Sei sulla pagina 1di 599

ora.nasens e.sue.

essaPR
DI ELETTRONICA - RADIO - OM • 27 MHz
AT]CA
A&
PERIODICO MENSILE-SPED. IN ABB. POST. GR. 3°/70 -ANNO XVIII-N. 1 -GENNAIO 1989
ED. ELETTRONICA PRATICA - VIA ZURETTI, 52 -20125 MILANO - TEL. 02/6697945 L. 3.500

CIRCUITI DIFESA
DI ELETTRONICA
RISONANZA DA TASCA

VOLTMETRO DIGITALE
GIGANTE
STRUMENTI DI MISURA __
TESTER ANALOGICO
MOD. TS 271 · L. 24.500

CARATTERISTICHE GENERALI
5 Campi di misura - 19 portate
Sensibilità 10.000 Q/V DC.
Dimensioni mm 150 x 63 x 32
Peso Kg O, 14
Pila 1elemento da 1,5 V

PORTATE
VOLT D.C. 0,25 V - 2,5 V - 25 V - 250 V - 1.000 V
VOLT A.C. 1 O V - 50 V - 250 V - 1 .000 V
AMP. D.C. 0,1 mA - 10 mA - 500 mA
OHM x 10 ohm - x 100 ohm - x 1.000 ohm
dB - 20 dB + 62 dB

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali

TESTER ANALOGICO
MOD. TS 260 - L. 59.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate
Sensibilità 20.000 Q/V D.C. - 4.000 Q/V A.C.
Dimensioni mm 103 x 103x 38
Peso Kg0,250
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni

PORTATE
VOLT D.C 100 m V-0,5V-2V-5V-20V-50 V- 100
V- 200 V- 1000 V
VOLT A.C. 2,5 V- 10V-25V- 100 V- 250 V- 500 V-
1000 V
OHM 2x1-0x10-2x100-2x 1000
AMP. D.C. 50 A- 500 A - 5 mA - 50 mA - 0,5 A-5 A
AMP. A.C. 250 A- 1,5 mA- 15 mA- 150 mA- 1,5 A-
10 A
CAPACITÀ = O: 50 F-0 500 F (con batteria interna)
dB 22 dB- 30 dB - 42 dB - 50 dB- 56 dB- 62 dB -- - -·· -~---

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie -
Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
BUON ANNO
Nel riprendere a pieno ritmo, con rinnovato vigore, quell'attività
editoriale, che ci impegnerà nei prossimi dodici mesi, vogliamo
porgere ai nostri lettori gli auguri più sinceri di un felice anno
nuovo. Che certamente accenderà, per la prima volta in coloro
che soltanto ora si stanno avvicinando all'elettronica, ma ancor
più in quelli che ci seguono già da tempo, la passione per un hob-
by che si esprime attraverso la realizzazione e lo sviluppo di un
programma tecnico e culturale di comune interesse. Con lo sti-
molo, per noi, di promuovere un periodico sempre più appetibile
nel mondo dilettantistico, in grado di soddisfare le attese dell'u-
tente con proposte nuove ed originali, anche se contenute entro i
termini della didattica più tradizionale. Dunque, le premesse so-
no eccellenti e tante e le iniziative già in atto. Ma per ora, su que-
ste, preferiamo conservare un ragionevole silenzio, per non im-
pegnare il lettore e noi stessi con promesse che, i mille problemi
sollevati dai settori merceologici e tecnologici, potrebbero vanifi-
care. Come, ad esempio, l'improvvisa irreperibilità, in molti cen-
tri commerciali, di questo o quel componente. Oppure l'irregola-
rità di alcuni servizi o, ancora, l'acquisto di materiali di millantata
efficienza, ma in realtà assolutamente inutilizzabili. Incontriamo-
ci, quindi, agli inizi di ogni mese, con immutato entusiasmo, ma si-
curamente nella speranza che il contenuto della rivista abbia pre-
miato le vostre aspirazioni e le nostre fatiche.
I CANONI
ABBONAMENTO
RIMANGONO Per l'Italia L.37.000
INVARIATI Per Estero L.47.000
L'abbonamento annuo al periodico offre la certezza di ricevere
mensilmente, a casa propria, una pubblicazione a volte esaurita o
introvabile nelle edicole.

Per sottoscrivere un nuovo abbonamento, o per rinnovare quello scaduto, oc-


corre inviare l'importo tramite vaglia postale, assegno bancario, assegno
circolare o a mezzo c.c.p. N. 916205 intestati e indirizzati a: ELETTRONICA
PRATICA-20125 MILANO-ViaZuretti, 52.
Si prega di scrivere con la massima chiarezza, possibilmente in stampatello,
citando con grande precisione: cognome, nome, indirizzo e data di decorren-
za dell'abbonamento.

LA DURATI\ DELL'ABBONAMENTO È ANNUALE


CON DECORRENZA
A QUALSIASI MESE DELL'ANNO

È possibile sottoscrivere l'abbonamento o rinnovare quello sca-


duto direttamente presso la nostra sede:
ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6697945
ANNO 18 N. 1- GENNAIO 1989
LA COPERTINA - Propone, questo mese, la costru-
zione di un voltmetro digitale, gigante, da applica-
re frontalmente, sopra il banco di lavoro. Un com-
mutatore multiplo, consente di impiegare lo stru-
mento sulle tre portate che principalmente interes-
sano le misure elettroniche.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

di rettore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
VOLTMETRO DA BANCO 4
CORRADO EUGENIO DIGITALE E GIGANTE
DI PRECISIONE
stampa
TIMEC
ALBAIRATE - MILANO
DIFESA TASCABILE 16
Distributore esclusivo per CON POTENTI
l'Italia:
A.&G. Marco - Via Fortezza n. SCARICHE ELETTRICHE
27 • 20126 Milano tel. 25261
autorizzazione Tribunale Civi-
le di Milano - N. 74 del 29-12-
1972 - pubblicità inferiore al
TERMOMETRO 24
25%. A LETTURA DIRETTA
CON SONDA INTEGRATA
UNA COPIA L. 3.500
ARRETRATO L. 3.500
RICEVITORE REFLEX 32
I FASCICOLI ARRETRATI
DEBBONO ESSERE RICHIE- AD ONDE MEDIE
STI ESCLUSIVAMENTE A:
ELETTRONICA PRATICA
Via Zuretti, 52 • 20125 MILANO
PRIMI PASSI 39
DIREZIONE - AMMINISTRA- CORSO DI ELETTRONICA
ZIONE - PUBBLICITÀ - VIA ZU-
RETTI 52 • 20125 MILANO. CIRCUITI
r
ACCORDATI

Tutti i diritti di proprietà lette-


raria ed artistica sono riser- VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 48
vati a termine di Legge per
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- LA POSTA DEL LETTORE 51
stituiscono.
VOLTMETRO DIGITALE
GIGANTE
Può essere applicato frontalmente, sopra il banco di lavoro.

La lettura, ad una certa distanza, del responso non aver individuato un progetto costruttivo ido-
relativo alle misure elettriche, effettuate con il neo alle proprie possibilità e capacità di realizza-
voltmetro digitale, non è agevole neppure per chi zione, sia per non aver conosciuto un sicuro pun-
gode di un'ottima vista. Nel laboratorio, poi, que- to di vendita di display a grandi dimensioni. A
sto strumento, attuale, preciso e spesso consulta- tutti costoro, quindi, vogliamo ora porgere una
to, costituisce un impedimento costante alle mol- mano, presentando, in questa stessa sede, il pro-
teplici manovre che il tecnico deve compiere, in getto di un voltmetro, che si esprime attraverso
mezzo a fili conduttori, utensili e componenti va- cifre a caratteri cubitali e che, apparentemente.
ri, sparsi sul banco di lavoro. Dunque, nell'ambi- può sembrare complesso, percorribile attraverso
to della strumentazione elettronica e, in modo un cammino irto di ostacoli, ma che in realtà è
particolare, in quello dei voltmetri, la miniaturiz- proponibile anche ai principianti, sempre che si
zazione degli apparati di misura è controprodu- rispettino i suggerimenti costruttivi via via elen-
cente e certamente nemica dell'operatore. Il qua- cati nello scorrere del testo. Per quanto concer-
le preferisce leggere i valori delle grandezze sot- ne, poi, l'approvvigionamento dei componenti
to controllo su una piastra luminosa gigante, fis- necessari per il montaggio dello strumento, tutti
sata frontalmente, in posizione isolata, sulla pa- questi possono essere richiesti alla BCA - ELE T-
rete cui è appoggiato il piano operativo. TRONICA - Via T Campanella, 130 - IMOLA
Per la verità, non sono pochi i professionisti che (Bologna) Tel. (0542) 35871, con la quale sono
hanno già adottato questa comoda soluzione, con stati già presi accordi commerciali in merito.
la quale basta sollevare, appena di poco, lo
sguardo verso l'alto, per conoscere l'entità di una
tensione positiva o negativa, presente in un de-
terminato punto di qualsiasi circuito elettrico od CARATTERISTICHE CIRCUITALI
elettronico.
Ma i dilettanti e, fra questi, molti nostri lettori, Il progetto del voltmetro digitale è riportato in fi-
non beneficiano ancora di tale vantaggio, sia per gura 1. In esso, come si può facilmente notare,

La realizzazione, di questo preciso voltmetro digitale, viene


agevolata dalla possibilità di acquisto, di tutti gli elementi ne-
cessari alla costruzione, presso un punto di rivendita di com-
ponenti elettronici, chiaramente indicato nella parte iniziale
del testo.

4
I valori delle tensioni appaiono riprodotti su tre display con
caratteri cubitali.

È uno strumento di elevata precisione, caratterizzato da tre


portate, nella gamma complessiva di O Vcc --;- 1.000 Vcc.

sono disponibili tre portate di misure di tensioni to (ENTR. E- M), agendo sul partitore di resi-
continue: stenze (R1-R2-R3- R4), le quali debbono as-
solutamente essere rappresentate da componenti
1 Portata = 9,99 Vcc di preciso valore ohmmico, ossia con tolleranza
2° Portata == 99,9 Vcc dell'l%. Il ponticello P2, invece, che collega il
3 Portata = 999 Vcc punto circuitale 5 con uno dei tre punti 6-7-8,
a seconda del valore della portata prescelta, spo-
Le tre portate si commutano nel circuito spostan- sta soltanto il "dp" (decimal point) sul numero
do i due ponticelli siglati, rispettivamente, con Pl che deve comparire nel display. Facciamo un
e P2. E diciamo subito che il ricorso ai ponticelli esempio. Supponiamo di alimentare il voltmetro
semplifica il cablaggio finale del voltmetro per e di non applicare all'entrata E- M alcuna ten-
chi voglia servirsi principalmente, come del resto sione. Ebbene, in tal caso i tre display DS 1- DS2
accade nella maggioranza delle misure elettriche, ·- DS3, che sono montati, sul circuito stampato,
della portata di 99,9 Vcc. Tuttavia, coloro che uno a fianco dell'altro, in modo da comporre una
avessero necessità di usufruire della tema di va- apparente unica piastra, dovranno accendersi
lori e fossero costretti ad un lavoro di frequenti senza segnalare alcun valore di tensione. Tutta·
commutazioni, potranno eliminare i due ponti- via, a seconda della portata prescelta e del colle-
celli, rappresentati semplicemente da due con- gamento effettuato con P2, anziché comparire il
duttori di filo flessibile e sostituire questi con un numero 000, compariranno i seguenti numeri
commutatore a due vie e tre posizioni, il cui 0.00, 00.0, 000. Pertanto, immettendo sull'ingres-
schema teorico è riportato in figura 7. so E- M una tensione di 9,99 Vcc, sui display
In ogni caso, il ponticello P l provvede a fissare il compare il numero 9.99. La tensione di 85,6 Vcc
valore della portata in volt all'ingresso del circuì- viene indicata con il numero 85.6. E così via. U

5
01]0 L
::,.
o,
o,
o,

rr
o ::,.
o,
o
o,
·s 6-
lii "tl
e:- o
o .
2sgs
\ 8=5g
:: "tl E ·e:;
-<>Il ol "<>I ., ._ 8:J!! GI ai
sg_1a f!
55
.... I

[T,]u ::,.
o,
o,
o;
u;
Q)

:i
'S .a
:O.!!! E E
o E,l!!
lii C: O.-
·- IO (.)
E
m;;::
"tl
:li e::::1 ·eo
"tl
GI e: ";:;j
-.cOIO
<llH a] uff ""Il "'Il ._ guut
·- ··- O
I/IN!!:: c.
e: 0. :::, GI
! a.,$-
!:21 l :::i QII "'Il !!111 ":::!:Il ... ;; a, .... :g !!!
.J 0. 111 IO
Gi :=- Cli :è
"' Il é55
!t: ,G
.!21-5 GI -
"tl e: o "tl
o o e: o
:. u 55
Q) ,_ u,.,.

.5 §. :gc. 5ilii
-
g=
-Gl-c:..,_
~ .s (.)
"tl E Cli a:

I. E I
ooE,
<I Il
q C',j
(..)
±a;2o
Cll--a:
Cl.lii._
-- 2:i: o Cli
o. 'j E
,-'W"tl.5
__ ca.::
__,_
,.,T
u
Il
'bNN,/dJ
4e i Il
• e iii Cli
.!21:::, u :::,
u. • lii "tl

1ì:

6
< COMPONENTI I

Condensatori
R7 == 10.000ohm (trlmmer)
C1 = 100.000pF R8 = 3300hm- 1/4 W
C2 = 100.000 pF
C3 = 22F- 16VI(elettrolitico)
C4 = 100.000 pF Varie
es = 220.000pF IC1 = 7805 (stabllizz.)
1C2 = CA3162E
IC3 = CA3161E
Resistenze
TR1 = BC307
R1 = 909.000 ohm- 1/4 W (toll. 1%) TR2 = BC307
R2 = 90.900ohm- 1/4 W (toll. 1%) TR3 = BC307
R3 = 9.090ohm- 1/4W (toll. 1%) DS1= display
R4 = 1.010ohm- 1/4W (toll. 1%) DS2 = display
R5 = 1.000ohm- 1/4 W DS3 = display
R6 = 10.000 ohm (trimmer) ALIM. == 11Vcc + 14Vcc

punto luminoso quindi sostituisce la virgola e s1 .dire che l'integrato IC2 rappresenta il cuore di
accende a seconda della portata prescelta e del tutto il voltmetro digitale, perché questo, in pra-
collegamento realizzato con il ponticello P2, che tica, compie la misura della tensione applicata al-
può essere saldato su uno dei terminali 6-7-8. l'entrata E- M. Ma ciò verrà ulteriormente ana-
In alto, a sinistra dello schema di figura 1, si nota lizzato più avanti, in sede di presentazione del-
la presenza dell'integrato ICl. Il quale si identifi- l'integrato. Per ora facciamo osservare che l'inte-
ca col modello 7805 e rappresenta l'elemento grato IC3, collegato a valle di IC2, funge da de-
stabilizzatore della tensione di alimentazione sul codificatore e pilota dei tre display a sette se-
valore di 5 Vcc. gmenti, i quali visualizzano cifre alte quasi sei
Spieghiamoci meglio. La tensione continua, che centimetri.
alimenta l'intero dispositivo, deve avere un valo- I tre transistor TR 1- TR2- TR3 rappresentano
re compreso fra 11 Vcc e 14 Vcc. Sullo schema gli interruttori di accensione dei display e sono
pratico del voltmetro digitale è consigliato il va- comandati dall'integrato IC2, che ne polarizza le
lore di 12 Vcc, perché questo è il più adatto ad basi, onde costringerli alla conduzione, quando si
alimentare i display DS1 - DS2 - DS3. Ma i due effettuano le misure di tensione col voltmetro.
circuiti integrati IC2 e IC3 debbono essere ali-
mentati, rispettivamente sui piedini 14 e 16, con Lo strumento qui presentato è in grado di legge-
la tensione stabilizzata a 5 V cc. Ecco perché si è re tensioni positive fino ad un decimo della por-
reso necessario l'impiego dell'integrato stabilizza- tata di fondo-scala. Ma, sia pure con minor preci-
tore ICl. sione, esso legge anche le tensioni negative. Per
Sui piedini 8-9 e 13 dell'integrato IC2 sono col- queste, dunque, si consiglia di invertire tra loro i
legati due trimmer (R6- R7). Questi componenti puntali-sonda, ricordandosi peraltro che l'indica-
servono per la taratura del circuito e vanno rego- zione è negativa. Così facendo, anche le tensioni
lati nel modo che diremo più avanti. Per ora ri- negative verranno valutate con la medesima pre-
cordiamo che i due trimmer debbono essere di cisione di quelle positive.
ottima qualità, in modo da conservare la perfetta Quando la tensione in esame presenta un valore
messa a punto del voltmetro anche dopo molto superiore a quello di fondo-scala, sui display si
tempo. Anche questi elementi, come del resto legge "E E E". Queste lettere stanno ad indicare
tutti gli altri, possono essere richiesti alla stessa che occorre commutare la portata dello strumen-
fornitrice dei display già menzionata all'inizio del to verso un fondo-scala più alto. Analogamente,
presente articolo. quando si misura una tensione negativa, oon va-
Continuando con la rassegna degli elementi che lore assoluto superiore a quello di fondo-scala,
compongono il progetto di figura 1, possiamo ora compare il segno "". Ma tutte queste particola-
7
' o o
-·-· -· - . -· -· --·-I

f,
!g
1
I
·-·-·-i
i

-o
V)

8
L .

l! ci##
5Il • 3;

~.-e

--

o

",
o u
4

>
c. _I
w L()

-o
q
j •
•r' -
-

<z 4 I

'

- •.,- .
--·
j •

-+
9
• a 7
f b

o
O

o
'
c
(lJ

e e

a
dp
o
LATO P!ED. LATO SEGM.

Fig. 4 - La parte posteriore di un display è qui riprodotta sulla sinistra. Vi si nota la


presenza dei dieci piedini uscenti: cinque da una parte e cinque dall'altra. Le lette-
re alfabetlche corrispondono a quelle menzionate sul piano costruttivo di figura 2
ed agevolano il compito di applicazione del componente sul circuito stampato.
Sulla destra è presentata la parte superiore del display, nella quale si possono
accendere sette segmenti e un punto (dp).

rità verranno meglio conosciute dal lettore du- es nel progetto di figura· 1 e quello indicato con
rante i primi tempi di impiego dello strumento. l'espressione INTE GRATING eAPAeITOR
nello schema a blocchi di figura 6.
La fase di carica di es, detta pure semiciclo a du-
FUNZIONAMENTO ELETTRONICO rata costante, vede convertirsi la tensione sotto
misura, applicata al voltmetro, in una corrente di
Abbiamo fin qui descritto, a grandi linee, la com- intensità proporzionale, la quale carica il conden-
posizione circuitale e taluni comportamenti delle satore in un tempo fisso, stabilito dall'oscillatore
parti del progetto di figura 1. Adesso ci si deve interno a IC2, che si aggira intorno ai 10 millise-
addentrare in un'analisi più dettagliata del circui- condi. Pertanto, alla fine del semiciclo, il conden-
to, per comprenderne meglio il funzionamento. satore es appare carico ad un valore di tensione
Lo schema di figura 6 espone, con il sistema a proporzionale a quello medio della tensione da
blocchi, la composizione circuitale interna dell'in- misurare e da ciò discende il nome di "voltmetro
tegrato IC2, modello CA3162E, che svolge le integratore". Questo valore medio è calcolato
funzioni classiche di un voltmetro ad integratore appunto su un periodo di 10 millisecondi.
a doppia rampa che, a parità di complessità cir- Il convertitore da tensione a corrente equivale, in
cuitale, costituisce una tecnica in grado di com- linea di principio, ad una comune resistenza,
pensare gli errori più grossolani e di offrire misu- mentre in pratica i problemi di impedenze e di li-
re precise a basso costo, con grande affidabilità. velli di tensione richiedono circuiti più complessi,
Il voltmetro a doppia rampa concentra il suo fun- comunque facili da realizzare in un integrato.
zionamento sui processi di carica e scarica di un Nel secondo semiciclo, detto "a pendenza co-
condensatore, più precisamente il condensatore stante", la tensione d'ingresso si disinserisce dal
10
condensatore, che si scarica con una corrente co- SHOLD DETECTOR), facilmente individuabile
stante di estrema precisione. Ovvero, il valore nello schema a blocchi di figura 6, allorché il con-
della tensione del condensatore scende, con una densatore es si scarica. Il numero raggiunto dal
pendenza costante, indipendentemente dal valo- contatore, che rappresenta il valore della tensio-
re di tensione con cui si era caricato. Il tempo di ne sotto misura, viene espresso in codice BCD,
scarica, corrispondente a quello impiegato per ri- sui piedini d'uscita di IC2, con tre cifre che, tra-
tornare al valore iniziale di riposo, è allora pro- mite il circuito logico decodificatore IC3, vengo-
porzionale alla tensione da misurare o, meglio, al no applicate ai tre display a sette segmenti, abili-
suo valore medio o, ancora, al valore della ten- tati in sequenza ciclica.
sione raggiunto dal condensatore es durante il Per coloro che ancora non lo sapessero, facciamo
primo semiciclo a durata costante. presente che le tre sigle Beo - MSD - LSD, cita-
Facciamo notare che, qualora l'oscillatore inter- te nello schema di figura 6, significano:
no a IC2 non fosse preciso, la misura non rimane
affetta da alcun errore grave, perché essa rappre-
BCD = numero decimale codificato in binario
senta il risultato del rapporto fra la durata del se- MSD = cifra più significativa
condo serniciclo ed il primo, senza dipendere dal LSD = cifra meno significativa
loro valore assoluto. Gli eventuali errori, pertan-
to, si eliminano quasi perfettamente.
E importante rilevare che il voltmetro digitale è Ritornando al progetto di figura 1, vogliamo an-
sensibile soltanto al valore medio del periodo di cora una volta ribadire il concetto, già espresso in
misura. E ciò esalta la qualità dello strumento, precedenza, che i tre display non sono alimentati
che non subisce alterazioni, durante le misure, in dal regolatore di tensione IC1, ma direttamente
presenza di disturbi di rete, per esempio di ron- dalla tensione di alimentazione, il cui valore otti-
zìo, il cui valore medio è nullo nel tempo di 10 male è quello di 12 Vcc, come suggerito nel pia-
millisecondi. no costruttivo di figura 2, anche se la scelta può
L'oscillatore interno a IC2 pilota un contatore, spaziare fra i valori di 11 Vcc e 14 Vcc. In ogni
che viene bloccato da un comparatore (THRE- caso, con le basse tensioni, i display sono meno

o I • '-'
I
I
I
I 16
I 15
I 14

I I 13
7805 I I 12

1 I 11
I I 10
: I I 9

Fig. 5 - Facendo riferimento agli ele-


menti qui riportati, il lettore sarà in
E M U condizione di applicare corretta-
mente, sul circuito stampato, sia
l'integrato stabilizzatore che gli altri
IC1 1C2-3 due integrati, che presentano ugua-
le piedinatura.

11
y%

,J
DIGIT SEUCT OUTl'U1I
@·uso
@·s
@)·so
VII
COIIV[ltT[A
L.OwPUT

NEFEAENCE
CUllll[NT
GENERATO R

0D
•ws·
M0 ·M09T SI@MFcANT QT
NxT SII €ANT Dio+r 2c-9041I
L$DO·LEAST SIMIFICANT DIGIT

@Ml
ADJ

Fig. 6 - Schema a blocchi, in versione originale, pubbllcato dalla RCA, che è l'uni-
ca produttrice degll integrati IC2 - IC3, del modello CA 3162E.

luminosi, cmi quelle più elevate diventano molto da ricoprire le tre superfici dei tre display, che
più accesi. sono costruiti in forma rettangolare, nelle dimen-
sioni di 4,8 cmx 7 cm circa.
Le dimensioni della lastra rossa di copertura,
MONTAGGIO DEL VOLTMETRO quindi, saranno di 14,5 cmx 7 cm (misure mini-
me).
Quello pubblicato in figura 2, unitamente alla fo- Il montaggio del modulo, che va realizzato se-
to riportata all'inizio del testo, rappresenta il condo quanto illustrato in figura 2, deve iniziare
montaggio del modulo elettronico del voltmetro dopo aver. preparato tutti gli elementi necessari,
digitale. Spetta quindi al lettore il compito di rac- compreso il circuito stampato, il cui disegno in
chiudere poi il modulo stesso in un contenitore, grandezza reale è riportato in figura 3 e che ap-
munito di boccole di entrata delle tensioni da mi- pare composto su una piastra di materiale isolan-
surare e di morsetti per il collegamento con l'ali- te, bachelite o vetronite, di forma rettangolare,
mentatore in tensione continua. delle dimensioni di 10 cmx 19,5 cm circa.
Sul contenitore potrà pure comparire la manopo-
la innestata sul perno dell'eventuale commutato- I primi componenti, che debbono essere applicati
re multiplo, a 2 vie - 3 posizioni, che consente di al circuito stampato, sono le sei resistenze R4 -
cambiare a piacere la portata dello strumento. R5-R3- R2-RI- R8. Poi, con gli spezzoni di
Per conferire al voltmetro un aspetto ancor più reofori tranciati da questi componenti, si realiz-
professionale e tenendo conto che i display gi- zano tutti i ponticelli, che sono numerosi e la cui
ganti fanno poca luce, si può applicare, sopra presenza si è resa necessaria per ottenere la mag-
questi tre componenti, una piastra rettangolare giore semplicità circuitale possibile del modulo.
rossa di plexiglass. Con tale accorgimento si mi- Senza il ricorso ai ponticelli, si sarebbe dovuto
gliora la lettura dei numeri anche in ambienti nei impiegare un circuito stampato a doppia faccia,
quali vi sia troppa luce, naturale o artificiale. assai costoso e di diffide realizzazione.
Le dimensioni della lastra dovranno essere tali I ponticelli debbono rimanere perfettamente

12
aderenti alla superficie della piastra rettangolare,
ovviamente sulla faccia opposta a quella in cui
sono presenti le piste di rame, in modo particola- IL FASCICOLO
re quelli che rimangono coperti dai tre display.
Ancora una volta raccomandiamo di far uso, per
R1-R2-R3- R4, di quattro resistenze di preci-
SPECIALE
sione, ossia con tolleranza all' 1 %. Anche i due
trimmer R6- R7 debbono essere di ottima quali-
ESTATE 1988
tà e vanno inseriti, subito dopo, assieme a tutti gli Si è presentato al lettore in una
altri componenti, compresi i due zoccoli per gli veste insolita, fuori dall'usuale,
integrati IC2- 1C3. Questi ultimi debbono essere dato che tutti i progetti descritti
innestati sui rispettivi zoccoli a montaggio ultima- sono stati completati con l'offerta
to, dopo aver constatato che, sul punto circuitale della corrispondente scatola di
dello schema teorico di figura 1, nel quale è ri- montaggio. Dunque, quello di
portata l'indicazione 5 V, sia presente questo
preciso valore di tensione. Il quale va rilevato,
luglio-agosto '88, è un numero da
tramite un tester, rispetto alla linea comune della non perdere, ma da conservare di-
tensione negativa. ligentemente per il suo carattere
Si raccomanda di inserire i due integrati soltanto di sicura validità tecnica e com-
quando la tensione di alimentazione è disinnesta- merciale.
ta. Pertanto, in un primo tempo si alimenta il
modulo del voltmetro, si controlla il valore di 5 l
V, poi si disinserisce l'alimentatore e si inserisco-
no i due integrati IC2 e IC3. Successivamente,
prima di iniziare la fase di taratura del voltmetro,
ELETTRONICA
srA usig re ey Asso@n
I ELETTRONICA - RADIO - OM - 27 Ma
pp 9 ggf!A
I llll II
si collega di nuovo l'alimentatore al circuito.
PERIODICO MENSI LE - SPE DO, IN AB POST , GR 3'/7O - AN NO XVII -N. 7/8 LUG LIO- AGOST O 19e8
L'integrato stabilizzatore ICl rimane inserito con ED. ELETT RON ICA PRA TICA - VA ZU RETTI , 52 - 201 2 MLANO L4.600

il lato di plastica rivolto verso l'esterno del modu- I PROGETTI NUMIRO UNICO
lo. Su questa stessa parte di ICl è pure impressa PIO RICHIESTI BIMESTRALE
DAI DILETTANTI ESTATE '8
la sigla 7805.
Gli ultimi tre elementi, da inserire sulla piastra
del circuito stampato, sono rappresentati dai tre
display, che vanno applicati parallelamente fra
loro e con il punto luminoso rivolto verso il bas-
so.
Ogni display è dotato di dieci terminali, cinque
da una parte e cinque sul lato opposto, come del
resto si può notare nel disegno riportato a sini-
stra di figura 4, nel quale sono indicati, tramite
lettere alfabetiche minuscole, i vari piedini, la cui
corrispondenza con i terminali nello schema teo-
rico di figura 1 è evidente.
In figura 5 sono indicati gli elementi essenziali
per non commettere errori durante l'inserimen- UN'INTERA RACCOLTA
to, nel circuito stampato, dell'integrato ICl (dise- DI SCATOLE DI MONTAGGIO
gno a sinistra) e degli integrati 1C2- 1C3, la cui
piedinatura è identica.
Concludiamo la descrizione della fase di montag-
gio del voltmetro digitale, 'suggerendo ai lettori RICHIEDETELO
l'impiego di un saldatore a punta sottile, possibil-
mente collegato a massa e, soprattutto, l'uso di
filo-stagno con sezione piccolissima.

TARATURA DEL VOLTMETRO

Le operazioni di taratura consistono nella regola-


13
zione dei due trimmer R6- R7, in modo tale che nel nostro strumento può verificarsi il fatto che
le misure, esposte attraverso numeri sui display, l'ultima cifra risulti instabile, variabile in conti-
siano veramente esatte. nuità fra un valore superiore ed uno immediata-
Si cominci, dunque, con il cortocircuitare l'in- mente inferiore, per esempio fra 5.00 e 5.01. Ciò
gresso E- M, con lo scopo di evitare che il vol- sta a significare che il valore esatto di tensione ri-
tmetro possa captare, con la sua estrema sensibi- levata si trova fra 5 V e 5,01 V.
lità, delle tensioni ... vaganti. Quindi si alimenti il Terminiamo qui le operazioni di taratura del vol-
tmetro, la cui esattezza va controllata ora effet-

COMMUTATORE '
10V
1

2" [2]· •
\
/OOOV~ \
I ~/OOOV
\
I
\
-.

Fig. 7 - Per agevolare le operazioni di commutazione di portata del voltmetro digi-


tale, consigliamo di sostituire i ponticelli P1-P2, indicati nel progetto di figura 1,
con questo commutatore multiplo.

circuito e si osservi il numero composto dai tre tuando misure di tensioni campione sicuramente
display, che può essere di tre zeri, ma che, il più precise.
delle volte, è un numero del tutto casuale, positi- Disponendo di un voltmetro di alta qualità a ±
vo o negativo; in questo secondo caso è precedu- 0,001, si può leggere il valore esatto della tensio-
to dal segno - . ne presente in U, all'uscita dell'integrato ICl,
Ora si cominci a regolare il trimmer R6, fino a con una precisione superiore a quella dell'l %. E
che sui tre display compaiono tre zeri. Poi, trami- su questo valore si può ulteriormente tarare il
te un filo conduttore, si colleghi il punto circuita- voltmetro digitale. Ma per una taratura ancor più
le 4 con l'uscita Udi ICl, dove è presente il valo- precisa, conviene applicare al voltmetro digitale
re esatto di tensione di 5 V. Ai lettori ricordiamo una tensione pari a quella di fondo-scala, deri-
che gli integrati 7805 si trovano in commercio in vandola da un alimentatore stabilizzato da labo-
due versioni, una, quella più economica e diffusa, ratorio e misurandola ancora con un voltmetro
a ± 5%, l'altra a ± 1 %, che consigliamo di più elettronico di elevata qualità e poi tarando il no-
tra le due. Tuttavia, disponendo di un voltmetro stro strumento su questo stesso valore di tensio-
elettronico di precisione, utilizzabile per la tara- ne.
tura, si può usare, per ICl, anche la versione a Naturalmente, le operazioni fin qui descritte,
± 5%. Ma continuiamo con le operazioni di ta- vanno ripetute più volte, allo scopo di raggiunge-
ratura e passiamo al trimmer R7, che va regolato re il miglior risultato.
fino a che, sui display, si legge il numero 5.00. Anche le condizioni ambientali e strumentali
Come accade in tutti i voltmetri digitali, anche debbono rispondere a precise esigenze, se si vuol
14
operare correttamente. Per esempio, si deve con- buon oscilloscopio, occorrerà moltiplicare le let-
trollare la stabilità termica, sia del voltmetro digi- ture sui display rispettivamente per 10 e per 100.
tale che degli strumenti impiegati. I quali, pur ri- aumentando la portata di fondo-scala fino al
manendo inseriti nelle loro custodie, dovranno massimo valore di tensione previsto per la speci-
essere accesi due o tre ore prima dell'intervento fica sonda utilizzata.
di taratura del voltmetro, con temperatura am- Con l'impiego delle sonde citate, si aumenta pu-
biente normale, intorno ai 20°C + 25°C. re l'impedenza d'entrata dello strumento dello
stesso fattore. Ciò può diventare utile in sede di
misure su punti ad alta impedenza, dove un solo
USO DEL VOLTMETRO megaohm potrebbe alterare il valore della tensio-
ne ed il funzionamento del circuito.
Il voltmetro digitale si usa come qualsiasi altro Concludiamo ricordando che, qualora il voltme-
voltmetro dello stesso tipo. Ma per misure con- tro, in certe condizioni di impiego, dovesse rima-
dotte in ambienti rumorosi, conviene impiegare nere coinvolto da disturbi eccessivi, in grado di -
un cavo schermato o, meglio, una sonda per alterare sensibilmente le misure, conviene inseri-
oscilloscopio di tipo Xl (senza attenuazione). re, tra i piedini 7 e 11 dell'integrato IC2, un con-
Utilizzando invece sonde di tipo XlO e XlO0, densatore da 100.000 pF, a bassissima corrente cli
poiché il nostro voltmetro digitale è caratterizza- fuga, con 50 Vl o più, di tipo a film plastico in
to da un'impedenza d'ingresso pari a quella di un polipropilene.

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è Il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e Informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti In ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
, Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica- La
tensione e la corrente - La potenza • Le unità

L. 13.500 di misura - I condensatori • I resistori - I diodi


- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampla analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito In formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
Redazione dl Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere Il successo
posto di 128 pagine riccamente illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
a due colori.

15
DIFESA
ELETTRONICA
Volendolo, questo generatore di alta tensione, la seconda volta, un apposito pulsante. In ogni
ma non di corrente pericolosa per l'incolumità caso, nel corso dell'articolo, citeremo le necessa-
delle persone, può essere costruito in dimensioni rie indicazioni per aumentare o diminuire la po-
tali da rimanere occultato nel palmo di una ma- tenza delle scariche elettriche, così da soddisfare
no. Owiamente, allo scopo di rappresentare un tutte le eventuali necessità richieste dai lettori, in
efficace deterrente contro animali aggressivi, do- ordine alle particolari applicazioni pratiche del
mestici e selvatici, quando ci si avventura in un nostro progetto. Perché fin d'ora immaginiamo
bosco, in una vasta pianura deserta e dovunque come qualcuno vorrà trasformare l'apparecchio
capiti di opporre una valida difesa contro aggres- in un giocattolo per burle carnevalesche, mentre
sioni e sopraffazioni. altri vorranno destinarlo alla recinzione elettriz-
A tutti noi, infatti, può accadere di imbattersi in zata di uno spazio riservato agli animali, dove la
un cinghiale inferocito, durante una battuta di potenza delle scariche deve essere proporzionata
caccia, oppure di incontrare un asino, un bue, un alla taglia di questi.
maiale, fermi nel bel mezzo della strada e decisi Possiamo ora concludere la parte introduttiva ri-
a non concederci il passaggio. In città, poi, si può cordando che il progetto, qui presentato, può
essere molestati da teppisti, tossicodipendenti e servire per comporre un valido antifurto per au-
alcolizzati, quando si è soli e le invocazioni di to, valige, borse, borsette e borselli, sempre che
aiuto si perdono nel nulla. Insomma, le occasioni sussista, per l'aggredito, un ragionevole tempo di
in cui siamo costretti a difenderci sono quotidia- reazione. Inoltre, con questo stesso dispositivo, è
namente ricorrenti, in una misura che alcuni di possibile realizzare un insetticida elettrico o un
noi sono già stati costretti da tempo a prendere apparato per ionizzare l'aria, con lo scopo di far
le necessarie precauzioni, uscendo di casa armati precipitare polveri, distruggere fumi o ridurre le
di bastone, oppure con una bomboletta spray in cariche elettrostatiche, assai pericolose nei labo-
grado di spruzzare liquidi irritanti e lacrimogeni ratori in cui si manipolano taluni delicati circuiti
o, ancora, con un piccolo dispositivo elettronico, integrati.
alimentato a pila, che applica sulla pelle dell'ag-
gressore una forte scossa elettrica, certamente
scoraggiante ma senza conseguenze fisiologiche. FUNZIONAMENTO CIRCUITALE
Come quello che ci prepariamo a descrivere, che
non si presta assolutam:ente agli scherzi di cattivo Poiché il generatore di alta tensione deve avere
gusto, perché le scariche generate sono molto la principale caratteristica della portatilità, esso
forti e non possono essere applicate ai cardiopa- deve essere alimentato con una piccola pila.
tici o a chi soffre di disturbi nervosi. Anche se la Dunque, il problema di maggior rilievo, che il cir-
scossa, pur violenta, è istantanea, di brevissima cuito di figura 1 deve risolvere, è quello di eleva-
durata e ripetibile soltanto quando si preme, per re la bassa tensione di 9 V, erogata dalla pila, ad

La realizzazione, di questo semplice e piccolo generatore di


alta tensione, alimentato a pila e assolutamente innocuo per :
l'integrità fisica di persone e animali, può essere da chiunque
effettuata, rapidamente e con poca spesa.

16
Un generatore
di forti scosse elettriche
di tipo tascabile.

Uno strumento di difesa contro animali molesti o pericolosi.

Un dispositivo che scoraggia malintenzionati ed aggressori.

t
un valore di 2.000 V : 2.500 V. Necessita quindi conferma l'efficienza del circuito e la completa
un trasformatore (Tl), ricordando che le piccole carica della pila da 9 V. Ma vediamo ora come
dimensioni di questo dipendono, in misura inver- l'oscillatore funziona.
samente proporzionale, dalla frequenza della
tensione applicata. Ma la frequenza, pur alta,
non deve superare quei limiti al di là dei quali si CIRCUITO OSCILLATORE
impone l'uso di componenti speciali o circuiti
complessi. Ecco perché abbiamo ritenuto di rag- Il transistor TR2, che è di tipo PNP, modello BD
giungere il compromesso più accettabile, compo- 712, oscilla nei periodi compresi tra la conduzio-
nendo un circuito oscillatore alla frequenza di ne e l'interdizione, applicando un segnale ad on-
2.000 Hz, che è quello disegnato sulla sinistra del da quadra all'avvolgimento a 9 V del trasforma-
trasformatore T1 e principalmente formato dai tore Tl. Che in questo caso viene impiegato in
due transistor TR 1 -TR2. senso inverso a quello di uso normale. Ossia,
Questo oscillatore, durante il funzionamento, l'avvolgimento primario a 220 V è qui utilizzato
emette un lieve fischio, che non disturba, perché come avvolgimento secondario, mentre quello
limitato nella durata di pochi secondi, mentre secondario a 9 V è qui collegato in funzione di

17
>
---......---
<:2'<:2'

EE
.r:..r:.
00
00
00
00
Q)
N i r-
e y
-Q)
lii
"iii
Q)
Il Il
r ]
cc cece

o
Il)
V

LL
Q,
o
g
ci
...
o
ca
'C

-
·;:
0
- ca
..... > lii
(._)
CD C
... Q)
I 'C
+ u-u.
3Gg

o voo
888a8
iij .,..: ci Il
lii <:2' o ...
e ......
%e i ò
:
0 T""C\IC')<:2'
u uuuu

18
TR2 TRl
Fig. 2 - Piano costruttivo del modulo elettronico del generatore di alta tensione,
che deve essere realizzato in due tempi. Dapprima si montano gli elementi dello
stadio oscillatore, che deve essere accuratamente collaudato nel modo descritto
nel testo, poi si completa l'opera con la composizione circuitale dello stadio molti-
plicatore di tensione.

avvolgimento primario. modello BD 711. Questo semiconduttore riceve,


Il trasformatore Tl è un modello di facile reperi- sulla sua base, gli impulsi provenienti, tramite il
bilità commerciale, giacché viene frequentemen- condensatore C2, dal collettore del transistor
te montato nei piccoli alimentatori da rete per ri- TR2. Pertanto, il transistor TRl, ricevendo una
cevitori radio portatili. La sua potenza si aggira reazione positiva, va rapidamente e rimane in
intorno ai 2 W e le dimensioni, quindi, appaiono conduzione finché dura la carica di C2; poi, al-
sufficientemente ridotte. Ma continuiamo con trettanto rapidamente, va all'interdizione e vi
l'esame del circuito oscillatore ed osserviamo che permane finché il condensatore C2 non raggiun-
l'avvolgimento, in questo caso primario, del tra- ge un nuovo equilibrio, onde avviare un nuovo ci-
sformatore Tl, eleva gli impulsi rettangolari rice- clo.
vuti dal collettore di TR2 in virtù del rapporto, in La presenza del condensatore C3 si rende neces-
salita, tra le spire del primario e quelle del secon- saria per evitare che il transistor TR2, durante la
dario, per alimentare poi un circuito a pompa di fase di interdizione, possa essere sollecitato in
diodi, che moltiplica ulteriormente il valore della modo anomalo e conseguentemente distrutto.
tensione e di cui parleremo più avanti. Per tale motivo il componente deve essere rap-
Il transistor TR2, per poter oscillare, deve essere presentato da un modello di condensatore
pilotato dal transistor TRl, che è di tipo NPN, "veloce", adatto a sopportare variazioni di ten-
19
+- +

4 +
Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato da riprodurre su una ba-
setta di forma rettangolare, delle dimensioni di 5 cmx 10 cm, di materiale isolante.

sioni nel tempo (dV/dt) superiori ai 100 V per termini quantitativi, con impulsi di tensione su-
microsecondo; in caso contrario, il condensatore periori ai 2.000 V, l'energia conservata capaciti-
C3 può subire avarie. vamente può raggiungere i 150 mJ circa. Per ri-
durla, occorre abbassare drasticamente il valore
dei condensatori prima citati, per esempio da
MOLTIPLICATORE DI TENSIONE 100.000 pF a 1.000 pF. Così facendo, il valore
della tensione in uscita sarà sempre lo stesso, ma
Lo stadio moltiplicatore di tensione è quello ri- l'energia conservata scenderà di cento volte circa.
portato sulla destra dello schema teorico di figu- Viceversa, un aumento dei valori capacitivi degli
ra 1. In esso, l'avvolgimento, in questo caso, se- otto condensatori, che compongono il circuito
condario, del trasformatore T1 alimenta otto pic- del moltiplicatore di tensione, conduce ovvia-
coli stadi identici, collegati in cascata, ognuno dei mente verso una maggiore quantità di energia
quali è costituito da due diodi al silicio e da due immagazzinata.
condensatori, inseriti in funzione di duplicatori di La maggiore quantità di energia, ovvero la massi-
tensione. In tal modo, la tensione presente sul ma potenza delle scariche, è necessaria in caso di
secondario di Tl viene moltiplicata per otto, con difesa da aggressioni di grossi animali o quando
un valore uscente, complessivo di 2.400 V circa. si voglia controllare il movimento di questi, per
Il quale rappresenta il valore di picco della ten- esempio applicando il dispositivo sulla parte su-
sione, in assenza di qualsiasi carico, anche di periore di un bastone e collegandolo con due
quello pur debole di un tester. Pertanto, la misu- puntali isolati, uscenti dall'estremità opposta.
ra della tensione deve essere fatta con il metodo Questo sistema di impiego costituisce pure un'ot-
di confronto con una tensione di riferimento, e in tima difesa contro rettili ed animali di bassa sta-
questo caso il tester può assorbire soltanto pochi tura.
microampere, oppure attraverso l'intensità della
scintilla che scocca tra due punte a distanza cali-
brata. Un carico, poi, farà diminuire la tensione. MONTAGGIO
L'energia accumulata negli otto condensatori C4
- C5 -C6-C7-C8-C9-C10-CII è molto ele- Il montaggio della parte modulare elettronica del
vata, anche se la tensione con l'applicazione di progetto si effettua su circuito stampato, di cui in
lievi carichi, subisce una certa diminuzione. In figura 3 è riportato il disegno in gradezza reale,

20
Fig. 4- Questa foto riproduce il prototipo del generatore di alta tensione realizzato
e collaudato nei nostri laboratori. Si noti la posizione vert icale con cui sono appli-
cati gli otto diodi al silicio.

che il lettore potrà comporre su una basetta di in posizione verticale, con l'elettrodo di catodo
materiale isolante, di forma rettangolare, delle (k) rivolto verso il basso, in contatto con la super-
dimensioni di 5 cm x 10 cm. Su questo, tutti i ficie della piastra-supporto. Questo particolare,
componenti racchiusi fra linee tratteggiate nel tuttavia, è facilmente rilevabile anche nelle foto
progetto di figura 1, verranno ordinatamente ap- che riproducono il prototipo dell'apparecchio
plicati, seguendo il piano costruttivo di figura 2. realizzato nei nostri laboratori.
Anche la piccola pila da 9 V troverà collocazione Sull'estrema destra di figura 6 è riportato il sim-
su un apposito spazio libero della basetta- bolo elettrico del diodo al silicio, assieme alle let-
supporto, accanto al trasformatore Tl, elevatore tere "a - k", che segnalano la posizione dell'elet-
di tensione. trodo di anodo e di catodo.
Per affidare anche ai principianti la realizzazione Il montaggio del modulo elettronico, da eseguire
di questo generatore di alta tensione, abbiamo ri- secondo quanto illustrato in figura 2, deve essere
portato in figura 6 quegli elementi necessari per effettuato in due tempi. Dapprima si monta la
la composizione di un montaggio corretto. Per sezione oscillatrice e poi, in un secondo tempo,
esempio, sulla sinistra, è raffigurato il transistor, dopo aver praticamente collaudata la prima par-
con la disposizione esatta dei suoi terminali. Esso te, si realizza lo stadio moltiplicatore di tensione.
è dotato di aletta metallica di raffreddamento, Supponiamo quindi che il lettore abbia già mon-
elettricamente collegata con l'elettrodo di collet- tato il circuito oscillatore, quello riportato sulla
tore. E qui ricordiamo che è stato presentato un sinistra del progetto di figura 1, fino al trasforma-
solo transistor giacché la piedinatura di TRl e tore elevatore di tensione ed iniziamo le necessa-
TR2 è sempre la stessa. Comunque, il disegno a rie operazioni di collaudo.
sinistra di figura 6 propone il semiconduttore vi-
sto dalla parte in cui, sulla superficie di plastica,
si legge la sigla del componente; la superficie COLLAUDO DELL'OSCILLATORE
metallica si trova dalla parte opposta. Quindi, nel
piano costruttivo di figura 2, i due transistor sono Si inserisca, in parallelo con i terminali del pul-
montati con la faccia metallica rivolta verso l'e- sante Pl, che è di tipo normalmente aperto, un
sterno del modulo. tester commutato nelle misure di corrente, sul
In posizione centrale di. figura 6, è disegnato un fondo scala di 500 mA. L'indice dello strumento
diodo al silicio che, come indicato anche nel pia- dovrà segnalare una misura di 70 mA + 75 mA,
no realizzativo di figura 2, deve essere montato se il circuito è stato correttamente montato e tut-
21
500 mA fs.
7075
mA

P1

I
I

Fig. 5 - Suggerimento pratico del modo con cui si ini-


zia il collaudo dello stadio oscillatore del generatore
I di alta tensione. Si notino le polarità d'obbligo asse-
gnate ai puntali del tester.

to funziona a dovere. In caso contrario, rilevando la base di TR2, una resistenza da 180 ohm - 1/2
valori di corrente diversi, occorre intervenire sul- W, in parallelo con un condensatore da 10.000
la grandezza ohmmica della resistenza R2, pre- pF di tipo ceramico. In ogni caso, se i due transi-
scritta nell'elenco componenti nella misura di stor dovessero riscaldarsi troppo, durante il fun-
1.000 ohm, scegliendone un'altra compresa fra gli zionamento, converrà raffreddarli tramite l'appli-
820 ohm e i 1.200 ohm. Tale scelta deve essere cazione di opportuni radiatori.
ovviamente fatta in modo da rilevare la misura di
corrente prima citata.
Una volta raggiunta la condizione elettrica men- MONTAGGIO DEL SECONDO STADIO
zionata, si applica il tester, commutato nella fun-
zione voltmetrica e sulla portata di 500 V ca fon- Il montaggio dello stadio moltiplicatore di tensio-
do-scala, sui terminali dell'avvolgimento seconda- ne è certamente il più semplice fra i due che
rio del trasformatore Tl, che è l'ultimo compo- compongono il progetto del generatore di alta
nente fino a questo momento montato sulla ba- tensione, perché rimane limitato all'inserimento,
setta-supporto del modulo elettronico, in modo sulla basetta-supporto con circuito stampato, de-
da leggere il valore di tensione di 280 Vca + 320 gli otto condensatori da 100.000 pF, la cui massi-
Vca, naturalmente dopo aver premuto questa ma tensione sopportabile può essere quella di
volta il pulsante Pl. Riscontrando i valori citati, il 250 Vca, oppure quella di 1.000 V cc, e degli otto
circuito dell'oscillatore deve ritenersi perfetta- diodi al silicio che, lo ripetiamo ancora, debbono
mente funzionante. In caso contrario, occorre ri- essere applicati in posizione verticale, con il cato-
vedere ogni operazione fino a questo punto ese- do (k) rivolto verso il basso, giacché basta che
guita, perché quasi certamente si è commesso un uno soltanto di questi componenti venga inserito
errore, oppure qualche componente è da ritener- in posizione errata, perché il funzionamento del
si fuori uso fin dalle sue origini, se questo è stato circuito moltiplicatore di tensione sia impedito.
acquistato come nuovo. A montaggio ultimato, il modulo elettronico po-
Per diminuire la dissipazione energetica del tran- trà essere introdotto in un contenitore di plastica.
sistor TRl, si può collegare, fra il suo collettore e Da un lato di questo dovranno fuoriuscire i con-

22
o
SIGLA
k
Fig. 6 - Piedinatura, a sinistra, dei due transistor mon-
tati nel circuito del generatore di alta tensione. In po-
sizione centrale è riportato il diodo al silicio, con un
reoforo ripiegato, in modo da agevolarne il montaggio b c e
nella posizione verticale. A destra è pubblicato il sim-
bolo del diodo. TR1-2 D1---8

duttori collegati con il pulsante, dall'altro le due è consigliabile sia di tipo a lunga durata.
punte metalliche, eventualmente recuperate da Chiudiamo qui l'argomento trattato, raccoman-
puntali di un vecchio tester fuori uso. dando a tutti di scaricare sempre, dopo l'uso, il
Il consumo di energia nel circuito del generatore dispositivo, cortocircuitando i due elettrodi
di tensione è assai ridotto, perché quando il pul- uscenti e tenendo conto che i condensatori con-
sante P 1 non viene premuto, nessuna corrente è servano la carica per ore e ore, con un pericolo
promossa dalla piccola pila da 9 V che, per ga- costante per coloro che sbadatamente dovessero
rantire un funzionamento prolungato nel tempo, entrare in contatto con i puntali metallici.

ELETTRONICA
PRATICA
se4uee e.aurea
D ELETTRON ICA - RAD IO -OM - 27 MH Il Il
IL FASCICOLO ARRETRATO
ESTATE 1986
RMOONCO MENSE-SPD MA POST GR 3/70 1300
ANNO YVN 8.LUGLu/ AGOSTO 1g

È un numero speciale di teoria e applicazioni varie,


DIDATTICA NUMERO SPECIALE appositamente concepito per i principianti che vogliono
ED APPLICAZIONI ESTATE '86 apprendere, in casa propria, quegli elementi che consen-
tono di costruire, collaudare e riparare molti apparati
elettronici.

Il contenuto e la materia trattata fanno di questo fascico-


lo un vero

MANUALE-GUIDA
al prezzo di L. 4.000

Chi non ne fosse ancora in possesso, può richiederlo a:


ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti,
MANUALE - GUIDA 52, inviando anticipatamente l'importo di L. 4.000 a
mezzo vaglia postale, conto corrente postale n. 916205
PER ELETTRODILETTANTI o assegno bancario.

23
TERMOMETRO
DI PRECISIONE
Il sistema di misura della temperatura, fisica o fi- bagno o nella tazzina di caffè e, soprattutto, per-
siologica, tramite apparati elettronici, esiste già ché il montaggio, qui presentato e descritto, è
da molti anni. Noi stessi abbiamo avuto più volte proponibile a tutti, per la sua semplicità realizza-
occasione di presentare dei progetti di termome- tiva e la poca spesa necessaria all'acquisto di al-
tri elettronici, che molti lettori hanno realizzato e cuni componenti.
forse usano ancora. Tuttavia, la lettura lineare, Il circuito integrato, prima citato, che funge da
precisa, dei valori termici, fino ad oggi non è mai sonda del termometro elettronico, è collegato
stata raggiunta. A causa della non linearità dei per mezzo di tre fili conduttori, che possono rag-
sensori, ossia di quegli elementi predisposti alla giungere la lunghezza di alcuni decimetri o su-
conversione dei gradi di temperatura in segnali perare anche il metro. Dunque, il componente si
elettrici, rilevabili per mezzo di uno strumento di presenta, esternamente, come un qualsiasi transi-
misura. Ora, invece, dopo l'apparizione sul mer- stor munito di tre elettrodi, che non richiedereb-
cato della componentistica di un nuovo, partico- be alcun circuito di supporto, se i segnali elettrici
lare circuito integrato, l'LM 335 della National erogati fossero rapportati ai gradi centigradi. Ma
Semiconductor, impiegato in funzione di sonda, questi, invece, sono riferiti alla scala Kelvin, che
ogni misura si effettua con la precisione del deci- è quella che inizia dallo zero assoluto, corrispon-
mo di grado centigrado, rapidamente e con lettu- dente, nella scala Celsius, ai - 273°C. Ciò in
ra diretta sul display di un qualsiasi voltmetro di- pratica significa che l'integrato LM 335, alla tem-
gitale, che può anche essere sostituito con un peratura di 0°C, eroga già la tensione di 2,73 V.
comune voltmetro analogico ad indice. Pertanto, onde poter comporre un termometro a
Diciamo subito che, con questo tipo di sonda, lettura diretta in gradi centigradi, occorre sottrar-
non è possibile controllare la temperatura del re, costantemente, il valore di 2,73 V a quello
forno o quella della punta del saldatore elettrico, fornito dal componente e questa è la ragione
giacché la gamma di misure è limitata ai valori di principale per cui abbiamo dovuto progettare e
- 10°C e + 125°C, che rientrano nella norma pubblicare lo schema elettrico di figura 4, che
dei rilevamenti più usuali nell'ambito domestico avremo modo di analizzare più avanti, mentre,
ed obbystico e che, in definitiva, interessano tutti qui di seguito, preferiamo esporre alcune notizie
i nostri lettori. Perché la febbre può essere ora ri- utili relative ai tre integrati utilizzati nel progetto.
levata, in pochi secondi, con la massima precisio-
ne, fino al decimo di grado, perché essendo il
sensore collegato via cavo allo strumento di lettu- IL SENSORE INTEGRATO
ra, si può valutare la temperatura dentro e fuori
dell'autovettura, nel frigorifero, nella vasca da L'LM 335 è un minuscolo circuito integrato, in

Grazie alla linearità di una moderna sonda Integrata si posso-


no costruire oggi termometri di grande precisione, a lettura
diretta sul display di un voltmetro digitale, clrcuitalmente
semplici e molto economici.

24
La gamma di misure si estende fra - 10°ce + 125°C.

Lo strumento apprezza variazioni di temperatura di un solo


decimo di grado centigrado

grado di funzionare come elemento sensibile alla (017 - 0)8). Un'altra ancora, decisamente più
temperatura e di contenere tutti i circuiti adatti a importante delle prime, è da riscontrare in R 1,
linearizzare, stabilizzare ed amplificare il segnale che nel circuito regolatore di figura 2 è rappre-
elettrico generato. È inoltre perfettamente stabi- sentata da una resistenza fissa, realizzata con un
le ed affidabile, purché, ovviamente se ne faccia transistor ad effetto di campo, mentre nel circui-
uso corretto. Di esso si conoscono pure altre due to del sensore di figura 1 è costituita da una resi-
versioni, con le sigle LM 235 ed LM 135, le cui stenza variabile, che viene tarata durante il col-
gamme di temperature sono, rispettivamente, laudo finale del componente dalla casa costruttri-
quelle di 40°C : + 150°Ce 55°C ± + ce; in realtà, questa resistenza è composta da più
200°C. Ma queste sono di maggiore costo e diffi- resistenze collegate in serie, aventi ciascuna un
cilmente reperibili in commercio. diodo zener in parallelo, che può essere bruciato,
Vediamo ora, osservando gli schemi elettrici pub- durante il collaudo, con un impulso di corrente,
blicati dalla National Semiconductor, come fun- allo scopo di formare un cortocircuito e control-
ziona il trasduttore LM 335, che rappresenta il lare, quindi, il valore resistivo complessivo del-
sensore di temperatura identificabile nel circuito l'insieme.
di figura 1 e qual è il comportamento del genera- In pratica, il circuito del sensore di figura 1 è de-
tore di tensione LM 336, presentato in figura 2. rivato da quello del regolatore di figura 2. Que-
Come si può notare, osservando contemporanea- st'ultimo, infatti, è un classico "band gap referen-
mente i due circuiti delle figure 1- 2, non v'è ce", nel quale alcuni effetti dei transistor, con di-
molta diversità tra questi schemi, che appaiono pendenza positiva e negativa dalla temperatura,
praticamente uguali. Una differenza, tuttavia, ri- vengono contrapposti, a temperatura uniforme,
guarda il diverso valore attribuito alle resistenze perché contenuti all'interno dello stesso integra-
nella zona di destra dei circuiti, un'altra è quella to, allo scopo di ottenere una tensione di riferi-
della presenza di due transistor collegati a diodo mento, corrispondente all'intervallo di energia
25
---- - - - - - - ------4 ........,.__ .,.__ .........- --.-- - - ----1 +

R6 R1
4%i 1 él

Fig. 1 - Schema teorico del circuito interno dell'Integrato-sensore modello LM 335.


La sigla R indica "regolazione".

proibito (band gap) del semiconduttore impiega- gitale. Ma in linea di massima si può pure usare
to. Tale tensione si manifesta, indipendentemen- uno strumento ad indice, anche se con questo la
te dalla temperatura, quando gli effetti dei tran- lettura diventa scomoda e imprecisa, mentre è
sistor si annullano. Essa viene poi amplificata da quasi impossibile rilevare i decimi di grado.
un sistema amplificatore di precisione, retrorea-
zionato, rappresentato dalle zone circuitali di de-
stra degli schemi di figura 1 e 2. Regolando Rl, CIRCUITO TERMOMETRICO
si può alterare l'equilibrio ed ottenere la preva-
lenza di un effetto sull'altro. Esaurita la presentazione teorica dei tre integra-
Una tale tecnica, abbinata alla possibilità di una ti, impiegati nel progetto di figura 4, vediamo ora
taratura precisa pezzo per pezzo, peraltro econo- come questo è stato concepito.
mica in quanto ottenuta automaticamente duran- Intanto cominciamo col dire che le linee tratteg-
te la fabbricazione dell'elemento, consente di giate racchiudono quella parte circuitale che è
raggiungere una variazione di 10 m V per grado destinata a formare il modulo elettronico compo-
centigrado, estremamente stabile e lineare su tut- sto interamente su circuito stampato, mentre l'a-
ta la gamma considerata. limentatore a 9 Vcc, la sonda IC3 ed il voltmetro
La tensione generata è quantitativamente suffi- digitale sono elementi che rimangono fuori dalla
ciente per essere amplificata da un buon circuito basetta-supporto.
integrato operazionale, al fine di apprezzare, con Abbiamo già detto che il circuito di figura 4 non
grande precisione, variazioni termiche fino al de- servirebbe, se l'integrato IC3 fosse stato concepi-
cimo di grado Celsius. Questo operazionale, nel to in modo da erogare una tensione proporziona-
circuito di figura 4, è rappresentato dal modello le alla temperatura valutata in gradi centigradi.
LM 308, il cui schema elettrico è riportato in fi- Ma questo fa riferimento alle temperature Kel-
gura 3. vin, e ciò significa che, sul valore di 0°C, l'inte-
Per quanto concerne la lettura delle temperatu- grato IC3 genera una tensione di 2,73 V. Il cir-
re, questa va fatta con un qualsiasi voltmetro di- cuito di figura 4, dunque, deve sottrarre costante-

26
~----------------+
., ...
,..
.
, .,..
,.,,
C1

015
.••
... ., ....

Rl
t.i

Fig. 2 - Schema teorico, derivato dalle pubblicazioni tecniche della National Semi-
conductor, del circuito interno dell'integrato regolatore LM 336.

E-

"'

[fsl:! ll • vcc
Fig. 3 - Circuito elettrico interno all'integrato NS modello LM 308, che nel progetto
del termometro elettronico funge da elemento amplificatore della tensione erogata
dall'integrato IC1.

27
1- ·- ·- ·- ·- ·- ·- ·- ·- ·- ·- ·- ·- ·- ·-

51
USCITA
(1omV per'c)
2 R5

l
l +~=====-
RI
e
9V
3

e +
R
+
c3
IC3
c1 c2

lsyl pi J

Flg. 4 - Circuito elettrico del termometro elettronico descritto nel testo. L'alimenta-
zione avviene mediante pila da 9 V; i due trimmer R3 ed R6 servono per la taratura
del dispositivo. L'integrato IC3 rappresenta il sensore di temperatura.

----------COMPONENTI-----
Condensatori Resistenze Varie
47 F - 16VI (elettrolitico) = IC1 = LM336
c1
C2
c3
=
=
100.000pF (ceramico)
=100 pF (ceramico)
R1
R2
- 5.600 ohm- 1/4 W
2.200 ohm - 1/4 W
R3 = 10.000 ohm (trimmer)
R4 = 1.000ohm- 1/4 W
IC2 = LM 308
IC3 = LM335
s1 =
interrutt.
R5 = 6.800 ohm - 1/4W ALIM. = 9Vcc
R6 = 10.000 ohm (trimmer)

mente questo valore a quello della tensione pro- Per leggerlo ci si può servire di uno strumento
mossa dall'integrato IC3. E ciò si ottiene median- digitale, di tipo professionale, avuto a prestito .
te l'apporto di una tensione di riferimento, gene- Il sensore IC3 rimane alimentato tramite la resi-
rata dall'integrato ICl e successivamente amplifi- stenza R5 e regolato poi con il trimmer R6 nel
cata. modo che diremo più avanti, in sede di taratura
L'amplificazione si realizza nell'integrato opera- del circuito.
zionale di precisione IC2, che invia il segnale al- . Se si alimenta il circuito del termometro di figura
l'uscita 6 e, quindi, allo strumento di lettura. L'u- 4 per mezzo di pile, non sussistono problemi di
scita 6 deve essere isolata da massa. masse, ma qualora si facesse impiego di un ali-
Il trimmer R3 va regolato in modo da far appari- mentatore da rete, sarà necessario provvedere ad
re, sul display del voltmetro digitale, il numero un perfetto filtraggio dei disturbi, facendo bene
2,73. Questa tensione è dunque valutata rispetto attenzione che il voltmetro abbia entrambi gli in-
a massa e deve essere letta con la massima preci- gressi sollevabili da massa.
sione possibile; il valore esatto sarebbe 2,7315.

28
AL VOLTM.

9V

L
tosso
/C3 nero

giallo
\isolare le stagn.

Fig. 5- Piano costruttivo, da realizzarsi su basetta-supporto con circuito stampato,


del termometro elettronico. II corpo esterno dell'integrato IC3 deve essere spal-
mato con uno strato leggero di sigillante al silicone e poi inserito in tubetto Isolante.

REALIZZAZIONE PRATICA Il lavoro costruttivo dell'apparato deve iniziare


con l'approntamento del circuito stampato, il cui
In figura 5 è indicato il piano costruttivo del mo- disegno in grandezza naturale è presentato in fi-
dulo elettronico del termometro, che deve essere gura 6.
realizzato su una basetta di forma rettangolare, I due trimmer R3 ed R6 sono di tipo multigiri,
di materiale isolante, delle dimensioni di 9 cm x con regolazione a vite, allo scopo di garantire
3,5 cm, dotata di circuito stampato in una delle una lunga conservazione della taratura più avanti
sue facce. descritta.
I due integrati ICl e IC3 sono apparentemente L'integrato operazionale IC2 deve essere appli-
simili e si presentano nel modo illustrato a sini- cato alla basetta-supporto mediante apposito
stra di figura 7, con tre terminali uscenti, i cui zoccoletto a otto piedini, ricordando che il piedi-
contrassegni sono ripetuti sia nel progetto di fi- no 1, menzionato nel disegno del circuito stam-
gura 4, sia nel piano costruttivo di figura 5. pato e in quello del piano costruttivo di figura 5,
Nella stessa figura 7, in posizione centrale, è ri- si trova da quella parte del componente in cui è
portato il simbolo elettrico relativo ai due circuiti presente un dischetto-guida, come del resto è
integrati LM 335 ed LM 336. A destra è invece chiaramente segnalato sulla destra di figura 7.
pubblicato il contenitore, visto dalla parte supe- Negli altri due integrati, ICl e IC3, l'elemento
riore, dell'integrato amplificatore di tensione guida, che consente di individuare la posizione
IC2, modello LM 308. esatta dei tre terminali, è costituito da una sensi-
29
., -t-
31E5T,°5/. •

.,,,,
~
'o

I - D L a
Fig. 6 - Disegno In grandezza reale del circuito stampato da realizzarsi su basetta
isolante, di forma rettangolare delle dimensioni di 9 cm x3,5 cm.

bile smussatura presente sul corpo del compo- datura sul circuito stampato. Nel nostro prototi-
nente. po, il filo nero va a congiungersi con il terminale
Particolare attenzione va attribuita al montaggio 3, quello giallo con il terminale 4 ed il rosso con
dell'integrato sonda IC3, i cui conduttori di colle- il 5.
gamento con la basetta-supporto possono essere Poiché la testa del transistor IC3 funge da senso-
lunghi anche un metro. Per misure superiori, re di temperatura, questo componente va intro-
conviene far uso di cavetto schermato a due con- dotto in uno spezzone di tubetto isolante, in mo-
duttori interni, diversamente colorati, attribuen- do da isolare i tre reofori e le corrispondenti sal-
do alla calza metallica la funzione del conduttore dature sui conduttori. Ovviamente, dovendo rile-
connesso con il terminale 3 del circuito. Per mi- vare temperature dentro masse liquide, occorrerà
sure inferiori al metro, sono sufficienti tre con- realizzare una vera e propria camera stagna, at-
duttori di filo flessibile, di colore diverso, in mo- torno all'integrato, lasciandone scoperta soltanto
do da distinguerne la funzione all'atto della sai- la parte superiore. Ma per proteggere in modo

I/+
-7>4
S/GLAl11 ___,,.__
R'
\]
i
2
3

4
7
6

R + Fig. 7 - Simboli e sigle di individua-


zione elettronica dei circuiti integra-
ti Impiegati nel montaggio del ter-
LM 335- LM336 LM 308 mometro elettronico.

30
A R2 R3

Rl
1V

Fig. 8 - Circuito realizzativo di un semplice voltmetro ad indice da 1V fondo-scala.


I valori attribuiti ai componenti sono citati nel testo.

sicuro il componente dalle sostanze liquide, è Coloro che volessero costruire, appositamente
consigliabile ricoprirlo con un velo di sigillante al per questo termometro, un piccolo voltmetro da
silicone. 1 V fondo-scala, potranno comporre il circuito ri-
portato in figura 8. Nel quale la pila da 1,5 V ed
il trimmer Rl da 100 ohm servono soltanto prov-
TARATURA DEL TERMOMETRO visoriamente, per tarare il semplice circuito. In-
fatti Rl va regolato in modo che, fra i punti A -
Una volta realizzato il piano costruttivo di figura B sussista realmente il valore preciso di 1 V rile-
5, si procederà con la taratura del circuita; che vato mediante un qualsiasi tester. Una volta con-
consiste nella sola regolazione dei due trimmer statata tale condizione, occorre regolare. il trim-
R3 ed R6. Dapprima si regola R3 e poi R6 nel mer R3, da 10.000 ohm, in modo che l'indice del-
modo seguente. Si applichi, fra i terminali 3 e 6, lo strumentino (microamperometro) raggiunga e
un voltmetro digitale e si regoli R3 in modo da rimanga fermo a fondo-scala. Quindi si elimina-
leggere, sul display dello strumento, il valore di no la pila da 1,5 V ed il trimmer R 1 ed il gioco è
2,73, naturalmente dopo aver alimentato il circui- fatto. Il voltmetro è ora composto da R2 (4.700
to con la tensione di 9 Vcc, che può essere quella ohm), + R3 (10.000 ohm) + A. II conduttore
derivata da una pila. Successivamente si regoli A va collegato con il punto 5 del circuito di figu-
R6 alla temperatura di 0°C, immergendo IC3 in ra 4, il conduttore B con il punto 6.
una bacinella contenente acqua e ghiaccio e do-
po aver mantenuto in agitazione, per alcune deci-
ne di minuti il contenuto. Sul display del voltme-
tro si deve leggere 000.
Ma la taratura del trimmer R6 potrà essere effet-
tuata a qualsiasi temperatura e non soltanto a
quella di 0%C offerta dal ghiaccio fondente. L'im-
portante è possedere un termometro di alta pre-
cisione in funzione di monitor di temperatura
campione.
abbonatevi a:
A.

Coloro che per le operazioni di taratura vorran-


no servirsi di un voltmetro analogico, potranno ELETTRONICA
far coincidere l'inizio-scala con la temperatura di
0°C, invertendo i puntali dello strumento, colle-
gati sui terminali 5- 6 dei circuito, qualora la PRATICA
temperatura fosse inferiore a 0°C. In questo caso
il voltmetro ad indice limita le misure fra O°C e
100°C.

31
RICEVITORE
REFLEX
Un solo transistor
per l'ascolto in cuffia
delle onde medie.

Il progetto è riservato
ai soli principianti
che ancora
non hanno costruito
un radioricevitore.

Una quarantina d'anni fa, ossia nel primo dopo- di 50 mA, sollevando grande scalpore nel mondo
guerra, su una rivista americana di elettronica ap- dilettantistico della radiotecnica. Soprattutto per-
parve il progetto di un semplice ricevitore radio, ché le dimensioni dell'apparecchio ricevente si ri-
a circuito reflex, composto da una sola valvolina ducevano, quasi miracolosamente in quei tempi
e pochi altri elementi passivi. ed escludendo ovviamente l'ingombro della cuf-
Quella valvolina, denominata 1S5, di cui in figura fia, a poco più di quelle di un comune mezzo
1 sono riportati il simbolo elettrico e l'espressio- mattone.
ne reale esteriore, accanto ad un moderno transi- Oggi, quell'idea geniale si è trasferita nel regno
stor in veste di elemento di paragone dimensio- dei semiconduttori, che hanno ridotto ulterior-
nale, compiva da sola tutte le principali funzioni mente e sensibilmente le misure dei dispositivi
radioelettriche: l'amplificazione a radiofrequen- elettronici, affidando alle pile l'erogazione della
za, la rivelazione dei segnali radio e l'amplifica- necessaria energia elettrica di funzionamento.
zione in bassa frequenza. E tutto ciò avveniva Tuttavia, di quel famoso radioricevitore a valvola
con una tensione anodica di 67 Vcc -;- 90 Vcc, termoionica, ormai scomparsa dal mercato della
una alimentazione di filamento di 1,5 V ed un as- componentistica, è rimasto il concetto del
sorbimento di corrente, da parte di quest'ultimo, "reflex", cioè di quell'apparato ricevente che si

Il circuito reflex appartiene alla storia della radiotecnica, ma


rimane saldamente Inserito nella didattica di questa discipli-
na, con un contenuto notevole di nozioni fondamentali teori-
che e pratiche.

32
trova a metà strada, nella didattica elettronica, getto di figura 2 quella relativa allo stadio d'en-
fra il ricevitore a reazione e quello attuale a cir- trata e di amplificazione dei segnali radio di alta
cuito supereterodina. Ad esso, dunque, vogliamo frequenza captati dall'antenna. Questi segnali,
restituire una doverosa parte di gloria, invitando i dopo aver attraversato il condensatore Cl, rag-
lettori principianti a soffermarsi su questa tappa giungono la bobina Ll e si sommano a quelli,
d'obbligo dello studio della materia da noi tratta- identici, captati dalla ferrite incorporata con Ll,
ta. E lo facciamo, presentando il progetto, natu- rinforzandoli.
ralmente elementare, di un circuito da tutti rea- Dal terminale centrale 2 della bobina, i segnali
lizzabile. vengono direttamente prelevati ed applicati al
gate (g) del transistor FT, dopo essere stati sinto-
nizzati tramite il condensatore variabile C2.
IL CIRCUITO REFLEX li transistor FT è un transistor FET, ossia un se-
miconduttore ad effetto di campo (Field - Effect
Che cosa si intende per circuito reflex? È presto - Transistor), che provvede ad amplificare, in un
detto. I segnali radio, uscenti da uno stadio del primo tempo, il segnale di alta frequenza, senza
ricevitore, vengono riportati o riflessi, su questo tuttavia sovraccaricare il circuito accordato, di
stesso stadio, che viene in tal modo sottoposto a sintonia, composto da L1 e C2. Ciò è molto im-
più lavori diversi. Nel caso specifico, vale a dire portante ai fini della selettività e della sensibilità
nel progetto di figura 2, lo stadio è rappresentato del ricevitore.
dal transistor FT amplificatore dei segnali di alta Il transistor Ff è polarizzato automaticamente
e di bassa frequenza, che amplifica quindi, con- tramite la resistenza R2 ed il condensatore C4,
temporaneamente, le due frequenze, stabilendo collegati in serie con la source (s).
una separazione netta fra le due categorie, in Dal terminale di drain ( d), i segnali a radiofre-
modo da evitare l'insorgere di ogni possibile in- quenza, amplificati, raggiungono un secondo cir-
nesco od oscillazione parassita. Ma vediamo subi- cuito di sintonia, composto da L2- C6, che con-
to e in modo dettagliato come ciò avviene. Co- sente una migliore amplificazione e che deve es-
minciamo con l'esame della prima parte del pro- sere accordato sulla stessa frequenza del primo.

G2

FIL.{K)

Fig. 1- Questi disegni riproducono, da sinistra verso destra, il simbolo elettrico


della gloriosa valvola termoionica 1S5 e la sua espressione reale, in tutto vetro,
nella larghezza di 18 mm ed altezza di 40 mm, qui messa a confronto dimensiona-
le con il moderno transistor FET 2N3819, che la sostituisce nel ricevitore reflex de-
scritto nel testo.

33
2N 3819

o
(TEXAS)
AN!f

sGD
visto da sopra L2
0001

FT
2 L?
r o o
CUFFIA

$3,
C2
2 Il
l C5 ±'
T :te
C3 Il
L- Il
Rl ~JJ
-DG ,
. Il Jl TERRA

Fig. 2- Circuito elettrico del ricevitore reflex descritto nel testo. La pledinatura del
transistor FET, riportata in alto, si riferisce al modello di semiconduttore prodotto
dalla TEXAS. Transistor di produzione diversa possono presentare una differente
disposizione degli elettrodi di source-gate-drain.

-----COMPONENTI-----
Condensatori Varie
C1 = 100pF FT = 2N3819
C2 = 330 pF (variabile) DG = diodo al germanio
C3 = 10.000 pF J1 = 2 mH (imp. RF)
C4 = 1F(non polarizzato) L1-L2 = bobine (vedi testo)
es = 1.000pF S1 = interrutt.
C6 = 330 pF (variabile) ALIM. = 9Vcc
C7 = 10.000 pF CUFFIA = 600 ohm

Resistenze
R1 = 1megaohm
R2 = 470ohm

34
35
xL1 Lmagg.di 5cm

xl2l.circa 5cm

i
8 mm
+
Fig. 4 - Esempio costruttivo di una bobina di sintonia
avvolta su nucleo di ferrite cilindrica con interposto
J (2 I3 strato isolante di carta parafflnata.

RIVELAZIONE frequenza raggiungono direttamente la cuffia,


che rappresenta il trasduttore acustico e nella
Dal terminale 1 della bobina di sintonia L2, i se- quale vengono trasformati in voci e suoni.
gnali a radiofrequenza amplificati vengono appli- La cuffia più adatta per l'ascolto delle emittenti
cati al condensatore C5, che li invia all'anodo del radiofoniche con questo ricevitore reflex, è quel-
diodo al germanio DG, che provvede a rivelare la la con impedenza di 600 ohm, di vecchio tipo, fa-
componente a bassa frequenza dei segnali radio. cilmente reperibile fra i componenti di prove-
Più precisamente, la componente ad alta fre- nienza surplus. Si deve evitare quindi l'uso di cuf-
quenza, avendo ormai esaurito il suo compito di fie piezoelettriche e di quelle con impedenza di
veicolo attraverso lo spazio dei messaggi radio, valore compreso fra i 150 ohm e i30ohm.
viene convogliata a massa tramite l'impedenza Naturalmente, prima di mettersi all'ascolto, oc-
Jl, che non consente invece il passaggio ai segna- correrà chiudere l'interruttore Sl, allo scopo di
li di bassa frequenza. alimentare il circuito con la tensione continua di
Dal catodo del diodo al germanio DG i segnali 9 V. La quale verrà derivata dal collegamento in
BF raggiungono, questa volta sotto nuova veste, serie di due pile da 4,5 V ciascuna, come chiara-
il circuito di sintonia o, meglio, la bobina Ll, dal mente indicato nello schema pratico di figura 3.
cui terminale centrale escono per interessare il L'impiego di due pile piatte, collegate in serie, in
gate (g) del transistor FT, che questa volta è invi- sostituzione di una sola pila da 9 V, garantisce
tato a svolgere un lavoro diverso, quello di ampli- una maggiore autonomia di funzionamento del
ficazione dei segnali di bassa frequenza. Pertan- ricevitore reflex, anche se l'assorbimento di cor-
to, il transistor FT compie due attività contempo- rente, da parte del circuito, rientra nell'ambito
raneamente, amplifica i segnali di alta frequenza assai ridotto dei pochi milliampere.
ed amplifica pure quelli di bassa frequenza, i Con la sola antenna di ferrite Ll si possono rice-
quali vengono "riflessi" sul suo gate, dopo aver vere le emittenti locali in onda media, mentre
già attraversato, sia pure in forma diversa, il tran- per ricevere quelle estere è necessario l'impiego
sistor stesso una prima volta. di un'antenna esterna. Questa dovrà essere pre-
Al condensatore C3 è affidato il compito di con- feribilmente di tipo Marconi, ossia rappresentata
vogliare a massa eventuali residui di segnali a ra- da trecciola di rame tesa fra due pali di sostegno
diofrequenza, ancora contenuti in quelli di bassa isolati e parallela al suolo. Anche l'antenna a sti-
frequenza a valle del diodo al germanio DG. lo, tuttavia, della lunghezza di due metri, potrà
rivelarsi sufficiente per l'ascolto di un certo nu-
mero di emittenti radiofoniche. Ma in taluni casi
RIPRODUZIONE AUDIO potrà anche bastare uno spezzone di filo condut-
tore della lunghezza di due metri circa. Tutto di-
Dal terminale 3 della bobina L2 i segnali di bassa pende, ovviamente, dal luogo di ascolto, dopo
36
Flg. 5 - Il disegno a sinistra raffigura un'ideale installazione di antenna Marconi. Il
conduttore è rappresentato da una trecciola di fili di rame verniciata con sostanze
protettive che ne evitano la corrosione. L'esempio riportato sulla destra è da rifiu-
tare.

aver considerato il fatto che l'antenna incremen- vo completo e preciso delle due bobine Ll - L2,
ta la resa del ricevitore in bassa frequenza e che, che sono perfettamente identiche fra loro, rinvia-
proprio per tale motivo, il segnale non deve mai mo il lettore alla consultazione del disegno di fi-
essere troppo forte, per non creare distorsione gura 4, nel quale sono riportati tutti gli elementi
durante l'ascolto. Il ricevitore reflex, infatti, non costruttivi di questi componenti. In particolare, è
è quello supereterodina, il quale è dotato di cir- facile notare come gli avvolgimenti non siano
cuito di controllo automatico di volume (CA V). composti direttamente sulle ferriti, ma sopra un
La presa di terra, ben evidenziata nello schema cilindretto di robusta carta isolante, che rimane
teorico di figura 2, deve essere collegata, tramite interposto fra la ferrite ed il filo di rame.
un filo conduttore di rame di grossa sezione, con
una tubatura dell'acqua o del termosifone.
Ai lettori principianti ricordiamo di non ricorrere MONTAGGIO DEL RICEVITORE
all'uso dell'antenna TV, in caso di scarso funzio-
namento del ricevitore, perché questo tipo di an- Il montaggio del ricevitore reflex deve essere fat-
tenna è assolutamente inadatto e non deve esse- to seguendo il disegno riportato in figura 3 e sol-
re collegato con l'entrata del ricevitore reflex. tanto dopo aver costruito le due bobine Ll - L2 e
preparato tutti gli altri componenti necessari.
COSTRUZIONE DELLE BOBINE Il contenitore può essere una scatola di allumi-
nio, sopra la quale si applica la bobina Ll, che
Le due bobine di sintonia L1-L2 non sono repe- viene pure chiamata antenna di ferrite e che de-
ribili in commercio e debbono quindi essere co- ve rimanere esposta, ossia non schermata dal
struite dal lettore. contenitore metallico, in modo da captare age-
Il supporto di entrambe le bobine è rappresenta- volmente le onde radio. Esiste, tuttavia, un se-
to da una ferrite cilindrica del diametro di 8 mm, condo motivo a giustificazione di tale sistema di
facilmente reperibile in commercio. Su questo si montaggio delle due bobine: quello di mantenere
debbono avvolgere, complessivamente, 70 spire i due componenti schermati tra loro, allo scopo
compatte di filo di rame smaltato del diametro di di evitare ogni influenza reciproca, in grado di
0,3 mm. A metà avvolgimento, esattamente alla generare oscillazioni disturbatrici.
trentacinquesima spira, occorre derivare una pre- Alcune osservazioni di ordine pratico vanno ora
sa intermedia, come si può notare nel disegno re- riferite al transistor FT. Cominciamo quindi col
lativo al piano costruttivo di figura 3, nel quale si ricordare che la piedinatura di questo componen-
può osservare la posizione della bobina L2 ed il te, riportata in alto dello schema teorico di figura
collegamento della presa centrale con il drain del 2, si riferisce esclusivamente al semiconduttore
transistor FT. Ma per avere un quadro costrutti- 2N3819 prodotto dalla TEXAS. Per altri FET,

37
SALDARE FILO DI
MASSA
F IL O D I 2mm
SALDARE
MASSA
2mm

1mt

Flg. 6 - Due diversi sistemi di realizzazione di prese di terra, da impiegare là dove


non sono presenti le tubature dell'acqua potabile.

provenienti da diverse industrie produttrici di fossero estremamente deboli, si proverà ad inver-


transistor, la piedinatura può essere differente. tire l'ordine di applicazione del diodo DG, ricor-
Ecco perché, all'atto dell'acquisto del componen- dando che il catodo si trova da quella parte in
te, occorre chiedere al rivenditore lo schema del- cui, sull'involucro esterno del semiconduttore, è
la precisa piedinatura, vale a dire la posizione presente un anello-guida.
esatta dei tre elettrodi di source - gate - drain (S Durante la fase di collaudo del ricevitore, quan-
- G- D). do si cerca di far funzionare al meglio il dispositi-
Coloro che non riuscissero a trovare in commer- vo, potrà rendersi utile una variazione al valore
cio il modello prescritto (2N3819), potranno ac- ohmmico della resistenza R2, da noi prescritto
quistare ed impiegare un altro tipo di FET, pur- nella misura di 470 ohm. Si potrà spaziare, infat-
ché a canale N. ti, fra i limiti esterni di 120 ohm e 560 ohm. In
E passiamo adesso ai due condensatori variabili ogni caso si tenga presente che le migliori condi-
C2 e C6, che nello schema pratico di figura 3 so- zioni d'ascolto si raggiungono soltanto e sempre
no rappresentati da due componenti di piccole con l'impiego di un'ottima antenna ed un buon
dimensioni, da 330 pF, con isolamento interno a collegamento di terra.
mica. Ebbene, questi due condensatori possono
essere sostituiti con altrettanti variabili ad aria di
capacità massima 300 + 500 pF.
I due variabili C2 e C6, disegnati sullo schema di
figura 3, sono di tipo per ricevitori a circuito su-
pereterodina, per i quali occorre collegare assie-
me le due sezioni di aereo ed oscillatore, come
del resto è chiaramente indicato nel piano co-
struttivo del ricevitore reflex.
Per il diodo al germanio DG, non è stato pre-
abbonatevi a:
scritto un preciso modello di semiconduttore. Ciò
significa che qualsiasi tipo di diodo, purché al
germanio, potrà essere utilmente montato nel
ELETTRONICA
circuito. Quel che importa è che, in un primo
tempo, il diodo venga inserito con l'anodo rivolto
verso il condensatore C5 ed il catodo verso Ll.
PRATICA1

In un secondo tempo, qualora il ricevitore non


dovesse dar segni di vita, oppure se le ricezioni
38
e ELEMENTARE
ETTRONICA

RIMI

CIRCUITI ACCORDATI
e
Quando si collegano assieme un condensatore e

L L
una bobina, caratterizzati da particolari valori
elettrici e si alimenta il tutto con una tensione al-
ternata di determinata frequenza, si realizza un
Q
circuito accordato. Il quale, a seconda del modo
con cui vengono collegati i due componenti,
prende il nome di circuito accordato in serie o
circuito accordato in parallelo.
Un esempio pratico e molto noto, in tal senso,
viene offerto dal circuito d'entrata di ogni appa-
recchio radioricevente, composto da una bobina
e L
e da un condensatore variabile, che conferisce al
circuito accordato il carattere della variabilità. In-
fatti, quando si ruota il perno del condensatore
variabile, si "accorda" il circuito sul valore di fre-
quenza della emittente che si vuol ricevere. Tale
valore di frequenza assume pure la denominazio-
ne di "frequenza di risonanza".
I circuiti accordati, denominati anche circuiti
oscillatori, possono considerarsi i più importanti
di tutta l'elettronica, perché il loro campo di im-
piego è talmente vasto da interessare ogni setto-
re di questa disciplina, sia in bassa come in alta
frequenza.
39
1

© 3

G,±è;
i

G
j
Flg. 1 - Con la lettera maiuscola G (particolare 1) si indica, in ogni schema teorico,
una qualsiasi sorgente di tensione. Come, ad esempio, il "generatore di tensione"
antenna-terra (particolare 2), il punto di arrivo, in un apparecchio radio, dei segna-
li captati dall'antenna (particolare 3), quello di prelievo delle radiofrequenze nelle
antenne ground-plane e nei dipoli (particolari 4 - 5), oppure quello di uscita di
un'antenna di ferrite.

Per esempio, in bassa frequenza, un tempo ma vate e comportano l'impiego di bobine e conden-
ora non più, i circuiti accordati componevano gli satori di grande mole.
oscillatori audio e venivano usati per il controllo In questa sede, dunque, ci occuperemo soltanto
degli amplificatori e degli oscillatori a frequenza dei circuiti accordati alimentati da correnti alter-
supersonica, nella cancellazione del nastro dei nate di alta frequenza.
registratori magnetici e in molti modelli di stru-
menti di misura. Tuttavia, l'impiego dei circuiti
oscillatori in bassa frequenza è sempre rimasto li- RISONANZA IN SERIE
mitato, perché essendo la frequenza generata in-
versamente proporzionale ai valori dell'induttan- La presenza della lettera alfabetica maiuscola G,
za e della capacità, per ottenere, ad esempio, le negli schemi elettrici qui presentati e descritti, in-
frequenze audio, necessitano induttanze poco dica (particolare 1 di figura 1) l'entrata di un se-
economiche e certamente ingombranti. gnale, che si identifica con una tensione prove-
Un ulteriore motivo, che allontana dal mondo niente da un GENERATORE. Quindi G sta per
della bassa frequenza i circuiti oscillatori, è dato generatore.
dall'impossibilità di variare, entro limiti sufficien- In pratica, l'entrata di un segnale può identificar-
temente estesi, la frequenza generata. Diviene si con i morsetti antenna-terra (part. 2 di figura
infatti estremamente difficile variare l'induttanza 1), con quelli del collegamento di un'antenna di
e la capacità, quando queste sono alquanto ele- tipo a stilo (part. 3 di fig. 1), di un'antenna
40
ground-plane (part. 4 di fig. 1), di un'antenna di-
polo (part. 5 di fig. 1), oppure con i terminali del-
l'awolgimento di un'antenna di ferrite (part. 6 di
fig. 1). Ma con la lettera G si può anche indicare
un qualsiasi strumento generatore di corrente al-
ternata anche di bassa frequenza.
Lo schema riportato in figura 2 propone il circui-
to risonante in serie. Esso è composto dalla in-
duttanza (bobina) L, dal condensatore C e dalla
resistenza di carico R.
Quando nel circuito difigura 2 si verifica la con-
dizione:
F
XC= XL

ossia, quando la reattanza capacitiva è uguale a


quella induttiva, vale a dire quando la reattanza
totale è uguale a zero, il circuito non oppone al-
cuna resistenza al passaggio della corrente, fatta
eccezione per quella introdotta dal carico R.
La condizione elettrica ora citata equivale a quel-
la dell'uguaglianza delle due frequenze, della
tensione erogata dal generatore G e della riso-
nanza del circuito, che è determinata dalla se-
guente formula:
1 Fig. 2 - Circuito risonante di tipo "in serie", alimentato
f= dal generatore di tensione alternata G, con resistenza
2 Vc di carico R.

MAX FdR
TENSIONE
/

MIN.

0,5MHZ
_________ , t'
'
t
'

1MHZ
',

'
'..,
'
CORRENTE
,
1,5 MHZ

Fig. 3-In ogni circuito accordato di tipo "in serie", quando la frequenza del gene-
ratore si identifica con quella di risonanza del circuito, la corrente assume il mas-
simo valore possibile, mentre la tensione si riduce a quello minimo. Nell'esempio
qui riportato, è stato assunto, come valore di frequenza di risonanza (FdR), quello
dl 1 MHz.

41
F e R L
Fig. 4 - Circuito risonante di tipo "in paral-
lelo" dotato di resistenza di carico R. I
componenti del circuito accordato sono
rappresentati dall'induttanza L e dal con-
densatore C.

nella quale f viene misurata in hertz (Hz), quan- menti reali che lo compongono, in particolar mi-
do l'induttanza L è valutata in henry (H) e la ca- sura dalla resistenza del filo conduttore che com-
pacità C in farad (F). pone l'avvolgimento dell'induttanza L.
Dunque, allorché la frequenza della tensione del Con valori diversi della frequenza della tensione
generatore G è uguale alla frequenza di risonan- del generatore G, la corrente che scorre nel cir-
za del circuito di figura 2, in questo scorre una cuito di figura 2 varia proporzionalmente.
corrente che, teoricamente, è infinita, ma che La formula citata fa uso di unità di misura incon-
praticamente è limitata dal carico R e dalle inevi- suete per i circuiti a radiofrequenza. Per questo
tabili resistenze introdotte nel circuito dagli ele- motivo la formula più adatta è la seguente:

MAX
FdR

- - - - - - - - - -- '
CORRENTE
' I
tena»ee e e
9 I
I
I t
I
'
M
TENSIONE

pfNV, I
0,5 MHZ 1,5 MHZ
1MHZ

Fig. 5 - Quando la frequenza della tensione di alimentazione di un circuito accor-


dato di tipo "in parallelo" è uguale a quella di risonanza del circuito (FdR), la ten-
sione raggiunge I massimi valori e la corrente quelli minimi. L'esempio, qui inter-
pretato dai due diagrammi, si riferisce ad una frequenza di risonanza di 1MHz.

42
10°
f=
2# c
ANT.
con la quale la frequenza f viene conteggiata in
kilohertz (KHz), l'induttanza L in microhemy
(H) e la capacità C in picofarad (pF). Ricordia- DIODO
mo che la potenza 10° = 1.000.000.
Facciamo un esempio. Si voglia calcolare la fre-
quenza di risonanza di un circuito composto da
una induttanza di 5 H e da un condensatore di
35 pF collegati in serie tra di loro. Ebbene, appli-
cando la seconda formula menzionata, si ha: L e

f= 10° =
6,28+ /5535

= 10° _ 10"2 12.050 KH


~ '
6,28 x 13,2 83 Fig. 6 - Tutti i principianti possono riscontrare la pre-
senza di un circuito risonante, del tipo "in parallelo",
I diagrammi riportati in figura 3 interpretano in quello di entrata del più semplice esempio di ricevi-
l'andamento della tensione e della corrente in un tore radio a diodo ed ascolto in cuffia. Il condensatore
variabile consente di cambiare il valore della frequen-
circuito risonante di tipo in serie, come quello in za di risonanza FdR.
precedenza analizzato.
Se il generatore di tensione alternata alimenta il
circuito di figura 2 con una tensione il cui valore
di frequenza di risonanza è di 1 MHz, il circuito
stesso si comporta come se il condensatore C e
l'induttanza L non esistessero e tutta la tensione La tensione di alimentazione può essere quella
del generatore è rilevabile sui terminali della re- disponibile sui morsetti del generatore G, ma
sistenza R. può anche essere rappresentata da qualunque al-
Sull'asse verticale, in figura 3, sono conteggiati i tra sorgente di energia, per esempio dall'energia
valori delle tensioni e delle correnti, su quello elettromagnetica, presente nello spazio, che ali-
orizzontale vengono indicati i valori di frequenza. menta il circuito risonante in parallelo presente
Con FdR è segnalato il valore della frequenza di all'entrata di ogni ricevitore radio.
risonanza, presunto nella misura di 1 MHz. Su Anche nel circuito risonante in parallelo, come
questo, la corrente assume la massima grandezza accade per quello di tipo in serie, la frequenza di
possibile, la tensione quella minima. Poi, quando risonanza non assume un valore casuale, ma as-
la frequenza aumenta, la corrente diminuisce e la solutamente preciso e strettamente legato a quel-
tensione aumenta. La condizione opposta si veri- li dell'induttanza L e della capacità C secondo la
fica quando la frequenza scende al di sotto di 1 formula già pubblicata in precedenza:
MHz.
10°
f=

RISONANZA IN PARALLELO
nella quale, pure in questo caso, la frequenza f è
Quello di tipo in parallelo, rappresenta il circuito calcolata in KHz se L viene conteggiato in H e
più noto nel settore della risonanza. Esso, come CinpF.
si può vedere in figura 4, è composto da un con- Dunque, affinché il circuito di figura 4 entri in ri-
densatore C, da un'induttanza L e da un carico, sonanza, è necessario che la frequenza propria di
identificabile nella resistenza R, collegati tra loro risonanza del sistema sia la stessa della tensione
in parallelo ed alimentati dal generatore G di alternata del generatore G. In tale condizione
tensione alternata. elettrica, la reattanza totale del circuito è infini-
Quando la frequenza della tensione alternata ge- tamente grande, al contrario di quanto avviene
nerata da G corrisponde con quella di risonanza nel circuito risonante in serie, nel quale il valore
del circuito di figura 4, allora si dice che il siste- della reattanza totale è uguale a zero.
ma entra in risonanza perfetta. L'andamento della tensione e della corrente, nel
43
Fig. 7 - I quattro diagrammi qui riportati sono caratte-
rizzati da quattro valori diversi del fattore di merito Q.
Come si può notare, sui valori più elevati, la banda
passante si restringe, su quelli più bassi si allarga.

circuito di figura 4, viene interpretato dai dia- circuito d'entrata, trasformando in elemento va-
grammi riportati in figura 5. Nei quali, sull'asse riabile almeno uno dei due componenti del cir-
verticale, sono segnalati i valori delle tensioni e cuito di risonanza, il condensatore o l'induttanza.
delle correnti, mentre su quello orizzontale ven- Normalmente si provvede a far variare la capaci-
gono indicati i valori delle frequenze. tà, servendosi di un condensatore variabile. E
Le curve presenti nel disegno di figura 5 sono ri- questo è il sistema più comunemente adottato
ferite ad un valore di frequenza di risonanza del nei ricevitori radio. Quando invece la regolazione
circuito di figura 4 di 1 MHz. Pertanto, si può del circuito risonante serve soltanto per un inter-
immediatamente arguire che, sul valore della fre- vento di taratura, è assai più conveniente far va-
quenza di risonanza di 1 MHz, la tensione rileva- riare l'induttanza L. Ciò si ottiene, in generale,
bile sui terminali della resistenza R assume il suo tramite una bobina munita di nucleo di ferrite,
valore massimo, mentre la corrente diventa insi- che vien fatto scorrere più o meno all'interno del
gnificante. supporto dell'avvolgimento, con lo scopo di rag-
Facendo riferimento al circuito d'entrata di un ri- giungere la variazione di induttanza desiderata.
cevitore radio, si capisce ora come, sul valore Per chiarire ancor più i concetti fin qui esposti,
della frequenza di risonanza del circuito, sui ter- facciamo riferimento allo schema del più sempli-
minali della resistenza di carico R sia disponibile ce esempio di ricevitore radio con ascolto in cuf-
la massima tensione rappresentativa di quel se- fia, quello pubblicato in figura 6. Quando si ruota
gnale radio avente lo stesso valore di frequenza. la manopola di sintonia, innestata sul perno del
Ai circuiti a valle dell'apparecchio radio, dunque, condensatore variabile, si sposta la frequenza di
viene in tal caso inviato, per essere opportuna- risonanza "FdR", più volte menzionata con que-
mente elaborato, il massimo segnale, senza di- sta sigla nelle figure precedenti. Con tale opera-
spersione di potenza elettrica, giacché la corrente zione si accorda il circuito d'entrata del ricevitore
che circola nel circuito risonante in parallelo è sulla frequenza caratteristica del segnale radio,
del tutto trascurabile. presente nello spazio, che si desidera captare.
Negli apparecchi radio si deve poter ricevere un Conseguentemente, la massima tensione possibi-
gran numero di emittenti e non una soltanto, le viene inviata al diodo rivelatore e, subito dopo,
come invece imporrebbe il circuito risonante in alla cuffia, che trasforma i segnali radio in voci e
parallelo a frequenza fissa. Ecco perché occorre suoni.
rendere variabile la frequenza di risonanza del Concludendo, si può dire che nel circuito di figu-
44
F t- pa TF pa

L
L
e e R

E e te pb

Flg. 8-I circuiti risonanti, in serie e in parallelo, presentano alcune precise identi-
tà elettriche quando la tensione di alimentazione e la frequenza di questa sono le
stesse e quando anche l'induttanza e la capacità sono identiche, come detto, at-
traverso un'espressione analitica, nel testo.

ra 6, fra tutti i segnali captati dall'antenna, sol- guentemente si verifica una diminuzione della ca-
tanto quello con frequenza di risonanza, selezio- ratteristica di risonanza del circuito stesso o, come
nato dal condensatore variabile, che si presenta si suol dire nel linguaggio tecnico, del fattore di
con il massimo valore di tensione, viene rivelato merito del circuito. Questo fattore è universalmen-
dal diodo ed inviato alla cuffia per l'ascolto. te chiamato "fattore di merito" o "fattore Q".
Il circuito risonante in parallelo, pubblicato in fi- Tanto più elevato è il fattore di merito Q di un cir-
gura 4, viene spesso adottato per eliminare un cuito risonante, tanto più sensibile e selettivo esso
segnale, quando questo crea disturbo nel settore appare, come indicano i diagrammi riportati in fi-
delle radiocomunicazioni. Pertanto, in tale speci- gura 7. Nella quale si vede come, coll'aumentare
fica funzione, il circuito risonante in parallelo as- del fattore di merito Q, la tensione ( asse verticale)
sume la denominazione di "circuito trappola". aumenta ed aumenta conseguentemente la corren-
Negli apparecchi radio, il circuito trappola trova te che scorre nel circuito risonante.
rare applicazioni, mentre viene largamente usato
in televisione e in molte apparecchiature ricetra-
smittenti in veste di filtro. LA BANDA PASSANTE
Si conclude qui l'analisi del circuito risonante in
parallelo, che è il più noto e quello maggiormen- I grafici riportati in figura 7 consentono di interpre-
te impiegato nel settore della radiofonia. tare un altro concetto relativo ai circuiti risonanti,
quello di banda passante. Infatti, in quelle stesse
FATTORE DI MERITO Q curve si può notare come, man mano che ci si avvi-
cina all'esatto valore della frequenza di risonanza
Sotto il profilo teorico, il circuito risonante deve (linea verticale centrale), la tensione rilevabile sui
considerarsi perfetto, cioé in grado di rivelare una terminali del circuito LC ( asse verticale) aumenta
ed una sola frequenza, con ampiezza quasi infinita. di valore, raggiungendo il massimo proprio in cor-
Ma in realtà le cose non vanno così. Perché a causa rispondenza della frequenza di risonanza. Quando
delle perdite provocate dal condensatore, dall'in- ci si sposta di poco, attorno al massimo valore di
duttanza e, soprattutto, dal carico collegato al cir- frequenza, è possibile ottenere ancora una tensio-
cuito LC, rappresentato da strumenti di misura o ne rivelata più che soddisfacente, in modo che una
da elementi amplificatori, le condizioni ideali di certa banda di frequenze possa essere rivelata. Ta-
funzionamento non sono più rispettate. Conse- le banda assume il nome di "banda passante". Per
45
esempio, facendo riferimento alla curva con fatto- quenza di emissione di queste è diversa, sia pure di
re di merito Q = 100 di figura 7, si può dire che la poco. Con gli altri ricevitori, invece, può capitare di
corrispondente banda passante sia alquanto stretta ascoltare l'audio di una determinata trasmittente
ed il circuito LC è molto selettivo. Al contrario, la assieme a quello di altre, anche se meno amplifica-
curva con fattore di merito Q = 10, equivale ad un te.
circuito LC con fattore di merito assai povero, con In termini matematici il fattore di merito Q è un
banda passante alquanto larga e selettività ridotta. numero che esprime il rapporto tra il valore di reat-
I concetti teorici ora esposti trovano un preciso ri- tanza induttiva o capacitiva di un circuito ed il valo-
scontro nella pratica di ogni giorno. Citiamo un re di resistenza, ossia:
esempio molto comune. Quando si agisce sulla ma-
nopola di sintonia di un ricevitore radio, ci si accor- Q=X:R
ge che basta un piccolo spostamento per far scom-
parire l'audio di una determinata emittente radio- È pure dimostrabile che il fattore di merito Q rima-
fonica. In alcuni ricevitori radio, invece, l'audio ne strettamente legato, nel circuito LC, alla banda
delle emittenti scompare dopo aver ruotato la ma- passante di questo, secondo la relazione:
nopola di comando di sintonia per un buon arco di
circonferenza. Ebbene, nel primo caso si dice che B = f:Q
quel ricevitore è altamente selettivo, nel secondo
che è poco selettivo. Praticamente, con il primo nella quale B misura la banda passante a - 3 dB
modello di apparecchio radio, difficilmente si dal valore massimo ed f rappresenta la frequenza
ascoltano due emittenti assieme, quando la fre- di risonanza del circuito induttivo-capacitivo LC.

Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000


Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
nico.
Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
PASSI» ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:

1 ° • Il tester

2°• Il voltmetro

3°. L'amperometro
4° - Il capacimetro

5° -II provagiunzioni

6° • Oscillatore modulato

7° - Tutta la radio

8°. Supereterodina

9° . Alimentatori

46
L'ultima formula dimostra che, in un circuito riso- riportati in figura 8 si comportano allo stesso modo
nante, quando aumenta il fattore di merito Q, la , quando ad essi viene applicata una medesima ten-
banda passante si restringe, mentre si allarga quan- sione, con identica frequenza sui punti "a" e "b". E
do il fattore Q diminuisce, ma ciò è ampiamente di- quando Le C sono gli stessi in ambedue i circuiti ed
mostrato con i diagrammi riportati in figura 7. il valore di R, moltiplicato per quello di r ( schema a
sinistra), uguaglia il quadrato della reattanza X di
uno dei due circuiti, ossia, quando si verifica la con-
SIMILITUDINI CIRCUITALI dizione:

I circuiti risonanti, quelli di tipo in serie e quelli di Y= Rxr


tipo in parallelo, presentano delle somiglianze, al-
meno sotto taluni aspetti elettrici, quando si trova- In tal caso i due circuiti riportati in figura 8 confer-
no in certe condizioni. Per esempio, i due circuiti mano di possedere lo stesso fattore di merito Q.

ECCEZIONALMENTE
IN VENDITA LE DUE ANNATE COMPLETE
1984 - 1985
AL PREZZO DI L. 18.500 CIASCUNA

Coloro che, soltanto


recentemente, hanno
conosciuto ed apprezzato la
validità didattica di
Elettronica Pratica,
immaginandone la vastità di
programmi tecnico-editoriali
svolti in passato, potranno
ora aggiungere, alla loro
iniziale collezione di riviste,
queste due annate proposte
in offerta speciale a tutti i
nuovi lettori.

Richiedeteci oggi stesso una od entrambe le annate qui illustrate, inviando, per ciascuna di esse,
l'importo anticipato di L. 18.500 a mezzo vaglia postale, assegno bancario o conto corrente postale
n° 916205 ed indirizzando a: Elettronica Pratica - 20125 Milano • Via Zuretti, 52.

47
lendite - Misti - Perte
VENDO calcolatore Casio PB-80 con programmi + libretto REALIZZO circuiti stampati a L. 50 il cmq. Inviare il disegno
istruzioni, a L. 70.000; oscilloscopio unahom G7 41D-SL + o master + relativo importo e francobollo. Vendo inoltre
tracciacurve N.E. LX369 a L. 250.000; oscillatore N.E. programmi-gioco su cassetta per spectrum 48K.
LX609 + caricapile elettronico N.E. LX489 + temporizzato- VAIRA ENZO - Via Piano delle Castagne, 1- 65020 ROC-
re var. N.E. LX365 + antifurto LX169 in blocco a L. 60.000 CAMORICE (Pescara) Tel. (085) 8572270
(anche singolarmente).
COSTA LEANDRO- Tel. (O 15) 20627 ore serali VENDO a L. 35.000 trattabili 2 tubi catodici funzionanti di
una trentina di pollici ciascuno (Voxson e Philips).
VENDO a sole L. 100.000 trattabili registratore a valvole Le- Tel.(06)5407568
sa da revisionare, regalo nastri. Vendo anche a modico
prezzo le seguenti valvole ancora in ottime condizioni: URGENTE! Cerco fascicolo di Elettronica Pratica N. 3 anno
ECL82-EC81-EABC80. 1980-marzo- pago fino a L. 4.500.
MORRA ERCOLE - Via Montanara, 14- 13100 VERCELLI DELLANTONIO FRANCESCO - Via Xlii Settembre, 25-
Tel. (0161) 64238 dopo le 21 ROVERETO (Trento) Tel. (0464) 416663

ESEGUO montaggi a L. 150 al cmq (spedire basetta, com- SOLO ad intere collezioni vendo riviste di elettronica a L
ponenti e informazioni dettagliate). Realizzo basetta + 500 ognuna più spese postali o ritiro di persona.
montaggio a L. 175 al cmq. Inviare l'importo + L. 1.000 per MELLONI MARINO • Via Falletti, 4 • 40127 BOLOGNA
spese postali. Tel. (05 1) 5 12646
DE MARTIN DAVIDE - Cannaregio, 3027/B8 - 30100 VE-
NEZIA REALIZZO con la massima precisione circuiti stampati fo-
rati e laccati singola o doppia faccia a L. 70- 140 cma. Ven-
"ALLA SCOPERTA DELLA RADIO", manuale per costrui- do prontuari, schemi radio valvolari e transistor. Garantisco·
re piccoli ricevitori, cedoa L. 12.000. massima serietà.
Telef. (055) 363057 ore ufficio TRIFONI ANGELO - Via Puglia, 2- 95125 CATANIA Tel.
(095) 221778 ore pasti
VENDIAMO videogames e utilities per Commodore 64,
Commodore Vie 20, ZX spectrum 48 K. VENDO al miglior offerente ricevitore radio valvolare F
SAIU EMANUELE - Via Mameli, 13 - 09035 GONNOSFA- professionale della "ELIT" mod. RMF 35, completo di cavi
NADIGA (Cagliari) Tel. (070) 9799735 e 9799320 ore pa- ed accessori. Perfettamente funzionante. Massima serietà.
sti Tel. (0968) 22993 ore pasti

Di questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la necessità di offrire
in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati elettronici, oppure coloro che vorranno
rendere pubblica una richiesta di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
tario.
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo nei limiti di
40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stampatello).

48
CERCO urgentemente: EF86-EL95-EZ4O -EZ80-EBCA1
- ELA1- EF4 1. Eventuale scambio con WE55 - EK2 - EF9-
6U4-GV6/GT ecc.
Tel. (02) 2136961 ore serali

VENDO programmi vari (giochi, corsi di elettronica, mate-


matica, ecc.) per IBM compatibili MS-DOS. Prezzi trattabili.
OCO FABRIZIO - Via Gustavo Roccella, 16-94015 PIAZ-
ZA ARMERINA (Enna) Tel. (0935) 80997 ore pasti

REALIZZO circuiti stampati a L. 30 al cmq e L. 50 a foro.


Realizzo anche cablaggi e master di schemi elettrici, pro-
getti di dispositivi elettronici.
CARBONI ALESSANDRO· Via L. Fincati, 14/4/1- 00154
ROMA

CERCO integrato 6581 per C64 anche surplus purché fun-


zionante.
BOTTI SERGIO - Via dei Landi, 5/10 - 16151 GENOVA-
SAMPIERDARENA Tel. (010) 451178

CERCO computer fuori uso anche se mancante di parti,


VENDO riviste di Elettronica Pratica dal maggio 1986 all'ot-
possibilmente con accessori floppy - joystick ecc. Anche
tobre 1987 + alcune riviste di radio kit di elettronica flash e
Commodore 60 senza tasti, anche solo involucro.
un numero di tutto kit. Il tutto a L. 40.000. DI GAETANO LUIGI· Via G. Matteotti, 60/0 • 88078 VIBO
ADAMO DAVIDE - Via Priv. Cocini, 17 - 20081 ABBIATE- VALENTIA (Catanzaro) Tel. (0963) 44785 ore 13/16- 19/
GRASSO (Milano) Tel. 94968533 ore pomeridiane
22.
REALIZZIAMO alimentatori stabilizzati da 1 a 25 A, mon-
taggì di kit elettronici, lampeggiatori microspie ecc. VENDO raccolta Elettronica Pratica dal 1975 al 1986 (rile-
BARBAGALLO MICHELE· Via S. M. La Stella, 48 • 95020 gate dal 1975al 1981).
LAVINATO (Catania) CATTANEO GIUSEPPE - Via A. Scarlatti, 110-80127 NA-
COCO VINCENZO MAURO • Via Sottotenente Scuderi, POLI Tel. 365496
19- 95029 VIAGRANDE (Catania)
PRIVITERA GIUSEPPE • Via Fortino Fieri, 27 • 95020
ZAFFE RANA ETNEA (Catania) VENDO Commodore 16 con tastiera registratore joystick
+ libro introduzione al Basic parte 1% + oltre 100 giochi
VENDO LX 637 a L. 40.000; LX 382 + 383 + 384 + scheda con 3 originali americani + riviste con listati vari. L.
bus a L. 300.000.11 tutto montato e funzionante. 150.000.
ZORZIN VINICIO· Via E. Fermi, 1- 35031 ABANO TERME LOMBARDI FABIO - Via Gioberti, 28- 30030 OLMO DI
(Padova) Tel. (049) 669010 (dopo le 20) MARTELLAGO (Venezia) Tel. (041) 906138

49
OCCASIONISSIM A, vendo a L. 650.000 (oppure permuto DISPONGO di alcuni moduli trasmittenti quarzati per fre-
con un buon oscilloscopio), Commodore 64 + registratore quenze da 40 a 70 MHz (con quarzi CB) pot. out 4 -:- 5 W;
originale + joystick professionale + televisore ben adatta- alcuni invece da 140 -:- 170 MHz (quarzo 12 MH2) svendo a
to a monitor + centinaia di giochi, utility e linguaggi + enci- L. 46.000. Microricevitore sintonia varicap 40 + 120 MHz
clopedia input (6 volumi rilegati) + 10ottimi libri + riviste e mobiletto, antenna uscita altoparlante L. 58.000 (affare).
materiale vario. Duplexer 40 + 70 MHz L. 24.000.
Telef. (06) 5407568 oppure (081) 7711621 TIZIANO Tel. (0833) 631089 primo mattino

PER I VOSTRI INSERTI


I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

------

--- --
__ ,

~ --•----

--- . -

.--- ---------

Inserite il tagliar.do in una busta e spedite a: I


ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute •
Via Zuretti, 52 - MILANO

50
LA POSTA DEL LETTE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

TESTER ANALOGICI E DIGITALI sione efficace di rete. Le cose cambiano, invece,


quando il segnale non è più perfettamente sinusoi-
Prima di acquistare un nuovo tester, vorrei cono- dale, ma sensibilmente distorto, ricco di armoni-
scere il vostro parere in merito ad una qualifica che. Perché in tal caso il "fattore di forma" può es-
degli strumenti, che non so interpretare. Ho no- sere molto più elevato e raggiungere quota 5 o IO
tato che taluni modelli digitali vengono pubbliciz- nelle tensioni molto distorte, mentre il tester analo-
zati con la dicitura "veri valori efficaci". Ciò mi gico è tarato sul valore fisso del "fattore di forma"
ha fatto sorgere il dubbio che il mio tester analo- di 1,11. Se per esempio si vuol dimensionare il fu-
gico non sia in grado di misurare, realmente, i va- sibile di una apparecchiatura elettronica interessata
lori efficaci delle tensioni alternate. Dunque, fi- da segnali variabili, non perfettamente sinusoidali,
nora ho effettuato misure vere o false? servendosi del tester analogico, si corre il rischio di
BRUSADELLI ADOLFO scegliere un componente sottodimensionato, desti-
Ancona nato a "bruciare" in continuazione per motivi rite-
nuti misteriosi. I moderni tester digitali, almeno
quelli tecnicamente più evoluti, dispongono di uno
Quando lei, servendosi del vecchio tipo di tester speciale circuito integrato, che effettua la conver-
analogico, ad indice, misura la tensione alternata sione dal valore medio a quello realmente efficace,
di rete, dopo aver commutato lo strumento nella tenendo conto del contenuto di armoniche del se-
funzione VOLT AC e sulla portata di 250 V fondo- gnale sotto misura e quindi del corrispondente
scala, rileva effettivamente il valore efficace di "fattore di forma", fino al limite di IO. Fra questi, i
quella tensione, che è di tipo sinusoidale, priva di modelli più precisi fondano il loro funzionamento
contenuto armonico, alla frequenza di 50 Hz. In sul calore generato, su una resistenza inserita nel-
tal caso, infatti, il tester analogico classico, dappri- l'integrato, al passaggio della corrente promossa
ma raddrizza il segnale, poi ne ricava il valore me- dal segnale. Per distinguere fra loro i due tipi di te-
dio tramite opportuno filtro passa basso ad RC e ster, quelli che moltiplicano il valore medio per
moltiplica questo per il "fattore di forma", che per I,11 da quelli che misurano il vero valore efficace,
l'onda sinusoidale vale appunto I, I I. Il risultato fi- si è attribuita, ai primi, la sigla "RMS avearaging
nale, dunque, è quello della misura della reale ten- responding", ai secondi quella di "true RMS".
51
••• DISTURBI DA MOTORI ELETTRICI

Nel mio laboratorio di modellismo faccio uso, as-


sai spesso, di alcuni motori elettrici alimentati in
ERRATA - CORRIGE corrente continua. I quali arrecano disturbi sulle
apparecchiature di un radioamatore che abita al
Purtroppo, nel fascicolo di novembre dello piano superiore e che mi ha gentilmente chiesto
scorso anno, a pagina 612, è stata erronea- di provvedere all'inserimento di adatti filtri.
mente inserita la parte di testo, composta LAJOLO GASPARE
da nove righe, che inizia con il capoverso Firenze
"Per i due condensatori ... " e finisce con le
parole "...tensioni indotte notevolissime". Costruisca questo filtro e lo sistemi vicino al moto-
Ai lettori interessati a quell'articolo, chie- re elettrico in funzione. Le due bobine L1- L2
diamo di annullare il blocchetto tipografico vanno composte su due nuclei di ferrite cilindrica
e sostituirlo con la seguente breve espres- del diametro di 8 mm. Per entrambe servono 50
sione: "Al condensatore C4, cui è stato attri- spire di filo di rame smaltato del diametro di 1
buito il valore di 22 F, si può assegnare mm. I quattro condensatori possono essere di tipo
quello di 10 F, per ottenere una suonata ceramico da 220.000 pF- 50 VI se i motori sono
ausiliaria più breve". alimentati con basse tensioni, altrimenti occorrono
componenti con tensioni di lavoro adeguate.

CARICABATTERIE AL NI - CR

Sto cercando un semplice progetto di caricabat- Il circuito, che le consigliamo di realizzare, fa uso
terie al nichel-cromo, in grado di ricaricare fino a di dieci lampadine in funzione di limitatori di cor-
dieci elementi contemporaneamente.Tenete rente, onde non danneggiare la batteria sotto cari-
presente che, per i miei impieghi di modellista, ca, che si completa nell'arco di tempo di dieci ore
utilizzo batterie da 6 V-0,5 Ah. circa, a partire dalla condizione di batteria comple-
GAGLIARDI SALVATORE tamente scarica, anche se questo stato elettrico non
Torino deve mai essere raggiunto.

220V

T = trasf. (220V-6V- 10W)


P1 = ponte didiodi(12V-1A)
LP1...LP10 = 10lampadine da6 V-50mA
D1...D10 = 10diodi tipo 1N4004

52
MISURATORE DI SWR

Per la mia attività di CB vorrei costruirmi un mi-


suratore di SWR (Standing - Wave - Ratio), deri-
vandolo da un progetto semplice e privo di bobi-
ne.
PASSERINI LUIGI ENTR,
Pescara

Realizzi questo circuito e lo inserisca in un conte-


nitore di alluminio largo 5 cm circa. I due bocchet-
toni sono di tipo PL259 e vanno collegati, nei con- POT. SWR
tatti centrali, con un filo lungo 4 cm di 2 mm di
diametro (rame rigido). Parallelamente a questo,
alla distanza di 3 + 4 mm, applichi un conduttore
di rame del diametro di 0,5 mm tramite due anco-
raggi isolati. Sulle due estremità del secondo filo
colleghi gli anodi di DG 1 e DG2. Il potenziometro C3 A
R2 va regolato con S 1 commutato su POT., in mo-
do da misurare la potenza d'uscita a fondo-scala.
Con Sl su SWR si legge il valore delle onde stazio- R2
narie. Ma per avere indicazioni precise, esegua la
taratura con un TX di potenza nota e carico otti-
male, segnando il valore sul cursore di R2 ed ese-
Resistenze
guendo misure e tarature in posizione POT.
R1 = 56ohm-1/2W
R2 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)

Condensatori Varie

4.700 pF (ceramico) DG1 = diodo al germanio per RF


C1
4.700 pF (ceramico) DG2 = diodo al germanio per RF
c2
C3 47 F - 16VI (elettrolitico) A = microamperometro (100 A fondo-scala)

53
GLI SBUFFI DELLA LOCOMOTIVA

So che l'integrato SN 76477 è un generatore di Quello pubblicato in questa stessa sede. Nel quale
suoni. Ora, avendolo acquistato, vorrei con que- il trimmer R8 regola il livello audio, ma che può
sto comporre un dispositivo in grado di simulare essere omesso collegando l'AP con l'emittore di
gli sbuffi di una locomotiva a vapore. Quale sche- TRJ. Questo circuito consuma molta energia e ri-
ma mi consigliate di adottare? chiede quindi un alimentatore da rete. Il potenzio-
T ALAMONTI CLAUDIO metro Rl regola la velocità degli sbuffi.
Varese

20
e E le 14

"3 I
76477 I
13
R6

4•
2/1 TR1 @
1 25
2 26
J
4 5 6 Il 12
.,. 9V
e
9
R7
a3 o R3 R, C? R5
R8

Condensatori R5 = 150.000 ohm


C1 = 100.000 pF R6 = 10.000 ohm
C2 = 330pF R7 = 33.000 ohm
C3 = 100µF-16Vl(elettrolitico) R8 = 470ohm (trimmer)

Resistenze Varie
R1 IC = 76477
1megaohm (potenz. a variaz. lin.)
R2 86.000ohm TR1= 2N1711
R3 39.000ohm AP = altoparlante (8 ohm)
R4 47.000 ohm ALIM. = 9Vcc

Un'idea vantaggiosa:
l'abbonamento annuale a

RETTRDNICA PRATICA
54
AMPLIFICATORE CON TDA 2020

Avendo recuperato da una radio fuori uso l'inte- Ecco il circuito che può costruire con il componen-
grato TDA 2020, vorrei con questo componente te in suo possesso. Si ricordi di applicare sull'inte-
costruire un semplice amplificatore di bassa fre- grato un adatto dissipatore di calore. Il trimmer Rl
quenza. va regolato in modo che, sui piedini 12 - 14, la ten-
CALDERINI GIOVANNI sione assuma un valore esattamente metà di quello
Padova di alimentazione.

R4
VISTO
CJ Il C4 DA
SOPRA

Il / Il u li,
Il
\..
R3

Cl
; 7I
TDA 2020 I
e
12 Il +r
l
qa
15-i-JOV
e
R2
JII 5 li ll8

ENTR. f es
,±' I I Il«
RI Il Il Il - •• R7

Condensatori Resistenze
C1 = 5F(non polarizzato) R1 = 22.000 ohm (trimmer)
C2 = 100F-36 VI (elettrolitico) R2 = 86.000 ohm
C3 = 100.000 pF R3 = 100.000ohm
C4 = 100pF R4 = 18.000ohm
C5 = 50 F - 16VI(elettrolitico) R5 = 100.000 ohm
C6 = 100.000 pF R6 = 33.000 ohm
C7 = 1.000 F - 16 VI(elettrolitico) R7 = 8,6ohm
ca = 1.000 F - 36 VI(elettrolitico)
Varie
IC = TDA2020
AP = altoparlante (4 ohm)
ALIM. = 15 + 30Vcc

55
SIRENA ELETTRONICA
KIT PER CIRCUITI Con gli elementi recuperabili da una vecchia radio-
STAMPATI • 1s.ooo lina, ormai inservibile, vorrei costruire una piccola
sirena elettronica.
MOLFESE MARCO
Potenza
Dotato di tutti gli elementi necessari per
la composizione di circuiti stampati su
Il circuito da realizzare è quello qui riportato. Ma stia
vetronite o bachelite, con risultati tali da bene attento a non confondere tra loro i terminali del
soddisfare anche i tecnici più esigenti, trasfonnatore d'uscita TI, altrimenti la sirena non
questo kit contiene pure la speciale pen- funziona. Il potenziometro R2 regola la frequenza del
na riempita di inchiostro resistente al suono emesso dall'altoparlante AP. Nel caso in cui
percloruro. TRI dovesse riscaldarsi troppo, inserisca, in serie con
Cl, una resistenza di alcune centinaia di ohm, onde
limitare la corrente di base.

Condensatori
C1= 1F (non polarizzato)
C2 = 100.000 pF
C3 = 100F- 16VI(elettrolitico)

Consente un controllo visivo conti-


nuo del processo di asporto. SIRENA PER BICICLETTA
Evita ogni contatto delle mani con Gradirei installare sulla mia bicicletta una piccola
il prodotto finito.
sirena alimentata a pile. Disponete di un progetto
E' sempre pronto per l'uso, anche di questo tipo?
dopo conservazione illimitata nel BARATTA ANDREA
tempo. Bologna
Il contenuto è sufficiente per tratta-
re più di un migliaio di centimetri Questo circuito oscilla con una frequenza che dipen-
quadrati di superfici ramate. de dal valore capacitivo di Cl. Se le pile di alimenta-
zione non sono di buona qualità, conviene inserire,
tra gli emittori dei due transistor, un condensatore
elettrolitico da l. 000 F- 12 Vl con il terminale posi-
tivo rivolto verso TRJ. Utilizzi un altoparlante da 5
cm di diametro.

Condensatori
C1= 47.000pF
C2= 47F - 12VI(elettrolitico)

Resistenze
R1 = 27.000ohm-1/4W
R2 = 68.000 ohm - 1/4W
R3 = 56.0000hm -1/4 W
R4 = 220 ohm - 1W

56
Cl■

e"I
k T

mc2 "
7

>p1
I li

T1
CJII +

TR1

Resistenze Varie
R1 = 47.000ohm TR 1 = transistor PNP di quals. tipo per BF
R2 = 500.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) AP = altoparlante (recuperatodall'RX)
S1 = interrutt.
T1 = trasf. d'uscita dell'RX
ALIM. = 6 7 9Vcc

+
AP

TR7 + ; T
e TR2
RJ

R2

Il 9V
@ @cl

Varie
TP1 = 2N2905 P 1 = pulsante (normai. aperto)
TR2 = 2N1711 S1 == interrut.
AP = altoparlante (20 ohm 7 50 ohm) ALIM. = 9Vcc.

57
PILOTAGGIO DI RELÈ Quello qui pubblicato è un circuito che assorbe
una corrente di pilotaggio di 10 -,-- 20 µA, con la
Mi serve il semplice progetto di un circuito di pi- tensione di alimentazione di 5 Vcc. Se il relè è do-
lotaggio, con corrente non superiore ai 20 A, di tato di una bobina con resistenza superiore ai 100
un relè da 5 V cc in grado di eccitarsi quando il ohm, anche TR3 può essere di tipo BC237. In ogni
segnale di comando è allo stato logico "1. caso questo valore non può essere inferiore ai 20
GEROSA ATTILIO ohm. Se si verificassero scatti dovuti a disturbi
Orvieto estranei, colleghi, tra base di TRl e massa, un con-
densatore da 220.000 pF.

PIÙ POTENZA NEL ne avvolto su un supporto cilindrico di 8 mm dì dia-


metro interno (spire leggennente spaziate). La bo-
Ho realizzato un trasmettitore FM con potenza bina L2 è composta da 15 spire di filo da 0,8 mm
d'uscita di 2 W circa, la cui portata, nel mio quar- avvolto su supporto cilindrico da 5 mm di diame-
tiere, non è sufficiente a raggiungere i ricevitori tro interno (spire compatte). La bobina L3 è for-
di alcuni amici. Potete consigliarmi qualche sem- mata da 20 spire di filo da O, 8 mm avvolto su una
plice amplificatore RF, in grado di elevare la po- resistenza da, 330 ohm - 2 W a carbone. La bobina
tenza originale a 10 W? L4 si realizza con 3 spire di filo da 1 mm su sup-
DE PASCALIS PIERGIORGIO porto di 8 mm di diametro interno (spire spaziate).
Napoli Il montaggio si esegue su circuito stampato a due
facce: una per i componenti, l'altra rappresentativa
Il circuito qui pubblicato va pilotato con una po- della massa comune. TRl richiede un grosso dissi-
tenza di entrata di 1 W ed eleva questo valore a patore di calore. I collegamenti debbono risultare
ben 10 -,-- 15 W La bobina Ll è composta da 2 molto corti e il tutto va racchiuso in un contenitore
spire di filo di rame smaltato da I mm di diametro, metallico.

L3

r-, R1

L1
e
12±-I5V
Cl
e

' use.

Condensatori Varie
C1 = 68pF TR1 = 2N5642
C2 6/60pF (compens.) L1-L2-L3-L4 = bobine
c3 220 pF (compens.) J 1 = VK200 (3 spire)
C4 1.000pF
C5 = 100.000pF
C6 220 µF -24 VI (elettrolitico)
C7 100 pF (compens.)

58
+sv'.,.=======f'======r======r
R2 2- R4

DI
i
·9
e e
ENTR. SEGN.
CO/vfANDO

TR1 TR2
4
Ur,
TR3

9 / lel lre

Resistenze Varie
R1 = 220.000 ohm - 1/2W TR1 = BC237
R2 = 4.700ohm-1/2W TR2 = BC237
R3 = 2.200 ohm - 1/2W TR3 = 2N1711
R4 = 220ohm-1/2W D1 = 1N4004
AL =
-
relè)SVcc-20 + 100ohm)

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE


L. 26.000
Per agevolare il lavoro di chi inizia la pratica dell'elettronica è stato approntato
questo utilissimo kit, contenente, oltre che un moderno saldatore, leggero e ma-
neggevole, adatto per tutte le esigenze del principiante, altri elementi ed utensili,
offerti ai lettori del presente periodico ad un prezzo assolutamente eccezionale.

CONTENUTO:

Saldatore elettrico (220 V - 25 W)


Appoggiasaldatore da banco
Spiralina filo-stagno
Scatola contenente pasta disossidante
Pinza a molla in materiale isolante
Tronchesino tranciaconduttori con impugna-
tura anatomica ed apertura a molla
Cacciavite micro per regolazioni varie

59
UNA VARIANTE NELL'ALIMENTATORE induttanze assai scomode da realizzare. Nello sche-
ma, che le proponiamo di costruire, l'integrato 555
In un mio apparato, alimentato con la tensione di funge da oscillatore, fo mendo picchi di corrente
12 V cc, dopo aver apportato una variante circui- necessari ad alimentare il triplicatore di tensione a
tale, debbo disporre della tensione di - 24 V cc, pompa di diodi. Il condensatore elettrolitico C4 ca-
con una corrente di 10 mA. Come posso fare? rica, tramite il diodo D4, il condensatore C6 al va-
SCIALOJA DARIO lore di - 24 Vcc. Lo zener DZ protegge da sovra-
Roma tensioni il carico e l'alimentatore. La tensione in
uscita non è stabile con il carico, ma tende a dimi-
Data la modesta potenza richiesta, è possibile otte- nuire mano a mano che la corrente aumenta. Per
nere la tensione di - 24 Vcc, prendendo le mosse proteggere l'integrato, colleghi, in serie con il piedi-
dal valore di 12 Vcc, senza ricorrere all'impiego di no 3, una resistenza da 56 ohm- 1W.

CALIBRATORE RF ne del cristallo di quarzo XTAL, mentre C3 sinto-


nizza LI. Il transistor TRJ lavora in classe Ce ge-
Per la mia attività dilettantistica nel settore del- nera molte armoniche per l'assenza di un filtro d'u-
l'alta frequenza, vorrei realizzare un calibratore scita. Se non riesce a reperire il compensatore C3,
RF a 100 KHz. Potete pubblicare questo proget- lo sostituisca con condensatori fissi in parallelo, in-
to? serendo dapprima un componente da 330 pF e poi
SALLUSTI FABIO altri da 100 pF, fino a raggiungere il miglior risul-
Ascoli tato. L'uscita del circuito va collegata con l'anten-
na dell'RX da calibrare. Il dispositivo deve essere
Costruisca questo circuito e tenga presente che il inserito in un condensatore metallico collegato a
compensatore C 1 regola la frequenza di oscillazio- massa.

FT1

X TAL
cI

Usc.

Condensatori Resistenze Varie


C1 = 10/60pF (compensatore) R1 = 100.000ohm FT1 = 2N3819
C2 = 10.000 pF R2 = 470ohm TR1= BC109
C3 = 1.000pF (compensatore) R3 = 3.300 ohm L1 = 5mH (imp. RF)
C4 100.000pF R4 = 330ohm XTAL = 100KHz
C5 = 500pF R5 = 2.200 ohm S1 = interrutt.
ALIM. = 5+ 6Vcc

60
o
12V
e

Condensatori Resistenze
C1 = 10.000pF R1 = 1,0000hm- 1/2W
C2 = 100.000 pF R2 = 12.000 ohm- 1/2W
C3 = 22 µF - 16 VI (elettrolitico)
C4 = 22F- 16VI(elettrolitico) Varie
C5 = 22 F- 16VI (elettrolitico)
C6 = 100F-36VI(elettrolitico) D1-D2-D3-D4 = 4diodimod.1N914
DZ = diodo zener (27 V-1W)
Integrato = 555
ALIM. = 12Vcc

SALDATORE
ISTANTANEO.
A PISTOLA
L. 18.000

CARATTERISTICHE:
Tempo di riscaldamento: 3 secondi
Alimentazione: 220 V
E dotato di punta di ricambio e di
Potenza: 100W istruzioni per l'uso. Ed è particolar-
mente adatto per lavori intermittenti
Illuminazione del punto di saldatura professionali e dilettantistici.

61
SCATOLE
01 MONTAGC:i.lD _ ~
• ELETTRONICHE ~ ~
, I ■
EFFETTI LUMINOSI ACCESSORI PER AUTO E MOTO
AS
AS
RS
10
48
1 Luci psichedelìche 2 via 750W/c.anale
Luci psichedeliche. 3 vte 1500W_/c,anale
Luci rotanti sequenziali 1 O Vie 800W/canale
L 4U)OO
tL63.000
47.000
te
RS
411
47
50
Lampeggiatore regolabile 5 ± 12V
Variatore di luce per auto
Acilnnsione automatica luci posizione auro
L
L.
14000
18.000
L 21.000
RS 54 L n.ooo
AS
ns
58
113
Strobo intermitumza regolabile
Semaforo elettronico
18.000
L 37.500 RS
RS
66
93
%.%: .2%%%23"amo
lntertòno pèr moto E 40.000
30000
RS 114 Luea sequenz. elastiche 6 vie 400W/canale L 43.000
AS 117 Luci stroboscopi-che +99gg RS 96 Avvisatore acustico luci posiz ione per auto L 11.()00
RS 135 L 41.0 O RS 103 Electronic test multifunzioni per auto L 37.600
Luc psichedeliche 3 vie 1O00W r RS 104 Riduttore di tensione per auto L 13.000
RS 172 L·1c1 psichedeffche rmcrofonicha 1000 W L 49.500 RS 107 L 17.000
Indicatore- eft. battena B generatore per -auto.
RS 122 L 21.000
APP. RICEVOOl-TRASMITTENTI E ACCESSORI 1
RS
RS
137
161
25 %2%%2%
Commutatore a -sfioramen10 per auto
L 15.000
L 16.000
RS 16 Ricevitore AM didattico L 15,000 RS 162 Antifurto per auto L 32.000
RS 40 Microricevitore FM L 16,500 RS 174 Luci, p.s.ichedehQ.he: per auto con microfono L 43.000
RS 52 Prova quarzi L 14.500 RS 185 lndlcatere di assenza acqua per 1ergicrìstallo L 17.500
RS
RS
RS
RS
nS
RS
59
112
119
120
130
139
Trasmettitore: FM 2W
Mini ricevitore AM supereterodina
Radiomicrofono FM
Amplificatore Banda 4 • 5 UHF
Micratrasmettitore A.. M.
Mini rìcevnore FM GIJp&raterodlna
_
~I ! L
L
L
L
• L
L
28.600
26 500
17.000
16.000
19.500
27.000
RS
RS
RS
RS
192
202
213
227
Avvisatore automatico per luci di posizione auto
Ritardatore per luci freni extra
:%%%% %2%%. c a w o e
L 29.000
L 22.000
L 35.000
L 29.000

RS 16"0 Preamplificatore d antenna universale L 12.000


RS
RS
RS
161
17B
180
Trasmettitore FM 90- 150 MHz 0,5 W
Vox per apparati Rice Trasrttenti
Ricevitore per Redlbço,n-8ndo a DUE canali
I L
L
L
23.000
30..SOO
69600
nS 56
RS 63
RS 123
Temp autoalimenta to regolabile 18_sec. 60 mìn.
Temporizzatore regolabile1: 100 sec.
Avvisatore acustico temporizzato
tL 48.000
26,000
21 000
RS 181 Trasmettitore per Radiocomando s DUE canali L 32,000 Rii 149 Temporlzzatare per luce scale L 21.000
RS 183 Trasmettitore di BIP BIP L 20.000 RS 196 Temporizzatore per carica batterie al Ni-Cd L 65.000
RS 184 Trasmettitore AudtO 'TV L 14,000 RS 203 Tempori'zzatore clcllco L 23.500
RS 188 Rì-cevitore a re-azfone. per Onde Media L 27 000 nS 223 Programmabile 5 sec - 80 ore
Tempori zzato L 44.000
RS
Rs
205
212
Mio stazione Tasmytene[,M
Super Microtrasmettitore F E %%% rrumrccesso1
a E uroMAnsM
RS 218 Microtrasmettitore F M. ad aita efficienza L 24.000 RS 14 Antifurto professionale L 53.000
RS 219 Amplificatore di potenza per microtrasmettitore L 21.000 RS 109 Serratura a combinazione elettronica L 39.600
nS 229 Microspia f:M I L 18.-000 RS l 18
ns 126
RS 128
Dispositivo per la registr. telefonica automatica
:.2 zz.±±.,, t 37.500
24000
L 41.000
RS 141 Ricevitore per barriera riggj in ar.ossi
fl L 36.000
RS 18 Sirena elettronica 30W L 29.000 IIS 142 Trasmettitore per barriera i raggi infrarossi L 1s:ooo
RS 80 generatore di note musicali programmabile L 34,600 RS 141i Automatismo per riempimento vasche L 16.000
R!i
AS
99
100
Campana elettronica L
L
25.000
23.600
I RS 165
RS 168 #::2:/:.2.%% 4
L 42.000
L 19.000
RS 101 22% %%27"·o» L 18.000 RS 169
11S 171
Ricevitore ad ultrasuoni
Rivelatore di movimento ad ultrasuoni
L 27-000
L 63,000
RS 143 Cinguettio elettronico L 20.500
RS 177 L 20.. 000
RS
RS
RS
168
187
207
Tremolo e_Le:ltronlco
Distorsore FUZZ per chitarra
Sirena Americana
L
L
L
25.6.00
26,000
15.000
RS 179
RS 220
%z: ±..±7%.27.2%.
Ricevitore per telecomando a raggi infrarossi
L 48.000
L 45.000
RS 226 Mierofonc amplificato - Tn.iccavoce. L 31000 RS 221 ras.°'ett.itore t:1er telecoma!'ldo a raggi rnfra"rossi L 23.000
AS 222 L 75.COO
~"urto professionale a ultrasuoni
rÀrasiDJ_______________ _
L 32.000 RS 9 aratore di luce {carico max 1i 50 )0W) -] L 13.000
L 14000 nS 69 Scaccia zanzare elettronico 16.000
L
L
32.000
17.000
AS
AS
67
82 %%.% 2%%.8:.·«1oow
t
L
19.000
23.500
L 13.000 1&.000
L
L
30.000
34.600

RS
BJ
91
97
4%13..%2:2
Esposimetro per camera oscura
L
L
L
30 500
37.000
L 34.600 RS 106 Contapezzi digitale a 3 cifre L 47 000
L 12,000 RS 121 Prova riflessi elettronico L.66.500
L 30.000 RS 129 Modulo per Display g9@nte segnapunti L 48500
L 23.000 RS 132 generatore di rumore ianco (relax elettronico) L 23,000
L 30.000 RS 134 Rivelatore di metalli L 23.000
L 25.000 RS 136 Interruttore a sfioramento 220v 350W L 2.3.500
L 45.000 AS 144 Lampeggiatore di soccorso con _lampad a allo _Xeno L 68.000
RS 152 L 28.000
• L
L
32.000
15.000 RS
RS
159
166
I?%,,23g' 4 tuce,automatico 220\ 1000w
%: 4 % %%:·- L
L
21.000
15.000
L
L
L
29.000
31.000
46.000
RS
RS
167
170 e8, .2.3%..%%"
Allarme per frigorifero
L
L
16,000
28000
23,000
L
L
11.000
13.600
RS
RS
RS
173
176
182
Contatore digitale modulare a due cifre
lonlz,zator& per ambienti
I:24.000
L 43.000
L 52.000 RS 186 . Scacciatopi a ultrasuoni ! 3999
L 30000
L
L
28600
21.000
RS
RS
RS
189
193
198
r Termostato elenrooico
Rivelatore di variazione luce
lntarrunora acustico
HL 29.500
3%
L 32.000 RS 2-01 Super Amplificatore - Stetoscopio Elettronico L 31 000
re I
L
L
L
36.500
20500
23000
RS
RS
RS
208
216
217
Ricevitore per telecomando a raggio lumìnoso
&.%2.:7" tL 3%%%
16.000
L 74,000 RS 230 Rivelatore professionale di gas L 78.QOO
L
L
32.000
211.000
RS 35
-----
STR. -
UMEJilTI E A!,:CESSORI PER HOBBISTI
Prova lrensistor e diodi L 21.500
L
L
32 000
16.000
RS
RS
FIS
94
125
156
I Generatore di barre TV miniaturizzato
Prova transistor (test dinamicol
Generatore di onde quadre 1Hz± 100 KHz
L. 16.000
L 21600
L. 34 000
L 19.000 RS 157 Indicatore di impedenza altoparlanti L 38 500
I
L
L
L
26,500
18.000
28.000 11
RS 194
RS 196
RS 209
%% % or«oso» so »
Calibratore per ricevitori a Onde. Corte \
t 15.500
19.000
L 24,000
L 35,000
L 59.500
L 36000 RS 60
L 30.000 AS 88
L 26.00o RS 110
L• 28.SOQ RS 147
A l L
L
44.000
75.000
RS 148
RS 206 ClessidraElettroriça - Misuratore di Tempo
L 15.000 f!S 224
L 39.000 I S 225
offerta speciale!

NUOVO PACCO DEL PRINCIPIANTE


Una collezione di dieci fascicoli arretrati accuratamente selezionati fra quelli che hanno
riscosso il maggior successo nel tempo passato.

UNA LIBERA
RADIO 01 OU

L. 12.000
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta è impegnato nella ricerca degli elementi didattici
introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero, abbiamo ap-
prontato un insieme di riviste che, acquistate separatamente verrebbero a costare L. 3.500 cia-
scuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 35.000, si possono avere per sole L. 12.000.
__ STRUMENTI DI MISURA
MULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 280 D - L. 132.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate - Visualizzatore cristallo liquido
a 33 cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali - Batteria g V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di batteria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10%- Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 Q) - 1 O A misura diretta in D.C.
e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170x87 x42 -
Peso Kg 0,343

PORTATE
VOLT o.e 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V- 1000 V
VOLT A.C. 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V - 750 V
OHM 200-2000-2KO-20KO- 200 K - 2 MO
- 20 M?
AMP. D. C. 200 A- 2 mA- 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A
AMP. A.C. 200 A- 2 mA- 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A
ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali.

MULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 240D · L. 73.000

CARATTERISTICHE GENERALI
Visualizzatore : a cristalli liquidi con indicatore di polarità.
Tensione massima 500 V di picco
Alimentazione :9V
Dimensioni : mm 130 x 75 x 28
Peso . Kg 0,195

PORTATE
Tensioni AC = 200 V - 750 V
Correnti CC = 2000 A- 20 mA 200 mhA- 2.000 mA
Tensioni CC = 2.000 mV-20 V-200 V-1.000 V
Resistenza = 2.000 2-20 K?- 200 K?-2.000 K!

INTERAMENTE PROTETTO DAL SOVRACCARICO

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
ETTITORE
2 Hz 158 Hz

IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
L. 24.000

Funziona anche senza antenna. È dotato di ec-


cezionale sensibilità. Può fungere da radiomi.
crofono e microspia.

L'originalità di questo microtrasmettito-


re, di dimensioni tascabili, si ravvisa
nella particolare estensione della gam-
ma di emissione, che può uscire da
quella commerciale, attualmente troppo
affollata e priva di spazi liberi.

CARATTERISTICHE

EMISSIONE FM
GAMME DI LAVORO : 52 MHz - 158 MHz
ALIMENTAZIONE 9 Vcc + 15 Vcc
ASSORBIMENTO 5 mA con alim. 9 Vcc
POTENZA D'USCITA: 10 mw - 50 mW
SENSIBILITÀ regolabile
BOBINE OSCILL. Intercambiabili
DIMENSIONI : 6,5 cm x 5 cm
PRA&
-

egea.zen.s re.sue.essa
DI ELETTRONICA - RADIO - OM • 27 MHz
AT]CA
/

PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3°/70 -ANNO XVIII - N. 2- FEBBRAIO 1989
ED. ELETTRONICA PRATICA - VIA ZURETTI, 52-20125 MILANO - TEL. 02/6697945 L. 3.500

,RIMI CIRCUITI
L-C DEL SIGNAL
IL KIT

ISSI ACCOPPIATI INJECTOR

LUCI
STROBOSCOPICHE
STRUMENTI DI MISURA __
TESTER ANALOGICO
MOD. TS 271 · L. 24.500

CARATTERISTICHE GENERALI
5 Campi di misura - 19 portate
Sensibilità 10.000 Q/V DC.
Dimensioni mm 150 x 63 x 32
Peso Kg O, 14
Pila 1elemento da 1,5 V

PORTATE
VOLT D.C. 0,25 V - 2,5 V - 25 V - 250 V - 1.000 V
VOLT A.C. 1 O V - 50 V - 250 V - 1 .000 V
AMP. D.C. 0,1 mA - 10 mA - 500 mA
OHM x 10 ohm - x 100 ohm - x 1.000 ohm
dB - 20 dB + 62 dB

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali

TESTER ANALOGICO
MOD. TS 260 - L. 59.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate
Sensibilità 20.000 Q/V D.C. - 4.000 Q/V A.C.
Dimensioni mm 103 x 103x 38
Peso Kg0,250
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni

PORTATE
VOLT D.C 100 m V-0,5V-2V-5V-20V-50 V- 100
V- 200 V- 1000 V
VOLT A.C. 2,5 V- 10V-25V- 100 V- 250 V- 500 V-
1000 V
OHM 2x1-0x10-2x100-2x 1000
AMP. D.C. 50 A- 500 A - 5 mA - 50 mA - 0,5 A-5 A
AMP. A.C. 250 A- 1,5 mA- 15 mA- 150 mA- 1,5 A-
10 A
CAPACITÀ = O: 50 F-0 500 F (con batteria interna)
dB 22 dB- 30 dB - 42 dB - 50 dB- 56 dB- 62 dB -- - -·· -~---

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie -
Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
PRECISIAMO
Ancora una volta, pur avendo ripetutamente informato i Letto-
ri che Elettronica Pratica è un'organizzazione esclusivamente
editoriale, dobbiamo respingere i numerosi, garbati appelli di
coloro che non trovano, nei luoghi di residenza, i componenti
necessari alla realizzazione di qualche dispositivo. La casa edi-
trice, infatti, non può svolgere le funzioni di un negozio specia-
lizzato nella vendita al dettaglio di un modello di transistor, in-
tegrato, diodo, resistore o condensatore. E neppure può eserci-
tare il commercio di scatole di montaggio, ma limitarsi soltanto
ad autorizzarne l'approntamento e lo smercio a qualche ditta
affidata e disponibile, quando il progetto è da noi concepito,
collaudato e proposto sulle pagine del periodico. Anzitutto
perché l'esiguo materiale, giacente nei laboratori, serve unica-
mente per le attività sperimentali, di progettazione e controllo
di quanto concerne la nostra impresa. In secondo luogo, per il
semplice motivo che, indossando le vesti di operatori mercanti-
li, sconfineremmo in un settore dell'economia incompatibile
con vocazioni, attitudini e passioni di natura assolutamente di-
versa. Questo mese, ad esempio, dovendo necessariamente ri-
spondere alla domanda pressante di tanti principianti, dilettanti
e riparatori, che da tempo auspicano la pubblicazione dello
schema di un iniettore di segnali, convalidato dalla possibilità
d'acquisto di un corrispondente e completo kit, abbiamo chie-
sto ed ottenuto la cortese collaborazione della Stock Radio di
Milano, che pubblicizza periodicamente, sulle pagine interne e
di copertina, alcuni prodotti e alla quale ci si deve rivolgere per
le relative richieste. Ma l'azienda citata non è la sola, cui l'ap-
passionato di elettronica può indirizzarsi, dato che nel corso
degli anni abbiamo potuto contattare e sensibilizzare altri ri-
venditori, con i quali il dialogo è tuttora aperto, costruttivo, ca-
loroso e impostato sull'interesse dei Lettori.
I CANONI
D'ABBONAMENTO
RIMANGONO Per l'Italia L.37.000
INVARIATI Per Estero L.47.000
L'abbonamento annuo al periodico offre la certezza di ricevere
mensilmente, a casa propria, una pubblicazione a volte esaurita o
introvabile nelle edicole.

Per sottoscrivere un nuovo abbonamento, o per rinnovare quello scaduto, oc-


corre inviare l'importo tramite vaglia postale, assegno bancario, assegno
circolare o a mezzo c.c.p. N. 916205 intestati e indirizzati a: ELETTRONICA
PRATICA-20125 MILANO-ViaZuretti, 52.
Si prega di scrivere con la massima chiarezza, possibilmente in stampatello,
citando con grande precisione: cognome, nome, indirizzo e data di decorren-
za dell'abbonamento.

LA DURATI\ DELL'ABBONAMENTO È ANNUALE


CON DECORRENZA
DA QUALSIASI MESE DELL'ANNO

È possibile sottoscrivere l'abbonamento o rinnovare quello sca-


duto direttamente presso la nostra sede:
ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6697945
ANNO 18 N. 2 - FEBBRAIO 1989
IN COPERTINA - È riprodotto il montaggio dello
stroboscopio, presentato e descritto nelle prime
pagine del fascicolo, che consentirà a tutti di at-
tuare alcune sensazioni ottiche di notevole im-
portanza sperimentale e didattica.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
EFFETTO STROBOSCOPICO 68
CORRADO EUGENIO CON LAMPADA ALLO XENON
A FREQUENZA VARIABILE
stampa
TIMEC
ALBAIRATE • MILANO
RIVELATORE DI RITMO 78
Distributore esclusivo per CON DIODI LED GIGANTI
l'Italia:
A.&G. Marco • Via Fortezza n. A SENSIBILITÀ REGOLABILE
27 • 20126 Milano tel. 25261
autorizzazione Tribunale Civi-
le di Milano - N. 74 del 29-12-
1972 - pubblicità inferiore al
INIETTORE DI SEGNALI 86
25%. PER RADIORIPARATORI
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
UNA COPIA L. 3.500
ARRETRATO L. 3.500
FILTRO BF 98
I FASCICOLI ARRETRATI
DEBBONO ESSERE RICHIE- PERCWERTTY
STI ESCLUSIVAMENTE A:
ELETTRONICA PRATICA
Via Zuretti, 52 - 20125 MILANO
PRIMI PASSI 104
DIREZIONE • AMMINISTRA- CORSO DI ELETTRONICA
ZIONE - PUBBLICITÀ - VIA ZU-
RETTI 52 - 20125 MILANO. CIRCUITI L - C ACCOPPIATI

Tutti I diritti di proprietà lette-


raria ed artistica sono riser- VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 114
vati a termine di Legge per
tutti I Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- LA POSTA DEL LETTORE 117
stituiscono.
EFFETTO
STROBOSCOPICO
L'apparecchio elettronico, presentato in questa correggere l'equilibratura delle ruote degli auto-
sede, prende il nome di stroboscopio. Perché veicoli. Dunque, i risultati ottenuti con l'impiego
consente di raggiungere l'effetto stroboscopico, dello stroboscopio sono molteplici e curiosi, cer-
attualmente utilizzato in molti settori del lavoro tamente sfruttabili in numerose applicazioni pra-
artigianale e industriale, in quello fotografico, nei tiche, che il dilettante saprà individuare, adattan-
laboratori di fisica sperimentale e progettazione dole efficacemente. E fra le quali, la più imme-
meccanica, professionalmente e per scopi dilet- diata e psicologicamente valida è quella dell'anti-
tantistici. furto, laddove una lenta successione dei potenti
Questo particolare effetto ottico consiste nell'ar- lampi, abbaglia e spaventa qualsiasi malintenzio-
restare, apparentemente, il movimento di un cor- nato.
po, come ad esempio il raggio di una ruota, la Secondariamente, lo stroboscopio potrà essere
pala di un'elica, la valvola di scarico del cilindro impiegato in funzione di elemento lampeggiatore
di un motore a scoppio, la pallottola uscente dal- d'emergenza, sulla strada quando piove o la
la canna di un'arma da fuoco e così via. Ma nella nebbia è fitta, oppure in prossimità di lavori in
pratica più comune e assai nota ai lettori, lo stro- corso, in presenza di ostacoli improvvisi e in ogni
boscopio, un tempo rappresentato da un dischet- altra occasione di grave pericolo. Affidiamo tut-
to di cartone con opportuno disegno a raggiera tavia al lettore la scelta applicativa, più idonea al-
in bianco e nero, oggi di tipo elettronico, serve le necessità reali, di questo semplice ed originale
per controllare la velocità di rotazione del piatto apparecchio, caratterizzato da un elevato conte-
di tutti i giradischi. Nell'officina del gommista, nuto didattico.
poi, questo strumento permette di analizzare e

L'uso appropriato dello stroboscopio, consente a tutti di at-


tuare la sensazione ottica dell'arresto, del lento progredire o
regredire di qualsiasi oggetto in rapido movimento rotatorio.

68
Per gli appassionati di ottica.

Per i tecnici
della fotografia.

Per la ricerca di effetti luminosi nuovi e originali.

L'OTTICA APPLICATA rali, ovvero, senza l'aiuto dello stroboscopio, non


si potrebbe vedere.
Prima ancora di iniziare l'esame del comporta- L'immobilità dell'oggetto osservato perdura fin-
mento circuitale dello stroboscopio, desideriamo ché sussiste il sincronismo fra la velocità del cor-
esporre, qui di seguito, alcune notizie riguardanti po in movimento ed il numero di lampi nell'unità
i fenomeni ottici che il lettore potrà sperimentare di tempo, vale a dire la frequenza di questi. Se
con l'uso dello strumento. Cominciamo quindi invece si rallenta di poco la frequenza dei lampi,
con una semplice spiegazione dell'effetto strobo- rispetto a quella esatta di sincronismo, l'impres-
scopico. sione ottica è quella di un oggetto che ruota len-
L'occhio umano, per sua natura, non può seguire tamente, in anticipo rispetto al senso di rotazio-
il movimento di un oggetto che sta ruotando con ne, con una frequenza di valore pari alla diffe-
una velocità superiore ad un certo limite: difficil- renza fra le due in gioco. Aumentando la fre-
mente, infatti, può cogliere eventi di durata infe- quenza dei lampi, il fenomeno si ripete con un
riore ai trenta millisecondi. Ma se questo viene apparente movimento in ritardo rispetto al verso
investito con forti lampi, di breve durata, intorno di rotazione. In particolare, quando la frequenza
ai pochi millesimi di secondo, in sincronismo con raddoppia, il corpo rotante riappare immobile ed
il proprio movimento, allora le immagini vengo- è illuminato due volte per ogni giro, assumendo
no memorizzate, perché i lampi illuminano Tog- aspetti talvolta curiosi ed impensabili.
getto sempre nella stessa posizione. E la rètina
dell'occhio, che fissa i segnali ad essa pervenuti,
ci offre l'illusione di osservare, in posizione per- PROGETTO DELLO STROBOSCOPIO
fettamente immobile, un oggetto che in realtà sta
ruotando velocemente e che, in condizioni natu- Il circuito teorico dello stroboscopio è riportato

69
Ni
«I
·;:
Q «I

-z
-.J
>
«I
"' Ni

- 23
e:
1- Q)
o
w gEgsg
z ,....,....,....-g,....,--,--

o
1 I I (U I I I

EgE
<1S -Q
5E655
o. ooouooo
MMC ONO
5 MMC
o o ,..:
OCON

o
u
Q)
N
e:
Q)
U)
lt)

Il II Il 11 11 Il 11
lt)
,...

ti
"iii
a, r- ti0M
a: a:a:a:a:a:a:a:

«I
, N
.-. 0 N
o u·;:
-
o
u:;::: «I
=55
o ... 0.
. . = e:o
:::: Q)
dG
Q) ----
555
>ooo
+ <.J U)lt)00
,... M ,... s:t
I I I I

LL LL LL LL
::l.. ::l.. ::l.. 0.
oc0MO
_ 8 +g
-
o
«I
oo
,...
~ Il Il Il Il
Q)
-e
e:
O r- yt
(.) (.)(.)(.)(.)

70
Fig. 2 - Piano costruttivo dello stroboscopio realizzato su basetta-supporto di ma-
teriale isolante con circuito stampato. Con il potenziometro R4 si regola la fre-
quenza dei lampi emessi dalla lampada LP 1.

in figura 1. Nella quale si può notare, a sinistra, Supponiamo ora che sia TRl il primo semicon-
lo stadio alimentatore tramite accumulatore a 12 duttore a raggiungere lo stato di saturazione. Eb-
Vcc, facilmente sostituibile con altro di tipo a re- bene, in questo caso, poiché la resistenza R2 vie-
te di cui si parla più avanti, a destra, invece, si os- ne a trovarsi a pochi decimi di volt rispetto a
serva la presenza di un generatore di forti impul- massa, questa toglie l'alimentazione di base al
si di tensione elettrica, necessari per alimentare transistor TR2, che viene costretto all'interdizio-
la lampada per flash LP 1. ne.
La frequenza dei lampi, ossia il numero di accen-
sioni di LPl nel tempo, viene regolata con il po- Il transistor TR 1 rimane in conduzione fino alla
tenziometro R4 di tipo a variazione lineare. Ma saturazione del nucleo del trasformatore Tl, il
passiamo senz'altro all'esame del primo stadio quale riduce la tensione di alimentazione della
del progetto di figura 1, che rappresenta il circui- resistenza di base di TR 1, impedendo in questo
to convertitore di tensione continua in tensione modo la conduzione del componente. Anche
alternata. perché, aumentando sempre più la corrente di
Diciamo subito che il convertitore è del tipo in collettore di TRl verso i valori massimi, questa
push-pull, ad onda quadra intera, in grado di tra- non è in grado di garantire la saturazione, men-
sferire l'energia durante i due semicicli del se- tre l'aumento di tensione di collettore di TRl ali-
gnale generato dall'oscillatore di potenza, il qua- menta, tramite la resistenza R2, la base di TR2,
le rimane controllato da due transistor TR 1 - che entra ora in conduzione. Successivamente,
TR2. una volta raggiunta la piena conduzione da parte
Al momento dell'accensione, le inevitabili disim- di TR2, il semiciclo si ripete con analogo mecca-
metrie del circuito provocano la conduzione di nismo, fino alla nuova saturazione del transistor
uno dei due transistor. TRl.

71
• 2

.s o

G
Fig. 3 - Disegno in grandezza naturale del circuito stampato da riprodurre su pia-
strina di bachelite, di forma rettangolare, delle dimensioni di 10,7 cmx 7,5 cm.

Il segnale ad onda quadra, presente sugli avvolgi- un tempo più o meno lungo, fino al valore di 350
menti primari del trasformatore Tl con la fre- V cc. Ma ciò in pratica non accade, perché quan-
quenza di 100 Hz circa, eleva la tensione al valo- do la tensione sui terminali di C3 raggiunge il va-
re di 220 Vca sul secondario. lore di 35 Vcc+ 40 Vc, il DIAC si innesca e sca-
Il ponte raddrizzatore Pl raddrizza questa ten- rica il condensatore attraverso R6 e gli elementi
sione e, grazie alla presenza del condensatore successivi. Sui terminali di C3, quindi, la tensione
elettrolitico C2, la fissa sul valore continuo di 350 non supera mai il valore di 40 Vcc.
Vcc, rilevabile fra i due terminali positivo e nega- Sullo schema elettrico di figura 1, in corrispon-
tivo del ponte Pl. denza degli elementi esaminati, sono riportati i
In parallelo con il condensatore C2 è collegata la diagrammi dei segnali presenti a monte (1) e a
lampada per flash LPl, con l'anodo applicato al valle (2) del DIAC. Il primo di questi è un segna-
morsetto positivo di Pl ed il catodo a quello ne- le a denti di sega, che caratterizza l'andamento
gativo. della tensione di scarica di C3, il secondo propo-
La lampada LPl si accende ogni volta che all'e- ne la successione e la forma degli impulsi di ten-
lettrodo d'innesco "i" perviene un opportuno im- sione che hanno attraversato il DIAC e vengono
pulso di tensione. applicati al gate dell'SCR attraverso R6.
Vediamo ora come vengono generati gli impulsi I cicli di carica e scarica del condensatore C3 si
di pilotaggio della lampada LPl e in che modo ripetono in continuità, finché il circuito rimane
questi raggiungono il flash. alimentato. E questi provocano l'innesco del
La tensione positiva continua a 350 V cc alimen- DIAC che, a sua volta, innesca l'SCR, il quale
ta, attraverso la resistenza R3 ed il potenziome- consente al condensatore C4 di caricarsi, attra-
tro R4, il condensatore C3, il cui tempo di carica verso la resistenza R5 ed il tratto 1-2 della bobi-
dipende ovviamente dai valori delle resistenze na Ll, fino al valore di tensione di 350 Vcc. Subi-
menzionate, ma che è regolabile con il potenzio- to dopo, C4, si scarica istantaneamente, dato che
metro R4. Dunque C3 tenderebbe a caricarsi, in l'SCR chiude verso massa il lato di C4 a 350 Vcc.
72
Fig. 4- Questa foto riproduce il prototipo dello stroboscopio realizzato e collauda-
to nei nostri laboratori. Si noti la presenza del lamierino riflettente situato dietro la
lampada allo xenon.

Ma sul terminale di 1 della bobina Ll si forma, in un altro condensatore dello stesso valore capaci-
concomitanza con il fenomeno di scarica di C4, tivo (4,7F).
una tensione elevatissima, del valore di 4.000: Volendo sincronizzare il funzionamento del cir-
5 .000 V, che assume l'aspetto di un impulso velo- cuito di figura 1 su segnali esterni, per esempio
cissimo, certamente in condizioni di provocare su quelli delle esplosioni ritmiche di cariche, pe-
l'innesco della lampada LPl. tardi, di colpi di arma da fuoco, di movimenti
In sostanza, il circuito C4 - Ll ripete quanto si meccanici di motori ed altro ancora, si dovrà in-
verifica nel sistema di accensione elettronica del- terrompere il collegamento della resistenza R6
le autovetture, nelle quali l'alta tensione di ali- con il DIAC ed applicare, a questa stessa resi-
mentazione delle candele proviene da una bobi- stenza, gli impulsi di sincronismo esterni, che
na di dimensioni molto più grandi e da un con- debbono essere ovviamente elettrici e di elevata
densatore di valore adeguato. potenza, con tensione di almeno 20 V e corrente
La frequenza dei lampi è regolata tramite il po- di 20 mA. Con segnali meno potenti occorre di-
tenziometro R4. Infatti, ai valori resistivi inferiori minuire il valore della resistenza R6.
di questo corrisponde una maggiore frequenza
dei lampi; viceversa, con valori di resistenza ele-
vati, la successione dei lampi nel tempo rallenta. ALIMENTAZIONE
Coloro che volessero produrre lampi a lenta ca-
denza, più di quanto consentito dal potenziome- Il progetto di figura 1, alimentato con la tensione
tro R4, dovranno collegare, in parallelo con C3, di 12 V cc e regolato, tramite R4, sulla massima
73
sezione oscillatrice del circuito di figura 1 va eli-
minata fino ai punti "a-b, riportati sui termina-
li dell'avvolgimento secondario del trasformatore
BULBO Tl. Sui quali, invece, vanno collegati gli elementi
a sinistra dello schema di figura 7, ossia l'inter-
ruttore S 1 e la resistenza di caduta di tensione da
330 ohm - 3 W. li ponte raddrizzatore Pl è lo
stesso riportato nel progetto di figura 1.
È ovvio che, con l'alimentazione da rete, occorre
far bene attenzione nel manipolare il dispositivo,
ELETTRODO il quale diventa sorgente di pericolose scosse e
cortocircuiti. Ma nulla di tutto ciò può accadere
"wSt
#re 4 se lo strumento viene adagiato su una tavoletta di
materiale isolante e mai toccato con le mani du-
rante il funzionamento e finché la spina rimane
innestata nella presa-luce.
MACCHIA
NERA rI MONTAGGIO

ero
ROSSO
f' Il montaggio dello stroboscopio si esegue su una
piastrina-supporto con circuito stampato, il cui
disegno, in grandezza reale, è riportato in figura 3.
La piastrina, di forma rettangolare, delle dimen-
sioni di 10,7 cmx 7,5 cm, è destinata a contenere
tutti i componenti elettronici del circuito, fatta
eccezione per l'alimentatore, come chiaramente
. rappresentato nel piano costruttivo di figura 2,
a I k nella foto di apertura del presente articolo e in
quella di figura 4, che riproduce il prototipo
montato e collaudato nei nostri laboratori.
Fig. 5- Gli elementi di maggior interesse pratico, che
caratterizzano la lampada allo xenon, sono ben evi- LA LAMPADA ALLO XENON
denziati in questo disegno.
La lampada LP 1 deve essere di tipo per flash; in
commercio, normalmente, la si può acquistare in
due misure diverse. Il disegno riportato in figura
5 illustra alcuni particolari interessanti di questo
componente. Per esempio dimostra come la lam-
pada sia caratterizzata dalla presenza di tre elet-
frequenza dei lampi, assorbe una corrente di 1,5 trodi, quello di anodo "a", di innesco "i" e di ca-
A, mentre alla cadenza minima dei lampi richie- todo "k". I quali debbono essere collegati al cir-
de una corrente di 0,7 A In entrambi i casi, dun- cuito nel modo evidenziato sulla destra dello
que, si tratta di assorbimenti intollerabili per una schema pratico di figura 2. Ma il disegno di figu-
batteria di pile. Infatti, pur impiegando un colle- ra 5 interpreta pure la struttura interna della
gamento di "torcioni", questi si esaurirebbero lampada allo xenon. Esso infatti dimostra come
ben presto e potrebbero, in linea di massima, di- l'elettrodo di anodo "a" sia facilmente riconosci-
mostrare soltanto il comportamento dello strobo- bile, fra i tre presenti, per la brillantezza di una
scopio e gli effetti ottici conseguenti. Con le pile, colorazione rossa interna al tubo (punto rosso) in
dunque, il funzionamento dello strumento è ga- basso e di una macchia nera in alto. Anche il ca-
rantito soltanto per una decina di minuti, un todo "k" è reso visibile dalla trasparenza del ve-
quarto d'ora al massimo. tro che è molto fragile e va quindi trattato con
Per impieghi prolungati dell'apparato occorre far una certa delicatezza.
uso di una batteria per autoveicoli da 12 V cc, op- La macchia nera, presente in corrispondenza del-
pure di un alimentatore da rete come quello pre- l'elettrodo di anodo, viene provocata all'atto del-
sentato in figura 7, che deve essere abbinato al la costruzione della lampada, in fase di realizza-
progetto di figura 1 nel seguente modo. Tutta la zione dello stato gassoso interno. In pratica un

74
TIP3055

Fig. 6 - Prima di inserire i semiconduttori nel cir-


cuito dello stroboscopio, il lettore deve osservare
attentamente questi disegni, nei quali sono chia-
l l
ramente indicati i terminali dei componenti e la
loro esatta posizione. b e e a g k DIAC

elemento, denominato GETTER, viene fatto applica, sia pure per un solo istante, un impulso
bruciare dall'esterno onde migliorare la condizio- di tensione di alcune migliaia di volt. La lampa-
ne interna. da, quindi, privata di impulsi elettrici sull'elettro-
L'elettrodo intermedio "i" rimane collegato, do "i", rimane spenta, anche se sugli elettrodi di
esternamente, a due anellini metallici, uniti tra anodo e catodo è presente la tensione di 350 V cc.
loro e inseriti sui due tratti verticali del tubo. Es- Dietro la lampada LP 1, come indicato nel piano
so rappresenta il terminale di innesco della lam- costruttivo di figura 2, è presente un lamierino,
pada, che è riempita di gas xenon e che si accen- opportunamente ripiegato, in funzione di riflet-
de soltanto quando all'elettrodo intermedio si tore. Questo specchio metallico provvede a con-

L'effetto stroboscopico attua,


tra le molteplici illusioni ottiche,
quella dell'avanzamento a scatti
di oggetti e persone.

75
a

330n0
3W
+
51

RETE
b

Fig. 7 - Per alimentare il circuito dello stroboscopio con la tensione di rete, si deve
eliminare, nel progetto di figura 1, tutta la parte di sinistra, fino ai punti "a • b" e
collegare poi su questi l'interruttore S1e la resistenza di caduta qui riportata.

centrare la luce in una sola direzione e garanti- Il ponte raddrizzatore Pl, per cui si consiglia il
sce, in pari tempo, una valida protezione alla fra- modello B 500, può essere di qualsiasi altro tipo,
gilità del bulbo della lampada. purché in grado di lavorare con la tensione di
200 Vca. Per esempio, lo si può comporre nel
modo indicato nello schema teorico di figura 1,
I COMPONENTI ELETTRONICI tramite quattro diodi al silicio di tipo 1N4004.
Per quanto riguarda la bobina Ll, che non può
Il disegno riportato in figura 6 consente di rileva- essere costruita dal lettore, ricordiamo che que-
re, in fase di montaggio dello stroboscopio, gli sta è avvolta su un piccolo nucleo di ferrite ed è
elementi essenziali per un preciso inserimento rappresentata da un solo avvolgimento dotato di
dei semiconduttori nel circuito. Per esempio, si presa intermedia. All'atto dell'acquisto si dovrà
può notare come nei transistor TIP 3055 l'aletta chiedere "una bobina d'innesco per tubi allo xe-
metallica di raffreddamento si trovi dalla parte non".
opposta a quella in cui è rilevabile la sigla del Concludiamo informando quei lettori che si tro-
componente. Questa aletta, nello schema pratico vassero in difficoltà di reperimento dei materiali
di figura 2, rimane esposta verso la zona esterna necessari alla costruzione dello stroboscopio, che
al circuito. tutti i componenti possono essere richiesti alla
li DIAC è un semiconduttore che non presenta B.C.A. ELETTRONICA - Via T. Campanella,
polarità e può essere comunque inserito nel cir- 134- IMOLA (Bologna) Tel. (0542) 35871.
cuito, senza tener conto della posizione dei suoi
elettrodi.
L'SCR, per il quale è prescritto il modello BRX
49. è dotato di tre terminali, facilmente indivi- APPLICAZIONI
duabili facendo riferimento alla lieve smussatura
ricavata sul corpo del componente. I tre reofori All'inizio di questo argomento sono state ricor-
prendono i nomi di anodo (a), gate (g) e catodo date le più comuni applicazioni pratiche attuabili
(k). Il disegno riportato in posizione centrale di con lo stroboscopio. E si è pure parlato, in forma
figura 6 interpreta bene la successione di questi generica, dell'adattamento del dispositivo alla
elementi. funzione di antifurto. Ora possiamo aggiungere
76
che, per tale destinazione del dispositivo, i senso- rapidi e brevi, è possibile riprodurre il moto di un
ri magnetici, applicabili a porte e finestre, debbo- proiettile sparato da un'arma giocattolo. Nello
no essere di tipo normalmente aperto. Perché sport, poi, è utile conoscere i movimenti detta-
chiudendosi potranno attivare lo stroboscopio. gliati dell'atleta, fotografandone gli esercizi per
Per applicazioni stradali, invece, la lampada allo correggere errori o scoprire segreti agonistici.
xenon, anziché rimanere schermata con una su- Anche in questi casi lo stroboscopio diviene utile,
perficie riflettente, dovrà essere inserita in un purché fatto funzionare con una debole illumina-
contenitore con vetro trasparente, colorato in zione ambientale che non impressioni troppo la
rosso o in arancione. Naturalmente in questo ca- pellicola fotografica.
so cessa l'effetto stroboscopico. A potenza ridotta, infine, lo stroboscopio può es-
In camera oscura, mantenendo l'otturatore della sere impiegato, con lo scopo di ottenere effetti
macchina fotografica sempre aperto e regolando ottici speciali, nelle discoteche e in locali di diver-
lo stroboscopio in modo che i lampi emessi siano timento di massa.

ECCEZIONALMENTE
IN VENDITA LE DUE ANNATE COMPLETE
1984 - 1985
AL PREZZO DI L. 18.500 CIASCUNA

Coloro che, soltanto


recentemente, hanno
conosciuto ed apprezzato la
validità didattica di
Elettronica Pratica,
immaginandone la vastità di
programmi tecnico-editoriali
svolti in passato, potranno
ora aggiungere, alla loro
iniziale collezione di riviste,
queste due annate proposte
in offerta speciale a tutti i
nuovi lettori.

Richiedeteci oggi stesso una od entrambe le annate qui illustrate, inviando, per ciascuna di esse,
l'importo anticipato di L. 18.500 a mezzo vaglia postale, assegno bancario o conto corrente postale
n° 916205 ed indirizzando a: Elettronica Pratica • 20125 Milano • Via Zuretti, 52.

77
Jf:r

RIVELATORE
DI RITMO
Non è facile interpretare i servigi resi da questo rante il passaggio da un brano all'altro. Nel senso
elementare segnalatore di ritmo. Perché soltanto che, pur cambiando il tema musicale, il ritmo ri-
gli appassionati di musica leggera, attuale e ben mane lo stesso. Con grande vantaggio per la
ritmata, saranno certamente i primi ad intuirne coppia che sta danzando, per i ballerini che stan-
l'utilità. Mentre gli altri, e fra questi coloro che no preparando un balletto, per il pattinatore o la
stanno per intraprendere l'attività della sonoriz- pattinatrice che si esibisce in pubblico con mo-
zazione musicale a volume elevato, in ambienti venze ritmate.
riservati ai balli di massa, alle esibizioni spettaco- Questo particolare effetto è più comunemente
lari di movimenti coordinati, agli esercizi ginnici, apprezzato quando lo spettacolo musicale è con-
nelle piste di pattinaggio artistico o nelle piscine fortato dalla presenza di un disc-jockey, che pro-
in cui si pratica il nuoto collettivo sincronizzato, voca una corretta sfumatura dei suoni, annuncia
dovranno leggere attentamente quanto viene il titolo del brano successivo e, lentamentè ma
esposto qui di seguito. sempre più intensamente, fa ascoltare la nuova
Chi frequenta la discoteca o partecipa alle grandi musica senza alterazione dei ritmi.
manifestazioni popolari all'aperto, oppure, più Ma come è possibile raggiungere tali risultati con
semplicemente, visita un grande magazzino od poca spesa e la sola iniziativa personale?
ascolta certi programmi di musica continuata alla In modo alquanto semplice, realizzando due mo-
radio, si sarà accorto che, assai difficilmente, si duli elettronici, identici a quello presentato e de-
nota un'interruzione, ovvero, come si suol dire in scritto in queste pagine, collegandoli poi ai ripro-
gergo, uno stacco, un cambiamento di ritmo, du- duttori acustici ed intervenendo sull'audio con
78
L'efficacia del dispositivo, qui presentato a beneficio dei cul-
tori della musica moderna riprodotta, viene maggiormente ap-
prezzata quando il rivelatore di ritmo è pllotato da brani musi-
cali molto cadenzati.

qualche operazione manuale. od altro apparato. Lo si può anche collegare in


Il modulo rappresenta la realizzazione del pro- parallelo con gli altoparlanti di amplificatori di
getto di un rivelatore di ritmo, che funziona sol- bassa frequenza e piccola potenza e lo si alimen-
tanto in presenza di suoni accentuati, come soli- ta con la tensione continua di 6 V cc, che può es-
tamente sono quelli dei tamburi, delle grancasse sere quella derivata da un collegamento di pile.
e, in genere, di tutti gli strumenti a percussione. Ma il circuito diventa funzionale soltanto se ci si
Tuttavia, anche molti strumenti a corda o a fiato, trova in presenza di emissioni di musica moder-
quando segnano il ritmo, possono sollecitare il na, fortemente ritmata, in grado di provocare le
circuito del rivelatore. Il quale, in pratica, trasfor- accensioni rapide di due led, applicati in serie e
ma i battiti del tempo musicale in corrispondenti diversamente colorati.
lampeggìi di due diodi led di grandi dimensioni, I lampeggìi possono essere utilizzati per accom-
come quelli recentemente immessi sul mercato e pagnare la musica con delle colorazioni originali,
che noi stessi, in altre occasioni, abbiamo avuto che sono perfettamente ritmate e di modesta in-
modo di presentare al lettore. tensità luminosa. Inoltre possono essere sfruttati
per comporre un circuito elettrico con lampade
ad incandescenza, fino alla potenza di 800 W,
IMPIEGO DEL RIVELATORE come avremo modo di spiegare più avanti, con lo
scopo di arricchire per mezzo di luci e colori quei
Dopo aver messo in luce le maggiori finalità del locali in cui si fa festa o si danza. Oppure, molto
progetto del rivelatore di ritmo, diventa molto più semplicemente, per segnalare un ritmo musi-
agevole ora comprenderne gli impieghi pratici. cale con sistema ottico anziché sonoro.
L'entrata del circuito di figura 1 va collegata, tra- Tuttavia, l'applicazione di maggior rilievo del ri-
mite cavetto schermato, con un punto a bassa im- velatore di ritmo è quella in parte già annunciata,
pedenza di un riproduttore audio. Per esempio utilissima ai disc-jockeys e proponibile in tutti
con l'uscita per cuffia di un amplificatore, di un quei casi in cui le emissioni continuate debbono
apparecchio radio, un registratore, un televisore rispettare la conservazione del ritmo: l'impiego

È un originale progetto, che richiama gli interessi di tutti gli


appassionati di musiche moderne, ben ritmate.

Diventa necessario in discoteca, durante gli interventi dei


disc-jockeys, nelle esibizioni ginniche ed artistiche collettive.

Arricchisce feste e riunioni di masse con effetti spettacolari


prodotti da luci colorate e musicalmente coordinate.

79
- •il .{)

I
I

I
I
~

Il : +
I

I
i
Il 1I I

I
I
~

e
iì:

C\,/1• -·

80
7
o2 @
6V
e

Fig. 2 - Piano costruttivo del modulo elettronico del rivelatore di ritmo. L'entrata
del circuito va collegata, tramite cavetto schermato, con la presa per cuffia, auri-
colare o altoparlante ausiliario di un ampllficatore di bassa frequenza, apparec-
chio radio, televisore o, comunque, con un punto a bassa impedenza di un qual-
siasi riproduttore audio.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R7 = 150.000 ohm
C1 = 47F- 12VI(elettrolitico) R8 = 10.000ohm
C2 = 330.000 pF R9 = 4. 700 ohm
C3 = 22.000 pF R10 = 120ohm
C4 = 22pF R11= 100.000ohm (potenz. a variaz. lin.)
C5 = 2,2 F - 12 VI (elettrolitico)
es = 4,7F- 12VI(elettrolitico) NB-Tutte le resistenze sono da 1/4W.
C7 = 100.000 pF
C8 = 100 F- 16VI(elettrolitico) Varie
IC1 = LM358 (integr.)
Resistenze TR1 = BC107 (transistor)
R1 = 3.300 ohm D1 = 1N914(diodoalsilicio)
R2 = 10.000ohm DL1= led verde (piccolo)
R3 = 10.000ohm DL2 = led rosso (grande)
R4 = 150.000 ohm DL3 = led verde (grande)
R5 = 150.000ohm S1 = interrutt.
R6 = 10.000ohm ALIM. = 6Vcc

81
Fig. 3 - Disegno In grandezza reale del cir-
cuito stampato da riprodursi su una faccia
di una basetta rettangolare delle dimen-

+ sioni di 16,5 cmx 9 cm.

del dispositivo in funzione di sincronizzatore. Per cominciamo col premettere che, per rivelare il
la quale servono due rivelatori di ritmo, dei quali contenuto ritmico della musica, occorre servirsi
il primo consente di seguire il tempo della musi- di un efficiente filtro passa basso, in grado di se-
ca che si sta riproducendo, mentre il secondo parare nettamente le note gravi da tutte le altre
permette di controllare il sincronismo del ritmo che compongono la musica, perché sono proprio
della musica che sta per entrare in riproduzione. queste che sottolineano il ritmo. Dunque, a un
Facciamo un esempio. Se entrambe le emissioni tale filtro si deve richiedere una pendenza molto
audio sono riprodotte da dischi, che debbono ne- ripida tra la zona di attenuazione e quella di esal-
cessariamente contenere le incisioni di musiche tazione. Tecnicamente si suol dire che necessita
ritmate, l'operatore deve osservare contempora- un filtro del terzo ordine, ovvero un circuito rea-
neamente i lampeggìi dei led di entrambi gli ap- lizzato con almeno tre elementi reattivi indipen-
parati elettronici e far in modo che quelli del se- denti.
condo rivelatore si trovino in concordanza con i Normalmente, per comporre il tipo di filtro ora
lampeggìi del primo. Poi, una volta realizzata tale descritto, servono una bobina e due condensato-
condizione, sul riproduttore audio si può commu- ri. Ma se si tiene conto che il filtro deve lavorare
tare, in qualsiasi momento, la riproduzione sono- con frequenze molto basse, allora è facile com-
ra del primo disco con quella del secondo, senza prendere come la presenza di una bobina adatta
che gli ascoltatori avvertano alcun mutamento allo scopo sarebbe eccessivamente ingombrante,
del ritmo. La stessa condizione va raggiunta dal costosa e di non facile realizzazione. Conviene
disc-jockey, che alla fine di un disco deve annun- quindi ricorrere all'impiego di un filtro attivo, nel
ciare quello successivo, senza mettere a disagio le quale l'elemento induttivo sia simulato tramite
coppie danzanti in discoteca a causa del cambia- un circuito elettronico ad amplificatore operazio-
mento del ritmo. Egli quindi, dopo aver sincro- nale, come quello da noi inserito nel progetto di
nizzato i lampeggìi, sfuma la musica, inserisce figura 1.
l'annuncio e, attraverso un progressivo aumento Realizzato il compito della selezione delle note
di volume, dà inizio al nuovo pezzo musicale, musicali basse, il circuito del rivelatore di ritmo
senza mai provocare cambiamenti di ritmo. amplifica i segnali elettrici corrispondenti in mi-
L'esempio citato fa riferimento alle riproduzioni sura tale da poter pilorare i due diodi led DL2-
audio da disco, ma è ovvio che l'impiego del rive- DL3 oppure, tramite opportuno accoppiamento
latore di ritmo si estende pure ai registratori su ottico, in pratica con un fotoaccoppiatore, un ca-
nastro. rico resistivo alimentato con la tensione di rete,
per esempio alcune lampadine a filamento.

PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
ESAME DEL CIRCUITO
Esaurito il tema relativo all'utilizzazione del rive-
latore di ritmo, possiamo ora iniziare la presenta- Il circuito di figura 1, che può essere accoppiato
zione teorica del progetto di figura 1. Pertanto, in parallelo con gli altoparlanti dei riproduttori

82
audio o, come abbiamo già detto, con un punto a
bassa impedenza di questi, riceve il segnale di
bassa frequenza attraverso un cavo schermato.
Tramite la resistenza R2, il segnale viene quindi
applicato all'ingresso invertente (piedino 6) della
vcc
sezione A dell'integrato ICl, che provvede ad
amplificarlo.
L'ingresso 6 di ICl è polarizzato alla tensione di u
1 V circa ( tensione continua) per mezzo della re-
sistenza Rl e del diodo led, di piccole dimensio-
ni, DLl, con lo scopo di realizzare un corretto E+]3}' E-
funzionamento dello stadio.
Il condensatore elettrolitico Cl funge sia da ele-
mento di filtro, sia come mezzo di riferimento a
massa del segnale presente in entrata (ENTR.). GNDI 4 ]5]E+
In parallelo alla quale si deve inserire una resi-
stenza da 470.000 ohm, nel caso in cui la sorgen-
te del segnale appaia disaccoppiata con un con-
densatore e priva di resistenza di carico. Perché,
altrimenti, il terminale 1 d'ingresso non avrebbe Fig. 4 - Piedinatura ed elementi guida dell'integrato
un preciso riferimento in tensione continua ed il LM 358 impiegato nel progetto del rivelatore di ritmo.
circuito del rivelatore di ritmo non funzionereb-
be.
Continuando con l'esame del progetto di figura
1, possiamo notare come il conduttore "caldo" di
entrata faccia capo a due celle resistivo-
capacitive, di tipo passa basso, composte dalle re, fa scorrere la corrente, stabilita dalla resisten-
due resistenze R3 ed R5 e dai due condensatori za RlO, attraverso i due diodi led giganti DL2 -
C2 e C3. La prima di queste, infatti, va identifica- DL3, che segnalano la presenza delle note basse.
ta in R3-C2, la seconda in R5-C3. In figura 5 è riprodotto il circuito interno ad una
Le due celle ora segnalate, che sono di tipo pas- delle due sezioni dell'integrato LM 358, che sono
sivo, vengono completate dalla presenza di una perfettamente uguali ed hanno in comune la sola
rete di reazione, pure di tipo bassa basso, intro- alimentazione in corrispondenza con il piedino 8.
dotta dal condensatore C4, che interagisce con le Ciò significa che, applicando la tensione conti-
celle stesse anche attraverso la resistenza R4. Ma nua, positiva, di 6 V, al piedino 8, entrambe le
il tutto compone un filtro attivo del terzo ordine, sezioni vengono correttamente alimentate.
detto anche "a generatore controllato", in quan- Concludiamo facendo notare la presenza, nello
to la sezione A, amplificatrice di ICl, si limita a schema di figura 5, di quattro cerchietti, conte-
non caricare le reti resistivo-capacitive, essendo nenti ciascuno una piccola freccia. Questi simboli
caratterizzata da una elevata impedenza d'ingres- stanno a significare che nei rispettivi punti circui-
so, alimentando, a bassa impedenza, il condensa- tali sono presenti delle funzioni elettroniche, im-
tore C4. Si noti, infatti, che la sezione A dell'in- pieganti un certo numero di transistor, che per
tegrato non inverte il segnale presente sul piedi- motivi di semplicità schematica non vengono di-
no 5. segnati dettagliatamente. Solitamente si tratta di
Sul piedino 7 della sezione A di ICl è presente il generatori di correnti stabilizzate, adottati per
segnale amplificato che, attraverso il condensato- polarizzare i vari stadi.
re elettrolitico C5, raggiunge l'ingresso non in-
vertente della sezione B, la cui amplificazione è
controllata tramite il potenziometro Rll. Dun-
que Rl regola la sensibilità del rivelatore di rit- ACCENSIONE DI LAMPADE
mo.
Il diodo al silicio D1 raddrizza il segnale amplifi- I ritmi musicali possono essere accentuati lumi-
cato, lasciando via libera soltanto a quei segnali nosamente, con varie colorazioni, attraverso un
positivi che vanno ad accumularsi sul condensa- certo numero di lampadine ad incandescenza,
tore elettrolitico C6, onde provocare, tramite la collegate in parallelo, ma con una potenza com-
resistenza di base R9, la saturazione del transi- plessiva non superiore agli 800 W. Questa, dun-
stor TRl. Il quale, una volta divenuto condutto- que, può essere l'applicazione più immediata e
83
+ oVCC

Fig. 5 - Circuito elettrico di una sezione dell'Inte-


grato LM 358. I cerchietti, distribuiti in vari punti
dello schema, rappresentano funzioni elettroni-
che composte da alcuni transistor e semplificano
il disegno teorico.

+ 6V

FI RETE
mwp) EH

Al

Fig. 6 - Schema elettrico del circuito di alimentazione di una serie di lampadine ad


incandescenza, le cui accensioni sono pilotate dal ritmo della musica. Il transistor
TR1 ed il led DL2 sono gli stessi impiegati nella parte finale del progetto di figura
1. Alla resistenza R10 viene attribuito un nuovo valore.

----COMPONENTI----
Condensatore R13 = 330 ohm- 1/2W
R14 = 33ohm- 1W
C9 = 10.000 pF - 250 Vlca
Varie
Resistenze FT = fotoaccoppiatore (MOC 3040)
R10 = 220ohm- 1/2W TRIAC = BTA08-700B
R12 = 2.200 ohm- 1/2W F1 = fusibile (vedi testo)

84
spettacolare del progetto del rivelatore di ritmo, quanto illustrato nel piano costruttivo di figura 2,
per la quale occorre realizzare il circuito di figura su una basetta-supporto, di materiale isolante
6 e collegarlo, all'uscita di quello riprodotto in fi- (bachelite o vetronite), di forma rettangolare,
gura 1, nel seguente modo. delle dimensioni di 16,5 x 9 cm.
Dal circuito di figura 1 si eliminano il diodo led Su una delle due facce della basetta va composto
DL3 e la resistenza RlO. Poi si sostituisce la RlO il circuito stampato, il cui disegno in grandezza
con altra resistenza da 220 ohm e, al posto di reale è pubblicato in figura 3.
DL3, si collega il fotoaccoppiatore FT nei piedini Prima di applicare al circuito l'integrato ICl,
1-2. Successivamente, sui piedini 4-6di FT si consigliamo di consultare lo schema di figura 4,
applica il circuito riportato in figura 6 sulla destra nel quale sono riportati tutti gli elementi neces-
di tale componente. sari al buon impiego del componente, ossia, la
Il fotoaccoppiatore separa elettricamente il cir- piedinatura e gli elementi-guida in corrisponden-
cuito del rivelatore di ritmo da quello di alimen- za del piedino 1.
tazione delle lampade ad incandescenza, provo- Gli esempi di impiego del rivelatore di ritmo, ab-
cando l'innesco del TRIAC. bondantemente menzionati nel testo, si riassu-
La resistenza R14 ed il condensatore C9 com- mono in tre punti principali:
pongono una rete che impedisce l'insorgenza di
segnali spuri. Allo stesso compito è adibita pure 1 ° - Arricchimento musicale con led.
la resistenza R13. 2°-Luci ritmiche spettacolari.
Con lampadine di potenza non superiore ai 100 3°. Sincronismo fra brani musicali.
W, il TRIAC può essere rappresentato da un
modello da 400 V-8 A. Con carichi superiori si Nel primo caso, il più semplice ed immediato, il
deve utilizzare il modello da noi prescritto (BT A modulo si utilizza così come è rappresentato in
08-700 B) da 8 A- 700 Vca e 50 mA di gate, do- figura 2, tenendolo in prossimità dell'amplificato-
tandolo di adeguato radiatore. re, del giradischi o del ricevitore radio cui viene
Il fusibile Fl deve essere calcolato in ordine alla accoppiato. I lampegìi dei due diodi led giganti
corrente assorbita dalle lampadine. Per esempio, accompagneranno ritmicamente e piacevolmente
con la potenza massima impiegabile, il fusibile i temi musicali.
sarà da 5 A o poco meno. Nel secondo esempio, per impieghi in focali spa-
Per quanto riguarda il fotoaccoppiatore FT, ri- ziosi, le varie lampadine colorate, alimentate dal-
cordiamo che questo è un integrato dotato di sei la tensione di rete, potranno rallegrare ancor più
piedini. Nella sua composizione interna, FT rea- il piacere della danza, marcando decisamente il
lizza l'accoppiamento fra un diodo led emettitore tempo, anche quando i suoni si affievoliscono e
di luce ed un fototriac. Il led si comporta da tra- diventano meno percepibili.
smettitore dei segnali di pilotaggio, il fototriac da In questo tipo di applicazione serve un modulo
ricevitore di questi. Il tutto è racchiuso in un con- collegato al circuito di figura 6.
tenitore di tipo dual in line. La terza applicazione è certamente la più sofisti-
Coloro che non riuscissero a reperire in commer- cata, ma anche quella più consona con il progetto
cio questo componente, potranno richiederlo alla del rivelatore di ritmo, dato che permette di rag-
B.C.A. ELETTRONICA - Via T. Campanella, giungere quegli effetti che sono stati ampiamente
134- IMOLA (Bologna) Te!. (0542) 35871. interpretati in precedenza. In questo caso, tutta-
via, si debbono costruire due modelli identici di
rivelatori di ritmo, per utilizzarli nel modo che i
MONTAGGIO DEL RIVELATORE DI RITMO cultori delle riproduzioni musicali ben conoscono
e che noi stessi abbiamo descritto.
Il montaggio dell'indicatore di ritmo consiste nel- Per ogni tipo di applicazione del rivelatore di rit-
l'approntare, in uno o due esemplari, il modulo mo, il collegamento, fra l'entrata di questo ed il
elettronico pubblicato in figura 2. Poi questo va punto da cui si prelevano i segnali di bassa fre-
racchiuso in un contenitore di materiale isolante quenza, deve essere realizzato con cavetto scher-
ed alimentato esclusivamente con pile, per esem- mato, il cui conduttore "caldo" raggiunge la resi-
pio con quattro torcioni da 1,5 V, collegati in se- stenza R3, quello "freddo", ovvero la calza me-
rie, in modo da erogare la tensione continua di 6 tallica, il diodo led stabilizzatore di tensione
V. DLl.
Il contenitore che, lo ripetiamo, non deve essere Se l'àccoppiamento vien fatto con riproduttori
di metallo, dovrà recare, in qualche punto, un fo- audio di vecchio tipo, occorre far bene attenzio-
ro per il fissaggio del potenziometro R11, con il ne che i telai di questi non siano sotto tensione.
quale si regola la sensibilità del dispositivo. Altrimenti occorre interporre un trasformatore a
La realizzazione del modulo si effettua, secondo rapporto unitario, con funzioni di isolatore.
85
In scatola di montaggio

L. 26.500

INIETIORE DI SEGNALI
Per individuare facilmente e rapidamente guasti sottoposto ad esame, un segnale, rendendolo
e anomalìe nei ricevitori radio, negli amplificatori udibile attraverso una cuffia o un altoparlante.
di alta o bassa frequenza, nei preamplificatori e L'iniettore di segnali, invece, è un generatore di
in molti altri apparati elettronici, si possono adot- oscillazioni, che vengono introdotte nei vari stadi
tare diversi metodi. Ma i più comuni fra tutti so- del dispositivo in riparazione e che vengono da
no quelli che utilizzano il signal tracer e l'inietto- questo trasformate in suono attraverso il proprio
re di segnali, che molti ancora non conoscono e altoparlante. Dunque, l'impiego dell'iniettore di
sui quali, talvolta, si crea un po' di confusione. segnali è limitato ai soli circuiti con uscita in tra-
Ebbene, per dissipare ogni dubbio in proposito, sduttore acustico. Ma è certamente preferito nel
diciamo subito che il signal tracer è uno strumen- mondo dilettantistico per il modo con cui agevola
to che preleva, in un punto qualsiasi del circuito i compiti degli operatori amatoriali e per il suo

Con questo semplice strumento, mediante l'iniezione di se-


gnali compositi nei vari punti circuitali degli apparati guasti o
malamente funzionanti, ogni dilettante può rapidamente e si-
curamente localizzare avarìe, interruzioni, cortocircuiti, pre-
senti nei dispositivi con uscita in altoparlante.

86
Si costruisce in breve tempo,
con la certezza del funzionamento
immediato e preciso.

È un dispositivo indispensabile
nel laboratorio del dilettante elettronico.

Utilizzato assieme al tester, indirizza ogni riparatore verso l'identificazione


certa dei guasti.

basso costo iniziale e di esercizio. Anche se Pi- mente composto da quattro funzioni NAND, la
niettore di segnali occupa attualmente il quarto cui piedinatura ed i corrispondenti collegamenti
posto nella graduatoria stabilita dai riparatori, interni principali sono riportati sulla sinistra di fi-
che pongono al vertice il tester, seguito dall'oscil- gura 1. In questo stesso disegno sono visibili, sul-
latore modulato e, quindi, dal signal tracer. la destra, il componente riprodotto dall'alto ed il
Giunti a questo punto, siamo ora convinti di aver chip del modelJo 4093 B, le cui dimensioni reali
annunciato ai lettori la presentazione, in queste sono di 2 mm (lunghezza) per 1 mm (larghezza),
pagine, del progetto di un semplice, moderno mentre i numeri che contraddistinguono le piaz-
iniettore di segnali, approntato in scatola di mon- zole segnalano i fili conduttori collegati con i pie-
taggio e facilmente realizzabile da tutti, anche da dini del contenitore, che sono quattordici. Ma
coloro che da poco tempo si sono avvicinati all'e- iniziamo l'esame del funzionamento dell'integra-
lettronica, intesa come disciplina di ricreazione. to introducendo alcune premesse di ordine teori-
Del progetto dello strumento analizzeremo dap- co, che facilitano l'assimilazione della successiva
prima il comportamento circuitale, successiva- analisi circuitale del progetto dell'iniettore di se-
mente descriveremo il montaggio dell'apparec- gnali.
chio, sia a beneficio di coloro che acquisteranno Quando si collegano assieme gli ingressi di un
il kit completo di tutti gli elementi necessari, sia NAND, come indicato nello schema a sinistra di
a conforto di quei lettori che, trovandosi già in figura 2, la funzione integrata diventa un inver-
possesso dei componenti elettronici prescritti, ter. Ovvero, l'uscita del NAND si trova sempre in
vorranno provvedere autonomamente alla co- uno stato logico opposto a quello presente in en-
struzione. trata. Per dirla con parole diverse, il segnale
uscente appare invertito rispetto a quello d'in-
gresso e da tale situazione deriva il nome di "in-
L'INTEGRATO CMOS verter".
In pratica, i segnali d'uscita della funzione
Il principio di funzionamento dell'iniettore di se- NAND, impiegata come inverter, assumono la
gnali si basa essenzialmente sul comportamento conformazione indicata sulla destra di figura 2. E
di un integrato CMOS della serie 4000, interna- a questi corrispondono, in entrata, analoghi se-
87
1
14
13

12
11

10

9
8

Fig. 1- Sulla sinistra è riportato lo schema teorico del circuito interno dell'integra-
to 4093 con la relativa piedinatura. Sulla destra, in alto, il componente è visto nella
sua parte superiore; la freccia segnala la presenza dell'elemento-guida posto in
corrispondenza del terminale 1. In basso, a destra, è riprodotto il chip del compo-
nente, le cui dimensioni reali non superano i due millimetri quadrati.

UNA SEZ
DI I c1
use.

Fig. 2 • Ogni funzione NAND, se collegata nel modo indicato sulla sinistra del dise-
gno, si trasforma in un inverter, che diventa un generatore di segnali tramite l'inse-
rimento dei componenti R e C. Sulla destra è riportato il diagramma caratteristico
delle oscillazioni uscenti, la sigla "tA" indica il periodo di queste.

88
e n. 600HZ

Fig. 3 - Diagrammi relativi ai segnali


presenti sul puntale dell'iniettore nelle

IL I NLII
due possibili condizioni circuitali, 600HZ
quando il commutatore S1 è posiziona- @
to in B (Bassa frequenza) e quando è
fissato in A (Alta frequenza).
+15KHZ
.

gnali complementari, sfasati di 180°, chiamati pu- precisione nel tempo. La dipendenza della fre-
re "onde complementari" o "onde negate". quenza generata dalla tensione, poi, non è tanto
Ora, se si considera che lo stato logico dell'uscita critica quanto si potrebbe credere. Pertanto, ove
rimane sempre invertito nei confronti di quello di non sia richiesta una precisione quasi assoluta, è
entrata, è facile comprendere come, sui terminali concesso l'impiego di alimentazioni anche non
della resistenza R del circuito a sinistra di figura stabilizzate. Mentre con le tensioni stabilizzate si
2, sia costantemente rilevabile una differenza di raggiunge il vantaggio di segnali molto precisi in
potenziale elettrico, in grado di provocare lo uscita, soprattutto per quanto riguarda l'ampiez-
scorrimento di corrente. La quale si identifica za di questi, ricordando che lo stadio d'uscita di
con una reazione positiva, ben dosata, che con- un integrato CMOS della serie 4000 equivale ad
sente al NAND di oscillare. Infatti, la corrente una resistenza, di alcune centinaia di ohm, colle-
che attraversa R va a caricare il condensatore C gata ai morsetti positivo e negativo dell'alimenta-
il quale, una volta raggiunto un certo valore di tore, a seconda dello stato logico. Con carichi ad
tensione, si scarica, commutando l'uscita del alta impedenza, quindi, la tensione d'uscita coin-
NAND ed avviando un nuovo ciclo. cide con quella di alimentazione.
Il valore della tensione di reazione o, come si Sul diagramma a destra di figura 2, è riportata la
suol dire più tecnicamente, dell'isteresi, è di circa sigla "tA", che identifica il periodo di oscillazio-
il 50% del valore della tensione di alimentazione ne del NAND. Questo, che va considerato come
che, nel caso del progetto dell'iniettore di segna- l'inverso della frequenza, viene determinato dal
li, è di 9 V. Dunque questa tensione è di 4,5 V. prodotto di una costante, che dipende in parte
Conseguentemente, il condensatore C si carica e dalle caratteristiche dell'integrato e in parte dalla
scarica tra i limiti di tensione di 2,25 V e 6,75 V, tensione di alimentazione, per i valori di R e di
che rappresentano appunto le due soglie di scat- C, ossia:
to del NAND, corrispondenti ai due stati logici
"O" e "l".
Continuando con la presentazione dell'integrato tA = KxRxC
4093 B, aggiungiamo ora che questo componente
elettronico è caratterizzato dalla disponibilità di Praticamente, il periodo di oscillazione è stabilito
soglie e quantità di isteresi ben compensate al va- dalla costante di tempo RC. Dunque, volendo
riare della temperatura. Da esso, quindi, impie- cambiare la frequenza, occorre intervenire sui va-
gando tensioni stabili e componenti di qualità, lori della resistenza e del condensatore. Ma in
vale a dire condensatori a film di policarbonato e ogni caso, il valore di R deve rimanere compreso
resistenze a strato metallico con bassa deriva ter- fra 20.000 ohm e 1 megaohm, mentre quello di C
mica, si possono ottenere prestazioni di elevata può variare tra 100 pF e 1F.
89
,j
<
Cl)

;z' i
u
u
~ o
u

t
h • U=========
9""1

u I --
-
I:',..
O
0
·- u

I uc
e 111
111 ...
... 111
111 I
~ '0

I w 111 Il)
6
z ·-
> 0
...

