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DI ELETTRONICA - RADIO - TELEvisioNE
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3' /70
PRATICA
ll
ANNO IX- N. 2- FEBBRAIO 1980 l. 1.500

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30 V pp 15 V eff.
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Peso 40 grs. Peso 40 grs.
Tensione massima Tens,one mass,ma
applicab,le al puntale 500 V applrcabrle al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della battera 50 mA
FINE DI UN CICLO
Finisce, con questo numero del periodico, il vasto pro-
gramma editoriale che, per oltre cinque anni, ha vincolato
i lettori appassionati della « Citizen's Band » con la let-
tura, piacevole e ricreativa, di tutta una serie di articoli
presentati in quella fortunata rubrica che avevamo inti-
tolato « Le pagine del CB ». Si è dunque concluso un ciclo
di formazione scolastica che, prima di tutto, ha voluto
costruire le fondamenta di una base di lancio verso quel
mondo, assai più tecnico e più professionale, che è il ra-
diantismo. Con la piena consapevolezza che, dopo la presa
di coscienza dell'importanza dell'uso individuale della
radio, come mezzo abituale di espressione e comunicazio-
ne di ogni uomo, la capacità e la volontà di ciascun neofita
possano far muovere i primi concreti passi verso la rea-
lizzazione di un nuovo modo di intendere l'uso delle tele-
comunicazioni. E se ciò è accaduto, ancora una volta ab-
biamo di che rallegrarci; perché il successo è scaturito
da una felice occasione di scambio reciproco di idee, di
collaborazione intensa, di crescente e comune sensibiliz-
zazione al piacere dell'elettronica. Ma per un tema che,
almeno per ora, si esaurisce, un altro se ne deve proporre
al grosso pubblico di Elettronica Pratica. Subito, fin dal
fascicolo di marzo. E così infatti sarà, se si pensa che, da
alcuni mesi, tutte le forze vive della nostra organizza-
zione sono attivamente impegnate nella programmazione
di questo successivo lavoro. Il quale, è doveroso dirlo fin
da questo momento, si articolerà in una lunga sequenza
di appuntamenti mensili con i dilettanti. E in cui dovran-
no rispecchiarsi i desideri e le aspirazioni di coloro che
si appellano a noi per essere introdotti ed inizialmente
guidati in questa disciplina che mira a] raggiungimento
di due precise finalità: costruire il principiante, prima, il
tecnico provetto, poi. Senza affaticarlo; ma, divertendolo.
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Ma per saperne di più, consultate attentamente, verso la fine del presente


fascicolo e prima dell'ultima rubrica fissa del periodico, la pagina interna in
cui è chiaramente illustrato e descritto l'intero contenuto del « Corredo del
Principiante ».

In quella stessa pagina vengono proposte due possibili forme di abbona-


mento annuo alla rivista con i relativi importi del canone. Fra esse sceglie-
te la versione di maggior gradimento, tenendo presente che entrambe dan-
no diritto al dono del « Corredo del Principiante ».

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tantistico, con il quale è possibile individuare, ra-
pidamente e facilmente, guasti ed anomalie in molti
apparati elettronici. Il dispositivo funge, contem-
;poraneamente, da signal-tracer ed iniettore di se-
gnali.

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ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
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stitul8cono.

Due strumenti
in uno

GENERATORTRACE
Unificando in un solo dispositivo due distinti stru- tore di segnali, infatti, è possibile controllare la
menti di laboratorio, l'iniettore di segnali e il continuità di un circuito; con il signal-tracer si
signaal-tracer, abbiamo progettato un originale ap- analizza la qualità del segnale nei diversi punti
parato destinato alle riparazioni, verifiche e messe di lavoro di un sistema radioricevente, amplifica-
a punto della maggior parte delle apparecchiatu- tore o riproduttore audio. Il generatortrace, dun-
re elettriche realizzate dai dilettanti. Con l'iniet- que, assume grande importanza, rlei processi di
analisi laboratoriali, proprio per la sua notevole
versatilità di impiego.

GRADUATORIA STRUMENTALE

Due sono i metodi fondamentali per riparare un


radioricevitore o un amplificatore di bassa fre-
quenza: il cosiddetto "metodo statico " che con-
Con un circuito integrato digitale siste nel misurare le diverse tensioni e correnti
verificando se queste sono normali, e il cosiddetto
abbiamo progettato un utilissimo metodo dinamico", che consiste nell'applicare
un segnale all'entrata dell'apparato in riparazione,
strumento per il laboratorio seguendone, lungo il percorso, le diverse trasfor-
mazioni, attraverso gli stadi successivi.
dilettantistico. Con esso Un voltmetro, preferibilmente a grande resistenza
interna (voltmetro elettronico) è più che sufficien-
il riparatore potrà rapidamente te per l'applicazione del primo metodo, il metodo
e facilmente individuare guasti statico.
Per il metodo dinamico, invece, è necessario po-
ed anomalie nei ricevitori radio, ter disporre di un apparato elettronico, chiamato
signal tracer, cui spetta il compito di seguire, pun-
televisori, amplificatori di bassa to per punto, un segnale immesso nell'apparato
in riparazione, sia esso di alta frequenza oppure
frequenza, preamplificatori di bassa frequenza.
Il signal tracer è uno strumento così importante
e molti altri apparati elettronici.
che si è automaticamente inserito al terzo posto
nella graduatoria stabilita dai radioriparatori: te-
ster, oscillatore modulato, signal tracer, iniettore
di segnali.

68
5
à ]

Al quarto posto della graduatoria, ora elencata, ra 1). Il componente, che viene a costare poche
risulta l'iniettore di segnali. La differenza sostan- centinaia di lire, è in grado di fornire un se-
ziale che intercorre tra il signal tracer e l'iniettore gnale ad onda quadra, con fronti estremamente
di segnali è questa: il signal tracer, preleva il ripidi, nel quale sono contenute frequenze ar-
segnale radio in un punto dell'apparato in ripa- moniche che raggiungono i 100 MHz. Contem-
razione e lo fa ascoltare attraverso un trasduttore poraneamente, lo stesso circuito digitale, oppor-
acustico (cuffia o altoparlante), l'iniettore di se- tunamente polarizzato, viene sfruttato, nelle sue
gnali è un generatore di oscillazioni in grado di sufficienti doti di amplificazione, come circuito
introdurre, in un qualsiasi punto di un apparato lineare in grado di pilotare direttamente una
che si stia riparando, un segnale, che viene ascol- cuffia di bassa impedenza.
tato attraverso il trasduttore acustico dell'appa-
recchio radio o dell'amplificatore avariato.
In sostanza, il signal tracer preleva dai vari CIRCUITO TEORICO
punti in esame di un radioapparato il segnale,
che può essere quello di una emittente o quello Esaminiamo lo schema elettrico del generator-
di un oscillatore modulato. Lo rileva, lo amplifi- trace riportato in figura 3.
ca e lo rende più udibile. L'iniettore di segnali, La parte schematica, sulla sinistra del progetto,
invece, immette un segnale nei vari punti presi relativa alla sezione del generatore di segnali,
in esame di un radioapparato o di un amplif- ossia dell'iniettore, è pilotata dai primi due ele-
catore e questo segnale diventa udibile nello menti dell'integrato IC1a - ICI, che compon-
stesso trasduttore acustico di cui è dotato l'ap- gono un oscillatore astabile ad onda quadra, la
parato. cui frequenza si aggira intorno ad 1 KHz.
Il terzo elemento dell'integrato (IClc) funge
da buffer d'uscita e pilota il potenziometro
L'INTEGRATO 7404 R4, con il quale è possibile dosare il segnale
uscente ad onda quadra tra O V e 4,5 V (f-
Per agevolare i compiti degli operatori elettro- gura 2).
nici amatoriali, il generatore di bassa frequenza La sezione amplificatrice del generatortrace, quel-
(iniettore di segnali) e l'amplificatore di bassa la a destra dello schema di figura 3, è anch'essa
frequenza con ascolto in cuffa (signal-tracer) realizzata tramite gli elementi attivi dello stesso
risultano conglobati nell'unico circuito di figura integrato. In pratica vengono utilizzate le restan-
2, nel quale l'integrato ICl costituisce l'elemen- ti tre sezioni IC1d - IC1e - ICI, di cui le ulti-
to fondamentale di tutto il progetto. Per questo me due sono collegate tra di loro in parallelo e
particolare componente, quindi, occorre spende- formano lo stadio d'uscita che pilota direttamen-
re qualche parola. te una cuffia con impedenza di 8± 16ohm. La
Il circuito integrato digitale ICl, che è di tipo prima sezione, invece, svolge le funzioni di ele-
7404, è composto da sei elementi invertenti mento preamplifìcatore di segnali di entrata.
(IC1a- ICIb - ICI€ - ICId - ICIe - ICI), Il potenziometro R5 consente di regolare il li-
ciascuno dei quali è rappresentabile con uno vello del segnale d'ingresso, controllando anche
schema equivalente in cui sono inseriti quattro il volume d'uscita. Il trimmer R8 regola la pola-
transistor, un diodo e quattro resistenze (figu- rizzazione dello stadio finale e deve essere tarato

69
per il massimo guadagno e la più chiara ripro- eccessiva quantità di calore o di una perdita di
duzione audio in cuffia. tensione da parte del saldatore.
I due potenziometri R4-R5 vengono saldati di-
rettamente sul lato rame dello stampato, così
REALIZZAZIONE PRATICA come indicato nel piano costruttivo di figura 4.
Le saldature dei terminali di questi componenti
Per la realizzazione pratica del generatortrace è debbono essere fatte seguendo le indicazioni
previsto l'uso di un circuito stampato, di cui ri- grafiche riportate in figura 7.
portiamo in figura 6 il disegno in scala unitaria. Una volta montati i componenti sulla basetta del
Sullo stesso circuito stampato è lasciata libera circuito stampato, si dovranno comporre i col-
una parte di basetta per l'inserimento della pila legamenti, per mezzo di fili conduttori, con gli
di alimentazione a 4,5 V. Allo scopo di garan- elementi esterni, quelli montati sul pannello fron-
tire la massima autonomia di funzionamento del tale del contenitore metallico, così come indica-
dispositivo, si potranno collegare, in parallelo to nello schema di figura 5. Questi elementi
fra di loro, due pile piatte da 4,5 V ciascuna, sono: la presa di cuffia, il commutatore ampli-
in modo da ottenere sempre lo stesso valore no- ficatore/ generatore S1, i connettori di entrata
minale di tensione. e di uscita (prese isolate di tipo jack o RCA) e
Il montaggio dell'apparato non presenta alcuna il diodo led segnalatore delle condizioni elettri-
difficoltà realizzativa e può essere affrontato an- che del generatortrace (acceso/spento).
che da un principiante, purché si faccia uso di Il commutatore S1, da noi adottato, è un doppio
uno zoccolo per l'integrato ICl e si faccia bene deviatore dotato di posizione intermedia in
attenzione ad inserire i condensatori elettrolitici « OFF ». Questo elemento può essere sostituito
nel circuito nel loro senso esatto. con un commutatore multiplo a due vie - tre
L'uso dello zoccoletto per l'integrato ICI evita po0s1z1on1.
di effettuare saldature a stagno direttamente sui Ai lettori principianti raccomandiamo di fare
piedini del componente, scongiurando il pericolo bene attenzione durante la saldatura degli elet-
di mettere fuori uso il dispositivo a causa di una trodi del diodo led, distinguendo il reoforo di

70
p)---

1,6Kn. 130 n

4KO

Fig. 1 - Riproduciamo In que-


sto schema uno dei sei ele-
menti Invertenti, fra loro tutti
ENTR. uguali, dell'integrato digitale
di tipo 7404 utilizzato per Il
progetto del generatortrace.

anodo da quello di catodo; in pratica il terminale LA SONDA RF


di catodo è facilmente riconoscibile per la pre-
senza di una smussatura, posta in corrispondenza La sezione a destra dello schema di figura 3,
dell'elettrodo praticata sull'involucro del compo- quella dell'amplificatore di bassa frequenza, per
nente. funzionare da signal-tracer, necessita di una son-
Il contenitore metallico del generatortrace funge da rivelatrice di segnali di alta frequenza. A
anche da conduttore della linea di massa, cioè questo dispositivo è affidato il compito di tra-
della linea di alimentazione negativa, quella col- sformare i segnali a radiofrequenza in segnali di
legata con il morsetto negativo della pila. bassa frequenza, adatti per poter essere applicati
all'entrata dell'amplificatore del generatortrace.
Lo schema teorico di figura 8 è quello del sem-
plice progetto della sonda RF. Il condensatore
Cl accoppia i punti dei vari circuiti sottoposti
ad esame con l'entrata dell'amplificatore; il dio-
do D 1 rivela i segnali di alta frequenza, trasfor-
mandoli in segnali di bassa frequenza, la cui ten-
+4,5V

1I L
sione rappresentativa è rilevabile sui terminali
della resistenza Rl; il condensatore C2 convo-
glia a massa eventuali tracce di segnali di alta
ov frequenza ancora presenti nel segnale rivelato.
La conduzione avviene tramite cavo schermato,
la cui calza metallica funge da conduttore di
Fig. 2 - Il segnale uscente dal generatore, ossia da una massa.
delle due sezioni del generatortrace, quella che funge
da Iniettore di segnali, è di tipo ad onda quadra, va- Con la sonda ora descritta si possono rivelare
rlabile fra I valori di O V e 4,5V. L'entità del segnale segnali di alta e di media frequenza, con lo sco-
uscente può essere controllata tramite apposito poten-
po di « estrarre » l'informazione audio da invia-
ziometro.
re all'amplificatore di bassa frequenza e da ascol-
tare poi attraverso la cuffia.

71

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72
O

Fig. 4 - Realizzazione del circuito del generatortrace su basetta rettangolare con


impresso circuito stampato. La numerazione riportata in corrispondenza delle piste
di rame trova precisa corrispondenza con quella dello schema elettrico di figura 3.
La pila a 4,5 V è adagiata sulla parte libera della basetta rettangolare. I due poten-
ziometri R4-RS vengono saldati, tramite i loro stessi terminali o con l'aggiunta di
spezzoni di lamelle conduttrici, direttamente sulle piste dello stampato.

COSTRUZIONE DELLA SONDA Il puntale si realizza con l'ausilio di uno spinotto


(banana); con questo elemento si stabilisce il
La realizzazione pratica della sonda RF si effet- contatto elettrico con i punti degli apparati sot-
tua secondo quanto indicato nel piano costrut- toposti ad esame. Una pinza a bocca di cocco-
tivo di figura 9. Tutti gli elementi sono racchiu- drillo funge da elemento di collegamento con
si in un contenitore metallico, che ha funzioni la massa dell'apparecchiatura sottoposta a con-
di schermo elettromagnetico. trollo.

Fig. 3- Progetto del generatortrace. Il doppio deviatore, che può essere rappresen-
tato anche da un commutatore a due vie - tre posizioni, consente di commutare Il

4
dispositivo in una delle due possibili funzioni di generatore (iniettore di segnali) ed
amplificatore di bassa frequenza (slgnal tracer). Nella posizione disegnata nello
schema, il circuito funge da amplificatore BF (S1a blocca il generatore collegando a
massa il piedino 1 del primo elemento invertente dell'integrato IC1a). Quando Sia
è commutato sulla posizione GEN., la linea di alimentazione negativa rimane sempre
collegata con il circuito del generatore, mentre quella positiva è collegata sul pie-
dino 14 dell'elemento IC1d.

73
LIV LI V.
BF osc. USCITA
OSCILL.
o LED

PILA 4,5V

SCATOLA METALLICA

Fig. 5 - Piano costruttivo completo del generatortrace composto su contenitore me-


tallico, che risulta anche l'elemento conduttore· della linea della tensione di alimen-
tazione negativa. Il diodo led si accende quando S1 rimane commutato in una delle
due posizioni utili del dispositivo; nella posizione centrale di S1 il diodo led rimane
spento.

-t --+
4

+ Fig. 6 - Disegno in grandezza naturale del circuito stampato adatto per la compo-
sizione del dispositivo descritto nel testo. La parte a sinistra della basetta isolante
funge da supporto della pila piatta di alimentazione.

74
CIRC. STAMP
LATO COMP

Fig. 7 - Con questo semplice disegno interpre-


tiamo il sistema più pratico di fissaggio dei due
potenziometri R4 -R5 sulle corrispondenti piste
del circuito stampato.
LATO STAG.

USO DELL'INIETTORE lo scopo di controllare la continuità elettrica del-


l'avvolgimento; poi si passa allo stadio amplifi-
Con l'iniettore di segnali, ossia con una delle catore finale, risalendo via via, attraverso tutti
due sezioni del generatortrace, si può condurre un gli stadi intermedi, fino al circuito di entrata.
lavoro di ricerca dei guasti in molti apparati Con questo sistema di indagine dei guasti in un.
elettronici, ricevitori radio, amplificatori, regi- circuito elettronico, quando si passa da uno sta-
stratori, ecc. Questo strumento, come è stato già dio all'altro, il segnale emesso dall'iniettore deve
detto, agisce in maniera opposta a quella del sempre risultare udibile attraverso il trasduttore
signal tracer. Esso infatti inietta i segnali e l'ope- acustico. Se il segnale cessa, proprio in quello
razione di ricerca deve iniziare, anziché dagli stadio in cui si sta iniettando il segnale, si deve
stadi di entrata, da quelli di uscita. Si comincia ritenere presente il guasto. In ogni caso il segna-
infatti con l'iniettare il segnale, tramite un pun- le viene ascoltato attraverso l'altoparlante della
tale realizzato secondo lo schema di figura 10, apparecchiatura in esame con intensità via via
nella bobina mobile dell'altoparlante, quando si crescente, man mano che dallo stadio finale ci si
tratta di analizzare un riproduttore audio, con trasferisce a quelli precedenti.

CI
PUNTA
• I CAVO SCHERM.

DI C2 Fig. 8 • Schema elettrico


della sonda RF necessaria
per t'uso dell'amplificatore
di bassa frequenza in fun-
zione di slgnal tracer. Com-
ponenti: C1 = 200 pF; C2
= 200 pF; RI = 33.000
ohm; D1 = diodo al ger-
manio.

75
Fig. 9 - Piano costruttivo
della sonda RF. Il puntale

PUNTA BANANA
CC.k= è realizzato tramite spinot-
to-banana. Il contenitore
deve essere metallico, in
quanto deve assolvere alle
BASETTA funzioni di schermatura
/SOL. protettiva del circuito.

USO DEL SIGNAL TRACER puntale sonda del tipo di quello riportato in fi-
gura 10. La pinza a bocca di coccodrillo deve
Per interpretare l'uso dell'amplificatore di bassa essere stretta in un punto del ricevitore in cui
frequenza, cioè della sezione a destra dello sche- si trova un elemento di massa.
ma di figura 3, quella inseribile tramite il com- Il puntale della sonda deve essere inizialmente
mutatore multiplo S1 nella posizione AMPL., messo a contatto con il punto contrassegnato
descriviamo un esempio di riparazione di un ri- con il numero 1. In tal caso, se attraverso la
cevitore radio transistorizzato. cuffia si sentono le emittenti radiofoniche, si può
Lo schema di figura 11 propone l'ossatura di un concludere che il guasto risiede a valle di questo
ricevitore supereterodina transistorizzato per on- punto, cioè in uno dei due transistor finali, op-
de medie, che può essere un ricevitore ad onde pure nell'altoparlante. Se il segnale è presente
medie, corte e lunghe. sul punto 2, ma non sul punto 1, ciò sta a signi-
I vari punti del circuito contrassegnati con le ficare che esiste un'interruzione nella resistenza
frecce colorate sono quelli in cui si dovrà appli- che collega le due basi dei due transistor finali.
care il puntale sonda del signal tracer, quello Un segnale buono presente nel punto 3 sta ad
collegato con l'entrata dell'amplificatore BF di indicare una avaria nel transistor pilota, oppure
figura 3. Ma procediamo con ordine e suppo- negli elementi immediatamente a valle e colle-
niamo di aver sottomano un ricevitore radio gati con il circuito di questo transistor.
transistorizzato non funzionante. Ebbene, la pri- Con tale sistema si procede fino al punto 6, ap-
ma operazione da farsi consiste nel collegare con plicando successivamente il puntale sui punti 4 -
l'entrata dell'amplificatore del generatortrace un 5-6. Nel caso in cui nessun segnale sia pre-

PUNTALE Fig. 10 - L'uso del genera-


tore, ovvero dell'iniettore
di segnali, si effettua col-
t legando nell'apposita boc-
SCHERMO cola questo dispositivo,
composto da un puntale,
una pinza a bocca di coc-
PINZA
codrillo, un cavo scherma-
to e una spina.

76
PRE
AMP
\ CONV / \ MEDI A FREa_ / \.!!!LI \ BF / \ POTENZA BF

Fig. 11 - Questo disegno riproduce, nelle sue linee essenziali, lo schema di un rice-
vitore radio transistorizzato di tipo supereterodina. I vari elementi contrassegnati
con i numeri in progressione dall'1 al 13 indicano i punti in cui dovrà essere appli-
cato il puntale-sonda del signal tracer per individuare l'eventuale guasto, l'anomalia
o l'interruzione del circuito.

sente sul punto 6, si dovrà disinnestare dalla al punto 13. Soltanto procedendo in questo mo-
presa di entrata dell'amplificatore del generator- do sarà possibile individuare assai rapidamente
trace il puntale sonda e, in sostituzione di que- lo stadio del ricevitore in cui risiede il guasto,
sto, innestare la sonda RF riportata in figura 9. che dovrà essere ricercato nelle immediate vici-
Dopo di che si applicherà il nuovo puntale della nanze, sempre a valle del punto in cui non si
sonda RF su tutti gli altri punti successivi, fino riceve alcun segnale attraverso la cuffia.

IL SALDATORE DEL PRINCIPIANTE


IL PREZZO E' ALLA
PORTATA DI TUTTI!
L. 4.200

Chi comincia soltanto ora a muovere i primi passi nel mondo dell'elettronica non può sottoporsi a spese
eccessive per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essen-
zialmente dilettantistico. Il saldatore del principiante, dunque deve essere economico, robusto e versatile, cosi
come è qui raffigurato. La sua potenza è dl 40 W e l'alimentazione è quella normale di rete-luce d1 220 V.

Per richiederlo occorre inviare vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 intestato a:
STOCK RADIO - 20124 MILANO - Va P. Castaldi, 20 (Tele4. 6891945).

77
STANDING
WAVE
REVELATOR

LE Molti lettori, appassionati della banda cittadina,


continuano ad interpellarci con domande ine-
renti le onde stazionarie. E questo grande inte-
resse per un argomento che, a volte, non è tenu-
to in giusta considerazione, a volte invece divie-
ne oggetto di sopravvalutazione, ci ha convinti

PAGINE
a puntualizzare alcuni concetti che, per taluni,
sono ancora poco chiari.
Cominciamo quindi col ricordare che le onde
stazionarie sono il risultata di un non corretto
adattamento di impedenza tra la sorgente di se-
gnali, cioè il trasmettitore, e gli elementi a valle

L C di questo, vale a dire la linea di trasmissione e


l'antenna ad essa collegata. Tale disadattamen-
to, dunque, è la causa delle onde riflesse dal ca-
rico verso il trasmettitore, in risposta alle onde
prodotte dal generatore. E il coefficiente che in-
terpreta tale disadattamento è il ROS (rapporto
onde stazionarie), che equivale all'espressione an-
glosassone SWR (standing - wave - ratio). Con
esso si esprime il rapporto tra l'onda diretta,
sommata a quella riflessa, e la stessa onda diretta.
Per esempio, un ROS di valore unitario (ROS
= 1) sta a significare che non esiste alcun se-
gnale riflesso, mentre un ROS di valore 2 (ROS
= 2) indica che l'onda riflessa è uguale a quella
diretta.

PERDITE IN LINEA

Dopo queste doverose premesse, cerchiamo di


soffermarci, con particolare attenzione, su alcu-
ni elementi teorici in grado di generare confu-
sione nella mente dei principianti. E diciamo
subito che le onde stazionarie non rappresenta-
no, in valore assoluto, la perdita di potenza che
si verifica in un sistema radiante. In tal senso,
ad esempio, quando si misura un ROS = 2, non

78
si deve ritenere che il valore della potenza irra- Ripetendo questa stessa operazione con un ROS
diata dall'antenna sia ridotta alla metà, dato = 5, si ottiene un valore di perdita complessiva
che occorre tener conto delle perdite aggiuntive di 7,5 dB (5 + 2,5 = 7,5 dB).
nella linea di trasmissione le quali, normalmente, Un'altra convinzione, molto diffusa tra i princi-
sono abbastanza basse. Dunque, anche con un pianti, è che un disadattamento dell'antenna pro-
ROS = 2 la riduzione della potenza è general- vochi un ritorno di potenza nel trasmettitore. In
mente molto contenuta. realtà, invece, il surriscaldamento dei transistor
finali è causato da un disadattamento del carico
globale e non proprio del sistema radiante. Po-
USO DEI GRAFICI trebbe anche verificarsi il caso che, impiegando
all'uscita del trasmettitore degli adattatori di im-
In figura 1 abbiamo riportato una famiglia di pedenza, il trasmettitore accetti un carico pres-
curve caratteristiche a diversi valori di ROS, soché adattato senza tuttavia trovarsi sotto sfor-
dalle quali è facile desumere la differenza di per- zo, pur con elevati valori di ROS in linea.
dite in linea, espresse in decibel, tra le condi-
zioni di carico adattato e carico disadattato.
Facciamo un esempio pratico e vediamo che co- PERDITE RESISTIVE
sa succede in una linea con perdite di 5 dB e
carico perfettamente adattato con un ROS 2 Il voler scendere ad ogni costo su valori al di
ed un ROS = 5. sotto di ROS = 1,5 : 2, oltre che risultare com-
Sul grafico di figura 1 si intercetta, in corrispon- plicato, non migliora praticamente di molto il
denza della curva ROS = 2, il punto con ascissa processo di irradiazione dell'antenna. Anzi, assai
5 dB e si rileva il valore dell'ordinata che risulta spesso, quando si riscontrano valori di ROS pros-
essere di 0,4 dB circa. Ebbene, tale valore rap- simi all'unità, su una estesa banda di frequenze,
presenta le perdite addizionali in linea con occorre mettersi bene in guardia da valori così
ROS2, che aumentano complessivamente a apparentemente lusinghieri. Perché ciò non co-
5,4 dB (5 + 0,4 = 5,4dE). stituisce soltanto un sintomo di perfetto adatta-
mento di impedenze, ma il più delle volte la
sicurezza della presenza di perdite resistive lungo
la linea, che diviene così fonte di abbassamento
effettivo della potenza di lavoro complessiva del
sistema radiante.

Il miglior funzionamento LUNGHEZZA DELL'ANTENNA


di qualsiasi trasmettitore Un altro elemento, che deve essere tenuto in con-
siderazione nel valutare un sistema radiante, è
dipende, in massima parte
da ricercarsi nella lunghezza dell'antenna. Que-
dall'adattamento di impedenza sta infatti non incide in misura determinante
sul valore della potenza erogata dal trasmet-
fra i vari elementi che titore.
compongono il sistema Un'antenna perfettamente calcolata per i 27
MHz, ad esempio, potrà essere utilizzata anche
di ricetrasmissione. Con una
per i 30 MH, con la certezza, o quasi, che le
esatta valutazione del' ros è prestazioni del sistema rimangano le stesse per
quel che riguarda l'emissione. L'unica differenza,
possibile controllare questo che potrà essere rilevata, sta nel valore del ROS
adattamento, evitando che, sulla frequenza più alta, aumenta di molto.
Ma, con l'uso di opportuni adattatori di impe-
di sottoporre l'emittente alla denza d'antenna, è sempre possibile « cancella-
dannosa presenza di onde re», da un punto di vista elettrico, la porzione
di antenna non richiesta da un particolare valore
stazionarie. di frequenza. E ricordiamo ancora che diviene
assolutamente inutile cercare un adattamento di
antenna intervenendo sulla lunghezza della linea

79
!O
ROS ;::20
--..
7 RC,S;:: 15
---

-
a::i L _i,.,o
5
~ ....,,. ROS :: 10

-
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... ROS = 7
4 3
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Lu K /.,, LK a
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~ 0,3 I.I V /
Lu I/ / r
0,2
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Q ROS= 1,5
/ ~ flg. 1 - Famiglia di curve ca-
/ V
O,! X I/
~
ratteristiche a diversi valori di
ROS, dalle quali è facile de-
sumere la differenza di perdi-
0,2 0,3 0,5 2 3 5 7 IO te In linea, espresse in deci-
bel, tra la condizione di cari-
PERDITA DELLA LINEA co adattato e carico disadat-
DI AL/MENTAZ (in dB) tato.

coassiale di discesa. Per lo stesso motivo è anche


inutile aggiungere un'adattatore di impedenza
tra antenna e linea di discesa, quando quest'ul-
tima è disadattata. Il risultato che se ne potreb-
be trarre sarebbe soltanto quello di esaltare la
presenza di onde stazionarie in linea.
Alla luce di quanto ora esposto possiamo con-
cludere quest'argomento asserendo che le onde
stazionarie non debbono spaventare il principian-
te al di là di un ragionevole limite, dato che un
buon adattatore di impedenza, inserito tra il ca-
vo di discesa e l'antenna, unitamente ad un pre-
ciso intervento di taratura dello stadio d'uscita
del trasmettitore, possono adattare l'impedenza
al valore tipico di linea, riconducendo sicura-
mente il sistema a valori di ROS molto contenuti,
al di sotto dei quali non è conveniente andare,
a causa delle difficoltà pratiche in cui ci si im-
Fig. 2 - Alcuni tipi di rosmetri di uso comune fra gli batterebbe, peraltro non compensate da alcun
.appassionati della banda cittadina. beneficio inerente l'entità della potenza elettrica
irradiata.

80
UTILITA' DEL ROSMETRO

Ogni volta che ci è capitato di argomentare sui


trasmettitori, i cavi di collegamento e le anten-
ne, abbiamo sempre insistito sulla correttezza del-
l'adattamento di impedenza fra questi elementi
e la stazione trasmittente.
L'adattamento di impedenza è utile in quanto
permette di raggiungere il miglior funzionamen-
to del trasmettitore. Ma è assolutamente neces-
sario se si vogliono evitare talune spiacevoli con-
seguenze di ordine pratico come, ad esempio, la
bruciatura dei transistor finali. Ecco perché può
risultare molto conveniente la spesa di alcune
migliaia di lire per l'acquisto di uno strumento
in grado di controllare l'adattamento di impe-
denza tra i vari elementi che compongono la
stazione trasmittente. E questo strumento prende
il nome di rosmetro.
Rosmetro significa esattamente: misuratore del
Rapporto di Onde Stazionarie. Fig. 3 - Modello, di tipo commerciale, di strumento
misuratore di campo. Viene usato anche dagli antenni-
Lo strumento è anche conosciuto con il termine sti per valutare l'intensità del campo elettromagnetico
equivalente inglese SWR-meter. nel punto in cui si deve installare una antenna.

IL RICEVITORE CB
in scatola di montaggio
a L. 14.500
Tutti gli appassionati della Citi-
zen's Band troveranno in questo
kit l'occasione per realizzare,
molto economicamente, uno stu-
pendo ricevitore superreattivo,
ampiamente collaudato, di conce-
zione moderna, estremamente
sensibile e potente.

Caratteristiche elettriche

Sistema di ricezione: in superreazione- Banda di ricezione: 26--28 MHz - Tipo di sintonia: a va-
ricap - Alimentazione:; 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con volume max.
in assenza di segnale· radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo) -
Potenza in AP: 1,5 W

81
Eleva la possibilità
di misura dei normali
frequenzimetri digitali
fino a 650 MHz.

In accordo con il processo evolutivo dell'elet- ossia, in pratica, quante volte il segnale si ripete
tronica, ogni laboratorio, professionale o dilet- in un minuto secondo.
tantistico, se ancora non l'ha fatto, sta provve- Se vogliamo rifarci ad un noto esempio, pos-
dendo alla graduale sostituzione delle apparec- siamo prendere in considerazione la tensione di
chiature tradizionali con i più moderni strumenti rete-luce che, come è ben risaputo, ha una fre-
di misura, concepiti secondo le più avanzate quenza di 50 Hz, cioè di 50 periodi al secondo.
tecniche digitali. E a questa operazione parte- Questo vuol anche significare che la tensione
cipano anche i laboratori amatoriali di molti alternata di rete-luce cambia la propria polarità
nostri lettori, i quali tendono decisamente al per ben 100 volte, da positiva a negativa, ripe-
raggiungimento di obiettivi sempre più ambi- tendosi in fase di 50 volte al minuto secondo.
ziosi, per elevare la qualità delle loro prestazioni Quindi, per contare correttamente il numero di
ed il livello di precisione delle misure. Perché, periodi di un segnale che si succedono nell'arco
soltanto seguendo tempestivamente il progresso di tempo di un minuto secondo, si può rilevare,
tecnologico, si possono avere sostanziali miglio- ad esempio, il numero di volte in cui il segnale
ramenti nei risultati raggiunti. passa dal valore positivo a quello negativo, o
L'opera intensa di rinnovamento, del resto, ap- viceversa, sempre ovviamente nell'arco di tempo
pare oggi agevolata, in larga misura, da una di un minuto secondo.
maggiore diffusione, sul mercato al dettaglio, di Il frequenzimetro digitale assume quindi il com-
circuiti integrati, anche di concezione tecnica pito di effettuare un particolare trattamento del
molto complessa ed espressamente prodotti per segnale ad esso applicato, che deve in ogni caso
la strumentazione digitale, a prezzi bassissimi, essere un segnale variabile.
certamente alla portata di tutte le borse. Questo trattamento consiste nella trasformazio-
ne del segnale variabile in uno di tipo quadro,
ossia più adatto al conteggio. Soltanto in un se-
IL FREQUENZIMETRO DIGITALE condo tempo il frequenzimetro provvede al con-
teggio delle variazioni di polarità del segnale nel
Prima di introdurci nel vivo dell'argomento, ov- minuto secondo.
vero, prima di presentare la descrizione e l'uso Una logica di controllo, contenuta nel circuito
del prescaler, vogliamo riportare alcuni richiami del frequenzimetro digitale, provvede alla memo-
di natura didattica sulla funzionalità del frequen- rizzazione del conteggio finale di una « memo-
zimetro digitale. ria», dalla quale viene poi visualizzato a bene-
Il compito • primario di ogni frequenzimetro, di ficio dell'operatore.
qualsiasi tipo esso sia, è quello di misurare il Detto questo, dobbiamo anche ricordare che i
valore della frequenza di un segnale variabile; frequenzimetri digitali autocostruiti, e così pure

82
PRESCALER
Per frequenzimetri digitali autocostrulti e di tipo economico

quelli commerciali di basso costo e poche pre- DIVISORE PER DIECI


tese, denunciano una certa limitazione per quel
che concerne il massimo valore di frequenza mi- Per ottenere un aumento dei massimi valori di
surabile, il quale, normalmente, non raggiunge frequenza misurabile con il frequenzimetro di-
i 30± 50 MHz. gitale, anziché sostituire interamente lo strumen-
Tali frequenzimetri, dunque, si rivelano ottimi to con un modello di superiori prestazioni, di-
per la misura di valori in bassa e media fre- viene assai più conveniente abbinare al frequen-
quenza, ma divengono insufficienti quando zimetro un particolare circuito che abbiamo
l'amatore deve effettuare misure su apparati denominato « prescaler ».
ricetrasmittenti che lavorano sulle bande dei Con la realizzazione di questo dispositivo, pe-
144 MHz. A questo inconveniente, tuttavia, si raltro molto economico se si tiene conto che il
può ovviare realizzando il progetto del prescaler suo costo si aggira intorno alle 15.000-20.000 lire,
presentato e descritto in queste pagine. si realizza un frequenzimetro in grado di effet-
tuare misure fino alle bande amatoriali.
Il prescaler, in pratica, altro non è che un divi-
sore per dieci, ossia un circuito che opera una
predivisione della frequenza da misurare, ele-
vandola a valori tali da poter essere valutati
con i più comuni frequenzimetri di tipo molto
economico e con quelli costruiti dai dilettanti.

Alcuni montano il prescaler


VERSATI LITA' DELL'INTEGRATO
direttamente dentro il contenitore
del frequenzimetro digitale, In questi ultimi tempi sono stati sviluppati dei
circuiti integrati, appositamente concepiti per
applicando un commutatore sul l'impiego in qualità di prescaler di apparecchia-
pannello frontale dello strumento ture di conteggio digitale, capaci di garantire
una corretta divisione della frequenza di in-
per agevolare le manovre di gresso anche su valori di parecchie centinaia di
megahertz. Ed è appunto quetso il caso del cir-
inserimento e disinserimento di
cuito integrato montato nel nostro progetto, che
questo confortevole dispositivo. raggiunge la non comune frequenza di 650
MHz. Ma dobbiamo anche aggiungere che, per
Noi abbiamo preferito il loro funzionamento, questi tipi di integrati
l'accoppiamento esterno delle non necessitano di segnali d'entrata ben squa-
drati, quando invece al loro ingresso sono suffi-
due apparecchiature, che cienti segnali anche di tipo sinusoidale, con una
comporta un intervento tecnico ampiezza picco-picco di soli 350 m V alla fre-
quenza di 650 MHz per un comportamento cir-
più semplice e privo di eventuali cuitale più che sufficiente. E ciò, in pratica, evita
di far precedere lo stadio divisore con un ampli-
elementi perturbativi.
ficatore squadratore che, alla frequenza di 650
MHz, potrebbe costituire un'impresa ardua, dif-
ficilmente affrontabile e realizzabile da un prin-
cipiante.

83
5VCc
±
C7 I I l l l Il Il

9 4 5
15 J

IC1
[1
ENTR. , I
16

' 2
12 13 1' C2.;. mns°

USCITA
lyl l

Fig. 1 - Il circuito del prescaler si identifica, principalmente, nella presenza dell'in-


tegrato IC1. La tensione di alimentazione può essere derivata dai circuiti del fre-
quenzimetro digitale cui questo dispositivo viene accoppiato.

-----COMPONENTI
Condensatori Semiconduttori
C1 - 10.000 pF (ceramico) D1 = IN4148
C2 = 10F- 16VI (al tantalio) D2 =11C90
C3 - 10.000 pF (ceramico) IC1 -- 1N4148

CARATTERISTICHE DELL'INTEGRATO mentazione digitale, consiste nella possibilità del


dispositivo di poter lavorare direttamente con
Il modello di integrato assunto per la realizza- una alimentazione di tipo TTL. Altra preroga-
zione del prescaler è l' 11 C90. tiva di questo interessante componente elettrico
Si tratta di un componente costruito con tecno- si ravvisa nella possibilità di essere direttamente
logia ECL (Emitter - Coupled - Logie), cioè accoppiato con gli integrati TTL che seguono,
« logica ad accoppiamento di emittore ». senza dover ricorrere agli apposi ti adattatori di
Questo tipo di logica, a differenza di quanto livello come avviene per la maggior parte dei
avviene in quella TTL, già nota ai nostri lettori, circuiti integrati ECL.
non invia mai i transistor all'interdizione o alla
saturazione, ma li mantiene sempre in zona li-
neare, aumentando considerevolmente la velo- SEGNALE DI CLOCK
cità di commutazione dei dispositivi.
Una particolarità elettrica degna di nota del- Il segnale d'ingresso, quello che in gergo vien
P'11C90 espressamente progettato per la stru- chiamato « clock » e la cui frequenza deve es-

84
ENTR.

Fig. 2- Piano costruttivo del prescaler realizzato su circuito stampato composto in


una basetta rettangolare di vetronite. Si noti la esatta posizione dei due diodi colle-
gati in antiparallelo e quella del condensatore al tantalio C2 in cui l'elettrodo posi-
tivo trovasi in corrispondenza di una crocetta riportata sul corpo del componente.

:sere sottoposta al processo di predivisione, è ap- getto è costituito dall'integrato ICI, sul cui in-
plicato capacitivamente all'integrato. Ciò si- gresso sono stati inseriti due diodi al silicio (D1-
gnifica che, con il prescaler inserito, il frequen- D2), collegati in antiparallelo, che hanno il com-
zimetro non è più in grado di effettuare misure pito di proteggere l'entrata dell'integrato, limi-
nel settore delle frequenze molto basse. L'am- tando l'ampiezza massima del segnale al valore
piezza minima del segnale, che ancora può essere di tensione di soli 0,6 V circa.
conteggiato, non deve scendere al di sotto dei Il condensatore C 1 provvede a disaccoppiare la
350 m V picco-picco, con riferimento ad un se- componente continua del segnale d'ingresso dal
gnale sinusoidale alla frequenza di 650 MHz. segnale in frequenza, eliminando problemi di po-
La presentazione dell'integrato 11 C90 si chiude larizzazione del segnale stesso.
ora con l'avvertimento che il componente incor- Il condensatore al tantalio C2 e quello ceramico
pora già tutte le resistenze e le tensioni di riferi- C3 rappresentano altri due elementi ausiliari. Essi
mento e polarizzazione necessarie al suo fun- risultano collegati in parallelo all'alimentazione
zionamento. ed hanno lo scopo di eliminare i disturbi provocati
Il reale circuito applicativo, quindi appare dalla rapida commutazione dell'integrato.
estremamente semplificato, con eliminazione to- L'alimentazione a + 5 Vcc, necessaria per il fun-
tale di ogni difficoltà di comportamento legata zionamento del prescaler, viene derivata diretta-
all'uso di componenti ausiliari esterni. mente da quella normalmente presente in ogni
frequenzimetro digitale, dato che l'assorbimento
tipico di corrente del prescaler è limitato a soli
CIRCUITO TEORICO 75 mA circa.
Soltanto nel caso peraltro abbastanza raro, in cui
Nel circuito teorico del prescaler, rappresentato non sia presente nel frequenzimetro digitale la
in figura 1, si rispecchiano tutti gli elementi di tensione continua di 5 V, allora si dovrà provve-
semplicità fin qui citati. Infatti, come si può fa. dere alla realizzazione di un piccolo alimentatore
cilmente notare, l'elemento dominante del pro- in continua con uscita a5 V.

85
il cui disegno in scala unitaria (grandezza natura-
le) è riportato in figura 4.
Successivamente si provvederà ad inserire nella
basetta rettangolare di vetronite i vari componen-
ti elettronici, seguendo attentamente il piano co-
15
struttivo riportato in figura 2.
14 Come primo elemento si potrà montare il circuito
13 integrato ICI, facendo bene attenzione al verso
12 preciso di inserimento del componente, condizio-
nato dalla presenza di una piccola tacca di rife-
11 rimento in corrispondenza dei terminali I - l1, co-
10 sì come chiaramente rilevabile nel disegno di figu-
9 ra 3. Sempre a proposito dell'integrato ICI, rac-
comandiamo di evitare l'uso di zoccoletti porta-
integrati, i quali potrebbero provocare alterazioni
VISTO DA SOPRA di funzionamento del prescaler a causa delle ine-
vitabili capacità parassite introdotte nel circuito
Fig. 3 - La piccola tacca, riportata in corrispondenza
dei terminali 1 - 16, consente di orientare in modo Ine- e delle conseguenti perdite di energia di alta fre-
quivocabile l'Integrato sulla basetta del circuito stam- quenza, che limiterebbero la banda passante del
pato. prescaler in misura abbastanza sensibile.
Tutte le saldature a stagno dovranno essere ese-
guite a regola d'arte, provvedendo poi ad una
ripulitura finale del montaggio con adatti solven-
ti, come ad esempio la trielina.
Per quanto riguarda il condensatore al tantalio
C2 vogliamo ricordare, ai lettori meno preparati
tecnicamente, che l'identificazione del terminale
REALIZZAZIONE DEL PRESCALER positivo di questo componente è agevolata dalla
presenza di una crocetta riportata sul corpo del
Le prestazioni ottenibili dal nostro prescaler sono
condensatore; alle volte, in sostituzione della cro-
per la maggior parte subordinate alla precisione
cetta, può essere presente un puntino colorato;
con cui si realizza il montaggio. II lavoro realiz-
in tal caso occorre guardare il componente fron-
zativo comunque prende l'avvio dalla composizio-
talmente, dalla parte del punto colorato, consi-
ne, su piastra di vetronite, del circuito stampato,
derando l'elettrodo a destra come terminale po-
sitivo.
Il montaggio del circuito deve essere inserito in
un contenitore metallico, connesso a massa elet-
tricamente. Il connettore d'entrata è di tipo BNC
(femmina), mentre il cavo d'uscita deve essere
schermato e di tipo RG58; la lunghezza massima
di quest'ultimo non deve superare i 50 cm. e sulla
sua estremità si provvederà ad applicare un con-
nettore complementare a quello d'ingresso del
frequenzimetro digitale.
Sul contenitore metallico si dovrà anche applicare
una boccola isolata per la connessione del cavo,
di alimentazione di 5 V cc proveniente dal fre-
quenzimetro.

SCHEMA APPLICATIVO

Fig. 4 - Disegno in grandezza naturale dello stampato Lo schema applicativo del prescaler, riportato in
che il lettore dovrà comporre prima di iniziare il lavoro figura 5, dimostra come risulti necessario prati-
di montaggio del prescaler. care un foro sul frequenzimetro digitale per lap-
plicazione di una boccola isolata. In questa boc-
cola infatti verrà innestato uno spinotto, collegato

86
FREO. 50 M HZ BOCCOLA
+ 5V

nnnnr (g
I
CAVETTO

ENTR.

CONN. PRE SCALER


BNC
\
f ENTR.
RG58 VHF:UHF

Fig. 5- Schema orientativo di accoppiamento fra un frequenzimetro digitale e il


prescaler. Il cavetto munito di due spinotti alle sue estremità rappresenta la linea
di alimentazione positiva a 5 Vcc del prescaler prelevata dal frequenzimetro. La
corrispondente linea negativa è presente nella calza metallica del cavo RG58.

ad un cavetto unipolare, con lo scopo di prelevare metallica del frequenzimetro sia in contatto elet-
dal frequenzimetro la tensione di 5 V cc di ali- trico con la tensione negativa di 5 Vcc. In caso
mentazione del circuito del prescaler. La tensione contrario, come abbiamo già detto, il cavetto di
negativa di 5 V cc è assicurata dal collegamen- collegamento delle due boccole isolate di figura 5
to della calza metallica del cavo RG58 (figura 5). dovrà essere sostituito con un vero e proprio pic-
Si suppone ovviamente in tal caso che la carcassa colo alimentatore.

NUOVO KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


CARATTERISTICHE:
Circuito a due canali
Controllo note gravi
Controllo note acute
Potenza media: 660 W per
ciascun canale
Potenza massima: 880 W per
ciascun canale
Alimentazione: 220 V rete-luce
Separazione galvanica a trasformatore L. 11.000
La scatola di montaggio costa L. 11.000. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamen-
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spedizione.

87
ANNAFFIATE LE
PIANTE
Du I i

Con questo dispositivo l'elettronica si accoppia controllano la resistenza del terreno che, indipen-
felicemente alla botanica, offrendo al giardiniere, dentemente dal contenuto di sali di questo, varia
al fioraio e alla massaia la più precisa collabora- sempre in proporzione con la quantità d'acqua
zione possibile sullo stato di umidità della terra assorbita od evaporata.
nei vasi in cui si conservano o coltivano piante Rilevare un « punto secco», dunque, significa
e fiori. Un diodo led, infatti, si mette a lampeg- stabilire al di sopra di quale valore resistivo il di-
giare decisamente quando è tempo di prendere spositivo deve essere in grado di fornire un qualsi-
in mano l'annaffiatoio, assai prima che si manife- voglia segnale d'allarme, da interpretarsi come
stino i segni del deperimento provocato dalla sic- una richiesta di annaffiatura da parte delle piante
cità. Ma non basta; coloro che volessero disporre, tenute sotto controllo.
oltre che del segnale ottico, anche di uno di tipo Il progetto pubblicato in questa sede risponde
acustico, potranno facilmente inserire, nel sistema perfettamente ai requisiti citati. Esso è, inoltre, di
di allarme, un altoparlante di piccole dimensioni facile realizzazione e molto economico e rappre-
ma di sicuro effetto pratico. senta senza dubbio un grosso beneficio nel mondo
vegetale.

