000 qy
• • 1RS Alimentatore stabilizzato 1 2V 2A d ivviShh
Luci rotanti sequenziali 1 O vie 800W /canale d 47.000 RS lnverter 12 eG 220V 1 OOHz 60W d 31.000
Luci psiche. con microfono 1 via 1500W d Ù.000 R8 Carica batterie automatico d &,i?tK
Strobo intermittenza regolabile 1s.ooo { ns Alimentatore stabilizzato 12V 1 A d v-i ?tt
Luci psiche. con microfono 3 vie 1500W/canale 46.000 RS Alimentatore duale regol. + - 5 P 12V 500mA d 24.60o
» RS Alimentatore stabilizzato variabile 1+2 5V 2A d ,,i ttt
Semaforo elettronico 34.000 s Alimentatore stabilizzato 12V (reg. 1 O + 15V 1 OA d 69.60o
Luci sequenz. elastiche 6 vie 400W/canale 43.000
Luci stroboscopiche 44.000 ACCESSORI PER AUTO
Luci psichedeliche 3 vie 1000W d ,8 ittt lampeggiatore regolabile 5 +- 12V d v&ittt
Variatore di luce per auto d v1i1tK
APP. RICEVENTI - TRASMITTENTI E ACCESSORI Accensione automatica luci posizione auto d v8i?tK
Auto Blinker - lampeggiatore di emergenza d v8i1tK
Lineare 1 W per m icrotrasm ettitore L 12600 Luci psichedeliche per auto L 33.000
Ricevitore AM didattico L 13.000
Antifurto per auto 37.000
M icroricevitore FM L. 14.600
Contagiri per auto (a diodi LED) · ,HiKèK
Temporizzatore per tergicristallo v4i3tt
Pro va quarzi L 12000 Avvisatore acustico luci posizione per auto 9.000
Trasm ettitore FM 2W di 26.000o Electronic test multifunzioni per auto 33.000
Trasm ettitore FM radiospia L.19.s00 Riduttore di tensione per auto vvittt
M ini ricevitore AM superetero dina L &3i?tK Indicatore eff. batteria e generatore per auto v-i3tt
Controlla batteria e generatore auto a display 16.600
Radiom icrofo no FM d v4ittt
Am plificatore Banda 4 - 5 UHF L 16.00o
Temporizzatore per luci di cortesia auto d v-ittt
f i L 19.50o TEMPORIZZATORI
Temp. autoalimentato regolabile 18 sec. 60 min. L. - vittt
Temporizzatore regolabile 1 -:- 100 sec. L &&ttt
Foto timer (solid state) L 26.s0o
Sirena elettronica 30W Avvisatore acustico temporizzato di 19.600
Distorsore per chitarra
Sirena programmabile - oscillofono ACCESSORI VARI DI « z SdSé é h
Generatore di suoni Variatore di luce (carico max 1 500W) 0.000
Generatore di note musicali programmabile Antifurto professionale 44.000
Truccavoce elettronico Commutatore elettronico di emergenza v3iKtK
Campana elettronica Scaccia zanzare elettronico d v-i1tK
Sirena elettronica bitonale
Variatore di velocità per trapani 1500W d v3ittK
Giardiniere elettronico L 10.s0o
Interruttore crepuscolare d 23.600
Regolatore di vel. per motori a spazzole d v1ittK
APP. BF AMPURCATOII E ACCESSORI Relè fonico d 26.00o
Rivelatore di prossimità e contatto
Filtro cross-aver 3 vie 50W Esposimetro per camera oscura
Commutatore automatico di alimentazione
Amplificatore BF 2W
Contapezzi digitale a 3 cifre
Mixer BF 4 ingressi Serratura a combinazione elettronica
Amplificatore BF 1 OW Dispositivo per la registr. telefonica automatica
Preamplificatore con ingresso bassa impedenza Prova riflessi elettronico
Preamplificatore microfonico Chiave elettronica
Amplificatore BF 40W Antifurto universale (casa e auto)
Indicatore livello uscita a 16 LED Modulo per Display gigante segnapunti
Generatore di rumore bianco (relax elettronico)
Amplificatore stereo 1 hP 1 OW
Rivelatore di metalli
Metronomo elettronico Interruttore a sfioramento 220V 350W
Preamplificatore HI-Fl
Preamplificatore stereo equalizzato qi vioi oi
Vu-meter a 8 LED
Booster per autoradio 20W
Booster stereo per autoradio 20+20W
Decader FM stereo
lmerfonico
Amplificatore telefonico
Fader automatico
Interfono per moto
Protezione elettronica per casse acustiche Totocalcio elettronico
Amplificatore B F 5W Roulette elettronica a 1 O LED
Equalizzatore parametrico Slot machine elettronica
Amplificatore 8.F. 20W 2 vie Gioco dell'Oca elettronico
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NUOVO PACCO DEL PRINCIPIANTE


Una collezione di dodici fascicoli arretrati accuratamente selezionati fra quelli che hanno
riscosso il maggior successo nel tempo passato.

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PRATICA ELETTRONICA
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q
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····-·-~---p1•···
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CBE [ELETTRO

L. 12.000
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta, è impegnato nella ricerca degli elementi
didattici introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero,
abbiamo approntato un insieme dì riviste che, acquistate separatamente, verrebbero a
costare L. 3.000 ciascuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 36.000, si possono avere
per sole L. 12.000.
IN SCATOLA DI MONTAGGIO

L. 39.500
Questo kit consente a chiunque,
anche ai principianti di elettroni-
ca, di realizzare un moderno oro-
logio numerico a display.

Il kit contiene:
N. 2 pulsanti completi

N. 2 viti in nylon

N. 2 dadi metallici

N. 2 linguette capocorda

. . .
I,

•.
·-5"
H

•·· ::~
X e
. .


MIRO TRASMETTITORE
FM CON CIRCUITO
INTEGRATO
CARATTERISTICHE

Tipo di emissione in modulazione di frequenza


Gamma di lavoro 88 : 108 MHz
Potenza d'uscita 10 ± 40 mW
Alimentazione con pila a 9 V
Assorbimento 2,5: 5 mA
Dimensioni 5,5 x 5,3 cm (esci. pila)

Funzionamento garantito anche per I principianti - Assoluta semplicità di montaggio -


Portata superiore al migliaio di metri con uso di antenna.

in scatola di montaggio
L 12.700
Gli elementi fondamentali, che ca-
ratterizzano il progetto del microtra-
smettitore tascabile, sono: la mas-
sima semplicità di montaggio del
circuito e l'immediato e sicuro fun-
zionamento. Due elementi, questi,
che sicuramente invoglieranno tut-

....
ti i principianti, anche quelli che
sono privi di nozioni tecniche, a
costruirlo ed usarlo nelle occasio-
ni più propizie, per motivi profes-
da»
sionali o sociali, per scopi protet-
e tivi e preventivi, per divertimento.
a
#H
GXèiGG?? re.guerce
DI ELETTRONICA - RADIO - CB • 27 MHz
PRATICA
A&
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3°/70
ANNO XIV - N. 6 - GIUGNO 1985
L. &i6t t

ACCORDATE COMMUTATORE
L'IMPEDENZA ELETTRONICO
D'USCITA D'EMERGENZA

IMITATE CON UN 555


GLI SBUFFI DI VAPORE DELLA LOCOMOTIVA

EFFETTO..CI U FF-CI U FF
Tutti gli strumenti
di misura e di
STRUMENTI DI MISURA
controllo pubblicizzati
in questa pagina
possono essere
E DI CONTROLLO
richiesti a:
ELETTRONICI
STOCK RADIO

OSCILLATORE MODULATO
mod. AM/FM/30 L 168.600 CARATTERISTICHE TECNICHE
GAMME A B c D
RANGES 100+400K0 400 + 1200Kc 1,1+3,8Mc 3,5+12Mc

GAMME E F G
RANGES 12+40Mc 40+-130Mc 80+ 260Mc

TESTER ANALIZZATORE - mod. ALFA


(sensibilità 20.000 ohm/volt)

IJI ' -·- ~


o°20 "----- / 7 '(;)' •
: è-"'
è ?

L~--- ---~~ -~- - - -•~'-- NOVITA'


ASSOLUTA!
Questo generatore, data la sua larga banda di frequen-
za consente con molta facilità l'allineamento di tutte Questo tester
le apparecchiature operanti in onde medie, onde lun- analizzatore è
ghe, onde corte, ed in tutta la gamma di VHF. II qua- interamènte protetto
drante delle frequenze è di grandi dimensioni che con- da qualsiasi
sente una facile lettura.
Dimensioni: 250x170x90 mm errore di manovra
o di misura,
che non provoca
alcun danno al
CARATTERISTICHE TECNICHE
circuito interno
Tensioni continue 100 mV-2V-5V-50V-200 V - 1.000 V
Tensioni alternate
Correnti continue
1 O V-25V-250 V - 1.000 V
50 o e 0,5mA - 10mA - 50mA - 1 A
L 46.500
Correnti alternate 1,5 mA - 30 mA - 150 mA - 3 A
Ohm 2x1-2x100- 2x1.000 Ottimo ed originale strumento di misure appositamente stu-
diato e realizzato per i principianti.
Volt output 1 O Vca - 25Vca - 250 Vca - 1.000 Vca
Decibel 22 d8 - 30d8 - 50 68 - 62 dB La protezione totale dalle errate inserzioni è ottenuta me-
Capacità da O a 50 F - da O a 500 uF
diante uno scaricatore a gas e due fusibili.

CARATTERISTICHE GENERALI
Assoluta protezione dalle errate manovre dell'operatore. - Scala a specchio, sviluppo scala mm. 95.- Garanzia di fun-
zionamento elettrico anche in condizioni ambientali non favorevoli. - Galvanometro a nucleo magnetico schermato con-
tro i campi magnetici esterni. - Sospensioni antiurto. - Robustezza e insensibilità del galvanometro agli urti e al tra-
sporto. - Misura balistica con alimentazione a mezzo batteria interna.

SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali)


Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmente adatto per localizzare velocemente i guasti nei ra-
dioricevitori, amplificatori, fonovaligie, autoradio, televisori.

CARATTERISTICHE TECNICHE,
MOD. RADIO L. 17.150 CARATTERISTICHE TECNICHE,
MOD. TELEVISIONE
L.a 20.600
Frequenza 1 Kc Frequenza 250 Kc
Armoniche fino a 50 Mc Armoniche fino a 500 Mc
Uscita 10,5 V eff. Uscita 5 V eff.
30 V pp 15 V eff.
Dimensioni 12 x 160 mm Dimensioni 12 x 160 mm
Peso 40 grs. Peso 40 grs.
Tensione massima Tensione massima
applicabile al puntale 500 V applicabile al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della batteria 50 mA
ELETTRONICA
PRATICA
È una rivista che in edicola si esaurisce presto

PER NON RIMANERNE SPROVVISTI


PER RICEVERLA PUNTUALMENTE A CASA VOSTRA

ABBONATEVI
LA DURATA DELL'ABBONAMENTO È ANNUALE
CON DECORRENZA DA QUALSIASI MESE DELL'ANNO

CANONI D'ABBONAMENTO
PER L'ITALIA L. 25.000 (senza dono)

L. 30.000 ( con dono)

PER L'ESTERO L. 35.000 (senza dono)

MODALITÀ D'ABBONAMENTO
Per effettuare un nuovo abbonamento, o per rinnovare quello scaduto, occorre
inviare il canone tramite vaglia postale, assegno bancario o circolare, oppure
a mezzo conto corrente postale N. 916205 intestati e indirizzati a: ELETTRO-
NICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52. I versamenti possono
effettuarsi anche presso la nostra sede.

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Questa modernissima

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viene inviata

IN REGALO
ai vecchi e nuovi abbonati
che invieranno il canone di
L. 30.000
CARATTERISTICHE
Trasduttore acustico tipo OPEN-AIR Peso: 50 gr.
Impedenza: 50 ohm a 1 KHz Spinotto tipo stereo 0 3,5 mm.
Risposta in freq.: 20 Hz ..;- 20.000 Hz Lunghezza cavo: 1,5 m.
Hi-Fi fino a 150 mW di eccitazione Archetto regolabile
Sensibilità: 94 dB/mW Padiglioni in gomma-spugna

È necessaria per la realizzazione di gran parte dei progetti presentati su questo periodico. Ma
costituisce l'elemento ideale per chi fa dello jogging, per i CB, per gli OM, per gli SWL, perché la sua
ultraleggerezza non stanca neppure durante gli ascolti prolungati.

Con essa è possibile trasformare le modeste riproduzioni audio, ottenute con i piccoli altoparlanti, in
ascolti ad alta fedeltà, collegandola con le uscite di radioline, piccoli registratori o impianti di bassa
frequenza.

Consente un notevole risparmio delle pile di alimentazione, perché la cuffia, con il suo basso livello
sonoro, assorbe una minore quantità di corrente.

Per riceverla subito, sottoscrivete un nuovo abbonamento o rinnovate quello scaduto


inviando l'importo di L. 30.000 a mezzo vaglia postale o conto corrente postale N.
916205, a Elettronica Pratica - Via Zuretti, 52 - 20125 MIiano.
ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano • Tel. 6891945

ANNO 14 - N. 6 - GIUGNO 1985


LA COPERTINA - Illustra un originale progetto,
richiestoci da modellisti e simulatori di suoni e
rumori: Il modulo elettronico che riproduce, fe-
delmente, il ciuff-cluft della locomotiva a vapo-
re, durante le accelerazioni, le decelerazioni, la
corsa regolare e le soste In stazione.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
Sommario
ZEFFERINO DE SANCTIS

disegno tecnico
CORRADO EUGENIO LA VAPORIERA ELETTRONICA 324
stampa NEL MODULO SIMULATORE
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Tutti i diritti di proprietà let-
teraria ed artistica sono ri-
servati a termine di Legge VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 370
per tutti i Paesi. I manoscrit-
ti, S disegni. le fotografie, an-
che se non pubblicati, non si LA POST A DEL LETTORE 375
restituiscono.
e ii

è- kH

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LA VAPORIERA
ELETTRONICA
S) /HBK/RK RG))è #GBB~Hè )KBK+ KX H#è è #è7K/G Uè==/HBè@X H RH ì HKBèXXK)H G RGH UG//K+ KRG))H ?XH H
è BG/X è+ G@XG /H+ è?X
K @G) Bj K/G RGH )GX XK/H + G@K ° j è)Ha K)X /G B~G /H7/KRj //G H@ H+ + èì H@G K è)
ì HK#è@Hi mG/B~é RHUUH BH)+ G@XG )G @j K#G ì G@G/è- #G/Ka ?Hè 7j /G H@ RH+ G@?HK@H /HRKX X
Ga )G #è7K-
kHK@H ~è@@K 7KX jXK BK@K?BG/G ° j G))è /K+ è@X HBè /HG/Ga @G RG#K@K H+ HX è/G )è ?K@K/HkkèkHK@Ga H) 7Hù
#è7K/HG/è B~Ga BK@ H ?j KH 7KXG@X H ?=j UUHa 7G/- UGRG)+ G@X G 7K??H=H)Gi f è BK+ Gl yG@kè Rj ==HK
BK// G#èa + K)XH è@@H èRRHGX /Ka )G ?X/èRG UG// èXG BK@ )E èj ?H)HK RG))E G)GXX
/K@HBèi • BBKBHi Rj @° j Ga
G /è77/G?G@X è#è H) 7Hù H+ 7K/X è@XG + GkkK RH BK- 7/K@X H G 7j @Xj è)H è@B~G è ° j G?X
K è77j @X è+ G@X K
+ j @HBèkHK@Gi f è ° j G) /HBK/RK è /H+ è?X K ?K7/èX - BK@ H) ?H+ j )èX K/G RG) BHj UU BHj UURG))è )KBK-
Xj XX
K @G))è + G@X G RH è)Bj @H BH@Gè?X Hi RH + K)X H + KX H#è è #è7K/G B~Gi BK+ G è UèBH)G H@X j H/Gi ?H

Il circuito del generatore di vapore elettronico, qui presentato


e descritto, consente di imitare il comportamento della loco-
motiva a vapore durante le fasi di accelerazione, decelerazione
e sosta, perché il segnale prodotto è a frequenza variabile e
manualmente regolabile.

_._

324
Un originale progetto richiestoci da modellisti e simulatori di suoni e rumori.

Lo utilizzano molti operatori di radiotrasmittenti private per riprodurre il ciuff-


ciuff della locomotiva a vapore.

Interessa tutti coloro che debbono risolvere alcuni problemi di registrazio-


ni in sottofondo su nastri magnetici.

/HRj BG èR j @ ?G+ 7)HBG + KRj )K G)GX


X/K@HBKa /Gè- RH #è7K/G H@ 7/G??HK@G G?BG Rè j @è 7HBBK)è
)HkkèXK BK@ BK+ 7K@G@X H + KRG/@Ha GBK@K+ HBK Ga è7G/Xj /èa ?H + è@HUG?Xè j @ ?j K@K èR è+ 7Hè =è@Rèi
° j H@RH
a è))è 7K/XèX
è RH Xj X
XHi B~G BK@X HG@G H@ + H?j /è K+ Kì G@Gè Xj X XG )G U/G-
° j G@kGi d K ?è@@K =G@G )G + è??èHG G )K ?è77Hè+ K
7j /G @KH ° j è@RK G@X/Hè+ K H@ Bj BH@è GR K??G/-
IL RUMORE ROSA #H è+ K )è 7G@X K)è è 7/G??HK@G ?j ) Uj KBKi
yH ?j K)G è@B~G RH/G B~Ga ° j G))K 7/KRKXX K Rè) #è-
S@ 7/èX HBèa il ?j K@K G+ G??K Rè))è )KBK+ KX H#è è 7K/G )H=G/èXK @G))E è/Hèa è j @ ?j K@K H) Bj H ?7GX
X/K
H) /H?j )X
èXK RG))è Uj K/Hj ?BHXè RG) #è7K/G RèH 7H- RH U/G° j G@kG è + K)X K j @HUK /+ G G è )è/ì è =è@-
?XK@H è))E è/Hè è7G/Xèi • 7/K7/HK 7G/ H) Bè/èX X
G/H- Rèi • BHò ?Hì @HUHBè B~G H) ?j K@K RG) #è7K/G è BK-
?XHBK + K#H+ G@XK RGH 7H?XK@H ?H #G/HUH Bè j @è =/j - ?XHXj HX
K Rè))è ?K#/è77K?HkHK@G RH j @ @j + G/K XGK-
?Bè G 7G/HKRHBè H@X G//j kHK@G RG))EG+ H??HK@G RG) /HBè+ G@X G H@UH@HXK RH ?Gì @è)H ?H@j ?KHRè)H a )è Bj H
#è7K/Gi B~G 7/K#KBè H) Uè+ K?K BHj UUe BHj UURG))è U/G° j G@kè #è/Hè Rè 7KB~H ~G/Xk ?H@K è) + è??H-
#è7K/HG/èi mHù H@ ì G@G/è)Ga ° j è@RK j @ ì GXXK + K #è)K/G j RH=H)Gi

325
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r -~-=t-=.,..===r-===,Wo/1 I I i r p- {7
R2

4 5 8

RI
o
12 V
IC1 c8
al 6
use
hl

Fig. 1 - Circuito elettrico dei progetto del simulatore del ciuff-ciuff di una loco-
motiva a vapore. Con Il trimmer R1 si controlla la frequenza del segnale, con
R11 si regolano gli sbuffi di vapore. li pulsante P1 stabilisce lo sfiato. Le linee
tratteggiate racchiudono la parte circuitale che deve essere montata sulla
basetta del circuito stampato.

-----COMPONENTI-----

Condensatori R5 = 100 ohm


C1 = 10 µF - 16 VI (elettrolitico) R6 = 150.000 ohm
C2 = 100 F - 16 VI (elettrolitico) R7 = 10.000 ohm
c3 = 100.000 pF R8 = 10.000 ohm
F - 16 R9 = 2.200 ohm
C4 = 1 VI (elettrolitico)
47.000 ohm
G? ~ 22 µF - 16 VI (elettrolitico) R10 =
5.000 pF R11 = 4.700 ohm (trimmer)
C6 =
c7 = 100.000 pF
ca = 100 F - 16 VI (elettrolitico) Varie
s1 = interrutt.
Resistenze P1 = pulsante (normalm. aperto)
R1 = 2.200 ohm (trimmer) Ic1 = 555
R2 = 150 ohm TR1 = BC107
R3 = 1 megaohm TR2 = BC107
R4 = 1.000 ohm TR3 = BC107

326
èE
\,

Fig. 2 - La maggior parte dei componenti elttronlcl del simulatore di locomo-


tiva a vapore viene montata in questo modo sulla basetta del circuito stampato,
che qui è da considerarsi riprodotto in trasparenza. La numerazione, riportata in
questo schema, corrisponde esattamente a quella del circuito elettrico.

g G))è XGB@HBè G)GXX /K@HBè ?H j ?è RGUH @H/G °j G?X K S) 7/Kì /è+ + èa °j H@RHa BK@?H?X G @G) 7/KRj //G il
?j K@K BK@ )E G?7/G??HK@G RH « /j + K/G /K?è» K ?KUUHKa è+ 7)HUH
Bè/)K èRGì j èXè+ G@X G G H@X G//K+ -
BK@ °j G))è RH « /j + K/G =Hè@BK» a H@ ?7GBHè) 7G/)K BHB)HBè+ G@XG BK@ j @è U/G° j G@kè /Gì K)è-
+ KRK °j è@RK )G U/G° j G@kG ?H G?XG@RK@K Rè kG/K =H)Ga B~G 7K??è /G@RG/G #H#è )è 7/G?G@kè RG))è
è))EH@UH@HXK9 j @ Bè?Ka °j G?X E
j )X
H+ Ka 7K??H=H)G #è7K/HG/è H@ BK/?èa Rj /è@X G )G Uè?H RH èBBG)G/è-
?K)Xè@X K H@ XGK/Hèi kHK@G G RH RGBG)G/èkHK@G G @G))G ?K?XG H@?XèkHK@Ga
mK??Hè+ K K/è BK@B)j RG/G °j G?Xè /è7HRè H@X G/- °j è@RK )è )KBK+ KX H#è ?=j UUèi p j G?XEj )X
H+ è 7/G-
7/GX èkHK@G RG) ?j K@K UH ?HBK RG))è #è7K/HG/è RH- ?XèkHK@G è ì è/è@X HXè Rè))è 7/G?G@kè RH j @ 7j )-
BG@RK B~Ga 7G/ /H7/KRj //G G)GXX /K@HBè+ G@XG ì )H ?è@XGa B~G 7KX /G+ + K RGUH@H/G RH « ?UHèXK » a B~G
?=j UUH RG))è )KBK+ KXH#èa è @GBG??è/HK H@X G//K+ - /H7/KRj BG H) XH7HBK /j + K/G RH ?UH èX è+ G@XK RG))G
7G/G 7G/HKRHBè+ G@X G j @ /j + K/G è )è/ì è =è@- #è)#K)G RG))è #è7K/HG/èa °j è@RK °j G?X è è UG/+ èi
Rèa B~G 7j ò G??G/G UèBH)+ G@X G ì G@G/èXK è+ 7)H-
UHBè@RK H) /j + K/G B~G ?H + è@HUG?X è ?j ))è ì Hj @-
kHK@G RH j @ ?G+ HBK@Rj XX K/G 7K)è/HkkèX K H@#G/- GENERATORE DI RUMORE
?è+ G@X Gi • °j G?XK )è?BHè H@Xj H/G B~G H) @K?X /K
+ KRj )K G)GXX /K@HBK RK#/à G??G/G BK) )Gì èXK BK@ d è 7/H+ è 7è/XG RG) 7/Kì GXX K /H7K/XèX K H@ UH
ì j /è
j @ °j è)?Hè?H è+ 7)HUHBèXK/G RH =è??è U/G° j G@kè S è BK?X HXj HX
è Rè) ì G@G/èXK/G RH /j + K/G /K?èi S)
BK@ j ?BHX è H@ è)X K7è/)è@XGi °j è)G è KXX G@j XK 7K)è/Hkkè@RK H@#G/?è+ G@X G )è

, &4
6


Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del
circuito stampato necessario per la com-
posizione del modulo del simulatore di
vapore elettronico.

ì Hj @kHK@G =è?GeG+ HX XK/G RG) X/è@?H?X K/ z q &i RH ?Hèa è))EG@X /èXè RH j @ è+ 7)HUH
BèXK/G èj RHK RH
Bj H #HG@G )è?BHèXK )H=G/K )E G)GXX/KRK RH BK))GX- °j è)?Hè?H XH7Ki
K/G I@K@ BK))Gì èX K9 NC)
u K@ °j G?X è ?K)j kHK@G BH /Bj HXè)G ?H /Gè)Hkkè j @
ì G@ G/èX K/G ?j UUHBHG@XG+ G@XG 7KXG@X Ga ?G@kè RK- INTERRUTTORE ELETTRONICO
#G/ /HBK//G/G è))E j ?K RH 7è/XHBK)è/H RHKRH 7/K-
Rj X XK/H RH /j + K/H H °j è)H i K)X /G B~G /H?j )X è/G RH dè 7K)è/HkkèkHK@G RG))K ?Xè RHK 7/Gè+ 7)HUH BèX K/G
BK?XK è??èH 7Hù G)G#èXKa °j è?H ?G+ 7/G ?K@K BK+ - z q , #HG@G è@B~G BK@X /K))èX è Rè) X/è@?H?XK / z q va
7K@G@X H RH RH UUHBH )G /G7G/H=H)HX à BK+ + G/BHè)Gi B~G Uj@ìG Rè H@X G//j XXK/G G)GX X
/K@HBKi S@UèX XHa
)H ?KUU HK 7/K#G@HG@X G Rè) X/è@?H?XK / z q & #HG@G °j è@RK H) X/è@?H?X K/ RH#HG@G BK@Rj X XK/ Gi )è /G-
è77)H BèXKa X/è+ HX G H) BK@RG@?èXK / G RH èBBK77Hè- ?H?XG@k è q 8 7K)è/Hkkè )E G+ HXXK/G RH TR #G/?K
+ G@X K u ya è))è =è?G RG) X/è@?H?XK/ è+ 7)H UHBè- + è??èa 7/K#KBè@RK )è + è??H+ è è+ 7)HUH BèkHK@G
/K/G z q , i mHù 7/GBH?è+ G@XGi H) X/è@?H?XK/ z q , Rè 7è/XG RG) X/è@?H?XK/ Ga BK@X G+ 7K/è@Gè+ G@X Ga
Uj@ì G Rè G)G+ G@XK7/Gè+ 7)HUHBèXK/G RG) /j + K/Gi )è X/è?+ H??HK@G #G/?K )E j ?BHXè RG) « ?Gì @è)G RH #è-
dè 7K)è/HkkèkHK@G RH G+ HX XK/G RG) X/è@?H?XK/ z q , 7K/G ».
#HG@G + è@j è)+ G@X G /Gì K)èXè X/è+ HXG H) X/H+ + G/ S@ 7è/è))G)K è) BH/Bj HXK BK))GXX K/GeG+ HXXK/G RG)
q vvi B~G ?Xè =H) H?BG H) /è77K/XK X/è H) ?KUU HK j - X/è@?H?X K/ z q S è H@?G/HX K H) 7j )?è@X G mSi B~G
?BG@X G Rj/ è@XG H) 7G/HKRK RH #è7K/G G °j G))K RH BK@?G@XG RH BK@X /K))è/G + è@j è)+ G@X G )E j ?BHXè
7èj ?èa ?H+ j )è@RK 7j /G )E G#G@X j è)G 7G/RHX è RH RG) #è7K/Gi
#è7K/G K77j /G )K ?XèBBK @GXXK X/è H Rj G 7G/HKRH i p j è@RK H) X/è@?H?XK/ z q S /H+ è@G H@XG/RGX XKa è
S@ 7/èX HBè ?H 7KX /G==G RH/G B~G H) X/H+ + G/ q vv Bèj ?è RG))è B~Hj ?j /è RG))E H@XG//j XX
K/G yva )è BK@-
/Gì K)è )è 7G/RHX è RH #è7K/G ?H+ j )è@RK )è UG/- Rj XXH#HXà RG) X/è@?H?XK/ z q , è /Gì K)èXè G?B)j ?H-
+ èXè RG) X/G@Ki #è+ G@XG Rè) X/H+ + G/ q vvi S@ Xè)H BK@RHkHK@H i
S) ?Gì @è)G j ?BG@X G #HG@G 7/G)G#èX K Rè) BK))GX- Rj @° j Gi H) RH?7K?HXH#K /H7/KRj //à ?K)X è@X K H) ?j K-
XK/G RG) X/è@?H?XK / z q , X/è+ HX G H) BK@RG@?è- @K Bè/èX X
G/H?XHBK RG))è 7G/RHXè RH #è7K/Gi /Gì K-
XK/G u 4a B~G )K è77)HBè è))0j ?BHX è RG) BH/Bj HXKi K?e )èXè °j è@X HX
èX H#è+ G@XG Rè) X/H+ + G/ R 11.

, &6
Fig. 4 - Se si osserva all'oscilloscopio Il
segnale prodotto dal soffio elettronico, si
nota una sovrapposizione caotica di curve.

dè BK@X H@j è 7G/RHX è RH #è7K/Ga B~G 7G/+ GX XG RH X/K)HX HBK u 1 G Rè) X/H+ + G/ q va B~G BK@?G@X G RH
?H+ j )è/Ga èR G?G+ 7HKa :E è//G?XK RG))è )KBK+ KXH#èi ?H+ j )è/G )G #è/HèkHK@H RH #G)KBHX à RG))è )KBK+ K-
è BK@ ?G@X HXè Rè))EH@XG/RHkHK@G RG) X/è@?H?XK/ z q v XH#è è #è7K/Gi
7G/ + GkkK RG))E H@X G//j X
XK/G y l. S) ?Gì @è)G èR K@Rè °j èR/è è 7/G?G@X G ?j ))Ej ?BHXè
yH XG@ì è 7/G?G@XG B~G H XG+ 7H RH èX XèBBK G RH 1 RH Su Si p j è@RK °j G?XK ?Gì @è)G ?H X/K#è è 0h 0a
?XèBBK RG) #è7K/G @K@ ?K@K @GXX Ha 7G/B~é H) 7è?- G??K + è@X HG@G è))EH@XG/RHkHK@G H) X/è@?H?XK/ z q va
?èì ì HK Rè))K ?XèXK RH #è7K/G è °j G))K RH /H7K?K H) °j è)G IH@#GBG RH#HG@G BK@Rj X /K/G °j è@RK )E j-
è##HG@G ì /èRj è)+ G@X Ga ì /èkHG è))EèkHK@G /HXè/Rè- ?BHX è , RHSu S ?H X/K#è èR « S » i mG/Xè@X Ka BK@
X/HBG G?G/BHX èXè RèH BK@RG@?èX K/H G)GX X
/K)HX
HBH u 3 H) X/è@?H?XK/ z q S H@XG/RGX XKa )è 7K)è/HkkèkHK@G RH
G C7. G+ HXX K/G RG) X/è@?H?X K/ z q /H+ è@G G?B)j ?H#è-
+ G@X G RGXG/+ H@èX è Rè) X/H+ + G/ q vva B~G 7j ò
G??G/G /Gì K)èXK H@ + KRK B~G H) « ?KUU HK » è77èHè
STADIO OSCILLATORE H@X G//KXX Ki
o ) BK@X /è/HKa BK@ H) X/è@?H?X K/ z q S H@ BK@Rj kHK-
q H+ è@G K/è Rè è@è)Hkkè/G H) BK+ 7K/Xè+ G@X K RG)- @Gi )è /G?H?XG@kè q 8 /H+è @G 7/èX HBè+ G@X G BK))G-
)EH@X Gì /èXK Su S G RG) X/è@?H?XK/ z q va BHKè RG))K ì èXè è + è??è G BHò ì è/è@X H?BG j @è G)G#èXè è+ -
?X èRHK K?BH))èX K/G ISu SL H@ Uj @kHK@G RH G)G+ G@X K 7)HUHBèkHK@G Rè 7è/XG RG) X/è@?H?XK/ z q , a @G)
7H)KXè RG) X/è@?H?XK/ z q Si °j è)G H) BK@RG@?èXK/G u 3a BK))Gì èXK U/è BK))GX-
dE H@X Gì /èXK zu v è H) =G@ @KXK 111a B~G °j H #HG@G XK/G GR G+ HXX K/Ga ?G/#G è )H+ HX è/G )è U/G°j G@kè
H+ 7HGì èX K BK+ G K?BH))èXK/G è?Xè=H)G BK@ U/G°j G@- + è??H+ è RG) « #è7K/G G)GXX /K@HBK » B~Ga BK?ì
kè RH Uj @k HK@è+ G@X K /Gì K)è=H)G X/è+ HXG H) 7KXG@- BK+ G #HG@G 7/KRKXX K Rè))è ì Hj @kHK@G RH z q &a ?H
kHK+ GX /K q v i G?XG@RG/G==G ?H@K èH v1t f Qk GR K)X /Gi
dè ?BG)X è RH °j G?XK XH7K RH BH/Bj HX K H@X Gì /èXK è yG )E H@XG//j XXK/G yS #HG@ B~Hj ?Ka )è =è?G RG)
?XèX è ?j ì ì G/HXè 7/H@BH7è)+ G@X G Rè) =è??K BK?XK X/è@?H?XK/ z q v /H+ è@G BK/XKBH/Bj H XèX è è + è??è
RG) BK+ 7K@G@X G G Rè))è ?j è UèBH)G /G7G/H=H)HX à G H) X/è@?H?XK/ ?XG??K ?H X/K#è @G))K ?XèXK RH H@-
BK+ + G/BHè)Gi f è j @E è)X/è H+ 7K/Xè@X G Bè/èX XG- XG/RHkHK@G9 H@ Xè) Bè?K /H+ è@G H+ 7GRH Xè )è ì G@G-
/H?XHBè RG))E H@XGì /èXKa B~G )K /G@RG 7/GUG/H=H)G èR /èkHK@G RG) ?KUU HKi z j XX
è#Hèa ?G H@ °j G?XG ?XG??G
è)X /H + KRG))H i BK@?H?XG @G))E j ?K RH 7KB~H G)G+ G@X H BK@RHkHK@H BH/Bj HX è)Ha #HG@G 7/G+ j X K H) 7j )?è@X G
G?X G/@H H@ ?GRG RH /Gè)HkkèkHK@G RH j @ KX XH+ K mSa ?H ì G@G/è j @ ?KUU HK BK@X H@j K G °j G?X è ì G@G-
K?BH))èXK/G èR K@RG °j èR/G G è U/G°j G@k è #è/Hè- /èkHK@G 7G/+ è@G 7G/ Xj X XK H) XG+ 7K H@ Bj H /H-
=H)G RH ?HBj /K èUU HRè+ G@XKi + è@G 7/G+ j X K H) 7j )?è@X Gi
S) #è)K/G RG))è U/G° j G@kè RH K?BH))èkHK@G RH 1CI dE è)H+ G@X èkHK@G RG) BH/Bj HX K RH UH ì j/ è v RG#G
è 7/èX HBè+ G@X G ?Xè=H)HX K Rè) BK@RG@?èXK/G G)GXe G??G/G UèXX è BK@ XG@?HK@G BK@X H@j è RH #è)K/G BK+ e

329
13,5 V
ALTOP.
I I
I\
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S

i1
AMPLIE • S I
BF
7
2E
'r- , I
I
1 .
6 -
ibZ • S
I

iiH
I

Fig. 5 • Schema pratico d'assieme del dispositivo generatore dl ciuft-clutt della


vaporiera. Il collegamento, fra il modulo e l'amplificatore di bassa frequenza,
deve essere effettuato con cavo schermato.

7/G?K U/è H 8 G H 14 V, 7/G)G#è@RK)èa H@RHUU G/G@- XGK/HBK RH UH ì j /è v RG)H + HXèX è Rè )H @GG X/èXX Gì -
XG+ G@X Ga Rè K77K/X j @K è)H + G@XèXK/Ga Rè))K ?XG??K ì HèXG è )è ?XG??è B~G #HG@G + K@X èXè ?j ))è =è?GXX è
è)H+ G@X èX K/G RG))Eè+ 7)HUHBèXK/G RH =è??è U/G°j G@- RG) BH/Bj HX K ?Xè+ 7èX Ka o @B~G )G H@RHB èkHK@H @j -
kè Bj H H) + KRj )K #G// à èBBK77HèX Ka K77j /G Rè + G/HB~Ga /H7K/XèX G ?j ))K ?B~G+ è G)GXX /HBK RH UH i
j @è =èXX G/Hè RH X/G 7H)G BK))Gì èX G H@ ?G/HG X/è RH ì j /è a X/K#è@K 7/GBH?è BK// H?7K@RG@kè BK@ )è
)K/K I, \ - a1 ­ V v, a1 ­ La BK+ G è77è/G @G))K ?X G??è @j + G/èkHK@G H@RHBèX è ?j ))K ?B~G+ è BK-
?B~G+ è RE è??HG+ G RH UH
ì j /è 1a XG@G@RK BK@XK B~G ?X /j XXH#K RH UH ì j /è &a B~G RG#G ?G+ 7/G G??G/G
)Eè??K/=H+ G@X K RH BK//G@X G RG) BH/ Bj HXK RH UH
ì j /è XG@j X K ?KXX EKBB~HK Rj /è@XG H) + K@Xèì ì HK RGH BK+ -
v ?H èì ì H/è H@ XK/@K èH &t e &1 + o i 7K@G@X H
i
S) + KRj )K G)GXX /K@HBK RH UH ì j /è &a j @è #K)X è /Gè-
)HkkèX K H@ Xj XXH H ?j KH 7è/X HBK)è/H a RK#/à G??G/G H@-
REALIZZAZIONE PRATICA ?G/HX K H@ j @ BK@X G@HX K/G + GX è))H
BKa BK@ Uj@kHK@H
Rì G)G+ G@XK ?B~G/+ è@X Ga )è?BHè@RK K##Hè+ G@X G
dè /Gè)H kkèkHK@G 7/èX HBè RG) RH?7K?HX H#K RG#G )H=G/K èBBG??K èì )H G)G+ G@X H RH BK+ è@ RKi
G??G/G H@HkHèX è BK@ )è BK?X/j kHK@G RG) BH / Bj HXK S) BK))Gì è+ G@XKa U/è )E j ?BHXè RG) BH / Bj HXK G )EG@-
?Xè+ 7èX Ka B~G è77è/G /H7/KRKXX K H@ì /è@RGkkè /Gè- X/èX è RG))E
è+ 7)H UHBèXK/G RH =è??è U/G°j G@kèa BK+ G
)G H@ UHì j /è , i dè =è?GXX è RG) BH/ Bj HXK ?Xè+ 7èXK ?H K??G/#è H@ UH ì j /è 1a RG#G G??G/G GUU GXX
j èXK
)G Bj HRH+ G@?HK@H?K@K RH 4a1 B+ \ 4a4 B+ a Uj@ìG BK@ Bè#K ?B~G/+ èXKi
Rè ?j 77K/XK 7G/ )è + èì ì HK/ 7è/XG RGHBK+ 7K@G@X H
G)GXX/K@HBH M Uè@@K GBBGkHK@Ga BK+ G ?H 7j ò K??G/- MESSA IN OPERA
#è/G H@ UH ì j /è &a H)7j )?è@XG Pt, )E H@X K/G y 1
G//j XX
G )Eè)H+ G@X èXK/Gi « )X
H+ èXK H) )è#K/K RH + K@X èì ì HK RH Xj X
XH H BK+ -
' èBBHè+ K @KX è/G B~G Xj XXè )è 7è/XG RG))K ?B~G+ è 7K@G@X H G)GXX /K@HBH ?j ))è =è?GXX è RG) BH / Bj HX
K

,,t
?Xè+ 7èX Ka KBBK//G/à 7/K##GRG/G èR j @è ?G+ 7)HBG kè G/è ?X èXK B~Hj ?KM G è ° j G?XK 7j @XK ?H RG#G
+ G??è è 7j @X K RG) RH?7K?HX H#Ka RK7K è#G/)K BK)- UH@è)+ G@X G j RH/Ga =G@ RH?X H@XKa H) ?KUUH K RG))è
)Gì èXK è))E
è)H+ G@X èXK/G G è))Eè+ 7)HUHBèXK/G RH =è?- #è7K/HG/èi
?è U/G° j G@kèi q j KX è@RK H) 7G/@K RG) X/H+ + G/ q va )è U/G° j G@kè
d è 7/H+ è K7G/è kHK@G BK@?H?XG @G) B~Hj RG/G )E H@- RG))K ?=j UU K èj + G@X è UH @K è ?H+ j )è/G H) X/G@K
XG//j XX
K/G y v G @G) /Gì K)è/G H) X/H+ + G/ q v H@ H@ BK/?èi mKHa B~Hj RG@RK @j K#è+ G@X G )E H@XG// j X
-
+ KRK B~G Xj XX è )è ?j è /G?H?XG@kè /H+ è@ì è H@?G- XK/G y va H) RH?7K?HX H#K è+ + j X K)H
?BGa + è ?G ?H
/HXèi u Hò ?Hì @HUHBè B~G H) Bj /?K/Ga B~G Uè Bè7K 7/G+ G H) 7j )?è@X G mv )è ?H+ j )èkHK@G RH#HG@G
è) XG/+ H@è)G 3 RG))E H@XGì /èX
K v u va RK#/à /H+ è@G- ° j G))è RG))è #è7K/HG/è UG/+ è H@ ?X èkHK@Gi
/G Xj XX
K /j KXèXK #G/?K H) XG/+ H@è)G & RH bu )i u K)K/K B~G ~è@@K )è UK /Xj @è RH 7K??GRG/G j @
yj BBG??H#è+ G@X G ?H /Gì K)è H) X/H+ + G/ q ) v H@ K?BH)) K?BK7HKa 7KX /è @@K #H?j è)Hkkè/G H) ?Gì @è)G
+ KRK B~G H) ?KUUH K ?7è/H?BèM 7G/X è@XKa )è /KXè-
ì G@G/èXK Rè) ?KUUH Ka B~G ?H /H#G)G/à a ?j ))K ?B~G/-
kHK@G RH ° j G?X K X/H+ + G/ #è UèXX è )G@Xè+ G@XGa
+ Ka BK+ G j @ H@?HG+ G BèKX HBK RH ?Gì @è)Ha ?G@kè
UG/+ è@RK?H è77G@è BH ?H èBBK/ì G B~G H) ?KUUH K è
?7è/HXK M @K@ 7/H+ è G @K@ RK7Ki o #/G+ + K RK- è)Bj @è /G)èkHK@G X/è è+ 7HGkkè G U/G° j G@kèa BK?ì
#j XK RH/G B~G H) X/H+ + G/ q vv #è /Gì K)èX K è77G- BK+ G H))j ?X/èXK H@ UH ì j /è - i )H B~G ?Xè è RH+ K-
@è K)X /G )è ?Kì )Hè RG) ?H)G@kHKi ?X /è /G B~G GUUGXX
H#è+ G@X G ?H X/èXXè RH j @ « /j + K-
mKH ?H è7/G )E H@XG//j XX
K/G yva B~G H@ 7/GBGRG@e /G /K?è ».

Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000


Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
nico.

Il tester
2° • S) voltmetro
3° • L'amperometro
Il capacimetro
5° - S) provagiunzioni
Tutta la radio
7 • Supereterodina
8° • Alimentatori
9° • Protezioni elettriche

331
UNA LAMPADA
DI EMERGENZA
p j è@RK j @è )è+ 7èRH@è RH Bè?è @K?X/è ?H =/j - ESAME DEL CIRCUITO
BHèa è BK?è UèBH)G 7/K##GRG/G H+ + GRHèX è+ G@XG
è))è ?j è ?K?XHX j kHK@G BK@ j @è )è+ 7èRH@è @j K- S) BH/Bj HX K B~G è??K)#G H) BK+ 7HX K K/è BHX èXK è
#èi f è °j è@RK )è )è+ 7èRH@è =/j BHèX è è °j G))è °j G))K /H7K/XèX K H@ UHì j /è Si S@ G??Ka ì )H G)G+ G@-
RG))E è?BG@?K/Ga RG))G ?Bè)Ga RG) =K\ K RG))è XH B~G 7/K##GRK@K è))è BK+ + j XèkHK@G èj X K+ è-
Bè@X H@èa è))K/è H) 7/K=)G+ è è??j + G j @ è?7GX XK XHBè RG))G )è+ 7èRG dg I)è+ 7èRè @K/+ è)GL GR d•
H@XK))G/è=H)Ga 7G/ K##HH + KXH#Hi S@ °j G?X H Bè?Ha I)è+ 7èRè RH G+G/ì G@kèL ?K@K /è77/G?G@XèX H RèH
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G)GXX /HBè H@ KBBè?HK@G RH XG+ 7K/è S Ha )è#K/H ?j S )G B~Hj ?j /è RG))E H@XG//j XXK/G ySa ?H #G/HUHBè j @ 7è?-
)H@GG RH RH?X /H=j kHK@G K ì j è?XH KBBè?HK@è)H i f èH a ?èì ì HK RH BK//G@X G èXX /è#G/?K )è )è+ 7èRè @K/-
Xj XXè#Hèa è==Hè+ K è77/K@X èXK j @ 7/Kì GXX K B~G + è)G dg G )è /G?H?X G@kè q Sa B~G Uj @ìG Rè G)G-
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RG))è /KX Xj /è RH °j G))è RH @K/+ è)G G?G/BHkHKa èX - 7KXG@kè RH RH??H7èkHK@G è RH - · i yH X/èX Xè °j H@-
X/è#G/?K j @ ?H?XG+ è G)GX X/K@HBK RH BK+ + j X èkHK@G RH j @ =è??K #è)K/G K~+ + HBKa B~G @K@ 7/K-
RH BK@BGkHK@G + KRG/@èi #KBè 7/èX HBè+ G@XG è)Bj @è è77/Gkkè=H)G 7G/RHX è

Il commutatore elettronico qui descritto provoca l'accensione


automatica di una lampadina di riserva, quando quella di nor-
male esercizio si brucia improvvisamente, lasciando al buio gli
occupanti di un ascensore, gli utenti di un garage, coloro che
stanno scendendo lungo una scala e quanti altri, presi da una
particolare e delicata attività, non possono interrompere il loro
lavoro per una repentina oscurità.

332
di )j + H@K?HX
à @G))è )è+ 7èRè dg a + G@X /G Uè#K- Bj HXè)H
i u K@?Gì j G@X
G+ G@X Gi )è )è+ 7èRè RH G+ G/-
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a @GBG??è/Hè 7G/ BK@?G@e p j è@RK 7G/ GUU GXX
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j /è
H /G )EH@@G?BK RG) z q So u vi s RG))è )è+ 7èRè RH @K/+ è)G G?G/BHkHK dg #HG@G è
La BK@Rj kHK@G RG) z q So u v H+ 7GRH?BG )EH@@G- + è@Bè/G )è BK// G@X G B~G èX X/è#G/?è )è /G?H?XG@kè
?BK RG) z q So u &i RèXK B~G ì )H G)GX
X/KRH o v G o & q Sa H) z q )o u S @K@ è 7Hù H@ ì /èRK RH H@@G-
RG) z q )o u v è77èHK@K 7/èX HBè+ G@X
G BK/XKBH/e ?Bè/?Hi + G@X /G H) z q S o u &i /HBG#G@RK K/è BK/e

r
L'installazione di una seconda lampada di emergenza è una
misura cautelativa contro il buio improvviso.

L'utilità di questo dispositivo può essere apprezzata quando


non si ha il tempo disponibile per sostituire la lampada bru-
ciata.

333
rrrevert

LN
R2
.-
LE
3 Il
4 Il TRIAC
2

TRIAC lA2
g? 51

63
R1
~
1
RETE 220V

Flg. 1 - Circuito elettrico del commutatore elettronico di emergenza, L'interrut-


tore S1 è quello di comando, già presente nel circuito di illuminazione con
lampada normale (LN). La lampada LE è quella di emergenza, che rimane spenta
finché non si brucia la lampada LN.

-----COMPONENTI-----
Resistenze Varie
R1 = 3,9 ohm-4 W TRIAC 1 = 400V-8 A
R2 = 22.000 ohm-7 W TRIAC 2 = 400V-8 A
R3 = 100 ohm- 1 W S1 = interrutt.
LN = lampada normalm. acc. 220 V -
200 W max
LE = lampada d'emergenza 220 V -
200 W max

/G@X G ?j ) ì èX
G èXX/è#G/?K )G /G?H?XG@kG q & GR q , a NOTIZIE SUI TRIAC
?H /H7K/X è H@ BK@Rj kHK@Gi • è °j G?X è BK@RHkHK@G
G)GXX/HBè BK//H?7K@RG )E èBBG@?HK@G RG))è )è+ 7èRè m/H+ è RH 7/KBGRG/G BK@ )è RG?B/HkHK@G RG) RH?7K-
RH G+ G/ì G@kè d • i ?HX
H#K RH BK+ + j X
èkHK@G G)GX X
/K@HBèa #Kì )Hè+ K /H-
p j è@RK Uè )è+ 7èRè d g =/j BHèX è #HG@G ?K?X
HXj HX
è BK/Rè/Ga è ?BK7K RHRèX XHBKa è)Bj @H G)G+ G@X H /G-
BK@ è)X /è @j K#èa )è )è+ 7èRè RH G+ G/ì G@kè d • )èXH#H è) X
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XK/H è))G 7/H+ G
?H RH?èXX H#è èj X
K+ èXHBè+ G@XG GR H) BH/Bj HX K /H- è/+ H BK@ )EG)GXX
/K@HBè 7KX /à ?G+ =/è/G j @ BK+ -
XK/@è è))G @K/+ è)H BK@RHkHK@H RH )è#K/Ki 7K@G@X G ?BK@K?BHj XKi

334
aLE

TRIA 1 Al A2 G RETE
220V

Fig. 2 - Piano costruttivo, su circuito stampato, del commutatore elettronico di


emergenza. S due trlac sono montati su altrettanti radiatori e fissati alla ba-
setta tramite viti e dadi ben stretti.

S) X/HèB 7j ò BK@?HRG/è/?H j @ 7è/G@X G ?X/GXX_G)


- /G@X G è Xè)G Rè @K@ 7KXG/ 7Hù + è@ X G@G/G H@ BK@-
RHKRK yu q GR è j @ G)G+ G@XK 7è/X HBK)è/+ G@ XG è- Rj kHK@G H) X/HèBi p j G?XK ?H RH?H@ @G?Bè G ?H BK+ -
RèXX K 7G/ Uj@ kHK@è/G BK@ )è BK//G@X G è)XG/@èX èM 7K/X è BK+ G j @ G)G+ G@X K H?K)è@ XGi
°j G?XKa H@ UèXHX
a è H) + KX H#K 7G/ Bj H H X/G G)GXX /K- S) #è)K/G + H@H+ K RG))è BK//G@X G H@ ì /èRK RH
RH B~G )K Bè/èXX G/Hkkè@Ka è@kHB~é B~Hè+ è/?H è@K- + è@ XG@G/GH@@ G?BèXK H) X/HèB #HG@G BK+ j @G+ G@-
RK e BèX KRK e ì èX Ga BK+ G è##HG@G @G) RHKRK yu q a XG H@ RHBèX K BK@ H) XG/+ H@G « BK//G@X G RH QK)R »,
7/G@ RK@K /H?7GX XH#è+ G@XG H @K+ HRH è@KRK v Io vL BHKè BK//G@X G RH + è@ XG@H+ G@XKi
e è@KRK & Io &L e ì èX G I; Li dE H@@G?BK RG) X/HèB ?H 7j ò KXX G@G/G è@B~G ?G@kè
p j è@ RK H) #è)K/G RG))è XG@?HK@G è)XG/@èX èa è77)H- ?j 7G/è/G il #è)K/G RG))è XG@?HK@G RH =/Gè( RK[ @ a
BèX è ?j ))E è@KRK v G ?j ))E è@KRK & K)X /G7è??è j @ è77)HBè@ RK ?G+ 7)HBG+ G@X G è) ì èXG j @ H+ 7j )?K
BG/X K )H+ HX Ga B~Hè+ èXK XG@?HK@G RH =/Gè( RK[ @a il RH RGX G/+ H@ èXè 7KX G@ kèi p j G?XK H+ 7j )?K ~è )è
RHKRK ?H èj X KH@ @G?Bèa G@ X/è@RK H@ BK@Rj kHK@G e 7/K7/HGX à RH + KRHU HBè/G )è Bè/èXX G/H?X HBè XG@?HK@G-
UèBG@ RK 7è??è/G j @ è BK//G@X G H) Bj H #è)K/G RH BK//G@ XGa è==è??è@ RK @KXG#K)+ G@ X G H@ 7/èX HBè )è
H@XG@ ?HXà è H@ Uj@ kHK@G RH/GXX è RG) BH/Bj HX K RH XG@ ?HK@G RH =/Gè( RK[ @ G BK@?G@ XG@ RK )EG@X/èXè
Bè/H BK I)è BK//G@ XG RH ì èXG è @j ))èa 7G/B~é °j G- H@ BK@Rj kHK@G RG) BK+ 7K@G@ XGi
?X K G)GXX /KRK #HG@G ?j 77K?XK @K@ BK))Gì èX K BK@ u K@ U/K@X èXK BK@ H) RHKRK yu q a H) X/HèB 7/G?G@ Xè
è)Bj @ BH/Bj HX K RH Bè/HBKLi H) #è@ X èì ì HK RH 7KXG/ G??G/G H@ @G?BèX K BK@ H+ -
èBG@RK RH+ H@j H /G H) #è)K/G RG))è BK//G@ XG e 7j )?H @Gì èX H#H /H?7GXXK è))Eè@KRK &a H@ RH7G@ RG@-
èj + G@ Xè@ RK °j G))K RG))è /G?H?X G@kè RH Bè/HB Ka ?H XG+ G@ XG Rè))è 7K)è/HX à RG))è XG@?HK@G è77)HBèX è
/èìì Hj @ ì G j @ 7j @X K H@ Bj H H) #è)K/G RG))è BK/e X/è H Rj G è@KRH i

335
~

o
o
o Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del cir-
cuito stampato necessario per la realizzazio-

_J ne del commutato re elettronico di emer-


genza.

CIRCUITI DI INNESCO « @ XG/kK ?H?XG+ è RH H@@G?BK RG) Xj/HèB BK@? H-


?XG @G))E jXH)Hkkè/G j @è ?K/ì G@XG RH è)H+ G@XèkHK@G
yH è RGX XK B~G H) X/HèB 7j ò G??G/G H@@G?BèX Ka BHKè èj ?H)Hè/Hèa H@ BK// G@XG BK@X H@j èa 7G/B~é H) X/HèB
7j ò G@X /è/G H@ BK@Rj kHK@Ga ?Hè °j è@RK #HG@G ?j - 7j ò G??G/G H@@G?BèXKè@B~G BK@ )è BK//G@XG BK@-
7G/èX K H) #è)K/G RG))è XG@?HK@G RH =/Gè( RK[ @a ?Hè XH@j èi
°j è@RK èR G??K #HG@G è77)H BèX è j @è XG@?HK@G
BK@ U/K@X G + K)X K /H7HRKa f è K##Hè+ G@X G G?H?X G
7j /G H) ?H?XG+ è X/èRHkHK@è)G 7G/ H@@G?Bè/G H) MONTAGGIO DEL COMMUTATORE
X/HèBa B~G BK@?H?XG @G))E è77)HBè/G j @ H+ 7j )?K RH
BK//G@X G ?j ))EG)GXX/KRK RH ì èX Gi S) + K@X èì ì HK RG) BK+ + j X èXK/G G)GX X/K@HBK RH
mG/ /Gè)Hkkè/G °j G?X K ?H?XG+ è RH H@@G?BK RG) X/HèBa G+ G/ì G@kè RG#G G??G/G G?Gì j HX K @G) + KRK H@RH-
BH ?H 7j ò ?G/#H/G B)H RH#G/?H BH /Bj HXHa /HBK/Rè@RK BèX K Rè) 7Hè@K BK?X/j X XH#K /H7K/X èX K H@ UH ì j/ è &i
B~G H) BK+ 7K@G@X G #HG@G H@@G?BèX Ka H@RHUU G/G@- h ##Hè+ G@X Ga H) BH/Bj HX
K #è BK+ 7K?XK?j j @è =è-
XG+ G@X Ga BK@ H+ 7j ))?H @Gì èX H#H G BK@ H+ 7j )?H 7K- ?GXXè RH + èXG/Hè)G H?K)è@X Ga RH UK /+ è /GX Xè@ì K-
?HXH#Hi )è/Ga RG))G RH+ G@?HK@H RH 4 B+ \ 1i4 B+ i RH =è-
S) 7Hù ?G+ 7)HBG XH7K RH BH/Bj HX K RH H@@G?BK è B~G)HX G K RH #GX /K@HXGa ?j ))è °j è)G #G// à /Gè)Hk-
°j G))K ?U/j X XèXK @G) RH?7K?HX H#K RH Uìì j /è v G ì Hà kèX K H) BH/Bj HXK ?Xè+ 7èX K H) Bj H RH?Gì @K H@ ì /è@-
RG?B/HX XKa B~G 7/G)G#è )è BK// G@X G @GBG??è/Hè RGkkè /Gè)G è /H7K/XèX K H@ Uìì j /è , i
è))EH@@G?BK RG) X/HèB RH/GX Xè+ G@X G Rè))è XG@?HK- dG /HRKX X
G RH+ G@?HK@H RG)X è 7Hè?X/H@è RG) BH/-
@G è77)HBèXè è))E è@KRK va X/è+ HX G j @è K77K/Xj @è Bj HX K ?X è+ 7èXK BK@?G@X K@K RH H@ X/KRj //G H) RH-
/G?H?XG@kèi ?7K?HX H#K ì @ j @è BK+ j @G ?BèXK)è Rè H@Bè??K 7G/
« @ è)X /K ?H?XG+ è RH H@@G?BK RG) X/HèBa ?H+ H)G è G)G+ G@X H RH BK+ è@RK G)GX X/HBK IH@X G//j XXK/Ha BK+ -
°j G))K K/è /HBK/Rè)Ka BK@?H?XG @G))E j ?K RH j @ + j X èXK/Ha RG#HèX K/Ha 7/G?Ga GBBiLi
X/è?UK /+ èXK/G /HRj X XK/G RH XG@?HK@G G RH j @è /G?H- q HBK/RHè+ K B~Ga RèX è )è ?G+ 7)HBHXà BH/Bj HX è)G
?XG@kè RH )H+ HX èkHK@G RH BK//G@XGi p j G?XK BH/- RG))Eè77è/GBB~HK RH BK+ + j X èkHK@G G)GXX /K@H-
Bj HXK #è@X è H) 7/Gì HK RH j @ ì /è@RG /H?7è/+ HK Bèa °j G?XK 7KX /à G??G/G /Gè)HkkèXK è@B~G RèH
RH 7KX G@kè RH??H7èXè ?j ))è /G?H?X G@kèa B~G è RH )GXX K/H 7/H@BH7Hè@X Ha 7j /B~é a è + K@X èì ì HK è##G-
#è)K/G @KXG#K)+ G@X G 7Hù =è??K RG))è /G?H?XG@kè @j XK G H@ Uè?G RH Uj@kHK@è+ G@X K RG))E è77è/GB-
H+ 7HGì èX è @G) BH /Bj HX
K 7/H+ è BHX èXKa + G@X /G )è B~HKa BH ?H /HBK/RH ?G+ 7/G B~G H@ G??K è 7/G?G@XG
BK// G@X G RH H@@G?BK BK@?G/#èa )K ?XG??K #è)K/Gi )è XG@?HK@G RH /GXGa Rè))è °j è)G KBBK//G H?K)è/?H

336
G/ @K@ G??G/ G H@#G?XHX H Rè 7G/ HBK)K?G ?BK??G =è?X G/à @K@ BK@UK @RG/G X/è )K/K H X/G BK@Rj XX K/H
G)GXX/HB~Gi • G==K@K G??G/ G è??K)j Xè+ G@XG G#He j ?BG@X H Rè) BH/Bj HXK G BK@X /è??Gì @èX H BK@ )G ?Hì )G
vèXHa ° j H@RHa H BK@XèXXH RH/ GXXH U/è )G + è@H G H) d • e dg e q • z • && t ­ 7G/ G??G/G BG/XH RH @K@
BH/Bj HXKi BK+ + GX XG/G G//K/Hi
A BK)K/K B~G @K@ ~è@ @K + èH + K@X èXK RGH X/HèBa S X/G BK@Rj XX K/H ?K@K RH XH 7K =HUH)è/Ga °j G))H B~G
/HBK/RHè+ K B~G KBBK//G ?X /H@ì G/G èBBj /èX è+ G@XG H@ ì G/ì K #G@ìK@K BK+ j @G+ G@X G B~Hè+ èX H « 7HèX -
)G #HX H RH UH ??èì ì HK RH °j G?X H BK+ 7K@G@X H BK@ H XH@G » M G??H RK#/è@@K ?K?X HXj H/G H BK@Rj XX K/H ì Hà
/èRHèX K/H G )è ?j 7G/UH BHG K77K?Xè RG))è =è?GXX èi H@ H@?X è))èX H 7G/ )EèBBG@?HK@G RH j @è ?K)è )è+ 7èRH@èi
BK//H?7K@RG@kè RH Rj G è77K?HX H UK /H 7/èXHBèX H H@ mG/B~é @G) @K?X /K H+ 7Hè@XKa RK#G@RK?H H@?Xè))è/G
7/GBGRG@k èi g èX j /è)+ G@X G @K@ =H?Kì @è G?èì G- Rj G )è+ 7èRH@G #HBH @G X/è )K/Ka KBBK//G/è@@K è)-
/è/G @G))K ?X /H@ì G/G )G #HX Ha 7G/ @K@ /K#H@è/G )è + G@K X/G BK@Rj X XK/Hi S@ UèXX Ha @GH °j èX X/K BK@-
=è?GXX èe?j 77K/XK K èRRH /HXXj /è H) UH )GX XKRG))G #HX H Rj X X
K/H j ?BG@X H RèH XG/+ H@è)H v e & e , e - a j @K
?X G??Gi h XX H+ è 7/GBèj kHK@G ?è/G==G °j G))è RH 7j ò G??G/G G)H+ H@èXKa RèXK B~G H BK@Rj XX K/H ?è)-
?G/#H/?H RG) ì /è??K è) ?H)HBK@Ga H@ #G@RHX è 7/G??K RèXH ?j H XG/+ H@è)H & e , IUH ì j /è &L /èì ì Hj @ì K@K
H @Gì KkH RH BK+ 7K@G@X H G)GX X/K@HBHa H) °j è)G + H- j @è ?X G??è 7H?X è RG) BH/Bj HX K ?Xè+ 7èXKa °j G))è
ì )HK/è )K ?Bè+ =HK XG/+ HBK X/è H) X/HèB G H) /è- B~G Uè Bè7K èR j @ XG/+ H@è)G RG))è /G?H?XG@k è q &i
RHèXK / Gi S@ Kì @H Bè?Ka #K)G@RK H@?X è))è/G H) BK+ + j X èXK /G
g G))K ?B~G+ è 7/èX HBK RH UHì j /è & @K@ è77è/G )E H@- G)GX X/K@HBK H@ 7/K??H+ HX à RG))E H@X G//j XXK /G RH
XG//j XX K/G yva 7G/è)X /K 7/G?G@X G @G))K ?B~G+ è BK+ è@RK ì Hà G?H?X G@X Ga KBBK//G/à /HBK/Rè/?H B~G
G)GXX /HBK RH UH ì j /è Sa 7G/B~é °j G?XK è)X /K @K@ è °j G?X K H@XG//K+ 7G j @K RGH Rj G BK@Rj XX K/H RH
B~G )E H@X G//j XX K/G @K/+ è)G RG))E H+ 7Hè@X K RH H))j - /GXGi mG/Xè@X Ka )EH@XG//j XXK/G RK#/à H@ °j G?X K Bè?K
+ H@èkHK@G RK+ G?X HBèa è) °j è)G ?H èBBK77Hè H) @K- H@X G//K+ 7G/G j @K RGH Rj G BK@Rj X XK/H RH /GXG B~G
?X /K BK+ + j X èXK/G G)GXX /K@HBK RH G+ G/ì G@kèi /èì ì Hj @ì K@K H XG/+ H@è)H 1 0 3i
dG 7KB~G @KkHK@H G)GX X
/HB~G K/è BH XèXG #è)ì K@K
K##Hè+ G@XG @G) ?H?X G+ è 7Hù ?G+ 7)HBG RGH BH/Bj HX H
RH èBBG@?HK@G RH j @è )è+ 7èRè G)GXX /HBèa °j G))K
TIPI DI LAMPADE
H@ Bj H è 7/G?G@XG j @ ?K)K H@X G//j XX K/G G B~G
Uè j ?K RH BK@Rj X XK/H =HUH )è/Hi mG/B~é ?G ì )H H@-
dG Rj G )è+ 7èRG dg GR d • 7K??K@K G??G/G HRG@-
XG//j XX K/H BK+ H@BHè@K èR G??G/G Rj Ga )G BK?G ?H
XHB~Ga RG))è ?X G??è 7KXG@kèa èRèXX G 7G/ )è XG@-
BK+ 7)HBè@Ka ì HèBB~é H BK@Rj XX K/H ?K@K RH XH7K
?HK@G RH &&t ­ G BK@ j @è 7KXG@kè @K@ ?j 7G-
X/H7K)è/G G B~H @K@ ?G @G H@X G@RG RH H+ 7Hè@X H
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G+ G/ì G@kè G 7/K##GRG/G è))è ?K?X HXj kHK@G RG))è
)è+ 7èRH@è =/j BHèX èi abbonatevi a:
INSTALLAZIONE ELETTRONICA
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H+ 7Hè@XH )j BG RH Bè?èa )E
H@?X
G/Hè RH
è))èkHK@G RG) BK+ - PRATICA
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+ G?XHB~Gkkè BK@ °j G?XK XH 7K RH )è#K/Ha 7G/B~é

,,4
ALIMENTAZIONI
SIMULTANEE
AUTOMATICHE
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@HBKi u K+ H@BHè+ K ° j H@RH BK) X/è?UG / H/BH @G) ?GXe + è@K#/è RH èBBG@ ?HK@G RG))E è+ 7)HUH
BèXK/Gi Xj XXG

Il dispositivo, qui presentato e descritto, altro non è che un in-


terruttore elettronico automatico, il quale alimenta o disali-
menta uno o più apparati secondari, soltanto quando entra in
funzione, o cessa di funzionare, un'apparecchiatura principale,
senza l'intervento diretto dell'operatore.

338
)G è)X /G è77è/GBB~HèX j /G ?H èBBG@RG??G/K èj X K- j @ H@XG//j XXK/G è X/HèBa B~G è##G/XG H) U)j ??K RH
+ èX HBè+ G@X G G ?H+ j )Xè@Gè+ G@X G ?G@kè è)Bj @ H@- BK//G@X G è??K/=HXè Rè) Bè/HBK 7/H@BH7è)G Ga BK@-
XG/# G@X K + è@j è)G ?j RH G??Gl • ° j G?X è ?XG??è @G- ?Gì j G@XG+ G@XGa H@?G/H?BG K RH?H@?G/H?BG Rè) ?H-
BG??HX à @K@è 7j /G è##G/XHX è H@ Bè+ 7K /èRHKi RK#G ?XG+ è RH è)H+ G@XèkHK@G H Bè/HB~H ?GBK@Rè/H i
+ K)X H RH?7K?HX H#H RG==K@K Uj @kHK@è/G BK@XG+ 7K-
/è@Gè+ G@X Ga BK+ G èR G?G+ 7HK H) /HBG#HXK/Ga H)
X/è ?+ GXX HX
K/Ga ì )H ?X
/j + G@X H RH + H?j /è G BK@X /K))Ka SENSORE DI CORRENTE
H /KXK/H RE è@XG@@è G H /Gì H?X/èXK/Hl • B~G BK?è @G
7G@?è@K H@ 7/K7K?HX K ì )H h f G H u r a B~G RG==K@K S) BH/ Bj HXK RG))EH@XG//j XXK/G G)GXX /K@HB K è ° j G))K
?7G??K /HBK/Rè/?H RH èBBG@RG/Ga è??HG+ G èH )K/K /H7K/XèX K H@UH
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/HBGX /è ?+ GXXHXK/Ha )G #G@XK)G RH /èUU/GRRè+ G@X Ka K??G/#è/Ga è UK /+ èXK Rè Rj G 7è/XH G??G@kHè)H 9
° j G))G B~Ga 7G/ + èì ì HK/ ?HBj /Gkkèa ?H RH?7K@ì K@K
?K7/è )G /èRHKX/è?+ HX XG@X Hl f è è@B~G @G) + K@RK 1° - Sensore di corrente
RHì HXè)G ?K/ì K@K 7/K=)G+ H RH ° j G?XK XH7Ka ° j è@RK
@GBG??HX è j @E èBBG@?HK@G BK@XG+ 7K/è @Gè RG))E G)è- 2° - Interruttore elettronico
=K/èXK/G G RGH RH?7K?HX H#H 7G/HUG/HBH I?X è+ 7è@X Ga
U)K77µa 7)KXX G/a #HRGKa GBBiLi • j @° j Ga H ?H?XG+ H RH S) ?G@?K/G RH BK//G@X G è /Gè)HkkèXK + GRHè@X G ° j èX -
Uj@kHK@è+ G@X K BK@XG+ 7K/è@GK RH 7Hù è77è/èX H X/K RHKRH è) ?H)HBHK • ve • & e • , e • - La BK))G-
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BK/è è )j @ì Ki f è H 7KB~H G?G+ 7H /H7K/XèX H ?K@K Uj@kHK@è+ G@X K =HRH/GkHK@è)Ga H@RH?7G@?è=H)G H@
?j UUHBHG@X H 7G/ Uè/ BK+ 7/G@RG/G è) )GX X
K/G )E jXH)H- 7/G?G@kè RH BK//G@X H è)X
G/@èXGi
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K/G G)GXX /K@HBK ì G@G/è)Ga H@ S) BH/Bj HXK RG) ?G@?K/G RH BK// G@XG è BK))Gì èX K H@
ì /èRK RH /H?K)#G/G H) 7/K=)G+ è K/è ?K))G#èXKi ?G/HG BK@ H) BH / Bj HXK RH è)H+ G@X èkHK@G RG) Bè-
/HBK 7/H@BH 7 è)Gi S@ ° j G?Xè BK@UHì j /èkHK@G BH/-
Bj HXè)Ga ° j è@RK H) Bè/HBK 7/H+ è/HK @K@ è??K/=G
SOLUZIONE ELETTRICA BK// G@X Ga ?j H 7j @X H RG) BH/Bj HX K RH UHì j /è v BK@-
X/è ??Gì @èXH BK@ )G )GXX G/G o G r @K@ è 7/G?G@X G
• E G#HRG@X G B~G H) 7/K=)G+ èa RH Bj H BH ?X Hè+ K è)Bj @è BèRj X è RH XG@?HK@Gi o ) BK@X/è /HKa ° j è@RK
KBBj 7è@RKa 7KX /G==G UèBH)+ G@X G G /è7HRè+ G@XG H) Bè/HBK 7/H+ è/HK è H@?G/HX K @G) BH/Bj HX K RH è)H-
G??G/G /H?K)XK + GRHè@X G )E H@?Xè))èkHK@G G)GXX/HBè RH + G@X èkHK@Ga K??Hè ° j è@RK H@ ° j G?XK ?BK//G BK/-
j @ BK+ j @G H@X G//j XXK/G ì G@G/è)Ga Rè) ° j è)G Uè/ /G@X Ga ?j H 7j @X H BH/Bj HX è)H o G r ì Hà BHX èX H ?H
RH7G@RG/G 7Hù RH?7K?HX H#H ?H+ j )Xè@Gè+ G@XGi f è + è@HUG ?Xè j @è BèRj X è RH XG@?HK@G 7è/H è v a& ­
)è ?K)j kHK@G RG))E H@XG// j XXK/G BG@X /è)HkkèXK @K@ BH/Bèa 7/K#KBèX è Rè))è BK@Rj kHK@G RH/GXX è RH Rj G
7j ò ?KRRH?Uè/G BK+ 7)GX è+ G@XG )E jXG@XGi S@UèXX Ha RHKRH H@ ?G/HGi
7j ò èBBèRG/G RH ?7Gì @G/G )è ?K)è è77è/GBB~HèX j /è d G Rj G BK77HG RH RHKRH è) ?H)HBHKa H@ 7/G?G@kè
7/H@BH7è)Ga RH+ G@X HBè@RK?H RH H@X G/#G@H/G ?j )e RG))è BK// G@X G è)X G/@èXèa U j @kHK@è@K è)X G/@èX H-
)EH@XG//j XX
K/G ì G@G/è )Gi S@ Xè) Bè?Ka Xj XX H H /Ge #è+ G@XGi h /è è H@X G/G??èX è )è BK77Hè • X e • &a
?X è@XH RH?7K?HX
H#H /H+ è@ì K@K è)H+ G@X èX
Ha BHKè ?KXe K/è )è BK77Hè • , e • - a è ?GBK@Rè RG))E è)X G/-
XK XG@?HK@G G ?G@kè èBBK/ì G/?G@Gi • j @° j Ga )è @ è@kè B~Ga j @è #K)X èa è 7K?HX H#è Ga j @è #K)X èa
?K)j kHK@G G)GX X/K@HBèa K)X /G B~G G??G/G )è fu è @Gì èX H#èi Sempre, Xj XX è#Hèa è èXX H#è è)+ G@K
+ KRG/@è U/è Xj XX Ga è Rè BK@?HRG/è/?H BK+ Gsj @ j @è BK77Hè RH RHKRHa B~G ì è/è@X H?BG )è @GBG??èe
#G/K G 7/K7/HK BK@X /K))K è RH ?Xè@kèa èj XK+ èX HBKa /Hè BèRj X è RH XG@?HK@G 7G/ 7/K#KBè/G )E H@@G?BK
RG))Eè)H+ G@XèkHK@Gi mG/B~é H@ G??è ?H Uè j ?K RH RG) X/HèBi

Utilissimo nell'uso degli apparati digitali.

Necessario al radioamatore e all'utente della CB.

Vantaggioso nel pilotaggio di più apparati elettromeccanici.

,,8
C2 R2

C1 01
RETE TRIAC

R3
Rl

CARICO
PR/M.

Fig. 1 - Circuito elettrico del dispositivo di controllo automatico dell'alimen-


tazione di carichi secondari attraverso Il solo Inserimento o disinserimento di
un carico primario. Quando la tensione, fra i punti A e B, raggiunge il valore di
1,2 V circa, Il triac si innesca ed alimenta H carichi secondari.

COMPONENTI
Condensatori Varie
C1 V 50.000 pF D1 V 1 N4007 (1 N5407)
C2 = 50.000 pF D2 V 1N4007 (1N5407)
D3 V 1 N4007 (1 N5407)
Resistenze D4 V 1N4007 (1N5407)
R1 = 100 ohm - 1 W TRIAC V BTA 08/700
R2 = 100 ohm - 1 W
R3 = 150 ohm - W g ir i e b RHKRH v g - t t 4 RG==K@K G??G/G j XH)H k-
kèX H BK@ Bè/HBK 7/H+ è/HK UH @K è v1t · i mG/ 7K-
XG@kG UH@ K è 1t t · KBBK//G + K@ Xè/G RHKRH RH XH7K
vg 1- t 4i

, -t
alla spina
rete

radiatore

CARICO
PRIMARIO CARICHI SECOND.

Flg. 2 - Con la presentazione di questo disegno, si vuol suggerire al lettore


principiante un esempio di piano costruttivo dell'interruttore elettronico de-
scritto nel testo. Ma I più preparati potranno liberamente comporre Il ca-
blaggio del progetto secondo le loro personali preferenze, tenendo ben presenti
gli eventuali pericoli che possono derivare da una troppo dlsinvolta manipolazio-
ne dei conduttori Interessati dalla tensione di rete.

INTERRUTTORE ELETTRONICO ?H ?èa RH#G@X è@K ?7G??K Bèj ?è RH G//èX H H@@G-


?B~H RGH X/HèBi f è BK@X /K Xè)HG#G@HG@kG ?H è 7/K#-
d è XG@?HK@G RH va& ­ è è==è?X è@kè =è??èa + è 7j / #GRj XKH@?G/G@RKa U/è )E è@KRK v Io )L e )E è@KRK
?G+ 7/G ?j UUHBHG@XG è 7/KRj //Ga èXX /è#G/?K )è /G- &Io &La )è ?G+ 7)HBG /GX G /G?H?XH#KeBè7èBHX H#èa BK+ -
?H?XG@kè R, j @è BK// G@X G Xè)G Rè /èì ì Hj @ì G/G 7K?Xè Rè) BK@RG@?èXK/G u & G Rè))è /G?H?XG@kè
H) ì èX
G RG) X/HèB Ga ° j H@RHa Rè 7/K#KBè/@G )E H@@G- R2. S) XH7K RH BK))Gì è+ G@X K RH ° j G?XH Rj G BK+ -
?BKi • ° j è@RK H) X/HèB è H@@G?BèX Ka G??K RH#HG@G 7K@G@X H è H@ ?G/HGa + G@X /G G@X /è+ =H ?K@K BK)-
BK@Rj X XK/G GR è)H+ G@X è H Bè/HB~H ?GBK@Rè/H BK)- )Gì èXH H@ 7è/è))G)K BK@ ì )H G)GXX/KRH 7/H@BH7è)H RG)
)Gì èXH U/è j @ BK@Rj XXK/G RH /GX G G )Eè@KRK & RG) X/HèBi d K ?XG??K èBBK/ì H+ G@XK è ?XèX K èRKX XèXK 7G/
BK+ 7K@G@XG Io &Li H) Bè/HBK 7/H+ è/HKi H@ ?G/HG è) ° j è)G è ?X èXè H@-
) Bè/HB ~H ?GBK@Rè/H 7K??K@K è@B~G G??G/G /è7- ?G/HX è )è /GXG /G?H?XH#KeBè7èBHX H#è BK+ 7K?Xè Rè))è
7/G?G@X èXH Rè G)G+ G@X H H@Rj X
XH#Ha H ° j è)Ha BK+ G /G?H?XG@kè q S G Rè) BK@RG@?èXK/G u Si S@ ° j G?XK

341
o
e
n

A1 G
A2

Fig. 3 - Nel particolare 1 è raffigurato il triac della classe BTA 08/700 consi-
gliato per il montaggio del dispositivo descritto nel testo. II particolare 2 rap-
presenta il diodo al silicio di tipo IN4007, consigliato nel caso di assorbi-
mento di correnti relativamente basse da parte del carico primario. li parti-
colare 3, infine, mostra, nella sua espressione esteriore, il diodo al silicio mo-
dello 1 N5407, da utilizzarsi nel caso di alimentazione di carichi principali con
potenze fino a 500 W.

Bè?K il BK))Gì è+ G@ XK RG))è /GXG è ?X èXK GUUGXXj èXK mG/ RH?H@ @G?Bè/G H) X/HèBa è @GBG??è/HK B~G la
H@ 7è/è))G)K BK@ )G Rj G BK77HG RH RHKRH è) ?H- XG@?HK@G o veo & ?H /HRj Bè è kG/Ka è@B~G 7G/ j @
)HBHKi ?K)K H?X è@ XGi u Hò è ì è/è@X HXKa èR G?G+ 7HK èj X K-
S) Uj @kHK@è+ G@X K RG) X/HèB è °j G))K XH7HBK RGH + èXHBè+ G@X Ga BG@ XK #K)X G Kì @H ?GBK@RKa °j è@ RK
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7K)è/HX à °j G?X H Rj G G)GXX/KRHa H) BH/Bj HX K BK@X H- )K kG/K BG@X K #K)X G è) ?GBK@ RKi f è Xè)G UèXK Xa
@j è è /H+ è@G/G è7G/XK ?G H) ì èX G ; @K@ #HG@G BK+ G è==Hè+ K RGX XKa 7j/ èBBèRG@ RK @G) BH/ Bj HXK
7K)è/HkkèXKa è + G@K B~G @K@ #G@ìè ?j 7G/èXK il RG))EH@XG//j XXK/G G)GXX /K@HBKa 7Hù 7/GBH ?è+ G@X G
#è)K/G + è??H+ K RH XG@?HK@G XK))G/èX K Rè) 7è/X H- @G) @K?X /K X/HèBa @K@ 7j ò G??G/G è##G/XHX Ka 7G/-
BK)è/G XH7K RH X/HèB j X H)HkkèXKi B~é )G Rj G BK77HG RH RHKRH è) ?H)H BHK 7/K##G-
p j è@RK èXX /è#G/?K H) ì èX G #HG@ UèX X
è ?BK//G/G RK@K è UK /@H/G BK?X è@ XG+ G@ XGa è)+ G@K UH @ B~é
j@ è RG=K)G BK// G@XGa °j è)j @ °j G ?Hè H) #G/?K RH /H+ è@G è)H+ G@ X
èXK il Bè/HB K 7/H+ è/HKa )è @GBG?-
°j G?X èa H) X/HèB ?H H@ @G?Bèa /èì ì Hj @ìG@RK #G)KBG- ?è/Hè XG@?HK@G RH H@ @G?BK RG) BK+ 7K@G@ XG èXX /è-
+ G@ XG )è BK+ 7)GX è BK@Rj kHK@Gi • H@ Xè)G BK@RH- #G/?K )E G)GXX /KRK RH ì èXGi
kHK@G il X/HèB /H+ è@G è@B~G ?G #HG@G G)H+ H@ èXè )è q HBK/RHè+ K 7G/ j )X H+ K B~Ga 7G/ °j G) B~G /Hì j è/-
7K)è/HkkèkHK@G RH ì èX Ga K??Hè °j è@ RK BG??è RH Rè )è 7K)è/HX à RG) ?Gì @è)G RH ì èXGa Kì @H+ KRG))K
G?H?X G/G H) ?Gì @è)G RH ì èXG B~G ~è 7/KRKXX K )EH@@G- ?H BK+ 7K/X è H@ + è@HG/è )HG#G+ G@ G RH#G/?èi Vi
X
?BK RG) X/HèBi ?K@K H@ UèXHXBK+ 7K@G@X H B~G BK@?G@X K@K )E H@ @Ge

342
?BK BK@ ° j è)?Hè?H 7K)è/ HXà a H@RH7G@RG@XG+ G@XG Rè 7Hè?X /è + GX è))HBè RG) /èRHèX K/G ?K@K RH @µ)K@M
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XH#H K ?G+ 7/ G @Gì èX H#Hi o )X/H è@BK/ è ?H H@@G?Bè@K G)GX X/K@HBHi
?K)Xè@XK ° j è@RK )è 7K)è/ HXà RG) ?Gì @è)G RH ì èXG dè + K/?GXX HG/è è RKX èX è RH j @RHBHè@BK/èì ì Ha RGH
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BK@B)j ?HK@G RG))E G?è+ G RG) BH / Bj HXK RH UH ì j / èa + G@X G @KX è/G @G))K ?B~G+ è 7/èX HBK RH UH ì j /è &i
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343
CONDENSATORE
IN SERIE
AL CARICO
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ì K@K ?7G??K Xè@X H RH#HGX Hi mG/ G?G+ 7HKa °j è@RK + G@X G èRèXX K è ?K?X HXj H/G )G 7H)G @GH 7HBBK)H
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Xè@X Ga ?H 7G@?è RH RG/H#è/G )è XG@?HK@G RH è)H- LA RESISTENZA DI CADUTA
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/G?H?X G@kèa )è °j è)G RK#/G==G G??G/G H@ ì /èRK RH Rè /GXG ?7/K##H?XK RH X/è?UK / + èX
K/Ga 7G/ 7/H+ è
/HRj //G )è XG@?HK@G RH &&t ­ è) #è)K/G /HB~HG?XK BK?è 7G@?è RH Uè/ BèRG/G )è XG@?HK@G RH /GXGa B~G
Rè j @è 7HBBK)è è77è/GBB~HèXj /è G)GXX /K@HBèa °j è- è j @è XG@?HK@G è)X G/@èXèa èH #è)K/H RH , ­ e3 ­ e
?H UK ??G j @ X/è?UK / + èXK/G /HRj XX K/G RH XG@?HK@Gi 8 ­ ev& ­ a B~G ?K@K H 7Hù BK+ j @Haè@kHB~é BK@
u Hò a G#HRG@XG+ G@X Ga XG@G@RK H@ + KRG?Xè BK@?He j @ X/è?UK / + èXK/Ga BK@ j @è /G?H?XG@kèi • ==G@Ga

Quando nel piccoll alimentatori da rete si vuol eliminare li tra-


sformatore riduttore, non conviene mai utilizzare una resistenza
di caduta in serie al carico, mentre questa può essere vantag-
giosamente sostituita con un condensatore, cosiddetto di ca-
duta, che non dissipa inutilmente l'energia elettrica.

344
Costruitevi un piccolo alimentatore da rete senza trasformatore
riduttore di tensione.

Provocate la necessaria caduta di tensione per mezzo di un


condensatore di appropriato valore capacitivo.

?j 77K@G@RK RH #K)G/ èBBGXXè/G ° j G?X


è ?K)j kHK@G XG#K)G Bè)K/G G/Kì èX Ki • aXj XXK BHò ?H =èRH =G@Ga
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?XG@kèa K##Hè+ G@XG ?G/#G@RKBH RG))è =G@ @KXè , 3t + · i
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+ H@è)G RH =G@ , t · a K??Hèa H@ /Gè)X à a RH 1t · i
yj 77K@Hè+ K 7G/Xè@X K RH RK#G/ è)H+ G@X è/G j @ • j @° j Ga RèH 7KB~H G?G+ 7H K/è /H7K/XèX Ha ?H è/-
Bè/HBK B~Ga è))è XG@?HK@G BK@X H@j è RH 8 ­ a è??K/- ì j H?BG UèBH)+ G@XG B~G )è #Hè RG))è /G?H?XG@kè RH
=G j @è BK//G@X G RH - t + o a K??Hè j @è 7KX G@kè RH BèRj X è è77è/G RHUUHBH)+ G@ XG 7/èX HB
è=H)Gi mK??K-
?K)H , 3t + · i S@ Xè) Bè?Ka KBBK//G /èRR/Hkkè/G @K Uè/ GBBGkHK@G °j GH /è/H??H+ H Bè?H H@ Bj H Uè
)è XG@?HK@G è)XG/@èXè RH /GX G G UH )X/è/)èa 7G/ + Gk- BK+ KRK RH?7K//G RH j @ iii /H?Bè)Rè+ G@X K èj ?H)H
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kK RH j @ BK@RG@?èX K/G G)GXX /K)HX HBKa 7G/ RH?7K/- /HKa ?G@kè è)Bj @è GBK@K+ Hè ?j ))è 7KXG@kè RH?-
/G RH j @è XG@?HK@G BK@X H@j è RH 9 ?H7èX èi

220 Vx V2 = 311 V
SOLUZIONE CAPACITIVA
h /èa BK@?HRG/è@RK )è BèRj X è RH XG@?HK@G ?j H
RHKRH /èRR/HkkèX K/H G H) )K/K H+ 7G/UGXX K )H#G))è- d è @GBG??è/Hè BèRj X è RH XG@?HK@G 7j ò G??G/G Xj X -
+ G@X Ka ?j ))è /G?H?XG@kè ?H RG#G /èì ì Hj @ì G/G j @è Xè#Hè KXX G@j X è BK@ è)X /H ?H?XG+ Ha RH#G/?H Rè °j G)-
BèRj X è RH XG@?HK@G RH , t t ­ i BH/Bèi p j H@RH a 7G/ )K RG))è /G?H?X G@kèi mG/ G?G+ 7HKa H@Rj XX H#è+ G@X G
KXX G@G/G H) 7è??èì ì HK RH j @è BK//G@X G RH - t + o a K Bè7èBHX H#è+ G@XGi
KBBK//G j @è /G?H?X G@kè RH 9 d è ?K)j kHK@G H@Rj XX H#è è 7j / G??è Rè ?Bè/X è/Ga
RèXò B~Ga H@ 7/èX HB èa G° j H#è)G è))EH@?G/H+ G@X K H@
R = V : I - 300V: 0,04 A = 7.500 ohm ?G/HGal BH / Bj HXK è)H+ G@X èX K/G RH j @ BK+ 7K@G@X G
B~Ga H@ Xj X X K G 7G/ XjXK Xa è??K+ Hì )Hè èR j @ X/è-
• ° j G?XK #è)K/G /G?H?X H#K ?è/G==G BG/X è+ G@X G èB- ?UK /+ èXK/G B~Ga è 7/HK/Ha è==Hè+ K ?Bè/XèX Ka 7G/
BGX Xè=H)Gi u K@?HRG/Hè+ Ka Xj XXè#Hèa )è 7KX G@kè RH èHjXè /G H) 7/H@BH 7Hè@X G è BK+ 7K//G j @ è)H + G@Xè-
RH??H7èkHK@G RH Xè)G /G?H?XG@kèa B~G è RH 9 XK/G ?G+ 7)HBGa 7KBK H@ì K+ =/è@XG GR GBK@K+ HBKi
g K@ BH /H+ è@G °j H@RH B~G 7/G@RG/G H@ BK@?HRG-
W = VxI V 300 Vx 0,04 A = 12 W /èkHK@G H) ?H ?XG+ è Bè7èBHX H#Ka B~G BK@?H?XG @G)-
)EH@?G/H/Ga H@ ?G/HG BK@ H) Bè/HBKa j @ BK@RG@-
S) °j è)G /è77/G?G@Xè H) #è)K/G XGK/HBK RG))è 7K- ?èXK/G RH è77/K7/HèXè Bè7èBH X
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XH#H 7/j RG@kHè)H a RG#G G??G/G ?j 7G/HK/Ga K??Hè ì èX K @G))è kK@è BH / Bj HX
è)G H@XG/G??èX è Rè))è XG@-
RH &t eMe &1 · a H) °j è)Ga K)X /G B~G Bè/èXX G/Hkkè/G ?HK@G è)X G/@èX è G @K@ Rè °j G))è BK@X H@j è B~G
j @è /G?H?XG@kè RH RH+ G@?HK@H + K)X K H@ìK+ =/è@X H a H+ 7GRH/G==G H) 7è??èì ì HK RG))è BK//G@X Gi • @KX Ka
/HB ~HGRG )è + G??è H@ K7G/è RH j @ 7/GBH ?K ?H?X G- H@UèXH X
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+ è RH èG/èkHK@Ga H@ ì /èRK RH RH?7G/RG/G H) @Ke @GH BH / Bj HXH H@ Bj H ?K@K H@?G/HX H RGH BK@RG@?èe

345
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Fig. 1 - Durante la prima semionda della tensione alternata, il condensatore


si carica, assorbendo una quantità di energia che è proporzionale al suo va-
lore capacitivo. Il processo determina un flusso di corrente attraverso la resi-
stenza R, sulla quale si manifesta una caduta di tensione. Nella semionda
successiva, il condensatore dapprima si scarica e poi si carica di nuovo con
segni di tensione opposti (disegno a destra).

XK/Ha BK+ G RH+ K?X/è X K @Gì )H ?B~G+ H RH UH


ì j/ è Si BK//G@XG èXX /è#G/?K H) Bè/HBK q i yj BBG??H#è+ G@XGa
f è #GRHè+ K 7Hù RGX Xèì )HèX
è+ G@XG BK+ G ?H BK+ - ° j è@RK H@HkHè )è ?G+ HK@Rè @Gì èX H#èa H) BK@RG@-
7K/X è@K H BK@RG@?èX K/H H@ 7/G?G@kè RG))G XG@- ?èXK/G /HXK /@è è Bè/HBè/?Ha èB° j H?Xè@RK @j K#è-
?HK@H è)X G/@èXGa K##Hè+ G@X G UèBG@RK /HUG/H+ G@XK + G@X G G@G/ì Hèa Rj /è @XG j @ U)j ??K RH BK// G@XG H)
ì j /è I.
èì )H ?B~G+ H RH UH Bj H #G/?K è G?èXX è+ G@XG )E K77K?XK RH ° j G))K K?-
?G/#èXK Rj /è@X G )è ?G+ HK@Rè 7K?HX H#è RG))è XG@-
?HK@G è)X G/@èXèi S@ ?K?Xè@kèa Rj/ è@XG )E H@XG/è
CARICA E SCARICA ?H@j ?KHRG RG))è XG@?HK@G è)X G/@èXèa H) BK@RG@?è-
XK/G u a Rè77/H+ è ?H Bè/HBè H@ j @ ?G@?K Io L G
g G))K ?B~G+ è o RH UH ì j /è S ?H ?j 77K@G RH è77)H- 7KH @G))E è)X/K Ir Li mG/Xè@X Ka H) BK@RG@?èX K/G u
Bè/G )è XG@?HK@G RH /GXG è))G Rj G =KBBK)G RG) è??K/=G j @è BG/Xè ° j è@X HXà RH G@G/ì Hè Rè))è /GXGa
BH/Bj HX
K BK@ H) BK@RG@?èX K/G u H@HkHè)+ G@X G ?Bè- 7KH )è BGRG 7G/ /HBè/HBè/?H RH @j K#K H@ ?G@?K H@-
/HBKi • j /è@XG )è 7/H+ è ?G+ HK@Rè 7K?HX H#è RG))è #G/?Ki z j XX K BHò 7G/ =G@ BG@X K #K)XG è) ?GBK@RKa
XG@?HK@Ga H) BK@RG@?èX K/G ?H Bè/HBèa K##Hè+ G@X G è?- 7G/B~é )è U/G° j G@kè RG))è XG@?HK@G RH /GXG è RH
?K/=G@RK G@G/ì Hè H@ ° j è@X HX
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)K/G Bè7èBHX H#K RG) BK@RG@?èXK/G ?X G??Ki f è ° j G- mK??Hè+ K K/è BK@B)j RG/G RHBG@RK B~G H) BK@RG@-
?Xè G@G/ì Hè #HG@G è??K/=HX è ?KXXK UK/+ è RH BK//G@- ?èXK /Ga H@ 7/G?G@kè RG))è XG@?HK@G è)X G/@èXèa Uè#K-
XGa B~G èXX /è#G/?è )è /G?H?X G@kè q a K??Hè )E G))G+ G@- /H?BG j @ U)j ??K RH BK//G@X G B~Ga @Gì )H ?B~G+ H RH
XKRH Bè/HB K RG) BH/Bj HXKi p j è@RK )è ?G+ HK@Rè RG)- UHì j /è va 7/K#KBè j @è BèRj X è RH XG@?HK@G ?j H
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+ è??H+ Ka è@B~G H) BK@RG@?èX K/G ?H Bè/HBè è) RG@?èXK/G UK ??G j @è /G?H?XG@kè + è B~Ga è) BK@-
+ è??H+ Ki mKHa Rj /è @X G )è 7è/è=K)è RH?BG@RG@X G X/è /HK RH ° j G?Xèa @K@ RH??H7è è)Bj @è 7KXG@kè
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346
e.A.
@
vi

---
R
S
S

"4--------- +

I
S
Fig. 2 - Questi due schemi Interpretano Il prin- I
cipio del raddrizzamento completo della ten- o I R
sione alternata. Sulle due boccole d'entrata i S
segni della tensione si alternano, ma la cor-
I
rente che attraversa la resistenza di carico R
scorre sempre in uno stesso verso. --4--------- +

a
T

,, 4
\I
ù
t
a eaMta ' b
e S
Fig. 3 - Questi tre diagrammi interpretano il T
comportamento delle tre tensioni presenti nel
circuito dell'alimentatore da rete privo di tra-
sformatore riduttore di tensione. In « a» è ri-
portato il diagramma relativo alla tensione pre-
sente all'uscita del ponte raddrizzatore; in « b» vz
quello della tensione livellata dal condensatore
elettrolitico; in «c» quello della tensione conti- e
nua e stabilizzata dal diodo zener. L-- - - - - - - - -r- - - T

347
u4

C2

RETE e
v. use.
C7 e

Il

Fig. 4 - Circuito teorico dell'alimentatore da rete con condensatore di « caduta ,


c1, Il cui dimensionamento deve essere effettuato, applicando la formula citata
nel testo, In base alla corrente che si vuol assorbire dal dispositivo. Anche la
resistenza R1 e Il diodo zener debbono essere calcolati in ordine alla tensione
d'uscita .

COMPONENTI
Condensatori Varie
C1 V 680.000 pF- 250 VIAC D1-D2 - D3 • 04 = 4 x 1N4004
c2 4.700 pF- 1.000 VI DZ = diodo zener (9 V - 1 W)
c3 4.700 pF - 1.000 VI
u- 4.700 pF - 1.000 VI
G? = 4.700 pF- 1.000 VI
c6 4.700 pF - 1.000 VI
c7 = 1.000 LF - 24 VI (elettrolitico) g ir i9 S #è)K/H èXX
/H=j HX
H è u S G è • é ?H /HUG/H-
Resistenza ?BK@K èR j @ 7/Kì GXXK RG))Eè)H+ G@X
èXK/G BK@ j ?BH-
R1 = 270 ohm-1 W Xè è 8 ­ G BK//G@X G + è\ RH 3t + o i

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H H@X
G/G??èX H Rè))G BK//G@XH è)X
G/@èXGa G??G/G ?K?XHX
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?BH@XH))èa B~G ?H RHUU G/G@kHè@K Rè °j G))H @K/+ è)H RG@?èXK/H è77K?HX è+ G@XG BK?X /j H
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7G/ )è ?Hì )è B~G Bè/èXX G/Hkkè )è XG@?HK@G RH )è#K- @è/G H@ BK//G@X H è)X
G/@èXGi z j XX
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G
Rè 7/GUG/H/?H °j GH BK@RG@?èXK/H B~G /GBè@K )è H+ 7HGì èX
H7G/ °j G?XH?BK7Ha7j / 7/G?G@Xè@RK + H@K/

348
in plastica//

D3 S) v

D2 S I,

I;

isolante PO @
~ v. use.
« =@

FIg. 5 • Plano costruttivo dell'alimentatore, Interamente composto dentro un


contenitore di materiale isolante, che protegge l'operatore da pericolosi con-
- tatti con la tensione di rete.