I o
a.
o O
g"-
11).!2'1
0 ...
._ Cl
............
:E EE
.e.e
I o 00
00
00
(.) Cl)
N
00 ••
r,.. C\I

I ..
e
Cl)
Il)
N

Il Il
co

"iii

I
Cl) ,... C\I
a: a: a:

u
I
-•IC\ll•- '

LI.LI.LI.LI.
c. c. c. c.
0000
·;: 0000
0 0000■
......
i roo
e o
Il)
,... ..-o
,...
Cl)
"0 Il II Il Il
e
0 ,... C\I C') o::!'
o 0000

90
@

91
mentazione positiva, allo scopo di evitare un su-
perfluo consumo di corrente e di impedire la for-
H- mazione nel circuito di eventuali disturbi.
Le due sezioni "b" e "c" di ICl si comportano
G come due stadi separatori ed applicano al con-
densatore C3 l'onda rettangolare, che raggiunge
il puntale, il quale immette il segnale nei circuiti
degli apparati in esame.
Quando Sl è posizionato in A (Alta frequenza),
l'integrato continua ad oscillare, nella sezione
"a", alla frequenza di 600 Hz, ma ora poiché l'u-
scita 3 rimane collegata soltanto all'entrata 5 del-
la sezione "b, quest'ultima oscilla alla frequenza
di 15.000 Hz. E ciò accade ogni volta che all'in-
1 gresso 5 il segnale assume lo stato logico "alto".
+- L'onda generata è quindi composita, perché con-
tiene segnali con due diversi valori di frequenza,
quello a 600 Hz e quello a 15.000 Hz, i quali con-
Fig. 6 - Disegno in grandezza reale del circuito stam-
sentono all'operatore di intervenire, in modo as-
pato, da riprodurre su una basetta-supporto, di bache- sai più appropriato, su circuiti di alta frequenza
lite o vetronite, di forma quadrata e di 5 cm di lato. sottoposti a controllo per eventuali riparazioni.
In sede di analisi dell'integrato CMOS si è detto
che la frequenza di oscillazione dipende in prati-
ca dai valori attribuiti ad R e a C. Ora, facendo
riferimento al progetto dell'iniettore di segnali di
figura 4, possiamo dire che la frequenza dipende
da CI ed RI per la sezione "a" e da C2 ed R2
INTERPRETAZIONI CIRCUITALI per la sezione "b" di ICl. Noi consigliamo, tut-
tavia, qualora il lettore volesse intervenire su
Ultimata la presentazione dell'integrato, che co- questi componenti, di variare soltanto le due re-
stituisce l'elemento di maggiore importanza del sistenze, tenendo conto che il loro aumento
circuito dell'iniettore di segnali di figura 4, vedia- ohmmico provoca una diminuzione della fre-
mo ora come questo funziona. quenza di oscillazione e viceversa.
Intanto cominciamo col premettere che l'alimen-
tazione è derivata da una piccola pila da 9 V e
che l'erogazione di corrente avviene soltanto COSTRUZIONE DELLO STRUMENTO
quando si preme il pulsante Pl. Tuttavia, a se-
conda della posizione assunta dal commutatore Per coloro che acquisteranno il kit dell'iniettore
S1, che consente di utilizzare lo strumento in due di segnali, non sussistono particolari problemi co-
possibili condizioni elettriche, ovvero in quella di struttivi. Quelli che, invece, vorranno realizzare
generatore di segnali di bassa frequenza e in Io strumento autonomamente, dovranno compor-
quella di generatore di segnali di alta frequenza, re dapprima il circuito stampato, servendosi di
l'intensità di corrente varia tra il valore minimo una basetta-supporto, di materiale isolante, ba-
di 250 A e quello massimo di 300 A. Corri- chelite o vetronite, di forma quadrata, con 5 cm
spondentemente, quando S 1 è posizionato in B, di lato. Poi dovranno reperire un contenitore di
il segnale uscente è composto da una sequenza di materiale plastico, di forma parallelepipeda, di
onde quadre, alla frequenza di 600 Hz ed il dia- dimensioni tali da contenere il piccolo modulo
gramma rappresentativo è quello riportato in al- elettronico e la pila da 9 V.
to di figura 3. Viceversa, quando S 1 è commutato La figura 6 presenta, in grandezza naturale, il di-
nella posizione A, la frequenza delle onde qua- segno del circuito stampato, sul quale i numeri
dre raggiunge il valore di 600 Hz + 15.000 Hz = dall'uno al quattro trovano precisa corrisponden-
15.600 Hz. Il diagramma corrispondente è quello za con gli stessi numeri riportati sul progetto di
riportato in basso in figura 3. figura 4 e sullo schema costruttivo di figura 5,
La sezione "a" di ICl oscilla sempre alla fre- che dovrà sempre essere tenuto sott'occhio du-
quenza di 600 Hz, qualunque sia la posizione as- rante le fasi costruttive dello strumento.
sunta da S 1. La sezione "d" rimane collegata, Ed ora qualche consiglio di ordine pratico. Chi
eon gli ingressi, alla linea della tensione di ali- acquista il kit, prima ancora di iniziare le saldatu-

92
RII
=+
"r
"
I
I
L _

PILA

RIO
op"bh,hl

Fig. 7 - Stadio di bassa frequenza di un ricevitore radio a circuito supereterodina.


La punta metallica dell'iniettore di segnali deve essere applicata sui punti circuita-
li contrassegnati con numeri, a partire dall'uno fino ad arrivare al sei.

C6 C9 Il RII

MF2 MF3
ye--
MF1
-------, te--- -] - - ----- --,I
1
I
I
I
I I
R4 I

l I

I
I
I
I I

RIO

Fig. 8 - Stadio di media frequenza di un ricevitore radio a circuito supereterodina.


La ricerca dei guasti, tramite l'iniettore di segnali, deve iniziare dal punto uno per
terminare sul punto cinque.

93
re a stagno dei vari elementi, deve effettuare un portaintegrato. In un primo tempo, quindi, l'inte-
preciso controllo dei componenti elettronici, di- grato CMOS non deve essere manipolato, ma in-
stinguendoli esattamente fra loro e separandoli, nestato nel proprio zoccolo soltanto dopo aver
press'a poco, nel modo indicato dalla foto di eseguito tutte le saldature a stagno sul circuito
chiusura della presente esposizione. stampato.
I quattro condensatori, a seconda della disponibi- L'approntamento del modulo va completato ora
lità di mercato, possono essere contrassegnati in con l'applicazione sulla basetta-supporto, in cor-
modo diverso. Per esempio, Cl e C4, che debbo- rispondenza dei tre terminali del commutatore
no avere il valore capacitivo di 100.000 pF, pos- S 1, di tre spezzoni di filo conduttore rigido, della
sono presentare le seguenti sigle: O, 1 Fo 104. Il lunghezza di 1,5 cm circa, che potranno essere ri-
condensatore C2, che ha il valore di 1.000 pF, cavati dall'accorciamento dei reofori delle resi-
può recare impressi questi dati: 1 KpF oppure stenze. Questi terminali vanno lasciati liberi fin-
102. Analogamente il C3, da 10.000 pF, può pre- ché il modulo non è stato definitivamente fissato,
sentarsi con le espressioni di 10 KpF o 103. dentro la scatola del contenitore, tramite due viti.
Il montaggio dell'iniettore di segnali deve iniziare Soltanto allora si potrà applicare, nell'apposito
con la composizione circuitale del piccolo modu- foro, il commutatore S 1 e saldare a stagno i suoi
lo elettronico, sul quale vanno inseriti, nel modo tre terminali sui corrispondenti spezzoni di filo
illustrato in figura 5, i quattro condensatori, le rigido, già applicati sul circuito stampato, dopo
due resistenze, i quattro capicorda e lo zoccolo averne giustamente ridotta la lunghezza.

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è Il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e del collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica. di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica- La
tensione e la corrente- La potenza - Le unità

L. 13.500 di misura- I condensatori- I resistori - I diodi


- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere il successo
posto di 128 pagine riccamente illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
a due colori.

94
C3

LA
T ME!_,
- _L~---,
±4 ; ~

: __ - - - - - - _I

SINT

Fig. 9- Sezione di alta frequenza di un ricevitore radio a circuito supereterodina. Il


controllo dell'efficienza di questo stadio, mediante l'impiego dell'iniettore di se-
gnali, si effettua applicando il puntale dello strumento prima sul punto uno e poi
sul due.

Successivamente si applicano nel contenitore il l'iniettore di segnali, poi, attraverso l'analisi del
pulsante Pl ed il puntale. Poi si effettuano i col- comportamento circuitale, si era detto che lo
legamenti, con fili conduttori flessibili, tra questi strumento è praticamente un oscillatore, in grado
elementi e i loro punti di destinazione, ossia i va- di generare segnali che possono superare tutti gli
ri capicorda presenti sulla basetta-supporto del stadi di un apparato con uscita in altoparlante o
modulo elettronico. in cuffia. Ora diciamo che, per la ricerca dei gua-
I conduttori uscenti dalla presa polarizzata della sti, dopo aver acceso l'apparecchio in esame, si
pila da 9 V vanno collegati ad un capocorda iniettano, nei vari punti di questo, più prossimi
( conduttore nero) e ad un terminale del pulsante all'altoparlante, i segnali generati dall'iniettore
Pl (conduttore rosso). Dunque, la tensione posi- tramite il suo puntale. Quindi si risale progressi-
tiva della pila raggiunge un terminale del pulsan- vamente verso gli stadi iniziali, commutando S 1
te Pl, quella negativa rimane applicata al capo- in B (Bassa frequenza) o in A (Alta frequenza), a
corda collegato con l'omonima linea del circuito seconda del tipo di stadio analizzato.
stampato. A mano a mano che ci si allontana dalla zona
L'ultimo elemento da inserire nel montaggio del- dell'altoparlante, cioè dagli stadi amplificatori di
l'iniettore di segnali è costituito dal conduttore di bassa frequenza, il suono, ascoltato attraverso il
massa, quello che fuoriesce dal contenitore e trasduttore acustico dell'apparecchio in riparazio-
che, all'estremità esterna è connesso con una ne, deve aumentare gradualmente di intensità,
pinzetta-coccodrillo la quale, durante l'impiego dato che coll'aumentare della distanza circuitale
dello strumento, va applicata alla massa dell'ap- dall'altoparlante aumentano pure gli stadi ampli-
parato in riparazione. ficatori del segnale emesso dal puntale dell'iniet-
tore. Se ciò non accade, oppure il segnale ad un
certo punto non si sente più, allora si dovrà con-
IMPIEGO DELL'INIETTORE cludere che lo stadio non funzionante è proprio
quello sul quale si sta applicando il puntale dello
Avevamo già anticipato all'inizio la funzione del- strumento. Basterà poi analizzare con maggior
95
Fig. 10 - Questo è il contenitore di plastica dell'iniettore di segnali inserito nella
scatola di montaggio dello strumento. Contrariamente a quanto si può notare In
questa foto, il componente è dotato dei fori necessari per l'applicazione dei vari
elementi e per la fuoriuscita del conduttore di massa (pinzetta-coccodrillo).

attenzione tutti gli elementi che si trovano in del trasduttore acustico. Se la bobina mobile è in-
quella zona, servendosi ad esempio del tester, tegra, attraverso il cono diffusore si deve ascolta-
che consente di controllare i valori delle tensioni, re un debole suono.
delle correnti, delle resistenze, nonché la conti- Dopo il controllo dell'altoparlante, conviene esa-
nuità degli eventuali avvolgimenti, per giungere minare l'efficienza del trasformatore d'uscita,
alla precisa conoscenza del guasto. sempre tenendo spento il ricevitore. In questo
Volendo citare un preciso esempio pratico di ri- caso, il segnale emesso dall'iniettore va introdot-
parazione mediante l'impiego dell'iniettore di se- to allo stesso modo con cui si è operato durante
gnali, possiamo far riferimento al circuito di un il controllo della bobina mobile. La prova, ovvia-
ricevitore radio moderno, di tipo supereterodina, mente, va estesa sia all'avvolgimento primario
qui suddiviso nei tre principali stadi di bassa, che a quello secondario.
media ed alta frequenza, nelle figure 7-8-9, in Soltanto ora si può accendere il ricevitore radio
cui i numeri racchiusi nei cerchietti indicano i ed iniettare i segnali sui punti contrassegnati con
punti circuitali sui quali va successivamente appli- il numero 1. Poi si ripete l'operazione sui punti 2
cato il puntale dello strumento. e così via fino al numero 6, indicante il catodo
Facendo riferimento allo schema di figura 7, rap- del diodo rivelatore.
presentativo dello stadio amplificatore di bassa Il suono emesso dall'altoparlante è debole, ma
frequenza di un radioricevitore, si consiglia di ini- aumenta sempre più di intensità con l'avvicinarsi
ziare il lavoro di ricerca dei guasti con il controllo al punto 6. E appena cessa di manifestarsi, l'ope-
della funzionalità dell'altoparlante, per il quale è ratore deve ritenere d'avere individuato la zona
sufficiente constatare la continuità elettrica della in cui sussiste il guasto.
bobina mobile, mantenendo ovviamente spento il Se nulla di anòmalo è stato fin qui riscontrato, il
radioricevitore. Per questo tipo di esame, la pun- procedimento di ricerca deve continuare, con lo
ta dell'iniettore va applicata ad uno dei due ter- stesso metodo, sullo stadio di media frequenza,
minali dell'altoparlante, mentre la pinzetta-coc- riportato in figura 8, sulla quale sono indicati i
codrillo deve essere fissata sull'altro terminale due punti da esaminare.

96
Tutte le operazioni fin qui eseguite richiedono la Facciamo ora un brevissimo esempio di indagine
commutazione di Sl sulla posizione B e, ovvia- su un ricevitore guasto, con riferimento allo sche-
mente, la pressione, di volta in volta, del pulsante ma di figura 7. Supponiamo che l'altoparlante
Pl, con il quale si alimenta il circuito dell'inietto- emetta il segnale fino al punto 3, ovvero fino al
re di segnali, per il breve periodo di tempo in cui collettore del transistor TR4, mentre applicando
il puntale rimane applicato al punto circuitale in il puntale dell'iniettore sul punto circuitale 4,
esame. cioè sulla base del transistor citato, non si ode
Una volta constatata l'efficienza degli stadi di nulla. Ebbene, in tal caso l'operatore può ritene-
bassa e media frequenza, il commutatore S 1 va re la presenza di un guasto in questo stesso tran-
posizionato in A (Alta frequenza) e le prove deb- sistor. Egli deve quindi por mano al tester e con
bono essere condotte sui circuiti AF del ricevito- questo controllare i valori delle tensioni nella zo-
re, di cui in figura 9 è riportato un classico esem- na del semiconduttore, onde individuare lele-
pio. mento non funzionante.

IL KIT DELL'IN·IETTORE
costa L. 26.500

Contenuto:

n. 1contenitore di plastica
n. 4 condensatori
n. 2 resistenze
n. 4 capicorda
n. 2 viti autofilettanti
n. 1integrato
n. 1 zoccolo porta-integrato
n. 1circuito stampato (basetta-supporto)
n. 1pulsante
n. 1commutatore
n. 1presa polarizzata per pila 9 V
____:3 n. 1 matassina filo flessibile
n. 1pinzetta-coccodrillo
-~--3 n. 1puntale metallico

-~·•

97
FILTRO BF
PERCW
O RTTY
Se si volesse usare un termine che oggi corre sul- Il progetto impiega un solo integrato e può esse-
la bocca di tutti, si potrebbe dire che il circuito re alimentato a pila, se si tiene conto del bassissi-
qui descritto rappresenti un filtro ecologico. Per- mo consumo di energia richiesta per il funziona-
ché "pulisce" i segnali radio in CW o RITY, se- mento.
lezionandoli perfettamente fra quelli che non si
vogliono ascoltare o arrecano disturbo. Dunque,
questo progetto riguarda coloro che, forniti di ri- COMPORTAMENTO CIRCUITALE
cevitori surplus o di tipo moderno, appositamen-
te concepiti per la ricezione delle onde corte, ma Facendo riferimento allo schema teorico del fil-
non dotati di filtri selettivi, vogliono captare i se- tro di bassa frequenza, riportato in figura 1, fac-
gnali in CW o RITY completamente privi delle ciamo notare che i segnali applicati all'entrata E
interferenze provocate da altri segnali presenti - M sono quelli provenienti dall'uscita dell'ampli-
nella stessa banda. ficatore BF del ricevitore radio cui il filtro viene
Senza modificare i circuiti interni del ricevitore, accoppiato.
questo filtro, che viene a costare poche migliaia A seconda dei casi e del valore ohmmico attribui-
di lire, contro le 200.000, 300.000 e anche to alla resistenza Rl, il segnalé d'ingresso può es-
400.000 lire degli analoghi filtri commerciali, si sere a bassa o media impedenza.
applica sulla presa del trasduttore acustico del- Il condensatore Cl, cui viene attribuito il valore
l'apparecchio radio, per effettuare poi un corret- di 33 KpF, consente il passaggio dei segnali a fre-
to ascolto in cuffia. La frequenza di risonanza è quenza più alta, con lo scopo di evitare il ronzìo
regolabile, intervenendo opportunamente su un di rete e le sue armoniche, che potrebbero satu-
trimmer, tra i valori di 500 Hz e 2.000 Hz. rare lo stadio successivo, impedendone il regola-

Quei lettori che, con le loro apparecchiature specializzate, ri-


cevono le emissioni radio in codice morse, riconosceranno in
questo dispositivo il mezzo più idoneo per la sintonizzazione
di segnali singoli, assolutamente privi di interferenze.

98
Un circuito altamente selettivo per l'ascolto in cuffia.

Il guadagno, sul segnale sintonizzato, sale fino a tre volte.

Con alcuni accorgimenti lo si può adattare all'ascolto in altoparlante.

re funzionamento. R2, ma in misura tanto maggiore quanto più alta


La frequenza di taglio rimane principalmente go- è la frequenza di questi. Mentre C2 riporta i se-
vernata dalla costante di tempo determinata dal gnali, dall'uscita di ICl (piedino 6) all'entrata in-
prodotto Clx R2. Pertanto, diminuendo il valore vertente (piedino 2), tanto più facilmente quanto
di questa, aumenta quello della frequenza più più elevata è la loro frequenza. E poiché questi
bassa in transito. sono sfasati di 180°, si verifica una sottrazione di
Sui terminali di R3 + R4, a causa del basso valo- segnali sul piedino 2 di ICl. Dunque, essendo C2
re ohmmico di questi componenti, è presente il perfettamente uguale a C3, capacitivamente e
segnale a bassa impedenza attenuato. strutturalmente, ne consegue che soltanto una ri-
I due condensatori C2 - C3 svolgono funzioni stretta gamma di frequenze trova via libera, quel-
contrapposte: quella di filtro passa basso (C2) e le il cui valore rimane fissato dal trimmer R4.
quella di filtro passa alto (C3). Infatti, il primo ti- In base a queste ultime considerazioni, il lettore
po di filtro, la cui costante di tempo Vale C2 x avrà già compreso come l'efficienza del circuito
(R3 + R4), riporta dall'uscita all'entrata di ICl i del filtro sia quasi completamente condizionata
segnali con valore di frequenza più alto, che sono dalla perfetta uguaglianza dei due condensatori.
sfasati di 180°. Il secondo tipo di filtro, la cui co- Ma di ciò avremo modo di parlare più avanti. Per
stante di tempo vale C3 x (R3 + R4 ), invia al- ora possiamo avviare a conclusione l'esame del
l'ingresso invertente dell'integrato (piedino 2) i progetto del filtro di bassa frequenza, rilevando
segnali a frequenza più alta. che l'integrato ICl è polarizzato, in tensione con-
Praticamente, il condensatore C3 applica, sull'in- tinua, per mezzo del partitore formato dalle due
gresso invertente di ICl, i segnali provenienti da resistenze R6- R7, collegate sull'ingresso non in-

99
- I
+]
•] è
.,
sv

El
°
R7

Fig. 1 - Schema elettrico del filtro di bassa frequenza che, nelle ricezioni di emis-
sioni in codice morse, elimina le interferenze dovute a segnali con frequenze di
valori poco diversi. L'entrata va collegata con l'uscita del ricevitore radio (altopar-
lante o cuffia) tramite cavetto preferibilmente schermato. Con R4 si tara il circuito
sulla frequenza di 800 Hz.

----COMPONENTI-----
Condensatori R2 = 12.000 ohm - 1/4 W
C1 = 33.000pF R3 = 27 ohm- 1/4W
C2 = 47.000 pF (poliestere) R4 = 470 ohm (trimmer)
C3 = 47.000 pF (poliestere) R5 = 100.000ohm- 1/4 W
C4 = 4,7F- 12VI(elettrolitico) R6 = 12.000ohm- 1/4 W
C5 = 100 F - 12 VI (elettrolitico) R7 = 12.000 ohm - 1/4 W
C6 = 100.000 pF
C7 = 100 F- 12 VI (elettrolitico) Varie
IC1 = A741
Resistenze S1 =interrutt.
R1 = 22ohm- 1W(vedi testo) ALIM. = 9Vcc
=
CUFFIA 600 ohm

vertente (piedino 3), sul valore metà di quello di ne di filtraggio della tensione di polarizzazione,
alimentazione, che è di 9 V cc. A riposo, quindi, onde evitare comportamenti anomali del disposi-
l'uscita di ICl rimane sul valore di 4,5 Vcc, per tivo.
merito della resistenza di reazione in continua Il condensatore elettrolitico C5 isola l'uscita, ov-
R5, collegata tra il piedino 6 e l'ingresso inver- vero la cuffia, con la quale si effettua l'ascolto
tente dell'integrato e che dà origine appunto alla delle emissioni in CW o RTTY, dalla tensione
reazione negativa. continua.
n condensatore elettrolitico C4 svolge la funzio-
100
ENTR,

use.

Fig. 2 - Piano costruttivo del filtro di bassa frequenza da accoppiare con un ricevi-
tore particolarmente adatto per l'ascolto delle emissioni in codice morse. L'ali-
mentazione, dato il basso consumo di energia, viene derivata da una comune pila
a 9 V. I due condensatori C2 - C3 debbono essere in poliestere, con valore capaci-
tivo il più possibile uguale.

1c,

Fig. 3- Disegno in grandezza reale del


circuito stampato da riprodurre su una
basetta di materiale isolante.

I CONDENSATORI IN POLIESTERE Owiamente, per selezionare due condensatori di


valore perfettamente identico, occorrerebbe ser-
L'analisi del circuito del filtro di bassa frequenza virsi di un capacimetro, ma non tutti i lettori so-
ha dimostrato come il funzionamento del disposi- no provvisti di tale strumento. Tuttavia, si può
tivo dipenda principalmente dalle caratteristiche sempre ricorrere all'aiuto di un laboratorio pro-
dei due condensatori C2 - C3. Questi, infatti, fessionale, di un amico completamente attrezzato
rappresentano gli elementi veramente critici del o di un negozio fornito di capacimetro e qui con-
pur semplicissimo circuito di figura 1. Dato che trollare una serie di componenti, con lo scopo di
basta una lieve differenza di valori capacitivi, fra i sceglierne due uguali il più possibile.
due componenti, per deprezzare le qualità tecni- Facciamo un esempio. Supponiamo di avere a di-
che del filtro. Dunque, i due condensatori debbo- sposizione quattro condensatori in poliestere che,
no essere entrambi da 47.000 pF, in poliestere e pur avendo impresso sul proprio involucro ester-
dello stesso tipo. Sono proibiti quindi, in questo no il valore di 47.000 pF, sottoposti a controllo
caso, i condensatori ceramici. strumentale rivelino i reali, seguenti valori capa-

101
Vusc. (con 1V in entr)

020 0,5 0,8 1,5 2 2,5

Fig. 4 - Dopo precisa regolazione del trimmer R4, sulla frequenza di risonanza di
800 Hz, questa è la curva che Identifica l'andamento dei segnali che attraversano
il filtro, in corrispondenza dei valori di tensione rilevabili all'uscita.

citivi: 47.500 pF - 49.800 pF - 46.300 pF - 50.000 il cui disegno in grandezza reale è pubblicato in
pF. Ebbene, fra tutti questi elementi, conviene figura 3.
scegliere il secondo e l'ultimo, ovvero quello da La composizione circuitale del filtro va eseguita
49.800 pF e l'altro da 50.000 pF, perché la diffe- tenendo sott'occhio il disegno del piano costrutti-
renza capacitiva che intercorre tra i due è di soli vo riportato in figura 2, ricordando che l'entrata
200 pF (50.000 pF - 49.800 pF = 200 pF). E al- deve essere collegata con la presa per altoparlan-
le differenze capacitive più piccole corrisponde te ausiliario, o per cuffia, presente nel ricevitore
un fattore di merito Q più grande, ossia, una mi- radio utilizzato per l'ascolto delle emissioni in
gliore selettività del circuito del filtro di figura 1. CW o RTIY. L'uscita del filtro BF, invece, può
Il diagramma riportato in figura 4, del quale par- essere collegata con una cuffia, la cui impedenza
leremo più avanti, è stato composto con due con- non deve risultare inferiore ai 600 ohm. Questi
densatori selezionati nel modo ora menzionato. tipi di trasduttori si possono facilmente reperire
Ma vogliamo anche ricordare che, coppie di con- come residuati militari nei mercati surplus; essi
densatori, con differenze capacitive superiori a riproducono, ottimamente, segnali acustici con
quella segnalata nell'esempio di selezione prima
suggerito, non precludono l'impiego del progetto
di figura 1, il cui funzionamento, anche se con ri-
sultati inferiori, è parimenti garantito.

MONTAGGIO DEL FILTRO

Il montaggio del filtro si effettua su una piastrina


di bachelite o vetronite, di forma rettangolare,
delle dimensioni di 9 cmx 3,5 cm.
Prima di iniziare il montaggio dei vari compo-
nenti, su una delle due facce della piastrina-
supporto, si deve comporre il circuito stampato,
102
frequenze comprese fra i 300 Hz e i 3.000 Hz. Al della SSB. Ma per questa utilizzazione si deve
di là di questi limiti, i segnali audio subiscono provvedere ad un certo allargamento della banda
una progressiva attenuazione. passante, per esempio effettuando una selezione
Le cuffie ad alta fedeltà e quelle stereofoniche dei condensatori C2 - C3 con una differenza di
non possono in alcun modo essere collegate con valori capacitivi più sensibile di quanto richiesto,
l'uscita del circuito di figura 1. oppure aggiungendo un condensatore da 1.000
Alla resistenza Rl possono essere attribuiti due pF 2.000 pF in parallelo con uno dei due con-
valori ohmmici diversi, quello di 22 ohm - 1 W, densatori menzionati che, per gli usi normali, co-
prescritto nell'elenco componenti e quello di stituiscono gli elementi più critici di tutto il pro-
1.000 ohm - 1 W. Il primo valore si utilizza quan- getto di figura 1.
do l'uscita del ricevitore radio è di tipo a bassa L'inserimento del condensatore che provvede ad
impedenza, ossia di 4 + 16 ohm, il secondo nel allargare la banda può essere fatto tramite com-
caso di uscite BF ad alta impedenza ( 600 + mutatore, con lo scopo di realizzare un filtro
1.000 ohm). adatto ad usi diversi.
A montaggio ultimato, il circuito può essere rac- L'alimentazione del filtro si ottiene tramite pila
chiuso in un contenitore di qualsiasi tipo. da 9 V, tenendo conto che il circuito aperto in
Ma le preferenze debbono andare alle scatoline uscita, ovvero senza collegamento con il trasdut-
metalliche collegate a massa. tore acustico, assorbe una corrente di 1 mA, che
I collegamenti, fra l'entrata del filtro BF e l'usci- sale a 2 mA quando sull'uscita è applicata la cuf-
ta del ricevitore radio e fra la cuffia e l'uscita del fia da 600 ohm di impedenza.
dispositivo qui descritto, possono essere effettua- Coloro che vorranno alimentare il circuito del
ti con fili conduttori normali, anche se è consi- filtro di bassa frequenza tramite apposito alimen-
gliabile realizzare un collegamento schermato al- tatore da rete, dovranno assicurarsi che questo
meno fra l'RX ed il filtro. sia completamente esente da disturbi, isolato dal-
Prima di racchiudere il montaggio in un conteni- le linee a tensione alternata e, soprattutto, in gra-
tore, occorre tarare il trimmer R4, con il quale si do di erogare una tensione perfettamente filtra-
stabilisce la curva di risonanza del filtro in corri- ta.
spondenza con la frequenza dei segnali che attra-
versano il circuito. Quella riportata in figura 4 è
la curva di risonanza ottenuta con R4 regolato ACCORGIMENTI COSTRUTTIVI
sulla frequenza di 800 Hz. Per interpretarla, sup-
poniamo che la tensione dei segnali di bassa fre- Sull'uscita dell'integrato operazionale ICl, che è
quenza, presenti all'ingresso del filtro, sia pari ad di tipo A741, è collegato un condensatore elet-
1 V. In questo caso, con la frequenza di risonan- trolitico di elevato valore capacitivo (100 F).
za di 800 Hz, raggiunta tramite regolazione di Tale sistema circuitale, che interessa il piedino 6
R4, i segnali in uscita assumono il valore di 3 V, di ICl, può dar luogo ad inconvenienti di instabi-
mentre tutti gli altri segnali, con frequenza diver- lità di funzionamento in alcuni modelli di A741.
sa da 800 Hz, subiscono attenuazione, sempre E questa instabilità, che si manifesta attraverso
più sensibile a mano a mano che ci si allontana una piccola oscillazione a radiofrequenza, rileva-
dal valore citato. • bile soltanto con un buon oscilloscopio, può alte-
Per essere certi di tarare R4 sul valore di 800 Hz, rare il funzionamento in bassa frequenza del cir-
si dovrebbe ricorrere all'impiego di un generato- cuito. Se ciò dovesse verificarsi, come è facile che
re di segnali a bassa frequenza, ma anche una ta- si verifichi, occorrerà inserire, fra il terminale po-
ratura ad orecchio può risultare soddisfacente. sitivo di C5 ed il piedino 6 di ICl, una resistenza
L'ascolto dei segnali in CW o RTTY, oltre che di alcune decine di ohm.
attraverso la cuffia, può essere fatto anche, in al- Nel caso in cui attraverso l'entrata del filtro do-
toparlante. In tal caso basta collegare all'uscita vessero arrivare dei segnali a radiofrequenza, in
del filtro uno stadio amplificatore di bassa fre- grado di intaccare il buon funzionamento del di-
quenza, realizzato per esempio tramite un inte- spositivo, si può facilmente ovviare all'inconve-
grato LM 380, con lo scopo di rinforzare i segnali niente, collegando, fra il punto comune di R2-
al punto di riuscire a pilotare il nuovo trasduttore R3-C3-C2 e massa, un condensatore di alcune
acustico. migliaia di picofarad. Che potrà anche migliorare
Il controllo del volume audio in uscita viene fat- ulteriormente il rapporto segnale-disturbo duran-
to, ovviamente, con lo stesso potenziometro di te l'impiego del filtro. Anche se quest'ultimo ri-
volume del ricevitore radio. sultato potrà migliorare collegando, in parallelo
In accoppiamento con i ricevitori surplus, questo con la resistenza R5, un condensatore da qualche
filtro può dare buoni risultati anche nell'ascolto centinaio di picofarad.

103
ELEMENTARE
LETTRONICA

CO:-;

RIMI
.

Si può uscire per un momento dalla teoria che CV per sintonizzare il circuito risonante sulla
regola il comportamento dei circuiti induttivo- stessa frequenza della emittente ricevuta, ovvia-
capacitivi, per constatare praticamente alcuni ef- mente dopo aver applicato, all'estremità libera di
fetti reali di questi. Cominciamo quindi col rea- Ll, il conduttore di discesa di un'antenna filare e,
lizzare due circuiti risonanti, il primo di tipo in su un terminale del variabile, il conduttore di ter-
serie, il secondo con gli elementi in parallelo, ra.
come quelli disegnati sulla sinistra delle figure 1 Il risultato raggiunto è il seguente. Mentre si agi-
e2. sce sul perno del variabile CV, ad un certo punto
Per entrambi i circuiti occorre una bobina (Ll), ci si accorge che l'audio aumenta notevolmente
avvolta su nucleo di ferrite e un condensatore va- di intensità. Come se l'emittente captata dal rice-
riabile ad aria. La bobina si realizza avvolgendo vitore avesse moltiplicato la sua potenza di emis-
80 spire di filo di rame smaltato del diametro di sione. Ma vediamo ora che cosa si è verificato in
0,6 mm su una ferrite cilindrica, di diametro 8 teoria.
mm e lunga almeno 10 cm. Il condensatore varia- Il circuito avvicinato al ricevitore è di tipo riso-
bile ad aria deve avere una capacità massima di nante in serie che, alla frequenza di risonanza,
300pF. stabilita dalle caratteristiche elettriche della bobi-
Il primo esperimento, illustrato in figura 1, consi- na Ll e del condensatore variabile CV, assorbe il
ste nel sintonizzare un piccolo ricevitore radio su massimo di energia irradiata nello spazio dalla
una debole emittente intorno agli 800- 1.000 emittente radiofonica sulla quale è sintonizzato il
KHz, con lo scopo di annullare il più possibile ricevitore. Questa energia provoca in Ll lo scor-
l'azione del CA V, che altererebbe gli effetti in- rimento di una corrente variabile, che genera, at-
trodotti dalla presenza del circuito accordato e di torno alla bobina, un campo elettromagnetico va-
avvicinare questo, il più possibile, al ricevitore, in riabile a radiofrequenza, il quale investe la bobi-
modo che le due ferriti, quella del circuito riso- na interna dell'apparecchio radio, avviando in
nante esterna e quella interna all'apparecchio ra- questa una corrente che si somma a quella già
dio, vengano a trovarsi in posizione parallela. presente. In sostanza si verifica un trasferimento
Fatto ciò, si interviene sul condensatore variabile di energia, dovuto alla mutua induttanza ( effetto
104
CIRCUITI
L-€
ACCOPPIATI
trasformatore), ma favorito dalla posizione reci- 1.000 K.Hz in onda media. In pratica si tratta di
proca delle due bobine e dalla loro stretta vici- regolare il variabile CV con lo scopo di raggiun-
nanza. gere una frequenza di risonanza pari a quella
In questo caso si suole dire che il circuito accor- della emittente ricevuta, ovviamente dopo aver
dato altera profondamente, ma positivamente, avvicinato il più possibile il circuito risonante in
un accoppiamento fra circuiti risonanti. parallelo a quello di sintonia dell'apparecchio ra-
dio, in modo che le due ferriti si trovino in posi-
zione parallela.
EFFETTI NEGATIVI Il risultato di questo esperimento è il seguente.
Una volta raggiunta la frequenza di risonanza nel
Nell'esperimento illustrato in figura 2 il circuito circuito L1-CV, la radio ammutolisce, perché il
oscillante, avvicinato al ricevitore radio e compo- circuito risonante in parallelo assorbe l'energia
sto dalla bobina Ll e dal condensatore variabile presente nello stadio d'entrata del ricevitore ra-
CV, identici a quelli adottati nell'esperimento dio.
proposto in figura 1, è di tipo risonante in paral- Teoricamente, in questo secondo esperimento, la
lelo, giacché i due elementi (L1-CV) sono colle- bobina Ll è diventata l'avvolgimento secondario
gati in parallelo tra loro. di un trasformatore, il cui primario è rappresen-
Questa volta non servono i collegamenti di an- tato dall'antenna di ferrite del ricevitore. Ed an-
tenna e di terra ed il circuito oscillante rimane che in questo caso l'alterazione circuitale è pro-
elettricamente chiuso su se stesso. Ma ciò non fonda ma negativa.
basta, perché occorre altresì evitare che la mano Concludiamo ricordando che la realizzazione dei
dell'operatore, quando agisce sul perno del con- due esperimenti vuole principalmente stimolare
densatore variabile CV, possa realizzare un con- la curiosità del lettore nel constatare dal vero al-
tatto diretto con il corpo umano che, in tal caso, cuni fenomeni riguardanti i circuiti oscillanti ac-
fungerebbe da antenna ricevente. Ecco perché, in coppiati, che a volte sono certamente complessi e
figura 3, abbiamo suggerito il miglior sistema per non facilmente comprensibili. Ma sicuramente
isolare il variabile, applicando, sul perno di co- affascinanti se si tiene conto che molta parte del-
mando, una prolunga di materiale isolante. la radiotecnica trova in questi il suo maggiore
Una volta realizzato il circuito riportato sulla si- fondamento.
nistra di figura 2, che è lo stesso già sperimentato
nel dispositivo di figura 1, ma ora collegato in
modo diverso, ovvero con gli elementi in paralle- CARICHI RESISTIVI
lo e senza connessioni di antenna-terra, la prova
può iniziare, dopo aver sintonizzato il ricevitore Quasi sempre la presenza di un carico resistivo
su una debole emittente intorno agli 800 KHz + nel circuito oscillante è causa principale di assor-
105
ANT
FILARE

F ERRITE

I
Ll I
I
I
I
I

Fig. 1- Quando la ferrite del circuito accor-


dato e quella interna del ricevitore radio
sono vicine e parallele, i deboli segnali
vengono notevolmente rinforzati e l'ascol-
to aumenta di livello.

erre

Fig. 2 - Accordando un circuito oscillante, di tipo in parallelo, sulla frequenza del


segnale captato dal ricevitore radio, questo ammutolisce, a causa di sottrazione di
energia provocata dai fenomeni di induzione elettromagnetica.

106
PROLUNGA
ISOLANTE

Fig. 3 - Gli esperimenti, che consentono di verificare la


presenza dei fenomeni di induzione elettromagnetica,
debbono essere eseguiti applicando al condensatore
variabile una prolunga di materiale Isolante.

bimento di energia. Che può essere dissipata in


calore, se il carico è rappresentato da una resi-
stenza pura, oppure irradiata, se si tratta di
un'antenna accordata, come accade nella mag- L
gior parte delle applicazioni pratiche. Pertanto,
mentre nei circuiti accordati semplici sono pre-
senti soltanto elementi reattivi, in quelli resistiva- R
mente caricati le perdite vanno riscontrate nei
componenti che partecipano alla composizione
e
circuitale, ovvero nelle bobine, nei condensatori
e nelle resistenze.
In questi tipi di circuiti accordati, per aumentare
il fattore di merito Q, occorre minimizzare le
perdite; in pratica si debbono montare condensa-
tori appositamente concepiti per funzionare con Fig. 4 - Il fattore di merito, in un circuito accordato di
tensioni a radiofrequenza e costruire bobine, con tipo in parallelo, con carico resistivo collegato in usci-
ta, è stabilito dal rapporto fra la resistenza e la reat-
fili conduttori di linz o di argento, avvolte in aria, tanza.
perché il Q è stabilito direttamente da quello dei
componenti o, meglio, da quello delle bobine,
quando i condensatori sono di ottima qualità e le
frequenze inferiori ai 10 MHz.
Nel circuito riportato in figura 4, nel quale il cari-
L
co R è collegato in parallelo con il circuito riso-
nante di tipo in parallelo L-C, il fattore di meri-
e
to Q è stabilito dal rapporto fra la resistenza R e 2
la reattanza, capacitiva o induttiva, indifferente-
mente, ossia:
Q = R:X

Nel circuito di figura 5, nel quale il carico resisti-


R
vo è collegato con una presa intermedia della bo-
bina L, il fattore di merito è stabilito dallo stesso
rapporto ora citato, ma questa volta il valore di R
deve essere moltiplicato per il quadrato del rap- Fig. 5 - Tramite una particolare formula, citata nel te-
porto fra il numero complessivo delle spire di L sto, che tiene conto del numero di spire che compon-
gono i tratti 1- 2 della bobina L, si calcola il fattore di
(1 + 2) e quello del numero di spire minore (1), merito di questo circuito accordato, nel quale il carico
ovvero: resistivo è collegato con una presa intermedia dell'in-
(spire 1 + spire 2) : (spire 1 duttanza L.

107
0,5
7,7
'0 20 30 50 100 200 300 501V 1K/ 2K
700 Il' ,,
I d 4
~
~
/
., " " ~
/
50 7
~ X I/ ~

30
K K ,. .,
,'.J "I,/
Y r /
74
20 / ~ IJI Y ,J

ad
f K J/ .," "1,/ 27
V K,.V,. Z.
,.
... X /" I ~ 28
70
,,,,, , , li' I

,,, ., " ,
~ I
7
I

f
,.,,
,,, , I
i,
,,., /.
Le
1..1 f
I
50
,J / / ,,t ~
5
4
/,,,
/,
)" / , j
,~ Y 1,1.J //
3 ,.,,,/ ,., ,.,,, / / I/ V "~ .,
,,/ /.,,,
,
/ ,J
144
2
/ i" / ;' / I/ K ~
V
/ ,./ ,J
1"'
/ V /V Y ~
V
220
/ /
V
t
I
, .,
0 / v'
I , ,,
.,/ ,J
,V
,, , , ~ , ~ ,. ,, ,
I I
I I
I ,
I

f
~ f ,J d

0,5 / / ,,,/ .,, LK / / I MHz


,.,
0,4 V
)"
/ , / ,.I V
t Y / , t
~"
0,3 t / / ,.,
,,,/ ,,,~ / ~ / /
0,2 / ,J
, "" Y K Y
tV ""' , Y ,.,;"


/ I
V., ~ V LI V
0,1

INDUTTANZA IN JJ,H

Fig. 6 - Per rendere più rapido il calcolo dei circuiti a radiofrequenza, il lettore può
servirsi di questa tabella, che consente di risalire al valore di reattanza induttiva di
una bobina, alle varie frequenze, quando sia nota l'induttanza.

108
REATT. CAPATIVA IN OHM
2/<
ooo"? . . " "- . ' 20 30
. 50 100 200 300 500
Ilo..
1K

'" ' "- ' A


"
" A
"111..
500 "- "-
""'
' I\. ..__
~ "'""- ~lii..
400
300
. N I\. I\."-.. N I N ' l'I,.

", . , ...' 'KI\. I\._ ""' I ' 1 [ ' X , .


"'I._ lii,.. l"-111,..

"- I\.
200
Ilo.. M 'Hz
~,
' 'N N ~\
" »
I\"
',, a5
100
''' l'Io.
' t
r,
A

"' l"I
"'"
I\..

""
'' "'""'
!'I.
' ""'
Ì\ I'-.
'I
A
"'
''
'"-
I 1'. r,

"' " I
. 1'

' I\..' "-i


,
50 ""' 1'
" I"-. 1,7
,,. '---'--
40 ~
1' " N ' r'\." r\. N "".-.. ,,....

N
l'-

30 "' ',-.. ',-..


~
",-,.
"
"'-,.... 1"111..

'-
lii..

' "". r'\. 4


"t\.. "" I\. ~1' ~ lii,.. "-,-,.
20 ""li

' "'\X t\N


10
i\.. I\~

' I\
l"I"
I\..

""
lii.
A
'

' '-
'
Ilo..
'
N
""'" lii.
'e
N

'
lii..
""" \
lii.
'' "-
.....L

14
5 '" r'\.' " ""' ,-,. '' '
4
3
"',
""I\.
r\. ' Ny
lii..
'' ' ,, ...2l
..__ , 28
2
'I'-.
"I\.
I\..
"'""- "Y 50
'
A

N'
f\.
rii-i-.
" i-...

I ]',I,

t CAPACITA' IN e_F 220

Fig. 7 - Con l'impiego di questa tabella, noto che sia il valore capacitivo del con-
densatore, è possibile individuare, molto agevolmente, il valore della reattanza ca-
pacitiva alle varie frequenze.

109
Cl C2

o
E,....._
Q
_____ u
Q LJ CM L2 Q

Cl c2

E
O
Q) %5@ z7± !
(Q
u

CM

Ll L2
E
e ou
,....._ Cl c2
Q 6
Fig. 8 - Esempi di circuiti accordati, nei
© quali il trasferimento di energia avviene
per mezzo di un elemento, citato con il
suffisso M, che può essere un conden-
satore o una bobina.

In tal caso, per aumentare il fattore di merito O, star, il massimo trasferimento di potenza è rag-
occorre diminuire la reattanza X, quindi aumen- giunto con carichi decisamente più elevati di
tare i valori capacitivi dei condensatori e diminui- quelli consigliabili per le linee di uscita e per le
re quelli delle induttanze, soprattutto quando il antenne. Pertanto il circuito riportato in figura 5,
valore di R è basso, perché Q aumenta coll'au- che è in grado di trasformare l'impedenza, bene
mentare di R. Di solito, nei trasmettitori, il valo- si adatta alla realizzazione dell'accoppiamento
re di R è molto piccolo e si aggira intorno ai 50 con i circuiti d'uscita. Tuttavia, tenuto conto delle
ohm. basse impedenze in gioco, occorre assicurarsi che
il fattore di merito Q sia almeno di 10.
Per rendere più immediato il dimensionamento
ADATTAMENTO DI IMPEDENZA dei circuiti a radiofrequenza, è stata presentata,
in figura 6, una tabella che consente di risalire al
Negli stadi di potenza, sia a valvole che a transi- valore di reattanza induttiva di una bobina, quan-

110
do si conosce la sua induttanza, alle varie fre-
quenze caratteristiche dei circuiti a radiofrequen-
za. Ll
La tabella riportata in figura 7 è analoga a quella O b~ u
di figura 6, ma questa volta con riferimento alla
reattanza capacitiva dei condensatori, quando di E
t>L2
questi è noto il valore capacitivo.
Ogni circuito accordato può avere la stessa fre-
O ~
,
quenza di risonanza con infinito numero di cop-
pie di valori L e C. Ma ciò che conta deve essere
@
soltanto il loro prodotto che, esprimendo L in
H, C in pF ed fin MHz, vale:
Ll
LC = 25330:~

Pertanto, in molti calcoli, può essere utile defini- ~


re il rapporto L/C, per servirsene come criterio di
progetto, anche se in assoluto non ha un valore
numerico preciso.
Per esempio, i circuiti con impedenze diverse ri-
chiedono rapporti L/C diversi. E qui ricordiamo
E

é. ~

che l'impedenza caratteristica è definita a partire


dal rapporto L/C.
@
Flg. 9- In questi schemi elettrici, riguardanti il trasferi-
mento di energia, il circuito accordato è uno soltanto;
l'esempio riportato in A ricorda lo stadio d'ingresso di
un ricevitore radio, quello in B lo stadio d'uscita di un
TRASFERIMENTO D'ENERGIA trasmettitore.

Uno dei principali compiti, affidati ai circuiti ac-


cordati, è quello di trasferire l'energia ad alta fre-
L1 L2
quenza, per esempio da uno stadio amplificatore
ad un'antenna trasmittente, oppure da un'anten-
na ricevente ad una sezione amplificatrice AF. E u
Dunque, per queste applicazioni, i circuiti riso-
nanti debbono risolvere contemporaneamente al-
meno tre problemi:

1- Adattare l'impedenza.
2° - Evitare perdite energetiche.
3°- Isolare elettricamente gli stadi.
L7
In figura 8 sono riportati tre schemi, nei quali un
elemento reattivo comune, segnalato con il suf-
fisso M (CM - LM - CM) attua il trasferimento
di energia fra due circuiti oscillanti. E u
L'accoppiamento, nei circuiti A e C di figura 8, è
ottenuto mediante condensatore (CM), mentre
nel circuito B della stessa figura è realizzato tra-
mite una bobina (LM).
Per esaltare l'accoppiamento circuitale, negli @
schemi proposti in figura 8, occorre aumentare il
valore della capacità in C, quello dell'induttanza
in B e diminuire la capacità in A Ma ciò è evi- Fig. 10 - Circuiti accoppiati per il trasferimento di
dente se si considera che, alle alte frequenze, i energia, i cui comportamenti teorici non sono di facile
interpretazione.
grossi condensatori equivalgono a dei cortocircui-
ti, mentre quelli piccoli e le grandi bobine si
111
FdR

?
DO
ll Hl +!Al!l /
<
&3 pyf + 4A+4\ 4
>

Fig. 11- Queste curve di risposta interpretano i


comportamenti dei circuiti riportati in figura 10 al
variare del loro accoppiamento. Con la sigla FdR
» a FREQ. si indicano i valori delle frequenze di risonanza.

identificano con un circuito aperto, caratterizzato Se occorre un completo isolamento elettrico,


da elevata reattanza. come ad esempio nei circuiti sollevati da massa,
In ogni caso, quando l'accoppiamento è stretto, oppure quando uno dei due circuiti è simmetrico
la banda passante aumenta, mentre quando l'ac- e l'altro asimmetrico rispetto a massa o, ancora,
coppiamento è inferiore a quello critico, la banda quando necessita una separazione galvanica,
passante si restringe notevolmente, come accade come avviene normalmente nelle antenne e negli
nei circuiti estremamente selettivi. Si può così stadi di potenza, si utilizzano gli schemi riportati
concludere dicendo che il grado di accoppiamen- in figura 9. Nei quali i campi magnetici, generati
to influenza in grande misura la curva di risposta dalle bobine, interagiscono, creando una mutua
di questi circuiti. induttanza, che stabilisce appunto l'accoppiamen-

L7 L
L2 L3
E u
Cl
"LINK"

Fig. 12 - Il link costituisce l'esempio più comune e più noto ai lettori del trasferi-
mento di energia fra due circuiti oscillanti.

112
to, con un meccanismo simile a quello interpreta- mano a mano che le bobine si avvicinano. Come
to per il circuito B di figura 8. si può dedurre, quindi, con gli accoppiamenti la-
Negli schemi di figura 9 il circuito accordato è schi la banda è stretta e il circuito selettivo.
uno soltanto: al secondario, come si verifica nei L'accoppiamento, cui corrisponde la curva B, è
ricevitori radio (schema A) e al primario, come detto accoppiamento critico, perché offre il se-
avviene nei trasmettitori (schema B). E il com- gnale più ampio a banda stretta. Dopo questo, si
portamento elettrico circuitale è simile a quello manifestano due picchi nella risposta ed un av-
descritto per lo schema di figura 5, non conside- vallamento in corrispondenza della frequenza di
rando ovviamente l'isolamento galvanico in con- risonanza.
tinua o in bassa frequenza. Il circuito di figura 10 A è adatto per carichi in
II grado di accoppiamento, negli schemi di figura uscita più alti di quelli in entrata. Quello di figura
9, influenza ovviamente l'adattamento di impe- 10 B è valido nel caso opposto.
denza, che in tal caso si discosta dal quadrato del Un'applicazione molto comune degli accoppia-
rapporto spire in misura tanto più grande quanto menti circuitali ora esaminati è rappresentata dal
più debole appare. ben noto link (figura 12), che trasferisce energia
Se i circuiti accoppianti sono come quelli rappre- fra due circuiti oscillanti. Esso impone alle due
sentati in figura 10, tutto cambia radicalmente, i bobine L1 ed L4 di stabilire le stesse condizioni
problemi si complicano ed i comportamenti di- di funzionamento delle bobine L1- L2 dello
vengono curiosi e assai poco intuitivi. schema di figura 10 A Il numero delle spire del
Le loro curve di risposta, infatti, riflettono tali link (L2-L3) non assume importanza pratica (di
comportamenti al variare del grado di accoppia- solito bastano poche spire), mentre importa che
mento. Quella in A, di figura 11, ad esempio, è la L2 ed L3 abbiano la stessa induttanza e che il
curva che analizza la risposta ottenuta con l'ac- collegamento non superi il ventesimo della lun-
coppiamento peggiore, cioé con le bobine lonta- ghezza d'onda, per evitare la formazione di onde
ne fra loro. Le curve B-C-D si riscontrano a stazionarie.

ELETTRONICA
PR
sneune rea9mese
D» ELETTR ONICA - RAD IO - OM -27 MH±
ATjg
·lll t
IL FASCICOLO ARRETRATO
ESTATE 1986
PE RICOOK CO MENA LE SE0 A Ab PO ST Gn 3r0 L190o
wo mv t9 LLaL#0rado10 19e
È un numero speciale di teoria e applicazioni varie,
DIDATTICA NUMERO SPECIALE appositamente concepito per i principianti che vogliono
ED APPLICAZIONI ESTATE '86 apprendere, in casa propria, quegli elementi che consen-
tono di costruire, collaudare e riparare molti apparati
elettronici.

Il contenuto e la materia trattata fanno di questo fascico-


lo un vero

MANUALE-GUIDA
al prezzo di L. 4.000

Chi non ne fosse ancora in possesso, può richiederlo a:


ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti,
MANUALE - GUIDA 52, inviando anticipatamente l'importo di L. 4.000 a
mezzo vaglia postale, conto corrente postale n. 916205
PER ELETTRODILETTANTI o assegno bancario.

113
ledile -pisii- Permte
CERCO cercametalli di profondità, anche autocostruito VENDO Commodore 128 + velocissimo drive 1571 + re-
con testata cercante, ma di ottima funzionalità, eventuali gistratore joystick + 4 libri di sistema in italiano per il C
permute con accessori CB funzionanti. Cerco inoltre ra- 128, C64; in regalo moltissimi giochi e utility, inoltre for-
dioapparati RTX, TX, RX per recupero componenti. Invia- nisco programmi gratuitamente.
re descrizione dettagliata. CAPRINI ROBERTO - Via Mazzini, 92 - 40064 OZZANO
SCIACCA GIUSEPPE - Via Villanova, 67 - 91100 TRA- EMILIA (Bologna) Tel. (051) 799035
PANI
VENDO componenti elettronici nuovi a prezzi ingrosso,
CERCO lineare FM 108 MHz 5- 15 W molto economico Data Book nuovi, programmi per Persona! IBM e compa-
possibilmente alim. 12 Vcc. Tratto solo con provincia di tibili. Posso inoltre avere ogni tipo di informazione su
Gorizia e Trieste. Rispondete urgentemente ne ho estre- qualsiasi componente di qualunque marca (integrati,
mo bisogno. sensori ecc.).
MENON MAURIZIO - Via Riva dei Pescatori, 70- 34074 FILONI ROBERTO - Via Borgo della Vittoria, 24-51017
MONFALCONE (Gorizia) Tel. (0481) 410182 PESCIA (Pistoia)

VENDO Commodore Vie 20: tastiera + joystick + regi- COMPRO libri di radiotecnica anni 50-60, Ravalico, Mon-
stratore compatibile con C-64 + manuale primi passi + tù ecc. Compro apparecchi Geloso a valvole. Cerco sur-
oltre 80 giochi o utilyti + 1 cartuccia. Tutto a L. 200.000 plus italiano e tedesco periodo bellico. Compro strumenti
trattabili. aeronautici.
SNAIDERO NICOLA - Via Podestagno, 1- 32043 COR- CIRCOLO CULTURALE LASER - Casella Postale, 62 -
TINA D'AMPEZZO (Belluno) 41049 SASSUOLO (Modena)

GENERATORE reticoli, barre TV unaohm EP632A + ge- VENDO schema pulisci cinescopi - alimentatore da 13 V
neratore onde quadre e sinusoidali 10 + 200.000 Hz + si- regolabile 30 A. A livello hobbystico offro consulenza te-
gnal tracer Amtron in omaggio. Tutto in perfette condizio- lefonica su impianti e apparati RTX. Ho molte valvole RTX
ni a L. 160.000. inglesi e americane.
OTTONELLI RICCARDO - Via G. Bordone, 23/7 - 16152 MARCHETTI ANTONIO - Via S. Janni, 19- 04023 AC-
GENOVA Tel. (010) 452114 QUATRAVERSA DI FORMIA (Latina) Tel. (0771) 28238

Di questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la necessità di offrire
in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati elettronici, oppure coloro che vorranno
rendere pubblica una richiesta di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
tario.
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo nei limiti di
40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stampatello).
VENDO HI-FI Car Pioneer composto da: lettore compact
disc (CDX-1) piastra (FX-K9) sintonizzatore (FX-T8) equa-
lizzatore elettronico (EQ-E303) amplificatore 300 W
(GMA-200) telecomando infrarossi (CD-S9). Tutto a Lire
2.300.000.

IL SERVIZIO E' RUSSO NICOLA - Via Carducci, 191 - 19100 LA SPE-


ZIA Tel. (0187) 517561

VENDO Elettronica Pratica anno 1976 (completo) 1984

COMPLETAMENTE (completo - corso integrati digitali) 1986 completo +


qualche numero sfuso. Il tutto a L. 30.000.
MACCAGNI TONINO - PIACENZA Tel. (0523) 74167

GRATUITO CERCO urgentemente schemi elettrici con elenco com-


ponenti di V-meter a 16 o 20 led per casse acustiche, pa-
go L. 5.000.
AZZOLINI RENATO - C.so Alberto Picco, 35 - 10131
TORINO

VENDO Commodore 128 praticamente nuovo + registra-


tore originale + giochi. Il tutto perfettamente funzionante,
a L. 350.000 trattabili.
MORINI MARCO - Via Varè, 23 - 20158 MILANO Tel.
(02) 371731 (ore pasti - 13.00)
CERCO qualsiasi tipo di rivista riguardante realizzazioni
pratiche da cambiare con altre; inoltre supporto per mini- CERCO urgentemente Commodore Amiga 500 a prezzo
trapano. basso, oppure cambio con Commodore 64 nuovo +
LAGUZZI STEFANO - Via Carpeneto, 22 - 15070 CA- mouse + voici master + 150 cassette.
STELFERRO (Alessandria) Tel. (0131) 710130 ore pa- FATIGANTE GIANLUCA - Via Mantova, 135 - 85100
sti. POTENZA

ATTENZIONE! Cerco urgentemente il fascicolo N° 1 di VENDO Philips VG 8020 + joystick + registratore dedi-
"Tuttokit". Chiunque sia disposto a vendermelo a qual- cato + 2 manuali + 30 cassette con giochi e programmi
siasi prezzo si metta in contatto con me. di utilità, il tutto per sole L. 200.000 (valore commerciale
FIORE FABRIZIO - Via Paolo Buzzi, 76 - 00143 ROMA L. 500.000).
Tel. (06) 5015682 PASQUALI GIOVANNI - Via G. Zambelli, 8 - 46047
PORTO MANTOVANO (Mantova) Tel. (0376) 397073
VENDO 110 giochi illustrati nelle rispettive riviste (per C-
16); cassetta musica + tastiera musicale (C = 16); 2 jo- VENDO proiettore Cinemax 8 e super 8 + 3 pellicole per
ystick C = 16; 10 giornali con programmi per C = 16, ragazzi L. 70.000 + dinamo per bici mai usata 6 V 3 W
C = 20, Tl99/4A, sinclair; espansore di memoria C = 16. L. 5000 + 2 numeri di Cinescopio e uno di Elettronica
Tutto a L. 200.000. Vendite anche separate. oggi L. 5.000.
LA MONICA FABIO - Via A. De Saliba, 14 - 90145 PA- SANGALLI EZIO - Via N.S. degli Angeli, 1/5 - 17100
LERMO SAVONA Tel. (019) 804479

Ricordate il nostro indirizzo!

EDITRICE ELETTRONICA PRATICA


Via Zuretti 52 - 20125 Milano
VEND O attrezzature elettroniche a bassissimo prezzo o VENDO spilla elettronica da discoteca (kit) facilmente
scambio con altro materiale. Vendo inoltre computer trasformabile in vu-meter a L. 25.000. Vendo anche ricevi-
Commodore 16 con 200 giochi, monitor, registratore, jo- tore per la gamma dei CB 27 MHz e amplificatore 'opera-
ystick, duplicatore a L. 300.000 zionale 3-4 W con microfono ed altoparlante.
PIETRIBIASI SIMONE - Via Paludi, 30 - GARDOLO PALUMBO CHRISTIAN - V.le Matteotti, 275/F - SESTO
(Trento) Tel. (0461) 993367 S.GIOVANNI (Milano) Tel. 2408376

-~- - - - - - - -- - - - -- - - - - •- - -·- ·- - -

PER I VOSTRI INSERTI


I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

- .-o

i e

-- -- ---~--

~ -

--- -- ---- ---- ·- -

I
Inserite il tagliar.do in una busta e spedite a:
l
'•

ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica .. Vendite - Acquisti - Permute •
Via Zuretti, 52 - MILANO.

116
LA PISTA DE LETTIERE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

INDICE DI GRADIMENTO lutazione delle energie propagate nell'etere e assor-


bite dagli apparecchi riceventi, è certamente privo
Molto spesso, su quotidiani, rotocalchi, alla radio di fondamento tecnico. Perché la potenza diffusa
e in televisione, viene citato il numero di persone da un trasmettitore, disponibile in una data locali-
che hanno seguito un certo programma radiofo- tà, non è quella caratteristica degli apparati elettro-
nico o televisivo, con preferenza a quest'ultimo. nici in funzione, rilevabile sull'antenna di questi,
Più precisamente si sente parlare di "indice di bensì l'altra, risultante dal condizionamento del-
gradimento o di ascolto" o di "audience", che ta- l'impedenza introdotta dallo spazio coinvolto nella
luni italianizzano in "odiens". Ebbene, debbo di- propagazione delle onde elettromagnetiche, da al-
re che non sono poche le occasioni in famiglia, cune conformazioni del terreno e dai fenomeni at-
tra amici, al bar, in cui si discute sulla veridicità mosferici in corso. Sicuramente, la potenza dei tra-
di questi dati e, soprattutto, sui metodi, a me smettitori è del tutto insensibile al numero di cir-
ignoti, con cui le varie emittenze procedono al ri- cuiti accordati presenti in una determinata zona.
levamento di tali documentazioni. Adottano, for- Inoltre, i televisori funzionanti non influenzano in
se, un sistema analogo a quello messo in atto da- alcuna misura le condizioni di propagazione. Dun-
gli enti di distribuzione dell'energia elettrica, che que, i dati di ascolto possono essere rilevati, allo
valutano le potenze assorbite dagli utenti in un stato attuale della tecnica, soltanto su basi statisti-
dato territorio? Ovvero, l'emittente televisiva è in che, interpellando un campione limitato di utenti,
grado di risalire, in qualche modo, all'entità ener- certamente scelti con precisi criteri, che possano ri-
getica prelevata dallo spazio dai ricevitori TV in flettere, percentualmente, il comportamento di
funzione in un determinato momento? un 'intera popolazione. Recentemente il metodo è
MACRÌ CARMELO stato automatizzato, con l'installazione, nelle case
Messina di alcuni telespettatori, di una speciale apparec-
chiatura che segnala, agli Enti, che svolgono, l'in-
dagine, tramite linea telefonica, il particolare pro-
Un metodo diretto, semplice e sicuro, per conteg- gramma in visione. Questi Enti sono assolutamen-
giare il numero di apparati riceventi televisivi, sin- te autonomi, indipendenti dalle centrali televisive,
tonizzati su un preciso canale TV; ancora non è cui inviano dati statistici con minimi errori, elabo-
stato scoperto. Ma quello da lei ventilato, della va- rati con sofisticati sistemi di informatica.
117
PROVAQUARZI dello stesso tipo di filo; il tutto è avvolto su supporto
di ferrite cilindrica del diametro di 8 mm.
Sono un CB animato da qualche interesse per le-
lettronica. Trovandomi in possesso di un certo nu-
mero di quarzi, vorrei controllare se questi oscilla- Condensatori
no tutti.
ZACCHEO SERIO C1 = 6 --:-- 60 pF (compensatore)
Treviso C2 = 100.000 pF
C3 = 10.000 pF
Provi in quale delle due coppie di boccole (XTAL 1 -
XTAL 2) il quarzo oscilla. Regoli il compensatore C 1 Resistenze
ed il nucleo di LI in modo da ottenere la massima R1= 10.000 ohm
deviazione dell'indice del tester, che viene pilotato R2 = 47.000 ohm
dal diodo DG, il quale rettifica il segnale a radiofre- R3 = 100ohm
quenza generato. La bobina ed il compensatore sono
sintonizzati sulla tena armonica del quarzo, che in Varie
fondamentale è attorno ai 9 MHz (9 x 3 = 27 MHz).
T1 = BC109
L'avvolgimento primario di LI è composto da 11 spi- DG = diodo al germanio
re di filo di rame argentato da 0,5 mm di diametro; ALIM. = 9Vcc.
l'avvolgimento secondario è formato da sole 2 spire S1 = interrutt.

Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000


Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
nico.
Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
PASSI» ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:

..
1°.II tester

2° - Il voltmetro ~ ,. · ,ft.zg
eyp" gag±E.
zJls ù B'.1r:-.»ra;o.,,i1~1Jp"éCa,
" ,

' --
3°. L'amperometro i\TIU. ·---

""'"~
4° - Il capacimetro
' - " i • -- --
5° - Il provagiunzioni
• g -_[%/77
in»i'
6° - Oscillatore modulato $r ±mg, -
sa C?i

%
7° - Tutta la radio

8° - Supereterodina

9° - Alimentatori IO urAsoe,

Ogni richiesta della RACCOLTA PRIMI PASSI deve essere fatta inviando anticipatamente l'im-
portò di L. 14.000 (nel prezzo sono comprese le spese di spedizione) • mezzo vaglia, assegno
o conto corrente postale N.·916205 e indirizzando a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO •
Va zuretti, 52. •

118
11 ~

L1 DG
"'- I SI
I
1k rzl
9 TR1 Il - Il Ra:
i CJ

"n
\Q)+
o
TESTER
(Q
9V
@

"s Il C2

OSCILLATORE QUARZATO bobine vanno composte con filo di rame smaltato


del diametro di 0,4 mm, utilizzando un supporto
Vi invito a pubblicare lo schema di un oscillatore cilindrico del diametro (interno) di 6 mm dotato di
a quarzo funzionante a 50 MHz circa. nucleo di ferrite. Per LI servono 9 spire, per L2
COPELLO ALFONSO soltanto 2 spire avvolte sul lato freddo di LI. Rea-
Salerno lizzi il cablaggio su una lastra di rame, che servirà
da piano di massa. L'uscita è per cavo coassiale da
L'XTAL deve essere del tipo 3 overtone e le due 75 ohm.

RI use. RF

I
e
Ll L2
, +

.,T
Cl
·.'d 3 c2

11:::::====-=======-=====-=======-======-=~ e
Condensatori Resistenze Varie
C1 = 10.000 pF R1 = 12.000 ohm TR1= 2N2222
C2 = 82pF R2 = 2.200 ohm XTAL = quarzo
C3 = 12pF R3 = 470ohm L1-12 = bobine
C4 = 10.000 pF R4 = 180ohm

119
CONTROLLO DELLE PUNTINE DELL'AUTO

IL FASCICOLO Come si può controllare elettronicamente lo sta-


to di usura delle puntine del ruttore installato su-
SPECIALE gli automezzi?
SANTINI ERNESTO

ESTATE 1988 Verona

Non potendo misurare la resistenza di contatto del-


Si è presentato al lettore in una le puntine, che assume valori troppo bassi, certa-
veste insolita, fuori dall'usuale, mente non rilevabili con un normale tester, si deve
dato che tutti i progetti descritti analizzare la caduta di tensione che viene a for-
sono stati completati con l'offerta marsi fra le puntine chiuse e con il motore acceso.
della corrispondente scatola di A ciò provvede il diodo D3, che fa scorrere corren-
montaggio. Dunque, quello di te quando la tensione sulle puntine chiuse è bassa,
luglio-agosto '88, è un numero da mentre la blocca quando le puntine si aprono e la
non perdere, ma da conservare di- tensione raggiunge i 12 V. La taratura di R3 si ot-
ligentemente per il suo carattere tiene con un alimentatore da banco a 12 V, in mo-
di sicura validità tecnica e com- do che l'indice raggiunga il fondo-scala con i valori
di 1-2 V, per ritornare d 0 V con i successivi au-
merciale.
menti di tensione.

ELETTRONI&A
ystAysE e ay Assonar
rELETTRONICA - RADIO - OM - 27 MH.
p'pg
I lAMl.k IVA
9geqfj
PERI OD ICO MENSI LE - SPE D, IN ABPOS T. GR. 3'/70 . ANNO XV -N. T/8 LUG LIO-AGOST O 1988
ED. ELETTRON ICA PRA TICA- VIA ZURETI , 52-201 25 MILAN O L4.500
PUNTINE
I PROGETTI NUMERO UNt:co
PIO RICHIESTI BIMESTRALE
DAI DILETTANTI ESTATE '88

MASSA AUTO
D2

mA

RICHIEDETELO
R1 = 330ohm
R2 = 680ohm
R3 = 220 ohm (potenz. a variaz. lin.)
D1-D2-D3 = diodi al silicio (1N4004)
mA = milliamperometro (1mA fondo-scala)

120
OSCILLA TORE QUARZATO progetto qui pubblicato nel quale, mentre C3- LI
stabiliscono la frequenza di risonanza di 52 MHz,
Mi sono messo in mente di costruire una radio C4 tende a cortocircuitare, per le alte frequenze, la
trasmittente in condizioni di coprire la zona in resistenza R3, di controreazione, che stabilizza il
cui abito. All'amplificatore da 20 W ho collegato punto di lavoro in continua di TRJ. Regolando il
un circuito oscillatore a quarzo, che ho fatto co- valore di C4, si regola il guadagno dello stadio alla
struire con la frequenza di 52 MHz, in modo da frequenza che interessa, per dosarlo su oscillazioni
"uscire" con quella di 104 MHz. Purtroppo, sul stabili e indistorte. In sostanza, con la regolazione
frequenzimetro, leggo i valori di 17,31 MHz, di C4 aumentano le probabilità di successo. Realiz-
34,67 MHz, 69,34 MHz, ma non quello di 52 zi il circuito in contenitore metallico collegato a
MHz. Come mai? massa. La bobina LI è composta da 7 spire di filo
CARRARA PASQUALE argentato da 8 mm di diametro (spire leggennente
Venezia spaziate). Il supporto, dotato di nucleo, deve avere
il diametro di 6 mm. Per L2 bastano 2 spire di filo
È evidente che-il circuito da lei adottato non si ac- argentato, da 0,3 mm di diametro, avvolte sul lato
corda con il tipo di quarzo impiegato. Utilizzi il freddo di LI.

o
=I
12V
S7AB.
~ ~
c3
gle
RI

Cl Il :
4. Il use_
c2
lil

2 [L_a I
~
X TAL

Il Il
r2
"3 1r'
(

Condensatori Resistenze Varie


C1 = 10.000 pF R1 = 10.000ohm TR1 = 2N2222
C2 = 12pF R2 = 3.900ohm XTAL = quarzo (52 MHz)
C3 = 10/60 pF (compensatore) R3 = 1500hm L1-12 = bobine
C4 = 10/60pF (compensatore) ALIM. = 12Vcc (stabilizz.)

121
SEMPLICE RICEVITORE RADIO Condensatori
C1 = 300 pF (variabile)
Per continuare a muovere i miei primi passi nel C2 = 250pF
mondo dell'elettronica, vorrei costruire un ricevi- C3 = 10.000 pF
tore a transistor, molto elementare, onde captare C4 = 1F (non polarizzato)
i segnali delle emittenti locali ad onde medie. es = 10.000 pF
CONTI GIULIO C6 = 10F- 16VI (elettrolitico)
Firenze
Resistenze
R1 = 10.000ohm
Le proponiamo la realizzazione di questo circuito a R2 = 68.000 ohm
due transistor, di tipo a reazione. Le bobine LI - R3 = 2.200 ohm (potenz. a variaz. lin.)
L2 vanno avvolte su uno stesso nucleo di ferrite ci- R4 = 2,2 megaohm
lindrica del diametro di 8 --:- 10 mm. Per LI servo- R5 = 1.800 ohm
no 60 spire di filo di rame smaltato del diametro di R6 = 330ohm
0,3 mm, ricavando una presa intermedia alla quin-
di spira (tratto 0- 1). Per L2, avvolta a poca di- Varie
. stanza da LI, occorrono 4 --:- 6 spire di filo per col-
TR1 = BC237
legamenti ricoperto in plastica. Se la reazione non TR2 = BC237
innesca, ovvero non si sente il fischio caratteristico, L1-L2 = bobine
occorre invertire tra loro i collegamenti 3-4. Con Cuffia = 600 ohm
R3 si regola la reazione, ossia si elimina il fischio. S1 = interrutt. alim. 9 Vcc

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE


L. 26.000
Per agevolare il lavoro di chi inizia la pratica dell'elettronica è stato approntato
questo utilissimo kit, contenente, oltre che un moderno saldatore, leggero e ma-
neggevole, adatto per tutte le esigenze del principiante, altri elementi ed utensili,
offerti ai lettori del presente periodico ad un prezzo assolutamente eccezionale.

CONTENUTO:

Saldatore elettrico (220 V- 25 W)


Appoggiasaldatore da banco
Spiralina filo-stagno
' ~
Scatola contenente pasta disossidante
Pinza a molla in materiale isolante
Tronchesino tranciaconduttori con impugna-
tura anatomica ed apertura a molla
~
Cacciavite micro per regolazioni varie
i,
h

122
L2<5
t f

Il Il (Q
Il

e
7-2 Il
R4 SI

Ll■P 2 ,l _, /e

!f
9V
__ TRJ ~
~
C2
c3
R3 Il R6 _c6

RISUONATORE CERAMICO Realizzi il circuito qui pubblicato, ma tenga presen-


te che la precisione raggiunta è inferiore a quella
Con un risuonatore ceramico, recuperato da un del quarzo. La resistenza R 1 può avere valori com-
filtro a 455 KHz, vorrei ottenere oscillazioni fino presi fra qualche migliaio di ohm ed un megaohm.
a 5,5 MHz. Come posso fare? Con l'integrato prescritto, la massima frequenza si-
cura è di 5,5 MHz. Per arrivare al valore di 10, 7
RADICI PIERLUIGI MHz, conviene impiegare un HC alimentato a 5 V
Arezzo (74HC 11).

Rl
14 Il
3
5
l 4 • - 10='I[
IJ
±' (Q
6:12
e
i
9 $,

ICI 9r
c,D
• ICI Il RIS.CER
I

o

C1 = 100.000pF IC1 = 4011


R1 = 1 -e- 2 megaohm ALIM. = 6Vcc -é- 12Vcc

123
WATTMETRO PER TX

KIT PER CIRCUITI Sono un CB che, in possesso di tester, vorrebbe


misurare la potenza del trasmettitore.
STAMPATI L. 1s.ooo RIVETTI GIOVANNI
Torino

Realizzi questo circuito, che può misurare potenze


Dotato di tutti gli elementi necessari per fino a 20 W Le nove resistenze Rl ... R9 debbono
la composizione di circuiti stampati su essere tutte di tipo a carbone e da 470 ohm- 2 W.
vetronite o bachelite, con risultati tali da Il valore della potenza si stabilisce applicando la
soddisfare anche i tecnici più esigenti,
formula W = : 52. Il circuito non funziona con
questo kit contiene pure la speciale pen-
na riempita di inchiostro resistente al potenze inferiori ad 1 W
percloruro.

ALIMENTAZIONI MODELLISTICHE

Con un motore in continua, da 12 Vcc- 2 A, ali-


mento un sistema modellistico. Ora vorrei rende-
re variabile la velocità del motore. Cosa devo fa-
re?
MAESTRI ROBERTO
Trento

Realizzando questo regolatore di tensione a com-


mutazione, lei risolverà correttamente il suo proble-
Consente un controllo visivo conti-
ma, perché soltanto una minima parte dell'energia
nuo del processo di asporto.
verrà dissipata. L'integrato funge da oscillatore ad
Evita ogni contatto delle mani con onda quadra, mentre D 1 controlla il semiciclo di
il prodotto finito. carica di C2. Quello di scarica è regolato da D2.
E' sempre pronto per l'uso, anche Pertanto, tramite R4, si stabilisce il rapporto tra il
dopo conservazione illimitata nel tempo in cui l'uscita di ICI rimane alta e quello in
tempo. cui rimane bassa. Quando l'uscita è alta, TRI e
Il contenuto è sufficiente per tratta- TR2 conducono, quando è bassa vanno all'interdi-
re più di un migliaio di centimetri zione. Regolando il valore medio della tensione, si
quadrati di superfici ramate. stabilisce a piacere la velocità del motore. TR2 de-
ve essere equipaggiato con radiatore.

Condensatori
C1 = 470µF-16Vl(elettrolitico)
C2 = 10.000 pF
C3 = 100F- 16 VI(elettrolitico)

Resistenze
R1 = 33.000ohm
R2 = 33.000 ohm
R3 = 33.000 ohm
R4 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)

124
Rll

TX
RIll R2] R3l] R] R5I] R6I] RTI] R&I] R9 TESTER
/inVo//)

C1 = 100.000pF R1...R9 = 470 ohm -2W


D1 = 1N4148
R10 = 470ohm-1/2W
R11 = 1.000ohm-1/2W

03

i
+ ìt Il ..-
!Cl
Il
RB
e3
%
e

ovcc
12
e Il
I /Cl /
6

R5
~
I e Il
,A
T
e
/v/OT. !2V
e
TRl

R7

C2

R5 3.300ohm Varie D1 = 1N914


R6 4.700ohm D2 = 1N914
R7 1.000ohm IC1 = µA741
TR1 = 2N1711 D3 = diodo(100V-6A)
ALIM. = 12Vcc
TR2 = 2N3055

125
q"a
~~
L.78.000

t.30-0. ~
SCATOLE
DI MONTAGGIO
ELETTFOTICH-E

RS 1
CCES
L 48 Lampeg 14000
R6 10 L 47 Variato 18000
RS 48 L 60 • to 21000
R& 68 L 64 za 22.000
RS 113 L 88 40.000
R& 114 L 93 30000
RS 117 L 95 to ,, 000
RS 136 L 103 31500
RS 172 L 104 13000
17.000
%
137
ut
:pi 21000
APP. RICEVE NTI-TRAS MITTENTI E ACCESSORI 15000
151 16.000
RS 18 Ricevitore AM didattico L 16.000 162
RS 40 L 16.500 32000
174- o 43 000
52
RS
RS
RS
88
112
w
supereterodina
t
L
14.500
28.500
26500
186
192
202 Ritardatore per li fiéni é " " "su one
allo
auto
17500
29000
22 000
RS 119 L 17000 213 35 000
RS 120
RS 130
llF 1.
L
16.000
19500
227 .%.%%% .%csw e a.e 29 0
RS 13!1 rodina L 27 000
RS 160 niversale L 12.000 T
RS 161 MH 0,5 W L 23000 labile 18 sec . 60 min.
RS 178 ittenti L 30.600 , 1 + 100sec
RS 1B0 lo a DUE canali L 59 600 oriuaro
RS 181 ando e DUE canali L 32.000 scale
RS 13 L 20.000 a batterie al Ni-Cd
RS 184 L 14.000 Temporizzatore ciclico
RS 188 L 2.7,000 Temporizzatore programmabile 5 sec. - 80 ore
RS 205 L 50.000
RS 212 L 28.600
RS 218 L 24.000 ANTIFURTI ACCESSORI E AUTOMATISMI
RS 219 RS 14 4.l'Jtifurto orofessionale 53000
ttitore L 21.DOO RS 109
RS 2.29 L 16.000 lenromca 39 500
# : lefonica automatica 37 500
24000

RS 18 L 29000
# 1#
RS 142
auto)
infrarossi
• 41000
36 000
1600:l
RS 80 aggi infrarossi
programmabile L 34500 o vasche 16000
RS 99
100
L 25,000 #% 1#%
RS 168 DIA 42 000
RS L, 23.500 19.000
RS 101 L 18000 RS 169 27 OO'J
RS 143 L 20600 11S 171 ltr.asuoni 53000
RS 158 L 26.500 RS 177 a. 2nza 20000
RS 1B7 L 26000 RS 179 grafia 48 00
RS 207 L 15 000 RS 220 ssi 45000
RS 226 cavoce l. 31 000 RS 221 ntrarossi 23 000
RS 222 7500(1

'ORI E ACCESSORI
RS B ie50W L 32.000 R9 9
RS 15 V L 14-.000 00W)
RS !i9
RS
RS
RS
±
27
Amplificatore BF 1OW
{7%%, %3.po »so» sorso
L
L
L
32.000
17.000
13.000
RS
RS
RS
67
82
l!J
.
Interruttore crepuscolare
nl 1500W
Regolatore di vel. per motori e spazzole
RS 36 L 30000 RS 91 Rivelatore di prossimità e contatto
RS 38 • •16LED L 34.500 RS 97 Esposimetro per camera oscura
RS 39 ow L 34 500 RS 108 Contapezzi digitale a 3 citre
RS 45 L 12.000 RS 121 Prova riflessi elettronicO
RS
RS
RS
51
55
61
alzato R.1.A.A.
L
L
30 000
23000
30.000
RS
RS
RS
129
132
134
%::
Rivelatore di metalli
%%%....»
RS 72 L 25.000 RS 136 Interruttore a sfioramento 220V 350W
RS 73 o 20f20W l. 45 000 RS 144 Lampeggiatore di soccorso con_lampada @allo Xeno
RS 106 che L. 32.000 RS 162 Va
RS 108 L 15.000 RS 159 R
RS 115 L 29.000 RS 166
RS 124 L 31.000 RS 167 5kegg er lampade ad incandescenza 1500 W L
RS 127 L 46.000 RS 170 mihticatore tet&fico er ascolto e reoisr L ~-
116 133 L. 11.000 RS 173 A L, 23. _
RS 140 L 13.500 RS 176 e L 24000
RS 182 re L. 43000
RS 145 gante I. 52.000 RS 186 .s L .38D0C
116 153 L 30000 RS 189 T, L. 26500
RS 163 L 28500 RS 193 R 32,000
RS
RS
RS
RS
176
191
197
199
L.
L
l,
L
21 000
32.000
39.500
20 600
RS 198
RS 201
RS 208
RS 2.16
lr
Supe:I' Amplificatore - Stetoscopio Elettronico
Ricevitore per telecomando a raggio luminoso
f
L
29 500
31000
'J3000
Giardiniere elettronico automatico L. 35000
RS 200 L.23.000 RS 217 SC:acele .zan.tere a u1tràsuooì L. 16.000
RS 210 L 74 000 RS 230 Rivelatore professionale di aas L 78000
RS 214 L 32.000
RS 228 L 26.000
STRUMENTI E ACCESSORI PER HOBBISTI
35 Prova transistor e diodi
94 Generatore di barre TV mìri!aturizzato
S
RS
5 L 32000 126
155
Prova transistor {test dinamico)
Generatore di onde quadre 1Hz< 100 KHz
11 L, 16000
RS 31 L, 19000 157 Indicatore di impe_de-nta altoparlanti
RS 75 194
RS 86
l.,
L
26.500
16.000 196
209
4%%.% %%%2 creso so
Calibratore per ricevitori a Ode Corte
o
RS 96 L 26 000
RS 116 L. 3s 000
RS 131 L 69 500
RS 138 I. 36000 Cl
115 160 RS 60 L 19 000
L 30000 RS 88 10 LED L 28.000
RS 154- L 2.6.000 RS 110 ca L 35.000
RS 156 L 28.500 RS 147 L 29 000
RS 190 L 44.000 RS 148 S 147 L 14 500
RS 204 l 75.000 RS 206 Misuratore di Tempo L. 36.500
RS 211 L 15.000 RS 224 ~pilla Elettroni L 17 500
RS 216 L 39.000 Rs 225 Spilla Elettroni L. 17 500
offerta speciale!

NUOVO PACCO DEL PRINCIPIANTE


Una collezione di dieci fascicoli arretrati accuratamente selezionati fra quelli che hanno
riscosso il maggior successo nel tempo passato.

UNA LIBERA
RADIO 01 OU

L. 12.000
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta è impegnato nella ricerca degli elementi didattici
introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero, abbiamo ap-
prontato un insieme di riviste che, acquistate separatamente verrebbero a costare L. 3.500 cia-
scuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 35.000, si possono avere per sole L. 12.000.
__ STRUMENTI DI MISURA
MULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 280 D - L. 132.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate - Visualizzatore cristallo liquido
a 33 cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali - Batteria g V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di batteria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10%- Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 Q) - 1 O A misura diretta in D.C.
e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170x87 x42 -
Peso Kg 0,343

PORTATE
VOLT o.e 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V- 1000 V
VOLT A.C. 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V - 750 V
OHM 200-2000-2KO-20KO- 200 K - 2 MO
- 20 M?
AMP. D. C. 200 A- 2 mA- 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A
AMP. A.C. 200 A- 2 mA- 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A
ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali.

MULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 240D · L. 73.000

CARATTERISTICHE GENERALI
Visualizzatore : a cristalli liquidi con indicatore di polarità.
Tensione massima 500 V di picco
Alimentazione :9V
Dimensioni : mm 130 x 75 x 28
Peso . Kg 0,195

PORTATE
Tensioni AC = 200 V - 750 V
Correnti CC = 2000 A- 20 mA 200 mhA- 2.000 mA
Tensioni CC = 2.000 mV-20 V-200 V-1.000 V
Resistenza = 2.000 2-20 K?- 200 K?-2.000 K!

INTERAMENTE PROTETTO DAL SOVRACCARICO

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
ETTITORE
2 Hz 158 Hz

IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
L. 24.000

Funziona anche senza antenna. È dotato di ec-


cezionale sensibilità. Può fungere da radiomi.
crofono e microspia.

L'originalità di questo microtrasmettito-


re, di dimensioni tascabili, si ravvisa
nella particolare estensione della gam-
ma di emissione, che può uscire da
quella commerciale, attualmente troppo
affollata e priva di spazi liberi.

CARATTERISTICHE

EMISSIONE FM
GAMME DI LAVORO : 52 MHz - 158 MHz
ALIMENTAZIONE 9 Vcc + 15 Vcc
ASSORBIMENTO 5 mA con alim. 9 Vcc
POTENZA D'USCITA: 10 mw - 50 mW
SENSIBILITÀ regolabile
BOBINE OSCILL. Intercambiabili
DIMENSIONI : 6,5 cm x 5 cm
PRl"'ICA
-

RIVISTA MENSILE PER GLI APPASSIONATI


DI ELETTRONICA - RADIO - OM - 27 MHz L
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3°/70-ANNO XVIII-N. 3 -MARZO 1989
ED. ELETTRONICA PRATICA-VIA ZURETTI, 52- 20125 MILANO- TEL. 02/6697945 L. 3.500

IM DIODI SVEGLIA
A ECOLOGICA
---1 SEMICONDUTIORE CON CMOS

per OM a REAZIONE
STRUMENTI DI MISURA __
TESTER ANALOGICO
MOD. TS 271 • L. 24.500

CARATTERISTICHE GENERALI
OCCHIO
5 Campi di misura - 19 portate
Sensibilità : 10.000 ruv o.e.
Dimensioni : mm 150 x 63 x 32
Peso
Pila
: Kg 0,14
. 1 elemento da 1,5 V
Al PREZZI
Ogni giorno, immancabilmente, sulle scrivani-e del settore am-
(m2.
0 1000. ~IOC3!1
PORTATE ministrativo, il postino riversa una miriade di missive, con le

2.5
E 10
VOLT D.C.
VOLT A.C.
AMP. D.C.
=
=
=
0,25 V-2,5 V • 25 V-250 V- 1.000 V
1 O V-50 V-250 V- 1.000 V
0,1 mA-10mA-500mA
quali i lettori pongono i più multiformi quesiti. Spesso di ordi-
ne tecnico, talvolta di carattere editoriale, frequentemente or-
03$. 'xx
OHM = x 10 ohm- x 100 ohm - x 1.000 ohm dinativi di forniture. E tra questi ultimi primeggiano le richie-
dB = - 20 dB + 62 dB
ste di fascicoli arretrati, che rappresentano sempre una miniera
62k° ACCESSORI inesauribile di progetti, la cui attualità non conosce scadenze
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali nello stabilire i tempi per intraprenderne la realizzazione. Ma i
costi, purtroppo, cambiano e i prezzi di ieri, oggi, non sono più
validi. Perché quelli reali, aggiornati, vanno sempre rilevati dal-
l'ultima rivista in corso, acquistabile in tutte le edicole. Non ci
si può quindi affidare nessuna ordinazione commerciale, limi-
TESTER ANALOGICO tando il riferimento ad elementi o dati desunti da vecchie pub-
blicazioni, giacché una simile iniziativa, formalmente errata,
MOD. TS 260 - L. 59.000 non sortisce alcun risultato utile. Al contrario, crea imbarazzo,
CARATTERISTICHE GENERALI
disagio, inutili perdite di tempo nel personale addetto al disbri-
7 Campi di misura - 31 portate go dell'operazione, e sicuramente insofferenza nel richiedente,
Sensibilità 20.000 O/V D.C.- 4.000 Q/V A.C.
Dimensioni mm 103x103 x 38 che vede allungarsi dì molto i tempi di ricezione della merce.
Peso
Scala
Kg 0,250
mm 95
Ancora una volta, dunque, raccomandiamo a tutto il nostro af-
Pile 2 elementi da 1,5 V fezionato pubblico, di sollevarci dall'incombenza gravosa di un
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni dispendioso carteggio che, con gli odierni disservizi postali, fi-
nisce per indispettire entrambe le parti in causa, noi che desi-
PORTATE
100 m V-0,5 V - 2 V - 5 V - 20 V - 50 V - 100
deriamo accontentarvi tempestivamente, voi che siete in trepi-
VOLT D.C
V - 200 V - 1000 V da attesa dei prodotti legittimamente pretesi.
VOLT A.C. 2,5 V - 10 V - 25 V - 100 V - 250 V - 500 V -
1000 V
OHM 2x1-2x10-2x100-2 x 1000
AMP. D.C. 50 A- 500 /A-5 mA- 50 mA -0,5A-5 A
AMP. A.C. 250 A- 1,5 mA- 15 mA- 150 mA- 1,5 A-
10 A
CAPACITÀ= 0: 50 F-0 - 500 F (con batteria interna)
dB 22 dB - 30 dB - 42 dB - 50 dB - 56 0B- 62 dB
. - .- - -- ---- - - -- - -- -

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie -
Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
I CANONI ELETTRONICA
D'ABBONAMENTO PRATICA
RIMANGONO Per l'Italia L. 37.000 Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6697945
ANNO 18N. 3 - MARZO 1989
INVARIATI Per l'Estero L. 47.000 IN COPERTINA- È rappresentato il modulo elettroni-
co del ricevitore a reazione, adatto all'ascolto delle
emittenti locali ad onde medie, con uscita in altopar-
lante e descritto nelle prime pagine del fascicolo. Il
L'abbonamento annuo al periodico offre la certezza di ricevere circuito, dotato di grande sensibilità, è ricco di con-
tenuti didattici.
mensilmente, a casa propria, una pubblicazione a volte esaurita o
introvabile nelle edicole.

Per sottoscrivere un nuovo abbonamento, o per rinnovare quello scaduto, oc-


corre inviare l'importo tramite vaglia postale, assegno bancario, assegno
editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
Sommario
circolare o a mezzo c.c.p. N. 916205 intestati e indirizzati a: ELETTRONICA ZEFFERINO DE SANCTIS
PRATICA-20125 MILANO - Via Zuretti, 52. RICEVITORE A REAZIONE 132
disegno tecnico
Si prega di scrivere con la massima chiarezza, possibilmente in stampatello, CORRADO EUGENIO PER EMITTENTI LOCALI
citando con grande precisione: cognome, nome, indirizzo e data di decorren- CON ALTOPARLANTE
stampa
za dell'abbonamento. TIMEC
ALBAIRATE - MILANO
SVEGLIA ECOLOGICA 144
Distributore esclusivo per AL CANTO DEL GRILLO
l'Italia:
LA DURATA DELL'ABBONAMENTO È ANNUALE A.&G. Marco - Via Fortezza n.
27 - 20126 Milano tel. 25261
CON INTEGRATO CMOS

CON DECORRENZA autorizzazione Tribunale Civi-


le di Milano - N. 74 del 29-12-
1972 - pubblicità inferiore al
GIOCO DI LUCI
A PICCOLE LAMPADE
152

DA QUALSIASI MESE DELL'ANNO 25%.

UNA COPIA L. 3.500


CON EFFETTI VISTOSI

ARRETRATO L. 3.500
OSCILLATORE CON CMOS 162
I FASCICOLI ARRETRATI
DEBBONO ESSERE RICHIE- PRIMA PUNTATA
È possibile sottoscrivere l'abbonamento o rinnovare quello sca- STI ESCLUSIVAMENTE A:
ELETTRONICA PRATICA
duto direttamente presso la nostra sede: Via Zuretti, 52 - 20125 MILANO PRIMI PASSI 170
DIREZIONE - AMMINISTRA- CORSO DI ELETTRONICA
ZIONE - PUBBLICITÀ - VIA ZU- DIODI A SEMICONDUTTORE
RETTI 52 - 20125 MILANO.

Tutti I diritti di proprietà lette-


raria ed artistica sono riser- VENDITE - ACQUISTI- PERMUTE 180
vati a termine di Legge per
tutti I Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- LA POSTA DEL LETTORE 183
stituiscono.
Un solo transistor
e un integrato per
l'ascolto in altoparlante
delle emittenti locali
ad onde medie.

RADIORICEVITORE
A REAZIONE È un esercizio pratico, ricco di contenuti didattici, molto economico, con ri-
sultati sorprendenti per efficienza e qualità.
Il miglior sistema per introdurre il principiante spirito dello sperimentatore, costantemente pro-
nel mondo della radio è quello di invitarlo a CO- teso verso la ricerca del meglio o la conquista di
struire un apparato ricevente. Ovvero, un disposi- successi insperati.
tivo interamente realizzato con le proprie mani, Il metodo dell'esercizio pratico, tuttavia, perde-
che sia il risultato della volontà, dell'intelligenza, rebbe il suo valore intrinseco, se non fosse ac-
dell'attitudine per l'elettronica. E con il quale si compagnato da una continua, semplice esposizio- ELEMENTI CARATTERISTICI La semplicità circuitale e costruttiva del progetto
possano provare quelle immancabili emozioni ne teorica sulla natura dei vari stadi contenuti in di figura 1 scaturisce principalmente dalla scelta
che derivano dall'ascolto, attraverso una radio un progetto, sul comportamento dei diversi com- Con questo radioricevitore sono sufficienti tre pi- dei componenti elettronici i quali, fatta eccezione
autocostruita, di alcune emittenti radiofoniche ponenti elettronici, sul gioco delle correnti, delle le piatte, collegate in serie, cinquanta centimetri per il circuito stampato, che non è un prodotto
locali ad onde medie. Anche se è vero che, a la- tensioni e dei segnali di alta, media e bassa fre- di conduttore in funzione di antenna ed un buon commerciale e deve quindi essere costruito dal
voro compiuto, trascorsi i primi momenti di entu- quenza, che fanno vivere l'apparecchio radio. Ac- collegamento di terra per ricevere, attraverso un lettore, non richiedono un particolare intervento
siasmo, il dilettante, non pago delle prestazioni coppiando pratica e teoria, dunque, iniziamo la altoparlante di medie dimensioni, le emittenti lo- manuale, se non quello della corretta disossida-
ottenute, provvede sistematicamente all'opera di presentazione di un ricevitore a reazione, di ele- cali ad onda media e quelle non troppo lontane zione dei terminali, quando appare necessario e
scomposizione del circuito, allo scopo di appor- vata sensibilità che, pur appartenendo alla storia dal luogo di ascolto. Ma utilizzando un'antenna di un procedimento di saldature a stagno esegui-
tarne modifiche, integrazioni, sviluppi e miglio- della radiotecnica, costituisce una tappa fonda- esterna, di tipo Marconi e dimensioni relativa- to a regola d'arte. Naturalmente, una buona par-
rie. Giacché tale comportamento è insito nello mentale nella didattica di questa disciplina. mente grandi, la sensibilità dell'apparecchio, per te del successo realizzativo dipende dalla qualità
sua natura già molto elevata, viene ulteriormente dei componenti acquistati ed utilizzati, perché se
esaltata e i segnali radiofonici captati diventano questi sono degli scarti industriali o elementi
assai numerosi. Ma è ovvio che, questo secondo troppo a lungo conservati con metodi non pro-
risultato, potrà essere raggiunto soltanto da colo- priamente accettabili, allora la riuscita non può
ro che abitano in zone aperte, abbastanza isolate, essere tra le migliori.
Chi realizza questo semplice ricevitore radio di tipo reattivo, dove le onde radio possono facilmente propagar-
assimila certamente un'Importante lezione di radiotecnica ed si per mancanza di ostacoli naturali o artificiali.
entra In possesso di un apparato sensibilissimo da utilizzare Per chi abita in città, invece, ogni limitazione si
accentua, costringendo l'utente ad accontentarsi CIRCUITO DI SINTONIA
in molte occasioni. dei risultati concessi dalle antenne di fortuna, tra
le quali possiamo consigliare pure quelle di tipo Lasciamo ora da parte ogni altra considerazione
a stilo. di carattere generale ed entriamo nel vivo del-

132 133
>
t ANT. LUNGA
o=====I:--... @0
li)

Q
<t
.f. »]ml., »

"'

v
O:: o
o TERRA
.,
)
o,
O

SINT. REAZ. VOL.


& Fig. 2 - Piano costruttivo del modulo elettronico del circuito del ricevitore a reazio-
ne. L'interruttore S1, l'altoparlante AP e l'alimentatore costituiscono altrettanti ele-
menti separati dal modulo, da applicare sul contenitore, che può essere di plasti-
ca o metallico.
<o
] 4
-----COMPONENTI-----
u
O
Condensatori RS = 100.000ohm (potenz. a variaz. lin.)
C1 = 330pF R6 = 12.000ohm
C2 = 330pF R7 = 1megaohm
CJ = 10.000 pF R8 = 1.200 ohm
C4 = 330pF R9 = 5.600 ohm
es = 150pF R10 = 2.200ohm
C6 = 100.000 pF R11= 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C7 = 500.000 pF R12 = 150ohm
ca = 10.000 pF R13= 2,2ohm
C9 = 10.000 pF
C10= 22F-16VI (elettrolitico) N.B. - Tutte le resistenze sono di minimo wattag-
C11= 220µF-16Vl(elettrolitico) gio.
C12= 220µF-16VI (elettrolitico)
C13 = 100.000 pF Varie
MFT = BF960 (transistor)
IC1 = LM 380 (integrato)
Resistenze DV = MVAM 115 (varicap)
iyI
<:(
r !l%
·-·-·-·-·-·-·- I ,._
}e mj
= 47.000ohm R1
R2
= 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
L1
S1
AP
= bobina (vedi testo)
= interrutt.
= Bohm-1W
R3 = 22.000 ohm
ALIM: = 13,SV
I R4 = 47.000ohm

134 135
+ e pF
4 500
~
I +
400 1
Fig. 4- Sulla sinistra è riprodotto il mo- \.
dello di diodo varicap adottato nel
montaggio del ricevitore descritto nel
testo. La smussatura, presente sul cor-
po cilindrico del componente funge da
MVAM
775 300
1
• . .
elemento-guida per l'Individuazione 1.
delle esatte posizioni degli elettrodi di A
anodo e di catodo, che debbono essere
200
rispettate rigorosamente all'atto del- A
l'applicazione del semiconduttore sul 1
circuito. A destra è pubblicato il dia-
A Il \\ K .
gramma relativo al comportamento del \
Fig. 3- Disegno in grandezza reale del circuito stampato, da riprodurre su una del- diodo varicap, ovvero alle variazioni 100
le due facce di una basetta rettangolare, di materiale isolante, delle dimensioni di
13 cmx 6 cm.
capacitive (asse verticale) in funzione
di quelle di tensione applicata (asse
orizzontale).
50 '·J V
]
O 2 4 6 8 10 12 14

l'argomento, iniziando l'esame del circuito di sin- che tuttavia è ancora in grado di apportare risul-
tonia, che si trova all'estrema sinistra dello sche- tati apprezzabili. Questa comunque è rappresen-
ma teorico di figura 1 e che, per maggior chiarez- tata da un conduttore della lunghezza di due o condensatore variabile. Pertanto, per sintonizzare dal cursore di R2, il circuito di sintonia consente
za di analisi, è stato separatamente riprodotto in tre metri e va collegata al terminale 1 del circuito le varie emittenti radiofoniche, basta agire sul la presenza di quel segnale radio la cui frequenza
figura 8. stampato. Ma, come abbiamo già detto, può es- potenziometro R2, il quale provvede a mutare il è identica a quella di risonanza del circuito stes-
Come si può subito notare, le entrate dei segnali sere utilmente sostituita con un'antenna a stilo, valore della tensione di polarizzazione di DV e, so.
radio sono due (ANT. L.- ANT. C.) e si identifi- di tipo commerciale, della lunghezza di un metro. conseguentemente, la sua capacità.
cano con i punti circuitali contrassegnati con i Il progetto di figura 1, per funzionare, deve esse- Per coloro che volessero conoscere meglio il fun-
numeri 1-2. Più precisamente, sul punto 1 va re confortato da un buon collegamento di terra. zionamento del diodo varicap, abbiamo riportato, EFFETTO REAZIONE
collegata l'antenna corta, sul punto 2 quella lun- Altrimenti i segnali audio diventano talmente lie- in figura 4, il comportamento del modello
ga. vi da sembrare soltanto piccoli disturbi fonici. E MV AM 115, da noi utilizzato nel montaggio del Al circuito di entrata succede, nello schema teo-
Per antenna lunga si vuol intendere un filo di ti- per collegamento di terra si intende un condutto- ricevitore, al variare della tensione di polarizza-
po a trecciola di rame, come ad esempio un con- re di filo di rame rigido, collegato da una parte al zione tra i valori di O V cc e 14 V cc.
duttore flessibile per collegamenti o conduzione terminale 3 del circuito, dall'altra ad un rubinetto Sul massimo valore della tensione di polarizza-
di energia elettrica, della lunghezza di almeno dell'acqua o ad una sua conduttura. zione, la capacità del diodo varicap è minima e,
cinque metri. Le due estremità del conduttore Continuando ora con l'esame del circuito di sin- viceversa, su quello minimo, la capacità è massi-
debbono essere fissate, tramite elementi isolato- tonia, separatamente pubblicato in figura 8, fac- ma.
ri, a due pali di sostegno; poi, in una delle due ciamo osservare che i segnali radio, captati dal- La tensione di polarizzazione al diodo DV viene
estremità si salda a stagno il conduttore di disce-
sa da fissare sul terminale 2 del circuito stampato
l'antenna lunga, coinvolgono l'avvolgimento pri-
mario della bobina Ll e da questa si trasferisco-
applicata dalla resistenza Rl, che la deriva dal
potenziometro R2. et» d
del ricevitore. Questa è l'antenna di tipo Marconi
già menzionata in precedenza, la cui efficienza ri-
mane direttamente proporzionata alla sua lun-
ghezza. Ma anche all'isolamento da terra, ossia
dai pali di sostegno e dalla sua lontananza da
no, grazie al fenomeno dell'induzione elettroma-
gnetica, all'avvolgimento secondario, che rappre-
senta uno dei componenti del circuito di sintonia.
Il circuito primario della bobina Ll è contrasse-
gnato con le lettere "e- d, quello secondario
Alla resistenza R3 è conferito il compito di assi-
curare un valore minimo di tensione di polarizza-
zione sul diodo varicap. Il condensatore C3 ac-
coppia il catodo di DV con il terminale "a" del
secondario di Ll. La presenza di questo conden-
·s LATO SIGLA
edifici od ostacoli naturali, che possono con"a-b-c". satore è resa necessaria per garantire la continui-
"adombrare" le onde hertziane. I segnali provenienti dall'antenna corta entrano tà della polarizzazione di DV; infatti, mancando
Veniamo ora alla composizione dell'antenna cor- direttamente nel circuito di sintonia, principal- questo componente, la tensione prelevata da Rl,
Fig. 5- Simbolo elettrico e piedinatura del transistor
ta, che va considerata come un surrogato di quel- mente composto dal secondario di L1e dal diodo dal potenziometro R2, verrebbe scaricata a mas- MOSFET impiegato nel circuito del ricevitore a reazio-
la lunga, un'espressione tecnica di compromesso, varicap DV, il quale sostituisce il tradizionale sa attraverso l'avvolgimento "a -c" di Ll. ne.
Riassumendo: a seconda della posizione assunta
136
137
Lo stadio di reazione è presieduto dal transistor gnali di bassa frequenza, ovvero i segnali radio ri-

--1--- -I-
MOSFET a due gate (gl - g2) siglato con MFT e velati e contenenti la sola informazione utile irra-
rappresentato dal modello BF 960, la cui piedi- diata nello spazio dalla emittente radiofonica. AN T. L. ANI. C.
natura è riportata sulla destra di figura 5. Ma ve- La presenza del condensatore C7 è resa neces-
8
diamone subito il comportamento. Il segnale ra- saria per bloccare la tensione di alimentazione
2 7
2 6 dio, sintonizzato nello stadio d'entrata del ricevi- inserita sul drain del transistor attraverso la resi- re E
3 6
tore, viene prelevato dal terminale "a" della bo- stenza R9 e per lasciar via libera ai soli segnali
4 5 bina di sintonia ed inviato, tramite CA- R7, al variabili BF.
primo gate (gl) di MFT. Dentro questo semicon- Concludiamo affermando che il circuito di rivela-
•CI T,
duttore avviene il processo di amplificazione del zione e di controllo di volume audio è quello
segnale radio, il quale esce amplificato sia dall'e- composto dal MOSFET e dagli elementi a valle
lettrodo di drain (d) e, in parte; anche dall'elet- di questo, che noi abbiamo estrapolato dal pro-
trodo di source "s", per ritornare, attraverso il getto originale e pubblicato in figura 10.
gruppo C5 - R8, sulla bobina di sintonia, percor-
rendo il terminale "b" di questa. Ma tale proces-
so di amplificazione si ripete una, due, cento vol- AMPLIFICAZIONE ED ALIMENTAZIONE MFT
te, finché il potenziometro R5 non provvede ad
14 arrestarlo, facendo variare la tensione di polariz- Per amplificare i segnali di bassa frequenza ed
2 13 zazione del secondo gate (g2). elevarli ad un livello tale da pilotare agevolmente
8 3 12 Il potenziometro R5 è chiamato "comando di un altoparlante, si è fatto uso di un integrato di
4 11
reazione"; se non ci fosse, le amplificazioni si tipo LM 380 a otto piedini. La cui piedinatura è .I
succederebbero all'infinito e, attraverso l'altopar- facilmente individuabile analizzando i disegni ri-
5 10
lante, anziché voci e suoni intellegibili, si ascolte- portati in alto di figura 6.
6 9 rebbe soltanto un fischio acutissimo. Internamente all'integrato ICl si svolge l'intero
7 8 processo di amplificazione, purché il componente
venga alimentato, sul piedino 7, con una tensione
FILTRO BF E RIVELAZIONE continua, perfettamente stabilizzata, di valore
compreso fra i 12 Vcc e i 14 Vcc. Nell'elenco w-· .-
TERRA
I segnali di alta frequenza amplificati da MFT, componenti è prescritto il valore di 13,5 Vcc,
Fig. 6 - I disegni riportati in alto si riferiscono all'inte- ma depauperati delle semionde di uno stesso no- presumendo che l'alimentatore sia composto da
grato LM 380 a otto piedini, quelli in basso interpreta- me, sono disponibili sul drain ( d) del transistor. tre pile piatte, da 4,5 V ciascuna, collegate in se- Fig. 8- Stadio di sintonia del ricevitore comprendente
no la piedinatura dello stesso modello ma con quat- Dal quale vengono prelevati tramite il condensa- rie tra di loro, con Io scopo di erogare la tensione la bobina L1, il diodo varicap, il potenziometro per la
tordici piedini. tore di accoppiamento C7, dopo essere stati fil- di 13,5 V. ricerca delle emettenti radiofoniche, alcuni condensa-
trati attraverso la rete composta dai condensatori I segnali da amplificare vengono introdotti in ICl tori e poche resistenze.
C8 e C9e dalla resistenza R 10. Questa rete, che attraverso il piedino 2, quelli amplificati escono
realizza il filtro di bassa frequenza, completa l'o- dal piedino 6, dove il valore della tensione conti-
pera di rivelazione dei segnali radio, in parte già nua è pari alla metà di quello della tensione di
rico di figura 1, quello di reazione, che è stato compiuta dal transistor. Pertanto il condensatore alimentazione.
estratto dal progetto completo e pubblicato in fi- C7 applica al potenziometro R 11, con il quale si Non si possono inviare i segnali BF amplificati Anche il circuito di amplificazione di bassa fre-
gura 9. regola il volume dell'audio nell'altoparlante, se- direttamente all'altoparlante, perché questo ver- quenza e quello della cellula di stabilizzazione
rebbe interessato pure dalla componente conti- sono stati estratti dal progetto originale di figura
nua presente sul piedino 6. Ecco perché si deve 1 e ripubblicati, separatamente, nelle figure 11 e
interporre un condensatore di elevato valore ca- 12.
pacitivo, come il C12, che è di tipo elettrolitico.
La resistenza R13 ed il condensatore C13, colle-
rosso gati in serie tra loro, ma in parallelo con l'alto- MONTAGGIO DEL RICEVITORE
parlante AP, impediscono l'insorgere di eventuali
autooscillazioni nell'integrato ICl. che potrebbe- Il montaggio del ricevitore a reazione di ottiene
ro condurlo alla distruzione. riproducendo al vero il piano costruttivo di figura
Sul tipo di alimentazione da adottare per il fun- 2, dopo aver realizzato il circuito stampato, il cui
zionamento del ricevitore a reazione, è stato già disegno in grandezza reale è pubblicato in figura
detto quanto basta. Occorre invece aggiungere 3, su una delle due facce di una basetta-supporto,
I Fig. 7-Schema elettrico ed aspetto esteriore della bo- che la tensione di alimentazione, anche se stabi- di materiale isolante (bachelite o vetronite ), di
I bina di sintonia, in questo caso rappresentata da un lizzata all'origine, subisce nel circuito del ricevi-
oscillatore per ricevitore commerciale, con nucleo di
forma rettangolare e delle dimensioni di 13 cm x
le) '0 i ferrite regolabile colorato in rosso. tore un'ulteriore stabilizzazione attraverso la cel- 6cm.
• -·-·-·-·-· -·' lula rappresentata dalla resistenza R 12 e dai due Ovviamente, prima di iniziare l'applicazione dei
condensatori elettrolitici ClO - Cl 1. vari componenti elettronici sulla basetta, questi

138 139
R9
-
8F
C8

l-, --- j
·(e)
I L1 , (alJ 4
7'
I

l
C9

C7
C6
Fig. 10 - La cellula composta dalla resistenza R10 e
dai condensatori ca - C9 costituisce il filtro di bassa
frequenza, che completa l'opera di rivelazione eserci-
tata dal transistor, convogliando a massa la parte di
segnali a radiofrequenza ancora contenuti nelle se-
mionde uscenti dall'elettrodo di drain. Il potenziome-
tro R11 dosa i segnali di bassa frequenza, nella misu-
ra voluta, prima di inviarli allo stadio amplificatore di
Fig. 9 - Il circuito di reazione coinvolge principalmente il transistor MFT ed il po- potenza.
tenziometro R5 con il quale si dosa la tensione di polarizzazione del gate g2.

debbono essere controllati uno per uno, per con- che si presenta esteriormente in forma di conte- quella di apertura dell'articolo, si nota come le questo caso è assai difficile commettere errori di
statare l'esatta corrispondenza dei valori elettrici nitore di alluminio, dalla cui parte inferiore esco- carcasse metalliche dei tre potenziometri siano montaggio, giacché in corrispondenza del termi-
con quelli riportati nell'elenco componenti. no cinque terminali, deve effettuarsi tenendo in collegate tra loro mediante un conduttore che, nale positivo, sul piano costruttivo di figura 2, è
Durante la provvista dei materiali necessari alla massima considerazione la disposizione dei piedi- fra R5 ed R 11, è connesso a sua volta a massa. riportata una crocetta. Come è difficile inserire
costruzione del ricevitore, alcuni lettori potranno ni da noi contrassegnati con lettere alfabetiche, Ebbene, questa particolarità deve essere rispetta- ICl in senso errato, perché la posizione del pie-
incontrare difficoltà di reperimento, soprattutto sia nel progetto teorico di figura 1, sia in quello ta nel caso in cui il ricevitore venga racchiuso in dino 1 è ben individuata nello schema di figura 2
per quanto riguarda i semiconduttori, ovvero il pratico di figura 2 e nel particolare chiarificatore un contenitore di plastica; inserendo il montaggio e in alto a destra di figura 6.
diodo varicap, il transistor MOSFET e l'integra- di figura 7. in un contenitore metallico, il collegamento ora Ricordiamo per ultimo che l'interruttore S1 ri-
to. Ebbene, a costoro consigliamo di rivolgersi al- Successivamente si applica, direttamente sulle pi- menzionato, non è più necessario. mane fuori dal circuito del modulo elettronico di
la ditta B.C.A. ELETTRONICA di IMOLA ste di rame del circuito stampato, vale a dire sul- Su una delle superfici del contenitore deve essere figura 2, così come rimane fuori da questo l'ali-
(BO), Via T. Campanella, 134 (telef. 0542 - la faccia della basetta opposta a quella in cui ap- praticato il foro di apertura sul quale si affaccia il mentatore. Le linee tratteggiate, riportate nello
35871), che si è dichiarata disponibile ad esaudi- paiono tutti i componenti, il MOSFET, cioè il cono dell'altoparlante, che deve avere un'impe- schema elettrico di figura 1, del resto, conferma-
re eventuali richieste di componenti elettronici transistor MFT, la cui piedinatura è chiaramente denza di 8 ohm, la potenza di 1 W e un diametro no tale osservazione, perché delimitano esclusi-
altrove irreperibili. indicata nel disegno a destra di figura 5. Questo di apertura compreso fra gli 80 mm e i 100 mm. vamente il circuito composto sulla basetta-
I primi elementi, che debbono essere inseriti nel componente, dunque, va inserito nell'apposito Non resta ora che mettere in funzione il ricevito- supporto.
circuito, sono i condensatori, le resistenze, i due foro, in modo che la sua sigla di identificazione re e sottoporlo ad una semplice operazione di ta-
ponticelli, quello vicino al condensatore ClO e rimanga esposta e leggibile nella parte superiore ratura, naturalmente dopo aver completati i col-
l'altro parallelo al condensatore ClO, Io roccolo del montaggio, che è quella riportata nel piano legamenti di antenna e di terra. TARATURA, IMPIEGO, SOSTITUZIONI
portaintegrato e i sei capicorda. Poi è consigliabi- costruttivo di figura 2, dove le piste di rame, da Prima, tuttavia, consigliamo di rivedere attenta-
le inserire la bobina L1, che è rappresentata da considerarsi viste in trasparenza, sono stampate mente il lavoro compiuto, per assicurarsi sulla ef- La taratura del ricevitore a reazione consiste nel
una comune bobina oscillatrice, di tipo commer- in colore. fettiva qualità delle saldature a stagno e la preci- far ruotare il piccolo nucleo di ferrite della bobi-
ciale, per ricevitori supereterodina, munita di nu- II montaggio del ricevitore si completa con l'ap- sione dell'inserimento dei vari componenti elet- na Ll mediante un cacciavite, con lo scopo di
cleo di ferrite regolabile, normalmente di color plicazione dei tre potenziometri e l'innesto del- tronici, in particolare dei tre condensatori elet- sintonizzare l'emittente locale di maggior poten-
rosso, come indicato nel disegno di figura 7. Na- l'integrato I Cl nel suo zoccolo. trolitici, che sono elementi polarizzati, ossia dota- za. Prima di agire sul nucleo rosso di Ll, raggiun-
turalmente, l'applicazione di questo elemento, Sulla foto di copertina del presente fascicolo e in ti di reoforo positivo e negativo. Ma anche in gibile dalla parte superiore del contenitore me-

140 141
e MANUALE DEI DIODI
E DEI TRANSISTOR
S1
CIO Cl/ L. 13.000
Un prestigioso volumetto di 160 pagine,
con 85 illustrazioni e 75 tabelle con le
caratteristiche di circa 1.200 transistor e
140diodi.
y a V 11 ■
'5 L'opera vuol essere una facile guida, di
rapida consultazione, nel laboratorio
I hobbystico, dove rappresenta un ele-
mento integrante del corredo abituale
I delle attrezzature;

R1
~ C)
{} e
1214V
e MANUALE
DEI
•VOL. Il Il T I p1ODI E DEI TRANSISTOR

I
z
Fig. 12 - La tensione di alimentazione del ricevitore a
:'0%7 - i
Fig. 11- All'integrato IC1 è assegnata la funzione di elevare i segnali di bassa fre-
quenza ad un livello tale da poter pilotare l'altoparlante da 1W.
reazione deve essere continua e stabilizzata. Al suo
perfezionamento concorre la presenza della cellula
qui riportata e montata sulla linea positiva. t
$
tallico, come si può notare osservando la figura 7, È ovvio che la taratura con l'impiego del genera- composizione del circuito stampato, che deve es-
conviene regolare il potenziometro di sintonia tore RF consente di dotare il ricevitore di una sere in grado di ricevere uno zoccolo a sedici ter-
R2 a metà corsa. precisa scala parlante, da sistemare in corrispon- minali. Anche i collegamenti, tuttavia, cambiano,
Chi possiede un generatore a radiofrequenza po- denza della manopola di comando innestata sul perché l'uscita, che con l'integrato a otto piedini
trà tarare più rigorosamente il circuito di sinto- perno di R2, recante, assieme ai nominativi delle è rappresentata dal terminale 6, ora si trova sul-
nia. In questo caso lo strumento va regolato sulla emittenti, anche i dati numerici relativi alle loro l'otto. Il piedino di entrata rimane lo stesso,
mentre a massa vanno tutti quelli chiaramente ri- Tra i principali argomenti trattati, ricor-
frequenza di emissione di 1.500 KHz ed il curso- frequenze di lavoro. diamo:
re di R2 deve rimanere ruotato completamente L'uso del ricevitore implica, come primo inter- portati nello schema a sinistra, in basso, di figura
verso la linea di alimentazione positiva, con lo vento, la chiusura del circuito di alimentazione, 6.
Diodi al germanio e al silicio - Semicon-
scopo di polarizzare il diodo varicap DV con la tramite l'eventuale interruttore Sl applicato su Il diodo varicap DV può essere sostituito con un duttori P ed N - Verifiche pratiche - Diodi
massima tensione disponibile, corrispondente al un lato del contenitore nel quale si racchiude il condensatore variabile da 300 pF, ma può andar varicap - Diodi zener - Transistor -
minimo valore capacitivo di DV. Successivamen- modulo elettronico di figura 2. Poi si regola il po- bene anche un componente da 350 pF --:-- 500 pF. Aspetti strutturali - Amplificazione a
te si regola il nucleo di Ll fino a ricevere il se- tenziometro di volume al massimo (Rll) e quin- Con l'impiego del variabile, debbono essere eli- transistor - Configurazioni - Piedinature -
gnale uscente dal generatore a radiofrequenza. di, tramite R2, si cerca di sintonizzare l'emittente minati i seguenti componenti: C3-RI-DV- R2 Sigle - Riferimenti guida.
desiderata. Il comando di reazione R5 serve per - R3. Il blocco delle lamine fisse, vale a dire lo
annullare il fischio che di solito accompagna le statore del condensatore variabile, va collegato
ricezioni. In pratica la manopola di questo poten- sul punto "a" di Ll, mentre la carcassa metallica,
ziometro viene ruotata, in un senso o nell'altro, che si trova in contatto elettrico con le lamine
con lo scopo di migliorare la qualità d'ascolto. mobili, cioè con il rotore, va connessa con il pun-
Coloro che, in sostituzione dell'integrato a otto to "c" della bobina Ll. Praticamente, dunque, il
piedini LM 380, volessero utilizzare l'analogo condensatore variabile rimane applicato in paral-
modello a quattordici piedini, riportato in basso lelo con la bobina Ll per comporre, assieme a
;{-- .e questa, il circuito di sintonia.
{-i di figura 6, dovranno provvedere ad una diversa

142 143
Simula alla perfezione
il canto del grillo e dell'usignolo.

SVEGLIA ECOLOGICA
levataccia per poi rinunciare al programma a riormente il sonno, protraendolo con successivi
Questo semplice apparato elettronico riproduce, quando lo si voglia, basta eliminare il componen- causa di avverse condizioni atmosferiche. Ma i pisolini ritardatari.
fedelmente, il canto del grillo campestre. E con te optoelettronico, vale a dire la resistenza sensi- benefici maggiori li ottengono quelle persone che Per risolvere il problema, dunque, non resta che
una accurata regolazione, anche quello dell'usi- bile alla luce e cortocircuitare poi i terminali ri- soffrono di disturbi nervosi, i nevrotici, i nevra- affidarsi alla natura che, da secoli, ha abituato
gnolo. In qualsiasi momento, oppure applicando masti liberi. In questa sede, quindi, viene presen- stenici e i cardiopatici, che debbono riguardarsi l'uomo a risvegliarsi con il canto degli uccelli, de-
all'entrata del circuito una fotoresistenza, al sor- tato e descritto il dispositivo fotocomandato, os- dallo scampanellio improvviso delle tradizionali gli insetti, degli animali da cortile e con ogni altra
gere del sole, alle prime luci del giorno, trasfor- sia quello più completo che, se opportunamente sveglie meccaniche od elettromeccaniche, che voce del creato.
mandosi in una sveglia discreta, che non inter- tarato, entra in servizio automaticamente quan- possono rimanere tuttora utili per i deboli d'udi-
rompe violentemente il sonno e che, per usare do, nel passaggio dal buio alla luce, l'intensità lu- to o per esigenze militari, dove sono necessari i
un termine di attualità, potrebbe definirsi ecolo- minosa del giorno raggiunge un livello prestabili- risvegli aggressivi, non certo fra ammalati o in
gica. to. E ciò, si badi bene, costituisce un grande van- occasioni ricreative. Tuttavia, neppure un suono ESAME DEL CIRCUITO TEORICO
I due diversi comportamenti del progetto non taggio per quegli escursionisti che, avendo deciso troppo debole e dolce può considerarsi funziona-
implicano delle varianti circuitali complicate, la sera prima di iniziare una gita soltanto in caso le per gli scopi citati, perché concilierebbe ulte- Cominciamo ora con l'analizzare il progetto ri-
giacché per il funzionamento in regime continuo, di bel tempo, non si sottopongono ad una inutile

In veste di sveglia, funziona quando il cielo è sereno e lumi-


La realizzazione della sveglia ecologica, praticamente identifi- noso.
cabile in un grillo elettronico, può essere intrapresa da tutti i
lettori, dagli esperti e dai meno preparati, purché ci si attenga E utile durante le vacanze, per non dormire al mattino quando
alle precise istruzioni elencate nel testo. il tempo invita alle passeggiate salutari.

145
144
·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·~
I I
1
]
r
MM
2 » n+ m E@] FR

I C 1
51

R5
G
9V

+ R
e
Cl c2 c3

p y kcll i

Fig. 2 - Piano costruttivo dell'apparato descritto nel testo. L'Integrato IC1 deve es-
Fig. 1 - Schema teorico della sveglia ecologica, che funziona su comando della sere inserito nel circuito tramite apposito zoccoletto. Si noti la presenza di un pon-
luce del giorno, quando è applicata la fotoresistenza FR, oppure su quello del so- ticello, fra il condensatore C1 e l'integrato, che completa la continuità del circuito
lo interruttore S1, quando FR viene eliminata. Con R1 si regola la sensibilità del stampato.
componente optoelettronico, con R4 la frequenza dei suoni e con R8 il livello di
questi.

-----COMPONENTI-----
esposta verso il cielo con gli accorgimenti pratici A questo punto è facile capire come, a seconda
Condensatori R5 = 100.000 ohm- 1/4 W che avremo occasione di ricordare più avanti. delle condizioni fotoelettriche di FR, sui piedini
R6 = 47.000 ohm (trimmer) La fotoresistenza, per coloro che ancora non lo d'ingresso della sezione "a" dell'integrato ICl
C1= 100.000 pF
C2 = 22 F- 16 VI (elettrolitico) sapessero, è un componente elettronico, chiama- (12 - 13) il segnale possa identificarsi in uno stato
C3= 1F- 100 VI (elettrolitico)
Varie to optoelettronico, la cui resistenza interna è sen- logico alto o basso. Alto, quando la tensione è
sibile alla luce. Più precisamente, al buio, la resi- elevata, ovvero quando la fotoresistenza è im-
IC1 = 4093B stenza interna ad FR assume un valore elevatissi- mersa nel buio, basso quando la fotoresistenza è
Resistenze FR = fotoresistenza (quals. tipo)
B.A. = Buzzer Attivo (MURATA) mo ed ostacola il passaggio della corrente: alla colpita dalla luce e la tensione appare ridotta ri-
R1= 470.000 ohm (trimmer) S1 = interrutt. luce, la resistenza diminuisce e lascia passare la spetto a quella di esercizio di 9 Vcc.
R2 = 10.000 ohm - 1/4W ALIM. = 9Vcc corrente. Corrispondentemente, nel primo caso,
R3 = 330.000 ohm- 1/4 W la tensione sui terminali 1 - 2 è alta, pari a quella
R4 = 220.000 ohm (trimmer) di alimentazione o quasi, nel secondo caso è bas- COMPORTAMENTO DELL'INTEGRATO
sa e dipende dalla quantità di luce che colpisce la
superficie sensibile di FR, nonché dalla natura di Ognuna delle quattro sezioni NAND a due porte
questa. dell'integrato ICl svolge una funzione invertente.
La caduta di tensione, sui terminali 1 - 2, sarebbe Pertanto, quando la fotoresistenza FR è immersa
portato in figura 1, onde comprenderne il funzio- Sl, nell'alimentatore, che può essere rappresen- pressa poco la stessa, sia in esposizione alla luce nel buio e sui piedini d'ingresso della sezione "a"
namento. . tato da una piccola pila e dalla fotoresistenza FR. di FR che al buio, se in serie alla fotoresistenza è presente la massima tensione, lo stato logico è
Il circuito elettrico appare racchiuso fra linee Lungo le linee tratteggiate sono riportati i nume- non fossero inserite le altre due resistenze Rl - alto o, come si suol dire "l", mentre l'uscita (pie-
tratteggiate, che delimitano la parte destinata ad ri dall'uno al quattro, che segnalano la posizione R2 le quali, quando FR consente il flusso di cor- dino 11) viene a trovarsi allo stato logico "O". E a
essere composta su una basetta-supporto, identi- dei quattro terminali del circuito. rente, provocano le conseguenti cadure di tensio- questo stesso stato si trova pure l'entrata (piedi-
ficabile nel modulo elettronico, separandola dagli Sui terminali 1-2 è collegata la fotoresistenza ne, che si riflettono quindi sui terminali d'entrata no 9) della successiva sezione "b" di ICl che, es-
elementi esterni, individuabili nell'interruttore FR che, in fase di installazione del dispositivo, va del circuito. sendo invertente come la prima e come tutte le

146 147
+ +
• •
3

4
Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del
circuito stampato da riprodurre su una
LJ 1I LJ I

delle due facce di una basetta-
supporto, di forma rettangolare, delle
Fig. 4 - Andamento dei segnali generati dalla sezione "b" dell'integrato IC1, la cui
+ stesse dimensioni.
frequenza è di 0,5 Hz.

mentazione. Le soglie, inoltre, sono compensate quale funzionerebbe per lungo tempo in zona li-
altre, presenta in uscita (piedino 10) lo stato logi- funge da interruttore solare. Perché il dispositivo
in temperatura, poiché l'ingresso è costituito da neare. Così l'isteresi introduce un'ulteriore im-
co "l". Per lo stesso motivo, l'uscita della sezione funziona in presenza di luce, mentre ammutoli-
due transistor MOS perfettamente complemen- munità dai rumori, raggiungendo il 70% dell'ali-
"c" è convertita allo stato "O" e quella della se- sce quando il componente optoelettronico rima-
tari, uno a canale P, l'altro a canale N. I quali mentazione.
zione "d" allo stato logico "l". Dunque, sui ter- ne oscurato.
presentano una deriva termica complementare I circuiti oscillatori, rappresentati dalle sezioni
minali del buzzer B.A. non vi è differenza di po- Ma se la fotoresistenza viene eliminata ed i pie-
come tensione di soglia che, sommandosi, tende "b" e "d" di ICl fondano il loro comportamento
tenziale ed il trasduttore non funziona. dini 12- 13 di ICl vengono collegati direttamen-
ad annullarsi. E ciò consente, nel progetto di fi- sui processi di carica e scarica di un condensato-
Vediamo ora che cosa succede quando la fotore- te con la linea di alimentazione negativa, il circui-
gura 1, di disporre di un riferimento molto stabi- re, collegato fra ingresso e massa della funzione
sistenza FR è colpita dalla luce. Ebbene, in que- to di figura 1 non è più condizionato da alcun
le per lo scatto circuitale, nel momento voluto; logica e, per mezzo di una resistenza, con l'uscita
sto caso la tensione sui terminali 1-2del circuito elemento ed entra subito in funzione non appena
per esempio, nel caso di pilotaggio tramite foto- della sezione stessa, che lo connette in controfa-
di figura 1 si abbassa e all'entrata della sezione si chiude l'interruttore S 1. E forse questa è la
resistenza, con la luminosità prestabilita. se. Pertanto, non considerando il primo semici-
"a" di ICl si presenta uno stato logico basso, che condizione elettrica in cui molti lettori faranno
L'integrato 4093B è dotato di una notevole iste- clo, il condensatore è costretto a caricarsi e a sca-
definiamo "O" e che rimane invertito all'uscita lavorare l'apparecchio, per trasformarlo in un ve-
resi sugli ingressi, di valore pari ad un terzo di ricarsi tra le soglie del ciclo di isteresi.
sul piedino 11. Ma l'uscita alta della sezione "a" ro e proprio grillo elettronico, sempre pronto a
quello della tensione di alimentazione; l'isteresi, Per diminuire la frequenza di oscillazione, basta
costringe la sezione "b" ad oscillare, ossia a ge- cantare a tutte le ore.
dunque, scongiura ogni eventuale oscillazione aumentare il valore ohmmico della resistenza,
nerare un segnale ad onda quadra, alla frequenza
dopo che, per la prima volta, è stata raggiunta la oppure quello capacitivo del condensatore od en-
di 0,5 Hz, con andamento uguale a quello ripor-
CARATTERISTICHE DELL'INTEGRATO soglia di scatto. Ma impedisce pure il lento evol- trambi.
tato in figura 4. La sezione "c", invertendo lo sta-
versi dell'uscita della sezione "a" di ICl, che ren- Concludiamo questo breve inserto teorico ricor-
to di entrata basso in quello alto, avvia il funzio-
Dopo aver interpretato il comportamento dell'in- derebbe incerto lo scatto di funzionamento cir- dando che, nel presente fascicolo del periodico,
namento del secondo oscillatore, rappresentato
tegrato ICl, nel progetto del grillo elettronico, cuitale, provocando un conseguente, notevole vengono trattati molto più ampiamente gli inte-
dalla sezione "d", il cui segnale regolabile a pia-
cere tramite la resistenza variabile R4, assume aggiungiamo ora alcuni particolari tecnici, di ca- consumo di energia da parte dell'integrato, il grati in tecnologia CMOS. E a quell'articolo,
valori di frequenza compresi fra 40 Hz e 10 Hz. rattere didattico, che possono riguardare coloro
Sul piedino 4, quindi, si alternano gli stati "on - che amano addentrarsi nello studio delle nuove
off' con una frequenza che può variare fra le tecnologie MOS complementari a porta metallica
dieci e le quaranta volte al secondo e ripetendosi o, come più comunemente si dice, "metal gate",
ogni due secondi circa, come indicato nel dia- cui appartiene la serie di integrati della famiglia
gramma di figura 5, con un effetto particolar- logica 400B e, in particolare, il modello 4093B 1 / Ii y e. 4

mente gradevole, ossia con una serie di vibrazio- scelto per il funzionamento del circuito di figura
ni acustiche che riproducono esattamente il can- 1.
to del grillo. Premettiamo che, nella tecnologia menzionata, i
All'atto dell'avviamento del circuito, il primo tril- vari integrati possono funzionare con tensioni di () l hl l • hl, l a l al »
lo è un po' più lungo dei successivi, dovendo an- lavoro fino a 15 V cc e che godono della caratteri-
cora caricarsi completamente il condensatore stica di consumare pochissima energia, quando
elettrolitico C2. Poi le oscillazioni si mantengono non commutano, come accade in condizioni nor-
Fig. 5 - Sul piedino 4 dell'integrato IC1 i segnali generati assumono le forme ripro-
con una carica di C2 pari ad un terzo della ten- mali per il componente IC 1. Poi si deve necessa- dotte In questi diagrammi.
sione di alimentazione. riamente ricordare che questi elementi sono im-
Possiamo ora concludere il comportamento del- muni da rumore, in quanto i segnali logici coinci-
l'integrato ICl dicendo che la fotoresistenza FR dono praticamente con tutta l'ampiezza dell'ali-
148 149
gura 2, così come questo è stato disegnato, nel Con il trimmer R6 si regola il volume del suono Per quanto riguarda l'integrato ICl, questo deve
secondo si debbono collegare assieme, tramite emesso dal buzzer B.A., che è un trasduttore essere applicato al circuito tramite uno zoccolet-
uno spezzone di filo conduttore, i terminali 1-2 acustico di tipo attivo, prodotto dalla MURATA, to, evitando di toccarne i piedini con le mani.
" 14
del circuito, dopo aver eliminata la fotoresistenza ma facilmente reperibile presso la ditta B.C.A. Il modulo elettronico, una volta realizzato, potrà
I I 13 FR. Elettronica di IMOLA (BO). essere inserito in un contenitore, sul cui pannello
In ogni caso si deve invece comporre il modulo Per quanto riguarda l'alimentatore, tenendo con- frontale compariranno l'interruttore S 1 ed i tre
I . C:0 I 12
elettronico, quello interamente contenuto nella to del basso consumo di corrente richiesto dal perni di comando dei trimmer. Le pile di alimen-
I N I basetta-supporto di materiale isolante e di forma circuito, suggeriamo l'impiego di una pila da 9 V, tazione verranno introdotte nello stesso conteni-
O oppure quello di due pile da 4,5 V collegate in tore.
c::> I I
rettangolare, con il circuito stampato impresso in
I serie.
T una delle due facce.
ll I • La basetta-supporto, che può essere di bachelite Si può utilizzare anche un piccolo alimentatore COLLEGAMENTO CON FR
o vetronite, deve avere le dimensioni di 9 cm x da rete, con uscita in corrente continua. E a que-
I I 8 sto proposito ricordiamo che il dispositivo assor- Volendo far funzionare il circuito in veste di sve-
3,5 cm. Il disegno del circuito stampato, che deve glia ecologica o solare, occorre provvedere ad
essere composto in una delle sue facce, è pubbli- be una corrente di 60 A : 80 A nello stato di
riposo e di 3 mA : 4 mA quando il buzzer suo- una funzionale installazione della fotoresistenza
cato in figura 3. FR, che deve rimanere posizionata all'esterno e
Fig. 6 - Piedinatura ed elementi-guida dell'integrato Le funzioni dei trimmer, muniti di perno di co- na al massimo volume.
4093B impiegato nella realizzazione della sveglia so- Se il grillo elettronico deve funzionare in presen- rivolta verso il cielo.
mando di plastica, sono le seguenti: Il disegno riportato in figura 7 interpreta il modo
lare. za di forti disturbi a radiofrequenza o di campi
elettromagnetici generati da linee ad alta tensio- con cui va impiegata la fotoresistenza, che deve
R 1 = regolazione sensibilità di FR. essere introdotta in un cilindretto di cartone, in-
R4 = regolazione frequenza suoni. ne, è consigliabile collegare, fra i piedini 12- 13
R6 = regolazione livello audio. ed il piedino 7, un diodo zener da 8,2 v- 1 W, ternamente annerito con inchiostro di china, col-
con l'anodo rivolto verso il piedino 7 dell'integra- legandola poi con i terminali 1-2del circuito
to. Con tale accorgimento si evitano quelle even- tramite cavetto schermato o piattina bifilare. Ov-
pubblicato più avanti, rinviamo i lettori che desi- Più precisamente, con Rl si regola la soglia di viamente, i punti di saldatura dei conduttori con i
derassero sviluppare maggiormente le loro cono- scatto della fotoresistenza, in modo che questa tuali sovratensioni che potrebbero danneggiare
l'integrato, il quale ha gli ingressi protetti soltan- terminali di FR, dovranno rimanere ben isolati
scenze in materia. metta in funzione la sveglia con la quantità di lu- dagli agenti atmosferici. L'isolamento potrà esse-
ce solare desiderata. Nel caso in cui la fotoresi- to contro le deboli correnti.
In sede di montaggio del modulo elettronico rac- re realizzato applicando sul fondo del cilindretto
stenza venga eliminata, con lo scopo di far fun- una capsula di copertura, irrigidita mediante na-
MONTAGGIO DELL'APPARATO zionare il circuito su comando dell'interruttore comandiamo di far uso di condensatori a bassa
corrente di fuga, ovvero di componenti di buona stro adesivo. Ma, come segnalato nello schema di
Sl, il trimmer Rl va posizionato a metà valore figura 7, può bastare anche un po' di stucco.
Come abbiamo detto all'inizio, il progetto di fi- resistivo, ossia a metà corsa del cursore. qualità.
gura 1 può essere realizzato con due finalità di- Con il trimmer R4 si regola la frequenza del tril-
verse: per comporre una sveglia ecologica, oppu- lo per simulare, nella misura più imitativa possi-
re per simulare, quando lo si voglia, il canto del bile, il canto del grillo o dell'usignolo. Questa re-
grillo e, con una taratura oculata, anche quello
dell'usignolo.
Nel primo caso si deve costruire il progetto di fi-
golazione non può essere interpretata a parole,
perché solamente all'atto pratico ci si potrà ren-
dere conto dei risultati ottenibili. ELETTRONICA
veAwss aysno9
Dr E.ErroNrcA - RADIO -OM -27 MH&
pg 5T@!A
III I'UA
IL FASCICOLO ARRETRATO
ESTATE 1986

È un numero speciale di teoria e applicazioni varie,


DIDATTICA NUMERO SPECIALE appositamente concepito per i principianti che vogliono
ED APPLICAZIONI ESTATE '86 apprendere, in casa propria, quegli elementi che consen-
tono di costruire, collaudare e riparare molti apparati
elettronici.
stuccare Il contenuto e la materia trattata fanno di questo fascico-
lo un vero

MANUALE-GUIDA
annerire al prezzo di L. 4.000

-'1..1;;----
Fig. 7-La fotoresistenza FR deve essere inserita in un cilindretto di cartone, inter- o Chi non ne fosse ancora in possesso, può richiederlo a:
namente annerito con Inchiostro di china e successivamente collegato al circuito ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti,
con piattina bifilare o cavetto schermato. MANUALE - GUIDA 52, inviando anticipatamente l'importo di L. 4.000 a
mezzo vaglia postale, conto corrente postale n. 916205
PER ELETTRODILETTANTI o assegno bancario.

150 151
GIOCO tff DI LUCI È una lucciola elettronica.

Simula le fiamme del caminetto.

'

È trasformabile in una microlampada crepuscolare.


Gli archivi che accolgono i progetti elettronici so- come ad esempio la microlampada crepuscolare,
no pieni di schemi dì lampeggiatori: ad una o più da porre davanti ad un'immagine sacra, un capi-
lampadine variamente colorate o a diodi led. Ma tello, una stele votiva o funeraria. Se poi si vor-
quelJo che ci apprestiamo a descrivere non può ranno comporre tre o quattro circuiti uguali, ma
essere assimilato ad un comune lampeggiatore, indipendenti fra loro, allora si potranno montare
dato che la luminosità della lampadina o di un dei grandi pannelli luminosi con effetti di luci - C3, le resistenze R1- R2 ed il transistor TRl, FA e posta dinnanzi al led DL, in modo da esse-
gruppo di lampadine di piccola potenza varia spettacolari. Ma lasciamo per ora da parte ogni rappresenta un oscillatore RC a bassissima fre- re sensibilizzata dai suoi mutamenti luminosi.
gradualmente, fra un valore di intensità minima altro suggerimento di pratico impiego del proget- quenza. In particolare, condensatori e resistenze Le variazioni resistive della fotoresistenza FR si
ed un altro di piena luce, seguendo l'andamento to ed entriamo nel vivo della questione, ovvero formano la rete di sfasamento che consente la riflettono su un secondo dispositivo oscillatore,
di una perfetta sinusoide. cominciamo a descrivere il comportamento del formazione delle oscillazioni. Le quali assumono quello identificabile nell'integrato ICl, che è di
Le pratiche applicazioni di questo dispositivo, circuito di figura 1, rinviando ad un secondo tem- la forma di una sinusoide che, per compiere un tipo NE 555.
quindi, sono molteplici. Giacché si dispone di un po l'esposizione relativa al montaggio o all'impie- ciclo completo, impiega un tempo variabile fra i Cerchiamo ora di approfondire meglio alcuni
oscillatore luminoso, con il quale è possibile rea- go di questo originale gioco di luci. tre e i quattro secondi. E ciò in pratica significa aspetti circuitali, sia per una più completa com-
lizzare una lucciola elettronica, un caminetto che la lampadina LP impiega due secondi, circa, prensibilità del progetto che per una eventuale
lampeggiante o simulare la vecchia lampada a per raggiungere la massima luminosità e ne ri- possibilità di modifiche, migliorie e destinazioni
petrolio e la fiamma della candela mossa dal ven- IL CIRCUITO TEORICO chiede altri due per spegnersi completamente. Il ad usi diversi.
to. Inoltre, con l'apporto di alcune modifiche cir- ciclo poi si ripete finché il circuito rimane ali- Si è detto che l'oscillatore determina la frequen-
cuitali, molti altri apparati, di notevole utilità La parte circuitale, riportata a sinistra di figura 1, mentato. za di modulazione della luce della lampadina LP
pratica, possono essere facilmente concepiti, composta con i condensatori elettrolitici Cl - C2 Tempi più lunghi di quelli menzionati si possono e che è presieduto dal transistor TRl. Ebbene,
facilmente ottenere aumentando i valori capaciti- ora aggiungiamo che TR1 è collegato, in circuito
vi dei condensatori C1-C2-C3. Ma impiegando ad emittore comune, con una rete di reazione
componenti di capacità superiore ai 100 F, que- che preleva il segnale dal collettore e lo rinvia al-
sti non possono essere più di tipo elettrolitico, la base. Tuttavia, le oscillazioni non potrebbero
bensì al tantalio. aver luogo in assenza di un segnale in fase, ovve-
La sinusoide, generata dal circuito oscillatore, ro di una reazione positiva, mentre quella men-
Il progetto qui pubblicato serve per realizzare un elevato nu- provoca delle corrispondenti variazioni di tensio- zionata non lo è, perché il segnale presente sul
ne sul collettore del transistor TRl ed il diodo collettore di TRl è normalmente in controfase
mero di dispositivi di notevole utilità pratica, per usi spettaco- led DL, contenuto nel fotoaccoppiatore FA, pas- rispetto a quello di base. Ma le tre celle derivatri-
lari, ornamentali di svago o di culto religioso. sa gradualmente dalla condizione di spento a ci C3-R1, CI- R2, C2- R3 anticipano di 180° il
quella di completamente acceso, provocando le segnale ad una ben determinata frequenza, che è
inevitabili variazioni resistive della fotoresistenza quella alla quale oscilla il circuito, portando il se-
FR, anche questa contenuta nel fotoaccoppiatore gnale in fase sulla base; basti qui ricordare che,
152
153
N

::,.

@@)
v
Q
@)

·lh]. pyl-+ • e· e e

e'
90
Q.
C'CI
E
'O
a: ·e
·e
~ 5
w -
0

FA] z ...
Q)
0
e
lii

o
)
E Q)
N
E e
·;:
'O D. <-
Q)
ti

--
(..)
:E EEEEEEEE
.c.c.c.c.c.c.c.c
00000000
'iii
1!!
<,:,

<-..
8 G>
N
00000000
00000000
r--r--oo.-r--oN
• • • •
e o:ro:ro.-
Q)
-
• ••
C"')
C"')
o:roN
o
,-
.!!
Q)
:i::
:,
I-
a: -~ 11 Il Il Il Il Il Il Il
Q) ,- N C"') ,:t IO <O ,-.. C0
Ili .
z• C'CI
a: a: a: a: a: a: a: a: a: i
-.s:

000
uuu
O
u
EEE E
000
a.. a.. a..
0a..
:i:: :i:: :i:: :i::
Q) Q) Q) Q)
ai
._. ai
._. ai
._. ai
._.
55 5
000 <O
lt) lt) lt) ,-

lL LL LL LL LL' LL
·;: :::l..:::l..:::l..Q.:::l..Q.
0 r--r--r--0N0
al ,:t,:t,:J'0NN
lii C! N
rc
Q) N
"g Il Il Il Il Il Il
o r- voto
(.) (.)(.)(.)(.)(.)(.)

155
154
CATODO
(Pi} coro)

, 1

Fig. 5- Da questo disegno il lettore può trarre


un valido spunto per la costruzione del fo-
Fig. 3 - Disegno In grandezza reale del circuito stampato da riprodurre su una del- toaccoppiatore FA, ampiamente descritto nel
le due facce di una basetta-supporto di materiale isolante, di forma rettangolare e testo.
delle dimensioni di 9 cmx 3,5 cm.

in un condensatore, la corrente è sempre in anti- satori elettrolitici Cl - C2 - C3, tenendo conto La presenza del diodo DI è indispensabile, in da evitare ogni tipo di disturbi luminosi. Non de-
cipo di 90° rispetto alla tensione rilevata sui ter- che agli aumenti capacitivi corrispondono dimi- quanto il comparatore di scatto, interno a IC1 e ve peraltro essere molto elevato per non costrin-
minali. nuzioni della frequenza. identificabile nel piedino 6, ha la soglia sui due gere il transistor TR2 ad una eccessiva dissipazio-
Per variare la frequenza di oscillazione, è suffi- Per mutare la profondità di modulazione, ovvero terzi della tensione di alimentazione. Dunque, se ne.
ciente cambiare i valori capacitivi dei tre conden- per non spegnere o accendere completamente la non ci fosse il diodo D 1, la corrente di carica di Effetti luminosi speciali si possono ottenere inve-
lampadina LP, si deve intervenire sulla resistenza C4 dovrebbe attraversare pure i componenti R6 ce aumentando di molto il valore capacitivo di
R4: aumentandone il valore ohmmico, si impedi- ed R7, allungando il tempo di carica del conden- C4, oppure riducendo la frequenza ed aumentan-
sce alla lampadina di spegnersi completamente, satore C4, che sarebbe sempre superiore a quello do quella del transistor TR 1, così che i due oscil-
mentre per evitare il totale illuminamento, occor- di scarica, mentre la lampadina LP rimarrebbe latori possano interferire tra loro, creando una
re inserire, in parallelo con la fotoresistenza FR, costantemente molto luminosa. li diodo Dl im- certa irregolarità nelle variazioni di luce.
una resistenza del valore di • alcune migliaia di pedisce tale inconveniente accelerando la carica Impiegando lampadine molto grosse, conviene
ohm. diC4. eliminare il condensatore C6,, dato che, a lampa-
Se si varia il valore capacitivo del condensatore dina fredda, i forti impulsi di corrente potrebbe-
C4, la frequenza di modulazione della luce della ro distruggere il transistor TR2. Comunque, per
CIRCUITO DI POTENZA lampadina cambia. Ma il valore della frequenza proteggersi da tali impulsi e da quello conse-
di modulazione va scelto fra i più alti, in modo guente dalla bruciatura della lampadina, si può
Per pilotare il dispositivo di potenza, rappresen-
tato dal transistor TR2, di tipo Darlington, si uti-
lizza l'integrato ICl, al quale sono applicate le
variazioni di tensioni provocate dalla fotoresi-
stenza FR, con lo scopo di far variare il duty-
cycle diICl.
L'integrato è collegato con il reset (piedino 4) al- DL TR2
la linea di alimentazione positiva e con il trigger 1c1
(piedino 2) al condensatore di oscillazione C4. - - TR7 D1
Con tale accorgimento ICl è costretto ad oscilla- lk
1 CICLO

:
re in continuità.

Fig. 4 - La luminosità della lampadina, collegata sul-


l'uscita del circuito del dispositivo descritto nel testo,
Il condensatore di oscillazione C4 viene caricato
attraverso la resistenza R5, la fotoresistenza FR
ed il diodo al silicio Dl, mentre la scarica si veri-
fica attraverso la resistenza R6 ed il trimmer R7.
2,. 8
3
4
7
6
5
#%b e
varia gradualmente, fra un valore minimo ed uno mas- Durante il processo di carica di C4, l'uscita è alta
Fig. 6 - Elementi-guida, piedinature e reofori
del più importanti componenti montati nel cir-
a la
simo, seguendo l'andamento di una sinusoide perfet-
ta.
e, conseguentemente, la lampadina LP è accesa; cuito del lampeggiatore graduale. e cb
durante il processo inverso, ossia durante la sca-
rica di C4, l'uscita è bassa e la lampadina LP ri-
mane spenta.

156 157
ln ,=
LPl LP2 LPN
LP2 ± ± a
A

Fig. 9 - Il metodo di conteggio di un numero N


Fig. 7 - Esempio di circuito utilizzatore mediante due lam- di lampadine, collegate in parallelo, è citato
i padine collegate in serie. nel testo. Le grandezze elettriche da conside-
rare nel calcolo sono ovviamente la tensione
e la corrente. 2E - 4 ---

inserire, in serie con l'emittore del transistor e massa, un condensatore da 100.000 pF - 50 VI.
Un secondo condensatore, dello stesso valore ca- tra loro nella classica configurazione Darlington. coefficienti di amplificazione dei due semicon-
TR2, una resistenza da 0,22 ohm - 2 W ed un'al-
pacitivo potrà essere inserito in parallelo con il Questo semiconduttore sostituisce quindi il più duttori conglobati in TR2. Il quale, in pratica, è
tra da 680 ohm - 0,25 W tra base e massa. Con
condensatore elettrolitico C5. complesso cablaggio di due singoli transistor. in grado di tollerare tensioni continue di valore
tali accorgimenti, la corrente in TR2 non può su-
Di solito, il transistor Darlington è formato da un limite massimo di 100 V e correnti di 4 A max. Il
perare l'intensità dei 4 A anche quando la lampa-
componente di media potenza, seguito da un al- coefficiente di amplificazione di TR2 è di 750.
dina LP è in cortocircuito. In ogni caso conviene
tro di potenza maggiore. Il vantaggio circuitale, Possiamo ora concludere questa breve esposizio-
sempre inserire, sulla linea di alimentazione posi- IL TRANSISTOR DARLINGTON
che proviene dall'impiego del transistor TR2 nel- ne teorica relativa alle varie funzioni elettriche
tiva, un fusibile opportunamente dimensionato in
Ai lettori principianti facciamo notare che TR 1 è la versione Darlington, consiste nel semplificare svolte dai componenti che concorrono alla for-
base agli assorbimenti di corrente delle lampadi-
un transistor che, internamente allo stesso conte- il progetto di figura 1 nella sua attuazione pratica mazione del progetto di figura 1, ricordando che
ne utilizzate. Soltanto in presenza di forti distur-
nitore, possiede due distinti transistor, collegati e di ottenere, allo stesso tempo, una amplifica- la linea tratteggiata, riportata sulla destra del cir-
bi, si consiglia di collegare, tra il piedino 5 di ICl
zione di corrente elevata, pari al prodotto dei cuito, separa la sezione elettronica, che va mon-

? =m

LPl LP2
± &%
Fig. 8 - In questo semplice schema di pratico impie- Fig. 10 - Il collegamento misto serie - parallelo qui
go, le lampadine, in numero di due, sono collegate
illustrato può essere composto con quattro lampadi-
F in parallelo fra loro. dne da 6 Ve potenza non superiore ai 4 W. U

158 159
tata su una basetta di materiale isolante con cir- apposito contenitore in grado di arrestare com- Lo schema riportato in figura 7 propone l'accen- Il circuito riportato in figura 10 propone un
cuito stampato, dagli elementi esterni, vale a dire pletamente la luce esterna. sione di due lampade collegate in serie. Le quali esempio di collegamento misto di lampadine, del
dal carico, rappresentato da una o più lampadi- Prima di realizzare le saldature dei conduttori di possono essere caratterizzate da un diverso vol- tipo serie - parallelo. Le quali possono essere tut-
ne, dall'interruttore Sl e dall'alimentatore, che DL ed FR sui rispettivi terminali del circuito taggio, mentre la corrente che le attraversa deve te da 6 V, con potenze comprese tra 0,3 W e 4
può essere una comune batteria d'auto a 12 V, stampato, occorre far bene attenzione alla posi- essere sempre la stessa. Per esempio, la lampadi- W. Ovviamente, inserendo più lampadine di co-
oppure un dispositivo da rete, certamente in gra- zione dell'elettrodo di catodo del diodo led che, na LPl può essere da 10 V - 0,5 A e la LP2 da 2 lore diverso, si ottengono effetti luminosi assai
do di erogare una corrente superiore a quella as- come indicato in figura 5, è quello più corto fra i V - 0,5 A Oppure, LPl = LP2 = 6 V - 1,6 A piacevoli. Ma i risultati più eclatanti si raggiungo-
sorbita dalla lampadina LP o dal gruppo di lam- due ed è anche quello che va a collegarsi con il max. no realizzando tre o quattro circuiti come quello
padine che la sostituiscono. E ciò perché, a lam- collettore del transistor TRl, mentre l'anodo ri- La figura 8 presenta lo schema di due lampadine di figura 2, indipendenti fra loro, con lo scopo di
pada spenta, la resistenza di questa è molto bassa mane connesso con la resistenza R4. collegate in parallelo, per le quali la tensione de- comporre un pannello luminoso, dove una miria-
e la corrente di spunto supera di molto quella di La fotoresistenza FR, al contrario del diodo led, ve essere sempre la stessa, mentre può variare la de di lampadine simulano un prato di estate sor-
regime. non è un componente polarizzato ed i suoi reofo- corrente. Per esempio, si può assumere LPl = volato da lucciole. Perché i tempi di oscillazione
ri possono essere comunque scambiati fra loro, 12 V - O, 1 A ed LP2 = 12 V - 1 A non potranno mai essere sincronizzati.
come accade per le comuni resistenze. Tenendo Lo schema riportato in figura 8 interpreta il siste- Eliminando tutta la parte circuitale che precede
sott'occhio il piano costruttivo di figura 2, difficil- ma di accensione di un numero N di lampadine la fotoresistenza FR, il dispositivo si trasforma in
MONTAGGIO un interruttore crepuscolare, che provvede ad ac-
mente si potranno commettere errori di cablag- collegate in parallelo. Queste, nel caso che siano
gio. Purché si faccia attenzione alla posizione tutte uguali, ovvero da 12 V - O, 1 A, possono es- cendere automaticamente la lampadina LP quan-
Il moptaggio del progetto di figura 1 deve inizia- precisa dei reofori positivi dei condensatori elet- sere in numero di N = 16. Perché 1,6 A ( corren- do fa notte e la mantiene accesa fino alle prime
re dopo aver preparati tutti gli elementi necessa- trolitici, che nello schema di figura 2 sono indica- te max): 0,1 A= 16. luce del giorno.
ri, ossia, il circuito stampato, il fotoaccoppiatore ti tramite una crocetta. Per quanto riguarda inve-
FA, i semiconduttori ed ogni altro componente ce gli altri componenti, ossia i transistor, i diodi e
passivo, secondo quanto prescritto nell'apposito l'integrato, rinviamo il lettore ai disegni riportati
elenco componenti. in figura 6, dove tutti gli elementi-guida e le ne-
Il circuito stampato, il cui disegno in grandezza cessarie piedinature sono chiaramente illustrati.
naturale è riportato in figura 3, va composto su
una basetta-supporto di materiale isolante, di
Una volta completato il modulo elettronico di fi-
gura 2, questo potrà essere inserito in adatto
MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO
forma rettangolare, delle dimensioni di 9 cm x contenitore, sul cui pannello frontale compari- L'opera è Il frutto dell'esperienza pluridecenna-
3,3cm. ranno l'interruttore Sl, il comando del trimmer le della redazione e dei collaboratori di questo
Il fotoaccoppiatore FA deve essere realizzato nel R7, che regola il contrasto della luce emessa dal- periodico. E vuol essere un autentico ferro del
modo indicato dal disegno riportato in figura 5. mestiere da tenere sempre a portata di mano,
la lampadina LP e le boccole o morsetti per il una sorgente amica di notizie e informazioni,
Praticamente si avvicinano tra loro un diodo led, collegamento dei conduttori provenienti dalla una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
meglio se un bigled, ed una fotoresistenza di batteria a 12 V o dall'alimentatore da rete. tante.
qualsiasi tipo. li bigled è un normale diodo led di Il volumetto è di facile e rapida consultazione
dimensioni superiori a quello dei comuni led. per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
Tuttavia, è importante che il diametro esterno IMPIEGHI DEL DISPOSITIVO esattezza di un dato, la precisione di una for-
della fotoresistenza e quello del bigled siano mula o le caratteristiche di un componente. E
uguali o quasi. Poi questi due componenti vanno Prima di suggerire alcuni pratici impieghi del di- rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
chiusi con nastro adesivo di color nero e le due appassionati di elettronica, che poco o nulla
spositivo descritto in queste pagine, ricordiamo sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
estremità ostruite con stucco. che, in uscita, è possibile applicare una o più riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
Il fotoaccoppiatore può anche essere concepito lampade con una potenza complessiva massima ti descritti In ogni fascicolo di Elettronica Pra-
in modo diverso, inserendo i due elementi in un di 20 W, alla tensione di 12 Vcc. tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità

Un'idea vantaggiosa: L. 13.500 di misura - I condensatori- I resistori - I diodi


- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi del prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante, consentiranno di raggiungere il successo
posto di 128 pagine. riccamente illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.

l'abbonamento annuale a a due colori

160 161
PRIMA
PARTE Semplicità circuitale - Facilità realizzative - Controlli imme-
diati.

Teoria e pratica per un primo approccio del lettore con gli


oscillatori ad alte prestazioni.

perficiale sensazione; perché, in realtà, il genera- VECCHI CIRCUITI LOGICI


tore di segnali ad onda quadra, è incorporato fra
i circuiti interni dell'integrato. Nei circuiti logici sono normalmente disponibili
degli elementi circuitali integrati, quali le porte
logiche invertenti. Ma quando i circuiti dovevano
GENERALITÀ CIRCUITALI essere realizzati con integrati in tecnica bipolare,
come ad esempio quelli della serie TIL, la com-
Gli oscillatori, a seconda della forma d'onda dei posizione di un circuito oscillatore diveniva
segnali generati, prendono le denominazioni di un'impresa ardua, con risultati molto mediocri.
"oscillatori ad onda quadra" o "oscillatori ad on- Infatti, a differenza dei circuiti logici, quelli oscil-
da rettangolare". Nel primo caso i segnali sono latori richiedono, ad alcuni transistor e per certi
simmetrici, con un rapporto, tra vuoto e pieno, momenti, la polarizzazione per un funzionamen-
del 50%, nel secondo caso i segnali sono asim- to lineare, senza pervenire alla saturazione. E il

OSCILLATORI metrici. Detto questo, ricordiamo che ad un cir-


cuito oscillatore si richiedono sempre le seguenti
caratteristiche: semplicità, economicità, stabilità.
L'ultima delle quali si identifica con l'insensibilità
mantenimento di una tale condizione nei circuiti
TTL non è molto agevole, se si tiene conto delle
derive delle caratteristiche degli integrati, sia du-
rante il processo di fabbricazione che in fase di

AD ONDA QUADRA alle variazioni della temperatura e delle grandez-


ze elettriche di alcuni componenti che, col passa-
re del tempo, invecchiano, alterando il meccani-
smo di innesco e la precisione della frequenza
utilizzazione, a causa delle variazioni di tempera-
tura. Inoltre, il circuito TIL, nel funzionamento
lineare, consuma molta energia e scalda parec-
chio, proprio a causa dell'ingresso asimmetrico e

CONCMOS dei segnali.


A volte, ai circuiti oscillatori vengono richieste
prestazioni un po' insolite, come ad esempio l'e-
levata escursione della forma d'onda, per avvici-
della sua scarsa impedenza.
Un altro difetto, radicato nei circuiti TIL, va ri-
scontrato nel livello di soglia d'ingresso il quale,
oltre che dipendere dalla fabbricazione del com-
ponente e dalle variazioni di temperatura, viene
narla il più possibile ai valori delle tensioni di ali-
mentazione, quello di O V e l'altro di + V. Come pure condizionato dalla tensione di alimentazio-
La necessità di realizzare circuiti oscillatori ad l'importanza di tali generatori di segnali ad onda ne, a meno che il circuito non sia di tipo quarza-
onda quadra, con integrati CMOS, sta diventan- quadra, quasi sempre presenti in tutti i circuiti lo- avviene nel caso del generatore di dock del mi-
croprocessore Z80, che è uno dei più diffusi. to. Ma gli oscillatori con quarzo, se realizzati con
do sempre più frequente, anche fra i nostri letto- gici. Cominciamo dunque col dire che gli oscilla-
ri. La loro conoscenza, quindi, nelle espressioni tori ad onda quadra giocano un ruolo fondamen-
maggiormente comuni e in quelle meno note, ci tale nei circuiti logici e, in particolar modo, in
obbliga a svolgere questo tema, articolandolo in quelli sequenziali, sui quali si basa il funziona-
due consecutive puntate. Più precisamente, in mento dei calcolatori elettronici. Infatti, per
questa stessa sede, presentiamo e descriviamo scandire le fasi successive delle operazioni logi-
quattro circuiti che impiegano l'integrato 4011 B, che che operano in sequenza, occorre un segnale
in quella successiva, che verrà pubblicata il pros- di orologio o, come si suol dire in gergo, di dock, La presentazione dei circuiti oscillatori, con integrati CMOS,
simo mese, i circuiti oscillatori utilizzano integrati il quale viene proprio ottenuto per mezzo di un si snoda attraverso due successive puntate, quella qui pre-
di tipo diverso. oscillatore ad onda quadra. E se in molti micro-
processori moderni, che integrano le maggiori
sentata e l'altra che verrà pubblicata il prossimo mese.
Prima di entrare nel vivo dell'argomento, voglia-
mo premettere alcune considerazioni di carattere funzioni di un calcolatore, sembra essere assente,
generale, in grado di convincere chi ci segue sul- perché non appariscente, ciò è dovuto ad una su-

162 163
R
• Me •
-> Fig. 1- Nei circuiti oscillatori, pubblica-
ti più avanti, le porte hanno sempre gli
Flg. 2 - Negli oscillatori di tipo LC ed RC, la frequen-
za di oscillazione può essere resa variabile, sosti-
tuendo la resistenza R con un potenziometro Rb di
Ra Rb
ingressi fra loro collegati. Il comporta- pari valore ohmmico e collegando, in serie a questo,
mento risultante, sia che si tratti di una resistenza Ra di grandezza uguale ad un decimo
NAND o di NOR, si identifica con quello di quella del potenziometro.
diun NOT.

quenza, intervenendo sul nucleo della bobina o stabili e precisi, anche sulle frequenze molto bas-
circuiti TTL, necessitano di molti accorgimenti, malizzata sul valore di 9 Vcc, che va considerato sulla capacità del condensatore variabile. Ma la se, inferiori ad un solo hertz, in virtù delle eleva-
talvolta con dubbio effetto, onde evitare inneschi come un valore medio, anche se il funzionamen- loro stabilità è sicuramente inferiore a quella dei te impedenze d'ingresso. Praticamente non è dif-
su armoniche non desiderate e per garantire l'av- to è garantito fra i 4 Vcc e i 15 Vcc. Pertanto, te- circuiti a quarzo. ficile realizzare un oscillatore RC, tramite nor-
viamento certo ed una buona forma d'onda. nendo conto di questi limiti, occorre ricordare Gli oscillatori RC sono i più semplici ed econo- mali condensatori, con periodi di 100 secondi,
Tutte le considerazioni, fin qui esposte, hanno in- che, aumentando la tensione di alimentazione, mici fra i tre sopra elencati e sono gli unici che ossia pari a 0,01 Hz.
dotto i progettisti a preferire gli oscillatori a tran- aumenta la massima frequenza alla quale l'inte- possono essere praticamente realizzati a bassa In tutti gli esempi circuitali pubblicati in questa
sistor, o coi circuiti integrati delicati quali i multi- grato può oscillare. frequenza. Dato che, come è ben risaputo, in sede, la frequenza dei segnali uscenti può essere
vibratori, piuttosto che impiegare porte logiche Un'altra osservazione va estesa al cablaggio delle commercio non esistono quarzi con frequenze di variata a piacere, ricordando che, aumentando la
nei circuiti TTL. porte, che nei circuiti oscillatori da noi pubblicati oscillazione al di sotto di qualche migliaio di her- capacità e la resistenza, la frequenza diminuisce,
sono sempre invertenti. Ebbene, queste porte, tz, mentre le bobine dovrebbero presentare di- e viceversa. Owiamente ciò non vale per gli
siano esse NAND, NOR o semplici NOT, pre- mensioni ingombranti. Inoltre, negli oscillatori oscillatori quarzati, la cui frequenza dipende dal-
sentano costantemente gli ingressi collegati fra RC si possono impiegare condensatori a film, la natura del quarzo.
LA TECNOLOGIA CMOS
loro, sia quando questi sono in numero di due
che quando raggiungono un numero superiore. E
Con l'avvento della tecnologia in grado di inte- il comportamento risultante, come appare in fi-
grare circuiti che utilizzano transistor MOS di ti- gura 1,è quello di un NOT.
po complementare, sia a canale N che a canale P,
detta appunto CMOS, le cose sono completa-
mente cambiate. Soprattutto con l'arrivo della se-
rie CMOS 4000B, con la quale la realizzazione di TIPI DI OSCILLATORI 011 B
circuiti oscillatori ad alte prestazioni è divenuta
assai semplice. Infatti, con la tecnologia citata, la Gli oscillatori ad onda quadra, con integrato +I41 [13
soglia d'ingresso rimane stabilizzata esattamente CMOS, possono essere di tre tipi:
sul 50% del valore della tensione di alimentazio-
ne e l'impedenza d'entrata, anche se lievemente 1°- A cristallo di quarzo
capacitiva, deve considerarsi praticamente infini- 2°- Con induttanza e capacità (LC)
ta. Inoltre, l'uscita può raggiungere, in tensione, i 3°- Con resistenza e capacità (RC)
valori dell'alimentazione, mentre l'intera struttu-
ra appare perfettamente simmetrica. La corrente
poi, quella assorbita dal circuito in regime linea- I primi, quelli quarzati, sono certamente i più Fig. 3 - Piedinatura e schema interno, o
re, non supera i pochi milliampere. stabili. Perché il quarzo fissa stabilmente la fre- composto da quattro funzioni NANO, del-
Con l'impiego di questi integrati, dunque, i cir- quenza di oscillazione, che può variare soltanto l'integrato CMOS, modello 4011B8 adottato 6 7
___.
di qualche hertz agendo su un compensatore ac- nella composizione degli schemi degli
cuiti oscillatori, realizzati con porte logiche, sono oscillatori descritti nel testo. GND
divenuti popolari, perché precisi, affidabili, sem- coppiato.
plici e molto economici. Quelli appartenenti alla seconda categoria, vale a
Negli esempi di circuiti oscillatori, più avanti de- dire gli oscillatori a circuito induttivo-capacitivo,
scritti, la tensione di alimentazione è stata nor- consentono di ottenere ampie variazioni di fre-

164 165
Rl Volendo realizzare un circuito a frequenza varia-
bile, ma solo nelle due categorie LC ed RC, in
sostituzione della resistenza fissa R, si dovrà inse-
I C 1 rire un potenziometro di ugual valore ohmmico,
aggiungendo in serie una resistenza di valore pari
14 ad un decimo del valore del potenziometro, co-

a b e
CD
e
9V
me indicato nello schema di figura 2. Per esem-
pio, se la resistenza R vale 1 megaohm, il poten-

7
e ziometro Rb sarà pure da 1 megaohm e la resi-
stenza Ra, collegata in serie, varrà 100.000 ohm.
Si tenga tuttavia presente che gli oscillatori con
integrati CMOS non funzionano sulle frequenze
superiori ai 10 MHz -:- 12 MHz.
GND Per rilevare la frequenza di oscillazione in ciascu-
no dei circuiti da noi presentati, occorre servirsi
di un frequenzimetro. Che va inserito nel punto
Fig. 4 - Circuito di oscillatore con integrato in tecnologia CMOS di tipo a resisten- in cui esce il segnale generato e non nella sezio-
za e capacità. I piedini 12 e 13, non riportati nello schema, debbono essere colle- ne utilizzatrice. E a tal proposito facciamo pre-
gati con la linea di alimentazione positiva. Con la sigla GDN si designa la linea di quenza di 1 MHz, l'integrato assorbe una corren-
terra. sente che in ogni circuito vi è una sezione che ha
funzione di BUFFER o di separatore fra l'oscil- te di 0,4 mA con la tensione di 5 V e 0,8 mA con
latore vero e proprio e l'eventuale dispositivo che lOV.
Condensatori Resistenza Varie fa uso dei segnali ad onda quadra, la quale rima- Tutti gli ingressi che sono utilizzati vanno colle-
C1= 1.000 pF R1 1megaohm IC1= 4011B ne assai più stabile con l'introduzione di questo gati alla linea della tensione di alimentazione po-
CD = 100.000 pF accorgimento. sitiva, mentre le corrispondenti uscite debbono
rimanere libere.
In ogni schema di oscillatore è presente un con-
densatore recante la sigla CD, che sta a significa-
SUGGERIMENTI PRATICI re "condensatore di disaccoppiamento". Questo
condensatore, che non fa parte del circuito oscil-
c1 Il lettore che vorrà costruire uno o tutti i progetti latore, impedisce la formazione di autooscillazio-
di oscillatori, potrà servirsi di basette perforate, ni nell'integrato. Il suo valore capacitivo, unico
Rl R2 senza ricorrere all'uso di circuiti stampati, la cui per tutti gli schemi, è di 100.000 pF e deve essere
composizione non è sempre agevole e dei quali di tipo ceramico mylar.
non è stato presentato il corrispondente disegno.
Così come non è stato pubblicato il piano co-
14 struttivo degli oscillatori, il cui cablaggio, peral-
8
10 tro, non presenta particolari difficoltà di ordine
2 a b 9 e CD pratico. Occorre invece sollecitare alcune racco-
mandazioni da tenere in massimo conto durante
7 la manipolazione degli integrati CMOS, che sono
I C 1 molto sensibili alle cariche statiche e alle tensioni
indotte. Pertanto bisogna collegare a massa la
carcassa metallica del saldatore prima di eseguire
ogni saldatura; parimenti, tutto ciò che può veni-
re a contatto con i piedini del componente deve
GND essere sempre connesso con un circuito di terra.
Il CMOS utilizzato nei nostri progetti è il model-
lo 401 lB che, come si può osservare in figura 3, è
Fig. 5 - Semplice progetto di oscillatore ad onda quadra, di tipo RC, il cui funzio- composto da quattro NAND e dotato di 14 piedi-
namento è reso visibile dai lampeggìi del diodo led DL, il quale si accende e si ni. Di questo integrato, le funzioni NAND posso-
spegne ogni tre o quattro secondi.
no essere utilizzate indipendentemente l'una dal-
Condensatori Resistenze Varie l'altra. Tutte e quattro sono dotate di due ingres-
si e una uscita.
C1= 1F (non polarizzato) R1= 4, 7 megaohm IC1 == 4011B8 Se entrambi gli ingressi sono a livello logico bas-
CD = 100.000 pF R2 = 4, 7 megaohm DL = diodo led
R3 = 1.500 ohm
so, l'uscita è alta e viceversa. Alla tensione di 10
V, il ritardo tra ingresso ed uscita è di 25 nanose-
condi. Con 5 V sale a 50 nanosecondi. Alla fre-.
166 167
I C 1
I C 1 14
3 3
b CO
e
9V
CO
e
9V
XTAL
7 ~ e
L w- lww- } 4g} l
Rl

GND GNO

Fig. 6- Esempio di circuito oscillatore pilotato a quarzo. Il compensatore C3 con- Fig. 7 - L'impiego della bobina di oscillazione, nei circuiti LC, abbassa il valore del
sente di effettuare la regolazione fine della frequenza generata. fattore di merito a, riducendo pure la precisione della frequenza generata.

Condensatori Resistenze
Condensatori Resistenze Varie
C1= 220pF R1= 10megaohm
C2 = 47 pF (fino a 1MHz) - 10 pF (fino a R2 5.600 ohm C1= 220 pF R1= 4,7 megaohm IC1 = 4011B
10 MHz) C2 = 47pF R2 = 2,2megaohm L = bobina (vedi testo)
C3= 6: 60pF (compensatore) C3 = compensatore (vedi testo) R3 = 5.600 ohm
CD = 100.000 pF Varie CD= 100.000 pF
XTAL = quarzo (0,1 + 10MHz)
IC1 = 4011B

OSCILLATORI A QUARZO ED LC
CIRCUITI OSCILLATORI RC "a" stiano diventando "alti"; in questo caso l'u- pure leggermente, le condizioni di risonanza del
scita (piedino 3) diventa "bassa" e costringe l'u- Quello riportato in figura 6 costituisce un sempli- quarzo.
Il primo esempio reale di circuito oscillatore con scita della sezione "b" verso lo stato logico ce esempio di oscillatore a cristallo di quarzo, la Quello riportato in figura 7 è un semplice proget-
integrato CMOS, modello 4011B, di tipo a resi- "alto". Il fronte di salita dei segnali viene tra- cui frequenza può essere compresa fra 0,1 MHz to di oscillatore di tipo LC. Nel quale il compen-
stenza e capacità, è quello riportato in figura 4. 11 smesso istantaneamente, tramite il condensatore e 10 MHz. Tuttavia, impiegando un quarzo con il satore C3, come nel circuito precedente, regola
quale genera segnali con frequenza attorno ai Cl, agli ingressi della sezione "a", confermando massimo valore di frequenza, di 10 MHz, la ten- la frequenza in un campo di valori stabilito dalla
1.500Hz. lo stato logico "alto". Ora il condensatore Cl sione di alimentazione del circuito va elevata a propria capacità. Per esso si può utilizzare un
Il funzionamento del progetto di figura 4 può es- comincia a caricarsi in senso opposto tramite Rl, 12Vcc : 15 Vcc. compensatore da 6 : 60 pF, quando si vogliono
sere controllato applicando, sulle boccole d'uscita che presenta un terminale collegato con l'uscita Il compensatore C3 costituisce la regolazione fi- ottenere piccole variazioni di frequenza, mentre
U, una cuffia ad alta impedenza, di valore supe- della sezione "a". ne della frequenza dell'oscillatore. occorre un condensatore variabile da 300 - 500
riore ai 600 ohm. Oppure collegando un frequen- Il circuito oscilJatore riportato in figura 5 è simile In sede realizzativa del circuito, ci si dovrà ricor- pF per variazioni maggiori.
zimetro o, meglio, un oscilJatore. a quello di figura 4. Esso oscilla in modo da pro- dare di collegare con la linea di alimentazione La bobina L può essere rappresentata da un
Come abbiamo già detto, con valori diversi, attri- vocare una sequenza di accensioni e spegnimenti positiva i piedini 8 - 9 e 12 - 13 di lCl. componente per onde corte o, più semplicemen-
buiti al condensatore Cl e alla resistenza Rl, del diodo led DL, con una frequenza di 3 + 4 In virtù della presenza della resistenza Rl, la se- te, da un piccolo trasformatore di media frequen-
varia la frequenza dei segnali emessi. secondi. I segnali ottici, questa volta, consentono zione "a" dell'integrato lavora in lineare, fungen- za per ricevitori radio. Anche una bobina avvolta
Non essendo in tale occasione utilizzate le porte di controllare direttamente il comportamento del do da amplificatore. Il quarzo (XT AL) riporta su ferrite può essere montata in sede realizzativa
della sezione di ICl, che fanno capo ai piedini 12 circuito. sull'entrata soltanto i segnali di frequenza pari al- del circuito di figura 7.
e 13, questi andranno collegati con la linea della La resistenza R2 costringe la sezione "b" a lavo- la propria frequenza di risonanza; le relative ar- A seconda del valore attribuito all'alimentatore,
tensione di alimentazione positiva. rare in lineare all'atto dell'accensione, a causa moniche vengono filtrate dai condensatori Cl - la massima frequenza di oscillazione raggiungibi-
Per analizzare il comportamento del circuito di della controreazione che viene a stabilirsi. E ciò C2. Pertanto, il compensatore C3 modifica, sia le è di 10 + 13 MHz.
figura 4, si supponga che gli ingressi della sezione assicura un preciso innesco dell'oscillatore.
169
168
ELEMENTARE ca peculiare di tutti i conduttori, nei quali basta
applicare una forza elettrica, fra due punti distin-
ti, per avviare il fenomeno della corrente elettri-

.ETTRONICA
ca.

SEMICONDUTTORI

Il comportamento dei semiconduttori può essere


assimilato a quello dei buoni conduttori o degli
isolanti, a seconda delle condizioni elettriche cui
vengono sottoposti. Per esempio, favoriscono il
fenomeno della corrente elettrica quando sono
esposti a temperature molto elevate, ma condu-
cono sempre più difficilmente l'elettricità alle
basse temperature. Le proprietà cambiano anco-

RIMI ra quando in essi viene incorporata una piccola


dose di prodotto, normalmente chiamata
"impurità", identificabile in alcune particelle di
alluminio, indio, antimonio, arsenico, ecc.
Quando si uniscono tra di loro due pezzetti di se-
miconduttore, uno di tipo P e l'altro di tipo N, si
ottiene una giunzione PN, che rappresenta ap-
A seconda della natura dell'impurità introdotta, i punto il diodo a semiconduttore. Ma quando si
semiconduttori vengono raggruppati in due cate- accostano tra loro due porzioni di semicondutto-
gorie: quella dei semiconduttori positivi e, l'altra, re di nome diverso, P ed N si manifesta un parti-
dei semiconduttori negativi. colare fenomeno, ovvero il passaggio momenta-
Si definisce semiconduttore negativo, o più sem- neo di elettroni dal semiconduttore N al semi-
plicemente di tipo N, il materiale ricco di elettro- conduttore P, che neutralizza soltanto le cariche
ni, vale a dire di cariche negative, in grado di che si trovano sulle superfici di contatto dei due
muoversi agevolmente, che lo fanno assomigliare elementi. Poi, a processo di neutralizzazione ulti-

DIODI un po' ai conduttori metallici, anche se in questi mato, la superficie di separazione si comporta
ultimi esistono elettroni liberi dappertutto. come un isolante, che impedisce ogni ulteriore
I semiconduttori positivi, cioè di tipo P, sono ar- passaggio di cariche ( elettroni) dal semicondutto-
ricchiti di impurità che esercitano il potere di cat- re N a quello P. Tutto ciò ricorda un po' il con-

A SEMICONDUTTORE turare elettroni, sottraendoli agli atomi, i quali densatore, fra le cui armature non può esserci
diventano cariche positive. Si suole pure dire che scambio di cariche a causa dell'interposto dielet-
l'aggiunta di determinate impurità, nei semicon- trico.
duttori, provoca la formazione di "buchi" o I diodi a semiconduttore sono normalmente il ri-
"lacune", che assorbono elettroni e caratterizza- sultato dell'accoppiamento di due piccole parti di
no quindi la costituzione fisica del semicondutto- cristallo di germanio o di silicio, ai quali sono sta-
re di tipo P. te aggiunte, con procedimenti industriali, delle
I diodi sono componenti elettronici che appar- durante la rotazione attorno al nucleo, viene a impurità. Nel primo caso si hanno i diodi al ger-
tengono al mondo dei semiconduttori. ovvero di trovarsi in questo punto di tangenza, avverte, in manio, nel secondo quelli al silicio.
quegli elementi che conducono facilmente l'elet- ugual misura, la presenza delle forze di attrazio- DIODO A SEMICONDUTTORE Riassumendo: il diodo a semiconduttore è com-
tricità in un determinato verso. Non sono quindi ne del nucleo dell'atomo di appartenenza e di posto da due pezzetti di semiconduttori di nome
isolanti e neppure conduttori, come invece si di- quelle dell'atomo immediatamente vicino. Le Un tempo, con la parola "diodo", si designava la diverso, in quello P sono contenute cariche elet-
mostrano la mica, la bachelite, la plastica tra i due forze di attrazione, dunque, si annullano e valvola termoionica a due elettrodi, l'anodo ed il triche positive libere, nel semiconduttore N sono
primi e i metalli nei secondi. l'elettrone sfugge, lungo la tangente, liberandosi catodo, impiegata come raddrizzatrice o rivelatri- presenti cariche negative libere. Tra le due su-
Gli atomi che compongono i metalli presentano nello spazio interatomico. E vaga in questo spa- ce. Oggi, per distinguere i nuovi componenti al perfici di contatto dei semiconduttori vi è una
una caratteristica: gli elettroni possono facilmen- zio finché non rimane coinvolto dalla forza at- germanio o al silicio dall'obsoleto tubo elettroni- barriera isolante, spontaneamente formatasi al-
te sfuggire all'edificio atomico, vagare liberamen- trattiva del nucleo di un atomo dal quale, nello co, si adotta l'espressione "diodo a semicondut- l'atto della giunzione degli elementi, che prende
te fra gli spazi interatomici e trasferirsi nella stesso modo, sia sfuggito un elettrone. tore". il nome di "barriera di potenziale" o di "soglia di
struttura di un atomo diverso da quello di appar- In un corpo conduttore ( oro, argento, rame, allu- Derivata dal greco antico, la parola diodo signifi- potenziale". In gergo, assai più sbrigativamente,
tenenza. Più precisamente, nei metalli le orbite mino, ecc.) il fenomeno ora descritto va moltipli- ca "elemento a due vie". Ogni diodo, infatti, pre- la si chiama "tensione del diodo" o "tensione di
periferiche delle strutture atomiche stabiliscono cato per tutti gli atomi che compongono il corpo senta due reofori che, come accadeva per la val- soglia" e la sua conoscenza è molto importante,
dei punti di tangenza fra loro; ossia, l'orbita del- stesso ed il risultato, valutato da un punto di vista vola, prendono ancora i nomi di "anodo" e perché indica quel valore di tensione al di sotto
l'elettrone periferico di un atomo forma un pun- macroscopico, è il seguente: in ogni corpo metal- "catodo". Ma di ciò si parla più avanti, giacché del quale il diodo rimane praticamente isolante.
to di contatto con l'orbita periferica dell'atomo lico esistono sempre elettroni liberi, cioè svinco- per ora preme ricordare un importante fenome- Affinché il diodo divenga conduttore, in un de-
immediatamente più vicino. Quando l'elettrone, lati dall'edificio atomico. Questa è la caratteristi- no fisico. terminato verso, è necessario applicare sui suoi
170 171
terminali, una tensione in grado di vincere la bar- scopo di realizzare i circuiti applicativi, via via
riera di potenziale interna, ovvero la tensione di presentati in queste pagine, consigliamo di acqui-
stare alcuni diodi al silicio di tipo 1N4004, tre pi-
A =====I
A t>l =
,-:=K soglia.
le piatte da 4,5 V e qualche lampadina da 4,5 V - ===;;;;;;;;ja..~===
0,2 A. Ovviamente, diodi e lampadine debbono
catodo GENERALITÀ essere tutti dello stesso tipo.
anodo Cominciamo quindi con la composizione del pri-
Come accade per tutti i componenti elettronici, mo circuito sperimentale, il cui schema elettrico
B 1' anche per il diodo a semiconduttore è stato stabi-
lito un simbolo di riferimento universalmente
è riportato in alto di figura 6, mentre quello pra-
tico è pubblicato in basso della stessa figura.
adottato in tutti gli schemi teorici, quello pubbli- Il pulsante Pl, come si può intuire, è un modello
cato in alto di figura 1. normalmente aperto. Ciò significa che, premen- ===~i=====
FASCETTA~
Quando invece si vuol interpretare la struttura fi- do il tasto, il circuito elettrico, sempre aperto,
sica del diodo a semiconduttore, allora si ricorre viene momentaneamente chiuso e rimane tale
Fig. 1- Si noti, in A, il simbolo elettrico del diodo a se- al disegno riportato in figura 2. finché si esercita la pressione sul componente
miconduttore normalmente adottato nella composizio- I due reofori uscenti dal diodo, ossia i due termi- mediante il dito di una mano.
ne degli schemi teorici. In B è invece riprodotto il dio- nali, come indicato in figura 1, prendono i nomi Il diodo a semiconduttore Dl è collegato in mo-
do di media potenza, nella sua veste esteriore reale.
La fascetta (anello colorato) funge da elemento se- di "anodo" e "catodo" e vengono designati me- do che il suo anodo rimanga rivolto verso il mor-
gnalatore dell'elettrodo di catodo (K). L'elettrodo diante le lettere A e K. L'anodo è graficamente setto positivo della pila. Dunque, il reoforo che si
uscente dalla parte opposta è quello di anodo (A). simboleggiato con un triangolino, il catodo con trova dalla parte in cui è presente l'anello-guida, Fig. 4 - Esempl di diodi molto comuni ed attuali. Gli
un trattino verticale. Uno dei vertici del triangoli- che può essere bianco o diversamente colorato, anelli presenti in alcuni di essi segnalano la posizione
no punta decisamente verso il trattino verticale, deve rimanere collegato con uno qualsiasi dei dell'elettrodo di catodo.
per ricordare che quello è anche il verso conven- terminali della lampadina LPl.
zionale della corrente elettrica, quando sull'ano- Si prema ora il pulsante e si osservi l'accensione
do è applicata la tensione positiva. della lampadina, la quale evidenzia un buon flus-
In figura 3 sono pubblicati i disegni relativi alle so di corrente che, prendendo le mosse dal mor-
strutture di due tipici diodi a semiconduttore: setto positivo della pila, attraversa il pulsante Pl,

Fig. 2- Questo semplice disegno interpreta la struttu-


quello a punta (in alto) e quello a giunzione (in
basso). In figura 4 sono riprodotti i diodi a semi-
conduttore più tipici, quelli più frequentemente
il diodo a semiconduttore D1 e la lampadina
LPl, per raggiungere finalmente il morsetto ne-
gativo. L'esperimento si conclude qui e precede
o
ra fisica del diodo a semiconduttore, rappresentato impiegati nelle attuali applicazioni elettroniche. immediatamente l'altro, riportato in figura 7, per
dall'unione di due cristalli, uno di tipo N e l'altro di ti- Particolare importante: in molti tipi di diodi, al la cui realizzazione è sufficiente invertire il verso
po P. germanio o al silicio, i costruttori imprimono una di inserimento del diodo a semiconduttore Dl. Il
fascetta bianca, o altrimenti colorata, in prossimi- quale rivolge il suo catodo (anello) al pulsante Pl
tà dell'elettrodo di catodo, come indicato in bas- e l'anodo alla lampadina LP 1.
so di figura 1, con lo scopo di poter distinguere Una volta effettuate le necessarie dissaldature
sicuramente fra loro i due reofori. dei terminali del diodo e le successive nuove sal-
Il diodo al germanio è sempre di piccole dimen- dature a stagno, che lo fissano nella posizione il-
sioni, quello al silicio è normalmente di media lustrata in basso di figura 7, si può di nuovo pre-
grandezza e quelli di potenza al silicio sono abba- mere il pulsante Pl, per constatare che la lampa-
stanza voluminosi, se paragonati alla microcom- dina LP 1 rimane spenta.
ponentistica di moderna produzione. Il rapporto Le conclusioni, che si possono trarre dai due
dimensionale fra alcuni tipi di diodi è rilevabile esperimenti, sono le seguenti. Nel circuito di fi-
in figura 5. gura 6 il diodo a semiconduttore si comporta
come un interruttore chiuso, che lascia via libera
al flusso della corrente elettrica. Nel circuito di
LA SEMICONDUTTIVITÀ IN PRATICA figura 7 si identifica con un interruttore aperto,
che impedisce il passaggio della corrente. Con
Il lettore, dopo aver assimilato la breve esposizio- termini tecnici si dice che, nel primo caso, il dio-
ne teorica sulla natura ed il comportamento dei do è "polarizzato direttamente", nel secondo ca-
diodi a semiconduttore, è invitato ora a constata- so il diodo è "polarizzato inversamente".
Fig. 3 - Conformazione interna di un diodo di tipo a re nella pratica realtà una buona parte dei con- Fig. 5-A destra è riprodotto il diodo al germanio che,
Dunque, il diodo a semiconduttore può essere fra tutti i componenti a semiconduttore, è il più piccolo
punta (A), chiamato pure "diodo a baffo di gatto", rac- cetti già descritti. Bastano infatti alcune semplici
chiuso In un contenitore di vetro. In B è riprodotta la assimilato ad un interruttore automatico, che che si conosca. Sulla sinistra è rappresentato un dio-
struttura interna di un diodo a giunzione in contenitore applicazioni sperimentali per controllare il com- reagisce alle polarità della tensione elettrica ap- do raddrizzatore di potenza elevata, le cui dimensioni
di resina sintetica; il semiconduttore, in questo caso, portamento dei diodi, quando ad essi viene appli- plicata ai suoi elettrodi. sono esaltate dall'accostamento con gli altri due mo-
va identificato nella pallina nera. cata una sorgente di tensione elettrica continua delli di diodi.
Lo schema presentato in figura 8 porge al lettore
come, ad esempio, la comune pila. Pertanto, allo una precisa domanda, cui ora, dopo gli esperì-

172 173
- a
D1
k
±-
D1

r
4,5V
~ -

l

% LP!
accesa] Il (spenta)

Fig. 6- Circuito elettrico e pratico di applicazione di un diodo a semiconduttore


polarizzato direttamente e quindi in grado di condurre la corrente che accende la Fig. 7-In questi schemi il diodo a semiconduttore D1 rimane polarizzato inversa-
lampadina LP1, i cui valori elettrici sono: 4,5 V - 0,2 A, mentre per D1 si consiglia il mente; al premere del pulsante P1 la corrente non circola e la lampadina LP1 ri-
modello 1N4004. mane spenta. Componenti: D1= 1N4004;LP1 = 4,5 V- 0,2 A.

dei diodi a semiconduttore, che sono quelli mag- cominciamo con l'esame dello schema di figura 9 le finalità didattiche vengono meno.
menti eseguiti in precedenza, è in grado di ri-
giormente sfruttati nei moderni apparati elettro- che, come si può notare, ricalca un po' le orme Dei due schemi citati non è stato presentato il
spondere. Premendo il pulsante Pl, quale delle
nici. dei circuiti sperimentali riportati nelle figure 6 - piano costruttivo, la cui realizzazione è talmente
due lampadine LP 1-LP2 si accende e quale ri-
7, sia pure in una forma più complessa. Perché, semplice da non comportare alcun problema pra-
mane spenta? tico, quando vengano rispettate le polarità asse-
Quando si è risposto al quesito di figura 8, è con- questa volta, gli alimentatori sono due (PILA 1 -
POLARIZZAZIONI MISTE PILA 2) e due sono pure i pulsanti (P1- P2) ed i gnate ai diodi e alle due pile nel circuito di figura
sigliabile comporre quel semplice circuito, perché
diodi a semiconduttore (D1- D2), mentre le 9. Vediamone comunque il funzionamento, ovve-
la pratica sperimentale imprime meglio nella
Prendiamo ora in considerazione due circuiti nei lampadine sono addirittura tre (LPl - LP2 - ro il comportamento elettrico al premere dei due
mente i due fondamentali concetti di:
quali i diodi utilizzati sono più di uno, così come LP3). Ovviamente, i componenti dello stesso tipo pulsanti.
sono almeno due i pulsanti, le lampadine e le pi- debbono essere perfettamente identici, altrimenti Cominciamo col premere il pulsante Pl, il quale
Polarizzazione diretta
le di alimentazione. Ma andiamo con ordine, e l'esperimento non si realizza nel modo dovuto e chiude il circuito di alimentazione presidiato dal-
Polarizzazione inversa
175
174
02
fb P2

@
01
2i Il

'Pl
LP2
[t
D1I\

a
D02 Il {
PILA 2
4,5 V Fig. 10- Premendo il pulsante P1, si accende {)
~/ la sola lampadina LP1, perché la LP2 rimane

5% &@ l
e Fig. 8 - Questo semplice circuito applicativo di due cortocircuitata dal diodo D3. Premendo il pul-
diodi a semiconduttore, nel quale D1 è polarizzato sante P2, si accende la lampadina LP2, ma si
direttamente e D2 inversamente, vuol porgere al let- accende pure LP1 attraverso D1 e D2 polariz-
tore una precisa domanda: quale delle due lampadi- zati direttamente. I componenti sono: D1- D2
ne LP1- LP2 si accende e quale rimane spenta? - D3 = 1N4004; LP1 - LP2 = 4,5 V- 0,2 A.

l'alimentatore a 9 V, composto dal collegamento della corrente. Pertanto, quando si preme Pl, si
in serie di due pile da 4,5 V ciascuna ( 4,5 + 4,5 accendono le due lampadine LPl - LP2 , mentre
= 9 V). A tal proposito ricordiamo che, nei col-
legamenti in serie di due pile, il morsetto positivo
di una va collegato con quello negativo dell'altra.
LP3 rimane spenta.
Abbandoniamo a questo punto il pulsante Pl e
premiamo P2. La PILA 2 alimenta ora la lampa-
Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000
Ebbene, poiché il diodo a semiconduttore D1 ri- da LP3, che si accende, ma alimenta pure la lam-
mane polarizzato direttamente, questo è abilitato pada LP2 attraverso il diodo D2, che rimane po- Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
a condurre la corrente, che attraversa le due lam- larizzato direttamente. Anche questa volta si ac- nico.
padine LPl - LP2 e rientra nel morsetto negativo cendono due lampadine soltanto, la LP3 e la Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
di PILA 1. Non può tuttavia attraversare il diodo LP2. PASSI» ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:
D2, che rimane polarizzato inversamente, perché Passiamo adesso al controllo del circuito di figura
espone il suo catodo (K) al verso di scorrimento 10, nel quale sono inseriti tre diodi, due lampadi-
1° - Il tester

2°-Il voltmetro
!à~-
5%2
o
./
[
[pp
E
fis
·· ;~.l"!'lf~.,-CA
c·z
J~,
." ±z.JR
1i

zze
"i&a,
"i;;•
.,
.,
3° - L'amperometro

-- Jf_
4° • Il capacimetro
. ........
5°. Il provagiunzioni 0MIE'
7-F@iii;
6°. Oscillatore modulato
7±±s -
o6a°

%
7° • Tutta la radio
Fig. 9 - In questo circuito, quando si 8°. Supereterodina
preme P1, il diodo D1 rimane abilitato e
le lampadine LP1- LP2 si accendono.
Quando invece si preme P2, il diodo D2 9° • Alimentatori "STA u maso,
rimane polarizzato direttamente: le due
lampadine LP3 ed LP2 si accendono. I
componenti sono: D1 - D2 = 1N4004;
LP 1 - LP2 -LP3 = 4,5 V - 0,2 A.

176 177
Questa piccola entità di energia elettrica, trasfor- Massima corrente
mata in calore, è appena percettibile ponendo un Massima tensione inversa
dito sopra il componente, quando questo è attra-
! A
@a LP
."o E,
versato dalla corrente massima.
Nel caso di un diodo polarizzato inversamente,
come quello montato sullo schema a destra di fi-
gura 11, non esiste alcuna dissipazione di ener-
Per esempio, se nello schema A di figura 11 si
elimina la lampadina LP, attraverso il diodo
1N4004, scorre una corrente che dapprima riscal-
da il componente e poi lo distrugge definitiva-

#l
7

gia, anche se sugli elettrodi del semiconduttore è mente. Ciò significa che ogni diodo viene costrui-
presente la tensione di alimentazione di 4,5 V, to per sopportare un valore massimo di corrente,
che può raggiungere i 1.000 V senza provocare oltre il quale il componente va alla distruzione.
alcun passaggio di corrente! Ma ciò non vale per Nello schema B di figura 11, invece, nulla accade
tutti i diodi a semiconduttore, per i quali sono da finché il valore della tensione inversa non supera
tener sempre presenti i seguenti limiti: un certo valore definito dal costruttore, che per il
diodo 1N4004 è di 400 V cc.
A B

Fig. 11- La caduta di tensione, sui terminali del diodo a semiconduttore utilizzato
negli esperimenti descritti nel testo,è di 0,7 V, come indicato nello schema A. Questo
valore viene ricordato come "tensione di soglia" del componente. Ma quando al
diodo è applicata una tensione inversa, come nello schema B, sui suol elettrodi si
rileva la sola tensione di alimentazione inversa.
ECCEZIONALMENTE
IN VENDITA LE DUE ANNATE COMPLETE
1984 • 1985
ne, due pulsanti e due pile. Cominciamo col pre- TENSIONE DI SOGLIA AL PREZZO DI L. 18.500 CIASCUNA
mere il pulsante Pl, il quale chiude il circuito di
alimentazione della PILA 1 attraverso la lampa- Se nel circuito sperimentale presentato nella fi-
dina LPl e i diodi D2 - D3, polarizzati diretta- gura 6 e riproposto sulla sinistra di figura 11 si va Coloro che, soltanto
mente. La lampadina LPl si accende, ma la LP2 a misurare il valore della tensione sui terminali recentemente, hanno
rimane spenta, perché cortocircuitata dal diodo conosciuto ed apprezzato la
del diodo a semiconduttore, si rilevano 0,7 V. Ma validità didattica di
D3. Se questo diodo non ci fosse, anche la LP2 si questo dato è da ritenersi valido soltanto per il Elettronica Pratica,
accenderebbe. La corrente non fluisce attraverso circuito citato, perché esso varia leggermente col immaginandone la vastità di
il diodo D 1 perché questo è polarizzato inversa- variare dell'intensità di corrente che attraversa il programmi tecnico-editoriali
mente. svolti in passato, potranno
diodo; generalmente fra 0,5 V e 1 V. Citiamo ora aggiungere, alla loro
Premiamo successivamente il pulsante P2 per os- due esempi: con la corrente di 1 mA, la caduta di iniziale collezione di riviste,
servare i seguenti fenomeni. Prima, tuttavia, si potenziale è di 0,6 V, con 1.000 mA la caduta di queste due annate proposte
osservi il verso di inserimento della PILA 2, che tensione è di 0,8 V. Ci troviamo quindi in disac- in offerta speciale a tutti i
rivolge il morsetto positivo in basso. Pertanto, la nuovi lettori.
cordo con la legge di Ohm, alla quale il diodo a
corrente scorre attraverso la lampadina LP2, il semiconduttore si sottrae.
pulsante P2 e rientra nel morsetto negativo della La tensione di 0,7 V, come abbiamo già ricordato
pila. Ma la corrente, oltre che entrare in LP2, at- all'inizio di questa trattazione, prende il nome di
traversa pure il diodo D1, che rimane polarizzato "tensione diodo" o "tensione di soglia". Essa va-

--
direttamente e, successivamente, raggiunge la le 0,7 V per i diodi al silicio e 0,1 V per quelli al 4
l

lampadina LPl ed il diodo D2, anche questo po- germanio. Dunque, la potenza elettrica dissipata ni
larizzato direttamente, per rientrare, assieme alla da un diodo a semiconduttore è data dalla for-
corrente uscente da LP2, tramite il pulsante P2, mula: OSCILLATORE CW
sul morsetto negativo della PILA 2. Il risultato,
dunque, è il seguente. Quando si preme P2, LPl W = V diodo x I diodo
ed LP2 si accendono, ma LPl con una luminosità
inferiore a quella di LP2, perché i due diodi D 1 - Sui valori massimi di 0,8 V di tensione di soglia e
D2, che vengono a trovarsi collegati in serie, tra- Richiedeteci oggi stesso una od entrambe le annate qui illustrate, inviando, per ciascuna di esse,
di 1 A di corrente attraverso il diodo, la potenza l'importo anticipato di L. 18.500 a mezzo vaglia postale, assegno bancario o conto corrente postale
sformano una sia pur piccola porzione di energia dissipata dal semiconduttore è di: n° 916205 ed indirizzando a: Elettronica Pratica - 20125 Milano • Via Zuretti, 52.
elettrica in energia termica, ovvero in calore.
0,8Vx lA = 0,8W
178 179
ESEGUO montaggi a L. 150 al cmq (spedire basetta,
1
componenti e informazioni dettagliate). Realizzo basetta
+ montaggio a L. 175 al cmq. Inviare l'importo + L.
1.000 per spese postali.

Il SERVIZIO E' DE MARTIN DAVIDE - Cannaregio, 3027/B - 30100 VE-


NEZIA

A COLLEZIONISTI vendo a modico prezzo registratore

COMPLETAMENTE valvolare della Lesa, da revisionare funzionante. Regalo


nastri e valvole in buono stato.
MORRA ERCOLE - Via Montanara, 14 - 13100 VER-
CELLI

GRATUITO A hobbysti, per liquidazione ultime scorte di lamierini for-


nisco, a ottimo prezzo, trasformatori di alimentazione per

lendifte - Acquisti- Permute


montaggi elettronici. Precisatemi tensioni e correnti di
funzionamento.
BUGLIONI GOFFREDO - Via Paolo Frisi, 8 - 20129 MI-
LANO Tel. (02) 2046365 pomeriggio

POSSEGGO il C64 da 3 anni. Ho selezionato i prog. più


potenti di ogni tipo e li ho raccolti in una lista con spiega-
zioni. Vendo questi prg a prezzi clamorosi. Su disco.
CERCO tubi elettronici 6TE8 e 6X5 GT per ricambi vec- DI FLUMERI VINCENZO - Via Santorre di Santarosa,
chio radioricevitore. 40- 00149 ROMA Tel. (06) 5270105
GIUNTINI ALESSANDRO - Via della Croce, 16 - TER-
VENDO corso completo di materiale, Elettronica Radio CERCO computer fuori uso anche se mancante di parti, RICCIOLA (Pisa) MODULI premontati dt trasmettitori e ricevitori quarzati
TV della Scuola Radio Elettra, 52 lezioni (usato sino alla possibilmente con accessori floppy - joystick ecc. Anche (40+ 54 MHz60 + 70 MHz 140 + 170 MHz) funzionanti
lezione 20), a metà prezzo. Regalo altro materiale. Commodore 60 senza tasti, anche solo involucro. CERCO urgentemente tabelle e fotocopie inerenti uso e di ottima qualità. Interfaccia telefonica L. 180.000 - Du-
MONACA SALVATORE - P.O. BOX 9 - 97014 ISPICA DI GAETANO LUIGI - Via G. Matteotti, 60/D - 88078 VI- del provavalvole riguardante corso radio della Scuola Ra- plerex 40 -;- 70 MHz L. 36.000. Trasmettitore FM 88 - 108
(Ragusa) Tel. (0932) 959667 BO VALENTIA (Catanzaro) Tel. (0963) 44785 ore 13/16 dio Elettra. Pago adeguatamente. 20 WL. 190.000.
- 19/22 ZAPELLONI ALDO - Via Ragusa, 7 - 70121 BARI GRAZIANO Tel. (0833) 63 1089 primo mattino - pasti
VENDO Commodore 64 + alimentatore + registratore
+ 2 joystick + oltre 100 giochi tra cui Platoon, Subbie CERCO istruzioni operative in italiano della stampante VENDO 15 numeri di riviste di elettronica a L. 3.000 ca-
COMPRO libri di radiotecnica anni 50-60 Ravalico, Montù dauno + 4 libri di progetti di vario tipo il tutto in ottimo
Bobble, Scooby Doo, ecc. + 1 cartuccia lnternational ecc. Compro apparecchi Geloso a valvole. Cerco surplus Panasonic KX-P 1592.
Soccer + manuale libro di programmazione in Basic + ZUCCONI MARIO - 29010 MONTICELLI (Piacenza) Tel. stato.
italiano e tedesco periodo bellico. Compro strumenti ae-
cavi di collegamento, tutto a L. 300.000. Possibilmente (0523) 827355 SCARPAROLO MARCO - Via 8 Settembre, 6 - TORRI
ronautici. DI QUARTESOLO (Vicenza) Tel. (0444) 582355
solo Roma e provincia. CIRCOLO CULTURALE LASER - Casella Postale, 62 -
DI NICOLA PAOLO - ROMA Tel. (06) 7945522 ore po- 41049 SASSUOLO (Modena) VALVOLE europee delle serie grigie, dorate, rosse e
meridiane "WE", acquisto. Specificare prezzi, condizioni e sigle. VENDO riviste di elettronica e computer.
ZARA MASSIMILIANO - Via F. Turati, 5/1 - 09013 CAR- SALVATORI IVO - Via Sibilla Aleramo, 24 - 05 100 TER-
CERCO urgentemente schemi elettrici con elenco com-
CERCO il Radiolibro di Ravalico 4% edizione e precedenti BONIA (Cagliari) NI
ponenti di V-meter a 16 o 20 led per casse acustiche, pa-
+ il manuale del radiomeccanico di Angeletti + radiotec- go L. 5.000.
nica di Montù. Specificare prezzo e condizioni. AZZOLINI RENATO - Corso Alberto Picco, 35 - 10 131
ZARA MASSIMILIANO - Via F. Turati, 5/1 - 09013 CAR- TORINO
BONIA (Cagliari)
VENDO attrezzature elettroniche a bassissimo prezzo o
VENDO contatore Geiger professionale a L. 350.000. scambio con altro materiale. Vendo inoltre computer
Vendo/cambio programmi radioamatoriali per IBM - Spe- Commodore 16 con 200 giochi, monitor, registratore, jo-
ctrum 48 K. ystick, duplicatore a L. 300.000.
GERVASI WALTER - Corso Virginia Marini, 61 - 15100 PIETRIBIASI SIMONE - Via Paludi, 30 - GARDOLO
ALESSANDRIA Tel. (0131) 41364 (Trento) Tel. (0461) 993367

Ricordate il nostro indirizzo!


Di questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la necessità di offrire
in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati elettronici, oppure coloro che vorranno
rendere pubblica una richiesta di acquisto od un'offerta di permuta.
EDITRICE ELETTRONICA PRATICA
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In Via Zuretti 52 - 20125 Milano
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
tario.
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo nei limiti di
40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stampatello).

180 181
COMPRO misuratore intensità di campo unaohm con vi- VENDO oltre 1500 programmi in MS-DOS con manuale.
LA PUSIA DEL LETTORE
deo (astenersi i "come nuovo"). Cerco schemi di radiote- Dispongo di moltissimi prg per editing, schemi elettronici,
lefoni - trapano verticale - tornio a legno - compressore simulazioni logiche ed analogiche, autorouter circuiti
flessibile. Vendo dipolo 11 - 45 mt. ottimo RX-TX. Dispon- stampati anche con autoplacement, comprensivi di di- Tutti possono scriverci, abbonati
go di molto materiale surplus a livello hobbystico. Offro schi. Libreria componenti e manuale d'uso. Prezzi modi- o no, rivolgendoci quesiti tecnici
consulenza su impianti RX-TX. ci. inerenti a vari argomenti presen-
MARCHETTI ANTONIO - Via S. Janni, 19 - 04023 AC- PAOLO - Tel. (0587) 685513 - 55438
tati sulla rivista. Risponderemo
QUATRAVERSA DI FORMIA (Latina)
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di

PER I VOSTRI INSERTI un solo lettore.