RIVELATORE DI UMIDITA'
GLI INTEGRATI CMOS
L'apparecchio presentato ed analizzato in questo
articolo può essere considerato come un vero e Se ci è stato possibile contenere il circuì to del
proprio rivelatore di umidità, oppure, il che è lo « rivelatore di umidità» nell'esiguo spazio di qual-
stesso, come un rivelatore di condizioni di siccità che decina di centimetri quadrati, ciò è dovuto
della terra dei vasi da fiori. principalmente all'uso di un integrato di tipo
La misura dell'umidità del terreno è rapportata CMOS che, pur essendo stato concepito dalle più
a quella della sua conduttività. Due bastoncini moderne tecnologie come un circuito digitale, si
metallici, affondati nella terra del vaso, periferi- è rivelato ottimo nell'uso di circuito lineare per la
camente e in posizioni diametralmente opposte, rivelazione di soglia di un valore di resistenza

88
che, nel caso specifico, può apparire molto ele-
vato.
Ai lettori che volessero saperne di più ricordiamo
che negli integrati CMOS risultano inseriti, con-
temporaneamente, transistor MOS di tipo N e P Le piante d'appartamento
e che da questo raggruppamento deriva la sigla rallegrano le nostre case in ogni
CMOS (Complementary MOS). La presenza di
transistor di tipi diversi consente la conduttività stagione dell'anno, ma non
e l'interdizione alternative, annullando pressoché
il consumo di corrente in condizioni statiche. Da- sempre noi esprimiamo ad esse
to che questo è da attribuirsi esclusivamente alle gratitudine, preoccupandoci
correnti di perdita nei vari elementi MOS e, per
gli integrati più complessi, non supera mai il va- di dar loro da bere con
lore di 1 µA. tempestività e nella giusta misura
L'integrato da noi adottato nella realizzazione del
rivelatore di umidità provoca, in condizioni di ri- e compiendo, talvolta, questa
poso, un assorbimento di corrente di 30-4 50 A; doverosa operazione soltanto
ma esso è causato, in maggior misura, dalla pre-
senza di tutti i rimanenti componenti del pro- quando ci accorgiamo di essere
getto e non dall'integrato CD4011.
in grave deprecabile ritardo.
Un'ultima notizia riguardante questo tipo di in-
tegrato può essere riferita a proposito della ten-
sione di alimentazione, che consente di spaziare
in una vasta gamma di valori, quella compresa
tra 3 Vcc e i 18 Vcc, senza imporre particolari
accorgimenti di stabilizzazione.

ANALISI DEL CIRCUITO


DIODO LED SPENTO
In considerazione delle ottime caratteristiche e-
lettriche dell'integrato ICI e del suo modestissi- Se la resistenza del terreno, inserita fra i due
mo costo attuale, aggirantesi intorno alle poche puntali metallici, ha un valore relativamente bas-
centinaia di lire, i nostri tecnici progettisti hanno so, all'entrata del circuito è presente una bassa
ritenuto conveniente l'uso di questo elemento an- tensione, di valore tale da non superare quello
che in una apparecchiatura non espressamente pretarato di soglia di scatto del circuito.
digitale come questo segnalatore di siccità, nel Un basso valore di tensione all'ingresso della pri-
quale l'integrato rappresenta l'elemento di mag- ma porta NAND determina, per effetto della
gior importanza. doppia inversione del segnale operata dalle due
sezioni IC1a - ICI dell'integrato, uno zero d'u-
Come si può notare, osservando lo schema teorico
scita. E questo zero logico, applicato all'ingresso
di figura 1, nell'integrato CMOS di tipo 4011
del NAND ICIc, blocca ad « 1 » l'uscita di IClc
sono inserite quattro porte NAND a due ingressi
(pin 3) e, conseguentemente, a « O» l'uscita del
c1ascuna.
NAND ICld (pin 4) utilizzato come inverter.
Le due porte NAND, identificabili nelle due se-
In queste condizioni circuitali il transistor TRl
zioni ICla e ICIb, fungono da amplificatori. In
non riceve corrente sulla sua base e rimane quin-
esse sono stati collegati assieme i due ingressi.
di interdetto. Il diodo luminoso led, inserito nel
L'ingresso della prima porta NAND è polarizzato circuito di collettore di TRl rimane spento.
tramite tre resistenze: il trimmer Rl, la R2 e la
RX, ossia la resistenza del terreno in cui sono af-
fogate le due sonde metalliche. DIODO LED LAMPEGGIANTE
L'inserimento della resistenza di reazione R3, fra
la prima e la terza porta NAND, conferisce ai Quando l'umidità diminuisce, cioè quando
due primi stadi ICla e ICIb una caratteristica aumenta la siccità della terra nel vaso da fiori,
di trigger di Schmitt di valore tale da garantire anche la resistenza ohmmica tra gli elettrodi del-
lo scatto deciso del circuito quando il terreno la sonda aumenta. E il valore della tensione d'in-
raggiunge il punto di siccità che si vuol indivi- gresso supera quello di soglia del trigger. Si ve-
duare. rifica così un cambiamento di stato del trigger

89
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90
PILA
DL 4,5V

SENSIB. Fig. 2 - Piano costruttivo del


progetto del rivelatore di sic-
cità. Il potenziometro R1 con-
sente di regolare il sistema
sul valore di umidità desidera-
to, facendo entrare in funzio-
ne il diodo DL quando si ri-
tenga che la pianta o il fiore
sotto controllo richiedano una
pronta ed energica annaffiatu-
ra.

SONDA

stesso che determina la presenza di un segnale UNA VARIANTE ACUSTICA


logico « l» all'entrata della porta NAND IClc,
più precisamente sul pin 1 dell'integrato. Coloro che, oltre alla segnalazione ottica, voles-
In tali condizioni il multivibratore astabile, ossia sero disporre anche di una segnalazione acustica
lo stadio oscillatore realizzato tramite le due se- per accentuare ancor più la richiesta di annaffia-
zioni IClc - ICld dell'integrato, è libero di oscil- tura delle piante, potranno realizzare il circuito
lare a frequenza molto bassa. E l'oscillazione pro- riportato in figura 4. In pratica si tratta di com-
dotta è un'onda quadra di entità tale da far di- porre un semplice stadio amplificatore di bassa
venire conduttore il transistor TRl di tipo NPN. frequenza con uscita in altoparlante.
La conduttività del transistor TRl, che è un mo- La stessa onda quadra, che pilota il diodo led
dello tipo BC237, non è costante ma alternata nel DL, viene sfruttata per pilotare anche un altopar-
tempo. Il semiconduttore, infatti, rimane in con- lante con impedenza medio-elevata, possibilmen-
duzione per il tempo in cui l'onda quadra risulta te compresa fra i 40 e i 100 ohm. Lo stadio am-
a 1, mentre va all'interdizione durante il tempo plificatore, pilotato dal transistor TR2, è accop-
zero. piato, in alternata, con il collettore del transistor
Il risultato è quello di un lampeggìo continuato TRl tramite il condensatore C3. La resistenza
del diodo led, in perfetto sincronismo con l'onda R8 polarizza la base del transistor TR2 che è
quadra generata dal multivibratore astabile. Si dello stesso ti po del transistor TR 1, ossia un
tratta quindi di una vistosa segnalazione ottica, BC237. II segnale uscente dall'altoparlante ri-
più che sufficiente per informare la massaia, o specchia l'andamento dell'onda quadra e si espri-
altre persone interessate alla conservazione in ca- me attraverso un continuo ticchettio.
sa di piante e fiori, che è giunto il momento di La numerazione riportata in corrispondenza di
annaffiare i vasi. alcuni componenti della variante circuitale di

91
Fig. 3 - Disegno in grandezza naturale-
(scala 1 : 1) del circuito stampato che
occorrerà comporre su una basetta di·
bachelite o vetronite di forma quadrata

+ -+ e del diametro di 5 centimetri.

figura 4 è conseguente a quella dello schema elet- sistor TR2 ha il valore di 47.000 ohm. L'alimen-
trico generale di figura 1. I componenti senza si- tazione rimane ovviamente la stessa, quella di
gla sono gli stessi del circuito di figura 1. In par- 4,5 Vcc.
ticolare, il condensatore C3 è di tipo non pola- Facendo funzionare simultaneamente entrambi gli
rizzato, ceramico o di altro tipo, del valore di elementi di allarme, quello ottico e quello acu-
1 µF. Il condensatore C2 è sempre lo stesso di stico, il consumo di corrente aumenta di poco
figura 1, quindi del valore di 100.000 pF. La re- rispetto a quello di regime con il solo diodo led
sistenza R8 di polarizzazione della base del tran- acceso, che è di 10 mA appena.

AP

Fig. 4 - Variante elettrica da


o
-/
apportare allo schema gene-
rale di figura 1. L'aggiunta del.
C2 4,5V
condensatore C3, della resi-

q3 ~ stenza R8, del transistor TR2


[·é

e dell'altoparlante AP consen-
te di accoppiare alla segnala-
zione di allarme ottica, emes-
e sa dal diodo led DL, quella
TR1 TR2 acustica emessa dall'altopar-
lante sotto forma di un con-
tinuo ticchettio. I valori dei
componenti ora citati sono i.
seguenti: C3 = 1 F; R8 =
47.000 ohm; TR2 = BC237;
AP 40 : 100 ohm.

92
REALIZZAZIONE DEL PROGETT O

La composizione del sistema di allarme deve es-


sere iniziata con la realizzazione del circuito
stampato, il cui disegno è riportato in scala uni-
taria in figura 3. Su questa basetta poi si mon-
teranno i vari componenti elettronici seguendo
attentamente il piano costruttivo di figura 2.
Tenendo conto che l'integrato ICI è un model-
AL PIN
lo CMOS, dobbiamo informare il lettore che
questo componente risulta particolarmente sensi-
@
bile agli eccessi di calore e può essere messo fa-
cilmente fuori uso da un saldatore che presenti
perdite di tensione. Meglio dunque servirsi di
uno zoccoletto a 14 pin, in modo da evitare com-
pletamente il contatto della punta del saldatore
con i pin dell'integrato. Ad ogni modo, coloro che
volessero saldare direttamente l'integrato IC 1 sul-
la basetta dello stampato, dovranno utilizzare un
saldatore con punta sicuramente collegata a mas- I
sa, preferendo gli utensili a bassa tensione.
Nell'inserire l'integrato ICI sullo zoccolo o di-
rettamente sullo stampato si dovrà orientare il
componente in modo che la tacca di riferimento, Fig. 5 - Questo disegno interpreta la pratica applica-
quella posta in corrispondenza del pin 1, si trovi zione dell'intero sistema di rivelazione di siccità della
terra contenuta in un vaso da fiori. I due elettrodi,
rivolta verso il condensatore C2, così come chia- rappresentati da due aste metalliche, che possono
ramente indicato nel disegno di figura 2. essere anche due lunghi chiodi, sono saldati a stagno
Il diodo led DL è un componente polarizzato, con la calza metallica e con il conduttore interno di un
dotato di anodo e catodo. Il catodo deve risul- cavetto coassiale. Dall'altra estremità questi due con-
duttori debbono essere collegati con le piste corri-
tare connesso con la pista del circuito stampato spondenti con il pin 1 (conduttore caldo) e con il pin
sulla quale è saldato il terminale di collettore del 2 (calza metallica).
transistor TRl. Ma è difficile commettere errori
di inserimento nel circuito di questo componente
se si rispetta l'indicazione di riferimento, costitui-
ta da una tacca riportata in corrispondenza del-
l'elettrodo di catodo, oppure tenendo conto che
il terminale di anodo è il più lungo fra i due. nati a raggiungere le sonde. Questi conduttori
Per quanto riguarda il transistor TRl e il conden- sono rappresentati molto semplicemente da un
satore elettrolitico Cl, non possono sussistere dub- cavo schermato, di cui la calza metallica deve
bi inerenti il loro inserimento sul circuito. I tran- essere saldata sul terminale 2 del circuito stampa-
sistor TRl, infatti, è dotato di una smussatura to, mentre il cavetto centrale deve essere saldato
dalla parte opposta a quella da cui fuoriesce il sul terminale 1. All'altra estremità del cavo, i due
terminale di base. Per il condensatore C 1 le cose conduttori, ossia il cavetto centrale e la calza
sono più semplici. Il terminale positivo è contras- metallica, debbono essere saldati su due baston-
segnato con una o più crocette riportate sul cor- cini metallici, così come indicato nello schema di
po del componente; in taluni -casi sono riportate figura 5. Le due aste metalliche vengono intro-
invece delle indicazioni in corrispondenza dell'e- dotte nella terra in posizioni diametralmente op-
lettrodo negativo (segno -) ; in mancanza di ogni poste, verso la periferia del vaso, in modo da
altra indicazione, ci si dovrà ricordare che il ter- non danneggiare le radici della pianta.
minale positivo è sempre quello più lungo dei due. L'uso del cavo schermato consente il corretto fun-
zionamento dell'integrato ICI, scongiurando la
captazione di ronzii alla frequenza di 50 Hz.
LE SONDE Una volta realizzato l'intero sistema di allarme,
per renderlo perfettamente funzionante, si dovrà
Sulla basetta del circuito stampato, così come regolare il potenziometro di sensibilità Rl, in
indicato in figura 2, sono riportati i numeri 1-2 modo da far entrare in funzione il circuito quan-
in corrispondenza dei terminali del circuito che do la terra raggiunge una condizione di siccità ri-
debbono essere collegati con i conduttori desti- tenuta eccessiva.

93
In difesa
dell'oscurità

Accensione
automatica
e i·stantanea

LAMPADA DI
PRONTO SOCCORSO

Vi sono luoghi e locali dove la mancanza di luce LA LAMPADA PRINCIPALE


artificiale non può essere sopportata a lungo. Ma
come si può risolvere il problema del buio im- Osservando lo schema elettrico di figura 1, si no-
provviso, quando la lampadina si brucia, per aver ta la presenza di due lampade a filamento, LPI
compiuto il suo ... ciclo vitale, e non se ne ha una - LP2. Ebbene la lampada LPl rappresenta la
di scorta sottomano, oppure, avendola, diventa sorgente luminosa principale, quella che può es-
troppo rischiosa la manovra di sostituzione a cau- sere attivata o spenta con i sistemi più conven-
sa dell'oscurità? zionali, come avviene per qualsiasi altra lampa-
Ve lo diciamo noi in questo articolo, consiglian- dina di illuminazione domestica, tramite l'inter-
dovi la costruzione di un dispositivo in grado di ruttore S l. La lampada LP2, invece, rimane nor-
sensibilizzarsi nel momento dell'interruzione del malmente spenta e si accende soltanto quando
filamento della lampadina, tanto da provocare la lampada LPl... tira le cuoia. E' ovvio che la
l'accensione di una lampada di scorta, normal- lampada di pronto soccorso LP2 è perfettamente
mente spenta, automaticamente e subito. Ciò av- identica alla lampada di servizio LP1.
viene, ovviamente, soltanto quando la lampada di In serie alla lampada principale LPl sono colle-
servizio si brucia, e non quando viene a mancare gati due importanti elementi: il pulsante PI e
l'energia elettrica, ossia nei casi in cui si verifi- la resistenza Rl. Il primo, che risulta normalmen-
cano le ormai note interruzioni e per le quali ab- te chiuso, ossia in condizioni di conduttore elet-
biamo già presentato altri progetti più idonei a trico, serve soltanto per provare in qualsiasi mo-
risolvere quest'altro problema. mento l'efficienza dell'intera apparecchiatura. II

94
secondo. rappresentato dalla resistenza Rl, co-
stituisce l'elemento di sensibilizzazione del pro-
getto.

Tutto avviene come se nel


CADUTA DI TENSIONE
portalampada vi fosse una
Il valore della resistenza Rl deve essere calcolato
in modo tale che sui suoi terminali, in condizioni
lampadina di riserva, che si
di normale funzionamento della lampada di ser- accende, automaticamente
vizio LPl, venga a determinarsi una tensione di
valore compreso fra i due e i quattro volt. Di- e immediatamente, se la normale
ciamo dunque che il dispositivo risulta sensibile
soltanto alle cadute di tensione di soli 2+4 V. lampadina di servizio si brucia.
Questa tensione viene raddrizzata a singola semi-
onda dal diodo al silicio D1. Successivamente, la
tensione raddrizzata è sottoposta al processo di li-
vellamento da parte del condensatore elettroli-
tico Cl, dalla resistenza R2 e dall'altro conden-
satore elettrolitico C2. In parallelo a quest'ultimo
elemento, nella stessa cellula di filtro a « pgreca »,
è inserito il diodo zener DZ1, da 4,7±6 V
1 W, al quale è affidato il compito di proteggere
la rimanente parte elettronica del circuito da parato. In ogni caso il trasformatore di alimen-
eventuali elementi di influenza negativa, che pos- tazione Tl deve avere una potenza di 5 W ed
sono provocare, assieme ad occasionali cortocir- essere in grado di erogare, attraverso l'avvolgi-
cuiti, un aumento della tensione sui terminali mento secondario, una corrente di almeno 0,3 A.
della resistenza Rl. Il fusibile, inserito in serie ad uno dei due con-
La resistenza R3, collegata in serie con la base duttori di rete, deve essere da 3A. La lampada
del transistor TRI, funge da elemento ritardatore al neon LN, che serve soltanto da elemento-spia
di eventuali accensioni o spegnimenti spurii della per l'operatore, informandolo sullo stato elettrico
lampada di pronto soccorso LP2. dell'apparecchiatura, sarà di tipo con resistenza
interna, adatta per la tensione alternata di rete-
luce di 220 V. Il diodo al silicio D3 provvede a
COMPORTAMENTO DEL TRIAC raddrizzare la tensione alternata presente sui ter-
minali dell'avvolgimento secondario del trasfor-
Quando la cellula di filtro or ora descritta forni- matore di alimentazione T 1. Il livellamento della
sce corrente alla base del transistor TR 1, questo corrente raddrizzata avviene tramite la resistenza
si porta in conduzione, provocando sul suo collet- R4 ed il condensatore elettrolitico C3; questi
tore la presenza di una tensione di valore prossi- due ultimi elementi compongono la cellula di
mo allo O V. In tali condizioni il triac, che con- filtro di tipo a T.
trolla l'accensione della lampada di soccorso LP2,
rimane interdetto e la stessa lampada di soccorso
risulta spenta. LAMPADA DI SOCCORSO

Quando si verifica la rottura del filamento della


ALIMENTAZIONE lampada di servizio LPJ, oppure quando per un
qualsiasi motivo questa non si accende più, la
L'alimentazione del progetto di figura 1 è di tipo corrente che attraversa la resistenza di sensibi-
classico. Per essa si utilizza un trasformatore ri- lizzazione R1, raggiunge il valore zero e così
duttore di tensione, un diodo raddrizzatore ed pure la tensione sui terminali delia stessa resi-
una cellula di livellamento. stenza. Ma quando non passa più corrente attra-
Il trasformatore Tl riduce la tensione alternata verso R 1, neppure il transistor .TR 1 riceve cor-
di 220 V a quella di 9 V ca. Questo valore ri- rente sulla sua base. Esso passa quindi all'inter-
dotto non è assolutamente critico, ossia tutti i dizione, consentendo alla resistenza R4 di con-
valori di tensioni alternate compresi fra i 6 e i durre corrente sul gate del triac. Questo elemen-
I O V possono servire per alimentare il nostro ap- to dunque si innesca e determina la completa

95
"'"'<
V)
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Q

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--.J

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96
MICA
PRESA 2
LP2

84SETTA
ISOLANTE

Pl

Fig. 2 - Per le applicazioni dilettantistiche il circuito stampato è da ritenersi un


elemento superfluo, mentre è consigliabile un cablaggio come quello qui raffigurato.
Ai principianti raccomandiamo di inserire nel modo esatto del circuito i vari compo-
nenti polarizzati (D1-D2-D3-DZ1-C1-C2-C3-TR1-triac). II contenitore metallico funge
anche da dissipatore dell'energia termica erogata dal triac, che deve essere appli-
cato tramite vite di nylon è, con fogli di mica interposti fra le superfici in modo da
raggiungere un perfetto isolamento elettrico.

-----COMPONENTI----
Condensatori Varie
CI = 47 F- 24 VI (elettrolitico) TR1 = 2N1711
C2 = 10 F- 16 VI (elettrolitico) TRIAC = TXAL 388 B (3 A - 400 V)
C3 = 220 F- 16 VI (elettrolitico) D 1 - D2 - D3 = 1N4007
DZ1 = diodo zener (6 V - 1W)
Resistenze P1 = pulsante
R1 15 ohm - S1 = interruttore
R2 1.000 ohm - 0,5 W T1 = trasf. (220 V - 9 V - 5 W)
R3 1.000 ohm - 0,5 W LN = lampada al neon
R4 220 ohm - 1 W FUS = fusibile (3 A)

accensione della lampada di soccorso LP2. Il REALIZZAZIONE PRATICA


diodo al silicio D2 serve a proteggere il transi-
stor TRl da eventuali tensioni inverse che po- Il tipo di realizzazione pratica del dispositivo
trebbero raggiungere il gate del triac. descritto in queste pagine rimane condizionato

97
IL LIBRO DEL CB
l. 14.000
o

Fig. 3 - Disposizione degli


A2 G elettrodi (anodo 1 - anodo
2- gate) nel triac prescrit-
AI to nell'elenco componenti.
COMUNICARE VIA RADIO
di RAOUL BIANCHIERI
422 pagg. - 192 illustrazioni - formato
15 x21- copertina plastificata.

dalla particolare applicazione che il lettore vorrà


fare. Quello da noi proposto in figura 2 serve
per applicazioni non propriamente professionali;
Pur essendo rivolta agli amatori radio
non si è infatti utilizzato il circuito stampato.
CB, quest'opera offre a tutti coloro
Ma vogliamo ritenere che, per ogni destinazione
che desiderano iniziarsi alla tecnica
di;fttantistica, i nostri lettori possano riprodurre
delle telecomunicazioni un indispensa-
nella realtà il disegno di figura 2.
bile complemento ai testi scolastici.
Ai principianti ricordiamo che i tre diodi al si-
Lo scopo che la pubblicazione si pre-
licio D1-D2-D3 debbono essere • inseriti secondo
figge è quello di divulgare, in forma
un preciso verso nei vari punti del circuito, te-
piana e discorsiva, la conoscenza tec-
nendo conto della posizione del catodo. Nella
nica e quella legislativa che unita-
maggior parte di questi. componenti l'elettrodo
mente affiancano le trasmissioni ra-
dio in generale e quelle CB in parti- di catodo si trova da quella parte in cui è pre-
colare. sente una fascetta bianca sul corpo dell'elemen-
to. Questa stessa osservazione si estende anche
al diodo zener DZl.
L'Autore ha raccolto in questo volu- I semiconduttori necessari per la realizzazione
me tutti gli argomenti riguardanti la del nostro dispositivo possono essere tutti sosti-
ricezione e la trasmissione dei mes- tuiti. con elementi equivalenti o similari, senza
saggi radio, quale contributo appas- sollevare alcun particolare problema pratico.
sionato di solidarietà verso la vasta Per esempio, il diodo zener DZl potrà essere
schiera di radioamatori già operanti rappresentato da un componente da 4,7 V, 5,1 V,
nella Banda Cittadina e soprattutto 5,6 V o 6,1 V. Il transistor TRI potrà essere
verso coloro che riel futuro la accre- invece un modello 2N 1711, oppure i seguenti
sceranno. modelli: BC377 - BC378- BC140 - BCI4I -
BC301, ecc.
Il triac, al contrario, dovrà risultare dimensio-
Le richieste del volume - COMUNICARE VIA nato, allo scopo di consentire il corretto flusso
RADIO • devono essere fatteinviando antici- di corrente assorbito dalla lampada di soccorso
patamenate l'importo di L. 14.000 a mezzo vaglia LP2. Per esempio, utilizzando lampade di po-
postale, assegno bancario, assegno circolare tenza sino a 150 W, il triac dovrà essere da 3 A
0 c.c.p. n. #testato a
(tensione di lavoro di 400 V) con lampade fino
46013207 STOCK RA-

DIO - 20124 MILANO - Via P. Castal di, 20


(Telet. 6891945). a 500 W, si dovrà utilizzare un modello di triac
da 5 A, provvedendo ad un preciso raffredda-

98
mento del componente durante l'accensione della
lampada LP2.
Facciamo presente che in alcuni tipi di triac
l'aletta metallica risulta collegata elettricamente
con l'anodo 1 (Al); ciò significa che, nel fissare Il PACCO
DELL'HOBBYSTA
il componente sul contenitore metallico che ha
funzioni di dissipatore di calore, si dovranno,
prendere tutte le necessarie precauzioni atte ad
isolare elettricamente l'aletta del componente
Per tutti coloro che si sono resi conto
dal contenitore stesso, servendosi, ad esempio, di.
dell'inesauribile fonte di progetti con-
fogli di mica o di viti isolate. Una tale precau-
tenuti nel fascicoli arretrati di Elettro-
zione risulta invece inutile quando si montano-
nica Pratica, abbiamo preparato que-
triac nei quali l'aletta rimane isolata rispetto ai
ta Interessante raccolta di pubblica-
tre elettrodi.
zioni.
In figura 3 illustriamo la piedinatura del modello
di triac prescritto nell'elenco componenti, quello-
da noi montato nel prototipo sperimentale, ossia Le nove copie della rivista sono state
il modello TXAL-388 B. Durante il fissaggio di scelte fra quelle, ancora disponibili,
questo elemento nel circuito raccomandiamo di. ma in rapido esaurimento, In cui sono
non scambiare tra loro i due anodi Al-A2, pena apparsi gli argomenti di maggior suc-
la distruzione del triac. cesso della nostra produzione edito-
riale.

DIMENSIONAMENTO DI R1 EE9
A E94,ET79M4
Abbiamo già detto che il valore della resistenza Cl:::~ Cl::'"~
g° 1gg @
. 1:1::- 1--

Rl deve essere dimensionato in corrispondenza


con la potenza elettrica assorbita dalla lampada ·----·- FET~ n -e
di servizio LPI. Per esempio, se questa è una M
ETE#A z...." ]E
IETTO9RIMA

lampada da 50 W, il valore più adatto da attri- • - E",n=• •


buire alla resistenza Rl è quello da noi prescpif- lit - :::.~i- -. ~
--- ~

T
to nell'elenco componenti (15 ohm). Per valori
diversi di potenze elettriche assorbite dalla lam-
pada LPl, occorrerà variare proporzionalmente oca ?
LANCIAMUNT O STEREO LUNGI PSCHEDEL ICNE
%
i--=

LUCCIOLA ELETTRONIC A

~--==t.~,' -. -jI-·-.,_
il valore ohmmico di RI. Per esempio, con lam-
pade di 100 W il valore della resistenza Rl deve
oscillare fra i 6 ohm e i 7,5 ohm. Con valore dop-
pio di potenza, dunque, il valore resistivo di Rl
si riduce alla metà. E con questo ragionamento RrVEA
...
TORE DI GAS / UMA
·,
»
l'tu a
RAPA LUNO$A
="
M
TSNE PER
TTTT
O ORE
si possono facilmente stabilire altri valori resi-
stivi in corrispondenza di diversi valori di poten-
ze assorbite. L. 7.500
I valori attribuiti ai componenti nell'apposito
elenco sono quelli che corrispondono all'accen- Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
sione di lampade da 50 W. ciale della nostra Editrice, a tutti i
Abbiamo parlato del dimensionamento della re- nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
sistenza R in corrispondenza delle correnti as- teresse del dilettante, che fa rispar-
sorbite dalle lampade, ma questo stesso argo- miare denaro e conduce alla realizza-
mento interessa anche altri elementi: il fusibile zione di apparecchiature elettroniche
di protezione, l'interruttore S1 ed il pulsante Pl. di notevole originalità ed uso corrente.
Tutti questi elementi debbono essere previsti
per una tensione di funzionamento di 220 Vca.
Non si potranno quindi usare i normali pulsanti Richiedeteci subito IL PACCO DELL'HOBBY-
e gli interruttori montati nei dispositivi elettro- STA Inviandoci l'importodi L 7.500
antic ipato
nici alimentati a pile, perché questa volta si • mezzo vaglia, c.c.p. N. 916205
assegno o

e indirizzand o a: ELETTR ONICA PRATICA -


tratta di materiali da acquistare presso i negozi 20125 MILANO • Va Zuretti, 52.
di elettricità e non in quelli di elettronica.

99
Quando si distende il metro su una tavola, con delle caratteristiche intrinseche delle apparec-
lo scopo di rilevarne il preciso valore della lun- chiature adottate, ma assai spesso per colpa
ghezza, oppure quando si depone un corpo so- della natura dei circuiti sui quali si interviene
lido sul piatto di una bilancia, per conoscerne per il rilievo di dati necessari e importanti.
il peso, si può essere sicuri di non aver influenzato L'introduzione sommaria di un argomento così
in alcun modo, con le varie operazioni manuali, importante è di per sé sufficiente per far com-
l'esattezza delle misure. Ma quando si fa uso del prendere al lettore l'utilità di una breve analisi
calibro, per conoscere lo spessore di una spugna dei vari fenomeni che influenzano le misure elet-
o il diametro di un tubo di gomma, la validità triche in rapporto agli strumenti più comuni e ai
delle misure rimane compromessa dalla inevita- circuiti sotto controllo.
bile pressione meccanica esercitata dallo stru-
mento sui corpi elastici. Esistono dunque stru-
menti perturbativi e non perturbativi, ossia, stru- COMPORTAMENTO DEL VOLTMETRO
menti che alterano o non influenzano affatto le
misure con il loro comportamento. Come è noto, il voltmetro è lo strumento che
Passiamo ora al settore elettronico. Ebbene, an- consente di rilevare la differenza di potenziale
che qui vi sono strumenti che perturbano, in fra due punti diversi di uno stesso circuito o,
modo più o meno apprezzabile, le misure rile- come si suole dire più comunemente, il valore
vate. Ed anche questa volta non soltanto a causa della tensione.

100
In questa categoria di strumenti, il voltmetro
ideale dovrebbe effettuare le misure senza as-
sorbire alcuna corrente dal circuito su cui si in-
terviene. Altrimenti la misura non può conside- Esistono strumenti di misura che
rarsi esatta, ma più o meno alterata a seconda possono definirsi perturbativi,
della quantità di corrente prelevata.
I voltmetri « ideali » tuttavia non esistono, men- in quanto influenzano
tre esistono i voltmetri reali che sono tutti ca-
le indicazioni ottenute a causa
ratterizzati da un certo autoconsumo, il quale si
identifica in un preciso assorbimento di corrente. della loro natura circuitale
Per esempio, i voltmetri elettronici, quelli di
buona qualità, possono assorbire correnti della interna. Altri, non perturbativi,
intensità di poche decine di nanoampere ( 1 nano- possono segnalare misure non
ampere = 10A). Quelli dei comuni tester,
con sensibilità di 10.000 ohm/volt, assorbono, veritiere quando negli apparati
con l'indice a fondo-scala, una corrente di
in esame si nascondono talune
100 µA, ovvero diecimila volte di più di quella
dei modelli elettronici. insidie elettriche. Tutti questi
La diversità di prestazioni, tra i due tipi di volt-
metri, non sempre appare evidente. Infatti,
problemi vengono affrontati, con
quando si va a misurare la tensione presente sui semplicità di esposizione,
morsetti delle comuni pile, le rilevazioni sono
praticamente identiche, prescindendo ovviamente nel presente articolo.
dalla precisione di taratura degli strumenti. Il
diverso comportamento dei vari tipi di voltmetri
si evidenzia invece quando con essi si effettuano
misure su circuiti elettronici complessi, quelli in
cui sono montati transistor FET, MOSFET, val-
vole, ecc. Nei quali le indicazioni sono spesso
contrastanti fra loro. La risposta agli interrogativi ora posti è sem-
Quale elemento, dunque, provoca tali incon- plice e immediata: nella resistenza « equivalen-
gruenze? Dove va ricercata la causa dei com- te» del circuito.
portamenti anomali? Cerchiamo quindi di chiarire questo concetto.

RESISTENZA INTERNA

Coloro che non si interessano di elettronica e


posseggono una radiolina, un amplificatore, un
mangianastri o qualsiasi altra apparecchiatura
alimentata a pile, quando hanno la sensazione
che qualcosa non va più bene nei loro disposi-
tivi, provvedono immediatamente al ricambio
delle batterie. Se con questa operazione il fun-
zionamento rimane lo stesso, allora si rivolgono
al tecnico riparatore.
Gli hobbysti invece, quelli che amano far tutto
da sé, quando avvertono un comportamento
anomalo nei loro dispositivi elettronici, rimuo-
vono le pile dalla sede di alloggiamento, ne mi-
surano la tensione con il tester e le ripongono
nello stesso posto se i valori segnalati dal volt-
metro corrispondono con quelli nominali.
Ma questo è un errore madornale, che denota
incompetenza Perché basta sostituire le vecchie
pile con altre nuove per accorgersi che la misura
effettuata con il tester non è servita a nulla, dato

101
AMP

n'
/ pn
9V Fig. 1 - Realizzando questo circuito è posaiblle consta-
tare la differenza dei valori di correnti che attraversano
la resistenza R1 con una pila nuova da 9 V e con una
usata dello stesso valore apparente di tensione misu-
rato sui suoi morsetti. La caduta di tensione, fra
punti A - B è molto più grande con la pila usata.

che l'apparecchio in esame ha ripreso a funzio- PILE A SECCO


nare perfettamente dopo il ricambio delle pile.
Ma come si spiega allora questo fenomeno, se Le pile a secco rappresentano i ... generatori di
le tensioni misurate nelle pile vecchie e in quelle energia elettrica più comuni, più conosciuti e
nuove sono le stesse? maggiormente utilizzati nelle apparecchiature
Vediamo di risalire alla costituzione interna delle elettroniche portatili. Esse sono fondamental-
pile a secco. mente costituite dai seguenti elementi. Un elet-
trodo positivo centrale, composto da carbone
compresso, un elettrodo negativo in zinco, un
elettrolita che reagisce chimicamente con il me-
tallo rappresentativo del polo negativo, aspor-
tando da questo ioni positivi che vengono attrat-
ti dall'altro elettrodo, provocando, internamente
RI alla pila stessa, una corrente che fluisce dal polo
negativo e quello positivo. Di solito l'elettrolita
è rappresentato da cloruro d'ammonio. Il quarto
elemento è il depolarizzante, che impedisce agli
ioni positivi di neutralizzarsi con altri elementi;
solitamente il depolarizzante è costituito da bios-
e
9V VOLTM.
sido di manganese.
Il funzionamento della pila a secco è basato su
e una serie di reazioni chimiche, che hanno la par-
ticolarità di liberare elettroni; questi fluiscono,
internamente alla pila, dal polo positivo a quello
negativo, dove si uniscono con idrogeno allo
e stato ionico (H positivo) e dando luogo a svi-
luppo di gas.
Nelle pile a secco l'elettrolita, invece di essere
una normale soluzione acidula o salina, è costi-
Fig. 2 - Con questo semplice dispositivo è possibile tuito da una pasta gelatinosa, normalmente il
stabilire immediatamente se una pila, con apparente cloruro d'ammonio, che può essere facilmente
valore di tensione nominale, può essere ancora utiliz-
zata o si de ve cambiare. imbrigliata a tutto vantaggio della trasportabi-
lità dell'elemento,Il gas che si produce intetna-
men te alla pila potrebbe arrestare il funziona-

102
mento della pila stessa, attraverso il ben noto
fenomeno della polarizzazione. Esso potrebbe an-
che far scoppiare la pila qualora questa venisse
chiusa ermeticamente. TENS.
Ad evitare tali danni si introduce, attorno al-
l'elettrodo negativo, una sostanza che assorbe
l'idrogeno senza provocare inconvenienti; questa E
sostanza, già menzionata precedentemente, è il
biossido di manganese. VI

E-V3

RESISTENZA EQUIVALENTE V2

Il cattivo funzionamento della pila vecchia va V3 o


dunque ricercato in un processo, più o meno '-
avanzato, di polarizzazione dell'elemento, che si
identifica nella formazione di una resistenza in-
terna, il cui valore ohmmico aumenta in funzione
dello stato di invecchiamento della pila stessa.
In realtà la resistenza interna, qualificata sotto
l'aspetto elettrico, altro non è che una « resi-
stenza equivalente » in quanto essa rappresenta iI i2 iJ CORRENTE
la « difficoltà » in cui versa la pila nel produrre
corrente e non nel conservare, sui morsetti, il
valore nominale della tensione. Fig. 3 - Per mezzo della • retta di carico » si può ana-
Se indichiamo con E la Forza Elettromotrice lizzare il preciso comportamento di una pila con diversi
(FEM) della pila, ossia il valore della tensione assorbimenti di corrente.
misurabile con il tester sui morsetti a circuito
aperto, mentre chiamiamo « r» il valore della
resistenza interna della pila, il valore reale V
della tensione, quando la pila viene collegata ad
un carico che assorbe la corrente I, scende a:
V = E- rI

E questa semplice formula ci dice che la caduta R1


di tensione all'interno della pila risulta tanto MA
maggiore quanto più elevata è la resistenza in- ,
0
terna. i RESIST.
Realizzando il circuito di figura 1 ci si può ren- .-NTERNA
I
dere perfettamente conto di ciò che finora è Ili I
stato detto. Misurando la tensione sui morsetti I I li J] AMP.
di una pila usata da 9 V, può capitare di rile- I%-1
vare sulla scala del tester lo stesso valore nomi- °'I=
nale. Misurando invece la tensione fra i punti
A e B del circuito di figura 1 ci si accorge che #=
questa assume un valore più basso. Lo stesso
valore della corrente I, che attraversa la resi-
stenza Rl e l'amperometro, cambia se si sosti-

1--1

@
Il VOLTM

tuisce la vecchia pila da 9 V con una nuova.


Il circuito di figura 2 consente invece di stabi-
lire se una pila deve essere cambiata o se invece
Fig. 4 - Per rilevare la retta di carico di qualsiasi genera-
essa può ancora alimentare un determinato ap- tore di tensione, basta realizzare questo semplice cir.-
parato elettronico con resistenza complessiva di cuito munito di voltmetro, amperometro, potenziome-
valore da fissare tramite il potenziometro Rl. Il tro e lampada indicatrice.
voltmetro e l'amperometro debbono indicare i
valori di regime della tensione e della corrente
assorbita dal dispositivo alimentato a pila.

103
TENS.

Fig. 5 - Tramite questo semplice diagramma si può fa-


cilmente intuire il diverso comportamento di una pila
carica e di una scarica con gli stessi valori nominali di
tensione sui morsetti.

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104
I RESIST.
iwrA
I I
r CORRENTE
g VOLTM. VOLTM.

Fig. 6 - In virtù di un noto teorema si dimostra che


i
u
o
tra due punti distinti di una qualsiasi linea elettrica
esiste una tensione che può simulare quella erogata da
un generatore dotato di resistenza interna.

LA RETIA DI CARICO tramite il circuito di figura 4. In esso, variando-


il valore della resistenza R1, si regola il flusso
Il comportamento di una pila e, più in generale, di corrente che scorre nell'intero circuito e, con--
di ogni generatore di elettricità, può essere se- seguentemente, il valore della tensione rilevato
guito assai bene attraverso la curva caratteristi- dal voltmetro fra i punti A e B, che corrisponde
ca, detta anche « retta di carico», che ripor- esattamente a quello presente sui morsetti della
tiamo in figura 3. pila da 9 V.
Il rilevamento della retta di carico si effettua Attraverso successivi e graduali spostamenti del

+9V

RESIST. 33K11.
COLLETTORE
l / VOLTM ..

TRANSISTOR VOLTM.
Fig. 7 - La resistenza di collettore del transistor può
essere paragonata a quella Interna di un generatore di
tensione che, Il più delle volte, analizzato con un co-
mune tester, offre una errata indicazione nella misura
della tensione d'uscita.

105
TENS.
4
E
V

Fig. 8 - Quando il generatore rimane collegato con una


o impedenza di tipo molto complesso, sul circuito d'usci-
ta si verifica una sensibile deformazione dell'onda, di
L'
/ ~, cui occorre tener conto durante le prove e le misure
elettriche.
TEMPO

cursore del potenziometro Rl, prendendo nota Con la pila nuova, invece, si può assorbire una
delle indicazioni offerte dall'amperometro e dal corrente di 0,3 A pur conservando un valore di
voltmetro, si compone graficamente la retta di tensione ancora elevato sui suoi morsetti.
carico.
~
IL TEOREMA DI THEVENIN
PILE NUOVE ED USATE
L'enunciazione degli esempi fin qui proposti,
Componendo contemporaneamente sullo stesso tutti quanti riferiti al più classico generatore di
piano cartesiano, nel quale le ascisse riportano tensione, ossia alla pila, non è casuale. Esiste in-
i valori delle correnti, mentre le ordinate indi- fatti un teorema, pronunciato da Thevenin, con
cano quelli delle tensioni, due rette di carico re- il quale si dimostra che due punti A- B (figura
lative ad una pila nuova e ad una parzialmente 6) di una qualsiasi rete elettrica possono simu-
usata, è possibile effettuare un preciso confronto lare i morsetti di un generatore di tensione col-
fra i due tipi di generatori. Come si può notare, legato in serie a opportuna resistenza. Facciamo
infatti, entrambe le pile forniscono lo stesso va- un esempio. Volendo analizzare il comporta-
lore di tensione di 9 V a circuito aperto, ossia mento dello stadio riportato in figura 7, basta
quando su di esse non si applica alcun carico paragonare questo circuito a quello equivalente
(punto C di figura 5). Ma anche con l'assorbi- riportato in figura 6. La tensione di 9 V del cir-
mento di una corrente di 100A, che corrispon- cuito di figura 7 può essere considerata come
de a quella dell'autoconsumo a fondo-scala di quella prodotta dalla pila nello schema di fgu-
un tester da 10.000 ohm/volt, i valori delle due ra 6. La resistenza interna della pila, nello sche-
tensioni rimangono pressoché identici (punto B ma elettrico di figura 6, può invece essere para-
di figura 5). Ecco quindi spiegato finalmente il gonata alla resistenza di carico di collettore del
motivo per cui con il tester non è possibile ca- transistor (33.000 ohm). Ora è evidente che la
pire se una pila è perfettamente carica o par- misura della tensione d'uscita, nel circuito di f6-
zialmente usata. gura 7, effettuata con un comune tester, non
Continuando con l'esame del diagramma di f- può essere veritiera; ciò a causa della elevata
gura , possiamo notare che le due rette di ca- impedenza d'uscita, ovvero della resistenza in-
rico, quella relativa ad una pila nuova e quella terna del generatore equivalente. L'influenza
della pila scarica, si differenziano di molto tra sull'indicazione del tester è provocata dall'auto-
loro. Con un assorbimento di soli 50 mA, la pila consumo dello strumento.
scarica segnala una caduia di tensione a 0V, Quando il transistor del circuito di figura 7 ri-

106
sulta interdetto, uno strumento di misura da
l0.000 ohm/volt anziché segnalare il valore di
9v, indicherebbe quello di 6 V circa, con evi-
dente errore di valutazione. L'uso del voltmetro
elettronico, che introduce soltanto una minima
caduta di tensione sulla resistenza interna, mi-
gliorerebbe la misura della tensione d'uscita sul
collettore del transistor, rendendola sufficiente-
mente veritiera.
La resistenza interna equivalente, nella maggior
parte dei casi, si identifica con una impedenza
di tipo molto complesso. E ciò provoca, in regi-
me di funzionamento dinamico del circuito, cor-
rispondentemente al tipo di carico esterno, una
deformazione dell'onda (figura 8), di cui occor-
re tener conto in sede di analisi del circuito.
Ovviamente, alla deformazione dell'onda si ac- di un circuito equivalente, costituisce un para-
compagna anche un abbassamento della tensione metro di fondamentale importanza che non de-
d'uscita. ve in alcun modo essere dimenticato o sottova-
Possiamo così concludere dicendo che la resi- lutato in sede di progettazione o riparazione dei
stenza interna, sia essa di un vero generatore o circuiti elettronici.

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sidante forma di abbonamento e data di
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Tutti possono
rivolgendoci quesiti tecnici inerenti i va-
ri argomenti presentati sulla rivista. Ri-
sponderemo nei limiti del possibile su
questa rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma scegliendo, di
volta in volta, quelle domande che ci
aranno sembrate più interessanti. La
regola ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclusivamen-
te concepiti ad uso di un solo lettore.

LA POSTA ,"»
- ..
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DEL c

LETTORE i%
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Disinnesco dell'SCR diodo controllato SCR. In conclusione, mentre


nella versione con diodo led tutto funziona nor-
Ho costruito il « Rivelatore di chiamate telefo- malmente, con l'uso del relé il circuito rimane
niche » presentato sul fascicolo di febbraio dello innescato, mentre a me interesserebbe che il cir-
scorso anno. Debbo dirvi che il dispositivo fun- cuito di utilizzazione, subito dopo il comando di
ziona perfettamente nella versione descritta sulla chiusura, si aprisse di nuovo.
rivista: appena il telefono squilla, il diodo led TESI ARRIGO
si accende e rimane acceso conservando l'infor- Viareggio
mazione. Il mio programma ora è quello di fare
un diverso uso dell'apparato, ovviamente seguen-
do i vostri suggerimenti e, in particolar modo, Sostituendo il diodo led con un relé a 12 V cc, è
lo schema applicativo riportato a· fine articolo. ovvio che il circuito debba essere alimentato con
E debbo informarvi di essermi già messo alla la tensione di 12 Vcc. E infatti questa precisa
prova in tal senso, senza tuttavia approdare ad indicazione è stata anche riportata sullo schema
un risultato utile. In pratica ho sostituito il dio- applicativo proposto a conclusione del nostro ar-
do led con un relé, dello stesso tipo di quello da ticolo. Per quanto riguarda poi il comportamen-
voi consigliato, ossia da 12 Vcc - 300 500 ohm, to del semiconduttore, dobbiamo ricordarle che,
ma il circuito non ha dato alcun segno di vita. nel corso della stesura del testo, abbiamo definito
Ho quindi inserito, al posto della pila da 4,5 V, a grandi linee la natura fisica del diodo control-
un alimentatore in continua da 12 V ed ho po- lato e la sua meccanica di funzionamento. In
tuto notare lo scatto del relé. Ma questo, pur- sostanza, l'SCR è un componente che, una volta
troppo, pur agendo opportunamente sul potenzio- innescato, rimane tale finché non si interrompe
metro R2, rimane costantemente chiuso, facendo l'alimentazione. E per fare ciò basta intervenire
presumere uno stato di continua conduzione del sull'interruttore.

115
Millivoltmetro elettronico Esistono molti circuiti atti a trasformare un co-
mune tester in un voltmetro elettronico. Uno tra
Allo scopo di misurare i bassi valori delle tensio-
i più semplici è quello riportato in queste pagine.
ni su impedenze medio-alte, vorrei abbinare al
mio tester un semplice dispositivo elettronico in In esso si fa impiego di un comunissimo integra-
grado di aumentare la bassa impedenza d'ingres- to, il modello pA 741, il quale funge da ampli-
so del tester sulle piccole portate. Non avendo ficatore-buffer di alta impedenza. Il selettore di
particolari esigenze di precisione, desidererei ve- ingresso consente di scegliere la portata più ido-
nire in possesso di un progetto di grande sem- nea per la misura da effettuare, con una esten-
plicità realizzativa e, soprattutto, molto econo- sione che va dai 100 m V ai 100 V. La sensibilità
mico. Potete inviarmelo? ottenibile con questo accoppiamento risulta es-
MANNUCCI SILVIO sere di 1 megaohm/volt, ossia 50 volte di più di
Roma quello di un comune tester.

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116
Resistenze Semiconduttori


R1 = 100 megaohm D1 = 1N914
R2 = 30 megaohm D2 - 1N914
R3 = 10 megaohm D3 = 1N914
R4 = 2,9 megaohm D4 = 1N914
R5 900.000 ohm IC1 == A741
R6 = 200.000 ohm
R7 = 10.000 ohm Varie
R8 = 100.000 ohm µA = microamperometro (100 uA fondo-scala)
R9 = 10.000 ohm Aliment. 949Vcc

Lo stroboscopio ditore. Mi rivolgo quindi a voi per chiedervi se


nei vostri magazzini esiste questo strumento tee-
Ho sicuramente perduto quel disco di cartone, nico.
tanto utile, con il quale potevo regolare la ve- PERICLE ORAZIO
locità dei giradischi e che mi era stato conse- Siracusa
gnato, assieme all'apparecchio, dallo stesso riven-

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A'a9ne
" 0 e
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117
Lo stroboscopio qui pubblicato è in grandezza senso delle lancette del!' orologio, la velocità è
naturale. Lo ritagli accuratamente lungo il cer- troppo elevata; se essi sembrano ruotare in senso
chio esterno, poi pratichi un foro centrale in inverso, la velocità è troppo bassa. La velocità
corrispondenza del piccolo cerchio nel quale è esatta, lo ripetiamo, è raggiunta soltanto quando
riportata una crocetta; quindi incolli lo strobo- i raggi appaiono perfettamente fermi .
scopio su un vecchio disco microsolco di 30 cm.
di diametro. Lo stroboscopio è così pronto per
l'uso. Dobbiamo tuttavia ricordare a quei let-
tori che non lo sapessero, in che modo si debba
usare questo elemento. Ebbene, lo stroboscopio
deve essere sistemato sul piatto del giradischi e
•••
Riduttore di tensione continua

poi mettere in movimento quest'ultimo. Quindi Mi servirebbe un dispositivo adatto a ridurre la


si provvede ad illuminare intensamente, con una tensione di 12 Vcc della batteria dell'auto al
lampadina, lo stroboscopio, tenendo conto che valore di 6 Vcc. Con esso vorrei alimentare una
con una sola lampada fluorescente le indicazioni radiolina da far funzionare durante i miei lunghi
risultano più precise. La velocità esatta del gira- viaggi senza ricorrere all'uso delle solite pile.
dischi è quella per cui i raggi di una delle tre Penso di essere in grado di autocostruirmi un
corone rimangono fermi. apparato di questo tipo, purché di semplice rea-
lizzazione e di basso costo. Potete suggerirmi
Corona esterna: 33 giri al minuto
qualche vostro fascicolo arretrato in cui sia ap-
Corona centrale: 45 giri al minuto
parso un tale progetto?
Corona interna: 78 giri al minuto.
GAVI RENZO
Se i raggi danno la sensazione di ruotare nel Genova

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risultati tali da soddisfare anche i tecnici più
esigenti. Il procedimento è semplice e rapido e
rivoluziona, in un certo modo, tutti i vecchi si-
stemi finora adottati nel settore dilettantistico.