èUUHRè+ G@XKi g èX j /è)+ G@XGa BK+ G è##HG@G 7G/ H ° j G@kè f, è #è)j XèXè X/è+ HXG )è ?Gì j G@XG UK
/+ j )è9
BK@RG@?èXK/H @K/+ è)H a è@B~G ° j G))H 7G/ XG@?HK@H
è)X G/@èXG 7K??K@K G??G/G BK))Gì èX H H@ Rj G K 7Hù S = V : Xc
G?G+ 7)è/H H@ 7è/è))G)Ka ° j è)K/è @K@ UK ??G 7K?e
?H=H)G /G7G/H/G H@ BK+ + G/BH K H) #è)K/G Bè7èBHXH#K @G))è ° j è)G » B + H?j /è )EH+ 7GRG@kè Bè7èBH XH#è9
/HBG/BèXKi
S
Xc=---
VALORI DELLE CORRENTI 21tfC

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G/@èXè ­ RH U/Ge SV Vx2nfc

349
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+ o BK@ j @ BK@RG@?èX K/G è)H+ G@XèX
K BK@ )è XG@-
?HK@G RH &&t ­ a °j G?X K RK#/à è#G/G H) #è)K/G
IL PACCO Bè7èBHX
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?G+ 7/G BK@ )è XG@?HK@G è)X G/@èXè RH &&t ­ a ?G/-
DELL'HOBBYSTA #G j @ BK@RG@?èX
j ' BH/Bèi
K/G RH #è)K/G Bè7èBHXH#K RH va- -

Per tutti coloro che si sono resi conto


dell'inesaurlbile fonte di progetti con-
tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro- RETTIFICAZIONE
nica Pratica, abbiamo preparato que-
sta interessante raccolta di pubblica- vv 7/K=)G+ è ?K))G#èX K è))E H@HkHK RH °j G?XK è/XHBK)K
zioni. G/è °j G))K RH è)H+ G@X è/G j @ Bè/HBK H@ BK//G@X G
BK@X H@j èa ?G@kè /HBK//G/G è) X/è?UK /+ èXK/G /H-
Le nove copie della rivista sono state Rj X XK/G RH XG@?HK@Ga 7è/XG@RK Rè))è XG@?HK@G
scelte fra quelle, ancora disponibili, è)XG/@èX è RH /GX Gi f è )è XG@?HK@Ga 7/G?G@X G ?j ))è
ma in rapido esaurimento, in cui sono /G?H?X G@kè q RGì )H ?B~G+ H RH UH ì j /è va è è)X G/e
apparsi gli argomenti di maggior suc- @èXèi h BBK//G Rj @° j G 7/K##GRG/G è))è /GX XHUH-
cesso della nostra produzione edito- BèkH K@G RG))è XG@?HK@G è)XG/@èX èa XG@G@RK ?G+ -
riale. 7/G 7G/ =j K@K H) BK@RG@?èX K/G RH « BèRj X è » ui
dè XG@?HK@G è)XG/@èX èa BK+ G ?H ?èa 7j ò G??G/G
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BK+ 7K?X G Rè ?G+ HK@RG 7K?HX H#G G ?G+ HK@RG @G-
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BèkHK@G RG))è XG@?HK@G
è)X G/@èX è ?H H@X G@RG )è X/è?UK /+ èkHK@G RH Xj XX G
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X/K@HBK B~G Xj X XH BK@K?BK@K G B~G 7/G@RG H) @K-
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ll pacco dell'hobbysta è un'offerta spe- BK@X /è??Gì @èXG u io ia )è XG@?HK@G è)X G/@èX è H@-
ciale della nostra Editrice, a tutti i #G/XG )G ?j G 7K)è/H X à BG@XK #K)X G è) ?GBK@RKa 7G/-
nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in- B~é )è U/G° j G@kè RG))è XG@?HK@G RH /GX G è RH 1t
teresse del dilettante, che fa rispar- BHB)H è) ?GBK@RKa K??Hè H@ j @ + H@j X K ?GBK@RK
miare denaro e conduce alla realizza· ?H + è@HUG?X è@K BH@° j è@Xè BHB)H BK+ 7)GX Ha BK//H-
zione di apparecchiature elettroniche ?7K@RG@X H è BH@° j è@X è ?H@j ?KHRH G °j H@RH è BH@-
di notevole originalità ed uso corrente. °j è@X è ?G+ HK@RG 7K?HX H#G G BH@° j è@X è ?G+ HK@RG
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S: /H?j )XèXK è H) ?Gì j G@XG9 )è BK//G@X Ga èX X/è#G/?è RHK KR è)X /G + K)XK ?G@?H=H)H èH RH ?Xj /=H o ' i
)è /G?H?X G@kè q a ?BK//G ?G+ 7/G @G))K ?X G??K ?G@?Ki l S BK@RG@?èXK/G u 4 è RH XH7K G)GXX/K)HXHBKi S) ?j K
mG/B~é è)HEj ?BHX è RG) 7K@XG /èRR/HkkèXK/G ?K@K BK+ 7HX K è ° j G))K RH X/è?UK/+ è/G )è XG@?HK@G 7j )-
7/G?G@X H ?G+ 7/G G ?K)X è@XK )G ?G+ HK@RG 7K?HX H#G ?è@XGa 7/K#G@HG@X G Rè) 7K@XG RH RHKRHa H@ j @è
RG) )è XG@?HK@Gi XG@?HK@G 7G/UGXX è+ G@X G BK@X H@j è G )H#G))èX èa H)
mHù 7/GBH?è+ G@X Ga )è XG@?HK@Ga è))E j ?BHXè RG) Bj H RHèì /è+ + è è /H7K/XèXK H@ « = » RH UH ì j /è , i
7K@XG /èRR/HkkèX K/Ga è??j + G )è UK /+ è H@RHBèX è • èH XG/+ H@è)H RG) BK@RG@?èXK/G G)GX X/K)H XHBK u 4
H@ « è» RH UH ì j /è , i d è ° j è)Ga BK+ G ?H #GRGa #HG@G 7/G)G#èX è )è XG@?HK@G RH j X H)HkkK 7G/ G??G/G
@K@ è ° j G))è RG))è XG@?HK@G BK@X H@j èa @GBG??è- ?X è=H)HkkèXè è) #è)K/G RG?HRG/èXK X/è+ HXG H) RHKRK
/Hè 7G/ è)H + G@Xè/G )G è77è/GBB~HèX j/ G G)GXX/K@H- kG@G/ • é a B~G @K/+ è)+ G@X G è Rè 3 Ve8Vev& ­ i
B~G BHX èXG è))EH@ HkHK RG) 7/G?G@X G è/X HBK)Ka RèX K )H RHèì /è+ + è /H7K/XèX K H@ « B» RH UH ì j /è , H@-
B~G ?H X/èXX è RH j @è XG@?HK@G 7j )?è@XGi XG/7/GX è )E è@Rè+ G@XK RG))è XG@?HK@G è))E j ?BHXè
RG) BH/Bj H XKa RK7K )è ?X è=H)HkkèkHK@G K7G/èX è
Rè))K kG@G/i
CIRCUITO ALIMENTATORE

mG/ RH?7K// G RH j @è XG@?HK@G BK@X H@j è G ?Xè=H)Hk- COSTRUZIONE DELL'ALIMENTATORE


kèX èa KBBK//G /Gè)Hkkè/G H) BH/Bj H XK /H7K/XèXK H@
UH
ì j/ è - a B~G è ° j G))K RH j @ #G/K G 7/K7/HK è)H- d è /Gè)HkkèkHK@G 7/èX HBè RG). Eè)H+ G@X èXK/G BK@
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h ##Hè+ G@X G ?H X/èX Xè RH j @ BH/Bj HX K /HRj XXK/G RH 1i g èX j /è)+ G@X Ga ° j G?XK 7/Kì GX XK #G// à BK?X /j HXK
XG@?HK@G Bè7èBHX H#Ka H@ /H?7GXX K è ° j è@X K 7/GBG- ?GBK@RK )G 7G/?K@è)H G?Hì G@kG RG) )GX XK/Ga G??G@RK
RG@XG+ G@XG èUU G/+ èXKi g G) ° j è)G ì )H G)G+ G@X H ° j G))K RH UH ì j /è 1 ?K)X è@XK j @ G?G+ 7HK BK?X /j X-
7/H@BH 7è)H ?K@K9 H) BK@RG@?èX K/G RH « BèRj Xè » XH#K RG))E è)H+ G@XèXK/Gi
u )a H) 7K@X G /èRR/HkkèX K/G è RHKRH I• ve• &e• , e mG/ H) BK@RG@?èX K/G RH « BèRj X è» a /èBBK+ è@-
• - La H) BK@RG@?èXK / G G)GXX /K)HXHBK RH )H#G))è+ G@- RHè+ K RH j X H)Hkkè/G j @ + KRG))K 7G/ è)+ G@K &1t
XK u 4 GR H) RHKRK kG@G/ ?X è=H)HkkèX K/G RH XG@- ­ è)X G/@èX Ha K77j/ G 3t t ­ BK@X H@j Hi
?HK@G • é i J S BK@ XG@HXK/G RH 7)è?X HBè è @GBG??è/HKa 7G/B~é
yj ) BK@RG@?èXK/G RH BèRj Xè H@ ì G@G/è)G G ?j ) è#G@RK è B~G Uè/G BK@ )è XG@?HK@G RH /GXG ?è-
?j K RH+ G@?HK@è+G@XK è==Hè+ K è )j @ì K RH?Bj ??K /G==G UèBH)G B/Gè/G BK/XKBH/Bj HX H K /G@RG/G 7G/H-
èì )H H@HkH RG))E è/XHBK)Ki f è è@B~G RG) 7K@XG /èR- BK)K?K ' j ?K RG) RH?7K?HX H#Ki
R/HkkèX K/G è==Hè+ K 7è/)èXK è ?j UUH BHG@kèi ­ G- u K@B)j RHè+ K /HBK/Rè@RK B~G H) BH/Bj HX K RG))E è)H-
RHè+ K ° j H@RH RH è@è)H kkè/G H /H+ è@G@X H G)G+ G@X Hi + G@X èXK / G RG?B/HX XK @K@ RH??H7è 7KXG@kè G)GXX /HBè
) BK@RG@?èX K/H u &eu , eu - eu 1eu 3 è??j + K@K BK+ - @G) 7/KBG??K RH ?X è=H)HkkèkHK@Ga G??G@RK )è BKve
7HX H è@X HRH?Xj/ =Ka BHKè G)H+ H@ è@K H RH?X j /=H è /G@X G ?Uè?èXè RH 8t ° /H?7GX XKè))è XG@?HK@Gi mG/-
/èRHKU/G° j G@kè ì G@G/èX H Rj /è@X G H) 7/KBG ??K RH Xè@X Ka ì )H j @HBH RG?X H@èX H è ?j =H/G il /H?Bè)Rè-
/GXX HUH
BèkHK@G RG))è XG@?HK@G è)X G/@èX èi p j G?XH + G@XK aa?K@K )è /G?H?XG@kè q S G H) RHKRK kG@G/i

Un'idea vantaggiosa:
l'abbonamento annuale a

ELETTRONICA PRATICA
, 1v
\ \
ù

CORSO
di avviamento alla conoscenza della

RADIO
•H G??H BG/X è+ G@XG °j è?H Xj XX
H è#/è@@K ?G@X HXK
7è/)è/Ga è)+ G@K #èì è+ G@X Ga + è B~H ?Gì j G j @
CIRCUITI STAMPATI BK/?K RH /èRHKXGB@HBè RG#G è??K)j X è+ G@XG BK@K-
?BG/G G ?è7G/ BK//GXX è+ G@XG j ?è/Gi u K+ H@BH è-
+ K °j H@RH BK@ H) 7/H+ K XH7K RH BK+ 7K@G@X Gi
COMPOSIZIONE DELLO SCHEMA
CIRCUITI STAMPATI
PREPARAZIONE DELL'ACIDO
u K@ )E G?7/G??HK@G « BH / Bj HXK ?X è+ 7èX K » ?H H@XG@-
RG RG?Hì @è/G °j G) BH / Bj HX K H@ Bj H H BK))Gì è+ G@X H a
CORROSIONIE DEL RAME è@kHB~é G??G/G /Gè)H kkèX H BK@UH )HBK@Rj XX K/Ha ?K@K
KXX G@j X H + GRHè@X G /H7K/XK RH + GX è))K ?j 7è/X H
H?K)è@X Hi f è H BH / Bj HX H ?X è+ 7èX H 7K??K@K G??G/G
CIRCUITO INTEGRATO RH Rj G XH7H 9 j @K è °j G))K H@ Bj H H ?K)H UH )H BK@-
Rj XX K/H?K@K ?K?X HXj HXH Rè + GXèH))K /H7K/X èX K ?j =è-
?GXX G H?K)è@X H M )E è)X/K è °j G))K H@ Bj H è@B~G H
AMPLIFICATORE AUDIO BK+ 7K@G@X H I/G?H?XG@kGa BK@RG@?èX K/Ha RHKRHa
X/è@?H?XK/a H@Rj XX è@kGa GBBiL ?K@K « RH7H@ X
H» + G-
RHè@X G ?7GBH è)H #G/@HBH BK))KHRè)H è =è?G RH /è+ G
MONTAGGIO DELL'AMPLIFICATORE K è/ì G@XKa B~G 7G/+ GXX K@K RH B/Gè/Ga BK@ j @
X/èXX K RH 7G@@G))K K BK@ )è ?X è+ 7èa X/è+ HX G ?7G-
BHè)G XH+ =/Ka j @ BK@RG@?èXK/G K j @è /G?H?X G@kèM
+ GRHè@X G #G/@HBH BK@Rj XX H#Ga K77K/Xj @è+ G@XG RH-
?7K?X Ga è 7K??H=H)G H@K)X /G BK+ 7K//G è)X /H BK+ 7K-
@G@X Hi mG/ KXX G@G/G H@#GBG /G?H?XG@kG RH #è)K/G
+ K)X K G)G#èX Ka X/è+ HX G )è 7G@@G))èXj /èa ?H j ?è
o @B~G °j G?X è °j è/X è 7j @X èXè RG) BK/?K RH è#- j @è #G/@HBG è =è?G RH ì /èUH XG BK))KHRè)Ga BK@ 7/K-
#Hè+ G@X K è))è BK@K?BG@kè RG))è /èRHK BK?X HXj H?BG 7/HGX à èUUH @H è °j G))G B~G Bè/èXX G/Hkkè@K H 7KXG@-
j @è RH/GX X
è G 7/GBH ?è BK@X H@j èkHK@G RG))G 7/GBG- kHK+ GX /H è /G?H?X G@kG H@ ì /èUHX Gi
RG@X H 7j @XèX Gi g G) ?G@?K B~Ga è@BK/è j @è #K)X èa
o ))K ?X èX K èXX j è)G RG))è XGB@HB èa H) BH / Bj HXK ?X è+ -
#G//à 7/G?K H@ BK@?HRG/èkHK@G H) +K@Xè ì ì HK ì Hà
7èX K è 7/G?G@X G H@ Xj XX H H + K@X èì ì H G)GXX /K@HBH a RH
RG?B/HXX K G @G) °j è)G )E è+ 7)H UHBèXK/G è X/è@?H?X K/
7HBBK)G K ì /è@RH RH+ G@?HK@Hi g KHa Xj XX è#Hèa @K@
)è?BG/à ?7èkHK èR j @@j K#K XH7K RH è+ 7)H UH BèXK/Ga
BH KBBj 7G/G+ K RH °j GH BH / Bj HXH ?X è+ 7èX H H@ Bj H
7Hù + KRG/@Ka /èkHK@è)G GR GUUH BH
G@X Gi S@ ?Gì j HX Ka
è@B~G )G /G?H?X G@kGa H BK@RG@?èX K/Ha )G H@Rj X -
7KHa ?è/è@@K 7j ==)H BèX H GR è@è)HkkèX H ì )H è/ì K-
Xè@kGa GBBi ?K@K H+ 7/G??H + GRHè@X G 7G@@G))èXj /è
+ G@X H 7Hù RH?7è/èX H RG))è /èRHKXGB@HBèa °j G))H
RH #G/@HBHBK))KHRè)H a + è BHKBBj 7G/G+ K ?K)Xè@X K
B~Ga è77è/G@X G+ G@X Ga @K@ ?G+ =/G/è@@K BK))G-
RH °j GH BH / Bj HXH ?Xè+ 7èX Ha B~G ?K@K H 7Hù BK+ j @H a
ì èXH X/è )K/Ka + è UK / + G/è@@K RGH #G/H G 7/K7/H
@GH °j è)H ?K@K /H7K/X èX H H ?K)H BK))Gì è+ G@X Hi
Bè7HX K)H è ?è i • j @°j Ga )E è))HG#K è °j H H@#HX èXK
è XKì )HG/G Rè) + K@X èì ì HK RG) /HBG#HX K/Ga ì Hà BK)-
)èj RèXKa )è =è?GXX è RH =èB~G)HX G ?j ))è °j è)G G/è
BK+ 7K?X K H) BH/Bj HX K RG))E è+ 7)HUH BèXK/G RH =è??è PREPARAZIONE DEI CIRCUITI STAMPATI
U/G°j G@kè G è ?K?X HXj H/G °j G?X K RH?7K?HX H#K BK@
j @ @j K#K è+ 7)H UHBèX K/G èR H@ XGì /èXKa )è Bj H BK- S BH/Bj HX H ?X è+ 7èX H BK@ /H7K/XK RGH ?K)H BK))Gì è-
?X/j kHK@G ?H GUU GXXj è ?j BH/Bj HX K ?Xè+ 7èX Ki mG/- + G@X H ?K@K BK?ì BK?X HXj HX H9 j @è =è?GX Xè RH + èX G-
Xè@X Ka #G//è@@K H+ 7HGì èX H Rj G @j K#H BK+ 7K@G@- /Hè)G H?K)è@X Ga @K/+ è)+ G@X G RH =èB~G)H XGa Uj@ìG
ti, B~G è#/G+ K + KRK RH BK@K?BG/G GR j X H)Hkkè/Ga Rè ?j 77K/XK RH Xj XX H H BK+ 7K@G@XH G)GXX /K@HBH M
?Hè 7G/ ?#H)j 77è/G j )X G/HK/+ G@X G )è 7/G?G@X è- Rè j @è 7è/XGa )è =è?GX Xè è77è/G BK+ G j @è BK+ j @G
kHK@G RG))è #è?X H??H+ è ì è+ + è RG))è + KRG/@è )è?X /è RH =èB~G)H XG /GBè@XG RGH UK /Ha Rè))E è)X /è
BK+ 7K@G@X H?XHBèa ?Hè 7G/ + Hì )HK/è/G H) /G@RH- 7è/XG è BK+ 7K?XK j @ RH?Gì @K UK / + èX K Rè Xè@X G
+ G@X K èBj ?X HBK RG) /HBG#HX K/G /èRHK ì Hà 7è/kHè)- ?X /H?BHK)H @G RH j @?KXX H)G #G)K RH /è+ Gi S) RH?Gì @K
+ G@X G + K@X èXK Rè) )GXX K/Gi • °j G?X H Rj G @j K#H /è77/G?G@X è )E H@?HG+ G RGH BK))Gì è+ G@X H RGH #è/H
BK+ 7K@G@X H ?K@K9 XG/+ H@è)H RGH BK+ 7K@G@X Ha B~G #G@ìK@K Xj XX H è7-
7)H BèX H Rè))è 7è/XG RG))è =è?GX Xè )è Bj H ?j 7G/-
1° - S) circuito stampato UHBH G è BK+ 7)GX è+ G@XG H?K)è@X Gi • E °j G?X K H) ?H-
&0 S) circuito integrato ?XG+ è èXX j è)+ G@XG 7Hù èRKXX èX K RH BH / Bj HXH ?Xè+ e

353
Fig. 1 - La basetta, dalla quale si ricava Il supporto
del circuito stam pato; deve essere ritagliata, nelle
esatte dimensioni, da una lastra dotata di una su-
perticie completamente ricoperta di uno strato di
rame, mediante un seghetto da traforo.

Fig. 2- Una volta ritagliata la basetta, sulla quale


verrà composto il circuito stampato, la superficie
ramata dovrà essere accuratamente pulita serven-
d o zh qo f • dosi di un batuffolo di cotone imbevuto di alcool.

1 1 0
vH Fig. 3 - Servendosi di vernice all'acetone o, più
o i4 semplicemente, di smalto per unghie, si ripercorro-
no, con un pennello sottile, le tracce già composte
do zh qo f • con Il pennarello.

354
7èXHa B~G BK@?G@XG RH /èì ì Hj @ì G/G j @ BK@?HRG-
/G#K)G ìj èRèì @K RH ?7èkHKa K)X /G B~G @KXG#K)H
RKXH RH ?X è=H)HXàa ?HB j /Gkkè G BG)G/HXà RH + K@Xèì - o u S• h
ì HKi
o XX j è)+ G@XG H BH / Bj HXH ?Xè+ 7èXH #G@ì K@K Uè==/H-
BèXH H@ ?G/HG Rè))è + èì ì HK/ 7è/XG RG))G H@Rj ?X /HG
G)GXX /K@HB ~Ga + è 7K??K@K è@B~G G??G/G è77/K@-
XèXH @G) 7Hù ?G+ 7)HBG RGH )è=K/èX K/Hi o )Bj @G RHX-
XGa H@UèXH Xa ~è@@K è))G?X HX
K G + G??K H@ #G@RHXè
è77K?HX H( HXBK@XG@G@XHXj XX Hì )HG)G+ G@X H@GBG??è/H
7G/ BK+ 7K//G j @ BH / Bj HXK ?Xè+ 7èXK @G))G RH+ G@-
?HK@H G UK /+ G RG?HRG/èXGi ; )H ?XG??H G)G+ G@XH
#G@ì K@K 7j /G #G@Rj XH ?G7è/èXè+ G@X Ga @G) ° j è@- BACINELLA RAME 'IN o dz h E
XHXèX H#K #K)j XKa 7/G??K H + Hì )HK/H @Gì KkH RH + è- g h g f • z o d dSu o
XG/Hè)H G)GXX /K@HB Hi d è @K?X/è ?XG??è K/ì è@Hkkè-
kHK@G ~è è77K?HXè+ G@XG è77/K@X èXK j @ ( HX7G/ H Flg. 4 - Quando la vernice è completamente asciut-
)GXXK/H 7/H@BH 7Hè@X HM RH G??K #HG@G + G@?H) + G@XG ta, la basetta deve essere immersa nell'acido contenu-
7/K7K?Xè )è 7j ==)HBH Xài to In una bacinella di vetro o di plastica con la su-
perficle ramata rivolta all'Insù, In modo da seguire
S) BH/Bj HXK ?Xè+ 7èXK ?HBK?X/j H?BG 7/G7è/è@RK Rè7- Il proc.esso di corrosione del rame.
7/H+ è )è =è?GX Xè RH =èB~G)H XG @G))G RH+ G@?HK@H
@GBG??è/HGa /HXèì )H è@RK)è Rè) )è+ H@èXK BK@ j @ ?G-
ì ~GXX K Rè X/èUK /K BK+ G H@RHB èXK H@UH ìj /è v I7G/

Es
)è+ H@èX K H@X G@RHè+ K j @è )è?X /è RH =èB~G)H XG BK@
j @è ?j 7G/UH BH
G @j Rè G )E è)X/è BK+ 7)GXè+ G@X G /H-
BK7G/Xè Rè j @ ?KXX H)G ?X /èXK RH /è+ GLi
d è ?GBK@Rè K7G/èkHK@G Rè Uè/G è ° j G))è RH 7j -
)H/G èBBj /èXè+ G@XG )èi ?j 7G/UH BHG RG))è =è?GXX è ?j )-
)è ° j è)G è 7/G?G@XG H) ?KXX
Xè)G ?BK7K BH?H ?G/#G RH j @ =èXj UU
H)G ?X/èXK RH /è+ Gi • è
K)K RH BKXK@G
SA
%3--
H+ =G#j X K RH è)BKK)a K77j /G RH j @ è77K?HXK )H-
° j HRK B~Hè+ èXK « 7j )H XK/G ». p j G?XK H@XG/#G@XK è
@GBG??è/HK 7G/ G)H+ H@è/G G#G@Xj è)H H+ 7j /HXà K
X/èBBG RH ì /è??K RG7K?HXèXK ?j ))è ?j 7G/UH BH G RG)
/è+ Ga )G ° j è)H H+ 7GRH?BK@K è))E èBH RKa RH Bj H è Flg. 5~- La piastrina va tolta dal bagno corrosivo me-
RGXX K 7Hù è#è@XHa RH èì H/G BK//GXX è+ G@XG ?j ) /è- diante pinze per biancheria e subito posta sotto
l'acqua corrente, In modo che ogni traccia di acido
+ G IUH ì j /è &Li scompala completamente.
yj BBG?H#è+ G@XG ?H/H7K/Xè H) RH?Gì @K RG))K ?B~G+ è
RG?HRG/èXK ?j ))è ?j 7G/UH BHG RH /è+ G RG))è =è?GX-
Xèa ?G/#G@RK?H RH j @ H@B~HK?X /K è77K?HXè+ G@XG
#G@Rj XK @GH @Gì KkH RH + èXG/Hè)H G)GXX /K@HB HM + è
?H 7j ò j XHHH kkè/G 7j /G j @ BK+ j @G 7G@@è/G))Ka
B~G 7G/+ GXX G j @è UèBH)G Bè@BG))èXj /è H@ Bè?K RH
G//K/Gi mKHa X/è+ HXG j @ 7G@@G))K G RG))è #G/@HBG
è))E èBGX K@G ?H /H7G/BK//K@K )G X/èBBG )è?BH èX G Rè)
7G@@è/G))Ki
S@ ?K?XHX j kHK@G RG))è #G/@HBGè))E èBGXK@Ga ?H 7j ò
j ?è/G H)BK+ j @G ?+ è)X K 7G/ j @ì ~HGa B~G è + K)X K
GBK@K+ HBKG KUU / G ì )H ?XG??H /H?j )XèXHi
S) 7G@@G))K IUH ì j /è , L RG#G G??G/G RKXèXK RH 7j @X è
+ K)X K ?KXX H)G I#è@@K =G@G H 7G@@G))H RH + H?j /è
7Hù 7HB BK)è èRèXX H 7G/ èB° j è/G))H Li
S) BH / Bj HXK ?Xè+ 7èXK #G/K G 7/K7/HK ?è/à a ° j G))K Fig. 6 - La vernice all'acetone si toglie strofinando le
B~G è ?XèXK /HBK7G/XK Rè))è #G/@HB G K Rè))K ?+ è)X Ka piste di rame con un batuffolo di cotone Imbevuto
+ G@X /G )è 7è/XG RH /è+ Ga @K@ KBBj 7èX è Rè) RH- di alcool.
?Gì @Ka #G//à BK//K?è G ° j H@RH è?7K/XèX è Rè))E èBH-
RK @G) + KRK ?7HGì èXK 7Hù è#è@XHi

355
PREPARAZIONE DELL'ACIDO

dE èBH RKa @GBG??è/HK 7G/ è?7K/Xè/G )G 7è/XH RH /è-


+ G B~G @K@ H@ XG/G??è@K H) BH/Bj HX Ka ?H BK+ 7G/è
è@B~G @G))G R/Kì ~G/HGa + è 7j ò G??G/G BK+ 7K?X K
?BHKì )HG@RK j @ è77K?HXK « ?è)G» H@ èB°j è BK-
+ j @Gi SS ?è)G è BK+ j @ G+ G@ XG RH BK)K/ ì Hè))Kì @K-
)K G #HG@G #G@ Rj X
K H@ =)KBB~H K H@ ì /è@j )H RèH
/H#G@ RHX K/H RH + èXG/Hè)H G)GX X/K@HBHi g K/+ è)+ G@-
XG 1t ì /è+ + HRH ?è)G G 1t ì /è+ + H RH èB°j è ?K@K
?j UUH BHG@ XH è 7/G7è/è/G j @è °j è@ XHX
à RH èBHRK
FIg. 7 - Le piste di rame, nel punti di foratura, deb- @GBG??è/Hè 7G/ )è#K/è/G ?j j @ è =è?GXX è RG))è RH-
bono essere mantenute più larghe, allo scopo di + G@?HK@ G RH j @ + GX/K °j èR/èXKi
non Indebolirle durante l'Intervento con il trapano. dè ?K)j kHK@G RG#G G??G/G 7/G7è/èXè H@ j @ è =è-
BH@G))è RH 7)è?X HBè K RH #GX /K G + èH H@ /GBH7HG@X H
+ GXè))H BH B~G #G//G==G/K H@G#HX è=H)+ G@ XG BK//K?Hi
mG/ BH / Bj HX
H RH 7HBBK)G RH+ G@?HK@H BH ?H 7KX /à
?G/#H/G RH j @ BK+ j @G 7HèXX Ka @G) °j è)G ?H H@ X /K-
g G))E
G?Gì j H/G H) RH?Gì @K KBBK//G Uè/ H@ + KRK Rj // à H) ?è)G /HRKXX K H@ 7K)#G/G G 7KH ?H #G/?G/à
B~G SK ?+ è)XK #G@ìè j @ HUK/ + G+ G@XG RH?X /H=j HX
Ka )EèB°j è @G) °j è@X HXèXH#K ?X è=H)H X
Ki
è)X/H+ G@XH )G 7H?XG RH /è+ G è77è/H/è@@ K H+ 7G/- mG/ UèBH)H Xè/G )K ?BH Kì )H
+ G@XK RG) ?è)Ga KBBK// G/à
UGXG X
a RH RH #G/?è )è/ì ~Gkkè G RG@X G))èXGi èì HX
è/G )Gì ì G/+ G@XG )è ?K)j kHK@G BK@ j @ è =èB-
B~GXX è RH )Gì @K K RH 7)è?X HBèi • j /è@X G °j G?Xè
K7G/èkHK@G ?H RK#/à èì H/G BK@ j @ è BG/X è Bèj XG)èa
H@ + KRK Rè G#HX è/G ?7/j kkH RH èBHRK ?j ) #G?X HXK
K ?j ))G + è@ H B~Ga G#G@X j è)+ G@ XGa è@R/è@@ K ?j -
=HX K )è#èX H BK@ èB°j è G ?è7K@Gi
DISACC. 1 14+ ALIM.
ENTR.+2

GND I 3
4
5
13

12
11
10
lN. e.

GND
CORROSIONE DEL RAME

« @è #K)X è KXX
G??è )è =è?GXX
G@j Xè )è ?K)j kHK@Ga ?H H+ + G/ì G H@
è /GBè@X G H) RH?Gì @K BK@ #G/@HB G
è))EèBGX K@G K ?+ è)X Ki f è 7/H+ è RH H+ + G/ì G/G
ENTR.--6 9 N.C.
)è =è?GXX è @G))è ?K)j kHK@Ga KBBK//G/à èBBG/Xè/?H
GND 7 a use. B~G )è #G/@HBG K )K ?+ è)X K ?Hè@K =G@ è?BHj XX Hi
g K/+ è)+ G@X G ?K@K ?j UUH BHG@X H °j H @RHBH + H@j X H
7G/B~é )K ?+ è)X K ?H è?BHj ì ~H BK+ 7)GX è+ G@XGi
dè =è?GXX èa BK+ G H@ RHBèXK H@ UH ìj /è - a RG#G G?-
LM 380 ?G/G H+ + G/?è @G))è ?K)j kHK@Ga BH Kè @G))E èBH RKa
BK@ )è 7è/XG /GBè@X G )K ?X /èXK RH /è+ G /H#K)X è
è))EH@?ù a 7G/ UèBH)HXè/G )EK??G/#èkHK@G RG))E èkHK@G
BK//K?H#èi
N,C. 1 8 DISACC. dE èBHRK èXX èBBè H) /è+ G ?BK7G/XK G )K ?BH Kì )H GM
ENTR.+ 2 7+ALIM. @K@ èXX èBBè H@ #GBG °j G))K /HBK7G/XK Rè))E H@ B~HK-
ENTR. 3 6 use. ?X/Ki mG/ °j G?X è K7G/èkHK@G KBBK//G j @ XG+ 7K
#è/Hè=H)G U/è H , t G H 3t + H@ jX H BH/Bè idè ?K)j -
GND 4 5 GND kHK@G RG#G G??G/G RH Xè@ XK H@ Xè@X K /H+ K??èa + G-
RHè@X G )è ?K)H Xè =èBB~GXX è RH )Gì @Ka H@ + KRK Rè
èBBG)G/è/G il 7/KBG??K RH ?BH Kì )H
+ G@XK RG) /è+ Gi
Fig. 8 - L'Integrato utilizzato nel montaggio dell'am- f è H) XG+ 7K RH BK//K?HK@G #è/Hè BK) #è/Hè/G RG)-
plificatore audio, descritto nel testo, viene attualmen- )è BK@BG@ X
/èkHK@G RG))E èBHRKi « @ èBH RK UK / XG-
te prodotto in due versioni: una a quattordici piedini + G@X G BK//K?H#K H+ 7HGì è 7KB~H + H@ jXH èR G)H -
ed un'altra a otto pledinl, quella disegnata più in + H@ è/G H) /è+ G ?j 7G/U)jKM )E èBHRK RH)j HX K /HB~HG-
basso. RG j @ EK/è RH XG+ 7K 7G/ G)H+ H@ è/G Hv /è+ Gi S@
Kì @H Bè?K )è =è?GXX è RG#G G??G/G XK)X è RGUH @HX H-
#è+ G@ XG Rè) =èì @K ?K)Xè@ XK °j è@ RK BH ?H èBe

356
-----------------------------------------,
v
eeeeeeeeeeaaa
aiaaii
iiiaieeeae
eiiiieeetv t..
'
'
h. ',a
'1 è

Flg. 9- II circuito interno dell'integrato LM380


è principalmente composto da dodici transi-
stor, da alcune resistenze e da due diodi.

BK/ì G B~G )G 7è/XH + /è+ G @K@ /HBK7G/XG Rè)e il RH?Gì @K RG) BH/Bj HXK ?Xè+ 7èXK è??j + G RH+ G@-
v EH@B~HK?X
/K ?K@K XKXè)+ G@X
G ?BK+ 7è/?Gi ?HK@H ?j 7G/HK/H è ° j G))G RG))G @K/+ è)H 7H?X G RH
/è+ Ga B~G ~è@@K )E G?Rj ?H#K BK+ 7HXK RH Uj @ì G/G
Rè BK@Rj XX K/Hi p j G?XK èBBK/ì H+ G@X K è + K)X K
OPERAZIONI FINALI jX H)G 7G/ @K@ H@RG=K)H/G H) ?KXX H)G ?X/èXK RH /è+ G
@G) 7j @X K H@ Bj H è ?X èXK7/èX HBèXK H) UK/K IUH-
• K7K è#G/ XK)X K )è =è?GXXè Rè) =èì 7Ka ° j G?Xè RK- ì j /è 4Li
#/à G??G/G )è#èXè BK@ èB° j è BK//G@X G GR è?BHj -
ì èX èi li =èì @K H@ èB° j è BK//G@X G ?G/#G 7G/ G)H-
+ H@è/G XKX è)+ G@XG Kì @H X/èBBHè /G?HRj è RH èBHRK RIEPILOGO
IUHì j /è 1Li ù
; Hj @ XH è ° j G?XK 7j @XK BH ?H X/K#è H@ 7K??G?- g G))EH@XG/G??G RG) )GXXK/Ga B~G H@ ° j G?Xè 7j @XèX
è
?K RH j @è =è?GXX è H@ Bj H H) RH?Gì @K RG) BH/Bj HX K è 7/K=è=H)+ G@XG B~Hè+ èXK è BK+ 7K//G H) ?j K
è /HB K7G/XK Rè))E H@B~HK?X/K G Rè))K ?+ è)X Ki E' 7/H+ K BH/Bj HX K ?Xè+ 7èXKa /Hè??j + Hè+ K K/è =/G-
° j H@RH @GBG??è/HK G)H+ H@è/G ° j G?X H G)G+ G@X H 7G/ #G+ G@X G ° j è@X
K UH @ ° j H G?7K?XKa BK+ H@BHè@RK
+ GXX G/G H@ )j BG H) /è+ Gi mG/Xè@X Ka ?G/#G@RK?H RG)- BK@ )E G)G@BK RG) + èX G/Hè)G @GBG??è/HK 7G/ )E G?G-
)Eè77K?HX K « ?K)#G@X G » G RH j @ =èX j UUK )K RH BK- Bj kHK@G RH ° j G?XK7è/XHBK)è/G XH7K RH )è#K/Ki
XK@Ga ?H ?X /KUH@ è )è ?j 7G/UHBHG RG))è =è?GXX è H@
Bj H è ?X èXK BK+ 7K?XK il RH?Gì @K UH @K è + GX XG/G è 1° - Pennarello
@j RK H) BH/Bj HX K RH /è+ G IUH ì j /è 3Li
S@ ?K?X HXj kHK@G RG))E è77K?HX K « ?K)#G@X G» a BH ?H 2° - Bottiglietta di smalto per unghie
7KX/à ?G/#H/G RG) BK+ j @G èBGXK@Ga B~G è + K)X K 3° Bottiglietta di acetone
èRèXX K 7G/ )E G)H+ H@èkHK@G RG))K ?+ è)X K 7G/ j @-
ì ~HGi 4° Bottiglietta di acido corrosivo o sali cor-
« @è #K)X è KX XG@j XK H) BH/Bj HXK?Xè+ 7èXKa KBBK/- rispondenti per la preparazione dell'acido
/G/à 7/èX HBè/G H@ G??Ka + GRHè@XG j @ 7HBBK)K X/è-
5° - Lastra di bachelite con una superficie ra-
7è@Ka H #è/H UK /H H@ Bj H #G// è@@K H@X /KRKXXH H
mata
XG/+ H@è)H RGH BK+ 7K@G@X Hi S) RHè+ GX /K RGH UK /Ha
B~G #è@@K 7/èX HBèXH @GH 7j @ X H ?Xè=H)H XH H@ 7/GBG- 6° - Cotone idrofilo
RG@kèa RG#G /H?j )X è/G )Gì ì G/+ G@X G + èì ì HK/G RH
° j G))K RGH XG/+ H@è)H RGH BK+ 7K@G@X HM BH ò è @G- 7° . Alcool
BG??è/HK 7G/ /G@RG/G ?7GRHX K H) )è#K/K RH + K@- 8° - Trapano
Xèì ì HKi
h ##Hè+ G@XGi @GH 7j @X H H@ Bj H ?H 7/èX HBè@K H UK /Ha 9° - Bacinella di plastica o vetro

357
+9V I
,- e e e e e e e e e e e e e e e
CIRC. STAMP
. --- -I
S
S
D-=QlS ' ' HH S
S P I
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r--.j I I
I, S
k m

I
9
e l+
k
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I

4 &:
BR
o es
H
r
o
R7

I
1 _

Flg. 1,0 - Schema teorico dell'ampllflcator,e audio a cicuito Integrato IC1. Le


linee tratteggiate delimitano tutti i componenti la cui applicazione deve essere
effettuata sulla basetta del circuito stampato.

-----COMPONENTI-----
Condensatori Resistenze
C1 V
500.000 pF (condensatore ceramico) R1 = 47.000 ohm
c2 V
100.000 pF (condensatore ceramico) R2 = 3,3 ohm
C3 = 100.000 pF (condensatore ceramico)
100 F - 16 VI (condensatore Integrato
C4 =
elettrolltlco) IC1 = ILM380
G? = 220 F - 16 vr (condensatore
elettroll'tlco)

q H7GX
Hè+ K K/è /è7HRè+ G@XG )G #è/HG K7G/èkHK@H @èXK BK@ j @ =èX j UUK
)K RH BKXK@ G H+ 7/G-
@GBG??è/HG 7G/ KXX
G@G/G H) BHvùi9j HX
K ?X
è+ 7èX
K9 ì @èXK RH « 7j )H X
K/G » KR è)BK K)i
° e • ?Gì j H
7G@@
/G H) RH?Gì @K RG))K ?B~G+ è BK@ j @
è/G))K K BK@)E è77K?HXK H@B~HK?X/Ki
v° e m/G7è/è/G H) )è+ H@ èXK @G))G RH+ G@?HK@H RG-
?HRG/èXGi - ° e mG/BK // G/G Xj XX
G )G 7H?XGa X/èBBHèXG H@ 7/G-
&° e yì/ è??è/G )è ?j 7G/UHBHG RH /è+ G RG) )è+ He BGRG@kè BK@ H) 7G@ @è/G))Ka BK@j @ 7G@ @G)e

, 16
AL CIRCUITO DEL
jmowzz.

ENTR. BF

GND

Fig. 11 - Piano costruttivo su -~culto stampato dell'amplificatore di bassét


frequenza da accoppiare al sin+6niatore descritto nella precedente puntata
del corso.

I
I
lo molto sottile, stendendo sulle piste-\~tes- IL CIRCUITO INTEGRATO
se uno strato di smalto per unghie colorato.
5° - Versare, nella quantità necessaria, l'acido m/H+ è RH H@HkHè/G )è RG?B/HkHK@G RG) BH/Bj HXKè+ -
nella bacinella di plastica o di vetro ed im- 7)HUHBèX K/G RH =è??è U/G°j G@kèa RK==Hè+ K è@BK/è
mergervi la basetta con la faccia ramata 7/G?G@Xè/G G RG?B/H#G/G j @ @j K#K BK+ 7K@G@X G9
rivolta all'insù. H) BH/Bj HX K H@ XGì /èXK RH Bj Ha H@ UHì j /è 6a è ?XèXK
6° • Quando il rame superfluo è stato asportato /H7K/XèX K H) RH?Gì @K RH Xè)G G)G+ G@XK #H?XK Rè))è
completamente, togliere la piastrina dal- 7è/XG ?j 7G/HK/Gi mHù 7/GBH?è+ G@X Ga H RH?Gì @H RH
l'acido ponendola immediatamente sotto UHì j /è 6 ?K@K Rj Ga 7G/B~é Rj G ?K@K )G #G/?HK@H
l'acqua corrente e lasciarla poi asciugare. @G))G °j è)H )E H@X Gì /èX
K df , 6t #HG@G èX X j è)+ G@XG
7° Eliminare lo smalto con l'acetone per met- BK?X /j HXKa è@B~G ?Ga 7G/ /Gè)Hkkè/G H) @K?X /K è+ -
tere in luce le piste di rame. 7)H UHBèXK/Ga #HG@G j X H)HkkèXKH) + KRG))K RH?Gì @èXK
8° Forare la piastrina, con una punta da tra- 7Hù H@ è)X Ka °j G))K è °j èXX K/RHBH 7HGRH@Hi
pano adatta, nei punti voluti. f è #GRH è+ K B~G BK?è ?H H@X G@RG Kì ì H 7G/ BH/-
Bj H XK H@X Gì /èX Ki
' H@è)+ G@X G H) )GXX K/G 7j ò K/è /HX G@G/?H 7/K@XK dE H@XGì /èX K è j @ BK+ 7K@G@XG RH 7HBBK)G RH+ G@-
G 7/G7è/èX K 7G/ /Gè)Hkkè/G H) BH/Bj HX K ?Xè+ 7èXK ?HK@H a BK?XH Xj HXK 7/H@BH7è)+ G@X G Rè RHKRH a X/è@-
RH UHì j/ è v, a ?j ) °j è)G RK#/à BK+ 7K//G H) RH?7K- ?H?X K/a /G?H?XK/Ha H@ j @ @j + G/K B~G 7j ò #è/Hè/G
?HXH#K RG) @jK#K è+ 7)HUHBèXK/G èR H@X Gì /èXKi g è- U/è )G 7KB~G j @HXà G )G RGBH@G RH + Hì )HèHèi z j X XH
Xj /è)+ G@XG H) RH?Gì @K RH UH ì j/ è v, è 7j ==)HBèX K °j G?X H G)G+ G@X H?K@K RG7K?HX èXH?j j @?KX XH)G ?X/èXK
H@ ì /è@RGkkè @èXj /è)Ga H@ + KRK Rè G??G/G /H- RH ?H)HBHKa B~G Uj @ì G Rè ?j 77K/XKa ?GBK@RK j @è
7K/X èXKe Xè)G G °j è)G ?j ))è =è?GXX è RG) )è+ H@èXK i 7è/XHBK)è/G XGB@HBè B~Hè+ èX è G7HX è??Hè)GM ì )H G)G-
)G Bj H RH+ G@?HK@H ?K@K °j G))G RH 3i3 B+ \ - i1 B+ i + G@X H ?K@K BK))Gì èX H U/è )K/K BK?ì Rè UK / + è/G j @

359
\
Fig. 12 - Questa foto riproduce H) montaggio completo, eseguito nei nostri la-
boratori, dell'apparecchio radio, con ascolto in altoparlante e con amplifica-
tore audio ad integrato.

BH/Bj HXK H@ ì /èRK RH ?#K)ì G/G j @è Uj @k HK@G ?7G- ?HX H#è9M H 7HGRH@H 4e, e- e1evt e vve v&a B~G
BHUHBè KR j @EK7G/èkHK@G 7è/XHBK)è/Gi @G) RH?Gì @K RH UH ì j /è 6 ?K@K ?X èXH BK@X /è??Gì @èX H
g K/+ è)+ G@X Gi #H?XK Rè))è 7è/XG ?j 7G/HK/Ga )E H@- BK@ )è ?Hì )è ; • g Iì /Kj @RLa BK//H?7K@RK@K èH
XGì /èXK ?H 7/G?G@X è BK+ G H@RHBèXK H@ UH ì j /è 6i • èH BK))Gì è+ G@X H RH XG//è I+ è??èLi 1 7HGRH@H & G 3
Rj G )èX H + èì ì HK/H RG) 7HBBK)K BK@X G@H X K/G @G/K /è77/G?G@X è@K ì )H H@ì/G??H a + è @G) @K?X/K è+ -
Uj K/HG?BK@K H XG/+ H@è)H a B~G #G@ìK@K RG?Hì @èX H 7)H UHBèXK/G #G//à j ?èX K ?K)X è@XK )E H@ì/G??K &i S
BK@ H) @K+ G RH « 7H@? » a + è B~G @KH B~Hè+ G/G+ K 7HGRH@K 6 BK?X HXj H?BG )Ej ?BHX
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; )H H@X Gì /èX
H 7K??K@K è??j + G/G UK / + G G RH+ G@-
?HK@H RH#G/?G Rè °j G))G /H7K/XèXG H@ UHì j/ è 6a @G))G
°j è)H )è RH?7K?HkHK@G RGH XG/+ H@è)H è RH XH7K CIRCUITO DELL'AMPLIFICATORE
« Rj è) H@ )H @G », K##G/K H 7HGRH@H ?K@K RH?7K?XH
?j Rj G UH )G 7è/è))G)Gi p j G))K Rè @KH j X H)HkkèXKa S) BH/Bj HX K RG))Eè+ 7)HUHBèXK/G èR H@X Gì /èXKa B~G
)è Bj H ?Hì )è RH /HBK@K?BH+ G@X K è df , 6t a ?H ?K?X HX
j H?BG °j G))K è X/è@?H?XK/ RG?B/HX XK @G))è
BK+ 7K/Xè Rè è+ 7)HUH BèXK/G èj RHKi • E BK+ 7K?XK 7/GBGRG@XG 7j @X èXèa è /H7K/X èXK H@ UH ì j /è vt i
Rè RKRHBH X/è@?H?X K/a Rè j @ =j K@ @j + G/K B)H /G- • ??K è /èBB~Hj ?K U/è )H@GG X/èX XGì ì HèXGa B~G ?X è@-
?H?XK/H G Rè Rj G RHKRHa BK+ G ?H 7j ò @KXè/G K?- @K èR H@RHBè/G H )H+ HX H RG) BH/Bj HXK #G/K G 7/K-
?G/#è@RK )K ?B~G+ è G)GX X/HBK RH UHì j /è 8a B~G /H- 7/HKM ì )H G)G+ G @X H è) RH UjK/H RH Xè)H )H@BG ?K@K
7/KRj BG H) BH/Bj HX K H@X G/@K è))E d f , 6t i Rè BK @ ?HRG/è/?H G ?XG/@Ha K??Hè @K@ è77)HBèX H è))è
o )Bj @H 7j @XH RG) BH/Bj HX K RG))E H@X Gì /èXK ?K@K =è?GX Xè RG) BH/Bj HXK ?X è+ 7èXKi
K##Hè+ G@X G èBBG??H =H)H Rè))EG?XG/@Ki S 7HGRH@K dj @ì K H) 7G/H+ GX /K RG))G )H@GG X/èX XGì ì HèX G ?K@K
S- BK//H?7K@RG è))E H@ì /G??K RG))Eè)H+ G@X èkHK@G 7Ke ?X èX H /H7K/XèX H BH@° j G @j + G/Hi B~G X/K#è@K j @è

, 3t
li )è#K/K RH + K@X èì ì HK RG))E è+ 7)H UHBèX K/G èj RH K
#è H@HkHèX Ka K##Hè+ G@X Ga RK7K è#G/ /Gè)HkkèX K H)
BH/Bj H XK ?X è+ 7èX Ka X/è+ H XG )è XGB@ HBè G?7K?X è H@
7/GBGRG@kèa K77j /G ?G/#G@RK?H RG) kit #G@Rj XK
Rè))è @K?X /è K/ì è@HkkèkHK@G G 7j ==)HBHkkèX K H@
° j G?X K ?X G??K Uè?BHBK )Ki
S) 7/H+ K BK+ 7K@G@X G Rè H@?G/H/G ?j ))è =è?GXX è
è )E H@X Gì /èX K Su Si f è ° j G?X K @K@ 7j ò G??G/G
BK+ j @° j G è77)HBèXKa 7G/B~é KBBK//G /H?7GX Xè/G
)EK/RH @G H@ Bj H ?K@K RH ?7K?X H H ° j èXX K/RHBH 7HGRH-
@H i h ??G/#è@RKa H@UèXH X
a H RH ?Gì @H /H7K/X èX H H@ ti-
ì j /è 6a BH ?H èBBK/ì G B~G H) 7H GRH@K v ?H X/K#è
H@ BK// H?7K@RG@kè RH j @ ?Gì @K ì j HRèa B~G 7j ò
G??G/G j @ RH?B~GX XKa j @ H@Bè#K KR è)X /K G)G+ G@X K
RH /HUG/H+ G@X Ki • ?G ° j G?XK @K@ UK ??G UèBH )+ G@X G
H@RH #HRj è=H)Ga ?è/à =G@G B~H GRG/G è) /H#G@RHX K/G
Fig. 13- Disegno in grandezza naturale del circuito
RG) BK+ 7K@G@X G H@ B~G 7j @ XK G?èXX K ?H X/K#è
stampato, )è Bj H preparazione pratica è ampiamente
descritta nel lesto. H) 7HGRH@K vi
g G))K ?B~G+ è RH UH ì j /è 11, 7KHB~é H) 7HGRH @K v
@K@ #HG@G j X H)HkkèX Ka è 7/G?G@X G j @ UK /K @G) ° j è)G
H) XG/+ H@è)G #è H@?G/HX K + è @K@ ?è)RèX K è ?X èì @K
@G))è 7è/X G K77K?X èi d è ?è)RèX j /èa H@#GBGa ?H R-
7/GBH ?è BK//H?7K@RG@kè BK@ì )H?X G??H @j + G/H H@RH- UG XjXè ?j ) ?j BBG??H#K 7HGRH @K &a H@ BK//H?7K@-
BèX H ?Hè @G) RH?Gì @K RG) 7Hè@K BK?X H#K RH fi-
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ì j /è vva ?Hè H@ ° j G))K RG) BH/Bj HXK?X è+ 7èX pF RH j @è 7H?X è RH /è+ G B~G #è è BK@ì H j @ì G/?H BK@ H
UHì j /è v, i f è RH ° j G?X Ha H @j + G/H ve &e , i @G H XG/+ H@ è)H RG))è /G?H?X G@kè q ) G RG) BK@RG@?è-
Rj G ?B~G+ H a G)GXX/HBK G 7/èX HBKa RG))G UH ìj@ 9 Sh XK/G u Si S XG/+ H @è)H , e- e1 #è@@K ?è)RèX H ?j ))G
G vva ?K@K ?X èXH 7j /G /H7K/X èX H H@ @G/Ki 7G/B~é 7H?X G RH /è+ G RG) BH/Bj HX K RH + è??èa B~G BKH@BHRG
° j G?X H ?X è@@K èR H@RHBè/G H BK))Gì è+ G@X H BK@ H) BK@ )è )H @Gè RH è)H + G@X èkHK@G RG))è XG@?H K@G @G-
+ K@X èì ì HK RG) /HBG#HX K/G ì Hà G?Gì j HXK @G))è 7/G- ì èX H#èi d è ?X G??è BK?è #è)G 7G/ H) XG/+ H @è)G 4 G
BGRG@X G 7j @X èXè RG) BK/?Ki yj RH G??Ha H@ UèXXHa 7G/ H XG/+ H @è)H S t e vve v& B~G ?H X/K#è@K ?j )-
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@RHBèkHK@G o d u Sq u i • • d )Eè)X /K )èXK RG))E H@X Gì /èX Ki o R Kì @H + KRKi j @è
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/HBG#H K/G /èRHK è ° j G))è RG) ?H
X @X K@HkkèX K/Gi S@ 7HGRH@H G@X /G/è@@K èì G#K)+ G@X G @GH BK//H?7K@-
7è/X HBK)è/Ga H) XG/+ H@ è)G BK@X /è??Gì @èXK BK@ H) RG@X H UK/Hi
@j + G/K , #è BK))Gì èX K BK@ )è )H @Gè RG))è XG@- yj BBG??H #è+ G@X G ?H è77)HB~G/è@@K ì )H è)X /H BK+ -
?HK@G RH è)H+ G@X èkHK@G 7K?HX H#èa H) XG/+ H@ è)G & 7K@G@X Hi UèBG@RK =G@G èXX G@k HK@G è))E G?èX XK H@-
BK@ )E è@BK/èì ì HK BG@X /è)G RG) 7KX G@kHK+ GX /K /G- ?G/H+ G@X K RGH Rj G BK@RG@?èXK / H G)GXX /K)HX HBH B~Gi
ì K)èX K/G RH #K)j + Ga H) XG/+ H@è)G v BK@ H) BH /- BK+ G ?H ?èi ?K@K BK+ 7K@G@X H 7K)è/HkkèX Ha K??H è
Bj H XK RH + è??èi o R Kì @H + KRKa 7/H+ è RH H@ HkHè/G RKX èX H RH XG/+ H @è)G 7K?HX H#K G XG/+ H @è)G @Gì è-
H) + K@X èì ì HK RG))è =è?GX Xè /GBè@X G H) BH /Bj HXK XH#Ki yj ))K ?B~G+ è RH UHì j /è v)a H@ BK//H?7K@-
RG))E è+ 7)HUHBèX K/G èR H@X Gì /èXK ?j ) BH/Bj H XK RG) RG@kè RG) XG/+ H@è)G 7K?HX H#Ka è ?X èX è 7K?X è j @è
?H@X K@H kkèX K/Ga H) )GXXK/G RK#/à BK@?j )X è/G èXX G@- B/KBGX Xèa B~G @K@ è+ + GX XG G° j H #KBHi
Xè+ G@ XG )K ?B~G+ è RH UHì j /è & 7/G?G@X èXK @G))è yj H XG/+ H @è)H BK@X /è??Gì @èX H BK@ H @j + G/H ve2-
XG/kè 7j @X èX è RG) BK/?Ka @G) ° j è)G ?K@K =G@ G#H - 3e- e 1a @G))K ?B~G+ è RH UH ì j /è vva K??Hè ?j H
RG@kHèX H H @j + G/H H@ @G/K B~G BK@?G@X K@K RH 7j @X H @GH ° j è)H ?H RK#/è@@K ?è)Rè/G H BK@Rj X XK/H a
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è+ 7)H UHBèX K/G RH =è??è U/G° j G@kèi /èRHKX GB@ HBK 7/G@RK@K il @K+ G RH 7èì )H j kkGi 7G/
èì G#K)è/G )G K7G/èkHK@H RH ?è)RèX j /è è ?X èì @Ki
m/H+ è RH GUU GX X
j è/G ° j G?X H BK))Gì è+ G@X Hi H) )GX -
MONTAGGIO DELL'AMPLIFICATORE XK/G RK#/à BK@?j )X è/G èXX G@X è+ G@X G )K ?B~G+ è
BK?X /j XXH#K /H7K/XèX K @G))è UH ì j /è & RG))è 7/GBG-
g G))K ?B~G+ è RH UH ì j /è vva H) RH?Gì @K RG) BH /Bj H- RG@X G 7j @X èXè Ga ?K7/èXX j XX
Ka )è UK XK RH UH ì j /è v&i
XK ?Xè+ 7èXK RG#G BK@?H RG/è/?H #H?XK H@ X/è?7è/G@- B~G H))j ?X /è H) 7/GBH?K ?H?X G+ è RH BK))Gì è+ G@X H U/è
kèa 7G/B~é H@ /Gè)X à G??K ?H X/K#è ?j ))è UèBBHè )è =è?GX Xè RG))E è+ 7)H UHBèX K/G èj RHK èR H@X Gì /èX K
K77K?X è è ° j G))è #H?H=H )G @G) RH?Gì @Ka @G))è ° j è)G GR H) RH ?7K?H XH#K ?H @X K@H kkèX K/G ì Hà BK?X /j HXK H@
?K@K è77)HBèX H H #è/H BK+ 7K@G@X Hi 7/GBGRG@kèi

, 3v
LE PAGINE DEL
CB
27

ACCORDATORE
D'ANTENNA
p j G))K B~G ?XHè+ K 7G/ 7/G?G@X è/G @K@ è j @ #G/K IMPEDENZA INTERNA ED ESTERNA
G 7/K7/HK èBBK/RèXK/G + èa è??èH 7Hù ?G+ 7)HBG-
+ G@X Ga j @ èRèX XèXK / G RH H+ 7GRG@kè X/è H) =KB- h ì @H X/è?+ GXX HXK/G RG#G G??G/G BK@?HRG/èX K BK-
B~GXX K@G RE j ?BHXè RG) X/è?+ GX X
HXK/G GR H) Bè#K + G j @ ì G@ G/èXK/G RH XG@?HK@G è /èRHKU/G° j G@kèa
BKè??Hè)Ga H) Bj H BK+ 7HXKè °j G))K RH H@#Hè/G è)- Bè/èX XG/HkkèX K Rè j @è 7/K7/Hè H+ 7GRG@kè H@X G/-
)Eè@XG@@è H ?Gì @è)H RH è)X è U/G°j G@kè BK@XG@G@X H @èa H) Bj H #è)K/G RH 7G@RG Rèì )H G)G+ G@X H B~G
H + G??èì ì H Rè H//èRHè/G @G))K ?7èkHKi • j @° j Ga BK+ 7K@ì K@K H) BH/Bj HXKRH X/è?+ H??HK@G B~G 7/G
è@BK/è j @è #K)Xèa BG/B~G/G+ K RH H@#HX è/G ì )H BGRG H) =KBB~GXX K@G REj ?BHX
èi f è è@B~G ì )H G)G-
è77è??HK@èX H RG))è =è@Rè BHXX èRH@è è BK@X /K))è- + G@X H G?XG/@Hi °j G))H BK+ 7/G?H U/è H) =KBB~GX -
/G )G )K/K H@?X è))èkHK@H a GR G#G@X j è)+ G@X G èR H@- XK@G RE j ?BHXè G )Eè@XG@@èa B~G UK/+ è@K )è )H@Gè
XG/#G@H/G ?j RH G??Ga 7G/ è77K/Xè/#H j @ j )X G/HK/Gi RH BK@Rj kHK@G RGH ?Gì @è)H RH è)X è U/G°j G@kèa 7/G-
@GBG??è/HK 7G/UGkHK@è+ G@X Ki ?G@X è@K j @è )K/K 7/K7/Hè H+ 7GRG@kèa B~G ?H
u K+ G è /H?è7j X Ka °j è@RK ?H BK+ 7K@G j @è ?Xè- #è)j Xè j ì j è)+ G@XG H@ K~+ G B~G RH7G@RG Rè))è
kHK@G X/è?+ HX XG@X Ga è + K)XK H+ 7K/Xè@XG /èì ì Hj @- @èXj /è RG) Bè#K BKè??Hè)Ga Rè) XH 7K RH è@X G@@è
ì G/G j @ 7G/UG XK X èRèXX è+ G@X K RH H+ 7GRG@k è X/è èRKXX èX è G Rè))G BK@RHkHK@H è+ =HG@X è)H 9 )Ej + H-
H #è/H G)G+ G@X H RG))EH+ 7Hè@XKa H@ Xj XXH H ?j KH 7j @X H RHX à RG))E è/Hèi )è @G==Hèa )è 7/G?G@kè RH #G@X Ka
+ èi H@ 7è/XHBK)è/Ga U/è )E j ?BHX
è RG) X/è?+ GX X
HXK/Gi RH @G#G K RH ì ~HèBBHKi h /èa + G@X /G ì )H G)G+ G@-
)è )H@Gè RH X/è?+ H??HK@G G )E è@XG@@èi XH H@X G/@H G j @è 7è/XG RH °j G))H G?XG/@H BK@?G/e

, 3&
Controllate l'adattamento di impedenza fra le parti
della vostra stazione trasmittente.

Evitate la formazione di onde stazionarie, che sono


sempre causa di gravi inconvenienti.

#è@ K è==è?X è@kè ?X è=H)+ G@ XG H) )K/K #è)K/G di UN FENOMENO DANNOSO


H+ 7GRG@kèa °j G))HRH @èXj /è è+ =HG@X è)Ga 7KBE è@kH
BHXèX Ha 7/G?G@X è@K #è)K/H RH H+ 7GRG@kè #è/Hè=H)H a SS UG@K+ G@ K RG))G K@RG ?XèkHK @ è/HG è è??èH Rè@-
B~G /HB~HGRK@Ka RH °j è@ RK H@ °j è@ RKa j @ )Gì - @K?K 7G/ )è ?X èkHK@G X/è?+ HX XG@ XG GR è è==è-
ì G/K èì ì Hj ?Xè+ G@XKi f è °j G?X è ?XG??è K7G/èkHK @G ?Xè@kè BK+ 7)G??K ?G è@è)H kkèX K RGXXèì )H
èXè+ G@X Gi
?H/G@ RG @GBG??è/Hè è))E èXXKa RG))EH@?Xè))èkHK@G RG))è f è è B~H BH?Gì j G =è?X G/à /HBK/Rè/G B~Ga °j è@ RK
?XèkHK@ G X/è?+ HXX G@ XGa °j è@ RK ?H RG==K@K KXX G- j @ ?Gì @è)G G)GXX/HBKa RK7K è#G/ èX X
/è#G/?èX K j@ è
@G/G j ì j è)H #è)K/H RH H+ 7GRG@kè Ka BK+ G ?H ?j K) )H@ Gè RH X/è?+ H??HK@Ga /è77/G?G@ XèXè @G) @K?X /K
RH/Ga °j è@RK KBBK// G /Gè)H kkè/G )E èRèXX è+ G@ XK RH eB è?K Rè) Bè#K BKè??Hè)Ga /èì ì Hj @ìG j @ Bè/HBKa BHKè
H+ 7GRG@kè RG))G 7è/X Hi mG/B~é a °j è@RK 7G/ j @ è )E è@XG@ @èa #HG@G Rè °j G?Xè BK+ 7)GXè+ G@ XG è??K/-
/èì HK@G °j è)?Hè?H a H X/G G)G+ G@X H 7/H@ BH7è)H RH j @ =HX K ?K)Xè@XK ?G H) #è)K/G RH H+ 7GRG@kè RG) Bè-
?H?XG+ è RH X/è?+ H??HK@Ga K##G/K H) X/è?+ GXX K/Ga /HBK è 7è/H è °j G))K RG))è )H
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Rè) ì G@G/èXK/G #HG@G /HU) G??è Rè))E G)G+ G@X K RH?è- Bèj ?è RH @KXG#K)H H@BK@ #G@ HG@X H BK+ Ga èR G?G+ -
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°j G) @KXK UG@K+ G@ Ka ?j ) °j è)G BH ?Hè+ K 7Hù #K)XG H) ?K#/èBBè/HBK RG) ì G@G/èX K/Ga K??Hè RG) X/è-
H@X/èXX G@j XHi B~G 7/G@RG H) @K+ G RH « h @ RG yXè- ?+ GXXHXK/Gi
kHK@ è/HG ». dG K@RG ?X èkHK@è/HG ?K@K Rj @ °j G j @ UG@K+ G@K

L'inserimento di un adattatore di Impedenza, fra Il terminale


di discesa del cavo coassiale ed il rosmetro, è un opportuno
accorgimento, che ogni operatore dilettante dovrebbe intro-
durre nel circuito della propria stazione di trasmissione, allo
scopo di disporre di un agevole dispositivo di rapido Intervento
nel caso di eventuali fenomeni di disadattamento nell'Intero
sistema.

, 3,
[} sss -{[ %%]
I
Fig. 1 - Le onde stazionarle sarebbero totalmente assenti, se il carico antenna
fosse puramente resistivo e presentasse lo stesso valore ohmmico, come ad
esempio quello di 50 ohm citato nel disegno, del cavo coassiale e del circuito
d'uscita del trasmettitore.

ONDE STAZION.)

TX y ---,MW--T' > >, ANT


50 ' ' .... X
s
I ' ' ..... - e - _,, /, 50
---w» MAX,

Fig. 2 - Può accadere che il valore delle onde stazionarie sia nullo all'uscita
del trasmettitore, ma che queste presentino dei valori di massimo (max.) lungo
la linea di trasmissione a causa del disadattamento di uno o più elementi del
sistema di installazlone della stazione trasmittente.

I
Fig. 3 - L'accordatore di impedenza è un dispositivo che può essere Inserito
fra il terminale del cavo coassiale di discesa e il bocchettone del rosmetro, an-
che se la sua posizione più adatta sarebbe quella fra l'antenna e Il terminate
d'inizio del cavo coassiale di discesa dell'antenna.

@Gì èX H#Ka B~G )EK7G/èXK/G RH X/è?+ H ??HK@G RG#G Xè@XGi S@UèXXHa =è?Xè ?G/#H/?H RH j @ /K?+ GX /K 7G/
?G+ 7/G BG/Bè/G RH G)H+ H@è/Gi /H?K)#G/G H) 7/K=)G+ èa 7G/B~é H) /K?+ GX /K è j @K
' K/Xj @èXè+ G@X
Gi bEHv@RH#HRj èkHK@G RG))G K@RG ?X/j + G@X
K « + H?j /è XK/G RG) /è77K/XK RH K@RG
?XèkHK@è/HGi H@ j @ ?H?XG+ è RH X/è?+ H??HK@Ga è è~- ?XèkHK@è/HG ». S) ° j è)G /è77K/XK è 7è/H è))E j @HXà
=è?Xè@kè ?G+ 7)HBG G è))è 7K/XèXè RH Kì @H RH)GXe H@ BK@RHkHK@H KXX H+ è)Ha ° j è@RK )E
G@G/ì Hè /HU)G??è

364
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RH?èRèXX è+ G@X K RG))G 7è/XH i
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è j @ 7/K=)G+ è 7/èX HBè+ G@XG H+ 7K??H=H)Gi S@ XGK- KIT PER CIRCUITI
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?B~G+ è RH UH
K )E H+ 7Hè@X K è /Gè)HkkèXK BK+ G @G))K
ì j /è va 7G/ G?G+ 7HK BK@ H+ 7GRG@kG
è 1t K~+ a )G K@RG ?X èkHK@è/HG @K@ G?H?XK@Ki
STAMPATI L. 16.000
Dotato di tutti gll elementi necessari per
f è BHò ?H #G/HUH B~G/G==G ?K)X è@X K ?G H) Bè/HBK la composizione di circuiti stampati su
UK ??G 7j /è+ G@X G /G?H?XH#Ka + G@X/G è /H?è7j XK B~G vetronlte o bachelite, con risultati tall da
Kì @H è@X G@@è è j @ H@?HG+ G RH /GèX Xè@kG H@Rj XXH#G soddisfare anche S tecnici più esigenti, que-
G Bè7èBHX H#G B~Ga Xj XX Eè) 7Hù BK@?G@X H/G==G )E è@- sto kit contiene pure la speciale penna
@j ))è+ G@XK RG))G K@RG ?X èkHK@è/HG ?K)Xè@XK )è#K- riempita di Inchiostro resistente al perclo-
/è@RK ?j ))è U/G° j G@kè RH /H?K@è@kè RG))E è@X G@@è ruro e munita di punta di riserva. Sul di-
?XG??èi o @B~G H@ ° j G?X K Bè?Ka 7G/è )X/Ka )EèUUG/- spensatore d'Inchiostro della penna è pre-
sente una valvola che garantisce una lunga
+ èkHK@G è??j + G j @ #è)K/G 7j /è+ G@XG XGK/HBKi
durata di esercizio ed Impedisce l'evapo-
razione del liquido.

INTERVENTI PRATICI

g K/+ è)+ G@XGa 7G/ G)H+ H@è/G Ka 7Hù 7/GBH ?è+ G@X Ga
7G/ /HRj/ /G è) + H@H+ K )EG@X HXà RG))G K@RG ?XèkHK-
@è/HGa ?Hè H@ Uè?G RH H@?X è))èkHK@G RH j @ X/è?+ GX -
XHXK/Ga ?Hè Rj /è@X G )Ej ?K RH ° j G?X Ka )EK7G/èX K/G
G?Gì j G j @è ?G/HG RH + è@K#/Gi mG/ G?G+7 HKa ?G
)EH+ 7GRG@kè RE j ?BHXè RG) X/è?+ GXX HXK/Ga BK+ G H@-
RHBèXK H@ UH ì j /è va è RH 1t K~+ a ?H BK))Gì èa in
?K?X HX j kHK@G RG))E è@XG@@èa j @ Bè/HBK UH XXHkHKRè
1t K~+ G ?H /Gì K)è H) UH )X/K 7K?X K H@ j ?BHX è
RG))E è77è/GBB~HKa B~G RH ?K)HX K è RH XH7K è « 7 ì/ G-
Bè ». • )è /Gì K)èkHK@G #HG@ UèX X
è H@ + KRK Rè èk-
kG/è/G )E H@RHBèXK/G RH K@RG ?X èkHK@è/HG BK))Gì èXK
è))E j ?BHX è RG) X/è ?+ GX XHXK/Gi mKHa RK7K G??G/?H u K@?G@XG j @ BK@X
/K))K #H?H#K BK@X
H-
BK@#H @X H B~G H) X/è ?+ GX XHXK/G G )è )H@Gè RH X/è - @j K RG) 7/KBG??K RH è?7K/X Ki
?+ H??HK@G ?K@K G@X /è+ =H èRèXX èXH è) #è)K/G RH • #HX
è Kì @H BK@X èXX
K RG))G + è@H BK@
H+ 7GRG@kè RH 1t K~+ a ?H ?K?X HX
j H?BG H) Bè/HBK H) 7/KRKXXK UH@HX
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• E ?G+ 7/G 7/K@X
K 7G/ )Ej ?Ka è@B~G
+ H@è)G RH 1t K~+ Ga H) 7Hù RG))G #K)XGa ci ?H èB-
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BK/ì G B~G )G K@RG ?X èkHK@è/HG ?K@K @j K#è+ G@X G
XG+ 7Ki
7/G?G@X Hi u Hò H@UèX X
H ?X è èR H@RHBè/G B~G )E H+ -
7GRG@kè /Gè)G RG))E è@XG@@è è RH#G/?è Rè ° j G))è S) BK@X K è ?j UU
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)Eè@XG@@èa #è/Hè@RK@G )Gì ì G/+ G@X G )G RH+ G@?HK- ° j èR/èXH RH ?j 7G/UHBH /è+ èX
Gi
@H K BK// Gì ì G@RK )E è7G/Xj /è RGì )H G)G+ G@X H /è-
RHè)H a H@ + KRK Rè + H@H+ Hkkè/G H) UG@K+ G@Ki f è
@K@ ?G+ 7/G ?H /HG?BG èR KX XG@G/G j @ /H?j )XèX K ?KR-
RH?UèBG@X Ga GR è@B~G ° j è@RK ° j G?XK #HG@G /èì -
ì Hj @X Ka RK7K ° j è)B~G XG+ 7K Rè))è 7/H+ è K7G-
/èkHK@G RH + G??è è 7j @X Ka H@ ?Gì j HX K èH + j Xè-
+ G@X H èX + K?UG/HBH K èì )H è??G?Xè+ G@X H + GBBè@HBH
RG))E è@X G@@èa ?H /G@RG ?G+ 7/G @GBG??è/HK j @ @j K-
#K H@X G/#G@XK RH /Gì K)èkHK@Gi

L'ACCORDATORE D'ANTENNA

• E K##HK B~G H) ?GBK@RK H@X G/#G@X


K 7/èXHBK K/è
BHXèXKa ° j G))K ?j ))E
è@XG@@èa @K@ 7j ò G??G/G GUe

, 31
c2

AL
CAVO
AL ROSM. ANT.

Fig. 4 - Il circuito elettrico dell'accordatore di impedenza è composto da tre


soli elementl passivi: l'Induttanza L1, che S) lettore dovrà costruire secondo S
dati riportati nel testo, S) conde.nsatore variabile ad aria C1 e quello perfetta-
mente uguale C2, facilmente reperibili in commercio.

COMPONENTI
eb
C1 V 300 pF (condens. varlablle ad aria) L1 V bobina di rame argentato (vedi testo)
C2 = 300 pF (condens. variabile ad aria

UGXXj èXK U/G°j G@X G+ G@X Gi • BHò ?Hì @HUHBè B~G j @è RèX K/Ga è BG/X
è+ G@X G °j G))K U/è )E è@XG@@è G S EH@H-
Xè)G ?K)j kHK@G RH#HG@G èBBGX Xè=H)G ?K)X è@XK7G/ kHK RG) Bè#K RH RH?BG?èi f è j @è Xè)G 7K?HkHK@G
7G/HKRH RH XG+ 7K + K)X K )j @ì ~H9 j @K K 7Hù è@@H i @K@ ?G+ 7/G è RH UèBH) G èBBG??K G RH èì G#K)G
• BBK 7G/B~é )è ì /è@ 7è/X G RGì )H è77è??HK@èX H èXX j èkHK@G 7/èXHBèa 7G/ Bj H BH?H èBBK@X G@X è @G))è
è))G /èRHKX /è?+ H??HK@H /H?K)#K@K H) 7/K=)G+ è RG)- + èì ì HK/è@kè RGH Bè?Ha RH j @è ?H?X G+ èkHK@G BK+ G
)EèRèX Xè+ G@X K RH H+ 7GRG@kè ?G/#G@RK?H RH j @ °j G))è H@RHBèXè H@ UH ì j /è , a B~G 7/G#GRG H) + K@-
?G+ 7)HBG è77è/èX K G)GXX/K@HBK B~G B~Hè+ è@K « èB- Xèì ì HK RG) RH?7K?HX H#K è))E H@HkHK RG))è )H@Gè RH
BK/RèXK/G RE è@X G@@è » + è B~Ga BK+ G è==Hè+ K X/è?+ H??HK@Ga BK+ j @°j G RK7K )E G#G@X j è)G ?X/j -
RGXX Ka èBBK/RèX K/G RE è@XG@@è @K@ è a 7G/B~é X/èX- + G@X K RH + H?j/ è RG))è 7/G?G@kè RH K@RG ?X è-
Xè?H RH j @ BK+ j @G èRèXX èXK/G RH H+ 7GRG@kèa H@ kHK@è/HG I/K?+ GX/KLi
ì /èRK RH Uè/ #è/HèX G )E H+ 7GRG@kè XH7HBè RG))è
)H@Gèa èRèXX è@RK)è è °j G))è RG))E è@XG@@èa B~G è
j @ BK+ 7K@G@XG è??èH ?7G??K RHUUH BH)+ G@X
G /èì - CIRCUITO ELETTRICO
ì Hj @ì H=H)Gi
S) 7j @X K XGK/HB è+ G@XG 7Hù èRèXX K 7G/ )E H@?G/H- )H BH/Bj HXK G)GXX/HBK RG))EèBBK/RèX K/G RE è@XG@@èa
+ G@XKa ?j ) ?H?XG+ è RH X/è?+ H??HK@Ga RG))E èBBK/e H) Bj H ?B~G+ è è /H7K/XèXK H@ UH
ì j /è 4, è BK+ 7K?XK

, 33
perno
isolante

Fig. 5 - Il montaggio dell'accordatore d'antenna deve essere eseguito dentro


un contenltore metallico con funzioni di schermo elettromagnetico. Il conden-
satore variabile C2 deve rimanere isolato dal contenitore metallico e munito
di unprolungamento di materiale Isolante.

KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


IN SCATOLA DI MONTAGGIO
A L. 19.500
CARATTERISTICHE
Circuito a tre canali
Controllo toni altl
Controllo toni medi
Controllo toni bassi
Carico medio per canale: 600 W
Carico max. per canale: 1.400 W
Alimentazlone: 220 V (rete-luce)
Isolamento a trasformatore

367
+ K)XK ?G+ 7)HB G+ G@XGa Rè ?K)H X/G G)G+ G@X H 7è??H#H a MONTAGGIO DELL'ACCORDATORE
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RH XH7K BK+ + G/BHè)Ga + G@X /G H) XG/kK è j @E H@Rj X - m/H+ è RH H@HkHè/G H) + K@X èì ì HK RG) BH / Bj H
XK RG)-
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7K?HX è+ G@X G 7G/ ° j G?XK RH?7K?HX H#Ki @è d vi p j G?X è ?H BK+ 7K@G RH v1 ?7H/G RH UH) K RH
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RG))è =K=H@è d vaè ?K)X è@XK j @UH )K BK@Rj X XK/G B~Ga X/K H@XG/@K RG))E è##K)ì H+ G@X Ka B~G è RH XH7K « H@
H@ ?GRG RH + G??è è 7j @X Ka #G// à ?7K?X èXK )K@ì HXj- è/Hè » a K??Hè 7/H#K RH ?j 77K/XK H@XG/@K RK#/à G?-
RH@è)+ G@X G )j @ì K )E è##K)ì H+ G@X Ka H@ + KRK Rè H@- ?G/G RH v h + + i d G ° j H@RHBH ?7H/G RK#/è @@K
RH #HRj è/G ° j G) 7j @X K 7G/ H) ° j è)G )G K@RG ?X è- /H?j )Xè/G )Gì ì G/+ G@XG ?7èkHèXG X/è )K/K G 7/GBH ?è-
kHK@è/HGa ?j ))è )H @Gè RH X/è?+ H??HK@Ga ?H /HRj BK@K + G@X G RH v + + i
è) + H@H + Ki f è RH Xè)G K7G/èkHK@G è#/G+ K + KRK li BH / Bj HX
Ka BK+ G ?H 7j ò @KX è/G K??G/#è@RK )K
RH 7è/)è/G 7Hù è#è@X Ha H@ ?GRG RH + G??è è 7j @X K ?B~G+ è 7/èX HBK RH UHì j /è 1a RG#G G??G/G + K@X èXK
RG))EèBBK/RèX K/Gi mG/ K/è 7K??Hè+ K RH/G B~G H) H@ j @ BK@X G@HX K/G + GX è))HBKa B~G Uj @ì G 7j /G Rè
BK@Rj XX K/G + K=H)G IBj /?K/GLa è Xè/èX j /è è##G@j X èi ?B~G/+ K G)GXX /K+ èì @GX HBKi
RG#G G??G/G ?è)RèXK è ?X èì @K ?j j @è RG))G ?7H/G RG)- S) BK@RG@?èX K/G #è/Hè=H)G u & RG#G /H+ è@G/G H?K-
)Eè##K)ì H+ G@X K d vi mKH @K@ )K ?H XK BB~G/à 7Hù i )èXK Rè) BK@XG@HX K/G + GX è))HBK RG))EèBBK/RèX K/G GR
+ G@X /G H@ Bè?K RH @GBG??HX à ?H èì H/à ?j H Rj G BK@- H) ?j K 7G/@K RH BK+ è@RK RK#/à G??G/G + j @H XK RH
RG@?èX K/H #è/Hè=H)H i j @è 7/K)j @ì è RH + èX G/Hè)G H?K)è@X Ga H@ + KRK B~G

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è Il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e del collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre~uando si voglia éonfrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le car teristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità
di misura- I condensatori - I resistori - I diodi
L. 7.500 - I translstor - Pratlca di laboratorio.
Vene inoltre esposta un'ampia anallsi del prin-
cipali componenti elettronlci, con l'arricchimento
Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dllet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere il successo
posto di 128 pagine riccamente Illustrate fin dalle prime fasi spertmentall.
a due colori.

z E, H

368
)è + è@K RG))E K7G/èX K/G @K@ RG==è èì ì Hj @ì G/G Bè- =H@è d v G j @è #K)X è H@RH#HRj èX K ° j G?XK 7j @XKa
7èBHX à G?XG/@G è) BH/Bj HX K H@ ?GRG RH + G??è è ?H /Gè)Hkkè j @è ?è)RèX j /è è ?X èì @K U/è H) XG/+ H -
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K/G B~G XK il X/è?+ GXX HXK/Gi
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)K/G Bè7èBHX H#K BK+ 7/G?K U/è H &t t 7' G H , tt 7' i ?+ GX XHX
K/G G ?H /Gì K)è@Ka è)XG/@èX H#è+ G@XGa H Rj H
7KX /à G??G/G j XH)+ G@X G + K@X èXKi BK@RG@?èXK/H #è/Hè=H)H u v G u & UH @K è @Gj X /è)Hk-
mG/ ° j G?XK XH7K RH /Gè)HkkèkHK@G è è??èH H+ 7K/Xè@- kè/Ga K ° j è?H a )è 7/G?G@kè RG))G K@RG staziona-
XG B~G ì )H ?7GkkK@H RH Bè#Ka B~G BK+ 7K@ì K@K /HGi g èX j /è)+ G@X Ga ° j è@RK BH ?è/à è@BK/è biso-
H) BK))Gì è+ G@X K RH UH ì j/ è , a ?Hè@K + K)X K BK/XH G ì @K RH /Gì K)è/G )E èRèX è+ G@XK RH H+ 7GRG@kèa fra la
X
RG))K ?X G??K XH7K RH ° j G))K j X H)HkkèXK 7G/ )è RH- )H@Gè RH X/è?+ H??HK@G G )E è@X G@@èa @K@ ?ì
?BG?è RE è@XG@@èa 7G/ G?G+ 7HK )E q ; 6i B~G/à 7Hù )E H@Rj X Xè@kè d Sa + è ?H interverrà sol-
Xè@X K ?j H Rj G BK@RG@?èX K/H èR è/Hè @G) modo ora
RG?B/HXX Ki
TARATURA
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/G)èX H#è+ G@X G BK+ 7)G??Ga è)+ G@K ° j è@RK #G/-
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XK RG))EèBBK/RèXK/G RH
/è@@K GUU GXXj èX G 7G/ )è 7/H+ è #K)X èa + è 7KHa RK7K
è@X G@@èa ?GBK@RK )K ?B~G+ è RH UH ì j /è 1a ?H RK-
è#G/ èB° j H?HX K j @è BG/Xè G?7G/HG@kèa RH#G//è@ @K
#/à 7/KBGRG/G BK@ )è ?j è + G??è è 7j @XKi • è Xè)G
?G+ 7)HBH G ?7K@X è@GGi f è è B~Hè/K B~Ga durant
?BK7K ?H BK+ H@BH è BK) /Gì K)è/GH Rj G BK@RG@?è-
XK/H #è/H
pjH
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° j G))è @K+ H@è)Ga 7G/ G?G+ 7HK BK@ )è XG@?HK@G RH /G H #è)K/H RH K@RG ?X èkHK@è/HG 7/G?G@XH )j @ì K )è
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7j @X K H@ Bj H )G K@RG ?XèkHK@è/HG ?K@K /HRKX XG è) ì G/G j @ q h y 7è/H è))E j @H Xà a + G@ X/G BH ?H RK#/à
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Il funzionamento dell'antifurto si identifica con una


interruzione ciclica del circuito di alimentazione
della bobina di accensione che, pur consentendo
l'avviamento del motore, fa procedere lentamente
e a strappi l'autovettura.

- E' di facile applicazione.


- Non è commercialmente noto e H malintenzio-
nati non lo conoscono.
- Serve pure per la realizzazione di molti altri
dispositivi.
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Di questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la necessità di offrire
in vendita, ad altri lettori, com ponenti o apparati elettronici, oppure coloro che vorranno
rendere pubblica una richiesta' di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
tario.
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo nei limiti di
40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stampatello).

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te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

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I
ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »

Via Zuretti, 52 - MILANO.

374
LA PUSIA DE LETTE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

RADIATORI TERMICI guente: il calcolo di un radiatore, pur non


richiedendo la conoscenza di particolari nozioni
g K@ ~K + èH X/K#èX Ka ?j ) #K?X/K 7G/HKRHBKa j @ matematiche, implica quella di tutte le resisten-
è/XHBK)K /Hì j è/Rè@X G H /èRH èX
K/H XG/+ HBH a 7j / G?- ze termiche in gioco. E ciò non è molto semplice.
?G@RK j @ è??HRj K )GXX K/G RG))è /H#H?X èa B~G 7/G- Comunque, occorre applicare la formula Q V
RH)Hì K U/è Xj XXG )G è)X/G 7j ==)HBèkHK@H èUUH @Hi • 7- Iz v e z &L9 Pd, nella quale z v misura la tempe-
7j /Ga B/GRGXG+ Ha ?Hè è + Ga BK+ G èR è)Bj @H + HGH ratura massima di giunzione in gradi centigradi.
BK@K?BG@X Ha Bè7HX è è #K)X G RH X/K#è/?H H@ H+ =è- z & quella d'ambiente e Pd la potenza espressa in
/èkkK è))E èXX K RG))EèB° j H?X
K RH Xè)H G)G+ G@X Ha ?K- watt, dissipata dal componente che si deve raf-
7/èXX jXXK 7G/B~é @K@ ?è77Hè+ K /H?7K@RG/Ga BK@ freddare. Dunque O rappresenta la resistenza
BKì @HkHK@G RH Bèj ?èa è))G 7/GBH?G RK+ è@RG RGH termica complessiva, in C/W, pari alla somma
BK+ + G/BHè@X Hi f H ?K@ °j H@RH RGBH ?K è ?B/H#G/#H della resistenza termica del componente, più
7G/ H@X G/7G))è/#H ?j Xè)G + èXG/Hèa @G))è BK@#H@- quella di contatto tra componente e radiatore,
kHK@G B~G RG==è 7j / G?H?X G/G j @ B/HXG/HK RH?BG)X è più quella tipica del radiatore. Per esempio,
RGH /èRHèX K/H RH Bè)K/G è))è 7K/XèX è RH Kì @H 7/H@e per un transistor in contenitore T0220, la resi-
BH7Hè@X Gi stenza termica vale 3 + & °C/W, mentre per
GRIFONE ROSARIO un modello in contenitore T03 vale v ± 0,5
q K+ è ·C/W. La resistenza di contatto componente-
radiatore vale t a4 °C/W con grasso al silicone e
vC/W con isolante in mica più grasso al sili-
Le sue affermazioni sono esatte. Non ci siamo cone. In definitiva, lei dovrà scegliere un radia-
mai occupati del problema da lei sollevato. Sia tore nel quale il prodotto Pd x Q sia inferiore
perché questo non può essere afjrontato con a TI- T2, con T1 V v&1 °C circa e T2 V - t
le poche nozioni elettriche e matematiche che, °C circa. Non è peraltro possibile aumentare a
generalmente, chi si occupa di elettronica per dismisura la potenza dissipabile, nemmeno con
divertimento non possiede, sia perché, quando un radiatore perfetto di resistenza termica zero,
se ne presenta l'occasione, ci premuriamo di perché lo impediscono le resistenze termiche in-
consigliare, di volta in volta, H)modello da utiliz- terne al componente e quelle di contatto col
zare. Ad ogni modo la nostra risposta è la se- radiatore.

375
SONDA AF Realizzi questo circuito e lo racchiuda poi in un
tubetto metallico, collegato a massa, dal quale
QK èB°j H?XèXK j @ /HBG#HX K/G u r B~G #K//GH /HX è- fuoriesca il puntale-sonda.
/è/Gi f è H) XG?XG/ RH Bj H RH?7K@ì K @K@ 7K??HGRG
)è @GBG??è/Hè ?K@Rè 7G/ è)X è U/G° j G@kèi mKXGXG C1 V 1.000 pF - 1.000 VI (ceramico)
7/KBj /è/+ H )K ?B~G+ è RH ° j G?XK RH?7K?HX H#Kl C2 VV 1.000 pF
ySf h g • z z h ; • q o q • h R1 = 1.000 ohm
; G@K#è DG = diodo al germanio (quals. tipo)

SOUADRATORE DI SEGNALI

u K@ )EG?7G/HG@kè èB°j H?HXèa RK7K è#G/ ?Gì j HX K Basta squadrare H segnali sinusoidali con un trig-
BK@ 7/KUH XX
K H) #K?X/K BK/?K ?j ì )H H@XGì /èXH RHì H- ger di cui riportiamo lo schema. La sensibilità
Xè)H
a ?K@K /Hj ?BHXK è /Gè)H kkè/G j @ U/G° j G@kH+ G- d'ingresso è regolabile tramite R vi Per estendere
X/K B~Ga èXXj è)+ G@XG + H?j /è ?K)X
è@XK ?Gì @è)H èR le sue misure al di sopra dei vit t t Hz, elimini
K@Rè ° j èR/èi u K+ G 7K??K Uè/G 7G/ G?XG@RG/G il il condensatore u & e per migliorare l'effetto di
Bè+ 7K RH + H?j /G è@B~G èH ?Gì @è)H è)X G/@èX H RH « scatto » del trigger colleghi, tra la base a z q &
XH7K ?H@j ?KHRè)G BK@ U/G° j G@kè + è??H+ è RH v e massa, una resistenza da &it t t + 1it t t ohm.
KHz?
r q « g • d d S o g zh g Sh
Firenze

5/

R4

u) b
u


S
R2
C2
R5

C1 V 470.000 pF R5 V 68 ohm
C2 V 100.000 pF R6 V 1.000 ohm
R1 = 47.000 ohm (trimmer) TR1 V BC107
R2 V 47.000 ohm TR2 V BC107
R3 V 2.200 ohm ALIM. V 5 Vcc stabilizz.
R4 V 3.300 ohm

376
USCITA
GGXX
G

C2 cavo scherm.
DG

MASSA

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE


L. 14.500 H

Per agevolare il compito di chi inizia


la pratica dell'elettronica, intesa come
hobby, è stato approntato questo uti-
lissimo kit, nel quale sono contenuti,
oltre ad un moderno saldatore, legge-
ro e maneggevole, adatto a tutte le e-
sigenze dell'elettronico dilettante, sva- E ............... ..
riati componenti e materiali, non sem-
C
pre reperibili in commercio, ad un
prezzo assolutamente eccezionale. (

Il kit contiene: N° 1 saldatore (220 V- 25 W)- N" 1 spiralina di filo-stagno -


N° 1 scatolina di pasta saldante- N" 1 poggia-saldatore_ N" 2 boccole isolate
- N 2 spinotti - N" 2 morsetti-coccodrillo _ N" 1 ancoraggio - g 1 basetta per
montaggi sperimentali - N° 1 contenitore pile-stilo - N° 1 presa polarizzata per
pila 9 V - N° 1 cacciavite miniatura - g 1 spezzone filo multiplo multicolore.

377
MISURATORE D'USCITA

mG/ )è /Gì K)èkHK@G RG) #K)j + G RH/Gì H?X/èkHK@G RH Condensatori


@è?X /H + èì @GXHBH
a + H ?G/#H/G==G H) 7/Kì GXX K RH C1 5 F- 25 VI (elettrolitico)
j @ + H?j /èXK/G RH )H#G))Ki h ##Hè+ G@X Ga G??G@RK c2 50.000 pF
HK j @ 7/H@BH 7è@XGa RK#/G==G X/èXXè/?H RH j @ BH /- B, 2 F (non elettrolitico)
Bj HX
K + K)X K ?G+ 7)HBG GR GBK@K+ HB Ki C4 10 F - 12 VI (elettrolitico)
MURA UMBERTO
Resistenze
z /HG?XG
R1 V 39.000 ohm
Il misuratore che le consigliamo di realizzare R2 560.000 ohm
può essere impiegato in una vasta gamma di ap- R3 V 47.000 ohm
R4 47.000 ohm (trimmer)
parati di bassa frequenza. Tenga presente che,
variando il valore della resistenza R1, potrà in-
R5 V 3.900 ohm
tervenire sulla sensibilità del circuito, in modo Varie
da poterlo collegare ad amplificatori con poten- BC107 (BC109)
ze di poche decine di mW sino ad amplificatori diodo al germ. (quals. tipo)
con potenze molto elevate. _
mA milliamperometro (0,5 mA f.s.)

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necessaria in barca,
in roulotte, in auto,
in tenda.

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Con esso tutti possono disporre di una scorta di energia elettrica, da utilizzare
in caso di interruzioni di corrente nella rete-luce.

378
R5
R2

b
R
TR1 D1 9V
C2 ~
+I[C

mA

SALDATORE
ISTANTANEO
A PISTOLA
L. 16.500

CARATTERISTICHE:
Tempo di riscaldamento: 3 secondi «'

Alimentazione: 220 V
E dotato di punta di ricambio e di
Potenza: 100W istruzioni per l'uso. Ed è particolar-
mente adatto per lavori intermittenti
Illuminazione del punto di saldatura professionali e dilettantistici.

379
RX SENZA ANTENNA
Realizzi questo circuito, che fa use di un'anten-
mj / G??G@RK j @ @j K#K )GXXK/Ga ~K è#j X K + KRK na di ferrite di tipo commerciale per onde me-
RH ?UKì )H
è/G è)Bj @H Uè?BH
BK)H è//GX/èX Ha è))K ?BK7K die (questa è la richiesta che dovrà fare al ne-
RH X/K#è/G H) 7/Kì GXX
K RH j @ ?G+ 7)H BG /HB G#HX
K/G gozio cui si rivolgerà per l'acquisto dei compo-
7G/ K@RG + GRHG B~G @K@ /HB~HGRè )E j ?K RG))Eè@- nenti). Il ricevitore è di tipo reflex, quindi mol-
XG@@è G?X G/@èi f è )G + HG /HB G/B~G ?K@K ?X èXG to sensibile. Il trasformatore T1 è un intertran-
H@j X
H)H
i sistoriale d'accoppiamento. Il trimmer R5 va
CARRARA d « S; S regolato con il volume al massimo, dopo aver
r G/ì è+ K centrato l'emittente più forte.

Condensatori R4 10.000 ohm


R5 10.000 ohm (trimmer)
C1 = 5.000 pF
C2
C3 =
V 300
100
pF (variabile ad aria)
F - 16 VI (elettrolitico) C
RB
=
V
=
100
1
1.000
ohm
megaohm (potenz. a vari. lin.)
ohm
C4 = 100.000 pF
C5 = 100 pF Varie
C6 = 500.000 DF TR1 = BC109
C7 = 100 F - 16 VI (elettrolitico) TR2 V2N1711
C8 = 500.000 pF
C9 = 100 µF - 16 VI (elettrolitico) IC1 = 741
J1 Vimp. A. F. (2 mH)
T1 = trasf. intertrans.
Resistenze D1- D2 = diodi al germanio
R1 = 270.000 ohm L1 Vantenna ferrite per 0.M.
R2 = 1.000 ohm AP = altoparlante (16 ohm)
R3 = 100 ohm S1 Vinterrutt.

ALIMENTATORE STABILIZZATO In scatola


di montaggio

Caratteristiche
Tensione regolabile 5 ± 13V
Corr. max. ass. 0,7A
Corr. picco 1A
Ripple 1mV con 0,1A d'use.
SmV con 0,6A d'use.
Stabilizz. a SV d'use. 100mV

Protezione totale da cortocircuiti, sovraccarichi e so-


vrariscaldamenti.
L. 18.800

380
R3

R6

5}
RI C6

C9I4
LI
-====-----,i

02

REGOLATORE DI POTENZA
IN SCATOLA
Con questo dispositivo è possibile
DI MONTAGGIO
controllare:

1 - La luminosità delle lampade e dei


L. 13.500
lampadari, abbassando o aumen-
tando, a piacere, la luce artificiale.

2 - La velocità di piccoli motori elet-


trici.

3 - La temperatura di un saldatore.

4 - La quantità di calore erogata da


un forno, da un fornello elettrico
Potenza elettrica controllabile:
o da un ferro da stiro.
700 W (circa)

381
e RS 129 MODULO PER DISPLAY GIGANTE SEGNAPUNTI di 48.500
e RS 130 MICROTRASMETTITORE A. M. di 19.500
e RS 131 AUMENTATO RE STABILIZZATO 12V (REG. 10 + 15V) 1 DA. L. 59.500
• RS 132 GENERATORE DI RUMORE BIANCO (RELAX ELETTRONICO) L. 23.000
e RS 133 PREAMPLIFICATORE PER CHITARRA L. 10.000
e RS 134 RIVELATORE DI METALLI L. 22.000
• RS 135 LUCI PSICHEDELICHE 3 VIE 1 OOOW L. 39.000
• RS 136 INTERRUTTORE A SFIORAMENTO 220V ca 350W L. 23.500
e RS 137 TEMPORIZZATORE PER LUCI DI CORTESIA AUTO L. 14.000
ALIMENTATORI RIDUTTORI E INVERTER
Alimentatore stabilizzato per amplificatori BF
Luci psichedeliche 2 vie 7 50W /canale Riduttore di tensione stabilizzato 24/12V 2A
Luci psichedeliche 3 vie 1 500W /canale Alimentatore stabilizzato 12V 2A
Luci rotanti sequenziali l O vie 800W /canale Inverter 12 2 220V 100Hz 60W
Luci psiche. con microtono 1 via 1500W Carica batterie automatico
Strobo intermittenza regolabile Alimentatore stabilizzato 12V 1A
Luci psiche. con microfono 3 vie 1500W/canale Alimentatore duale regol. +-5 ± 12V 500m4
Alimentatore stabilizzato variabile1 P 25/2A
Semaforo elettronico
Alimentatore stabilizzato 12V {reg. 10 ; 15/ 10A
Luci sequenz. elastiche 6 vie 400W /canale
Luci stroboscopiche
Luci psichedeliche 3 vie 1 OOOW Lampeggiatore regolabile 5 ..;.. 12V
Variatore di luce per auto
Accensione automatica luci posizione auto
Auto Blinker - lampeggiatore di emergenza
Lineare 1 W per microtrasmettitore Luci psichedeliche per auto
Ricevitore AM didattico Antifurto per auto
Contagiri per auto {a diodi LED)
Microricevitore FM
Temporizzatore per tergicristallo
Prova quarzi Avvisatore acustico luci posizione per auto
Trasmettitore FM 2W Electronic test multifunzioni per auto
Trasmettitore FM radiospia Riduttore di tensione per auto
Mini ricevitore AM supereterodina Indicatore eff. batteria e generatore per auto
Radiomicrofono FM Controlla batteria e generatore auto a display
Amplificatore Banda 4 - 5 UHF Temporizzatore per luci di cortesia auto
Microtrasmettitore A M. TEMPORIZZATORI
Temp. autoalimentato regolabile 18 sec. 60 min.
EFFETTI SONORI Temporizzatore regolabile 1 P 100 sec.
Foto timer (solid state)
Sirena elettronica 30W Avvisatore acustico temporizzato
Distorsore per chitarra
Sirena programmabile oscillofono ACCESSORI VARIOI UTILIZZO
Generatore di suoni Variatore di luce (carico max 1500W)
Generatore di note musicali programmabile Antifurto professionale
Truccavoce elettronico Commutatore elettronico di emergenza
Campana elettronica Scaccia zanzare elettronico
Variatore di velocità per trapani 1500W
Sirena elettronica bitonale
Giardiniere elettronico
Sirena italiana Interruttore crepuscolare
Regolatore di vel. per motori a spazzole
APP. BF AMPLIFICATORI E ACCESSORI Relè fonico
Rivelatore di prossimità e contatto
Filtro cross-over 3 vie 50W Esposimetro per camera oscura
Amplificatore B F 2W Commutatore automatico di alimentazione
Contapezzi digitale a 3 cifre
Mixer BF 4 ingressi
Serratura a combinazione elettronica
Amplificatore BF 1 OW Dispositivo per la registr. telefonica automatica
Pre amplificatore con ingresso bassa impedenza Prova riflessi elettronico
Pre amplificatore microfonico Chiave elettronica
Amplificatore BF 40W Antifurto universale (casa e auto)
Indicatore livello uscita a 16 LED Modulo per Display gigante segnapunti
Generatore di rumore bianco (relax elettronico)
Rivelatore di metalli
Metronomo elettronico Interruttore a sfioramento 220V 350W
Preamplificatore H I-FI
Pre amplificatore stereo equalizzato RIA.A STRUMENTI E ACCESSORIPERHOBBISTI
Vu-meter a 8 LED Prova transistor e diodi
Booster per autoradio 20W Carica batterie al Ni- Cd regolabile
Booster stereo per autoradio 20+20W Fusibile elettronico
Decoder FM stereo Generatore di barre TV miniaturizzato
Interfonico Prova transistor (test dinamico)
Amplificatore telefonico
Fader automatico
Interfono per moto
Prorezione elettronica per casse acustiche
Totocalcio elettronico
Amplificatore BF 5W Roulette elettronica a 1 O LED
Equalizzatore parametrico Slot machine elettronica
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didattici introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero,
abbiamo approntato un insieme di riviste che, acquistate separatamente, verrebbero a
costare L. 3.000 ciascuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 36.000, si possono avere
per sole L. 12.000.
OROLOGIO DIGITALE
IN SCATOLA DI MONTAGGIO

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Questo kit consente a chiunque,
anche ai principianti di elettroni-
ca, di realizzare un moderno oro-
logio numerico a display.

Il kit contiene:
N. 2 pulsanti completi

N. 2 viti in nylon
N. 2 dadi metallici
N. 2 linguette capocorda

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. N. 1 trasformatore

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H X e
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N. 1 circuito stampato

N. 1 matassina filo-stagno

N. 1 modulo MA 1022

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mente l'Importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o conto corrente postale
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FM CON CIRCUITO
INTEGRATO
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Tipo di emissione in modulazione di frequenza


Gamma di lavoro 88 : 108 MHz
Potenza d'uscita 10 ± 40 mW
Alimentazione con pila a 9 V
Assorbimento 2,5: 5 mA
Dimensioni 5,5 x 5,3 cm (esci. pila)

Funzionamento garantito anche per I principianti - Assoluta semplicità di montaggio -


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Gli elementi fondamentali, che ca-
ratterizzano il progetto del microtra-
smettitore tascabile, sono: la mas-
sima semplicità di montaggio del
circuito e l'immediato e sicuro fun-
zionamento. Due elementi, questi,
che sicuramente invoglieranno tut-

....
ti i principianti, anche quelli che
sono privi di nozioni tecniche, a
costruirlo ed usarlo nelle occasio-
ni più propizie, per motivi profes-
da»
sionali o sociali, per scopi protet-
e tivi e preventivi, per divertimento.
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GXèiGG?? re.guerce
DI ELETTRONICA - RADIO - CB • 27 MHz
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interamente protetto
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errore di manovra
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CARATTERISTICHE TECNICHE alcun danno al
circuito interno
Tensioni continue 100mV -2V-5V-50V-200 V - 1.000 V
Tensioni alternate
Correnti continue
1 O V- 25V- 250 V- 1 .000 V
50 (A- 0,5 mA - 10mA - 50 mA - 1 A 5
Correnti alternate 1,5mA - 30 mA - 150 mA - 3 A
Ohm \ 1-2x100- 2x1.000 Ottimo ed originale strumento di misure appositamente stu-
Volt output 10Vca - 25 Vca - 250 Vca - 1.000 Vca diato e realizzato per i principianti.
Decibel 22 dB - 30 dB - 50 dB - 62 dB La protezione totale dalle errate inserzioni è ottenuta me-
Capacità da O a 50 F - da O a 500 F diante uno scaricatore a gas e due fusibili.

CARATTERISTICHE GENERALI
Assoluta protezione dalle errate manovre dell'operatore. - Scala a specchio, sviluppo scala mm. 95.- Garanzia di fun-
zionamento elettrico anche in condizioni ambientali non favorevoli .• Galvanometro a nucleo magnetico schermato con-
tro i campi magnetici esterni. - Sospensioni antiurto. - Robustezza e insensibilità del galvanometro agli urti e al tra-
sporto. - Misura balistica con alimentazione a mezzo batteria interna.

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Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmente adatto per localizzare velocemente i guasti nei ra-
dioricevitori, amplificatori, fonovaligie, autoradio, televisori.

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Armoniche fino a 50 Mc Armoniche fino a 500 Mc
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Impedenza: 50 ohm a 1 KHz Spinotto tipo stereo 3,5 mm.
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Hi-Fi fino a 150 mW di eccitazione Archetto regolabile
Sensibilità: 94 dB/mW Padiglioni in gomma-spugna

È necessaria per la realizzazione di gran parte dei progetti presentati su questo periodico. Ma
costituisce l'elemento ideale per chi fa dello jogging, per i CB, per gli OM, per gli SWL, perché la sua
ultraleggerezza non stanca neppure durante gli ascolti prolungati.

Con essa è possibile trasformare le modeste riproduzioni audio, ottenute con i piccoli altoparlanti, in
ascolti ad alta fedeltà, collegandola con le uscite di radioline, piccoli registratori o impianti di bassa
frequenza.

Consente un notevole risparmio delle pile di alimentazione, perché la cuffia, con il suo basso livello
sonoro, assorbe una minore quantità di corrente.
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­ Hè é j /GXX
Ha 1& f H)è@K • )GHi 6891945

ANNO 14- N. 7-8- LUGLIO-AGOSTO 1985


LA COPERTINA - Invita i lettori a realizzare
un economico, sicuro e pratico~cametalli,
da portare sulla spiaggia, nei bosc e in cam-
pagna; dove è più faclle smarrir un oggetto
metallico e dove la ricerca, nell'i mediato sot-
tosuolo, diverrebbe improba ed impossibile sen-
za il conforto di un valido strumento elettronico.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO CERCAMETALLI ECONOMICO 388
stampa PRATICO E FUNZIONALE
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servati a termine di Legge VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE - 1&
per tutti i Paesi. I manoscrit-
ti. S disegni, le fotografie, an-
che se non pubblicati, non si LA POST A DEL LETTORE - 11
restituiscono.
iiiiiiii

r Lo potrete
portare con voi
sulla spiaggia,
nel bosco
e in campagna.

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?K)Xè@ XK 7G/ /HX /K#è/G j @ Kì ì GXX K 7/GkHK?K 7G/- UG // K?G RG))è + K)G RH j @ UG // K Rè ?X H/Ki • B~H
Rj XK U/è )è ?è==Hè RG) + è/Ga @G))E G/=è RG) ì Hè/- èUU G/+ è H) BK@X /è/HK RHBG ?HBj /è+ G@ XG RG))G =j ì HGi
RH@ K K @G) ?KXX K=K?BK H@ + K@ Xèì @èa 7G/B~é °j G- • BK@K+ HBKa ?HBj/ K G 7/èX HBKa H) 7/Kì GXXK °j H 7/G-
?XK ?X /j + G@ XK 7j ò /H?K)#G/G + K)X H è)X/H 7/K=)G+ H ?G@ XèXK G RG?B/HXX K 7j ò G??G/G UèBH )+ G@ XG /Gè)Hk-
7/èX HBH a /H#G)è@ RK?H è??èH j X H)G H@ Xè)j @G 7/KUG ?- kèX K Rè))è + èì ì HK/ 7è/X G RGH @K?X /H )GXX K/Ha ?HBj -
?HK@Hi mG/ G?G+ 7HKa @G))E H@RH#HRj èkHK@G RH j @ è /è+ G@ XG Rè °j G))HB~G 7K??K@K #è@ Xè/G °j è)B~G
BK@Rj XX j /è + GXè))H Bèa RG) ì è?a RG))E èB°j èa RG) G?7G/HG@kè 7K?HX H#è @G) ?GXX K/G RG))EG)GXX /K@HBè RH-
XG/+ K?HUK @G K RG))è )j BGa H@X G/@èX è @GH + j /Ha )GXXè@ XH?XHBèi
èUUKì èX è @G) 7è#H+ G@X K K @G) ?G)BHèX Ki • j @°j Ga il
BG/Bè+ GX è))H è j @ è77è/èX K H@ ?K?X HX
j H=H)G @G))E èX -
XH#HXà ~K==µ?X HB
è GR H@°j G))G RG))E G)GXX /HBH?Xèa RG) FUNZIONAMENTO
+ j /èXK/G K RG))E HR/èj )HBKi
o ==Hè+ K ?BG)X K °j G?X K 7G/HKRK RG))E è@@ Ka 7G/ u K+ G èBBèRG 7G/ )è + èì ì HK/ 7è/XG RGH BG/Bè+ G-
7/G?G@X è/G H) 7/Kì GXX K RH j @ BG/Bè+ GX è))H
a 7/K- Xè))Ha è@B~G °j G?X K RH?7K?HX H#K è BK+ 7K?XK Rè j @
7/HK 7G/B~é ?è77Hè+ K B~Ga H@ °j G?X H + G?Ha + K)X H BH/ Bj HX
K G)GXX/K@ HBKa /èBB~Hj ?K H@ j @BK@ XG@HXK/G
)GXXK/H ?G @G #è@ @K è) + è/G G 7K??K@K X/K#è/?H + GX è))HBKa UH
??èXK ?j ))è 7è/XG ?j 7G/HK/G RH j @Eè?Xè
@G))è @GBG??HX à RH /HX /K#è/G j @ Kì ì GXX K + GXè))H BK RH )Gì @Ka ?j ))è Bj H G?X /G+ HXà K77K?X è è ?H?XG+ è-
UH@HXK ?KXX K j @ )Gì ì G/K ?X /èX K RH ?è==H èa + è @K@ Xè )è =K=H@èe?K@Rèa K??Hè )E G)G+ G@XK B~G G?7)K/è
BG/X è+ G@ XG ?G7K)X K èR j @ è 7/KUK @RHXà ?j 7G/H K/G )è ?j 7G/UHBH G RG) ?j K)Ki
èH °j è/è@ Xè BG@ XH+ GX/Ha RèXK B~G è) RH )à RH Xè)G dE K7G/èX K/Ga Rj/ è@X G H) )è#K/K RH /HBG/Bèa XHG@ G
+ H?j /è @G??j @BG/Bè+ GX è))Ha @G77j/ G °j G))H+ K)XK j@ è Bj UUH
è H@XG?X èa èXX/è#G/?K )è °j è)G 7j ò è?BK)e

, 66
E' in grado di segnalare la presenza, nell'immediato sottosuo-
lo, di piccoli oggetti metallici.

Lo ritengono indispensabile durante il loro lavoro, muratori e


idraulici.

Xè/G j @7/GB H?K ?Gì @è)G °j è@RK )è ?K@Rè #HG@G è ' èBBHè+ K 7/G?G@X G RH è#G/ BHXèX K + è??G « + GXè)-
X/K#è/?H ?K7/è j @ Kì ì GXXK + GXè))HBKi )HB~G » G @K@ « UG//K?G ». S@ UèX XHa )è U/G°j G@kè
I I 7/H@BH7HK RH Uj@ kHK@è+ G@XK RG) BH/Bj HXK G)GX- RH K?BH))èkHK@G RG) BH/Bj HXK èBBK/RèX K 7j ò G??G/G
X/K@HBK ?H =è?è ?j ) Bè+ =Hè+ G@X K RH U/G°j G@ kè + KRHUHBèX èa K)X
/G B~G Rè j @è #è/HèkHK@ G RG))è 7G/-
RH j @ K?BH))èX K/Ga B~G ?H #G/HUH
Bè °j è@RK )EH@ Rj X- + Gè=H)HXà RG) BH/Bj HXK + èì @GX HBKa è@B~G Rè j @
Xè@kè RG))è =K=H@ èe?K@Rè #HG@G 7G/X j /=èX
è Rè)- è??K/=H+ G@X K RH G@G/ì Hè Rè 7è/XG RH j @ °j è)?Hè?H
)è 7/G?G@kè RH j @ è + è??è + GXè))HBèi G)G+ G@XK BK@Rj XX K/G RH G)GXX/HBHXà i S) Bè+ 7K G)GXe

Questo dispositivo è in grado di effettuare una precisa inda-


gine sulla presenza o meno di corpi metallici dentro i muri,
nei soffitti, sotto i pavimenti, fra la sabbia, l'erba o negli arbu-
sti, aiutando, chi ha perduto un oggetto, a ritrovarlo e chi la-
vora, ad individuare rapidamente l'esatta ubicazione di una con-
duttura metallica o la particolare struttura di un'opera muraria.