I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.
CONTROLLO DEGLI ZENER mento dell'alimentatore da laboratorio il quale, pur
essendo un modello perfettamente funzionante e di
Durante il mio normale lavoro di riparatore di buona qualità, non è mai un generatore di corrente
apparati elettronici, ho l'occasione di constatare ideale. Perché sul circuito d'uscita contiene un
la presenza di molti componenti privi di sigla di condensatore, di maggiore o minore capacità, a se-
TESTO (scrivere a macchina o in stampatello) qualificazione e di eventuali dati caratteristici. conda del tipo di apparato generatore, che si cari-
Per esempio, sui diodi zener, assai difficilmente ca, al massimo valore di tensione disponibile, pri-
riesco a leggere il valore della tensione omonima ma che lei applichi il diodo zener. Questo conden-
e quello della potenza. Eppure, anche su questi satore, dunque, acquista una notevole quantità di
elementi io debbo condurre le necessarie indagi- energia, che poi scarica, sia pure parzialmente, ma
ni, onde rilevarne le reali condizioni elettriche. istantaneamente, sullo zener in prova. Il quale su-
Ma finora non ci sono riuscito e, temendo di bisce la scarica fino al valore di tensione caratteri-
adottare un procedimento di controllo errato, ho stico del componente, prima di esercitare la funzio-
deciso di sottoporlo al vostro autorevole giudizio. ne di limitatore di corrente e di potenza. Tale im-
Dopo aver predisposto l'alimentatore per la mas- pulso energetico è certamente sufficiente per di-
sima tensione d'uscita di 30 V e la corrente di 5 struggere gli zener di piccolo e medio wattaggio.
mA, sono abituato ad inserire lo zener da esami- Ma pure quelli di grande potenza possono subire
nare sui morsetti dell'apparecchio. E con mia danni irreparabili, se il condensatore è di elevata
grande meraviglia, anziché rilevare il valore di capacità. Per evitare l'inconveniente provocato da-
0,7 V, mi accorgo che il diodo è in cortocircuito. l'alimentatore, lei può comportarsi così. Regoli ini-
Sono io che l'ho distrutto? Ma come è possibile zialmente lo strumento sul valore di zero volt, inse-
ciò, se durante la prova il componente non si ri- risca il diodo in prova sui rispettivi morsetti ed elevi
scalda e non dissipa una potenza superiore ai 150 poi gradualmente la tensione, limitando la corrente
mW(30Vx0,005A = 0,150W = 150mW)? a 5 mA. In questo modo, quando la tensione rag-
POZZIOTIAVIANO giunge il valore di zener, l'indice del voltmetro si
Inserite il tagliando in una busta e spedite a: arresta, offrendo la lettura reale che lei vuol cono-
Brescia
scere e senza l'apporto distruttivo dell'impulso tran-
ELETTRONICA PRATICA Teoricamente lei ha tutte le sue buone ragioni. Ma, sitorio di potenza. Un secondo metodo di misura
può essere quello di collegare, in serie con il diodo,
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute lo ripetiamo, soltanto teoricamente, perché il cal-
»
colo della potenza massima in gioco, che non può una resistenza da 1.000 ohm - 1 W e leggere la ten-
Via Zuretti, 52 - MILANO. sione di zener sui terminali del diodo stesso e non
assolutamente distruggere il componente, è valido
se rapportato ad un regime di normale funziona- sul! uscita dell'alimentatore.

182 183
CAMPANELLO BITONALE Lo schema che ci chiede è quello qui pubblicato,
SCR ALLA PROVA La prova degli SCR si effettua premendo il pulsan- che rappresenta un oscillatore monostabile con ca-
te P 1, di tipo normalmente aperto, il quale accende Debbo installare un campanello elettronico a due rico di collettore identificabile nel trasformatore di
Trovandomi in possesso di alcuni diodi SCR, vor- la lampadina LP e la spegne appena lo si rilascia tonalità, pilotabile con due pulsanti. Disponete di uscita per push-pull. Variando la tensione di ali-
rei realizzare un semplice dispositivo con il quale soltanto se il diodo è efficiente. Il circuito è valido uno schema che possa risolvere questo mio pro- mentazione, cambia la tonalità dei suoni. Ciò si ot-
poter controllare l'efficienza di questi componen- soltanto per gli SCR di potenza. Per quelli di se- blema? tiene attribuendo valori diversi alle resistenze Rl -
ti. gnale occorre collegare, in serie con LP, una resi- LUCCHI MATTEO R2.
OTTOLINI BRUNO stenza da 100 ohm - 5 W In tal caso la LP deve Pisa
Firenze essere da 24 V - O, 1 A.

LP Cl

»
1° A
1° SCR
24V
l o
G Il K
IN ESAME

j c3
«ii«
K
220
Il «O)ti
ll

C2

p1 = pulsante R1 = 3.300 ohm


LP = lampadina (24 V - 1A) T1 = 220 V - 24 V1A
D1 = diodo al silicio (1N4004)

INIETTORE DI SEGNALI IN SCATOLA DI MONTAGGIO


Condensatori
C1 = 47.000pF
Resistenze
R1 = 2200hm
Varie
TR 1 = 2N1711
C2 = 47.000 pF R2 = 10ohm TR2 = 2N1711
Uno strumento indispensabile nel labo- T1 = trasf. d'use. per push-pull
C3 = 22.000pF R3 = 10.0000hm
ratorio del dilettante.
R4 = 10.000 ohm AP = altoparlante (1W)
P1-P2 = pulsanti (normai. aperti)
ALIM. = 6Vcc : 12Vcc

Utilizzato assieme al tester consente di


localizzare, rapidamente e sicuramente,
avarìe, interruzioni, cortocircuiti, nei di- Ricordate il nostro indirizzo!
spositivi con uscita in cuffia o altopar-
lante. L. 26.500
...
EDITRICE ELETTRONICA PRATICA
Via Zuretti 52 - 20125 Milano
185
184
ACCORDATORE D'ANTENNA GENERATORE DI FREQUENZA ma è quello di squadrare la tensione di rete che,
raddrizzata in onda intera, offre un segnale alla fre-
Per migliorare la resa del mio ricevitore per SWL Costruisca la bobina LI con filo LINZ da 1 mm, Mi occorre un generatore di frequenza a 100 Hz, quenza di 100 Hz preciso e stabile, in fase con la
ho installato un'antenna verticale della lunghezza avvolgendola su un supporto di cartone del diame- ad onda rettangolare, di facile realizzazione ma rete. E per ottenere tale risultato basta utilizzare un
di 3 mt. alla quale vorrei ora collegare un accor- tro di 2 cm. La sezione Sla sintonizza la frequenza preciso. integrato CMOS in funzione di inverter a trigger di
datore, tenendo conto che le bande di frequenze di ricezione, la SIb serve a mantenere adattata PELLEGRINO LUIGI Schmitt, cioè con isteresi, onde evitare le oscillazio-
sono quelle delle onde corte fra i 2 MHz e i 30 l'impedenza dell'accordatore con il ricevitore. Nello Milano ni sui fronti di commutazione. L'uscita è ad onda
MHz. schema, SI è commutato nella posizione di mini- rettangolare, non simmetrica, in condizioni di for-
VENTURI FRANCESCO ma frequenza (2 MHz circa). Il sistema più semplice per risolvere il suo proble- nire qualche milliampere.
Bologna

O) ANI
T1
RI
ICI

c2

Cl

Condensatori R2 = 10.000 ohm


C1 = 220 F - 16 VI (elettrolitico)
C2 = 100.000 pF Varie
P1 = ponteraddrizz. (4x 1N4004)
Resistenze T1 = trasf. (220V-6V-0,2A)
C1 = 500 pF (variabile) D1 = 1N4004
R1 = 1.000ohm IC1 = 4093
O) TER RA
S1 = comm. (6 posiz. -2 vie)
L1 = 60 spire filo LINZ da 1 mm

IL RICEVITORE BC 348 scala. Il transistor FET può essere di qualsiasi tipo, I2VCA

purché a canale P.
In un mercato delle occasioni elettroniche ho ac-
quistato il ricevitore BC 348, che è privo di S- .,W
RI
I .... e3 $ R3

Meter e che ora vorrei applicare. Condensatori TRI +


o
SIGNORINI DA VIDE C 1 = 100.000 pF +
R2
Pavia C2 = 100.000 pF R4
C3= 1.000F- 24 VI (elettrolitico)
Cl
Alimenti il circuito qui pubblicato con la tensione Resistenze
di 12 Vca di accensione delle valvole del ricevitore,
R1 = 2,2 megaohm massa
azzerando lo strumento tramite R4 in assenza di R2 = 1 megaohm (trimmer)
segnale (antenna disinserita). Con R2 si regola la R3 = 390 ohm Varie
sensibilità in presenza di un segnale fortissimo, in R4 = 1.000 ohm (trimmer) D1 = diodo al silicio (1N4004)
modo che l'indice dell'S-Meter raggiunga il fondo- R5 = 330ohm TR 1 = FET (quals. tipo a canale P)
DZ = diodo zener (9 V-1 W) S meter = 100 A f.s.

186 187
GRID-DIP METER
IL FASCICOLO Mi sèrve un semplice progetto di grid-dip meter
in grado di funzionare sulla banda di 50 MHz +
SPECIALE 150MHz.
BARBIERI GIANLUCA TR1
R2

ESTATE 1988 Genova SI

Si è presentato al lettore in una Il circuito qui pubblicato può svolgere due funzio-
veste insolita, fuori dall'usuale, ni, quella richiesta e l'altra di misuratore di campo
dato che tutti i progetti descritti ad assorbimento, purché utilizzato con S 1 aperto. Cl
La bobina LI è composta da quattro spire di filo di L1 O
sono stati completati con l'offerta RI
rame smaltato del diametro di 0,60 mm, con presa l 1l 7q1- ;
+
della corrispondente scatola di intermedia alla 1" spira. Il diametro dell'avvolgi- DI
montaggio. Dunque, quello di mento, del tipo in aria, è di 8 mm.
luglio-agosto '88, è un numero da
non perdere, ma da conservare di-
ligentemente per il suo carattere Condensatori Resistenze Varie
di sicura validità tecnica e com- C1 = 60 pF (variabile) R1 = 1.000 ohm
merciale.
TR1 = 3N139
C2 = 10.000 pF R2 = 470 ohm D1 = diodo al germanio (quals. tipo)
C3 = 10.000 pF R3 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) A = microamperometro (100 A f.s.)
C4 = 10.000 pF S1 = interrutt.

ELETTRONICA
RIVISTA MENSILE PER GLI APPASSIONATI
DI ELETTRONICA - RADIO - OM - 27 MHz .--
DD Allll'fl A
AA & AVA
ALIM. = 9Vcc

PERIODICO MENSILE • SPEDO. IN ABB POST GR 3V7O- ANNO XV -N 7A8 LUGLIO-AGOSTO 1988
ED. ELETTRON ICA PRA CA- VA ZURETTI , 52-20125 MILANO L4.600

I PROGETTI NUMIRO UNICO


PIO RICHIUTI BIMESTRALE DI
DAI DILETTANTI ESTATE •aa STABILIZZATORE PER CARICABATTERIE

Mi è stato regalato un caricabatterie con uscita


fissa a 36 V - 3 A, al quale vorrei applicare uno
stabilizzatore di tensione a 28 V - 3 A

s3
RI
RANDONE GIORGIO
R2
Venezia

Realizzi pure questo circuito, ricordando che il b


transistor TRI dissipa una potenza veramente note-
vole e per il quale, oltre che un dissipatore in allu-
minio ben alettato, occorre una forte ventilazione
forzata. Anche gli altri due transistor riscaldano e
e,
36:40V
$)
d,
mm
CI


.,. e"
A e use.

debbono quindi essere muniti di dissipatori. Tenga e

UN'INTERA CCOLTA presente che il progetto non è protetto contro i cor-


DI SCATOLE DI ONTAGGIO tocircuiti e che la carica di Cl può distruggere i
transistor in caso di sovraccarico.
d DZ
±-
RICHIEDETELO
Condensatori Resistenze Varie
C 1 = 10.000 F- 60 VI (elettrolitico) R1 = 1.000 ohm - 1 W TR1 = 2N3055
C2 = 100 F - 16l (elettrolitico) R2 = 16.000ohm- '/, W TR2 = 2N1711
C3 = 470 F - 36 VI (elettrolitico) R3 = 12.000 ohm - '/ W TR3 = 2N1711
D1 = diodo (100 V-6 A)
DZ = zener ( 12 V-1 W)

188 189
scatole di Ironiche

EFFETTI LUMINOSI ACCESSORI PER AUTO E MOTO 14.000


1 Luci ps,cheèfetiche 2 vie 750W/canale 46 Lampeggiatore regolabile 5 -;.- 12V
ID 47 Varetore d luce per auto 18.000
48 222:3.2 1%2%s%... 60 Accensione automatica. luci posizione auto 21 000
22,000
68
113
Strobo mtermllten_za regolcebile
Semaforo elettronico
54
66
93
%.%% .a"so
Interfono per moto
40,000
30.000
114 Luci sequenz, elastiche 6 vie 400W/canale
11.000
117 Luci stroboscopiche 96 Avvisatore acustmo luci posizione per auto
135 Luci psichedeliche 3 vie 1000W 103 Electronic test multifunzioni per auto 37,600
17:Z Luci psichedeliche microfoniche 1000 W 104 Riduttore di tensione per auto 13.000
233 Luci psicoritmiche - Ught Drum 107 Indicatore ett. battena e generatore per auto 17000
L 2100o
122
137
161
22.±.5 3%.%:.
Commutatore a sfioramento per auto
L.
L
16.000
16 000
APP. RICEVENTI-TRASMITTENTI E ACCESSORI 162 Antifurto per auto L 32,000
16 Ricevitore AM did8ltfco L 15.000 174 Luci ps1chedeltche per auto con microfono L 43.000
40 Microricevtore FM L. 16.600 185 Indicatore di assenza acqua per tergicristallo L 17.600
62 Prova quarzt L 14500 192 Avvisatore automatico per luci di posizione auto L. 29,000
68 Trasmettitore FM 2W L 28.600 202 Ritardatore per luci freni extra L. 22.000
L 26,600 213 L 35.000
112
119
120
Mini ricevitore AM supereterodina
Radiomicrofono FM
Amplificatore Banda 4 - 5 UHF
L
L
17.000
16,000
221 I:%2% %2% «sw a»o L 29000
130 M1crotrasmett1tore A. M. L 19.500
139 Mini ricevitore FM supereterqdina L. 27000 TEMPORIZZATORI
160 Preamplificatore d'antenna universale L 12.000 63 Temporizzatore regolabile 1 -;.- 100 sec.
161 Trasmettitore FM 90 - 150 MHz 0,6 W L 23.000 123 Avvisatore acustico temporizzato
17B Vox per appara Rice Trasmittenti L 30.500 149 Temponzzatore per luce scale
180 Ricevitore per Radiocomando a DUE canali L 69.600 195 Temponzzatore per carica batterie- al Ni-Cd
181 Trasmettttore per Radiocomando a DUE canali L 32.000 203 Temporizzatore ciclico
183 Trasmetttto.re d1 BIP BIP L. 20.000 2.23 Temporizzatore programmabile 5 sec- 80 ore
184 Trasmettitore Audio TV L. 14.000
188 Ricevitore a reazione per Onde Medie L 27.000
206 Mml Stazione Trasmittente F.M. L 50,000 ANTIFURTI ACCESSORI E AUTOMATISMI
212 Su_per Microtrasmettitore F.M. L 28.500 14 Antifurto professmnate
218 Microtrasmettitore F.M. ad alta efficienza L 24,000 109 Serratura a combinazione elettronica
219 Amplificatore di potenza per microtrasmettitore L. 21.000 118 Dispositivo per la registr. telefonica automatica
229 L 16000
235 {";2.%. o-snono vonco» L 31.000
126
128
141
Chiave elettronica
#%:%.
142 Trasmett_rtore per barriera a raggi mfrerossi
146 Automatismo per riempimento vasche
EFFETTI SONORI 186
18
80
Sirena elettronica 30W
Generatore di note music ali programmabile
L
L
168 #2:5...%
Ricevitore ad ultrasuoni
»
99
100
Campana elettronica
Sirena elettronica bitonale
L
L
1#
177
Rivelatore d1 movimento ad ultrasuoni
Dispositivo autom. per lampada di emergenza
101 Sirena taliana I,. 179 Autos_catto programmabile per Cine- Fotografia
143
168
187
Cinguettio elettronico
Tremolo elettronico
Distorsore FUZZ per chitarra
tL 220
221
222
R1cev1tore per telecomando a raggi infrarossi
Trasmettitore per telecomando a rj\lgg, infrarossi
Antifurto professionale a ultrasuoni
207 Sirena Americana L 232 Chiave elettronica PLL con allarme
226 Microfono amplificato - Truccavoce L
ACCESSORI VARI DI UTILIZZO L. 13.000
9 Variatore di luce (carico max 1500W)
APP. BF AMPLIFICATORI E ACCESSORI 59 Scaccia zanzare elettronico L 16.ooo
B Filtro cross-aver 3 vie 50W 67 Variatore di velocità per trapani 1500W L 19.000
15 Amplificatore BF 2W 82 Interruttore crepuscolare L. 23.600
L. 16..000
19
26 .%%tr% B3
91
Regolatore di vel. per motori a spazzole
Rivelato.re d1 pross1mrUI e contatto L 30500
27
36
{7%%22%%7 238ossessono 97
121
Esposimetro. per camera oscura
Prova nflessi elettronico
L 37000
L. 66.600
38 Indicatore hvello uscita a 16 LED 129 L 48 500
39
46
Amplificatore stereo 10+10W
Metronomo elettronico
132
134
:: %zr%7%2%..«»
Rivelatore di metalli
L 23.000
L 23,000
51 Preamplificatore HI-FI 138 Interruttore a sfioramento 220V 350W L. 23.500
66 Preamplificatore stereo equaJizzdto R.LAA 144 L 68.000
6t
7Z
Vu-meter a 8 LED
Booster per autoradio 20W
162
159
e22 %.7 %%%%° L 28000
L 21,000
73
106
o0ster stereo per autoradio 20+20W
Protezione elettronica per casse acustiche
11!6 %z% 2 %%.%:· L. 16,000
L 16000
108
116
Amplificatore BF 5W
167
170 $1e.: 9%$2,21%%" L 28.000
L 23000
124 {$%:. $7133.. 173
176
Allarme per frigorifero
Contatore digitale modulare a due cifre L. 24,000
127 M 1xer St_e reo 4 ingressi 182 lonizzatore per ambienti L. 43.000
133
140
145
:7..%
Modulo per indicatore di livello audio Gigante
186
189
193
Scacciatopi a ultrasuoni
Termostato elettronico
Rivelatore di variazione luce
L. 38.000
L 26.600
L 32000
mm. 35x58 x 16 mm. 60 x 1 00 x 30 163 Effetto presenza stereo 198 Interruttore acustico L 29 600
163 lnte·rfono 2 W 201 Super Amplificatore - Stetoscopio Elettronico L 31.000
!con vano portapila per 1 batteria 9 V) 175 Amplificatore stereo 1 + 1 W 208 Ricevitore per telecomando a raggio luminoso L 33.000
191 Amplifi-catore _s tereo HI-FI 6 + 6 W 216 Giardiniere elettronico automatco L. 36000
197
199
Indicatore di hvello audio con microfono
Preamplificatore microfonico _c on com,r.essore
217
230
Scaccia zanzare a ultrasuoni
Riv~latore professionale di gas I L. 16.000
L 78.000
L.3.50~ 200
210
214
i%7:..:%%°
Amplificatore HI-FI 20 W (40 W max)
236 Variatore d1 velocità per trapani - 5 KW (5000 w) L. 49600

LP452 228 Amplificatore stereo 2 + 2 W STRUMENTI ,E ACCESSORI PER HOBBISTI


35 Prova transistor a diodi L.
mm. 56x 90 x 23 mm.70x109x40 Generatore di barre T/ mimaturzzato
{con vano portapile per 2 batterie 9 VI ALIMENTATORI RIDUTTORI E INVERTER
94
125
155
Prova transistor {test dinamico)
Generatore di onde quadre 1 Hz 100 KHz
tL.
6
11 4272%12223.%.%%%% 157
194
Indicatore _d i impedenza altoparlanti L
L
31 Alimentatore stabilizzato 12V 2A
Carìca batterie automatico 196 g.%..% %3%%%o sorse so L

LP
76 209 Calibratore per ricevitori a Onde Corte L
88 Alimentatore stabilizzato 12V 1A
98 Alimentatore duaJe regol. + - 5 + 12V 500mA 231 Prova collegamenti elettronico L.
116 Alimentatore stabilizzato variabile 1 26V 2A
Alimentatore stabiliuato 12V lreg. 1 O+ 1 5V 1 OA
Contenitori plastici interamente in ABS nero per l'elettronica. Serie 131
138
150
Carica batterie Ni-Cd corrente costante regolabile
Alimentatore stabilizzato Universale 1 A
Inverte, 12V - 220V 50 Hz 40W
60
88
GIOCHI ElffiRONICI
%2%%.2..oo t
164
166
190
Carica batterie al Ni- Cd da batteria auto
Alimentatore stabilizzato 12 V lreg. 1 0-15 V) 5 A
110
147
Slot machine elettronica
Indicatore d1 vincita tL.
'ELETTRONICA SESTRESE s.r.i. 204
1!11
Inverte, 12 Vcc - 220 Vca 50 Hz 1 OOW
Alimentatore stablli.uato 9 V 500 mA ( 1 A max)
148
:zoe
Unità aggiuntiva per RS 147
Clessidra Elettronica - Misuratore di Tempo L
VAL CALDA, 33/2- 16153 SESTRI P. (GE) 216
234
A2 23%%%3-«ov+A 224
226
Spilla Elettronica N. 1
Spilla Elettronica N. 2
L
L
TEL (010) 603679 • THEFAK 1010) 602262
~
__ STRUMENTI DI MISURA
offerta speciale!
MULTI METRO DIGITALE

NUOVO PACCO DEL PRINCIPIANTE MOD. TS 280 D - L. 132.000


CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate - Visualizzatore cristallo liquido
a 3} cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali - Batteria 9 V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
Una collezione di dieci fascicoli arretrati accuratamente selezionati fra quelli che hanno alcalina - Indicatore automatico di batteria scarica quando
riscosso il maggior successo nel tempo passato. rimane una autonomia inferiore al 10%- Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 2)- 10 A misura diretta in D.C.
e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170x87x42 -
Peso Kg 0,343

PORTATE
VOLT D.C 200 mV-2 V - 20 V - 200 V - 1000 V
VOLT A.C. 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V - 750 V
OHM 20 2-200 2-2 KO- 20 K2 - 200 KO -2 MO
- 20 MO
AMP. D. C. 200 A - 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A
AMP. A.C. 200 /A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A
ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali.

MULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 240D - L. 73.000
CON 50 LED
RADIO DI OUAAl ELLA Al ZIA
A DISPLAY
o IL TyT]]Tllr CARATTERISTICHE GENERALI
Visualizzatore : a cristalli liquidi con indicatore di polarità.
Tensione massima : 500 V di picco
Alimentazione .9V
Dimensioni : mm 130 x 75 x 28
L. 12.000 Peso : Kg 0,195

PORTATE
Tensioni AC = 200 V. 750 V
Correnti CC = 2.000 A- 20 mA- 200 mA- 2.000 mA
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta è impegnato nella ricerca degli elementi didattici Tensioni CC = 2.000 mv-20 V-200 V- 1.000 V
Resistenza = 2.000 2-20 K?- 200 K!- 2.000 KO
introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero, abbiamo ap-
prontato un insieme di riviste che, acquistate separatamente verrebbero a costare L. 3.500 cia-
INTERAMENTE PROTETTO DAL SOVRACCARICO
scuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 35.000, si possono avere per sole L. 12.000.
ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
MICROTRASMETTITORE
Fl sa Ma + 1se Mm

IN SCATOLA

DI MONTAGGIO
L. 24.000

Funziona anche senza antenna. È dotato di ec-


cezionale sensibilità. Può fungere da radiomi-
crofono e microspia.

L'originalità di questo microtrasmettito-


re, di dimensioni tascabili, si ravvisa
nella particolare estensione della gam-
ma di emissione, che può uscire da
quella commerciale, attualmente troppo
affollata e priva di spazi llberi.

CARATTERISTICHE

EMISSIONE : FM
GAMME DI LAVORO: 52 MHz + 158 MHz
ALIMENTAZIONE : 9 Vcc + 15 Vcc
ASSORBIMENTO : 5 mA con alim. 9 Vcc
POTENZA D'USCITA: 10 mw 50 mW
SENSIBILITÀ : regolabile
I BOBINE OSCILL.
DIMENSIONI
:
:
intercambiabili
6,5 cm x 5 cm
ora.zen.s re.sue.essa
DI ELETTRONICA - RADIO - OM • 27 MHz
PRA&
AT]CA
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3°/70 -ANNO XVIII - N. 4 -APRILE 1989
ED. ELETTRONICA PRATICA-VIAZURETTI, 52-20125 MILANO- TEL. 02/6697945 L.3.500

RIMI CIRCUITI ALIMENTATORE


RETTIFICATORI PROFESSIONALE
JASSI A DIODI 1,2V« 13V«

MISURATORE DI CAMPO
AUDIOVISIVO
STRUMENTI DI MISURA __
TESTER ANALOGICO
MOD. TS 271 · L. 24.500

CARATTERISTICHE GENERALI
5 Campi di misura - 19 portate
Sensibilità 10.000 Q/V DC
Dimensioni mm 150 x 63 x 32
Peso Kg 0,14
Pila 1elemento da 1,5 V

PORTATE
VOLT D.C. 0,25 V - 2,5 V - 25 V - 250 V - 1.000 V
VOLT A.C. 1 O V - 50 V - 250 V - 1.000 V
AMP. D.C. 0,1 mA - 10 mA - 500 mA
OHM x 10 ohm - x 100 ohm - x 1.000 ohm
dB - 20 dB + 62 dB

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali

TESTER ANALOGICO
MOD. TS 260 - L. 59.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate
Sensibilità 20.000 Q/V D.C. - 4.000 Q/V A.C.
Dimensioni mm 103x 103 x 38
Peso Kg 0,250
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni

PORTATE
VOLT D.C 100 m V-0,5V-2V-5V-20V-50V- 100

VOLT A.C.

OHM
AMP. D.C.
V-200V-1000V
2,5 V - 10V - 25 V - 100 V - 250 V - 500 V -
1000 V
2x1-0x10-2x100-2x 1000
50 A- 500 A- 5mA- 50 mA -0,5 A-5 A
I
AMP. A.C. 250 A - 1,5 mA- 15 mA- 150 mA - 1,5 A-
10A
CAPACITÀ = O: 50 uF-0 500 F (con batteria interna)
dB 22 dB - 30 dB- 42 dB-50 dB- 56 dB- 62 dB -- - --- -~---·-

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie -
Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
CORDIALI RICHIAMI
I rapporti verbali, epistolari o telefonici, fra questa azienda edi-
toriale e il Lettore, quasi sempre sono chiari, precisi e garbati.
Raramente, infatti, ci capita di raccogliere qualche voce di
rammarico, di affrettato rimprovero o reazione impulsiva, da
parte di chi rifiuta la propria partecipazione alla vita sociale e
ignora totalmente quel malessere che, di tanto in tanto, ser-
peggia nel mondo del lavoro, con gli inevitabili riflessi negativi
sulla nostra attività. Ma i disservizi postali, gli scioperi nel set-
tore della carta stampata, le fermate dei convogli ferroviari o le
interruzioni degli altri mezzi di trasporto, non sono gli unici
presupposti per diffondere stizza, dispetto e collera. Perché, a
volte, sono proprio coloro che ci interpellano le vere cause di
tante perdite di tempo, che ci costringono all'insabbiamento
provvisorio di un'operazione, in costrasto con la reale volontà
cli comportamento. E questo accade quando il personale, ad-
detto al disbrigo della corrispondenza, non riesce a decifrare
un indirizzo, un ordine, una richiesta, formulati con calligrafie
illeggibili da chi rifiuta lo stampatello e la macchina per scrivere,
o da chi adopera la penna in modo troppo veloce e spregiudi-
cato. E accade ancora ogni qualvolta si fa squillare il telefono
fuori orario, allorché, dopo le ore dodici e trenta del mattino e
le diciassette di sera, nessuno più è in grado di rispondere
esaurientemente ai differenti quesiti proposti. Non vorremmo,
con tutto ciò, che qualcuno si sentisse colpito nei propri atteg-
giamenti e se ne avesse. a male. Dato che, con queste poche ri-
ghe, si è creduto soltanto di promuovere un messaggio costrut-
tivo, anche se parzialmente critico, attraverso l'apertura a nuo-
ve forme di dialogo.
I CANONI
D'ABBONAMENTO
RIMANGONO Per l'Italia L 37.000
INVARIATI Per Estero L.47.000
L'abbonamento annuo al periodico offre la certezza di ricevere
mensilmente, a casa propria, una pubblicazione a volte esaurita o
introvabile nelle edicole.

Per sottoscrivere un nuovo abbonamento, o per rinnovare quello scaduto, oc-


corre inviare l'importo tramite vaglia postale, assegno bancario, assegno
circolare o a mezzo c.c.p. N. 916205 intestati e indirizzati a: ELETTRONICA
PRATICA-20125 MILANO-ViaZuretti, 52.
Si prega di scrivere con la massima chiarezza, possibilmente in stampatello,
citando con grande precisione: cognome, nome, indirizzo e data di decorren-
za dell'abbonamento.

LA DURATA DELL'ABBONAMENTO È ANNUALE


CON DECORRENZA
DA QUALSIASI MESE DELL'ANNO

È possibile sottoscrivere l'abbonamento o rinnovare quello sca-


duto direttamente presso la nostra sede:

ElfflllllCA.
• -,
- ---J:,--::
..n . ·- ·c
·-:··-
a_
20125 MILANO
VIA ZURETTI, 52
.

'
\

a
', ••

.---
. T

' '
-- ·•· ...--.8'.'97945
T1E'.L
..•
•• •

·,,

,.
' '-·

'
'J .'

''
, -.

,_•_,
ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6697945
ANNO 18 N. 4 - APRILE 1989
LA COPERTINA - Riproduce il prototipo del misu-
ratore di campo, realizzato nei nostri laboratori e
proposto ai lettori nelle prime pagine del presen-
te fascicolo. L'apparecchio è fotografato dalla
parte posteriore del pannello frontale, là dove è
composto l'intero circuito strumentale.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
MISURATORE DI CAMPO 196
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
DA 1,7 MHz A 30 MHz
SU TRE BANDE CONTINUE
stampa
TIMEC
ALBAIRATE - MILANO
PROVAQUARZI PRECISO 206
Distributore esclusivo per PER CONTROLLI RAPIDI
l'Italia: DI XTAL DI OGNI TIPO
A.&G. Marco - Via Fortezza n.
27 • 20126 Milano tel. 25261
autorizzazione Tribunale Civi-
le di Milano - N. 74 del 29-12- ALIMENTATORE: 1,2 + 13Vcc 218
1972 - pubblicità inferiore al
25%. PROFESSIONALE
CON USCITA MAX. 5 A
UNA COPIA L. 3.500
ARRETRATO L. 3.500
OSCILLATORI CON CMOS 228
I FASCICOLI ARRETRATI SECONDA PUNTATA
DEBBONO ESSERE RICHIE-
STI ESCLUSIVAMENTE A:
ELETTRONICA PRATICA
Via Zurettl, 52 • 20125 MILANO PRIMI PASSI 238
DIREZIONE • AMMINISTRA- CORSO DI ELETTRONICA
ZIONE - PUBBLICITÀ - VIA ZU- DIODI RETTIFICATORI
RETTI 52 - 20125 MILANO.

Tutti i diritti di proprietà lette-


raria ed artistica sono riser- VENDITE • ACQUISTI • PERMUTE 248
vati a termine di Legge per
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re-
LA POSTA DEL LETTORE 251
stituiscono.
Valuta la reale quantità
di energia elettromagnetica
irradiata
dall'antenna trasmittente.

È indispensabile
per chi si appresta
ad operare nel settore
delle radiocomunicazioni.

MISURATORE
DI CAMPO
cora una volta, con la presentazione di uno segnali radioelettrici su tre bande distinte di fre-
strumento misuratore di campo, si vuole invitare, quenze, equamente suddivise fra 1,7 MHz e 30
etti si esercita nel settore delle radiocomunicazio- MHz circa. Questo apparecchio, dunque, consen-
ni. radianti, appassionati della banda cittadina o te all'OM, al CB e al principiante di constatare,
mplici dilettanti, ad arricchire le proprie sedi quantitativamente, la differenza che intercorre
operative con un valido dispositivo, la cui funzio- tra la potenza di emissione di un trasmettitore e
ne è quella di segnalare, con sistemi audiovisivi, quella realmente diffusa nello spazio. Ovvero, di
reale potenza del campo elettromagnetico irra- valutare la dispersione energetica, dovuta ai mol-
daJl antenna. Ma che può essere utilizzato ti elementi, elettrici o naturali, che ostacolano i
finalità anche diverse da quella più congenia- collegamenti via radio e fra i quali vanno ricorda-
le per la quale è stato concepito, trattandosi, in te, per prime, le onde stazionarie.
pratica. di un ricevitore in grado di sintonizzare Qualcuno, forse, potrà obiettare che, il nostro

E uno strumento di misura relativamente semplice, ma certa-


e economico, che agisce su tre bande di frequenze e ri-
ceve i segnali direttamente dall'antenna trasmittente, via aria.
misuratore di campo, deve considerarsi un com- sente a questa di irradiare meglio che nella com-
plemento superfluo là dove il ricetrasmettitore pleta assenza di tali onde. Questa osservazione si
vanta un opulento contorno di attrezzature tecni- estende, in modo particolare, alle antenne di tipo
co-strumentali, come il wattmetro passante, l'ac- "accorciato" o "filari". Ogni lettore, del resto,
cordatore, il transmatch, il frequenzimetro, il dopo aver costruito il misuratore di campo, con-
commutatore coassiale ed altro ancora. Con l'im- staterà direttamente la veridicità delle asserzioni
piego delle quali si è spesso convinti di sfruttare citate, dato che l'impiego dello strumento con-
completamente la potenza nominale della pro- sente di valutare l'intensità dei segnali irradiati
pria emittente, soprattutto tramite l'annullamen- dall'antenna.
to totale delle onde stazionarie. Quando invece
l'azzeramento di queste, in prossimità del tra-
smettitore, non esclude la loro presenza sull'an- CIRCUITO DEL MISURATORE DI CAMPO
tenna. Eppure, non sono soltanto le onde riflesse
la causa dell'attenuazione dei campi elettroma- Sul bocchettone d'antenna A si collega un filo
gnetici. Perché i fattori che possono interferire conduttore della lunghezza di un paio di metri,
negativamente sul fenomeno dell'irradiazione so- installato lungo una parete della stanza che ospi-
no molteplici e imprevedibili. E tra questi ricor- ta la stazione trasmittente, ma il più lontano pos-
diamo la qualità ed il tipo del collegamento di sibile da questa, con lo scopo di captare i segnali,
terra, la conformazione e la natura degli elemen- generati dal trasmettitore, direttamente dall'an-
ti radiali, l'altezza dal suolo dell'antenna, la pre- tenna cui questo è collegato.
senza di corpi conduttori nelle vicinanze, la cor- Con il variabile ad aria CV si sintonizza il circui-
rosione naturale dei cavi e così via. Pertanto, chi to di figura 1 che, come abbiamo detto, è quello
si affida al transmatch, che taluni chiamano erro- di un ricevitore radio e si valuta l'intensità dei se-
neamente "accordatore d'antenna", ma che da gnali, irradiati dall'antenna del TX, attraverso la
questo si differenzia per certi particolari tecnici, lettura delle indicazioni offerte dal milliampero-
deve sapere che, talvolta, la presenza di una pic- metro ed il volume del suono emesso dal buzzer
cola quantità di onde stazionarie in antenna, con- BZ.

197
--
,:j
o

s g?
E
·-lii -- •

- lii e:(
lii --
CD lii iii
:::, E
::
'Co
ii .!:!:Il)
......
~ c. .2 o
.._,C") e J:;
» G
: :e a, E E =c.
y-

·ssEEg
:eo,...::ic,a, m
111
CJ> .0 ._.N~ ca 0. ...... :t: ;-
E~
a,M
C') N
._. 111
E LI. 'C = ~ ai
C')
'">
z2 G@.g 5o
NID , u-,i:, E.e.!: 11
CD Il li~ li Il Il Il Il Il~
gFE:
> ,... c.,C <(E NID Cl)
._ ..J Cl) -, N :J
e:(

"' f
-!z
w
z
o
c..
:f!:

<l:
8 Cl)
N
e
G)
'lii Il Il Il Il
"iii
@ + Hl'r 4 G) ,...NM,:t
cc cc cc cece

_ _,
"'
ci
·;::
0
'C
3
.!!
:em
--
s
0
u
:2
e
cii
......
vi ·;:: 5
3 ,...
CD
G ,?.
LI.LI.LI.LI.LI.. LI.
0.0.0.0.0. :i
i,_, ·_· ••• ·_· ••• I ·-
000000
11)0000,...
o.. ,:roooo
....
ij ,...000
h rr-
c ....
G)
'C Il Il Il Il Il Il
e
o
o

198
Fig. 2- Composizione circuitale del modulo elettronico del misuratore di campo. I
numeri, riportati nei vari punti dello schema, corrispondono esattamente a quelli
presenti nel progetto di figura 1e nel disegno del circuito stampato.

I segnali di alta frequenza vengono inviati alla Dal drain (d) di FT1, poi, i segnali amplificati
base del transistor FET (FT1), che li amplifica, vengono prelevati tramite C3 ed applicati all'ano-
dato che il valore minimo di questi si aggira in- do di un diodo al germanio (DG), che li trasfor-
torno ai 50 + 60 mV. ma in segnali in corrente continua. I quali rag-

t=
,-,,-, 1 ' = -

•3gs)
r3

7u--{
o
- - - - -+
Fig. 3- Disegno in grandezza naturale, ovvero in scala unitaria, del circuito stam-
pato da riprodurre su una basetta di vetronite delle dimensioni di 9,8 cm x 4,5 cm.

199
o

Fig. 4 - Piano costruttivo del misuratore di campo, realizzato sulla parte posteriore
del pannello di chiusura del contenitore metallico del dispositivo. Si noti, in paral-
lelo con i terminali del milliamperometro, la presenza di un trimmer da 100 ohm,
che consente l'impiego di strumenti di tipo diverso da quello prescritto nell'elenco
componenti.

giungono successivamente la base del transistor suratore di campo deve rimanere lontano il più
TRl, per essere amplificati in corrente. Natural- possibile dal TX, dove difficilmente si possono
mente, quanto più forte è il segnale a radiofre- seguire le indicazioni del milliamperometro. Il
quenza captato, tanta più corrente circola attra- buzzer, in ogni caso, diventa indispensabile quan-
verso il collettore di TRl e, quindi, nel buzzer e do le apparecchiature vengono manovrate dai
nel milliamperometro mA. non vedenti. E si rivela utile a coloro che, tra-
lJ consumo di corrente del circuito è alquanto smettendo in CW (MORSE) con apparecchiatu-
modesto e si aggira intorno ai 5 -è- 6 mA, in as- re autocostruite o di vecchio tipo, desiderano
senza di segnali a radiofrequenza, mentre sale a ascoltare le proprie emissioni.
8 mA circa in presenza di questi. Ciò giustifica
l'impiego di una piccola pila da 9 V che, per at-
tribuire al progetto una più lunga autonomia di ANALISI DEL CIRCUITO
funzionamento, può essere sostituita con due pile
piatte da 4,5 V ciascuna, collegate in serie. Dopo aver interpretato a grandi linee il compor-
Coloro che volessero eliminare il buzzer BZ, per tamento del progetto del misuratore di campo di
far funzionare il circuito con la sola uscita nel figura 1, cerchiamo ora di interpretare, in modo
milliamperometro mA, potranno sostituire que- più approfondito, alcuni concetti teorici che stan-
sto componente, che è un trasduttore acustico, no alla base del suo funzionamento.
con una resistenza da 680 ohm - 1/2 W. Intanto cominciamo col dire che linee tratteggia-
L'utilità del buzzer si apprezza, ascoltando il rag- te racchiudono quella parte elettrica del disposi-
giungimento del massimo segnale acustico in cor- tivo che deve essere montata su una basetta-
rispondenza di quello, parimento massimo, del- supporto, rappresentativa del modulo elettronico
l'energia irradiata dall'antenna del trasmettitore, dello strumento. Quindi osserviamo che i segnali
quando l'operatore tiene lo sguardo rivolto verso provenienti dall'antenna A raggiungono un cir-
altri strumenti. Ma principalmente perché il mi- cuito LC oscillante in parallelo, costituito dalle
NT,

9
s

Fig. 5 - Pannello frontale del prototipo realizzato nei nostri laboratori. Si noti. in
corrispondenza del buzzer, la presenza di un adeguato foro per !'emissione dei
segnali acustici.

bobine L1 - L2 - L3, collegate in parallelo con il una resistenza da 220 ohm con un condensatore
condensatore variabile ad aria CV. Ebbene que- da 100.000 pF in parallelo.
sto circuito oscillante presenta una massima im- Il segnale amplificato è presente sul drain (d) di
pedenza sulla gamma di frequenze alle quali è FTl, che rimane alimentato attraverso l'impe-
accordato. Dunque, sui suoi terminali può stabi- denza a radiofrequenza, Jl, in grado di impedire
lirsi soltanto la tensione di un segnale la cui fre- ai segnali di cortocircuitarsi sulla resistenza R2 e;
quenza cade nella banda di accordo. quindi, sull'alimentatore, attraverso l'interruttore
Il dimensionamento degli elementi reattivi è frut- S2.
to di un compromesso tra la necessità di annulla- Il condensatore C3 raccoglie dal drain il segnale
re i segnali indesiderati e recepire tutti quelli che amplificato e lo applica all'anodo del diodo al
sono in banda. In pratica, quindi, si è constatato germanio DG, che lascia passare le semionde po-
che un singolo stadio LC, ben dimensionato, rap- sitive verso il condensatore C4. Il quale si carica
presenta la migliore soluzione, purché non sia ca- con una tensione di valore proporzionale all'in-
ricato eccessivamente. Conseguentemente, lo sta- tensità del segnale a radiofrequenza. La resisten-
dio amplificatore a radiofrequenza deve presen- za R4 invia questa tensione sulla base del transi-
tare alta impedenza, ossia bassa capacità. Ecco stor TRl, che funge da elemento amplificatore di
perché si è fatto uso di un transistor FET anziché impedenza con uscita di emittore (emitter follo-
di un MOS. wer = inseguitore d'emittore), con lo scopo di
Il condensatore Cl non carica il circuito LC per presentare a C4 un impedenza elevata ed impe-
essere isolato dall'alta impedenza del transistor dire che questo si scarichi velocemente.
FTl. La sua funzione consiste nel bloccare la La corrente di emittore di TR1, che è pari a
tensione continua di polarizzazione del transistor "beta" volte quella di base, è sufficiente per pilo-
ad effetto di campo. Per il quale si è utilizzato il tare uno strumento ad indice, smorzato dal con-
modello 2N3819. Altri tipi di FET offrono risul- densatore elettrolitico C5.
tati migliori se, in serie con la source, si inserisce Un buzzer, con circuito oscillante e pilota incor-

201
=

100 0

-
Fig. 6 - Semplice schema elettrico, di variazione
al circuito originale, da adottarsi nel caso di im-
piego di strumenti ad indice con valori di tondo-
scala diversi da quello di 5 mA.

parato, viene percorso dalla corrente di colletto- rettangolare e delle dimensioni di 9,8 cm x 4,5
re di TR 1, che è quasi uguale a quella di emitto- cm, sulla quale va riportato il disegno del circuito
re (diminuita del valore di quella di base), per stampato, pubblicato in grandezza naturale in fi-
generare un segnale acustico di intensità propor- gura 3.
zionale alla corrente segnalata dal milliampero- E ovvio che i numeri riportati nel disegno del cir-
metro mA. cuito stampato di figura 3 corrispondono perfet-
tamente a quelli segnalati negli schemi delle figu-
re 1 e 2.
COSTRUZIONE DELL'APPARECCHIO Le tre bobine L1-L2-L3 non sono acquistabili
in commercio e dovranno essere composte diret-
Si consiglia di realizzare il misuratore di campo tamente dal lettore. Le gamme di frequenze da
nello stesso modo con cui è stato costruito il no- queste coperte sono le seguenti:
stro prototipo, rinchiudendolo in un contenitore
metallico con funzioni di schermo elettromagne-
tico ed applicando tutti gli elementi, eccezion fat-
ta per la pila o le pile di alimentazione, sulle due Freq. (MHz)
facce del pannello frontale, rappresentato da una
lastra di alluminio, di forma rettangolare, delle
dimensioni di 21 cm x 12,5 cm. In ogni caso, il L1 1,7+ 4,5
montaggio del misuratore di campo si articola in L2 4 + 12
tre tempi successivi: dapprima si compone il mo- L3 10 + 29
dulo elettronico, poi si applica questo ed ogni al-
tro elemento sul pannello frontale del contenito-
re, come indicato nello schema di figura 4, quindi
si procede con alcune semplici operazioni di tara- Come si può notare, il limite superiore della pri-
tura. Cominciamo dunque con la descrizione del- ma banda si sovrappone di poco all'inizio della
la realizzazione del modulo elettronico, il cui pia- seconda, la cui estremità massima copre la parte
no costruttivo è riportato in figura 2 e per il qua- iniziale della terza banda. Ma tali sovrapposizioni
le si deve ritagliare una basetta-supporto di ma- sono state appositamente volute per garantire la
teriale isolante, bachelite o vetronite, di forma continuità di gamma.
202
Le tre bobine rimangono avvolte su tre supporti fessionali, potranno comporre una scala di valori
uguali di materiale isolante (polistirolo), di forma numerata in MHz, servendosi di un generatore di
cilindrica e di diametro interno di 6 mm, muniti segnali a radiofrequenza, in grado di coprire la
di nuclei di ferrite. gamma che va da 1,7 MHz a 29 MHz. In tal caso,
Il filo da avvolgere non è uguale per le tre bobi- l'operazione di taratura della scala si svolge colle-
ne, giacché per Ll occorre filo di rame smaltato gando il generatore RF nel modo indicato in fi-
del diametro di 0,2 o 0,15 mm, mentre per L2 ed gura 7, dopo aver interposto, tra il conduttore
L3 serve filo dello stesso tipo da 0,6 mm. Il nu- centrale del cavo coassiale e la presa di antenna
mero delle spire, avvolte in forma compatta per del misuratore di campo, un condensatore cera-
le tre bobine, è il seguente: L1 = 70 spire; L2 = mico da 15 + 25 pF. Ed è chiaro che, dopo que-
14 spire; L3 = 5 spire. sta operazione di taratura, il misuratore di campo
La costruzione delle tre bobine interessa, ovvia- diventa pure un rudimentale frequenzimetro.
mente, tutti coloro che vogliono comporre un di- Subito sotto il variabile, si monta il commutatore
spositivo veramente completo. Ma chi limita la multiplo ad una via e tre posizioni, i cui eventuali
propria attività alla gamma dei 27 MHz, come ad ancoraggi liberi possono essere sfruttati come
esempio i CB, potrà realizzare la sola bobina L3 punti di appoggio di alcuni conduttori flessibili.
e sostituire, eventualmente, il condensatore va- Nel nostro prototipo si è fatto uso di un commu-
riabile CV con un piccolo compensatore di ugua-
le valore capacitivo. Analogo suggerimento viene
consigliato a chi opera con una delle due prime
gamme, quelle che necessitano delle bobine LI
edL2.
Per non incorrere in risultati negativi, si racco-
manda di rispettare le polarità di collegamento
del diodo al germanio DG e del condensatore
elettrolitico C5. Per i due transistor Ffl e TRl,
invece, si deve osservare la posizione della smus-
satura ricavata sul corpo dei componenti, che
funge da elemento guida per l'individuazione
esatta della posizione dei tre elettrodi. Ma questa
appare chiaramente evidenziata nello schema co-
struttivo di figura 2.

COMPOSIZIONE DEL PANNELLO

Una volta realizzato il modulo elettronico di fi-


gura 2, si comincia a comporre il pannello fronta-
le del misuratore di campo, tenendo sott'occhio
la foto di apertura del presente articolo e lo
schema costruttivo di figura 4, che si riferisce alla
faccia posteriore, mentre quella anteriore del
pannello è riprodotta nella foto di figura 5.
Sulla zona di sinistra dello schema di figura 4 è
applicato, tramite una coppia di viti, dadi e di-
stanziali, il modulo elettronico del misuratore di tatore a tre posizioni e tre vie, nel quale appaio-
campo. In posizione centrale è fissato il conden- no disponibili diversi terminali da utilizzare come
satore variabile, la cui carcassa metallica (massa) elementi di ancoraggio.
va collegata, tramite uno spezzone di filo flessibi- Nella zona di destra del pannello frontale, visto
le, al terminale 4 (linea di massa) del modulo. dalla faccia posteriore, come in figura 4, si app li-
Sul perno del condensatore variabile CV, ovvia- ca, nella parte più alta, lo strumento indicatore
mente sulla faccia anteriore del pannello, si inne- ad indice, ovvero il milliamperometro da 5 m4
sta una grossa manopola, in corrispondenza della fondo-scala, come prescritto nell'apposito elenco
quale si appongono le tre scritte: MIN. - FREO. componenti. Tuttavia, si potranno utilizzare pure
- MAX., come indicato nella foto di figura 5. quegli strumenti con correnti di fondo-scala, di-
Coloro che vorranno conferire al dispositivo un verse, ricordando che i valori più comuni sono
aspetto ed una funzionalità maggiormente pro- quelli di 50 A - 100 A - 500 A- 1 mA. Ma in
203
GENER.RF

o <g
o.
o 00
o o

le=
@

Cl)
.,_
15+25pF
7
/
9
i=
-Ù-, mas_ sa
telato
0

.../

ò
@

Fig. 7-II misuratore di campo può essere tarato servendosi di un generatore di


segnali a radiofrequenza collegato nel modo qui indicato.

questo caso, lo strumento potrà necessitare di TARATURA DELLE BOBINE


una correzione tramite shunt, cioé mediante col-
legamento, in parallelo, di un trimmer da 100 Ultimato il montaggio del misuratore di campo,
ohm, come indicato nello schema elettrico di fi- non resta ora che procedere con la taratura delle
gura 6 e come noi stessi abbiamo fatto nel proto- tre bobine, che va eseguita nel modo seguente.
tipo e riportato nello schema pratico di figura 4. Si commuti S 1 in modo da inserire nel circuito di
Il trimmer dovrà essere regolato in modo che, sintonia la bobina Ll e si chiuda completamente
con il massimo segnale a radiofrequenza, appli- il variabile CV (massima capacità). Si colleghi
cato in entrata, l'indice del milliamperometro se- quindi l'uscita di un generatore di segnali a ra-
gnali la massima deviazione a fondo-scala. Co- diofrequenza con l'entrata del misuratore di
munque, lo ripetiamo, il valore ideale da attribui- campo, nel modo indicato in figura 7, e si ruoti la
re allo strumento rimane quello di 5 mA fondo- manopola, che fa variare la frequenza dei segnali
scala. del generatore RF, con lo scopo di eccitare il
Il buzzer BZ, che va applicato sotto lo strumento buzzer BZ e di sollecitare l'indice del milliampe-
ad indice, è di tipo attivo. Quello da noi montato rometro a fondo-scala. Poi si regoli il nucleo di
sul prototipo è il modello MURATA PKB5 - 3 Ll per ricevere i segnali con frequenza di 1,7
AO. MHz. Facciamo rilevare che per questa prima
204
operazione, nel nostro prototipo è stato necessa-
rio eliminare completamente il nucleo di Ll.
Successivamente, si apra tutto il variabile CV
(minima capacità), per sintonizzare i segnali con
MANUALE DEI DIODI
frequenza di 4,5 -:- 5 MHz, naturalmente dopo
aver predisposto il generatore RF su questa fre-
E DEI TRANSISTOR
quenza.
Le stesse operazioni, ovviamente con i corrispon-
L. 13.000
denti valori di frequenze relative alle due rima- Un prestigioso volumetto di 160 pagine,
nenti gamme, vanno ripetute per L2 ed L3. con 85 illustrazioni e 75 tabelle con le
Durante queste operazioni di taratura, ci si deve caratteristiche di circa 1.200 transistor e
sempre preoccupare di realizzare una lieve so- 140.dlodi.
vrapposizione dell'estremità della gamma prece- L'opera vuol essere una facile guida, di
dente con l'inizio di quella successiva. rapida consultazione, nel laboratorio
hobbystico, dove rappresenta un ele-
mento integrante del corredo abituale
delle attrezzature.
IMPIEGO DELL'APPARATO

Il misuratore di campo, oltre che per valutare


l'intensità del campo elettromagnetico generato
dall'antenna trasmittente, può essere impiegato
in molte altre occasioni. Per esempio può servire
per controllare gli stadi degli apparati oscillatori
e di moltiplicazione di frequenza, prelevando la
RF con il sistema illustrato in figura 7.
Nel suo ruolo più naturale, l'apparecchio, in pre-
senza di onde stazionarie di forte intensità, può
essere coinvolto, assieme al cavo coassiale, da
tensioni RF notevoli. Occorre infatti ricordare
che i cavi, percorsi da correnti a radiofrequenza
più o meno intense, irradiano sempre una certa
dose di energia, che è tanto più elevata quanto
più scarsa è la loro qualità. Quelli con scherma-
tura a film di alluminio, rivestito con una spessa
treccia di rame, sono certamente i migliori. Per-
ché schermano ottimamente sia il campo elettri-
co E che quello magnetico H.
Anche i cattivi impianti e i collegamenti di terra
possono aumentare l'irraggiamento dei cavi. E Tra i principali argomenti trattati, ricor-
per cattivi impianti si intendono quelli in cui gli diamo:
innesti, fra spinotti e bocchettoni, sono laschi,
oppure quelli nei quali le calze metalliche dei ca- Diodi al germanio e al silicio - Semicon-
vi non fasciano più completamente i conduttori, duttori P ed N - Verifiche pratiche - Diodi
dando inevitabilmente origine al fenomeno delle varicap - Diodi zener - Transistor -
Aspetti strutturali - Amplificazione a
onde stazionarie. transistor - Configurazioni - Piedinature -
Pertanto, all'accorgimento di operare ad una cer- Sigle - Riferimenti guida.
ta distanza dal TX, bisogna aggiungere una buo-
na dose di esperienza operativa acquistabile sol-
tanto col passare del tempo, per non commettere
errori di valutazione. Dunque, l'impiego sicuro
del misuratore di campo si ottiene soltanto dopo
un buon numero di prove, possibilmente con
l'aiuto di un secondo operatore, per verificare i
dati ottenuti con misure effettuate ad un centi-
naio di metri dall'antenna.
205
E5Es
)=T
>. _

PROVAQUARZI
li cristallo di quarzo è un componente sempre at- inseriti negli orologi da polso. Mentre i grossi
tuale nelle apparecchiature elettroniche. Sia in quarzi abbondano ancora nei mercati surplus, do-
quelle di vecchia concezione costruttiva, sia nei ve possono essere acquistati in grandi quantitativi
moderni dispositivi con integrati e microproces- e a prezzi accessibili a tutte le borse. Gli stessi
sori. Nei quali si aggiunge alla lunga schiera di nostri lettori, infatti, più volte da noi consigliati,
elementi allo stato solido oggi concepiti dalle tec- continuano a rivolgersi a quel mercato per com-
nologie più avanzate. perarli ed impiegarli poi in circuiti di alta fre-
n tempo, il cristallo di quarzo, che in gergo vien quenza. Ma il quarzo usato non può ovviamente
hiamato molto più semplicemente "quarzo", si offrire tutte quelle garanzie che accompagnano
presentava in forme e dimensioni rilevanti, se un componente nuovo. Perché può essere stato
confrontato con i modelli dei giorni nostri, ma manipolato con scarse attenzioni e perché il tem-
questo è onnai caduto in disuso ed è stato sosti- po e gli agenti atmosferici, fra i quali in maggior
tuito con prodotti di media misura, miniaturizzati misura l'umidità, qualora i modelli non siano di
ed ultraminiaturizzati, come ad esempio quelli tipo sigillato, sono in grado di interdire le oscilla-

Un microamperometro, collegato in uscita, valuta l'efficienza


del quarzo in prova e la sua resa, mentre un frequenzime-
tro misura l'esatta frequenza di oscillazione dell'elemento
analizzato.

206
Tutti i tipi di quarzi possono essere esaminati con questo dispositivo.

Il circuito oscilla soltanto sulla frequenza fondamentale del componente in


prova.

zioni. Eppure questo ostacolo può essere facil- lecitato soltanto in un determinato modo. Per
mente superato, se ci si procura un idoneo prova- esempio, quando gli scolaretti strofinano una
quarzi, come quello presentato e descritto in penna e poi con questa attirano dei pezzetti di
queste pagine che, come sarà detto più avanti, si carta, sfruttano il fenomeno della triboelettricità.
differenzia dagli analoghi apparati di vario tipo, Quando invece si parla davanti a certi tipi di mi-
commerciali ed autocostruiti, dai quali non sem- crofoni e si trasforma il suono, ovvero l'energia
pre si ottiene un responso sicuro. Affrontiamo, meccanica in quella elettrica, si manifesta il feno-
dunque, questo interessante argomento, non pri- meno della piezoelettricità. In questo secondo
ma di aver tuttavia introdotto quelle nozioni ele- esempio, un particolare cristallo, sollecitato mec-
mentari che consentono di stabilire un preciso canicamente secondo una precisa direzione, pro-
contatto conoscitivo con i quarzi e che i lettori, voca una tensione, cioé una differenza di poten-
già istruiti in materia, possono tralasciare. ziale sulle sue facce principali. Questa differenza
di potenziale, qualora sulla facce del cristallo
vengano collegati dei conduttori in circuito chiu-
IL QUARZO PIEZOELETTRICO so, promuove una leggera corrente elettrica.
Tutti i cristalli di quarzo funzionano secondo il
Due importanti fenomeni elettrici vengono assai principio della piezoelettricità e vengono essen-
spesso confusi fra loro, quello della triboelettri- zialmente utilizzati in elettronica, soprattutto in
cità e l'altro della piezoelettricità. Ebbene, il pri- quella praticata dai dilettanti, per svolgere le fun-
mo si verifica quando un corpo energicamente zioni di circuiti accordati ad altissimo fattore di
strofinato acquisisce una carica elettrica, il secon- merito ed eccezionale stabilità.
do si manifesta attraverso il raggiungimento di I quarzi potrebbero essere considerati dei diapa-
un certo potenziale da parte di un elemento sol- son ad alta frequenza, dato che, in analogia con i

207
CONTENITORE

- 2)
CRISTALLO

PIASTRA 2 PIASTRA 7

REOFORO

Fig. 1- Struttura interna di un cristallo di quarzo.


Il minerale rimane chiuso fra due piastre metalli-
che, che lo rendono simile ad un condensatore il
cui dielettrico è simulato dal cristallo. Nei modelli
di produzione moderna, la struttura del compo-
nente è diversa.

corrispondenti modelli meccanici, possono risuo- La caratteristica del cristallo di quarzo, di pro-
nare con un segnale di determinato valore di fre- durre una tensione elettrica quando viene sotto-
quenza. posto a trazione o compressione meccanica, è va-

.0
3'267 KHZ
5645
KHZ
@

Fig.2- Esempi di alcuni quarzi maggiormente noti nel mondo dell'elettronica ap-
plicata. Da sinistra verso destra si notano: modello di grosso quarzo per marina -
quarzo usato nelle apparecchiature americane - quarzo per telefonia a bassissima
~ - quarzo In contenitore tuttovetro per basse frequenze - tipico quarzo di

..
provenienza surplus, di produzione americana - moderno quarzo di medie dimen-
mm - quarzo miniaturizzato di costruzione attuale - quarzo ultraminiaturizzato in-
_. :negli orologi digitali da polso .
lida pure in senso inverso. Ovvero, applicando al
cristallo una differenza di potenziale, questo si
contrae o si espande in sintonia con il campo
elettrico applicato. È quindi facile capire come,
XTAL
tramite un segnale elettrico, si possa ottenere
una oscillazione sincrona del quarzo assai più ac-
centuata in prossimità della frequenza di risonanza.

STRUTTURA DEL QUARZO

Nella pratica costruttiva dei quarzi destinati alle


applicazioni elettroniche, il cristallo viene tagliato
in forma di dischetti, quadratini o rettangolini, in
modo che il verso di contrazione-espansione ri- SIMBOLO
manga perpendicolare alle facce principali della
piastrina, sulle quali vengono applicati gli elettro- TEORICO
di conduttori.
In figura 1 è riportato il disegno interpretativo Fig. 3 - Simbolo elettrico del cristallo di quarzo nor-
della struttura interna di un modello di quarzo malmente utilizzato nella composizione degli schemi
elettronici.
assai noto fra i dilettanti e spesso impiegato nei
circuiti di apparati trasmettitori. In figura 2 sono
invece indicati i principali tipi di quarzi conosciu-
ti nel settore dell'elettronica applicata, in versio-
ne vecchia e di produzione attuale.
La frequenza di risonanza del quarzo dipende Il circuito presentato in figura 4 propone lo sche-
dalle sue dimensioni geometriche e dalle pro- ma, abbastanza fantasioso, equivalente al com-
prietà fisiche della piastrina. Ma i quarzi oggi co- portamento del cristallo di quarzo. In esso si di-
struiti non presentano più la struttura riportata in stingue una capacità in parallelo (C2), che è
figura 1, ossia non si realizza più quel componen- quella propria delle due piastre laterali del quar-
te che fa pensare ad un· condensatore il cui die- zo, cioé della metallizzazione delle superfici del
lettrico è rappresentato dal cristallo e le armatu- cristallo. Inoltre si nota la presenza di un insieme
re dalle piastrine metalliche. Perché adesso, in induttivo-capacitivo (L - Cl), di tipo in serie, che
sostituzione delle piastre, si suole metallizzare di- può identificarsi con il quarzo teorico. Un altro
rettamente le due superfici opposte del cristallo elemento inserito nel circuito di figura 4 si ri-
mediante particolari procedimenti chimici. Con il scontra nella resistenza R, che constituisce l'equi-
risultato che le caratteristiche globali del compo- valente elettrico di tutti gli effetti meccanici che
nente appaiono notevolmente migliorate. tendono a smorzare la risonanza del quarzo,
Il simbolo elettrico del cristallo di quarzo, univer- come ad esempio la rigidità dei fili di collega-
salmente adottato nella composizione degli sche- mento, lo spessore delle piastre, della metallizza-
mi elettrici, è pubblicato in figura 3. zione, ecc.
Anche se la resistenza R raggiunge valori di alcu-
UN CIRCUITO OSCILLANTE ne centinaia di ohm, a causa dell'elevata reattan-
za induttiva, che è di qualche henry per le basse
Quando sui reofori del quarzo viene applicato un frequenze, i fattori di merito raggiunti sono ele-
segnale alternato, il quarzo stesso, come abbiamo vdtissimi e si estendono fra 20.000 e 1.000.000.
detto, si contrae e si estende microscopicamente, I quarzi vengono costruiti per funzionare con la
seguendo le variazioni di frequenza del segnale. loro frequenza di risonanza, che si estende di so-
Ma quando il valore della frequenza del segnale lito da 100.000 Hz a 18 MHz. Tuttavia, per i va-
applicato è pari a quello della frequenza di riso- lori superiori a quello dei 18 MHz ed anche per
nanza meccanica, le deformazioni diventano ma- quelli inferiori a tale limite massimo, come ad
croscopiche ed un segnale di piccolissima entità è esempio per i 12 MHz, si sfruttano le oscillazioni
sufficiente per mantenere innescate le oscillazio- sulla terza armonica. Ciò è reso necessario dalle
ni. Il quarzo, dunque, presenta un comportamen- difficoltà pratiche di realizzare industrialmente
to elettrico simile a quello di un circuito oscillan- cristalli troppo sottili, che risulterebbero impreci-
te di tipo resistivo-induttivo-capacitivo (R - L - si nei valori di frequenza a causa di piccole im-
C) in serie. perfezioni costruttive. Per esempio, per le oscilla-
209
CAPACITA' SERIE

Fig. 4 - Ogni quarzo può essere assimilato,

.-
elettricamente, ad un circuito induttivo-
CAPACITA PARALLELO capacitivo-resistivo. Teoricamente, le gran-
dezze L-C1- R rappresentano gli equivalenti
elettrici delle costanti meccaniche del quarzo.
La capacità C2 costituisce invece la somma
delle capacità parassite.

zioni su frequenze di 12 MHz, si utilizza un quar- nel circuito di utilizzazione. E ciò è dovuto al fat-
zo da 8 MHz, facendolo oscillare sulla terza ar- to che alcuni quarzi, tra i quali in misura maggio-
monica ( overtone ). re si evidenziano quelli di provenienza militare,
Il processo fisico di oscillazione di un quarzo su necessitano, per la prova di efficienza strumenta-
frequenze armoniche, oltre che su quella fonda- le, di particolari circuiti, con differenti modi di
mentale, non è di facile interpretazione. In figura reazione.
5, tuttavia, abbiamo pubblicato alcuni disegni che I tecnici, che lavorano nei nostri laboratori, per
vogliono essere soltanto dei tentativi di interpre- lungo tempo hanno perseguito una valida solu-
tazione del fenomeno. Alla sinistra di questi vie- zione di questo problema, finché è·nata l'idea ri-
ne graficamente analizzato il procedimento di solutiva di comporre un oscillatore con due tipi
oscillazione di un quarzo sulla frequenza fonda- di reazione. La prima delle quali, facendo riferi-
mentale; sulla destra è raffigurato analiticamente mento allo schema teorico di figura 7, si riscontra
il comportamento di un quarzo che oscilla sulla nell'effetto introdotto dai due condensatori C1-
terza armonica ( overtone ). C2, la seconda, che coinvolge il funzionamento di
quarzi di particolare taglio e con frequenza di
oscillazione più bassa, va riconosciuta nel quarzo
QUALITÀ STRUMENTALI stesso. E il risultato raggiunto è stato il seguente:
con il progetto di figura 7 sono stati controllati
Dopo questa doverosa esposizione teorica sulla ben 200 quarzi, i quali, tutti, hanno reagito positi-
natura e sul comportamento dei quarzi, risulta vamente.
evidente che l'operatore è chiamato a manipola- Vediamo ora, a grandi linee, il comportamento
re dei componenti abbastanza delicati e fragili, circuitale del progetto del provaquarzi, mentre
nei quali il cristallo può staccarsi dai conduttori e rinviamo alla lettura delle pagine seguenti quei
subire danni irreparabili a causa di urti accidenta- lettori che volessero approfondire meglio i diver-
li. Conseguentemente, ogni tecnico, prima di uti- si concetti che stanno alla base del funzionamen-
lizzare un quarzo, anche se questo è nuovo, av- to dello strumento.
verte la necessità di sottoporre il componente ad Il primo transistor FT1, che è un FET, costituisce
un semplice, rapido, ma sicuro controllo. Tutta- l'oscillatore, mentre il secondo (FT2) funge da
via, non tutti i provaquarzi attualmente presenti amplificatore-separatore. Il segnale a radiofre-
in commercio, oppure quelli autocostruiti su pro- quenza, presente sul drain ( d) di FT2, viene ap-
getto originale derivato da periodici o volumi tec- plicato ad un diodo rivelatore al germanio (DG)
nici, sono sempre in grado di offrire un responso e, successivamente, ad un microamperometro di
assolutamente esatto. Perché può capitare che un tipo ad indice, la cui deviazione conferma l'effi-
quarzo risultato ottimo durante la prova stru- cienza del quarzo in prova e la sua resa.
mentale, non lo sia più quando viene montato Sulla source (s) di FT2 è presente un'uscita, che
210
1CICLO COMPL.

- + I

I I
I
X
I I I
I
I
I
I
I
I
I
I

I
) I

t

RIPOSO RIPOSO

OSCILL. FONDAMENT. OSCILL. 3° OVERTONE

Fig. 5 . Il processo di oscillazione del quarzo su frequenze armoniche, oltre che


sulla fondamentale, si può interpretare attraverso i diagrammi qui riportati.

viene utilizzata in accoppiamento con un fre- gono oscillazioni di quarzi con frequenza inferio-
quenzimetro, con lo scopo di verificare la fre- re ai 100 KHz.
quenza di oscillazione del quarzo in prova. Dato
che, come è stato detto nel corso dell'esposizione
teorica sulla natura ed il comportamento dei PERFEZIONAMENTO CIRCUITALE
quarzi, questi possono oscillare con una frequen-
za diversa dal valore siglato sul corpo esterno del Un perfezionamento circuitale del provaquarzi,
componente. Per esempio, un quarzo che reca la che potrà principalmente riguardare i lettori più
sigla 27 MHz può oscillare a 9 MHz. E ciò per- esperti, è individuabile nel piccolo schema ripor-
ché la frequenza fondamentale è di 9 MHz. Si tato in figura 7. Il quale deve essere applicato al-
pensi, infatti, che nella pratica di ogni giorno si l'entrata del circuito di figura 6, sui terminali
possono rinvenire quarzi siglati con 100 MHz 1-2.
che, in realtà, oscillano a 14,28 MHz, ovvero in Il circuito di figura 7 è composto da due pulsanti
settima armonica. Il progetto di figura 6, tuttavia, e due condensatori, entrambi da 27 pF. Il pulsan-
oscilla soltanto sulla frequenza fondamentale del te P2, collegato in serie a CP (condensatore in
quarzo in prova. parallelo al quarzo), è di tipo normalmente aper-
Attribuendo all'impedenza J1 il valore di 10 mH to, il Pl, collegato in parall elo con CS (condensa-
(millihenry) che, vogliamo qui appena ricordarlo, tore in serie con XTAL), è di tipo normalmente
è difficilmente reperibile in commercio, si otten- chiuso. Dunque, se non si premono i due pulsan-

211
,·-·-·-· -·-· -·-· -·~/·-·-· -·-·-·-· -· -·-·-·-·-·-·J

j rrm : II
SI

C3
FT1

3. e
9V
e
Rl DG

R5
R2

I
'--·-· -· -· -· -· -·-·-·-· -·-· -· -·13 ·•;.1·-·-·-·-· •
PRESA PER
FREQUENZ

Fig. 6 - Progetto del provaquarzi descritto nel testo. Le linee tratteggiate racchiu-
dono quella parte circuitale che deve essere composta su una basetta-supporto.
L'XTAL in prova si applica sul pannello frontale del dispositivo, in due apposite
piazzole stagnate.

"Y {
- ! '
L - rlh i lc '

Fig. 7 - Semplice perfezionamento circuitale del progetto del provaquarzl, che


consente di individuare per quale tipo di risonanza, in serie o parallelo, sono ta-
gliati i quarzi. I due condensatori CP e CS sono entrambi da 27 µ,F, mentre P2 è un
pulsante di tipo normalmente aperto, P1 è di tipo normalmente chiuso.
Fig. 8 • Composizione circuitale del modulo elettronico del provaquarzi. Il diodo al
germanio, che può essere di qualsiasi tipo, va collegato con il catodo (anello-
guida) rivolto verso il terminale su cui è connesso il morsetto positivo del mi-
croamperometro.

< COMPONENTI I

Condensatori R6 = 2.700 ohm


c1 = 47 pF R7 = 470 ohm
c2 = 82 pF R8 = 2.700 ohm (vedi testo)
C3 = 220 pF
C4 = 100.000 pF N.B. - Tutte le resistenze sono di piccola potenza.
C5 = 10.000 pF
C6 = 1.000 pF Varie
C7 = 1.000 pF
ca = 100.000 pF FT1= 2N3819
FT2 = 2N3819
J1 = imp. AF (2,2 mH + 10 mH)
Resistenze DG = diodo al germanio
R1 = 1 megaohm A = microamperometro (100 - 500 A)
R2 = 470 ohm S1 = interrutt.
R3 = 2.200 ohm p1 = pulsante (normal. chiuso)
R4 = 470ohm P2 = pulsante (normal. aperto)
R5 = 1megaohm ALIM. = 9 Vcc (pila}

213
ti, i due condensatori CP (in parallelo) e CS (in te. Ma analizziamo meglio il comportamento del
serie) rimangono disinseriti. Infatti P2 mantiene circuito di figura 7.
aperto il collegamento di CP e Pl cortocircuita Quando si preme il pulsante P2, si inserisce, in
CS. Ora, sapendo che i quarzi vengono tagliati parallelo con il quarzo in prova, il condensatore
secondo le due possibili maniere di risonanza, CP da 27 pF. Viceversa, premendo Pl, si collega,
quella in serie e l'altra in parallelo, è facile argui- in serie con l'XTAL, il condensatore es da 27
re quale importanza pratica possa assumere la pF. Dunque, se il quarzo in prova ha risonanza di
variante circuitale di figura 7. E precisamente tipo "in serie", il condensatore es collegato in
nell'impiego del quarzo il quale, inserito in un serie, eleva, sia pure di poco, in pratica di qual-
circuito non idoneo alle oscillazioni, rimane iner- che centinaio di hertz per ogni megahertz, la fre-

o o

qe
PIAZZOLE

o EP o

Fig. 10 - Il pannello frontale del provaquarzl è rappresentato da una lastra di ve-


tronlte di forma rettangolare e delle dimensioni di 15,5 cm x 9 cm. Su di questa,
vanno praticati tutti i fori che agevolano l'applicazione dei diversi elementi stru-
mentali e vanno pure composte le due piazzole di rame stagnato, sulle quali si
appoggiano i piedini dei quarzi in prova.

214
PRESA PER
FREQUENZ.

P2
PRESA
PILA 9V
K j---,
1 ·r ,
I
II I
I o o HL...--- -

Fig. 11- Realizzazione completa della parte circuitale del provaquarzi relativa alla
faccia posteriore del pannello frontale. La pila da 9 V rimane dentro il contenitore
dell'apparato e può essere sostituita con due pile piatte da 4,5 V collegate in
serie.

quenza generata. Se invece si collega CP in pa- stiche di velocità simili a quelle del FET, la cui
rallelo, la frequenza generata non si sposta. capacità d'entrata, tuttavia, è di gran lunga più
Passiamo adesso al caso dei quarzi con risonanza alta. L'impiego del FET, quindi, consente di uti-
"in parallelo", per ricordare che, l'inserimento di lizzare i quarzi nelle condizioni ideali, senza cari-
un condensatore CP in parallelo provoca una di- carli con elementi parassiti di non facile valuta-
minuzione della frequenza generata, mentre un zione e compensazione.
condensatore in serie CS non altera il valore del- Il transistor Ffl presiede al circuito oscillatore
la frequenza prodotta. ed è polarizzato tramite la resistenza Rl che, as-
sieme a quella di source R2, svolge le funzioni
che, un tempo, venivano assegnàte alle resistenze
ANALISI CIRCUITALE di griglia e di catodo nelle valvole a tre elettrodi.
In pratica, dunque, la R2 mantiene il gate legger-
In funzione di elemento attivo del circuito oscil- mente negativo.
lante, è stato adottato il transistor ad effetto di Scegliendo per Ffl un opportuno punto di lavo-
campo Ffl, che appare particolarmente idoneo ro, si raggiunge un funzionamento ottimizzato e
per tale impiego. Infatti, questo tipo di transistor stabile dell'oscillatore al variare della tensione di
è per sua natura veloce, dato che, a differenza alimentazione e della temperatura.
dei transistor bipolari, sfrutta le cariche elettriche Il condensatore C2 provvede ad aumentare il
più rapide. Inoltre l'Ffl vanta una elevata impe- guadagno dello stadio alle alte frequenze, onde
denza d'ingresso ed una bassa resistenza d'uscita facilitare la formazione degli inneschi; mentre Cl
su un campo molto vasto di frequenze. Anche se stabilisce una reazione positiva alle alte frequen-
è vero che i transistor MOS presentano caratteri- ze, tra source e gate, con lo scopo di predisporre
215
Fig. 12 - Questa foto riproduce la part e anteriore del pannello frontale di chiusura
del contenitore del provaquarzi realizzato nei nostri laboratori. I due pulsanti con-
sentono di applicare, in entrata, un condensatore in serie (CS) ed uno in parallelo
(CP) con i quali si effettua il controllo risonanza serie-parallelo dei quarzi.

lo stadio alle oscillazioni. ampi. Dunque, il microamperometro A segnala


Il quarzo, collegato fra drain e gate di Ffl, pro- la presenza di segnali a radiofrequenza attraverso
voca una reazione positiva alla frequenza di riso- un segnale in continua rivelato da DG e filtrato
nanza, stabilendo quindi delle oscillazioni stabili. da C8.
Il condensatore C3 cortocircuita le armoniche Sull'elettrodo di source, dove l'impedenza è bas-
più elevate e C4, assieme alla resistenza R3 e al- sa, è possibile collegare, tramite cavo coassiale da
l'impedenza a radiofrequenza Jl, filtra l'alimen- 50 ohm, un frequenzimetro o altro strumento di
tazione dello stadio oscillatore, per evitare la for- misura e controllo, come ad esempio l'oscillosco-
mazione di inneschi con lo stadio successivo. pio per il rilievo di frequenze armoniche.
Il segnale generato da Ffl viene prelevato tra-
mite la resistenza R4 ed il condensatore C5 ed
inviato al gate dello stadio amplificatore presie- COSTRUZIONE DEL PROVAQUARZI
duto dal transistor FT2.
La presenza dello stadio pilotato da Ffl è resa Il prototipo del provaquarzi, realizzato nei nostri
necessaria per due principali motivi: per assicura- laboratori e fotograficamente riprodotto in figura
re l'indipendenza dell'oscillatore dai circuiti di 12 e in quella di inizio articolo, è stato racchiuso
misura esterni, inseribili a piacere, e per aumen- in una scatola TEKO modello P3. Ma il lettore
tare la sensibilità del progetto in occasione di potrà utilizzare un qualsiasi contenitore di plasti-
controllo di quarzi a basso Q. ca o alluminio. Dentro il quale viene racchiusa la
Lo stadio amplificatore è polarizzato in continua pila di alimentazione a 9 V, che può essere sosti-
come quello oscillatore, ma in questo caso i cari- tuita con due pile piatte, da 4,5 V ciascuna, colle-
chi sono applicati sia sul drain che sulla source. gate in serie, allo scopo di assegnare al dispositi-
Sull'elettrodo di drain di FT2, ove è presente un vo una maggiore autonomia di funzionamento e
generatore di corrente, sussistono le condizioni tenendo conto che l'assorbimento di corrente
ideali per pilotare un diodo rivelatore con segnali varia fra i 2 mA e i 4 mA.
216
Tutti gli elementi verranno applicati, in parte,
dietro il pannello frontale del provaquarzi e, in
parte, sulla faccia anteriore di questo. Le figure
11 e 12, tuttavia, illustrano abbondantemente la
composizione circuitale e strumentale del pan-
nello, le cui dimensioni sono di 15,5 cm x 9 cm
ed il materiale è la vetronite.
Ovviamente, coloro che si serviranno della scato- I
la TEKO, dovranno eliminare da questa il pan- I
t
nello di alluminio di chiusura e sostituirlo con 1
quello di vetronite di forma rettangolare, sulla I
I
cui faccia anteriore, nella posizione indicata dalla I I
I
I I
figura 12, si dovranno comporre le due piazzole I I
ramate, col sistema della composizione dei circui- I
I
I
ti stampati e successivamente stagnate. -- a ah.a
Sulle due piazzole si appoggiano i piedini dei
quarzi in prova durante l'impiego dell'apparato.
A questo punto vogliamo appena sottolineare
l'opportunità di stendere un velo di stagno sulle compresi tra 2,2 mH (millihenry) e 10 mH (milli-
due piazzole di rame, con lo scopo di favorire i henry). Per quanto riguarda invece la resistenza
contatti elettrici con i terminali dei quarzi. R8, che polarizza il diodo al germanio DG, ab-
La vetronite dovrà essere opportunamente fora- biamo segnalato, nell'elenco componenti, il valo-
ta, in modo da agevolare l'applicazione dei due re di 2.700 ohm, che rimane valido quando il mi-
pulsanti Pl - P2, del microamperometro A, del- croamperometro è da 500 A fondo-scala o me-
le viti di fissaggio del modulo elettronico, dell'in- no. Nel caso invece di impiego di strumenti di
terruttore Sl e del bocchettone di presa per il misura da 100 A fondo-scala o poco più, po-
frequenzimetro, che può essere di tipo BNC e di trebbe accadere che, pur senza danni permanen-
cui noi, nel prototipo, abbiamo fatto uso di un ti, l'indice si sposti violentemente verso il fondo-
modello angolare. Comunque, tutti i tipi verticali scala. Occorre dunque ovviare all'inconveniente
potranno essere utilizzati per questo scopo. impiegando per R8 un valore superiore, per
Il modulo elettronico deve essere realizzato su esempio di 4.700 ohm.
una basetta di forma rettangolare, delle dimen- Una volta compiuto il lavoro di montaggio del
sioni di 9 cm x 3,5 cm. Su una delle due facce di modulo elettronico, questo verrà applicato, sulla
questa va composto il circuito stampato, il cui di- faccia posteriore del pannello frontale del prova-
segno in grandezza reale è riportato in figura 9. quarzi, mediante viti e dadi, fra i quali si dovran-
L'individuazione degli elettrodi dei due transistor no interporre dei distanziali, della lunghezza di 1
FTl - FT2, che sono uguali, si raggiunge facil- cm almeno, onde evitare una totale aderenza
mente osservando la smussatura presente nei della piastrina-supporto del modulo con la vetro-
componenti e ben evidenziata nello schema co- nite del pannello.
struttivo di figura 8. I vari conduttori flessibili, in prossimità del mi-
Il valore dell'impedenza J1 potrà essere scelto fra croamperometro, potranno essere stretti con una
quelli più facilmente reperibili in commercio e fascetta di plastica stringifili.

Ricordate il nostro indirizzo!

EDITRICE ELETTRONICA PRATICA


Via Zuretti 52 • 20125 Milano
217
CARATTERISTICHE

Tensione-entrata : 220 Vca


Tensione-uscita :1,2Vcc : 13Vcc
Corrente uscita max .: 5 A

ALIMENTATORE
PROFESSIONALE
L'alimentatore professionale, qui presentato e con componenti di alta qualità, può sopportare
descritto, è quanto di meglio un principiante pos- l'erogazione continuata di corrente per molto
sa desiderare. Perché trasforma la tensione alter- tempo, senza accusare alcun inconveniente. So-
nata di rete, in quella continua, stabilizzata e li- prattutto nella gamma centrale delle tensioni.
nearmente regolabile fra i valori di 1,2 Vcc e 13 Deve invece essere usato con prudenza, per brevi
Vcc. Con la possibilità di assorbimento di una periodi di tempo, quando si vuole assorbire la
corrente massima di 5 A. Inoltre, questo appara- massima corrente al limite inferiore di tensione
to è completamente protetto contro eventuali di 1,2 Vcc.
surriscaldamenti e cortocircuiti e, se realizzato L'enunciazione di queste poche note introduttive

La presentazione di questo economico, ma funzionale alimen-


tatore, vuol essere la pronta ed esauriente risposta alle fre-
quenti richieste pervenuteci, nei primi mesi dell'anno, da mol-
ti appassionati di ricetrasmissioni, cultori dell'alta fedeltà eri-
paratori elettronici.

218
Stabilizzazione totale sull'intera gamma.

Protezione contro surriscaldamenti e cortocircuiti.

Adatto per l'alimentazione di apparati ricetrasmittenti.

è sufficiente per giustificare l'interesse che l'ali- ciamo quindi col ricordare che il trasformatore
mentatore può suscitare in molti radioamatori, Tl è dotato di un avvolgimento primario a 220 V
negli appassionati della banda cittadina, tra i cul- e un avvolgimento secondario a 18 V, con poten-
tori dell'alta fedeltà e fra gli sperimentatori e i ri- za, sovradimensionata, di 120 V A.
paratori elettronici, che necessitano, sul proprio Dall'avvolgimento secondario si deve poter deri-
banco di lavoro, di uno strumento robusto e fun- vare una corrente massima di 6,5 A.
zionale, certamente in grado di soddisfare ogni Il ponte raddrizzatore Pl, da 25 A, robustissimo
esigenza del mondo dilettantistico e senza dover e di facile reperimento commerciale, rettifica le
ricorrere al dispendioso impatto economico con i due semionde della tensione alternata presente
corrispondenti modelli commerciali, il cui prezzo sui terminali del secondario di Tl. I quattro con-
ammonta ad alcune centinaia di migliaia di lire. densatori C1-C2- C3- CA4, collegati in parallelo
Ma tronchiamo qui ogni ulteriore premessa e ai diodi del ponte Pl, eliminano tutti gli eventua-
presentiamo subito il progetto teorico. li disturbi a radiofrequenza, con lo scopo di ade-
guare l'alimentatore agli impieghi in accoppia-
mento con i ricetrasmettitori.
CIRCUITO ELETTRICO Il livellamento della tensione raddrizzata viene
effettuato mediante il collegamento, in parallelo,
L'esame del circuito teorico di figura 1 si esten- di quattro condensatori elettrolitici (C5 -C6-C7
de, ovviamente, da sinistra verso destra. Comin- - C8), del valore capacitivo singolo di 2.200 F, i
219
@»@
&
o:
+rc)I
"===

+
-
(J

S?
(J
(W ft ur=
ti
21
....... 11....
c:i ~ I
-
(..)

7 O)
(J

ci:
5w ra

+
=119'=
z
o
co
(J EEEE
.e.e.e.e
0000
tilLe,.,_
(J a. 0001'-
oor--o::t
Lt)NN
;!JIL g ci

tilL
o(J
o
~

(.)
e
Cl)
'lii Il Il Il Il
E
ll)
(J
2a: r
a:a:a:cc
I
E
e
i;
::-cii
=
u--
>
ra ·-
lii N
(.)(.)
3
==
·- ·-
è· gg
u,.U..
c.:l.
--==
0.!!.!!
(.)Cl)CI)
O
o
goN
·- ----
E--
. . ra>>
yç4o
N Uc,.,...,..
Il Il -- I I
u.. u.. u..
,::t CO C. :l. :l.
00 CNN
E
0 M r,..
go
,
oo g
1/1 ...
C N U)
-8 00 Il 11 11
e o ...
o, ......
... LI)
8 00 000

220
RADIAT.
alfa spina
220V

Fig. 2 - Piano costruttivo completo dell'alimentatore da laboratorio. I vari condut-


tori, contrassegnati con differenti colori, si distinguono tra loro per la diversa se-
zione, come citato nel testo.

quali, tutti assieme, introducono una capacità to- resistenza di protezione R1, il quale segnala al-
tale di 8.800 F. E qui vogliamo appena ricorda- l'operatore lo stato elettrico dell'alimentatore di
re che l'effetto di livellamento diviene assai più "acceso" o "spento".
efficace quando, in sostituzione di un solo con- I processi di stabilizzazione di tensione, protezio-
densatore, se ne usano diversi. ne contro i cortocircuiti ed il surriscaldamento,
Subito dopo il circuito livellatore di tensione, è vengono svolti dall'integrato ICl, per il quale si
presente il diodo led DL, collegato in serie con la fa uso del modello LM 338K e di cui, in figura 4,

221
+ o o +

222
+
LM 338K

PROTEZIONE

INTEGRATO

LATO PIEDINI
Fig. 4 - Piedinatura dell'integrato stabilizzatore di ten-
sione montato nel circuito dell'alimentatore. Con la
lettera "r" è segnalato l'elettrodo regolatore, con "e"
quello d'entrata e con "u' l'elettrodo d'uscita, rappre-
sentato da tutto l'involucro metallico esterno del com-
ponente.

abbiamo illustrato la piedinatura che, come si


può subito notare, si presenta esteriormente nel-
la forma del ben noto transistor 2N3055, realiz-
zato in contenitore metallico TO3. Con la lettera
"r" è indicato il terminale regolatore, con la let- Fig. 5 - Vista in "esploso" dei vari elementi che con-
corrono al montaggio, sulla piastra radiante dell'e-
tera "e" quello d'entrata e con la lettera "u" tut- nergia termica, dell'integrato LM338K. Sul foglietto di
to il contenitore metallico, owero l'uscita del mica occorre stendere su ambedue le facce, un velo di
componente. grasso al silicone.
I diodi al silicio D 1- D2 proteggono l'integrato,
mentre il potenziometro R2 regola il valore della
tensione in uscita fra 1,2 Vcc e 13 Vcc.
Il voltmetro, di tipo per tensioni continue, deve
essere un modello da 15 V fondo-scala. Osser-
vando la posizione del suo indice e regolando ov-
viamente il potenziometro R2, si fissa il valore L'approntamento del dispositivo si effettua in tre
della tensione continua in uscita. tempi successivi. Dapprima si costruisce la parte
illustrata in figura 6, quella relativa al montaggio
dell'integrato sulla piastra radiante dell'energia
MONTAGGIO DELL'ALIMENTATORE termica, poi si compongono le due facce, anterio-
re e posteriore, del pannello frontale e, infine, si
L'originalità pratica del montaggio dell'alimenta- realizza la sezione trasformatrice-raddrizzatrice-
tore consiste nell'impiego di un pannello frontale livellatrice della tensione così come appare dise-
dell'apparecchio in vetronite, sulla cui faccia po- gnata nella parte centrale del piano costruttivo dì
steriore è composto un semplicissimo circuito figura 2.
stampato, riportato, in grandezza naturale, in fi- Il montaggio dell'integrato LM338K, la cui piedi-
gura 3. natura è illustrata in figura 4, si realizza nel mo-
223
do indicato in figura 5. Prima si praticano i fori Fissato l'integrato sul radiatore, si collegano i
sulla piastra e con il polpastrello di un dito ci si condensatori C9 - ClO - Cll, la resistenza R3 ed
assicura di non aver formato bave o granuli me- il diodo al silicio D2, rispettandone le polarità.
tallici, che debbono eventualmente essere rimossi Tutti questi componenti debbono essere applicati
a mano mediante una punta da trapano da 8 mm con i terminali molto corti e ponendo bene atten-
+ 10 mm, fino a rendere perfettamente lisci gli zione che nessuno di essi superi il profilo della
orli dei quattro fori. Per questa operazione, la sagoma del radiatore.
punta da trapano va usata lentamente. Soltanto ora si possono saldare i terminali dei
Subito dopo si stende un velo di grasso di silico- quattro conduttori, colorati nel modo indicato
ne su ambedue le facce del foglietto di mica e negli schemi 6 e 2, ricordando che le loro sezioni
quindi si fissa l'integrato come in figura 5, intro- non sono sempre le stesse, ma quelle qui indica-
ducendo due piccole guaine di materiale isolante te:
sugli elettrodi del componente. I due dadi vanno
stretti fortemente e, ad operazione ultimata, ci si GRIGIO : 0,5 mm
deve accertare di non aver creato falsi contatti, AZZURRO : 1 mm'
fra i reofori dell'integrato e la piastra metallica, BIANCO 1mm
ricordando che l'involucro esterno del compo- GIALLO : 2,5 mm'
nente rappresenta l'elettrodo di uscita "u", che
deve rimanere anch'esso isolato. Terminato il montaggio della piastra-radiante,

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto. è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica • La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità

L. 13.500 di misura - I condensatori - I resistori - I diodi


- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronlcl, con l'arricchimento
Edito In formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dllet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com· tante. consentiranno di raggiungere Il successo
posto di 128 pagine riccamente Illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
a due colori.

R Ic hled etecl stesso


ogg l I MAN UALE DEL PRI NC IP IANTE ELETTR O N ICO Invi ando anticipatam ente
l'Importo di L. 13.500 a mezzo vaglia, assegno o c.c.p. n. 916205 , Indirizzando a: Elettro nica Prati-
ca - 20125 Mano- Via Zuretti, 52.

224
o
l
l
t
s

zoLu Lu
z
o
-
<..>
-..J
vi
<..>

-
--
-..J
u)

ICI

Fig. 6 - Montaggio dei componenti elettronici sugli elettrodi dell'integrato. l quat-


tro conduttori, diversamente colorati, attraversano un foro praticato sul pannello
di chiusura posteriore del contenitore metallico dell'alimentatore.

questa può ora essere applicata sul lato posterio- fra questo e la linea di alimentazione negativa.
re del contenitore, facendo passare i conduttori I due cavetti, marrone - blu, che collegano i reo-
attraverso il foro centrale. fori positivi dei quattro condensatori elettrolitici
E siamo così giunti all'approntamento del pan- di livellamento (C5 - C6 - C7 - C8) con il termi-
nello frontale dell'alimentatore, la cui composi- nale d'uscita positivo del ponte raddrizzatore Pl,
zione circuitale posteriore è chiaramente riporta- debbono avere la seguente sezione: 2,5 mm'.
ta nello schema costruttivo di figura 2, mentre la La costruzione dell'alimentatore viene completa-
parte anteriore è riprodotta attraverso la foto del ta con l'applicazione, sulla base metallica del
prototipo di figura 7. contenitore, del trasformatore Tl e del ponte
Sulla faccia posteriore della lastra di vetronite, di raddrizzatore Pl. Gli ultimi elementi da inserire
forma rettangolare, delle dimensioni di 20,5 cm x sono i quattro condensatori in parallelo con i dio-
9,5 cm si deve comporre il semplice circuito di del ponte Pl (C1-C2-C3-C4).
stampato riprodotto, in misure reali, in figura 3. L'ordine di inserimento finale di questi elementi
La resistenza, collegata direttamente sul morset- si giustifica ricordando che la punta del saldato-
to positivo del voltmetro da 15 Vcc fondo-scala, è re, durante le operazioni di stagnatura dei grossi
stata denominata RVm (resistenza-voltmetro), conduttori (MAR RONE-BLU), potrebbe dan-
per ricordare che questa va applicata direttamen- neggiarli.
te sul terminale dello strumento ad indice, ossia
225
Fig. 7 - Composizione del pannello frontale del prototipo, realizzato nei laboratori
di E.P. I due morsetti, dai quali si preleva la tensione d'uscita, sono di color rosso
(tensione positiva) e nero (tensione negativa).

COLLAUDO Non è assolutamente consigliabile effettuare tale


prova con lampadine, perché queste, a freddo,
Prima di procedere con un semplice collaudo presentano un valore di resistenza diverso da
dell'alimentatore, converrà effettuare un preciso quello a caldo.
controllo dell'intero cablaggio e, soprattutto, del-
la qualità delle saldature ottenute. Quindi, sui LIMITI DI IMPIEGO
due morsetti (rosso-nero) d'uscita, senza tener
conto della polarità della tensione, si applica una Come è stato detto, i limiti di impiego dell'ali-
lampadina da 12 V- 10 : 20 W. Poi, dopo aver mentatore sono di 1,2 Vcc per la tensione mini-
ruotato la manopola del potenziomentro R2 ma e di 13 Vcc per quella massima. Mentre al va-
completamente verso sinistra (posizione di mini- lore massimo di corrente di 5 A, la dissipazione
mo), si accende il circuito tramite l'interruttore dell'integrato, sul piedino "e" è di:
S1e si controlla il diodo led rosso DL, che deve
accendersi. Successivamente si mota lentamente 24 V - Vu x Imax.
la manopola di R2 per osservare l'accensione
progressiva della lampadina e lo spostamento intendendo designare con Vu la tensione sul pie-
dell'indice del voltmetro verso destra. Ma se ciò dino "u" dell'integrato e con 24 V quella di en-
non si verifica, certamente è stato commesso un trata sull'elettrodo "e" (il calcolo del valore di 24
errore di cablaggio, oppure si è fatto uso di un V viene interpretato più avanti). Pertanto, se la
componente guasto. Vu è regolata a 13 Vcc, si ha:
Per controllare le massime prestazione dell'ali-
mentatore, occorre regolare il voltmetro sul valo- 24 V - 13V = 11 V
re di tensione d'uscita di 12 V e collegare, sui
morsetti, quattro resistenze da 10 ohm - 5 W, in 11 Vx 5 A= 55 W
parallelo fra loro. La resistenza risultante dal col-
legamento è allora di 2,5 ohm. La corrente assor- Ma in realtà la tensione di 24 V, con la corrente
bita è in tal caso di: di 5 A, scende a 23 V circa ed il valore teorico di
55 W è in realtà leggermente inferiore.
12 V : 2,5 ohm = 4,8 A La potenza di 55 W viene dissipata per lungo

226
tempo dalla piastra-radiante, purché questa ri- mento, sul concetto di potenza dissipata e più
manga esposta ad un continuo riciclaggio della- precisamente sul valore di 24 V adottato per il
ria. calcolo di questa.
Al limite inferiore di impiego dell'alimentatore, L'integrato LM338K, per funzionare, necessita di
ossia alla tensione di 1,2 V, con l'assorbimento di una differenza di potenziale di almeno 5 V fra gli
corrente di 5 A, la potenza dissipata è di: elettrodi "e" "u", che sono quelli di entrata e
di uscita del componente. Ebbene, regolando la-
24 v- 1,2V= 22,8 V limentatore sulla tensione massima d'uscita di 13
V, quella sul terminale "e" deve essere di:
22,8 V x 5 A= 114 W
13 V+ 5V = 18 V
Come si può notare, in questo caso si tratta di
dissipare una potenza notevole, che la piastra- Il trasformatore Tl dispone, sui terminali dell'av-
radiante può sopportare soltanto per poco tem- volgimento secondario, della tensione alternata
po. D'altra parte sarebbe assurdo pensare di ali- di 18 Vca che, all'uscita del ponte Pl, diventa:
mentare a lungo un dispositivo con la tensione di
1,2 V e la corrente di 5 A con uno strumento da 18 V x 1,4 V = 25,2 V
laboratorio come quello descritto in questa sede.
Dato che, per uno scopo così specifico, si ricorre Ma ciò vale in teoria, perché in pratica, dal valo-
normalmente ad un alimentatore appositamente re calcolato, occorre sottrarre quello della tensio-
concepito. L'alimentatore professionale, del re- ne di caduta dei diodi, che in ogni momento
sto, deve essere in grado di offrire ottime presta- stanno lavorando in coppia dentro il ponte rad-
zioni, ma per tempi di impiego limitati. Tuttavia, drizzatore, ossia 0,7 V + 0,7 V = 1,4 V. Dun-
con le tensioni di 9 Vcc + 13 Vcc, il nostro di- que, il valore reale diventa:
spositivo può lavorare anche in maniera conti-
nua, senza subire alcun danneggiamento. Ma in 25,2 v- 1,4V== 23,8V
ogni caso possiamo sottolineare il fatto che l'inte-
grato LM338K, essendo per sua natura protetto che, arrotondato, viene assunto nella misura di
contro le alte temperature, non si danneggia 24 Vcc.
comunque. Eppure la validità di questo dato sussiste finché
Volendo introdurre una maggiore garanzia con- la tensione di rete conserva il suo valore nomina-
tro gli eccessi di calore, ma soltanto in casi ecce- le di 220 Vca, mentre, come sappiamo, esso può
zionali, si può utilizzare un ventilatore, del tipo di variare, in particolar modo diminuendo e provo-
quelli appositamente concepiti per gli apparati cando un conseguente abbassamento dei 18 Vca
elettronici, sistemato in modo da rinnovare co- presenti sull'avvolgimento secondario di Tl. Con-
stantemente l'aria riscaldata dalla piastra- seguentemente la stabilizzazione della tensione
radiante. in uscita viene meno e sopraggiunge pure un no-
Ritorniamo ora, a conclusione di questo argo- tevole ripple.

Ricordate il nostro indirizzo!

EDITRICE ELETTRONICA PRATICA


Via Zuretti 52 • 20125 Milano

227
SECONDA
PARTE

OSCILLATORI
AD ONDA QUADRA
CON CMOS
Riprendiamo, in questa sede, la rassegna dei cir- Anche con questo modello di integrato si verifica
cuiti oscillatori, già iniziata lo scorso mese e nella puntualmente l'inversione di stato logico fra en-
quale sono stati presi in esame i soli dispositivi trata ed uscita. Ossia, quando l'ingresso è "alto",
impieganti il modello di integrato CMOS di tipo l'uscita è "bassa" e viceversa. Per quanto riguar-
4011B. Cominciamo quindi con l'esame dello da poi la tensione positiva, applicata al piedino 1,
schema riportato in figura 1, che rappresenta un dobbiamo aggiungere che questa stabilisce lam-
oscillatore quarzato (XTAL), in cui si utilizza piezza del segnale in uscita. Il segnale di ingres-
l'integrato 4049B. Tuttavia, prima di iniziare la- so, invece, può raggiungere anche l'ampiezza di
nalisi del comportamento circuitale del progetto, 15 V, senza tener conto della tensione di alimen-
facciamo notare, attraverso la figura 2, come l'in- tazione, ovvero indipendentemente da questa.
tegrato ICI sia rappresentato da un sestuplo Per esempio, con una tensione di + 5 V, si pos-
NOT. ricordando inoltre che i sei buffer possono sono pilotare due ingressi TTL o quattro ingressi
essere utilizzati in modo indipendente fra loro. Low Power Shottky. Ma i fronti di entrata debbo-

228
Cinque integrati CMOS diversi per sei pratiche applicazioni.

Economia e semplicità circuitale caratterizzano i progetti di


oscillatori descritti in queste pagine.

no essere rapidi, onde evitare un eccessivo riscal- un condensatore variabile di valore capacitivo
damento dell'integrato o un suo funzionamento compreso fra i 300 pF e i 500 pF. Le posizioni
incerto. circuitali di Cl e C2 possono essere invertite tra
Completiamo la presentazione del modello di in- loro.
tegrato 4049B aggiungendo che, alla tensione di Gli ingressi di ICl non utilizzati debbono essere
10 V, il ritardo tra ingresso ed uscita è di 25 na- collegati con la linea di alimentazione positiva.
nosecondi. Con 5 V, invece, sale a 50 nanosecon- Questi corrispondono ai numeri 9-11-14 dello
di. Alla frequenza di 1 MHz, l'integrato assorbe schema di figura 2.
una corrente di 0,8 rnA con la tensione di 5 V e La resistenza R1, che hà il valore di 4,7 me-
di 1,6 mA con quella di 10 V. gaohm, costringe la sezione "c" di ICl a lavorare
in condizioni lineari. Pertanto, questa sezione
amplifica i segnali selezionati dal quarzo XTAL
OSCILLATORI CON INTEGRATO 4049B o, eventualmente, dal circuito LC (induttivo-
capacitivo) di tipo "serie", oscillando sul corri-
I due circuiti, riportati nelle figure 1 e 3, funzio- spondente valore di frequenza.
nano entrambi con lo stesso modello dì integrato, Il condensatore Cl elimina le frequenze armoni-
il 4049B. Cominciamo allora con la presentazio- che indesiderate, mentre il compensatore C2 mo-
ne dello schema di figura 1, che è quello di un difica leggermente le condizioni di risonanza del
oscillatore quarzato, nel quale il quarzo (XTAL) circuito. Si può anche dire che C2 costituisce il
può essere sostituito con una bobina collegata in comando di regolazione fine della frequenza di
serie con un condensatore, come indica la varian- oscillazione del quarzo.
te riportata in alto a sinistra dello schema di figu- Al condensatore C 1 occorre attribuire il valore
ra 1. capacitivo di 22 pF nel caso di impiego di cristalli
Optando per la variante induttiva, la bobina L di quarzo oscillanti fino ad 1 MHz; con quarzi di
potrà essere di qualsiasi tipo, purché adatta a frequenza fino a 10 MHz, il condensatore Cl de-
funzionare con la frequenza di oscillazione pre- ve essere da 12 pF e, come nel primo caso, di ti-
scelta. Il condensatore C3, che consente di bloc- po NPO.
care la componente continua della tensione, sen- Per disporre di una forma d'onda perfettamente
za interferire sul valore della frequenza di oscilla- squadrata, conviene inserire, a valle dell'oscillato-
zione, potrà assumere il valore capacitivo di re, un doppio stadio, anche per rendere indipen-
10.000 pF. dente dal carico il funzionamento dell'oscillatore.
Volendo realizzare un circuito a frequenza varia- Concludiamo avvertendo il lettore che per fre-
bile, occorrerà sostituire il compensatore C2 con quenze superiori a 8 MHz le tensioni di alimen-

SI conclude, In questa sede, la presentazione del circuiti


oscillanti, con integrati CMOS, che tutti possono rapidamente
realizzare per scopi pratici o con finalità didattiche.

229
# pg[TAL
]

R1

6 2
CD e
9V

Cl I C 1 e
C2

GND

Fig. 1- Circuito teorico di oscillatore con integrato CMOS impiegante un quarzo


()(TAL) facilmente sostituibile con un sistema LC (riportato in alto, a sinistra dello
schema). Il condensatore CD (condensatore di disaccoppiamento) non fa parte
dell'oscillatore.

C1 = 22 pF (vedi testo) IC1 =


4049B
C2 =
6/60 pF (compensatore) R1 = 4,7 megaohm
C3= 10.000 pF L =
vedi testo
CD= 100.000 pF

tazione debbono essere comprese fra i 12 Vcce i oscillatore di figura 3 che, come è stato detto,
15 Vcc. utilizza uno stesso modello di integrato (4049B).
E veniamo ora alla presentazione del circuito Con i valori attribuiti ai vari elementi, nell'elenco

4049 B
76
ne

o
Flg. 2 - Piedinatura e corrispondenza
+I7 numerica con le sei funzioni NOT con-
tenute nel modello di Integrato 4049B.
GND

230
RI C1 R2

15
CO
e
9V
e
I C 1

GND

Fig. 3 - Schema di un semplice oscillatore di tipo resistivo-capacitivo pilotato con


integrato CMOS di tipo 4049B. Con la sigla GDN si designa la linea di terra del
circuito. Il condensatore di disaccoppiamento CD non interferisce sul funziona-
mento dell'oscillatore.

C1 = 100.100 pF R1 = 1megaohm
CD = 100.000 pF R2 = 10.000 ohm
IC1 = 4049B

componenti, il circuito di figura 3 oscilla alla fre- CMOS è sempre presente la rete di diodi che im-
quenza di 400 Hz. Ma per il suo corretto funzio- pediscono escursioni al di fuori della tensione di
namento si debbono collegare, con la linea di ali- alimentazione; e poiché la tensione di Cl supera
mentazione positiva, i piedini di ICl non utilizza- tale limite, la resistenza R1 provvede a limitare la
ti. corrente.
All'atto dell'accensione, le resistenze Rl - R2 co-
stringono ad un comportamento lineare le sezio-
ni "c", "b", "a", dell'integrato, stabilendo una OSCILLATORE CON INTEGRATO 4001B
reazione negativa di tensione, a causa del nume-
ro dispari di inversioni, che obbliga ingressi ed Il circuito oscillatore con integrato CMOS di tipo
uscite ad assumere valori di tensione pari al 50 % 4001B, riportato in figura 4, oscilla, con i valori
di quello di alimentazione. Ciò garantisce un si- citati nell'elenco componenti, alla frequenza di
curo innesco delle oscillazioni, dato anche l'ele- 30 KHz. In esso il condensatore Cl si carica, at-
vato guadagno dei tre stadi collegati in cascata. traverso la resistenza R2, nella polarità opposta,
Supponiamo, infatti, che l'ingresso della sezione tenendo conto che l'uscita della sezione "b" di
"c" di ICl sia "basso"; in questo caso, in virtù del ICl è sempre opposta a quella dell'uscita della
principio invertente delle sezioni successive, an- sezione "a". La resistenza Rl, come nel circuito
che l'uscita della sezione "b" è "bassa", mentre precedentemente analizzato, limita la corrente
quella della sezione "a" è "alta". Dunque, attra- nei diodi di clamp dell'ingresso della sezione "a"
verso la resistenza R2, la sezione "a" carica il di ICl.
condensatore Cl il quale, appena raggiunto il va- La sezione "c" dell'integrato funge da buffer ed
lore di soglia di scatto, si scarica attraverso la re- applica i segnali all'uscita circuitale U, della qua-
sistenza Rl elevando lo stato logico dell'ingresso le una boccola è collegata alla linea di massa
della sezione "c" di ICl e provocando, conse- GDN.
guentemente, l'inversione di stato delle successi- In figura 5 è presentato lo schema relativo alla
ve sezioni e dando così luogo ad un nuovo semi- piedinatura e alla corrispondenza numerica di
ciclo, perfettamente analogo al precedente. questa con le quattro funzioni NOR contenute
L'inserimento della resistenza R 1 è indispensabi- nel modello 4001B. Delle quali, tre soltanto ven-
le in quanto in tutti gli ingressi degli integrati gono impiegate nel circuito oscillatore di figura
231
R1 2
/ C 1
-
Cl Il
14
4
E - 9Ve
T e

GND

Flg. 4 - Il dispositivo oscillatore, qui riportato, fa impiego di un integrato CMOS


modello 4001B dotato di quattro funzioni NOR.

C1 = 1.000 pF R1 = 1 mega ohm


CD = 100.000 pF R2 = 100.000 ohm
IC1 = 4001B

4001 B
+[1 13 8

o Fig. 5 - Corrispondenza numerica fra i pie-


dini e le funzioni interne all'integrato
l
7 4001B.
GND

4, due nelle funzioni NOR ed una in quella di OSCILLATORE CON INTEGRATO 4047B
BUFFER.
Alla tensione di 10 V, il ritardo tra ingresso ed Con l'integrato 4047B e con i modelli successiva-
uscita è di 25 nanosecondi. Con la tensione di 5 mente citati si possono realizzare circuiti oscilla-
V sale a 60 nanosecondi. tori con diverse frequenze sincronizzate, anche di
Alla frequenza di 1 MHz, l'integrato 4001B as- valore molto basso, montando resistenze e con-
sorbe una corrente di 0,4 mA con la tensione di 5 densatori poco ingombranti e quindi assai econo-
V e di 0,8 mA con quella di 10 V. mici. Diciamo subito, tuttavia, che il modello
4047B è un integrato assai complesso e ciò può
essere notato osservando lo schema di figura 7.
232
4 5 6 14
Cl
7
I
Rl 2

7
I C 1

9 12
r •
l ~
- CO
l.
T
e
9V
e

Fig. 6- Semplice progetto di oscillatore RC con integrato 40478. La frequenza di


oscillazione del diodo led giallo DLG è doppia di quella degli altri due diodi led
DLV- DLR.

C1 = 1F (non polarizzato) R4 = 1.000 ohm


CD = 100.000 pF IC1 = 40478
R1 = 220.000 ohm DLV = diodo led verde
R2 = 1.000 ohm DLR = diodo led rosso
R3 = 1.000 ohm DLG = diodo led giallo

4047 B
Q Q
91 I8

Fig. 7 - Piedinatura e collegamenti


6 7 dell'integrato CMOS di tip0 4047. Sui
....__ piedini 10- 11 la frequenza delle oscilla-
GND z.ioni subisce una divisione per due.

233
16
Il

o32
:64
IO I
:/28
IC7 14
C2 u5 : 256
L- e
9V
0:512
:1024 T @

§
R3

E -l ls
70

L Il
GND
·4096
: 8192
:16384

Fig. 8 - La principale caratteristica di questo circuito di oscillatore quarzato è da


riscontrare nelle dieci uscite dell'integrato, che dividono la frequenza del segnale
generato fino a 16.384 volte.

C1 = 22 pF (di tipo NPO) R1 = 2,2 megaohm


C2 = 6/60 pF (compensatore) R2 = 22.000 ohm
C3 = 1.000 pF R3 = 220.000 ohm
CD = 100.000 pF R4 = 47.000 ohm
IC1 = 4060B

4060B
+I16

Fig. 9 - Dieci piedini dell'integrato 40608


rappresentano le dieci uscite del segnale
generato e successivamente diviso. Con la
sigla GDN si indica il piedino che deve es-
.....,
8 sere collegato con la linea di massa.
GND

Ma il suo pratico impiego non implica, come ad segnale generato da ICl viene proposto già buf-
esempio nel caso del circuito oscillatore di figura ferato sul piedino 13, mentre sul piedino 10,
6, una necessaria conoscenza delle molteplici come del resto si può arguire osservando lo sche-
funzioni interne, mentre è sufficiente ricordare ma di figura 7, il segnale viene presentato in usci-
che la frequenza di oscillazione viene stabilita dal ta diviso per due. E ciò significa, ad esempio che,
gruppo RC collegato ai piedini 1 - 2 - 3. qualora sul piedino 1 il segnale oscilla alla fre-
Facendo riferimento allo schema di figura 6, ri- quenza di 2 Hz, sul piedino 10 questo stesso se-
iamiamo l'attenzione del lettore sul fatto che il gnale assume il valore di frequenza di 1 Hz. Il
I C 1

CD
9V
e
~

GND

Fig. 10 - Due sole porte NAND dell'integrato 4093B ven- C1 = 10.000 pF


gono utilizzate per la composizione circuitale di questo CD = 100.000 pF
semplicissimo oscillatore i cui segnali In uscita, con i
valori assegnati al componenti nell'apposito elenco, R1 = 500.000 ohm
hanno la frequenza di soli 1.500 Hz. IC1 = 4093B

+[14 13 8

Fig. 11 - Questo modello di integrato


CMOS è dotato, internamente, di sole
quattro porte NAND, ciascuna delle quali
hl
7 possiede due Ingressi ed una uscita.
GND

medesimo fenomeno si verifica sul piedino 11, schema di figura 7, il piedino 13, cui DLG è col-
dove la frequenza del segnale appare ancora divi- legato tramite la resistenza di protezione R4, ri-
sa per due, ma di segno opposto. E questo, in mane internamente collegato con il circuito oscil-
pratica, vuol dire che quando il diodo led DLR latore, senza subire la divisione per due.
( diodo led rosso) è spento, il diodo led DLV Attribuendo al condensatore Cl e alla resistenza
( diodo led verde) è acceso, e viceversa. Il diodo Rl valori diversi da quelli prescritti nell'elenco
led DLG (diodo led giallo), invece, lampeggia componenti, varia il ritmo di lampeggiamento dei
con frequenza doppia perché, come si vede nello tre diodi led. Ma si tenga ben presente che, con

235,
valori di frequenza di oscillazione molto elevati, elenco componenti dell'oscillatore quarzato.
il fenomeno di lampeggiamento, pur rimanendo Il valore della frequenza, generata come fonda-
integro teoricamente, apparentemente scompare mentale, è di 10 KHz circa. Questo valore viene
ed i tre diodi led sembrano costantemente accesi. poi diviso, col sistema citato, da ICl ed applicato
alle uscite.

OSCILLATORE CON INTEGRATO 4060B OSCILLATORE CON INTEGRATO 4093B


L'integrato 4060B, la cui piedinatura numerata in Tutte le quattro porte NAND possono essere uti-
corrispondenza con le funzioni contenute è ripor- lizzate indipendentemente tra loro nel modello
tata in figura 9, si presenta sotto forma di un di integrato 4093B, che l'operatore può impiega-
contatore binario asincrono, che incrementa il re come un normale quadruplo NAND a due in-
suo conteggio secondo la logica positiva. gressi. Sui quali l'isteresi interna rende il disposi-
Con questo nuovo modello di integrato CMOS è tivo ideale per entrate lente e rumorose e, in par-
possibile reazionare il contatore all'ingresso per il ticolare, nelle applicazioni come oscillatore mo-
dock, oppure utilizzare un oscillatore resistivo- nostabile ed oscillatore astabile.
capacitivo, vale a dire di tipo RC o, ancora, un Con l'alimentazione a 5 V, l'uscita diventa bassa
oscillatore quarzato che, escludendo i necessari quando l'ingresso raggiunge i 2,9 V circa. L'uscita
componenti passivi, sono già integrati nel compo- diviene alta quando l'entrata si trova a 2,3 V con
nente. 5 V di alimentazione.
L'ingresso di reset, identificabile nel piedino 12, Con una alimentazione di 10 V, l'uscita diviene
deve essere normalmente mantenuto a massa (li- bassa quando all'entrata la tensione è di 5,9 V,
nea GDN). mentre è alta se l'entrata si trova a 3,9 V.
Ad ogni fronte negativo del dock, dall'alto verso Il ritardo, tra ingresso ed uscita, è di 0,3 microse-
il basso, il contatore avanza di uno stato, mentre condi con 5 V di alimentazione, ma scende a O, 15
sono disponibili le uscite con frequenza divisa, microsecondi con la tensione di alimentazione di
come si può notare nello schema applicativo di 10 V. Per quanto riguarda poi l'assorbimento di
figura 8, per 16 e, via via, per gli altri divisori corrente, questo è di 0,4 mA con l'alimentatore
moltiplicati per 2, esclusa quella con divisore di 5 V e sale a 0,8 mA con l'alimentatore a 10 V,
2048. con una frequenza di dock di 1 MHz.
Quando il dispositivo viene utilizzato con dock Prima di iniziare la descrizione del circuito appli-
esterno, il segnale non deve presentare rimbalzi e cativo dell'integrato 4093B, ricordiamo ancora
i suoi fronti debbono essere più rapidi di cinque che questo modello di CMOS è dotato di isteresi,
microsecondi. ovvero di reazione positiva, che assume un valore
L'azzeramento del contatore si ottiene mante- pari ad un terzo di quello della tensione di ali-
nendo alto il reset per almeno mezzo microse- mentazione. E questa reazione positiva è indi-
condo. Così facendo, tutte le uscite andranno a spensabile perché, qualora non esistesse, facendo
zero. riferimento allo schema di figura 10, il circuito si
Alla frequenza di 1 MHz e con la tensione di ali- bloccherebbe a metà della tensione di alimenta-
mentazione di 5 V, l'assorbimento di corrente zione per effetto della controreazione di tensio-
raggiunge il valore di 0,4 mA. Ma facendo impie- ne, causata dalla resistenza Rl, che impedirebbe
go dell'oscillatore, sono richiesti ancora 2 mA. La le oscillazioni, essendo Cl connesso a massa. La
massima frequenza di dock, con la tensione di 5 reazione positiva rende invece impossibile tale
V, è di 1,75 MHz, ma sale a 4 MHz con la tensio- condizione, costringendo il circuito ad oscillare
ne di 10 V. tra le due soglie del ciclo di isteresi.
Lo schema applicativo dell'integrato 4060B, da L'ultimo circuito oscillatore con integrato
noi proposto in figura 8, è quello di un oscillatore CMOS, pubblicato in figura 10 ed impiegante il
a cristallo di quarzo (XTAL) che, come è stato modello 4093B ora descritto, è indubbiamente il
detto, presenta la principale caratteristica di of- più semplice fra tutti quelli fin qui presentati.
frire, attraverso dieci uscite, il segnale generato e Perché necessita, per il suo funzionamento, di so-
diviso fino a 16.384 volte. Tuttavia, secondo li tre componenti, un condensatore (Cl), una re-
quanto riportato nel particolare A, il circuito sistenza (Rl) ed una porta NAND; escludiamo
oscillatore a quarzo può essere facilmente tra- infatti il solito condensatore di disaccoppiamento
onnato in quello di un oscillatore di tipo RC. CD e, ovviamente, l'alimentatore. Ma vediamo
I valori da attribuire alle due resistenze e al con- subito come si comporta il circuito di figura 10
nsatore, che compongono l'eventuale rete so- quando viene alimentato con la tensione di 9
iva, sono regolarmente citati nello stesso Vcc.
236
Inizialmente il condensatore Cl è scarico e gli in- rato.
gressi 1-2 si trovano allo "O" logico. Ora, poiché Dato che l'integrato ICl, come è stato detto,
la porta NAND è invertente, l'uscita 3 di questa contiene quattro porte NAND, è ovvio che i pie-
si trova allo stato logico "l". Ma quando si chiu- dini relativi alle sezioni inutilizzate, più precisa-
de il circuito di alimentazione, il condensatore mente quelli corrispondenti alle entrate (8-9 e
Cl comincia a caricarsi attraverso la resistenza 12- 13), debbono essere collegati con la linea di
Rl. Poi, raggiunto un certo valore di tensione, la alimentazione positiva del circuito, come del re-
sezione "a" di ICl commuta lo stato logico, per- sto è già stato suggerito in occasione dell'impiego
ché gli ingressi 1-2, a causa della carica acquisita dei precedenti integrati CMOS.
da Cl, passano dallo stato iniziale "O" a quello Concludiamo ricordando che, con i valori pre-
"l". Conseguentemente, l'uscita 3 della sezione scritti, il circuito di figura 10 oscilla con una fre-
"a" di ICl scende a "O" ed il condensatore Cl si quenza che si aggira intorno ai 1.500 Hz, che è
scarica attraverso la resistenza R 1, riportando a una frequenza assai bassa.
"O" le due entrate 1-2 e ad "l" l'uscita 3. Il ci- Lo schema riportato in figura 11 interpreta la
clo, quindi, si ripete senza soluzione di continui- composizione circuitale interna dell'integrato
tà, finché il circuito rimane alimentato. 4093B ed il sistema di collegamenti fra le quattro
La sezione "b" di ICl funge esclusivamente da porte NAND ed i quattordici piedini di cui è do-
BUFFER ed applica all'uscita U il segnale gene- tato il componente.

Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000


Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
nico.
Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
PASSI» ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:

1 ° - Il tester

2° - Il voltmetro

3° - L'amperometro
4° . Il capacimetro

5° - Il provagiunzioni

6°. Oscillatore modulato

7° - Tutta la radio

8° . Supereterodina

9° - Alimentatori

237
RSO ELEMENTARE
ETTRONICA

DIODI RETTIFICATORI
La caratteristica del diodo a semiconduttore, di all'arricchimento del bagaglio di nozioni del prin-
essere attraversato dalla corrente elettrica in un cipiante. Ma non attraverso una tediosa esposi-
senso anziché nell'altro, viene ampiamente sfrut- zione teorica dei vari concetti elettrici, bensì du-
tata, in molti dispositivi elettronici, allo scopo di rante la costruzione di alcuni, semplici circuiti, di
trasformare le correnti variabili in correnti unidi- reale contenuto didattico, con i quali tutti posso-
rezionali, che conservano sempre lo stesso verso no praticamente controllare la veridicità degli as-
di movimento, così come accade in un circuito serti pronunciati.
alimentato a pila.
Un tempo, prima dell'avvento dei semicondutto-
ri, un tale compito veniva affidato alla valvola EFFETTO DI RETTIFICAZIONE
termoionica a due elettrodi, anodo e catodo, de-
nominata "diodo". Oggi, invece, la corrente al- Il circuito teorico sperimentale di figura 1 viene
ternata, derivata dalla rete-luce, viene rettificata pure proposto, nella versione pratico costruttiva,
mediante l'impiego di uno o più diodi a semicon- in figura 2. In esso si fa uso di un trasformatore
duttore, opportunamente collegati tra loro, che di tensione (Tl) per campanelli elettrici di uso
realizzano il cosiddetto ponte raddrizzatore. Il domestico, con avvolgimento primario a 220 V e
quale fa parte integrante dello stadio alimentato- secondario a 12 V. Questo componente è reperi-
re di ogni ricevitore radio od altro apparato elet- bile normalmente presso i negozi di materiali
tronico funzionante con la tensione alternata di elettrici e può essere dotato, sul secondario, di
rete. presa intermedia per un diverso valore di tensio-
In questa sede, dunque, vengono esaminati tutti ne, come indicato in figura 2; in tal caso la ten-
gli effetti pratici, provocati dalla presenza dei sione di 12 Vca va prelevata dai due morsetti
diodi a semiconduttore nei circuiti interessati da estremi.
correnti variabili, che maggiormente concorrono Il diodo raddrizzatore al silicio D 1 è di tipo

238
1N4004, mentre le due lampadine LPI- LP2 so-
no da 12 v- 100 mA.
L'esperimento consiste nel far funzionare il cir-
cuito dapprima senza l'inserimento del condensa-
tore elettrolitico Cl e, in un secondo tempo, con
la presenza di questo componente. Ebbene, una
volta inserita la spina in una qualsiasi presa-luce,
ci si accorgerà che la lampadina LPl, pur essen-
do dello stesso tipo di LP2, emette una quantità
di luce maggiore di quest'ultima. Ma ciò, se si
tiene conto dell'effetto introdotto dal diodo a se-
miconduttore D1, è facilmente intuibile. Infatti,
la lampadina LPl viene attraversata dall'intera
corrente alternata promossa dall'avvolgimento
secondario di Tl, mentre la LP2 rimane coinvol-
ta dalle sole semionde positive di questa, giacché
quelle negative, imbattendosi nell'anodo del dio-
do D1 (a), trovano in questo un ostacolo insor-
montabile, ossia una barriera di arresto. Conclu-
diamo quindi dicendo che LPl fa più luce perchè questa se, in parallelo ad essa, si collega un con-
è attraversata dalle semionde positive e negative, densatore elettrolitico da 2.200 F - 24 Vl, come
LP2 fa meno luce perché è attraversata dalle sole suggerito sulla destra dello schema di figura 1.
semionde positive della corrente alternata, a cau- Ma spieghiamone il motivo qui di seguito.
sa della presenza nel circuito del diodo a semi- Il condensatore, come si sa, quando è sottoposto
conduttore D 1. Il quale si comporta quasi come ad una tensione elettrica si carica, divenendo un
un interruttore automatico, chiuso per le semion- piccolo serbatoio di energia. Più precisamente, il
de negative, aperto per quelle positive. condensatore Cl si carica ad un valore di tensio-
ne che non è quello "efficace" di 12 V, presente
sull'avvolgimento secondario del trasformatore
EFFETTO CONDENSATORE Tl, ma quello di "picco" di 16,8 V. Pertanto, do-
po l'inserimento del condensatore elettrolitico
La lampadina LP2 che, in regime normale, emet- Cl, la tensione sui terminali della lampadina LP2
te meno luce di LP1, diventa più luminosa di è quella di 16,8 V. E questo dato, come si sa, è

+
o

+
-©f-------0

FIg. 1- Circuito sperimentale di applicazione del diodo a semiconduttore in funzio-


ne di elemento rettificatore. La presenza del condensatore elettrolitico C1 esalta la
luminosità della lampadina LP2. Sulla destra sono riportati i diagrammi relativi al-
le tensioni presenti nei principali punti circuitali.

239
LPJ LP2

Fig. 2- Realizzazione pratica del circui-


to sperimentale che dimostra chiara-
mente le funzioni elettriche del diodo a
semiconduttore. In sede costruttiva si
raccomanda di inserire correttamente il
..__~ RETE diodo ed il condensatore, tenendo con-
to delle precise posizioni dei terminali
di questi componenti.

ottenuto moltiplicando il valore della tensione ef-


+ ficace per il numero fisso 1,4:

12 V x 1,4 = 16,8 V
L'effetto ora menzionato viene espresso tramite i
diagrammi riportati sulla destra dello schema
+ elettrico di figura 1. Quello in alto interpreta il
comportamento della tensione presente sui ter-
minali della lampadina LPl (diagramma A):
come si può notare, l'espressione analitica è for-
+ %
mata da un insieme di sinusoidi complete.
Il diagramma riportato in posizione centrale ana-
lizza l'andamento della tensione a valle del diodo
raddrizzatore D1, vale a dire sul catodo (k). Le
semionde negative sono scomparse perché bloc-
cate dal diodo a semiconduttore, mentre transita-
+ + no regolarmente quelle positive, che alimentano
la lampadina LP2, la quale, in assenza del con-
densatore Cl, fa meno luce della lampadina LPl
Fig. 3-I condensatori elettrolitici, dei quali è riportato dato che, fra una semionda positiva e quella suc-
il simbolo elettrico in posizione centrale, possono es- cessiva, intercorre un certo tempo in cui viene a
sere diversamente costruiti, con gli elettroni fuoriu-
scenti da entrambi le parti o da una sola di queste. mancare l'alimentazione ed LP2 tende a spegner-
si.
Il diagramma riportato in basso (C) riflette lo

240
@\pp» '
U U 0°

@ @:

+
-@ - - - - - -o

Fig. 4 - Questo circuito, poco utilizzato nella pratica, consente di ottenere una se-
quenza continua di semionde positive, senza interruzioni, con lo scopo di raggiun-
gere una doppia rettificazione della tensione alternata.

stato della tensione, sui terminali della lampadi- DOPPIA RETTIFICAZIONE


na LP2, quando viene inserito in parallelo il con-
densatore elettrolitico C 1. Come si può notare, Il circuito presentato in figura 1 è assai poco uti-
sono scomparse le semionde positive e si è verifi- lizzato in pratica; quello che illustreremo ora lo è
cata una trasformazione della tensione unidire- un po' di più perché raddrizza due volte le se-
zionale variabile in altra unidirezionale quasi mionde positive della corrente alternata.
continua. La linea in C, infatti, appare legger- Per comporre lo schema di figura 4, occorre un
mente seghettata. E questo fenomeno, che in trasformatore Tl dotato di avvolgimento prima-
gergo va sotto il nome di "ripple", si riscontra in rio a 220 Vca e secondario a 12 V + 12 V, quin-
pratica in quel noioso ronzìo, più o meno accen- di provvisto di presa intermedia, che a volte non
tuato, che talvolta accompagna le radioricezioni. è di facile reperibilità commerciale. Le due lam-
Il ripple può avere una frequenza di 50 Hz oppu- padine LP 1-LP2 sono sempre dello stesso tipo
re di 100 Hz e diventa sempre più forte con l'au- (12 V- 100 mA) ed anche il condensatore elet-
mentare dell'assorbimento di corrente dall'ali- trolitico CI è identico a quello montato nel cir-
mentatore da rete. Ma oggi esistono vari sistemi, cuito di figura 2 (2.200 F - 24 Vcc). I diodi,
anche sofisticati, per eliminarlo completamente. come è stato detto all'inizio, sono i modelli
In figura 3, sulla sinistra di questa e a destra, so- 1N4004.
no pubblicati due diversi modelli di condensatori La teoria che interpreta il comportamento dei
elettrolitici, mentre in posizione centrale è ripor- trasformatori ricorda che, quando sul terminale 1
tato il simbolo elettrico del condensatore elettro- di T1 è presente la semionda positiva della ten-
litico. Una tale pubblicazione si è resa necessaria sione, sul terminale 3 è presente quella negativa
per ricordare ai lettori che il condensatore elet- e viceversa. E poiché su entrambi i terminali
trolitico è un componente polarizzato, ovvero un estremi del secondario di Tl è inserito un diodo
elemento dotato di terminale positivo e termina- a semiconduttore, quando il primo di questi si la-
le negativo. Pertanto, il suo inserimento, nel cir- scia attraversare dalle semionde positive. il se-
cuito di figura 2, deve essere eseguito tenendo condo arresta quelle negative, ma subito dopo
conto di tale particolarità. In pratica, il reoforo concede via libera a quelle positive. Dunque. sul
positivo va collegato con la linea di alimentazio- punto C del circuito di figura 4 è sempre presen-
ne positiva, quella a valle del diodo D 1, il reoforo te una semionda positiva della tensione alternata,
negativo va collegato con la linea opposta. Non ri- come viene interpretato dal diagramma C ripor-
spettando le polarità, il condensatore si distrugge. tato sulla destra dello schema; mentre in A e in
241
VOLTM.

Fig. 5 - Per introdurre il concetto di


ponte raddrizzatore a diodi, conviene
LP esaminare questo semplice circuito,
nei quale vengono commutate due pile
inversamente polarizzate.
o

Tl

+
Fig. 6 - Esempio teorico di ponte rad-
drizzatore a diodi collegato su avvolgi-
mento secondario di trasformatore da
rete-luce.

B sono presenti costantemente le sinusoidi com- polarità del condensatore elettrolitico Cl e quel-
plete delle due alternanze. le dei due diodi al silicio D1- D2, nei quali il ter-
Rispetto al progetto teorico di figura 1, in quello minale di catodo si trova da quella parte del
di figura 4 cambia pure il valore della frequenza componente in cui è presente un anello indicatore.
della tensione, che ora diventa 100 Hz anziché 50
Hz. E cambia anche il comportamento delle due
lampadine, che questa volta emettono entrambe
PONTI RADDRIZZATORI
la stessa quantità di luce.
Per aumentare la luminosità della lampadina
LP2 occorre inserire in parallelo il solito conden- Per raggiungere l'interpretazione esatta del con-
satore elettrolitico, così come è stato fatto nello cetto di ponte raddrizzatore, si deve far riferi-
schema di figura 2. E questa volta omettiamo di mento al circuito teorico di figura 5, per il quale
proposito l'interpretazione dell'effetto di maggio- si fa uso di due pile di alimentazione PILA 1 -
re luminosità di LP2 perché, altrimenti, dovrem- PILA 2.
mo ripetere quanto detto nel caso precedente. In un primo tempo supponiamo che il circuito sia
In sede di realizzaz ione pratica dello schema di alimentato dalla PILA 2, come in realtà è dise-
figura 4, si raccomanda ancora di rispettare le gnato lo schema di figura 5. Ebbene, in queste

242
@@;
O
-@f--------- +o

RETE

Fig. 7- Esempio di circuito molto comune di alimentatore da rete con ponte rad-
drizzatore a doppia semionda, con il quale è possibile sperimentare l'effetto con-
densatore introdotto da C1.

Fig. 8- Modelli di raddrizzatori a ponte


, + ' attualmente reperibili in commercio. I
simboli in essi riportati, consentono
l'applicazione circuitale corretta dei
componenti.

condizioni, la lampada LP si accende e rimane do positivo il punto circuitale C; conseguente-


accesa. Poi commutiamo i collegamenti A- B su mente, la corrente che alimenta la lampada LP
PILA 1 e notiamo che la lampadina LP anche scorre attraverso D2, la lampadina LP, il diodo
questa volta si accende e rimane accesa. Ma os- D3 e rientra nella PILA 2 attraverso il morsetto
serviamo che l'operazione di commutazione del- negativo di questa. I diodi D1- D4 rimangono
l'alimentatore equivale ad una inversione di pola- interdetti.
rità dei morsetti di una sola pila, perchè le due Nel caso opposto, quando è inserita la PILA 1, la
pile sono posizionate in maniera opposta. Infatti corrente scorre attraverso il diodo D 1, la lampa-
la PILA 2 applica in A la tensione negativa, la dina LP, il diodo D4 e rientra nella pila attraver-
PILA 1 applica quella positiva. In entrambe le so il morsetto negativo. Dunque il punto C è
condizioni, però, la lampadina LP si accende. sempre positivo e quello D è sempre negativo. I
Perché? La spiegazione sta nel modo con cui so- diodi D2-D3 sono interdetti ed il voltmetro se-
no collegati i quattro diodi, che compongono un gnala sempre lo stesso valore di tensione.
ponte di diodi. Infatti, quando è collegata la PI- Provvediamo ora a sostituire le due pile dello
LA 2, il morsetto positivo di questa applica la schema di figura 5 con l'avvolgimento secondario
tensione positiva all'anodo del diodo D2, renden- di un trasformatore di tensione di rete-luce, co-

243
@o6 'o

V+2,8
e @O "

+
----------- o

@
Fig. 9 - Circuito teorico di duplicatore di tensione realizzato tramite due diodi a
semiconduttore e due condensatori elettrolitici.

me avviene nel circuito riportato in figura 6 ed nate, analizzati attraverso gli schemi delle figure
osserviamo che gli stessi fenomeni, prima analiz- 5 - 6, prendono le denominazioni di rettificatori a
zati, si ripetono ora integralmente, con il risultato due semionde o ad onda intera, per differenziarli
di aver rettificato interamente la tensione alter- da quelli assai più semplici, ma poco utilizzati, ad
nata. una sola semionda.
Nel circuito di figura 6 la tensione alternata è ap- Con i raddrizzatori a doppia semionda si com-
plicata sui punti 1 - 2del ponte di diodi. Pertan- pongono quasi tutti gli alimentatori da rete, fra i
to, allorché sul punto 1 sono presenti le semion- quali il modello più comune è quello riportato in
de positive, queste avviano la corrente attraverso figura 7, con il quale è ancora possibile controlla-
il diodo D1; quando sono presenti sul punto 2, la re l'effetto livellatore delle semionde positive, ot-
corrente scorre attraverso il diodo D2. Le uscite tenuto mediante l'inserimento del condensatore
circuitali vanno identificate nei punti 4 (positivo) elettrolitico Cl. Ovviamente, a questo stesso cir-
e 3 (negativo). cuito si estendono tutte le considerazioni, citate
I due diodi D3 - D4 convogliano le semionde ne- in precedenza, relative al comportamento delle
gative verso il terminale negativo dell'uscita. due lampadine e ai punti di rilievo dei diagrammi
Nello schema di figura 6, le semionde a riga in- rappresentativi delle tensioni. Pertanto non ci re-
tera riguardano i diodi impegnati durante il pri- sta ora da aggiungere come i vantaggi ottenuti
mo ciclo, quelle tratteggiate interessano i diodi con il raddrizzatore a doppia semionda siano
che lavorano durante il secondo ciclo. Ossia, . sempre da preferirsi a quelli derivanti dai sistemi
quando, essendo positivo uno dei due terminali di rettificazione più semplici. Prima di tutto per-
di Tl, l'altro è negativo (primo ciclo) e viceversa ché la corrente disponibile è maggiore e poi per-
( secondo ciclo). ché, elevandosi la frequenza da 50 Hz a 100 Hz,
il ripple è di gran lunga inferiore. Lo stesso fil-
traggio, esercitato dal condensatore elettrolitico,
L'ALIMENTATORE PIÙ COMUNE assume un potere maggiore ed anche la stabilità
della tensione viene oltremodo esaltata. Per ulti-
Gli esempi di rettificazione delle tensioni alter- mo non va dimenticato il minor costo del trasfor-
244
matore di rete, per il cui avvolgimento seconda-
rio è necessaria una quantità assai ridotta di filo
conduttore di rame. IL FASCICOLO
In figura 8 sono pubblicati alcuni modelli di tipo
corrente di raddrizzatori a ponte, i cui terminali
d'entrata sono contrassegnati con i simboli elet-
SPECIALE
trici caratteristici della tensione alternata, quelli
d'uscita con i segni + e - (tensione positiva e ESTATE 1988
tensione negativa). Si è presentato al lettore in una
veste insolita, fuori dall'usuale,
MOLTIPLICATORI DI TENSIONE dato che tutti i progetti descritti
sono stati completati con l'offerta
Mediante l'impiego dei diodi e dei condensatori, della corrispondente scatola di
le tensioni alternate possono essere raddoppiate,
montaggio. Dunque, quello di
triplicate, quadruplicate, ecc. Corrispondente-
mente si realizzano circuiti duplicatori, triplicato- luglio-agosto '88, è un numero da
ri, quadruplicatori, ecc., di tensione, spesso utiliz- non perdere, ma da conservare di-
zati in molti dispositivi elettronici, il più noto dei ligentemente per il suo carattere
quali è il moltiplicatore di tensione presente nel- di sicura validità tecnica e com-
lo stadio E.A.T. di tutti i televisori, in bianco e merciale.
nero e a colori.
Ma vediamo subito come sia possibile duplicare
una tensione, con due diodi al silicio e due con-
densatori elettrolitici, nel circuito teorico di figu-
ra 9. Nel quale, entrambe le semionde della ten-
ELETTRONICA
RISTA MENSE PER GLI APAssI oNAn
or E.Err RocA - RAD IO - OM- 27 Mn.
lO9Q U 4
I El, IU
sione alternata, quella positiva e quella negativa,
SPE DO, IN A B POST , G R , 3 /70 - AN N O XV I- N.,
PERI OD ICO M E N S I E - 7/8 LUG LI O- A GOST O 1988
vengono raddrizzate. ED. ELETTRON ICA PRATICA- VIA ZURETT1, 52-20125 MILANO L.4.600

Quando sul punto A del secondario del trasfor- PROGETTI NUMERO UNICO
matore di tensione di rete è presente la semion- PIÙ RICHIESTI BIMESTRALE
da positiva della tensione alternata, sul terminale DAI DILETTANTI ESTATE "88
B è presente quella negativa. In sostanza, mentre
sul terminale A la sinusoide è quella riportata in
alto a destra di figura 9, la sinusoide rilevabile
contemporaneamente sul terminale B è quella ri-
prodotta subito sotto la prima. Facciamo allora
riferimento alla prima semionda positiva presen-
te in A, la quale promuove la corrente attraverso
il diodo D 1 ed il condensatore elettrolitico Cl,
secondo le frecce indicate con il numero 1, rea-
lizzando una prima rettificazione delle semionde
positive. La seconda rettificazione si verifica al-
lorquando sul terminale B si presentano le se-
mionde positive, che a loro volta promuovono la
corrente segnalata dalle frecce sulle quali è ripor- UN'INTERA RACCOLTA
tato il numero 2. Il percorso di questa corrente è DI SCATOLE DI MONTAGGIO
il seguente: il condensatore C2, diodo D2 e dio-
do Dl. Il risultato, dunque, consiste nel riscon-
trare, sul punto circuitale C, la rettificazione di ti-
po ad onda intera della tensione alternata, il cui
diagramma è visibile in C, a destra dello schema
RICHIEDETELO
di figura 9.
Questo stesso ragionamento si estende alle se-
mionde negative, che consentono di presentare,
sul punto circuitale D, il treno di semionde nega-
tive della tensione riportato nell'omonimo dia-
gramma a destra di schema di figura 9.
Le due tensioni, positive e negative rispetto allo
245
C2 C4
+ +

D1 02 03 04 05

Vp

Fig. 10 - Moltiplicatore di tensione a diodi e condensatori elettrolitici. Il valore del-


la tensione In uscita è pari a quella d'entrata moltiplicata per il numero dei circuiti
moltiplicatori.

ZERO, si sommano, dando origine ad una nuova (1,4 x 2 = 2,8). Per esempio, se la tensione d'en-
tensione di valore doppio rispetto a quello dispo- trata vale 10 V ca, quella d'uscita, nel circuito di
nibile. Ma la tensione applicata all'ingresso del figura 9, è di 28 V cc:
circuito di rettificazione è quella efficace, mentre
quella di picco-picco (Vpp) si ottiene moltipli- 10 Vca x 2,8 = 28 Vcc
cando il valore efficace per il numero fisso 2,8

1
Fig. 11- Per proteggere i diodi rettificatori durante la carica iniziale del condensa-
tore elettrolitico, conviene collegare, sulle uscite del secondario del trasformatore
della tensione di rete, alcune resistenze di basso valore ohmmico. I condensatori,
Inseriti in parallelo con i diodi, eliminano I disturbi a radiofrequenza.

246
Lo schema riportato in figura 10 propone il cir- 16,8 Vcc, tra anodo e catodo del diodo D1, si for-
cuito di un moltiplicatore di tensione, nel quale ma una differenza di potenziale pari a 16,8 Vx2
la tensione in uscita U, rispetto a quella d'entrata = 33,6 Vcc. Dunque il diodo D1 deve poter sop-
Vp, va moltiplicata per il numero degli stadi pre- portare una tensione inversa di almeno 33,6 V.
senti che, nel caso specifico, sono quattro. Con Ora, poiché la tensione di rete può~resentare
questo sistema si possono raggiungere tensione variazioni in meno ma anche in più ris etto al va-
elevatissime, ma le correnti derivabili sono assai lore nominale, il componente, per I varare in
limitate. tutta sicurezza, deve essere caratterizzato da una
Teoricamente, adottando il circuito di figura 10, tensione inversa di almeno 50 V. Ma questo valo-
la tensione d'entrata Vp può essere moltiplicata re, nel diodo 1N4004, è di ben 400 V ed in gergo
all'infinito. In pratica no, se non ci si accontenta prende il nome di PIV (peak inverse voltage ).
di assorbire correnti di valore limitato. Questa particolarità dei diodi rettificatori assume
La tensione di lavoro del primo condensatore poca importanza quando si ha a che fare con ali-
elettrolitico Cl può essere pari a Vp; per gli altri mentatori di piccola potenza. Tutto cambia inve-
la tensione di lavoro deve essere almeno uguale a ce per i dispositivi di grande potenza, nei quali,
Vpx2. in serie con i diodi raddrizzatori, è possibile tal-
volta trovare qualche resistenza, come rilevabile
nel circuito di figura 11. Si tratta comunque di
TENSIONE PIV resistenze di basso valore, che impediscono, du-
rante la carica iniziale del condensatore, la possi-
Ritorniamo per un momento al circuito teorico bile distruzione del diodo' a semiconduttore. In
riportato in figura 1, per ricordare che l'anodo parallelo con i diodi rettificatori, talvolta, viene
(a) del diodo a semiconduttore D1 riceve una pure collegato qualche condensatore ceramico di
tensione di picco che varia fra + 16,8 V cc e - valore capacitivo compreso fra i 10.000 pF e i
16,8 Vcc (12 Vca x 1,4 = 16,8 Vcc). Ciò significa 100.000 pF, che provvede ad eliminare eventuali
che, in presenza della semionda negativa a - disturbi a radiofrequenza.

ELETTRONICA
PRATICA
eaeereaune
DI ELETTRONICA - RADIO - OM -27 Ma Il
IL FASCICOLO ARRETRATO
ESTATE 1986
P #ONCO MEN SA.E -SO IN AB PST GR 3/70 L1so
NO xv -N 7 -LUGL IO 0Gosto +986

È un numero speciale di teoria e applicazioni varie,


DIDATTICA NUMERO SPECIALE appositamente concepito per i principianti che vogliono
ED APPLICAZIONI ESTATE '86 apprendere, in casa propria, quegli elementi che consen-
tono di costruire, collaudare e riparare molti apparati
elettronici.

2 Il contenuto e la materia trattata fanno di questo fascico-


lo un vero

,I" MANUALE-GUIDA
al prezzo di L. 4.000
,-
------·

Chi non ne fosse ancora in possesso, può richiederlo a:


ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti,
MANUALE - GUIDA 52, inviando anticipatamente l'importo di L. 4.000 a
mezzo vaglia postale, conto corrente postale n. 916205
PER ELETTRODILETTANTI o assegno bancario.

247
lenite - Misti- Permute
VENDO alimentatore nuovo da laboratorio. Prezzo tratta- A COLLEZIONISTI vendo a L. 50.000 registratore a val-
bile. Con garanzia. (2-30V-7 A) solo zona Napoli e pro- vole Lesa da revisionare ancora funzionante. Regalo na-
vincia. stri e valvole ancora nuove.
CORCIONE GIUSEPPE - Via Castello, 31 - MARAGLIA- MORRA ERCOLE - Caserma Scalise 131° Gruppo -
NO (Napoli) Tel. 8413663 ore 22,30 - 23,30 escluso sa- 13100 VERCELLI
bato e domenica
ACQUISTO driver per Commodore 64 mod. 1541 (pago
CERCO schema elettrico con relativo c.s. ed elenco max. L. 40.000) 0 1571 (max L. 60.000). Solo in ottimo
componenti della sonda cerca guasti sonora con alimen- stato.
tazione 220 V o anche mista. Offro L. 5.000. ADRIAN ROSA - Via Lungo Avisio, 24 - 38015 LAVIS
AZZOLINI RENATO • e.so Alberto Picco, 35 - 10131 (Trento)
TORINO
VENDO computer ZX Spectrum 48 K + cassette.
VENDO trasformatore 12 + 12V 30 W 4 A per L. 10.000 MARCO - Tel. (0432) 990441 ore pasti
PIAZZON LUCA - Via Goito, 8- 15029 SOLERO (Ales-
sandria) Tel. (0131) 76323 VENDO fotocopie per il montaggio di uno strobo ad in-
termittenza regolabile, a L. 500 cadauna.
CERCO schema + lista componenti + disegno circuito RUSCONI CRISTIAN - V.Ie Duod0, 15/2 - 33 100 UDINE
stampato di un RTX CB 5 W.
TIMOSSI GABRIELE - Via alla Chiesa, 32 - 16010 S. CERCO telecamera b/n circuito chiuso semplice con due
MARTINO PARAVANICO - CERANESI (Genova) Tel. monitor (usate) scopo controllare porta e corridoio.
(010) 791345 ore 10-20 FARNATALE GIUSEPPE - Via Fanin, 15 - 20020 LAINA-
TE (Milano) Tel. 9373715 sera

ACQUISTO RX tip0 G4/216 - G4/220 - HA 800 B - SX17- CAMBIO ricevitore a 5 bande Blak Jaguar con RX - AR
SX122 o apparati similari. Fare offerte. 33, con eventuale piccola differenza trattabilissima.
CHELLI MARIO - Tel. (055) 693420 oppure 6593420 RENATO - TORINO - Tel. (011) 237133 ore pasti

Di questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la necessità di offrire
in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati elettronici, oppure coloro che vorranno
rendere pubblica una richiesta di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
tario.
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo nei limiti di
40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stampatello).

248
OCCASIONE, solo intera collezione vendo riviste di Elet-
tronica Pratica da settembre 1982 a gennaio 1989.
MARIO - Tel. (081) 5791383 dopo le 21

IL SERVIZIO E' VENDO n. 64 riviste di elettronica datate dal gennaio


1983 al dicembre 1987. N 1 saldatore Elto 25 w 220 V
nuovissimo nel suo astuccio originale, al prezzo com-
plessivo di L. 80.000. Spedizione ovunque contro

COMPLETAMENTE assegno.
FASSIO ENIO - Via C. Alberto, 32 - 15100 ALESSAN-
DRIA.

GRATUITO VENDO a L. 250.00O le seguenti schede: trasmettitore


FM 80 + 120 MHz PLL - passi 25 KHz + amplificatore 10
W da tarare + amplificatore 5 W (larga banda) + enco-
der stereo in contenitore, completo di alimentatore.
VINCI SERGIO - Via Montenero, 9 - CECINA (Livorno)
Tel. (0586) 682670.

ECCEZIONALMENTE
IN VENDITA LE DUE ANNATE COMPLETE
1984 - 1985
AL PREZZO DI L. 18.500 CIASCUNA

Coloro che, soltanto


recentemente, hanno P
m
conosciuto ed apprezzato la ELETm
validità didattica di ==e
Elettronica Pratica, tC8
immaginandone la vastità di
programmi tecnico-editoriali
svolti in passato, potranno
ora aggiungere, alla loro
iniziale collezione di riviste,
queste due annate proposte
in offerta speciale a tutti i
nuovi lettori.

Richiedeteci oggi stesso una od entrambe le annate qui illustrate, inviando, per ciascuna di esse,
l'importo anticipato di L. 18.500 a mezzo vaglia postale, assegno bancario o conto corrente postale
n° 916205 ed indirizzando a: Elettronica Pratica - 20125 Milano• Via Zuretti, 52.

249
VENDO due diffusori acustici da 60 W max con 4 ohm di VENDO computer Popular 500 della Multitech (512
impedenza e un'ottima risposta alle basse frequenze. Di- Kram) con 2 drive + giochi e utility. Tutto a L. 1.150.000
mensioni: L. 123 mm A 200 mm P 104 mm. compreso monitor monocromatico.
RADONI DANIELE - Via Manzoni, 85 - 60128 ANCONA ABATINI ALESSIO - Via Brigata Marche, 3/A - 32100
Tel. 897028 BELLUNO Tel. (0437) 24625

PER I VOSTRI INSERTI


I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti • Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

Inserite il tagliando in una busta e spedite a:

ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute ~
Via Zuretti, 52 - MILANO. I

250
LA PSIA DE LETTE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

VOLTMETRO A DUE ENTRATE ingresso, infatti, serve per l'introduzione nello stru-
mento del segnale di lettura; l'altro serve per l'en-
Presso un grande laboratorio di elettronica, gesti- trata del segnale di riferimento, che deve essere sin-
to da un mio conoscente, ho acquistato, ad un cronizzato e della stessa frequenza del primo.
prezzo di occasione, un voltmetro a due ingressi, L'ampiezza è segnalata in decibel, o tramite un nu-
che mi è stato garantito in perfetta efficienza, an- mero puro, come rapporto fra i due segnali. Per-
che se il modello deve considerarsi superato dal- tanto, in assenza di quello di riferimento, le indica-
le attuali produzioni strumentali. Tuttavia, al mo- zioni presentate dal voltmetro non sono valide,
mento delle prove con l'apparecchio, sul quale è come del resto lei stesso ha potuto constatare. Ma
impressa la sigla "Gain - Phase - Meter", ho otte- vediamo quali possono essere gli impieghi princi-
nuto soltanto misure contraffatte e instabili. Mi pali di questo strumento molto evoluto, anche se
sono quindi deciso di chiedere a voi se si tratta non di uso immediato. Prima di tutto, con questo
veramente di un voltmetro e, in caso affermativo, voltmetro si ha la possibilità di comporre la curva
come questo funziona. di risposta, in frequenza, di un amplificatore o di
TASSONI LUIGI un filtro, con una precisa valutazione degli sfasa-
Modena menti introdotti. Poi si può misurare la stabilità dei
sistemi reazionati, come ad esempio degli amplifi-
L'espressione ''gain phase meter" segnala la possi- catori, degli alimentatori, dei filtri, dei servomecca-
bilità dello strumento di misurare (meter) il rap- nismi e di tanti altri dispositivi. Oggi, però, questo
porto o guadagno (gain) fra il segnale d'ingresso e voltmetro di tipo analogico, con banda di frequen-
quello d'uscita, valutato in tensione, nonché lo sfa- ze limitate fra le unità di hertz e pochi chilohertz,
samento (phase), per esempio in un amplificatore, sufficiente del resto per coinvolgere nelle misure la
alla particolare frequenza di prova. Dunque si trat- maggior parte dei circuiti reazionati, è superato da-
ta realmente di un voltmetro, in grado di leggere, gli strumenti digitali, che vantano prestazioni ecce-
oltre che il valore della tensione, anche quello della zionali e operano fra i millesimi di hertz e le centi-
fase, in relazione con un segnale di riferimento. Un naia di megahertz.

251
FILTRO PER CB che le bobine siano lunghe 18 mm. Poi, sui lati
freddi di queste, si avvolge una spira di filo flessibi-
Per la mia attività di CB, ho bisogno di realizzare le, ricoperto in plastica, del diametro di 1,6 mm, in
un filtrò, veramente efficace, da collegare in serie modo da formare il LINK (conduttori intrecciati).
con il ricetrasmettitore, con lo scopo di essere Il tutto deve essere inserito in un contenitore metal-
certo di non arrecare disturbi ai televisori posti lico, internamente separato in due comparti per
nelle vicinanze. mezzo di un lamierino di ferro e quindi collegato a
VISMARA LAMBERTO massa. La taratura di C2 - C3 si esegue nel modo
Pavia seguente: si alimenta il trasmettitore con 10 V anzi-
ché con 12 V, poi si preme il tasto PTT per qualche
Questo è il circuito del filtro che dovrà realizzare, secondo e si regola C2 'per la massima potenza in
componendo le due bobine L1-L2 (uguali fra lo- uscita. Questa stessa operazione va ripetuta per C3
ro) con sette spire di filo di rame argentato, del dia- ed entrambe per un paio di volte. Successivamente
metro di 1 mm, avvolte in aria con diametro (inter- si riporta l'alimentazione a 12 V. La potenza mas-
no) di 12 mm e ricavando una presa intennedia al- sima applicabile è di 50 W.
la prima spira. Le spire vanno spaziate in modo

INDICATORE DI LIVELLO Condensatori


C1 = 2,2 F (non polarizzato)
In un amplificatore autocostruito da 3 W, vorrei C2 = 22 F- 16Vi (elettrolitico)
inserire un indicatore di livello ed una presa per
l'ascolto in cuffia. Resistenze
DE MARTINO GASTONE
Bologna R1 = 470 ohm -1W
R2 = 1.000 ohm (trimmer lin.)
Questo è il circuito la cui entrata va collegata in R3 = 1.000 ohm - 1/4 W
parallelo con l'altoparlante del suo amplificatore.
La cuffia deve essere di tipo monofonico ed il trim- Varie
mer R2 va regolato in modo che, a massimo volu- D1 = 1N914 (diodo al silicio)
me, l'indice dello strumento raggiunga il fondo- D2 = 1N914 (diodo al silicio)
scala. A = microamperometro (100 A: 500 A f.s.)

CALIBRATORE A 10 MHz
Condensatori
Utilizzando un circuito integrato della serie TTL,
vorrei con questo realizzare un calibratore a
C1 = 22pF
C2 = 10/60pF (compens.)
quarzo, con uscita a media impedenza, per il mio C3 = 10.000 pF
laboratorio dilettantistico. C4 = 100.000 pF
DURANTE TOMMASO
Palermo Resistenze
Riteniamo di soddisfare la sua domanda presen- R1 = 2.200ohm
tando questo semplice schema di oscillatore, che R2 = 470ohm
funziona in zona lineare con la prima porta, per la R3 = 2.200 ohm
presenza della reazione negativa, tra uscita e in-
gresso, stabilita da R2. L'inversione della porta Varie
successiva genera una reazione positiva, tramite il IC1 = SN7404
quarzo, sulla frequenza di accordo. L'ultimo stadio XTAL = quarzo (10 MHz)
squadra il segnale. Per regolare la frequenza in S1 = interr.
uscita si agisce sul compensatore C2. ALIM. = 4,5 + 5Vcc

252
1-·-·-·-·-·-·-·-r ·-·-·-· -·-· -·-

i L7 ! L2
e
§!
Q]
J. y=
I
'
1 e,,[ i uI
+@) _! @)+
i
• ·-·-·-·-·
SPIRA L. !
_.,___ __ ,__
l SPIRA
·-·-·-·
I
.
CONTENIT fv!ETALL!CO

C1 = 10 pF (mica) C3 = 100 pF (compens. ad aria)


C2 = 100 pF (compens. ad aria) C4 = 10 pF (mica)

Cl <I R2

I
® ENTR. ~
1

CUFFIA
Il
Il Il/
Il+
f'--._11

µA
il
+

° o?

Il 1°1
XTAL
Il
C2
Il

SI

ICI O
R2

RI RJ

253
mm. 35x58x 16 mm. 60 x 1 00 x 30
(con vano portapila per 1 batteria 9 V)

L.1.300 L.3.50~
LP452 LP462
mm. 56 x 90 x 23 mm. 70x 1 09 x 40
(con vano portapile per 2 batterie 9 V)

, ....~
LP
L,2.000

Contenitori plastici interamente in ABS nero per l'elettronica. Serie


per ricevere il catalogo e
informazioni scrivere a:
sca -di Ironiche
classificazione
articoli ELSE kit
per categoria
offerta speciale!

Una collezione di dieci fascicoli arretrati accuratamente selezionati fra quelli che hanno
riscosso il maggior successo nel tempo passato.

UNA LIBERA
RADIO DI QUAR1

L. 12.000
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta è impegnato nella ricerca degli elementi didattici
introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero, abbiamo ap-
prontato un insieme di riviste che, acquistate separatamente verrebbero a costare L. 3.500 cia-
scuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 35.000, si possono avere per sole L. 12.000.
__ STRUMENTI DI MISURA
MULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 280 D - L. 132.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate - Visualizzatore cristallo liquido
a 33 cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali - Batteria g V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di batteria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10%- Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 2)- 10 A misura diretta in D.C.
e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170 x 87 x 42 -
Peso Kg 0,343

PORTATE
VOLT o.e 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V- 1000 V
VOLT A.C. 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V - 750 V
OHM 200-2002-2KO-20 KO- 200 KO - 2 MO
- 20 M?
AMP. D. C. 200 A- 2 mA- 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A
AMP. A.C. 200 A- 2 mA- 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A
ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali.

MULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 240D · L. 73.000

CARATTERISTICHE GENERALI
Visualizzatore : a cristalli liquidi con indicatore di polarità.
Tensione massima 500 V di picco
Alimentazione :9V
Dimensioni : mm 130 x 75 x 28
Peso . Kg 0,195

PORTATE
Tensioni AC = 200 V - 750 V
Correnti CC = 2.000 A- 20 mA 200 mA· 2.000 m0A
Tensioni CC = 2.000 mV-20 V-200 V-1.000 V
Resistenza = 2.000 2-20 K?- 200 K?-2.000 K!

INTERAMENTE PROTETTO DAL SOVRACCARICO

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
MICROTRASMETTITORE
[l sM + 158 MH±

IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
L. 24.000

Funziona anche senza antenna. È dotato di ec-


cezionale sensibilità. Può fungere da radiomi-
crofono e microspia.

L'originalità di questo microtrasmettito.


re, di dimensioni tascabili, si ravvisa
nella particolare estensione della gam-
ma di emissione, che può uscire da
quella commerciale, attualmente troppo
affollala e priva di spazi liberi.

l \\ CARATTERISTICHE

EMISSIONE : FM
GAMME DI LAVORO: 52 MHz -;. 158 MHz
ALIMENTAZIONE : 9 Vcc -;. 15 Vcc
ASSORBIMENTO : 5 mA con alim. 9 Vcc

-
POTENZA D'USCITA: 10 mw + 50 mw
.... SENSIBILITÀ
BOBINE OSCILL.
:
:
regolabile
intercambiabili
DIMENSIONI : 6,5 cm x 5 cm
RIVISTA MENSILE PER GLI APPASSIONATI··
DI ELETTRONICA - RADIO - OM - 27 MHz
-

PRl"'ICA Il
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3° /70 -ANNO XVIII-N. 5 -MAGGIO 1989
ED. ELETTRONICA PRATICA - VIA ZURETTI, 52 - 20125 MILANO - TEL. 02/6697945 l. 3.500

MOLTEPLICI SPIA
FUNZIONI TELEFONICA
DEI DIODI SPERIMENTALE

DA27MHz A 0,5 : I,6 MHz

RTITORE B
STRUMENTI DI MISU
TESTER ANALOGICO
MOD. TS 271- L. 24.500

CARATTERISTICHE GENERALI
5 Campi di misura - 19 portate
Sensibilità • 10.000 0/V D.C.
Dimensioni : mm 150 x 63 x 32
Peso : Kg O, 14
I
I

INQUINAMENTO
Pila : 1 elemento da 1,5 V

PORTATE
VOLT D.C. = 0,25 V-2,5V-25 V - 250 V - 1.000 V
DELL'ETERE
VOLT A.C. = 1 O V- 50 V - 250 V- 1.000 V
AMP. D.C. = 0,1 mA - 10 mA - 500 mA
OHM = x10 ohm -x100 ohm -x 1.000 ohm
dB = - 20 dB + 62 dB Terre, acque e cieli, sono oggi inquinati, in varia misura, in più
parti del mondo. Con una crescita distruttiva tanto allarmante,
ACCESSORI da coinvolgere tutti in una lotta organizzata per la salvaguardia
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali
j
della natura. C'è tuttavia una forma di inquinamento, di cui
poco si parla, ma che non per questo è meno preoccupante:
I! l'inquinamento con onde elettromagnetiche dell'etere. Contro
il quale i nostri lettori combattono alacremente, prendendo
tutte le precauzioni possibili, ogniqualvolta un generatore di
TESTER ANALOGICO segnali, insufficientemente schermato o malamente controlla-
to, disperde nello spazio frequenze che possono causare mole-
MOD. TS 260 - L. 59.000 stia anche grave. Perché, assai spesso, non è soltanto un pro-
CARATTERISTICHE GENERALI
blema di disturbi nei più svariati strumenti dell'elettronica di
7 Campi di misura - 31 portate consumo, dal televisore al video-registratore, dal computer al
Sensibilità 20.000 Q/V D.C. - 4.000 2/V A.C.
Dimensioni mm 103x 103 x 38 telefono, dal servizio radiofonico privato alle apparecchiature
Peso
Scala
Kg 0,250
mm 95
dei centri sperimentali. Ma di vero e proprio ostacolo al traffi-
Pile 2 elementi da 1,5 V co delle radiocomunicazioni pubbliche, di Stato ed aeree. Dove
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni [e interferenze annullano i messaggi o colpiscono apparati di
guida e controllo, con il rischio di provocare danni e causare
PORTATE
VOLT D.C 100m V-0,5V-2V-5V-20V-50 V- 100
incidenti. Fortunatamente, ad evitare tanti guai, sta ora provve-
v- 200 V- 1 000 V
2,5 V-10V-25V-100 V- 250 V- 500 V-
dendo il CESI, l'Istituto di ricerca nel settore elettrotecnico
VOLT A.C.
1000 V che, in Milano, ha già installato un laboratorio per la misura e
2x1-2x10-2x100-2x 1000
OHM
AMP. D.C. 50 A- 500 A-5 mA - 50 mA -0,5A-5 A l'esame delle interferenze vaganti, con il compito, quando ciò
AMP. A.C. 250 A- 1,5 mA - 15 mA- 150 mA- 1,5 A- sia necessario, di identificare la collocazione delle sorgenti.
10 A
CAPACITÀ = 0± 50 F-0 - 500 F (con batteria interna)
dB 22 dB-30 dB- 42 dB- 50 dB - 56 dB- 62 dB

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie -
Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
N Per l'Italia L. 37.000 Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6697945
ANNO 18 N. 5 - MAGGIO 1989
I Per l'Estero L. 47.000
LA COPERTINA • Riproduce i due montaggi di
maggior rilievo tecnico-didattico descritti nelle
prime pagine del fasclcolo: il convertitore dalla
L'abbonamento annuo al periodico offre la certezza di ricevere gamma CB In quella ad onde medie di una qual-
siasi autoradio e la spia telefonica, il cui impiego
mensilmente, a casa propria, una pubblicazione a volte esaurita o è assolutamente vietato.
introvabile nelle edicole.


Per sottoscrivere un nuovo abbonamento, o per rinnovare quel lo scaduto, oc-
corre inviare l'importo tramite vaglia postale, assegno bancario, assegno
circolare o a mezzo c.c.p. N. 916205 intestati e indirizzati a: ELETTRONICA
editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ommar1
ZEFFERINO DE SANCTIS
PRATICA- 20125 MILANO - Via Zuretti, 52. CONVERTITORE CB 260
Si prega di scrivere con la massima chiarezza, possibilmente in stampatello, disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
DA 27 MHz A 0,5 : 1,6 MHz
citando con grande precisione: cognome, nome, indirizzo e data di decorren- PER AUTORADIO
za dell'abbonamento. stampa
TIMEC
ALBAIRATE • MILANO
SPIA TELEFONICA 270
Distributore esclusivo per NOZIONI TEORICHE

D E ALE l'Italia:
A.&G. Marco • Via Fortezza n.
27 - 20126 Milano tel. 25261
SPERIMENTAZIONE

autorizzazione Tribunale Civi-


le di Milano - N. 74 del 29-12- SERVOFLASH 278

D o 1972- pubblicità inferiore al


25%.

UNA COPIA L. 3.500


AUTOMATICO
A CELLULE SOLARI

ARRETRATO L. 3.500
SENSORI DI HALL 284
I FASCICOLI ARRETRATI PRIMA PUNTATA
È possibile sottoscrivere l'abbonamento o rinnovare quello sca- DEBBONO ESSERE RICHIE-
STI ESCLUSIVAMENTE A:
duto direttamente presso la nostra sede: ELETTRONICA PRATICA
Via Zuretti, 52 • 20125 MILANO PRIMI PASSI 294
DIREZIONE - AMMINISTRA- CORSO DI ELETTRONICA
ZIONE - PUBBLICITÀ- VIA ZU- FUNZIONI DEI DIODI
RETTI 52 - 20125 MILANO.

Tutti i diritti di proprietà lette-

ELETTRONICA 20 125 MILANO


VIA ZURETTI, 52
raria ed artistica sono riser-
vati a termine di Legge per
tutti i Paesi. I manoscritti, i
VENDITE - ACQUISTI • PERMUTE 304

PRATICA TEL. 6697945


disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re-
stituiscono.
LA POSTA DEL LETTORE 307
CONVERTITORE CB Un efficiente ricevitore CB composto da un modulo convertitore e un'auto-
radio.

Utilizzabile in postazioni fisse e su autoveicoli in movimento.


DA 27 MHz A 0,5 : 1,6 MHz
Si realizza in breve tempo con elementi di immediata reperibilità.

L'adattamento alla ricezione della banda cittadi- un primo tempo, si diffuse in America per impie-
na, di una qualsiasi autoradio, è impresa davvero ghi cittadini, successivamente venne adottata in
facile se, fra l'antenna e l'entrata dell'apparec- Europa per usi professionali, utili e divertenti,
chio, si interpone questo semplice circuito con- giacché, per comunicare, non richiede alcuna Tuttavia, se si possiede un buon ricevitore, è tut- re, è caduta nell'obsolescenza, è facile immagina-
vertitore, che trasforma tutte le emissioni CB in preparazione specifica. E sono proprio questi i tora possibile selezionare, con precisione, una re quale abbondanza di apparecchiature in disu-
segnali sintonizzabili sulla gamma delle onde me- motivi che hanno convinto una miriade di appas- determinata emittente radiofonica. Più che la so, ma ancora funzionanti, si possa reperire sui
die. Con il vantaggio di ascoltare le stesse, etero- sionati di convogliare sulla "ventisette", per af- sensibilità, dunque, in questo caso serve la selet- mercati delle occasioni, negli ammassi di labora-
genee trasmissioni anche in macchina, durante follarla al punto da rendere problematico un tività, alla quale si debbono accompagnare una torio e in taluni scantinati, con il beneficio di rea-
ogni spostamento e senza ricorrere all'acquisto di ascolto intellegibile, privo di interferenze, così certa robustezza meccanica ed elettrica, nonché lizzare un ottimo ricevitore CB assolutamente
un particolare ricevitore, caratterizzato dalla pre- come oggi accade nella gamma a modulazione di la possibilità di un trasporto agevole in ogni occa- economico.
senza di quel famoso aggregato di frequenze, che frequenza, dove appaiono costipate, in numero sione.
in gergo tutti chiamano "la ventisette" e che, in veramente eccessivo, le cosiddette radio libere. A tali requisiti risponde bene l'autoradio, sia di
vecchio tipo che nel modello stereo, la quale fun- IL METODO DI ASCOLTO
ziona con la tensione continua·di 12 Vcc, risulta
perfettamente schermata, possiede circuiti certa- Messi da parte gli apparecchi ad onde medie di
mente migliori di quelli delle comuni superetero- tipo normale, ma non le autoradio, i ricevitori
Con un vantaggioso ed economico abbinamento, fra modulo dine per onde medie ed è equipaggiata con di- per usi militari e molti altri apparecchi di prove-
convertitore di frequenza e radioricevitore perfettamente spositivi antidisturbo ed efficaci filtri sull'alimen- nienza surplus, è possibile realizzare con questi, il
schermato, ascoltate le trasmissioni della banda cittadina sul- tazione. Se poi si considera che, dopo l'awento sistema di ascolto illustrato nello schema di figu-
la comune gamma delle onde medie. degli apparecchi FM - STEREO, l'intera genera- ra 1. Nel quale, come si può osservare, l'antenna
zione delle autoradio ad onda media, che ha van- CB rimane direttamente collegata con l'ingresso
tato prestazioni radioelettriche di ordine superio- del convertitore descritto in queste pagine e che
261
260
ANI

CONVERI

AUTORADIO

-
FILTRO

OSCILL.
26 MHZ

Fig. 1 - Questo disegno interpreta, in modo chiaro e preciso, il sistema di ascolto


della banda cittadina per mezzo di un'autoradio. I segnali, captati dall'antenna,
raggiungono la prima parte circuitale del convertitore, rappresentata da un filtro
passa-alto. Poi entrano nel mescolatore, dove si congiungono con quelli dell'o- Fig. 2 - Per realizzare una ricevente con postazione fissa a terra, ci si può servire,
scillatore locale per essere quindi convogliati, tramite apposito cavo, verso l'auto- in sostituzione di una vera e propria antenna CB, di quella qui riportata, che si
identifica con un dipolo a due bracci, ciascuno della lunghezza di 2,6 metri (part.
radio.
3), costruita con tre isolatori (part. 2) ed una discesa (part. 4) in cavo RG58, per le
brevi distanze ed RG8 per quelle maggiori. I tiranti (part. 1) sono di nylon.

è composto da tre stadi fondamentali: un filtro, pratica si ascoltano i segnali a 27,200 MHz, per- Il convertitore, da accoppiare all'autoradio, deve filo più adatto allo scopo è certamente la treccia-
un oscillatore ed un miscelatore. Successivamen- ché al valore di 1,2 MHz si deve sommare quello comporre un sistema ricevente di ottima qualità, la in bronzo fosforoso o di rame del diametro di
te, il segnale elaborato viene introdotto nell'auto- di 26 MHz dell'oscillatore (1,2 MHz + 26 MHz anche se la sua sensibilità non può certamente 2mm. Utilizzando il rame, questo può essere in-
radio che, sulla normale gamma OM, consente la = 27,200 MHz). Dunque, la sintonia si fa con essere paragonata a quella dei corrispondenti e differentemente, smaltato o ricoperto con mate-
ricezione di quella CB. l'autoradio ed al valore letto sulla scala di questa costosi ricevitore per CB. Dato che, per il rag- riale isolante di altro tipo. L'installazione si ottie-
Riassumendo, si può così affermare che, l'accop- si aggiunge la frequenza dell'oscillatore di 26 giungimento di certe prestazioni, nel convertitore ne tramite isolatori e tiranti in nylon (particolari
piamento fra convertitore e autoradio, compone MHz, mentalmente, di volta in volta. Nell'apposi- si sarebbero dovuti inserire uno o due stadi, al- 1 di figura 2). La lunghezza di ciascun braccio del
un nuovo ricevitore, a doppia conversione o ta tabellina sono elencati alcuni esempi, che fan- meno, di altrettanti circuiti amplificatori a radio- dipolo è di 2,6 metri.
doppia supereterodina, in grado di raggiungere no seguito a quello prima citato. frequenza. Ma ciò avrebbe oltremodo complicato Ovviamente, l'antenna ora descritta, va utilizzata
una selettività propria delle apparecchiature pro- la costruzione del dispositivo elettronico. Tutta- per la stazione ricevente fissa. Per quella in auto-
fessionali e senza particolari complicazioni. TABELLA DI CONVERSIONE via, per esaltare viepiù le caratteristiche del com- vettura occorre, necessariamente, un'antenna CB.
L'oscillatore, schematizzato in figura 1, genera plesso di ricezione, è necessario usufruire di una
un segnale a 26 MHz, che si mescola con quello efficiente antenna, ricordando che, volendo evi-
captato dall'antenna CB nello stadio MESC. pri- Freq. Oscill. Freq. Ricevuta tare l'acquisto di un modello CB, questa deve es- ESAME DEL CONVERTITORE
Sint. Autoradio
ma di raggiungere l'ingresso dell'autoradio o di (MHz) (MHz) (MHz) sere molto grande e realizzata nel modo illustra-
altro modello di ricevitore adatto allo scopo, ma to in figura 2, ovvero in una posizione il più pos- Passiamo ora all'esame del progetto del converti-
dotato della gamma di ricezione di 1,6 MHz + 0,540 + 26 = 26,540 sibile verticale, pur essendo montata fra l'asta di tore, che va composto su una basetta-supporto
0,54 MHz, ossia della gamma ad onde medie, i 0,700 + 26 = 26,700
I
sostegno di un'antenna TV e un camino. con circuito stampato e che appare pubblicato in
cui estremi vengono di solito menzionati, sulle 1 + 26 = 27,000 In pratica si tratta di un dipolo, la cui discesa va figura 3.
scale parlanti, coi valori di 1.500 K.Hz e 500 K.Hz. I
I 1,4 + 26 = 27,400 eseguita con cavo RG58, se la lunghezza com- Sull'entrata dei segnali d'antenna (terminali 1 -
Per esempio, quando l'autoradio è sintonizzata 1,6 + 26 = 27,600 J plessiva non supera i dieci metri, mentre per lun- 2) è presente un filtro passa-alto, rappresentato
sulla frequenza ad onda media di 1,2 MHz, in ghezze maggiori bisogna servirsi di cavo RG8. Il dai condensatori C1-C2-C3 e dalle impedenze
262 263
L2
N
ev a@
A@,
V)

% l.
a Il Il v
::!:
O
ANT.
or

"
c Il "1 ~~
l &

Flg. 4. Piano costruttivo del modulo elettronico del convertitore di frequenza. Si


noti, in particolare, il modo con cui il transistor MFT deve essere applicato al cir-
cuito, dalla parte di sotto, attraverso apposito foro, con saldatura a stagno del
& quattro elettrodi direttamente sulle piste di rame corrispondenti. Il conduttore di
drain (d) è il più lungo dei quattro presenti nel semiconduttore.

----CO ·ONENTI-----
Condensatori R5 = 100.000 ohm
C1 = 220 pF R6 = 270 ohm
c2 = 220 pF R7 = 2.200 ohm
c3 = 220 pF R8 = 150 ohm
C4 = 10/60 pF (compensatore) R9 = 150 ohm
C5 = 10.000 pF R10 = 680 ohm
C6 = 220 pF R11 = 12.000 ohm
C7 = 10 pF R12 = 47.000 ohm
es = 10.000 pF N.B. - Tutte le resistenze sono da 1/4 W.
c9 = 10.000 pF
C10 = 10.000 pF Varie
C11 = 10/60 pF (compensatore)
c12 = 15 pF MFT = BF960
C13 = 47 pF TR = 2N2222
C14 = 10.000 pF DV = BB204
XTAL = 26 MHz (quarzo)
J1 = 4,7 H (imp. RF)
Resistenze J2 = 4,7 H (imp. RF)
R1 = 3.300 ohm J3 = 1 µH (imp. RF)
R2 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) L1-L2 = bobine (vedi testo)
R3 = 100.000 ohm S1 = interrutt.
R4 = 100.000 ohm ALIM. = 12 Vcc

264 265
o -t SPAZIO EVENTUALE
FILTRO ALIMENTAZ
12V

r6

5
od
-F ANT.
m

use.
Fig. 5 - Questo disegno del circuito stampato, qui pubblicato in grandezza natura-
le, deve essere composto, con il metodo ben noto ai dilettanti, su una delle due
facce di una basetta-supporto, di materiale isolante, di forma rettangolare e delle
dimensioni di 10 cm x 5 cm.

a radiofrequenza J1 - J2, il quale vieta ai segnali quenza di oscillazione è principalmente stabilita


ad onde medie, captati dall'antenna, di entrare dal quarzo (XTAL), che funge da circuito passa-
nel convertitore. Come si può notare, si tratta di banda sulla base g2 di MFT. I due condensatori Fig. 6 - Viene riprodotto, in questo disegno, il montaggio completo del convertitore
un filtro a doppia cella, di tipo a "p-greca", otti- C12 e C13 compongono il parallelo del quarzo di frequenza descritto nel testo. Per il quale si utilizza un contenitore metallico, in
che, sia pure in misura parziale, può modificarne grado di assicurare una totale e perfetta schermatura dei vari elementi. Il perno
mizzato per un accordo a 50 ohm di impedenza del potenziometro R2 è accessibile dall'esterno, dato che, ogniqualvolta si cambia
di antenna e di cavo di discesa, che si lascia attra- la frequenza di oscillazione. Questi due conden- la sintonia dell'autoradio, occorre intervenire su questo per ottimizzare il segnale
versare da tutta la banda CB e da altre di valore satori stabiliscono pure una certa reazione tra ricevuto.
superiore a questa. emittore e base di TR, per agevolare l'innesco
Al filtro d'entrata succede il circuito preselettore, delle oscillazioni.
formato dalla bobina Ll, dal compensatore C4 e La bobina L2, unitamente al compensatore Cl 1,
dal doppio varicap DV, il quale assume il compi- seleziona la terza armonica del quarzo (26 MHz),
to di perfezionare il segnale ricevuto, adattando- dato che i due elementi formano un circuito LC
ne l'impedenza allo stadio successivo. Ma la se- accordato sulla frequenza citata. Pertanto, qualo- 27,4 MHz + 26 MHz = 53,4 MHz li lettore che avrà seguito attentamente fin qui la
lettività di questo stadio non è molto spinta, ra l'oscillatore non fosse stato correttamente rea- nostra esposizione teorica, avrà ora ben compre-
proprio per lasciar via libera ad una buona parte lizzato e tarato, esso potrebbe funzionare su altra 27,4 MHz - 26 MHz = 1,4 MHz so il motivo per cui l'accoppiamento, che rappre-
della banda CB ed eliminare i segnali indesidera- armonica o su più frequenze contemporanea- senta il tema svolto in queste pagine, debba ef-
ti, senza alcun intervento di sintonizzazione. mente. Ma il primo di questi due non può essere ricevu- fettuarsi con un ricevitore molto sensibile e, so-
Per migliorare la sensibilità di ricezione delle L'uscita dello stadio convertitore MFT avviene to dall'autoradio, che è dotata della gamma ad prattutto, ottimamente schermato, come l'autora-
emittenti, si interviene sulla polarizzazione in sul suo drain ( d) ed il segnale è prelevato con il onde medie (1,5 MHz -:- 0,5 MHz), mentre il se- dio. I ricevitori ad onde medie normali, quindi,
continua dei diodi varicap, variandone la capacità condensatore ClO. condo viene perfettamente sintonizzato. In defi- non possono essere accoppiati con il nostro con-
tramite il potenziometro R2. Giunti a questo punto con l'esame del progetto nitiva, spetta ai filtri d'ingresso dell'autoradio il vertitore.
Il transistor MFT, rappresentato da un modello di figura 3, è facile arguire come, in uscita, vale a compito di selezionare il segnale differenza. Tut-
ad effetto di campo MOS a due ingressi, costitui- dire sui terminali 5-6 del circuito, siano presenti tavia, dato il grande divario di valori fra i due se-
sce l'elemento convertitore di segnali, che assicu- tutti i prodotti di conversione, cioè i segnali risul- gnali menzionati, non serve pretendere dall'auto- MONTAGGIO
ra allo stadio guadagni di grandezza eccezionale, tanti dalla somma e dalla differenza di quello ca- radio un notevole potere selettivo. Comunque,
pur con una buona linearità, che mantiene al mi- ptato dall'antenna e dell'altro a 26 MHz genera- allo scopo di evitare troppe riflessioni e per non Il montaggio del convertitore, il cui piano co-
nimo le distorsioni indesiderate. to dall'oscillatore locale, nonché tutte le combi- captare direttamente segnali ad onda media, si struttivo è riportato nelle figure 4 e 6, inizia con
Il segnale dell'oscillatore locale, pilotato da TR, nazioni relative. Per esempio, sintonizzando un consiglia di mantenere assai corto il collegamen- l'approntamento di tutti gli elementi circuitali.
raggiunge lo stadio convertitore tramite il con- segnale CB a 27,4 MHz, in uscita sono presenti to fra convertitore ed autoradio, servendosi, ov- Primo fra tutti, il supporto di materiale isolante,
densatore C7. Il transistor TR è di tipo bipolare, principalmente i due segnali: viamente di cavo schermato, del tipo apposita- bachelite o vetronite, di forma rettangolare e del-
in grado di oscillare oltre i 200 MHz. Ma la fre- mente costruito per tale servizio. le dimensioni di 10 cm x 5 cm, recante, in una

266 267
cuito stampato contrassegnata con il numero 4 e
la linea di massa.

aS1
A lavoro ultimato, il circuito dovrà essere inserito
in un contenitore metallico, con funzioni di
MANUALE DEI DIODI
schermo elettromagnetico, come segnalato nello
E DEI TRANSISTOR
I
t

I c1 c2 c3 C4
l
12V
@
schema di figura 6. Una schermatura insufficien-
te consente di ricevere, direttamente sull'autora-
dio, le emittenti locali ad onda media. Tuttavia,
se qualche segnale di questo tipo dovesse ancora
essere ricevuto, nonostante l'energica schermatu-
ra dell'insieme, allora conviene applicare, dentro
L. 13.000
Un prestigioso volumetto di 160 pagine,
con 85 illustrazioni e 75 tabelle con le
caratteristiche di circa 1.200 transistor e
il contenitore metallico, in serie con la linea di 140 diodi.
alimentazione positiva, ovvero in serie con il con- L'opera vuol essere una facile guida, di
duttore che raggiunge l'interruttore S 1, il filtro rapida consultazione, nel laboratorio
riportato in figura 7. Il quale è composto da hobbystico, dove rappresenta un ele-
quattro condensatori ed una impedenza di alta mento integrante del corredo abituale
frequenza, che può essere acquistata con il valo- delle attrezzature.
re, non critico, di 4,7 mH. Ma questo componen-
Fig. 7 - Nel caso in cui alcuni segnali disturbatori, relativi ad emissioni radio in te può anche essere facilmente realizzato avvol-
onda media, riuscissero ugualmente ad introdursi nel circuito del convertitore, si
consiglia di inserire, in serie con la linea di alimentazione positiva e dentro lo stes-
gendo, su una ferrite per circuiti di entrata di ra-
dioricevitori, uno strato di filo conduttore del
MANUALE
so contenitore metallico, questo semplice filtro. DEI
diametro di 0,5 mm, lungo l'asse di tutto il com- 1ODI E DEi TRANSISTOR
ponente. L'impedenza a radiofrequenza deve po-
-----COMPONENTI----- ter sopportare la corrente che alimenta il conver-

C1
C2
=
=
10.000 pF
1F (non polarizzato)
C4
J1
=
=
10.000 pF
4,7 H (imp. RF)
titore.
I condensatori C1- CA4 sono da 10.000 pF, men-
tre C2 e C3 sono da 1 F (non polarizzati).
8
,F,>4!%%z
' g gg_"
C3 = 1F (non polarizzato)
' A
• %i»
MESSA A PUNTO
\,
delle sue facce, le piste di rame del circuito stam-
pato, il cui disegno in grandezza reale è pubblica-
taggio. Per Ll, la dimensione longitudinale è di 2
cm, per L2 di 1,7 cm. Sulla prima spira di L1 si
Una volta costruita questa originale e composita
ricevente CB, collegata l'antenna ed alimentato il
circuito, la si mette in funzione sintonizzando
,
,
to in figura 5. Successivamente si approntano le realizza il collegamento con la pista di rame del l'autoradio sulla frequenza di 1 MHz esatto.
due bobine L1-L2 mediante filo di rame nudo o circuito che raggiunge il condensatore C3. Quindi si regola il potenziometro R2 a centro ,r "
argentato del diametro di 0,7 mm. Gli avvolgi- Coloro che sono in possesso di un frequenzime- corsa ed il compensatore C4 in posizione tale da ,no»ss""
menti si compongono sul codolo di una punta da tro, potranno montare la prima parte circuitale, ascoltare il maggior rumore possibile proveniente
trapano del diametro di 8 mm, perché questo è quella dell'oscillatore, fino al condensatore C7, dall'antenna. Poi si sposta di poco la sintonia del-
appunto il diametro interno di Ll ed L2. Poi si per constatare, con lo strumento, il corretto fun- l'autoradio con lo scopo di sentire qualche emit- Tra i principali argomenti trattati, ricor-
zionamento tramite regolazione del compensato- tente CB. Quindi, individuatane una, si ottimizza diamo:
sfila il codolo e le bobine, dopo una leggera spa-
ziatura fra spira e spira, sono pronte per il mon- re Cll. Gli altri porteranno a termine la costru- l'ascolto intervenendo sul compensatore Cll e,
se necessario, nuovamente sul C4. Ricordando Diodi al germanio e al silicio - Semicon-
zione tenendo sempre a modello lo schema di fi- duttori P ed N - Verifiche pratiche - Diodi
gura 4. che, spostando la sintonia dell'autoradio, si deve varicap - Diodi zener - Transistor -
Il quarzo (XTAL) è un modello da 26 MHz uti- ritoccare la posizione del potenziometro R2. Aspetti strutturali - Amplificazione a
lizzato in terza armonica. Pertanto, la fondamen- Finisce qui la descrizione delle semplici operazio- transistor - Configurazioni - Piedinature -
tale è di 26 : 3 = 8,667 MHz. Non trovandolo in ni di messa a punto dell'insieme convertitore-au- Sigle - Riferimenti guida.
commercio, lo si può far costruire da qualche dit- toradio. Che può essere alimentato con una bat-
ta specializzata, oppure si possono chiedere in- teria a 12 V, oppure con un alimentatore a 12 Vcc.
"Manualedel dlodl transistor" deve
formazioni ai rivenditori di apparati ricetrasmit-
tenti, come ad esempio alla B.C.A. ELETTRO-
NICA di Imola (BO).
Per l'impiego della ricevente CB in macchina, è
necessario proteggere il circuito del convertitore
dalle sovratensioni che si formano al momento
iii@is
vs siisé
s@s
ir do
del
:fz..
". i
del distacco della batteria dopo l'avviamento del .'.&rii ii6 iéé.
Qualora il potenziometro R2 venisse sistemato
ad una certa distanza dal modulo elettronico del motore. A tale scopo basta inserire, in parallelo !z ?""

cric i" ii&. kG


circolare o bancario.
s

convertitore, occorrerà inserire un condensatore con i condensatori C9 e C14, due diodi zener da
ceramico, da 100.000 pF, tra la piazzola del cir- 12 V-5 W, con il loro anodo rivolto verso massa.

268 269
SPIA TELEFONICA Funzionamento - realizzazione - messa a punto.

Interventi proibiti sulle linee telefoniche.

Nozioni tecniche e sperimentazione didattica.


La trasformazione delle comunicazioni telefoni- a punto delle apparecchiature, che regolano il si-
che in segnali radio a breve raggio d'azione, stema di intercettazione telefonica. Perché tutto
ascoltabili attraverso ogni ricevitore radio dotato ciò appartiene al mondo del sapere e concorre
della gamma a modulazione di frequenza, è im- ad aumentare il nostro bagaglio di cognizioni
presa assai facile per chi possiede una minima scientifiche. Dunque, in queste pagine, per esau-
preparazione nel settore delle discipline elettri- dire le richieste di quanti ci hanno ripetutamente
che. Ma è assolutamente proibita. Anche se la ci- scritto, formulando quesiti sull'argomento, cer-
nematografia, la cronaca, i servizi spionistici o di cheremo di dare le risposte più complete ed
controspionaggio, quelli di investigazione privata, esaurienti, raccomandando, tuttavia, di non cede- CONCETTO DI INTERCETTAZIONE emettere i segnali nel momento in cui inizia la
continuano a propinarci una interminabile serie re alle lusinghe di mettere in pratica quanto deve telefonata e cessa di funzionare quando la telefo-
di esempi di interferenze di questo tipo, quasi rimanere sul piano puramente teorico, onde evi- Il principio che regola l'intercettazione telefonica nata finisce, ma a condizione che la radio riman-
che si trattasse di normalissime e legittime appli- tare gli imperanti rigori delle vigenti leggi. Inizia- è il seguente. Una piccolissima trasmittente, ga accesa e perfettamente sintonizzata.
cazioni elettroniche. mo, perciò, con una breve descrizione del proces- montata su una basetta-supporto con superficie Questo modo di ascolto nulla ha a che fare con
Nessun cittadino privato, quindi, può manomet- so di irradiazione e captazione dei messaggi tele- di pochi centimetri quadrati e racchiusa in una quello collettivo, più tradizionale e del tutto leci-
tere l'impianto telefonico e, ancor meno, inserirvi fonici, che richiedono l'impiego di due principali scatolina di plastica, rimane costantemente colle- to, della classica ventosa applicata all'apparec-
un elemento estraneo, di qualunque natura esso dispositivi, un minuscolo trasmettitore ed un ap- gata con la linea telefonica, che provvede pure chio telefonico e collegata, per mezzo di un cavo,
sia. Non è invece vietato conoscere il funziona- parecchio radio fornito della gamma FM. ad alimentarla. Quando il campanello del telefo- ad un amplificatore di potenza munito di altopar-
mento, la teoria, gli interventi di taratura e messa no squilla e viene sollevato il microtelefono, la lante.
trasmittente entra in funzione ed irradia, nello Anche il procedimento di installazione è del tut-
spazio circostante e sotto forma di onde radio to diverso. Perché in questo caso l'apparecchio
modulate in frequenza, i vari messaggi verbali in- telefonico non subisce alcuna manomissione o
trodotti lungo i cavi telefonici. Contemporanea- modifica, sia interna che esterna. Dato che i due
mente, chi si trova entro i limiti della portata del conduttori, uscenti dal microtrasmettitore, deb-
- ■
Le intercettazioni telefoniche sono assolutamente vietate. Ma trasmettitore e sintonizza la propria radio sulla , bono essere collegati con i due cavetti dell'im-
stessa frequenza d'onda di trasmissione, può se- pianto telefonico, in parallelo con questi e in
ogni tecnico elettronico deve sapere in che modo queste pos- guire, parola per parola, l'intera conversazione prossimità di eventuali prese secondarie, spine o
sano verificarsi. Soprattutto per essere preparato a difendersi ( degli interlocutori, la cui attività privata subisce piccoli box. Con lo scopo di non togliere le guai-
I
da eventuali violazioni della propria vita privata. grave violazione. E tutto ciò si svolge automatica- ne isolanti, protettive, dei fili della linea, allo
mente, senza alcun intervento manuale sugli ap- stesso modo con cui si opera quando si montano
parati, perché il microtrasmettitore comincia ad apparecchi telefonici secondari.

271
270
Il"
,-
"2
t<t
Il
1oo i D1-D2
pF 3
,>
Il =Cl>= TR3 TR2 TRA
===

R3
b
RS

ALLA LINEA
TELEFONICA b ALLA LINEA
TELEFONICA

Cl R6
Cc4

Flg. 1 - Circuito elettrico del microtrasmettitore telefonico, alimentato con la ten-


sione continua della stessa linea cui viene collegato in parallelo e i cui valori va-
riano da 60 Vcc, in assenza di telefonate, a 6 Vcc, durante le telefonate. La presen-
za del ponte di diodi evita il lavoro di individuazione delle polarità dei conduttori.
Fig. 2 - Piano costruttivo del modulo elettronico rappresentativo della microtra-
smittente telefonica. Quasi tutti I componenti, allo scopo di concentrare In poco
spazio l'intero dispositivo, sono montati in posizione verticale. Il collegamento di

-----COMPONENTI----- un eventuale condensatore da 100 pF e di un conduttore flessibile, In funzione di


antenna, consente di aumentare la portata dell'apparecchio.

Condensatori R4 = 10ohm
c1 10.000 pF
R5 = 1.000 ohm
R6 = 3.300 ohm
C2 2,2 F - 35 VI (al tantalio) R7 = 180 ohm
C3 = 1.000 pF N.B. - Tutte le resistenze sono da 1/4 W niera con cui si agisce quando si applica una resi- transistor TRl raggiunge lo stato di saturazione.
C4 = 1.000 pF stenza in un circuito. Dunque, la tensione sul collettore è di O V e a
C5 = 10 pF La particolarità più considerevole del microtra-
10 pF Varie questo stesso valore di tensione viene a trovarsi
C6 = smettitore consiste, come abbiamo già detto, nel
C7 = 3+13 pF (compens.) la base del transistor TR2, che rimane interdetto,
D1- D2 - D3 - D4 = 1N4148 (ponte di diodi) suo funzionamento automatico, che si verifica nel ovvero non conduce corrente.
DZ = diodo zener (2,7 V- 1/2 W) momento in cui avviene una chiamata telefonica, I due transistor TR2 - TR3 sono collegati in con-
Resistenze TR1 = BFW392
senza l'impiego di ingombranti circuiti a relè o
TR2 = BFW392
figurazione Darlington, ossia, il funzionamento
R1 = 1mega ohm TR3 = BFW392
altri dispositivi adatti allo scopo, ma semplice- del secondo dipende da quello del primo. E poi-
R2 = 56.000 ohm TR4 = BC546B mente con l'impiego di tre transistor (TRl - TR2 ché TR2 è all'interdizione, la tensione sul suo
R3 = 220.000 ohm L1 = bobina (vedi testo) - TR3). Vediamo subito in che modo. emittore è di O V e questo valore è pure rilevabi-
La tensione elettrica, misurata fra i due condut- le sulla base di TR3 che, come TR2 e per la stes-
tori della linea telefonica in assenza di telefona- sa ragione, rimane all'interdizione.
te, varia fra 50 e 60 V cc. Ma scende al valore di 6 La corrente assorbita dal circuito di figura 1,
Vcc quando è in corso una conversazione telefo- quando la tensione sulla linea telefonica è di 60
ratterizzata da alcuna polarità. Infatti, i due con-
nica. Ebbene, quando la tensione di linea è di 50 Vcc, è di pochi microampère, 200 A circa. Si
CIRCUITO DEL MICROTRASMETTITORE Vcc, il transistor TRl riceve sulla base, attraverso
duttori, che raggiungono il ponte raddrizzatore tratta quindi di una grandezza che non provoca
il partitore di tensione formato da Rl - R2, la assolutamente alcuna alterazione elettrica sullo
Vediamo ora di interpretare il funzionamento (D1 - D2 - D3- D4), debbono essere collegati in
necessaria tensione di polarizzazione, che gli con- stato della linea telefonica.
della piccola trasmittente, il cui schema elettrico parallelo con quelli della linea telefonica senza
sente di entrare in funzione. Più precisamente, il Dovremmo ora esaminare il comportamento del
è riportato in figura 1 e la cui entrata non è ca- tener conto della loro posizione, alla stessa ma-
272 273
Fig. 4 - I transistor impiegati nel montaggio della micro-
trasmittente sono di tipo plastico, allo scopo di scon-
~ DA
Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampa
to da comporre su una delle due facce di una basetta- giurare ogni possibile contatto elettrico con le parti vici-
ne. Il modello BFW392 è un NPN in grado di sopportare
c:-) c-2)
supporto di vetronite, di forma rettangolare e delle di-
mensioni di 5,4 cm x 2 cm. La sigla STLR significa: S = la tensione di 250 V con una corrente massima di 0,5 A.
Spia; T = Telefonica; LA = contrassegno del progetto. La dissipazione è di 0,65 W (max). Il modello BC546B è BFW 392 BC546 B
un NPN per radiofrequenza, fino a 300 MHz, con i valori
massimi di 80 V - 0,2 A - 0,5 W (dissip.).
LATO PIEDINI

circuito di figura 1 quando la tensione di alimen- lotato dal transistor TR4 e la cui uscita in aria dei commerciale, potrà sempre richiedere i diversi collaudo del dispositivo da effettuarsi sul banco
tazione scende a 6 Vcc, ovvero, quando è in cor- segnali radio è rappresentata dalla bobina Ll ed elementi alla ditta B.C.A. Elettronica - Via Tom- di lavoro, con lo scopo di constatare il buon fun-
so una conversazione telefonica. Tuttavia, non eventualmente da una piccola antenna. maso Campanella, 134 - IMOLA (Bologna), Tel. zionamento dell'apparato e di tarare opportuna-
avendo ancora motivato l'impiego del ponte rad- Il diodo zener DZ stabilizza, sul valore di 2,7 (0542) 35871, che abbiamo più volte menzionato mente il compensatore C7.
drizzatore, inserito all'ingresso del circuito del Vcc, la tensione di regime dell'oscillatore a ra- sul nostro periodico e che sempre si è rivelata di- Per queste operazioni si deve dapprima sintoniz-
microtrasmettitore, preferiamo interrompere, per diofrequenza. sponibile alla collaborazione. Ad ogni modo, per zare un qualsiasi ricevitore radio, caratterizzato
un momento, la descrizione del comportamento La percentuale di segnale di bassa frequenza, va- comporre l'awolgimento Ll, occorre del filo di dalla presenza della gamma a modulazione di
del nostro progetto, onde appagare le giustificate le a dire l'informazione audio identificabile nella rame stagnato o argentato del diametro di 0,8 frequenza, sull'estremo limite degli 88 MHz. Poi
attese dei lettori. tensione di 6 Vcc, viene mantenuta, sempre in mm. Quindi, servendosi di una punta da trapano si alimenta il modulo elettronico di figura 2 con
La funzione del ponte di diodi non è quella tradi- virtù della presenza del diodo zener DZ e del da 6 mm, in veste di supporto provvisorio, si av- la tensione di 6 V cc, derivata da una batteria di
zionale di circuito raddrizzatore di tensioni varia- condensatore al tantalio C2, su valori tali da pro- volgono su questa 6 spire leggermente spaziate, pile o da un alimentatore, senza tener conto del-
bili. Perché quelle delle linee telefoniche sono vocare una deviazione FM di ± 75 KHz circa, in misura tale che il solenoide si estenda su una le polarità della tensione. Quindi si ruota la vite
tensioni continue, così come lo sono, ovviamente, certamente idonea ad essere ricevuta da un nor- lunghezza di 11 mm circa. Poi si estrae la punta di taratura del compensatore C7, mediante un
le correnti da queste generate. Dunque, il solo male apparato ricevente dotato della gamma a da trapano e la bobina, con il suo diametro inter- cacciavite isolato per operazioni di taratura, con
motivo che giustifica la presenza dei quattro dio- modulazione di frequenza. no di 6 mm, è pronta per essere montata sul mo- lo scopo di ascoltare, attraverso l'altoparlante
di al silicio Dl - D2 - D3 - D4, collegati a ponte, dulo. della radio, la portante a radiofrequenza genera-
è di ordine pratico. Ovvero, dispensa l'operatore La figura 4 interpreta l'esatta posizione degli ta daJl'oscillatore del microtrasmettitore. Se ciò si
dall'obbligo di ricerca, fra i due conduttori della REALIZZAZIONE MODULARE elettrodi uscenti dai quattro transistor, sulla sini- verifica, il circuito è da ritenersi cablato senza er-
linea telefonica, di quello positivo e di quello ne- stra quella dei primi tre, che sono di tipo rori e perfettamente funzionante. Tuttavia, per
gativo. Perché comunque venga realizzato il col- La composizione circuitale del modulo elettroni- BFW392, sulla destra l'altra relativa al transistor un più sicuro accertamento della funzionalità del
legamento, provvede sempre il ponte di diodi ad co del microtrasmettitore si esegue nel modo in- TR4, che è un BC546. Come si può osservare, sistema di captazione dei segnali telefonici, con-
introdurre, nel circuito del microtrasmettitore, la dicato dal piano costruttivo di figura e tenendo pur appartenendo i quattro semiconduttori alla viene eseguire un'ulteriore prova. Ossia, si colle-
tensione di alimentazione esattamente polarizza- pure sott'occhio la foto di apertura del presente categoria degli NPN, la posizione degli elettrodi ga il modulo elettronico alla linea telefonica, in
ta. articolo, che riproduce il prototipo eseguito e di collettore-base-emittore di TRl - TR2 - TR3 è parallelo a questa (in una presa secondaria, sulla
Chiudiamo qui questa doverosa parentesi e pro- collaudato nei nostri laboratori. Naturalmente, la contraria a quella di TR4. scatola o box di arrivo dei conduttori) evitando,
cediamo con l'esame del progetto della trasmit- prima operazione costruttiva consiste nella rea- Si raccomanda infine particolare attenzione du- se possibile, di spellare i fili e si compone il nu-
tente di figura 1, nella seconda possibile condi- lizzazione della basetta-supporto, rappresentata rante le operazioni di inserimento nel circuito del mero telefonico che fornisce l'ora esatta o un
zione di alimentazione, quella a 6 Vcc che si veri- da una piastrina di vetronite, di forma rettangola- diodo zener DZ, che deve essere applicato in po- qualsiasi notiziario. Contemporaneamente si in-
fica con telefonate in atto. re, delle dimensioni di 5,4 cm x2cm. Poi, su una sizione verticale, e del condensatore al tantalio terviene di nuovo sul compensatore C7 e si ruota
La bassa tensione di alimentazione non è in gra- delle facce di questa, si deve apportare il circuito C2, che è un componente polarizzato. Pure i la vite di taratura fino ad ascoltare, attraverso un
do di polarizzare correttamente la base del tran- stampato, il cui disegno in grandezza reale è pub- quattro diodi al silicio Dl - D2 - D3 - D4 sono auricolare collegato alla radio, quanto sta comu-
sistor TRl, che questa volta rimane all'interdizio- blicato in figura 3. componenti polarizzati, come lo zener; in tutti, il nicando il telefono.
ne, cioè non conduce corrente. Diviene saturo, Tutte le resistenze, fatta eccezione per la R5, terminale di catodo è facilmente individuabile L'ascolto attraverso l'altoparlante, durante le
invece, il transistor TR2, che riceve la necessaria debbono essere montate in posizione verticale. E per la presenza di una fascetta impressa sul cor- operazioni di taratura del compensatore C7, non
tensione di polarizzazione di base attraverso la così vanno pure applicati i quattro diodi al silicio po del semiconduttore. è consigliabile, perché può essere causa di effetto
resistenza R3. Più precisamente, il processo di e lo zener. Naturalmente con lo scopo di rag- LARSEN. Meglio dunque, in queste prime fasi
saturazione, che si estende evidentemente anche gruppare il maggior numero di componenti nel di messa a punto, far uso di auricolare.
al transistor TR3, avviene intorno ai valori di ten- minor spazio possibile. COLLAUDO DEL TRASMETTITORE Una volta constatata la perfetta efficienza del si-
sione di 12 Vcc -;- 13 Vcc, durante il passaggio La bobina Ll costituisce l'unico componente che stema di ascolto, il modulo elettronico potrà es-
da 60 Vcc a 6 Vcc. il lettore dovrà costruire, giacché tutti gli altri so- Completato il montaggio del modulo elettronico sere inserito in una scatolina di plastica ( quelle
Il funzionamento della configurazione Darlin- no di facile reperibilità commerciale. Ma se qual- del trasmettitore secondo quanto illustrato in fi- metalliche sono assolutamente proibite) e colle-
gton promuove quello del circuito oscillatore, pi- cuno dovesse imbattersi in difficoltà di natura gura 2, occorre ora procedere con un semplice gato alla linea telefonica, facendo bene attenzio-

274 275
variabile, che si presenta, più o meno, sotto l'a- 2" - L'emittente ascoltata può spostarsi dal valo-
spetto da noi illustrato in figura 5. Su questo re iniziale a quello di 85 MHz, cioè verso il
componente sono solitamente presenti quattro basso.
piccole viti, che consentono di regolare le posi-
zioni di quattro compensatori. Dei quali, due ser- Dei due risultati raggiunti, quello che interessa è
vono per tarare la gamma a modulazione di am- il primo. Pertanto, agendo sul compensatore
piezza, gli altri due quella a modulazione di fre- dianzi individuato, cioè ruotando la corrispon-
quenza (AM- FM). Ora, per individuare il com- dente vite nel senso che determina lo spostamen-
pensatore, fra i quattro presenti, che consente di to di frequenza citato come primo risultato, si fa-
ottenere lo spostamento del limite degli 88 MHz rà in modo che l'emittente, già sintonizzata sulla
verso quello nuovo dei 75 MHz, occorre sintoniz- frequenza di 90 MHz, possa essere ricevuta sui
zare il ricevitore radio sulla gamma FM e su una 100 MHz, ossia con uno spostamento di 10 MHz
emittente, di forte intensità e con emissioni chia- verso il basso.
re, intorno ai 90 MHz. Quindi, con un piccolo Il ritocco alla taratura del ricevitore finisce qui e
cacciavite, meglio se di tipo adatto per tarature in l'apparecchio può ora essere richiuso. Infatti, an-
Fig. 5- Con le lettere C sono indicate le viti di regolazio-
ne del compensatori montati direttamente sul conden- RF, si imprime una leggerissima rotazione a cia- dando a verificare i risultati ottenuti, ci si accor-
satore variabile del ricevitore radio. Su una di queste si scuna delle quattro viti, con lo scopo di indivi- gerà che, sintonizzando la radio sugli 88 MHz,
deve Intervenire per spostare verso il basso l'intera duare quella che fa uscire di sintonia l'emittente con tutta probabilità non si riceve alcuna emittente
gamma di ricezione a modulazione di frequenza. che si sta ascoltando. Owiamente se questa è la radiofonica. Il ricevitore non funziona più sulla
prima vite regolata, le altre non debbono essere gamma di 88 MHz-;- 108 MHz, bensì su quella di
toccate. Ma qui è questione di fortuna. In ogni 78 MHz-;- 98 MHz, presentando uno spostamento
caso, ciascuna vite, dopo essere stata ruotata sen- di frequenza di 10 MHz verso il basso.
za dare l'esito auspicato, verrà riportata nella sua Questa operazione, se eseguita da un tecnico, ri-
precisa ed originale posizione. chiede il tempo di un solo minuto. Al principian-
Concentrando ora l'attenzione sulla vite indivi- te basteranno pochi minuti per completare l'in-
apparecchio radio FM, dotato di un CAF ( con- duata e ruotandola di poco, si potranno ottenere tervento sull'apparecchio radio, che ora dispone
ne a non creare cortocircuiti fra i conduttori tele- due risultati: di una porzione di gamma FM completamente li-
trollo automatico di frequenza) progettato a re-
fonici. bera da segnali e pronta a ricevere, con la mag-
Il consumo di corrente, con l'alimentazione a 6 gola d'arte. Perché durante le conversazioni tele-
foniche, la tensione di alimentazione di 6 V cc 1" - L'emittente sintonizzata sul valore di 90 MHz gior chiarezza possibile quelli irradiati dal micro-
Vcc, ammonta a 30 +35 mA e non provoca alcun può spostarsi su quello di 95 MHz, ovvero trasmettitore telefonico.
inconveniente sulla linea del telefono. può variare e l'apparecchio radio, sprovvisto di
CAF, può perdere il contatto. Ma basta un po' di verso l'alto.
pratica per riagganciare immediatamente il se-
PORTATA DEL TRASMETTITORE gnale anche servendosi di una comune radiolina
FM. IL FASCICOLO ARRETRATO
La portata del microtrasmettitore, a seconda del- L'ascolto in radio è buono comunque, pur se al- ESTATE 19
le condizioni ambientali, può variare fra i limiti cune voci potranno sembrare talvolta cupe e ap-
di 50 metri e 100 metri. Per aumentarla, occorre piattite a causa dell'effetto zener. Il vero proble-
realizzare l'accorgimento disegnato a linee trat- ma pratico, invece, rimane quello dell'attuale af-
teggiate in corrispondenza della bobina L1 nello follamento della gamma a modulazione di fre- E un numero speciale di teoria e applicazioni varie,
DIDATTICA appositamente concepito per i principianti che vogliono
schema teorico di figura 1. Il quale consiste nel quenza, provocato dalla miriade di emittenti pri- ED APPLICAZIONI
NUMERO SPECIALE
ESTATE '86 apprendere, in casa propria, quegli elementi che consen-
collegamento, sull'ultima spira di Ll, quella che vate e commerciali che ormai occupano l'intera tono di costruire, collaudare e riparare molti apparati
rimane esposta verso la parte esterna del modu- gamma degli 88+ 108 MHz. E questo è il motivo elettronici.
lo, di un condensatore ceramico da 100 pF e, sul per cui il circuito oscillatore del microtrasmetti-
terminale libero di questo, di un filo in funzione tore è stato da noi progettato in modo da poter II contenuto e la materia trattata fanno di questo fascico-
lo un vero
di antenna. essere tarato anche al di là degli 88 MHz, esatta-
Il filo rappresentativo dell'antenna deve essere di mente fra i 75 MHz e i 90 MHz. Ma per ricevere
tipo flessibile, isolato, della lunghezza di 20 : 100 segnali radio modulati in frequenza, su valori in-
cm, ma non di più. feriori a quello estremo di gamma di 88 MHz, ci
L'antenna è ancor meglio simulata se si fa uso di sono due sistemi, o si acquista un apposito ricevi- il A u
un conduttore a trecciola composta da sottili fili tore, il cui prezzo può variare fra le 50.000 e le
di rame. 100.000 lire, oppure si ritocca la taratura di un e al prezzo di L. . ooo
compensatore del condensatore variabile del nor- a-
,---~-- -
male apparecchio radio. E ciò è quanto ora ci --
» -.
-
I
CARATTERISTICHE DEL RICEVITORE proponiamo di descrivere. Chi non ne fosse ancora in possesso, può richiederlo a:
Chi apre il contenitore di un ricevitore radio, con ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti,
MANUALE - GUI 52, inviando anticipatamente l'importo di L. 4.000 a
Per la realizzazione di un perfetto sistema di lo scopo di sostituire le pile scariche con altre mezzo vaglia postale, conto corrente postale n. 916205
ascolto, sarebbe necessario l'impiego di un buon nuove, avrà notato la presenza del condensatore R ELETTRO DILETTANTI o assegno bancario.