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circolare o c.c.p. n. 46013207.

118
Ritenendo che il progetto da lei richiesto possa
interessare molti altri lettori, preferiamo pub-
blicarlo in queste stesse pagine. Come può no-
tare, il circuito fa uso di pochissimi componenti.
La tensione d'uscita è regolata dai due transistor
TRI-TR2, che sono di tipo NPN, accoppiati
nella classica configurazione Darlington. Questo
R1
particolare sistema di accoppiamento consente
di considerare i due transistor TR1-TR2 come e
ENTRATA
un unico transistor, il cui collettore è rappresen-
tato dai due collettori uniti assieme, mentre la
base dell'unico, ideale transistor, è rappresentata
dalla base del transistor T R 1; il solo emittore
è quello del transistor T R2. Questo « unico », oz
virtuale transistor, è caratterizzato da un gua-
dagno molto elevato, il cui valore è quasi uguale
a quello ottenuto dal prodotto dei guadagni dei
due singoli transistor. La tensione di base del
R1 1.000 ohm - 0,5 W
transistor virtuale è stabilizzata per mezzo del
DZ diodo zener (7,5V- 0,5 W)
diodo zener DZ, polarizzato tramite la resisten- TR1 2N1711
za Rl. TR2 2N3055

KIT EP7M ==s


Con un solo kit potrete realizzare i se-
guenti sette dispositivi:

OSCILLATORE UJT
FOTOCOMANDO
TEMPORIZZATORE
LAMPEGGIATORE
TRIGGER
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AMPLIFICATORE BF
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al lettore una semplice e concisa sequenza di lezioni di elettronica, attraverso
la realizzazione di sette dispositivi di notevole interesse teorico· e pratico.

119
Generatore sinusoidale a 1.000 Hz Pur non condividendo la sua « tecnica » di col-
laudo degli amplificatori di bassa frequenza ad
Fatta eccezione per il tester, nel mio modestis- integrati, pubblichiamo ugualmente lo schema
simo laboratorio di dilettante non esiste alcun elettrico di un generatore di segnali sinusoidali
altro strumento di misure o controlli. E ciò mi a 1000 Hz. Il circuito è composto da un oscil-
crea delle difficoltà quando debbo sottoporre a latore a sfasamento, pilotato da un transistor
controllo di funzionamento gli apparati amplifi- NPN, in grado di fornire un'onda a bassa distor-
catori ad integrati. Vorrei quindi costruirmi un
sione. Un secondo transistor, ancora di tipo NPN,
semplicissimo oscillatore sinusoidale a 1000 Hz
amplifica l'onda erogando un segnale di am-
con possibilità di variare manualmente l'ampiez-
za fra O V e 2 V circa. In tal modo penso di ri- piezza discreta. Il transistor T R2 è montato in
solvere i miei problemi, giudicando ad orecchio circuito con uscita di emittore (emitter - fol-
la fedeltà di riproduzione di un amplificatore di lower) e se para il carico esterno dell'oscillatore
bassa frequenza, ascoltando un fischio perfetta- T R1, senza influire, in alcuna misura, sulla sua
mente sinusoidale. Potete pubblicare uno schema stabilità di oscillazione. Regolando il potenzio-
di questo tipo? metro R5 tutto verso massa, il segnale in uscita
VARISCO LUCIANO raggiunge l'ampiezza massima di 2 V circa da
Vercelli lei desiderata.

TRASMETTITORE DIDATTICO PER ONDE MEDIE


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CARATTERISTICHE

Banda di frequenza 1,1: 1,5 MHz


Tipo di modulazione in ampiezza (AM)
Alimentazione 9 16 Vcc
Corrente assorbita 80 + 150 mA
Potenza d'uscita 350 mW con 13,5 Vcc
Profondità di mod. 40%/ circa
Impedenza d'ingresso superiore ai 200.000 ohm
Sensibilità d'ingresso regolabile
Portata 100 m. + 1 Km.
Stabilità ottima PER I
COLLEGAMENTI
Entrata micro piezo, dinamico
SPERIMENTALI VIA RADIO
e pick-up
IN FONIA, DEL PRINCIPIANTE

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R6

I
Cl
Il j 4 SI

ls,,
c
R4

c2 c3 [ j,
3

e
9V
TR2
o
sz use.
6

Condensatori R3 56 ohm
C1 =l00.000 pF R4 120.000 ohm
C2 =100.000 pF R5
R6
47.000
1.000
ohm (potenz, a variaz. lin.)
ohm
C3 = 100.000 pF
R7 120.000 ohm
C4 =
1 00.000 pF
R8 820 ohm
C5 = 5 F- 12 VI (elettrolitico)
C6 = 5 F- 1 2 VI (elettrolitico) Varie
TR1 AC127
Resistenze TR2 AC127
R1 330 ohm S1 interrutt.
R2 330 ohm Aliment. = 9 Vcc

RICEVITORE A 2 VALVOLE PER ONDE MEDIE E CORTE


Caratteristiche tecniche
Tipo di circuito: in reazione di catodo
Estensione gamma onde medie - 400 KHz - 1.600 KHz
Sensibilità onde medie: 100 V con 100 mW in uscita
Estensione gamma onde corte: 4 MHz - 17 MHz
Sensibilità onde corte: 100 V con 100 mW in uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 V
Tipo di ascolto: in altoparlante
Alimentazione: rete-luce a 220 V

I CATULI I ONT
L. 15.500 senza altoparlante
L. 17.000 con altoparlante

La scatola di montaggio è corredata del fascicolo n. 12 - 1975 della Rivista in cui è presentato l'ar-
ticolo relativo alla descrizione e al montaggio dell'apparecchio. Le richieste debbono essere fatte in-
viando anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 e
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121
Rivelatore di minimo
NOVITN' ASSOLUT A Vi scrivo per affidare alla vostra esperienza tec-
nica e alla vostra cortesia la soluzione di un pro-
blema che, da solo, non so proprio come affron-
La penna dell'elettronico dilettante tare. Quello che vorrei costruire è un avvisatore
di minimo, cioè un dispositivo in grado di sorve-
gliare costantemente la tensione nominale di un
accumulatore e di far in modo che un apparato
di ricarica venga automaticamente inserito, fra
i morsetti della batteria, quando la tensione no-
L.3.500 minale di questa di 6 V scende al di sotto dei
5,5 V. Se ciò non è possibile, mi basterebbe che
il sistema emettesse un segnale d'allarme ottico,
meccanico od acustico, non appena si verifica
il processo di abbassamento della tensione conti-
nua erogata dall'accumulatore a 6 V.
LAIOLA ENRICO
Napoli

Il progetto che le proponiamo di realizzare e che


pubblichiamo in questa stessa rubrica utilizza
tre transistor. Di questi, i primi due, cioè TRI-
TR2, compongono uno stadio differenziale com-
paratore di tensione; il terzo transistor (T R3)
CON QUESTA PENNA funge da elemento amplificatore pilota; sul suo
collettore, infatti, è collegato, in serie, il relé RL.
APPRONTATE I VOSTRI La tensione di riferimento al di sotto della quale
CIRCUITI STAMPATI si verifica l'eccitazione del relé RL, è prestabilita
tramite il potenziometro R6, il quale regola la
tensione di polarizzazione di base del transistor
Questa penna permette di preparare i circuiti stampati TR2. Tenga presente che questo dispositivo si
con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo presta assai bene anche al rilevamento di soglia
aspetto esteriore è • quello di una penna con punta delle tensioni alternate, dato che queste sono di-
dì nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione rettamente raddrizzate dal diodo Dl e livellate
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal- dal condensatore elettrolitico Cl.
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
risce perfettamente al rame.
COMPONENTI

NORME D'USO CARATTERISTICHE Condensatori


Tracciare il circuito su una La penna contiene un di- C1 = 50 F- 15 VI (elettrolitico)
lastra di rame laminata e
perfettamente pulita; la-
spensatore di inchiostro
controllato da una valvola
C2 = 50 F- 15 VI (elettrolitico)
sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga C3 - 22 F- 50 VI (elettrolitico)
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora-
nella soluzione di attacco zioni quando non viene Resistenze
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con-
lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo- R1 = 15.000 ohm
noterà che il circuito é in ne imbevuto, ma è compie- R2 27.000 ohm
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio-
quindi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una R3 = 1.200 ohm
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta, R4 68 ohm
lastra del circuito è pron- la penna munita di una
ta per l'uso. punta di ricambio situata R5 = 3.300 ohm
nella parte terminale R6 = 25.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
Varie
D1 1N914
La PENNA PER CIRCUITI STAMPATI deve essere ri- TR1 BC107
chiesta a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Ca- TR2 BC107
staldi, 2O (Telef. 6891945), inviando anticipatamente l'im- TR3 2N2905A
porto di L. 3.500 a mezzo vaglia postale, assegno banca- RL relé (12V-300: 600 ohm)
rio o cc.p. n., 46013207. Nel prezzo sono comprese le Aliment. = 12 Vcc
spese di spedizione.
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12V

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KIT PER LAMPEGGII PSICHEDELICI


. 14.200
Un nuovo sistema di funzionamento che
evita di mettere le mani sul riproduttore
audio.

Non occorrono fili di collegamento, per-


ché basta avvicinare il dispositivo a qual-
siasi sorgente sonora per provocare una
sequenza Ininterrotta di suggestivi lam-
peggii psichedelici.

CARATTERISTICHE Circuiti a quattro canali separati indipendenti.


Corrente controllabile max per ogni canale: 4 A
Potenza teorica max per ogni canale: 880W
► Potenza reale max per ogni canale:
Alimentazione:
100+ 400
220 V rete-luce

Tutti I componenti necessa rl per la realizzazione del sistema di • LAMPEGGI! PSICHEDELICI •


sono contenuti In una scatola di montaggio posta In vendita al prezzo di L, 14.200. Le richieste
debbono essere fatte Inviando anticipatamente l'Importo a mazzo vaglia postale, asse gno bancario.
assegno circolare o c.c.p. n. 46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO • Via P
Castaldi, 20 (Telefono 6891945).
Preamplificatore-Equalizzatore RIAA RI AA tramite un amplificatore controreazionato
a due transistor. Il progetto è alimentabile con
Essendomi stata regalata una testina magnetica, La tensione di 12 V, così come da lei richiesto.
vorrei con questa sostituire l'unità piezoelettrica La sensibilità d'ingresso è di 5 m V, quindi per-
attualmente montata sul mio giradischi. Poiché I ettamente compatibile con la quasi totalità delle
il livello del segnale d'uscita della cartuccia ma- testine magnetiche attualmente in commercio.
gnetica, come è risaputo, è di molto inferiore a
quello di una cartuccia ceramica, è chiaro che
l'amplificatore di bassa frequenza deve essere Condensatori
preceduto da un circuito preamplificatore. Ven- C1 = 100.000 pF
go dunque alla domanda. Potreste fornirmi lo c2 = 50 F- 16 VI (elettrolitico)
schema di un preamplificatore adatto che vorrei C3 = 100 pF
autocostruirmi e che dovrebbe essere alimentato
C4 = 100 F- 16 VI (elettrolitico)
direttamente da una tensione continua di 12 V,
C5 = 5 F- 16 VI (elettrolitico)
C6 = 5 F - 16 VI (elettrolitico)
prelevabile dal mio amplificatore audio?
Resistenze
SORGA TO BENIAMINO R1 1 megaohm
Venezia R2 220.000 ohm
R3 100.000 ohm
Il preamplificatore che lei vuol realizzare deve R4 10.000 ohm
rispondere a due requisiti: quello dell'amplifi- R5 390.000 ohm
R6 100.000 ohm
cazione del segnale e quello della correzione in R7 680 ohm
frequenza del segnale stesso secondo una curva R8 1.000 ohm
inversa a quella di registrazione del disco ( curva R9 10.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
standard RIA). I circuito di cui presentiamo R10 15.000 ohm
in questa stessa sede il progetto, assolve contem- Semiconduttori
poraneamente alle due funzioni ora enunciate : TR1 = BC109
quella di amplificatore e quella di equalizzatore TR2 = BC109

SALDATORE
ISTANTANEO
Tempo di riscaldamento 5 sec.
220 V - 100 W
Illuminazione del punto di lavoro

Il kit contiene: 1 saldatore istantaneo (220 V - 100 W) - 2 punte rame di ricambio


- 1 scatola pasta saldante - 90 cm di stagno preparato in tubetto - 1 chiave per
operazioni ricambio - punta saldatore

L. 12.500
per lavoro intermittente e per tutti i tipi di saldature del principiante.

Le richieste del saldatore istantaneo debbono essere fatte a: STOCK RADIO - 20124 MILANO -
Via P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945), inviando
anticipatamente l'importo di L. 12.500
a mezzo vaglia

postale, assegno bancario o c.c.p. n.


46013207 (spese di spedizione comprese).

124
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REGOLATORE DI POTENZA
IN SCATOLA
Con questo dispositivo è possibile
DI MONTAGGIO
controllare:

1 - La luminosità delle lampade e dei


lampadari, abbassando o aumen-
l. 10.500
tando, a piacere, la luce artificiale.

2 - La velocità di piccoli motori elet-


trici.

3 - La temperatura di un saldatore.

4 - La quantità di calore erogata da


un forno, da un fornello elettrico
Rotenza elettrica controllabile:
o da un ferro da stiro.
700 W (circa)

La scatola di montaggio del REGOLATORE DI POTENZA èoila L 10.500. Per richiederla occorre
inviare anticipatamente l'importo a meao v.. lia postale, assegno ..._... o o.o.p. n. •13207 cl~
tando chiaramente Il 1fpo di ldt .....,. e intestando a: STOCK RADIO.· 20124 MILANO • Via
P. Castaldi, 20 (Tel. 6891945). Nel pruzo sono comprese le .,... di spedizione.
Misuratore di livello

L'OSCILLATORE In questi ultimi tempi ho avuto necessità di di-


sporre, nel mio laboratorio, di un misuratore di
livello di bassa frequenza. Ma ancora non ho

MORSE visto alcun progetto di questo tipo sulla vostra


rivista di cui sono un affezionato lettore da quasi
un anno. Mi auguro dunque che quanto prima
Necessario a tutti i candidati alla patente di provvediate a colmare questa lacuna.
radioamatore. Utile per agevolare lo studio e
la pratica di trasmissione di segnali radio in LONGARI PAOLO
codice Morse. Ostia

Ciò che lei asserisce non risponde al vero. Dato


che, anche nello scorso anno, sono stati presentati
ai lettori progetti di strumenti del tipo di quello
da lei richiesto. Potremmo quindi esporle un
lungo elenco di titoli e di numeri di pagine di
fascicoli arretrati in cui lei potrebbe trovare ciò
che la riguarda, ma preferiamo pubblicare nuo-
vamente il progetto di un semplice misuratore
di livello che, unitamente ad un generatore si-
nusoidale, può controllare la curva di risposta
in frequenza di un apparato amplificatore, for-
nendo utili indicazioni sulle qualità di quest'ul-
timo. Il circuito è pilotato da un solo transistor
IN SCATOLA DI MONTAGGIO 1
e utilizza un microamperometro che serve a mi-
surare la tensione amplificata dal transistor T R 1.

L. 11.500 La resistenza R l eleva l'impedenza d'ingresso e


regola la sensibilità. Sostituendo questa resisten-
za con più resistenze di valore multiplo di R1,
commutabili per mezzo di un commutatore ro-
tativo, lei potrà disporre di indicazioni assolute,
II kit contiene: n. 5 condensatori ceramici -
n. 4 resistenze - n. 2 transistor - n. 2 trimmer cioè direttamente espresse in volt; in questo mo-
potenziometrici- n. 1 altoparlante - n. 1 cir- do il suo apparato verrà caratterizzato dalla di-
cuito stampato- n. 1 presa polarizzata- n. 1 sponibilità di varie portate.
pila a 9 V- n. 1 tasto telegrafico - n. 1 matas-
sina filo flessibile per collegamenti - n. 1 ma-
tassina filo-stagno.
COMPONENTI

CARATTERISTICHE Condensatori
c1 5 F- 25 VI ( elettro I itico)
Controllo di tono C2 50.000 pF
Controllo di volume C3 5 F- 25 VI (elettrolitico)
C4 10 F - 6 VI (elettrolitico)
Ascolto in altoparlante
Alimentazione a pila da 9 V Resistenze
R1 39.000 ohm
R2 560.000 ohm
R3 47.000 ohm
R4 3.900 ohm
La scatola di montaggio dell'OSCILLATORE R5 47.000 ohm
MORSE deve essere richiesta a: STOCK RA-
DIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20 Varie
(Telef. 6891945) inviando anticipatamente l'im- TR1 BC107 - BC1O9
porto di L. 11.500 a mezzo vaglia postale, as- D1 dioao al germanio (di qualsiasi tipo)
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sono comprese le spese di spedizione. PILA 9V
S1 interruttore

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R2
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AMPLIFICATORE EP7W
Potenza di picco: 7W Potenza effettiva: 5W

In scatola di montaggio a L. 12.000


FUNZIONA:
In auto con batteria a 12 Vcc
In versione stereo
Con regolazione di toni alti e bassi
Con due ingressi (alta e bassa sensibilità)

ALIMENTATORE 14Vcc
In scatola di montaggio a L. 12.000
LA SCATOLA DI MONTAGGIO DELL'AMPLIFI-
CATORE EP7W PUO' ESSERE RICHIESTA NEL-
LE SEGUENTI COMBINAZIONI:
1 Kit per 1 amplificatore L. 12.000
2 Kit per 2 amplificatori (versione stereo) L. 24.000
1 Kit per 1 amplificatore + 1 Kit per
1 alimentatore L. 24.000
2 Kit per 2 amplificatori + 1 Kit per
1 alimentatore L. 36.000
(appositamente concepito per (l'alimentatore è concepito per poter ali,.\entare
l'amplificatore EP7W) 2 amplificatori)

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testando a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. c..taldl, 20 (Telef. 6891945), nel prezzo sono
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argomenti di preciso interesse per coloro che, soltanto da poco tempo, perseguono l'hob-
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Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta, è impegnato nella ricerca degli elementi
didattici introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero,
abbiamo approntato un insieme di riviste che, acquistate separatamente, verrebbero a co-
stare L. 2.000 ciascuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 24.000, si possono avere
per sole L. 9.500.

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PROFESSIONALE L. 29.000
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Di facilissima costruzione e di grande utilità nel la-


boratorio dilettantistico, l'alimentatore stabilizzato è
dotato di una moderna protezione elettronica, che
permette di tollerare ogni eventuale errore d'impie-
go del dispositivo, perché la massima corrente d'u-
scita viene limitata automaticamente in modo da pro-
teggere l'alimentatore da eventuali cortocircuiti.

CARATTERISTICHE
Tensione d'entrata: 220 Vca
Tensione d'uscita (a vuoto): regolabile fra 5,8 e
14,6 Vcc
Tensione d'uscita (con carico 2A): regolabile fra
5,7 e 14,5 Vcc
Stabilizzazione: - 100 mV
Corrente di picco: 3 A
Corrente con te.~sione perfettamente stabilizzata:
2,2 A (entro - 100 mV)
Corrente di cortocircuito: 150 mA

il kit dell'alimentatore professionale


contiene:
- n. 10 Resistenze + n. 2 presaldate sul voltmetro
- n. 3 Condensatori elettrolitici I I I I
- n. 3 Condensatori normali I I 3 -- o9o°
- n. 3 Transistor te

., • E T°
- n. 1 Diodo zener - I t t t aa
- n. 1 Raddrizzatore -
- n. 1 Dissipatore termico (con 4 viti, 4 dadi, 3 rondelle
8
-
-
e 1 paglietta)
n. 1 Circuito stampato
n. 1 Bustina grasso di silicone
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l
I "I
- n. 1 Squadretta metallica (4 viti e 4 dadi)

i ---"
- n. 1 Voltmetro (con due resistenze presaldate) .. --==- --=
- n. 1 Cordone di alimentazione (gommino-passante)
- n. 2 Boccole (rossa-nera)
- n. 1 Lampada-spia (graffetta fissaggio)
- n. 1 Porta-fusibile completo
- n. 1 Interruttore di rete
- n. 1 Manopola per potenziometro
- n. 1 Potenziometro (rondella e dado)
- n. 1 Trasformatore di alimentazione (2 viti, 2 dadi, 2
rondelle)
- n. Contenitore in ferro verniciato a fuoco (2 viti au-
tofilettanti)
- n. 1 Pannello frontale serigrafato .
- n. 7 Spezzoni di filo (colori diversi)
- n. 2 Spezzoni tubetto sterling

La scatola di montaggio dell'ALIMENTATORE PROFESSIONALE costa L. 29.000. Per richie-


derla occorre inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o
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nale » ed intestando a « STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20 (Tel. 6891945).
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TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

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DI
MONTAGGIO . 9.30
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
sono talmente ridotte che Il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-

9 l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal


microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
rea.une±r e.sa eenssn
DI ELETTRONICA - RADIO - TELEvisioNE
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ll
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3' /70
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SI DEI DIODI LUMINOSO

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di misura e di
controllo pubblicizzati
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possono essere
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OSCILLATORE MODULATO
mod. AM/FM/30

RANGES 100+ 400Kc 400 ± 1200Kc 1,1 +3,8Mc 3,5-12Mc

GAMME E F G
RANGES 12+40Mc 40+130Mc 80+ 260Mc

TESTER ANALIZZATORE - mod. ALFA


(sensibilità 20.000 ohm/volt)

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ASSOLUTA!
Questo generatore, data la sua larga banda di frequen-
za consente con molta facilità l'allineamento di tutte Questo tester
le apparecchiature operanti in onde medie, onde lun- analizzatore è
ghe, onde corte, ed in tutta la gamma di VHF. Il qua- interamente protetto
drante delle frequenze edi grandi dimensioni che con-
da qualsiasi
sente una facile lettura.
Dimensioni: 250x170x90 mm errore di manovra
o di misura.
che non provoca
alcun danno al
CARATTERISTICHE TECNICHE
circuito interno
Tensioni cont,nue 100 mV - 2 V-5V-50V- 200 V - 1.000 V
Tensioni alternate
Correnti continue
1 O V-25V-250V- 1.000 V
50 A - 0,5 mA - 1 O mA - 50mA - 1 A
29.500
Correnti alternate 1 ,5 mA - 30 mA - 150 mA - 3 A
Ohm 2x1-2x100 - 2x1.000 Ottimo ed orginale strumento di misure appositamente stu-
diato e realizzato per i principiant,
Volt output 10Vca - 25Vca - 250 Vca - 1.000 Vca
Decibel 22 dB - 30 dB- 50dB - 62 dB La protezione totale dalle errate inserzioni è ottenuta me-
diante uno scaricatore a gas e due fusibili.
Capacità da 0 a 50 F -da 0 a 500 {F

CARATTERISTICHE GENERALI
Assoluta protezione dalle errate manovre dell'operatore. - Scala a specchio, sviluppo scala mm. 95.- Garanza di fun-
zionamento elettrico anche in condizioni ambientali non favorevoli. - Galvanometro a nucleo magnet,co schermato con-
tro i campi magnetici esterni. - Sospensioni antiurto. - Robustezza e insensibilità del galvanometro agir urti e al tra-
sporto- Misura balistica con alimentazione a mezzo batteria interna.

SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali)


Costruito nelle due versioni per Radio e Televis,one. Particolarmente adatto per localizzare velncemente , guast, nei ra-
dioricevitori, amplificatori, fonovaligie. autoradio, televisori

CARATTERISTICHE TECNICHE, CARATTERISTICHE TECNICHE.


MOD. RADIO L. 9.5 MOD. TELEVISIONE L. 9.800
Frequenza 1 Kc Frequenza 250 Kc
Armoniche frno a 50 Mc Armoniche f,no a 500 Mc
Uscita 10.5 V eff Uscita 5 V eff
30 V pp 15 V eft
Oimens,oni 12x160 mm Dimensioni 12 x 160 mm
Peso 40 grs. Peso 40 grs.
Tensione massima Tens,one mass,ma
applicab,le al puntale 500 V applicabile al puntale 500 V
Corrente deli'a batter,a 2 mA Corrente della batter,a 50 mA
PRIMI PASSI
Può sembrare un'assurdità, ma le cose più semplici, quel-
le apparentemente più chiare, possono divenire ostacoli
insuperabili per il principiante di elettronica. Purtroppo,
nella maggioranza dei casi, chi insegna questa materia
non si preoccupa sempre di soffermarsi su talune nozioni
elementari, soltanto perché ritenute intuibili. Ciò avvie-
ne nell'insegnamento a voce, in quello a mezzo stampa,
fra i banchi di scuola, sui libri di testo e sulle pubblica-
zioni specializzate. Anche se si può ritenere inutile l'inse-
gnamento dell'uso del cacciavite o delle pinze. Perché
queste sono cose intuitive, che il principiante capisce da
sè, senza che nessuno gliele dica. Eppure, un sistema sba-
gliato nei procedimenti di lavoro, un sistema poco orto-
dosso nello spellare e tranciar.e i fili, costituiscono altret-
tanti difetti che l'hobbysta poi conserva a lungo e difficil-
mente riesce ad eliminare. Con questo spirito didattico,
quindi, iniziamo, a partire da questo mese, la nuova ru-
brica « Primi Passi », che vuol essere la rubrica degli aspi-
ranti elettronici, ossia di tutti quei giovani che, assieme
ai meno giovani, si rivolgono a noi. per apprendere, in ma-
niera rapida e in forma piacevole, tutti quei rudimenti
che sono assolutamente necessari per realizzare i mon-
taggi, anche i più semplici, che vengono via via presen-
tati, mensilmente, in questo periodico, evitando quel pre-
ciso studio programmatico che non può in alcun modo
inserirsi nel tempo libero di chi è già mentalmente, psi-
chicamente e fisicamente affaticato. Riteniamo così di
aver prestato ascolto alle molte proposte editoriali, alle
varie richieste tecniche e ai garbati suggerimenti rivoltici
tramite le lettere che giornalmente ci vengono recapitate.
Che per noi sono la viva voce del lettore, il monito che
sensibilizza la nostra naturale vocazione educatrice, il
richiamo più genuino a riservare più spazio a coloro che,
per la prima volta, stanno per prendere contatto con l'af-
fascinante mondo dell'elettronica pratica e ricreativa.
UN REGALO UTILE
A TUTTI GLI ABBONATI VECCHI E NUOVI

A chi sottoscrive un nuovo abbonamento e a chi rinnova l'abbonamento a:

ELETTRONICA PRATICA

viene subito inviato in dono:

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE


contenente tutti gli elementi necessari a quella moltitudine di persone che
si affidano a noi per entrare nel fantastico mondo dell'elettronica, per assa-
porare i frutti e goderne i risultati.
.......................
Ma per saperne di più, consultate attentamente, verso la fine del presente
fascicolo e prima dell'ultima rubrica fissa del periodico, la pagina interna in
cui è chiaramente illustrato e descritto l'intero contenuto del « Corredo del
Principiante ».

In quella stessa pagina vengono proposte due possibili forme di abbona-


mento annuo alla rivista con i relativi importi del canone. Fra esse sceglie-
te la versione di maggior gradimento, tenendo presente che entrambe dan-
no diritto al dono del « Corredo del Principiante ».

La durata dell'abbonamento è annuale


con decorrenza da qualsiasi mese dell'anno

Si possono sottoscrivere abbonamenti o rinnovare quelli scaduti anche


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ANNO 9 - N. 3 - MARZO 1980
LA COPERTINA - Presenta il dispositivo elettro-
nico dei cercametalli realizzato su circuito stam-
pato, alimentato a pila e racchiuso in un conteni-
tore metallico. La sua funzione primaria è quella di
localizzare, dentro i muri, sotto Il pavimento, nel
soffitto o altrove, l'ubicazione di una conduttura
metallica.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa CERCAMETALLI 132


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una parete, per evitare il
pericolo di danneggiare una
?
tubazione.

.
="TEE
«
. - . .
4

CERCAMETALLI
Economico, sicuro e pratico, questo progetto di cerchiamo di interpretare, a grandi linee, il fun-
cercametalli può essere facilmente realizzato dal- zionamento di un cercarnetalli.
la maggior parte dei nostri lettori, almeno da tu t-
ti quelli che possono vantare qualche esperienza
positiva nel settore dell'elettronica dilettantistica. COME FUNZIONA
Esso non serve, tuttavia, a soddisfare i pochi so-
gnatori del secolo attuale, che ancora sperano di La maggior parte dei cercametalli è composta da
scoprire il tesoro nascosto, ma, senza alimentare un circuito elettronico, racchiuso in un contenitore
alcuna sorta di utopia, vuole soltanto risolvere al- e da una bobina-sonda esploratrice. I due elemen-
cuni problemi pratici, rivelandosi altresì utile in ti, nel dispositivo presentato in queste pagine, sono
certe applicazioni professionali. connessi rigidamente assieme. Quando l'operatore
E' errato quindi credere che il cercametalli possa fa uso dell'apparato, egli si muove lentamente nel-
servire soltanto per ritrovare un oggetto perduto o la zona da controllare tenendo in mano tutto l'in-
celato nel sottosuolo del giardino, fra la sabbia del sieme ora menzionato e calzando una normale cuf-
mare o nel sottobosco in montagna, come, ad e- fìa. Ebbene, a seconda del tipo di suono emesso
sempio, un accendisigari, una penna stilografica, dal trasduttore acustico, è possibile capire se in
un anello, una moneta. Dato che, per questo tipo un dato punto della zona di ricerca, ad una certa
di ricerche, possono assai spesso bastare uno spic- profondità, si trova un qualsiasi corpo metallico.
cato senso di indagine, una buona vista ed un aCu- Il circuito elettronico è essenzialmente quello di
to spirito poliziesco. un oscillatore a frequenza medio-alta, di tipo li-
Il cercametalli, invece, serve soprattutto per indi- bero, ossia non quarzato né agganciato ad altre
viduare una conduttura metallica, del gas, del- frequenze portanti; in grado, quindi, di variare
l'acqua, del termosifone o della luce, internata nei la propria frequenza di funzionamento in corri-
muri, affogata nel pavimento o affondata nel sel- spondenza dell'induttanza della bobina esploratri-
ciato antistante la casa. Ed è proprio in questi ul- ce che fa parte dello stesso circuito dell'oscillatore.
timi casi che esso si rivela prezioso ed insostitui- In assenza di parti metalliche, vicine alla bobina-
bile nell'attività hobbystica ed in quella professio- sonda, l'oscillatore funziona con un certo valore
nale dell'elettricista, del muratore e dell'idraulico. di frequenza. Ma quando una parte del flusso e-
Ma lasciamo da parte ogni ulteriore preambolo e lettromagnetico, generato dalla bobina, si conca-

132
Se siete esploratori
completate
con esso il vostro
corredo tecnico
di ricerche.

tena con un corpo metallico, in questo si manife- Prima di cominciare la descrizione del primo sta-
stano le note correnti di Foucault. Le quali sot- dio del cercametalli, diciamo che la linea tratteg-
traggono energia al campo elettromagnetico della giata, riportata nello schema teorico di figura 1,
bobina trasformandola in calore. Ma questa sot- racchiude tutti gli elementi che, in sede costrut-
trazione di energia produce l'effetto di una varia- tiva, verranno fissati sulla basetta del circuito
zione del valore dell'induttanza della bobina esplo- stampato. I componenti disegnati al di fuori di
ratrice e, conseguentemente, della frequenza di questa linea saranno montati a parte così come
lavoro dell'oscillatore cui essa è collegata. detto più avanti.
Rilevando, con un qualsiasi sistema, la variazione
di frequenza, cioè il valore risultante dalla dife-
renza fra quello di funzionamento in regime libero
e quello in presenza di una massa metallica, è pos-
sibile accertare la presenza di un corpo metallico,
anche non magnetico, purché buon conduttore di
elettricità. l'endoscopia dei muri, dei soffitti
e dei pavimenti è divenuta, con
l'avvento dell'edilizia moderna,
QUATTRO SEZIONI
una necessità per gli idraulici, gli
Dopo aver ricordato il funzionamento generico di elettricisti e i muratori. I quali,
un cercametalli, cerchiamo ora di analizzare, det-
tagliatamente, il progetto elettronico dell'apparato
servendosi del cercametalli,
presentato in questo articolo. possono facilmente
Facciamo quindi riferimento allo schema di figu- e rapidamente individuare
ra 1 e, per motivi di chiarezza interpretativa, sud-
l'esatta ubicazione di una
dividiamolo idealmente nei suoi quattro fonda-
mentali stadi, i seguenti: conduttura metallica o la
particolare struttura di un'opera
1 - Stadio oscillatore libero
muraria.
2- Stadio oscillatore quarzato
3 - Stadio miscelatore AF
4 - Stadio amplificatore BF

133
--

t
ct Il
' "'ct
]
Il
~ I
I
I

"'ct Il

I
I
"'ct I
I
I
I
-I

1134
R2
POT.
#= S/NT =[/(Wy==n

Fig. 2 - Piano costruttivo della sezione elettronica del cercametalli. L'uso di una
basetta con circuito stampato è d'obbligo, se si vuol comporre un insieme razional-
mente compatto. La numerazione riportata nei vari punti della basetta trova precisa
corrispondenza con la stessa numerazione presente sullo schema del circuito teo-
rico. Il potenziometro R2 viene applicato sul pannello frontale del contenitore metal-
lico nel quale questo montaggio verrà inserito.

<
Condensatori
COMPONENTI
R4
R5
=
=
100 ohm
100 ohm
C1 = 47 pF R6 = 100.000 ohm
Cc2 = 30 pF (compensatore) R7 270 ohm
=
C3 = 500 pF R8 5.600 ohm
=
C4 = 120 pF R9 220 ohm
=
C5 = 56 pF R10 = 470 ohm
C6 = 100.000 pF R11 = 220.000 ohm
C7 = 500 pF R12 3,3 megaohm
=
C8 = 10.000 pF R13 = 4.700 ohm
C9 = 47.000 pF
C10 = 1.000 pF Varie
C11 = 1.000 pF
C12 = 100.000 pF TR1 = 2N3819
C13 1.000 pF TR2 = 2N3819
=
C14 = 100.000 pF TR3 = BC237
C15 = 100 µF - 1 16 VI (elettrolitico) TRA = BC237
XTAL = 2 +2,5 MHz (cristallo di quarzo)
Resistenze DV = BA 102 (diodo varicap)
Dz = diodo zener (6,2 V - 1 W)
R1 = 33.000 ohm J1 = bobina-sonda (vedi testo)
R2 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) S1 = interruttore
R3 = 47.000 ohm Pila = 9V

135
Fig. 3 - Disegno in grandezza naturale del circuito stampato che il lettore dovrà
comporre, per primo, in sede di costruzione del cercametalli.

L'OSCILLATORE LIBERO I DIODI VARICAP

Il compito svolto dall'oscillatore libero è quello La zona di giunzione P-N dei diodi, quella in cui
di generare un segnale con valore di frequenza si crea la barriera costituita da due strati di cari-
aggirantesi attorno ai 2 MHz. Questo segnale deve che elettriche di segno opposto, può essere consi-
subire delle variazioni di frequenza quando la bo- derata come una piccola pila. Ma gli strati di ca-
bina esploratrice, collegata con lo stesso oscilla- riche positive e negative si comportano, a tutti
tore libero, viene a trovarsi in prossimità di mas- gli effetti, come un condensatore la cui capacità
se metalliche. è normalmente di qualche decina di picofarad. La
La caratteristica fondamentale di questo oscilla- capacità sussiste anche se le superfici delle arma-
tore deve essere quella di rimanere assolutamente ture sono molto ridotte. Ciò vale naturalmente
esente da slittamenti di frequenza per effetto del- per i normali diodi, mentre in taluni moderni com-
le variazioni di temperatura cui sono soggetti i ponenti il valore capacitivo raggiunge le centina-
componenti elettronici, sia a causa delle correnti ia di picofarad.
che li interessano, sia per cause esterne, ambien- Si può ben dire che ogni diodo a giunzione rac-
tali o climatiche. Ecco perché è stata data prefe- chiude, nel suo involucro, un piccolo condensato-
renza ad un tipo di oscillatore pilotato a FET, nel re. Ed è ovvio che, per poter sfruttare questa par-
quale la frequenza di oscillazione viene variata ticolarità dei diodi, occorre polarizzarli inversa-
dal diodo a capacità variabile varicap DV, con- mente, in modo che non conducano corrente, si-
trollato dal potenziometro R2. Inutile dire quindi mulando lo stato di isolamento tra le armature
che tutti i condensatori, che concorrono alla for- di un condensatore reale.
mazione di questo primo stadio del cercametalli, La caratteristica più saliente di questa capacità
debbono essere di ottima qualità, a mica argenta- allo stato solido è quella di variare il proprio va-
ta o NPO. lore con il variare della tensione applicata al dio-
Dovremmo ora passare all'analisi del secondo sta- do. Questo fenomeno avviene normalmente in o-
dio del progetto di figura 1, ma a questo punto è gni diodo, ma risulta evidenziato in componenti
doveroso da parte nostra spendere qualche parola appositamente concepiti e denominati "diodi va-
per illustrare il concetto di diodo varicap che non ricap ".
tutti i nostri lettori conoscono. Il fenomeno fisico, che determina le variazioni di

136
CIRCUITO STAMP
LATO CO/v!PON.

Fig. 4- Nel contenitore metallico vengono racchiusi: la basetta rettangolare, la presa


polarizzata e la pila a 9V, la presa per cuffia, l'interruttore S1 e il potenziometro
di taratura.

capacità, è assai complesso; esso si basa sulle pro- L'OSCILLATORE QUARZATO


prietà della " barriera"; infatti, man mano che
aumenta la tensione inversa, applicata al diodo, Il secondo circuito oscillatore del progetto di figu-
alla barriera di potenziale giunge una dose di for- ra 1 è quello quarzato e pilotato dal transistor
za e vigore; la barriera quindi respinge con mag- TR3.
gior energia le cariche che formano le armature Anche questo oscillatore è accordato sullo stesso
del condensatore, determinando una diminuzione valore di frequenza di lavoro di quello libero, pi-
di capacità. lotato dal transistor TRl.
Il diodo varicap si comporta quindi come un vero Il cristallo di quarzo (xtal), collegato fra base di
e proprio condensatore variabile, nel quale le va- TR3 e linea di massa, è un componente che con-
sente un certo spazio di tolleranza nei valori della
riazioni capacitive sono ottenute facendo variare,
frequenza di oscillazione, che possono essere com-
anche con il sistema automatico, la tensione sui
presi fra i limiti estremi di 2 MHz e 2,5 MHz. I
terminali del diodo.
quarzi di provenienza surplus possono dunque ve-
Sfruttando tali caratteristiche del diodo varicap nir utilmente montati nel circuito oscillatore.
è stato possibile utilizzare questo componente in so-
stituzione del classico compensatore, le cui regola-
zioni manuali possono sempre provocare slittamen- STADIO MISCELATORE AF
ti di frequenza assolutamente intollerabili nel cir-
cuito del cercametalli. Mentre le variazioni di fre- Il segnale generato dall'oscillatore quarzato vie-
quenza dell'oscillatore libero, necessarie per la sua ne prelevato dal collettore del transistor TR3 ed
messa a punto, vengono affidate alle regolazioni inviato al transistor TR2 che è di tipo FET, così
del potenziometro R2. come lo è il transistor TRI

137
= 1 KHz udibile e quello somma 2,176 + 2,175
MHz non udibile.

IMPUGNATURA AMPLIFICATORE BF

Il segnale di bassa frequenza, uscente dal misce-


latore, raggiunge il circuito amplificatore di bassa
frequenza pilotato dal transistor TR4.
Il segnale amplificato, prelevato dal collettore
BASE di TR4, viene applicato, tramite il condensatore
130x 220
di accoppiamento Cl4, all'uscita del circuito del
(spess.20)
cercametalli, ossia sui terminali 8 - 9 della ba-
setta su cui è composto il circuito stampato.
L'ascolto del segnale amplificato di bassa fre-

-
A8::---
-------
·--
---------------
~
'----.
--------------- -
-- - -
quenza è ottenuto tramite un normale trasdut-
tore acustico, che può essere un auricolare o una
cuffia con impedenza di valore compreso tra i
1.000 e i 500 ohm. Per il particolare uso di que-
sto apparato, tuttavia, è consigliabile far uso del-
la cuffia.

scanalare gli angoli


MONTAGGIO ELETTRONICO
Fig. 5 - Piano costruttivo del lavoro di falegnameria ne-
cessario per comporre il dispositivo del cercametalli. Abbiamo già detto che il cercametalli si compo-
Sulla base rettangolare si dovranno praticare quattro ne di due parti principali unite assieme: quella
scanalature nei quattro spigoli, in modo da favorire l'ir- del circuito elettronico e quella della bobina esplo-
rigidimento della bobina rivelatrice. L'impugnatura rima- ratrice con il suo supporto di legno.
ne incastrata e incollata sulla base senza l'aggiunta di
parti metalliche (chiodi o viti). Il montaggio della sezione elettronica si effettua
tenendo sott'occhio il piano costruttivo di figura
2, subito dopo aver realizzato il circuito stampato
di cui presentiamo il disegno in grandezza natu-
rale in figura 3.
Tenga ben presente il lettore che la numerazio-
ne riportata nei vari punti dello schema teorico
Al transistor TR2 è affidato il compito di misce- di figura 1, quella dello schema pratico di figura
lare i due segnali di alta frequenza generati dai 2, del circuito stampato di figura 3 e quella del
due oscillatori: quello libero pilotato da TRl e montaggio di figura 4 sono perfettamente corri-
quello quarzato pilotato da TR3. Sull'uscita
spondenti tra di loro.
del transistor TR2, dunque, sono presenti due
Sulla basetta rettangolare dello stampato vengono
segnali, quello risultante dalla differenza e quel-
applicati quasi tutti i componenti, fatta eccezio-
lo determinato dalla somma dei due segnali.
ne per l'alimentatore a 9 Vcc, la bobina-sonda,
Facciamo un esempio. Se il valore della frequen-
l'interruttore S1,il potenziometro R2 e la presa
za generata dall'oscillatore quarzato è di 2,175
di cuffia, i quali verranno montati nel modo in-
MHz, e questo è anche il valore della frequenza
dicato in figura 4.
generata dall'oscillatore libero, il valore risultan-
te dalla differenza dei due valori è nullo, men- Particolare precauzione dovrà essere presa dal
tre quello risultante dalla somma è di 4,350 MH, lettore nel procedimento di saldatura dei transi-
cioè un valore talmente elevato da non poter di- stor FET, per i quali occorre un saldatore dota-
venire udibile. Tuttavia, se si fa variare di po- to della presa di terra, così come lo sono tutti i
co il valore della frequenza di lavoro dell'oscil- saldatori di produzione moderna.
latore libero, regolando opportunamente il po- Il cavo proveniente dalla bobina-esploratrice ver-
tenziometro R2, per esempio spostandolo su rà collegato ai terminali 1-2 del circuito stam-
2,176 MHz, all'uscita del circuito miscelatore pato; più precisamente: il conduttore «caldo»
si avranno i due segnali a frequenza diversa: sul terminale 1 e la calza metallica sul termi-
quello differenza di 2,176- 2,175 = 0,001 MHz nale 2.

138
IL SUPPORTO DI LEGNO

Prima di realizzare la bobina-sonda, è necessario


costruire il supporto di questa. Si dovrà quindi
eseguire un semplice lavoro di falegnameria se-
guendo attentamente i vari disegni presentati in
queste pagine.
Il supporto di legno è quello riportato nel dise-
gno di figura 5. In pratica esso si compone di
una tavoletta rettangolare e di un'asse in funzione RG 58
manico per impugnatura. La tavoletta ha uno
spessore di 2 cm. e sui suoi angoli si dovranno ri-
cavare delle scanalature per l'avvolgimento della
bobina. Le dimensioni della tavoletta sono di
130 220 mm.
L'impugnatura viene incastrata e incollata nella
zona centrale della tavoletta rettangolare, senza
far uso di chiodi o viti. Essa funge anche da sup-
porto del contenitore metallico dentro cui è si-
stemato il circuito elettronico. Ciò del resto è
chiaramente illustratÒ nel disegno riportato in
figura 6.
LI
COSTRUZIONE DELLA SONDA Fig. 6 - Presentiamo in questo disegno l'intero disposi-
tivo cercametalli. Il collegamento elettrico fra il circuito
La sonda esploratrice è rappresentata da una bo- elettronico, racchiuso nella scatola metallica, e la bobi-
bina avvolta attorno alla tavoletta rettangolare na L1 avvolta lungo I lati esterni del rettangolo di legno
ora descritta. che rappresenta la base, si effettua tramite cavo coas-
slale RG58, ovviamente non del tipo per bassa fre-
Le dimensioni di questa bobina sono abbastanza quenza.

7 FILI
COLORATI
CALZA METALLICA


E
E
®
o
E
t, e:,
t, 00
o
TUBETTO 7 FILI

Fig. 7 -La calza di rame, dentro la quale vengono


me y
Inseriti I sette cavetti diversamente colorati, viene
ricavata da uno spezzone di cavo coassiale di
tipo RG8 o RG58, della lunghezza di 680 mm (di-
segno A). La bobina L 1 assume la conformazione
riportata in B. II conduttore di fine avvolgimento
deve essere saldato anche sulla calza metallica
del cavo.