389
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K
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Cl

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Fig. 2 - Piano costruttivo del modulo elettronico del cercametalli. La basetta


del circuito stampato rimane distanziata di alcuni centimetri dal pannello fron-
tale del dispositivo. I c~llegamenti, fra H due potenziometri e la basetta dello
stampato, debbono risu tare molto corti, in particolar modo quelli del poten-
ziometro di controllo di volume.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R5 150.000 ohm
C1 = 10.000 pF (ceramico) R6 = 330 ohm
C2 10 P 60 pF (capacimetro) R7 = 1.500 ohm
C3 = 10.000 pF (ceramico) R8 = 150 ohm
CA = 50 F - 16 VI (elettrolitico) R9 = 6.800 ohm
G? = 10.000 pF (ceramico) R10 = 6.800 ohm
C6 = 680 pF (NPO o mica) R11 = 6.800 ohm
C7 = 330 pF (NPO o mica) R12 = 2 megaohm (potenz. a var. lln.)
ca = 22 pF (ceramico) R13 = 27.000 ohm
C9 = 500.000 pF (ceramico) R14 = 150.000 ohm
C10 = 10.000 pF (ceramico) R15 = 1.000 ohm
C11 = 10.000 pF (ceramico) R16 = 150 ohm
C12 = 5F -16 V (elettrolitico) Varie
C13 = 100 F - 16 VI (elettrolitico)
C14 = 100 pF (ceramico) TR1 = 2N3819
C15 = 330 pF (ceramico) TR2 = 2N3819
C16 = 10.000 pF (ceramico) TR3 = BC109
C17 = 47 pF (ceramico) IC1 = µA741
C18 = 220 F - 16 VI (elettrolitico) XTAL = quarzo (1 MHz)
L1 = bobina (vedi testo)
DV = BA102 (diodo varicap)
Resistenze DZ = 6 V -1 W (diodo zener)
R1 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) J1 = imp. AF (10 mH)
R2 = 47.000 ohm CUFFIA = a media impedenza
R3 = 47.000 ohm S1 = interruttore
R4 = 150 ohm PILA = 9 V

391
Fig. 3 - Disegno In grandezza reale del circuito stampato sul quale si dovrà
comporre il modulo elettronico del cercametalli.

X/K+ èì @GX HBK RG))è =K=H@èe?K@Rèa H@UèX XHa H@Rj BGa L'OSCILLATORE LIBERO
@GH BK/7H + GX è))HBH G?7)K/èX Ha RG))G BK//G@X H H@-
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IOO HZ
1 2 3 4 5 6 7 8 9 1o 1

Fig. 4 - Questi semplici dise~i consentono di interpretare i concetti di batti-


mento zero, quello di battime to 100 Hz e 300 Hz, che stanno alla base del-
l'analisi del funzionamento del cercametalll.

ne in frequenza si ottiene intervenendo sul trim­ fra la base di TR3 e la linea di massa, è un
mer capacitivo C2 (capacimetro). componente che consente un certo spazio di tol­
Il diodo varicap DV consente di effettuare la leranza nei valori della frequenza di oscillazio­
regolazione fine della frequenza di oscillazione, ne, che possono essere compresi fra i limiti
controllando in pratica la nota di fondo in con­ estremi di 1 MHz e 1,5 MHz. I quarzi di pro­
dizioni di riposo. Ecco perché tale regolazione venienza surplus possono dunque venir montati
porta la scritta TONO, in analogia con quella nel circuito oscillatore.
di un amplificatore di bassa frequenza. \
l'uscita dell'oscillatore libero è collegata con il
gate di un secondo transistor FET (TR2), che STADIO MISCELATORE
funge da elemento miscelatore del segnale ge­
nerato dall'oscillatore libero e di quello prove­ Il segnale, generato dall'oscillatore quarzato,
niente dall'oscillatore a frequenza fissa, pilotato viene prelevato dall'emittore del transistor TR3
dal transistor TR3. ed inviato alla source del transistor miscelatore
TR2, che è un FET e al quale è affidato il com­
pito di miscelare i due segnali di alta frequenza
L'OSCILLATORE FISSO generati dai due oscillatori, quello libero e quello
fisso. Dunque sul drain di TR2 sono disponibili
Il secondo circuito oscillatore del progetto di fi­ due diversi segnali: quello pari alla somma delle
gura 1 è quello quarzato e pilotato dal transi­ frequenze dei due segnali entranti e quello pari
stor TR3. alla differenza delle frequenze.
Anche questo stadio oscillatore è accordato sul­ Il primo di questi è inservibile, essendo del tutto
lo stesso valore di frequenza di lavoro di quello fuori dal campo audio ( 1 MHz + 1 MHz = 2
libero. 11 cristallo di quarzo (XTAL), collegato MHz), e viene quindi convogliato a massa trami-

393
COPERCHIO PLASTICO
2 9+10 cm

• AVVOLGIMENTO

Flg. 5 • La bobina-sonda del cercametalll Jeve essere avvolta su un coperchio


di plastica nel modo qui Indicato. Quattro forellini, pratlcatl sul fianco del
supporto, consentono di raggiungere un perfetto bloccaggio del terminal! del-
l'avvolgimento.

te il filtro passa basso composto dai condensatori - 1,000000 = 300 Hz, come indicato nei mo­
ClO e Cl 1 e dalla resistenza R9. Il secondo. nogrammi di figura 4.
tramite opportuni interventi di taratura dell'oscil­
latore libero, può rientrare nella gamma audio
ed essere successivamente amplificato. Facciamo +ADIO AMPLIFICATORE
un esempio. Se il valore della frequenza generata
dall'oscillatore quarzato è di 1,000000 MHz e Il segnale risultante dalla differenza delle fre­
quello dell'oscillatore libero è di 1,000300 MHz, quenze dei due segnali generati dall'oscillatore
si ottiene il segnale udibile di 1,000300 libero e da quello fisso, viene applicato ad un

Flg. 6 - Questa foto riproduce Il rudimentale mon-


aggio della bobina-sonda del cercametalll reallz-
zato nel nostri laboratori sperimentali.

394
CIRC. ELETTR.

PRESA
RCA

RG 58
l=lm t

ff es
• - NASTRO

,
ADESIVO

l
- MAN/Cl IN LEGNO

SONDA

Flg. 7 - Montaggio completo del cercametalll reallzzato su supporto di legno.


La lunghezza del cavo RG58 deve essere, come Indicato nel disegno, di un
solo metro.

[_
circuito integrato di tipo classico, rappresentato via, per non sottoporre ad ulteriori spese quei
dall'operazionale A 741 (ICl). Il quale è in lettori che sono in possesso di cuffie stereo con
grado di pilotare una normale cuffia a media impedenza di 50 ohm, come ad esempio i let­
impedenza. tori abbonati, che hanno ricevuto in dono una
La regolazione del guadagno si effettua tramite cuffia di questo genere, spiegheremo più avanti
il potenziometro R12, che consente una semplice come poter utilmente adoperare queste cuffie,
ed efficace variazione del volume di riproduzione trasformandole in elementi monofonici con im­
della nota di bassa frequenza, che è quella che pedenza di 100 ohm.
avverte l'operatore della presenza di un oggetto
metallico individuato dal cercametalli.
L'uscita dello stadio amplificatore è prevista, REALIZZAZIONE DELLA BOBINA
come abbiamo detto, per l'accoppiamento con
una cuffia monofonica dotata di impedenza La sonda esploratrice del cercametalli è rappre­
di valore compreso fra i 30e i 100 ohm. Tutta- sentata dalla bobina L1, che deve essere avvol-

395
Flg. 8 - Facendo riferime nto a questa foto, il lettore potrà confrontare il pro-
prio montaggio con quello da nol eseguito in sede di progettazione, allo scopo
di rilevare eventuali omissionl od errori ii cablaggio.

ta, come indicato in figura 5, in un supporto ci­ sede verrà assicurato da un leggero strato di
lindrico, di materiale isolante, del diametro di smalto per unghie.
9: 1 O cm. Per il nostro prototipo è stato utiliz­ Il collegamento, fra la bobina L 1 ed il modulo
zato un coperchio di plastica, che abbiamo fo­ elettronico, dovrà essere eseguito nel modo in­
tografato e riprodotto in figura 6. Lo si potrà dicato in figura 7, servendosi di un metro di cavo
schermato tipo RG58, sulla cui estremità oppo­
acquistare presso un negozio di articoli casa­
sta si dovrà applicare una spina RCA.
linghi, ovviamente assieme al proprio contenito­
E' assai importante rispettare la lunghezza del
re che rimarrà inutilizzato. Attorno al supporto, cavo ora citata, perché questo introduce nel
dopo aver praticato quattro fori con una punta circuito del cercametalli una capacità ben pre­
da trapano da 1 mm allo scopo di fissare i ter­ cisa, che concorre a stabilire la frequenza di oscil­
minali della bobina, si avvolgeranno 20 spire di lazione dell'oscillatore libero.
filo di rame smaltato del diametro di 0,3 mm,
se il diametro del coperchio sarà di 10 cm esat­
ti, 21 spire se il diametro del coperchio sarà REALIZZAZIONE DEL MODULO
di 9,5 cm, 22 spire con un diametro del co­
perchio di 9 cm. Ovviamente il tipo di filo sarà La realizzazione del modulo elettronico del cer­
sempre lo stesso. cametalli si ottiene seguendo il piano costruttivo
L'avvolgimento dovrà essere realizzato in forma riportato in figura 2, dopo aver approntato il
compatta, con le spire aderenti l'una all'altra. circuito stampato, il cui disegno in grandezza rea­
Il fissaggio delle spire e il loro mantenimento in le è riprodotto in figura 3.

396
1
5
o
Fig. 9 - Particolare del sistema di appllcazlone
al pannello frontale del cercametalll della presa
di cuffia. Gli elementi qui riportati sono: pan-
nello frontale (1) - foro con diametro superiore C@o
a quello della ghiera (2) - ghiera (3) - piastrina
di' vetronite liberata dallo strato di rame (4) -
5
viti di fissaggio (5) - dadi (6) - presa per spi-
notto cuffia (7).

Sulla basetta rettangolare, nella faccia opposta da pannello frontale, deve avvenire per mezzo
a quella in cui sono presenti le piste di rame, di due distanziali, allo scopo di assicurare un
si infilano i terminali di tutti i componenti. buon isolamento elettrico fra le parti in gioco,
Ovviamente di tutti quelli che, nello schema come indicato nella foto di figura 8. Pertanto,
elettrico di figura 1, si trovano all'interl delle sul pannello frontale compariranno i perni dei
linee tratteggiate, perché gli altri dovra no es­ due potenziometri, la levetta dell'interruttore
sere montati sul pannello frontale del onteni­ S 1, la boccola RCA e la presa per cuffia.
tore metallico, la cui foto è riportata a l'inizio Sui perni dei due potenziometri si applicheranno
dell'articolo. due manopole, sulla presa RCA si innesterà lo
Tenga presente il lettore che la numerazione ci­ spinotto RCA collegato al cavo RG58 prove­
tata nel circuito di figura 1, quella di figura 2 e niente dalla bobina L 1 e sulla presa di cuffia lo
quella riportata nel circuito stampato di figura spinotto collegato al cavetto proveniente dal tra­
5sono perfettamente corrispondenti fra loro. sduttore acustico (cuffia).
I due transistor FET (TRI - TR2) dovranno es- I due potenziometri R 1 ed R 12 dovranno essere
sere quelli prodotti dalla Texas Instrument, per- collegati al circuito del modulo elettronico tra­
6i FET di marca diversa, pur essendo ugual­ mite conduttori molto corti, comunque di lun­
mente impiegabili, presentano una piedinatura ghezza non superiore ai 2 cm. Questa raccoman­
a volte non corrispondente con quella indicata dazione vale in modo particolare per il poten­
neno schema pratico di figura 2. ( ziometro di controllo del volume sonoro.
Dentro il contenitore metallico trovano posto
le due pile di alimentazione da 4,5 V ciascuna,
MONTAGGIO DEL CERCAMETALLI collegate in serie tra di loro in modo da ero­
gare complessivamente la tensione continua di
Una volta realizzato il modulo elettronico, se­ 9 V.
ndo il piano costruttivo di figura 2, questo ver­ L'assorbimento di corrente dalle pile si aggira
rà racchiuso in un contenitore metallico, che as- intorno ai 20 + 30 mA.
le funzioni di schermo elettromagnetico. La figura 7 interpreta il montaggio finale e com­
Cosi facendo, si eviterà che il solo avvicinamen­ pleto del cercametalli realizzato tramite un ma­
to delle mani al circuito possa far variare la fre­ nico di legno.
enza dell'oscillatore libero, per effetto capaci­
ivo, segnalando la presenza di inesistenti corpi
tallici. PRESA PER CUFFIA
Il fissaggio del modulo elettronico al coperchio
del contenitore, che con la faccia opposta funge Per poter far uso di cuffie stereofoniche, trasfor-

397
@ @
r
i
BF[)j •
BF

Flg. 10 - Lo schema a sinistra (A) Interpreta l'uso normale di una cuffia


stereofonica. Le sigle BFS-BFD slgnlficano: bassa frequenza canale sinistro -
bassa frequenza canale destro. Lo schema riportato a destra (B) Interpreta
Il sistema di collegamento della cuffia stereo suggerito nel testo, nel quale
Il conduttore comune NC non viene collegato, mentre I due padiglioni sono
connessi in serie per raddoppiare valore dell'impedenza.

mandole in monofoniche, occorre preparare la <lenza d'uscita dell'operazionale IC1 e quella di


presa nel modo indicato in figura 9, ossia evi­ entrata della cuffia.
tando che il terminale della presa centrale possa
far contatto con la massa, cioè con il metallo
del pannello frontale. Soltanto l'interposizione di TARATURA
un rettangolino di vetronite (particolare 4 di
figura 9), dal quale deve venir asportato l'even­ Una volta ultimate le operazioni di montaggio
tuale strato di rame, può garantire questo tipo del cercametalli, quelle elettriche e quelle mec­
di isolamento. caniche, si dovrà procedere con la taratura del­
Tale precauzione è necessaria per consentire il l'apparato. La quale, in mancanza di una adatta
collegamento in serie dei due padiglioni della strumentazione, potrà essere agevolmente por­
cuffa stereo, per esempio da 50 ohm di impe­ tata a termine con l'aiuto di una comune radioli­
denza, con il risultato di realizzare una cuffia na dotata della gamma ad onda media.
monofonica da 100 ohm di impedenza. Le operazioni di taratura hanno lo scopo di
L'uso di una presa di cuffia, come quella illu­ portare la frequenza dell'oscillatore libero sul va­
strata in figura 9, trasforma automaticamente lore di 1 MHz, uguale a quello dell'oscillatore fis­
la cuffia stessa nel modo indicato in B (a de­ so a cristallo di quarzo. Tecnicamente si dice che
stra) di figura 10. Nello schema riportato in la taratura serve per stabilire il battimento zero,
A della stessa figura, ossia a sinistra di figura 10, che si ottiene quando la differenza fra i valori del­
viene interpretato l'uso normale della cuffia le due frequenze, quella dell'oscillatore libero e
stereofonica. In pratica, dunque, si realizza l'eli­ quella dell'oscillatore fisso, è zero. E questa è
minazione (NC) del conduttore comune della pure la condizione per cui non si ha alcun se­
cuffia, che è rappresentato da una calza metal­ gnale in cuffia. Quando, poi, un corpo metalli­
lica e che rimane non collegato. co viene avvicinato alla bobina-sonda L1, la fre­
Ovviamente, con questo accorgimento, si rag­ quenza dell'oscillatore libero cambia di poco e
giunge pure un miglior adattamento fra l'impe- la differenza matematica delle due frequenze

398
si identifica con quella di un nuovo valore di
bassa frequenza, appartenente al campo audio
e quindi ascoltabile in cuffi a.
Il procedimento di taratura comincia con la si­
stemazione del cercametalli su un tavolo, lonta­
no da oggetti metallici, co n una radiolina accesa
e sintonizzata sul valore di 1 MHz posta nelle
vicinanze. Sulla quale, dopo aver acceso il cer­
cametalli, si dovrà sentire il soffi o caratteristi­
co dell'oscillatore fisso a cristallo. Quindi me­
diante un cacciavite, dopo aver sistemato il per­
no del potenziometro R1 a metà corsa, si inter­
viene sul compensatore C2 e lo si regola in
modo da portare la frequenza di oscillazione
dell'oscillatore libero sul valore di 1 MHz. Sulla
radio si dovrà ascoltare un fischio che scomparirà
una volta raggiunto il battimento zero. Natural­
mente, con il cacciavite ci si fermerà quando la
nota diverrà inudibile o quasi. E' chiaro che,
durante queste operazioni, si manterrà aperto il
coperchio metallico del contenitore del modulo
elettronico, allo scopo di agevolare l'accesso al
compensatore C2.
Se non si riuscisse a stabilire il battimento ze­
ro, si provvederà a spostare la sintonia del ri­
cevitore radio, per rendersi conto su quale va­
lore di frequenza oscilla il circuito dell'oscilla­
tore libero. Quindi, se questo valore è elevato,
occorrerà aggiungere un piccolo cond~ nsa ore
a mica, da 10 + 50 pF, fra i terminali e 2
del circuito stampato. Se invece è bas: ·, si do­
vrà togliere qualche spira dall'avvolgimento del­
la bobina-sonda L 1.
'
Poiché la bobina L1 non è schermata, capite-
rà di dover spesso intervenire sul potenziome­
tro R 1 per stabilire, di volta in volta, durante
l'uso del cercametalli, il battimento zero. Que­
sto potenziometro, cui è stata attribuita la de­
nominazione di TONO, rappresenta una rego­
lazione fine della frequenza di oscillazione già
regolata, in sede di taratura, mediante il com­
pensatore C2. Con esso, regolando la frequen­
za del battimento, si provocano delle variazio­
ni dell'audio in cuffia.
in cuffia si ascolta un segnale audio di frequen­
za tanto più acuta quanto maggiore è l'influen­
USO DEL CERCAMETALLI za esercitata dalla massa metallica.
li segnale ascoltato potrebbe rivelarsi trop­
L'uso del cercametalli è intuitivo. L'operatore po ampio per taluni operatori, oppure fastidio­
tiene in mano il dispositivo per mezzo dell'im­ so per coloro che dovranno servirsi del dispo­
pugnatura di legno e, facendo in modo che il sitivo per lungo tempo. Ecco perché, allo sco­
supporto della bobina L 1 rimanga parallelo al po di rion affaticare troppo l'udito del ricer­
suolo, sfiorandolo, ascolta attentamente il se­ catore, si è provveduto ad inserire, sul circuito
gnale in cuffia. Quando la bobina esploratrice dell'amplificatore di bassa frequenza, il poten­
si trova in prossimità di una massa metallica, ziometro R 12 regolatore del volume sonoro in
la frequenza dell'oscillatore libero si sposta e cuffia.

399
Una nuova arma elettronica
contro l'invasione
delle zanzare.

Non inquina l'aria,


non emette rumori,
non arreca danno alcuno
alla salute.

ZAMPIRONE
ELETTRONICO
Anche lo zampirone, il più noto fra tutti gli infastiditi. Oggi, infatti, la scienza ha potuto
insettifughi, può avere, d'ora in avanti, le ore ampiamente dimostrare che gli ultrasuoni, in
contate. Perché nel settore della difesa dell'uo­ particolare quelli alla frequenza di 21.000 Hz,
mo dalle punture di zanzare ed altri insetti arrecano il massimo disturbo al maschio e, ciò
molesti, l'elettronica sta compiendo passi da gi­ che più conta, alla femmina della zanzara, per­
gante. E forse non vedremo più quelle strisce ché è proprio questa che, pungendo, provoca
o spirali che, fino a ieri hanno affumicato le quel fastidioso prurito a tutti noto. La femmina,
nostre camere da letto, ci hanno fatto tossire, infatti, è dotata di un apparato boccale succhia­
starnutire e lacrimare gli occhi, per consentir­ tore perforante, per mezzo del quale, attraver­
ci di dormire la notte, senza essere punti o so un canale salivare situato sulla prefaringe,

Senza inquinare chimicamente gli ambienti o sterminare gli in-


setti, ma conservando pulita l'aria che respiriamo, questo sem-
plice dispositivo generatore di ultrasuoni, in sintonia con le più
attuali teorie scientifiche, può arrecare il massimo disturbo
soprattutto alle zanzare, costringendole ad allontanarsi preci-
pitosamente.

400
inietta una irritante saliva anticoagulante, as< raggiungere. Ma in ogni caso il sistema più
sorbendo nello stesso tempo il sangue aftra­ semplice di produzione di ultrasuoni fa ricorso
verso un canale formato dal labbro superiore. ad un oscillatore audio, seguito da un amplifi­
Dunque, contro tali malanni occorrono gli ul­ catore e da un altoparlante tweeter in grado
trasuoni, che non uccidono gli insetti, ma li di riprodurre frequenze sino ed oltre i 20 KHz.
fanno allontanare. E noi qui presenteremo un Al di sopra di questo valore limite non si può
semplice progetto di generatore di ultrasuoni, salire troppo con il sistema ora citato, a meno
che abbiamo denominato « zampirone elettro­ che non si voglia ricorrere all'impiego di alto­
nico », ma che avremmo potuto chiamare, as­ parlanti tweeter di tipo particolare e di costo
sai più semplicemente, « scacciazanzare ». elevatissimo, che finiscono col rendere antie­
conomica ogni pratica applicazione.
Per generare ultrasuoni molto potenti, con fre­
GLI ULTRASUONI quenze dell'ordine dei 30.000: 50.000 Hz, in
sostituzione degli altoparlanti tweeter, vengono
Per coloro che ancora non lo sapessero, vedia- impiegate le ceramiche piezoelettriche, oppure
mo ora di conoscere un po' da vicino questa dei materiali denominati « magnetorestrittivi »,
meravigliosa... arma, in grado di difenderci, che sono in grado di contrarsi quando vengono
senza inquinare l'aria, che prende il nome di interessati da un campo magnetico. Ma si può
ultrasuoni. ricorrere anche all'uso più generale di quei si­
Come avviene per i suoni normali, anche gli sterni il cui funzionamento si basa sulla messa
ultrasuoni sono costituiti da vibrazioni mecca- in risonanza di parti meccaniche.
niche, ossia da onde sonore, la cui frequenza
non consente all'uomo alcuna sensazione udi-
tiva. Perché si estende nella gamma compresa GENERATORE DI ULTRASUONI
fra i 20.000 Hz ed i limiti delle frequenze ra­
dio ad onda lunghissima. Per generarli si ricor­ Dopo questa doverosa premessa sugli ultrasuo­
re ad un gran numero di sistemi, che tengono ni, vediamo ora come questi vengono generati
conto del particolare tipo di applicazione che dal circuito di figura 1, che rappresenta il pro­
se ne vuole fare e della potenza che si vuol getto dello scacciazanzare.

401
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1 _ -I

Fig. 1 - Schema el'ettrlco del dispositivo scacclazanzare. Le linee tratteggiate


racchiudono la parte circuitale che deve essere montata su circuito stampato.
Il trimmer T regola la frequenza degli ultrasuoni emessi dalla capsula pie-
zoelettrica CP.

----CO
Condensatori R3 = 1.000 ohm
C1 = 3.900 pF (ceramico)
C2 = 10:47 F - 16 VI (elettrolitico) Varie
IC = integrato (555)
Resistenze DL = diodo led
R1 = 5.600 ohm T = trimmer (22.000 ohm)
R2 = 220 ohm CP = capsula plezoelettrlca

L'elemento di controllo de\l 'oscillazione è co­ del trimmer potenziometrico T.


stituito da un comunissimo integrato (C) di Durante il funzionamento del circuito integra­
tipo 555 il quale, attraverso i suoi terminali, to IC, sui terminali del condensatore C è pre­
presiede ai processi di carica e scarica del con­ sente un segnale, di tipo a denti di sega, con­
densatore ceramico C 1 . E ciò avviene pure in seguente ai cicli ripetitivi di carica e scarica
virtù della presenza delle resistenze R1-R2 e del condensatore. mentre all'uscita di I C. cor-

402
MICRO
--

Fig. 2 - Piano costruttivo dello zampirone elettronico. Le piste del circuito


stampato, qul riprodotte in colore, debbono intendersi viste in trasparenza,
trovandosi queste, in realtà, sulla faccia opposta della basetta.

rispondente al piedino 3, è presente una ten­ C2, che la trasmette al trasduttore acustico CP,
sione ad onda quadra di ampiezza di poco in­ che provvede alla riproduzione meccanica del
feriore a quella di alimentazione. segnale elettrico, ossia alla trasformazione del­
In figura 5 abbiamo riportato i diagrammi re­ l'energia elettrica in energia acustica.
lativi alle due tensioni ora citate. Più precisa­ Facciamo notare che la frequenza di oscillazio­
mente in A quello uscente dall'integrato e in ne del circuito può essere regolata, assai sem­
B quello presente sui terminali del condensa­ plicemente, intervenendo con un piccolo cac­
tore C1. ciavite sul trimmer potenziometrico T. E tale
TI segnale uscente dal circuito integrato IC operazione verrà eseguita in sede di taratura
provvede ad accendere il diodo led DL, che del dispositivo nel modo che diremo più avanti.
avverte l'operatore sullo stato elettrico di ac­ Per adesso possiamo ricordare che la frequen­
ceso o spento del circuito del generatore di za acustica del suono emesso dal circuito di
ultrasuoni o, meglio, sulla presenza degli ultra­ figura l può oscillare fra i valori di 7 KHz e
suoni all'uscita del circuito. 28 KHz. Ovviamente, questi valori limite sono
In pratica, il diodo led emette una luce pulsan­ imposti da quelli da noi attribuiti ai compo­
te, che viene tuttavia recepita dall'occhio uma­ nenti elettronici citati nell'apposito elenco.
no come una accensione continua, data l'ele­ A questo punto della nostra interpretazione del
vatissima frequenza di commutazione. funzionamento del circuito di figura 1, qual­
L'onda quadra, uscente dal circuito integrato, cuno potrà chiedersi per quale motivo è stato
viene disaccoppiata dal condensatore elettrolitico scelto un limi te inferiore della frequenza acu-

403
to che, sui 7 KHz, si può ascoltare un leggero
fischio. Spostando invece il cursore del trimmer
T tutto nella posizione opposta, corrisponden­
te ali 'esclusione totale della resistenza del trim­
mer, non si ode più alcun segnale acustico.

TRASDUTTORE ACUSTICO

In sede di progettazione del dispositivo scac­


ciazanzare, è sorto il problema della scelta del
trasduttore acustico, da collegare fra il termi-
. , nale negativo del condensatore elettrolitico C2
Fig. 3 - Disegno In grandezza naturale, cioè In scala e la linea della tensione negativa di alimenta-
unitaria, del circuito stampato sul quale si deve .
comporre il modulo elettronico dello scacclazanzare. zone.
Inizialmente abbiamo pensato ali 'uso di un al­
toparlante, che costituisce l'elemento più ido­
neo a riprodurre i suoni, più o meno fedelmen­
te, nella gamma delle frequenze audio percet-
tibili e non percettibili dall'orecchio umano.
stica tanto basso (7 KHz) da rientrare nel cam­ Ma nei comuni altoparlanti la risposta, di so­
po dell'udibile. Ebbene, a tale domanda, la ri­ lito, non va oltre i IO KHz. Mentre esistono
sposta è immediata: perché inserendo tutta la modelli molto costosi, appositamente costruiti
resistenza del trimmer T, è possibile constata­ per le riproduzioni ad alta fedeltà, che posso­
re il sicuro funzionamento del dispositivo, da- no emettere segnali acustici nella gamma più
ala delle frequenze, addirittura in quella degli
ultrasuoni. E verso questi tipi di trasduttori
avremmo dovuto orientarci per il completamen­
to del nostro progetto. Ma l'impiego di un tale
altoparlante sarebbe stato del tutto ingiustifi­
cato, sia per l'alto costo, sia per le dimensioni,
che avrebbero impedito allo scacciazanzare di
conservare la sua caratteristica di unità porta­
tile. Dunque. l'idea dell'altoparlante è stata ben
presto riposta, per accordare poi ogni preferen­
8 za all'uso di un trasduttore piezoelettrico il
quale, rispetto ali 'altoparlante. è in grado di
offrire numerosi vantaggi. li primo dei quali
sta nella diminuzione dello spazio occupato,
mentre gli altri vanno individuati in una mag­
gior resa acustica alle frequenze elevate e in
un costo estremamente contenuto del compo­
nente.
Attualmente esistono in commercio molti mo­
delli di trasduttori acustici di tipo piezoelettri­
co, soprattutto per usi industriali. Questi sod-
disfano ogni tipo di applicazione e frequenza
di utilizzo, come può testimoniare, ad esempio,
Fig. 4 - Vista, in sezione, di una capsula piezoelet-
trica. Gli elementi che la compongono sono: 1 - 1 'impiego massiccio che se ne fa nel settore
polarità stagnate; 2 - piastrina di materiale isolante; degli antifurti. Tuttavia, noi abbiamo preferito
3 - sospensioni in gomma elastica; 4 - collegamenti l'uso di un trasduttore di più facile reperibilità.
elettrici; 5 - materiale piezoelettrico; 6 - asticina cioè del comunissimo trasduttore piezoelettrico
metallica; 7 - cono In alluminio sottilissimo; 8- co-
perchio con fori attraverso i quali entra od esce Il che, come si sa, rappresenta il cuore dell'omo­
suono. nimo microfono. Questo elemento, nello sche­
ma elettrico di figura I, è stato indicato con
la sigla CP, che sta a significare « capsula pie-

404
8/

l J0/

+ S/

@ + 3V

Flg. 5 - Il segnale presente all'uscita dell'Integrato IC, corrispondente al pie-


dino 3 di questo, assume la forma riportata In A. Quello sul terminali del
condensatore C1 è di tipo a denti di sega (B). Nel due diagrammi sono ripor-
tatl pure I valori delle tensioni massime e minime ragglunte dal segnali stessi.

z0elettrica ». La quale non viene qui utilizzata PIEZOELETTRICIT A'


nella sua funzione primaria di microfono.,ma
in quella opposta di piccolo altoparlante, gra­ Molti materiali, tra i quali il cristallo di quar­
zie alla reversibilità del fenomeno piezoelettri­ zo ed alcune ceramiche di sintesi, se opportu­
co, che vogliamo qui di seguito brevemente ri­ namente tagliati, danno luogo ad un interessan­
cordare. te effetto. chiamato « piezoelettrico », che sta-

---
/ REOFORI

Fig. 6 - Le capsule piezoelettriche


vengono vendute prive di reofori, che
debbono essere realizzati per mezzo STAGNATURE
di fili conduttori, rapidamente saldati
sul poli per non danneggiare con il
calore le parti interne al componente.

405
bilisce una precisa relazione tra fenomeni mec­
canici e fenomeni elettrici.
In pratica, quando si deforma meccanicamente
una piastrina piezoelettrica, ad esempio com­ /C
primendola, sulle superfici di questa si mani­
festa una differenza di potenziale elettrico. Vi­
ceversa, applicando una differenza di potenzia­
le sulle facce opposte della stessa piastrina,
questa tende a gonfiarsi o a comprimersi, in
funzione della polarità del segnale applicato.
Se, come indicato in figura 4, alla piastrina pie­
zoelettrica (part. 5) viene collegato un piccolo
a k 4E 555

5
B

cono metallico (part. 7). tramite un'asticina


(part. 6), il trasduttore così realizzato può com­
portarsi da microfono o da piccolo altoparlan­
)
te. Nel primo caso, le onde sonore di pressio­
ne, trasmesse dal cono alla piastrina, generano
un segnale elettrico sui due elettrodi (part. 1). Fig. 7 - Nei dlodl led (disegno a sinistra), Il termi-
Nel secondo caso, il segnale elettrico, applicato nale di catodo si identifica con Il reoforo più corto
agli elettrodi, fa vibrare la piastrina, la quale che, nella parte più vicina al componente, appare
talvolta più largo di quello di anodo. A destra è
trasmette il movimento al cono che, a sua vol­ raffigurato l'Integrato IC con gli elementi di Indivi-
ta, genera il suono che si espande all'intorno. duazlone del pledino 1 (freccla).

MONTAGGIO

li montaggio dello scacciazanzare deve essere


eseguito nel modo indicato dal piano costrut-
tivo riportato in figura 2, dopo aver ovvia­
mente realizzato il circuito stampato, il cui
disegno in grandezza naturale è riprodotto in
zione al circuito del condensatore elettrolitico
figura 3. C2, che è dotato di terminale positivo e termi­
Ricordiamo che il disegno del circuito stampa­ nale negativo. Quello positivo è più lungo di
to, riprodotto in colore in figura 2, deve in­ quello negativo e sul corpo del condensatore
tendersi visto in trasparenza, dato che esso, in sono riportate delle crocette.
realtà, si trova nella faccia opposta della ba­ Anche la capsula piezoelettrica (MICRO) può
setta rettangolare di materiale isolante che fun­ presentare impressi, in corrispondenza dei due
ge da supporto dei componenti elettronici. reofori, i due segni caratteristici della tensione
Per evitare di porre la punta del saldatore diret­ positiva e di quella negativa. In tal caso il
tamente sui terminali dell'integrato IC, si consi­ reoforo positivo sarà quello più in basso di
glia di utilizzare un adatto zoccoletto a otto figura 2, collegato con il terminale negativo del
piedini. Su di esso poi si inserirà l'integrato, condensatore elettrolitico C2.
ricordando che questo, come indicato sulla de­ Abbiamo parlato di reofori della capsula pie­
stra di figura 7, è dotato di una tacca di rife­ zoelettrica, ma questi non esistono all'atto del­
rimento al piedino I. l'acquisto del componente, mentre dovranno es­
Il diodo led DL è un componente polarizzato, sere realizzati nel modo indicato in figura 6,
dotato di anodo e catodo, che non può essere saldando a stagno due spezzoni di filo condut­
comunque inserito nel circuito, ma in rispetto tore rigido sui due poli del componente. Questa
delle sue polarità, come indicato sulla sinistra operazione di saldatura deve essere eseguita
di figura 7, il catodo si distingue dall'anodo con la massima cura e la maggior rapidità pos­
per essere rappresentato da un terminale più sibile, per non danneggiare gli elementi interni
largo ed anche per la presenza di una piccola alla capsula.
tacca sull'anello inferiore del componente, op­ L'alimentazione del circuito può essere fatta
pure per il fatto che il reoforo di catodo è più con tensioni continue di valore compreso fra
corto di quello di anodo. i 6 V e i 13 V. Pertanto ci si potrà servire di
Stessa raccomandazione va fatta per l'applica- pile oppure di alimentatori da rete, in grado di

406
Fig. 8 - Per dispo rr e di una
m agglore autono m ia di funzio-
nam ento dello zam pirone elet-
tronico, anziché la piccola pi-
la a 9 V, è m eglio utili zzare
due pile piatte da 4,5 V cia-
scuna, colleg ate in serie tra di
loro nel modo qui indicato.
Conviene pure interporre, in
uno dei due conduttori, un In-
terruttore, onde poter spegne-
re il dispositivo, quando que-
sto non serve, ed accenderlo
agevolmente quando lo si vuol
mettere in funzione,
AL CIRCUITO

convertire la tensione alternata di 220 V in sere collegato con la pista di rame del circuito
quella continua di valori compresi nella gam- stampato in cui è riportata la crocetta, mentre
ma ora citata. L'alimentatore da rete potrà l'altro conduttore dovrà essere connesso con
essere utile nel caso di alimentazioni continuate_ quella pista in cui è riportato il segno meno.
per ventiquattr'ore su ventiquattro. In ogni ca- Comunque, una volta constatato il corretto fun-
so l'assorbimento di corrente è di 30 mA. zionamento del circuito, si interverrà con un
Coloro che vorranno raggiungere un'autonomia piccolo cacciavite sull'apposito taglio centrale
di funzionamento superiore a quella offerta da del trimmer potenziometrico T e ci si accorge-
una normale pila a 9 V, escludendo l'uso del- rà che, dopo una rotazione totale in un senso
l'alimentatore da rete, potranno comporre l'ali- o nell'altro, la capsula piezoelettrica emetterà
mentatore riportato in figura 8, che interpreta un fischio, ossia un segnale appartenente al
il collegamento in serie di due pile piatte da campo dell'udibile, non in grado di allontanare
4,5 V ciascuna e che suggerisce l'utilità del- le zanzare. Per provocare l'emissione di ultra-
l'uso di un piccolo interruttore. suoni, alla frequenza di 21.000 Hz, che è quel-
la che fa allontanare le zanzare, occorrerà ruo­
tare il trimmer in senso opposto a quello che
TARATURA E IMPIEGO fa ascoltare il fischio, senza tuttavia raggiunge­
re l'altra estremità della regolazione. sulla qua­
Una volta montato il circuito secondo il piano le la frequenza di emissione dei segnali rag­
costruttivo riportato in figura 2, se non si sa­ giunge i 28.000 Hz.
ranno commessi errori di cablaggio, questo do­ Coloro che possedessero un frequenzimetro.
vrà funzionare immediatamente ed il buon fun­ potrebbero con questo strumento tarare il ge­
zionamento sarà testimoniato dall'accensione neratore esattamente sul valore di frequenza di
del diodo led DL. Naturalmente, prima di ac­ 21.000 Hz. Ma in pratica, basterà eseguire l'ope­
cendere il circuito, cioè prima di alimentarlo, razione di taratura del dispositivo in presenza
sarà bene controllare ancora una volta l'esatto di alcune zanzare ed osservare in quale esat­
inserimento dell'alimentatore. Ciò significa che ta posizione del trimmer esse fuggono precipi­
il conduttore della tensione positiva dovrà es- tosamente.

407
Semplice dispositivo
per
ferro model I isti

FERMATA
AUTOMATICA
Il ferromodellismo, da quando l'elettronica si bysti che appartengono alla grande famiglia di
è sviluppata attraverso il mondo dei semicon­ Elettronica Pratica. Ciò non significa, peraltro,
duttori, sta raccogliendo un numero sempre che si debbano oltrepassare quei confini edito­
maggiore di appassionati. Soprattutto perché, riali che ci siamo imposti, per invadere un
con il conforto di sofisticati automatismi, i pla­ settore che non ci compete e che appartiene ad
stici, che si possono oggi comporre, riproduco­ altre pubblicazioni maggiormente specializzate.
no tutto quanto esiste nella realtà statica e di­ Tutt'al più, a noi può essere concesso di pro­
namica del mondo ferroviario e talvolta anche porre qualche perfezionamento, di dare dei sug­
di più. Si pensi soltanto all'avvento del com­ gerimenti, di propinare consigli. Eccoci, quin­
puter, che molti modellisti hanno già utilizzato di, a questo nuovo appuntamento con i ferro­
per gestire in maniera ottimale il traffico dei modellisti, per presentare il semplice progetto
loro convogli. Ma si pensi, in particolare, alle di un dispositivo di fermata e ripresa della
possibilità offerte, dagli elaboratori elettronici, corsa dei trenini in forma assolutamente auto­
di programmare l'accensione di lampade, il mo­ matica, senza alcun intervento manuale da par­
vimento delle sbarre dei passaggi a livello, il te dell'operatore.
suono di campanelli o l'emissione vocale di co­
municazioni preregistrate attraverso altoparlan­
ti ed altro ancora. Dunque, è proprio nel pro­ COMPORTAMENTO NELLE STAZIONI
gresso continuo dell'elettronica, che va indivi­
duato il richiamo al nostro periodico a non La caratteristica principale del progetto, qui
esimersi dall'offrire, di quando in quando, qual­ presentato e descritto, è quella di non richie­
che contributo tecnico a quella schiera di hob- dere l'installazione di fotocellule, microinter-

408
Provoca l'arresto automatico dei convogli nelle stazioni e la
loro successiva partenza.

La sosta del treno dura per un tempo prefissato tramite un


potenziometro.

ruttori, contatti magnetici od altri elementi Per quanto finora detto, il nostro dispositivo
esterni, per localizzare l'arrivo del treno. Per­ può essere assimilato ad un interruttore elet­
ché la soluzione da noi adottata consiste nel- tronico normalmente aperto nel tratto di bi­
1 'isolare, interrompendolo, un tratto di rotaia nario isolato, che si chiude da solo, dopo un
e di collegare questa, all'alimentatore, tramite certo tempo, per ripristinare la marcia del tre­
il dispositivo che più avanti analizzeremo. Ov­ no. Subito dopo, l'interruttore elettronico torna
viamente, l'interruzione di un tratto di binario ad aprirsi per essere pronto a funzionare al­
deve essere di natura elettrica, ma sappiamo l'arrivo di altro treno.
che in commercio, nei negozi specializzati, si La figura 3 interpreta chiaramente questo par­
trovano in vendita binari già predisposti per ticolare tipo di applicazione. L'alimentazione
questi tipi di applicazioni, per cui riteniamo viene interrotta nel tratto A-B, più precisamen­
che la realizzazione dell'impianto non sollevi te viene interrotta l'alimentazione diretta, per­
alcun problema di ordine?Pratico. ché l'alimentazione indiretta continua attraver­
Un'altra caratteristica dell'apparato, presentato so l'interruttore elettronico. Dunque, il tratto
in queste pagine, consiste nella bidirezionalità di binario A-B, anziché essere alimentato di­
di funzionamento, ossia nell'indipendenza as­ rettamente, viene alimentato attraverso il no­
soluta del senso di marcia del convoglio ferro­ stro dispositivo. E ciò avviene dinnanzi ad una
viario. Dato che, in pratica, il nostro circuito stazione o, più generalmente, dove questo trat­
funziona ugualmente, sia che il treno proven­ to di binario viene sistemato.
ga da destra, sia che provenga da sinistra.
E chiaro che il tratto di binario, elettricamente
interrotto dall'alimentatore, verrà posto dinnan­ ESAME DEL CIRCUITO
zi alle stazioni. Perché in quei luoghi della
linea il treno deve fermarsi e ripartire poi, au­ Analizziamo ora come si svolgono le funzioni
tomaticamente, dopo un tempo prestabilito, elettroniche del circuito di figura 1, ossia il ri­
senza che ad esso venga trasmesso alcun co­ levamento dell'arrivo del treno, il suo arresto
mando esterno. e la sua nuova partenza.

Con l'inserimento di questo apparato, nel circuito di alimenta-


zione dei modelli di elettrotreni, tutto avviene in modo auto-
matico, l'arresto del locomotore, la sua sosta nelle stazioni e
la partenza, senza alcun intervento manuale da parte dell'ope-
ratore.

409
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410
Fig. 2 - Piano costruttivo dell'apparecéh io con il quale il ferrom od ellista può
realizzare, autom aticam ente, le fra te, le soste e le partenze dei treni che
percorrono un qualsiasi circuito, Il contenitore può essere di materiale isolante
o di metallo.

Cominciamo tuttavia col premettere che il pro­ attraverso entrambi i binari, ora compie il se­
getto di figura 1 può essere idealmente suddi­ guente percorso: alimentatore - binario non in­
viso in tre distinte sezioni: teressato da interruzioni - motore elettrico del
locomotore- tratto di binario interrotto - di­
1 ° - Rivelatore di presenza spositivo elettronico di fermata automatica -
alimentatore. E attraverso questo circuito elet­
2° - Dispositivo di ritardo
trico fluisce corrente, la quale provoca la cari­
3° - Circuito di potenza ca del condensatore elettrolitico CI in maniera
veloce, attraverso il ponte di diodi D1-D2-D3-
Il funzionamento della prima delle tre sezioni, D4.
il cui compito è quello di rivelare la presenza Dunque, la presenza del .treno sul tratto A-B
del locomotore sul tratto di binario A-B, elet­ determina la veloce carica del condensatore
tricamente interrotto dall'alimentazione diretta, elettrolitico Cl e l'alimentazione del circuito
è principalmente affidato al motore del treno. di controllo.
Infatti, quando questo si trova nel tratto di Ora dobbiamo far notare che l'inserimento nel
binario isolato, la rotaia A-B raggiunge il po­ circuito del ponte di diodi consente di rivelare
tenziale del binario non interrotto, o quasi, la presenza del treno indipendentemente dalla
attraverso il motore del locomotore. Perché il direzione di questo, ossia indipendentemente
circuito elettrico, che normalmente si chiude dalla polarità dei binari.

411
STAZIONE
I

A-B8 = INTERRUZIONE

SCATOLA
ALIMENT. FERMATA
TRENO AUTOMATICA

RETE

Flg. 3 - Schema applicativo del dispositivodl pilotaggio automatico del fer-


romodelll elettrici. Il tratto A-B Interrompe elettricamente la conduttività di
una rotaia, che si ricostituisce soltanto attraverso il circuito di quello che
possiamo chiamare I'« interruttore elettronlco ».

CIRCUITO DI RITARDO ta al potenziometro R1, oltre che, ovviamente,


dai valori della resistenza R2 e del condensato­
Nel momento in cui inizia la carica del conden­ re elettrolitico C2.
satore Cl, comincia pure il ritardo elettronico
della fermata del convoglio, attraverso il quale
fluisce ora una corrente insufficiente a far fun­ CIRCUITO DI POTENZA
zionare il motore elettrico del locomotore, ma
in grado di caricare, dopo Cl, il condensatore li diodo controllato SCR rappresenta l'elemen­
elettrolitico C2, attraverso il potenziometro R I to di potenza del circuito del dispositivo di fer­
e la resistenza R2. mata automatica del treno. Infatti, quando que­
Quando il condensatore C2 raggiunge un valore sto si innesca, si manifesta un· cortocircuito nel­
di tensione pari alla metà di quello raggiunto l'alimentazione, perché in pratica è come se si
dal condensatore CI, la base del transistor TRI inserisse un ponticello di collegamento diretto
si polarizza al punto da rendere conduttore il fra i terminali del condensatore elettrolitico
componente. Ma quando TR I diviene condut­ Cl. E poiché i diodi del ponte raddrizzatore
tore, anche il transistor TR2 conduce, assicu­ introducono una debole caduta di tensione, si
rando in tal modo il passaggio di corrente at­ può anche dire che I'innesco del diodo con­
traverso ili gate del diodo controllato SCR. trollato SCR corrisponda ad un cortocircuito
Il tempo impiegato dal transistor TR I per di­ dei terminali d'entrata dell'automatismo ripor­
veni re conduttore dipende dall'impostazione da- tato in figura 1.

412
A questo punto, il motore elettrico del locomo­ nesco del diodo controllato SCR. Infatti, il
tore, non è più interessato dalla debolissima trenino che normalmente viene alimentato in
corrente necessaria all'alimentazione dei com­ corrente alternata, quando sì trova nel tratto
ponenti elettronici del circuito di ritardo, pe­ di binario A-B, elettricamente interrotto dal­
raltro insufficiente ad avviarlo a regime norma­ l'alimentazione diretta, viene alimentato in cor­
le, ma riceve ora l'intera tensione di alimenta­ rente continua, perché il nostro dispositivo tra­
zione, diminuita soltanto dalla debole caduta sforma la tensione alternata di alimentazione
sui diodi raddrizzatori e sull'SCR. Con la qua­ del motore elettrico del locomotore in tensione
le può avviarsi e portarsi rapidamente fuori continua. Ora potrebbe capitare che, nel cam­
dalla stazione. per riprendere la marcia. biamento di tipo di alimentazione, cioè nel pas­
saggio da corrente alternata a corrente conti­
nua, venisse a mancare la tensione di automan­
CORRENTE DI INNESCO tenimento dell'innesco del diodo controllato
SCR, diseccitandolo e quindi interrompendo il
Vogliamo ora richiamare l'attenzione del letto­ flusso di corrente che rappresenta il necessario
re sulla presenza della rete resistivo-capacitiva, cortocircuito del dispositivo.
composta dalla resistenza R6 e dal condensa­ Una volta innescato, il diodo SCR rimane con­
tore elettrolitico C3. La quale costituisce un duttore senza bisogno di alcuna tensione di co­
elemento di sicurezza sul mantenimento dell'in- mando sul gate (g). Ma finisce di rimanere

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e del collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per I nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fasclcolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i moltl argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente- La potenza - Le unità
di misura- I condensatori- I resistori - I diodi
L. 7.500 - I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito In formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratlci che, al dllet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere Il successo
posto di 128 pagine riccamente Illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
a due colori.

413
conduttore se si riduce a zero la tensione fra
anodo e catodo. Ecco perché si è provveduto
ad inserire nel circuito di figura 1 il gruppo
di elementi formato dalla resistenza R6 e dal
condensatore elettrolitico C3, che assicurano, L-ALETTA
per un certo tempo, la presenza di una tensio­
ne positiva sull'anodo e di una tensione nega­

tiva sul catodo dell'SCR.
1
/
Qualora fosse necessario, a causa di un grande
traffico ferroviario o di una lunghezza eccessi­
L- TACCA
va del tratto di binario interrotto elettricamen­ C106 A•
te, il lettore potrà sostituire il condensatore
elettrolitico C3 da 4.700 F con analogo com­ -
ponente di valore capacitivo diverso.

COSTRUZIONE

La realizzazione del dispositivo di fermata au­ K A G


tomatica per ferromodellisti può essere ottenu­
ta, indifferentemente, sia tramite circuito stam­
pato, sia attraverso un comune cablaggio, che Fig. 4 • I diodi controllati sono dotati di una aletta
vogliamo ritenere più congeniale agli appassio­ di raffreddamento che, quasi sempre, è collegata
nati di modellismo e che, per questo motivo. elettricamente con l'anodo del componente. La tac-
ci siamo astenuti dal presentare il disegno di ca di riferimento consente di individuare facilmente
il conduttore di gate (G).
un circuito stampato.
Il piano costruttivo, per la cui effettuazione so­
no necessari una morsettiera a undici terminali
utili, più due di fissaggio al contenitore ed --
alcuni spezzoni di liii conduttori, è riportato in
figura 2.
Il contenitore può essere sia di materiale iso­ tre, i due morsetti di entrata della tensione,
lante, sia di metallo. In questo secondo caso dovranno essere rappresentati da due boccole
occorrerà star bene attenti a mantenere isolati di tipo isolato o da due morsetti serrafili ugual­
dal metallo del contenitore i conduttori nudi, mente isolati. Anche l'aletta metallica, di cui
come, ad esempio, i terminali dei semicondut­ sono provvisti quasi tutti i diodi controllati
tori, delle resistenze .e dei condensatori. Inol- SCR, come è dato a vedere in figura 4, si trova
spesso in contatto elettrico con l'anodo del com­
ponente. E ciò significa che, in sede di mon­
taggio del dispositivo, occorrerà star bene at­
tenti che questa parte metallica non faccia con­
tatto con altre parti conduttrici.
Coloro che non riuscissero a reperire in com­
mercio il diodo controllato da noi prescritto
nell'apposito elenco componenti, sappiano che
questo SCR potrà essere sostituito con analogo
componente, purché in grado di sopportare
una tensione di 100 o più volt ed una corrente
di valore compreso fra i 2 e i 4 A. In ogni
caso la corrente di gate non deve superare \ 'in­
tensità massima di 0,5 mA.

INDIVIDUAZIONE DEGLI ELETTRODI

A coloro che non avessero una buona prepara­


zione elettronica. ossia a quei pochi ferromo-

414
dellisti che, fino ad oggi, non si fossero trovati color bianco. Per il riconoscimento dei termi­
nella necessità di montare un circuito elettro­ nali del diodo SCR non vi possono essere dub­
nico, consigliamo di affidarsi alla collaborazio­ bi, in base a quanto indicato nelle figure 2 e
ne di qualche amico più preparato in materia. 4, nelle quali le lettere G-A-K stanno ad indi­
E soltanto nel caso in cui si volesse proprio far care, rispettivamente: gate-anodo-catodo. Per i
da soli, si sappia che i semiconduttori e i con­ due transistor TR1-TR2, invece, l'individuazio­
densatori elettrolitici sono componenti polariz­ ne degli elettrodi di collettore- emittore - base
zati, che non possono comunque essere montati viene facilitata dalla presenza di una piccola
nel circuito, ma secondo le loro precise polari­ tacca metallica di guida, situata esternamente
tà. Ciò, tuttavia, è ampiamente indicato nello al componente, in prossimità dell'elettrodo di
schema pratico di figura 2. Dove, per i tre con­ emittore; per cui; l'elettrodo di base viene a
densatori elettrolitici, è stata apposta una cro­ trovarsi in posizione centrale e quello di col­
cetta accanto al terminale positivo che, non lettore ali 'estremità opposta.
ammette equivoci di sorta; il catodo dei Ovviamente, ai principianti, per una buona riu­
sei diodi al silicio, invece, si può facilmen­ scita del dispositivo di fermata automatica, rac­
te riconoscere per il fatto che, in prossimità di comandiamo di effettuare delle saldature a sta­
esso, è presente un anello colorato di riferi­ gno perfette, servendosi di un buon saldatore
mento che, nello schema di figura 2. appare di e di ottimo fìlo-stagno.

Raccolta PRIMI PASSI - L 14.000


Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
n1co.
Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
PASSI» ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:

1° • Il tester
2° - Il voltmetro
3° • L'amperometro
4° - II capacimetro
5° . Il provagiunzioni
6° - Tutta la radio
7° • Supereterodina
8° • Alimentatori
9°. Protezioni elettriche

Ogni richiesta della RACCOLTA PRIMI PASSI deve essere fatta inviando anticipatamente l'im­
porto di L. 14.000 (nel prezzo sono comprese le spese di spedizione) a mezzo vaglia, assegno
o conto corrente postale N.·916205 e Indirizzando a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO -
Via Zuretti, 52.

415
Gareggiate
con amici e conoscenti
per eleggere il campione di destrezza.

PROVARI FLESSI
Il controllo dei riflessi fisiologici è divenuto, gioco elettronico, come quello che ci accingia­
oggi, un test molto comune, praticato un po' mo a presentare e descrivere in queste pagine.
dovunque: nelle attività sportive, in quelle sco­ Un gioco che abbiamo chiamato « provariflessi »
lastiche, nel mondo della medicina e del lavoro. e che consiste nel bloccare, con la massima svel­
Lo si esercita in modi diversi, con l'ausilio di tezza, tramite pressione di un pulsante, una suc­
strumenti, apparecchiature o, più semplicemen- cessione di accensioni di diodi led, fin nei suoi
' attraverso un dialogo con personale esperto. primi lampeggii e dal quale sarà possibile trarre
Tuttavia, lasciando da parte il rigore scientifico, il seguente verdetto. Coloro che riusciranno a
la prontezza dei riflessi personali può essere fermare la successione delle accensioni nei pri­
ontrollata, in una certa misura, attraverso un mi led della sequenza. potranno considerarsi dei

Il progetto qui presentato e descritto, è quello di un gioco elet-


tronico e, insieme, quello di uno strumento di test per il con-
trollo e la misura dello stato reattivo di ogni soggetto che vo-
glia sottoporsi alla prova del pulsante.

416
Valutate, con questo gioco elettronico, la prontezza dei vostri riflessi.

veri campioni della prontezza di intervento; cff


mentre il secondo integrato (IC2) appartiene
alla famiglia dei circuiti integrati digitali in tec­
invece si lascerà sfuggire tutte le accensioni,
senza riuscire ad arrestare nemmeno l'accen­ nologia CMOS ed è precisamente il modello
sione di uno degli ultimi diodi, farà bene a ri­ 4017 che, nei comuni manuali, è catalogato con
flettere sulle proprie condizioni fisico-psichiche e l'espressione « contatore Jonson a 5 stadi con
a prendere gli eventuali provvedimenti del caso. uscite decodificate ». Ma che in pratica è un
divisore decadico, internamente realizzato con
cinque flip-flop, che incorpora pure la decodi-
COMPOSIZIONE CIRCUITALE fica da binario a decimale. Quindi, ad ogni im-
. . . . / pulso di clock d'ingresso, viene attivata una sol-
li progetto del « provariflessi », riportato in fi-/ tanto delle dieci uscite disponibili nel compo­
gura 1, si presenta sotto l'aspetto di un circuito nente.
digitale, nel quale sono presenti due integrati Ci ren dia, 1o erfett t t h t
(IC1 - 1C ). naam pe tamente conto cne, queste
2
· d · d · t· (ICl) tt ultime not1z1e, appariranno un po astruse per
Al primo e1 ue integra 1 spe a 1 a man- h . . . d" • • •
sione di generare la frequenza di clock, mentre Coloro 1 ch e non si sono mai occupati li circuiti
il secondo (IC2) assume l'incarico di contare gli integrati. Mentre saranno state facilmente assi­
impulsi prodotti dall'integrato ICI e di visualiz- milate da quelli che hanno seguito con profitto
zare il numero attraverso una serie di otto diodi il nostro corso sugli integrati digitali, conclusosi
elettroluminescenti. nel dicembre dello scorso anno e i cui fasci-
Entrambi gli integrati, che compongono il cir- coli arretrati sono sempre disponibili presso
cuito di figura 1, non sono nuovi a quei lettori la nostra editrice. In esse, dunque, molti Jet­
che ci seguono, almeno da qualche tempo su tori avranno ravvisato una piacevole ripetizione
questo periodico. Perché il primo è il ben noto di alcuni concetti fondamentali, senza i quali è
555, da noi più volte utilizzato, per la sua ver- sempre possibile realizzare il provariflessi, men­
satilità e facilità di impiego, quale elemento oscil- tre è impossibile comprenderne il preciso com­
latore, comparatore, multivibratore astabile, ecc., portamento.

417
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418
DL-1 2 3 4 5 6 7 8

Fig. 2 - Piano costruttivo del provatiflessi realizzato su basetta con circuito


stampato che, in questo disegno, è riprodotto in colore e deve intendersi
visto in trasparenza. Si noti la presenza di quattro ponticelli che, fra l'inte-
grato IC2 e gli otto diodi led, assicurano la continuità circuitale dello stam-
pato e debbono essere realizzati con piccoli spezzoni di fili conduttori. I ter-
minali di catodo dei led (k) sono tutti inseriti nell'unica pista di rame che
fa capo al terminale 2 del circuito.

COMPORTAMENTO DI IC1
( diventa più lento. Dunque, a valori capacitivi di
C2 più bassi, corrisponde una maggiore velocità
L'integrato ICI svolge le funzioni di oscilla­ del gioco, ai valori capacitivi più elevati corri­
tore primario, con una frequenza libera di oscil­ sponde una velocità di gioco ridotta.
lazione che si aggira intorno ai 20 Hz. Rispetto alle conformazioni circuitali tradizio­
La frequenza di lavoro è determinata dalle due nali, l'integrato ICI presenta una particolarità
resistenze R 1- R2 e dal condensatore C2. Per­ che non può essere taciuta: la presenza delle
tanto, cambiando i valori di questi componenti, resistenze R3 - R4 e del condensatore elettroli­
si potrà variare la frequenza del clock, ovvero la tico C, unitamente al diodo D 1. Questa rete di
velocità di avanzamento dei segnali luminosi. componenti, al momento dell'accensione del cir­
Per esempio, se al condensatore C2 si attribuisce cuito di figura 1, mantiene bloccato l'oscillatore
il valore capacitivo di 220.000 pF, anziché quel­ per un certo tempo, la cui durata si estende sino
lo prescritto nell'elenco componenti di 470.000 al momento in cui sui terminali del condensa­
pF, il gioco diviene più veloce, ossia i diodi led tore elettrolitico C3 non viene raggiunto un va­
si accendono uno dopo l'altro con una velocità lore di tensione tale da sbloccare il reset interno
maggiore. Se, invece, al condensatore C2 si at­ all'integrato 555, per dare poi l'avvio alle oscil­
tribuisce il valore capacitivo di 1 F, il gioco lazioni.

419
Flg. 3 - Disegno, in grandezza reale, del circuito stam pato, da rea lizzarsi su
una basetta, rettangolare, di materiale Isolante, destinata a rappresentare il
modulo elettronico del provariflessl.

In figura 4, per una completa interpretazione delse gnale d'uscita proveniente dall'integrato oscil­
componente dell'integrato IC1, riportiamo le cor- latore IC 1. Ad ogni commutazione dallo stato
rispondenze fra i piedini del componente e le logico « O » allo stato logico «1» del segnale
loro funzioni. d'ingresso applicato al piedino 14 di IC2, si ve­
li comportamento del temporizzatore, ora ricor- rifica il passaggio dallo stato corrente a quello
dato, è necessario per dare tempo all'operatore successivo, con conseguente attivazione dell'u­
di prepararsi a dar prova della propria prontez- scita. Pertanto, al primo colpo di clock dopo
za di riflessi. In pratica, come abbiamo detto, la l'accensione, l'integrato 4017 si porta dallo stato
presenza della rete di componenti, prima cita- logico di riposo « O » allo stato « 1 », provo­
ta, impedisce una partenza immediata della se- cando l'accensione del diodo led DLl collegato
quenza di accensioni dei diodi led all'atto di con l'uscita 2. Questo led segnala l'inizio del
chiusura dell'interruttore di alimentazione, ma la gioco, cioè della veloce scansione dei successivi
ritarda un poco, quanto basta per mettere la diodi.
persona, che si accinge a sottoporsi al test, a Al secondo clock, il contatore si porta allo stato
proprio agio, prima di intervenire materialmen- 2, facendo accendere il diodo DL2 collegato con
te sul pulsante P1. il piedino 4. La progressione continua così per
i successivi clock, sino ad arrivare all'attiva­
zione dell'ultimo diodo led DL8, che corrisponde
COMPORTAMENTO DI C2 allo stato 8 del contatore.
Un successivo clock provoca il passaggio allo
Analizziamo ora il comportamento del secondo stato 9, attivando l'uscita collegata con il pie­
integrato presente nel circuito di figura 1, che dino 11. La quale risulta collegata, attraverso la
è di tipo 4017. resistenza RS, ad un ingresso inibitore di clock
Anche questo componente, all'atto dell'accensio­ che, quando viene portato allo stato 1, i suc­
ne, viene « resettato » automaticamente dalla re­ cessivi impulsi di conteggio vengono ignorati.
sistenza R6 e dal condensatore C4, in modo che, Ciò serve ad evitare che il circuito inizi nuo­
dopo l'accensione, il circuito si porta sempre vamente il conteggio dallo stato logico « O »,
allo stato logico « O », attivando la rispettiva rendendo impossibile ogni determinazione della
uscita. prontezza dei riflessi del soggetto sottoposto al
Il comando di conteggio (clock) è connesso al test.

420
555
GND1 8+VCC

Fig. 4 - Corrispondenze fra le varie funzioni del-


l'integrato 555 e i suoi otto piedini.
TRIGGER 2
USCITA 3

i 7 SCARICA
6 SOGLIA
5 TENS.CONTR.

IL PULSANTE P1 Quindi, riepilogando, la prima operazione da


farsi consiste nel chiudere il circuito di alimen­
L'analisi del circuito di figura 1, fin qui esposta, tazione tramite il commutatore ad una via e due
non ha tenuto conto che il giocatore potesse pre­ posizioni S l. Poi, tenendo il dito indice sopra
mere il pulsante Pl. Perché se lo avesse fatto il pulsante P1, ma senza premerlo, si deve os­
ed avesse mantenuto premuto P1 prima della servare attentamente il diodo led DL 1 ed atten­
fine del ciclo, agendo sull'ingresso inibitore di dere che si accenda. Successivamente, appena si
clock, avrebbe bloccato il conteggio nella posi­ avverte l'accensione del secondo diodo, si pre­
zione corrente del contatore con visualizzazione me con sveltezza il pulsante P1 per arrestare la
permanente dello stato attraverso il relativo sequenza delle accensioni dei diodi il più presto
diodo led. possibile.
Dopo la fine di un ciclo, è necessario riportate Per la ripresa del gioco occorrerà commutare
l'interruttore di alimentazione S 1 in posizione per un momento S 1 nella posizione di reset, per
reset, per dar modo ai condensatori di scaricarsi favorire la scarica dei condensatori, poi si dovrà
completamente e per far ripartire correttamente commutare nuovamente S 1 nella posizione
tutto il circuito all'atto dell'accensione. FUNZ. (fig. 1), che corrisponde a quella di ali-

( 4017 B
"U5" 1 -■ i 16+/CC
"u1 2 I I 15 RESET
"0" 3 I I 14 CLOCK
"U2" 4 I I 13 A8IL. CLOCK

"u6' 5 I I 12 USC,"CARRY
"U7" 6 I I 11"09"
"U3" 7 I I 10"04"
Flg. 5 - Corrispondenze fra le varie funzioni del- GND 8 I I 9 "UB"
l'integrato 4017 e i suoi sedici piedini.

421
k
a a

FIg. 6 - Il diodo led, qualunque sia la sua forma


esteriore, clllndrica o quadrata, consente di rav-
visare in ogni caso, la posizione del catodo e quel-
Ia II
,, Il
,, la dell'anodo, Perché il catodo è sempre rappre-
, , ,. sentato da un conduttore a lamina più larga.

mentazione del circuito, e tenersi pronti per una a quella in cui è presente il circuito stampato,
nuova pressione del pulsante P1. si applicheranno tutti i componenti elettronici,
come indicato nel piano costruttivo di figura 2,
nel quale le tracce in colore dello stampato deb­
ALIMENTAZIONE E CONSUMO bono intendersi viste in trasparenza.
Nel modulo elettronico del provariflessi non
Il progetto riportato in figura 1 è alimentato con trova posto invece la pila di alimentazione. E
la tensione continua, derivata da una pila piatta, questo particolare è pure segnalato sullo schema
di 4,5 V. E con questo stesso valore di tensione elettrico di figura 1, nel quale le linee tratteg­
è stato pure alimentato il prototipo realizzato giate delimitano, sulla destra, la parte che ri­
nei nostri laboratori. Ma il valore della tensione mane esterna al modulo, cioè la pila di alimen­
di alimentazione può variare fra i 4,5 V e i 6 V, tazione, che deve essere collegata, tramite fili
senza che il buon funzionamento del «provari­ conduttori, su due capicorda inseriti nei punti
flessi » possa avvertire alcun inconveniente. 1 - 2 della basetta. Più precisamente, sul punto
Quando il circuito di figura 1 è allo stato di contrassegnato con il numero 1, si dovrà colle­
riposo, ossia quando il commutatore S1 si tro­ gare il conduttore che, all'estremità opposta, è
va nella posizione FUNZ., ma tutti i diodi led connesso con il morsetto positivo della pila che,
sono spenti per aver già percorso un ciclo, l'as­ negli elementi a 4,5 V, è sempre rappresentato
sorbimento di corrente è di 2 mA. Mentre dalla lamella più corta. Ovviamente, il termi­
quando un solo diodo led è acceso, e in pratica nale contrassegnato con il numero 2 dovrà es­
durante il funzionamento i diodi si accendono sere collegato con il morsetto negativo della
uno per volta, l'assorbimento di corrente sale pila, che è costituito dalla lamella più lunga.
5 : 6mA. Per quanto riguarda i due integrati ICl e IC2,
consigliamo di far uso di due zoccoletti, così co­
me è stato fatto nel nostro prototipo riportato
REALIZZAZIONE nella foto di apertura del presente articolo.
In questo modo si evitano le saldature a stagno
Per la realizzazione del progetto di figura 1, si direttamente sui piedini dei due componenti le
consiglia l'uso di un adatto circuito stampato, quali, se non fossero eseguite con adatto salda­
composto su piastrina di forma rettangolare, di tore, potrebbero danneggiare gli integrati stessi,
materiale isolante, delle dimensioni di 9,8 cm x compromettendo il corretto funzionamento del
4,8 cm, come quello riportato in grandezza reale provariflessi. Naturalmente, prima di inserire IC1
in figura 3. ed IC2 sui loro zoccoli, occorrerà far bene at­
Sulla basetta rettangolare, nella faccia opposta tenzione alla precisa posizione del piedino 1

422
che, come indicato nel piano costruttivo di figura l'anodo. E ciò avviene, indistintamente, in tutti
2 e negli schemi delle figure 4 e 5, si trova in i diodi led, qualunque sia la loro forma este­
prossimità di un segno di guida. riore, cilindrica o quadrata. Noi, soltanto per
Stessa attenzione va posta all'atto dell'inseri­ motivi estetici, abbiamo preferito utilizzare diodi
mento sulla basetta dello stampato dei due con­ led quadrati, i quali compongono meglio la fila
densatori elettro li tic i C 1 e C3, nonché degli otto di luci sequenziali, senza lasciare spazi vuoti tra
diodi led, perché tutti questi sono elementi po­ un componente e l'altro.
larizzati. Tuttavia, mentre per gli elettrolitici il In sede di analisi del funzionamento del cir­
montaggio è facilitato dalla presenza di una cuito di figura 1, abbiamo definito S 1 come un
crocetta, riportata in corrispondenza del termi­ commutatore ad una via e due posizioni, perché
nale positivo, ben visibile in figura 2, per i diodi questa dovrebbe essere la funzione di tale com­
led occorre un avvertimento a parte. Perché que­ ponente. Ma in pratica S1 può essere rappresen­
sti elementi sono dotati di anodo e catodo, come tato da un comune interruttore, così come ab­
indicato in figura 6; ed il catodo è sempre rap­ biamo indicato nell'elenco componenti. Anche
presentato da un conduttore inizialmente più nel nostro prototipo è stato montato un comune
largo, ossia di maggior superficie rispetto al- interruttore.

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE


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hobby, è stato approntato questo uti-
lissimo kit, nel quale sono contenuti,
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ro e maneggevole, adatto a tutte le e-
sigenze dell'elettronico dilettante, sva- ...................
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%
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montaggi sperimentali - N° 1 contenitore pile-stilo _ N" 1 presa polarizzala per
pila 9 V - N° 1 cacciavite miniatura - N" 1 spezzone filo multiplo multicolore.

423
CASSA
ACUSTICA
PRISMATICA
La resa è superiore a quella dei
piccoli box di tipo commerciale.

Non crea problemi di spazio,


perché può essere collocata
negli angoli di ogni locale.

La costruzione di un amplificatore audio ad al­ degli ottimi amplificatori di bassa frequenza


ta fedeltà costituisce, oggi, un'impresa che ogni collegati con degli altoparlanti mediocri, privi
hobbysta può essere in grado di intraprendere, di cassa acustica o inseriti in uno di quei box,
perché il mercato al dettaglio è divenuto tal­ che attualmente vanno tanto di moda, ma che
mente ricco di componenti elettronici, da non sono in netto antagonismo con la tecnica di
creare alcuna difficoltà di reperimento di que­ riproduzione audio. E, si badi bene, questo fe­
sto o quell'elemento. Ma la realizzazione di un nomeno è pure riscontrabile in taluni apparati
riproduttore audio hi-fi, monofonico o stereo­ di tipo commerciale, nei quali ci si preoccupa
fonico, con potenze di dieci, venti, cinquanta maggiormente di mantenere basso il prezzo
o più watt, non può soddisfare appieno le esi­ complessivo del riproduttore, pur sapendo per­
genze del costruttore, se le qualità intrinseche fettamente che tale scelta, molto economica, de­
dell'apparato non vengono adeguatamente sfrut­ grada la qualità della resa acustica.
tate con l'impiego di opportuni altoparlanti, in­ Tenendo conto delle considerazioni ora espo­
seriti in casse acustiche di elevata concezione ste, abbiamo voluto proporre ai nostri lettori,
tecnica. Capita infatti, assai spesso, di vedere particolarmente interessati a questo argomento,

424
a
la costruzione di una cassa acustica, di forma zati. Pertanto, una buona cassa acustica, equi­
prismatica, dotata di ben cinque altoparlanti paggiata con altoparlanti di classe, esalta la ri­
e in grado quindi di competere con certi siste­ produzione di questi, mentre una cassa di qua­
mi di riproduzione audio di grande prestigio, lità inferiore la degrada.
ma molto più costosi. Ed è vero pure il contrario, ossia che una cas­
sa acustica di grande valore non può assoluta­
mente trasformare un altoparlante per mangia­
CAMERE INDIPENDENTI nastri in un componente ad alta fedeltà. Dun­
que, la cassa di pregio non basta, se non si
Prima di iniziare la descrizione della nostra scelgono poi riproduttori adatti.
cassa acustica, vogliamo ricordare ai lettori che Ma veniamo alla presentazione della cassa che,
la qualità di una riproduzione audio dipende dopo aver dato un primo sguardo ai disegni e
fortemente da quella degli altoparlanti utiliz- alle foto riprodotte in queste pagine, appare

Chi realizza un amplificatore ad aita fedeltà, può completare


l'opera accoppiando, all'apparato elettronico, la cassa acustica
prismatica descritta in questa sede, che è sicuramente in gra-
do di esaltare o, quanto meno, di conservare tutte le caratte-
ristiche intrinseche delle riproduzioni audio hi-fi.

425
33
2

-
o

-cout "
FIg. 1 Elementi costruttivi della cassa acustica prismatica descritta nel
testo. Le quote sono espresse tutte In centimetri.

426
Fig. 2 - La com posizione costruttiva della cassa acustica è tale da richiedere
l'uso di quattro altoparlanti tweeters e un altoparlante woofer.

composta di due camere indipendenti: una di Per quanto concerne la potenza, questa dovrà
maggior volume per il woofer, cioè per l'alto­ essere compatibile con il tipo di amplificatore
parlante di maggior diametro, adatto alla ripro­ di bassa frequenza cui gli altoparlanti verran-
duzione delle note gravi e una, di dimensioni
inferiori, per l'alloggiamento di quattro twee­
ters, che sono altoparlanti di minor diametro,
adatti alla riproduzione delle note acute.
Diciamo subito che la forma della cassa aCu­
stica, che ci accingiamo a descrivere, è alquan­
to insolita rispetto a quella di ogni altra più o
meno nota, perché si tratta di una composizio­
ne a prisma triangolare, che si adatta ad esse­
re installata nell'angolo di un locale senza sot­
trarre spazio all'ambiente inizialmente non de­
stinato all'ascolto delle riproduzioni sonore.
(
GLI ALTOPARLANTI

La realizzazione della cassa acustica prismati­


ca deve iniziare con il reperimento degli alto­
parlanti, che sono in numero di cinque e di cui
quattro sono uguali fra loro. Pertanto ci si do­
vrà procurare un woofer con diametro di 20: 22
cm e quattro tweeters con diametro di 12-;- J 3
cm. Fig. 3 - Particolare della fase di fissaggio degli alto-
Per quanto riguarda il woofer, sarà bene che parlanti sul pannello frontale della cassa acustica.
la scelta cada su un modello a sospensione
pneumatica, mentre per i tweeters consigliamo
modelli a doppio cono o similari.

427
Flg. 4 - Le saldature a stagno dei conduttori elettrici debbono essere ese-
gulte dopo aver individuate la fase di ogn i altoparlante, secondo quanto
suggerito nel testo.

no collegati. Facciamo comunque presente ai ospita i quattro tweeters e quella inferiore nel­
lettori che in commercio si possono trovare kit la quale viene inserito il woofer. Dunque, per
di altoparlanti, completi di tweeters, woofer e i quattro tweeters, occorrono tre forature late­
disaccoppiatori, che potranno essere utilizzati rali ed una sul pianale triangolare superiore,
per questo tipo di costruzione. mentre per il woofer occorre una sola foratura
sul pannello frontale, come indicato sullo sche­
ma a destra di figura 1.
PREPARAZIONE DELLE PARTI I pianali triangolari sono in numero di tre:
quello di chiusura superiore, dotato di foro
Coloro che non vorranno esercitare l'arte del per tweeter (a), quello intermedio di separa­
falegname, potranno rivolgersi ad un bravo ar­ zione delle due camere acustiche (b) e quello
tigiano per affidargli questo pur semplice lavo­ di chiusura del fondo della cassa prismatica
ro, ovviamente assieme ad una copia della ri­ (c).
vista, per trarre da questa lo schema costrutti­ t ovvio che i diametri dei fori per gli altopar­
vo e le misure, che sono riportate in figura 1 lanti potranno risultare diversi da quelli indica­
ed espresse in centimetri. ti nei disegni di figura 1, in relazione ai dia­
Chi invece vorrà far da solo, dovrà procurarsi metri degli altoparlanti che ogni lettore vorrà
delle tavole di abete o di pino stagionato, dello utilizzare.
spessore di 2 cm e con queste realizzare le par­ Per coloro che non l'avessero ancora notato,
ti indicate negli schemi costruttivi di figura 1. facciamo presente che i due pianali triangolari
La cassa acustica si presenta, esternamente, co­ superiore ed inferiore, che sono poi quelli di
me un unico prisma, che all'interno è diviso chiusura della cassa acustica prismatica e che
in due camere distinte, quella superiore, che rappresentano due triangoli equilateri, hanno

428
Cl

o: r­
O Lu Lu
.....
DALL'AMPL. LL..
,,.......
Q 1O
o t#
~
~ .....

Fig. 5- Schema elettrico del collegamento mi-


sto serie-parallelo dei cinque altoparlanti inse-
riti nella cassa acustica. Il condensatore C1
non è un componente polarizzato ed Il suo va- C1 = 8 F (non elettrolitico)
lore capacitivo deve essere di 8 F, con una N. 4 altoparlanti tweeter
tensione di lavoro non inferiore ai 50 V. N. 1 altoparlante woofer

un lato superiore (37 cm) a quello del


\ ASSEMBLAGGIO
triangolo di separazione delle due camere acu­
stiche, contrassegnato con la lettera b nello Una volta approntate le parti in legno, secon­
schema a destra di figura 1 e la cui misura è do gli schemi riportati in figura 1 ed acquista­
di 33 cm. Infatti, questo pianale è ridotto di ti gli altoparlanti (figura 2), si comincerà il
due centimetri ad ogni estremità, che sono lavoro di assemblaggio delle parti. Per il quale
quelli che rappresentano lo spessore del legno. occorrono viti da legno, colla da falegname e
Concludendo, mentre il lato dei due pianali chiodi.
triangolari superiore ed inferiore è di 37 cm, Le prime quattro parti da unire assieme sono
quello del pianale intermedio è di 33 cm le due fiancate, il pianale triangolare con lato
(37-2-2 =33). La larghezza delle tre tavo­ di misura inferiore, che rappresenta l'elemento
le, che rappresentano il pannello frontale e le di separazione delle due camere acustiche e il
due fiancate laterali è di 37 cm. pianale di chiusura del fondo. Tutti questi ele-

429
servirsi di un tester commutato nelle misure
ohmmetriche e nella portata ohm x 1.
Toccando i terminali degli altoparlanti con i
puntali del tester, si osserverà il comportamento
del cono, che potrà avanzare oppure arretrare
leggermente. Ovviamente, i puntali dello stru­
mento, durante queste operazioni, non dovran­
no rimanere fissati sui terminali degli altopar­
lanti, perché si tratta di toccare appena i ter­
minali ed osservare il comportamento del co­
no, allo scopo di apporre un segno indicativo
sul cestello dell'altoparlante. Per esempio, si
può apporre il segno + in corrispondenza di
tutti quei terminali che, toccati con il puntale
rosso del tester, determinano un arretramento
del cono. Fatto ciò, sarà facile realizzare lo
schema di cablaggio di figura 5, che costitui­
Fig. 6 - La camera superiore della cassa acustica sce un collegamento misto, serie-parallelo, allo
deve essere riempita di pezzetti di materlale per
scopo di raggiungere un valore di impedenza
isolamento acustico non compresso.
complessivo pari a quello di un singolo altopar­
lante.
Per non creare errori, si potranno utilizzare fi­
li conduttori di due colori diversi, per esem­
pio di color rosso per i collegamenti con i
terminali positivi e di color nero per quelli
con i terminali negativi.
menti vanno dapprima incollati tra di loro e Una volta saldati i conduttori sui terminali del
poi inchiodati o fissati con viti, quando la colla woofer, si effettuerà un forellino di passaggio
è ancora fresca. sul pianale triangolare di separazione delle due
Il pannello frontale ed il pianale di chiusura ca~ e acustiche, inserendo eventualmente un
superiore andranno fissati in un secondo tempo, gom ino-passante sul forellino stesso. Poi si
dopo aver applicato gli altoparlanti, senza im­ provve erà ad incollare sotto il pianale uno
piego di colla, ma soltanto tramite viti da legno. strato di materiale isolante acustico, per esem­
Sul pianale di fondo, nella parte esterna, si pio della lana di vetro dello spessore di 2,5
dovranno applicare tre piedini di gomma, che cm. Nessun rivestimento di materiale isolante
fungeranno da sospensioni elastiche e da ele­ acustico dovrà essere fatto invece nella rima­
menti di appoggio dell'intera costruzione. nente parte della camera acustica inferiore.

MONTAGGIO ALTOPARLANTI CHIUSURA DEL MOBILE

Giunti a questo punto con la costruzione, oc­ È finalmente giunto, adesso, il momento di chiu­
corre ora fissare i quattro altoparlanti median­
dere la cassa acustica. Non prima tuttavia di
te viti da legno, dopo aver praticato dei piccoli
aver riempito la camera superiore di pezzetti
fori sul legno ed aver segnato, con una matita,
di materiale isolante acustico, senza compri­
la corrispondenza esatta tra il foro e la super­
merli, come indicato in figura 6, e non prima
ficie di applicazione, come indicato in figura 3.
di aver ricoperto tutti gli altoparlanti con delle
Il lavoro di saldatura dei conduttori elettrici
reticelle di protezione dalla poi vere, prodotta
(figura 4) non può essere fatto a caso, ma in
rispetto delle fasi degli altoparlanti. dagli elementi di isolamento acustico e da cor­
Generalmente, tutti gli altoparlanti di tipo hi-fi, pi estranei.
dispongono di un segno di riconoscimento per Fissato il pannello frontale e chiusa la cassa
la messa in fase, che noi, nello schema elettri­ con il pannello superiore, si procederà ora con
co di figura 5, abbiamo indicato con una cro­ un lavoro di abbellimento del mobile. Gli spi­
cetta e con il segno meno. Tuttavia, in assen­ goli, ad esempio, potranno essere rinforzati con
za di un elemento orientativo, il lettore potrà degli angolari di tela robusta, come indicato

430
Fig. 7 - E' buona regola, prima di rivestire il mobile con tela per altoparlanti,
rinforzarne gli spigoli con materiale rigido o semlrigido.

in figura 7. Poi tutta la cassa acustica dovrà appositamente per questo scopo. Ma coloro che
essere rivestita con tela per altoparlanti, in mo­ non riuscissero a reperire in commercio questo
do che questi rimangano occultati alla vista. particolare tipo di condensatore, potranno fa-
Ma prima di effettuare il rivestimento in tela ,cilmente comporlo, collegando in parallelo fra
del mobile, si dovranno lisciare le parti con loro due o più condensatori ceramici, fino a
cartavetrata ed eventualmente verniciarle o lac­ raggiungere il valore complessivo di 8 F e
carle. tenendo conto che la tensione di lavoro non
deve essere inferiore ai 50 V.
Ai principianti ricordiamo che, nei collega­
IL CONDENSATORE C1 menti in parallelo di due o più condensatori,
il valore capacitivo risultante è quello che pro­
Lo schema elettrico di figura 5 dimostra che il viene dalla somma aritmetica dei singoli valori
collegamento fra l'altoparlante woofer e gli al­ capacitivi dei componenti che formano il col­
toparlanti tweeters implica l'interposizione di legamento.
un condensatore Cl da 8 F, che non deve Nulla vieta, comunque, di utilizzare, in sostitu­
essere un componente polarizzato o, per me­ zione del condensatore non popolarizzato Cl,
glio intenderci, di tipo elettrolitico, ma asso­ un completo filtro crossower, che il lettore po­
lutamente normale ed in commercio si posso­ trà acquistare in commercio oppure autoco­
no trovare questi tipi di componenti. costruiti struire.

431
LE PAGINE DEL
CE
e7

CACCIA ALLA· VOLPE


L'espressione "caccia alla volpe" è in uso, da pagna/ o ai monti, fra boschi e prati e che
tempo, nel mondo dei radioamatori ed in quel­ finisce, in totale allegria, sui tavoli di un risto­
lo dei CB, per designare quell'appassionante rante. Dove, al vincitore viene assegnata una
gara di ritrovamento di un trasmettitore, na­ targa ricordo, una medaglia o una coppa, a
scosto nel raggio di qualche chilometro, che seconda dell'importanza del raduno.
tiene impegnate squadre di operatori, in cam- In sostanza, dunque, tutto si riduce ad un'oc-

Il trasmettitore qui descritto è un generatore di bip-bip il quale,


oltre che per il gioco della caccia alla volpe, potrà servire come
strumento di taratura di circuiti accordati, oppure come banco
di prova per coloro che, avvicinandosi per la prima volta al
mondo delle radiotrasmissioni, vogliano mettere in pratica le
nozioni tecniche finora acquisite.

432
Il gioco
consiste nell'individuare,
tramite una radio,
il luogo in cui è stato
nascosto un trasmettitore.

Alla gara
partecipano squadre di amici
e cultori della radio
che, a gioco ultimato,
festeggiano in allegria
il piacevole raduno.

casione per passare una giornata di festa fra sco sul ramo di un albero o in mezzo all'erba
amici e cultori della radio. Ognuno dei quali di un prato. E dovrà essere di potenza ridotta,
porta con sé un piccolo ricevitore radio, di qual\ perché il segnale emesso, onde rendere più in­
siasi tipo, ossia adatto per l'ascolto di emissio­ teressante il gioco, non dovrà che ascoltarsi
ni in ampiezza modulata, in modulazione di molto debolmente.
frequenza o in SSB. Con questo ricevitore, il Coloro che utilizzeranno un ricevitore munito
concorrente si avventura nella zona in cui è di S-meter, osserveranno attentamente l'indice
stato occultato il trasmettitore, tenendo le orec­ dello strumento durante le fasi di avvicinamen­
chie ben aperte ed ascoltando il segnale che, to al trasmettitore. E soltanto quando si trove­
mano a mano che ci si avvicina al trasmetti­ ranno molto vicini a questo. provvederanno ad
rore, diviene sempre più forte. abbassare l'antenna del ricevitore. allo scopo
di evitare che il forte segnale costringa l'indice
dell'S-meter a stazionare sul fondo-scala, senza
IL TRASMETTITORE concedere ali 'operatore una agevole lettura del­
le variazioni di campo.
Il trasmettitore, che è ovviamente uno soltanto, Questa è in sintesi, la meccanica del gioco del­
verrà occultato fra la vegetazione del sottobo- la "caccia alla volpe", per il quale, come si

433
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434
oceo

SCATOLA METALLICA

Fig. 2 - Piano costruttivo del trasmettitore interamente composto dentro un


contenitore metallico. Le piste di rame del circuito stampato debbono Inten-
dersi viste in trasparenza, giacché in realtà si trovano sulla faccia opposta
della basetta rettangolare. La tensione di alimentazione è derivata dal colle-
gamento in serie di due pile piatte, che possono divenire tre qualora si voglia
aumentare la potenza d'uscita del trasmettitore.

Condensatori R5 = 220 ohm


c1 = 10 F - 16 VI (elettrolitico) R6 = 100 ohm
c2 = 100 F - 16 VI (elettrolitico) R7 = 33.000 ohm
C3 = 500.000 pF = 4.700 ohm
·~ ohm
C4 = 47.000 pF = 100
c5 = 47.000 pF
C6 = 10/60 pF (compensatore) Varie
IC1 = 555 (integrato)
Resistenze
UJT = 2N2646
TR1 = 2N2222
R1 = 1.500 ohm XTAL = quarzo (26 30 MHz)
R2 = 1.500 ohm L1-L2 = bobine (vedi testo)
R3 = 22.000 ohm (trimmer) s1 = lnterrutt.
R4 = 4.700 ohm PILA = 9 V

435
8

Fig. 3 - Questa foto riproduce Il montaggio del modulo elettronico eseguito


in sede sperimentale nel nostri laboratori di progettazione e collaudo.

è potuto intuire, occorre un trasmettitore dilet­ La stabilità di questo trasmettitore rappresenta


tantistico, di poche pretese, che in genere il la principale caratteristica dell'apparato; infat­
radioamatore e il CB non posseggono, ma che noi ti, ip esso, il circuito più importante, ossia
ora insegneremo a realizzare. Tuttavia, prima l'oscillatore di alta frequenza, è pilotato con
di iniziare la presentazione del progetto del cristallo di quarzo, la cui frequenza di oscil­
trasmettitore, vogliamo ricordare che la costru­ lazione ha un valore compreso nella banda CB.
zione dell'apparato potrà rivelarsi un'interes­
sante applicazione didattica per tutti coloro
che, per la prima volta, si avvicinano al settore ESAME DEI. CIRCUITO
delle radiotrasmissioni ed intendono giustamen- •
te iniziare la loro attività, prendendo le mosse Sono tre i circuiti di maggior rilievo che com­
da un progetto semplice, poco impegnativo, pongono il progetto di figura I.
che possa allo stesso tempo procurare qualche
soddisfazione. 1 ° - Oscillatore AF
Diciamo subito che il dispositivo, qui presen­ 2° - Modulatore
tato e descritto, è un generatore di bip-bip. 3° Temporizzatore
con il quale si potranno effettuare precise ta­
rature di circuiti accordati, riparare apparecchi Il primo, che è certamente il più importante
radioriceventi, esercitarsi nello studio delle tra­ fra i tre, fornisce, nella sua funzione di oscil­
smissioni in codice morse, realizzare un radio­ latore di alta frequenza, il segnale radio invia­
faro per la maggiore conoscenza dei processi to all'antenna. 11 secondo circuito è quello re­
di propagazione delle onde radio. sponsabile della generazione della nota audio.

436
ta o
S

Fig. 4 - Disegno in grandezza reale, ossia in scala unitaria, del circuito


stampato che il lettore dovrà realizzare per comporre il modulo elettronico
del trasmettitore.

che va a modulare il segnale di alta frequenza. Per agevolare le operazioni di taratura e messa
Il terzo, infine, provvede ad interrompere ci­ a punto del circuito, è stato previsto un ponti­
clicamente l'emissione del segnale, rendendo cello che, durante queste operazioni, elimina
riconoscibile il bip-bip. lo stadio temporizzatore ed alimenta costante­
Abbiamo citato i tre circuiti che compongono mente il trasmettitore.
il progetto di figura 1 nell'ordine da destra a In figura 5 abbiamo riportato i diagrammi rap­
sinistra, ossia nell'ordine della loro importan­ presentativi dei segnali ad onda quadra uscen­
za ai fini del funzionamento del trasmettitore, ti dall'integrato ICI in corrispondenza delle
ma noi ora esamineremo questi circuiti nell'or­ due posizioni di massimo e di minimo del
dine inverso, cioè da sinistra verso destra, dal­ trimmer R3. Più precisamente, nel caso in cui
l'integrato ICI all'antenna. tutta la resistenza di R3 venga inserita nel cir­
cuito, le pause tra un segnale e l'altro avranno
_durata quasi uguale a quelle dei segnali stessi
L'INTEGRATO ICI (diagramma in alto di figura 5), mentre, ridu­
cendo al minimo la resistenza del trimmer R3,
L'integrato ICI stabilisce la temporizzazione le pause diverranno quasi impercettibili (dia­
del bip-bip. Esso è rappresentato dal ben no­ gramma in basso di figura 5). In pratica, nel
to 555 che, nello schema di figura 1, appare primo caso, si avrà un segnale, ad esempio,
collegato come oscillatore astabile, la cui fre­ ogni secondo, nell'altro caso il segnale diverrà
quenza di oscillazione è determinata dalle re­ quasi costante. Durante la gara di « caccia alla
sistenze R I-R2, dal trimmer R3 e dal conden­ volpe», tuttavia, si usa sempre regolare il trim­
satore elettrolitico Cl. L'uscita di ICI, che si mer R3 al massimo, in modo da rendere dif­
identifica nel piedino 3, emette un segnale ad ficoltose le indagini. Perché più lunghe sono
onda quadra di notevole potenza che, in con­ le pause, più problematico diviene il lavoro di
dizioni operative, viene utilizzato per alimen­ ritrovamento del trasmettitore.
tare il trasmettitore vero e proprio. Facciamo presente che la lettera A, riportata

437
Fig. 5 - Regolando il trimmer R3 al massimo, il treno di Impulsi, presenti nel
punto A del circuito del trasmettitore, assume l'aspetto diagrammato in alto.
Con R3 al minimo, le pause fra un segnale e l'altro si riducono ad un tempo
quasi Impercettibile, come dimostra il diagramma riportato in basso.

in figura 5, è la stessa che indica il punto in quella dell'oscillatore a rilassamento, pilotato


cui i segnali diagrammati sono presenti nel cir­ da un transistor unigiunzione (UJT).
cuito di figura I, cioè sull'uscita dell'integrato Il funzionamento dell'oscillatore di bassa fre­
TC1. quenza si basa sulle proprietà del transistor uni­
giunzione di fungere da rivelatore di soglia.
In pratica, quando il condensatore C3, per ef­
STADIO MODULATORE fetto della corrente di carica che lo raggiunge
attraverso la resistenza R4, viene a trovarsi ad
Il secondo stadio del circuito di figura 1 è un certo valore di tensione, I'UT diviene con­
quello dell'oscillatore' di bassa frequenza, che duttore e scarica velocemente C3 sulla resisten­
genera la nota acustica del bip-bip. Per il qua­ za R6, nella qL~ le vengono a formarsi dei ra­
le avremmo potuto adottare diverse soluzioni pidi impulsi, la ui frequenza di oscillazione
circuitali. ma che ci ha fatto orientare verso dipende dalle cost ti di tempo RC, più pre-

@ ..
Fig. 6 - Nel punto B del circuito del trasmettitore è presente un segnale di
bassa frequenza a 400 Hz circa, qui espresso analiticamente tramite diagramma.

438
SEC. L2
/
7mm

t PRIM.
LI

Fig. 7 - Questi due disegni interpretano le fasi costruttive delle due bobine
di alta frequenza L1-L2 collegate all'uscita del trasmettitore.

cisamente dai valori del condensatore C3 e del­


la resistenza R4.

L'OSCILLATORE AF

Il segnale di bassa frequenza, prodotto dall'o­


scillatore BF e che ha un valore di 400 Hz
circa, è riportato in forma analitica nel dia­
gramma di figura 6. Nella quale è indicata la
lettera B di riferimento all'omonimo punto cir­
cuitale in cui sono disponibili i rapidi impulsi
che, attraverso la resistenza R8, vanno a mo­
dulare la base del transistor TR1, montato in
una classica configurazione di oscillatore di al­
ta frequenza con pilotaggio a cristallo di quar­
zo (XTAL).
La frequenza di oscillazione del transistor TR1,
per quanto si è detto, dipende quindi essen­
zialmente da quella del cristallo di quarzo, che
dovrà essere compresa fra i 26 e i 30 MHz.
dato che entro tali limiti è distribuita tutta la
banda CB.
Ovviamente, la condizione indispensabile per­
ché il circuito AF oscilli, deve ricercarsi in una
precisa taratura del circuito accordato L1-C6,
la cui frequenza di oscillazione deve essere la Fig. 8- Cosi si presenta, a lavoro ultimato, il tra-
stessa del cristallo di quarzo. Pertanto, in se­ smettitore descritto nel testo, per il quale è possi-
de di messa a punto, occorrerà regolare pa­ bile adottare qualsiasi tipo di antenna per usi por-
tatili.
zientemente il nucleo di ferrite della bobina
L 1, oppure il compensatore C6, o tutti e due
questi elementi assieme. con lo scopo di por-

439
TESTER
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I
I DG
Q I
a5
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0I
I
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I
o
H. I
5 I li 10 KpF
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r I Ìf 56.fl.
o I
r3

Fig. 9 - Le operazioni di taratura del trasmettitore si eseguono, nel modo


ampiamente descritto nel testo, dopo aver collegato all'uscita, sui terminali
3-4 del circuito, questa semplice sonda munita di tester.

tare in frequenza l'oscillatore. Ma di ciò parle­ trasmettitore, non per regolare la sintonia di
remo più avanti. questo, ma per mettere a punto la potenza di
L'uscita del segnale di alta frequenza, da ac­ trasmissione. che dovrebbe aggirarsi intorno ai
coppiare all'antenna trasmittente, viene prele­ 43 mW. Esso deve rimanere inserito dalla par­
vata, induttivamente, tramite 1 'avvolgimento se­ te dell'avvolgimento secondario L2.
condario L2, realizzato sullo stesso supporto La bobina L1, che rappresenta l'avvolgimento
in cui è avvolta la bobina L 1. primario, è formata da 12 spire compatte di
filo di rame smaltato del diametro di 0,3 mm.
L'avvoiimento secondario L2 che, come indi­
COSTRUZIONE DELLA BOBINA cato i figura 7, deve essere composto subito
dopo 'avvolgimento primario L1, è formato da
Prima di iniziare il lavoro costruttivo del ge­ tre so e spire di filo flessibile, sottile, ricoperto
neratore di bip-bip, il lettore dovrà realizzare in plastica.
il circuito stampato, sul quale verrà composto All'atto dell'acquisto della ferrite, si dovrà ri­
quello elettronico del trasmettitore e dovrà pu­ chiedere un modello adatto a lavorare alle fre­
re procurarsi tutti i componenti. quenze di 30 MHz e non un elemento conce­
Il circuito stampato si realizza riproducendo il pito esclusivamente per frequenze di uno o due
disegno, in grandezza naturale, di figura 4, megahertz.
mentre le bobine Ll-L2 vanno costruite ne]
modo indicato in figura 7, tenendo conto dei
dati che ora esporremo. MONTAGGIO DEL TX
Il supporto deve essere ovviamente di mate­
riale isolante e di diametro, esterno, di 7 mm. Il montaggio del trasmettitore si esegue in due
La sua lunghezza dovrà aggirarsi intorno ai tempi. Dapprima si montano tutti i componen­
2,5 cm. li piccolo nucleo di ferrite, inserito ti elettronici sulla basetta del circuito stampato
dentro il supporto, serve in fase di taratura del le cui piste di rame, nello schema costruttivo

440
2N2222 2N2646

%-
Flg. 10 - Prima di inserire nel circuito li
transistor unigiunzione UJT ed il TR1, II let-
tore farà bene ad Interpretare l'esatta posi-
zione dei terminali dei due semiconduttori
osservando attentamente questi disegni.

di figura 2, debbono intendersi viste in traspa­ trassegnato T AR. nello schema di figura 1 e
renza, dato che tutti i componerlti dovranno con T in quello di figura 2. Quindi si collega,
trovarsi sulla faccia della basetta rettangolare sui terminali 3-4 del circuito, ossia all'uscita
opposta a quella in cui è presente il rame del della bobina L2, il circuito riportato in figura
circuito. 9, di facile realizzazione _pratica e che risulta
Il montaggio del modulo elettronico si esegue formato da una resistenza da 56 ohm - W,
tenendo sott'occhio lo schema del piano co­ da un condensatore da 10.000 pF, da un diodo
struttivo di figura 2 e la foto di figura 3, che al germanio e da un tester, commutato nelle
riproduce il montaggio eseguito nei nostri la­ misure di tensioni continue e sulla portata 'di
boratori. 2 V fondo-scala. Poi si accende il circuito tra­
Per l'integrato IC1 e per il cristallo di quarzo mite l'interruttore S 1 e, mediante un cacciavi­
si dovranno utilizzare gli appositi zoccoli. te, si regola il compensatore C6 in modo da
ottenere la massima tensione d'uscita indicata
Il ponticello verrà saldato a stagno in posizio­
dallo strumento. Ciò significa pure che, duran­
ne TAR, per consentire l'intervento di messa
te questa operazione, si dovrà tenere sempre
a punto, poi rimarrà definitivamente connesso
sott'occhio la scala del tester ed i movimenti
in posizione OPER. quando il trasmettitore sa­
del suo indice.
rà ritenuto perfettamente funzionante.
Prima di considerare tarato il compensatore C6,
Il circuito, una volta ultimato, dovrà essere in­ che deve sintonizzare il circuito d'uscita alla
serito in un contenitore, non necessariamente stessa frequenza del quarzo, sarà bene accen­
metallico, anche se tale soluzione è da prefe­ dere e spegnere, per due o tre volte, il circuito
rirsi per motivi di robustezza e tenendo conto di alimentazione, allo scopo di accertarsi che
della destinazione di lavoro dell'apparato. le oscillazioni riprendano regolarmente a ma­
L'alimentazione a 9 V deve essere derivata dal nifestarsi. Per ultimo si regola il nucleo di
collegamento in serie di due pile piatte da ferrite della bobina, avvitandolo od estraen­
4,5 V ciascuna, allogate, come indicato in fi­ dolo dal supporto assai lentamente, ed osser­
gura 2, nello stesso contenitore dell'apparec­ vando ancora il comportamento dell'indice del
chio, sulla cui parte superiore saranno presenti voltmetro, fino ad individuare quella posizione
l'interruttore S1 e il bocchettone d'antenna (fi­ della ferrite che determina il massimo valore
gura 8). Che dovrà essere un PL, se l'antenna di tensione.
termina con questo innesto, mentre sarà un Coloro che desiderassero una maggiore poten­
BNC se questo è l'innesto dell'antenna adottata za d'uscita, potranno sostituire la resistenza R 7
che, lo rammentiamo, potrà essere di qualsiasi da 33.000 ohm con altra da 27 .000 ohm, op­
tipo, purché adatta per apparecchiature porta­ pure alimentare il circuito con la tensione di
tili. 13,5 V, derivata dal collegamento in serie di
tre pile piatte da 4,5 V ciascuna.
Giunti a questo punto, le operazioni di tara­
TARATURA tura debbono considerarsi ultimate. 11 ponti­
cello va ora spostato nella posizione OPER. ed
li lavoro di taratura è semplicissimo. Si comin­ il trasmettitore è pronto per partecipare al gio­
cia col posizionare il ponticello sul punto con- co.

441
QUINTA PUNTATA

CORSO
di avviamento alla conoscenza della

442
RADIO
Tutti i diodi sono componenti elettronici dotati
di due elettrodi: l'anodo e il catodo. In essi
la corrente scorre soltanto in una direzione,
RIVELAZIONE A TRANSISTOR dall'anodo verso il catodo. Ma per far scorrere
la corrente attraverso un diodo al germanio,
PREAMPLIFICAZIONE BF ad esempio. occorre superare un certo valore di
soglia, che varia fra O, 15 V e 0,3 V, come chia­
CABLAGGIO AF ramente indicato nello schema di figura 1, nella
quale si nota in qual modo un segnale varia­
bile, presente a monte dell'anodo di un diodo
NUCLEI DI FERRITE al germanio (curva A), possa attraversare il com­
ponente soltanto quando la sua tensione supera
SENSIBILITA' il valore di soglia di 150 mV (O, 15 V). All'u­
scita del diodo al germanio, infatti, a valle del
catodo, è presente la curva B, con la sigla SD
SELETTIVITA'
viene indicato il valore della tensione di soglia
(soglia del diodo).
FATTORE DI MERITO Il diodo al germanio, dunque, oppone dei li-
miti al processo di rivelazione dei segnali radio,
LARGHEZZA DI BANDA mentre questi limiti non esistono nel transistor
che, quando è montato in un circuito elettro­
BANDA PASSANTE nico, deve essere opportunamente polarizzato e,
quindi, trovarsi già nelle condizioni di lavoro,
come avremo modo di constatare durante l'ana­
lisi del comportamento del circuito del ricevitore
presentato in figura 3.

Riprendiamo, in questa sede, il progetto del ri­ CIRCUITO DI SINTONIA


cevitore radio descritto nelle precedenti puntate
del corso, per apportarvi alcuni sostanziali mi­
Il circuito di sintonia, composto dalla bobina L1
glioramenti tecnici che, in pratica, si manife­
e dal condensatore variabile C 1 è lo stesso de­
steranno attraverso un sensibile aumento di se­
scritto nella prima puntata del corso. L'unica va­
lettività ed una maggiore capacità ricettiva delle
riante consiste nell'aver disegnato, accanto al
emittenti deboli e lontane. simbolo della bobina L 1, quello di un nucleo
Di quel ricevitore, dunque, conserveremo tutta
di ferrite, il cui significato tecnico verrà inter­
la sezione amplificatrice di bassa frequenza,
pretato più avanti.
mentre rinnoveremo il circuito di sintonia e
quello rivelatore, per comporre, in definitiva, un Per coloro che non avessero sotto mano il fasci­
ricevitore radio a rivelazione diretta. Al quale colo in cui è apparsa la prima puntata del corso,
la storia della radiotecnica attribuisce un periodo ripetiamo i dati costruttivi della bobina di sin­
di gloria, dopo l'avvento delle valvole termoio­ tonia.
niche, quale circuito di radioricevitore sostitu­ L'avvolgimento di L1 deve essere effettuato su
tivo di quello con rivelazione a valvola a due un tubo di materiale isolante del diametro di 3
elettrodi, affidando il processo di rivelazione al cm e della lunghezza di 8 cm, utilizzando filo di
triodo, ossia alla valvola a tre elettrodi. Che noi, rame smaltato del diametro di 0,6 mm. Le spire
ovviamente, non useremo, mentre utilizzeremo, in che debbono essere complessivamente in numero
sua sostituzione, un moderno transistor. di cento, verranno avvolte in forma compatta,
l'una accanto all'altra, avendo cura di ricavare
le tre prese intermedie, indicate in figura 3, alla
RIVELAZIONE A TRANSISTOR ventesima, quarantesima e sessantesima spira.
Completano il circuito di sintonia le quattro boc­
I diodi allo stato solido hanno soppiantato il cole per i collegamenti di terra (T) e di an­
vecchio diodo a vuoto spinto, cioè la valvola tenna (A 1-A2-A3)e il condensatore variabile
elettronica, ed offrono rispetto a questa note­ ad aria C 1 che, come è stato detto nelle prece­
voli vantaggi di praticità, tecnica applicativa denti puntate del corso, consente di sintoniz­
ed economia. zare il ricevitore sulla emittente radiofonica pre-

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Flg. 1 - Il segnale variablle (curva A) applicato ad un diodo al germanio, non
riesce ad attraversare il componente in tutta la sua estensione, ma soltanto
In quella parte la cui tensione supera il valore di soglia del diodo (SD). A
valle, quindi, il segnale viene ridotto in quello rappresentato dalla curva B.
Con il sistema della rivelazione diretta transistor, descritto In queste pagine,
tutto Il segnale viene utilizzato, rivelato e preampllficato.

ferita mediante una lenta rotazione del perno presenta una bassa impedenza d'ingresso e che
di comando. soltanto sulla boccola A 1 il segnale assume una
tale caratteristica da consentire l'adattamento tra
le due impedenze.
COMPORTAMENTO DI TR1 Il transistor TR 1, secondo quanto indicato in
figura 2, può essere assimilato ad un insieme
Il segnale di alta frequenza sintonizzato viene di due diodi. I quali si comportano come diodi
prelevato dal circuito accordato sulla ventesima rivelatori. E infatti, sul collettore di TR 1, è
spira della bobina L 1 o, il che è la stessa cosa, presente un componente (J1), che prende il no­
dalla boccola A 1. Attraverso il condensatore C2, me di impedenza di alta frequenza, che si lascia
poi, il segnale è applicato alla base del tran­ attraversare facilmente dai segnali a bassa fre­
sistor TRl. quenza, mentre rappresenta un ostacolo insor­
Il prelievo del segnale sulla ventesima spira della montabile per quelli a radiofrequenza. Dunque
bobina L1 non è derivato arbitrariamente, ma il transistor TR 1,/contrariamente a quanto si è
in considerazione del fatto che il transistor TRl visto nelle precedenti puntate, quando questo

-- b Fig. 2 - II transistor può essere assimilato a due


diodi, collegati nel modo indicato in figura. E
poiché la base è un elettrodo che, durante Il
funzionamento, rimane polarizzata, non sussisto-
no limiti o, meglio, tensioni di soglia, in grado
di !Imitare Il processo di rivelazione del transi-
e stor, che è pure nelle condizioni di amplificare i
segnali rivelati.