276 277
Gli elementi sensori sono rappresentati da tre cellule solari.

Il circuito, totalmente elettronico, è pilotato dalla luce del


flash principale.

Semplice da costruire, economico, costituisce un valido ac-


cessorio fotografico.

UTILITÀ DEL FLASH mente, in molte altre circostanze assai note nel
mondo professionistico. Tuttavia, la disponibilità
II flash si utilizza in ogni condizione ambientale di una sola sorgente di luce artificiale, non è suf-
in cui manca la luce naturale o dove questa è in- ficiente, talvolta, per riprodurre fotografie di
sufficiente per l'attività fotografica; per esempio buona qualità. Perché le ombre possono apparire
di notte, nelle riprese al chiuso o in quelle subac- troppo nette e le immagini alterate da eventuali

SERVOFLASH
quee. Ma lo si usa pure quando la fotografia de- luci riflesse da vetri, specchi o superfici lucide.
ve arrestare il movimento di oggetti o persone; Mentre con le illuminazioni e le sorgenti a luce
Molti nostri lettori associano alla pratica elettro- meccanico, in una forma costruttiva semplicissi- ad esempio per analizzare gli esercizi ginnici e diffusa, tutto ciò non accade. Ecco perché il foto-
nica quella fotografica. A costoro, quindi, sugge- ma e proponibile a tutti, indistintamente, ai più sportivi degli atleti, oppure per fissare sulla pelli- grafo ricorre assai spesso all'installazione di più
riamo spesso alcune proposte costruttive di appa- preparati e ai principianti. Perché gli elementi cola la caduta di una goccia d'acqua o il percorso flash aggiuntivi, sistemati con angolazioni ben
recchiature accessorie, sistemi di illuminazione necessari per la realizzazione sono poco più di di un proiettile. Ancora, il flash può servire per la calcolate e fatti funzionare in sincronia con quel-
complementare, automatismi ed altro ancora, per una decina, ripartiti fra condensatori, resistenze e realizzazione di ritratti in controluce e, sicura- lo principale.
i quali occorre saper leggere uno schema teorico, semiconduttori e, soprattutto, perché vengono
conoscere la parte più comune della componenti- impiegate tre cellule solari, denominate pure cel-
stica e por mano al saldatore elettrico. Questa, lule fotovoltaiche, dato che diventano generatrici
di tensione elettrica soltanto quando sono espo- l
dunque, è la volta di un servoflash, ovvero di un
dispositivo elettronico che entra in funzione au- ste alla luce, quella naturale o quella artificiale e
tomaticamente, per accendere un lampo di luce sulle quali, dopo aver ricordato l'utilità del flash
% Senza impiego di fili conduttori per collegamenti, questo di-
secondario, nel momento in cui si manifesta e del servoflash, avremo occasione di intrattener- spositivo scatta, automaticamente e immediatamente, ad ogni
quello primario pilotato direttamente dal foto- ci più avanti. Per ora, invece, nel rivolgerci a co-
loro che appena da poco tempo hanno comincia-
lampo di luce emesso dal flash pilotato dalla macchina foto-
grafo. Ma non è la prima volta che sulle pagine
di questo periodico appare un progetto di tal na- to ad appassionarsi alla fotografia, vogliamo rias- grafica, in perfetta sincronia con questa.
tura. Mai, invece, è stato presentato un circuito sumere brevemente gli impieghi della luce artifi-
così originale, assolutamente indipendente, nel ciale in questo settore della pratica dilettantistica.
funzionamento, da qualsiasi comando elettrico o
278 279
1·-·-----·-
1 -----

, r T j
{5H

rJTl a
I Sl
ALLE
r b 4 CELLULE
I SOLARI
a
I @
vcc
$3 I e
- w.
R1
Cl vcc
e ' e
c2

PRESA
__ I
FLASH

PRESA Fig. 2 - La composizione circuitale del servoflash si ottiene su una basetta-suppor-


FLASH to con circuito stampato. L'alimentazlone è derivata da una pila piatta da 4,5 V,
mentre Il diodo led avverte l'operatore sullo stato elettrlco del dispositivo.

FIg. 1 - Circuito teorico del servoflash. Le cellule solari, quando sono colpite dalla
luce, polarizzano la base di TR1 ed avviano il funzionamento del circuito alimenta-
to dalla pila da 4,5 V (VCC). L'SCR si innesca e funge da interruttore elettronico
per lo scatto del flash.

PONENTI
Condensatori
C1
C2
= 220.000 pF
= 4.700 pF
Resistenze
R1
R2
R3
=
=
=
1.200 ohm - 1/4 W
150 ohm - 1/4 W
220 ohm - 1/4 W
Varie
TR1
SCR
VCC
S1
DL
= BC237
= C106
= 4,5V
= interrutt.
= diodo led
Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampa-
to da riprodurre su una basetta-supporto di materiale
isolante, di forma rettangolare e delle dimensioni di 5,5
cmx3cm. 422
che rapide, precise e sempre sicure. E la scelta, l'intensità luminosa del flash sovrasta abbondan- intrinseche dei semiconduttori, di presentare una
LA SCELTA DEL SENSORE come è stato detto, è caduta sulla cellula solare temente quella ambientale e se il servoflash è certa quantità di elettroni disponibili al trasporto
per i seguenti motivi. Prima di tutto perché i rag- stato opportunamente progettato, il sensore ga- di cariche elettriche. Cominciamo quindi col pre-
Per sincronizzare il funzionamento del servo- gi di luce che la pilotano evitano l'impiego di lun- rantisce un funzionamento di impareggiabile affi- sentare in figura 5 il simbolo elettrico di questo
flash, qui presentato e descritto, con quello di un ghi ed ingombranti fili conduttori. Secondaria- dabilità, quando è colpito, direttamente o indiret- elemento, che assomiglia, sotto un certo aspetto,
flash principale, comandato direttamente dall'o- mente perché la luce è molto direzionale, seletti- tamente, dalla luce del flash primario. Ma venia- a quello della pila. Infatti, come la pila, la cellula
peratore, si è utilizzato un sensore elettronico di va nella sua propagazione naturale e, soprattutto, mo alla cellula fotovoltaica, ossia a quel compo- solare è dotata di due terminali, il positivo e il
tipo moderno, in grado di soddisfare tutte le ne- già disponibile, come segnale di comando, al mo- nente elettronico che sfrutta, per il suo compor- negativo, fra i quali, quando il componente è col-
cessità tecniche relative alle esecuzioni fotografi- mento dello scatto del flash principale. Inoltre, tamento di generatore di tensione, le proprietà pito dalla luce, si misura una tensione di 0,5 V.
280 281
luce naturale o artificiale. Si possono tuttavia
commissionare le cellule alla ditta B.C.A. ELET-
TRONICA di Imola (Bologna) Via T. Campa-
FC3 nella, 134, che è sempre disponibile a questo tipo
FCI FCc2 di collaborazione con la nostra rivista tecnica.
All'atto del montaggio delle tre cellule fotovol-
taiche, il lettore dovrà sempre tener presente che
questi componenti sono molto fragili e vanno
manipolati con la massima delicatezza, come se
fossero sottili lastre di ghiaccio. Ma in ogni caso
debbono essere protette con un vetro smeriglia-
to, quando assumono la loro funzione definitiva
- ■J. di alimentatori.

CIRCUITO DEL SERVOFLASH

Esaurita la descrizione della cellula solare, pos-


siamo ora iniziare quella del progetto del servo-
flash pubblicato in figura 1, nel quale la tensione
di 1,5 V, generata dalla batteria di cellule, è ap-
Fig. 4 - L'elemento sensore del servoflash è costituito da tre cellule solari, collega- plicata ai terminali 1 - 2del circuito.
te in serie tra di loro per mezzo di fili conduttori molto sottili, con lo scopo di gene- Quando manca tensione sulla base del transistor
rare la tensione massima di 1,5 V, quando le loro superfici sono colpite dalla mag-
giore quantità di luce proveniente dal flash primario. TRl, ovvero quando le cellule si trovano al buio
o immerse in ambiente con poca luce, il semicon-
duttore rimane all'interdizione. Più precisamen-
te, quando la tensione sui terminali 1 -2non su-
pera il valore di 1,45 V, il transistor non conduce. Fig. 6 - Quella riportata in alto è la superficie rettango-
Quando invece quel valore viene superato, TRl lare di una cellula solare molto comune. In posizione
centrale si nota il profilo del componente e in basso,
Che rappresenta il valore massimo rilevato con la con utensile a punta ben calda, con interventi ra- diventa saturo ed amplifica di "beta" volte la cor-
ingrandita alla lente, la composizione stratificata della
cellula esposta al sole. pidissimi. rente di emittore rispetto a quella di base, per cellula: 1 - polo negativo; 2 - materiale di tipo P; 3 -
Esteriormente, la fotocellula può avere forme di- La tensione risultante dal collegamento in serie iniettarla, tramite la resistenza R2, sul gate (g) materiale di tipo N; 4 - metallizzazione (polo negativo).
verse, rettangolari, rotonde, a spicchio lenticola- illustrato in figura 4 è ovviamente quella di 1,5 V. dell'SCR, che si innesca.
re. Quella in alto di figura 6 è di tipo rettangola- Infatti: Il condensatore Cl conserva l'impulso di tensio-
re ed è dotata di due bande laterali; il disegno 0,5Vx3 = 1,5V ne per il tempo necessario all'innesco dell'SCR,
espone la parte che rimane alla luce, ovvero la mentre R2 e C2 offrono una valida protezione
polarità negativa della cellula. Quella positiva si Coloro che non riuscissero a reperire in commer- contro i disturbi. Inoltre, la resistenza R2 limita
trova sulla faccia opposta, come segnalato nel cio le fotocellule, potranno recuperare questi la corrente di gate a valori non distruttivi.
profilo dell'elemento situato in posizione centra- componenti da vecchie calcolatrici elettroniche Impiegando SCR di tipo poco sensibile, occorre
le di figura 6. li particolare in basso della stessa fuori uso, ovviamente di tipo con alimentazione a aumentare la tensione d'ingresso, aggiungendo buzione diversa dei componenti non pregiudica il
figura interpreta la composizione della cellula nei ancora una o due cellule solari alla batteria, te- funzionamento del dispositivo. Quel che importa
suoi quattro elementi: 1 = polo negativo; 2 = nendo conto che il numero di cellule stabilisce è la corretta applicazione degli elementi sulla ba-
materiale di tipo P; 3 = materiale di tipo N; 4 = pure la soglia di intervento del servoflash, ovvero setta-supporto, con particolare riferimento ai se-
metallizzazione (polo positivo). la sua sensibilità. miconduttori, ovvero al transistor TR1, allSCR e
In commercio si possono acquistare batterie di al diodo led. Quest'ultimo, allo scopo di evitare il
cellule solari già collegate in serie, con caratteri- consumo della pila da 4,5 V, che alimenta il cir-
stiche di tensioni e correnti diverse. Ciascun ele- + MONTAGGIO DEL SERVOFLASH
cuito del transistor TRl, può anche essere elimi-
mento, peraltro, eroga, come tensione massima,
quella di 0,5 V, mentre la corrente derivabile va- =l[] La pratica realizzazione del servoflash si effettua
nato. Ma questo consiglio vale soltanto nei casi di
impieghi molto prolungati del servoflash. La sua
ria, fra un modello e l'altro, in corrispondenza
delle dimensioni geometriche e può raggiungere Il A su una basetta di materiale isolante, di forma ret-
tangolare, delle dimensioni di 5,5 cm x 3 cm, re-
presenza, comunque, provvede a segnalare l'ali-
mentazione in atto del circuito.
Se i collegamenti con il flash sono lunghi, convie-
1,5 A. cante, in una delle sue facce, il circuito stampato,
In figura 4 viene interpretato il collegamento in ne collegare, in parallelo con anodo e catodo del-
il cui disegno in grandezza reale è pubblicato in l'SCR, un condensatore da 100.000 pF. Le polari-
serie di tre cellule fotovoltaiche, necessario per Flg. 5 - Simbolo elettrico della cellula solare, detta an- figura 3.
alimentare il circuito del servorelè che forma che cellula fotovoltaica. tà della presa-flash potrebbero richiedere una in-
li montaggio suggerito dal piano costruttivo di fi- versione in casi particolari, sui quali non è questa
l'oggetto del presente articolo. I conduttori deb- gura 2 non è critico e ciò significa che una distri-
bono essere molto sottili e le saldature eseguite la sede più adatta per intrattenerci.

283
282
di figura 1, si avvicina un magnete al conduttore,
PRIMA Effetto Hall
il flusso di elettroni subisce una deviazione dal
percorso rettilineo, con un certo ammassamento
PARTE verso il punto D ed un diradamento nella zona
prossima al punto C. E il risultato elettrico più
Sensori integrati appariscente è quello della presenza di una ten-
sione, fra i punti C - D, segnalata dall'indice del
voltmetro.
Invertendo le polarità del magnete, anche il cor-
Reazioni al magnetismo rispondente concentramento di elettroni e la de-
viazione dell'indice dello strumento si invertono.
Con il risultato che il punto C è questa volta più
Isteresi del SEH negativo del punto A e l'indice del voltmetro
flette verso i valori positivi.
Più simbolicamente il concetto di tensione di
Applicazioni pratiche Hall si esprime attraverso lo schema riportato in
figura 2, nel quale con Va si indica la tensione di
alimentazione del circuito, mentre con GDN è
segnalata la linea di terra (ground = terra).
In generale, dunque, la tensione di Hall si mani-
festa quando un campo magnetico di intensità H
coinvolge, trasversalmente, un conduttore per-
versa, spesso simili a transistor, che generano corso da corrente ed è rilevabile fra le estremità
\~
onte"
tensioni elettriche quando sono sollecitati da
cainpi magnetici e che, proprio per questo, ven-
delle due sezioni perpendicolari.

,
..r gono pure denominati sensori magnetici.
SENSORI INTEGRATI
L'EFFETTO HALL
La tensione di Hall è normalmente troppo esigua
Il tipo di sensore, di cui ci stiamo occupando, e, in misura particolare, molto influenzabile da
funziona in virtù di un effetto elettromagnetico entità fisiche e problemi costruttivi per essere
scoperto nel 1879 dallo scienziato E.H. Hall che, utilizzata direttamente. Tuttavia, le moderne tec-
fin da quel tempo, rese noto, press'a poco, quan- nologie sono riuscite a produrre dei sensori ma-
to illustrato in figura 1. Cioè, quando sui termi- gnetici integrati, il cui funzionamento si basa sul-
nali di un conduttore si applica una tensione V l'effetto prima descritto e che prendono il nome

SENSORI
(schema in alto di figura 1), questa, se è una ten- di sensori di Hall.
sione continua, promuove un flusso di elettroni Alla costruzione di questi nuovi e, in parte, anco-
uniforme dal punto A verso il punto B, senza ra sconosciuti componenti, si è giunti dopo aver
che, tra due punti estremi di una sezione trasver- osservato che la tensione di Hall si manifesta in

AD EFFETTO HALL
sale del conduttore (C- D) sussista alcuna diffe- tutti i conduttori ed anche nei semiconduttori,
renza di potenziale. L'indice del voltmetro, infat- dove segue leggi molto più complesse e la cui in-
ti, rimane fermo sullo zero centrale. terpretazione esula dal settore della didattica di-
Se, invece, come indicato nello schema in basso lettantistica. Ma i semiconduttori sono stati desi-

Si chiamano sensori tutti quei componenti che un certo modo, i nostri sensi, dai quali deriva il
trasformano una grandezza fisica in altra di natu- nome, per operare con intelligenza logica là dove
ra elettrica. Il microfono, ad esempio, è un sen- esso viene impiegato.
sore, perché trasforma il suono in tensioni elet- Tra le molteplici espressioni elettroniche di sen- Al sensore ad effetto magnetico, rappresentativo di un com-
triche. E Io è pure la fotoresistenza, la cui sensi- sori, in buona parte conosciute dai lettori, ve n'è ponente integrato attuale, ma poco conosciuto dai principian-
bilità dipende dalla luce che la investe. Anche il una meno nota, ma non per questo immeritevole ti, è rivolta questa presentazione teorica ed applicativa, arti-
termistore, ossia la resistenza a coefficiente di di menzione. Alla quale, soprattutto su richiesta
del vasto pubblico del periodico, dedichiamo una
colata in due successive puntate, fra la presente e quella che
temperatura negativo, appartiene a questa schie-
ra di elementi, perché il suo comportamento è attenta esposizione didattica, articolata in due verrà pubblicata il prossimo mese.
condizionato dal calore dell'ambiente in cui si successive puntate. Si tratta dei sensori di Hall,
trova immerso. In breve, il sensore sostituisce, in ovvero di quei piccoli componenti, di foggia di-

284 285
B

m
STA.

E
4i#j/
#i}
+:"
eV
e X
SEH
I I
m123

A Il

wJ + vee -
GND
2 3
Fig. 3 - Interpretazione, con circuito
a blocchi, dei collegamenti fra gli
elementi contenuti nel sensore di
Hall, modello UGN 3501T, partico-
larmente adatto per applicazioni li-
neari.

B

ò o 'b

[i gnati come gli elementi base per la costruzione produzione industriale, sono inseriti il generatore
D j#i
C
T
JJ J
tiiJID O
7
6
dei sensori di Hall, nei quali, in uno stesso mo-
dello, mediante unico ed economico processo di
di Hall ed il circuito analogico, necessario per
elaborare il segnale elettrico e conferirgli quelle

-
J t, r1
A Fig. 1- Interpretazioni schematiche dell'effetto Hall. In
assenza di campi magnetici (disegno in alto), gli elet-
troni, che percorrono un conduttore, procedono ordi-
natamente dal punto A al punto B. Ma quando un ma-

-
gnete si avvicina al conduttore, gli elettroni subiscono
una deviazione e fra i punti C - D della sezione interes-
sata dal campo magnetico si manifesta una tensione
elettrica. STA.

vcc
X
SEH
r--------'I
#
123

B
I
TR
use.
e
X D
USCITA
V. HALL
- c

+vee GND

3
use.
+
Fig. 2 - Schema simbolico di un sensore ad effetto Hall, Fig. 4 - Schema a blocchi relativo alla composizione interna del sensore di Hall,
GND il cui segnale d'uscita è prelevabile dai punti C - D. modello UGN-3075T/U, idoneo alle applicazioni logiche, con uscita a livello logico
''O'' o ''1''.

286 287
50+100 A

R1

SEH
3 e
vcc
e 3 e
vcc
SEH
2 Fig. 7 - Pratico esperimento idoneo a
constatare le reazioni di un sensore di
+ e
Hall quando ad esso viene avvicinato
un magnete. Componenti: R1 = 1.000 2
ohm; R2 = 470 ohm (trimmer); R3 =
1.000 ohm; VCC = 9 V; SEH = UGN
3501 T.

LOGICA

TTL CMOS
Fig. 5 - Circuito applicatlvo dei sensori di Hall descritti
vcc 5V 5-15V nel testo. Il valore della resistenza R1, con l'impiego
La sigla GDN, come abbiamo detto, è composta do di aumentare la flessibilità e l'immunità del
di taluni TTL, può essere ridotto a 2.200 ohm. con tre consonanti presenti nella parola inglese circuito ai disturbi.
R1 10KO 47K2 GROUND, che significa terra intesa in senso L'impedenza d'uscita è bassa e si aggira intorno
elettrico. Ma vediamo di interpretare il significa- alle decine di ohm.
to dei tre elementi integrati nel sensore di Hall: Quella riportata in figura 4 è la versione di sen-
sore più idonea alle applicazioni logiche, per la
STAB. = circuito stabilizzatore quale serve l'informazione di "tutto" o "niente",
SEH = sensore di Hall in corrispondenza o meno di un certo campo ma-
AMPL. = circuito amplificatore
caratteristiche di stabilità ed ampiezza che sono Il componente è dotato di tre terminali, come av-
necessarie per ogni impiego affidabile, e non cri- viene in un transistor, che sono contrassegnati Il circuito stabilizzatore e regolatore provvede ad
tico, nei dispositivi elettronici. con le seguenti tre sigle: alimentare, con una corrente rigorosamente
La figura 3 presenta lo schema elettrico di princi- compensata, quasi costante e indipendente dalla
pio e funzionale di un integrato sensore di Hall, + VCC = tens. di alim. posit. tensione di alimentazione, ovviamente entro i li-
particolarmente adatto per applicazioni lineari, GDN = linea di terra miti di tolleranza, l'intero circuito del sensore in-
tegrato. Ciò è molto importante per l'effetto voltmetro
ma anche logiche. USC. = elettrodo di uscita
Hall, dato che correnti diverse darebbero origine I RI
a differenti tensioni. In particolare, la corrente è
dimensionata per un corretto compromesso tra
autoriscaldamento e necessità di un elevato se-
gnale di Hall. SEH e
vcc
3
L'amplificatore operazionale agisce direttamente
sulla tensione di Hall. Ed è collegato in modo
e
differenziale, ossia rimane sensibile soltanto alla
2
differenza tra le tensioni presenti sulle facce op-
poste del sensore, non al toro valore comune.
Con questo sistema, l'uscita dell'amplificatore
operazionale è condizionata esclusivamente dalla
Flg. 6 - Il sensore di Hall è un compo-
nente elettronico che reagisce in pre-
tensione di Hall.
senza di un magnete permanente, Il segnale uscente dall'amplificatore è sufficiente-
quando l'asse magnetico di questo è ri- mente ampio per non sollevare problemi di colle- Fig. B - La realizzazione pratica di questo semplice cir-
volto, con Il polo SUD o con Il NORD, a cuito teorico, per il quale la resistenza R1 vale 820
gamento e cablaggio e per essere pronto all'ela- ohm ed il tester è commutato nella misura delle ten-
seconda del modello di SEH, verso la
2 faccia In cui è impressa la slgla di rico-
borazione tramite normali circuiti analogici ed sioni continue, su scala a bassi valorl, è necessaria
3 noscimento. anche logici. In pratica, l'amplificatore può forni- per verificare la presenza dell'isteresi nel sensore di
re una corrente di qualche milliampere, consen- Hall. L'allmentazione è di 9 Vcc.
tendo così l'impiego di medie impedenze, in gra-
289
288
faccia opposta a quella in cui è impressa la sigla.
Facciamo un esempio chiarificatore e supponia-
mo di realizzare l'esperimento di figura 6, nel
12V+ "1 quale il SEH reagisce soltanto quando il polo
SUD del magnete è rivolto verso la faccia del
sensore in cui si legge la sigla, mentre non segna-
la alcuna reazione se il magnete inverte le sua
polarità. Ora, se si sposta il magnete sulla parte
07v- f)" L- opposta del sensore, ma con il polo NORD rivol-
to verso il SEH, questo reagisce, rimanendo inve-
O ce inerte se le polarità vengono invertite. Ciò ap-
pare ovvio se si osserva nuovamente lo schema in
basso in figura 1, con il quale si interpreta l'effet-
to Hall. Comunque tutto dipende dal modello di
sensore con cui si ha a che fare, ovvero se questo
è del tipo ad uscita logica (on-off) o lineare.
Quanto è stato appena detto, può essere facil-
mente sperimentato in pratica dopo aver realiz- Fig. 10 - L'isteresi, che caratterizza ciascun sensore di
zato il circuito di figura 7. Nel quale il sensore di Hall, può essere facilmente esaminata, con la realiz-
12V
" 1" - zazione di questo esperimento, nel quale si fa scorre-
Fig. 9 - Avvicinando ed allontanando il Hall è il modello UGN 3501T, la tensione di ali- re, lungo lo stelo di un cacciavite, un magnete perma-
magnete permanente al sensore di mentazione VCC è di 9 V, e le tre resistenze as- nente, mentre la punta dell'utensile rimane appoggia-
Hall, si compongono i due diagrammi
@ riportati sulla sinistra della figura, i
quali interpretano il fenomeno dell'iste-
sumono i seguenti valori: Rl = 1.000 ohm; R2
= 470 ohm (trimmer); R3 = 1.000 ohm.
ta sulla superficie utilizzabile del SEH.

resi nei sensori al variare dell'intensità Il trimmer R2, in assenza di campi magnetici, va
O7/+ll")" del flusso magnetico valutato in GAUSS. regolato in modo che l'indice del microampero-
metro A, da 50+ 100 A, raggiunga il centro
500 400 300 200 100 O GAUSS scala. Subito dopo possono iniziare gli esperi-
menti, avvicinando il magnete permanente da se di avvicinamento del magnete al sensore, la
una parte e dall'altra, con le stesse polarità e con commutazione da uno stato logico all'altro dell'u-
le polarità invertite, per accertare la veridicità di scita del circuito, ovvero il passaggio dell'uscita
quanto prima affermato. da "l" a "0, si manifesta ad una precisa distan-
za, che vogliamo supporre nella misura di 1 cm.
gnetico. Pertanto, l'uscita dell'amplificatore ope- conto che è possibile variare l'alimentazione del
razionale è collegata con un comparatore dotato SEH e della logica entro ampi limiti. L'ISTERESI DEL SEH
di soglia fissa, denominato ELABORATORE L'uscita di collettore di TR permette pure il co-
ON-OFF, che scatta e varia il livello della sua siddetto wired-or o funzione logica di tipo OR fi- In sede di analisi teorica del sistema SEH inte-
uscita, quando il campo magnetico e, di conse- lata, assai comoda in tutti quei casi in cui si deve grato, è stata rilevata la presenza dell'isteresi del
guenza, l'uscita dell'amplificatore operazionale, raccogliere, su un unico ingresso, il segnale pro- comparatore conglobato nello stesso sensore. Ed
supera la soglia. veniente da molti sensori. è stata pure sottolineata la necessità di questa,
li comparatore è dotato di isteresi per evitare Lo schema riportato in figura 5 illustra ogni det- per evitare oscillazioni ed incertezze del disposi-
oscillazioni ed incertezze al momento dello scat- taglio applicativo tipico dei sensori di Hall ora tivo al momento dello scatto. Ora, per un esame
to, quando il segnale è vicino alla soglia. Le quali descritti. Il valore della resistenza R 1, per taluni più completo dell'elemento, vale la pena di cono-
impedirebbero il corretto funzionamento dei cir- circuiti TTL, può essere abbassato a 2.200 ohm. scere sperimentalmente il fenomeno dell'isteresi
cuiti logici che necessitano di fronti ripidi e privi nel suo insieme, senza particolari riferimenti al
di rimbalzi. circuito interno integrato del SEH.
L'uscita del comparatore, come si può notare in REAZIONI DIVERSE Cominciamo col realizzare il circuito di figura 8,
figura 4, agisce su un transistor NPN di commu- nel quale la resistenza R 1 vale 820 ohm ed il
tazione, che fornisce la corrente necessaria per Alcuni dei sensori di Hall presenti in commercio SEH è rappresentato dal modello UGN 3019T,
pilotare tutti i normali carichi dei circuiti logici. reagiscono sotto l'influsso del polo SUD del ma- sostituibile con i similari modelli UGN 3040T e
Quando TR è saturo, fornisce un livello zero pari gnete permanente, come segnalato in figura 6, al- UGN 3075T. La tensione di alimentazione VCC
ad alcune centinaia di millivolt o meno, a secon- tri in presenza del polo NORD. Ovviamente, tale è di 9 Vcc. Il tester è commutato nelle misure
da del carico, compatibile con le comuni famiglie considerazione è valida se l'impiego delle due delle tensioni continue e sulla scala di 0+50 V cc.
logiche. unità, magnete e sensore, vien fatto correttamen- Poi, al sensore di Hall di figura 8 avviciniamo ed Fig. 11-In questo esempio semplificato di pratica ap-
L'uscita del transistor TR è di collettore, "open- te, rivolgendo il campo magnetico verso la faccia allontaniamo un piccolo magnete permanente, plicazione del sensore di Hall, si interpreta il concetto
collector", cioè a collettore libero, in modo da del SEH sulla quale è visibile la sigla di riconosci- nel modo indicato sulla destra dei diagrammi ri- di misura della velocità di un disco rotante o del nu-
consentire l'adattamento con ogni tipo di circuito mero di giri da questo compiuti.
mento. Tuttavia, il sensore di Hall funziona an- portati in figura 9 ed osserviamo attentamente
e relativa tensione di alimentazione, tenendo che quando il campo magnetico lo investe sulla l'indice del tester. Si potrà così notare che, in fa-

290 291
SEH
INGRANAGGIO

'.
SEH.'

MAGNE TE
\

Fig. 12- Nel settore industriale e in quello della robo-


tica, il sensore di Hall trova largo Impiego nella valu-
tazlone dei movimenti degli ingranaggi in particolare e Fig. 14 - Quando i conduttori sono percorsi da correnti di forte intensità, la misura
del rotismi in generate. di queste, con il sistema del sensore di Hall, si effettua nel modo qui illustrato.

una volta "agganciato" da un campo magnetico, Hall, sono interpretati analiticamente tramite i menzionando alcune, tra le più comuni ed attua-
Successivamente, appena accertata la commuta- due diagrammi riportati in A e in B di figura 9. li, applicazioni pratiche di questi moderni inte-
zione dell'uscita, allontaniamo lentamente il ma- il sensore di Hall rimane eccitato anche con valo-
ri di flusso magnetico, espressi in GAUSS, infe- Nei quali sono indicati i valori delle tensioni rela- grati, di non facile reperibilità commerciale, ma
gnete dal sensore di Hall e notiamo che il ritorno tive ai due stati logici dell'uscita del circuito di fi- sicuramente acquistabili presso la B.C.A. ELET-
dell'uscita allo stato logico iniziale, cioè il passag- riori a quelli necessari per l'eccitazione. E questa
è, praticamente, l'isteresi propria e caratteristica gura 8 ( asse verticale) e quelli dei flussi magneti- TRONICA di Imola (Te!. 0542 - 35871).
gio conseguente dallo stato "O" a quello "1, av- ci, valutati in GAUSS, citati lungo l'asse orizzon- Quella di figura 11 costituisce, forse, la più im-
viene ad una distanza maggiore, per esempio ad di ogni modello di SEH.
I due esperimenti, di avvicinamento ed allontana- tale. mediata e vantaggiosa delle pratiche applicazioni
1,5 cm. mento del magnete permanente dal sensore di Una verifica pratica, maggiormente attendibile, dei sensori di Hall; dato che consente, in modo
Che cosa significa tutto ciò? Semplicemente che, della presenza dell'isteresi nei sensori di Hall, semplice ed economico, la misura della velocità
può essere eseguita tramite l'esperimento illu- di una ruota magnetizzata, od il numero di giri
strato in figura 10. Con il quale si consiglia di ap- da questa compiuti. Perché ogni volta che la ruo-
poggiare la punta di un cacciavite sulla faccia del ta espone la tacca al sensore di Hall, il campo
sensore di Hall in cui è impressa la sigla che ca- magnetico varia e variano le reazioni del SEH.
ratterizza il modello. Poi, a partire dal punto 1, si La figura 13 interpreta un'applicazione pratica si-
fa scorrere, lungo lo stelo del cacciavite, il ma- mile a quella di figura 12, ma principalmente
gnete, con le polarità opportunamente orientate. sfruttata nel settore industriale e in quello della
NUCLEO Lo spostamento deve continuare finché l'uscita robotica. Il sensore di Hall è invece inserito fra le
del circuito di figura 8 non commuta di stato, per espansioni polari elettromagnetiche di un anello
arrestarsi quando avviene lo scatto, che si suppo- magnetizzato nello schema di figura 13. In que-
ne sul punto 2. Quindi si riporta indietro il ma- sto caso, il flusso magnetico è proporzionale alla
gnete per constatare che l'uscita circuitale non corrente che scorre nell'avvolgimento, sia questa
commuta immediatamente, ma soltanto quando alternata o continua. Dunque, con tale sistema, è
il magnete raggiunge il punto 3. facile tenere sotto controllo il valore della cor-
Ovviamente, le posizioni segnalate nell'esperi- rente in gioco nell'elettromagnete. Tuttavia,
mento di figura 10 sono semplicemente indicati- quando si ha a che fare con correnti di forti in-
ve, perché esse variano in relazione con la sensi- tensità, il metodo di controllo di figura 13 non è
bilità del SEH, la potenza del magnete ed il tipo più valido e va sostituito con quello di figura 14,
di cacciavite impiegato. nel quale il nucleo può essere di ferro dolce o di
Fig. 13- Dalla misura del campo elettromagnetico, va- ferrite. •
lutabile fra le espansioni polari di un elettromagnete,
si può facilmente risalire a quella della corrente che
Ovviamente, i sensori di Hall reagiscono pure in
percorre l'avvolgimento. Questa pratica applicazione PRATICHE APPLICAZIONI presenza di campi elettromagnetici generati da bo-
del sensore di Hall rimane valida con entrambi i tipi di bine od elettrocalamite, dove possono essere util-
corrente, quelle continue e quelle alternate. Possiamo ora concludere questa prima parte del- mente impiegati in tutti quei casi in cui le frequen-
lo studio e della presentazione dei sensori di Hall ze dei campi variabili non superano di 100 KHz.

293
292
e ELEMENTARE semionde negative che compongono il segnale al-
ternato e proporre, nella loro forma integrale, in
uscita U, quelle positive. Ma vediamo subito
come ciò sia possibile.

ETTRONICA Se il diodo Dl fosse stato inserito in serie con la


resistenza Rl, si sarebbe ottenuto il processo di
rettificazione del segnale alternato. E in uscita, a
seconda della polarizzazione del diodo, sarebbe-
ro state presenti soltanto le semiondc positive o
quelle negative. Ma nello schema in figura 1 il
diodo Dl è collegato in parallelo con l'entrata E
del segnale alternato. Esso, quindi, tenuto conto
delle polarità, rimane insensibile alla presenza
delle semionde positive, che possono raggiungere
l'uscita U, mentre cortocircuita quelle negative,
ma non completamente. Perché, come si può os-
servare nel diagramma a destra di figura 1, rima-
ne ancora un certo residuo, raffigurato con i trat-
tini orizzontali, paralleli all'asse delle ascisse, che
interpretano appunto il fenomeno della tosatura
delle semionde negative. E ciò si spiega imme-
diatamente ricordando che il diodo a semicon-
duttore, per esempio quello al silicio, è caratte-
rizzato da una tensione di soglia di 0,7 V. Ovve-
ro, il diodo Dl al silicio di figura 1 non cortocir-
cuita interamente le semionde negative del se-
gnale applicato all'entrata E, ma ne risparmia ra 4. Nel quale il valore di 0,7 V deve essere mol-
una porzione, la cui entità è pari a 0,7 V. tiplicato per il numero di diodi che concorrono
La presenza nel circuito di figura 1 della resistenza alla formazione di ciascun ramo cortocircuitante

FUNZIONI DEI DIODI Rl, collegata in serie, impedisce che la corrente


promossa dalle semionde negative possa riversarsi
sul diodo Dl ed attraversarlo con una intensità in-
sopportabile, tale cioè da distruggere il componen-
le semionde di uno stesso nome del segnale al-
ternato. Nel circuito di figura 4, ad esempio, i
due residui di tensione, dopo il processo di tosa-
tura, assumono i seguenti valori:
te. Dunque, la resistenza Rl costituisce un elemen-
to protettivo nello schema di figura 1. o,7 V x3=+ 2,1 V
La conversione delle correnti variabili in conti- gnali che servono soltanto al trasporto, attraverso Se nel circuito di figura 1 si inverte il senso di ap- 0,7 V x3=- 2,1V
nue esprime uno soltanto dei molti compiti affi- lo spazio, dei messaggi composti da voci e suoni. plicazione del diodo Dl, lo schema corrisponden-
dati ai diodi a semiconduttore. Anche se questo Ebbene, di tutto ciò si parla in questa sede, con il te diventa quello di figura 2, nel quale si manife- In questo esempio, pertanto, i segnali uscenti so-
rimane in ogni caso il più importante di tutti. In- proposito di arricchire quella propeduetica, che sta il fenomeno opposto di tosatura. Dato che, no assai più ampi di quelli diagrammati sulla de-
fatti, oltre che la rettificazione, con i diodi si rea- ha valore preparatorio allo studio più approfon- questa volta, sono le semionde negative del se- stra delle figure 2 e 3. Ma la validità dell'opera-
lizza l'operazione tosatura di un tipo o di entram- dito di tutta la disciplina inerente ai diodi e che è gnale ad avere via libera verso l'uscita U, mentre zione di moltiplicazione è condizionata dalla pre-
be le semionde che compongono un segnale al- già stata avviata, con notevole interesse dei letto- quelle positive subiscono l'arresto parziale. senza di diodi tutti dello stesso tipo, ovvero con il
ternato, di bassa, media o alta frequenza. Sempre ri, nei precedenti fascicoli del periodico. Per tosare invece entrambe le semionde del se- medesimo valore della tensione di soglia; altri-
con i diodi, si proteggono taluni circuiti o disposi- gnale alternato, immesso sull'entrata E, occorro- menti occorre eseguire la somma delle varie so-
tivi elettrici dai pericoli delle extratensioni: tran- no due diodi, collegati in antiparallelo, come av- glie e tener conto del totale raggiunto.
sistor, integrati, strumenti di misura e diverse, co- TOSATURA DEI SEGNALI viene nel circuito di figura 3. In questo modo,
stose apparecchiature. Oppure si compongono sull'uscita U sono presenti due residui di semion-
commutatori di tipo elettronico, là dove quelli È già capitato, in alcuni progetti presentati nel de positive e negative, uno di + 0,7 V e l'altro di DIODI PROTETTORI
meccanici, per motivi di spazio o impedimento di tempo passato, di realizzare quell'operazione -0,7V.
fughe di energia a radiofrequenza, non possono elettronica che è chiamata tosatura dei segnali e Rimane a questo punto interamente analizzato il Un altro impiego, assai frequente, dei diodi a se-
essere utilizzati. Ma, soprattutto, con i diodi si per la quale si sfrutta il fenomeno di conduzione concetto di tosatura delle sinusoidi dei segnali al- miconduttore, è quello del loro collegamento in
compie quel famoso processo radiofonico, che unilaterale dei diodi. Per esempio, quando neces- ternati per mezzo dell'impiego di diodi a semi- parallelo con gli avvolgimenti dei relè, con il fine
prende il nome di rivelazione delle onde radio e sita una tosatura delle semionde negative di un conduttore. Perché ora è facile capire in che mo- di scongiurare i pericoli derivanti dalla formazio-
che, pur essendo simile a quello primario del segnale alternato, anche a radiofrequenza, si uti- do i residui di segnale, che con un solo diodo ne delle extracorrenti.
raddrizzamento dei segnali variabili, viene impie- lizza il circuito riportato in figura 1. Nel quale il possono raggiungere il valore di 0,7 V soltanto, si Come si sa, nel momento in cui una bobina viene
gato in tutti gli apparati radioriceventi, con lo diodo Dl è inserito in parallelo con l'entrata E, possano ingigantire mediante il collegamento in alimentata, ed anche quando si interrompe l'ali-
scopo di bloccare, in una certa misura, quei se- in modo da cortocircuitare una buona parte delle serie di più diodi, con il sistema riportato in figu- mentazione, si formano delle tensioni di verso

294 295
Rl
Rl
- Mw1,
D1 210°
n 5 @
Q (\ [\
D2 75
I,
O
u
U Q U @ty-
,....._

a
Fig. 4- La massima tosatura delle semionde di un
D1 segnale alternato si raggiunge tramite l'inserimento, 9
in antiparallelo, di due soli diodi. Aumentando il nu-
mero di questi, diminuisce l'effetto tosatura, in corri-
D3
spondenza con la somma delle tensioni di soglia dei
semiconduttori. =
T
Fig. 1 • Un diodo a semiconduttore, collegato nel modo indicato nello schema, In
parallelo con l'entrata E di un segnale alternato, cortocircuita parzialmente le se-
mlonde negative, determinando il fenomeno di tosatura di queste.

contrario a quelle applicate, che prendono i nomi piezza delle tensioni che le promuovono e che
Rl di extratensioni di apertura e di chiusura e che, a possono raggiungere e superare pure i 1.000 V.
loro volta, generano delle corrispondenti corren- Si comprende dunque quale importanza possa
ti, denominate parimenti extracorrenti di apertu- assumere una appropriata difesa dalle extraten-
ra e di chiusura. Ebbene, queste correnti in molti sioni, quando gli elementi di comando delle bobi-
casi possono rivelarsi pericolose per i dispositivi ne sono i transistor o gli integrati.
(\ f\ E a o di pilotaggio dei relè, anche se la loro durata nel Gli schemi riportati in figura 5 interpretano il ti-

UU a D1 s0 tempo è brevissima, perché ciò che conta è lam- po di difesa ora menzionato e propongono le due

Fig. 2 - Se la polarizzazione del diodo a semiconduttore è quella riportata nello


schema, le semionde positive del segnale alternato subiscono il processo di tosa-
tura, mentre quelle negative sono disponibili interamente sull'uscita U.

Rl BOBINA D BOBINA
D RELE RELE

E a .........__,,........,.........
C!RC. COM CIRC. COM
O D1 D2 0U
Flg. 5- Per proteggere i circuiti di coman-
do (transistor - integrati - fet) dalle extra-
tensioni generate dalle bobine dei relè, è
buona norma collegare, in parallelo con il
dispositivo elettromeccanico, un diodo a

Fig. 3 - Per tosare entrambe le semionde dl un segnale alternato, applicato all'in-


semiconduttore opportunamente polariz-
zato.
@
gresso di un circuito, si debbono collegare due diodi a semiconduttore in antipa-
rallelo.

297
296
Fl

carico
DI Fig. 6 - Allo scopo di scongiurare i pericoli derivanti
NERO da casuali inversioni di polarità dell'alimentatore,
conviene proteggere il carico elettrico tramite il col-
legamento in parallelo, di un diodo a semiconduttore.

eventualità circuitali, quella in cui sulla bobina sorbire la massima corrente iniziale, che brucia il
del relè è connessa la tensione di alimentazione fusibile Fl e protegge il costoso apparato.
positiva e l'altra nella quale si alimenta il relè con Per constatare l'efficacia della protezione a dio-
la tensione negativa. Nel primo caso il diodo D è do ora descritta, si consiglia di realizzare lo sche-
inserito in modo da opporsi al passaggio della ma pratico di figura 7. Nel quale il carico è rap- Fig. 7 - Esperimento pratico di prova dell'efficacia del diodo, in parallelo con l'all-
corrente primaria, con lo scopo di non cortocir- presentato da una lampadina a filamento da 6 V mentatore, in caso di inversione di polarità dei conduttori rosso-nero.
cuitare la bobina del relè, ma di intervenire in oc- - 50 -;. 100 mA e l'alimentatore da una pila piat-
casione di presenza dell'extracorrente. Nel se- ta da 4,5 V, mentre il fusibile Fl è un modello
condo caso il diodo D, per sortire lo stesso effet- "rapido" da 0,3 A. La pila, ovviamente, non può
to, è montato con polarità invertite. In entrambi essere semiscarica, perché è necessario utilizzare
gli schemi, quindi, i circuiti di comando sono pro- un elemento nuovo. Il diodo D1 potrà essere
tetti elettronicamente dai pericoli menzionati. scelto fra i due tipi 1N4004 e 1N4007. lentemente contro il fondo-scala o, peggio, per pratici connessi con l'inserimento, nei dispositivi
L'esperimento consiste nell'alimentare dapprima non provocare la distruzione dei modelli analogi- elettronici, degli ingombranti commutatori mec-
il circuito in modo corretto, così come indicato ci di misura assai costosi. canici, che non possono essere montati in prassi-
PROTEZIONE DEGLI RTX nello schema di figura 7, per constatare che la La protezione si ottiene collegando il diodo a se-
lampadina, rappresentativa del carico che si vuol miconduttore in parallelo con lo strumento, nel
Le costose apparecchiature elettroniche, in gene- proteggere dalle eventuali inversioni di polarità modo indicato nel disegno presentato in figura 8.
rale, e i ricetrasmettitori, in particolare, trovano dell'alimentatore, si accende regolarmente. Poi si Ed essa consiste nell'introdurre, con il diodo op-
nei diodi a semiconduttore un valido aiuto pro- invertono tra loro i conduttori rosso e nero, per portunamente polarizzato, la tensione di soglia
tettivo. Facciamo un esempio chiarificatore in tal verificare che la lampadina non si accende, ma del componente, ad esempio quella di 0,7 V. Con
senso e supponiamo di alimentare con la tensio- non subisce danni, mentre il fusibile Fl si inter- questo accorgimento, quando la tensione sui ter-
ne di 12 Vcc una ricetrasmittente, ma commet- rompe. È ovvio pensare, dopo questa prova, che minali del milliamperometro supera il valore di
tendo il grave errore di invertire le polarità di ali- se al posto della lampadina fosse stato collegato 0,7 V, il diodo cortocircuita il sistema strumenta-
mentazione, con il risultato di distruggere l'intero un costoso dispositivo, non in grado di sopporta- le. Pertanto, con la sola differenza di potenziale
apparato. E ciò può capitare a chiunque, in un re commutazioni di polarità di alimentazione, il +
di 0,7 V, presente sui morsetti del milliampero- mA
momento di distrazione o quando si agisce trop- risultato protettivo sarebbe stato ugualmente va- metro mA, la conseguente corrente rimane su D
po in fretta. Ma perché non premunirsi contro un lido. valori relativamente bassi e lo strumento risulta
simile inconveniente? Perché non si provvede al- efficacemente protetto.
l'inserimento, in parallelo con l'alimentazione, di
un diodo di una certa potenza e caratterizzato da PROTEZIONE DEGLI STRUMENTI
una elevata velocità di intervento? Praticamente DIODI COMMUTATORI
basta comporre il circuito pubblicato in figura 6, Un altro tipo di protezione elettronica, realizzato
nel quale l'RTX si identifica con l'elemento di con i diodi a semiconduttore, è quello applicato a Lo schema presentato in figura 9 propone un di-
carico e nel quale il diodo D1, montato con pola- certi modelli di strumenti di misura ad indice. So- spositivo nel quale i diodi a semiconduttore lavo- Fig. 8 - Sistema di protezione dei milliamperometri
rità invertite, in caso di inversione di quelle di prattutto milliamperometri, ovvero strumenti che rano in funzione di commutatori. Anche in que- analogici dagli eccessi di correnti sotto misura.
alimentazione si comporta da conduttore, per debbono essere percorsi da correnti di piccola in- sto caso, quindi, si tratta di un'applicazione molto
cortocircuitare parzialmente l'alimentatore ed as- tensità, per non costringere l'indice ad urtare vio- importante, in grado di risolvere molti problemi
298 299
re come un interruttore chiuso. Dunque, il solo
cristallo di quarzo che oscilla nel circuito di figu-
ra 9 è !'Xl.
a A LIM.
e, La soluzione di figura 9 consente di realizzare ANT.
stadi a radiofrequenza molto compatti, mentre DG
per l'alimentazione, cioè per il sistema di com-
mutazione dei diodi, la lunghezza dei conduttori
a corrente continua diventa del tutto non deter-
minante. L7 CUFFIA
Nel circuito di figura 9 i tre diodi possono essere
scelti fra i modelli 1N914 e 1N4148. Le tre resi-
stenze Rl - R2 - R3 prendono valori intorno ai
10.000 ohm, mentre i condensatori Cl - C2- C3 c2
sono tutti da 10.000 pF.

RIVELAZIONE A DIODO

Analizziamo, per ultimo, il comportamento del TERRA


diodo al germanio in funzione di elemento rive-
latore dei segnali radio, facendo riferimento al
più elementare dei circuiti di radioricevitori, ap- Fig. 10- Circuito teorico del più elementare tipo di radioricevitore con rivelazione
a diodo di germanio. Il suo funzionamento è condizionato dalla qualità dei colle-
punto quello pubblicato in figura 10. Il quale gamenti di antenna e di terra.
consente il solo ascolto delle emittenti locali a
2
modulazione di ampiezza, a condizione di essere
3 collegato ad una lunga antenna esterna e ad un
buon sistema di terra.
I segnali a radiofrequenza, che sono segnali com-
positi, ovvero contenenti l'informazione vera e
propria ed il mezzo di trasporto attraverso lo
Flg. 9 - Esempio di circuito di commutazione di un si- spazio, sono captati dall'antenna e introdotti nel
stema di quarzi per mezzo di diodi a semiconduttore. circuito di sintonia, rappresentato dal condensa-
tore variabile Cl e dalla bobina Ll. Tuttavia, non CUFFIA
tutte le onde elettromagnetiche possono raggiun-
gere il circuito accordato Cl - Ll, bensì quelle la
cui frequenza è pari alla frequenza di accordo
$
stabilita dalla posizione attribuita alle lamine mo-
bili, rispetto a quelle fisse, del variabile Cl. Dun-
mità cli componenti da selezionare e non consen- que, il circuito di sintonia si comporta come una
tono collegamenti tramite conduttori molto lun- trappola captatrice dei segnali radio, manual-
ghi, soprattutto quando gli stadi coinvolti sono mente regolabile con la mano dell'operatore, che
quelli a radiofrequenza. Ma vediamo subito co- agisce su una manopola innestata sul perno di Cl
me è concepito e come funziona il progetto ri- e che prende il nome di manopola di sintonia.
portato in figura 9. A valle del circuito di sintonia è presente il diodo
Il problema da risolvere consiste nel commutare al germanio, del quale ci stiamo occupando, e
elettronicamente tre cristalli di quarzo: Xl - X2 - che, per il modo come appare inserito, blocca le
X3. E ciò si realizza inviando a massa, a seconda semionde negative del segnale a radiofrequenza,
della posizione assunta dal commutatore mecca- concedendo via libera al passaggio di quelle posi-
nico, un solo catodo per volta dei tre diodi Dl - tive.
D2 - D3. Per esempio, nella posizione in cui si Il diagramma riportato in alto di figura 12 e con-
trova COMM. in figura 9, è il catodo del diodo trassegnato con la lettera maiuscola A, interpre- ENNA
Dl che rimane a massa, ovvero collegato con la ta, analiticamente, la forma d'onda dei segnali
linea di alimentazione negativa. Conseguente- captati dall'antenna. Quello in B, invece, propo-
mente, il solo diodo Dl è saturo, ovvero in con- ne lo stesso segnale a valle del diodo al germa-
duzione, mentre gli altri due (D2 - D3) si trovano Flg. 11- Piano costruttivo del ricevitore radio a diodo di germanio. L'impedenza
nio, ovvero depauperato delle semionde negative. della cuffia non deve essere inferiore a 100 ohm.
all'interdizione. Ma i diodi D2 e D3 vanno qui vi- Fino a questo momento, dunque, il diodo al ger-
sti come due interruttori aperti, mentre Dl appa- manio DG si comporta come un elemento rettifi-
300 301
densatore C2, che mette in fuga, verso terra, sto della cuffia, un tester commutato nella misu-
Fig. 12 - Diagrammi relativi ai vari segnali presenti nel quella parte di segnale a radiofrequenza ancora ra delle tensioni continue e nella scala più sensi-
circuito del radioricevitore descritto nel testo. In A contenuto nel segnale rettificato e la cui funzione bile. Con il condensatore prescritto da 10.000 pF,
quello a radiofrequenza, in B il segnale a valle del dio- di veicolo trasportatore si è già esaurita. Pertan- si noterà un leggero movimento dell'indice dello
do al germanio e in C quello di bassa frequenza rap- to, dopo i due interventi elettronici menzionati, strumento, con quello da 3 F, l'indice rimarrà
presentativo di voci e suoni udibili in cuffia.
quello del diodo DG e l'altro del condensatore C2, completamente fermo, perché questa volta il
l'espressione analitica del segnale di bassa frequen- condensatore provoca lo "spianamento" anche
za diviene quella riportata in C di figura 12. del segnale di bassa frequenza.
In pratica si suole dire che il diodo al germanio La figura 11 illustra il piano costruttivo del ricevi-
svolge il processo di rivelazione dei segnali radio. tore a diodo di germanio. In esso la bobina Ll è

I4u4 à catare della corrente rappresentativa dei segnali


a radiofrequenza. Nelle semionde positive, infat-
Ma, come si è visto, l'intera funzione rivelatrice
viene svolta realmente dalla coppia DG-C2.
Un esperimento assai importante consiste ora nel
rappresentata da un avvolgimento su un tubo di
plastica, del diametro di 20:25 mm, di 80 spire
di filo di rame smaltato del diametro di 0,3 mm.
ti, sono ancora contenuti due segnali, quello di sostituire il diodo DG con uno spezzone di filo Il condensatore variabile ad aria ha una capacità
alta frequenza, che serve esclusivamente al tra- conduttore, allo scopo di constatare la totale massima di 300+500 pF. C2 vale 10.000 pF e
sporto dei messaggi radiofonici e quello a bassa scomparsa dell'audio in cuffia. l'impedenza della cuffia non deve risultare infe-
frequenza, che identifica quanto in questo sem- Un altro esperimento, altrettanto valido, è quello riore ai 100 ohm, mentre per il diodo al germa-
+ plice apparecchio radio si vuol ascoltare attraver- di cambiare il valore capacitivo di C2, elevandolo nio DG qualsiasi modello potrà essere utilmente
so la cuffia e, negli apparecchi più complessi, tra- ad esempio a 3 F, e di collegare in uscita, al po- impiegato.
e mite l'altoparlante.
A risolvere il problema, interviene quindi il con-

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000


L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni, nico.
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante. Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
Il volumetto è di facile e rapida consultazione PASSI» ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
1° - Tester
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla 2° - Voltmetro
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget- 3°- Capacimetro
ti descritti In ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica. 4° - Provagiunzioni
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare: 5°- Oscillatore modulato
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica- La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità

L. 13.500 di misura- I condensatori - I resistori - I diodi


- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
6°- La radio
7° - Alimentatori
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet- 8° - Antenne
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere il successo
posto di 128 pagine riccamente illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
9° - Adattamenti d'antenna
a due colori

gn! richiesta della RACCOLTA PRIMI PASSI deve essere fatta inviando anticipatamente I'im-
Richledeteci oggl stesso II MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO Inviando anticipatamente porto di L. 14.000 (nel prezzo sono comprese le spese di spedizione) a mezzo vaglia, assegno
l'Importo di L. 13.500 a mezzo vaglla, assegno o cc.p. n, 916205, Indirizzando a: Elettronica Prati- o conto corrente postalo N.916205 e indirizzando a: ELETTR ONICA PRATICA - 20125 MILANO -
ca - 20125 Milano - Via Zuretti, 52. Via Zuretti, 52.

302 303
VENDO o SCAMBIO programmi per PC compatibili, di-
spongo anche di alcuni giochi. Inviate vostra lista e vi in-
vierò la mia. Cerco inoltre manuali (o fotocopie) DOS 3.20
e GW-basic.
MIATELLO CLAUDIO - Via Romita, 3/8 - 10024 MON-
CALIERI (Torino) Tel. (011) 6405985 ore pasti

VENDO Olivetti Prodest 128 con registratore incorporato,


usato pochissimo, completo di cassette-gioco, cartuccia
e penna ottica per disegnare, con relativi manuali e un te-
levisore portatile Autovox a cui poter collegare facilmente
il computer.
CLAUDIO - Tel. (0824) 42102 dopo le 13,45 tutti i giorni

lenite - Acquisii- Pernte


CERCO manuale per oscilloscopio "Telequipement" mo-
dello D66.
MORMILE ANTONIO - Via Tosco Romagnola, 1766 -
56023 NAVACCHIO (Pisa) Tel. (050) 777542

VENDO adattatore telematico per C64 mod. 6499, nuovo,


mai usato, con istruzioni complete. L. 100.000 trattabili.
DEIDDA CLAUDIO - Via Angelo Bracco, 4 - 12070
PRIOLA (Pievetta) (Cuneo) Tel. (0174) 88080

VENDO altoparlante 75 Wcm 38 L. 80.000. Amplifica- VENDO joystick spectravideo con codice ZV/6500 della
VENDO in blocco a L. 150.000 i 30 programmi per IBM CERCO zoccoli ceramici o in bachelite, da telaio, per val-
tore a pila L. 24.000. Pacco materiale vario L. 13.000. Al- Exelco a L. 20.000 + spese di spedizione. Saldatore Ele-
compatibili più richiesti. Circa 90 dischetti autocad. dba- vole miniatura (7 piedini). Cerco inoltre bobine Corbetta trex 25 W 220 V a L. 18.000.
toparlante 4 W. Componenti e amperometro L. 10.000.
se lii plus, reflex, flight simulator, framework 11, Lotus 123, CS1 per radioricevitori a valvole. Amplificatore 20 W per chitarra L. 120.000. BRAGALINI ROBERTO Via Caduti di Cefalonia, 25 -
Simphony, windows, ventura e tanti altri. GIUNTINI ALESSANDRO - Via della Croce, 16 - 56030 PICCOLO RENATO - Via N. Fabrizi, 215 - 65100 PE- 43036 FIDENZA (Parma) Tel. (0524) 522499
DE NAPOLI STEFANO - Via XXI Aprile, 21 - 00162 RO- TERRICCIOLA (Pisa) SCARA Tel. (085) 30300
MA VENDO giochi per Commodore 64 e 128 a L. 1.000 cad.
CERCO annate complete Elettronica Pratica 1986 - 1987 STREPITOSO, vendo a L. 1.000 schemi elettrici + lista tra cui "Gamel Trophy"', "Test Finale", Phoneix" e altri
VENDO annata completa 1988 (progetto Elektor) a L. - 1988. Pago max L. 16.000 l'una. Solo zona Roma.
componenti di ogni tipo; a L. 2.000 schemi elettrici + li- fantastici giochi. Desidero inoltre corrispondere con tutti i
50.000. AVEZZANO ROBERTO - Via O. Gentiloni, 71 - 00139 sta componenti + spiegazioni teoriche. Posseggo sche- fans del "BOSS" Bruce Springsteen. Vendo microspie
FERRI DONATO - V.le Japigia, 160 - 70126 BARI Tel. ROMA Tel. (06) 8190279 mi di: metal detector, scrambler, spilla elettronica da di- FL, schemi elettrici di tutti i tipi a L. 2.000.
(080) 335512 dalle 9 alle 12,30 CETRANGOLO FRANCESCO - Via Discesa Chiusi, 4 -
scoteca, amplificatori da 80 W100 W e 200 W.
CERCASI collaboratori per facile attività domiciliare. Otti- GULLOTTI MAURIZIO - Via San Galdino, 6 - 20154 MI- 84070 S. GIOVANNI A PIRO (Salerno)
VENDO Corso Elettronica della S.R.E. al miglior offerente. mi guadagni. LANO Tel. (02) 311382
BONANNO CALOGERO - Via Italia, 11 - 20090 CESA- RONCON IVANO. Via Trario, 555 - 47040 VILLA VE- VENDO: corso completo radio stereo S.R.E. completo
NO BOSCONE (Milano) Tel. (02) 4500957 ore 19/22 RUCCHIO (Forlì) con strumenti compreso radio stereo, cineprese Rollei
REGALO componenti elettronici a giovani principianti.
Realizzo c.s. forati e laccati con molta precisione a L. 70 SL82; canon 514 XL-S con sonoro; corso inglese con
ESEGUO circuiti stampati a L. 80 cmq. Inviare schema POSSEGGO computer ASEM 64 K compatibile Appie. cmq + spese postali. Vendo riviste, kit, prontuari. kronosys KS 101 nuovo completo; proiettore Silma Bivox
montaggio e relativo importo + francobollo Cerco amici disposti a regalarmi programmi, per Appie - TRIFONI ANGELO - Via Puglia, 2 - 95125 CATANIA sonoro; giradischi stereorama 2000; registratori Geloso
BELLAMINO GIUSEPPE - C.so Novara - 10155 TORI- listati o su disco con rimborso. Tel. (095) 221778 G-257 -G-681.
NO Tel. (011) 281701 ore 12,50 - 14 LA RUFFA FRANCESCO - Via Degli Ori, 1 - 88038 MASSARI CARLO - Via F. Fiorentini, 106 - 00159 RO-
TROPEA (Catanzaro) COMPRO circuito della difesa elettronica a L. 200 per MA Tel. (06) 433492 ore serali
ogni cmq.
VENDO Alan 88 S a L. 300.000. Forma C777 280 canali REALIZZIAMO circuiti stampati (L. 250 - 500 cmq), ba- VENDO proteus in kit per trasformare il C64 in un oscillo-
BISACCIA MARCELLO - Via Ferrovia, 47 - 85050 TITO
con eco incorporato e spostamento con più 10 e meno setta, incisione foratura. Inoltre montiamo circuiti da L. 50 SCALO (Potenza) scopio a memoria e in altri strumenti di misura (frequenzi-
10, 1 mese di vita, a L. 350.000. Lineare B 150 Zetagi L. a L. 200 al cmq. Inviare schema e componenti. Cerchia- metro, voltmetro, ohmmetro, prova condensatore, capa-
50.000. Spese postali escluse. mo cataloghi di kit elettronici e schemi vario utilizzo. cimetro, generatore di onde) + il programma di control-
CASU CHIARA - Via Oleandri, 1 - 07030 VIDDALBA FRANZOSI GIANLUCA e TASCA DANIELE - Via Gozza- CERCO cinepresa per proiettore super 8 funzionante. lo. In omaggio il sistema operativo GEOS (il valore com-
(Sassari) Tel. (079) 580367 dopo le 18 no, 15-28010 BOLZANO NOVARESE (Novara) Prezzo da concordare (anche sonora). Cerco anche fil- merciale è più di L. 65.000). Tutto a L. 200.000 spese di
mati di vario genere. spedizione a carico destinatario. Massima serietà.
TRAVAGLINI ANDREA - Via Acciarella, 27 - NETTUNO POLLARI GABRIELE - L.go Rina Morelli, 15 scala 6 int.
(Roma) Tel. (06) 9853 129 ore pasti 5- ROMA

CERCO seria ditta per eseguire, a domicilio, montaggi di VENDO corso di Sperimentatore Elettronico della Scuola
componentistica e di kit. Massima serietà. Radio Elettra a L. 75.000 compresa spedizione.
REZIELLO ANTONIO - Via Nuova S. Rocco, 13/F (56) - DI NISIO LUCA - Via A. Serra, 54 - 00191 ROMA Tel.
80131 NAPOLI Tel. (081) 7419673 (06) 3270122

Piccolo mercato del lettore Piccolo mercato del lettore


304
305
Piccolo mercato del lettore Piccolo mercato del lettore

LA FUSTA DEL LETTURE


VENDO mensili di Elettronica Pratica rilegati in quattro CERCO tecnico hobbysta disposto a realizzare su com-
volumi dal 1982 al 1985 con diciture prestampate in giallo penso un circuito contapersone bidirezionale digitale a C Tutti possono scriverci, abbonati
oro. Tratto con tutti. L. 300.000. Mos. Cerco inoltre corso elettronica di base S.R.E. o no, rivolgendoci quesiti tecnici
CARDI UGO - P.le degli Eroi, 8- 00136 ROMA Tel. (06) !ANNOTTI CARLO - Via Madonnella, 1 - 82100 BENE-
VENTO Tel. (0824) 20746 - 40371 inerenti a vari argomenti presen-
3583840 ore 21
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di

PER I VOSTRI INSERTI un solo lettore.

I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando .
.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)


AMPLIFICATORI IN CLASSE A - B - C
te. Un secondo, importante vantaggio, derivante
Assai spesso, quando si citano le principali carat- dall'utilizzazione della classe A, consiste nella pos-
teristiche elettriche degli apparati amplificatori, sibilità di lavorare su banda larga, senza l'inseri-
sia di bassa come di alta frequenza, si menziona mento di circuiti volani accordati. Si definisce clas-
la classe di appartenenza dell'apparato. Mi pote- se B, invece, quella in cui ogni componente condu-
te spiegare il significato e l'importanza tecnica di ce nella misura del 50% del tempo di lavoro. E
questo elemento? questa viene frequentemente sfruttata sia negli am-
BOTTARI SILVIO plificatori di bassa frequenza, sia negli stadi d'usci-
Milano ta degli amplificatori operazionali integrati. Il ren-
dimento energetico è abbastanza buono, ma il cir-
Il tipo di classificazione, cui lei fa riferimento, si cuito richiede due elementi attivi, che debbono en-
tramanda da molti anni nell'ambito dell'amplifica- trare in funzione ed arrestarsi al passaggio per lo
zione elettronica, fin dai tempi di quella a valvole zero della sinusoide, mentre i transitori e la non li-
termoioniche. E vuole distinguere fra loro gli am- nearità dell'amplificazione provocano il fenomeno
plificatori in relazione al tipo di polarizzazione ap- della ben nota distorsione d'incrocio, assai fastidio-

-
Inserite il tagliando in una busta e spedite a:
plicata agli elementi attivi, quando questi debbono
amplificare un segnale sinusoidale. Si definisce,
quindi, "stadio amplificatore in classe A", quello
sa nella riproduzione audio. Possono tuttavia lavo-
rare su larga banda. Infine, la classe C è quella che
comprende gli amplificatori polarizzati per la con-
nel quale l'elemento attivo è polarizzato per una duzione di una percentuale di segnale inferi ore al
conduzione totale, al I00%, del ciclo sinusoidale, 50%. Il rendimento è elevato, ma si richiede l'in-
sia all'entrata che in uscita. In tal caso, pertanto, il troduzione di un circuito volano, che è un oscilla-
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »
dispositivo amplificatore non deve attivarsi e disat- tore accordato sulla frequenza da amplificare, il
Via Zuretti, 52 - MILANO.
tivarsi durante il ciclo, per non generare le inevita- quale ovviamente restringe la banda amplificata. Si
bili distorsioni che i transitori comportano, anche tratta, in pratica, dello stadio preferito negli ampli-
quando l'elemento attivo è impiegato correttamen- ficatori di potenza dei trasmettitori a banda stretta.

306 307
SONDA PER OSCILLOSCOPIO munito di puntale, da una parte, e di cavo scher-
mato dall'altra.
Ho acquistato un oscilloscopio di occasione al Cl DG J2


quale vorrei collegare una sonda di demodulazio-
ne dei segnali a radiofrequenza modulati in am-
piezza.
RICCI CESARE Jl C2 CJ Rl
C1 = 100 pF - 1.000 VI (ceramico)
Torino C2 = 2.200 pF ENTR. use.
C3 = 2.200 pF
Questo circuito, se realizzato con collegamenti cor- R1 = 33.000 ohm
tissimi in entrata, lavora fino a 150 MHz. La mas- J1 = 2,2 mH (imp. RF)
sima tensione applicabile è di 20 Vpp circa. Il J2 = 2,2 mH (imp. RF)
montaggio va fatto dentro un tubetto di alluminio DG = OA85

PREAMPLIFICATORE PER MICROPIEZO

Mi è stato riferito che, per preamplificare i se-


Il circuito qui pubblicato, che le consigliamo di
realizzare, vanta un guadagno in tensione di 10+15
ECCEZIONAL ENTE
gnali uscenti da un microfono piezoelettrico, ser- volte. Ed è utilissimo in tutti quei casi in cui sia ne-
ve uno speciale circuito ad elevatissima impeden- cessario potenziare un segnale di bassa frequenza.
za d'ingresso. Potete aiutarmi a risolvere questo Data l'elevata impedenza d'ingresso, le raccoman- IN VENDITA LE DUE ANNATE COMPLETE
mio problema? diamo di realizzare ottime schermature, sia del cir-
VERNIZZI CARLO cuito come dei collegamenti. Con il potenziometro 1985- 1987
Voghera R4 si regola il livello audio.
AL PREZZO DI L. 18.500 CIASCUNA

-
Coloro che, soltanto
»
R5 recentemente, hanno
+ R2 conosciuto ed apprezzato la
validità didattica di
Elettronica Pratica, -~~ ;'... . -·1 . ,. .. ~-~,. .. . - ·~
FT immaginandone la vastità di
ca
i#. «p ± g. 'ud,ga ow,
:ES3
12 programmi tecnico-editoriali I r mero.- i.
e
2;-+
Cl svolti in passato, potranno c8

r
ora aggiungere, alla loro
l ~ Il
1220V
@
iniziale collezione di riviste,
queste due annate proposte
in offerta speciale a tutti i

E ) ~Rl
Il f ]
R3 z nuovi lettori.

C1 = 100.000 pF R2 = 10.000 ohm


C2 = 47 F - 36 VI (elettrolitico) R3 = 2.200 ohm
C3 = 10F- 16VI (elettrolitico) R4 = 50.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
C4 = 1F (non polarizzato) R5 = 330 ohm Richiedeteci oggi stesso una od entrambe le annate qui illustrate, inviando, per ciascuna di esse,
R1= 3,3 megaohm FT = 2N3819 (transistor FET) l'importo anticipato di L. 18.500 a mezzo vaglia postale, assegno bancario o conto corrente postale
n° 916205 ed indirizzando a: Elettronica Pratica - 20125 Milano · Via Zuretti, 52.

308
309
MISURATORE DI CAMPO

IL FASCICOLO Sto cercando lo schema di un semplice misurato-


re di campo, veramente sensibile e che possa of- ANT.
R2

SPECIALE frire indicazioni valide fra 1,8 MHz e 150 MHz.


CICCONE A TIILIO
TR2
ESTATE 1988 Bari

Questo circuito utilizza due transistor al germanio,


Si è presentato al lettore in una
veste insolita, fuori dall'usuale, quali ad esempio gli AC 126, che possono essere
recuperati da vecchie radioline fuori uso e che han-
dato che tutti i progetti descritti
no il vantaggio di presentare una soglia più bassa
sono stati completati con l'offerta di quelli al silicio, permettendo una buona sensibi-
della corrispondente scatola di lità anche nelle soluzioni molto semplici. La deriva
montaggio. Dunque, quello di con la temperatura va compensata con l'azzera-
i .-,
luglio-agosto '88, è un numero da mento dello strumento prima di ogni misura. L'ali-
non perdere, ma da conservare di- mentazione richiede una sola pila da 1,5 V ed il
ligentemente per il suo carattere montaggio deve rimanere chiuso in una scatolina
di sicura validità tecnica e com- metallica. La sensibilità si regola con Rl, mentre
merciale. con R2 si azzera lo strumento.
C1 = 10.000 pF J1 = imp. AF (10 mH)
R1 = 4.700 ohm (potenz. a variaz. lin.) DG = diodo al germanio
R2

ELETTRONI
RIVISTA MENSILE PER GLI APPASSIONATI
DI ELETTRONICA - RADIO - OM - 27 MHz .... DA.&
DD ........
VA
R3
R4
= 22.000 ohm (potenz. a variaz. Iin.)
= 560ohm
560ohm
TR1
TR2
A
=
=
=
AC126
AC126
microamperometro (100 A f.s.)
PERIODICO MENSILE SPED. IN ABB POST . GR 3'/70 .ANNO XVI -N. 7I8 LUG LIO-A GOSTO 1988
ED. ELETT RONICA PRATICA - VA ZURETT1 , 562 -20126 MILANO L.4.500
RIDUTTORE DI TENSIONE
I PROGETT NUMERO UNICO
PIÙ RICHIESTI BIMESTRALE
DAI DILETTANTI ESTATE '8 Devo ridurre la tensione erogata da un mio ali-
mentatore non stabilizzato al valore di 10 Vcc,
con una corrente di regime di 10 mA. Faccio pre- R3 R5
sente che l'alimentatore eroga tensioni variabili
fra i 14 Vcc e i 18 Vcc.
POZZI SILVANO
Cremona RI 2

Con questo circuito la tensione in uscita rimane


6
perfettamente stabilizzata sul valore da lei richiesto +
ma regolato tramite R5. Si ricordi di montare tutti i
condensatori vicinissimi all'integrato. Cl C2
R2 3

UN'INTERA RACCOLTA e
USc.
I SCATOLE DI MONTAGGIO Condensatori
e
C1 = 100 µF - 16 VI (elettrolitico) c3
C2 = 100.000 pF DZ
C3 = 1F (non polarizzato)
RICHIEDETELO
Resistenze
R1 = 220 ohm
a: ELETTRONICA PRATICA • 20125 MIia- R2 = 220.000 ohm Varie
no ·Via Zuretti, 52, inviando anticipata- R3 = 22.000 ohm
mente l'Importo di L. 5.000 a mezzo vaglia R4 = 2.200 ohm IC1= A 741
postale, conto corrente postale n° R5 = 220.000 ohm (trimmer) DZ = diodo zener (5,6 V- 400 mW)
916205, assegno bancario o circolare.

310 311
RAMO R-C-D
ALIMENTATORE PER RTX
KIT PER CIRCUITI Ho acquistato, presso un mercato di apparecchia-
STAMPATI L.1.ooo ture surplus, un ricetrasmettitore che necessita di
una alimentazione doppia, a 450 Vcc e a 1.000
V cc, con un assorbimento di 200 mA.
VIGORELLI ANDREA
Varese PONTE
Dotato di tutti gli elementi necessari per
la composizione di circuiti stampati su
vetronite o bachelite, con risultati tali da Il circuito che le proponiamo di costruire fa impie-
soddisfare anche i tecnici più esigenti, go di raddrizzatori allo stato solido, economici e
questo kit contiene pure la speciale pen- facilmente reperibili. Il ponte, infatti, è apparente-
na riempita di inchiostro resistente al
percloruro.
mente composto da quattro diodi, ma in realtà
ognuno di questi è rappresentato da un ramo R-C
- D come quello indicato in alto, a destra dello
schema. Nel quale tutte le resistenze sono da
# o

220.000 ohm - 1/2 W, i condensatori da 10.000 pF


- 1.000 VI ed i diodi sono i modelli IN4007.

C1-C2-C3-C4- C5-C6 = 200 F - 350 VI (elet-


trolitici)
R1-R2-R3-R4 - R5 -R6 = 25.000 ohm-5 W
T1 = trasf. da 500 VA
PONTE = vedi testo

OSCILLATORE A 800 Hz DOPPIA T"


Consente un controllo visivo conti-
nuo del processo di asporto. t R8
Con qualche transistor e pochi altri elementi, ma
Evita ogni contatto delle mani con senza impiego di quarzi, vorrei comporre il cir- Cl R2
il prodotto finito. cuito di un oscillatore a doppia T con uscita a
- E' sempre pronto per l'uso, anche
dopo conservazione illimitata nel
800 Hz.
CIRUZZI NEREO
Ts»,1 TR2
tempo.
- Il contenuto è sufficiente per ·tratta-
re più di un migliaio di centimetri
Firenze

La reazione che genera le oscillazioni è stabilita


# [° R3

!@e
·1 {i Cl
e
.4f
+ Q
12V

quadrati di superfici ramate, dalle due reti a T, una di tipo passa alto, l'altra di
e
tipo passa basso. Queste farmano un filtro passa
banda che seleziona la frequenza dell'oscillatore.
R5
Con R8 si dosa l'amplificazione, che deve essere
MODALIT A' DI RICHIESTE sufficiente per innescare il circuito e produrre
un 'onda sinusoidale perfetta. es R6 R7
Il kit per circuitl stampati è corredato di un
pieg he vo le, riccame nte Illustra to, In cu l so-
no elencate e abbondantemente interpretate
tutte le operazlonl pratlche attraverso le
quall, si perviene all'approntamento del clr. Condensatori
culto. Il suo prezzo, comprensivo delle spese Resistenze R7 = 390 ohm
di spedizione, è dl L. 18.000. C1 = 15.000 pF AB = 4.700 ohm (trimmer)
Le richieste debbono essere latte Inviando C2 = 15.000 pF R1 = 2.700ohm
rtmporto citato 1: STOCK RADIO • 20124 C3 = 33.000 pF R2 = 27.000 ohm Varie
MILANO - Ve P. Casteldl, 20 (Tel. 27.98.31) a C4 = 1F (non polarizzato) R3 = 27.000 ohm
mezzo vaglia pos tale , assegno bancario, as- es = 100 F- 16 VI (elettrolitico) R4 = 100.000 ohm TR1 = BC237
segno circolare o c.c.p. n. 46013207. C6 = 10 F- 16 VI (elettrolitico) R5 = 22.000 ohm TR2 = 2N1711
C7 = 100 F - 16 VI (elettrolitico) R6 = 2.200 ohm ALIM. = 12 Vcc

313
312
REGISTRATORE STEREO AMPLIFICATORE RF semplice progetto. Nel quale la resistenza Rl va in-
serita soltanto se non si sovraccarica il generatore
In possesso della carcassa di un registratore ste- Tenga presente che, con l'alimentazione di 6 V,l'u- Potreste pubblicare il progetto di un semplice RF. Tenga presente che TRJ e TR2 sono accoppia-
reo, perfettamente funzionante, vorrei rifare l'in- scita è di 100 mW circa e che i due potenziometri. amplificatore a radiofrequenza in grado di opera- ti in tensione e stabilizzati dalla controreazione in-
tera parte elettronica a bassa frequenza impie- sono di tipo a monocomando. Con tensioni di ali- re fra 1 MHz e 14 MHz, con uscita a bassa impe- trodotta da R4. Il primo transistor funge da ampli-
gando un integrato TDA2822M e prevedendo mentazione maggiori, si possono utilizzare due al- denza? ficatore di tensione, il secondo da convertitore di
l'ascolto in sola cuffia. toparlanti da 1 W Il piedino di massa di ICI deve TESTA FORTUNATO impedenza a larga banda. Il circuito deve essere
FOSSATI MARCO essere collegato con un dissipatore di rame di al- Perugia racchiuso in contenitore metallico collegato a mas-
Vercelli meno 4cm. sa, realizzando collegamenti molto corti ed utiliz-
Riteniamo di accontentarla pubblicando questo zando condensatori. ceramici.

..L
1° Cl

7 ""-... , rc
A
;
Condensatori
C1= 2.200pF
C2 = 10.000 pF
C3 = 100.000 pF
C4 = 22 µF - 16 VI (elettrolitico)
R3
c4

Resistenze
R1 = 100ohm
R2 = 12.000ohm
C4

"'l
R3 = 820ohm

1
CUFFIA
STEREO '9 R4
R5
= 47.000ohm
= 220ohm
JC1 ===::(n)
e
6V R5 use.
RF
@ Varie
c2
■ Il 6 TR1 = 2N2222

ENTR.~
e -
r $ R2

l r - U
I
.l
TR2 = 2N2222
ALIM. = 9Vcc-;- 12Vcc

+
Il
C9
INIETTORE DI SEGNALI IN SCATOLA DI MONTAGGIO

: ::J C5
Uno strumento indispensabile nel labo-
ratorio del dilettante.

Condensatori Resistenze
Utilizzato assieme al tester consente di
C1 100.000 pF R1 = 47.000 ohm (potenz. lin.)
localizzare, rapidamente e sicuramente,
C2 100.000 pF R2 = 47.000 ohm (potenz. lin.)
avarìe, interruzioni, cortocircuiti, nei di-
C3 100.000 pF R3 = 4,7 ohm
spositivi con uscita in cuffia o altopar-
C4 22 µF - 16 VI (elettrolitico) R4 = 4,7 ohm
C5 22 µF - 16 VI (elettrolitico)
lante. L. 26.500
C6 470 µF - 16 VI (elettrolitico) Varie
C7 100.000 pF
C8 470 F - 16 VI (elettrolitico) IC1 == TDA 2822 M La scatola dl montagg lo dell'Iniettore di segnali cost a L. 26.500. Per richiederla occo rre inviare anticl-
C9 100.000 pF ALIM. = 6Vcc patam ente l'Importo , che è comprenslvo delle spese posta ll, s mezzo vaglia, asseg no bancario, circo-
C10 = 220 µF - 16 VI (elettrolitico) lare o conto corrente postale n. 46013207 intestat o a: STOCK RADI O - 20124 MILANO - Via P, Caetaldl,
20.

314 315
INVERTER DA 4,5 VCC A 220 VCC

Debbo elevare la tensione continua di 4,5 V a Condensatori


quella, pure continua, di 220 V. La corrente di-
sponibile, assai debole, deve assumere il valore di
10 mAcirca.
C1
C2 =
10F- 16VI ( elettrolitico)
10 F-350 VI (elettrolitico)

! i l. Ile
l
MARINI LUCIO
Ancona Resistenze
R1 = 4700hm T1
A lei serve un inverter come quello qui pubblicato e R2 = 2.200 ohm
identificabile in un oscillatore ad onda quadra R3 = 10.000 ohm TR2 TR1 e
(TRI - TR2), che pilota l'avvolgimento a 6 V del
trasformatore TI. Variando la tensione in entrata Varie E
ed il carico in uscita, la tensione disponibile può . Cl
D1 = 1N4004
oscillare fra 150 Vcc e 280 Vcc. Per disporre di una D2-D3-D4-D5 = diodi al silicio (1N4007) R2
certa sicurezza contro eventuali sovraccarichi, può T1 =trasf.(6V-220V-3W)
collegare, tra i catodi di D3- D5 ed il terminale TR1 = BD132
positivo di C2, una resistenza da 100 ohm- 4 W TR2 = BO131

MISURA DELLA LUCE di inserire la fotoresistenza FR dentro un tubo opa-


co e di effettuare la taratura nel modo seguente: re- R3
Vorrei costruire un misuratore di luce, con sensi- goli R1 a metà corsa, oscuri completamente la FR
bilità più elevata dei luxometri per usi fotografici. ed agisca poi su R5 per costringere l'indice del mi-
Potete pubblicare lo schema di un tale circuito? croamperometro nella posizione di inizio scala. Il- FR
CASSAN MASSIMO luminando FR, l'indice si sposta in misura propor-
Roma zionale alla quantità di luce ambientale. L'even-
tuale scala, componibile in corrispondenza della
Realizzi questo circuito, nel quale il potenziometro manopola di R1, potrà essere disegnata con il siste- +
R1 regola la sensibilità, mentre R5 permette di ta- ma di confronto con altro strumento sicuramente
rare ad inizio scala il microamperometro. Si ricordi tarato. e
4 A DZ

In scatola
Rl~ TR/
ALIMENTATORE STABILIZZATO di montaggio

Caratteristiche
R2
Tensione regolabile 5: 13 V
Corr. max. ass. 0,7A
Corr. picco 1A
Rlpple 1mV con 0,1A d'usc.
5mV con 0,6A d'use.
Stabilizz. a 5V d'use. 100mV Resistenze Varie
R1 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) TR1 = BC 109
R2 = 10.000ohm D1 = diodo al germanio (quals. tipo)
Flrotezione totale da cortocircuiti, sovraccarichi e so-
vrariscaldamentl.
R3 = 10.000 ohm FR = fotoresistenza (quals. tipo)
L. 18.800 R4 = 1.000ohm DZ = diodo zener (3,5 V-1W)
R5 = 1.000ohm (potenz. avariaz. Iin.) A = microamperometro (50 A fondo-scala)
R6 = 1.000 ohm S1 = interrutt.

- ~ ~, . ~ ~ ~- ' ~
La scatola dl montaggio dell'alimenta tore stablllzzato costa L. 18.800 (nel prezzo sono comprese

RS ,ntlcfpatamettte l!llìqlorto a•fflUI.D.qgl ..


;;çgçg,02%99P9%%!%,,çP- "- o1szor intestato s: sTocK Alo •a0124 MANO -v
CaaHd», 20 Telet,02-: t
R7 = 270ohm ALIM. = 4,5Vcc

316 317
classificazione
articoli ELSE kit
per categoria

EFFETTI LUMINOSI ACCESSORI PER AUTO E MOTO


Luci ps1chedehche 2 vie 750W/canale L Lampeggiatore regolabile 5-- 12V
Luci psichedeliche 3 vie 1500W /canale 1a .000
Variatore di luce per auto 18.000
Luci rotanti sequenzal 10 vie SOOW/canale l Accensione automatica luci pasizmne auto
Strobo intermittenza 1egolab1le 1- 21.000
Semaforo elettronico
Luci sequenz. elastiche 6 vie 400W /canale
l
L %.%.3%%8 o ro L
'
22000
43999
l Interfono per moto L 3t 00
Luci strobosçop1che l Avvisatore acustico luci posizione per auto
Luc1 psichedeliche 3 vie 1 OOOW 11000
Luci psfchede:liche mrcrofon,che 1 000 W
l
L
Electronic test multifunzioni per auto
Riduttore di tensione per auto t 37 1500

1
Luci psicoritmiche - U.ght Orum 3 000
L Indicatore eff. batteria e generatore per _auto L 7 000
{2%%5 2%2%2 l I ùOO

APP. RICEVENTI-TRAS MITTE NTI E ACCE SSORI Con:,mutatore a sfioramento per auto t ·5 000
111000
Ricevitore AM didattico
Mcroricevitore FM
Prova quarzi
Antifurto per auto
Luci pstchedehche per auto con microfono
Jndtcatore d1 assenza acqua per tergicristallo
Avvisatore automatico per luci d1 posIzIone auto
+ 18%%
_ f 7 500
L 21000

-
Trasmettitore FM 2W Ritardatore per luci frern extra
Mtrn ncevItore AM supereterodina
Rad1om1crofono FM %%.: %%%%% o sw or o.o E i655
3%%
Amplificatore Banda 4 - 5 UHF
Mcrotrasmettitore A M
Mrn1 ricevitore FM supereterodina TEMPORIZZATORI
Preamplificatore d'antenna universale
Trasmettitore FM 90- 150 MHz 0,5 W
Vox per apparati R1ce Trasmittenti
g Temporizzatore regolabile 1 - 100 sec
Avvisatore acustico temponzzato
Tempon:zzatore per luce scale
IL
R1cev1tore per Radiocomando a DUE canali
Trasmettitore pe.r Radiocomando a DUE canali 33
203
Te.mpor1zzatore per canea batterle al Ni-Cd
Temponzzatore ciclico
I
Trasmettitore di BIP BIP l
Trasmettitore Audio TV 223 Tempom...zatCJre programroa.b11e 5 sec. - 80 ore l
Ricevitore d reazione per Onde Medie
Mini Stazione Trasmittente F.M
Super Microtrasmett1tore F.M. ANTIFURTI ACCESSORI E AUTOMATISMI
Antifurto professionale
MicrotrasmattJtore F.M. ad alta efficienza Serratura a combinazione elettronica
Amplificatore di potenza per microtrasmettitore Dispostiyo per la ragustr telefonica automatica
%%"2.2 o -sroro vonco»
Chiave elettrornca

4%.%.%3%%%%.-
Trasmewtore per barriera a raggi infrarossi
l
t
L.
EFFETTI SONORI Automatismo per nempimento vasche l
Sirena elettronica 3-0W
#%:r%.%%% L
Generatore di note mus.C-ali programmabile
Campana elettronica
Sirena elettronica bitonale
Sirena italiana
t
L.
L
Ricevitore ad ultrasuoni
Rivelatore di movimento ad ultrasuoni
Dispositivo autom. per ta_m pada di emergenza
l
I
l
Autoscatto programmabile per Cme - Fotografia
Cinguettio elettronico +L
t Ricevitore per telecomando a raggi infrarossi

-4re
Tremolo elettronico
Distorsore FUZZ per chitarra Trasmettitore pe~ telecomando a raggi mfraros5t L
Sirena Americana Antifurto professionale a ultrasuoni L
L Chiave elettronica PLL con allarme l
Microfono amplificato - Truccavoce L
ACCESSORI VARI 01 UTILIZZO
APP. 8f AMPLIFICATORI E-ACCESSORI Variatore di luce {canea max 1500W) l
Filtro cross-aver 3 vie 50W Scacci·& zanzare elettronico L t 000
Vanatore d velocità per trapani 1500W

t J15 000
Ai:nphflcatore BF 2W l.
Interruttore crepuscolare %88
%.%±% Regolatore d1 vel per. moton a spazzole
{%%.%%22%7 %%3 o oso osso«oso Rivelatore d prossimita e contatto
Esposimetro per camera oscura
I 30 500
L 37 000
Prova riflessi elettronico .500
Indicatore livello uscitd a 16 LEO
tL tl r.oo
\d Amplificatore stereo 1 O+ 1 OW
Metronomo' elettronico
Preampllficatore H I-FI
Preamphf1catore stereo equalizzato R.I.AA.
%:2: 22:7%%%%...
Rivelatore di metalli
lntern.1ttore n sfioramento 220V 350W
3.000
L 13 000
! 2g5gg
Vu-meter a -8 LED
2 12.%'#.83° L. e00o
a oon
Booster per autoradio 20W
Booster stereo per _autoracho 20+20W % 2 %.·o- t i1500
•oog 1

, ...
~
Protezione elettronica per casse acustiche
Amplificatore BF 5W
%. %83..
Lamp_egg per lampade ad incandescenza 1500 W
Amplificatore telefonico per ascolto e regIstr
Allarme per_fr_igonfero
t.
t 16.000
28 000
L. 23000
Mxer Stereo 4 ingressi Contatore d1g1tale modulare a due cifro, I. 24 000
{221%%23%7%e
Modulo per rndicatore dI livello audio Gigante
Effetto presenza stereo
lonizzatore per ambien
Scacc,1atop1 a ultrasuoni
Termostato elettron1co
Rivelatore di vam1z1one luce
L 33 O
L 28 5
L 32 000
g
mm.35x58x16 mm. 60 x 1 00 x 30 Interfono 2 w Interruttore acustico l. 2il fiOO
Amplificatore stereo 1 + 1 W Super Amplificatore - Stetoscopio. Elettronico L 31000

...
I con vano portapila per 1 batteria 9 V I Amplìficatore_stereo Hl--:FI 6+6 W Ricevtore per telecomando a raggio luminoso L 33 000
Indicatore di llvello audio con microfono Giardiniere elettronico automatico
t ij ggg
,.,
-
amplificatore microfonico con comPrgssore Scaccia zanzare a ultrasuoni
Rivelatore professionaln d1 gas
L.1.300 ~ 6«.72121.2%.2#! °
Amphf1catqre Hi-FI 20 W (40 W max)
Vanatore di velocità per trapani- 5 KW (5000 \JV) E 3e%%
LP452 LP462 Amplificatore stereo 2 + 2 W
STRUMENTI E ACCESSORI PER HOBBISTI
Prova transistor e diodi
mm. 56 x 90 x 23 mm. 70 x 109 x 40 Generatore d1 barre T\I mmraturizzato t
!con vano portapile per 2 batterie 9 V) ALIMENTATORI RIDUTTORI E INVERTER Prova transistor (test dinamico) L
Alimentatore stabiltzzato per amplificatori BF Generatore di onde quadre 1 Hz ..;,. 100 KHz
Riduttore d1 tensione stabilizzato 24/12V 2A Indicatore d1 impedenza altoparlanti

L.2.000 ,.•. ~~
Ahmtntatore stabillzzato 12V 2A
Carica batterie automatico
Alimentatore stabilizzato 12V 1 A
Aljmentatore duale regol. + - . 5 + 1 2V 500rnA
g%% %.o core»on- so
Calibratore per rcevton a Onde Corte
Prova collegamenti elettronico
»
Alimentatore stabilizzato variabile 1 - 25V2A


Alimentatore stabilizzato 12V hreg 10215/ 10A
Contenitori plastici interamente in ABS nero per l'eleUronica. Serie Ca_nca batterie Nj-Cd corrente costante regolabile
Ahmentatore stabrhzzato Universale 1 A
Inverte, 12V - 220V 50 Hz 40W
L
L
Carica battane al N1 - Cd da battana auto
Alimentatore stabilizzato 12 V (reg. 1 O - 1 5 V) 5 A
lnverter 12 Vcc - 220 Vca 50 Hz 1 OOW
tI
per ricevere il catalogo e Alimentatore stabilizzato 9 V 500 mA ( 1 A max) I
informazioni scnvere a: A1211%22 38%%±s-«ov•A L
L
offerta speciale!
TRUMENTI I Ml URA
MULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 280 D - L. 132.000
TE CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate - Visualizzatore cristallo liquido
a 3½ cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali - Batteria 9 V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
Una collezione di dieci fascicoli arretrati accuratamente selezionati fra quelli che hanno alcalina - Indicatore automatico di batteria scarica quando
riscosso il maggior successo nel tempo passato. rimane una autonomia inferiore al 10%- Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 2)- 10 A misura diretta in D.C.
e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170 x 87 x 42 -
Peso Kg 0,343

PORTATE
VOLT D.C 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V - 1000 V
VOLT A.C. 200 mv - 2 V- 20 V - 200 V - 750 V
OHM 20 2-200 2-2 K2-20 KO - 200 KO - 2 MO
- 20 MO
AMP. D. C. 200 [A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A
AMP. A.C. 200 A- 2 mA- 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10 A
ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali.

MULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 240D - L. 73.000
A LIBERA
ET11T(
RADIO DI 0UAR'
0ISPLuA
IL TOTO CARATTERISTICHE GENERALI
Visualizzatore a cristalli liquidi con indicatore di polarità.
Tensione massima 500 V di picco
Alimentazione 9V
Dimensioni mm 130 x 75 x 28

L. 12.000 Peso Kg 0,195

PORTATE
Tensioni AC = 200 V - 750 V
Correnti CC = 2.000 A- 20 mA - 200 mA - 2.000 mA
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta è impegnato nella ricerca degli elementi didattici Tensioni CC = 2.000 mV - 20 V - 200 V - 1.000 V
Resistenza = 2.000 2-20 K?- 200 K! - 2.000 K?
introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero, abbiamo ap-
prontato un insieme di riviste che, acquistate separatamente verrebbero a costare L. 3.500 cia-
INTERAMENTE PROTETTO DAL SOVRACCARICO
scuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 35.000, si possono avere per sole L. 12.000.
ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali

Ri chied oggi
etec i IL PACCO DEL PRINCIPIANTE inviando anticipatamente l'importo di L.
stesso

1 2. a mezzo
000 va g o cc.p, n,
l l a pos ta indirizzando a:
le , assegn o 9 1 6 205 , El ettron i ca P r atica -

20125 MILANO- Via Zuretti, 52. Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
MICROTRASMETTITORE
Fl sa n. + 1sa Me

IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
L. 24.000

Funziona anche senza antenna. È dotato di ec-


cezionale sensibilità. Può fungere da radiomi-
crofono e microspia.

L'originalità di questo microtrasmettito-


re, di dimensioni tascabili, si ravvisa
nella particolare estensione della gam-
ma di emissione, che può uscire da
quella commerciale, attualmente troppo
affollata e priva di spazi liberi.

CARATTERISTICHE

EMISSIONE : FM
GAMME DI LAVORO : 52 MHz + 158 MHz
ALIMENTAZIONE : 9 Vcc + 15 Vcc
ASSORBIMENTO : 5 mA con alim. 9 Vcc
POTENZA D'USCITA: 10 mW + 50 mW
SENSIBILITÀ : regolabile
BOBINE OSCILL. : intercambiabili
DIMENSIONI : 6,5 cm x 5 cm
PRl"'l"A
~ ~ -

RIVISTA MENSILE PER GLI APPASSIONATI


DI ELETTRONICA - RADIO - OM - 27 MHz L \U ,
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3° /70 - ANNO XVIII - N. 6- GIUGNO 1989
ED. ELETTRONICA PRATICA - VIA ZURETTI, 52 - 20 125 MILANO - TEL. 02/6697945 l. 3.500

EFFETTO TEMPORIZZATORE
ZENER CON
NEI DIODI PREAVVISO

4 f@ S

BOX
AUDIO CONTROLLO
STRUMENTI. DI Ml
TESTER ANALOGICO
MOD. TS 271 - L. 24.500

CARATTERISTICHE GENERALI
5 Campi di misura - 19 portate
Sensibilità : 10.000 Q/V D.C.
Dimensioni : mm 150 x 63 x 32

l e es" I
" ses
Peso
Pila
: Kg 0,14
: 1elemento da 1,5 V
FASCICOLO
."ai e" I
4Li\. PORTATE

2.,.-10

03; ·xx
VOLT o.e.
VOLT A.C.
AMP. D.C.
OHM
=
=
=
=
0,25 V-2,5 V - 25 V - 250 V- 1.000 V
10V - 50 V - 250 V - 1.000 V
0,1mA- 10 mA - 500 mA
x 10ohm- x 100 ohm -x1.000 ohm
SPECIALE
dB = - 20 dB + 62 dB
~ .l 10 XIOOA 1

s Fo a Esce, il prossimo mese, il fascicolo speciale di Elettronica Pra-


- [d il! ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali tica, così come accade ogni anno durante il periodo delle va-
canze estive. Una pubblicazione, quindi, da non perdere in
nessun caso e che vale la pena di prenotare, fin d'ora, presso
l'edicola in cui si è abituali clienti. Perché, data l'eccezionalità
dell'evento, è facile prevederne il rapido esaurimento, cercan-
TESTER ANALOGICO do ogni appassionato di acquistarla il più presto possibile. Que-
sta volta, infatti, non si tratta del solito opuscolo stampato se-
MOD. TS 260 - L. 59.000 condo gli schemi grafici ben noti ai lettori, bensì di un vero e
proprio manuale, di facile ed immediata consultazione, con
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate l'impronta editoriale della guida tecnica, da conservare sul ban-
Sensibilità 20.000 Q/V D.C. - 4.000 2/V A.C. co di lavoro del laboratorio dilettantistico. Giacché, con una
Dimensioni mm 103 x 103 x 38
Peso Kg 0,250 elementare esposizione, gli autori si sono prodigati nel condur-
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5V re il principiante, quasi per mano, attraverso quel seducente
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni
cammino, apparentemente misterioso, ma tanto gratificante,
che inizia con le prime operazioni di saldatura a stagno, per
PORTATE raggiungere poi i traguardi più ambiti della costruzione di ap-
VOLT D.C 100 m V - 0,5 V - 2 V - 5 V - 20 V - 50V- 100
V - 200 V - 1000 V
parati, non molto dissimili da quelli posti in commercio. A tutti
VOLT A.C. 2,5 V - 10 V - 25 V - 100 V - 250 V - 500 V - gli hobbysti, dunque, consigliamo di procurarsi presto, nei pri-
1000 V
OHM Q X 1 - 2x 10 -2x100-2x 1000 mi giorni di luglio, il numero unico di Elettronica Pratica, per non
AMP. D.C.
AMP. A.C.
50 A- 500 A-5 mA- 50 mA-0,5 A-5 A
250 A- 1,5 mA- 15 mA- 150 mA- 1,5 A-
privare la propria attività di un autentico ferro del mestiere.
10 A
CAPACITÀ = O± 50F-0 500 F (con batteria interna)
dB 22 dB - 30 dB - 42 dB - 50 dB - 56 dB- 62 dB

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie
Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
I CANONI ELETTRONICA
D'ABBONAMENTO PRATICA
RIMANGONO Per l'Italia L 37.000 Via Zuretti, 52 Milano • Tel. 6697945
ANNO 18 N. 6 - GIUGNO 1989
INVARIATI Per l'Estero L. 47.000 LA COPERTINA - Illustra il dispositivo di control-
lo e regolazione del livello audio, di quattro di-
verse sorgenti di segnali a bassa frequenza, de-
scritto nelle prime pagine del presente fascicolo.
L'abbonamento annuo al periodico offre la certezza di ricevere Le segnalazioni ottiche sono fornite da barre lu-
minose a diodi led.
mensilmente, a casa propria, una pubblicazione a volte esaurita o
introvabile nelle edicole.

Sommario
editrice
ELETTRONICA PRATICA
Per sottoscrivere un nuovo abbonamento, o per rinnovare quello scaduto, oc-
corre inviare l'importo tramite vaglia postale, assegno bancario, assegno direttore responsabile
circolare o a mezzo c.c.p. N. 916205 intestati e indirizzati a: ELETTRONICA ZEFFERINO DE SANCTIS
BOX LEVEL CONTROL 324
PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52. disegno tecnico
A QUATTRO CANALI
Si prega di scrivere con la massima chiarezza, possibilmente in stampatello, CORRADO EUGENIO
CON BARRE LUMINOSE
citando con grande precisione: cognome, nome, indirizzo e data di decorren- stampa
za dell'abbonamento. TIMEC
ALBAIRATE • MILANO
TEMPORIZZATORE 336
Distributore esclusivo per AUTOMATICO
l'Italia: CON PREAVVISO
LA DURATA DELL'ABBONAMENTO È ANNUALE A.&G. Marco • Via Fortezza n.
27 • 20126 Milano tel. 25261
autorizzazione Tribunale Civi-
CON DECORRENZA le di Milano - N. 74 del 29-12-
1972 - pubblicità inferiore al
FILTRO PASSA BANDA
A TRE SEZIONI
344
25%.
DA QUALSIASI MESE DELL'ANNO UNA COPIA L. 3.500
TIPO BUTTERWORTH

ARRETRATO L. 3.500
SENSORI DI HALL 350
I FASCICOLI ARRETRATI SECONDA PUNTATA
DEBBONO ESSERE RICHIE-
È possibile sottoscrivere l'abbonamento o rinnovare quello sca- STI ESCLUSIVAMENTE A:
ELETTRONICA PRATICA
duto direttamente presso la nostra sede: Via Zuretti, 52 - 20125 MILANO PRIMI PASSI 362
DIREZIONE - AMMINISTRA- CORSO DI ELETTRONICA
ZIONE - PUBBLICITÀ- VIA ZU- I DIODI ZENER
RETTI 52 - 20125 MILANO.

Tutti i diritti di proprietà lette-


raria ed artistica sono riser- VENDITE • ACQUISTI - PERMUTE 372
vati a termine di Legge per
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche LA POSTA DEL LETTORE
se non pubblicati, non si re- 375
stituiscono.
Regola una o più sorgenti di segnali a bassa frequenza.

CONTROLLO Tiene sotto controllo quattro canali audio contemporaneamente.

È un circuito facilmente raddoppiabile.

LIVELLO AUDIO
Le occasioni in cui gli operatori elettronici sono crofono all'equalizzatore, dal registratore al vazione visiva, rimanendo condizionato dall'erro- zioni luminose, come quelle offerte dalle ben no-
chiamati a regolare, quasi nello stesso tempo, preamplificatore, dal modulatore all'amplificato- re di parallasse, e rivelandosi meccanicamente te barre indicatrici, a diodi led, che noi stessi ab-
due o più livelli di segnali audio, aumentano con- re di potenza. Il box, poi, è ancora necessario nei delicato e sensibile ai campi magnetici degli alto- biamo montato nel "level contro!" che, qui di se-
tinuamente. Sia con lo sviluppo dei sistemi di ri- processi di missaggio di alcune sorgenti sonore, parlanti. Meglio, dunque, ricorrere alle segnala- guito, ci apprestiamo a descrivere.
produzione sonora, che con la loro diffusione. dove il tecnico deve conoscere le diverse intensi-
Oggi, infatti, l'unico potenziometro di volume, tà di voci e suoni riprodotti, possibilmente attra-
con il quale si è sempre conciliata la reazione verso indicazioni chiare, leggibili in qualsiasi con-
acustica del nostro orecchio con la misura dei dizione di luminosità ambientale, onde poter
suoni uscenti da un qualsivoglia audioriprodutto- tempestivamente intervenire quando il segnale Nel mondo dello spettacolo, gli operatori elettronici debbono
re, non è più sufficiente. Perché coloro i quali ri- richiede una pronta correzione. Ma un box forni- spesso lavorare in condizioni di penombra o al buio, senza
volgono i propri interessi, per divertimento o to di strumento di misura digitale o di tipo ad in-
professionalmente, agli impianti di amplificazio- dice non costituisce una valida soluzione al pro- possibilità alcuna di controllare gli strumenti ad indice. Ecco
ne in bassa frequenza, necessitano ora di un vero blema. Perché quello digitale è un indicatore che perché, a tutti costoro, viene suggerita la costruzione di un di-
e proprio box di pilotaggio, con il quale si possa- non permette di apprezzare le variazioni e le ten- spositivo di regolazione del livello audio, visualizzato, su bar-
no tenere costantemente sotto controllo tutti i di- denze dei segnali, almeno confortevolmente, re luminose a diodi led.
versi apparati che concorrono alla formazione mentre l'analogico, caratterizzato da una certa
della catena di elaborazione dei segnali, dal mi- inerzia, è meno efficace. sotto l'aspetto dell'osser-

324 325

@?z@ B Fig. 1 - Schema teorico dell'indicatore di livello audio descritto nel testo. L'alimen-
tazione avviene tramite apposito alimentatore con uscita a 12 Vcc -;- 14 Vcc perfet-
tamente filtrata. I quattro trimmer (R18- R20 - R22 - R24) vanno tarati in modo che,
in presenza del massimo segnale applicato sulla corrispondente entrata, la relati-
va barra si illumini completamente.

<
Condensatori
COMPONENTI I

C1 = 1F R12 = 10.000 ohm


C2 = 100.000 pF R13 = 10.000 ohm
C3 = 100.000 pF R14 = 10.000 ohm
C4 = 1F R15 = 10.000 ohm
es = 100 F- 16 VI (elettrolitico) R16 = 10.000 ohm
C6 = 1F R17 = 1megaohm
C7 = 100.000 pF R18 = 10 megaohm (trimmer)
ca = 100.000 pF R19 = 1megaohm
C9 = 100.000 pF R20 = 10 megaohm (trimmer)
C10 = 100.000 pF R21= 1megaohm
C11= 1F R22 = 10 megaohm (trimmer)
C12= 1F R23 = 100.000 ohm
C13= 1F R24 = 1megaohm (trimmer)
C14 = 1F R25 = 10.000 ohm
C15= 1F R26 = 10.000 ohm
C16= 1F R27 = 10.000 ohm
C17 = 1F R28 = 10.000 ohm
C18= 1F R29 = 220 ohm
R30 = 47.000 ohm
N.B. - Fatta eccezione per es, tutti gli altri con- R31 = 47.000 ohm
densatori non sono componenti polarizzati. R32 = 47.000 ohm
R33 = 47.000 ohm
Resistenze
R1 1 megaohm (pot. a variaz. log.) N.B. - Tutte le resistenze sono da 1/4 W.
R2 = 100.000 ohm (pot. a variaz. log.)
R3 = 100.000 ohm (pot. a variaz. log.) Varie
R4 = 10.000 ohm (pot. a variaz. log.) IC1 = integr. mod. TL084
R5 1megaohm D1 = diodo al silicio (1N914)
R6 = 1megaohm D2 = diodo al silicio (1N914)
R7 = 1 megaohm D3 = diodo al silicio (1N914)
R8 = 100.000 ohm D4 = diodo al silicio (1N914)
R9 = 10.000 ohm BL1... BL4 = bàrre luminose
R10 = 10.000 ohm S1 = interrutt.
R11 = 10.000 ohm ALIM. = 12 Vcc

CARATTERISTICHE CIRCUITALI regola manualmente il relativo segnale audio. Ma


questa manovra va fatta tenendo sott'occhio le
Il progetto del dispositivo di controllo del livello quattro barre luminose a diodi led (BL1- BL2-
sonoro di più segnali a bassa frequenza è dotato BL3 - BLA), che rappresentano i terminali dei
di quattro entrate (El - E2 - E3 - E4), cui corri- quattro canali di cui è dotato il box. Che il lettore
spondono altrettante uscite (Ul - U2- U3- U4). potrà facilmente elevare a otto, raddoppiando il
Fra ogni entrata e la corrispondente uscita è pre- circuito di figura 1.
sente il potenziometro di volume, con il quale si Sulle quattro entrate si potranno applicare, a se-
326 327
'sL1
I

Fig. 2 - Piano costruttivo del modulo elettronico da applicare, sulla faccia poste-
riore del pannello frontale del dispositivo, tramite due distanziali della lunghezza
di un centimetro. Si noti, fra le due resistenze R15 ed R7, la presenza di un ponti-
cello, realizzato con uno spezzone di filo conduttore, che garantisce la continuità Fig. 4 - Composizione completa dei circuiti relativi alla faccia posteriore del pan-
elettrica fra le piste del circuito stampato. nello frontale del dispositivo di regolazione e controllo dei livelli audio. Si noti
come, attorno alle saldature a stagno sui terminali di entrata del segnale e di ali-
mentazione positiva delle barre, sia stata asportata una parte di rame, con lo sco-
po di isolare da massa i due elettrodi di ciascuna barra.
.i
+LP
4.~2ffl
o
;E, conda delle necessità, i segnali provenienti da mi-
crofoni, giradischi, mangianastri, registratori, ri-
ohm, mentre la E4, che è a bassa impedenza, il
potenziometro (R4) vale soltanto 10.000 ohm.
cevitori radio, apparati TV, videoregistratori e da Ma tutti e quattro i potenziometri sono di tipo a
ogni altro tipo di sorgente di tensioni a bassa fre- variazione logaritmica, come prescrive la legge
lit.
o
quenza. Attraverso i condensatori C1-C2-C3-
C4, una piccola parte di segnale viene prelevata
che interpreta la sensibilità dell'orecchio umano
in presenza del suono.
da quello in transito fra le entrate E e le uscite L'integrato ICl, comune ai quattro canali indica-
U, per essere introdotto nel corrispondente cana- tori di livello BF, è un quadruplo operazionale,
le di pilotaggio della barra luminosa indicatrice in contenitore a 14 piedini. Il modello impiegato
Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del di livello audio.
circuito stampato da riprodurre su una è il classico TL084, con il quale molti altri pro-
faccia di una basetta-supporto, di ma- Sull'entrata El, considerata ad alta impedenza, è getti sono stati presentati, in passato, su questo
teriale isolante, delle dimensioni di presente un potenziometro da 1 megaohrn (Rl), stesso periodico.
9 cmx 6,5 cm. sulla E2 e la E3, che sono a media impedenza, i Ciascuno dei quattro operazionali, contenuti in
due potenziometri (R2- R3) valgono 100.000 ICl, amplifica la parte di segnale prelevato, tra-

329
328
$

p-

Fig. 5 - Questa foto riproduce la faccia posteriore del pannello frontale dell'appa-
rato realizzato nei nostri laboratori. t
mite un condensatore di accoppiamento ed isola- ANALISI CIRCUITALE
o-
mento, dalla corrispondente entrata, senza cari-
care in alcuna misura le reti passive, dato che
l'ingresso tipico degli operazionali della serie
ITL è ad alta impedenza.
Poiché il progetto del dispositivo di controllo dei
livelli sonori, pubblicato in figura 1, è stato con-
cepito per la regolazione di quattro sorgenti au-
9-
Il coefficiente di amplificazione di ognuno dei dio, attraverso quattro canali i quali, fatta ecce-
quattro canali è regolato attraverso i propri trim- zione per alcuni parametri che influenzano l'im-
mer (R18- R20 - R22 - R24). Successivamente, il pedenza d'ingresso, sono tutti perfettamente
segnale amplificato viene trasformato in altro a uguali, limiteremo la nostra descrizione ad uno
tensione continua, pur conservando la caratteri- soltanto di questi, facendo riferimento a quello u
stica della variabilità in ampiezza. La rettificazio-
ne è realizzata attraverso le cellule D1-C15; D2-
riportato nella parte più alta dello schema di fi-
gura 1. r
Cl6. D3-C17; D4-C18. Infine, dalle cellule retti- Ogni canale è costituito da tre blocchi in cascata, c
ficatrici i segnali raggiungono le barre a led BLl
- BL2- BL3 - BLA, che indicano il livello audio,
il primo dei quali è rappresentato da un attenua-
tare registrabile tramite un potenziometro, che è <
che l'operatore tiene sotto controllo e regola a direttamente collegato in parallelo con la sorgen- 0
suo piacimento tramite i potenziometri R1- R2- te sonora che si deve controllare ed accomodare.
R3 - R4. I quali vanno sistemati in posizione di L'impedenza del circuito d'entrata deve essere
massimo volume in fase di taratura dei quattro sufficientemente alta per non alterare il funzio-
trimmer R18- R20 - R22 - R24, con lo scopo di namento della sorgente a bassa frequenza, ma
raggiungere la condizione di barre completamen- deve essere, allo stesso tempo, abbastanza bassa,

b
te accese. onde consentire al circuito di misura di amplifi-
Finisce qui la descrizione alquanto sommaria del care il segnale con relativa immunità al rumore, @
progetto del box riportato in figura 1, ma co-
mincia ora, per coloro che volessero addentrarsi
senza rendere troppo critiche le schermature ed i
collegamenti di massa che, come è ben risaputo, +-
maggiormente nell'analisi circuitale, la presenta- possono introdurre ronzìi a frequenza di rete e
zione più dettagliata dello schema, che i princi- con valori multipli di questa. Ecco perché, allo
pianti potranno tralasciare per leggere, in segui- scopo di soddisfare la maggior parte delle even-
to, le istruzioni inerenti al montaggio. tualità pratiche, è stato predisposto un ingresso

330 331
72 77 70

TL084
Fig. 7 - Piedinatura e schema a blocchi in-
Fig. 8 - I dieci diodi led contenuti in ciascu-
terno dell'integrato operazionale bifet mo-
3 4 5 dello TL084. La tensione di alimentazione
na barra sono applicati ad un unico micro-
circuito stampato (part. 4), dotato di quat-
positiva si applica sul piedino 4.
+ tro terminali e racchiuso in un contenitore
di plastica con coperchio di materiale tra-
sparente (part. 1). Un elemento riflettore
(part. 3) esalta la luminosità del compo-
nente attraverso Il diffusore (part. 2). I due
integrati (part. 5) sono presenti, assieme
ai led, sulla stessa basetta-supporto.

ad elevata impedenza (El), due a media impe- sorbire praticamente corrente, questa, che attra-
denza (E2 - E3) ed un quarto a bassa impedenza versa la resistenza R5, deve essere uguale e con-
(E4). Ovviamente, il primo di questi (El) va im- traria a quella che attraversa la rete R17 + R18.
piegato in accoppiamento con generatori BF,
sensori o circuiti ad alta impedenza; i secondi
In altre parole, l'amplificatore operazionale è
controreazionato in modo da produrre un guada-
MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO
due (E2 - E3) con quelli di media impedenza, gno di tensione pari a: L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
che sono i più comuni nei circuiti a transistor e le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
con integrati bipolari; il quarto (E4), che è ad al- mestiere da tenere sempre a portata di mano,
ta sensibilità, va collegato con circuiti d'uscita e G RI7 +R18 una sorgente amica di notizie e informazioni,
trasduttori a bassa impedenza. una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
R5 tante.
Modificando la resistenza inserita dal potenzio-
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
metro Rl, si dosa la quantità di segnale inviato per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
all'uscita Ul e valutata dalla barra luminosa BLl. II condensatore Cl disaccoppia la componente esso si ricorre quando si voglia confrontare la
Questa prima parte del canale di misura e con- continua della tensione, sia dell'ingresso che del- esattezza di un dato, la precisione di una for-
trollo del segnale BF non introduce distorsioni l'amplificatore. II suo valore, quindi dipende dal- mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
apprezzabili, e rende il dispositivo adatto ad im- la minima frequenza in gioco. appassionati di elettronica, che poco o nulla
pieghi professionali, se i cablaggi e i collegamenti Regolando il trimmer R18, si controlla l'amplifi- sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
schermati sono eseguiti a regola d'arte e con ma- cazione dello stadio. La sua taratura può avveni- riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
teriale di ottima qualità. re in modi diversi, a seconda degli scopi con cui ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Una volta superato il primo blocco del canale, il si impiega il dispositivo e del settore in cui vien Tra i molti argomenti trattati si possono men-
segnale raggiunge una delle quattro sezioni (c) fatto funzionare. Per usi generici e non delicati, zionare:
operazionali dell'integrato ICl. Ogni cella del ad esempio, la scala della barra luminosa potrà Il slmbolismo elettrico - L'energia elettrica- La
quale svolge la funzione attiva ed è collegata nel- essere tarata in volt e sottomultipli del volt. tensione e la corrente- La potenza - Le unità
la configurazione invertente, ovvero l'ingresso
contrassegnato con una crocetta, che è quello
L'uscita dello stadio amplificatore (piedino 8) ri-
mane disaccoppiata dal condensatore C 11. Poi il L. 13.500 di misura - I condensatori- I resistori - I diodi
- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
non invertente, si trova ad una tensione fissa, che segnale viene raddrizzato con il sistema ad una cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
stabilisce quella di riposo dell'uscita e che, con semionda, per mezzo del diodo al silicio D1 e Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dllet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante, consentiranno di raggiungere Il successo
ingresso uguale a zero, vale la metà di quella di successivamente filtrato con il condensatore C15, fin dalle prime fasi sperimentali.
posto di 128 pagine riccamente illustrate
alimentazione. con una costante di tempo che vale: a due colori
L'ingresso invertente della sezione "c" dell'ope-
razionale riceve il segnale audio, opportunamen- costante di tempo = C 15 x R30
te dosato da Rl, tramite la resistenza R5, ma è
pure collegato con l'uscita (piedino 8) attraverso
la resistenza R17 ed il trimmer R18. Dunque, Ciò in pratica significa che la barra luminosa con-
poiché l'operazionale "c" conserva la stessa ten- tinua a indicare un valore di segnale, superiore a
sione sui due ingressi (piedino 9 - 10), senza as- quello metà, anche dopo C15xR30 secondi.

332 333
ste non sono da ritenersi critiche; tra l'altro, le cato alla barra. Un coperchio di plastica (part. 1)
Il movimento in salita delle indicazioni offerte audio si effettua in due tempi. Dapprima si ap- chiude il circuito elettronico, ma lascia trasparire
misure dei fori molto dipendono dal tipo di com-
dalla barra luminosa è certamente più rapido di pronta il modulo elettronico, nel modo indicato la luce emessa dai led.
ponenti impiegati.
quello in discesa. Ma volendo velocizzare anche dal piano costruttivo riportato in figura 2, poi si Dalla barra luminosa escono quattro piedini, dei
Il modulo elettronico di figura 2 rimane applica-
questo, occorre diminuire il valore della resisten- prepara il pannello frontale del contenitore se- to sulla sinistra della parte ramata del coperchio, quali due rappresentano i conduttori di massa,
za R30, riducendolo dai prescritti 47.000 ohm a condo quanto accuratamente illustrato in figura come indicato in figura 4, per mezzo di viti, dadi un terzo "e" costituisce l'elettrodo d'entrata del
10.000 ohm ed aumentando di ben dieci volte il 6. È facile dopo riunire le due parti per compor- segnale pilota ed il quarto è il terminale per l'ali-
e due distanziali della lunghezza di un centimetro.
condensatore C11, per il quale si impone l'impie- re il montaggio di figura 4, del quale è pure pub- mentazione positiva della barra.
go, questa volta, di un modello elettrolitico, da Sui quattro potenziometri conviene applicare al-
blicata, in figura 5, l'immagine del prototipo da trettante manopole diversamente colorate, con Io In commercio esistono vari modelli di barre lu-
collegarsi con l'elettrodo positivo rivolto verso noi elaborato. minose. Ma il più comune è quello da noi adotta-
l'uscita dell'amplificatore (piedino 8). In ogni ca- scopo di individuare, in sede operativa, il canale
Cominciamo dunque con la descrizione del mo- sul quale si deve intervenire con la massima rapi- to, nel quale i primi sette diodi led sono di color
so, le indicazioni esibite dalla barra BLl sono dulo elettronico, per il quale serve il circuito dità. verde, i rimanenti tre sono rossi.
sempre proporzionali alla tensione del segnale stampato, il cui disegno in grandezza reale è pre- Le quattro barre luminose vanno applicate sulla
applicato. Le quattro boccole d'entrata dei segnali, che so-
sentato in figura 3. La basetta-supporto, di mate- no di tipo RCA, debbono essere bianche, mentre faccia anteriore del pannello frontale del conte-
Volendo elevare ulteriormente il guadagno della riale isolante, bachelite o vetronite, sulla quale si nitore, mentre i quattro terminali di queste fuo-
sezione "" di ICl, tenendo conto che il corri- quelle di massa sono nere.
riporta il circuito stampato, deve avere le dimen- In basso, sulla destra del pannello frontale, èap- riescono dalla faccia posteriore, quella ramata
spondente canale è interessato da alte impeden- sioni di 9 cm x 6,5 cm.
plicato l'interruttore Sl, che accende o spegne il della piastra rettangolare, sulla quale si effettua-
ze in gioco, si deve eliminare la rete R17-R18, Per motivi di semplicità figurativa, tutti i conden- no le quattro saldature a stagno. Successivamen-
accettando indicazioni non più precise, anche se dispositivo, ovvero inserisce o disinserisce l'ali-
satori disegnati sul piano costruttivo di figura 2 mentatore in continua, la cui tensione d'uscita te, attorno ai due terminali "e" e "+ ", come in-
quella massima disponibile rimane sempre segna- sono uguali, fatta eccezione per C5, che è un mo-
può essere compresa fra i 12 Vcc e i 14 Vcc, ma dicato nello schema di figura 4, si provvede a ra-
lata. Ma questa è l'unica via da seguire in presen- dello elettrolitico e che deve essere inserito nel deve sicuramente risultare ben filtrata. schiare una parte di rame in corrispondenza delle
za di uno stadio ad alta impedenza. circuito nel rispetto delle sue polarità positiva e stagnature, con lo scopo di creare dei cerchi di
Concludiamo ricordando che, per limitare il ru- negativa. Ma non tutti i valori capacitivi sono gli sola vetronite, in grado di isolare completamente
more (fruscìo) e tagliare le frequenze elevate che stessi, come del resto si può notare osservando gli elettrodi. Ovviamente, dopo la rimozione del-
non si vogliono considerare, come ad esempio gli l'elenco componenti. LE BARRE LUMINOSE
la parte di rame che circonda le saldature, occor-
ultrasuoni provenienti da un registratore, occorre Per individuare l'esatta numerazione dei piedini rerà controllare con l'ohmmetro la precisione
inserire, tra i piedini 8 e 9 della sezione "c" di dell'integrato ICl, basta osservare la riproduzio- Non tutti i nostri lettori conoscono o hanno già delle operazioni, perché l'isolamento dei termi-
ICl, un condensatore il cui valore ammonta a 10 ne del componente, visto dalla sua parte superio- impiegato, in altre occasioni, le barre luminose a nali di entrata e di alimentazione di ogni barra
pF per i bassi guadagni e scende a 1 pF per quelli re, nei vari schemi teorici e pratici pubblicati in diodi led. È doveroso, quindi, riportare qui di se-
alti. deve essere perfetto.
queste pagine. guito alcune notizie in proposito, anche per poter Coloro che fossero particolarmente interessati al
Ai principianti si raccomanda di individuare bene poi applicare correttamente questi componenti montaggio dell'apparato descritto in queste pagi-
L'INTEGRATO BIFET l'elettrodo di anodo e quello di catodo dei quat- elettronici sulla piastra-coperchio del contenitore ne e non riuscissero a reperire nelle località di
tro diodi al silicio D1 - D2 - D3 - D4, prima di dell'indicatore di livello audio. residenza alcuni degli elementi necessari alla co-
inserire questi componenti nel circuito, ricordan- Per conoscere la composizione di una barra lumi- struzione, potranno richiedere le quattro barre
Prima di descrivere il montaggio del dispositivo
do che, in prossimità del catodo, sull'involucro nosa si deve far riferimento al disegno di figura luminose a led, le manopole diversamente colo-
indicatore di livello audio, riteniamo utile una
del diodo è stampato un anello-guida. 8, il quale mostra come due integrati (part. 5) rate e dotate di numerazione, l'integrato TL084
breve presentazione dell'integrato amplificatore
Per ultimo facciamo presente che il funziona- siano preposti al pilotaggio di dieci diodi led ed il contenitore TEKO alla ditta B.C.A. Elettro-
utilizzato nel progetto di figura 1, per il quale è
stato scelto il modello TL084, la cui piedinatura è mento del dispositivo è assicurato se tutte le sal- (part. 4). Questi si illuminano progressivamente, nica di Imola (Bologna) Via T. Campanella, 134
riportata nello schema di figura 7. dature a stagno sono state realizzate secondo le in relazione con la tensione di un segnale appli- (telef. 0542 - 35872).
regole più classiche e se, fra la resistenza R I S e
L'integrato ICl è un operazionale bifet che inte-
la R7, è stato inserito il ponticello, rappresentato
gra, nella sua composizione interna, le tecniche
bipolari e fet. È privo di compensazione di fre- da uno spezzone di filo conduttore, che garanti-
quenza ed è montato in contenitore a quattordici sce la continuità elettrica fra le corrispondenti pi-
ste del circuito stampato.
piedini. I terminali relativi alla sezione "c" assu-
mono le seguenti corrispondenze:

8 = uscita
9 = entr. invert.
IL PANNELLO FRONTALE

Per il montaggio dell'apparato da noi fotografica-


Un'idea vantaggiosa:
10 = entr. non invert.
mente riprodotto in copertina, si è fatto impiego
I piedini 4- 11 sono comuni alle quattro sezioni.
Il 4 è il piedino dell'alimentazione positiva, 1'11 è
di un contenitore TEKO, modello 363 a piano in-·
clinato. Nel quale abbiamo sostituito il coperchio l'abbonamento annuale a
originale di alluminio con una piastra, delle stes-
quello della tensione negativa.
se dimensioni, in vetronite ramata in una delle

ISTRUZIONI PER IL MONTAGGIO

La realizzazione pratica dell'indicatore di livello


sue due facce. Sulla quale abbiamo praticato i
necessari fori, secondo quanto illustrato in figura
6. Ovviamente, abbiamo di proposito evitata la
citazione delle quote millimetriche, giacché que-
ELETTRONICA PRATICA
334 335
Per non dimenticare il saldatore elettrico
inserito sulla presa di corrente.

Per non abbandonare il ferro da stiro ac-


ceso sugli indumenti.

Per scongiurare il pericolo di combustioni


ed incendi.

TEMPORIZZATORE to del temporizzatore. del progetto, deve rimanere sempre inserita in

CON PREAVVISO
La soluzione elettronica e non meccanica, adot- una presa-luce, in modo da alimentare la prima
tata per approntare questo apparato, garantisce parte circuitale, compreso il diodo led DL, che
una completa affidabilità di comportamento e, funge da spia indicatrice dello stato elettrico del
soprattutto, una grande facilità di adattamento dispositivo. Ma l'alimentazione si arresta sul ter-
dell'apparato alle diverse situazioni di impiego. minale 10 del circuito, dove è saldato a stagno un
Allo scopo di conservare sempre acceso il tempo- elettrodo del pulsante Pl che, fin quando non
rizzatore, con un minimo consumo di energia ed viene premuto, si comporta come un interruttore
L'originalità del temporizzatore, qui presentato e Insomma, questo modello di temporizzatore au- una inapprezzabile erogazione di calore, abbiamo sempre aperto. Dunque, sul terminale 11 non v'è
descritto, consiste nel segnalare acusticamente lo tomatico è in grado di scongiurare molti pericoli scelto una circuiteria di tipo CMOS della serie tensione e questa non è presente neppure sulle
scadere di un tempo e interrompere, subito do- di bruciature, se non proprio di incendi, nel labo- 4000, anche per disporre di circuiti logici, alimen- altre parti dell'apparato, giacché il conduttore
po, l'alimentazione di un qualsiasi strumento ratorio e in casa. tati con la tensione di 12 Vcc, con una immunità che collega in modo permanente il punto circui-
elettrico, di un elettrodomestico o altro apparato, Il circuito è provvisto di un pulsante, con il quale al rumore di 5 V, che assicurano un funziona- tale 10 con il contatto 2 del relè non prosegue ol-
che può essere molto pericoloso dimenticare ac- si avvia il funzionamento elettronico. Dopo una mento preciso e non facilmente disturbabile. tre, essendo aperto il corrispondente scambio.
ceso quando non se ne fa uso. Dunque, questo mezz'ora circa, un buzzer avverte acusticamente L'azione finale del temporizzatore sul relè con- li funzionamento del circuito di figura 1 comincia
pur semplice progetto elettronico, bene si addice l'operatore che il tempo è trascorso. Subito dopo sente di tenere sotto controllo qualsiasi carico invece appena si preme il pulsante Pl, dato che
a tutti quei dilettanti che, operando con il norma- un relè viene sensibilizzato ed apre il circuito di elettrico. Dato che, con il modello prescritto nel- con questa operazione, attraverso il diodo D3, si
le saldatore, a fine lavoro dimenticano di disinse- utilizzazione collegato sui suoi scambi. l'elenco componenti, si possono dominare cor- alimentano gli integrati, i transistor ed il relè, che
rire la spina dell'utensile dalla presa-luce. Ma La segnalazione acustica, della durata di trenta renti fino a 15 A, con tensioni di 250 V, mentre rimane pertanto sensibilizzato e con entrambi gli
può divenire altrettanto utile a quelle massaie secondi circa, svolge un compito di preavviso ver- per potenze in gioco superiori occorre accoppia- scambi chiusi.
che, quando impiegano. il ferro da stiro, possono so l'utente, per informarlo che il tempo è scaduto re il relè con un teleruttore di adeguate caratteri- Quando Pl viene rilasciato, l'alimentazione del
venire distratte da una telefonata, da una chia- e che, volendo continuare la propria attività, de- stiche. circuito permane, dato che, essendo stati chiusi
mata telefonica o da una visita improvvisa. ve premere nuovamente il pulsante di avviamen- Per controllare sostanze liquide o gassose, il relè in precedenza i contatti 1-2di RLl, questa pro-
può essere collegato con delle elettrovalvole, ov- viene ora direttamente dal conduttore collegato
viamente non di tipo per elettrodomestici, ma al reoforo 10 del pulsante. II diodo D3, quindi,
adatte agli usi professionali nel settore idraulico ha ultimato la sua funzione di avviamento iniziale
e in quello dell'automazione. del circuito.
L'interpretazione della prima parte del circuito
Dopo una mezz'ora di funzionamento, il dispositivo presenta- di figura 1 è molto semplice e ovvia. Ma per i
to in questa sede emette un segnale acustico di preavviso. Subi- IL CIRCUITO ELETTRICO principianti vale la pena di ricordare che la ten-
sione di rete a 220 Vca viene rettificata dal diodo
to dopo interrompe automaticamente la tensione di alimentazio- Vediamo ora di interpretare il funzionamento al silicio D2, che concede via libera alle sole se-
ne di qualsiasi apparato elettrico posto sotto controllo. del circuito del temporizzatore pubblicato in fi- mionde positive, mentre quelle negative vengono
gura 1. cortocircuitate da Dl. Successivamente, il con-
La spina elettrica, disegnata sull'estrema sinistra densatore elettrolitico C2 ed il diodo zener DZ
336 337
UTILIZZAZ.
~------e--~·{?-·-.-·-·-· - •
l
i h
" :l
"' i

Fig. 2 - Piano costruttivo del modulo elettronico del temporizzatore che, a lavoro
eI e lo ultimato, deve essere racchiuso in un contenitore di materiale isolante ma non in-

-
(.) fiammabile. Sul pannello frontale si applicano: il buzzer BA, il led-spia DL ed il

a.di
pulsante (sempre aperto) P1. •

377
-----COMPONENTI-----
Condensatori Varie
C1 = 2,2F- 250 Vca (non polarizz.) IC1 = 40608
C2 = 220F- 25 VI (elettrolitico) IC2 = 40118
C3 = 470.000 pF TR1 = BC177
C4 = 100.000 pF TR2 = BC107
D1- D2 - D3- D4 = diodi al silicio (1N4007)
Resistenze DZ = diodo zener (12 V - 5 W)
DL = diodo led
R1 = 220 ohm - 3 W (a filo) BA = buzzer attivo
=·J======' R2 = 1.000 ohm - 1/4 W F1 = fusibile (1A)
R3 = 10.000 ohm - 1/4 W P1 = pulsante (normalmente aperto)
R4 = 220.000 ohm - 1/4 W RL1 = relè (12 Vcc - 2 scambi)
R5 = 470.000 ohm - 1/4 W
R6 = 6.800 ohm - 1/4 W
R7 = ' 6.800 ohm - 1/4 W

338
339
+ +

@@
o I

© 0----

Fig. 3 - Disegno in grandezza naturale, ovvero in scala unitaria, del circuito stam-
pato da riportare in una delle due facce di una basetta-supporto delle dimensioni
di 14 cm x 5,2 cm.

o0---_J
compiono i processi di livellamento e stabilizza-
zione della tensione continua sul valore di 12 V cc.
gate soltanto tre sezioni. La quarta, ovvero la se-
zione "d", rimane "appesa" alla linea di alimen- ® ---~I
---~----------
0I ---------- ------
Resta ora da capire perché i contatti 1-2di RLl tazione positiva attraverso i due piedini 12- 13,
si chiudono quando si preme il pulsante Pl. Ma mentre il piedino 11 rimane inutilizzato.
per assimilare questo concetto si deve far riferi- Vediamo ora che cosa succede quando si preme
mento al comportamento dei due integrati IC1- e allorché si rilascia il pulsante Pl.
IC2 montati nel circuito. Ai quali, come è stato Il diagramma riportato in A di figura 4 interpreta
detto, è affidato il compito di mantenere sensibi- lo stato logico del segnale sul piedino 12 dell'in-
lizzato il relè per una trentina di minuti circa e di tegrato ICl nelle due possibili condizioni elettri-
attivare il buzzer BA allo scadere della temporiz- che di Pl. Come si può notare, con Pl premuto il
zazione, trenta secondi prima che gli scambi di segnale raggiunge il livello "1', ma appena Pl si
RLl si aprano. apre il livello logico scende a "O", dato che il pie-
dino 12 rimane collegato, attraverso la resistenza Fig. 4 - Le lettere alfabetiche maiuscole, riportate sulla sinistra di ognuno dei sei
diagrammi qui pubblicati, sono le stesse menzionate sui punti dei corrispondenti
R3, con la linea della tensione di alimentazione segnali presenti nel progetto di figura 1 del temporizzatore.
negativa del circuito. E poiché questo piedino di
COMPORTAMENTO DEGLI INTEGRATI ICl è quello di reset, l'integrato comincia ad
oscillare subito. Dunque, sulle due uscite (piedi-
Cominciamo col dire che, per ICl, si è fatto im- no 14 e 3) sono presenti segnali le cui espressioni
piego di un modello 4060, che integra un conta- analitiche ed i cui livelli logici sono quelli riporta-
tore binario a quattordici stadi ed un oscillatore ti dai diagrammi Be D di figura 4.
la cui base dei tempi è stabilita dal prodotto: Sull'uscita della sezione "a" è presente il segnale a mir " art --
diagrammato in C di figura 4. Questo appare I di livelli logici da "O" a "l", che si protrae per
TABELLA DELLA VERITÀ NAND una buona mezz'ora.
base dei tempi = R4 x C3 completamente invertito rispetto al segnale ap-
I Se per un momento si interpreta la tabella della
plicato all'entrata e diagrammato in B della stes- 1 ingr. 2" ingr. use.
sa figura, perché essendo le due entrate 1-2del- I verità NAND, si capisce come, in presenza di al-
In pratica, per aumentare la temporizzazione,
che con i valori attribuiti alla resistenza R4 ed al la sezione "a" di ICl collegate assieme, il NAND 0 0 1. ternanza di livelli sul primo ingresso (piedino 9)
condensatore C3 si aggira intorno alla mezz'ora, si comporta da inverter. Pertanto, sull'uscita 3 0 1 1 della sezione "c" e del livello "O" sul secondo in-
occorre aumentare il valore capacitivo di C3. della sezione "a" il segnale d'entrata risulta in- I
1 0 1 gresso (piedino 8), sull'uscita (piedino 10) del
Per IC2 si è utilizzato il modello 4011, che è un vertito nei suoi livelli logici. In pratica, quindi, 1 1 0 NAND "c" compaia per la durata di tempo già
I
quadruplo NAND, ma del quale vengono impie- sull'uscita 3 della sezione "a" vi è una alternanza menzionata, il livello logico "l", interpretato, del
341
340
il relè rimane sensibilizzato ed i suoi scambi man-

T1 D1
tengono lo stato di conduttività, ovvero il contra-
rio di quello disegnato nel progetto del temporiz-
zatore. Dopo una mezz'ora il buzzer BA emette
MANUALE DEI DIODI
·o) il segnale acustico di preavviso, alla fine del qua-
le, se non si preme nuovamente Pl, il relè RLl si
E DEI TRANSISTOR
12+
12V
diseccita ed apre il circuito di utilizzazione. L. 13.000
Un prestigioso volumetto di 160 pagine,
7 D2
COSTRUZIONE con 85 illustrazioni e 75 tabelle con le
caratteristiche di circa 1.200 transistor e
Il montaggio del' temporizzatore automatico si 140diodi.

~I ~ Il oz
esegue nel modo indicato in figura 2, su una ba-
setta-supporto, di materiale isolante, di forma
L'opera vuol essere una facile guida, di
rapida consultazione, nel laboratorio
hobbystico, dove rappresenta un ele-
E rettangolare e delle dimensioni di 14 cm x 5,2 cm.
mento integrante del corredo abituale

5
Il pulsante Pl, di tipo normalmente aperto, deve delle attrezzature.
avere un doppio isolamento per motivi di sicu-
rezza, rimanendo costantemente sotto tensione.
Si consiglia quindi di utilizzare un modello adatto
RETE ·G] per tensioni di rete a 220 Vca, di quelli montati MANUALE
220 V nei pannelli elettrici di comando. DEI
Il modulo elettronico di figura 2, una volta com- p1ODI E DEI TRANSISTOR
posto, va inserito in una custodia di materiale
isolante, ma non infiammabile, possibilmente di - a re
Flg. 5 - Coloro che volessero evitare la condizione elettrica in cui si trova buona
parte del temporizzatore, che è quella di rimanere sotto tensione di rete, potranno
sostituire l'alimentatore originale con quello qul pubblicato, del quale sono citati i
valori da attribuirsi al componenti nell'ultima pagina del testo.
plastica autoestinguente.
Il relè RL deve avere i contatti distanziati dalla
bobina di eccitazione di almeno 8 mm. Deve es-
sere adatto alla tensione continua di 12 Vcc ed
equipaggiato con bobina di resistenza superiore
3
ai 120 ohm.

'
Coloro che volessero esaltare oltre misura l'affi-
dabilità del circuito, potranno collegare, in paral-
resto, dal diagramma F di figura 4. E questo li- cun suono di preavviso.
lelo con i piedini 8- 16 di ICI e 7 - 14 di IC2, I
vello di tensione viene applicato alla base del
transistor TRl, che è rappresentato da un model-
Il diagramma E di figura 4 analizza il comporta-
mento del segnale uscente dal NAND "b", che è
due condensatori ceramici da 100.000 pF - 50 VI.
Sul transistor TR2 si consiglia di applicare un
piccolo dissipatore di calore.
!
lo PNP il quale, per divenire conduttore, necessi- poi quello che pilota il transistor TR2, che man- Il buzzer BA va scelto fra i modelli di tipo attivo.
ta sulla sua base di un segnale a livello logico tiene sensibilizzato il relè. Infatti, dato che TR2 è Per attribuire al montaggio del temporizzatore
, ovvero di valore opposto a quello ora pre- di tipo NPN, questo semiconduttore, per rimane- una sicurezza maggiore, è consigliabile comporre
sente. Pertanto, trovandosi TRl all'interdizione, re saturo, necessita di una tensione a livello logi- il circuito di alimentazione, con trasformatore
il buzzer BA rimane inattivo, senza emettere al- co "l" applicata alla sua base. Ma il livello logico isolatore della tensione di rete, riportato in figura Tra I principali argomenti trattati, ricor-
del segnale applicato alla base di TR2 scende a 5. Nel quale Tl è un trasformatore con avvolgi- diamo:
"O", dopo una mezz'ora di tempo trascorso dal mento primario a 220 Vca e avvolgimento secon-
momento in cui si è verificato l'awiamento cir- dario con presa intermedia (12 Vca + 12 Vca). Diodi al germanio e al silicio - Semicon-
cuitale tramite la pressione sul pulsante Pl, co- 11 modello prescelto deve essere in grado di ero- duttori P ed N - Verifiche pratiche - Diodi
stringendo TR2 all'interdizione e mettendo a ri- varicap - Diodi zener - Transistor -
gare una corrente di almeno 0,3 A.
poso il relè, il quale riapre gli scambi, ponendoli Aspetti strutturali - Amplificazione a
I diodi al silicio D1-D2 sono di tipo 1N4004, op- transistor - Configurazioni - Piedinature -
nella condizione in cui appaiono disegnati nello pure 1N4007. Lo zener DZ è da 12 V - 5 W; Rl
abbonatevi a: schema elettrico di figura 1.
Osservando contemporaneamente i due diagram-
= 100 ohm -5 We CI = 220 F - 16 VI (elet-
trolitico).
Sigle - Riferimenti guida.

mi E ed F di figura 4, si può notare che il livello


ELETTRONICA logico presente sulla base di TR2 scende da "l"
a "O" nel momento in cui quello sulla base di
Sostituendo l'alimentatore originale, riportato
sull'estrema sinistra del progetto di figura 1, con
quello di figura 5, vanno eliminati i componenti
TRl sale da "O" a "l", ossia contemporaneamen-
PRATICA te alla scomparsa della segnalazione acustica
emessa dal buzzer BA.
F1-CI-C2-RI- Dl - D2 - DZ ed il collega-
mento del nuovo alimentatore con trasformatore
va effettuato sui terminali 4 e 10 dello schema di
Riassumendo, quando si preme il pulsante Pl, il figura 1.
circuito elettronico di figura 1 entra in funzione,
342 343
Elimina le interferenze
che danno origine
a disturbi nelle radio
e sui televisori.

FILTRO
PERCB
Il suo inserimento,
fra il rosmetro e l'antenna
di servizio, è doveroso
quando il ricetrasmettitore
non è di alta qualità.

TEORIA DEI DISTURBI


Non tutti coloro che operano sulla banda dei 27 si affida l'incarico di arrestarli, non sono adatti allo spetto al segnale utile, è in grado di attenuare l'in-
MHz sanno quali inconvenienti si possono creare scopo o sono stati malamente progettati. Noi in Il ricevitore ideale, considerato sotto l'aspetto pu- terferenza generata da conduttori verticali. I pro-
sugli apparecchi radio e televisivi, posti nelle vici- questa sede, vogliamo proporre la costruzione di ramente teorico, è quello che capta soltanto il se- blemi invece si aggravano quando il disturbo pren-
nanze, quando l'installazione dei propi dispositivi un filtro passa-banda, centrato sulla frequenza dei gnale, che si desidera trasformare in messaggi au- de origine da un trasmettitore, per esempio da un
non è stata effettuata a regola d'arte, oppure nel 27 MHz, che il CB potrà inserire tra l'antenna ed il dio o video, con la adeguata larghezza di banda, modello per CB, che può erogare segnali fuori ban-
caso in cui le apparecchiature siano di qualità sca- rosmetro, per garantirsi una certa sicurezza contro che per la televisione è di 5,5 MHz, per le ricezioni da, hormalmente di due tipi. Il primo provocato
dente. Ma non tutti gli utenti radiotelevisivi, che il cosiddetto TVI (leggasi: T- VU- AI), che signifi- in modulazione di frequenza è di 150 KHz, mentre dalla distorsione della portante, il secondo dalle ra-
abitano vicino ad una ricetrasmittente CB e subi- ca "TV INTERFERENCE". Anche se non tutti i scende a pochi chilohertz nel settore dell'ampiezza pide commutazioni di corrente dei circuiti logici.
scono regolarmente continue e negative interfe- trasmettitori CB sono fonte di tali disturbi, in mo- modulata e in quello della CB. Il segnale ricevuto, La distorsione della portante dà origine a compo-
renze, durante l'ascolto o la visione dei vari pro- do particolare quelli di produzione industriale e di poi, deve possedere una caratteristica di selettività nenti armoniche a 27 MHz ... 54 MHz ... 81 MHz ...
grammi, riescono a togliersi dalla testa che la sola una certa classe, perché oggi questi apparecchi teoricamente rettangolare, raggiungibile con una 108 MHz, stabili e regolari, da ascriversi alla cate •
colpa di ogni inconveniente debba identificarsi con vengono immessi sul mercato perfettamente tarati pendenza rapidissima dei filtri. Pur tuttavia, anche goria dei segnali determinati e non casuali, talvolta
l'attività dell'appassionato della banda cittadina. ed equipaggiati con circuiti che impediscono l'irra- in tali condizioni, certamente non reali, il ricevitore anche molto potenti, soprattutto quando si impie-
Perché i segnali a radiofrequenza, vaganti nello diazione di segnali spuri o armonici di entità tanto può essere disturbato, quando il segnale indeside- gana amplificatori lineari di una certa consistenza
spazio, sono molteplici e di natura diversa, ma an- spinta da disturbare le ricezioni televisive. rato copre in parte la banda di ricezione. e apparecchiature che non sono di qualità profes-
che perchè una buona parte dei circuiti di filtro, cui Se il disturbo è di natura casuale, ovvero non ripeti- sionale.
tivo con legge determinata, come quello provocato Alle volte la distorsione della portante può verifi-
dalla scintilla di un interruttore, l'interferenza può carsi per una insufficiente potenza applicata all'in-
essere alquanto ridotta mediante l'impiego di filtri gresso dell'amplificatore a radiofrequenza, linea-
di tipo digitale, attualmente inseriti in taluni appa- re, che tende a squadrare il segnale. E questo di-
recchi professionali o di uso militare. sturbo, in genere, è modulato in ampiezza e infasti-
Il montaggio e l'impiego di questo filtro passa banda possono Parimenti, il ricevitore è in grado di eliminare il di- disce soltanto il video del ricevitore televisivo e
liberare l'utente della CB da una miriade di problemi tecnici, sturbo, quando il segnale corrispondente è modu- l'audio di quello a modulazione di ampiezza. Ma in
lato in modo diverso. E in tal senso l'esempio più particolari occasioni può originarsi pure una com-
garantendo la corretta ricezione dei segnali radio e televisivi a comune è riscontrabile nella radio a modulazione ponente a modulazione di frequenza, che disturba
tutto Il vicinato. di frequenza, che rimane insensibile ai segnali mo- sia l'audio del televisore, sia quello della radio in
dulati in ampiezza. FM.
La stessa antenna ricevente, quando genera campi E veniamo al secondo esempio di disturbo prima
elettromagnetici polarizzati in modo diverso ri- citato, quello dovuto alla presenza dei circuiti logi-
344
345
E
u
Cl C2 L3
L1
c c5

Fig. 1- Circuito del filtro passa banda, centrato sulla frequenza di 27 MHz, a tre
sezioni, con impedenza di 50 ohm. La taratura si effettua Intervenendo sui due
compensatori C2 - es tramite l'apposito cacciavite completamente isolato e appo- Fig. 2 - Schema costruttivo del filtro passa banda interamente composto dentro un
sitamente concepito per questa operazione. contenitore di alluminio completamente chiuso. I due compensatori C2 e es sono
di tipo a "libretto", mentre i terminali dei componenti ed i vari collegamenti debbo-
no rimanere cortissimi.

COMPONENTI-
€1= 100 pF (mica) es = 100 pF (mica)
C2 = 150 pF (compens.) L1- L2 - L3 = bobine (vedi testo) to funzionamento di molte apparecchiature elet- già legge di Stato.
C3 = 33 pF (mica) troniche per telecomunicazioni, per impieghi Concludiamo qui la nostra breve rassegna dei di-
C4 = 150 pF (compens.) professionali, negli strumenti di misura e medica- sturbi reali, ricordando che i segnali a radiofre-
li, in quelli di calcolo, negli elaboratori di dati e quenza possono raggiungere anche i circuiti a
perfino nel telefono, che rimane sempre più bassa frequenza, come quelli degli amplificatori
esposto a questo tipo di guerre elettroniche. ad alta fedeltà o telefonici, dove vengono demo-
La legislatura italiana punisce, su denuncia di dulati dalle caratteristiche circuitali di trasferi-
ci, che danno luogo alle rapide commutazioni di parte, coloro che provocano gli inconvenienti ora mento non lineare, con le conseguenze che si
voli, perché gli apparati riceventi non riescono, menzionati. Anzi, proprio in questi tempi, gli or-
corrente, e dei circuiti digitali, che realizzano la sin- ad esempio, ad eliminare quei segnali fuori ban- possono facilmente immaginare.
tesi di frequenza, molto diffusa attualmente nelle gani preposti stanno intensificando la loro opera
da, con caratteristiche rettangolari ed attenuazio- dissuasiva nei confronti di chi ancora non si è
emittenti CB. ne infinita, che sono l'origine di disturbi molto
Si tratta di un disturbo ad ampio spettro, che segue messo in regola con tutte le disposizioni di legge. CIRCUITO DEL FILTRO
prossimi alla banda utile o molto intensi e che Poi, nel 1992, una legge unica europea punirà
leggi prestabilite e provoca modulazione in am- rappresentano la fonte di tanti problemi. Anche
piezza ed in frequenza e che, una volta irradiato, molto severamente chi commette il reato di in- Quando un filtro per l'eliminazione di segnali di-
perché, i moderni ricevitori a sintesi di frequen- terferenza o costruisce e mette in commercio ap-
interferisce negativamente sulle immagini di tutti i za, sono dotati di uno stadio a radiofrequenza sturbatori è ben concepito, è certamente in grado
televisori e sulle emissioni audio di ogni apparec- parecchiature non adeguate con le rigidissime di arrestare le componenti fuori banda responsa-
iniziale, che si identifica con un fronte a larga norme CISPR, che in molte nazioni europee,
chio radio, senza consentire alcuna possibilità di di- banda il quale, per non alterare la qualità dei se- bili delle interferenze.
fesa. come ad esempio la Germania, sono attualmente Generalmente, i filtri si distinguono per la linea-
gnali, favorisce l'ingresso nell'apparecchio di que-
Fortunatamente, questo tipo di disturbo è di solito sti segnali-disturbo. Tale stadio, dunque, inserito rità, sia di ampiezza che di fase, della caratteristi-
alquanto debole, ma non si può escludere che, in soltanto nei dispositivi di alta qualità, può essere ca di trasferimento nella banda passante, per la
certe circostanze, possa divenire forte e insoppor- facilmente saturato da segnali forti fuori banda, rapidità con cui aumenta l'attenuazione nella
tabile. per distorcere quelli ricevuti e provocare batti- banda di transizione e per il valore di diminuzio-
menti e distorsioni di terza armonica, che dise- ne di quella di reiezione. In radiotecnica esistono
gnano delle onde sullo schermo del televisore ed filtri che ottimizzano i tre parametri ora ricordati
REALTÀ DEI DISTURBI
accompagnano con fischi le emissioni audio degli ma, come spesso accade, non tutti e tre contem-
Quanto finora detto riguarda esclusivamente il apparecchi radio. poraneamente. Per esempio, quelli di tipo elittico
Ma tali interferenze possono pure rappresentare sono filtri che esaltano la ripidità, nella banda di
ricevitore ideale, sia questo il televisore o l'appa-
un costante pericolo in molti settori della vita so- transizione, della caratteristica del filtro, a danno
recchio radio, disturbato soltanto in banda. Nella
ciale, dato che sono in grado di alterare il corret- della linearità e della attenuazione.
realtà, invece, i fenomeni sono molto più sfavore-
346 347
1 dB = 20 x log. Vout
Vin

Fig. 3 - In sede di pratico impiego del dispositivo descritto nel te-


Assumendo come riferimento la potenza di 1 IL FASCICOLO
mW su 50 ohm, l'unità di misura logaritmica del-
sto, questo va inserito fra il rosmetro e l'antenna di servizio.
ANT. \ la potenza, adottata in radiofrequenza, è il dBm.
Se invece ci si riferisce alla tensione di 1V, al-
SPECIALE
lora si utilizza il dBV, impiegato in radiofre-
quenza per valutare l'entità delle interferenze. ESTATE 1988
Si è presentato al lettore in una
MONTAGGIO E TARATURA veste insolita, fuori dall'usuale,
dato che tutti i progetti descritti
La realizzazione pratica del filtro passa banda si sono stati completati con l'offerta
ottiene nel modo illustrato in figura 2, utilizzan-
della corrispondente scatola di
do un contenitore metallico completamente chiu-
so ed effettuando collegamenti interni molto cor- montaggio. Dunque, quello di
ti. luglio-agosto '88, è un numero da
non perdere, ma da conservare di-
RTX I tlosMErRok FILTRO I tre condensatori Cl - C3 - C4 debbono essere
di mica argentata, oppure di tipo ceramico NPO. ligentemente per il suo carattere
I compensatori C2 e C5 debbono essere possibil- di sicura validità tecnica e com-
mente di tipo a libretto, come quelli disegnati merciale.
nello schema di figura 2, anche se possono essere
vantaggiosamente sostituiti da compensatori con

Noi, con il progetto pubblicato in figura 1, abbia- zioni del tipo "butterworh", con impedenza di 50
isolamento ad aria.
Per quanto riguarda le due bobine Ll - L3, que-
ste risultano avvolte "in aria", ovvero sono prive
ELETTRONICA
RISTA MENSILE APPASSIONan
PER GL IO9 I lii4
I IAtAl LU
di supporto. Sono formate da tre spire ciascuna or eETr oNcA - RADIO - 0M - 27 Ma
mo cercato, questa volta di magnificare la lineari- ohm. Il quale va inserito nel modo indicato in fi- di filo di rame smaltato o, meglio, argentato, del PERIODICO ME NSILE -SPEDO. IN AB8B. POST . GR 3/70 - AN NO XVII- N. 7/8 LUG LIO- AGOSTO 1988
EDO. ELETTRONICA PRA TICA- VA ZU RETTI , 52-2012 MILANO L4.5o0
tà e l'attenuazione, con lo scopo di non disturba- gura 3, fra l'antenna ed il rosmetro. diametro di 1 mm. Il diametro, interno, di en-
La potenza massima applicabile dipende dal tipo I PROGETTI NUMERO UNICO
re le qualità di emissione del trasmettitore ed as- trambi gli avvolgimenti è di 10 mm e le 3 spire PO RCHIESTI BIMESTRALE
sicurare la massima efficacia contro i segnali lon- di compensatori e condensatori impiegati nel debbono risultare spaziate tra loro di 2 mm. DAI DILETTANTI ESTATE '88
tani dalla banda, che sono, in ultima analisi, i più montaggio dello schema di figura 2. Ma a propo- Per la bobina L2 servono 13 spire dello stesso ti-
pericolosi. E per raggiungere una buona ripidità sito di potenza vogliamo ricordare che per me- po di filo, ancora awolte "in aria", ma in questo
si è fatto ricorso ad un circuito a più elementi, glio interpretare i dati precedentemente citati, in caso senza spaziatura (spire serrate), mentre il
esattamente a tre sezioni, tenendo conto che relazione alla potenza, si ha diametro interno della bobina rimane Io stesso,
ogni elemento induttivo-capacitivo introduce una di 10 mm.
coppia di poli, che garantisce una pendenza di 20 1dB = 10xlo. out Per tarare i due compensatori C2 - C5 si deve
dB in potenza e di 40 dB in tensione per ogni de- Vin' comporre lo schema circuitale presentato in figu-
_cade di frequenza. ra 4, con il filtro inserito fra il rosmetro ed un ca-
Più semplicemente si usa dire che, quello presen- mentre nel caso di tensione vale la seguente rico fittizio al posto dell'antenna.
tato in figura 1, è un filtro passa banda a tre se- espressione: li carico fittizio è da preferirsi all'antenna in
quanto privo di reattanza, sempre presente inve-
ce nel sistema cavo-antenna, anche se è comun-
que possibile effettuare la taratura servendosi
dell'antenna di servizio. Una volta realizzata la UN'INTERA RACCOLTA
catena illustrata in figura 4, il trasmettitore deve
essere messo in funzione con la minima potenza
DI SCATOLE DI MONTAGGIO
..
I
CARICO di emissione possibile. Quindi si interviene sui

RTX ~ R0SMETRO e FILTRO ........ FITTIZIO


due compensatori, utilizzando l'apposito cacciavi-
te isolato per tarature, ossia non metallico, fino RICHIEDETELO
ad ottenere un ROS zero, agendo alternativa-
mente sui due elementi (C2 - C5).
Non riuscendo a portare a zero il ROS, si prove-
rà a variare la spaziatura, fra spira e spira, delle
Fig. 4 - Le operazioni di taratura del filtro passa banda si eseguono, dopo aver due bobine L1 - L3. Eventualmente si potrà an-
composto la catena radioelettrica qui riportata, intervenendo sui due compensato-
ri C2 - es ed eventualmente sulla spaziatura delle spire delle bobine. cora sostituire il condensatore C3, da 33 pF, con
altri modelli di valori capacitivi diversi (27 pF -
47 pF).

349
348
SECONDA integrata ad alto guadagno, dato che l'effetto
Hall richiede sempre una certa intensità del cam-
PARTE Interruttore magnetico
po indotto. Ma in ogni caso, la sensibilità si rivela
sufficiente per impieghi in accoppiamento con
piccoli magneti, purché sistemati a brevissima di-
stanza dal sensore, normalmente inferiore al mil-
limetro e a condizione che il magnete sia compo-
Memorizzatore di segnale sto con materiale di ottima qualità, alnico o simi-
lare e perfettamente magnetizzato.
Per il sicuro funzionamento, anche il circuito ma-
Flussometro gnetico deve essere ben ordinato, a meno che
non si faccia ricorso a grossi e potenti magneti.
Ciò in pratica significa che il flusso magnetico
Pilotaggio di piccoli carichi deve attraversare perpendicolarmente la faccia
del sensore sulla quale è stampata la sigla che
contraddistingue il componente e deve uscire da
Avviamento dei relè questa; altre angolazioni del flusso magnetico ri-
ducono la tensione di Hall.
Prima di iniziare la presentazione dei cinque cir-
cuiti applicativi con sensori di Hall, vogliamo, qui

- stica, commerciale, artigianale ed industriale. Da-


di seguito, riportare alcune nozioni di magneti-
smo che possono risultare molto utili per chi da
poco tempo si interessa di elettronica e che i più
preparati in materia possono tralasciare.
to che il primo di questi, ad esempio, genera un
livello logico in presenza di un determinato flus-
so magnetico, con il compito di fungere da tra- MAGNETISMO
sduttore per circuiti logici. Mentre il secondo
produce ancora un segnale logico, ma lo memo- Con le parole "magnete" e "calamita" si designa-
rizza fino alla successiva variazione di flusso, ov- no normalmente delle sbarrette di acciaio, che
viamente con caratteristiche ben definite. possono essere diritte o ripiegate e che hanno la
In sostanza, mentre il primo circuito sente il livel- proprietà di attrarre piccoli oggetti o frammenti
lo del campo magnetico, il secondo memorizza di ferro, acciaio, ghisa e, in misura minore, anche
una sua precisa variazione. di cobalto, nichel, cromo e altri metalli.
Volendo continuare con la citazione degli esem- Tutti gli elementi citati, quando sono sottoposti

SENSORI pi, potremmo dire che il terzo circuito si adatta


alle applicazioni analogiche e presenta una uscita
proporzionale al campo. Con questo, dunque, si
possono costruire strumenti di misura e trasdut-
all'influenza di una calamita, si magnetizzano a
loro volta, ovvero diventano essi stessi calamite o
magneti. Alcuni di questi, poi, in particolar modo
l'acciaio temperato, rimangono magnetizzati sta-

AD EFFETTO HALL tori raffinati, come gli encoder ad uscita sinusoi-


dale, i rivelatori di zero per trasformatori di cor-
rente ed altro ancora, con la comune caratteristi-
ca di una sensibilità poco elevata, pur trattandosi
bilmente e costituiscono i "magneti permanenti";
altri invece, come il ferro dolce, rimangono ma-
gnetizzati finché restano sotto l'influenza di un
magnete.
di elementi dotati di una complessa elettronica Ogni magnete origina un campo di forze magne-

All'esposizione teorica relativa alla natura ed al oltre misura il numero dei circuiti che, pur inter-
comportamento dei sensori di Hall, cui è stata ri- pretando la funzione degli interruttori elettrici,
servata la prima parte di questa interessante ma- rappresentano una ricercatezza elettronica. con
teria e che ha occupato alcune pagine del fasci- una vasta possibilità di impieghi pratici, cui la
colo dello scorso mese, succede ora una breve fantasia e lo spirito applicativo del lettore sa-
rassegna di schemi applicativi, che tutti possono pranno certamente destinare. Attraverso la descrizione di cinque semplici e pratiche appli-
facilmente e rapidamente realizzare, dopo essersi Al di là dell'esperimento didattico, peraltro cu- cazioni, con elevato contenuto didattico, si conclude, in que-
procurati i pochi elementi necessari alla singolare rioso e utile, i cinque schemi potranno essere ste pagine, la presentazione dei sensori magnetici ad effetto
sperimentazione. Per l'esattezza, saranno cinque considerati come blocchi funzionali, da inserire Hall già iniziata lo scorso mese.
i progetti che verranno descritti in questa sede, in circuiti più completi, con finalità pratiche e,
non potendo, per ovvi motivi di spazio, allungare talvolta, confortevoli nell'ambito della vita dome-

350
351
Il primo esperimento, da noi proposto nelle figu- di figura 2, deve essere avvicinato al sensore
tiche che si sviluppano internamente ed esterna- 1Tesla = 1Weber/m'
re 1 - 2 - 3, è certamente il più semplice fra i cin- SEH con il polo sud. Poi, ad una certa distanza
mente alla propria struttura e che sono dirette 1 Gauss = 0,0001 Tesla que qui di seguito descritti. Perché con esso si di- dalla faccia in cui è riportata la sigla UGN 3040T,
sempre nello stesso senso, dal polo nord al polo 1 Weber/m' = 10.000 Gauss
mostra praticamente la funzione primaria del il sensore si attiva, come un interruttore elettrico
sud. Si dice pure che le linee di forza magnetiche
sensore di Hall, ovvero quella di rimanere sensi- che chiuse un circuito di alimentazione, per ac-
divergono dal polo nord della calamita per con- Nei prontuari, nei tabellari e nelle più semplici
vergere sul polo sud di questa. E l'insieme di bilizzato all'avvicinarsi di un campo magnetico e cendere il diodo led DL.
indicazioni tecniche relative alle caratteristiche
queste forze compone il campo magnetico. di perdere la sensibilizzazione quando il campo si La resistenza Rl ha il valore di 560 ohm - 1/4 W.
elettriche dei sensori di Hall, la misura del cam-
li nostro pianeta offre un esempio naturale di allontana. L'alimentazione può essere derivata da un alimen-
po magnetico indotto, cui questi componenti rea-
campo magnetico uniforme. Nel quale le linee di Il magnete, come indicato nello schema elettrico tatore in continua, oppure da una pila da 9 V.
giscono, è menzionata in Gauss. Per questo moti-
forza, uscendo dal polo nord, raggiungono il polo vo, dunque, anche noi, nel riportare i dati elettri-
sud. ci di maggior rilievo dei tre diversi modelli di
E stato detto che un corpo non magnetizzato, sensori di Hall, utilizzati nei cinque esperimenti,
quando si avvicina ad una calamita, diventa un abbiamo citato il Gauss (Gs).
magnete. E ciò perché il campo magnetico della Tutti gli esperimenti descritti, qualunque sia il
calamita, nell'investire con il suo flusso di forze modello di sensore Hall adottato, vanno eseguiti
magnetiche il corpo non magnetizzato, crea in tramite calamite possibilmente lunghe, in grado
questo un nuovo campo, che viene chiamato di focalizzare il campo magnetico sulla superficie
"campo magnetico indotto" e che è quello che, del componente in cui è impressa la sigla di rico-
in pratica, sensibilizza i componenti di Hall con i noscimento. Noi consigliamo di acquistare quei
quali si conducono gli esperimenti più avanti de- piccoli magneti, dotati di un campo magnetico
scritti. fortemente intenso, in vendita presso tutti i nego-
Nell'elettronica moderna, il campo magnetico in- zi di ferramenta e che normalmente si applicano
dotto si misura in "Tesla", mentre nel passato sui battenti di porte e finestre per ottenere la
l'unità di misura più comunemente adottata era il chiusura immediata e automatica senza alcuna
"Weber", con il quale si valutava il numero di li- M 3
manovra manuale. Ovviamente, da questi dispo-
nee di forza magnetiche per centimetro quadrato.
Assieme al "Tesla", si fa pure uso del "Gauss",
sitivi, occorre eliminare la copertura, ovvero il E SEH
contenitore, che di solito è di plastica e si rompe
che costituisce forse l'unità di misura più nota facilmente con una pinza, per estrarre i magneti-
dell'induzione magnetica ed il cui simbolo è "Gs". ni in essi contenuti. Per quanto riguarda poi i 2
Citiamo, qui di seguito, le varie corrispondenze sensori di Hall, questi si possono richiedere alla
fra le diverse unità di misura dell'induzione ma- B.C.A. ELETTRONICA di Imola (Telef. 0542- Fig. 2 - Circuito teorico dell'interruttore elet-
tronico pilotato con sensore di Hall modello
gnetica: 35871). UGN 3040T. La resistenza R1 è da 560 ohm -
1/4 W. L'alimentazione a 9 Vcc può essere de-
rivata da una comune pila. ______ I
CARA TTERISTICHE DEI SENSORI DI HAL L

Modello Tensione Corrente (usc.) Gauss (min.) Freq. max.


h
UGN3040T 4,5 +: 24V 20mA 150 100 KHz
UGN3075T 4,5 +: 24V 50mA 100 100 KHz
UGN3501T 8 + 12V 4mA I
- 25 KHz
'

PRIMO
ESPERIMENTO

Fig. 3- Piano costruttivo dell'interruttore con sensore


di Hall, con. il quale il diodo led DL, che può essere di
Fig. 1 - Montaggio del primo circuito sperimentale, qualsiasi tipo, si accende e si spegne in corrispon-
con finalità didattiche, descritto nel testo e con il qua- denza dell'Intensità del campo magnetico indotto
le si provoca l'accensione e lo spegnimento del diodo creato dai movimenti di avvicinamento ed allontana-
led ogni volta che ai sensori di Hall si avvicina o si al- mento di un magnete permanente, che deve rivolgere
lontana un piccolo magnete. Il polo sud al SEH. DL

352 353
■+
-·-·-·1
SEH il '
-
L::.I li

" sigla

M Il f

9V
e
1 2 3 777
[e e
ll

Fig. 4- Disegno in grandezza reale del circuito stam- Fig. 5-I tre diversi modelli di sensori di Hall, impiega-
pato, da riportare su una basetta supporto di forma ti negli schemi presentati in queste pagine, hanno la Fig. 7 - Circuito teorico del secondo esperi-
rettangolare e delle dimensioni di 3,5 cm x 4,5 cm. medesima piedinatura: 1 = tensione positiva; 2 = mento descritto nel testo e per il quale si im-
tensione negativa; 3 = tensione generata. piega un sensore Hall modello UGN 3075T. La
lampadina LP deve essere da 6 Vcc - 50 mA e
la resistenza R1 da 56 ohm - 1/4 W, mentre l'ali-
mentazione, anche in questo caso, è di 9 Vcc. ______ J

L'esperimento di figura 1 deve essere effettuato per finalità didattiche.


più volte, avvicinando il magnete dapprima con La basetta supporto, di forma rettangolare e di
una polarità e poi con l'altra, sia ad una faccia materiale isolante, ha le dimensioni di 3,5 cm x
del SEH che all'altra, con lo scopo di accertare il 4,5 cm.
preciso comportamento del sensore alle varie po- La figura 5 suggerisce la precisa disposizione dei
larità dei campi magnetici indotti. tre elettrodi uscenti dal sensore di Hall, che è pu-
La semplicità circuitale dell'esperimento di figura re la stessa per tutti gli altri SEH impiegati nei
2 non giustifica l'impiego del circuito stampato successivi esperimenti. Con il terminale 1 si desi-
riportato in grandezza reale in figura 4. Tuttavia, gna il conduttore della tensione positiva, con il 2
conviene comporre il dispositivo di figura 1 nel quello della tensione negativa e con il 3 il gene-
caso in cui il montaggio debba essere conservato ratore di segnale. e
9v
e

SECONDO
ESPERIMENTO Fig. 8 - Schema pratico dell'interruttore elettronico
con memoria. La basetta supporto è di forma rettango-
lare, delle dimensioni di 3,5 cm x 4,5 cm.
Il secondo esperimento dimostra in che modo
tramite un sensore di Hall, si possa memorizzare
un segnale.
Il SEH, questa volta, è il modello UGN 3075T,
mentre l'alimentazione rimane la stessa, a 9 Vcc.
L'indicatore ottico è rappresentato da una lam-
padina da 6 V- 50 mA, assolutamente non al di
sopra di queste grandezze. La resistenza Rl, da
\ a
r,

+
"
56 ohm - 1/4 W, riduce la tensione di alimenta- Flg. 9- Disegno in grandezza reale del circuito stam-
zione di 9 Vcc a quella di esercizio della lampadi- Fig. 6- Prototipo dell'interruttore elettronico, con sen- pato, necessario per la realizzazione del piano co-
na LP di 6 Vcc. sore di Hall memorizzatore di segnale, sperimentato struttivo del dispositivo descritto nel testo come se-
nei nostri laboratori. condo esperimento pratico con sensore di Hall.
Inizialmente, la lampadina LP è spenta. Ma se al
sensore di Hall viene avvicinato un magnete per-
manente, con il polo sud rivolto verso la faccia

354 355
del SEH in cui è stampata la sigla di riconosci- la stessa calamita con le polarità invertite, come
mento del modello, la lampadina LP si accende e indicato tramite il magnetino tratteggiato sulla si-
rimane accesa anche quando il magnete si allon- nistra di figura 7.
tana, conferendo al sistema la funzione di circui- La figura 6 propone la foto del prototipo da noi
!Cl
to memorizzatore di segnale. eseguito, mentre in figura 8 è riportato il piano
Per spegnere la lampadina LP, occorre investire costruttivo del circuito descritto. Per il quale, vo-
il sensore con un campo magnetico di polarità lendo far uso del circuito stampato, si deve com-
opposta. In pratica basta riavvicinare al sensore porre il disegno di figura 9.

TERZO 13:14V
~
ESPERIMENTO

Fig. 10 - Questa foto riproduce il mon-


taggio del dispositivo elettronico che
interpreta il terzo esperimento propo-
sto nel testo con l'impiego di un senso- Fig. 12- Piano costruttivo del misurato-
re di Hall di tipo lineare. re di campo magnetico indotto, alimen-
tabile con la tensione di 13,5 V, deriva-
ta dal collegamento in serie di tre pile
piatte da 4,5 V ciascuna.
Più che un esperimento, il progetto di figura 11 di zero nel traferro di trasformatori di corrente
vuol rappresentare un dispositivo di misura di reazionati per ottenere la risposta alla corrente
campo magnetico indotto, oppure un rivelatore continua.
Questa volta il sensore di Hall è di tipo lineare, L'integrato ICl, rappresentato dal modello
modello UGN 3501T. Il magnete inducente, a
78L09, provvede stabilizzare la tensione di ali-
come illustrato sulla sinistra dello schema teorico mentazione dal valore di 13,5 V a quello di 9 Vcc.
di figura 11, deve rimanere posizionato vertical- Le due resistenze R1- R3 sono entrambe da 1/4
ici
l E} mente e fatto scorrere davanti al sensore, con lo
scopo di valutare l'entità del campo magnetico
W e presentano rispettivamente i valori cli 1.000
ohm, mentre il trimmer multigiri è da 470 ohm. I
I
RI Il I\ M indotto. due condensatori C1- C2 sono di tipo ceramico
I $ La taratura dello zero centrale del microampero- e dello stesso valore capacitivo (100.000 pF).

·0
4
SEH

uA
R2 ,
-
Il
-
T-, I
13:14V
e
metro si effettua mediante il trimmer R2, che è
di tipo multigiri, esattamente a dieci giri e che
consente di raggiungere una più agevole taratura
circuitale.
• 2
>
' R3
Il SEH, nel progetto di figura 11, è montato in
un circuito a ponte, che è composto, oltre che dal
i i [
sensore, dalle resistenze R1- R2- R3 e dal mi-
croamperometro a zero centrale da 50 + 100

■+
I .A. Questa configurazione schematica, riportata
sulla sinistra del circuito di figura 11, sfrutta la
.$

facoltà del sensore di Hall di variare il punto di


Fig. 11- Progetto dello strumento misuratore di campo magnetico indotto, con in- lavoro con il variare della tensione di alimenta-
dicazioni su scala di microamperometro analogico a zero centrale. I due conden-
satori sono perfettamente uguali, di tipo ceramico: C1= C2 = 100.000 pF. Anche zione.
le due resistenze R1- R3, sono uguali nel valore e nel wattaggio (1.000 ohm - 1/4 L'alimentazione può essere derivata dal collega- Fig. 13 - Disegno in grandezza reale del circuito stam-
W). li trimmer multlgiri R2 è da 470 ohm. li SEH è rappresentato dal modello UGN mento di tre pile piatte, da 4,5 V ciascuna, colle- pato da riprodurre su una delle due facce di una ba-
3501T, mentre lo stabilizzatore di tensione IC1 è l'integrato 78L09. li fondo-scala gate in serie, in modo da erogare la tensione di setta supporto di materiale isolante, di forma rettan-
del microamperometro può variare fra 50 A e 100 A. golare, delle dimensioni di 3,5 cmx 6,7 cm.
13,5 Vcc.
356 357
QUARTO ESPERIMENTO

Flg. 14 - Montaggio del dispositivo di pilotaggio, tramite magnete permanente, di Flg. 16 - In questo esempio di piano costruttivo del dispositivo di controllo di cari-
carico elettrico resistivo o induttivo di potenza non superiore ai 48 W.
chi elettrici di piccola potenza, è stato omesso il diodo a semiconduttore D1, per-
ché il circuito pilota una lampadina (carico resistivo).

Il quarto esperimento consiste nel pilotare, tra-

D-.
15, assorbe dall'alimentatore una certa quatità di
mite un piccolo magnete permanente, un carico corrente che non può essere derivata da una bat-
resistivo o induttivo di media potenza, certamen- teria di pile, perché il consumo di energia sussi-
te non superiore ai 48 W. Ma questa volta il pro- ste anche in condizioni di riposo. Meglio dunque
getto, il cui schema teorico è riportato in figura ricorrere ad un alimentatore in continua, che

Fig. 17 - Disegno in grandezza reale


del circuito stampato, da riprodurre su
una delle due facce di una basetta sup-

·-·-·-·1
porto, di forma rettangolare e delle di-
mensioni di 3,5 cm x 9 cm. o +
r T {E] # # n

D1

eroghi la tensione di 12 Vcc. Anche se l'alimen-


tazione a pile è ancora possibile, purché si sosti- mento è il modello UGN 3040T che, a seconda
tuisca il modello di transistor 2N3055 (TR2) con degli usi cui è destinato il dispositivo, può essere
e
Vcc
un transistor darlington di analoga potenza, ma sostituito con l'UGN 3075T.
Il montaggio del circuito di figura 15 si effettua
e di guadagno cento volte superiore e si elevino i
valori delle due resistenze R1-R2 a 2.700 ohm - nel modo indicato nel piano costruttivo di figura
1/2 w. 16, su una basetta supporto con circuito stampa-
Il diodo da 5 A (D1) è necessario soltanto se il to, il cui disegno in grandezza reale è riportato in
carico pilotato è di natura induttiva, come ad figura 17.
esempio le bobine, i teleruttori, i motori, ecc. La resistenza Rl, del valore di 1.000 ohm, è da
Con carichi resistivi, il diodo D1 non serve. Que- 1/4 W, mentre la R2, che vale soltanto 56 ohm
sto, infatti, non è presente nel prototipo da noi deve essere di potenza, da 3 W.
realizzato e riprodotto in figura 14, dato che si è Il transistor TRl è il comune 2N1711, ma il TR2
fatto uso, in veste di carico, di una lampadina da è il componente di potenza 2N3055. Il diodo D l,
Fig. 15 - Progetto dell'apparato di pilotaggio di carichi elettrici di piccola potenza. 5 A (valore massimo tollerabile). Anche nello invece, quando serve, deve essere un semicon-
Il diodo D1 è necessario soltanto se la natura del carico è induttiva e va eliminato con duttore da 5 A.
i carichi resistivi. La tensione di alimentazione può oscillare fra i 9 Vcc e i 15 Vcc.
schema pratico di figura 16 il carico è di tipo resi-
stivo e rappresentato da una lampadina ad incan- Per quanto riguarda la tensione di alimentazione,
descenza da 12 V-5 W. questa, a seconda del carico che si deve pilotare,
Il sensore di Hall prescritto per il quarto esperì- può variare fra i 9 V cc e i15 V cc.
358
359
QUINTO
ESPERIMENTO

Fig. 18.- Realizzazione pratica del quin- CC


to ed ultimo progetto sperimentale de-
scritto nel testo e montato nei nostri la-
boratori.
e

Il quinto ed ultimo esperimento con sensore di Servendosi dell'UGN 3040T, il circuito di figura
Hall UGN 3040T, sostituibile, a seconda delle 19 si comporta allo stesso modo di quello di figu- Fig. 20 - Montaggio del dispositivo di pilotaggio di un relè a 12 Vcc. La basetta
esigenze pratiche, con il modello UGN 3075T, è ra 2. Montando invece il componente UGN supporto, di materiale isolante e di forma rettangolare, presenta le dimensioni di
simile a quello precedentemente descritto, dal 3,5cm x 9cm.
3075T, il dispositivo si trasforma in un apparato
quale si differenzia per l'impiego di un solo tran- memorizzatore del segnale ricevuto, alla stregua
sistor (TRl) di tipo 2N2905. del progetto di figura 7. In pratica, dunque, si
Il possibile pilotaggio di un relé a 12 V cc, con- tratta di comporre un interruttore magnetico di
sente di comandare un qualsiasi dispositivo elet- pilotaggio di relè.
trico alimentato con la tensione di rete a 220 Vca. Facendo riferimento allo schema teorico di figu-
Sempre che i terminali disponibili di utilizzazione ra 19, si può dire che, quando l'uscita del SEH
del relé lo consentano. (terminale 3) è alta, il transistor TRl rimane al-
Fig. 21 - Disegno in grandezza naturale
del circuito stampato necessario per la
realizzazione del progetto dell'interrut-
tore magnetico di pilotaggio di un relè.

-·-·-·-·1

r T t [E] +
l'interdizione ed il relè RL non viene sensibilizza-
to. Quando invece l'uscita è bassa, il transistor di- si utilizza il transistor PNP modello 2N2905.
Rl
viene conduttore e sensibilizza il relè. La corren- Le due resistenze R1- R2 sono perfettamente
te di collettore infatti attraversa la bobina di RL identiche, sia nel valore che nel wattaggio ( 1.000
il quale commuta lo stato dei suoi terminali uti- ohm - 1/4 W). Il diodo a semiconduttore D1 è da
lizzabili. 1 A almeno. La tensione di alimentazione può
ç Facciamo presente che in questo e nel preceden- variare fra i 12 Vcc e i15 Vcc.
vcc te montaggio non è consentito l'impiego del sen- Qualora i due dispositivi descritti per ultimi e
e sore lineare UGN 3501T. schematizzati nelle figure 15 e 19 dovessero venir
Il montaggio del dispositivo di figura 18 si esegue collegati, rispettivamente, con un carico ed un re-
secondo quanto illustrato nel piano costruttivo di lè posti a distanza, si raccomanda di impiegare
figura 20, dopo aver composto, su una delle due conduttori intrecciati o schermati, anche se la
facce di una basetta supporto, il circuito stampa- sensibilità dei SEH è scarsa e proprio per questo
to, il cui disegno in grandezza reale è pubblicato motivo i sensori di Hall rimangono protetti da
Fig. 19 - Progetto dell'interruttore ma- in figura 21. eventuali disturbi di origine magnetica. Pure il
gnetico di pllotaggio di un relè. La ten- Per quanto riguarda i componenti necessari per circuito di alimentazione, talvolta, necessita di
sione di alimentazione del circuito può la realizzazione del dispositivo, si è già detto che una opportuna schermatura e dell'inserimento di
variare fra i 12 e i 15 Vcc.
il sensore può essere scelto fra i due tipi adottati alcuni condensatori ceramici in funzione di ele-
nei progetti delle figure 2 e 7 (3040T - 3075T), a menti di filtraggio, soprattutto in uscita, quando
seconda delle esigenze pratiche, mentre per TRl non serve la velocità di commutazione.

360 361
e ELEMENTARE
ETTRONICA

Dz
~---1-----:-r-:--t

RIMI
do si fa variare la resistenza, in serie al circuito, descritti si è dimostrato che il diodo a semicon-
inserita dal potenziometro. Con questa prova, duttore si comporta da elemento stabilizzatore di
dunque, si è dimostrato che il diodo D1 al silicio tensione, in pratica, per svolgere questa impor-
conduce corrente, ma la caduta di tensione sui tante funzione, si ricorre ad uno speciale diodo,
suoi terminali è limitata al valore di soglia dei appositamente concepito, denominato diodo ze-
diodi al silicio, che è appunto quella di 0,7 V. ner. Il quale viene costruito con una intrinseca

DIODI ZENER
Se lo stesso esperimento di figura 1 viene ora ri- tensione di lavoro, che è quella tipica di stabiliz-
petuto nel modo suggerito in figura 3, ossia con zazione. Per esempio: 2,7 V-3,3V-4,7V-5,6
un certo numero (ON) di diodi collegati in serie V-6,1V-7,2V-9,1V- 10 V e così via, in una
tra loro, il tester misura una tensione di valore gamma di valori che si estende da 0,78 V a 200 V
pari a 0,7 V x DN. Per esempio, se i diodi sono circa.
quattro, la tensione rilevata è di: In figura 4 sono rappresentati, sulla sinistra, il
diodo zener nella sua configurazione esteriore, a
I diodi zener occupano uno spazio di grande ri- larizzati direttamente. Facciamo quindi riferi- o,7 V x 4 = 2,8 V destra il simbolo elettrico dello zener universal-
lievo nel mondo dei semiconduttori. Principal- mento allo schema di figura 1, che è alimentato
mente perché con essi si realizza la maggior par- mente adottato nella composizione degli schemi
con la tensione continua di 9 V e nel quale il po- Ovviamente, come del resto è già stato osservato teorici. Come si può osservare, il catodo è facil-
te dei circuiti stabilizzatori, secondariamente per- tenziometro Rl, di tipo a variazione lineare, può in precedenza, il valore di 2,8 V è approssimati-
ché sono componenti assai semplici ed economi- mente individuabile tramite l'anello-guida ripor-
raggiungere il valore massimo di 470 ohm, men- vo. Ma i due esperimenti descritti interpretano tato in prossimità dell'elettrodo omonimo.
ci, dotati di due elettrodi, il catodo e l'anodo, tre la resistenza R2 conserva quello fisso di 100 un concetto di fondamentale importanza: quello
come ogni altro modello di diodo. Riprendiamo ora il concetto, appena formulato
ohm. Il tester è commutato nella misura delle della stabilizzazione di tensione in un circuito nel all'inizio, della tensione inversa richiesta dal fun-
Esteriormente, il diodo zener può assumere for- tensioni continue e sulla gamma di fondo-scala di quale possono mutare alcune caratteristiche elet- zionamento del diodo zener. E cominciamo col
me ed espressioni diverse, ma la sua composizio- 2,5 v. Il diodo al silicio D1 è rappresentato da un triche. Nel caso dei circuiti proposti nelle figure 1 ricordare che uno dei parametri caratteristici dei
ne interna riflette sempre il medesimo concetto comune lN 4004, che va applicato in polarizza- - 3, cambiando il valore della resistenza in serie,
strutturale: quello caratteristico di un diodo a se- diodi a semiconduttore è rappresentato dalla ten-
zione diretta, con la fascetta indicatrice della po- introdotta dal potenziometro, cambiava l'intensi- sione inversa massima che questi componenti so-
miconduttore, costruito con una ben precisa geo- sizione del catodo rivolta verso il morsetto nega- tà di corrente erogata dalle pile e cambiava pure
metria ed opportuno drogaggio, allo scopo di no in grado di sopportare. Perché è vero che il
tivo della batteria, come indicato nello schema la caduta di tensione sui terminali della resisten- diodo, polarizzato in senso inverso, aumenta la
sopportare, senza subire danni, un determinato pratico di figura 2. za R2, ma non quella sugli elettrodi del diodo al
valore di tensione inversa applicata ai suoi termi- tensione di barriera ostacolando il flusso di cor-
Una volta composto il circuito di figura 1, secon- silicio D 1 o dell'insieme di diodi collegati in se- rente. Ma è pur vero che questo concetto è vali-
nali. Ovvero una tensione che polarizza il diodo do quanto illustrato nel piano costruttivo di figu- rie, fra i quali, nel primo esempio valeva 0,7 V,
in senso contrario, con l'anodo sulla linea di ali- do sino a precisi valori della tensione di polariz-
ra 2, l'esperimento può iniziare, riducendosi alla nel secondo 2,8 V. zazione, dato che, da un certo punto in poi, si
mentazione negativa ed il catodo su quella positi- sola osservazione dell'indice del tester durante le
va. Ma di ciò si parla poco più avanti. Per ora, in- manifesta la distruzione totale del componente.
libere rotazioni del perno del potenziometro Rl, Si suole anche dire che, una volta superata la
vece, conviene ricordare, attraverso due elemen- in avanti e all'indietro. Il risultato è il seguente: DIODI STABILIZZATORI DI TENSIONE
tari circuiti applicativi, una caratteristica elettrica massima tensione inversa, si incontra una zona di
l'indice del tester segnala il valore di tensione di forte conduzione che, generando una reazione a
comune ai normali diodi, quando questi sono po- 0,7 V e rimane pressoché immobile anche quan- Anche se con gli esperimenti precedentemente catena, conduce rapidamente il diodo alla sua di-
362
363
Rl R2
V,
e Fig. 1- Questo semplice circuito speri-
e
9V
Il
DN
9V
~
mentale dimostra che, pur variando la
resistenza in serie inserita dal poten-
Flg. 3 - Se i diodi al silicio (D) sono in nu-
e Il
Il
ziometro R1, la tensione sui terminali
del diodo al silicio D1 rimane presso- mero (N) superiore ad uno, allora la ten- 07 DN
07V ché la stessa, intorno al valore di so- sione stabilizzata è valutata dal prodotto
glia di 0,7 V. Componenti: R1 = 470 0,7 x DN. Componenti: R1 = 470 ohm;
ohm; R2 = 100 ohm; D1 = 1N4004. R2 = 100 ohm; DN = diodi 1N4004.

componente così concepito prende il nome di quale è stato scelto ovviamente un modello con
sintegrazione. Tuttavia, drogando fisicamente il ma è ovvio che il drogaggio del silicio non basta,
diodo zener e la tensione inversa massima è chia- tensione zener di 5,6 V.
cristallo di silicio, cioè aggiungendo ad esso alcu- perché occorre provvedere pure ad una limitazio-
mata tensione di zener. La zona, invece, in cui il Nella pratica corrente, sostituendo il tester con
ne impurità, è possibile controllare la reazione a ne della corrente che scorre attraverso il compo-
diodo può tranquillamente lavorare, senza auto- un carico elettrico, questo verrebbe alimentato
catena in modo da evitare la rottura del diodo; nente tramite opportune resistenze. Dunque, il
distruggersi, assume il nome di zona di brea- costantemente con la tensione di 5,6 V, pur assu-
kdown. Concludiamo ora queste brevi note teori- mendo quella di alimentazione il valore di 9 V
che affermando, ancora una volta, che il diodo massimi e potendo anche variare nel tempo (ma-
zener deve essere polarizzato inversamente e che novre sul potenziometro).
esso non conduce corrente finché la tensione ap- Se il diodo zener viene inserito nello stesso cir-
plicata ai suoi elettrodi è inferiore a quella di la- cuito di figura 5 con polarizzazione diretta, come
O, 7V voro. segnalato nello schema elettrico di figura 7, il se-
Quanto finora detto, per essere correttamente
memorizzato deve trovare una precisa applicazio-
ne pratica, con valore sperimentale e finalità di-
dattica. E ciò si ottiene realizzando il circuito
teorico di figura 5.
K
@, 1ooo " ooo I
250 250
LO ZENER STABILIZZATORE
25 50

2,5 10 L'esperimento suggerito attraverso lo schema di


-
0,2:
0,1
YK figura 5 deve iniziare con il cursore del potenzio- DZ
10 X' metro R2 completamente ruotato verso la linea
di alimentazione negativa a 9 V, in modo che il
diodo zener DZ rimanga cortocircuitato e la ten-
sione, sui suoi terminali, sia di O V. Quindi si
comincia a ruotare il perno di R2 lentamente A
verso la resistenza R 1, ovvero verso il morsetto
positivo dell'alimentatore e si osserva il compor-
tamento dell'indice del tester, che deve essere
Fig. 4 - Sulla sinistra è riportata la configurazione rea-
commutato nella funzione di voltmetro per ten- le di un diodo zener nel quale, in prossimità dell'elet-
sioni continue e sulla portata di 25 V fondo-sca- trodo di catodo, è presente l'anello indicatore. Sulla
la. Ci si accorgerà che la tensione sale dallo zero destra è disegnato il simbolo elettrico. dello zener nor-
Fig. 2 - Piano realizzativo dell'esperimento con il quale si dimostra la funzione di malmente adottato nella composizione dei progetti di
stabilizzatore di tensione svolta da un diodo al silicio. Il tester è commutato nella
iniziale fino a raggiungere il valore di 5,6 V. Dal
elettronica.
scala delle misure delle tensioni continue e sulla portata di 2,5 V fondo-scala. quale non si scosta più, pur continuando a solle-
citare nella sua corsa il cursore di R2. E questo è
l'effetto provocato dal diodo zener DZ, per il
364 365
Rl
R1 V
O
>
9V
r
R2 Flg. 5 - Tramite questo semplice circuito è
Fig. 7 - In questo circuito, nel quale il dio-
do zener è inserito con polarizzazione di-
e R2
DZ agevole interpretare il comportamento di retta, ossia con l'anodo rivolto verso la li- DZ
5,6V un diodo zener correttamente inserito nel- nea della tensione positiva ed il catodo
5,6V lo schema, con polarizzazione invertita. verso quella negativa, il semiconduttore si
Componenti: R1 = 100 ohm; R2 = 470 comporta alla stregua di un qualsiasi dio-
ohm (potenz. a varlaz. Iin.); DZ = diodo do al silicio.
zener (5,6 V- 1W).

inversa e l'altro di figura 7, in cui il diodo è appli- che nel caso esaminato è di 5,6 V, il diagramma
miconduttore si comporta come un qualsiasi dio- I diagrammi pubblicati in figura 8 interpretano cato con polarizzazione diretta. Più precisamen- forma un "ginocchio": la corrente aumenta, ma
do, ovvero nel modo già analizzato nello schema analiticamente l'effetto zener introdotto nei due te, il diagramma A si riferisce al circuito di figura la tensione rimane ferma sul valore citato.
di figura 1, nel quale la tensione rimane stabiliz- schemi elettrici ora esaminati, quello di figura 5, 5, mentre il diagramma B interpreta il comporta- Se invece il diodo zener è polarizzato diretta-
zata sul valore di 0,7 V. nel quale lo zener è montato con polarizzazione mento dello zener nel circuito di figura 7. mente, come accade nello schema di figura 7,
Nell'esempio della polarizzazione inversa ( dia- ossia, quando sull'anodo è applicata la tensione
gramma A), pur aumentando la tensione V (asse positiva e sul catodo quella negativa, il diodo ze-
verticale) a partire dal valore di O V, la corrente ner si comporta come un normale diodo al silicio,
che attraversa il semiconduttore è pressoché nul- che sul valore di tensione di 0,7 V diventa total-
la. Poi, una volta raggiunto il valore della tensio- mente conduttore.
ne di zener, caratteristica del diodo utilizzato,

V V

V 250 250

25 50 V stab
2,5 10

0,2 ·1x
O,7
10 100 '4iocchio'
so x1o

A B

Fig. 8 - Diagrammi interpretativi del comportamento dei diodi zener inversamente


polarizzati (A) e direttamente polarizzati (B). Nel primo caso, un diodo zener da
5,6 V, si comporta come un isolante finché la tensione applicata ai suoi terminali
Fig. 6 - Schema pratico dell'esperimento dimostrativo del comportamento di un non supera la tensione di lavoro. Nel secondo, il diodo conduce liberamente appe-
diodo zener inversamente polarizzato. Il puntale positivo del tester va collegato na si supera la tensione di O, 7 V.
con il terminale centrale del potenziometro R2 (cursore).

367
366
RZ Rl

DZ1 "·.·.
e O O h Bi
O
r
+ » VCA
VE
e
DZ CI vu
e n
CARICO a uSC
e
0
DZ2
.5 % 3
"·.° ·..°

Fig. 10- Due diodi zener, opposti tra loro, tosano le semionde della tensione alter-
Fig. 9 - Con riferimento a questo semplice e classico circuito stabilizzatore di ten- nata e stabilizzano la tensione in uscita dal circuito.
sione, è stato presentato nel testo un esempio di calcolo della resistenza RZ, ov-
viamente in relazione alla conoscenza di tutte le altre grandezze elettriche.