139
TUBETTI
STERLING.

Fig. 8 - Definiamo, nel modo più evidente possi-


bile, in questo disegno, il sistema di collegamento
in serie dei sette conduttori che compongono la
R0550r-
:=
bobina rivelatrice. Le saldature a stagno sono tutte
ricoperte con un pezzetto di tubetto isolante tipo
o o sterling.
e 2
uu
z -u

contenute e non possono quindi garantire una ele- lorato in rosso, quello finale è colorato in nero.
vata sensibilità dell'apparato. Ma ciò non deve Questi due terminali verranno saldati a stagno su
sembrare un dato negativo, perché le sensibilità due piccole viti di ottone avvitate sulla base di
elevatissime sono sempre la causa di molte se- legno; in questo modo si evitano eventuali strap-
gnalazioni errate, che rendono difficile l'individua- pi della bobina e si irrigidiscono i conduttori. E'
zione di masse metalliche macroscopiche. molto importante che questi due collegamenti
La costruzione della bobina L 1 si effettua, pro- finali siano esattamente quelli indicati nello sche-
curandosi del cavo coassiale e sette conduttori ma di figura 9; più precisamente, il conduttore
diversamente colorati, nel modo seguente. iniziale, quello colorato in rosso, dovrà essere col-
Da uno spezzone di cavo coassiale tipo RG8 o legato con il conduttore « caldo » del cavo di ac-
RG58, della lunghezza di 680 mm, si toglie la coppiamento fra la bobina Ll e il circuito elet-
calza di rame e si buttano via la guaina isolante tronico; il conduttore finale, nero, dovrà essere
interna e il conduttore. collegato con la calza metallica del cavo.
Dentro la calza di rame, poi, si inseriscono sette L'ultimo collegamento, quello fra la bobina Ll
conduttori, cioè sette spezzoni di cavetto di sette e il circuito elettronico, verrà eseguito tramite
colori diversi, possibilmente quelli indicati in fi- cavo RG58 (non va bene quello per bassa fre-
gura 8 (nero - marrone - bianco - verde - aran- quenza).
cio - blu - rosso). La lunghezza ottimale di cia-
scun cavetto deve essere di 770 mm.
TARATURA
Al lettore consigliamo di servirsi di conduttori
isolati in plastica con diametro del filo di 0,5 + Dopo aver completamente montato il cercame-
0,3 mm. I collegamenti tra i vari spezzoni di filo talli, questo necessita di alcune semplici opera-
sono del tipo in serie, così come chiaramente il- zioni di taratura che, in pratica, si riducono a
lustrato in figura 8. Ogni saldatura a stagno do- poche regolazioni del potenziometro R2 e del
vrà essere ricoperta con tubetto isolante sterling. compensatore C2, i cui comandi non sono en-
E' ovvio che le saldature a stagno verranno ese- trambi accessibili dall'esterno dell'apparato. In-
guite dopo aver fissato l'intero cavo sulla tavolet- fatti}mentre il potenziometro R2 è applicato sul
ta-base di legno, seguendo il piano costruttivo di pannello frontale del contenitore metallico, il
figura 9. E' inutile dire che il cavo stesso dovrà compensatore C2 è accessibile soltanto all'inter-
risultare ben teso lungo i lati della tavoletta ret- no; per tale motivo, durante la taratura del di-
tangolare e perfettamente affogato nelle quattro spositivo, si eviterà di chiudere con il coperchio
scanalature ricavate sui quattro spigoli del sup- metallico il contenitore della parte elettronica
porto. Il fissaggio definitivo del cavo si ottiene dell'apparato.
tramite due inchiodature con chiodi ad «U » Le operazioni di taratura prendono inizio con
(vedi figura 9). Si badi bene che le estremità del- la regolazione a metà corsa del cursore del poten-
le calze di rame non si tocchino fra loro. ziometro R2, esattamente come appare nello sche.
Se si è fatto uso dei colori citati in figura 8, il ma teorico di figura 1. Quindi, servendosi di un
conduttore iniziale della bobina Ll è quello co- cacciavite, si regola il perno del compensatore C2

140
RG 58

----
ani coi'
OTONE )
!10

CHIODI
AD 'U'
Fig. 9 - Il conduttore iniziale della bobina L1, per il quale abbiamo scelto il colore
rosso, deve essere saldato a stagno su una vite di ottone fissata sulla base di
legno; su questa stessa vite si salderà anche l'estremità del conduttore interno del
cavo di collegamento RG58 fra la bobina rivelatrice e il circuito elettronico del
cercametalli. li terminale finale della bobina L 1, per il quale abbiamo scelto il colore
nero, deve essere saldato a stagno su una seconda vite di ottone, anch'essa fissata
sulla base di legno; su questa stessa vite si salda anche la calza metallica del cavo
RG58. Il conduttore finale della bobina L1 viene pure saldato a stagno sulla calza
di rame della bobina rivelatrice.

m modo da rilevare il « battimento zero». Na- compensatore C2 non dovrà essere mai più ritoc-
turalmente tale operazione deve essere eseguita cato, mentre eventuali variazioni della nota si
tenendo in testa la cuffia. Il battimento zero ap- potranno ottenere regolando il potenziometro R2.
pare quando attraverso la cuffia si sente il corri-
spondente caratteristico fischio. Il quale, in un
primo tempo, sarà acuto e diverrà poi una nota USO DEL CERCAMETALLI
bassa per riprendere quindi la risalita sino a di-
venire nuovamente acuto. Con il cacciavite ci si L'uso del cercametalli è intuitivo. L'operatore tie-
dovrà arrestare in quel punto centrale della cor- ne in mano il dispositivo per mezzo dell'impu-
sa in cui la nota udita attraverso la cuffia appa- gnatura di legno e, facendo in modo che la base
rirà talmente bassa da rendersi quasi inudibile rettangolare di legno rimanga parallela al suolo,
(tono molto grave). Si ritornerà ora sul potenzio- sfiorandolo, ascolta attentamente il segnale in
metro R2, ritoccando nuovamente il valore della cuffia. Quando la bobina esploratrice si trova in
sintonia. Durante i primi minuti di funzionamen- prossimità di una massa metallica di grandi di-
to del circuito la nota varierà di frequenza; ciò mensioni, oppure molto vicina, la frequenza del-
dipende dal fatto che il transistor TRl si sta ri- l'oscillatore libero si sposta e in cuffia si ascolta
scaldando. Le variazioni della nota possono an- un segnale audio di frequenza tanto più acuta
che verificarsi in corrispondenza di variazioni di quanto maggiore è l'influenza esercitata dalla
temperatura esterna. massa metallica ricercata.
Raccomandiamo ai lettori di eseguire le operazio- Il segnale ascoltato non è molto ampio, perché si
ni di taratura in un punto in cui non siano pre- è evitato di amplificarlo eccessivamente, tenendo
senti masse metalliche. Perché in caso contrario la conto che, durante le ricerche prolungate, non si
taratura risulterebbe falsata. Una volta tarato, il deve affaticare l'udito dell'operatore.

141
---
PRIMI 4
~r7 Rubrica
PAssi, «%4 . del
\/f$
principiante
elettronico

di un atomo diverso da quello di appartenenza.


Spieghiamoci meglio: nei metalli le orbite periferi-

I DIODI che delle strutture atomiche stabiliscono dei punti


di tangenza fra di loro; l'orbita di un elettrone pe-
riferico di un atomo, cioè, forma un punto di con-
tatto con l'orbita periferica dell'atomo immediata-
mente più vicino. Quando l'elettrone, nel suo ruo-
tare attorno al nucleo viene a trovarsi in questo
Per poter definire esattamente quel componente,
allo stato solido, che può considerarsi come l'ele- punto di tangenza, esso risente, in ugual misura,
mento basilare di tutta la moderna elettronica e delle forze di attrazione del nucleo dell'atomo di
che prende il nome di " diodo ", occorre dappri- appartenenza e di quello dell'atomo immediata-
ma richiamare l'attenzione del principiante su al- mente vicino. Le due forze di attrazione, dunque
cune nozioni elementari, senza le quali risulterebbe si annullano e l'elettrone sfugge, lungo la tangen-
assai difficile l'assimilazione precisa dei concetti te, liberandosi nello spazio interatomico. Esso vaga
di struttura fisica e di funzionamento dei semicon- in questo spazio finché non risente della forza at-
duttori. trattiva del nucleo di un atomo dal quale, nello
Cominciamo quindi col distinguere un corpo con- stesso modo, sia sfuggito un elettrone. In un corpo
duttore da uno semiconduttore. conduttore questo fenomeno va moltiplicato per
Si definiscono, in generale, "conduttori" tutti quei tutti gli atomi che compongono il corpo stesso ed
corpi che si lasciano attraversare facilmente dalla il risultato, analizzato sotto il profilo macroscopico,
corrente elettrica in entrambi i sensi. Si definisco- è il seguente: in ogni corpo metallico esistono
no, invece, " semiconduttori " quei corpi nei quali sempre, statisticamente, elettroni liberi, cioè svin-
il passaggio di elettricità avviene facilmente in un colati dall'edificio atomico. Questa è la caratteri-
determinato verso. stica fondamentale di tutti i corpi conduttori.
Si può facilmente intuire era come, applicando
una forza elettrica in due punti diversi di un cor-
CORPI CONDUTTORI po conduttore, possa aver luogo il fenomeno della
corrente elettrica".
Sono essenzialmente "corpi conduttori" i metalli
(oro, argento, rame, alluminio, ecc.).
Gli atomi che compongono i metalli presentano CORPI SEMICONDUTTORI
una caratteristica: gli elettroni possono facilmente
sfuggire all'edificio atomico, vagare liberamente fra I semiconduttori, che generalmente si presentano
gli spazi interatomici e trasferirsi nella struttura sotto forma di cristalli, non possono essere consi-

142
derati nè "isolanti" nè " buoni conduttori" del-
l'elettricità; il loro comportamento elettrico può
risultare corrispondente a quello dei buoni condut-
tori o a quello degli isolanti a seconda delle con-
dizioni alle quali i semiconduttori vengono sotto- Apriamo questa attesa rubrica
posti. Per esempio, i semiconduttori favoriscono del principiante, che vuol dare
il fenomeno della "corrente elettrica" quando
vengono sottoposti a temperature molto elevate, l'avvio ad un corso teorico
mentre conducono sempre meno l'elettricità mano e pratico di elettronica moderna,
a mano che la loro temperatura si abbassa. Ma le invitando il lettore a prendere
proprietà cambiano ancora quando in essi viene
incorporata una piccola dose di un prodotto che, un primo contatto con il mondo
normalmente, va sotto il nome di "impurità" e dei semiconduttori, allo scopo
che può essere rappresentato da particelle di allu-
minio, indio, antimonio, arsenico, ecc. A seconda di conoscerne la struttura fisica,
del tipo di impurità introdotta, \tutti i semicon- il comportamento ed i limiti
duttori vengono raggruppati in due grandi catego-
d'impiego.
rie: quella dei semiconduttori positivi e quella dei
semiconduttori negativi.

SEMICONDUTTORI P e N

Si definisce "Semiconduttore di tipo N" quel ma-


teriale ricco di elettroni, ossia di cariche Negative,
in grado di muoversi facilmente. Ogni semicondut_
tore di tipo N, quindi, assomiglia un po' ai con- sta un particolare fenomeno : si verifica un mo-
duttori metallici, anche se in questi ultimi esistono mentaneo passaggio di elettroni dal semicondutto-
elettroni liberi dovunque, in tutta la massa me- re N al semiconduttore P, che neutralizza soltanto
tallica, negli spazi interatomici. Questa somiglian- le cariche che si trovano sulla superficie di contat-
za dei semiconduttori di tipo N con i conduttori to dei due semiconduttori. In questo modo la su-
metallici conduce alla seguente considerazione: tra perficie di contatto, privata di cariche elettriche,
i due tipi di semiconduttori, quelli N assicurano si comporta come un isolante, che impedisce un
un movimento di cariche elettriche più rapido di ulteriore passaggio di elettroni dal semiconduttore
quello dei semiconduttori di tipo P. Ma il concet- N al semiconduttore P. Il fenomeno può parago-
to diviene assai più chiaro interpretando la natu- narsi a quello che si manifesta tra le due armature
ra fisica di questi ultimi. di un condensatore, in cui le cariche elettriche non
I semiconduttori di tipo P sono corpi arricchiti di passano da un'armatura all'altra a causa dell'iso-
impurità che esercitano il potere di catturare elet- lante interposto fra esse.
troni, sottraendoli agli atomi dei semiconduttori Dunque, il diodo a semiconduttore è costituito da
che, in tal modo, divengono cariche elettriche po- due pezzetti di semiconduttori di nome diverso:
sitive. Il semiconduttore assume così una condut- in uno, quello P, vi sono cariche elettriche positive
tività positiva. libere, nell'altro, quello N, vi sono cariche elettri-
Si suole anche dire che l'aggiunta di determinate che negative libere.
impurità nei cristalli semiconduttori provoca la Tra le due superfici di contatto dei due semicon-
formazione di " buchi " o " lacune ", che possono duttori vi è una barriera isolante, spontaneamente
facilmente assorbire elettroni e che caratterizzano formatasi all'atto della giunzione degli elementi,
la costituzione fisica del semiconduttore di tipo P. che prende il nome di " barriera di potenziale ".

DIODO A SEMICONDUTTORE BARRIERA DI POTENZIALE

Quando si uniscono tra di loro due pezzetti di se- Quando si mettono a contatto materiali N e P, si
miconduttore, uno di tipo P e uno di tipo N, si manifesta un fenomeno, che è tipico di ogni giun-
ottiene una giunzione PN, che è conosciuta col no- zione di semiconduttori, che prende il nome di
me di "Diodo a semiconduttore ". In pratica, "Barriera di Potenziale". Al momento del con-
quando si accostano tra di loro due pezzetti di se- tatto, infatti, gli elettroni presenti nel materiale N,
miconduttore di nome diverso, P ed N, si manife- a causa dell'attrazione delle cariche elettriche di

143
ne Kd Fig. 1 - Anche il diodo, cosi come avviene per
tutti i componenti elettronici, viene rappresentato,
negli schemi teorici, tramite un simbolo: quello
riportato in alto di figura. Il disegno più in basso
interpreta la struttura fisica di un diodo, composto

@ @ da un cristallo di semiconduttore negativo (N) e


da uno di semiconduttore positivo (P). Le lettere
maiuscole K-A indicano i terminali di catodo e di
anodo dei diodi. Normalmente il terminale di cato-
do è quello uscente dalla parte del componente
in cui il costruttore imprime una fascetta di riferi-
mento.

segno opposto, tendono a spostarsi nel materiale equilibrio di cariche.


P, provocando un "buco", nella zona N vicina al- Se il diodo è composto da cristalli di germanio,
la giunzione, carico di elettricità positiva. E tale la barriera di potenziale assume il valore di 0,2 V.
fenomeno è dovuto alla migrazione di un elettro- Se il diodo è composto da cristalli di silicio questo
ne (carica negativa) verso la zona P. Nella zona valore sale a 0,6 V.
di giunzione si viene quindi a formare una sorta La barriera di potenziale, chiamata anche " soglia
di condensatore le cui armature risultano cariche di potenziale " è un dato molto importante del dio-
positivamente nella zona N e negativamente nella do a semiconduttore, perché indica quel valore
zona P. di tensione al di sotto del quale il diodo rimane
Dopo un assestamento iniziale, la formazione di ca- praticamente isolante. Affinché il diodo divenga
riche impedisce un ulteriore passaggio di elettroni conduttore, è necessario applicare, sui suoi termi-
nella zona P, dato che questi incontrano una bar- nali, una tensione in grado di vincere la barriera
riera negativa, che li respinge, determinandosi un di potenziale interna.

Fig. 2 - Struttura interna di un diodo a punta e di


DIODO A un diodo a giunzione. Il primo è racchiuso in un
GIUNZIONE involucro di vetro, il secondo in un contenitore di
resina sintetica. Le frecce, contrassegnate con nu-
meri, riportate nei disegni, si riferiscono ai seguen-
ti elementi dei diodi: 1 - involucro di vetro; 2 -
bafo di gatto; 3 - germanio o silicio; 4 - involucro
di resina sintetica; 5 - materiale di tipo N; 6 -
materiale di tipo P.

144
GENERALITA' SUI DIODI
Come accade per tutti i componenti elettronici,
anche per il diodo, sia esso al germanio o al sili-
cio, è stato stabilito un simbolo di riferimento u-
niversalmente adottato in tutti gli schemi teorici,
quello riportato in alto di figura 1.
ii
Quando invece si vuol interpretare la struttura fi-
sica del diodo a semiconduttore, allora si ricorre
al disegno riportato in basso di figura 1.
I due reofori uscenti dal diodo, cioè i due termi-
nali, prendono i nomi di " anodo" e " catodo "
Come si può notare in figura 1, l'anodo è grafi-
camente simboleggiato conun triangolo, il catodo
con un trattino verticale. Uno dei vertici del trian-
golo punta decisamente verso il trattino verticale
per ricordare che quello è anche il verso di scor-
rimento convenzionale della corrente elettrica.
quando sull'anodo viene applicata la tensione po-
sitiva. I termini "anodo" e "catodo" ven-
gono indicati con le lettere " A" e "K"
In figura 2 sono riportati i disegni relativi alle
strutture di due tipici diodi a semiconduttore: Fig. 3 - Forme di diodi molto comuni attualmente mon-
quello a punta e quello a giunzione di cui si è ab- tati nel circuiti elettronici. Gli anelli di riferimento, pre-
bondantemente parlato. In figura 3 vengono inve- senti in alcuni di essi, indicano l'elettrodo di catodo.
ce riprodotti i diodi a semiconduttore più tipici,
quelli maggiormente impiegati nelle attuali ap-
plicazioni elettroniche. La figura 4 cita i valori
delle barriere di potenziale dei due diversi tipi
di diodi a semiconduttore: quelli al germanio e
quelli al silicio. Particolare importante: in molti POLARIZZAZIONE DIRETTA O INDIRETTA
tipi di diodi, al germanio o al silicio, i costruttori
riportano una fascetta bianca o altrimenti colorata Supponiamo di inserire un diodo al germanio in
in prossimità dell'elettrodo di catodo, in modo da un circuito costituito da una pila e da una lampa-
poter distinguere chiaramente fra di loro il termi- dina, così come indicato in figura 5. Ebbene, in
nale di catodo da quello di anodo. pratica si possono effettuare due tipi di collega-

- #
Fig. 4 - Quando si mettono a contatto materiali di
tipo N e di tipo P si manifesta quel tipico feno-
meno che prende il nome di « barriera di poten- [o,sv] uopo

- - "
ziale • Questa assume Il valore di 0,2 V se Il
diodo è composto da cristalli di germanio. L.a ten-
sione sale invece a 0,6 V se Il diodo è composto
da cristalli di silicio.

145
LA4MP Fig. 5 - Con questi schemi teorici
SPENTA vogliamo interpretare i concetti di
polarizzazione diretta e indiretta del
diodo a semiconduttore. Nel primo
caso (polarizzazione diretta), schema
a sinistra, il morsetto positivo della
pila si trova dalla parte dell'anodo
del diodo, quello negativo è collega-
to con il catodo: attraverso il com-
ponente scorre la corrente elettrica
@ e O e la lampada si accende. Nel caso di
polarizzazione indiretta (schema a de-
PILA PILA stra), la lampada rimane spenta.
4,5V 4,5V

mento diversi : si può connettere il morsetto posi- tinua. Quali sono i fenomeni elettrici che si ma-
tivo della pila all'anodo e si può connettere il mor- nifestano quando il diodo viene inserito in un cir-
setto positivo della pila al catodo. Il risultato pra- cuito a corrente alternata?
tico di queste connessioni è il seguente: in un
caso fluisce corrente nel circuito e la lampadina
si accende, nel secondo caso nessuna corrente flui- DIODO RETTIFICATORE
sce attraverso il circuito e la lampadina rimane
spenta. Si usa dire che nel primo circuito vi è Dei due tipi di diodi maggiormente conosciuti,
"polarizzazione diretta", mentre nel secondo vi quello al silicio viene impiegato nei circuti ad
è " polarizzazione indiretta ". Ma, spieghiamoci elevato flusso di corrente, quello al germanio sol-
meglio. Quando il diodo è polarizzato direttamen- tanto in circuiti a bassissima corrente. Una delle
te (anodo collegato con il morsetto positivo della applicazioni più comuni del diodo al silicio è quel-
pila) le cariche elettriche negative, presenti sul la della rettificazione della corrente alternata. Fac-
morsetto negativo della pila, respingono le cariche ciamo riferimento allo schema di figura 6. In que-
negative libere del germanio N (catodo) costrin- sto circuito il trasformatore abbassa la tensione di
gendole ad oltre passare la zona neutra del diodo; rete di 220 V a quella di 6 V. Sui terminali del-
le cariche elettriche positive libere, presenti nel l'avvolgimento secondario è presente la tensione
germanio P, vengono respinte dalle cariche posi- alternata. Volendo trasformare questa tensione in
tive presenti sul morsetto positivo della pila. co- una di tipo continuo, occorre procedere all'opera-
stringendole ad oltrepassare la barriera isolante zione di rettificazione, che consiste nella elimina-
esistente fra i due tipi di cristalli: si sviluppa così zione di una parte delle semionde dello stesso no-
una corrente elettrica nell'intero circuito che ac- me. Nello schema di figura 6 vengono eliminate
cende la lampadina. le semionde negative. In pratica, quando sull'a-
La spiegazione del fenomeno elettrico nel secondo nodo del diodo al silicio DS è presente la tensione
esempio di connessione del diodo è altrettanto positiva, questa provoca un flusso di corrente at-
semplice: il morsetto positivo della pila attrae le traverso il diodo stesso e la lampada-testimone si
cariche elettriche negative libere del germanio N accende. Quando sull'anodo è presente la tensione
mentre il morsetto negativo della pila attrae le ca- negativa, nessuna corrente attraversa il diodo e la
riche elettriche positive libere del germanio P; i lampada rimane spenta. Il processo di rettifica-
due cristalli si impoveriscono immediatamente di zione delle correnti alternate, che prende anche
carica impedendo qualsiasi movimento di cariche il nome di "raddrizzamento", non serve per ac-
elettriche: la corrente non fluisce nel circuito e cendere le lampadine, come nell'esempio di figu-
la lampadina rimane spenta. ra 6, ma per alimentare apparati elettronici i
Abbiamo analizzato finora il comportamento del quali necessitano di una alimentazione in corren-
diodo al germanio in un circuito a corrente con- te continua. Per essere più precisi dobbiamo dire

146
6)6LA f+\_f'\_f\_,
\I \I ... ,

DS
/
Fig. 6- Con questo disegno si interpreta la fun- 6V
zione rettificatrice di un diodo al silicio, che viene
attraversato soltanto dalle semionde positive della LAMP
corrente alternata. Si suole anche dire, in questo
caso, che il diodo al silicio raddrizza la corrente
alternata.

che la corrente ottenuta con l'inserimento del raddrizzare tutta la tensione alternata, ossia quan-
diodo al silicio, nel circuito di figura 6, non è do si vuol raggiungere un raddrizzamento com-
una corrente continua, bensì una corrente pul- pleto, detto « ad onda intera », si deve ricorrere
sante. Per trasformare quest'ultima in una vera e al sistema del ponte, così come chiaramente in-
propria corrente continua occorre inserire, a val- dicato in figura 7. Esaminiamo brevemente que-
le del diodo al silicio DS, una cellula di filtro. sto circuito. Quando la tensione positiva è pre-
L'esempio di raddrizzamento di corrente alter- sente sul terminale più alto dell'avvolgimento
nata, interpretato con lo schema di figura 6, è secondario del trasformatore, si verifica un flusso
detto del tipo «a semionda ». Quando si vuol di corrente attraverso il diodo DS2.

6) 60006)
U


6V

Fig. 7 - La rettificazione compieta


della corrente alternata, ossia la tra-
sformazione totale di questa in cor-
rente unidirezionale, si raagiunge in-
serendo nel circuito di rettificazione
un ponte composto da quattro diodi
al silicio collegati nel modo indicato
in figura.

147
ANT.

RF

Fig. 8 - Al diodo al germanio DG


viene quasi sempre affidato il compito
di rivelare i segnali radio di alta fre-
quenza. In questo schema di ricevitore
radio con ricezione in cuffia il diodo DG
svolge appunto tale funzione. Sul suo
anodo sono presenti i segnali a radio-
frequenza; dal catodo Invece escono i
L segnali rivelati di bassa frequenza, quel-
li che il trasduttore acustico (cuffia) tra-
sforma in suoni.

Quando la tensione positiva è presente sul ter- diodo al germanio DG rivela questi segnali radio
minale in basso dell'avvolgimento secondario del ad alta frequenza, trasformandoli in segnali ra-
trasformatore, si verifica un passaggio di corrente dio di bassa frequenza. Il condensatore C retti-
attraverso il diodo al silicio DS4. Analogamente. fica questi segnali e li applica alla cuffia per tra-
quando sono presenti le tensioni negative, sui sformarli in voci e suoni.
due terminali dell'avvolgimento secondario del
trasformatore, si verifica un passaggio di corrente
attraverso DSI e DS3, rispettivamente. DUE STATI PRIMARI

Possiamo ora riassumere i principali concetti fin


DIODO RIVELATORE qui esposti, in relazione al diodo semiconduttore,
dicendo che questo componente può assumere due
Quando si applica una corrente alternata ad un stati elettrici principali: quello dell'interdizione
diodo al germanio, si verifica un passaggio di cor- e quello della conduzione.
rente, attraverso il diodo stesso, soltanto nel caso L'interdizione del diodo si verifica quando nella
in cui dalla parte del germanio positivo è presen- zona P viene applicata una tensione negativa ri-
te una semionda positiva della corrente alternata. spetto alla zona N, oppure quando tale tensione,
Ciò significa che attraverso il diodo al germanio pur essendo applicata in senso opposto, non supe-
passa soltanto una semionda e non un'onda in- ra il valore della soglia di potenziale interna
tera ed il risultato è quello per cui la corrente (barriera di potenziale).
alternata viene « rettificata » dal diodo al germa- Attualmente idiodi a semiconduttore vengono
nio, allo stesso modo di quanto avviene nel diodo costruiti per resistere anche a tensioni di alcune
al silicio. La differenza consiste soltanto nell'en- centinaia di volt. In pratica, nella zona di condu-
tità della corrente che attraversa questi elementi. zione inversa, la corrente circolante nel diodo
Ecco perché il diodo al germanio viene montato non è perfettamente nulla, perché assume un bas-
nei circuiti rivelatori allo scopo di trasformare i sissimo valore attribuibile a fenomeni di perdite.
segnali di alta frequenza modulata in segnali di Questi valori, nei diodi al germanio, possono rag-
bassa frequenza, così come indicato nello schema giungere l'ordine delle poche decine o centinaia
di figura 8 che è quello di un semplice ricevitore di microampere; nei diodi al silicio la corrente di
radio con ascolto in cuffia. In pratica la bobina perdita rimane al di sotto dell'ordine di pochi mi-
L e il condensatore variabile CV sintonizzano uno croampere.
solo dei tanti segnali radio captati dall'antenna. Il La corrente inversa diviene tuttavia estremamen-

148
te più rilevante se si supera il valore di tensione
di breakdown ( tensione di rottura). Alcuni tipi

IL PACCO
di diodi, per esempio i diodi zener, sfruttano que-
sta particolare caratteristica per il loro funziona-
mento.

LA CONDUZIONE DELL'HOBBYSTA
Il fenomeno della conduzione dei diodi si verifi- Per tutti coloro che si sono resi conto
ca quando la tensione positiva sul semiconduttore dell'inesauribile fonte di progetti con-
P e quella negativa sul semiconduttore N supe- tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro-
rano la barriera di potenziale. Non si può pen- nica Pratica, abbiamo preparato que-
sare tuttavia di applicare direttamente l diodo
a sta interessante raccolta di pubblica-
una tensione, ad esempio, di 4,5 V, dato che la zioni.
particolare caratteristica di funzionamento del
componente lo costringerebbe ad una conduttivi- Le nove copie della rivista sono state
tà di corrente di valori enormemente alti. scelte fra quelle, ancora disponibili,
ma in rapido esaurimento, in cui sono
Quando si polarizza un diodo direttamente, è ne-
apparsi gli argomenti di maggior suc-
cessario limitare esternamente il flusso di corren-
cesso della nostra produzione edito-
te nel circuito, ad esempio tramite sistemi resisti-
riale.
vi. Nei nostri schemi riportati nella figura 5 il
diodo viene protetto dalla resistenza della lam-
padina. In ogni caso, la tensione che si stabilisce
sui terminali del diodo dipende sempre dalla cor-
rente che lo attraversa.

CORRENTE MASSIMA

Quando sui terminali di un diodo viene applicata


la tensione V, attraverso il componente scorre
una corrente I. Il diodo dunque dissipa una po-
tenza P V I. Se la tensione è di 07 V e la
corrente di 1 A, la potenza dissipata dal diodo è di

p = 0,7 X 1 = 0,7 W
Ciò significa che una parte dell'energia elettrica
che interessa il diodo, durante il suo funzionamen-
to, viene trasformata in calore, disperso nell'aria
attraverso il contenitore. Taluni diodi di poten-
za sono dotati di un contenitore metallico che fa-
L. 7.500
vorisce la dissipazione termica. Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
Aumentando eccessivamente il flusso di corrente, ciale della nostra Editrice, a tutti i
la giunzione si riscalda sino a superare i 120 nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
150 °C e, quindi distruggendosi. Nei diodi per- teresse del dilettante, che fa rispar-
tanto non si deve mai superare il massimo valore miare denaro e conduce alla realizza-
di corrente indicato dal fabbricante, che garan- zione di apparecchiature elettroniche
tisce i limiti di sicurezza di funzionamento. Vo- di notevole originalità ed uso corrente.
gliamo ricordare che, ad esempio, un diodo da
1 A può tranquillamente sopportare una corren-
te di 5 o 10 A per brevissimi periodi di tempo, per
esempio durante il processo di carica dei conden-
satori, dato che in questo periodo non vengono
superati i limiti di temperatura pericolosi per la
giunzione.

149
FOTOSWITCHES

INTERRUTTORI
ACOMANDO
LUMINOSO

Tra gli apparati, che i profani definiscono magici, solari e le fotoresistenze.


perché suscitano grande meraviglia, un posto di Al lettore principiante raccomandiamo di non
preminenza è occupato, senza dubbio, dai fotoin- confondere tra loro questi tre importanti dispo-
terruttori. I quali sono in grado di risolvere, ele- sitivi elettronici che, pur essendo tutti sensibili
gantemente e razionalmente, molti problemi di alle radiazioni luminose, si comportano in maniera
carattere pratico, sia domestici che professionali. diversa, basando il loro funzionamento su effetti
I progetti che stiamo per presentarvi, e che sono che si differenziano fisicamente anche se, tra lo-
quelli di quattro tipi di fotoswitches non costitui- ro, possono apparire abbastanza simili ed in qual-
scono una novità assoluta nel settore dei comandi che modo correlati.
a distanza. Ma non è assolutamente necessario
che, per essere utili, tutti gli apparati siano anche
originali. Il pregio più importante di ogni fotoin- LE FOTOCELLULE
terruttore deve ricercarsi soprattutto nella sua
massima efficienza in rapporto al costo comples- Fin dai tempi deUa produzione dei tubi elettro-
sivo. Dunque, nulla di geniale o rivoluzionario in nici si poteva disporre di un elemento fotosensi-
queste pagine, rispetto alla maggior parte dei bile che, oggi, può senza dubbio considerarsi l'an-
progetti sinora presentati, ma soltanto delle sem- tenato della fotoresistenza: la fotocellula.
plici proposte costruttive comprendenti un certo I principi che regolano il funzionamento della fo-
numero di vantaggi che possono destare l'interes- tocellula far6no studiati ed analizzati dal celebre
se del lettore. fisico Einstein.
Le fotocellule erano allora composte da due elet-
trodi metallici, racchiusi in un tubo a vuoto spin-
ELEMENTI SENSIBILI to, fra i quali veniva applicata una certa diffe-
renza di potèhziale elettrico.
Il componente più importante di un fotointerrut- Quando uno dei due elettrodi, più precisamente
tore è rappresentato dall'elemento sensibile alla il catodo, veniva colpito da una variazione lumi-
luce. nosa, si poteva notare un passaggio di corrente
Attualmente gli elementi sensibili alle variazioni nel circuito.
luminose sono diversi. Ma fra questi vale la pena Su questo fenomeno per vario tempo si tentò di
di citarne almeno tre: le fotocellule, le cellule formulare delle teorie. Alla fine, fu proprio il f6-

150
sico Einstein che interpretò chiaramente il feno-
meno, asserendo che la luce, anzi i fotoni, che
sono particelle di energia luminosa, colpendo il
catodo metallico, mettevano in libertà degli elet-
troni che, attratti dall'anodo positivo generavano I quattro tipi di circuiti di
una corrente rilevabile con gli strumenti inseriti fotointerruttori, presentati in
nel circuito.
Oggi le fotocellule non vengono più costruite;
questo articolo, possono trovare
esse appartengono alla storia dell'elettronica e pratica e immediata applicazione
hanno ceduto il 'passo ai più moderni componenti in molti settori della vita sociale,
allo stato solido.
domestica o professionale,
interessando l'hobby-sta, la
LE CELLULE SOLARI massaia, il tecnico, il modellista
Le cellule solari apparten~ono principalmente al e, in ogni caso, tutti i nostri
mondo avveniristico, pere . é ancor oggi si studia amici lettori.
largamente il problema I trasformazione dell'e-
nergia solare in energia elettrica per mezzo di
questi nuovi componenti elettronici.
Oggi le cellule solari vengono montate sui satelliti
artificiali, in funzione di batterie a ricarica gra-
tuita, in un continuo sfruttamento dell'energia
solare.
Le cellule solari, tuttavia, possono anche trovare
impiego quali elementi di rivelazione e misura Nei modelli di fotoresistenze più recenti si ricor-
ma, lo ripetiamo, la loro maggiore utilizzazione re all'incapsulamento in plastica che, agli evidenti
avviene nel settore della trasformazione di energia vantaggi di robustezza, unisce una notevole dose
luminosa in energia elettrica. di economia costruttiva, soprattutto se paragona-
ti ai modelli contenuti in bulbo di vetro sotto
vuoto spinto.
LE FOTORESISTENZE
Il progresso dell'elettronica, così come ha potuto STRUTTURA INTERNA
soppiantare i tubi elettronici, sostituendoli con i
transistor, ha portato alla sostituzione delle fo- Per quanto riguarda la struttura interna di una
tocellule con la realizzazione delle fotoresistenze. normale fotoresistenza, possiamo dire che su un
Questi componenti, sotto il profilo elettrico, pos- supporto isolante, che può essere di ceramica, di
sono considerarsi come delle resistenze il cui va- mica o altro materiale, viene inizialmente depo-
lore ohmmico varia in rapporto alla luce inci- sitato un sottile strato di solfuro di cadmio, che
dente. rappresenta l'elemento sensibile alla luce. Que-
In particolare in condizioni di oscurità, la loro sto elemento, anziché liberare elettroni esterna-
resistenza risulta estremamente elevata, del valore mente al materiale stesso, come avveniva per la
di alcuni megaohm, mentre in ambiente fortemen- fotocellula, li libera internamente, favorendo la
te illuminato la resistenza scende a valori bassi, conduzione elettrica, cioè variando la propria re-
di qualche centinaio di ohm e, talvolta, di poche sistenza.
decine di ohm. Sopra lo strato di solfuro di cadmio viene ulterior-
Il motivo di tale comportamento è da ricercarsi mente depositato, generalmente a forma di dop-
nella variazione del numero di elettroni che ven- pio pettine, uno strato di materiale altamente
gono liberati dal materiale fotosensibile per ef- ccnduttore (molto spesso l'argento e talvolta an-
fetto dell'urto tra le particelle luminose, cioè i che l'oro per le sue proprietà di inerzia chimica).
fotoni, e gli atomi del materiale stesso. Si viene così a generare, tra le due bande con-
Le fotoresistenze possono presentarsi sotto un duttrici, chç costituiscono gli elettrodi della foto-
aspetto costruttivo diverso. L'involucro nel quale resistenza, una serpentina di materiale fotosensi-
è inserito il componente deve essere, ovviamente, bile, In tal modo nel minimo spazio possibile, in-
di materiale trasparente, in modo da permettere terposto fra i due elettrodi, è presente una lunga
ai raggi luminosi di colpire il dispositivo interno. striscia di materiale fotoelettrico, che permette

151
Fig. 1 - Questo semplice progetto di fotointer-
ruttore, che può anche trovare immediate e
pratiche applicazioni, vuol rappresentare un
punto di partenza, ossia una cosiddetta base
di lancio per la composizione di apparati più
completi e rispondenti alle particolari esigenze
51 dell'operatore.

D1

R1 = 2.200 ohm
FR = fotoresistenza (qualsiasi tipo)
D1 = 1N914
RL = 12V- 600± 1.000 ohm (relé)
TR1 TR1 = 2N1711
S1 = interruttore

RI Il
.E%

TR1
R2

R3
.k- j 51

$:
e

TR2
e
/JV
e
z FR >-1 PI
1' Il

Fig. 2 - Esempio di fotointerruttore con memorizzazione dei comandi luminosi rice-


vuti. Il circuito rimane attivato finché non si Interviene sul pulsante PI per ripor-
tarlo nelle condizioni· di riposo.

R1 = 2.200 ohm RL = 12V- 600± 1.000 ohm (relé)


R2 = 15.000 ohm TR1 = 2N1711
R3 = 8.200 ohm TR2 = 2N1711
FR = fotoresistenza (qualsiasi tipo) P1 = pulsante
D1 = 1N914 S1 = interruttore

152
RI

R2

.l SI

t
R@
-b FR

T e e
13V
Fig. 3 - Con questo progetto vo-
gliamo rispondere alle esigenze di

u? ~ coloro che debbono comporre un


fotointerruttore con memorizzazio-

f'- ne più sofisticata, cioè pronta a


reagire anche alle rapide interru-
zioni dei comandi luminosi inviati
verso la fotoresistenza.

R1 2.200 ohm RL = 12 V - 600--;--1.000 ohm (relé)


R2 = 15.000 ohm TR1 = 2N1711
FR = fotoresistenza (qualsiasi tipo) TR2 = 2N1711
D1 = 1 N914 P = pulsante
S1 = interruttore

SALDATORE
ISTANTANEO
Tempo di riscaldamento 5 sec.
220 V - 100 W
Illuminazione del punto di lavoro

Il kit contiene: 1 saldatore istantaneo (220 V - 100 W) - 2 punte rame di ricambio


- 1 scatola pasta saldante - 90 cm di stagno preparato in tubetto - 1 chiave per
operazioni ricambio - punta saldatore

L. 12.500
per lavoro intermittente e per tutti i tipi di saldature del principiante.

Le richieste del saldatore istantan eo debbono essere fatte a: STOCK RADIO - 20124 MILANO -
Via P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945), inviando anticipatamente l'importo di L. 12.500 a mezzo vaglia
postale , assegn o bancario o c.c.p. n. 46013207 (spese di spedizione comprese).

153
di raggiungere una notevole sensibilità del di- CIRCUITO DI BASE
spositivo, anche se le dimensioni di questo sono
mo! to ridotte. Dopo aver bene assimilato il concetto di elemento
Contrariamente a quanto avviene per la fotocel- sensibile alla luce e, più particolarmente quello di

R2
Il Il

sg
.f-
L~ %
cg

i
FR e IJV

b
DI e
RL

b SI
TRJ
l
R5
e Il e
TR2
l'
Fig. 4 - L'amplificazione dei segnali luminosi di comando tramite l'aggiunta di un
transistor, consente di sensibilizzare il fotointerruttore, rendendolo particolarmente
adatto per gli usi di fotocomando a distanza.

R1 = 47.000 ohm (trimmer) RL 12V-600-± 1,000 ohm (relé)


R2 = 2.200 ohm TR1 = BC107
R3 = 27.000 ohm TR2 = 2N1711
R4 = 15.000 ohm TR3 = 2N1711
R5 = 8.200 ohm p = pulsante
FR = fotoresistenza (qualsiasi tipo) S1 = interruttore
D1 = 1N914

lula, la fotoresistenza non è un componente po- fotoresistenza, possiamo ora iniziare l'analisi teo-
larizzato e ciò significa che non è assolutamente rica dei quattro progetti di fotointerruttori, pren-
necessario rispettare alcuna polarità in sede di ap- dendo le mosse da quello basilare di figura I.
plicazione del componente stesso nel circuito uti- Il funzionamento di questo tipo di fotointerrut-
lizzatore; ciò del resto è facilmente intuibile a tore risulta il seguente: in condizioni di oscurità
causa della perfetta simmetria di costruzione del la fotoresistenza FR assume un elevato valore
componente. resistivo; quindi, nella base del transistor TRI

154
viene convogliata una corrente di pochi mi- 13 V
croampere, più precisamente, quando il valore = 1,3 mA (circa)
resistivo sale a 2 megaohm, si ha : 8 kiloohm + Rl
13 V : 2megaohm = 6,5 A Un'ulteriore amplificazione di cento volte con-
sente di portare sicuramente in saturazione il tran-
Ma un valore di corrente così basso, anche se am- sistor TRI con la conseguente eccitazione di

UTILIZ Z.

Fig. 5 - Piano costruttivo del progetto di fotointerruttore sensibile riportato in figura


4. L'uso del circuito stampato consente di comporre un dispositivo compatto e di
piccole dimensioni.

plificato, per esempio di cento volte, il che si- qualsiasi relé.


gnifica un valore di corrente di 0,65 mA, non Il diodo D 1, collegato in parallelo alla bobina
è in grado di provocare l'eccitazione del relé RL. del relé, svolge il compito di sopprimere le extra-
Quando la fotoresistenza FR viene colpita dai tensioni inverse che si formano sui terminali del
raggi luminosi, anche se non di forte intensità, il relé al momento della sua diseccitazione e che,
suo valore resistivo scende notevolmente, per in assenza di tale elemento, potrebbero mettere
esempio sino a 8.000 ohm. In tali condizioni la fuori uso il transistor TRI. L'inserimento del dio-
corrente che scorre attraverso la base del transi- do DI, con il catodo rivolto verso la tensione po-
stor TRI viene valutata nell'ordine dei milliam- sitiva, è dunque esatto, perché correttamente o-
pere, anziché in quello dei microampere. Più rientato nel senso delle eventuali extracorrenti.
precisamente: Il semplice circuito di base di figura 1 presenta

155
Fig. 6 - Disegno in grandezza na-
turale del circuito stampato, visto
dal lato rame, che il lettore dovrà
comporre prima di iniziare la co-
struzione del progetto del fotoin-
terruttore sensibile illustrato nelle
figure 4-5.

una grossa limitazione: quella di richiedere una valore resistivo e costringe all'interdizione il tran-
illuminazione permanente affinché il relé RL ri- sistor TRI. Attraverso le resistenze Rl ed R2
manga eccitato; mentre per molte pratiche appli- arriva corrente alla base del transistor TR2, che
cazioni si rende necessario un impulso luminoso diviene conduttivo ed eccita il relé RL.
memorizzato. Questa condizione di eccitazione del relé perma-
L'alimentazione del circuito è ottenuta con la ne anche quando la luminosità ambientale, o il
tensione continua di valore compreso fra 12 e lampo di luce che ha colpito la resistenza FR,
13,5 V. Per gli usi pratici del dispositivo si con- cessano di esistere. Infatti, la resistenza R3 risul-
siglia di far uso di tre pile piatte, da 4,5 V cia- ta praticamente a massa e mantiene all'interdi-
scuna collegate in serie tra di loro. zione il transistor TRI. Per ripristinare lo stato
di riposo, è necessario agire sul pulsante Pl per
provocare la diseccitazione del relé e riportare il
FOTO MEMORIA transistor TRI in conduzione.

Il circuito che consente la memorizzazione di un MEMORIZZAZIONE PIU' ACCURATA


impulso luminoso è quello riportato in figura 2.
Lo schema propone la classica configurazione di Il circuito precedentemente analizzato non è 1n
un bistabile, nel quale l'elemento fotosensibile, grado di funzionare egregiamente in presenza di
ossia la fotoresistenza FR, è inserito fra la base rapide interruzioni luminose. Mentre quello di
del transistor TRI e la linea di massa. figura 3 risponde a queste particolari esigenze,
Vediamo ora il funzionamento di questo secondo ossia consente di memorizzare ['interruzione an-
foto interruttore. che rapida di un raggio di luce costantemente in-
Quando un lampo di luce investe la fotoresisten- cidente sulla fotoresistenza FR. Il funzionamen-
za FR, questa diminuisce notevolmente il proprio to di questo terzo tipo di fotointerruttore è pra-

156
ticamente analogo a quello precedentemente ana- in ccnduzione il transistor TR3, provocando con-
lizzato. La sola differenza fra i due consiste nel seguentemente l'eccitazione del relé RL.
fatto che, essendo la fotoresistenza FR collegata
con il collettore del transistor TR2, anziché a
massa, il transistor TRI rimane in conduzione PIANO COSTRUTTIVO
finché la fotoresistenza risulta illuminata, mentre Il piano costruttivo del progetto di figura 4, ri-
al momento della cessazione dell'illuminazione il portato in figura 5, non richiede particolari com-
transistor TRI va all'interdizione, provocando la menti, tenuto conto della sua semplicità circui-
conduzione del transistor TR2 ed eccitando il relé tale. Il circuito stampato, da noi adottato e di
RL, che rimane eccitato finché non si agisce cui proponiamo il disegno in grandezza naturale
sul pulsante PI. in figura 6, non è d'obbligo, perché un semplice
cablaggio per mezzo di fili conduttori è sempre
CIRCUITO SENSIBILE garanzia di successo, non presentando il dispo-
sitivo elementi cruciali in grado di mettere in im-
Nel caso in cui la sensibilità dei circuiti prece- barazzo il costruttore.
dentemente descritti\dovesse risultare insufficien- Per quanto riguarda i componenti elettronici.
te per talune pratiche applicazioni, consigliamo possiamo dire che tutti questi sono di facilissima
il lettore di comporre il circuito rappresentato in reperibilità commerciale. Per la fotoresistenza FR,
figura 4, di cui in figura 5 proponiamo anche il ad esempio, si potrà adottare qualsiasi tipo di
piano costruttivo. questo componente purché di produzione attuale.
La maggiore sensibilità del circuito viene ottenuta L'alimentazione, come abbiamo detto, non deve
tramite un ulteriore processo di amplificazione. Il superare i due limiti estremi già citati e può
transistor TRI amplifica le variazioni di resisten- essere derivata sia da un alimentatore in con-
za di FR la quale, quando viene illuminata porta tinua, sia dalle più comuni pile.

REGOLATORE DI POTENZA
Con questo dispositivo è possibile
IN SCATOLA
controllare:
DI MONTAGGIO

1- La luminosità delle lampade e dei L 10.500


lampadari, abbassando o aumen-
tando, a piacere, la luce artificiale.

2- La velocità di piccoli motori elet-


trici.

3- La temperatura di un saldatore.

4 - La quantità di calore erogata da


un forno, da un fornello elettrico
Potenza elettrica controllabile:
o da un ferro da stiro.
700 W (circa)

157
TERMOMETRO A
DIODO
La misura della temperatura
raggiunta dai componenti
elettronici, durante il loro Raramente il tecnico elettronico, sia esso dilet-
funzionamento, costituisce un tante o professionista, conduce delle misure di
dato tecnico di rilevante temperatura sui componenti degli apparati che
debbono rimanere per lungo tempo in funzione.
importanza. La sua precisa La fretta, ma più spesso la superficialità, induco-
conoscenza rappresenta un no l'operatore a sorvolare questi interventi, limi-
tando a forme empiriche i rilevamenti termici.
elemento guida per ogni Si sente esclamare, infatti, « questa resistenza
operatore, in sede di scotta!» o «quel trasformatore ... bolle!». Ma
progettazione, collaudo, si evita di approfondire ogni conoscenza sull'or-
dine esatto di grandezza della quantità di ener-
controllo o riparazione. gia termica sviluppata in un punto preciso del
L'utilità di un termometro circuito. Eppure molti componenti attuali, in
particolar modo i semiconduttori, per « lavorare »
elettronico è quindi apprezzata, correttamente, non debbono mai superare un li-
in tutti i laboratori, in quelli mite massimo di temperatura. Sui transistor di
dilettantistici e in quelli potenza, ad esempio, si possono tollerare anche
i 90 'C nel contenitore, mentre una tale tempe-
professionali. ratura diverrebbe distruttiva nei transistor plasti-
ci o, comunque, in quelli costruiti- per funziona-
re con i segnali di lieve entità.

158
• Per valutare la temperatura raggiunta dai transistor finali di un trasmetti-
tore dilettantistico.

• Per controllare il processo di perfetta aerazione di un moderno televisore


a colori.

• Per calcolare le superfici radianti dei dissipatori termici.

• Per conoscere i valori delle temperature raggiunte dai componenti elet-


tronici dopo alcune ore di funzionamento continuo.

DISSIPATORI TERMICI lori fra la zona del componente e quella pen-


ferica del radiatore.
Ci sono degli elementi, montati in molti dispo-
sitivi elettronici, il cui comportamento termico
è un dato tecnico che deve assolutamente essere IL SALTO TERMICO
a conoscenza del progettista. Si tratta del dissi-
patore termico, ossia di quel componente mec- Non sempre la sensibile differenza di valori di tem-
canico chiamato a disperdere nell'aria l'eccesso peratura fra due zone lontane di uno stesso dis-
di calore prodotto da un resistore, un transistor, sipatore è da attribuirsi alla qualità scadente
un diodo, un thyristor, ecc. Ebbene, il progetti- dell'elemento adottato. Perché a volte il salto
sta, il costruttore e il riparatore debbono sempre termico è provocato da una errata applicazione
determinare e valutare il comportamento e leff- del componente elettronico sul radiatore.
cienza dei dissipatori, denominati anche « radia- Ad esempio, quando le viti di fissaggio di un tran-
tori». La buona conduttività termica, infatti, si sistor non sono ben strette, oppure quando tra le
identifica con una distribuzione uniforme del ca- superfici di contatto non viene spalmato il ne-
lore su tutta la superficie del dissipatore; quella cessario grasso al silicone. Anche quando i fogli
cattiva, invece, si riscontra in un divario di va- isolanti di mica, interposti fra le parti metalliche.

159

Fig. 2 - Piano costruttivo del
termometro a diodo. Il circuito
elettronico, composto su una
basetta, sulla quale è riportato
o il circuito stampato, viene ap-
c plicato ai morsetti dello stru-
mento ad indice, allo scopo di
ottenere un dispositivo com-
patto e di dimensioni relativa-
mente piccole. I due trimmer
potenziometrici R4-R5 consen-
tono la taratura dello strumen-
to in corrispondenza dei valori
estremi di temperature rileva-
bili.