444
componente era chiamato ad amplificare i se­ consiste, come abbiamo detto all'inizio di questa
gnali radio, questa volta non può svolgere tale puntata del corso, nell'apportare alcune modi­
compito, almeno per quanto riguarda i segnali fiche al circuito di sintonia dei precedenti mon­
AF, sia per la presenza dell'impedenza J 1, sia taggi. Dunque, facendo riferimento allo schema
per quella del condensatore C4, che convoglia a costruttivo riportato in figura 4, tutto rimane in­
massa, cioè sulla linea di terra, i segnali AF. variato, rispetto ai montaggi precedenti, tranne
Pertanto, il transistor TR 1 non può far altro che il cablaggio sulla morsettiera, visibile sulla pri­
rivelare i segnali radio ed amplificare i segnali ma parte, a destra, del piano costruttivo.
di bassa frequenza. Sul terminale d'entrata del potenziometro, in
Per concludere, possiamo dire che il transistor precedenza, veniva collegato il diodo rivelatore
TR 1 rivela i segnali radio provenienti dalla presa al germanio. Questa volta deve essere collegato
intermedia ricavata alla ventesima spira della bo­ il condensatore C6, che applica al potenziometro
bina di sintonia L 1 ed applicati alla sua base stesso il segnale di bassa frequenza preamplifi­
tramite il condensatore C2, quindi li amplifica cato dal transistor TR 1.
in bassa frequenza e li invia, per mezzo dell'im­ Nello schema di figura 3, l'amplificatore di bas­
pedenza J 1 e del condensatore C6, ai circuiti sa frequenza è stato indicato soltanto con una
amplificatori finali di bassa frequjnza. Questi basetta rettangolare, sulla quale è stata apposta
segnali assumono un valore di tens one di 7 V, l'indicazione AMPL. BF, la quale vuol significa­
rilevabile fra il punto di saldatura i J 1 e della re che l'amplificatore può essere, a scelta del
resistenza di carico di collettore R e la linea lettore, quello a transistor oppure quello a cir­
di terra. Sulla resistenza di carico R4 la caduta cuito integrato.
di tensione, misurata fra i suoi terminali, è ov­ La morsettiera, sulla quale si realizza il cir­
viamente di 2 V, se il circuito del ricevitore cuito rivelatore a transistor, deve essere do­
viene alimentato con 1a tensione continua di 9 V. tata di otto terminali, sui quali verranno sal­
A monte della resistenza di carico di collettore dati a stagno i terminali delle cinque resistenze
R4, sono presenti due componenti: la resistenza R1- R2-R3- R4- R5, dei quattro condensa­
R5 e il condensatore elettrolitico C5. Ebbene, tori C2 - C3- C4- C5, dell'impedenza di alta
questi due elementi provvedono, insieme, a di­ frequenza J 1 e del transistor TR 1.
saccoppiare in corrente continua il rivelatore, Facciamo presente ai lettori che, per evitare er­
evitando la formazione di inneschi sul circuito rori di montaggio, in corrispondenza dei tre
di alimentazione. terminali del transistor TR 1, abbiamo riportato
Le resistenze R 1 ed R2 polarizzano la base del le tre lettere alfabetiche «c- b-e», che segna­
transistor TR 1. Ma al corretto funzionamento di lano la posizione esatta dei tre elettrodi di col­
TR 1 provvedono pure la resistenza R3 ed il con­ lettore- base - emittore. Quest'ultimo poi è
densatore C3. facilmente individuabile, fra i tre elettrodi, per­
Subito dopo il condensatore C6, sul quale è pre­ ché si trova in prossimità di una tacca metal­
sente il segnale di bassa frequenza preamplifi­ lica esterna, di riferimento, ricavata sul corpo
cato, appaiono, in figura 3, delle linee tratteg­ del componente, che funge da elemento-guida.
giate, le quali fanno riferimento ai circuiti già Il terminale positivo del condensatore elettroli­
descritti nelle precedenti puntate del corso, ossia tico è stato segnalato con l'apposizione di una
ai circuiti amplificatori di bassa frequenza, crocetta, che consente di evitare eventuali errori
che possono essere uno qualsiasi dei due già di inserimento del componente nel circuito.
presentati: quello con transistor e trasforma­ L'impedenza J1 si presenta sotto forma di una
tore d'uscita, apparso nella terza puntata del piccola bobina, munita di tre avvolgimenti a nido
corso, oppure quello con circuito integrato, pre­ d'ape, il cui supporto è un bastoncino di mate­
sentato nella quarta puntata del corso. In ogni iale isolante. Si tratta ovviamente di un compo­
caso, il potenziometro di volume, ed il con­ nente commerciale, che deve essere richiesto
densatore collegato in parallelo ad esso, costi­ al commerciante con l'espressione: impedenza
tuiscono quegli elementi che, negli schemi elet­ di alta frequenza di 2 millihenry (2 mH).
trici precedenti, sono sempre stati denominati Il condensatore variabile ad aria C 1, la bobina
con Rl e C2. L 1 e le quattro boccoie sono sempre gli stessi
elementi che il lettore ha già montato in prece­
denza nei diversi tipi di ricevitori radio fin qui
MONTAGGIO DEL RICEVITORE descritti.
Ricapitolando, il progetto del ricevitore di figura
Il montaggio del ricevitore a rivelazione diretta 3 si realizza ponendo mano al montaggio già

445
+

I •
[fu c6

t
Il
f =e
0 volum•
5009 'd
Cl
»r T
IL Il ai circuiti
ampl. BF

Il
linea di terra

T Al A2 43

Flg. 3 - Circuito teorico del ricevitore con rivelazione diretta. Il circuito di


sintonia, composto dalla bobina L1 e dal condensatore varia bile C1, è quello
stesso che è stato descritto nelle precedenti puntate del corso e che 11
lettore dovrebbe avere già realizzato, unitamente alla sezione di bassa frequenza
che qui viene appena accennata, tramite poche linee tratteggiate, sull'estrema
destra dello schema.

ONENTI----
Condensatori
c1 = 500 pF (condens. variab. ad aria) R2 = 33.000 ohm
c2 = 220 pF R3 = 220 ohm
C3 = 100.000 pF R4 = 4.700 ohm
C4 = 10.000 pF R5 = 470 ohm
es = 220 F - 16 VI (elettrolltlco)
Varie
C6 = 500.000 pF
TR1 = BC109
Resistenze J1 = imp. AF (2 mH)
R1 = 330.000 ohm L1 = bobina

realizzato in precedenza, lasciando integro in germanio rivelatore, che in questa occasione


questo il settore dell'amplificazione di bassa non serve più.
frequenza e rifacendo parte del cablaggio del
circuito di alta frequenza. Che consiste in pra­
tica nel comporre la morsettiera nel modo indi­ COLLAUDO DEL RICEVITORE
cato in figura 4.
Il condensatore C6, che trasporta i segnali di Prima di collaudare il ricevitore a rivelazione di­
bassa frequenza preamplificati, deve essere col­ retta, occorre controllare attentamente il mon­
legato là dove prima era presente il diodo al taggio realizzato, confrontandolo con il piano

446
'G5???
'\
A\\ nea ai
e )l\ erra

presa
cuffia H/H -
( non utilizz.

,
a,7ero

AMPL.
BF

basetta isolante

Fig. 4 - II piano costruttivo del ricevitore, con rivelazione a transistor, mostra


come la maggior parte del montaggio rimane sempre la stessa, già descritta
nelle precedenti puntate del corso. La sola novità consiste nell'approntamento
del circuito di alta frequenza cablato su una morsettiera a otto terminali,
fissata sulla tavoletta-supporto sulla destra, nella parte più esterna.

costruttivo di figura 4 e con la foto di figura 5, zioni fin dalla prima puntata del corso.
che riproduce la costruzione effettuata nei no­ Successivamente, dopo aver sistemato il poten­
stri laboratori. Soltanto dopo essersi accertati zi6(netro di volume al massimo, si interverrà sul
che non sono stati commessi errori di cablaggio, perno di comando del condensatore variabile Cl,
si potrà intervenire sull'interruttore per ali­ ruotandolo lentamente in modo da individuare
mentare il circuito del dispositivo. una prima emittente radiofonica. Quindi si spo­
Coloro che sono in possesso del tester e sanno sterà, per tentativi, la presa d'antenna, sulla
già usarlo, potranno misurare la tensione di 7 V, boccola in cui i segnali appariranno più forti e
il cui valore è presente fra il condensatore C6 meglio intellegibili. Soltanto a questo punto
e la linea di terra. Gli altri potranno mettersi di­ il ricevitore potrà considerarsi pronto per l'uso.
rettamente a Il 'ascolto, dopo aver collegato l'an­
tenna in una delle tre boccole A 1- A2- A3.
Sulla prima boccola, quella contrassegnata con IL NUCLEO DI FERRITE
la lettera T. si dovrà collegare il circuito di
terra. del quale sono state date ampie spiega- Sullo schema elettrico di figura 3, in prossimi-

447
Fig. 5 - Questa foto riproduce fedelm ente Il montaggio del ricevitore con rive-
lazione diretta, realizzato dai nostri tecnici, nel laboratori sperimentali di pro-
gettazione e collaudo.

tà della bobina di sintonia L 1, è stato riportato SELETTIVITA' E SENSIBILITA'


un simbolo elettrico, quello di un nucleo di fer­
rite, sul quale è stata apposta la dicitura NU­ Gli elementi che principalmente caratterizzano
CLEO. un ricevitore radio sono, senza dubbio alcuno,
La ferrite, di color grigio scuro, è un compo­ la sensi#lita e la selettività.
nente quasi sempre presente nei ricevitori radio La sensibilità è quella caratteristica del ricevi­
di tipo commerciale, perché funge da supporto tore che consente ad esso di captare i segnali
per le bobine dei circuiti accordati. Essa viene radio provenienti da lontano o, comunque, de­
realizzata, industrialmente, tramite un impasto boli. La selettività invece permette di ricevere
di polveri di materiali ferromagnetici e collanti. le emittenti radiofoniche una per volta, senza
E' molto dura, ma assai fragile. Se cade per sovrapposizioni di frequenze o di rumori, che
terra, va in mille pezzi. rendono poco intellegibile la parola. E tanto più
Ora, coloro che riusciranno a procurarsi uno è spinta questa seconda caratteristica, tanto mag­
spezzone di ferrite, di qualunque forma, piatta gior pregio acquisisce l'apparecchio radio, che
o rotonda, potranno eseguire un importante è in grado di selezionare, fra molte emittenti, vi­
esperimento. Infatti, sostenendo con le dita di cine per valori di gamma d'onda, una soltanto,
una mano la ferrite, potranno avvicinarla, più con la massima chiarezza e la maggior intellegi­
o meno, alla bobina di sintonia, anche intro­ bilità. Ma per esaltare tale qualità, occorre di­
ducendola nel tubo-supporto della bobina L 1 minuire la banda passante, non solo a livello
(figura 6). E il risultato sarà quello di aumen­ di amplificazione audio, ma addirittura negli
tare la sensibilità e la selettività del ricevitore. stadi di media e di alta frequenza. E per diminui­
Perché aumenterà il fattore di merito «Q » di re la banda passante di un circuito accordato, oc­
cui ora parleremo. corre aumentare il fattore di merito O. Ma che

448
cosa s'intende per banda passante e per fattore
di merito « Q »?
Cominciamo col chiarire il concetto di « fattore
di merito Q ».
Il PACCO
FATTORE DI MERITO Q DELL'HOBBYSTA
Nel circuito del nostro ricevitore radio, il cir­ Per tutti coloro che si sono resi conto
cuito formato dalla bobina di sintonia L1 e dal dell'inesaurlblle fonte di progetti con-
condensatore variabile C 1 prende il nome di tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro-
« circuito accordato » o « circuito risonante ». nica Pratica, abbiamo preparato que-
Quando il circuito risonante viene sollecitato da ta interessante raccolta di pubblica-
un segnale radio, sui suoi terminali si può mi­ zioni.
surare una debolissima tensione, la cui frequen­
za è quella stessa del segnale radio che ha inve­ Le nove copie della rivista sono state
stito il circuito. E il valore della frequenza, che scelte fra quelle, ancora disponibili,
fa entrare in risonanza il circuito, non èma in rapido
sua­ ca esaurimento, in cui sono
le, ma risulta strettamente legata al valore del­ apparsi gli argomenti di maggior suc-
l'induttanza della bobina e a quello capacitivo cesso della nostra produzione edito-
del condensatore variabile. riale.
Ora, per poter regolare a piacere il valore del­
la frequenza di risonanza di un circuito accor­
dato, cioè per mettere questo circuito nelle con­
dizioni di far scorrere correnti elettriche con va­
lori di frequenze diverse, si fa variare uno degli
elementi del circuito risonante: il condensatore.
Sotto l'aspetto teorico, il circuito risonante deve
considerarsi perfetto, cioè in grado di rivelare
una ed una sola frequenza, con ampiezza quasi
infinita. Ma in realtà le cose non vanno così.
Perché a causa delle perdite del condensatore va­
riabile e della presenza della resistenza della
bobina e, soprattutto, per effetto del carico col­
legato al circuito risonante, rappresentato dagli
stadi amplificatori, le condizioni ideali di fun­
zionamento non vengono più rispettate. Conse­
guentemente si verifica una diminuzione della
caratteristica di risonanza del circuito o, come
si suol dire nel linguaggio tecnico, del fattore di
merito « Q » del circuito stesso.
Tanto più elevato è il fattore di merito « Q »
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di un circuito risonante, tanto più sensibile e
selettivo esso risulta. \ Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
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teresse del dilettante, che fa rispar-
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zione di apparecchiature elettroniche
Per ben comprendere il concetto di banda pas­ di notevole originalità ed uso corrente.
sante, occorre far riferimento ai grafici riportati
in figura 7, i quali si riferiscono a quattro diverse
curve di risonanza di uno stesso circuito ac­ Richiedeteci subito IL PACCO DELL'HOBBY-
cordato. STA inviando l'importo anticipato di L. 9.000
Osservando il grafico in alto di figura 7, si può a mezzo vaglia, assegno o c.c.p. N. 916205
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corrispondono tensioni ridotte, ossia segnali ra-

449
Flg. 6 - Uno degll esperimentl, consigllatl nel testo, consiste nell'Introdurre
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un miglioramento nelle caratteristiche di senslbllltà e selettività del ricevitore
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'a"2sso

F
I
I
I
• I
staz. I sta1. 2

I n
0 alto

F.

FIg. 7 - Se Il fattore di merito « a • è basso, I segnali sono deboll e, In parte


sovrapposti (diagramma In alto). Al contrarlo, se « a • è alto, I segnali sono
forti e distinti (diagramma In basso).

dio che determinano bassi valori di tensione. Per concludere, possiamo ora affermare che con
La stessa selettività appare alquanto precaria, un « Q» basso si dispone di poco segnale e
perché le due curve, appartenenti a due segnali molta larghezza di banda. Con un « Q » alto il
diversi, in parte si sovrappongono e ciò in pra­ segnale è forte e la banda stretta.
tica corrisponde ad una mescolanza delle due Normalmente, la disponibilità di un fattore di
emittenti, pur essendo queste ben lontane fra di merito elevato, nei ricevitori radio, rappresenta
loro per valore di frequenza. Per concludere, un vantaggio. E in pratica tale aumento può es­
possiamo dire che la stazione 1 è disturbata dalla sere ottenuto inserendo una ferrite nella bobina,
stazione 2 e viceversa, a causa del basso fattore come indicato in figura 6. Ma la quantità di nu­
di merito « Q ». cleo inserito non deve essere eccessiva, perché
Al contrario, quando il fattore di merito « Q » altrimenti aumenta pure l'induttanza della bo­
è alto, come appare nel diagramma in basso bina, come se aumentassero le spire di questa, e
di figura 7, anche il segnale è elevato, perché le emittenti, nella zona delle frequenze più alte,
è elevata la sua tensione. Conseguentemente di­ non si sintonizzano più.
viene maggiore pure la selettività, perché le due E' ovvio che la veridicità di tali affermazioni il
curve non si toccano e la stazione 1 rimane ben lettore potrà constatarla nella pratica, seguendo
separata dalla stazione 2. i concetti e i suggerimenti fin qui esposti.

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LA PISTA DE LETTE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica,. senza accordare prefe-
renza a • chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

TRASFORMAZIONE CIRCUITALE cuito menzionato in un fusibile elettronico per


tensioni alternate?
Ho apprezzato tutte le positive caratteristiche NICOTRA INNOCENZO
elettriche, di quel semplice ed economico cir­ Palermo
cuito protettivo, da voi presentato sul fascicolo
di aprile di quest'anno, nella rubrica riservata
agli appassionati della banda cittadina. L'ho ri- La modifica da lei richiestaci è certamente pos-
tenuto utile per la mia attività di elettronico di- sibile. Vogliamo tuttavia ritenere che, da parte
lettante e l'ho quindi costruito e collaudato con \sua, non ci sia stata una precisa valutazione del-
successo. Anzi, debbo dire di averne realizzati H'indirizzo assegnato al progetto che tanto l'ha
tre, per regalarne due ad altrettanti amici miei, appassionato. Il quale, di proposito, non doveva
che lo hanno chiamato « fusibile elettronico», tener conto delle alimentazioni in alternata Ad
perché in pratica l'apparecchio svolge questa ogni modo sappia che, alimentato con la tensio-
precisa funzione. Ma nel progettare quel dispo- ne alternata, il dispositivo diviene sensibile ai va-
sitivo, purtroppo, vi siete limitati a favorire sol- lori di picco dell'onda sinusoidale e non a quelli
tanto la protezione di apparati alitnentabili in efficaci. E ciò significa che lo zener di protezio-
tensione continua, trascurando quella grande ne dovrà avere un valore pari a quello dì picco
quantità di utenze elettroniche, che necessita- della tensione alternata. Sostituisca quindi DZ
no di alimentazioni in tensione alternata e che con altro diodo zener e l'SCR con un TRIAC di
meriterebbero un'altrettanto valida protezione caratteristiche similari. Inoltre dovrà collegare,
contro i sovraccarichi, che spesso si manifestano in serie con il nuovo diodo zener, un secondo
sulle linee di distribuzione dell'energia elettrica. zener, di uguale valore, ma collegato con pola-
Eccomi, dunque, alla domanda che mi sono pro- rità opposte rispetto al primo. Infine abolisca
posto di formularvi. E' possibile, ovviamente con completamente il diodo D1, che non ha più
l'apporto di qualche modifica, trasformare il cir- motivo di esistere.

455
RIPET ITORE D1 FLASH c3 = 100.000 pF
C4 = 100 F - 16 VI (elettrolitico}
Per poter realizzare fotografie con effetti speciali, Resistenze
mi servirebbe un automatismo in grado di pilo-
tare l'accensione del flash elettronico alcuni R1 = 3.300 ohm
R2 = 3.300 ohm
istanti dopo il verificarsi di un evento sonoro o
R3 = 100.000 ohm
luminoso. R4 = 4.700 ohm
CERUTTI CARLO R5 = 3.300 ohm
Bergamo R6 = 2 megaohm (trimmer)
R7 = 10.000 ohm
R8 = 3.300 ohm
Realizzi questo circuito, nel quale R6 consente R9 = 50.000 ohm (trimmer)
di regolare la sensibilità del dispositivo, nelle R10 = 1.000 ohm
due funzioni, acustica e luminosa. Il tempo di R11 = 3.300 ohm
ritardo può essere variato fra 5 e 200 millisecon- R12 = 3.300 ohm
di tramite R9. Il flash è pilotato dall'SCR, che Varie
si innesca su comando dell'automatismo.
FA = fotoresistenza (quals. tipo)
D1 = 1N914
IC1 = LM301
Condensatori TR1 = BC558
C1 = 4.700 pF SCR = quals. tipo
C2 = 4,7 F - 16 VI (elettrolitico) S1 = interrutt.

ELETTROSTIMOLATORE PER
AGOPUNTURA - L. 21.000
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO

SOSTITUISCE VALIDAMENTE GLI ANALOGHI E COSTOSI MODELLI PROFES-


SIONALI. E' ALIMENTATO A PILE PER NON CREARE MOTIVI. DI PERICOLI
ELETTRICI.

Migliora lo stato di nutrizione dei tessuti. - Provoca, mediante una necrosi localizzata, la
distruzione di formazioni patologiche. - Introduce nell'organismo sostanze medicamen-
tose. - Determina la contrazione di muscoli striati e lisci. - Provoca modifiche dell'eccl-
tabilità del sistema nervoso.

Il kit dell'ELETTROSTIM OLATORE costa L. 21.000 (nel prezzo sono comprese le spese di spedi-
zione). Per richiederlo occorre inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, asse­
gno bancario, circolare o conto corrente postale N. 46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20124
MILANO - Va P. Castaldi, 20.

456
" f ?[2le o PRESA
FLASH
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MICRO Il Il r::J

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11 @
Il

+'! '
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Il

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INVERTER PER BATTERIE LA SCATOLA


12 Vcc - 220 Vca - 50 W
DI MONTAGGIO
COSTA

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utile in casa
necessaria in barca,
in roulotte, in auto,
in tenda.

Trasforma la tensione continua della batteria d'auto in tensione alternata a 220 V.


Con esso tutti possono disporre di una scorta cfi energia elettrica, da utilizzare
in caso di interruzioni di corrente nella rete-luce.

457
SELEZIONE DI CARICHI

Vorrei pilotare due distinti relé tramite due soli


KIT PER CIRCUITI fili conduttori. Esiste una soluzione elettronica
di comando a distanza che consenta di evitare il
STAMPATI L. 16.000 cavo a tre conduttori?
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Dotato di tutti gli elementi necessari per Pavia
la composizione di circuiti stampati su
vetronlte o bachelite, con risultati tali da
soddisfare anche I te<;nicl più esigenti, que-
sto kit contiene pure la speciale penna
riempita di Inchiostro resistente al perclo-
ruro e munita di punta di riserva. Sul di-

~
spensatore d'Inchiostro della penna è pre-
sente una valvola che garantisce una lunga
durata di esercizio ed Impedisce l'evapo-
razione del liquido.
u t :

,r " ' U I RU

-..r-·
u FUTILIZZ.

Consente un controllo visivo conti-


nuo del processo di asporto.
Evita ogni contatto delle mani con
il prodotto finito.
- E' sempre pronto per l'uso. anche
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dopo conservazione illimitata nel


tempo.
Il suo problema consiste nella selezione di due
- Il contenuto è sufficiente per tratta-
carichi mediante inversione di polarità di ali-
re più di un migliaio di centimetri
mentazione, che si ottiene con l'impiego di quat-
quadrati di superfici ramate.
tro diodi al silicio, come qui indicato. Il com-
mutatore S1 consente di disporre di quattro con-
dizioni elettriche diverse:
MODALITA' DI RICHIESTE
II kit per clrculti stampati è corredato dl 1 ° Entrambi i relé diseccitati
un pieghevole, riccamente illustrato, In cul 2° Entrambi i relé eccitati
sono elencate e abbondantemente
pretate tutte le
Inter-
razioni • itlche attra-
3° - V n solo relé eccitato (RL 1)
°
4° - Un solo relé eccitato (RL2)
G
to - ss. • •
del clrculto. Il suo prezzo, comprensivo
Tenga presente che i due relé dovranno essere
delle spese dl spedizione, à dl L. 16.000. di tipo per corrente continua, con tensione no-
Le richieste debbono essere fatte Inviando
minale di valore pari alla metà di quello della
l'Importo -tanto a: STOCK RADIO - 20124
MILANO - VaP. Castaldl, 2o (Tel.6891945) tensione alternata.
aassegno
mezzo vaglia postale, assegno bancario,
circolare o c.c.p. n. 46013207. D1-D2-D3-D4 =
diodi al silicio
S1 = comm. (1 via - 4 posiz.)

458
METRONOMO ELETTRONICO tieri un altro. Il potenziometro R2 consente
di regolare la velocità del battito.
Dopo l'elettronica, il mio secondo hobby è la
musica. Ed ora vorrei realizzare un metrono­
mo elettronico con uscita in altoparlante. R1 22.000 ohm
MARTUCCI SERGIO R2 500.000 ohm (potenz. a variaz. Iin.)
C1 10 F - 16 VI (elettrolitico)
Napoli TR1 2N1711
TR2 = 2N1711
Progetti di questo tipo ne abbiamo presentati AP = 8 ohm o 16 ohm
molti. Ad ogni modo ne pubblichiamo volen- PILA = 4,5 V

Rl

TR2 4,5 V
b e
+

Cl

KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


IN SCATOLA DI MONTAGGIO ---------

A L. 19.500
CARATTERISTICHE
Circuito a tre canali
Controllo toni alti
Controllo toni medi
Controllo toni bassi
Carico medio per canale: 600 W
Carico max. per canale: 1.400 W
Allmentazlone: 220 V (rete-luce)
Isolamento a trasformatore

459
TEMPORIZZATORE TASCABILE

Vorrei disporre di una segnalazione ottica atti­ 52


vata dopo 2-5-10... secondi dal momento
in cui si aziona il comando di potenza. 1 S1
COLOMBO GIORGIO
Varese
Cl

Le proponiamo un semplice circuito in cui si


fa uso di un transistor ad affetto di campo, che
controlla la scarica di un condensatore. In con-
dizioni di riposo, S1 si trova in 1, provocando
l'accensione del led DLl e la carica del con-
densatore Cl. Quando S1 viene commutato in 2,
il gate di TR1, per effetto di Cl viene a tro-
varsi ad una tensione negativa, imponendo l'in-
C1 4,7 F - 16 VI (elettrolitico)
terdizione di TR1 e lo spegnimento di DLl. 1 megaohm (trimmer)
Quando invece, per effetto della scarica di Cl su R1
R1, la tensione di gate supera la soglia tipica
R2 = 470 ohm
di conduzione del FET, il transistor ritorna a
TR1 = 2N3819
DL1 diodo led (quals. tipo)
condurre ed il led si riaccende. li tempo di sca- S1 comm.
rica dipende da Cl ed R1, reso variabile per S2 = interrutt.
consentire la regolazione desiderata. ALIM. = 9 Vcc

REGOLATORE DI POTENZA
IN SCATOLA
Con questo dispositivo è possibile
DI MONTAGGIO
controllare: \

1- La luminosità delle lampade e dei\


L. 13.500
lampadari, abbassando o aumen-
tando, a piacere, la luce artificiale.

2- La velocità di piccoli motori elet-


trici.

3- La temperatura di un saldatore.

4- La quantità di calore erogata da


un forno, da un fornello elettrico
Potenza elettrica controllabile:
o da un ferro da stiro.
700 W (circa)

460
ALLARME MEMORIZZATO corrispondenza di una calamita applicata sulla
porta stessa, in modo che, a porta chiusa, il con-
Mi servirebbe un allarme, ottico ed acustico, tatto rimanga elettricamente chiuso. Mediante
che possa entrare in funzione quando una per- P2 si interrompe manualmente l'allarme. P1 ser-
sona attraversa l'uscio di un locale. Il sistema ve invece per controllare la funzionalità del
dovrebbe rimanere memorizzato sino a che non circuito.
si intervenga manualmente sul dispositivo.
BASSANI ENRICO C1 = 1 F -12 VI (elettrolitico)
Vercelli R1 = 10.000 ohm
R2 = 1.000 ohm
Il funzionamento del circuito che le proponia- R3 = 1.000 ohm
mo di realizzare si basa su quello del diodo SCR SCR = quals. tipo
e del contatto magnetico reed. Il consumo a D1 = diodo al silicio (1N4004)
CM = campanello (6 Vcc)
riposo è di 0,6 mA circa, mentre durante il LP lampada (6 V- 50 mA)
funzionamento dipende esclusivamente da/l'as- p; = pulsante di prova (normai. aperto)
sorbimento degli avvisatori utilizzati. Il contatto P2 = pulsante di reset (normai. chiuso)
reed va sistemato sullo stipite della porta, in ALIM. = 6 Vcc

P2
RI

In scatola
ANTIFURTO PER AUTO di montaggio

li funzionamento dell'antifurto si identifica con una


interruzione ciclica del circuito di alimentazione
della bobina di accensione che, pur consentendo
l'avviamento del motore, fa procedere lentamente
e a strappi l'autovettura.

- E' di facile applicazione.


-- Non è commercialmente noto e i malintenzio-
nati non lo conoscono.
Serve pure per la realizzazione di molti altri
dispositivi.

461
e RS 129 MODULO PER DISPLAY GIGANTE SEGNAPUNTI L. 48.500
e RS 130 MICROTRASMETTITORE A. M. L. 19.500
e RS 131 ALIMENTATORE STABILIZZfttO-J..2..V (REG. 1O+15V) 1OA. L. 59.500
e RS 132 GENERATORE DI RUMORE BIANCO (RELAX ELETTRONICO) L. 23.000
e RS 133 PREAMPLIFICATORE PER CHITARRA L. 10.000
e RS 134 RIVELATORE DI METALLI L. 22.000
e RS 135 LUCI PSICHEDELICHE 3 VIE 1 OOOW L. 39.000
e RS 136 INTERRUTTORE A SFIORAMENTO 22OV ca 35OW L. 23.500
e RS 137 TEMPORIZZATORE PER LUCI DI CORTESIA AUTO L. 14.000
LE E
E
il Silllllll,-ldl / lllllllllll? IeI

ALIMENTATORI RIDUTTORI E INVERTER


RS 6 Alimentatore stabilizzato per amplificatori BF L 27.000
RS 1 Luci psichedeliche 2 vie 750W/canale L 33.000 RS 11 Riduttore di tensione stabilizzato 24/12V 2A L 12.600
RS 10 luci psichedeliche 3 vie 1500W/canale L 43.000 RS 31 Alimentatore stabilizzato 12V 2A L 16.500
RS 48 Luci rotanti sequenziali 1 O vie 800W/canale L 47.000 RS 85 lnverter 12 + 220V 1 OOHz 80W L 31.000
RS 53 Luci psiche. con microfono 1 via 1500W L 28.000 RS 75 Carica batterie automatico L 23.500
L 1&.000 RS 88 Alimentatore stabilizzato 12V 1 A L 14.500
RS 58 Strobo intermittenza regolabile
Alimentatore duale regol. + - 5 -;- 12V 500mA L 24.500
Luci psiche. con microfono 3 vie 1500W/canale L 46.000 RS 96
RS 74 RS 1111 Alimentatore stabilizzato variabile 1 -;- 2 5V 2A L 33.000
ns 113 Semaforo elettronico L 34.000 RS 131 Alimentatore stabilizzato 12V (reg. 1 0 1 SV 1 OA L 69.500
nS 114 •••1/eo~•• L 43.000

-
RS 117
WC',.,,~ "'"""',
Luci stroboscopiche L 44.000 l ACCESSORI PER AUTO
RS 135 Luci psichedeliche 3 vie 1000 L 39.000 RS 46 Lampeggiatore regolabile 5 + 12V 12.000
RS 47 Variatore di luce per auto L 18.IIOO

RS
RS
6
16
-
APP. RICEVENTI - TRASMITTENTI E ACCESSORI
Lineare 1 W per microtrasmettitore
Ricevitore AM didattico
- L
L
12.&00
13.000
RS
RS
RS
RS
60
54
62
64
Accensione automatica luci posizione auto
Auto Blinker - lampeggiatore di emergenza
Luci psichedeliche per auto
Antifurto per auto
L
L
L
L
19.500
19.500
33.000
37.000
35.000
RS 88 Contagiri per auto (a diodi LEDI L
RS 40 Microricevitore FM L 14.500 RS 76 Temporizzatore per tergicristallo L 17.600
RS 52 Prova quarzi L 12.000 RS 95 Avvisatore acustico luci posizione per auto L 9.000
RS 68 Trasmenitore FM 2W L 2&.000 RS 103 E1ectronic test multifunzioni per auto L 33.000
RS 102 Trasmettitore FM radiospia L 19.500 RS 104 Riduttore di tensione per auto L 11.000
Mini ricevitore AM supereterodina L 26.600 RS 107 Indicatore eff. batteria e generatore per auto L 14.500
RS 112 Controlla batteria e generatore auto a display L 16.500
Radiomicrofono FM L 17.000 RS 122
nS 119 RS 137 Temporizzatore per luci di cortesia auto L 14.000
nS 120 Amplificatore Banda 4 - 5 UHF L 111.000
RS 130 Microtrasmettitore A. M. L 19.500 rnwo
nrzzro

I~
RS 56 Temp. autoalimentato regolabile 18 sec. 60 min. 41.000
EFFETTI SONORI I RS 63
RS 81
Temporizzatore regolabile 1 -:- 100 sec.
Foto timer (solid state)
22.000
26.500
RS 18 Sirena elettronica 30W L 23.800 RS- 123 Avvisatore acustico temporizzato 19.600
Distorsore per chitarra L 18.&00
RS 22
RS 44 Sirena programmabile - oscillofono L 13.000 ACCESSORI VARI DI unuzzii
RS 71 Generatore di suoni L 23.000 RS 9 Variatore di luce (carico max 1500W) L 10.000
RS 80 Generatore di note musicali programmabile L 31.000 RS 14 Antifurto professionale L 44.000
Truccavoce elettronico L 24.500 RS 57 Commutatore elettronico di emergenza L 111.000
RS 90 L 14.500
L 24.000 RS 59 Scaccia zanzare elettronico
RS 99 Campana elettronica
RS 67 Variatore di velocità per trapani 1500W L 16.000
RS 100 Sirena elettronica bitonale L 21.500 RS 70 Giardiniere elettronico L 10.600
RS 101 Sirena italiana L 15.500 RS 82 Interruttore crepuscolare L 23.500
RS 83 Regolatore di vel. per motori a spazzole L 15.000
RS 87 Relè fonico L 28.000
APP. BF AMPUFICATOII E ACCESSORI! RS 91 Rivelatore di prossimità e contatto L 27.000
26.500 RS 97 Esposimetro per camera oscura L 33.IIOO
RS 8 Filtro cross-over 3 vie 50W L 14.000
RS 98 Commutatore automatico di alimentazione L
RS 15 Amplificatore BF 2W L 11.000 L 47.000
nS 108 Contapezzi digitale a 3 cifre
RS 19 Mixer 8 F 4 ingressi L 26.000 RS 109 Serratura a combinazione elettronica L 36.000
RS 28 Amplificatore B F 1 OW L 15. RS 118 Dispositivo per la registr. telefonica automatica L 35.500
RS 27 Preamplificatore con ingresso bassa impedenza L 10.500 R8 121 Prova riflessi elettronico L 49.500
nS 29 Pre amplificatore microfonico L 13.&00 RS 126 Chiave elettronica L 21.000
L 27.500 RS 128 Antifurto universale (casa e auto) L 39.000
RS 38 Amplificatore 8 F 40W
48.500
RS 129 Modulo per Display gigante segnapunti L
nS 38 Indicatore livello uscita a 16 LED L 28.600 Generatore di rumore bianco (relax elettronico) L 23.000
RS 132
RS 39 Amplificatore stereo 10+1 OW L 30.000 RS 134 Rivelatore di metalli L 22.000
RS 45 Metronomo elettronico L 9.000 RS 136 Interruttore a sfioramento- 220V 350W L 23.500
nS 51 Prnamplìficatore Hl-FI L- 25.000
RS Il& Preamplifìcatore stereo equalizzato A.I.A.A. L 15.000
RS 81 Vu-meter a 8 LED L 24.500 RS 35 Prova transistor e diodi L 19.000
RS 72 Booster per autoradio 20W \.. 23.000 RS 43 Carica batterie al Ni - Cd regolabile L 27.000
RS 73 Booster stereo per autoradio 20+20W L 41.000 RS 92 Fusibile elenronico L 19.500
Decader FM stereo L 17.&00 RS 94 Generatore dibarre TV miniaturizzato L 15.000
RS 78 L. 18.500
22.600 RS 126 Prova transistor (test dinamico)
RS 84 Interfonico
RS 85 Amplificatore telefonico L 211.1100 GIOCHI ELETTRONICI
RS 89 Fader automatico L 15.000
L 29.000
RS 80 Gadget elettromco L
RS 93 Interfono per moto
RS 77 Dado elettronico
nS 105 Protezione elettronica per casse acustiche L 29.000 11S 79 Totocalcio elenronico
nS 108 Amplificatore B F SW L 13.000 RS 88 Roulette elettronica a 1 O LED
RS 118 Equalizzatore parametrico L 26.000 RS 110 Slot machine elettronica
RS 124 Amplificatore B.F. 20W 2 vie L 29.000 RS 111 Gioco dell'Oca elettronico
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PRATICA ELETTRONICA
7PRATICA
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didattici introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero,
abbiamo approntato un insieme dì riviste che, acquistate separatamente, verrebbero a
costare L. 3.000 ciascuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 36.000, si possono avere
per sole L. 12.000.
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ca, di realizzare un moderno oro-
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Il kit contiene:
N. 2 pulsanti completi

N. 2 viti in nylon
N. 2 dadi metallici
N. 2 linguette capocorda

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i t e
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N. 1 circuito stampato

N. 1 matassina filo-stagno

N. 1 modulo MA 1022

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mente l'Importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o conto corrente postale
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:r chi si avvicina 11 mondo dltrtltnronica e di londamtnllle impo ranna conoscere l codice 'de colon per [demmtcazonee delle resistenze. La sua grandi
1mportann non M hmill al riconoscimeruo dli valori ma costituisce una f!QOla mnemonica che irl hrturo sarà d grande aiuto al neofita. Qui di seguito cercheremo
di illustrare nel modo che a noi sembra p!U congtniala i param,tri • Il rwvole che defini1cono qunto codice.
1) In tulle le resis1enze di piccolo vattaggio (salvo qualche eccezione) r identificazione del valore viene segnalato con anelli
colorati opponunamente disposti come indicato in figura.
2) Per una gusta interpretazione è
da considerarsi PRIMO ANEO [ I -
auelo più vicino al ordo dea resistenza stessa. li 1] [] [3
3) Una prima sene di anelh 1nd1cano il valore espresso in Ohm, mentre
un ulteriore anello ne indica la tolleranza espressa in %
) Il valore della resistenza è indicalo dai pnmi tre anelli il cui significato dei relativi color_:i_lL.!!'.!..Q ·
5) I pnmi due anelli corrispondono a numeri che vanno considerati uno di seguilo M..U •ONl _ _ 1 llU _ 6
all" altro. men ire il terzo anello indica il numero deg_h zeri aggiun~i. n0»$0 2 vota 1
1
6) quarto anello indica la percentuale di tolleranza e Il' sicJnihcato del relativo cok>re AIAH (IO - - l GarG10 - - •
-- GauO 4 MANO __ O
e
inditalo rll:lla seguente tabella: 011>0 $ AGtN1o 10 N SSuN OOt 10 • VUOI __ ' NUO - . __ O

7) È molto importante sapere che se gli anelli che indicano il valore sono soltanto due vuol dire che tra i primi due numeri
c'è la virgola. Per chiarire meglio i concetti•sopra esposti faremo ora alcuni esempi 1ndicat1vi

--
-il +u=I-
:-
-ti=In-
. ••
-l+- - I. -
-il=I- , I \

4 7 Jreri 5 64zeri 1 0 0zeri 4 7 \


47'.000 Ohm 5, 560000 0hm 10 10 Ohm 20, 4,70hm $°,

È inoltre da tener presente che le resis1enze non hanno


alcuna polarizzazione e quindi possono essere InserIte
nel circuito in un verso o nell'altro
Con queste brevi note siamo ceni di aver fatto cosa
gradita a tutti i principianti e a tultl coloro che
nutrivano dubb sull"argomento. Cogliamo !"occasione
per augurare ai meno esperti una felice e serena
introduzione nel meraviglioso mondo dell elettronica e
ai p1U espert, una sempre maggior tenacia nella
sperimentazione di nuovi circuiti in modo che l loro
futuro sa sempre u
nucco d soddistazon
PRATICA
-

seta.unse .sessa
DI ELETTRONICA - RADIO - CB • 27 MHz A&
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3/70
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da qualsiasi
errore di manovra
o di misura.
che non provoca
CARATTERISTICHE TECNICHE alcun danno al
circuito interno.
Tensioni continue 100 mV-2V-5V-50V- 200 V - 1.000 V
Tensioni alternate 1 O V-25V-250V - 1.000 V
Correnti continue 50 A - 0,5 mA - 1 O mA - 50 mA - 1A
Correnti alternate 1,5mA - 30 mA - 150 mA - 3A
Ohm 2x1-2x100 - 2x1.000 Ottimo ed originale strumento di misure appositamente stu-
Volt output 10Vca - 25Vca - 250 Vca - 1.000 Vca diato e realizzato per i principianti.
Decibel 22 dB - 30 dB - 506B - 62 dB La protezione totale dalle errate inserzioni è ottenuta me-
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zini, capannoni e luoghi di parcheggio per au­ l'antifurto deve essere oculata, ovvero indiriz­
toveicoli, mediante dispositivi antifurto, è un zata verso quei dispositivi, sicuramente efficien­
accorgimento prudenziale al quale nessuno do­ ti e, soprattutto, molto difficili da neutralizzare.
vrebbe rinunciare. Nemmeno coloro che stipu­ Non ci si deve quindi lasciar convincere da
lano contratti assicurativi con le più alte tarif­ quei rivenditori che, per il loro tornaconto, cer­
fe, perché il risarcimento non ripaga mai com­ cano di smerciare gli apparati più complessi e
pletamente il danno subito. Tuttavia, per vi- di maggior prezzo, credendo che questi diano

L'importanza tecnica, che il progetto di questo dispositivo ri-


veste, consiste nella sua totale completezza circuitale, che ri-
guarda tutte le parti necessarie all'installazione del sistema
antifurto.
Prevede l'esclusione automatica diurna per mezzo di un inter-
ruttore crepuscolare.

un superiore affidamento rispetto ad altri di tipo ti valori finanziari od artistici, consiste in un


più economico. Perché gli antifurti più sofisti­ collegamento automatico e diretto con le sedi
cati possono tutt'al più essere installati nei mu­ operative di polizia o con quelle degli istituti di
sei, nelle pinacoteche, in certi uffici in cui c'è vigilanza. Il secondo è invece quello di affidar­
un continuo movimento di denaro liquido, non si ad un potente avvisatore acustico, con la
certo nei luoghi già citati dove, a nostro giudi­ speranza che l'ascolto dei segnali possa far in­
zio, sono assolutamente ingiustificati. tervenire in massa il vicinato o che qualcuno,
forse più per motivi di fastidiosaggine che di
dovere civico, telefoni alle autorità preposte al­
SISTEMI PREFERENZIALI l'ordine pubblico per segnalare l'evento.
E' evidente che, con questo sistema di antifurto,
li compito principale, cui deve assolvere un va­ le probabilità di intervento sono le stesse. sia
lido antifurto, non è secondo noi quello di rive­ con un dispositivo estremamente sofisticato e
lare la presenza del lestofante, bensì quello più costoso che con altro più semplice ed econo­
importante di lanciare un messaggio a coloro mico. Anzi, con gli apparati di maggiore sem­
che possono essere in grado di intervenire per plicità circuitale si dispone. quasi sempre, di
porre fine all'atto criminoso che si sta consu­ un affidamento superiore e si riduce il pericolo
mando. E a tale fine è possibile pervenire me­ dei falsi allarmi, giustamente mal sopportati dai
diante due precisi sistemi. Il primo dei quali. coinquilini e da coloro che risiedono nelle vici­
destinato esclusivamente agli istituti di credito nanze.
o agli organismi preposti alla custodia di ingen- Nell'optare per questa seconda soluzione. abbia-

469
flg. 1 - Il contatto reed assume la forma di
una piccola ampolla di vetro, dentro la quale
sono contenute due lamine, generalmente rico-
perte d'oro, vicinissime tra loro e pronte a sta-
bilire un contatto elettrico quando vengono im-
merse In un campo magnetlco.

mo ritenuto interessante affidare al lettore la Diciamo subito che, pur essendo possibile l'uso
realizzazione di un progetto di antifurto vera­ di qualsiasi contatto d'allarme, le nostre prefe­
mente completo e nel quale, contrariamente a renze sono state accordate ai contatti reed, che
quanto avviene in altre pubblicazioni, viene de­ sono costituiti da due sottili lamine di mate­
scritta ogni parte essenziale dell'intera installa­ riale magnetico, racchiuse in un'ampolla di ve­
zione, dal circuito elettronico vero e proprio tro contenente gas inerti, che impediscono l'os­
all'alimentatore, dagli elementi di allarme alla sidazione delle stesse lamine e conferiscono al
batteria tampone, dal disinserimento automati­ dispositivo una durata di funzionamento pres­
co diurno a quello manuale interno od esterno soché illimitata (figura I).
ai luoghi protetti. Le due lamine magnetiche, come si può vedere
in figura 2, distano l'una dall'altra di alcuni
decimi di millimetro. Quando esse vengono im­
CONTATTI D'ALLARME merse in un campo magnetico, generato da ma­
gneti permanenti od elettrocalamite, anche se
Iniziamo l'esame dettagliato del circuito elettro­ il valore dell'intensità del campo è molto de­
nico del progetto dell'antifurto, riportato in fi­ bole, le lamine si attraggono stabilendo un con­
gura 4, prendendo le mosse dai contatti d'allar­ tatto elettrico fra i terminali del reed.
me, che rappresentano una parte assai impor­ Il dispositivo ora descritto è molto piccolo e,
tante del nostro sistema di sicurezza. per tale motivo, molto sensibile, tanto che è

Flg. 2 - L'avvicinamento della ca-


lamita ai contatti reed può avve-
nire con i poli comunque orientati,
dato che essi reagiscono all'Inten-
sità del campo magnetico e non
al suo verso. I reofori sono rigidi
e non debbono in alcun modo es-
sere plegati, per non rompere ll
vetro.

470
possibile eccitarlo con una normale piccola ca­
lamita anche attraverso un corpo solido.
Per ottenere la massima sensibilità del contat­
to reed, conviene esporre il componente verso

L 0
il flusso magnetico nel modo indicato nel par­
ticolare B di figura 3, ossia con le lamine affac­ A
ciate orizzo ntalmente verso i poli della calami­
ta, e non come indicato nel particolare A di
figura 3, nel quale le lamine appaiono rivolte =I })
verticalmente verso le polarità del magnete. Per­
ché in questo secondo caso, per far funzionare
il contatto reed, potrebbe rendersi necessario un
campo magnetico più potente, in pratica una
calamita di maggiori dimensioni.

VANTAGGI DEI REED

I vantaggi che si ottengono con l'uso dei con­


tatti reed sono molteplici. Innanzitutto non esi­
1 B
ste alcun collegamento materiale, visibile, tra il
reed e l'elemento di comando. Perché il campo
magnetico non si vede, non si tocca e può eser­
< 3
citare la sua influenza attraverso l'aria ed il
vuoto. E ciò in pratica si traduce nella possibi­
lità di occultare completamente sia il contatto Fig. 3 - La sensibilità dei contatti reed è minore se
reed che la calamita, rendendone difficoltosa le lamine rimangono affacciate verticalmente verso
il magnete (part. A). E' maggiore, Invece, quando
l'individuazione. In secondo luogo perché, es­ le lamine rimangono esposte in posizione orizzon-
sendo il contatto sigillato in atmosfera inerte, tale, come indicato nel particolare B.
non sussistono problemi di ossidazione delle
parti, meglio, delle lamine, che sono general­
mente ricoperte con oro, per conferire al dispo­
sitivo una eccezionale affidabilità di funziona­
mento.
Il terzo elemento a favore dei contatti reed
consiste nelle loro dimensioni estremamente con­
tenute, che ne consentono un facile occultamen­
to in stipiti, porte e finestre. ne viene interrotta, a causa dell'apertura di
All'atto pratico, i contatti reed, che possono uno o più reed, si verifica un impulso capaci­
essere montati in gran numero, ma tutti in serie tivo che, attraverso il condensatore C1, raggiun­
tra di loro, rimangono costantemente chiusi, ge l'ingresso 2 dell'integrato ICI, che è rappre­
finché il circuito dell'antifurto è mantenuto in sentato dal ben noto 555, qui utilizzato come
funzione. E soltanto quando viene aperta una oscillatore monostabile.
porta o una finestra, cioè quando la calamita Ciò significa che la presenza di un impulso, al­
si allontana dall'ampolla del reed, venendo a l'ingresso dell'integrato ICI, provoca l'inizio di
mancare la continuità elettrica, entra in funzio­ una temporizzazione di durata prefissata, dopo
ne l'allarme. la quale il monostabile si riporta nelle condizio­
ni di riposo, pronto a ricevere un nuovo impul­
so d'ingresso.
L'OSCILLATORE 555 Con i valori attribuiti ai componenti elettronici,
il periodo di temporizzazione ottenuto con il
Osservando lo schema elettrico di figura 4, si circuito di figura 4 è di 50" circa (trenta se­
nota che i contatti reed CM (Contatti Magnetici) condi). E questo è pure il tempo durante il qua­
sono collegati in serie tra di loro e sui punti 1-2 le la sirena rimane attivata. Infatti, trascorsi i
del circuito, in modo da stabilire la continuità trenta secondi, la sirena tace ed il circuito ri­
elettrica fra questi stessi punti del circuito elet­ torna allo stato di riposo iniziale.
tronico dell'antifurto. Ma quando la connessio- La durata del tempo di attivazione della sirena

471
CM

CM

RETE
C3

---h--b~-----

Fig. 4 - Circuito elettrico della centralina d'allarme descritta nel testo. Le li­
nee tratteggiate delimitano la parte schematica che deve essere composta sulla
basetta del circuito stampato. Le linee nere, che interessano la piccola zona
centrale, in basso, le quali collegano il transistor TR3, il condensatore C4,
il trimmer R8 e la fotoresistenza FR, compongono Il dispositivo di neutralizza-
zione automatica, diurna, dell'allarme.

è facilmente modificabile intervenendo sui valo­ alimentazione, che in quel punto è di 1 S V.


ri della resistenza R3 e del condensatore elet­ E tale valore di tensione provoca, attraverso la
trolitico C2. E se questo tempo deve essere sta· resistenza R4, il flusso di corrente che raggiun­
bilito con la massima precisione, allora si ricor­ ge la base del transistor TR 1, mettendolo in con­
re all'applicazione della seguente formula: duzione e costringendo pure alla conduzione il
transistor TR2, che è collegato con il transistor
T = 1, 1 x R3x C2 TR 1 nella ben nota configurazione Darlington.
nella quale il tempo T risulta espresso in secon­
di. il valore della resistenza R3 in megaohm e SIRENA ELETTRONICA
quello di C2 in microfarad (F).
Per tutto il tempo in cui il monostabile rimane La conduzione del transistor TR 1 è tale da po­
attivo. l'uscita 3 dell'integrato IC 1 raggiunge, ter pilotare direttamente una sirena elettronica
press'a poco, il valore della tensione positiva di con assorbimento massimo di 2 A. Ciò signifi-

472
TRI
R6

11

10

o o

Fig. 5 - Modulo elettronico della centralina d'allarme, realizzato su una baset-


ta di materiale isolante, di forma rettangolare, sulla quale è composto il cir-
cuito stampato. Il transistor di potenza TR2 deve essere provvisto di adatto
elemento radiatore di calore, senza far uso di foglietti di mica, ma servendosi
di grasso al silicone, che favorisce lo scambio termico fra le parti.

< COMPONENTI I
Condensatori R9 = 5,6 ohm - 2 W
c1 = 100.000 pF
C2 = 25 F - 16 VI (elettrolitico) Varie
C3 = 100 F - 24 VI (elettrolitico) TR1 = 2N1711
C4 = 100.000 pF TR2 = 2N3055
c5 = 500 F - 35 VI (elettrolitico) TR3 = BC109
P1 = ponte raddrizz.. (80 V - 1 A)
Resistenze
D1- D3 • D4 = 3x 1N4004
R1 = 4.700 ohm - ½ W D2 = BY116
R2 = 10.000 ohm - ½ W IC1 = 555
R3 = 1 megaohm - / W FA =fotoresistenza (quals. tipo)
R4 = 1.500 ohm - '/ W DL1 =diodo led
RS = 10.000 ohm- / W T =trasf. d'allm. (220 V • 14 V - 1 A)
R6 = 100 ohm ./, W DZ =diodo zener (12 V • 10 W)
R7 = 470 ohm • ½ W BATT. =12 V
R8 = 22.000 ohm (trimmer) CM-CM = contatti reed

473
t

Fig. 6 - Disegno in grandezza reale, cioè in scala unitaria, dei circuito stam-
pato necessario per la realizzazione del modulo elettronico della centralina
antifurto.

ca che, all'atto dell'acquisto della sirena, a me­ quel che è peggio, da parte di malintenzionati
no che questa non sia di tipo autocostruito, si che, in tal modo, neutralizzerebbero l'allarme.
dovrà far bene attenzione al valore della cor­ Coloro che vorranno montare l'antifurto in un
rente da questa assorbita, onde evitare la distru­ autoveicolo, nel motoscafo, nella barca o in al­
zione del transistor TR2. tro mezzo di locomozione, dovranno realizzare
11 diodo al silicio D1, di tipo 1N4004, consente la sola parte circuitale del progetto di figura 4
di far uso, indifferentemente, di sirene elettro­ che sta alla sinistra dei due punti contrassegnati
niche, elettromeccaniche, clacson e di altri avvi­ con le lettere A-B, perché la rimanente parte
satori acustici di tipo induttivo, senza alcun pe­ dello schema, che sta alla destra di tali lettere,
ricolo per i semiconduttori, purché si rispetti interessa l'alimentazione da rete. Dunque, uti­
il massimo assorbimento tollerabile di corrente lizzando la sola batteria, in qualità di alimen­
di 2 A. tatore dell'antifurto, questa dovrà essere colle­
In parallelo con la sirena è stato inserito un gata con il morsetto positivo sul punto B e con
diodo led (DL 1), munito di relativa resistenza il morsetto negativo sul punto A.
di limitazione della corrente (R7), il quale, in
fase di installazione dell'antifurto e della sua
messa a punto, onde evitare inutili rumori as­ ALIMENTAZIONE
sordanti, consente una visualizzazione del fun­
zionamento del circuito dopo aver eliminato la Volendo utilizzare la tensione di rete luce, si
sirena tramite l'interruttore S 1. dovrà realizzare il circuito riportato a destra
Ovviamente, l'interruttore S 1, che nei nostri dello schema di figura 4, il quale, oltre che ali
schemi appare montato sul pannello frontale mentare l'intero apparato, compresa la sirena,
del dispositivo, potrà essere intelligentemente provvede pure alla ricarica della batteria-tam­
nascosto in qualche parte degli ambienti posti pone, la cui presenza diviene necessaria in caso
sotto protezione, onde evitare facili disinseri­ di interruzione di fornitura dell'energia elettrica.
menti dell'allarme da parte di chicchessia e. Ii trasformatore T1 riduce la tensione alterna-

474
T1

5 6
CIRCUITO
ELETTRONICO

1 2 3 4 5 6 7 8
'--y--J ~ '--v--' y
CONTATTI FR SIRENA BATT.

Flg. 7 - Piano costruttivo completo della centralina antifurto. Il conte·nitore


è metallico ed in esso vengono Inseriti li tra_sformatore d'alimentazione ed
Il modulo elettronico. Sul pannello frontale sono Invece applicati: una mor-
settiera a dodici poli, Il diodo zener, l'interruttore S1, che sarebbe bene in-
stallare altrove In posizione occultata, e il diodo led.

475
ta dal valore di 220 V a quello di 14 V, quindi In pratica, quando il transistor TR3, per effet­
alimenta il ponte raddrizzatore P1. dal quale to dell'illuminazione solare della fotoresistenza
vengono prelevate le tensioni che alimentano FR conduce corrente, esso rimane polarizzato
il circuito dell'antifurto (attraverso il punto B e in saturazione e toglie ogni eventuale coman­
e la linea di massa) e la batteria-tampone (attra­ do di pilotaggio alla base del transistor TR 1,
verso la resistenza R9). I diodi al silicio D-D4 impedendo il funzionamento dell'allarme.
e quello zener DZ1 limitano la corrente di ri­ La sensibilità della fotoresistenza è regolata tra­
carica. mite il trimmer R8, il cui cursore, se ruotato
Nel caso in cui la fornitura dell'energia sulla completamente verso massa, esclude il control­
rete di distribuzione venisse a mancare e l'anti­ lo di luminosità. Comunque, il trimmer va re­
furto fosse chiamato ad entrare in funzione, golato nel seguente modo: prendendo le mosse
sarà dunque la batteria-tampone a fornire al dalla posizione di cursore a massa, si ruota len­
circuito la tensione necessaria al funzionamento tamente la vite di comando del trimmer stesso
attraverso il diodo D2. fino a provocare l'accensione del diodo led DLI,
Per quanto riguarda la batteria-tampone consi­ ovviamente dopo aver aperto l'interruttore St.
gliamo di servirsi di un modello DRIFT a 12 V Quindi si ritorna leggermente indietro e ci si
con possibilità di assorbimento di corrente di ferma appena il led si spegne. Questa è la po­
5,7 Ah, perché questi modelli sono estremamen­ sizione esatta del cursore del trimmer R8 che
te affidabili e non richiedono manutenzione. consente di ritenere tarato il sistema di esclu­
Il tipo di batteria ora citata richiede una ten­ sione automatica diurna dell'allarme. Tale ope­
sione di ricarica di valore assai critico, non in­ razione va condotta in piena luce diurna.
feriore ai 13,5 V e non superiore ai 14 V. Ecco Per eseguire le operazioni di taratura testè ci­
perché la tensione di ricarica è stata stabiliz­ tate, si dovrà effettuare un provvisorio cortocir­
zata con il diodo zener DZt da 12 V e con i cuito tra il piedino 1 e il piedino 2 dell'inte­
due diodi al silicio collegati in serie a questo, grato IC 1, in modo da consentire al piedino 3
in modo da raggiungere il seguente risultato: di raggiungere la condizione logica « 1 ». Così
facendo, infatti, il diodo led DL 1 rimane acceso
12 V + 0,8 V + 0,8 V = 13,6 V
per consentire una agevole operazione di tara­
Il valore di 5,6 ohm - 2 W, attribuito alla resi­ tura del trimmer R8.
stenza R9, è stato da noi calcolato in relazione Il circuito di interruzione automatica, lo ripe­
al modello di trasformatore d'alimentazione tiamo, verrà realizzato soltanto se ritenuto utile
adottato, che eroga sul secondario la tensione dal costruttore, anche se chi vorrà comunque
di 14 V. Ma se il lettore dovesse utilizzare un comporlo potrà facilmente neutralizzarlo facen­
trasformatore diverso, con valori di tensioni dif­ do ruotare, completamente verso massa, il cur­
ferenti da quella di 14 V, sull'avvolgimento se­ sore del trimmer R8. Ad ogni modo si tenga
condario, allora dovrà variare il valore della ben presente il fatto che l'esclusione totale di
resistenza R9 in modo da raggiungere, tra i pun­ questo circuito non inficia in alcuna misura il
ti 7 e 8 del circuito di figura 4, in assenza corretto funzionamento di tutta la rimanente
della batteria-tampone, il valore di 13,5 : 14 parte circuitale.
V.

MONTAGGIO
ESCLUSIONE DIURNA
La realizzazione pratica della centralina d'allar­
Osservando la zona centrale, in basso, dello me deve iniziare con l'approntamento del cir­
schema di figura 4, si nota una parte circuitale cuito stampato, il cui disegno in grandezza rea­
disegnata con tratti più scuri. Ebbene, la realiz­ le è riportato in figura 6. Questo verrà compo­
zazione di questa parte è assolutamente facol­ sto su una delle due facce di una basetta di
tativa, perché riguarda il sistema di interruzio­ materiale isolante, di forma rettangolare e delle
ne automatico diurno dell'antifurto, che po­ dimensioni di 16,2 cm x 6,5 cm.
tremmo chiamare « interruttore crepuscolare » Sulla basetta del circuito stampato si monta poi
e che molti già conoscono. Questo circuito il modulo elettronico dell'allarme, come indica­
esclude automaticamente l'antifurto durante il to nel piano costruttivo di figura 5. Per i prin­
giorno e lo attiva, sempre automaticamente, al cipianti valgono ovviamente le più elementari
calar del sole. E tale funzione viene svolta dalla raccomandazioni a non commettere errori du­
fotoresistenza FR, che controlla la conduzione rante l'applicazione dei componenti polarizzati
del transistor TR3. e a distinguere bene gli elettrodi dei transistor.

476
3 4 5 6 7 8

Fig. 8 - Questa foto riproduce il pannello frontale della centralina antifurto


realizzata nei nostri laboratori.

Per quanto riguarda il transistor di potenza Sul modello della batteria-tampone ci siamo già
TR2, questo dovrà essere montato sopra un ra­ espressi: conviene utilizzare un modello con
diatore di calore del tipo evidenziato in figura elettrolita gelatinoso, oppure un tipo sigillato,
5 e nella foto di apertura del presente articolo. esente da manutenzione e privo di emanazioni
Tale radiatore è appositamente concepito per di vapori nocivi.
il montaggio di transistor in contenitori T03, Una volta ultimato il lavoro costruttivo del mo­
come è il caso del transistor 2N3055. Fra la dulo elettronico dell'allarme, questo verrà inse­
superficie di contatto del transistor TR2 e quella rito in un contenitore metallico nel modo indi-
del radiatore, allo scopo di favorire il collega­ cato in figura 7.
mento termico fra i due elementi, converrà in­ Sul pannello frontale del contenitore metallico
terporre del grasso al silicone. Non si pensi si applicheranno: una morsettiera a dodici poli.
invece di inserire foglietti di mica isolante, che il diodo zener OZI, il diodo led DLI e, volen­
sarebbero inutili e peggiorerebbero lo scambio dolo, l'interruttore S1, così come chiaramente
termico. illustrato nella foto riportata in figura 8, che ri­
Sul valore della resistenza R9 ci siamo già in­ produce parte del dispositivo realizzato nei no­
trattenuti in precedenza, ma ora possiamo ag­ stri laboratori di montaggio e collaudo.
giungere che questo componente deve garanti­ Nello schema di figura 7 è pure interpretato il
re, in condizioni di alimentazione inserita, una sistema di collegamento, mediante fili conduttori,
corrente di ricarica della batteria-tampone di dei vari punti numerati del circuito stampato
valore compreso tra I/ I 00 e I/ I O di quello del­ con la morsettiera. che nella stessa figura ap­
la corrente nominale di scarica. Per esempio, pare numerata allo stesso modo del circuito
con una batteria da 5 Ah, la corrente di rica­ stampato. Ogni due morsetti ve ne è uno libe­
rica dovrà mantenersi fra lo 0,5 A e lo 0,05 A. ro, allo scopo di impedire errori di cablaggio
Quest'ultimo valore è poi da preferirsi per im­ verso gli elementi esterni, che sono i contatti
pieghi in tampone come avviene nel nostro ca­ reed, la fotoresistenza, la sirena e la batteria­
so. tampone.

477
MISURA
DELL'INQUINAMENTO
DELL'ARIA
Indubbiamente il progresso tecnologico ci ha quando è troppo tardi. Per esempio, come pos­
reso la vita più comoda e maggiormente pia­ siamo giudicare intollerabile l'inquinamento del­
cevole di un tempo. Ma ad un prezzo che, a l'aria, fidandoci esclusivamente dei nostri sen­
volte, mette a repentaglio la nostra salute, espo­ si? Quando la massaia deve ritenere eccessivi,
nendoci a pericoli di cui ci si accorge soltanto nell'ambiente in cui vive, i gas liberati dai tanti

La realizzazione di questo semplice, ma sensibile dispositivo


elettronico, fornirà al lettore un valido strumento di salvaguar-
dia dell'incolumità personale dalle fughe di gas, emanazioni
di vapori ed inquinamenti atmosferici.

478
Valutate la concentrazione nell'aria
di:

FUMI TOSSICI

OSSIDO 01 CARBONIO

GAS DI CUCINA

VAPORI DI BENZINA

L'utilità di questo strumento è mag-


giormente apprezzata negli ambien-
ti chiusi.

Serve per conoscere quando l'eccesso di sostanze tossiche nell'aria può di-
venire un pericolo per la salute.

Il dispositivo è di tipo portatile e può quindi accompagnare dovunque l'ope-


ratore ecologico.

prodotti commerciali, attualmente in vendita, maniera: portando sempre con noi un piccolo
che essa utilizza per smacchiare indumenti o semplice strumento di misura, dotato di una
detergere locali igienici? In che modo un arti­ scala di valori di riferimento ed equipaggiato
giano può valutare la pericolosità di certi vapo­ con un particolare componente elettronico, de­
ri, liberatisi nei locali di lavoro durante la pro­ nominato « sensore di gas ». Uno strumento che
pria attività? Ed ancora, come può una mamma ci accingiamo a presentare in queste pagine e
accorgersi che una piccola fuga di gas sta avve­ al cui apprezzamento più completo, siamo certi,
lenando il neonato? Oppure, fino a che punto perverranno tutti i lettori, considerandolo, nel­
sono da considerare innocue le emanazioni di
l'ambito della vita civile, sociale e di lavoro, un
ossido di carbonio, che fuoriescono dai tubi di
scappamento degli autoveicoli e che, ad esem­ elemento di salvaguardia dell'incolumità perso­
pio, si accumulano in quantità enormi presso nale e di protezione di quel bene prezioso che
i caselli autostradali? Certamente in una sola è la salute dell'uomo.

479
filamenti

semico nd,

Fig. 1 - Con la presentazione di questo disegno si


vuol illustrare il principio di funzionamento del com-
ponente sensore di gas. La barretta di materiale se-
miconduttore poroso, di tipo N, è principalmente com-
posta da ossido di piombo opportunamente drogato.
Sulle sue estremità sono Incorporati due filamenti che
fungono da elementi riscaldanti.

IL SENSORE DI GAS libere, con una conseguente diminuzione della


conduttività ed un aumento della resistenza in­
Prima di iniziare l'esame del funzionamento del­ trinseca del sensore.
lo strumento di misura della quantità di gas Tale fenomeno si manifesta in misura rilevante.
presente nell'aria che ci circonda, dobbiamo in­ proprio perché il materiate di cui è composto
trodurre alcune note esplicative sul componen­ il sensore è di tipo poroso. Dunque, si può ora
te denominato « sensore di gas », sul quale si concludere dicendo che, in presenza più o meno
basa, in gran parte, il comportamento dello accentuata di elementi disossidanti, quali sono
strumento stesso. appunto i gas, i fumi e i vapori, la resistenza
Il sensore, la cui costituzione fisica viene illu­ interna del semiconduttore rivela dei cambia­
strata nel disegno riportato in figura 1, è com­ menti che, opportunamente valutati, possono
posto da una barretta di materiale poroso semi­ stabilire, sia pure in forma approssimata, la
conduttore di tipo N, nella quale è presente concentrazione nel! 'aria di sostanze inquinanti.
dell'ossido di piombo opportunamente drogato.
Sulle estremità della barretta sono incorporati
due filamenti, che fungono da elementi riscal­ CIRCUITO DI MISURA
danti, i cui terminali sono collegati elettrica­
mente ai piedini del componente. Per risalire alla quantificazione della concentra­
Quando l'elemento sensore viene riscaldato, tra­ zione di gas nell'aria, ci siamo avvalsi di un
mite i suoi filamenti, in presenza di aria, si ve­ sistema di misura molto semplice, senza il ri­
rifica un fenomeno di ionizzazione dell'ossige­ corso a particolari circuiti di amplificazione
no, che tende a catturare gli elettroni superfi­ elettronica. Abbiamo infatti utilizzato il classi­
ciali della barretta del semiconduttore. E que­ co ponte di Wheatstone, che ci è apparso il più
sta cattura di elettroni provoca ovviamente un adatto alla misura di valori resistivi compresi
impoverimento delle cariche elettriche negative fra pochi ohm e qualche megaohm. Anche per-

480
VF p- n

Fig. 2 - Schema teorico relativo alla


composizione circuitale del sensore di
gas. Gli elementi che lo compongono
sono: VF = volt filamento; F1 = fila- 2 u
mento riscaldante e primo elettrodo
della RV; RV = resistenza variabile
tra i due filamenti; U = utilizzazione
od usclta.

ché il dispositivo si è rivelato alquanto sensi­ tazione, facciamo riferimento allo schema di
bile e certamente dotato di quei requisiti che figura 3, che interpreta la configurazione di ba­
possono qualificarlo come un punto di parten­ se di una misura a ponte, per la quale si deve
za per lo sviluppo di strumenti più elaborati e disporre di una sorgente di alimentazione, rap­
completi. presentata nel nostro caso da una pila da 1,5 V,
Cerchiamo ora di capire come si possa effettuare di uno strumento galvanometrico (microampe­
la misura di una resistenza con il sistema del rometro) e di quattro resistenze, di cui una, ad
ponte di Wheatstone. E per semplificare la trat- esempio la RB, è quella incognita, mentre le

JA
o
>
1,5 V
e RB
RD
Fig. 3 - Il principio di funzionamento del
dispositivo rivelatore della concentrazione
di sostanze inquinanti nell'aria è basato,
principalmente, sul comportamento di un
sistema dl misure a ponte.

481
s1
I
9 RG
·9 Il z" UA
R2

W+R3""
@ Il
1,5V
~ • I $

R4

Fig. 4 - Circuito teorico completo dell'apparato di misura descritto nel testo.


Il potenziometro R3 consente di azzerare l'indice dei microamperometro ogni
volta che si vuol far uso del dispositivo.

-----COMPONENTI-----
Resistenze Varie
R1 = 4.700 ohm RG = rivelatore di gas
R2 = 33 ohm uA = microamperometro
R3 = 220 ohm (potenz. a variaz. lin.) (50 A fondo-scala)
R4 = 220 ohm s1 = interruttore
PILA = 1,5 V

altre sono generalmente variabili. RAxRD


Il sistema di misura a ponte consiste nell'equi­ RB=-----
librare il circuito di figura 3, facendo in modo RC
che, attraverso il microamperometro A, non
scorra alcuna corrente, ossia che 1 'indice dello Ma nel nostro misuratore di gas non importa
strumento rimanga fermo sullo zero. In tali con­ tanto la conoscenza precisa del valore di una
dizioni, il potenziale elettrico sul punto 1 è resistenza, quanto quella delle variazioni della
uguale a quello sul punto 2 e ciò equivale a resistenza stessa in riferimento ad un preciso
dire che la differenza di potenziale fra i punti valore dello stato di riposo. Ed anche per que­
l e 2 è zero. Ebbene, una volta realizzato que­ sto ulteriore tipo di valutazione il sistema della
sto stato dì cose, è possibile esprimere il valore misura a ponte diviene utilissimo, perché una
della resistenza incognita RB tramite la seguen­ volta realizzata la condizione di equilibrio (cor­
te formula: rente zero attraverso lo strumento), qualsiasi

482
PROGETTO COMPLETO

Il circuito completo dell'apparato di misura de


RG la concentrazione di gas nell'aria è quello ripor-
tato in figura 4. Il quale, come si può osserv
rappresenta soltanto uno sviluppo dello schema
3 di figura 3. Infatti, gli stessi elementi dello sche­
ma teorico di figura 3, sia pure in modo di­
verso, sono ancora rappresentati nello schema di
figura 4. Più precisamente:

RA diventa R1
RB diventa RG
RC diventa R2
RD diventa R4

Pertanto, se nello schema di figura 4 compaio­


no dei mutamenti, rispetto allo schema di figu­
ra S, questi si possono riscontrare ne1l'aggiunta
del potenziometro R3 e nella sostituzione de11a
resistenza RB con il sensore di gas. Per cui, si
potrebbe anche dire che la resistenza RC è ora
rappresentata da R2 + R3 e che la resistenza
RD si identifica con R3 + R4.
Il potenziometro R3 consente di equilibrare il
ponte ogni volta che si fa uso del dispositivo.
Con esso infatti si regola lo zero del microam­
perometro A, allo scopo di poter valutare poi,
un sufficiente precisione, I'entità della concen­
trazione di gas tossici presenti nell'aria.
Quale ulteriore variante, nello schema di figura
4 occorre notare che l'alimentazione dell'ele­
mento riscaldante, posto fra i piedini 1-2 del
sensore di gas, avviene in forma diretta, tramite
collegamento semplice con la pila di alimenta­
zione.

ALIMENTAZIONE

Il circuito di figura 4 viene alimentato per mez­


zo di una sola pila da 1,5 V. Ma questa. in
considerazione dell'assorbimento di corrente re­
lativamente elevato imposto dal filamento ri­
Fig. 5 - Piano costruttivo, interamente realizzato su
contenitore di tipo metallico, dell'apparato di misu-
scaldante del sensore di gas, deve essere di
ra e controllo dell'inquinamento dell'aria. Il rivela- tipo a grandi dimensioni, quello che i commer­
tore di gas RG è montato tramite uno zoccolo a cianti chiamano « torcione », che garantisce una
sette piedini per valvole elettroniche. lunga autonomia di funzionamento del disposi­
tivo. Naturalmente la preferenza va data ai
« torcioni » di qualità « lunga durata ». che
ognuno di noi vede spesso pubblicizzati sulla
stampa e in televisione.
variazione della resistenza incognita provoca Per impieghi più professionali dello strumento
inevitabilmente uno sbilanciamento del ponte, di controllo dell'inquinamento, conviene servir­
con il conseguente passaggio di corrente attra­ si di più pile da 1,5 V, collegate in parallele
verso il microamperometro, che la segnala tra­ tra di loro, oppure di una batteria ricaricabile
mite una deviazione dell'indice. da 1,2 V o da 1 ,4 V.
solutamente necessario servirsi di un circuito
stampato, mentre è da preferirsi una realizza­
zione cablata, come quella riportata in figura 5
e per la quale è necessario fornirsi di un conteni­
tore metallico delle dimensioni di 14x7x4 cm.
I piedini dello zoccolo del sensore di gas, i ter­
minali del microamperometro, quelli dell'inter­
ruttore SI e del potenziometro R3 fungono da
ancoraggi per i conduttori e le resistenze.
La pila « torcione », da 1,5 V, verrà fissata al
contenitore mediante due fili conduttori rigidi,
come è stato fatto nel prototipo riprodotto in fi­
gura 6.
Sul pannello frontale del dispositivo, che appa­
re riprodotto nella foto di apertura del presente
articolo, sono presenti: il quadrante del mi­
croamperometro µA, la levetta dell'interruttore
S 1 e il perno del potenziometro R3, sul quale
si dovrà inserire una manopola possibilmente
del tipo di quella disegnata in figura 7, ossia
munita di indice.
Nella foto riportata in figura 6, il lettore potrà
osservare il cablaggio da noi eseguito sul nostro
prototipo, che risulta essere una ripetizione del
piano costruttivo di figura 5.
Per l'esecuzione del cablaggio, consigliamo di
servirsi di fili conduttori della sezione di 1 mm,
in considerazione della presenza di correnti re­
lativamente elevate che circolano attraverso il
sensore di gas. Il quale dovrà essere inserito
nel circuito tramite uno zoccolo per valvola
elettronica a 7 piedini.
Fig. 6 - La foto riproduce il montaggio dello stru-
mento descritto nel testo e realizzato nei nostri la-
I componenti necessari per realizzare il dispo­
boratori di progettazione e collaudo. sitivo sono tutti di facile reperibilità commer­
ciale. Fa eccezione il solo sensore di gas che, a
volte, si trova presso i maggiori punti di vendita
di componenti elettronici al dettaglio, ma che,
in caso contrario, può essere richiesto alla
BCA elettronica- Via T. Campanella, 134 -
Ovviamente, alimentando il ponte con una ten­ IMOLA (Bologna) - Tel. (0542) 35871, che si
sione alquanto bassa, come lo è quella prevista è dichiarata disposta a fornire, su richiesta dei
per il nostro progetto, questo non può vantare soli lettori di Elettronica Pratica, il componente
una grande sensibilità, ma tale è il prezzo che altrove introvabile. Con il quale sarà facile co­
si deve pagare nella realizzazione di un dispo­ struire il progetto descritto in queste pagine,
sitivo assai semplice. ma che, accuratamente conservato, potrà servire
L'interruttore S 1 consente all'operatore di ac­ per un altro dispositivo, assai più complesso e
cendere e spegnere l'apparecchio con estrema con caratteristiche superiori, che la redazione
facilità, evitando un inutile consumo delle pile della rivista si riserva di presentare in uno dei
quando non si eseguono rilevamenti delle con­ prossimi fascicoli del periodico. Inoltre. con
centrazioni di gas. questo stesso componente, il lettore meglio pre­
parato professionalmente, avrà la possibilità di
sperimentare circuiti rivelatori di gas assai più
MONTAGGIO sensibili, da collegarsi con i più svariati sistemi
di allarme, a tutela della sicurezza della massaia,
Dato l'esiguo numero di componenti necessari in cucina e del lavoratore, in fabbrica. Perché
per comporre il circuito di figura 4, non è as- in questi luoghi il gas può trasformarsi in un

484
subdolo nemico, pronto a deflagrare quando rie­
sce ad accumularsi in una certa quantità.

FUNZIONAMENTO RG
Una volta montato il dispositivo, si dovrà poi
metterlo alla prova, per controllarne la funzio­
nalità ed impratichirsi con l'uso. Pertanto, si
comincerà con l'alimentare il circuito, ovvia­ r
mente manovrando l'interruttore S1, per osser­
vare attentamente l'indice del microamperome­
tro. Quindi, dopo una trentina di secondi, cioè
dopo il trascorrere del tempo necessario perché
il sensore di gas RG raggiunga la temperatura
di lavoro stabilizzata, si cercherà, manovrando
la manopola del potenziometro R3, di far assu­ 4A @
mere all'indice del microamperometro la posi­
zione zero.

Dapprima, regolando R3 nel modo indicato in
figura 7, si noterà che l'indice del microampe­
rometro non rimarrà fermo, ma oscillerà, più o
meno, in avanti e all'indietro. Ma poi, even­ A
tualmente dopo aver raggiunto un luogo in cui
l'aria è pulita, si riuscirà ad ottenere l'azzera­
mento. E soltanto ora si potranno effettuare al­ s1<i>
cuni esperimenti pratici. Per esempio, si potrà
avvicinare al sensore RG, senza peraltro toccare
la reticella di protezione del componente, un
batuffolo di cotone imbevuto di alcool. Oppure,
si potrà condurre questa stessa prova servendosi
di acetone o avvicinando il sensore al gas aper­
to. Anche alitando sopra RG, il sensore segna­
Fig. 7 - Prima di effettuare qualsiasi tipo di misura,
lerà la presenza di anidride carbonica conte­ occorre azzerare l'indice del microamperometro per
nuta nell'aria espirata. mezzo di piccole manovre, in avanti e all'indietro,
Un'altra prova potrà essere quella dell'accosta­ sulla manopola di comando del potenziometro.
mento del dispositivo al tubo di scappamento
di un autoveicolo con il motore acceso, ricor­
dando che il rivelatore RG apparirà sempre sen­
sibile alla presenza di fumi e vapori.
Durante tutte queste prove pratiche, il lettore
si accorgerà che l'indice del microamperometro
assumerà una certa posizione stabile, oppure si
metterà ad oscillare intorno a questa. Per esem­
pio, durante la prova con il batuffolo di cotone
imbevuto di alcool, si potranno notare delle
oscillazioni dell'indice dello strumento, perché
le esalazioni di alcool risentono delle piccole cor­
abbonatevi a:
renti d'aria sempre presenti in ogni ambiente
chiuso ed in maggior quantità all'aperto. ELETTRONICA
Dopo tutte queste prove, in seguito alle varie
posizioni assunte dall'indice dello strumento, il
lettore potrà comporre una scala di valori del­ PRATICA
l'inquinamento dell'aria, da utilizzare in futuro,
quando avvertirà il bisogno di utilizzare questo
utilissimo strumento.

485
Controllate l'integrità dei diodi al germanio
e al silicio.

Sottoponete ad una facile prova le giunzioni


dei vostri transistor.

PROVAGIUNZIONI
L'osservazione diretta di un transistor, fatta allo autocostruirsi rapidamente e con poca spesa, è
scopo di ricercarne un guasto o un difetto, non il provatransistor. Non certo quello di tipo pro­
serve a nulla. E chi si comporta in questo modo fessionale, che può analizzare le caratteristiche
non può essere altro che un appassionato od un elettriche dei semiconduttori, riconoscendo se
tecnico d'altri tempi, abituato con le valvole ter­ queste rientrano nelle strette tolleranze imposte
moioniche, nelle quali era sempre possibile no­
da questa o quell'applicazione, ma il tipo più
tare, ad occhio nudo, l'interruzione di un fila­
mento o un cortocircuito fra gli elettrodi. semplice dei provatransistor, cioè quello stru­
Per analizzare un transistor, ossia per conoscer­ mento che, con estrema immediatezza, può con­
ne le condizioni elettriche interne, occorrono trollare se un componente sottoposto ad esame
particolari strumenti, così come un tempo, per è interrotto, si trova in cortocircuito ed a quale
la valvola, esisteva il classico provavalvole. E categoria appartiene, a quella degli NPN oppu­
il più semplice fra questi, che il lettore può re a quella dei PNP.

Con questo semplice dispositivo ogni principiante è in grado


di controllare rapidamente se un diodo o un transistor sono
efficienti, oppure se le giunzioni hanno subito danni. Si potran-
no inoltre riconoscere la posizione del catodo nei diodi ed il
tipo NPN o PNP nei transistor, quando nei semiconduttori so-
no scomparsi i consueti elementi di qualifica.

486
I GUASTI NEI SEMICONDUTTORI dei transistor, nonché il tipo di questi ultimi,
che può essere PNP o NPN. Diviene dunque
I guasti che si possono verificare nei semicon­ indispensabile l'uso dello strumento presentato
duttori sono molteplici. Nei transistor, ad esem­ in queste pagine, la cui necessità è tanto più
pio, può spaccarsi un elettrodo, può aumentare avvertita quanto maggiore è il numero di semi­
una corrente di fuga, può diminuire il guada­ conduttori di recupero o di provenienza surplus
gno nominale. Il danno più comune, tuttavia, ed a disposizione dell'elettronico dilettante.
anche il più probabile, rimane sempre la fusio­ Prima di analizzare il funzionamento dello stru­
ne di una o più giunzioni interne al componen­ mento di controllo di diodi e transistor, ritenia­
te, a causa di eccessive sollecitazioni elettriche mo opportuno ricordare brevemente quegli ele­
o termiche. Inoltre, bisogna tener conto che menti fondamentali che stanno alla base del
una buona parte dei semiconduttori utilizzati comportamento di questi importantissimi com­
dai dilettanti sono recuperati da montaggi elet­ ponenti elettronici.
tronici in disuso e che, sottoposti a continue
saldature e dissaldature, con l'impiego di salda­
tori privi di collegamento a massa, possono ri­ ELEMENTI DI BASE
sultare danneggiati, anche se apparentemente
sembrano perfetti. Diodi e transistor sono dispositivi a semicon­
Con il nostro provatransistor, che è pure un duttore realizzati, ormai esclusivamente, con
provadiodi, si potranno effettuare tre tipi di germanio o con silicio. Con l'aggiunta di op­
controlli diversi, quelli che, al principiante, in­ portune impurità al materiale semiconduttore,
teressano maggiormente. Perché nella quasi tota­ si ottengono semiconduttori di tipo N o di tipo
lità delle esperienze dilettantistiche importa co­ P. Il transistor, ad esempio, è composto da tre
noscere 'esatta posizione del catodo e dell'ano­ parti di semiconduttore di tipo N e P, alternati­
do in un diodo, l'efficienza di questo e quella vamente. E ciò significa che si possono realiz

487
n[ p 0
UUU

Il

0
6V
Fig. 1 - L'esame di questo sem-
plice circuito, di valore puramente
teorico, consente di assimilare i
diversi concetti di analisi dello stato
elettronico dei diodi e del transi-
stor sottoposti a prove pratiche
attraverso il dispositivo presentato
in queste pagine.

zare due tipi di transistor diversi: gli NPN, nei cuito elettrico del provagiunzioni, riportato in
quali il semiconduttore intermedio è di tipo P figura 3, occorre prendere in considerazione lo
e i PNP, nei quali il materiale intermedio è schema puramente teorico di figura 1. Nel quale
un semiconduttore di tipo N. è concettualmente sintetizzato il comportamento
Sotto il punto di vista funzionale, i due compo­ dello strumento di controllo presentato in questo
nenti si rivelano perfettamente uguali; l'unica articolo. Dunque, facendo riferimento al dise­
differenza consiste nella polarità di alimentazio­ gno di figura 1, notiamo la presenza di un avvol­
ne e nel verso di circolazione della corrente, gimento, che vuol essere quello secondario di
che risultano invertiti nei due tipi di transistor. un trasformatore di rete, che abbassa il valore
Ogni transistor è dotato di tre terminali, co­ della tensione di 220 Vca a quello di 6 Vca.
munemente chiamati elettrodi. Ogni diodo in­ Sull'estrema destra, invece, sono presenti due
vece è composto di due soli terminali, chiamati sistemi di collegamenti in parallelo, compren­
anch'essi elettrodi e che prendono il nome di denti, ciascuno, un diodo raddrizzatore al sili­
anodo e catodo. Quelli del transistor, invece, cio, una resistenza e un diodo led. In alto, sulle
sono chiamati « base », « collettore » ed « emit­ due boccole, è inserito il diodo che si vuol ana­
tore ». lizzare e che può essere al germanio o al silicio,
Se si volesse introdurre un paragone idraulico, indifferentemente. Su queste stesse due boccole
potremmo dire che la base del transistor può si possono inserire i transistor o, più precisa­
essere assimilata ad un rubinetto, che regola il mente, i due elettrodi di base ed emittore, oppu­
flusso di elettroni tra collettore ed emittore. re quelli di base e di collettore, come indicato
In virtù della particolare struttura del transistor in figura 6, ma non quelli di collettore ed emit­
è possibile controllare, con una piccola quantità tore, come appare nel divieto di figura 7.
di corrente di base, una grande quantità di cor­ L'inserimento dei due elettrodi del transistor
rente tra collettore ed emittore. nelle boccole di prova è reso possibile dal fatto
che ogni transistor, come suggerito in figura 2,
può essere considerato \'insieme di due diodi.
CIRCUITO TEORICO Pertanto, quando nelle due boccole dello stru­
mento di controllo si inseriscono i due elettrodi
Per ben comprendere il funzionamento del cir- di base e di emittore o di base e di collettore,

488
b b
- NPN

Fig. 2 - Ogni transistor, di tipo


NPN o PNP, si identifica con il
b
- b
PNP
collegamento di due diodi, i cui
singoli controlli consentono di ri-
salire a quelli dei transistor stessi.

è come se si inserisse un solo diodo. Ma ritor Se il diodo in prova DX fosse stato inserito con
niamo all'esame del circuito di figura 1 e si polarità invertite rispetto a quelle dello schema
supponga che il diodo in prova DX, inserito di figura 1, si sarebbe ottenuto il capovolgimen­
nelle apposite boccole, sia perfettamente funzio­ to della situazione. Ossia, .la corrente avrebbe
nante. Ebbene, in tal caso, con le polarità attri­ assunto un verso di scorrimento opposto, il pri­
buite al diodo DX nello schema, vengono retti­ mo ramo di componenti sarebbe rimasto insen­
ficate le semionde positive della tensione a 6 V. sibile ad ogni fenomeno elettrico, mentre il se­
Pertanto, a valle del diodo DX, ossia sul suo condo, con l'accensione del diodo led, avrebbe
catodo, sono disponibili le curve riportate in segnalato il nuovo percorso della corrente.
alto e a destra dello schema di figura 1.
Le semionde positive della tensione incontrano
poi due diodi al silicio, inseriti con polarità SCHEMA COMPLETO
opposte. Infatti, uno di questi rivolge alle se­
mionde positive l'anodo, l'altro rivolge il cato­ La breve analisi del circuito teorico di figura 1
do. Dunque, la corrente può scorrere soltanto consente ora di interpretare facilmente il com­
attraverso il primo diodo, la resistenza colle­ portamento dello schema del provagiunzioni ri­
gata in serie ed il diodo led che, conseguente­ portato in figura 5.
mente, si accende, come indicato dalle frecce Il trasformatore riduttore di tensione T1, della
disegnate sullo schema in corrispondenza del potenza di 3 W circa. deve essere in grado di
led. L'ultimo ramo di componenti, riportato sul­ abbassare la tensione alternata di 220 V in quel­
l'estrema destra dello schema, rimane inerte, la di 6 V. consentendo un assorbimento di cor­
cioè non interessato da alcun passaggio di cor­ rente di 0,3 A. Il doppio interruttore S 1 per­
rente. mette di eliminare entrambe le linee della ten-

489
6V

Fig. 3 - Progetto completo del dispositivo descritto nel testo, con il quale
si possono facilmente e rapidamente controllare le condizioni elettriche dei
diodi al germanio, al silicio e dei transistor. I semiconduttori in prova debbo-
no essere inseriti nelle due boccole, L'accensione del led giallo avverte l'ope-
ratore che il circuito è alimentato e pronto per l'uso.

ENTI
Resistenze
R1 = 480 ohm DL1 = diodo led (giallo)
R2 = 390 ohm DL2 = diodo led (rosso)
R3 = 390 ohm DL3 = diodo led (verde)
Diodi Varie
D1 = diodo al silicio (4007) T1 = trast. d'alim. (220 Vca - 6 Vca - 0,3 A)
D2 = diodo al silicio (4007) s1 = doppio interruttore

sione alternata quando lo strumento non viene Il diodo in prova DX deve essere inserito nelle
utilizzato, evitando ogni sorta di pericolo di due apposite boccole, in qualsiasi modo, senza
scossa, dovuta ad accidentali contatti dei con­ preoccuparsi delle sue polarità. Se esso è per­
duttori con il contenitore metallico del disposi fettamente efficiente, provocherà l'accensione di
tivo, il cui coperchio funge da pannello frontale. uno dei due diodi led. Più precisamente, se si
Quando il doppio interruttore S1 viene chiuso, accende il diodo led rosso DL2, ciò starà a si­
il diodo led giallo DL1, protetto dalla resisten­ gnificare che l'anodo del diodo in prova DX
za R 1, si accende e funge quindi da spia lumi­ si trova a sinistra, mentre il catodo si trova a
nosa, per confermare l'entrata in funzione del destra, esattamente come avviene nella disposi­
circuito. Sarà difficile in tal modo dimenticare zione del diodo DX disegnato sullo schema di
acceso l'apparecchio quando questo non viene figura 3. Se invece si accende il diodo led verde
adoperato. DL3, allora le posizioni dell'anodo e del catodo

490
Dll DL2 DL3
(giallo) (rosso) (verde)
o o

y
--
'lii

T1
RETE
I 51
-l
220V
I I a I
sec.
6,JV
o o

Fig. 4 - Piano costruttivo dell'apparato per il controllo dei diodi e dei tran-
sistor. Il doppio interruttore S1 isola dai circuito entrambi i conduttori della
tensione alternata quando il dispositivo non viene utilizzato. L'intero mon-
taggio si realizza su contenitore metallico,

sono invertite. Ossia, il catodo si trova a sini­ diodo sulle due boccole: i diodi led rosso e ver­
stra e l'anodo a destra. de (DL2-DL3) sarebbero rimasti spenti, mentre
Abbiamo così effettuato la prima prova possi­ sarebbe rimasto acceso il solo diodo led giallo
bile con il nostro dispositivo, quella dell'indivi­ DLl. Nel secondo caso, quello del cortocircui­
duazione delle posizioni esatte dei due elettrodi to, si sarebbero accesi entrambi i diodi led ros­
di anodo e di catodo dei diodi, siano essi al so e verde, perché sarebbe venuta a mancare
germanio o al silicio. Ma per questo tipo di pro­ l'azione raddrizzatrice del diodo in prova: fra
va si era supposto che il diodo DX fosse perfet­ le due boccole, in pratica, avremmo realizzato
tamente efficiente, mentre esso poteva essere in­ un collegamento elettrico diretto. In conclusio­
terrotto oppure in cortocircuito. Nel primo ca­ ne, dallo strumento si possono ottenere i ver­
so, tuttavia, è come se non si fosse inserito alcun detti elencati nell'apposita tabella.

DIODI LED DIODI IN PROVA

DLt DL2 DL3 DX


.
acceso acceso spento efficiente (catodo a destra)
acceso spento acceso efficiente (catodo 'a sinistra)
acceso spento spento interrotto
acceso acceso acceso in cortocircuito

491
Fig. 5 - Questa foto riproduce il
pannello frontale del dispositivo
realizzato nei nostri laboratori di
progettazione e collaudo.

e e

BOCCOLE BOCCOLE

Fig. 6 - Questi due esempi di prova delle giunzioni Interne di un transistor


si riferiscono ad un modello di tipo NPN. A sinistra è sotto esame la giun-
zione base-emittore, a destra quella di base-collettore.

No!

BOCCOLE O}= BOCCOLE

Fig. 7 - Nessuna prova dei transistor deve essere eseguita inserendo nelle
apposite boccole del dispositivo, i terminali di emittore e di collettore, perché,
mancando la polarizzazione dei componenti non si verifica alcun passaggio di
corrente e i diodi led rimangono spenti In ogni caso.

492
PROVATRANSISTOR TRANSISTOR PNP

Poiché il transistor, come dimostrato in figura Giunzione [ Diodo led rosso Diodo led verde
2, può essere considerato l'insieme di due dio­
di, la prova di questo componente diventa ana­ b-e spento acceso
loga a quella già interpretata per il diodo. Natu­
e-b acceso spento
ralmente, per provocare l'accensione del diodo I
led rosso e di quello verde del progetto di figura b-c I spento acceso
3, si dovranno inserire, nelle due boccole del c-b acceso spento
dispositivo, i terminali di base e di emittore.
oppure quelli di base e di collettore, mai quelli
di collettore ed emittore, come si avverte in fi­
gura 7, perché in tal caso, mancando la polariz­ Per affermare con sicurezza che un diodo o un
zazione di base, non potrebbe verificarsi alcun transistor sono veramente efficienti, si dovrà
passaggio di corrente attraverso i diodi che constatare una stessa luminosità nei due diodi
compongono il transistor. led rosso e verde. Perché può capitare il caso
In pratica, dunque, il controllo di un transistor che uno dei due diodi si accenda meno dell'al­
si riduce a quello di due diodi: il diodo base­ tro ed allora il componente in prova è da con­
emittore e il diodo base-collettore. Facciamo un siderarsi inutilizzabile. Si tratta, invero, di un
esempio e supponiamo di mettere alla prova fenomeno assai raro nei diodi, ma alquanto fre­
un transistor efficiente di tipo N PN. In tal ca­ quente nei transistor.
so, dapprima si inseriscono, sulle due boccole
dell'apparecchio, i terminali di base e di emit­
tore, poi quelli di base e di collettore, dispo­ MONTAGGIO
nendo a sinistra quello di base e a destra quelli
di emittore e di collettore. Ebbene, durante la La realizzazione pratica del progetto di figura 3
prima prova, si dovrà accendere il diodo ]ed è assai semplice e va effettuata nel modo indi­
rosso DL2 e questo stesso diodo si dovrà pure cato nel piano costruttivo di figura 4, tenendo
accendere durante la seconda prova. Viceversa, sott'occhio la foto di apertura del presente arti­
sarà il diodo led verde DL3 ad accendersi, spo­ colo e quella relativa al pannello frontale del
stando il terminale di base sulla boccola a de­ dispositivo riportata in figura 5. Entrambe que­
stra e quelli di emittore e di collettore su quella ste foto riproducono il montaggio dell'apparato
di sinistra. provagiunzioni realizzato nei nostri laboratori
La mancata accensione di uno dei due diodi e positivamente collaudato.
led, oppure la loro contemporanea accensione, Naturalmente, per convalidare le affermazioni
staranno a dimostrare la presenza di un difetto riportate nel testo e, soprattutto la descrizione
nelle giunzioni interne al componente. del metodo di controllo dei diodi e dei transi­
Non vogliamo riportare alcun esempio relativo a stor, i tre diodi led giallo-rosso-verde dovranno
prove condotte sul transistor PNP, perché anche essere applicati nello stesso ordine in cui ap­
queste si riconducono, come indicato in basso paiono nello schema di figura 4. Inoltre, per
di figura 2, all'analisi di due diodi. In ogni ca­ garantire il corretto funzionamento dell'appara­
so le prove condotte su transistor efficienti do­ to, si dovrà far bene attenzione a collegare nel
vranno dare i risultati citati nell'apposita ta­ verso esatto questi tre elementi, tenendo conto
bella. I quali, conoscendo la disposizione dei della posizione degli elettrodi di catodo e di
terminali, consentono di stabilire se un transi­ anodo. E questa stessa raccomandazione si esten­
stor è di tipo NPN o PNP. de pure ai due diodi al silicio D1-D2, nei quali
il catodo si trova da quella parte del compo­
TRANSISTOR NPN nente in cui, sul corpo esterno, è presente un
anello di riferimento. Per i led, invece, il catodo
Giunzione Diodo led rosso Diodo led verde è identificabile attraverso la presenza di una
smussatura ricavata nel contenitore.
I b-e acceso spento Sul pannello frontale del dispositivo, come si
può notare osservando la foto riportata in figu­
I e-b spento acceso ra 5, sono presenti: l'interruttore doppio S1, le
b-c acceso spento due boccole serrafilo per l'applicazione dei dio­
I di e dei transistor in prova, i tre diodi led
acceso
I c-b spento
'
giallo-rosso-verde.

493
TENSIONI
CORRENTI
RESISTENZE
Per assimilare i concetti di tensione, corrente reagisce chimicamente con il metallo rappre­
e resistenza, si debbono ricordare alcuni elementi sentativo del polo negativo, asportando da que­
fondamentali dell'elettricità, facendo riferimento sto ioni positivi che vengono attratti dall'altro
a quell'importante dispositivo, in grado di ge­ elettrodo, provocando, internamente alla pila,
nerare cariche elettriche di nome diverso, posi­ una corrente che fluisce dal polo negativo a
tive e negative, che è il generatore e che si iden­ quello positivo. Di solito l'elettrolita è rappre­
tifica, quale esempio più immediato, nella pila. sentato da una pasta gelatinosa, il cloruro d'am­
Prenderemo dunque in considerazione la più co­ monio che può essere facilmente imbrigliata a
mune delle pile a secco, quella piatta a 4,5 V tutto vantaggio della trasportabilità dell'ele­
rappresentata in figura 1, che costituisce il ri­ mento.
sultato del collegamento in serie di tre pile da Il risultato del comportamento chimico interno
1,5 V ciascuna, come indicato in figura 2. della pila è quello di condensare, sul morsetto
Ogni elemento di pila da 1,5 V è composto da negativo, un certo numero di elettroni (cariche
un elettrodo positivo centrale (figura 3), nor­ negative) e su quello positivo atomi depauperati
malmente composto da carbone compresso, da un di uno o più elettroni (cariche positive).
elettrodo positivo di zinco, da un elettrolita che Le cariche elettriche, di nome diverso, dislo-

Su richiesta di molti lettori principianti, che da poco tempo


hanno conosciuto questo periodico, pubblichiamo, attraverso
un breve condensato, elementi, unità di misura, formule di
maggior rilievo didattico ed applicativo nel settore dell'elet-
tronica più elementare.

494
Concetti basilari di elettricità.

Conoscenza ed applicazione della legge di Ohm.

Invito al calcolo semplice delle principali grandezze elettriche.

cate sui morsetti del generatore, tendono ad at­ MISURA DELLA TENSIONE
trarsi, e questa forza di attrazione interpreta il
possesso, da parte delle stesse cariche, di una La tensione elettrica, come tutte le altre gran­
certa energia potenziale, che riconosce l'esisten­ dezze fisiche, è suscettibile di misura, e l'unità
za, fra i due morsetti della pila, di una « diffe­ di misura prende il nome di « volt» (abbrev. V).
renza di potenziale », detta pure « tensione elet­ Ciò in onore del fisico italiano Alessandro
trica ». Con la quale si intende designare l'ener­ Volta.
gia disponibile, allo stato potenziale, nelle ca­
riche elettriche che si trovano condensate sui
due poli o morsetti.

TENSIONE ELETTRICA

La tensione elettrica costituisce una grandezza


fisica fondamentale nello studio di tutta la elet­
tronica. Essa rappresenta, in pratica, quella
forza che, appena può, mette in movimento gli
elettroni, cioè genera la corrente elettrica.
In tutti i fenomeni elettrici, quindi, la tensione
rappresenta la causa, mentre la corrente ne
costituisce l'effetto.
Quando con due dita si toccano i conduttori
di rete, si offre l'opportunità alla tensione elet­
trica di mettere in movimento gli elettroni, cioè
di dar luogo al fenomeno della corrente elettrica
che, attraversando le dita della mano, provoca
quella sgradevole sensazione che va sotto il nome
di « scossa ».
Se ci vogliamo riferire ad un'immagine analo­
gica della tensione elettrica, che si misura in
volt (V), possiamo far riferimento al disegno di Fig. 1 - La pila è un generatore di tensione di tipo
figura 4, nel quale la cisterna più in alto (A) chimico. Sui suoi morsetti sono condensate le ca-
provoca un getto d'acqua che, in altezza, supe­ riche elettriche positive e negative che, per loro na-
ra di molto quella dell'uomo. Viceversa, se quel­ tura, tendono ad attrarsi e a dar luogo ad una cor-
rente elettrica quando la pila viene inserita In un
la stessa cisterna è posta in posizione più bassa circuito chiuso.
(B), anche il getto d'acqua è basso. Nel primo
caso la tensione è elevata, nel secondo caso è
alquanto ridotta.

495
Come avviene per ogni unità di misura, esisto­
no dei valori che sono multipli e sottomultipli
di essa. Essi sono:
LINGUETTA
CORTA kV - Kilovolt mille volt

s?
- @
mV = Millivolt = un millesimo di volt
V = Microvolt = un milionesimo di volt
La tensione elettrica si misura per mezzo di
uno strumento, che prende il nome di voltmetro.
Questo strumento viene principalmente usato
dagli elettrotecnici e dagli elettricisti, mentre gli
elettronici si servono di un particolare strumento
che prende il nome di tester o analizzatore uni­
versale, perché oltre alle misure di tensione, con­
e sente pure quelle di corrente, resistenza, capa­
cità ed altre ancora.

CORRENTE ELETTRICA
Fig. 2- La pila piatta da 4,5 V è internamente composta Abbiamo detto che la corrente elettrica rappre­
dal collegamento in serie di tre elementi da 1,5 V cia-
scuno. Il primo e l'ultimo morsetto libero rappresenta-
senta l'effetto di quella causa che vien chiamata
no i poli della pila piatta, quello positivo e quello nega- tensione. Essa è costituita da un insieme, più o
tivo. meno intenso, di elettroni in movimento. I quali
vengono sollecitati nel loro cammino da un ge­
neratore elettrico, cioè da un generatore di ten­
sione elettrica.
Anche la corrente elettrica può essere vista sotto
l'aspetto analogo, mediante l'immagine riportata
POSITIVO in figura 5, nella quale il generatore elettrico
r::, (PILA) si identifica con un serbatoio ripieno di
palline (ELETTRONI) e i conduttori elettrici
con tubi cilindrici che, ad un certo punto, subi­
scono una strozzatura (LAMP.), attraverso la
quale gli elettroni sviluppano una forza d'at­
trito.

PILA
1,5V MISURA DELLA CORRENTE

L'intensità di corrente, cioè il numero di elet­

-
troni che attraversano la sezione di un condut­
tore elettrico nell'unità di tempo, rappresenta
una grandezza fisica la cui unità di misura è
N'« ampere » (abbrev. A).
I filamenti delle comuni lampadine ad incan­
descenza di casa sono percorsi da correnti elet­
NEGATIVO triche alternate, la cui intensità può variare fra
alcuni decimi di ampere e qualche unità di am­
père.
Fig. 3 - Tipico modello di pila a torcia da 1,5 V. L'ampère è un'unità di misura della corrente
Il morsetto positivo è rappresentato dall'elettrodo poco usata in elettronica, dove si ha a che fare
centrale, quello negativo dall'involucro metallico
esterno. con correnti la cui intensità è quasi sempre in­
feriore all'ampère. Conviene dunque riferirsi ai
seguenti valori, che sono dei sottomultipli del­
l'ampère:

496
CIST.

Fig. 4 - Il concetto di tensione elettrica può essere assimilato a quello di


una cisterna d'acqua più o meno elevata rispetto al suolo. La forza del getto
è maggiore (A) quando il deposito idrico è sistemato molto in alto (alta ten-
sione); è minore (B) se la cisterna è di poco sollevata rispetto al suolo (bassa
tensione).