UN PRATICO ESPERIMENTO in veste di elemento stabilizzatore della tensione


RZ = VE-Vz Fra i presupposti iniziali per il calcolo della resi-
di alimentazione di un carico elettrico. Ogni di- Iz + le stenza RZ, al diodo zener da 5,6 V è stato attri-
Il circuito teorico di figura 5 può essere speri- lettante, quindi, ha il dovere di conoscere questo buito, un po' arbitrariamente, il valore di potenza
mentato praticamente realizzando lo schema di circuito, che si ripete spesso nella pratica elettro- di 1 W, giacché le potenze in gioco, nel circuito
nella quale, lo ripetiamo, Iz rappresenta il valore
figura 6, per il quale servono due pile piatte da nica e si riconosce in molti apparati utilizzatori. di figura 9, potevano essere valutate in misura in-
minimo della corrente che deve scorrere attra-
4,5 V collegate in serie, una resistenza (Rl) da Un solo calcolo deve essere eseguito per com- feriore ad 1 W. Ora, tuttavia, per coloro che
verso il carico e che si valuta nella misura di un
100 ohm, un potenziometro (R2) da 470 ohm, un porre il progetto di figura 9, quello che porta a amano la precisione, possiamo esporre il facile·
diodo zener da 5,6 V - 1 W e un qualsiasi tester. decimo della corrente massima tollerata dallo ze-
definire il valore esatto della resistenza di zener conteggio che consente pure di calcolare la po-
ner. Pertanto:
li perno del potenziometro, come detto in prece- RZ, note che siano la tensione di entrata dispo- tenza da attribuire allo zener prescelto.
denza, deve essere ruotato tutto verso il morsetto nibile VE, quella richiesta dal carico VU, che Alla grandezza le era stato attribuito il valore di
negativo della batteria, in modo che il tester se- 1 W:5,6V.= 0,178 A (corrente max. in DZ) O, 1 A, ma supponiamo che il carico richieda una
coincide con la tensione dello zener Vz, la cor-
gnali il valore di tensione O V. Poi si comincia a 0,178 A: 10 = 0,0178 A (corrente min. in DZ) corrente variabile tra questo massimo ed il mini-
rente minima che deve circolare attraverso lo ze-
far girare il perno di R2 per constatare come, fi- ner Iz e quella che viene assorbita dal carico le. mo di 0,02 A In tal caso, la massima corrente as-
no al valore di 5,6 V, lo zener si comporti da iso- Si può ora applicare la formula prima citata per sorbita dal diodo zener dovrebbe essere di:
Per maggior chiarezza, elenchiamo qui di seguito conoscere il valore di RZ:
lante, non lasciandosi attraversare dalla corrente. le grandezze note ora menzionate:
Soltanto quando il valore di 5,6 V, rappresentati- 0,1A- 0,02 A = 0,08A
vo della tensione di zener del diodo utilizzato, VE =tensione d'entrata RZ =
12V 5,6V
=
viene raggiunto, allora la corrente comincia a Vz = tensione del diodo = VU 0,0178 A + 0,1 A ma a questa occorre aggiungere la corrente mini-
scorrere, mentre la tensione, pur continuando ad Iz = corrente min. nel diodo ma in precedenza valutata Iz, ovvero:
azionare il perno di R2, non subisce ulteriori au- le = corrente nel carico
menti. 0,08 A + 0,017 A = 0,097 A
Per meglio assimilare il concetto di tensione di Supponiamo che il carico del circuito di figura 9 64 V
zener, si consiglia di ripetere l'esperimento illu- richieda una tensione di alimentazione VU pari a -' = 54,7ohm (arrotond. 56 ohm) che rappresenta la vera massima corrente che
strato in figura 6 anche con lo zener polarizzato 5,6 V con un assorbimento di corrente le di O, I A 0,1178 A scorre attraverso lo zener. Dunque, la potenza da
direttamente. e che la tensione di alimentazione del circuito questo dissipata vale:
VE sia di 12 V. In tal caso si deve utilizzare uno
zener da 5,6 V - 1 W, che è lo stesso impiegato Una volta individuato il valore ohmmico della re- Pz = 5,6V x 0,097 A = 0,54 W
DIMENSIONAMENTI CIRCUITALI negli esperimenti descritti in precedenza. sistenza RZ, è facile ora stabilire quello della sua
Per determinare il valore della resistenza RZ del potenza di dissipazione: Si può ora concludere questa breve, ma pur sem-
Il circuito pubblicato in figura 9 rappresenta l'e- circuito di figura 9, occorre applicare la seguente plice sequenza di operazioni, affermando che
sempio più classico di impiego di un diodo zener, formula: Pot. RZ=6,4Vx 0,117A = 0,76W (in pratica lW) l'impiego di uno zener da 1 W di potenza è il più
368 369
DZ, assume valori capacitivi compresi fra O, 1F
e 25 E, a seconda del tipo di applicazioni circui- VALORI COMMERCIALI DELLE TENSIONI
tali cui è destinato. La sua funzione consiste nel- DEI DIODI ZENER
l'eliminare i rumori o soffi che lo zener può ge-
nerare e che talvolta possono rivelarsi assai fasti- 0,78 10 47
ANODO V/ diosi se non proprio intollerabili. 2,4 11 51

&
2,7 12 56


3 13 62
IMPIEGHI VARI DEGLI ZENER 3,3 15 68
3,6 16 75
Oltre che in funzione di elemento stabilizzatore 3,9 18 82
CATODO 4,3 20 91
di tensione, il diodo zener può essere impiegato Fig. 13- Per raffreddare un diodo zener, conviene sal-
pure con altri compiti. Per esempio, due diodi 4,7 22 100 dare a stagno, sul suoi terminali, due alette di ottone
5,1 24 110 elettricamente isolate tra loro.
zener, collegati in "antiserie", come avviene nel ..
DZ circuito di figura 10, compongono un dispositivo 5,6 27 120
"tosatore" di onde sinusoidali. I due elementi 6,2 30 130
DZl - DZ2, montati in opposizione, tosano pri- 6,8 33 150
ma la semionda positiva e subito dopo quella ne- 7,5 36 160
gativa, stabilizzando inoltre la tensione alternata 8,2 39 180 te, questa è una condizione elettrica limite, da
applicata all'entrata VCA. 9,1 43 200 realizzare per breve tempo e per soli motivi di
Un altro impiego del diodo zener è quello illu- curiosità. Il secondo concetto, invece, può essere
Fig. 11- Negli amplificatori lineari di potenza e a ra- strato nello schema di figura 11, nel quale DZ
diofrequenza a valvole, si usa questo sistema di pola- facilmente trasferito in pratica, elevando la ten-
rizzazione tramite diodo zener. polarizza la valvola elettronica Vl attraverso il comprendere come il diodo zener dissipi una sione di alimentazione del circuito di figura 5, dal
suo catodo. Possiamo aggiungere che questo si- sempre maggiore quantità di energia, in pratica valore di 9 Vcc a quello di 18 Vcc e posizionando
stema viene praticato nella costruzione degli am- di potenza elettrica, al diminuire della corrente il cursore del potenziometro R2 sul valore resisti-
plificatori lineari di potenza a radiofrequenza. erogata dal circuito in uscita. Ma lo zener dissipa vo massimo consentito. Ci si accorgerà subito che
I diodi zener, come dimostra lo schema riprodot- maggior potenza anche quando la tensione da lo zener raggiungerà una temperatura elevata, ta-
to in figura 12, possono essere collegati in serie stabilizzare aumenta di valore e viceversa. le da richiedere l'impiego di un buon dissipatore
consigliabile nella composizione del progetto di tra loro. In tal caso la tensione stabilizzata in Il primo dei due concetti ora esposti può essere di calore da applicare al diodo nel modo indicato
stabilizzatore di tensione pubblicato in figura 9. uscita .VU è pari alla somma delle tensioni di ze- facilmente appurato eliminando il carico in un in figura 13. I due elementi sono di ottone, elet-
Il condensatore Cl, che in sede di montaggio ner dei diodi che compongono il collegamento in qualsiasi circuito stabilizzatore, per controllare
dello stabilizzatore di figura 9 deve essere appli- tricamente separati tra loro e ciascuno di questi
serie. Per esempio, se ai tre diodi dello schema di come lo zener si riscaldi oltre misura. Ovviamen- saldati a stagno sui reofori del componente.
cato nelle immediate vicinanze del diodo zener figura 12 vengono attribuiti i valori di tensione di
9 V-3V-5 V, la tensione VU in uscita assume
la grandezza di:

R1
VU = DZ1+DZ2 +DZ3=9V+3V+5V = 17V
INIETTORE DI SEGNALI IN SCATOLA DI MONTAGGIO
La potenza totale, invece, è pari a quella dello
zener di minor potenza moltiplicata, in questo Uno strumento indispensabile nel labo-
caso, per tre. ratorio del dilettante.
Non è assolutamente possibile collegare in paral-
C1I+ e
/
lelo fra loro i diodi zener, nemmeno quando pre-
sentano le stesse caratteristiche elettriche.
vu
r
e
RAFFREDDAMENTO DELLO ZENER Utilizzato assieme al tester consente di
localizzare, rapidamente e sicuramente,
La corrente che attraversa un diodo zener, im- avarìe, interruzioni, cortocircuiti, nei di-
piegato come elemento stabilizzatore di tensione spositivi con uscita in cuffia o altopar-
di un carico ad assorbimento variabile, è inversa- lante. L26.500
mente proporzionale a quella del carico stesso.
Fig. 12 -I diodi zener possono essere collegati in se- Ovvero, ad un aumento di corrente, attraverso il
rie tra loro, ma mai in parallelo. Nel collegamento in dispositivo utilizzatore, corrisponde una diminu-
serie, la tensione stabilizzata è pari alla somma delle ' y

tensioni dei singoli zener. zione di questa nello zener. E si può anche dire
che, più corrente assorbe il carico, meno ne passa
attraverso il diodo zener. Detto questo, è facile

370 371
CERCO qualsiasi tipo di informazione o programma per
Olivetti BCS 2035.
ARIANO PAOLO - Tel. (0172) 633626 ore pasti

VENDO ZX Spectrum 48K Plus, interfaccia 1 e microdri-


IL SERVIZIO E' ve, stampante Seikosha GP 50 S, interfaccia joystick
Kempston, penna ottica, registratore a cassette, libri,
programmi e manuali originali.
GAMBA FAUSTO - Via Arena, 12 - 17010 CENGIO (Sa-
COMPLETAMENTE vona) Tel. (019) 554827 dalle 18 alle 20

VENDO annate complete Elettronica Pratica 1984 - 1985 -


1986- 1987 - 1988 e numeri sfusi 5-11-12 1974, 6 1976,
GRATUITO 3- 10 1978, 2 1980, 6-7 1981, 2-3-6 1982, per com-
plessive L. 80.000.

lendite - Misti- Permute


RAGNINI ENRICO - Via Isonzo, 70/A - 70125 BARI Tel.
(080) 363251 ore pasti

CERCO HI-FI Pioneer: piastra (FX-K9 o FX-K5) teleco-


mando infrarossi (CD-59). Pago bene e in contanti.
CAPUTO FILOMENA • P.zza Don Ferrucci Bianchi, 4 •
51031 SAN MICHELE • AGLIANA (Pistoia) Tel. (0574)
718217 ore 10-13

OCCASIONE. Vendo frequenzimetro digitale BF/AF VENDO 1.500 video games per il Commodore 64 come
LX275 a L. 70.000 più oscilloscopio a L. 70.000 tutto fun- turbocicle - baseball, regata, palla nuoto, sex poker, gran
CERCO urgentemente cinescopio Delta tipo A67 - 150 X. VENDO programma gestione magazzino e fatturazione zionante, spedizione in contrassegno.
ESPOSITO NICOLA - Tel. (02) 9842439 prix, poleposition. Eccezionale 40 games a solo L. 25.000.
per C.64, costituito da: 3 floppy disk e un manuale d'uso SALAMONE DOMENICO • Via Svezia, 2 int. 11- 56124 VALENTINO DOMENICO • Via Calzaretti, 52 - 81028
a L. 35.000 (valore effettivo L. 140.000). PISA
CERCO ricevitore tascabile AOR-AR 33 VHF - FM color S.MARIA A VICO (Caserta) Tèl. (0823) 804474
SENSI VALERIO - Tel. (06) 5234200
nero freq. 140 - 170 MHz a prezzo d'occasione. VENDO schemi di moltissimi progetti. Realizzo circuiti
DE RIGO RENZO - Via Quittengo, 4- 10154 TORINO VENDO corso completo "Conoscere il computer diretta- VENDO dipolo decametrico 11-45, ottimo anche per
stampati a L. 50 al cm'. Inviare schema o master. Cerco SWL, di minimo ingombro solo mt. 6 a V. Cerco annate di
Tel. (011) 237133 mente dal computer" per Vic 20, C64 e 128 con 54 cas- inoltre alimentatore stabilizzato 3-5 A 12 V per CB. cinescopio - grid-dip-meter - verticale 10 + 80 mt e diretti-
sette e raccoglitori, più dispense illustrative. L. 100.000. PIETRIBIASI SIMONE • Via Paludi, 30 • GARDOLO
VENDO laser elio neon solo tubo o completo di alimenta- SCARPINO GIANCARLO - Via Andrea Mantegna, 49 - va 10- 15-20 eco-rotore per detta. Astenersi i "come
(Trento) Tel. (0461) 993367 nuovo".
tore, effetti rotanti, potenza 25 mW rosso; realizzo amplifi- 00 147 ROMA Tel. (06) 5123330
catori Hl FI fino a 100 W RMS max; inverter DC/DC com- MARCHETTI ANTONIO • Via S. Janni, 19 - 04023 AC-
VENDO corso di elettronica radio TV del'I.S.T. (18 di- QUATRAVERSA DI FORMIA (Latina) Tel. (077 1) 28238
pleti fino a potenze di 150/200 W sia mosfet che bipolare; VENDO coppia di ricetrasmittenti Hinno Hit a L. 60.000 spense) a prezzo da concordare o scambio con buon ore 17
vendo trasformatori in ferrite per detti e componenti spe- oppure scambio con microprocessori. oscilloscopio. Regalo riviste di elettronica.
ciali per alimentatori switching compreso mosfet e diodi MICHIELLI PAOLO - Via Livorno, 64 - 70028 SANNI- TOZIANO PASQUALE • Via La Malta, 8 - 71036 LUCER-
speciali. CANDRO DI BARI (Bari) Tel. (080) 632217 dalle 15 al- VENDO apparecchi e componenti elettronici di ricupero;
NA (Foggia) motore trifase 220 - 380 V 1,5 HP, motore 220 V 560 W;
ANDREA - Tel. (051) 584238 ore pasti le 19
teleruttori 24 V e 110 V + resistenze termiche.
ESEGUO circuiti stampati su bachelite a L. 100 il cmq. In- CASARIN CRISTIAN • Tel. (02) 9420378
COMPRO Geloso TX G/212- RX G/208 e G/218, parti VENDO amplificatore booster per autoradio o registrato- viare lo schema dello stampato. Costruisco alimentatori
staccate e apparecchi a valvole Geloso, cerco libri radio- re portatile, di potenza 20 + 20 W (stereo) al prezzo di Li- di qualsiasi portata.
tecnica anni 50, corsi e apparecchi scuole corrisponden- VENDO pacco materiale vario L. 13.000 - altoparlanti fino
re 25.000 trattabili. MAIELLO ANGELO • Via Circonvallazione - 81020 a 75 W - amplificatore 20 W per chitarra ed organo Lire
za anni 60, compro strumenti da cruscotto per aerei. DI PIERRO ANGELO - Via Adua, 12 - 82100 BENEVEN- PUCCIANELLO (Caserta) 110.000.
CIRCOLO LASER - Casella Postale, 62 - 41049 SAS- TO Tel. (0824) 47116 ore pomeridiane DE MARIA BARTOLOMEO • Via Tescione n° 86 Parco
SUOLO (Modena) PICCOLO RENATO • Via N. Fabrizi, 215 - 65100 PE-
"S. Antonio"· 81100 CASERTA SCARA Tel. (085) 30300
VENDO tastiera Yamaha PSR 16 usata pochissimo, con
VENDO President Lincoln ottimo stato L. 400.000. porta tastiera. Il tutto a L. 500.000. VENDO componenti elettronici nuovissimi a prezzi imbat- DIODI fotocellule ponti triac zener transistor integrati TTL
PANTALONI STEFANO - Via dei Colli, 19 - 00046 RUO GIUSEPPE - Via Aurora, 12/T - 20037 PADERNO tibili. Posso inoltre trovare informazioni su qualsiasi com- zoccoli Z80 family trimmer condensatori resistenze, totale
GROTTAFERRATA (Roma) Tel. 9459219 ore pasti DUGNANO (Milano) Tel. (02) 9184883 ponente o apparecchiatura. oltre 600 pezzi; inoltre cassettiera minitrapano saldatore
FILONI ROBERTO· Via Borgo della Vittoria, 24 - 51017 piastre millivolt kit varie. In Blocco L. 150.000.
PESCIA (Pistoia) SARONNO (Varese) Tel. (02) 96701023

CERCO schema elettrico autoradio Philips 674 o, anche VENDO a prezzo d'affare monitor RGB Tenkolek con una
se non funzionante ma in buono stato, autoradio Philips, buona definizione dell'immagine 14° + ZX spectrum
674 scambio con Wolkman funzionante Sony o con altro adattato per 48 Kram + programmi + registratore. Tutto
Di questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la necessità di offrire materiale elettrico. in ottimo stato a L. 600.000 trattabili.
in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati elettronici, oppure coloro che vorranno FORMICA GIOVANNI - Via Rosario, 5 - 92010 MONTA- DI LEO MASSIMO • Via Vitruvio, 8 - 20124 MILANO
rendere pubblica una richiesta di acquisto od un'offerta di permuta. PERTO (Agrigento) Tel. (02) 224929 ore pasti
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
tario. ' " •
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo nei limiti di
40 carole, scrivendo molto chiaramente (ossibitmente in stamateo) ._s,_ii,
372 373
. i

LA POSTA BEL LETTURE


DISPONGO di alcuni moduli FM 87 + 108 e 52 +68 MHz, VENDO cambio compro programmi per QL. Ne possiedo
PLL programmabili, W 10 e 20, professionali per L. 280.000 un centinaio, grafici, commerciali, tecnici, games ecc. Tutti possono scriverci, abbonati
e 350.000. 2 Amplificatori FM 88 - 108, LB 150 W e 250 W Vendo inoltre circa 2.000 programmi per Spectron. o no, rivolgendoci quesiti tecnici -s
L. 300.000 e 600.000. MAROTTA FELICE - Via O. De Caro, 71 - 84060 ROC-
inerenti a vari argomenti presen- <<,
=
PIERO - Tel. (091) 342239 ore 14 CAGLORIOSA (Salerno) Tel. (0974) 981062 dopo le 15
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
~------------ domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
I
sivamente concepiti ad uso di

PER I VOSTRI INSERTI un solò lettore.

I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello) SCHERMATURA DELL'ANTIFURTO que, il primo accorgimento da adottare consiste nel
distanziare maggiormente tra loro l'antenna e la
Quando viene attivato il mio trasmettitore di po- centralina dell'antifurto. Ma qualora ciò non fosse
tenza, con il quale opero sulla gamma dei due materialmente possibile, lei dovrà realizzare la co-
metri, ossia sulla frequenza dei 144 MHz, metto siddetta schermatura "chiusa", ricordando che i
in crisi un impianto di antifurto installato non fori di ventilazione, quello per l'eventuale sirena e
molto lontano dall'antenna del TX. Per evitare per i collegamenti, rappresentano altrettante porte
questo inconveniente, ho tentato di schermare la d'ingresso per i segnali a frequenza elevata. Le stes-
centralina dell'antifurto con una custodia di allu- se chiusure delle parti metalliche debbono essere
minio, dello spessore di un millimetro, ma tutto è estremamente precise, dato che una fessura di un
stato inutile, anche dopo aver schermato altre solo millimetro, lunga una decina di centimetri,
parti dell'installazione elettrica ed elettronica. costituisce una guida d'onda perfettamente effi-
Ora chiedo a voi quali ulteriori accorgimenti deb- ciente, che può incanalare, verso l'interno della cu-
bo adottare, sempre che questi siano realizzabili stodia di alluminio e senza attenuazioni, la radia-
da un dilettante quale io sono. zione a 144 MHz del suo trasmettitore. La custo-
MANCA OTTORINO dia, poi, si comporta da camera riverberante, in
Roma grado di generare campi di intensità elevatissime,
anche con segnali non particolarmente forti. Con-
La teoria che presiede alla propagazione delle onde tro le quali sono pochi i circuiti elettronici che pos-
Inserite il tagliando in una busta e spedite a:
elettromagnetiche insegna che, distando la centrali- sono opporre una immunità di funzionamento.
na dall'antenna di almeno trenta centimetri, ci si Chiuda, quindi, ogni apertura con rete di rame a fi-
trova in condizioni di campo "distante" far field), li saldati e non intrecciati e con maglie di lato non
ELETTRONICA PRATICA per cui le onde sono piane e di impedenza pari a
377 ohm. Inoltre, tenga presente che, aumentando
superiore ad un centimetro; usi per i cavi gli appo-
siti capicorda passanti; metta a massa, con fasce
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »
la distanza, decresce l'intensità del campo elettrico metalliche, le calze dei cavi schermati e controlli
Via Zuretti, 52 - MILANO. e di quello magnetico. Mentre questa teoria non è che i conduttori siano dotati di filtri a radiofre-
più valida per le brevi distanze (near field). Dun- quenza, sia in uscita che in entrata.

374 375
UN VOLTMETRO A VALVOLA I voltmetri a valvola, che hanno sempre funzionato
ottimamente, sono ormai desueti perché insensibili INSTABILITÀ NELL'RX PER OC

OT
Presso il laboratorio di un mio conoscente ho no- ai campi a radiofrequenza, a differenza di quelli
tato la presenza di un voltmetro a valvola in disu- solid-state che da tempo hanno preso il sopravven- Durante l'ascolto delle onde corte, il mio ricevi-
so. A scopo didattico, potrei io costruire uno to. Presentiamo volentieri il progetto richiesto che, tore slitta leggermente in frequenza. Studiando il AL+ 12V d AL/MENI
strumento analogo, disponendo di una valvola come da lei affermato, assume finalità didattiche. problema, ho capito che tutto dipende dall'oscil- • OSC!LL.
elettronica in perfetto stato, esattamente il tipo
12AU7?
ROMEI SILVIO
Tenga presente che le resistenze Rl - R2 ... R8 deb-
bono avere una tolleranza dell'1%. Con R12 si re-
gola l'inizio-scala, con R16 il fondo-scala.
latore locale. Pertanto, funzionando il ricevitore
con l'alimentazione a 12 Vcc, ho inserito uno ze-
ner da 7,5 V, migliorando, sia pure di poco, la
• 5T t T •
Alessandria stabilità. È possibile un ulteriore perfezionamen-
to? Cl DZ
GUERRINI GIORGIO
Treviso

Se il suo problema è realmente legato alla variazio-


ne della tensione di alimentazione dello stadio
1,5V ;Si'4============== + ISO V oscillatore· e non alla deriva termica di qualche
I RII> .t;R/2 componente, può migliorare la stabilizzazione con C1 = 1F (ceramico)
questo circuito. Che può essere utile in tutti quei FT = 2N3819 (transistor FET)
R2l=
. 6V casi in cui si vogliano esaltare le prestazioni di uno DZ = 7,5 V (diodo zener)
zener.

RI
RJ • 15V

• Il s.. R/6

["s,
Rt, :2'

60V

Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000


LEI

5 z A

150V
ENTR,

g R6 Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-


nico.
7
t= 600V
6,3 v Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI

·±
I
r%
7J
1500V
"< R/i.
SR/5
PASSI» ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:

1°-Tester
-
ETTpeG,.
!1:====~=====~========tl===A::========== GND 2°- Voltmetro -T 7Tome,
3° - Capacimetro "ug
ge } il .l ad
s 64
si g.°
o,
4° - Provagiunzioni

Resistenze R11 = 22.000 ohm 5° - Oscillatore modulato


k
'«02,,-
R12 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) VA
R1 1 megaohm 6° - La radio - "rié]
R2 10 megaohm
R13 = 22.000 ohm ",, $o.."
=
E .
R3 2 megaohm
R14 = 100 ohm
7°• Alimentatori
R4 1megaohm
R15 = 1 megaohm
R5 = 200.000 ohm
R16 = 22.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
8° - Antenne
R6 100.000 ohm
R7 20.000 ohm Varie 9° - Adattamenti d'antenna
R8 13.000 ohm
R9 1.000 ohm
V1= 12AU7
R10 = 100 ohm
S1= comm. (1 via - 7 posiz.)
A = microamperometro (100 A f.s.)

376
377
GLI INTEGRATI TBA 810P grato, vanno collegate ad un dissipatore di rame
con superficie di 100 cm' e spessore di 0,5 mm.
Potrei avere lo schema di impiego dell'integrato
TBA 810 P del quale, recentemente, mi sono sta- .C8

ti regalati alcuni modelli? Condensatori


MONSELLATO ENNIO
C1= 100 F - 16 VI (elettrolitico)
Messina C2 = 100 F - 16 VI (elettrolitico)
RI

C3 = 5.600 pF
Le caratteristiche principali del componente sono C4 = 1.500 pF
le seguenti: Valim. = 4 V min. - 20 V max. Pot. es = 100.000 pF
use. = 5 W min. - 7 W max su AP da 2 ohm. Risp. C6 = 1.000 F - 16 VI (elettrolitico)
in freq. = 40 Hz + 20 Hz. Guadagno = 40 dB. C7 = 100.000 pF
Tenga presente che le alette, di cui è fornito l'inte- C8 = 100 F - 24 VI (elettrolitico)

Resistenze
Varie
ECCEZIONALMENT_ R1
R2
100.000 ohm
56ohm IC1 = TBA 810P
R3 100 ohm ALIM. = 12Vcc 20 Vcc
R4 10hm AP = altoparlante (4 + 2 ohm)
IN VENDITA LE DUE ANNATE COMPLETE
1985- 1987
AL PREZZO DI L. 18.500 CIASCUNA ALIMENTATORE PER VECCHIA AUTORADIO

Sono in possesso di una vecchia autoradio a val- Il riduttore di tensione che risolve il suo problema
Coloro che, soltanto vole dotata di un gran numero di bande ad onda è quello qui pubblicato, che deve essere utilizzato
recentemente, hanno corta, che deve essere alimentata con la tensione preferibilmente con il motore dell'auto acceso, per
conosciuto ed apprezzato la di 6 Vcc, con un assorbimento di corrente di 5 A. non esaurire presto la batteria. Il transistor TR3 va
validità didattica di +r. iuli l lH@il$TRpo.-""ll
Elettronica Pratica,
._~':" ~ ~ Come posso fare per ridurre la tensione della equipaggiato con un grosso radiatore. La tensione
immaginandone la vastità di Re. "t22 batteria dai 12 V a 6 V? in uscita si regola con R3.
programmi tecnico-editoriali
svolti in passato, potranno
ora aggiungere, alla loro
Cl~ \C -=-1· ,.la» , "~
l

---r=
i
v lg
·
• ] cq.

I-.
·-~:~\'!'
F
RA V ASI ELIANO
Napoli
iniziale collezione di riviste, ~
fil ·6$j8
_1 qul g
queste due annate proposte f

in offerta speciale a tutti i


,.•-~--
on o o3 Condensatori
nuovi lettori.
%u C1 = 10.000 pF
#e
-s==--
± C2 = 4.700 F - 12VI (elettrolitico)

Resistenze 4i
R1
R2
680
470
ohm
ohm
E#..
b

R3
R4

Varie
TR1 =
2.200
2.200

BC109
ohm (trimmer)
ohm
12V
e d -R3
Il
cd;
T
C2
e
(jSC
~

TR2 = 2N3055 DZ
Richiedeteci oggi stesso una od entrambe le annate qui illustrate, inviando, per ciascuna di esse, R4
TR3 = 2N3055
l'importo anticipato di L. 18.500 a mezzo vaglia postale, assegno bancario o conto corrente postale DZ = diodo zener (3,3 V - 1W)
n° 916205 ed indirizzando a: Elettronica Pratica - 20125 Milano - Via Zuretti, 52.

378 379
COMPRESSORE AUDIO OSCILLA TORE SINUSOIDALE A 1 KHZ

Mi occorre uno schema molto semplice di com- Il circuito che le consigliamo di realizzare presenta Nel mio laboratorio di dilettante vorrei disporre
pressore audio con uscita ad alta impedenza, in la caratteristica di non richiedere alcuna alimenta- di un oscillatore sinusoidale con frequenza di TR2
SI
grado di attenuare i segnali da inviare all'amplifi- zione. La compressione si regola tramite il poten- 1.000 Hz ed ampiezza regolabile.
catore quando questi aumentano di intensità. ziometro R3. DEL BUONO PIERO
VENTURINIRAFFAELLO Lucca
Bologna
La taratura di questo circuito implica l'uso di un
Condensatori
oscilloscopio e si ottiene regolando il trimmer R5 e
9V
R5 in modo da ottenere la sinusoide pe,fetta. Altri-
C1 = 1F (non polarizzato) menti, potrà regolare R5 in funzione della nota più te ?
C2 = 22F- 12 VI (elettrolitico) gradevole. Il livello in uscita si regola mediante R6. (6)0se
C3 = 22F- 12VI (elettrolitico)
C4 = 1F (non polarizzato)
Condensatori
Resistenze C1 = 10.000 pF
+
R1 = 220 ohm C2 = 10.000 pF
R2 = 100 ohm C3 = 10.000 pF R6 = 2.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R3 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) C4 = 10F- 16Vl (elettrolitico) R7 = 12.000 ohm

-
R4 = 22.000 ohm C5 = 1F (non polarizzato) R8 = 3.300 ohm
R5 = 470.000 ohm
R6
R7
= 22.000 ohm
= 22.000 ohm
l c2
l ==
Resistenze Varie
R1 = 4.700 ohm TR1 = BC108
R2 = 4. 700 ohm TR2 = BC108
Varie R3 4. 700 ohm
= S1 = interrutt.
D1-D2 - D3 - D4 = diodi al germanio R4 = 470 ohm ALIM. = 9 Vcc
R5 = 1.000 ohm (trimmer)

FREQUENZIMETRO BF ANALOGICO C3 = 50.000 pF


C4 = 5.000 pF
Per il mio laboratorio dilettantistico vorrei realiz- C5 = 500 pF
zare un economico frequenzimetro per segnali a
bassa frequenza e di tipo analogico. Disponete di
un progetto di questo tipo?
GHERSANI LUCIANO
C6 =

Resistenze
R1 =
5 µF - 16 VI (elettrolitico)

10.000 ohm
52 le 9V

Sondrio R2 = 2 megaohm (trimmer)


R3 = 100.000 ohm T
Questo è il semplice progetto di frequenzimetro che R4 = 470.000 ohm
può soddisfare le sue esigenze di dilettante. Tenga
presente che il trimmer R2 va regolato in modo che
sul collettore di TRJ si misurino 4 Vcc. Gli altri
trimmer (R8 - R9 - RIO) vanno regolati in modo
che, con un segnale applicato all'entrata E, rispetti-
R5
R6
R7
R8
R9
=
=

=
4.700 ohm
1.000 ohm
= 68.000 ohm
100.000 ohm (trimmer)
= 100.000 ohm (trimmer)
i R3
b

II
e

C6
R10 = 100.000 ohm (trimmer) D1
vamente di 100 Hz- 1.000 Hz - 10.000 Hz, l'indice R6
del microamperometro raggiunga esattamente il
fondo-scala. Per R8 - R9 - RIO utilizzi tre trimmer Varie
multigiri ( 10 giri). TR1 = BC108
D1-D2 = diodi al germanio
Condensatori S1 = interrutt.
S2 = comm. (2 vie-3 posiz.)
C1 = 1F (non polarizzato) A = microamperometro (50 A f.s.)
C2 = 22 F- 16 Vl (elettrolitico) ALIM. = 9 Vcc

380 381
scatole di

I EffElll LUMINOSI
I ACCESSORI PER AUTO E MOTO

t
I Luci ps1chedeliche 2 vie 750W/qmale Lampeggiatore regolabile 5 -;.- 12V L 14.000
10 Luci psichedeliche 3 vie 1500W/canale 41.000
63.000 AS
RS 46
47 Vanatore d luce per auto L. 18.000
8 ILuci rotanti_sequenziati 10 e 80ow/canate 47 000 RS 60 Accensione automatica luci posizione auto L 21 000
L 22 000
58
l l3
l 14
Strobo intermittenza regolabife
Semaforo elettromco
Luci sequenz. elastiche 6 vie 400W/canale
18000
37.500
43.000
RS
RS
RS
54
66
93
%%.% .%%°28o
Interfono per moto . . . t 40000
30.000
117 Luci strobo.scop«che 49000 RS 96 Avvisatore acustico_ luci posmone per auto L 11 000
135 Lu psichedeliche 3 vie 1000W 41-000 RS 103 Electronrc test multifunzioni per auto L 37 500
172 Luci psichedeliche microfoniche 1000 W 49 500 RS 104 Riduttore d1 tensione per auto L. 13.000
233 Luci psicoritmche - Light Drum 46.000 RS 107 Indicatore eff batteria e generatore per _auto L 17000
- 122 L 21.000
137
151
R:25 %%2:%2%
Commutatore a sfioramento per auto
L 15000
L 16.000
APP. RICEVE NTI-TRASM ITTENTI E ACCE SSORI #3 162 Ant_ifurto per auto L 32 000
16 Ricevitore AM didamca L 15 000 RS 174 Luci ps1cheqelìche per auto con microfono L 4:3000
40 M1croncevitore FM L 16500 RS 185 Indicatore di assenza acqua per tergcnstallo L 17500
62 Prova quarzi L. 14 600 RS 192 Avvisatore automatico per luci di posizione auto L 29.000
68 Trasmettitore 'F M 2W L 28.500 RS 202 Ritardatore per luci freni extra L 22000
112 Mini ricevitore AM supereterodina L. 26.500
119
120
Radiomicrofono FM
Amplificatore Banda 4-5 UHF
L
L
17.000
16000
RS
RS
213
22 7 :%% :.2% « aw oso
l.
L-
35000
29000
130 Microtrasmettitore A M. L 19.500
139 Mini ricevitore FM supereterodina L 27 000 TEMPORIZZATORI
160 Pre-am pliflcatore d'antenna universale L 12.000 nS 63 Temporizzatore regolabile 1 100 sec.

I tL
161 Trasmettitore FM 90- 150 MHz 0,5 W L 23.000 RS 123 Avvisatore acustico temporizzato
178 Vox per apparati R_ice Trasmittenti L 30.500 AS 149 Tempo'nzzatore per luce scale
180 Ricevitore per Radiocomando a DUE canali L 59 500 RS 195 Temporizzatore per carica batterie al Ni-Cd L
181 Trasmennore per Radio comando a DUE canali L. 32.000 RS 203 Temporizzatore ciclico L
RS 238 AVVISATORE DI CHIAMATA TELEFONICA 183 Trasmettitore di BIP BIP L. 20.000 RS 223 Temporizzatore programmabile 5 sec, ~ 80 ore L.
Trasmetthore Audio TV
E un disposto che cornuta una successim e di sei lampade la au veloctà pub essere Clegatoella lnee telefon ica, ogni volta cha in arrivo une chiamata (telefono che squilla) un apposito 184 L. 14.000
due deviaton si JXlSSOflO ottenere quattro effetti luminosi diversi 1) Punto
Puntu luminoso che avanza e torna indietro (rimllab:o) - ]) Punto Il
ni sitaE un disposit ivo di grande utilità quando si vuole aggungere alla suonena del telefono
5o di maggior potenza o addmtll.lra _un avvisatore ottico. _Può essere ìnstallato
188
205
212
Ricevitore a reazione per Onde Medie
Mini Staziorre Trasmittente F.M.
Super Microtrasmettitore F.M
L
L
L
27000
60.000
28.500
ANTIFURTI ACCESSORI E AUTOMATISMI
RS 14

I
un •
Antifurto professional_e L
che avanza - 4) Punto spento (in campo luminoso) che evenza a toma indietro ( diver so de dove è ubicato il telefono. E moho indicato per nsolvere i problemi dei 218 M1crotrasmett1tore F.M. ad a!ta efficienza L 24.000 AS 109 Serratura a combmaztone elettronica L.
essere installato su auto o autocarri grazie alla ta\sione di ahrel tarione chi può 8SSeJI ì • coloro cha hanno il telefono ad una certa distanza dal luogo dove normalmente 219 Ampliftc_a tore di potenza per microtrasmettitore l 21 000 RS 118 Dispositivo per la registr. telefonica automatica l
229 L 16.000
di 12 o 24 Vcc. 11 carico massino (lampada) per ogni usata non deve superare i 24 W rapprese ntata dai ontatt d un relè il cui carico massimo è di 2 A. La lensione
235 g".. o -snono vonco» L. 31000
RS 126
128
Chiave elettronica L
L
12Ve. 48W se alimo'ltato a 24V Met!enoo le ~mpade allineateep,emjlOl"'1IÌI !
funzionamem o ,N- 2 si otterrà rettetto luminoso della famosissi ma SlFEAC'A,R. Può ll1di
~ ésnni comp resa tra 9 e 12 Vcc. n lfisposilivo consuma soltanto in presenza di
mA)_a perta nto puil anche esser e alimentato con una normale batteria da 9 V alcalina
RS
142
141 8..±%3%raggi
Trasmettitore per barriera
%%..-
à infrarossi
L
L
per luci Natalizie o ncham pubblica ton quando non si dispone della tensione di rete o Il KtT è completo di rmcro relè_ Il tutto può essere racchiuso nel contenitore plastico
EFFETTI SONORI H 146 Automatismo per riempimento vasche L
utilizzarla perche pencolosa (specialmente in presenza di bambini! RS 165 L
L. 23.000 1 8 Sirena elettronica 30W
] eneratore
g di note musicali programmabile
L
L
29 000
34 600
RS 158 #2%%r%.%% 4 L.
99 Campana elettronica
RS 169 Ricevitore ad ultrasuoni L
l
100 Sirena elettronica bitonale L 3%8 RS 171 Rivelatore di movimento ad ultrasuoni L

RS 240 AUTOMATISMO PER. REGISTRAZIONI TELEFONICHE


101
143
Sirena 1t-aliana
C)nguettio elettronico
L.
L
)8000
20.500
12s 1%
220
Dispostvo autom per lampada di emergenza
Autoscatto programmabile per Cine - Fotografa
Ricevitore per telecomando a raggi infrarossi
L
L
L
158 Tremolo elettronico L 25 500 ~s 221 Trasmettitore per telecomando a raggi infrarossi L
E un dispositivo che può essere usalo in svariati modi. come avvisatore acustica pet impneh Colego to atta les teletonica fa sl che un registratore entri in funzione ogni volta che viene l 87 Distorsore FUZZ per chitarra I. 25000 RS 222 Antifurto professionale a ultrasuoni L
generali, campanello elettronico per brcicletta. avvisatore acustico telefonico (abbinalo al RS«n .._.... ~ uimeU:1 del telefono, registrando cosi (intera conversazione. L"evento viene segnalato 207
2.26
Sirena Americana L 16000 RS 232 Chiave elettronica PLL con atlarme L
238), ecc E dotato di un deviatore in modo da poter selezio nar dua tipi dr suoni diveri: tilo ,a~ JiO ll~ nte. La sua install.azrnne 8 di eslrema faci.lìtà e in caso di guasti alla rinea
Microfono amphf1cato Truccavoce
w L 31.000
!tipo campanello) o suono bitonale. Il dispositivo entra m funzione premendo :llf! pi,111_.. t I il • " l'I non viene attivato. 11 suo funzionamento è corretto anche in presenza di linee in
suono viene radiato da un apposito trasduttore piezoelettnco {forn ito nel KIT} lo teni ne dt PI Il disposit ivo dev e essere alimentato con una tensione compresa tra 9 e 15Vcc.
ACCESSORI VARI OI UTILIZZO
RS 9 Variatore di luce (carico max 1500W ) l 13000
alimentazione può essere compresa tra 9 e 12 Vcc. Dato il basso consumo lctrca 5\11!'11 fP e
L astbmento di sohi 20 mA a riposo e 70 mA con tele attato Mohtn adatto a racchiudere
s
APP. BF AMPllFICATORl E ACCESSORI
Filtro cross-over 3 vie 50W L 32.000 AS 59 Scacc,a zanzare elettronico l 16000
essere usata una normale batteria da 9 V per radìoline ildispositive ad eventuale alimentatone o battena é il contenitore IP 012 16 Amplificatore BF 2W L. 14.000
AS 67 Variatore dr velocjtè per trapani 1600W L 19.000
AS 82 Interruttore crepuscolare L 23500
19
26 X%±r% t
32 000
17.000
RS
RS
83
91
Regolatore c_tt ve!. per motori a spazzole
Rivelatore di prossimità e contano
I
L
16000
30600
L. 40.000
27
36
772%%%%./7o asso so·mao L
13 000
30000
RS 97 Esposimetro per camera oscura l 37.000
RS 121 Prova riflessi elettronico L. 56 500
38
39
45
51
Indicatore livello usc,ta a 16 LED
Amphf1catore stereo_ 1 O+ 1 OW
Metronomo elettronico
Preampli-flcatore HI-FI
L
L.

t 38%
34500 I
34.500
RS
RS
RS
129
132
134
%z:.22.r%%.
Rivelatore di metalli
L
L
l
48.600
23 000
23 000

É un lrasmenitore a ultrasuoni del lipo FLASH MODE Premendo F' apposito pulsante
RS 242 RICEVl,TORE PER INTERRUTTORE A ULTRASUONI
E un dispositivo sensibile agli ultrasuoni con frequeme di 40 KHz che, ricevuti da un apposito
55
61
72
Preamplif1ca1vre stereo equalizzato R.I.A.A
Vu-meter a 8 LED
Booster per autoradio 20W
L 23 000
L
L
30000
26 000
RS
RS
RS 152
t Interruttore a sfioramento 220V 350W
z.$ %%. %%#,3°
L
L
L
3.600
~ 8000
28000
ns 169
uhrasoni_co trasmesso (40 KHz) ha una durata programmata inferiore a un secondo,
ricevtore RS 242 ha una pontata di cita IO metn. Onentandolo v
~ ie e:c1· elabor ati, agiscono su di un relè eccitandolo. Quando gli ultrasuoni cessano il relè 73
106
Booster stereo per autoradio 20+20W_
Protezione elenronica per casse acustiche
L
L
46.000
32 000
RS 166 : % 2 8%.%· L
L
21000
15.000
pulsante. l relè del ncevrtore si ecc4a e rimane in tale stato fino a
il pulsante In 1ale modo, 1 contatti del rete dal ncevrtore vengono usati come u e vero pronto
2:.5.3.7.7.77512.. al particolare circuito di slab~iuazione, la 1ensione di alimentazione può
108
115
Ampli_ficatore BF SW
:%3:. $%383..
L
L
15.000
29000
RS
RS
RS
167
170
173
Lampegg. per lampade ad incandescenza 1 600 W
Ampilf1catore teJefonico per ascolto e reg,str.
Allarme per_fngonfe.ro
L
L
L
16.000
28000
23.000
124 L 31.000 Contatore digrtale modulare a due cifre
interruttore comandato a distanza Pud essere usato per comandare [accensione di televisen, lui, e 24 Vcc L·assorb1mento è di sori 15 mA a nposo e 70 mA con relè 127 Mer Stereo 4 ingressi L 46.000 RS 176 L 24000
AS 182 lonizzatore per ambienti L 43.000
p1me1tori, ecc. Per il suo funz10namento è sufficiente una balleria da 9 V per radiotint @ .ltlbr
dimensionato (33 x 50 mm) per essere racchiuso nel contenitore LP 461 che è pro•wi9to ai,,ano
RS 241 è molto adatto per azionare a distanza questo dispositivo. É
anche il modello RS 168. Con entrambi i 1rasmettitori le portela è di circa 1 O
133
140 {%.22%e L. 11.000
L IJ 500 nS
RS
186
189
Scacc,atop1 a ultrasuoni
Termostato elettronico
L.
L
J8000
28 500
tL .
balleria. 145 Modulo per indicatore di livello audio Gigante L 52000
42 ed sventuala ahmentatore o balleria possono essere racch1us1 nel contenitore S 193 Rivelatore di variazione .luce 32.000
153 Effetto presenza stereo L 30000 RS 198 Interruttore acustico 29 500
163 lnter1ono 2 W
L. 45.000 175
191
Amplificatore stereo 1 + 1 W
Am_plif1cator_e stereo Hl~FI 6 + 6 W
EL 3?e%
32.000
RS
llS
201
208
Super Amplificatore - Stetoscopio. Elettronico
Ricevitore per telecomando a raggio luminoso L
31.000
33 000
RS 216 Giardiniere elenrornco automatico L. 35.000
197 Indicatore; dt livello audio con microfono 30.s50o s 211 Scaccia zanzare a ultrasuoni L 16000
199 Preamplificatore microtonico con coPgssore L. 20 500 ~S L.
1PIE&DEA ED»DESO
VIETI 200
210 z%.%%
:51.8%%9·
L 23.000
L 74 000 RS 2J6
230
%:%% %.%.- sw ooo wo L.
78000
49.600

RS 226 MICROFONO AMPLIFICATO -TRUCCAVOCE L. 31.000


214
2.29 E 3%%% STRUMENTI E ACCESSORI PER HDBBISTI

I
35 Prova transistor e diodi L
RS 227 INVERTER PER TUBI FLUORESCENTI 6-8 W PER AUTO L. 29.000 ALIMENTATORI RIDUTTORI E INVERTER s 94
126
Generatore di barre T'./ miniaturizzato
Prova transistor (test dinamico,
L.
l
RS 228 AMPLIFICATORE STEREO 2 + 2 W Alimentatore stabilizzato per amptificatori Bf L 32.000 RS 155 Generatore di onde quadre 1Hz 100 KHz L
L. 26.000 5
L RS 167 Indicatore di impedenza altoparlanti
RS
RS
229
230
MICROSPIA FM
RIVELATORE PROFESSIONALE DI GAS
L.
L.
16.000
78.000
11

3
86
Riduttore di tensK>n e sta·b dizzato 2.4/12V 2A
Alimentatore stabilizzato 12V 2A
Carica batterte automatico
Alimentatore stabilizzato 12V 1 A
L
15.000
19.000
tL 3t%%
AS
RS
AS
194
196
209
g%.%%3%.o eros so •
Calibratore per ncevton a Onde Corte
t
L
96 Alimentatore duale regol. +- 5 -:- 12V 600mA 26.000 Rs 231 Prova collegamenti elettronico L
RS 231 PROVA COLLEGAMENTI ELETTRONJCO L 22.000 116
131
Alimentatore stabilizzato variabile 1 4 252A
Alimentatore stabilizzato 12V (reg. 1 O+ ,1 SV 1 OA
L 36000
L 59 500
RS 232 CHIAVE ELETTRONICA PLL CON ALLARME L. 49.000 138 Carica batterie Ni-Cd corrente costante regol abile L 36.000 IDCHI RETTR ONICI
80 ~ a9get elettronico

I
150 Alimentatore .s tabilizzato Universal.e 1 A L 30.000 RS L
RS 233 LUCI PSICORITMICHE - LIGHT DRUM L. 46.000 154
156
Inverter 12V - 220V 50 Hz 40W
Carica batterie al Ni - Cd da batteria auto
L 26.000
L 28.500
RS
s
88
110
Rou ette elettronica a 1 O LEO
Slot machine elettronica
L
L
RS 234 ALIMENTATORE STABILIZZATO 24 V 3 A L. 24.000 190 Alimentatore stabilizzato 12 Vlreg. 1 O - 15 V) 5 A L 44.000 ~S 147 Indicatore di vinc'1ta L.
204 lnverter 12 Vcc- 220 Vca 50 Hz 1 OOW L 75 000 RS 148 Unità aggiuntiva per AS 14 7 L.
RS 235 MICRO RICEVITORE O.M. - SINTONIA VARICAP L. 31.000 211 Alimentatore stabi1iuato 9 V 600 mA ( 1 A max) L 15.000 RS 206 Clessidra Elettronica - Misuratore di Tempo L.

RS 236 VARIATORE DI VELOCITÀ PER TRAPANI - 5 KW (5000 W) L. 49.500


215
234 A "%2 3%%±/· -o v+A L 39 000
L 24.000
RS
AS
224
22.5
Spilla Elettronica N. 1
Spilla Elettronica N. 2
L
L
__STRUMENTI DI MISURA
offerta speciale! ULTI METRO DIGITALE
MOD. TS 280 D - L. 132.000
E CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate - Visualizzatore cristallo liquido
a 33 cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali - Batterla 9 V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
Una collezione di dieci fascicoli arretrati accuratamente selezionati fra quelli che hanno alcalina - Indicatore automatico di batteria scarica quando
riscosso il maggior successo nel tempo passato. rimane una autonomia inferiore al 10% - Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 Q)- 10 A misura diretta in D.C.
e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170 x 87 x42-
Peso Kg 0,343

PORTATE

BETA]FILTRO
VOLT D.C
VOLT A.C.
OHM
200 mV-2 V-20 V- 200 V- 1000 V
200 mV- 2 V- 20 V- 200 V- 750 V
202-200 2-2 KO- 20 KO - 200 KO -2 MO
CB LIMITATORE
DI DISTURBI
ELETTRO AMP. D. C.
- 20 MO
200 A-2 mA- 20 mA - 200 mA - 2000 mA
±,2r27%5":: - 10 A
AMP. A.C. 200 A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A
ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali.

MULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 240D - L. 73.000

CARATTERISTICHE GENERALI
Visualizzatore a cristalli liquidi con indicalore di polarità.
Tensione massima 500 V di picco
Alimentazione 9V
Dimensioni mm 130 x 75 x 28

L. 12.000 Peso

PORTATE
Kg 0,195

Tensioni AC = 200 V. 750 V


Correnti CC = 2.000 A - 20 mA - 200 mA - 2.000 mA
Tensioni CC = 2.000 mV - 20 V - 200 V - 1.000 V
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta è impegnato nella ricerca degli elementi didattici Resistenza = 2.000 2-20 K?- 200 K!- 2.000 KO
introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero, abbiamo ap-
prontato un insieme di riviste che, acquistate separatamente verrebbero a costare L. 3.500 cia- INTERAMENTE PROTETTO DAL SOVRACCARICO
scuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 35.000, si possono avere per sole L. 12.000.
ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
MICROTRASMETTITORE
Fl sa ne + 1ss

IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
L. 24.000

Funziona anche senza antenna. È dotato di ec-


cezionale sensibilità. Può fungere da radiomi-
crofono e microspia.

L'originalità di questo microtrasmettito-


re, di dimensioni tascabili, si ravvisa
nella particolare estensione della gam-
ma di emissione, che può uscire da
quella commerciale, attualmente troppo
affollata e priva di spazi liberi.

1 I\I
CARATTERISTICHE

EMISSIONE : FM
GAMME DI LAVORO: 52 MHz + 158 MHz
ALIMENTAZIONE : 9 Vcc + 15 Vcc
ASSORBIMENTO : 5 mA con alim. 9 Vcc
POTENZA D'USCITA: 10 mW + 50 mW
SENSIBILITÀ : regolabile
i 9l BOBINE OSCILL.
DIMENSIONI
:
:
intercambiabili
6,5 cm x 5 cm
ora.zen.s re.sue.essa
DI ELETTRONICA - RADIO - OM • 27 MHz
PRA&
AT]CA
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3° /70 -ANNO XVIII - N. 7/8 - LUGLIO-AGOSTO 1989
ED. ELETTRONICA PRATICA- VIA ZURETTI, 52 - 20125 MILANO - TEL. 02/6697945 L. 5.000

FASCICOLO SPECIALE ESTATE '89


DIDATTICA
APPLICATA

MANUALE TEORICO - PRATICO


PER PRINCIPIANTI
STRUMENTI DI MISURA __
TESTER ANALOGICO
MOD. TS 271 · L. 24.500

CARATTERISTICHE GENERALI
5 Campi di misura - 19 portate
Sensibilità 10.000 Q/V DC
Dimensioni mm 150 x 63 x 32
Peso Kg 0,14
Pila 1elemento da 1,5 V

PORTATE
VOLT D.C. 0,25 V - 2,5 V - 25 V - 250 V - 1.000 V
VOLT A.C. 1 O V - 50 V - 250 V - 1.000 V
AMP. D.C. 0,1 mA - 10 mA - 500 mA
OHM x 10 ohm - x 100 ohm - x 1.000 ohm
dB - 20 dB + 62 dB

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali

TESTER ANALOGICO
MOD. TS 260 - L. 59.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate
Sensibilità 20.000 Q/V D.C. - 4.000 Q/V A.C.
Dimensioni mm 103x 103 x 38
Peso Kg 0,250
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni

PORTATE
VOLT D.C 100 m V-0,5V-2V-5V-20V-50V- 100

VOLT A.C.

OHM
AMP. D.C.
V-200V-1000V
2,5 V - 10V - 25 V - 100 V - 250 V - 500 V -
1000 V
2x1-0x10-2x100-2x 1000
50 A- 500 A- 5mA- 50 mA -0,5 A-5 A
I
AMP. A.C. 250 A - 1,5 mA- 15 mA- 150 mA - 1,5 A-
10A
CAPACITÀ = O: 50 uF-0 500 F (con batteria interna)
dB 22 dB - 30 dB- 42 dB-50 dB- 56 dB- 62 dB -- - --- -~---·-

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie -
Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
PREGI DI
UN FASCICOLO
Chi va in vacanza, deve forzatamente rinunciare alla pratica
sperimentazione, non potendo portarsi appresso un laboratorio
di elettronica, neppure di piccole dimensioni. Ma è anche im-
pensabile che il dilettante distolga del tutto i propri interessi da
quell'attività ricreativa che, mese dopo mese, ha piacevolmente
riempito il tempo libero nel corso dell'anno. V'è quindi una
difficoltà di ordine pratico, da una parte ed una esigenza dina-
tura culturale, dall'altra, che il corpo redazionale di Elettronica
Pratica ha dovuto conciliare. E lo ha fatto approntando un fa-
cicolo di notevole rilevanza didattica, con il carattere del ma-
nuale, cui poter ricorrere, come ai più comuni utensili e stru-
menti, per ogni richiamo alle nozioni elementari della materia
per la conferma della validità di un procedimento, per la me-
morizzazione di una particolare tecnica operativa. Perché in
questo numero speciale si parla di saldature e dissaldature, si
analizza la funzione dei più comuni componenti, si rievocano
alcuni metodi costruttivi di ragguardevole importanza, si guida
il principiante nel lavoro di allestimento del laboratorio, che
deve rivelarsi funzionale oggi, ma in grado di consentire ulte-
riori ampliamenti domani e, soprattutto, si ripercorrono le tap-
pe primarie, attraverso cui si sviluppa il cammino di ogni elet-
trodilettan te.
I CANONI
D'ABBONAMENTO
RIMANGONO Per l'Italia L 37.000
INVARIATI Per Estero L.47.000
L'abbonamento annuo al periodico offre la certezza di ricevere
mensilmente, a casa propria, una pubblicazione a volte esaurita o
introvabile nelle edicole.

Per sottoscrivere un nuovo abbonamento, o per rinnovare quello scaduto, oc-


corre inviare l'importo tramite vaglia postale, assegno bancario, assegno
circolare o a mezzo c.c.p. N. 916205 intestati e indirizzati a: ELETTRONICA
PRATICA-20125 MILANO-ViaZuretti, 52.
Si prega di scrivere con la massima chiarezza, possibilmente in stampatello,
citando con grande precisione: cognome, nome, indirizzo e data di decorren-
za dell'abbonamento.

LA DURATA DELL'ABBONAMENTO È ANNUALE


CON DECORRENZA
DA QUALSIASI MESE DELL'ANNO

È possibile sottoscrivere l'abbonamento o rinnovare quello sca-


duto direttamente presso la nostra sede:

ElfflllllCA.
• -,
- ---J:,--::
..n . ·- ·c
·-:··-
a_
20125 MILANO
VIA ZURETTI, 52
.

'
\

a
', ••

.---
. T

' '
-- ·•· ...--.8'.'97945
T1E'.L
..•
•• •

·,,

,.
' '-·

'
'J .'

''
, -.

,_•_,
ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6697945
ANNO 18 N. 7-8 -LUGLIO/AGOSTO 1989

LA COPERTINA - Interpreta, con una ricca e mul-


ticolore immagine plastica, il motivo conduttore
che caratterizza la fisionomia del presente fasci-
colo: quella di un dialogo semplice, ma costrutti-
vo, con il lettore principiante di elettronica teori-
ca ed applicata.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
SALDATURE 388
disegno tecnico DISSALDATURE
CORRADO EUGENIO

stampa TERMOCONTROLLO 400


TIMEC
ALBAIRATE - MILANO DEL SALDATORE

Distributore esclusivo per


l'Italia: USO E FUNZIONI 408
A.&G. Marco - Via Fortezza n.
27 • 20126 Milano tel. 25261
DEI COMPONENTI
autorizzazione Tribunale Civi-
le di Milano - N. 74 del 29-12-
1972- pubblicità inferiore al DIODI E TRANSISTOR 416
25%.
CRISTALLI N - P
UNA COPIA L. 5.000

ARRETRATO L. 3.500 IDENTIFICAZIONE 422


I FASCICOLI ARRETRATI SEMICONDUTTORI
DEBBONO ESSERE RICHIE-
STI ESCLUSIVAMENTE A:
ELETTRONICA PRATICA CIRCUITI STAMPATI 430
Via Zurettl, 52 - 20125 MILANO
METODO COSTRUTTIVO
DIREZIONE - AMMINISTRA-
ZIONE - PUBBLICITÀ- VIA ZU-
RETTI 52 - 20125 MILANO. USO DEL TESTER 440
VOLT -AMPÈRE - OHM
Tutti i diritti di proprietà lette-
raria ed artistica sono riser-
vati a termine di Legge per
tutti i Paesi. I manoscritti, i ALLESTIMENTO 452
disegni, le fotografie, anche DEL LABORATORIO
se non pubblicati, non si re-
stituiscono.
Che cos'è la saldatura

Elementi per saldare

Il saldatore

SALDATURE
E DISSALDATURE
Chi rimane sensibilizzato dalle più svariate attivi- gravi ed irreversibili a componenti ed apparati
tà elettroniche dilettantistiche o ricreative, cerca vari.
di utilizzare, molto presto, quell'utensile famoso Il tema della saldatura a stagno, dunque, è da ri-
ed indispensabile che prende il nome di saldatore tenersi di basilare importanza per tutte le tecni-
elettrico. Per eseguire, con questo, quell'opera- che applicative dell'elettronica. Ed ogni operato-
zione universalmente nota come "saldatura a sta- re ha il dovere di approfondirlo, svilupparlo ed
gno" che, a volte, viene considerata, erronea- aggiornarlo, soprattutto in considerazione del
mente, un lavoro di incollatura fra parti metalli- continuo progresso tecnologico, che invita ad in-
che, da effettuare banalmente, senza alcuna pre- tervenire su elementi nuovi e delicati con modali-
parazione tecnica. Con il risultato, assai frequen- tà diverse ma rigorose. La materia, quindi, deve
te nel mondo dei principianti, di impedire il fun- essere trattata con ordine, prendendo le mosse
zionamento di un circuito o di provocare danni dal concetto di "saldatura". Cominciamo pertan-

1 Le prime prove pratiche di ogni dilettante richiedono


l'impiego del saldatore elettrico. Ma l'uso di questo
utensile prescrive una completa conoscenza della teo-

a
ria che sta alla base di quell'importante operazione ter-
mica, fisica e chimica, che va sotto il nome di saldatura
a stagno.

388
Esecuzione della saldatura

Saldature su circuiti stampati

Dissaldatura

Utensili per dissaldare

to col dire che questa parola interpreta la con- ELEMENTI PER SALDARE
.
giunzione, attraverso un procedimento termico,
di due metalli. Che si ottiene portando a tempe- Per realizzare le saldature a stagno occorrono tre
ratura di fusione una certa quantità di materiale elementi: il disossidante, lo stagno ed il saldatore
di apporto, vale a dire di stagno, interposto fra le elettrico. Ma prima di effettuare ogni saldatura
parti da saldare. La temperatura di fusione dello occorre pulire le parti da saldare, ovvero liberarle
stagno si identifica con quel valore della scala da quel velo di ossido che, a contatto con l'aria, si
centigrada per il quale lo stagno stesso passa dal- forma inevitabilmente sulle superfici metalliche.
lo stato solido a quello liquido: 231,9° C. Perché se l'ossido non viene asportato, meccani-
Ma quello impiegato in elettronica non è stagno camente tramite lamette da barba, temperini o
puro, bensì una lega di stagno e piombo, nella carta vetro, oppure chimicamente per mezzo di
quale le quantità dei due metalli cambiano con sostanze disossidanti, lo stagno non riesce a
una conseguente variazione della temperatura di "legare".
fusione della lega fra i 190° C e i 280° C. Molto spesso, quando l'elemento disossidante
ldatura a stagno non oppone grande resi- contenuto nel filo-stagno, appositamente costrui-
stenza alla trazione meccanica delle parti saldate, to e commercializzato per impieghi nel settore
offre un'ottima continuità elettrica fra le su- elettronico, non è sufficiente ad annullare l'ossi-
perii connesse. do formatosi sulle superfici da saldare di parti in
tutti i metalli possono essere sottoposti al ferro, ottone e rame, si deve ricorrere ai disossi-
processo di saldatura a stagno. L'alluminio, ad danti aggiuntivi, come ad esempio le paste leg-
esempio, per sua natura chimico-fisica, non con- germente acide o i liquidi più penetranti che, pe-
ipo di saldatura, mentre si effettua- raltro, sono molto corrosivi e non possono essere
saldature perfette sul rame, ferro, ottone, ar- usati durante il lavoro di montaggio dei compo-
che rappresentano i metalli maggiormente nenti elettronici.
presenti negli apparati elettronici. Un accessorio molto utile, ma non indispensabi-
389
r

Flg. 1 - Le punte del saldatori vengono costruite con


forme e dimensioni diverse, per adattarsi alle più sva-
riate operazioni di saldatura a stagno. Quella a sini-
stra è utilizzata per le saldature su piedini di integrati,
quella In posizione centrale per gli usi più comuni,
quella a destra per le connessioni di superfici metalli-
che plù ampie.

le, è costituito dalla mattonella nettapunta, rap- nei procedimenti di saldatura a stagno per tutti i
presentata da un blocchetto di sale ammoniacale, settori dell'elettronica. Esso è composto da un fi-
sul quale si passa la punta del saldatore quando lo cavo per tutta la sua lunghezza, internamente
questa, per eccessivo riscaldamento o prolungata riempito di una sostanza che, a caldo, cola con lo
esposizione alla polvere, appare ossidata al punto stagno e reagisce chimicamente sulle parti da sal-
da rifiutare lo stagno, che invece dovrebbe di- dare, disossidandole. Questo speciale tipo di sta-
stendersi uniformemente su di essa. gno, che nella migliore qualità appare lucente e
Il filo-stagno, è il materiale d'apporto di elezione flessibile, viene venduto in rocchetti di varie di-

Flg. 2 - Prima di iniziare ogni operazione di salda-


tura, si deve fondere, sulla punta del saldatore,
una piccola quantità di materiale di apporto (filo-
stagno).

390
Fig. 3 - Quando sulla punta del saldatore si è depositata una quantità eccessiva di
stagno, occorre eseguire l'operazione qui illustrata, che consiste nello sbattere
l'utensile contro il bordo di un contenitore metallico.

mensioni. Ovviamente non si tratta di stagno pu- per quelle normali ( capicorda, terminali di po-
ro, ma di una lega di stagno e piombo. tenziometri, di interruttori, relè, ecc.).
Ogni principiante, all'inizio della propria attività, Purtroppo, in commercio sono presenti anche
deve procurarsi due rocchetti di filo-stagno di materiali di apporto molto scadenti, se non di
diametro diverso: uno di 0,7 mm 0,8 mm, l'al- pessima qualità. Ciò significa che, prima dell'ac-
tro di 1,5 mm : 2mm. Il primo di questi serve quisto del filo-stagno, conviene chiedere consi-
per le saldature su circuiti stampati, il secondo glio ad operatori esperti o rivenditori di fiducia.

BASETTA

Fig. 4 - Il testo interpreta, con dovizia di


particolari, uno degli esempi più classici di
saldatura a stagno; quello del fissaggio di
una resistenza sul terminali di una morset-
tiera.

RESISTENZA

m C
Fig. 5 - La prima operazione, che il dilettante deve
eseguire per saldare i reofori di una resistenza sul
capicorda di una basetta di sostegno, consiste nel
sagomare i terminali del componente nella giusta
misura e, successivamente, nel tranciarli corretta-
mente.

391
Flg. 6 - L'operazione di prestagnatura dei condut-
tori agevola la successiva operazione di stagna-
tura della resistenza sul circuito d'Impiego.

IL SALDATORE sformatore incorporato e quelli dotati di punta


non preparata. Non servono, infatti, all'inizio del-
Il terzo e più importante elemento per saldare, l'attività dilettantistica, questi tipi di saldatori,
dopo il disossidante ed il filo-stagno, è rappre- che vengono invece usati con successo nei vari
sentato dal saldatore elettrico. Che il principiante settori del modellismo e in quelli dell'elettronica.
deve acquistare con la massima oculatezza, certa- Mentre in un secondo tempo, dopo aver acquisi-
mente rifiutando i modelli cosiddetti rapidi a tra- ta una buona esperienza, anche il saldatore con

STAGNO
STAGNO

PRESTAGNATURE

'

f @sé$625

Fig. 7 - Anche i capicorda, sui quali si debbono salda- Fig. 8 - L'operazione di saldatura vera e propria del
re i terminali dei componenti elettronici, necessitano reoforo di un componente elettronico, in questo caso
di una corretta operazione di prestagnatura. di una resistenza, si effettua appoggiando la punta
dell'utensile sul punto da saldare e provocando, con-
temporaneamente, la fusione di una piccola quantità
di filo-stagno. Le precedenti prestagnature delle parti
agevolano il processo di congiunzione degli elementi.

392
punta di rame e quello che si riscalda con molta come illustrato nel disegno di figura 1, in cui la
rapidità, diverranno ottimi utensili nel laborato- prima punta a sinistra serve per le saldature dei
rio elettronico. piedini degli integrati, quella in posizione centra-
Concludendo, per i primi approcci con i circuiti le va adoperata per le saldature di tipo più comu-
elettrici, si deve acquistare un saldatore con pun- ne e quella a destra per connessioni di superfici
ta preparata, riconoscibile per il suo colore ar- più ampie.
genteo, ma che non è d'argento è non si ossida
mai e che in commercio è presente per alimenta-
zione da rete a 220 V ca, oppure per tensioni di ESECUZIONE DELLE SALDATURE
12 Vca : 24 Vca, tramite trasformatore isolato-
re da rete. Chi ha ben assimilato il concetto teorico di salda-
Attualmente si possono reperire saldatori a tem- tura a stagno, può ora prendere in mano il salda-
peratura controllata, che forniscono calore sol- tore per iniziare questo nuovo tipo di lavoro, ese-
tanto durante la fase operativa e che funzionano guendo le successive operazioni nell'ordine con
per mezzo di un sensore ferromagnetico, il quale cui, qui di seguito, vengono descritte.
cambia le sue caratteristiche a determinate tem- La prima cosa da fare è quella di innestare la spi-
perature. In pratica, in questi utensili, l'attrazione na del saldatore elettrico in una presa di corrente
e la repulsione di un magnete permanente azio- ed attendere che la punta saldante raggiunga la
nano l'interruttore di alimentazione, con il risul- temperatura di fusione dello stagno; di solito ba-
tato di fornire, velocemente, alla resistenza, l'e- stano cinque minuti circa. Poi si fonde una picco-
nergia necessaria durante il lavoro di saldatura, la porzione di stagno sulla puntà dell'utensile, nel
oppure di ridurla, interrompendo l'alimentazio- modo indicato in figura 2, con lo scopo di con-
ne, nei momenti di inattività. trollare le raggiunte condizioni di operatività.
Per questi saldatori sono disponibili varie punte Soltanto nel caso in cui la quantità di stagno di-
tarate per lavorare a differenti temperature, stribuitasi sulla parte terminale della punta sai-

Fig. 10- Se I reofori di un componente appaiono molto


Flg. 9-A saldatura avvenuta, conviene sempre eserci- ossidati o, più semplicemente, assai sporchi, l'azione
tare sul componente una certa forza di trazione, onde chimica su di essi del disossidante può risultare vana.
constatare la robustezza delle congiunzioni delle parti. In questi casi, quindi, è necessario raschiare energi-
camente i conduttori con una lametta, fino ad eviden-
ziarne la lucentezza metallica.

393
7zzzzz
FORO C.S,

REOFORO
- PISTA

>,"
LIMITROFA

i7mmmzmzz-
CO/'v/PONENTE
Flg. 11- Saldatura apparentemente corretta, ma prati-
camente errata. Una eccessiva ossidazione del reofo-
ro del componente ha impedito allo stagno di aderire
su questo, mentre la saldatura si è realizzata sulla
piazzola di rame del circuito stampato (c.s.).

PIAZZOLA

(
7zzzzz
Flg. 12 - In questo esempio, lo stagno ha aderito al
reoforo, ma non alla piazzola di rame del circuito
COMPONENTE stampato, evidentemente a causa di mancanza di po-
lizia delle piste di rame o di saldatura troppo affrettata.

PISTA LIMITROFA
CIRC. STAMP

FIg. 13- L'eccessiva quantità di stagno ha Invaso una


COMPONENTE pista limitrofa del circuito stampato, creando un colle-
gamento elettrico imprevisto.

PISTA LIMITROFA
' so«e

Flg. 14 - Se la porzione di stagno rappreso assume


un'espressione rugosa o spugnosa, la causa è da at-
tribuirsi ad un Involontario movimento del reoforo du-
COMPONENTE rante la saldatura, oppure ad una pessima qualità di
filo-stagno.

PISTA LIMITROFA
CJRC STA/'v/P
Fig. 15- Le saldature eseguite frettolosamente posso-
no produrre l'effetto qui Illustrato. Il disossidante,
contenuto nel filo-stagno, si trasforma in una sorta di
pece, chiamata colofonia, la quale coinvolge Il reofo-
ro del componente, isolandolo elettricamente dallo
COMPONENTE stagno che pur ha aderito alla piazzola del circuito
stampato.

COLOFONIA
PISTA

Flg. 16 - Quando si opera con troppa fretta, la colofo-


nia può intromettersi fra lo stagno rappreso sul reofo-
COMPONENTE ro del componente e la piazzola di rame del circullo
stampato.

394

PIAZZOLA
PISTA

7 zzzzz
FIg. 17 - Esempio di stagnatura elettricamente vallda, FORO •
ma considerata debole, dato che lo stagno non ha In-
teramente ricoperto la piazzola di rame del circuito COMPONENTE
stampato.

Flg. 18 - La colofonia può agire da elemento di cemen-


tificazione fra lo stagno ed il reoforo del componente,
quando questo si sfila dal foro del circuito stampato
durante la saldatura, offrendo l'impressione di una
esecuzione corretta.

PISTA LIMITROFA

·- ai "c so
Flg. 19 - Non è mal consigliabile ripiegare i terminall - >--59 995 51/.ai7zzmzzzz.
del componenti, anche se con tale operazione le sal-
dature diventano perfette. Perché in occasione di
eventuali sostituzioni degll elementi, la piegatura ne COfv/PONENTE
Impedisce l'agevole rimozione.

TAGLIARE

PISTA LIMITROFA
CIRCSTAMP
'
4
Flg. 20 - Se la saldatura di un terminale è ritenuta per-
fetta e non necessita più di alcun ritocco, allora si può
tranciare la porzione di conduttore che fuoriesce dallo COMPONENTE
stagno.

2° FORO
PIAZZOLA
A 2 FORI
C/RC. STAMP
(
Fg. 21- In una stessa piazzola del circuito stampato 2222222222%
possono essere presenti due o tre fori, destinati ad
ospitare altrettanti reofori di componenti. I quali deb-
COMP 1 COMP 2
bono essere saldati uno alla volta e non contempora-
neamente con un'unica saldatura.

PIAZZOLA
A 2 FORI
CIRC STAMP

Fig. 22 - Saldatura doppia perfetta, eseguita sui termi- COMP 1 COMP 2


nali di due reofori presenti nella stessa piazzola del
circuito stampato.

395
dante fosse ritenuta eccessiva, si dovrà eliminare rante l'interpretazione pratica della saldatura,
l'eccedenza seguendo il suggerimento di figura 3, oppure quando lo stagno si suddivide in molte
ovvero battendo la punta del saldatore su un palline e, quindi, in modo non uniforme, l'incon-
fianco di una scatolina metallica, affinché le goc- veniente va attribuito ad una ossidazione delle
ce di stagno esuberante cadano dentro, senza parti da saldare, sulle quali l'intervento del disos-
creare danni altrove con la loro elevata tempera- sidante, contenuto nel filo-stagno, non è stato
tura. sufficiente. In questi casi si deve intervenire mec-
Si immagini poi di dover saldare i due terminali canicamente con una lametta o con la lama di un
di una resistenza sui capicorda di una morsettie- temperino, per raschiare i reofori secondo il sug-
ra, come segnalato nel disegno di figura 4 e in gerimento illustrato in figura 10.
quello di figura 5, dopo aver tranciati e ripiegati, Si è detto che le operazioni di saldatura richiedo-
nella giusta misura, i due reofori del componente no un tempo di alcuni secondi, di solito di uno o
elettronico. Ebbene, una volta ultimate, con suf- due secondi quando si tratta dei reofori dei com-
ficiente precisione, le due operazioni meccaniche ponenti elettronici. Un po' di più quando le sal-
menzionate, si comincia col prestagnare le due dature interessano capicorda, terminali di ele-
estremità metalliche della resistenza e i due capi- menti elettromeccanici, parti metalliche di un
corda prescelti per il fissaggio del componente, certo spessore e di superfici relativamente estese.
secondo quanto illustrato nelle figure 6 e 7. Sol- In ogni caso non si debbono mai superare i dieci
tanto adesso tutto è pronto per la saldatura fina- secondi, ricordando sempre che alcuni compo-
le della resistenza, che si esegue nel modo segna- nenti elettronici, come ad esempio i diodi al ger-
lato in figura 8. Ma si tenga sempre nella massi- manio, i transistor, gli integrati e molti altri ele-
ma considerazione il fenomeno per cui il filo- menti moderni possono subire danni irrimediabi-
stagno si scioglie soltanto quando si trova in inti- li, se sottoposti ad eccessi di calore.
mo contatto con la punta del saldatore e, soprat-
tutto, ci si ricordi che il passaggio dallo stato soli-
do a quello liquido del materiale di apporto non SALDATURE SU CIRCUITI STAMPATI
deve interpretarsi come un segnale di saldatura
avvenuta, che autorizza l'operatore a sollevare Le saldature a stagno, dei terminali dei vari com-
l'utensile, perché si deve attendere sempre che il ponenti elettronici sulle piste di rame dei circuiti
calore possa distribuirsi uniformemente e nella stampati, non consentono le operazioni di presta-
massima quantità sulle parti da saldare; per tale gnatura consigliate in tutti gli altri casi. Perché
processo fisico sono richiesti generalmente alcuni prestagnando i reofori, questi aumenterebbero di
secondi. La punta del saldatore, quindi, va solle- spessore e non entrerebbero più nei rispettivi fori
vata dopo che lo stagno, allo stato liquido, ha ri- delle basette-supporto. Pertanto, prima di e ffet-
coperto agevolmente tutte le parti metalliche che tuare le saldature occorre provvedere alla disossi-
debbono rimanere saldate e senza sottoporre dazione di tutte le parti in causa, raschiando i
queste a movimenti o sollecitazioni per alcuni se- conduttori fino ad evidenziarne tutta la lucentez-
condi, onde concedere allo stagno il tempo ne- za metallica e pulendo i circuiti stampati con pez-
cessario alla sua solidificazione. zuole imbevute di alcol. Altrimenti si possono ot-
La saldatura a stagno, a questo punto, deve con- tenere le cosiddette saldature "fredde", come
siderarsi eseguita. Ma per constatare la buona quelle, ad esempio, illustrate nelle figure 11 e 12,
riuscita, conviene esercitare una leggera trazione ma ricordando che il termine "freddo" non giu-
meccanica sulla resistenza, muovendola un po' da stifica un preciso rapporto con la temperatura,
una parte e un po' dall'altra, così da accertarsi appartenendo al gergo dell'elettronica, dove de-
del suo perfetto fissaggio, come propone il dise- signa una saldatura malamente eseguita.
gno di figura 9. L'esempio di saldatura riportato in figura 13, nel
L'esercizio pratico diviene in ogni caso il miglior quale lo stagno è indicato dalla parte punteggiata
maestro per tutti e col passare del tempo le ope- che coinvolge il reoforo del componente, richia-
razioni di saldatura appariranno sempre più sem- ma l'attenzione dell'operatore sulle quantitù di
plici ed istintive. Ma la regola fondamentale ri- stagno da impiegare di volta in volta, che non
mane costantemente la stessa: pulizia perfetta debbono essere poche ma neppure troppe, come
delle parti da saldare, impiego di stagno di otti- accade per la saldatura di figura 13, nella quale
ma qualità ed esecuzioni relativamente lente con l'eccesso di stagno si è riversato su una pista di
saldatore elettrico adatto ai vari tipi di interven- rame limitrofa, creando una conduzione elettrica
to. fuori circuito.
Quando capita che lo stagno non vuol aderire ai Quando la superificie esterna dello stagno non
reofori della resistenza, già presa ad esempio du- appare uniforme, come nel disegno di figura 14,
396
Fig. 23 - L'operazione di dissaldatura.può essere con-
dotta tramite il saldatore, che provvede a fondere lo
stagno, ed una particolare pompetta che lo aspira.

la saldatura non deve ritenersi corretta e va rifat- ché è stata eseguita con troppa fretta e lo stagno,
ta. Dato che, durante il processo di solidificazio- pur avendo aderito alla pista di rame, non ha
ne dello stagno, il reoforo del componente ha su- raggiunto il terminale del componente, sul quale
bìto qualche sollecitazione, ossia non è rimasto si è depositato uno strato di pasta disossidante
perfettamente fermo. Una saldatura di questo ti- fusa e mescolata con le impurità raccolte durante
po potrebbe definirsi "debole". il processo di saldatura, che prende il nome di
Quella pubblicata in figura 15 potrebbe sembrare "colofonia" ed è molto simile alla pece greca.
una saldatura perfetta, ma in realtà non lo è, per- Si tenga presente che il disegno di figura 15,

Fig. 24 - Esistono in commercio molti modelli di dis-


saldatori, di tipi e prezzi diversi, che provvedono alla
fusione ed alla aspirazione dello stagno fuso contem-
poraneamente. Quello qui riprodotto costituisce un
esempio assai comune di dissaldatore.

397
PIAZZOLA

Flg. 25 - Al dilettante si consiglia di eseguire l'operazione di dissaldatura per mez-


zo della treccia metallica dissaldante, commercialmente conosciuta come "calza
dissaldante".

come quelli delle figure 11-12- 13- 14 e così tale inconveniente, si potrebbe ripiegare legger-
via fino alla figura 22, è presentato con propor- mente il terminale, come indicato in figura 20,
zioni ingigantite in alcune parti, mentre talune ma questo sistema è sconsigliabile, dato che non
distanze reali, quelle che non consentono di giu- consente una agevole dissaldatura del compo-
dicare ad occhio nudo la qualità della saldatura, nente, quando questo debba essere sostituito, per
rimangono nell'ordine di pochi decimi di milli- un qualsiasi motivo tecnico, con altro elemento.
metro. La saldatura tecnicamente perfetta è quella illu-
La saldatura illustrata in figura 16 è analoga a strata in figura 20; il terminale viene tranciato, al
quella di figura 15, anche se questa volta lo sta- livello della superficie dello stagno, a saldatura
gno ha perfettamente aderito al terminale del avvenuta ed essendo rimasto in posizione vertica-
componente, ma è rimasto sollevato dalle piste di le.
rame per colpa della colofonia. Quando due o tre terminali di componenti diver-
Un ulteriore esempio di saldatura errata è quello si fuoriescono da altrettanti fori presenti in una
di figura 17, nel quale lo stagno ha saldato per- stessa piazzola di rame, non è corretto coinvol-
fettamente il reoforo del componente, ma non gerli tutti con un'unica grossa goccia di stagno. Si
ha investito completamente la piazzola di rame. debbono invece, al contrario di quanto suggerisce
Anche se elettricamente valida, la saldatura è da il disegno di figura 21, eseguire due o tre saldatu-
ritenersi "debole" e, quindi, da rifarsi. re per volta, pur consentendo che le porzioni di
11 disegno di figura 18 vuol ricordare che, non te- stagno confinanti possano unirsi, come segnalato
nendo ben fermo il terminale del componente in figura 22.
dentro il foro del circuito stampato (c.s.), questo
può facilmente sfilarsi durante la saldatura ed es- DISSALDATURA
sere mantenuto in sede non dallo stagno ma dal-
la colofonia, offrendo alla vista dell'operatore Con lo stesso saldatore elettrico con cui si effet-
una saldatura apparentemente esatta. Per evitare tuano le saldature, si realizzano pure quelle ope-
398
razioni inverse che prendono il nome di dissalda- sionale e l'altro di carattere artigianale, che rima-
ture e che consentono di togliere da un circuito ne il più consigliabile per i principianti.
un componente che deve essere sostituito. In entrambi i metodi l'intervento manuale consi-
Normalmente, la dissaldatura di un terminale, un ste nell'eliminare la maggior quantità possibile di
conduttore o un capocorda è impresa assai facile. stagno depositata sulle tre piazzole di rame, dalle
Perché è sufficiente porre la punta del saldatore quali affiorano i terminali dei semiconduttori.
sullo stagno per provocarne la fusione e, contem- Poi è sufficiente toccare in rapida successione i
poraneamente, esercitare una lieve trazione sul- tre fori, con la punta del saldatore, per provocare
l'elemento che si vuol eliminare fino al suo com- lo sfilamento del componente dal circuito stam-
pleto distacco. Le cose invece si complicano pato.
quando occorre intervenire sui circuiti stampati Per questa operazione, molti tecnici utilizzano un
e, in particolare, sui piedini di diodi, transistor ed utensile denominato dissaldatore, oppure una
integrati. Ma questi ultimi, fortunatamente, ven- pompetta aspirante lo stagno fuso da usare con-
gono quasi sempre applicati su appositi zoccolet- temporaneamente al saldatore nel modo indicato
ti, dai quali possono essere agevolmente rilevati. in figura 23.
L'industria, tuttavia, non ricorre al sistema dello I dissaldatori, invece, esercitano allo stesso tem-
zoccoletto, per ridurre i tempi di lavoro ed il ri- po le due funzioni di fusione ed aspirazione dello
paratore professionista deve sapere in che modo stagno (figura 24).
si possono dissaldare otto o sedici piedini quasi Al principiante si consiglia di eseguire l'operazio-
contemporaneamente. ne di dissaldatura servendosi della treccia metal-
Al principiante tocca spesso di sostituire, su un lica dissaldante, più comunemente conosciuta
circuito stampato, un transistor guasto con altro con l'espressione di "calza dissaldante", il cui im-
efficiente. Egli, dunque, deve conoscere la tecni- piego si effettua secondo quanto illustrato in fi-
ca della dissaldatura, che va applicata quando gura 25. La treccia va posta sopra lo stagno e la
non si è perfettamente certi dell'avaria di un punta del saldatore sopra questa. Durante il pro-
transistor, dato che, in caso contrario, basta tran- cesso di fusione dello stagno, la treccia, che vanta
ciare i reofori del componente senza effettuare uno speciale trattamento superficiale e viene ap-
alcuna dissaldatura. positamente venduta presso i rivenditori di mate-
Per dissaldare i terminali di un transistor, si pos- riali elettronici, assorbe, per capillarità, la lega
sono adottare due sistemi, uno di tipo più profes- saldante, vale a dire lo stagno.

399
Energia termica in gioco

Temperatura e calore

Regolazione manuale
e automatica della temperatura

Stazioni di saldatura

Stazioni di dissaldatura

Apparati saldanti e dissaldanti

Stazione saldante economica

TERMOCONTROLLO
DEL SALDATORE
Le operazioni di saldatura e dissaldatura sono di- dopo cinque minuti dal momento che la spina è
venute oggi talmente importanti da comporre un stata innestata nella presa di corrente. Eppure,
capitolo vero e proprio dell'elettronica. Che non un manuale di elettronica elementare, sufficien-
è interamente penetrabile dal principiante, il temente completo, non può trascurare nulla sul-
quale limita le sue prime esperienze all'uso del l'argomento, neppure quanto, in un prossimo fu-
modello più classico del saldatore elettrico, quel- turo, anche il dilettante, esaurita la pratica speri-
lo a punta fissa preparata, pronto per l'impiego mentale delle prove iniziali, deve conoscere.

Le moderne tecnologie, con cui molti componenti elet-


tronici vengono industrialmente approntati, non tollera-
no casuali valori di temperature sulle punte dei salda-
tori, sia durante le operazioni di montaggio circuitali,
sia nel lavoro di riparazione, costringendo il tecnico al-
l'impiego di particolari utensili o di complete stazioni di
saldatura.

400
Dunque, se per il momento il lettore può accan- ne, in tutti i settori dell'elettronica concettual-
tonare le argomentazioni che, qui di seguito, ver- mente e circuitalmente più avanzata, senza intra-
ranno menzionate, in un tempo non lontano que- vedere nell'energia termica in gioco, un ipotetico
ste forniranno il supporto necessario per l'affina- pericolo di danneggiamento delle parti trattate.
mento della tecnica della saldatura, la cui analisi, Si possono qui concludere queste poche annota-
nelle pagine precedenti, è stata articolata attra- zioni iniziali, affermando che l'aggiornamento
verso i rudimenti della disciplina teorica e prati- delle operazioni di saldatura consiste, in molti ca-
ca. si, che non sono ovviamente quelli degli esperi-
Molti elementi aggiuntivi al tradizionale processo menti dilettantistici, nel controllo delle ben note
di saldatura a stagno, sono dettati dalle attuali entità fisiche che vanno sotto i nomi di energia
tecnologie con cui certi componenti elettrohici termica, calore, temperatura e che i principianti
vengono industrialmente approntati. Capita in- debbono conoscere e, soprattutto, distinguere fra
fatti che, per alcuni integrati, transistor, diodi ad loro.
effetto di campo, al silicio o al germanio, la tem-
peratura della punta del saldatore non può su-
perare un preciso valore; per altri elementi, inve- TEMPERATURA E CALORE
ce, la temperatura deve assolutamente rimanere
al di sotto di una data grandezza. Ecco sorgere, Capita spesso che il profano confonda tra loro i
quindi, la necessità di disporre di un modello di due termini di temperatura e calore, anche se
saldatore con punte intercambiabili, a temperatu- questi esprimono due concetti profondamente
ra controllata, sia automaticamente, sia a coman- diversi. Facciamo un esempio: un ago posto so-
do manuale. E l'industria, a tale esigenza tecnica, pra la fiamma di una candela, come indicato in
ha risposto con sollecitudine, immettendo sul figura 1, diviene rapidamente incandescente e
mercato una vasta quantità di saldatori per usi durante questo processo la temperatura dell'og-
professionali e di complete stazioni saldanti e getto raggiunge valori altissimi, tali da arroven-
dissaldanti, i cui prezzi, certamente non accessibi- tarlo, mentre la quantità di calore assorbita è
li a tutte le borse, superano sovente il milione di modesta.
lire. L'acqua contenuta in una vasca da bagno, pronta
Con questi nuovi e sofisticati utensili o con i più per lavarsi, vanta una temperatura modesta, ma
perfezionati apparati saldanti, il tecnico può in- durante il processo di riscaldamento ha imma-
tervenire, con la massima sicurezza di esecuzio- gazzinato una grande dose di calore. Ebbene,
401
Fig. 1- Un ago, posto per alcuni istanti sopra la fiamma di
una candela, diviene incandescente in breve tempo, assor-
bendo una modesta quantità di calore, ma raggiungendo
valori elevatissimi di temperatura.

Fig. 2 - Esempio di stazione di saldatura a controllo elettronico, in grado di inter-


venire sullo zero della sinusoide della tensione alternata di alimentazione, senza
provocare picchi di voltaggio.

402
Fig. 3-In questa stazione di saldatura il controllo del-
la temperatura è manualmente regolabile entro
un'ampia gamma di valori. Le indicazioni sono visua-
lizzate mediante display a tre cifre.

questi due esempi offrono già un'idea chiara sul- preciso riferimento nei moti di agitazione mole-
la differenza tra i due termini calore e tempera- colare della materia. Il calore esprime la somma
tura. totale delle velocità di movimento delle molecole
Ricorrendo alla terminologia fisica, si dovrebbe contenute in un corpo, mentre la temperatura
dire che la temperatura ed il calore trovano un misura la velocità media di movimento di una so-

Fig. 4- Le apparecchiature più complete e sofisticate comprendono entrambe le


sezioni, quella saldante e l'altra dissaldante. Due display digitali visualizzano le
temperature delle singole operazioni.

403
"y
I
I
I
I I
I
/ I
I
I
I I
4 I 4 I
I 3
I 51a /'s1

o o
1 1

SALDATORE
o
RETE 220V 6

Fig. 5 - Circuito elettrico della stazione di saldatura economica, con la quale il sal-
datore può funzionare in tre condizioni termiche diverse.

-----COMPONENTI-----
C1 = 47.000 pF - 1.000 VI T1 = trasformatore (220 V - 24 V - 0,5 A)
C2 = 47.000 pF - 1.000 VI S 1 = commutatore (2 vie - 4 posizioni)
D1 = diodo al silicio (1N4007) LP1 = lampada-spia (24 V-0,1A)

la molecola. Il calore, dunque, è energia mecca- per conduzione, per convezione e per irraggia-
nica valutata quantitativamente, la temperatura mento. Tuttavia, per chiarire il significato di tali
invece rappresenta una valutazione particolare di espressioni, servono, meglio delle interpretazioni
tale energia. fisiche, alcuni esempi.
Come ogni altra forma di energia, anche il calore La trasmissione di calore per conduzione si veri-
subisce trasformazioni, di cui sono molti gli fica quando non v'è alcun movimento apparente
esempi che la vita di ogni giorno ci offre; nelle di materia. Il calore arriva alla punta del saldato-
centrali termoelettriche, ad esempio, genera o, re provenendo dalla resistenza di riscaldamento
meglio, si trasforma in energia elettrica; nelle per conduzione. Il ferro da stiro si riscalda per
vecchie locomotive a vapore produceva movi- conduzione.
mento. Ma ciò che maggiormente importa, nel- Il calore invece si trasmette per convezione
l'ambito della presente trattazione, è la cono- quando il processo si svolge tramite un movimen-
scenza dei diversi processi di trasmissione di to di particelle materiali. Nelle nostre case, ad
energia termica, che non riguardano soltanto il esempio, l'aria viene riscaldata dai caloriferi per
comportamento del saldatore, ma si estendono ai convezione. L'acqua contenuta in una pentola,
problemi di raffreddamento dei semiconduttori posta sopra la fiamma del gas, si riscalda per con-
in funzione nei più diversi apparati elettronici. vezione. Infatti, in entrambi questi esempi le mo-
Il calore si trasmette secondo tre modi differenti: lecole dell'aria e dell'acqua si muovono e fungo-

404
Fig. 6 - Montaggio indicativo della stazione saldante, di tipo economico, descritta
nel testo. Sul perno del commutatore S1 si innesta una manopola di pilotaggio
delle tre condizioni termiche con cui si fa funzionare il saldatore.

no da veicoli del calore, trasportandolo lontano primi tempi di pratica con l'elettronica applicata,
dalla sorgente termica. La materia quindi inter- il tradizionale saldatore con termostato meccani-
viene e costituisce il mezzo di trasferimento del- co. Il quale inserisce e disinserisce, automatica-
l'energia termica. mente, la linea di alimentazione dell'utensile in
Rimane infine da interpretare il fenomeno della relazione con un dato valore di temperatura rag-
trasmissione di calore per irraggiamento, che si giunto dalla punta saldante. Ma questi modelli di
manifesta quando, tra la sorgente termica ed il saldatori non possono essere impiegati in quei la-
corpo che si riscalda, non è interposto alcun mez- vori di montaggio di componenti sensibilissimi al-
zo materiale. L'esempio più naturale, in questo le temperature che variano di valore. Perché il
caso, ci è offerto dal sole, che riscalda la terra at- termostato meccanico interviene un po' casual-
traverso gli spazi siderali, assolutamente privi di mente sulla sinusoide della tensione alternata e
materia. provoca picchi di tensione che danneggiano sicu-
Il sistema di trasmissione di calore che interessa ramente i componenti durante il processo di sal-
le saldature a stagno è il primo dei tre ora citati, datura.
ovvero quello per conduzione, mentre i processi Per poter agire professionalmente in ogni occa-
di raffreddamento dei semiconduttori si svolgono sione, si deve equipaggiare il proprio laboratorio
secondo il metodo della convezione, come acca- con una stazione di saldatura a controllo elettro-
de per i caloriferi di uso domestico. nico, come quella riprodotta in figura 2, che in-
terviene sullo zero della sinusoide e non provoca
picchi di tensione. Con questo dispositivo la tem-
STAZIONI DI SALDATURA peratura della punta saldante può essere manual-
mente regolata fra i 100C e i 450° C, con una
Senza ricorrere all'acquisto di una delle tante sta- percentuale di errore di ± 1 %.
zioni saldanti e dissaldanti, attualmente reperibili Un secondo esempio di stazione per saldature a
in commercio, si può utilizzare, almeno durante i controllo elettronico e con indicazione digitale a
405
tre cifre della temperatura, regolabile entro la Quando S 1 è commutato nella posizione 2, uno
stessa gamma ricordata per l'apparecchiatura dei due conduttori della tensione di rete raggiun-
precedentemente descritta, è riportato in figura ge il saldatore attraverso il diodo al silicio Dl,
3. Anche con questa stazione di saldatura le varie che elimina le semionde negative della corrente,
operazioni su integrati CMOS o di massa al te- il cui potere di riscaldamento si riduce nella mi-
laio si eseguono senza cambiare le punte. sura del 50%.
Quella pubblicata in figura 4 è una versatile ap- I due condensatori Cl - C2, di uguale tipo e valo-
parecchiatura saldante e dissaldante insieme, ap- re, provvedono ad eliminare gli eventuali disturbi
positamente concepita per risolvere il problema a radiofrequenza che il diodo D 1 può generare
della rilavorazione dei circuiti e, in laboratorio, di durante il funzionamento dell'apparato, distur-
qualsiasi riparazione. Le temperature di lavoro bando le apparecchiature radioriceventi situate
sono visualizzate tramite display digitali. nelle immediate vicinanze.
Concludendo, possiamo sicuramente affermare Nella posizione 2 di Sl, dunque, la punta del sal-
che, mediante l'impiego delle stazioni saldanti e datore elettrico raggiunge una temperatura di va-
dissaldanti, in vendita presso i migliori negozi di lore inferiore a quella di esercizio dell'utensile. E
apparecchiature elettroniche, i picchi di alternata questa condizione diviene ottima per l'esecuzio-
sulle punte vengono eliminati, le giunzioni e i ne di saldature di piccola grandezza, oppure per
componenti delicati non subiscono alcun danno mantenere caldo il saldatore, senza disinnestarlo
provocato dal calore, le operazioni si svolgono dalla presa di corrente, con un minimo consumo
serenamente, senza alcuna preoccupazione di di energia.
scottarsi e non occorre mai perdere tempo per Tutto funziona normalmente, come se il circuito
sostituire la punta del saldatore quando si deve di figura 1 non esistesse, quando Sl viene posi-
intervenire su integrati o sul telaio di massa. zionato in 3, perché in tal caso il saldatore riceve
completamente la tensione di normale funziona-
mento di 220 Vca.
UNA STAZIONE IN ECONOMIA L'ultima posizione di S 1, quella segnalata con il
numero 4, inserisce, nel circuito di alimentazione
Per aiutare coloro che non possono permettersi del saldatore, un trasformatore dotato di prima-
subito, agli inizi della carriera, l'acquisto di una rio a 220 V e secondario a 24 V. Più precisamen-
stazione saldante o di un saldatore a temperatura te, la sezione Sla inserisce l'avvolgimento prima-
regolabile, è stato concepito, e qui di seguito pre- rio di Tl, la S lb collega un conduttore del salda-
sentato, il semplice progetto di un regolatore ma- tore al terminale più alto dell'avvolgimento se-
nuale di temperatura del più comune modello di condario a 24 V, dato che quello più basso rima-
saldatore elettrico. ne collegato alla fase della tensione alternata. Al-
Il circuito in oggetto è riportato in figura 5. In es- la quale si aggiungono ora 24 V, con il risultato
so, posizionando il commutatore multiplo S 1 in di elevare la tensione di alimentazione a 244 V
una delle quattro possibili collocazioni (1 - 2 - 3 - (220 V + 24 V = 244 V). E questa sovratensio-
4), si ottengono le seguenti quattro diverse con- ne riscalda maggiormente la punta del saldatore,
dizioni elettriche del saldatore collegato all'usci- approntandolo per l'esecuzione di saldature su
ta. ampie superfici o su telai metallici.
Nella posizione 4 di Sl il saldatore non può rima-
1 - Saldatore non alimentato nere per un tempo superiore ai 15 minuti primi,
altrimenti la sua resistenza interna può bruciarsi.
2 - Saldatore a temperatura bassa

3 - Saldatore a temperatura normale MONTAGGIO DEL DISPOSITIVO

4 - Saldatore a temperatura elevata Il montaggio della semplice stazione saldante per


usi artigianali e dilettantistici, si effettua cablan-
Infatti, quando Sla ed Slb si trovano nella posi- do il circuito nel modo indicato in figura 6, ser-
zione 1, il saldatore rimane disalimentato, perché vendosi di un contenitore metallico, ma con tutte
il contatto S lb in 1 non risulta collegato a nessun le precauzioni necessarie a mantenere ben isolati
elemento. Una sola fase della tensione raggiunge i conduttori della tensione di rete.
il saldatore, quella rappresentata dalla linea con- Una sola difficoltà sussiste in sede di montaggio
duttrice più bassa e proveniente dalla spina di re- del regolatore di tensione economico di figura 6,
te. Ma questa non basta per alimentare l'utensile, quella di un errato collegamento dei terminali
che rimane freddo. dell'avvolgimento secondario a 24 V del trasfor-

406
matore Tl. Infatti, l'inserimento casuale di que- que, a montaggio ultimato, qualora con il com-
sto elemento può sortire due risultati diversi, mutatore S 1 in posizione 4 il valore della tensio-
quello di una tensione di 244 Vca considerato ne in uscita fosse di 196 V, per correggere l'erro-
esatto e l'altro della tensione di 196 Vca nel no- re basterà invertire tra loro i collegamenti sul se-
stro caso ritenuto errato. Ciò accade in virtù del condario di Tl.
collegamento in serie dell'avvolgimento a 24 V La lampadina LPl si accende soltanto quando il
del trasformatore Tl, la cui tensione, ridotta ri- circuito funziona in condizioni di superalimenta-
spetto a.quella di linea, può sommarsi oppure zione, con S1 commutato in posizione 4 ed avver-
sottrarsi al valore di 220 V: te l'operatore sulla pericolosità di alimentare il
saldatore con la tensione di 244 V oltre il tempo
220 V + 24 V = 244 V di una quindicina di minuti primi.
220 V - 24 V = 196 V Per quanto riguarda i componenti necessari per
la costruzione dell'apparecchio, si avverte che
Il risultato ritenuto non idoneo al funzionamento questi sono tutti di facile reperibilità commercia-
corretto del circuito del dispositivo di figura 6 le, ma che per S 1 occorre servirsi di un commu-
non provoca alcun danno, perché si tratta di una tatore a due vie e quattro posizioni in grado di
inversione di fase della tensione di alimentazio- sopportare la tensione di rete e di condurre la
ne, ma non conferisce alla stazione di saldatura corrente necessaria al riscaldamento di un salda-
le caratteristiche tecniche preannunciate. Dun- tore elettrico della potenza di 25 + 30 W.

Ricordate il nostro indirizzo!

EDITRICE ELETTRONICA PRATICA


Via Zuretti 52 - 20125 Milano
407
Resistenze

Condensatori normali

Condensatori polarizzati

Diodi al silicio

Diodi al germanio

Diodi led

Transistor

uso
DEI COMPONENTI
L'applicazione, sulle basette-supporto, dei com- possono accorciare od allungare i terminali quan-
ponenti elettronici più comuni, o il loro cablaggio do motivi pratici lo richiedono.
nei circuiti sospesi su alcuni terminali di appog- Questi ed altri argomenti tecnici, quindi, come
gio metallici, possono ingenerare alcuni dubbi, ad esempio la lettura delle sigle e dei dati nume-
peraltro giustificati, nella mente del principiante. rici impressi sul corpo di resistenze, condensatori,
Che a volte si chiede se sia più corretto montare diodi e transistor, formeranno il tema sviluppato
un elemento in posizione orizzontale o verticale, in queste pagine, che vogliamo ritenere di grande
se esiste in questo un lato destro o sinistro, se si interesse per coloro che, per la prima volta, si av-

Prima di conoscere la funzione specifica dei compo-


nenti, il principiante deve sapere in che modo si monta-
no, nei circuiti elettronici, i più comuni tipi di conden-
satori, resistenze e semiconduttori.

408
venturano nella pratica dei montaggi elettronici. I terminali delle resistenze non hanno un nome
Non verrà preso in esame, dunque, il comporta- in grado di distinguerli, perché sono assoluta-
mento elettrico dei componenti in funzione, mente uguali sotto l'aspetto elettrico. E ciò signi-
mentre saranno elencate tutte quelle nozioni ele- fica che la resistenza può essere inserita nei cir-
mentari che ogni dilettante deve conoscere prima cuiti senza tener conto della posizione dei con-
di manipolare resistori, condensatori e semicon- duttori, chepossono essere scambiati fra loro, in-
duttori, che debbono essere inseriti e saldati a differentemente, senza chenulla accada nel.fun-
stagno nei diversi punti circuitali di un progetto zionamento di un circuito nel quale è stata inseri-
elettronico. ta. Come nulla_può accadere se la resistenza ri-
mane applicata in posizioneorizzontale o vertica-
le. Nella composizione dei moduli elettronici con
componenti miniaturizzati, ad esempio, si prefe-
RESISTENZE risce la posizione verticale, che occupa uno spa-
zio minore sulla superficie della basetta-
La resistenza, chiamata anche resistore, rappre- supporto.
senta certamente il più comune fra tutti i compo- Le grandezze fisiche fondamentali, che caratte-
nenti che il principiante inizia a conoscere. Que- rizzano le resistenze sono: il valore ohmmico, la
sta, come segnalato in figura 1, può presentarsi in dissipazione, la tolleranza, la tensione massima di
forme e dimensioni diverse e gli elementi carat- lavoro, il coefficiente di temperatura.
teristici fondamentali che la contraddistinguono L'unità di misura della resistenza è !'ohm. I suoi
possono essere segnalati tramite un codice a co- multipli più noti sono il kiloohm (1.000 ohm) ed
lori o attraverso elementi numerici e sigle. Ma il il megaohm (1.000.000 ohm).
simbolo elettrico, adottato nella composizione di Per dissipazione si intende la proprietà della resi-
schemi e progetti teorici è sempre lo stesso, quel- stenza di trasformare l'elettricità in calore. ossia
lo riportato in figura 2. l'energia elettrica in energia termica. Essa dipen-
Nella maggioranza dei casi, la resistenza si pre- de dalla composizione propria della resistenza e
senta esteriormente sotto l'aspetto di un cilin- dalle sue dimensioni.
dretto, variamente colorato, munito di due termi- La tolleranza è invece rappresentata dalla per-
nali alle estremità, che costituiscono i conduttori centuale di variazione che il valore ohmmico no-
del componente e sui quali si effettuano le salda- minale deUa resistenza può avere rispetto a quel-
ture a stagno. lo reale. Normalmente i resistori vengono co-
409
t

Li 5

.e
Fig. 1- Le resistenze elettriche vengono costruite In forme e grandezze diverse,
ma tutte possono essere montate nei circuiti utilizzatori nella posizione ritenuta
più idonea, senza distinzione alcuna fra i due conduttori uscenti, che possono es-
sere scambiati indifferentemente fra di loro.

struiti nelle gamme di tolleranza del 20%- 10%- In ogni caso il dato più importante che caratte-
5%. Ma esistono pure modelli di alta precisione, rizza ciascuna resistenza è rappresentato dal va-
con tolleranze comprese fra il 2% e l' 1 %. lore ohmmico che, come è stato detto, può esse-
La tensione massima di lavoro costituisce una re rilevato tramite il codice a colori, riportato
grandezza che dipende principalmente dalle di- nella quarta pagina di copertina del presente fa-
mensioni della resistenza. I valori variano fra le scicolo, oppure direttamente sul corpo del com-
poche centinaia di volt e i mille volt. ponente, mediante espressione numerica o par-
Il coefficiente di temperatura consente di stabili- zialmente siglata.
re la variazione del valore ohmmico del resistore L'impiego del codice si effettua individuando i
al variare della temperatura. Questa variazione è colori dei tre anelli presenti in una delle due
solitamente inferiore all'l % per ogni grado centi- estremità della resistenza, come segnalato in fi-
grado. gura 3. Il primo anello fa riferimento alla prima
cifra, il secondo alla seconda cifra ed il terzo al
moltiplicatore. Un quarto anello, distanziato dai
primi tre, ricorda l'entità della tolleranza del
componente.
Qualche problema potrebbe insorgere in sede di
SIMBOLO TEORICO lettura delle caratteristiche delle resistenze ad
elevata dissipazione termica, che normalmente si
===Af.M-=== presentano secondo le espressioni dei quattro
modelli riportati in basso di figura 4.
R Per esempio, una resistenza da 22 ohm potrebbe
essere segnalata con due citazioni diverse:

Fig. 2 - Questo è il simbolo teorico, adottato negli 0.220-5%-5 W


schemi elettrici, per indicare la resistenza. 0,220-5%-5 W

Nel primo caso dopo lo zero è presente un pun-

410
to, nel secondo una virgola, ma il valore ohmmi-
co rimane lo stesso.
Una resistenza da 12 ohm può essere segnalata
con:

12 R-10%-5 W

oppure con:

12O- 10%-5 W

Una resistenza da 4,7 ohm può recare le seguen-


ti, analoghe citazioni: Fig. 3- L'indicazione del valore ohmmico, nelle resi-
stenze di tipo chimico, avviene tramite un codice a
4R7 - 10% - 10 W colori, con preciso riferimento ai primi tre anelli che ri-
spettivamente segnalano la prima, la seconda cifra e
4,70 - 10% - 10 W quella del moltiplicatore.

Si possono leggere ancora le seguenti due corri-


spondenti espressioni:

no.s -3 w ====91laJ.ii=-====
ii.w 0,3W
0,5O -3 W

Gli esempi potrebbero cohtinuare a lungo, ma i


pochi ora menzionati sono sufficienti per indiriz- 0,5W
zare il principiante verso una lettura sicura del
valore ohmmico delle resistenze di potenza. E
per concludere si può soltanto aggiungere che la ==-Giii; TW
lettera R, in taluni casi, può essere sostituita con
la lettera K, col significato di Kfl (kiloohm).

CONDENSATORI iii
Il principiante di elettronica può suddividere i
condensatori due in grandigruppi, inserendo nel
primo quelli normali, nel secondo i polarizzati.
Icondensatori normali, il cui simbolo elettrico è 3w}=
riportato sulla destra del disegno di figura 5, si
montano,, neicircuiti elettronici,.allosfesso modo 3opiùW
delle resistenze, senza distinzione alcuna fra i
due terminati, I di
noti pi sono conde-
uesti qi
satori ceramici, a mica e a carta. Ma nel disegno
di figura 5 sono stati inseriti purè altri tipi di con-
densatori che, durante le pratiche esercitazioni,
può capitare di inserire in alcuni dispositivi. ·
I condensatori polarizzati, a differenza di quelli
normali, sono dotati di un r
eoforo e
pdi
ositivo
uno negativo e non possono quindi essere appli;
catidifferentemente
in nei, circuiti elettronici,
senza vn deleo 1orA
assoluto rispetto
di componenti appartengono l
questa categora
polarità. Fig. 4 - La potenza di dissipazione delle resistenze
chimiche, con lettura in codice del valore ohmmico,
condensatori elettrolitici, disegnati in alto di figu- può essere dedotta dalle dimensioni con cui è costrui-
ra 6 e quelli al tantalio, riportati in basso della to il componente. In altri modelli, invece, Il valore
stessa figura. Per entrambi i modelli, invece, il espresso in watt rimane direttamente stampigliato sul
simbolo elettrico, adottato nella composizione corpo della stessa resistenza.
grafica dei circuiti, è quello segnalato sulla destra
di figura 6.

411
e +
e
-

6)
T
0

Fig. 5 - Sulla destra del disegno è riportato Il simbolo Fig. 6 - Il simbolo teorico del condensatore polarizzato
elettrico del comune condensatore, quello universal- è quello riportato sulla destra del disegno. I primi due
mente adottato nella composizione dei progetti teorici gruppi, in alto di figura, rappresentano altrettanti mo-
di elettronica. Sulla colonna di sinistra sono segnalati delli di condensatori elettrolitici; quelli riportati più in
I principali modelli di condensatori non polarizzati. basso sono condensatori al tantalio.

I terminali dei condensatori polarizzati vengono ra 7.


segnalati in modo diverso, a seconda della casa Negli schemi teorici dei progetti elettronici, il
produttrice. In alcuni casi, infatti, sul corpo del condensatore polarizzato è quasi sempre segnala-
componente, dalla parte del conduttore negativo, to con il simbolo riportato a sinistra di figura 7,
appaiono impressi alcuni segni "meno" (-). In nel quale la crocetta indica la posizione del ter-
altri, nella zona del reoforo positivo; sono stam- minale positivo e suggerisce quindi all'operatore
pate tante crocette ( + ). In entrambi, il condutto- in che posizione questo elettrodo debba essere
re più lungo è quello positivo e quello più corto è inserito nel montaggio reale.
il negativo, come chiaramente illustrato in figu- Un condensatore polarizzato e, in modo partico-
412
lare quello elettrolitico, se inserito con polarità
invertite, si riscalda rapidamente, fino alla distru-
zione completa, che si verifica con una esplosio-
ne più o meno forte.
Il valore capacitivo dei condensatori polarizzati è
sempre facilmente leggibile. Co e 'meno, invece,
quello dei condensatori normali, perché può es-
sere segnalato in modi talvolta molto diversi fra
loro, che variano a seconda della casa produttrice NEG.
e della provenienza nazionale o estera dei com-
ponenti. POS.
Nei condensatori polarizzati, la capacità viene
espressa in microfarad (F) e al dato numerico
fa seguito quello della tensione di lavoro. Per
esempio, l'indicazione di 220 F - 16 VI indica
che quel condensatore può lavorare in un circui-
to nel quale la tensione non supera i 16 V. In ca-
so contrario il dielettrico non mantiene più l'iso-
lamento fra le due armature del componente,
provocandone il cortocircuito.
Il valore minimo della tensione di lavoro con cui
vengono costruiti i condensatori normali, quelli
Fig. 7 - Quando I reofori dei condensatori elettrolitici
che si inseriscono nei circuiti senza tener conto fuoriescono da una stessa parte, quello positivo è
della posizione dei reofori, è di 50 V, ma in com- sempre Il più lungo. Sul corpo del componente, tutta-
mercio questi elementi sono presenti con i valori via, sono pure segnalate, con segni positivi o negativi,
standard delle tensioni di lavoro di 50 V - 100 V le posizioni precise dei terminali.
- 200 V - 400 V - 600 V - 1.000 V. L'esperienza
tuttavia insegna che è sempre conveniente far la-
vorare questi componenti con valori di tensione
inferiori a quelli menzionati. Se poi la tensione è
alternata, quella di lavoro deve risultare almeno 0,001 = 1.000 pF (ceramico)
quattro volte superiore alla tensione di esercizio. .001 = 1.000 pF (ceramico)
Per esempio, con la tensione di rete di 220 V, si 001 = 1.000 pF (ceramico)
debbono utilizzare modelli da 800 VI almeno, 4K7 = 4.700 pF (ceramico)
meglio se da 1 .000 VI. .01 = 10.000 pF (ceramico)
La lettura dei valori capacitivi, siglati sui conden- 0,01 = 10.000 pF (ceramico)
satori normali, non è facile per tutti e può trarre 01 = 10.000 pF (ceramico)
in inganno, talvolta, anche i tecnici più esperti. .1 = 100.000 pF (ceramico)
Perché si fa uso di una miriade di sigle tra loro .1 = 100.000 pF (ceramico)
diverse, che non consentono l'esposizione di una 1 = 1F
regola generale, che si dilungherebbe oltre misu- 15 = 1,5 F
ra, arricchendosi di eccezioni che, alla fine, con- 18 = 1,8 F
durrebbero ad una completa confusione mentale.
Meglio, quindi, elencare qui di seguito un certo Soltanto quando non è assolutamente possibile
numero di casi, abbastanza frequenti nella prati- individuare il valore capacitivo di un condensato-
ca di ogni giorno, che possono fungere da guida re, allora bisogna ricorrere all'impiego di quel
di lettura di molte citazioni di valori capacitivi ri- noto strumento che va sotto il nome di capaci-
portati sui normali condensatori: metro e che, sul mercato della strumentazione
elettronica, viene proposto in una vasta gamma
2.2 = 2,2 pF (ceramico) di modelli, ma che il principiante può anche co-
1.5C = 1,5 pF (ceramico) struire artigianalmente.
8p6 = 8,6 pF (ceramico) Su alcuni condensatori, assieme ai valori capaciti-
47MMF = 47 pF (americano) vi e alle tensioni di lavoro, si possono rilevare le
47pK = 47 pF (ceramico = K = Keramic) seguenti sigle: N 750- NPO- P 750, le quali sug-
47pJ = 47 pF (ceramico) geriscono una precisa relazione tra il componen-
471 = 470 pF (1 = 0) te ed il coefficiente di temperatura, che riveste
472 = 4.700 pF (2 = 00) grande importanza quando il condensatore viene

413
1 1
2 2
3 2 3
3
4 4

Fig. 8 - In alcuni modelli di condensatori non polarizzati, il valore capacitivo rima-


ne indicato attraverso una lettura in codice, che è lo stesso adottato per le resi-
stenze. Nel disegno sono segnalate, per i tre diversi modelli, le posizioni e la suc-
cessione delle fasce colorate.

DL
..........
ff

a Ila
i;;

DG aDG
6 R ~l k
~aera

a k

a ANODO
k CATODO

Fig. 9 - L'elemento riportato per primo, a sinistra del disegno, è il simbolo teorico
del diodo a semiconduttore; il secondo identifica il diodo al germanio, il terzo
quello al silicio; il quarto è il diodo led, mentre all'estrema destra si nota il simbo-
lo teorico di quest'ultimo componente.

ad esempio montato in circuiti oscillatori ad alta stampato sull'ultima pagina di copertina. Anche
stabilità, in cui deve correggere eventuali derive in questi casi, come indicato in figura 8, si tratta
termiche. di individuare sul componente la prima fascetta
In taluni modelli di condensatori, il valore capa- colorata, che identifica la prima cifra, mentre la
citivo viene espresso tramite il codice a colori, seconda segnala la seconda cifra del valore capa-
che è lo stesso di quello impiegato per la lettura citivo e la terza il moltiplicatore. La quarta fa-
dei valori ohmmici delle resistenze e che appare scetta si riferisce al coefficiente di tolleranza.

414
b
e ue

,
$ NPNbG
e

Fig. 10 - Questi sono i modelli più ricorrenti di transistor che il pricipiante di elet-
tronica incontra durante i primi tempi di pratiche applicazioni. Di essi occorre rico-
noscere l'esatta posizione degli elettrodi e le diverse modalità di montaggio.

DIODI A SEMICONDUTTORE TRANSISTOR

I diodi a semiconduttore, di qualunque tipo essi Di solito i transistor sono dotati di tre soli elet-
siano, non possono essere inseriti casualmente trodi, che non possono essere in alcun modo
nei circuiti, ma soltanto nel pieno rispetto della scambiati fra loro. Ad essi sono attribuiti i nomi
posizione dei loro elettrodi. di BASE (b) - COLLETTORE (c) - cd EMIT-
I più noti, fra tutti i diodi a semiconduttore, sono TORE (e).
quelli al silicio (DS) e quelli al germanio (DG), il In figura 10 sono indicati i più ricorrenti modelli
cui simbolo elettrico è riportato sulla sinistra di di transistor con le loro esatte piedinature, men-
figura 9. Ma trovano pure largo impiego i diodi tre a piè di disegno vengono riportati i due sim-
led (DL), il cui simbolo elettrico è segnalato al- boli elettrici che contraddistinguono fra loro le
l'estrema destra della fila di diodi di figura 9. due grandi categorie di transistor: quella dei PNP
Tutti i diodi sono dotati di due elettrodi, il primo e l'altra degli NPN.
dei quali rappresenta l'anodo (a) del componen- Il simbolo dei transistor PNP presenta la freccia
te, il secondo il catodo (k). Pertanto, prima di ap- dell'emittore (e) rivolta verso la base (b), quello
plicare un diodo in un circuito, si deve interpre- del transistor NPN rivolge la freccia dell'emittore
tare correttamente il progetto che si vuol costrui- (e) verso l'esterno. Ma quando si prende in mano
re, per individuare la posizione esatta dei due un transistor, non è possibile conoscere visiva-
elettrodi. mente se questo è un PNP o un NPN. Per saper-
Nei diodi al silicio e al germanio viene sempre lo, occorre leggere la sigla in esso impressa e, tra-
segnalata la posizione dell'elettrodo di catodo mite un adatto manuale, risalire alla conoscenza
tramite un anello, impresso sul corpo esterno del di questo dato e di ogni altra caratteristica del
componente, che può essere colorato o no. Nei componente. Con la semplice analisi visiva, inve-
diodi led, invece, l'elettrodo di catodo si trova da ce, si individuano agevolmente i tre elettrodi e le
quella parte in cui è presente una tacca-guida, un loro posizioni, anche se non esiste una regola ge-
incavo ricavato sul corpo del componente. nerale valida in tutti i casi.

415
Cristalli di germanio N e P

Cristalli di silicio Ne P

Antimonio e arsenico

Alluminio e indio

Diodi e transistor

Pratici esperimenti

Guadagno dei transistor

DIODI E TRANSISTOR
Le parole "semiconduttore", "diodo" e "transi- servono e come funzionano, ne valuta le caratte-
stor" corrono oggi sulla bocca di tutti, del profa- ristiche e li utilizza quando ve ne sia bisogno.
no e di chi, per vari motivi, si occupa di elettro- Soltanto chi muove i primi passi nel mondo del-
nica. l'elettronica non può avere le idee chiare in ma-
Generalmente si sa che con questi nomi si desi- teria. Soprattutto per quel che riguarda la strut-
gnano taluni elementi contenuti negli apparati tura intima dei componenti e i fenomeni elettrici
elettronici, nei ricevitori radio, negli amplificatori che in questi si manifestano. Eppure tali concetti
e nei televisori. Il tecnico, invece, sa a che cosa rivestono grande importanza e particolare inte-

Poche ma necessarie nozioni teoriche e qualche prati-


co esperimento sono sufficienti, al principiante, per
stabilire i primi contatti con il mondo dei semicondutto-
ri, quello dei diodi e l'altro, conseguente, dei transistor.

416
resse nella pratica applicazione di ogni giorno. Al nel verso opposto. Ma questo concetto può non
punto che tutti coloro che si occupano di elettro- apparire del tutto chiaro a coloro che desiderano
nica per diletto o professionalmente debbono una spiegazione più accurata e, in pari tempo,
conoscerli. Sia pure per ridurre al minimo, nella molto semplice.
propria mente, quell'insieme di misteri, o di ma- In realtà qui si tratta di interpretare tecnicamen-
nifestazioni ritenute tali, che ancora incombono te il significato della parola "semiconduttore".
sugli esercizi applicati. Si deve quindi concedere I semiconduttori sono quegli elementi che stanno
un po' di spazio alla fisica teorica dei semicon- fra i conduttori veri e propri e gli isolanti; i semi-
duttori che, dopo i condensatori e le resistenze conduttori, cioè, non sono né conduttori né iso-
tradizionali, rappresentano l'espressione più mo- lanti, mentre lo sono un po' degli uni e un po'
derna della componentistica in tutte le apparec- degli altri.
chiature elettroniche. A questa categoria di elementi appartengono il
germanio ed il silicio impuri, di cui si conoscono
due qualità diverse: germanio Ne germanio P, si-
CRISTALLI E SEMICONDUTTORI licio Ne silicio P.
Il germanio ed il silicio di tipo N sono il risultato
Ogni transistor è costituito da un corpo solido, dell'aggiunta, al cristallo, di parti di antimonio o
dal quale fuoriescono tre o quattro terminali, arsenico; il germanio P ed il silicio P contengono
corrispondenti ad altrettanti elettrodi contenuti particelle di alluminio o indio.
nel transistor stesso. La denominazione N, attribuita al cristallo, di-
Ma come sono fatti internamente gli elementi di pende dal fatto che in esso vi è una prevalenza di
un transistor? A quali fenomeni elettrici danno cariche negative. Infatti, quando al cristallo puro
luogo? In che modo il transistor riesce ad ampli- vengono aggiunte particelle di antimonio o arse-
ficare un segnale radio? Lo si vedrà ben presto. nico, queste hanno il potere di donare elettroni
Per ora serve occuparsi di due particolari cristalli agli atomi del cristallo, trasformandoli in cariche
che stanno alla base dell'elettronica attuale: il negative, che si possono muovere liberamente e
cristallo di germanio e quello di silicio. conferiscono al cristallo una conduttività negati-
Quando questi due cristalli vengono mescolati va.
con altri elementi, diventano dei "semicon- Nel cristallo P le particelle di alluminio o indio
duttori", cioè si lasciano attraversare dalla cor- esercitano il potere di catturare elettroni, sot-
rente elettrica in un sol verso: in pratica la cor- traendoli agli atomi del cristallo, i quali divengo-
rente elettrica fluisce bene in un verso, mentre no cariche elettriche positive. Conseguentemen-
incontra una elevata resistenza allo scorrimento te, il cristallo assume una conduttività positiva.

417
DIODI E TRANSISTOR

Quando si uniscono tra loro due pezzetti di cri-

-
stallo impuro, uno di tipo P e l'altro di tipo N, si
====A:::;::t>l=K==== realizza una giunzione PN, che è generalmente
conosciuta con il nome di DIODO A SEMI-
,".
materia'e materiare CONDUTTORE ed il cui simbolo elettrico è ri-
portato in figura 1.
' p' 'N' Più precisamente, quando si accostano tra loro
due parti di cristallo di nome diverso, P ed N, si
manifesta un particolare fenomeno, ovvero un
passaggio di elettroni, dal cristallo N a quello P,
Flg. 1 - Simbolo teorico del diodo a semiconduttore. che neutralizza soltanto le cariche che si trovano
L'anodo (A) è rappresentato da un piccolo triangolo, il sulla superficie di contatto dei due cristalli. In
catodo (K) da una linea nera. questo modo, la superficie di contatto, privata di
cariche elettriche, si comporta da isolante, impe-
dendo un ulteriore movimento di elettroni dal
cristallo N al cristallo P.
Il fenomeno descritto può paragonarsi a quello
che si manifesta tra le armature di un condensa-
FORTE CORR.

- tore, nel quale le cariche elettriche non migrano


da un'armatura all'altra a causa del dielettrico in-
terposto.
Dunque, il diodo allo stato solido è costituito da
due porzioni di cristallo di nome diverso: nella
prima vi sono cariche elettriche positive libere,
nella seconda sono presenti le cariche elettriche
negative libere. Fra i due cristalli esiste una bar-
riera isolante, spontaneamente formatasi all'atto
della giunzione dei due tipi di cristallo.
Ogni diodo è caratterizzato dalla presenza di due
terminali uscenti; quello collegato con il cristallo
positivo prende il nome di "anodo", l'altro, colle-
gato con il cristallo negativo, assume la denomi-
nazione di "catodo".
Gli schemi teorici riportati in figura 2 conferma-
no il concetto per il quale il diodo a semicondut-
tore conduce la corrente elettrica in un verso,
mentre ne ostacola il passaggio nell'altro. In en-
trambi i circuiti la corrente viene promossa da un
DEBOLE CORR. generatore di tensione continua (VCC), le cui
----- .....

e
VCc Fig. 2- Si dice che il diodo a semiconduttore è polariz-

e zato direttamente quando sull'anodo, rappresentato


dal cristallo P, viene applicata la tensione positiva. In
questo caso il semiconduttore si comporta da condut-
tore (schema in alto di figura). Quando il diodo è inve-
ce polarizzato inversamente (schema in basso di figu-
ra), diventa un elemento isolante e consente soltanto
il flusso di una debolissima corrente.

418
NPN PNP

p p

Fig. 3 - Il transistor di tipo NPN è il ri-


sultato della sovrapposizione di tre cri-
stalli negativo-positivo-negativo (sche-
ma In alto a sinistra). Il modello NPN è
composto dai cristalli positivo-negati-
vo-positivo (schema in alto a destra). In
basso di figura sono riportati i simboli
teorici del due tipi di transistor.
b b

polarità sono correttamente collegate nello sche- tre lettere iniziali "e- b-c", che possono essere,
ma in alto di figura 2, ma sono applicate all'in- indifferentemente, quelle minuscole ora riporta-
contrario in quello più in basso. Nel primo caso te, oppure lettere maiuscole.
si dice che il diodo è polarizzato "diret-
tamente" e si comporta da buon conduttore, nel
secondo caso il diodo appare polarizzato PRATICI ESPERIMENTI
"inversamente" e si oppone al passaggio della
corrente. Le condizioni teoriche, graficamente interpretate
Il transistor, la cui denominazione deriva dalla attraverso gli schemi di figura 2 e relative al ver-
composizione dei due termini TRANsferring e so di conduzione della corrente elettrica nei dio-
reSISTOR, altro non è che la sovrapposizione di di a semiconduttore, possono essere verificate in
tre pezzetti di cristallo, due dello stesso tipo ed pratica componendo i circuiti presentati nelle fi-
uno di tipo diverso. Si ottengono così due model- gure 4 e 5, per la cui composizione servono una
li di transistor, quello NPN e il PNP, come indi- pila da 4,5 V, un diodo a semiconduttore, un pul-
cato in figura 3, ai quali corrispondono due sim- sante ed una lampadina.
boli leggermente differenti. Cominciamo col descrivere la prova pratica illu-
Il transistor NPN si ottiene con la sovrapposizio- strata in figura 4, nella quale sono riportati en-
ne di uno strato di cristallo negativo, uno strato trambi gli schemi relativi all'esperimento, quello
positivo centrale ed un terzo strato negativo, a teorico e l'altro reale.
ciascuno dei quali è collegato un conduttore, che Il pulsante Pl è un modello cosiddetto "nor-
può essere chiamato reoforo od elettrodo. malmente aperto". Ciò significa che, quando vie-
Il transistor PNP è invece il risultato dell'insieme ne premuto, realizza il collegamento elettrico fra
di tre pezzetti di cristallo che si succedono nel- il morsetto positivo della pila e l'anodo del diodo
l'ordine citato, con il cristallo negativo situato in al silicio Dl. Mentre allo stato normale mantiene
posizione centrale. "aperto" il collegamento.
I tre terminali del transistor prendono i nomi di Il diodo a semiconduttore è collegato in modo da
EMITTORE - BASE - COLLETTORE e vengo- rimanere polarizzato direttamente", ovvero, per
no menzionati, nella simbologia teorica, con le quanto suggerisce la teoria, in condizioni di con-

419
r•. •f'::"

-l-
V
tr
[cesa]

Fig. 4 - Pratico esperimento di Impiego di un diodo


al silicio nella condizione di polarizzazione diretta,
nella quale la corrente elettrica fluisce regolarmente
attraverso Il semiconduttore e provoca l'accensione
della lampadina LP1.

durre la corrente elettrica erogata dalla pila. Ciò GUADAGNO DEL TRANSISTOR
infatti rimane verificato praticamente dall'accen-
sione della lampadina LP 1. Non tutti i transistor sono uguali fra loro. Infatti,
Componendo il circuito di figura 4, il lettore po- ognuno di essi viene qualificato da un insieme di
trà esercitarsi con le prime operazioni di saldatu- elementi o caratteristiche che prendono i nomi di
ra a stagno, individuando, attraverso esempi pra- "parametri". I quali dipendono, a loro volta, dal-
tici, la posizione dell'anodo e quella del catodo la purezza del materiale con cui il transistor è
del diodo a semiconduttore. stato costruito, dalla forma geometrica delle
Per realizzare l'esperimento di figura 4 ed il suc- giunzioni, dalle superfici di contatto e da altri fat-
cessivo di figura 5, con il quale si stabilisce che tori.
un diodo a semiconduttore, inversamente pola- La determinazione dei parametri tipici di un
rizzato, non conduce corrente, servono una pila transistor non è cosa da poco e soltanto i labora-
piatta da 4,5 V, un pulsante del tipo già descritto, tori più professionalmente preparati sono in gra-
un diodo al silicio con la sigla 1N4004 ed una do di fornire un'analisi veramente attendibile per
lampadina da 4,5 v-0,2 A. ogni componente. Altrimenti, fatta eccezione per
Per comporre il circuito di figura 5, è sufficiente alcune particolari esigenze, si debbono accettare
dissaldare i reofori del diodo D1 per saldarli i valori dichiarati dai costruttori e facilmente de-
nuovamente nel circuito in senso inverso, in mo- ducibili dagli appositi prontuari.
do che il semiconduttore risulti "inversamente Esiste peraltro un parametro che, il più delle vol-
polarizzato", ovvero con il catodo rivolto verso il te, viene indicato soltanto approssimativamente:
morsetto positivo della pila e l'anodo verso la il guadagno del transistor, che varia anche fra
lampadina. Questa volta, dunque, pur premendo modelli dello stesso tipo e prodotti da una mede-
il pulsante Pl, la lampadina LPl rimane spenta, sima casa costruttrice, perché condizionato forte-
perché il diodo si comporta da elemento isolante mente dalle impurità aggiunte ai cristalli, ossia,
e non lascia passare la corrente elettrica, se non per dirla col linguaggio tecnico, dal loro "dro-
in misura trascurabile, certamente insufficiente gaggio".
ad alimentare LPl. Per interpretare in modo elementare il concetto

420
r 5-
-=
•===-<
I(
01

4,5V
e rp LPJ
(spenta)

Fig. 5 - Con questo esperimento si dimostra che il


diodo a semiconduttore, inversamente polarizzato,
non conduce corrente e non consente l'accensione
della lampadina.

di guadagno di un transistor, occorre ricordare zionamento di questo stadio, la differenza di gua-


che questo componente può essere impiegato, dagno fra i due transistor non deve superare il
nei diversi circuiti elettronici, in una infinità di 10% circa. Mentre le caratteristiche citate dalla
maniere, ma quasi sempre esso si comporta da casa costruttrice non rientrano certamente in
elemento amplificatore. questo limite di tolleranza, con la conseguenza di
Amplificare significa fornire all'entrata di un si- realizzare amplificatori perfetti sotto l'aspetto
stema elettrico un segnale, per utilizzarlo poi in- circuitale, ma con una forte distorsione dei se-
grandito all'uscita. Nel caso del transistor, l'en- gnali.
trata e l'uscita sono rappresentate da due elettro- Da ciò discende la necessità di selezionare i tran-
di, che possono variare a seconda della configu- sistor in base al loro guadagno, valutandone il co-
razione nella quale viene montato il semicondut- siddetto coefficiente "beta", tramite un apposito
tore, ma che il più delle volte si identificano con strumento denominato "provatransistor", che
la base ed il collettore. Dunque, quando si appli- normalmente offre all'operatore altre utili indi-
ca alla base un segnale di una certa grandezza e cazioni sui componenti sottoposti ad esame.
lo si preleva poi amplificato dal collettore, si è Elettricamente, il guadagno di un transistor viene
ottenuto un guadagno. definito come il rapporto fra le variazioni di cor-
In molte applicazioni pratiche, soprattutto nel rente di collettore e quelle della corrente di base.
settore analogico, tale parametro è di fondamen- Tuttavia, senza considerare la corrente di fuga
tale importanza, per cui l'indicazione fornita dal- tra collettore ed emittore, che è sempre estrema-
l'industria diventa troppo vaga. Prendiamo ad mente bassa, si suole computare il guadagno di
esempio il caso tipico dello stadio finale, con un transistor secondo la formula:
transistor complementari, di un amplificatore di
bassa frequenza, nel quale la dispersione del se- Guadagno = le : 1b
gnale dipende dalla cura con la quale si è realiz-
zato l'accoppiamento fra i due transistor NPN e in cui le indica il valore della corrente di colletto-
PNP. Ebbene, come tutti i tecnici sanno ed i re ed 1b quello della corrente di base. trascuran-
principianti impareranno presto, per il buon fun- do ovviamente le variazioni di le e quelle di Ib.
421
Giunzioni alla prova

Diodi al germanio

Diodi al silicio

Circuiti di controllo

Transistor GE - SI

Tensioni di zener

Analizzatore zener
±

s
IDENTIFICAZIONE GE-SI
I semiconduttori, visti sotto l'aspetto costruttivo, zener, che sono quei componenti che consentono
sono il risultato della giunzione di due o tre pic- di stabilizzare le tensioni elettriche.
coli cristalli di natura elettrica diversa. Ebbene, Ovviamente, per conseguire i risultati tecnici ora
conducendo un sempiice e rapido controllo delle ricordati, il lettore è invitato a costruire un picco-
giunzioni cristalline, ogni principiante può rico- lo ed elementare circuito di prova, per l'esame
noscere facilmente se un diodo è di tipo al silicio dei diodi e dei transistor ed uno strumento, un
o al germanio e a quali gruppi di cristalli appar- po' più ricco di elementi circuitali, per il control-
tengono i transistor. Con lo stesso metodo, poi, è lo delle tensioni di lavoro dei diodi zener. Nel
possibile definire la tensione di lavoro dei diodi primo caso, infatti, si tratta di utilizzare una pila,

Ogni dilettante, fin dai primi contatti con i semicondut-


tori di uso più comune, deve saper discernere i modelli
al germanio da quelli al silicio, sia nel campo dei diodi
come in quello dei transistor.

422
una resistenza ed un tester, nel secondo occorro- ge in un determinato punto del circuito di ogni
no alcune resistenze, un condensatore polarizza- apparato radioricevente e che, in sostanza, estrae
to, un diodo al silicio, un trasformatore ed il te- dalle onde radio i soli messaggi da commutare in
ster, al cui impiego pratico è riservato, più avanti, voci e suoni.
un preciso capitolo. I diodi al silicio, invece, sono più conosciuti come
Il più delle volte, la semplice osservazione visiva diodi rettificatori, perché il più delle volte sono
di un diodo è sufficiente per constatare se questo utilizzati per trasformare le correnti variabili in
appartiene alla categoria dei semiconduttori al correnti unidirezionali e, in particolare, assieme
germanio o al silicio. Perché di solito le dimen- ad altri componenti, per convertire la corrente
sioni fisiche del diodo al silicio sono maggiori di alternata di rete in corrente continua.
quelle del diodo al germanio, soprattutto quando L'identificazione di un diodo al germanio e quel-
è realizzato con materiale di plastica o di metal- la di un diodo al silicio si ottiene valutando la
lo. Ma quando i diodi al silicio sono realizzati in tensione di soglia del componente. Che rappre-
vetro, allora è molto facile confonderli con i dio- senta quella barriera di potenziale elettrico che si
di al germanio e se la sigla che li contraddistin- forma nel momento in cui i due pezzetti di cri-
gue, impressa sul loro corpo esterno, è scompar- stallo vengono congiunti. E questa barriera, che
sa o è poco leggibile, non resta che sottoporli alla si identifica con un preciso valore di tensione va-
prova, che ci accingiamo a descrivere, per defini- lutabile mediante il tester, è diversa nei due tipi
re la loro precisa natura. Anzi, questa prova è as- di semiconduttori. In fatti è di O, 1 V + 0,2 V se il
solutamente necessaria tutte le volte che possono diodo è al germanio (GE) ed è di 0,7 V circa se il
sorgere dei dubbi in proposito e prima di monta- diodo è di tipo al silicio (SI).
re il componente in un circuito di utilizzazione. Il circuito di prova dei diodi è quello riportato in
Perché lo scambio di un diodo al germanio con figura 1. Esso è composto da una pila da 1,5 V,
altro al silicio conduce quasi sempre al mancato da una resistenza (Rl) e da 100 ohm di piccola
funzionamento di un dispositivo elettronico. potenza (1/4 W) e da due boccole, che verranno
contrassegnate con le lettere "a" e "k", per indi-
care su quale delle due va inserito il terminale di
IDENTIFICAZIONE GE-SI anodo del diodo in prova e su quale di queste va
applicato il reoforo di catodo (k), ricordando che
I diodi al germanio (GE) vengono solitamente il conduttore di catodo del componente si trova
chiamati diodi rivelatori, perché presiedono a da quella parte in cui il diodo presenta un anello-
quella importante funzione radioelettrica, nota guida.
come rivelazione di bassa frequenza, che si svol- Qualora l'operatore dovesse commettere un er-
423
2Vfs

Rl

Fig. 1- Con questo semplice circuito, osservando le indicazioni di tensione del


tester, è facile stabilire se un diodo a semiconduttore è di tipo al germanio o al
silicio.

2Vfs

R1

a
O
/
1,5V NPN
e
k

Fig. 2 - Per sapere se un transistor è di tipo al germanio o al silicio, è sufficiente


eseguire la prova qui illustrata e relativa ad un modello NPN. Il risultato è valutabi-
le nel valore di tensione indicato nel tester.

424
2 Vfs

R1

Fig. 3- Quando è necessario sapere se un transistor PNP appartiene alla catego-


ria dei semiconduttori al germanio o al silicio, basta eseguire il controllo qui raffi-
gurato che, attraverso le indicazione del tester, offre il risultato perseguito.

rore di inserimento del diodo nel circuito di pro- l'opportunità di classificare sicuramente la cate-
va di figura 1, ovvero, se le polarizzazioni del goria di appartenenza del componente in esame.
componente venissero casualmente invertite, il La tensione di soglia dei diodi, moltiplicata per la
tester segnalerebbe il solo valore della tensione corrente che li attraversa, consente di valutare la
della pila, che è di 1,5 V. In questo caso, infatti, il dissipazione totale di energia compiuta dal dio-
diodo, che è chiamato semiconduttore, non con- do. Ecco perché i tecnici considerano la tensione
ducendo corrente nel circuito, non può consenti- di soglia come una grandezza elettrica sprecata
re la misura della tensione di soglia del compo- nell'economia generale dei circuiti elettronici.
nente in prova. Diversamente, lo strumento indi- Ma la tensione di soglia spiega pure il motivo per
ca uno dei due valori prima citati, quello di O, 1 V cui i diodi al germanio, nei quali assume il valore
circa per il diodo al -germanio e quello di 0,7 V minimo possibile, vengano preferiti a quelli al si-
per il modello al silicio, offrendo al principiante licio nei processi di rivelazione dei segnali radio,

Un'idea vantaggiosa:
l'abbonamento annuale a

ELETTRONICA PRATICA
425
VOLTM

R3

RETE

Fig. 4 - Semplice progetto di un dispositivo di controllo delle tensioni di lavoro dei


diodi zener ZX, che debbono essere applicati alle boccole d'uscita del circuito con
polarità invertite.

-----COMPONENTI-----
C1= 8F- 450 VI (elettrolitico) R3 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R1 = 100 ohm- 4/4 W T1 = trasf. (220 V- 200 V - 0,05 A)
R2 = 33.000 ohm - 1/4 W D1 = diodo al silicio (1N4007)

le cui entità energetiche sono talmente deboli da circuito di prova di figura 1, composto dalla pila
non consentire ulteriori abbattimenti, ossia dissi- da 1,5 V, dalla resistenza R da 100 ohm - 1/4 W e
pazioni provocate da componenti elettronici, dalle due boccole contrassegnate ancora con le
come accadrebbe nel caso di impiego di diodi al lettere "a" e "k" (anodo e catodo).
silicio. Il circuito di figura 1 potrà essere composto den-
tro una scatolina; le due boccole rimarranno fis-
IDENTIFICAZIONE DEI TRANSISTOR sate esteriormente, sul coperchio di chiusura del
contenitore.
Seguendo lo stesso principio, che permette di ri- Per rilevare con la massima immediatezza se un
conoscere la categoria di appartenenza di un dio- transistor appartiene alla categoria dei semicon-
do e che è stato appena descritto, è assai facile duttori al GE o al SI, si individuano, nel compo-
identificare la natura cristallina interna di un nente in prova, i due terminali di base e di emit-
transistor, sia esso di tipo NPN o PNP. Pertanto, tore, perché quello di collettore non serve. Poi si
quando è necessario sapere se un transistor è di collegano i componenti nei modi indicati nei due
tipo al germanio o al silicio, si utilizza ancora il schemi delle figure 2 e 3. Con il primo circuito si
426
==:::::::::,
RETE

Fig. 5- Schema di montaggio dell'apparato di misura delle tensione di zener degli


omonimi diodi a semiconduttore. Utilizzando un contenitore metallico, si debbono
isolare perfettamente tutti i conduttori ed i vari componenti elettronici.

analizza un transistor di tipo NPN, col secondo Prima di descrivere il progetto del "provazener",
uno di tipo PNP. riportato in figura 4, riteniamo opportuno men-
Se la tensione della giunzione base-emittore (b- zionare alcuni requisiti fondamentali di questi
e), segnalata dal tester, vale O, 1 V, il transistor importanti semiconduttori. Cominciamo quindi
sotto prova è di tipo al germanio (GE); viceversa, col ricordare che gli zener sono diodi chiamati a
se il valore di tensione rilevato dal tester è di O, 7 svolgere la funzione di stabilizzazione delle ten-
V, il transistor è al silicio (Sl). sioni nei circuiti elettrici. E per questa funzione
vengono costruiti con una intrinseca tensione di
lavoro, che corrisponde a quella tipica di stabiliz-
CONTROLLO DI TENSIONI ZENER zazione. Per esempio: 2,7 V-3,3V-4,7 V-5,6
V-6,1 V-7,2V-9,1V- 10 V e così via, in
Il diodo zener è un particolare componente, nel una gamma di valori che si estende da 0,78 V a
mondo dei semiconduttori, esteriormente non 200 V.
dissimile dai normali diodi. Ed anche in questo, Quello indicato con la sigla ZX, applicato fra le
per usura od eccesso di calore, può essere scom- boccole "k" e "a" d'uscita del circuito di figura 4,
parso il valore della tensione che lo caratterizza, rappresenta il simbolo elettrico dello zener uni-
pur essendo ancora un elemento efficientissimo. versalmente adottato nella composizione degli
Vale dunque la pena di sapere in che modo sia schemi teorici.
possibile risalire a questo dato elettrico, serven- Come accade per i normali diodi a semicondutto-
dosi di un dispositivo di controllo, autocostruibi- re, anche in quello zener il catodo "k" è indivi-
le, economico, che ogni principiante può conser- duabile tramite l'anello-guida riportato in prossi-
vare nel proprio laboratorio. mità dell'elettrodo omonimo. Ma la notizia più
427
importante, relativa al diodo zener, è che questo dal diodo al silicio D 1 e dal condensatore elettro-
componente viene utilizzato, nei circuiti in cui litico Cl. Il primo trasforma la corrente alternata
funge da elemento stabilizzatore di tensione, con in corrente ad un solo verso, il secondo la con-
le polarità invertite e che esso non conduce cor- verte in corrente continua. Le due resistenze Rl
rente finché la tensione applicata ai suoi elettrodi ed R2 proteggono il circuito da assorbimenti ec-
rimane inferiore a quella di lavoro, ovvero alla cessivi di corrente, mentre la resistenza variabile
tensione di zener. dosa la tensione da applicare ai terminali del dio-
do zener ZX e ai puntali del tester.
La misura delle tensioni di lavoro dei diodi zener
si effettua nel modo seguente. Inizialmente, la
PRESENTAZIONE CIRCUITALE resistenza variabile R3, che prende il nome di
potenziometro a variazione lineare, deve essere
Il progetto del dispositivo di controllo delle ten- interamente inserita, ovvero, il cursore mobile di
sioni di lavoro dei diodi zener, riportato in figura questa, adibito al prelievo di una parte di tensio-
4, viene alimentato con la tensione di rete, trami- ne, deve rimanere tutto ruotato verso il basso,
te un trasformatore riduttore di tensione Tl. Il cioé verso la linea elettrica di conduzione della
quale abbassa la tensione di 220 Vca al valore di tensione negativa che, occorre bene ricordarlo,
200 Vca. va a collegarsi con l'anodo dello zener in prova,
A valle del trasformatore Tl è presente un dispo- al contrario di quanto avviene con i normali
sitivo di rettificazione e livellamento, composto diodi.

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men·
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità

L. 13.500 di misura- I condensatori- I resistori - I diodi


- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dllet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere il successo
posto di 128 pagine riccamente illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
a due colori

428
Regolato il potenziometro R3 nel modo ora sug- del progetto descritto, da realizzarsi su un conte-
gerito, si inserisce il diodo zener fra le boccole nitore metallico, ma con tutte le attenzioni possi-
d'uscita del circuito, come chiaramente indicato bili ad assicurare l'isolamento dal metallo dei
nello schema di figura 4. A questo punto si ricor- conduttori e dei componenti. Le due boccole "a"
da, per inciso, che l'inserimento errato dello ze- e "k", ad esempio, debbono essere di tipo ad iso-
ner sulle boccole d'uscita del circuito, cioé con lamento completo.
catodo ed anodo applicati in senso invertito, pro- La morsettiera a cinque terminali, fissata nella
voca, sulla scala di lettura del tester, la segnala- zona centrale del contenitore, consente di mante-
zione di un valore di tensione costante, quello di nere isolati quattro componenti e di irrigidire il
0,7 V, che rimane tale pur facendo ruotare il cur- cablaggio del circuito.
sore di R3 verso la resistenza R2. In fase di applicazione del condensatore elettroli-
Supponendo di aver rispettato le condizioni elet- tico Cl, questo dovrà essere inserito nel circuito

triche ora menzionate, si comincia a girare il per- con le polarità indicate in figura 5. Analoga con-
no di comando del potenziometro R3, lentamen- siderazione si estende al diodo raddrizzatore al
te, tenendo sotto osservazione l'indice del tester silicio Dl.
e controllando il movimento di questo fino a quel Il trasformatore Tl è dotato di due avvolgimenti
valore di tensione oltre il quale non si muove più. quasi uguali, non bisogna quindi confondere tra
Qui finisce la prova dello zener con il dispositivo loro il primario con il secondario. Dato che sul
di figura 4 e la tensione indicata dal tester è primario vanno collegati i conduttori di rete, sul
quella di zener del diodo ZX. secondario quelli del circuito utilizzatore.
Una volta individuata la tensione di zener, il mo- Sul perno del potenziometro R3, a montaggio ul-
vimento di rotazione del cursore di R3 deve ces- timato, si applicherà una manopola di dimensioni
sare, per non sottoporre il componente in esame relativamente grandi, in modo da consentire i
ad un eccesso di corrente che, nei componenti piccoli spostamenti del cursore e, di conseguen-
più piccoli, potrebbe essere dannoso. za, le piccole variazioni della tensione applicata
al diodo in prova.
Naturalmente, a seconda del modello del diodo
MONTAGGIO DEL DISPOSITIVO zener analizzato, anche la scala dei valori di ten-
sione del tester dovrà apparire adeguata alla mi-
La figura 5 propone uno schema di montaggio sura.
429
Materiale di impiego

Disegno circuitale

Uso del punteruolo

Operazione pennarello

Corrosione del rame

Lavaggio della piastra

Eri Foratura con trapano

CIRCUITI STAMPATI
li circuito stampato è ormai divenuto il supporto cuito stampato. L'altra faccia è ovviamente liscia,
di quasi tutti i montaggi elettronici. Ed ogni let- ma contiene i fori nei quali vengono infilati iter-
tore sa che è sempre rappresentato da una pia- minali dei componenti che, nella parte opposta,
stra, di forme e dimensioni diverse, che può esse- saranno sottoposti alle operazioni di saldatura a
re di bachelite o di vetronite. stagno.
Quello di bachelite è di color marrone, l'altro, di É ovvio che l'avvento del circuito stampato ha ri-
vetronite, è di colorazione verde. Ma in entram- solto una grande quantità di problemi tecnici
bi, su una delle loro facce, sono riportate delle come, ad esempio, il guadagno di spazio, la mi-
piccole strisce di rame, che i tecnici chiamano pi- niaturizzazione dei dispositivi, la compattezza e
ste e che compongono appunto il cosiddetto cir- la stabilità circuitale, nonché la celerità di mon-

I metodi di approntamene dei circuiti stampati sono


molteplici, ma quello descritto in questa sede è certa-
mente il più semplice ed economico fra tutti.

430
MATERIALI DI IMPIEGO

Attualmente, i circuiti stampati, vengono costruiti


nell'industria con procedimenti che non possono
M essere adottati nel semplice laboratorio del dilet-
• tante. Ma questa categoria di operatori elettroni-
ci non è stata dimenticata da alcune organizza-
zioni specializzate, che hanno allestito e messo in
vendita appositi kit, contenenti tutti gli elementi
necessari per comporre un circuito stampato nel-
le dimensioni e forme desiderate. Gli stessi ele-
menti vengono pure venduti separatamente, nel
quantitativo voluto, presso i migliori rivenditori
di componenti elettronici. Tuttavia, coloro che
volessero evitare l'acquisto dei kit ora menziona-
ti, preferendo una realizzazione completamente
personale, ottenuta con materiale proprio, po-
tranno ugualmente raggiungere lo scopo, dopo
aver assimilato il processo costruttivo. Che è qua-
si sempre lo stesso e consiste nel preparare dap-
prima una basetta di materiale isolante nelle di-
mensioni necessarie, ritagliandola dal laminato
con un seghetto da traforo, nel disegnare su que-
sta il circuito vero e proprio, ricoprendola poi
con smalto o vernice e nell'incidere infine il rame
con particolare acido diluito in acqua nelle giuste
proporzioni.
Si tenga presente che l'espressione "laminato",
ora usata, definisce una lastra di bachelite o di
vetronite con una superficie nuda e l'altra total-
mente ricoperta da un sottile strato di rame.
Ma vediamo subito, nei dettagli, come si realizza
nel laboratorio dilettantistico il circuito stampato.
taggio. Ed è evidente che ogni dilettante ha rece-
pito con grande entusiasmo il concetto di circuito
DISEGNO DEL CIRCUITO
stampato come punto di partenza di ciascun pro-
gramma realizzativo. Tanto è vero che, già da
molti anni, quasi tutti i progetti presentati su E vero che il tempo necessario per preparare un
questo stesso periodico, sono confortati dalla circuito stampato è talvolta maggiore di quello ri-
presenza del disegno, riportato nelle misure reali, chiesto dal montaggio di un semplice progetto
del necessario circuito. elettronico, ma è altrettanto vero che questo
Ma il lettore principiante, pur sapendo che cosa tempo non viene speso invano. Perché aiuta il di-
sia un circuito stampato, non può conoscerne il lettante a conoscere meglio lo schema e, quindi,
metodo di approntamento, anzi, il più delle volte ad allontanare di più ogni possibilità di errore di
lo ritiene un'impresa eccessivamente ardua, se cablaggio. Anche se le piste di rame non saranno
non proprio impossibile. Mentre in queste stesse perfettamente lineari e le piazzole non avranno
pagine ci proponiamo di smentire tale errata opi- assunto una precisa configurazione geometrica.
nione, offrendo a tutti la descrizione del sistema Dato che l'elemento risultante, di assoluto rilie-
più semplice di realizzazione, in casa propria e vo, non deve rispecchiarsi nell'esteriorità dello-
senza l'impiego di particolari attrezzature, di perato, ma nella completa assenza di errori cir-
qualsiasi modello di basetta-supporto, munita, in cuitali.
una delle sue superfici, di un circuito stampato Dunque, l'approntamento dei circuiti stampati
che, pur non riflettendo la perfezione dei corri- non costituisce una comune attività pratica di ri-
spondenti prodotti industriali, nulla potrà invidia- dotto interesse tecnico, ma rappresenta uno sti-
re a questi nel consentire il montaggio ed il fun- molo alla completa conoscenza dei progetti attra-
zionamento degli apparati elettronici, concettual- verso un lavoro ricco di contenuti didattici.
mente anche molto sofisticati. Immaginiamo ora di dover costruire il supporto

431
Fig. 1- La descrizione del metodo di approntamento dei circuiti stampati, consi-
gliato ai lettori principianti, prende ad esempio la composizione del progetto qui
riprodotto. Nel quale le piste di rame debbono ritenersi viste in trasparenza.

con circuito stampato di un qualsiasi progetto pagina sulla quale è pubblicato il disegno del cir-
estrapolato da un fascicolo arretrato del periodi- cuito stampato in grandezza reale, perché rita-
co: quello riprodotto in figura 1. Nel quale le pi- gliandolo direttamente dalla pubblicazione si di-
ste di rame debbono intendersi viste in traspa- struggerebbe parte di questa, mutilando il corri-
renza, perché in realtà queste si trovano nella spondente articolo, se non addirittura uno sche-
parte opposta del disegno. Infatti, se osservato ma costruttivo presentato nella pagina prece-
frontalmente, il disegno del circuito stampato ap- dente.
pare come nell'immagine di figura 2. Una volta ottenuta la fotocopia, la si ritaglia lun-
Quando si decide di dar inizio al lavoro, si ese- go i lati del disegno, i cui angoli sono contrasse-
gue, come prima operazione, la fotocopia della gnati con lineette sottili incrociate. Quindi si rica-

Fig. 2 - Questo è il disegno del circuito stampato la cui costruzione viene interpre-
tata nel testo.
va dal laminato una piastrina nelle identiche for-
me e dimensioni del disegno in fotocopia, utiliz-
zando un seghetto da traforo nel modo illustrato
in figura 3.
La piastrina, con i lati eventualmente lisciati con
carta vetrata, va ora ripulita sulla superficie ra-
mata. E per questa operazione serve la polvere
detergente, da impiegarsi nel modo indicato in fi-
gura 4. Tutte le polveri impiegate nelle pulizie
domestiche di bagni, piastrellati e maioliche pos-
sono ritenersi ottime per tale intervento.
Dopo aver ben strofinata la superficie ramata, fi-
no a renderla lucida, questa va ripassata con un
batuffolo di cotone impregnato di acetone.
Giunto a questo punto del suo lavoro, il dilettan- Fig. 3-La fotocopia del disegno del circuito stampato
te si trova ora in possesso di due elementi: la fo- consente di stabilire le esatte dimensione della baset-
tocopia del disegno e la basetta-supporto. ta-supporto, che viene ricavata, tramite un seghetto
da traforo, da un laminato appositamente costruito e
messo in vendita nel negozi di materiali elettronici.

USO DEL PUNTERUOLO

La figura 5 interpreta le successive operazioni


che il principiante deve compiere prima di rag- L'INTERVENTO PIÙ DELICATO
giungere il risultato finale dell'approntamento
del circuito stampato. Se le dita delle mani hanno lasciato qualche
Sulla faccia di rame della piastrina si applica la traccia visibile sul rame, oppure se la superficie
fotocopia del disegno originale e la si fissa ai ramata della piastrina si è in qualche punto spor-
quattro lati mediante pezzetti di nastro adesivo
di tipo trasparente, di quello usato dai disegnato-
ri ed acquistabile presso qualsiasi cartoleria.
Si pone mano ora ad un comune punteruolo e si
segnano, con una certa pressione, tutti quei punti
del circuito in cui si dovranno praticare i fori per
l'introduzione dei terminali dei componenti, sen-
za dimenticarne alcuno.
Questa operazione è assolutamente necessaria
per agevolare il lavoro di foratura con il trapano,
altrimenti la punta perforante dell'utensile po-
trebbe scivolare e danneggiare il rame nella zona
circostante il foro. Coloro che hanno già avuto
occasione di utilizzare il trapano normale su parti
metalliche, sanno bene che, prima di forare una PIA STRINA
lamiera, occorre munirsi di martello e punteruolo RAMATA
e con questi incidere il metallo per creare un pic-
colo incavo di alloggiamento della punta perfo-
rante. Ovviamente, sui circuiti stampati il martel-
lo non serve, perché la pressione esercitata con la
mano sul punteruolo è più che sufficiente per
raggiungere lo scopo. E non serve neppure il
normale trapano, troppo pesante ed ingombrante
per questo tipo di lavoro, ma occorre il minitra-
pano, acquistabile presso i negozi di ferramenta e Fig. 4 - La piastrina deve essere accuratamente pulita,
modellismo. sulla superficie ramata, per mezzo di polvere deter-
gente.
Ultimata l'operazione "punzonatura", si stacca la
fotocopia dalla superficie di rame della basetta e
la si conserva a parte.
433
Fig. 5 - Dopo aver sovrapposta la fotocopia del
circuito stampato sulla faccia ramata della pia-
strina, si incidono con un punteruolo tutti i punti
PIASTRINA c.s. / che, in seguito, verranno perforati con il trapano.

LATO RAME
'-

Flg. 6 - Servendosi di un pennarello di ottima qualità e ad inchiostro denso, si di-


segnano sulla faccia ramata della piastrina, tutte le piste del circuito.

434
PIASTRINA CIRC. STAMP

Fig. 7-La piastrina galleggia sul pelo del


bagno di liquido corrosivo con la faccia ra-
mata rivolta all'ingiù, in modo che le parti-
celle di metallo asportato, segnalate con
la punteggiatura bianca, precipitino como-
damente verso il fondo della bacinella di
plastica.

Flg. 8- La foto riproduce quattro esempi di lavora-


zione di uno stesso circuito stampato. Quello indica-
to con il numero 1 è da ritenersi perfetto. E lo è pure
quello segnalato con il numero 2, nel quale tuttavia
manca un tratto di pista, indicato dalla freccia e non
disegnato in precedenza. Il circuito con il numero 3
è stato invece sottoposto ad un processo di corro-
sione troppo breve, al contrario di quanto è accadu-
to per il circuito 4 nel quale il bagno della piastrina
è durato molto a lungo.

435
(,

I\\
', J--'
y
)
0

d+,
j:i3
Fig. 9 - Dopo aver estratta la piastrina dal bagno aci-
do, questa va posta sotto il getto d'acqua di un rubi-
netto, per un energico e completo lavaggio.

cata inavvertitamente, si deve ripulirla con il soli- za con il punteruolo. Ma si deve far attenzione a
to batuffolo di cotone impregnato di acetone. Ma tracciare delle linee rette il più possibile, di com-
da questo momento occorrerà ricordarsi di non porle con inchiostro denso ed eventualmente di
toccare più il rame con le dita! ripassarle con il pennarello, di realizzare le piaz-
Inizia ora il lavoro più delicato di tutti, quello di zole molto rotonde e di non creare macchie o
disegnare le piste del circuito sul rame, ricopian- tracce errate, che possono essere agevolmente ri-
do il disegno della fotocopia, per mezzo di un mosse con una lametta.
pennarello del tipo chiamato "permanente" o Con il pennarello, oltre che piste e piazzole, si di-
"indelebile", possibilmente di marca Staedler- segnano pure eventuali sigle e numeri, necessari
Lumocolor, di qualsiasi colore rosso, nero o blu. per indicare importanti elementi circuitali. Per
In pratica, come indicato in figura 5, si tratta di esempio si possono comporre le scritte ENTR.
congiungere tra loro i punti segnati in preceden- ed USC., per segnalare i punti di entrata e di
436
Flg. 10 - Le piste del circuito stampato vanno liberate dalla copertura dell'Inchio-
stro del pennarello con un batuffolo di cotone impregnato di acetone purissimo,
fino ad evidenziare la completa lucentezza del rame.

uscita del circuito, oppure si appone il numero 1 compera presso i rivenditori di materiali elettro-
in corrispondenza del piedino 1 di un integrato, e nici e prende il nome di percloruro ferrico; ma
così via. questo può essere composto direttamente dal di-
Una volta completato il disegno del circuito, si lettante, sciogliendo l'apposito sale in acqua
deve lasciar asciugare l'inchiostro per una buona comune.
mezz'ora e controllare ancora l'esattezza del di- Il sale, in composizione granulare, è solitamente
segno, che non potrà mai vantare la precisione di di color giallognolo e la soluzione va preparata
quello originale di figura 2, ma che agli effetti del con due parti uguali, in peso, di sale e di acqua.
risultato elettrico deve considerarsi ottimo. Di norma, 50 grammi di sale e 50 grammi di ac-
qua sono sufficienti per una quantità di acido ne-
cessaria per lavorare una lastra ramata della mi-
CORROSIONE DEL RAME sura di un metro quadrato.
La soluzione si preparara in una bacinella di pla-
Inizia ora il procedimento chimico di corrosione stica o di vetro, ma anche un comune piatto fuori
di tutta la parte di rame scoperta. Per il quale oc- uso può servire allo scopo; non si deve invece,
corrono due elementi: una bacinella e l'acido da nella maniera più assoluta, far uso di contenitori
immettere in questa. metallici, che verrebbero inevitabilmente intacca-
L'acido necessario per asportare dalla piastrina ti e corrosi dall'acido.
le parti di rame che non interessano il circuito, si Nella bacinella si introduce il sale, ridotto in pol-
437
vere, e si versa poi l'acqua nel quantitativo stabi-
lito. Per facilitare lo scioglimento del sale, occor-
re agitare leggermente la soluzione con una bac-
chetta di legno o di plastica, agendo ovviamente
con cautela, in modo da evitare spruzzi di acido
su mani e vestiti che, eventualmente, vanno subi-
to energicamente lavati con acqua e sapone.
La soluzione acida, già preparata, viene venduta
in bottiglioni da uno o due litri.
La figura 7 illustra il modo con cui la piastrina
deve essere introdotta nella bacinella, ovvero con
la faccia recante il disegno del circuito stampato
rivolta all'ingiù. In modo che l'acido possa svol-
gere la sua opera di corrosione, facendo precipi-
tare verso il basso il rame corroso, segnalato tra-
mite la punteggiatura bianca in figura 7, mentre
la piastrina galleggia sul pelo dell'acqua.
Le particelle di rame, che cadono verso il fondo Fig. 11 - La punta del trapano agisce con sicurezza se
della bacinella di plastica, non appartengono il lavoro di punzonatura, eseguito in precedenza, ha
creato degli opportuni avvallamenti nei punti di foratura.
chiaramente al metallo ricoperto dall'inchiostro,
che formerà, dopo la completa corrosione dell'a-
cido, il circuito stampato.
Il tempo in cui la basetta deve rimanere nel ba-
gno di acido può variare fra venti minuti primi e
sessanta minuti, a seconda della temperatura a gno con l'inchiostro del pennarello. La freccia in-
cui si trova il liquido. Ma come regola generale si dica il punto di omissione della striscia di rame,
può ritenere valido il seguente prospetto: che può essere sostituita con uno spezzone di filo
conduttore saldato a stagno.
La piastrina con il numero 3, sempre in figura 8,
propone un esempio di lavorazione con risultati
inaccettabili, perché il tempo di corrosione del
rame è stato troppo breve, certamente non in
grado di asportare l'esubero di metallo rimasto in
20' forma di punteggiature più o meno accentuate
35° fra le piste del circuito.
45° Contrariamente a quanto è accaduto per la pia-
strina 3, quella contrassegnata con il numero 4
ha subìto un'operazione di corrosione troppo
Oltre che dalla temperatura del bagno, il tempo prolungata nel tempo e le piste di rame appaiono
dell'operazione di corrosione del metallo dipen- elettricamente deboli, non lineari, frastagliate, in-
de anche dallo spessore del rame, che varia note- sufficienti ad offrire una garanzia di conduttività
volmente fra un tipo di laminato e l'altro e, ov- accettabile.
viamente, dalla concentrazione dell'acido. L'intervento con l'acido finisce qui e prima che
È possibile, durante questo processo chimico, questo possa creare dei guai, conviene riporlo in
controllare gli effetti dell'acido sulla piastrina, un apposito contenitore, che può essere di vetro
dopo che sia trascorso il tempo ritenuto necessa- o di plastica, ricordando che ha vita lunghissima,
rio al compimento dell'opera. In tal caso la pia- fino ad una decina d'anni e che, all'occorrenza,
strina va sollevata delicatamente, servendosi di può sempre essere riutilizzato.
una pinzetta di plastica o di legno, per esempio L'acido per circuiti stampati corrode il ferro, le
di una molletta per fissare la biancheria stesa ad cromature, il legno ed i vestiti, non intacca invece
asciugare. Quindi si osserva il risultato, che può il vetro, le ceramiche e le plastiche. Dunque, se
essere uno dei quattro illustrati in figura 8. Nella cade nel lavandino, a lungo andare corrode le
quale la piastrina segnalata con il numero 1 rap- parti metalliche e macchia quelle di maiolica. Se
presenta una lavorazione perfetta, eseguita a re- bagna un indumento, questo va immediatamente
gola d'arte; quella con il numero 2 è da conside- lavato con acqua corrente, altrimenti il tessuto si
rarsi ugualmente perfetta, ma priva di un tratto fora. Se viene toccato con le mani, basta lavarsi
di pista di rame, che l'operatore si è dimenticato subito, energicamente, sotto il getto del rubinet-
di tratteggiare durante la composizione del dise- to, per scongiurare ogni pericolosità.
438
LA VAGGIO DELLA PIASTRINA

Dopo aver tolto la piastrina dal bagno acido, MANUALE DEI DIODI
questa dovrà essere lavata con acqua corrente,
come indicato in figura 9 e successivamente
asciugata. Il lavaggio è necessario per eliminare
E DEI TRANSISTOR
ogni traccia di acido. L. 13.000
Giunti a questo punto, ci si trova in possesso di
una piastrina in cui il disegno è ricoperto dall'in- Un prestigioso volumetto di 160 pagine,
chiostro del pennarello. Occorre quindi togliere con 85 illustrazioni e 75 tabelle con le
questo elemento per mettere in luce il rame ri- caratteristiche di circa 1.200 transistor e
masto sulla faccia che, all'origine, appariva total- 140 diodi.
L'opera vuol essere una facile guida, di
mente ramata. E a tale scopo servono, come in-
rapida consultazione, nel laboratorio
dicato in figura 10, un po' di cotone ed una botti- hobbystico, dove rappresenta un ele-
glietta di acetone. mento integrante del corredo abituale
Con il batuffolo di cotone, imbevuto di acetone, delle attrezzature.
si strofinano bene le parti della piastrina in cui
sono presenti le piste del circuito stampato ed il
gioco è fatto. Non rimane ora che praticare i fori
nei vari punti in cui dovranno essere inseriti iter-
minali dei componenti per completare la lavora-
zione.

FORATURA DELLA PIASTRA

Per le operazioni di foratura della basetta si deve


impiegare una punta da trapano con diametro di
1 mm. Ma se qualche foro dovrà essere più gran-
de, si provvederà ad allargare quello già praticato
in precedenza con altra punta di diametro ade-
guato.
Il trapano più adatto per questo lavoro è quello
utilizzato dai modellisti, elettromeccanico ma di
piccole dimensioni. In ogni caso la punzonatura,
eseguita in precedenza, agevola il compito dell'o-
peratore, perché la punta del trapano, come se-
gnalato in figura 11, non può commettere errori
di incisione e danneggiamento delle parti circo- Tra i principali argomenti trattati, ricor-
stanti, durante l'impugnatura dell'utensile, scivo- diamo:
lando lungo la superficie della piastrina.
Ultimate anche queste operazioni, si potrà ora Diodi al germanio e al silicio - Semicon-
duttori P ed N - Verifiche pratiche - Diodi
sovrapporre, al circuito stampato reale, quello
varicap - Diodi zener - Transistor -
della fotocopia conservata a parte, per controlla- Aspetti strutturali - Amplificazione a
re, in controluce, l'esattezza dell'opera compiuta. transistor - Configurazioni - Piedinature -
Ovviamente questo esame visivo è possibile con Sigle - Riferimenti guida.
le basette di vetronite, ma non con quelle di ma-
teriale fenolico, che non sono affatto trasparenti.
Tuttavia, per rendere lucida la carta della foto- II "Manuale del dlodi e dei transistor" deve
copia, ossia abbastanza trasparente, è sempre essere richiesto esclusivamente a:
ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO -
possibile ungerla con olio chiaro, per esempio di Via Zuretti, 52, inviando anticipatamente l'im-
vaselina o di semi. Ciò è superfluo se la fotocopia porto di L: 13.000 a mezzo vaglia postale,
è stata riprodotta su carta lucida, del tipo di quel- conto corrente postale n. 916205, assegno
la usata dai disegnatori ed acquistabile presso circolare o bancario.
tutte le cartolerie.
439
Sensibilità strumentale

Errori di misura

Portata

Misure di tensioni

Misure di correnti

Ohmmetro

Controllo semiconduttori
0 o
o

USO DEL TESTER


Se è vero che i molti strumenti che partecipano to "analizzatore universale", per la sua versatilità
all'allestimento del laboratorio elettronico sono di impiego, il gran numero di funzioni esercitabili
tutti utili, è altrettanto vero che uno soltanto fra e la quantità di portate commutabili.
questi deve considerarsi assolutamente necessa- Nel tester è contenuto un circuito elettronico in-
rio. E tale è il tester, ovvero Io strumento con il terno alimentato da una pila; esternamente è
quale si misurano le tensioni, le correnti, le resi- presente un pannello nel quale dominano le sca-
stenze ed altro ancora. le di lettura e le prese per l'innesto di due spinot-
La parola "tester" deriva dalla lingua inglese (to ti collegati, via filo conduttore, alle estremitt op-
test = provare) ed è ormai divenuta di uso cor- poste, ad altrettanti puntali-sonda. Ma il compo-
rente, anche se alcuni chiamano questo strumen- nente principale dello strumento è rappresentato

u L'analizzatore universale, che tutti chiamano tester, è il


primo e più importante strumento di misura che ogni
dilettante deve acquistare e saper impiegare almeno

a nelle sue tre funzioni fondamentali, di voltmetro, ampe-


rometro e ohmmetro.

440
da un "galvanometro, ossia da uno strumento
indicatore nello strumento complessivo, che i più
conoscono come "milliamperometro" e così lo
chiamano anche se la dizione non è esatta sotto
l'aspetto strettamente tecnico.
Il galvanometro è uno strumento caratterizzato
da elevatissima sensibilità, in grado di rilevare
correnti o differenze di potenziale estremamente
esigue. Impiegato in opportuni circuiti, esso di-
viene amperometro, voltmetro, ohmmetro. Ma la
sua caratteristica fondamentale è la "sensibilità".
Con la quale si intende quantificare il valore del-
la corrente necessaria per far deviare l'indice a
fondo-scala. Per esempio, quando si dice che un
galvanometro ha la sensibilità di 50 A, ciò sta a
significare che occorre una corrente del valore
menzionato per costringere l'indice dello stru-
mento a raggiungere il fondo-scala.
Nell'esempio ora citato, si sarebbe anche potuto
dire che quel particolare galvanometro ha una
portata di 50 A, ossia che con quello strumento
si possono misurare tutte le correnti di valore
compreso fra 0 A e 50 A e non quelle superio-
ri a questo· dato. Tuttavia uno stesso strumento è
sempre trasformabile in un altro a diverse porta-
te e ciò è quanto accade negli amperometri e nei
voltmetri, in particolare e nei tester, in generale.
Allo stato attuale della tecnica, capita spesso di SENSIBILITÀ DEL TESTER
aver a che fare con correnti e tensioni debolissi-
me; è quindi necessario che il tester risponda alla
Nei diversi settori commerciali e naturalmente in
qualità primaria di essere molto sensibile, cioè di
quello della tecnica applicata, la sensibilità del
possedere una elevata sensibilità.
tester si esprime con una formula particolare:
Si è parlato genericamente della sensibilità di un
"ohm per volt", che normalmente si scrive O/V.
galvanometro. Ebbene, nel tester questa rappre-
Molti principianti, infatti, avranno sentito defini-
senta l'attitudine a rilevare piccole misure. Anche
re il tester come uno strumento da 10.000 ohm/
in questo caso, però, vale sempre lo stesso con-
volt, oppure da 20.000 ohm/volt (20 K/volt). Ma
cetto, quello per cui la sensibilità di un tester si
che cosa significa una tale espressione? Interpre-
identifica con il valore della corrente necessaria a
tiamola subito. Essa vuol esprimere il valore in
far deviare l'indice a fondo-scala. Dunque, la
ohm della resistenza che è necessario collegare,
sensibilità del tester e quella del galvanometro
in serie allo strumento, affinché l'indice a fondo-
incorporato sono la stessa cosa. Pertanto, quando
scala corrisponda con il valore di tensione di 1 V.
si deve progettare il circuito di un tester, si stabi-
Conoscendo quindi la sensibilità del tester
lisce dapprima quale debba essere la sua sensibi-
espressa con la formula citata, si conosce pure la
lità e poi, tenendo conto di questa, si effettua la
sensibilità del galvanometro incorporato, ovvero
scelta del galvanometro.
quella che in precedenza era stata definita come
Facendo seguito a quanto finora detto, è utile ri-
la corrente necessaria a spostare l'indice a fondo-
cordare la seguente classifica di corrispondenza
scala.
fra le sensibilità dei galvanometri e quelle dei te-
Facciamo un esempio. Prendiamo in considera-
ster nei quali i primi sono incorporati:
zione un tester da 20.000 ohm/volt. Dalla legge di
Sens. galvanometro 1,
Sens. tester Ohm si ha che:
I= V:R
Per cui:
fino a 10 A elevatissima 1 V : 20.000 ohm = 0,05 mA
fino a 100 A elevata
fino a lmA media Dunque, il galvanometro inserito nel tester preso
fino a lOmA bassa ad esempio ha una sensibilità di 0,05 mA fondo-
scala. Ma analizziamo ora il caso inverso. Ovvero,
441
RS
Rl

e
100 V A Flg. 1- Su questo schema, nel quale con

e la sigla RS viene simboleggiata la resi-


stenza Introdotta dal tester, mentre R1 va-
le 220.000 ohm ed R2 misura 56.000 ohm,
R2 applicando la legge di Ohm si Individua la
caduta di tensione fra i punti A e B e la si
paragona a quella rilevata con tre tipi di
B tester diversi, da 1.000 ohm/volt, 20.000
ohm/volt e 1 megaohm/volt.

se il galvanometro incorporato nel tester ha una R 1 vale 220.000 ohm, mentre la R2 vale 56.000
sensibilità di 0,05 mA, quale è quella del tester ohm.
espressa in ohm/volt? La misura proposta viene effettuata in due modi:
Dalla legge di Ohm si ha: matematicamente, con la legge di Ohm e pratica-
mente con tre tester dotati di tre sensibilità di-
R = V:I verse:
pertanto:
1 V : 0,00005 A = 20.000 ohm 1° Tester = 1.000/V = 1KV
2" Tester = 20.000 /V = 20 KO/V
La sensibilità del tester è quindi quella di 20.000 3° Tester = 1.000.000 /V = 1MO/V
ohm/volt, che è da considerarsi elevata e la più
consigliabile nei tester per impieghi dilettantisti- Applicando la legge di Ohm, la caduta di tensio-
ci. Perché gli errori di misura sono tollerabilissi- ne, fra i punti circuitali A- B, vale 20,289 V. Col-
mi e certamente aècettabili nel settore degli legando invece, in parallelo alla resistenza R2, i
esperimenti del principiante di elettronica. tre tester, si rilevano tre valori diversi, sia pure di
poco. Ma perché si verificano queste discordan-
ze? Semplicemente perché ciascun tester inseri-
ERRORI DI MISURA sce, in parallelo con la resistenza R2, una diversa
resistenza che, in figura 1, è stata simboleggiata
Soltanto il calcolo matematico di una tensione, di con la sigla RS (Resistenza Strumento). Infatti, il
una corrente o di una resistenza, in un punto di tester assorbe una certa quantità di corrente, ne-
un determinato circuito, rimane esente da errori. cessaria per far deviare l'indice e questo assorbi-
La misura rilevata con il tester, invece, comporta mento di corrente avviene attraverso elementi
sempre una certa differenza tra le grandezze rea- conduttori che oppongono naturalmente una re-
li e quelle espresse dalla posizione raggiunta dal- sistenza al flusso di elettroni e che è stata segna-
l'indice sulla scala dello strumento. Ma per con- lata con RS.·Ora, se i tre tester utilizzati sono
fermare quanto ora detto, sono stati riportati, qui commutati nella misura di tensioni continue e
di seguito, alcuni calcoli, con riferimento allo sulla portata di 100 V fondo-scala, le resistenze
schema teorico di figura 1 e con il duplice scopo da questi opposte alla corrente per una deviazio-
di interpretare, sotto altro aspetto, l'espressione ne totale dell'indice sono rispettivamente di:
/V, che definisce la sensibilità dei tester e quel-
la di errore di misura.
Si supponga di misurare la tensione fra i punti A 1° Tester 1.000 x 100 = 100.000 0
- B del circuito di figura 1, alimentato con la ten- 2° Tester 20.000 x 100 = 2.000.000 .O,
sione continua di 100 V e nel quale la resistenza 3° Tester 1.000.000 x 100 = 100.000.000 .O,
442
Fig. 2 - M odello di tester da 20.000 ohm /volt, di tipo com m erciale m olto com une e
sul quale vengono interpretate le varie operazioni di m isti'r a descritte nel testo.

È evidente che il terzo tester è il più preciso fra i base alla legge di Ohm, era di 20,289 V, si posso-
tre, perché oppone una maggiore resistenza alla no rilevare ora le entità degli errori commessi
corrente, ovvero assorbe una minima intensità di con le letture dei tre tester:
corrente, che altera di pochissimo la caduta di
tensione reale fra i punti A- B del circuito di fi- 20,289 V - 13,999 V = 6,29 V (errore)
gura 1. 20,289 V - 19,845 V = 0,44 V (errore)
Applicando ancora la legge di Ohm, ovvero valu- 20,289 V 20,278 V = 0,01V (errore)
tando le tre tensioni in corrispondenza dei tre va-
lori resistivi dianzi elencati, si ha: Si capisce bene, a questo punto, che i tester ca-
ratterizzati da una maggiore sensibilità consento-
1 Tester ( 1K /V) = 13,999 V no letture più precise. Occorre notare, tuttavia,
2" Tester (20 K O/V) = 19,845 V che fra i due tester da 20 K O/Ve 1 M V, la
3 Tester ( 1MV) = 20,278 V differenza di errore è minima e che il primo mo-
dello è da ritenersi perfettamente adatto alle at-
Ricordando che il valore reale della tensione, in tività dei dilettanti di elettronica.

443
Tester
in Volt

9V
RI
100n

R2
60n

R3
40n

Flg. 3 - Esempio di misure di tensioni rilevate fra I punti A-B-C-D ed ampiamen-


te descritte nel testo. Le tre resistenze, collegate in serie con I morsetti della bat-
teria dl pile provocano tre diverse cadute di tensione, che si possono pure valuta-
re applicando la legge di Ohm.

PORTATA DEL TESTER Occorre a questo punto iniziare a descrivere l'im-


piego pratico del tester, che costituisce l'argo-
Dal concetto di sensibilità scaturisce immediata- mento di maggior interesse per i principianti e
mente quello di portata dello strumento. Che è per il quale si deve necessariamente far riferi-
altrettanto importante quanto il primo. mento ad un modello commerciale classico, co-
In precedenza era stato preso in considerazione me quello riprodotto in figura 2, che mette in
un tester con sensibilità di 0,05 mA. Ebbene, se evidenza le molte scale di misura presenti nel
quello strumento avesse una sola portata, con- pannello frontale. Tuttavia, possiamo dire che i
sentirebbe di rilevare misure di correnti compre- tester sono press'a poco concepiti tutti allo stesso
se fra O mA e 0,05 mA e non quelle di valore su- modo e che ognuno di essi viene posto in com-
periore. Di qui la necessità di dotare i tester di mercio unitamente ad un libretto di istruzioni per
più scale di misure e cioè di più portate, onde un corretto impiego dello strumento nei vari tipi
consentire misure di valori bassi ed elevati delle di misure.
varie grandezze elettriche. Il numero delle porta- L'aspetto esteriore del tester è di solito quello di
te di un tester, quindi, assume grande importan- un cofanetto, recante frontalmente un pannello
za, tanta quanta ne ha la sua sensibilità, mentre sul quale è presente un quadrante, protetto da
le due caratteristiche insieme bastano a definire vetro o plexiglas, con diverse scale graduate. Un
la qualità e la bontà di un tester. indice molto sottile scorre lungo il quadrante

444
300mnA

Tester in
milliAmper
(S00mA ts)

A
9V

NERO

RI
30 n

Fig. 4 - Quando il tester funge da milliamperometro, ovvero da strumento misurato-


re delle correnti elettriche, continue od alternate, i puntali debbono essere colle-
gati in serie con il circuito che, nel punto di misura, viene interrotto (A - B) per
applicare le due sonde.

quando si fa uso dello strumento e consente la MISURE DI TENSIONE


lettura esatta delle grandezze elettriche in esame.
Immediatamente sotto il quadrante è presente Supponendo di aver composto il circuito elettrico
una vite regolabile, che serve per effettuare l'o- riportato sulla sinistra di figura 3, si misurino con
perazione di azzeramento dello strumento. E ciò il tester le tensioni presenti fra il punto D e i
significa che, qualora per una qualsiasi ragione punti A-B-C.
l'indice, allo stato di riposo, non dovesse coinci- Dovendosi rilevare dei valori di tensioni conti-
dere esattamente con lo zero iniziale delle varie nue, lo spinotto nero deve essere innestato sulla
scale del quadrante, basta imprimere a questa vi- boccola contrassegnata con il simbolo delle· ten-
te, mediante un piccolo cacciavite, una leggera sioni e correnti continue ( = ), mentre quello ros-
rotazione, per ripristinarne la posizione. Ma que- so va infilato nella presa che reca l'indicazione di
sta operazione viene eseguita assai raramente, un valore immediatamente superiore a quello
perché è difficile che essa si renda necessaria, al- presunto che si vuol misurare. Il quale, come ap-
meno durante i primi tempi di impiego del tester. pare nello schema di figura 3, è di 9 V, essendo
Sotto il quadrante è presente tutta una serie di determinato dal collegamento in serie di due pile
piccole prese, contrassegnate con numeri e sim- piatte da 4,5 V ciascuna. Nel tester preso a mo-
boli e sulle quali vanno inseriti gli spinotti dei dello, questa boccola porta le indicazioni di 10 V
puntali-sonda. = e 50 V. Ovvero, con lo spinotto rosso inseri-
445
Tester
in Ohm

Fig. 5 - Ogni volta che il tester viene im-


piegato nella funzione di ohmmetro,
occorre procedere con l'operazione di
azzeramento, che consiste nel cortocir-
cuitare i due puntali e nel ruotare la
manopolina di regolazione, in modo
che l'indice coincida esattamente con il
fondo-scala, che corrisponde con la mi-
sura di zero ohm segnalata sulla scala
dei valori ohmmici.

220 0
Tester in
Ohm x 10

·Il·I·

RI
220 n

NERO

Fig. 6 - In questo schema si misura una resistenza da 220 ohm. L'indice del tester
si è fermato sul valore di 20,2, che deve essere moltiplicato per dieci, in quanto lo
spinotto negativo, nero, è inserito sulla boccola ohm x 10.

446
to in quella boccola, si possono effettuare misure Il rilevamento dei successivi valori di tensione, ri-
di tensioni continue fino a 10 V cc e di tensioni portati nello schema di figura 3, si effettua man-
alternate fino a 50 Vcc. tenendo fermo il puntale nero sul punto D e spo-
Una volta inseriti nello strumento i due spinotti, stando via via quello rosso dal punto A ai punti B
si possono ora rilevare le tensioni nei punti cir- e C. Tuttavia, per l'ultimo valore di tensione,
cuitali ricordati, applicando il puntale rosso nei quello di 1,8 V, lo spinotto nero può essere inne-
punti più prossimi al morsetto positivo della pila stato sulla boccola con l'indicazione 2 V =, con
e quello nero nelle zone più vicine al morsetto lo scopo di ottenere una indicazione più precisa
negativo e si osserva la posizione raggiunta dal- della tensione sotto misura.
l'indice. Poi, sulla corrispondente scala, quella il Per le misure delle tensioni alternate, lo spinotto
cui terminale a destra porta il numero 10, si leg- rosso utilizza ancora le stesse boccole delle ten-
ge agevolmente il valore di tensione segnalato sioni continue, ovviamente tenendo conto dei nu-
che, nell'esempio di figura 3, è quello di 9 V, es- meri in queste riportati. Lo spinotto nero invece
sendo il puntale rosso applicato al punto A e dovrà essere infilato nella boccola sovrastata dal
quello nero al punto D, in pratica sui due mor- simbolo caratteristico della tensione alternata.
setti della batteria di pile. Ma in questo tipo di misure la lettura dei valori si
Con il tester riportato in figura 2, qualora fosse effettua sulla scala contrassegnata con le sigle V -
stata impiegata una pila da 90 V, lo spinotto ros- mA, che di solito è riportata in color rosso,
so doveva essere innestato sulla boccola che reca mentre quella in nero, relativa alle misure di ten-
il valore di 200 V = . sioni e correnti continue, porta le indicazioni V -
mA=.

Tester in
Ohm x 10

Flg. 7 - Il controllo dell'efficienza dei


diodi si effettua con il tester commutato
nella funzione ohmmetrica e sulla por-
tata ohm x 10. I puntali debbono rispet-
tare le polarità del semiconduttore,
quello rosso va sull'anodo, il nero sul
catodo.

447
Tester in
Ohm x 10

ROSSO NERO (1)


I
+ I
I Fig. 8 - Per controllare lo stato di efficien-
za di un transistor di tipo NPN, il tester de-
I ve essere impiegato nella funzione
I ohmmetrica e sulla portata ohm x 10. II
I puntale positivo, rosso, va applicato alla
I base, quello nero, negativo, va applicato
I dapprima al collettore e in un secondo
tempo all'emlttore. Se le condizioni del se-
l ==-ìia ..... , miconduttore sono buone, l'ohmmetro de-
I NERO ( 2) ve segnalare un basso valore resistivo.

MISURE DI CORRENTI ne di valori in gioco, è sempre consigliabile ini-


ziare con la boccola segnalata dal numero più al-
Lo schema presentato in figura 4 suggerisce un to che, nell'esempio di figura 4, è quello di 5 A.
esempio di misura di corrente continua, erogata Applicando la legge di Ohm, la corrente I, che
da una batteria di pile piatte, che attraversa una percorre la resistenza R da 30 ohm, con la ten-
resistenza da 30 ohm. sione di alimentazione di 9 V, è di:
In questo caso, contrariamente a quanto avviene
per le misure di tensioni continue od alternate, in I= V: R
cui il tester rimane collegato in parallelo, lo stru-
mento deve essere applicato in serie. Ossia, per 9 V : 30 ohm = 0,3A = 300 mA
misurare una corrente, si deve interrompere il
circuito ed applicare i puntali sui punti di interru- Dunque, nell'esempio di figura 4, lo spinotto ros-
zione, che nello schema di figura 4 sono indicati so può essere innestato sulla boccola di 500 mA,
con le lettere A e B. che rappresenta il valore immediatamente più
Lo spinotto nero va inserito sulla boccola con il elevato rispetto a quello di 300 mA. Per quanto
contrassegno =, la stessa utilizzata per le misure riguarda i puntali, questi debbono essere applica-
precedentemente interpretate. Quello rosso deve ti con lo stesso principio con cui vengono impie-
essere innestato su una delle boccole contrasse- gati nelle misure delle tensioni, ovvero, il puntale
gnate con il valore di fondo-scala della corrente rosso va sul punto circuitale più vicino al morset-
continua da misurare. Ma non conoscendo l'ordì- to positivo del generatore di corrente, quello ne-
448
Tester in o
a
Ohm x 10

NERO

,,"
Fig. 9- L'analisi rapida di un transistor di
tipo PNP si svolge in modo analogo a
quello segnalato per i modelli NPN, ovvero
PNP ,,
,,
l

Il
appoggiando il puntale negativo, nero, al- 11
la base e quello positivo, rosso, prima al y/
t
collettore e poi all'emittore. In entrambe le _,-/
prove, l'ohmmetro deve Indicare una bas-
sa resistenza. l il
osso a

ro va sul conduttore proveniente dal polo negati- de il nome di "azzeramento". Ma vediamo subito
vo della pila. Nessuna diversità fra i due puntali, in che cosa consiste l'azzeramento dell'ohmme-
invece, deve essere osservata durante la misura tro.
di correnti alternate. Il solo spinotto nero va in- Se si osserva bene la figura 2, si nota, nella parte
serito sulla boccola recante il contrassegno della centrale più bassa, la presenza di una manopoli-
corrente alternata, che è lo stesso di quello utiliz- na che reca la scritta REG. Ebbene, questo co-
zato per la tensione alternata. mando manuale, che non deve essere scambiato
con quello della vite di regolazione della posizio-
ne dell'indice all'inizio-scala, serve appunto per
IMPIEGO DELL'OHMMETRO l'azzeramento dell'indice dell'ohmmetro e soltan-
to per questo particolare tipo di intervento, che
Tra le molteplici funzioni svolte dal tester vi è appare chiaramente illustrato in figura 5 e che
pure quella di ohmmetro, cioè di misura delle re- consiste nel porre a contatto fra loro i due punta-
sistenze. Per la quale lo strumento fa uso di una li rosso e nero e nel constatare se l'indice si posi-
pila, internamente incorporata che, di quando in ziona esattamente sul fondo-scala; in caso con-
quando deve essere sostituita con altra perfetta- trario, agendo sulla manopolina di azzeramento.
mente carica. si riesce a raggiungere tale condizione, facendola
La misura delle resistenze è semplice, ma tutte le ruotare in un senso o nell'altro, per successivi
volte che deve essere eseguita implica una rapida tentativi.
operazione di messa a punto del tester, che pren- L'esempio di figura 5 interpreta l'operazione di
449
Tester in D
a
Ohm x 1000

Fig. 10 - Con il tester si possono pure


controllare i condensatori di valore ca-
pacitivo non inferiore ai 50.000 pF, sia
di tipo a carta che elettrolitici. Lo stru-
mento viene impiegato nella funzione
ohmmetrica e sulla portata ohm x 1.000.

azzeramento sulla portata di Ox 1 dello strumen- cola corrispondente al moltiplicatore più alto,
to, ma questa deve essere ripetuta ogni volta che poi, per ottenere letture più precise, si scende
si cambia portata, ovviamente spostando lo spi- verso quello inferiore. Nell'esempio di figura 6, si
notto nero sulle successive boccole, mentre quel- misura una resistenza da 220 ohm e lo spinotto
lo rosso rimane sempre inserito sulla boccola nero è inserito nella boccola 11 x 10, il che signifi-
contrassegnata con !1, che è quella collegata in- ca che l'indicazione di 20,2, segnalata dall'indice,
ternamente con il morsetto positivo della pila. Le va moltiplicata per 10.
rimanenti boccole quelle relative alle varie porta- Naturalmente, i due puntali possono essere ap-
te, sono collegate con il morsetto negativo della plicati in qualsiasi senso sui reofori del compo-
pila. nente, nel quale non esistono precise polarità.
La pratica delle misure ohmmetriche suggerisce Nel caso di misure di resistenze collegate in cir-
di rispettare sempre l'ordine di inserimento degli cuiti di apparati elettronici, prima di applicare i
spinotti rosso e nero nel modo citato. Sarà poi il puntali dello strumento sui terminali dei compo-
tempo e l'esperienza a giustificare il perché di nenti, occorre sempre accertarsi che il circuito
quanto ora affermato. non sia alimentato, poi si deve dissaldare un ter-
La lettura dei valori resistivi si effettua normal- minale della resistenza, con lo scopo di renderla
mente sulla scala riprodotta più in alto. Lo spi- elettricamente indipendente dagli elementi cir-
notto nero, non conoscendo l'entità delle gran- cuitali, che potrebbero falsare la misura.
dezze poste sotto misura, va introdotto nella boc-
450
CONTROLLO DI DIODI E TRANSISTOR tro deve segnalare un basso valore di resistenza,
a testimonianza dell'efficienza del semicondutto-
Con il tester si possono pure effettuare controlli
re analizzato.
sullo stato di efficienza di diodi e transistor.
Anche per l'esame dei transistor di tipo PNP, lo
Per i diodi l'operazione si svolge nel modo inter-
spinotto nero, negativo, deve rimanere inserito
pretato in figura 7. Il puntale positivo, rosso, va
nella boccola ohm x 10, come per il caso prece-
messo in contatto con l'elettrodo di anodo del se-
dente di controllo dei transistor di tipo NPN.
miconduttore, quello negativo, nero, va applicato
al catodo. Lo spinotto del primo è introdotto nel-
la boccola contrassegnata con 0, quello del se-
CONTROLLO DEI CONDENSATORI
condo nella boccola x 10.
Il risultato di questa prova deve identificarsi con
Con il tester è anche possibile controllare in
una segnalazione dell'indice del tester, commuta-
qualche modo lo stato elettrico dei condensatori,
to nelle funzioni ohmmetriche, di bassa resisten-
purché lo si usi alla stessa maniera con la quale si
za. Viceversa, invertendo il senso di applicazione
conducono i controlli sui diodi e sui transistor.
dei due puntali sugli elettrodi del diodo, si deve
Un condensatore di tipo a carta o a mica, di pic-
leggere un elevato valore resistivo. Perché, nel colo valore capacitivo, vale a dire fino a 50.000
primo caso, il semiconduttore rimane polarizzato pF, non può offrire alcuna indicazione utile, se
direttamente e si comporta da buon conduttore non quella del cortocircuito (resistenza nulla) o
della corrente promossa dalla pila contenuta nel della perdita nel dielettrico (valore resistivo co-
tester, nel secondo caso il componente si manife- stante). Per i condensatori di valore capacitivo
sta come un cattivo conduttore di corrente ed
superiore ai 50.000 pF, invece, l'ohmmetro esibi-
oppone una grande resistenza al flusso di corren- sce un rapido guizzo dell'indice, che raggiunge
te.
una certa posizione, per scendere poi su un valo-
Questo semplice e rapido controllo consente di re fisso.
stabilire se il diodo è efficiente. Perché se la resi- Il fenomeno del guizzo deve attribuirsi al proces-
stenza misurata fosse elevata in entrambi i sensi so di carica del condensatore, che viene alimen-
di applicazione dei puntali, allora si deve arguire tato dalla pila contenuta nel tester e sta a signifi-
che il semiconduttore è internamente "aperto" e care che il componente analizzato è efficiente,
quindi inutilizzabile. Oppure, qualora le due mi-
purché la segnalazione resistiva non sia troppo
sure denunciassero una minima resistenza, si de- elevata.
ve concludere che il diodo si trova in cortocircui-
Per i condensatori elettrolitici, di valore capaciti-
to.
vo elevato, il controllo si effettua nel modo illu-
Dalle prove ora descritte è facile dedurre che, strato in figura 10. Ovvero, si collega il puntale
mediante il tester commutato nella funzione di positivo, rosso, con l'elettrodo positivo del con-
ohmmetro, è facile individuare la posizione del- densatore e quello negativo, nero, con il termina-
l'anodo e quella del catodo in quei diodi a semi- le negativo del componente.
conduttore nei quali non è più visibile l'anello- Al momento del contatto degli elettrodi con i
guida di riferimento della posizione dell'elettro- due puntali del tester, l'indice dello strumento
do di catodo.
deve avviarsi rapidamente verso il fondo-scala,
Passiamo ora al controllo di un transistor di tipo per poi ritornare lentamente indietro. Invertendo
NPN, eseguendo le operazioni illustrate in figura il senso di inserimento dei puntali sugli elettrodi
8. del condensatore, l'indice deve raggiungere il
Il puntale positivo (rosso) va applicato all'elettro- fondo-scala per ritornare poi indietro dopo un
do di base e quello negativo, in un primo tempo certo tempo. Questo fenomeno è dovuto al con-
al collettore, in un secondo tempo all'emittore.
sumo della carica precedentemente assorbita dal-
Per meglio indicare le due prove, il puntale nega- la pila del tester. Tuttavia, prima di sottoporre al-
tivo, nero, è stato segnalato con NERO 1 e NE- la prova dell'ohmmetro il condensatore elettroli-
RO 2.
tico, bisogna sempre accertarsi che questo sia
Se il transistor è in buone condizioni, le due se- scarico completamente, cortocircuitando, più, vol-
gnalazioni debbono essere di bassa resistenza, te, i suoi terminali mediante un cacciavite.
con il tester commutato in ohmmetro nella scala Con il tester si possono eseguire moltissimi altri
ohm x 10.
tipi di misure, ma queste, almeno in un primo
Per il transistor di tipo PNP, le prove vanno ese- tempo, non sono alla portata dei principianti, an-
guite secondo quanto illustrato in figura 9, appli- che se nei libretti, che accompagnano il tester al-
cando il puntale negativo, nero, alla base e quello l'atto dell'acquisto, risultano ampiamente descrit-
positivo, rosso, prima al collettore e poi all'emit- te.
tore. In entrambi i controlli l'indice dell'ohmme-

451
Posto operativo

%.,[p f]5
·El'r
Banco di lavoro

Sistemazione strumentale
4e I
o
_··o,w•
Circuito elettrico a 220 V

Le cassettiere
K.

Ordinamento dei materiali

Strumenti utili

LABORATORIO
DEL PRINCIPIANTE
All'inizio della propria attività, il principiante concepito e di oppurtune dimensioni. Tuttavia,
può limitare il posto operativo ad un angolo della anche }'allestimento del laboratorio non può es-
casa, collocando in questo un tavolino con una sere affidato al caso, ma va compiuto secondo re-
lampada ed una sedia.. Ma coll'andar del tempo, gole precise, che in questa sede ci proponiamo di
quando l'esperienza ha conosciuto un certo svi- elencare, con lo scopo di garantire all'operatore
luppo, quelle poche cose non bastano più ed il la massima speditezza di manovra e la miglior
laboratorio dilettantistico deve arricchirsi con un concentrazione sull'opera in corso di svolgimen-
buon numero di utensili, strumenti, attrezzature, to. Cominceremo quindi col proporre un model-
da riporre su un banco di lavoro razionalmente lo di tavolo, un esempio di ripiano, con vano

Il laboratorio del principiante elettronico, semplice ma


funzionale, deve contenere tutti gli elementi indispen-
sabili ad agevolare ogni tipo di operazione tecnica, dal-
la saldatura al controllo delle tensioni, dalla misura
delle correnti all'esame dei segnali che percorrono i
circuiti di apparati in costruzione o in riparazione.

452
adatto per la sistemazione dei più importanti tuisce il modello più adatto per questo tipo di at-
strumenti di misurta e controllo, il circuito elet- tività. L'illuminazione più consigliabile è invece
trico, con le varie prese di corrente, il corredo di quella ottenuta mediante una lampada con brac-
attrezzi e componenti elettronici e, infine, la stru- cio flessibile e snodabile, fissata alla mensola tra-
mentazione di maggior interesse pratico per le- mite morsetto.
sercizio della sperimentazione elettronica. Le cassettiere, nella quale vengono conservati
molti elementi, comprendenti piccoli utensili e
componenti elettronici vari, potranno essere di
BANCO DI LAVORO qualsiasi tipo, ma quelle di plastica sono da pre-
ferirsi in ogni caso, perché sono le più economi-
Senza sottoporsi a grosse spese di falegnameria e che e le più facilmente reperibili sul mercato. do-
non volendo contattare alcun mobilificio specia- ve se ne trovano di tutte le forme e grandezze
lizzato, il principiante può facilmente trasformare soprattutto nei prodotti componibili.
una vecchia scrivania dotata di un certo numero Servendosi di cassettiere di plastica, essendo que-
di cassetti, in un ottimo banco per esercitazioni ste molto leggere, occorrerà provvedere in qual-
elettroniche, come quello riportato in figura 1, che modo al loro fissaggio sulla parete frontale,
nel quale è stato aggiunto un ripiano di legno, oppure direttamente sulla mensola, onde scon-
ma che può essere di qualsiasi altro materiale giurare il pericolo che queste possano cadere sul
isolante. In pratica si tratta di una normale men- banco, quando si aprono troppo frettolosamente
sola, sopra la quale si pongono le cassettiere con- e con eccesso di energia i vari cassetti.
tenenti attrezzi e componenti, mentre sotto ven-
gono sistemati i vari strumenti.
A destra e a sinistra della mensola sono applicate
due piastre con le prese di corrente (particolari 3 COLLOCAMENTO DEGLI STRUMENTI
- 7 di figura 1). Su quella di sinistra sono presenti
tre prese della tensione di rete, su quella a de- Lo schema riportato in figura 2 interpreta, con
stra, unitamente ad altre tre prese di corrente, dovizia di particolari, la composizione strumenta-
appaiono inseriti l'interruttore generale del cir- le ed elettrica nel vano formato dalla parte sotto-
cuito elettrico del banco, il fusibile di protezione stante la mensola di legno. Vi si notano, infatti,
e una lampada-spia al neon. quali strumenti di maggior rilievo per il princi-
Lo sgabello girevole, ad altezza regolabile, costi- piante, il tester, denominato pure strumento od

453
I=-
LI
I
T
?
3

l: c:::::::zJ I -l -=-- .-_- -- <:: -00--r,,


jl

Fig. 1 - Una vecchia scrivania fuori uso può facilmente adattarsi alle funzioni di
banco di lavoro per il principiante di elettronica (part. 1); una mensola di legno
(part. 2), due piastre munite di prese di corrente (part. 3 - 7), uno strumento di
misura (part. 4), un alimentatore (part. 5), una piastrina con prese di antenna-terra
(part. 6), una capiente cassettiera (part. 8) ed una lampada flessibile (part. 9)
completano il semplice laboratorio dilettantistico.

analizzatore universale-e l'alimentatore variabile l'acqua, del termosifone o, più semplicemente,


stabilizzato, che può erogare tutte le tensioni ad un qualsiasi rubinetto. Tale accorgimento pre-
continue necessarie durante la sperimentazione. serva gli strumenti di controllo e gli apparati in
Immediatamente accanto alla piastra di alluminio costruzione da pericolosi potenziali elettrici.
di destra, si nota la presenza di una piastrina sul-
la quale sono apposte le lettere T- A, che stanno
ad indicare le due prese di Terra e di Antenna.
Il conduttore di terra (FILO DI TERRA) è dise- CIRCUITO ELETTRICO
gnato, in parte, a linee intere e, in parte, a linee
tratteggiate, a seconda che questo scorre su posi- Le sei prese di corrente, inserite nei due pannelli
zioni esterne, oppure dietro i vari elementi del laterali applicati alla mensola, sono collegate alla
banco. Ad esso vengono connessi i contenitori presa generale tramite il circuito elettrico illu-
metallici degli strumenti. Ma anche le due piastre strato in figura 3. Nella quale si nota come la
di alluminio, sulle quali sono inserite le prese di PRESA SALDATORE sia protetta, nel condut-
corrente, debbono rimanere in contatto elettrico tore centrale di terra, da una resistenza R da
con questo filo che, lungo la mensola, è nudo, al- 2.200 ohm - 1 W, che evita il danneggiamento di
lo scopo di favorire rapide e provvisorie saldature parti, sottoposte dal processo di saldatura, in pre-
a stagno, che possono rivelarsi necessarie duran- senza di eventuali e pericolosi cortocircuiti (figu-
te l'esercizio pratico. ra 4).
Il conduttore di terra unisce tra loro i pannelli- di L'interruttore generale IG consente di applicare
alluminio e va a collegarsi ad una conduttura del- la tensione a tutto il banco di lavoro ed è di tipo
454
REG. VOL TAGG/0
ALIM VARIAB. STAB.

Flg. 2 - Il vano strumenti è rappresentato dalla parte sottostante la mensola di le-


gno, sulle cui estremità sono applicate due piastre di alluminio con le diverse pre-
se di corrente opportunamente isolate dalle superfici metalliche. Lungo tutta la
parte anteriore della mensola corre il filo di terra di rame nudo, sul quale si effet-
tuano collegamenti provvisori e fissi di massa di apparati, strumenti ed utensili.

FILO DI TERRA

FUS.

FILT RO I
o)
,,,,,. I
»ras
llr TER RA
RET E
NEUTR O

LN

@{)ee.-

G3)e» (633).
o SALDATORE

Fig. 3 - Schema elettrico dell'impianto da realizzare sul banco di lavoro. In serie


con la boccola centrale di massa della presa di corrente per il saldatore, è presen-
te una resistenza R di protezione da 2.200 ohm- 1 W. La lampada al neon LN è di
tipo con resistenza incorporata. L'interruttore generale IG è di tipo doppio mentre
il fusibile è un modello rapido da 2 -;- 3 A. Il filtro di rete si acquista direttamente
presso i rivenditori di materiali elettronici.

455
RETE

SPINOTTO
DI TERRA

Fig. 4 • La boccola centrale della presa di corrente del saldatore, in serie alla qua-
le è collegata la resistenza da 2.200 ohm - 1 W, è connessa con un rubinetto del-
l'acqua.

---~ e
1v----~ -

] [}e l
\I \ \I

L1
~
+ ,

FILO DI TERRA
I
\ 11
_Il~
/
11
,I,

FILO l [ r
PANN ALLUMINIO
4
I ANT.
,\ I
BOCCOLE" @ ~~
, T) l A
@' ,, 1'
,, .L1

22 Kfl
5W

Fig. 5 • Fra le due boccole di terra T ed antenna A, è applicata una resistenza di


elevata potenza di dissipazione, assolutamente necessaria quando l'antenna è un
modello esterno di una certa lunghezza.

456
Fig. 6 - Gli utensili di maggior importanza pratica, da
conservare nei cassetti del banco di lavoro, sono: la 1111.

cesoia, la pinza a punte ripiegate ed il pinzetta d'ac-


ciaio.

doppio. Il suo stato di chiusura elettrica rimane La potenza preferibile per questo componente è
visualizzato dalla lampada-spia al neon LN. Per- di 3 A.
tanto, quando LN è spenta, IG è aperto, oppure In un secondo tempo,·quando il principiante avrà
è in atto un'interruzione nella rete di distribuzio- acquisito una maggiore esperienza nel settore
ne dell'energia elettrica. Ovviamente, a lavoro delle pratiche applicazioni, converrà inserire, tra
elettronico ultimato o momentaneamente sospe- l'interruttore generale IG ed il FILTRO RETE,
so, è buona norma spegnere sempre il circuito, un voltmetro per tensioni alternate, con lo scopo
per essere certi che nessun elemento rimanga ali- di visualizzare costantemente il reale ed attuale
mentato. valore della tensione di rete.
Il fusibile FUS., collegato in serie con una delle Il circuito elettrico, sul banco di lavoro, si com-
due fasi della tensione di rete, più precisamente pleta con i collegamenti alle boccole di terra T e
con quella attiva, deve essere di tipo "rapido", antenna A, come indicato in figura 5.
ovvero a fusione istantanea in occasione di possi- Se l'antenna è di tipo esterno e, soprattutto, se
bili cortocircuiti sull'impianto elettrico del banco. questa è abbastanza lunga, occorre inserire una

Flg. 7 - L'iniettore di segnali è uno strumento di picco-


le dimensioni, dotato di una punta metallica e di un
collegamento di massa. Internamente contiene, assie-
me al' circuito generatore di frequenza di ogni tipo, la
pila di alimentazione.

457
Fig. 8 - Esempio di modello di voltmetro elettronico
con lettura ad indice. •

Fig. 9 - Nel tester di tipo digitale la lettura dei valori


elettrici si effettua attraverso numeri luminosi.

0 ©

~I ~

@
<2
©
0 @ ·o Cg) @ @
I
Fig. 10 - Il generatore di segnali di alta frequenza è
uno strumento che rivela la sua utilità soltanto quando
il dilettante ha acquisito esperienza ed approfondito
la materia.

458
@
nn7 'v ICFL
n,oJ OnAJ
o
o
Fig. 11 • La disponibilità di un generatore di segnali di
bassa frequenza diviene necessaria in occasione di
Interventi tecnici su apparecchiature audio, amplifica-
tori, riproduttori, trasduttori acustici.
e @
@

resistenza di protezione fra le due boccole, come d'acciaio, la pinza a punte ripiegate e manici iso-
illustrato nello schema di figura 5. La resistenza lati e la cesoia. Occorrono inoltre alcuni cacciavi-
ha il valore di 22.000 ohm - 5 W e difende le ap- ti a lama e a croce, ma servono pure gli speciali
parecchiature elettroniche dagli eventuali danni cacciaviti di ambra, o di altro materiale isolante,
provocati dalle cariche elettrostatiche, la cui for- per taluni interventi di taratura sui circuiti inte-
mazione è più accentuata sulle antenne durante ressati da tensioni e correnti ad alta frequenza.
le giornate asciutte o ventose e, certamente, Conviene anche riporre nei diversi cassetti una
quando sono in atto manifestazioni temporale- certa quantità di viti e dadi di ogni tipo e misura,
sche. terminali metallici, capicorda, matassine di filo
conduttore di vario diametro e filo-stagno di pri-
missima qualità.
Nella cassettiera si conserveranno invece quasi
RACCOLTA DI MATERIALI
tutti i componenti di uso più comune: resistori,
condensatori, transistor, diodi, integrati ed altro
Sui cassetti del banco di lavoro e in quelli della ancora. Per esempio alcune pile con le tensioni
cassettiera collocata sopra la mensola, il princi- più comuni che, in commercio, assumono le de-
piante deve immagazzinare una discreta quantità nominazioni di "torcia", "mezza. torcia", "stilo",
di utensili e componenti. "torcetta", "minimicro", "piatta" e "transistor" e
Gli utensili di maggior importanza pratica sono che, nel medesimo ordine con cui sono state cita-
quelli riprodotti in figura 6, cioè il pinzettino te, erogano le tensioni continue di 1,5V, 1,5V

0 a
(i)
00

o
o o
o
o00 • e'
@@
n.