{
o Fig. 1 - Il circuito del termo-
r metro a diodo si suddivide in
due distinte sezioni: quella di
stabilizzazione della tensione
di alimentazione, a sinistra, e
quella di misura vera e pro-
(._) pria, a destra. L'alimentazione
è ottenuta con la tensione con-
tinua di 9 V, che può essere
erogata da una o più pile. I
valori delle temperature ven-
gono letti direttamente sulla
scala del microamperometro
dopo opportuna suddivisione.

lo= a,@E ll

160
< COMPONENTI I
Condensatori R5 = 2.200 ohm (trimmer)

C1 = 100.000 pF
R6 = 4.700 ohm
C2 = 100.000 pF Varie
Resistenze TR1 = AC126
R1 56 ohm D1 = 1N4148
R2 6.800 ohm DZ1 = 5.6 V - 1W (zener)
R3 1.000 ohm A = microamperometro (100 A fondo-scala)
R4 500 ohm (trimmer) S1 = interruttore

sono più di uno, può verificarsi il deprecabile tono in risalto l'importanza delle misure della
salto termico. E, ancora, quando della polvere o, temperatura in molte parti dei moderni circuiti
peggio, della limatura di ferro si infiltrano tra elettronici. Dato che, proprio con queste misure,
gli elementi impedendone il contatto uniforme. è possibile completare il giudizio tecnico sul fun-
zionamento di molte apparecchiature. Difficilmen-
te, tuttavia, il dilettante éd anche il professio-
IMPORTANZA DELLE MISURE nista dispongono, nel proprio laboratorio, di uno
strumento particolarmente adatto a questo tipo
Gli argomenti introduttivi, fin qui elencati, met- di controlli e rilevamenti. Non essendo davvero

161
pensabile l'uso, per questi scopi, del comune ter- sioni, prestazioni, è certamente il diodo a semi-
mometro a mercurio. Mentre necessita un dispo- conduttore. Ogni giunzione di semiconduttore al
sitivo maneggevole, rapido nelle misure, filiforme silicio, infatti, è caratterizzata da una variazione
al punto da potersi introdurre nei meandri più della tensione diretta di 2,1 m V j°C. Consenten-
nascosti e normalmente inaccessibili dei circuiti do una variazione di circa 300 m V nell'arco di
elettronici. temperature comprese fra O"C e 150 "C. Le
quali sono rilevabili senza dover ricorrere all'uso
di particolari accorgimenti circuitali, dai più
L'ELEMENTO SENSIBILE semplici strumenti ad indice.
Su questo tipo di sensore, che in pratica è rap-
Per risolvere brillantemente i problemi connessi presentato dal diodo 1N4148, è basato il pro-
con la misura delle temperature dei componenti getto del nostro termometro elettronico.

Fig. 3 - Disegno in grandezza naturale del cir-


cuito stampato sul quale vengono inseriti quasi
tutti i componenti elettronici. La distanza fissa-

L
ta fra i due fori, da inserire sui morsetti dello
strumento ad indice, è quella standard. Per mi-
sure diverse il lettore dovrà opportunamente
correggere il disegno dello stampato.

elettronici, durante il loro funzionamento, si ri- ANALISI DEL CIRCUITO


corre al termometro elettronico. Più precisamen-
te a quello in cui l'elemento sensibile, parago- Esaminiamo ora il circuito elettronico del ter-
nabile all'alcool o al mercurio degli strumenti tra- mometro a diodo riportato in figura I.
dizionali, è rappresentato da un minuscolo com- Esso si suddivide in due sezioni: quella di stabi-
ponente, allo stato solido, facilmente collocabile lizzazione della tensione di alimentazione e quella
in qualsiasi punto con perfetto contatto termico. di misura.
In commercio si possono attualmente reperire di- La stabilizzazione della tensione di alimentazione
versi tipi di componenti elettronici sensibili al diviene estremamente importante, se si vuol rag-
calore. Ma quello che, per il nostro preciso sco- giungere una sicura costanza delle prestazioni
po, supera tutti per economicità, piccole dimen- strumentali. Va infatti ricordato che ogni varia-

162
zione di tensione, anche se minima, si riflette in strumento, consentendo quindi una elevata ripe-
misura sensibile sulle indicazioni dello strumento. tibilità delle misure.
Ed è questo il motivo per cui abbiamo riservato
particolari attenzioni a tale parte del progetto, in
CIRCUITO DI MISURA
modo da garantire una buona stabilizzazione sia
nei confronti delle variazioni primarie della ten- A valle dello stadio stabilizzatore, ossia sulla de-
sione erogata dalla pila, sia di quelle termiche del stra del progetto riportato in figura 1, è collegato
circuito. il circuito di misura vero e proprio. Esso è rap-
E per raggiungere lo scopo prefissatoci abbiamo presentato da un ponte, sulla cui diagonale è in-
scelto un diodo zener di stabilizzazione da 5,6 V, serito uno strumento galvanometrico a bobina mo-
che presenta un bassissimo coefficiente termico, bile.
rimanendo quindi stabile entro una vasta gamma Una delle diagonali del ponte fa capo ad una pre-
di temperature. Ma c'è di più. Nel tener conto sa cui va collegata la sonda esterna di tempera-

BANDA

CAVO
SCHERM.
GlAL-A

-
Fig. 4 - Particolare attenzione si dovrà porre
nella costruzione della sonda termometrica.
Sul terminale di catodo del diodo D2, che è
D02 GOCCIA DI di tipo 1N4148, occorrerà saldare una goccia
STAGNO di stagno, opportunamente limata, rappresenta-
tiva di una piccola superficie piana di contatto
con gli elementi del quali si vuol rilevare la
temperatura.

che la perfetta stabilizzazione offerta dal diodo tura, costituita, come abbiamo già detto, da un
zener è garantita soltanto se la corrente che lo diodo al silicio di bassa potenza.
attraversa rimane pressoché costante, abbiamo in- Il diodo-sonda rimane polarizzato direttamente
serito nel circuito con generatore di corrente co- e conduce corrente, manifestando sui suoi termi-
stante realizzato con un transistor (TRl) ed un nali la caduta di tensione tipica di questi diodi
diodo al silicio (D 1 ). Ciò assicura un notevole di 0,6 V. Detta tensione non rimane tuttavia ri-
margine di garanzia contro possibili abbassamen- gorosamente costante, ma varia di 2,1 m V per
ti della tensione di alimentazione, principalmente ogni grado centigrado di variazione della tempe-
attribuibili alla scarica della batteria. ratura. Fortunatamente tale variazione si mantie-
Adottando le precauzioni ora citate, si può rite- ne molto omogenea nell'intera gamma di tem-
nere che la tensione presente sui terminali del dio- perature di funzionamento del diodo, in modo da
do zener DZ 1 rimanga rigorosamente costante, ottenere delle scale di temperatura lineari, sen-
qualunque siano le condizioni di impiego dello za particolari correzioni o compensazioni.

163
Il basso valore di resistenza equivalente del dio-
do consente poi di prelevare, senza particolari ti-
mori di sovraccarico, la corrente, necessaria a
far funzionare l'indicatore, direttamente dal pon-
te di misura, senza dover ricorrere alla compo-
La penna dell'elettronico dilettante sizione e all'inserimento di amplificatori, i quali
creerebbero inevitabilmente problemi di slitta-
menti con la temperatura, assai difficili da elimi-
nare e sempre peggiorativi delle prestazioni glo-
bali.

L. 3.500
REGOLAZIONI MANUALI

Nel circuito a ponte sono presenti due trimmer


potenziometrici (R4-R5), che consentono di ef-
fettuare due regolazioni manuali del circuito di
misura della temperatura. Con il trimmer R4
si regola lo 0"C e tale regolazione dovrà essere
fatta introducendo la sonda in un blocco di ghiac-
cio fondente. E' ovvio che il trimmer R4 va re-
golato in modo che l'indice del microamperome-
tro rimanga all'inizio-scala, segnalando così il va-
lore di zero gradi centigradi. Naturalmente, vo-
lendo comporre un termometro elettronico per
CON QUESTA PENNA misure di temperature inferiori allo 0"C, questa
regolazione dovrà essere fatta in modo che l'in-
APPRONTATE I VOSTRI dice dello strumento si stabilizzi esattamente sul
centro-scala.
CIRCUITI STAMPATI La seconda regolazione, ottenibile con il trim-
mer R5, è quella che pennette di tarare lo stru-
mento ad indice sul fondo-scala. In mancanza di
Questa penna permette di preparare i circuiti stampati
un preciso riferimento di temperatura del valore
con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo
aspetto esteriore è quello di una penna con punta di 150 'C, si potrà tarare lo strumento sul valore
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan- di 1O0 C, ritenendo che la posizione corrispon-
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione dente dell'indice debba coincidere sulla distanza
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal- dei 2/3 della scala. Nulla vieta comunque di
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
risce perfettamente al rame.
adottare valori diversi di temperatura per la re-
golazione del fondo-scala. Si potranno così, ad
esempio, assumere i valori di riferimento di 100 'C,
NORME D'USO CARATTERISTICHE
120 C, ecc. In ogni caso, per avere l'indicazione
di riferimento di 100 'C, basterà immergere la
Tracciare il circuito su una La penna contiene un di-
lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro sonda in un contenitore di acqua bollente, evi-
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola tando di toccare con questa il fondo del reci-
sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora- piente o i bordi di esso, che si trovano sempre a
nella soluzione di attacco ioni quando non viene
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non· con- temperatura assai più elevata di quella dei 100 °C.
lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è comple-
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio-
quindi togliere l'inchiostro
con nafta solvente e la
stro. Per assicurare una
scrittura sempre perfetta,
COSTRUZIONE DELLA SONDA
lastra del circuito pron- la penna è munita di una
ta per l'uso. punta di ricambio situata
nella parte terminale. La realizzazione della sonda rappresenta il lavoro
più delicato dell'intero strumento. Perché occor-
re fare in modo che l'elemento riscaldante, di cui
si vuol rilevare il valore di temperatura, stabilisca
un contatto diretto con la giunzione del diodo.
L'impiego del solo diodo, quale elemento sonda,
sia pure in misura minore, presenterebbe le stesse
difficoltà incontrate nelle misure con termometri
a bulbo.
Per applicare il valore reale di temperatura in
esame sulla giunzione del diodo, si deve ricor- IL LIBRO DEL ce
rere a qualche accorgimento pratico. Per esem-
pio, si può saldare un dischetto di rame o di otto-
ne in uno dei due terminali del diodo, in posi- L. 14.000
zione molto vicina al diodo stesso.
Si può anche stabilire una superficie piana di
contatto per mezzo di una goccia di stagno, op-
portunamente limata, come chiaramente illustra-
to in figura 4.
Quando si debbono effettuare delle misure di
temperatura, il dischetto di rame o di ottone, op-
pure la superficie piana della goccia di stagno di
saldatura, debbono essere poste in perfetto con-
tatto con la superficie dell'elemento riscaldante:
resistenza, transistor, trasformatore, ecc.
li terminale del diodo D2, che è di tipo 1N4148, COMUNICARE VIA RADIO
che deve essere saldato al dischetto di rame o alla
goccia di stagno, sarà quello di catodo, il quale di RAOUL BIANCHIERI
rimane collegato con la massa elettrica dello stru- 422 pagg. - 192 illustrazioni - formato
mento. Questo stesso terminale verrà poi colle- 15 x 21- copertina plastificata.
gato con la calza metallica del cavo schermato
che unisce la sonda con la relativa presa del ter-
mometro elettronico. L'uso del cavo schermato si
rende necessario quando si effettuano misure di
temperatura su circuiti di trasmettitori a radio- Pur essendo rivolta agli amatori radio
frequenza. Per gli usi normali, invece, sono suffi- CB, quest'opera offre a tutti coloro
cienti due semplici fili conduttori isolati in pla- che desiderano iniziarsi alla tecnica
stica. delle telecomunicazioni un indispensa-
bile complemento ai testi scolastici.
Lo scopo che la pubblicazione si pre-
REALIZZAZIONE DELLO STRUMENTO figge è quello di divulgare, in forma
piana e discorsiva, la conoscenza tec-
La realizzazione pratica del termometro elettroni- nica e quella legislativa che unita-
co verrà effettuata tenendo sott'occhio il piano mente affiancano le trasmissioni ra-
costruttivo di figura 2. La prima operazione da dio in generale e quelle CB in parti-
fare è ovviamente quella della costruzione del colare.
circuito stampato, che rimane riprodotto in gran-
dezza naturale nella figura 3.
La basetta del circuito stampato è dotata di due L'Autore ha raccolto in questo volu-
fori che permettono l'applicazione diretta del cir- me tutti gli argomenti riguardanti la
cuito sui morsetti del microamperometro. La di- ricezione e la trasmissione dei mes-
stanza fra i due dischetti, fissata nel disegno di fi- saggi radio, quale contributo appas-
gura 3, è quella di misura standard. Ma non tutti sionato di solidarietà verso la vasta
gli strumenti ad indice sono dotati di morsetti po- schiera di radioamatori già operanti
sizionati nel modo da noi illustrato in figura 2 e nel la Banda Cittadina e soprattutto
con la distanza riportata nel disegno dello stam- verso coloro che nel futuro la accre-
pato di figura 3. Il lettore, prima di comporre il sceranno.
circuito stampato, dovrà quindi misurare la di-
stanza tra i morsetti dello strumento a disposi-
zione e apportare eventualmente le necessarie cor-
rezioni al disegno di figura 3.
L'alimentazione dello strumento avviene tramite
due pile piatte da 4,5 V ciascuna, collegate in
serie fra di loro, in modo da erogare la tensione
continua di 9 V, rendendo così perfettamente
autonomo il funzionamento del dispositivo.

165
Semplice ma utile
monitor per
automobilisti,
hobbysti e
sperimentatori
elettronici.

Applicato sul cruscotto, accanto a tutti gli altri applicato dentro il campo visivo del conducente e
strumenti di bordo, l'indicatore di tensione della sia di facile ed immediata lettura.
batteria non manca mai nelle autovetture di clas- Tenendo conto di tali considerazioni, abbiamo
se elevata. Ma nelle macchine di piccola o media scartato l'idea dell'inserimento sul cruscotto di un
cilindrata, questo conforto tecnico di controllo non ulteriore strumento ad indice, preferendo il più
esiste o è presente assai di rado. Eppure, un simile comune avvisatore ottico, ugualmente in grado di
tipo di monitor, potrebbe fornire all'automobilista segnalare tempestivamente lo stato di carica della
alcune preziose informazioni sull'integrità dell'ac- batteria. E verso questo concetto abbiamo indiriz-
cumulatore e della maggior parte degli elementi zato le nostre prove di laboratorio, con lo scopo
connessi con l'impianto elettrico. Purché venga preciso di progettare, collaudare e presentare ai
lettori un circuito moderno, economico e di facile
realizzazione. Ne è uscito il dispositivo che ci ac-
cingiamo a descrivere e con il quale ognuno potrà
essere in grado di intervenire in tempo con oppor-
tune ricariche o rabbocchi dell'elettrolita, ripristi-
nando le proprietà intrinseche della batteria e
scongiurando nel modo più assoluto il pericolo
di ... rimanere fermi.

Senza ricorrere all'uso di


VERSATILITA' DEL MONITOR
strumenti ad indice, ma
servendosi di un semplice Il monitor per batterie scariche, descritto in que-
sto articolo, può trovare pratica applicazione in
circuito elettronico, è possibile, moltissime occasioni, ben diverse da quella più
tramite l'osservazione di tre congeniale del montaggio sul cruscotto dell'auto-
vettura.
diodi led, diversamente colorati,
Gli accumulatori, infatti, servono per alimentare
conoscere, almeno moltissimi sistemi di antifurto, taluni servocoman-
approssimativamente, il reale di, i piccoli elettrodomestici da campeggio e tutti
quei dispositivi elettrici o elettronici che debbono
stato di carica della batteria funzionare là dove esiste una presa di rete-luce.
per auto. Il nostro monitor, dunque, può risultare utile a
quasi tutti i lettori, anche a coloro che non sono
automobilisti, ma si trovano spesso impegnati nel
controllo dell'efficienza di apparecchiature elettro-
niche alimentate con batterie.

166
CONTROLLO
BATTERIA
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO sufficiente un sistema che evicienzi tre condizioni
elettriche generali. Le seguenti:
Prima di introdurre il lettore nella interpretazione
teorica del funzionamento del monitor, vogliamo 1 Batteria carica
ricordare, brevemente e a grandi linee, il com- 2 Batteria parzialmente carica
portamento elettrico del dispositivo, in modo che
3 Batteria scarica
tutti coloro che si riterranno interessati alla rea-
lizzazione di questo progetto possano subito for-
E queste tre condizioni risultano certamente indi-
marsi delle idee molto chiare sul meccanismo del-
viduabili, in modo assai semplice, con un sistema
l'apparato.
a diodi led, che sostituiscono vantaggiosamente
Cominciamo intanto col dire che, per conoscere lo il tradizionale strumentino ad indice, da cui è dif-
stato dell'impianto elettrico dell'autovettura, non ficile trarre una precisa indicazione con uno sfug-
si rende necessaria una misura di grande preci- gevole colpo d'occhio.
sione. Ma basta un controllo dei limiti di tensio-
Un dispositivo che faccia accendere dei diodi led.
ne tollerabili per giudicare le reali condizioni del-
di vario colore, in corrispondenza con le tre con-
l'accumulatore. Per esempio appare più che le-
dizioni di carica già elencate, risulta invece fa-
gittimo ritenere il valore di 12,7 V, misurato sui
cilmente consultabile, anche senza un attento esa-
morsetti della batteria, come sintomo di buona sa-
me da parte del pilota. E si rivela insensibile a
lute di tutto l'impianto elettrico. Mentre per va-
quelle vibrazioni meccaniche che, al contrario.
lori di tensione inferiore agli 11 ,7 V, con l'accu-
possono falsare, o rendere precaria, la lettura di
mulatore sotto carica da parte del generatore, si
uno strumento ad indice durante la normale mar-
deve giudicare anomalo il funzionamento dell'im-
pianto in qualche suo organo o parte conduttrice. cia dell'autovettura. Su tale principio di funziona-
Quando invece i valori delle tensioni sono com- mento è basato il circuito del monitor presentato
presi nell'intervallo fra quelli sopra citati, cioè in queste pagine.
fra 127Ve I17V, essi devono rappresentare un
campanello d'allarme di eventuali insorgenti ano-
malie, oppure, assai più semplicemente, una te- TRE CONDIZIONI
stimonianza di sovraccarico dell'impianto elettri-
co, dovuto, ad esempio, all'accensione contempo- Le tre diverse condizioni elettriche, di cui abbia-
ranea di più apparati (tergicristallo, autoradio. mo finora parlato, vengono evidenziate dall'accen-
fari, accendisigari, sbrinatore, ecc.). sione di tre diodi led diversamente colorati, ri-
Dunque, per controllare la batteria, è più che spettivamente in verde, giallo e rosso. Se la batte-

TABELLA
DELLE Batterla Tensione batteria LED accesi
CORRISPONDENZE
carica pari o superiore a 12,7 V verde
quasi carica compresa fra 12,7 Ve 11,7 V giallo
scarica inferiore o pari a 11,7 V giallo e rosso

167
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168
GIALLO VERDE

-
ROSSO
LDl
CT
LD2
-
LD3
((

o
@v
2

@a»
O MASSA
o
PONTICELLO
Fig. 2 - Piano costruttivo dell'indicatore di tensione di batterie per auto e accumu-
latori in genere. All'atto dell'inserimento del diodi led occorrerà far bene attenzione
a non confondere fra loro gli elettrodi di anodo con quelli di catodo (K-A). Anche
i tre diodi debbono essere montati secondo il loro preciso verso, quello indicato
nel disegno, tenendo conto della presenza della fascetta In corrispondenza dell'elet-
trodo di catodo.

ria è carica, si accende il solo led verde, se la bat- ancora, i tre diodi led LD 1-LD2- LD3 ed i due
teria si trova in precarie condizioni di carica, si diodi zener DZ 1- DZ2.
accende il led giallo, se invece la batteria è scari- Il dispositivo deve essere collegato in parallelo al-
ca, si accendono contemporaneamente i due led la batteria, dopo la chiave di accensione, in modo
giallo e rosso. Queste tre condizioni elettriche del- da evitare anche quel minimo consumo di energia
la batteria trovano precisa corrispondenza con al- che esso richiede per il suo funzionamento. Così
trettanti valori delle tensioni misurate sui morset- facendo, quando il motore dell'auto è spento, an-
ti così come indicato nell'apposita tabella. che i tre diodi emettitori di luce rimangono spenti.
La linea tratteggiata, riportata in figura l, rac-
chiude tutti quegli elementi che, in fase di mon-
IL CIRCUITO TEORICO taggio del monitor, rimangono inseriti nell'appo-
sita basetta in cui è impresso il circuito stampato.
Il circuito del monitor, riportato in figura I, è Ma passiamo direttamente all'esame del compor-
composto da elementi passivi ed elementi attivi. tamento del circuito quando esso viene collegato
Fra questi ultimi menzioniamo i tre transistor di alla batteria, subito dopo aver avviato il motore
tipo NPN, uguali fra loro, TRI- TR2. TR3. Ed dell'auto. Ebbene, il nostro monitor si porta subi-

69
Fig. 3 - Disegno in grandezza naturale
del circuito stampato sul quale il letto-
re dovrà comporre il montaggio del mo-
nitor per batterie.
o
+

to in una delle tre seguenti condizioni, a seconda di poco inferiore a 12,7 V, la "barriera" di zener
dello stato elettrico della batteria. del diodo DZl è vinta, ma non quella del diodo
DZ2. Come conseguenza di ciò si ha: il transi-
stor TRI conduttore, i transistor TR2- TR3 allin-
DIODO VERDE ACCESO terdizione. La corrente può così scorrere attraver-
so la resistenza R3, il diodo LD2, il diodo LDI e
Se il valore della tensione presente sui morsetti la linea di massa. Dunque, con i valori di tensioni
della batteria è superiore o pari a 12,7 V, la" bar- citati, si accendono contemporaneamente i due
riera " di zener del diodo DZ2 risulta superata e led di color giallo e rosso.
la base del transistor TR3 rimane polarizzata al
punto da rendere conduttore questo elemento.
La corrente scorre attraverso il collettore TR3, la DIODI ROSSO E GIALLO ACCESI
resistenza R6, la resistenza R5 e il diodo led LD3,
accendendolo. Ma questo scorrimento di corrente Quando il valore della tensione presente sui mor-
provoca un effetto molto importante: crea una setti della batteria è pari o inferiore agli 11,7 V,
tensione sui terminali della resistenza R6 e la con- questa non riesce a vincere la « barriera » di ze-
seguente polarizzazione del transistor TR2 che di- ner dei due diodi DZ1-DZ2. Succede allora che
viene conduttore. Accade ora che, con il transi- i due led LD1-LD2 (rosso - giallo) si accendono
stor TR2 conduttore, l'anodo del diodo led LD2 perché la corrente fluisce dal morsetto positivo
viene a trovarsi praticamente a massa, attraverso della batteria, attraverso la resistenza R3, i due
DI- TR2- TR3, rimanendo spento, perché la diodi led e la linea di massa. Dunque, qùando si
corrente che fluisce attraverso la resistenza R3 se accendono i due diodi ora menzionati, l'auto-
ne va a massa. E tutto ciò, si badi bene, pur con mobilista è avvertito sufficientemente: egli deve
il transistor TRl in conduzione, perché la tensione provvedere quanto prima alla ricarica o alla so-
di 12,7 V della batteria supera anche la" barrie- stituzione della batteria.
ra" dello zener DZ1, polarizzando la base di TR 1 Ovviamente in queste condizioni elettriche del
e rendendolo quindi conduttore. Il risultato è dun- circuito i tre transistor TR1-TR2-TR3 rimango-
que il seguente: con le tensioni di 12,7 V o di po- no tutti all'interdizione e il consumo di corrente è
co superiori, il diodo led verde DL3 si accende, determinato soltanto dall'accensione dei primi
mentre rimangono spenti gli altri due diodi LDl due diodi led.
- LD2.

REALIZZAZIONE PRATICA
DIODO GIALLO ACCESO
Tenuto conto che il monitor per batterie è desti-
Se il valore della tensione presente sui morsetti nato all'uso per autovetture, ci si dovrà orientare
della batteria è leggermente superiore a 11,7 V o verso una composizione compatta e robusta del

170
circuito, ricorrendo all'impiego di un circuito stam- TR3, questi potranno essere sostituiti con com-
pato, che il lettore potrà realizzare riproducendo ponenti al silicio corrispondenti, purché dotati di
nella realtà il disegno in grandezza naturale di un discreto guadagno e in grado di sopportare
figura 3. una ccrrente di collettore di 100 mA almeno.
Sulla basetta del circuito stampato verranno ap-
plicati tutti i componenti elettronici, così come
chiaramente indicato nel piano costruttivo di EVENTUALI VARIANTI
figura 2. Facciamo presente che tutti i terminali
debbono rimanere molto certi, allo scopo di evi- All'inizio di questo articolo avevamo detto che il
monitor poteva essere impiegato anche per usi
tare eventuali vibrazioni meccaniche che, a lungo
diversi da quello dell'automobile. Ovviamente si
andare, potrebbero anche provocare l'interruzio-
faceva riferimento sia alle batterie a 12V, sia
ne di qualche saldatura.
agli accumulatori con valori di tensioni diverse.
Ai principianti diciamo che i due diodi zener e Per queste ultime applicazioni occorrerà provve-
quello al silicio sono elementi polarizzati, che dere alla sostituzione dei due diodi zener DZ1-
debbono essere inseriti nel circuito in un senso DZ2, inserendo due zener con tensioni appropria-
preciso. Il catodo di questi componenti è facil- te. Si tenga presente che la soglia inferiore è di
mente individuabile osservando la fascetta im- 0,7 V superiore al valore dello zener DZ1, mentre
pressa sull'involucro in corrispondenza del rela- la soglia superiore è di 0,7 V al di sopra di quella
tivo terminale. del diodo zener DZ2. Tutti gli altri elementi ri-
Per quanto riguarda i tre transistor TRI-TR2- mangono chiaramente invariati.

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n. 1 basetta per montaggi sperimentali n. 916205 intestati e indirizzati a:
n. 1 originale contenitore pile per tensioni ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO
di 6 e 9 V Via Zuretti n. 52. S1 prega di scrivere
n. 1 presa polarizzata per pile a 9 V con la massima chiarezza, possibilmente
n. 1 spezzone filo multiplo e multicolore in stampatello, citando con grande
n. 1 matassina filo-stagno con anima disos- precisione: cognome, nome, indirizzo,
sidante forma di abbonamento e data di
n. 1 prontuario del dilettante decorrenza dello stesso.
Tutti possono scriverci, abbonati o no,
rivolgendoci quesiti tecnici Inerenti i
ntl present
no nei limi
brica, senz
hicchessia, ma )O,

volta, quell
sembrate più Interessanti
ci vieta di rispondere pri
nte o di Inviare progetti esclusiva
te concepiti ad uso di un solo lettore.

LA POSTA ••
1,'
\;
I
I
DEL -
-=--- p"f,,'y~
,,')

LETTORE "h /f:

Precisazioni sull'interfono terfono, trasformandolo in un apparato che con-


senta, simultaneamente, lo svolgimento dei due
Da quando ho cambiato casa, trasferendomi da processi di ricezione e trasmissione, esattamente
una abitazione disposta su un unico piano ad al- alla stessa maniera in cui avvengono le normali
tra suddivisa in quattro piani, sentivo il bisogno comunicazioni telefoniche?
di installare un sistema di comunicazione interfo- SELVA AGOSTINO
nica. Fortunatamente, in quella stessa occasione, Varese
usciva in edicola il primo fascicolo dell'anno in
corso del vostro periodico, con la presentazione, Il condensatore, che ha provocato l'arresto del
in copertina, di un dispositivo che, a mio avviso suo lavoro, è un elemento necessario. Se esso non
era in grado di risolvere i miei nuovi problemi. è apparso nell'elenco com ponenti, la colpa è sol-
Mi misi quindi subito all'opera realizzando il cir- tanto ed esclusivamente nostra. Non ci resta quin-
cuito stampato e procurandomi la restante parte di che chiedere scusa a lei e a tutti gli altri letto-
di materiale necessario per quella costruzione, ma ri interessati a quel progetto dicendo che il con-
dovetti presto arrestarmi quando mi accorsi che densatore C7 è di tipo elettrolitico ed ha il va-
nell'elenco dei componenti elettronici non era lore capacitivo di 470 F con una tensione di la-
menzionato il condensatore collegato in serie con voro di 16 V. Per quanto riguarda invece la sua
il circuito d'uscita. Ora, per condurre a termine seconda domanda, che investe un problema di
il mio programma tecnico, vorrei sapere se il bidirezionalità, possiamo dirle che il risultato te-
condensatore è necessario, oppure se di esso si le/ onico può essere raggiunto costruendo due cir-
può fare a meno. Cioè, se si tratta di una omis- cuiti amplificatori funzionanti simultaneamente e
sione tipografica oppure no. Ma a questa precisa collegati ad altoparlanti separati e acusticamente
e necessaria domanda, un'altra vorrei aggiunger- schermati fra loro. Realizzi dunque per due volte
ne, sempre in tema di comunicazioni interfoni- lo stesso progetto già iniziato ed effettui la cor-
che. E' possibile perfezionare il progetto dell'in- retta installazione dei dispositivi.

179
Fotogiocattolo motore e farlo girare.
Per valori intermedi di illuminazione della foto-
Vorrei sostituire i comandi a distanza a filo, in resistenza si avrebbero velocitd intermedie tra
un modellino di auto, con un comando luminoso. zero ed un massimo. Ma questo in pratica non
Ho pensato quindi di servirmi di una fotoresi- è possibile, perché la corrente che può attraver-
stenza al solfuro di cadmio, già in mio possesso, sare una fotoresistenza è talmente bassa da ren-
di collegarla in serie con il motorino elettrico e dere impossibile una applicazione di questo ge-
di pilotarla con un raggio luminoso di notevole nere. Per ovviare all'inconveniente lei deve ri-
intensità. Così ho fatto, ma non ho ottenuto al- correre al semplice progetto qui riportato, che
cun risultato positivo. Potete dirmi se un tale è soltanto di poco più complicato di quello da
progetto è realizzabile oppure no? lei realizzato. Come può vedere, il circuito com-
LA PACE EDOARDO prende pochi elementi: la fotoresistenza FR, la
Benevento resistenza RI, il transistor TRI, oltre natural-
mente al motorino e all'interruttore del giocat-
Concettualmente il suo ragionamento è esatto. tolo in suo possesso. Il transistor T R 1 funziona
Lei ha pensato bene di sfruttare direttamente la da elemento regolatore di corrente, perché dosa
proprietà della fotoresistenza per regclare la ve- la corrente che attraversa il motore con il risul-
locità del motorino elettrico. Infatti, quando la tato di variarne la velocità. Con questo sistema
fotoresistenza non è colpita dalla luce, il suo va- lei può controllare, mediante la fotoresistenza
lore ohmmico non permette alla corrente di pas- FR, la corrente di base del transistor T Rl che
sare attraverso il motore; viceversa, se la fotore- è molto piccola, mentre al transistor è affidato
sistenza è illuminata, il suo valore ohmmico è il compito più gravoso di controllare la corrente
piccolo e la corrente può passare attraverso il che attraversa il motore.

KIT - BOOSTER BF
Una fonte di energia complementare in scatola di montaggio

L. 11.500
PER ELEVARE
LA POTENZA DELLE
RADIOLINE TASCABILI
DA 40 mW A 10 W!

Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-


to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

180
COMPONENTI

R1 560 ohm
FR fotoresistenza RI
TR1 BD135 o simili

TRASMETTITORE- DIDATTICO PER ONDE MEDIE


in scatola di montaggio a L.12.800

CARATTERISTICHE

Banda di frequenza 1, 1 -;- 1,5 MHz


Tipo di modulazione in ampiezza (AM)
Alimentazione 9 16 Vcc
Corrente assorbita 80 ± 150 mA
Potenza d'uscita 350 mW con 13,5 Vcc
Profondità di mod. 40%/, circa
Impedenza d'ingresso superiore ai 200.000 ohm
Sensibilità d'ingresso regolabile
Portata 100 m. : 1 Km.
Stabilità ottima PER I
Entrata micro piezo, dinamico COLLEGAMENTI
e pick-up SPERIMENTALI VIA RADIO
IN FONIA, DEL PRINCIPIANTE

181
Convertitore DC - DC

Dovendo alimentare un dispositivo MOS, mi ser-


virebbe una sorgente di tensione di alimentazio-
ne a --5V, unitamente a quelle di + 5 V e
+ 12 V già presenti nel dispositivo. Per evitare
la ricostruzione integrale della sezione alimenta-
trice, vorrei inserire un piccolo convertitore, allo
stato solido, tenendo conto che l'assorbimento
di corrente non supera i 5 mA. Potreste fornirmi
uno schema che non sia di difficile realizzazione
555
pratica e che, soprattutto, non impieghi trasfor-
matori su nuclei toroidali, o simili diavolerie, in-
trovabili in commercio? COMPONENTI
CANNAVO' LUIGI
Catanzaro Condensatori
C1 = 10.000 pF
Lo schema qui riportato è quello di un semplicis- C2 = 1 F (al tantalio)
simo convertitore, interamente allo stato solido, C3 = 5F- 24 VI (al tantalio)
che fa uso di elementi molto comuni. Il circuito
impiega il classico oscillatore 555, che trasforma Resistenze
la tensione continua di 12 V in una oscillazione e, R1 4.700 ohm
successivamente, tramite due diodi, ne raddrizza R2 1.200 ohm
la parte negativa. Nel progetto è incorporato il R3 1.200 ohm
transistor TRI, che agisce sull'integrato stabiliz- R4 = 250.000 ohm (potenziometro)
zando la tensione d'uscita. Il potenziometro R4
Varie
consente di variare il valore della tensione d'usci-
IC1 555
ta fra O V e 10V, con una stabilizzazione su-
TR1 2N2222
periore al 5 se l'assorbimento massimo non su- D1 1N914
pera i 10 mA. 02 1N914

NUOVO KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


CARATTERISTICHE:
Circuito a due canali
Controllo note gravi
Controllo note acute
Potenza media: 660 W per
ciascun canale
Potenza massima: 880 W per
ciascun canale
Alimentazione: 220 V rete-luce
Separazione galvanica a trasformatore L. 11.000
La scatola di montaggio costa L. 11.000., Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamen-
te l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n, 46013207 intestato a: STOCK RA-
DIO • 20124 MILANO - Via P, Castaldi, 20 (Telef. 6891945), nel prezzo sono comprese le spese di
spedizione.

182
RJ

4 8
TR1
IC1
o
12/
2

TRASMETTITORE DI POTENZA
In scatola di montaggio a L. 11.800
CARATTERISTICHE
Potenza di emissione: 20 mW- 120 mW
Alimentazione: 9 : 13,5 Vcc
Tipo di emissione: FM
Freq. di lav. regolabile: 88 MHz + 106 MHz

Il kit del m icrotrasmettitore contiene:


n. 5 condensatori - n. 1 compensatore -
n. 6 resistenze - n. 1 trimmer - n. 1 tran-
sistor - n. 1 circuito integrato - n. 1 im-
pedenza VHF - n. 1 interruttore a slitta -
n. 1 microfono piezoelettrico - n. 1 cir-
cuito stampato - n. 1 dissipatore a rag-
gera.

La scatola di montaggio costa L. 11.800. Per richiederla occorre inviare anticipatamente l'Importo
a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c:.p. n, 46013207 citando chiaramente il tipo di kit desi-
derato e intestando a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Va P. Castaldi, 20 (Tele!. 6891945). Nel
prezzo sono comprese le spese di spedizione.

183
Luce di cortesia per auto Rispondiamo affermativamente alla sua cortese
domanda, proponendole la realizzazione di un
I benefici che tutti gli automobilisti traggono
dalla luce interna della macchina sono univer- temporizzatore, interamente allo staio solido, pi-
salmente riconosciuti. Ma io, che di elettronica lotato con tre transistor, di cui qui pubblichiamo
me ne intendo un po', vorrei migliorare quel lo schema. I semiconduttori sono di vecchio tipo,
sistema di illuminazione facendo in modo che, perché il progetto proviene da un nostro archi-
alla chiusura della portiera del pilota, lo spe- vio tecnico di alcuni anni or sono, ma la sua
gnimento avvenisse con qualche attimo di ritar- validità è sempre attuale. In ogni caso lei può
do. In questo modo, ad esempio, avrei tutto il sempre sostituire i transistor prescritti nell'elen-
tempo necessario per infilare le chiavi nel cru- co componenti con altri, più moderni, al silicio
scotto ed assestarmi comodamente e corretta-
o al germanio, purché di tipo corrispondente.
mente, al posto di guida, senza rimanere imme-
Per quanto riguarda il tempo di ritardo di spe-
diatamente al buio e senza costringermi a tene-
re la portiera aperta. E' ovvio che, per raggiun- gnimento delle luci interne dell'auto, questo può
gere tale risultato, dovrei inserire, in serie con essere variato, chiaramente entro certi limiti,
l'interruttore a pulsante della portiera, un qual- cambiando i valori della resistenza R2 e del con-
che dispositivo elettronico insensibile all'umidità densatore elettrolitico Cl. Più precisamente, au-
e alle sollecitazioni meccaniche, privo quindi di mentando il valore capacitivo di Cl, aumenta
relé e di altri eventuali contatti elettrici mobili. il tempo di accensione delle luci di cortesia. L'in-
Avete sottomano qualche circuito di facile rea- terruttore Sl, indicato nello schema, è quello
lizzazione, economico e che possa soddisfare alle stesso della portiera della macchina.
esigenze da me ricordate?
POLIMENI NICOLA
Lecce

KIT EP7M
Con un solo kit potrete realizzare i se-
guenti sette dispositivi:

OSCILLATORE U.IT
FOTO COMANDO
TEMPORIZZATORE
LAMPEGGIATORE
TRIGGER
AMPLIFICATORE BF
RELE' SONORO
L. 16.500
Con questo kit, appositamente concepito per i principianti, si è voluto offrire
al lettore una semplice e concisa sequenza di lezioni di elettronica, attraverso
la realizzazione di sette dispositivi di notevole interesse teorico e pratico.

184
COM PONENTI

Condensatori
C1
c2
= 2+5µF - 25VI (elettrolitico)
= 680.000 pF
o
12V


TR1
57

Il
D01

Resistenze
R1
R2
= 6.800 ohm
= 100.000 ohm
n,E ·.$ o@
Varie
TR1 = OC35
TR2 = 2N3702
TR3 = 2N3704
D1
LP
S1
=
=
=
1N4001
lampada-auto (12V- 6W)
interrutt.-auto
• li

OROLOGIO DIGITALE
PER AUTO
L. 28.000
Di facile e immediata applicazione, que-
sto modulo per orologio può essere mon-
tato su tutte le autovetture, ma può
risultare assai utile anche ai CB, agli
SWL e ai radioamatori. L'orologio è com-
pleto di maschera frontale, viti di fissag-
gio, fili conduttori e fusibile incorporato
in uno di questi.

CARATTERISTICHE Alimentazione· 12 Vcc


Corrente a display spento 10mA
Corrente a display acceso 100 mA

9 Dimensioni esterne
Dimensioni foratura d'incasso
134 x 50 x 35 mm
114x44 mm

85
Noise limiter la tensione di 12 V e con linea negativa a massa.
MASCHERONI MARIO
Prendendo spunto da una vecchia pubblicazione Milano
di elettronica, mi sono costruito un ricevitore CB
discretamente funzionante. Ma io abito al primo Rispondiamo affermativamente alla sua richie-
piano di un edificio situato in un viale di gran- sta, proponendole la realizzazione un « noise li-
de traffico, sia di giorno che di notte. Per que- miter », ossia di un circuito che utilizza uno sta-
sto motivo la ricezione è quasi sempre disturbata dio transistorizzato autonomo da inserire fra l'u-
dai campi elettromagnetici generati dagli auto- scita del rivelatore e l'entrata del!' amplificatore
mezzi in transito. Non potendo installare un'an- di bassa frequenza del suo ricevitore radio. In pra-
tenna adeguata, con discesa schermata, chiedo tica lei dovrà disinserire il conduttore collegato
a voi se esiste un dispositivo di riduzione dei ru- con il cursore del potenziometro di volume e col-
mori impulsivi citati, da applicare al mio appa- legare il dispositivo qui presentato; si tratta quin-
recchio radio ma senza sottoporre l'apparecchio di di realizzare un collegamento del tipo « in
ad una eccessiva manomissione. Se fosse possibile, serie». L'alimentazione a 12V è perfettamente
questo dispositivo dovrebbe essere alimentato con compatibile con le sue esigenze.

AMPLIFICATORE EP7W
Potenza di picco: 7W Potenza effettiva: 5W

In scatola di montaggio a L. 12.000

FUNZIONA:
In auto con batteria a 12 Vcc
In versione stereo
Con regolazione di toni alti e bassi
Con due ingressi (alta e bassa sensibilità)

ALIMENTATORE 14Vcc
In scatola di montaggio a L. 12.000

LA SCATOLA DI MONTAGGIO DELL'AMPLIFI-


CATORE EP7W PUO' ESSERE RICHIESTA NEL-
LE SEGUENTI COMBINAZIONI:
1 Kit per 1 amplificatore L. 12.000
2 Kit per 2 amplificatori (versione stereo) L. 24.000
1 Kit per 1 amplificatore + 1 Kit per
1 alimentatore L. 24.000
2 Kit per 2 amplificatori + 1 Kit per
1 alimentatore L. 36.000
(appositamente concepito per (/'alimentatore è concepito per poter alimentare
l'amplificatore EP7W) 2 amplificatori)

Gli ordini debbono essere effettuati inviando anticipatamente gli importi a mezzo vaglia postale,
assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 citando chiaramente la precisa com binazione richiesta e in-
testando a: STOCK RADIO - 20124 MILAN O - Via P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945) , nel prezz o sono
comprese le spese di spedizion e - i progetti di questi apparati sono pubblicati sul fascicolo di
gennaio 1978.

186
f T +M- t {@12v

ENIR RI2 R2 +

COMPONENTI
TR1 01

R2
f: e
»

= 10.000 ohm (trimmer)


R3 = 1,2 megaohm
Condensatori R4 = 2.200 ohm
C1 = 5F 16 VI (elettrolitico) R5 = 10.000 ohm (trimmer)
C2 = 5 F - 16 VI (elettrolitico) Varie
C3 = 50 F - 16 VI (elettrolitico)
TR1 = BC107
Resistenze D1 = 1N914
R1 10 ohm 2 = 1N914

IL RICEVITORE CB
in scatola di montaggio
a L. 14.500
Tutti gli appassionati della Citi-
zen's Band troveranno in questo
kit l'occasione per realizzare,
molto economicamente, uno stu-
pendo ricevitore superreattivo,
ampiamente collaudato, di conce-
zione moderna, estremamente
sensibile e potente.

Caratteristiche elettriche

Sistema di ricezione: in superreazione - Banda di ricezione: 26+-28 MHz - Tipo di sintonia: a va-
ricap - Alimentazione: 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con volume max.
in assenza di segnale radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo) -
Potenza in AP: 1,5 W

La scatola di montaggio del RICEVITORE CB contiene tutti elementi illustrati in figura, fatta ecce-
gli

zione per l'altop arlante . II kit è corredato anche del fascicolo di ottobre '76 in cui è presen tato I'ar-
ticolo relativo alla descrizione e al monta ggio dell'apparecch io. Le richieste debbono essere fate in-
viando anticipata mente l'importo di L. 14.500 a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.cp. n.
46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20 (Telef. n. 6891
Marcatore a cristallo corrispondente tensione. L'oscillatore del marca-
tore, che le consigliamo di realizzare, è di tipo
Curiosando in un mercato surplus, ho intravisto aperiodico e ciò significa in pratica che si posso-
un vecchio ricevitore a valvole per gamme ra- no utilizzare cristalli di quarzo con frequenza
diantistiche, che mi sono deciso presto ad acqui- compresa tra 1 MHz e 5 MHz, senza dover ri-
stare. Purtroppo ho il timore che la scala della correre a particolari aggiustamenti circuitali. Tut-
sintonia risulti decisamente fuori taratura. Vor- tavia, nel caso di una mancata oscillazione, lei
rei quindi realizzare un « marcatore a cristallo», potrà variare leggermente il valore delle due re-
in grado di fornirmi taluni precisi riferimenti di sistenze Rl-R2, oppure sostituire addirittura la
frequenza per la corretta centratura delle gam- resistenza R2 con un trimme da 10.000 ; 20.000
me di mio interesse. Potete fornirmi il progetto ohm. L'impedenza J 1 è di tipo per radiofrequen-
di un simile dispositivo a valvole? za da 2,5 mH. L'avvolgimento Ll è un comune
Link, realizzabile con 3 o 4 spire di filo di rame
AMBROSI GIORGIO ricoperto in plastica, del diametro di 0,5 mm.
Venezia Questo avvolgimento deve essere effettuato so-
pra l'impedenza J l. Tenga ben presente che, ali-
Anche se il ricevitore da lei acquistato è ancora mentando il circuito con la tensione derivata da
un apparecchio radio a valvole, nulla osta all'im- quella dei filamenti delle valvole del ricevitore
piego di un oscillatore transistorizzato per la so- radio, il Link Ll dovrà rimanere staccato dalla
luzione del suo problema. L'alimentazione del massa del marcatore. In questo stesso caso uno
circuito qui presentato, che è quello di un cali- dei due terminali del Link dovrà essere collegato
bratore a quarzo, potrà essere derivata sia da una con il telaio del ricevitore radio, mentre l'altro
pila a 9 V, sia dall'alimentatore dei filamenti del- terminale verrà connesso con la boccola d'ingres-
le valvole previo raddrizzamento e filtraggio della so d'antenna.

NUOVO KIT PER CIRCUITI STAMPATI


SENO GS
L. 9.800
Con questo kit si possono realizzare asporti di
rame da basette in vetronite o bachelite con
risultati tali da soddisfare anche i tecnici più
esigenti. Il procedimento è semplice e rapido e
rivoluziona, in un certo modo, tutti i vecchi si-
stemi finora adottati nel settore dilettantistico.

e Non provoca alcun danno ecologico.


e Permette un controllo visivo continuo del processo di asporto.
e Evita ogni contatto delle mani con il prodotto finito.
e E' sempre pronto per l'uso, anche dopo conservazione illimitata nel tempo.
e Anche i bambini possono assistere alle varie operazioni di approntamento del manufatto senza
correre alcun pericolo.
e Il contenuto permette di trattare oltre 1.600 centimetri quadrati di superfici ramate.

188
SI
Il "z J7) LU

COMPONENTI 1 Il Il


XTAL

Cl = 100.000 pF l' l

• ..±
A1 = 22.000 ohm
R2
TR1
J1
=
=
=
4.700 ohm
BC237
2,5 mH
T Il .i Il Ys use.
SEGN RF

9V
L1 = Link

°
XTAL = 1+5MHz 1]e
S1 = Interruttore Il TR7

KIT PER LAMPEGGII PSICHEDELIEI


L. 14.200
Un nuovo sistema di funzionamento che
evita di mettere le mani sul riproduttore
audio.

Non occorrono fili di collegamento, per-


ché basta avvicinare il dispositivo a qual-
siasi sorgente sonora per provocare una
sequenza ininterrotta di suggestivi lam-
peggii psichedelici.

CARATTERISTICHE Circuiti a quattro canali separati indipendenti.


Corrente controllabile max per ogni canale: 4 A
Potenza teorica max per ogni canale: 880W
Potenza reale max per ogni canale: 100 + 400 W
Alimentazione: 220 V rete-luce

189
Amplificatore integrato L'integrato TBA820 può certamente trovare una
pratica applicazione, quella dell'amplificatore in
Mi trovo casualmente in possesso di una certa grado di fornire, con una tensione di alimentazio-
quantità di integrati TBA820, che non so pro- ne di 12 V, una potenza d'uscita di 2 W su im-
prio come utilizzare, anche perché non posseggo pedenza di 8 ohm (altoparlante). La tensione di
manuali di elettronica o pubblicazioni in cui sia alimentazione potrà comunque variare fra 3 e
trattato questo componente. Potreste indurmi a 16 V, consentendo ugualmente il funzionamento
non buttar via questi componenti fornendomi dell'amplificatore ma, ovviamente, con diverse
qualche notizia su di loro e possibilmente con- potenze d'uscita. Pubblichiamo quindi lo schema
sigliandomi qualche pratica applicazione? dell'amplificatore e quello topografico del com-
ponente, con lo scopo di favorirla per eventuali
GALIMBERTI CLEMENTE realizzazioni di semplici amplificatori di bassa
Como frequenza.