INT
CON. 2

/
mA = milliampère = un millesimo di ampère
µA = microampère = un milionesimo di ampère

Lo strumento elettrico atto a rilevare le misure


LAMP
dell'intensità di corrente, prende il nome di
« amperometro »; questo viene principalmente
usato in elettrotecnica per la misura delle cor­
renti particolarmente intense. Per la misura delle
correnti più deboli si usa il milliamperometro
e il microamperometro. In elettronica la misura
delle correnti elettriche si effettua con il tester.

EFFETTI FISIOLOGICI Fig. 5 - Il generatore di tensione può essere para-


gonato ad un serbatoio di elettroni, sempre pronti
Chi si occupa praticamente di elettronica, può a fuoriuscire quando l'interruttore INT. viene chiu-
so. La lampada funge da elemento di strozzatura
venire a contatto con circuiti che possono ri­ (conduttore a sezione più piccola) e costringe gli
velarsi fonti di incidenti. E' necessario quindi elettroni ad esercitare una forza d'attrito sui fila-
essere ben preparati teoricamente e tecnica­ mento, che diviene incandescente.
mente per poter agire con la massima disinvol­
tura, senza incorrere in spiacevoli inconvenienti.

497
INT.

G
45 V
e LAMP
Fig. 6 - L'interpretazione e lo studio di questo
semplice circuito elettrico, composto da tre
soli elementi, il generatore di tensione (pila),
l'Interruttore e la lampadina, consentono al let-
tore di assimilare, con l'ausilio di quanto espo-
sto nel testo, i fondamentali concetti tensione
e corrente.

Contrariamente a quanto si può credere, non Purtroppo, tra i profani, regna generalmente
sono le tensioni elevate le cause prime di effetti molta confusione, perché si ritiene che gli ef­
mortali, bensì le correnti che attraversano il fetti fisiologici della corrente dipendano sol­
corpo umano. Le tensioni sono soltanto le cau­ tanto dalla tensione in gioco. In realtà gli effet­
se indirette. ti in questione dipendono esclusivamente dal­
L'organismo umano accusa già una sensazione l'intensità della corrente che attraversa l'organi­
chiaramente percettibile (scossa elettrica), quan­ smo; perciò l'effetto è nullo, qualunque sia la
do è attraversato da una corrente anche infe­ tensione, se il contatto avviene in modo che
riore ad un millesimo di ampère. sia nulla la corrente che attraversa il corpo.

INTERR.

Fig. 7 - II circuito teorico, riporta-


to in figura 6, può essere facilmen-
te concretizzato in questo sempli-
ce montaggio, che consente di
verificare, nella pratica, i concetti
di circuito « chiuso » e circuito
«aperto».

498
Facciamo un esempio. Sulla bobina ad alta ten­
sione dell'impianto elettrico di un'autovettura
è presente una tensione dell'ordine di alcune mi­
gliaia di volt; si tratta, quindi, di una ten­ 7
sione elevata. Ma tale tensione, anche se appli­
cata al corpo umano, non costituisce alcun peri­
colo letale e ciò perché la corrente elettrica,
che si può assorbire dalla bobina ad alta ten­
sione dell'automobile, ha una debole intensità.
Viceversa, applicando al corpo umano la ten­
sione elettrica della rete-luce, che è di 220 V
appena, si possono verificare effetti mortali.
Perché in tal caso, con un ottimo collegamento
fra la rete-luce e la terra, l'intensità di corrente
può raggiungere valori di una decina di milli­
ampère, sufficiente a paralizzare i muscoli e,
in particolare, quello cardiaco. Dunque, occorre
ricordare bene che, se di pericolo si deve par­
lare, quando si ha a che fare con l'elettricità,
questo proviene soltanto dalla intensità di cor­
rente e non dalla tensione elettrica.
Fig. 8 - Elementi di composizione di una normale
lampadina ad incandescenza: bulbo di vetro (1 ), fi-
UNA PRATICA APPLICAZIONE lamento (2), conduttori di sostegno (3), elemento di
chiusura del bulbo dopo l'estrazione dell'aria e l'im-
missione del gas inerte (4), innesto (5), isolante (6),
Per meglio assimilare i concetti di tensione e contatto isolato (7).
corrente e i loro effetti conseguenti, si può pren­
dere in considerazione il circuito teorico di fi­
gura 6, di cui pubblichiamo pure il piano co­
struttivo di figura 7.
Compongono il circuito di figura 6 ben tre ele­
menti: una pila a 4,5 V, un interruttore e una
lampadina ad incandescenza.
La pila a 4,5 V è un generatore chimico di elet­ può assumere le due diverse condizioni elettri­
tricità le cui caratteristiche sono state esposte che di elemento conduttore o isolante. Mano­
all'inizio del presente articolo. L'interruttore è vrando la sua leva è possibile accendere o spe­
un organo meccanico che, manovrato a mano, gnere la lampadina. Nel primo caso si dice che

_ s:
TUBI LARGHI

TUBO STRE~r.:1
1========

- z-----~-------
t t.,' t i

.- - [f ll=
Fig. 9- La resistenza elettrica può essere assimiiata, in una analogia idraulica,
ad una conduttura che, in un certo punto, subisce una strozzatura,

499
to, che consentono di alterare il naturale flusso
di corrente. E queste porte di sbarramento della
corrente elettrica prendono il nome di resistenze.
Se riprendiamo in considerazione il circuito di
= = = ====1-/WN' t::::::::= = = figura 6, dobbiamo dire che la lampadina costi­
tuisce un esempio di porta di sbarramento della
SIMBOLO corrente, cioè una resistenza. Se, infatti, doves­
ELETTRICO simo introdurre un paragone idraulico, dovrem­
mo rappresentare il filamento della lampadina
come un restringimento, una strozzatura delle
E; normali condutture, come indicato in figura 9.
Le resistenze più note in elettronica sono quelle
chimiche, costituite da cilindretti più o meno
grandi con due terminali uscenti (figura 10). Sul
corpo esterno sono impresse alcune fascette va-
riamente colorate, il cui colore e l'ordine di
successione consentono di risalire attraverso un
codice di lettura, al valore esatto.
Il primo disegno in alto di figura 1 O si riferisce
al simbolo elettrico della resistenza, quelli suc­
cessivi mostrano alcuni modelli di resistenze
chimiche.

Flg. 10 - Simbolo elettrico della resistenza elettrica


ed alcuni modelli di resistenze normalmente montate MISURA DELLE RESISTENZE
nei circuiti elettronici.

L'unità di misura delle resistenze prende il no­


me di « ohm » (abbrev. O).
Molto spesso in elettronica si fa uso di resistenze
con valori relativamente elevati, ossia si fa uso
dei seguenti multipli dell'ohm:

l'interruttore « chiude » il circuito elettrico, nel KO = Kiloohm = mille ohm


secondo caso, lo « apre ». MO - Megaohm un milione di ohm
La lampadina rappresenta una resistenza elettri­
ca inserita in serie al circuito. La corrente che
l'attraversa sviluppa una forza d'attrito note­ La misura della resistenza si effettua mediante
vole, che si trasforma in calore e luce. uno strumento elettrico che prende il nome di
L'ampolla di vetro (particolare 1 di figura 8), «ohmmetro». Ma i tecnici elettronici, durante
contenente un gas inerte, impedisce la fusione il loro lavoro, non si servono di un ohmmetro
del sottile filamento (part. 2 di figura 8) che, du­ vero e proprio e fanno uso del tester commuta­
rante il passaggio della corrente, raggiunge va­ to nelle varie portate ohmmetriche.
lori di temperatura elevatissimi.
LA LEGGE DI OHM
LE RESISTENZE
Giunti a questo punto con la nostra esposizio­
I conduttori elettrici, quelli che portano l'ener­ ne teorica, dopo aver interpretato i concetti di
già elettrica nelle nostre case, oppure quelli che tensione, corrente e resistenza, non ci resta che
compongono il cablaggio degli elettrodomestici, chiudere l'argomento con la presentazione della
danno via libera al passaggio degli elettroni, os­ legge di Ohm, che deve considerarsi, a giusta
sia alle correnti elettriche provocate da una ragione, la legge per eccellenza di tutto il mon­
pila, da un accumulatore o da una presa-luce do dell'elettricità. Perché senza di essa nessun
della rete elettrica di casa. In molti punti di un tecnico potrebbe esercitare la propria profes­
circuito elettrico od elettronico, tuttavia, ven­ sione.
gono a formarsi spontaneamente, oppure sono Della legge di Ohm si possono dare diverse
volutamente realizzate, delle porte di sbarramen- interpretazioni elettriche e fisiche insieme, ma

500
INT. I
IL PACCO
DELL 'HOBBYSTA
G V
R7 Per tutti coloro che si sono resi conto
dell'inesauribile fonte di progetti con-
4,5V 10 0 enuti nei fascicoli arretrati di Elettro-
@ nica Pratica, abbiamo preparato que-
sta interessante raccolta di pubblica-
zioni.

Le nove copie della rivista sono state


scelte fra quelle, ancora disponibili,
ma in rapido esaurimento, in cui sono
Fig. 11 - Su questo circuito, attribuendo alle gran- apparsi gli argomenti di maggior suc-
dezze fisiche in gìoco valori diversi, il lettore è in- cesso della nostra produzione edito-
vitato ad esercitarsi nell'applicazione delle tre espres-
sioni della legge di Ohm. riale.

noi ci limiteremo a presentarla al lettore nelle


sue tre formule più semplici:

V= RxI
I =V:R
R= V:I

Queste tre espressioni debbono essere conosciute


perfettamente a memoria. Con esse, note che
siano due grandezze, si può determinare la ter­
za. Per esempio, conoscendo il valore della cor­
rente che attraversa un circuito e quello della
sua resistenza, è possibile ricavare il valore della
tensione V applicando la prima delle tre espres­
sioni della legge di Ohm prima citate. Analoga­
mente, conoscendo il valore della tensione e
L. 9.000
quello della resistenza di un circuito, è facile ri­ Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
salire al valore del! 'intensità di corrente che ciale della nostra Editrice, a tutti i
scorre in quel circuito. E questo esempio si ap­ nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
plica al circuito di figura 11, in cui la tensione teresse del dilettante, che fa rispar-
del generatore (pila) è di 4,5 V e la resistenza miare denaro e conduce alla realizza-
vale 10 ohm. Pertanto, servendosi della seconda zione di apparecchiature elettroniche
espressione della legge di Ohm (I = V: R), si ha: di notevole originalità ed uso corrente.
4,5 V : 10 ohm = 0,45 A = 450 mA
Richiedeteci subito IL PACCO DELL'HOBBY-
Consigliamo il lettore di impratichirsi con l'uso STA Inviando l'Importo anticipato di L. 9.000
delle tre formule, attribuendo a piacere valori di­ a mezzo vaglia, assegno o c.c.p. N. 916205
versi alle tre grandezze elettriche che caratteriz­ e Indirizzando a: ELETTRON ICA PRATICA •
20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
zano il circuito di figura 11.

501
LE PAGINE DEL
CE
27

LIMITATORE
DI RUMORI
I disturbi che generalmente accompagnano le manuale che accompagna il proprio apparato,
ricezioni radio sulle gamme amatoriali e CB con lo scopo di leggervi qualche valido consi­
sono veramente molteplici e di varia natura. Lo glio.
può affermare, soprattutto, chi per la prima Sul manuale è chiaramente detto che, almeno
volta si pone all'ascolto della banda cittadina, nella maggior parte dei casi, l'apparato è dotato
con l'illusione di sintonizzarsi su una emittente di un dispositivo in grado di attenuare automa­
ad onde medie o a modulazione di frequenza. ticamente i disturbi di origine impulsiva come
Perché subito si accorge, provando una grossa ad esempio, quelli prodotti dalle autovetture e
delusione, che su quelle frequenze si ascoltano captati dall'antenna del ricevitore assieme alle
scricchiolii, scariche elettriche, rumori tipici de­ altre emittenti radiofoniche. E questo dispositi­
gli impianti elettrici delle autovetture, rumoro­ vo, quasi sempre realizzato con diodi, viene
sità dovute agli elettrodomestici. montato fra l'uscita dell'ultimo stadio a media
E' il QRM che, in codice « Q », significa « di­ frequenza del ricevitore e l'ingresso dell'ampli­
sturbi in genere ». E in mezzo a tutti questi ru­ ficatore di bassa frequenza, assumendo la deno­
mori, 1 'appassionato della banda cittadina cerca minazione di ANL: Automatic Noise Limiter.
disperatamente di rintracciare un corrisponden­ Ma l 'ANL attenua soltanto i disturbi che giun­
te, dapprima imprecando contro il QRM, poi gono via radio al ricevitore, mentre esistono
rinunciando all'improba fatica e rivolgendosi al altri tipi di disturbi, spesso sottovalutati. non

502
Per combattere il QRM, utilizzate questo sem-
plice filtro passa-banda.

Col dispositivo, qui descritto, si riduce la gam-


ma audio e si attenua ogni tipo di disturbo radio-
fonico.

meno fastidiosi di quelli menzionati, che rag­ siste nell'alimentare l'apparato ricetrasmittente
giungono il ricevitore attraverso il circuito di per mezzo di un accumulatore, eliminando qual­
alimentazione. E questi disturbi, normalmente siasi tipo di connessione con la rete-luce.
prodotti dai motorini elettrici degli elettrodome­ Questo sistema presenta comunque un duplice
stici, dai bruciatori, dagli ascensori, dagli appa­ svantaggio: quello di dover provvedere alla rica­
rati elettromedicali, ecc., raggiungono, attraver­ rica dell'accumulatore e quello di noh poter
so la rete di alimentazione, tutti gli stadi del usufruire di tensioni di alimentazione superiori
ricevitore, rendendo spesso incomprensibili an­ ai 12 V, a meno che non si voglia ricorrere al
che i segnali di una emittente molto forte. Dun­ collegamento in serie di più elementi di accu­
que, l'uso dell'ANL, in questi casi, si rivela del mulatore. Ecco perché, nella stragrande maggio­
tutto inutile, perché i disturbi colpiscono diret­ ranza dei casi, si opta per l'alimentatore stabi­
tamente gli stadi dell'amplificatore di bassa fre­ lizzato, che consente di variare, entro certi limi­
quenza. ti, la tensione di alimentazione, ma che pre­
senta pur esso un grande difetto: quello di
essere alimentato dalla rete-luce e di captare,
LIMITAZIONE DEI DISTURBI conseguentemente, i disturbi in essa presenti.
Meglio, quindi, ricorrere all'impiego di un filtro
Per combattere il tipo di QRM ora citato, si passa-banda, come quello che qui presentiamo
possono adottare vari accorgimenti, tutti più o ed il cui inserimento avviene fra la presa di
meno validi. Ma il più efficace fra questi con- cuffia del ricetrasmettitore e la cuffia stessa, op-

Quando l'amplificatore di bassa frequenza dei ricevitori radio


o delle sezioni radioriceventi dei ricetrasmettitori è di tipo
a larga banda, come avviene nella maggioranza dei casi, ogni
sorta di rumore, estraneo al collegamento radio, raggiunge il
trasduttore acustico. Ma con una drastica riduzione della ban-
da passante, anche i disturbi più persistenti, vengono limitati
in misura notevole, se non addirittura totalmente eliminati.

503
TR1 +

++43
c4 RIO

TR2
L_IP ,-sv R7 R8 TR3
9 V
e
NIR R7

Fig. 1 - Circuito completo del dispositivo limitatore di rumori descritto nel


testo. Il transistor TR1 pilota uno stadio passa alto, TR2 pilota uno stadio
passa basso, mentre TR3 funge da elemento adattatore di impedenza con
guadagno unitario.

-----COMPONENTI-----
Condensatori
c1 = 2.200 pF R5 = 3.300 ohm
c2 = 2.200 pF R6 = 12.000 ohm
c3 = 47.000 pF R7 = 10.000 ohm
Cc4 = 47 F - 16 VI (elettrolitico) R8 = 100.000 ohm
es = 4.700 pF R9 = 12.000 ohm
c6 = 470 pF R10 = 470.000 ohm
c7 = 470.000 pF R11 = 330 ohm
es = 10 1F 16 VI (elettrolitico)
Varie
Resistenze
TR1 = 2N3819
R1 = 68 ohm TR2 = 2N3819
R2 = 47.000 ohm TR3 = 2N1711
R3 = 470.000 ohm s1 = interrutt.
R4 = 470.000 ohm PILA = 9 V

pure. in trasmissione, fra il microfono e la presa PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO


d'entrata del ricetrasmettitore. senza effettuare
alcuna manomissione degli apparati originali, Il circuito, la cui realizzazione è consigliabile a
che non tutti saprebbero fare o che, essendo tutti quei lettori CB che vogliono dichiarare
ancora questi in garanzia, non possono essere in guerra al QRM, appare essenzialmente come un
alcun modo aperti. filtro passa-banda, che limita la gamma di fre-

504
Fig. 2 - Piano costruttivo del filtro attenuatore dei segnali non appartenenti
alla banda audio. Il cablaggio si ottiene dentro un contenitore metallico, con
l'aiuto di una basetta rettangolare munita di ancoraggi lungo i due lati mag-
giori.

quenze, riprodotte dal! 'amplificatore di bassa ricevitore e la cuffia d'ascolto, non potrà essere
frequenza del ricetrasmettitore, allo stretto in­ utilizzato in quegli apparati di grande pregio e
dispensabile per una buona comprensibilità del quindi molto costosi, che incorporano sofisticati
parlato. Perché è del tutto superfluo, o addirit­ circuiti per la riduzione del rumore, i quali, per
tura dannoso, riprodurre un segnale radio, de­ la loro complessità circuitale, uguagliano que
stinato alle sole comunicazioni verbali, allo stes­ stessa del ricevitore e che non tutti i CB posso-
so modo con cui si effettua una riproduzione no permettersi. Infatti, il nostro progetto è
musicale ad alta fedeltà. stinato all'accoppiamento con i ricetrasmetti
In pratica, per rendere perfettamente intellegi­ di tipo più popolare o addirittura autocostruiti,
bile un segnale radio contenente il solo parlato, nei quali certi dispositivi assai sofis ti "i

è sufficiente disporre di una banda di frequenze sempre assenti.


limitata fra i 300 Hz e i 3.000 Hz, dato che
tutta la rimanente parte di gamma audio, che
normalmente si estende fra i 20 Hz e i 20.000 ESAME DEL PROGETTO
Hz, risulta del tutto irrilevante ai fini della co­
municazione, mentre può addirittura contribui­ Lo schema elettrico del circuit
re ad un peggioramento della comprensibilità gamma audio, che rimane inseri
dei messaggi. di 400 Hz e 2.700 Hz. è quello
E' ovvio che questo limitatore di banda da in­ gura 1. In pratica si tratta
serirsi, come abbiamo già eietto. tra l'uscita del cuito, che utilizza due trans
V

0,6

~-
I
r ~
~
0,5 I'\
j I
0,4 I, \ 1

0,3 I
\
0,2
-~

\
0,1 I\
N ......
o Fig. 3 • Questo diagramma in-
terpreta l'effetto riduttivo del
I KHz filtro sul segnali con frequenza
o, 1 02 03 0405 06 0,708 09 1 2 3 4 5 6 7 8 al di fuori della gamma audio.

transistor unipolare di tipo NPN, con il quale 0,35 V


a 300 Hz
si realizza un amplificatore a guadagno unitario 0,6 V
a 600 Hz
e a ridotta banda passante. Infatti, tutti gli altri 0,6 V
a 800 Hz
segnali, quelli che non appartengono alla banda 0,55 V
a 1 KHz
audio, vengono in grande misura attenuati. E 0,25 V a 4 KHz
ciò può essere facilmente constatato con la 0,1 V a 6 KHz
semplice osservazione del diagramma riportato
in figura 4. Supponiamo infatti di applicare al­ L'elenco potrebbe continuare fino agli 8 KHz,
l'ingresso del filtro un segnale di bassa frequen­ ma ormai il procedimento di lettura del dia­
za del valore di 0,6 V. Ebbene, applicando que­ gramma di figura 3 è divenuto intuitivo.
sto segnale all'entrata, in uscita si riscontra una Si può ora concludere dicendo che il filtro non
tensione variabile al variare della frequenza. amplifica il segnale di bassa frequenza, ma lo
Pertanto, se il segnale in entrata è di 0,6 V, attenua soltanto quando è fuori banda.
alla frequenza di 100 Hz, osservando il dia­ Continuiamo ora con l'esame· del circuito di
gramma di figura 3, in uscita sono presentì i figura 1 e facciamo notare che la netta penden­
seguenti valori di tensione in corrispondenza di za del filtro (12 dB/ottava) è ottenuta grazie ai
quelli della frequenza: due filtri attivi, il primo di tipo passa basso
ed il secondo di tipo passa alto, ma entrambi
0,02 V a 100 Hz pilotati da un transistor FET dello stesso tipo
0,05 V a 200 Hz (TR1-TR2).

506
L'uso di transistor FET ha consentito, grazie PROBLEMI DI ADATTAMENTO
alla sua elevata impedenza d'ingresso, di sem­
plificare notevolmente il circuito, senza peraltro Il circuito di figura 1 è completamente privo di
compromettere l'efficacia del dispositivo. Inol­ elementi di regolazione. Esso quindi non neces­
tre, essendo stato possibile utilizzare resistenze sita di alcun intervento di messa a punto o ta­
di elevato valore, abbiamo contenuto, in misu­ ratura. L'unico problema, con cui il lettore po­
ra considerevole, il valore capacitivo dei con­ trebbe scontrarsi, è quello dell'adattamento tra
densatori, con il vantaggio di introdurre nel l'uscita del ricevitore, cioè la presa di cuffia,
circuito componenti di dimensioni ridotte. e l'ingresso del filtro. Perché in realtà esistono
L'uscita del filtro, rappresentata dalla source del due categorie di apparati riceventi e ricetrasmit­
transistor TR2, appare disaccoppiata ulterior­ tenti, classificabili in base alla data di costru­
mente dal circuito di carico, costituito dalla cuf­ zione e alla loro provenienza. Infatti, disponen­
fia, mediante uno stadio transistorizzato ad do di apparecchiature di provenienza « sur­
« emitter follower », cioè con usctita di emittore plus» o di vecchia data, in mancanza di dati
e a guadagno di tensione unitario, che riduce precisi sul valore dell'impedenza d'uscita, sarà
tuttavia di molto l'impedenza d'uscita, a bene­ lecito presumere una connessione con cuffie a
ficio della stabilità del filtro rispetto ad eventua­ media impedenza. In tal caso la resistenza R 1 ,
li variazioni del carico. anziché di 68 ohm, come prescritto nell'elenco

Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000


Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
nico.
Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
PASSI» ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:

1 ° - Il tester
2° . Il voltmetro
3° - L'amperometro
4° - Il capacimetro
5° • Il provagiunzioni
6° - Tutta la radio
7° • Supereterodina
8° - Alimentatori
9°. Protezioni elettriche

507
Fig. 4 - Esem pio pratico di collegam ento del filtro di bassa frequenza fra la
presa per cuffia di un ricevitore radio e la cuffia stessa.

componenti, dovrà essere di 680 ohm W. S 1 e la presa polarizzata per 1 'innesto della pila
Al contrario, con radioapparati di fabbricazione da 9 V, possono essere inseriti in un 'unica ba­
recente, il valore ottimale della resistenza R1 do­ setta rettangolare, di materiale isolante, dotata
vrà essere di dieci volte inferiore. Va bene quin­ di 12 terminali su ciascuno dei due lati maggio­
di il valore da noi prescritto. In ogni caso, dun­ ri (12 + 12).
que, si tenga ben presente che l'impedenza I due transistor FET disegnati sullo schema co­
d'uscita nei moderni ricevitori assume un valo­ struttivo di figura 2 sono di produzione TEXAS.
re basso, mentre è medio per i vecchi apparati Infatti soltanto questi transistor (TR1-TR2) pre­
e per quelli «surplus». sentano la piedinatura riportata nello schema di
figura 2, ossia con il terminale di gate (G) po­
sto in posizione centrale e quelli di drain (D)
REALIZZAZIONE PRATICA e source (S) ai lati, facendo riferimento alla
smussatura riportata sul corpo del componen­
Pur essendo un accessorio per radioamatori e te. Ma ciò non vieta, in ogni caso, di servirsi
CB, il filtro ora descritto non presenta quei pro­ di transistor 2N5819. prodotti da altre case CO­
blemi realizzativi tipici dei montaggi interes­ struttrici, purché all'atto deil'acquisto si inter­
sati da segnali di alta frequenza. Perché l'intero pelli il rivenditore, per farsi indicare chiaramen­
progetto rimane esclusivamente interessato da te l'esatta posizione dei tre elettrodi.
segnali di bassa frequenza, che rendono il di­ Per il transistor TR invece non sussistono pro­
spositivo poco critico e realizzabile anche da blemi, giacché tutti i transistor di questo tipo
un principiante. sono costruiti allo stesso modo e nei quali la
II piano costruttivo, riportato in figura 2, co­ distribuzione dei tre elettrodi, sul componente,
stituisce un esempio pratico di montaggio del viene individuata facendo riferimento alla lin­
filtro, per il quale non è neppure necessario guetta metallica sporgente dal corpo esterno del
l'uso di un circuito stampato. E ciò significa transistor.
pure che la realizzazione del filtro potrà essere A montaggio ultimato, potrà essere utile con­
effettuata nel modo ritenuto migliore e più con­ trollare il valore della tensione presente sulla
geniale a ciascun lettore. source di entrambi i transistor TR 1 e TR2.
Tutti i componenti, fatta eccezione per la boc­ Questa dovrà essere rilevata fra l'elettrodo di
cola d'entrata, la presa di cuffia, l'interruttore source e massa, che nel caso del circuito di f6-

508
gura 1 coincide con la linea di alimentazione tenzione al tipo di spinotto della cuffia, che può
negativa del filtro. I valori riscontrati, se tutto essere di tipo monofonico o stereofonico. In
va bene, ossia se non si sono commessi errori questo secondo caso occorrerà intervenire sul
di cablaggio ed i componenti adottati sono tutti jack della cuffia, collegando tra loro due con­
in perfetta efficienza, dovranno aggirarsi intorno tatti per la trasformazione dell'elemento stereo
ai 4 : 6 V; il valore ideale è di 5 V. in monofonico. Ma il risultato sarà lo stesso
Si tenga presente che l'assorbimento di corren­ se si isolerà dal telaio il contatto di massa della
te, richiesto per il funzionamento del filtro, è di cuffia.
2 ± 3 mA; una piccola pila da 9 V, quindi, Si tenga presente che il circuito potrà essere
potrà essere vantaggiosamente utilizzata per utilizzato anche in trasmissione, quando si de­
l'alimentazione del dispositivo. sidera selezionare la sola voce in un ambiente
Concludiamo ricordando che i collegamenti, fra ricco di forti rumori. In questo caso, tuttavia,
il ricetrasmettitore, il filtro e la cuffia, vanno la resistenza R1 va tolta e l'uscita del filtro va
eseguiti nel modo indicato nello schema di figu­ collegata con l'entrata per microfono dell'ampli­
ra 4. In pratica, l'entrata del filtro va collegata ficatore. Potrà essere utile, per tale particolare
con la presa di cuffia del ricevitore o del rice­ applicazione del filtro, aumentare il valore della
trasmettitore, mentre la cuffia va collegata con resistenza Rl I fino a 3.300 ohm, ricordando
la relativa presa del filtro. che all'ingresso potranno essere collegati micro­
Ai principianti raccomandiamo di far bene at- foni di tutti i tipi.

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
II simbolismo elettrico - L'energia elettrica- La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità
di misura- I condensatori - I resistori - t diodi
L. 7.500 - I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere il successo
posto di 128 pagine riccamente illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
a due colori.

509
SESTA PUNTATA

I

I II
I J

\\
\ \
\

CORSO
di avviamento alla conoscenza della

RADIO
IL PRINCIPIO DELLA REAZIONE

E' ormai noto, a coloro che seguono queste no­


AVVENTO DELLA REAZIONE stre esposizioni mensili, che la ricezione delle
onde radio avviene attraverso un circuito accor­
dato induttivo-capacitivo, meglio conosciuto con
PRINCIPIO DELLA REAZIONE la denominazione di circuito accordato LC. Il
quale viene sintonizzato sullo stesso valore di
frequenza dell'emittente radiofonica che si vuol
CIRCUITO DEL RICEVITORE
ricevere.
Le due principali caratteristiche del circuito ac­
CAMPI ELETTROMAGNETICI cordato, che sono la sensibilità e la selettività,
potrebbero essere enormi, se nel ricevitore ra­
dio non si verificassero delle perdite dovute al
INDUZIONE ELETTROMAGNETICA carico resistivo introdotto dagli stadi amplifica­
tori e da una serie di effetti secondari. Per esem­
pio, anche la sola resistenza del filo, con cui è
CONTROLLO DELLA REAZIONE costruita la bobina di sintonia crea una quanti­
tà tale di perdite da ridurre a valori molto
bassi la tensione misurata sui terminali; tanto
BOBINA DI REAZIONE bassi che si rende necessario il ricorso ad un
energico processo di amplificazione dei segnali
radio captati dell'antenna, se si vuol trasformar­
li in voci e suoni intelligibili. Nel ricevitore a
reazione, invece, non serve un gran numero di
Dopo il ricevitore a rivelazione diretta, descrit­ stadi amplificatori, perché ne è sufficiente uno
to nella precedente puntata del corso, la storia solo per rendere il ricevitore altamente sensi­
della radio ci segnala l'apparizione del ricevi­ bile e selettivo. E in questo stadio è contenuto
tore a reazione, che fu una intelligente elabora­ il principio della reazione: il segnale, amplifi­
zione del precedente circuito. Infatti, i tecnici cato per la prima volta, viene riportato ancora
d'allora si accorsero ben presto che, riportando all'entrata del ricevitore, per essere sottoposto
all'ingresso del ricevitore radio una piccola par­ ad un secondo processo di amplificazione; poi,
te del segnale a radiofrequenza presente in usci­ il ritorno del segnale all'entrata si ripete in un
ta, si potevano ottenere, contemporaneamente, i gran numero di volte, in modo da raggiungere
due importanti processi di amplificazione e rive­ un livello tale da poter essere poi pilotato da
lazione, con un aumento notevole di sensibilità un comune amplificatore di bassa frequenza e
e selettività dell'apparecchio radio. Nacque così reso udibile in cuffia o in altoparlante.
il ricevitore a reazione, che estese il suo perio­ E' ovvio che non tutto il segnale amplificato deve
do di gloria fino al tempo della seconda guerra ritornare nel circuito d'entrata del ricevitore, per­
mondiale, quando, grazie ai suoi pregi circuitali ché se ciò avvenisse si otterrebbe sicuramente
e alla possibilità di rivelare pure i segnali in una reazione tale da trasformare il ricevitore
codice morse, venne preferito, in talune occasio­ in un apparato oscillatore. Ecco perché il co­
ni, anche alla più moderna ed efficiente supere­ mando di reazione, in questi apparati, deve es­
terodina. sere regolato al limite dell'innesco, così da rag­
Oggi molti dilettanti continuano a costruire ed giungere una sensibilità ugualmente ecceziona­
utilizzare il ricevitore a reazione, perché con
le, ma senza incorrere nel pericolo dell'instabi­
esso, senza ricorrere a circuiti complessi e co­
lità di funzionamento.
stosi, si può ascoltare la gamma delle onde
corte, che per molti appassionati conserva un L'effetto introdotto dalle molteplici amplificazio­
fascino particolare. Noi, dunque, in questa se­ ni del segnale non è solo quello di aumentare
sta puntata, descriveremo questo tipo di ricevi­ la sensibilità, ma anche di elevare la selettività
tore, nelle sue espressioni circuitali teoriche e del circuito. Infatti, il ricevitore a reazione equi­
pratiche, prendendo ovviamente le mosse dal vale ad un apparecchio radio composto da nu­
montaggio del ricevitore a rivelazione diretta, merosissimi stadi amplificatori, ciascuno dei
già realizzato in precedenza e al quale verranno quali è dotato di un circuito accordato esatta­
apportate alcune semplici varianti. mente sullo stesso valore di frequenza, in mo-

511
=n +9V =
I su SI I

~======-ll=====t
2 Cc jJ
C6 Il
RI TRJ ~
.c
b .. r= =tt
u~
± kL
100

c,::k
.L
~."T-
~olu'!:_•

± 40
,I
j
= =
Il ai circuiti

-1-I
ampi. BF
Il Il l' co SRJ
1

Al
e
A2 AJ
linea di terra

Fig. 1 - Questo circuito teorico del ricevitore a reazione non si differenzia


di molto da quello del ricevitore a rivelazione diretta, presentato e descritto
nella precedente puntata. li potenziometro P6, di tipo a variazione lineare,
consente di controllare l'entità della reazione del circuito.

COMPONENTI
Condensatori R3 = 220 ohm
c1 = 500 pF (condens. variab. ad aria) R4 = 4.700 ohm
c2 = 220 pF R5 = 470 ohm
C3 = 100.000 pF R6 = 4.700 ohm (potenz. a variaz. Iin.)
C4 = 47 pF
es = 220 F - 16 VI (elettrolitico) Varie
es = 500.000 pF TR1 = BC109
Resistenze
J1 = imp. AF (2 mH)
L1 = bobina (vedi testo)
R1 = 330.000 ohm L2 = bobina (vedi testo)
R2 = 33.000 ohm PILA - 9 V

do da esaltare il più possibile la selettività di CIRCUITO DEL RICEVITORE


ogni singolo stadio.
Un ulteriore vantaggio del circuito a reazione ll circuito teorico del ricevitore a reazione, di
consiste nella totale assenza di elementi di cui più avanti descriveremo la realizzazione
taratura e messa a punto, con grande soddisfa­ pratica, è quello riportato in figura 1. Esso,
zione di quei principianti che non posseggono come si può notare, non differisce di molto dal
una strumentazione adatta e neppure la neces­ circuito presentato nella precedente puntata. In­
saria preparazione per intervenire efficacemente. fatti, mentre la sezione amplificatrice di bassa

512
t?ii?:?
8
Al\\ oca ai
a Il] era

presa
cuffia 44 9
( non utilizz.

AMPL.
BF

basetta isolante

Fig. 2 - Le parti In colore si riferiscono ai nuovi elementi che il lettore dovrà


aggiungere al montaggio del ricevitore a rivelazione diretta precedentemente
realizzato, dal quale si dovrà eliminare il vecchio condensatore che, In questo
schema è stato Indicato con la sigla EX C4. Qualora Il funzionamento del
ricevitore non fosse preciso ed Immediato, allora si dovranno Invertire tra
loro I collegamenti sulla bobina L2.

frequenza è rimasta la stessa, in quella di alta semionde di uno stesso nome dei segnali a ra­
frequenza sono stati aggiunti soltanto il conden­ diofrequenza amplificati, le quali possono pro­
satore C4, il potenziometro R6 e la bobina L2, cedere lungo due direzioni diverse, quella del­
mentre è stato eliminato il condensatore C4 da l'impedenza J1 e quella del condensatore C4.
10.000 pF montato nel circuito del ricevitore a Più precisamente, il segnale di alta frequenza
rivelazione diretta. può raggiungere la bobina di reazione L2, men­
Il segnale proveniente dall'antenna, sintonizzato tre soltanto la parte di segnale a bassa frequen­
trami te il condensatore variabile C 1, viene ap­ za, contenuta nei segnali uscenti dal collettore
plicato, per mezzo del condensatore di accop­ di TR1, può attraversare l'impedenza di alta
piamento C2, alla base del transistor TR1, la frequenza J1.
quale rimane polarizzata grazie alla presenza Il potenziometro R6 regola l'entità dei segnali
delle due resistenze R1-R2. presenti nella bobina L 1. Esso rappresenta quin­
Nel transistor TR 1, i segnali radio subiscono di il comando della reazione.
contemporaneamente due processi: quello di Facciamo notare che sul collettore del transistor
rivelazione e quello di amplificazione. Pertanto, TR1 è presente la tensione continua proveniente
all'uscita, ossia sul collettore, sono presenti le dall'alimentatore, cioè dalla pila a 9 V, attra-

513
Fig. 3 • Questa foto riproduce il montaggio del ricevitore a reazione realizzato
nei nostri laboratori. In essa è indicato il punto In cui si dovrà avvolgere la
bobina di reazione L2 e quello in cul si praticherà II foro per l'applicazione
del potenziometro dl controllo della reazione,

verso le resistenze R5-R4 e l'impedenza J1. tore è attraversato da una corrente, esso si ri­
Pertanto si è reso necessario l'inserimento del veste di un campo elettromagnetico che può es­
condensatore C4 nel circuito della bobina L2, sere evidenziato, su un foglio di carta cosparso
che si lascia attraversare dai segnali radio, rap­ di limatura di ferro, attraverso una serie di
presentati da correnti variabili, mentre non con­ cerchi concentrici, che rappresentano altrettante
sente il passaggio della corrente continua che, linee di forza magnetiche, la cui presenza per­
altrimenti, si riverserebbe sulla linea di terra, mane finché dura il passaggio di corrente attra­
esaurendo in breve tempo la carica della pila. verso il conduttore, ma che scompaiono appena
la corrente si estingue.
Le linee di forza magnetiche, nel loro insieme,
INDUZIONE ELETTROMAGNETICA danno luogo alla formazione di un campo ma­
gnetico, la cui configurazione dipende da quella
li sistema della reazione sfrutta un importante del circuito elettrico che lo genera. Per esempio
principio elettrico, quello dell'induzione elettro­ il campo elettromagnetico prodotto da una bo­
magnetica, che consiste nel trasferimento, attra­ bina percorsa da corrente, assume nello spazio
verso l'aria o il vuoto, di energia magnetica da esterno una configurazione che è del tutto si­
un elemento ad un altro. Nel nostro caso dalla mile a quella del campo magnetico che si riscon­
bobina L2 alla bobina L 1. trerebbe attorno ad un magnete permanente del­
Ma vediamo in che cosa consiste questo prin­ la stessa forma e delle medesime dimensioni
cipio, rifacendoci alle nozioni più elementari del­ della bobina.
le correnti variabili ed ai campi elettromagneti­ Ii fenomeno dell'induzione elettromagnetica
ci da queste generati. Quando un filo condut- consente di utilizzare i campi elettromagnetici

514
KIT PER CIRCUITI
bobina reazione
STAMPATI L. 16.000
Dotato di tutti gli elementi necessari per
la composizione di circuiti stampati su
vetronlte o bachelite, con risultati tali da
soddisfare anche I tecnici più esigenti, que-
sto kit contiene pure la speciale penna
riempita di Inchiostro resistente al perclo-
ruro e munita di punta di riserva. Sul di-
spensatore d'Inchiostro della penna è pre-
sente una valvola che garantisce una lunga
durata di esercizio ed Impedisce l'evapo-
razione del liquido.

10 mm

Fig. 4 - Questo disegno interpreta il lavoro di avvol-


gimento della bobina di sintonia L 1 e quello della
bobina di reazione L2, che deve distare dalla prima
di ben 10 mm. Facciamo notare che, per motivi di
semplicità di disegno, non sono state riportate, sulla
bobina L1, le prese intermedie.

Consente un controllo visivo conti-


nuo del processo di asporto.
per generare tensioni elettriche che prendono il Evita ogni contatto delle mani con
nome di « tensioni indotte ». E queste si otten­ il prodotto finito.
gono facendo variare, in un modo qualunque,
E' sempre pronto per l'uso, anche
le linee di forza. Ma cerchiamo di spiegarci
dopo conservazione illimitata nel
meglio con un esempio, facendo riferimento ai
tempo.
disegni riportati in figura 5.
Quando sulle prese d'entrata della bobina di - Il contenuto è sufficiente per tratta-
sintonia, qualunque esse siano, viene collegata re più di un migliaio di centimetri
l'antenna, nella bobina stessa circola una debo­ quadrati di superfici ramate.
lissima corrente, conseguente alla formazione di
una tensione presente alle estremità dell'avvol­
gimento, che è quella caratteristica del segnale MODALITA' DI RICHIESTE
radio captato. E questa corrente, che è di tipo Ml kht per circuiti stampatl è corredato dl
variabile, genera un campo elettromagnetico va­ un pleghevole, ricca mente illustrato, in cui
riabile, la cui presenza, a sinistra di figura 5, sono elencate e abbondantemente Inter-
è stata segnalata mediante linee tratteggiate. pretat e tutte le operazioni pratiche attra-
Il voltmetro, inserito fra i terminali estremi del­ verso le quali, sl perviene all'approntamen-
la bobina, segnala la presenza della tensione to del circuito. li suo prezz o, comprensi vo
delle spese di spedizione, è di L. 16.000.
provocata dal segnale radio captato dall'anten­ Le richieste debbono essere fatte Inviando
na. Ebbene, se alla bobina L l viene ora avvi­ l'importo 4iato a: STOCK RADIO - 20124
cinata una seconda bobina L2, questa viene in­ MILANO - Via P. Castaldi, 2O (Tel. 6891945)
vestita dal campo elettromagnetico generato da a mezzo vaglia postale, assegno bancario,
L 1 il quale, essendo un campo variabile, in vir­ assegno circolare o c.c.p. n. 46013207.
tù del principio dell'induzione elettromagnetica,

515
CAMPO ELET 7ROM.
\ \ I ,,
!
+,
ii, /

L7
L7

#
I
j
[ \\°
+\

RF
>

RF
i
Fig. 5 - Con questi disegni si è voluto interpretare, a sinistra, il fenomeno
della manifestazione di un campo elettromagnetico variabile In occasione del-
l'applicazione di un segnale radio RF sui terminali d'ingresso della bobina, a
destra quello dell'Induzione elettromagnetica. In entrambi i casi i voltmetro
segnala la presenza della tensione nel circuiti.

genera in L2 una tensione indotta, di valore corrente continua proveniente dal generatore,
più basso, che viene segnalata dal voltmetro mentre fluisce liberamente quella rappresentati­
collegato con questa seconda bobina. va dei segnali radio. E questa stessa corrente
La bobina L 1 prende il nome di « circuito indu­ scorre pure attraverso la bobina L2 ed il po­
cente », la bobina L2 assume la denominazione tenziometro R6 che, come abbiamo detto, rego­
di « circuito indotto ». la il grado di reazione, ossia controlla il nume­
Nel nostro ricevitore radio a reazione, invece, ro delle successive amplificazioni cui viene sot­
i compiti delle due bobine, contrariamente a toposto, da parte del transistor TR1, lo stesso
quanto avviene in figura 5, sono invertiti. Per­ segnale radio.
ché è la bobina L2 che funge da corpo indu­ Quando si agisce manualmente sul potenziome­
cente, mentre la bobina L 1 si comporta da cor­ tro R6, si può notare un aumento di volume
po indotto. sonoro dell'emittente che si sta ascoltando, ma
assieme ai segnali dell'emittente radiofonica, si
può anche ascoltare un fischio, più o meno po­
CONTROLLO DELLA REAZIONE tente, che segnala un eccesso di amplificazioni
e che costringe l'operatore a ruotare in senso
Ritorniamo ora all'esame del circuito del rice­ inverso il perno del potenziometro, fino alla sua
vitore presentato in figura 1, perché finalmente completa scomparsa.
è possibile capire come, mancando ogni colle­ Se il fischio non fosse presente per nulla, ciò
gamento elettrico diretto, sia possibile un pas­ starà a significare la mancanza totale della rea­
saggio di segnali radio, amplificati da TR1, fra zione. In tal caso si dovrà intervenire sui colle­
i due avvolgimenti, esattamente fra L2 ed L1. gamenti della bobina L2, invertendoli tra loro.
Del condensatore C4 abbiamo già parlato. At­ Se invece tutto funziona a dovere, ci si accor­
traverso questo componente non può scorrere la gerà in quale misura sia aumentato, rispetto a

516
quello del ricevitore a rivelazione diretta, il Sul pannello frontale compare ora un elemento
numero delle emittenti radiofoniche ascoltate e di comando in più, quello di reazione, rappre­
selezionate. E ciò perché la reazione è l'inizio sentato dal potenziometro R6, che deve essere
di un vero e proprio stato oscillatorio, per il di tipo a variazione lineare.
quale il fattore di merito « Q », del circuito di
sintonia LC, di cui si è parlato nella precedente
puntata del corso, cresce enormemente. LE BOBINE L1-L2

Per coloro che non avessero sotto mano il fasci­


MONTAGGIO DEL RICEVITORE colo in cui è apparsa la prima puntata del cor­
so, ripetiamo i dati costruttivi della bobina L1.
Il montaggio del ricevitore a reazione, per co­ L'avvolgimento di L1 deve essere effettuato su
loro che hanno già realizzato e conservato quel­ un tubo di materiale isolante del diametro di
lo del ricevitore a rivelazione diretta, si riduce 3 cm e della lunghezza di 8 cm, utilizzando
a ben poca cosa. Perché si tratta di eliminare filo di rame smaltato del diametro di 0,6 mm.
il vecchio condensatore C4, che in quel ricevi­ Le spire, che debbono essere complessivamente
tore convogliava a massa i segnali di alta fre­ in numero di cento, verranno avvolte in forma
quenza e di inserire, quali nuovi elementi, il compatta, l'una accanto all'altra, avendo cura
potenziometro R6, il condensatore C4 e l'av­ di ricavare le tre prese intermedie, indicate in
volgimento L2 che, come indicato nel piano figura 1, alla ventesima, quarantesima e sessan­
costruttivo di figura 2, deve essere composto sul­
tesima spira.
la sinistra della bobina L 1.
La bobina L2, per l'ascolto delle onde medie,
Gli elementi ora citati appaiono riprodotti in
si realizza con lo stesso tipo di filo con cui si
colore sullo schema pratico di figura 2, mentre
in nero sono riportate tutte le altre parti circui­ è realizzata la bobina L 1 e le spire debbono es­
tali che il lettore ha già montato in precedenza. sere avvolte in forma compatta e in numero di
Per concludere, possiamo dire che il ricevitore sedici. La distanza tra i due avvolgimenti deve
a reazione non si differenzia di molto, nella sua essere di 10 mm, come chiaramente indicato in
composizione circuitale, dal ricevitore a rivela­ figura 4 nella quale, per semplicità di immagine,
zione diretta, ovviamente sotto l'aspetto costrut­ non sono state riportate le prese intermedie ri­
tivo. cavate sull'avvolgimento L 1.

ANTIFURTO PER AUTO In scatola


di montaggio

Il funzionamento dell'antifurto si identifica con una


interruzione ciclica del circuito di alimentazione
della bobina di accensione che, pur consentendo
l'avviamento del motore, fa procedere lentamente
e a strappi l'autovettura.

- E' di facile applicazione.


\ ',
-- Non è commercialmente noto e i malintenzio-
nati non lo conoscono.
Serve pure per la realizzazione di molti altri
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i questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la necessità di offrire
n vendita, ad altri lettori, componenti o apparati elettronici, oppure coloro che vorranno_
rendere pubblica una richiesta di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso nori verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
tario. " · • • • •
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo nei limiti di
40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stampatello).

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I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

Inserite il tagliando in una busta e spedite a:

ELETTRONICA PRATICA I
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »

Via Zuretti, 52 - MILANO.

520
LA PSIA DE LETTIERE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. la regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

CIRCUITI STAMPATI pure quelli con i quali vengono realizzati quasi


tutti i progetti presentati sul nostro periodico.
Con vivo interesse sto seguendo, fin dalla pri­ Ogni altro tipo di circuito può essere ottenuto
ma puntata, il corso di avviamento alla cono­ soltanto industrialmente, con metodi fotografici
scenda della radio che, nel fascicolo di giugno, o serigrafici, che nessun dilettante, nemmeno il
ha dedicato gran parte dell'esposizione all'ap­ più esperto, sarebbe in grado di eseguire. Ma
prontamento dei circuiti stampati, ovviamente qualcosa di più, di quanto abbiamo insegnato a
nella loro forma più semplice e a misura di ogni costruire nell'occasione da lei ricordata, il let-
dilettante. Ma io ora vorrei saperne di più sul­ tore può fare. Per esempio, può comporre i
l'argomento o, perlomeno, conoscere con quali circuiti stampati a doppia faccia, nei quali l'in-
metodi si possono realizzare quei circuiti stam­ dustria metallizza anche i fori, ma che il dilet-
pati, apparentemente complessi, che si notano tante può chiudere con reofori saldati in ambe-
in molte apparecchiature elettroniche professio­ due le facce. Naturalmente, per questo tipo di
nali. Non mi riferisco ai circuiti più elementari, circuiti, la foratura deve essere praticata prima
nei quali i collegamenti, anziché essere rappre­ della stesura della traccia, allo scopo di rag-
sentati da fili conduttori, sono ottenuti median­ giungere precisi riferimenti su entrambe le fac-
te riporto di metallo, il rame, su piastre isolan­ ce. Ricordiamo, infine, che esiste un secondo
ti, ma a quelli in cui anche i componenti sono metodo per ottenere, in veste dilettantistica, cir-
costruiti mediante speciali vernici colloidali a cuiti stampati più precisi e complessi: il metodo
base di rame e argento. dei « trasferibili », che elimina il disegno con
TERRANOVA MICHELE la vernice e la fase di corrosione con l'acido,
Roma perché si tratta di incollare, direttamente sulla
basetta di materiale isolante, piste, dischetti,
Quelli da noi descritti, sono i circuiti stampati piazzole di rame ed altri elementi utili già pron-
più noti fra tutti, maggiormente consumati su! ti. Si tratta di un metodo maggiormente valido
mercato della componentistica, riproducibili in- esteticamente ma, sicuramente, più dispendioso,
dustrialmente e a livello hobbystico. E sono non sempre bene accetto da ogni hobbysta.

521
TERMOSTATO ELETTRONICO semionda viene eliminata dal diodo controllato.
La R I è composta da una resistenza e eia un
Dovrei riscaldare un piccolo forno elettrico. con potenziometro di regolazione fine con valore
temperature comprese fra i 20"C e i 120"C. ohmmico totale leggermente superiore a quello
utilizzando resistenze già in mio possesso e che di R4 a 20"C. Il trasformatore T2 è di tipo
lavorano a I1O V- 200 W. Potreste pubblicare intertransistoriale, con nucleo di ferrite e rap-
uno schema circuitale in grado di controllare porto 1/3
tali resistenze, senza tuttavia far uso di trasfor­
matori di potenza, a causa del ridotto spazio Condensatore
disponibile? C1 = 220.000 pF
GOLA LUCIANO
Genova Resistenze
R1 vedi risposta
Oue/}o che pubblichiamo è il progetto di un R2 - 10.000 ohm
regolatore di tipo proporzionale, nel senso che R3 - 150 ohm
la potenza fornita al carico è proporzionale alla R4 resistenza NTC
differenza tra la temperatura raggiunta e quella Varie
impostata. Un tale sistema consente di raggiun- trasf. (220 V- 18 + 18 V-5+10W)
T1
gere una grande precisione sul punto di inter- T2 =
vedi risposta
vento, senza eccessive sovratemperature, tipiche TR1 BFY64- BC116- BC143
nei dispositivi ON/OFF. L'uso dellSCR. con TR2 2N1671
funzioni di raddrizzatore, permette di utilizza- 1-D02= diodi al silicio (50 V- 500 mA)
re le resistenze in suo possesso. dato che mezza SCR 400 V (corrente adatta al carico)

SALDATORE
ISTANTANEO
A PISTOLA
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CARATTERISTICHE:
Tempo di riscaldamento: 3 secondi
Alimentazione: 220 V
E dotato di punta di ricambio e di
Potenza: 100 W istruzioni per l'uso. Ed è particolar-
mente adatto per lavori intermittenti
Illuminazione del punto dì saldatura
professionali e dilettantistici.

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L. 16.500 a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 48013207 (spese di spedizione
comprese ).

522
D02

Il CORREDO DEL PRINCIPIANTE·


L. 14.500
Per agevolare il compito di chi inizia
la pratica dell'elettronica, intesa come
hobby, è stato approntato questo uti-
lissimo kit, nel quale sollo contenuti,
oltre ad un moderno saldatore, legge- 4
ro e maneggevole, adatto a tutte le e-
sigenze dell'elettronico dilettante, sva- ........... ' .... ·1
riati componenti e materiali, non sem- s ti t [il

pre reperibili in commercio, ad un


prezzo assolutamente et:cezionale.

Il kit contiene: N" 1 saldatore (220 V - 25 W) - N° 1 spiralina di filo-stagno -


N° 1 scatolina di pasta saldante - N" 1 poggia-saldatore - N° 2 boccole isolate
- N° 2 spinotti - N" 2 morsetti-coccodrillo -N" 1 ancoraggio - N° 1 basetta per
montaggi sperimentali - N° 1 contenitore pile-stilo _ N° 1 presa polarizzata per
pila 9 V -N" 1 cacciavite miniatura -N" 1 spezzone filo multiplo multicolore.

Le richieste del CORREDO DEL PRINCIPIANTE debbono essere fatte a: STOCK RADIO - 20124
MILANO . Via P. Castaldl, 2o (telef, 6891945), inviando anticipatamente l'Importo di L. 14.500 a
mezzo vaglia postale, assegno circolare, assegno bancario e; c.c.p. N. 46013207 (le spese di spe
dizione sono comprese nel prezzo).

523
GRID-DIP
Realizzi questo circuito, nel quale si fa uso di
Per effettuare tarature corrette dei circuiti ac­ un MOSFET a doppio gate. Le bobine, costrui-
cordati degli apparati ricetrasmittenti, vorrei te secondo i dati riportati in tabella, debbono
corredare il mio laboratorio con un grid-dip di essere avvolte su tubetti di cartone bachelizza-
facile realizzazione pratica. Potreste pubblicarne to del diametro di 25 mm. i condensatori Cl e
il progetto? C2 debbono essere montati internamente al sup-
BARNI FERMO porto delle bobine. Gli avvolgimenti sì otten-
Reggio Emilia gono con filo di rame smaltato del diametro di

GAMMA Il N. spire L1 Valore Cl Valore C2

2,3- 4 MHz 70 15 pF 15 pF
35 pF I
3,4- 5,1 MHz 38 10 pF
4,8 - 8 MHz 25 10 pF 35 pF
7.,9- 13 MHz 14 10 pF 33 pF
12,8 - 21,2 MHz 6 10 pF 33 pF
20 - 54 MHz 4,5 10 pF I 33 pF
33 - 60 MHz 2,5 10 pF 33 pF
I

KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


IN SCATOLA DI MONTAGGIO
A L. 19.500
CARATTERISTICHE
Circuito a tre canali
Controllo toni alti
Controllo toni medi
Controllo toni bassi
Carico medio per canale: 600 W
Carico max. per canale: 1.400 W
Alimentazione: 220 V (rete-luce)
Isolamento a trasformatore

II kIt per luci psichedeliche, nel quale sono contenuti tuttl gll elementi riprodotti nella foto,
costa L. 19.500. Per richiederlo occorre Inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia po-
stale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 Intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO -
Via P. Castaldl, 20.

524
0,5 mm. Per la gamma 59 MHz + 110 MHz, gamma dei 90 + 200 MHz, LI si realizza con
la bobina L1 va realizzata con 1,5 spire di filo filo da 2 mm su una lunghezza di 25 mm. I
di rame smaltato del diametro di 1 mm, avvolte filo deve essere ripiegato a forma di spilla per
in aria su diametro interno di 12 mm. Le spire capelli, mantenendo uno spazio di 10 mm fra
debbono essere spaziate di 3 mm. Cl assume le due estremità; per questa bobina non servo-
il valore di 10 pF, C2 quello di 33 pF. Per la no i condensatori C1-C2.

R2 R3

-u
[
R4

f
R7

Il SI
c6
CJ Il Il Il
z
@i
o
C4
H1e ;3
TR2
8
±
Cl

LJ'p
t il
± e

7
9V
•© e
~

0
T

Condensatori 5 220.000 ohm


C1 = vedi tabella R6 47.000 ohm
C2 = vedi tabella R7 12.000 ohm
C3 = 10.000 pF R8 5.000 ohm (potenz. a varaz. lin.)
C4 = 7,5 pF R9 1.000 ohm
C5 = 50 pF (variabile ad aria)
C6 = 1.000 pF Varie
C7 = 100 pF TR1 40673 (MOSFET)
C8 = 10.000 pF TR2 B8X45
Resistenze L1 vedi tabella
J1 = 'mp. AF (10 mH)
R1 = 27.000 ohm D1 =. diodo al germanio (quals. tipo)
R2 = 50.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) mA milliamperometro (1 mA fondo-scala)
R3 = 47.000 ohm S1 i nterrutt.
R4 = 10 ohm ALIM. = 9 Vcc

525
RS 142 - TRASMETT ITO RE PER BARRIER A A RAGGI INFRAROSSI
È stato studiato per funzionare in coppia al Kit RS 141 (Ricevitore per barriera a raggi infrarossi).
Il compito d1 questo dispositivo è quello di generare un fascio di raggi infrarossi intermittenti ad una
frequenza di circa 5 KHz tali appunto da poter essere ricevuti dal Kit RS 141
La tensione di alimentazione deve essere di 12 Vcc. e la sua portata massima (sempre accoppiato
all'RS 141) è di circa 3,5 metri L. 15.000
RS 141 - RICEVITORE PER BARRIERA A RAGGI INFRAROSSI
È stato studiato per funzionare in coppia al K RS 142 (T rasmettnore per bamera a
raggi infrarossi) costituende cosi un dispositvo di grande utiltà adatto a diversi usi
Un tipico esempio di impiego è quello di creare una sottile barriera mv1s1bile di
raggi infrarossi collegando otticamente (puntando) i due dispositivi. Ogni qualvolta
questa barriera viene interrotta dal passaggio di una persona o di un oggetto il
Relè dell'RS 141 scatta
Potrà quindi essere utilizzato come sensore per antifurto oppure, collegato ad un
ez, come sensore per conta persone, contapew o conta eventi
La massima lunghezza della barriera è di circa

I_ I 3,5 metri. La tensione di alimentazione deve


L. 36.000

"
essere d1 12 Vcc

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}$}5@-
<7

li?
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%]l

- CARICA BATTERIE Ni- Cd CORRENTE COSTANTE REGOLABILE


- MINI RICEVITORE FM SUPERETERODINA
- AMPLIFICATORE B.F. 1 W
- CINGUETTIO ELETTRONICO
- LAMPEGGIATORE DI SOCCORSO CON LAMPADA ALLO XENO
- MODULO PER INDICATORE DI LIVELLO AUDIO GIGANTE
-AUTOMATISMO PER RIEMPIMENTO VASCHE
~ litiiiii ■ itiiiii- TT.

±%
classificazione articoli Else
EFFETTI LUMINOSI ALIMENTATORI RIDUTTORI E INVERTER
Luci psichedeliche 2 vie 750W/canale RS 5 Alimentatore stabilizzato per amplificatori. B F L 27 000
RS L 33.000 Riduttore di tensione stabilizzato 24/12V 2A
Luci psichedeliche 3 vie 1 500W /canale RS 11 12500
RS 10 L. 43.000 Alimentatore stabilizzato 12V 2A
Luci rotanti sequenziali 1 O vie 800W/canale RS 31 L 16 500
RS 48 L. 47.000 AS 66 Inverte, 12 .,- 220V 1 OOHz 60W L 31000
RS 53 Luci psiche. con microfono 1 via 1 500W L 25.000 Carica batterie automatico
AS 76 L 23 500
RS 58 Strobo intermittenza regolabile L. 15.000 AS B6 Alimentatore stabilizzato 12V 1 A L 14500
Luci psiche. con microfono 3 vie 1500W /canale L. 46.000 RS 96 Alimentatore duale regoL + - 5 12V 500mA l 24 500
RS 74
Semaforo elettronico RS 116 Alimentatore stabilizzato variabile 1 -:- 25V 2A L 33.000
RS 113 L. 34.000 Alimentatore stabilizzato 12V(reg. 10 - 15V 1 OA
Luci sequenz. elastiche 6 vie 400W /canale L 43.000 RS 131 L 69.500
nS 114 Carica batterie Ni-Cd corrente costante regolabile
Luci stroboscopiche RS 138 L 33.000
RS 117 L. 44.000
RS 136 Luci psichedeliche 3 vie 1 OOOW 39000 ACCESSORI PER AUTO
nS 46 Lampeggiatore regolabile 5 --:- 12V L 12.000
APP. RICEVENTI - TRASMITTENTI E ACCESSORI Variatore di luce per auto
RS 47 L 15.500
Lineare 1 W per microtrasmettitore RS 50 Accensione automatica luci posizione auto L 19500
RS 6 L. 12500 Auto Blinker - lampeggiatore di emergenza
Ricevitore AM didattico RS 54 L. 19.500
RS 16 L 13.000 Luci psichedeliche per auto
Microricevitore FM RS 62 L 33000
RS 40 L 14 500 RS 64 Antifurto per auto L 37000
RS 52 Prova quarzi L. 12.000 Contagiri per auto (a diodi LEDI
RS 66 L. 36 000
Rs 68 Trasmettitore FM 2W L 25.000 RS 76 Temporizzatore per tergicristallo L 17 600
Trasmettitore FM radiospia RS 95 Awisatore acustico luci posizione per auto L 9000
RS 102 L. 19500
Mmi ricevitore AM supereterodina RS 103 Electronic test multifunzioni per auto L 33.000
RS 112 L. 26.500 Riduttore di tensione per auto
Radiomicrofono FM RS 104 11000
RS 119 L. 17.000 Indicatore etf. batteria e generatore per auto
Amplificatore Banda 4-5 UHF RS 107 L 14.500
RS 120 L. 15.000 RS 122 Controlla batteria e generatore auto a display L 16500
RS 130 Microtrasmettitore A. M. L 19.500 Temporizzatore per luci di cortesia auto
RS 137 L 14 000
RS 139 Mini ricevitore FM supereterodina L 27.000
TEMPORIZZATORI
EFFETTI SONORI RS 56 Temp. autoalimentato regolabile 18 sec. 60 min. L 41000
RS 63 Temporizzatore regolabile 1 --:- 100 sec. L 22.000
RS 18 Sirena elettronica 30W L 23 500 Foto timer (solid state)
RS 81 L 26 500
RS 22 Distorsore per chitarra L. 16.500 Avvisatore acustico temporizzato
RS 123 19500
RS 44 Sirena programmabile - oscillofono L 13 000
RS 71 Generatore di suoni • 23.000 ACCESSORI VARI 01 UTILIZZO
RS 80 Generatore di note musicali programmabile L 31.000 Variatore di luce (carico max 1 500W)
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Sirena elettronica bitonale RS 59 Scaccia zanzare elettronico L 14500
RS 100 I. 21.600
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RS 101 L 15 500 Giardiniere elettronico
Cinguettio elettronico RS 70 L 10 600
RS 143 L. 19.000 Interruttore crepuscolare
RS 82 L 23 500
RS 83 Regolatore di vel. per motori a spazzole L 15000
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RS 91 Rivelatore di prossimità e contatto L 27000
RS 8 Filtro cross-aver 3 vie 50W L 26.500 Esposimetro per camera oscura
RS 97 L 33500
RS 15 Amplificatore BF 2W L 11000 Commutatore automatico di alimentazuone
RS 98 L 14000
RS 19 Mixer B F 4 ingressi L. 25.000 nS 106 Contapezzi digitale a 3.cifre L 47000
RS 26 Amplificatore BF 10W L 15000 RS 109 Serratura a combinazione elettronica L 36000
RS 27 Preamplificatore con -ingresso bassa impedenza L 10 500 RS 118 Dispositivo per la registr. telefonica automatica L 35 600
Preampliflcatore microfonico Rs 121 Prova riflessi elettronico L 49500
ns 29 L 13500
Chiave elettronica
Amplificatore B F 40W RS 126 21 000
RS 36 L 27 500 Antifurto universale (casa e auto)
RS 128 1 39000
nS 38 Indicatore livello uscita a 16 LED L 28.600 Modulo per Display gigante segnapnt
RS 129 L 48500
RS 39 Amplificatore stereo 10+1 OW L 30000 Generatore di rumore bianco le'ax elettronico L 23 000
RS 132
RS 45 Metronomo elettronico L 9.000 RS 134 Rivelatore di metalli L 22 000
RS 51 Preamplificatore HI-FI L 25.000 RS 136 Interruttore a sfioramento 220V 350 L 23 600
Preamplifìcatore stereo equalizzato A.I.A.A. 15.000 RS 141 Ricevitore per barriera a raggi ntrarosst L 36000
RS 55 L
Vu-meter a 8 LED nS 142 Trasmettitore per barriera a raggi intraross L. 16000
RS 61 L. 24.500
RS 144 Lampeggiatore di soccorso con lampada allo Xeno L 63.000
RS 72 Booster per autoradio 20W L. 23.000
RS 146 Automatismo per riempimento vascne • 14 000
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nS 85 Amplificatore telefonico l 26.500 Carica batterie al N- Cd regolate L. 27000
RS 43
RS 89 Fader automatico L 15000 RS 92 Fusibile elettronico l I 9 500
RS 93 Interfono per moto L 29000 RS 94 Generatore di barre Ty rin.atunzzato L 15.000
Protezione elettronica per casse acustiche L 29000 RS 125 Prova transistor (test dinamico L. 18 500
RS 105
nS 108 Amplificatore BF 5W L 13000 GIOCHI ELETTRONICI
RS 115 Equalizzatore parametrico L 26000
Amplificatore B.F. 20W 2 vie RS 60 Gadget elettronico L. 16 500
RS 124 L 29.000
Dado elettronico
Mixer Stereo 4 ingressi RS 77 L. 22.500
RS 127 L 42000 Totocalcio elettronico
RS 79 L. 17.500
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RS 88 L 27.000
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prime pagine del presente fascicolo: quello del
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posta nell'apposita cassetta, e quello del cam-
panello che provoca l'accensione di lampade
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editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
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Nei grandi centri urbani, là dove le portinerie line, plichi ed altro ancora, sono stati da noi
sono sempre custodite, un tale dispositivo non risolti con l'inserimento di un particolare in­
serve. Ma nelle abitazioni isolate, costruite nelle terruttore nella cassetta della posta, collegato
periferie delle città, in campagna, nei luoghi con un modulo elettronico di segnalazione ot­
di villeggiatura, questo semplice apparecchio di­ tica ed acustica, tramite un sistema di impianto
viene estremamente utile, soprattutto quando non che potrebbe benissimo definirsi come un ri­
esiste un campanello elettrico o altro elemento velatore automatico di presenza.
di richiamo per gli inquilini, oppure quando E' vero che si sarebbe potuto fare a meno del
piove e la posta in arrivo rischia di sciuparsi modulo elettronico, accontentandosi di un co­
dentro la tradizionale cassetta comunque co­ mune collegamento fra l'interruttore inserito
struita, in legno o in metallo. Ed è utile pure dentro la cassetta postale ed un normale
quando si è in trepida attesa di notizie e non avvisatore acustico: in pratica di un campanello,
è proprio possibile sostare a lungo sull'ingresso il cui pulsante, anziché essere premuto dal po­
di casa ad aspettare l'arrivo del portalettere. stino, verrebbe azionato dai « pezzi » postali; ma
Dunque, anche i problemi postali, almeno per non si poteva avere la certezza che tutti questi
quel che riguarda la consegna di lettere, carto- avrebbero mantenuto costantemente attivato il

532
In pratica si tratta di un dispositivo di rilevamento automatico
di presenza.

contatto elettrico. Ecco perché ci è apparso Nel disegno di apertura del presente articolo ap­
indispensabile l'accoppiamento dell'interruttore pare schematizzato il circuito elettronico fin qui
con un circuito elettronico di memorizzazione sommariamente descritto; in esso, quale genera­
e di allarme, in grado di segnalare, attraverso un tore di tensione di alimentazione del modulo
diodo led ed un buzzer, l'inserimento avvenuto elettronico, è stato disegnato un accumulatore,
della posta nella cassetta. esattamente una batteria per auto, ma questa

Quando il portalettere inserisce nella cassetta postale anche


una sola cartolina, entrano in funzione immediatamente due
circuiti elettronici, uno di memorizzazione e l'altro di segnala-
zione ottico-acustica permanente, la cui disattivazione può
essere effettuata manualmente intervenendo su un comune
interruttore.

533
,--------
1
-, I
l I
pc 6le
q

RS R6

57

MI

e
9V
e

Fig. 1 - Circuito del modulo elettronico di memorizzazione'e di segnalazione


ottico-acustica. Il microinterruttore Ml deve essere montato dentro la cassetta
postale, mentre in casa, a portata di mano, deve essere \applicato l'interruttore
S1, che consente di disattivare il dispositivo dopo aver, ricevuto da esso !I
messaggio postale. I valori delle tensioni, riportati in corrispondenza dell'anodo
dell'SCR e del collettore di TR1, si intendono rilevati a ci cuito innescato.

I
-----COMPONENTI
Condensatori R5 = 470.000 ohm
C1 = 100.000 pF R6 = 1.200 ohm
c2 = 10.000 pF R7 = 820 ohm
C3 = 10.000 pF Varie
C4 = 10.000 pF
es = 100.000 pF 7R1 == BC108
SCR == C103
Resistenze DL1 = diodo led
R1 = 4.700 ohm Ml = microinterruttore
R2 = 1.200 ohm S1 = interruttore
R3
R4
= 1.200 ohm BZ = buzzer (tipo passivo)
= t.200 ohm PILA = 9 V

534
Fig. 2 - Plano costruttivo del modulo elettronico Interam ente eseguito su cir-
cuito stam pato, I term inali contrassegnati con i num eri 1 - 2- 3 - 4 sono gli
slessf riportali lungo le linee tratteggiate dello schem a elettrico di figura 1.
Sul corrispondenti terminali si dovranno inserire quattro capicorda, onde age-
volare le saldature a stagno del conduttori che debbono raggiungere il mi-
eroine:tutore, sistemato nella cassetta postale, l'Interruttore S1 e la pila, sl-
slemati in casa.

assume soltanto un !:-tgntficato simbolico, che due schemi principali: quello elettrico del mo­
non deve preoccupare il lettore prima ancora di dulo, riportato in figura 1 e guelfo meccanico
prendere visione· dei progetto completo, perché, relativo all'installazione del microinterruttore
come avremo modo di dire più avanti, le ten­ nella cassetta postale, riportato in figura 4.
sioni e le correnti in gioco son0 talmente esigue Complessivamente, dunque, vengono svolte tre
da rendere più che sufficiente: l'uso di una pi­ diverse funzioni: due di natura elettrica, da
cola pila per garantire il perfetto funzionamento parte del circuito di figura 1 ed una di tipo
dell'intero impianto elettrico. elettromeccanica, per opera del microinterrut­
tore. Il quale, al passaggio di un « pezzo » po­
stale, chiude il circuito di gate di un diodo
PROGETTO DELL'AVVISATORE controllato, inviando un impulso a. tale compo­
nente che, di conseguenza, diviene conduttore
I progetto dell'avvisatore postale si articola in ed alimenta uno stadio oscillatore sinusoidale

535
guito, alcune fra le caratteristiche funzionali più
interessanti del diodo controllato.
L'SCR, denominato pure thyristor, è un semi­
conduttore dotato di tre terminali chiamati
4 I « anodo - catodo - gate ». Quelli di anodo e
di catodo, sono terminali del tutto assimilabili
o ai terminali di un comune diodo e controllano
il circuito principale, quello di gate è l'elemento
di pilotaggio del diodo.
Il comportamento dell'SCR può essere agevol­
mente interpretato attraverso lo schema sempli­
ficato di figura 5. In condizioni di riposo, ov­
vero quando si chiude l'interruttore S 1 e si for­
nisce l'alimentazione al cìrcuito, il diodo con­
trollato rimane interrotto e, se si esclude una
debolìssina corrente di fuga, dell'ordine del mi­
croampère, nessuna corrente fluisce attraverso
3 la resistenza di carico collegata in serie con l'ano­
do. Si può anche dire che, in tali condizioni
elettriche, I'SCR appare come un interruttore
Flg. 3 - Disegno in grandezza naturale del clrculto elettronico aperto. Al contrario, quando il mi­
stampato che occorrerà riprodurre su una basetta di crointerruttore MI viene chiuso, sia pure per un
materiale isolante, di forma quadrata, di lato 6 cm, solo istante, al gate dell'SCR giunge un impulso
prima di iniziare la composizione del modulo elet- di corrente, il cui effetto è quello di innescare il
tronico. componente, rendendolo conduttore, come se si
trattasse di un normale diodo al silicio diretta­
mente polarizzato. E a questo punto vogliamo
appena ricordare che il microinterruttore MI
diverrà, in sede applicativa, il microcontatto in­
serito nella cassetta postale elettronica. Ma con­
con uscita ottica ed acustica. tinuiamo con la presentazione delle caratteristi­
Il circuito elettronico di figura 1, quindi, me­ che elettriche del diodo controllato.
morizza anche una breve chiusura del microcon­ Il processo di conduzione della corrente elettrica,
tatto, dovuta ad esempio all'introduzione di una testè analizzato, permane anche quando termina
semplice cartolina nella cassetta postale e gene­ l'impulso di corrente propinato al gate dell'SCR
ra un segnale ottico ed acustico permanente, e non viene in alcun modo modificato da ulte­
disattivabile soltanto manualmente, interrom­ riori impulsi di corrente, applicati al gate, suc­
pendo l'alimentazione del circuito di controllo. cessivi a quello iniziale che ha provocato l'in­
nesco del diodo.
Si suole dire che, in questa seconda condizione
IL DIODO CONTROLLATO elettrica, il diodo controllato è un interruttore
elettronico chiuso.
Il circuito del modulo elettronico, riportato in Vediamo ora in qual modo sia possibile riaprire
figura 1, incentra il suo funzionamento sul com­ questo interruttore elettronico, cioè come si
portamento di due distinti e principali compo­ possa interrompere il flusso di corrente fra ca­
nenti: il diodo controllato' SCR ed il transi­ todo e anodo. Ebbene, diciamo subito che, quan­
stor bipolare TR1, di tipo NPN. do si ha a che fare con la corrente continua,
Il primo dei due componenti ora citati, la cui esistono due modi per interrompere la corrente
sigla è composta con le lettere iniziali delle tre che attraversa I 'SCR. li primo di questi consi­
parole « Silicon Controlled Rectifier », che stan­ ste nel cortocircuitare, per un attimo, i due elet­
no a significare « diodo controllato al silicio », trodi di anodo e di catodo. Il secondo, che è
non può costituire una novità per i nostri let­ quello più semplice, si basa sulla sospensione
tori. perché esso è stato adottato innumerevoli momentanea dell'alimentazione tramite l'inter­
volte in molti progetti già presentati sulla ri­ ruttore S l. Più precisamente, è necessario far
vista, Tuttavia, senza addentrarci nei dettagli co­ scendere la corrente anodica al di sotto di un
struttivi del componente, per coloro che da poco valore minimo di automantenimento.
tempo ci seguono, rammenteremo, qui di se- I grafici riportati in figura 6 interpretano parte

536
squadretto
microint.

vista interna spaccato frontale

11
4
'
Fig. 4 - Prendendo lo spunto da questi disegni, Il lettore potrà agevolmente
comporre Il microinterruttore Inserito nella cassetta postale. La lamina, molto
lunga, deve essere sistemata dietro la finestra frontale della cassetta. Le viti
di fissaggio dovranno essere protette con silicone per Idraulici. Ovviamente, a
lavoro ultimato, occorrerà accertarsi sul corretto funzionamento del sistema
elettromeccanico.

degli elementi teorico-pratici fin qui citati a prescrive l'uso di un SCR di tipo C103, che può
proposito del diodo controllato. Il diagramma essere comunque sostituito con altri diodi con­
più in alto si riferisce all'andamento della corren­ trollati la cui sigla è citata più avanti.
te anodica in funzione del tempo, quello più Ma per l'innesco del modello Cl03 è sufficiente
in basso riporta i vari tipi di impulsi di corrente una corrente di gate molto bassa, di 200 A,
applicati al gate del diodo controllato. Come mentre la corrente di anodo può raggiungere il
si può notare, gli impulsi i2 - i3, successivi a valore di 0,8 A che, come è facile calcolare, su­
quello iniziale i 1, che ha provocato l'innesco pera di ben quattromila volte quella di gate.
dell'SCR ed il conseguente flusso di corrente,
non interferiscono in alcun modo sul pro­
cesso di conduzione del componente, mentre L'OSCILLATORE SINUSOIDALE
soltanto l'intervento sull'interruttore S 1, che to­
glie l'alimentazione al circuito, è in grado di Chiusa la parentesi relativa al diodo controllato,
disattivare l'SCR, riportandolo alla condizione ritorniamo all'esame dello schema elettrico com
di interruttore elettronico aperto. Ma noti appena pleto del dispositivo riportato in figura 1.
al gate viene inviato un nuovo impulso di cor­ Come abbiamo visto, attraverso l'analisi del cir­
rente i4, l'interruttore elettronico si chiude e la cuito semplificato di figura 5, a seguito di una
corrente riprende a scorrere fra catodo ed anodo. chiusura, anche momentanea e rapida, del mi­
Nel progetto della cassetta postale elettronica si crointerruttore MI, il diodo SCR entra in con-

537
è in grado di pilotare un carico a bassa impe­
denza, quale potrebbe essere, ad esempio, quello
di un altoparlante, mentre può azionare age­
volmente un comune trasduttore piezoelettrico,
quale il buzzer o la capsula microfonica.
Oltre che il segnale acustico, il circuito
CARICO SI dell'oscillatore prevede pure una segnala­
zione luminosa, ottenuta semplicemente attra­
verso un diodo led, collegato in parallelo al cir­
cuito tramite la resistenza R 7 di limitazione di
n; anodo corrente.

t a $3 IL BUZZER

I carichi pilotati dall'oscillatore sinusoidale sono


rappresentati dal diodo led DLI1 e dal buzzer
BZ. Sul primo componente tutti i lettori sono
ampiamente edotti, sul secondo vi possono es­
sere dei dubbi che ci invitano a ricordare un
po' da vicino tale elemento.
Buzzer, in lingua inglese, significa « ronzatore »
ed in elettronica identifica un componente in
grado di emettere un suono. Un esempio pratico
Fg. 5 - Attraverso questo semplice schema, elettri- della sua presenza ci è offerto da molti tipi
!Cafflerde ridotto, è stato Interpretato, nel testo, Il di orologi digitali da polso i quali, oltre che
comportamento del diodo SCR. Il microinterruttore misurare il tempo, sono dotati di una suone­
dl è quello stesso che rimane Inserlto nella cassetta ria, appunto di un minuscolo buzzer in grado di
postale.
coesistere, nell'esiguo spazio disponibile, assie­
me alla pila.
Attualmente esistono due principali categorie di
buzzer: la prima è rappresentata dai ronzatori
elettromeccanici, la seconda dai modelli piezoe­
lettrici, la quale si suddivide, a sua volta, in al­
tre due differenti categorie: quella dei buzzer
duzione. Ma esso potrebbe entrare in condu­ senza oscillatore e quella dei buzzer con oscilla­
zione pure in conseguenza di disturbi captati, ad tore. La prima di queste, per funzionare, ri­
esempio, dai cavi di collegamento con il micro­ chiede ovviamente il collegamento con un oscil­
interruttore, che possono essere anche molto lun­ latore esterno e ad essa appartiene il buzzer
ghi, senza compromettere con la loro esten­ BZ adottato per la realizzazione della cassetta
sione il buon funzionamento del circuito elet­ postale, la seconda è già pronta per l'uso e
tronico. Pertanto, per evitare che tali disturbi per essere attivata necessita soltanto del col­
possano provocare dei falsi avviamenti del cir­ legamento con l'alimentatore.
cuito, si è provveduto ad inserire, fra gate e Il buzzer piezoelettrico senza oscillatore viene
catodo dell'SCR, il condensatore C 1 di filtraggio. pure definito di tipo passivo. Esso è simile, per
L'innesco dell'SCR eleva al valore di 0,7 V la­ la composizione interna, ad un microfono pie­
nodo, alimentando conseguentemente lo stadio z0elettrico e la differenza fra i due componenti
transistorizzato pilotato da TR 1, che è quello di nsiste nella diversa intensità di emissione so­
un classico circuito oscillatore sinusoidale a sfa­ nora. Infatti, servendosi di una capsula micro­
samento, dal funzionamento sicuro ed affida­ fonica piezoelettrica, in sostituzione del buz­
bile. zer, la resa acustica è alquanto ridotta.
I valori resistivi e capacitivi dei componenti Internamente al buzzer è presente un dischetto
del circuito oscillatore sono stati scelti in mo­ di ceramica piezoelettrica, al quale viene appli­
do da generare un segnale in banda fonica, cata una tensione variabile con frequenza audio.
con un valore approssimativo di frequenza di E questo valore di frequenza è generalmente
2.500 Hz. scelto in modo che la ceramica oscilli con fre­
Il segnale prodotto dal circuito oscillatore non quenze pari a quella di risonanza meccanica.
538
apert. moment. S7

anodo

j l

i gate
J] hl al hl
l,
e

liboJ

Flg. 6 - La corrispondenza, fra questi due diagramml, è la stessa che Intercorre


fra gll impulsi appiicati al gate del diodo SCR e la corrente che scorre attra-
verso l'anodo. L'Intervento manuale sull'interruttore S1, provoca la disattivazione
del diodo controllato.

In questo modo, con un piccolo segnale elet­ elettrodi. In ogni caso ricordiamo che il BC109
trico, si possono ottenere delle notevoli oscil­ potrà essere sostituito con i seguenti diodi con­
lazioni meccaniche, che corrispondono ad un trollati: BRX47 - BRX46 - TAG3476 - TAG1679,
segnale acustico di discreta intensità. i quali ammettono una corrente massima di 0,8
A. Ciò significa che molti altri tipi di SCR di
piccole dimensioni potranno sostituire quello
REALIZZAZIONE DEL PROGETTO da noi prescritto, anche perché il valore della
tensione non assume importanza alcuna (30 ...
La realizzazione del progetto della cassetta 400 V).
postale elettronica va condotta in due tempi
distinti. Dapprima, infatti, si compone la parte L'alimentazione del circuito può essere ottenu­
elettromeccanica, prendendo ad esempio i sug­ ta con una pila da 9 V, dato che l'assorbimento
gerimenti costruttivi illustrati in figura 4, poi di corrente, quando il dispositivo è in stato di
si realizza il modulo elettronico secondo quanto allarme, raggiunge appena i 6 mA. Comunque
dimostrato nello schema di figura 2, dopo aver pur utilizzando una tensione di 12 Vcc, nulla
ovviamente preparato il circuito stampato su cambia nel funzionamento corretto del circuito.
una basetta di materiale isolante, di forma qua­ Ma si tenga ben presente che, con l'interruttore
drata, di 6 cm di lato, il cui disegno in gran­ S 1 chiuso, ed ovviamente con il microinterrut­
dezza reale è riportato in figura 3. tore, sistemato nella cassetta postale, aperto,
I conduttori, che collegano il modulo elettronico il sistema non assorbe corrente alcuna.
con la cassetta postale, potranno essere di qua­ L'unico intervento di messa a punto, ad im­
lunque lunghezza e di sezione anche esigua. pianto eseguito, consiste nel controllare l'entrata
Ai principianti raccomandiamo di non invertire in funzione dell'oscillatore. E se ciò non si ve­
tra loro i terminali del diodo controllato, ricor­ rificasse, allora si dovrà intervenire sul valore
dando che l'esatta distribuzione di questi, dise­ della resistenza R5, in modo da raggiungere,
gnata in figura 2, si riferisce al modello BC109. sul collettore del transistor TR1, il valore di ten­
Per altri modelli sostitutivi sarà bene informarsi sione di 4 + 6 V, chiaramente a circuito in­
presso il rivenditore sul posizionamento degli nescato.

539
IL CAMPANELLO
CHE ILLUMINA
L'energia elettrica è un bene di consumo assai sante del suo telecomando, in una notte a visi­
costoso, che non permette a tutti una illumina­ bilità quasi nulla, si vede aprire il cancello e,
zione continua di spazi ed ambienti frequentati contemporaneamente, assiste ad una provviden­
soltanto saltuariamente. Ma con l'installazione de­ ziale illuminazione della zona di accesso alla
gli interruttori a tempo, oggi presenti nella sua abitazione. E si pensi ancora allo stupore
maggior parte dei circuiti di accensione delle suscitato presso gli ospiti che, dopo aver pre­
lampade delle scale, dei porticati, delle au­ muto il pulsante del campanello elettrico, ve­
torimesse, degli scantinati e delle soffitte, dono accendersi automaticamente e subito, le
questo problema è stato risolto. Mentre nessu­ lampade di illuminazione di un vialetto, di un
no ha finora pensato di abbinare tali interrut­ androne o del solo ingresso alla villa. Dunque,
tori con il pulsante del campanello di casa o in queste pagine, presenteremo il progetto di
con il circuito di apertura telecomandata di un un interruttore a tempo, ovviamente di tipo
cancello. Eppure, i vantaggi, derivanti dall'ac­ completamente elettronico, facilmente inseribile
coppiamento del confortevole ed economico si­ nel circuito a bassa tensione del campanello
stema di pilotaggio delle luci a durata prefis­ elettrico di casa e in grado di accendere, natu­
sata con altri elementi di comando, potrebbero ralmente in condizioni ambientali di oscurità,
essere notevoli. Si pensi soltanto all'aiuto dato una o più lampade alimentabili con la tensione
all'automobilista che, dopo aver premuto il pul- di rete,

Di giorno, finché la visibilità è buona, questo dispositivo rimane


escluso elettronicamente. Ma al calar della sera entra Imme-
diatamente in funzione, illuminando gli spazi bui attorno alla
casa, non appena qualcuno suona alla porta d'ingresso.

540
Chi suona il campanello, provoca l'accensione automatica delle
lampade di illuminazione delle zone di accesso alla casa.

Chi preme il pulsante del telecomando di apertura del can-


cello, vede istantaneamente illuminarsi il percorso che con-
duce al garage.

Diciamo subito che il circuito del nostro dispo­ tore, con la tensione di rete di 220 Vca, il se­
sitivo è formato da due parti distinte: quella condo dovrà essere totalmente costruito dal let­
dell'impianto elettrico preesistente e quella del tore ed accoppiato al primo.
circuito elettronico di controllo, che verranno Il campanello elettrico entra in funzione quando
ora esaminate separatamente. vien chiuso il suo circuito di alimentazione per
mezzo di un pulsante applicato in prossimità
della porta di accesso alla casa. II trasformato­
L'IMPIANTO ELETTRICO re T 1 riduce la tensione di rete dal valore di
220 V a quello di 12 V e questo valore di ten­
Nello schema elettrico di figura 1 sono compresi sione alternata verrà utilizzato per alimentare il
entrambi i circuiti ora menzionati, quello del circuito di controllo.
campanello, disegnato con linee nere piene, e La lampada, o le lampade di illuminazione, che
quello del dispositivo di controllo, normalmen­ dovranno accendersi nel momento in cui viene
te disegnato. premuto il pulsante del campanello, sono invece
Il primo è il circuito già esistente nell'impianto inserite direttamente nella linea di rete a 220 V
elettrico di casa, quello del campanello elettri­ e vengono pilotate, dal dispositivo di controllo,
co, alimentato, tramite un trasformatore ridut- attraverso un relé.

541
l-
i
I
I
I
I
I
I
I
I

542
RJ DI

N
----
N
±
M.
:::>

Fig. 2 - Plano costruttivo, realizzato su basetta di materiale Isolante con cir-


cuito stampato, del modulo elettronico di controllo. La numerazione, riportata
lungo i lati minori del rettangolo, trova precisa corrispondenza con quella cl-
tata nello schema teorico del progetto.

-----COMPONENTI-----
Condensatori
C1 500 F - 35 VI (elettrolitico) TR2 = BC107
C2 = 47 F 25 VI (elettrolitico) TR3 = 2N1711
C3 =100.000 pF FR = fotoresistenza (quals. tipo)
C4 = 100.000 pF D1 = diodo al silicio (1 N4004}
02 = diodo al sillcio (1N4004
Resistenze 03 = diodo al silicio (1N4004)
R1 = 56 ohm- 1 W DL1 = diodo led
R2 = 1.200 ohm- 1/4 W DZ1 = diodo zener (6,2 V - 1 W)
R3 = 56.000 ohm - 1/4 W RL = relé (12 V - 200/400 ohm)
R4 = 22.000 ohm (trimmer)
R5 = 470.000 ohm (trimmer)
R6 = 22.000 ohm - 1/4 W NB: gli elementi inseriti nel circuito a linea
nera, appartenenti all'impianto elettrico origi­
Varie nale del campanello, non sono stati citati in
TR1 = BC107 questo elenco.

543
+
Flg. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato sul quale si deve
realizzare il modulo elettronlco del dispositivo di controllo.

DISPOSITIVO DI CONTROLLO L'unica segnalazione dell'attività della sezione


elettronica del circuito di figura 1 è fornita dal
li dispositivo di controllo è rappresentato dal­ diodo led DL1 che, con la sua luminosità, tiene
l'intera sezione elettronica del circuito di figura informato l'operatore sulla predisposizione del
1. Esso è pure quello che maggiormente inte­ circuito al funzionamento. Ma quando qualcuno
ressa il lettore, giacché costituisce la vera no­ preme il pulsante del campanello elettrico, vie­
vità dell'articolo. ne alimentato, attraverso il diodo al silicio D2,
La tensione di alimentazione del circuito di il condensatore elettrolitico C2, che si carica
controllo che, come abbiamo detto, è a 12 V e pressoché istantaneamente, raggiungendo il
viene prelevata dall'avvolgimento secondario del massimo valore della tensione di alimentazione.
trasformatore da campanelli, è di tipo alternato. In tali condizioni, il funzionamento del circuito
Essa deve quindi essere trasformata in una ten­ di figura 1 può assumere due comportamenti
sione continua e a ciò provvedono il diodo al diversi, dipendenti dal tipo di luminosità am­
silicio D 1 ed il condensatore elettrolitico C1, bientale esistente in un dato momento oppure,
che livella la tensione raddrizzata dal diodo. e ciò è la stessa cosa, dall'intervento o meno
In condizioni di riposo, supponendo chiuso l'in­ dell'azione del transistor TR1, ma di questo
terruttore ausiliario S1, la sezione elettronica ri­ parleremo ben presto. Per ora supponiamo di
mane alimentata. Tuttavia, poiché il condensa­ escludere il transistor TR 1 o, meglio, come ve­
tore elettrolitico C2 è scarico, attraverso le resi­ dremo in seguito, di trovarci in condizioni di
stenze R5 - R6 non scorre corrente e la base scarsa illuminazione naturale. Ebbene, con tale
del transistor TR2 non può essere polarizzata. ipotesi, quando il condensatore elettrolitico C2
Pertanto, i due transistor TR2 - TR3, collegati si carica, il trimmer R5 e la resistenza R6 di­
fra. loro nella classica configurazione Darling­ vengono conduttori di una corrente che, polariz­
ton, rimangono all'interdizione ed il relé RL zando la base del transistor TR2, lo rendono sa­
non subisce eccitazione alcuna. turo, inducendolo ad amplificare la corrente e

544
coperchio
trasp.

tubetto

a
nnerire

Fig. 4 - Nel caso in cul sl volesse esporre, In posizione stucco


esterna alla casa, la fotoresistenza, sarà. bene Inserire
questa in un tubo annerito internamente e munito di «reofori
coperchio di chiusura trasparente.

portando alla conduzione pure il transistor TR3 riaccese per mezzo del loro, relativo interrut­
che, a sua volta, provoca l'eccitazione del relé tore di comando.
RL.
L'effetto dell'eccitazione del relé RL è ovvio,
esso determina l'accensione delle lampade di FUNZIONE DI TR1
illuminazione, indipendentemente dalla condi­
zione di apertura in cui può trovarsi il relativo Analizziamo ora la funzione del transistor TR1
interruttore di comando. e del relativo circuito di controllo, parzialmente
Quando viene rilasciato il pulsante del campa­ e volutamente ignorati durante l'analisi circui­
nello elettrico, il condensatore elettrolitico C2 tale fin qui esposta.
rimane caricato per un certo tempo, consenten­ Lo scopo del transi tor TR 1, e degli elementi ad
do al relé RL di conservare lo stato di eccita­ esso collegati, è que1lo di disinserire automati­
zione. camente il dispositivo di controllo durante il
Il tempo in cui il relé può rimanere eccitato di­ giorno e di inserirlo al calar della notte, senza
pende, oltre che dal valore capacitivo del con­ che l'operatore debba compiere alcuna opera­
densatore elettrolitico C2, anche da quelli resi­ zione manuale.
stivi di R5 ed R6. Durante il giorno o, comunque, in ambiente
Con i valori da noi attribuiti ai componenti, il ancora illuminato naturalmente, la resistenza
tempo di eccitazione può variare, mediante re­ della fotoresistenza FR scende al di sotto di un
golazione del trimmer R5, entro la gamma com­ certo valore, provocando un aumento della ten­
presa fra i 20 secondi e i 2 minuti primi. sione sul cursore del trimmer R4 ed avviando
Una volta esaurita la carica del condensatore la conduzione del transistor TR1, che impedi­
elettrolitico C2, sulla base del transistor TR2 vie­ sce il funzionamento di TR2-TR3.
ne a mancare la necessaria polarizzazione che Per raggiungere la necessaria stabilità del punto
l'aveva reso conduttore. Conseguentemente, il di discriminazione fra giorno e notte, peraltro
relé si diseccita e le lampade si spengono auto­ regolabile mediante il trimmer R4, è stata pre­
maticamente. a meno che esse non vengano vista una stabilizzazione della tensione di ali-

545
mentazione, del solo circuito relativo alla foto­ ta necessario soltanto se il tubo cilindrico viene
resistenza FR, tramite il diodo zener DZ1. esposto agli agenti atmosferici.
Nulla vieta, in ogni caso, di escludere comple­
tamente il controllo giorno-notte, evitando di
REALIZZAZIONE PRATICA montare i seguenti componenti: FR - R3 - DZ1 -
RA- TR1 - C3.
Il piano costruttivo della sezione elettronica,
che nello schema teorico di figura 1 è racchiusa
fra linee tratteggiate, è quello riportato in fi­ MESSA A PUNTO E COLLAUDO
gura 2. La realizzazione, come si vede, è effet­
tuata su una basetta di materiale isolante, di Due soltanto sono le operazioni di taratura del
forma rettangolare, delle dimensioni di 1 O ,5 circuito di figura 1 e riguardano la regolazione
cmx 6,5 cm, recante, su una delle due facce, il del tempo di ritardo, tramite il trimmer R5, e
circuito stampato, il cui disegno in grandezza del punto di discriminazione buio-luce, effet­
reale è riportato in figura 3. tuabile per mezzo del trimmer R4,
Il modulo elettronico, una volta completato, do­ Con i valori da noi prescritti nell'apposito elen­
vrà essere racchiuso in un contenitore di deri­ co, il tempo di ritardo varia fra i 20 secondi,
vazione, da sistemare in prossimità dell'inter­ con la minima resistenza inserita per mezzo del
ruttore indipendente di accensione delle lam­ trimmer R5, e i 2 minuti primi, con tutto il
pade di illuminazione esterna. trimmer collegato. Più precisamente, la durata
Dal contenitore, che potrà essere di plastica, di eccitazione del relé di 20 secondi si ottiene
usciranno i terminali contrassegnati con i nu­ con il cursore tutto spostato a destra in figura 1,
meri 1-2-3-4-5-6-7-8-9 per i neces­ mentre il tempo di 2 minuti primi si raggiunge
sari collegamenti con i vari elementi esterni. con il cursore completamente spostato a sini­
L'alimentazione del dispositivo di controllo, co­ stra nello schema di figura 1.
me abbiamo detto, verrà derivata dall'avvolgi­
Coloro che volessero perfezionare l'apparato
mento secondario del trasformatore del campa­
elettronico, potranno sostituire il trimmer di re­
nello a 12 V e successivamente raddrizzata e
golazione dei tempi R5 con un potenziometro a
livellata. Ma questo valore non è particolar­
variazione lineare, dotato di manopola gradua­
mente critico e potrà variare fra gli 8 V e i 15 V
ta. Si tenga comunque presente che, per rag­
alternati. Ovviamente, il relé prescritto nell'e­
giungere tempi più lunghi di quelli ora citati,
lenco componenti dovrà assumere altri valori se
occorre sostituire il trimmer o potenziometro
non si farà uso della tensione a 12 V.
R5 con altro di valore di 1 megaohm.
L'assorbimento di corrente del circuito di fi­
Per tarare la soglia di intervento della fotore­
gura 1 dipende essenzialmente dal tipo di relé
sistenza FR, tramite R4, occorre attendere il
adottato. Questo, a vuoto, risulta essere di 10
crepuscolo o, meglio, quel momento della gior­
mA, ma a tale valore si deve poi sommare l'as­
nata in cui si ritiene necessaria una illuminazio­
sorbimento richiesto dal relé. Con il modello
ne artificiale. Quindi si stacca il collegamento
da noi prescritto, valido per una tensione di
con il terminale 2 del circuito e si inserisce un
alimentazione di 12 Vca, l'assorbimento totale
ponticello provvisorio fra i terminali 1 e 2,
del dispositivo, in stato di eccitazione di RL,
allo scopo di cortocircuitarli. Così facendo, il
ammonta a 50 mA.
relé rimane costantemente eccitato.
Per quanto riguarda la fotoresistenza FR, ne­
cessaria per la realizzazione del controllo auto­ Ora, agendo lentamente sul trimmer R4, il cui
matico di esclusione circuitale diurna, questa cursore inizialmente deve essere tutto spostato
può essere rappresentata da un qualsiasi mo­ verso l'anodo del diodo zener DZl, si cerca il
dello al solfuro di cadmio, che è il più reperi­ punto in cui il relé si diseccita. Questo è tutto.
bile commercialmente. Perché appena farà un po' più buio, il circuito
La fotoresistenza dovrà essere collocata in un entrerà automaticamente in funzione. Natural­
punto in cui la sensibilizzazione sia provocata mente, a fine taratura, si dovrà eliminare il
dalla sola luce naturale del giorno. Converreb­ provvisorio ponticello e ripristinare il circuito
be, pertanto, realizzare la struttura riportata originale.
in figura 4, nella quale FR rimane inserita in Aprendo l'interruttore S 1, il dispositivo viene
un tubo annerito internamente e chiuso supe­ eliminato, mentre rimane in funzione il solo
riormente da un coperchio trasparente, allo campanello elettrico. Chiudendo S 1, il diodo
scopo di risultare protetto da piogge ed umidi­ led DLl si accende, segnalando la predisposi­
tà. E' chiaro che il coperchio trasparente diven- zione del circuito al funzionamento.

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CONTAGIRI
PER AUTO
Non tutti i cruscotti delle autovetture sono do­ un motore a scoppio, come ad esempio il ren­
tati di quel prezioso strumento ad indice che dimento, la potenza, la coppia massima e il con­
prende il nome di contagiri. Eppure, l'utilità di sumo di benzina, sono legati analiticamente al
questo accessorio costituisce un fatto innegabile, numero di giri del motore, attraverso formule
non solo perché è montato su tutte le automo­ che consentono di sfruttare al massimo tutte
bili sportive, ma perché tutti i parametri di le qualità meccaniche e termodinamiche del mo-

Non rinunciate ai vantaggi che possono derivare dall'osserva-


zione, sul cruscotto dell'autovettura, di questo semplice ma pre-
ciso strumento, che tutti possono realizzare ed agevolmente
installare sulla propria macchina, senza manomettere l'im-
pianto elettrico originale e con una modica spesa.

548
Per un perfetto rapporto fra consumo di carburante e velocità
di marcia.

tore stesso. Più praticamente, tuttavia, il con­ tore a scoppio con la precisione del giro; anzi,
tagiri serve durante il periodo di rodaggio di sono prive di significato pratico pure le decine
una vettura nuova, quando la casa costruttrice di giri, mentre possono divenire più significati­
vieta, per una certa quantità di chilometri ini­ ve le centinaia. Dunque, non serve sapere, ad
ziali, di superare un preciso numero di giri del esempio, se un motore ruota a 3.100 - 3.150 -
motore. Oppure nei percorsi di montagna, dove 3.200 giri, ma soltanto se ruota a circa 3.000
è possibile procedere con il motore ad un re­ o a più di 3.500 giri.
gime corrispondente alla coppia massima, an­ I primi tipi di contagiri, installati soltanto su
che per lunghi tratti di percorso, senza sotto­ vetture sportive, furono di tipo completamente
porre il motore ad affaticamento, ma consen­ meccanico, con trasmissione a cavo flessibile, os­
tendogli una lunga vita con un grande rispar­ sia con lo stesso sistema attualmente adottato per
mio di carburante. i comuni tachimetri. Poi, con lo sviluppo del­
Il contagiri è ancora utile nella stagione fredda l'elettronica, tutti i contagiri si sono trasformati,
e persino sull'autostrada, dove è possibile rag­ divenendo più semplici e di facile installazione
giungere il miglior compromesso fra consumo di e manutenzione. Infatti, sparirono i pesanti pro­
carburante e velocità. blemi meccanici e la misura, pur divenendo in­
diretta, assunse una maggior precisione, perché
ci si orientò verso la valutazione della frequen­
MISURA GIRI-MOTORE za degli impulsi di accensione del motore, cor­
relati al numero di giri tramite semplici rela­
Normalmente, ad un contagiri per auto, non si zioni matematiche. Ma cerchiamo di analizzare
richiede tanto l'assoluta precisione di misura, più dettagliatamente questi concetti.
quanto l'affidabilità e la robustezza strumentale. Per numero di giri al minuto di un motore a
Perché è inutile pretendere da un tale disposi­ scoppio si intende il numero di giri al minuto
tivo la misura del regime di rotazione del mo- dell'albero a gomiti, al quale sono meccanica-

549
FI
DI
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//nyp=
12V
c2

lE c3
#

02

3
r
lo

MASSA AUTO

Fig. 1 - Circuito elettrico del contagiri. Le linee tratteggiate delimitano la parte


circuitale montata su una basetta-supporto, di forma rettangolare, recante il
circuito stampato e rappresentativa del modulo elettronico del dispositivo. I va-
lori delle tensioni, riportati In corrispondenza del collettori del due transistor,
si Intendono rilevati In assenza di segnale all'entrata del contagiri.

-----COMPONENTI-----
Condensatori
C1 = 1.000 pF - 1.000 VI (ceramico) R6 = 1.000 ohm
C2 = 100 F - 50 VI (elettrolitico) R7 = 50.000 ohm (trlmmer)
C3 = 100.000 pF (ceramico) R8 = 6.800 ohm
C4 = 50 F - 16 VI (elettrolitico)
Varie
Resistenze
TR1 == BC237
R1 = 220 ohm TR2 = BC237
R2 = 1.000 ohm D1 - D2 - D3- D4 = 1N914 (diodi al silicio)
R3 = 1.000 ohm DZ = diodo zener (7,5 V -1 W)
R4 = 47.000 ohm A = microamperometro (100 A t.s.)
R5 = 27.000 ohm F1 = fusibile (1 A)

mente collegati, tramite il sistema biella-mano­ prelevando dallo spinterogeno gli impulsi di ac­
vella, i pistoni montati dentro i cilindri. censione prodotti dalle puntine platinate i quali,
La misura della velocità dell'albero motore, per tramite la bobina di accensione e la calotta di
mezzo di metodi elettronici. viene effettuata distribuzione, vengono applicati alle candele.

550
551
1

3 Fig. 3 - Disegno in grandezza reale


del circuito stampato sul quale si
effettua, il montaggio dei compo-

+ nenti del contagiri elettronico.