Fig. 12- L'oscilloscopio è uno strumento che visualiz-


za tutti I fenomeni elettrici, ma è molto costoso e non
«a
si addice al dilettante di elettronica, almeno per i primi
tempi di studio e attività pratica.
o o i» @
0

459
\ESISTENZE ] \ ONDEuAe

'_II]III III!II[III
[\ TASISTO J [\ poi I

Il 11 \I\ 111 I I I I 111111 Fig. 13 - Sulle piccole cassettiere, con lo scopo di


snellire il lavoro sperimentale, il principiante deve ap-
porre le scritte relative agli elementi contenuti.

Fig. 14 - Gli utensili debbono abbondare sul banco di Fig. 15- Una sola lampada snodabile sul banco di la-
lavoro, perché a volte sono necessari quelli di piccole voro può essere talvolta insufficiente. Meglio quindi
dimensioni, altre volte quelli più robusti per interventi equipaggiare il laboratorio con un maggior numero di
su lamiere e telai. sorgenti luminose, i cui fasci di luce possano essere
facilmente convogliati sul punto circuitale dove si
opera.

1,5V, 3\1, 1,5V, 4,5V, OV. trica di funzionamento e che viene utilizzato, so-
Per quanto concerne i condensatori, questi do- prattutto, nel settore delle riparazioni. Il suo im-
vranno essere presenti nei modelli di maggior piego è semplicissimo; dopo aver premuto un
uso e consumo: ceramici, a mica, in polistirolo, a pulsante, si pone il puntale dello strumento in
carta ed elettrolitici. contatto con un componente od un conduttore di
un apparato con uscita in altoparlante e, attraver-
so questo trasduttore acustico, si ascolta il segna-
STRUMENTAZIONE le generato. La pinzetta a bocca di coccodrillo si
applica alla linea di massa del circuito posto in
Quello fin qui descritto costituisce l'allestimento osservazione.
più elementare di un laboratorio di elettronica Anche il voltmetro elettronico (figura 8) è uno
dilettantistico. Il quale, in tempi successivi, verrà strumento per controlli e misure di rilevante im-
arricchito con un certo numero di strumenti ed portanza. Naturalmente ci si riferisce al modello
altri elementi di conforto pratico, come è detto ad indice, detto anche "analogico", che offre tut-
qui di seguito. te le indicazioni rilevabili nel comune tester ad
Uno strumento di grande utilità e poco costoso è indice, ma con una maggiore precisione, essendo
rappresentato dall'iniettore di segnali, riprodotto equipaggiato in modo tale da presentare una ele-
in figura 7, che consente di introdurre un segnale vata resistenza d'ingresso. Attualmente, tuttavia,
in un circuito per controllarne la continuità elet- questo voltmetro è caduto in disuso, essendo sta-
460
to sostituito con i modelli digitali. L'oscilloscopio, riprodotto in figura 12 è lo stru-
Il tester digitale, riprodotto in figura 9, è il più mento che visualizza tutti i fenomeni elettrici.
attuale fra tutti ed offre all'operatore i dati delle Purtroppo è relativamente costoso e poco consi-
misure attraverso numeri ben visibili. Il suo prez- gliabile per l'attività del principiante, dato che il
zo di mercato è di poco superiore a quello del suo impiego richiede una certa preparazione tec-
comune tester analogico, ma presenta il vantag- nica, che può essere acquisita soltanto col tempo
gio di un'alta resistenza in entrata. e lo studio della materia. In ogni caso, coloro che
Un altro strumento assai utile nel laboratorio di- vorranno acquistarlo, dovranno rivolgere le pre-
lettantistico è costituito dal generatore di segnali ferenze verso i modelli in grado di funzionare fi-
a radiofrequenza (figura 10). Con esso si possono no alla frequenza di 10 MHz in corrente conti-
agevolmente riparare e tarare i ricevitori radio e nua, non importa se di tipo monotraccia o a
lo si può acquistare nei mercati surplus oppure doppia traccia.
costruirlo artigianalmente. • Ultimata qui la rassegna dei principali strumenti
Anche il generatore di segnali di bassa frequenza di misura e controllo, che possono completare
(figura 11) è uno strumento che può completare l'allestimento del laboratorio, si può ora ricorda-
il corredo del laboratorio, dato che svolge le stes- re che, tra gli elementi che possono agevolare il
se funzioni di quello riportato in figura 10, ma lavoro del dilettante, meritano particolare atten-
nel solo ed esclusivo settore dei segnali di bassa zione le cassettiere (figura 13), gli utensili (figura
frequenza. 14) e le lampade di illuminazione (figura 15).

Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000


Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante e'lettiro-
nico.
Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
PASSI» ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:

1°- Tester
2° -Voltmetro
3° - Capacimetro
4° - Provagiunzioni
5° - Oscillatore modulato
6° - La radio
7° - Alimentatori
8° - Antenne
9° -Adattamenti d'antenna

461
RS 237 EFFETTI LUMINOSI SEQUENZIALI PER AUTO (12 • 14 Vrc) RS 238 AWISATDRE DI CHIAMATA TELEFONICA
È un dispositivo che comroota"" successione sei lampade la u wl>dlJ
d lllO - n,valla r,.. Collegato alla linea teletonica., ogni volta che è in arrivo una chiamata {telefono che squilla} un apposte
rue deviatori si poSSOM OiÌl!flel'I! !J.lattm lffMli unìlosi diler$t: 1) Pnto ...... CN ....... 2) ft ii ICdu.. t 11n lispos itlw li" qrandt utilità quindo si -....icll! ~1J.11gare a"a suoneria da! 1elefong
Punta luminoso che avanza e torma indietro (rimbatzo) - 3) Punto spento [in campo luminoso) "1 awill!cn ltE:IUito d1 mawior f!Otvnli o &d:lirinura lit IIWÌ$!IIOI.e ottico. Può essere in.stanato
elle Mn ll- 4) Punto spento (in campo luminoso ) che avanza o tomo indietro (rimbalzo). Pu antche in ambiente dnveno da dove è ubicami i l!leklM. É molto indicato per risolvere i problfllÌ G!!I
essere flStallato su auto o autocari grazie ala tensione di alimenta.zone che può esser indi lhenentente il lldlta a di ailoro cb! hanno l telefono ad una certa IÌ.11illiffl dal luogo dove normalmente
tl!ltxi'

di 12 24Vc Il carico massimo lampada) per ogni uscorta non deve superane i 24 W se alimentato a llpllllW. l'wsml i •~1$11111,ala dif çor,r~ di IJl (lii if cui cario massimo è di 2 A. La tensione
12Ve 48W se alimentato a 24V Mentendo le lampade alineste é predisponendoil dispositivoper i alimentazione può ewn t(l(]1)rai tra9e12Vc Il dispm:irivo consuma soltanto in presema di
di

funzionamento N 2 i ottena f'effetto luminoso della famosissimo SUPERAR Può anche essere utilizzato mna l50 mAI • Ptnarltel !MIO -anche ma& li'lllUltllo.mn uu normale biPll.-ia da 9 V aJca!ir.a
per luci NatalÌlil o nichiami pubblicitan quando non si ospallll' 0!1a Mfl!IOnl di '918 o 1t ._. lllN lllf rlllhln. Il KIT i completo di mie.io fili. Il tutto può essere racchiuso nel contenitore plastico
utilizzarle parche pericolosa (specialmente in presenza di bambini IP.SI
!,.4e.OOO L. 23.000

RS 239 AWISATORE ACUSTICO - CAMPANELLO PER BICI RS 240 AUTOMATISMO PER REGISTRAZIONI TELEFONICHE
È un dispositivo che puci e.s:.m1 u.HIC In svanati modi. come li l'IVIHtort &a1 nito pe, (m.PAfil Cllap1a ARI 1"111 tlf.rfQflc:a fa si che un regiUrilllDrl! armi in funzione ogni volta che viene
generali, campanello elettronico per bicicletta, avvisatore acustico telefonico (abbinato al KIT RS sollevata la ometta del telefono, registrando cosi [itera conversa.zone. L'evento viene segnalato
m
238), ecc. E dolato di un dMato,e modo da lfflllf HlllliGl'\111 ii111 tipf dii Mili ffialih tftlo da ùlt, UD larnpevgitnfl- liii ~a l{Uil1Nllior11 I di flS.lfffllil f:u:l~là e in caso di guasti alla linea
(tipo campanella} o suono bitonale. ll dispositivo entra in fuMOl'II! pmnendo un 1HNunt1 • ~ W n91t11tore notJ vìtnt attivato. Il sut:1 foruicnamMtò 6 wrretto anche in presenza di linee in
suono vil!lnl! irralllato da un apposito trasduttore piezoelettrico (tornito nel KIT J. L1 rtftllOt" ci DUPLEX. dispositivo deve essere alimentato con una tensione compresa tra Se 15/cc
v~.
aliml1f11àzijl)IIB' può l!HllHI compresa trii 9 1111 12: Date .il biHO consumo rcuc:a
5 flAI pu6 L'111Drbrn1 11110 è di sr>li 20 mA a ripO$i!I l!I 70 mA r:or rtlè 11:ttiv&to. Molto adam:i a r;itchhldl!re
essere usata una normale battana da ? V per radioline il dispositivo ed eventuale alimentatore o batteria i il contenitore LP 12

1. 21.00o L. 40.000

RS 241 TRASMETTITORE PER INTERRUTTORE A ULTRASUONI RS 242 RICEVITORE PER INTERRUTTORE A ULTRASUONI
É un trasmettitore a ultrasuoni del tipo FLASH MODE" Premendo T'apposito pulsante il Sfam'I f un dispositivo sensibile agl ultrasuoni con frequenza di 40 KH he, ricevuti da un apposito
ultrasonico trasmesso {40 KHz) ha IJnil durata pm3ra:mrn1tai'1fer.ite a un :s.ecando.. Usata COft iJ trlldtttoll ed elcborat, »9iscono ili di 1a1 rtlè tttit.and"ola. Clu.ando gli ult-rasuoni cimano il reiè
rice11itore AS 242 ha una portata. di tirai H} m1tri. Orientandolo verso il riavtore e premendo il fdl ICU llila Per disiccit:arlo .0~011, [iwastile: (IUU\'i;lmentf! il truiluttort da ultrasuoni,
pulsante, il relè del ricevtore si m:cita e- rfm11118: ln Ilde itato fioo III ctNI nati si p1trne --llllnlll funzionando cosi da vero III p!Optlo ir11;e,;i;1norli, I amtar.tti del re1i jKIS:Sono sopportare una correnle
il pulsante. In tale modo, i toofEttti di!I relè del ricevitore vengono usati come un vero e ,rapn o ffiH Sllnl di 2A Grazie al particolare circuito dr stabilizzazione, la t!I\Sione di aliml!fltazione può
irm111111.ore oomanda.to a distanzi. Può essere usato per comandare T'accensione di televison, luci, aStn compttM tta l2 • 24 \/et., l"iss01bimeo10 ti di sci 15 rnA a riposo e 70 mA. con rei~
proiettori, ecc. Per il suo fun1ion111mento i ruffititn!l!I una batteria da 9V per radioline. t llltl ecitato. Il trasmettitore RS 241 i molto adatto per azionare a distanza questo dispositivo. E
dimensionato (33 x 50 mm) per essere racchiuso nel contentone IP 481 che è provvisto di vano mmurMpNI idonea anche il modelle RS 168 Con entrambi t trasmettitori la pontata è dì circa 1G
batteria peti 1RS 242 ed eventuale alimentatore o battera possono essHB racchiusi nel contenitor1:
LP 012
L. 45.000

RS 226 MICHOFONO AMPLIFICATO - l'RUCCAVOCE L. 31 .000


RS 227 INVERTIER PER TUBI FILUORIESOENTI 6-8 W PER AUTO L. 29.000
RS 228 AMPLIFICATORE STEREO 2 +2 W L.. 26.000
RS 229 MICROSPIA FM L. 16.000
RS230 RIVELATORE PROFESSIONALE DI GAS L 78.00
RS 231 PROVA COLLEGAMENTI ELETTRONICO L 22.000
RS 232 CHIAVE ELETTRONICA PLL CON ALLARME L. 49.000
RS 233 LUCI PSICORITMICHE - LIGHT DRUM l. 46.000
S 234 ALIMENTATORE STABILIZZATO 24 V 3 A L 24.000
RS 235 MICRO RICEVITORE O.M. - SINTONIA VARICAP L. 31.00
RS 236 VARIATORE DI VELOCITÀ PER TRAPANI - 5 KW (5000 W) L. 49.500
sca -di Ironiche
classificazione
articoli ELSE kit
per categoria
offerta speciale!

Una collezione di dieci fascicoli arretrati accuratamente selezionati fra quelli che hanno
riscosso il maggior successo nel tempo passato.

UNA LIBERA
RADIO DI QUAR1

L. 12.000
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta è impegnato nella ricerca degli elementi didattici
introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero, abbiamo ap-
prontato un insieme di riviste che, acquistate separatamente verrebbero a costare L. 3.500 cia-
scuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 35.000, si possono avere per sole L. 12.000.
__ STRUMENTI DI MISURA
MULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 280 D - L. 132.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate - Visualizzatore cristallo liquido
a 33 cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali - Batteria g V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di batteria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10%- Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 2)- 10 A misura diretta in D.C.
e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170 x 87 x 42 -
Peso Kg 0,343

PORTATE
VOLT o.e 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V- 1000 V
VOLT A.C. 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V - 750 V
OHM 200-2002-2KO-20 KO- 200 KO - 2 MO
- 20 M?
AMP. D. C. 200 A- 2 mA- 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A
AMP. A.C. 200 A- 2 mA- 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A
ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali.

MULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 240D · L. 73.000

CARATTERISTICHE GENERALI
Visualizzatore : a cristalli liquidi con indicatore di polarità.
Tensione massima 500 V di picco
Alimentazione :9V
Dimensioni : mm 130 x 75 x 28
Peso . Kg 0,195

PORTATE
Tensioni AC = 200 V - 750 V
Correnti CC = 2.000 A- 20 mA 200 mA· 2.000 m0A
Tensioni CC = 2.000 mV-20 V-200 V-1.000 V
Resistenza = 2.000 2-20 K?- 200 K?-2.000 K!

INTERAMENTE PROTETTO DAL SOVRACCARICO

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
MICROTRASMETTITORE
[l sM + 158 MH±

IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
L. 24.000

Funziona anche senza antenna. È dotato di ec-


cezionale sensibilità. Può fungere da radiomi-
crofono e microspia.

L'originalità di questo microtrasmettito.


re, di dimensioni tascabili, si ravvisa
nella particolare estensione della gam-
ma di emissione, che può uscire da
quella commerciale, attualmente troppo
affollala e priva di spazi liberi.

l \\ CARATTERISTICHE

EMISSIONE : FM
GAMME DI LAVORO: 52 MHz -;. 158 MHz
ALIMENTAZIONE : 9 Vcc -;. 15 Vcc
ASSORBIMENTO : 5 mA con alim. 9 Vcc

-
POTENZA D'USCITA: 10 mw + 50 mw
.... SENSIBILITÀ
BOBINE OSCILL.
:
:
regolabile
intercambiabili
DIMENSIONI : 6,5 cm x 5 cm
PBl"'ICA
.

RIVISTA MENSILE PER GLI APPASSIONATI


DI ELETTRONICA - RADIO - OM - 27 MHz L
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3° /70 - ANNO XVIII - N. 9 - SETTEMBRE 1989
ED. ELETTRONICA PRATICA - VIA ZURETTI, 52 - 20125 MILANO - TEL. 02/6697945 l. 4.000

RIMI SEMICONDUTTORI TEMPORIZZATORE


DIODI CICLICLO
I VARICAP DI PRECISIONE

SENSORE DI VICINANZA
D OGGETTI E PERSONE
STRUMENTI DI MISURA __
TESTEIR ANALOGICO
MOD. TS 271 • L. 24.500

CARATTERISTICHE GENERALI
5 Campi di misura- 19 portate
» Sensibilità : 10.000 'J/V D.C.

0 10,ooi!:, ~
(m2• OOO
1
250
TS 271

fm
I
Dimensioni
Peso
Pila
mm 150 x 63 x 32
: Kg O, 14
: 1 elemento da 1,5 V DOPO LE FERIE
PORTATE
25 $o
VOLT D.C. = 0,25V-2,5 V-25V-250 V- 1.000 V
2.5 10
VOLT A.C. = 1 O V-50 V-250 V- 1.000 V Il tempo delle ferie si è per noi esaurito aJla fine dello scorso
AMP. D.C. = 0,1mA- 10 mA4 500 mA
OHM = x10ohm- x 100 ohm- x 1.000 ohm mese. Ed ora ci ritroviamo, tutti, a preparare quei programmi
23 ", dB = 20d8 + 62 dB che troveranno la più ampia attuazione nel prossimo futuro.
° voi
ca3" "" cDN- Proprio ora, dunque, ci si appresta a riorganizzare i vari setto-
ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali ri di progettazione, dei servizi, di stampa. Dopo aver aperto,
ovviamente, quel grosso bagaglio di idee maturate durante le
vacanze, quando la riflessione e l'esercizio del pensiero si sono
fatalmente connessi con la rivista. Ma soprattutto dopo aver
attinto a quell'ampia fonte di suggerimenti ed inviti, racchiusi
TESTER ANALOGICO giornalmente fra le centinaia di lettere che ci pervengono dai
nostri appassionati lettori. Perché proprio dalla lettura di
MOD. TS 260 - L. 59.000 queste stanno prendendo le mosse i nuovi lavori editoriali. Dei
quali, per ovvi motivi di segreteria, tecnici e commerciali, nulJa
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate
possiamo anticipare. Una doverosa informazione, invece, va
Sensibilità 20.000 Q/V D.C.- 4.000 Q/V A.C. subito data a quanti, durante il mese di agosto, ci hanno scrit-
Dimensioni mm 103x 103x 38
Peso Kg 0,250 to o telefonato, per formularci un quesito od affidarci un ordi-
Scala
Pile
mm 95
2 elementi da 1,5 V
ne d'acquisto, senza ottenere immediata risposta.
2 Fusibili A costoro, infatti, vogliamo dire che il disbrigo della corri-
Spinotti speciali contro le errate inserzioni
spondenza arretrata è già iniziato e con esso hanno ripreso
PORTATE
pure le operazioni di spedizione di fascicoli e manuali, che cer-
VOLT D.C 100 m V-0,5V-2V-5V-20V-50V- 100 tamente arriveranno a destinazione con qualche ritardo, ma
V-200V-1000V
VOLT A.C. 2,5 V - 10 V - 25 V - 100 V - 250 V - 500 V - che ciascuno saprà benevolmente giustificare.
1000 V
OHM 2x1-2x10-0x100-2x 1000
AMP. D.C. 50 A- 500 A-5 mA - 50 mA -0,5 A-5 A
AMP. A.C. 250 A - 1 ,5 mA - 15 mA- 150 mA- 1 ,5 A -

CAPACITÀ =
dB
10 A
0± 50F-0- 500 F (con batteria interna)
22 dB - 30 dB - 42 dB - 50 dB - 56 dB- 62 dB - -==- ■"" --
----- -- ----'-----
-
~ ~

- ~ -
ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie -
Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
I CANONI ELETTRONICA
D'ABBONAMENTO PRATICA
RIMANGONO Per l'Italia L. 37.000 Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6697945

INVARIATI Per l'Estero L. 47.000 ANNO 18 N. 9 - SETTEMBRE 1989

LA COPERTINA - Propone, questo mese, la rea-


lizzazione di un progetto di grande interesse pra-
tico: il sensore di prossimità, che i lettori potran-
L'abbonamento annuo al periodico offre la certezza di ricevere no destinare a numerose applicazioni, dalla se-
gnalazione di presenza di persone, animali ed
mensilmente, a casa propria, una pubblicazione a volte esaurita o oggetti, all'apricancello e all'antifurto.
introvabilè nelle edicole.

Per sottoscrivere un nuovo abbonamento, o per rinnovare quel lo scaduto, oc-


corre inviare l'importo tramite vaglia postale, assegno bancario, assegno
circolare o a mezzo c.c.p. N. 916205 intestati e indirizzati a: ELETTRONICA
editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52. SENSORE DI PROSSIMITÀ 468
Si prega di scrivere con la massima chiarezza, possibilmente in stampatello, disegno tecnico DI PERSONE ED OGGETTI
CORRADO EUGENIO
citando con grande precisione: cognome, nome, indirizzo e data di decorren- A MEDIA DISTANZA
za dell'abbonamento. stampa
TIMEC
ALBAIRATE - MILANO TEMPORIZZATORE CICLICO 476
Distributore esclusivo per DI MASSIMA PRECISIONE
LA DURATA DELL'ABBONAMENTO È ANNUALE l'Italia:
A.&G. Marco • Via Fortezza n.
27 - 20126 Milano tel. 25261
CON QUARZO SUBMINIATURA

CON DECORRENZA autorizzazione Tribunale Civi-


le di Milano - N. 74 del 29-12-
1972 - pubblicità inferiore al
I NUCLEI AD OLLA
TEORIA E PRATICA
484

DA QUALSIASI MESE DELL'ANNO 25%.

UNA COPIA L. 4.000


PROGETTI UTILI

ARRETRATO L. 4.000
CARICO FITTIZIO 494
I FASCICOLI ARRETRATI PER MISURE DI POTENZA
È possibile sottoscrivere l'abbonamento o rinnovare quello sca- DEBBONO ESSERE RICHIE-
STI ESCLUSIVAMENTE A:
duto direttamente presso la nostra sede: ELETTRONICA PRATICA
Via Zuretti, 52 - 20125 MILANO PRIMI PASSI 500
DIREZIONE • AMMINISTRA-
CORSO DI ELETTRONICA
ZIONE - PUBBLICITÀ - VIA ZU- I DIODI VARICAP
RETTI 52 - 20125 MILANO.

Tutti i diritti di proprietà lette-


raria ed artistica sono riser-
VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 508
vati a termine di Legge per
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche LA POSTA DEL LETTORE 515
se non pubblicati, non si re-
stituiscono.
Segnala presenze
o movimenti di persone
ed oggetti nel raggio d'azione
di qualche metro.

Può fungere da
interruttore invisibile di
locali protetti contro scorrerie
di animali indesiderati.

SENSORE u È in grado di aprire e mantenere aperti, per un certo tempo,

DI PROSSIMITA portoni e cancelli al sopraggiungere di autoveicoli.

Prima di iniziare l'analisi particolareggiata del tore di pilotaggio di un qualsivoglia dispositivo


progetto presentato in queste pagine, preferiamo elettromeccanico, elettrico od elettronico. Dun- VARIETÀ DI SENSORI
descriverne brevemente il funzionamento. que, questo apparato è in pratica un rilevatore presenza o di prossimità, fino all'accensione au-
Quando una persona, un animale, un veicolo od della presenza di qualcuno o di qualcosa, che agi- tomatica di luci in ambienti oscuri, dove gli inter- Per individuare la presenza o il passaggio di per-
un oggetto qualsiasi si avvicina ad un sensore me- sce nel raggio di uno o due metri e, talvolta, an- ruttori sono difficilmente raggiungibili. Per esem- sone, animali ed oggetti, occorre inevitabilmente
tallico, collegato con l'entrata di un circuito elet- che di più. pio, questo tipo di sensore viene spesso installato avvalersi di qualcuna delle proprietà fisiche o chi-
tronico e rappresentato da una piastra, una por- Le poche notizie, ora ricordate, sono sufficienti nei musei, nelle gallerie d'arte, sulle vetrine degli miche di questi. Oggi, uno dei sistemi più ricor-
ta, uno sportello, una ringhiera od altro elemento per intuire quali e quante possibili applicazioni orefici o accanto a quegli oggetti che si vuol pro- renti in tale settore, consiste nell'utilizzare la ca-
conduttore di elettricità, viene attivato un relè, possa trovare un tale rivelatore nell'ambito dei si- teggere da eventuali furti o danneggiamenti in- ratteristica di "opacità" dei corpi alle radiazioni
con i terminali di servizio in funzione di interrut- stemi degli antifurti, in quello degli avvisatori di ferti da malintenzionati. Un altro impiego del di- elettromagnetiche, in misura particolare a quelle
spositivo, di grande utilità, consiste nel far accen- infrarosse e alle più comuni di luce visibile. Sono
dere automaticamente le luci di accesso e quelle nate così le barriere di fotocellule, abbondante-
interne al garage, appena ci si avvicina con l'auto mente impiegate nel pilotaggio dei cancelli, degli
al ritorno a casa. Ad ogni modo preferiamo affi- ascensori, nelle macchine contapezzi e nei circuiti
dare al lettore la scelta più conveniente dell'adat- d'allarme. E sono pure sorte le apparecchiature
tamento del progetto, ricordando che, una volta sensibilizzate da onde meccaniche a frequenza
E sufficiente che un qualsiasi corpo solido si avvicini ad un liberato il campo d'azione da persone od oggetti, elevatissima, come gli ultrasuoni, che possono se-
sensore, che può essere una piastra metallica, una rete di fili il circuito ritorna allo stato elettrico di riposo, gnalare la presenza di liquidi trasparenti ed og-
con il relè diseccitato. Pertanto, volendo conser- getti di vetro. Ma in tutti i casi serve sempre un
conduttori od una antenna, perché un relè rimanga sensibiliz- vare una segnalazione, ossia, per mantenere ac- apparecchio trasmittente ed un altro ricevente,
zato e chiuda il circuito di alimentazione di qualsiasi apparato cese delle luci, aperto un cancello, funzionante talvolta riuniti in una stessa custodia, quando il
utilizzatore. una sirena, occorre applicare al relè un timer, raggio viene riflesso con specchi; i dispositivi, pe-
che possa conservare per un certo tempo l'infor- raltro, sono ancora in numero di due.
mazione ricevuta. I sistemi fin qui menzionati hanno ottenuto, negli

468 469
sensore SENS., il fattore di merito di un circuito
oscillatore OSC. SEP. diminuisce e le oscillazioni
si smorzano provocando l'eccitazione del relè.
%
°
A
Il circuito RIV. rettifica il segnale di alta fre-
quenza generato dall'oscillatore, mentre il blocco
all'estrema destra di figura 1 (AMPL.C.C.) rin-
forza il segnale rettificato onde poter pilotare il
relè. Ma cerchiamo di analizzare a grandi linee la

.... funzione del primo stadio, ossia dell'oscillatore,


che è certamente il più importante fra tutti gli al-

-
I
. tri. Cominciamo quindi col dire che un oscillato-
0SC. SEP
t

e R!V. ... AMPL.CC l re elettronico, puramente sinusoidale, funziona


I se il guadagno complessivo è stato dimensionato
RI e ° in modo tale da compensare le perdite. Perché se
il guadagno è inferiore alle perdite, allora le
oscillazioni si spengono. Viceversa, se è superiore
alle perdite, l'onda subisce distorsioni. Dunque,
calcolando il guadagno di un oscillatore esatta- Flg. 2-II circuito d'ingresso del progetto dell'indicato-
mente sul valore unitario, si ottiene un'oscillazio- re di prossimità è un oscillatore di tipo induttivo-capa-
ne pura, ovvero sinusoidale, come quella rilevata citivo, in grado di generare segnali perfettamente si-
Fig. 1- Schema a blocchi interpretativo del comportamento elettronico del dispo- nusoidali, come quello qui riprodotto e riscontrato al-
sitivo rivelatore di prossimità descritto nel testo. attraverso l'oscilloscopio e pubblicata in figura 2. l'oscilloscopio.
Ora, se gli elementi reattivi dell'oscillatore sono
rappresentati da bobine o condensatori sufficien-
temente grossi e non isolati o schermati rispetto
all'ambiente esterno, e se la taratura si effettua
in uno spazio libero, quando un corpo dotato di
perdite dielettriche apprezzabili si avvicina agli
elementi reattivi, provoca sicuramente un au- dal carico del primo stadio dal trimmer R4 e do-
mento delle perdite stesse, varia e sposta la fre- sata dalla posizione assunta dal suo cursore.
quenza di accordo e tende a smorzare le oscilla- Sul trimmer R4, che deve essere esclusivamente
zioni. di tipo "multigiri", si effettua la taratura del cir-
ultimi anni, una diffusione così ampia da creare ne. Questi rivelatori sono molto efficaci, ma assai Nella pratica, allo scopo di evitare instabilità di
vaste schiere di malviventi tecnicamente prepara- complessi. funzionamento, cioè falsi spegnimenti, spesso at-
ti nell'annullarne l'efficacia. Soprattutto perché Esisterebbero ancora i sensori di tipo puramente tribuibili a variazioni termiche o climatiche, con-
la loro sensibilità è principalmente direzionale e meccanico, non menzionati nella nostra breve viene realizzare una taratura di poco superiore
ben localizzata. Anche se questa caratteristica di- rassegna di carattere informativo, ma questi ci in- all'unità, anche se in questo modo si limita la
venta irrinunciabile nelle macchine contapezzi. durrebbero a sconfinare in un settore tecnico sensibilità circuitale, ma si rende meno critico il
Tuttavia, quando si vogliono proteggere vaste non conforme agli argomenti comunemente trat- comportamento.
aree da incursioni o passaggi, gli impianti con tati nella rivista.
barriere di fotocellule diventano assai complessi Noi, in questa sede, presentiamo un sensore di
e di non facile messa a punto. prossimità di tipo elettronico, sicuramente in gra- ESAME CIRCUITALE
Esistono pure i sensori ad effetto Doppler che, do di operare a zona, che non denuncia gli incon-
emettendo un'onda elettromagnetica od acustica, venienti caratteristici degli altri sistemi di avvisa- Il progetto completo del sensore di prossimità è
valutano lo spostamento in frequenza dell'onda tori e che vanta un circuito molto semplice e di pubblicato in figura 1. Il circuito oscillatore è for-
riflessa dei corpi illuminati, ovvero colpiti dall'on- immediata realizzazione. mato dai due transistor TR 1- TR2, in funzione
da incidente. Questi sensori sono dotati di una di elementi amplificatori, dall'impendenza a ra-
buona sensibilità di area e non richiedono com- diofrequenza L1 e dai condensatori Cl - C2. Il
plicate operazioni di messa a punto. Ma sono PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO circuito LC di accordo, oscillante in parallelo, è
sensibili soltanto agli oggetti in movimento, indi-
composto da Ll e dal collegamento in serie di
pendentemente dalle loro dimensioni. Per esem- La figura 1 interpreta, attraverso uno schema a 1-C2. Questo è collegato da una parte, con la
pio, possono essere maggiormente sensibilizzati blocchi, il funzionamento completo del sensore linea di terra e dall'altra con l'elemento sensibile
da una mosca che vola anziché da una persona di prossimità elettronico, che si basa sull'analisi S, la cui realizzazione verrà descritta più avanti e
che si muove appena. delle caratteristiche dielettriche di quanto circon- che rimane influenzato da tutto ciò che viene a
Infine ricordiamo i rivelatori a radar, che non da l'elemento metallico simboleggiato sulla sini- trovarsi fra i terminali 1- 2, praticamente fra an- Fig. 3 - La taratura del dispositivo descritto nel testo si
presentano gli inconvenienti menzionati, ma che stra, in alto, tramite il piccolo quadrato con la tenna (S) e terra (T). esegue facendo ruotare lentamente la piccola vite
devono analizzare l'onda riflessa per capire se è scritta SENS. I due transistor TR 1-TR2 funzionano con uscite sporgente dal trimmer "multigiri".
presente qualche elemento degno di segnalazio- Quando qualcuno o qualcosa si avvicina o tocca il di emittore e con la reazione positiva prelevata
470
471
00
e.e.
:;::: :;:::
.!!!111 .!!! --
g
::::, ::,O
Oc?
---.r
00Z -:-
----..--..-.. N
; ;-J:1 .!::!
E E •2
EE!g6@
:E
D2 @2-556
00@>--
iii iii iii LL C'II U
oors
C'IIC'IIC'IIN'C'C'C ci,,a,C'II
oooo.2.2.2 E ai.,...
Ol!Jl!Jl!Jl"C"C'C.- ._
Il Il Il Il Il Il Il 11 11 Il
.!!! .,...C'IIMs:t.,...C'II
lii a: a: a: a: e, e, .,... .,... ..J ::J
:ll
> 1-- 1-- 1-- 1-- e e e ..J a: c:c

--
·;::
Cl
E
::::,
E

s==&====
gggEggggg
..................
a I

EEEEEEEEE
i
-
e
'- ..............................

s::.s::.s::.s::.s::.s::.s::.s::.s::.
000000000
000000000
000000000
000N0r--r--MM
o Sir-iicic6

*e 00
N
.,....,...
Il Il Il Il Il Il Il Il Il
'iii
Cl) .,...C'll(')'<tll)(Dr,,..CX)Q)
a: a:a:a:a:a:a:a:a:a:

l.u
Q:
o
V)

~
V) LL LL LL LL LL LL LL
c.c.c.c.c.c. :i.
oooooor--
e338888°
0 ....
... ..-..-oc
111 r-- r--
111 '<t '<t
5 Il Il Il Il Il Il
'C
--· -·-·-- e
0 .,...C'll(')'<tll)<Dr--
0 0000000

472 473
sioni di 4 cm x 9 cm, provvista, in una delle sue ra, che può essere creato, anche artificialmente,
facce, del circuito stampato, il cui disegno, in sistemando, sotto la superficie della zona tenuta
grandezza reale, è riportato in figura 6. in osservazione, una rete metallica, di tipo con
La basetta-supporto deve essere di materiale iso- saldature fra le maglie e non soltanto ad intrec-
lante, di vetronite o bachelite. cio, la quale può essere ricoperta pure con mate-
Sulle quattro estremità, ossia sui quattro angoli riali vari ed isolanti, come ad esempio il mòplen,
contrassegnati con i numeri 1-2-3-4, si debbo- la moquette o il linoleum.
Fig. 6 - Riproduzione in grandez- no applicare quattro terminali (capicorda) per le
za reale del disegno del circuito saldature a stagno dei conduttori del sensore me-
stampato da riprodurre su una tallico, di terra e dell'alimentatore. TARATURA
delle due facce della basetta-
supporto del modulo elettronico.
Per R4, come è stato detto, è assolutamente ne-
cessario montare un trimmer "multigiri" con va- Una volta montato il dispositivo rivelatore di pre-
lore massimo di 1.000 ohm, come quello pubbli- senza, dopo aver controllato l'esattezza del lavo-
cato in figura 3, che consente una agevole e pre- ro compiuto, confrontandolo con lo schema pra-
cisa taratura del circuito oscillatore. tico di figura 5, occorre procedere con una sem-
L'avvolgimento L1 è di tipo commerciale e va plice operazione di taratura e di collaudo. Ma
sotto il nome di impedenza a radiofrequenza da qui di seguito verrà descritta soltanto la prima
cuito con il metodo descritto più avanti. tualmente la resistenza R9. 220 H. Possono tuttavia essere utilizzate anche delle due, perché la seconda dipende dal tipo di
Il condensatore C5 applica le oscillazioni ai due Per utilizzare un circuito con memoria, vale a di- impedenze RF con valori di 330 H - 470 H - applicazione e dal modello di sensore impiegato.
diodi al germanio DG 1- DG2, che provvedono a re, per mantenere lo scatto del relè, una volta in- 1.000 H, oppure piccole bobine recuperate da La taratura del progetto di figura 5 si esegue in-
rettificarle, ossia a trasformare la corrispondente nescato l'allarme, occorre montare un dispositivo trasformatori di media frequenza di ricevitori ra- tervenendo con un piccolo cacciavite sul trimmer
corrente variabile in corrente unidirezionale; il con autoritenzione, che può essere rappresentato dio fuori uso o, ancora, bobine composte da mol- R4, più precisamente sulla testa della piccola vite
condensatore C6 livella la corrente rettificata tra- da un contatto NA che cortocircuita collettore ed te spire con avvolgimenti a nido d'api. sporgente da una delle due estremità.
sformandola in corrente continua. emittore di TR4. Ma si può anche sostituire il Inizialmente, prima ancora di alimentare il cir-
Sui terminali del condensatore C6 sono state ri- transistor TR4 con un SCR e cortocircuitare la cuito, si fa ruotare il cursore di R4 in modo che
portate le lettere A e B, che indicano i punti sui resistenza R9; in questo caso le corrispondenze REALIZZAZIONE DEL SENSORE questo rimanga tutto spostato verso la resistenza
quali si dovranno applicare i puntuali di un tester fra i terminali di TR4 e l'SCR sono le seguenti: R5. Una tale operazione può essere eseguita du-
in sede di taratura del circuito oscillatore. Il sensore S, da collegarsi tramite filo conduttore rante il montaggio del componente, con lo scopo
La resistenza R7 applica la necessaria tensione di con il terminale 1 del circuito di figura 5, può as- di controllare con l'ohmmetro la condizione pre-
polarizzazione alla base del transistor amplifica- sumere le forme più svariate, da quelle di una scritta.
tore TR3 il quale, rimanendo in conduzione, pre- piastra metallica quadrata, all'altra di una rete di Successivamente si provvede ad alimentare il cir-
senta un valore nullo di tensione sul suo colletto- TR4 SCR conduttori. Ma se le dimensioni prescelte sono cuito con la precisa tensione di 12 Vcc stabilizza-
re, che non può quindi polarizzare, attraverso la rilevanti, allora l'impedenza Ll deve assumere il ti, per constatare che il relè RL entra immediata-
resistenza R9, la base del transistor amplificatore
base = gate valore di 1.000 H (1 mH), in modo che la fre- mente in eccitazione, perché con il cursore di R4
finale TR4, che è costretto all'interdizione e emittore = anodo quenza di oscillazione sia più bassa. Eventual- tutto ruotato verso R5, il circuito LC non oscilla
mantiene diseccitato il relè RL. collettore = catodo mente si può provare il valore di 2,2 mH. e, in assenza di oscillazioni, TR3 va all'interdizio-
Quando le oscillazioni si spengono, sulla base di Con la misura prescritta nell'elenco componenti, ne, mentre TR4 conduce e sensibilizza il relè.
TR3 non giunge la necessaria tensione di polariz- di 220 H, la bobina oscillatrice L1 lavora alla Ora, sui punti circuitali A e B, equivalenti ai ter-
zazione ed il transistor raggiunge l'interdizione. frequenza di 800 KHz. Ma se questa frequenza minali del condensatore C6, occorre applicare i
Ma la tensione è ora presente sui terminali della Per resettare il circuito, nel caso di impiego di provoca disturbi agli apparati radioriceventi posti puntali di un tester, commutato nella funzione
resistenza R9, che la deriva dall'alimentatore at- SCR, si deve interrompere l'alimentazione. La nelle vicinanze, allora si deve elevare il valore di voltmetrica e regolato sulla scala di 10 Vcc f.s.
traverso R8 e che polarizza la base di TR4, attra- quale, in ogni caso, deve essere ben isolata dalla Ll. (fondo-scala). Ovviamente, il puntale rosso posi-
verso il cui collettore scorre adesso corrente in rete, soprattutto quando il sensore, applicato al- Per aumentare la sensibilità del progetto di figu- tivo va collegato con il punto A, quello negativo,
grado di eccitare il relè RL. Che è un componen- l'entrata del circuito, può entrare in contatto con ra 4, si consiglia di utilizzare, in funzione di sen- nero, con il punto B. Quindi si comincia a ruota-
te di media potenza, con bobina per 12 Vcc e re- persone o animali. sore S, una lamina di rame od altro metallo, con re la piccola vite del trimmer R4 assai lentamen-
sistenza superiore a 120 ohm e per la cui eccita- Il valore della tensione di alimentazione, come superficie di misura non inferiore ai mille centi- te, fino a che l'indice del tester inizia a segnare
zione è sufficiente una potenza inferiore a 1,2 W. indicato nello schema di figura 4, deve essere di metri quadrati; se di forma quadrata, il lato deve presenza di tensione. Poi, ruotando ancora lenta-
Coloro che volessero commutare sui terminali di 12 Vcc perfettamente stabilizzati. superare i trenta centimetri. Perché, alle maggio- mente la vite di R4 si raggiunge quella posizione
impiego del relè la tensione di rete di 220 Vca, ri estensioni della superficie della lastra, corri- che provoca la diseccitazione del relè. E questo è
dovranno sostituire il modello prescritto con al- sponde una più grande sensibilità dell'apparecchio. il punto di taratura raggiunto. Il circuito LC si
tro più adeguato nell'isolamento e nella potenza MONTAGGIO DEL DISPOSITIVO Per impieghi particolari, la lastra metallica può trova adesso al limite dell'inizio delle oscillazioni.
dei contatti, indirizzando le preferenze verso i ti- essere sostituita con fili conduttori, componendo In pratica, le operazioni di taratura descritte van-
pi omologati IMO. li piano costruttivo del rivelatore di prossimità è con questi disegni e forme adatti alle aree e agli no ripetute più volte, facendo avvicinare al senso-
Volendo pilotare un relè più potente, si deve im- quello riportato in figura 5. Come si può notare, Oggetti da tenere sotto controllo. A nulla servi- re persone od oggetti, con lo scopo di individuare
piegare, in sostituzione di TR4, un Darlington di la composizione circuitale si esegue su una baset- rebbe, tuttavia, la qualità del sensore, se al circui- il punto migliore della posizione del cursore R4
corrispondente potenza, cortocircuitando even- ta-supporto di forma rettangolare, delle dimen- to non venisse collegato un ottimo sistema di ter- che fa scattare con prontezza e sicurezza il relè.
474
475
La temporizzazione di uno o più relè varia fra 2" e1h,8', 16.

TEMPORIZZATORE È un apparato che si distingue da molti altri, apparentemente analoghi, per


la massima precisione.

ILIO Utilizza un cristallo di quarzo subminiatura, come quelli montati sugli oro-
logi da polso.

Gli appassionati di elettronica, che leggono men- una volta prefissati, senza soluzione di continuità,
silmente questo periodico, ravvisano nel tempo- finché il circuito rimane alimentato. In particola- rosso visualizza l'eccitazione del relè con la sua E i circuiti integrati, attualmente, essendo pro-
rizzatore un dispositivo che segnala lo scadere di re, dopo aver regolato l'apparecchio su una qual- accensione e ne attesta Io stato di riposo quando dotti industrialmente in quantità enormi, sono
un tempo prestabilito attraverso i più svariati si- sivoglia temporizzazione, un relè subisce l'eccita- è spento. reperibili sul mercato della componentistica a
stemi di informazione, meccanici, acustici, ottici. zione ad intervalli di tempo che possono essere La principale caratteristica del temporizzatore ci- basso costo, tutti, indistintamente, compresi quel-
Quello qui presentato, invece, pur adempiendo di due secondi, come misura minima e di un'ora, clico, analizzato e descritto in queste pagine, va li che vantano le massime complessità circuitali
alle medesime funzioni, ripete ciclicamente lo otto minuti primi e sedici secondi, come valore riscontrata nella sua estrema precisione, quella interne. Analogamente, tale considerazione si
stesso messaggio, ad intervalli di tempo ancora massimo. Corrispondentemente, un diodo led che non è possibile pretendere da un analogo estende al mondo dei cristalli di quarzo termo-
modello meccanico od elettromeccanico. Oggi, compensati e in dimensioni miniaturizzate, come
tuttavia, la misura elettronica del tempo, pur rag- quello montato nel progetto del temporizzatore
giungendo scarti dell'ordine di qualche parte su ciclico, ovvero del temporizzatore da impiegarsi
un milione, è divenuta semplice ed economica, in funzione di sequenziatore, per pilotare diversi
come viene comunemente dimostrato dal com- cicli di operazioni, secondo. una determinata suc-
portamento degli orologi elettronici anche di bas- cessione temporale, così come avviene, certa-
Un diodo led verde riflette, con I suoi lampeggii, le osclllazio- so costo, siano questi da polso, da tasca, da muro mente non con la precisione vantata dal nostro
ni dei segnali generati da un circuito integrato. Un secondo o soprammobili. Perché il segreto consiste nel temporizzatore, nelle più comuni Iavabiancherie
led rosso tiene informato l'operatore sullo stato di eccitazione generare, tramite pochi circuiti integrati, segnali o lavastoviglie per uso domestico, che a loro mo-
o di riposo delrelè collegato sull'uscita del temporizzatore di tempo a partire da un oscillatore quarzato, do rappresentano un primo passo verso la realiz-
compensato in temperatura e quindi ultrastabile. zazione di macchine dotate di "intelligenza" pro-
pria, derivante dal progresso dell'elettronica.
477
476
50%, con onde quadre perfette, come indicato si potrebbe dimenticare che il circuito è rimasto
nel diagramma di figura 2. in attività. Ma continuiamo con l'esame del pro-
Se invece si fosse sfruttata la prima condizione, getto di figura 3, per osservare come il segnale
VDD VDD quella schematizzata a sinistra di figura 1, di 50 alla frequenza di 1 Hz, prelevato dal piedino 4 di
= - = - Hz, le due uscite 3 - 4 di ICl avrebbero erogato ICl, venga applicato al terminale 10 dell'integra-
segnali con duty-cycle leggermente diversi e con to IC2, rappresentato dal modello 4040 B.
altre percentuali. La soluzione a 60 Hz, comun- L'integrato IC2 elabora il segnale ad 1 Hz e lo
que, viene utilizzata proprio per disporre di
8 un'onda quadra perfetta.
Tabella delle corrispondenze piedini-tempi
7 1 7 1 ELABORAZIONE DEL SEGNALE
/C1 -- /C 1 Piedini IC2 Divisore Temporizz.

I
z 60Hz Una piccola parte del segnale ad 1 Hz, prelevato
dal piedino 4 dell'integrato ICl, viene inviata, 9 2 2"
tramite la resistenza R2, alla base del transistor 7 I 4 4"
2 TRl, che è di tipo NPN e per il quale è stato 6 8 8"
2 5 16 16"
~ adottato il modello BC 237. Questo semicondut- I
tore, sollecitato alla conduzione in presenza delle 3 32 32° I

oscillazioni generate dall'integrato, alimenta con 2 I 64 1,4 I

la corrente di collettore il diodo led verde DLV 4 '


128 2',8"
= = - che, accendendosi e spegnendosi, ovvero lampeg- 13 I
256 4',16"
vss vss giando, segue le oscillazioni del segnale. Più esat- 12 I
512 8' ,32"
tamente, il diodo DLV segue l'andamento oscil- 14 1024 17',4"°
latorio, lampeggiando alla frequenza di 1 Hz. 15 2048 34,8
Fig. 1- L'oscillatore contenuto nell'integrato MM 5368 (IC1) può essere impiegato Occorre rilevare che la presenza nel circuito del 1 4096 68%,16°
nei due modi qui illustrati: collegando il piedino 7 con la linea VSS (schema a sini- temporizzatore del diodo led verde DLV non è
stra), oppure connettendo lo stesso piedino con la linea di alimentazione in cor-
rente continua VDD. Nel primo caso il segnale presente sul piedino 1 assume il necessaria ai fini del funzionamento dell'appara-
valore di frequenza di 50 Hz, nel secondo quello di 60 Hz (schema a destra). to, ma la sua utilità potrà essere apprezzata propone, sulle sue dodici uscite, nel modo elen-
quando si visualizzano temporizzazioni lunghe, cato nell'apposita tabella, dopo aver eseguito ben
quelle ad esempio che superano l'ora, quando ci dodici divisioni, cui corrispondono altrettante

ANALISI CIRCUITALE Nello schema di figura 3 si utilizza la sola uscita


ad 1 Hz, mentre le altre due rimangono non col-
Abbiamo volutamente sorvolato un elenco, anche legate (N.C.).
parziale, delle molteplici applicazioni pratiche cui L'oscillatore, presente in ICl, viene controllato 1 CICLO
può essere adibito il progetto del temporizzatore attraverso il quarzo Xl da 32,768 KHz, dello
ciclico pubblicato in figura 3. Perché riteniamo
che i molti lettori interessati alla realizzazione
stesso tipo subminiatura di quelli montati negli
orologi da polso. A B
del circuito sapranno sicuramente fin d'ora come Se il piedino 7 di ICl viene collegato con la linea
impiegarlo. Gli altri invece potranno costruirlo VSS, ovvero con il piedino 2, come segnalato nel-
con finalità sperimentali e didattiche, per verifi-
care nella pratica i concetti teorici della tempo-
lo schema a sinistra di figura 1, sull'uscita 1 si ot-
tiene un segnale alla frequenza di 50 Hz esatti.
-- r
rizzazione. Ma passiamo subito all'analisi delle
varie parti che compongono il circuito di figura 3.
Altrimenti, collegando il piedino 7 alla linea
VDD, proveniente dalla sorgente di alimentazio-
o"
L'integrato ICl, rappresentato dal modello MM ne in corrente continua, ossia al piedino 8, sul !
5368, contiene un circuito oscillatore ed una ca- terminale 1 è presente un segnale alla frequenza
tena di elementi divisori. È dotato di tre uscite, precisa di 60 Hz, che corrisponde con il valore
dalle quali si possono ricavare segnali elettrici della frequenza della tensione di rete americana.
con i seguenti valori di frequenza: Fig. 2- II segnale prelevato dal piedino 4 dell'integrato MM 5368 (IC1) assume
Sfruttando la seconda condizione citata (si noti l'aspetto di un'onda quadra perfetta se i piedini 7-8 rimangono collegati assieme.
come nello schema di figura 3 i piedini 7-8 di Con A si misura il semiciclo dello stato logico "1", con B quello dello stato logico
Piedino 1 = 50/60 Hz IC 1 siano collegati assieme), entrambe le uscite 3 "O". Essendo uguali i due stati, cioè simmetrici, il duty-cycle è al 50%.
Piedino 3 = 10 Hz - 4, quella a 10 Hz e l'altra ad 1 Hz, presentano
Piedino 4 = 1 Hz un ciclo pieno/vuoto ( duty-cycle) esattamente al
478 479
s= -6o +
rr1
6 "

1-r-m- ----- 12V

.
L

.pontic. ..- t
11
.be;-3a8
_ "i
~~~~

----
..... ..... --
I I
..... --
'<I' '<I' '<I' '<I'
I
.....
I

EEEE
.s::. .s::..s::..s::.
0000
CX)
0000
ooo 9
"'
(.J ::: ....o ....nn.... uo
:i: '<I'
g
5g
Il Il Il Il Il Il
Cli Fig. 4 - Piano costruttivo, composto su basetta-supporto con circuito stampato,
·;: r- ]
t Lu del temporizzatore ciclico. I diversi ponticelli, inseriti assieme ai vari componenti
a: a: a: a: ~ 00 elettronici, assicurano la continuità circuitale del dispositivo e semplificano il dise-
gno delle piste di rame.
i
<:
,--A--..

"' J
(.J
temporizzazioni, come qui di seguito indicato:
La scelta della temporizzazione si realizza spo-
.-..
666 I Divisori Temporizz:. stando un apposito conduttore· flessibile, che ap-
+ @ o r o plica i segnali elaborati da IC2 alla resistenza R5
·- (Il•- ~~
~DI II I E e.E
u 8 f! E f!
Cli 0 Cli
uuu
._.._.._.
----
'<I' '<I'
........ 2
4
2"
4"
e quindi alla base del transistor TR2, che è di ti-
po NPN e per il quale è stato scelto il modello
E E 8 8" 2Nl711. Che è un transistor amplificatore di cor-
11.11.11. .s::..s::. rente, in grado di pilotare il relè RL da 12 V, con
c. c. c. 00 16 16"
oc .... 00 32 32" resistenza superiore ai 50 ohm.
ot

-
·;: 00
0 o• CX) 00 64 1,4" Il ponticello selezionatore dei tempi di eccitazio-
111
o
o
Cli o4ri 128 2,8" ne del relè può essere sostituito, volendolo, con
.... N

--
Il)
e e v
Cli
Cli 256 4',16" un commutatore multiplo ad una via e dodici po-
11 Il Il Il Il
"O
e
Il)
512 8,32" sizioni.
"iii
0 r- 0) Cli ] 1024 17',4" Il diodo led rosso DLR, collegato in parallelo
o 000 a: a:a: con la bobina del relè, informa l'operatore se il
2048 34,8°
4096 68,16" dispositivo elettromeccanico è eccitato oppure no.
La tensione di alimentazione del circuito di figu-

480 481
rimane inserito senza contenitore, deve essere di relè con la cadenza di 2 Hz, un secondo con
tipo subminiatura, da 32.768 Hz.
+ + Il compensatore C2 serve per tarare il circuito
oscillante nel seguente modo, con lo scopo di
raggiungere il preciso valore delle oscillazioni al-
quella di 16 Hz ed un terzo con quella di 68' e
16". Ma questo vuol essere soltanto un suggeri-
mento di applicazione con tre relè indipendenti
I la frequenza di 32.768 Hz.
fra loro, perché gli esempi potrebbero moltipli-
• carsi per tutte le uscite disponibili sull'integrato
1 Ovviamente, la taratura, tramite il compensatore IC2 .
C2, va eseguita soltanto se le applicazioni del Finora si è sempre considerata l'uscita di ICl
temporizzatore richiedono la massima precisione. corrispondente al piedino 4 dell'integrato, quella

, Per mezzo di un cronometro di qualità si misura


la temporizzazione più lunga, quella di un'ora,
otto primi e sedici secondi, corrispondente con
l'uscita 1 di IC2. Quindi si controlla sul crono-
metro il tempo da questo segnalato. Il quale, cor-
rispondendo con quello ora menzionato, non im-
dalla quale il segnale generato dall'oscillatore
esce con la frequenza di 1 Hz. Ma il segnale può
anche essere derivato dal piedino 3 di ICl, per
inviare all'ingresso 10 di IC2 un segnale alla fre-
quenza di 10 Hz, anziché di 1 Hz. In tal caso, i
tempi elencati nell'apposita tabella vanno divisi
plica alcun intervento sul compensatore C2. per dieci.
Mentre, rivelandosi leggermente più breve, im-, In talune pratiche applicazioni può divenire inac-
0o pone un lieve aumento della capacità di C2, il cui cettabile il ritardo di mezz'ora, oppure quello di
perno va ruotato nel senso corrispondente. Vice- un'ora, che si verifica, ad esempio, tra i piedini 3
versa, se il tempo misurato con il cronometro ap- e2e tra2e 4. Mentre potrebbe necessitare un
pare più lungo di un'ora, otto primi e sedici se- ritardo intermedio, scelto con adeguata risoluzio-
condi, il compensatore C2 va ruotato in modo da ne. E ciò è Ìacilmente ottenibile con alcune mo-
diminuire il suo valore capacitivo. Nel primo ca- difiche al circuito originale di figura 3, che non
so, infatti, l'oscillatore lavora su una frequenza sono tuttavia proponibili ai lettori principianti.

+ } superiore, nel secondo, in una di poco inferiore.


Ma regolando un po' alla volta C2, si riesce a
raggiungere la precisione voluta.
Il procedimento, che consente di adattare il pro-
getto alle applicazioni menzionate e più sofistica-
te, è il seguente.
Fig. 5 - Disegno in grandezza reale dal circuito stampato da riprodurre su una delle Purtroppo, il sistema di taratura ora descritto ap- Si colleghi, tra la resistenza R5 e la base del tran-
due facce di una basetta quadrata, di dieci centimetri di lato, di materiale isolante. pare molto prolungato nel tempo, anche se al- sistor TR2, un diodo al silicio con il catodo rivol-
quanto semplice. Per velocizzarlo occorrerebbe to verso la base e l'anodo verso R5. L'altro ter-
intervenire con una sofisticata attrezzatura di la- minale di R5, attualmente connesso con il com-
boratorio che non tutti posseggono. mutatore, va applicato direttamente al piedino 15
dell'integrato IC2, ovvero alla linea della tensio-
ne di alimentazione a 9 V. Successivamente, sul
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE punto comune di R5, dove è ora inserito l'anodo
ra 3 può variare fra i 12 Vcc e i 14 Vcc. Ma i due acquistato il materiale, occorre approntare la ba- del nuovo diodo, si colleghino tanti diodi (anodo)
integrati ICl ed IC2 debbono essere alimentati setta-supporto con circuito stampato, destinata a Come è stato detto, l'alimentazione del tempo- quanta è la risoluzione che si vuol ottenere, sen-
con la tensione continua e stabilizzata di 9 Vcc. rappresentare il modulo elettronico del tempo- rizzatore ciclico va fatta con la tensione di 12 Vcc zà superare chiaramente il numero di dodici dio-
Questo, infatti, è il motivo per cui, in parallelo rizzatore. Su questa, infatti, debbono essere ap- -;- 14 Vcc, derivata dalla rete-luce tramite appo- di, i cui catodi verranno fissati sulle uscite di 1C2,
con l'alimentatore, è stato inserito il diodo zener plicati tutti gli elementi che, nello schema teorico sito alimentatore da 300 + 400 mA, anche se il ovvero sui dodici piedini che determinano i ritar-
DZ da 9 V- 1 W. di figura 3, sono racchiusi fra linee tratteggiate. circuito assorbe di meno. Infatti, misurato sul di dei tempi. Così facendo, si possono ottenere
L'interruttore S1, ovviamente, inserisce o disinse- Perché in posizione esterna al modulo rimango- prototipo da noi realizzato e collaudato, l'assor- tutti gli intervalli, facilmente calcolabili con una
risce l'alimentatore nel circuito. Ma la sua pre- no soltanto l'alimentatore e l'interruttore. bimento di corrente, con relè diseccitato, è stato risoluzione di due secondi.
senza è necessaria, oltre che per alimentare il di- In figura 5 è riportato, in grandezza reale, il dise- di 20 mA, mentre con RL in eccitazione ha rag- I diodi debbono essere di tipo 1N4148 o equiva-
spositivo, per interrompere le temporizzazioni, le gno del circuito stampato, che dovrà essere ripro- giunto il valore di 80 mA. Queste grandezze sono lente e per i collegamenti conviene utilizzare de-
quali si ripetono ciclicamente finché l'apparato dotto su una delle due facce di una basetta di state rilevate con l'alimentazione a 13 Vcc esatti. gli appositi commutatori. Concludendo, si può di-
resta alimentato. forma quadrata, di lato 10 cm e di materiale iso- In sede di applicazioni pratiche del temporizzato- re che le varianti ora suggerite consentono di
lante (bachelite o vetronite ). re ciclico, si tenga presente che, essendo le uscite programmare il ritardo in codice binario.
Il piano costruttivo del temporizzatore è pubbli- dell'integrato IC2 indipendenti l'una dall'altra, Qualora il circuito del temporizzatore ciclico do-
MONTAGGIO E TARATURA cato in figura 4. Su di esso compaiono molti pon- queste si possono utilizzare in qualsiasi numero vesse rivelarsi assai sensibile ai disturbi, soprat-
ticelli, rappresentati da spezzoni di filo condutto- contemporaneamente, purché ogni uscita venga tutto se con il relè RL si vogliono pilotare circuiti
La realizzazione pratica del temporizzatore cicli- re rigido, la cui presenza garantisce la continuità collegata con un proprio transistor 2N1711 e con logici esterni con il segnale prelevato dal colletto-
co ora descritto è alquanto semplice, sia per il circuitale e semplifica il disegno del circuito un corrispondente relè, diodo led rosso e diodo re del transistor TR2, si consiglia di applicare, tra
numero ridotto di componenti necessari alla stampato. al silicio di protezione. In questo modo l'operato- base e massa di TR2, un condensatore del valore
composizione circuitale, sia per la loro immedia- Il cristallo di quarzo Xl, racchiuso in apposita re avrà la possibilità di pilotare, ad esempio, un di 10.000 pF, di tipo ceramico.

• • •
ta reperibilità commerciale. Tuttavia, prima di custodia, contrariamente a quanto avviene negli
por mano al saldatore e, ovviamente, dopo aver orologi da polso, nei quali, per motivi di spazio,
482 483
Teoria - esercizi pratici - progetti di notevole utilità nel settore dilettantistico.

Analisi delle ferriti e concetto di permeabilità magnetica.

NUCLEI AD OLLA Misura della permeabilità effettiva in relazione con il traferro.

Sarà capitato a molti di notare, in taluni apparati Ogni ferrite, di qualunque forma essa sia, è com-
elettronici di provenienza surplus, negli oscillato- posta da materiale ferromagnetico, prodotto arti-
ri di bassa frequenza di ricevitori e trasmettitori, ficialmente con la compressione di polveri, otte- do che le tensioni indotte da eventuali flussi va- quelli a permeabilità elevata nei dispositivi a bas-
in certi strumenti o in convertitori di energia, la nute con miscele di ossidi di ferro e ioni metallici riabili non producono correnti interne al materia- sa frequenza. Ma più tecnicamente si deve dire
presenza di bobine avvolte dentro piccoli conte- di manganese e zinco, a temperature superiori ai le. Nelle ferriti, dunque, non si verificano perdite che la permeabilità magnetica è la capacità di
nitori di ferrite, di forma cilindrica e colore grigio mille gradi centigradi. Il materiale risultante è di energia per effetto Joule, contrariamente a stabilire un campo magnetico indotto, segnalato
scuro, che vanno sotto il nome di OLLE o POT molto duro, ma estremamente fragile, come lo quanto accade nel ferro compatto e in minor mi- con la lettera B e misurato in Tesla o in Gauss,
CORES, per dirla in inglese e che non tutti i no- sono tutti quelli di natura ceramica e possiede sura nei nuclei laminati, dove le correnti indotte, quando il materiale sottoposto ad una certa in-
stri lettori ancora conoscono. Diamo spazio, dun- buone caratteristiche magnetiche, programmabili note come correnti di Foucault, impediscono di tensità di campo magnetico, indicato con la lette-
que, in queste pagine, ad una precisa esposizione entro certi limiti con la composizione delle polve- utilizzare questo metallo per la realizzazione di ra H e misurato in ampere-spira per metro o in
didattica sull'argomento, invitando, inoltre, colo- ri ed il processo perseguito nella produzione. nuclei per alta frequenza. Oersted.
ro che ci seguono, ad esercitarsi in alcune appli- Nelle applicazioni con frequenze elevate, le ferri- È vero che nelle ferriti si possono riscontrare La permeabilità magnetica si misura in Henry
cazioni pratiche in cui si fa impiego di tali com- ti localizzano le loro proprietà magnetiche in tut- perdite per isteresi, ma se queste sono ben co- per metro e solitamente viene segnalata come
ponenti. Ma cominciamo col ricordare che cosa ti gli infiniti punti che le compongono, i quali so- struite, con materiale oculatamente scelto, anche permeabilità relativa rispetto a quella valutata
si intende esprimere con il termine ferrite. no elettricamente isolati gli uni dagli altri, in mo- tali inconvenienti debbono considerarsi alquanto nel vuoto e quantificata tramite un numero puro.
contenuti. Generalmente le ferriti raggiungono la saturazio-
ne con valori di induzione magnetica B decisa-
mente più bassi di quelli necessari per saturare il
PERMEABILITÀ MAGNETICA ferro, in pratica inferiori alla metà. E ciò significa
che, ad esempio, alla frequenza di 50 Hz, una bo-
Una delle grandezze caratteristiche delle ferriti è bina o un trasformatore, realizzati in ferro, sono
I componenti magnetici, descritti in queste pagine, trovano stabilita dalla loro permeabilità che, come accade nettamente più piccoli e leggeri di quelli costruiti
largo impiego nel mondo delle frequenze audio e di quelle nel ferro o in alcune leghe metalliche, è elevata. in ferrite. Ma coll'aumentare della frequenza, le
ultrasoniche. Il loro comportamento è caratterizzato principal- I dilettanti definiscono di solito con un'espressio- perdite del ferro diventano talmente importanti
mente dalla natura delle ferriti e dalle loro conformazioni ne riduttiva il concetto di permeabilità, interpre- da imporre il sovradimensionamento del circuito
e dimensioni. tandolo come il potere magnetico degli elementi magnetico; in misura tale che, a partire dai 10:
e ricordando che i nuclei a bassa permeabilità 20 KHz, è assai più conveniente ricorrere alle
vengono utilizzati nei circuiti ad alta frequenza, ferriti.
485
484
L'ultimo vantaggio offerto dalle ferriti va indivi- stabilito dalla combinazione della permeabilità
duato nel loro particolare processo costruttivo della ferrite, lungo il suo percorso magnetico, e
che, se pure molto complesso, permette di otte- da quella valutata nel vuoto, attraverso il percor-
nere tutte le forme desiderate, a differenza di
quanto accade per i lamierini di ferro.
so magnetico del traferro. Tutto ciò è reso possi- d
bile in conseguenza della struttura regolare e
Ecco spiegati i vari perché, nell'attuale tecnica molto prevedibile del flusso magnetico nei nuclei
elettronica, si ricorre assai spesso all'impiego del- ad olla, ovvero in virtù dell'assenza di perdite pa-

I'
le ferriti e, in modo particolare ai cosiddetti nu- rassite di flusso e di distorsione del campo indot- 1
1 I
11
clei ad olla. Pertanto, riassumendo quanto finora to. Dunque, non si deve confondere la permeabi- I
detto, possiamo ribadire il concetto per cui, au-
mentando l'isolamento tra i punti magnetici del
lità effettiva con quella relativa delle ferriti. La
prima, infatti, è una proprietà dei circuiti magne- h : I
cristallo di ferrite, si diminuisce la permeabilità tici dotati di traferro, la seconda invece è una ca- I' 1
I
I I
magnetica ma, nello stesso tempo, si riducono ratteristica dei materiali, indipendente dal parti- I I

anche le perdite in funzione della frequenza. In colare circuito di impiego. I


1

:· l I
Fig. 1- M odello di nucleo ad olla, prodotto dalla M ul- conclusione, quindi, i materiali a basse perdite ed La permeabilità effettiva dipende, in misura rela-
lard, contenente alcuni avv olgim enti intern i e i cui ter- altissima frequenza sono anche a debole permea- tiva, dal materiale utilizzato, maggiormente dal
m inali sono protetti da piccole guaine di m ateriale iso- bilità. disegno geometrico, almeno per traferri superiori Fig. 3 - Le principali dimensioni, che caratterizzano
lante. I due sem inuclei sono perfettam ente com ba-
di 1/100 della lunghezza complessiva del percorso ogni nucleo ad olla, sono: l'altezza "h', il diametro
cianti e tenuti stretti tram ite vite e dado di ottone. "d" ed il traferro "t'. Quest'ultimo, nella maggior par-
magnetico. In sostanza si possono conoscere nu- te delle pratiche applicazioni, deve essere ridotto nel-
VARIETÀ DI NUCLEI clei ad olla con bassa permeabilità, a causa di un la massima misura possibile.
lungo traferro, che impiegano ferriti ad alta per-
Molte industrie elettroniche producono attual- meabilità, mentre altri modelli, che utilizzano
mente i nuclei di ferrite, che sono quindi presenti ferriti a bassa permeabilità, possono vantare una
in commercio in forme e dimensioni diverse. permeabilità effettiva superiore, essendo privi di
La forma dei nuclei assume molta importanza ai traferro.
fini delle loro pratiche applicazioni, le dimensioni Ovviamente, nei nuclei privi di trafferro, la per-
esprimono la potenza con la quale questi compo- meabilità effettiva coincide con quella della ferri- è stretta bene, i due elementi possono vibrare e
nenti possono lavorare. In ogni caso, tutti rivela- te. ciò non deve assolutamente accadere. Eventual-
no una grande semplicità di montaggio e, soprat- Il valore della permeabilità effettiva è legato pu- mente, in fase di collaudo, il componente può es-
tutto, la possibilità di operare egregiamente an- re alla temperatura ambiente, valutata in +25°C. sere rivestito con collante cellulosico.
che con le frequenze elevate, senza suoni udibili Pertanto, una ferrite che, alla temperatura di Un piccolo residuo di traferro, segnalato con la
e nei settori della miniaturizzazione. + 25° C, presenta una permeabilità effettiva di lettera "t" in figura 3, può alterare, anche note-
OLLA Le case produttrici più note sono la Philips, la 1.150, alla temperatura di- 1OC, assume un e volmente, le caratteristiche elettriche del compo-
Mullard e la Siemens, ma in questa sede si farà di 960 ed un altro di 2.080 a +75°C. Ma verso i nente. Tuttavia, in talune applicazioni pratiche,
sempre riferimento ai nuclei della Mullard, dato 20OC le ferriti perdono le proprietà magnetiche. viene appositamente attuato un piccolo traferro,
che questi sono reperibili presso la nostra colla- Quando si acquista un nucleo ad olla, si deve pu- lasciando uno spazio nella zona di contatto dei
boratrice B.C.A. Elettronica di Imola (BO) - te- re acquistare il rocchetto sul quale vanno realiz- due nuclei, il cui fissaggio, come abbiamo detto,
lef. (0542) 35871. zati gli avvolgimenti; questo elemento è riportato avviene tramite avvitamento di un piccolo dado
In figura 1 è riportato un esempio di nucleo ad in posizione centrale di figura 2. sul gambo di una vite di ottone e non di ferro, in-
ROCCHETTO olla completo di avvolgimenti interni. In figura 2, Le ridotte dimensioni del rocchetto consentono, serita nel foro centrale. Il quale, in altri casi, ser-
75 questo stesso nucleo è visto nelle sue parti com-
ponenti.
nel nucleo ad olla, di comporre spire di lunghez-
za esigua, con un minimo consumo di filo e, con-
ve per l'inserimento di un micronucleo in funzio-
ne di elemento di taratura dell'awolgimento.
I diametri più comuni sono: 18 mm- 21mm - 25 seguentemente, con una debole resistenza risul- Gli avvolgimenti debbono essere composti sul
mm - 30 mm - 35 mm - 45 mm e le permeabilità tante ed una maggiore resa. rocchetto in strati regolari il più possibile, anche
possono essere comprese fra 10 e e 10.000 e. se tale condizione difficilmente può essere rispet-
Ma quelle prese in considerazione più avanti so- tata verso la fine del lavoro di composizione della
no le permeabilità di valore compreso fra i 1.200 AVVOLGIMENTI SU NUCLEI OLLA bobina.
OLLA e e i 1.300 e. I fili uscenti, così come indicato in figura 1, deb-
Prima di procedere con la descrizione dei nuclei Vediamo ora come si realizzano in pratica le in- bono essere protetti con guaine isolanti, non per-
ad olla, vogliamo precisare che, con la sigla "e", duttanze, le mutue induttanze, ovvero i piccoli ché la ferrite sia conduttrice di elettricità, ma
si definisce la permeabilità effettiva dei nuclei trasformatori avvolti su nuclei ad olla. Ma prima perché essendo una ceramica tagliente, può ra-
Fig. 2 - I nuclei ad olla presentano, nella loro zona in-
con traferro, quella che agevola il lavoro del pro- di elencare le caratteristiche degli avvolgimenti, schiare lo smalto che riveste i conduttori e, al li-
terna, uno spazio appositamente programmato per gettista. Essa infatti immagina il traferro unifor- vogliamo ricordare che i due seminuclei, quello mite, anche tranciarli, se questi sono sottili.
contenere il rocchetto, sul quale si realizzano gli av- memente distribuito nel materiale magnetico e inferiore e l'altro superiore, una volta composta Facendo ancora riferimento ai nuclei ad olla
volgimenti con filo conduttore. Con la lettera "d" si non collocato al centro del nucleo, in modo che, la bobina sul rocchetto, debbono essere stretti a Mullard, riportiamo, a parte, una tabella in cui,
definisce il diametro esterno del componente.
dal punto di vista dell'avvolgimento, si possa con- fondo, in modo che le due semiolle combacino in corrispondenza dei vari modelli, vengono citati
siderare un elemento di permeabilità media e, perfettamente fra loro. Se la vite di fissaggio non il diametro del nucleo, espresso in millimetri, la
486 487
R2
3
3

L1
Cl

e +
:J o
■ 12V

E
C6 e
Fig. 4 - Circuito di filtro induttivo-capacitivo in grado
di sintonizzare una strettissima banda di frequenze, i
l cui valori dipendono dall'avvolgimento L1 e dalla ca-
pacità del condensatore C. Il lettore può desumere
questi dati servendosi della tabella 2 riportata nel te- R3
sto.

Fig. 5 - Progetto di filtro LC per la frequenza degli 800 Hz, con il quale si possono
ascoltare le emissioni radio in codice morse. Il potenziometro R4 consente di re-
golare il volume dei segnali in uscita.

TABELLA 1 300 spire sul rocchetto di un nucleo ad olla dello


stesso modello (FX 2241) e di dover individuare
Nuclei Diametro Permeab.
I
N" spire
il valore dell'induttanza del componente. Ebbe-
ne, una semplice divisione e l'impiego della ta-
-----COMPONENTI-----
Mullard (mm.) effett. per
mod.
FX2238
FX2239
18
21
(ue)
1.200
1.200
1 mH
20
17
bella 1, lo stabilisce:

300 : 13 = 23,07 mH
c1
c2
C3
--
Condensatori

=
47.000 pF
22.000 pF
1 F
(vedi testo)
(vedi testo)
(non polarizzato)
R2
R3
R4
=
=
1 megaohm - 1/4 W
330 ohm- 1/4 W
2.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)

FX2240 25 1.200 15 Vogliamo ricordare che i modelli elencati nella C4 = 1F (non polarizzato)
Varie
FX2241 30 1.300 13 tabella 1 sono tutti costruiti con lo stesso tipo di C5 = 1F (non polarizzato)
FX2242 35 1.300 12 materiale, mentre variano la lunghezza del tra- C6 = 47 F - 16 VI (elettrolitico) FT1 = 2N3819
ferro e la sezione del circuito magnetico. L1 = bobina (vedi testo)
FX2243 45 1.300 10 ALIM. = 12Vcc
I pochi elementi di calcolo fin qui riportati non Resistenze
sono certamente sufficienti per offrire al lettore R1 = 22 ohm (vedi testo)
tutti i criteri di dimensionamento dei componenti
permeabilità effettiva, valutata in ue ed il nume- realizzabili con i nuclei ad olla, ma sicuramente
ro di spire per millihenry alla temperatura am- possono dare un'indicazione utile al dilettante,
biente di +25°C. sia per una buona conoscenza teorica della ma-
In pratica, la TABELLA 1 segnala, attraverso la teria, sia per quanto riguarda le possibili applica-
sua terza colonna, quante spire di filo si debbono
avvolgere per raggiungere l'induttanza di 1 mH.
zioni sperimentali con i nuclei Mullard. L
Ma facciamo un esempio. Supponiamo di avere a
disposizione un nucleo ad olla di tipo FX 2241, il FILTRI LC
cui diametro è di 30 mm e con questo si debba rea-
lizzare un avvolgimento di 10 mH. Dunque, il nu- Cominciamo ora la descrizione di alcuni circuiti
mero di spire necessario per l'avvolgimento è di: in cui si utilizzano avvolgimenti su nuclei ad olla, Fig. 6 - Esempio di circuito di filtro antidisturbo con in-
prendendo le mosse dal sintonizzatore induttivo- duttanza e capacità. Se impiegato sulla rete di distri-
10x 13 = 130 spire capacitivo presentato in figura 4, che è in grado buzione dell'energia elettrica a 220 Vca, i due conden-
satori ceramici C, del valore di 10.000 pF, debbono
di sintonizzare segnali di un certo valore di fre- essere scelti fra i modelli con adeguata tensione di la-
li filo da utilizzare deve avere una sezione tale da quenza. Più precisamente, il dispositivo di figura voro. I dati costruttivi della bobina L sono citati nel te-
essere agevolmente contenuto nel rocchetto. 4 lascia passare una strettissima banda di fre- sto.
Supponiamo ora di comporre un avvolgimento di quenza. Per esempio, se tarato sul valore di 800
488 489
Anche in questa occasione si utilizza un nucleo prescritto di 70.000 pF, difficilmente reperibile in
ad olla Mullard del diametro di 21 mm, mod. FX commercio. Ma si tenga presente che, in conside-
2239, sul quale si avvolgono 300 spire di filo di razione dell'elevata tolleranza dei condensatori,
rame smaltato del diametro di O, 18 mm oppure il valore risultante dal collegamento in parallelo
di 0,20 mm, ricavando la presa intermedia (2) al- può variare, discostandosi da quello consigliato
la trentesima spira. di 70.000 pF.
L'entrata E del circuito di figura 5 va collegata Abbiamo già indicato i valori di impedenza della
con la presa di cuffia del ricevitore, mentre sul- cuffia da applicare all'uscità U. Ora aggiungiamo
l'uscita U di applica un trasduttore acustico (cuf- che questo componente deve essere ad impeden-
fia) da 47 + 600 ohm. Il valore capacitivo, da por- za medio-alta e che i migliori trasduttori sono
re in parallelo a Ll, è raggiunto mediante l'im- rappresentati dalle cuffie per uso militare, facil-
e e piego di due condensatori (Cl - C2), da 47.000 mente reperibili sul mercato della componentisti-
pF e 22.000 pF, la cui somma si avvicina al valore ca surplus e che, non essendo ad alta fedeltà, me-
u
e e

ECCEZIONALMENTE
IN VENDITA LE DUE ANNATE COMPLETE
L
1985- 1987
Fig. 7 - Questo tipo di circuito di filtro antidisturbo a due fasi necessita della presa
di massa. Per realizzarlo il lettore deve dedurre gli elementi costruttivi dal testo. AL PREZZO DI L. 18.500 CIASCUNA

Coloro che, soltanto


recentemente, hanno
conosciuto ed apprezzato la I
l A
1!1.-..,~. ~::r~g
.i·;r•"I...,. .
validità didattica di =r
·--
LETTRONlkl IlVl_"iii5?
Elettronica Pratica,
'
wro g
,,,
]gsr l]4vru
[CE,
. o a.
s il"""
immaginandone la vastità di o tu i«cc@ ii i t.
erri4 i
Hz, il circuito di figura 4 si lascia attraversare da può essere composta da 300 spire. In tal caso, at- programmi tecnico-editoriali
segnali con frequenza compresa fra i 780 Hz e gli tribuendo al condensatore C i valori elencati nel- svolti in passato, potranno B-"
=-
ora aggiungere, alla loro
820 Hz a - 10 dB. la TABELLA 2, il sintonizzatore lavora sui corri- iniziale collezione di riviste, .":
La bobina Ll, che deve essere avvolta su nucleo spondenti valori di frequenza elencati nella se- queste due annate proposte "uro on a«
Mullard modello FX 2239, di diametro 21 mm, conda colonna della stessa tabella. in offerta speciale a tutti i
nuovi lettori.
Per sintonizzare segnali a frequenza più elevata, '%u
TTRO
TABELLA2 si deve diminuire il numero di spire avvolte sul g
z .-.
rocchetto del nucleo ad olla. Ma in ogni caso la
presa di entrata E, contrassegnata con il numero
C (pF) F (Hz) 2, deve essere ricavata ad un decimo del numero
1.000 6.000 complessivo di spire comprese fra i terminali 1 - 3.
2.200 4.000 Il filo da utilizzare per l'avvolgimento di L1 è di
4.700 2.500 rame smaltato del diametro di O, 18 mm oppure
10.000 2.000 di 0,20 mm.
22.000 1.300 Il circuito di figura 4 e gli altri, qui di seguito
47.000 1.000 proposti, sono molto meno critici, anche se la lo-
100.000 650 ro selettività è inferiore, dei cosiddetti filtri attivi
150.000 550 a circuiti integrati.
Passiamo ora al progetto di figura 5, che costitui- Richiedeteci oggi stesso una od entrambe le annate qui illustrate, inviando, per ciascuna di esse,
220.000 500 l'importo anticipato di L. 18.500 a mezzo vaglia postale, assegno bancario o conto corrente postale
330.000 350 sce un filtro per gli 800 Hz e rappresenta il cir- n° 916205 ed indirizzando a: Elettronica Pratica - 20125 Milano• Via Zuretti, 52.
470.000 250 cuito ideale per l'ascolto dei OSO in codice mor-
se (CW).
490 491
si. Per quest'ultimo occorre la presa di massa. ed osservando il corrispondente segnale sull'o-
Le due bobine L, montate nei filtri ora citati, so- scilloscopio, si ottiene un segnale ad onda sinu-
Rl no uguali, entrambe avvolte su nucleo ad olla soidale perfetta.
FT1 R5
Mullard, mod. FX 2241, il cui diametro è di 30 Il consuno di corrente è di qualche milliampere e
mm. Ciascun avvolgimento consta di 50 spire di l'alimentazione a 12 Vcc deve essere stabilizzata.

• 43
filo di rame smaltato del diametro di 0,6 mm. Il valore della frequenza dei segnali in uscita (U),
I condensatori C, di tipo ceramico e tutti del va- dipende da quello assegnato al condensatore Cl,
lore di 10.000 pF, debbono essere da 1.000 VI se in base all'elenco di capacità riportato sulla pri-
c2 9 s» i filtri vengono applicati alla tensione di rete di ma colonna della tabella 2. Per esempio, attri-
220 Vca. buendo a Cl il valore di 47.000 pF, si ottengono
O
/
segnali perfettamente sinusoidali alla frequenza
12V di 1.000 Hz.
La bobina LI si realizza avvolgendo, su nucleo ad
@ OSCILLATORE SINUSOIDALE olla tipo Mullard, mod. FX 2239, di diametro 21
R3 C3 mm, 300 spire di filo di rame smaltato del dia-
L'ultima applicazione di nucleo ad olla viene ef- metro di O, 18 mm oppure di 0,20 mm. La presa
fettuata su un circuito oscillatore sinusoidale, il intermedia, terminale 2, va ricavata alla trentesi-
R4 cui schema teorico è riportato in figura 8. ma spira.
Questa volta si tratta di un dispositivo ad altissi- li carico, collegato sull'uscita U, deve avere
ma stabilità dal quale, regolando il trimmer R4 un'impedenza di valore superiore ai 1.000 ohm.

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
Flg. 8 - Progetto di oscillatore sinusoidale ad altissima stabilità. La taratura circui- una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tale si effettua collegando in uscita un oscilloscopio e regolando il trimmer R4. Il tante.
consumo di corrente si aggira intorno a qualche milliampere ed il valore del con- Il volumetto è di facile e rapida consultazione
densatore C1 va desunto dalla tabella 2. I dati costruttivi della bobina L1 sono gli per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
stessi menzionati nel testo per le bobine dei circuiti riportati nelle figure 4-5. esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
-----COMPONENTI----- rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
Condensatori riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
R3 = 260 ohm - 1/4 W ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
C1 = vedi TAB. 2 RA4 1.000 ohm - (trimmer) tica.
C2 = 100.000 pF R5 330 ohm - 1/4 W Tra i molti argomenti trattati si possono men-
C3 = 1F (non polarizz.) zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica- La
Varie tensione e la corrente- La potenza - Le unità
Resistenze FT1 = 2N3819 di misura- I condensatori - I resistori • I diodi
L1 = bobina (vedi testo) - I transistor - Pratica di laboratorio.
R1 1megaohm - 1/4 W Viene inoltre esposta un'ampia analisi del prin-
R2 = 2.200 ohm - 1/4 W ALIM. = 12Vcc (stabilizz.) cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere il successo
posto di 128 pagine riccamente illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
a due colori
glio si adattano all'ascolto di questo tipo di se- circuito soltanto se si impiegano cuffie a bassa
gnali. impendenza (8 _,__ 40 ohm); per cuffie da 600 ohm,
Sull'elenco componenti relativo al progetto di fi- il valore di Rl va elevato a 470 ohm.
gura 5, in corrispondenza della resistenza Rl è Quelli rappresentati nelle figure 6 e 7 sono due
stato indicato il valore di 22 ohm. Ma si tenga circuiti di altrettanti filtri antidisturbo. Il primo
presente che una tale resistenza è da inserire nel dei quali è di tipo monofase, il secondo a due fa-
492 493
Consente di misurare la potenza erogata dal trasmettitore.

CARICO FITTIZIO È particolarmente adatto per gli apparati dei CB e per i QRP.

RESISTIVO Deve essere considerato un valido accessorio di ogni stazio-


ne ricetrasmittente.

Tutti gli operatori del settore delle radiotrasmis- wattmetro passante non può assolutamente forni- guadagno dell'antenna, per la cui valutazione si
sioni, siano essi degli OM o CB, in occasione dei nominale del trasmettitore, si stabilisce la massi-
re con la dovuta precisione. misura l'intensità del campo elettromagnetico ge-
periodici controlli del trasmettitore, cercano di ma intensità di campo, verificando nel contempo
Ma perché la conoscenza di tale grandezza elet- nerato tramite un ricevitore ben tarato e sistema-
valutare la reale potenza elettrica dell'apparato, se la installazione dell'antenna è la migliore pos-
trica può essere di estrema importanza per il ra- to ad una distanza non inferiore ai trenta metri,
servendosi di un carico fittizio. Perché la misura sibile, ottimizzandone eventualmente l'adatta-
diante o l'appassionato della banda cittadina? ovviamente in condizioni di spazio libero, non in-
diretta, tramite i wattmetri passanti, può essere mento e diminuendo le onde stazionarie. Ma ri-
Ebbene, i motivi possono essere diversi, ma il più fluenzato da riflessioni locali.
falsata dalla presenza delle onde stazionarie. Le torniamo al tema proposto all'inizio dell'articolo,
importante fra tutti è quello di valutare l'efficien- Questa stessa valutazione può essere raggiunta
quali, con il loro continuo riflettersi tra il genera- quello della misura della potenza reale emessa
za, ossia il guadagno dell'antenna collegata con con un misuratore di campo. Poi, agendo sugli da un trasmettitore in funzione.
tore e l'antenna, aggiungono, a quella effettiva, l'uscita del trasmettitore. Che deve essere in gra- appositi adattatori e tenendo conto della potenza
una potenza apparente, che rappresenta un arti- do di diffondere, nella maggior misura possibile,
ficio matematico utile soltanto per spiegare, in la potenza erogata dal TX. Mentre ciò non acca-
modo semplice, i meccanismi di propagazione de quando l'installazione non rispetta talune par-
delle onde elettromagnetiche lungo una linea. ticolari condizioni tecniche, come ad esempio la
Laddove in termini di energia reale conta soltan- distanza dal suolo o la conformazione dello spa-
to quella che il trasmettitore fornisce all'antenna, zio circostante. Dunque, assieme alla potenza
al netto delle perdite di conduzione; quella che il reale erogata, si deve anche conoscere il vero

[ rs} •
--
WATTM.
PASS.
t
e
CARICO
FITTIZIO

Il carico fittizio sostituisce l'antenna radiante quando si effet-


tuano le necessarie operazioni di messa a punto e taratura Fig. 1- Questo schema di tipo a blocchi interpreta il modo di impiego del carico
fittizio resistivo descritto nel testo. II wattmetro passante va inserito fra il trasmet-
dei trasmettitori per uso dilettantistico. titore ed il carico che sostituisce l'antenna radiante.

494 495
DG schermo

El l ± ! ± 3 , ht
R1I] R2Il R 3I R4I , R6
Il

Il
Il

f l
uA
3\I]Il! IIIl
"\selli
fin/I I II ILA

Fig. 2- Circuito teorico del carico fittizio di cui si propone la costruzione e l'utiliz- Fig. 3- Piano costruttivo del circuito del carico fittizio, realizzato in contenitore di
zazione ai lettori CB e a coloro che fanno uso di QRP. Il trimmer R6 consente di lamiera, che consente di effettuare le necessarie ed importanti saldature a stagno.
tarare il dispositivo quando all'entrata viene applicato un wattmetro professionale. Lo schermo che separa le quattro resistenze antiinduttive dalla rimanente parte
circuitale è dotato di foro centrale per la sistemazione della resistenza R5.

-----COMPONENTI-----
Resistenze Varie no ai 10 W continui. Ma perché le quattro resi- essere quelli a film non inciso, piatti e rettangola-
R1 = 220 ohm- 2 W DG = OA90 (diodo al germanio) stenze siano efficaci, in presenza di segnali a ra- ri, con i terminali a lamina, di impiego professio-
R2 = 220 ohm- 2 W C1 = 100.000 pF diofrequenza, queste debbono essere di tipo ad nale e quindi di non facile reperibilità commer-
R3 = 220 ohm- 2 W A = microamperometro (100 A f.s.) impasto e non a film. Quelle ad impasto sono re- ciale, a meno che non si riesca a recuperarli da
R4 = 220 ohm- 2 W sistenze rappresentate da un cilindretto riempito qualche apparecchiatura elettronica fuori uso.
R5 = 470 ohm - 1/2 W con polveri di carbone e relativi leganti. Non si Comunque la disposizione circuitale, da noi sug-
R6 470 ohm (trimmer)
debbono quindi impiegare resistenze metalliche gerita nel piano costruttivo di figura 3, è suffi-
o di tipo a carbone che, essendo costruite con de- cientemente efficace per contenere l'induttanza
positi spiralati, si comportano come elementi in parassita. Giacché, collegando più resistenze in
parte induttivi per le frequenze elevatissime, so- parallelo fra loro e giacenti sul medesimo piano,
migliando a linee di ritardo e vanificando l'effi- si riduce l'induttanza di ogni singola resistenza
cienza del progetto di figura 2. Owiamente, do- che, pur essendo di basso valore, esiste sempre in
UN CARICO RESISTIVO inciso, ricordiamo che la potenza di 10 W è quel- po tali precisazioni, rimangono escluse dall'im- realtà e nel dispositivo del carico fittizio va com-
la dei QRP, vale a dire dei trasmettitori di bassa piego pratico anche le resistenze a filo, che sono battuta ed eliminata il più possibile.
Il problema suggerito si risolve applicando al tra- potenza per radioamatori e rappresenta il valore vere e proprie bobine e fungono da linee di ritar- La disposizione in parallelo delle quattro resi-
smettitore un carico puramente resistivo, da 50 ideale per i CB, i quali operano generalmente do, anche se avvolte in maniera antiinduttiva, da- stenze, oltre che aumentare la potenza, serve a
ohm o poco più e, successivamente misurando il con potenze d'uscita di 5 W. to che tali tecniche costruttive sono valide soltan- rendere maggiormente resistivo il carico. Non si
segnale, senza collegare l'antenna o altri carichi Il carico resistivo del progetto di figura 2 è com- to in presenza di segnali a bassissima frequenza. otterrebbe, infatti, lo stesso risultato, se si impie-
non ben definiti. posto da quattro resistenze da 220 ohm - 2 W, Questi elementi sono avvolti per metà in un sen- gasse una sola resistenza di elevato wattaggio,
Diciamo subito che la realizzazione di un carico collegate in parallelo (R1- R2- R3- R4), il cui so e per metà nell'altro. ammesso che questa sia reperibile, oppure qualo-
terminale a 50 ohm presenta una limitazione pra- valore risultante è quello di 55 ohm - 8 W. E poi- ra si collegassero resistenze di piccolo valore in
tica, quella della massima potenza dissipabile, ché tutte le resistenze menzionate hanno un ter- serie, che provocherebbero inevitabilmente un
perché non è facile disporre di un resistore da 50 minale collegato a massa, saldato a stagno diret- MODELLI DI RESISTENZE aumento dell'induttanza.
ohm - 100 W. Ma il circuito di figura 2 può sop- tamente sul telaio, queste consentono una dissi- Per aumentare la potenza, si potrebbero utilizza-
portare la potenza di 10 W continui, oppure pazione superiore a quella citata di 8 W, conce- I migliori modelli di resistenze adottabili per la re, in sostituzione delle quattro resistenze R 1 -
quella di 50 W per brevi periodi di tempo. Per dendo la massima sicurezza di lavoro almeno fi- realizzazione del progetto di figura 2, potrebbero R2 - R3 - R4, nove resistenze ad impasto da 470
496 497
con un wattmetro passante, purché si realizzi il do costante, continui e non impulsivi. Altrimenti
collegamento illustrato a blocchi in figura 1, do- il diodo al germanio DG tende a falsare le misu-
po aver sostituito l'antenna con il dispositivo de- re, anche di molto.
scritto in queste pagine. Con i segnali diversi da quelli non modulati e
continui, si può attuare un altro metodo di misu-
ra eliminando il partitore di tensione R5 - R6, il
MONTAGGIO diodo al germanio DG, il condensatore Cl e lo
strumentino ad indice. Le quattro resistenze in
Il circuito teorico di figura 2 deve essere compo- parallelo debbono essere impregnate di sigillante
sto nel modo illustrato in figura 3, utilizzando, in al silicone, unitamente al sensore di temperatura
funzione di contenitore, una scatola di latta e di un termometro elettronico. Le preferenze van-
non di alluminio, sulla quale, come è noto, non si no dirette verso i termometri a termoresistenza
possono effettuare le saldature a stagno, che in schermata.
questa occasione assumono grande importanza ai Applicando al dispositivo, così concepito, poten-
fini dell'efficienza del carico fittizio. ze di valore diverso e dopo avergli concesso il
I collegamenti di massa del bocchettone d'entrata tempo per raggiungere il funzionamento di regi-
E e quelli del lamierino (schermo), che suddivide me, che ammonta a decine di minuti, si annotano
l'insieme delle quattro resistenze in parallelo dagli le temperature segnalate dal termometro elettro-
ohm -2W ciascuna, con lo scopo di estendere Per esempio, se la tensione a radiofrequenza, ap- elementi del circuito, debbono essere eseguiti a re- nico.
l'impiego del circuito di figura 2 fino alla potenza plicata al carico di 52 ohm, è quella di 10 V, la gola d'arte. Perché, se realizzato in modo compatto, Così tarato, il wattmetro è pronto per l'uso. Per
di 20 W continui, disponendo i componenti sem- potenza valutata con la formula è di 2 W. Altri con reofori cortissimi, il wattmetro lavora con se- ogni valore di temperatura si può ottenere quello
pre sullo stesso piano, molto vicini tra loro e con esempi, calcolati con approssimazione, sono qui gnali di frequenza fino a 150 MHz. diretto e corrispondente di potenza, in pratica a
i collegamenti cortissimi. La disposizione delle Naturalmente, il metodo di misura ora descritto, qualsiasi frequenza e con qualsivoglia forma
di seguito elencati.
nove resistenze, in tal caso, può anche essere rea- rimane valido soltanto in presenza di segnali a d'onda, anche di tipo impulsivo.
lizzata a raggiera. radiofrequenza non modulati, o modulati in mo-
Vogliamo ancora ricordare che le resistenze a
carbone aumentano il loro valore ohmmico con Volt RF su 52 ohm Watt
l'aumentare della temperatura; talvolta nella mi- I

sura dell'uno per cento per ogni grado centigra- 1 0,02


do. Ecco perché, allo scopo di evitare di incorre- 2 I
0,08
re in errori grossolani, possibili con resistenze di 5 0,5
tipo scadente, non conviene riscaldare troppo 10 2
questi componenti, oppure si deve effettuare la 15 4,3
taratura con le resistenze alla temperatura di im- 20 7,7
piego ed aggiustarne il valore, controllato con il 25 12 IL FASCICOLO ARRETRATO
tester, tramite l'inserimento in parallelo di altre, 50 48 ESTATE 1986
opportune resistenze. 100 192
I
PEFODI CO MENSILE -9PEDO IN AB8 POST GR 3/70 L3500
MNNO i-N 7 LUOL0O/Gas r0 t90t
È un numero speciale di teoria e applicazioni varie,
RETTIFICAZIONE E LIVELLAMENTO DIDATTICA NUMERO SPECIALE appositamente concepito per i principianti che vogliono
ED APPLICAZIONI apprendere, in casa propria, quegli elementi che consen-
TARATURA DEL TRIMMER ESTATE '86
tono di costruire, collaudare e riparare molti apparati
La resistenza R5, del valore di 470 ohm ed il elettronici.
trimmer R6, dello stesso valore, compongono il Per la taratura del trimmer R6 occorre un wat-
partitore resistivo dal quale è possibile prelevare tmetro professionale, con la funzione di elemen- Il contenuto e la materia trattata fanno di questo fascico-
lo un vero
la quantità di segnale a radiofrequenza da appli- to campione.
care all'anodo del diodo al germanio DG per la Con questo strumento, certamente disponibile
necessaria rivelazione. Il condensatore Cl prov- presso il rivenditore del trasmettitore, si misura
vede a livellare il segnale rettificato da DG. Suc-
cessivamente la componente continua viene in-
la potenza erogata dal TX. Poi si inserisce il cari-
co fittizio di figura 1 e si regola il trimmer R6 in l MANUALE-GUIDA
viata al microamperometro A.
La presenza del partitore di tensione R5 - R6 ab-
bassa la resistenza del gruppo di quattro resisten-
ze in parallelo al valore di 52 ohm. E questo va-
modo che il microamperometro A offra la me-
desima indicazione di potenza.
La scala dello strumentino da 100 A fondo-sca-
la verrà idealmente divisa per 10. Conseguente-
o
- !e·
..a."
es.-
-.
al prezzo di L. 4.000

Chi non ne fosse ancora in possesso, può richiederlo a:


lore serve per applicare la formula con la quale, mente, l'indicazione 80, ad esempio, corrisponde-
ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti,
nota che sia la tensione, si individua la potenza. rà alla potenza di 8 W. MANUALE - GUI 52, inviando anticipatamente l'importo di L. 4.000 a
Naturalmente, senza ricorrere al wattmetro pro- mezzo vaglia postale, conto corrente postale n. 916205
W= V:R fessionale, il trimmer R6 può anche essere tarato PER ELETTRODILETTANTI o assegno bancario.

498 499
e ELEMENTARE
tensione continua di 1,5V, quello in basso della
stessa figura preleva la tensione di alimentazione
da un generatore in continua da 25V. In entram-
bi gli schemi i diodi a semiconduttore sono pola-

ElTRONICA rizzati inversamente, ossia i catodi sono collegati


con la tensione positiva, gli anodi con quella ne-
gativa. I diodi, quindi, non possono condurre cor-
rente. Ma la polarizzazione inversa è quella che
provoca la formazione della zona isolante, in pra-
tica del dielettrico del condensatore.
Gli schemi di figura 2 dimostrano un altro impor-
tante fenomeno, quello della variazione della ca-
pacità col variare della tensione inversa applicata
al diodo varicap. Infatti, con la tensione di 1,5V,
la zona "d" è stretta, con la tensione più elevata
di 25V, la zona "d è molto più larga. Il che si-
gnifica aumento di capacità con tensioni basse,

RIMI diminuzione con quelle alte. Esattamente come


accade nel condensatore variabile, nel quale la
capacità aumenta quando le lamine mobili sono
completamente affacciate a quelle fisse e dimi-
nuisce quando le lamine mobili si allontanano da

SI quelle fisse.
Concludendo: quando si fa variare opportuna-
mente la tensione inversa, applicata fra anodo e
catodo del diodo varicap, si ottengono valori ca-
pacitivi diversi ed il varicap si comporta come un
FUNZIONE DEL POTENZIOMETRO

Per far variare la tensione continua VCC, appli-


condensatore variabile. cata ad un diodo varicap DV, occorre servirsi di

DIODI VARICAP una resistenza variabile, ovvero di un potenzio-


metro POT., come indicato nello schema di figu-
ra 3. Dunque, facendo scorrere il cursore del po-
tenziometro lungo la zona resistiva in esso conte-
nuta, la tensione fra i punti A e B varia. Più pre-
cisamente, quando il cursore del potenziometro si
Il diodo varicap, il cui simbolo elettrico, da tutti ESAME DEL VARICAP trova tutto spostato verso il morsetto positivo del-
adottato nella composizione degli schemi teorici, l'alimentatore, tutta la tensione rimane applicata
è pubblicato in figura 1, assume il compito di so- Fra il diodo varicap e quello comune a semicon- agli elettrodi del diodo varicap; quando invece il
stituire il vecchio e tradizionale condensatore va- duttore esiste una evidente somiglianza. Basta in- cursore è ruotato nella posizione opposta, il varicap
riabile, montato nella maggior parte degli appa- fatti osservare il simbolo teorico di figura 1 per è sottoposto al minimo valore di tensione. Nel pri-
rati radioriceventi. Ma non da solo, ovviamente, convincersene. Ma anche la struttura fisica inter- mo caso si raggiunge il più basso valore capacitivo,
bensì in accoppiamento con un comune poten- na non cambia molto, giacché qualsiasi diodo a k nel secondo quello massimo. Ovvero:
ziometro, come quello che regola il volume del- giunzione si comporta come un varicap, anche se
l'audio, attraverso l'altoparlante, o l'altro che per disporre di sensibili variazioni di capacità, si Massima tensione = Minima capacità
controlla la tonalità dei suoni. In pratica, dunque, debbono utilizzare diodi appositamente concepiti. Minima tensione = Massima capacità
mentre con il condensatore variabile il comando li comportamento del diodo varicap dipende dal-
manuale di sintonia si identifica con la manopola la formazione, nella zona di giunzione, di due
innestata sul perno di tale componente, con il strati di cariche elettriche, che si possono assimi- a DV I pochi elementi, necessari per realizzare un
"condensatore variabile elettronico", come quel-
diodo varicap l'elemento di pilotaggio della sin- lare alle due armature di un condensatore. Que- lo concretizzato nello schema di figura 3, me-
tonia, del ricevitore radio, è rappresentato dal sti strati sono separati tra loro da una zona, che diante l'impiego di un diodo varicap, consentono
perno di un potenziometro. Detto questo, serve negli schemi di figura 2 è indicata con la lettera di apprezzare i grandi vantaggi pratici raggiungi-
ora descrivere il diodo varicap, il suo comporta- "d" e viene chiamata "deplation layer", ovvero bili nella progettazione di piccoli ricevitori radio,
mento nei circuiti reali, le principali caratteristi- strato a zona di svuotamento. Pertanto la zona in dimensioni sempre più miniaturizzate. Basta
che elettriche dei modelli non professionali e fa- "d e priva di cariche elettriche e si comporta Fig. 1- Simbolo teorico del diodo varicap normalmen- infatti osservare il disegno riportato in figura 4
cilmente reperibili sul mercato della componenti- come un elemento isolante, del tutto assimilabile te adottato nella composizione dei circuiti elettronici
teorici.
per rendersene subito conto. Perché i tre ele-
stica al dettaglio e, infine, un esempio applicativo al dielettrico di un condensatore, variabile o fisso menti rispettano le reciproche proporzioni e di-
del semiconduttore nel progetto più elementare che sia. mostrano come, fra essi, il variabile tradizionale
di un apparecchio radioricevente. Lo schema in alto in figura 2 è alimentato con la (A) sia indubbiamente il più voluminoso, quello
500 501
k
VOLT MAX.
a min. capacita'
G
-/

vcc
e VOLT MIN.
max. capacita'
Fig. 3 - Su questo semplice schema teori- DV
co si analizza, nel testo, il comportamento
del diodo varicap al variare della tensione a
inversa ad esso applicata. La resistenza R
stabilisce il minimo valore della tensione
inversa tollerabile dal componente.
l l B
e
25V
±F5la
kIl
Fig. 2 - Quando il diodo è inversamente polarizzato
e con una tensione bassa, la zona di separazione "d",
• LEI' fra gli strati carichi di elettricità è ristretta e la capacità
del semiconduttore è elevata (schema in alto). Vice-
versa, quando la tensione è alta, la zona "d" è ampia
e il valore capacitivo del diodo è piccolo (schema in
basso). RADIORICEVITORE CON VARICAP di sintonia è composto, principalmente, dalla bo-
bina Ll e dal diodo varicap, che sostituisce il
L'esempio applicativo più comune del diodo vari- classico condensatore variabile.
cap è quello del circuito di sintonia del ricevitore Come è risaputo, il circuito di sintonia di ogni ri-
radio, di cui in figura 5 è pubblicato uno schema cevitore radio, a seconda delle sue caratteristiche
di immediata realizzazione. In questo il circuito elettriche, consente la circolazione della debole
delle radioline (B) un po' meno ed il diodo vari- Per assimilare meglio il concetto di massima ten-
cap (C) assolutamente il più piccolo. sione inversa sopportabile dal diodo varicap, oc-
Oggi, i circuiti di sintonia dei televisori, delle au- corre ritornare al circuito di figura 3, per effet-
toradio, dei sintonizzatori, utilizzano questo pic- tuare su questo alcune considerazioni.
colo semiconduttore nella composizione dei loro Quando si realizza un circuito di sintonia con
circuiti di sintonia. Ecco perché, in commercio, si diodo varicap, quasi sempre la tensione inversa,
possono acquistare modelli per UHF, VHF, OM, applicata al semiconduttore, è rappresentata dal-
che si differenziano tra loro per il massimo valo- la differenza di potenziale, fra anodo e catodo,
re capacitivo raggiungibile. Per esempio, i varicap
per impieghi in UHF possono raggiungere i valo-
ri capacitivi massimi di 4 + 8 pF; quelli per VHF
hanno capacità massime di 40 +50 pF; infine,
quelli per la ricezione dei segnali radio ad onda
provocata dai segnali radio captati dall'antenna.
E questa tensione può raggiungere, e talvolta su-
perare, il valore della tensione di barriera del va-
ricap, che è di 0,7 V. In tal caso, il diodo varicap,
polarizzato direttamente dai picchi negativi dei
e
media (OM), sono in grado di toccare punte ca- segnali a radiofrequenza, toserebbe tutte le se- a k
pacitive di 500 pF, come nei condensatori varia- mionde negative se non si provvedesse a stabilire
bili ad aria. un valore minimo di tensione inversa. Ecco per-
ché nel circuito teorico di figura 3, in serie con il
potenziometro, è stata collegata la resistenza R,
TENSIONE INVERSA il cui valore va opportunamente calcolato di volta Fig. 4- I tre elementi, qui pubblicati, evi-
denziano, attraverso il confronto delle di-
in volta. Comunque, il valore della resistenza R mensioni, la riduzione di spazio occupato
Un altro parametro, di notevole importanza, nel- deve essere tale da garantire una tensione di po- negli apparati elettronici dal diodo varicap
la scelta del diodo varicap, è rappresentato dalla larizzazione inversa minima di 1,5 V, fatta ecce- (C). Il condensatore variabile di tipo clas-
massima tensione inversa sopportabile. Che in sico (A) è ovviamente il componente più
zione per circuiti particolari. Nei ricevitori radio, grande, mentre il variabile in miniatura (B),
genere si aggira intorno ai 24 + 30V. Ma i modelli abbassando il valore minimo della tensione inver- con isolamento in nylon, presenta un volu-
ad alta capacità, quelli per i circuiti di sintonia a sa di polarizzazione, per esempio fino a O V, si me più contenuto.
onde medie, non sopportano tensioni inverse di avvertirebbero fenomeni di distorsione.
valore superiore ai 15 Vcc.
502 503
A Vite e Tavoletta
linguetta ANTENNA in legno

DG

L1
C2
X
-
O
CUFFIA
y
0
a
±id
±
LI
TERRA
R3
T

Fig. 5 - Schema elettrico del ricevitore radio con sintonia a diodo varicap ed ascol- Fig. 6 - Piano costruttivo del ricevitore con ricerca delle emittenti radiofoniche tra-
to in cuffia. Facendo ruotare il perno del potenziometro R3, si selezionano le emit- mite diodo varicap. Il dispositivo funziona sufficientemente bene soltanto se dota-
tenti ricevute. Per impieghi prolungati dell'apparecchio, è consigliabile inserire un to di un ottimo circuito di terra e di una efficiente antenna.
interruttore sulla linea di alimentazione positiva.

-----COMPONENTI-----
Condensatori e del diodo varicap. Ma la bobina Ll mantiene suoi elettrodi varia fra 1 V e 13,5 V.
R3 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) fissi i suoi parametri, mentre il diodo varicap DV In serie con il cursore del potenziometro R3 ap-
C1 = 10.000 pF (ceramico) li cambia a seconda della tensione inversa ad es- pare inserita la resistenza Rl, la cui presenza im-
C2 = 10.000 pF (ceramico) Varie so applicata tramite il potenziometro R3. Dun- pedisce che i segnali radio, ovvero le tensioni a
L1 = bobina di sintonia (vedi testo) que, variando uno soltanto degli elementi del cir- radiofrequenza, possano essere scaricate attra-
Resistenze DG = diodo al germanio (quals. tipo) cuito di sintonia, cambia la frequenza di oscilla- verso la resistenza di R3.
R1 = 100.000 ohm - 1/4 W DV = diodo varicap (MVAM 115) zione e cambia pure il segnale radio ricevuto. In sede di analisi teorica del comportamento del
R2 = 12.000 ohm - 1/4W Cuffia = 100 ohm o più Nei radioricevitori di tipo tradizionale, per cam- diodo varicap, si è parlato a lungo della tensione
Alim. = 13,5 Vcc biare il segnale che si vuol trasformare in voci e inversa minima applicabile ai terminali dei diodi
suoni, si agisce sul perno di un condensatore va- varicap. Ebbene, ora è giunto il momento di co-
riabile, nel circuito di figura 5 invece si interviene noscere realmente come sia possibile stabilire ta-
sul comando del potenziometro R3. le tensione.
Per il diodo varicap DV è stato prescritto il mo- Nello schema teorico di figura 3, la tensione in-
corrente elettrica rappresentativa del segnale ca- pera selezionatrice del sintonizzatore che offre dello MV AM 115, particolarmente adatto per la versa minima, applicata agli elettrodi del diodo
ptato dall'antenna. In realtà, l'antenna ricevente via libera ad uno soltanto di questi, quello la cui ricezione delle onde medie, il quale cambia il suo varicap DV, veniva fissata tramite la resistenza
capta tutti i segnali radio presenti nello spazio in frequenza è pari alla frequenza di oscillazione valore capacitivo fra gli estremi di 500 pF e 20 pF, R. Nello schema reale di figura 5, la tensione in-
cui si trova immersa, ma su questi interviene I'o- determinata dalle caratteristiche della bobina L1 a seconda che la tensione inversa applicata ai versa minima è stabilita dalla resistenza R2, il cui
504 505
valore, opportunamente calcolato, è di 12.000 verso la linea di terra (T), quella parte di segnali il processo di rivelazione dei segnali radio. Ma, patte di filo del tipo citato. Sulle due estremità
ohm. Dunque la presenza della resistenza R2 a radiofrequenza ancora contenuti nel segnale come si è detto, l'intero processo di rivelazione del tubo-supporto si praticheranno due coppie di
non consente mai, per qualunque posizione del rettificato e la cui funzione di veicolo trasporta- viene svolto dalla coppia di elementi DG - C2. forellini per il fissaggio dei terminali dell'avvolgi-
cursore del potenziometro R3, che la tensione tore dei segnali radio, attraverso lo spazio, si è mento.
negativa, applicata all'anodo del diodo varicap già esaurita. Una tavoletta di legno potrà fungere da base di
DV, possa assumere il valore di 0V. Si suole dire che il diodo al germanio DG svolge COSTRUZIONE DEL RICEVITORE sostegno del circuito.
Il condensatore Cl, collegato in serie con il dio- La cuffia deve avere un'impedenza di 100 ohm o
do varicap e la resistenza R 1, svolge le funzioni Vediamo ora in che modo si deve costruire il ri- più, mentre il potenziometro R3 deve essere di
di elemento isolante. Non permette, infatti, che Caratteristiche dei varicap
cevitore radio, dotato di sintonia a diodo varicap, tipo a variazione lineare. Per quanto riguarda i
la corrente promossa dal generatore a 13,5 V, ora descritto. due condensatori fissi Cl - C2, si invita il lettore
rappresentato dal collegamento in serie di tre pi- Capacità Capacità Il principiante, prima di accingersi al lavoro di a far uso di componenti ceramici. Si raccomanda
le piatte da 4,5 V ciascuna, possa chiudersi nel Sigla min. max. Max V composizione circuitale del dispositivo, così come inoltre di inserire il diodo varicap DV secondo le
circuito composto dal diodo al germanio DG e pF pF inversa appare in. figura 6, deve procurarsi tutti gli ele- sue precise polarità, con il catodo rivolto verso la
dalle resistenze R 1 - R3. Perché la corrente ge- menti necessari, prendendo le mosse dalla co- resistenza Rl e lanodo collegato con la presa di
nerata dalle pile è una corrente continua che, nei BA102 15 60 30
I
struzione della bobina di sintonia Ll, per la quale terra, con un terminale della bobina Ll e con la
condensatori, incontra degli ostacoli insormonta- BA138 5 15 30 serve del filo di rame smaltato del diametro di linea della tensione di alimentazione negativa. Si
bili, mentre quella provocata dai segnali radio è 0,3 mm ed un tubo di plastica del diametro di tenga presente, per ultimo, che questo ricevitore
BA182 1 5 25
una corrente variabile, che facilmente attraversa 20:25 mm. funziona bene in prossimità del trasmettitore lo-
il condensatore Cl. BB103 5 45 30 Sul tubo di plastica, che potrà avere una lunghez- cale soltanto se dotato di un buon collegamento
Proseguiamo ora con l'analisi del circuito del ri- za di 6:7 cm si debbono avvolgere 80 spire com- di antenna e di terra.
BB104 15 70 I
30
cevitore radio pubblicato in figura 5, anche se
questa non appartiene al tema principalmente BB105 1 18 25
svolto in tale sede. I BB109 5 45 30
Il segnale radio, captato dall'antenna (A) e sinto-
nizzato in Ll - DV, oltre che promuovere una BB112 25 500 12
corrente in questo circuito, coinvolge pure il dio-
do al germanio DG, il quale si lascia attraversare
delle semionde positive del segnale, ovvero com-
BB119
BB121
15
1
30
15
15
25 Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000
pie una funzione rettificatrice, trasformando le BB122 1 18 25
onde radio in una corrente variabile ma unidire- Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
zionale, totalmente composta da semionde posi- BB130 25 500 25
nico.
tive. Nelle quali sono ancora contenuti due se- BB141 1 15 25
gnali, quello di alta frequenza, che è servito I Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
BB142 1 15 25 PASSI» ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:
esclusivamente al trasporto dei messaggi radiofo-
nici e quello a bassa frequenza, che si identifica BB204 15 70 30
con quanto, attraverso questo semplicissimo ap- BB205 I 1 18 25 1° - Tester
parecchio radio, si vuol ascoltare. '

Alla separazione dei due segnali menzionati BB209 2,5 30 28 2°- Voltmetro
provvede il condensatore C2, che mette in fuga, BB212 25 500 12
I
3°- Capacimetro
BB304 5,5 12 25
1
BB405 1 18 25 4° - Provagiunzioni

BB417 3 13 20 5° - Oscillatore modulato


BB505 1 18 25 6°- La radio
BB609 5 45 30
1° - Alimentatori
abbonatevi a: BB709
BB809
5
5
45
45
30
30 8° -Antenne

ELETTRONICA BB909 5 45 30 9°- Adattamenti d'antenna


MV104 15 70 30
PRATICA MV209 5 45 I 30
MVAM115 25 500 15
MVAM125 25 500 25
I

506 507
VENDO C64 + drive 1541 comp. + joystick + 6 libri+ 50 di-
schi+ TV B/N+ contenitore per dischi: L. 500.000. Senza
il TV B/N: L. 400.000.
MARCO - Tel. (0322) 97 154 dopo le 18,15

IL SERVIZIO E' STUDENTE in elettronica cerca seria ditta per eseguire, a


domicilio, montaggio di componentistica e di kit. Massi-
ma serietà.
VERCESI MARCO - Via Imperia, 5 - 20142 MILANO Tel.

COMPLETAMENTE (02) 8464721 ore pasti

VENDO amplificatore booster per autoradio in versione


stereo, dalla potenza di 20 + 20 W al prezzo di L. 30.000.

GRATUTO DI PIERRO ANGELO - Via Adua, 12- 82100 BENEVEN-


TO Tel. (0824) 47 116 ore pasti

lenite -qisii- Permute CERCO schema elettrico Radio Siemens SM 6124 anche
fotocopia. Pago adeguatamente.
Tel. (02) 2136961 ore serali

CERCO oscilloscopio monotraccia portatile, di piccole


dimensioni usato, anche se impreciso pago L. 60.000 max.
PIAZZON PRIMO - Via Goito, 8 - 15029 SOLERO (Ales-
sandria) Tel. (0131) 76323 ore pasti
CERCO integrati F 3851, F 3853, F 3850 anche surplus
purché funzionanti. VENDO annate Elettronica Pratica dal gennaio 1978 al di-
BIGATTI VINCENZO - Via Giotto, 9/C - 50018 SCAN- cembre 1988; vendo registratore a valvole Telefunken 75/
CERCO schema elettrico autoradio Philips 674 o, anche VENDO oscillatore Tektronix onde quadre 0 + 1 MHz Li- DICCI (Firenze) Tel. (055) 255483
se non funzionante ma in buono stato, autoradio Philips re 95.000; generatore di funzioni CSC (onde quadre-sinu- 15 portatile, transistor, altoparlanti e diverso altro mate-
674, scambio con Wokman funzionante Sony o con altro soidali-triangolar) 0 + 100 KHz con sweep L. 149.000 e riale.
CERCO manuale uso provavalvole della S.R.E., anche in MUSCAS A. - Via Matteotti, 18 - 25020 GAMBARA
materiale elettrico. frequenzimetro CTE 40 MHz L. 95.000. fotocopia, pago adeguatamente. Compro valvole EF41-
FORMICA GIOVANNI - Via Rosario, 5 - 92010 MONTA- ROBERTO - Tel. (010) 623077 ore pasti (Brescia) tel. (030) 956311
ELA1-ECH21-EZ40 - EBL21 - EZ80/81. Pago bene.
PERTO (Agrigento) ALDO -Tel. (02) 2136961 ore serali
CERCO valvole UCH81 e UF89. SCAMBIASI o vendesi cassette giochi, programmi & uti-
CERCO apparato radio trasmittente 40 canali 6 bande ROSSI ALBERTO Via Garigliano, 19 - 00048 NETTUNO lites per Olivetti Prodest PC 128.
COMPRO corso TV color della Scuola Radio Elettra (an- NASELLA ANTONIO - Via S. Lorenzo, 3 - 86100 CAM-
(usato) ottime condizioni. (Roma) Tel. (06) 9846215 che senza materiale).
DAL MORO EZIO - Via Xli Settembre, 24 - 15048 VA- POBASSO Tel. (0874) 65564
MONTISCI ITALO - Via Rubicone, 43 - 09133 MON-
LENZA (Alessandria) Tel. (0131) 955288 VENDO la collezione completa dei fascicoli di Elettronica SERRATO (Cagliari) Tel. (070) 560661
Pratica dal n° 1 di aprile 1972 a tutt'oggi, a L. 1.500 ca- CERCO seria ditta per montaggi di componentistica e kit
VENDO 3 trasmettitori FM 87 108 programmabili quar- dauno. Vendo solo in blocco. a domicilio.
zati PLL out 12 e 20 W L. 550.000 e 650.000. Encoder ste- ROCCO - LECCO (Como) Tel. (0341) 494140 ore pasti VENDO ZX spectrum 128K/+2, 10 libri di programmazio- BRUNELLO EMILIO - Via Porpora, 172 - 20131 MILA-
reo L. 350.000. Compressore L. 300.000. 4 amplificatori ne, riviste di computer elettronica, interfaccia Kemston, NO Tel. (02) 233743
FM 88 + 108 L. 130.000. VENDO amplificatore Geloso a valvole serie G 219/12 - interfaccia Ralenti, 2 joystick, gruppo di continuità, 2 RX-
PIERO - Tel. (091) 342239 ore 14 alimentazione 110/220 V o 12 V- impedenza d'uscita da TX portatili (27 MHz - 1W-2 canali) a L. 450.000 trattabili VENDO 50 programmi MS-DOS delle migliori Sott House
1,5 0hm a 500 ohm - entrate per microfono e fono - fun- (vendo anche separatamente). a L. 300.000. Circa 100 dischi. Simphony, manuscript, 12
VENDO Persona! Computer MSX-HC-7E della JVC da 64 zionante - in buono stato. ZUCCHI RICCARDO - Via Marchetti, 25 - 00199 ROMA 3, reflex, framework, dbase lii plus, autocad, turbo basic,
K + registratore + alimentatore + 2 joystick + oltre 100 DI QUINZIO CARLO - C. da Remartello, 73 - 65014 LO- Tel. (06) 8386857 turbo pascal 4.0, wordstar 4.0, word lii, PC storyboard ed
giochi + manuale di guida al Basis + cavi di collega- altri.
RETO APRUTINO (Pescara) Tel. (085) 8208542 ore pasti
mento, tutto in ottime condizioni, al prezzo modico di Lire CERCO schema elettrico e circuito stampato di un inver- SESTI MASSIMO - Tel. (0984) 36888
600.000. VENDO N" 20 riviste di Elettronica Pratica a buon prezzo. ter 12 Vcc 220 Vca 100 W. VENDO monitor monocromati-
MARTINO GERARDO - Via G.B. Grassi, 47 - 04011 ATZENI LUIGI - Via Villar, 36 - TORINO Telefono (011) co Philips 3 mesi di vita, come nuovo e programmi per VENDO varie riviste di elettronica a modico prezzo.
APRILIA (Latina) Tel. (06) 9205683 2167887 MSX su cassette con istruzioni. Solo Salerno e provincia. MARGARINO MAURO - Via Castellazzo, 54 - 14037
VIGORITO DOMENICO - Via Cicalesi, 91 - 84014 NO- PORTACOMARO (Asti) Tel. (0141) 202522 solo sabato
CERA INFERIORE (Salerno) Tel. (081) 5171827 e domenica

VENDO raccolta Elettronica Pratica annate 1981-1986 e


VENDO a L. 300.000 collezione completa di Elettronica altre annate di riviste radioelettriche. Magnetofono Dual
Pratica composta di 129 fascicoli in ottime condizioni (dal TG27 stereo, occasione.
1° aprile 1972 al 12 dicembre 1982) oppure cambio con CATTANEO GIUSEPPE - Via A. Scarlatti, 110 - 80127
BC654 + GN45- PE 103 + PE 104 + cavi+ supporto anten- NAPOLI Tel. (081) 365496
Di questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la necessità di offrire na; BC314; BC683 + BC684; BD72; PE95, originali non
in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati elettronici, oppure coloro che vorranno manomessi. VENDO fascicoli e relative copertine dell'enciclopedia di
TEDESCHI GIULIANO - Via J.F. Kennedy, 1 - 42014 elettronica e informatica. 7 volumi a L. 200.000.
rendere pubblica una richiesta di acquisto od un'offerta di permuta.
CASTELLARANO (Reggio Emilia) MARTIRE ANTONIO - Via Ada Marchesini Gobetti, 6 -
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po- 10134 TORINO Tel. (011) 354113
tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
tario.
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo nei limiti di
40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stampatello).

508 509
ACQUISTO driver per Commodore 64 mod. 1541 o 1571 CERCO seria ditta per eseguire nel mio domicilio mon-
pago max L. 100.000. Solo in ottimo stato. taggi di componentistica e di kit. Massima serietà.
IL FASCICOLO PICCIRILLO ANTONIO - Via Templari, 1 - 38030 PAN-
CHIÀ (Trento) Tel. (0462) 84171
ROSI GIUSEPPE - Via fratelli Cairoli - 06023 GUALDO
TADINO (Perugia) Tel. (075) 9140288 MANIUALE DEI DIODI
SPECIALE ATTENZIONE! Cerco urgentemente kit già montato e
per1ettamente funzionante di un radiocomando 16 canali,
di cui 8 proporzionali. Prezzo da concordare.
CERCO ragazzo, in zona Venezia-Padova, per l'esecuzio-
ne di circuito stampato su vetronite monofaccia, compre-
sa la foratura, misure 3x2,5. Specificare pretese per ma-
E DEI TRANSISTOR
ESTATE 1988 ANIGELLO GAETANO· NAPOLI Tel. (081) 649809

VENDESI stazone completa RX-TX Yaesu FT757 GX° 100


nodopera e vetronite.
VASCHETTO ANGELA - Via Orti Est, 183 B • 30019
SOTTOMARINA (Venezia) Tel. (041) 492065
L. 13.000
Si è presentato al lettore in una Un prestigioso volumetto di 160 pagine,
W (sint. cont. RX-TX 500 KHz 30 MHz) - accordatore auto-
veste insolita, fuori dall'usuale, matico Yaesu Fc757AT - alimentatore con altoparlante VENDO commodore 128 + drive 1571 compatibile+ 40 con 85 illustrazioni e 75 tabelle con le
dato che tutti i progetti descritti Yaesu PF7574D- Rotore d'ant. mod. HY-Gain AR22 - Di- floppy con giochi+ joystick + registratore a L. 500.000. caratteristiche di circa 1.200 transistor e
polo rotativo 10 - 15 - 20 mt PKW (2 KW). Tutto Lire MARCELLO - Tel. (051) 414203 ore 21-22 da lunedì a
sono stati completati con l'offerta 3.000.000 (tre milioni) (1 anno di vita). giovedì. Se non ci sono lasciare messaggio richiamo io.
140 diodi.
della corrispondente scatola di L'opera vuol essere una facile guida, di
APUZZO CLAUDIO - Via Lago di Como, 67 - 74100 TA-
VENDO a L. 1.000 schemi elettronici+ lista; a L. 2.000 rapida consultazione, nel laboratorio
montaggio. Dunque, quello di RANTO Tel. (099) 336380
hobbystico, dove rappresenta un ele-
schemi elettronici+ lista+ spiegazioni di amplificatori, vu-
luglio-agosto '88, è un numero da REALIZZO circuiti stampati con fori a L. 60 al cmq massi- meter, trasmettitori, ricevitori radio CB ecc. mento integrante del corredo abituale
non perdere, ma da conservare di- mo 20 cmq. Inoltre monto circuiti da L. 50 a L. 300 al cmq. ZAMPINI ANTONIO - Via Beato, 8 - 83023 LAURO delle attrezzature.
ligentemente per il suo carattere Inviare schemi e componenti. Cerco schemi di qualsiasi (Avellino) Tel. (081) 8249755
tipo originali o fotocopiati a L. 1.000 + spese postali.
di sicura validità tecnica e com- SANTONICOLA MARCO - Via Capo Passero, 9 - 00122
merciale. OSTIA (Roma) Tel. (06) 5623 136 REALIZZO basette L. 150 al cmq (spedire basetta vergi-
ne e schema elettrico). Montaggi L. 100 al cmq (spedire
VENDO a L. 12.000 schemi TV colore e b/n. Indicare la basetta, componenti e informazioni dettagliate). Paga-
marca del TV e l'esatto modello. mento alla consegna.

ELETTRONICA
PRATICA
eone±russo
I ELETTRONICA - RADIO - OM -27 MHz l
RAGGIRI GIUSEPPE - Via Bosco, 11 - 55030 COLLE-
MANDINA (Lucca) Tel. (0585) 68390 dopo le ore 19

CERCO schema con disegno circuito stampato e elenco


ROAGNA MIRKO - Via S.Vittore, 32 - 12040 PRIOCCA
(Cuneo)

VENDO circuiti integrati HM 6116 RAM statiche.


PERODICO MENSILE • SPEDO. IN ABB POST GR 3'/7O.ANNO XVI-N, 7I LUGLIO- AGOSTO 1988 componenti dell'impedenzimetro pubblicato su Elettroni- GIUSEPPE - Tel. (0883) 754978 dopo le 16
EDO. ELETTRO NICA PRATICA • VA ZUREI, 52-2012 MILANO L.4.500
ca Pratica. Cerco schema di un amplificatore BF 50 W +
I PROGETTI NUMERO UNIO 50 W e schema di un TX FM 88+ 108 MHz 5 W o 10 W. VENDO Commodore 128-64-CP/M + registratore C2N+
PO RICHIESTI BMMESTRALE Pago fino a L. 500 cad.
joystick + oltre 200 giochi vari e utilities + libri vari a Lire
DAI DILETTANTI ESTATE '88 CASCIO FILIPPO - P.zza Gaetano Donizetti, 3 - 91028 450.000 trattabili.
PARTANNA (Trapani)
FALASCA PAOLO - V.le Aldo Moro, 17 - 66013 CHIETI
SCALO Tel. (0871) 551067
VENDO modellino di motoscafo entrobordo, per1etta-
mente funzionante, nuovo, con motorino asse ed elica
Robbe, lunghezza 60 cm - 30 km/h. Tutto L. 75.000 tratta- VENDO Appie // e 64K+ duodisk con scheda+ scheda
bili. 80 col 64K+ scheda CPM + scheda SAM + monitor HR fo-
GIORDANO FRANCESCO - Via Togliatti, 40 - 61100 sfori verdi+ joystick + modulatore VHF + software vario+
PESARO Tel. (0721) 452523 ore pasti amplificatore SAM. Tutto a L. 2.100.000 trattabili.
D'ALESSANDRO ANDREA - Via S.Paolo, 11 - 28062
CAMERI (Novara) Tel. (0321) 519401 ore pasti
VENDO valvole anni 40 - 50 - 60, fotocopie schemi radio
stessi anni; alimentatore 1 .;- 19 V 1,5 A max. Monto circui-
ti a L. 40 cmq (inviare circuito più compenso più compo- VENDO radiocomando proporzionale a 5 canali (tipo pro-
nenti). fessionale) con due servocomandi+ 4 batterie ricaricabili
MONTEMURRO - Via S.Stefano, 23 - 75100 MATERA +caricabatteria, 1 anno di garanzia.
BAE ALESSIO - Via Piagge s.n.c. - 00138 ROMA Tel. Tra i principali argomenti trattati, ricor-
Tel. (0835) 230224 ore 15,30 - 18 diamo:
8810620
UN'INTERA RACCOLTA CERCO persone interessate o appassionate alla psico- REALIZZO circuiti stampati a L. 70 cmq+ spese postali. Diodi al germanio e al silicio - Semicon-
DI SCATOLE DI MONTAGGIO fonia o metafonia.
PULIN SANDRO - Via Cibrario, 15 - 30175 VENEZIA-
Inviare schema e relativo importo comprese s.p.
PADRINU ANTONIO - Via Pagliani, 3 - 10126 TORINO
duttori P ed N - Verifiche pratiche - Diodi
varicap - Diodi zener - Transistor -
MARGHERA Tel. (041) 5380069 ore 18 - 20 Aspetti strutturali - Amplificazione a
VENDO ottima inter1accia telefonica da applicare ad ogni transistor - Configurazioni - Piedinature -
CERCO seria ditta per eseguire kit e altri montaggi elet- tipo di RTX L. 180.000. Decodificatore DTMF 16 toni Lire
RICHIEDETELO tronici al mio domicilio.
PISANA GIOVANNI - Via Moncada, 1 - 97015 MODICA
50.000 + s.p.
CORRADO Tel. (0833) 631089
Sigle - Riferimenti guida.

(Ragusa)
VENDO corso completo radio stereo della S.R.E. con
VENDO alimentatore Alpha Elettronica AL377 13,8 V 6 A strumenti compreso radio; cineprese rollei SL82, canon
L. 40.000; max memory n.e. autocostruito L. 80.000; CB 514XL con sonoro, proiettore Silma bivox sonoro, regi-
excalibur 80 ch 5 W L. 120.000; amplificatore a valvole AF stratori Geloso G257, G681, giradischi stereorama 200,
50 W L. 100.000; generatore di impulsi professionale Lire corso oscilloscopio S.R.E. e corso inglese con kronosys
300.000. Possiedo schemi e circuiti autocostruiti di tutti i KS 1 O 1 nuovo.
tipi, funzionanti. MASSARI CARLO Via Filippo Fiorentini, 106 - 00159
CRISTIANO - Tel. (050) 502650 ore pasti ROMA Tel. (06) 433492 ore serali

510 511
VENDO mixer stereo 6 ingressi raddoppiabili a mezzo

KIT PER CIRCUITI commutatori, 2 uscite per registratori+ 2 per ampli. VU-
meter a led e preascolto in cuffia a 12 selezioni, usato po-
co, a L. 250.000 non trattabili.

STAMPATI 1.ooo L.
CAVALLINI SERGIO - Via S.Casa, 11/9 - VIGEVANO
(Pavia) Tel. (0381) 22238

HPF plus scheda Z-80 visore assembler basic memoria


permanente manuali alimentatore L. 130.000. Enciclo-
pedia scuola elettronica 52 fascicoli con copertine da rile- CERCO cuffia 2000 ohm dì impedenza. REALIZZO circuiti stampati a L. 70 cmq col metodo fo-
Dotato di tutti gli elementi necessari per gare L. 50.000. CENTONZE COSIMO - Via P. Apulia, 2- BRINDISI Tel. toincisione. Inviare master, disegno o fotocopia. Montag-
la composizione di circuiti stampati su Tel. (02) 96701023 ore 8 - 18 (0831) 81755 gi elettronici e kit. Si garantisce massima serietà e celerità.
vetronite o bachelite, con risultati tali da TRIFONI ANGELO - Via Puglia, 2- 95125 CATANIA
soddisfare anche i tecnici più esigenti, AFFARONE: vendo equalizzatore param. per chitarra 57 lei. (095) 221778 ore pasti
livelli, da tarare; 1 frequenzimetro dig. 8 cifre da tarare; 1 SVENDO Commodore 16 in ottimo stato+ reg. + manuali
questo kit contiene pure la speciale pen- frequenzimetro 6 cifre da tarare. Tutto o anche separata- +joystick con imballo originale a L. 120.000+ spese. VENDO alimentatore stabilizzato mod. 156 S con ingres-
na riempita di inchiostro resistente al mente a buonissimi prezzi. SPEZIA MARIO - Via M. del Camminello, 2/7 - 16033 so 220 V regolabili carico 6 A max. dotato di protezione
percloruro. LUNARDON GIUSEPPE - SARONNO (Varese) Tel. (02) LAVAGNA (Genova) contro il cortocircuito permanente. Strumento mai utiliz-
9621619 zato L. 50.000.
VENDO, anche singolarmente, montati, collaudati e com- TALUCCI ROCCO - Via Veneto, 14 - 85029 VENOSA
ESPERTI eseguono a domicilio montaggi di componenti- pleti di istruzioni, centralina antifurto, chiave elettronica, (Potenza) Tel. (0972) 35632
stica e di kit. Montiamo e ripariamo strumenti elettromedi- combinazione elettronica, sirena bitonale 10 W, ultrasuo-
cali. Massima serietà. no, rispettivamente kit 128 - 126- 109 - 171 - 100 della VENDO super 8 funzionante+ valvole termoioniche di va-
DE MARCO ROBERTO - Via S. Fontanarossa, 44/31 - Else Kit. Vendo inoltre schemi di ogni tipo. rio tipo funzionanti.
16144 GENOVA Tel. (010) 820295 BRAZZI ANDREA - Via Trento, 9- 16145 GENOVA Tel. ROSSI GIANNI - Via Trento, 23 - 52020 LA SCALA (Pi-
(010) 300776 sa) lei. (0571) 418754
CERCO urgentemente 2 microvalvole DF91 e DL92 fun-
zionanti con rispettivi zoccoli + trasformatore di B.F. 1+4
a 1-:6.
RADICHETTI GIANCO - Via F. Corridoni, 11 - 62022
CASTELRAIMONDO (Macerata) lei. (0737) 41082 (po-
meriggio-sera)

VENDO Tl-74 Basicalc (calcolatrice+ computer in Basic)


con i seguenti accessori: stampante termica, espansione
di memoria 8KBYTE, interfaccia per registratore a casset-
IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE
te, tutto a L. 500.000 trattabili.
Consente un controllo visivo conti-
ANULLI MARCO - Via Romolo Gigliozzi, 70 - 00128
ROMA Tel. (06) 5208079 prenderà (06) 5088079
L. 26.000
nuo del processo di asporto.
Evita ogni contatto delle mani con CERCO vecchie radio a valvole anche non funzionanti Per agevolare il lavoro di chi inizia la pratica dell'elettronica è stato approntato
ma con valvole. Cerco inoltre valvole vecchie anche questo utilissimo kit, contenente, oltre che un moderno saldatore, leggero e ma-
il prodotto finito. esaurite ma con filamento funzionante.
TEDESCHI TOMMASO - Via AIbertoni, 23 - 40100 BO-
neggevole, adatto per tutte le esigenze del principiante, altri elementi ed utensili,
E' sempre pronto per l'uso, anche
LOGNA Tel. (051) 349770 offerti ai lettori del presente periodico ad un prezzo assolutamente eccezionale.
dopo conservazione illimitata nel
tempo.
CERCO valvole di qualsiasi tipo offro minimo L. 1.000 ca-
Il contenuto è sufficiente per tratta- dauna, progetti, materiale elettronico ecc. Cerco anche li- CONTENUTO:
re più di un migliaio di centimetri bri e schemi di apparati valvolari (soprattutto anteguerra).
Rispondo a tutti. Saldatore elettrico (220 V - 25 W)
quadrati di superfici ramate, STEN. PELUSO STEFANO - Circolo Ufficiali - Acca- Appoggiasaldatore da banco
demia Aeronautica - 80078 POZZUOLI (Napoli)
Spiralina filo-stagno
VENDO 10 riviste di Elettronica Pratica a L. 25.000 + 1 O Scatola contenente pasta disossidante
riviste "Progetto" + 2 "Cinescopio" complete di basette a
L. 45.000 escluse spese postali. Pinza a molla in materiale isolante
SANGALLI EZIO - Via N.S. degli Angeli, 1/5 - 17100 Tronchesina tranciaconduttori con impugna-
SAVONA tura anatomica ed apertura a molla
COSTRUISCO alimentatori stabilizzati, su richiesta, con Cacciavite micro per regolazioni varie
caratteristiche professionali. Offro 6 mesi di garanzia ed
assistenza. Tratto solo Napoli e provincia.
Tel. 8413663 ore serali

VENDO lineare spider 35 W Cte + rosmetro Falkos 2 : R a


L. 55.000 trattabili spese postali escluse. Vendo oltre 90
giochi per spectrum a solo L. 100.000 trattabili o a Lire
1.500 l'uno.
COSTAGLI RICCARDO Via A. Vespucci, 40 - 56025
PONTEDERA (Pisa) Tel. (0587) 56283 ore pasti

512
513
LA PISTA DE IETIE
VENDO manuale circuiti integrati TV color ottimo per ri- SVENDO per realizzo telai professionali di trasmettitori
parazioni TVCC, a L. 65.000. A chi mi contatta invio detta- VHF 140+ 174 quarzati L. 80.000 pot out 2 W; inoltre telai
Tutti possono scriverci, abbonati
gliate informazioni tecniche, spese postali a mio carico. per 40+70 MHz L. 65.000 out 2 +3 W; interfaccia telefoni-
PALUMBO ANTONIO - Via Paisiello, 32 - 74100 TA- ca Simplex o duplex L. 200.000. o no, rivolgendoci quesiti tecnici
RANTO Tel. (099) 415423 CORRADO - Tel. (0833) 631830 ore pasti inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
~ ---------- -- -- --- --- --- -- - -- -- - gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
PER I VOSTRI INSERTI un solo lettore.

I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello) FUGHE DI CORRENTE razioni. Serve, quindi, un impianto elettrico di ade-
guate caratteristiche, integrato tramite protezione
Pur avendo completato, già da tempo, l'allesti- ad interruttore differenziale, più noto come "salva-
mento della mia stazione ricetrasmittente, con vita". Che nel suo caso scatta perché non tutta la
l'inserimento di alcune apparecchiature accesso- corrente assorbita dalle apparecchiature accessorie
rie, non mi sono mai preoccupato di migliorare rientra attraverso il cosiddetto conduttore "neutro",
l'impianto di terra, che è rimasto quello di un denunciando evidentemente una notevole fuga di
collegamento con picchetto metallico conficcato corrente. Infatti, se il suo circuito di terra ha una
in un angolo del giardino e che, analizzato da resistenza di IO ohm, che rappresenta il valore tipi-
persona competente, è stato dichiarato privo di co di un sistema di massa scadente, per evitare che
sicurezza, non avendo io rispettato le vigenti nor- la caduta di tensione, come richiesto dalle norme
me che regolano i circuiti di massa. Sono stato internazionali, superi i 50 V, occorre che la prote-
quindi consigliato ad applicare un "salvavita" sul- zione differenziale scatti con correnti inferiori o
la linea di alimentazione. Ma mentre prima tutto uguali a 5 A. Che è un valore eccessivo, mentre in
funzionava egregiamente, ora la protezione scat- pratica non conviene superare quello di 500 mA, in
ta al momento dell'accensione, senza consentire grado di non far scattare l'interruttore in presenza
l'uso degli apparati elettronici. Faccio presente di correnti inferiori a 250 mA. Col suo modello da
che, mediante l'ohmmetro, ho constatato il per- 30 mA, dunque, bastano 15 mA per provocare lo
fetto isolamento dei contenitori e che la corrente scatto. E ricordi che tutte le apparecchiature RF ed
Inserite il tagliando in una busta e spedite a: differenziale del "salvavita" è di 30 mA. i relativi strumenti sono equipaggiati, sull'ingresso
FILADORO CAMILLO di rete, con un filtro di eliminazione dei disturbi
ELETTRONICA PRATICA Genova RF, che monta condensatori collegati fra linea e
massa e che provocano correnti a 50 Hz di alcuni
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute
Lei è stato ben consigliato. Perché le parti metalli- mA, che l'ohmmetro in DC non rileva, ma che
Via Zuretti, 52 - MILANO.
che delle sue apparecchiature, oltre che da riferi- fanno scattare il "salvavita". Concludendo, le con-
mento equipotenziale per i segnali, fungono pure sigliamo di collegare i suoi apparati con un inter-
da barriere di sicurezza contro il pericolo di folgo- ruttore differenziale da 500 mA.
514 515
OSCILLA TORE A QUARZO IMPULSI A 100 KHz Il suo problema si risolve con questo oscillatore
base di TRJ e la linea di alimentazione negativa. quarzato. La cui impedenza d'uscita è abbastanza
Potreste pubblicare un circuito in grado di far La bobina L 1 è composta da quattro spire di filo di Nel mio laboratorio sperimentale debbo intro- bassa per pilotare dispositivi con impedenza carat-
oscillare i quarzi sulla quinta o settima armonica? rame argentato, del diametro di 1 mm, avvolte su durre up dispositivo in grado di generare impulsi teristica superiore a qualche migliaio di ohm. Per
TORRI IGNAZIO un supporto di 10 mm di diametro, dotato di nu- alla frequenza di 100 KHz. Il circuito deve essere regolare l'ampiezza degli impulsi, può collegare, in
Salerno cleo di ferrite. I condensatori C4 e C5 debbono es- semplicissimo e molto economico. serie con l'uscita, un trimmer da 10.000 ohm e pre-
sere montati molto vicini a L 1. Tutti i collegamenti SARACENO CARMELO levare i segnali dal cursore di questo. Con Cl potrà
Il cristallo di quarzo (TAL) rimane inserito fra la debbono risultare cortissimi. Catanzaro tarare l'oscillatore sul valore desiderato.

I
R1 R1
51 R2
Condensatori
C1
C2
= 100
= 10.000
pF
pF
(compensatore)
(ceramico)
KTAL
I
a}
CI R3
C3 = 10.000 pF (ceramico)
C4 = 100.000 pF (ceramico)
C4
Resistenze e
R2
,
R3
R1
R2
= 47.000 ohm
= 1.200 ohm
12 VSTAB.
6 8e
XTAL
u R3 = 100.000 ohm L
U%r C2 c3

Varie
UJT
UJT = 2N2646 Jl
XTAL = quarzo (100 KHz) uSc
Condensatori Resistenze Varie J1 = lmp. AF (2,5 mH) D1
C1= 2 pF R1= 5.600 ohm J1 = imp. AF (VK 200) D1 = diodo al silicio (1N914)
C2 = 3/30 pF (compens.) R2 = 4.700 ohm TR1 = BSX20 S1 = interrutt.
C3 = 1.000 pF R3 = 330 ohm L1 = bobina ALIM. = 12Vcc (stabilizz.)
C4 = 1.000 pF R4 = 470ohm XTAL = quarzo
C5 = 100.000 pF R5 = 100 0hm ALIM. = 12Vcc

Condensatore
IMMAGINE SACRA ILLUMINATA C1 = 500 µF-16VI (elettrolitico)

, D'innanzi ad un'immagine sacra ho posto una Resistenze


lampadina da 6 V, alimentata con la tensione di R1 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
rete tramite trasformatore riduttore di tensione. R2 = 1.000ohm
Ora, per non intervenire più sull'interruttore, R3 = 2,7ohm +
vorrei che la lampadina si accendesse e si spe-
TR! 7 cr
R4 = 2.700ohm
gnesse automaticamente al calar della sera e al R5 = 330ohm
sorgere del sole. e@)
DI
SERRA GIULIANO Varie
Campobasso FR
TR1 = BC107
TR2 = 2N2905
Il suo problema si risolve costruendo questo foto- FR = fotoresistenza (quals. tipo)
comando, dove una fotoresistenza (FR) pilota il
R3 T1
D1-D2-D3-D4- D5 = diodi al silicio (1N4004)
trigger di Schmitt composto da TRI e TR2. La sen- LP = lampadina (6 V - 100 mA)
sibilità del circuito è controllata con Rl. T1 = trasf. (220 V - 6 V)

516 517
CONTROLLO TEMPERATURA Condensatori
C1 10.000 pF
Trovandomi in possesso di un integrato L 121 A C2 220 µF - 16 VI (elettrolitico)
della SGS, vorrei con questo realizzare un dispo- C3 220 F - 24 VI (elettrolitico)
sitivo di controllo della temperatura del mio scal-
dabagno da 2 KW.
BERTOLINI VITTORIO
Milano
C4

Resistenze
10 F - 24 VI (elettrolitico)

R1 = 100.000 ohm - 1/2W ]],


c I , Il RETE

R2 = 100.000 ohm - 1/2W c2


Dovendo operare con la tensione di rete, la invitia- R3 = 10.000 ohm - 1/2W R6
mo ad assumere tutte le precauzioni necessarie, ri-
manendo il circuito qui riportato sotto tensione. È
R4 = 220.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R5 = 180 ohm - 1/2 W
nc é
CARICO
dunque importante che lo scaldabagno sia collega- R6 = 6.800 ohm - 7 W 16 15 14 /3 12 11 IO 9
to a massa e che sulla rete di alimentazione sia sta- R7 390 ohm - 1/2W !C1
to inserito un "salvavita". Anche il perno dell'ele-
2 3 4 5 6 7 8
e.
2
mento di regolazione della temperatura controllata Varie
R4 deve essere isolato.
IC1 = L121A
TRIA = 220 V - 10A (con raffredd.)
NTC = 10.000 ohm (resist. a coeff. negativo)
R2 Il Il
Il
ii ,5ug al

L
FILTRO BF 300 -:- 3.000 Hz

Mi serve lo schema di un filtro a bassa frequenza,


con ingresso ad alta impedenza, da centrare sul
Questo circuito va collegato in serie con il cursore
del potenziometro di volume. I collegamenti deb-
bono essere schermati ed il dispositivo inserito in
custodia metallica. L'uscita è a media impedenza e
+
C4
• zl r, 2R7

"parlato" ovvero fra i 300 Hz e i 3.000 Hz. richiede collegamenti non troppo lunghi e a bassa
CIRUZZI ITALO capacità con amplificatori caratterizzati da alcune
Bari migliaia di ohm di impedenza.

FT1
Cl R9

RI R2
FT2 INIETTORE DI SEGNALI IN SCATOLA DI MONTAGGIO

Uno strumento indispensabile nel labo-


ratorio del dilettante.
c6 C7
E

CJ
C5
"A
R8
u
Utilizzato assieme al tester consente di
localizzare, rapidamente e sicuramente,

Condensatori
C1 1.500 pF
Resistenze
R1 = 47.000 ohm R8 = 22.000 ohm
avarìe, interruzioni, cortocircuiti, nei di-
spositivi con uscita in cuffia o altopar-
lante. - L26.500
C2 1.500 pF R2 = 560.000 ohm R9 = 150 ohm
C3 50.000 pF R3 = 560.000 ohm
C4 4.700 pF R4 = 3.900 ohm
R5 = 33.000 ohm
Varie
C5 470 pF
C6 1 F (non polarizzato) R6 = 10.000 ohm FT1 = 2N3819
C7 22 F - 50 VI (elettrolitico) R7 = 100.000 ohm FT2 = 2N3819
518
519
L'ANTENNA PER SWL sentato dal trasformatore TI, per il quale conviene MIXER RF
procurarsi un trasformatore di riga per TV, smon-
Per l'ascolto della SWL faccio uso di un'antenna tarlo e recuperarne il nucleo. Che va rotto in modo Ho necessità di miscelare i segnali provenienti da 200 MHz, purché lo si realizzi con collegamenti
a stilo della lunghezza di 2 mt, fissata alla rin- da ottenere un pezzo di ferrite della lunghezza di due generatori a radiofrequenza. Disponete di molto corti. Il trimmer R3 va regolato per la mi-
ghiera di una terrazza, cui vorrei accoppiare un 3--:-4 cm. Su questo avvolga dapprima LI con 20 uno schema semplice, ma che possa soddisfare glior resa. Il segnale da applicare all'entrata El de-
preamplificatore a radiofrequenza e a larga ban- spire di filo da 0,3 e poi, sopra LI, avvolga L2 con questa mia necessità? ve essere di 2: 3 Vpp, quello introducibile in E2
da (1 + 30 MHz). 5 spire dello stesso filo. Ma è bene sperimentare al- ALLORI GIUSEPPE può assumere qualsiasi valore. Tenga presente che
BERTAGNA ANDREA tri trasfiarmatori con numero di spire diverse, per Roma in uscita sono prelevabili quattro segnali: i due ap-
Rieti esempio 30 e 8, oppure 15 e 3. Il trimmer Rl va re- plicati su El - E2, e quelli risultanti dalla loro
golato per la miglior resa. Il circuito qui pubblicato miscela segnali RF fino a somma e sottrazione.
L'elemento più critico di questo circuito è rappre-

Condensatori
R2 C1 = 330 pF
C2 = 330 pF
C3 = 22.000 pF
LJ L2 C4 = 330 pF
C5 = 100.000 pF
I Resistenze
C5 G
FT T1 G R1= 100.000 ohm - 1/4 W 12 V

g
18 V
~ R2 = 150.000 ohm - 1/4W e
R3 = 1.000 ohm (trimmer)
c3 R4 = 100 ohm - 1/4 W
R5 = 3.300 ohm - 1/4 W RI
R6 = 180 ohm - 1/4W
R3
Varie
MFT1 = MOSFET (BF 960)
ALIM. = 12Vcc

Condensatori Resistenze Varie


C1 10.000 pF R1 = 1.000 ohm (trimmer) FT = 2N3819
C2 10.000 pF R2 = 330 ohm T1 = trasf. In scatola
C3 10.000 pF J1 = imp. RF (4,7 mH)
ALIMENTATORE STABILIZZATO di montaggio

Caratteristiche
Tensione regolabile 5 ± 13 V
Corr. max. ass. 0,7A
Corr. picco 1A

Ricordate il nostro indirizzo! Ripple 1mV con 0,1A d'use.


5mV con 0,6A d'usc.
Stabiiizz. a 5V d'use. 100mV

EDITRICE ELETTRONICA PRATICA Protezione totale da cortocirculti, sovraccarichi e so-


vrariscaldamenti.
L. 22.800
Via Zuretti 52 - 20125 Milano

521
520
LA MPEGGIATORE A LED Condensatori
C1= 2,2F- 16 VI (elettrolitico)
Per le mie produzioni modellistiche, avrei biso- C2 = 100.000 pF
gno di un lampeggiatore composto da una se-
quenza di dieci diodi led, cinque verdi ed altret-
Resistenze
tanti rossi.
RIGO LUIGI R1 = 10.000 ohm
Torino R2 = 1megaohm (trimmer)
R3 = 470 ohm
R4 = 470 ohm
Realizzi questo circuito, nel quale la sezione "a"
oscilla con frequenza regolata dal trimmer R2,
mentre le sezioni "c" e "d" amplificano la corren- Varie
te. I led rossi si accendono quando i verdi si spen- IC1 = CMOS (4069)
gono, e viceversa. ALIM.= 12V+ 15V

UNA RADIOLINA IRRECUPERABILE

La mia vecchia radiolina ad onde medie non fun- Recuperi la bobina ed il condensatore variabile e
ziona più, dopo essere stata più volte riparata ne- tre transistor e con questi realizzi il circuito qui
gli anni. Ma prima di gettarla, vorrei recuperare i pubblicato. Per il cui funzionamento l'antenna e la
componenti ancora funzionanti, per comporre terra sono necessarie soltanto se lei abita lontano
con questi un circuito di radioricevitore per prin- dal trasmettitore locale. Il trimmer RI va regolato
cipianti. Faccio presente che tra i sette transistor per il miglior ascolto.
vi sono degli AC 127 e AC 126 ancora in ottimo
stato.
SALDATORE
GANDOLFI ANDREA
Bologna ISTANTANEO
A PISTOLA
Condensatori
L. 18.000
C1 = 100 pF
C2 = condens. variabile
CARATTERISTICHE:
Resistenze
Tempo di riscaldamento: 3 secondi
R1 = 2.200 ohm (trimmer)
R2 = 120 0hm Alimentazione: 220 V
c2 E dotato di punta di ricambio e di
Varie Potenza: 100 W
istruzioni per l'uso. Ed è particolar-
TR1 = AC 127 Illuminazione del punto di saldatura mente adatto per lavori intermittenti 1

TR2 = AC 126 professionali e dilettantistici.


TR3 = AC 127
CUFFIA = alta impedenza
S1 = interruttore
ALIM. = 3 V (pila)
T

522
PREAMPLIFICATORE PER CB Questo è il progetto del preamplificatore che le REGOLATORE DI LUMINOSITÀ Quello qui pubblicato è un circuito abbastanza
consigliamo di realizzare. I due diodi DI - D2, col- complesso, ma di elevate prestazioni. La sola ca-
Debbo costruire un dispositivo preamplificatore legati in antiparallelo, impediscono al segnale di Voglio costruirmi un variatore di luminosità per ratteristica negativa è rappresentata dal riscalda-
microfonico per la mia stazione CB. Potete sug- raggiungere livelli troppo alti. Svolgono quindi una controllare una lampada da 100 W, alimentata mento della resistenza RI, anche a lampada spen-
gerirmi uno schema funzionale ma economico? funzione di tosatura e compressione del segnale di dalla tensione di rete a 220 Vca. ta, se non si utilizza per R2 un potenziometro con
MOZZI DANIELE bassa frequenza. Con il trimmer R3 si regola il cir- TRIPPUTO PIETRO interruttore. Per aumentare la sicurezza protettiva
Cremona cuito per la miglior resa. Con R13 si regola il livel- Foggia contro i cortocircuiti, sostituisca 'SCR con un mo-
lo audio in uscita. dello da 35 A almeno.

Fl

R6
R2 Il Il
R9
R4
R7t TR3
Cl C2
■ le DZ
T C4
e TR2
b

@ =q

±
Il c5 R1 Rl2

E RETE

i !
a Re3 C6

07
a
R13
U
Condensatore Varie
C1 = 100.000 pF UJT = 2N2646
SCR = C106 (o simili)
LP = lampada (100 W- 220 Vca)
Transistor F1 = fusibile (2 A)
R1 = 10.000 ohm- 10 W DZ = diodo zener (24 V-2 W)
R2 = 470.000 ohm (potenz. lin.) P1 = ponte raddrizz. (220 V-1A)
R3 = 3.300 ohm- 1/2W
R4 = 470 ohm - 1/2W
Condensatori R7 = 27.000 ohm R5 = 100 0hm - 1/2 W
C1 = 100.000 pF R8 = 100.000 ohm
C2 = 10F- 16 VI (elettrolitico) R9 = 270 ohm
C3 = 10F- 16 VI (elettrolitico) R 10 = 2.200 ohm
C4 = 1F (non polarizzato) R11= 1.000ohm
C5 = 2,2 F (non polarizzato) R12 = 470 ohm
C6 = 100.000 pF

Resistenze
R 13 = 47.000 ohm (trimmer)

Varie
Un'idea vantaggiosa:
R1 = 100 ohm TR1 = BC107
TR2 = BC107
R2
R3
R4
= 1megaohm
= 220.000 ohm (trimmer)
= 2.200 ohm
TR3 = BC177
D1 = 1N914
l'abbonamento annuale a
R5 = 1.500 ohm D2 = 1N914
R6 = 2.200 ohm S1 = interrutt.
ALIM. = 12 Vcc.

ELETTRONICA PRATICA
524 525
kits elettronici @e 2@)
ULTIMI IfOVITJr SITTIIIBBI 89 CLASSIFICAZIONE KITS PER CATEGORIA

RS 243 TEMPORIZZATORE UNIVERSALE I - 120 SECONDI RS 246 STIMOLATORE DI SONNO E RILASSAMENTO EFFETTI LUMINOSI RS 19 1 Amplitice1ore Stereo HI-FI 6 + 6 W L. 34.000
RS 197 lndicawre di livello audio con microfono • 38.000
RS 1 Luci psichedeliche 2 vie 750 W / canale L. '15.000 RS Preampllf1carore microfonico con compressore
È un dispositivo molto versatìle e di grande utilità che trova un vasto campo di Questo d1spos1t1vo è d1 grande atulo a tultr o,uelh che soffrono d insonma e hanno 199 L. 22.00 0
RS 10 Luci psichedeliche 3 vie 1500 W !canale L. 56.000 RS 200 Preamplit1ce.1ore stereo equalizz ato N.A.B. L. 24.500
applicazioni. Può essere, ad esempio, Imp1egato m sistem, di allarme per tempo- bisogno di rilassamento. li pnncIpI0 dI funzionamento é quelio d generare un FU- RS 48 Luci rotanti seq uenziali 10 vie 800 W /canale L. 49.500 RS 210 Multi Amplifcatore Stereo per Cutfe L. 74.000
MORE BIANCO dall'elfetto quasi Ipnouco. evocando cosi la.risacca del rpare o RS 58 Strobo 1ntermIttenza rego labile L. 20.000 214 Amplificatore HI-FI 20 W (40 W max)
rizzare l'attivazione o intervento della centralina, oppure per temporizzare la du- RS L. 33.500
rata dell'allarme (sirena). l
11 solhare del vento condizioni idea) per i rilassamento e sonno Tramite un
RS
AS
113
114
Semaforo elettronico
Luci sequenz. elas1iche 6 vie 400 W /canale
L.
L.
39 500
45.000
RS 228 Ampli!ic.atore Stereo 2 + 2 W L. 26.000

Può trovare anche molti altri impieghi che dipenderanno dalle necessità e dalla deviatore è possib1l'e ottenere, m uscita il RS 117 Luci stroboscopiche L. 51.000
fantasia dell'utente. rumore bianco normale o modulato RS 135 Luci psichedeliche 3 vie 100 0 W L. 43.000 STRUMENTI E ACCESSORI
RS 172 Luci psichedeliche microfoniche 1000 W L. 51 000
Collegandolo all'alimentazione (12 Vcc), il micro relè, che fa parte del dispositivo, Inoltre. 11 d1spos1tivo, è dotato di, AS 233 Luci psicoritm1che - l:ight Drum L. 46.000 PER HOBBISTI
si eccita dopo un tempo prestabilito regolabile tra I e 120 due contro di modulazione _,a.it. L.43.000 RS 237 Elle\!1 luminos i sequenziali per auto (12 - 24 V) L. 46 000
RS 35 ·Prova transistor e diod L. 25.000
secondi. Collegandolo opportunamente I contatti del rse con segnalaz1om a LEO RS 94 Generatore dr aatre Ty mimatunzzat L. 18 000
relè alla tens. ione di alimentazione, s, possono.otten.ere ~ I.~·.- --',i,-
-~1;'
.:..JI · e controllo volume Una par- EFFETTI SONORI RS
RS
125
155
Prova transistor (test dinarco)
Generatore dI onde quadre 1 Hz - 10 0 KHz
L
L.
23 500
36 00 0
due diversi modi di funzionamento; _ <>
--._J.,~ I ticolare presa permette rtascolto
RS 18 Sirena e!ellronica 30 W L. 31 00 0 AS 157 Indicare di impedenza al10parlant1 L 40.00 0

1) Dando alimentazione, la stessa tensione si ha in uscita


SOLO PER IL TEMPO PROGRAMMATO.
V con qualsIasI tipo d• auricolare o cuffia
(mono o stereo) e, volendo, s, può anche ap- . . . __ --
RS
RS
80
99
Generatore di note musicali programmabile
Campana elettronica
L
L
37 00 0
26.500
RS
RS
AS
>94
196
209
lnieHore d1 segnali
Generatore di frequenza campione 50 Hz
Cailbrawre per R1cev1tor 1 a Onde Corte
L
L
L
16.500
20 00 0
26.00 0
L. 17.500 plIcare In uscita un altopar/anle, grazie allo stadio -....:.:::.._ ~ ~ RS
RS
10 0
101
Sirena elettronica bitonale
Sirena italiana
L.
L.
25.00 0
19 500 RS 231 Prova Collegamenti Ele1tr onico L. 22.00 0
finale con potenza d1 oltre 1 W Per la sua all'men- RS 143
2) Dando alimentazione, la stessa tensione si ha in uscila SOLO DOPO IL TEM- Cinguettio elettrorco L. 22.00 0
tazone occorre una tensione stabilizzata di 12 Vcc e ll mas- RS 158 Tremolo eleUron1co L. 27 00 0 ACCESSORI PER AUTO E MOTO
PO PROGRAMMATO.
simo assorbimento e inferiore a 100 mA li dispos1h'vo. con RS 187 Dis1orso re FUZZ per chitarra L 26 000
Il massimo assorbimento del dispositivo è di soli 50 mA. La corrente massima RS 207 Se na Americana L. 16.000 AS 46 Ldmpegg,atore regolabile 5 - 12 V L. 15 00 0
sopportabile dai contatti del relè è di 2 A. L'intero temporizzatore è co- eventuale altoparlante, alimentatore o battena. puo essere raccriIuso "ei come- RS 226 Microfono Amplifica10 - Truccavoce L. 31.000 RS 47 Variatore d1 luce per auto L 19 500
nitore LP 224 RS 50 Accensione automatica luci po szone auto L 22 00 0
struito su di un circuito stampato di soll 35 x 45 mm.
GIOCHI ELETTRONICI
RS
RS
54
86 2%%7 .&orso 24000
L 42 000
RS 95 Aversatore acustico luci po srzuone per auto L 12 aoo
RS 60 Gadget elettronico L. 20 000 RS 103 Electronc test multfunzioni per auto L 39 000
AS 88 Roulette elettr onica a 10 LED L. 29 500 RS ,04 Riduttore d tensione per auto L 14 ODO
RS 244 VARIATORE DI VElOCITA PER MOTORI C,C, 120 • 240 W MAX RS 247 RICEVITORE FM • 65 85 MHz • 85 110 MHz RS
RS
110
147
Slot machme elettronica
lnd1ca!ore dI Vmc1la
L
L.
36 500
30 000
RS
RS
107
122
Indicatore ett batteria e generatore per auto L. 18000
L 22 00 0
Serve a variare la velocità der motori m corrente contmua dr tensione compre&a E un ricevitore FM a due bande d ascolto adalto a ncevere re normati trasrn,1ss10-
RS
RS
148
206
Umita aggunttva per RS 147
Clessidra Elettronica . Misuratore di Tempo
L 15 000 RS 137 : %7%3%2±
Commutatore a sfioramento per auto
L 16020
L 38 ODO RS 151 L 17 ::,C O
tra 12 e 24 V. Il suo principio di funz1onamento é basato sulla modulazione d1 lar- m FM commercIat1 (banda 85 110 MHz) ed a ricevere emI1ten11 F-M che operano RS 224 Spilla Elet1ronica N. 1 L. 18 000 RS 162 Anl1furto per auto L 33 500
RS 225 Spilla Elettronica N. 2 L. 18.000 RS 174 Luci psichedeliche per auto con microfono L 45000
ghezza dell'impulso, PWM (Pulse Wdth Modulation), nella banda d1 65 85 MHz (radio microfoni, AS 185 Indicatore d1 assenza acqua per 1erq1cnstallo L 18 500
partendo da una frequenza di circa 130 Hz radio spie, ecc). La tensione d1 ijllmen- RS 192 Avv isatore automatico per luci d pos rzione auto L 31 OC O
APPARECCHIA TURE RICEVENTI I
RS 202 Ritardatore per luci freni extra L 23 00 0
La massima corrente che il tazone deve essere di 9 Vcc ed 11
----~I
,<""-;;: l
:ryy-
TRASMITTENTI E ACCESSORI
AS 213
2%,2%%%2%.cc w L 37 00 0

e,
massimo assorbimento é d1 N, RS 227 L 29 00 0
dispositivo può sopportare
cerca 12o mA per una . ai' ,,[g
:e RS 40 Mcrorcevtore FM L 18.500
RS 245 Con1rollo Elf1c1onza Luci Stop per Auio L l9 000
é di 10 A. per cui la
o i#s
R
RS 52 Prova quarzi L 15 50 0
potenza massima è di 120 W oeza dr osta awor. RS 88 Trasmettitore FM 2 W 33000 TEMPORIZZA TORI
ca Al dispositivo occorre applica- RS 112 Mmi rrceV1tore AM supereterodina L 28.00 0
per motori a 12 V e 240 W e RS 119 Rad1om1crofono FM L 18 000 RS 63 Temponu atore- regolab1lo 1 - 100 scc L 28 000
AS 120 Amplillcatore Bande 4 • 5 UHF L. 17 00 0 RS 149 Temporizzatore pe1 luce scale L 22 000
per motori a 24 V. Si può RS 130 M1crotrasmett11ore A M L 20 000 AS 195 Tempo rizzatore per carica battenue ai N-Cd L 57 000
re è dotato dr uscita pe, la registraz,one e ~ --

I
anche usare come variatore AS 139 Mimi ncevtore FM supereterod ina L 29.000 RS 203 Tempo nu atore e,ic!1co L 24500
di una particolare presa al!a quale può esse re ap- L. 44.000 RS 160 Preamphhcatore d'antenna universale L 1'3. 000 RS 223 Ternpo rru atore Ptog rammatl1!e 5 sec - 80 ore L 46 000
d luce. L. 36.000 plicata una qualsuas cutfa per t'ascolto (normale o stereo) La
RS 161 Trasmettitore FM 90 - 150 MHz 0,5 W L 25 000 RS 243 Tempo rizz atore Urnversa!e 1 - 120 sec L 17 500
RS 17 8 Vox per appara Rce Trasmuttent L 32.000
sintonia è del tpo VARICAP 'S 247 è motto indicato a ricevere 'emissione RS 180 A1cev1to;e per Radioco mando a DUE canali 61000
RS 181 Trasmettitore per Radioc omando a DUE canah L 35 000 ANTIFURTI ACCESSORI
della RADIO SPIA RS 248 Il d1spos1t1vo, con eventuale altoparlante e oatlmlA RS 183 Trasmell1tore d1 BIP BIP L 21 000
può essere racchiuso nel contenitore LP01 z RS 184 Trasmel!itore Audio TV L 15 000 E AUTOMATISMI
RS 188 Rcevor e a reaz ione per Onde Med ie L 27 00 0
RS 20 5 Mini S1az1ooe Trasm1ttente F M L 53 50 0 RS 14 Ant1lurto prolessmna lo L 56 00 0
AS 212 Super Mtcrotrasmet111ore F M L 33 00 0 RS 109 Serratura a combinazione elttronca L 41500
AS 218 Microtrasmetutore F M ad Alta Ettcrenza L 26 00 0 RS 126 Chiave elettronica L 24 00 0
AS >28 AnI1!ur\o un1versalo (cusa e au10) L 43000
RS 245 CONTROLLO EFFICIENZA LUCI STOP PER AUTO RS 248 RADIO SPIA FM • 69 95 Mhz AS
RS
219
229
Amplificator e d Potenza per Microtrasmettitore L
L
22 50 0
16 00 0 AS 141 Hcevtore per barera a tagg intrarossi L 38 00 0

È un dispositivo di grande utilità che, installato in auto, (con impianto elettrico a E un trasmett11ore FM d1 piccole d1rnens1om (60 x 62 mm ) che ope ra su trequenze
AS 235
247
%.. o« ·sneoss vano»
Rcevtore F M 65 - 85 MHz - 85 - 110 MHz
L
L
31 00 0
44 00 0
AS
RS
14 2
148
Trasmettitore per barri era a agg infrarossi
Automat:smo pe r nompImento vasche
L
L
17 50 0
17 500
R.S
RS 165 Sincronizzatore per proiettori DIA L 4500
12 V), avverte l'autista se una o entrambe le lampa- comprese tra 69 e 95 MHz Trasmettendo nella parte pu afta d frequenza, a r RS 248 Rado Spia F M 69 95 MHz L 31 000
RS 188 Trasmethlore a ultrasuoni L 20 00 0
de di luci stop sono bruciate. Azionan- cezone e possibile con qualsiasi rcevtore commerale FM Operando invece RS 169 Rucevtore a ultrasuoni L 28 50 0
do 11 freno, un Led verde s tumina se nella parte p1u bassa (69 85 MHz). l'ascolto è possibile soltanto con speciali ice
ALIMENTATORI RIDUTTORI E INVERTER RS
AS
17 1
177
Rivelatore di movimento ad ultrasuoni
Dispositivo automatico per lampada dr emergenza
L
L
55 000
21 000
tm ano ai tuo sto e etene sa .g,_h vton ad esempio 1'RS 247 con una portata ottica lineare d circa 300 metti'' E
RS
RS
11
31
R1dut1ore dI tensione stabI1izz ato 24/12 V 2 A
Alimentatore stab11izza10 12 V • 2 A
L 16 000
20 000
RS 179
#2:% ±. %. 1%%° L 50 COO

rm» .- 3, AS 220 L 4? 000

'e">
vece ed Rosso a6 womimarsi se dotato dr capsula microfonica amplificata, cos da po RS 75 Canea battone autom atico 2800 0 AS 221 Trasmet11tor e pe r Telecomando a iagg1 Infrarossi L 24500
RS 88 Ab »montatore stab zzato 12 V. 1 A ~ 17 000 AS 222 Anturto Protessuonale a Uirasuon L (8 00 0
pianto di luci stop è in avaria (una o entram- ter caplare tuttJ I suom presenti netl'amb1ente. m , . - RS 96 Ahmel"ttatore duale rego ! 1- • 51\2 V 5(){} mA l 18 000 232 Chiave Elellromca PLL con Ailarme L <19 000
RS
be le lampade bruciate) La sua ostatao { /. : . RS 116 Ahmen1atore stabilizz al<l vanabile 1 V 25 V 2 A L 36 500
c-uI e installato La tensione di alimentazione ~ - ~ , ., ~ AS 131 Ahmentaior e stat:ulIzzato 12 V {rag tO lS V) ICI A 61,()0()
RS 238 A nsatore di Chiamata Teletom.a L 23 ODO
ne è di estrema semplicità e I' ahmenlazione avvie- ~--~- RS 240 Automnatismo per Hegustrazon Teletonche L 40 000
de.ve essere d1 9 Vcc e il massmmo assorbimento RS 138 Canca batterie N+Cd cor rente costante reg o/abito [- 38 000 RS 241 Trasmen1tore pe, lnterrn nore- a Ultrasuoni L ,(6000
ne direttamente dall'impianto dI luci stop del veicolo L. 19.000 è d1 circa 50 mA Puo essere allog91a10, con due bai- AS ,so Alimentatore stabilizz ato Unversale 1 A 32 000 RS 242 Ricevitore per lnterrunore a Uttrasuon1 L 4..!ì 000
RS 154 lnverter 12 Vcc 220 Vca 50 Hz 40 W [ 27 000
tene da 9 V per rad1o!tne, nel contemtore plastico LP 462
L. 31.000
AS
AS
AS
156
190
204
Canca batterie al Md 0a batteria auto

42724%.%4%% ·° a
L 78 000
ACCESSORI VARI DI UTILIZZO
RS 211 Aumentatore Stabilizzato 9V 500 mA (1 A max) L 16 000 RS 9 V.:ir1a1ore dI luce (canco max 1500 W) L 14 000
RS
RS
215
234 A2: 32% % «va» L 41 000
I .24.000
RS
RS
67
82
Vanatore dr veioc na pe' 1rapany 1500 W
lnterru nore crepusc olare
L 21 000
L 25 oOO
eg o0atore d ve! por moton a spazzole

APPARECCHIATURE BF
RS
RS
AS
83
91
97
Rvelat re a
rossmwta e contatto
Espos1motro per camera oscura
t 16 00 0
32 000
L 39 000

f t#i .. ..
._: •.· ·.·.-.. -.
mm RS
RS
RS
AS
RS
8
15
AMPLIFICA TORI E ACCESSORI
fttro

" "%:a%
26
27
cros s ove 3 vie 50 W
Ampllfl.t:; atore BFzW

Preampithcetore co n inge sso bassa m pod enza


L 34000
L l!i.OOD
L 34000
L '8000
r 1,1000
RS
RS
RS
RS
RS
8S
RS
RS
•>1
121!
132
134
36
144
152
159
Prove /tessi eienronio

t::2#.%s±%%.
uvelatore di me tait

z:..%
a stramorto
Interr uttor e 22 0 V 35 0 W


Hiveatore d str ada @raccala per auto e autocar
L 59 000
L 4 500
L 2400 0

t
L
2~ s<JO
25 000
58 Q00
L 29500
L 2200 0
·'•,~-_:;._:•:-·:•//: via L. Calda 33/2 (Direzione e uff. tecnico) - 16153 Sestri P, (GE) RS 36
z%:.% %• 32 000
L 36000 AS 166 Var atcr e ho luce a bassa steres lti 000

·•--~/// Tel. (010) 603679-6511964 - Telefax (010) 602262


AS
RS
3B
39 Am pi tcator St ereo 10 + 10W
E 32500
3%%
I
# 18'1
+70 e::r.z 2.73.2.%°" ~ 17.500
l J1 QOO
RS
RS
/lS
45
51
55
Metron omo elelll'Omco
Prea rrpi hcatone HLFI
Pr aam p c atone stereo equahzzato P+ A A
L
l 28000 a 17l
178
A rme per trigoni' ero

:.22···«
L 24000
L 2""!l0

Es
RS 6t Vu-meter a 8LED L J2 500 RS 182 l 4:5-000
RS 72 Bo0st o per autordo 2O W L 21000 RS 196 Scaccatop a ultrasuom 39500
RS 73 oot er stereo per autoradio 20 + 20 W L 4e 000 ns$ 189 Termostato @io#tronco 275so
RS 105 Pr otezione e'et/ron ca per casse acu stic he L 34500 RS 103 t :i,aoo
A$ 100 Arpitcatore BF 5 W 16500 nS 19 8 :2%.2: ° L 31000
RS
RS
AS
115
124
127
E;E:x.
Mo«r Stereo 4 ingrs
l 30 000
L 32500
L 48"000
AS
S
RS
201
20s
ne
Super m pwtcetor e Stetoopo Elettro
Rcevtore per Teoccrardo a Huggc L urinoso
Grrere Ewtron vt.o utomatut:o
L 32 500
L 35 000
37000
AS PrtampHltelllOif(J P,4jr cl\lrarr ■ l nooo
2 I!.! y;gag 9. !" L uaoo
nS
nS
217
,:io
Scaccia Zanzare a Utasuom
Felaire Profes sianale di Gas
L 17"500

t 21000
3%
RS
145
153
!63
tede"oP neraore d» lwetlo
Ettett o 'esenz a Stereo
audio GK3 ANTE
%%
L 30000
nS
RS
236
239
Vara tore di Veloc ta per Tap am 5 KW(5000 Wo
vessatore Acustco Carpanello per Bici
n$
RS 17s 2%%2%s..·.w 22 000
RS
g 246
244 variatore dl Ve pr Moton CC 120 240W n a»
Srn otatore dr Scn no « essa rrenoto
L 36000
«3000
offerta speciale! __ STRUMENTI DI MISURA
MULTIMETRO DIGITALE

NUOVO PACCO DEL PRINCIPIANTE MOD. TS 280 D - L. 132.000


CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate - Visualizzatore cristallo liquido
a 33 cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali - Batteria g V - Autonomia
Una collezione di dieci fascicoli arretrati accuratamente selezionati fra quelli che hanno 1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
riscosso il maggior successo nel tempo passato. alcalina - Indicatore automatico di batteria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10%- Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 2)- 10 A misura diretta in D.C.
e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170x87 x42 -
Peso Kg 0,343

PORTATE
VOLT D.C 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V- 1000 V
VOLT A.C. 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V - 750 V
FILTIW

CB 'MATORE
DI DISTURBI
OHM 20 0-200 2-2 K?-20 K?- 200 KO - 2 MQ
- 20 MO
AMP. D. C. 200 A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A
AMP. A.C. 200 [A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali.

0%Lo
pr 4 A
n te4

MULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 240D • L. 73.000
CON 50 LED
RADIO DI OUAR'
o CARATTERISTICHE GENERALI
Visualizzatore . a cristalli liquidi con indicatore di polarità.
Tensione massima : 500 V di picco
Alimentazione 9V

L. 12.000 Dimensioni
Peso
: mm 130 x 75 x 28
: Kg 0,195

PORTATE
Tensioni AC = 200 V- 750 V
Correnti CC = 2.000 A - 20 mA - 200 mA- 2.000 mA
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta è impegnato nella ricerca degli elementi didattici Tensioni CC = 2.000 mv- 20 V- 200 V 1.000 V
introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero, abbiamo ap- Resistenza = 2.000 2- 20 K? 200 K?- 2.000 K
prontato un insieme di riviste che, acquistate separatamente verrebbero a costare L. 3.500 cia-
scuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 35.000, si possono avere per sole L. 12.000. INTERAMENTE PROTETTO DAL SOVRACCARICO

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
MICROTRASMETTITORE
F sa • + 1sa Ma
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
L. 24.000

Funziona anche senza antenna. È dotato di ec-


cezionale sensibilità. Può fungere da radiomi-
crofono e microspia.

L'originalità di questo mlcrotrasmettito-


re, di dimensjoni tascabili, si ravvisa
nella particolare estensione della gam-
ma di emissione, che può uscire da
quella commerciale, attualmente troppo
affollata e priva di spazi liberi.

CARATTERISTICHE

EMISSIONE : FM
GAMME DI LAVORO: 52 MHz + 158 MHz
ALIMENTAZIONE : 9Vcc + 15 Vcc
ASSORBIMENTO : 5 mA con alim. 9 Vcc
POTENZA D'USCITA: 10 mW +, 50 mW
SENSIBILITÀ : regolabile
BOBINE OSCILL. : intercambiabili
DIMENSIONI : 6,5 cm x 5 cm
ora.zen.s re.sue.essa
DI ELETTRONICA - RADIO - OM • 27 MHz
PRA&
AT]CA
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3/70 -ANNO XVIII - N. 10- OTTOBRE 1989
ED. ELETTRONICA PRATICA - VIA ZURETTI, 52 - 20125 MILANO - TEL. 02/6697945 L. 4.000

J
RIMI SEMICONDUTIORI CALEIDOSCOPIO
DIODI LED FANTASMAGORICO
ASSI FOTODIODI DI CANTI E SUONI

INTERRUTIORE
CREPUSCOLARE
STRUMENTI DI MISURA __
TESTER ANALOGICO
MOD. TS 271 · L. 24.500

CARATTERISTICHE GENERALI
5 Campi di misura - 19 portate
Sensibilità 10.000 Q/V DC
Dimensioni mm 150 x 63 x 32
Peso Kg 0,14
Pila 1elemento da 1,5 V

PORTATE
VOLT D.C. 0,25 V - 2,5 V - 25 V - 250 V - 1.000 V
VOLT A.C. 1 O V - 50 V - 250 V - 1.000 V
AMP. D.C. 0,1 mA - 10 mA - 500 mA
OHM x 10 ohm - x 100 ohm - x 1.000 ohm
dB - 20 dB + 62 dB

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali

TESTER ANALOGICO
MOD. TS 260 - L. 59.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate
Sensibilità 20.000 Q/V D.C. - 4.000 Q/V A.C.
Dimensioni mm 103x 103 x 38
Peso Kg 0,250
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni

PORTATE
VOLT D.C 100 m V-0,5V-2V-5V-20V-50V- 100

VOLT A.C.

OHM
AMP. D.C.
V-200V-1000V
2,5 V - 10V - 25 V - 100 V - 250 V - 500 V -
1000 V
2x1-0x10-2x100-2x 1000
50 A- 500 A- 5mA- 50 mA -0,5 A-5 A
I
AMP. A.C. 250 A - 1,5 mA- 15 mA- 150 mA - 1,5 A-
10A
CAPACITÀ = O: 50 uF-0 500 F (con batteria interna)
dB 22 dB - 30 dB- 42 dB-50 dB- 56 dB- 62 dB -- - --- -~---·-

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie -
Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
PARERI
DISCORDI
Non sempre i giudizi dei lettori concordano sulla validità del
programma che, mese dopo mese, andiamo a sviluppare attra-
verso le pagine del periodico. Infatti, i principianti ci accusano
talvolta di concedere troppo spazio ad argomenti che oltrepas-
sano, in misura considerevole, i limiti della loro idoneità di as-
similazione e concretizzazione sperimentale. I più esperti, inve-
ce, ci comunicano di sentirsi penalizzati dalle frequenti cantile-
ne, che ripetono regole, consigli e avvertimenti risaputi e che, a
loro dire, finiscono per appesantire l'interesse rivolto ad un
particolare progetto. Eppure l'obiettivo ultimo di una pubblica-
zione tecnica per dilettanti, per appassionati e per chi vuole in-
telligentemente fruire del tempo libero, deve essere tale da ac-
contentare tutti, sia quelli che muovono i primi passi lungo i
sentieri, a volte tortuosi, di questa affascinante disciplina, sia
coloro che ne sanno di più e malvolentieri sopportano le cita-
zioni ripetitive di rudimenti, dati e formule di fondamentale
importanza. Diversamente, dunque, non è possibile fare, se si
vuole contenere la vasta materia in un numero ristretto di fogli
stampati, senza ripartirla in due o più riviste separate, con indi-
rizzi editoriali specifici, che certamente creerebbero una intol-
lerabile dispersione di energie ed una sicura confusione di scel-
ta in chi ci accorda approvazione, stima e affetto. Occorre
quindi benevolmente giustificare ogni sconfinamento in uno
dei due campi, quello delle menzioni elementari e, l'altro, del
rigore scientifico, che noi stessi, con il fermo proposito di con-
ciliare i due pareri discordi, ci ripromettiamo fin d'ora di evita-
re, quanto più possibile, nel tempo futuro.
I CANONI
D'ABBONAMENTO
RIMANGONO Per l'Italia L 37.000
INVARIATI Per Estero L.47.000
L'abbonamento annuo al periodico offre la certezza di ricevere
mensilmente, a casa propria, una pubblicazione a volte esaurita o
introvabile nelle edicole.

Per sottoscrivere un nuovo abbonamento, o per rinnovare quello scaduto, oc-


corre inviare l'importo tramite vaglia postale, assegno bancario, assegno
circolare o a mezzo c.c.p. N. 916205 intestati e indirizzati a: ELETTRONICA
PRATICA-20125 MILANO-ViaZuretti, 52.
Si prega di scrivere con la massima chiarezza, possibilmente in stampatello,
citando con grande precisione: cognome, nome, indirizzo e data di decorren-
za dell'abbonamento.

LA DURATA DELL'ABBONAMENTO È ANNUALE


CON DECORRENZA
DA QUALSIASI MESE DELL'ANNO

È possibile sottoscrivere l'abbonamento o rinnovare quello sca-


duto direttamente presso la nostra sede:

ElfflllllCA.
• -,
- ---J:,--::
..n . ·- ·c
·-:··-
a_
20125 MILANO
VIA ZURETTI, 52
.

'
\

a
', ••

.---
. T

' '
-- ·•· ...--.8'.'97945
T1E'.L
..•
•• •

·,,

,.
' '-·

'
'J .'

''
, -.

,_•_,
ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6697945
ANNO 18 N. 10 - OTTOBRE 1989

LA COPERTINA - Riproduce il montaggio del pro-


getto presentato e descritto nelle prime pagine
del fascicolo: quello dell'Interruttore crepuscola-
re, completamente privo di elementi elettromec-
canici e che assicura una lunga vita delle lampa-
dine automaticamente pilotate.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
Sommario
ZEFFERINO DE SANCTIS
FOTOCOMANDO CREPUSCOLARE 532
disegno tecnico ALLO STATO SOLIDO
CORRADO EUGENIO
PER ACCENSIONI AUTOMATICHE
stampa
TIMEC
ALBAIRATE - MILANO
CALEIDOSCOPIO ACUSTICO 540
Distributore esclusivo per CON EMISSIONI SONORE
l'Italia: FANTASMAGORICHE
A.&G. Marco • Via Fortezza n.
27 • 20126 MIiano tel. 25261
autorizzazione Tribunale Civi-
le di Milano - N. 74 del 29-12- UNA TORCIA EL'ETTRICA 548
1972 • pubblicità inferiore al
25%.
CON I JUMBO LED
AD ELEVATO POTERE LUMINOSO
UNA COPIA L. 4.000

ARRETRATO L. 4.000
CONVERTER IN SALITA DC-DC 556
I FASCICOLI ARRETRATI DA 12 Vcc A 120E 240 Vcc
DEBBONO ESSERE RICHIE-
STI ESCLUSIVAMENTE A:
ELETTRONICA PRATICA
Via Zuretti, 52 - 20125 MILANO PRIMI PASSI 566
DIREZIONE • AMMINISTRA- CORSO DI ELETTRONICA
ZIONE - PUBBLICITÀ - VIA ZU- DIODI LED E FOTODIODI
RETTI 52 - 20125 MILANO.

Tutti i diritti di proprietà lette-


raria ed artistica sono riser- VENDITE - ACQUISTI • PERMUTE 574
vati a termine di Legge per
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche LA POSTA DEL LETTORE 577 I
se non pubblicati, non si re-
stituiscono.

531
Completamente privo
di componenti elettromeccanici.

INTERRUTTORE
CREPUSCOLARE
Le qualità, che debbono contraddistinguere un torimesse, nelle vetrine dei negozi e in molti lo-
moderno interruttore crepuscolare, sono l'auto- cali pubblici. Necessitano invece di alcune spiega-
matismo, la sicurezza di funzionamento, la totale zioni le successive caratteristiche dianzi menzio-
assenza di scintille. Ebbene, questi ed altri anco- nate. Come ad esempio quella della sicurezza di
ra sono gli elementi di maggior rilievo tecnico, funzionamento dell'apparato, per la quale è stato
che qualificano il progetto del fotorelè allo stato decisamente rifiutato l'impiego dell'economico e
solido qui presentato e descritto. Ma analizzia- reperibilissimo relè che, come è risaputo, è un
mole subito, una per una, tali caratteristiche elet- componente destinato a logorarsi nella zona dei
triche, che certamente differenziano il dispositivo contatti, dove nelle fasi di eccitazione e diseccita-
da altri, analoghi, presentati in passato sulle pagi- zione, possono crearsi scintille, assai pericolose
ne della rivista. se l'interruttore è stato installato in luoghi chiusi,
Non occorrono molte parole per interpretare il ricchi di vapori provenienti da liquidi combustibi-
comportamento automatico dell'interruttore, che li o percorsi da tubazioni e condutture del gas.
deve funzionare, senza alcuna sorveglianza, cor- Un'ulteriore, importante caratteristica elettrica,
rettamente e tempestivamente, nelle abitazioni che ancor più qualifica l'affidabilità di funziona-
civili, nei condomini, dentro le gallerie, nelle au- mento di questo interruttore crepuscolare, va in-

Pur trovando la sua più naturale collocazione negli impianti


elettrici di accensione automatica di una o più lampadine,
questo fotorelè, allo stato solido, può essere utlllzzato per
molti altrl scopi, che il lettore saprà certamente individuare.
dividuata nell'isteresi della soglia di intervento tando il ritardo di intervento, si migliorerebbero i
del circuito. La quale, programmata in misura ri- risultati e si eviterebbero certi lampeggìi, senza
stretta, darebbe luogo a intollerabili inconvenien- tuttavia risolvere le condizioni tecniche di incer-
ti in fase di valutazione della luce, quando questa tezza, quando la luminosità atmosferica varia fre-
varia, quantitativamente, in modo irregolare. Ad quentemente. È meglio, dunque, far uso di un in-
esempio, durante il passaggio veloce di nubi, o in terruttore allo stato solido, per aprire e chiudere
occasione di repentine accensioni di sorgenti lu- i circuiti degli elementi utilizzatori applicati ai
minose artificiali, che provocherebbero una se- terminali d'uscita del progetto qui proposto al-
quenza di abilitazioni e disabilitazioni dell'appa- l'attenzione dei lettori, ovvero di un triac, in cui i
rato, con un conseguente danneggiamento delle transitori di tensione e di corrente si manifestano
lampade collegate in uscita e pilotate dall'inter- all'interno di una piastrina di silicio ermetica-
ruttore crepuscolare. Anche se è vero che, esal- mente chiusa, senza generare alcuna scintilla o

Impedisce ogni tipo di lampeggiamenti garantendo una lunga


vita delle lampadine.

Le accensioni, senza provocare scintille, sono precise e in-


sensibili ai falsi comandi.

533
a » # • o

RETE
FA
7 I#
I
I

i.7L.i
R3

TC a2

.i 4. • - • • • -

Flg. 1 - Circuito teorico completo del progetto dell'Interruttore crepuscolare de-


scritto nel testo. Il simbolo (freccia) del pericolo di scosse elettriche, deve mettere
in guardia l'operatore durante le fasi di collaudo e taratura del dispositivo. Le li-
nee tratteggiate racchiudono la parte circuitale che deve essere montata su una
basetta-supporto. Il gruppo FA (FotoAccoppiatore), durante le operazioni di mes-
sa a punto, rimane completamente isolato dalla luce esterna mediante schermatu-
ra ottica.

----COMPONENTI-----
Condensatori R4 = 160 ohm - 1/2 W
'
C1 = 100.000 pF - 250 Vca
C2 = 100.000 pF - 250 Vca Varie
FR1 = fotoresistenza (quals. tipo)
Resistenze FR2 = fotoresistenza (quals. tipo)
TC = triac (T 06-600 B) -6 A con 60o V
R1 = 220.000 ohm (trimmer) DC = diac (quals. tipo)
R2 = 47.000 ohm - 1/2 W LN = lampada al neon (220 Vca)
R3 = 100.000 ohm - 1/4 W F1 = fusibile (vedi testo)

logoramento apprezzabile sotto l'aspetto pratico. ESAME DEL PROGETTO


La soglia di intervento, inoltre, è caratterizzata
da una originale ed energica isteresi, che pratica- Ultimata la descrizione delle caratteristiche più
mente si identifica con una grande sensibilità del apprezzabili dell'interruttore crepuscolare, inizia-
circuito alle diminuzioni di luce, quando è spen- mo ora l'esame del progetto pubblicato in figura 1.
to, ed agli aumenti, quando è acceso, pur rima- La tensione di rete, a 220 V ca, è costantemente
nendo indifferente alle variazioni comprese fra le applicata all'intero modulo elettronico, attraverso
due soglie di isteresi, con immunità assoluta alle i terminali 5-6. In particolare, la fase inserita sul
piccole fluttuazioni e ai disturbi luminosi. terminale 6 esce dal capocorda 4, percorre il fila-

534
8
RETE

LAMP

Tc
Fig. 2 - Piano realizzativo del modulo elettronico del fotorelé automatico. Si noti la
composizione del gruppo optoelettronico FA che, durante la taratura del dispositi-
vo, deve essere completamente e provvisoriamente oscurato. Sull'aletta metallica
del triac TC occorre applicare un adeguato radiatore soltanto quando il carico su-
pera abbondantemente il valore di potenza di 200 W.

mento della lampada di carico, rientra nella linea to intervento della fotoresistenza FRl, che deve
3 e coinvolge, contemporaneamente, il gruppo essere in grado di innescare, dapprima, il diodo
R4 - C2 e quello formato da Rl - R2 - Cl. L'al- diac DC e poi il triac TC. In questo comporta-
tra fase, quella connessa con il punto 5, applica la mento, infatti, consiste la funzione di interruttore
tensione ad un terminale di C2 e di Cl e ad uno automatico crepuscolare, ovvero di fotorelè allo
della fotoresistenza FR1. Ora, pur sapendo che i stato solido, del circuito di figura 1.
condensatori sono elementi che possono condur- Ricordiamo ora brevemente, prima di continuare
re la corrente alternata, in questo caso, in consi- l'esame teorico del funzionamento del progetto,
derazione dei valori capacitivi e resistivi assegnati il comportamento della fotoresistenza, che può
ai vari componenti circuitali, la conduzione elet- essere noto a molti lettori, ma ancora sconosciu-
trica noli è sufficiente per accendere il filamento to ad alcuni principianti.
della lampada di carico. Dunque, per accendere La fotoresistenza FR 1 cambia il suo valore resi-
la lampada, è necessario che il triac TC divenga stivo al variare della luce che la colpisce. Più pre-
conduttore, onde cortocircuitare, attraverso il fi- cisamente, la resistenza diminuisce coll'aumenta-
lamento del componente di carico circuitale, i re della luminosità ambientale, consentendo di
morsetti 5 - 6 del modulo elettronico. Ma affin- condurre agevolmente la corrente. Al contrario,
ché ciò avvenga è necessario un preciso e corret- quando la luce viene meno, ossia quando il com-
535
ponente si trova in condizioni di penombra o ad-
dirittura di oscurità, la sua resistenza aumenta e
MANUALE DEI DIODI raggiunge i massimi valori, impedendo lo scorri-
mento della corrente elettrica.
E DEI TRANSISTOR In assenza parziale o totale di luce, la fotoresi-
stenza FRl non è conduttrice ed il condensatore
Cl, elettricamente caricato dalla tensione alter-
L. 13.000 nata, riversa ora la sua carica, anziché attraverso
FRl, sul diac DC che, a sua volta, la applica al
Un prestigioso volumetto di 160 pagine,
con 85 illustrazioni e 75 tabelle con le gate "g" del triac TC, provocandone l'innesco. E
caratteristiche di circa 1.200 transistor e ciò accade con la massima sicurezza, sia in pre-
140 diodi. senza delle semionde positive, sia con quelle ne-
L'opera vuol essere una facile guida, di gative della tensione alternata di rete, giacché il
rapida consultazione, nel laboratorio triac TC è un componente innescabile con en-
hobbystico, dove rappresenta un ele- trambi i tipi di impulsi.
mento integrante del corredo abituale Una volta avviata la conduttività del triac TC,
delle attrezzature. come abbiamo detto in precedenza, i conduttori
di rete cortocircuitano la lampada di carico e la
accendono. Tuttavia, una parte della corrente
MANUALE uscente dall'anodo "a2" di TC, attraversa pure la
DEI piccola lampada al neon LN, la quale si accende
p1ODI E DEI TRANSISTOR ed illumina la seconda fotoresistenza FR2 inseri-
ta nel circuito di figura 1. La quale, si comporta
ovviamente allo stesso modo di FRl, cioè eserci-
ta una lieve forma di cortocircuito sul trimmer
R1, quando è illuminata dalla lampadina al neon
LN, mentre la sua presenza non è elettricamente
avvertita quando rimane al buio. Ma per il com-
portamento del progetto di figura 1 interessa la
condizione di illuminamento della fotoresistenza
FR2. Perché questa consente di fornire una mag-
giore quantità di tensione al processo di innesco
del diac DC, esaltando le qualità dell'isteresi di
intervento della soglia del fotorelè automatico.
Infatti, anche quando la luce incidente su FRl
aumenta in piccola misura, in virtù della presenza
di FR2 illuminata, il triac TC rimane innescato.
Naturalmente, la soglia di intervento, oltre che
dal sistema optoelettronico FA, viene regolata e
tarata con il trimmer Rl. Il quale, unitamente al-
Tra i principali argomenti trattati, ricor- la resistenza R2, alla fotoresistenza FR 1 e al
diamo: gruppo FA, collegato in parallelo con Rl, com-
pone il partitore di tensione, che stabilisce il va-
Diodi al germanio e al silicio - Semicon- lore della tensione alternata da applicare tra il
duttori P ed N - Verifiche pratiche - Diodi gate "g" e l'anodo "al" del triac TC.
varicap - Diodi zener - Transistor - Concludiamo ricordando che l'insieme resistivo-
Aspetti strutturali - Amplificazione a capacitivo R4 - C2 rappresenta l'elemento di
transistor - Configurazioni - Piedinature -
Sigle - Riferimenti guida.
smorzamento di quegli impulsi di tensione di rete
che, anche in assenza di comando di avviamento
del triac TC sul gate "g, potrebbero avviare il
funzionamento del fotorelè automatico.

MONTAGGIO

Su una piastrina di materiale isolante, di forma


rettangolare, delle dimensioni di 6,7 cm x 4,5 cm,

536
l

Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stam-


pato da riprodurre su una delle due facce di una ba-
setta-supporto, di forma rettangolare, di materiale iso-
lante e delle dimensioni di 6,7 cm x 4,5 cm.

si compone il circuito stampato riprodotto in porto, può essere realizzato con due conduttori
grandezza reale in figura 3. Poi, su questa, si ap- elettrici della lunghezza di qualche metro; anche
plicano i vari componenti elettronici nel modo la comune piattina, utilizzata negli impianti elet-
indicato nel piano costruttivo pubblicato in figura trici, può servire per questo scopo.
2. Quindi, a lavoro ultimato, il modulo elettroni- Per quanto riguarda il fusibile Fl, questo deve
co deve essere introdotto in un contenitore asso- essere scelto fra i modelli più adatti al carico che
lutamente impenetrabile alla luce, mentre riman- il fotorelè deve pilotare. In sostanza esso deve
gono fuori da questo la fotoresistenza FRl e la essere in grado di sopportare il flusso di corrente
lampada, o gruppo di lampade di carico. assorbita dalla lampadina o dall'eventuale grup-
Durante le prove di funzionamento dell'interrut- po di lampadine. Per esempio, se il carico assor-
tore crepuscolare e in fase di taratura circuitale, be una corrente di 1 A, il fusibile dovrà essere da
il gruppo optoelettronico FA (FotoAccoppiato- 2 A Ma si badi bene che Fl deve essere conside-
re), che nello schema elettrico di figura 1 è rac- rato come elemento di protezione da incendi e
chiuso fra linee tratteggiate, deve rimanere com- surriscaldamenti dell'impianto elettrico, mentre
pletamente protetto dalla luce, avvolgendolo con coloro che vorranno proteggere il dispositivo dai
un frammento di tessuto nero, oppure ricopren- cortocircuiti o dalle bruciature delle lampade,
dolo provvisoriamente con un piccolo contenito- teoricamente corrispondenti ad un cortocircuito
re internamente annerito. Poi questi elementi, per alcuni cicli di rete, dovranno sovradimensio-
una volta compiuta la taratura del dispositivo, nare il triac TC, adottando un modello da 35 A
verranno rimossi definitivamente.
La fotoresistenza FRl, i cui terminali vanno col-
legati con i punti 1-2 del progetto del fotorelè, SUGGERIMENTI PRATICI
senza tener conto della loro posizione, giacché
FRl non è un componente polarizzato e va quin- Ai lettori principianti ricordiamo che il dispositi-
di trattato come una comune resistenza, deve ri- vo descritto in queste pagine è interessato dalla
manere esposta alla luce solare, se l'apparato vie- tensione alternata di rete, che rappresenta sem-
ne utilizzato nella sua più consona funzione di in- pre un pericolo per l'incolumità personale, se
terruttore crepuscolare. In pratica, per rendere non si adottano precise precauzioni, anche se gli
selettiva la fotoresistenza FRl, che deve rimane- eventuali pericoli sussistono soltanto durante le
re sensibilizzata dalle variazioni di luce solare e prove di funzionamento dell'apparato e in sede
non da quelle di altre sorgenti di luce, permanen- di taratura del circuito. Ad ogni modo, per lavo-
ti o casuali, conviene inserire il componente in rare con la massima tranquillità e in condizioni di
un tubetto di color nero, con funzioni di schermo totale sicurezza, è consigliabile inserire, fra la spi-
ottico. na del fotorelè e la presa di corrente, un comune
In sede di installazione dell'interruttore automa- trasformatore-isolatore, con rapporto unitario,
tico crepuscolare, il collegamento, fra la fotoresi- vale a dire da 220 V/220 V, assai economico e fa-
stenza FRl e i terminali 1-2 della piastrina-sup- cilmente reperibile in commercio. Questo com-
537
ALETTA

o
(A2) r
SIGLA 2lAc
n
J l

Fig. 4 - Sulla sinistra è disegnato il triac e sulla destra


il diac montati nel circuito dell'interruttore crepuscola-
re. Nel modello di trlac, qui riprodotto, l'anodo A2 ri-
mane elettricamente collegato con l'aletta metallica
del componente. In altri tipi di triac, questa connessio-
Al A2 G ne non esiste.

ponente evita di prendere scosse e potrà rivelarsi tallico che di carbone, perché le resistenze a film
molto utile nel laboratorio dilettantistico durante non sono in grado di assorbire i brevi, ma intensi
la carriera dell'appassionato di elettronica. impulsi di corrente; queste, infatti, facilmente si
Poiché il circuito di figura 1, a causa della pre- aprono ed isolano il condensatore C2, esponendo
senza del triac TC, genera segnali elettromagne- il triac TC agli inneschi spuri e provocando un
tici, che possono risultare disturbatori, si consi- errato comportamento circuitale.
glia di utilizzare un filtro induttivo-capacitivo LC Il diodo DC è un diac di qualsiasi tipo, per il
di adeguata portata, da collocare in prossimità quale non è stata citata, nell'elenco componenti,
del dispositivo. Anche questo elemento può con- alcuna sigla. Si tratta di un componente elettroni-
siderarsi di facile reperibilità commerciale. co non polarizzato che, in sede di montaggio, si
Passiamo ora ad alcune considerazioni relative ai applica senza tener conto della posizione dei ter-
componenti impiegati nello schema pratico di fi- minali.
gura 2. Il triac TC, per il quale si suggerisce l'impiego
La resistenza R4 deve essere rappresentata da un del modello BT 06 - 600 B o simili, può riscaldar-
modello ad impasto e non di tipo a film, sia me- si, se la potenza della lampada di carico supera
abbondantemente la potenza di 200 W. In tal ca-
so il componente deve essere raffreddato, appli-
cando sull'aletta metallica un adatto radiatore
dell'energia termica. Comunque, con carichi fino
a 400 W, il radiatore non serve.
abbonatevi a: A proposito del triac TC, ricordiamo che in alcu-
ni modelli l'aletta metallica rimane elettricamen-
te collegata con l'anodo "a2", mentre in altri è
ELETTRONICA completamente isolata dagli elettrodi del compo-
nente.
Per i condensatori C1-C2, i cui valori capacitivi so-
PRATICA no di 100.000 pF, si debbono impiegare modelli
con tensioni di lavoro, in corrente alternata, di 250
Vca, oppure, in corrente continua, di 1.000 Vcc.
538
La lam pada al neon LN , alim entata dalla tensio- progressiva diminuzione della luce alla quale ri-
ne altern ata di rete, è di piccole dimensioni e la mane esposta la fotoresistenza FR 1. E a un certo
fotoresistenza FR2 deve rimanere posizionata punto ci si accorgerà che la lampada di carico
davanti, con la superficie sensibile affacciata su (LAMP.) inizia a lampeggiare. Ebbene, questa è
LN a brevissima distanza. la condizione elettrica in cui, essendo ancora
freddo il filamento e, conseguentemente, caratte-
rizzato da una bassa resistenza, la lampada si
TARATURA brucia molto facilmente. Occorre quindi interve-
nire tempestivamente su Rl per provocare l'en-
La taratura del progetto descritto in questa sede trata in funzione della fotoresistenza FR2 ed an-
si effettua agendo sul trimmer Rl nel seguente nullare il fenomeno del lampeggìo. Ma appena
modo. questo scompare, non si deve più toccare la vite
Dapprima si fa ruotare la vite di comando del di regolazione del trimmer Rl, che ora deve con-
componente con Io scopo di ridurre al minimo siderarsi perfettamente tarato. È ovvio che il pro-
valore la resistenza di R 1; il cursore, quindi, deve cedimento di taratura descritto, che si riduce alla
rimanere tutto spostato verso la linea conduttrice ricerca del posizionamento esatto del cursore del
proveniente dal terminale 3. trimmer Rl, va eseguito gradualmente, pur senza
Successivamente, avendo agito in condizioni di esitazioni, con il gruppo optoelettronico FA com-
piena luminosità, si provoca artificialmente una pletamente oscurato.

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e del collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti In ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energla elettrica - La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità

L. 13.500 di misura - I condensatori - I resistori - I diodi


- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito In formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere il successo
posto di 128 pagine riccamente illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
a due colori

539
Riproduce i versi
degli animali e
i suoni della natura.

VOCI E SUONI
FANTASMAGORICI
Questo originale dispositivo elettronico può in- mo a proporre al nostro pubblico. Non prima,
durre il lettore a ricordare il comportamento del tuttavia, di aver ricordato che, ai risultati dilette-
caleidoscopio, ma non di quello a tutti noto, nel voli, si possono aggiungere quelli utili, derivanti
quale le immagini mutano ordinatamente e di dalla trasformazione, peraltro semplice, dell'ap-
continuo, bensì di un altro, assolutamente più at- parato di uno "scacciainsetti", o in un "allontana-
tuale, generatore di voci e suoni fantasmagorici, ratti", oppure in efficace strumento di richiamo
in grado di trasformare la mente di chi lo usa in dei pesci, che tanti pescatori sapranno apprezza-
un grande schermo panoramico, in cui possono re. Ma avviciniamoci un po' di più al circuito teo-
apparire le onde del mare, stormi di uccelli, pian- rico del generatore audio, pubblicato in figura 1,
tagioni battute dai venti, arnie in attività produt- il cui comportamento non è facile da interpretare
tiva, animali nel loro ambiente naturale. Sì, per- e da assimilare, anche se il progetto appare asso-
ché questi, e moltissimi altri ancora, sono i se- lutamente privo di elementi complessi, scono-
gnali audio uscenti da un piccolo altoparlante, sciuti ai dilettanti e di non agevole reperibilità.
collegato all'uscita del progetto che ci apprestia- Mentre siamo convinti che la fatica, di chi vorrà

Il dispositivo proposto in queste pagine può considerarsi


uno strumento sonoro divertente, un apparato rilassante, un
valido supporto alle registrazioni audio per la creazione di
avvincenti sottofondi.

540
Consideratelo un moderno caleidoscopio sonoro.

Può servire nella pesca e nella lotta contro topi ed insetti.

seguire l'analisi circuitale, sarà ampiamente ripa- sulla manopola di comando del potenziometro,
gata dal piacere di conoscere nuove tecniche, at- scegliendo, fra le molteplici emissioni foniche,
tuabili con quei dispositivi, tanto importanti nel- quella più avvincente. Che può essere ascoltata
l'elettronica moderna, che vanno sotto il nome di per curiosità, a scopo di rilassamento psichico o
integrati. In ogni caso, per tutti coloro che sorvo- per la creazione di un sottofondo acustico in una
leranno le nostre brevi disquisizioni analitiche, registrazione sonora.
anticipiamo, qui di seguito, gli elementi di mag-
gior interesse generale che caratterizzano lo
schema elettrico di figura 1. ESAME DEL CIRCUITO
Un solo comando basta per pilotare tutto l'appa-
rato e questo si identifica nel potenziometro Lo schema teorico di figura 1 può essere suddivi-
Rll. Il quale, se ruotato nel senso delle frequen- so in tre blocchi principali. Il primo di questi fa
ze più elevate, genera, attraverso l'altoparlante, capo all'integrato ICl e svolge la funzione di
suoni sempre più acuti, fino a quelli non più udi- convertitore digitale analogico. Il secondo è rap-
bili, ossia supersonici. Viceversa, se ruotato in presentato da un oscillatore, pilotato tramite due
senso opposto, il potenziometro fa ascoltare, nel sezioni inverter di un integrato CMOS (IC2), il
trasduttore acustico, suoni sempre più gravi, che terzo è costituito da un amplificatore di corrente
sono ripetitivi fin quando rimane chiuso l'inter- alla cui uscita è collegato l'altoparlante AP.
ruttore di alimentazione. Dunque, per riprodurre Lo schema a blocchi, riportato in figura 4, ag-
il canto delle raganelle, il ronzìo delle api, il fru- giunge, ai tre già elencati, un quarto blocco, il
scìo di foglie e frasche mosse dal vento, il cin- primo a sinistra, denominato "contatore binario",
guettìo delle rondini o la voce della risacca, l'o- di cui avremo occasione di parlare qui di seguito.
peratore deve agire lentamente e pazientemente L'integrato ICl, appartenente alla categoria dei
541
I --
E
z:.
1 o
oti
{rg±±s
oojrrr"
ggggggg,
>
00
@
zzzz ---·
érrao.E4
Il Il Il Il Il Il Il Il Il •
.!!! ,.. :E
SrrgzaJ
> --t-0000<((1)<(

- ;:..,
"'
u !zw ~
Q)
---,..ra
,:,
oe
z E
E
oIl)
o ---
·;: Q)
N

CL
5
EEEEEEEE
crrc
00000000
00000000
-...
e
Q)
lii
'iii
Q)

88888888
8 c:i....:NNinc:ic:ic:i
,..
o r-
11 11 11 11 11 11 Il Il
.., ..,
MM

or-
.!!!

I-
Q)
:t:
:::,

a:i
"lt' U') CO r-- CO a, ,- ,-
a:a:a:a:a:a:a:a: zi

--o
E
(,)

...
6
:t:
Q)

-
G
5
,..
CO

U. LL LL
I
r
EEE
0. 0. ::!. 000
oor-- 000
o 88""
·;: 888
L- -
(.)

__.
.,
'lilii c:i
e
Q)
c:i
,.. ,..
00
Q)
N
e
Q)
c:i
yM l
c:i c:i
00& l
,:, Il Il Il 6 Il Il Il
e 'iii
o ,.. (\I C') Q) ,.. (\I C')
O 000 a: a:a:a:
542
543
+
Fig. 3- Disegno in grandezza reale del
circuito stampato da riprodurre su una
basetta supporto di forma rettangolare
e delle dimensioni di 9,1cm x 3,5 cm.
l

CMOS, della serie 4000, compie, nel circuito di Nella pratica applicazione del circuito di figura 1,
figura 1, quelle funzioni di frontiera che consen- l'integrato CMOS è stato impiegato con la carat-
tono al mondo digitale, della logica e della elabo- teristica di adattarsi perfettamente ai diversi va-
razione numerica, di interloquire, con quello lori della tensione di alimentazione compresi fra
analogico, in merito alle relative elaborazioni o. i limiti dianzi ricordati.
per dirla inolto più semplicemente, con gli attua- Aggiungiamo ora che i circuiti CMOS bene si
tori e i trasduttori. prestano alla funzione DAC in quanto l'uscita è
Il convertitore digitale analogico, che nello sche- equivalente ad una resistenza collegata o al
ma di figura 4 reca la sigla D- A, ma che nella + Vcc o allo O V, che non propone alcuna tensio-
sua forma più completa dovrebbe essere segnala- ne di polarizzazione che, con la sua instabilità,
to con le tre lettere DAC (Digitai - Analogie - assai difficilmente consentirebbe di ricavare se-
Converter), riceve un codice sotto forma di "l" e gnali o funzioni analogiche. Collegando invece
di "O", o di "alti" e "bassi", o di + Vcc e O V, delle resistenze sulle uscite, si possono ottenere
mentre eroga in uscita una tensione, alle volte correnti con valori di intensità proporzionali al
pure una corrente, che è proporzionale al valore "numero" scritto su queste: alle correnti maggio-
numerico del codice stesso. ri corrispondono le uscite più alte.
Il codice ora menzionato può essere di vario tipo, Ovviamente, il valore delle resistenze deve essere
ovvero binario, BCD, esadecimale, ecc., ed è ri- legato al "peso" della relativa uscita. Per esem-
cevuto nella forma "in serie" o "in parallelo", va- pio, l'uscita meno significativa assume il valore
le a dire con una cifra o bit dopo l'altro su uno resistivo più alto, con un flusso minore di corren-
stesso ingresso, oppure con tutte le cifre, con- te. Poi i valori resistivi via via diminuiscono e le
temporaneamente, su altrettante entrate. Quello correnti aumentano tenendo conto che, nella nu-
di cui si fa impiego nel progetto di figura 1 è di merazione binaria, il "peso" raddoppia con le ci-
tipo binario con ingresso in serie ed è realizzato fre.
tramite un contatore ancora binario che, sulle Su elevate impedenze di carico, il CMOS si com-
proprie uscite, offre un numero, ovviamente porta bene, anche se, non essendo richiesta una
scritto in codice binario, che identifica la quantità grande precisione di funzionamento e, soprattut-
di impulsi ricevuti in ingresso. to, per non complicare ulteriormente il progetto
Quando il contatore raggiunge il fondo scala, es- di figura 1, la linearità è alquanto approssimativa.
so viene azzerato ed il conteggio riprende nuova-
mente da zero.
L'integrato ICl, per il quale si è fatto impiego OSCILLATORE CON CMOS
del modello 4040 B, è in grado di funzionare con
tensioni di alimentazione oscillanti fra i pochi La corrente uscente da ICl raggiunge, tramite la
volt e i 15 Vcc, con irrisori consumi di corrente, resistenza R9, la base del transistor TRl, che
rivelandosi quindi adatto al funzionamento per svolge la funzione di resistenza variabile, onde al-
mezzo di pile che, in ultima analisi, è il più gradi- terare la costante di tempo RC di un circuito
to ai dilettanti di elettronica. oscillatore.
544
«e ,[{2
CONTATORE CONVERT.
BINARIO
D-A
vco H

Fig. 4- Schema a blocchi interpretativo del funzionamento del generatore di suoni.


I primi due blocchi rappresentano il DAC (Digitai Analogie Converter), il terzo, l'o-
scillatore a frequenza variabile ed il quarto, l'amplificatore di bassa frequenza e di
pilotaggio dell'altoparlante.

In pratica, quanto più alta è la corrente di base Il triplicatore di corrente si rende necessario per
su TRl, tanto più basso diviene il valore resistivo pilotare direttamente un piccolo altoparlante da
simulato dal transistor, con la conseguente oscil- 100 ohm - 0,2 W, peraltro sostituibile con un tra-
lazione a frequenza più elevata del circuito oscil- sduttore piezoelettrico a larga banda e non di
latore. Concludendo, si può ora dire che il DAC, quelli per uso buzzer, che sono idonei soltanto
incrementandosi, aumenta la frequenza dell'o- alla riproduzione di pochissime frequenze.
scillatore. L'altoparlante magnetodinamico, che può essere
Per rendere unidirezionale il segnale alternato caratterizzato da un valore di impedenza com-
generato dall'oscillatore, essendo pure il transi- preso fra gli 8 ohm e i 100 ohm, va scelto fra i
stor un componente in funzione unidirezionale, è modelli disponibili con impedenza più elevata. In
stato inserito, a valle di TRl, il ponte raddrizza- ogni caso, anche se ciò non è stato introdotto nel
tore a quattro diodi D1 - D2 - D3 - D4. circuito di figura 1, conviene sempre collegare,
Il circuito dell'oscillatore impiega due sezioni in- tra linea di massa e piedino 10 di IC2 e tra que-
verter di un integrato CMOS, della serie 4000, sto e la linea di alimentazione a + 9 Vcc, alcuni
contenuti in IC2. Per il quale è stato scelto il mo- diodi di tipo 1N4148, onde evitare che la compo-
dello 4049. nente induttiva possa mandare in "latch-up" l'in-
Le due sezioni interessate dall'oscillatore sono la tegrato IC2, distruggendolo. Perché internamen-
"a" e la "b"; dall'uscita di queste il segnale viene te all'integrato stesso si potrebbe innescare un
prelevato ed inviato, in parte, all'ingresso del· diodo SCR parassita, in grado di cortocircuitare
DAC, tramite il condensatore C2, in parte raggiun- l'alimentazione ed assorbire correnti distruttive.
ge il sistema amplificatore di bassa frequenza. Ricordiamo tuttavia che tale diodo si innesca in
presenza di impulsi di tensione al di fuori della
corretta alimentazione.
AMPLIFICAZIONE BF

L'amplificazione dei segnali è affidata alla sezio- UNA VARIANTE CIRCUITALE


ne "c" dell'integrato IC2, che la invia poi al siste-
ma triplicatore di corrente, composto dalle sezio- Una modifica assai interessante alla parte finale
ni "d", "e", "P, collegate in parallelo tra loro ed del circuito di figura 1, consiste nel sostituire l'in-
appartenenti, come le prime tre citate, allo stesso terruttore Sl con un pulsante Pl di tipo normal-
integrato CMOS. mente aperto, come indicato nello schema di fi-
545
1
P1
H
+
e
9V
2200
uF e

3}t Flg. 5 - Sostituendo l'Interruttore, S1, montato nel pro-

-. de ll getto originale del generatore di suoni, con un pulsan-


te di tipo normalmente aperto e collegando In paralle-
lo un condensatore elettrolitico, gli effetti acustici ri-
,_,_.I sultanti si spengono lentamente, diventando sempre
più evanescenti e suggestivi.

gura 5, nel quale i terminali contrassegnati con i ancora aggiungere che il dispositivo, qui presen-
numeri 1 - 2 sono gli stessi riportati nel progetto tato e descritto, oltre che generare suoni provo-
originale di figura 1. La seconda variante riguar- catori di sensazioni piacevoli, se collegato con un
da il collegamento, in parallelo con l'alimentato- altoparlante con ottima resa, per esempio con un
re a 9 V cc ed il pulsante P 1, di un condensatore tweeter piezoelettrico e con il potenziometro tut-
elettrolitico da 2.200 F - 24 VI. to ruotato verso i supersuoni, può fungere da
Premendo il pulsante P1, il circuito di figura 1 scacciazanzare. Ovviamente con il massimo as-
entra in funzione regolarmente, ma appena cessa sorbimento di corrente di 40 mA circa, contro i
la pressione su Pl, cioè quando il circuito di ali- 4 + 6 mA richiesti dalla riproduzione delle note
mentazione si apre, il condensatore elettrolitico più gravi.
comincia a scaricarsi, arricchendo i suoni ripro- Più in generale ricordiamo che tutti gli insetti
dotti dall'altoparlante di un piacevole e suggesti- non gradiscono la presenza nell'aria degli ultra-
vo effetto evanescente. suoni. Mentre per ogni specie di questi esiste un
particolare valore di frequenza del suono che li
mette in fuga, almeno così insegna l'entomologia.
APPLICAZIONI VARIE E veniamo ora all'impiego del progetto come di-
spositivo di richiamo dei pesci durante le battute
A conclusione di quanto finora detto, possiamo di pesca. Per il quale, questa volta, il potenziometro
546
Rll deve rimanere ruotato nel senso di riproduzio- terminale negativo deve rimanere elettricamente
ne di segnali audio a frequenza più bassa. collegato con uno dei due terminali dell'altopar-
E ovvio che per questa particolare funzione del- lante AP.
l'apparato, l'altoparlante deve essere immerso L'individuazione degli elettrodi del transistor
nell'acqua. A tale scopo, quindi, occorre imper- TR 1 viene agevolata dalla presenza di una picco-
meabilizzare il trasduttore acustico in modo che, la smussatura ricavata sul contenitore del compo-
pur restando riparato dall'acqua rimanga nelle nente, come si può osservare nello schema di fi-
condizioni tecniche di espandere i suoni emessi. gura 2.
Possono dunque essere utilizzati i tessuti per im- Una volta completata la composizione del modu-
permeabilizzazione di indumenti, le plastiche con lo elettronico di figura 2, questo potrà essere in-
spessore sottile, taluni contenitori a tenuta sta- serito in un contenitore, sul quale deve prima es-
gna. Poi si deve dotare l'altoparlante di un ele-
mento di controllo di volume sonoro, collegando,
in serie ad esso, un potenziometro da 1.000 ohm,
a variazione logaritmica, per individuare con
questo il livello audio in uscita più efficace nell'o-
pera di richiamo della fauna ittica.
In questo tipo di applicazione del generatore di
suoni, non serve un particolare modello di alto-
parlante, dato che si tratta di una riproduzione
acustica di bassa frequenza, per la quale un qual-
siasi altoparlante magnetodinamico può svolgere
efficacemente il compito richiesto.

MONTAGGIO

La realizzazione del caleidoscopio fantasmagori-


co si effettua su una basetta supporto, di materia-
le isolante, ossia di bachelite o vetronite, di forma
rettangolare, delle dimensioni di 3,5 cmx 9,1 cm.
Su una delle due facce della basetta si deve com-
porre il circuito stampato, il cui disegno in gran-
dezza naturale è pubblicato in figura 3. Ma si
faccia bene attenzione che, per motivi di semplifi-
cazione circuitale, la continuità elettrica delle va-
rie piste di rame deve essere integrata con l'inse-
rimento, sulla faccia opposta a quella in cui è
composto il circuito stampato, di alcuni ponticel-
li, che nello schema costruttivo di figura 2 sono
indicati con l'espressione "pont." e che in pratica
sono rappresentati da piccoli spezzoni di filo con-
duttore rigido. sere ricavato un foro di diametro pari a quello
Ai lettori principianti consigliamo di applicare dell'altoparlante utilizzato ed un altro per il co-
per primi, sulla basetta supporto, i due zoccoletti mando di controllo della frequenza dei suoni
portaintegrati sui quali, soltanto a lavoro di ca- emessi, costituito da una piccola manopola inne-
blaggio completato, verranno inseriti i due deli- stata sul perno del trimmer Rll. Naturalmente,
cati CMOS segnalati con ICl e IC2, ovviamente dentro lo stesso contenitore troveranno sistema-
orientandoli in senso esatto, dopo aver individua- zione due pile da 4,5 V ciascuna, collegate in se-
ta la precisa posizione del piedino 1. Ma questo rie e sufficienti per alimentare il dispositivo che,
particolare risulta ben evidenziato nello schema nelle massime condizioni di consumo di corrente,
pratico di figura 2. durante l'emissione di suoni acuti, assorbe 40 mA.
Anche i quattro diodi al silicio D1 - D2 - D3 - D4 Nulla vieta, tuttavia, di far uso di un alimentatore
debbono essere inseriti con i loro catodi rivolti in continua ben isolato da rete.
verso la zona in cui è montato il trimmer Rll, L'interruttore S1 è necessario per interrompere
perché questi sono componenti polarizzati, così l'alimentazione delle pile quando l'apparecchio
come lo è il condensatore elettrolitico C3, il cui viene messo a riposo.
547
TORCIA ELETTRICA
CON JUMBO LED
Il diodo led è un componente elettronico noto a di tipo a semiconduttore, che viene normalmente
tutti, ai lettori più esperti e ai principianti. Tutti, impiegato, sui pannelli di molti apparati, come
infatti, ne conoscono la conformazione esteriore, segnalatore ottico, ma che la esigua intensità lu-
le diverse colorazioni con cui viene costruito, le minosa prodotta non ne consente la diffusione
principali caratteristiche elettriche. Si sa, ad con l'etichetta di fonte di illuminazione vera e
esempio, che è una sorgente di luce, che appar- propria. Eppure, la facile reperibilità commercia-
tiene alla schiera degli elementi allo stato solido, le e, soprattutto, il suo modestissimo prezzo al

Pur non assumendo le caratteristiche pratiche della torcia


elettrica, dovendo essere accoppiata ad un piccolo alimenta-
tore da rete, in corrente continua, questa vera e propria
lampada a diodi led rappresenta una soluzione tecnica di
eccezionale Interesse.

548
Con le correnti impulsive i led diventano lampadine.

L'emissione luminosa è tale da illuminare un oggetto alla di-


stanza di tredici metri.

L'applicazione qui descritta risolve molti problemi pratici.

dettaglio, sono requisiti che esaltano la fantasia fino al limite dei 1.000 IDA, senza che i diodi pos-
di tanti appassionati i quali, pur sapendo che i sano bruciarsi. E la potenza luminosa è tale da il-
led, nella loro generalità, assorbono correnti del- luminare una piccola superficie, alla distanza di
l'ordine dei 10+20 mA, con la tensione di 1,6 tredici metri, immersa nell'oscurità.
Vcc, più volte sono tentati, anche se con risultati Con questi presupposti, ovviamente, è facile ar-
negativi, a considerarli delle piccole lampade. guire quali e quante applicazioni pratiche possa
Ebbene, se fino ad ora, chi ci segue con grande trovare una "torcia elettrica" così concepita, po-
interesse, non è riuscito a concretizzare una tale tendo ampiamente interessare il mondo della
aspirazione, consideri giunto il momento per pubblicità, quello dei sistemi d'allarme, l'illumi-
mettersi all'opera e costruire una torcia elettrica nazione delle vetrine, il settore modellistico e co-
con quattro diodi optoelettronici. E, si badi bene, sì via. Ma vediamo subito come è stato risolto il
senza aumentare l'intesità della corrente conti- problema della forte emissione di luce con i pic-
nua normale che, al di là dei limiti citati, finireb- coli e modesti diodi led.
be per distruggere il led.
La particolare tecnica di alimentazione dei diodi PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
led, qui suggerita, consiste nel sottoporre questi
componenti ad un regime impulsivo, che gli con- Per la verità non sono troppo piccoli i led di cui
sente di tollerare correnti unidirezionali di inten- ci siamo serviti per realizzare il progetto di figura
sità relativamente elevata, fino a 1 A! Vale a dire 1, dato che abbiamo impiegato i modelli di mag-
549
pkee se
a

e
vcc
@
TR2

Fig. 1- Progetto della lampada a quattro ,diodi led. L'alimentazione in tensione


continua, compresa fra i 9 Vcc e I 15 Vcc deve essere derivata da un piccolo ali-
mentatore da rete. Con Il trimmer R2 si regola, fino ad un massimo di 50 Hz circa,
la frequenza degli Impulsi luminosi.

---------COMPONENTI-----
Condensatore R9 = 12 ohm- 1/4 W
C1 = 1F (non polarizz.) R10 = 12 ohm - 1/4 W

Resistenze Varie
R1 = 12.000 ohm - 1/4 W UJT = 2N2646
= 2N1711
R2 = 220.000 ohm (trimmer) TR1
R3 = 12 ohm - 1/4 W TR2 = TIP 3055
= diodo led (jumbo)
R4 = 180 ohm - 1/4 W DL1
= diodo led (jumbo)
R5 = 470 ohm - 1/4 W DL2
R6 = 12 ohm - 1/4 W DL3 = diodo led (jumbo)
R7 = 12 ohm - 1/4 W DL4 = diodo led (jumbo)
=
R8 = 12 ohm - 1/4 W ALIM. 9Vcc : 15 Vcc

giori dimensioni, quelli denominati "JUMBO", retta nella giunzione del semiconduttore, si è te-
che sono reperibili in commercio tanto quanto i nuto conto che occorre una minore potenza elet-
corrispondenti esemplari di misura inferiore e trica per generare una unità di potenza luminosa
che funzionano allo stesso modo. Comunque, per irradiata. D'altra parte, poiché la durata e l'inte-
ottenere da questi le prestazioni straordinarie ap- grità dei diodi led dipendono dalla temperatura
pena ricordate, abbiamo adottato il seguente alla quale viene a trovarsi la giunzione durante il
principio tecnico. funzionamento del componente, se si riesce a
Considerando che l'efficienza luminosa dei diodi trovare un sistema che mantenga su valori accet-
led aumenta con l'aumentare della corrente di- tabili la temperatura della giunzione, in pratica al di

550
Flg. 2 - Piano costruttivo, realizzato su basetta-supporto con circuito stampato, del
progetto della lampada descritta nel testo. Il transistor di pilotaggio dei quattro
diodi led è un modello in contenitore di plastica con aletta metallica di raffredda-
mento.

sotto dei 100° C e meno di 70° C sul contenitore del REGIME IMPULSIVO
led, è possibile elevare l'intensità di corrente pur
garantendo al diodo una vita lunghissima. Il regime impulsivo, necessario per raggiungere
Ora ricordando che l'occhio umano non percepi- lo scopo prefissato, quello di costringere il diodo
sce variazioni di luce più rapide di quelle che si led ad emettere la massima quantità di luce tolle-
manifestano in una ventina di cicli al secondo, a rabile con le sue caratteristiche elettriche, è ge-
causa della persistenza delle immagini sulla reti- nerato da un oscillatore in grado di produrre im-
na, se si costringe il led ad emettere brevi impulsi pulsi elettrici molto rapidi, regolabili in frequen-
luminosi, in rapida successione, l'occhio vede la za con il trimmer R2. Tale circuito è pilotato da
luce nel suo valore di picco, o quasi, senza accor- un transistor di tipo UJT, modello 2N2646.
gersi dei veloci spegnimenti, ossia senza notare la La frequenza degli impulsi può variare fra il valo-
presenza di "pieni" e di "vuoti" luminosi, il cui re minimo di un impulso al secondo e quello
rapporto, allo scopo di mantenere un valore me- massimo di cinquanta impulsi al secondo. Pertan-
dio corrispondente ad una potenza accettabile in to, intervenendo sul trimrner R2, si ottiene una
termini di autoriscaldamento della giunzione del emissione di luce ad impulsi lenti, oppure rapidi
led, può essere agevolmente regolato. al punto da sembrare una luce continua e della
A favore della tesi svolta si aggiunge un partico- stessa intensità.
lare vantaggio. In presenza di forme d'onda im- Dunque, il transistor UJT genera gli impulsi elet-
pulsive, il diodo led dissipa meglio il calore gene- trici, il successivo transistor TRl li amplifica in
rato, sfruttando le proprie capacità termiche di corrente, mentre TR2 provvede a pilotare i
irraggiamento e conduzione. E la potenza elettri- quattro diodi led JUMBO collegati sul proprio
ca che gli si deve fornire è soltanto quella corri- collettore (DLI- DL2 - DL3 - DLA).
spondente al valore medio e non al valore di pic- Quando l'impulso elettrico positivo, la cui forma
co, con evidente grande risparmio energetico. d'onda è pubblicata in figura 4, costringe il tran-
551
+.

I
r
Fig. 3 • Disegno in grandezza naturale del circuito stampato da riprodurre su una
delle due facce di una basetta-supporto, di forma rettangolare, di materiale isolan-
te, delle dimensioni di 10 cm x 3,5 cm.

sistor TR2 ad entrare in conduzione, ovvero a si ha:


raggiungere la saturazione, la tensione, sui termi-
nali del condensatore Cl, quando il trimmer R2 15 v- (0,5V+ 2,5V) = 12 V : 12 ohm = 1A
è regolato per la massima luminosità dei quattro
led, raggiunge il valore di 0,5 V. In tali condizio- il valore di 12 ohm è quello attribuito a ciascuna
ni, se la tensione di alimentazione del circuito di delle quattro resistenze di protezione dei diodi
figura 1 (VCC) è di 15 Vcc, la corrente assorbita led R7-R8- R9- R10.
da ciascun diodo led è di 1 A! Se la corrente assorbita da ogni led ammonta ad
Infatti, tenendo conto che la tensione di alimen- 1 A, quella pilotata dal collettore di TR2 è di 4 A!
tazione è di 15 Vcc, che quella su Cl è di 0,5 V e Eppure, non è necessario che l'alimentatore a 15
che nella giunzione del led la tensione è di 2,5 V, V cc sia in grado di erogare la corrente di 4 A,
in base alla legge di Ohm: perché gli impulsi di corrente vengono fomiti
dall'alimentatore grazie alla presenza del con-
I= V:R densatore di filtro. Ciò del resto può essere facil-

impulsi
.-' p

... -------- --------------- Fig. 4 - Queste sono le forme d'onda degli impulsi
elettrici di tensione generati dal transistor UJT.

552
mente comprovato, collegando, in serie con l'ali-
mentatore a 15 V, un amperometro, sul cui qua-
drante l'indice segnalerà il valore di 100 mA! IL FASCICOLO
MONTAGGIO
SPECIALE
Il montaggio di questa originale "torcia elettrica" ESTATE 1988
si esegue tenendo sott'occhio la foto di apertura Si è presentato al lettore in una
del presente articolo e lo schema pratico pubbli- veste insolita, fuori dall'usuale,
cato in figura 2. dato che tutti i progetti descritti
Ovviamente, allo scopo di realizzare un dispositi- sono stati completati con l'offerta
vo di accettabili dimensioni, ossia leggero e ma-
neggevole, occorre costruire il tutto su una baset- della corrispondente scatola di
ta, di materiale isolante, di forma rettangolare, montaggio. Dunque, quello di
delle dimensioni di 10 cm x 3,5 cm. luglio-agosto '88, è un numero da
Su una delle due facce della basetta-supporto, non perdere, ma da conservare di-
che può essere di bachelite o vetronite, indiffe- ligentemente per il suo carattere
rentemente, deve essere composto il circuito di sicura validità tecnica e com-
stampato, il cui disegno, in grandezza reale, è ri- merciale.
prodotto in figura 3.
La disposizione dei terminali del transistor UJT è
deducibile dal disegno a sinistra di figura 5, nel
quale rimane evidenziata la presenza della picco-
la linguetta metallica, in funzione di elemento
guida, ricavata sul corpo del componente.
ELETTRONICA
RMSTA MENSILE PER GLI f.PPASSIONATI
DI ELETTRONICA - RADIO - OM - 27 Mi.
DD AIIIJII &
E Et IV
Nel diodo led JUMBO, così come accade nei led PERIOD ICO ME NSI LE • SPED, IN ABBA POST . GR 3'70 .AN NO XV •N. 7/8 LUG LIO- AGOSTO 1988
T , 52 -20125 MILANO
ED. ELETTRON ICA PRA TICA - VIA ZURET L4.600

più comuni, il conduttore di anodo è più lungo di


I PROGETTI NUMERO UNICO
quello di catodo (k). Po RCHIESTI BIMESTRALI
All'uscita del circuito di figura 1, appaiono inseri- DA DILETTANTI ESTATE "88
ti quattro diodi led, ma il numero di questi può
variare fra 2 e 8, senza che il transistor TR2 ne-
cessiti di alcun raffreddatore. Anche perché TR2
è stato prescritto, nell'elenco componenti, nel
modello TIP 3055, in contenitore di plastica con
aletta metallica incorporata, elettricamente colle-
gata con il collettore (c), come si può notare os-
servando il secondo disegno da destra di figura 5.
In sostanza si tratta di un transistor 2N3055 ma
in versione economica. Ad ogni modo, qualsiasi
transistor, di tipo NPN, in grado di operare con
una corrente di collettore superiore ai 4 A, può
validamente sostituire il modello citato.
Ai lettori più preparati e che posseggono un UN'INTERA RACCOLTA
oscilloscopio ricordiamo che, generalmente, i
diodi led a luce rossa presentano una caduta di
DI SCATOLE DI MONTAGGIO
tensione interna di 2,5 V circa, quando sono ali-
mentati con una corrente diretta impulsiva di 1 A,
mentre altri tipi di diodi, soprattutto se di colore
diverso, possono accusare differenti cadute di
RICHIEDETELO
tensione, anche fino a 6 V. Naturalmente si fa ri-
ferimento alle correnti di alimentazione impulsi-
ve e non a quelle continue, le quali riscaldereb-
bero la giunzione, provocando cadute di tensione
di valore alterato dalle elevate temperature, pri-
ma ancora che il diodo venga distrutto. Ecco per-
ché conviene sempre controllare all'oscilloscopio

553
UJT DL TR2 TR1
b2

? bl
TIP
3055

a k

b e e

Fig. 5- Piedinatura dei diversi semiconduttori montati nel circuito della lampada a
led. Da sinistra a destra, si nota quella del transistor UJT, del diodo led jumbo, del
secondo (TR2) e del primo (TR1) transistor.

la forma d'onda, con lo scopo di regolare oppor- La frequenza dell'oscillatore è stabilita dal grup-
tunamente il valore delle resistenze, il cui compi- po resistivo-capacitivo Rl + R2 e Cl. Pertanto,
to consiste nel lasciar via libera agli impulsi di qualora si volesse cambiare la gamma di valori,
corrente di 1 A o poco meno. basterà variare la capacità di Cl, considerando
Un altro metodo, da adottarsi soltanto se si è che alle grandezze capacitive più piccole corri-
completamente sicuri del corretto funzionamento spondono le frequenze più elevate. Anche per
del circuito, consiste nel regolare le resistenze R7 queste variazioni, naturalmente, esistono dei li-
- R8- R9 - R1O in modo che la corrente media miti. Perché il circuito di figura 1 può funzionare
sia di O, 1 A, ovviamente con resistenze tutte egregiamente fino a qualche decina di kilohertz;
uguali. al di là di questi valori, le perdite di commutazio-
ne del transistor TR2 potrebbero risultare troppo
elevate, sollevando problemi di interferenze sulle
apparecchiature elettroniche.
Per evitare di provocare disturbi di natura elet-
tromagnetica, è consigliabile collegare, fra l'emit-
abbonatevi a: tore di TR2, ovvero fra la linea di alimentazione
negativa ed i catodi dei quattro diodi led, un con-
densatore elettrolitico da 1.000 F - 25 VI, con lo
ELETTRONl CA 1
scopo di assorbire quegli impulsi che potrebbero
interferire negativamente sugli apparati elettroni-
ci ricetrasmittenti. Soltanto in presenza di distur-
PRATICA bi di notevole entità, si può aggiungere, in paral-
lelo con il condensatore elettrolitico ora menzio-
nato, un secondo condensatore ceramico da 1 F
- 50 VI (non polarizzato).

554
ALCUNE POSSIBILI MODIFICHE TR2 è costretto a riscaldare un po' di più.
Utilizzando i led a basse cadute, come sono quel-
A conclusione dell'argomento fin qui trattato, ag- li a luce rossa, si possono collegare in serie tre
giungiamo alcune note tecniche, che vogliono es- elementi uguali con una resistenza da 4,7 ohm
sere dei suggerimenti pratici destinati a migliora- circa. Ma si possono pure alimentare quattro
re il rendimento del progetto di figura 1. gruppi da tre diodi led in serie, con un totale di
Per esempio, per evitare che il transistor TR 1 si dodici led. Così facendo, si consuma meno
riscaldi e consumi energia, si può realizzare una energia sulle resistenze, anche se è necessario
connessione di tipo Darlington, cortocircuitando porre una maggiore attenzione alle variazioni
la resistenza di accoppiamento R6 e collegando il della tensione di alimentazione, che non deve va-
collettore di TRl direttamente con quello di riare troppo attorno ai 12 V, con una percentuale
TR2, anche se con questa operazione il transistor in più o in meno del 20%.

ECCEZIONALMENTE
IN VENDITA LE DUE ANNATE COMPLETE
1985- 1987
AL PREZZO DI L. 18.500 CIASCUNA

Coloro che, soltanto


recentemente, hanno
conosciuto ed apprezzato la • ;~I
fii A Ermnul EL.Imma,lEpp,,,
'
validità didattica di ===
n u F"
?à.CA
'
\ =ç--,-··_"_"- ,.,,--
_
l
·=~_ =· e

.. ~
Elettronica Pratica,
immaginandone la vastità di 1---]
..{

E.[CB f??y
"f@in
gg, [E]
MaiFi ""
'. mo, %%.2i
a
programmi tecnico-editoriali
svolti In passato, potranno
ora aggiungere, alla loro ] i ~%e} •
iniziale collezione di riviste,
queste due annate proposte ! ] "Amor or e
--
· -1
in offerta speciale a tutti i \,, •

nuovi lettori.

--
ALBERO W ATAE

Richiedeteci oggi stesso una od entrambe le annate qui illustrate, inviando, per ciascuna di esse,
l'importo anticipato di L. 18.500 a mezzo vaglia postale, assegno bancario o conto corrente postale
n° 916205 ed indirizzando a: Elettronica Pratica• 20125 Milano• Via Zuretti, 52.

555
240
t
120

CONVERTER
DC-DC IN SALITA
Piccolo, semplice, silenzioso ed economico, que- erogata da una qualsiasi batteria, al valore di 240
sto convertitore in corrente continua può diveni- V cc, con possibilità di assorbire una corrente di
re un apparato prezioso per l'attività dilettantisti- O, 13 A, oppure di grandezza doppia, cioè di 0,26
ca di molti lettori, tra i quali i primi sono certa- A, limitando la trasformazione della tensione di
mente i radioamatori, gli appassionati della ban- 12 V cc al valore metà di 120 V cc.
da cittadina, gli SWL e, più generalmente, coloro Un tempo, per risolvere questo problema, ci si
che hanno a che fare con vecchie apparecchiatu- serviva di un dispositivo chiamato "dynamotor",
re di provenienza surplus a valvole termoelettro- ovvero di un rumorosissimo motore, che metteva
niche. Perché il progetto presentato e discusso in in funzione un generatore di corrente continua
questa sede eleva la tensione continua di 12 Vcc, con uscita a 120 Vcc o 240 Vcc. Oggi, invece, si

Le occasioni in cui questo semplice ed economico convertitore in


salita, da continua a continua, può rivelarsi indispensabile, sono
molteplici e coinvolgono quasi tutti i settori delle ricetrasmissioni.

556
DA 12 Vcc a 240 Vcc - 0,13 A

DA 12 Vcc a 120 Vcc- 0,26 A

Dapprima trasforma la tensione continua in altra, variabile, ad


onda quadra. Poi la raddrizza e la rettifica con valori più elevati.

Il progetto è atteso da una vasta categoria di appassionati, fra


i quali citiamo gli OM, i CB e gli SWL.

ricorre all'impiego del convertitore di tensione, Dunque, i converter possono essere qualificati
denominato pure "converter DC/DC", che non con le sigle AC/DC e DC/DC. Gli inverter con la
va scambiato con l'inverter, la cui funzione è di- sola sigla DC/AC. I primi trasformano la tensio-
versa. Ma cerchiamo subito di chiarire questi ne alternata in continua, oppure quella continua
concetti a beneficio dei principianti. in altra ancora continua, ma di valore diverso. I
Con l'espressione "converter", in italiano "con- secondi mutano la tensione continua in tensione
vertitore", si designa un apparato capace di tra- alternata.
sformare una certa potenza elettrica, disponibile Poste tali precisazioni, possiamo ora dire che, nel
sotto forma di una tensione Vl, in altra legger- qualificare il converter, si è detto che la trasfor-
mente inferiore, caratterizzata da una tensione mazione awiene fra una potenza leggermente
V2, che può essere inferiore o superiore a Vl. superiore ed altra di poco inferiore. Ma ciò riflet-
Nel progetto presentato qui di seguito, la tensio- te la realtà pratica, che tiene conto delle piccole,
ne V2 è superiore alla tensione V l. inevitabili perdite, dovute al processo di conver-
Viene invece denominato "inverter", in italiano sione della tensione, mentre la potenza in gioco
"invertitore", quel dispositivo in grado di inverti- rimane idealmente uguale.
re la tensione continua in alternata (DC/AC). I convertitori ACDC vengono utilizzati, di solito,
557
TR1
%g± Is

·±
•1"
.-+± } . «,Ti
c4
±e
e
Il Il
·4a» Il Il

; "Il L1 b
1/ Il Il
.. e

a i,fvl
Flg. 1- Progetto della sezione convertitrice della tensione continua in tensione va-
riabile ad onda quadra. Sull'uscita si deve collegare un circuito raddrizzatore di
tensione e livellatore. Il trasformatore T1 utilizza un nucleo di ferrite di tipo ad olla.

-----COMPONENTI-----
Condensatori Varie
C1 = 2.200 pF (ceramico) Resistenze TR1 = TIP 3055
C2 = 2.200 pF (ceramico) R1 = 330 ohm - 2 W TR2 = TIP 3055
C3 = 100.000 pF - 160 Vcc (ceramico) R2 = 330 ohm - 2 W T1 = trasf. (vedi testo)
C4 = 1.000 F - 16 VI (elettrolitico)

come alimentatori. da rete, a 50 Hz - 220 Vca, convertitori in discesa, nei quali Vl è superiore a
per apparati elettronici. Sono composti da un cir- V2.
cuito raddrizzatore e da un convertitore DC/DC I convertitori si distinguono ancora in due grosse
ad alta frequenza, che adatta la tensione di rete categorie: quelli in cui l'uscita è galvanicamente
raddrizzata a quella richiesta dal carico, come ac- isolata dall'entrata e quelli privi di tale accorgi-
cade nei televisori portatili. Si tratta quindi di mento.
558
TRl
-
+

TR2 5 u
Fig. 2 - Piano costruttivo del modulo elettronico relativo al multivibratore di poten-
za, ovvero alla sezione convertitrice della tensione continua in altra di tipo variabi-
le. Le linee tratteggiate rappresentano i conduttori, di grosso spessore, applicati
nella parte di sotto della basetta-supporto e protetti da tubetti isolanti sterlingati.

L'impiego delle alte frequenze consente una so- CONVERTITORI IN SALITA


stanziale riduzione di ingombro e costi dei com-
ponenti, in misura particolare nel trasformatore. Nella categoria dei convertitori, quelli in salita, in
Infatti, occorre ricordare che la tensione indotta grado di trasformare la tensione di 12 Vcc in al-
in una spira di avvolgimento di un trasformatore, tre con valori più elevati, vantano un posto pre-
è proporzionale alla variazione di flusso. Il quale, minente. Soprattutto perché i 12 Vcc si trovano
se è molto veloce, non necessita di troppe spire oggi un po' dappertutto, nella motocicletta, in
di filo nella composizione del trasformatore. Se automobile, sulla barca, nella roulotte e in mol-
poi si usano i nuclei ad olla, le dimensioni co- tissimi altri automezzi e natanti. Ma anche per-
struttive si riducono ulteriormente e si raggiunge ché questa tensione costituisce uno dei valori più
un'efficiente schermatura del componente. Ecco comuni negli attuatori elettronici, senza voler poi
perché, nel progettare il convertitore più avanti ricordare gli apparati CB, dove l'alimentazione a
descritto, ci siamo richiamati alle frequenze ul- 12 Vcc è una norma comune. In molte occasioni,
trasoniche e ai nuclei ad olla, che sono stati am- quindi, può sorgere la necessità di avere a dispo-
piamente trattati in un articolo apparso sul fasci- sizione una certa energia ad alta tensione, deri-
colo del mese scorso. vandola dalla sorgente a soli 12 Vcc. Per esem-
559
fissare e
tenere in tiro

Flg. 3 - Il nucleo di ferrite, di tipo ad olla, prescritto


per la realizzazione del trasformatore T1, contiene un
rocchetto a due sezioni, sulle quali si debbono com-
porre gli avvolgimenti nel modo descritto nel testo.

pio, per alimentare i circuiti anodici di apparati multivibratore di potenza, nel quale l'avvolgi-
valvolari, per le misure di resistenze di isolamen- mento primario del trasformatore Tl funge da
to o per quelle di resistenze di terra, oppure elemento di carico dei due transistor TR1- TR2,
quando si debba trasmettere una certa energia che sono uguali e di tipo NPN.
elettrica su fili conduttori sottili, come accade nei I due transistor oscillano con onda rettangolare,
dispositivi filoguidati, quando non sono ammesse di cui in figura 5 è stata riportata l'immagine dia-
perdite provocate da correnti di forte intensità. grammata.
Ricordiamo ancora che la tensione continua di Il tipo di onda generata consente un trasferimen-
150 V cc costituisce un dato elettrico standard per to di energia con perdite bassissime. Infatti, la
molti modelli di motori in corrente continua e ad potenza dispersa, quasi interamente su TRl e
elevate prestazioni, dato che ottimizza il rapporto TR2, nonché sulle due resistenze R 1- R2, si ag-
potenza/peso per le piccole potenze. gira intorno allo 0,8 W a pieno carico.
L'ultima menzione si rivolge a tutte le apparec- Il circuito oscilla alla frequenza di 15,5 KHz; più
chiature militari, di tipo trasportabile, di qualche precisamente a 15,9 KHz, a vuoto e a 15,4 KHz,
decina d'anni fa, ma che ancora vantano presta- con il massimo carico tollerabile.
zioni superbe e che, utilizzando tubi elettronici, L'alta stabilità raggiunta deve attribuirsi all'im-
venivano alimentate a 12 Vcc per mezzo di di- piego di un nucleo ad olla in ferrite sul quale so-
spositivi elettromeccanici, con lo scopo di ottene- no realizzati gli avvolgimenti di Tl.
re l'alta tensione anodica. Tuttavia, il caso più La tensione variabile, ad onda quadra, presente
comune ed attuale, in cui necessita l'impiego di in uscita del circuito di figura 1, deve essere rad-
un convertitore in salita da 12 V cc a 120 V cc o drizzata e rettificata mediante il circuito riportato
240 Vcc, è quello della stazione ricetrasmittente in figura 6, sulla cui uscita è disponibile la tensio-
CB che fa uso di un lineare a valvole, di prove- ne continua di 120 V cc, con possibilità di assorbi-
nienza surplus o autocostruito, la cui alimentazione mento di una corrente di 0,267 A.
anodica, servendosi del progetto qui proposto, può Il ponte raddrizzatore, inserito nel circuito di fi-
essere derivata dall'alimentatore a 12 Vcc. gura 6, può essere composto con quattro diodi al si-
Il circuito del convertitore di figura 1, alimentato licio, da scegliere fra i seguenti modelli: BYD33M -
con la tensione di 12 V cc, è praticamente un BYV96E - BA128.
560
o
o

Fig. 4 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato da riprodurre su una del-
le due facce di una basetta-supporto, di materiale isolante, delle dimensioni di 8,3
cmx 5 cm.

Per produrre la tensione continua di 240 Vcc, si elettromagnetico variabile nel circuito magnetico
deve collegare, con l'uscita U dello schema di fi- di Tl, che possiamo supporre di segno positivo.
gura 1, il circuito del duplicatore di tensione ri- Questo, a sua volta, provoca una tensione indotta
portato in figura 7, che consente un assorbimento sull'avvolgimento secondario di Tl, i cui termina-
di corrente di O, 130 A li sono contrassegnati con i numeri 5-6 nello
I due diodi al silicio, presenti nel circuito di figu- schema teorico di figura 1. Contemporaneamen-
ra 7, possono essere rappresentati da uno dei se- te si genera pure una tensione indotta anche sul
guenti modelli: BYD33M - BYV96E - BA128. secondo avvolgimento primario (3- 4 ), mentre il
Il lettore sceglierà ovviamente, fra i due schemi condensatore C2 provvede a mantenere negativa
delle figure 6-7, quello che è in condizioni di ri- la base di TR2, trasferendovi il fronte di discesa
solvere il proprio problema. della tensione di collettore di TR 1.
Conseguentemente, la tensione relativamente
elevata, presente sul terminale 4, che è di 12 V
FUNZIONAMENTO DEL CONVERTITORE + 12 V = 24 V circa, impedisce il passaggio di
corrente attraverso TR2, ma mantiene in condu-
Una volta elencate le maggiori caratteristiche zione TR 1 tramite la resistenza R 1, anche dopo
elettriche del progetto di figura 1, possiamo ora la fine dell'impulso di corrente offerto dal con-
addentrarci, più dettagliatamente, nell'esame del densatore Cl.
comportamento di questo multivibratore di po- Quando la corrente continuamente crescente,
tenza. che percorre l'awolgimento primario nel verso 2
Supponendo, in un primo momento, che il transi- - 1, raggiunge un ben determinato valore, il nu-
stor TRl sia in conduzione, la corrente continua, cleo di Tl va in saturazione ed il trasformatore
uscente ad esempio da una batteria a 12V, per- Tl non accoppia più magneticamente gli avvolgi-
corre l'awolgimento 2 - 1 del trasformatore Tl, menti. Pertanto, in assenza di variazione di flusso
entra nel collettore (c) del transistor, esce dall'e- magnetico, che si verifica al valore di saturazione,
mittore (e) e rientra nel morsetto negativo dell'a- la tensione cessa di essere presente sull'avvolgi-
limentatore posto all'entrata (E). Ebbene, questa mento primario 3-4 e su quello secondario 5-6.
corrente, di intensità crescente, genera un flusso Viene quindi a mancare pure una tensione suffi-
561
max.

Flg. 5 - Sul terminali dell'avvolgimento secondario del


trasformatore T1, montato nel circuito della sezione
del multlvibratore di potenza, pubblicato in figura 1, la
tensione ad onda quadra assume l'espressione ripor-
-·mjn. tata In questo diagramma.

ciente sui terminali della resistenza Rl, dove so- lizzando foglietti di mica e grasso al silicone.
no ora presenti soltanto i 12 Vcc dell'alimentato- Un secondo accorgimento deve essere rivolto al-
re, mentre Cl trasferisce un fronte negativo sulla le piste del circuito stampato che collegano gli
base di TRl che va all'interdizione, facendo au- elettrodi di emittore e di collettore dei due tran-
mentare la tensione di collettore, il cui fronte di sistor TRl - TR2. Queste, infatti, essendo per-
salita è applicato da C2 alla base di TR2, che ora corse da correnti di una certa intensità, necessita-
conduce, dando inizio ad un semiciclo analogo a no di un opportuno ispessimento, facilmente ot-
quello già interpretato. Il circuito di figura 1, tenibile con una abbondante copertura di stagno.
dunque, oscilla e continua ad oscillare. Ma la va- I conduttori, che collegano la tensione positiva
riazione di flusso è ora negativa, in quanto la cor- d'entrata a 12 Vcc con i terminali 2 e 3 dei due
rente primaria attraversa l'avvolgimento 3 - 4 nel avvolgimenti primari del trasformatore Tl, e
senso opposto a quello di 2 - 1. E se i due cicli quelli che collegano i terminali 1 e 4 degli stessi
sono identici, il circuito funziona come un tra- avvolgimenti con i collettori di TR 1 e TR2, deb-
sformatore, cioè con flusso magnetico alternato. bono essere rappresentati da fili di rame del dia-
Sull'avvolgimento secondario, come è già stato metro di 2 mm racchiusi in tubetti sterlingati.
detto, è presente un'onda quadra che, opportu- Grande attenzione e molta pazienza vanno ripo-
namente raddrizzata e livellata, si trasforma in ste nelle varie fasi costruttive del trasformatore
tensione continua. Tl, per il quale occorre procurarsi un nucleo ad
olla della Mullard, modello FX 2241, che può es-
sere richiesto alla B.C.A. Elettronica di Imola
COSTRUZIONE DEL CONVERTITORE (BO) - Tel. (0542) 35871.
Il modello di nucleo ad olla citato si presenta sot-
La realizzazione pratica del progetto di figura 1 to forma cilindrica, con un diametro di 30 mm ed
si effettua nel modo indicato nello schema di fi- una permeabilità effettiva pari a 1.300 e. In es-
gura 2, componendo il circuito su una basetta- so è contenuto un rocchetto a due sezioni, che è
supporto di materiale isolante, di bachelite o ve- illustrato in figura 3 e sul quale dapprima si com-
tronite, di forma rettangolare, nelle dimensioni pone l'avvolgimento secondario e, successiva-
di 8,3 cm x 5 cm e recante, in una delle due fac- mente, nell'altra sezione, si avvolgono i due pri-
ce, il circuito stampato, il cui disegno in grandez- mari. Poi si inseriscono nel rocchetto le due se-
za reale è pubblicato in figura 4. miolle, che compongono il nucleo di ferrite, si
Il lavoro costruttivo del convertitore richiede al- stringono a fondo in modo che le due parti com-
cuni accorgimenti pratici da parte del lettore. Per bacino perfettamente e si fissa il tutto, mediante
esempio, i due transistor TR1 - TR2 debbono es- una vite di ottone, alla basetta-supporto del mo-
sere raffreddati, collegandoli al telaio metallico dulo elettronico del convertitore, nella posizione
dell'apparecchio con il quale il converter verrà segnalata nel piano costruttivo di figura 2. La vite
accoppiato, ma tenendo conto che le alette me- di fissaggio avrà un diametro di 4 + 5 mm.
talliche, di entrambi i componenti, si trovano in Si tenga presente che se la vite di fissaggio non è
contatto elettrico con i collettori e richiedono, ben stretta, i due seminuclei possono vibrare, ma
quindi, un particolare lavoro di applicazione, uti- ciò non deve assolutamente accadere.
562
E

+
(2oV)


1
Flg. 6 • Circuito raddrizzatore e livellatore della tensione ad onda quadra, presente
sui terminali dell'avvolgimento secondario del trasformatore T1. Collegando que-
sto circuito sull'uscita del progetto di figura 1, si dispone di una tensione continua
di 120 Vcc e di una corrente di 0,26 A. ,

----COMPONENTI-----
C1 = 8F- 250 VI (elettrolitico) P1 = ponte raddrizz. (vedi testo)

Passiamo ora ai dati costruttivi degli avvolgimenti ricavare la presa centrale, fra i due avvolgimenti
del trasformatore Tl. E cominciamo con il se- primari, si saldano a stagno tra loro due terminali.
condario, che deve essere composto per primo e In pratica, dunque, per realizzare i due avvolgi-
per il quale occorrono quaranta spire di filo di menti primari, si effettua un solo avvolgimento
rame smaltato del diametro di 0,5 mm. con filo doppio ( due fili conduttori paralleli) e
Una volta composto l'avvolgimento secondario, poi si saldano a stagno due estremità di questi.
questo, come indicato in figura 3, deve essere
bloccato con del nastro adesivo.
L'avvolgimento primario è di tipo "bifilare", rea- COLLAUDO E CONSIGLI
lizzato con due fili conduttori paralleli di rame
smaltato, del diametro di 1 mm. Le doppie spire Le probabilità che il circuito del convertitore
sono in numero di cinque. oscilli, in fase di collaudo, si valutano nella misu-
Molto probabilmente, essendo gli avvolgimenti ra del 50%. Ma è facile accorgersene, collegando
primari composti con filo di diametro più grande sull'uscita dell'avvolgimento secondario di Tl, un
di quello impiegato per l'avvolgimento seconda- tester commutato nelle misure di tensioni alter-
rio, potrà accadere che, la prima volta, il lavoro nate, sulla scala di 200 Vca. Perché lo strumento
non soddisfi l'operatore. Tuttavia, trattandosi di dovrà segnalare dei valori compresi fra i 120 V ca
sole cinque spire, si potrà rifare l'avvolgimento e i 130 Vca. Se così non è, ovvero in assenza di
una seconda volta, dopo aver acquisito una certa tensioni in uscita, occorre intervenire su uno
dose di esperienza, in modo che il lavoro possa qualsiasi degli avvolgimenti primari, scambiando
risultare accettabile, se non proprio perfetto. tra loro due fili uscenti. Facendo riferimento allo
Realizzato il trasformatore Tl, prima di fissarlo schema teorico di figura 1, si debbono scambiare
alla basetta-supporto, conviene pulire i terminali tra loro i conduttori 1 e 4.
dei conduttori e prestagnarli. Poi, allo scopo di Durante le operazioni di collaudo, è necessario
563
- Il
D1 Il+
E Il -
Cl Il
eg24o V)
e
Le
a
D2

Fig. 7 - Duplicatore di tensione, da collegare sull'uscita del progetto di figura 1 nel


caso in cui si voglia disporre di una tensione continua di 240 Vcc, con una corren-
te di 0,13 A.

-----COMPONENTI-----
C1 =8F-250 VI (elettrolitico) D1 = 1N4007
C2 = 8F- 250 VI (elettrolitico) D2 = 1N4007

INIETIORE DI SEGNALI IN SCATOLA DI MONTAGGIO

Uno strumento indispensabile nel labo-


ratorio del dilettante.

Utilizzato assieme al tester consente di


localizzare, rapidamente e sicuramente,
avarìe, interruzioni, cortocircuiti, nei di-
spositivi con uscita in cuffia o altopar-
lante. - L. 26.500

564
applicare due radiatori sulle alette di raffredda- erogare una corrente non inferiore ai 3 A, e va col-
mento di TR 1 e TR2. legato con l'entrata del circuito per mezzo di fili
Constatato che il circuito oscilla, si colleghi, fra i conduttori di rame di diametro di 2 mm almeno.
terminali del tester, ancora inserito, nel modo già Coloro che volessero derivare in uscita tensioni
suggerito, sull'avvolgimento secondario, una resi- più basse di quelle previste, dovranno togliere
stenza da 470 ohm - 10 W. Si osservino quindi le qualche spira dall'avvolgimento secondario. Al
indicazioni offerte dallo strumento, che deve mi- contrario, per valori di tensioni più elevate in
surare una tensione stabile, con una variazione uscita, serve aggiungere qualche spira nell'avvol-
massima, tollerabile, di soli 5 V ca. gimento secondario di Tl, utilizzando in questo
La prova ora consigliata deve avvenire in tempi caso del filo di diametro leggermente inferiore a
assai veloci, perché i due transistor e la resistenza quello prescritto.
da 10 W si riscaldano eccessivamente. Facciamo ancora presente che il convertitore de-
A conclusione di questo argomento, ricordiamo scritto non è adatto all'accensione di lampadine a
che le prove di laboratorio da noi eseguite ed i filamento di potenza superiore ai 10 W.
valori elettrici abbondantemente citati, corrispon- Soltanto in presenza di interferenze disturbatrici
dono ad una alimentazione, in entrata del con- su apparecchiature elettroniche, si consiglia di in-
vertitore, di 13,8 V. Ma la tensione di alimenta- serire, sia in entrata che in uscita, degli adatti fil-
zione può variare entro i limiti di 12 Vcc e 13,8 tri induttivo-capacitivi per segnali a radiofre-
Vcc. Mentre l'alimentatore deve essere in grado di quenza e di adeguata portata.

Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000


Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
nico.
Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
PASSI» ha riscosso il massimo successo editoriale.

·.çe,, g .y 6 y ,g
«65
9w,
o,,

#%
4

=%..7

565
e ELEMENTARE
l
ETTRONICA

RIMI

DIODI LED
E FOTODIODI
I diodi led si differenziano, da tutti gli altri semi- gallio. Ad ogni modo, i colori più comuni sono il
conduttori, per l'attitudine ad emettere luce rosso, il giallo, il verde e l'arancio.
quando vengono polarizzati direttamente e, quin- Per sfruttare pienamente il fenomeno della emis-
di, attraversati da corrente. La stessa sigla con cui sione di luce, la giunzione a semiconduttore del
vengono designati, infatti, significa questo: Light led è realizzata in forma assai sottile, allo scopo
Emitting Diode, ovvero, diodo emettitore di luce. di essere trasparente e consentire l'uscita dei rag-
Più in generale, il diodo led è un componente gi luminosi. Anche il contenitore del diodo deve
che appartiene al mondo dell'optoelettronica, svolgere questa funzione, per cui a volte è dotato
che è quella branca speciale dell'elettronica che di lente concentrica, a volte di calotta diffusore.
lega assieme i fenomeni elettrici con gli ottici. I vantaggi pratici, introdotti nei circuiti elettronici
Il led è costruito a guisa di un diodo normale, dai diodi led, se rapportati alle mansioni affidate
con materiale semiconduttore e presenta una alle lampadine, si possono riassumere brevemen-
giunzione di tipo PN. Ma in questo caso, non te nei seguenti punti:
vengono impiegati il germanio o il silicio, bensì
un composto del gallio, che caratterizza la natura 1° - Miniaturizzazione
dell'emissione che si vuol conseguire. Per esem- 2°- Basso consumo di energia
pio, per disporre di una luce appartenente allo 3°- Rapida risposta in frequenza
<nettro dell'infrarosso, si fa uso dell'arseniuro di 4° - Durata illimitata
566,
Ogni diodo led, per accendersi, necessita di un
valore minimo di tensione. Quello rosso, che è il
più comune, richiede almeno 1,5 V. Ma questa
tensione può essere facilmente derivata da qual-
siasi alimentatore in corrente continua, purché si
provveda a farla cadere nella misura opportuna.
In ogni tipo di impiego dei led, invece, questi
debbono essere collegati con una resistenza in
serie, altrimenti verrebbero percorsi da una cor-
rente di intensità distruttiva.
La luminosità emessa dal diodo led è proporzio-
nale alla corrente che lo attraversa, secondo la
nota legge di Ohm:

I = V alim. : R caduta

Tuttavia, l'intensità di corrente, che attraversa il


diodo led, non deve superare l'ordine di grandez-
za per il quale il componente è stato progettato.
E se si vuole citare una gamma di valori, si può
affermare che i led vengono costruiti per essere
attraversati da correnti comprese fra i 5 mA e i
20 mA, salvo precise indicazioni.
Sulla sinistra di figura 1 è riportato il simbolo
elettrico del diodo led, quello comunemente
adottato nella composizione degli schemi teorici.
Sulla destra della stessa figura, invece, viene pub-
blicato, nella sua espressione esteriore più nota, noscibile, fra i due, per essere il più lungo, ma
un reale diodo led, composto da un involucro anche perché rimane posizionato in quella zona
trasparente, che può assumere una delle quattro del componente in cui è ricavata una piccola tac-
colorazioni già citate e da due elettrodi, l'anodo ca-guida, opportunamente segnalata mediante
(a) e catodo (k). Quest'ultimo è facilmente rico- una freccia in figura 1.

a
DL

FIg. 1- A sinistra è riportato il simbolo elettrico, adottato nella k k a


composizione dei circuiti teorici, del diodo led. A destra la sua
espressione reale più comune, con le due frecce indicatrici
della precisa posizione dell'elettrodo di catodo (k): tacca-gui-
da e terminale più lungo.

567
VOLT R
e
/
vcc
~

VOLT DL
Fig. 2 - Per accendere un diodo led, questo deve esse-
re polarizzato direttamente (morsetto positivo dell'ali-
mentatore sull'anodo) e collegato In serie con una re-
sistenza limitatrice di corrente.

DL

Fig. 3 - Se il diodo led DL presenta una caduta di tensione interna di 1,5V, la tensione,
valutata sui terminali della resistenza vale 3 V, con la tensione di alimentazione di 4,5
V e con R di 470 ohm, mentre la corrente di accensione ammonta a 6 mA circa.

568
IMPIEGO DEL DIODO LED

Volendo ritenere esaurite, a questo punto, le do- RI


verose note introduttive, che definiscono fisica-
mente ed elettricamente i diodi led, passiamo
ora, senza ulteriori indugi, alla parte didattica più
attesa dal lettore principiante, quella relativa al-
l'impiego pratico di questi particolari semicon-
duttori.
Prendiamo quindi in considerazione il circuito
teorico di figura 2, nel quale una resistenza R, di
protezione, è collegata in serie con un diodo led,
mentre il tutto è alimentato con una sorgente di
tensione continua.
Abbiamo già detto che, per accendere il led, que-
sto deve essere polarizzato direttamente, ovvero,
il morsetto positivo dell'alimentatore deve rima-
nere collegato con l'anodo (a), quello negativo
con il catodo (k). Ma abbiamo anche detto che,
in serie con il led, per evitare che questo venga
attraversato da una corrente di intensità eccessi-
>
12 V
/

va e quindi distruttiva, occorre inserire una resi-


stenza di protezione. Tutto ciò è stato fatto nel ~
circuito di figura 2. Resta tuttavia da vedere qua-
le valore ohmmico si debba attribuire alla resi-
stenza R in relazione con la tensione di alimenta-
zione continua VCC, che vogliamo supporre nel
valore di 4,5 V, come può essere quello che ca-
ratterizza le comuni pile piatte, le quali bene si
prestano a realizzare il circuito sperimentale di
figura 2.
Allora, se con la tensione di alimentazione di 4,5
Vcc si vuole accendere il diodo DL, alla resisten-
za R si possono attribuire i seguenti valori:

Valori resistivi Correnti


2.200 ohm 1,3 mA
1.000 ohm 3 mA
470 ohm 6 mA Fig. 4 • I collegamenti in serie di più diodi led possono
220 ohm 12 mA essere protetti dagli eccessi di corrente mediante una
100 ohm 30 mA soia resistenza limitatrice. Nell'esempio di figura, la
resistenza R1 assume il valore di 150 ohm.

Come si può osservare, in corrispondenza dei va-


lori ohmmici, attribuiti alla resistenza R sono sta-
ti citati quelli delle correnti che, conseguente-
mente, attraversano il diodo DL. Dopo aver realizzato il circuito di figura 2, secon-
La scelta dei valori resistivi è dunque ampia, ma do quanto illustrato nello schema pratico di figu-
con quelli più elevati (2.200 ohm) la luminosità ra 3, il principiante è invitato ad effettuare alcuni
generata dal led è minima, con i più bassi ( 100 piccoli calcoli, ossia a moltiplicare alcuni dei va-
ohm) la luce prodotta è intensa, al limite delle lori resistivi, elencati nella tabella già presentata,
possibilità elettriche del componente. per quelli delle corrispondenti correnti, in accor-
Ricordiamo appena che i valori delle correnti do con la legge di Ohm:
elencati nella precedente tabella sono approssi-
mativi e non assoluti. V= Rxl
569
a
SILICIO
( ]corro

TACCA

Flg. 5 - Il simbolo teorico del fotodiodo si differenzia


da quello del diodo led per il verso della piccola frec-
cia che, in questo caso, è rivolta verso la zona interna
del componente.
PIU
LUNGO

a
con lo scopo di constatare che il risultato di ogni
prodotto è press'a poco lo stesso, cioè di 3 V cir-
k
ca. Ebbene, un tale risultato è esatto, perché tie-
I
ne conto della modesta caduta di potenziale che I
si verifica nella giunzione del semiconduttore, I
detta pure tensione di barriera e che si aggira in- I
torno a 1,5 V. Dunque, se la pila è ben carica e la I
I I
sua tensione è di 4,5 V esatti, la tensione misura- I,.,I
ta fra i terminali della resistenza R è:

4,5V- 1,5 V = 3V
Fig. 6 - Espressione esterna ed interna reale di un fo-
e non di 4,5 V, come si potrebbe supporre, per- todiodo, nel quale il catodo (k) è generalmente rap-
ché il diodo led provoca, per sua natura, una ca- presentato dall'elettrodo più lungo e talvolta, occasio-
nalmente, da quello più corto (tratteggio aggiunto sul
duta di tensione di 1,5 V. terminale di anodo).
Il principiante, comunque, può tenere a mente
questa regola di carattere generale: il valore
ideale, da attribuire alla resistenza di caduta R,
deve essere, per ogni diodo led, pari a cento vol-
te quello della tensione di alimentazione, secon-
do quanto menzionato nei pochi esempi numerici
qui sotto riportati:
Naturalmente, poiché quelli di 50.000 ohm -
100 Vcc =
100.000 ohm 25.000 ohm - 900 ohm e 450 ohm non sono valori
50 Vcc =
50.000 ohm commerciali, si potranno sostituire con questi, di
25 Vcc = 25.000 ohm immediata reperibilità presso i negozi di rivendi-
12 Vcc = 1.200 ohm ta di componente al dettaglio: 47.000 ohm - 22.000
9 Vcc = 900 ohm ohm - 860 ohm - 4 70 ohm.
4,5 Vcc = 450 ohm Per i diodi led di colore diverso dal rosso, la ten-
570
sione di soglia varia fra 2 V e 2,5 V, ma il concet-
to ora espresso rimane ugualmente valido.
Il diodo, pubblicato sulla destra di figura 1, come
è stato segnalato, rappresenta il modello di led
più comune. Tuttavia ne esistono tanti altri di
foggia e dimensioni diverse, che vengono montati
nei circuiti elettronici con finalità che non sono
proprio quelle della classica segnalazione ottica
sullo stato elettrico delle più svariate apparec- e
vcc
chiature.
e
COLLEGAMENTI CON I LED V. u.
Quando i diodi led vengono collegati in parallelo,
ognuno di essi deve essere protetto con una sin-
gola resistenza. Mentre nei collegamenti in serie,
come quello riportato in figura 4, è sufficiente
Fig. 7 - Il fotodiodo, per funzionare, deve essere pola-
una sola resistenza di protezione per tutta la ca- rizzato inversamente, con Il morsetto positivo dell'ali-
tena circuitale di led. mentatore collegato sul catodo e quello negativo sul-
Nei collegamenti di tipo in serie, il numero mas- l'anodo. A seconda della quantità di luce incidente su
simo di diodi, che partecipano alla formazione FD, la tensione in uscita V.U. su R varia in grandezza.
del circuito, rimane limitato dal valore della ten-
sione di alimentazione disponibile. E questo nu-
mero, così come avviene per la resistenza limita- PUNT. PDS.
trice di corrente, deve essere opportunamente
calcolato.
Consideriamo l'esempio teorico di figura 4, nel
quale l'alimentazione è ottenuta con la tensione
di 12 Vcc. E supponiamo che la tensione di bar-
riera, di tutti i diodi led che si vogliono collegare
in serie, sia sempre la stessa, quella di 1,5 V, ca-
ratteristica dei led rossi. Dividendo ora il valore
di 12 V per quello della caduta interna del diodo
di 1,5 V, si ottiene:

12 : 1,5 = 8 diodi

Dunque, i diodi collegabili in serie con quell'ali- a


mentatore dovrebbero essere otto, ma in tale
computo non si è tenuto conto della resistenza li-
mitatrice di corrente, che deve sostituire uno de-
gli otto diodi, riducendone il numero a sette,
come avviene nello schema di figura 4. La resi-
stenza limitatrice Rl, poi, va calcolata in relazio-
ne alla corrente che si vuol far scorrere attraver-
so i sette semiconduttori e che, come si è detto in
precedenza, può variare entro una precisa gam- PUNT. NEG.
ma di valori. Per esempio, optando per una cor-
rente di intensità di 10 mA ed applicando la leg-
ge di Ohm:
V:I = R Fig. 8 - Il comportamento elettrico del fotodiodo FD
può essere agevolmente controllato tramite questo
circuito di valore teorico, nel quale la stessa pila' in-
nella quale V identifica la caduta di tensione in corporata nel tester funge da alimentatore del semi-
un led ed I la corrente che lo attraversa, si ha: conduttore.

1,5 V: 0,01 A= 150 ohm


571
PUNT 2so.
~,e2so
Positivo
(6e

"E.
0,1
10
,_.,,soo x10
»[.7I
X'

Fig. 9- Se i puntali del tester vengono applicati agli elettrodi del fotodiodo FD nel
senso della polarizzazione indiretta, allora lo strumento, commutato nelle funzioni
ohmmetriche, segnala le variazioni resistive conseguenti a quelle di luce incidente sul
semiconduttore. Viceversa, l'indice dello strumento rimane immobile, in una certa po-
sizione, pur sottoponendo il fotodiodo alle più diverse sollecitazioni luminose.

Concludendo, se alla sola resistenza di limitazio- l'introduzione di una resistenza di protezione per
ne Rl, presente nel circuito di figura 4, si attri- ogni diodo led che partecipa al collegamento.
buisce il valore ohmmico di 150 ohm, i sette dio-
di led DLI- DL2-DL3-DLA- DLS- DL6- DL7,
collegati in serie tra di loro, vengono tutti percor- FOTODIODI
si dalla corrente di 10 mA, certamente sufficiente
per accenderli senza esporli a rischi distruttivi. I fotodiodi, al contrario dei led, anziché emettere
Due concetti fondamentali debbono ora rimane- luce, debbono ricevere luce dall'esterno per fun-
re ben fermi nella mente del lettore principiante: zionare. Più precisamente, quando sono illumina-
il collegamento in serie di più diodi led consente ti, oppongono una resistenza molto bassa al pas-
l'inserimento circuitale di una sola resistenza li- saggio della corrente, nella misura di alcune deci-
mitatrice di corrente, quello in parallelo implica ne di ohm, mentre al buio la loro resistenza di-
572
viene elevatissima, dell'ordine dei 10 megaohm. quello di anodo (a) e non l'altro di catodo (k),
Nei circuiti utilizzatori, i fotodiodi vanno inseriti contrariamente alla regola generale che tutti co-
con polarizzazione inversa, al contrario dei diodi noscono. Dunque, non conviene mai fare affida-
led che, per accendersi, debbono essere polariz- mento assoluto sulla maggiore o minore lunghez-
zati direttamente. In sostanza, quindi, il fotodio- za di uno dei due elettrodi, ritenendo invece cer-
do si comporta come una resistenza variabile o, ta l'indicazione fornita dalla tacca-guida, che se-
meglio, come una fotoresistenza, il cui valore gnala sempre la posizione sicura del terminale di
ohmmico dipende da quello della luce che lo col- catodo (k).
pisce. Il comportamento del fotodiodo è facilmente ri-
Per distinguere il simbolo teorico del diodo led scontrabile se si realizza il circuito di figura 7, nel
da quello del fotodiodo si è attribuito, alla picco- quale FD è rappresentato dal modello BPW43,
la freccia, che vuol simboleggiare la presenza di mentre la resistenza R vale 1.000 ohm. L'alimen-
raggi di luce, un senso diverso. Infatti, nel diodo tazione VCC può assumere valori compresi fra i
led, che è un emettitore di luce, la freccia è rivol- 3 V cc e i 15 V cc.
ta verso l'esterno, nel fotodiodo, che per funzio- Facendo variare la luce incidente su FD si rileve-
nare deve ricevere luce dall'esterno, la freccia è ranno diverse tensioni in uscita V.U. sui termina-
rivolta verso la zona interna del componente. E li della resistenza R.
ciò è chiaramente illustrato in figura 5. Le variazioni resistive del fotodiodo, al variare
L'espressione esteriore del fotodiodo è quella della luce che lo illumina, possono ancora essere
pubblicata in figura 6. Come è facile intuire, que- verificate tramite il circuito di figura 8, che trova
sta non si differenzia dall'altra riportata a destra la sua espressione realizzativa nello schema prati-
di figura 1, che rappresenta un comunissimo dio- co di figura 10.
do led. Perché anche questa volta, infatti, sul Il tester deve essere commutato sulle misure
contenitore è presente una tacca-guida, che con- ohmmetriche e, in particolare, sulla scala ohm x
sente di individuare l'esatta posizione dell'elet- 1.000. L'alimentazione del circuito di figura 8 av-
trodo di catodo (k), ed anche in questo caso il viene tramite la pila incorporata nello stesso te-
conduttore corrispondente è il più lungo fra i ster.
due. Tuttavia, nel disegno di figura 6, sull'elettro- Invertendo la posizione dei puntali dello stru-
do di anodo (a) è stato aggiunto un piccolo pro- mento, ovvero polarizzando direttamente il foto-
lungamento, segnalato mediante tratteggio, che diodo FD, l'indice dello strumento rimane immo-
vuol indicare un dato molto importante, il se- bile per qualunque condizione di luce cui viene
guente. Può capitare, a volte, che nei fotodiodi sottoposto il semiconduttore.
ed anche nei diodi led, il terminale più lungo sia

In scatola
ALIMENTATORE STABILIZZATO di montaggio

Caratteristiche
Tensione regolabile 5 ± 13 V
Corr. max. ass. 0,7A
Corr. picco 1A
Ripple 1mV con 0,1A d'usc.
5mV con 0,6A d'usc.
Stabilizz. a 5V d'usc. 100mV

Protezione totale da cortocircuiti, sovraccarichi e so-


vrariscaldamentl.
L. 22.800

573
4

%
'l

~
"I J

lenite - Mpqisti- Permte


VENDO CBM64 + registratore + copritastiera rigido + VENDO valvole, fotocopie schemi radio anni 40, fotoco-
Joi + 40 cassette di giochi e utility tra cui protettore per pie altri schemi (televisori, autoradio, prime radio a transi-
programmi e sintetizzatore di voce in italiano e in inglese stor ecc.). Realizzo circuiti di alimentatori, amplificatori
+ riviste di computer L. 430.000 + s.p. BF - AF ecc. Cerco strumentini in buono stato.
SANGALLI EZIO - Via N.S. degli Angeli, 1/5 - 17100 MANNIELLO ANTONELLO - Via S. Pardo, 28 H - 75100
SAVONA Tel. (019) 804479 MATERA
VENDO generatore di funzioni CSC 2001, onde quadre-
sinusoidali-triangolari con swep, 100 KHz L. 149.000; fre- VENDO-SCAMBIO programmi di utility per ZX spectrum
quenzimetro digitale CTE FD40 5 cifre 40 MHz L. 98.000; 48K/plus.
generatore di onde quadre Tektronix 1 MHz con sweep RULLI AMEDEO - Via Boiardo, 28 - 84091 BATTIPA-
L. 98.000. Il tutto in perfette condizioni estetiche e funzio- GLIA (Salerno) Tel. (0828) 301548
nali, disponibile per prova di funzionamento.
ROBERTO - Tel. (010) 623077 ore 20 - 22 CERCO trasformatori con rapporto 1:2/ 1:3/1:5/1: 6/
per valvole.
VENDO seminuovo joystick (Suncon- Tac 50 micro- MORMILE ANTONIO - Via Tosco-Romagnola, 1766 -
switch) per Alari, Commodore (64/128) e Amstrad con 56023 NAVACCHIO (Pisa) Tel. (050) 777542
adattatore. Prezzo originale L. 39.000 vendo a L. 30.000.
BON FEDERICO - Via del Longobardi, 1- 33040 COR-
NO DI ROSAZZO (Udine) CERCO schema elettrico e circuito stampato di un inver-
ter 12 Vcc 220 Vca 100 W. VENDO monitor monocromati-
CERCO integrati F 3851, F 3853, F 3850 anche surplus co Philips 3 mesi di vita, come nuovo e programmi per
purché funzionanti. MSX su cassette con istruzioni. Solo Salerno e provincia.
BIGATTI VINCENZO - Via Giotto, 9/C - 50018 SCAN- VIGORITO DOMENICO - Via Cicalesi, 91 - 84014 NO-
DICCI (Firenze) Tel. (055) 255483 CERA INFERIORE (Salerno) Tel. (081) 5171827

Di questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la necessità di offrire
in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati elettronici, oppure coloro che vorranno
rendere pubblica una richiesta di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
tario.
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo nei limiti di
40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stampatello).

574
CERCO manuale uso provavalvole della S.R.E., anche in
fotocopia, pago adeguatamente. Compro valvole EF41 -
EL41 - ECH21 - EZ40 - EBL21 - EZ80/81. Pago bene.
ALDO - Tel. (02) 2136961 ore serali

IL SERVIZIO E' COMPRO corso TV color della Scuola Radio Elettra (an-
che senza materiale).
MONTISCI ITALO - Via Rubicone, 43 - 09133 MON-
SERRATO (Cagliari) Tel. (070) 560661
COMPLETAMENTE VENDO ZX spectrum 128K/+2, 10 libri di programmazio-
ne, riviste di computer elettronica, interfaccia Kemston,

GRATUITO interfaccia Ralenti, 2 joystick, gruppo di continuità, 2 RX-


TX portatili (27 MHz - 1W - 2 canali) a L. 450.000 trattabili
(vendo anche separatamente).
ZUCCHI RICCARDO - Via Marchetti, 25 - 00199 ROMA
Tel. (06) 8386857

VENDO a L. 300.000 collezione completa di Elettronica


Pratica composta di 129 fascicoli in ottime condizioni (dal
1° aprile 1972 al 12 dicembre 1982) oppure cambio con
BC654 + GN45 - PE103+ PE104 +cavi+ supporto anten-
CERCO integrati F 3851, F 3853, F 3850 anche surplus na; BC314; BC683 + BC684; BD72; PE95, originali non
purché funzionanti. manomessi.
BIGATTI VINCENZO - Via Giotto, 9/C - 50018 SCAN- TEDESCHI GIULIANO - Via J.F. Kennedy, 1 - 42014
DICCI (Firenze) Tel. (055) 255483 CASTELLARANO (Reggio Emilia)

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE


L. 26.000
Per agevolare il lavoro di chi inizia la pratica dell'elettronica è stato approntato
questo utilissimo kit, contenente, oltre che un moderno saldatore, leggero e ma-
neggevole, adatto per tutte le esigenze del principiante, altri elementi ed utensili,
offerti ai lettori del presente periodico ad un prezzo assolutamente eccezionale.

CONTENUTO:

Saldatore elettrico (220 V - 25 W)


Appoggiasaldatore da banco
Spiralina filo-stagno
Scatola contenente pasta disossidante
Pinza a molla in materiale isolante
Tronchesi no tranciaconduttori con impugna-
tura anatomica ed apertura a molla
Cacciavite micro per regolazioni varie

575
VEND O C-128 + drive + registratore + joystick + vari VENDO giochi per C64 come: robocop - last ninja - spee-
accessori a L. 700.000 trattabili e kit elettronici in genere dball - microsoccer - rambo 3 - wonder boy - dragon nin-
tra cui mixer, amplificatori ecc. ja e molti altri.
CAPONE DAVIDE - C.so Campano, 26 - 80014 GIU- ABBATANGELI MARCO - Via Giolitti, 22 - 03024 CE-
GLIANO (Napoli) Tel. (081) 8953848 PRANO (Frosinone) Tel. (0775) 950110

~ - - - - - - - - - - - - - - - - - - -- - - - -

PER I VOSTRI INSERTI


I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

Inserite il tagliando in una busta e spedite a:

ELETTRONICA PRATICA I

- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »

Via Zuretti, 52 - MILANO. I

576
LA PSIA DE LETTIERE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

SCELTA DELL'INTEGRATO dell'amplificatore integrato di erogare, in uscita,


ampie tensioni, rapidamente variabili, la cui misu-
Ho sentito dire che la scelta, fra gli integrati am- ra si effettua in volt al microsecondo, oppure in
plificatori, da impiegare nella realizzazione di cir- volt al nanosecondo, quando sono molto veloci. E
cuiti di potenza, come ad esempio gli alimentato- poiché nei circuiti interni degli integrati sono sem-
ri, i dispositivi di comando di motori elettrici, gli pre presenti delle capacità parassite, queste debbo-
apparati interessati da segnali a radiofrequenza no essere rapidamente caricate e scaricate dagli
ed altri ancora, non deve limitarsi a quei modelli elementi attivi, se si vogliono raggiungere veloci va-
che garantiscono una certa banda passante, ovve- riazioni di tensione. Pertanto, gli integrati debbono
ro una frequenza di taglio a - 3 dB, ma deve ri- essere dotati sia di basse capacità, sia di elevate
ferirsi pure ad altre caratteristiche dinamiche possibilità di erogare corrente. In caso contrario,
adeguate. Ecco perché mi interesserebbe cono- manca un adeguato slew-rate. Conseguentemente,
scere la vostra opinione in merito. a partire da certi valori di frequenza, che possono
BENATIRAFFAELE essere molto più bassi di quello della frequenza di
Padova taglio, anche mille volte inferiori, il circuito distor-
ce, arrotonda e riduce l'ampiezza del segnale in
uscita. Una buona nonna, dunque, consiste nel
Quanto da lei ascoltato è assolutamente vero. In- considerare la banda passante di potenza, cioè i
fatti, si sarà accorto che la banda passante, solita- reali livelli di potenza e di carico che si debbono
mente, si riferisce ai piccoli segnali, quelli cioè che utilizzare, come spesso si fa con gli amplificatori di
non sollecitano, nei circuiti interni degli integrati, i bassa frequenza. Per esempio, per ottenere una si-
fenomeni associati all'elaborazione di segnali ele- nusoide da 20 KHz - 10 Vmms, occorre uno slew-
vati. I quali, proprio per definizione, sono presenti rate maggiore di 2 V/sec. Concludendo, la scelta
nei circuiti di potenza. Dunque, nell'operazione di degli integrati va diretta sempre verso quei modelli
scelta dei componenti, si debbono considerare altri che il costruttore indica più idonei ad una data ap-
parametri, al di là di quello della banda passante. plicazione, controllando, in particolar modo, la
Per esempio lo slew-rate, che indica la capacità banda di potenza.
577
TRE INTERRUTTORI DI ACCENSIONE polarizzata attraverso R5, inviando il transistor in
saturazione ed accendendo la lampadina.
Vorrei provocare l'accensione di una lampada da
12 V- 30 W soltanto quando vengono chiusi tre
microinterruttori. Transistor
DE GRANDIS GABRIELE R1 = 4.700 ohm- 1/4 W
Venezia R2 = 4.700 ohm - 1/4 W
R3 = 4.700 ohm- 1/4 W
Le spieghiamo brevemente come funziona il circui- R4 = 10.000 ohm - 1/4 W
to qui riportato. Quando uno soltanto dei tre mi- R5 = 56 ohm-5 W
crointerruttori, collegati fra le entrate E 1-E2-E3 R6 = 22 ohm - 1/4 W
e la massa M, rimane aperto, la base di TRJ rima-
ne polarizzata ed il transistor conduce corrente at- Varie
traverso la resistenza R5, senza polarizzare la base D1-D2...D6 = 6x1N914 (diodi al silicio)
di TR2, che rimane all'interdizione, mantenendo TR1= 2N1711
spenta la lampadina LP. Quando invece tutti i mi- TR2 = 2N3055
crointerruttori sono chiusi, la base di TRJ rimane LP = 12V- 30 W
priva di polarizzazione, mentre quella di TR2 viene ALIM. = 12Vcc

CONVERTITORE DC- DC Normalmente, per potenze come quella da lei ri-


chiesta converrebbe utilizzare elementi induttivi,
Devo elevare la tensione continua di 12 V a 30 ma se il rendimento non è importante si accontenti
V, assorbendo una corrente di 30 mA. Vi chiedo di questo circuito, equipaggiando ICI con adegua-
quindi di pubblicare un progetto di questo tipo, to dissipatore. Tenga presente, inoltre, che non si
semplice e senza trasformatore. deve far funzionare il dispositivo senza carico e che
TOSI CLAUDIO aumentando l'assorbimento di corrente la tensione
Mantova in uscita diminuisce.

Ricordate il nostro indirizzo!

EDITRICE ELETTRONICA PRATICA


Via Zuretti 52 - 20125 Milano

578
.EL_)

E2

E3
UI

IAD2

A3
Il

ll

Il
r > e
12V
~

u $
"1à
R4

M
f

D04

CJ C6
5

evU
30
R3 e

Rl

Condensatori Resistenze
C1 = 100.000 pF R1 = 6.800 ohm - 1/4 W
C2 = 10.000 pF R2 = 5.600 ohm - 1/4 W
C3 = 4,7 µF - 24 VI (elettrolitico) R3 = 12.000 ohm - 1/4 W
C4 = 4,7 µF - 24 VI (elettrolitico)
C5 = 1 µF (non polarizzato) Varie
C6 = 1 µF (non polarizzato)
IC1 = TBA 820 M
D 1-D2-D3-D4 = diodi al silicio ( 1 N4148)

579
PREAMPLIFICATORE CON FET

KIT PER CIRCUITI Fra i fascicoli arretrati, sto cercando di individua-


re il progetto di un preamplificatore BF con mi-
STAMPATI L. 1s.ooo crofono di tipo a FET e tre uscite: la prima per le
note alte, la seconda per quelle medie e la terza
per le basse, tutte regolabili in ampiezza. Non
avendo tuttavia ancora trovato un siffatto circui-
Dotato di tutti gli elementi necessari per to, vi prego di pubblicarlo quanto prima in uno
la composizione di circuiti stampati su dei prossimi numeri del periodico.
vetronite o bachelite, con risultati tali da DEL BO' ANGELO
soddisfare anche i tecnici più esigenti, Bologna
questo kit contiene pure la speciale pen-
na riempita di inchiostro resistente al
percloruro. Realizzi questo circuito, dotandolo di un buon pia-
no di massa e schermando accuratamente i vari
collegamenti. Il trimmer R5 regola l'amplificazione
totale fra un minimo di dieci ed un massimo di
cento volte.

Condensatori
C1= 50 F- 24 VI (elettrolitico)
C2 = 2F (non polarizzato)
C3 = 100 F- 24 VI (elettrolitico)
C4 = 2,2 F (non polarizzato)
C5 = 10.000 pF
C6 = 100.000 pF
C7 = 2.200 pF
es = 4.700 pF
C9 = 4.700 pF

Consente un controllo visivo conti-


nuo del processo di asporto.
Evita ogni contatto delle mani con
RADIOASCOLTO IN AP
il prodotto finito.
E' sempre pronto per l'uso, anche Alle prime armi con la radiotecnica, ho realizzato
dopo conservazione illimitata nel un ricevitore con rivelazione a diodo ed ascolto
tempo. in cuffia. Ora vorrei, con questo dispositivo, far
- Il contenuto è sufficiente per tratta- funzionare un piccolo altoparlante.
re più di un migliaio di centimetri DELL'ORTO VINCENZO
quadrati di superfici ramate. Cremona

Lei deve collegare, all'uscita di cuffia del suo rice-


vitore, questo amplificatore BF da 1 W, alimentato
a 9 Vcc, di tipo a simmetria complementare che,
per funzionare, richiede la seguente taratura del
trimmer R4. Senza applicare all'entrata alcun se-
gnale, inserisca un tester, commutato nelle funzioni
voltmetriche ( 10 Vcc fondo-scala), fra il collettore
e l'emittore di TR2 e regoli R4 in modo che lo stru-
mento segnali 4,5 V esatti.

Condensatori
C1 = 2F (non polarizzato)
C2 = 1.000 F - 16 VI (elettrolitico)
C3 = 470 F- 16VI (elettrolitico)

580
RI

R7 ~
18 V
e

R4 ·!)
UB

Resistenze R9 = 4.700 ohm - 1/4 W


R10 = 100.000 ohm (trimmer)
R1 = 330ohm-1/2W
R11 = 10.000 ohm- 1/4 W
R2 = 10.000 ohm - 1/4W
R12 = 100.000 ohm (trimmer)
R3 = 10.000 ohm - 1/4 W
R4 = 10.000 ohm - 1/4 W
R5 = 1 megaohm (trimmer) Varie
R6 = 100.000 ohm - 1/4W
micro a condens. preamplif. con FET
=
R7 = 10.000 ohm - 1/4 W
R8 = 100.000 ohm (trimmer)
IC1 LA 741
=
ALIM. = 18 Vcc

c3

e
9V

@
E
.7
R/
e
6
R2 TR1

Resistenze Varie
R1 = 10.000 ohm (potenz. log. controllo volume) TR1 = BC 108
R2 = 10.000 ohm - 1/4 W TR2 = 2N 1711
R3 = 47.000 ohm - 1/4 W TR3 = 2N 2905
R4 = 1.000 ohm (trimmer) AP altoparlante (8 ohm- 1W)
R5 = 220 ohm - 1/4 W S1 = interrutt.
R6 = 150 ohm - 1/2 W ALIM. = 9 Vcc
581
PREAMPLIFICATORE BF

Mi occorre un preamplificatore di bassa frequen-


za per impieghi vari, ma che possa amplificare
segnali di basso livello, come quelli provenienti
da microfoni dinamici, con uscita di 0,5 + 1 V. Condensatori
Non importa se il circuito è privo di regolatori di C1 = 22F- 16Vl (elettrolitico)
tonalità e volume. C2 = 220 F - 16 Vl (elettrolitico)
BUCCERISALVATORE C3 = 100 F - 24 VI (elettrolitico)
Catania C4 = 22F- 16VI (elettrolitico)

Il circuito che le proponiamo utilizza due transistor Resistenze


al silicio, di basso costo e facile reperibilità. Pur ri- R1 470 ohm
velandosi ottimo per sistemi a medio-bassa impe- R2 = 470.000 ohm (trimmer)
denza, di alcune migliaia di ohm, può funzionare R3 = 10.000 ohm
pure con sorgenti a bassa impedenza, dell'ordine R4 = 120.000 ohm
delle centinaia di ohm, eventualmente elevando CI R5 100 ohm
a 1. 000 F. Il trimmer R2 va regolato in modo da R6 680 ohm
uguagliare l'impedenza d'ingresso a quella d'uscita R7 27.000 ohm
R8 3.900 ohm
del circuito da amplificare. In pratica lo si regola 1.000 ohm
R9
per la miglior resa acustica. Il dispositivo deve esse-
re inserito in un contenitore metallico collegato a
massa ed alimentato a pile. L'uscita deve essere Varie
connessa coll'entrata di un amplificatore ad ingres- TR1 = BC109
so a media impedenza, di alcune decine di migliaia TR2 = BC109
di ohm. ALIM. = 12V+ 21V(Pile)

CALIBRATORE A VALVOLA elettroniche di un tempo, le presentiamo un circui-


to, controllato a quarzo ma impiegante, a scelta,
All'entrata di un mio ricevitore a valvole, di pro- una delle seguenti valvole: 6K7 - 617 - 6BA6 - 64U6
venienza surplus, vorrei applicare un calibratore - VEF 91, ovvero un pentodo per RF. Il compensa-
a 100 KHz. tore C2 regola la frequenza dell'XTAL. Mantenga i
ANFUSO SERGIO collegamenti molto corti e non faccia uso di cavi
Palermo schermati per la conduzione del segnale, ricordan-
do che, alle volte, è sufficiente uno spezzone di filo
Ritenendola un cultore degli apparati a valvole conduttore posto vicino all'antenna per realizzare
l'accoppiamento tra gli apparati.

Condensatori R2 = 220.000 ohm - 1/2 W


C1 = 100 pF R3 = 220.000 ohm - 1/2 W
C2 = 5+30 pF (compensatore) R4 = 1.000 ohm - 1/2 W
C3 = 10.000 pF R5 = 2.200 ohm - 1/4 W
CA = 10.000 pF R6 = 1.200 ohm - 1/2 W
C5 = 5 pF
C6 = 10.000 pF Varie
V1 = pentodo per RF
Resistenze XTAL = quarzo (100 KHz)
R1= 1megaohm - 1/4 W ALIM. = 100 Vcc (stabilizz.)

582
TR

TR
Il .éi Il
Il R9

a>f ~ Il
l;
1%2
CJII

R2 z s ~ C2 Il

[ I R2 R3
I R6

Imi i . +I00V

STAB

C6

GND

583
LA MPEGGIO GRADUALE

È possibile far lampeggiare una lampadina da 6 Resistenze


V - 1 W, dapprima in modo veloce e poi sempre R1 = 10.000 ohm - 1/4 W
più lentamente? R2 = 3.300 ohm - 1/4 W
MARONGIU ETTORE R3 = 150.000 ohm - 1/4 W
Cagliari R4 = 1.000 ohm - 1/4 W
R5 = 470 ohm- 1/4 W
R6 = 1.000 ohm (trimmer)
Certamente, realizzando il circuito qui pubblicato e R7 = 330 ohm - 1/4 W
dopo aver premuto, per un istante, il pulsante P 1.
La lampada LP, come lei desidera, inizia a lam-
peggiare velocemente, per poi rallentare i lampeggii Varie
fino al completo spegnimento. Variando la polariz- TR1 = BC 107
zazione di TR2, tramite R6, si varia la frequenza TR2 = 2N 1711
delle oscillazioni. IC1 = 1/27413
D1 = 1N 4004
D2 = 1N 914
D3 == 1N914
Condensatori P1 = pulsante (normai. aperto)
C1 = 100 µF - 16 VI (elettrolitico) LP = lampada (6 V-1 W)
C2 = 47 F- 16 VI (elettrolitico) S 1 = interrutt.
C3 = 1 F (non polarizzato) ALIM. = 6 Vcc

AMPLIFICATORE MICROFONICO intorno alle centinaia di migliaia di ohm ed è in


grado, quindi, di accettare la maggior parte delle
Debbo amplificare dei piccoli segnali BF e a tale sorgenti di segnali, anche se è preferibile utilizzarlo
scopo mi serve un affidabile, semplice ma funzio- con microfoni piezoelettrici. Anche l'uscita U è ad
nale progetto. alta impedenza e va accoppiata con amplificatori
FALSITTA ERNESTO ad elevata impedenza d'ingresso. Il potenziometro
Bari R5, sostituibile con un trimmer, regola il livello dei
segnali in uscita. L'alimentazione deve essere per-
Il circuito che pubblichiamo è dotato di un ingres- fettamente filtrata ed i cavi accuratamente scher-
so E ad impedenza relativamente alta, che si aggira mati.

Condensatori R4 100 ohm - 1/4 W


C1 = 200.000 pF R5 10.000 ohm (potenz. lin.)
C2 = 47F-24 VI (elettrolitico) R6 12.000 ohm - 1/2 W
C3 = 150 pF R7 1.800 ohm - 1/2 W
C4 = 200.000 pF R8 470 ohm - 1/2 W
C5 = 100 F - 24 VI (elettrolitico) R9 1.200 ohm - 1/2W
C6 = 100F-24 VI {elettrolitico) R10 = 470 ohm- 1W

Resistenze Varie
R1 150.000 ohm - 1/2 W TR1 = BC 109
R2 100.000 ohm - 1/2W TR2 = BC 108
R3 4.700 ohm - 1/2W ALIM. = 18 Vcc

584
07

LP
R6
" - ~- - ~

r re,l
6V
6
R7 lR2

C2 Il
03

m b
e
5
li,

7
TR2
i
I
e

u
TR1

R10 +JBV

R2 i

TR1 TR2
e
ff Il
b'I Il Il O[ e' Il Il+

- Il ~
Il ~·e --- Il C6

El
s° e! C2 !R4
"? JL!
:u
R5 Il '-s-, 11C5
o]

i'-.1 - - - LP
" " - ~· - R6 @

rl
6V
e r,
RJ !R2

C2
Il
03 R4
14

7
TR2


e

R70 +/8V

R2 t

TR1 TR2
e
b Il Il+
b .,

- Il
u. Il C6

El se .I .- C2 IR4
_J R8 ...li! ..

u
..
11C5
R5 Il 3a
MISURE DI LUMINOSITÀ
luminose non presentano variazioni. Al contrario,
Debbo effettuare alcune misure di piccole varia- l'indice del microamperometro può spostarsi da
zioni luminose fra due punti ben definiti. Mi ser- una parte o dall'altra, verso il transistor pilotato
virebbe quindi un circuito adatto allo scopo con dalla fotoresistenza che riceve una minore quantità
impiego, se possibile, di fotoresistenze. di luce. La taratura dei due trimmer R2-R 10 si ef-
PELLEGRINI STEFANO fettua nel seguente modo. Dopo aver stabilito la
Torino condizione di pari emissione luminosa di due sor-
genti, si regolano lentamente e pazientemente i due
Questo è il circuito in grado di soddisfare le sue trimmer con lo scopo di azzerare perfettamente lo
esigenze e nel quale FRI - FR2 misurano la quan- strumento ad indice. E se questo fosse troppo sen-
tità di luce incidente. I due transistor amplificano i sibile, allora occorrerà collegare in parallelo una
segnali e li inviano allo strumento ad indice e a ze- resistenza da 1.000 ohm ed eventualmente di valo-
ro centrale A. Pertanto, in assenza di segnalazio- re superiore. Le operazioni di taratura iniziano su
ni, si deve arguire che le due fotoresistenze ricevo- uno dei due trimmer, dopo aver regolato l'altro a
no la stessa quantità di luce, ovvero che le sorgenti metà corsa.

R5 R6
R1 uA 3e SI

Il
TR1 e
e TR2
R2 i
% s. Cl

#e -t I
e
e
e
12Vstab

R3
R7
°
Condensatore
R9 = 10.000 ohm - 1/4 W
C1 = 100.000 pF R10 = 100.000 ohm (trimmer multigiri)
R11 = 10.000 ohm- 1/4 W
Resistenze
R1 = 10.000 ohm - 1/4 W Varie
R2 = 100.000 ohm (trimmer multigiri) TR1 = BC 108
R3 = 10.000 ohm - 1/4 W TR2 = BC 108
R4 = 10.000 ohm - 1/4 W FR1= fotoresistenza (quals. tipo)
R5 = 10.000 ohm - 1/4 W FR2 = fotoresistenza (quals. tipo)
R6 = 10.000 ohm - 1/4 W A = microamperometro (100 A)
R7 = 1.000 ohm- 1/4 W S1 = interrutt.
AB = 10.000 ohm - 1/4 W ALIM. = 12Vcc (stabilizz..)

587
AMPLIFICAZIONE CON TDA 1904

Trovandomi in possesso di alcuni integrati di tipo pita per l'amplificazione audio da 4 W.Con uno di
IDA 1904, vorrei in qualche modo impiegarli nella quelli a sua disposizione potrà cominciare a co-
realizzazione di progetti con finalità didattiche. struire l'amplificatore BF qui pubblicato, ricordan-
PAGGETTA SILVANO do che le principali caratteristiche del componente
Firenze sono: alim. = 20 V max - corrente = 2, 5 A max -
pot. uscita = 6 W max. Con una alimentazione di
Il TDA 1904 è un integrato appositamente conce- 15 V, la potenza disponibile è di 3 W circa.

Condensatori Resistenze
C1 = 2F(non polarizzato) R1 = 100.000 ohm (potenz. lin.)
C2 = 2F(non polarizzato) R2 = 10.000 ohm - 1/2W
C3 = 10 F- 16 VI (elettrolitico) R3 = 100 ohm - 1/2 W
C4 = 46F - 16 VI (elettrolitico) R4 = 10hm - 1/4 W
C5 = 200.000 pF
C6 = 1.000 F - 24 VI (elettrolitico) Varie
C7 = 100.000 pF
IC1 = TDA 1904
AP = altoparlante (4 ohm -3 W)
ALIM. = 15 Vcc

ELETTRONICA
PRATICA
meaeerre auree
DI ELETTRONICA - RADIO - OM- 27 MH± L
IL FASCICOLO ARRETRATO
ESTATE 1986
PERIODO«CO MENSE .- SD IN AAB POST. GR. /10
ANNO IV -N. tu .LLUGL0 /AGOST O 1988

È un numero speciale di teoria e applicazioni varie,


DIDATTICA NUMERO SPECIALE appositamente concepito per i principianti che vogliono
ED APPLICAZIONI ESTATE '86 apprendere, in casa propria, quegli elementi che consen-
tono di costruire, collaudare e riparare molti apparati
elettronici.

Il contenuto e la materia trattata fanno di questo fascico-


lo un vero

MANUALE-GUIDA
al prezzo di L. 4.000

Chi non ne fosse ancora in possesso, può richiederlo a:


ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti,
MANUALE - GUIDA 52, inviando anticipatamente l'importo di L. 4.000 a
mezzo vaglia postale, conto corrente postale n. 916205
PER ELETTRODILETTANTI o assegno bancario.
588
C6
a
-=
3 !
75 V
EII Il Il 6l .A? u•
~ llc7 @
R2

.T . . lii .,.w

9-10-11-12-13-14-1516
Il
Il
.± h=cc

SALDATORE
ISTANTANEO
A PISTOLA
L. 18.000

CARATTERISTICHE:
Tempo di riscaldamento: 3 secondi
Alimentazione: 220 V
E dotato di punta di ricambio e di 1
Potenza: 100W istruzioni per l'uso. Ed è particolar-
mente adatto per lavori inte
Illuminazione del punto di saldatura
professionali e dilettantistici_
OSCILLA TORE A DENTI DI SEGA sunto da R3 e da quello di CI. Lei, quindi, potrà
variarla entro un 'ampia gamma. Il transistor TRJ
Nel mio laboratorio dilettantistico debbo intro- controlla la corrente di carica di Cl, mantenendo
durre un oscillatore a denti di sega con rampa di rettilinea la rampa "b" e non curva come indicato
salita rettilinea anziché curva. con il tratteggio "a". Il transistor TR2 velocizza la
FILADORO EMAN UELE scarica di C 1. L'uscita è di tipo ad alta impedenza.
Napoli Per non danneggiare TRJ, eviti di regolare R3 fino
al cortocircuito, oppure colleghi in serie una resi-
La frequenza di oscillazione dipende dal valore as- stenza da 470 ohm .

a 72 . IDZ
i_,-,
;'

A» r\I ~ "g%@ § R4 c2
~ /
e

l
Rl Il

·o Il b2

UJT
bi
72 V STAB.
e

R2 w
" °
Condensatori R4 1.000 ohm - 1/2 W
R5 100 ohm - 1/2 W
C1 = 10.000 pF
C2 = 100.000 pF
Varie
Resistenze TR1 = BC 177
TR2 = BC 107
R1 = 100.000 ohm - 1/2 W UJT = 2N 2646
R2 = 150 ohm - 1/2 W DZ = diodo zener (4,7 V- 1W)
R3 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) ALIM. = 12 Vcc (stabilizz.)

590
VARIATORE DI VELOCITÀ PER MO]ORI e.e. 1i20 • 240W MAX

3u.
RS 243 L. 17.SDO
Setve a variare la velocità dei mo10i'I in corrente conti-
. nua di Iensione compresa tra 12 e 24V. Il suo
principio dì funzionamento è basalo sulla mo.
dulazKlnedi larghezza defl'impulso, P¼'M (Pul-
sa Wldth Modula110n), partendo da una fre-
quenza dìci(ca 130Hz. la massima corren!Sche
posi\1'10 può sopportare é_di 10A, per cui la potenza
TEMPORIZZA TO!li UNIVERSAL E
I -120 SECONDI RS 44 .ola:22
L .. 36.000

celia centrala
(srea). Pus to- RADIO SPIA FM - 69 95 MHz
odaJenocessità
all'llmentazione È un trasmettitore FM di pwccole diere
(12Ve.c). i mcro tele, che 'a gane del dsposto, si ecc1a d.po
untempopmti0ororegolab1te11a 1 e 120seco."dt.Cahgando compiese ll'a 69 e 95 MHz. Tras11eu
opportunamente + contatti dei reè auig ente d aeeeta.zone. lar1cezioneèposs1blleconqu~
s possono ottenere due dwersi modi tunzvnamento _1, Dard0 do invece;ierla,parte più bassa /!9 a
alimentaziOne, la Sl8"a '.e11SIOOlt' Sl !;a in llscltJ. SOLO PER IL tan10 con special ncevtn, ad esempi
ottica lineare d crca 300 metn! E dolJ
%%%% %%2%.
Il massimo assortwototo ill;<):lltno e àl SOi SOn\A. La co
o,i
ca ampliticata'. cosi da PQ!er captare I
nell'amb,enteJn cui é installalo. la!f.>.
rene massuma soppor1abe da contar del relè e ± 2A.intero zIone Ceve essere dì 9Vc.c, e i 1~~
!emponuatOfe e COSll'l.lrlO su di un Clf't"J1!0 stampato d1 so~ 35 x to è dì tirça 50mA. Può essere alkl9
45 mm
baf!erle da 9V per ra!'.hohne, nel coote
plas.lico LP462.

STIMOLATORE DI SONNO RICEVITORE FM • 65 85 MHz • 85 110 MHz


E RILASSAMENTO
~.
~~~ RS2'4S
L. 43.000
Questo dspoto è d gane avuto a tutti quel che sottono 0
RS 247 RS 248 ~
insonnia e tunngpegee @ rissamento proncupo di tunzona-
L. 44.000 L. 31.000
mer:to è qli!AJdi generare llfl AUMOOE BIANCOda'etero quas
ipnohco.eYOCandocosi!arisaccade!ma1eoilsoffiaredelvanto: É un ncevtre Ml a tue bande di ascolto adatto a ricevere le ormali trasmes-
cond or eai per il tiassamento e i sono. Tamte un deva- SO\IFMcotnmlltC!all(ba:ida85110Mlillllla~eem11t1t11!:FMcbeope-
tcreèpcmtilC!Pera,11LlSC11,,ilrvnwY~htaocolX)IIT!Momo, rana, rella bada t 65 85Hz «racd mrotoni, radc spe, ecc I la lnol'le
dato. oltre i dsp00v0o. dotato d due Con!J'DII ClitllOdula- d smenta2ne deve esse re 9Wc ed lrf use assorre o è d ra
ZIOllaconsegna!i!JIOl"J a LEO econ!lollo volume. Unapar1icciare. I 2mA e una poterza d usca d 1 tca. A @sposto occorre applcare
presaP!rrnettel'ascoltoi:onqua!sias.:hpodiaurM'.:ola1e.oCIJlfll un al!opa$.nte di 8 Ohm W neevi!Dle é oo:a!o !li usma per la regislra.zH'.lrle e
(moro o !..°ereo) e, "°'8ni:ID, ti ?JO anche apoplcare n 11101a 111'1 OI UIIII part-cove pesa alo quai po essere apopolata ura qualsiasi cuti.a per
~1te.gt'lllea&IS1ad!G!iiaiecoopòlJRZadlctre1W.P~ l'adll)lrumall!l<11i!11Ho}. La sman1,1 édll'1)'.)V>.AICAP. l '1iS 2t.7 !fflOtl:I
la rua limen!WOM occone uN Iens1ooe S'!alllb:rna i,: l2'vc.c ndcatoa nevere / ersedea RADO'O SA RS 248 dispostio, cn ever
e massumo assorbimento è nlerire a 10mA 4 dsp0s/'v0, con luale altoparlante e batterla. può essere racchiuso nel COl\teni101e LP0\2.
even\ualeal!oparlante.alimenta:Ol'eoba1tt1ia,,Dt"'esseie1acch1"'
so net contentone P 2A