ENTR
AP

COMPONENTI

Condensatori
c1 = 100 F - 15 VI (elettrolitico)
C2 = 100.000 pF
C3 = 100 F - 6 VI (elettrolitico)
@ rUSC. 0 CA
C5
=
= 100.000
50 F - 1 O VI (elettrolitico)
pF
C6 = 100 µF - 15 VI (elettrolitico)
C7 = 1.000 pF
C8 = 100 F - 15 VI (elettrolitico)
Resistenze
= 100.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
TBA 820 R1
R2 = 120 ohm

o R3
Varie
= 56 ohm

Sj [§.] LZ IC1 = TBA820


AP = altoparlante (8 ohm)
S1 = interruttore
or.J Alim. 9±14/cc

190
Fotodispositivo Il dispositivo, di cui riportiamo lo schema elettri-
co in questa stessa sede, evidenzia la sua estre-
In un giocattolo di mio figlio vorrei inserire un ma semplicità, essendo pilotato con due soli tran-
dispositivo optoelettronico in grado di far lam- sistor di tipo PNP. Più praticamente si tratta di
peggiare una lampadina a bassa tensione e de- un oscillatore astabile, con accoppiamento di emit-
bole potenza quando la luce incidente su un sen- tore, oscillante approssimativamente intorno a
sore supera un determinato livello. Tenendo con- 1,5 Hz. L'entrata in funzione dell'oscillatore è
to della mia inesperienza in materia di elettroni- subordinata ad una corretta polarizzazione del
ca, mi servirebbe un progetto molto semplice e TRl, che gli viene fornita attraverso la fotore-
possibilmente alimentabile con una piccola pila. sistenza FR quando questa viene colpita dalla
PRATESI PIETRO luce.
Siena

COMPONENTI

C1 = 1.000 F 16 VI (elettrolitico) :
l
R1 = 1.000 ohm· -z
FR R2
R2 = 10.000 ohm (trimmer)
R3 = 1.000 ohm
R4 = 180 ohm TR2
R5 = 22 ohm 9V
TR1 = BC177 O
TR2 = BC177
FR = fotoresistenza (di qualsiasi tipo) 5I
LP = lampada (6 V - 50 mA)
S1 = interruttore Il 2 RA 5
PILA = 9V
D1 = 1N914

RICEVITORE A 2 VALVOLE PER ONDE MEDIE E CORTE


Caratteristiche tecniche
Tipo di circuito: In reazione di catodo
Estensione gamma onde medie - 400 KHz - 1.600 KHz
Sensibilità onde medie: 100 V con 100 mW in uscita
Estensione gamma onde corte: 4 MHz - 17 MHz
Sensibilità onde corte: 100 V con 100 mW in uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 1V
Tipo di ascolto: in altoparlante
Alimentazione: rete-luce a 220 V

IN CATOL DI MONTAGGIO
L. 15.500 senza altoparlante
L. 17.000 con altoparlante

La scatola di montagg io è corredata del fascicolo n. 12 - 1975 della Rivista in cui è presentato l'ar-
ticolo relativo alla descrizione e al montaggi o dell'apparecchio. Le richie ste debbono essere fatte in-
viando anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, assegn o bancario o cc.p. n. 46013207 e
indirizzando a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945).
Nuova offerta speciale!

DEL PRINCIPIANTE
Una collezione di dodici fascicoli arretrati intelligentemente scelti fra quelli più ricchi di
argomenti di preciso interesse per coloro che, soltanto da poco tempo, perseguono l'hob-
by dell'elettronica dilettantistica.

\
:
+

a
~-

L. 9.500
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta, è impegnato nella ricerca degli elementi
didattici introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero,
abbiamo approntato un insieme di riviste che, acquistate separatamente, verrebbero a co-
stare L. 2.000 ciascuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 24.000, si possono avere
per sole L. 9.500.
ALIMENTATORE IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
PROFESSIONALE L. 29.000
e STABILIZZAZIONE PERFETTA FRA 5,7 e 14,5 Vcc e CORRENTE DI LAVORO: 2,2 A

Di facilissima costruzione e di grande utilità nel la-


boratorio dilettantistico, l'alimentatore stabilizzato è
dotato di una moderna protezione elettronica, che
permette di tollerare ogni eventuale errore d'impie-
go del dispositivo, perché la massima corrente d'u-
scita viene limitata automaticamente in modo da pro-
teggere l'alimentatore da eventuali cortocircuiti.

CARATTERISTICHE
Tensione d'entrata: 220 Vca
Tensione d'uscita (a vuoto): regolabile fra 5,8 e
14,6 Vcc
Tensione d'uscita (con carico 2A): regolabile fra
5,7 e 14,5 Vcc
Stabilizzazione: - 100 mV
Corrente di picco: 3 A
Corrente con te.~sione perfettamente stabilizzata,
2,2 A (entro - 100 mV)
Corrente di cortocircuito: 150 mA

il kit dell'alimentatore professionale


contiene:
- n. 10 Resistenze + n. 2 presalda~e sul voltmetro
- n. 3 Condensatori elettrolitici s1
- n. 3 Condensatori normali I I 3 - ~~ o9o9
- n. 3 Transistor • t

., • E
- n. 1 Diodo zener t I ! t +a
- n. 1 Raddrizzatore
c
- n. 1 Dissipatore termico (con 4 viti, 4 dadi, 3 rondelle
e 1 paglietta) 8 ... "g
- n. 1 Circuito stampato
- n. 1 Bustina grasso di silicone M I
#
- n. 1 Squadretta metallica (4 viti e 4 dadi)
- n. 1 Voltmetro (con due resistenze presaldate) •
-
-
n.
n.
1
2
--wla
-+ "
Cordone di alimentazione (gommino-passante)
Boccole (rossa-nera)
- n. 1 Lampada-spia (graffetta fissaggio)
- n. 1 Porta-fusibile completo
- n. 1 Interruttore di rete
- n. 1 Manopola per potenziometro
- n. 1 Potenziometro (rondella e dado)
- n. 1 Trasformatore di alimentazione (2 viti, 2 dadi, 2
rondelle)
- n. Contenitore in ferro verniciato a fuoco (2 viti au-
tofilettanti)
- n. 1 Pannello frontale serigrafato
- n. 7 Spezzoni di filo (colori diversi)
- n. 2 Spezzoni tubetto sterling
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CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATOLA
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L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
sono talmente ridotte che Il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-

9 l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal


microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
ora.uasns .au e.essana PR
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za consente con molta facilità l'allineamento di tutte Questo tester
le apparecchiature operanti in onde medie, onde lun- analizzatore è
ghe, onde corte, ed in tutta la gamma di VHF. Il qua- interamente protetto
drante delle frequenze è di grandi dimensioni che con-
sente una facile lettura.
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alcun danno al
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circuito interno.
Tensioni cont,nue 100 mV - 2 V-5 V - 50 V- 200 V - 1.000 V
Tensioni alternate
Correnti continue
1 O V- 25 V - 250 V - 1 .000 V
50 (A - 0,5 mA - 1 O mA - 50 mA - 1 A
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Decibel 22 dB - 30 dB - 50 dB - 62 dB La protezione totale dalle errate inserzioni è ottenuta me-
diante uno scaricatore a gas e due fusibili.
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zionamento elettrico anche in condizion, ambientali non favorevoli, . Galvanometro a nucleo magnet,co schermato con-
tro i campi magnetici esterni. - Sospensioni antiurto. - Robustezza e insensibrlrtà del galvanometro agir urti e al tra-
sporto - Misura balist,ca con alimentazione a mezzo batter,a interna.

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dioricevitori, amplificatori, fonovaligie, autoradio, televisori

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Frequenza 1 Kc Frequenza 250 Kc
Armoniche f,no a 50 Mc Armoniche fino a 500 Mc
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30 V pp 15 V eff.
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Peso 40 grs. Peso 40 grs.
Tensione massima Tens,one mass,ma
applicab,le al puntale 500 V applrcabrle al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della battera 50 mA
RISPARMIO
In questo periodo dell'anno editoriale i nostri uffici am-
ministrativi eseguono un bilancio consuntivo di tutte le
attività svolte nelle stagioni autunno-inverno. Ebbene,
fra i vari risultati, fa spicco quello di una discreta raccol-
ta di sottoscrizioni di abbonamenti al periodico. Che per
noi assumono il significato di una spontanea approvazio-
ne alla linea fin qui seguita, alle coraggiose iniziative as-
sunte e felicemente accolte dal pubblico, all'impegno, non
privo di soddisfazioni, con cui tutti hanno collaborato:
progettisti e disegnatori, grafici e redattori, tecnici e di-
rigenti. Pur non vivendo più, oggi, in un clima ordinato,
in cui tutto funziona a dovere. Ma riscontrando, ancora
una volta, una conferma precisa ai programmi iniziati o
completati, con l'impegno di continuare sul cammino in-
trapreso con sempre maggiore entusiasmo. Anche se al-
cuni hanno perduto o ridotto il vecchio, intenso e incon-
tenibile desiderio di operare, realizzare e produrre, sol-
tanto per aver perso di vista la realtà attuale del mercato
o quella dei carenti servizi postali. A costoro, quindi, ri-
volgiamo maggiormente la nostra parola, che vuol essere
un ulteriore invito ad esprimerci la precisa volontà a so-
stenerci nel presente e nel futuro, con la ferma intenzione
di incrementare le energie profuse per poter fare sempre
meglio e di più. E a tutti coloro che, per motivi diversi,
pur avendo in animo di farlo, non fossero ancora riusciti
ad effettuare o rinnovare l'abbonamento già scaduto, pos-
siamo assicurare che sono sempre in tempo per prendere
ogni decisione. Perché gli uffici di Elettronica Pratica si
riveleranno assolutamente disponibili all'invio dei fasci-
coli mancanti, sia per non interrompere un rapporto di
impegni reciproci, sia per non apportare mutilazioni alla
collezione di un'opera sempre attuale ed affascinante. A
chi non è abbonato e a chi lo era ricordiamo, se ancora
ve ne fosse bisogno, che abbonarsi significa bloccare per
un anno il prezzo di copertina, ricevendo in casa propria
una rivista che, nelle edicole, si esaurisce assai presto.
E realizzando, in questo modo, Ùna forma di risparmio.
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contenente tutti gli elementi necessari a quella moltitudine di persone che
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fascicolo e prima dell'ultima rubrica fissa del periodico, la pagina interna in
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Principiante ».
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mento annuo alla rivista con i relativi importi del canone. Fra esse sceglie-
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LA COPERTINA • Presenta il dispositivo conver-
titore di frequenza da interporre fra l'antenna ri-
cevente e un apparecchio radio di tipo amatoriale,
anche di provenienza surplus, ovviamente sprov-
visto della gamma delle onde lunghe. Con esso
il lettore potrà ascoltare quella miriade di emit-
tenti che, in ogni ora del giorno e della notte, pul-
lulano in questa troppo sconosciuta banda radio-
fonica.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa CONVERTITORE DI FREQUENZA 196


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stitulscono.
CONVERTITORE
Il principale motivo per cui il mondo delle onde e cerchiamo di localizzare su questo le stazioni
lunghe è rimasto sconosciuto ai più, va ricercato radiofoniche più importanti, suddividendo ideal-
in una lacuna di natura industriale : nessuno ha mente la gamma in due sottogamme: quella del-
finora programmato una produzione in serie di le onde lunghissime OLL e quella delle onde
ricevitori radio, economici, dotati di questa par- lunghe vere e proprie OL. Ebbene, nella parte
ticolare gamma d'ascolto. Eppure, quella delle iniziale, fra i 5 KHz e i 50 KHz, si possono ri-
cevere i segnali dei LORAN, ossia di emittenti
onde lunghe è una banda in cui pullula una mi-
paragonabili ai radar a lungo raggio. E si pos-
riade di emittenti, che ogni appassionato di elet- sono ascoltare pure le comunicazioni dei som-
tronica deve conoscere per l'interesse che queste mergibili in immersione. Tra i 50 KHz e i 100
assumono nel settore privato, in quello industria- KHz invece lavorano quelle emittenti che, in co-
le, pubblico e militare. dice o in fonia, trasmettono ininterrottamente
l'ora esatta. Al di sopra dei 100 KH e fino ai
300 KHz si affollano le varie Broadcasting, men-
PRINCIPALI EMITTENTI tre i radiofari, installati in molti porti per indi-
care la rotta alle navi, usufruiscono delle frequen-
Attualmente la gamma delle onde lunghe si e- ze comprese fra i 300 KHz e i 500 KHz. Sul va-
stende fra i 5 KHz e i 500 KHz. AI di là di que- lore esatto di 500 KHz la frequenza rimane nor-
sto secondo valore inizia la gamma delle onde malmente libera e viene utilizzata soltanto in ca-
medie. Ma osserviamo il diagramma di figura 1 so di S.O.S.

196
Da 5 KHz 500 KHz

A 14,005 MHz + 14,500 MHz

Un mondo nuovo
da scoprire

PER ONDE LUNGHE


L'ASCOLTO DELLE OL SCHERMATURA DEL RICEVITORE

L'ascolto della gamma delle onde lunghe si ef- L'apparecchio radio prescelto per l'ascolto delle
fettua con particolari ricevitori radio di tipo pro- emissioni ad onde lunghe dovrà essere caratteriz-
fessionale, anche di provenienza surplus, che dif- zato da una buona sensibilità e dovrà risultare
ficilmente gli hobbysti posseggono. Ma se costoro totalmente schermato. Ciò significa che l'apparec-
dispongono già di un buon apparato ricevente, chio, quando si disinserisce l'antenna, deve ri-
di tipo amatoriale o per SWL, potranno in ogni manere muto, fatta eccezione per il fruscìo pro-
caso accoppiare a questo il semplice convertitore, vocato dai componenti elettronici percorsi da
presentato e descritto in questo articolo, che con- corrente. E questo silenzio deve verificarsi in tutte
sente di commutare su una gamma radiantistica, le gamme del ricevitore, sull'intera escursione ma-
per esempio quella compresa tra i 14,005 MHz e nuale della sintonia, onde evitare ogni possibile
i 14,500 MHz, tutti i segnali delle emittenti che fenomeno di battimento che renderebbe incom-
prensibile la ricezione.
lavorano sulle onde lunghe. Anche i ricevitori
BC americani, o i vari BARLOW ed FRG7 si
adattano benissimo all'accoppiamento con il no- FUNZIONAMENTO DEL CONVERTITORE
stro dispositivo, mentre rimangono esclusi dall'ac-
corgimento tecnico tutti gli apparecchi radio di Il sistema di funzionamento del convertitore è
casa, pure quelli di alta qualità. quello, ormai noto ai nostri lettori, che viene at-

197
parazione, come invece accade nei normali rice-
vitori radio, ma si accetta di buon grado l'ascol-
to delle medesime emittenti sia sulla frequenza
L'accoppiamento si effettua " somma ", sia sulla frequenza " differenza ", os-
con un ricevitore sia una doppia ricezione di ogni singola stazione
radiofonica. Per esempio, se l'osciUatore locale è
radio di tipo amatoriale, tarato sul valore di frequenza fissa di 14 MHz,
l'emittente che lavora sulla frequenza di 50 KHz
anche di provenienza surplus potrà essere ricevuta sia a 14,050 MHz, sia a
13,950 MHz. Ma abbandoniamo ogni altra argo-
ovviamente di classe media
mentazione di carattere generale per analizzare,
e quindi sprovvisto della in tutti i suoi particolari, il progetto del conver-
titore che, teoricamente, può essere suddiviso
gamma delle onde lunghe, in quattro distinte sezioni, le seguenti:
ma collegato con un'antenna 1 - Filtro passa-basso
efficiente e perfettamente 2 - Amplificatore AF
3 - Miscelatore
schermata. 4 - Oscillatore locale

Cominciamo quindi con l'esame della prima par-


te del progetto del convertitore di figura 3, quel-
la riportata a sinistra dello schema.
tuato in tutti i ricevitori radio a conversione di
frequenza, sia di tipo commerciale o amatoriale.
Il segnale, generato da un oscillatore a frequenza FILTRO PASSA-BASSO
fissa, viene miscelato, tramite apposito circuito
mixer, con il segnale captato dall'antenna. Si di-
Il filtro passa-basso d'ingresso è composto da due
spone così di un nuovo segnale risultante che con-
cellule di filtro, di tipo a "p greca", collegate
tiene due segnali sovrapposti: uno di frequenza
fra loro in cascata. Questo circuito, comprenden-
pari alla somma delle frequenze dei segnali del-
l'oscillatore locale e di quelli ricevuti, l'altro di te le induttanze Ll-L2 e i condensatori Cl-C2-
frequenza pari alla differenza delle stesse due C3, comporta una risposta in frequenza del con-
frequenze. Tuttavia, essendo questi due segnali vertitore come quella diagrammata in figura 2.
molto vicini tra loro per valore di frequenza, non Essa si estende fino a poco più di 500 KHz; al
conviene in alcun modo procedere alla loro se- di là di questo valore i segnali radio vengono

OLL OL
Fig. 1 - In questo semplice
diagramma riportiamo le indi-
cazioni relative alle più im-
portanti emittenti sulle onde
lunghissime e lunghe, in cor-
I TIME RADIOFARI [OM rispondenza con i diversi va-
LORAN [BROADCAST] lori di frequenza. Sul valore
di 500 KHz la frequenza ri-
mane esclusivamente ai se-
5 50 100 200 300 400 500 KHZ gnali di SOS.

198
SENS.

Fig. 2 - II filtro passa-basso


d'entrata del convertitore con-
BANDA sente il passaggio di segnali
radio con valori di frequenza
PASSANTE compresi fra i 5 KHz e I 500
KHz, cosi come indicato nel
diagramma.

100 200 300 400 500 600 700 800 K HZ

bloccati, cioè non passano oltre. Il valore minimo il segnale radio captato dall'antenna e amplifica-
delle frequenze passanti è di 5 KHz e non infe- to da TRl, sull'emittore giunge, tramite il con-
riore a causa dell'accoppiamento capacitivo dei densatore C 10, il segnale generato dall'oscilla-
vari stadi del convertitore. tore locale.
In questo stadio dunque i segnali vengono mesco-
lati assieme e sono presenti, nei valori citati in
AMPLIFICATORE AF precedenza,. sul collettore di TR2. Tramite il
condensatore di accoppiamento C12 i segnali mi-
Al filtro passa-basso ora analizzato fa seguito un scelati vengono inviati all'uscita del convertitore,
circuito amplificatore che, per analogia con i con- che dovrà essere opportunamente collegato all'en-
vertitori per le gamme superiori, abbiamo defi- trata del ricevitore amatoriale o di altro tipo,
nito di alta frequenza, ma che in realtà presenta purché non si tratti, come abbiamo già detto, del
le caratteristiche tipiche di un amplificatore di normale ricevitore radio di casa.
bassa frequenza, essendo completamente sprovvi-
sto di circuiti accordati sull'elettrodo di collettore
del transistor TRl. Il quale provvede ad amplifi- OSCILLATORE LOCALE
care quei segnali radio che sono riusciti ad attra-
versare il circuito di filtro d'entrata del converti- L'ultimo stadio che ci resta ancora da analizzare
tore. L'uscita di questo stadio è realizzato sul è quello dell'oscillatore locale pilotato dal transi-
collettore che, tramite il condensatore di accop- stor TR3 e che nello schema di figura 3 appare
piamento C5, applica alla base del transistor TR2 sull'estrema destra del disegno.
i segnali amplificati. Ebbene, la frequenza di oscillazione di questo
stadio risulta rigorosamente fissata da quella del
cristallo di quarzo adottato. Nel nostro prototipo,
MISCELATORE ad esempio, si è fatto uso di un cristallo di quarzo
del valore di 14 MHz e su questo stesso valore
Il circuito miscelatore, che nello schema elettrico quindi oscilla il circuito, che applica all'emittore
di figura 3 è indicato con la sigla MIXER, è pi- di TR2, tramite il condensatore ClO, un segnale
lotato dal transistor TR2. A questo stadio perven- di 14 MHz. Il valore della frequenza di oscilla-
gono due diversi segnali : quello amplificato dal zione del cristallo di quarzo potrà anche essere
transistor TRl e quello generato dall'oscillatore diverso da quello da noi prescritto e adottato in
TR3. Più precisamente, sulla base di TR2 giunge sede sperimentale. Per esempio si potrà adottare

199
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200
Fig. 4 - Piano costruttivo del convertitore per l'ascolto delle onde lunghe. Il cir-
cuito deve essere completamente racchiuso in un contenitore metallico, che as-
sume funzioni di schermo elettromag netico contro tutti i disturbi che si affollano
su questa particolare gamma di frequenze. L'alimentazione può essere derivata
dal circuito del ricevitore radio, oppure da due pile piatte da 4,5 V cias cuna
collegate in serie fra di loro.

un quarzo da 10 MHz o di altro valore, purché esperienza con i montaggi a radiofrequenza. L'as-
almeno uno dei due segnali presenti sul collettore senza di circuiti accordati, infatti, che richiedono
del transistor TR2, il segnale" somma " o il se- una laboriosa e talvolta critica messa a punto,
gnale "differenza" dei due segnali che giungono è una garanzia per il raggiungimento di risultati
al miscelatore, sia ricevibile dall'apparecchio ra- positivi.
dio cui si intende accoppiare il nostro conver- L'uso del circuito stampato, poi, non consente
titore. errori di cablaggio e facilita oltremodo il lavoro
In ogni caso consigliamo di servirsi di quarzi con costruttivo. Il lettore comincerà quindi la sua
valori interi di frequenza, per esempio 10 -11 - opera realizzativa con l'approntamento del cir-
12-13 - 14-MHz, e non ad esempio 14,120 MHz, cuito stampato il cui disegno è riportato in gran-
dato che i valori decimali rendono più difficili dezza naturale in figura 5. Su di esso, successi-
le letture sulla scala del ricevitore. vamente, si applicheranno via via tutti i compo-
nenti elettronici, prescritti nell'apposito elenco,
tenendo sott'occhio il piano costruttivo di figura
COSTRUZIONE DEL CONVERTITORE 4. La basetta, una volta ultimato il montaggio dei
componenti, dovrà essere inserita in un conteni-
La realizzazione pratica del convertitore per on- tore metallico, cui spetta la funzione di schermo
de lunghe e lunghissime, che deve pur sempre elettromagnetico. Sulle due estremità minori del
considerarsi un circuito radio, può essere effet- contenitore si applicheranno i due connettori di
tuata anche da chi non possiede una particolare entrata e di uscita dei segnali: quelli provenienti

201
Fig. 5 - Dise gno del circuito stampato
sul quale si realizza il cablaggio del
convertitore. Si tenga presente che
questo disegno è In scala unitaria.

dall'antenna e quelli da inviare al ricevitore ra- che sulla gamma delle onde lunghe, e su quella
dio. Il collegamento con l'apparecchio radio do- delle onde lunghissime, sono sempre presenti no-
vrà essere effettuato esclusivamente con cavo tevolissimi disturbi, generati da svariatissime sor-
coassiale tipo RG8 o RG58. Per quanto riguarda genti (elettrodomestici, apparecchiature medicali,
l'alimentazione del convertitore, questa dovrà es- oscillatori di riga TV, tubi al neon ecc.) .. L'anten-
sere derivata, indifferentemente, dallo stesso ri- na quindi deve essere installata nella posizione
cevitore radio con il quale si effettua l'accoppia- più alta possibile. Ed anche il collegamento del
mento oppure da due pile piatte da 5,5 V cia- ricevitore con la linea di terra dovrà risultare
scuna, collegate in serie fra di loro. il più efficiente possibile. Per quanto riguarda la
scelta del tipo di antenna, ricordiamo che il dipo-
lo è sempre da preferirsi ad ogni altro modello.
NECESSITA' DELL'ANTENNA Comunque, a coloro che vorranno servirsi di una
antenna di tipo Marconi diciamo che pochi me-
Per questo particolare tipo di radioascolto l'uso tri di filo di rame a trecciola sono sufficienti per
dell'antenna è necessario. Va ricordato infatti una buona ricezione. Anche se ad una maggiore

ALCUNE
EMITTENTI TIME Nomi- Poten-
nativo Nazionalità Frequenza za
(segnale orario)
I
WWVB USA 60 KHz 13 KW
II
O MA Cecoslovacchia 50 KHz 92 KW
F TA Francia 91,5 KHz 45 KW
DCF Germania 77,5 KHz 50 KW
DGI Germania 185 KHz 750 KW
GBR Inghilterra 16 KHz 750 KW
RBU Russia 66,66 KHz -

202
lunghezza corrisponde sempre una migliore rice-
zione. E a riprova di ciò basti pensare che ad una
frequenza di 1.000 KHz corrisponde una lunghez-
za d'onda di 300 metri, a 100 KH 3.000 metri
e a 10 KH 30.000 metri. Ciò significa, ad esem-
IL PACCO
pio, che per ricevere i segnali radio alla frequenza
di 10 KHz, con un'antenna di tipo Marconi ad
un quarto d'onda, occorrerebbe una trecciola di
rame della lunghezza di ben sette chilometri e
DELL 'HOBBYSTA
mezzo! Una misura assolutamente inaccettabile Per tutti coloro che si sono resi conto
che, come abbiamo detto, può essere ridotta a dell'Inesauribile fonte di progetti con-
pochi metri. Il dipolo e l'antenna Marconi posso- tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro-
no essere vantaggiosamente sostituiti con le an- nica Pratica, abbiamo preparato que-
tenne adottate dai radioamatori per l'ascolto del- sta interessante raccolta di pubblica-
le gamme "basse". zioni.

Le nove copie della·rivista sono state


scelte fra quelle, ancora disponibili,
L'ASCOLTO DELLE OL ma in rapido esaurimento, in cui sono
apparsi gli argomenti di maggior suc-
Il convertitore, una volta montato, dovrebbe fun- cesso della nostra produzione edito-
zionare immediatamente, pur tenendo conto che riale.
molte emittenti radiofoniche ad onda lunga, co-
me ad esempio le Broadcasting, trasmettono in
determinate ore del giorno o della notte e sol-
tanto in quelle. Mentre le emittenti dell'ora tra-
smettono in ogni momento. In ogni caso, subito
dopo aver effettuato il collegamento del conver-
titore con il ricevitore radio, provvedendo anche
alla loro alimentazione, si sintonizza l'apparec-
chio radio sulla frequenza di 14 MHz, se questa
è anche la frequenza di .oscillazione del cristallo
di quarzo adottato, alla quale corrisponde il bat-
timento zero. Poi ci si allontana lentamente da
questo valore di frequenza e si esplora, a titolo
di ricognizione, l'intera banda delle onde lunghe
e quella delle onde lunghissime, possibilmente
osservando il diagramma di figura 1. Ma sempre
tenendo presente la corrispondenza fra le indica-
zioni della scala del ricevitore e i valori reali del-
le frequenze ricevute. Ecco, ad esempio, alcune
corrispondenze :
L. 7.500
14,005 MHz = 5 KHz
14,010 MHz = 10 KHz Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
14,020 MHz = ciale della nostra Editrice, a tutti i
20 KHz
nuovi e vècchi lettori, che ravviva l'in-
14,100 MHz = 100 KHz teresse del dilettante, che fa rispar-
14,350 MHz = 350 KHz miare denaro e conduce alla realizza-
zione di apparecchiature elettroniche
Giunti a questo punto non ci resta che augurare di notevole originalità ed uso corrente.
uon ascolto a tutti coloro che ci avranno fin qui
·eguito, raccomandando ancora una volta di cau-
:elarsi, nel miglior modo possibile, da tutti quei
:listurbi che si addensano nella gamma delle on-
:le lunghe e contro i quali ci si difende soltanto
:on un perfetto sistema di schermatura di tutte
e apparecchiature.

203
Rubrica del principiante
elettronico

RIMI

FUNZIONAMENTO
DEL TRANSISTOR
Il transistor è senza dubbio il componente più no- ché ogni principiante è chiamato a far uso delle
to di tutta l'elettronica moderna. La sua deno- varie tecniche di collegamento nei circuiti, o a
minazione, già da molti anni, corre sulla bocca misurare tensioni e correnti sui terminali del com-
di tutti, anche dei profani, i quali sanno che il ponente o, ancora, a seguirne il funzionamento
transistor è un elemento dell'apparecchio radio, nelle più svariate condizioni elettriche, termiche
del televisore, del registratore o dell'amplificatore. ed energetiche.
E sanno pure che le sue dimensioni sono talmente
ridotte da consentire la realizzazione di piccoli
dispositivi tascabili. Ma chi muove i primi passi ASPETTI STRUTTURALI
nel mondo dell'elettronica non può ovviamente
limitare le proprie conoscenze a queste poche no- Sotto un certo aspetto, il transistor può essere
tizie superficiali che, tutt'al più, possono accen- considerato come un complemento del diodo.
dere la fantasia o far credere al miracolo. Per- perché in esso gli strati alterni di materiale se-

204
Una trattazione, anche semplice e sommaria,
dei transistor, attraverso poche illustrazioni e alcune
pagine di testo ci è sembrata quasi impossibile
Abbiamo quindi deciso di articolare
l'argomento in due successive puntate, quella presente
e quella che apparirà nel prossimo fascicolo
del periodico, riservando al nuovo appuntamento
l'analisi delle varie configurazioni in cui il transistor
viene praticamente utilizzato.

miconduttore, di tipo N e di tipo P, sono in nu- soltanto per le polarità delle tensioni che debbono
mero di tre anziché di due come nel diodo. Con- essere applicate sui terminali.
seguentemente, i terminali, che taluni chiamano Industrialmente i transistor NPN vengono pro-
elettrodi, altri reofori, sono tre. Quelli del diodo dotti in quantità maggiore che non i PNP, i quali
prendono i nomi di " anodo " e di " catodo", rappresentano una minoranza nel mondo dei se-
quelli del transistor vengono chiamati " collettore miconduttori.
- base - emittore ". Ciò è dato a vedere in figura Nelle figure 2-3 riportiamo i disegni relativi alle
1 dove, sulla sinistra, sono riportati la struttura strutture fisiche, ai simboli elettrici e alle corri-
fisica e il simbolo grafico del diodo, sulla destra, spondenze con gli accoppiamenti di diodi con-
quelli del transistor. Questi stessi disegni evi- trapposti dei due tipi di transistor PNP e NPN.
denziano la grande somiglianza che, agli occhi
del principiante, appare immediata fra il diodo
e il transistor, intesa come il risultato del colle-
CONTENITORI
gamento, in contrapposizione di due diodi.
I transistor si differenziano fra loro, oltre che per
la categoria di appartenenza (PNP o NPN), an-
TRANSISTOR PNP ED NPN che per le caratteristiche elettriche e, in partico-
lar modo, per le potenze in gioco.
Poiché la struttura fisica di ogni transistor è il
Ed è proprio per queste ultime che le varie forme
risultato della sovrapposizione di tre pezzetti di
esteriori di tali componenti cambiano.
cristallo, due dello stesso tipo ed uno di tipo di-
verso, esiste la possibilità di costruire due tipi di Assieme alla forma cambia anche la natura del-
transistor: il transistor PNP e il transistor NPN. l'involucro. Si conoscono quindi transistor con
Il transistor PNP è ottenuto con uno strato di involucro esterno di metallo, di materiale sinte-
cristallo positivo, uno strato centrale negativo ed tico, di vetro, ecc. E per ogni involucro si cono-
un terzo strato positivo. sce anche una particolare sigla, la quale trova
Il transistor NPN è ottenuto mediante uno strato una precisa corrispondenza, con le caratteristi-
di cristallo negativo, uno centrale positivo ed un che ed ogni altro dato tecnico, nei prontuari editi
terzo strato negativo. delle varie industrie. Anzi, conoscendo la sigla
A ciascuno dei tre strati di cristallo è collegato dell'involucro, il tecnico è in grado di sapere le
un conduttore che costituisce l'elettrodo corri- dimensioni del transistor e la forma con cui es-
spondente e sul quale si effettua la saldatura con so è costruito.
il circuito di impiego del componente. Sostan- In figura 4 riportiamo i disegni e le corrisponden-
zialmente i due tipi di transistor, visti nel loro ti sigle degli involucri esterni della maggior par-
aspetto funzionale, sono identici e differiscono te dei transistor di produzione attuale.

205
CATODO COLLETTORE FIg. 1 - II transistor può essere
considerato, sotto l'aspetto strut-
turale, come un completamento
del diodo (disegno a sinistra),
nel quale gli strati alterni di mate-
p riale semiconduttore sono In nu-
mero di tre anziché di due. Nel
disegno a destra riportiamo la
ANODO configurazione strutturale del
EMIT IER
transistor e Il suo simbolo e-
lettrico con i tre- terminali di
DIODO TRANSISTOR collettore- base - emittore.

Fig. 2 - Struttura fisica e sim-


B
bolo elettrico del transistor
PNP di tipo PNP, inteso come Il
risultato dell'unione di tre cri-
stalli di nome diverso, oppure
come l'accoppiamento di due
diodi in antiparallelo.

Fig. 3 - Il transistor di tipo


NPN è li più comune fra i due
e tipi di semiconduttori, perché
prodotto in maggiore quantità
01 in virtù del basso costo di
B
realizzazione su scala indu-
= D02
NPN striale. Il disegno a sinistra
propone la struttura del tran-
slstor, quello al centro li suo
simbolo grafico e, a destra,
E
la corrispondente congiunzio-
ne di due diodi.

206
CORRISPONDENZE TECNICHE

Elenchiamo, qui di seguito, alcune corrisponden-


ze fra gli otto tipi di contenitori riportati in fi-
gura 4 i più noti tipi di transistor adottati nei
progetti mensilmente presentati in questo pe-
riodico. 1 • SOTJ0

[Sigla contenitore Transistor

SOT30 BC237 - BC238 - BC239


9 TO 1
- BC214 - BC215 - BC183
2N3642 - 2N3644

TOI ACI26 - AC127 - AC128 TO 78


AC130 - AC132
ACl71 - AC176 C»
I

TO18 2N2222 - 2N2219


BCI07 - BC108 - BC109
I
BCl77 - BC178 TO 5
AC186

TO5 2Nl711 - 2N1893


2N2905 - 2N2904
ASY26 - ASY8I
SOT 32
t,

SOT32 BD136 - BD137


BO170 • BD17t
BO189 - BD190

SOT9 BD106 - BO107 - BD109


BD124 - BD163
SOT 9
-
TO3 AUll0 - AUY29
!
2N2825 - 2N3055
BD142 - BD144 - BD145
TO 3
sOT56 Per transistor di potenza
e segnali a radiofrequenza]

CARATiERISTICHE ELETTRICHE
SOT56

Come accade per ogni altro componente elettro-


nico, anche per i transistor le varie case costrut-
trici elencano alcuni dati tecnici che sono nor-
malmente riportati negli appositi prontuari. E Fig. 4 - I transistor si differenziano fra loro, oltre che
per la categoria di appartenenza, anche per le varie
tra questi, i più importanti sono certamente i forme esteriori da essi assunte; quelle più comuni
valori delle tensioni tra gli elettrodi consentiti sono riportate in questo disegno. L'involucro può es-
dai limiti di sicurezza imposti dal fabbricante. sere metallico, di materiale sintetico o di vetro.
Ricordiamoli nelle loro espressioni più usuali :
Vce - Vcb - Vbe (figura 5). Il primo di questi,
Vce, indica quale valore di tensione si deve ap-

207
plicare, fra gli elettrodi di collettore e di emittore
del transistor, con terminale di base libero, affin-
ché non si verifichino effetti distruttivi di condu-
zione incontrollata. Il secondo dato, Vcb, consen-
te di stabilire in quale misura il valore della ten-
sione di base può scendere al di sotto di quello
di emittore ed è assai utile per il processo di in-
terdizione del transistor. E tale informazione e-
quivale a quella fornita dal valore della tensione
inversa Vbe, mentre quella fornita dal valore
della tensione diretta si identifica con il valore
VCE della tensione di una giunzione al germanio (0,2
V) o al silicio (0,6 V).
Un altro dato importante per ogni transistor è
costituito dal valore massimo della corrente che
~ può scorrere attraverso il collettore. Il quale, a
seconda del tipo di componente, può variare fra
E un decimo di ampère ed alcune decine di ampè-
re, ma anche di più in certi tipi speciali di tran-
sistor. In ogni caso questo dato deve essere in-
teso come il massimo valore impulsivo che non
Fig. 5 - Tra gli elementi di maggior interesse per il provoca fenomeni di surriscaldamento. In pratica
tecnico utilizzatore di transistor vengono sempre citati tuttavia, conviene sempre tenersi al di sotto di
i valori delle tensioni, in regime di lavoro, fra I tre tale limite e, comunque, entro i termini di massi-
elettrodi del componente: Vce - Vcb - Vbe. ma dissipazione del transistor.
Un ulteriore elemento di notevole importanza,
sempre citato fra le caratteristiche dei transistor,
è la " frequenza di taglio ", ovvero quel valore
di frequenza che provoca una riduzione del ren-
dimento del transistor. Naturalmente le frequen-
ze di lavoro oscillano fra i 100 KHz e i 5 GH.
Chiudiamo questa sommaria elencazione delle

e {
caratteristiche elettriche dei transistor citando,
per ultimo, il coefficiente di amplificazione /J (be-
ta), indicato con la seconda lettera dell'alfabeto
greco, che informa l'utente sulle possibilità dei
transistor di amplificare i vari segnali ad essi ap-

B plicati.

AMPLIFICAZIONE
1B Passiamo ora all'interpretazione del concetto di
amplificazione raggiunta con l'uso dei transistor.

E i/C
E per essere chiari il più possibile riferiamoci
ad un transistor di tipo NPN, ricordando che
questi tipi di transistor al silicio sono oggi i più
diffusi fra tutti, essendo assai più economica la
e} loro produzione rispetto ai corrispondenti mo-
delli PNP. Ebbene, se prendiamo in esame il
transistor di figura 6, possiamo affermare che,
Fig. 6 - e le correnti che attraversano gli elet- essendo interessato dal passaggio delle tre corren-
trodi transistor costituiscono dei dati molto
progettista, il riparatore di appa- ti di collettore, base ed emittore Ic- Ib- Ie, la
elettroniche e l'utente di semiconduttori. corrente di emittore equivale alla somma delle
La corrente di emittore equivale alla somma delle due correnti di base e di collettore, ossia:
correnti di base lb e di collettore lc.
le = le + lb

208
RI R2 R3

<
l
l li E
o
o
--
AMP
Fig. 7 - Con questo semplice
circuito applicativo è possi-
bile analizzare dettagliamente
il comportamento di un tran-
sistor di tipo NPN con coef-

"" ficiente di applicazione pari a


100. L'amperometro è in grado
di valutare quantitativamente
SI le correnti di collettore in cor-

b
>
/
ALIM.
rispondenza a quelle applica-
te sulla base del componente

e tramite il commutatore S1.

e
TR
BETA=/00

Il rapporto tra la corrente di collettore e quella mA e 100 mA rispettivamente. Di conseguenza


di base prende il nome di coefficiente di amplifi- le correnti di collettore misurate dall'amperome-
cazione del transistor (beta) : tro divengono 10 mA X 100 = 1.000 mA =
1 A e 100 mA X 100 = 10.000 mA =10 A.
= le : Ib
Si dice anche che l'amplificazione di un transi- INTERDIZIONE
stor è determinata dal rapporto delle variazioni
di corrente di collettore e quelle corrispondenti Cerchiamo ora di analizzare più dettagliatamente
di base. i vari fenomeni che si verificano in un circuito
Un transistor con coefficiente di amplificazione più complesso di quello di figura 7, sempre assu-
uguale a 100 provoca variazioni di corrente di mendo ad esempio un transistor dotato di coeffi-
collettore di 100 mA per ogni variazione di 1 mA ciente di amplificazione beta pari a 100. Faccia-
della corrente di base. Questa affermazione può mo quindi riferimento allo schema teorico di fi-
essere controllata attraverso il circuito teorico gura 8. Il quale, come quello esaminato in prece-
riportato in figura 7. Quando l'elettrodo di base denza, è fornito di commutatore S1 per consentire
non è collegato, cioè quando la tensione di base l'applicazione alla base di tre correnti diverse.
è di O mA, nessuna corrente attraversa il collet- L'alimentazione invece risulta aumentata a 30 V
tore e l'amperometro segna O mA. Commutando e sugli elettrodi di collettore e di emittore sono
S1 su RI, quindi applicando alla base di TR state collegate due resistenze. Quella di carico
una corrente di 1 mA, l'amperometro segnala un di collettore ha il valore di 20 ohm, quella di
passaggio di corrente attraverso il collettore pari emittore ha il valore di 5 ohm. I due voltmetri
a 1 mA x 100 = 100 mA. Con le successive V1 e V2 misurano rispettivamente le tensioni
commutazioni di S1 su R2 ed R3, le correnti ap- di caduta sulla resistenza R di emittore e sulla
plicate alla base di TR assumono i valori di 10 resistenza R di collettore.

209
RI R2 R3

NC

Fig. 8 - Con questo circuito


e 4%a
u
TR
B-=100
e
JOV
,=
applicativo si possono effet-
tuare misure di tensioni sugli
e
elettrodi di emittore e di col- V2
lettore di un transistor di ti-
po NPN caratterizzato da un
coefficiente di amplificazione
uguale a 100. Le resistenze 5n
di carico di collettore e di R emitt.
emittore sono necessarie per
provocare le rispettive cadu-
te di tensione.

Quando sulla base di TR non viene applicata Con una corrente di base di 10 mA e la conse-
alcuna corrente ed S1 si trova in posizione NC, guente corrente di collettore di 1 A, si misurano
il voltmetro Vl segna O V mentre il voltmetro le due nuove tensioni di Vl = 5 V e V2 = 30
V2 segna 30 V, cioè un valore di tensione pari a - 20 =10 V.
quello dell'alimentatore. In queste condizioni si Quando il transistor TR lavora nelle due condi-
dice che il transistor TR si trova all'interdizione. zioni elettriche ora citate, si suole dire che esso
funziona in "zona lineare".

CONDUZIONE IN ZONA LINEARE


SATURAZIONE
Se alla base del transistor TR si applica la corren-
te di 1 mA, la corrente di collettore assume il va- Abbiamo visto che applicando alla base del tran-
lore di 100 mA, così come abbiamo visto nel cor- sistor una corrente di 100 mA la corrente di col-
so dell'esame del circuito di figura 7. In tal lettore assume il valore di 10 A. Ma tale affer-
caso il voltmetro VI segna un valore di tensione mazione è valida per il circuito teorico di figura
pari a: 7. Nel circuito di figura 8 invece le cose vanno
diversamente. Infatti, ripetendo i calcoli prece-
dentemente eseguiti, con una corrente di collet-
Vl = le X Re= 100 mA X 5 ohm = 0,5 V tore di 10 A si verificherebbe su Re una caduta
di tensione Vl = 50 V. Il che diviene assoluta-
Il voltmetro V2 segna invece un valore di ten- mente impossibile se si pensa che la tensione di
sione pari a : alimentazione è di appena 30 V. Sulla resisten-
za di collettore Re si avrebbe addirittura una
V2 = Valim. - (Ic X Re) = 30 V caduta di tensione di 220 V. Che rappresenta
- (100 mA Xx 20 ohm) = 28 V un'ulteriore assurdità nelle condizioni circuitali

210
presupposte. La verità è che con la tensione di E con questo valore di corrente di collettore si
alimentazione di 30 V, il valore massimo di cor- suole anche dire che il transistor si trova in " sa-
rente che può scorrere attraverso il circuito è di: turazione". Più precisamente, per portare in sa-
turazione il transistor TR di figura 8, basta ap-
Valim. 30 plicare alla sua base una corrente di 12 mA.
lmax.r 1,2A Dunque, al di sopra del valore di corrente di
Rc + Re 25 collettore di 1,2 A non è possibile andare perché
il " carico esterno" non lo permette. Per quanto
Possiamo ora concludere dicendo che, nelle con- riguarda la dissipazione di potenza elettrica, pro-
dizioni elettriche in cui si trova il transistor TR vocata dal transistor, possiamo dire che questa
del circuito di figura 8, pur aumentando il valore è minima nelle condizioni di saturazione, mentre
della corrente applicata alla base, quello della è massima nelle condizioni intermedie fra lo
corrente di collettore non può superare 1'1,2 A. stato di interdizione e quello di saturazione.

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l'amplificatore EP7W) 2 amplificatori)

'
.
211
Un moderno
ed utilissimo sistema
di conteggio silenzioso
del tempo.

CLESSIDRA
ELETTRONICA
Il conteggio silenzioso del tempo con l'antico o- passare del tempo durante un esperimento, op-
rologio ad acqua o a sabbia, denominato cles- pure il fotografo nella sua attività in camera
sidra, risale ad alcune migliaia di anni fa. E lo oscura o, ancora, la massaia nell'espletamento de-
strumento rimane ancora un oggetto di curiosità, gli esercizi culinari.
storica od ornamentale, nei musei e nelle case. In pratica il temporizzatore potrebbe essere pa-
Ma non è su questo noto recipiente di forma co- ragonato ad una sveglia elettronica, anche se ri-
nica, il cui nome ci è servito per comporre un spetto a questa è molto più preciso nel computo
titolo, che ci proponiamo di richiamare l'atten- dei tempi, soprattutto nella misura dei minuti
zione del lettore. Anche se l'argomento trattato secondi.
in queste pagine riguarda proprio la misura del Una volta questo apparato era di tipo meccanico,
tempo e per il quale avremmo dovuto servirci, ma oggi quel temporizzatore è stato completa-
abusandone per l'ennesima volta, della parola mente superato dal temporizzatore elettronico,
" timer " che, in lingua italiana, viene tradotta con il quale si ha la possibilità di disporre di un
con l'espressione " temporizzatore " contatto elettrico chiuso od aperto soltanto per
Quello che ci accingiamo a presentare è un tem- il tempo prestabilito.
porizzatore elettronico a circuito integrato, ossia Molto spesso il temporizzatore elettronico viene
un dispositivo che tiene informato il tecnico sul abbinato con gli antifurti o, più generalmente

212
con i segnalatori ottici ed acustici. E' inutile,
infatti, tenere inserita la sirena di allarme di un
antifurto per lungo tempo ed è oltremodo sco-
modo, dopo la segnalazione di allarme, dovere
intervenire materialmente sul circuito per rimet- Semplicità circuitale ed ampia
terlo in stato di quiete.
possibilità di variazione
dei tempi di ritardo
PREGI DEL TEMPORIZZATORE caratterizzano il progetto
di questo interessante
Dalla definizione in generale di un dispositivo
temporizzatore, e dalla sua più o meno lunga temporizzatore elettronico.
storia, passiamo ora alla citazione delle caratteri- Con il quale si potranno
stiche più salienti, ossia dei pregi del circuito qui
presentato e descritto. E diciamo subito che il realizzare le più diverse
maggiore fra questi va individuato nella sempli- applicazioni pratiche
cità del progetto, che consente di variare ampia- che interessano la gamma dei
mente i tempi di ritardo con il cambiamento del
valore di uno o, tutt'al più, di due componenti. timer e quella degli allarmi
Per quel che riguarda poi la precisione della ri- acustici.
petibilità, possiamo dire che questa, pur non ap-
parendo eccezionale, è da considerarsi buona per
ogni uso dilettantistico dell'apparato.
Tutti questi pregi del temporizzatore sono rag-
giunti con il sistema di alimentazione a pila, sen-
za la necessità di ricorrere ad alcun circuito di
stabilizzazione della tensione. Ma ciò è stato pos-
sibile grazie all'impiego di un circuito integrato i 3 V e i 18 V, senza bisogno di speciali stabiliz-
della serie CMOS di cui vogliamo ora ricordare, zaz10m1.
sia pure brevemente, le caratteristiche fonda- Gli integrati CMOS risultano particolarmente
mentali. immuni da disturbi elettrici e ciò li rende utiliz-
zabili anche nelle applicazioni industriali più im-
pegnative. Ma la caratteristica che in misura
GLI INTEGRATI CMOS maggiore ci ha indirizzati alla loro scelta, per
questa nostra realizzazione, è da ricercarsi nell'al-
Con la sigla CMOS si designa una particolare tissimo valore dell'impedenza d'entrata che con-
categoria di circuiti integrati digitali realizzati sente di ottenere notevoli tempi di ritardo senza
con tecnologia di tipo MOS e nei quali sono in- l'uso di condensatori di capacità molto elevate.
corporati transistor MOS a canale N e a canale
P. L'accoppiamento tra questi due tipi di transi-
stor è sempre duale e viene realizzato in modo IL COMPARATORE DI SOGLIA
che, essendo un transistor conduttore, l'altro ri-
mane all'interdizione. Tale condizione ovviamen- Il progetto del temporizzatore sfrutta soltanto
te si manifesta sulla stessa linea. Ed il risultato quattro dei sei circuiti invertitori contenuti nel-
più significativo è quello di un assorbimento di l'integrato ICl che è di tipo 4069.
corrente debolissimo. Basta infatti ricordare, ad
esempio, che un circuito integrato di media com- La prima sezione dell'integrato (ICla) svolge la
plessità, realizzato con tecnologia CMOS, deter- funzione di comparatore di soglia ed è la vera
mina un assorbimento di corrente di pochi mi- responsabile del tempo di ritardo. Infatti, quan-
croampere, mentre in un equivalente circuito in- do si preme il pulsante Pl, il condensatore al
tegrato di tipo TTL l'assorbimento di corrente tantalio C 1 si carica fino ad assumere lo stesso
è di alcune decine di milliampere. valore della tensione di alimentazione del tempo-
Un'altra particolarità di notevole importanza, rizzatore (9 V). Successivamente, quando si ab-
relativa a questi tipi di circuiti integrati, consiste bandona il pulsante Pl, il condensatore CI co-
nella loro grande facilità di impiego pratico, fa- mincia a scaricarsi, a seconda della posizione del
vorito dalla vasta gamma di tensioni di alimen- commutatore S1, attraverso la resistenza RA op-
tazione che ad essi possono essere applicate, fra pure attraverso il collegamento resistivo in serie

213
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214
Fig. 2 - Piano costruttivo del temp orizzatore elettronico su basetta retta ngolare
munita di circuito stampato. Questa basetta riflette Il circuito teorico di figura 1
racchiuso fra' linee tratteggiate. Sul terminali, contrassegnati con i numeri 1 - 2 -
3-4-5-6-7 sl dovranno collegare gli elementi esterni, rappresentati rispetti-
vamente 'dal commutatore S1, dal pulsante PI dall'interruttore S2, dall'alimenta-
tore e dall'altoparlante.