Dunque, in ogni motore a scoppio la chiusura problema di come ottenere il necessario se­
delle puntine dello spinterogeno è perfettamen­ gnale, senza manomettere l'impianto elettrico
te sincronizzata con la rotazione dell'albero a dell'autovettura.
gomiti. Il segnale idoneo a pilotare un frequenzimetro
Nel motore a quattro tempi, viene inviato un elettronico può essere prelevato in diversi punti
impulso di accensione, ad ogni pistone, ogni due dell'autovettura, ma quello da noi indicato evita
giri dell'albero motore e ciò significa, ad esem­ di alterare l'impianto elettrico della macchina,
pio, che in un motore a scoppio a quattro cilin­ perché non implica alcun collegamento diretto
dri e a quattro tempi si ottiene la generazione tra il contagiri e la bobina, dato che il se­
di due impulsi per ogni giro. Pertanto, quando gnale viene captato induttivamente e capaciti­
il motore gira a 3.000 giri al minuto, vengono vamente tramite un sensore rappresentato da
prodotte 6.000 scintille al minuto, che corri­ alcune spire avvolte sul cavo dell'alta tensione,
spondono a 6.000: 60 = 100 scintille al mi­ quello che collega la bobina con il distributore.
nuto secondo. Con tale sistema, qualsiasi, eventuale rottura o
guasto del contagiri non può in alcun modo
riflettere negativamente sul corretto funziona­
FREQUENZA DEGLI IMPULSI mento dell'auto.
Da queste brevi considerazioni, si può ora de­
durre che la misura della velocità di rotazione
del motore può essere ricondotta a quella assai ESAME DEL PROGETTO
più semplice ed agevole della frequenza elet­
trica degli impulsi di accensione prodotti dalla Il circuito del contagiri elettronico, riportato in
bobina. figura 1, è di tipo transistorizzato, con due tran­
In definitiva, per realizzare un contagiri per sistor NPN collegati in modo da formare un
auto, basta servirsi di un frequenzimetro per oscillatore monostabile che, per ogni impulso
bassa frequenza. Sorge tuttavia, immediato il captato dall'ingresso (PICK-UP), genera un cor-

552
6,5/- ,
IMPULSI SUL
COLLETTORE
DI TR2

FIg. 4 - GII Impulsi di tensione, presenti sul collettore del transistor TR2, va-
rlablll fra I valori di O V e 6,5 V, assumono la forma ad onda quadra qui ri-
prodotta.

rispondente impulso ad onda quadra di durata spondenza dell'impulso d'ingresso. Diminuendo,


ed ampiezza ben precise e costanti. Dunque, il ad esempio, il valore capacitivo del condensa­
circuito di figura 1 può essere considerato un tore C3, è possibile ampliare la scala del con­
produttore di impulsi, che trasforma il segnale tagiri, allo scopo di adattarlo all'accoppiamento
d'entrata, di forma indefinita, disturbato, di con motori particolarmente veloci o dotati di un
ampiezza incostante, in un altro ben squadrato e numero elevato di pistoni.
di valore e durata prefissati. Concludiamo ora questo breve esame del cir­
Gli impulsi generati, presenti sul collettore del cuito del contagiri elettronico di figura 1 elen­
transistor TR2 nella forma illustrata dal dia­ cando le ultime particolarità che lo caratte­
gramma di figura 4, vengono sfruttati per cari­ rizzano.
care il condensatore elettrolitico C4, sui termi­ Il diodo al silicio D2 protegge l'ingresso del
nali del quale si forma una tensione di valore transistor TR1, mentre il diodo D 1 funge da ele­
proporzionale al numero degli impulsi ricevuti mento di protezione contro eventuali inversioni
ad ogni secondo. Se il parallelo al condensatore dell'alimentazione e, contemporaneamente, da
elettrolitico C4 non fosse presente una resistenza elemento di blocco dei disturbi eventualmente
di scarica, quella interna dello strumento indi­ presenti sulla linea di alimentazione.
catore, ossia del milliamperometro, il condensa­ Il diodo zener DZ, collegato in parallelo al con­
tore continuerebbe a caricarsi sino a raggiungere densatore elettrolitico C2, provvede alla stabiliz­
il valore di saturazione imposto dalla tensione di zazione della tensione di alimentazione.
alimentazione. Pertanto, la scarica provocata dal­ Dunque, come si può facilmente arguire, tutte
lo strumento determina un punto di equilibrio, queste caratteristiche del circuito di figura 1
fra carica e scarica, e la conseguente indicazione concorrono alla formazione di un dispositivo
del milliamperometro di un valore proporzionale robusto sotto il profilo elettrico ed affidabile
alla frequenza del segnale di carica o, equivalen­ sotto quello del funzionamento.
temente, a quello d'ingresso.
Facciamo notare che, nel circuito monostabile,
i due transistor TR1 e TR2 sono reazionati po­ COSTRUZIONE DEL CONTAGIRI
sitivamente per mezzo della resistenza R4, che
attribuisce al circuito una caratteristica di scatto Tenuto conto che il progetto ora descritto è de­
tipica dei circuiti digitali. stinato all'impiego in autovettura, è assoluta­
In virtù della reazione ora menzionata, il cir­ mente indispensabile realizzare un montaggio
cuito di figura 1 diviene insensibile ad even­ robusto, per il quale è necessario l'uso del cir­
tuali segnali spuri presenti all'ingresso una volta cuito stampato, il cui disegno in grandezza reale
che sia iniziata la temporizzazione di un deter­ è riportato in figura 3.
minato segnale. E ciò garantisce una elevata In figura 2 è rappresentato il piano costruttivo
reiezione dei disturbi, nonché una buona pre­ del contagiri elettronico, che fa uso di una
cisione di misura. basetta rettangolare delle dimensioni di 8,5 cmx
Il condensatore ceramico C determina pratica­ 6 cm, sul quale è composto il circuito stampato.
mente la durata dell'impulso generato in corri- Il fusibile F1 ed il microamperometro da 100 A

553
Raccomandiamo ai principianti di inserire i due
condensatori elettrolitici C2 - C4, il diodo zener
DZ e i quattro diodi al silicio D 1-D2-D3-D4
secondo le loro esatte polarità, chiaramente in­
dicate nello schema costruttivo di figura 2. Per
quanto riguarda poi i due transistor TR1 - TR2,
che sono perfettamente identici tra loro, non vi
è alcuna possibilità di errore di inserimento
dei componenti, perché nello schema pratico di
figura 2 sono indicati i terminali di emittore-base­
collettore, in riferimento alla smussatura presente
sul corpo esterno cilindrico di ogni semicondut­
tore.
Per ultimo ricordiamo che, una volta composto
il circuito riportato in figura 2, si dovranno
proteggere da ogni eventuale ossidazione le piste
di rame del circuito stampato, spalmando su di
esse l'apposita vernice protettiva acquistabile
presso i rivenditori di componenti elettronici.

Al CIRCUITI IL SENSORE
DELL'AUTO
}
Sullo schema elettrico di figura 1 e su quello
pratico di figura 2, è riportata la dicitura « pick­
up». Ebbene, questa scritta sta ad indicare che
dai punti circuitali in cui è stata apposta si di­
partono i conduttori che raggiungono il sensore,
ossia l'elemento che preleva il segnale da appli­
care all'entrata del contagiri elettronico.
Il pick-up si realizza nel modo indicato in fi­
gura 5, avvolgendo due o tre spire di filo con­
Fig. 5 - Il sensore del contagiri elettronico, ovvero duttore, ricoperto in plastica, attorno al con­
ll pick-up, consiste in un sempllce avvolgimento dl
poche spire, di filo conduttore ricoperto di plastica, duttore dell'alta tensione uscente dalla bobina
attorno al cavo dell'alta tensione uscente dalla bo- AT. Questo tipo di accoppiamento è più che
bina dell'implanto elettrico dell'autovettura. sufficiente se si tiene conto del forte campo
elettrostatico generato dalla corrente ad alta ten­
sione della bobina.
Il conduttore dovrà essere saldato a stagno, al­
l'altra estremità, sul terminale 2 del circuito
stampato.
In sostanza, due soli sono gli interventi da at­
tuarsi sul circuito elettrico dell'autovettura, quel­
fondo-scala, vengono montati esternamente al lo ora descritto, che è pure il più semplice, della
contenitore metallico del dispositivo, dentro il realizzazione del sensore o pick-up e quello del
quale deve essere racchiuso il solo circuito di fi­ prelievo della tensione di alimentazione di 12 V
gura 1 delimitato dalle linee tratteggiate. attraverso il fusibile F 1, che deve essere effet­
F1 è un fusibile di tipo volante, da 1 A, acqui­ tuato in un punto del circuito elettrico in cui
stabile presso un elettrauto, che deve essere la tensione è presente soltanto quando il motore
posto nelle immediate vicinanze del punto in è avviato e quindi non dal morsetto positivo del­
cui si preleva la tensione di alimentazione di la batteria. Ma anche questo secondo intervento
12 V. Il microamperometro, di tipo per correnti è abbastanza facile e soltanto coloro che avran­
continue, deve essere collegato nel modo indi­ no dei dubbi sul da farsi potranno ricorrere
cato in figura 2, con il morsetto positivo sul ai consigli, se non proprio all'aiuto, di un elet­
terminale 5 del circuito stampato e con quello trauto. Ciò che più conta, comunque, è la rea­
negativo sul terminale 4, ossia sulla linea di lizzazione di ottime saldature a stagno, di un
massa dell'autovettura. perfetto bloccaggio delle viti, facendo pure uso

554
di vernici protettive, di un corretto inserimento TABELLA DI COMPARAZIONE
del modulo elettronico di figura 2 in un con­
tenitore metallico e di una precisa applicazione Freq. generatore N. giri motore N. giri motore
di questo sul crusco tto dell'autovettura, ricor­
(valori in Hz) , ( 4 cilindri) (2 cilindri)
dando che le vibrazioni meccaniche del motore
e della vettura in corsa possono essere la causa
di un allentamento delle viti di fissaggio delle 10 300 150
varie parti e di un distacco delle saldature. 20 I
600 300
30 900 450
TARATURA 40 1.200 600
50 1.500 750
Il procedimento di taratura del contagiri elet­ 60 1.800 900
tronico può essere condotto in due modi diversi: 70 2.100 1.050
per confronto diretto con un contagiri installato 80 2.400 1.200
su altra autovettura, oppure per mezzo di un 90 2.700 1.350
generatore di segnali di bassa frequenza.
Il primo metodo non richiede alcuna interpre­ 100 3.000 1.500
tazione, perché basterà effettuare un pick-up 110 3.300 1.650
provvisorio sulla bobina della vettura provvista 120 3.600 1.800
di contagiri, alimentare il contagiri con la ten­ 130 3.900 1.950
sione di 12 V e regolare il trimmer R7 in modo 140 4.200 2.100
che le deviazioni dell'indice del microampero­ ;
metro offrano le stesse indicazioni dello stru­ 150 4.500 2.250
mento che funge da elemento di paragone. 160 4.800 2.400
Con il secondo metodo si deve collegare il ge­ 170 5.100 2.550
neratore di segnali di bassa frequenza, di qual­ 180 5.400 2.700
siasi forma d'onda, sul terminale 2 del circuito, 190 5.700 2.850
in modo da inviare il segnale sulla base del
transistor TR 1. Anche in questo caso si regola 200 6.000 3.000
il trimmer R7 secondo i dati riportati nell'appo­ 210 6.300 3.150
sita tabella, nella quale sono indicate le precise 220 6.600 3.300
relazioni tra i valori di frequenza dei segnali 230 6.900 3.450 '
uscenti dal generatore ed il numero di giri del 240 7.200 3.600
motore a scoppio, che può essere quello a due I

o a quattro cilindri, ma sempre a quattro tempi. 250 7.500 3.750 I I

Praticamente, il collegamento del cavo uscente 260 7.800 3.900


dal generatore di bassa frequenza va fatto fra 270 8.100 4.050
i terminali 2 e 3 (massa dello strumento) del 280 8.400 4.200
circuito del contagiri elettronico. Poi, dopo aver 290 8.700 4.350
regolato l'uscita del generatore al massimo li­
300 9.000 4.500
vello, si richiede da questo un segnale a 170 Hz :
e si fa ruotare la vite del trimmer R7 in modo 310 9.300 4.650 I

che il microamperometro indichi il valore di 320 9.600 4.800


51 A, a metà scala circa del quadrante. Questo 330 9.900 4.950
è tutto, perché successivamente, aumentando o 340 10.200 5.100
diminuendo la frequenza del segnale uscente dal
350 10.500 5.250
generatore, si dovranno rilevare i valori ripor­
tati nell'apposita tabella. Le indicazioni del mi­
- -
croamperometro dovranno essere poi moltiplicate
per 100. Se l'autovettura è di tipo a due cilin­
dri, si deve far uso della terza colonna a destra l'inizio delle prove di taratura, per entrambi i
della tabella, ma in questo caso il microampero­ tipi di motori, deve avvenire con tutta la resi­
metro, anziché essere da 100 A fondo-scala, stenza del trimmer R7 inserita nel circuito, per­
deve essere da 50 A fondo-scala. Ed anche ché, altrimenti, l'indice dello strumento potrebbe
il trimmer originale da 50.000 ohm deve essere sbattere troppo violentemente sul fondo-scala e
sostituito con uno da 100.000 ohm. In ogni caso, danneggiare il microamperometro.

555
Uso pratico del tester

Misure voltmetriche

Misure amperometriche

Misure resistive

MISURE
ELEMENTARI
Nel fascicolo dello scorso mese, abbiamo inte­ metro, amperometro ed ohmmetro e che, nel
ressato alcune pagine con quei concetti basilari settore dilettantistico, sono conglobati in quel­
di elettricità che vanno sotto i nomi di ten­ l'unico strumento che viene denominato « tester »
sione, corrente e resistenza. Certamente a bene­ e che costituisce il ferro del mestiere più impor­
ficio dei lettori principianti, ovvero di coloro tante di ogni laboratorio, il più usato di tutti,
che sono ben intenzionati a stabilire i primi quello che consente di « vedere », con imme­
contatti teorici e pratici con il mondo dell'elet­ diatezza e precisione, le grandezze elettriche che
tronica. sfuggono ai nostri sensi, ma che debbono es­
Più precisamente ci siamo occupati delle prin­ sere conosciute e valutate ogni volta che si ha
cipali grandezze elettriche, delle loro unità di a che fare con un dispositivo elettronico o con
misura, della importantissima legge di Ohm e un apparato elettrico.
delle sue espressioni matematiche. Ma abbiamo
appena sfiorato, in qualche occasione, l'appli­
cazione pratica del breve condensato teorico. IL TESTER
Eccoci dunque pronti, in questo secondo appun­
tamento con il mondo dei neofiti, ad interpre­ Ogni tipo di tester si presenta, esteriormente,
tare i vari metodi di misura delle tensioni, cor­ sotto forma di cofanetto; sulla parte superiore ap­
renti e resistenze, mediante quegli strument che, pare il pannello frontale dello strumento, sul
corrispondentemente, prendono i nomi di volt- quale è applicato un quadrante, protetto da ve-

556
A completamento di un precedente articolo, pubblicato il mese
scorso e relativo ai concetti fondamentali sulle grandezze elet-
triche, interpretiamo, in questa sede, le diverse operazioni ma-
nuali da eseguire sul tester, quando lo strumento viene com-
mutato nelle sue tre principali funzioni di voltmetro, ampero-
metro ed ohmmetro.

tro o plastica e su cui sono segnate diverse scale Oltre che dei due puntali-sonda, i cordoni sono
graduate. Un indice molto sottile scorre lungo il anche muniti di due spine, anch'esse di color
quadrante quando si fa uso dello strumento, nero e rosso. La spina di color nero, che viene
permettendo la lettura esatta delle varie grandez­ considerata come la spina negativa, rimane inne­
ze elettriche in esame. Immediatamente sotto il stata nella boccola (COM), quella di color rosso
quadrante, è presente una vite regolabile, che cioè la spina positiva, deve esere inserita nella
serve per effettuare l'azzeramento dello strumen­ boccola relativa al tipo di misura che si vuol ef­
to; ciò significa che, quando l'indice non coin­ fettuare, volt, ampere, ohm.
cide esattamente con lo zero delle varie scale del Nel disegno di figura 1 è stato indicato il fon­
quadrante, allo stato di riposo, imprimendo a do-scala dello strumento, che è la posizione di
questa vite una piccolissima rotazione, in avanti massima deviazione dell'indice dello strumento,
o all'indietro, tramite un piccolo cacciavite, è ossia quella opposta alla posizione di riposo in
sempre possibile riportare l'indice dello strumen­ cui si trova l'indice disegnato in figura 1.
to sul valore zero delle varie scale. Ma questa Della manopolina, contrassegnata con la lettera
operazione viene fatta assai raramente, perché R, parleremo più avanti, quando interpreteremo
è difficile che l'indice si sposti dalla sua precisa la funzione di ohmmetro del tester.
posizione di riposo.
Nella rimanente zona· del pannello frontale
del tester vi è tutta una serie di piccole prese, VOLTMETRO
contrassegnate da numeri e simboli. Nella parte
interna del cofanetto, invece, vi è un galvano­ La misura delle tensioni elettriche, continue ed
metro, conosciuto dai più sotto il nome di milli­ alternate, è la più frequente fra tutte quelle
amperometro. Questo è un piccolo strumento che, possibili con il tester. E in questa funzione lo
quando è attraversato da una debole corrente e­ strumento, che assume la denominazione di volt­
lettrica, fa deviare un indice che è poi quello metro, viene maggiormente usato, sia in campo
visibile nel quadrante del tester. Il galvanometro professionale che in quello dilettantistico. Con il
fa parte di un circuito elettrico composto princi­ tester, infatti, si possono misurare le tensioni
palmente da resistenze e da altri componenti: continue delle pile, quella alternata di rete­
In figura 1 abbiamo schematizzato l'espressione luce, nonché le differenze di potenziale fra i vari
esteriore del tester. In essa si nota il quadrante punti di tutti i circuiti elettronici. E il rilievo
dello strumento suddiviso, per motivi di sem­ delle tensioni elettriche, in un apparato elettro­
plicità di disegno, in tre scale di misura, quella nico, consente di analizzare la precisione di fun­
delle resistenze, in alto, quella delle tensioni zionamento del circuito o di constatare un'even­
al centro e quella delle correnti, in basso. tuale avaria, mettendo l'operatore in condizioni
La coppia di cordoni, terminanti. con due pun­ di apprezzare la qualità dei risultati o di inter­
tali, uno di color nero e uno di color rosso, venire prontamente quando ve ne sia bisogno.
consente di prelevare, dai punti di un circuito Il voltmetro, dunque, è uno degli strumenti di
sotto esame, le grandezze elettriche, che vengono maggior importanza fra quelli conglobati nel
poi lette, nel loro esatto valore, sulle scale del tester.
tester. Vediamo ora di interpretare un esempio pratico

557
,.
scala resist fon.do
scala
scala tens. /

scala corr.

Fig. 1 - Ogni tester è dotato di due puntali


diversamente colorati e collegati, tramite
conduttori flessibili (cordoni), a due spine.
Quella nera deve essere sempre Inserita nel-
la boccola comune (COM.), quella rossa nel-
la boccola contrassegnata con il simbolo
della grandezza elettrica che si vuol misura-
re. Le tre scale più comuni, presenti nello
stesso quadrante, si riferiscono alle misure
resistive, di corrente e di tensione.

di lettura di una tensione continua di 4,5 V, questo settore di misure, il tester denuncia delle
rilevata fra i morsetti di una comune pila piatta, limitazioni rispetto ad un vero e proprio ampe­
come indicato nello schema di figura 2. Questa rometro, perché da esso non si possono preten­
operazione va iniziata innestando la spina nera dere misure di correnti di intensità superiore ad
(negativa) nella boccola comune (COM) e quel­ 1 A, nel campo delle correnti continue e neppure
la rossa (positiva) nella boccola contrassegnata di intensità al di sopra dei 3 A in quello delle
con la dicitura V. Di queste boccole, in pratica, correnti alternate, essendo questi, press'a poco, i
ne esistono diverse ed ognuna di queste reca l'in­ limiti massimi dei normali tester attualmente in
dicazione della massima portata di fondo-scala. commercio.
,Nel nostro caso, quindi, occorre scegliere la La corrente elettrica rappresenta l'effetto di
boccola relativa alle misure di tensioni continue quella causa che vien denominata tensione. Essa
massime di 5 V o 10 V. è costituita da un insieme, più o meno intenso,
Durante questa misura occorre far bene atten­ di elettroni in movimento, i quali vengono solle­
zione a non invertire fra loro i puntali; il pun­ citati nel loro cammino da un generatore elettrico.
tale rosso, come indicato in figura 2, deve es­ L'intensità di corrente, cioè il numero di elet­
sere applicato sul morsetto positivo della pila, troni che attraversano la sezione di un condut­
quello nero sul morsetto negativo, che è rico­ tore elettrico in un minuto secondo, rappresenta
noscibile per essere il più lungo fra i due. Se una grandezza fisica la cui unità di misura è
si scambiano fra loro i puntali, l'indice dello l'ampère (abbrev. A).
strumento, anziché deviare verso destra, tende I filamenti delle comuni lampadine ad incan­
a spostarsi verso sinistra, nel tentativo di su­ descenza sono percorsi da correnti elettriche al­
perare l'inizio della scala. ternate, la cui intensità può variare da alcuni
decimi di ampère, sino ad alcuni ampère. I mo­
tori elettrici delle vetture tramviarie possono
assorbire una corrente compresa fra i 50 e i 100
AMPEROMETRO ampère. Ma l'ampère è un'unità di misura poco
usata in elettronica, dove si ha a che fare di fre­
La valutazione delle correnti continue ed alter­ quente con correnti la cui intensità è molto spes­
nate, mediante l'uso del tester, rappresenta, in so inferiore all'ampère. Pertanto, i sottomultipli
ordine di importanza, la seconda delle opera­ dell'ampère più in uso sono il milliampère
zioni che principianti e professionisti eseguono (abbrev. mA) ed il microampère (abbrev.
nell'esercizio della loro professione. Tuttavia, in .A).

558
Fig. 2 - Esempio pratico di misura della tensione continua, erogata da una
pila piatta, mediante Il tester commutato nella funzione di voltmetro. SI tratta
di una misura di tipo In parallelo, che non altera I valori elettrici del circuito
in esame. Il puntale rosso (positivo) cleve essere collegato con Il morsetto po-
sitlvo della plla, quello nero (negativo) con Il morsetto negativo, rappresentato
dalla lamina più lunga.

,e
R
COM.
@ @

Flg. 3 - La misura dei' valori di intensità di corrente, contrariamente a quanto


avviene per I rilevamenti voltmetrici, è del tipo In serie. Infatti, occorre provvlso-
riamente Interrompere Il circuito elettrico Wn esame ed Inserire, nel punti di
interruzione, I puntali del tester opportunamente orientati: li puntale rosso (po-
sitivo) va applicato a monte del verso di scorrimento della corrente, il pun-
tale nero (negativo) a valle.

559
Ovviamente, per motivi di semplicità di disegno,
nello schema di figura 3, è stata disegnata una
sola boccola relativa alle misure di corrente. Ma
nei tester esistono più boccole e queste si rife­
riscono alle varie portate di fondo-scala e ai due
tipi di correnti, le continue e le alternate. Nel no­
stro caso, avendo a che fare con correnti conti­
nue, che alimentano il filamento di una piccola
lampada, sarà necessario, all'atto pratico e du­
rante l'uso di un normale tester, inserire la spina
rossa nella boccola contrassegnata con 0,5 Ace,
che significa « ampère corrente continua ».
Anche durante le misure amperometriche, come
accade nelle misure voltmetriche, se si invertono
tra loro i puntali, l'indice dello strumento, anzi­
ché spostarsi verso destra, tende a deviare verso
sinistra, oltre l'inizio-scala con possibilità di dan­
neggiamento del tester.

OHMMETRO

La misura delle resistenze, affettuata con il te­


ster commutato nella funzione di ohmmetro, co­
stituisce una delle operazioni più frequenti del­
Flg. 4 - Prima di iniziare ogni operazione di misura l'elettronico dilettante. E' assai importante quin­
resistiva, occorre azzerare lo strumento, intervenen- di saper usare, anche in questo caso, il tester
do sulla manopollna R posta alla base del quadrante.
In pratica si uniscono i puntali e, ruotando Il po-
nel modo più corretto. Ma vediamo, prima an­
tenziometro R, si costringe l'Indice a raggiungere cora di interpretare il metodo di misura, che
il fondo-scala. cosa sono le resistenze elettriche.
Le resistenze nella pratica possono essere di va­
lori e tipi diversi. In elettronica, quelle più co­
muni, prendono il nome di « resistori ». Questi
vengono realizzati industrialmente tramite un im­
Veniamo ora ali 'uso del tester in funzione di pasto di polvere di carbone. Ma sono resistenze
strumento di misura delle correnti continue, la anche i filamenti delle lampadine, le spiratine di
cui configurazione è riportata in figura 3. E co­ filo al nichel-cromo dei fornellini elettrici, gli
minciamo col dire che, mentre nelle valutazioni avvolgimenti contenuti dentro i ferri da stiro e
voltmetriche lo strumento va inserito in paral­ così via. Tuttavia, il concetto di resistenza è uni­
lelo al circuito sottoposto a misura, in quelle co, e va identificato nella maggiore o minore
amperometriche il tester deve essere collegato difficoltà incontrata dagli elettroni quando questi
in serie al circuito. In secondo luogo, quando si mettono in movimento lungo i conduttori elet­
si rilevano misure di correnti continue, il pun­ trici: più praticamente nella resistenza opposta
tale rosso (positivo) deve essere applicato sul dai conduttori al passaggio delle correnti. In
punto di scorrimento a monte della corrente, questo senso esistono in natura elementi che
quello nero (negativo) sul punto di arrivo della sono più o meno buoni conduttori di elettricità.
corrente. Per esempio, facendo riferimento allo Ad esempio, l'argento è un ottimo conduttore di
schema di figura 3, si può notare che il puntale elettricità, il rame è un buon conduttore di elet­
positivo rosso viene applicato al morsetto posi­ tricità, lo zinco lo è meno.
tivo della pila, quello nero al morsetto nega­ Le resistenze servono per svolgere un compito
tivo, perché il verso della corrente è quello che importante, quello di creare una caduta di ten­
dal morsetto positivo raggiunge il morsetto ne­ sione, limitando il passaggio degli elettroni lun­
gativo. go i conduttori.
Per quanto riguarda le due spine dei cordoni, In elettronica servono praticamente degli ele­
queste vanno inserite sulla boccola contrasse­ menti di sbarramento lungo i percorsi delle cor­
gnata con A (spina rossa positiva) e in quella renti, in modo da dosare a piacimento l'intensità
comune (spina nera negativa). delle correnti stesse, che possono essere quelle

560
Flg. 5 - Interpretazlone pratica della mi-
sura della resistenza del filamento di una
lampadina. L'ordine di Inserimento del
puntali sui terminali della resistenza non
assume In tal caso alcuna Importanza,
ma è comunque buona abitudine Inne-
stare la spina nera nella boccola comune
e quella rossa nella boccola relativa alle
misure ohmmetrlche.

generate dalle pile o provocate dalle onde radio inserire la spina rossa nella boccola contrasse­
captate dall'antenna di un apparato ricevente. gnata con n e quella nera nella boccola COM.
E questi elementi di sbarramento si chiamano Prima di iniziare ogni intervento di misura resi­
appunto « resistenze ». stiva, è necessario azzerare l'ohmmetro nel modo
Poiché la resistenza elettrica è una grandezza fi- illustrato in figura 4. Questa operazione consi­
sica, come la corrente e la tensione, ad essa è ste nel mettere in contatto tra loro i puntali
stata attribuita un'unità di misura, che prende e nel manovrare la manopolina del potenzio­
il nome di « ohm ». Essa caratterizza il valore metro Rin modo che l'indice dello strumento rag­
resistivo di un conduttore che, sottoposto alla giunga esattamente il fondo-scala (estremità de-
tensione di un volt, viene percorso dalla cor­ stra).
rente di un ampère. Ciò significa, ad esempio, L'azzeramento dell'ohmmetro deve effettuarsi
che un filo conduttore assume il valore resistivo ogni volta che si prende in mano lo strumento
di 100 ohm quando la tensione di 100 V, appli­ e ogni volta che, durante l'uso dell'ohmmetro,
cata ai suoi terminali, fa scorrere una corrente si cambia portata. E ciò per due motivi: prima
di 1 A. Quindi, per produrre una corrente di 2 A, di tutto perché la tensione nominale della pila,
in quello stesso conduttore occorre applicare contenuta nel tester col passare del tempo è
ai terminali una tensione di 220 V. soggetta a variazioni; in secondo luogo perché
Molto spesso in elettronica si fa uso di resisten­ l'assorbimento di corrente del circuito dell'ohm­
ze con valori assai elevati. Pertanto si ri­ metro varia col variare della portata sulla quale
corre sovente ai multipli dell'ohm, cioè al si effettuano le misure resistive.
kiloohm = 1.000 ohm e al megaohm La figura 5 interpreta un esempio di misura del­
= 1.000.000 ohm. la resistenza del filamento di una lampadina.
Ogni modello di tester è dotato di un certo nu­ Trattandosi di un valore resistivo relativamente
mero di portate, ma normalmente la scala di let­ basso, l'indice dello strumento si sposta verso
tura è una sola, quella situata nella parte più l'estremità destra della scala, perché all'estrema
alta del quadrante. Le diverse portate corrispon­ sinistra sono indicati i valori resistivi più alti.
dono ad uno stesso numero di boccole contras­ Quando si vuol misurare il valore resistivo di
segnate con la sigla n, nelle quali si inserisce un componente elettronico, montato in un cir­
una qualsiasi delle due spine dei puntali, perché cuito, si deve sempre interrompere la tensione
nella misura delle resistenze non si rispettano di alimentazione del circuito stesso e, possi­
le polarità, come invece avviene nel caso delle bilmente, dissaldare uno dei due terminali del
precedenti misure. E' bene tuttavia abituarsi ad componente sottoposto a misura.

561
LE PAGINE DEL

CE

ANTENNA
SPERIMENTALE
ACCORDATA
Di antenne ricetrasmittenti ve ne sono di tanti Un tempo, le antenne, riceventi o trasmittenti,
tipi, ma quella che presentiamo in questa sede è venivano suddivise in due grandi categorie: quel­
certamente la più classica di tutte ed è chiamata le hertziane e quelle marconiane. Le prime, di
antenna Marconi. cui l'esempio più tipico è rappresentato dal di­
Oggi l'antenna marconiana è caduta in disuso, polo erano e sono composte da due fili condut­
anche se, in qualche caso viene ancora utilizzata tori uguali, tesi orizzontalmente o verticalmente,
in marina e negli eserciti di alcuni paesi. Ma il la cui lunghezza complessiva, per raggiungere i
suo valore storico e funzionale rimane vivo ed migliori risultati, è pari a mezza lunghezza d'on­
è quindi giusto che ogni CB, sia pure a titolo da. Le seconde erano e sono composte da un
sperimentale, realizzi questo componente per conduttore orizzontale o verticale, oppure ripie­
constatarne dal vero ogni sua pratica caratte­ gato ad L, per una lunghezza complessiva pari
ristica. a quella di un quarto d'onda. Inoltre, l'antenna

562
L'antenna e il suo buon uso stanno
alla base del corretto funzionamen-
o di ogni ricetrasmettitore

marconiana, a differenza di quella hertziana,


deve essere abbinata ad una presa di terra.

ADATTAMENTO DELL'ANTENNA

Quando non si lavora con un valore di fre­


quenza fisso, ma si spazia entro ampie gamme,
occorre inserire, fra l'antenna e l'entrata del ri­
cetrasmettitore, un dispositivo in grado di far
variare, a volontà dell'operatore, la frequenza
di risonanza dell'antenna stessa.
La frequenza di risonanza di ogni antenna dipen­
de dalla sua forma e dalle sue dimensioni fisi­
che. E queste non possono essere cambiate a pia­
cere durante i collegamenti radiofonici. Mentre
è sempre possibile intervenire sulla frequenza di
risonanza introducendo degli elementi induttivo­
capacitivi, concentrati, che allungano e accor­
ciano artificialmente l'antenna. E questi elemen­
ti ausiliari, che possono far variare le caratteri­
stiche dell'antenna, non intaccano mai il gua­
dagno del componente, perché esso dipende
soltanto dalle sue dimensioni reali e dall'angolo
di radiazione.
f1 maggior guadagno che si riscontra con l'uso

L'antenna marconiana, di qualunque lunghezza essa sia, può


essere collegata con la stazione ricetrasmittente. Ma per rag-
giungere i massimi risultati di irradiazione dell'energia elettro-
magnetica ad alta frequenza, occorre inserire un dispositivo
accordatore, in grado di apportare le necessarie variazioni alle
grandezze induttive e capacitive.

563
c1 L7 A
Jl

ENTR. ~ '1
Fig. 1 - Circuito teorico dell'accordatore d'antenna. La pinzetta-coccodrillo deve
essere fissata, in sede di taratura del dispositivo, sulla sesta o sulla dodicesima
spira, allo scopo di raggiungere il miglior rendimento dell'apparato. L'impe-
denza di alta frequenza J1 consente di scaricare a terra le eventuali cariche
elettrostatiche, formatesi in presenza di venti o nelle vicinanze di linee di di-
stribuzione dell'energia elettrica.

-----COMPONENTI-----
C1 = 10 + 300 pF (condens. variab. ad aria) J1 = imp. AF (2 mH)
L1 bobina (vedi testo)

di un dispositivo accordatore di antenna è solo cendo che, per ottenere il miglior adattamento
apparente, dato che esso è il risultato di una dell'antenna con l'apparato CB, si debbono ac­
più accurata centratura dell'antenna rispetto a coppiare elementi capacitivi con altri induttivi,
quella di una trasmittente o di una ricevente con con lo scopo di realizzare dei veri e propri cir­
cui ci si collega. cuiti accordatori d'antenna.
Gli elementi, con i quali è possibile interferire
sulle caratteristiche fisiche dell'antenna, sono le
induttanze e i condensatori. Per esempio, colle­ CIRCUITO ACCORDATORE
gando in serie alla linea di discesa dell'antenna
una bobina di induttanza variabile, è possibile Per quanto finora detto, si è potuto capire che,
diminuire la frequenza di risonanza ed aumen­ inserendo nel circuito d'antenna un apparato
tare, s'intende virtualmente, la lunghezza dell'an­ accordatore, qualsiasi conduttore elettrico, op­
tenna. Se invece, in serie con la linea di disce­ portunamente disposto, può assumere la deno­
sa, si collega un condensatore variabile, questo minazione di antenna. E ciò vale pure per l'an­
può far aumentare la frequenza di risonanza e tenna marconiana, sulla cui installazione ci in­
diminuire virtualmente la lunghezza dell'antenna. tratterremo dopo aver presentato il circuito adat­
Si possono così concludere queste brevi note tatore di figura 1 .
tecniche. sulle caratteristiche delle antenne, di- Con questo circuito è cosa facile ed immediata

564
PE R N O
ISOLAN TE

TE R R A

AL RICE TR ASM .

Flg. 2 - Plano costruttivo dell'accordatore d'antenna. L'uso del perno Isolante,


·provvisoriamente innestato su quello di comando del condensatore variabile,
permette di evitare interferenze capacitive anomale apportate al circuito dalla
mano dell'operatore. La sonda, durante tutte le operazioni di taratura, deve
essere mantenuta sempre alla stessa distanza dalla bobina L1. A montaggio
avvenuto l'accordatore deve essere racchiuso In un contenitore metallico lm-
permeablllzzato.

constatare quando l'antenna si trova nelle mi­ bobina L della sonda, che rimane avvolta « in
gliori condizioni di lavoro. Basta infatti realiz­ aria », è di 2 cm.
zare la sonda riportata in figura 3 ed avvicinare Durante le prove, la sonda verrà mantenuta
questa alla bobina L 1 dell'accordatore di figura sempre alla stessa distanza dalla bobina L 1 del­
1. La lampadina si accenderà più o meno a l'accordatore.
seconda della qualità dell'accordo raggiunto. In
pratica essa rivelerà tutto il potere radiante del­
l'antenna. REALIZZAZIONE DELL'ACCORDATORE
La sonda di figura 3 si realizza collegando,
sui terminali di una lampadina da 6 V-0,1 A. La figura 2 propone il piano costruttivo dell'ac­
una bobinetta composta da due spire di filo con­ cordatore, che deve essere realizzato su una ta­
duttore ricoperto di plastica. 11 diametro della voletta di legno, sulla quale è applicata una pia-

Fig. 3 - La sonda, che agevola le operazioni di tara- L


tura dell'accordatore, è composta da una lampadina
da 6 V- 0,1 A e da una bobinetta (L) formata da due
spire di filo ricoperto con plastlca. L'avvolgimento
è del tlpo «in aria », con diametro dl 2 centimetri.

565
Il PACCO
DELL'HOBBYSTA A

Per tutti coloro che si sono resi conto


dell'inesauribile fonte di progetti con-
tenuti nel fascicoli arretrati di Elettro-
nica Pratica, abbiamo preparato que-
sta interessante raccolta di pubblica-
zioni.

Le nove copie della rivista sono state


scelte fra quelle, ancora disponibili,
ma in rapido esaurimento, in cui sono
apparsi gli argomenti di maggior suc-
cesso della nostra produzione edito-
riale.

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ciale della nostra Editrice, a tutti i
nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
teresse del dilettante, che fa rispar-
miare denaro e conduce alla realizza-
zione di apparecchiature elettroniche Fig. 4 - Esempio di installazione del dispositivo ac-
cordatore, sistemato in prossimità degli elementi an-
di notevole originalità ed uso corrente. tenna-terra. La numerazione riportata nel disegno
assume i seguenti significati: - 1 scatola metallica;
2 - cavo di collegamento RG58; 3 - terreno umido
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spensatore d'inchiostro della penna è pre-
sente una valvola che garantisce una lunga
durata di esercizio ed Impedisce l'evapo-
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lizzare questo circuito di installazione del sistema
antenna-accordatore-terra. Gli elementi citati nel di· Evita ogni contatto delle mani con
segno sono: 1 - distanzlale Isolante; 2 - accorda- ii prodotto finito.
tore; 3 - punto di presa di terra sulla ringhiera, rl- - E' sempre pronto per l'uso, anche
pulito dalla vernice e ricoperto con silicone; 4 - col-
legamento con l'RTX; A - antenna fissata ad un ca- dopo conservazione illimitata nel
mino; T terra (ringhiera metallica). tempo.
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re più di un migliaio di centimetri
quadrati di superfici ramate.

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strina metallica con le due prese di antenna e sono elencate e abbondantemente Inter-
di terra ed il bocchettone per il collegamento pretate tutte le operazioni pratiche attra-
con il ricetrasmettitore. verso le quali, si perviene all'approntamen-
La bobina L1 è avvolta « in aria » ed è compo­ to del circuito. II suo prezzo, comprensivo
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sta da 12 spire di filo di rame smaltato del Le richleste debbono essere fatte Inviando
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codrillo consente di cortocircuitare parte della assegno circolare o c.c.p. n. 46013207,
bobina L1 per dimezzarne l'induttanza, in pra-

567

lunghezza
o
c
~
.....
3 Cl,
---!!!
.....O

terra

Flg. 6 - Esempio di Installazione tradizionale di una classica antenna marco-


nlana, la cul lunghezza totale deve essere computata a partire dal punto di
Ingresso nel circuito dell'accordatore.

tica per raggiungere la miglior resa del cir­ ciò deve accadere dopo aver fatta la precisa re­
cuito. golazione del condensatore variabile C 1 e dopo
Il condensatore variabile ad aria C 1 deve avere aver individuato, sperimentalmente il punto del­
un valore capacitivo di 1 O + 300 pF, ma que­ la bobina L 1 che consente di raggiungere la mi­
sto non è un valore critico, per cui anche va­ glior resa, quello alla sesta spira o quello alla
lori di 200 + 500 pF potranno essere util­ dodicesima spira.
mente impiegati.
L'impedenza a radiofrequenza J1, che ha il
valore di 2 mH, serve a scaricare a terra le TARATURA
cariche elettrostatiche generate dal vento, dai
temporali e dalle linee di conduzione dell'ener­ Il procedimento di taratura dell'accordatore è
gia elettrica eventualmente poste nelle vicinanze. stato già ampiamente interpretato. Ora possia­
Una volta realizzato il circuito dell'accordatore, mo soltanto aggiungere che le operazioni van­
questo dovrà essere inserito in una scatola me­ no iniziate con la commutazione del ricetrasmet­
tallica impermeabile, allo scopo di poter soppor­ titore nella funzione di trasmissione, possibilmen­
tare ogni sorta di agenti atmosferici. Natural­ te regolato su una bassa potenza. E ciò allo
mente, la scatola metallica dovrà essere colle­ scopo di non affaticare i transistor finali. Poi si
gata a terra tramite l'apposito morsetto. Ma tutto avvicina la sonda alla bobina L 1, nel modo

568
già detto, e si regola rapidamente il condensa­ gli isolatori, sia quello che forma la discesa.
tore variabile C 1 fino al raggiungimento della Ai CB consigliamo di installare l'antenna marco­
massima luminosità della lampadina della sonda. niana in posizione più o meno verticale, mentre
Soltanto ora si potrà regolare il trasmettitore ai radioamatori e agli SWL ricordiamo che il si­
sulla massima potenza d'uscita. stema misto, verticale-orizzontale, come è appun­
to quello illustrato in figura 6 è certamente
da preferirsi.
INSTALLAZIONE DELL'ACCORDATORE Il filo da utilizzare deve essere possibilmente
una trecciola di rame, onde scongiurare l'ef­
L'installazione del dispositivo descritto va fatta fetto-pelle, per il quale le correnti di alta fre­
nel modo indicato in figura 4. Dall'accordatore si quenza tendono a .scorrere esclusivamente sulla
diparte un tratto di cavo di tipo RG58, che rag­ superificie esterna del conduttore, senza inte­
giunge l'entrata del ricetrasmettitore. ressare la parte interna di questo.
Il collegamento di terra può essere ottenuto ser­ Il diametro del filo di rame, nudo, dovrà essere
vendosi di una conduttura dell'acqua oppure, di 1 o 2 mm. Le due estremità, come indicato
come indicato in figura 4, di una puntazza, in figura 6, verranno accuratamente legate con
cioè di uno spandente di massa, che dovrà esse­ ottimi isolatori.
re bagnato, di quando in quando, mediante acqua La lunghezza del conduttore deve essere scelta
salata. Soltanto coloro che abitano in città po­ dall'operatore CB in relazione con la lunghezza
tranno realizzare un'installazione come quella d'onda su cui intende far lavorare la propria
schematizzata in figura 5, fissando l'antenna ad stazione.
un camino, o ad un palo di sostegno di un'even­ Per esempio se l'antenna è destinata a lavorare
tuale antenna televisiva. La terra potrà essere sulle lunghezze d'onda dei 10- 11- 15 metri,
rappresentata dalla ringhiera di un terrazzo o la sua lunghezza fisica complessiva dovrà essere
di un balcone. compresa fra i 4 e i 7 metri. Per un'antenna
chiamata a lavorare sulle lunghezze d'onda dei
20 e dei 40 metri, la lunghezza fisica complessi­
VERSATILITA' DEL DISPOSITIVO va dell'antenna dovrà aggirarsi intorno agli
8 -+- 12 metri. Per la lunghezza d'onda degli
L'apparato accordatore, principalmente destinato 80 metri, la lunghezza dell'antenna dovrà rag­
ai CB, potrà essere utilizzato anche dai radioama­ giungere almeno i 15 metri. In ogni caso, lo ripe­
tori e dagli SWL, i quali regoleranno il conden­ tiamo, ogni antenna, per poter irradiare la mas­
satore variabile Cl per la maggiore intensità dei sima quantità di energia elettromagnetica ad
segnali ricevuti. alta frequenza, deve essere lunga quanto un
Sia i radioamatori che gli SWL, che lavorano quarto della lunghezza d'onda sulla quale deve
sulle gamme d'onda comprese fra i 10e i 160 lavorare, ovviamente se questa è un'antenna mar­
metri, potranno comporre la bobina LI con un coniana con collegamento di terra,
numero di spire maggiore di quello prescritto
per i CB, per esempio con 6-12-18-24-32-
48 spire.
Si tenga presente in ogni caso che la massima
potenza applicabile all'accordatore è di 30 W
continui.
A proposito della presa di antenna, questa do­
vrà essere in ceramica, perché in essa la tensione
può raggiungere valori molto alti.
abbonatevi a:
INSTALLAZIONE DELL'ANTENNA

Siamo giunti ora all'interpretazione dell'ultimo


ELETTRONICA
elemento programmato nel corso di questo arti­
colo: l'antenna marconiana, la cui installazione PRATICA
deve essere effettuata nel modo indicato in figura
6 e tenendo conto che la lunghezza totale del­
l'antenna comprende sia il tratto fissato fra

569
CORSO
di avviamento alla conoscenza della

570
RADIO
Apportando alcune semplici varianti al circuito
del ricevitore a reazione, descritto nella prece­
dente puntata del corso di radiotecnica, la rea­
lizzazione di un apparecchio radio reflex è im­
mediata. Perché, come vedremo, si tratta di
eliminare un condensatore e un potenziometro
dal precedente montaggio e di inserire tre nuo­
vi condensatori e tre resistenze per raggiungere
lo scopo. Ma di tutto ciò parleremo in sede di
descrizione dell'assemblaggio dell'apparato, men­
tre per ora è necessario soffermarci sulla teoria
che regola il comportamento di questo radioap­
parato.
Il ricevitore con circuito reflex, chiamato pure
ricevitore radio con circuito riflesso, pone il suo
principio di funzionamento sull'amplificazione
contemporanea dei segnali di alta frequenza e di
quelli di bassa frequenza da parte di uno stesso
stadio. In particolare, nel nostro progetto, l'am­
plificazione dei due tipi di segnali è ottenuta
per mezzo dello stesso transistor TR 1.
Facendo lavorare due volte uno stesso elemen­
to, cioè imponendo ad esso di assolvere a due
compiti diversi, si ottiene un grande vantaggio
economico, unitamente ad una notevole sempli­
cità costruttiva, e il risultato è pari a quello che
si otterrebbe con la realizzazione di due stadi
distinti: uno stadio amplificatore di alta fre­
quenza ed uno stadio amplificatore di bassa
frequenza.
Il circuito di sintonia è sempre lo stesso, quello
adottato per ogni altro tipo di ricevitore radio
precedentemente descritto in questo corso; ciò
che cambia è il concetto che regola il princi­
pio di funzionamento del circuito a valle di
CIRCUITO REFLEX quello di entrata. Ma vediamo subito, attra­
verso un estratto circuitale, il vero circuito re­
flex.
LEM TI DI BLOCCO
CIRCUITO REFLEX

La porzione di schema del ricevitore reflex, ri­


MONTAGGIO DEL CIRCUITO portata in figura 1, consente di analizzare, senza
distrazione alcuna, il solo circuito che fa capo
al transistor TR, che rappresenta per il lettore
IL REFLEX NELLA STORI l'unica novità dei diversi radioapparati fin qui
presentati.
Il condensatore C2, che è sempre lo stesso,
presente pure nel ricevitore a reazione descritto
LA VALVOLA ELETTRONICA nella precedente puntata, applica i segnali, pro­
venienti dal circuito di sintonia, alla base di
TR, per sottoporli al necessario processo di am­
plificazione. Pertanto, sul collettore del tran­
SUPERAMPLIFICAZIONE sistor TR sono presenti i segnali di alta fre­
quenza amplificati, che sullo schema di figura 1
sono contrassegnati con la sigla RFA (radiofre­
quenza amplificata).

571
J1 R4

\ecco 'erocco
RF \:_ BF
dCO
I e C6

RFA I=
TR

m
CB ~%BLOCCO BF
C7
dr
DG
-I
'-R!VEL.

FIg. 1 - Estratto circuitale relativo alla sezione Interessata dal principio reflex
del ricevitore radio descritto nel testo. li transistor TR svolge contempora-
neamente il compito di elemento amplificatore dei segnali di alta frequenza e
di quelli di bassa frequenza. I primi provengono dal circuito di sintonia attra-
verso Il condensatore C2, i secondi escono dall'anodo del diodo al germanio.

Sempre sullo schema di figura 1, in posizione con la sigla RIVEL. Più precisamente, dall'ano­
parallela ai vari conduttori, si può notare la do di questo componente, esce una corrente che
presenza di alcune frecce. Ebbene, questi ele­ non è più alternata, come quella presente sul
menti simbolici vogliono indicare il percorso catodo, ma unidirezionale, formata dalle semi­
della corrente rappresentativa dei segnali radio. onde di uno stesso nome dei segnali radio, la
La prima di queste, infatti, interpreta il movi­ quale attraversa il condensatore C4, la resi­
mento dei segnali dal collettore verso il con­ stenza R6 e raggiunge la base di TR. Dunque,
densatore C8. La seconda indica il movimento sulla base del transistor, in un primo tempo si
della corrente dal condensatore C8 al catodo del affacciano i segnali di alta frequenza, in un
diodo al germanio DG. secondo tempo quelli di bassa frequenza, sotto­
Attraverso il diodo DG, che è un semicondut­ ponendo il transistor ad un doppio lavoro di
tore, avviene il processo di rivelazione, indicato amplificazione.

572
Fig. 2 - Piano costruttivo, realizzato su una basetta di forma rettangolare, di
materiale isolante, con circuito stam pato, della sola sezione reflex del rice-
vitore didattico presentato in queste pagine. Le lettere «c - m - b» interpre-
tano i collegam entl del conduttori con Il collettore, la linea dl mass a e l'em it-
tore del transistor.

Poiché in questo stesso circuito sono presenti più volte ripetuta la dicitura BLOCCO, apposta
due tipi di segnali, quelli a radiofrequenza e in corrispondenza di alcuni componenti elettro­
quelli di bassa frequenza, occorre far in modo nici. Per esempio, accanto all'impedenza di alta
di favorire il passaggio degli uni, quando ciò frequenza J1 appare la scritta BLOCCO RF, la
sia necessario e di ostacolare il flusso degli quale sta a significare che attraverso questo com­
altri, quando il circuito lo richiede. Ecco per­ ponente possono scorrere le correnti rappresen­
ché nella composizione circuitale del ricevitore tative dei segnali di bassa frequenza, chiamati
reflex sono presenti alcuni elementi di blocco, anche segnali audio, ma non le correnti a radio­
rappresentati da condensatori, resistenze ed im­ frequenza (RFA), che debbono necessariamente
pedenze, che ora analizzeremo. prendere la via del condensatore C8, il quale
a sua volta costituisce un elemento di blocco
per le correnti di bassa frequenza, costrette a
GLI ELEMENTI DI BLOCCO prendere la via dell'impedenza J 1.
Anche il condensatore C2 e la resistenza R4
Sullo schema semplificato di figura 1 è stata rappresentano altrettanti elementi di blocco. 11

573
Fig. 3 - Dlsegno In grandezza reale, ossia In scala
unitaria, del circuito stampato, da comporre, su una
basetta di materiale Isolante, di forma rettangolare,
prima di Iniziare Il montaggio del circuito reflex.

primo per la bassa frequenza, che non puo 1n Il condensatore C7 perfeziona il processo di ri­
tal modo ritornare sul circuito di sintonia, la velazione del diodo al germanio DG, inviando
seconda ancora per la bassa frequenza, che è a massa la parte di alta frequenza ancora con­
costretta ad attraversare il condensatore di ac­ tenuta nei segnali che hanno attraversato il com­
coppiamento C6 per raggiungere lo stadio am­ ponente.
plificatore finale.

o
8
..
17 ••••

\# rie
fFf GR. SOPPR.
GR.SCHERMO

-
l~t;•··· GR. CONTR.
DIODI

ZOCCOLO

"-..... PIEDINI

Flg. 4 - Un tempo, prima dell'avvento del semlnconduttorl, Il circuito reflex


utilizzava li tipo di valvola elettronica qui riprodotta e di cui, sulla destra, è
rappresentato li simbolo elettrico. SI noti, sulla sinistra, racchiuso in un cer-
chletto, un moderno transistor, quello adottato nella realizzazione del ricevitore
descritto nel testo, Il quale evidenzia l'enorme diversità delle dimensioni che
Intercorrono tra I due componenti.

574
MONTAGGIO DEL CIRCUITO Prima di iniziare il montaggio del circuito re­
flex di figura 2, si dovrà approntare il circuito
In figura 2 è riportato il disegno del montaggio, stampato, il cui disegno in grandezza reale è
da effettuarsi su basetta di materiale isolante riportato in figura 3.
con circuito stampato, della sezione reflex del
ricevitore, quella esaminata poc'anzi.
Sulla basetta, di forma rettangolare, dovranno
IL REFLEX NELLA STORIA
essere inseriti i tre condensatori C4- C7- C8, le
tre resistenze R6 - R7 - R8 e il diodo al ger­
manio DG, ricordando che quest'ultimo è un Dopo l'avvento del circuito supereterodina, che
componente polarizzato, dotato di anodo e di è quello con cui vengono attualmente costruiti
catodo e che il catodo si trova da quella tutti gli apparecchi radio commerciali, il rice­
parte in cui, sull'involucro esterno, è ri­ vitore reflex assunse un valore didattico, che
portato un anellino colorato. viene ancor oggi conservato, interessando il
I tre conduttori, che fuoriescono dalla basetta, mondo scolastico e quello dilettantistico, anche
sono contrassegnati con le lettere «b- c- m», se attualmente il reflex può essere concepito
per ricordare che essi vanno a collegarsi con la in chiave costruttiva moderna, ricorrendo all'im­
base e con il collettore del transistor TR, non­ piego dei moderni semiconduttori. Ma un tem­
ché cori la linea d terra (massa) del ricevitore. po, quando ancora si era lontani dalla scoperta

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è Il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti In ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente - La potenza - Le unità
di misura- I condensatori - { resistori - I diodi
L. 7.500 - I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi del prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
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575
9V
(su S1)

C6

R1
I- Il
Il
l

2.
100

=
L 5000
.}
11

Il
pF ln

Il
i
7
volume
·t==

60 Il Il
R3
l.up ai circuiti
20 ampi. BF

I
linea di terra

T
i..
Al A2 A3
R6
l"
<= CJRCUJ
REFiEx
TO

Flg. 5 - Schema elettrico completo del ricevitore reflex. La sezione di bassa


frequenza è quella stessa che è stata ampiamente descritta nelle precedenti
puntate del corso, mentre quella di alta frequenza ha subito alcune varianti
rispetto al ricevitore a reazione.

-----COMPONENTI-----

Condensatori
C1 = 500 pF (condens. varlab. ad aria) R4 = 4.700 ohm
C2 = 220 pF R5 = 470 ohm
C3 = 100.000 pF R6 = 10.000 ohm
C4 = 500.000 pF R7 = 10.000 ohm
es = 200 F - 16 VI (elettrolltlco) R8 = 10.000 ohm
C6 = 500.000 pF
C7 = 10.000 pF Varie
c8 =- 150 pF TR1 = BC109
Resistenze
J1 = imp. AF (2 ml)
L1 = bobina (vedi testo)
R1 = 330.000 ohm L2 = bobina (vedi testo)
R2 = 33.000 ohm DG = diodo al germanio
R3 = 220 ohm PILA = 9 V

576
v
Al\ noea er
A )full erra

%7 4I! $
( non utilizz.

basetta isolante

cRcuro cna /
CABLATO 'Y 72.$.4f3f

Fig. 6 - Piano costruttivo del ricevitore reflex. Al circuito già cablato in pre-

cedenza, occorre aggiungere il modulo della sezione reflex, disegnato in basso,


sulla destra, mentre si debbono eliminare Il potenziometro, la bobina ed Il
condensatore di reazione, che non compaiono più tn questo schema.

del transistor e degli integrati, il reflex veniva questa valvola, pur imponendo l'uso di ten­
costruito mediante una valvola elettronica, di cui sioni e l'assorbimento di correnti oggi impen­
la più famosa fu la EBLl, un doppio diodo pen­ sabili, nei montaggi elettronici, era in grado da
todo, dotato di otto piedini e cappuccio in testa, sola di erogare, attraverso l'altoparlante, una
connesso internamente con la griglia controllo potenza di 4,5 W.
che, in un certo qual modo, esercitava le fun­ Se si volesse fare un paragone fra valvola e
zioni della base del moderno transistor. transistor, si dovrebbe dire che la griglia con­
In figura 4 abbiamo riportato il disegno di trollo svolgeva il compito della base, la placca
questa gloriosa valvola e, sulla destra, il corri­ quello del collettore ed il catodo quello dell'e­
spondente simbolo elettrico. mittore. Gli altri elettrodi della valvola assu­
La EBLl richiedeva una tensione di accen­ mevano compiti complementari. I diodi, ad esem­
sione del filamento di 6,3 V, con una corrente pio, provvedevano al processo di rivelazione.
di 1,18 A, mentre l'anodo doveva essere ali­ Abbiamo voluto interrompere l'esposizione di­
mentato con una tensione di 250 V. Comunque, dattica del nostro corso, con questa breve pa-

577
Fig. 7 - Questa foto riproduce il montaggio del ricevitore reflex eseguito nel
nostri laboratori.

rentesi storica, per informare i lettori più gio­ CIRCUITO COMPLETO


vani sulla rapida evoluzione che la tecnica
elettronica ha subìto in questi ultimi anni e, so­ E' ovvio che, per effettuare la trasformazione del
prattutto, per segnalare la sensibile differenza ricevitore a reazione in quello reflex, serve te­
tra le grandezze elettriche in gioco nel ricevi­ nere sottomano gli schemi da noi presentati nel­
tore radio di un tempo e quelle attuali. Inoltre, la sesta puntata del corso e con essi pure il testo.
osservando la figura 4, a sinistra, si potrà no­ Con questo sistema eviteremo di ripeterci sia
tare anche un esempio di forte riduzione delle per quel che riguarda una buona parte deilana­
dimensioni fisiche dei componenti, che scatu­ lisi della schema elettrico di figura 5, sia per
risce dal confronto di un transistor BC1O9, rac­ quanto concerne la parte costruttiva, il cui
chiuso in un dischetto, con la valvola EBL1. Una piano realizzativo è riportato in figura 6.
riduzione di dimensioni che appare in tutta la Confrontando lo schema elettrico di figura 5
sua realtà nei circuiti miniaturizzati, denomi­ con quello del ricevitore a reazione, si può no­
nati pure microcircuiti, nella più moderna con­ tare che il circuito di sintonia, fatta eccezione
cezione costruttiva dei condensatori, dei resi­ per la bobina di reazione, che qui è stata eli­
stori, dei trasformatori, delle bobine e. in minata, è conservato integralmente. Naturalmen­
genere, di tutta la componentistica. te è stato tolto anche il potenziometro con il
Ritorniamo ora al tema dominante in questa quale si regolava la reazione. E in sostituzione
settima puntata del corso, che è quello del cir­ di questi elementi ha preso posto il circuito
cuito reflex e del quale riportiamo, in figura 5, reflex che, nello schema di figura 5, è stato
lo schema elettrico completo. disegnato in posizione centrale, in basso e che

578
abbiamo già avuto occasione di esaminare nello EVENTUALI MODIFICHE
schema ridotto di figura 1.
La sezione di bassa frequenza rimane sempre la Il circuito, così come è stato progettato in figura
stessa descritta nella quarta puntata del corso. 5, dovrebbe funzionare subito e bene. Tuttavia
In essa si faceva e si fa uso di un integrato e potrebbe capitare che, con il volume sonoro
l'uscita è ottenuta attraverso un altoparlante. regolato al massimo, le emissioni fossero ac­
compagnate da una certa distorsione. La quale
potrebbe pure risultare di forte intensità, ren­
PIANO COSTRUTTIVO dendo incomprensibili i messaggi radiofonici,
siano essi vocali o musicali. Ma a tale incon­
Passiamo ora al piano costruttivo del ricevitore veniente si può facilmente ovviare diminuendo
reflex e alla sua immagine fotografica, che ri­ la lunghezza dell'antenna. oppure inserendo, in
produce il montaggio eseguito nei nostri labo­ serie a questa, poco prima del punto di colle,
ratori (figura 7). gamento della discesa con lo spinotto, un con­
Il lavoro si esegue in due tempi. Dapprima densatore da 10 + 50 pF o, meglio, un con
si eliminano gli elementi già montati nel rice­ densatore variabile in miniatura.
vitore a reazione, poi iniziano le nuove opera­ Il fenomeno della distorsione ora menzior ao
zioni, con lo scopo di trasformare il vecchio è da attribuirsi ad una eccessiva lunghezza tìstca
montaggio in quello riportato in figura 6. dell'antenna e alla notevole amplificazione :he
.Pertanto si comincerà col togliere, dal suppor­ i segnali radio subiscono nel circuito del rice­
to della bobina di sintonia, l'avvolgimento L2 di vitore. Perché l'eccesso di amplificazione, in
reazione, che non serve più. Poi si eliminerà dal questi tipi di apparecchi radio a carattere di.
pannello del ricevitore il potenziometro R6, che dattico, provoca una saturazione degli stadi
fungeva da elemento di controllo della reazione di bassa frequenza. con le conseguenze ora men­
e si eliminerà pure il condensatore C4 di rea­ zionate. E tale inconveniente sarebbe pure pre­
zione, quello che collegava la bobina di rea­ sente nei ricevitori radio di tipo commerciale,
zione con il collettore del transistor. E così ter­ attualmente adottati da noi tutti, se in questi
minano le operazioni di rimozione ed elimina­ non fosse inserito un particolare circuito, deno
zione degli elementi ora inservibili, mentre ini­ minato controllo automatico di volume o con­
ziano quelle di composizione del circuito stam­ trollo automatico 'di guadagno (CAV- CAG), che
pato, sul quale si realizza l'aggiunto circuito provvede a scongiurare l'insorgere delle distor­
reflex riportato a destra, in basso di figura 6 sioni e che traggono origine da processi di su­
e che abbiamo già descritto in precedenza. peramplificazione.

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di montaggio

Ml funzionamento dell'antifurto si identifica con una


interruzione ciclica del circuito di alimentazione
della bobina di accensione che, pur consentendo
l'avviamento del motore, fa procedere lentamente
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Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
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582
LA PUSIA DEL IETIRE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

CICLI RIPETITIVI suo caso, invece, dobbiamo ritenere che l'ano-


malia riscontrata vada ricercata nel sistema di
Ho realizzato il progetto del temporizzatore ap­ alimentazione dell'apparato. çhe non può, evi-
parso sulle prime pagine del fascicolo di mag­ dentemente, considerarsi adatto a sopportare le
gio di quest'anno. E debbo dire che il risultato variazioni di carico, provocate dalle eccitazioni
è stato alquanto deludente. Non so se per colpa e dalle diseccitazioni del relé, a causa di una
mia o per eventuali errori di stampa contenuti mancanza di stabilizzazione. Infatti, è. assai im-
fra le vostre citazioni tecniche. In pratica, il portante, ai fini di un corretto funzionamento del
relé si eccita quando il circuito del timer viene timer, che il diodo al silicio D 1 sia assoluta-
alimentato, dando inizio ad un ciclo di tempo­ mente integro e perfettamente efficiente. Perché
rizzazione. Ma alla fine del tempo in cui l'uscita a questo componente è affidato il compito di
del monostabile rimane alta, il relé si diseccita sopprimere i disturbi generati dal relé che pos-
normalmente, per rieccitarsi immediatamente sono essere la causa prima delle successive ed
dopo e dar inizio ad un nuovo ciclo di tempo­ infinite partenze automatiche del monostabile da
rizzazione, con una sequenza infinita di com­ lei constatate. Cominci, dunque, col sostituire
mutazioni. Vi assicuro di avere più volte con­ questo diodo con altro sicuramente perfetto ed
trollato l'esattezza del montaggio e la precisa eventualmente inserisca, fra i terminali 1-5 del
corrispondenza dei valori dei componenti elet­ circuito un condensatore elettrolitico da 220
tronici da me adottati con quelli da voi pre­ + 470 F - 25 VI, con il reoforo negativo ri-
scritti, senza peraltro rilevare alcuna discor­ volto verso il terminale 5. Inoltre, allo scopo di
danza. E allora, dove può risiedere la vera perfezionare ulteriormente il progetto, inserisca.
causa dell'anomalo funzionamento? fra l'uscita 3 dell'integrato ed il relé, con un col-
MAIOCCHI GIANFRANCO legamento di tipo in serie ed interrompendo la
Milano pista di rame del circuito stampato, un diodo al
silicio di tipo 1N4004, od equivalente. con il ca-
Nessun errore, di stampa o di progettazione, in- todo rivolto verso il relé, in modo da isolare l'in-
teressa il circuito da lei menzionato. Anzi, pos- tegrato ed impedire che i disturbi dello stesso
siamo assicurarle che motti lettori hanno rea- relé possano rientrare nel componente attraverso
lizzato quel dispositivo con ottimi risultati. Nel l'uscita.

583
AMPLIFICATORE LOGARITMICO fa uso di un classico integrato (A741 e nel
quale l'elemento logaritmico è rappresentato
Trovandomi spesso alle prese con segnali audio dalla giunzione base-emittore di TRI inserita
che, a causa della notevole dinamica, creano nella rete di controreazione.
grossi problemi di misura e visualizzazione, vor­
rei interporre, tra il circuito di valutazione e ci = 500.000 pF
l'uscita, un amplificatore di tipo logaritmico, C2 = 500.000 pF
che amplifichi molto i segnali deboli e poco C3 = 10 F - (al tantalio)
quelli forti, allo scopo di ottenere delle misure C4 = 10 F (al tantalio)
R1 = 10.000 ohm
espresse in decibel anziché in volt. R2 = 22.000 ohm (trimmer)
ALAIMO MARIANO R3 = 33.000 ohm
Messina R4 = 33.000 ohm
IC1 = LA741
TR1 = 2N2222
Realizzi questo amplificatore logaritmico, che D1 = 1N914

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montaggi sperimentali - N° 1 contenitore pile-stilo _ N" 1 presa polarizzata per
pila 9 V - N° 1 cacciavite miniatura N 1 spezzone filo multiplo multicolore.

584
Df

TR7

.'
C2
Il

3 + _' i 'Ae
R4

"1 f'J)V

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mente adatto per lavori intermitte
Illuminazione del punto di saldatura
professionali e dilettantistici.
FOTO AUTOMATISMO mento di FT1, questo non conduce ma, essendo
Cl carico, TR3 conduce azionando il ronzatore
[l fotoautomatismo, che vorrei realizzare, do­ finché dura la carica. L'allarme può essere in-
vrebbe funzionare nel seguente modo: quando terrotto scaricando Cl tramite P1.
la fotocellula è inizialmente oscurata da un og­
getto, nessun segnale acustico si dovrebbe av­ Condensatore
vertire; poi, dopo che l'oggetto si è mosso, fa­ C1 =
10.000 F - 12 VI {elettrolitico)
cendo illuminare la fotocellula, un secondo og­
getto oscura la fotocellula provocando una se­ Resistenze
gnalazione d'allarme, tacitabile mediante pulsan­ R1 10.000 ohm - 1/4 W
te o automaticamente dopo un certo tempo. R2 = 100 ohm- 1/4 W
CEVASCO SILVANO
R3 = 10 ohm -1/4 W

Savona Transistor
TR1 BC107
Il suo problema si risolve, con l'aiuto di un fo- TR2 BC107
TR3 BC177
totransistor e tre transistor al silicio, realizzando
lo schema qui riportato. Inizialmente FT1 è in- Varie
terdetto e CI scarico e TR non conduce. facen- FT1 = fototransistor (quals. tipo NPN)
do rimanere silenzioso il buzzer BZ. Successi- BZ = buzzer di tipo attivo e piezo
vamente, pur in presenza di luce, non si ha l'al- P1 pulsante
larme ma la scarica di Ct. Al nuovo oscura- ALIM. = 9 Vcc

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Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000


Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro•
nico.
Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica << PRIMI
PASSI » ha riscosso il massimo successo editoriale con i segue'nti argomenti:

1 ° • Il tester
} !Ll'!!..~~~!J'4,~
.4ct- tl:J"rB.
, • E •

-.- e:,,~~ ,- ~ -Jfll'lC4


~ ' 5TIII.IMliN1J . S . ;..,_-111c,v.
2° • Il voltmetro IP-~~ e:"~~
fs nwro '4. - ~ t.:-.t
3° • L'amperometro
~ r>.. .. ~ ~,
.-,_.<hp.
""'
Po.-,.!!_.
e_
~ _{,.,..._. _,...,... ,.. _- "i
4" • lt capacimetro
rt~.,1.>'ò~j
• •- • .-., g- •1:
• o•,-;: ..,-':itJ;~-•ifJ,.,J,
jp' {i!
,.f? ' e:::- . ,R.
t- •• w
5° • Il provagiunzioni " ±5
Vi."sgz i
-~. ¼•.,_ ~
-.......... •

-: . \\11''
6° - Tutta la radio ... .1::':t.:t,!;/''. ' ••

7" • Supereterodina • ••.,:


. -.,,:-,
8° • Alimentatori lFUJ{PISTD('¼PIJF,::
.- ~~ -
9° • Protezioni elettriche
WATTMETRO BF

La misura della potenza d'uscita degli amplifi­


catori di bassa frequenza è sempre stata per
me un problema di non facile soluzione. Potre­
ste pubblicare uno schema di wattmetro, da so­
stituire agli altoparlanti e che possa offrire in­
dicazioni dirette della potenza d'uscita?
VESCOVI GIUSEPPE
Verona

Con il circuito qui riportato lei potrà effettuare


misure di potenze con i tre valori di impedenza
d'uscita più comuni, di 4-8-16 ohm. Contempo-
raneamente potrà leggere sulla scala del mi-
croamperometro, tarato in watt, i valori delle P V. R, nella quale V rappresenta la ten-
potenze. Ovviamente, dovrà sovrapporre alla sione efficace misurata sui terminali del carico
scala originale dello strumento quella qui ripor- ed R l'impedenza di questo. I tre trimmer con-
tata. Altrimenti la taratura dovrà essere fatta sentono di regolare l'indice dello strumento a
tramite un tester, commutato nelle misure delle fondo-scala: R1 per i 4 ohm, R3 per gli 8 ohm
tensioni alternate ed applicando la formula ed R2 per i 16 ohm.

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Resistenze Varie
R1 = 25.000 ohnì (trimmer) D1 - D2 - D3 - D4 = diodi al germanio (quals.
R2 = 25.000 ohm (trimmer) µA = microamperometro
R3 25.000 ohm (trimmer) (500 A fondo-scala)
R4 16 ohm S1 = commutatore (1 via - 2 posiz.)
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frequenza di circa 5 KHz tali appunto da poter essere ricevuti dal Kit RS 141
La tensione di alimentazione deve essere di 12Vcc.e la sua portata massima (sempre accoppiato
all'RS 141) è di circa 3,5 metri L. 15.000
RS 141 - RICEVITORE PER BARRIERA A RAGGI INFRAROSSI
È stato studiato per funzionare in coppia al K RS 142 il rasmettnore per bamera a
raggi infrarossi) costituenoo cosi un dispositivo di grande utiltà adatto a diversi usi
Un tipico esempio di impiego è quello di creare una sottile barriera invisibile di
raggi infrarossi collegando otticamente (puntando) i due dispositivi Ogni qualvolta
questa barriera viene interrotta dal passaggio di una persona o di un oggetto il
Relè dell'RS 141 scatta
Potrà quindi essere utilizzato come sensore per antifurto oppure, collegato ad un
contapezzi, come sensore per conta persone, contapezzi o conta eventi
La massima lunghezza della barriera è di circa
3,5 metri. La tensione di alimentazione deve

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classificazione articoli Else
EFFETTI LUMINOSI ALIMENTATORI RIDUTTORI E INVERTER
Luci psichedeliche 2 vie 750W/canale RS 5 Alimentatore stabilizzato per amplificatori. 8 F L 27 000
RS 1 L 33.000 Riduttore di tensione stabilizzato 24/12V 2A
Luci psichedeliche 3 vie 1 500W /canale RS 11 L 12.500
RS 10 L. 43.000 Alimentatore stabilizzato 12V 2A
Luci rotanti sequenziali 1 O vie 800W/canale RS 31 L 16 500
RS 48 L. 47.000 RS 65 lnverter 12 + 220V 1 OOHz 60W L 31000
RS 63 Luci psìche. con microfono 1 via 1 500W L. 25.000 Carica batterie automatico
nS 75 L 23 500
nS 58 Strobo intermittenza regolabile l 15.000 RS 86 Alimentatore stabilizzato 12V 1 A L 14.500
Luci psiche. con microfono 3 vie 1500W /canale Alimentatore duale regol. + - 5 + 12 V 500mA

-
RS 74 L 46.000 RS 96 L 24 500
Semaforo elettronico RS 116 Alimentatore stabilizzato variabile 1 -:- 25V 2A 33 000
RS 113 L 34.000 Alimentatore stabilizzato 12V (reg. 1 O + 1 5V 1 OA
Luci sequenz. elastiche 6 vie 400W /canale nS 131 L 59.500
S 114 L. 43000 Carica batterie Ni - Cd corrente costante regolabile
Luci stroboscopiche RS 138 L 33.000
RS 117 L. 44.000
RS 135 Luci psichedeliche 3 vie 1 OOOW L 39 000 ACCESSORI PER AUTO
46 Lampeggiatore regolabile 5 -;- 12V L 12 000
APP. RICEVENTI - TRASMITTENTI E ACCESSORI RS
Variatore di luce per auto
RS 47 L. 15 500
Lineare 1per microtrasmettitore RS so Accensione automatica luci posizione auto L 19 500
RS 6 L. 12 500 Auto Blinker - lampeggiatore di emergenza
Ricevitore AM didattico RS 54 L 19 500
RS 16 L 13.000 Luci psichedeliche per auto
Microricevitore FM nS 62 L 33 000
RS 40 L 14.600 RS 64 Antifurto per auto L 37 000
RS 62 Prova quarzi L 12000 Contagiri per auto (a diodi LEDI
RS 66 L 36 000
RS 68 Trasmettitore FM 2W L 25000 RS 76 Temporizzatore per tergicristallo L 17 500
Trasmettitore FM radiospia RS 95 Avvisatore acustico luci posizione per auto L 9 000
RS 102 L 19500
Mini ricevitore AM supereterodina RS 103 Electronic test multifunzioni per auto L. 33.000
RS 112 L 26.500 Riduttore di tensione per auto
Radiomicrofono FM L 17.000 AS 104 L 11 000
AS 119 Indicatore eff. batteria e generatore per auto
Amplificatore Banda 4 -5 UHF AS 107 L 14.500
AS 120 L 15.000 RS 122 Controlla batteria e generatore auto a display L 16 500
RS 130 Microtrasmettitore A. M. L 19.500 Temporizzatore per luci di cortesia auto
RS 137 L 14 000
RS 139 Mini ricevitore FM supereterodina L 27.000
TEMPORIZZATORI
EFFETTI SONORI RS 56 Temp. autoalimentato regolabile 1 B sec. 60 min. L 41000
RS 63 Temporizzatore regolabile 1 -;- 100 sec. L 22.000
RS 18 Sirena elettronica 30W L 23500 Foto timer (solid state)
RS 81 L 26 500
RS 22 Distorsore per chitarra L 16 500 Avvisatore acustico temporizzato
RS 123 L 19 500
RS 44 Sirena programmabile - oscillofono L. 13000
RS 71 Generatore di suoni L 23.000 ACCESSORÌ VARI 01 UTILIZZO
RS 80 Generatore di note musicali programmabile L 31.000 Variatore di luce (carico max 1 500W)
RS 9 L 10 000
RS 90 Truccavoce elettronico L 24.500 RS 14 Antifurto professionale L 44000
RS 99 Campana elettronica L 24.000 RS 57 Commutatore elettronico di emergenza L 15 000
Sirena elettronica bitonale RS 59 Scaccia zanzare elettronico L 14 500
RS 100 L 21.500
Sirena italiana RS 67 Variatore di velocità per trapani 1 500W L 16.000
RS 101 L 15500 Giardiniere elettronico
Cinguettio elettronico RS 70 L 10 500
RS 143 L 19.000
RS 82 Interruttore crepuscolare L 23 600
RS 83 Regolatore di vel. per motori a spazzole L 15000
APP. BF AMPLIFICATORI E ACCESSORI RS 87 Relè fonico L 26000
RS 91 Rivelatore di prossimità e contatto L 27 000
RS 8 Filtro cross-over 3 vie 50W L 26.500 Esposimetro per camera oscura
RS 97 L 33 500
RS 15 Amplificatore BF 2W L 11.000 Commutatore automatico di alimentazuone
RS 98 L 14 000
AS 19 Mixer B F 4 ingressi L 25.000 RS 106 Contapezzi digitale a 3.cifre L 47 000
RS 26 Amplificatore BF 10W L 15 000 AS 109 Serratura a combinazione elettronica L. 36000
Preamplificatore con ingresso bassa impedenza L 10.500 AS 118 Dispositivo per la registr. telefonica automatica L 35 500
RS 27
Preampliflcatore microfonico nS 121 Prova riflessi elettronico L 49 500
RS 29 L 13.500
Chiave elettronica
Amplificatore B F 40W 27.500 RS 126 i 21 000
RS 36 L
RS 38 Indicatore livello uscita a 16 LED L 28 600
RS 128 Antifurto universale (casa e auto) ~ 39 000
AS 129 Modulo per Display gigante segnap,rnt1 L 48 500
nS 39 Amplificatore stereo 10+1 OW L 30000 Generatore di rumore bianco ire'ax elettronzco
RS 132 L 23 000
RS 45 Metronomo elettronico L 9.000 134 Rivelatore di metalli L 22 000
S
RS 51 Preamplificatore HI-FI L 25000 nS 136 Interruttore a sfioramento 220V 350W L 23 500
55 Pre amplificatore stereo equalizzato R.I.A.A. L. 15.000 RS 141 Ricevitore per barriera a raggi ntrarossi L 36.000
S
Vu-meter a 8 LED RS 142 Trasmettitore per barriera a raggi intraross L 15000
RS 61 L 24.500
RS 144 Lampeggiatore di soccorso con lampada allo Xeno L 63 000
RS 72 Booster per autoradio 20W L. 23.000
RS 146 Automatismo per riempimento vascne L. 14.000
nS 73 Booster stereo per autoradio 20+20W L 41000
RS 78 Decader FM stereo L 17.500 STRUMENTI E ACCESSORI PER HOBBISTI
RS 84 Interfonico L 22.500 Prova transistor e diodi
RS 35 L 19000
Amplificatore telefonico
L•
ns 85 L 26.500 RS 43 Carica batterie al N- Cd regolab'e 27 000
RS 89 Fader automatico L 15000 RS 92 Fusibile elettronico 19500
RS 93 Interfono per moto L 29 000 RS 94 Generatore di barre TV mimatun2zato L. 15.000
Protezione elettronica per casse acustiche 29000 RS 125 Prova transistor itest dinamico L. 18500
RS 105 L
RS 108 Amplificatore BF 5W L 13.000 GIOCHI ELETTRONICI
RS 115 Equalizzatore parametrico L 26.000
Amplificatore B.F. 20W 2 vie RS 60 Gadget elettronico L. 16 500
RS 124 L 29.000
Dado elettronico
Mixer Stereo 4 ingressi RS 77 L. 22.500
RS 127 L 42 000 Totocalcio elettronico
RS 79 L. 17.500
AS 133 Preamplificatore per chitarra L. 10.000 Roulette elettronica a 1 O LED
RS 88 L 27.000
RS 140 Amplificatore BF 1 W L 10 500 Slot machine elettronica L 33.000
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smettitore tascabile, sono: la mas-
sima semplicità di montaggio del
circuito e l'immediato e sicuro fun-
zionamento. Due elementi, questi,
che sicuramente invoglieranno tut-
ti i principianti, anche quelli che
sono privi di nozioni tecniche, a
costruirlo ed usarlo nelle occasio-
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sionali o sociali, per scopi protet-
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degli appassionati al settore delle radiocomu-
nicazioni: quello di un trasmettitore in modula-
zione di frequenza, di media potenza, con cui è
possibile comporre una piccola emittente di
quartiere.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
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ti, i disegni, le fotografie, an-
che se non pubblicati, non si LA POST A DEL LETTORE 647
restituiscono.
TRASMETTITORE IN FM

1 - 2W ■

La presentazione del progetto di un trasmetti­ nati di elettronica alle prime armi i quali, con
tore in modulazione di frequenza, della potenza tutta probabilità, potrebbero cadere nell'insuc­
di 1 W, vuol soddisfare le richieste di quella va­ cesso per una saldatura malamente eseguita, per
sta schiera di lettori che, in tempi brevi e con aver lasciato i terminali di alcuni componenti
poca spesa, desiderano autocostruirsi la cosid­ troppo lunghi o per non aver ben disaccoppiata
detta « radio libera di quartiere», per diffon­ l'alimentazione. E, si badi bene, questi sono
dere, nel raggio di qualche chilometro, comuni­ soltanto tre dei numerosi esempi di cause che
cati vari, annunci pubblicitari, musica e tutto possono portare il funzionamento di un circuito
quanto può interessare la vita di ogni giorno di ad un risultato negativo. Comunque, con questo
una ristretta comunità residente in un piccolo avvertimento, non vogliamo scoraggiare chi in­
agglomerato urbano. Dunque, con un tale argo­ tende buttarsi a capofitto in un'impresa dalle di­
mento, ci rivolgiamo principalmente a coloro mensioni superiori a quelle del proprio baga­
che già dispongono di una certa esperienza rea­ glio tecnico, ma ci limitiamo soltanto a mettere
lizzativa, a chi più volte ha costruito apparati in guardia i lettori da un giudizio troppo ri­
ad alta frequenza, di tipo dilettantistico e semi­ duttivo o superficiale del piano costruttivo del
professionale, ma non certamente agli appassio- trasmettitore.

Al circuito elettronico, presentato e descritto In queste pagine,


Il lettore dovrà collegare un allmentatore In corrente continua
ed una antenna, allo scopo di realizzare una completa e vali-
dissima emittente radiofonica in modulazione di frequenza.

596
Costruitevi la radio libera di quartiere.

La spesa complessiva è modesta ed i risultati sono entusia-


smanti.

La potenza d'uscita di 1 W può essere spinta fino al limite


massimo di 2 W.

CARATTERISTICHE
Tipo di emissione: FM
Potenza d'uscita: 1 W (limite max 2 W)
Alimentazione: 15 + 18 Vcc
Assorbimento: 160 ± 200 mA

CARATTERISTICHE DELLA FM semplificando il processo ricetrasmittente in mo­


dulazione di frequenza ed immettendo sul mer­
Sino a pochi anni fa, prima dell'avvento delle cato dispositivi commerciali a prezzi veramente
« radio libere », la gamma della modulazione di contenuti. Inoltre, lo sviluppo e la diffusione
frequenza era assai poco affollata, soprattutto dell'alta fedeltà hanno fornito un contributo
a causa della maggior complessità delle appa­ fondamentale alla crescita di questa tecnica di
recchiature di ricetrasmissione adatte per que­ trasmissione, la sola che attualmente si presti
sta particolare tecnica di collegamenti. Ma il a garantire una larga banda passante, con buone
successivo, rapido sviluppo tecnologico, ha ri­ caratteristiche dinamiche, elevato rapporto se­
solto molti problemi circuitali ed economici, gnale-rumore ed effetti stereofonici.

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Flg. 3 - Disegno In grandezza reale del circuito stampato su cui si realizza Il
montagglo del trasmettitore.

Le trasmissioni in modulazione di frequenza lata, ecc., con altre frequenze, senza variare le
(FM), a differenza di quelle a modulazione di caratteristiche del segnale, contrariamente a
ampiezza (AM), fanno variare la frequenza del­ quanto avviene nella tecnica della modulazione
la portante in sincronia con il segnale audio. E d'ampiezza. Infine occorre tener presente che,
questa caratteristica rende le ricezioni partico­ a parità di potenza, i transistor finali del tra­
larmente immuni da disturbi elettrici che, so­ smettitore vengono meno sollecitati, dovendo essi
vrapponendosi al segnale «puro», non possono lavorare in ogni condizione con un segnale di
far altro che variare l'ampiezza, lasciando inal­ ampiezza rigorosamente costante. Viene quindi
terata la frequenza. Ma se l'apparato ricevente escluso il pericolo delle sovrammodulazioni, che
è di buona qualità, questo non viene influenza­ possono surriscaldare i transistor portandoli
to dalle variazioni di ampiezza del segnale, per­ alla distruzione. E se vi è un solo inconveniente
ché sono soltanto le variazioni di frequenza che degno di nota, questo è da individuare in una
provvedono a ricostruire il segnale audio ori­ eventuale invasione dei canali vicini, dato che
ginale, che rimane così « pulito », ossia esente la banda di frequenze occupata si allarga ec­
da disturbi. cessivamente.
Un'altra importante caratteristica della FM con­
siste in un risparmio energetico dell'ordine del
50%, Infatti, l'energia necessaria per far va­ CARATTERISTICHE DEL TX
riare la frequenza del segnale è minima. In pra­
tica, con pochi milliwatt del circuito modula­ Il nostro trasmettitore in modulazione di fre­
tore, si possono pilotare potenze di qualsiasi quenza, il cui progetto è riportato in figura 1, è
entità del trasmettitore, mentre con il sistema un apparato composto da tre stadi di alta fre­
della modulazione di ampiezza è necessario di­ quenza ed uno di bassa frequenza. Esso è in gra­
sporre di un modulatore con potenza pari a quel­ do di fornire all'antenna la potenza di valore ti­
la d'uscita della portante. pico di 1 W che, in particolari condizioni, po­
Dalle caratteristiche, ora citate, scaturiscono trà essere spinta fino ad 1,2 W ed anche 2 W.
molti benefici a favore della tecnica della mo­ Si tratta quindi di una potenza di tutto rispetto,
dulazione di frequenza, oltre che, ovviamente, decisamente superiore a quella dei comuni mi­
quelli già menzionati. Per esempio, si possono crotrasmettitori di tipo tascabile.
aggiungere nel trasmettitore degli stadi ampli­ La portata del trasmettitore è difficilmente de­
ficatori a volontà, senza peggiorare minima­ finibile, perché, come avviene in tutti gli appa­
mente la qualità del segnale audio e senza do­ rati di questo tipo, essa è di valore « ottico »,
ver apportare modifiche al modulatore. La fre­ ossia, per essere valutabile, occorre che il ri­
quenza, inoltre, può essere moltiplicata, misce- cevitore « veda » il trasmettitore. Le ricezioni

600
' I
@ 2
3
7s#hl
. =-
@ F

CIRC. TRASMETT.

(@
Il +"I#"
I' SCATOLA METALLICA

Flg. 4 - Una volta completato Il montaggio del componenti elettronlcl sul clr•
culto stampato, questo verrà Inserito In un contenitore metallico superiormente
aperto, allo scopo di favorire la ventilazlone del transistor TR3,

non ottiche avvengono per riflessione, contro plane per FM e per ricezione che, tenuto conto
elementi di dimensioni superiori a quelle della della limitata potenza del trasmettitore, può es­
lunghezza d'onda. Pertanto, al mare, in campa­ sere vantaggiosamente utilizzata anche in tra­
gna ed in collina, si potranno effettuare colle­ smissione. Il suo collegamento si effettua con
gamenti sulle distanze di parecchi chilometri, cavo coassiale di tipo RG8.
mentre in città le distanze saranno drasticamen­
te ridotte ad uno, due, tre chilometri al massimo.
Naturalmente è necessario che la banda di tra­ CIRCUITO OSCILLATORE
smissione e quelle adiacenti siano il più possi­
bile libere da emittenti, allo scopo di ottimiz­ I quattro blocchi, di cui è composto il circuito
zare la portata. del trasmettitore di figura 1, fanno capo ad al­
La tensione di alimentazione, richiesta dal cir­ trettanti transistor, ossia:
cuito del trasmettitore, è di 15 + 18 V per la
potenza d'uscita di 1 W, mentre deve essere 1 ° Blocco TR 1: oscillatore a 33 MHz
aumentata a 18 : 20 V per potenze d'uscita di 2° Blocco TR2: triplicat. di freq. (usc. 99 MHz)
1,5 + 2 W, tenendo conto che a questi va­ 2° Blocco TR3: amplif. di pot. classe C (1 Wout)
lori il circuito lavora sui limiti massimi di si­ 4° Blocco TR4: modulatore
curezza.
L'assorbimento di corrente, con una alimentazio­ Cominciamo quindi con l'esame del primo bloc­
ne normale di 15 V, è di 160 + 200 mA e ciò co, quello dell'oscillatore, che è pilotato da un
significa che l'alimentatore dovrà essere in gra­ transistor FET (TR1) con reazione di source.
do di erogare una corrente di 0,5 A almeno. Il circuito accordato è composto dalla bobina
L'antenna consigliabile è una comune ground- Ll, dal compensatore Cl e dal condensatore C2.

601
BOCCH. DG
'r I
TESTER
70 Vfs
Fig. 5 - Circuito elettrico del ca-
rlco fittizlo che dovrà essere In-
serito sul bocchettone d'anten-
na In fase di taratura e messa
100 10KpF a punto del trasmettitore.

Questo stabilisce la frequenza di oscillazione sul anche le più modeste variazioni della tensione
valore di 33 MHz circa, vale a dire ad un terzo di alimentazione.
della reale frequenza di trasmissione. Oltre ai componenti primari, quelli che fissano
L'uso di un FET è stato preferito ai normali tipi la frequenza di oscillazione, è stato inserito nel
di transistor per garantire un'ottima stabilità circuito accordato un diodo varicap (DV1), che
di frequenza del circuito, che è poi il requisito varia la propria capacità col variare del segnale
fondamentale per un trasmettitore in FM. E per elettrico proveniente dai circuiti audio e ad
migliorare ancora questa stabilità si è preferito esso applicato. Questo componente, dunque,
alimentare l'oscillatore con uno stabilizzatore di determina le variazioni di frequenza del segnale
tensione integrato (IC1), allo scopo di evitare AF in sincronismo con il segnale audio da tra-

2 RSIST.
100 n

DG

IO
NERO KpF
ROSSO

Flg. 6 -. Plano realizzatlvo del


carico fittizio destinato a sosti-
tuire l'antenna durante le opera-
zioni di taratura. Il tester deve
essere commutato nelle misure
voltmetriche e nella portata di
10 V fondo-scala.

602
smettere. Concludiamo pertanto l'esame dello
stadio oscillatore dicendo che DV1 provvede a
modulare in FM tramite il segnale BF prove­
niente da TR4.

SECONDO E TERZO STADIO

Il segnale RF, già modulato in frequenza, viene


accoppiato capacitivamente con il secondo sta­
dio, pilotato dal transistor TR2, che funge da
amplificatore e triplicatore di frequenza. Infatti,
sul collettore di TR2, è inserito un circuito ac­
cordato, composto dalla bobina L2 e dal com­
pensatore Cl0.
Questo circuito è regolato su un valore di fre­
quenza triplo rispetto a quello dell'oscillatore.
Un successivo circuito risonante, collegato in
Flg. 7 - Questi tipl di cacciaviti sono tra I plù con-
serie al secondo stadio ed accordato sulla fre­ slgllablli per effettuare le operazioni dl taratura del
quenza di L2 - ClO, applica il segnale al terzo trasmettitore, perché contengono una minima parte
stadio di alta frequenza, pilotato dal transistor metallica e sono fortemente Isolati.
TR3, che lavora in classe C. Questo terzo sta­
dio non è dotato di circuiti accordati e si com­
porta come un vero e proprio amplificatore li­
neare, portando il segnale da 70 + 80 mW ad
1 W circa. nel modo indicato in figura 2, poi si introduce
Un circuito accordato è invece montato in usci­ questo in un contenitore metallico aperto e ben
ta ed è composto da L4-C13-C 14. Esso serve arieggiato. Naturalmente, la prima operazione
ad accoppiare l'impedenza d'uscita con quella che il lettore dovrà eseguire sarà quella di com­
dell'antenna. porre il circuito stampato nelle stesse dimen­
sioni con le quali è stato riprodotto il disegno
di figura 3, poi si costruiranno le bobine e
STADIO MODULATORE quindi si procederà alla composizione del cir­
cuito. Successivamente, a lavoro ultimato, si
Citiamo per ultimo, anche se lo avremmo po­ provvederà alla messa a punto e taratura del
tuto analizzare per primo, lo stadio amplifica­ trasmettitore.
tore di bassa frequenza, che preleva in ingresso
La bobina L1 si ottiene avvolgendo, su una
un segnale già preamplificato ad un livello com­
punta da trapano del diametro di 6 mm, 7
preso fra 0,2 V e 1 V di picco. Questo segnale,
spire di filo di rame stagnato o, meglio, argen­
dopo l'amplificazione operata da TR4, viene
tato, del diametro di 0,6 mm. Internamente a
applicato al diodo varicap DV1.
questa bobina va inserito un piccolo nucleo di
La resistenza variabile R9 consente di regolare
ferrite che, per rimanere solidale con lo stesso
l'entità del segnale applicato al diodo varicàp,
avvolgimento, potrà essere avvolto in un sottile
ossia, in pratica, di regolare la « deviazione » di
strato di carta isolante. La posizione di questo
frequenza. Tale controllo si rivela molto im­
nucleo determina il centro banda dell'oscillatore.
portante, dato che con deviazioni insufficienti e
Il fissaggio definitivo del componente si ottiene
pur disponendo di un buon segnale AF, le ri­
servendosi di smalto per unghie.
produzioni negli apparati riceventi divengono
assai precarie. Mentre con deviazioni eccessive La presa intermedia della bobina L1 va ricavata
le ricezioni delle emittenti vicine subirebbero alla terza spira, contata a partire dal lato massa.
forti distorsioni e sarebbero pure accompagnate Le bobine L2 - L5 ed L4 si costruiscono allo
da notevoli disturbi. stesso modo della bobina L 1. Le uniche diffe­
renze consistono nel diverso numero di spire
e nella mancanza del nucleo di ferrite. Per
COSTRUZIONE DEL TRASMETTITORE L2 ocorrono 5 spire soltanto, per L3 servono 7
spire, mentre L4 conta 6 spire.
Il montaggio del trasmettitore si effettua in due Le impedenze J1 - J2 sono di tipo VK 200,
tempi. Prima si realizza il modulo elettronico facilmente reperibili presso tutti i rivenditori di

603
materiali elettronici; si tratta di elementi do­
tati di tre spire.
Il condensatore C2 deve essere di tipo a mica,
mentre C4 dovrà essere di tipo NPO, peraltro
sostituibile con un componente di tipo a mica.
Per i più preparati ricordiamo che il transistor
TR3, fornito di elemento dispersore del calore
generato, come si può osservare nella foto di
apertura del presente articolo, ha la base a po­
larizzazione zero, ossia collegata a massa tra­
mite l'impedenza J 1. Una tale configurazione
circuitale consente di ottenere l'amplificazione
in classe C, che è la più idonea per la FM.
Non consigliamo di sostituire i transistor pre­ Fig. 8 - Il transistor TR3 emana una notevole quan-
scritti nell'elenco componenti con altri ritenuti tità di calore durante il funzionamento del trasmetti-
sostitutivi, se non si è perfettamente certi che tore, soprattutto se questo lavora al limiti massimi di
potenza consentita. Occorre quindi munirlo dl adat-
le caratteristiche dei componenti similari sono to radiatore, di cui quello qui riprodotto rappresenta
superiori, e non soltanto nelle tensioni e nelle un valldo esempio.
correnti, ma soprattutto nel guadagno, nella
frequenza di taglio e nella destinazione dichia­
rata dalla casa costruttrice.
Per quanto riguarda il regolatore di tensione
ICl, per il quale si suggerisce l'uso di un mo­
dello 7812, avvertiamo che questo componente
potrà essere sostituito con altro a più bassa portato in figura 5, che rappresenta il circuito
corrente, per esempio con il 78M12 o con il di un carico fittizio da collegare, in fase di messa
78L12. a punto, all'uscita del trasmettitore stesso, più
Come abbiamo detto, il modulo elettronico, una precisamente sul bocchettone d'antenna, prima
volta composto, dovrà essere inserito in un con­ ancora di alimentare l'apparato.
tenitore metallico aperto, cioè privo di coper­ Il carico fittizio di figura 5, di cui in figura 6
chio, come lo è quello riportato in figura 4, so­ è riportato lo schema pratico, è composto da due
pra il quale verrà messo un ventilatore, di quel­ resistenze da 100 ohm ciascuna, collegate in pa­
li appositamente concepiti per l'elettronica, rallelo, da un diodo al germanio DG e da un
orientato in modo da « soffiare » in direzione condensatore ceramico da 10.000 pF. Il tutto,
del transistor TR3. al momento dell'uso, viene collegato con un
Ovviamente, la necessità del ventilatore diviene tester commutato nelle misure voltmetriche e
assoluta se il trasmettitore verrà fatto funzionare sulla portata di 10 V fondo-scala.
per molte ore di seguito, oppure se verrà ali­ A questo punto si alimenta il trasmettitore con
mentato con la tensione di 18 : 20 V allo scopo la tensione continua di 15 V e si misurano le
di elevare la potenza d'uscita da 1 W a 1,5 ± tensioni i cui valori sono riportati nei vari
+ 2W. punti del circuito teorico di figura 1. Lievi dif­
Su uno dei due lati minori del contenitore ferenze non debbono preoccupare in alcun
metallico, in corrispondenza dei terminali 1 - modo il costruttore. Per esempio, sul collettore
5 - 4 del modulo, si applicheranno il bocchet­ del transistor TR4, la tensione potrà variare fra
tone d'antenna e la presa d'entrata del segnale i 6 V e gli 8 V.
di bassa frequenza. Il collegamento fra il boc­ E' ovvio che, per le misure delle tensioni nei
chettone e l'antenna si realizza con cavo coas­ vari punti del trasmettitore, verrà utilizzato lo
siale tipo RG8. stesso tester collegato con il carico fittizio e da
L'antenna più adatta e più economica è la questo temporaneamente disinserito. Ma ora il
ground-plane per ricezione che, nel nostro caso, circuito di figura 6 verrà ricomposto con il te­
data la limitata potenza di emissione, si rivela ster nel modo prima citato e, dopo aver acceso
ottima pure in trasmissione. un ricevitore radio commutato sulla gamma
FM, si provvederà a regolare il compensatore Cl
TARATURA in modo da ascoltare la portante su un canale
libero prescelto nella radio FM. Successiva­
Per effettuare la taratura del circuito del tra­ mente verranno tarati, nell'ordine, i compen­
smettitore, occorre realizzare il dispositivo ri- satori C10-C12-C13 -C14, fino a che il tester

604
sarà debole. Al contrario, se il livello è troppo
alto, si avrà distorsione ed invasione dei canali
viciniori o, come si suol dire con un termine
tecnicamente corretto, si verificherà lo SPLAT­
O TER.
Questo termine inglese, che letteralmente signi­
fica « schizzare », interpreta il concetto del di­
sturbo provocato da una emissione radio, in un
determinato canale, sui canali vicini, nei quali
« schizza » rumori, soffi, gracchiamenti, ecc.
Se il segnale di bassa frequenza è scarso, sia per
una cattiva regolazione del trimmer R9, sia per
insufficienza della sorgente BF, al diodo varicap
E u DVI giunge un segnale di modesta escursione
in tensione, con il risultato di provocare una
piccola variazione capacitiva ed una altrettanto
M piccola deviazione di frequenza, che potrà essere
ad esempio di ± 75 KHz. Ed ecco che la ra­
dio, nel ricevere un tale segnale, riprodurrà il
Fig. 9 - Questo è il modello di integrato stabilizza- tutto a livello audio più basso rispetto a quello
tore IC1 adottato nel circuito del trasmettitore. Le delle altre emittenti. Ciò perché il rivelatore FM
lettere, che contraddistinguono i tre terminall, assu-
mono i seguenti significati: E = entrata; M - mas- dell'apparecchio radio non è in grado di gene­
sa; U = uscita. rare una bassa frequenza pari a quella di emit­
tenti che presentano deviazioni di ± 75 KHz.
Per evitare gli SPLATTERS, nel nostro trasmet­
titore basterà regolare il trimmer R9 nella mi­
sura necessaria.
I fenomeni della distorsione e degli splatters
normalmente si verificano quando la deviazione
segnalerà una tensione di 7 V ± 9 V. Queste della frequenza irradiata è superiore a ± 75
operazioni dovranno essere ripetute più volte,
KHz, perché in tal caso il rivelatore dell'appa­
servendosi di un cacciavite di plastica o di am­ recchio radio a modulazione di frequenza la­
bra (appositamente costruiti per le operazioni vora con una eccessiva deviazione di frequenza.
di taratura) come quelli riprodotti in figura 7. Eccco perché molte radio libere producono di­
E' ovvio che le operazioni di messa a punto e storsioni. Infatti è vero che spingendo al massi­
taratura, fin qui elencate, e quelle che più avan­ mo la deviazione FM si ottiene un aumento del
ti verranno segnalate, dovranno tutte essere con­ livello BF nella radio, ma è anche vero che,
dotte con il carico fittizio inserito nel bocchet­ quando si supera un certo livello, il ricevitore
tone d'uscita del trasmettitore e mai servendosi distorce.
dell'antenna vera e propria. Ma continuiamo
con le nostre descrizioni ricordando che, per ot­
tenere una taratura perfetta dei circuiti accor­
dati, l'intervento successivo e ripetuto sui com­
pensatori, già consigliato, converrà eseguirlo
ogni cinque minuti, dopo aver disinserita, di
volta in volta, l'alimentazione ed aver atteso
che il transistor TR3 si sia raffreddato.
Giunti a questo punto, dopo aver tarato i cir­
cuiti accordati, occorrerà applicare all'ingresso
del trasmettitore un generatore di segnali a bas­
abbonatevi a:
sa frequenza, come può esserlo un giradischi,
un registratore, un microfono amplificato od ELETTRONICA
altra sorgente BF. Soltanto ora si potrà interve­
nire sul trimmer R9, regolandolo in modo da
ascoltare, nella radio FM, la riproduzione audio, PRATICA
il cui livello dovrà essere lo stesso delle emit­
tenti radiofoniche. Infatti, se il livello è troppo
basso, al di sotto dello 0,2 V di picco, l'ascolto

605
PIU' LUCE

PER I CAMPEGGIATORI,

CON LA LAMPADA

ELETTROFLUORESCENTE

I
·-
LAMPADA
FLUORESCENTE
PORTATILE
Alcuni lettori, dopo aver trascorso le ferie in portatile, non fa tanta luce quanta ne fa una
campeggio, ci hanno scritto per chiederci il pro­ lampada fluorescente; inoltre costringe l'utente
getto di un dispositivo di illuminazione elettrica al frequente intervento di ricambio delle bat­
a lampada fluorescente, preferendola, ad ogni terie, anche quando queste sono di tipo a grande
altra, per la grande quantità di luce diffusa ed capacità d'energia, che i più conoscono sotto
il modesto consumo di energia. Pertanto, anche il nome di « torcioni ». Perché le lampade a fi­
se i mesi che ci separano dalle future vacanze lamento assorbono una notevole corrente, che
estive sono molti, abbiamo voluto accontentare soltanto pochi generatori sono in grado di for­
sin d'ora chi mantiene viva la necessità di di­ nire con continuità ed abbondanza. Ma le lam­
sporre, per l'avvenire, di una così valida sor­ pade fluorescenti, a differenza di quelle a fila­
geme di luce artificiale. E fra costoro, oltre che mento, non possono essere alimentate in col­
• peggiatori vogliamo annoverare i caccia­ legamento diretto con le pile, perché esse sono
pesc atori, gli speleologi e quanti debbono state concepite per funzionare con la corrente
muoversi od operare al buio per ragioni pro­ alternata di rete. Ecco perché, per realizzare una
i. dilettantistiche, di lavoro o di piacere. lampada fluorescente portatile, occorre un pic­
. La normale lampada a pile, di tipo colo circuito, in grado di trasformare la ten-

606
Un maggior conforto operativo per speleologi, cacciatori e
pescatori.

Minor consumo di energia elettrica per chi necessita di tanta


luce.

sione continua erogata dalle pile in quella al­ di due fenomeni ben diversi, che hanno entram­
ternata a frequenza elevata; un circuito che in bi applicazioni pratiche.
pratica è quello di un oscillatore, che noi pre­ La fluorescenza è quel fenomeno per cui una
senteremo in questa stessa sede, non prima tut­ sostanza colpita da raggi di luce invisibile (rag­
tavia di ricordare le caratteristiche costruttive gi infrarossi) è in grado di trasformare tali ra­
e di funzionamento di una comune lampada diazioni in raggi di luce visibile.
fluorescente, la cui conoscenza potrà essere mol­ La fosforescenza è quel fenomeno per cui una
to utile al lettore dilettante chiamato ad instal­ sostanza, dopo essere stata esposta alla luce
lare o a riparare, nella propria casa, un impian­ per un certo tempo, è in grado di emettere luce
to elettrico di tale tipo. spontaneamente quando viene esposta in am­
biente buio.
In virtù del potere delle sostanze fluorescenti di
TUBI FLUORESCENTI trasformare anche i raggi di luce invisibile in
raggi di luce visibile, si può affermare che le
Le lampade fluorescenti, che molti chiamano lampade fluorescenti, a parità di assorbimento di
« tubi fluorescenti », si usano un po' dovunque, potenza elettrica, emettono più luce delle lam­
in cucina, nell'ufficio, nel negozio, nella fab­ pade a filamento. E tale considerazione scatu­
brica. Esse si differenziano principalmente dal­ risce pure dal fatto che l'energia elettrica in
la lampadina classica per la mancanza di fila­ tali lampade non subisce trasformazione alcuna
mento: la luce da esse emessa è dovuta ad una in calore, così che esse vengono pure chiamate
scarica nei gas contenuti nel loro involucro. lampade a luce fredda.
Sono dette « lampade fluorescenti » perché la Un altro importante vantaggio delle lampade
superficie interna del vetro che le compone è fluorescenti è quello di produrre una luce che
ricoperta di sostanza fluorescente e di tali so­ si avvicina di più alla luce bianca del sole.
stanze sfruttano il principio. L'occhio umano è abituato da secoli alla luce
Non confonda il lettore il concetto di fluorescen­ bianca del sole e mal sopporta le luci artificiali
za con quello di fosforescenza, perché si tratta che si discostano di molto da quella naturale.

Con un semplice circuito oscillatore, è facile trasformare la


tensione continua di una pila, o quella di una batterla d'auto,
in altra di tipo variabile e ad alta frequenza, in grado di Inne-
scare la scarica fra gli elettrodi di una qualsiasi lampada fluo-
rescente.

607
interno ricoperto di fluoro

Flg. 1 -. Le lampade fluorescentl


filamento -r sono dotate, alle loro estremità,
di due piccoli filamenti, tra I qua-
Il, dopo l'accenslone, si sviluppa
una scarica che rende luminose
le sostanze che rivestono la su-
piedini pertlcle interna del tubo,

Le lampade a filamento producono una luce più COMPOSIZIONE DELLE LAMPADE


rossastra che bianca, una luce che, confrontata
con quella del sole, manca di parecchie radia­ Normalmente, la lampada fluorescente è com­
zioni. Pertanto, la luce emessa dalle lampade fluo­ posta da un tubo cilindrico di cristallo trafilato,
rescenti, più propriamente chiamate « lampade internamente al quale vi è il gas argon ad una
elettrofluorescenti », è una luce più igienica, goccia di mercurio; la quale si trasforma in va­
cioè più adatta all'occhio umano. pori di mercurio all'inizio dell'accensione del
tubo.
La lampada, come si può notare osservando la
figura 1, è dotata alle estremità di due piccoli
filamenti, tra i quali, dopo l'accensione, si svi­
luppa una scarica che è poco visibile, ma che
rende luminose le sostanze fluorescenti che ri­
vestono la superificie interna del tubo, che di­
viene così una sorgente dì luce bianca.
Il collegamento delle lampade con la rete av­
viene senza particolari modifiche, mentre sono
COPERCHIO necessari alcuni accessori: lo starter (figura 2),
il reattore (figura 3) e due speciali zoccoli (fi­
gura 8).