RS i v.n.. diiuce--15GOW) L 14000 RS '4-8 l..lffl!llllgllel8g(lllj)lle·5~ 12v


RS 67 Variatore di veloc:Ìà per 1111111i 1500 W L 21 000 RS 47 Varialol: di IIC8 Per -
RS 112 ..__Clll)UIC0IIII L 25JIOO BS 50 Acxniana .....lueipdlizio,,eauto
RS 83 Begolatoredi liii. per m0ton e spezzol4 L 16 000 RS 54 Auto Blinker • lampeggiatore di emergenza
RS 91 Pielatore di prossimità e contato L 3.1000 RS 66 con!giri per zuto (a diodi ED)
AS 97 Esposimetro per camera oscura L 39 000 RS 1i5 Avvisatore acustico posizione per auto
juci

AS 121 Pr... ri1118111 ..,_ L 59.000 RS 103 8icirunit 1e11 odlilillzlotil•per Mo


AS 128 M\ldulo p,r OiatMY (llgenla 9egnapuo,li L '4-8.500 RS 104 Rldullore di tem!n per~
RS 132 O- Cli f1umote 1lllnco (R818:< IMelllilllco} L mxxi RS 1117 lndicaloie eli.ballllilegene1111118 perlUlo
RS 13' lliv9fatont di me1a1t L 2HOO RS 122 Conllolo belln egennore 11110 adilpay
AS 136 lnterr ufflrea ~ 220 V 350 W L 25.000 AS U7 Temporizzatore per lui di cortesia auto
RS 144 Lampeggiatoredi soccorso con lampada ao Xeno L58.000 RS 151 Coinmuialofo alfoaramento Pl!!IIIII
RS 152 'hfiiloio ti luce IIJIOffiOlioo 220 V 1000 W L 29 500 RS 162 M\lfllr1Dperllltl
RS 159 Rivelatore di strada glilcdlla par IUio e autotam L 22.000 F1S 174 ll/llllJIICl1ed- JIWP!l'lllllocan~
RS 16ll v...- di luce a bassa isteresi L16.000 RS 185 indicatore di IIIIIWll acqua per tergcnsac
RS 192 A~a\llOll>IIICope,lucidiposiz,oneM,
RS 187 ....... pet~ llli~ . 16001\' L17.SOO
AS 170 nplhàtoretelefonico per ascolto e registrazione L31.000 RS 202 Ritardatore per iuci ltani tm
RS 213 inle<!GnDOuplexperllalo
F\S 173 Allorme per f11ga,1wo L 24000 RS 227 tiver1lt par tubi fluorescenti 6-8 W e A!c
RS 176 C-. diglllle IIIIICfull,ead!• dire L 26.000 RS !45 Coi1do 8liclenza u:i Slop per Allo
RS 182 nizzatore per ...-nii US.000
RS 186 Scacciatopi a u11r1suon1 L 39.500
RS 189 Termostato elettronico L 27.SOO EFFETTI LUMINOSI
AS I 9J ~di YlriaziCne luce L :13.500 RS 1 • Lìia~ ""'2""
W!"''7ì
,s;SO"W71
"",""c=:-----.
rie li
RS 198 Interruttore 8CU11ico l31 000 RS 10 Luci psichedeliche 3 we 1502
RS 20 I • Amplllcalofe - SIIÌos(;opio Elettronico L J2.5(l0 RS '4-8 Luci roliffi s.q- ,o
,,e
AS 208 Riépvtore per
Tef8comando I aggio Luminoso L 35.000 F\S 58 $1robo intermittenza regia#e
AS 216 Glanlnin Elellronico Au1oma1ic:o L 37 000 RS 113 Semabo elellnnco
RS 211 Scaccia Zanzn a U11r-. L 17 .50Q RS 114 Luci sequenz. e'asche é
AS
RS 236
RS 238
RS
RS 246
Z30


fVvelalor8Proleaeiolllledi81s
r~d1Veloci1all11'flniptril-5KW(SO)OW)
Awilll«ekuslillo·~perBiCI
~- v111111n di Ve1oc. per Motori C.C. 120 -240 w -
~dlSomoeAllllalllllllt
I LIB.000
U9.500
L21.000
L 38.000
L4.1000
AS 117
AS 135
AS 172
RS 237
I.voi ~
LJJc:i~3WW1~W
LJJc:il)liCftldelil:I-
RS m J 1J1c1 ..._- u,t !lrw
Eltet luminosi sequerai pa at
1
' PER ALTRI MODELLI CON SUL TARE IL CATOLOGO 1989-90 CHE VERRÀ IN Vii ATO A RICHIESTA UTIL

(@L@E ED]
offerta speciale!

NUOVO PACCO DEL PRINCIPIANTE


Una collezione di dieci fascicoli arretrati accuratamente selezionati fra quelli che hanno
riscosso il maggior successo nel tempo passato.

UNA LIBERA
RADIO 01 OU

L. 12.000
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta è impegnato nella ricerca degli elementi didattici
introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero, abbiamo ap-
prontato un insieme di riviste che, acquistate separatamente verrebbero a costare L. 3.500 cia-
scuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 35.000, si possono avere per sole L. 12.000.
__ STRUMENTI DI MISURA
MULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 280 D - L. 132.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate - Visualizzatore cristallo liquido
a 33 cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali - Batteria g V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di batteria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10%- Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 2)- 10 A misura diretta in D.C.
e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170 x 87 x 42 -
Peso Kg 0,343

PORTATE
VOLT o.e 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V- 1000 V
VOLT A.C. 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V - 750 V
OHM 200-2002-2KO-20 KO- 200 KO - 2 MO
- 20 M?
AMP. D. C. 200 A- 2 mA- 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A
AMP. A.C. 200 A- 2 mA- 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A
ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali.

MULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 240D · L. 73.000

CARATTERISTICHE GENERALI
Visualizzatore : a cristalli liquidi con indicatore di polarità.
Tensione massima 500 V di picco
Alimentazione :9V
Dimensioni : mm 130 x 75 x 28
Peso . Kg 0,195

PORTATE
Tensioni AC = 200 V - 750 V
Correnti CC = 2.000 A- 20 mA 200 mA· 2.000 m0A
Tensioni CC = 2.000 mV-20 V-200 V-1.000 V
Resistenza = 2.000 2-20 K?- 200 K?-2.000 K!

INTERAMENTE PROTETTO DAL SOVRACCARICO

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
MICROTRASMETTITORE
[l sM + 158 MH±

IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
L. 24.000

Funziona anche senza antenna. È dotato di ec-


cezionale sensibilità. Può fungere da radiomi-
crofono e microspia.

L'originalità di questo microtrasmettito.


re, di dimensioni tascabili, si ravvisa
nella particolare estensione della gam-
ma di emissione, che può uscire da
quella commerciale, attualmente troppo
affollala e priva di spazi liberi.

l \\ CARATTERISTICHE

EMISSIONE : FM
GAMME DI LAVORO: 52 MHz -;. 158 MHz
ALIMENTAZIONE : 9 Vcc -;. 15 Vcc
ASSORBIMENTO : 5 mA con alim. 9 Vcc

-
POTENZA D'USCITA: 10 mw + 50 mw
.... SENSIBILITÀ
BOBINE OSCILL.
:
:
regolabile
intercambiabili
DIMENSIONI : 6,5 cm x 5 cm
-
PRA&
AIIIJCA
- -- ~---

RIVISTA MENSILE PER GLI APPASSIONATI


DI ELETTRONICA - RADIO - OM - 27 MHz
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3° /70 - ANNO XVIII- N. 11- NOVEMBRE 1989
ED. ELETTRONICA PRATICA - VIA ZURETTI, 52 - 20125 MILANO - TEL 02/6697945 l. 4.000

RIMI TRANSISTOR TEMPORIZZATORE


GENERALITA DIFFERENZIALE
ISSI ' PROVE PRATICHE AUTOMATICO

DA OGGI UN
DONO PRESTIGIOSO
AGLI ABBONATI:
STRUMENTI DI MISURA __
TESTER ANALOGICO
MOD. TS 271 • L. 24.500

CARATTERISTICHE GENERALI
5 Campi di misura - 19 portate
Sensibilità : 10.000 2/V D.O.
Dimensioni : mm 150 x 63 x 32
Peso
Pila
: Kg 0,14
: 1elemento da 1,5 V
UN DONO
ii2.5
25 50

10
PORTATE
VOLT D.C.
VOLT A.C.
= 0,25 V-2,5V-25 V-250 V- 1.000 V
= 10V-50 V-250 V- 1.000 V
IMPORTANTE
AMP. D.C. = 0,1 mA- 10 mA - 500 mA
OHM = x10ohm - x 100 ohm - x 1.000 ohm
dB = 20 dB + 62 dB

ACCESSORI
La scelta del dono, con cui la direzione premia quest'anno
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali quanti si iscriveranno o continueranno a rimanere iscritti nel-
l'elenco degli abbonati, è stata difficile e, a lungo, dibattuta.
Perché i suggerimenti, garbatamente ed affettuosamente rivol-
tici dai Lettori, sono stati copiosi ma dissimili. Anche se una
sensibile maggioranza di voci, sollecitate dall'odierna spinta
TESTER ANALOGICO ecologica e provenienti da comunità e luoghi relativamente
isolati, hanno orientato le nostre preferenze verso un prodotto
MOD. TS 260 - L. 62.000 di assoluta attualità: la cellula solare. Con la quale dappertutto
CARATTERISTICHE GENERALI
si cerca oggi di risolvere, senza provocare inquinamenti, il pro-
7 Campi di misura - 31 portate blema dell'alimentazione elettrica di motori, apparati elettroni-
Sensibilità
Dimensioni
20.000 2/V D.C. - 4.000 Q/V A.C.
mm 103x 103x 38
ci, sistemi di illuminazione di case, rifugi, alpeggi, capanni da
Peso Kg 0,250 pesca e dove mancano le linee di distribuzione dell'energia e la
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V natura conserva tuttora la sua originale purezza. Dunque, l'ele-
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni
zione a regalo annuale, ai vecchi e nuovi abbonati, di questo
moderno componente optoelettronico, ci consente di credere
PORTATE d'aver esaudito, ancora una volta, le aspirazioni dilettantistiche
VOLT D.C 100 m V-0,5V-2V-5V-20V-50 V- 100
V- 200 V- 1000 V di molti, se non proprio di tutti e di aver colto nel segno nel
VOLT A.C. 2,5 V- 1 O V-25 V-100 V- 250 V- 500 V-
1000 V
prendere una decisione che vuole gratificare una corale richie-
OHM
AMP. D.C.
2x1-2x10-2x100-2x1000
50 A- 500 A- 5 mA- 50 mA -0,5 A-5 A
sta. Che impegnerà certamente tecnici e redattori a pubblicare,
AMP. A.C. 250 A- 1,5 mA- 15 mA- 150 mA- 1,5 A- mese dopo mese, innumerevoli e suggestivi progetti con l'im-
CAPACITÀ =
10 A
O+ 50F-0: 500 F (con batteria interna) piego di una o più cellule fotovoltaiche.
dB 22 dB- 30 dB- 42 0B- 50 dB- 56 dB- 62 dB

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie -
Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
Questa splendida ELETTRONICA
CELLULA SOLARE
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6697945

in dono ANNO 18 N. 11 - NOVEMBRE 1989

LA COPERTINA - Riproduce i due apparati che,


con l'Impiego di una cellula fotovoltaica, consen-
tono di trasmettere e ricevere, attraverso i raggi
di luce modulati, emessi da due diodi led, ogni ti-
po di segnali audio.

a chi si abbona
o rinnova l'abbonamento
editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
L'ASCOLTO DELLA LUCE 596
a ELETTRONICA PRATICA disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
E RADIOTRASMISSIONI
CON LA CELLULA SOLARE
stampa
TIMEC
ALBAIRATE - MILANO
Per riceverlo è sufficiente sottoscrivere un nuovo abbonamento, o rinnovare CELLULE FOTOVOLTAICHE 606
quello scaduto, inviando l'importo tramite vaglia postale, assegno bancario, as- Distributore esclusivo per TEORIA E PRATICA
segno circolare o a mezzo c.c.p. N. 916205 intestati e indirizzati a: ELETTRO- l'Italia:
A.&G. Marco - Via Fortezza n.
NICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52. 27 - 20126 Milano tel. 25261
TEMPORIZZATORE 616
Si prega di scrivere con la massima chiarezza, possibilmente in stampatello, ci- autorizzazione Tribunale Civi-
tando con grande precisione: cognome, nome, indirizzo e data di decorrenza
le di Milano - N. 74 del 29-12-
1972 - pubblicità inferiore al
.,,
DIFFERENZIALE
PER TECNICI - OM - CB
dell'abbonamento. 25%.

UNA COPIA L. 4.000


BOOSTER CON TDA 2030 624
ARRETRATO L. 4.000
I canoni di abbonamento: PER L'ITALIA L 43.000 I FASCICOLI ARRETRATI
DEBBONO ESSERE RICHIE-
PER AMPLIFICAZIONI HI-FI
ANCHE SUGLI AUTOMEZZI

PER L'ESTERO L 53.000 STI ESCLUSIVAMENTE A:


ELETTRONICA PRATICA
Via Zuretti, 52 - 20125 MILANO PRIMI PASSI 634
DIREZIONE - AMMINISTRA- CORSO DI ELETTRONICA
ZIONE - PUBBLICITÀ - VIA ZU- I TRANSISTOR - PRIMA PARTE
LA DURATA DELL'ABBONAMENTO È ANNUALE, CON RETTI 52 - 20125 MILANO.

DECORRENZA DA QUALSIASI MESE DELL'ANNO Tutti i diritti di proprietà lette-


VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 644
raria ed artistica sono riser-
vati a termine di Legge per
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche LA POSTA DEL LETTORE 647
È possibile sottoscrivere l'abbonamento o rinnovare quello scaduto diretta- se non pubblicati, non si re-
mente presso la nostra sede: stituiscono.

ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - VIA ZURETTI, 52 TEL. 6697945


ASCOLTATE ... LA LUCE

Innumerevoli e suggestivi esperimenti con l'impiego di una cellula solare.

Facili conversioni in suono della luce del sole, della luna, della fiamma di
una candela.

Sistemi sperimentali di trasmissioni di voci e suoni trasformati in raggi di


luce.
L'espressione, con cui abbiamo intitolato l'argo- nel tempo, rivela presenze di strani rumori, cer-
mento qui proposto, è alquanto fantasiosa. An- tamente attribuibili ad elettroapparati, che le
che se non disattende un certo contenuto di veri- utenze inseriscono o disinseriscono dalle linee di
tà. Perché la luce è una forma di energia, di na- distribuzione dell'elettricità per usi domestici o
tura elettromagnetica, che può essere parzial- industriali. Ma l'organo umano dell'udito, da so- taica, la trasforma in suono attraverso una cuffia lettori appassionati di elettronica, i quali, dopo
mente trasformata in energia acustica, onde co- lo, non può condurre il processo di mutazione o un altoparlante. Un dispositivo con il quale aver costruito il "lucericevitore", saranno invitati
noscere la sorgente che l'ha propagata e le inter- energetica, necessario per...origliare fra le più ogni lettore avrà poi l'opportunità di esercitarsi a realizzare il circuito di un semplicissimo "luce
ferenze che l'hanno alterata lungo il suo cammi- svariate radiazioni che normalmente sensibilizza- attraverso una lunga e suggestiva serie di esperi- trasmettitore" a diodi led, da collegare con la
no. Per esempio, se ci si mette ad ascoltare la ... no i nostri occhi. Occorre invece impiegare, a ta- menti. Perché orientando la cellula, che rappre- presa per auricolare di una qualsiasi radiolina,
voce dei raggi luminosi provenienti da una lam- le scopo, un particolare dispositivo, come quello senta l'elemento ricettivo d'entrata di questo "fo- con lo scopo di comporre un sistema di ricezione
pada alimentata con la tensione di rete, si può presentato e descritto in questa sede, che costi- toconvertitore", verso lampade al neon, alogene, di segnali audio convertiti in onde, ancora una
udire per primo, invariabilmente, il ronzio che tuisce il tema centrale e preminente dell'articolo elettroluminescenti, ad incandescenza, o nella di- volta elettromagnetiche, ma in questa occasione
identifica l'origine di quella luce e che, analizzato e che, raccogliendo la luce su una cellula fotovol- rezione della fiamma del gas, del fiammifero, appartenenti allo spettro di luce visibile. Le emis-
della candela, si potranno ascoltare rumori diver- sioni sonore della radio, dunque, verranno con-
si, stimolanti, a volte originali. Se poi ci si aiuterà vertite in raggi luminosi, che la cellula fotovoltai-
con una lente di forma rettangolare o un parabo- ca riceverà ed il circuito elettronico connesso tra-
loide, come può essere quello derivato da un fa- sformerà nuovamente, tramite l'altoparlante, in
ro d'auto fuori uso, allora le ... voci giungeranno voci e suoni. E coloro che, in sostituzione dei se-
Abbiamo scelto e pubblicato, in questa sede, alcuni dei mol- da molto lontano, addirittura dalla luna piena. gnali di bassa frequenza diffusi dalla radio, vor-
Pur ricordando che l'ascolto più eccitante rimar- ranno inviare nello spazio la propria voce, con-
teplici esempi di pratiche applicazioni con la cellula solare. rà sempre quello della luce del sole, con le sue vertita in raggi di luce, potranno facilmente con-
Altri ne seguiranno, nei prossimi fascicoli del periodico, per macchie ed esplosioni, attuato nelle differenti cretare anche questo programma, servendosi di
mantenere acceso l'interesse di quanti vogliono operare con ore del giorno, dall'alba al tramonto, in pianura o un amplificatore, come quello inserito nel "foto-
il più avvincente dei componenti optoelettronici. sulle vette dei monti. rivelatore" e di un microfono magnetico dello
Un commento particolare, prima di entrare nel stesso tipo di quelli in dotazione presso gli opera-
vivo della materia, va accordato all'esercizio che, tori CB.
più di ogni altro, coinvolgerà l'interesse dei nostri
596
597
@?@-
@
aSJ

CF
e • o 2

---
I
(J
CUFFIA

,
l w
$ O
Il ~ ~
Cl:
$
<o
'--'

li) -
j Fig. 2 - Piano costruttivo del modulo elettronico rappresentativo del progetto del
Cl: convertitore di energia luminosa in energia acustica. L'Integrato IC2 deve essere

i+l' <o
montato direttamente sulle piste di rame del circuito stampato, ovvero senza l'im-
piego dello zoccolo interposto, soltanto nel caso in cui il componente dovesse ri-
scaldare troppo.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R4 = 330 ohm
R5 = 220.000 ohm (trimmer)
C1= 1F (non polarizz.) R6 = 10.000 ohm
C2 = 1F (non polarizz.) R7 = 22.000 ohm (potenz. lin.)
C3 = 1.000 pF (ceramico) R8 = 150 ohm
C4 = 1F (non polarizz.) R9 = 33.000 ohm
es = 1F (non polarizz.) R10 = 2,2 ohm
C6 = 22 F- 16 VI (elettrolitico)
C7 = 220 F - 16 VI (elettrolitico) N.B. Tutte le resistenze sono da 1/2 W.
CB = 10.000 pF (ceramico)
C9 = 100.000 pF (ceramico)
C10 = 220 F- 16 VI (elettrolitico) Varie
-- ·-·-- ·-- ·--. • - •--·--·-- ·•<',i•·--· IC1 = TL071 (integrato)
IC2 = LM380 (integrato)
Resistenze
i.J... CF = Cellula Fotovoltaica
(J R1 == 330 ohm S1 = interrutt.
R2 = 33.000 ohm CUFFIA = 16 ohm : 40 ohm
R3 = 33.000 ohm ALIM. = 9 Vcc

598 599
il primo integrato ICl amplifica in rispetto della
ben nota formula:
l Amplif. = Re : Rin

• ella quale Re identifica la resistenza di contro-


reazione ed è stabilita da R4 +R5 = 330 ohm +
220.000 ohm = 220.330 ohm, mentre Rin costi-
tuisce la resistenza d'ingresso, che è molto bassa
e vale appena 100 ohm. Dunque, applicando la
formula citata, l'amplificazione sviluppata dall'in-
tegrato ICl, vale:
2
220.330 : 100 = 220,33 volte

Che non è ancora tutta, perché a questa va ag-


giunta l'amplificazione esercitata dal secondo in-

+ tegrato IC2, che può essere di 30 volte e per cui


quella totale diventa:

220,33 x 30 = 6.609,90 !
'

Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato necessario per la realiz-
zazione del modulo elettronico del convertitore di energia.
L'ascolto avviene in cuffia, come abbiamo detto, Fig. 4 - Negli esperimenti di conversione In suoni dei
ma questa può anche essere sostituita con un al- raggi di luce provenienti dalle grandi distanze (sole,
luna, fari marittimi, ecc.), la cellula solare deve essere
toparlante o un registratore magnetico o a na- sistemata nel fuoco di un paraboloide.
stro, per utilizzare i suoni come effetti audio
speciali.
PROGETTO DEL FOTORIVELATORE Il condensatore C3 funge da elemento di contro-
reazione per le frequenze più alte e riduce, in
Il circuito, in grado di trasformare i raggi lumino- misura notevole, l'inevitabile soffio che accompa- MONTAGGIO DELL'APPARATO
si in segnali di bassa frequenza audio, è quello gna il lavoro di amplificazione svolto dall'integra-
S 1, la presa di tipo jack per cuffia stereo e i con-
presentato in figura 1. to ICl. Per realizzare il montaggio del dispositivo che
trasforma l'energia luminosa in quella acustica, duttori che raggiungono la cellula fotovoltaica,
La cellula fotovoltaica CF, che può essere di ogni L'entità del segnale uscente dall'integrato ampli-
occorre dapprima approntare una basetta di ma- che dovranno essere di due colori, rosso per il
tipo, ma che nel progetto è la stessa inviata in ficatore TL071 viene controllata per mezzo del
conduttore positivo, quello collegato fra il termi-
dono agli abbonati ed è pure acquistabile presso trimmer R5, che non deve per alcun motivo esse- teriale isolante, di bachelite o vetronite, di forma
nalè 1 del circuito stampato e la presa di CF con-
la ditta che la pubblicizza nelle pagine del perio- re sostituito con un potenziometro e che va rego- rettangolare, delle dimensioni di 10 cm x 6 cm,
trassegnata con il segno + e nero l'altro, ovvero
dico, genera un segnale elettrico la cui intensità lato, una volta per tutte, per la migliore sensibili- cui affidare la funzione di elemento di supporto.
varia col variare della luminosità che la colpisce, tà. Poi, su una delle due facce di questa, si compone
con variazioni che possono succedersi ad una fre- Il potenziometro R7 regola il livello dell'audio in il circuito stampato, il cui disegno è pubblicato in
quenza elevata, in misura tale da occupare tutta cuffia o in altoparlante e rappresenta, quindi, il figura 3 in grandezza naturale. Quindi, se la ba-
la banda audio. Al contrario di quanto avviene controllo manuale di volume del sistema di con- setta sarà stata opportunamente forata, si inseri-
nell'occhio umano, che non può percepire varia- versione luce-suono. scono tutti i componenti elettronici secondo
zioni rapide del flusso luminoso, a causa del fe- L'integrato IC2, per il quale si fa uso del modello quanto illustrato nel piano costruttivo di figura 2.
nomeno della persistenza delle immagini sulla re- LM 380 a otto piedini, amplifica ulteriormente il Ricordando che i due circuiti integrati ICl e IC2
tina. Che consente, d'altra parte, di apprezzare lo segnale di bassa frequenza, per esibirlo infine ad debbono essere innestati, per ultimi, sugli apposi-
spettacolo cinematografico in cui i fotogrammi un carico di bassa impedenza, come può essere ti zoccoletti a otto piedini.
scorrono alla frequenza di una ventina di unità al una cuffia ad alta fedeltà da 16:40 ohm. Soltanto a cablaggio ultimato, il modulo elettro-
secondo. Senza indugiare ulteriormente sull'analisi del nico di figura 2 va inserito in un contenitore di
Il segnale di bassa frequenza viene applicato, at- comportamento circuitale dello schema di figura alluminio, facendo bene attenzione che, fra cir- J 2 3
traverso il condensatore Cl, all'entrata (piedino 1, giunti a questo punto vogliamo affidare alla cuito e scatola metallica, non debbano formarsi
2) dell'integrato ICl, che è un operazionale a fantasia del lettore ogni possibilità di sperimenta- falsi contatti. Perché il metallo del contenitore si
FET della serie TL a basso rumore. zione con il dispositivo, per dar libero corso a identifica con la linea di massa del circuito, con il Fig. 5 - La cuffia stereo, che deve essere applicata al-
L'entità del processo di amplificazione viene con- quelle prove che le idee meno pensabili potranno quale mantiene il contatto attraverso la carcassa l'uscita del progetto di figura 1, è dotata di uno spinot-
trollata con il trimmer R5, che per nessun motivo suggerire. on prima, tuttavia, di aver ricordato del potenziometro R7. to jack di questo tipo, la cui numerazione è stata qui
che, in virtù delle elevate amplificazioni del cir- Sulle parti esterne del contenitore, dunque, sa- segnalata per facilitare l'interpretazione del collega-
deve essere sostituito con un potenziometro e mento descritto nel testo.
che va regolato, una volta per tutte, per la mi- cuito, ogni ascolto sarà sempre accompagnato da ranno presenti: la manopola di comando del po-
gliore sensibilità desiderata. un soffio continuo di fondo. Si pensi, infatti, che tenziometro R7, l'interruttore di alimentazione
600 601
te e
DL

ALL' RX DLl
RJ R2

DL2
k a

lungo
Fig. 7 - Schema costruttivo dell'apparecchio di conversione dei segnali audio in
raggi di luce modulati emessi da due componenti optoelettronici (DL1- DL2).

mensioni della scatola siano tali da consentire lo segnalati con i numeri 1-2-3 nel disegno di fi-
spazio necessario. gura 5, che rappresenta lo spinotto jack cui i ter-
Fig. 6 - Schema teorico del "lucetrasmettitore" che, tramite la spina jack, va colle- È stato detto che la presa per cuffia, che costitui- minali menzionati fanno capo. Ebbene, serven-
gato con la presa per auricolare di qualsivoglia radioricevitore, onde convertire i se-
gnali audio di bassa frequenza in altri di natura luminosa, emessi da due big-led.
sce l'elemento di uscita del circuito di figura 2 e dosi del terminale 3 come elemento di massa, si
che deve comparire su una delle parti esterne del dovranno collegare in parallelo tra loro i rima-
contenitore metallico, è di tipo jack. Ora aggiun- nenti terminali 1 e 2, con il risultato che i due pa-
-----COMPONENTI----- giamo che questa deve essere unicamente adatta
per cuffie stereofoniche. on si possono quindi
diglioni della cuffia rimarranno a loro volta colle-
gati in parallelo. Se invece si utilizzano i soli ele-
utilizzare le prese jack per auricolari, normal- menti 1 e 2, allora si renderà necessario un per-
DL1 = BIG-LED mente montate sulle radioline. Dato che un erro- fetto isolamento da massa del terminale 3, che fa
c1 = 2F (non polarizz.) DL2 = BIG-LED re, in tal senso, può provocare la distruzione del- contatto con la ghiera di fissaggio. el primo tipo
R1 = 18ohm- 1/2 W S1 == interrutt. l'integrato IC2. di collegamento il circuito assorbe una maggiore
R2 = 180 ohm - 1/2W ALIM. = 4,5 Vcc (pila) La cuffia stereo è dotata di tre terminali, quelli corrente, essendo più bassa l'impedenza di carico

quello che unisce tra loro il terminale 2 del cir- R5, tenendo conto che non sempre con la massi-
cuito con il morsetto della cellula che reca il se- ma amplificazione, raggiungibile quando tutta la
+ t

r
gno-. resistenza del trimmer è inserita, come desumibi-
L'alimentazione si ottiene derivando la tensione
di 9 Vcc da due pile piatte, da 4,5 V ciascuna,
collegate in serie tra loro. Perché il consumo di
corrente è basso, di 7 mA in assenza di segnale e
le dalla formula riportata in precedenza, si rag-
giungono i migliori risultati. Dunque, la taratura
di R5 è un'operazione che ogni lettore potrà ese-
guire assecondando le personali esigenze in ma-
Flg. 8 - Disegno in grandezza naturale del circuito
stampato da riprodurre in una delle due facce di una
1i
'-+
di 18 + 20 mA con il potenziometro di volume R7 teria di audioriproduzione. basetta-supporto, di forma rettangolare delle dimen- ~
tutto regolato sui valori massimi. Ma il consumo
di energia dipende in parte anche dal modello di
cuffia di cui si fa impiego e dal modo con cui si
È ovvio che le due pile piatte, che compongono
l'alimentatore dell'apparato, troveranno posto
dentro lo stesso contenitore metallico in cui è in-
sioni di 5,5 cm x 3 cm, necessaria per la costruzione
del dispositivo "lucetrasmettitore".
+ o
tara, una volta per tutte e ad orecchio, il trimmer serito il modulo elettronico. Sempre che le di-

602 603
il progetto riportato in figura 6. Nel quale i due si possono effettuare collegamenti sino ad alcuni
BIG-LED, vale a dire i due led DLl e DL2 di metri di distanza. Ma la portata dovrà essere au-
grosse dimensioni, attualmente reperibilissimi in mentata elevando il volume della radio lenta-
commercio, vengono alimentati da una pila da mente, per esaltare, in misura sensibile, le varia-
4,5 V senza spegnersi mai, finché l'interruttore zioni dell'alta luminosità dei due BIG-LED. Ed
S1 rimane chiuso. Mentre la luce emessa viene aumenterà ancora se i due componenti optoelet-
impercettibilmente modulata dai segnali di bassa tronici verranno inseriti nel riflettore di una tor-
frequenza in uscita dalla radio. Più esattamente, cia portatile, oppure elevando a quattro il nume-
l'accensione di DLl e DL2 avviene tramite le ro dei led ed alimentadoli con la tensione di 9 V,
due resistenze Rl ed R2, che costituiscono pure anziché con quella di 4,5 V, dopo averli ovvia-
il carico d'uscita per il radioricevitore. I cui se- mente collegati in serie tra di loro.
gnali di bassa frequenza raggiungono, tramite il Concludiamo ricordando che il processo di rice-
condensatore Cl, i due led, per modularne la lu- trasmissione, ora suggerito, riveste un carattere
minosità con la voce della radio e trasformare puramente sperimentale e di semplice curiosità,
quindi il suono in energia luminosa. Contraria- certamente non adattabile ad impieghi di uso
mente a quanto avviene nel progetto di figura 1, comune. Anche perché deve necessariamente svi-
nel quale l'energia luminosa viene convertita in lupparsi in ambienti privi di qualsiasi sorgente di
energia acustica. luce diversa da quella dei diodi.
La realizzazione del progetto di figura 6 si ottie- Volendo trasmettere la propria voce, anziché
ne secondo quanto illustrato nel piano costruttivo quella della radio, l'entrata 1-2 del progetto di fi-
Fig. 9 - Un tecnico elettronico provv ede alla m essa a
punto di un m odern o apparato fotoricevitore a cellule
pubblicato in figura 7, dopo aver approntato la gura 6 deve essere collegata con l'uscita di un
solari. basetta-supporto, di forma rettangolare, delle di- amplificatore audio pilotato con un microfono di
mensioni di 5,5 cm x 3 cm e non prima di aver tipo magnetico per uso CB. E l'amplificatore che
composto, su una delle due facce di questa, il cir- bene si adatta a questo scopo può essere quello
cuito stampato, il cui disegno in grandezza reale rappresentato dalla sezione di destra del proget-
è presentato in figura 8. to di figura 1, a partire dai punti circuitali con-
Con questo originale sistema di ricetrasmissione, trassegnati con le lettere X-Y.
d'uscita dell'integrato IC2, nel secondo sistema di sarà facile eliminarle collegando, fra i piedini 7 e
collegamento la corrente assorbita risulterà chia- 4 di ICl e IC2, dei condensatori ceramici da
ramente inferiore. 100.000 pF. Se poi, dopo aver montato entrambi
Concludiamo questa parte descrittiva del mon- gli integrati su due zoccoletti, come prescritto in
taggio del progetto di figura 1, ricordando che precedenza, ci si dovesse accorgere che sopra
questo riveste principalmente un carattere speri- IC2 non è possibile tenere fissato il dito di una
mentale e che può quindi assoggettarsi ad alcune
modifiche. Per esempio, il valore della resistenza
mano per eccesso di calore generato, e ciò po-
trebbe accadere in occasione di impieghi prolun-
LE CELLULE SOLARI
R6, prescritto nella misura di 10.000 ohm, può gati del dispositivo e al massimo volume, allora si
offerte in dono ai vecchi e nuovi abbonati a Elettronica Pratica e
essere ridotto, con lo scopo di aumentare la cor- consiglia di eliminare il corrispondente zoccolet- necessarie per realizzare alcuni dei progetti pubblicati su questo
rente in uscita. Anche la resistenza di 220.000 to e saldare i piedini del componente diretta- periodico, possono anche essere acquistate presso la:
ohm, del trimmer R5, può essere elevata per rag- mente sulle piste del circuito stampato, con lo
giungere una maggiore sensibilità. scopo di favorire la dissipazione di calore attra-
Coloro che volessero trasformare questo conver- verso i piedini 4 - 5 e la sottostante, ampia pista
titore di energia in un sensibile ultrapreamplifi- di rame, cui si attribuisce la funzione di elemento
catore di bassa frequenza, da utilizzare per l'in- radiante dell'energia termica.
tercettazione di segnali audio provenienti da lon-
tano, come i versi degli animali, i canti degli uc-
celli o i movimenti sospetti di persone nascoste, IL TRASMETTITORE OTTICO STOCK - RADIO
dovranno eliminare dal circuito la resistenza Rl
e sostituire la cellula fotovoltaica CF con un mi- Come già annunciato all'inizio dell'articolo, il Via Panfilo Castaldi, 20
crofono direzionale, inserito dentro un tubo o nel convertitore di energia luminosa in energia acu- 20124 MILANO
fuoco di un paraboloide, come indicato in figura stica può comporre un sistema di ricezione, a di-
4, ed orientando il tutto verso la sorgente acusti- stanza, dell'audio di un qualsiasi apparecchio ra-
ca che si vuol ascoltare. dio. Purché a quest'ultimo venga applicato, sulla
Qualora in fase di collaudo del convertitore di presa jack per auricolare, un semplicissimo tra-
energia, a causa di collegamenti esterni o interni smettitore ottico, in grado di trasformare il suono inviando, tramite vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. N. 46013207 l'importo di L. 3.500 per
al contenitore troppo lunghi, si dovessero riscon- emesso dal radioricevitore in raggi di luce oppor- ogni cellula, aggiungendo, per ciascun ordine, l'importo di L. 1.000 per spese di spedizione.
trare delle oscillazioni da parte dei due integrati, tunamente modulati. E ciò si ottiene realizzando
604
605
di questi veniva a generarsi una differenza di po-
tenziale, con l'evidente risultato di una mutazio-
ne di energia da termica ad elettrica.
Anche l'effetto fotovoltaico sfrutta una giunzio-
ne, quella di due semiconduttori, di cui uno di ti-
po N, l'altro di tipo P. Che è poi la stessa giun-
zione utilizzata nella realizzazione dei diodi, dei
transistor e dei circuiti integrati e che, nel venire
colpita dalla luce, dà origine ad una differenza di
potenziale, che è proporzionale al numero di fo-
toni che raggiungono la zona in cui le due super-
fici dei semiconduttori si congiungono e che vie-
ne chiamata "depletion region".
Praticamente, tutti i diodi ed i transistor bipolari,
dotati di due giunzioni e che possono essere im-
maginati come due diodi collegati in "antiserie".
quando sono investiti dalla luce possono genera-
re la tensione fotovoltaica. Per tale motivo, infat-
ti, allo scopo di impedire che la luce possa rag-

CELLULE FOTOVOLTAICHE Effetto elettronico

Conversione energetica
giungere le giunzioni ed alterare il corretto fun-
zionamento dei semiconduttori, l'industria prov-
vede ad inserirli in custodie opache, assoluta-
mente inaccessibili alla luce artificiale o naturale
che sia.
Due sono i motivi fondamentali che ci obbligano già intuito, appartiene al settore dell'optoelettro- I lettori più esperti, coloro che vantano numerosi
ad occupare alcune pagine del periodico con la nica, ovvero dell'ottica elettronica, nella quale si anni di pratica con l'elettronica, non possono di-
descrizione delle cellule fotovoltaiche, comune- studiano quegli effetti che stanno alla base di Materiali d'impiego menticare i tempi in cui, in presenza di forti illu-
mente note come cellule solari. Il primo è da at- tante applicazioni tecniche e che alcuni conosce- minazioni, quando i diodi venivano costruiti in
tribuirsi alla presentazione mensile, a partire da ranno in parte per aver operato con fotoresisten- custodie di vetro, leggermente verniciato in nero,
questo numero di Elettronica Pratica, di un pro- ze, interferometri, diodi laser, diodi led, fibre ot- Elementi riciclabili
molti apparati accusavano anomalie di funziona-
getto che impiega una o più cellule di tale tipo e tiche, calcolatori ottici ed altro ancora. Anche se, mento soltanto perché la vernice era scomparsa,
che ci imporrebbe, di volta in volta, la ripetizione in questa sede, ci occuperemo soltanto dell'effet- Strutture interne sollevando veri e propri rompicapi fra i tecnici
di concetti che, invece, vogliamo raccogliere ed to fotovoltaico e, più precisamente, della sua ap- d'allora. Oggi, però, il processo fisico è stato am-
esporre, tutti, in un solo articolo. Il secondo vuol plicazione alle omonime cellule. piamente individuato e sfruttato in numerose,
essere una doverosa ed esauriente interpretazio- Collegamenti moderne applicazioni elettroniche e lo stesso let-
ne del regalo che, dal mese in corso, viene invia- tore principiante può rendersene conto, speri-
to ad ogni abbonato, vecchio o nuovo, a questa EFFETTO FOTOVOLTAICO mentando il fenomeno con un diodo al germanio
pubblicazione. A condizione che la nuova sotto- o led nel modo suggerito in figura 1. Anche se
scrizione o il rinnovo siano avvenuti nei tempi Tale effetto, veramente affascinante, si identifica l'energia prodotta è minima e la corrente segna-
prescritti. Ma tralasciamo ogni ulteriore informa- nella conversione di un tipo di energia in un al- lata dallo strumento è irrisoria, dell'ordine di al-
zione di carattere amministrativo, per rinviare il tro. Ossia nella trasformazione della luce in cuni microampere. Ma se la tensione generata
lettore alla pagina antistante a quella del somma- energia elettrica. Analogamente a quanto indivi- dalla giunzione è debole, ciò è da attribuirsi prin-
rio, in cui sono dettagliati canoni e modalità di duato da Alessandro Volta attraverso l'effetto cipalmente alla ridottissima area di questa, la cui
abbonamento e per entrare decisamente nel me- termico, per il quale, riscaldando la giunzione di funzione è diversa da quella della promozione
rito del tema proposto che, come molti avranno due metalli di natura diversa, sui terminali liberi dell'effetto fotovoltaico. Tuttavia, quando una
giunzione viene appositamente costruita per
un'ampia esposizione alla luce, allora la tensione
può raggiungere il valore di 0,5 V ed anche 0,9
V, a seconda dei materiali componenti e della
estensione superficiale, che si misura in centime-
La conoscenza precisa e completa della cellula solare è asso- tri quadrati. Dunque, nel rispetto di queste con-
lutamente necessaria a quei lettori abbonati che la riceveran- dizioni, l'industria ha prodotto e produce degli
elementi, chiamati appunto cellule fotovoltaiche,
no in dono. Perché con questa saranno invitati a realizzare, dalle quali si possono derivare quantità di ener-
mensilmente, una serie di originali ed interessanti progetti. gia elettrica sufficienti ad alimentare piccoli ap-
parati elettrici ed elettronici. Se poi questi com-
ponenti vengono opportunamente collegati in
607
606
al suo rendimento, in ordine pure agli sviluppi
tecnologici industriali nel tempo in varie zone
mondiali. •
Con riferimento alle più moderne teorie elettro-
niche, si suole affermare che, quando un fotone
colpisce la regione in cui è realizzata la giunzione
fra due semiconduttori, questo ha buone proba-
bilità di urtare contro un elettrone orbitante at-
torno al nucleo dell'atomo di cui è composto il
materiale. Una moltitudine di fotoni, dunque,
provoca, senza ombra di dubbio, un grande
scompiglio fra gli elettroni degli atomi, estraen-
CF
doli dalle loro orbite e rendendoli quindi liberi.
LUCE Analogamente a quanto avviene nel gioco del bi-

s-
liardo, nel quale una palla lanciata in mezzo ad
a un gruppo di bilie si arresta per mettere in movi-
mento alcune di queste. Cedendo, ovviamente, la Fig. 4-La cellula fotovoltaica, Il cui simbolo elettrico è
riportato sulla sinistra di questo semplice circuito,
DG o DL propria energia meccanica, così come il fotone, quando rimane investita dai raggi di luce, si comporta
nel liberare l'elettrone, cede a questo il proprio come una piccola pila che, sui terminali positivo e ne-
k Fig. 1 - Qualsiasi diodo al germanio o led, purché rea- contenuto energetico. gativo, presenta una tensione di 0,5 V circa.
lizzato in contenitore di materiale trasparente, quando
viene colpito dalla luce promuove l'effetto fotovoltai- Gli elettroni, poi, che sono cariche elettriche ne-
co, che avvia una debolissima corrente, dell'ordine di gative, contribuiscono ad un aumento del poten-
alcuni microampere, nel circuito chiuso attraverso un ziale negativo della zona N della giunzione,
tester commutato nella funzione amperometrica e nel- creando contemporaneamente un eccesso di
la scala dei valori più bassi.
"vuoti", ovvero di cariche elettriche positive, che
vanno ad aumentare il potenziale elettrico positi-
vo della zona P. Ora, se si applica una resistenza
di valore estremamente basso, ovvero un carico CF7
elettrico tra la zona N e la zona P, le cariche si
gran numero fra loro, come verrà detto più avan- CONVERSIONE ENERGETICA mettono in movimento, dando luogo alla forma-
ti, allora le tensioni e le correnti vengono consi- zione di una corrente, il cui flusso cede evidente-
derevolmente esaltate, al punto di alimentare ap- Soltanto per chi volesse approfondire ulterior- mente l'energia ricevuta dalla luce.
parecchiature di bordo e motori di mezzi mobili, mente il meccanismo della conversione energeti- Il rendimento energetico del fenomeno analizza-
su natanti, autovetture, satelliti spaziali ed astro- ca, aggiungiamo, qui di seguito, alcune nozioni to dipende in gran parte dalla natura dei mate-
navi (figura 2). relative alla fisica del fenomeno fotovoltaico ed riali impiegati e, con quelli attualmente più diffu-
e
/
2V
e
LUCE
CF3

CF4

Fig. 5-Le tensioni derivanti dalle cellule fotovoltaiche


Fig. 2-Le apparecchiature di bordo, dei satelliti artificiali e delle astronavi, vengo-
Fig. 3 - Il rendimento della cellula fotovoltaica aumen- possono essere facilmente aumentate, se si compone
no alimentate con grandi pannelli, che espongono alla luce del sole un'imponente
ta coll'aumentare della quantità di luce cui rimane un collegamento di più elementi in serie, come indica-
quantità di cellule fotovoltaiche opportunamente collegate fra loro.
esposta. Conseguentemente aumenta la potenza elet- to in questo schema, nel quale la tensione risultante è
trica (POT.) derivabile dal componente. di 2 V (0,5 x 4 = 2 V).

608 609
no intravedere serie possibilità industriali di co-

- ···-- ... .. I'


..>
struzione di centrali fotoelettriche, da molti me-
gawatt e costi relativamente contenuti. Successi-
vamente, però, una volta cessato l'allarme sui
prezzi e le disponibilità di petrolio, le ricerche su-
birono una battuta d'arresto e le centrali rimase-
ro nel regno dei programmi incompiuti, mentre
le cellule fotovoltaiche trovarono pratica applica-
UMANO '·.,
zione in talune parti del mondo molto soleggiate,
~
··-- ..
ma prive di altre risorse tecnologiche. Mentre
svolgono tuttora il loro servizio di piccole e gran-
di sorgenti di energia elettrica negli orologi, nelle
calcolatrici, nelle radioline e nei veicoli spaziali,
Fig. 6 - La cellula fotovoltaica rivela la sua ma rimangono ancora allo stato sperimentale le
piena efficienza in corrispondenza delle fre- automobili mosse da motori elettrici alimentati
400 500 600 700 800 900
quenze di luce comprese nella zona dell'infra- da cellule fotovoltaiche.
rosso. A differenza dell'occhio umano, che
subisce le maggiori sensibilizzazioni fra le ra-
viola blu verde giallo rosso infrarosso diazioni verdi e quelle gialle.
MATERIALI RICICLABILI

Le cellule fotovoltaiche più note nel mondo di-


lettantistico, quelle attualmente reperibili sul Fig. 8-Con le cellule fotovoltaiche di tipo comune, at-
mercato della componentistica al dettaglio, esco- tualmente in commercio, si realizzano i più svariati si-
stemi elettronici di controllo nell'ambito delle lavora-
no dall'industria produttrice di circuiti integrati e
si, può raggiungere anche il 20%. Tuttavia, le gente di energia inesauribile, che a sentire gli zioni industriali.
rappresentano l'insieme, opportunamente ordi-
inevitabili limitazioni pratiche, di ordine tecnico scienziati dovrebbe rimanere integra per alcuni
ed economico, abbassano questo valore al 10%, nato e connesso, di un certo numero di parti di
milioni di anni ancora, sia perché non è inqui- silicio ritenute non idonee, a causa di lievi difetti
sempre che l'illuminazione della giunzione av- nante. nella struttura cristallina, alla costruzione dei più
venga in condizioni atmosferiche ottimali, ovvero
sofisticati semiconduttori. tecnologiche, come ad esempio quelle spaziali,
in pieno sole e con i raggi incidenti perpendicola-
ri. Perché con illuminazioni di intensità inferiore, il A volte si tratta di fette di silicio, destinate alla alterate da alcune irregolarità. Ma entrambi i tipi
MATERIALI IMPIEGATI realizzazione di cellule per elevate prestazioni di silicio sono perfettamente riciclabili nella com-
rendimento diminuisce ulteriormente (figura 3).
Concludendo, l'effetto fotovoltaico, visto sotto Una decina di anni fa, quando i rubinetti del pe-
l'aspetto ecologico, è sempre stato considerato trolio sembravano doversi chiudere o rimanere
molto interessante. Sia perché il sole è una sor- monopolio esclusivo di pochi paesi arabi, dovun-
que furono incoraggiati gli investimenti per fi-
nanziare le opere di ricerca di materiali purissimi
ed economici, con cui realizzare le cellule foto- LUCE
voltaiche. Ma poi si convenne che i materiali
molto puri, dotati di una struttura cristallina
pressoché perfetta, pur rivelandosi i migliori per
la composizione delle cellule fotovoltaiche su j
CF1 CF2
±

CF3
scala industriale, venivano a costare troppo. Basti
pensare che, in base a calcoli molto attendibili,
risultò subito come l'energia erogata da simili cri-
stalli, non ripagava, in tutto il tempo della loro
SILICIO
CONTATTO
SUPERIORE e
efficienza attiva, la spesa richiesta per costruirli.
Ecco perché si dovette ripiegare sulla realizzazio-
ne di cristalli artificiali meno nobili e perfetti di
quelli impiegati attualmente nei circuiti integrati, CONTATTO
Fig. 7 - I collegamenti di tipo in parallelo, di più cellule
ma certamente più economici e semplici da pro-
durre in grandi quantità.
METALLI2Z. wFerrore t)
fotovoltaiche, si realizzano quando i circuiti utilizzatori
assorbono correnti di intensità relativamente elevata. Inizialmente, gli interessi tecnologici furono indi-
In questo esempio, la corrente totale si identifica con rizzati verso il silicio metallurgico e quello poli-
il prodotto per tre delle singole correnti .erogate da cristallino, quindi fu preso in considerazione il Fig. 9- Composizione comune ed elementare di un elemento di cellula fotovoltaica. Il
ciascuna cellula. contatto superiore identifica il morsetto negativo del componente, quello inferiore corri-
solfuro di cadmio ed altro ancora, per abbinare il sponde al polo positivo del generatore di tensione.
tutto a strutture complesse come le eterogiunzio-
a
ni e le giunzioni barriera Schottky, che lasciava-
610 611
Se la tensione erogata da una sola cellula può es-
sere considerata esigua, quella risultante dal col-

i II legamento in serie di più elementi non lo è più.


Come segnalato nello schema di figura 5, dove
quattro cellule fotovoltaiche dello stesso tipo, DIFFUSORE
collegate in serie, generano la tensione di 2 V.
Ed è naturale che, con questo sistema di collega-
mento, anche la potenza elettrica complessiva,
erogata dall'intero sistema di più cellule, equivale CELLULA
alla somma delle singole potenze ed appare
quindi assai elevata per le eventuali applicazioni
pratiche che si vogliono attuare. Purché, ovvia- SUPP /SOL.
Fig. 10 - Vari esempi di parti sensibili di cellule foto-
voltaiche, realizzate in forme e grandezze diverse ed mente, tutte le cellule siano dello stesso tipo, ov-
attualmente reperibili sul mercato della componenti- vero eroghino la medesima corrente nominale,
stica elettronica. altrimenti le cellule a corrente inferiore potreb- CONTATTI
bero surriscaldarsi e danneggiarsi, con un rendi-
mento complessivo alquanto scadente. Mentre le
tensioni singole e le esposizioni alla luce possono
anche essere diverse. Per esempio, alcune cellule
posizione di cellule di dimensioni inferiori, per- possono rimanere esposte maggiormente ai raggi
fettamente affidabili ed efficienti. E l'energia che ultravioletti, altre a quelli dell'infrarosso che,
se ne può trarre appare sufficiente in molte ap- come si può notare in figura 6, sensibilizzano no-
plicazioni semplici e comuni. tevolmente il silicio, a differenza di quanto acca- GOMMA SP
de per l'occhio umano le cui reazioni raggiungo-
no i massimi valori fra le frequenze ottiche del
COLLEGAMENTI SERIE-PARALLELO verde e del giallo.
Quando dalle cellule fotovoltaiche si vuol assor- CONTENIT
Da quanto finora detto, è lecito ora assimilare la bire una corrente di intensità superiore a quella
cellula fotovoltaica ad un generatore di tensione, di un solo elemento, si ricorre al collegamento in
normalmente di 0,5 V, come indicato in figura 4, parallelo di più elementi, come indicato in figura USCITA
nella quale si osserva il simbolo elettrico del 7. In tal caso la tensione rimane pari a quella di
componente comunemente adottato nella com- una singola cellula, ovvero di 0,5 V -'- 0,6 V,
posizione grafica dei circuiti elettronici. mentre la corrente è stabilita dal prodotto per tre FIg. 12 - Vista in "esploso" della cellula solare di maggior interesse per i lettori
abbonati, che con questa verranno messi in grado di realizzare mensilmente alcu-
ni interessanti progetti. I vari contatti metallici uniscono tra loro le parti di silicio
sensibile che compongono la cellula.

dell'intensità erogata da una cellula. Tutto avvie- scopi didattici, hobbystici o nei sistemi di control-
ne, del resto, come nei collegamenti con le pile, lo (figura 8), può assumere aspetti diversi, anche
nei quali le tensioni aumentano quando sono in se il concetto strutturale rimane sempre lo stesso,
serie, mentre si intensificano le correnti quando ad esempio quello interpretato tramite il disegno
sono in parallelo. Tuttavia, quando si ricorre al di figura 9. Nel quale è riportata la sola parte
collegamento in parallelo di più cellule fotovol- elettronica della cellula fotovoltaica, quella che
taiche, queste debbono 'essere dello stesso tipo poi deve essere inserita in un robusto contenito-
ed anche l'esposizione alla luce deve essere re, in grado di difendere il sottile e delicato stra-
uguale. Altrimenti, la cellula a tensione inferiore to di silicio contro urti e sollecitazioni meccani-
non fornisce energia. Possono essere diverse in- che varie.
vece, anche se ciò non è consigliabile, le dimensioni Altre espressioni geometriche di cellule fotovol-
Fig. 11- Maestoso esemplare di cellula sola-
re, di forma quadrata, commercializzata per
dei componenti e la loro portata in corrente. taiche sono pubblicate in figura 10. Mentre un
usi dilettantistici e parzialmente simile a quel- modello di forma quadrata, molto appariscente e
la inviata in dono agli abbonati a questo pe- simile a quello riprodotto in apertura del presen-
riodico. STRUTTURE ESTERNE te articolo, può essere osservato in figura 11. Ma
veniamo ora all'argomento forse più atteso dai
La conformazione esteriore della cellula fotovol- lettori, ovvero alla presentazione della cellula fo-
taica, quella più frequentemente impiegata per tovoltaica che, come già anticipato, viene inviata
612
613
in regalo agli abbonati e che, per una più precisa importante, di proteggere il contenuto interno gura 14, che interpreta un esempio di collega-
identificazione, chiameremo "cellula solare", ap- del componente. mento in serie di quattro cellule solari, con il ri-
propriandoci del linguaggio, non rigorosamente Si nota poi, in ordine successivo, dall'alto al basso sultato di rendere disponibile la tensione risul-
tecnico, ma certamente molto comune e corrente di figura 12, la presenza dei seguenti elementi: la tante e complessiva di 2 V (0,5 V x 4 = 2V).
oggi sulla bocca di ogni profano. pellicola di silicio (cellula), il supporto isolante, i Questo tipo di collegamento è sempre da prefe-
Forse, la foto riprodotta nelle prime pagine, che contatti metallici, la gomma-spugna ed il conteni- rirsi a quello in parallelo, nel quale il rendimento
o) si riferisce appunto alla nostra cellula solare, non tore di plastica di color nero, dalla cui parte sot- appare alquanto inferiore a causa di inevitabili
può offrire al lettore un'immagine realistica, qua- tostante fuoriescono i due morsetti, positivo e perdite.
si tangibile del componente optoelettronico. È negativo della cellula. Ai lettori che riceveranno in dono la cellula sola-
invece assai più significativo il disegno della cel- Vista dalla sua faccia inferiore, la nostra cellula re e rileveranno subito come, ad una prima os-
lula solare, vista in "esploso", pubblicato in figura solare si presenta nel modo segnalato in figura servazione, la pellicola di silicio sensibile potrà
12. In cui si possono osservare_le varie parti che 13. Con !'.equipaggiamento di una linguetta di ot- sembrare parzialmente infranta, ricordiamo
concorrono alla formazione dell'elemento com- tone flessibile, dotata di due fori alle estremità e quanto ampiamente esposto in sede di citazione
pleto, a partire da quelle interne, inaccessibili, e fissata, con dado, sulla vite rappresentativa del delle attuali tecniche costruttive industriali, che
quelle esterne che tutti possono toccare. morsetto positivo. Anche la vite del morsetto ne- utilizzano quelle porzioni di silicio scartate du-
L'elemento riportato per primo, in alto in figura gativo è fornita di dado. E tutto ciò serve ad age- rante l'approntamento dei circuiti integrati, per-
12, è il diffusore, realizzato con materiale di pla- volare il compito dell'operatore che deve collega- ché ritenute difettose e che bene si adattano, in-
stica, di forma rettangolare, delle dimensioni di re, in serie o in parallelo, più elementi di cellule vece, per la preparazione di cellule solari per im-
Fig. 13- Così appare, vista dalla sua parte inferiore, la pieghi comuni e con prezzi ridotti.
cellula solare ampiamente descritta nel testo ed invia- 7 ,5 cm x 4,5 cm circa. solari. Come indicato nello schema pratico di fi-
ta in dono ai lettori abbonati. La linguetta di ottone e i Al diffusore sono affidati due compiti principali:
due dadi avvitati sui morsetti, positivo e negativo, con- quello di realizzare la migliore utilizzazione del-
sentono di realizzare precisi collegamenti, in serie o
parallelo, di più elementi di cellule.
l'energia luminosa, concentrandola sulla parte
sensibile della cellula solare e l'altro, non meno

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,

0,5V o,sv una sorgente amica di notizie e informazioni,


una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti In ogni fascicolo di Elettronica Pra-
o tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:

r Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La


tensione e la corrente- La potenza- Le unità

2V/(044) L. 13.500 di misura - I condensatori - I resistori - I diodi


- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere il successo
posto di 128 pagine riccamente illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
a due colori,

Fig. 14 - Esempio di collegamento in serie di quattro cellule solari. La tensione


risultante è, in tal caso, di 2 V e la corrente derivabile di 0,4 A.

614 615
È praticamente
un doppio interruttore
temporizzato e automatico.

Chiude due circuiti


di alimentazione
in tempi diversi.

TEMPORIZZATORE Si rivela utile


a molti tecnici elettronici,
agli OM e ai CB.

DIFFERENZIALE
li progetto presentato in questa sede, che ad un ca che, per entrare decisamente in funzione, de-
primo e superficiale giudizio potrebbe essere ve attendere che il filamento si riscaldi al punto giormente auspicato negli amplificatori di poten-
classificato come una pedissequa copia di uno dei di emettere la necessaria quantità di elettroni. ri attribuiti al condensatore al tantalio Cl e alle
za a radiofrequenza per radianti ed operatori due resistenze Rl (trimmer) ed R2. L'integrato
tanti temporizzatori con integrato 555, pubblicati Con un ritardo di tempo di parecchi secondi dal nella banda cittadina, si estende a molte altre ap-
nei precedenti fascicoli del periodico, contiene momento in cui vien chiuso l'interruttore genera- ICI prowede poi alla temporizzazione del circui-
plicazioni, per ognuna delle quali il lettore trove- to, di cui conviene esaminare, qui di seguito, il
degli elementi di assoluta originalità e vuol esse- le dell'apparato in cui è inserita, come avviene in rà certamente in queste pagine la giusta soluzione.
re una risposta precisa ad alcune esigenze tecni- molte apparecchiature valvolari, nelle quali, ali- reale comportamento.
Dunque, analizzato nella sua espressione più Supponendo che il condensatore al tantalio Cl
che di lettori modellisti, hobbysti, computeristi, mentando nello stesso istante iniziale i circuiti semplice, il circuito del temporizzatore è in con-
radioamatori e CB. Il dispositivo, infatti, risolve il anodici e quelli di accensione dei filamenti, la risulti inizialmente scarico, l'uscita 3 dell'integra-
dizioni di alimentare subito un determinato siste- to si trova allo stato logico "l". Conseguente-
problema, comune a molti operatori elettronici, tensione sale a valori altissimi a causa della man- ma elettrico e, successivamente, ma automatica-
di ritardare l'inserimento di un sistema di alimen- canza del carico. Mettendo a dura prova la resi- mente, il diodo led DL rimane spento, il transi-
mente, senza alcun intervento manuale e dopo stor TRl si trova all'interdizione e attraverso la
tazione rispetto ad un altro cui deve concedersi stenza dell'alimentatore e di altre parti circuitali. un tempo prestabilito e scelto fra i limiti di un se-
la precedenza. Ma spieghiamoci meglio con un Tuttavia, l'impiego di una accensione differenzia- bobina del relè RL non fluisce alcuna corrente.
condo e trenta secondi, un secondo sistema e con Ma una volta completatasi la carica del conden-
esempio, quello assai noto della valvola elettroni- ta nel tempo di più circuiti diversi, anche se mag- un qualsivoglia valore di tensione. satore Cl, il piedino 3 di ICI assume lo stato lo-
I due impieghi più comuni del temporizzatore so- gico "O", il diodo led DL si accende, il transistor
no quelli illustrati nelle figure 4 e 5, ma è ovvio TRl va in saturazione ed il relè RL si eccita,
che questi possono servire al lettore come schemi chiudendo i contatti di utilizzazione (UTILIZZ.).
di suggerimento per altre, diverse applicazioni Analizzato sotto l'aspetto tecnico, si usa dire che
del temporizzatore, il cui progetto completo è l'integrato ICI, rappresentato dal modello NE555,
I vantaggi, di questo semplice temporizzatore, possono esse- pubblicato in figura 1. è collegato nella configurazione corrispondente a
re maggiormente apprezzati da coloro che operano con appa- quella di un oscillatore monostabile. E ciò signifi-
recchiature a valvole, dove le tensioni anodiche si applicano ca che, applicando un impulso di tensione basso,
in tempi successivi a quelli delle tensioni di accensione dei PROGETTO DEL TEMPORIZZATORE di valore inferiore ad 1 V, al piedino 2 di ICI,
filamenti. che è denominato piedino di "trigger", ovvero di
Il ritardo con cui il relè RL viene sensibilizzato, scatto, il condensatore Cl inizia subito a caricarsi
dopo che il circuito di figura 1 è stato alimentato tramite R1 ed R2.
con la tensione di 12 Vcc, viene stabilito dai valo- Successivamente, quando sull'ingresso 6 di ICI,
616
617
. . . . ....

Rl

":
D01I p3

1'- f }}
rr---"""""< 5

1
11

8 ~Il cf
I r--_j

21 I

e !C1 r+
"° My
12l
l2VCC
e
6I I 11
TR1 I é
12V
-
7 ,11 Il Il I
e
/
col
=
4
I
P1

·---·-·-·-·-· -·-·-· ---· -- -· -- -· -· •

Fig. 1- Circuito teorico del temporizzatore nel quale i tempi di esercizio, compresi Fig. 2 - Piano costruttivo del modulo elettronico del temporizzatore. Il condensato-
fra 1" e 30", vengono fissati tramite R1. Il pulsante P1 comanda il reset, mentre il re C1, che è un modello polarizzato, è di tipo al tantalio. Il piedino 5 dell'integrato
diodo led DL segnala la sensibilizzazione del relè RL. IC1 rimane inutilizzato.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R5 = 1.200 ohm - 1/4 W esercita la pressione sul pulsante, aumentato di Il trimmer Rl, con il quale si regola la temporiz-
C1 = 22F- 24 VI (al tantalio) quello stabilito dalla temporizzazione. zazione nella misura voluta, è dotato di un picco-
C2 = 10.000 pF (ceramico) Varie Qualora si ritenesse inutile il servizio offerto da lo perno di materiale isolante, sul quale si potrà
C3 = 100.000 pF (ceramico) Pl, questo componente potrà essere eliminato inserire una manopolina di comando. Pertanto, i
1C1 = 555 (integrato)
TR1 = 2N2905 • dal circuito. trirnmer, con regolazione resistiva tramite caccia-
Resistenze D1 = 1N4004 (diodo al silicio) vite, non possono essere utilizzati per tale scopo.
D2 = 1N4004 (diodo al silicio) O, meglio, a questi sono da preferirsi i modelli
R1 = 2,2 mega ohm (trimmer)
DL = diodo led (rosso) MONTAGGIO con perno di comando.
R2 = 47.000 ohm - 1/4 W
P1 = pulsante (normai. aperto) Il pulsante di reset Pl è di tipo normalmente
R3 = 47.000 ohm - 1/4 W
RL = relè (12 Vcc - 300 -è- 600 ohm) La realizzazione pratica del circuito teorico di fi- aperto, ovvero, allatto della pressione sul botto-
R4 = 390 ohm - 1/4 W
gura 1 si ottiene nel modo indicato in figura 2, ne di pilotaggio, questo componente chiude il
componendo il modulo elettronico su una baset- circuito elettrico ad esso collegato e Io conserva
ta-supporto di materiale isolante, bachelite o ve- aperto quando nessuna pressione viene esercitata
tronite, di forma rettangolare e delle dimensioni su esso.
ché non si disabilita il circuito premendo il pul- di 5,5 cmx 4,7 cm. Allo scopo di evitare di impiegare la punta del
chiamato "ingresso comparatore", la tensione
sante Pl di reset, che fa ripartire un secondo ci- Su una delle due facce della basetta-supporto de- saldatore direttamente sui piedini dell'integrato
raggiunge un valore pari a due terzi circa di quel-
clo di temporizzazione. ve essere composto il circuito stampato, il cui di- ICl, che sono in numero di otto, si consiglia di
lo di alimentazione, che nel nostro caso è di 12 segno, in grandezza naturale, è pubblicato in fi-
Tenendo premuto il pulsante Pl di reset, il relè far uso di un apposito zoccoletto, ricordando, al-
Vcc, l'uscita, che inizialmente era "alta", diviene gura 3.
rimane diseccitato per tutto il tempo in cui si l'atto dell'inserimento del componente, di rispet-
"bassa", ossia inferiore ad 1 V, e rimane tale fin-

618 619
MANUALE DEI DIODI
E DEI TRANSISTOR
L. 13.000 + TEMP
Un prestigioso volumetto di 160 pagine,
con 85 illustrazioni e 75 tabelle con le
l'NT
APP °1
caratteristiche di circa 1.200 transistor e
140 diodi. 12 vcc
L'opera vuol essere una facile guida, di e
rapida consultazione, nel laboratorio
hobbystico, dove rappresenta un ele-
mento integrante del corredo abituale
delle attrezzature.

Fig. 3 - Disegno in grandezza naturale del circuito


stampato, che occorre reallzzare su una delle due fac-
ce di una basetta di materiale isolante, di forma ret-
tangolare e delle dimensioni di 5,5 cmx 4,7 cm. +
APP ° 2

tare il suo preciso orientamento, cioè tenendo


conto che il piedino contrassegnato con il nume-
ro 1 si trova da quella parte dell'integrato in cui è
presente una piccola tacca di guida, come del re- Fig. 4- Esempio di impiego del temporizzatore in due apparecchiature, alimentate
sto è segnalato nel piano costruttivo di figura 2. entrambe con la tensione continua di 12V, ma in tempi tra loro differenziati.
Degli otto terminali dell'integrato 555, quello
corrispondente al numero 5 non è stato segnalato
nello schema teorico di figura 1, soltanto perché
questo piedino rimane "non utilizzato" nel pro-
getto descritto in questa sede.
Il relè RL deve essere scelto fra i modelli alimen- SUGGERIMENTI UTILI Utilizzando il temporizzatore differenziale in am-
tabili con la tensione continua di 12 V e dotati di
bienti alquanto rumorosi, si può rendere necessa-
una bobina di induttanza di valore compreso fra i Allo scopo di evitare che il relè RL ostenti alcu- rio il collegamento di un condensatore ceramico,
300 ohm e i 600 ohm. I contatti di utilizzazione, ne incertezze iniziali di comportamento all'avvia- da 100.000 pF, tra il piedino 5 dell'integrato, che
inoltre, debbono essere in grado di sopportare mento del circuito, si raccomanda di non utilizza-
Tra i principali argomenti trattati, ricor- normalmente non deve essere connesso con al-
correnti di intensità elevata, fino a 5 A! re relè con tensioni di esercizio inferiori ai 12 V cc
diamo: cun elemento, e la linea di massa.
Volendo invertire il funzionamento del temporiz- e di inserire, tra base di TRl e linea della tensio- Desiderando un aumento della temporizzazione,
zatore ora descritto, occorrerà scambiare fra loro ne di alimentazione positiva, ma esclusivamente
Diodi al germanio e al silicio - Semicon- che nelle due posizioni estreme del cursore del
i contatti utili, ovvero servirsi dei terminali con- in presenza di inconvenienti, ossia di cattivi fun-
duttori P ed N - Verifiche pratiche - Diodi trimmer Rl varia fra il tempo minimo di un se-
varicap - Diodi zener - Transistor - trassegnati con i numeri 1-3. zionamenti, un condensatore elettrolitico da 100 condo circa e quello massimo di trenta secondi o
Aspetti strutturali - Amplificazione a Concludiamo ricordando che tutte le resistenze F- 6 VI, con il terminale positivo ovviamente quasi (P+ 30"), si consiglia di impiegare, per
transistor - Configurazioni - Piedinature - sono di basso wattaggio e che la misura di 1/4 W connesso con la linea proveniente dal morsetto ICl, il modello CMOS della TEXAS, denomina-
Sigle- Riferimenti guida. per ognuna di queste deve considerarsi idonea al positivo dell'alimentatore. to TLC555, che presenta un'impedenza d'ingres-
funzionamento del circuito. Coloro che volessero trasformare il circuito del so elevatissima e consente di utilizzare, in sostitu-
Ai lettori principianti si raccomanda poi di rispet- temporizzatore in quello di un oscillatore, do- zione del prescritto trimmer da 2,2 megaohm,
tare le polarità del condensatore al tantalio Cl, vranno utilizzare, per RL, un relè a doppi contat- delle resistenze da diverse decine di megaohm,
dei diodi DI - D2 - DL e del transistor TRl, il ti e sostituire il pulsante Pl con uno di questi, inseribili tramite commutatore, qualora non fosse
cui elettrodo di emittore si trova da quella parte normalmente aperto. Si verificherà così la condi- reperibile in commercio un potenziometro di
del componente in cui è ricavata una piccola tac- zione in cui il relè offrirà un solo, breve impulso, corrispondente valore ohmmico. Ma a questa va-
ca-guida metallica; l'elettrodo di collettore rima- stabilito dalla scarica della sua induttanza sul dio- riante circuitale se ne deve accompagnare un'al-
ne in posizione diametralmente opposta e quello do al silicio D2, per poi aprirsi e dare inizio ad tra, relativa alla sostituzione del condensatore C2
di base è situato fra i due ora citati. un nuovo semiciclo. con un modello a film plastico da 10 F, che con-
620
621
te, ma con un ritardo di avviamento del secondo latore interno dello stesso apparecchio.
dispositivo rispetto al primo. In tale occasione, Chi avesse intenzione di utilizzare il temporizza-
internamente al primo apparecchio (APP. n° 1) si tore per pilotare carichi alimentati con la tensio-
deve inserire l'alimentatore a 12 Vcc, necessario

f
ne di rete, si ricordi di far uso di relè particolar-
per il funzionamento del temporizzatore, che de- mente adatti a tali scopi, ovvero relè con adegua-
via la tensione di rete di 220 Vca verso il secondo ti isolamenti, rivolgendo le proprie preferenze
apparecchio (APP. n° 2) quando lo stabilisce il verso i modelli con marchio !MQ o VDE.
1 TEMD

:
11
RETE
APP n' 1 temporizzatore (TEMP.). Tuttavia, se il primo Per il comando di relè molto grossi ed in presen-
apparecchio è rappresentato da un amplificatore za di temperature elevate, è consigliabile inserire,
valvolare o da un ricetrasmettitore dello stesso ti- sul transistor TRl, un piccolo dissipatore di calo-
12r (iNr) po, l'alimentazione continua a 12 V, richiesta dal re, tenendo conto che il contenitore metallico del
temporizzatore, può essere derivata dall'alimen- componente è collegato con la massa.
11 I

ECCEZIONALMENTE
APP °2
RETE
IN VENDITA LE DUE ANNATE COMPLETE
1985- 1987
AL PREZZO DI L. 18.500 CIASCUNA
Fig. 5 - In questo esempio di applicazione del temporizzatore, entrambe le appa-
recchiature sono alimentate con la tensione di rete di 220 Vca. La tensione di 12 Coloro che, soltanto
Vcc, necessaria per alimentare il temporizzatore, è derivata dalla prima apparec- recentemente, hanno
chiatura, quando ciò sia possibile. conosciuto ed apprezzato la
validità didattica di
Elettronica Pratica,
immaginandone la vastità di
programmi tecnico-editoriali
svolti in passato, potranno
ora aggiungere, alla loro
iniziale collezione di riviste,
ferisce al circuito una maggiore precisione di fun- molta attenzione alla pulizia del circuito stampa- queste due annate proposte
in offerta speciale a tutti i 'or or aag
zionamento. Ebbene, dopo questo intervento in- to e alla qualità dello zoccolo portaintegrato, che
possono sempre rivelarsi cause di correnti di fuga.
nuovi lettori. 9%9I&i°
GA
_._.'i:----~

IMPIEGHI E COLLEGAMENTI

Gli schemi pubblicati nelle figure 4 e 5 propon-


gono due comunissimi esempi di impiego e colle-
gamento del temporizzatore. Quello di figura 4
suggerisce il sistema di pratica applicazione del
temporizzatore nel caso in cui la tensione conti-
nua di 12 V debba essere applicata prima all'ap-
parecchio numero 1 (APP. n° 1) e successiva-
mente, dopo un tempo prestabilito tramite il
Richiedeteci oggi stesso una od entrambe le annate qui illustrate, inviando, per ciascuna di esse,
temporizzatore, all'apparecchio numero 2 (APP. l'importo anticipato di L. 18.500 a mezzo vaglia postale, assegno bancario o conto corrente postale
n° 2). n° 916205 ed indirizzando a: Elettronica Pratica 20125 Milano . Via Zuretti, 52.
novativo, la temporizzazione può facilmente rag- Lo schema di figura 5 interpreta il sistema di ali-
giungere anche il quarto d'ora, purché si ponga mentazione di due apparati con la tensione di re-

622 623
Un apporto complementare di energia ai segnali monofonici e
stereofonici.

BOOSTER Trasforma i piccoli riproduttori audio in apparati HI-FI.

È utile a bordo degli automezzi e delle autovetture.


La funzione primaria di ogni booster è quella di prattutto se si considera che il valore medio della
elevare la potenza audio, di un qualsiasi riprodut- distorsione, che accompagna i suoni, rimane atte-
tore, in misura notevole. In pratica, dunque, il stato su una grandezza dell'uno per mille, mentre
booster è un particolare tipo di amplificatore di raggiunge appena lo 0,5% a piena potenza. E c'è
bassa frequenza, che va collegato fra l'uscita di di più. Infatti, se realizzato in una coppia di
un registratore, una radiolina, un giradischi ed un esemplari identici, il progetto può essere vantag-
altoparlante di potenza adeguata. Ma quello pre- giosamente collegato con tutte quelle uscite ste- ]rei>
sentato e descritto in questa sede, che vanta una reo che necessitano di un considerevole apporto
potenza d'uscita effettiva di una quarantina di
watt circa, su una banda passante i cui limiti
estremi sono di 10 Hz e 140 KHz, deve conside-
di energia. Con una potenza di picco, per ciascun
canale, che si aggira intorno agli ottanta watt.
Nelle autovetture, poi, il booster risolve il proble-
a:J Il \-I AP

rarsi un dispositivo dotato di tutte le caratteristi-


che proprie dell'amplificatore ad alta fedeltà. So-
ma del difficile ascolto nel grande e rumoroso
traffico dei centri abitati, così come può soddisfa- l
E
e~
d

? 4
Fig. 1-Su questo semplice schema, di
valore puramente teorico, è facile ana-
Il booster deve essere considerato come una fonte di: energia lizzare il funzionamento della configu-
razione circuitale a ponte, in grado di
da introdurre in tutti quei dispositivi nei quali la potenza d'u- raddoppiare la tensione di alimentazio-
scita è relativamente bassa o insufficiente per taluni impieghi. ne del carico, rappresentato in questo
caso dall'altoparlante.

624 625
R3 R8
c1 c3 CIO

rr R>
Q) .
I

AP
i
n i

Fig. 2- Circuito completo del booster, alimentato con la tensione continua, duale, Fig. 3 - Piano costruttivo del modulo elettronico del booster descritto nel testo. Si
di + 15 V e- 15 V. L'altoparlante, che deve essere di potenza adeguata, assume noti, nella parte più bassa del disegno, la presenza di uno spezzone di condutto-
un valore di impedenza non inferiore agli 8 ohm. Le linee tratteggiate delimitano la re, che funge da ponticello ed assicura la continuità elettrica circuitale. I due inte-
parte schematica che, in sede realizzativa, è composta su una basetta con circuito grati, attraverso le loro alette metalliche, debbono essere applicati su due robusti
stampato.
radiatori, mantenendo le alette isolate da questi ed utilizzando a tale scopo gll ap-
positi kit di isolamento (mica e vite in nylon con interposto grasso al silicone).
-----COMPONENTI-----
Condensatori
c1 1F (non polarizzato) RA4 = 2.200 ohm
c2 22 F - 16 VI (elettrolitico) R5 = 1ohm re ogni interesse radiofonico o musicale di tutti i amplificazione di un segnale a forma di sinusoi-
C3 = 100 pF (ceramico) R6 = 1ohm conducenti di autocarri con cabine certamente de, ricordando che la musica e con questa tutti i
C4 = 220.000 pF R7 = 2.200 ohm non insonorizzate. suoni in genere si possono scomporre in un certo
C5 = 220.000 pF R8 = 22.000 ohm numero di sinusoidi secondarie, come del resto si
C6 = 100 F- 25 VI (elettrolitico) R9 = 22.000 ohm potrebbe abbondantemente e matematicamente
C7 = 100 F - 25 VI (elettrolitico) R10 = 680 ohm
dimostrare. Supponiamo, quindi, di disporre di
ca = 100.000 pF R11 = 22.000 ohm SEGNALI SINUSOIDALI
un carico puramente resistivo di 8 ohm, che può
C9 100.000 pF
Cc10 N.B. - Tutte le resistenze sono da 1/4 W Prima di iniziare la presentazione del progetto essere quello di un altoparlante ideale, ovvero in
100 pF (ceramico)
Cc11 22 F - 16VI (elettrolitico) del booster, allo scopo di assimilarne i pregi tec- assenza di componenti induttivi e capacitivi, in
nici, in patte citati attraverso semplici dati nume- prossimità della risonanza, come nella realtà non
Varie
rici o percentuali, vogliamo soffermarci breve- avviene. Ebbene, in tali ipotetiche condizioni, la
Resistenze IC1 = TDA 2030 mente su alcuni concetti, di carattere fondamen- potenza del segnale sinusoidale è data dal pro-
R1 = 22.000 ohm IC2 = TDA 2030 dotto V x I, in cui V ed I rappresentano i valori
tale, relativi alla riproduzione sonora di segnali di
R2 = 680 ohm D1...D4 = diodi al silicio (1N4004) efficaci della tensione e della corrente alternata
AP = Sohm bassa frequenza, alla loro potenza e composizio-
R3 = 22.000 ohm ne formale. E per semplificare quanto verrà qui sinusoidale applicata all'altoparlante ovviamente
di seguito esposto, consideriamo il processo di ideale.
626 627
ma quello di picco è stabilito dal prodotto: oppure ± 52 V, se si tratta di alimentazione sin-
I I Vp = 200 V eff. x/2= 317 V
gola, con l'aumento delle inevitabili perdite pro-
vocate dallo stadio finale e che ammontano ad
alcuni volt. Ma siffatti valori non sono facilmente
Un tale dato risulterebbe leggibile sullo schermo raggiungibili nei circuiti integrati di potenza, rive-
di un oscilloscopio isolato da rete. Se la tensione landosi in ogni caso poco economici. Ecco spie-
di picco di rete è di 317 V, quella fra picco e pic- gato il motivo per cui gli amplificatori di questa
co, vale a dire fra un massimo positivo ed un mi- classe vengono di solito realizzati tramite compo-
nimo negativo della sinusoide, è di valore doppio, nenti discreti, che complicano le composizioni
ossia: circuitali e necessitano di procedure di messa a
punto e taratura.
Vpp = 317 x 2 = 634 V Un sistema per diminuire la tensione di alimen-
tazione potrebbe essere quello dell'impiego di al-
Tenendo conto delle considerazioni ora esposte, toparlanti da 4 ohm, se non proprio da 2 ohm,
riportiamo questi stessi concetti al caso dell'alto- ma in questo caso il rendimento dell'amplificato-
parlante da 8 ohm preso ad esempio. Il quale ri- re sarebbe inferiore, dato che le correnti più ele-
chiede una reale alimentazione di 18 V alternati vate dissiperebbero maggiore potenza nei circuiti
ed efficaci, per produrre una potenza di 40 W, dell'amplificatore.
ossia di: Il problema invece può essere risolto tramite gli

+
Fig. 4- Disegno in grandezza naturale del circuito stampato da riprodurre su una
+ 18 V eff. x/2= 26 Vp

quindi, 26 V di picco, sia negativi che positivi, ov-


stessi integrati che pongono queste limitazioni.
Infatti, tali componenti, che internamente rac-
chiudono complesse funzioni e che esternamente
si presentano in una veste economica e di sempli-
delle due facce di una basetta di materiale isolante, di bachelite o vetronite, di for- vero: ce impiego pratico, consentono la realizzazione di
ma rettangolare e delle dimensioni di 10 cm x 7 cm.
soluzioni circuitali altrimenti troppo complesse.
26 Vp x 2 = 52 Vpp

Ora, per derivare una tale sinusoide da una CONFIGURAZIONE A PONTE


In sostanza, si è ragionato allo stesso modo con doppia alimentazione continua, come deve avve-
rico resistivo alimentato dalla rete-luce. La quale
cui viene calcolata la potenza assorbita da una nire in un normale amplificatore per bassa fre- Con due soli elementi attivi è possibile comporre
eroga un segnale alternato a 50 Hz, corrispon-
stufetta elettrica, da un ferro da stiro od altro ca- quenza, questa deve valere in tensione ± 26 V, la configurazione a ponte schematicamente ri-
dente pure a quello di un suono di forma sinusoi-
dale. E ciò che avviene alla frequenza di 50 Hz si
verifica pure a qualsiasi altro valore.
Ora, se si vuole fornire all'altoparlante da 8 ohm,
preso ad esempio, la potenza di 40 W, lo si deve
alimentare con un segnale sinusoidale da 18 V
ALETTA efficaci. Perché in questo modo il carico viene
i3)} percorso, in rispetto della legge di Ohm, dalla
corrente:
I= V:R
2
cioè:

18 V : 8 ohm = 2,25 A efr.

ed il prodotto:
Fig. 5 - Segnalazione numeri-
ca dell'esatta posizione del
cinque elettrodi dell'integrato 18 V x 2,25 A = 40 W
TDA 2030. L'aletta si trova in
contatto elettrico con l'elet-
determina il valore della potenza da fornire al-
trodo 3 e necessita quindi di
l'altoparlante. Tuttavia, come accade per la ten-
perfetto isolamento dal radia- Fig. 6 - Circuito elettrico interno all'integrato TDA 2030. I cinque terminali corri-
sione domestica di 220 Vca, che non indica il
tore con cui deve essere raf- spondono alle seguenti funzioni: 1 = entrata non invertente; 2 = entrata inverten-
massimo valore di tensione disponibile, così quel-
freddata. te; 3 = massa o alimentazione negativa; 4 = uscita; 5 = alimentazione positiva. I
1v3V5 lo di 18 V eff. va ritenuto insufficiente per il rea- rettangoli contrassegnati con la lettera P rappresentano le protezioni contro i so-
2 le raggiungimento della potenza di 40 W. Spie-
vraccarichi e le sovratemperature.

ghiamoci meglio, facendo ancora riferimento alla


---------------------- tensione di rete. Il cui valore efficace è di 220 V,
628 629
T1

L.
JSJ al±
> II _ Il
z+$?>
Il Il ,r
le +
e
+
- @
75V
Rl R2
!-·-·-·-·-·-·---·-·-·-i
I
•I

I
.

I•
I

BOOSTER
T ; - E]
Il
@ i l + t] !
i
-I Jg6 RX MONO CALZA i w o # » » » a
I

T 15V
Fig. 8 - Esempio di collegamento del booster, descritto nel testo, con la presa per
auricolare di una comune radiolina. Come si può osservare, il cavetto che collega
.la spina-Jack con il trimmer R2 (sostituibile con un potenziometro di tipo a varia-
O zione lineare) deve essere schermato. La resistenza R1 assume il valore di 56 ohm
- 1/2W ed il trimmer R2 quello di 220 ohm.

Fig. 7 - Progetto dell'alimentatore da accoppiare al circuito del booster. I due con-


densatori elettrolitici C5- C6 costituiscono altrettanti serbatoi di energia da eroga-
re durante i funzionamenti a piena potenza del booster.

quello non invertente di IC2 (piedino 1) rimane IL CIRCUITO COMPLETO


-----COMPONENTI----- connesso con la linea di massa del circuito. Il
quale, come è stato detto all'inizio, appare in fi- Lo schema pubblicato in figura 2 propone il pro-
gura 1 in veste semplificata, senza prendere in getto completo del booster, nel quale la sezione
Condensatori Varie considerazione le funzioni secondarie, quelle che a ponte di integrati è stata ora analizzata e non
si identificano con gli elementi di controreazione, richiede più alcuna interpretazione tecnica. Ag-
C1 = 100.000 pF p1 = ponte raddrizz. (80 V-3 A) stabilizzazione, protezione elettronica e cli altro giungiamo invece che, a piena potenza, il circuito
C2 = 100.000 pF Ti = trasf. (220V- 12 V + 12 v-2 A) ancora. Riassumendo, lo schema teorico di figura assorbe dall'alimentatore, il cui progetto è ripor-
C3 = 100.000 pF S1 = interrutt.
C4 = 100.000 pF 1 interpreta il concetto per cui, utilizzando gli tato in figura 7, la corrente di 2,25 A. Ma ciò ca-
es = 4.700 F - 16 VI (elettrolitico) stadi di potenza di una diagonale del ponte, per pita di rado in un amplificatore di suoni, nel qua-
C6 = 4.700 F - 16 VI (elettrolitico) far scorrere ad esempio la semionda positiva at- le la corrente media assume valori notevolmente
traverso il carico, si impiega tutta la tensione di inferiori, con il vantaggio di impiegare anche ali-
alimentazione e non metà di questa come di soli- mentatori da 1,5 A o 1 A per canale, purché do-
to accade. Mentre per invertire la corrente e far tati di condensatori elettrolitici da 10.000 F e
scorrere la semionda negativa, si commuta il cari- più, in funzione di serbatoi di energia da erogare
co sull'altra diagonale. Dunque, con soli ± 15V, in presenza dei picchi di potenza.
prodotta in figura 1, ma elettronicamente sviluppa- frequenza e non per le componenti continue. I due integrati ICl - IC2, che sono identici (mod.
cioè con 26 V, aumentati cli 4 V per le cadute di
ta nel progetto completo del booster di figura 2. Sul piedino 4 di ICl è collegata la resistenza RA tensione sui circuiti, quindi con 26 V + 4 V = TDA 2030) ed il cui schema elettrico interno è
La configurazione circuitale di figura 1 è in grado che, assieme alla RB, convoglia parte del segnale pubblicato a titolo informativo in figura 6, funzio-
30 V, è possibile fornire la potenza effettiva di 42
di raddoppiare la tensione di alimentazione del uscente verso l'ingresso invertente di IC2 e verso nano come due normali amplificatori operazio-
W ad un carico di 8 ohm, con un rendimento su-
carico e funziona nel modo seguente. massa, attenuandolo. Il segnale "c", quindi, ap- nali, simili al popolare A 741, con la differenza
periore al 60%, impossibile con carichi di 4 ohm
Ciascuno dei due integrati ICl - IC2 è dotato di plicato al piedino 2 di IC2, riappare sul piedino 4 che questi sono in grado di fornire al carico la
o meno ed utilizzando dei comuni ed economici
due ingressi, quello non invertente (piedino 1) e dello stesso integrato nella forma diagrammata corrente massima di 3,5 A, anziché quella di 10
integrati, da ± 18 V max., come sono i modelli
l'altro, invertente (piedino 2). Dunque, il segnale in "d", ovvero invertito nelle sue fasi. mA del 741.
TDA 2030. E le potenze elevate sono oggi neces-
"a", applicato all'ingresso non invertente di ICl, I due segnali "b" e "d", applicati al carico, ossia Come è stato detto, l'integrato ICI riceve il se-
sarie per la grande diffusione di altoparlanti a
riappare nella stessa forma, ma amplificato, nel all'altoparlante, determinano la somma delle po- gnale da amplificare sul piedino 1, corrisponden-
bassa distorsione, inseriti in custodie molto picco-
diagramma "b". Le fasi del segnale, pertanto, tenze elettriche in gioco, quelle rese dai due inte- te all'ingresso non invertente. E ciò significa che
le, i quali assieme agli evidenti vantaggi uniscono
non hanno subito alcuna variazione. grati ICl e IC2. sul piedino 4, vale a dire in uscita, il segnale am-
il grosso inconveniente della modesta efficienza e
Si noti come l'ingresso invertente di ICl sia col- Ovviamente, allo stesso modo per cui l'ingresso plificato rimane in fase ed inviato, tramite R9 e
che per offrire un buon livello di ascolto necessi-
legato a massa (m) per il solo segnale di bassa invertente di ICl è stato collegato a massa, anche Cll al piedino 2 di IC2, che rappresenta l'ingres-
tano di potenze superiori ai 10 W.

631
dezza reale in figura 4. può ancora considerarsi un riproduttore HI-FI
Tenendo conto che il circuito presenta una effi- per auto.
cienza veramente elevata per amplificatori a bas- Le figure 8 e 9 interpretano i due possibili siste-
sa distorsione, ma che a piena potenza deve dissi- mi di collegamento del booster con un ricevitore
pare una notevole quantità di calore, è necessa- radio monofonico ed uno di tipo stereofonico.
rio applicare, su entrambi gli integrati ICl - IC2, Per questo secondo esempio di applicazione, oc-
CAN '' I I due radiatori di grosse dimensioni (3°C/W), fa- corrono due esemplari di booster e due alimenta-
JACK cendo in modo che il montaggio finale del dispo- tori separati, oppure un solo alimentatore in gra-
Rl 2 !
,
- STEREO sitivo possa garantire un adeguato ricambio d'a- do di erogare la corrente di 4 A
4
t
~-
-
j BOOSTER ria, soprattutto quando non si prevede l'impiego Per entrambi le applicazioni pratiche illustrate
• [E]
CAN. DESTRO di un ventilatore. nelle figure 8 e 9, si debbono impiegare cavetti di
A coloro che disponessero già di un alimentato- collegamento schermati.
RX STEREO re, raccomandiamo che questo non deve supera- Il trimmer R2, che può essere sostituito con un
CAN'S' re in uscita, soprattutto a vuoto, i valori di + 18 potenziometro da 220 ohm di tipo a variazione li-
Vcc e -18 Vcc. neare, va regolato in modo che, con il volume
Ricordiamo inoltre che le uscite sono protette della radio ad un terzo di potenza, dal booster si
contro i cortocircuiti e che in caso di eccessivo ri- derivi il massimo livello audio.
scaldamento di ICl - IC2, questi si "spengono" e La resistenza Rl, collegata in parallelo al trim-
si riaccendono dopo aver raggiunto nuovamente mer, assume il valore di 56 ohm - 1/2 W.
la corretta temperatura di esercizio. Alcuni ricevitori radio, all'atto dell'accensione,
R1 22 ! A coloro che volessero impiegare il booster in quando si agisce sull'interruttore di alimentazio-
BOOSTER autovettura, consigliamo di servirsi di un altopar- ne, emettono un rumore (click) che può essere
•i IEe]
CAN. SINISTRO lante da 4 ohm e di collegare a massa il termina- ritenuto fastidioso e non sopportabile da tutti,
Le t. e 4M le negativo dell'alimentatore e del segnale, iso- dato che, venendo poi amplificato dal booster,
lando i terminali "M" e "O" e collegando la ten- diventa assia forte. Ebbene, per eliminarlo, basta
to t $ i
sione di +12V della batteria al terminale positi- sostituire il trimmer R2 con un potenziometro,
vo del circuito di figura 2. Inoltre, in parallelo come è stato detto ed attribuire a questo anche
con i condensatori C6 e C7, si debbono collegare la funzione di interruttore di accensione della ra-
Fig. 9- Quando si deve elevare la potenza dell'audio di un ricevitore stereofonico, due resistenze da 2.200 ohm. Così facendo, la po- dio, perché all'inizio-corsa il potenziometro è re-
il booster va realizzato in duplice copia e così pure l'alimentatore, a meno che non tenza raggiungibile è di poco superiore ai 10 W, golato sul valore di "minimo" ed il booster non
si disponga di un dispositivo in grado di fornire una corrente doppia, ossia di 4 A. data la bassa tensione di alimentazione disponibi- amplifica il "click". Naturalmente, con questo si-
Componenti: R1 = 56 ohm 1/2 W; R2 = 220 ohm (trimmer o pot. lin.). le. Anche il rendimento è inferiore, ma il sistema stema di accensione, bisogna prima accendere il
ricevitore e poi il booster.

so invertente di questo integrato. Dunque, sull'u-


scita di IC2 (piedino 4) è presente il segnale am-
plificato ma in controfase e poiché il carico (alto-
gono le stesse funzioni ora menzionate, ma nel-
l'integrato IC2, mentre i diodi D1 -D2 - D3 - D4
proteggono ICl e IC2 dai pericoli delle extraten-
ALIMENTATORE STABILIZZATO In scatola
di montaggio
parlante) è collegato fra le due uscite di I C1- sioni del carico induttivo. Caratteristiche
1C2 e non tra queste e massa, esso riceve un se- L'alimentazione del progetto di figura 2, come è
gnale pari alla somma delle due uscite. Si osservi, Tensione regolabile 5: 13 V
stato detto, è di tipo duale ( ± 15 V) e si ottiene Corr. max. ass.
infatti, che se le due uscite fossero in fase e di 0,7A
realizzando il circuito di figura 7, che utilizza un Corr. picco
uguale ampiezza, attraverso il carico non scorre- 1A
trasformatore con avvolgimento primario per 220 Rlpple
rebbe alcuna corrente. Vca e un secondario da 12 Vca + 12 Vca e 2 A, 1mV con 0,1A d'usc.
L'entità dell'amplificazione è stabilita dal rappor- 5mV con 0,6A d'usc.
che consente di erogare, sull'uscita dell'alimenta-
to tra le due resistenze R3 - R2. Pertanto è possi- Stabilizz. a 5V d'usc. 100mV
tore di figura 7, le tensioni menzionate.
bile aumentare l'amplificazione, elevando il valo-
re ohmmico della resistenza R2, che tuttavia non Protezione totale da cortocircuiti, sovraccarichi e so-
deve superare di molto quello prescritto per non MONTAGGIO E UTILIZZAZIONE vrariscaldamenti,
provocare limitazioni di banda e distorsioni.
Gli elementi C3- R4- C4- R5 controllano la Il montaggio del progetto del booster si effettua
L. 22.800
banda passante e assicurano un funzionamento su una basetta di materiale isolante, di bachelite
esente da oscillazioni, anche in presenza di cari- o vetronite, di forma rettangolare, delle dimen-
chi leggermente induttivi, come accade per gli al- sioni di 10 cm x 7 cm, su una delle cui facce va
toparlanti. I componenti R7-CI0- C5 - R6 svol- riportato il circuito stampato, riprodotto in gran- :

632
633
ELEMENTARE
La configurazione cristallina interna del transi-
stor, interpretata attraverso il disegno pubblicato
in posizione centrale di figura 1, viene denomina-
ta, con un termine di lingua inglese, "chip".