COMPONENTI
Condensatori R7 4.700 ohm
C1 = 22 F - 24 VI (al tantalio) R8 100 ohm
C2 = 100.000 pF Varie
Resistenze IC1 CD4069 (integrato)
TR1 BC107
R1 10 megaohm TR2 2N1711
R2 = 10 megaohm s1 commutatore (1 via - 2 posizioni)
R3 10 megaohm S2 interruttore
R4 10 megaohm P1 pulsante
R5 1.000 ohm AP 8 ohm (altoparlante)
R6 10.000 ohm Alim. = 9 Vcc

R1 - R2 - R3. Contemporaneamente, la tensione alimentazione nella misura del 50%, lo stato lo-
sui terminale 1 dell'integrato inizia a salire, es- gico dell'ingresso dell'integrato deve considerarsi
sendo collegato su questo stesso piedino di ICI " O ", men tre quello sul terminale 2 (uscita di
anche il terminale negativo del condensatore al ICla) sale a " 1 ", provocando la saturazione del
tantalio Cl. Ma finché il valore di questa tensio- transistor TR1 e il blocco delle rimanenti tre se-
ne rimane al di sotto di quello della tensione di zioni dell'integrato.

215
l'uscita 2 di ICla si porta allo stato logico "O"
e blocca il transistor TRl. Ma con il transistor
TRl all'interdizione si sbloccano le sezioni IC 1 b
- ICIc ICId dell'integrato e la rete R6 - C2,
unitamente alle tre sezioni invertenti ora citate,
genera una oscillazione di bassa frequenza che
viene applicata, tramite la resistenza R7, alla ba-
se del transistor amplificatore TR2. Dall'emittore
di questo transistor il segnale amplificato viene
prelevato ed inviato, attraverso la resistenza R8,
all'altoparlante AP la cui impedenza si aggira
intorno agli 8 ohm.

LA COSTANTE DI TEMPO
Fig. 3 - Disegno del circuito stampato in grandezza
naturale che il lettore dovrà approntare prima di L'intervallo di tempo, che corre dal momento in
Intraprendere il lavoro costruttivo del temporizzatore cui si preme il pulsante Pl al momento in cui
elettronico.
inizia l'oscillazione, è in stretta relazione con la
costante di tempo RC del circuito d'entrata. A
seconda della posizione assunta dal commutatore
multiplo S1, esso vale:

0,8 X R4 X Cl
OSCILLAZIONE B.F.
oppure:
Quando la tensione, continuando a salire, supera
la soglia dei 4,5 V, cioè quando oltrepassa la mi- 0,8 X (R1 + R2 + R3) Xx Cl
sura del 50% della tensione di alimentazione,
Questa misura è ottenuta in minuti secondi se
le resistenze vengono espresse in megaohm e le
capacità in microfarad.
Il tempo di ritardo, come è facile intuire, cam-
bia attribuendo ai componenti citati (resistenze
e condensatori) valori diversi da quelli prescritti
nell'elenco componenti. Coloro che riuscissero a
reperire gli adatti potenziometri, potranno sosti-
tuire con questi le resistenze fisse R4 e la serie

V V V PIEDINO
13
Rl-R2, con lo scopo di perfezionare il temporiz-
zatore mediante elementi di regolazione manuale
dei tempi di ritardo.

MONTAGGIO DEL CIRCUITO

□□□
□□□ PIEDINI
Completato l'esame del circuito del temporizza-
tore di figura 1, non ci resta ora che invitare il
lettore alla costruzione del dispositivo seguendo
lo schema di figura 2.
9-10
Dovendo montare un circuito integrato, è consi-
Fig. 4 - Diagrammi relativi al segnali presenti su due gliabile l'uso di uno zoccoletto, il quale consente
diversi piedini dell'integrato ICI con il circuito o- di effettuare le necessarie saldature a stagno dei
scillatore In funzione.
piedini, sulle corrispondenti piste del circuito
stampato, senza correre il rischio di danneggiare
il componente con una eccessiva dose di calore

216
Fig. 5 - Schema elettrico del-
l'integrato adottat o nella co-
struzione del tem porizzatore
elettronico. La linea di ali-
mentazione positiva deve es-
sere collegata con il piedino
14, quella negativa con il pie-
dino 7. Si noti la presenza
del dischetto che funge da e-
lemento di riferimento per
l'individuazione numerica dei
piedini del componente.

erogata dal saldatore o a causa di perdite di ten- oppure per mezzo di due pile piatte da 4,5 V cia-
sione alternata dell'utensile. scuna collegate in serie tra di loro.
Nello schema di figura 2 si nota, in corrisponden- Una volta ultimato il montaggio di tutti i com-
ponenti elettronici sulla basetta del circuito stam-
za del piedino 1 di IC1, la presenza di un dischet-
pato, questa potrà essere inserita in un conteni-
to di riferimento che consente l'esatto orienta-
tore, sul cui coperchio si potranno applicare il
mento dell'integrato all'atto del suo inserimento pulsante Pi, il commutatore multiplo S1, l'inter-
nello zoccolo. ruttore S2 e l'altoparlante. Le due pile verranno
Il condensatore C 1 è di tipo al tantalio, cioè, fissate all'interno del contenitore nella posizione
come i condensatori elettrolitici, è un componen- più adatta. In ogni caso vogliamo ricordare che,
te polarizzato, che deve essere inserito nella ba- facendo riferimento al circuito teorico di figura
setta del circuito stampato in una precisa posi- 1, tutti gli elementi montati sulla basetta dello
zione, tenendo conto del terminale positivo e di stampato sono quelli racchiusi nel rettangolo a
quello negativo. linee tratteggiate. Gli elementi al di fuori di que-
Per i due transistor TRI - TR2 il riconoscimento ste linee debbono essere inseriti su una faccia del
della esatta posizione degli elettrodi di emittore contenitore o all'interno di esso.
- base - collettore rimane facilitato dalla presenza Per i lettori che amano addentrarsi maggiormen-
di una piccola lingua metallica, ricavata sul cor- te nell'analisi teorica del progetto abbiamo ripor-
po del componente, fra gli elettrodi di emittore tato in figura 4 l'andamento di due tipici segnali
rilevati all'oscilloscopio rispettivamente sui ter-
e di collettore.
minali 9- 10 e sul terminale 13, ovviamente con
A quei lettori che non riuscissero a reperire in il circuito oscillatore in funzione.
commercio il modello 4069, da noi prescritto nel-
In figura 5 abbiamo riportato lo schema teorico
l'elenco componenti per IC1, ricordiamo che que- dell'integrato IC1, con la numerazione dei suoi
sto potrà essere sostituito con i corrispondenti piedini e i collegamenti di questi con le corri-
integrati tipo 40106 74C04- 74C14 - 74C914. spondenti sezioni interne. In questo stesso dise-
Per quanto riguarda l'alimentazione del circuito, gno sono ben evidenziati i piedini dell'integrato
questa dovrà essere di 9 Vcc. L'erogazione può interessati dall'alimentazione della linea positiva
essere effettuata tramite apposito alimentatore e di quella negativa (piedini 14- 7).

217
AMPLIFICATORE
PER LABORATORIO
Accade spesso, durante il montaggio o il collaudo CARATTERISTICHE PRINCIPALI
di molti dispositivi elettronici, di ricorrere all'am-
plificazione di un segnale di bassa frequenza. Con Per il miglior apprezzamento del progetto, pre-
lo scopo preciso di controllarne la presenza e la sentato e descritto in questo articolo, elenchiamo
qualità, senza ricorrere all'uso del costoso oscillo- qui di seguito, le principali caratteristiche elet-
scopio, o di altri strumenti professionali, che triche che lo contraddistinguono.
l'hobbysta o lo ·sperimentatore dilettante diffi- L'elemento di maggior spicco è costituito dalla
cilmente possiedono. presenza di tre entrate indipendenti, ma tra loro
Per questa necessità del piccolo laboratorio, oc- miscelabili. Una di queste è accoppiabile con
corre un amplificatore ad audiofrequenza, di mo- sorgenti di segnali caratterizzate da uscite a bas-
desta potenza d'uscita, con banda passante anche sa impedenza; la seconda è di tipo a media im-
ridotta, ma dotato di notevole versatilità di im- pedenza e la terza è di alta impedenza, così da
piego, in modo da consentirne l'accoppiamento rendere possibile il collegamento con quasi tutti
con le più disparate sorgenti di segnali. i generatori di segnali di bassa frequenza.
Sensibili a tali esigenze dilettantistiche, i nostri La presenza di comandi separati di tonalità per
tecnici hanno voluto progettare il circuito di un i suoni acuti e per quelli gravi, la possibilità di
amplificatore che, in moltissime circostanze, si regolazione manuale del volume sonoro in alto-
rivelerà uno strumento di comodo, valido e ra- parlante e l'uso di un circuito integrato monoli-
pido aiuto. tico, che assicura una potenza d'uscita di 2 w,

218
E' dotato di
controlli di volume
e tonalità, per
le note alte e basse.

sono altri elementi positivi che meglio qualifica- sull'emittore, è molto bassa, mentre l'impedenza
no il nostro amplificatore. Il quale può essere d'uscita assume un valore praticamente pari a
indifferentemente alimentato con la tensione cli quello della resistenza di collettore R.
rete-luce, ridotta a 14 V, oppure con pile piatte Nella seconda configurazione, quella in posizione
da 4,5 V collegate in serie. centrale, il transistor è montato in un circuito con
Il valore della banda passante non costituisce un emittore a massa. In tal caso il valore dell'impe-
dato importante per gli usi cui è destinato il di- denza d'ingresso è medio, di alcune migliaia di
spositivo, così come poco interessa il tasso di di- ohm. Il valore dell'irppedenza d'uscita rimane an-
storsione. Ma possiamo comunque dire che, pres- cora pari al valore della resistenza di collettore R.
s'a poco, il primo è di 100 KHz, mentre il se- Il guadagno dello stadio è da considerarsi molto
condo si aggira intorno al 3% con un carico in alto, mentre quello dello stadio precedente risulta
uscita di 8 ohm (altoparlante). ancora più alto.
La terza configurazione, quella riportata in basso
di figura 1, è tipica di un transistor montato in
LE TRE ENTRA TE
circuito con collettore comune. In questo esempio
Ciascuna delle tre entrate, che caratterizzano il di montaggio di transistor l'impedenza d'ingres-
progetto dell'amplificatore di bassa frequenza, so è molto elevata, ossia di valore pari al prodot-
fa capo ad uno stadio transistorizzato. Vi sono to della resistenza R per il guadagno del transi-
quindi tre stadi preamplificatori iniziali diversi stor, mentre l'impedenza d'uscita è pari al va-
fra loro, perché diverse debbono essere le tre lore risultante dal computo del collegamento in
impedenze d'entrata. parallelo della resistenza di emittore R con quel-
La realizzazione dei tre stadi ora menzionati e la della sorgente di segnale divisa per il guadagno
stata ottenuta sfruttando le tre tipiche configura- del transistor.
zioni di uno stadio transistorizzato : quella con L'amplificazione ottenuta con questo tipo di con-
emittore comune, quella con base comune e figurazione, conosciuta anche con il nome di
quella con collettore comune. Queste stesse tre « configurazione con uscita di emittore » oppure
configurazioni vengono riportate in figura 1. « emitter follower », è pari all'unità, circa.
Quella più in alto riguarda il montaggio di un Possiamo riassumere quanto detto ora nel modo
transistor nella configurazione con base comune; seguente, facendo ovviamente riferimento al di-
in tal caso l'impedenza d'ingresso, che avviene segno di figura I :

219
Entr. bassa lmped. - base comune - amplif. elevata
Entr. media imped. - emittore a massa - amplif. elevata
Entr. alta imped. - collettore comune - amplif. unitaria

PROGETTO DELL'AMPLIFICATORE Una seconda particolarità del sistema di control-


lo attivo di tonalità scaturisce dalla variabilità li-
Le tre configurazioni circuitali riportate in figura neare dei toni bassi e di quelli alti, mentre nei
1 assumono un carattere prettamente simbolico. sistemi passivi le variazioni sono di tipo logarit-
In pratica, per una corretta applicazione di quei mico. In particolare, il potenziometro R13 con-
tre circuiti, sono necessarie le polarizzazioni dei trolla linearmente i toni bassi, il potenziometro
transistor, ottenute nel modo indicato nello sche- R18 controlla linearmente i toni alti.
ma completo dell'amplificatore di bassa frequenza Dal collettore del transistor TR4 viene prelevato
riportato in figura 2.
un segnale sufficiente a pilotare un amplificatore
I tre circuiti amplificatori-adattatori di impedenza
erogano dei segnali che vengono tra loro miscela- di bassa frequenza a circuito integrato tipo LM380
ti resistivamente tramite i componenti R3 - R7 ed (ICl). Più precisamente, il segnale viene applicato
Rl 1. Il segnale somma risultante viene inviato ad al terminale 2 attraverso il potenziometro R22
una rete di controllo di tonalità, che fa parte del- che consente la regolazione manuale del volume
la controreazione del transistor TR4, in modo da sonoro.
raggiungere un controllo attivo della tonalità dei L'integrato !Cl da noi adottato non richiede com-
segnali. Dunque, durante il passaggio del segnale ponenti esterni per il suo funzionamento, se si fa
attraverso la rete di controllo di tonalità, non si eccezione per la resistenza R24 e il condensatore
ottiene alcuna attenuazione del segnale, se i con- C18, che vengono inseriti, in parallelo con l'usci-
trolli si trovano in posizione media. Nei circuiti ta (terminale 8), al solo scopo di evitare eventuali
con reti passive, invece, il segnale subisce sempre fenomeni di oscillazione su carichi particolarmen-
una attenuazione. te difficili.

VANTAGGI DELL'INTEGRATO

E' evidente che il maggior vantaggio offerto da


un circuito integrato è quello della sua miniatu-
Pur essendo un amplificatore
rizzazione. Ma a questo se ne aggiungono altri,
di bassa frequenza, più o meno palesi.
questo dispositivo appare Quello che, per primo, emerge fra tutti è il prez-
come uno strumento zo del componente, che appare di gran lunga al
di sotto del prezzo di un analogo circuito costrui-
di utile e frequente impiego to con componenti discreti e al quale debbono
nel laboratorio del dilettante, sempre aggiungersi i costi degli elementi accessori,
giacché consente il rapido legati all'uso di una tecnologia piuttosto che di
un'altra.
controllo di funzionalità Nella quale si possono ravvisare diverse dimen-
e qualità dei più diversi tipi sioni del circuito stampato, dell'alimentatore e di
di sorgenti audio, altri elementi.
Ma esiste ancora un altro importante punto a fa-
a bassa, media ed alta vore degli integrati: l'affidabilità. Che deriva dal-
frequenza. le stesse probabilità di quanto riscontrabile nella
natura di un solo transistor e per cui essa appare
tanto maggiore quanto più elevato è il numero dei
componenti "integrati".

990
La maggior affidabilità dipende anche dal minor
numero di componenti utilizzati e, quindi, da una
più ridotta quantità di saldature e collegamenti
che, in ogni caso, possono costituire fonti di guasti.
@

L'INTEGRATO LM380 $ use.


L'integrato LM380 è un amplificatore audio di
tipo monolitico, ricavato cioè da un'unica piastri-
na di silicio in grado di svolgere completamente
le funzioni di preamplificazione ed amplificazione
finale, con l'aiuto di un ridottissimo numero di = l[ i
%i
u e

componenti esterni.
8ASSA IMPED
Le caratteristiche dell'integrato sono riportate a
parte. Ma, oltre a queste, che definiscono già LM 0
380 come un amplificatore integrato di tutto ri-
spetto, va ricordato che il dispositivo è protetto
contro i cortocircuiti d'uscita dalla presenza di
elementi limitatori di corrente; il dispositivo è

4
anche protetto termicamente in modo automatico;
non appena l'integrato raggiunge un certo valore
di temperatura considerata pericolosa (150'C alla
giunzione), il sistema automatico entra in azione use.
bloccando il funzionamento dell'amplificatore.

SEZIONE ALIMENTATRICE MEDIA IMPED


4
u e
0
Completiamo l'esame del progetto dell'amplifica-
tore di figura 2 con l'interpretazione della sezione
alimentatrice riportata sull'estrema destra.
La tensione alternata di 14 V, prelevata dall'av-
volgimento secondario di un apposito trasforma-
tore da rete-luce, deve essere raddrizzata e livel-
lata prima di venir applicata all'integrato e ai
transistor . b
La rettificazione a doppia semionda è attuata dal
raddrizzatore a ponte Pl da 80 V 1 A. Il livella-
mento viene effettuato dal condensatore elettro- ALTA IMPEDO
litico C20.
I due condensatori C22 - C23 svolgono funzioni
antidisturbo, mentre la resistenza R25 limita i
picchi di corrente nel ponte durante la carica del-
l'elettrolitico.

Fig. 1 - Queste- sono le tre configurazioni più tipiche


MONTAGGIO DELL'AMPLIFICATORE di• montaggio di un transistor amplificatore. Più pre-
cisamente, dall'alto verso il basso: « con base co-
La realizzazione dell'amplificatore non è difficile, mune , « con emlttore a massa » e • con. collettore
comune ». Questi schemi assumono ovvhamente si-
ma richiede un certo impegno a causa del grande gnificato simbolico, dato che per un corretto fun-
numero di componenti che concorrono alla for- zionamento det transistor si debbono collegare ad
mazione dell'intero dispositivo. esso alcuni componenti elettronici.
L'uso del circuito stampato è quindi d'obbligo e
verrà costruito riproducendo integralmente il di-

221
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222
CARATTERISTICHE DELL'INTEGRATO LM380

Tensione di alimentaz. : 8 + 22V


Guadagno tipico: 50 volte (34 dB)
Potenza d'uscita con alimentaz. 12 V: 2,5 w
Distorsione con carico 8 ohm: 3%
Potenza d'uscita con alimentaz. 20 V: 5W
Distorsione tipica con 1 W d'uscita: 0,2%
Banda passante: 100 KHz
Impedenza d'ingresso : 150.000 ohm
Impedenza d'uscita: 4 + 16ohm
Consumo tipico a riposo: 7 mA
Corrente di cortocircui to: 1,3 A

< COMPONENTI I
Condensatori R4 = 150 ohm
R5 = 2,2 megaohm
c1 = 10 F - 16 VI (elettrolitico) R6 = 2.200 ohm
C2 = 1O F - 16 VI (elettrolitico) R7 = 4.700 ohm
Cc3 = 50 F - 16 VI (elettrolitico) R8 = 1.000 ohm
C4 = 10 F - 16 VI (elettrolitico) R9 = 2,2 megaohm
C5 = 10 F - 16 VI (elettrolitico) R1O = 4.700 ohm
C6 = 50 F - 16 VI (elettrolitico) R11 680 ohm
=
C7 = 1O µF - 16 VI (elettrolitico) R12 220 ohm
=
C8 = 1O F - 16 VI (elettrolitico) R13 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C9 = 100 F - 16 VI (elettrolitico) R14 = 1.000 ohm
C10 = 22.000 pF R15 = 10.000 ohm
C11 = 47.000 pF R16 2.200 ohm
=
C12 r 47.000 pF R17 2.200 ohm
=
C13 = 22.000 pF R18 = 47.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C14 = 10 F - 16 VI (elettrolitico) R19 = 330.000 ohm
C15 = 150 pF R20 470 ohm
=
C16 = 10 F - 16 VI (elettrolitico) R21 4.700 ohm
=
C17 = 100 F - 16 VI (elettrolitico) R22 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
C18 = 100.000 pF R23 2.200 ohm
=
C19 = 470 F - 12 VI (elettrolitico) R24 = 2,2 ohm
C20 = 3.000 F - 25 VI (elettrolitico) R25 = 1 ohm
C21 = 100.000 pF
C22 = 100.000 pF Nota: tutte le resistenze elencate sono da 1 /4 W;
C23 = 100.000 pF fa eccezione la R25 che è da 1 /2 W.

Resistenze Varie
R1 = 2,2 megaohm TRI- TR2 - TR3 - TRA = BC237
R2 = 2.200 ohm ICI = LM380 (integrato)
R3 = 4.700 ohm P; = raddrizz. a ponte (80 V - 1 A)

223
Ng ---
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Lu ..._
f.._ ---
OH
Q -.J
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IUIN3 8IN3 [ ):il N3

224
IL LIBRO DEL CB
Fig. 3 - Piano costruttivo, su circuito
stampato, dell'amplificatore per labora-
torio. La numerazione, riportata accanto L. 14.000
al vari terminali del circuito, corrispon-

4
de esattamente a quella presente negli
schemi delle figure 2 e 5. I tre ponti-
celli, collegati in prossimità dell'inte-
grato, delle resistenze R6-R12 e della
resistenza R9, sono semplici spezzoni
di filo conduttore da inserire sulla fac-
cla della basetta rettangolare opposta
a quella in cui appaiono 'le piste di
rame.

COMUNICARE VIA RADIO


di RAOUL BIANCHIERI
segno proposto in figura 4 in scala unitaria (gran- 422 pagg. - 192 illustrazioni - formato
dezza naturale). 15x21 - copertina plastificata.
Il montaggio dei vari elementi si effettua tenendo
sott'occhio il disegno del piano costruttivo di fi-
gura 3.
I componenti esterni, ossia i tre potenziometri, le Pur essendo rivolta agli amatori radio
boccole d'entrata dei segnali, l'altoparlante e il CB, quest'opera offre a tutti coloro
trasformatore di alimentazione, andranno collega- che desiderano iniziarsi alla tecnica
ti con i punti di ancoraggio contrassegnati con gli delle telecomunicazioni un indispensa-
stessi numeri riportati nello schema elettrico di bile complemento ai testi scolastici.
figura 2, quello pratico di figura 3 e quello sim- Lo scopo che la pubblicazione si pre-
bolico di figura 5. L'integrato IC 1 potrà essere figge è quello di divulgare, in forma
inserito tramite apposito zoccoletto, avendo cura piana e discorsiva, la conoscenza tec-
di rispettarne il senso di applicazione, facendo nica e quella legislativa che unita-
quindi riferimento al dischetto riportato in corri- mente affiancano le trasmissioni ra-
spondenza del terminale 1 del componente. dio in generale e quelle CB in parti-
Nell'applicare il raddrizzatore a ponte si faccia colare.
bene attenzione ad inserire il terminale positivo di
questo sull'apposita pista dello stampato, che deve
essere la stessa in cui verrà saldato il terminale
L'Autore ha raccolto in questo volu-
positivo del condensatore elettrolitico C20. Il ter-
me tutti gli argomenti riguardanti la
minale negativo del ponte verrà ovviamente col-
ricezione e la trasmissione dei mes-
saggi radio, quale contributo appas-
legato con la pista di rame relativa alla linea
sionato di solidarietà verso la vasta
di massa.
schiera di radioamatori già operanti
Il lavoro di montaggio si completa con il collega- nella Banda Cittadina e soprattutto
mento di un trasformatore di alimentazione da verso coloro che riel futuro la accre-
10 W, dotato di avvolgimento primario a 220 Vca sceranno.
e secondario a 14 Vca. L'altoparlante dovrà avere
un'impedenza di 4±-8 ohm e una potenza di 5 W
o più. I tre connettori relativi alle tre entrate del-
l'amplificatore potranno essere del tipo RCA.
Il tutto andrà racchiuso in un contenitore metal-
lico allo scopo di evitare ogni possibile captazione
di ronzii. Il contenitore verrà collegato, in un solo
punto, con la linea negativa del circuito di ali-
mentazione.

225
1. o
+

'
oo o
15
a=l
lg-o
16
-+ +
Fig. 4 - Disegno in, scala unitaria (grandezza naturale) delle piste di rame che
compongono il circuito stampato che il lettore dovrà costruire prima di iniziare
le molteplici operazioni di montaggio dell'amplificatore.

COLLAUDO E UTILIZZAZIONE 7 + 8 V. Per il transistor TR3 invece si dovranno


misurare 3 + 5 V sul suo emittore; se ciò non fosse
Prima di considerarlo pronto per l'uso, l'amplifi- occorrerà, variare il valore della resistenza R9
catore richiede qualche controllo elettrico. Subito (valore prescritto di 2,2 megaohm) fino ad otte-
dopo, ovviamente, aver constatato l'esattezza del- nere il risultato necessario.
l'intero montaggio.
Subito dopo questi semplici interventi di messa a
In pratica si tratta di effettuare qualche misura
punto l'amplificatore da laboratorio potrà consi-
di tensioni continue con un normale tester. Per
esempio, se il valore della tensione rilevata sul col- derarsi pronto per l'uso. Le varie sorgenti dovran-
lettore di TRl dovesse risultare diverso da 7 +8 no essere collegate con l'ingresso più idoneo del-
V, si dovrà ritoccare il valore della resistenza Rl l'amplificatore, ricordando che il primo di questi
(valore prescritto di 2,2 megaohm) fino a far rien- (ENTR. 1) è a bassa impedenza e può essere ad
trare la tensione entro i limiti ora citati. Questa esempio utilizzato per l'accoppiamento con alto-
stessa operazione deve effettuarsi sulla resistenza parlanti in funzione di microfoni, il secondo (EN
R5 (valore prescritto di 2,2 megaohm), se il valore TR. 2) è a media impedenza (600- 10.000 ohm)
della tensione misurata sul collettore del transi- e può ad esempio servire per il collegamento con
stor TR2 dovesse apparire fuori dell'intervallo di microfoni dinamici e con preamplificatori a basso

226
CON TR OLL O
B45S1

• I ~ m---------, T RASE

T-
lp{2

I
SI
• 47]
RETE

m-n-

CONTROLLO
ALTOP
ALTI t,·8 .fl.

Fig. 5 - Schema simbolico dell'intero piano realizzativo dell'amplificatore. Il tra-


sformatore di alimentazione è da 1 O W circa. Questo insieme di elementi deve
essere racchiuso In un contenitore metallico con funzioni di schermo elettro-
magnetico.

livello di segnale, il terzo (ENTR. 3) è ad alta gente di segnali. L'uso più tipico di questa entrata
impedenza e può rendersi utile tutte le volte che dell'amplificatore è certamente quello con i micro-
occorre far in modo di non sovraccaricare la sor- foni piezoelettrici.

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Chi comincia soltanto ora a muovere i primi passi nel mondo dell'elettronica non può sottoporsi a spese
eccessive per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essen-
zialmente dilettantistico. Il saldatore del principiante, dunque deve essere economico, robusto e versatile, così
come è qui raffigurato. La sua potenza è di 40 W e l"alimentazione è quella normale di rete-luce d1 220 V.

227
UTILE
AGLI
HOBBVSTI

NON
SPRECA
ENERGIA

Molti motorini elettrici, alimentati in corrente con- dei contatti che, a lungo andare, si manifesta at-
tinua, come ad esempio quelli che provvedono a traverso guasti anche irreparabili.
far correre i trenini elettrici, debbono essere forniti In ogni caso i motori in corrente continua sono
di un controllo elettronico di velocità. E questo esclusi da questo metodo di controllo.
controllo deve essere effettuato molto accurata- Talvolta si ricorre anche all'uso di reostati di po-
mente, con apparati che salvaguardino il motore tenza, ma anche questo sistema è da considerars1
elettrico dai sovraccarichi e da eventuali corto- troppo elementare e ormai superato dal progresso
circuiti. L'argomento trattato in queste pagine, dell'elettronica. I reostati, infatti, producono
dunque, interessa principalmente tutti i ferromo- eccessivo calore, cioè trasformano buona parte
dellisti, ma non mancherà di suscitare curiosità dell'energia elettrica in energia termica, con una
in molti altri appassionati delle più svariate ap- spesa assolutamente inutile che si traduce, in pra-
plicazioni elettriche ed elettroniche. tica, in un aumento della... bolletta della luce.
Nei più normali tipi di alimentatori per motori
elettrici di piccola potenza, la regolazione della CONTROLLO ELETTRONICO
velocità vien fatta applicando all'avvolgimento
secondario del trasformatore di alimentazione un La soluzione più attuale e più corretta consiste,
certo numero di prese intermedie; per mezzo di invece, nel realizzare un alimentatore dotato di
un commutatore si sceglie poi la presa interme- un dispositivo elettronico in grado di controllare
dia più idonea alla velocità con cui si intende far con precisione e regolarità, la tensione continua
ruotare l'asse del motore. Ma questo sistema pre- di uscita, che rappresenta l'elemento determinan-
senta taluni inconvenienti. Il primo fra tutti è te della velocità dei motori elettrici in corrente
quello di non poter disporre di un regolatore di continua e di piccola potenza, cioè dei motori
velocità progressiva, ma soltanto un sistema di ad eccitazione tramite magnete o in derivazione.
variazione a scatti, così che la tensione può risul- L'argomento.è molto interessante soprattutto per-
tare eccessiva o insufficiente. Il regolatore a scat- ché si presta a molte soluzioni che permettono di
ti, poi, produce sempre effetti spiacevoli durante costruire alimentatori elettronici ad elevato rendi-
le manovre di avviamento, di arresto o di inver- mento, che riducono il consumo alla sola poten-
sione di velocità. Perché, a causa delle correnti za elettrica assorbita dal motore, con una dissi-
in gioco e dell'induttanza presentata inevitabil- pazione assolutamente trascurabile di energia e-
mente dal .carico, si verifica sempre un logorio lettrica.

228
VARIATORE
DI VELOCITA
PER MOTORINI CC
La precisione circuitale di un alimentatore elet- REGOLAZIONE A TRANSISTOR
tronico e la sua regolazione progressiva rappre-
sentano due elementi di fondamentale importan- Le limitazioni di esercizio dei sistemi di controllo
za, non solo per le caratteristiche elettriche della prima citati vengono facilmente superate con la
regolazione, ma anche per quelle di ordine mec- regolazione transistorizzata. La quale, tenuto con-
canico. Infatti, soltanto con questi concetti è pos- to del prezzo di gran lunga inferiore di un tran-
sibile realizzare un comando di velocità attraver- sistor di potenza, di ottima qualità, rispetto a
so un normale potenziometro, di piccola potenza, quello di un potenziometro dissipatore di poten-
di facile regolazione e preciso in ogni manovra. za elettrica, appare oltretutto molto economica.
Il comando agevole e la sua sicurezza sono fat-
Con i transistor poi si possono costruire dei varia-
tori che possono scongiurare ogni inconveniente
tori di tensione caratterizzati da una bassa resi-
di pilotaggio dei motori.
stenza equivalente d'uscita, che permette ai moto-
rini in corrente continua di sfruttare, con qual-
siasi condizione di alimentazione, la massima cop-
pia di spunto. In virtù della funzione amplifica-
trice dei transistor, poi, è possibile servirsi, per la
regolazione della tensione di alimentazione dei
motorini, di comunissimi potenziometri (trimmer)
di bassa potenza del tipo di quelli utilizzati nei
Il dispositivo presentato circuiti radio, televisivi, amplificatori, ecc.
in questo articolo
è moderno, semplice ed CONFIGURAZIONE DARLINGTON

economico e potrà interessare Facendo riferimento allo schema elettrico di figu-


ra 1 si può notare che il circuito del nostro ali-
una vasta schiera di mentatore è pilotato da due transistor di tipo
modellisti, compresi coloro NPN, al silicio, che costituiscono gli elementi re-
golatori di potenza. Pochi altri elementi passivi
che vorranno sostituire, completano il progetto di figura 1.
I due transistor TRl e TR2 sono accoppiati se-
con un circuito più moderno, condo la tipica configurazione denominata Dar-
lington, che permette di ottenere dai due semi-
il vecchio reostato a filo
conduttori un unico virtuale transistor, la cui ba-
o il regolatore a scatti. se è quella di TRl, l'emittore è quello di TR2 ed
il collettore è quello comune ai due transistor.
li vantaggio di questo supertransistor (la configu-
razione Darlington viene chiamata anche super-

229
R1 IP1

TR2
e

+
PRESA
07 MOTORE
cc

Fig. 1 - La regolazione della velocità dell'albero rotante di un piccolo motore


elettrico, alimentato in corrente continua, si ottiene manovrando il perno del
potenziometro Rf. Il diodo led tiene informato l'operatore sullo stato elettrico,
acceso o spento, del circuito. Le tensioni di alimentazione. devono rimanere
entro i limiti riportati nel disegno.

-----COMPONENTI----
R1 5.000 ohm (potenz. a variaz. lin) DL = diodo led
R2 vedi testo TR1 2N1711
D1 diodo al silicio (1N4001) TR2 2N3055
S1 interrutt.

alfa) è quello di possedere un guadagno molto ANALISI DEL CIRCUITO


elevato, approssimativamente pari al prodotto dei
guadagni dei due singoli transistor, pur conser- Esaminiamo ora il circuito del nostro variatore
vando le caratteristiche di transistor di potenza di velocità per motorini elettrici, alimentati con
offerte da TR2. La configurazione Darlington tensioni continue, riportato in figura 1. L'unico
permette quindi di ottenere transistor di potenza elemento di regolazione è costituito dal poten-
di elevato guadagno. ziometro Rl, che è di tipo a variazione lineare
Vogliamo ricordare al lettore che, in commercio, e che consente di controllare manualmente la ve-
si possono trovare transistor di potenza nel cui locità del motore collegato al circuito.
involucro è già realizzato un accoppiamento Dar- Il cursore del potenziometro Rl è direttamente
lington. Ma il loro costo è ancora abbastanza e- collegato con la base del transistor TRl, che è
levato e l'accoppiamento dei due transistor di- un semiconduttore di piccola potenza e di tipo
stinti è sempre da preferirsi. NPN. Questo componente rappresenta il primo

230
PRESA
MOTORE

Flg. 2 - Il montaggio del componenti del circuito variatore di velocità di motorini


elettrici di piccola potenza si realizza net modo qui indicato, utilizzando come
supporto una piastra metallica destinata poi a fungere da coperchio di chiusura
di un contenitore, nonché, da pannello frontale del dispositivo. I principianti
debbono far bene attenzione ad Inserire nel verso esatto i componenti polariz-
zati DI - DL.

elemento amplificatore della configurazione Dar- alimentazione, circa, fino a zero. E la regolazione
lington di cui abbiamo interpretato, in preceden- in uscita "sotto carico " appare estremamente
za, il principio teorico di funzionamento. L'emit- lineare, purché la corrente assorbita dalla base
tore TRl è direttamente collegato con la base del transistor TRl sia soltanto una frazione della
del transistor dì potenza TR2, che è un NPN di corrente che fluisce attraverso il potenziometro
tipo 2N3055. Si tratta di un transistor molto co- Rl.
mune in commercio, caratterizzato da notevoli Facciamo un esempio in grado di chiarire que-
doti di robustezza, di grande potenza e di costo sto importante concetto. Se si alimenta il dispo-
relativamente basso. sitivo con la tensione continua di 15 V, la cor-
rente che scorre attraverso il potenziometro Rl
L'uscita del transistor TR2, destinata al control-
è di 3 mA. E se il transistor TR 1 presenta un
lo della velocità dei piccoli motori elettrici, an-
guadagno di 100, mentre il guadagno di TR2 è
ziché essere rappresentata dal suo collettore, si
di 50, si realizza un virtuale transistor Darlington
identifica con l'elettrodo di emittore. Con que-
il cui guadagno è di :
sto sistema il valore della tensione d'uscita ri-
sulta pari a quello impostato tramite il potenzio-
100 X 50 = 5.000
metro Rl, meno quello della caduta di tensione
sulle due giunzioni base-emittore di TRl e TR2 Dunque, se il carico esterno assorbe una corrente
per complessivi 12 V. Dunque, variando la posi- di 0,5 A, la corrente di base su TRl necessaria
zione del cursore del potenziometro Rl, si ottie- per il montaggio di quel carico, è di:
ne una escursione della tensione d'uscita da un
valore massimo, pari a quello della tensione di 0,5 A : 5.000 = 10 A

231
Fig. 3 - II transistor di po-
tenza deve essere mon-
tato sulla piastra metalli-
ca in posizione esterna,
onde favorire to scambio
di energia termica con l'a-
ria circostante. Del diodo
led è visibile soltanto la
parte opposta a quella in
cui sono presenti gli elet-
trodi di anodo e di catodo.
I due spinotti servono per
I collegamenti con Il mo-
torino elettrico.

che è corrente di intensità assolutamente trascu- gata in serie al diodo led DL, in corrispondenza
rabile rispetto a quella di 3 mA che circola at- con i più significativi valori delle tensioni con
traverso il potenziometro Rl. cui si alimentano i piccoli motori elettrici.
La situazione non peggiorerebbe neanche con
l'assorbimento in uscita di 1 A, perché la regola- TABELLA VALORI DI R2
zione rimarrebbe anche in questo caso più che
lineare. Tensioni di allm. Valori di R2

9V 680 ohm
EXTRATENSIONI INVERSE I 12 V 1.200obm
15 V 1.500 ohm
Lo schema del progetto di figura 1 è completato 2.200 ohm
24 V
dalla presenza di un diodo al silicio (D 1), colle-
gato in parallelo con il carico. Questo elemento
è assolutamente necessario se si vogliono elimina-
re le extratensioni inverse, normalmente generate REALIZZAZIONE PRATICA
dai carichi induttivi. Le quali porterebbero ine-
vitabilmente alla distruzione i due transistor TRl La realizzazione pratica di questo semplice pro-
e TR2. getto è alla portata di tutti e non presenta alcuna
Il diodo led (DL), collegato in parallelo con la- difficoltà di ordine pratico. Il montaggio dei vari
limentatore, ha lo scopo di tenere informato l'o- componenti deve essere fatto su una piastra me-
peratore sulla presenza o meno nel circuito della tallica, che funge da coperchio di un contenitore
tensione di alimentazione. di qualsiasi tipo di materiale, seguendo il piano
Il valore della resistenza R2 dipende da quello costruttivo di figura 2.
della tensione di alimentazione con cui si fa fun- Il diodo Dl, che è di tipo 1N4001, è un compo-
zionare il circuito. Esso dovrà comunque essere nente polarizzato; esso deve quindi essere inserito
tale da far circolare, attraverso il diodo led, una nel circuito tenendo conto delle sue esatte pola-
corrente di 10-;- 20 mA. Nell'apposita tabella ri- rità.
portiamo alcuni valori della resistenza R2, colle- La lettura dei terminali del transistor TRl si

232
effettua facilmente considerando che l'elettrodo
di emittore è situato in prossimità della tacca
presente sull'involucro esterno metallico del com-
ponente. Quello di base si trova in posizione in- E e
termedia fra i tre, mentre quello di collettore è
situato in posizione opposta.
La lettura dei terminali del transistor TR2 si
ottiene osservando il disegno riportato in figura
4. Questo transistor deve essere raffreddato at-
traverso la piastra metallica che fa da supporto
a
al circuito, mentre per il transistor TRl è suffi-
ciente il raffreddamento naturale.
2N3055
Ai principianti ricordiamo che il terminale di
Fig. 4 - Si tenga presente. che Il transistor di potenza
collettore del transistor TR2 è rappresentato da TR2 assume l'espressione pratica qui riportata. Tutto
tutto il suo involucro metallico esterno. Ciò può H contenitore metallico esterno costituisce l'elettrodo
consigliare l'uso di un foglietto di mica, interpo- di collettore.
sto fra il componente e la superficie della piastra
metallica, avendo cura di spalmare fra le varie
superfici in contatto una buona quantità di gras-
so al silicone, che migliora il processo di condu-
zione termica. Assieme al foglietto di mica si do-
vranno usare anche gli isolatori passanti per le
viti di fissaggio e per gli elettrodi di base e di che il transistor deve essere applicato sulla parte
emittore del transistor. Tutto ciò verrà ovviamen- superiore della lastra metallica, così come chiara-
te eseguito nel caso in cui si volesse mantenere mente indicato nel disegno di figura 3, nel quale
il pannello frontale del dispositivo libero dalla si vede la composizione finale del pannello del
tensione di alimentazione. Quel che importa è variatore di velocità.

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Tipo di modulazione in ampiezza (AM)
Alimentazione 9 ± 16 Vcc
Corrente assorbita 80+ 150 mA
Potenza d'uscita 350 mW con 13,5 Vcc
Profondità di mod. 40%/ circa
Impedenza d'ingresso superiore ai 200.000 ohm
Sensibilità d'ingresso regolabile
Portata 100 m. : 1 Km.
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Entrata micro piezo, dinamico
SPERIMENTALI VIA RADIO
e pick-up
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sintonia- 1 circuito integrato - 1 zoccolo porta integrato- 1 diodo al germanio - 1 commutatore
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- 2 viti fissaggio variabile.

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di 6 e 9 V Via Zuretti n. 52. S1 prega di scrivere
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n. 1 matassina filo-stagno con anima disos- precisione: cognome, nome, indirizzo,
sidante forma di abbonamento e data di
n. 1 prontuario del dilettante decorrenza dello stesso.
Tutti possono scriverci, abbonati o no,
rivolgendoci quesiti tecnici inerenti i va-
ri argomenti presentati sulla rivista. Ri-
sponderemo nei limiti del possibile su
questa rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma scegliendo, di
volta in volta, quelle domande che ci
saranno sembrate più interessanti. La
regola cl vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclusivamen-
te concepiti ad uso di un solo lettore.

LA POSTA , 1

DEL
LETTORE %% I 1/

Frequenze amatoriali Per quanto riguarda invece le sigle VHF ed


UHF, queste rappresentano le lettere iniziali
Pur essendo ancora un principiante, mi ripromet- delle espressioni inglesi « Very High Frequency »
to di svolgere, in un prossimo futuro, un ambi- e «Ultra High Frequency » e vogliono signifi-
zioso programma nell'ambito di quella disciplina care rispettivamente, « altissime frequenze» e
che, almeno per me, è la più interessante di tut- « frequenze ultra alte». Le prime si estendono
ta l'elettronica, cioè il radiantismo. Nelle mie fra i 30 e i 300 M Hz, le seconde fra i 300 e i
intenzioni vi è ovviamente anche l'aspirazione 1.000 MHz. Si suole anche dire che le VHF so-
al conseguimento della patente di radioamatore, no onde ultracorte, mentre le UHF sono micro-
onde potermi esercitare giornalmente in questa onde. E veniamo alla risposta che, fra tutte, sia-
prestigiosa attività. Per ora vorrei cominciare a mo certi le interessa di più : i valori delle fre-
conoscere il significato delle sigle VHF - UHF, quenze assegnate ai radioamatori che risultano
i valori in frequenza delle gamme FM ed aero- di maggiore importanza. Eccoli:
nautiche, nonché quelli di maggior interesse at-
tualmente assegnati ai radioamatori e, se possibi- 3,5 MHz ± 3,8 MHz
le, i titoli di alcuni libri inerenti al radiantismo. 7 MHz : 7,1 MHz
COTTINI RENATO 14 MHz ± 14,35 MHz
Bologna 21 MHz : 21,45 MHz
28 MHz : 29,7 MHz
144 MHz + 146 MHz
La gamma a modulazione di frequenza (FM), 430 MHz + 440 MHz
riportata sulle scale di buona parte dei ricevi-
tori radio di tipo commerciale, si estende fra i Alla sua ultima domanda rispondiamo con l'in-
valori di 88 e 104 M Hz. Al di sopra di questo vito a recarsi presso un negozio di materiali per
secondo valore e fino ai 144 MHz le bande di radioamatori in cui si vendono anche libri e ri-
frequenza sono riservate al traffico aeronautico. viste specializzate.

243
Analisi dell'integrato 7400

Sono un giovane lettore del vostro piacevole pe- t)+5/


riodico e mi sento particolarmente attratto da
quel moderno settore dell'elettronica costituito
dalle tecniche digitali. Tuttavia, non posseden-
do una cultura di base, sono costretto a far uso
di molti circuiti senza comprenderne a fondo il
funzionamento. Ora, considerando che la rivista
è indirizzata soprattutto ai principianti deside-
rosi di imparare, vi sarei grato se mi spiegaste
come funziona, sotto l'aspetto elettrico, quindi
non logico, una porta NAND di tipo TTL
(7400). Potete soddisfare questa mia curiosità?
ZILIO BRUNO
Roma
1Kn
Dentro l'integrato logico non vi è nulla di misterio-
so o di complicato. Perché esso è principalmente
COMUNE
composto da un insieme di resistenze e transistor
collegati in modo da realizzare una certa funzio-
ne logica. Lo schema qui riportato, ad esempio,

KIT - BOOSTER BF
Una fonte di energia complementare in scatola di montaggio

L. f1.500
PER ELEVARE
LA POTENZA DELLE
RADIOLINE TASCABILI
DA 40 mW A 10 W!

Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-


to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

.

244
propone l'equivalente di una delle quattro porte ne, dato che la base del transistor è polarizzata
NAND che compongono l'integrato 7400. In es- con la tensione positiva di 5 V attraverso la re-
so, l'unico elemento che può destare curiosità, è sistenza da 4.000 ohm. Ma la conduzione del tran-
costituito dal transistor multiemittore, cui sono sistor d'ingresso provoca quella del transistor in-
collegate le due entrate E1-E2. Questo transistor termedio e, conseguentemente, anche quella del
può essere considerato come un normale compo- transistor d'uscita verso massa, con l'interdizione
nente in cui l' emittore sia stato suddiviso in due del transistor d'uscita verso la tensione positiva.
parti isolate fra loro. Il funzionamento di tale La condizione logica verrà invertita soltanto a
componente si interpreta nel modo seguente. patto che entrambe le entrate siano connesse al
Quando risulta a massa anche una soltanto delle livello 1 (tensione positiva di 5 V), il che inter-
due entrate El o E2, il che significa che le stesse dice il transistor d'ingresso e provoca il cambia-
entrate, una delle due o entrambe, risultano a mento completo dello stato dei rimanenti tran-
livello zero, si verifica il fenomeno della conduzio- sistor.

Regolatore di velocità vedere, un circuito integrato di tipo TCA 900


che, da solo, effettua la stabilizzazione della ve-
Il regolatore di velocità del mio registratore a locità dei motorini alimentati in corrente con-
cassette si è guastato dopo lungo e sempre pre- tinua. La tensione nominale d'uscita è di 3,6V,
ciso lavoro. Ora, anziché procedere alla ricerca mentre quella d'ingresso può variare fra 4,5 e
e alla sostituzione dei componenti elettronici 14 Vmax. La stabilizzazione di velocità in fun-
fuori uso, vorrei approfittare dell'inconveniente zione delle variazioni di alimentazione è dello
per sostituire integralmente il circuito di regola- 0,1% per ogni variazione di un volt. Per rego-
zione con uno di tipo più sofisticato, allo scopo lare con la massima esattezza la velocità del mo-
di esaltare maggiormente le prestazioni del regi- torino elettrico lei dovrà agire manualmente sul
stratore. E questo è dunque il motivo per cui trimmer potenziometrico R2. Detto questo, vo-
vi scrivo, nella speranza di avere da voi lo sche- gliamo ricordarle che, pur essendo la buona sta-
ma di un circuito regolatore di migliore qualità. bilizzazione della velocità di trascinamento del
Tenete presente che la tensione nominale del
nastro un requisito fondamentale per la ripro-
motore è di 3,6V e che la tensione di alimen-
duzione H-Fi, esso non è il solo ai fini del risul-
tazione del registratore è di 12V.
MICHELETTI ETTORE tato finale. Perché anche la rimanente parte
Pavia elettronica, la qualità della testina, l'efficienza
della sezione meccanica e la bontà del nastro
Il semplicissimo progetto che la invitiamo a rea- sono altrettanti elementi di notevolissima im-
lizzare, utilizza, come lei può immediatamente portanza.