BULBO FUNZIONAMENTO DELLE LAMPADE


La presenza dei due filamenti alle estremità del
LAMINE tubo fluorescente, visibili in figura 1, non deve
far pensare ad un funzionamento della lampa­
da simile a quello delle tradizionali lampadine
a filamento incandescente, perché in questo
caso essi assumono la funzione di aiutare l'in­
nesco della conduzione. Infatti, una volta stabi­
lita all'interno del tubo la conduzione elettrica,
l'utilizzazione dei filamenti cessa.
Per ottenere l'innesco della lampada occorre as­
solutamente disporre di una tensione molto ele­
Flg. 2 - Così è composto internamente lo starter, vata, dell'ordine di alcune migliaia di volt. E
che molti chiamano pure « avviatore » e sul cui pie- questa si ottiene collegando la lampada secon­
dini è inserito un condensatore con lo scopo di atte- do lo schema applicativo riportato in figura 4,
nuare I disturbi di alta frequenza generati dal funzio- nel quale Z1 rappresenta il reattore, ST lo star­
namento del dispositlvo.
ter, S1 un comune interruttore ed LF la lam­
pada fluorescente.
Lo starter, di cui in figura 2 è riportata la com-

608
Flg. 3 - Ogni reattore è dotato di una targhetta,
sulla quale sono riportati I valori elettrici caratte-
rlstlcl ed Il clrculto d'impiego del componente.

posizione interna, è principalmente rappresenta­ scorre attraverso il reattore Z 1, uno dei filamen­
to da una bilamina, mentre il reattore, riprodot­ ti della lampada, lo starter ST ed il secondo
to in figura 3, altro non è che una induttanza filamento. In questa prima fase, dunque, i fi­
di elevato valore. lamenti si riscaldano e provocano la ionizza­
All'atto dell'alimentazione del circuito di figura zione del gas contenuto nella lampada, riducen­
4, lo starter si trova nello stato di riposo, ossia do sensibilmente il valore della necessaria ten­
le due lamine sono in contatto tra loro ed il sione d'innesco. Pur tuttavia, il valore di 220 V
componente è conduttore. La corrente quindi non è ancora sufficiente per provocare il ne-

Z1
51

RETE.~
r"·

LF

ST

Flg. 4 - Circulto utilizzatore dl una lampada Aurecente per un normale ueo


di Illuminazlone. Con Z1 sl Indica Il reattore, con gT lo sarter .

609
15V
p:

12V
=
C2

T
e
['E±
TR1
ME- ILF

4- e Il
.~! ..
Cl
_0V

T1

Flg. 5 - Progetto della lampada fluorescente portatlle descritto nel testo. Il


circuito è sostanzialmente quello di un oscillatore che trasforma la tensione
continua, erogata da pile o da batterle d'auto, In un segnale variablle a frequen-
za molto elevata.

-----COMPONENTI-----
C1 = 470.000 pF T1 =
trasf. d'alim. (vedi testo)
C2 = 470.000 pF LF =
lampada fluorescente
R1 = 470 ohm • 1 W (220 V • 7 W o 4 W)
TR1 = TIP 3055 s1 =
Interruttore
ALIM. = 12 + 14 Vcc

cessario innesco della scarica. ra, causata dalla presenza della forte induttan­
Il passaggio della corrente attraverso le lamine za del reattore Zl. E questa nuova tensione,
dello starter provoca il loro riscaldamento ed il aiutata dal processo di ionizzazione iniziale del
conseguente distacco, che avviene dopo pochi gas, è in grado di provocare finalmente l'inne­
attimi dall'inizio dell'alimentazione del circuito sco della scarica attraverso il tubo.
di figura 4. Pertanto lo starter si trasforma in Soltanto in caso di fallimento del primo tenta­
un interruttore aperto, che non lascia più pas­ tivo, lo starter si chiude nuovamente per avviare
sare la corrente attraverso i filamenti. Ma all'at­ quasi subito un nuovo processo di accensione.
to dell'apertura delle lamine dello starter, si ma­ Ma una volta innescata la scarica, la tensione
nifesta nel circuito una extratensione di apertu- sui terminali della lampada si riduce a 60 V

610
o o
zoccolo

( lampada f/uor. J
"

vite in nylon

mica

Fig. 6 - Plano costruttlvo della lampada fluorescente portatlle. La spina, neces-


saria per Il prelievo della tensione continua erogata da una batteria d'auto,
è di tlpo adatto ad essere Inserito nell'apposlta presa per accendlsigari, pre-
sente sul cruscottl delle autovetture,

circa, mentre la corrente rimane limitata in pra­ più delle volte, lo starter, ma anche il reattore
tica dalla sola induttanza del reattore. e la lampada.
Lo starter, chiamato pure « avviatore », una vol­
ta innescata la scarica si chiude nuovamente,
favorendo un passaggio minimo di corrente nei PILOTAGGIO ELETTRONICO
filamenti, senza più influenzare il processo di
scarica elettrica. Abbiamo avuto occasione di esaminare, fin qui,
Lo starter è munito di un condensatore, colle­ la composizione dei tubi fluorescenti ed il loro
gato fra i contatti, che ha lo scopo di ridurre impiego normale nei circuiti di illuminazione.
i disturbi di alta frequenza che si potrebbero Ma ora dobbiamo introdurre il lettore nel vivo
avvertire nei ricevitori radio e televisivi posti dell'argomento preannunciato all'inizio del pre­
nelle vicinanze. sente articolo, quello dell'uso della lampada in
Un consiglio utile per chi fa uso di lampade maniera non convenzionale, sfruttando le mag­
fluorescenti è quello di evitare di insistere nel giori prestazioni offerte dai circuiti di tipo elet­
manovrare l'interruttore quando una lampada tronico, che consentono di raggiungere gli in­
non si accende; si dovrà piuttosto cercare di in­ neschi delle scariche con alimentazioni di pochi
dividuare l'elemento guasto, che può essere, il volt, nel nostro caso 12 V, senza alcun bisogno

611
di preriscaldamento degli elettrodi. Passiamo
quindi direttamente all'esame del circuito di fi­
gura 5, il quale sostanzialmente è da conside­
rarsi come un dispositivo oscillatore, che tra­
sforma la tensione continua di 12+ 14V, pre­
levata da pile, accumulatori o batterie d'auto,
in un segnale variabile a frequenza elevata, cir­
ca 9.000 Hz. Questo segnale è disponibile sul
collettore del transistor TR 1 in una forma tra­
T pezoidale e nell'ampiezza di 20 V circa, come
chiaramente illustrato nel diagramma di figura 7.
La tensione uscente dal collettore di TR 1 viene
applicata al trasformatore T 1, dove subisce la
normale amplificazione dovuta al fattore di mol­
FIg. 7 - La tensione presente sul collettore del tran- tiplicazione di T1, per cui sull'avvolgimento se­
sistor TR1 assume la forma trapezoldale riprodotta condario i valori salgono a 700 V ed oltre. Ma
In questo diagramma. questi valori sarebbero ancora insufficienti a
provocare un innesco a freddo. Tuttavia occorre
tener presente che i picchi del segnale variabile,
presenti sul collettore di TR1, vanno ben oltre
i 20 V segnalati nel diagramma di figura 7, se
osservati tramite un oscilloscopio ad alte presta­
zioni. Pertanto, sull'avvolgimento secondario di
T 1 sono presenti in realtà picchi di tensione di
parecchie migliaia di volt, certamente in grado
di provocare l'innesco della scarica nel tubo
fluorescente. Il quale, per questa particolare
applicazione, non richiede l'uso dello starter e
nemmeno quello del reattore.

MONTAGGIO DELLA LAMPADA

Per realizzare in pratica il progetto teorico di


figura 5, bastano pochi componenti, ma uno,
più precisamente il trasformatore T 1, non è di
facile reperibilità commerciale. Infatti le sue
caratteristiche non sono di interesse molto co­
mune. Tuttavia, coloro che non riuscissero a
reperire questo elemento presso il proprio ri­
venditore abituale di materiali elettronici, po­
tranno richiederlo direttamente alla B.C.A.
ELETTRONICA s.r.l. - Via Tommaso Campa­
nella, 134 - 40026 IMOLA (Bologna).
Il trasformatore T1 è di tipo STELVIO - mod.
0126, con potenza di 7,5 W, avvolgimento pri­
mario a 220 V e secondario a O V-7,5V-9V-
12 V - 15 V. Nel nostro progetto, questo com­
ponente viene montato « in salita », ossia il pri­
mario a 220 V diventa secondario e viceversa.
Flg. 8 - Questo disegno propone al lettore una vl- Per quanto riguarda la lampada fluorescente
slone In «esploso » del montagglo della lampada
fluorescente portatlle, che dovrà essere opportuna-
LF, questa dovrà essere di tipo miniatura, da
mente protetta dagli urti tramite una calotta di coper- 7 W o da 4 W. All'atto dell'acquisto di questo
tura in plexiglass o In rete metallica a larghe maglle. elemento si dovranno comperare pure gli zoc­
coli, anch'essi di tipo miniatura, mentre non si
dovranno acquistare, come abbiamo già detto,
lo starter ed il reattore che, nella nostra parti-

612
colare applicazione della lampada fluorescente,
non servono.
Il montaggio della lampada portatile verrà rea­
lizzato secondo il piano costruttivo riportato in
figura 6. Nella quale si può osservare che il tran­
IL PACCO
sistor TR 1, che può essere indifferentemente di
tipo plastico o metallico (TIP 5055 0 2N35055),
necessita di un sistema di raffreddamento. Ma il
DELL'HOBBYSTA
contatto, tra la parte metallica del componente Per tutti coloro che si sono resi conto
ed il telaio, non deve essere diretto, per evitare dell'Inesauribile fonte di progetti con-
eventuali cortocircuiti con la massa dell'auto­ tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro-
vettura se l'alimentazione viene derivata dalla nica Pratica, abbiamo preparato que-
batteria dell'auto. Si dovrà quindi far uso di sta Interessante raccolta di pubblica-
una vite di fissaggio di nylon e dell'interposi­ zioni.
zione, fra transistor e telaio, di alcuni foglietti
di mica. Ciò vale ovviamente per un transistor Le nove copie della rivista sono state
plastico, mentre per uno di tipo metallico si do­ scelte fra quelle, ancora disponibili,
vranno prendere analoghi provvedimenti. ma in rapido esaurimento, in cui sono
In figura 8 è riportato il disegno illustrativo del apparsi gli argomenti di maggior suc-
montaggio della lampada fluorescente sul co­ cesso della nostra produzione edito-
perchio di chiusura del contenitore metallico nel riale.
quale è composto il circuito dell'oscillatore.
A montaggio ultimato, il lettore potrà interve­
nire sul circuito dell'oscillatore per apportarvi
una lieve, semplice modifica, che consiste in una
variazione del collegamento della tensione po­
sitiva sulle prese intermedie del trasformatore
T1 e che ha lo scopo di migliorare la lumino­
sità della lampada. In pratica, dunque, si pro­
verà a spostare il collegamento fra le prese a
7,5 V-9V- 12 V, fissandolo definitivamente
in quella presa intermedia che determina il mag­
gior flusso luminoso di LF. In ogni caso si tenga
ben presente il concetto che maggior quantità di
luce significa superiore consumo di energia.
Per esempio, scegliendo la presa a 9 V, l'as­
sorbimento di corrente del circuito dovrà aggi­
rarsi intorno a 0,5 A. Questa eventuale mi­
sura va fatta con il tester commutato nelle fun­
zioni amperometriche, sulla portata di 5 A fon­
do-scala e tramite collegamento in serie con il
L. 9.000
conduttore della tensione positiva. Comunque,
occorrerà far bene attenzione a non superare il Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
valore dell'assorbimento di corrente imposto ciale della nostra Editrice, a tutti i
dalla lampada fluorescente utilizzata, che è di nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
teresse del dilettante, che fa rispar-
circa 0,4 A con le lampade da 4 W e di 0,6 A
miare denaro e conduce alla realizza-
con quelle da 7 W.
zione di apparecchiature elettroniche
Concludiamo questo interessante argomento ri­ di notevole originalità ed uso corrente.
cordando ai lettori che, utilizzando quale gene­
ratore di energia elettrica la batteria dell'auto,
la tensione potrò essere derivata da questa me­
diante una spina da inserire nella presa dell'ac­
cendisigari presente sul cruscotto della macchi­
na, evitando così ogni altro tipo di collegamen­
to elettrico, quasi sempre poco gradito.

613
Può essere un apparato
per trascorrere
il tempo divertendosi.

Si può utilizzare
come strumento per Indagini
fisiche e fisiologiche.

OSCILLATORE
PLURIUSO
Con la presentazione di questo circuito oscilla­ tali diverse, ovviamente di maggior interesse per
tore vogliamo uscire, una volta tanto, dal rigore tutti, giacché ogni altra destinazione del disposi­
della tecnica elettronica, per invitare il lettore tivo viene affidata allo spirito indagatore e alla
a divertirsi con noi nel constatare quali e quante fantasia di chi ci legge.
applicazioni, talvolta sorprendenti e curiose,
si possono effettuare con due soli transistor, un
altoparlante e pochi altri elementi. IL CIRCUITO TEORICO
Cominciamo col dire che il divertimento consi­
ste nell'applicare, fra i terminali 1-2 del cir­ Come si può notare, lo schema elettrico dell'o­
cuito, dove è inserita la resistenza RE (resisten­ scillatore, riportato in figura 1, è alquanto sem­
za esterna), componenti e dispositivi, anche tra plice e alla portata di ogni dilettante. Infatti, la
i più strani, per ascoltare i suoni conseguente­ mancanza assoluta di elementi critici, consentirà,
mente emessi dall'altoparlante. In particolare, senza il timore di cadere nell'insuccesso, il cam­
noi elencheremo almeno otto prove sperimen- biamento di valore di taluni componenti o la

La costruzione di questo semplice dispositivo deve essere


considerata come una pausa distensiva allo studio e all'appli-
cazione pratica delle molte teorie che regolano il mondo del-
l'elettronica.
sostituzione dei due transistor con altri non del rappresentato dall'altoparlante.
tutto similari. La variazione di tensione positiva si riflette, at­
Il circuito di figura 1 può essere considerato co­ traverso il condensatore C2, sull'ingresso del
me un amplificatore a due transistor accoppiati circuito, accelerando il processo di conduzione
in continua, dato che il collettore di TR 1 è di­ sino ad ottenere un vero e proprio scatto. L'au­
rettamente collegato con la base di TR2. En­ mento di corrente, tuttavia, rimane condiziona­
trambi questi componenti sono reazionati positi­ to da R1 + RE, che non è in grado di man­
vamente dal condensatore C2, cui spetta il com­ tenere in saturazione i due transistor. Conse­
pito di innescare l'oscillazione. guentemente C2, che si era caricato alla massi­
La frequenza di oscillazione dipende, in massi­ ma tensione di alimentazione, si scarica legger­
ma parte, dal valore del condensatore C2 e da mente. Ma questa volta la scarica, attraversando
quello della resistenza di base di TR 1, più pre­ TR1- TR2, subisce una accelerazione con l'ef­
cisamente da Rl + RE. Ma anche gli altri com­ fetto di uno scatto in senso opposto.
ponenti concorrono alla variazione della fre­ A questo punto il circuito di figura 1 si ritrova
quenza e della forma d'onda generata, assieme nelle condizioni originali, pronto cioè ad ini­
alla stessa tensione di alimentazione. ziare un nuovo ciclo.
11 funzionamento dell'oscillatore può così esse­
re riassunto. Si supponga che, inizialmente, per
effetto della carica di C2, 1a base del transistor COSTRUZIONE DELL'OSCILLATORE
TR1 sia negativa rispetto all'emittore. Ebbene,
in tali condizioni TRI rimane interdetto, ovvero L'esiguo numero di componenti necessari per
non conduce corrente e di conseguenza neppure la composizione del circuito dell'oscillatore con­
TR2 conduce. Ma per effetto della resistenza sente al lettore di scegliere il tipo di realizza­
Rl + RE il condensatore C2 si carica sino a zione che più gradisce. Noi tuttavia suggeriamo
raggiungere ad un certo istante la soglia di con­ la costruzione con circuito stampato, il cui di­
duzione. Poi, a sua volta, TR1 costringe TR2 segno in grandezza reale è riportato in figura 3,
a condurre, provocando un aumento della cor­ che rimane sempre la preferita da coloro che vo­
rente e della tensione sul carico, che qui è gliono evitare i cablaggi volanti e le misure cir-

615
1
-- - -

:r-===r======r-=---
1

T
2 S1
I
: R1 TR1
]I b +
c4

I
e
1+20V
C2
I ~
I
l
I AP

I C3
I
I
I _

Flg. 1 - Circuito elettrico dell'oscillatore pluriuso. GII esperimenti si eseguono


collegando, sul terminali 1 - 2, vari componenti e dispositivi. L'altoparlante può
essere sostituito con una cuffia da 8 ohm. L'alimentazione può variare fra i va-
lori di 1 V e 20 V, ma quello più consigliato è Il valore di 4,5 Vcc.

-----COMPONENTI-----
Condensatori RE = vedi testo
C1 = 47.000 pF
C2 = 47.000 pF Varie
C3 = 470.000 pF TR1 = 2N1711
C4 = 50 F - 25 VI (elettrolitico) TR2 = 2N2905
AP = altoparlante (8 ohm)
Resistenze S1 = interruttore
R1 == 33.000 ohm ALIM. = 1 Vcc + 20 Vcc

cuitali eccessive. Comunque, optando per la so­ tipo di esperimento od applicazione pratica.
luzione dello stampato, il circuito va composto Le uniche raccomandazioni, che dobbiamo ri­
nel modo indicato in figura 2. La foto di aper­ volgere ai principianti, sono quelle di inserire
tura del presente articolo propone una partico­ sulla basetta i componenti CA- TRI - TR2 in
lare applicazione dell'oscillatore plurimo, ma modo esatto e dopo aver riconosciuto le corri­
il montaggio del circuito è quello valido per ogni spondenze dei terminali, peraltro chiaramente

616
Flg. 2 - Piano costruttivo dell'oscillatore eseguito su circuito stam pato. SI noti
la presenza di un pontlcello, inserito fra i due transistor, che assicura la conti-
nuità circuitale fra le piste di rame, che qui sono viste In trasparenza, rimanen-
do esse nella faccia opposta della basetta.

Fig. 3 - Disegno in grandezza reale, ossia In scala


unitaria, del circuito stampato sul quale conviene
comporre il dispositivo descritto nel testo.

617
+ 4V

Fig. 4 - Forma d'onda rilevata sul-


l'altoparlante in presenza di una
tensione di alimentazione di 4,5 V.
SI noti la stretta somiglianza con
I diagrammi rappresentativi di Im-
-2V pulsl rapidi.

indicate nel piano costruttivo di figura 2. Si puntali, con lo scopo di trasformare l'oscilla­
faccia bene attenzione a non dimenticare l'inse­ tore in un ohmmetro sonoro. Ovviamente non
rimento del ponticello, che assicura la continui­ si potranno in questo modo rilevare i valori
tà circuitale dello stampato e che rimane po­ delle resistenze, ma si potrà constatare rapida­
sizionato fra i due transistor. mente la presenza di un cortocircuito o la qua­
I terminali del circuito, contrassegnati con i nu­ lità di un isolamento.
meri 1-2, sono quelli sui quali si dovranno in­ Il terzo esperimento consiste nella creazione di
serire tutti gli elementi esterni durante la condu­ una rudimentale macchina della verità. Baste­
zione di ogni tipo di prova od esperimento. rà infatti collegare alle mani di una persona
inquisita due elettrodi (bastoncini di metallo)
ed ascoltare il tipo di suono emesso dall'altopar­
OTTO PROVE DIVERSE lante. Gli elettrodi dovranno, come negli altri
casi, essere collegati con i terminali 1-2 e il
Elenchiamo ora brevemente otto delle molte principio di funzionamento è il seguente: quan­
possibili prove che si possono effettuare con il to più la persona analizzata si emoziona, tante
circuito dell'oscillatore pluriuso. più la pelle diviene conduttrice e la frequenza
La prima prova consiste nel cortocircuitare i del suono aumenta.
piedini 1 - 2 e sostituire l'interruttore S 1 con un La quarta prova può essere considerata come
tasto telegrafico. Ci si accorgerà di aver rea­ una diretta conseguenza della terza. Perché con­
lizzato in questo modo un ottimo strumento di­ siste nell'applicare i due elettrodi, senza alcun
dattico per lo studio delle ricezioni e trasmis­ pericolo di scosse, sulle proprie tempie. Il ri­
sioni in codice Morse. sultato di tale esperimento sarà quello di un
La seconda prova consiste nell'inserimento, susseguirsi di strane variazioni della frequenza
sempre sui terminali 1-2 del circuito, di due audio.

Flg. 5 - Una prova assai Interes-


sante, che il lettore potrà condurre
dopo aver realizzato questa sempll-
ce sonda, consiste nell'imprimere
tappo tubetto cavo piccoli e susseguenti spostamenti

±
delle due punte appoggiate sulla
pelle di un avambraccio, allo sco-
po di valutare, In seguito alle va-
----
sesso riazioni della frequenza audio, I
punti più adatti per la pratica del-
l'agopuntura e dell'elettrostimola-
tore.

618
La quinta prova consiste nel collegare sui ter­ sistenza molto elevata, come ad esempio la pelle
minali 1- 2, per mezzo di due pinze-cocco­ del corpo umano o le foglie vegetali, il ticchettio
drillo, una grande foglia vegetale e sottoporla, che l'oscillatore produce ricorda molto da vicino
prima a delle annaffi ature e poi a dei passaggi il suono emesso da un contatore geiger.
rapidi fra il buio e la luce. Le variazioni sonore, Il valore massimo resistivo, al quale il funzio­
anche in questo caso, riveleranno delle reazioni namento dell'oscillatore rimane insensibile, è di
mai prima d'ora conosciute. 6,8 megaohm, con una alimentazione di 4,5 V,
Come sesta prova consigliamo di affogare nel derivata da una pila piatta, che consigliamo di
terreno due sonde per conoscere il grado di utilizzare per questo tipo di oscillatore, mentre
umidità in luoghi diversi e in seguito a varia­ ricordiamo che non si deve in alcun modo ri­
zioni climatiche. correre all'uso di alimentatori da rete.
La settima prova è quella illustrata nella foto di
apertura del presente articolo e si basa nell'ap­
plicazione di una fotoresistenza sui terminali TABELLA CONSUMI
1-2 e nel muovere, davanti a questa, le dita
nei modi più svariati. Ci si accorgerà così di TENSIONI CORRENTI
aver realizzato uno strano strumento musicale. I

L'ottava prova è di natura tecnica e si riferisce 1,5 V 5 mA


al controllo dei condensatori elettrolitici. Essa 3 V 8 mA
consiste nel cortocircuitare inizialmente il con­ 4,5 V 11 mA
densatore, per eliminare ogni eventuale carica, 6 V 12 mA
e di collegarlo quindi, con il term inale positivo, 9 V 15 mA
al piedino 1 del circuito e con quello negativo 12 V 18 mA
al piedino 2. Ci si accorgerà che la frequenza 15 V 25 mA
del suono sarà inizialmente elevata per poi scen­
dere a zero. Se ciò non avvenisse, si dovrà ar­
guire che il condensatore è in cortocircuito op­
pure in perdita. E se è in perdita, collegandolo TABELLA FREQUENZE
con le polarità errate, l'oscillazione permane.
Con questo sistema si possono pure stabilire le RE (ohm) FREO. (Hz)
polarità di quei condensatori nei quali i contras­
-
segni non sono più leggibili. I
o 820
47.000 730
100.000 200
470.000 30
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 1.500.000 20
5.000.000 2
Quando si effettuano prove con elementi a re-

Un'idea vantaggiosa:
l'abbonamento annuale a

ELETTRONICA PRATICA
INTEGRATI
STABILIZZATORI
La maggior parte degli attuali dispositivi elet­ sa stabilizzazione della tensione di alimentazio­
tronici richiede, per il proprio funzionamento, ne non è sempre necessaria, mentre diviene asso­
una alimentazione in tensione continua perfet­ lutamente indispensabile nei circuiti digitali, ne­
tamente regolata, filtrata e stabilizzata, che può gli strumenti di misura e controllo e in tutti quei
derivare, in vario modo, dalle pile o dalla rete dispositivi che non possono subire l'influenza
di distribuzione dell'energia elettrica. delle comuni fluttuazioni della tensione di rete.
Nel primo caso, a volte, può bastare una sola In ogni caso, anche quando la stabilizzazione
unità, altre volte occorrono più elementi diversa­ non è estremamente d'obbligo, essa è comunque
mente connessi, in serie o in parallelo o in con­ in grado di esaltare le prestazioni di molti appa­
rati e, in particolare misura, quelle dei circuiti
figurazioni miste serie-parallelo, allo scopo di
preamplificatori audio.
consentire il necessario assorbimento di corren­
te o il raggiungimento del giusto voltaggio, che Dedicheremo dunque il presente articolo ad una
delle più diffuse categorie di elementi stabilizza­
normalmente oscilla fra qualche volt e le poche
tori integrati, che le moderne tecnologie hanno
decine di volt. immesso sul mercato della componentistica al
Nel secondo caso, la tecnologia tradizionale sug­ prezzo di un comune transistor. Non prima
gerisce l'uso di alimentatori generalmente com­ tuttavia di aver brevemente ricordato, ovviamen­
posti da un trasformatore riduttore di tensione, te a beneficio dei lettori principianti, il concet­
da un sistema raddrizzatore e da un gruppo di to di stabilizzazione della tensione elettrica di
filtraggio. Ma nella pratica corrente, la preci- alimentazione ed i motivi della sua necessità.

620
Una breve rassegna teorico-pratica degli attuali elementi sta-
bilizzatori.

Con le moderne tecnologie anche gli alimentatori beneficiano


di una maggiore semplicità circuitale.

L'integrato stabilizzatore è oggi alla portata di tutte le borse,


perché costa come un normale transistor.

STABILIZZAZIONE ELETTRONICA Ecco dunque dimostrata la necessità dell'inse­


rimento, tra il dispositivo di filtro tradizionale
Prendiamo ad esempio un qualsivoglia disposi­ e l'entrata dell'apparato che si deve alimentare,
tivo elettronico che, alimentato con la tensione di un circuito elettronico in grado di compen­
continua di 10 V, assorbe una corrente di 100 sare le variazioni della tensione di linea e quel­
mA e supponiamo che l'alimentatore disponi­ le del carico, per fornire sicuramente una ten­
bile sia stato ben dimensionato tramite adatto sione di alimentazione stabile. Anche se, fin
trasformatore riduttore della tensione di rete, d'ora, dobbiamo avvertire il lettore che, in pra­
diodo raddrizzatore e condensatore di filtro. Eb­ tica, la stabilizzazione non potrà mai risultare
bene, come è noto a tutti, il valore di 220 V del­ totalmente e assolutamente stabile, ma soltanto
la tensione di rete può subire delle variazioni del eccellente e risolutrice di molti problemi.
± 10 % (talvolta anche di più), che si riflet­
tono negativamente sul valore della tensione con­
tinua in uscita dall'alimentatore, che può così CATEGORIE DI STABILIZZATORI
variare fra 9 Vcc e 11 Vcc. Se poi questo stes­
so dispositivo monta uno o più relé, è ovvio Sino a pochi anni fa la stabilizzazione elettro­
pensare che anche l'assorbimento possa variare nica veniva realizzata tramite complessi circuiti
fra 50 mA e 200 mA, con un conseguente peg­ transistorizzati, diodi zener e innumerevoli com­
gioramento dei valori della tensione di alimen­ ponenti passivi.
tazione. E ciò a causa delle diverse condizioni Oggi le moderne tecnologie integrate hanno mes­
di caduta di tensione nei diodi e sulla resisten­ so a punto tutta una serie di affidabili e pratici
za del trasformatore, nonché per il diverso ca­ dispositivi, in grado di fornire, da soli, alimenta­
rico sopportato dal condensatore di filtraggio. zioni altamente stabilizzate, con una semplicità

Il problema della stabilità della tensione di alimentazione di


molti dispositivi elettronici assume, allo stato attuale della
tecnica, un'importanza rilevante, soprattutto quando esso in-
veste il mondo dei circuiti digitali, che deve essere perfetta-
mente protetto da ogni eventuale influenza esterna sui pre-
cisi valori elettrici di esercizio.

621
Per quanto riguarda la corrente, facciamo pre­
sente che la serie 78XX comprende tre tipi di
componenti. Quando non v'è alcuna indicazio­
ne, per esempio 7808, si intende che il compo­
nente può essere interessato da una corrente di
1 A max. Se la sigla è 78M08, la corrente è di
0,5 A (M = Medium). Con la sigla 78L08, il
valore della corrente scende a 0,1A (L = Low).
Le indicazioni ora citate consentono al tecnico
di effettuare una precisa scelta dell'integrato in
relazione con l'intensità di corrente assorbita dal
circuito che si deve alimentare.
Il modello 78XX da 1 A può essere reperito in
commercio in due contenitori diversi, come indi­
cato in figura 1: uno di tipo metallico, che lo
LATO fa somigliare al transistor di potenza 2N3055 ed
SIGLA
uno plastico. E' ovvio che il modello in conte­
78MXX @ nitore metallico sopporta potenze elettriche su­
periori a quelle dissipate dal modello plastico.
L'integrato stabilizzatore 78MXX viene prodot­
E MU to nella sola versione plastica, mentre il tipo
78LXX si presenta in due versioni: una simile
al transistor BC 107 (contenitore metallico) e l'al­
tra somigliante al transistor BC237 (contenitore
plastico).
La scelta del tipo di contenitore è condizionata
dalla potenza elettrica dissipata dal circuito di

%
78LXX alimentazione. Facciamo due esempi.
Disponendo di una tensione di 15 V, si debba
stabilizzare una tensione di 5 V con un assorbi­
mento di corrente di 0,8 A. La potenza in gio­
e UM E M U co è di:

15V5V= 10V 10 Vx 0,8 A = 8 W


Flg. 1 • GII Integrati stablllzzatorl della serle 78XX
vengono prodotti In due espressioni diverse: In con- Per il secondo esempio si supponga che il va­
tenitore metallico e In contenitore plastico (partico-
lare 1). I terminali sono In numero di tre: entrata (E)
lore della tensione disponibile sia di 10 V. In
- massa (M) - uscita (U). Il tipo 78MXX vene costrul- tal caso si ha:
to nella sola versione plastica, mentre II 78LXX sl
presenta nelle due forme metallica e plastica, che
lo fanno somlgllare, rispettivamente, al transistor
10 V -5 V= 5 V 5 Vx0,8 A = 4 W
BC107 e al BC237. La scelta del contenitore è con-
dlzionata dalle potenze In gloco nel circultl stablliz- Si può ora concludere dicendo che, per il pri­
zatorl. mo esempio, occorre un integrato in conteni­
tore metallico, per il secondo ci si può servire
di un integrato in contenitore plastico.

TABELLA DEGLI INTEGRATI


circuitale ineguagliabile.
Una delle più diffuse famiglie di stabilizzatori La tabella dei modelli commerciali è dotata di
integrati è quella che reca la sigla 78XX. Nella sei colonne. Nella prima sono elencati i valori
quale il numero 78 vuol significare che il com­ delle tensioni stabilizzate espressi in volt. Nel­
ponente è uno stabilizzatore, mentre la dicitura la seconda quelli delle correnti erogabili dal
xx· identifica una doppia variabile numerica, componente, nella terza sono citate le sigle dei
che può essere: 05- 06 - 08- 10- 12- 15 - vari tipi di componenti attualmente presenti sul
18- 24. Pertanto, leggendo 7808, riterremo l'in­ mercato, nella quarta sono riportati i valori mi­
tegrato in grado di stabilizzare a 8 V. nimi della tensione di ingresso necessari per

622
TABELLA MODELLI COMMERCIALI

Ns.[coRRy srGL.Al • V. [CONTE


in mu. Fl8. 1

5V 1 A 7805 7,3V 35 V 1
5V 0,5 A 78M05 7,3V 35V 2
5V 0,1 A 78L05 7,3 V 30 V 3
6V 1 A 7806 8,4 V 35 V 1
6V 0,5A 78M06 8,4 V 55 V 2
6V 0,1 A 78L06 8,4 V 30 V 3
8V 1 A 7808 10,5 V 35V 1
Fig. 2 - Aspetto complessivo, Interno ed esterno, di 8V 0,5 A 78M08 10,5 V 35V 2
un integrato stablllzzatore della serie 78XX in ver- 8V 0,1 A 78L08 10,5 V 30 V 3
sione plastica.
t0V 1 A 7810 12,5 V 35V 1
t0V 0,5A 78Mt0 12,5 V 55 V 2
l0V 0,1 A 78Ll0 12,5 V 35V 3
12V 1 A 7812 14,6V 35 V 1
12 V 0,5A 78M12 14,6V 35 V 2
12V 0,1 A 78L12 14,6V 35 V 3
1
15V t A 7815 17,7V 35V 1
tSV 0,5 A 78M15 17,7V 35 V 2
15V 0,1 A 78L15 17,7V 35V 3
1 A 7818 21 V 1
1

118V 35 V
1
18V 0,5A 78M18 21 V 35V 2
'18V 0,1 A 78LJ8 21 V 35V 3
24 V 1 A 7824 27,l V 40 V 1
24 V 0,5 A 78M24 27,1 V 40 V 2
24V 0,1 A 78L24 27,1 V 40V 3

Fig. 3 - Schema elettrico relativo agli Integrati sta-


bilizzatori 78XX e 78MXX prodotti dalla NATIONAL.
Quelli di altre case costruttrici possono differire,
sia pure di poco, dal circuito qui presentato.
raggiungere una buona stabilizzazione; se la
tensione scende al di sotto di questi valori, l'in­
tegrato non stabilizza più.
La quinta colonna cita i valori massimi delle
tensioni tollerabili all'ingresso dell'integrato, i
quali non possono in alcun modo essere supe­
rati. La sesta colonna elenca i tre diversi tipi
di contenitori illustrati in figura 1.
Oltre ai modelli riportati nell 'app:,si:a tabella
esistono pure in commercio altri tipi di inte­
grati, adatti a stabilizzare tensioni negative e
identificabili nella serie 79XX, che sono poco
usati e che non vengono quindi trattati in que­
sta sede. E per questo stesso motivo vengono
pure tralasciati gli stabilizzatori a tensione d'u­
scita regolabile.

Flg. 4 - Clrculto elettrico interno all'Integrato stabi- PRECAUZIONI CIRCUITALI


lizzatore modello 78LXX prodotto dalla NATIONAL.
Ogni integrato stabilizzatore, come indicato nel­
la tabella ora descritta, è caratterizzato da un

623
certo numero di grandezza elettriche, tra le qua­
li vengono pure citate quelle limite della tensione
E u e della corrente. Ma, si badi bene, l'integrato
non è nelle condizioni di sopportare contempora­
neamente entrambi i valori massimi della cor­
M
rente e della tensione. Infatti, occorre sempre
valutare la massima dissipazione di potenza del
componente, prima di procedere ad una sua
Cc1 c2 pratica applicazione. Per esempio, con un in­
tegrato che ammette una tensione massima in
entrata di 35 V ed una corrente di 1 A, impie­
gato per stabilizzare una tensione di 5 V, è ne­
cessaria una dissipazione di:
Flg. 5 - Esempio molto comune di impiego dl Inte-
grato stablllzzatore. Con VE viene Indicato Il valore
della tensione d'entrata, con VU quello della ten- (35 V - 5 V)x 1 A = 0W
sione d'usclta.
In sede di calcolo di un dispositivo stabilizza­
tore, pertanto, occorre tener presente, oltre che
ogni caratteristica dell'integrato, anche la tem­
peratura ambiente, l'eventuale ventilazione del
componente ed il contenitore con cui questo è
E costruito.
Generalmente, in prossimità di radiatori non
RI
ventilati, la temperatura ambiente viene valuta­
ta nella misura di 45° C.
c1
La potenza dissipabile da un integrato 7805, co­
c2
R2 struito in contenitore T03, ossia simile a quello
di un transistor di potenza 2N3055, si aggira
intorno ai 2,5 W, se il componente viene monta­
to senza radiatore, mentre sale a ben 7 W, se l'in­
tegrato è dotato di un radiatore da 10° C/W.
Flg. 6 - In questo circuito stabilizzatore, del quale E questo valore aumenta ancora fino a 18 W
vengono riportati nel testo I valori del componenti,
si dispone della posslbllltà di variare la tensione VU
se il radiatore utilizzato viene ventilato ed è
In uscita. di tipo « infinito ».
• Per un componente costruito in contenitore pla­
stico-metallico tipo. T0220, che si presenta co­
me nel particolare 2 di figura 1 e nello « spac­
cato » di figura 2, la potenza dissipabile scende
a 1,8 W senza radiatore a 6,5 W con radia­
tore da 10° C/W. Sale invece a 17 W con radia­
tore di tipo « infinito » e ventilazione forzata.
In ogni caso, quando sono in gioco potenze e­
lettriche dell'ordine di 1 -+- 2 W, conviene sem­
c1 C2 pre montare l'integrato su un dissipatore, che
può essere un adatto radiatore o il telaio me­
tallico dell'apparato in cui lo stabilizzatore vie­
ne applicato. Ma si tenga presente, a tale pro­
posito, che i costruttori hanno sempre previsto
che il contenitore metallico e l'aletta di fissag­
gio di tutti gli integrati stabilizzatori siano col­
legabili a massa.
Flg. 7 - L'inserimento del diodo zener, sul terminale
di massa dell'Integrato, consente di disporre, in • Concludiamo ora questa prima parte teorica
uscita, di una tensione VU stablllzzata di valore su- dell'articolo invitando i lettori a non farsi sor­
perlore a quello citato dalla sigla di IC. prendere da facili entusiasmi, perché per stabi­
lizzare potenze di notevole entità sono neces­
sarie alcune precauzioni circuitali.

624
CIRCUITI PR ATICI

Prima di passare in rassegna alcuni interessanti


circuiti applicativi, a conclusione della nostra
esposizione teorica, ricordiamo che nelle figure
3 - 4 abbiamo riportato, a titolo di curiosità,
gli schemi elettrici di due integrati stabilizzatori,
i1 78XX (78MXX) e il 78LXX.
L'esempio più emblematico di impiego di in­
tegrato stabilizzatore IC è quello riportato in
figura 5. In questo circuito la tensione d'entra­
ta VE viene stabilizzata da IC nel valore VU,
che è quello citato nella sigla del componente
adottato. In pratica, le case costruttrici am­
mettono delle piccole tolleranze in più o in me­
no sul valore fondamentale. Per esempio, il
modello 7812 può offrire una tensione d'uscita
di valore compreso fra 11,5 V e 12,5 V. Ma la Flg. 8 - L'inserimento del transistor TR1 nel circuito
stablllzzatore permette di aumentare l'Intensità di
tensione in uscita VU è sempre stabilizzata. Tut­ corrente In usclta rispetto a quella normale consen-
tavia, quasi sempre, il valore della tensione sta­ tita da IC.
bilizzata è quello citato nella sigla del compo­
nente.
Quando si monta l'integrato su un radiatore, i
suoi piedini non possono essere allungati tra­
mite fili conduttori, perché i due condensatori
Cl - C2 debbono essere collegati direttamente
fra gli stessi piedini di IC; non rispettando que­
sta regola, l'integrato entra in oscillazione, spes­ RI

so su valori di frequenze elevate (100 KHz e o


10+15V
più), danneggiandosi. e
Normalmente i valori di Cl e C2 sono di 100.000
pF e soltanto nel caso in cui i conduttori che
applicano al circuito la tensione d'entrata VE
sono abbastanza lunghi, il valore capacitivo del
solo condensatore Cl deve essere elevato a
300.000 pF, ma sempre C1 e C2 debbono es­
sere di tipo ceramico. Flg. 9 • Questo circuito, oltre che provvedere ad un
Lo schema riportato in figura 6 offre un esem­ aumento della corrente In uscita, rispetto al nor-
pio di possibilità di variare la tensione stabiliz­ male valore tolleralo da IC, offre una valida prote-
zlone contro I cortocircuiti che si possono eventual-
zata VU in uscita. In questo circuito, ovviamen­ mente verificare a valle dello stabilizzatore.
te, la precisione di stabilizzazione, rispetto al
circuito di figura 5, è lievemente inferiore. I va­
lori di Cl e C2 sono sempre gli stessi, mentre
C3 assume quello di 1 F (non elettrolitico). Le
due resistenze, quella fissa R1 e quella varia­
bile R2 potranno avere il valore di 1.000 ohm I condensatori C 1 - C2 sono sempre gli stessi
per tensioni in uscita fino a 15 V. adottati per il circuito di figura 5. Il condensa­
Con il circuito riportato in figura 7 si vuol di­ tore C3 non è di tipo elettrolitico ed ha il va­
mostrare come, inserendo un diodo zener sul lore di 1 uF. Se il terminale M di IC non è
terminale M di IC, si possa variare la tensione collegato direttamente a massa, l'aletta di raf­
VU in uscita sommando quella V dello stabiliz­ freddamento deve essere isolata rispetto al te­
zatore a quella Vz dello zener, che non deve laio, tramite mica.
mai essere superiore a quella dell'IC. Facciamo Volendo aumentare la corrente stabilizzata, con­
un esempio: se IC è da 5 V e lo zener è da 3,3 viene servirsi del circuito riportato in figura 8,
V (1 W), la tensione in uscita VU sarà: nel quale il transistor TRt può essere rappre­
sentato da un modello BD906 - BD908 - BD910,
VU = 5V+ 3,3V= 8,3V a scelta. Con questa applicazione dell'integrato

625
Cl

c1

Flg. 10 • Circuiti di tipo tradizionale di dispositivi


rettificatori e livellatori, da collegarsi a monte degli
stabilizzatori ad Integrato descritti nel testo. Quello
riportato In A è di tipo ad una semlonda ed è poco
usato. Quelli in B e In C sono entrambi a doppia
semlonda, a due e a quattro diodi rettificatori al sl-
llclo.

IC la corrente stabilizzata VU può raggiungere = MJ2955; IC = 5 V. Questi valori si inten­


i 4 5 mA. L'integrato, in tal caso, deve es­ dono validi per un circuito stabilizzatore con
sere ovviamente ad alta dissipazione, per cui tensione d'entrata di 10 -+- 15 V e tensione d'u­
occorrerà servirsi dei modelli della serie 78XX scita di 5 V.
o 78MXX. Il condensatore Cl è da 350.000 pF,
c2 è da 100.000 pF. La resistenza Rl è da 33 CIRCUITI RETTIFICATORI
ohm - 1 W.
Il circuito di figura 9, oltre che determinare un Per poter utilizzare i circuiti stabilizzatori, ora
aumento della corrente in uscita, risulta protetto presentati, in accoppiamento con la tensione
contro i cortocircuiti a valle dello stabilizzato­ di rete, questa deve essere prima raddrizzata e
re. I valori dei componenti sono: Cl = 1 F livellata mediante opportuni dispositivi, che so­
(non elettrolitico); C2 == 100.000 pF; RI = 50 no quelli tradizionali, che il lettore già conosce
ohm (0,5 W); R2 = 0,12 ohm (5 W); TR1 e che qui riportiamo per motivi di completezza
= BD906 (BD908 - BD910 - BD244); TR2 del presente articolo.

626
Quello riprodotto in A di figura 1 O è un circui­ rete; questo dispositivo è certamente il più dif­
to poco utilizzato, sia per lo scarso rendimento fuso fra tutti, pure se il rendimento è legger­
che per l'elevato ripple residuo. Si tratta di un mente inferiore a quello del circuito riportato in
rettificatore ad una semionda, nel quale il con­ B della stessa figura, a causa di una caduta di
densatore elettrolitico C 1 deve avere un valore tensione addizionale su altri due diodi.
capacitivo molto elevato, non inferiore ai 500 La tensione di lavoro del condensatore elettro­
F in accoppiamento con un integrato stabiliz­ litico Cl si calcola prendendo le mosse dal va­
zatore della serie L e di 2.200 F e 4.700 F lore efficace Veff. della tensione alternata pre­
rispettivamente con integrati della serie M o sente sull'avvolgimento secondario del trasfor­
altri di maggior potenza. La tensione di lavoro matore T. Questo valore va moltiplicato per
di C 1 deve essere ovviamente commisurata con V 2e diminuito della caduta di tensione sui dio­
la tensione applicata allo stabilizzatore. di raddrizzatori al silicio, il cui valore è di 0,7
Il circuito riportato in B di figura 1 O offre il V nel circuito B e 1,4 V nel circuito C di figura
vantaggio dell'impiego di due soli diodi e garan­ 10. Il valore ottenuto andrà poi moltiplicato per
tisce il massimo rendimento, ma necessita di il fattore di sicurezza 1,5. Il valore capacitivo
un trasformatore T dotato di presa centrale. An­ di C 1 si aggira intorno alla metà di quello at­
che nel circuito C di figura 1 O si rettificano en­ tribuito al condensatore Cl nel primo schema
trambe le semionde della tensione alternata di A dei tre ora analizzati.

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è Il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e del collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione. di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti In ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità
di misura- I condensatori- I resistori - I diodi
L. 7.500 - I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere il successo
posto di 128 pagine riccamente illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
a due colori.

627
LE PAGINE DEL
cE
27

GENERATORE
A DUE TONI PER TX
Per analizzare la qualità reale di un segnale viati nello spazio, estremamente economico, che
uscente da un trasmettitore, occorrerebbe servir­ tutti possono adottare e che consiste nella col­
si di uno « spectrum analizer », ossia di un par­ laborazione con un amico CB od OM, abitante
ticolare tipo di strumento, molto costoso, che poco lontano, comunque non oltre il raggio di
soltanto pochi tecnici possono acquistare. Ma uno o due chilometri, disposto a controllare che
esiste un altro sistema di controllo dei segnali in- le frequenze adiacenti a quella di emissione sia-

Con questo strumento di facile costruzione e molto economico,


il controllo del corretto funzionamento dei trasmettitori ama-
toriali diviene agevole e sicuro. Con esso si potrà pure verifi-
care la validità di un impianto ad alta fedeltà.

628
no prive di splatters. Perché se questi esistono,
allora occorre portare subito il trasmettitore da
un buon tecnico per una accurata revisione del-
1 'apparato, soprattutto in considerazione delle
severe disposizioni recentemente emanate dal
competente Ministero. P.T. e ricordando che,
se uno o più stadi sono disallineati, soltanto un
professionista competente può rimetterli in or
dine.
Assai spesso, tuttavia, la non linearità degli sta­
di di un trasmettitore può derivare dall'impie­
go di microfoni troppo amplificati o di scarsa
efficienza, oppure dall'uso smodato del mike
gain. Ed in questi casi, sia il CB che l'OM pos­
sono risolvere il problema da soli, utilizzando
l'oscillatore a due toni presentato e descritto
in queste pagine.

CIRCUITO DELL'OSCILLATORE

Il circuito di figura 1 è composto essenzialmen­


te di due oscillatori a transistor, tra loro simi­
lari, che differiscono soltanto per il valore at­
tribuito ad alcuni componenti della rete di tem­
porizzazione.
La soluzione circuitale prescelta è quella tipica
di un oscillatore a sfasamento, realizzato con tre Controllate la linearità degli stadi dei
gruppi RC in cascata. vostri trasmettitori.
Come si sa, per ottenere una oscillazione, è ne­
cessario innescare una reazione positiva, che
riporti in entrata parte del segnale d'uscita, con Accertatevi che le emissioni non sia-
le stesse caratteristiche di fase. Ma in uno sta­
dio transistorizzato, lo sfasamento tra il segnale no causa di splatters.
applicato alla base e quello uscente dal collet­
tore è di 180° gradi. E per raggiungere la con­
dizione ora citata, si debbono inserire ben tre
reti di sfasamento, di tipo RC, che riconducono
parte del segnale d'uscita di collettore verso L'oscillatore composto non genera, come si po­
quello d'entrata di base, allo scopo di ottenere
trebbe credere, un segnale alla frequenza som­
un ulteriore sfasamento di altri 180°. In tal mo­
ma di 2.100 Hz, ma un segnale la cui forma di­
do il segnale di reazione è perfettamente in
pende, istante per istante, dalla somma di due
fase con quello che genera la reazione stessa.
segnali a frequenza diversa, come dimostrato in
Si ottiene così una oscillazione che, nel nostro
figura 6.
circuito a sfasamento, è di tipo sinusoidale, con
Chiudiamo questa breve parentesi interpretativa
buone caratteristiche d'ampiezza e bassa distor­
del circuito dell'oscillatore, ricordando che il
sione.
segnale uscente, qualunque dei tre esso sia, può
I due stadi oscillatori sono pilotati singolarmen­ essere regolato con continuità in ampiezza per
te tramite due interruttori (S 1- S2) collegati in mezzo del trimmer R7.
serie con il circuito di alimentazione, in modo
da consentire tre diverse modalità di funzio­
namento: MONTAGGIO DEL GENERATORE
Oscillatore semplice : 600 Hz La realizzazione del circuito elettronico del ge­
Oscillatore semplice : 1.500 Hz neratore di segnali si effettua nel modo indi­
Oscillatore composto : 600 + 1.500 Hz cato in figura 2, servendosi di apposito circuito

629
I •- -•-· -· -· ·-·-·-·-·-·-· -· 7

R4
S1 S2

c1
TR1

R13
R6 R7

1500 Hz

USCIA

Fig. 1 - Circuito teorico del generatore di due segnali audio a frequenze di-
verse. Il trlmmer R7 va regolato durante le prove di controllo del trasmettitori.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R3 = 10.000 ohm
c1 = 4.700 pF R4 = 100.000 ohm
C2 = 4.700 pF R5 = 3.300 ohm
C3 = 4.700 pF R6 = 330 ohm
C4 = 22 F - 16 VI (elettrolitico) R7 = 10.000 ohm (trlmmer)
c5 = 1.000 pF R8 = 3.300 ohm
C6 = 100.000 pF R9 = 100.000 ohm
C7 = 3.300 pF R10 = 330 ohm
c8 = 22 F - 16 VI (elettrolitico) R11 = 10.000 ohm
C9 = 10.000 pF R12 = 6.800 ohm
C10 = 10.000 pF R13 = 6.800 ohm
C11 = 10.000 pF
C12 Varie
= 22 F 16 VI (elettrolitico)
c13 = 22 uF • 16 VI (elettrolitlco) TR1 = BC237
TR2 = BC237
Resistenze = interrutt.
s1
R1 = 6.800 ohm S2 = interrutt.
R2 = 6.800 ohm ALIM. = 9 Vcc

630
USCITA

~
-=--=--==1

il

o
Il .- FORO REG, TRIMMER.

Fig. 2 - Plano costruttivo del dispositivo generatore di segnali di bassa fre-


quenza descritto nel testo. Le piste del circuito stampato, qui riprodotte In co-
lore, debbono Intendersi viste In trasparenza, dato che In realtà esse si tro•
vano nella parte opposta della basetta rettangolare.

stampato, il cui disegno in grandezza reale è due BC237; questi potranno essere sostituiti con
riportato in figura 3. altri modelli, purché al silicio, di tipo NPN e ad
Una volta composta la sezione elettronica, que­ elevato guadagno, adatti per impieghi generali
sta verrà introdotta in un contenitore metallico audio a basso livello.
con funzioni di conduttore della linea di massa L'alimentazione prevista è di 9 Vcc. Questa può
e schermo elettromagnetico. essere derivata da una pila, da un insieme di
Su uno dei due fianchi del contenitore si do­ pile opportunamente collegate oppure da un
vranno applicare i due interruttori S 1- S2 ed alimentatore da rete con uscita di 7 + 12 Vcc.
il bocchettone per il prelievo dei segnali gene­ Per impieghi diversi da quello inizialmente sug­
rati dall'apparato che, a seconda delle posizioni gerito, il generatore potrà essere realizzato in
dei due interruttori, possono essere tre. modo da produrre frequenze diverse da quelle
Sul fianco opposto a quello ora citato del con­ citate. Basterà infatti attribuire valori diversi ai
tenitore, si dovrà praticare un foro, con lo scopo condensatori Cl - C2-C3 e C9-C10-C1 1, te­
di rendere accessibile il comando del trimmer nendo conto che un aumento della capacità pro­
R7, che regola l'ampiezza dei segnali. voca una diminuzione della frequenza del se­
I transistor prescritti nell'apposito elenco sono gnale generato.

631
-1 a

1
Flg. 3 - Disegno In grandezza rea-
re del circuito stampato sul quale
deve essere composto Il disposi-
Ilvo generatore di segnali audio.

SEGNALI GENERATI ED EMESSI dall'apparato ora descritto e a quelli emessi dal


trasmettitore.
Prima di interpretare le modalità d'uso del ge­ Se nel trasmettitore in SSB, in dotazione al CB
neratore di segnali, vogliamo spendere qualche o al radioamatore, si inietta il segnale di bassa
parola sulla teoria relativa ai segnali generati frequenza a 600 Hz, come quello generato dal

Flg. 4 - Questa foto riproduce Il montaggio del generatore di segnali audio


realizzato nel nostri laboratori di progettazione e collaudo.

632
nostro dispositivo, la frequenza del segnale u­
scente viene arricchita di tale valore.
Per esempio, il CB che lavora sulla frequenza
dei 27 .100.000 MHz, irradierà nello spazio un 123
segnale alla frequenza di 27,100.600 MHz se v ! [
ha scelto l'emissione USB, mentre il segnale as­
sumerà il valore di frequenza di 27,099.400 se
l'emissione è in LSB. E chi sarà sintonizzato su
queste frequenze udrà un fischio costante, cioè
un segnale analogo a quello proveniente da un
trasmettitore ad onda persistente. Ma se nel f
trasmettitore si inserisce un segnale composto
da due note, si ottengono due frequenze. Per
esempio, supponendo che le due note abbiano V
i valori di frequenza di 600 Hz e di 1.500 Hz, le
frequenze uscenti dal trasmettitore saranno le
seguenti: 27,100.600 MHz e 27,101.500 MHz.
Le operazioni ora descritte, sottopongono il tra­
smettitore ad una energica prova della verità,
senza peraltro danneggiarlo. Noi le abbiamo con­
dotte su un normale TX con gli stadi perfetta­
f
mente allineati e poi, successivamente, su altri
trasmettitori più o meno difettosi, per racco­
gliere i risultati diversi su tre diagrammi, quelli V
riportati in figura 5.
Il diagramma in alto di figura 5 visualizza lo
spettro della sola emissione alla frequenza di
27, 1 MHz + 600 Hz. Quello al centro si rife­
risce all'emissione delle due note e rivela il pre­
ciso allineamento degli stadi del TX. Quello in f
basso, invece, è ottenuto con un trasmettitore
malamente allineato. Facciamo presente che i
numeri 1-2-3, riportati nei tre diagrammi di
figura 5, stanno ad indicare le tre frequenze pre­
se in esame. Con il numero 1 si indica la fre­
quenza di 27,100.000 MHz, ossia la frequenza
del trasmettitore, dal quale tuttavia non esce
segnale. Con il numero 2 i si riferisce alla Flg. 5 - Le tre contlgurazioni, qul riprodotte, vlsua-
frequenza d'uscita del trasmettitore nel quale llzzano gli spettri dl frequenza che sl ottengono Im-
è stata introdotta la nota a 600 Hz e, infine, con mettendo nel trasmettltorl, perfettamente allineati e
il numero , quella con l'immissione del segnale disallineati, I segnali audlo generati dall'oscillatore
a due toni.
a 1.500 Hz.

MODALITA' D'USO

Continuiamo ora la trattazione dell'argomento da una comune pinza, il contatto del PTT. Poi si
elencando le modalità d'uso dell'apparato gene­ chiude S1, per l'uscita del segnale a 1.500 Hz e
ratore di segnali di bassa frequenza. si controlla la presenza di segnale RF in uscita,
L'uscita del circuito di figura 1 deve essere col­ che non deve invece sussistere quando entrambi
legata con l'ingresso del microfono del trasmet­ gli interruttori S 1- S2 sono aperti.
titore, ovviamente rispettando i collegamenti di Successivamente si chiude pure l'interruttore
massa e quelli dei conduttori « caldi ». Quindi S2 e si regola il trimmer R7 in modo che, chi
si commuta in trasmissione l'apparato ricetra­ si trova all'ascolto e collabora a queste opera­
smittente e si collega a massa, tramite un pon­ zioni di controllo, affermi con sicurezza di sen­
ticello provvisorio, che può essere rappresentato tire soltanto su un canale, senza avvertire di-

633
(A)

1\\ (\ r\\
} \

s 1

(B)

Flg. 6 - L'oscillatore composto non genera un se-


gnale di frequenza somma delle due frequenze del
segnali componenti, come si può facilmente notare
osservando questi tre diagrammi, di cui quello In A
riproduce Il segnale a frequenza più alta, In B quello
a frequenza plù bassa e In C quello composto,
(C)

sturbi su quelli adiacenti. A questo punto il tro, come si sa, è uno strumento indicatore del­
trimmer R7 deve essere considerato perfetta­ la potenza. Infatti, il nostro generatore a due
mente regolato e non va più toccato. toni è in grado di far conoscere la potenza ef­
Se nei canali adiacenti sono presenti disturbi, e fettiva del trasmettitore, che in SSB è assai dif­
questi non spariscono neppure dopo la regola­ ficile valutare a causa delle continue variazioni
zione del trimmer R7, si dovrà concludere che di potenza RF. In ogni caso la taratura del trim­
il TX non funziona bene. mer R 7 si ottiene iniziando le regolazioni con
Coloro che vorranno effettuare la regolazione il cursore spostato tutto verso massa. Poi, dopo
del trimmer R 7 senza la collaborazione di un pochi e lenti spostamenti, ci si accorgerà che,
corrispondente, potranno condurre le operazioni raggiunto un certo valore resistivo con R7, il
ora citate osservando l'indice di un wattmetro wattmetro segnalerà un massimo valore di po­
passante, ossia di un wattmetro collegato fra l'u­ tenza, oltre il quale le indicazioni non vanno
scita del trasmettitore e l'antenna. E il wattme- più. Il livello di regolazione esatta di R 7 cor-

634
risponde con l'indicazione del wattmetro ap­ CARICO FITTIZIO
pena al di sotto del punto di massima potenza.
Una volta tarato il trimmer R7, si potrà ora pro­ Un altro sistema di controllo del trasmettitore
vare ad aprire e chiudere, alternativamente, gli può essere quello effettuato per mezzo della so­
interruttori S1 - S2, per constatare che la po­ stituzione dell'antenna con un carico fittizio di
tenza rimane sempre sugli stessi valori, salvo adeguata potenza e mediante l'ascolto delle
piccole differenze tecnicamente accettabili. emissioni tramite un ricevitore, sistemato in un
Durante tutte le prove citate, di qualunque tipo locale accanto a quello in cui si trasmette, sprov­
esse siano, non si dovranno mai utilizzare am­ visto di antenna.
plificatori di potenza, cioè i cosiddetti lineari. Concludiamo ora questo argomento affermando
che il dispositivo generatore di due toni può
Inoltre le prove di trasmissione, con i due toni,
essere utilmente impiegato nel controllo degli
dovranno effettuarsi in un tempo massimo di 20"
impianti ad alta fedeltà. Per il quale, tuttavia, è
(venti secondi), alternandole a periodi di pausa necessario l'uso di un oscilloscopio da collegarsi
di 1' (un minuto primo). agli altoparlanti, prima a quelli di un canale e
Soltanto quando si sarà controllato il TX e do­ poi a quelli dell'altro. In pratica lo strumento
po aver riscontrato che tutto è in regola, si po­ va collegato prima all'ingresso dell'amplificatore
trà inserire un eventuale lineare, per vedere e poi all'uscita, riducendo ovviamente il gua­
come la stazione trasmittente si comporta. dagno verticale.

Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000


Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
nico.
Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
PASSI» ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:

1 ° • Il tester
=/E
T
2° -. Il voltmetro ~. J~~.·~~
-1-r~~;.'gsg
~n...
~o~.~."'l'L_
c·..
3° • L'amperometro
~-,g
e gl
[Le swI
e; e, "TiR

4° • Il capacimetro
5° • Il provagiunzioni
--.,,,;,,~.
-
6° • Tutta la radio ne
7° • Supereterodina

8°. Alimentatori
9° • Protezioni elettriche

635
OTTAVA PUiNTATA

CORSO
di avviamento alla conoscenza della

636
RADIO
tamente le perdite e che indusse i tecnici di
un tempo ad escogitare la tecnica della super­
reazione.
SUPERREAZIONE
LA SUPERREAZIONE
PERDITE NEL SEGNALE
Il principio della superreazione consiste nell'in­
viare all'entrata del ricevitore radio un segnale
FREO. DI SPEGNIMENTO prelevato in uscita in misura superiore alle per­
dite, interrompendo automaticamente la reazio­
ne ad un valore di frequenza non udibile. In
DIODO VARICAP questo modo, dopo ogni interruzione della rea­
zione, si ottiene un aumento progressivo del se­
TRANSISTOR FET gnale che viene portato all'ingresso fino a che,
ad un certo istante, si raggiunge un'esatta com­
pensazione delle perdite e, quindi, una esalta­
MONTAGGIO DELL'RX zione della sensibilità del ricevitore. Così il se­
gnale di reazione aumenta ulteriormente provo­
cando un innesco, che viene tuttavia immedia­
MESSA A PUNTO tamente bloccato per ricominciare un nuovo
ciclo. E sebbene il passaggio del ricevitore per
lo stato critico avvenga soltanto per un breve
tempo, grazie all'elevata frequenza di spegni­
mento dell'innesco e dell'alta frequenza delle
onde radio ricevute, l'ascoltatore non si accor­
ge in alcun modo delle interruzioni ma, al con­
Tratteremo in questa sede la superreazione, os­ trario, riscontra una elevatissima sensibilità che,
sia un argomento che, teoricamente, tecnica­ certamente, non è raggiungibile con altri tipi
mente e in ordine di tempo, succede a quello di circuiti aventi lo stesso numero di compo­
già ampiamente analizzato nella sesta puntata nenti.
del nostro corso di avviamento alla conoscenza Abbiamo racchiuso, in questa breve esposizione
della radio: la reazione. Entriamo quindi, senza di carattere teorico, il principio della superrea­
ulteriori premesse, nel vivo dell'argomento. zione che, qualora avesse presentato dei punti
Abbiamo avuto più volte occasione di dire che, oscuri, verrà ripreso più avanti, in sede di ana­
per selezionare il segnale radio che si desidera lisi dettagliata del progetto del ricevitore radio,
ricevere, è necessario disporre, all'entrata del ri­ allo scopo di dissipare ogni eventuale dubbio in­
cevitore, di un circuito accordato sulla frequen­ sorto nella mente del lettore. Per ora aggiungia­
za del segnale stesso. Ed abbiamo pure detto che mo che la ricezione in superreazione ebbe qual­
sui terminali di tale circuito, in virtù del feno­ che pratica applicazione una quarantina d'anni
meno della risonanza elettromagnetica, si forma fa, quando si usavano le valvole termoioniche e
una certa tensione, il cui valore è praticamente quando con una sola valvola si riusciva a rea­
limitato da vari elementi quali, ad esempio, le lizzare un ricevitore di sensibilità pari a quella
perdite nel dielettrico del condensatore, la resi­ di un apparecchio normale a cinque valvole.
stenza della bobina di sintonia o quella paras­ Oggi questa tecnica è andata quasi completa­
sita del circuito di entrata del ricevitore radio. mente in disuso e la si ritrova soltanto in alcuni
Per compensare queste perdite esiste un metodo ricetrasmettitori-giocattolo.
preciso, quello di amplificare i segnali di alta fre­
quenza prima di sottoporli al processo di rivela­
zione. Ma nel corso della sesta puntata abbia­
mo conosciuto un secondo metodo di compen­ ANALISI DEL RICEVITORE
sazione delle perdite del segnale AF, quello della
reazione, con il quale parte del segnale, sotto­ Il circuito teorico del ricevitore superreattivo è
posto ad un primo processo di amplificazione, quello riportato in figura 1. In esso si nota la
veniva prelevato e rinviato all'entrata dello stes­ presenza di un solo transistor (FT1), che è di
so stadio preamplificatore. Un metodo con il tipo FET e di cui daremo notizie più avanti.
quale non si riusciva peraltro a compensare esat- L'accoppiamento fra il circuito d'antenna e

637
Cc4

:
SINT

Cl
c7 I\ce
+
l ln ±

C213

k l l l i l l l l l l l {@]TERRA
S.REAZ (0v)

-1.LJ-~l•-·-•-· - • -· -· -• - • - • -· ------ -·-· -· -----• -• I

A T

Fig. 1 - Circuito teorico del ricevitore In superreazlone. La ricerca delle emit-


tenti si effettua tramite la resistenza variabile (trimmer) R6. Il segnale uscente
va applicato ad un amplificatore di bassa frequenza.

----COMPONENTI-----

Condensatori
C1 = 3/13 pF (compensatore) R4 = 3.300 ohm
C2 = 10 pF R5 = 3.300 ohm
C3 = 22.000 pF R6 = 10.000 ohm (trimmer)
C4 = 1.000 pF R7 = 1.200 ohm
es = 1.000 pF R8 = 2.200 ohm (trimmer)
C6 = 1.000 pF R9 = 220 ohm
C7 = 47 F - 16 VI (elettrolitico) R10 = 100.000 ohm (trimmer)
c8 = 500.000 pF Varie
C9 = 22.000 pF
FT1 = 2N3819
Resistenze D1 = 1N914
R1 100.000 ohm DV1 = BA102
R2 = 1 megaohm J1 = imp. AF (22H)
R3 = 33 ohm L1 - L2 = bobine

638
+

BF.
JI
c3
R5

Flg. 2 - Piano costruttivo, realizzato su circuito stampato, del ricevitore in su-


perreazione ad un solo transistor di tipo FET. Con I tre trimmer R8 - R6 - R10
si regolano, rispettivamente, la superreazione, la sintonia ed Il volume sonoro.

quello di sintonia è di tipo induttivo, ed è otte­ di FT1, compone, assieme al diodo DV1, il cir­
nuto tramite la bobina L2 accoppiata alla bo­ cuito di sintonia del ricevitore.
bina Ll. In pratica, il circuito pilotato da FT1, è un oscil­
La bobina L1, collegata fra D (drain) e G (gate) latore a radiofrequenza, sintonizzato sulla fre-

t
Flg. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato sul quale si deve
comporre Il ricevitore in superreazlone.

639
I
1 _
- ....!

Flg. 4 - Schema elettrico dell'amplificatore dl bassa frequenza che dovrà essere


collegato con l'usclta del rlcevltore.

-----COMPONENTI-----
Condensatori Resistenze
C1 = 500.000 pF R1 = 47.000 ohm
C2 = 100.000 pF R2 = 3,3 ohm
C3 = 100.000 pF
C4 = 100 F - 16 VI (elettrolltlco} Integrato
C5 = 220 F - 16 VI (elettrolltlco) IC1 =LM380

quenza di ricezione. Infatti, il segnale che en­ segnali di alta frequenza, ma soltanto di pro­
tra attraverso l'elettrodo G esce amplificato dal­ durli. Occorre dunque bloccare, con un parti­
l'elettrodo D, ma ritorna nuovamente su G per colare sistema, il punto d'innesco dell'autooscil­
essere ancora amplificato da FT1. Si tratta quindi lazione AF appena questa si manifesta, in modo
di un percorso chiuso, che amplifica sempre di che il circuito possa raggiungere la sua massima
più il segnale, fino al raggiungimento dell'auto­ sensibilità senza entrare definitivamente in oscil­
oscillazione. E a tale proposito ricordiamo che in lazione. E questo particolare sistema consiste nel
un ricevitore superreattivo l'amplificazione può far oscillare il circuito anche su un'altra fre­
raggiungere le ottomila volte e più. quenza, il cui valore può essere compreso fra i
Quando il transistor FT 1 è in stato di oscilla­ 10 KHz e i 100 KHz. Tale oscillazione, nel pro­
zione, ciò sta a significare che l'amplificazione getto di figura 1, è ottenuta tramite l'impeden­
dell'elemento attivo è spinta al massimo. E da za J1 ed il condensatore C3.
qui deriva la grandissima sensibilità del circuito Se si collegasse un oscilloscopio, cioè uno stru­
del ricevitore in superreazione. Comunque, un mento visualizzatore delle forme d'onda, sul
circuito oscillatore non è in grado di rivelare punto di collegamento fra J1 e C3, si potrebbe

640
AL CIRCUITO DEL
/"rowz.

ENTR. BF

GND

Flg. s . Piano costruttivo dell'amplificatore di bassa frequenza pilotato tramite


circuito Integrato.

Fig. 6- Circuito stampato in grandezza reale sul quale


deve essere composto l'amplificatore di bassa fre-
quenza.

osservare un particolare diagramma, chiamato sintonia del ricevitore, affermando che esso è
« oscillazione di spegnimento ». Un'oscillazione composto dalla bobina L1, dal compensatore Cl
talmente elevata da non essere assolutamente u­ e da altri elementi, compreso il diodo DVI. Ma
dibile, che, in ogni caso, il condensatore C8 non abbiamo detto che questo diodo è di tipo
provvede ad eliminare. varicap e come il circuito di sintonia funzioni.
Sul circuito di source (S) del transistor FTl è in­ Vediamo quindi come questo è stato concepito.
serito il trimmer R8, che consente di controllare Diciamo subito che il diodo varicap deve essere
manualmente la reazione, ossia il punto miglio­ considerato come un vero e proprio condensa­
re di ascolto del segnale supersonico. tore variabile, il cui valore capacitivo varia, an­
ziché con il solito sistema meccanico della rota-
zione di un perno, elettronicamente, tramite una
SINTONIA tensione di controllo che, nel caso del nostro
progetto, viene regolata dal trimmer R6.
Abbiamo accennato in precedenza al circuito di Si tenga presente che il diodo varicap funziona

641
da condensatore variabile soltanto se esso viene ad effetto di campo e la cui sigla è derivata dal
polarizzato inversamente, cioè in condizioni di linguaggio anglosassone « Field - Effect - Tran­
non condurre corrente. sistor ».
Le variazioni di capacità, che si ottengono nel Nella sua forma più semplice, il FET è costi­
diodo DV1 mediante il controllo della tensione tuito da una sbarretta di materiale semicondut­
di polarizzazione inversa, sono dovute all'allon­ tore di tipo P o di tipo N, nella quale viene ri­
tanamento e all'avvicinamento dei due strati di cavata una giunzione tramite una porzione di
cariche elettriche di segno opposto che, nella materiale di polarità opposta, che forma una fa­
zona di giunzione PN del diodo DV1, danno scetta attorno alla sbarretta del semiconduttore.
origine alla « zona di svuotamento ». In prati­ Polarizzando inversamente la giunzione, si crea
ca, quando la tensione inversa applicata al com­ una strozzatura del canale, con il risultato di
ponente assume il suo valore minimo, si rag­ far diminuire la corrente che è fatta scorrere
giunge la massima capacità, che corrisponde a attraverso la strozzatura stessa che, più comu­
quella del condensatore variabile nel quale le nemente, viene chiamata « canale ».
lamine mobili sono affacciate al massimo a L'impedenza d'entrata dei transistor FET rag­
quelle fisse. Al contrario, quando la tensione in­ giunge valori molto elevati, che si aggirano in­
versa applicata al diodo assume il suo valore torno alle decine di megaohm; in ogni caso, l'im­
massimo, si raggiunge la minima capacità, che pedenza d'entrata varia col variare della fre­
corrisponde a quella di un condensatore varia­ quenza.
bile nel quale le lamine mobili sono estratte ed Per far funzionare correttamente un transistor
allontanate il più possibile da quelle fisse. FET, occorre provvedere all'esatta polarizzazio­
ne del componente. Infatti, i FET a canale N
debbono essere polarizzati negativamente, cioè
VANTAGGI DEL DIODO VARICAP il gate deve risultare negativo rispetto alla sour­
ce, quelli a canale P debbono avere il gate
I principali vantaggi derivanti dall'uso di un positivo rispetto alla source.
diodo varicap, rispetto a quelli di un condensa­
tore variabile, debbono ricercarsi nella indefor­
mabilità del componente nel tempo, nella insen­ COMPOSIZIONE CIRCUITALE
sibilità alle sollecitazioni meccaniche, nelle ri­
dotte dimensioni e, soprattutto, nella possibilità Riprendiamo, dopo la breve parentesi sui FET,
di controllo in tensione, che consente di collo­ la descrizione del ricevitore superreattivo, ricor­
care il diodo nella posizione più appropriata di dando che il segnale di bassa frequenza è pre­
un circuito stampato, derivando il comando ma­ sente sul trimmer Rl0 e dal quale deve essere
nuale sul pannello frontale dell'apparato anche prelevato per la sua immissione nel circuito am­
tramite fili conduttori di notevole lunghezza. plificatore finale, il cui circuito teorico è quello
L'indeformabilità del componente nel tempo è riportato in figura 4 e la cui interpretazione è
dovuta alla mancanza di lamelle che, come av­ stata fatta nel corso della quarta puntata.
viene nel condensatore variabile, possono ossi­ Il trimmer RlO potrà essere sostituito con un
darsi o piegarsi. potenziometro di tipo a variazione lineare e
Per concludere diciamo che, mentre con il tra­ non logaritmico, perché l'integrato dell'amplifi­
dizionale sistema di sintonia a condensatore va­ catore BF di potenza richiede questo sistema
riabile è necessario, per la ricerca delle emit­ di controllo.
tenti radiofoniche, far ruotare il perno del con­ Lo schema riportato in figura 2 propone il pia­
densatore stesso, con il diodo varicap basta ma­ no costruttivo del ricevitore in superreazione ese­
novrare il perno di un potenziometro o di un guito su circuito stampato, il cui disegno in gran­
trimmer. dezza reale è riportato in figura 3.
Le due bobine L 1- L2 debbono essere costruite
avvolgendo del filo di rame smaltato, meglio se
TRANSISTOR FET argentato, su una punta da trapano del diametro
di 6 mm. Il filo da utilizzare deve avere un dia­
Prima di procedere con la descrizione del pro­ metro di 0,7 mm. Per L1 si dovranno avvolgere
getto del ricevitore superreattivo, dobbiamo sof­ 7 spire leggermente spaziate tra loro e ricavando
fermarci brevemente sulla presentazione di un una presa intermedia esattamente al centro, os­
nuovo semiconduttore, che abbiamo più volte sia alla spira 3,5. Per L2 basteranno 2 sole spire,
citato in precedenza e che il lettore ancora non anch'esse spaziate tra loro. Ovviamente, la posi­
conosce: il transistor FET, detto pure transistor zione esatta delle due bobine deve essere quella

642
t INT.

CIRC. SUPERR. AMPL.BF

AP

calza
cavo coassiale

Fg. 7 - Schema a blocchi del sistema di ricezione in superreazlone descritto


nel testo. Lo compongono: l'antenna ricevente, Il circuito rivelatore, quello am-
plificatore, l'altoparlante e l'allmentatore.

indicata nello schema di figura 2. Anche la regolazione della superreazione, attra­


Lo schema a blocchi di figura 7 interpreta la verso il trimmer R8, può rappresentare un'ope­
composizione finale del sistema di ricezione in razione critica. Ma quando si riesce ad inne­
superreazione, formato dall'antenna, dal circui­ scare il forte soffio caratteristico, allora le e­
to superreattivo, dall'amplificatore di bassa fre­ mittenti ricevibili saranno molte. Il soffio, ov­
quenza, dall'altoparlante e dall'alimentatore. viamente, sparisce quando il ricevitore sintoniz­
za una emittente.
Per l'ascolto di questo ricevitore occorre inse­
MESSA A PUNTO DEL RICEVITORE rire l'antenna sul punto circuitale contrassegnato
con la lettera A. Questa potrà essere rappresen­
Pur non essendo consigliata ad un principiante la tata da un tratto di filo rigido verticale della
realizzazione di un ricevitore in superreazione, lunghezza di 60 + 70 cm. Coloro che posseg­
vogliamo elencare, qui di seguito, per coloro gono un'antenna per FM (modulazione di fre­
che vorranno eseguire questo montaggio, le di­ quenza), potranno servirsi di tale elemento, col­
verse difficoltà che si potranno incontrare, sia legando il conduttore centrale al terminale 1 di
in fase costruttiva che in quella di messa in figura 2 e la calza metallica al terminale 2 ri­
funzione dell'apparato. E cominciamo col dire portato nello stesso schema.
che un ricevitore di questo tipo, costruito da un L'impedenza J 1 ha il valore di 22 H (micro-
lettore può non funzionare se costruito da un henry), ma in fase sperimentale il lettore po '
altro lettore che, apparentemente, ha fatto uso sostituire questo componente con altri dello s
degli stessi componenti. Ciò dipende dalle pos­ so tipo ma di valore più elevato (47 uH - 100
sibili dispersioni e dalle variabilità delle carat­ H - 220 H).
teristiche di certi semiconduttori. Un ricevitorè
muto, ad esempio, può entrare in funzione con Il compensatore C 1 deve essere regola·
la sola sostituzione del transistor FET con al­ messa in banda (101 MHz - 88 MHz
tro dello stesso tipo, quindi apparentemente u­ cevitore. Questa operazione si esegue sisteman-
guale. Perché il coefficiente di amplificazione do dapprima il trimmer R6 a metà
dei transistor può variare entro certi limiti e ad ruotando la vite di controllo di Ci in modo
un principante può capitare in mano un semi­ ricevere una emittente di frequenza prossima
conduttore con il coefficiente di amplificazione 90 MHz. Quest'ultima manovra di
più basso, mentre ad un altro può capitare quel­ to del ricevitore va eseguita aiutan
lo con il coefficiente più alto. Dunque, nel pri­ ricevitore radio a modulazione '
mo caso il ricevitore radio non funziona, nel se­ sintonizzato già su una emitten
condo funziona egregiamente. di frequenza.
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Di questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la necessità di offrire
in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati elettronici, oppure coloro che vorranno
rendere pubblica una richiesta di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
tario.
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo nei limiti di
40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stampatello).

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LA PSIA DE LETTE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

CENTRALINA ANTIFURTO senza o noncuranza del legittimo proprietario.


E per rendere l'azione delittuosa ancor più im­
Da molto tempo aspettavo· la pubblicazione di possibile, vorrei che la temporizzazione scat­
un progetto come quello apparso sulle prime tasse alla chiusura della portiera. E' possibile
pagine del fascicolo di settembre di quest'anno, raggiungere questi risultati? E, in caso affer­
ma finalmente la mia attesa è stata ampiamente mativo, quali modifiche si debbono apportare
premiata. Perché con quel dispositivo, relativa­ al circuito originale?
mente economico se paragonato ai costosissimi SERENA ADALBERTO
modelli commerciali di antifurto, dopo aver Pavia
prudentemente protetto l'appartamento con l'in­
stallazione di una porta blindata, sono certo di Alla sua domanda rispondiamo affermativa-
aver scoraggiato sul nascere ogni eventuale im­ mente, perché è sufficiente eliminare la resisten-
presa ladresca. Ora mi sono messo in mente za R2 e cortocircuitare il condensatore C1 per
di costruire una seconda versione di quella cen­ raggiungere lo scopo da lei auspicato. Ma vo-
tralina, ma questa volta con una variante tecni­ gliamo ricordarle, con tutta franchezza, che un
ca rispetto alla prima. Vorrei, infatti, che il simile sistema di funzionamento della centra-
circuito rimanesse costantemente abilitato, an­ lina antifurto è assolutamente scorretto. Perché
che dopo la fine del ciclo di temporizzazione, con esso si rischia di mettere a repentaglio la
in pratica, dopo che un sensore, o più sensori, vita della batteria, se non si è svelti, in caso
sono rimasti aperti. Perché montando il dispo­ di allarme, nell'intervenire sull'interruttore S1
sitivo in macchina, questa può divenire facile pre­ di pilotaggio della sirena. Dato che, all'apertura
da per un ladro che, dopo aver aperto una por­ di un sensore, scatta la temporizzazione, con una
tiera, attivata la sirena e frettolosamente rag­ serie di cicli che si succedono uno dopo l'altro,
giunto un lontano punto d'osservazione, si sia senza soluzione di continuità. fino alla richiu-
accertato, una volta cessato l'allarme, dell'as- sura del sensore.

647
TERMOMETRO A DI ODO

Vorrei costruirmi un termometro elettronico,


con basso tempo di risposta, in grado di indi­
care velocemente i valori di temperatura com­
presi fra OC e 80°C. Faccio presente che, per Condensatori
gli usi cui è destinato lo strumento, non mi C1 = 100.000 pF
interessano le grandi precisioni. C2 = 100.000 pF
OGNIBENE OLIVIERO Resistenze
Trento R1 = 1.800 ohm
R2 = 47.000 ohm (trimmer)
Le proponiamo questo circuito, che fa uso di un R3 = 27.000 ohm
amplificatore operazionale ed il cui sensore di R4 = 47.000 ohm (trimmer)
temperatura è rappresentato dal diodo D1. Ten- R5 = 3.300 ohm
ga presente che il coefficiente di temperatura per Varie
i diodi al germanio è di 2, 1 m V/C, mentre
per quelli al silicio è di 2,3 mV/C. Questi D1 = diodo al silicio
DZ diodo zener (6,2 V - 0,3 W)
ultimi risultano pertanto più adatti per la loro IC = integrato 1A741
maggiore sensibilità. Con il trimmer R2 si re- A microamperometro (500 A f.s.)
gola l'inizio scala del microamperometro, con S1a-S1b = interruttore doppio
RA4 si regola il fondo scala. ALIM. = 9 Vcc + 9 Vcc

SALDATORE
ISTANTANEO
A PISTOLA
L. 16.500

CARATTERISTICHE:
Tempo di riscaldamento: 3 secondi
Alimentazione: 220 V

Potenza: 100 W
E dotato di punta di ricambio e di
istruzioni per l'uso. Ed è particolar-
Illuminazione del punto di saldatura mente adatto per lavori intermittenti
professionali e dilettantistici.

648
RT ? R3 Il R4 II CI
9V

T
-
Sia
(

: 9V
'

±'
JN TRIAC FOTOCOMANDATO trassegnate con la dicitura CARICO, mediante
oscuramento, anche con una mano, della fo-
<\l solo scopo di creare stupore fra parenti ed toresistenza FR. Tenga presente che, per rima-
1mici, vorrei provocare l'accensione di una lam­ nere accesa, la lampada deve colpire con la sua
ada per mezzo di un fiammifero avvicinato ad luce FR, allo scopo di mantenere eccitato il
m sensore ben occultato in una stanza buia. triac.
PALLADINI UGO
Milano C1 = 1 uF (non elettrolitico)
Nel consigliarle la realizzazione del circuito qui C2 = 100.000 pF - 250 Vca
-iportato, le ricordiamo che da esso lei potrà
R1 = 1.000 ohm - 1 W
-icavare una prestazione in più rispetto a quella
R2 = 27.000 ohm- 1 W
R3 = 150 ohm - 1 W
-ichiesta. Ossia lo spegnimento della lampada, FR = fotoresistenza (quals. tipo)
~he dovrà essere collegata sulle boccole con- TRIAC = quals. tipo (220 V - 5 + 8 A)

R2

C2
FR TRIA I2

,R1

G IL41

RETE

CARICO

649
CONVERTITORE DI TENSIONE

KIT PER CIRCUITI Vorrei disporre di un piccolo convertitore DC/


DC, in grado di trasformare una tensione conti­
nua in un segnale variabile e di raddrizzarlo suc­
STAMPATI L. 16.000 cessivamente al negativo, evitando l'uso di tra­
sformatori di oscillazione e di inversione del se­
Dotato di tutti gli elementi necessari per
la composizione di circuiti stampati su
gnale. Il valore della tensione continua è di 12 +
vetronlte o bachelite, con risultati tali da 13 V, quella d'uscita dovrebbe essere di 10 +
soddisfare anche I tecnici più esigenti, que- 16 V.
sto kit contiene pure la speciale penna QUERCI STEFANO
riempita di inchiostro resistente al perclo- Torino
ruro e munita di punta di riserva. Sul di-
spensatore d'Inchiostro della penna è pre- Questo è il circuito che lei desidera e che tra-
sente una valvola che garantisce una lunga
sforma la tensione positiva in tensione negativa
durata di esercizio ed impedisce l'evapo-
razione del liquido.
e nel quale R5 consente di controllare il punto
d'inizio di conduzione del transistor, ossia il
valore della tensione negativa generata.
Condensatori
C1 = 10.000 pF
C2 = 1F
C3 = 10F- 25 VI (elettrolitico)
Resistenze
R1 4.700 ohm
R2 1.000 ohm
R3 1.200 ohm
R4 = 47.000 ohm
R5 = 470.000 ohm (trimmer)
Varie
Consente un controllo visivo conti- IC 555
nuo del processo di asporto. T1 BC207
D1-D2 = 2 x 1N914
Evita ogni contatto delle mani con
il prodotto finito.
E' sempre pronto per l'uso, anche
dopo conservazione illimitata nel
tempo.
- Il contenuto è sufficiente per tratta-
re più di un migliaio di centimetri
quadrati di superfici ramate.
RIVELATORE DI SOGLIA

Mi necessita un rivelatore di tensione di soglia,


che faccia scattare un relé quando la tensione
applicata all'entrata supera un certo valore.
BERARDI ANTONIO
Venezia

L'integrato, montato nel circuito che le propo-


niamo di realizzare, svolge le funzioni di com-
paratore di tensione. Con R4 si regola la tensione
di soglia, con R8 si regola la corrente di eccita-
zione del relé in funzione del modello utilizzato.
Il circuito prevede l'uso di due diverse scale, se-
lezionabili tramite S1.

650
RI RJ

8 TR1
tens
7 5 negativa
R2
~/
e
ENTR. /2f/JV 6
/Cl USC. 10:16V

e 6)'----
eventuale
D2 massa
3

Cl
DI CJ

RI
.WN
0-100 V ~ Il 11 ±l UTILIZZ.

0-20V Il Il
.....
u' Il n e
t.
R.2 Il Il Il I Il ll Il

Condensatore R6 = 10.000 ohm


R7 = 680 ohm
C1 = 4.700 pF
R8 = 500 ohm (trimmer)

Resistenze Varie
R1 = 50.000 ohm
IC1 = (A741
TR1 = 2N1711
R2 = 10.000 ohm D1-D2 = 2x1 N914
R3 = 220 ohm D3-D4 = 2 x 1N4004
R4 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) S1 = comm. (1 via - 2 posiz.)
R5 = 5.600 ohm RL = relé (330 ohm)

651
LIMITATORE DI CORRENTE Condensatori
C1 5 F - 16 VI (elettrolitico)
Potreste pubblicare lo schema di un limitatore C2 = 5 µF - 16 VI (elettrolitico)
di corrente da abbinare ad un alimentatore sta­
bilizzato con uscita di 24 V-1 A? Resistenze
CAFULLI ROSARIO R1 = 3.300 ohm
Catania R2 = 3.300 ohm
R3 = 1.000 ohm
Il circuito che le proponiamo di realizzare, li- R4 = 2.200 ohm
mita la corrente massima erogabile ad un valore
R5 = 0,6 ohm -1W
stabilito tramite R6. Per correnti forti occorrerà
R6 = 20 ohm - 2 W (potenz. a filo)
sostituire R5- R6 con un commutatore che in- Varie
serisca varie resistenze di potenza adeguata, in TR1 = AD162
modo da evitare l'uso del potenziometro R6 di TR2 = 2N1711
difficile reperibilità. TR 1 deve essere munito di TR3 = 2N1711
elemento raffreddatore. D1 == 1N4004

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE


L.14.500 1 • . . -
_ i 1

Per agevolare il compito di chi inizia


la pratica dell'elettronica, intesa come
;io,
hobby, è stato approntato questo uti-
lissimo kit, nel quale sono contenuti,
oltre ad un moderno saldatore, legge-
ro e maneggevole, adatto a tutte le e-
=O1 + +
I
$
'
4 + +. :. 4 A
'
%

sigenze dell'elettronico dilettante, sva- .-.- -


riati componenti e materiali, non sem-
pre reperibili in commercio, ad un y8 2g g,'
prezzo assolutamente eccezionale.

Il kit contiene: N° 1 saldatore (220 V - 25 W) N" 1 spiralina di filo-stagno -


N° 1 scatolina di pasta saldante - N° 1 poggia-saldatore N 2 boccole isolate
- N" 2 spinotti - N" 2 morsetti-coccodrillo . N" 1 ancoraggio - N° 1 basetta per
montaggi sperimentali - N° 1 contenitore pile-stilo _ N° 1 presa polarizzata per
pila 9 V - N" 1 cacciavite miniatura - N° 1 spezzone filo multiplo multicolore.

652
ee c

WTR1 TR2

R15 R25 R35 r

• L
b

R4
e
ENIR.
~ -# use.

cv?
+ g
'ii ib
e
TRJ
b '

RICEVITORE O.M. metri, tesa nella parte più alta della casa, per
la seconda occorre un buon collegamento con
Ho già realizzato, con successo, alcuni montaggi una tubatura dell'acqua. La bobina L1 è av-
elettronici presentati su Elettronica Pratica. Ma volta su un tubo isolante del diametro di 2 cm.
non ho ancora costruito un piccolo ricevitore Il filo di rame smaltato è da 0,8 mm di dia-
radio con ascolto in cuffia. Quale circuito mi metro. Le spire complessive sono 100. In fase
consigliate? di ascolto lei dovrà individuare la presa inter-
BERNARDINI MARINO media che offre il miglior risultato.
Corno

Certamente quello del ricevitore per onde me- C1 = 500 pF (variabile ad aria)
die, con ascolto in cuffia, qui riportato. Che è C2 = 10.000 pF
un ricevitore a diodi adatto per l'ascolto delle
C3 = 1 F (non elettrolitico)
DG1- DG2 = diodi al germanio (quals. tipo)
emittenti locali. Naturalmente è necessaria l'an- TR1 = AC126 o simil. al germanio
tenna e la terra. Per la prima può essere suffi- CUFFIA = 600 o 1.000 ohm
ciente una trecciola di fili di rame di alcuni L1 = bobina

LI

653
RS 142 - TRASMETTITORE PER BARRIERA A RAGGI INFRAROSSI
E stato studiato per funzionare in coppia al Kit RS 141 (Ricevitore per barriera a raggi infrarossi)
Il compito d1 questo dispositivo è quello di generare un fascio di raggi infrarossi intermittenti ad una
frequenza di circa 5 KHz tali appunto da poter essere ricevuti dal Kit RS 141
La tensione di alimentazione deve essere di 12Vcc.e la sua portata massima (sempre accoppiato
all'RS 141) è di circa 3,5 metri L. 15.O0O
RS 141 - RICEVITORE PER BARRIERA A RAGGI INFRAROSSI
È stato studiato per funzionare in coppia al K RS 142 il rasmettnore per bamera a
raggi infrarossi) costituenoo cosi un dispositivo di grande utiltà adatto a diversi usi
Un tipico esempio di impiego è quello di creare una sottile barriera invisibile di
raggi infrarossi collegando otticamente (puntando) i due dispositivi Ogni qualvolta
questa barriera viene interrotta dal passaggio di una persona o di un oggetto il
Relè dell'RS 141 scatta
Potrà quindi essere utilizzato come sensore per antifurto oppure, collegato ad un
contapezzi, come sensore per conta persone, contapezzi o conta eventi
La massima lunghezza della barriera è di circa
3,5 metri. La tensione di alimentazione deve

I~ --•;: • d, l2 Vcc l. ]6.000

aa~.ì>;.holg-- %}
{ )i?
>

,,
l
t
.. ,,
~ I~ ■ r.;;;j- TT •

&5e
classificazione articoli Else Ki
EFFETTI LUMINOSI ALIMENTATORI RIDUTTORI E INVERTER
Luci psichedeliche 2 vie 750W/canale AS 5 Alimentatore stabilizzato per amplificatori. 8 F L. 27000
RS 33.000 Riduttore di tensione stabilizzato 24/12V 2A
Luci psichedeliche 3 vie 1 500W /canale RS Il L 12500
RS 10 L. 43.000 Alimentatore stabilizzato 12V 2A
Luci rotanti sequenziali 1 O vie 800W/canale RS 31 16500
RS 48 L. 47000 RS 65 lnverter 12 + 220V 1 OOHz 60W L 31000
RS 53 Luci psìche. con microfono 1 via 1 500W L. 25000 Carica batterie automatico
RS 75 L 23500
RS 58 Strobo intermittenza regolabile l 15.000 AS 86 Alimentatore stabilizzato 12V 1 A L.. 14500
Luci psiche. con microfono 3 vie 1500W /canale RS 96 Alimentatore duale regol. + - 5 + 12 V 500mA L 24500
RS 74 L 46.000
Semaforo elettronico RS 116 Alimentatore stabilizzato variabile 1 -:- 25V 2A L 33000
RS 113 L. 34.000 Alimentatore stabilizzato 12V (reg. 1 O + 1 5V 1 OA
Luci sequenz. elastiche 6 vie 400W /canale L 43.000 S 131 L 59 500
S 114 Carica batterie Ni-Cd corrente costante regolabile
Luci stroboscopiche RS 138 L. 33000
S 117 L. 44.000
RS 135 Luci psichedeliche 3 vie 1 OOOW 39.000 ACCESSORI PER AUTO
RS 46 Lampeggiatore regolabile 5 -;- 12V L 12000
APP. RICEVENTI - TRASMITTENTI E ACCESSORI Variatore di luce per auto
RS 47 L 15500
Lineare 1 W per microtrasmettitore RS SO Accensione automatica luci posizione auto L 19 500
ns 6 L 12 600 Auto Blinker - lampeggiatore di emergenza
Ricevitore AM didattico nS 54 L 19500
RS 16 L 13.000 Luci psichedeliche per auto
Microricevitore FM RS 62 L 33 000
ns 40 L 14500 RS 64 Antifurto per auto L 37000
RS 52 Prova quarzi L. 12000 Contagiri per auto (a diodi LEDI
n$ 66 35000
Rs 68 Trasmettitore FM 2W L 25000 RS 76 Temporizzatore per tergicristallo L. 17.500
Trasmettitore FM radiospia RS 9S Awisatore acustico luci posizione per auto L 9 000
Rs 102 L. 19500
Mini ricevitore AM supereterodina RS 103 Electronic test multifunzioni per auto L 33.000
nSs 112 26.500 Riduttore di tensione per auto
Radiomicrofono FM 17.000
RS 104 L 11000
RS 119 Indicatore eff. batteria e generatore per auto
Amplificatore Banda 4-5UHF AS 107 14500
RS 120 L 15000 FIS 122 Controlla batteria e generatore auto a display L 16 500
RS 130 Microtrasmettitore A. M. L 19500 Temporizzatore per luci di cortesia auto
RS 137 L 14 000
Rs 139 Mini ricevitore FM supereterodina 2.7 000
TEMPORIZZATORI
EFFETTI SONORI RS 56 Temp. autoalimentato regolabile 18 sec. 60 min. L 41 000
RS 63 Temporizzatore regolabile 1 -:- 100 sec. L 22.000
nS 18 Sirena elettronica 30W L 23500 Foto timer (solid state)
RS 81 L 26 500
RS 22 Distorsore per chitarra L 16500 Avvisatore acustico temporizzato
RS 123 L 19500
RS 44 Sirena programmabile - oscillofono L 13000
RS 71 Generatore di suoni L. 23 000 ACCESSORÌ VARI 01 UTILIZZO
RS 80 Generatore di note musicali programmabile L. 31.000 Variatore di luce (carico max 1 500W)
A$ 9 L 10000
S 90 Truccavoce elettronico 24 500 RS 14 Antifurto professionale L 44000
RS 99 Campana elettronica 24.000 RS 57 Commutatore elettronico di emergenza 15 000
Sirena elettronica bitonale RS 59 Scaccia zanzare elettronico '4 500
RS 100 L.. 21 500
Sirena italiana RS 67 Variatore di velocità per trapani 1 500W L 16000
RS 101 L 15.500 Giardiniere elettronico
Cinguettio elettronico RS 70 L. 10 500
RS 143 L 19.000 Interruttore crepuscolare
RS 82 L 23 500
RS 83 Regolatore di vel. per motori a spazzole L 15000
APP. BF AMPLIFICATORI E ACCESSORI RS 87 Relè fonico L 26 000
RS 91 Rivelatore di prossimità e contatto L 27000
AS 8 Filtro cross-aver 3 vie 50W L 26.500 Esposimetro per camera oscura
RS 97 L 33500
RS 15 Amplificatore BF 2W 11.000 Commutatore automatico di alimentazuone
RS 98 L '4 000
nS 19 Mixer B F 4 ingressi 25.000 RS 106 Contapezzi digitale a 3.cifre L 47 000
S 26 Amplificatore BF 10W L 15000 RS 109 Serratura a combinazione elettronica L 36 000
AS 27 Preamplificatore con ingresso bassa impedenza 10 500 RS 118 Dispositivo per la registr. telefonica automatica L 35 500
Preampliflcatore microfonico RS 121 Prova riflessi elettronico L 49500
nS 29 L 13.500
RS 126 Chiave elettronica 21 000
nS 36 Amplificatore B F 40W L 27 500
AS 128 Antifurto universale (casa e auto) 39 000
RS 38 Indicatore livello uscita a 16 LED L. 28 500 Modulo per Display gigante segnap:Jr.tI
nS 129 48 500
RS 39 Amplificatore stereo 10+1 OW 30 000 Generatore di rumore bianco {relax eiettronco
RS 132 L 23 000
RS 45 Metronomo elettronico 9 000 R$ 134 Rivelatore di metalli L 22 000
nS 51 Preamplificatore HI-FI L 25 000 HS 136 Interruttore a sfioramento 220V 350W L 23 500
Preamplifìcatore stereo equalizzato R.I.A.A. RS 141 Ricevitore per barriera a raggi ntrarossi L 36000
ns 55 L 15.000
Trasmettitore per barriera a ragg ntrar0oss
Vu-meter a 8 LED L. 24.SOO RS 142 L 15000
RS 61 Lampeggiatore di soccorso con lampada allo Xeno
Booster per autoradio 20W RS 144 L 53 000
RS 72 L 23.000 Automatismo per riempimento yascne L 14000
RS 146
RS 73 Booster stereo per autoradio 20+20W L 41.000
RS 78 Decader FM stereo L. 17 500 STRUMENTI E ACCESSORI PER HOBBISTI
RS 84 Interfonico L 22.500 Prova transistor e diodi
S 35 L 19000
ns 85 Amplificatore telefonico L 26.500 Carica batterie al N- Cd regolate
RS 43 L. 27000
RS 89 Fader automatico 15000 RS 92 Fusibile elettronico L I 9 500
RS 93 Interfono per moto 29.000 RS 94 Generatore di barre Ty m.natunzzato L. 1 S 000
Protezione elettronica per casse acustiche 29000 RS 125 Prova transistor (test dmam:co) L. 18500
RS 105
RS 108 Amplificatore BF 5W L 13.000 GIOCHI ELETTRONICI
RS 115 Equalizzatore parametrico L 26.000
Amplificatore B.F. 20W 2 vie RS 60 Gadget elettronico L. 16500
RS 124 L 29.000
RS 77 Dado elettronico L 22500
RS 127 Mixer Stereo 4 ingressi L 42000
RS 79 Totocalcio elettronico l. 17500
RS 133 Preamplificatore per chitarra L. 10.000 Roulette elettronica a 1 O LED
nS 88 L 27.000
RS 140 Amplificatore BF 1 W L 10.500 Slot machine elettronica L 33.000
RS 110
RS 145 Modulo per indicatore di livello audio Gigante 52 000 RS 111 Gioco dell'Oca elettronico L. 39.000

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. . . ..
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smettitore tascabile, sono: la mas-
sima semplicità di montaggio del
circuito e l'immediato e sicuro fun-
zionamento. Due elementi, questi,
che sicuramente invoglieranno tut-
ti i principianti, anche quelli che
sono privi di nozioni tecniche, a
costruirlo ed usarlo nelle occasio-
ni più propizie, per motivi profes-
sionali o sociali, per scopi protet-
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PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945
ANNO 14- N. 12 - DICEMBRE 1985
LA COPERTINA - Presenta Il dispositivo dl mag-
giore Interesse tecnico ed hobbysllco descritto
nelle prime pagine del presente fascicolo: il sen-
sore di gas temporizzato, con avvisatore ottico-
acustico ed eventuale memorizzatore, che rap-
presenta una sicura protezione contro I feno-
meni tossici e le esplosioni.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa
SENSORE DI GAS 660
TIMEC OTTICO ED ACUSTICO
ALBAIRATE - MILANO

Distributore esclusivo per l'I-


COMMUTATORE DI POLARITA' 670
talia: PER STRUMENTI DI MISURA
A. & G. Marco - Via Fortezza
n. 27 - 20126 Milano tel. 2526
autorizzazione Tribunale Civi- LAMPEGGIATORE PORTATILE 678
le di Milano- N. 74 del PER UTENTI DELLA STRADA
29-2-1972 - pubblicità inferio-
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UNA COPIA L. 3.000 FORME E DIMENSIONI
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Tutti i diritti di proprietà let-
teraria ed artistica sono ri-
servati a termine di Legge LA POSTA DEL LETTORE 709
per tutti i Paesi. I manoscrit-
ti, I disegni, le fotografie, an-
che se non pubblicati, non si INDICE DELL'ANNATA 1985 718
restituiscono.
SENSORE DI GAS
Il gas per uso di cucina è un valido collabora­ mane attivo giorno e notte, continuamente ed
tore delle massaie. Ma può diventare un mici­ è sempre pronto ad emettere i suoi segnali, sen­
diale nemico in presenza di una fuga, anche za intervento alcuno da parte di chicchessia, ap­
di modesta entità, attraverso la rottura di un pena viene superata una soglia di inquinamento
condotto. Ecco perché, durante ogni campagna prestabilita negli ambienti in cui esso viene posto.
antinfortunistica, si invitano gli utenti a pren­ Possiamo ora concludere questa breve parte in­
dere tutte le misure necessarie a garantire l'in­ troduttiva alla conoscenza più dettagliata del
columità dei membri della famiglia. Ed ecco dispositivo, affermando che la sua utilità è av­
perché, pure noi, vogliamo offrire ai lettori, in vertita, nell'ambito della vita civile e di quella
questa sede, un valido apparato in grado di se­ industriale, come elemento di salvaguardia del­
gnalare, otticamente ed acusticamente, non solo l'integrità fisica contro le fughe di gas, in oc­
la presenza, nel! 'aria che si respira, del gas per casione di incendi od inquinamenti atmosferici,
usi domestici, ma di ogni tipo di vapori e fumi in casa, nell'azienda, in fabbrica, al cinema, nei
tossici che possono rivelarsi dannosi alla nostra laboratori chimici e dovunque sia apportuno
salute. Dunque, nel corso del presente articolo, tenere sotto control1o un determinato ambiente.
insegneremo in che modo si possa costruire, ve­
locemente e con poca spesa, un dispositivo di
sorveglianza assidua ed attenta, dotato di un ... ESAME DEL CIRCUITO
olfatto certamente superiore al nostro, in grado
di lanciare un allarme, quando l'aria che ci cir­ Il progetto del sensore di gas è composto da una
conda comincia a subire un processo di inqui­ parte elettronica, che viene montata su circuito
namento. stampato e che è quella racchiusa fra linee trat­
Nel mese di settembre di quest'anno avevamo teggiate in figura 1, e da due diodi, di colore
pubblicato il progetto di un dispositivo con il diverso, un buzzer ed un rivelatore di gas. Que­
quale era possibile valutare l'entità della con­ sti ultimi elementi vengono montati sulla parte
centrazione nell'aria di fumi tossici, ossido di esterna di un contenitore, come indicato nella
carbonio, gas di cucina, vapori di benzina ed foto di apertura del presente argomento. Ma co­
altro ancora. Un progetto, quello, che molti minciamo con l'esame del circuito elettronico
hanno realizzato ed apprezzato, ma che non for­ riportato in figura 1, che costituisce la parte
niva, automaticamente, alcuna segnalazione d'al­ fondamentale del dispositivo.
larme. Perché si trattava di uno strumento di Il funzionamento del circuito si basa sulle va­
misura, utilissimo in molte occasioni, ma fun­ riazioni di resistenza del rivelatore di gas RG,
zionante soltanto se correttamente manovrato da che controlla l'innesco del diodo SCR. Il tutto
un operatore. Mentre l'attuale sensore di gas ri- viene alimentato per mezzo del trasformatore

La validità del dispositivo presentato in queste pagine può es-


sere principalmente constatata negli ambienti domestici e in
quelli di lavoro, dove l'uomo abitualmente vive. Ma la sua utilità
è avvertita pure in tutti quei luoghi che debbono essere pro-
tetti da incendi o da elementi gassosi di deterioramento di
merci e derrate.

660
Un apparato elettronico a tutela della nostra salute.

Una protezione sicura contro gas tossici, fumi e vapori inqui-


nanti.

Una segnalazione ottico-acustica, pronta e tempestiva, a difesa


degli uomini e delle cose.

da rete T1, il cui avvolgimento primario deve la tensione a 12 V, per applicare una precisa
essere adatto alla tensione alternata di 220 V, tensione continua di alimentazione al circuito
mentre l'avvolgimento secondario a 12 V, che potenziometrico, composto dalla resistenza del
alimenta il circuito elettronico, deve essere in rivelatore di gas RG e dalla resistenza variabile
grado di erogare la corrente di 0,3 A e quello a di controllo della sensibilità R2.
1,1 V, che alimenta il rivelatore RG, deve po­ Il diodo D2 raddrizza invece, a singola semion­
ter disporre di una corrente di 0,5 A. E' ovvio da, la tensione da inviare al circuito di potenza,
che un trasformatore con tali caratteristiche non quello al quale appartengono gli elementi di se­
è di facile reperibilità presso ogni rivenditore di gnalazione ottico-acustica.
materiali elettrici, tuttavia, a piè di elenco com­ La tensione uscente dal diodo D2, a differen­
ponenti, abbiamo citato l'indirizzo preciso di za di quella uscente dal diodo D1, è soltanto
una ditta presso la quale il componente è sicu­ raddrizzata, ma non livellata e ciò allo scopo di
ramente disponibile. Da esso comunque, come consentire la diseccitazione automatica del diodo
abbiamo detto, vengono derivate tutte le ali­ controllato SCR appena cessano le condizioni di
mentazioni necessarie per il funzionamento del allarme.
circuito di figura 1. In particolare, dall'avvol­
gimento a 12 V, vengono prelevate due alimen­ FUNZIONAMENTO DEL CIRCUITO
tazioni per mezzo di due distinti diodi raddriz­
zatori: D1 - D2. Più precisamente, il diodo D1, Vediamo ora, dopo aver analizzato la composi­
assieme al condensatore elettrolitico Cl e al zione circuitale del progetto di figura 1, in che
diodo zener DZ, raddrizza, livella e stabilizza modo esso funziona.