. ETIRONICA Sotto un certo aspetto, il transistor può essere ri-


tenuto un completamento del diodo a semicon-
duttore, perché in esso gli strati alterni di cristalli
di tipo P ed N sono in numero di tre anziché di
due. Ma non si pensi, in considerazione della di-
sposizione simmetrica dei cristalli, che l'emittore
possa essere liberamente scambiato con il collet-
tore, perché la costruzione interna del transistor
non rispetta assolutamente l'ordine simmetrico
dei cristalli.
I simboli teorici, con i quali i due tipi di transistor
PNP ed NPN vengono menzionati nella composi-
zione dei progetti elettronici, sono quelli riportati

RIMI a sinistra e a destra di figura 2, mentre in posizio-


ne centrale della stessa figura appaiono tre mo-
delli di transistor, disegnati nelle loro espressioni
reali esteriori e scelti fra i componenti a maggior
diffusione commerciale.
Industrialmente, i transistor NPN vengono co-
struiti in quantità maggiore che non i PNP, che legata con l'emittore (schema a sinistra di figura
formano una categoria minoritaria nel settore dei 3). Le due resistenze Re ed Rb assumono rispet-
semiconduttori. tivamente le denominazioni di:

Re = resistenza di collettore

TRANSISTOR' DUE TIPI DI ALIMENTAZIONI

Dopo aver ricordato il principio fisico che con-


traddistingue le due categorie di transistor, quel-
Rb = resistenza di base

Nell'utilizzazione dei modelli NPN l'alimentazio-


ne viene invertita, come appare nello schema a

GENERALITA la dei PNP e l'altra, assai più numerosa, degli


NPN, occorre dire che, considerate sotto l'aspet-
to del pratico impiego, le due configurazioni si
differenziano per il diverso modo con cui vengo-
destra di figura 3. Ovvero, la tensione positiva
dell'alimentatore è applicata, tramite le resisten-
ze Re ed Rb, al collettore e alla base, quella ne-
gativa rimane inserita sull'emittore.
no utilizzate le alimentazioni. Che gli schemi ripor- Simbolicamente, quanto ora espresso si identifica
tati in figura 3 interpretano molto chiaramente. con i due circuiti teorici della figura 4, che ripete
I transistor sono componenti elettronici, di picco- Il transistor NPN è il risultato della composizione Nei modelli di tipo PNP, la tensione di alimenta- concettualmente, ma in forma totalmente elettri-
la o media grandezza, generalmente dotati di tre di uno strato di cristallo negativo, uno centrale zione negativa è applicata, tramite due resisten- ca, ciò che espone la figura 3 attraverso una com-
reofori, destinati all'amplificazione di segnali positivo ed un terzo strato negativo. ze, al collettore e alla base, quella positiva è col- posizione principalmente fisica .
elettrici e alla loro elaborazione. Esteriormente A ciascuno dei tre strati di cristallo, che si identi- Concludendo, in considerazione del fatto che i
possono presentarsi in forme e con rivestimenti fica come una porzione di silicio opportunamen- transistor NPN sono i più comuni, d'ora in poi
diversi, ovvero in contenitori o involucri metallici, te trattato, è collegato un conduttore che costi- verrà costantemente presa in esame soltanto
di materiale sintetico, di vetro o di altro materia- tuisce l'elettrodo corrispondente e sul quale si ef- questa categoria, poiché ogni affermazione in
le. Ma la loro composizione interna rispetta sem- fettua la saldatura con il circuito di impiego del merito si intenderà estesa pure ai PNP, tenendo
pre uno stesso principio fisico, quello dell'acco- componente. presente, per questi ultimi, il solo e diverso crite-
stamento di tre pezzetti di cristallo di semicon- I tre conduttori, fuoriuscenti dal transistor, ven- rio di alimentazione.
duttore di tipo P o N, con un ordine di sequenza gono segnalati tramite le tre lettere alfabetiche
ben preciso, che può essere di tipo P-N-P oppure "e", "b", "e", ossia con le iniziali delle tre parole
N-P-N, con il risultato di proporre al mondo del- "emittore", "base", "collettore", dunque con la PROVE PRATICHE
la componentistica moderna due modelli di tran- seguente corrispondenza:
sistor: i PNP e gli NPN. Per analizzare il concetto di impiego del transi-
Il transistor PNP è ottenuto con uno strato di cri- e emittore stor ed il suo comportamento elettrico, più che
stallo positivo, uno strato centrale negativo ed un b = base una tediosa esposizione teorica, al principiante
terzo strato positivo, come indicato sulla sinistra e = collettore serve la pratica realizzazione di alcune prove spe-
di figura 1. rimentali che, meglio di una lezione scolastica,

634 635
PNP NPN neg pos.
contenit

p Rb Rb

p e o
Fig. 3-I transistor PNP ed NPN si diffe- /alim vi%
renziano tra loro, oltre che per la com- o e
posizione fisica interna, per il diverso
sistema di alimentazione che, nei mo- TR p TR
delli PNP, applica la tensione negativa
al collettore e alla base e quella positi-
"PNP" e 'NPN" e
e b e va all'emittore, mentre negli NPN col-
b e e e b e lettore e base sono collegati al morset-
to positivo dell'alimentatore e l'emitto-
c- collettore re con quello negativo. pos. neg.
bbase
e_ emettitore

Fig. 1 - Considerato sotto l'aspetto fisico, il transistor di tipo PNP è composto da


tre pezzetti di cristallo di silicio opportunamente e chimicamente trattati; quelli si-
tuati alle estremità del "chip" sono rappresentati da materiale positivo, mentre il prende il nome di "tensione di polarizzazione di
cristallo centrale è negativo. Nei modelli NPN il cristallo centrale è di silicio positi- ohm - 1/4 W, il microamperometro è rappresen-
vo, i rimanenti due sono di silicio negativo. Ad ogni porzione di cristallo è applica-
base". tato da un normale tester commutato nella misu-
to un conduttore (collettore - base - emittore), sul quale si effettua la saldatura con Gli elementi che compongono il circuito di figura ra di correnti continue e nella scala dei valori più
il circuito di impiego del componente. 5 sono: il transistor TR, la resistenza di collettore bassi, l'alimentatore si identifica con una piccola
Re, il microamperometro A e la sorgente della pila da 9 V.
tensione di alimentazione. L'elettrodo di base rimane libero, ossia non col-
Il transistor è il modello 2N1711, che è di tipo legato ad alcun elemento e la lettura del valore
NPN, la resistenza di collettore ha il valore di 82 della corrente che fluisce attraverso l'intero cir-

fissano nella memoria quegli elementi che via via nendo lo schema di figura 5, vuol dimostrare che
verranno applicati nel corso dell'attività dilettan- la conduttività elettrica, tra collettore ed emittore
tistica. di un transistor, non può verificarsi se alla sua
La prima prova pratica, che si realizza campo- base non viene applicata una certa tensione, che NEG. POS.

Rb Re Rb Re

e e


e vcc vcc
Fig. 2-I simboli elettrici dei due tipi di Fig. 4 - I due schemi teorici, qui
o e
transistor PNP ed NPN si differenziano raffigurati, interpretano i due si-
per la sola direzione della freccia indi- stemi di alimentazione adottati
catrice dell'elettrodo di emittore. In po- per i transistor PNP e NPN. I cir-
sizione centrale sono riportati alcuni cuiti, in questo caso, sono esclu-
sivamente composti tramite sim-
PNP NPN modelli di transistor nella loro veste
reale.
boll elettrici. POS. NEG

636 637
piego dello stesso tipo di transistor, vale a dire
del 2Nl711 di tipo NPN. In questo caso, infatti,
essendo il terminale di base collegato al morsetto
+ positivo della pila tramite la resistenza Rb, il
. µA transistor diviene conduttore, alcuni dicono "si

~ (0,014] Il l Rb
mA
~ (17A) R Re
accende" e tra collettore ed emittore fluisce una
corrente di 17 mA, ovviamente conservando per i
vari elementi circuitali gli stessi valori adottati
nella pratica applicazione di figura 5 ed asse-
Re e gnando alla resistenza Rb quello di 82.000 ohm -
Re
éò
vcc l /b
(01mA
ce
vcc
e
vcc
e
1/4 W.
La corrente di 17 mA, misurata nel circuito di fi-

4o + b I
Ure
TR
gura 6, non costituisce una grandezza costante
per tutti i transistor 2N 1711. Questa infatti può
variare fra i due limiti di 10 mA e 20 mA perché
i transistor, pur essendo qualificati con la stessa
e sigla, presentano caratteristiche elettriche legger-
mente diverse. E ciò può essere facilmente rile-
vato sostituendo, nel circuito di figura 6, il mo-
dello di transistor utilizzato con altri sempre del-
lo stesso tipo, ovvero 2N1711. Per individuare
due semiconduttori con caratteristiche uguali o
Fig. 8- Con questo circuito si interpreta il comporta- quasi uguali, se ne debbono analizzare parecchi,
Fig. 5 - La composizione reale di questo semplice cir- Fig. 6- Esempio di impiego corretto di un transistor di mento delle correnti di base e di collettore e, conse- attraverso un lavoro di selezione che, in talune
cuito teorico cònsente di provare come, in assenza di tipo NPN con tensione di base positiva prelevata dal guentemente, quella di emittore, al variare del valore applicazioni elettroniche, diviene necessario.
tensione sull'elettrodo di base del transistor, fra col- morsetto dello stesso segno dell'alimentatore. ohmmico della resistenza Ab di base.
lettore ed emittore non vi sia un sensibile flusso di
corrente. CORRENTE DI BASE
TR = 2N1711
TR = 2N1711 TR = 2N1711 Tutti i transistor al silicio vantano una caratteri-
Rc = 82 ohm- 1/2 W Rc = 82 ohm - 1/2 W
Rc = 82.000 ohm - 1/4 W Rb = 41.000 ohm - 1/4 W stica comune: il valore nominale di 0,7 V rileva-
A = tester Rb = 82.000 ohm - 1/4 W
mA = tester
VCc = pila (9 V) bile fra gli elettrodi di base ed emittore e che,
VCC = pila (9 V)
VCC = pila (9 V.) come segnalato nello schema di figura 7, si iden-
tifica con quello di barriera di un diodo. La giun-
zione base-emittore, infatti, si comporta come un
diodo al silicio polarizzato direttamente che, pur
lasciandosi attraversare dalla corrente, provoca la
caduta di tensione di 0,7 V, se la corrente è de-
bole e di 0,8 V se è più forte, mentre lo stato
cuito e, in particolare, nel tratto collettore-emit- elettrico del collettore, in tale fenomeno, non in-
tore, dimostra che il transistor, così impiegato, è troduce alcuna influenza.
un pessimo conduttore di elettricità. Infatti, se il Tenendo conto della caduta di tensione di 0,7 V,
tester rimane commutato su una scala di 50 A appena menzionata, si valuti ora la corrente di
f.s., l'indice dello strumento resta immobile e, base del transistor TR montato nel circuito di fi-
per avvertire qualche suo minimo movimento, gura 6. Nel quale la tensione di base, essendo
occorre inserire e disinserire dal circuito uno dei quella di alimentazione di 9 V, diminuita di 0,7
due puntali dello strumento. V, cioè 9 V - 0,7 V = 8,3 V, provoca, attraver-
Nel corso di questa prima prova sperimentale, so la resistenza Rb da 82.000 ohm, in accordo
non si deve toccare con le dita delle mani il reo- con la legge di Ohm:
foro di base del transistor, perché essendo il cor-
po umano sempre carico di una certa quantità di Vb: Rb == I
elettricità, applicherebbe al semiconduttore la già
menzionata tensione di polarizzazione di base, il flusso di corrente di:
Fig. 7 - La giunzione base-emittore, internamente al
transistor, è assimilabile ad un diodo a semicondutto- che provocherebbe un violento spostamento del-
re (disegno a destra), sui cui elettrodi si misura sem- l'indice del tester verso il fondo-scala. 8,3 V : 82.000 ohm = O, 1 mA circa
pre la tensione nominale di 0,7 V. Mentre il circuito di figura 5 non trova pratica
applicazione nei dispositivi elettronici, quello Si può così affermare che la corrente di base, nel
presentato in figura 6 interpreta il corretto im- circuito di figura 6, assume il valore di O, 1 mA.
638 639
RJ 01-9V
TESTER
(VOLT) ?
PAGLIETTA;;!
8 PANNELLO
T

I
7 I
'
6
o 4

_%-
PI
~~ I 0
p1? vcc
3 e @a7
250 250
EI)

2 A
A
\
A
1
o
INTERO.
' '
?,,,,
. . ...... S'
"%; 'x
10 y10o

@" "" @LII7

Fig. 9- Circuito di prova sperimentale per l'esame di


comportamento del transistor al variare della tensione R1 = 820 ohm - 1/4 W
di base applicata tramite il potenziometro P1. Con le Re = 82 ohm - 1/2 W
sigle PR e PN sono indicati i due puntali ROSSO e NE- P1 = 50.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
RO del tester. Il puntale ed il corrispondente condut- TR = 2N1711
tore (PR), segnalati con linee tratteggiate, suggerisco- VCC = pila (9 V)
no l'intervento strumentale per la seconda prova cir-
cuitale, quella della valutazione delle tensioni fra gli
elettrodi di base e di emittore. Fig. 10 - Piano costruttivo del circuito sperimentale teorico di figura 9. L'individua-
zione dei tre elettrodi di emittore-base-collettore del transistor TR si ottiene osser-
vando la posizione della piccola tacca-guida metallica, ricavata sull'involucro
esterno del semiconduttore, che si trova in prossimità del reoforo di emittore.

COEFFICIENTE DI AMPLIFICAZIONE rimento di figura 6, infatti, si era constatato che


la corrente di collettore le poteva variare fra 10 e
li risultato scaturito dai precedenti calcoli condu- 20 mA per il transistor 2N1711. In questo caso,
ce alla seguente considerazione: la corrente di dunque, i limiti del coefficiente di amplificazione
si estendono fra 100 e 200, perché: 10 mA: O, 1 posto a prove tre modelli uguali per ogni tipo di cuito sperimentale di figura 6, mutando in que-
collettore le, valutata in sede sperimentale attra-
mA = 100 e 20 mA : O, 1 mA = 200. Si può per- transistor sopra elencati ed abbiamo rilevato i da- sto, ovviamente, i valori ohmmici. Per esempio,
verso il circuito di figura 6 nella misura di 17 mA,
tanto concludere dicendo che l'amplificazione di ti riportati nella tabella a parte. diminuendo quello della resistenza di base, come
è di molto superiore a quella individuata mate-
un qualsiasi transistor dello stesso tipo può varia- accade nello schema di figura 8, in cui la Rb vale
maticamente sulla base, che è di O, 1 mA. In ciò
re notevolmente. Il modello 2N1711, ad esempio, 41.000 ohm, ossia la metà del valore della resi-
consiste l'effetto di amplificazione del transistor
è un transistor a medio guadagno, con coefficien- Transistor le (mA) Beta stenza Rb del circuito di figura 6. Con questa va-
nel quale, una debole corrente di base, provoca
te beta medio di 150. riante, infatti, la corrente di base raddoppia nella
una forte o, come si suol dire, una amplificata 2N3055 1,8-2-2,1 18- 20- 21
Le varie industrie, nel qualificare i propri prodot- misura di 0,2 mA e raddoppia pure la corrente di
corrente di collettore. 2N1711 17-15-12 170 • 150 - 120
Dividendo fra loro i valori delle due correnti, si ti, citano dei valori tipici per i coefficienti di am- collettore le, che diventa ora di 34 mA. In tal ca-
BC 107 40-37-31 400 - 370 -310 so, la corrente che attraversa l'emittore, che è da-
ottiene: plificazione beta. Per esempio: BC 109 55 - 52 -51 550 - 520 - 510 ta dalla somma di quella di base e quella di col-
le: 1b = 17 mA: 0,1 mA = 170 lettore (le = 1b + Ic), vale 0,2 mA + 34 mA =
Transistor Beta tipico In ogni caso, il coefficiente di amplificazione beta 34,2mA.
2N3055 20 varia col variare della corrente che fluisce attra-
Ebbene, il valore di 170 assume il nome di "coef-
2Nl711 150 verso la base del transistor, con la conseguenza
ficiente di amplificazione del transistor". Esso
I
BC 107 300 che, ad una maggiore corrente di base, corrispon- CIRCUITO SPERIMENTALE
viene comunemente menzionato con la lettera al- I
BC 109
I
500 de un coefficiente di amplificazione minore e
fabetica greca beta (B).
i quindi un più basso potere di amplificazione del Fra tutti i circuiti fin qui pubblicati ed analizzati,
I limiti di amplificazione di un transistor possono
Nei nostri laboratori, con il semplice impiego del transistor e viceversa. Ma tutto ciò può essere quello di figura 9 è certamente il più importante.
variare, per quanto detto in precedenza, fra un
dispositivo pubblicato in figura 6, abbiamo sotto- agevolmente e rapidamente constatato con il cir- Di esso, infatti, allo scopo di agevolare il compito
modello e l'altro pur dello stesso tipo. Nell'espe-
640 641
re comunque ai 10 V, dato che la tensione di ali-
mentazione è derivata da una pila da 9 V, viene corrente ora scorre agevolmente attraverso la re- mo col valutare la corrente di collettore tramite
applicato, con i suoi puntali, agli elettrodi di col- sistenza di collettore Re e fra gli elettrodi di col- la legge di Ohm: I = V : R.
lettore ed emittore di TR. Considerando che la tensione è di 9 V, diminuita
lettore e di emittore del transistor TR. Il puntale
positivo rosso (PR) va applicato sull'elettrodo di
Si suole dire che, in queste condizioni elettriche, del valore di saturazione, cioè 9 V -0,1 V = 8,9 V
il transistor raggiunge la saturazione. Sulla zona e che la resistenza di collettore Re vale 82 ohm,
collettore, perché su questo è presente la tensio-
corrispondente del potenziometro (7-8), infatti, si ha:
ne positiva, quello negativo, nero (PN) sul reoforo
è stata riportata la dicitura SATUR.
di emittore, dove è collegato il morsetto negativo
della pila da 9 V, cioè dell'alimentatore VCC. Attraverso l'esperimento così condotto, il transi- 8,9 V: 82 ohm = 0,108 A = 108 mA
stor TR si è trovato nelle sue tre zone principali
L'esperimento di figura 9 consiste nel valutare i
di comportamento: Basta ora moltiplicare il valore della corrente di
riferimento diversi valori di tensione, rilevati sulla scala del
tester, al mutare della posizione del cursore del collettore per la tensione di saturazione, per indi-
potenziometro, di tipo a variazione lineare e del viduare l'entità della potenza elettrica dissipata
2N1711 valore complessivo di 50.000 ohm, denominato INTERDIZIONE (Ve 9 V) = sul collettore:
Pl. Il che equivale ad una attenta osservazione CONDUZIONE (Vc < 9 V)
del comportamento del transistor TR in corri- SATURAZIONE (Ve 0,1 V) = 0,108 A x 0,1 V = 0,01 W
Fig. 11- Così si presenta, visto dalla parte inferiore, il spondenza dei successivi e diversi valori delle
transistor 2N1711. In posizione diametralmente oppo- tensioni di polarizzazione di base via via applicati Una seconda, interessante prova, consiste nel- La potenza dissipata dalla base è irrisoria ed è
sta a quella dell'elettrodo di emittore, si riconosce il
su questo elettrodo del semiconduttore. l'applicare i puntali del tester fra base ed emitto- stabilita dal seguente prodotto:
reoforo di collettore. Fra i due appare quello di base.
Cominciamo, dunque, con il cursore di Pl com- re di TR, come suggerito tramite l'indicazione
pletamente posizionato sulla parte iniziale della punteggiata in figura 9, ovvero collegando il pun- Vbe x 1b = Pot. diss. in base
resistenza, che sullo schema teorico di figura 9 tale positivo rosso (PR) sulla base e mantenendo
ancora quello negativo nero (PN) sulla linea di ovvero:
abbiamo indicato con il numero O. Ebbene, in tali
condizioni circuitali, il transistor non può funzio- alimentazione negativa.
del lettore, viene pure riprodotta la versione co- nare, perché essendo di tipo NPN necessita di TI tester, per questo ulteriore esame del transi- 0,7 V x 0,0001 A = 0,00007 W
struttiva in figura 10. una tensione di polarizzazione di base positiva, stor, va commutato sulla scala di 2 V f.s.
Il tester, in questa occasione commutato nella non di quella negativa ora applicata. Il tester, in- Ovviamente, il cursore di Pl va riportato sulla Dunque la potenza complessiva dissipata dal
funzione di voltmetro per tensioni continue e fatti, segnala il valore di tensione di 9 V, ovvero posizione O e poi lentamente spostato verso i va- transistor nel circuito di figura 9 è di:
nella scala delle poche unità di volt, non superio- non indica alcuna caduta di tensione circuitale, lori più alti.
testimoniando in tal modo l'assenza di scorri- Il risultato è il seguente: l'indice dello strumento 0,01 W + 0,00007 W = 0,01007 W
mento di corrente elettrica. Si suole dire che il si sposta da O V verso 0,6 V assai rapidamente,
transistor TR, non essendo percorso da corrente, per rimanere poi immobile fra i valori di 0,7 V e
si trova all'interdizione. Ecco perché, in corri- 0,8 V. Anche la potenza dissipata dal transistor è irri-
spondenza del primo tratto resistivo del poten- Altra prova, da effettuare con il progetto di figu- soria. Ma le cose cambiano quando si impiegano
ziometro Pl è stata apposta la dicitura INTERD. ra 9, consiste nel sostituire la resistenza di collet- transistor di potenza. E cambiano pure quando il
Procedendo ora con lo spostamento del cursore tore Re con una lampadina a filamento da 12 V - transistor di piccola o media potenza, anziché es-
di Pl verso i numeri più alti, ci si accorgerà che i 0,1 A, per constatare come varia la luminosità di sere in stato di saturazione è in quello di sempli-
valori di tensione, segnalati dal tester, comincia- questa durante gli spostamenti del cursore del ce conduzione. Per esempio con una tensione di
no a diminuire, con l'evidente conseguenza di un potenziometro Pl. collettore-emittore Vce di 4,5 V, nello schema di
iniziale passaggio di corrente attraverso il circui- Concludiamo ricordando che la resistenza R1 as- figura 9, il flusso di corrente diventa:
to. Una corrente che provoca, lungo il percorso, sume la funzione di elemento di limitazione della
qualche lieve caduta di tensione. corrente di base, quando il cursore di Pl è com- I= V:R
Più precisamente, finché la tensione di polarizza- pletamente spostato verso la posizione 8. Nella
zione di base rimane al di sotto del valore della quale il valore di Ib diviene: cioè
tensione di barriera della giunzione di silicio di
0,7 V, il transistor TR conserva lo stato di inter- 9 V : 820 ohm = 10 mA circa 4,5 V : 82 ohm = 0,054 A = 54 mA
dizione. Non appena questa tensione supera lo
0,7 V, il transistor accenna il movimento elettro- e la potenza dissipata dal transistòr, trascurando
nico. DISSIPAZIONE ENERGETICA quella di base, è di:
Quando il cursore di Pl raggiunge il valore 4, la
tensione rilevata dal tester. che viene chiamata Quando il transistor, qualunque sia il circuito di 4,5 V x 0,054 A = 0,243 W
Fig. 12- Transistor di potenza visto nelle due configu- tensione di collettore e indicata con la sigla Ve, si applicazione, si trova all'interdizione, nessuna
razioni esterna ed interna. Il "chip", come si può os- assesta intorno ai 4,5 V, ma diventa di soli 0,1 V dissipazione energetica viene provocata dal com- Dunque, come si può notare, la massima dissipa-
servare, costituisce l'insieme apparente di due distinti
transistor collegati in parallelo. La base ed il colletto- con il cursore di Pl posizionato sul valore 7 e ri- ponente. Vediamo invece che cosa succede quan- zione del transistor non si verifica quando questo
re hanno un solo conduttore, l'emittore ne ha due in- mane ancora di O, 1 V anche salendo fino alla po- do il transistor è in saturazione o, come dicono è in saturazione, bensì quando si trova in sempli-
terni, che poi si uniscono in un solo reoforo. sizione 8 di Pl. Ciò significa che, dalla posizione alcuni, rimane "acceso". ce conduzione e comincia a riscaldarsi, imponen-
7 in poi, la base del transistor rimane corretta- Facciamo ancora riferimento allo schema di figu- do, alle volte, l'impiego di elementi di raffredda-
mente polarizzata e TR diviene conduttore. La ra 8 e ai valori per esso menzionati. E comincia- mento (radiatori).
642 643
VENDO in ottimo stato, equalizzatore grafico con booster
8 vie 80 W (canale) con supporto. L. 140.000 trattabili (va-
lore effettivo L. 240.000).
è t:
ROBERTO - Tel. (0332) 947525 ore pasti

g2\ IL SERVIZIO F VENDO monitor Philips BM7552 L. 80.000; stampante


Commodore MPS803 L. 250.000; Commodore L6 + aC-
cessori e software L. 100.000.

#%% I COMPLETAMENTE
GIUMELLI ALESSANDRO - Via Garibaldi, 101 - 20033
DESIO (Milano)

VENDO programmi di ogni genere per C64 e C 128 su


cassetta e disco.
GRATUITO FERMO POSTA -Tessera identità N° 85156296 - 80045
POMPEI CENTRALE (Napoli)

lenite - Mqisti - Wermte VENDO 32 integrati RAM statiche 6116 (anche sfusi), ap-
VENDO valvole a prezzi imbattibili + schemi (solo foto-
copie) di ricevitori radio anni 40 +:45, alimentatore da
1+15V1,5Aa L. 25.000. Cerco valvole tipo 6H6, 6C5G,
6X5GY, scambio con altrettante. Vendo strumenti da la-
boratorio valvolari e a strato solido.
MONTEMURRO VITTORIO - Via S. Stefano, 23 - 75100
MATERA Tel. (0835) 330224

VENDO tastiera Yamaha, nuova con 4 ottave, con porta


parecchio per magnetoterapia ad effetto concentrato
N.E. LX 811, Max memory N.E. completo di lettore di cas- tastiera. Il tutto a L. 500.000.
VENDO generatore di onde quadre Tektronix 0+ 1 MHZ ESEGUO progetto e montaggio di qualsiasi circuito elet- sette, alimentatore variabile da 2 A. Realizzo circuiti stam- RUO GIUSEPPE - Via Aurora, 12/T - 20037 PADERNO
valvolare L. 98.000; generatore di funzioni CSC 2001 da O trico in particolare strumenti elettro-medicali. pati a prezzi vantaggiosi. DUGNANO (Milano) Tel. (02) 9184883 dopo le 18
a 100 KHz con sweep L. 149.000; frequenzimetro digitale DE MARCO ROBERTO - Via Fontanarossa, 44/31 - GIUSEPPE • Tel. (0883) 754978 ore pasti
CTE FD4O da 5 Hz a 40 MHz 5 digit L. 98.000. Il tutto per- 16144 GENOVA Tel. (010) 820295 VENDO a L. 12.000 schemi TV, colore e b/n. Comunicare
fettamente funzionante e disponibile per prova. VENDO alimentatore stabilizzato mod. Challenger, imput la marca del TV e l'esatto modello.
ALFANO ROBERTO - Via Pian di Forno, 24/1- 16153 VENDO ultimi sei numeri di Elettronica Pratica del 1986 a 220 V output 13,8 V 3 A mai utilizzato L. 25.000. RAGGIRI GIUSEPPE - Via Bosco, 11 - 55030 VILLA
GENOVA Tel. (010) 623077 ore serali L. 10.000 + 11 numeri di "Progetto" + 3 di "Cinescopio" DANIELE - Tel. (081) 642279 ore serali COLLEMANDINA (Lucca) Tel. (0583) 68390 dopo le
a L. 30.000 (con basette omaggio). ore 19
VENDO programmi per C64. Chiedere lista inviando L. 600 SANGALLI EZIO - Via N.S. Angeli, 1/5 - 17100 SAVONA VENDO riviste di Elettronica Pratica da luglio 1983 all'ulti-
per spese postali. mo numero a L. 15.000 per annata o L. 70.000 il tutto. VENDO rack autocostruito che racchiude unico lotto, radio
GHIBESI EMO - Via Roccole, 96 - 25041 BOARIO TER- CAMBIO o vendo corso elettronica industriale rilegato NARDUZZI ANDREA Via Verdi, 86 - 30171 MESTRE 40 W, con 5 bande di frequenza FMIAM/MB/SW2/SW1; in-
ME (Brescia) Tel. (0364) 531550 ore pasti della S.R.E. in cambio di Hl FI o TV radio sempre della (Venezia) Tel. (041) 986769 ore pasti dicatore uscita led; registratore a cassette. Tutto funzio-
S.R.E. o Istituto Tecnico Svizzero. Inoltre cerco oscillo- nante a L. 80.000. Vendo inoltre giochi per Amstrad
VENDO alimentatore 7 A marca C.T.E., inoltre strumento scopio di ridotte dimensioni con istruzioni per l'uso. VENDO computer ZX spectrum 48 K più interfaccia Kem- CPC464 a L. 3.000 l'uno.
per CB Lafayette mod. SWR 17 (misuratore di ros, poten- CASOLARI GABRIELE - Via B. Schedoni, 14/B - 41100 ston 1 Joystick e in più i giochi. Tutto a L. 200.000. BULLEGAS GIAMPAOLO - Via S. Giovanni Bosco, 15/1
za, modulazione, campo ed accordatore). Regalo HIC MODENA CASTELLI ANDREA - Via Bellagrande, 5- 48021 LA- • 09017 S. ANTIOCO (Cagliari) Tel. (0781) 800239
preamplificato. Il tutto a L. 100.000. Vendo anche singo- VEZZOLA (Ravenna) Tel. (0545) 80521 ore 19-20
larmente. CERCO schemi di qualsiasi accessorio per apparati CB CERCASI schemi elettrici e di montaggio della basetta
BRUNI FABRIZIO - Via Trieste, 83 - 51015 MONSUM- (modifiche comprese). DISPONGO di 4 TX 88 + 108 MHz programmabili. Po- siglata "ELEM ABP 007''. Spese postali a mio carico.
MANO TERME (Pistoia) Tel. (0572) 53184 ore pasti NASELLA ANTONIO - Via S. Lorenzo, 3 - 86100 CAM- tenza 10 e 20 W in rack a L. 500.000 e 680.000; encoder PORTA ANTONIO B. - Via Brigata Sassari, 1 - 09090
POBASSO Tel. (0874) 65564 dopo le 21 quarzato stereo L. 350.000; compressore di dinamica Lire MUSALLAS (Oristano) Tel. (0783) 990531 domenica -
SCAMBIO CB completo di rosmetro, alimentatore, an- 300.000, amplificatore FM 250 W LB L. 1.200.000. ora pasti
tenna, microfonb, 10 mt di cavo e box, con Commodore CERCO riviste di Elettronica Pratica solo annate comple- PIERO - Tel. (091) 342239
64 completo di joystick e registratore con eventuali pro- te fuorché gli anni 1975- 1976- 1977 - 1985.- 1989 già in VENDO a sole L. 50.000 (in blocco) n· 22 riviste varie di
grammi. mio possesso. Prezzo da concordare. VENDO, anche separatamente, radio portatile Philips Lire elettronica + 1Quattroruote.
PIETRIBIASI SIMONE - Via Paludi, 30 - 38014 GARDO- CARRETTA LUCIANO - Via A. Manzoni, 11- 37045 VE- 20.000 AM/FM; altra portatile a doppia alimentazione AC/ SALVATORE - Tel. (02) 9235746 ore 14,30- 15,30 e
LO (Trento) Tel. (0461) 45750 RONA Tel. (0442) 26473 dopo le ore 20 DC L. 40.000; un cinescopio nuovo b/n TV 12 L. 15.000; 19,30- 21
un TV portatile da 12" a transistor per recupero compo-
nenti L. 23.000. ESEGUO circuiti stampati su vetronite a L. 100 al cmq. In-
SIGNETTI SERGIO - C.so Francia, 341 TORINO Tel. viare il master del circuito. Vendo inoltre giochi per MSX.
(011) 7730221 BALDELLI GIULIANO - P.zza Antonio Meucci, 23 -
00146 ROMA Tel. (06) 5584409 ore pomeridiane
COMPRO schemi riguardanti Commodore 64 originali o
Di questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la necessità di offrire fotocopiati a L. 1.000 cadauno + spese di spedizione. CERCO seria ditta per eseguire kit e altri montaggi elet-
in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati elettronici, oppure coloro che vorranno Spedire l'elenco dei progetti. tronici al mio domicilio.
rendere pubblica una richiesta di acquisto od un'offerta di permuta. LUTTI LORENZO - Via Venezia, 105 - 41058 VIGNOLA LANZILLOTTA TIZIANA - Via Creva, 93 - 21016 LUINO
(Modena) (Varese)
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
tario.
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo nei limiti di
40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stampatello).

644 645
LA PISTA BEL LETTURE
ACQUISTO transverter HF/VHF (sintonia stabile - pilota VENDO anche separatamente computer Sharp M 2700
40 ch/CB) anche usato - preferito radioamatore, un po' con registratore a cassetta incorporato e stampante Sei-
meno Ditte. Inoltre valuto occasione Palmare VHF digita- kosha GP500 interfacciata + Commodore plus 4 com- Tutti possono scriverci, abbonati
le. Dettagliare offerte solo per lettera. SWL 0345/IT9 (neo pleto di registratore a casssetta I 531, joystick, giochi e o no, rivolgendoci quesiti tecnici
patente VHF). testi vari + radioregistratore Siria 964 Autovox completo inerenti a vari argomenti presen-
ARRIGO SANTINO - Via Umberto 1° n• 735 - 98027 di plancia.
tati sulla rivista. Risponderemo
ROCCALUMERA (Messina) GIUSEPPE - PALERMO Tel. (091) 590906
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
~ ----------------------,--- domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di

PER I VOSTRI INSERTI un solo lettore.

I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello) FLUSSO MAGNETICO analogo a quello dei circuiti elettrici, identificando,
in tal caso, la forza elettromotrice con quella ma-
Da un piccolo motore elettrico fuori uso ho gnetomotrice, la corrente con il flusso magnetico e
asportato due magneti permanenti, di forma pa- la resistenza con la riluttanza. Conseguentemente,
rallelepipeda, che si attraggono e respingono sul- nella sua installazione, i magneti permanenti rap-
le facce di maggior superficie e con i quali vorrei presentano la sorgente della forza magnetomotrice,
realizzare un elemento di bloccaggio di un can- quasi fossero un condensatore, nel quale la diffe-
cello di ferro aperto quando mi capita di varcare, renza di potenziale va ravvisata in questa forza.
in automobile, la soglia d'ingresso della mia casa Pertanto, tenendo conto che l'entità dell'attrazione
di campagna. In altre parole, ho intenzione di fra il circuito magnetico fisso, ovvero quello mura-
comporre un sistema di fermo automatico, ma si- to e la parte ferrosa di chiusura di questo stesso cir-
curo, contro eventuali colpi di vento o, comun- cuito, cioè il cancello, è proporzionale al flusso
que, facili scorrimenti delle cerniere che sorreg- magnetico, quando è fissata l'entità della superficie
gono la pesante struttura metallica. Naturalmen- interessata, per aumentare la forza magnetomotrice
te, prima di ascoltare i vostri consigli, ho provve- a lei non resta che intensificare il flusso, giacché le
duto ad incassare nel muro, in corrispondenza dimensioni dei magneti non possono essere variate.
del profilo mobile centrale del battente, le due E per aumentare il flusso magnetico, a parità di
calamite, senza tuttavia ricavarne una buona im- forza magnetomotrice, occorre diminuire la rlut-
pressione, dato che le forze magnetiche non mi tanza. Allo stesso modo con il quale, nei circuiti
sembrano sufficientemente forti. elettrici, per aumentare la corrente, a parità di ten-
Inserite il tagliando in una busta e spedite a:
NOSEDA RUGGERO sione, si diminuisce la resistenza. Applichi, dun-
Bergamo que, i due magneti, in serie, su una barra di ferro di
ELETTRONICA PRATICA Il suo problema si risolve, evidentemente, provo-
sezione più elevata di questi, onde eliminare la ri-
luttanza introdotta dal muro sul circuito del flusso
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute ,. cando un aumento delle forze di attrazione tra le magnetico posteriore e con lo scopo di comporre
Via Zuretti, 52 - MILANO. parti in gioco. E ciò si ottiene ragionando in modo una classica calamita.

646 647
STABILIZZATORE DI TENSIONE Condensatori
C1 = 100.000 pF
Con l'integrato 7805 vorrei costruire un alimen- C2 = 100.000 pF
tatore stabilizzato per tensione di 15 Vcc in en- C3 = 100.000 pF

-
trata e variabile in uscita. C4 = 10F- 25 VI {elettrolitico) e1 /C? IU
GIRELLI STEFANO
Pescara Resistenze m
La tensione d'ingresso di 15 Vcc deve essere perfet- R1 1.000 ohm - 1/2 W
R2 1.000 ohm - 1/2W R2
tamente filtrata e sempre superiore, di almeno tre

l
R3 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
volt, rispetto a quella regolata tramite R3 in uscita.
La massima corrente derivabile è di 1 A. ICI va
opportunamente raffreddato. Varie
IC1 = 7805
le
15VCC
Tc,
6 cl; ç
use. VAR.
~
Tc4
IC2 = A741

Rl l C2 IICJ
R3

MINILAMPEGGIATORE debbono diminuire i valori di Rl - R4, tenendo


presente quanto esposto nella seguente tabella.
Debbo realizzare un piccolo lampeggiatore a due
led con accensioni alternate, uno di color rosso,
l'altro di color verde. RI- R4 'I Vcc alim.
SIRCHIA LUIGI
Bari 220 ohm
330 ohm
3
4,5
Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000
Per variare la frequenza dei lampeggìi, occorre mu- 470 ohm 6
tare i valori capacitivi di C 1 e C2, mantenendoli 680ohm 9 Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
tuttavia sempre uguali, onde stabilire un funziona- 1.000 ohm 12 nico.
mento simmetrico. Per aumentare la luminosità, si 1.200 ohm 15
Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
PASSI » ha riscosso il massimo successo editoriale.

RJ 3R2

+{M
s° 3" "al""l
F,be
ad .. ag
Js
,-_Le,a
P7no...
s.,i~$
.."
,t';
reo,,

>
i.
(g

»e »4#i
i
vcc
e
~-
%

648
649
SENSORI PER RADIODISTURBI

IL FASCICOLO Per non alterare il corretto funzionamento di un


piccolo computer, debbo eliminare, nella mia of-
SPECIALE ficina, ogni tipo di radiodisturbi impulsivi genera-
ti principalmente dalle scintille di apparati elet- L1 $ 3
c7
• CUFFIA Il 51
ESTATE 1988 tromeccanici. Potete suggerirmi la costruzione di
un dispositivo in grado di individuare le sorgenti 3
- 7
R2

Si è presentato al lettore in una radioelettriche da eliminare? T


veste insolita, fuori dall'usuale, SESSA FELICE Cl Ic5
dato che tutti i progetti descritti Salerno
sono stati completati con l'offerta
TR1
di e
l.AL%i
Realizzi questo particolare modello di ricevitore, in C2
i'
=e= . a
della corrispondente scatola di cuffia, di segnali radio impulsivi. Lo orienti poi
montaggio. Dunque, quello di
luglio-agosto '88, è un numero da
nella direzione di provenienza dei segnali e si avvi-
cini sempre più a questi, in corrispondenza dell'au-
=I T. 9V
@
non perdere, ma da conservare di- mento di intensità sonora. La bobina LI si costrui- Rl l' Il Il
ligentemente per il suo carattere sce avvolgendo, su una ferrite cilindrica di 8 mm di TR3
di sicura validità tecnica e com- diametro, lunga 10 cm, 200 spire compatte di filo
merciale. di rame smaltato da 0,2 mm. La presa intermedia
(2) è ricavata alla centesima spira, vale a dire a Il
R3
metà avvolgimento. Con R5 si controlla il volume
audio in cuffia.

Condensatori
PERIODICO MENSILE . SPED. IN ABB POS T. GR 3/70-ANNO XV - N. 7/8 LUG LIO- AGOSTO 1988
ED. ELETTRONICA PRATICA- VA ZURETTI, 52 -2012 MILANO 1.4.600 C1 == 100.000 pF Resistenze Varie
C2 = 100.000 pF
I PROGETTI NUMERO UNICO C3 = 10.000 pF R1 = 100.000 ohm - 1/4 W TR1 = BC109
PIO RICHIESTI IIIMUTAAL R2 = 47.000 ohm - 1/2W TR2 = BC109
DAI DILETTANTI ESTATE '88 C4 = 10F- 16VI (elettrolitico)
C5 = 100.000 pF R3 = 680 ohm - 1/4W TR3 = BC109
C6 = 100.000 pF R4 == 2.200 ohm - 1/2W L1 = bobina-antenna
C7 = 10.000 pF R5 = 10.000 ohm - (potenz. a variaz. log.) S1 = interruttore
ca = 100 F - 25 VI (elettrolitico) R6 = 220.000 ohm - 1/4 W CUFFIA = 30 + 300 ohm
ALIM. = 9 Vcc (pila)

INDICATORE DI CONTINUITÀ

Per controllare la continuità elettrica dei circuiti,


mi servirebbe lo schema di un semplice dispositi- SI
vo con indicazioni luminose a led.
accoLr VACCARO MARIO
I DI MONTAGGIO Trento Rl
Questo elementare progetto è pure adatto per indi-
viduare le microinterruzioni sulle piste dei circuiti
RICHIEDETELO stampati. R2 e
/
3V
Varie
TR2
TR1 = BC107 ~
TR2 = BC107
Resistenze DL = diodo led
R1 = 10.000 ohm - 1/2W S1 = interrutt.
R2 = 22.000 ohm (trimmer reg. di sensib.) PILA= 3 V
R3 = 1.000 ohm - 1/2 W
R4 = 220 ohm - 1/2W

650 651
PILE CARICHE NEGLI RTX zione quando la tensione scende al di là del con- AURICOLARE PER TELEFONO
sentito? Applicando all'apparecchio un pick-up telefonico
Se le pile, di tipo ricaricabile, del mio ricetra- TADDEI VINCENZO Al mio apparecchio telefonico vorrei aggiungere da 600 ohm, a ventosa, acquistabile presso i riven-
smettitore, si scaricano oltre un certo valore di Verona un auricolare, con lo scopo di far ascoltare le ditori di componenti elettronici e collegandolo poi
tensione, queste possono subire danni irreparabi- comunicazioni in arrivo anche a mia moglie. al circuito qui pubblicato. Nel quale la cuffia o
li. Potete propormi la realizzazione di un inter- La tensione applicabile in entrata (Ventr.) è ovvia- Come posso fare? l'auricolare debbono essere dotati di un'impedenza
ruttore automatico, che disinserisca l'alimenta- mente quella di 12 Vcc. E quando questa si abbas- RECALCATI ANDREA medio-alta (33 -e- 300 ohm). Il trimmer R3 va rego-
sa in uscita, la conduttività circuitale cessa. Perugia lato per il miglior ascolto.

Condensatori
c 1e C1= 10F- 16VI (elettrolitico)
C2 = 10F- 16VI (elettrolitico)
Rl C3 = 10.000 pF
TR1 b TR2
Resistenze
e
Ventr
e
UTIL!ZZ
R1
R2
= 100.000 ohm - 1/4W
= 47.000 ohm - 1/4W
~ e R3
R4
= 100.000 ohm (trimmer)
= 1.000 ohm - 1/2W

a Ȏi
+ R5 = 2.200 ohm - 1/2W

Cl Varie
TR1 = BC108
TR2 = BC108
P.U. = pick-up telef. (600 ohm)
Condensatore R3 = 1.000 ohm- 1W S1 = interrutt.
CUFFIA == 33 0hm + 300 ohm
C1 = 500 F- 25 VI (elettrolitico) ALIM. = 3 Vcc
Varie
Resistenze TR 1 = 2N2905A
TR2 = 2N3055
R1 = 4.700ohm-1 W DZ = diodo zener (9 V - 1W)
R2 = 1.000 ohm -1W

ELETTRONICA
PR,A'T[{:A
IL FASCICOLO ARRETRATO
ESTATE 1986
INIETIORE DI :SIEGNAILI IN SCATOLA DI MONTAGGIO
sea±nausea
D ELETTR ONICA - RADIO -OM-27 MH l lui

È un numero speciale di teoria e applicazioni varie,


Uno strumento indispensabile nel labo- DIDATTICA NUMERO SPECIALE appositamente concepito per i principianti che vogliono
ratorio del dilettante. ED APPLICAZIONI ESTATE '86 apprendere, in casa propria, quegli elementi che consen-
tono di costruire, collaudare e riparare molti apparati
elettronici.

Il contenuto e la materia trattata fanno di questo fascico-


lo un vero

Utilizzato assieme al tester consente di


localizzare, rapidamente e sicuramente,
MANUALE-GUIDA
avarìe, interruzioni, cortocircuiti, nei di-
spositivi con uscita in cuffia o altopar-
lante. - I I al prezzo di L. 4.000
E.= "
- i
»m
m
E
Chi non ne fosse ancora in possesso, può richiederlo a:
ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti,
MANUALE - GUIDA
52, inviando anticipatamente l'importo di L. 4.000 a
PER ELETTRODiLETTANTI mezzo vaglia postale, conto corrente postale n. 916205
o assegno bancario.

652 653
PREAMPLIFICATORE HI-FI

Per amplificare segnali molto deboli, mi setve lo


re metallico, facendo uso, per i collegamenti ester-
ni, di cavi schennati. Le caratteristiche in frequen-
za sono controllate da C3 - C4, i cui valori posso-
e.
RS 243 L. 17.500
VARIATORE DI VELOCITÀ PER MOTORI e.e. 120 • 240W MAX
Serve a variare la velocrtà dei mo!°'i in corrente conli-
nua d tensione compresa tra 12 e 24V Il suo
p1incipi::id1 funziorarnento è basato sulla mo-
dulaz.ioned! larghezza dell'impulso, PWM (Pul-
se W!dth Modu[a!iQ(l), p.ar!er::lo da una frc-
quenza d1 c;rca 13DHz.Larrassimacorrenteche
disposto può scprtare é di IOA, per cu la potenza
~~
{],

CONTROLLO EFFICIENZA LUCI STOP PER AUTO

-'ii;l
---.._
~
~
:

~
éoesoso o grande utilità che, inslallato in auto {con

--..
...
1mpian10 elettrico a 12V). avverte l"au.lista·sc una oen-

w
1ram.belelampaded1lucistcpsonobruc1aleAzio-
nand::i1ltrerìO.unLed\ler-des11lium1nase-
l'1mp;anto d1 luci slop è elfic10nte .Sarà inYece
Il L66 Rosso ad illumin.arsi se l'imp,an!o di l!uc1 s1op
schema di un preamplificatore di bassa frequenza TEMPORIZZA !ORE UNIVERSALE èinaYaria(unaoent1ambelelampadebrucia1e).Lasua1n•

no essere modificati onde ottenere il responso volu- 1-120SECONDI RS 244 .o."±2 7%.2%3 RS 245 stal!azioneédies1rema!ac lilàel'a'i'l'lentazioneaw;ened1·
1

1e1tamente dall'impianto d1 luci stop del Ye:.:olo.


ad alta fedeltà. L. 36.000 L. 19.000
PEDERZOLI ROMEO to. L'impedenza d'ingresso è adatta al collegamen- Èlllldispo:li,lrvomc:toversa1i!eedi
9(aR.'.leu,ilàct.etrovaun'l2.s'ocam-
po d appicazvoni. Può essere, ad
Genova to con sorgenti di media impedenza (decine di mi- esempi impiegato in sistemi di a'a.
mre per empruzzare Fattane olervento dela centrala
gliaia di ohm), anche l'uscita può pilotare carichi a cppre per terpczzare la durata de'alare (serena). Può to RADIO SPIA FM • 69 95 MHz
vare anche motalni impiegt che d penderanno date necessa
La realizzazione va effettuata dentro un contenilo- media impedenza. 13,±.±±%7.:22
un tempo prestato ego'ab'e tra 1 e 120 5eccnl 1. Cci'.egando
É un trasmettitore FM d picccle dimensiOlli (60 x 62 mm) che opera su frequenze-
co.mprese tra 69 e 95 MHz. Trasme\!en~o n~a parta più atta di 1reqL:enza,
0p20 0arrente contatti de: re'e a'a tepeone d alimentatone ,
i la 1:cezione é J?OSSibile con qualsiasi nceYitcra commerciale FM. Oçeran
sposso0 o6nere tue ders nh d lnp.areno. 1) Oado
al.menlaz'crl8. la stessa 'es ne s ha uscla SOLO PER il
TEMPO PROGRA'AMATO. 2 dar2 al rentazcne, 'a sessa e-
z:22.2.:
OllIca lineare d1 circa 300 matri!! E do1ato d1 capsula m:crofom
s9e sba in usca SOLO OOPOill TEMPO PRQ9RAMMATO ca am~lficala, cosi da potar captare tutti i suoni presenti
l massima assortimento del ds90sto è d so'i SOmA. La m- neH"amb1en1e\ncu)èinstalla1O. La!ensioncdiaJimerita
e
rene mrassena soppor 1ab/e da contat del ree d 2A 'intero ziGr.e deYe essere di 9Vc.c. e ir massirr;o assorbimen
teJ'l'IV-)riua\c:a ècos lrut10 su dJ un c11curto stampato di sol' 35 x
10 è di Cca 5mA. Può essere alloggiato, con dua

- R8 45mm

±.
batterie da 9V per radioline, nel contenitore

±5°
plasl:co LP462.
R6

3.
~-- ~ T11IM
SM10LATORE DI SONNO RICEVITORE FM • 65 85 MHz • 85 110 MHz

1 -
~~~ E RILASSAMENTO
% R5 246
zR4
L. 43.000
Ouesto cisposo è d garte auto a tutti cue che solfr0110 I)
RS 247 RS 248
Il Te, il\SOn ll.!aehanr.::ib·so;nod,1:lassa rnen::i\ 1!XIIX' Ot,:l difunZJ:na-
mento e qeo~ generare un RUMORE BIANCO daie fletto quasi
11moIi:o,tr.-ocandocosita,isaccai:ielrrar.roilsoff1aredelveiilo·
L. 44.000 L. 31.000
È un ricevitore Fa due bande d ascolto adalto a rice•me le n:mal uasnis-
=dl condz or ideal per l rilassamento e sonno. Iame un deva-
e
tre p,cs.sb!le ottenere, n usta, dure reco rama'e o mn
soFM! orrercal (barda 85 11'MH) ed a nevere eet FM che ope-
e duiao. Io#tre, i dspos to, è cxato d due contro di modula
ano nella banda i 65 85 Whz (rad3colon., dg se, e.} La tensione
d a'rentazone deve essere di 9c.cedi mmasso assotmento e d circa
ore con segnalazna LED e controlo volume. Una particolare 12Cm4 per na 3eta d uscila d 1W ara Al dsostwo @zcore applicare
presarermel!e l"ascc(locCi1 quais:asiilpodiaurKcJareo cuHia

u
Il unaltcpar.1a.'\ted18Ch.,'TI llr.ce1·,IC!eé Co'.atodil!Sttaper la reg:slraz<ooee
TR1 Ree (ll1QIIO o slereo) e. volendo, su può anche a'zare in uscita un
aitopar/ante, gaz aio sado Male con potenza d o.tre 1Per
la sua al mentazire accorte nna tensione statizzala di l 2Vcc.
di una parolaie presa 2la quale puo essere appcata urna qualsas cutha per
l'ascolto(r.Olma.le o sere) La snoria é del 193 VARICAP.LRS 247 è .rrc-lto
e l'lC.caloa1iCe'Jl!J't!re'1'114kll'leCellaRA0:0SFIARS248 ~è;sços,11-10.ro,,~e,,.

-&
emass ro 2ss0tento è nleore a 100mA. Il dispos1l1vn. con tua'e ao7alarle e battena. può essete racchiuso nel contente 1POI2.
eventua'e altopar lante, am enlator e o batter a, pc essere ticchi±-
so nel contemtcre LP 2'2.4
__ .. -··

cg
u! R5 le vcc
~~------------

e
#re e
Cl R3

#
'-
e RS 9 Varia101a di luce (Carico max 1500 W) L. 14000 RS 4t1 Lampeggiatore regolabile 5 • 12 V L. 15000
$R7 AS fiT
E Tcs RS 82
RS 8l
AS il
Variat01e d1 velocità per trapani 1500 W
lnteriuttcxa crepuscolare
Regolatore di vel. per mo1011 a spazzole
Rivelatore di p1oss•mtà e contallo
L 2LOOO
t. 26,000
L. 16.000
L 32.000
RS
flS
RS
RS
~
41

54
66
VanalOII! di luce per aulo
Accensione automalica luci pos12 ione auto
Auto Blnker - lampeggiatore di emergenza
Contagio per auto (a diodi LED)
L. 19.500
L 22 000
L 24.0o
L 42.000
AS 97 Esposimetro per camera oscura L 39.000 RS 95 Aw1Sat01e acustico luci pos,zione per aulo L 12-000
RS 121 Prova nftess, elettromco L 59.000 RS 103 Electron,c lest mul11fun210m per auto L39.000
RS 129 Modulo per Display Gigante Segnapunh L 48.500 RS 104 Ridullore di l811S/Ofl8 per auto l 14.000
F1S 132 Generatore di Rumore B<anco (Relax elettromco) L 24.000 RS 101 lnd,catore eff_ batteria e generalore pe, aulo L 18 000
r RS 134 Rivelatore d1 metalli L 24500 AS 122 Controllo ballena e generatore auto a display L 22000
R.S 1:ill Interruttore a sfioramenlo 220 V l50 W L 25 000 F1S 137 Ternporizzalore per tue, di cortesia aulo L to.ooa
RS 144 Lampeggiatore di soccorso con lampada alto Xeno L, 58.000 FIS 151 Commulatore a sficxamento per auto L 17.500
RS 162 Variatore di luce automahco 220 V 1000 W L 29.500 RS 162 Antifurto per auto L 3:)_,;)0
AS 159 Rivelatore d strada ghiaCCJata per auto e autocarri L 22.000 RS 174 Luci psiChed' :he per aulo con m,crofono L 45.000
AS 166 Variatore di luce a bassa IS1er8SI L 16_000 RS 185 ln,!,catore d, assenza acqua per lerQICIJStallo L- 18500
Condensatori R3 = 47.000 ohm - 1/4 W RS 167 Larnpegg_ per lampade ad incandescenza 1500 W L 17_r,oo AS 192 AWJSalore au1oma11co per luci di p!)$12JOOe auto l.. 31.000
AS 202 Ritardatore per IUCJ freni extra t 23.000
C1 = 1 µ,F (non polarizzato) R4 = 57.000 ohm - 1/4 W AS
AS
110
173
Ampli!itatore telefomco per ascolto e regstrazone
Allanne per lrigor,lero
L 31.000
L 24.000
RS 213 lnlertono Duplex per Moto L 37.000
C2 = 100 µ,F - 25 VI (elettrolitico) R5 = 820 ohm - 1/4 W RS 176 CQnlalofe digitale modulare a due c,tre L 26.000
AS
RS
227
245
lnverter per tubi Uuorescenti 6-8 W per Auto
Conlrollo Efficienza tue, Slop per Auto
L 29.000
L. 19.000
C3 = 2.800 pF R6 = 10.000 ohm - 1/4 W AS
FIS
182
166
lonzzatore per amb10nll
Scacc1atopi a ultrasuoni
L 45000
l.. 39 500
C4 = 6.800 pF R7 = 2.200 ohm - 1/4 W RS 189 Termostato elettromco L-21,soo EFFETTI LUMINOSI
C5 = 47 µ,F - 16 VI (elettrolitico) AB = 330 ohm - 1/4 W RS
AS
1B3
198
Relatore di variazione luce L. 33500 RS 1 Luc, psichedeiche 2 v,e 750 W I canale L 45.000
Interruttore aouSllCO L 31.000 RS 10 LUCI f)SIChedeliche 3 ve 1500 W /canale L 56.000
C6 = 1 µ,F (non polarizzato) RS 201 Super Amplllicatore • SteloscopJO Elettron1co L 32500 AS d8 Luè:J rotanti sequenziai 10 ,,. 800 W /canale L 49.500
RS 208 R1ce'lilO(e per Telecomando a Ragg,o Luminoso L 35.000 S 58 Strobo intermittenza regolabile L 20.000
Varie RS 216 Giardm,ere ElettrooJCO Au!omalico L. 37.000 RS '13 Semaforo elettronico L 39.500
RS 211 Scaroa Zanzare a Ultrasuom L 17.500 RS IU Luci sequenz_ elestiche 6 vie 400 W /canale l- ◄5.000
Resistenze TR1 = BC108 s 230 R1Velal01e Profossionate d1 Gas L 78.000 RS 117 Luci slfoboSCO!l'che L 5 1.000
liS 2:)6 Varialore di Velocità per Trapant- 5 KW (5000 W) L 49.500
R1 = 33.000 ohm - 1/4 W TR2 = BC108 RS Zl!I AvvisalOfe Acustico - Campanello per BICI L 21,000
RS
RS
135
172
Luci psichedeliche 3 vie 1000 W
Luci pSJChecleliche micro!oniche 1000 W
L43.000
L. 51,000
R2 = 1.500ohm-1/4W ALIM. = 15 Vcc (stabilizz.) RS
RS
244
246
Variatore d1 Vetoc_ per Mot01i c_c_ 120 - 240 w max L.36.000 R5 233 LUCJ ps,cornmiChe • Light Drum L 46 000
Stimolatore di Sonno e RIiassamento L4JJlOO RS 237 Effetti lumJnOSJ sequenziali per aulo (12-24) L 48 000

PER ALTRI MODELLI CONSULTARE IL CATOLOGO 1989- 90 CHE VERRÀ INVIATO A RICHIESTA UTILIZZANDO L'APPOSITO TAGLIANDO

654 [@LE Dm] ELETTRONICA SESTRESE s.r.l. via L. Calda 33/2-16143 SESTRI p_ (GE) (010)-603679/6511964 FAX (010) • 602262
offerta speciale! __ STRUMENTI DI MISURA
ULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 280 D -L. 132.000
NUOVO PACCO DEL PRINCIPIANTE CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate - Visualizzatore cristallo liquido
a 3½ cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali - Batteria 9 V - Autonomia
Una collezione di dieci fascicoli arretrati accuratamente selezionati fra quelli che hanno 1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di batteria scarica quando
riscosso il maggior successo nel tempo passato. rimane una autonomia inferiore al 10%- Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 2)- 10 A misura diretta in D.C.
e A.C.- Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170 x87 x 42 -
Peso Kg 0,343

PORTATE
VOLT D.C 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V - 1000 V
VOLT A.C. 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V - 750 V
OHM 20 2-200 2-2K2-20 K2- 200 K2 - 2 MO
- 20 MO
AMP. D. C. 200 A- 2 mA- 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A
AMP. A.C. 200 A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10 A
ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali.

CB
..,ATTRO
SM t
o'MT 9uuA

MULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 240D · L. 73.000
CON 50 LEO
RADIO DI OUAR I STELLA N
A4 DISPLAY A

D IL TOTO \[l[l CARATTERISTICHE GENERALI


Visualizzatore a cristalli liquidi con indicatore di polarità.
Tensione massima 500 V di picco
Alimentazione 9V
Dimensioni mm 130 x 75 x 28

L. 12.000 Peso . Kg 0,195

PORTATE
Tensioni AC = 200 V- 750 V
Correnti CC = 2.000 A - 20 mA- 200 mA - 2.000 mA
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta è impegnato nella ricerca degli elementi didattici Tensioni CC = 2.000 mV-20 V- 200 V- 1.000 V
Resistenza = 2.000 2-20 K?- 200 K2- 2.000 K
introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero, abbiamo ap-
prontato un insieme di riviste che, acquistate separatamente verrebbero a costare L. 3.500 cia-
INTERAMENTE PROTETTO DAL SOVRACCARICO
scuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 35.000, si possono aver:e per sole L. 12.000.
ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
MICROTRASMETTITORE
Fll s + 1ss

IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
L. 24.000

Funziona anche senza antenna. È dotato di ec-


cezionale sensibilità. Può fungere da radiomi-
crofono e microspia.

L'originalità di questo microtrasmettito-


re, di dimensioni tascabili, si ravvisa
nella particolare estensione della gam-
ma di emissione, che può uscire da
quella commerciale, attualmente troppo
affollata e priva di spazi liberi.

I CARATTERISTICHE

1 9
t EMISSIONE
GAMME DI LAVORO:
ALIMENTAZIONE
ASSORBIMENTO
POTENZA D'USCITA:
SENSIBILITÀ
BOBINE OSCILL.
DIMENSIONI
:

:
:

:
:
:
FM
52 MHz + 158 MHz
9 Vcc + 15 Vcc
5 mA con alim. 9 Vcc
10 mw + 50 mW
regolabile
intercambiabili
6,5 cm x 5 cm
e.uaste re.su.eresse
DI ELETTRONICA - RADIO -OM. 27 MHz
PRATICA
L
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3° /70 - ANNO XVIII - N. 12 - DICEMBRE 1989
ED. ELETTRONICA PRATICA- VIA ZURETTI, 52 - 20 125 MILANO -TEL. 02/6697945 l. 4.000

RIMI TRANSISTOR FOTOCOMANDO


AMPLIFICAZIONE CON CELLULA
ASSI SEGNALI BF SOLARE

LUCE AUTOMATICA
DI EMERGENZA

MONITOR
PER PIOGGE ACIDE
STRUMENTI DI MISURA __
TESTER ANALOGICO
MOD. TS 271 · L. 24.500

CARATTERISTICHE GENERALI
5 Campi di misura - 19 portate
Sensibilità 10.000 Q/V DC
Dimensioni mm 150 x 63 x 32
Peso Kg O, 14
Pila 1elemento da 1,5 V

PORTATE
VOLT D.C. 0,25 V - 2,5 V - 25 V - 250 V - 1.000 V
VOLT A.C. 1 O V - 50 V - 250 V - 1.000 V
AMP. D.C. 0,1 mA - 10 mA - 500 mA
OHM x 10 ohm - x 100 ohm - x 1.000 ohm
dB - 20 dB + 62 dB

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali

TESTER ANALOGICO
MOD. TS 260 - L. 59.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate
Sensibilità 20.000 Q/V D.C. - 4.000 Q/V A.C.
Dimensioni mm 103 x 103x 38
Peso Kg 0,250
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni

PORTATE
VOLT D.C 100 m V - 0,5 V - 2 V - 5 V-20V-50 V- 100
V- 200 V- 1000 V
VOLT A.C. 2,5 V- 10V-25V-100 V- 250 V- 500 V-
1000 V
OHM 2x1-0x10-2x100-2x 1000
AMP. D.C. 50 A- 500 A- 5mA- 50 mA-0,5 A-5 A
AMP. A.C. 250 A- 1,5 mA- 15 mA- 150 mA- 1,5 A-
10 A
CAPACITÀ = O: 50 F-0 500 F (con batteria interna)
dB 22 dB- 30 dB- 42 dB-50 dB- 56 d8- 62 dB - --

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie -
Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
a

VALI DITA·
DI UNA FORMULA
Attraverso l'opera di riordinamento e rinnovamento dei servizi
postali, la formula dell'abbonamento a Elettronica Pratica ha
riacquistato, interamente, la sua originale validità. Che si
preannuncia stabile e duratura, perché sostenuta da precisi im-
pegni degli organi competenti e dalle continue testimonianze
di lettori che, già da tempo, ricevono puntualmente e talvolta
con un certo anticipo, a casa loro, la rivista cui sono tanto affe-
zionati. Dunque, ogni possibile dubbio sull'efficacia dell'abbo-
namento al periodico è definitivamente scomparso, senza più
giustificare la preferenza, talvolta accordata, all'acquisto diretto·
del fascicolo in edicola. Ecco perché, fin da questo momento,
si rinnova quel caloroso invito, che l'Editore annualmente ri-
volge al proprio pubblico, a sottoscrivere quel gradito impegno,
che garantisce la continuità di un dialogo ricreativo e costrutti-
vo congiuntamente. E il mese in corso, sia per evitare ritardi
nel ricevere i prossimi numeri della pubblicazione, sia per en-
trare in possesso, tempestivamente, del magnifico dono elet-
tronico, offerto a tutti i vecchi e nuovi abbonati, appare propi-
zio per concretizzare, con il versamento del canone, la propria
adesione alle nostre proposte. Che ci consentiranno di ripren-
dere un lavoro ricco di innovazioni nella struttura redazionale
e nella gestione editoriale.
luesta splendida

CELLULA SOLARE
in dono

a chi si abbona
o rinnova l'abbonamento
a ELETTRONICA PRATICA

Per riceverlo è sufficiente sottoscrivere un nuovo abbonamento, o rinnovare


quello scaduto, inviando l'importo tramite vaglia postale, assegno bancario, as-
segno circolare o a mezzo c.c.p. N. 916205 intestati e indirizzati a: ELETTRO-
NICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
Si prega di scrivere con la massima chiarezza, possibilmente in stampatello, ci-
tando con grande precisione: cognome, nome, indirizzo e data di decorrenza
dell'abbonamento.

I canoni di abbonamento: PER L'ITALIA 'L 43.000


PER L'ESTERO L 53.000
LA DURATA DELL'ABBONAMENTO È ANNUALE, CON
DECORRENZA DA QUALSIASI MESE DELL'ANNO

È possibile sottoscrivere l'abbonamento o rinnovare quello scaduto diretta-


mente presso la nostra sede:

ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - VIA ZURETTI, 52 TEL. 6697945


ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6697945
ANNO 18 N. 12 - DICEMBRE 1989

IN COPERTINA - È riprodotto il valido e semplice


dispositivo, di grande interesse ecologico, con il
quale ogni lettore può valutare il contenuto di
acidità delle piogge, dei corsi d'acqua naturali o
artificiali, dei laghi e del fiumi.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
APPARATO MONITOR 660
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO PER PIOGGE ACIDE
AD USO ECOLOGICO
stampa
TIMEC
ALBAIRATE· MILANO FOTOCOMANDO 670
Distributore esclusivo per CON CELLULA SOLARE
l'Italia: ED USCITA SU RELÈ
A.&G. Marco - Via Fortezza n.
27 • 20126 Milano tel. 25261
autorizzazione Tribunale Civi- LUCE DI EMERGENZA 678
le di Milano - N. 74 del 29-12-
1972 - pubblicità inferiore al AUTOMATICA RAPIDA
25%. A PILE RICARICABILI
UNA COPIA L. 4.000

ARRETRATO L. 4.000 GENERATORE DI SEGNALI 686


PER IL LABORATORIO
I FASCICOLI ARRETRATI
DEBBONO ESSERE RICHIE-
STI ESCLUSIVAMENTE A: PRIMI PASSI
ELETTRONICA PRATICA
698
Via Zuretti, 52 - 20125 MILANO CORSO DI ELETTRONICA
DIREZIONE - AMMINISTRA-
I TRANSISTOR - SECONDA PARTE
ZIONE - PUBBLICITÀ - VIA ZU-
RETTI 52 - 20125 MILANO.
VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 706
Tutti i diritti di proprietà lette-
raria ed artistica sono riser-
vati a termine di Legge per LA POSTA DEL LETTORE 709
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- INDICE DELL'ANNATA 1989 718
stituiscono.
Uno strumento
ecologico
alla portata
di tutti i lettori.

MONITOR
PER PIOGGE ACIDE
Una delle tematiche ecologiche, che più frequen- mosfera, rappresentano la causa principale di
temente ricorrono nei programmi per la difesa queste malefiche precipitazioni. Ma ogni inter-
dell'ambiente, è certamente quella delle piogge vento deve essere proporzionato alla quantità di
acide. Contro le quali l'uomo deve opporre le ne- acido contenuto nell'acqua piovana, la cui misu-
cessarie misure protettive del mondo animale, ra, espressa in "pH" e di cui più avanti verrà
vegetale e minerale, se non vuole assistere, passi- chiarito il reale significato, è oggi alla portata di
vamente, in condizione di colpa, al progressivo tutti, segnatamente dei lettori appassionati di
declino dell'universo che lo circonda. E lo deve elettronica che, in questa sede, troveranno l'occa-
fare, più che altrove, nelle zone fortemente indu- sione per realizzare, in breve tempo e con poca
strializzate che, inquinando maggiormente l'at- spesa, lo strumento necessario. Che è composto,

Pur rivelandosi particolarmente adatto alla misura del grado


di acidità dell'acqua piovana, questo semplice, ma efficiente
dispositivo elettronico, può valutare la quantità di açido con-
tenuta nelle più diverse sostanze liquide naturali o artificial-
mente composte.

660
5 4
€ I j 3
7 ' ' y
pH

È composto da tre elementi principali: un vaso di vetro, un


modulo elettronico e un microamperometro.

La taratura del monitor non comporta difficoltà di ordine


tecnico.

come illustrato in copertina del presente fascico- alla normalità. Le cose cambiano, invece, quando
lo, da un contenitore di vetro con imbuto per la l'indice dello strumento si posiziona sul numero
raccolta della pioggia, da un modulo elettronico 5, dato che, in presenza di un tale pH, l'erba dei
e da uno strumento ad indice, la cui scala è op- prati ingiallisce, assumendo, nella peggiore delle
portunamente graduata in pH, con estensione fra condizioni, una colorazione marrone.
i valori 3 e 7. Con un pH pari a 4,5, molti esseri viventi in ac-
Il numero 7, al quale corrisponde l'acqua meno qua e, per primi, i pesci, cominciano a morire,
acida, si trova all'inizio della scala, il 3, che se- come è stato frequentemente osservato nei ru-
gnala la massima acidità riscontrabile, è riportata scelli, lungo il corso dei fiumi e sulle sponde dei
a fine scala. laghi.
Un valore di pH uguale a 3,5 può intaccare le su-
perfici verniciate, mentre quello di 3 corrode ad-
SOLUZIONI NEUTRE E ACIDE dirittura le rocce più morbide e provoca la morte
di intere foreste. Ma difficilmente le piogge acide
Allo scopo di fissare meglio nella mente un siste- superano questo estremo limite, perché valori di
ma di valutazione delle indicazioni offerte dallo pH inferiori a 3 sono stati di rado misurati nelle
strumento di misura, conviene riportare, qui di piogge cadute in prossimità di vulcani in eruzio-
seguito, alcuni riferimenti tra i numeri compresi ne. In ogni caso, il pH = 2,5 segnala Io stato di
nella scala e certi fenomeni naturali di comune una soluzione altamente acida.
. Cominciamo quindi col dire che, a pH = Con il monitor per piogge acide, da noi appron-
a liquida in esami si considera "neu- tato, lo strumento ad indice, la cui scala è di tipo
a questa categoria appartengono gene- a variazione logaritmica, è molto sensibile tra i
e le acque minerali. Anche se tutte le so- valori 7 e 5. Ciò significa che, inizialmente, l'indi-
pH inserito fra 7 e 6 appartengono ce subisce notevoli spostamenti anche in presen-
661
e d - . i - . - -. -. - . .

LJ

R4

(Pb-)

R5
5cc·)

I i il il ~ e
- 13,5V
I 11
[ -,
".
6
e
I
I._ - -·- - ·-·- -·-

FIg. 1- Circuito teorico del modulo elettronico di segnalazione del grado di acidità
delle piogge. L'alimentazione più consigliabile è quella derivata dal collegamento
In serie di tre pile piatte da 4,5 V. Il diodo led DL informa l'operatore sullo stato
elettrico del dispositivo (acceso o spento). Il trimmer R1 si regola, una volta per
tutte in fase di taratura, mentre R2 serve per azzerare, quando ciò si renda neces-
sario, lo strumento ad indice (A).

-----COMPONENTI-----
Condensatori R5 = 470 ohm - 1/4 W
C1 = 100.000 pF (ceramico) R6 = 680 ohm - 1/4 W
C2 = 100.000 pF (ceramico)
Varie
Resistenze MF1 = BF960 (transistor MOSFET)
R1 = 470.000 ohm (trimmer multigiri) IC1 = 7809 (integr. stabilizz.)
R2 = 2.200 ohm (trimmer multigiri) DL = diodo led (quals. tipo) .
R3 = 2.200 ohm - 1/4W A = microamperometro (100 A f.s.)
R4 = 470 ohm - 1/4W P1 = pulsante (normai. aperto)
ALIM. = 13,5 Vcc

za di piccole variazioni di inquinamento idrico, ne occorrono tre o quattro per un movimento


mentre al di là del pH pari a 5, la quantità di aci- dell'indice da 5 a 4.
do deve essere sempre più consistente, per solle-
citare le piccole variazioni sulla scala numerata.
Per esempio, per uno spostamento da 7 a 6, è UN GENERATORE DI TENSIONE
sufficiente una pulizia sommaria del vaso racco-
glitore. Per passare da 6 a 5 basta aggiungere al- Il funzionamento del monitor per piogge acide si
l'acqua distillata una sola goccia di aceto, mentre basa sul principio per cui due barrette metalliche,

662
al A

,
+
&o
V)

Fig. 2 - Schema realizzativo del modulo elettronico del monitor per piogge acide. Il
delicato transistor MF1, che non deve essere toccato con le mani, ma gestito con
attrezzi isolati e collegati a massa, si applica, nell'apposito foro, dalla parte della
basetta in cui sono presenti le piste del circuito stampato; i terminali di gate, drain
e source, quindi, riprodotti con linee tratteggiate, debbono intendersi visti in tra-
sparenza. In posizione parallela al trimmer R1 sl noti la presenza di un ponticello
(spezzone di filo conduttore) che garantisce la continuità elettrica circuitale.

+ a6 +

Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato da riprodurre su una del-
le due facce di una basetta supporto di materiale isolante, delle dimensioni di 9,5
cmx 4 cm.

663
MF1 /C1

gl
Fig. 4 - Elementl di individuazione pratica del-
le esatte posizioni degli elettrodi dei due se-
miconduttori di maggior rilievo tecnico monta-
ti sul modulo elettronico: Il transistor MO-
SFET, a sinistra e l'integrato raddrizzatore
e m u IC1, a destra.

una di piombo e l'altra di rame, quando sono im- bassa resistenza. In conseguenza di tali conside-
merse in una soluzione leggermente acida, gene- razioni, quindi, si rende necessario un sistema
rano una tensione elettrica, il cui valore è pro- amplificatore di tensioni con impedenza elevatis-
porzionale al grado di acidità del liquido. sima.
Se il vaso contenitore è riempito con acqua distil-
lata per uso farmaceutico e tutti gli elementi che
compongono il generatore sono perfettamente CIRCUITO DEL MONITOR
puliti, nessuna erogazione di energia elettrica de-
ve verificarsi teoricamente. Ma nella realtà è suf- A questo scopo, la scelta, come si può osservare
ficiente toccare con le dita qualche componente nel progetto del monitor riportato in figura 1, è
o lavare il contenitore con l'acqua potabile uscita stata rivolta ad un amplificatore a transistor
dal rubinetto di casa per. .. contaminare l'acqua MOS ad effetto di campo, il cui ingresso equivale
distillata e dar vita ad una nascente pila elettrica. a quello di un condensatore che controlla il flus-
Ora, se si considera che il generatore di tensione, so di corrente, tra source ( s) e drain ( d), con il
il cui schema costruttivo è pubblicato in figura 6, solo effetto del campo elettrico generato dalla
riempito di acqua distillata, produce una tensione tensione applicata fra gate (g) e source (s), alla
di 0,03 V, che aumenta a 0,04 V e 0,06 V se l'ac- stessa stregua di un vecchio triodo a valvola ter-
qua è quella prelevata dal rubinetto, mentre sale moionica. Per dirla con parole diverse, il circuito
a ben 0,05 V con acqua arricchita con cinque o di figura 1 costituisce un dispositivo a transcon-
sei gocce di aceto, è facile capire che la tensione duttanza che, alimentato con un piccolo segnale
erogata cresce di pari passo con l'acidità della so- in tensione, consente di controllare un grosso se-
luzione contenuta nel vaso. Dunque, la misura gnale in corrente; ovvero, il guadagno risultante
delle piogge acide, con il nostro monitor, si iden- dal rapporto corrente-tensione assume le dimen-
tifica con quella della tensione elettrica generata sioni di una conduttanza, che è l'inverso della re-
dalla pila fin qui sommariamente descritta e la sistenza e si misura in "mho", anziché in ohm.
cui efficienza aumenta con l'aumentare della All'uscita di MFl, la cui sigla significa MOSFET
concentrazione di ioni positivi di idrogeno, che è 1, si ottiene un segnale in corrente che viene im-
stata indicata con "pH". piegato per chiudere un circuito a ponte, nel
Eppure, le tensioni così originate, qualunque sia quale un rame è composto da R4 + R5 e l'altro
il pH della soluzione, sono sempre molto basse, da R2 + R3 + MFl. Ebbene, quando il ponte è
al punto da non poter essere rilevate con il co- in equilibrio, tra i punti 3 e 4 non vi è differenza
mune tester analogico. Sia a causa dell'alta resi- di potenziale e nel microamperometro A non
stenza interna di questo tipo di pila, sia perché i scorre alcuna corrente.
voltmetri ad indice rappresentano un carico a Per MFl la scelta è caduta su un modello assai

664
diffuso nel settore radio-TV e quindi sempre
presente sul mercato della componentistica al
dettaglio (BF 960). Un tale semiconduttore, che
può anche essere usato come mixer in radiofre-
5 4
quenza, è dotato di due elettrodi di gate (gl - 6 , I ' /
g2), dei quali soltanto gl viene utilizzato nel pro-
getto di figura 1, mentre g2 deve necessariamen-
te essere collegato a massa, onde evitare cattivi
7
'
' pH
1

/
3

funzionamenti del dispositivo. Che può rimanere


danneggiato da scariche elettrostatiche o dalla
punta di un saldatore non perfettamente isolato
in fase di applicazione alla basetta-supporto del
o o
modulo elettronico. L'operatore, dunque, non
deve toccare con le mani il transistor, che non
deve neppure venire a contatto con altre parti Fig. 5- Non sempre, in sede di taratura del monitor, la
del corpo o con le vesti, mentre si debbono im- scala di lettura del pH appare perfettamente lineare
piegare opportuni attrezzi collegati a massa. come in questa figura. Alcune complicazioni possono
Il microamperometro A, in virtù della sua sorgere a causa della natura delle soluzioni adottate
durante la composizione grafica. I risultati migliori si
inerzia, tende a filtrare il segnale in esame dalle ottengono in ogni caso effettuando più volte la taratu-
componenti a frequenza elevata. Pertanto il suo ra, con soluzioni diverse e svariate elaborazioni del
inserimento nel circuito di figura 1 non richiede disegno.
l'impiego di filtri passa-basso, mentre soltanto in
alcuni casi, in presenza di segnali a radiofrequen-
za o di forti campi a 50 Hz, come quelli prodotti
dalle linee ad alta tensione, il transistor MFl po-
trebbe rivelare tali elementi di disturbo e falsare, Soltanto quando si deriva l'alimentazione dalla
in una certa misura, le letture sulla scala dello rete di distribuzione dell'energia elettrica per usi
strumento. Ma tutto ciò si elimina collegando, tra domestici, questa deve rimanere perfettamente
gl ed s, ovvero tra il gate 1 e la source, un con- isolata e sottoposta ad un accurato raddrizza-
densatore a film da 100.000 pF, con tensione di mento e livellamento.
lavoro superiore ai 50 V. Il diodo led DL segnala all'operatore lo stato di
Il trimm er R2 regola l'azzeramento del microam- acceso o spento dell'apparecchio di misura delle
perometro A, corrispondente al valore di pH piogge acide.
pari a 7, che si identifica appunto con l'inizio-
scala dello strumento ad indice. La taratura di
questo componente, che deve essere di tipo REALIZZAZIONE DEL MONITOR
"multigiri", si effettua in assenza di tensione ap-
plicata all'ingresso di MFl, ossia su gl, premen- La realizzazione del monitor di piogge acide si
do e tenendo premuto il pulsante Pl, di tipo nor- articola in due tempi, con due operazioni diverse,
malmente aperto, che cortocircuita, in tal modo, la prima di natura elettronica, la seconda di tipo
gli elettrodi della pila. meccanico.
Questa regolazione, tuttavia, dipende lievemente Durante la prima fase costruttiva si compone il
anche dalla temperatura ambientale. Quindi, ta- modulo elettronico, secondo quanto illustrato nel
rando il sistema alla temperatura di 25°C, se poi piano di cablaggio riportato in figura 2. La secon-
si conducono misure di piogge acide a tempera- da fase deve condurre all'approntamento della
ture assai diverse, conviene sempre effettuare rudimentale pila elettrica, ovvero del vaso racco-
una seconda e più precisa messa a punto di R2. glitore di pioggia, le cui parti componenti, con le
Il trimmer Rl, anche questo di tipo "multigiri", relative quote espresse in millimetri, si possono
regola la sensibilità, cioè la percentuale di segna- osservare in figura 6.
le applicato dal transistor MFl. Cominciamo quindi con la descrizione del mon-
L'alimentazione del circuito di figura 1, che può taggio del modulo elettronico, per il quale occor-
essere derivata dalla batteria di un'autovettura o re servirsi di una basetta di materiale isolante,
da tre pile piatte da 4,5 V ciascuna collegate in bachelite o vetronite, di forma rettangolare, delle
serie e che, in ogni caso, non deve superare i 20 dimensioni di 9,5 cmx 4 cm.
Vcc né rimanere al di sotto degli 11,5 Vcc, viene Su una delle due facce della basetta-supporto si
stabilizzata tramite l'integrato ICl, che assicura compone il circuito stampato, il cui disegno in
stabilità e continuità delle misure. grandezza reale è riportato in figura 3.

665
è stato detto, non deve essere toccato con le ma-
ni ma gestito con appositi attrezzi collegati a
massa.
coperchio
In latta. P4 imbuto
foro per Contrariamente a quanto avviene per gli altri
componenti, il transistor MFl deve essere inseri-
to, nell'apposito foro, dalla parte della basetta in
-----
passante cui è presente il circuito stampato. Nello schema
stagnare di figura 2 i terminali di gate-source-drain debbo-
no intendersi visti in trasparenza (linee tratteg-
giate).
filo Il montaggio del modulo elettronico va comple-
isolato - ' tato con l'applicazione di un ponticello, ovvero di
6O un piccolo spezzone di filo conduttore, in posi-
e8 zione parallela al trirnmer R 1, che ha lo scopo di
rame assicurare la continuità circuitale tra gate 2 e li-
tt Il )
nea di massa, corrispondente in questo caso con
oliva in
piombo quella di alimentazione negativa del progetto,
con l'apporto di una notevole semplificazione cir-
cuitale nella composizione delle piste di rame.
Per quanto riguarda l'individuazione precisa de-
gli elettrodi dei due semiconduttori, montati nel
circuito del modulo elettronico, ossia di MFl e
ICl, invitiamo il lettore ad osservare attentamen-
te le illustrazioni di figura 4, nelle quali, per
MF1, sono disegnati gli elettrodi di gate (gl -
g2), di source (s) e di drain (d), che è il più lungo
dei quattro e la cui presenza è pure segnalata da
un contrassegno riportato nella parte superiore
del componente.
Per l'integrato ICl, invece, sono segnalati gli
elettrodi di entrata (e), di massa ( m) e di usci-
ta (u).

Il VASO RACCOGLITORE

Flg. 6 - Schema di composizione del vaso contenitore Il vaso raccoglitore di pioggia deve essere rap-
di soluzioni acide. Le quote, qui riportate, sono tutte presentato, come segnalato in figura 6, da un re-
espresse in millimetri. Il coperchio del vaso è di latta e cipiente di vetro dotato di coperchio di latta e
l'elettrodo positivo di rame rimane elettricamente iso-
lato da questo tramite un dado passante. non di plastica o di alluminio. Ma per essere certi
che il coperchio sia di latta, conviene sempre ve-
rificare la natura del metallo tramite una piccola
calamita, per constatarne l'effetto magnetico.
Naturalmente, possono andar bene per questo
scopo molti tipi di vasi per uso di cucina, soprat-
tutto quelli per la conservazione di prodotti ali-
Sulla basetta, nella parte opposta a quella in cui mentari: salse, marmellate, sottaceti ed altro an-
è presente il circuito stampato, si applicano i vari cora. Purché, prima dell'impiego elettronico, ven-
componenti elettronici nel modo segnalato nello gano puliti energicamente, trattenendoli a lungo
schema pratico di figura 2. Le saldature a stagno in una pentola di acqua bollente. Dato che, dalla
dei vari conduttori si effettuano poi sull'altra perfetta pulizia delle pareti interne del vetro, di-
faccia della basetta, in corrispondenza delle piste pende la buona riuscita del monitor per piogge
di rame. E consigliabile inserire per primi gli ele- acide.
menti a dimensioni maggiori, come il pulsante Se il coperchio appare esternamente verniciato o
Pl, l'interruttore Sl, i due trirnmer Rl ed R2 e variamente decorato, si deve intervenire con ace-
poi, via via tutti gli altri componenti, tenendo per tone allo scopo di denudare la superficie metalli-
ultimo il delicatissimo transistor MFl che, come ca ed evidenziare la sua naturale brillantezza. La

666
collegato elettricamente, tramite filo conduttore,
con il terminale 1 del circuito del monitor, è
composto per metà da una oliva di piombo, con
foro centrale passante, per uso pesca, per l'altra
metà da uno spezzone di filo di rame del diame-
tro di 2 mm. La lunghezza dell'oliva di piombo si
aggira intorno ai 2 -;- 3 cm. Di questa stessa lun-
ghezza, quindi, deve essere lo spezzone di filo di
rame, che va ricoperto con tubetto di plastica iso-
lante e saldato a stagno, all'estremità opposta, sul
foro del coperchio di latta.
L'elettrodo positivo; di rame (Cu + ), è lungo
quanto l'elettrodo negativo, 6 cm circa, ed è rap-
presentato da uno spezzone di filo di rame nudo
del diametro di 2 mm. Questo va fissato sul rela-
tivo foro, praticato nel coperchio del contenitore,
tramite un "passante" isolato di tipo a dado,
come indicato nello schema di figura 6. Dunque,
il reoforo positivo deve rimanere elettricamente
isolato dal metallo del coperchio.
In sostituzione del passante isolante a dado, si
può utilizzare una boccola isolata, purché in gra-
do di garantire un perfetto isolamento tra elet-
trodo e coperchio.
I due fili conduttori, che collegano gli elettrodi
della pila con i terminali 1-2 del modulo elettro-
nico del monitor, dovranno essere di colore di-
verso, onde evitare errori di cablaggio. Per esem-
pio, nel nostro prototipo, per l'elettrodo positivo
(Cu +) si è fatto uso di filo di color rosso, per
quello negativo (Pb-) di filo nero.
La saldatura del conduttore di color nero può es-
sere fatta in qualsiasi parte del coperchio di latta,
giacché tutto il metallo si trova in contatto elet-
trico con il terminale dell'elettrodo negativo.
Una volta terminate le saldature a stagno sul co-
Flg. 7-Per meglio illustrare la composizione del vaso perchio del contenitore, queste dovranno essere
contenitore, Il coperchio di questo, nel nostro prototi- energicamente lavate con acqua bollente e deter-
po, è rimasto allo stato naturale. Ma, a realizzazione sivo per stoviglie, onde eliminare ogni traccia del
avvenuta, Il coperchio di latta deve essere integral- flussante contenuto nella lega stagno-piombo,
mente coperto con stucco al silicone per impieghi
idraulici e protettivi contro infiltrazioni e perdite d'ac- che è generalmente una sostanza acida in grado
qua. di sciogliersi lentamente, in tempi successivi e di
alterare la reale composizione del campione di
pioggia posto sotto esame.
Per completare la realizzazione del contenitore
di pioggia, occorre eseguire ancora un'ultima
plastificazione interna del coperchio, invece, de- operazione, quella della copertura totale del co-
ve rimanere integra. perchio tramite stucco al silicone, del tipo usato
A questo punto si comincia col praticare tre fori, dagli idraulici e da altri operai specializzati con lo
lungo uno stesso diametro, nel modo indicato in scopo di impedire infiltrazioni o perdite d'acqua;
figura 6. Il foro centrale, il cui diametro potrà es- un tale sigillante può essere acquistato presso
sere di 2 cm, deve ricevere il cannello di un im- qualsiasi negozio di ferramenta. Noi abbiamo
buto di plastica, nuovo e perfettamente pulito, preferito evitare questa operazione, nel prototipo
destinato a raccogliere l'acqua piovana. I due fori riprodotto in copertina ed in figura 7, per meglio
laterali debbono consentire il fissaggio dei due illustrare la realizzazione del vaso contenitore.
elettrodi della rudimentale pila. A questo punto, dunque, il dispositivo deve con-
L'elettrodo negativo, di piombo (Pb- ), che va siderarsi completamente realizzato, ma non an-

667
Fig. 8 - Operatrice ecologa ritratta durante un controllo del grado di acidità del-
l'acqua di un ruscello di pianura.

cora pronto per l'uso, se non vengono eseguite le prodotti enologici, che possono facilmente forni-
necessarie operazioni di collaudo e taratura. re le campionature citate, caratterizzate dai se-
guenti valori di pH:

TARATURA DEL MONITOR 1 soluzione: pH = 3


2' soluzione: pH = 5
3 soluzione: pH = 7
Le operazioni di taratura del monitor consistono,
principalmente, nel comporre la scala di misure, La prima soluzione deve essere composta da ac-
espresse in pH, da sovrapporre a quella originale, qua distillata ed acido solforico e per nessun mo-
graduata in uA, dello strumento ad indice. tivo va preparata dal lettore, perché l'acido solfo-
Sul concetto di suddivisione della scala fra i valo- rico reagisce violentemente e pericolosamente al
ri 7 e 3 ci siamo già intrattenuti in precedenza, contatto brusco con l'acqua.
proponendo al lettore il disegno riportato in figu- Anche la seconda soluzione va approntata in la-
ra 5. Ed è pure stato detto che, premendo il pul- boratorio, con lo scopo di possedere un campio-
sante Pl, si può regolare il trimmer R2 in modo ne liquido con pH = 5. La terza soluzione può
da costringere l'indice dello strumento a posizio- essere rappresentata da un volume di acqua mi-
narsi sull'inizio scala. li pulsante Pl, dunque, va nerale non gassata.
premuto ogni volta che si vuole controllare l'az- Una volta in possesso di questi campioni, le ope-
zeramento del microamperometro. Il trimmer razioni di taratura del monitor si eseguono nel
Rl, invece, deve essere tarato in modo che, in seguente modo. Dapprima si incolla, sopra la
presenza di un liquido fortemente acido nel con- scala originale del microamperometro, una eti-
tenitore di vetro, l'indice dello strumento fletta chetta adesiva, poi si comincia ad introdurre nel
verso il fondo scala, sul valore pH = 3. Ma per vaso contenitore la prima soluzione, quella con
stabilire i due valori estremi del pH e quello in- un pH = 3, in quantità tale da ricoprire abbon-
termedio di pH = 5, si debbono preparare tre dantemente l'oliva di piombo dell'elettrodo nega-
campioni di soluzioni acquose più o meno acide, tivo della pila. Aggiungere ancora liquido non
chiedendo collaborazione in farmacia, in qualche serve, ma neppure crea disfunzioni nel comporta-
laboratorio di chimica o in quelli di analisi di mento elettrico dell'insieme.
668
Fatto ciò, si regola il trimmer Rl in modo che re attraverso la sigla pH. Ma è chiaro che questa
l'indice dello strumento si posizioni sull'estremità appendice all'argomento principale potrà destare
di destra della scala, nella quale si riporta il nu- interesse in alcuni lettori, mentre da altri verrà
mero 3. Dopo questa operazione, il trimmer Rl considerata di marginale importanza e quindi
non deve più essere regolato. evitata.
Successivamente, si svuota il contenitore, lo si la- In termini tecnici si dice che il pH misura l'attivi-
va energicamente con acqua distillata e lo si tà acida o basica di una sostanza allo stato liqui-
riempie di nuovo con acqua minerale, ovvero con do. Nella quale sono presenti ioni di idrogeno
una soluzione campione caratterizzata da un pH positivi (H +) e ioni ossidrili (OH), che deter-
= 7. Sulla scala, ora, nel punto in cui si è posi- minano l'acidità o l'alcalinità di una soluzione.
zionato l'indice dello strumento, si scrive il nu- Più precisamente, se la concentrazione di H + e
mero 7. Poi si elimina anche questa soluzione e OH si equivale, la sostanza si definisce "neu-
la si sostituisce con quella dotata di un pH = 5, tra". Quando invece prevalgono gli ioni di idro-
riportando questo numero sulla scala di lettura. I geno positivi, il liquido è considerato "acido".
valori intermedi di 4 e 6 si ottengono dividendo Ma se gli ossidrili OH- sono in maggioranza, al-
per metà gli spazi che intercorrono tra i numeri lora la soluzione è "basica" o "alcalina".
già segnati sulla scala, ossia fra 3 e 5 e fra 5 e 7. In base a tali considerazioni, Sorensen, nel 1909,
A questo punto il monitor è pronto per l'uso e propose al mondo di servirsi, per la valutazione
può essere esposto alla caduta dell'acqua piova- del grado di acidità o alcalinità delle soluzioni,

na, che verrà raccolta dall'imbuto e convogliata dell'esponente della concentrazione degli ioni
all'interno del vaso raccoglitore di vetro. positivi di idrogeno H + che volle chiamare
Per collaudare l'apparecchio, prima della sua "pH".
esposizione alla pioggia, si può analizzare una so- Proponiamo ora alcuni valori esemplari di pH ri-
luzione di acqua prelevata dal rubinetto conte- scontrati in soluzioni di impiego comune e assai
nente alcune goccie di aceto. Ma subito dopo il note.
vaso di vetro deve essere accuratamente lavato e L'acqua distillata, conservata in ambiente perfet-
questa operazione si impone ogni volta che si tamente privo di elementi inquinanti, presenta
vuol effettuare una nuova misura del pH. un pH = 7. Ma questo valore non è più riscon-
Nella pratica corrente, si tenga conto che le ana- trabile se l'acqua distillata viene versata in un
lisi più veritiere delle piogge acide si ottengono qualsiasi recipiente casalingo. Se poi nel liquido
durante i primi minuti delle precipitazioni, quan- si versa un piccolo quantitativo di acido, allora il
do l'acqua caduta dal cielo esegue il primo lavag- pH tende subito a scendere. Il vino, ad esempio,
gio dell'atmosfera. che è principalmente acqua acidulata, assume un
pH pari a 3. L'acido solforico spinge il pH fino
PARTICOLARITÀ SUL pH ad 1. L'acqua prelevata dal rubinetto di casa,
quando contiene il cloro, assume un pH uguale a
Avevamo promesso, all'inizio del presente artico- 6. Il pH dell'acqua minerale non gassata può es-
lo, una interpretazione dettagliata di quella sere di 7,5, che è un valore che va al di là di quel-
espressione chimica, più volte menzionata nel lo neutro e che non interessa il monitor per piog-
susseguirsi delle pagine e divenuta quasi farnilia- ge acide descritto in questa sede.

669
FOTOCOMANDO
CON CELLULA SOLARE
Con l'impiego della cellula solare, inviata in dono rizzato rimane sensibilizzato in modo da eccitare
ai vecchi e nuovi abbonati, vogliamo proporre, un relè, i cui terminali liberi assumono la funzio-
questo mese, la realizzazione di un progetto che, ne di interruttore per qualsiasi dispositivo. Per
prima di tutto, vuol essere un fotocomando, ma esempio, sistemando la cellula solare in un locale
che si adatta alle più svariate applicazioni del set- destinato a rimanere al buio e collegando all'u-
tore dell'optoelettronica. Il principio, su cui si ba- scita del modulo un qualunque sistema di allar-
sa il funzionamento dell'apparato, si può riassu- me, è possibile ricevere una tempestiva comuni-
mere brevemente. Quando la cellula fotovoltaica cazione in caso di incendio o furto. Oppure, te-
viene illuminata, un modulo elettronico transisto- nendo immerso il sensore nella luce ed il relè ec-

Un relè scatta tempestivamente, quando la cellula solare, nor-


malmente immersa nel buio, rimane all'improvviso investita
dalla luce, onde attivare qualsiasi apparato o circuito utiliz-
zatore.

670
Può fungere da
interruttore crepuscolare.

Il dispositivo utilizza
la cellula fotovoltaica
inviata in dono
ai vecchi e nuovi abbonati.

Tramite una semplice variante, è consentita pure la funzione circuitale inversa.

citato, l'allarme può entrare in funzione se la cel- ANALISI CIRCUITALE


lula subisce un temporaneo oscuramento. Anche
sugli automezzi, tuttavia, questo progetto trova Per i più frettolosi, cioè quelli che desiderano
largo impiego. Dato che lo si può utilizzare in ve- passare subito alla costruzione e alla personale
ste di commutatore automatico delle luci abba- applicazione pratica del fotocomando, senza ad-
glianti in quelle anabbaglianti, purché sistemato dentrarci troppo nella teoria circuitale, possiamo
nella parte anteriore del veicolo. Inoltre, tenendo sintetizzare rapidamente il comportamento elet-
conto che l'alimentazione avviene con una ten- trico del progetto di figura 1.
sione continua di valore pari a quella delle comu- Quando la cellula fotovoltaica CF è investita dal-
ni batterie d'auto, è facile arguire come questo la luce, essa genera una debole tensione continua
apparecchio possa servire nei campeggi, per ac- che, in piena luminosità, come è ben risaputo,
cendere le luci senza alcun intervento manuale, raggiunge il valore di 0,5 Vcc. Attraverso la resi-
al calar del sole, soprattutto quando ci si è attar- stenza Rl, quindi, questa tensione raggiunge la
dati nel corso di qualche escursione e l'individua- base del transistor TRl, provocandone la satura-
zione della tenda diventa difficile. Ma interrom- zione o, come dicono certuni, "accendendolo".
piamo qui la citazione degli esempi applicativi Pertanto il collettore di TR 1, considerato sotto
del fotocomando, per introdurci subito nell'esa- l'aspetto degli stati logici, raggiunge la condizio-
me del progetto, del quale verrà pure fornita la ne "O". Più esattamente, il collettore passa dallo
versione con funzionamento inverso, ossia quella stato logico "l" a quello ora ricordato di "O". Ma
in cui il relè subisce l'eccitazione quando la cellu- in questo stesso stato logico viene pure a trovarsi
la solare viene oscurata. la base del transistor TR2, il cui collettore rag-

671
i1-·--
I
-·- -·- - -·- -·- - - ----·
. I

r
E Zy I
R2
R5 D02

---0 ~
4
TR1
CF

01 I %
e
R9

Fig. 1 • Schema elettrlco del fotocomando descritto nel testo. La cellula fotovoltai-
ca CF, quando viene colpita dalla luce, provoca l'immediata eccitazione del relè
RL. Con il trimmer R3 si regola la soglia di intervento del dispositivo in sede di
taratura del circuito.
/

-----COMPONENTI-----
Condensatori R9 = 100 ohm
C1 = 100 F- 16VI (elettrolitico) N.B. Tutte le resistenze elencate sono da 1/4 W.
C2 = 1F (ceramico)
Varie
Resistenze TR1 = BC237
R1 = 2.700 ohm TR2 = BC237
R2 = 6.800 ohm TR3 = BC107
R3 = 1.000 ohm (trimmer) D1 = 1N914 (diodo al silicio)
R4 = 4.700 ohm D2 = 1N914 (diodo al silicio)
R5 = 2.700 ohm DL = diodo led (rosso)
R6 = 1.200 ohm CF = cellula fotovoltaica
R7 = 1.200 ohm AL = relè (12 Vcc - 300 ohm)
R8 = 1.200 ohm S1 = interrutt.
ALIM. = 12 Vcc

giunge la condizione "l", che va a trasferirsi sulla te si accende il diodo led DL, che costituisce l'e-
base del terzo transistor TR3, il cui collettore, lemento spia dello stato di attività del sistema.
costretto allo stato "O", conduce corrente attra- E tutto qui, per coloro che si accontentano di
verso la bobina di eccitazione del relè RL, i cui una descrizione sommaria del circuito di figura 1.
contatti aperti si chiudono. Contemporaneamen- Ma per quanti amano le analisi dettagliate, che
672
·le$i.Tf te5 T ]- -i
!T;«1AKsz TI
CF

Flg. 2 • Modulo elettronico del progetto del fotocomando. L'allmentazlone, di valo-


re compreso fra i 12 Vcc e i 14 Vcc, può essere vantaggiosamente derivata dal
collegamento In serie di tre plle piatte da 4,5 V.

sono anche quelle che consentono al lettore di che, essendo regolabile, può stabilire il livello di
intervenire, con cognizione di causa, sui vari stadi illuminazione di CF necessario per far affluire,
del progetto, allo scopo di apportare qualche sulla base di TR 1, la indispensabile corrente di
modifica o correggere eventuali funzionamenti polarizzazione.
non troppo felici, vogliamo indugiare, ulterior- Nelle applicazioni più critiche, dove si richiede la
mente e qui di seguito, sull'esame del fotoco- massima precisione di intervento del dispositivo,
mando. la soluzione circuitale descritta non è più valida,
Il transistor TRl, che è un NPN di tipo bipolare, dato che la tensione base-emittore di TR 1 varia
collegato nella configurazione con emittore co- col variare della temperatura, diminuendo con
mune, pilota lo stadio d'entrata, amplificando la questa e costringendo l'operatore a continui in-
corrente di base, proveniente dalla cellula solare terventi di aggiustamento della taratura.
CF e proponendola, sul collettore, con una inten- Il diodo al silicio D 1 compensa, in una certa mi-
sità "beta" volte superiore. Tuttavia, affinché la sura, la dipendenza della tensione dalla tempera-
corrente possa scorrere attraverso la base di tura, conferendo al circuito sensibilità e precisio-
TR1, occorre superare una soglia di tensione, ne di scatto.
che dipende dalla temperatura e dalla stessa cor- Il semiconduttore D1 rimane in conduzione sol-
rente e che normalmente si aggira intorno a 0,65 tanto parzialmente, con un apporto di compensa-
Vcc. Dunque, ricordando che la cellula CF forni- zione minimo, ma sufficiente per le comuni ap-
sce la tensione massima di 0,5 Vcc, è facile intui- plicazioni ad ampia escursione di illuminazione,
re che questa, da sola, non è in grado di sollecita- al punto che, in certi casi, può essere elimin ato.
re lo scorrimento di corrente attraverso la base Una compensazione più precisa e, soprattutto
del transistor. Per tale scopo, quindi, alla tensio- una maggiore indipendenza dalla tensione di ali-
ne di 0,5 V cc occorre sommare un addendo di mentazione, si raggiunge collegando l'elettrodo
soglia di qualche centinaio di millivolt. negativo della cellula fotovoltaica CF direttamen-
Nelle applicazioni assai poco critiche, come ad te sul cursore del trimmer R3, anziché suJ termi-
esempio quella del fotocomando qui descritto, il nale 2 del circuito. Con questa variante, natural-
problema testè sollevato si risolve con l'inseri- mente, la connessione a massa del cursore va eli-
mento nel circuito di un partitore di tensione, minata.
composto dalla resistenza R2 e dal trimmer R3 Per applicazioni in cui occorre molta sensibilità,
673
Fig. 3 • Disegno in grandezza reale del
circuito stampato da riprodurre in una
delle due facce di una basetta supporto
di materiale isolante.

in presenza di luce debole, è necessario eliminare corrente amplificata, uscente dal collettore di
il trimmer R3 e rendere variabile la resistenza TRl, si dirami attraverso due vie, quella di R4 e
R2, dopo aver collegato, in serie a questa, una l'altra rappresentata da R5, che la applica alla
resistenza da 4.700 ohm e ridotto il valore di Rl base del transistor TR2 il quale, assieme al tran-
da 2.700 ohm a 27 ohm. L'intervento si completa sistor TR3, compone un circuito a scatto, ovvero
con l'inserimento, tra base ed emittore di TR 1, di un trigger di Schmitt. Infatti, ad aumento della
una resistenza da 10.000 ohm, senza ovviamente corrente di base su TR2, corrisponde quello della
interferire sul collegamento originale della cellu- corrente di emittore, che va ad aumentare la ca-
la CF. Così facendo, la soglia di TR 1 rimane duta di tensione sui terminali della resistenza R9,
compensata con grande precisione e la regolazio- la quale fissa pure la tensione di emittore di
ne si ottiene, tramite il controllo della corrente TR3, agevolandone la saturazione e stabilendo
che attraversa il diodo D 1, intervenendo su R2. una certa reazione positiva, che fa commutare il
La variante al circuito originale, ora suggerita, fa- circuito, nell'altro stato logico, appena raggiunta
cilita il flusso di corrente attraverso la base del la soglia. Si manifesta, in tal modo, una isteresi
transistor TRl, aumentandone il guadagno e la che protegge il circuito dai disturbi, i quali provo-
sensibilità. • cherebbero, inevitabilmente, dei falsi scatti.
Continuando con l'esame del progetto di figura Il transistor TR2 svolge pure le funzioni di ele-
1, si osserva come, in presenza di luce sufficiente mento integratore, tramite il condensatore C2.
sulla superficie ricettiva della cellula solare, la Ossia, stabilisce un ritardo tra il segnale e lo scat-

Fig. 4 • All'atto del collegamento della cellula solare


con il circuito dei fotocomando, occorre far bene at-
tenzione a non scambiare tra loro i due morsetti, posi-
tivo e negativo, del componente optoelettronico.

674
to, il cui tempo si valuta moltiplicando R5 per C2
e per il guadagno dello stadio. Questo tempo si
identifica con la durata del segnale.
Il transistor TR3 rimane pilotato dalla resistenza
R7, che preleva parte della corrente uscente dal
collettore di TR2. Dunque, la corrente di collet-
tore di TR3 rispecchia quella erogata dalla cellu-
la fotovoltaica, ma amplificata dai tre stadi. Essa
va ad alimentare il diodo led DL e, soprattutto, il
relè RL.
Il diodo al silicio D2 protegge il transistor ampli-
ficatore finale TR3 dalle extracorrenti di apertu-
ra generate dal relè RL.

COSTRUZIONE DEL FOTOCOMANDO

La realizzazione pratica del modulo elettronico


del fotocomando si esegue nel modo indicato
nello schema di figura 2, utilizzando una basetta
supporto di forma rettangolare, di materiale iso- Fig. 5 - Esempio di contenitore del modulo elettronico
lante, bachelite o vetronite, delle dimensioni di e delle pile di alimentazione del fotocomando. Sulla
3,5 cm x 9 cm e dopo aver composto, in una delle parte anteriore esterna sono presenti soltanto l'inter-
due facce di questa, il circuito stampato, il cui di- ruttore e la cellula fotovoltaica.
segno in grandezza reale è riportato in figura 3.
Ai principianti raccomandiamo di inserire la cel-
lula fotovoltaica con le esatte polarità, peraltro
deducibili dall'illustrazione pubblicata in figura 4,
tenendo conto che un'inversione dei collegamen- sto verrà introdotto in un contenitore, sulla cui
ti impedisce il funzionamento del dispositivo faccia anteriore esterna compariranno la cellula
optoelettronico. / fotovoltaica e l'interruttore S 1. Le pile di alimen-
Il relè RL deve essere di tipo adatto ad una ali- tazione, ovviamente, troveranno agevole sistema-
mentazione a 12 Vcc, con una bobina caratteriz- zione nella parte interna del contenitore. La figu-
zata da una resistenza con valore minimo di 300 ra 5, a tale proposito, suggerisce al lettore un
ohm. esempio di composizione dell'involucro di conte-
L'alimentazione del circuito deve fornire una nimento degli elementi elettronici del fotoco-
corrente continua ben filtrata, che può essere de- mando.
rivata dal collegamento in serie di tre pile piatte
da 4,5 V, onde raggiungere il valore di 13,5 V
( 4,5 V x 3 = 13,5 V). Il consumo di energia, in- VARIANTE CIRCUITALE
fatti, è relativamente basso con il modello di relè
prescritto, ovvero dotato di una bobina con resi- Lo schema elettrico, pubblicato in figura 6, vuol
stenza di 300 ohm, dato che l'assorbimento di essere una variante circuitale al progetto di figu-
corrente è di 15 mA, nello stato di riposo, men- ra 1, con lo scopo di utilizzare il dispositivo già
tre aumenta a 50 mA con il relè RL eccitato. descritto nella funzione inversa, ovvero, facendo
Pure le batterie ricaricabili sono consigliate per in modo che il relè RL debba scattare al passag-
la composizione dell'alimentatore del fotoco- gio della cellula solare dallo stato di luminosità a
mando. quello di oscurità.
La taratura del circuito del fotocomando si ese- In questa seconda condizione elettrica del circui-
gue, naturalmente, al buio, con il relè appena di- to, il relè RL rimane ancora normalmente disec-
seccitato e allo scopo di stabilire, tramite la resi- citato e si eccita soltanto, ed occasionalmente,
stenza variabile R3 (trimmer), la soglia di scatto quando fa buio.
del dispositivo, che può essere anche quella rela- Nello schema di figura 6, le resistenze R7- R8-
tiva ad uno stato di semioscurità ambientale. La R9 sono le stesse impiegate nel progetto origina-
regolazione di R3, dunque, deve far scattare il le di figura 1 ed anche il transistor TR3 è sempre
relè RL in occasione di un minimo aumento di lo stesso. La parte circuitale nuova inizia dalla re-
luminosità. sistenza RlO. In pratica, quindi, si tratta di ag-
Una volta realizzato il modulo elettronico, que- giungere un quarto stadio transistorizzato al pro-
675
=

I. I. ~ I
02 .IL
---44I1
RL 11 La;
6

l I I wm?
R7
Il l 1
4l

r-
4
...... J
I SI
e

IÌI
Ve
TR4

I
12V
4
R9 '
e
I
3

. -- . --· -- . -- . -- . -- . -- . -- . -- . -- . -- . -- .

Flg. 6 - Variante clrcultale, da apportare al progetto originale del fotocomando,


quando si voglia far funzionare Il dispositivo nella versione In cui l'attivazione av-
viene durante Il passaggio dallo stato di lumlnosltà a quello di oscurità.

-----COMPONENTI-----
Resistenze Varie
R7 = 1.200 ohm TR3 = BC107
Ra = 1.200 ohm TR4 = 2N1711
R9 = 100ohm D2 = 1N914 (diodo al silicio)
R10 = 100ohm DL = diodo led (rosso)
R11 = 1.200 ohm RL = relè (12 Vcc - 300 ohm)
N.B. Tutte le resistenze elencate sono da 1/4 W. S1 = lnterrutt.
ALIM. = 12 Vcc

getto di figura 1, con lo scopo di invertire la fun- È vero che il circuito di figura 1 potrebbe essere
zione logica finale e di mantenere diseccitato il utilizzato nella funzione inversa senza l'aggiunta
relè RL quando la cellula solare è investita dalla della variante di figura 6, sfruttando i contatti del
luce. relè che rimangono aperti in presenza di luce, ma
676
è altrettanto vero che in questo modo il consumo
di energia aumenta a dismisura, con il pericolo di
surriscaldare troppo alcuni elementi. Dunque, la
variante di figura 6, oltre che garantire un corret-
to funzionamento inverso del fotocomando, pro-
mette un sensibile risparmio delle pile di alimen-
tazione. Anche perché il transistor TR4 non svol-
ge le mansioni di quarto elemento amplificatore
di corrente, ma soltanto quelle di invertitore del-
lo stato logico. In ogni caso, la composizione del
circuito di figura 6 è consigliabile quando l'appa-
rato venga normalmente utilizzato con il sensore
illuminato, per far coincidere tale condizione con
l'assenza di alimentazione, anche accidentale. capacitivo del condensatore C2 da 1Fa 560 pF.
Negli antifurti e nei più svariati sistemi di allar- Volendo impiegare il dispositivo in veste di inter-
me, conviene sempre che la condizione di riposo ruttore crepuscolare, con luce lentamente varia-
circuitale si identifichi con quella del relè eccita- bile, occorre sostituire il condensatore ceramico
to, onde evitare manomissioni dell'alimentatore e C2 con uno di tipo al tantalio, da 100 F - 16 VI,
segnalare eventuali cattivi funzionamenti dell'im- con l'elettrodo positivo collegato al collettore del
pianto, incorporando, tuttavia, una "logica" di transistor TR2 ed inserire un secondo condensa-
supervisione, in grado di eliminare i falsi allarmi tore al tantalio, da 470 F - 6 VI, tra base ed
in assenza di alimentazione non dolosa. emittore di TR1, con Telettrodo positivo diretta-
Il progetto presentato in queste pagine può esse- mente applicato alla base.
re utilizzato come flash secondario, pilotato dal Nell'applicazione come elemento di commutazio-
primo lampo. Ma in questo tipo di impiego, limi- ne delle luci delle autovetture, si deve aggiungere
tato ai soli flash non elettronici, il relè elettro- un condensatore ceramico da 1 F, uguale a
meccanico RL va sostituito con altro assai più ra- quello utilizzato per C2 nello schema originale di
pido, ad esempio un "reed", riducendo il valore figura 1, anche fra base ed emittore di TR 1.

LE CELLULE SOLARI
offerte in dono ai vecchi e nuovi abbonati a Elettronica Pratica e
necessarie per realizzare alcuni dei progetti pubblicati su questo
periodico, possono anche essere acquistate presso la:

STOCK - RADIO
Via Panfilo Castaldi, 20
20124 MILANO

inviando, tramite vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. N. 46013207 l'importo di L. 3.500 per
ogni cellula, aggiungendo, per ciascun ordine, l'importo di L. 1.000 per spese di spedizione.

677
LUCE DI EMERGENZA
Quando la luce artificiale viene a mancare nelle questo inconveniente è facile proteggersi in un
nostre case, ci troviamo tutti in un grande imba- modo assai semplice: applicando sulla presa luce,
razzo. Perché siamo costretti a brancolare nel di una o più stanze, il semplice dispositivo elet-
buio, nel tentativo, a volte vano, di trovare una tronico che, automaticamente, quando si inter-
candela e i fiammiferi per accenderla. Ciò capita rompe l'erogazione dell'energia elettrica, alimen-
spesso nei piccoli centri abitati e in città, in cam- ta, con due pile ricaricabili al nichel-cadmio, una
pagna e in montagna, dove i temporali od altre piccola lampada e che in questa sede vogliamo
cause costringono frequentemente la gente a ri- presentare.
manere nella più completa oscurità. Eppure, da Qualcuno potrà obiettare che la lampadina per

Una luce ausiliaria, autonomamente alimentata e pronta ad


entrare in funzione senza alcun intervento manuale, può evi-
tare imbarazzi e guai quando, all'improvviso, manca la tensio-
ne di rete.

678
Per difendersi dalle repentine oscurità provocate dalle interruzioni dell'ero-
gazione di energia elettrica.

L'accensione di una lampadina di minima potenza è automatica ed imme-


diata.

torce elettriche non può sostituire, con le mede- marsi in una tensione perfettamente continua,
sime prestazioni, la comune lampada a filamento che tiene sempre acceso il diodo led DL a con-
da un centinaio di watt o poco meno, ma per ferma della presenza di tensione nel circuito di
comporre un apparato con luce soccorritrice di distribuzione dell'energia elettrica.
una certa intensità, come quella sviluppata da Nelle condizioni ora ricordate, ovvero in presen-
una lampada elettrofluorescente, occorre un ap- za di energia di rete, il led DL rimane acceso e la
parato di maggiori dimensioni, alimentato con la lampada di emergenza LP spenta. Perché sul
batteria d'auto o con accumulatori che, certa- punto circuitale A, cioè sulla base di TRl, lo sta-
mente, occupano più spazio di due pile ricarica- to logico è "l", con la conseguente saturazione,
bili da 1,2 V ciascuna. Mentre il nostro progetto di TR2, sul cui collettore, a causa del flusso di
si propone di offrire al lettore l'opportunità di corrente, lo stato logico è quello di "O"; e questo
comporre un sistema di illuminazione di emer- stato, rilevabile sul punto B, è pure presente sulla
genza di peso e volume press'a poco pari a quello base del transistor TR2 che, privato della neces-
di una comunissima torcia tascabile che, volendo- saria polarizzazione di base, rimane all'interdizio-
lo, può essere circuitalmente sviluppata al punto ne, senza divenire conduttore di corrente. Dun-
di rappresentare una luce notturna, che non di- que, sul collettore di TR2 e quindi sul punto cir-
sturbi il sonno e consenta dei movimenti sicuri cuitale C, lo stato logico è quello di "l" e questo
nell'ambito familiare, oppure adibendola, se ne- stesso stato si applica alla base del transistor
cessario, alla funzione di lampada votiva. TR3, ossia sul punto D, provocando l'interdizio-
ne del semiconduttore che, essendo di tipo PNP,
per condurre necessita di uno stato logico "O"
ESAME DEL CIRCUITO sulla sua base. I due transistor TR 1 e TR2, inve-
ce, essendo di tipo NPN, per saturarsi richiedono
Cercando di esaminare il comportamento del uno stato logico "l" in base.
progetto di figura 1 in forma assai breve e conci- Concludendo, osserviamo che, trovandosi TR3
sa, osserviamo che il trasformatore Tl, che rima- all'interdizione e ciò avviene quando il circuito di
ne costantemente alimentato dalla tensione di figura 1 è alimentato dalla tensione di rete, la
rete, trasforma la tensione di 220 V ca in quella di lampada soccorritrice LP rimane spenta.
6 V ca. La quale, tramite il diodo al silicio D 1 ed Le cose cambiano, invece, in presenza di black-
il condensatore elettrolitico Cl, subisce i processi outs, quando le abitazioni rimangono al buio per
di raddrizzamento e livellamento, onde trasfor- interruzione del servizio di erogazione dell'e-

679
-·-·-· - . --· -· -· -·- ·-·-·--·-·--·- ·--·-·-·-·-·-·-·-,

T1

01

(A
+
@~BATT.
Cf e1%
[;
Il

DL

Flg. 1- Schema teorico del progetto di accensione automatica di una lampadina


(LP) in occasione di assenza di tensione ' rote. Il diodo led DL rimane acceso
finché è presente, sull'avvolgimento prir T1, la tensione a 220 Vca. Le lette-
re alfabetiche, riportate nei vari punti del circuito, consentono l'esame di alcuni
stati logici descritti nel testo.

---------COMPONENTI-----
Condensatore Varie
C1 = 100 F -25 VI (elettrolitico) TR1 = BC237
TR2 = BC237
TR3 = BC177
Resistenze D1 = 1N4004
R1 = 330 ohm - 1/4 W D2 == 1N4004
R2 = 180 ohm - 1/4 W DL = led rosso
R3 = 12.000 ohm- 1/4 W LP = 2 V- 0,2 A
R4, = 12.000 ohm - 1/4 W T1 = trast. (220 Vca - 6 + 6 Vca - 0,2 A)
R5 = 12.000 ohm - 1/4 W BATT. = 2 pile Ni-Cd da 1,2 V
R6 = 5.600 ohm - 1/4W
R7 = 100ohm- 1/4 W

nergia elettrica. In questa occasione, infatti, tutta l'interdizione. In assenza di tensione di rete, TRl
la catena logica commuta lo stato precedente ed va all'interdizione e TR2 con TR3 conducono
il transistor TR3 entra in conduzione per accen- corrente.
dere la lampada di emergenza LP. In una apposita tabella, a parte, sono riportati i
Riassumendo, in presenza di tensione di rete, cinque stati logici circuitali assunti dal progetto in
TRl conduce, mentre TR2 e TR3 rimangono al- ciascuna delle due condizioni elettriche, quella in

680
LP

k
DL

Fig. 2 - Composizione del modulo elettronico di alimentazione della lampada di


emergenza. Si noti l'esatto collegamento in serie delle due pile ricaricabili al ni-
chel-cadmio e la presenza di due ponticelli che assicurano la continuità circuitale
delle piste di rame del circuito stampato.

TABELLA DEGLI STATI LOGICI Con le pile ricaricabili, da noi prescritte nell'elen-
co componenti, del valore di 500 mAh, la lampa-
da LP, da 2 V - 0,2 A, dovrebbe rimanere accesa
Punti Rete Presente Rete Assente per due ore circa. Dopo di che le pile debbono
Circuitali LP Spenta LP Accesa essere sottoposte al processo di ricarica, che deve
durare almeno un'ora. Una tale operazione, ov-
A 1 o viamente, va eseguita anche al momento dell'ac-
B o 1 quisto di questi componenti per eventuali con-
e 1 o trolli od esperimenti. Dato che, una volta cablati
D 1 o nel progetto di figura 1, sono destinati a rimane-
E o 1 re costantemente sotto carica.
Il diodo D2, che rivolge il suo catodo verso il
morsetto positivo delle batterie ricaricabili, impe-
disce che queste alimentino il diodo led DL in
cui è presente la tensione di rete e l'altra in cui la assenza di tensione di rete, costringendole a ri-
tensione di rete è scomparsa. versare tutta la loro energia sulla lampada LP e
Quando manca la tensione di rete, le batterie ri- sul mantenimento in saturazione dei transistor
caricabili, trovando una via di scorrimento attra- TR2 e TR3. Pertanto, le due pile ricaricabili al
verso il transistor TR3, alimentano la lampada nichel-cadmio, da 1,2 V ciascuna, collegate in se-
LP, che rimane accesa finché non ritorna l'ener- rie, erogano la tensione di 2,4 V, che serve ad ali-
gia di rete che interdice il transistor TR3. mentare la lampadina LP e l'ultima parte del cir-

681
Fig. 3- Disegno in grandezz a reale del circuito stam pato da riprodurre su una ba-
setta di materiale isolante, delle dim ensioni di 9 cm x5 cm .

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica- La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità

L. 13.500 di misura- I condensatori- I resistori - I diodi


- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere il successo
posto di 128 pagine riccamente illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
a due colori.

682
PORTALAMPADA

- -- - -1

..
#E _a- I
"ri
} ed
·a
4

Fig. 4 - Questo esempio di montaggio della lampada di emergenza utilizza un con-


tenitore di tipo commerciale, acquistabile presso un punto di vendita il cui indiriz-
zo è citato a fine articolo.

cuito di commutazione elettronica (TR2- TR3), si vuole prolungare la vita di questi elementi per
quando viene a mancare la tensione di 220 Vca, almeno tre o cinque anni.
ma senza accendere il diodo DL. La presenza del condensatore elettrolitico C1 ga-
Con il circuito così concepito, la luce generata è rantisce il livellamento della tensione a 6 V già
poca, ma sufficiente per ottenere gli scopi prefis- raddrizzata da Dl, ma soprattutto difende il cir-
sati. cuito di figura 1 contro le brevi ed ingannevoli in-
terruzioni della tensione a 220 Vca. Perché con
la sua riserva di energia è in grado di conservare,
OSSERVAZIONI TEORICHE sia pure per un brevissimo tempo, lo stato logico
"l" sulla base del transistor TRl, garantendone
Si è detto che il diodo al silicio D2 impedisce, in la conduzione e, conseguentemente, provocando
assenza di tensione di rete, l'alimentazione, tra- l'interdizione di TR2 e TR3 e lo spegnimento
mite le pile, del diodo led DL, con lo scopo di ri- della lampadina LP. Ma quando la scarica di CI
sparmiare parte dell'energia di queste. Ma lo si esaurisce attraverso la resistenza R3, la base di
stesso diodo, assieme alla resistenza di limitazio- TRl commuta sullo stato logico "O" e la lampa-
ne R2, provvede a caricare e a mantenere la cari- dina Lp si accende. In tal modo, grazie alla scari-
ca delle batterie, con una corrente che deve aggi- ca lenta di Cl, il transistor TRl si "spegne" len-
rarsi intorno alle poche decine di milliampere, se tamente, con il vantaggio protettivo menzionato
683
minali del trasformatore di alimentazione Tl
vanno fatti sui conduttori estremi, quello contras-
segnato con O V e l'altro indicato con 12 V nello
schema teorico di figura 1.
Anche la luminosità del diodo led DL può essere
esaltata, collegando più elementi in serie, ma ri-
ducendo il valore della resistenza di protezione
Rl, in modo che la corrente complessiva si aggiri
intorno ai 25 mA. Per un risultato luminoso mi-
gliore, si consiglia l'impiego di diodi led giganti
ad alta efficienza. Conviene tuttavia non supera-
re il numero di tre diodi in serie con la tensione
di 6 Vcc e quello di sei diodi led con la più eleva-
ta tensione di 12 V cc.

MONTAGGIO DEL DISPOSITIVO

Poiché il dispositivo deve rimanere continuamen-


te collegato con la linea di rete a 220 Vca, il
montaggio va eseguito in modo da conseguire il
massimo isolamento da terra dei conduttori. E
questo traguardo si raggiunge sia impiegando un
circuito stampato di piccole dimensioni, sia fa-
cendo uso di un adatto contenitore.
Il disegno, in gradezza reale, del circuito stampa-
to, da riprodurre su una delle due facce di una
basetta supporto di materiale isolante, di forma
rettangolare, delle dimensioni di 9 cm x 5 cm, è
Fig. 5 - La composizione del contenitore consigliato è pubblicato figura 3.
in

di plastica, con spina già Incorporata. Mancano invece


i due fori per l'inserimento del diodo led e della lam-
Sulla basetta supporto va composto il modulo
padina di piccola potenza, che verranno opportuna- elettronico dell'apparato nel modo suggerito in
mente praticati sulla parte superiore. figura 2, montando per primi i componenti di in-
gombro minore ed inserendo per ultimi il trasfor-
matore Tl e le due pile ricaricabili al nichel-
cadmio collegate in serie.
In posizione parallela alle batterie, fra una di
queste e la resistenza R2, è applicato un ponti-
e contro i forti picchi di corrente sul filamento cello, rappresentato da uno spezzone di filo con-
freddo della lampada LP, che potrebbero pure duttore, che garantisce la continuità circuitale fra
distruggere il transistor TR3. l'emittore di TR3 e la linea di alimentazione po-
I due transistor TR2 e TR3, che rimangono in sitiva. Un secondo ponticello è inserito sotto una
conduzione in assenza dell'energia di rete, vanno delle due pile, parallelamente a questa, per la
all'interdizione, se non ritorna la tensione a 220 continuità elettrica fra linea di alimentazione ne-
V ca, un po' prima della scarica totale delle due gativa, il catodo del diodo led ed uno dei termi-
pile ricaricabili, quando queste stanno per esau- nali della lampada di emergenza LP.
rirsi, con il conseguente spegnimento della lam- Il trasformatore Tl, della potenza di 2 W circa,
pada LP, che rimane accesa per due ore circa. E deve essere dotato di avvolgimento primario a
ciò è molto importante, perché la scarica comple- 220 V ca e avvolgimento secondario a 6 Vca. Il
ta delle pile potrebbe danneggiarle anche irrepa- modello da noi proposto è caratterizzato dalla
rabilmente o, nella migliore delle ipotesi, ridurne presenza di due avvolgimenti secondari a 6 Vca
la durata della vita. ciascuno, per il semplice motivo che questi tipi di
Per aumentare la luminosità della lampada di trasformatori sono più facilmente reperibili in
emergenza, ovvero per utilizzare un modello di commercio. Ovviamente, dei due avvolgimenti
maggiore potenza elettrica, si possono collegare, secondari, uno rimarrà inutilizzato.
in serie tra di loro, anche nove pile ricaricabili, da Le due pile al nichel-cadmio, da 500 mAh (mil-
1,2 V ciascuna, per una tensione complessiva di liampere-ora) e 1,2 V, debbono essere collegate
quasi 11 V. In questo caso i collegamenti sui ter- in serie. Nello schema di figura 2, il collegamento

684
Fig. 6 - Cablaggio completo del modulo elettronico, del dispositivo per accensione
di una lampada di emergenza, eseguito nei nostri laboratori di progettazione e
collaudo.

fra il morsetto negativo di una e quello positivo na, per constatare che, quasi subito, ossia dopo
dell'altra avviene nella parte alta del disegno, do- un secondo o poco più, in dipendenza della cari-
ve il circuito stampato si identifica con una fa- ca del condensatore elettrolitico C 1, la lampada
scetta di rame di larghezza superiore alle altre. I di emergenza LP si accende, a testimonianza del
morsetti liberi ed utilizzabili rimangono saldati a preciso comportamento del progetto elettronico.
stagno a due piazzole di rame ben isolate tra loro Eseguita, la prova ora descritta, il modulo elettro-
e visibili nella parte più bassa del disegno di figu- nico è da considerarsi pronto per essere inserito
ra 2. nel suo contenitore, che riveste il compito, di pri-
Una volta composto il modulo di figura 2, prima maria importanza, di isolare le parti circuitali
di completare l'opera tramite l'inserimento del- scoperte.
l'apparato in un adatto contenitore, nel modo in- Coloro che non disponessero di un adatto conte-
dicato in figura 4, si deve eseguire un rapido e nitore, potranno acquistare quello riprodotto in
semplice controllo circuitale. Occorre, infatti, tra- figura 5, unitamente al trasformatore Tl, presso
mite l'impiego di un tester, misurare la tensione la B.C.A. ELETTRONICA - Via T. Campanella,
sui terminali della resistenza R2, dopo aver ap- 134 - IMOLA (Bologna) Tel. 0542 - 35871.
plicati, provvisoriamente, la lampada LP ed il La lampada LP ed il diodo DL vanno applicati
diodo led DL ai loro posti. E questo valore di sulla parte superiore del contenitore, come indi-
tensione deve aggirarsi intorno ai 2 V -;- 3 V, a cato nel disegno di figura 4, per mezzo di quattro
seconda dello stato di carica delle batterie. Natu- fili conduttori.
ralmente questa prova va eseguita dopo aver in- Non utilizzando il contenitore di plastica consi-
nestato la spina dell'apparato su una qualsiasi gliato, è buona regola applicare, all'avvolgimento
presa-luce. primario del trasformatore Tl, un fusibile ritar-
Dopo una mezz'ora circa, si può staccare la spi- dato da 100 mA - 250 V ca, anche di tipo volante.

685
Fornisce tre diversi tipi
di segnali
regolabili in frequenza.

GENERATORE
DI SEGNALI
Il progetto, qui presentato e descritto, se realiz- Le denominazioni da attribuire a questo apparec-
zato, consente di arricchire il laboratorio con uno chio sono almeno due, quella di generatore di
strumento indispensabile per l'attuazione di una funzioni e l'altra, assai più semplice e di imme-
lunga serie di analisi, controlli, verifiche e messe diata interpretazione, di generatore di segnali,
a punto. Con una spesa che si aggira intorno alle dato che, dalla sua uscita, si prelevano tre segnali
poche migliaia di lire, ma che affida all'operatore diversi, con diversi valori di frequenze, seleziona-
un apparato che vanta le stesse prestazioni degli bili tramite commutatori.
analoghi dispositivi commerciali, i cui prezzi rag- Le forme dei segnali generati sono le seguenti:
giungono e superano il mezzo milione di lire. quadra, sinusoidale e triangolare. Il commutatore

Pur non essendo un progetto concepito per i lettori princi-


pianti, quello del generatore di funzioni è un dispositivo atte-
so da molti, dilettanti e professionisti che, senza sottoporsi a
spese eccessive, vogliono ugualmente raggiungere ambiti
traguardi tecnici.

686
È uno strumento necessario in tutti i laboratori di elettronica.

Costa poco, ma le prestazioni sono pari a quelle degli analo-


ghi apparati commerciali.

multiplo che le seleziona è l'S3, mentre l'S2 ne ad esempio, evidenzia il tasso di distorsione ar-
varia la frequenza fra gli estremi di gamma di 10 monica, che si identifica con il degrado sofferto
Hz e 100.000 Hz. Ma vediamo subito, a grandi li- dal segnale originale durante il processo di am-
nee, a che cosa possono servire questi segnali. plificazione.
L'onda quadra riveste notevole importanza du- Il terzo segnale, l'ultimo in ordine di commuta-
rante l'esame dei circuiti logici, in particolar mo- zione, è quello triangolare, che si rivela utilissimo
do di quelli chiamati ad abilitare altre funzioni. in laboratorio per l'esame della funzione di tra-
Come segnale di sincronismo, poi, diviene utilis- sferimento in tensione continua tra ingresso ed
simo in molte pratiche applicazioni ed offre l'op- uscita, allo scopo di individuare il punto ottimale
portunità di analizzare i ciruiti a radiofrequenza di lavoro di uno stadio. In misura particolare,
ad ampia banda, grazie al numero elevato di ar- questo tipo di segnale consente il controllo dei
moniche in esso contenuto. In ogni caso, l'impie- servomeccanismi, quelli che realizzano i moti ra-
go tipico dei segnali ad onda quadra lo si riscon- pidi e continui, in avanti e all'indietro. Ma è pure
tra nel controllo degli stadi a frequenza inter- assai utile nella ricerca di eventuali inneschi ed
media e video, sia in radio che in televisione. instabilità di funzionamento.
Il segnale sinusoidale, con il quale si esegue una
vasta gamma di analisi alle varie frequenze e con
segnali di ampiezza diversa, valuta praticamente CARATTERISTICHE CIRCUITALI
il guadagno in funzione della frequenza e serve
quindi per la messa a punto di filtri, per il con- Il progetto del generatore di segnali, pubblicato
trollo della curva di attenuazione e della ondula- in figura 1, impiega un integrato della EXAR,
zione nella banda passante. Negli amplificatori, modello XR 2206, di non facile reperibilità com-
687
"'
o:

688
o o

Fig. 2 - Modulo elettronico del generatore di segnali realizzato su una basetta ret-

-
tangolare con circuito stampato. Alcuni ponticelli, rappresentati da fili conduttori,
completano la continuità elettrica delle piste di rame.

< COMPONENTI I

Condensatori RA = 50.000 ohm (trimmer)


C1 = 100.000 pF (ceramico) R5 = 10.000 ohm - 1/4 W
C2 = 100.000 pF (ceramico) R6 = 22.000 ohm (trimmer)
C3 = 1.000 F- 40 VI (elettrolitico) R7 = 100.000 ohm (pot. a variaz. lin.)
C4 = 100.000 pF (ceramico) R8 = 8.200 ohm - 1/4 W
es = 100.000 pF (ceramico) R9
R10
=
=
1.200 ohm - 1/4 W
1.000 ohm - 1/4 W
C6 = 10F- 35 VI (elettrolitico)
C7 = 10F- 16 VI (elettrolitico) R11 = 680 ohm - 1/4 W
C8 = 22 F- 16 VI(elettrolitico) R12 = 500 ohm (trimmer)
C9 = 1F (ceramico) R13 = 4.700 ohm (pot. a variaz. lin.)
C10 = 100.000 pF (ceramico)
C11 = 10.000 pF (ceramico) Varie
C12 = 1.000 pF (ceramico)
C13= 1F (ceramico) T1 = trasf. (220 Vca - 18 Vca - 0,2 A)
P1 = ponte raddrizz. (80 V - 0,5 A)
DL = diodo led
Resistenze IC1 = stabiliz. (7812)
R1 = 1.500 ohm - 1/4 W IC2 = XR2206 (EXAR)
R2 = 4.700 ohm - 1/4 W S1 = interrutt.
R3 = 4.700 ohm - 1/4 W S2 = comm. (1 via - 4 posizioni)
S3 = comm. (3 vie - 3 posizioni)

689
1 1

2 1

Fig. 3 - Queste sono le figure visualizzate sullo scher-


mo di un oscilloscopio e relative ai segnali uscenti dal
generatore descritto nel testo.

merciale. Ma certamente acquistabile presso la


t
JV
ditta B.C.A. ELETTRONICA - Via T. Campa-
nella, 134- IMOLA (Bologna).
Il trasformatore Tl, di piccola potenza, riduce la
3 i
tensione alternata di rete di 220 V al valore di 18
Vca, mentre il ponte raddrizzatore Pl (80 V-0,5
A) rettifica la tensione alternata ridotta da Tl e Fig. 4- Dopo le operazioni di taratura dello strumento,
le tre forme d'onda assumono le espressioni qui ripro-
a applica all'integrato stabilizzatore ICl, che dotte. I valori delle rispettive tensioni, indicati sulla
provvede a sua volta ad alimentare l'integrato destra di ciascuna figura, sono quelli massimi otteni-
l[C2. bili con il potenziometro R13 regolatore dei livelli dei
L'interruttore S 1 accende e spegne il circuito. Il segnali uscenti.
commutatore multiplo S2, ad una via e quattro
posizioni, seleziona la banda richiesta in uscita
dall'operatore. Dunque, le bande di frequenza,
che caratterizzano i tre tipi di segnali generati,
sono quattro e suddivise fra i valori nominali di Il commutatore S3, a tre vie e tre posizioni, sele-
10 Hz e 100.000 Hz, secondo quanto segnalato ziona le tre forme d'onda dei segnali uscenti (fi-
nella corrispondente tabella. gura 3). Tutte le funzioni pertanto vengono svol-
te dall'integrato IC2, sulla cui composizione cir-
cuitale interna e taluni propri comportamenti
BANDE DI FREQUENZA avremo occasione di soffermarci più avanti. Per il
momento ricordiamo che il generatore di segnali,
pur essendo uno strumento di elevata precisione
N° banda nominale (Hz) reale (Hz) i ed alta classe, presenta alcuni problemi che, sol-
tanto con una buona dose di volontà ed alcuni
1° 100 - 10 115 ± 7 accorgimenti, potranno essere superati. Per
2 1.000 - 100 1.100 : 77 esempio, i quattro condensatori C9-C10-C11-
3° 10.000- 1.000 11.000 +: 790 C12, dovrebbero essere caratterizzati da valori
4 100.000 - 10.000 110.000 ±: 7.500 capacitivi assolutamente precisi, con tolleranze
ali' 1 % . Ma questi componenti, pur di non facile
690
R6

Flg. 5-Le operazioni di messa a punto dei trimmer R4 • R6 • R12 sono descritte
nel corso dell'articolo e debbono essere effettuate tenendo sott'occhio questi dia-
grammi.

eperibilità commerciale, verrebbero a costare una precisione approssimativa dei valori non
roppo, vanificando in parte i vantaggi economici compromette il funzionamento del generatore di
ell'autocostruzione dello strumento. L'ostacolo, segnali. In ogni caso, i condensatori chiamati in
uindi, può essere superato, chiedendo al riven- causa non debbono essere ceramici o elettrolitici,
itore un cortese intervento di selezione sui con- ma soltanto di tipo in poliestere.
lensatori, tramite il capacimetro digitale, oggi in Il problema più grosso si affaccia comunque in
endita in ogni negozio specializzato ad un prez- fase di messa a punto dei tre trimmer R4- R6-
o che si aggira intorno al centinaio di migliaia di R 12, perché questi impongono l'uso di un oscillo-
re. Con questa operazione è facile individuare, scopio, che non tutti i lettori posseggono. Ma sia-
ra un certo numero di condensatori dall'appa- mo certi che, non trovando un amico in grado di
ente, uguale valore capacitivo, quello che più si offrire una tale prestazione, non costerà molto il
vvicina alla grandezza necessaria. Ricordiamo, rivolgersi presso qualche laboratorio tecnico per
uttavia, che la selezione dei quattro condensato- radio e televisione, dove basteranno pochi minuti
i non è necessaria in senso assoluto, dato che per risolvere il problema.

691
+ -t-

o
oo a

o
o
-o
o
o
o

+ +
692
compiti del generatore di segnali, fatta eccezione,
ovviamente, del processo di stabilizzazione della
tensione di alimentazione.
Lo schema teorico dell'integrato XR 2206 è ri-
portato in figura 12. In esso, i punti non collegati,
13 Fig. 7 • Piedinatura, vista dall'al- per semplicità circuitale, si intendono connessi a
12
to, dell'integrato della EXAR mo- tensioni stabili di polarizzazione pure prodotte
dello XR 2206. La disposizione da IC2 a partire dalla tensione di alimentazione.
11 dei terminali è quella classica, Il segnale a frequenza fondamentale viene gene-
10 dual in line, con sedici pins.
rato da un oscillatore controllato in tensione, che
9
fa capo ai terminali 5 - 6, sui quali si deve appli-
care il condensatore che, tramite il processo di
carica e scarica, controlla i sernicicli delle oscilla-
zioni. La tensione è fornita all'oscillatore dagli
interruttori di corrente rappresentati dalle resi-
stenze collegate sui piedini 7 e 8. Ma il piedino 8,
CONSIDERAZIONI TEORICHE nel progetto di figura 1, non viene utilizzato.
Il valore del condensatore e quello della somma
Per assimilare bene il comportamento del pro- delle resistenze verso massa, sono inversamente
getto di figura 1, conviene esaminare, almeno proporzionali alla frequenza di oscillazione. Dun-
sommariamente, il circuito interno all'integrato que, una imprecisione capacitiva di C9 - ClO -
IC2 il quale, come abbiamo detto, svolge tutti i Cll - Cl2, comporta sicuramente il disalJinea-

RETE

PANNELLO FRONTALE

Fig. 8 • Piano costruttivo completo del generatore di segnall. Sul pannello frontale,
costituito da una lastra di alluminio, sono applicati tutti gll elementi di comando
dello strumento.

693
Fig. 9- Riproduzione fotografica dall'alto del
prototipo di generatore di segnali realizzato
nei nostri laboratori di progettazione e collaudo.

Fig. 10 - Questa foto riproduce princi-


palmente il pannello frontale del gene-
ratore di segnali nella sua faccia poste-
riore. Si noti la ridottissima lunghezza
dei fili conduttori di collegamento tra il
modulo elettronico e gli elementi di
comando.

mento della scala delle frequenze in funzione quadra, con ampiezza compresa tra O V ed il va-
delle gamme. Tuttavia, prevedendo per S2 una lore di tensione presente sul piedino 4, corri-
seconda sezione, in grado di inserire dei trimmer spondente a quello di alimentazione. Questo se-
resistivi, in sostituzione della resistenza R8, ma gnale può essere utilizzato sempre, anche quan-
uno per ciascuna banda e nel valore di 20.000 do si generano altre forme d'onda, per esempio
ohm, è consentito l'impiego di condensatori al per il sincronismo dell'oscilloscopio, divenendo
10% di tolleranza, a condizione di recuperare la assai utile quando in uscita si impiegano segnali
deviazione in frequenza per mezzo dei trimrner. molto piccoli, difficili da sincronizzare, ovvero da
Il segnale generato dall'oscillatore è presente sul triggerare.
terminale 11 in veste di segnale logico, ad onda Successivamente il segnale giunge alla sezione di
694
destra dello schema di figura 12, nella quale è progetto di figura 1, l'uscita è massima. L'uscita
presente il moltiplicatore e formatore sinusoida- si annulla, quando la tensione raggiunge il valore
le, nonché l'amplificatore d'uscita. Il quale offre presente sul condensatore C7.
il segnale al piedino 2 a partire da quello dei cir-
cuiti a monte.
Il moltiplicatore e formatore sinusoidale, quando MONTAGGIO
funziona con segnali sinusoidali in uscita, è un
normale stadio differenziale, in cui si sfrutta una Il montaggio del generatore di segnali si esegue
complessa relazione matematica, per la quale, in in due tempi. Dapprima si realizza il modulo
presenza di un'onda triangolare in ingresso, di elettronico, nel modo indicato nello schema pra-
piccola ampiezza e perfetta, in uscita si ottiene tico di figura 2, poi si introduce questo in un con-
una sinusoide. tenitore metallico, sul cui pannello frontale si ap-
Tra i piedini 14 e 15 si aggiusta l'offset di tensio- plicano i vari elementi di comando, come segna-
ne e quindi la dissimmetria. Tra i piedini 13 e 14, lato nella figura 8 e nelle foto, che riproducono,
invece, è presente il controllo della forma d'on- in due diverse posizioni, il dispositivo costruito
da. nei nostri laboratori e che si possono osservare
L'ingresso del moltiplicatore, corrispondente al nelle figure 9 e 10.
piedino 1, controlla l'amplificazione dello stadio li modulo elettronico va composto su una basetta
differenziale, ovvero la corrente di lavoro e può supporto, di materiale isolante, di forma rettan-
essere utilizzato per regolare l'ampiezza d'uscita. golare, delle dimensioni di 20 cm x 10,5 cm.
Quando è collegato a massa, come accade nel Su una delle due facce della basetta supporto si

Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000


Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
nico.
Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
PASSI » ha riscosso il massimo successo editoriale.

695
ponenti applicati al pannello frontale dello stru-
mento, debbono essere molto corti.
+VCC Il segnale ad onda rettangolare può essere utiliz-
R2 zato per l'esame dei circuiti logici, ad una sola
condizione, tramite l'impiego di un circuito inter-
faccia, come quello riportato nello schema di fi-
gura 11, che consente di adattare il segnale gene-
rato alle tensioni di funzionamento dei circuiti
logici cui lo si applica.
Il circuito di figura 11 è alquanto semplice, so-
prattutto perché la tensione di alimentazione +
VCC è la stessa che alimenta il circuito logico,
E u dal quale dunque viene derivata. Il transistor
TRl è il modello BC 109, la resistenza R1 assu-
GNO me il valore di 4.700 ohm, la R2 quello di 10.000
ohm.
Facendo riferimento al disegno di figura 8, nel
Fig. 11 - Semplice circuito interfaccia, necessario per
quale sono segnalati tutti gli elementi applicati
l'Impiego del segnali a forma quadra In sede di analisi sul pannello frontale del dispositivo, possiamo
del sistemi logici predisposti all'abllltazione di altre ora ricordarne la precisa funzione, menzionando-
funzioni. Componenti: TR1 = BC 109; R1 = 4.700 li nell'ordine con cui si possono osservare.
ohm; R2 = 10.000 ohm. La tensione di alimentazione
Il diodo led DL tiene informato l'operatore sulla
positlva + VCC è quella derivata dal circuito logico in
esame. condizione di acceso o spento dell'intero circuito.
Il commutatore S3 predispone l'apparecchio per
il tipo di segnale prescelto in uscita, che può es-
sere rettangolare, sinusoidale o triangolare. Il po-
tenziometro R7, di tipo a variazione logaritmica,
compone il circuito stampato, il cui disegno in munito di manopola opportunamente graduata
grandezza reale è pubblicato in figura 6. fra 1 e 10, costituisce il controllo della frequenza
Ovviamente, i collegamenti tramite fili condutto- del segnale generato. Il commutatore S2 selezio-
ri, fra i vari punti del modulo elettronico e i com- na la banda di frequenze presente in uscita. L'in-

Fig. 12 - Schema elettrico del circuito contenuto nell'integrato XR 2206.I vari punti
numerati e racchiusi in piccoli quadrati si Identificano con I piedini esterni del
componente.

696
terruttore Sl accende e spegne il dispositivo. La
boccola U, di tipo schermato per cavo coassiale,
si identifica con l'elemento di prelievo dei se-
gnali.
MANUALE DEI DIODI
Con il potenziometro R13, infine, si regola il li-
vello del segnale uscente tra due valori estremi di E DEI TRANSISTOR
massimo e di minimo.
L. 13.000
Un prestigioso volumetto di 160 pagine,
TARATURA DEL TRIMMER con 85 illustrazioni e 75 tabelle con le
caratteristiche di circa 1.200 transistor e
La taratura dei trimmer R4- R6- R 12, che sono 140 diodi.
tutti di tipo multigiri, si esegue nel modo seguen- L'opera vuol essere una facile guida, di
te. Sull'uscita U del circuito di figura 1 si collega rapida consultazione, nel laboratorio
l'oscilloscopio. Quindi si posiziona il potenzio- hobbystico, dove rappresenta un ele-
metro R 13 in modo da attribuire al segnale mento integrante del corredo abituale
uscente il massimo livello. Poi si chiude l'inter- delle attrezzature.
ruttore Sl e si alimenta il circuito. A questo pun-
to si regola il trimmer R4 in modo da ottenere
una perfetta onda triangolare, dopo aver ovvia- MANUALE
mente posizionato il commutatore S3 su questo DEI
tipo di segnale, che nello schema teorico di figu- 1ODI E DEi TRANSISTOR
ra 1 è quello disegnato più in basso.
La successiva operazione di taratura comporta la
commutazione di S3 sul segnale sinusoidale, con
la conseguente regolazione del trimmer R6.
Durante la regolazione del trimmer R4, il segna-
;
le triangolare, che sullo schermo dell'oscillosco-
pio apparirà nella forma segnalata a sinistra, in
alto di figura 5, verrà trasformato in quello rap-
presentato sulla destra della stessa figura. Prati-
camente, dalJ'espressione A, si deve ottenere,
tramite regolazione di R4, il disegno riportato in
B.
,I
Per quanto riguarda la messa a punto del segnale
sinusoidale, si deve intervenire dapprima sul
trimmer R6, con lo scopo di trasformare il segna-
le presentato sulla sinistra, in posizione centrale
di figura 5, dalla forma C a quella D. Poi, tramite
R12, si perfeziona la taratura con il passaggio
dall'immagine E a quella F, riportata in basso di Tra i principali argomenti trattati, ricor-
figura 5. diamo:
Durante la regolazione del trimmer R4 può acca-
dere che questo elemento impedisca all'integrato Diodi al germanio e al silicio - Semicon-
IC2 di oscillare. Ma un tale comportamento va duttori P ed N - Verifiche pratiche - Diodi
considerato del tutto occasionale ed immediata- varicap - Diodi zener - Transistor -
Aspetti strutturali - Amplificazione a
mente superabile con un successivo avvitamento transistor - Configurazioni - Piedinature -
del regolatore del trimmer. Sigle - Riferimenti guida.
Coloro che volessero ulteriormente perfezionare
il procedimento di taratura del trimmer R12, po-
tranno servirsi di un distorsiometro, dato che, al
di sotto dell'l %, la distorsione dei segnali è assai
poco visibile sull'oscilloscopio.
Il segnale ad onda rettangolare, contrariamente a
quanto richiesto da quelli triangolare e sinusoida-
le, non necessita di alcun intervento di messa a
punto.
697
e ELEMENTARE
ETTRONICA

RIMI

TRANSISTOR
AMPLIFICAZIONE BF
Per meglio assimilare il concetto di amplificazio- Le due resistenze Rl - R2 costituiscono un parti-
ne di segnali di bassa frequenza, tramite i transi- tore di tensione, che si rende necessario per attri-
stor, più che le formule e i diagrammi, serve una buire al segnale alternato il livello prestabilito.
pratica applicazione, come quella suggerita attra- Che è di 50 mVp (tensione di picco) e che qui di
verso gli schemi delle figure 1 e 2. Nei quali, seguito vogliamo calcolare con l'ausilio della leg-
come è facile notare, il segnale di bassa frequen- ge di Ohm.
za, che si vuol amplificare con il transistor TR, è Sulle estremità dell'avvolgimento secondario del
quello della tensione alternata di rete a 50 Hz, la trasformatore Tl, il valore efficace della tensione
cui ampiezza è di 50 mVp. alternata è quello di 12 Veff., ma quello di picco
Il trasformatore di tensione Tl che, per ragioni ammonta a ben 16,8 Vp, perché 12 V x 1,4 =
di immediata reperibilità commerciale, è quello 16,8 Vp. Ora, tenuto conto che il valore della re-
solitamente impiegato per alimentare il campa- sistenza Rl è di 3.300 ohm e quello di R2 è di 10
nello elettrico di casa, ossia dotato di un avvolgi- ohm, applicando la legge di Ohm, si stabilisce im-
mento primario per la tensione di rete di 220 mediatamente l'intensità di corrente che scorre
Vca ed uno secondario di riduzione della tensio- attraverso l'avvolgimento secondario di Tl, la re-
ne al valore di 12 Vca, con una potenza che si ag- sistenza Rl e la resistenza R2.
gira intorno ai 5 W, ma che in questo dispositivo
viene assorbita in piccolissima misura, applica sui V:R = I
terminali della resistenza R2, il segnale da ampli-
ficare. 12 V: (3.300 + 10 ohm) = 0,003625 A

698
Conoscendo il valore della corrente che scorre
nel generatore di segnali alternati, si stabilisce
quello della tensione sui terminali della resisten-
za R2:
V= IxR

0,003625 x 10 = 0,03625 V = 36,25 mVeff.

mentre la tensione di picco vale:


36,25 x 1,4 = 50 mVp

Ovviamente, tra un picco positivo ed uno negati-


vo, il valore ora segnalato raddoppia e i 50 m Vp
equivalgono a 100 m Vpp. Questo dunque è il li-
vello del segnale presente sul punto E del circui-
to teorico di figura 1. Il quale può essere ascolta-
to, sotto forma di ronzìo, attraverso una cuffia
con impedenza di valore compreso fra i 40 ohm e
i 600 ohm.

ELABORAZIONE DEI SEGNALI


I diagrammi riportati in figura 3 riflettono l'anda-
Al transistor TR è affidato l'incarico di elaborare mento dei fenomeni elettrici verificatisi nel cir-
i segnali applicati alla sua base. Principalmente di cuito di figura 1. Le curve, ovviamente, sono
amplificarli in misura tale che, attraverso la stes- quelle che si potrebbero notare sullo schermo di
sa cuffia, prima inserita sul punto circuitale E ed un oscilloscopio, con il quale si valuterebbe il li-
ora in quello contrassegnato con la lettera U, il vello raggiunto dal segnale amplificato, nella mi-
suono risulti assai più forte. Ma vediamo subito sura di 7 Vpp, come segnalato nel disegno ripor-
come ciò si verifica. tato più in basso di figura 3.
Il condensatore Cl che, come è risaputo, costitui- La simusoide a livello di tensione inferiore iden-
sce un ostacolo per le correnti continue, si lascia tifica il segnale applicato alla base del transistor,
attraversare da quelle variabili. In tale occasione, quella a livello di tensione maggiore riflette l'an-
quindi, il segnale alternato, presente sui terminali damento del segnale amplificato e presente sul
della resistenza R2, viene trasferito sulla base di collettore, che varia fra + 3,5 Vp e- 3,5 Vp.
TR. Il quale, per lavorare correttamente, necessi- Contemporaneamente al processo di amplifica-
ta di una opportuna polarizzazione, che si ottiene zione, il transistor TR compie una secondaria,
regolando il potenziometro Pl in modo tale che, ma non meno importante elaborazione del se-
fra collettore ed ernittore del semiconduttore, si gnale applicato alla base. E questa può essere
possa rilevare, tramite il tester commutato nella agevolmente osservata in figura 3, ponendo a
funzione di voltmetro, un valore di tensione pari confronto i due diagrammi e rilevando come il
alla metà di quello di alimentazione di TR. E segnale amplificato appaia completamente inver-
poiché l'alimentazione avviene con la tensione di tito nelle sue fasi, rispetto a quello da amplifica-
9 Vcc, quella misurata nel modo ora detto deve re. In pratica, la semionda positiva, presente sul
essere di 4,5 Vcc. punto circuitale E, diventa negativa in quello U.
Il potenziometro Pl ha il valore di 10.000 ohm
ed è di tipo a variazione lineare. Al suo posto si
sarebbe potuto applicare un comunissimo e me- GUADAGNO DI POTENZA
no costoso trimmer, ma con questo componente
l'operazione di polarizzazione di base di TR Il transistor è un componente che può amplifica-
avrebbe sollevato qualche difficoltà pratica, non re la tensione, la corrente o entrambe queste
sempre superabile da un principiante. grandezze. Per esempio, facendo ancora riferi-
Una volta ottimizzato il punto di lavoro di TR mento al circuito di figura 1 e ai dati ricavati,
con il potenziometro Pl, il transistor è ora in gra- l'amplificazione della tensione del segnale appli-
do di amplificare il segnale di 50 m Vp a 50 Hz cato alla base si calcola così:
applicato alla sua base, proponendolo sul collet-
tore per l'eventuale impiego. 3,5 Vp : 0,05 Vp = 70

699
T1

16,8 Vpicco)

Flg. 1- Circuito sperimentale, con finalità puramente didattiche, In grado di


220V analizzare il fenomeno dell'ampllficazlone del segnali di bassa frequenza,
ottenuta con un transistor di tipo NPN.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R4 = 1.000 ohm - 1/2 W
C1 = 1F (ceramico)
C2 = 1F (ceramico) Varie
P1 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
Resistenze TR = 2N1711
T1 = trast. (220 Vca- 12 Vca-5 W)
R1 = 3.300 ohm - 1/2 W CUFFIA = 40 ± 600 ohm
R2 = 10 ohm - 1/2 W ALIM. = 9 Vcc
R3 = 33.000 ohm - 1/2 W

tenendo conto che il valore della tensione del se- ricordando che il livello del segnale è di 50 m Vp
gnale, rilevato sul collettore tramite l'oscillosco- sulla resistenza R2 di 10 ohm, si ha:
pio, era di 3,5 Vp e quello applicato alla base era
di 50 mVp = 0,05 Vp. Pot. in entr. = 0,25 mW
Ma tale grandezza non assume rilevante impor-
tanza, poiché il segnale elettrico potrebbe essere Nel secondo caso, ricordando che il livello del se-
aumentato in tensione e non in potenza, alla gnale è di 3,5 V e la resistenza R4 di 1.000 ohm,
stessa stregua del trasformatore, che non interfe- si ha:
risce in alcun modo sul wattaggio dei fenomeni in
gioco. Quel che conta maggiormente, invece, è il
guadagno in potenza del transistor, che risulta
Pot. in use. = 12,25 mW
dal rapporto tra la potenza in entrata e quella in
uscita dal transistor. E questi due valori delle po- Dunque, eseguendo il rapporto fra le due poten-
tenze si stabiliscono tramite la formula: ze, si ottiene il valore del guadagno di potenza
raggiunto tramite l'intervento del transistor TR
W= V:R sul segnale ad esso applicato, cioè:

Nel primo caso, ovvero per la potenza di entrata, Guadagno di potenza = 12,25 : 0,25 = 49
700
32e
Tl 7"s
e=e"%0ETA

PILA
9V

c2
SPINA RETE

Fig. 2- Schema costruttivo del circuito sperimentale, alimentato con una pila da 9
V, con il quale è possibile controllare, mediante una cuffia, l'amplificazione dei se-
gnali alternatl, provenienti dalla rete-luce, effettuata dal transistor TR.

Il supplemento di energia, che il segnale ottiene mule, concetti e principi teorici assai complicati
durante il processo di amplificazione, viene ov- che, per coloro che muovono i primi passi nel
viamente assorbito dall'alimentatore a 9 Vcc. mondo dell'elettronica, avrebbero creato confu-
I calcoli ora riportati debbono intendersi molto sioni mentali e perdite di tempo. Per esempio, in
semplificati e quindi non precisi. Tuttavia, l'im- sede di calcolo delle potenze si sono valutate,
precisione si è imposta per motivi di pura ridutti- molto. semplicemente, le resistenze, mentre si sa-
vità didattica, onde evitare l'esposizione di for- rebbero dovute considerare le impedenze, le cui

+",T • T
-50mV- '-....Ji..7' "-..J!..,7'

Fig. 3- Questi due diagrammi, rappresentativi del se-


gnali in entrata ed In uscita, interpretano, quantitativa-
mente, Il concetto di ampllflcazione compiuta dal tran-
sistor.

701
= +
- +
]
Rb
±l c2
s C2

e U Iu o
.ii'3e c1


e

E gI
u
= -

Fig. 4- Stadio amplificatore a transistor di segnali va- Fig. 5- In questo circuito, la resistenza di polarizza-
riabill applicati alla base mediante il condensatore di zione di base Ab, collegata fra collettore e base del
accoppiamento C1. Con Ab è segnalata la resistenza transistor TR, limita la corrente di collettore quando
di polarizzazione di base, con Re quella di carico di questa, a causa di un eccessivo riscaldamento del se-
collettore. miconduttore, tende ad aumentare a dismisura.

misure, soprattutto quella d'uscita del transistor, le stufette elettriche e delle lampadine, dove il
non sono alla portata di un principiante. Ma i surriscaldamento impedisce sempre più il passag-
concetti fondamentali sono stati ugualmente rag- gio di corrente. Dunque, il transistor, coll'aumen-
giunti e sufficientemente interpretati, perché si è to dell'energia termica dissipata, favorisce l'incre-
voluto principalmente far capire al lettore come mento del flusso di corrente, fino all'autodistru-
il transistor sia un componente da utilizzare es- zione, se il carico è eccessivo, fino al mancato
senzialmente per elevare le tensioni, aumentare funzionamento, se il carico è limitato. Per evitare
le correnti o elaborare entrambe queste grandez- questo inconveniente, si ricorre all'impiego dello
ze elettriche, invertendone le fasi. stadio pubblicato in figura 5, nel quale la resi-
stenza di base Rb, anziché essere direttamente
collegata con la linea di alimentazione positiva,
STADI AMPLIFICATORI rimane inserita fra base e collettore. In questo
modo, quando TR si riscalda e conduce una
Lo schema riportato in figura 4 rappresenta un maggiore quantità di corrente, la tensione sul
classico stadio amplificatore, nel quale Cl e C2 collettore diminuisce e diminuisce pure quella di
assumono le denominazioni di condensatori di polarizzazione di base, creando un sistema di au-
entrata E e d'uscita U, mentre Rb è la resistenza toregolazione del transistor. In pratica, con una
di polarizzazione di base di TR ed Re quella di minore corrente in base, pure la corrente di col-
carico di collettore. lettore subisce una riduzione ed il semicondutto-
Questo circuito presenta l'inconveniente di alte- re conserva la condizione ideale di lavoro.
rare le proprie caratteristiche, quando il transi- Anche il circuito di figura 5 presenta a sua volta
stor è costretto a dissipare una quantità eccessiva un inconveniente: la formazione, da parte della
di potenza, che lo induce a surriscaldarsi e ad au- resistenza di base Rb, di una controreazione del
mentare la propria conduttività elettrica. Al con- segnale amplificato. Infatti, il segnale amplificato
trario di quanto accade nelle resistenze a filo del- da TR, che è presente sul collettore ed è di forte
702
= + = +

Rbl - Rc Rb1 Re
c2

Hg e
H g
:i-g@
E u, e gI
.@g ~
+
Rb2 Il 3 e2 ii3

= - =
[
Fig. 6 - Per raggiungere una buona stabilità di funzio- Flg. 7 - Stadio amplificatore a transistor di tipo classi-
namento del transistor TR, conviene polatlzzare la sua co. La presenza della resistenza di emittore Re impe-
base per mezzo di un partitore di tensione, in questo disce al semiconduttore di condurre una quantità ec-
caso rappresentato dalle resistenze Rb1 - Rb2. cessiva di corrente, che lo porterebbe all'autodistru-
zione.

intensità, ritorna, sia pure in misura modesta, sul- alla linea di tensione di alimentazione negativa
la base del transistor, con fase invertita, per osta- che, a sua volta, rimane a - 1 V rispetto all'e-
colare il processo di amplificazione. mittore. Dunque, la differenza di tensione, che
La controreazione, che si forma nello stadio di fi- intercorre tra l'emittore e la linea considerata al
gura 5, se da una parte rallenta il fenomeno del- valore di O V, è di 1 V.
l'amplificazione, dall'altra offre il vantaggio di Ora, se si considera che fra base ed emittore sus-
minimizzare la distorsione del segnale amplificato. siste sempre la tensione di 0,7 V, propria della
Quello riportato in figura 6 è un ulteriore siste- giunzione del semiconduttore, si può concludere
ma di polarizzazione di base del transistor TR, affermando che, fra base di TR e linea di massa,
raggiunto tramite il partitore di tensione compo- intercorre una differenza di tensione di 1,7 V (1
sto con le resistenze Rb 1 ed Rb2. Tale circuito, V + 0,7 V = 1,7 V).
peraltro abbondantemente impiegato nella prati- Il vantaggio derivante dall'impiego del circuito di
ca elettronica, offre buone garanzie di stabilità di figura 7 è immediatamente intuibile. Se il transi-
comportamento. stor, per effetto di un aumento della sua tempe-
Lo stadio presentato in figura 7 è di tipo classico ratura, tendesse a far aumentare la corrente di
e, rispetto a quelli precedentemente analizzati, collettore e, conseguentemente, quella di emitto-
introduce due nuovi elementi: la resistenza di re, la tensione positiva sull'emittore aumentereb-
emittore Re ed il condensatore, in parallelo a be, ma aumenterebbe anche quella negativa, ri-
questa, C3. spetto alla linea O V, della resistenza Rb2, la qua-
La resistenza Re serve a polarizzare l'elettrodo le provocherebbe una diminuzione della corrente
di emittore e quello di base rispetto alla linea di di base in TR, mantenendolo in condizioni di
terra, che corrisponde al valore di tensione di O perfetta stabilità.
V. Infatti, supponendo che Re provochi la caduta Il condensatore C3, che assume la denominazio-
di tensione di 1 V sui suoi terminali, l'emittore ne di "by-pass", favorisce il passaggio dei segnali
del transistor si trova al valore di + 1 V rispetto amplificati. Se questo elemento non ci fosse, si
703
=i:-
+ +
= -
Re Re

TR
e TR

R% ' $
E@ U
s
a e@
r i9
Flg. 8 - Configurazione circuitale con "emittore a mas- Fig. 9 - Nella configurazione circuitale con "base a
sa". Il segnale in uscita appare invertito nelle sue fasi, massa" il segnale uscente conserva le stesse fasi di
ma elevato nel livello. quello di entrata con un livello di molto superiore.

introdurrebbe una controreazione che ostacole-


rebbe, in una certa misura, il processo di amplifi-
+ cazione dello stadio. Anche se le piccole contro-
= reazioni, in taluni casi, possono divenire utili per
ridurre la distorsione dei segnali.
Il condensatore di emittore by-pass deve essere
dimensionato in modo da presentare una reat-
tanza alle frequenze con cui lo stadio di figura 7
deve lavorare. Tuttavia, senza ricorrere all'appli-
cazione di formule, per l'assegnazione dell'esatto
valore di C3 si rinvia il lettore all'apposita tabel-
la. Nella quale i valori capacitivi sono segnalati in
corrispondenza di una intera gamma di frequen-
ze. Per quanto concerne poi la tensione di lavo-
ro, questa rimane sempre bassa, di 16 VI per i
condensatori elettrolitici e di 50 --;- 100 VI per gli
Re altri modelli ceramici o in poliestere.

CONFIGURAZIONI CIRCUITALI

L'entrata E e l'uscita U dei segnali, in un transi-


FIg. 10- Anche se il collettore è collegato con la linea stor amplificatore di tensioni e correnti, possono
della tensione positiva di alimentazione, questa confi- assumere configurazioni circuitali diverse. Ma
gurazione circuitale assume la denominazione di "col- quelle fondamentali sono tre:
lettore a massa". In essa il segnale non aumenta di li-
vello e non muta le sue fasi, ma la corrente che lo
Identifica è molto più intensa. 1°- Emittore a massa
2°- Base a massa
3° - Collettore a massa

704
CAP ACITÀ BY-PASS SU EMITT ORE

Frequenza Capacità Tipo

10 Hz+ 20.000 Hz 47 + 10F elettrolitico


20 KHz : lOOKHz 10 + 1F poliestere o elettrolitico
100 KHz + 10MHz 100.000pF ceramico
10 MHz + 100MHz 10.000pF ceramico
100 MHz : 1.000MHz 1.000pF ceramico

Ognuna di queste, rispetto all'altra, offre alcuni ma e quella d'uscita U è alta. Il guadagno assume
vantaggi ma, contemporaneamente, presenta de- una grandezza media.
gli svantaggi. La terza configurazione, presentata in figura 10,
La configurazione schematica pubblicata in figu- è quella cosiddetta con "collettore a massa", an-
ra 8 prende il nome di "circuito con emittore a che se questo elettrodo del transistor rimane col-
massa" ed è quella più comunemente adottata in legato con la linea di alimentazione positiva, per-
sede di impiego dei transistor. Il segnale presente ché ciò che conta è l'influenza che il collettore
in entrata E, applicato fra base ed emittore, è esercita sul segnale di bassa frequenza, che è pari
presente in uscita U, fra collettore ed emittore, a quella di una massa.
con un livello superiore, avendo subìto il proces- Nel circuito di figura 10 l'impedenza d'entrata E
so di amplificazione di tensione, ma con fasi in- è alta, quella d'uscita U è bassissima. Le fasi del
vertite. L'impedenza d'ingresso è bassa e quella segnale rimangono sempre le stesse e l'amplifica-
d'uscita raggiunge un valore medio. Il guadagno, zione in tensione è inferiore all'unità, mentre ri-
invece, è massimo. mane elevata l'amplificazione della corrente. E
Quella di figura 9 è la configurazione circuitale questo è il motivo per cui, in figura 10, la sinusoi-
con "base a massa", nella quale il segnale viene de in uscita è stata disegnata con un tratto nero
amplificato nel suo livello, conservando le stesse più grosso rispetto a quello utilizzato per lo stes-
fasi originali. L'impedenza d'entrata E è bassissi- so segnale in entrata.

ELETTRONICA
p A]CA
eune nau±son
D ELETTRONICA - RADIO - OM - 27 Ma Il
IL FASCICOLO ARRETRATO
ESTATE 1986
FrONCO ME NSE SPED M A PO ST Gn Ja L1 s00
40MO .N 14.JGLu/ Ma o9TO +g
È un numero speciale di teoria e applicazioni varie,
DIDATTICA NUMERO SPECIALE appositamente concepito per i principianti che vogliono
ED APPLICAZIONI ESTATE '86 apprendere, in casa propria, quegli elementi che consen-
tono di costruire, collaudare e riparare molti apparati
elettronici.

II contenuto e la materia trattata fanno di questo fascico-


lo un vero

MANUALE-GUIDA
al prezzo di L. 4.000

Chi non ne fosse ancora in possesso, può richiederlo a:


ELETTRONICA PRATICA -- 20125 MILANO - Via Zuretti,
MANUALE - GUIDA 52, inviando anticipatamente l'importo di L. 4.000 a
mezzo vaglia postale, conto corrente postale n. 916205
PER ELETTRODILETTANTI o assegno bancario.

705
lemdite - Mcquisi- Permte
CEDO blocco valvole EABC80 - ECC85 - ECC82 - PCF82 CERCO frequenzimetro digitale, minimo 6 cifre - 40 MHz.
(n. 2) - PCF83 - PCF802 - PCC189 - PCL805 (n. 2)- PAOLO - Tel. (02) 6421932 tutti i giorni dalle 21 alle 23
PCH200 - PCL84 (2) - PC88 (n. 2)- PL5O00 - PY83 - DY88-
EF183 (n. 2)- 6TE8 - 6V6 - 6SK7 (n. 2) - PL504 - PY88 - VENDO C.B. AM/FM/SSB omologato + microfono
PL95 - 6E5 - 6BA6, quasi tutte con zoccolo. Prezzo da preamplificato + antenna per auto L. 200.000; antenna
concordare. collineare 158- 166 MHz L. 40.000; ricevitore 140- 170
RAGNINI ENRICO - Via Isonzo, 70/A- 70125 BARI MHz GPE kit da tarare L. 40.000.
DANIELE - Tel. (0434) 80034 ore serali
CERCO transistor AU113-AU111 funzionanti.
DI CHELLO MASSIMILIANO - Via L. Ariosto, 35 - 20089
PONTE SESTO - ROZZANO (Milano) Tel. (02) 8243526 CERCO convertitore per TV da sistema "NTSC" a siste-
ma "PAL" o "NTSC"/audio-video. Pago bene schemi e/o
VENDO VIC 20 completo di registratore e trasformatore circuiti stampati o progetto già montato.
+ vari libri di programmazione + moltissimi giochi su CAPELLI MARCO - Via Toscanini, 14 - 41016 NOVI
(Modena) oppure tel. (059) 670079 ore pasti
cassetta e cartdrige + Joystick + paddles + espansio-
ne da 16 kram completa di variatore di memoria e reset.
Il tutto in ottime condizioni, a L. 180.000. VENDO altoparlante 30 W L. 16.000 - pacco di materiale
NASSINI MARCO - Via Federativo, 15 - 25062 CONCE- vario con schemi in regalo L. 13.000 - altoparlanti vari a
SIO (Brescia) Tel. (030) 2753066 ore 13- 14 prezzo modico.
PICCOLO RENATO - Via N. Fabrizl, 215 - 65100 PE-
CEDO un microfono piezoelettrico + un altoparlante elit- SCARA
tico da 4 ohm + un altoparlante da 3,8 ohm + un volu-
me di "Radiotelefoni a transistor" da collezione del 1967, CERCO schema FDK multi 8 e FDK multi VFO anche fo-
in cambio di un giradischi valvolare a valigetta della Gelo- tocopia; cerco inoltre portatile ICOM ICO2AT anche dari-
so, purché funzionante. parare, a prezzo modico.
BRAGAZZI ALESSANDRO - Via Sarzana, 912 - 19027 CASON PAOLO - Casella Postale 5534 - 00177 ROMA
LA SPEZIA Tel. (06) 6110067

Di questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la necessità di offrire
in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati elettronici, oppure coloro che vorranno
rendere pubblica una richiesta di acquisto od un'offerta di permuta. •
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
tario. '
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo nei limiti di
40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stampatello).

706
CERCO citofono Siemens per esterno.
EDA RICCARDO - Via Don Gabrio, 4-
(Vercelli) Tel. (015) 402074 ore pomertd
VENDO modem 300 + 1.200 baud L. 110.000; penna ot-
tica per spectrurn L. 35.000; penna ottica Commodore L.
25.000; computer MSX nuovo + joystick + diversi giochi
L. 300.000; equalizzatore per auto amplificato L. 40.000;
TV B/N 1,5 pollici cristalli liquidi nuovo L. 110.000.
MINOTTI ELVEZIO - Via Magenta, 21 - 22060 CABIATE
(Como) Tel. (031) 766851

VENDO computer MSX VG8020 80 K ram e 32 K rom +


I cavi di collegamento + registratore + 100 giochi + 3
4,,q ,,I manuali al prezzo modico di L. 450.000 trattabili.
SARAN MATTEO • Via Sorgo Forte, 11 • 20174 ME-
STRE - Venezia Tel. (041) 614406 ore 20,30

VENDO Eprom 2708 - 2716- 2732 - 2764 - regolatori 5 V


5 A - contenitore TO3 - microprocessori Z80 - 8080 - 6802
- 6502 - RAM 4116 - alimentatori per schede + 5 V 5 A +
12 V 1 A-5 V 1 A. Telaio monitor TV RGB con schema
elettrico Philips 20" senza cinescopio - trasformatori - ali-
mentazione vari.
VENDO corso transistori S.R.E. rilegato in volumi com- CIONINI ROBERTO - Via Pisana, 49 - PONTEDERA
pleto di componenti elettronici. Tel. (0587) 212574
BRUZZANESE ALFREDO - Fondo Fucile Pal. 34 n° 8 -
98100 MESSINA Tel. (090) 2900287 ore 18-22 VENDO fotocopie schemi radio e apparecchi vari anni '60
(valvole-transistor)
VENDO inverter 12 Vcc - 220 Vca - 40 W completo di ROSSI PAOLO - Via dell'Artigliere, 18 - 46040 MON-
contenitore e tutto il necessario. Tutto in ottime condizio- ZAMBANO (Mantova) Tel. (0376) 800532 ore serali
ni a L. 60.000.
PRINCIPALLI NICOLA - Via G. D'Annunzio, 95/A - VENDO a L. 12.000 schemi TV, colora e b/n. Indicare la
72022 LATIANO (Brindisi) Tel (0831) 374150 dopo le 22 marca e l'esatto modello del TV.
RAGGIRI GIUSEPPE - Via Bosco, 11 - 55030 VILLA
V:ENDO giochi per ZX spectrum 48 K a prezzi incredibili. COLLEMANDINA (Lucca) Tel. (0583) 68390 dopo le
VALENTI FABRIZIO • Via F. Morandi, 17 - MILANO • ore 19
Tel. 2823306 tra le 18 e le 19 (solo zona Milano)
VENDO macchina per fumo da discoteca a getto imme-
DIPOLO caricato 11-45 mt - lungh. 10 metri vendo. Nuo- diato. Possibilità di spruzzo continuo per 20 sec. Spruzzo
vo veramente eccezionale per DX- SWL- 45 metrìsti. A di fumo intenso generato da un olio speciale che vendo a
livello hobbystico offro consulenza su sistemi ricetrasmit- L. 80.000 per 5 litri. Il tutto è praticamente nuovo e quindi
tenti. Cerco discona verticale VHF allmode. in garanzia. Vendo causa non utilizzo a L. 600.000.
MARCHETTI ANTONIO - Via S. Jannl, 19 • ACQUATRA- BARONELLO LEANDRO - Tel. (0771) 659932 ore 15 -
VERSA (Formia) Tel. (0771) 28238 15,30

VENDO Commodore 64 + stampante MPS 803 + disk VENDO fotocopie di schemi elettrici + lista componenti
drive 1541 + processore vocale (voice nastro) + regi- a L. 1.000 cadauno + spese postali. Richiedere lista.
stratore + giochi + terminali ADDS. Tutto in ottime con- SORBELU GIANLUCA- ROMA Tel. (06) 7661647
dizioni, come nuovo, a L. 850.000.
ANDREA - Tel. (06) 3566425 VENDO nella città dì Roma radio CB modello M 5036 del-
la Zodiac; + antenna ground piane con filo RG58 + ro.,
COMPREREI o fotocopierei pagando il dovuto, dispense smetro a L. 140.000. Il tutto ha un anno di vita; concedo
della S.R.E. riguardanti corsi di radio televisione b/n ed a prova tecniche.
colori. DI MEO FABRIZIO • Via Etruria, 14 • 00183 ROMA Tel.
PACINI GIUSEPPE· Via dei Tigli, 11 - 10156 TORINO (06) 7000772
Tel. (011) 2623927 ore serali
VENDO CB 230 ch out 15 W max Lafayette LMS230 +
VENDO numerosi componenti elettronici tra cui potenzio- mie zetagi MB + 4 + antenna Sigma PLC 800 inox per
metri rotativi, slider, interruttori, barre led, trasformatori mobile, coppia Palmari Alan 61 midland 23 ch Palmare
0,5 A, manopole, dissipatori, jack e ovviamente resisten- 144 MHz Standard C120. Tutto a prezzo speciale.
ze, condensatori e integrati. li tutto in blocco L. 150.000. FLORIO PIETRO - Via San Giorgio Extra 2 - 89100
REGGIO CALABRIA Tel. (0965) 58127
AMATI CARLO - Tel. (081) 86 14826 ore pasti

'

707
VENDO a L. 350.000 collezione completa di Elettronica SVILUPPO circuiti stampati, solo con acido, aL. 70 cmq.
Pratica composta da 11 volumi rilegati in piena tela, iscri- Circuito + montaggio componenti a L. 120 cmq (la spe-
zioni in oro, dal 1978 al 1988 in ottime condizioni. dizione a carico dell'interessato). Pagamento anticipato.
MUZZI ROBERTO - Via Casetta Mattei, 67 - 00148 RO- Massima serietà - Spese postali a lavoro finito a mio carico.
MA Tel. (06) 6854287 ore 16,30- 20 BUGLIONI LUCA - Via Serlio, 32 - 40128 BOLOGNA

~ - -- - - - - - - - - - - - - -- - - - - - -

PER I VOSTRI INSERTI


I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

Inserite il tagliando in una busta e spedite a:

ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »

Via Zuretti, 52 - MILANO. I


708
LA PUSIA DE LETTE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

MOTORI IN RODAGGIO mente finalizzato alla più completa affidabilità e a


una lunga durata di vita del motore. Come lei cer-
Ho sentito dire che, alla pari dei motori a scop- tamente saprà, le spazzole sono elementi degrada-
pio, anche quelli elettrici meritano un periodo di bili, la cui usura meccanica si identifica con un
rodaggio, soprattutto quando sono destinati a continuo asporto di materiale provocato dall'attrito
funzionare ai massimi livelli delle proprie carat- e dallo scintillio. Dunque, se le superfici di contat-
teristiche. È una notizia, questa, che risponde al to non sono perfettamente combacianti ed integre,
vero? il logorio si concentra soltanto su piccole parti, con
AGOSTI ERVINO un conseguente anonnale e rapido consumo. Se
Alessandria poi si sovraccarica il motore fin dall'inizio, anche il
collettore subisce un deterioramento, con notevole
danno all'efficienza dei contatti e l'insorgere del
La notizia da lei appresa non si estende a tutti i noto fenomeno della difficoltà di avviamento con
motori elettrici. Perché soltanto quelli a collettore, manifestazione di forte scintillamento. Il rodaggio
dotati di spazzole e commutatore rotante a lamelle, si realizza mettendo in rotazione il motore a mode-
richiedono un certo trattamento di rodaggio. Che rata velocità, senza carico applicato, collegando in
va applicato, quindi, a tutti i cosiddetti motori uni- serie una resistenza, opportunamente calcolata,
versali, per corrente continua e alternata, montati con lo scopo di ridurre a metà il valore della velo-
sui trapani, nei frullatori e, in genere, nei piccoli cità massima raggiungibile. Nei piccoli elettrodo-
elettrodomestici, ma anche nelle lavatrici, nelle mestici, la resistenza può essere sostituita con una
macchine industriali e nei mezzi di trasporto a tra- lampadina. Questa operazione, che deve durare
zione elettrica. Al contrario, i motori ad induzione, qualche decina di ore, intervallate a brevi periodi di
i passo-passo, quelli sincroni e i brushless, non ne- riposo, va ripetuta in occasione della sostituzione
cessitano di alcun rodaggio, se non in casi partico- delle spazzole e pulizia del collettore. Tuttavia, se ci
lari, quando si impone la messa a punto dei cusci- si accontenta di una vita media del motore, evitan-
netti. Ma qui di seguito vogliamo ora spiegarle in do nella maniera più assoluta il sovraccarico di
che cosa consiste l'intervento, che rimane ovvia- questo, il rodaggio non serve.

709
L'INTEGRATO MC 1590

Presso una rivendita di materiali di occasione, ho


acquistato un certo numero di integrati MC 1590.
Condensatori
Come posso utilizzarli?
STELLA CARLO C1 = 33 pF
Bari C2 = 1/30 pF (compensatore)
C3 = 2.200 pF
C4 = 2.200 pF
Si tratta di un componente amplificatore a radio- C5 = 1/30 pF (compensatore)
frequenza, fino a 100 MHz, con i seguenti guada- C6 = 100.000 pF
gni: 50 dB a 10 MHz - 45 dB a 60 MHz - 35 dB a
100 MHz. Possiede un AGC (Automatic- Gain -
Control) di 60 dB. La tensione di alimentazione Resistenze
può raggiungere i 18 Vcc, con assorbimento di 20 R1 = 5.600 ohm
mA. Lei potrà impiegarlo nel circuito preamplifica- R2 = 1.000 ohm
tore RF qui pubblicato, che prevede i collegamenti R3 = 10.000 ohm (trimmer)
di entrata e di uscita con cavo coassiale a 75 ohm. R4 = 1.000 ohm
Il trimmer R3 regola il guadagno. Le bobine L 1 -
L2, uguali, sono composte con 10 spire di filo di Varie
rame argentato del diametro di 0,5 mm avvolte su IC1 = MC 1590
un supporto con nucleo di diametro 8 mm. La bo- L 1-L2-L3 = bobine
bina L3 è composta da due spire dello stesso tipo J 1 = imp. RF (VK 200)
di filo avvolte sul lato freddo di L2. ALIM. = 13,5 Vcc

RX TELEFONICO C3 = 47.000 pF
C4 = 10F- 16 VI (elettrolitico)
Voglio costruire un sintonizzatore per la ricezio- C5 = 2,2 pF
ne della banda dei 40 + 50 MHz, ovvero quella C6 = 100.000 pF
dei telefoni senza filo. Potete aiutarmi? C7 = 4.700 pF
VALLI SERAFINO C8 = 10 pF (variabile ad aria)
C9 = 640 pF (compensatore)
Firenze C10 = 2.200 pF
C11= 22 pF
Tenga presente che una tale realizzazione necessita
di una certa preparazione in materia di messa a
punto di questi tipi di ricevitori e che la costruzione Resistenze
richiede la composizione di un accurato piano di R1 = 470 0hm- 1/4 W
massa in alluminio o rame. Il transistor TRJ è un R2 = 2.200 ohm - 1/4 W
amplificatore a radiofrequenza, mentre TR2 è un R3 = 470 ohm - 1/2 W
rivelatore in superreazione. Il trimmer R5 va rego- R4 = 220 ohm - 1/2 W
R5 = 10.000 ohm (trimmer)
lato per la miglior ricezione dell'audio; il compen- R6 = 2.200 ohm - 1/4 W
satore C9 deve essere tarato sul centro banda. Il R7 = 4.700 ohm - 1/4W
variabile ad aria C8 rappresenta il comando di sin- R8 = 10.000 ohm - 1/4 W
tonia. La messa in frequenza si ottiene agendo sul R9 = 2.200 ohm - 1/4 W
nucleo di L 1, che è composta da 9 spire di filo di R10 = 47+ 180 ohm - 1/2 W
rame argentato del diametro di O, 8 mm avvolte su
un supporto di diametro interno di 6 mm. L'uscita Varie
va collegata con un qualsiasi amplificatore BF.
TR1 = 2N2222
TR2 = 2N2222
Condensatori J1 = lmp. RF (100 H)
C1 = 10 pF L 1 = bobina
C2 = 2.200 pF ALIM. = 9 Vcc

710
8
Jl

,p,p, RJ
zR2

R3
4

Cl Rt,
6

I LI
4 vcc
(Q

I '""C2 Il ~ Il Il Il C5
I- u
..-:"'\ T e

R5
ANT

{3 C4 Il

,-

-~
R3 -
±
Il
Clii RI
Il 1°
T
Il Il
TR1 9V
e
R7

JJ
TC6 7
(8)Usc. c
BF

711
UN PICCOLO TX PER 1 ± 1,6 MHz l'uscita del suo amplificatore. L'ascolto poi avverrà
attraverso una qualsiasi radiolina ad ampiezza mo-
Vorrei diffondere la musica riprodotta da un am- dulata, meglio se in cuffia. Il trimmer R 1 regola la
plificatore hi-fi nelle varie stanze del mio appar- percentuale di modulazione, mentre R3 va sistema-
tamento, ma senza impiego di cavi elettrici, attra- to in modo da raggiungere il miglior ascolto. La
verso alcune radioline in AM. È possibile ciò? bobina L 1 è costituita da una antenna di ferrite per
CALABRESE GIORGIO ricevitori radio in onda media. Il punto A può esse-
Cosenza re collegato con una antenna trasmittente della
lunghezza di 2 : 4metri, con lo scopo di aumen-
La risposta è affermativa se lei costruirà questo tare la portata. Con C2 si fissa la frequenza di tra-
semplice trasmettitore in AM e lo collegherà con smissione.

ECCEZIONALMENTE
IN VENDITA LE DUE ANNATE COMPLETE
1985- 1987
AL PREZZO DI L. 18.500 CIASCUNA

Coloro che, soltanto


recentemente, hanno
conosciuto ed apprezzato la
validità didattica di
Elettronica Pratica,
immaginandone la vastità di
programmi tecnico-editoriali
svolti in passato, potranno
ora aggiungere, alla loro
iniziale collezione di riviste,
queste due annate proposte
in offerta speciale a tutti i
nuovi lettori.

Richiedeteci oggi stesso una od entrambe le annate qui illustrate, inviando, per ciascuna di esse,
l'importo anticipato di L. 18.500 a mezzo vaglia postale, assegno bancario o conto corrente postale
n° 916205 ed indirizzando a: Elettronica Pratica • 20125 Milano • Via Zuretti, 52.

712
R2 -'CC tc2 5c3

a, l 1
1 Il 51

Il
T.

~e
Cl

±al es o
El Il

A
J 9V
e

Condensatori Resistenze Varie


C1 = 100.000 pF R1 = 100.000 ohm (trimmer) TR1 = 2N2222
C2 = 6/50 pF (compens. a mica) R2 = 100.000 ohm L1 = bobina
C3 = 75 pF R3 = 100.000 ohm (trimmer) S1 = interrutt.
C4 = 75 pF R4 = 100.000 ohm ALIM. = 9Vcc
C5 = 100.000 pF R5 = 150 ohm

SEGNALATORE NOTTURNO

Servendomi di una lampadina al neon, di grosse 220


dimensioni e già in mio possesso, vorrei costruire
un lampeggiatore ad impulsi con funzioni di avvi-
satore notturno.
PATII LUCIANO
L'Aquila

Ritenendo che lei voglia alimentare il circuito con


una batteria a 12 Vcc, le consigliamo di costruire
questo semplice dispositivo, nel quale la lampada
al neon LN può essere sostituita con un modello
elettrofluorescente di piccola potenza. Tenga pre-
sente che il transistor prescritto può essere sostitui-
to con qualsiasi altro modello con tensione di 600
Resistenze
V fra collettore ed emittore.
R1 = 22.000 ohm
R2 = 10.000 ohm (trimmer)

Condensatori Varie
C1 100 F - 25 VI (elettrolitico) TR1 = BUW 11A
C2 = 1F (non polarizzato) T1 = trasf. (6 V + 6 V - 220 V-3W)
713
PONTE DI WIEN PER OSCILLA TORE Il circuito qui pubblicato si adatta a tutti gli opera-
zionali con ingresso a FET. La frequenza a 1.000
Con l'integrato LF 357, vorrei comporre il circui- Hz si raggiunge soltanto se le resistenze R3- R7 so-
to di un oscillatore a 1.000 Hz a ponte di Wien. no ali' 1%. Ma anche i due condensatori CI- C2
MAZZONELLI TIZIANO debbono essere assolutamente precisi. Il guadagno
Belluno si regola tramite R5 e l'impedenza d'uscita si aggira
intorno a qualche migliaio di ohm.

R6

Condensatori
D1-2
C1 = 10.000 pF
Rl
C2 = 10.000 pF
C3 = 100.000 pF
C4 = 100.000 pF
R2
Resistenze
6 R1 = 22.000 ohm
c2 C3 C4
R2 = 10.000 ohm
al e
12V
R3
R4
= 16.000 ohm
= 22.000 ohm
e
c1
s.f R5
R6
R7
=
=
=
4. 700
47.000
16.000
ohm (trimmer)
ohm
ohm

R
Varie
D1 = 1N914
D2 = 1N914
IC1 = LF 357
ALIM. = 12Vcc

AMPLIFICATORE MONOFONICO
C2 = 22F- 16VI (elettrolitico)
Con l'integrato TDA 1904 ed un alimentatore a C3 = 2,2F- 16Vl (elettrolitico)
13 V cc vorrei realizzare un amplificatore mono- C4 = 47F- 16 VI (elettrolitico)
C5 = 220.000 pF
fonico. C6 = 1.000 F - 16 VI (elettrolitico)
ROTA ERCOLE C7 = 100.000 pF
Velletri ca = 100 F- 16VI (elettrolitico)

La potenza d'uscita, con la. tensione di 13 Vcc, si Resistenze


aggira fra i 4 W e i 4,5 W su un altoparlante da 4
ohm. Poiché l'integrato è dotato di 16 piedini, 8 da R1 = 22.000 ohm (pot. a variaz. lin.)
un lato e 8 dall'altro, quelli compresi fra 9 e 16 R2 = 10.000 ohm
vanno collegati con una lastra di rame delle di- R3 = 100 ohm
mensioni di 18 cm', con funzioni di radiatore.
R4 = 4,7 ohm

Varie
IC1 = TDA 1904
Condensatori AP = 4 ohm
C1 = 2,2 F (non polarizzato) Vcc = 13Vcc

714
OSCILLA TORE AD ONDA QUADRA Questo è il circuito richiestoci, nel quale la tensio-
ne di alimentazione può variare fra 3 Vcc e 15 Vcc.
Debbo realizzare un oscillatore ad onda quadra L'uscita va prelevata dal piedino 3. Qualora le ser-
ad 1 KHz, impiegante, se possibile, un integrato visse una corrente di maggiore intensità, provveda
di tipo 4001, di cui posseggo attualmente alcuni a collegare le sezioni "c" e "d" in parallelo con la
esemplari nuovi. "b". I piedini 8-9-12- 13, se non altrimenti uti-
MORTARA TULLIO lizzati, vanno collegati con la linea di alimentazio-
Mantova ne positiva. Si ricordi inoltre che variando C 1
cambia la frequenza di oscillazione.

R1
I C 1

e
9V
C2 e
use. Condensatori
C1 = 10.000 pF
C2 = 100.000 pF

14 Resistenze
13
12
R1 = 100.000 ohm
11 / C7 R2 = 1 megaohm
10
9 Varie
8
IC1 = 4001

16
15
14

13
12

11
10

E
C6
RJ
+
o
vcc
c7 c8 ~

AP
9_70_7 l-12-13-14-15-16 /

715
FOTOCOMANDO SENZA RELÈ Applichi sul motore questo fotocomando a triac.
Ovviamente, sia il triac che Jl debbono avere una
Desidero pilotare un motore elettrico tramite portata di corrente proporzionata al carico. E poi-
raggi luminosi. li motore funziona con la tensio- ché nelle applicazioni su motori elettrici si deve
ne di rete di 220 Vca ed ha una potenza di 150 W. considerare la corrente di spunto, è bene moltipli-
VERTOVA COSIMO care per quattro il valore nominale della corrente
Taranto di esercizio.

R3
S1

Cl c2
220VCA

Condensatori R3 330 ohm- 1W


C1 = 100.000 pF- 1.000 VI (ceramico)
C2 = 100.000 pF - 1.000 VI (ceramico) Varie
FR = fotoresistenza
Resistenze TRIAC = 220 Vca-6 + 8A
R1 = 470.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) DIAC = quals. tipo
R2 = 1.000 ohm - 1W J1 = imp. AF (220 H)
S1 = interrutt.

FISSAGGIO DEL TRANSISTOR

Come è possibile fissare il transistor BD 238 al


telaio metallico, con lo scopo di dissipare il calo-
re erogato, senza creare cortocircuiti?
BARB ARISI FERRUCCIO
Verona

Non deve assolutamente utilizzare viti metalliche,


ma quelle di nylon ed interporre, fra il semicondut-
tore ed il telaio, un foglietto di mica, dopo aver
asperso le superfici con un po' di grasso al silicone.

716
[@LETTE]
E n piccokc erca'ore di segna ix 5 cm) che può rwelars! mollo utile Grazie all'impiego di un particolare circui!o integralo é possibite ottenere oa qa,es!o d;.1;p,os.ffi o
nele ricerca ce çuast prestazioni veramente elevate. I 'lari contro zvvengono in corrente ntua e con potenziom et
l'IJ) "" ""' segn,,11 òi BASSA FREQUENZA e ALTA FREQUENZA lino r.orma!i /non doppi), penanlo, anclie se vengono d stanziali d3I cirrurt,:, s:a1~ 1 cclegameNJ
:1u,imaMJrn dì30MHz posso no avvenire C0/'1 dei normall ,flli (non è necessario r1.1·so dì ca'.'.e'.10 schermllt!l]. le CoJiiGiri-
L 'e&cdto puo awenire 1n auricoiare o in cuflia (m~o o stereo) e il volume stiche tecniche re!ative ad ogni canale sono:

ultime
pu6 eSSf!{B regolalo cor:1 un apposito trimmer. Pef !'alimentazf<Jne occor- IMPEDENZA DI ,INGRESSO 30 Kohm INGRESSO MAX 2.5 V
.---------, re una normale batteriada9Vper IMPEDENZA DI USCITA 200hm USClì A MAX 2,5 V
radbiine. li dispositivo complelo di
CONTROLLO ACUTI +-15 dB A 16 KHz DISTORSIONE ARMON ICA 0,05
batteria può essere racchiuso nel
CONTROLLO BASSI +·15 dB A 40 Hz BANDA PASSANTE 250K2
contenitore pia.stico LP 461. CONTROLLO VOLUME 80 dB Paa tra 20-16000 +

novitci I
RS 251 GENERATORE DI ALBA· TRAMONTO
L. 22.000
ALIMENTAZION é
RAPPORTO SEGNJl'\! MOlie 80'.fo

ASSORBIMENTO TOTA[E 35 mA
12 VCC

Può esser e inserito tra i preampical ore e /amplificale


di potenza di qualsiasi apparato di rlproà'-moot Sl)ilCKi
n dispositivo è -dotato di deviatore per ia cmpe nsi2e

IIDIT(CIEGJIDIIDIE Serve a fare variare au1omaticamen1e e In modo contrnuo la luce dì una


lampada ad locan descenza dal minimo al massimo e viceversa.
c
Sia il tempo accensione che quello di spegnimento possono essere re-
l LOUNESS. L, 54,9

118 gz22%12.%..«roses
e discoteche) creando piacavoli effet!ì con lasci di tuce colorata evane-
scente e, d'urante le feste di Natale può esse re usato ,per creare l'effetto
~ - - - - - - - --, GIORNO - NOTTE ool PRESEPIO.
È alimentato direttamente dalla ten-
sione di rete a 220 Vca e può
sopportare un carico massimo di
o!lre 5/JOW
SeN e a commutare una s!}C:Ce ssione ,--....,-----,-~-,
di 10 LED (®P resi nel KIT) ia cui ve-
locità di accensione può essere variata
tramite un apposito trimmer.
I LED, se dispostJ a cerchio, fo<m
un carosello di luci rotanti. n dispos;-
tivo può essere usato per decorazio-
ni ,luminose nelle feste di Natale, ~-----~
plcco!irichiamipubblicitari,spi11aeleltr
costanza in cui si vuole richiamare l'atte-
RS 249 AVVISATOPi ACUSTICO 01 RETROMARCIA L. 45.000 simo. La tensione di alimentazione 1
compresa tra 6 e 12 I/cc. L'assor birne
Installato in auto ? 4toam ere"e un suono acuto periodi- circa 25 mA. L. 21. 1

camente mterr&i10 ogri d.J Cf'IB la ;etromarcia viene inseri-


ta, rammentantc cosi altut ta in particolar modo quan do
RS 252 BARRIERA A ULTRASUONI
è distratto} che la vettura sta per retrocedere, evitandog li co- Con questo KIT si realizza una barriera a ultrasuoni che·ogni qual volta
sì spiacev~ ltlua:rm . viene intenotta un appo sito micro relè si eccìta. Può essere utilizzato co-
Grazie al suo particolar e circito di stabilizzazìone può esse- me sensore per antifurto, come sensore per contapeui o conta persone
re alimenla'.a ~~r~.nt.emen1e con tensioni di 12 o 24 Vcc e e in al!ri svaria.ti modi. La lunghezza massima della barriera è dì circa 10
quindi può esser e in- metri. hl montaggio non presenta alcuna difftcohà ed inoltre il funziona-
stalato su auto o au- mento è sicuro in quanto esiste soltanto un controllo d sensibità e la fre-
klcarr i. quenza di emissione è controllata da un quarzo. Grazte al particolare cir-
l'assorbimento è in- .---------, cuito dì stabllizzaziooe, la tensio-
1ttriore a lOmA. ne di alimentazione può esse re
compresa tra 12 e 24 Vcc.
Il massimo assorbimento (relè ec-
L. 20.000 citalo) à di circa 60 mA.
La corrente massima sopportab i-
le dai contatti del relè è di 2 A.
L. 55.000

APPARECCHIATURE BF AMPI.AFICATORI E ACCESSORI EFFETTI SONORI


RS • ... ns 18
n 15 ',., llOO
000 ns 80
AS ..
AS "
nS 26 •o.ooo PS t00
nS 27 impeden z• "I OùD RS 101
ns 3e :1201XI RS 1-'l
nS 3e 3 000 n5 158
AS lO L 36()00 RS 1117
n5 45 L 13000 RS 201
f5 51 L 325900 5 226
5 5 L 211000
AS 01 l l2 500 TEMPORIZZATORI
L 2f000
A$ " RS $1
AS ,-, L .. l)O(J ng t49
RS 10 l ..:,4 SOO
RS !Oi L 15o0 ns '9
AS tt.5 30000 FS >00
ns 124 32 500 RS 223
ns 127 4 00
s 243
RS 133 1}.000
ANTIFURfl ACCESSORI E AUTOMATISMI
RS 1-K
R:5. 145 ""'°
5,.!.(D:I
,12000
JJ.S 14
e ele!tràJJ,b
RS 153
nS 163 30D00 RS 126
F.S ""'
FIS 115 n.ooo nS +28 . .a e auto)
RS 15U :;, 000 RS 1-'1 !l'I' barrier a a ragg i intteu:Nli
AS 191' no :,ao,a F\5 IU trier a a rag gi in!rerossi
RS lliKII pressor e n.ooo ns 146 mpì:menm \-as,che
AS 200 A.B. 24500 nS 165 proiettori DIA
ns 210 74 000 RS 1"8 Trumetth.oto a uftrasuoni
RS 21 11 :.oo n5 169 ~ evitora -aultrasuo,ll
RS 22 a
RS 283 ....,...._ ,.,.., ;'6.IJQO
54 000
FliS 171
RS t
Rly elatore di movimento ad utrasurw
Dispos itivo aut om atJCO Pff lric,,a,èa i11 mwl"çvn
RS 17tl Autosc:a no l):f.:,grt: mmabile !M' Ooe • ~
GIOCHI ELETTRONICI AS 220 ..,-~
"aggi mtraro
RS 60
...
RS 22 1
RS 88 ns 222 Qn,

u ,.
1:15; t l(J ns 232
nS 17 RS 238
RS t8 P.9 240 --
AS 20e Clelsldta
_ -- E~Ofta - Mhluratore dli Tempo FS 241 Jr9sr
~ 22• SpfOa EJenrortGI N. 1 P:S24 t' a erum»
r inetoretu
nS 22h Spilla Elenronica N. 2 RF 2S,',i! ra a Usuri

PER ALTRI MODELLI CON SUL TARE IL CATOLOGO 1,989 - 90 CHE VERRÀ INVIATO A RICHIESTA UTJLIZZA
·1 (IL I E ili: Il~) 1 ELETTRONICA SESTRESE s.r.l. via L. Calda 33/2 -16143 SESTRI P (GE'i f;' (010
INDICE DELL'ANNATA
AMPLIFICAZIONE mese pagina

Controllo livello audio giugno 324


Booster con TDA 2030 novembre 624
Amplificazione a transistor dicembre 698

APPARATI VARI mese pagina

Difesa elettronica gennaio 16


Effetto stroboscopico febbraio 68
Rivelatore di ritmo febbraio 78
Filtro BF febbraio 98
Sveglia ecologica marzo 144
Gioco di luci marzo 152
Oscillatore con CMOS marzo 162
Alimentatore professionale aprile 218
Spia telefonica maggio 270
Servoflash automatico maggio 278
Sensori di Hall maggio 284
Temporizzatore automatico giugno 336
Filtro passa banda giugno 344
Sensore di prossimità settembre 468
Temporizzatore ciclico settembre 476
Nuclei ad olla settembre 484
Fotocomando crepuscolare ottobre 532
Caleidoscopio acustico ottobre 540
Torcia elettrica ottobre 548
Convertitore DC-DC ottobre 556
L'ascolto della luce novembre 596
Temporizzatore differenziale novembre 624
Monitor per piogge acide dicembre 660
Fotocomando con CF dicembre 670
Luce di emergenza dicembre 678

DIDATTICA mese pagina

Circuiti accordati gennaio 39


Diodi a semiconduttore marzo 170
Sensori di Hall maggio 284
Diodi zener giugno 362
Saldature-dissaldature luglio/agosto 388
Funzioni dei componenti luglio/agosto 408
Identificazione dei semiconduttori luglio/agosto 422
Circuiti stampati luglio/agosto 430
Uso del tester luglio/agosto 440
Allestimento del laboratorio luglio/agosto 452
Nuclei ad olla settembre 484
Diodi varicap settembre 500
1989
Diodi led e fotodiodi ottobre 566
Cellule fotovoltaiche novembre 616

RICETRASMISSIONI mese pagina

Ricevitore reflex OM gennaio 32


Filtro per CW e RTTY febbraio 98
Ricevitore a reazione marzo 132
Convertitore CB maggio 260
Filtro tipo butterworth
Radiotrasmissioni con CF
giugno
novembre
- 350
596

STRUMENTAZIONE mese pagina

Voltmetro da banco gennaio 4


Termometro a lettura diretta gennaio 24
Iniettore di segnali febbraio 86
Misuratore di campo aprile 196
Prova quarzi aprile 206
Misure di potenza settembre 494
Generatore di segnali dicembre 686

CORSO DI ELETTRONICA mese pagina

Circuiti di risonanza gennaio 39


Circuiti L-C accoppiati febbraio 104
Diodi a semiconduttore marzo 170
Diodi rettificatori aprile 238
Funzioni dei diodi maggio 294
I diodi zener giugno 362
Diodi varicap settembre 500
Diodi led e fotodiodi ottobre 566
Transistor - prima parte novembre 634 ,
Transistor - seconda parte dicembre 698

PROGETTI OPTOELETTRONICI mese pagina

Effetto stroboscopico febbraio 68


Lucciola elettronica marzo 152
Servoflash con CF maggio 278
Interruttore con fotoaccoppiatore ottobre 532
Dalla luce al suono novembre 596
offerta speciale!

cc DEL P IPI TE
Una collezione di dieci fascicoli arretrati accuratamente selezionati fra quelli che hanno
riscosso il maggior successo nel tempo passato.

RADIO DI OUAR

L. 12.000
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta è impegnato nella ricerca degli elementi didattici
introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero, abbiamo ap-
prontato un insieme di riviste che, acquistate separatamente verrebbero a costare L. 3.500 cia-
scuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 35.000, si possono avere per sole L. 12.000.

Richiedeteci oggi stesso IL PACCO DEL PRINCIPIANTE inviando anticipatamente l'importo di L.


1,7"
%.3
%$,
%7/
%g oo e es». • s7szos, waao«o • soaorte ove-
I DI Ml u
MULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 280 D - L. 132.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate - Visualizzatore cristallo liquido
a 33 cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali - Batteria g V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di batteria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10%- Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 Q) - 1 O A misura diretta in D.C.
e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170x87 x42 -
Peso Kg 0,343

PORTATE
VOLT o.e 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V- 1000 V
VOLT A.C. 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V - 750 V
OHM 200-2002-2KO-20K?- 200 K - 2 MO
- 20 M?
AMP. D. C. 200 A- 2 mA- 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A
AMP. A.C. 200 A- 2 mA- 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A
ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali.

MULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 240D · L. 73.000

CARATTERISTICHE GENERALI
Visualizzatore : a cristalli liquidi con indicatore di polarità.
Tensione massima 500 V di picco
Alimentazione :9V
Dimensioni : mm 130 x 75 x 28
Peso . Kg 0,195

PORTATE
Tensioni AC = 200 V - 750 V
Correnti CC = 2000 A- 20 mA 200 mhA- 2.000 mA
Tensioni CC = 2.000 mV-20 V-200 V-1.000 V
Resistenza = 2.000 2- 20 K0- 200 K?-2.000 K!

INTERAMENTE PROTETTO DAL SOVRACCARICO

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.

-----------
MICROTRASMETTITORE
[l sM + 158 MH±

IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
L. 24.000

Funziona anche senza antenna. È dotato di ec-


cezionale sensibilità. Può fungere da radiomi-
crofono e microspia.

L'originalità di questo microtrasmettito.


re, di dimensioni tascabili, si ravvisa
nella particolare estensione della gam-
ma di emissione, che può uscire da
quella commerciale, attualmente troppo
affollala e priva di spazi liberi.

l \\ CARATTERISTICHE

EMISSIONE : FM
GAMME DI LAVORO: 52 MHz -;. 158 MHz
ALIMENTAZIONE : 9 Vcc -;. 15 Vcc
ASSORBIMENTO : 5 mA con alim. 9 Vcc

-
POTENZA D'USCITA: 10 mw + 50 mw
.... SENSIBILITÀ
BOBINE OSCILL.
:
:
regolabile
intercambiabili
DIMENSIONI : 6,5 cm x 5 cm

Potrebbero piacerti anche