661
3

r-·-·-·-·-· iol-191-. - . - . - . - .
I

I
D2

RETE

! __ -· r'_ -·-·-·-·-·-·- -· -· _j

Flg. 1 - Circuito elettrico del sensore di gas. Le linee tratteggiate racchiudono


la parte che deve essere montata su circuito stampo. II diodo led verde DLV
rimane sempre acceso, quello rosso DLR si accende In caso di allarme, men-
tre allo stesso tempo entra In funzione Il buzzer BZ. Con Il trlmmer R2 si regola
la soglla di Intervento del circuito.

-----COMPONENTI-----
Condensatori D1 = diodo al slliclo (1N4004)
C1 = 100 F - 16 VI (elettrolitico) D2 = diodo al siliclo (1N4004)
C2 = 100.000 pF DZ = diodo zener (9 V • 1 W)
SCR = diodo controllato (BRX.47)
Resistenze DLR = diodo led rosso
DLV = diodo led verde
R1 = 470 ohm
BZ buzzer
R2 = 4.700 ohm (trimmer)
R3 = 470 ohm
R4 = 470 ohm
N.B. - II trasformatore d'alimentazione T1 ed il
R5 = 470 ohm
rivelatore di gas RG possono essere ri­
Varie chiesti alla: BCA - ELETTRONICA -
T1 = trasf. (220 V • 12 V • 1,1 V) Via T. Campanella, 134 - IMOLA (Bo­
RG = rivelatore di gas logna) • Tel. (0542) 35871.

662
220 V

Flg. 2 - Realizzazione pratica, su circuito stampato, della sezione elettronica


del sensore di gas. La numerazione, riportata nei vari punti dello schema, trova
precisa corrispondenza con la stessa numerazione che appare sullo schema
elettrico del dispositivo. SI tenga presente che le piste di rame, qui riprodotte In
colore, debbono intendersi viste in trasparenza, giacché in realtà esse sl tro-
vano nella parte opposta della basetta supporto.

In condizioni normali, il potenziometro R2 è vibratori ceramici che necessitano di oscilla­


regolato in modo che la tensione sul cursore non tore esterno.
consente l'innesco dell'SCR. Ma quando, in pre­ Il diodo led verde DLV rimane sempre acceso,
senza di un gas o di altro elemento inquinante dato che la sua funzione consiste nel segnalare
dell'aria, si verifica una diminuzione della resi­ all'operatore che il dispositivo si trova sotto
stenza interna variabile del rivelatore RG, la tensione.
tensione presente sul cursore del potenziometro
R2 si eleva al punto da provocare l'innesco del­
l'SCR. E tale innesco determina, a sua volta, MEMORIZZAZIONE D'ALLARME
l'accensione del diodo led rosso DLR ed il fun­
zionamento dell'avvisatore acustico, che nel no­ Lo stato di allarme del circuito di figura 1 per­
stro caso è rappresentato da un buzzer, ma che dura finché nell'aria sono presenti elementi di
può essere anche costituito con una sirena, pur­ inquinamento e cessa quando questi spariscono.
ché al circuito originale vengano apportate le Ma alcuni utenti potrebbero pretendere un di­
opportune varianti. spositivo che rimanesse costantemente attivo,
Facciamo presente che il segnalatore acustico de­ anche quando l'atmosfera diviene pulita ed il
ve essere in grado di produrre il suono autono­ diodo led rosso DLR si spegne ed il buzzer BZ
mamente, quando viene alimentato. Ciò signi­ tace. Ebbene, in tal caso occorre apportare una
fica che non si possono utilizzare, per esso, i semplice variante al circuito originale di figura

663
-+

+
Fig. 3 - Disegno in grandezza naturale del circuito stampato che il lettore dovrà
riprodurre su una basetta di materiale isolante, di bachelite e vetronite, delle
stesse dimensioni,

1, ricordando che un apparato con le caratteri­ positivo sulla pista 7 del circuito stampato e
stiche ora descritte richiede poi l'intervento del­ con quello negativo sulla pista 3.
l'operatore, il quale deve manualmente interve­ E' ovvio che, qualora l'inquinamento dell'aria
nire sul circuito per premere un pulsante e far dovesse persistere, anche nel momento in cui
cessare lo stato di allarme. si va a premere il pulsante, l'SCR tornerà ad in­
La modifica circuitale, che consente di memoriz­ nescarsi nuovamente ed i segnalatori ottico-acu­
zare l'allarme, è assai semplice e consiste nel stici si riattiveranno.
trasformare la tensione pulsante di alimenta­
zione del diodo SCR in una tensione continua.
E per ottenere ciò basta inserire, fra i punti SEGNALATORE ACUSTICO
del circuito contrassegnati con i numeri 3 e 7,
un condensatore elettrolitico da 470 F - 25 Vl. Il segnalatore acustico da noi consigliato è un
Poi si dovrà collegare un pulsante (esterno) fra buzzer (BZ) attivo, ossia in grado di generare
i punti 3 e 4 del circuito, con il qua le è pos­ il suono da solo. Non possono quindi essere uti­
sibile cortocircuitare anodo e catodo del diodo lizzati i buzzer senza oscillatore i quali, per
SCR ed azzerare quindi l'allarme. funzionare, necessitano il collegamento con un
Il condensatore elettrolitico, che potrà avere an­ oscillatore esterno. Nel nostro caso, pertanto,
che un valore capacitivo superiore a quello ora serve un buzzer con oscillatore, di quelli già
citato, dovrà essere collegato con il terminale pronti per 1 'uso, che per funzionare richiedono

664
Fig. 4 - Questa foto riproduce il montaggio del sensore di gas realizzato nei
nostri studi di progettazione e collaudo. Il circuito elettronico rimane legger-
mente distanziato dalla lastra metallica che funge da pannello frontale del-
l'apparato.

soltanto il collegamento con un alimentatore. MONTAGGIO DEL DISPOSITIVO


Ma per non creare confusioni, all'atto dell'acqui­
sto di tale componente, sarà bene richiedere al La realizzazione pratica del sensore di gas si
rivenditore un buzzer di tipo piezoelettrico. Tut­ esegue seguendo il piano costruttivo di figura 2,
tavia, se il livello sonoro del buzzer fosse rite­ rispettando le particolarità espresse dalla foto
nuto troppo basso, questo potrà essere sostituito del prototipo riportata in figura 4 e quelle del
con un campanello elettrico a 12 V, purché si disegno d'assieme di figura 5.
tratti di un modello che non produce scintille Prima di iniziare il lavoro costruttivo, il let­
che, in presenza di gas nell'aria, costituirebbero tore dovrà procurarsi tutti i componenti neces­
un vero pericolo. sari, compreso il contenitore e realizzare, per
In sostituzione del campanello elettrico è pos­ primo, il circuito stampato, il cui disegno in
sibile servirsi di una sirena elettronica. Ma per grandezza reale è riportato in figura 3.
una tale applicazione l'avvolgimento secondario Il diodo controllato SCR è di tipo BRX47, cioè
a 12 V, del trasformatore di alimentazione Tl, da 0,8 A - 400 V. Ma questo può essere sosti­
dovrà essere in grado di erogare una corrente di tuito con qualsiasi altro diodo SCR similare, os­
almeno 1 A. In ogni caso si dovrà assolutamente sia con le stesse caratteristiche, purché altrettanto
escludere l'uso di qualsiasi relé elettromeccani­ sensibile. In figura 8 sono chiaramente indicati
co, che rappresenta sempre una fonte di peri­ i terminali del componente e la loro precisa po­
colose scintille. sizione. E in quella stessa figura sono pure ri-

665
o

@
IO 9 8

CIRCUITO
ELETTRONICO

1 2
o o

Fig. 5 - Il buzzer BZ, come illustrato in questo disegno, deve essere applicato
sulla parte anteriore del coperchio metallico di chiusura del contenitore del
sensore del gas.

portati gli elementi necessari per un corretto 7, internamente è composto da una barretta di
montaggio dei due diodi led; in particolare, le materiale poroso semiconduttore di tipo N, in
frecce riportate nel disegno stanno ad indicare cui è presente dell'ossido di piombo opportu­
l'elettrodo di catodo, la lamina più larga con namente drogato. Sulle estremità della barretta
cui è realizzato il catodo del componente, la sono incorporati due filamenti, che fungono da
tacca presente nell'involucro esterno e la piaz- elementi riscaldanti, i cui terminali sono colle­
zola interna. • gati elettricamente con i piedini del componen­
In figura 6a abbiamo riportato la struttura in­ te. Quando l'elemento sensore viene riscaldato,
terna del rivelatore di gas RG, assieme al suo tramite i suoi filamenti, in presenza di aria in­
semplice schema di funzionamento, che molti quinata si verifica una riduzione della resisten­
lettori già conoscono attraverso l'articolo relativo za interna. In pratica, quando l'elemento è caldo
alla misura dell'inquinamento dell'aria, presen­ in misura stabile, e ciò si verifica dopo un'ora
tato sul fascicolo di settembre di quest'anno, ma circa, tra i due filamenti, uno caldo e l'altro
che per coloro cui l'argomento fosse sfuggito freddo, in presenza di aria pulita, si manifesta
abbiamo qui ripubblicato. E a costoro ricordia­ una resistenza di alcune decine di migliaia di
mo inoltre che un tale componente, che ester­ ohm. Al contrario, quando l'aria viene inqui­
namente si presenta nel modo indicato in figura nata con fumi, gas o vapori, il valore resistivo

666
filamenti

semico nd,

Fig. 6 - Con questi disegni si Interpretano I concetti di


composizione e di funzionamento del componente rive-
latore di gas. La barretta di materiale semiconduttore po-
roso è di tipo N. Sulle sue estremità sono Incorporati due
filamenti, Identici fra loro, che si comportano da elementi
riscaldanti,

scende ad un migliaio di ohm ed anche meno, dovrebbe essere pulito, con un getto d'aria, una
proporzionalmente all'entità dell'inquinamento. volta ogni mese, per eliminare polveri, depo­
Sia il buzzer BZ che il rivelatore di gas RG deb­ siti fumosi od altri elementi che potrebbero ri­
bono essere montati sul pannello frontale del durne la sensibilità.
contenitore, come indicato nella foto di aper­ Vogliamo ora ricordare al lettore che la nume­
tura dell'articolo. In particolare, il rivelatore RG razione attribuita ai piedini del rivelatore RG

Fig. 7 - Cosl si presenta In realtà Il componente rivela-


tore di gas che deve essere montato tramite uno zoccolo,
sul pannello frontale del dispositivo descritto nel testo.

667
k a
Flg. 8 - Il disegno riportato sulla sinistra interpreta la
distribuzione esalta degli elettrodi nel diodo SCR;
a k quello a destra si riferisce ad un diodo led, nel quale
le frecce segnalano, nell'ordine, dall'alto al basso: la
piazzola del catodo, la tacca di riferimento, la sezione
g più larga del reoforo ed· il conduttore più corto.

è stata da noi riportata nei vari disegni a titolo TARATURA


di riferimento interpretativo del comportamen­
to del componente. Nella realtà i numeri non Una volta montato il circuito del sensore di gas
esistono, e le due coppie di piedini sono scam­ e prima di chiudere il contenitore con il suo co­
biabili fra loro. Dunque, nell'inserire il rivela­ perchio che, nel nostro caso, rappresenta il pan­
tore sullo zoccolo, che in pratica è quello di una nello frontale del dispositivo, occorrerà tarare il
vecchia valvola elettronica in « tuttovetro » a
otto piedini, basterà accertarsi che una coppia
di terminali rimanga da una parte e l'altra dalla
parte opposta. TABELLA DELLE TENSIONI
I Tempo Tensione
I
O" o V
1° I 1 V
2" 2 V
5" 3 V
abbonatevi a: 10"
50"°
4
2
V
V
1' 1,5 V
ELETTRONICA 2'

1
0,8
V
V
PRATICA V
I

I 5' 0,6
'
10' 0,5 V
30' 0,45 V
I
0,40 V
I

60'
I

668
trimmer R2 nel seguente modo. Il cursore di R2 ta, pur regolando R2 al massimo, nessuna se­
va spostato tutto verso massa e fra i terminali gnalazione ottico-acustica viene offerta dall'ap­
7 - 8 del circuito vanno applicati i puntali di un parato, che raggiunge, in queste condizioni, la
tester, commutato sulla portata di 10 V fon­ sua maggiore sensibilità. E di ciò è facile accer­
do-scala. Il puntale positivo del tester deve tarsi, perché basta soltanto alitare sopra il ri­
essere posto sul terminale 8 del circuito. velatore RG o soffi are su di esso il fumo di una
Quindi si provvede ad alimentare il dispo­ sigaretta per far scattare l'allarme. Le reazioni
sitivo e soltanto dopo dieci minuti si rego­ saranno ancor più pronte in presenza di vapori
lerà il trimmer R2, quando cioè il tester se­ di alcool o di acetone. Dunque il trimm er R2
gnalerà un valore di tensione di 0,5 V. I valori deve essere tarato a misura personale, in moda
delle tensioni rilevati con il tester, infatti, nel che il dispositivo entri in funzione quando si
periodo di tempo che va dal momento dell'ac­ ritiene che l'inquinamento abbia superato un
censione fino ad un'ora dopo, sono quelli ripor­ certo limite di sopportabilità.
tati nell'apposita tabella. Naturalmente quei va­ Il posizionamento dell'apparato deve avvenire
lori sono stati rilevati sul nostro prototipo e pos­ in luogo riparato dalle correnti d'aria, tenendo
sono discostarsi, anche sensibilmente, da quelli conto che un solo modello non è suffi ciente per
che il lettore potrà rilevare sul proprio montag­ controllare ambienti molto grandi, come i sa­
gio. Comunque, dopo dieci minuti primi, se la loni, i capannoni, i lunghi corridoi e la maggior
taratura avviene in ambiente dove l'aria è puli- parte degli ambienti di lavoro manuale.

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente- La potenza - Le unità
di misura - I condensatori - I resistori - I diodi
L. 7.500 - I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito In formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dllet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere il successo
posto di 128 pagine riccamente illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
a due colori.

669
Per riconoscere
le esatte polarità
dei segnali.

COMMUTATORE ~

DI POLARITA
Può essere utile, in molte circostanze, la visua­ gativa. E contemporaneamente un relé, a dop­
lizzazione delle polarità di un segnale e, soprat­ pio scambio, inverte l'uscita automaticamente,
tutto, la possibilità di polarizzarlo, sempre allo polarizzandola sempre allo stesso modo. In par­
stesso modo, automaticamente, alla uscita di un ticolare, questo commutatore controlla segnali
semplice dispositivo. Il quale, in una pratica con tensioni che si estendono dai pochi milli­
applicazione molto comune, rappresenta un va­ volt alle centinaia di volt, senza necessità alcu­
lido elemento di protezione del tester contro na di regolazioni manuali o cambiamenti di
alcune errate manovre. Un tale circuito, dunque, scala. Essi vengono applicati, senza conoscer­
formerà l'oggetto di argomentazione del presen­ ne le polarità, in un modo qualunque, a caso,
te articolo che, siamo certi, potrà interessare sulle due boccole d'entrata del circuito di figura 1
molti nostri lettori. Tuttavia, prima di iniziare e vengono prelevati all'uscita, polarizzati sem­
la descrizione del progetto, dobbiamo esporre, pre alla stessa maniera, quella indicata nel dise­
sia purt.! in forma concisa, le. caratteristiche fon­ gno di figura 1, ossia con la polarità positiva sul
damentali del commutatore di polarità, il suo puntale rosso (boccola più in alto) e con quella
modo d'impiego e le principali applicazioni che negativa sul puntale nero (boccola più in bas­
se ne possono fare. Ma diciamo subito che i so). Da questa breve descrizione dell'uso del-
segnali trattabili sono soltanto quelli identifi­ 1 'apparato, discende immediata l'applicazione più
cabili attraverso una tensione continua, ossia congeniale di esso, che è poi quella suggerita
una tensione caratterizzata da una polarità po­ dallo schema di figura 1 e che consiste nel
sitiva e una polarità negativa, alla cui presen­ proteggere il tester da errate applicazioni dei
za vien fatta corrispondere l'accensione di un puntali sui vari punti di un circuito in esame,
diodo led. Pertanto, alle due polarità fanno ri­ nel quale la regola insegna che il puntale nero
scontro due diodi led di diverso colore, che di­ va sempre collegato a massa e quello rosso nei
scriminano la tensione positiva da quella ne- vari punti in cui è presente la tensione positiva

670
Per proteggere gli strumenti di misura dalle errate manovre.

Per l'alimentazione sicura di molte apparecchiature portatili.

che si vuol misurare. All'atto pratico, quindi, il ESAME DEL CIRCUITO


principiante, che teme di danneggiare lo stru­
mento di misura, provocando un'involontaria Le linee tratteggiate, che racchiudono il circui­
forzatura dell'indice al di là dell'inizio-scala, to elettronico del commutatore di polarità ri­
dovrà applicare permanentemente i puntali del­ portato in figura 1, delimitano la parte del di­
lo strumento, ma in modo corretto, sulle due spositivo che dovrà essere realizzata su circuito
boccole d'uscita del circuito di figura 1, poi, stampato. Ed è questa la parte che ora descri­
servendosi di altri due puntali, anche dello veremo, non prima di aver affermato che l'ele­
stesso colore, potrà valutare tutte le tensioni mento principale di tutto il progetto è costitui­
comprese entro la gamma di valori già citati, to dall'integrato I C 1. Il quale è rappresentato
senza preoccuparsi dell'ordine di inserimento dall'amplificatore operazionale A741, che i no­
dei due puntali liberi sui punti in esame di un stri lettori già conoscono per la sua popolarità
qualsiasi circuito, con la certezza che, in ogni e, soprattutto, per essere caratterizzato da un
caso, l'indice dello strumento di misura si spo­ elevatissimo guadagno, maggiore di 200.000
sterà sempre nel verso giusto. volte, che ne consente l'impiego in qualità di
L'accoppiamento « commutatore-tester » costi­ comparatore di tensione.
tuisce l'applicazione più immediata del progetto I più preparati in materia di integrati sanno
presentato in queste pagine. Ma sulle boccole che, ad anello aperto, ovvero in assenza di una
d'uscita il lettore potrà collegare moltissimi al­ rete di controreazione, la tensione d'uscita del­
tri strumenti e, soprattutto; quelle apparecchia­ l'amplificatore operazionale assume un valore
ture portatili dalle quali assai spesso si disin­ pari alla differenza tra i valori delle tensioni
serisce l'alimentazione e nelle quali il reinseri­ applicate agli ingressi moltiplicata per l'ampli­
mento, se eseguito troppo velocemente o con ficazione dell'operazionale. Dunque, la differen­
disattenzione, può essere causa di spiacevoli za di un solo millivolt, moltiplicata per 200.000,
danneggiamenti. Sui terminali utili del relé, inol­ determinerebbe una uscita di 200 V. Ma ciò è
tre, si potranno collegare i conduttori elettrici di praticamente impossibile, essendo la massima
pilotaggio di « avanti-indietro » di un motore tensione d'uscita limitata da quella di alimen­
e quelli di tanti altri dispositivi. tazione dell'integrato.

L'uso di questo dispositivo evita la fastidiosa Inversione del


conduttori di collegamento o prelievo delle tensioni polariz-
zate con cui spesso opera il dilettante. Lo disimpegna quindi
mentalmente, agevolandolo In ogni suo intervento pratico.

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Fig. 3 • Disegno In grandezza reale del circuito stampato sul quale deve essere
composto Il modulo elettronico del commutatore automatico di polarità.

Nel nostro caso, poiché uno dei due ingressi è rente assorbita. Quindi, in sede di progettazione,
mantenuto a potenziale di riferimento fisso pari è stato avvertito il bisogno di filtrare, per mezzo
a O V, il segnale applicato all'altro ingresso di un condensatore ( C1), ogni eventuale distur­
porta l'uscita a livello massimo positivo o a bo che avrebbe potuto dar luogo a commuta­
livello massimo negativo, a seconda che il se­ zioni spurie.
gnale d'ingresso sia inferiore o superiore allo
O Vanchedi pochi millivolt.
CONTROREAZIONE

AFFIDABILITA' DEL CIRCUITO


Sull'amplificatore operazionale è stata inserita,
in aggiunta agli elementi finora menzionati, una
rete di controreazione selettiva in tensione, che
Per rendere il più possibile affidabile il circuito è composta da due diodi zener (DZ1-DZ2) col­
di figura 1, si è provveduto all'inserimento di legati «back to back », ossia « catodo con ca­
alcuni elementi, che ora citeremo. todo », che presentano la particolarità di com­
Innanzitutto si è pensato di proteggere l'ingres­ portarsi come una resistenza di valore infinito
so corrispondente al piedino 2 di IC mediante finché non viene superata la soglia di zener,
l'applicazione di due diodi al silicio (D1-D2), mentre divengono una resistenza di valore nul­
collegati in antiparallelo, con fo scopo di lo, o quasi, se tale tensione viene superata.
limitare al valore di 0,6 V quello reale del­ L'effetto prodotto dal collegamento di questi
la tensione applicata all'ingresso. Un tale va­ componenti, dunque, è quello di limitare la
lore, pur essendo basso, è da considerarsi più tensione d'uscita massima dell'integrato alla
che sufficiente per portare l'uscita da una satu­ tensione di zener. Ma un tale effetto, ai fini pra­
razione positiva ad una saturazione negativa. tici, diviene inutile nel progetto di figura 1, al­
Poi si è necessariamente inserita, in serie all'in­ meno finché vengono conservate le caratteristi­
gresso, la resistenza R l di limitazione della cor- che circuitali già ricordate.

674
LED
ON
@ @

OFF
Fig. 4 - Sul pannello frontale dell'apparato
descritto In queste pagine sono presenti: l'In-
terruttore doppio di alimentazione, I due dio-
di led, le due boccole per Il prellevo della
tensione d'uscita polarizzata sempre alla
stessa maniera e le due boccole per l'ap- € @
pllcazlone della tensione d'entrata in un mo-
4, ENTR.
do qualunque, senza tener conto delle sue 4@
polarità.

CIRCUITO D'USCITA sistor TRt che, per tale motivo rimane all'in­
terdizione, impedendo che attraverso il collet­
Abbiamo fin qui analizzato il comportamento tore fluisca corrente e lasciando spento il diodo
della' prima parte del circuito di figura 1 e non led verde D L 1. Il diodo al silicio D3 impedi­
ci resta ora che concludere l'esame del progetto sce che sulla base di TRI vengano raggiunti po­
prendendo le mosse dall'uscita dell'integrato tenziali negativi, rispetto all'emittore, pericolosi
I C 1 per raggiungere, attraverso i contatti liberi per l'integrità del componente.
del relé, le boccole d'uscita del circuito, che La base del transistor TR2 rimane polariz­
sono caratterizzate da una polarità fissa, sem­ zata attraverso la bobina del relé e la resisten­
pre la stessa, indipendentemente da quella del za R5 e pone in conduzione il componente
segnale d'ingresso. che, attraverso il collettore e la resistenza di
Supponiamo ora che lo stato elettrico del cir­ protezione R6, provoca l'accensionedeldio do
cuito di figura 1 sia quello in cui esso è stato led rosso DL2.
disegnato, cioè con il relé RLl nello stato di Vediamo ora dianalizzare la condizione oppo­
riposo. Ciò significa, in pratica, che sulla bocco­ sta aquella ora esaminata, che corrisponde ad
la corrispondente al terminale 5 del circuito è timi inversione delle polarità della tensione sulle
stata applicata la tensione positiva, mentre su boccole d'entrata. Più precisamente, ora sulla
quella corrispondente al numero 4 è presente la boccola 5 viene applicata la tensione negativa
tensione negativa. Pertanto, quando la tensione e sulla boccola 4 quella positiva. Ebbene, in que­
viene applicata all'entrata con le polarità ora sto caso il relé deve eccitarsi e commutare le po­
citate, il relé RLl non commuta e le polarità del­ larità della tensione d'uscita. Ma vediamo in
la tensione d'entrata corrispondono esattamente a qual modo.
quelle della tensione d'uscita. Contemporanea­ Se sulla boccola contrassegnata con il numero
mente, però, si accende il diodo led rosso DL2. 5 viene applicata la tensione negativa, questa
Infatti, essendo presente sulla boccola d'entrata è pure presente sulla boccola 7 d'uscita del cir­
corrispondente al numero 5 del circuito la tensio­ cuito e danneggia il tester. Ecco perché in tale
ne positiva, questa viene pure applicata, oltre occasione deve intervenire il circuito elettronico
che al terminale d'uscita contrassegnato con il per provocare una immediata commutazione del
numero 7, anche all'entrata dell'integrato rap­ relé RL 1. E ciò avviene per il fatto che la ten­
presentata dal piedino 2. Ma l'uscita di IC, sione negativa, attraverso la resistenza R 1, rag­
che si identifica col piedino 6 del componente, giunge l'entrata 2 dell'integrato IC1 ed esce
assume sempre polarità opposta a quella d'en­ da questo invertita in polarità. Pertanto, sul­
trata. Dunque, la tensione uscente da J C 1 è ] 'uscita 6 di ICl è presente la tensione positiva,
negativa, ossia non adatta a polarizzare il tran- che polarizza la base del transistor TR 1 por-

675
~--
e

~-.LII
I4 Le

B107 i{

2N 1711 Fig. 5 - Il transistor originale TR1, per il quale


è stato prescritto il modello BC107, qualora deb-
ba essere interessato da correnti di una certa
intensità, dopo sostituzione del relé normale
con uno più potente, In grado di sopportare
sugli scambi forti correnti, deve essere sosti-
tuito con la configurazione Darlington qui ri-
portata.

tandolo alla saturazione, ossia rendendolo con­ sione e quello della bobina del relé RL1, che
duttore. La corrente, che scorre attraverso il viene così eccitato e costretto a stabilire la com­
collettore di TR 1, assume poi due percorsi, mutazione dei contatti liberi, in modo che sulla
quello della resistenza R4 di protezione del boccola 7 del circuito d'uscita sia ancora pre­
diodo led DLI verde, provocandone l'accen- sente la tensione positiva e sulla 6 quella nega-

bobina

Flg. 6 - Il relé, necessario per completare l'opera di


costruzione del commutatore automatico di polarità,
deve essere dotato di due scambi, secondo lo schema
dev.l dev. 2 qui riportato.

676
tiva, esattamente come nel caso precedente.
In questa seconda condizione elettrica circui­
tale, il diodo led DL2 rosso rimane spento, per­
ché il potenziale, sul collettore di TRl, è di
quasi O V, ossia insufficiente per polarizzare
la base di TR2, che rimane così all'interdizione,
IL PACCO
cioè non conduce corrente facendo rimanere
spento il led rosso. DELL'HOBBYSTA
Per tutti coloro che si sono resi conto
REALIZZAZIONE PRATICA dell'inesauribile fonte di progetti con-
tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro-
La realizzazione pratica del commutatore auto­ nica Pratica, abbiamo preparato que-
matico di polarità si esegue nel modo indicato sta Interessante raccolta di pubblica-
dal piano costruttivo di figura 2. zioni.
La sezione elettronica vera e propria va com­
posta su una basetta di forma rettangolare, delle Le nove copie della rivista sono state
dimensioni di 12,2 cm x 6,2 cm, ovviamente scelte fra quelle, ancora disponibili,
dopo aver riportato su una sua faccia il circuito ma in rapido esaurimento, in cui sono
stampato, il cui disegno in grandezza reale è apparsi gli argomenti di maggior suc-
illustrato in figura 3. cesso della nostra produzione edito-
Una volta costruito il modulo elettronico, que­ riale .
sto verrà fissato su un coperchio di chiusura
di un contenitore che, nella parte opposta, co­
stituirà il pannello frontale del dispositivo, co­ ETTR
%AIA EI
ETTA
9TMHA EIETTA
9RIMA
me indicato in figura 4 e sul quale compariran­ e -± a -
no i due diodi led rosso e verde, il doppio in­
terruttore S 1, le boccole d'entrata e quelle d'u­ a
i -· - "by
zs
1-- a.

scita.
Facciamo presente che il relé, prescritto nel­
l'elenco componenti, quello di dimensioni adat­
i "9
RI-TX u1RASO Pc s0%ne

Et -.e..
- --o·- 3.
a:

te per essere inserito sulla basetta del circuito


stampato, è in grado di commutare segnali con $'s· è
&a
deboli tensioni e basse correnti. Per pilotare cor­
renti più forti, occorre un relé di maggiori di­
mensioni e dotato, ovviamente, di una bobina -...,i.,...
_----~A

che, a sua volta, possa sopportare correnti di


maggiore intensità e per la quale il transistor
TRl non è più adatto. In tal caso, dunque, il
transistor TRl dovrà essere sostituito con una
r@.
TO
e,·
-
PDG
r-[
1
~ %
·
.eé
r

l
,"_~

coppia di transistor, collegati nella classica con­


figurazione Darlington, come indicato in figura
5, che consentono di erogare una corrente di L. 9.000
collettore di 1 A. Naturalmente, ricorrendo a
questo particolare accorgimento, si dovrà pure Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
intervenire sulla composizione originale del cir­ ciale della nostra Editrice, a tutti i
cuito stampato, per apportarvi le dovute cor­ nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
rezioni. teresse del dilettante, che fa rispar-
Normalmente un relé del tipo di quello riporta­ miare denaro e conduce alla realizza-
to in figura 6 può commutare correnti di 2 + zione di apparecchiature elettroniche
3A. di notevole originalità ed uso corrente.
L'alimentazione del circuito del commutatore au­
tomatico di polarità è di tipo duale ed è ottenuta
con due gruppi di tre pile ciascuno da 4,5 V,
collegate in serie tra di loro, ma per questo
dispositivo si possono pure utilizzare due batte­
rie ricaricabili da 12 V, oppure un alimentatore
(12 V+ 15 Vcc - 0,5 A) da rete-luce.

677
LAMPEGGIATORE

PORTATILE
Con una luce lampeggiante portatile, alimentata non deve temere di essere speronato. Ancora,
a pile, si possono risolvere molti problemi stra­ possiamo citare l'escursionista che sta alla guida
dali, sportivi e di lavoro. Per esempio, il con­ di una spedizione sportiva o scientifica, che può
ducente di autoveicoli o motocicli può accop­ lasciare una lampada lampeggiatrice in quei
piarla al ben noto ed obbligatorio « triangolo », passaggi che egli ritiene più insidiosi. Ma non
che di notte o in condizioni climatiche nebbio­ andiamo oltre con gli esempi, sui quali po­
se è poco funzionale ed insufficiente a creare tremmo dilungarci inutilmente, giacché sappia­
il necessario effetto allarmistico. Il conduttore mo come ogni lettore, interessato alla costru­
di uno stabile può segnalare la presenza di un zione di questo dispositivo, abbia già in mente
cornicione pericolante o di una buca improv­ quale uso farne e quale destinazione assegnargli.
visamente formatasi sul marciapiede, la ca­
duta di un albero o di un'insegna pubblicitaria
sulla sede stradale, la presenza di un animale CARATTERISTICHE TECNICHE
ferito o deceduto ed ogni altro tipo di ostacolo
che, in qualche misura, possa determinare una Come ogni altro tipo analogo di dispositivo pro­
situazione capace di compromettere la propria fessionale, anche il nostro emette lampeggii di
ed altrui sicurezza. E se poi vogliamo uscire dal elevata intensità luminosa e durata regolabile
settore degli impieghi stradali, possiamo ricor­ per mezzo di un potenziometro. E ciò significa
dare il pescatore dilettante o professionista il poter disporre di una lampada che, volendo,
quale. con il lampeggiatore in funzione a bordo, può erogare una luce continua, ma il cui com-

678
Per gli utenti della strada.

Per gli addetti alle manutenzioni pubbliche.

Per gli escursionisti, gli sportivi e i pescatori.

pito è quello di generare dei lampi a frequenza Naturalmente, poiché il corretto funzionamento
variabile, assicurando, in pari tempo, una lun­ del lampeggiatore dipende in gran parte dal
ga autonomia di esercizio delle pile di alimenta­ coefficiente di amplificazione del primo tran­
zione. Si tratta dunque di un apparato funzio­ sistor montato nel circuito, potrà capitare di do­
nale ed economico, che vale la pena di realiz­ ver sostituire questo elemento con modelli ana­
zare, anche perché i componenti necessari per loghi soltanto apparentemente, ma con carat­
la costruzione sono veramente pochi e possono teristiche elettriche leggermente diverse.
essere allogati in una comune torcia elettrica.
Ma è ovvio che coloro che vorranno servirsi del
lampeggiatore per tempi prolungati, dovranno MULTIVIBRATORE ASIMMETRICO
comporre un alimentatore a 6 V, collegando in
serie tra di loro quattro pile, denominate « tor­ Il circuito elettrico del lampeggiatore, riportato
cione », da 1,5 V ciascuna e ricordando che, in figura 1, è quello di un multivibratore asim­
all'occorrenza, ci si potrà servire pure di una metrico, che passa continuamente dallo stato di
piccola batteria per moto da 6 V. conduzione a quello di interdizione, con una
Più avanti, nel corso dell'articolo, insegneremo frequenza che è determinata dai valori attribuiti
in che modo sia possibile trasformare il lam­ al condensatore C 1, al potenziometro R2 e alla
peggiatore a comando in un apparato a funzio­ resistenza R3. Ma per meglio capire questo mo­
namento automatico, come se fosse dotato di do di comportarsi del circuito di figura 1, si sup­
un interruttore crepuscolare, che ne provoca ponga che, inizialmente, la lampada LP sia
l'avviamento al calar della sera e lo spegne alle accesa.
prime luci del giorno. Ed insegneremo pure co­ A questa condizione elettrica del circuito corri­
me variare la frequenza degli impulsi o la du­ sponde quella della conduttività dei due tran­
rata degli stessi, indipendentemente dalla rego­ sistor TR1-TR2. Tuttavia, in tale occasione, il
lazione manuale, intervenendo sui valori ori­ condensatore C 1 si carica e soltanto quando
ginali di alcuni componenti. questo è completamente carico la corrente cessa

L'utilità di un piccolo lampeggiatore portatile, a frequenza va-


riabile, è avvertita nella soluzione dei molti problemi che pos-
sono insorgere durante i viaggi in auto o in caso di pericolosità
stradali improvvise, provocate da cause naturali imprevedibili.

679
Cl

+M
R2

Flg. 1 - Circuito elettrico del dispositivo generatore di iampeggìi


per usi stradall. L'alimentazione può essere fatta a pile o a batteria da 6 V.

C OMPONENTI
Condensatore Varie
c1 = 10 F (non elettrolitico) TR1 = BC237
Resistenze TR2 = 2N2905
R1 = 330 ohm LP = lampada (6 V - 300 mA max)
=
R2 = 50.000 ohm (pot: a varlaz. lin.) s1
=
interrutt.
R3 = 120.000 ohm ALIM. 6 Vcc

di fluire, perché come si sa attraverso i con­ larizzazione ed il transistor TR1 va all'interdi­


densatori la corrente continua non passa, men­ zione, ma contemporaneamente va all'interdi­
tre passa quella variabile, come è appunto zione pure il transistor TR2 e la lampada LP si
quella di carica di Cl. A questo punto, sulla spegne. Più precisamente, dapprima diminuisce
base di TR1 viene a mancare la corrente di po- la conduzione di TR2, poi, per effetto rigenera-

680
TR1 TR2

6V

Flg. 2 - Plano costruttivo del lampeggiatore Interamente composto su conteni-


tore metalllco e con l'aiuto di una morsettiera che consente di Irrigidire i ter-
minall del transistor e quelli del conduttori elettrici.

tivo, diminuendo la tensione sul collettore di deve aspettare un tempo relativamente lungo.
TR2, si raggiunge ben presto l'interdizione com­ Poi il ciclo riprende con l'accensione della lam­
pleta di TR1 e TR2 e, come abbiamo detto, lo pada LP.
spegnimento della lampada. In questo stato elet­
trico, per effetto del condensatore C 1, la base
del transistor. TR 1 si porta a potenziale nega­ UNA VARIANTE CIRCUITALE
tivo rispetto all'emittore, mantenendo all'inter­
dizione TR1. Ma ora il condensatore Cl rico­ Avevamo già anticipato la notizia della possi­
mincia a caricarsi verso un potenziale positivo, bile trasformazione del circuito originale di f6-
anche se molto lentamente, dato che la corren­ gura 1 in un dispositivo dal funzionamento
te di carica, che fluisce attraverso R2-R5, è automatico, che si avvia da solo al calar della
molto limitata. Pertanto, prima di riportare il notte e si spegne al mattino. Ebbene, per rag­
transistor TR 1 nuovamente in conduzione, si giungere tale condizione, senza apportare al-

681
Fig. 3 - Questa foto riproduce il montaggio
del prototipo del lampeggiatore realizzato
nei nostri studi.

cuna variante allo schema di figura 1, basta MONTAGGIO DEL LAMPEGGIATORE


aggiungere una fotoresistenza, che può essere
di qualsiasi tipo, fra la base e l'emittore del La realizzazione pratica del lampeggiatore va
transistor TR1, nel modo indicato nel disegno eseguita tenendo sott'occhio il piano costrutti­
vo riportato in figura 2 e la foto del prototipo
di figura 4. Questo componente dovrà essere riportata in figura 3.
ovviamente esposto alla luce del giorno e si­ Per questo montaggio, come si vede, il circuito
stemato in modo da non essere investito dalla stampato non serve, perché il cablaggio è più
luce emessa dalla lampada lampeggiatrice. idoneo allo scopo di una costruzione robusta,
Il comportamento del circuito di figura 1, dopo destinata principalmente ad usi stradali.
la variante riportata in figura 4, è facilmente Una basetta isolante, munita di una decina di
interpretabile. Infatti, durante il giorno, quando ancoraggi (ne bastano esattamente otto), con­
la fotoresistenza è colpita dalla luce solare, sente di irrigidire i terminali dei semiconduttori
essa assume un basso valore ohmmico, impe­ elettrici. Il contenitore metallico funge anche
dendo alla corrente di polarizzare la base del da conduttore di massa, cioè della linea di ali­
transistor TRI che, per tale motivo, va all'in­ mentazione negativa proveniente dalla batteria
terdizione. Ma in questo stato il transistor TR1 di pile che, come abbiamo detto, dovranno
rimane costantemente, finché al calar della not­ essere quattro « torcioni » da 1,5 V ciascuno,
te il valore ohmmico della fotoresistenza FR collegati in serie tra di loro. Questi potranno
aumenta e la base di TRl torna a polarizzarsi essere allogati dentro il contenitore, se le di­
per saturare il transistor. Dunque, durante il mensioni ridotte lo consentiranno, altrimenti
giorno la lampada LP rimane sempre spenta, con rimarranno fuori. In ogni caso ci si ricordi che
un notevole risparmio delle pile, mentre di notte le quattro pile servono per conferire all'appa­
funziona normalmente e tutto ciò si verifica au­ rato una lunga autonomia di funzionamento,
tomaticamente, senza alcun intervento manuale mentre una sola pila da 6 V sarà sufficiente per
da parte dell'operatore. usi brevi del dispositivo.

682
TR

}3
e

Fig. 4 - Varlante elettrlca, da apportare al


circuito originale del lampeggiatore, allo sco-
W
R2

po di ottenere da esso un comportamento
automatico In funzione della luce ambientale.
FR
La fotoresistenza FR può essere di qualsiasi
tipo.

MESSA A PUNTO derasse variare ulteriormente la frequenza de­


gli impulsi o la durata degli stessi, occorrerà
Ad alcuni lettori potrà capitare di non riuscire cambiare il valore del condensatore C 1, tenendo
a reperire facilmente in commercio il conden­ conto che un aumento del valore capacitivo di
satore Cl, che non è un elettrolitico e che ha il C 1 provoca una diminuzione della frequenza
valore di 10 uF. Ebbene, questo valore così dei lampeggìi e viceversa.
elevato potrà essere composto agevolmente col­ Quei lettori che, dopo aver montato il disposi­
legando, in parallelo tra di loro, più condensa­ tivo, si accorgessero che i! circuito funziona sol­
tori di valore capacitivo inferiore, fino al rag­ tanto con il potenziometro tutto ruotato verso
una sua estremità, dovranno sostituire questo
giungimento dei 10 F.
componente con un altro di valore diverso, pro­
Il circuito di figura 1 non richiede alcun inter­ vando i valori di 160.000 ohm, 150.000 ohm,
vento di taratura o messa a punto, se non la 100.000 ohm ed 86.000 ohm e scegliendo fra
manovra di rotazione del perno del potenzio­ questi quello che da i migliori risultati.
metro R2, con il quale si regola la frequenza dei Un tale inconveniente è da attribuirsi al diverso
lampeggìi della lampada LP. E a questo pro­ coefficiente di amplificazione con cui vengono
posito facciamo presente che, qualora si desi- costruiti i transistor.

Un'idea vantaggiosa:
l'abbonamento annuale a

ELETTRONICA PRATICA
683
La data di nascita del diodo led risale ad
una decina di anni fa. E da allora la sua dif­
fusione, sul mercato della componentistica, non
ha mai conosciuto limiti. Semmai, pur conser­
vando tutta la sua validità, in taluni casi ha su­
bìto delle innovazioni, che lo hanno reso ancor
più interessante, dato che oggi la sua presenza
è segnalata in ogni settore di prodotti commer­
ciali, in quello degli elettrodomestici, degli au­
toveicoli, degli apparati sanitari e industriali. E
ciò perché il led, indubbiamente, rispetto ad una
lampadina a filamento, offre innegabili vantaggi,
che i nostri lettori già conoscono e che possono
riassumersi nei seguenti punti:

1° - Dimensioni estremamente ridotte.


2° - Resistenza alle sollecitazioni meccaniche.
3° - Consumo ridottissimo.
4° . Durata praticamente illimitata.
u 5° . Emissione di luce fredda.

VARIETA
6° - Funzionamento a bassa tensione.
7° . Emissione di luce colorata.

Un solo elemento, tuttavia, rimane ancora a fa.

DI
vore delle tradizionali lampadine a filamento, la
loro maggiore intensità luminosa, che richiede
peraltro una più elevata potenza elettrica di ali­
mentazione.

DIODI LED FUNZIONAMENTO DEI LED

La meccanica, secondo la quale un diodo led


diviene sorgente di energia luminosa, deriva dal­
la combinazione delle cariche, maggioritarie o
minoritarie, che si verifica internamente al se­
miconduttore e, in modo particolare, nella zona
di giunzione PN. Perché il diodo led, a guisa
di un diodo normale, al quale è del tutto simile,
è composto da una giunzione PN di materiale
semiconduttore. Che non è il germanio o il si­
licio, bensì un composto del gallio. E proprio
dal tipo di composizione del gallio dipende il
colore della luce emessa.
Per poter sfruttare il fenomeno della emissione
luminosa, nei diodi led si realizza una giunzio­
ne molto sottile, così da risultare trasparente e
consentire l'uscita dei raggi luminosi. Anche il
contenitore del led è trasparente e, a seconda
del tipo, dotato di lente concentrica o di calotta
diffusore.
Attualmente i diodi led sono in grado di emet­
tere radiazioni luminose che, nello spettro di luce
684
Forme esteriori e dimensioni diverse dei led.

Componenti normali, vecchi e di recente produzione.

visibile, si estendono dal rosso al verde, al TIPI DI LED


giallo. Ma recentemente sono stati sperimentati
materiali in grado di emanare una luce blu. Co­ Cominciamo col ricordare il significato preciso
munque, in commercio si possono reperire diodi della sigla LED, che è il seguente: Light - Emit­
led di vario tipo, anche bicolori, doppi e tem­ ting - Diode, ossia diodo emettitore di luce. Poi
porizzati, sui quali è doveroso soffermarsi con invitiamo il lettore ad osservare gli otto diodi led
alcune brevi citazioni di carattere informativo. riportati in figura 1 e dei quali elenchiamo ora

Dopo aver ricordato le peculiari caratteristiche dei diodi led,


invitiamo, in questa stessa sede, tutti coloro che vogliono spe-
rimentare il nuovo componente temporizzato, a realizzare un
semplice, divertente circuito con effetti luminosi sorprendenti.

685
f fi in

0 @ @ ® @ @
Flg. 1 - Forme e tipi diversi di diodi led attualmente reperibili In commer-
cio. Gli otto modelli, da sinistra a destra, sono: 1= miniatura; 2 =
striscia di
tre led; 3 = triangolare; 4 = quadrato; 5= rettangolare; 6 Jumbo;
7 = Super Jumbo; 8 = normale.

le otto denominazioni in corrispondenza con gli 5°. Diodo led triangolare.


otto numeri che contraddistinguono i vari mo­ 4° - Diodo led quadrato.
delli. 5° - Diodo led rettangolare.
6° - Diodo led mod. Jumbo.
1 ° Diodo led miniatura. 7° - Diodo led mod. super Jumbo.
2° - Striscia di tre led. 8° - Diodo led normale.

e
Vcc
e
Flg. 2 - Circuito di Impiego del diodo led mo-
k1--2 dello Super Jumbo. I valori delle resistenze
R1 - R2 dipendono da quelli delle tensioni di
alimentazione, secondo quanto Indicato nella
tabella riportata nel testo.

686
DLT

Flg. 3 - Schema teorico della composizione Interna di


un moderno diodo led temporizzato.

ANODO

CATODO

Flg. 4 - Composizione dl un diodo led temporizzato.


Le tre frecce Indicano I seguenti elementi: terminale di
catodo (1); tacca di riconoscimento della posizione del
catodo (2); supporto trapezoidale del led (3).

687
R1
a

a DLT
e
9V
+
1
R2 +
e •C1
c2

Flg. 5 - Circuito applicativo di un diodo led normale (DL) e di un diodo led


temporizzato (DL T). Sui punti contrassegnati con le lettere A e B le tensioni
variano alternativamente fra 3 V e 5 V.

-----COMPONENTI-----
Condensatori
C1 = 47 F - 16 VI (elettrolitico) R2 = 470 ohm
c2 = 220 F - 16 VI (elettrolitico)
Diodi
Resistenze DLT = diodo led temporizzato
R1 = 470 ohm DL = diodo led normale

In particolare, la striscia di tre diodi led con­ ALIMENT AZ. SUPER JUMBO
tiene tre elementi elettricamente indipendenti
tra loro ma inseriti nello stesso contenitore. Il
modello Jumbo presenta un diametro esterno di Vcc Rt = R2
8 mm, mentre quello del super Jumbo è di 1 O
mm, ma contiene due diodi nello stesso conte­ 4,5 220 ohm
nitore. Il diodo led normale ha un diametro di 6 330 ohm
5 mm. 9 470 ohm
Lo schema riportato in figura 2 interpreta il 12 860 ohm
modo con cui si deve utilizzare il diodo led
modello super Jumbo. Il quale è dotato di un
catodo comune e di due anodi distinti. I valori
delle resistenze R1 - R2, che sono uguali, dipen­ RESISTENZA DI LIMITAZIONE
dono da quelli delle tensioni continue applica­
te all'entrata del circuito, secondo quanto elen­ Come abbiamo detto, i diodi led, per emettere
cato nell'apposita tabella. radiazioni luminose, debbono essere attraversati

688
nero
basetta
isolante
c2

Fig. 6 - Schema pratico di una divertente applicazione con due diodi led di-
versamente colorati.

dalla corrente continua, il cui valore, solitamen­ 9V2V


te, si aggira intorno ai 10 + 20 mA. Se invece R = ---- = 700 ohm
i diodi led vengono alimentati con una corrente lOmA
ad impulsi, anziché continua, questa può assu­
mere valori superiori a quelli citati. La tensio­ Nella proporzione ora presentata si è supposto
ne sui terminali del componente, al contrario, di dover alimentare un diodo led ad alta inten­
non varia sostanzialmente col variare della cor­ sità luminosa, che sui suoi elettrodi richiede una
rente e si può ritenere pari ad un valore di 1,5 tensione di 2 V.
V per i diodi rossi normali e 2 V per quelli ad
alta intensità luminosa e per quelli gialli e verdi
(2,1 V 2,2 V). Dunque, quando si deve ali­
mentare un diodo led, disponendo di una ten­ LED TEMPORIZZATO
sione di alimentazione V, occorre sempre calco­
lare il valore della resistenza di limitazione R Tra gli otto diodi led riportati in figura 1, ve
da collegare in serie al diodo stesso applicando n'è qualcuno assai comune e di non facile re­
la seguente formula: peribilità commerciale. Ad ogni modo, quei let­
tori che volessero entrare in possesso di alcuni
V Vled o di tutti i modelli di figura 1, potranno richie­
R=----- derli direttamente alla nostra inserzionista pub­
1 blicitaria « BCA Elettronica - 40026 Imola (Bo­
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Riportiamo un esempio. Supponiamo di dover 35871 », con la certezza di trovarli disponibili.
calcolare il valore della resistenza di limitazione Comunque, sui modelli di diodi led di figura 1
da collegare in serie ad un diodo led verde, per ci siamo, sia pur brevemente, soffermati, senza
il quale necessita una corrente di 10 mA, dispo­ tuttavia aver approfondito il concetto di diodo
nendo di una tensione continua di 9 V. Ebbene, led temporizzato, che abbiamo ufficialmente pre­
applicando la formula prima citata, si ottiene: sentato alcuni anni or sono e del quale vogliamo

689
V

T
I
I I
T2

-"
II
Flg. 7 - Diagrammi relatlvl al comportamento delle tensioni nel due punti A
e B del clrculto sperimentale dI figura 5. Con T1 è Indicato Il tempo di accen-
sione del dlodo led temporizzato DLT, con T2 quello del diodo led normale DL.

qui di seguito ricordare le principali caratte­ Il circuito, comunque, funziona nel modo se­
ristiche. guente: ai lampeggìi del diodo DLT corrispon­
La composizione interna del diodo led temporiz­ dono altrettante variazioni della tensione sul
zato è riportata in figura 3. Questa, come si può punto del circuito contrassegnato con la lettera
notare, è l'espressione teorica del componente, A, con valori che variano da 3 Va5V.
perché composta tramite simboli; ma essa ri­ Quando DLT è acceso, la tensione sul punto A
flette fedelmente la realtà fisica del diodo tem­ è bassa, di 3 V ed il diodo DL è spento. Vice­
porizzato. Il quale è dotato di due elettrodi, versa, quando DLT è spento, la tensione sul
quello di anodo e quello di catodo che, come punto A è alta, di 5 V ed il diodo DL è acceso.
si vede in figura 4, è segnalato dalla freccia 1 ed I due diodi DLT e DL, pertanto, lampeggiano
appare leggermente più largo dell'elettrodo di alternativamente, perché quando sul punto A si
anodo. misurano 3 V, sul punto B vi sono 5 V e vi­
Internamente, il diodo led temporizzato è com­ ceversa.
posto da un circuito integrato, che funge da cir­
cuito di temporizzazione e pilotaggio, e da un
diodo led. REALIZZAZIONE

La realizzazione del circuito teorico di figura 5


LAMPEGGIATORE si esegue rapidamente, servendosi di una morset­
tiera, nel modo indicato in figura 6.
Si è voluto confortare questa breve esposizione Utilizzando un diodo led temporizzato DLT
teorica con la presentazione di un divertente lam­ di color rosso ed uno normale DL di colore
peggiatore, il cui circuito, riportato in figura 5, verde, si potrà raggiungere un effetto visivo mol­
appare privo di componenti attivi di controllo, to piacevole.
come lo sono, ad esempio, il transistor o gli Per coloro che volessero analizzare in misura
integrati. più approfondita il comportamento delle ten­
L'elemento di maggior rilievo tecnico del circuito sioni sui punti circuitali A e B, abbiamo ripor­
di figura 1 è costituito dal diodo led temporiz­ tato i due diagrammi interpretativi in figura 7.
zato DLT il quale, venendo alimentato, lam­ Questi esprimono l'andamento delle tensioni in
peggia ad una frequenza di 0,5 Hz. funzione del tempo.

690
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LE PAGINE DEL
cE
a7

IL BLOCCO DELLE
SOVRATENSIONI
Gli 'accorgimenti più o meno idonei a proteg­ tensioni che, tramite opportuna regolazione ma­
gere le costose apparecchiature elettroniche in nuale, possono spaziare entro un'ampia gamma
dotazione ai dilettanti non sono mai troppi. So­ di valori. Perché è facile dimenticare la taratura
prattutto quando questi pongono sotto controllo dell'uscita su grandezze che nulla hanno a che
il comportamento degli alimentatori esterni o di vedere con quelle esatte richieste dal circuito
quei sistemi di alimentazione di emergenza che elettronico del ricetrasmettitore o della radiotra­
si possono facilmente guastare, interferendo sul smittente. E ciò si verifica puntualmente quando
corretto funzionamento di molti ricetrasmetti­ si opera troppo in fretta o con eccessiva suffi­
tori CB. Si pensi, ad esempio, a quali pericoli cienza. Dedicheremo, dunque, queste pagine al­
vengono esposti i dispositivi di ricetrasmissione, la presentazione di un nuovo, semplice ed eco­
quando le normali tensioni di alimentazione su­ nomico dispositivo elettronico di protezione, che
perano i valori di esercizio. Oppure al danno blocca automaticamente l'alimentatore in pre­
che può subire l'alimentatore stabilizzato quando senza di sovratensioni, salvaguardando valida­
si manifestano importanti fughe di segnali di mente l'integrità delle apparecchiature ad esso
alta frequenza. Ma l'alimentatore esterno può collegate.
essere ancora fonte di guai, se questo è un co­ Ai lettori di questa rubrica ricordiamo che, già
mune dispositivo di laboratorio, generatore di nel mese di aprile di quest'anno, avevamo pre-

692
Un dispositivo di protezione tra alimentatore e apparati elet-
tronici.

Previene ogni pericolo derivante dalle sovratensioni.

sentato un dispositivo analogo, nel quale tut­ da eventuali inversione di polarità dell'alimen­
tavia si doveva intervenire, ogni volta che la ten­ tatore. Infatti, qualora sui terminali del circuito
sione di alimentazione superava il limite massi­ d'entrata le polarità della tensione fossero in­
mo tollerabile, per sostituire un fusibile. Mentre vertite, il diodo rappresenterebbe un elemento
in questa rielaborazione circuitale tutto avviene di cortocircuito e chiamerebbe certamente in
automaticamente, ossia l'alimentazione viene in­ causa gli elementi di protezione propri dell'ali­
terrotta in presenza di sovratensioni ed anche nel mentatore, siano essi di tipo elettronico o a fu­
caso in cui l'operatore commetta una disatten­ sibile. Dunque, la portata in corrente di tale dio­
zione, invertendo le polarità della tensione di do dovrà essere proporzionata alla corrente di
entrata. Quando poi si disinserisce l'alimenta­ cortocircuito erogabile dall'alimentatore.
tore, il circuito riprende la configurazione elet­ Il modello da noi prescritto nell'apposito elenco
trica originale senza intervento alcuno da parte componenti è 1'1N5402 da 3 A continuativi e
di chicchessia. 200 A di picco. Ma con alimentatori di una certa
dimensione, conviene servirsi di modelli più ro­
busti, come ad esempio 1'MR752 da 6 A conti­
ESAME DEL CIRCUITO nuativi e 400 A di picco.

L'elenco fondamentale, quello che presiede al


funzionamento del circuito di figura 1, è rappre­
sentato dall'integrato IC1, per il quale è stato COMPORTAMENTO DELL'INTEGRATO
scelto il modello A741. Un tale componente
funge da comparatore di tensione fra un valore Dopo il primo circuito di protezione, compo­
fisso di tensione di riferimento e quello della sto da D 1 e C 1, la tensione di alimentazione,
tensione d'ingresso che si vuol tenere sotto con­ posta sotto controllo, incontra il divisore di ten­
trollo. sione formato dalle due resistenze R 1- R3e dal
In parallelo con le boccole d'entrata del cir­ trimmer R2, che deve essere tarato opportuna­
cuito di figura 1 è inserito il diodo al silicio mente in sede di messa a punto del circuito di
D1, la cui funzione è di proteggere i conpo­ figura 1.
nenti e le apparecchiature collegate in uscita Dal trimmer R2 viene prelevata una porzione di

L'originalità di questo apparato, rispetto ad altri presentati nel


tempo passato, consiste nel suo completo intervento automa-
tico, che non costringe l'operatore, quando ve ne sia bisogno,
a laboriose manovre circuitali di ripristino della funzionalità
del dispositivo.

693
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694
Fig. 2 . Realizz azione pratica del m odulo elettronico del dispositivo descritto nel
testo. Le piste del circuito stam pato, qui riprodotte In colore, si Intendono viste
In trasparenza, dato che In realtà esse si trovano nella faccia opposta della
basetta-supporto.

tensione ed inviata ali 'ingresso non invertente


dell'integrato IC 1, rappresentato dal piedino 3
del componente. L'altro ingresso, identificabile
nel piedino 2, viene polarizzato ad un valore di
tensione fisso di riferimento, stabilizzato a mez­
zo del diodo zener DZ. In pratica, la parte di
tensione prelevata dal trimmer, qualora la ten­
sione posta sotto controllo dal circuito protet­
tivo rimanga al di sotto del limite di sicurezza,
deve assumere un valore leggermente inferiore
a quello del diodo zener. In tali condizioni elet­
triche, l'integrato ICl, comportandosi come un
comparatore di guadagno pressoché infinito,
presenta una uscita « bassa », il cui valore in
tensione è quasi pari a quello dell'alimentazione
negativa. E ciò provoca la conduzione del tran­
sistor TR 1 che, attraverso la resistenza R5, ri­
ceve corrente in base. Dal suo collettore quindi
fluisce corrente che, attraversando la bobina del Flg. 3 • Questa foto riproduce Il dispositivo realizzato
relé RL, mantiene eccitato quest'ultimo compo­ nel nostri laboratori di progettazione e collaudo.
nente, favorendo il passaggio diretto della ten­
sione di alimentazione dalle boccole di entrata
a quelle d'uscita del circuito di figura 1.

695
senza di una tensione positiva di valore quasi
pari a quello di alimentazione. Conseguente­
mente, il transistor TRl va all'interdizione, cioè
non conduce più corrente ed il relé RL si disec­
cita. Ma la diseccitazione del relé, che identi­
fica la configurazione circuitale di figura 1, con­
voglia la tensione positiva di alimentazione a
massa attraverso la resistenza R6 ed il diodo led
DL, che si accende informando l'operatore sul­
l'accaduto ed invitandolo a prendere i provve­
dimenti del caso. Per concludere diciamo che,
quando suIIe boccole d'entrata la tensione su­
pera i limiti di sicurezza, sulle boccole d'uscita
non v'è più tensione, e tutto ciò avviene auto­
maticamente.
wi

Fig. 4 - Disegno in grandezz a reale del circuito stam -


pato sul quale si deve com porre il m odulo elettro-
nico del dispositi vo di protezione presentato in que-
ste pagine.
REALIZZAZIONE PRATICA

La realizzazione dell'apparato di figura 1 è da


considerarsi alla portata di tutti, dato che essa
non comporta difficoltà alcuna, nemmeno per
INTERRUZIONE DELLA TENSIONE coloro che si trovano alle prime esperienze pra­
tiche. Ma in ogni caso è preferibile montare il
Un comportamento completamente diverso del circuito nel modo da noi adottato, servendosi di
circuito di figura 1 si verifica quando sulle boc­ un circuito stampato di forma rettangolare, delle
cole d'entrata la tensione continua supera il li­ dimensioni di 6 cmx 4,7 cm, di cui in figura
mite massimo tollerabile. In tal caso, infatti, 4 riportiamo il disegno in grandezza naturale.
l'aumento di tensione sul terminale 3 di ICI pro­ La composizione del circuito va eseguita seguen­
voca in uscita, esattamente sul piedino 6, la pre- do il piano costruttivo di figura 2 ed osservando

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g/ CIRCUITO
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l.u

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Fig. 5 - La basetta-supporto, sulla quale è composto Il circuito elettronico, deve


essere inserita in un contenitore, sulla cui parte superiore sono presenti le boc-
cole per il prelievo della tensione d'uscila ed il diodo led.

696
ALIM.

APPARATO
PROTEZ

Fig. 6 - Questo schema pratico interpreta l'esatto impiego del dispositivo di


protezione, che deve essere inserito fra l'alimentatore e l'apparato eieltronlco
che si vuol alimentare correttamente.

pure la foto che riproduce il prototipo realiz­ le boccole d'entrata del circuito di figura 1, men­
zato nei nostri laboratori e che è riportata in tre quelle d'uscita vanno connesse con lappa­
figura 3. rato da alimentare. Tutti questi collegamenti
Per quanto riguarda i componenti elettronici da sono illustrati nello schema pratico di figura 6.
utilizzare, ricordiamo che i cinque condensa­ A questo punto si interviene sul trimmer R2 e
tori sono tutti di tipo ceramico e che il diodo lo si regola in un punto di pochissimo inferio­
al silicio D 1 deve essere scelto fra i modelli già re a quello che provoca la diseccitazione del
citati in precedenza, in sede di esame del circuito relé RL e la conseguente accensione del diodo
teorico di figura 1. led DL. Coloro che sono provvisti di alimenta­
Soltanto nel caso in cui il transistor TRl non tore a tensione regolabile, potranno constatare
riuscisse a raggiungere l'interdizione, a causa di praticamente la funzionalità del dispositivo di
una uscita di ICl non sufficientemente alta (ciò protezione elevando di poco la tensione ed os­
dipende dalla selezione dell'integrato), si potrà servando il comportamento del relé e del diodo
aggirare l'ostacolo inserendo, tra base ed emit­ led.
tore di TRl, una resistenza da 1.000 ohm circa, Con i valori attribuiti ai componenti elettronici
ed anche meno. nell'apposito elenco, il circuito di figura 1 è
adatto a controllare tensioni continue di ali­
mentazione di valore compreso fra i 9 Vcc e
TARATURA i 18 Vcc, anche se il valore ritenuto ottimale
è quello di 12,6 Vcc. Ad ogni modo, per poter
Una volta composto il modulo elettronico di f­ spaziare nella gamma di valori citati, occorrereb­
gura 2 ed inserito questo in un contenitore, nel be intervenire sul relé da 12 V nominali, ag­
modo illustrato in figura 5, il dispositivo neces­ giungendo, in serie ad esso e nel caso di ten­
sita di un semplice e rapido intervento di tara­ sioni di alimentazione elevate, una resistenza di
tura, che consiste in una precisa regolazione del alcune decine di ohm, individuando pratica­
trimmer R2. mente il valore più idoneo. Nessun ritocco al
Le operazioni di taratura vanno eseguite nel se­ circuito del relé va invece apportato per ten­
guente modo. Dapprima si mette in funzione sioni di alimentazione di valore compreso fra
l'alimentatore e, se questo è dotato di regola­ gli 11 Vcc e i 14 Vcc.
zione manuale, lo si predispone sul valore di Volendo spingersi oltre i valori menzionati, per
tensione esatto richiesto dall'apparato che si vuol esempio fino ai 30 Vcc, sarà necessario aumen­
alimentare proteggendolo da eventuali aumenti tare il valore della resistenza R 1 e servirsi di un
di tensione. Quindi si collega l'alimentatore con relé di adatta tensione.

697
NONA PUNTATA

\
\

CORSO
di avviamento alla conoscenza della

RADIO
se confrontata con la modulazione d'ampiezza,
l'SSB vanta il pregio di spingere il trasmetti­
tore ad un rendimento doppio e ad una sostan­
ziale riduzione della banda occupata. In pratica
Circuito sincrodina l'SSB rappresenta un sistema di emissione che
evita di sfruttare la portante ad alta frequenza
quale mezzo di trasferimento dell'informazione
Sistemi di modulazione fonica, mentre sfrutta una delle due bande la­
terali generate dal battimento tra la portante e
Emissioni in SSB la frequenza audio, sopprimendo in tal modo
tutta la parte di energia non strettamente neces­
Segnali CW saria al trasporto dell'informazione. La quale,
se venisse amplificata, così come avviene in
modulazione d'ampiezza, provocherebbe un inu­
Costruzione del ricevitore tile spreco a tutto danno del rendimento del tra­
smettitore. Possiamo quindi dire che, a parità
Taratura e messa a punto di potenza elettrica erogata dal trasmettitore, si
ottiene un'informazione audio doppia rispetto
a quella in modulazione d'ampiezza, perché tut­
ta la potenza viene concentrata in una stretta
banda di frequenza, anziché essere distribuita
su due bande laterali e una portante inutile allo
scopo dell'informazione. Ma per meglio com­
prendere la natura della SSB, cerchiamo ora di
analizzare brevemente il modo con cui essa viene
L'attua1e puntata del corso prevede l'analisi di generata.
un famoso apparecchio radio, ormai relegato alla Un apparato trasmettitore in SSB è costituito
storia delle telecomunicazioni, ma che alcuni da un generatore di portante, che assai spesso è
radioamatori ancor oggi utilizzano, sia per la pilotato con cristallo di quarzo alla frequenza
semplicità circuitale, sia per l'elevato grado di di 9 MHz. La portante viene inviata, assieme
selettività: il ricevitore sincrodina, il cui fun­ alla frequenza audio proveniente da un appara­
zionamento, come avremo modo di vedere, è to amplificatore di bassa frequenza, ad un mi­
basato sul principio di applicare al segnale ri­ scelatore bilanciato. All'uscita del modulatore è
velato una oscillazione a radiofrequenza di pari presente un segnale che può essere scomposto in
valore. Dunque, con il ricevitore sincrodina si tre parti: una parte a frequenza pari a quella del­
eleva il fattore di merito del circuito di sintonia, la portante e due parti pari alla frequenza po­
si incrementa notevolmente il segnale ricevuto sitiva e negativa della bassa frequenza. Per
e si ha inoltre la possibilità di ascoltare quelle esempio, se il valore di frequenza della portante
emittenti radiofoniche che trasmettono segnali è di 455 KHz, mentre quello del segnale BF è di
in codice Morse e in SSB. 5.000 Hz, le due bande laterali, che prendono
Sul significato tecnico del fattore di merito di origine, assumono i seguenti valori: 455 + 5 =
un circuito di sintonia, quello che in gergo è de­ = 460 KHz e 455 - 5 = 450 KHz.
finito il « Q », abbiamo avuto modo i soffer­ Se la frequenza audio fosse ad esempio di 15
marci nel corso della quinta puntata, mentre non KHz, le bande laterali assumerebbero i valori di
abbiamo mai parlato di ricetrasmissioni in SSB 470 e 440 KHz. E ciascuna di queste due bande
o in codice Morse che, tramite una ben nota laterali, senza alcuna necessità della portante,
sigla, sono conosciute come C. Su di esse contiene già tutta l'informazione di bassa fre­
quindi vogliamo qui di seguito aprire una breve quenza.
parentesi. Nel CW ·(continuous wawe) non esiste modula­
zione, ma viene trasmessa la sola onda portan­
te, che viene interrotta secondo un preciso co-
SISTEMI DI MODULAZIONE dice (Morse). Ed anche in questo caso si ottiene
un notevole risparmio di potenza nei confronti
Diciamo subito che l'SSB costituisce da tempo delle trasmissioni in modulazione di ampiezza.
il sistèma di modulazione preferito dai radioa­ Dobbiamo tuttavia menzionare un ulteriore van­
matori. Perché offre innegabili vantaggi rispetto taggio, quello per cui le trasmissioni in CW non
ad ogni altro tipo di emissione. In particolare, sono sensibili alle distorsioni, in quanto la voce

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700
Fig. 2 - Com posizione circuitale pratica del ricevitore sincrodina realizzata su
circuito stam pato.

< COMPONENTI I

Condensatori R2 = 1 megaohm
47 pF R3 = 1.200 ohm
c1 =
c2 = 100.000 pF R4 = 220 ohm
C3 = 100 pF R5 = 330 ohm
C4
C5
C6
= 10.000
= 220
22
pF
pF -
F - 25 VI (elettrolitico)
R6
R7 =
100.000
100.000
ohm
ohm
= R8 = 470 ohm
C7 = 100.000 pF R9 = 470 ohm
c8 = 100 pF R10 10.000 ohm (potenz. a variaz. Iin.)
= 500.000 pF
=
C9
C10 = 100.000 pF Varie
c11
C12
C13
=
-
= 10.000
47
10.000
pF
pF
pF
FT1
FT2
DV1
==
=
=
2N3819
2N3819
BA102 (diodo varicap)
Resistenze DV2 = BA102 (diodo varicap)
R1 = 100.000 ohm L1-12 = bobine (vedi testo)

umana non viene trasmessa. Il codice è dunque di apparati di piccola potenza preferiscono la­
decifrabile anche con segnali bassissimi, che vorare abitualmente in CW e in SSB.
renderebbero invece non intellegibili le infor­
mazioni audio. CIRCUITO SINCRODINA
Dalle considerazioni fin qui esposte risulta evi­
dente che i dilettanti, disponendo normalmente Ritorniamo ora all'argomento che ci siamo pro-

701
+
FIg. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato sul quale si dovrà
comporre il ricevitore slncrodina.

posti di trattare in questa nona puntata del corso e che vengono definite SSB e CW. Tuttavia, per
di radiotecnica, cioè al circuito del ricevitore capire meglio come ciò possa accadere, dobbia­
sincrodina, il cui progetto è riportato in figura 1. mo esprimerci attraverso degli esempi numerici.
Come si può notare, lo schema del ricevitore è
composto da due parti circuitali molto simili tra
loro. Ed entrambe fanno capo ad un transistor
SEGNALI DISPONIBILI
di tipo FET. Più precisamente, il transistor FT1,
con il relativo circuito, rappresenta un rivela­
tore diretto, il cui principio di funzionamento è Supponiamo che, attraverso la presa d'antenna
stato abbondantemente esaminato nel corso del­ del ricevitore, giunga sul gate (G) del transistor
la quinta puntata, mentre FT2 pilota un oscil­ FT 1 un segnale alla frequenza di 8 MHz e sup­
latore a radiofrequenza, che lavora sulla stessa poniamo pure che il transistor FT oscilli alla
frequenza di FTl. frequenza di 8 MHz. Ebbene, sulla source (S)
La sintonia è controllata per mezzo di due diodi di FTI giunge il segnale generato da FT2", il
varicap, ossia due diodi a capacità variabile i quale si mescola con quello ricevuto da FT 1,
quali, ricevendo uno stesso valore di tensione, dando luogo ai seguenti segnali disponibili nel
presentano sempre la stessa capacità. In tal modo ricevitore:
i circuiti oscillanti rimangono costantemente in
passo tra loro. Eppure proprio dal circuito di Segnale ricevuto: 8 MHz
sintonia scaturisce una caratteristica che è fon­ Segnale oscillatore: 8 MHz
damentale nell'uso del ricevitore sincrodina. In­ Segnale differenza: O MHz
fatti, spostando leggermente la sintonia sull'e­
mittente ricevuta, si ottiene un segnale BF che Segnale somma: 16 MHz
rende udibili i segnali a radiofrequenza non mo­
dulati in bassa frequenza. Ecco perché con que­ Il segnale somma di 16 MHz viene eliminato
sto apparecchio radio si possono ricevere quelle dal filtro « passa-basso », composto dai conden­
emissioni di cui abbiamo parlato in precedenza satori C4- C12-C15 e dalle resistenze R8 - R9,

702
che convogliano a massa questo segnale, men­ che in quello LSB. Le due ultime sigle ora ci­
tre lasciano via libera ai segnali con valori di tate si riferiscono ai due modi con cui si tra­
frequenza inferiori ai 20.000 Hz. smette in SSB, a seconda di quali delle due
Supponiamo ora di spostare leggermente in bas­ bande laterali si utilizza. Comunque il significa­
so la sintonia rispetto al valore di 8 MHz, esat­ to delle sigle è il seguente: USB == Upper
tamente di 1.000 Hz. Ma con questa operazione Side Band, ossia banda laterale superiore;
l'emittente ricevuta rimare sempre sintonizzata, LSB = Lower Side Band, ossia banda laterale
perché i 1.000 Hz di differenza non si fanno in inferiore.
alcun modo sentire sul circuito di sintonia, men­
tre si verifica un nuovo risultato derivante dalla
miscelazione dei segnali. I quali ora assumono COSTRUZIONE DEL RICEVITORE
le seguenti espressioni:
Il ricevitore sincrodina, di cui abbiamo analiz­
Segnale ricevuto: 8.000.000 Hz zato il comportamento attraverso lo schema di
Segnale oscillatore: 7.999.000 Hz figura 1, funziona egregiamente, anche se esso
Segnale differenza: 1.000 Hz è stato semplificato nella massima misura possi­
Segnale somma: 15.999.000 Hz bile rispetto agli analoghi apparati utilizzati dai
dilettanti. Infatti, coloro che vorranno realizzare
il circuito di figura 1, seguendo rigorosamente lo
schema costruttivo di figura 2 e dopo aver com­
Data la presenza del filtro passa-basso, prima
posto il circuito stampato, il cui disegno in gran­
menzionato, tutti i segnali con frequenza supe­
dezza reale è riportato in figura 3, si accorge­
riore ai 20.000 Hz vengono eliminati, mentre
ranno che, avvicinando la mano al ricevitore, la
all'altoparlante giunge quello differenza di 1.000
sintonia subisce uno spostamento, sottoponendo
Hz. Ecco spiegato il motivo per cui un segnale
l'operatore ad alcune difficoltà di manovra. E
a radiofrequenza, non altrimenti udibile, ora lo
ciò perché l'oscillatore locale avrebbe dovuto
diventa. E si pensi, ad esempio, ai segnali in CW.
essere ben più stabile di quello da noi proget­
Regolando la sintonia, è possibile ottenere una tato mentre la sintonia avrebbe richiesto una re­
variazione della nota, in modo da offrire all'o­
golazione con sistema di demoltiplica di tipo
peratore l'opportunità di scelta sul tono più gra­
professionale. Ecco perché, come abbiamo avuto
dito al proprio orecchio. occasione di dire in precedenza, il nostro appa­
A questo punto è ovvio che, per l'ascolto delle rato presenta tutte le caratteristiche necessarie
emittenti in modulazione d'ampiezza (AM), il per lo svolgimento di un corso didattico, ma non
segnale differenza, che prende il nome di batti­ quelle di un ricevitore di valore pratico. Ad
mento, dovrà essere nullo, ossa il segnale rice­ ogni modo, dopo aver costruito il circuito rac­
vuto e quello dell'oscillatore dovranno essere chiuso entro le linee tratteggiate di figura 1,
perfettamente uguali. si dovranno effettuare i collegamenti fra questo
Un inconveniente, presentato dal ricevitore sin­ e l'amplificatore di bassa frequenza, che è
crodina, consiste nel ricevere ogni emittente per quello presentato nelle precedenti puntate del
ben due volte, a brevissima distanza l'una dal­ corso.
l'altra. Infatti, il conteggio presentato in prece­ Rispetto ai. montaggi realizzati in sede di pre­
denza si riferiva ad una variazione negativa del­ sentazione di altri tipi di ricevitori radio, in
la sintonia. Ma la variazione di 1.000 Hz si sa­ quello di figura 4 manca la presa di cuffia e
rebbe potuta ottenere anche con uno sposta­ sono state pure eliminate due boccole. Il con­
mento in senso opposto della sintonia, con il se­ densatore variabile, inoltre, è stato qui sosti­
guente risultato: tuito con un potenziometro (R1 O) il quale, at-
traverso i due diodi varicap DVI - DV2, co-
Segnale ·ricevuto: 8.000.000 Hz manda la sintonia del ricevitore.
Segnale oscillatore: 8.001.000 Hz E concludiamo questa parte relativa al mon­
Segnale differenza: 1.000 Hz taggio del ricevitore sincrodina ricordando che,
16.001.000 Hz mentre tutti i componenti devono essere comple­
Segnale somma:
tamente inseriti con i loro terminali nei rispet­
tivi fori del circuito stampato, non così deve
Ma questo non costituisce un guaio, anzi, pro­ accadere per la resistenza R5, che deve rimz-
prio per questa possibilità il circuito sincrodina nere sollevata dal circuito allo scopo di con-
è in grado di rivelare la SSB, sia nèl tipo USB durre un preciso intervento di messa a punto

703
RIO

ANT. TERRA

n.c.

CIRC.
SINCRODINA

Fig. 4 - Composizione d'assieme del ricevitore sincrodina, completo di amplitl-


catore di bassa frequenza, altoparlante ed elementi di comando che, nella mag-
gior parte, sono quelli glà montati nei ricevitori radio descritti nelle precedenti
puntale del corso.

e taratura del circuito; in un tempo successivo, tro di 0,3 mm deve essere avvolto in 22 spire
anche la resistenza R5 verrà saldata in modo compatte, una vicina all'altra, ricavando una
consueto, come tutte le altre resistenze. presa intermedia alla quinta spira contata a par­
tire dal lato terra, come indicato nello schema
elettrico di figura 1 .
COSTRUZIONE DELLE BOBINE

Allo scopo di ottenere un buon funzionamento TARATURA


del ricevitore, occorre assolutamente che le due
bobine L1- L2 siano perfettamente uguali fra Si dissaldi uno dei due terminali della resisten­
loro. Si dovranno quindi utilizzare, per la co­ za R5, che rispetto alle altre resistenze era ri­
struzione, due nuclei, due supporti, due avvol­ masta sollevata dal circuito stampato, allo scopo
gimenti e un tipo di filo uguali. di interrompere provvisoriamente il funziona­
I due supporti, di tipo in polistirolo, con diame­ mento dell'oscillatore (TR2). E si colleghi la
tro esterno di 8 mm, dovranno essere muniti di terra e l'antenna, che deve essere esterna e lunga
nucleo di ferrite avvitabile e quindi regolabile, almeno 7 metri, tenendo conto che, facendo fun­
nella esatta posizione, in fase di taratura del zionare il ricevitore in città, purtroppo i ri­
ricevitore. Il filo di rame smaltato, del diame- sultati saranno alquanto modesti.

704
Fig. 5 - Questa foto riproduce il ricevitore sincrodina montato e collaudato nei
nostri laboratori di progettazione.

A questo punto occorre alimentare il circuito facendo ruotare il perno del potenziometro R10,
tramite l'interruttore e regolare il potenziome­ si potrà ricevere una grande quantità di emit­
tro Rl0 di sintonia a metà corsa. Quindi si re­ tenti radiofoniche ed assieme ad esse, molti se­
gola il nucleo di ferrite della bobina L 1 fino ad gnali mai ascoltati prima d'ora. In pratica, re­
udire una emittente radiofonica (si consiglia di lativamente alla regolazione assegnata ai due
effettuare le operazioni di taratura alla sera). nuclei di ferrite delle due bobine L1-L2, sarà
Ottenuto questo risultato, si può ora saldare de­ possibile sintonizzare l'apparecchio tra 6,3 MHz
finitivamente, nel modo corretto, la resistenza e 9,8 MHz.
R5 da 330 ohm, regolando il nucleo di ferrite Si tenga presente che il ricevitore diventa sta­
della bobina L2 fino a sentire un notevole au­ bile soltanto dopo una trentina di minuti primi,
mento di volume sonoro attraverso l'altoparlante ossia dopo che il transistor TR2 si è riscaldato
e, assieme, un forte fischio, ricordando di tenere al punto da mantenere costanti le oscillazioni,
regolato al massimo il potenziometro R10 di vo­ perché durante la prima mezz'ora la sintonia
lume. subisce delle continue, piccole variazioni. Ma
Le operazioni di taratura del ricevitore sincro­ ciò capita pure in molti ricevitori radio ad
dina finiscono qui. L'operatore si accorgerà che, altissima selettività.

705
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Di questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la necessità di offrire
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rendere pubblica una richiesta di acquisto od un'offerta di permuta.,
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
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40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stampatello).

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708
LA POSTA DE LETTE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

REGOLATORE PROPORZIONALE controllato SCR consiste nella sincronizzazione


degli impulsi prodotti dal transistor unigiun-
Sulla stessa vostra rubrica, alla quale pure io zione TR2 con il passaggio della tensione alter-
debbo ora rivolgermi, esattamente sul fascicolo nata attraverso il valore zero. E tale sincroniz-
di settembre del corrente anno, ho notato, in zazione, nel nostro progetto originale, è stata
risposta alla domanda di un lettore, la pubbli­ raggiunta, molto semplicemente mediante un si-
cazione di un interessante circuito di termostato stema di raddrizzamento a singola semionda,
elettronico con carico a 110 V direttamente pi­ che blocca il generatore di impulsi durante
lotato da un diodo SCR. Ora, prendendo le mos­ mezzo periodo della tensione alternata. Pertan-
se da quel progetto, allo scopo di adattarlo alle to, dovendo lei ottenere il controllo di entrambe
mie personali esigenze, ossia per alimentare un le semionde, dovrà sostituire l'originale siste-
riscaldatore a 220 V- 400 W, ho sostituito ma di raddrizzamento, effettuato tramite i due
l'SCR con un TRIAC da 400 V - 8 A. Ma il diodi al silicio D1-D2, con un ponte raddriz-
risultato è stato un vero fallimento, perché sui zatore, nel quale gli ingressi della tensione al-
terminali del riscaldatore la tensione non supera ternata risultino collegati con i due terminali
i 110V, che rappresenta il valore raggiunto con estremi del trasformatore Tt, mentre le due
il circuito originale, quasi che le varianti da me uscite, quella positiva e quella negativa della
apportate non fossero servite a nulla. Come mai? tensione raddrizzata verranno connesse in so-
Quali errori di valutazione teorica sono stati stituzione dei due diodi. Più precisamente, la
da me commessi? In che modo esatto è possi­ tensione uscente positiva deve sostituire il diodo
bile effettuare la trasformazione circuitale per D1, quella negativa D2. E soltanto dopo aver
l'adattamento ai valori già citati? apportato questa necessaria variante al circuito
D'AGOSTINO ALFONSO in questione, lei potrà tranquillamente sostitui-
Teramo re il diodo controllato con un TRIAC, le cui
caratteristiche dovranno essere tali da soddi-
Il problema primario dell'accensione del diodo sfare le condizioni di lavoro del dispositivo.

709
FILTR O DI RET E Inserisca a valle dell'alimentatore questo filtro,
composto dai due condensatori C1 - C2, che de-
Ho seguito con grande interesse il corso sugli in­ vono essere uguali e adatti a funzionare con la
tegrati digitali da voi pubblicato a puntate fra corrente alternata (100.000 pF - 220 Vac) e dai
lo scorso anno ed il corrente anno, realizzando due avvolgimenti Ll - L2 che occorre costruire
quasi tutti i progetti in esso riportati ed ali­ nel seguente modo: su un bastoncino cli ferrite,
di forma cilindrica, del diametro di 1 O mm e
mentandoli, anziché con le pile, come suggeri­
della lunghezza di 15 cm o più, si avvolgono, in
to nel testo, con opportuno alimentatore da rete. entrambe le estremità, 50 : 60 spire di filo di
Purtroppo, alcuni di questi, quando sulla rete rame smaltato del diametro di 1 mm. Quando
si inserisce un trapano, un elettroventilatore od un impulso di disturbo è presente su L1, sul-
altro apparato funzionante con motore elettrico, l'avvolgimento L2 si genera un impulso di po-
denunciano un comportamento anomalo. Quale larità opposta, che annulla il primo. In fase di
elemento di difesa mi consiglia di adottare? collaudo occorrerà provare ad invertire i colle-
gamenti sulla bobina L2 per individuare, in pra-
DE PONTI MARCO tica, quello che stabilisce il funzionamento ora
Merano descritto.

Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000


Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
nico.
Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
PASSI» ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:

1° • Il tester
2 • Il voltmetro
3°-. L'amperometro
4°• Il capacimetro
5° • Il provagiunzioni
6° • Tutta la radio
7e • Supereterodina
8° • Alimentatori
9° • Protezioni elettriche

710
L1

C2
O
/ Q
E
~
u
,,-...
a C7 0

L2

CALIBRATORE DI BOBINE apposita boccola; questi debbono avere lo stesso


valore di frequenza su cui si vuole tarare il cir-
Per i miei esperimenti di elettronica, vorrei di­ cuito accordato. Il variabile C2 va regolato allo
sporre di un semplice circuito calibratore di bo­ stesso modo di quello montato nel circuito di
bine. utilizzo. 1 risultati ottimali sono quelli che pro-
CASATI ALDO vocano la massima deviazione dell'indice del
Torino milliamperometro.

Questo è il tipo più semplice di calibratore che C1 - 10 pF


C2 - 300 pF (variabile ad aria)
possiamo consigliarle di realizzare. Sulle boc-
cole LX si inseriscono le bobine alle quali si c3 = 1.000 pF
C4 - 100.000 pF
debbono conferire le caratteristiche prestabilite, R1 47.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
aggiungendo o togliendo spire, oppure spaziando TR1 = AC127
queste od avvicinandole di più. I segnali pro- DG = diodo al germanio
venienti dal generatore AF vanno applicati nella mA - milliamperometro (1 mA f. s.)

DG

C2 b
LX

C3

711
GENERATORE AF l'inizio banda, agendo sui compensatori, e alla
fine banda, intervenendo sui nuclei. L'opera-
Ho acquistato un generatore AF surplus, nel zione va ripetuta su tutte le bande
quale purtroppo le indicazioni sulla scala non
corrispondono con i valori dei segnali uscenti. Condensatori
Per una taratura precisa dello strumento potrei 01 220 pF
servirmi di un apparecchio analogo, di proprie­ C2 100 pF
tà di un mio amico ma perfettamente tarato? In C3 1.000 pF
caso affermativo, in quale modo? C4 2 uF- 150 VI (non elettrolitico)
LEPRI NICOLA Resistenze
Frosinone R1 150 0hm
R2 56 ohm
Utilizzi questo circuito, applicando su El i se- R3 150 ohm
gnali provenienti dal generatore del suo amico R4 56 ohm
R5 1.500 ohm
e su E2 quelli del generatore surplus. In U1 in- 2.200 ohm
R6
serisca un tester commutato sui 2 V fondo-sca-
la e in U2 colleghi una cuffia ad alta impeden- Diodi
za. La taratura deve essere fatta ovviamente sul- D1 diodo al germanio
D2 = diodo al germanio

SALDATORE
ISTANTANEO
A PISTOLA
L. 16.500

CARATTERISTICHE:
Tempo di riscaldamento: 3 secondi
Alimentazione: 220 V
E dotato di punta di ricambio e di
Potenza: 100W istruzioni per l'uso. Ed è particolar-
Illuminazione del punto di saldatura mente adatto per lavori intermittenti
professionali e dilettantistici.

712
02

C4

C3 R6

E2 UI
R2

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE


L.14.500
Per agevolare il compito di chi inizia
la pratica dell'elettronica, intesa come
hobby, è stato approntato questo uti-
lissimo kit, nel quale sono contenuti,
oltre ad un moderno saldatore, legge-
ro e maneggevole, adatto a tutte le e- I
sigenze dell'elettronico dilettante, sva-
riati componenti e materiali, non sem-
-.
y yy jJ 95g
pre reperibili in commercio, ad un
prezzo assolutamente eccezionale.

Il kit contiene: N" 1 saldatore (220 V- 25 W) - N° 1 spiralina di filo-stagno -


N° 1 scatolina di pasta saldante - N" 1 poggia-saldatore _ N" 2 boccole isolate
- N 2 spinotti - N" 2 morsetti-coccodrillo _ N 1 ancoraggio - N 1 basetta per
montaggi sperimentali - N° 1 contenitore pile-stilo _ N" 1 presa polarizzata per
pila 9 V - N° 1 cacciavite miniatura - N° 1 spezzone filo multiplo multicolore.

713
EQUALIZZATORE RIAA

KIT PER CIRCUITI Per un corretto accoppiamento di un mio am­


plificatore stereo con un giradischi fornito di
testina magnetica, mi servirebbe lo schema di
STAMPATI L. 16.000
Dotato di tutti gli elementi necessari per
un apparato preamplificatore-equalizzatore, in
grado di elevare il livello del debole segnale di­
la composizione di circuiti stampati su
sponibile.
vetronlte o bachelite, con risultati tali da MONTI GIULIANO
soddisfare anche I tecnici più esigenti, que- Varese
sto kit contiene pure la speciale penna
riempita di Inchiostro resistente al perclo- Nel tempo passato abbiamo più volte pubblica-
ruro e munita di punta di riserva. Sul di- to progetti di apparati equalizzatori. Ad ogni
spensatore d'Inchiostro della penna è pre- modo, per risparmiarle la consultazione di no-
sente una valvola che garantisce una lunga stri fascicoli arretrati, presentiamo per lei e per
durata di esercizio ed impedisce l'evapo-
razione del liquido.
quanti ne fossero interessati, questo nuovo cir-
cuito di preamplificatore-equalizzatore.

Condensatori
C1 = 100.000 pF
C2 = 25 F - 16 VI (elettrolitico)
C3 = 100 F - 16 VI (elettrolitico
C4 = 15.000 pF
es = 3.300 pF
C6 = 10 F- 16 VI (elettrolitico)
C7 = 10 F- 16 VI (elettrolitico)
C8 = 100 F - 16 VI (elettrolitico)

Consente un controllo visivo conti-


nuo del processo di asporto.
Evita ogni contatto delle mani con
il prodotto finito.
E' sempre pronto per l'uso, anche
dopo conservazione illimitata nel ALIMENTATORE PER RADIOLINE
tempo.
Il contenuto è sufficiente per tratta- Il mio piccolo ricevitore radio funziona sia a
re più di un migliaio di centimetri pile che in corrente alternata. Nel primo caso
quadrati di superfici ramate. il funzionamento è perfetto, nel secondo le emis­
sioni sono accompagnate da un certo, noioso
ronzio. Ho aperto il contenitore e ho notato
la presenza di un piccolo trasformatore (220 V
-12 V), di un ponte raddrizzatore e di un con­
densatore elettrolitico. Il valore della tensione
uscente è pari a quello della pila, ossia 9 V.
Cosa posso fare per eliminare il ronzio?
GATTI RENATO
Alessandria

Conservi il trasformatore originale ed il ponte


raddrizzatore ed aggiunga la parte circuitale qui
riportata e nella quale la tensione d'uscita U è
regolabile al valore esatto di 9 V tramite il po-
tenziometro R 1.

714
k
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i,,
e 17.
±;


TRI I==='

Cl

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E l <z
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Io)
e
9V
e

Resistenze R8 = 22.000 ohm


R1 = 47.000 ohm R9 = 820 ohm
R2 = 68.000 ohm
Varie
R3 = 5.600 ohm
R4 = 47.000 ohm TR1 = BC109 (ASY28)
RS = 10.000 ohm TR2 = BC109 (ASY29)
R6 = 1.500 ohm S1 = interrutt.
R7 = 1 megaohm ALIM. = 9 Vcc

rr TRI

14V

Condensatori Resistenze
C1 = 47.000 pF R1 = 470 ohm (pot. a variaz. lin.)
C2 = 47.000 pF R2 = 330 ohm - '/ W
Cc3 = 1.000 uF - 24 VI (elettrolitico)
4 = 470 F - 16 VI (elettrolitico) Varie
ai = 100.000 pF T1 = trasf. (220 V- 14V- 0,5 A)
P1 = ponte di diodi (200 V-1A)
Tp1 = 2N3055 (plastico)
S1 = interrutt.

715
RS 142 - TRASMETTITORE PER BARRIERA A RAGGI INFRAROSSI
È stato studiato per funzionare in coppia al Kit RS 141 (Ricevitore per barriera a raggi infrarossi).
Il compito d1 questo dispositivo è quello di generare un fascio di raggi infrarossi intermittenti ad una
frequenza di circa 5 KHz tali appunto da poter essere ricevuti dal Kit RS 141
La tensione di alimentazione deve essere di 12 Vcc. e la sua portata massima (sempre accoppiato
al'RS 141) è di circa 3,5 metri L. 15.000
S 141- RICEVITORE PER BARRIERA A RAGGI INFRAROSSI
È stato studiato per funzionare in coppa al Kit RS 142 il rasmenrtore per barnera a
raggi infrarossi) costituendo cosi un dispositvo di grande utiltà adatto a diversi usi
Un tipico esempio di impiego è quello di creare una sottile barriera invisibile di
raggi infrarossi collegando otticamente (puntando) i due dispositivi Ogni qualvolta
questa barriera viene interrotta dal passaggio di una persona o di un oggetto il
Relè dell'RS 141 scatta
Potrà quindi essere utilizzato come sensore per antifurto oppure, collegato ad un
contapezzi, come sensore per conta persone, contapezzi o conta eventi
La massima lunghezza della barriera è d1 circa
3,5 metri. La tensione di alimentazione deve

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classificazione articoli Else Ki
EFFETTI LUMINOSI ALIMENTATORI RIDUTTORI E INVERTER
Luci psichedeliche 2 vie 750W/canale AS 5 Alimentatore stabilizzato per amplificatori. 8 F L 27 000
RS 1 L 33.000 Riduttore di tensione stabilizzato 24/12V 2A
Luci psichedeliche 3 vie 1 500W /canale AS 11 L 12500
AS 10 L. 43.000 Alimentatore stabilizzato 12V 2A
. Luci rotanti sequenziali 1 O vie 800W/canale RS 31 l 16 500
RS 48 l. 47.000 RS 65 lnverter 12 + 220V 1 OOHz 60W L 31 000
RS 53 Luci psìche. con microfono 1 via 1 500W L. 25000 Carica batterie automatico
RS 75 L 23 500
RS
RS
RS
58
74
113
Strobo intermittenza regolabile
Luci psiche. con microfono 3 vie 1500W /canale
Semaforo elettronico
Luci sequenz. elastiche 6 vie 400W /canale
l 15.000
L 46.000
L 34.000
RS 86
RS 96
AS 116
AS 131
Alimentatore stabilizzato 12V 1 A
Alimentatore duale regol. + - 5 + 12 V 500mA
Alimentatore stabilizzato variabile 1 -:- 25V 2A
Alimentatore stabilizzato 12V (reg. 1 O + 1 5V 1 OA
- 14.500
L 24500
L- 33.000
L 69.500
AS 114 L 43 000 Carica batterie Ni - Cd corrente costante regolabile
Luci stroboscopiche RS 138 L 33.000
RS 117 L. 44.000
RS 135 Luci psichedeliche 3vie 1 OOOW L. 39,000 ACCESSORI PER AUTO
RS 46 Lampeggiatore regolabile 5 -;- 12V L 12 000
APP. RICEVENTI - TRASMITTENTI E ACCESSORI Variatore di luce per auto
RS 47 L 15 500
Lineare 1w per microtrasmettitore RS 50 Accensione automatica luci posizione auto L 19 500
AS 6 L 12 600 Auto Blinker - lampeggiatore di emergenza
Ricevitore AM didattico RS 54 L 19.500
RS 16 L. 13.000 Luci psichedeliche per auto
Microricevitore FM FIS 62 L 33.000
nS 40 L 14.500 RS 64 Antifurto per auto L 37 000
AS 52 Prova quarzi L. 12.000 Contagiri per auto (a diodi LEDI
nS 66 L 35 000
Rs 68 Trasmettitore FM 2W L 25000 RS 76 Temporizzatore per tergicristallo L 17.500
Trasmettitore FM radiospia AS 95 Awisatore acustico luci posizione per auto L 9 000
Rs 102 L 19 500
Mini ricevitore AM supereterodina RS 103 Electronic test multifunzioni per auto L 33.000
RS 112 L 26.500 Riduttore di tensione per auto
Radiomicrofono FM AS 104 L 11000
A$ 119 l 17.000 Indicatore eff. batteria e generatore per auto
Amplificatore Banda 4 - 5 UHF RS 107 l 14500
RS 120 L 15.000 RS 122 Controlla batteria e generatore auto a display L 16 500
RS 130 Microtrasmettitore A. M. L. 19.500 Temporizzatore per luci di cortesia auto
RS 137 L 14000
RS 139 Mini ricevitore FM supereterodina L 27 000
TEMPORIZZATORI
EFFETTI SONORI nS 56 Temp. autoalimentato regolabile 1 B sec. 60 min. L 41000
AS 63 Temporizzatore regolabile 1 -;- 100 sec. L 22.000
RS 18 Sirena elettronica 30W L 2.3.500 Foto timer (solid state)
Distorsore per chitarra RS 81 L 26 500
RS 22 L 16500 AS 123 Avvisatore acustico temporizzato L 19 500
AS 44 Sirena programmabile - oscillofono L 13000
RS 71 Generatore di suoni L. 23 000 ACCESSORI VARI 01 UTILIZZO
RS 80 Generatore di note musicali programmabile L 31.000 Variatore di luce (carico max 1 500W)
RS 9 L. 10.000
RS 90 Truccavoce elettronico L 24.500 AS 14 Antifurto professionale L 44 000
RS 99 Campana elettronica L 24.000 RS 57 Commutatore elettronico di emergenza I 15 000
Sirena elettronica bitonale RS 59 Scaccia zanzare elettronico L 14 500
AS 100 L 21.500
Sirena italiana RS 67 Variatore di velocità per trapani 1 500W L 16000
RS 101 L 15.500 Giardiniere elettronico
Cinguettio elettronico RS 70 L 10 500
RS 143 L. 19.000 Interruttore crepuscolare
RS 82 L 23 500
RS 83 Regolatore di vel. per motori a spazzole L 15 000
APP. BF AMPLIFICATORI E ACCESSORI RS 87 Relè fonico L 26 000
RS 91 Rivelatore di prossimità e contatto L 27 000
RS 8 Filtro cross-aver 3 vie 50W L 26.500 Esposimetro per camera oscura
RS 97 L 33500
RS 15 Amplificatore BF 2W L 11.000 Commutatore automatico di alimentazuone
RS 98 L 14 000
RS 19 Mixer B F 4 ingressi L 25 000 RS 106 Contapezzi digitale a 3.cifre L 47 000
nS 26 Amplificatore BF 10W :.. 15 000 RS 109 Serratura a combinazione elettronica L 36 000
27 Preamplificatore con ingresso bassa impedenza L 10500 HS 118 Dispositivo per la registr. telefonica automatica l. 35 500
AS
Preampliflcatore microfonico AS 121 Prova riflessi elettronico L 49 500
nS 29 L. 13.500
RS 126 Chiave elettronica \._ 21 000
FIS 36 Amplificatore B F 40W L 27 500
AS 128 Antifurto universale (casa e auto) ~ 39 000
RS 38 Indicatore livello uscita a 16 LED L. 28 500 Modulo per Display gìgante segnap.;n11
RS 129 l 48 500
RS 39 Amplificatore stereo 10+1 OW :.. 30 000 Generatore di rumore bianco le!ax elettronco
RS 132 L 23 000
Rs 45 Metronomo elettronico t 9.000 RS 134 Rivelatore di metalli L 22 000
nS 51 Preamplificatore HI-FI L 25 000 RS 136 Interruttore a sfioramento 220V 350W l 23 500
55 Preamplificatore stereo equalizzato R.I.A.A. 15.000 RS 141 Ricevitore per barriera a raggi infrarossi L 36.000
RS L
Trasmettitore per barriera a raggi intraross
RS 61 Vu-meter a 8 LED L. 24.500 S 142 L 15000
RS 144 Lampeggiatore di soccorso cori lampada allo Xeno L 53 000
RS 72 Booster per autoradìo 20W L 23.000
RS 146 Automatismo per riempimento 1J.ascne L 14.000
RS 13 Booster stereo per autoradio 20+20W L 41000
AS 78 Decader FM stereo L 17.500 STRUMENTI E ACCESSORI PER HOBBISTI
AS 84 Interfonico L 22.500 Prova transistor e diodi
nS 35 L 19.000
nS 85 Amplificatore telefonico L 26.500 Carica batterie al N- Cd regolab'e 27 000
RS 43 L.
RS 89 Fader automatico L 15000 RS 92 Fusibile elettronii:·o L 19 500
RS 93 Interfono per moto l 29000 RS 94 Generatore di barre T miniaturizzato L. 15000
Protezione elettronica per casse acustiche L 29000 RS 125 Prova transistor itest dinamico L. 18.500
AS 105
RS 108 Amplificatore BF 5W L 13.000 GIOCHI ELETTRONICI
RS 115 Equalizzatore parametrico L 26.000
Amplificatore B.F. 20W 2 vie RS 60 Gadget elettronico L. 16 500
RS 124 L 29.000
RS 77 Dado elettronico L. 22.500
nS 127 Mixer Stereo 4 ingressi L 42000
RS 79 Totocalcio elettronico L. 17.500
RS 133 Preamplificatore per chitarra L. 10.000 Roulette elettronica a 1 O LED
RS 88 L 27.000
RS 140 Amplificatore BF 1 W L 10.500 Slot machine elettronica L 33.000
AS 110
AS 145 Modulo per indicatore di livello audio Gigante L 52 000 S 111 Gioco dell'Oca elettronico L. 39.000

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INDICE DELL'ANNATA
AMPLIFICAZIONE mese' pagina

Amplificatore ultrasensibile marzo 132


Controllo di toni aprile 214
Amplificatore d'antenna maggio 268
Cassa acustica prismatica luglio/agosto 424

APPARATI VARI mese pagina

Generatore Morse febbraio 80


Temporizzatore acustico-ottico marzo 140
Avvisatore di retromarcia aprile 196
Timer digitale aprile 205
Audiostop per TV maggio 260
La vaporiera elettronica. giugno 324
Lampada di emergenza giugno 332
Alimentazioni simultanee giugno 338
Alimentatore da rete giugno 344
Cercametalli luglio/agosto 388
Zampirone elettronico luglio/agosto 400
Automatismi per ferromodelllsti luglio/agosto 408
Apparato provariflessi luglio/agosto 416
Centralina antifurto settembre 468
Controllo inquinamento settembre 478
Cassetta postale ottobre 532
Pulsante pluriuso ottobre 540
Contagiri per auto ottobre 548
Lampada fluorescente novembre 605
Oscillatore pluriuso novembre 614
Rivelatore di gas dicembre 660
Lampeggiatore dicembre 678
Circuiti con LED dicembre 684

DIDATTICA mese pagina

Oscillatore didattico gennaio 24


Transistor unigiunzione febbraio 90
Provagiunzionl nei diodi settembre 486
Tensioni-correnti-resistenze settembre 494
Misure elementari ottobre 556
Integrati stabillzzatorl novembre 620
Esperimenti con I LED dicembre 684
1985
RICETRASMISSIONI mese pagina
Generatore RF gennaio 4
Marker per taratura gennaio 32
Amplificatore d'antenna maggio 268
Antenna trombone maggio 296
Antenna accordata ottobre 562
Trasmettitore in FM novembre 596

STRUMENTAZIONE mese pagina


Ohmmetro elementare gennaio 16
Oscillatore didattico gennaio 24
Misura diodi varicap febbraio 68
Sonda logica marzo 150
Indicatore di polarità maggio 276
Provagiunzioni settembre 486
Oscillatore pluriuso novembre 614
Commutatore di polarità dicembre 670

LA CITIZEN'S BAND mese pagina


Marker per taratura gennaio 32
Miscelatore a due vie febbraio 100
Rosmetro per TX marzo 170
Protezioni elettroniche aprile 234
Antenna trombone maggio 296
Accordatore d'antenna giugno 362
Caccia al!a volpe luglio/ agosto 432
Limitatore di rumori settembre 502
Antenna accordata ottobre 562
Generatore a due toni novembre 628
Over voltage protection dicembre 692

CORSO SUGLI INTEGRATI DIGITALI mese pagina


12' punt. - Decodifiche gennaio 40
13' punt. - Display febbraio 106

CORSO DI RADIOTECNICA mese pagina


1' punt. - Generalità marzo 158
2' punt. - Ricevitore a transistor aprile 222
3' punt. - Ascolto in altoparlante maggio 284
4 punt. - Circuiti stampati giugno 352
5 punt. - Rivelazione a transistor luglio/agosto 442
6' punt. - Ricevitore a reazione settembre 510
7 punt. - Circuito reflex ottobre 570
8' punt. - Superreazione novembre 636
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ca, di realizzare un moderno oro-
logio numerico a display.

Il kit contiene:
N. 2 pulsanti completi

N. 2 viti in nylon

N. 2 dadi metallici

N. 2 linguette capocorda

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ICR0TRASMETTIT0R E
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CARATTERISTICHE

Tipo di emissione in modulazione di frequenza


Gamma di lavoro 88 + 108 MHz
Potenza d'uscita 10 ± 40 mW
Alimentazione con pila a 9 V
Assorbimento 2,5+ 5 mA
Dimensioni 5,5 x 5,3 cm (esci. pila)

Funzionamento garantito anche per i principianti - Assoluta semplicità di montaggio -


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Gli elementi fondamentali, che ca-
ratterizzano il progetto del microtra-
smettitore tascabile, sono: la mas-
sima semplicità di montaggio del
circuito e l'immediato e sicuro fun-
zionamento. Due elementi, questi,
che sicuramente invoglieranno tut-
ti i principianti, anche quelli che
sono privi di nozioni tecniche, a
costruirlo ed usarlo nelle occasio-
ni più propizie, per motivi profes-
sionali o sociali, per scopi protet-
tivi e preventivi, per divertimento.

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