TCA900

i
COMPONENTI

C1 = 100.000 pF R2
R1 = 100 ohm cI

R2 = 1.000 ohm (trimmer) RI


M = motorino elettrico (3,6 V)
Alim. = 4,5±14V

245
Indicatore- di direzione

Assai spesso mi capita di lasciare in funzione


gli indicatori di direzione della mia nuova auto-
vettura. Ciò dipende da distrazione e da ecces-
siva schermatura acustica dell'automezzo, che
non consente di ascoltare il « tic - tac » del tem-
porizzatore. Mi rivolgo quindi a voi per chieder-
vi un semplice progetto di avvisatore acustico Pubblichiamo quindi, a beneficio di tutti coloro
in grado di funzionare in concomitanza con il che vorranno realizzarlo, un semplice circuito
comando di inserimento degli indicatori ottici. oscillatore, pilotato da un transistor di tipo uni-
SANGUINETTI ROMEO giunzione, il quale comanda un piccolo alto par-
Genova lante con impedenza di valore compreso fra gli
8 ohm e i 40 ohm. Per agevolarle il lavoro co-
Il suo problema è particolarmente sentito da struttivo, riportiamo anche la piedinatura dei
tutti coloro che posseggono un motociclo dotato due semiconduttori TR1-TR2, che potranno es-
di indicatori direzionali. In questo caso il f e no- sere sostituiti con modelli equivalenti senza sol-
me no è completamente opposto a quello da lei levare particolari problemi circuitali. Per varia-
dichiarato. Nel suo caso, infatti, si tratta di in- re la tonalità del suono emesso dall'altoparlante,
sonorizzazione, mentre nel caso della moto il cioè la frequenza del segnale uscente, basterà
mancato ascolto del temporizzatore è provocato cambiare il valore capacitivo del condensato-
dal rumore assordante del motore a scoppio. re Cl.

KIT EP7M
Con un solo kit potrete realizzare
guenti sette dispositivi:
se-
.ea_lil/Il
- i' =
OSCILLATORE UJT
FOTOCOMANDO
TEMPORIZZATORE
±i
- -
- --

LAMPEGGIATORE u e
'
TRIGGER
AMPLIFICATORE BF
RELE' SONORO
L. 16.500
Con questo kit, appositamente concepito per i principianti, si è voluto offrire
al lettore una semplice e concisa sequenza di lezioni di elettronica, attraverso
la realizzazione di sette dispositivi di notevole interesse teorico e pratico.

246
AP

LPI Il LP2

COMPONENTI

c1 = 100.000 pF LP1 lampeggiatore


R1 10.000 ohm LP2 = lampeggiatore
R2 100 ohm TR1 = 2N2646
D1 1N4148 TR2 = 2N1711
D2 1N4148 AP altoparlante (8± 40 ohm)

RICEVITORE A 2 VALVOLE PER ONDE MEDIE E CORTE


Caratteristiche tecniche
Tipo di circuito: in reazione di catodo
Estensione gamma onde medie - 400 KHz - 1.600 KHz
Sensibilità onde medie: 100 V con 100 mW in uscita
Estensione gamma onde corte: 4 MHz - 17 MHz
Sensibilità onde corte: 100 V con 100 mW in uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 V
Tipo di ascolto: in altoparlante
Alimentazione: rete-luce a 220 V

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 15.500 senza altoparlante
L. 17.000 con altoparlante

247
s c , - +±-
Equalizzatore RIAA
IjI : +

• -- Dovendo sostituire la testina del mio giradischi,


divenuta ormai troppo vecchia, mi sono lascia-
to convincere dal rivenditore ad acquistare un
La penna dell'elettronico dilettante modello magnetico, con lo scopo preciso di mi-
gliorare il rendimento dell'apparecchio che, vi
dico subito, costituisce un anello della catena di
riproduzione ad alta fedeltà dell'impianto di ri-
produzione sonora di casa mia. Ma, invece di
migliorare, la resa audio è notevolmente peggio-
L.3.500 rata. I risultati sono apparsi immediatamente
alquanto deludenti, soprattutto per la scarsa sen-
sibilità della testina. Perché? Occorre, forse, con
l'impiego di testine magnetiche, servirsi di un
preamplificatore? Vi assicuro che mi dispiace-
rebbe buttar via la nuova testina magnetica che,
tra l'altro, mi è costata parecchio.
DE BLASIO VINCENZO
Arezzo

Il rivenditore che l'ha convinto all'acquisto di


una testina magnetica, in sostituzione di quella
piezoelettrica, non può certamente essere un
competente in materia di audiotecnica. Perché
non le ha detto che una testina magnetica, per
CON QUESTA PENNA poter funzionare, necessità, oltre che di un'op-
APPRONTATE I VOSTRI portuna amplificazione, anche di una equaliz-
zazione, ossia di una correzione della curva di
CIRCUITI STAMPATI risposta in frequenza. Realizzi e monti nel suo
dispositivo il circuito a due transistor, qui pub-
blicato, con il quale risolverà certamente e per-
eQuesta penna permette di preparare i circuiti stampati fettamente il suo problema.
con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo
easpetto esteriore è quello di una penna con punta
ndi nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan- COMPONENTI
etisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
cldi cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal- Condensatori
ntmente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade- 10 F - 25 VI (elettrolitico)
erisce perfettamente al rame. C1 =
C2 = 150 pF
C3 = 150 F
CA 100 F - 10 VI (elettrolitico)
O. NORME D'USO CARATTERISTICHE C5 = 6.800 pF
at Tracciare it circuito su una , La penna contiene un di- C6 = 22.000 F
st lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro c7 = 10 F - 25 VI (elettrolitico)
rt perfettamente pulita; la- controllato da una valvola
ia sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga C8 100 F - 25 VI (elettrolitico)
ir minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora- Resistenze
!] nella soluzione di attacco zioni quando non viene
ci (acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con- R1 = 1.000 ohm
st lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo- R2 47.000 ohm
u noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è comple-
rf perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio- R3 = 330 ohm
io quindi togliere l'Inchiostro stro., Per assicurare una R4 = 270 ohm
n con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta,
st lastra del circuito è pron- la penna è munita di una R5 = 82 ohm
i ta per l'uso. punta di ricambio situata
nella parte terminale.
R6 = 68.000 ohm
R7 3.300 ohm
R8 12.000 ohm
R9 150.000 ohm
R10 == 100 ohm
Varie
TR1 == BC109
TR2 BC109
Alim. 12±24 Vcc
IL RICEVITORE CB
in scatola di montaggio
a L. 14.500
Tutti gli appassionati della Citi-
zen's Band troveranno in questo
kit l'occasione per realizzare,
molto economicamente, uno stu-
pendo ricevitore superreattivo,
ampiamente collaudato, di conce-
zione moderna, estremamente
sensibile e potente.

Caratteristiche elettriche

Sistema di ricezione: in superreazione - Banda di ricezione: 26+28 MHz - Tipo di sintonia: a va-
ricap - Alimentazione: 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con volume max.
in assenza di segnale- radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo) -
Potenza in AP: 1,5 W

249
Contagiri a riflessione interpellarvi per risolvere elettronicamente que-
sto mio problema, ma senza sottopormi a spese
Durante la mia attività di artigiano, mi capita astronomiche, dato che le misure del numero
spesso di ricevere nel laboratorio dove lavoro di giri di un qualsiasi organo rotante non deb-
alcuni appassionati di meccanica, modellismo, bono essere della massima precisione, ma con
aeromodellismo, ferromodellismo ed altro. Tra una tolleranza del 5% in più o in meno.
questi vi sono molti lettori del vostro periodico. GUSSONI .NICOLA
Le domande che mi rivolgono sono molto diver- Milano
se e, talvolta, originali ed inappropriate. Fra
queste ve ne sono alcune alle quali non posso La sua domanda, anche se si allontana un po'
rispondere per motivi di praticità. Esse riguar- dalla natura dei nostri progetti dilettantistici, è
dano la misura del numero di giri di un'asse certamente interessante e proprio per questo me-
rotante. Trovo infatti molta difficoltà nel calet- rita una risposta. Le ricordiamo che in commer-
tare il contagiri meccanico, di tipo tradizionale, cio esistono già svariatissimi modelli di conta-
sull'albero motore. Ma anche riuscendo in que- giri elettronici analogici o digitali; che sfruttano
sto lavoro, temo di ottenere misure imprecise a vari principi di misure tramite sensori magnetici,
causa delle perdite di potenza introdotte dallo capacitivi od ottici. Questi sono in grado di rle-
strumento. Per questo motivo mi sono deciso di vare misure estremamente precise, senza stabili-

TRASMETTITORE DI POTENZA
In scatola di montaggio a L. 11.800
CARATTERISTICHE

Potenza di emissione: 20 mW- 120 mW


Alimentazione: 9: 13,5 Vcc
Tipo di emissione: FM
Freq. di lav. regolabile: 88 MHz + 106 MHz

li kit del microtrasmettitore contiene:


n. 5 condensatori - n. 1 compensatore
n. 6 resistenze - n. 1 trimmer - n. 1 tran-
sistor - n. 1 circuito integrato- n. 1 im-
pedenza VHF - n. 1 interruttore a slitta -
n. 1 microfono piezoelettrico - n. 1 cir-
cuito stampato- n. 1 dissipatore a rag-
gera.

250
re alcun contatto materiale con l'organo rotante mento prncpale un ntegrato atona a upo
sotto posto a misura. Ma la loro realizzazione ri- LM2917, che da solo svolge tutte le funzioni di
sulta normalmente di/ ficoltosa per un pinci- conversione di frequenza, tensione, amplificazio-
piante e, comunque, antieconom ica. Attualmente ne del segnale d'ingresso e d'uscita ed anche il
si possono tuttavia reperire in commercio dei filtraggio di quest'ultimo. In veste di sensore vie-
ne utilizzato un fototransistor (TR1), seguito da
particolari circuiti integrati, con i quali è pos-
un transistor pream plificato. (TR2) ad esso ac-
sibile realizzare, senza imbattersi in eccessive dif-
coppiato in alternata. Il fototransistor TR1, che
ficoltà, sistemi di conversione di impulsi-tensio-
dovrà essere accoppiato otticamente ad una len-
ni, i quali si prestano ottimamente alla realiz- te convergente, focalizzata sul punto di lettura,
zazione di semplici ma sufficientemente precisi sfrutta le riflessioni di tacche riflettenti ed opa-
contagiri. Un esempio pratico le viene offerto che riportate sull'organo rotante sul quale si
dal circuito qui riportato, che sfrutta come ele- vuole effettuare la misura.

R5
R3
uA 6

R1
9

IC1

I
c2
2 13 12 3

12v

TR2 C] e
TR1

COMPONENTI R6 = 330 ohm


R7 = 1 megaohm
Condensatori R8 = 330.000 ohm
C1 = 100.000 pF R9 = 100.000 ohm
C2 = 100.000 pF R10 = 10.000 ohm (trimmer)
C3 = 5.000 pF Varie
C4 = 5 F- 12 VI (elettrolitico) TR1 = fototransistor NPN
es = 100.000 pF TR2 = BC108
Resistenze IC1 = LM2917N
R1 = 120.000 ohm A = microamperom. (500 A fondo-scala)
R2 = 2,2 megaohm S1 = commutatore (1 via - 3 posizioni)
R3 = 47.000 ohm s2 = interruttore
R4 = 68.000 ohm Alim. = 12 Vcc
R5 = 330 ohm

251
Rivelato re per CW Rispondiamo con una certa riserva alla sua do-
manda, non certamente ricca di elementi tec-
Per poter effettuare l'ascolto delle emissioni in nici e comunque tali da metterci nelle condizio-
CW, ho accoppiato al mio ricevitore un circuito ni di formulare una diagnosi precisa, supponen-
VFO, senza tuttavia conseguire risultati soddi- do effettivamente che il suo sia soltanto un pro-
sfacenti. Faccio presente di aver realizzato l'ac- blema di scarso accoppiamento. Ebbene, in que-
coppiamento col sistema « in aria», tramite pic- sto caso le consigliamo di realizzare il progetto
cola antenna. Ritenendo che il processo di in- del miscelatore-rivelatore qui raffigurato. Il qua-
sufficiente rivelazione dei segnali sia da attri- le, come appare dal disegno dello schema pra-
buirsi ad uno scarso accoppiamento tra l'oscilla- tico, dovrà risultare chiuso ermeticamente in un
tore variabile (VFO) e gli stadi di media fre- contenitore metallico con funzioni di schermo
quenza del ricevitore, che cosa posso fare per il elettromagnetico e di conduttore della linea di
raggiungimento di un preciso battimento? massa e al quale faranno capo, tramite oppor-
PEDRANA MARCELLO tuni bocchettoni, le calze metalliche dei tre cavi
Torino di collegamento. Sull'entrata El lei dovrà appli-

OROLOGIO DIGITALE
PER AUTO
L. 28.000
Di facile e immediata applicazione, que-
sto modulo per orologio può essere mon-
tato su tutte le autovetture, ma può
risultare assai utile anche ai CB, agli
SWLe ai radioamatori. L'orologio è com-
pleto di maschera frontale, viti di fissag-
gio, fili conduttori e fusibile incorporato
in uno di questi.

CARATTERISTICHE Alimentazione - 12 Vcc


Corrente a display spento 10 mA
Corrente a display acceso 100mA

) Dimensioni esterne
Dimensioni foratura d'incasso
134 x 50 x 35 mm
114x44mm


252
7
care, tramite cavo coassiale, il segnale radio pre-
levato dall'ultimo trasformatore di media fre-
quenza del suo ricevitore radio, cioè a monte RI DG Il
dello stadio rivelatore. Sull'entrata E2 invece
()usc
lei dovrà collegare il VFO. L'uscita del miscela- R2

tore-rivelatore potrà essere collegata direttamen-


R3
te a valle dello stadio rivelatore del ricevitore
radio, oppure con un circuito amplificatore au-
dio separato. In questo secondo caso però tenga
presente che, in parallelo con la resistenza R2,
si dovrà inserire un condensatore da 1.000 +
10.000 pF, di tipo ceramico, così come debbono
essere ceramici i condensatori C1-C2-C3. Anche
il collegamento fra l'uscita del miscelatore-rive-
latore e il ricevitore radio deve essere fatto tra-
mite cavo coassiale.

COMPONENTI
C1 = 100.000 pF (ceramico)
C2 = 100.000 pF (ceramico)
C3 = 100.000 pF (ceramico)
R1 = 10.000 ohm
R2 == 22.000 ohm
R3 = 10.000 ohm
DG = diodo al germanio

NUOVO KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


CARATTERISTICHE:
Circuito a due canali
Controllo note gravi
Controllo note acute
Potenza media: 660 W per
ciascun canale
Potenza massima: 880 W per
ciascun canale
Alimentazione: 220 V rete-luce
Separazione galvanica a trasformatore L. 11.000
.. -

253
Ricarica delle pile al Ni - Cd presente che i valori delle correnti necessarie
per la ricarica sono normalmente di due tipi:
Vorrei realizzare un semplice dispositivo di rica- uno per la ricarica veloce, pari ad un decimo
rica per batteria al nichel-cadmio, con lo scopo del valore della capacità nominale (10 mA nel
di garantire la massima autonomia di funziona- suo caso), l'altro pari ad un centesimo del va-
mento del mio calcolatore elettronico tascabile lore della capacità nominale, per la costante ri-
in cui queste pile sono inserite. Il circuito do- carica in tampone. Con il primo tipo di corrente
vrebbe essere alimentato con la tensione di rete è necessario sorvegliare costantemente il proces-
di 220 Vca, tenendo conto che le quattro pile so di ricarica per interromperlo non appena si
da 1,5 V ciascuna, collegate in serie per l'ero- nota la tendenza all'aumento della tensione sui
gazione della tensione continua di 6 V, hanno terminali dell'accumulatore. Con il secondo tipo
una capacità di 100 mA/h. Poiché non conosco di corrente nessun controllo si rende necessario.
le modalità di ricarica di queste pile mi rivolgo I valori della resistenza di limitazione R 1 sono
a voi per avere le necessarie informazioni. di 220 ohm e di 2.200 ohm, se lei fa uso di un
CONFORTI MAURIZIO trasformatore di alimentazione riduttore di ten-
Napoli sione da 220 V ca a 6 V ca ed utilizza le due cor-
renti di ricarica veloce e in tampone di 10 mA
Gli accumulatori al nichel-cadmio necessitano, e di lmA. Concludiamo questa risposta ricor-
per la loro ricarica, di una corrente costante la dandole che, per motivi di chiarezza, nel nostro
quale, senza ricorrere a particolari circuiti elet- schema sono state disegnate quattro pile di tipo
tronici, può essere ottenuta da una tensione di a torcia, mentre in realtà queste sono al nichel-
alimentazione, così come indicato nello schema cadmio. Le prime infatti non si possono ricari-
che presentiamo in questa stessa sede. Tenga care, le seconde.

UL TRAPREAMPLIFICATORE
con circuito integrato

ln scatola di montaggio
a L 6.000
CARATTERISTICHE
Amplificazione elevatissima
Un semplice sistema per elevare Ingresso inverting
notevolmente il segnale provenien- Elevate impedenze d'ingresso
te da un normale microfono Ampia banda passante

Utile ai dilettanti, agli hobbysti, ai CB e a tutti coloro che fanno uso di un mi-
crofono per amplificazione o trasmissione

254
R1

6V

S1

T1
PILE SOTTO
CARICA

c1 100.000 pF D1-D2-D3- D4 = 4 X 1N4004 (ponte raddr.)


C2 100.000 pF S1 = interruttore
R1 220 ohm - 2.200 ohm T1 = trasf. d'alimentazione (220 Vca - 6 Vca)

REGOLATORE DI POTENZA
IN SCATOLA
Con questo dispositivo è possibile
DI MONTAGGIO
controllare:

1- La luminosità delle lampade e dei L. 10.500


lampadari, abbassando o aumen-
tando, a piacere, la luce artificiale.

2- La velocità di piccoli motori elet-


trici.

3- La temperatura di un saldatore.

4- La quantità di calore erogata da


un forno, da un fornello elettrico
Potenza elettrica controllabile:
o da un ferro da stiro.
700 W (circa)

255
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IL PACCO DEL PRINCIPIANTE


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argomenti di preciso interesse per coloro che, soltanto da poco tempo, perseguono l'hob-
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didattici introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero,
abbiamo approntato un insieme di riviste che, acquistate separatamente, verrebbero a co-
stare L. 2.000 ciascuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 24.000, si possono avere
per sole L. 9.500.
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PROFESSIONALE L. 29.000
e STABILIZZAZIONE PERFETTA FRA 5,7 e 14,5 Vcc e CORRENTE DI LAVORO: 2,2 A

Di facilissima costruzione e di grande utilità nel la-


boratorio dilettantistico, l'alimentatore stabilizzato è
dotato di una moderna protezione elettronica, che
permette di tollerare ogni eventuale errore d'impie-
go del dispositivo, perché la massima corrente d'u-
scita viene limitata automaticamente in modo da pro-
teggere l'alimentatore da eventuali cortocircuiti.

CARATTERISTICHE
Tensione d'entrata: 220 Vca
Tensione d'uscita (a vuoto): regolabile fra 5,8 e
14,6 Vcc
Tensione d'uscita (con carico 2A): regolabile fra
5,7 e 14,5 Vcc
Stabilizzazione: - 100 mV
Corrente di picco: 3 A
Corrente con te.~sione perfettamente stabilizzata:
2,2 A (entro - 100 mV)
Corrente di cortocircuito: 150 mA

il kit dell'alimentatore professionale


contiene:
- n. 10 Resistenze + n. 2 presaldate sul voltmetro
- n. 3 Condensatori elettrolitici I I I I
- n. 3 Condensatori normali I I 3 -- o9o°
- n. 3 Transistor te

., • E T°
- n. 1 Diodo zener - I t t t aa
- n. 1 Raddrizzatore -
- n. 1 Dissipatore termico (con 4 viti, 4 dadi, 3 rondelle
8
-
-
e 1 paglietta)
n. 1 Circuito stampato
n. 1 Bustina grasso di silicone
,_ -

l
I "I
- n. 1 Squadretta metallica (4 viti e 4 dadi)

i ---"
- n. 1 Voltmetro (con due resistenze presaldate) .. --==- --=
- n. 1 Cordone di alimentazione (gommino-passante)
- n. 2 Boccole (rossa-nera)
- n. 1 Lampada-spia (graffetta fissaggio)
- n. 1 Porta-fusibile completo
- n. 1 Interruttore di rete
- n. 1 Manopola per potenziometro
- n. 1 Potenziometro (rondella e dado)
- n. 1 Trasformatore di alimentazione (2 viti, 2 dadi, 2
rondelle)
- n. Contenitore in ferro verniciato a fuoco (2 viti au-
tofilettanti)
- n. 1 Pannello frontale serigrafato .
- n. 7 Spezzoni di filo (colori diversi)
- n. 2 Spezzoni tubetto sterling

La scatola di montaggio dell'ALIMENTATORE PROFESSIONALE costa L. 29.000. Per richie-


derla occorre inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o
c.c.p. numero 46013207, citando chiaramente l'indicazione • Kit dell'Alimentatore Professio-
nale » ed intestando a « STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20 (Tel. 6891945).
Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.
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CON CIRCUITO INTEGRATO
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no privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATOLA
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MONTAGGIO . 9.30
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
sono talmente ridotte che Il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-

9 l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal


microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
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Decibel 22 dB - 30 dB- 50 dB - 62 dB La protezione totale dalle errate inserzioni è ottenuta me-
diante uno scaricatore a gas e due fusibili.
Capacità da 0a 50 F -da 0 a 500 {F

CARATTERISTICHE GENERALI
Assoluta protezione dalle errate manovre dell'operatore. - Scala a specchio, sviluppo scala mm 95.- Garanza di fun-
zionamento elettrico anche in condizion, ambientai, non favorevoli. - Galvanometro a nucleo magnet,co schermato con-
tro i campi magnetici esterni. - Sospensioni antiurto. - Robustezza e insensibrlrtà del galvanometro agir urti e al tra-
sporto - Misura balistica con alimentazione a mezzo battera interna.

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Costruito nelle due versioni per Radio e Televis,one. Partrco larmente adatto per localizzare velncemente , guast, ne, ra-
dioricevrtori, amplificatori, fonovaligie, autoradio, televisori

CARATTERISTICHE TECNICHE, CARATTERISTICHE TECNICHE,


MOD. RADIO l. 9.500 MOD. TELEVISIONE L. 9.800
Frequenza 1 Kc Frequenza 250 Kc
Armoniche frno a 50 Mc Armoniche f,no a 500 Mc
Uscita 10.5 V eff Uscita 5 V eff
30 V pp 15 V ef
Dimensioni 12x160 mm Dimensioni 12160 mm
Peso 40 grs. Peso 40 grs.
Tensione massima Tens,one mass,ma
applicab,le al puntale 500 V applrcabrle al puntale 500 V
Corrente della batter,a 2 mA Corrente della batteria 50 mA
RADIANTISMO
Vi sono molti appassionati della radio che trasformano
in hobby l'ascolto di emittenti lontane o inconsuete. So-
no i futuri radioamatori che, attraverso l'esplorazione
delle onde corte, si apprestano ad entrare in quel mondo
in cui diverse centinaia di migliaia di persone, di ogni
età, di professione e sesso diversi, svolgono la loro attività
a titolo personale e senza fini di lucro, per l'istruzione
individuale, per comunicare ed effettuare ricerche. Il
primo radioamatore che la storia possa annotare fu cer-
tamente Guglielmo Marconi, le cui esperienze e conqui-
ste sono note a tutti. Fu poi un radioamatore a captare i
primi segnali dei dispersi della Tenda Rossa, permetten-
do il loro salvataggio. Ma in ogni caso il vero radioama-
tore è colui il quale si è costruito o ha tentato di auto-
costruirsi la stazione ricetrasmittente; esso si distingue
benissimo dagli altri, perché non porrà mai la parola fine
al suo capolavoro. Ma tenterà continue modifiche atte so-
prattutto a perfezionare la chiarezza della parola in viag-
gio attraverso lo spazio. Si dice che tale personaggio va-
da un po' scomparendo da alcuni anni a questa parte a
causa delle perfette apparecchiature che si trovano ormai
in commercio. Noi tuttavia non siamo di questo avviso e
continuiamo a credere nelle abitudini del passato, nel-
l'autenticità dell'Old Man, nella sua spontanea vocazione
al rifiuto di ciò che è stato da altri costruito e nella sua
lodevole caparbietà di risolvere da sé il maggior numero
di problemi tecnici e pratici. E siamo pure convinti che
lo spiccato senso di solidarietà esistente nell'interno del
fenomeno hobbystico abbia coinvolto anche noi che, an-
cora una volta, abbiamo accolto gli appelli di quei lettori
che, oggi soltanto principianti, domani conseguiranno
la patente di radioamatore. Per essi abbiamo approntato
il kit di un ricevitore che li renderà partecipi, in forma
semplice ed economica, di una fascia delle onde corte
che vuol essere la base di lancio verso quell'ambito
settore dell'elettronica che vien chiamato radiantismo.
UN REGALO UTILE
A TUTTI GLI ABBONATI VECCHI E NUOVI

A chi sottoscrive un nuovo abbonamento e a chi rinnova l'abbonamento a:

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viene subito inviato in dono:

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE


contenente tutti gli elementi necessari a quella moltitudine di persone che
si affidano a noi per entrare nel fantastico mondo dell'elettronica, per assa-
porare i frutti e goderne i risultati.
.......................
Ma per saperne di più, consultate attentamente, verso la fine del presente
fascicolo e prima dell'ultima rubrica fissa del periodico, la pagina interna in
cui è chiaramente illustrato e descritto l'intero contenuto del « Corredo del
Principiante ».
.......................
In quella stessa pagina vengono proposte due possibili forme di abbona-
mento annuo alla rivista con i relativi importi del canone. Fra esse sceglie-
te la versione di maggior gradimento, tenendo presente che entrambe dan-
no diritto al dono del « Corredo del Principiante ».

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con decorrenza da qualsiasi mese dell'anno

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LA COPERTINA - Espone in bella mostra il rice-
vitore per onde corte particolarmente adatto al-
l'ascolto delle emittenti radiantistiche. Il dispo-
sitivo, approntato in scatola di montaggio, rive-
ste un carattere principalmente didattico e, se-
condariamente, di notevole divertimento.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommari
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

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Ricezione in AM
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e 50 metri

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in cuffia

Dopo un periodo di studio, di progettazione e tecnica, che consente appunto uso di un alto-
collaudo da parte dei nostri tecnici, siamo final- parlante.
mente nelle condizioni di offrire, a tutti coloro Di questo ricevitore, confortato da una comple-
che vorranno realizzare questo apparato, la par- ta scatola di montaggio, accuratamente appron-
te più bella del vasto sistema di collegamenti tata dalla nostra organizzazione commerciale.
radio: quella delle onde corte comprese fra i analizzeremo, punto per punto, il circuito tecnico.
16,6 e i 50 metri. Ed è ovvio che, trattandosi di suggerendo al lettore ogni particolare accorgi-
un particolare sistema di radioricezioni, nc.l mento per condurlo, attraverso una precisa in-
quale operano soltanto i veri appassionati delle terpretazione del piano costruttivo. al successo
emissioni radio, abbiamo evitato di proposito, più completo.
almeno nel progetto originale, la riproduzione
audio in altoparlante, rivolgendo ogni nostra
preferenza alla cuffia, la quale protegge la ri- IL FASCINO DELLE o.e.
servatezza dell'ascolto e maggiormente persona-
lizza l'operatore. Ma per coloro che non fossero L'ascolto delle onde corte consente di scoprire
d'accordo con noi su questo principio abbiamo un mondo perennemente ravvivato da voci e
provveduto alla presentazione di una variante suoni. In cui ogni segnale ha una sua precisa

260
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO A

identità, che vale la pena di interpretare e CO- man mano che ci si appassiona, la gamma rivela
noscere. sempre più il suo fascino, svelando all'appas-
Un elenco di tutte le emittenti che pullulano in sionato quelli che, in precedenza, potevano ap-
questa gamma radiofonica sarebbe certamente parire soltanto come misteri dell'etere. Basta
impossibile. Ma possiamo ricordare che in essa, tenere sempre presente che, per un vero ascolto
in ogni momento del giorno e della notte, in delle onde corte, occorrono, un ricevitore parti-
tutte le lingue e in tutti i codici, vi sono segnali colare, un efficiente impianto di antenna-terra,
provenienti dai radioamatori, dagli aerei, dalle buona volontà e tanta pazienza.
navi, dai radiofari, dalle telescriventi, dagli or-
ganismi civili e militari, pubblici e privati. IL RICEVITORE PIU' ADATTO
E' certo che l'mpressione avuta da chi si mette
per la prima volta all'ascolto di questi segnali Il ricevitore radio di casa, quando è dotato della
è quella di un frastuono poco intellegibile. Poi, gamma delle onde corte, consente l'ascolto delle

Lo scopo che ci eravamo prefisso è stato raggiunto.


Abbiamo approntato la scatola di montaggio di un ricevitore
che vuol rendervi partecipi, in una forma semplice
ed economica, di un settore delle onde corte veramente
interessante: que'llo in cui lavorano principalmente
i radioamatori e nel quale si possono ascoltare emissioni
radiofoniche provenienti da tutto il mondo, comprese
quelle radiotelegrafiche.

261
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262
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Condensatori R4 = 100 ohm (marrone-nero-marrone)
c1 470 pF R5 = 100 ohm (marrone-nero-marrone)
c2 100.000 pF R6 = 32.000 ohm (arancio-arancio-arancio)
c3 = 100.000 pF R7 = 1.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C4 = 180 pF (variabile ad aria) R8 = 150.000 ohm (marrone - verde - giallo)
C5 10.000 pF P9 = 2.700 ohm (rosso - viola - rosso)
C6 = 330 pF R10 == 150.000 ohm (marrone - verde - giallo)
C7 10.000 pF R11 = 100 ohm (marrone-nero-marrone)
C8 = 5 F - 12 VI (elettrolitico)
C9 Varie
= 10.000 pF
TR1 = BC237
Resistenze TR2 = BC237
R1 = 10.000 ohm (marrone - nero - arancio) TR3 = BC237
P2 = 4.700 ohm (giallo - viola - rosso) L1 - L2 - L3 = bobine (vedi testo)
R3 100 ohm (marrone-nero-marrone) Alim. = 4,5 Vcc

sole emittenti commerciali, potenti e vicine, il primo si riescono a captare le emittenti deboli
quelle che vengono di solito chiamate le e lontane, mentre con il secondo si separano
BROADCASTING. Ma al di là di questo limi- nettamente fra loro i vari segnali senza subirne
te nulla è più consentito. Dunque è necessario eventuali sovrapposizioni. Ai ricevitori radio più
un· particolare apparecchio radio, che può essere sofisticati è invece riservata anche la possibilità
quello per radioamatori o di tipo semiprofes- di rivelare l'SSB, le CW o la RTTY.
sionale, ma il cui costo oscilla fra le cinquecen- Per motivi di semplicità circuitale, la ricezione
tomila lire e i tre milioni di lire e che pochi pos- radio del nostro apparecchio è limitata ai soli
sono acquistare. Anche i ricevitori di uso mili- segnali modulati in ampiezza (AM) con valori
tare e di provenienza surplus sono ottimi per di frequenza compresi fra i 6 MHz e i 18 MHz,
questo scopo, ma pur essi costano troppo, va- comprendendo la gamma che si estende dai
riando il prezzo fra le centocinquantamila lire 16,6 metri ai 50 metri. La sensibilità si aggira
e il milione di lire. intorno ai 10+ 15 µV, ma può scendere sino a
Al principiante, quindi, che vuol ugualmente 2 µV con una accurata sintonizzazione.
entrare in questo mondo radiofonico, senza sot-
toporsi all'esborso di una somma di danaro ma-
croscopica, non resta che una sola alternativa: IL RICEVITORE A REAZIONE
quella dell'autocostruzione di un apparato do-
tato di requisiti non molto dissimili da quelli dei Chi ha avuto modo di gettare lo sguardo sui
corrispondenti ricevitori commerciali, ma econo- circuiti dei ricevitori professionali, senza dub-
mico, semplice e di facile realizzazione. bio avrà notato la presenza di una grande quan-
tità di stadi accordati, la cui funzione è quella
di restringere la banda passante del ricevitore
CARATTERISTICHE DEL RICEVITORE al solo scopo di elevarne, il più possibile, la se-
lettività. Ma un grande numero di stadi accor-
Il ricevitore destinato alla ricezione amatoriale dati assieme a quello dei relativi circuiti di
deve possedere quelle particolari caratteristiche amplificazione, crea notevoli problemi realizza-
che rendono possibile un ascolto intellegibile tivi e di taratura, non sempre accettabili per un
delle innumerevoli emittenti che affollano la principiante. Eppure, all'impiego di molti stadi,
gamma delle onde corte. I requisiti fondamen- esiste un'alternativa, che è quella di sfruttare
tali debbono quindi ricercarsi in una buona sen- uno stesso stadio, utilizzandolo più volte per il
sibilità e in una grande selettività. Dato che con medesimo processo radioelettrico. E con tale ac-

263
L1-L2

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TR3
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TERRA

Fig. 2 - Piano costruttivo del ricevitore per onde corte. Si consiglia di Iniziare il
montaggio inserendo nel circuito stampato tutti i componenti più piccoli (resistenze
- condensatori - transistor - pin capofilo) e, per ultimi, ti condensatore variabile,
le bobine e il potenziometro. I terminali dei circuiti di antenna e di terra debbono
essere saldati a stagno sugli ancoraggi contrassegnati con i numeri 1 -2. I con-
duttori di cuffia debbono essere collegati con i terminali 3-4, quelli della pila sui
terminali 5-6 (si faccia bene attenzione a non scambiare fra loro le due linee di
alimentazione, quella positiva e quella negativa, pena la distruzione dei transistor).

corgimento, pur non essendo i risultati pari a STADIO D'ENTRATA


quelli dei ricevitori multistadio, si riesce a rea-
lizzare un circuito dotato di elevata sensibilità Cominciamo ora con l'esame del circuito d'en-
e sufficiente selettività, unitamente al vantaggio trata del progetto del ricevitore presentato in
di una semplicissima messa a punto del ricevi- figura 1.
tore, che non impone all'operatore l'uso di alcu- I segnali captati dall'antenna vengono introdot-
no strumento di laboratorio. ti, tramite il condensatore di accoppiamento Cl,
Il principio di funzionamento ora ricordato vie- nel primo stadio amplificatore pilotato dal tran-
ne sfruttato dalla categoria degli apparecchi ra- sistor TRl. Questo stadio amplifica tutti i se-
dio a reazione cui appartiene il nostro ricevi- gnali indistintamente, senza effettuare alcuna se-
tore. lezione di frequenza. Sul collettore di TR1, dun-

264
que, dove la tensione assume il valore di 3,3 V, nello spazio da una sola emittente radiofonica
sono presenti i segnali amplificati i quali, attra- e che si vuol ascoltare attraverso l'auricolare, la
verso la resistenza R4, raggiungono la bobina cuffia o l'altoparlante.
L1, che rappresenta il carico di collettore del
transistor.
REAZIONE E RIVELAZIONE

CIRCUITO DI SINTONIA Da una presa intermedia della bobina L2 il


segnale, selezionato in frequenza e preamplifi-
I segnali radio amplificati e presenti sulla bobina cato, viene condotto, tramite la resistenza R6 e
LI si trasferiscono, induttivamente, sulla bobina il condensatore C5, sulla base del transistor TR2.
L2; in pratica, il campo elettromagnetico, gene- Questo secondo transistor compie un gran nu-
rato dalla bobina Ll, coinvolge con la sua ener- mero di lavori contemporaneamente: amplifica
gia la bobina L2 e provoca, in questa, una ten- in continuità il segnale radio, teoricamente sino
sione indotta, rappresentativa di quella relativa all'infinito, eliminandone le semionde negative,
ai segnali radio amplificati dallo stadio d'entra- ossia dando inizio a quell'importante processo
ta: in ciò consiste il progresso di induzione elet- radioelettrico che prende il nome di rivelazione.
tromagnetica che provoca il trasferimento indut- Una parte del segnale amplificato da TR2 viene
tivo dei segnali radio da uno stadio ad un altro. prelevata dal condensatore C6 ed inviata, dopo
La bobina L2, assieme al condensatore varia- opportuna dosatura effettuata dal potenziometro
bile C4, compone il circuito di sintonia del rice- R7, alla bobina L3, che rappresenta la bobina
vitore, quello che, a seconda della posizione di reazione del ricevitore. Da questa bobina il
delle lamine mobili del condensatore variabile segnale si trasferisce, ancora una volta in virtù
rispetto a quelle fisse, seleziona i segnali radio del principio dell'induzione elettromagnetica, già
inviandone uno soltanto al successivo stadio del interpretato, sulla bobina L2, che lo rinvia alla
ricevitore. Il processo di sintonia consiste quin- base del transistor TR2 per sottoporlo ad un se-
di nel manovrare manualmente il perno del condo processo di amplificazione. E questo ciclo
condensatore variabile C4 in modo da intrap- continua così per un numero grandissimo di
polare in esso un solo segnale, quello inviato volte, limitato soltanto dalla regolazione ma-

Fig. 3 - In questo disegno ven-


gono illustrati tutti gli elementi
che concorrono alla formazione
delle bobine L1-L2-L3 del ricevi-
tore per onde corte. L'avvolgi-
mento L3, che dovrà essere com-
posto dal lettore, servendosi di
uno spezzone di filo flessibile
contenuto nella scatola di mon-
taggio, verrà inserito al di sotto
dell'avvolgimento L2, nella zona
contrassegnata con il dischetto
nero, soltanto dopo le operazioni
preliminari di taratura del ricevi-
tore. In ogni caso, prima dell'ap-
L3 plicazione del supporto sul cir-
cuito stampato, i due nuclei di
ferrite dovanno essere avvicinati
tra loro nella posizione centrale
del supporto cilindrico.

265
Fig. 4 - Composizione schemati-
RX OC ca della stazione ricevente per
onde corte. I disegno rettango-
lare sta ad Indicare la basetta
1 2 5 6 3
del circuito stampato con i vari
terminali contrassegnati numeri-
camente, sul quali verranno col-
legati i terminali dei circuiti di
antenna e di terra, quelli degli
elettrodi della pila e quelli della
cuffia. La linea di alimentazione
positiva della pila può essere in-
terrotta, a piacere, tramite l'in-
serimento di un interruttore.
4,5
TERRA

nuale del potenziometro R7. Si suole anche dire amplificazione del segnale di bassa frequenza,
che questo potenziometro regola il grado di rea- che è poi quello dell'amplificazione finale, per-
zione del circuito. Ogni aumento di questo cor- ché interessa l'ultimo stadio percorso dal segnale
risponde ad un aumento di sensibilità del rice- captato dall'antenna ed entrato nel ricevitore.
vitore; tuttavia, se si esagera troppo, si arriva A svolgere questo compito è chiamato il tran-
ad un punto in cui l'eccesso di sensibilità si tra- sistor TR3. Al quale il segnale di bassa frequen-
sforma in un innesco dello stadio, più pratica- za giunge attraverso il condensatore elettroli-
mente in un'. fischio conosciuto anche sotto il no- tico C8.
me di fischio di reazione: il ricevitore si trasfor- Il segnale amplificato viene prelevato, anziché
ma così in un trasmettitore in miniatura. dal collettore di TR3, dal suo emittore, perché
Le semionde positive del segnale, presenti sul su questo elettrodo l'impedenza d'uscita è bassa
collettore di TR2, contengono ancora una parte e consente il collegamento diretto con cuffie di
di segnale ad alta frequenza, che deve essere bassa e media impedenza (8 ohm : 16 ohrri).
eliminato per poter rendere intellegibili le voci E vogliamo ricordare pure che uno stadio come
e i suoni attraverso il trasduttore acustico, ossia quello ora descritto, con uscita di emittore, vie-
attraverso la cuffia. A tale esigenza provvede il ne denominato « stadio ad emitter follower ».
condensatore C7, che convoglia appunto a mas- Esso non amplifica i segnali in tensione, ma sol-
sa i residui di alta frequenza contenuti nel se- tanto in corrente.
gnale uscente dal collettore di TR2.

COSTRUZIONE DEL RICEVITORE


AMPLIFICAZIONE FINALE
Il montaggio del ricevitore ad onde corte si
Fino a questo momento abbiamo interpretato i effettua riproducendo quanto illustrato in fi-
vari processi di amplificazione del segnale radio gura 2.
di alta frequenza. Comincia ora il processo di In un primo tempo si applicano sulla basetta,

266
nella faccia opposta a quella in cui sono presen- re la bobina L3, che risulta composta da 4:5
ti le piste di rame del circuito stampato, tutti i spire di filo isolato in plastica (contenuto nella
componenti più piccoli ( condensatori, resistenze, scatola di montaggio) e che dovrà essere avvolta
capicorda e transistor), successivam ente si mon- dal lettore, ma non inserita nel supporto se non
tano il potenziometro R7, il condensatore varia- dopo le operazioni iniziali di taratura.
bile C4 e le bobine L1-L2-L3. Quest'ultima, pri-
ma di essere definitivam ente fissata alla basetta,
verrà completata con l'avvolgimento L3, nel mo- ANTENNA - TERRA
do che diremo più avanti, soltanto dopo avere
avvitato i due nuclei di ferrite, contenuti nella Il completamento della realizzazione del ricevi-
parte interna del supporto cilindrico, in modo tore per onde corte si ottiene collegando sui
che si trovino in contatto fra loro nella zona terminali (capicorda) 5-6 una pila piatta da
centrale del supporto. 4,5 V, tenendo conto che l'assorbimento di cor-
Per l'individuazione dei terminali di collettore, rente si aggira intorno ai 10:-15 mA, interpo-
base ed emittore dei tre transistor TRI - TR2 - nendo, qualora lo si ritenga utile, un interrut-
TR3 non vi sono problemi di sorta. Nel dise- tore di acceso-spento (non contenuto nella sca-
gno di figura 2, in cui le piste di rame del cir- tola di montaggio). Poi si dovranno collegare i
cuito stampato debbono considerarsi viste in tra- terminali della linea di antenna e di terra sui
sparenza, l'ubicazione dei tre transistor è ine- punti 1-2 e, infine, sui punti 3-4, quelli di una
quivocabile : la smussatura, presente in una par- cuffia con impedenza di valore basso o medio
te dell'involucro cilindrico del componente, fa ( 8 + 600 ohm), che riteniamo presente in ogni
da guida per l'esatto inserimento degli elettrodi laboratorio per principianti.
nei corrispondenti fori. Per quanto riguarda l'antenna, ricordiamo che
Una volta applicati alla basetta tutti i compo- quella di tipo Marconi, disegnata in alto a si-
nenti più piccoli, si provvederà a completare il nistra di figura 4, è la più semplice ed anche la
montaggio fissando il condensatore variabile C4 migliore per un principiante. Il massimo della
per mezzo di due viti e il potenziometro R7 tra- sua resa si ottiene installandola nella parte più
mite il suo dado esagonale. Le due viti di fissag- alta dell'edificio. La si realizza con una trecciola
gio del condensatore variabile assumono anche di rame, la più lunga: possibile, tesa fra due so-
la funzione di collegare a massa, ossia alla linea stegni per mezzo di isolatori in porcellana od
di alimentazione negativa, l'insieme delle lamine altro materiale isolante.
mobili del variabile (sezione minore), di cui una Per realizzare la terra, va bene il rubinetto del-
sezione rimane inutilizzata. l'acqua, così come indicato in figura 4. Ci si
Per ultimo si applica alla basetta il supporto potrà collegare su di esso o in un qualsiasi punto
delle tre bobine che, da un lato è dotato di tre di una tubatura esterna (non incassata nel muro)
terminali, dall'altro di due. dell'acqua o del termosifone. Senza i collega-
menti di antenna e di terra il ricevitore radio
non funziona.
LE TRE BOBINE DEL RICEVITORE

La scatola di montaggio contiene un supporto MESSA A PUNTO E TARATURA


trasparente di plastica in cui sono già avvolte
le bobine Ll ed L2. Non è invece avvolta la Dopo aver collegata la pila di alimentazione
bobina L3. Quest'ultima, infatti, non deve es- da 4,5 V, ma non la bobina L3, si ruota lenta-
sere inserita nel supporto se non dopo le opera- mente il perno del condensatore variabile C4
zioni preliminari di taratura, così come diremo allo scopo di riuscire a captare una emittente
più avanti. Intanto invitiamo il lettore ad osser- che, tramite la cuffia, non dovrebbe essere diffi-
vare il disegno di figura 3 nel quale sono illu- cile d'ascoltare. Quindi, con molta pazienza, si
strati tutti i particolari relativi alle tre bobine. regolano, per mezzo di un adatto cacciavite, i
Si notano, ad esempio, i terminali degli avvol- due nuclei di ferrite inseriti nel supporto delle
gimenti delle bobine Ll ed L2 e la loro precisa bobine, in modo da far aumentare al massimo
disposizione sulla base del supporto di plastica, il livello del segnale ricevuto. Durante tali ope-
che non consente errori di sorta all'atto della razioni potrà rendersi necessario un ritocco della
applicazione del componente sul circuito, dato sintonia (regolazione del condensatore variabi-
che da una parte sono presenti tre terminali, le) per meglio centrare l'emittente.
dall'altra due soltanto. E' giunto ora il momento di applicare la bobina
Sullo stesso disegno di figura 3 è raffigurata pu- L3, la quale verrà avvolta nella parte più bassa

267
+13-15V
RETE
AMPLIFIC. BF ALIM.
RX OC ENIR
EP 7W 12 V
ov
1 2 5 6 3 4

ATTENUATORE

R4

TERRA

Fig. 5- Per coloro che volessero effettuare un ascolto in. ailoparlante, proponia-
mo in questo schema un esempio di Impiego del ricevitore per onde corte in ab-
binamento con l'amplificatore di bassa frequenza EP7W e l'alimentatore a 12V
approntati in scatola di montaggio e pubblicizzati mensilmente in questo periodico.

COMPONENTI-----
Condensatori R2 10 ohm
C1 = 10.000 pF R3 10 ohm
C2 = 100.000 pF R4 = 470 ohm - 1 W
C3 = 100 F - 12 VI (elettrolitico)
Varie
Resistenze DZ diodo zener (4,5 V - 1W)
R1 18 ohm AP altoparlante (4 ohm)

del supporto cilindrico, subito dopo la bobina la reazione può innescare regolarmente e il rice-
L2. In figura 3 questa posizione è indicata con vitore funzionare a dovere, ma può capitare che
un punto nero sul supporto cilindrico e con una il segnale, ricevuto attraverso la cuffia, tenda a
linea di riferimento rivolta verso la bobina. E' diminuire di livello durante l'operazione di rota-
ovvio che il montaggio della bobina L3 si effet- zione del perno del potenziometro. Ebbene, in
tua con il ricevitore spento, ossia dopo avere tal caso basterà invertire l'ordine di collegamen-
disinserito la pila di alimentazione a 4,5 V. to dei due terminali della bobina L3 per fare
Quando si è convinti di aver completato il la- funzionare il ricevitore. In pratica occorrerà far
voro costruttivo della bobina, si riallaccia la in modo che il terminale della bobina L3, in
pila mettendo nuovamente in funzione il ricevi- precedenza. saldato sul terminale centrale del
tore radio. Quindi, rimanendo sintonizzati sulla potenziometro R7, risulti in contatto elettrico
emittente individuata in precedenza, oppure su con la pista di rame sulla quale si trovava l'altro
una nuova, si ruota il perno del potenziometro terminale della bobina, il quale dovrà essere sal-
R 7, facendone variare la resistenza dal suo va- dato invece sul terminale centrale del potenzio-
lore massimo a quello minimo. Durante questa metro. Dopo questo scambio di saldature si po-
operazione potranno verificarsi due fenomeni: trà constatare che, ruotando il perno del poten-

268
ziometro, il segnale acquisisce un progressivo dispositivo ad un qualsiasi amplificatore esterno
rafforzamento, sino a degenerare nel caratteri- per l'ascolto in altoparlante. Si tratta chiara-
stico fischio della reazione. Il punto di miglior mente di un amplificatore di bassa frequenza.
rendimento dell'apparecchio radio è quello del In figura 5 riportiamo un esempio di tale perfe-
posizionamento del potenziometro R7 al limite zionamento del sistema di ricezione delle onde
dell'innesco, là dove ancora la ricezione rimane corte, facendo uso dell'amplificatore EP7W, pub-
perfettamente intellegibile. blicizzato mensilmente in questo periodico e of-
Ultimate tutte le operazioni di messa a punto ferto ai lettori in scatola di montaggio.
e taratura del ricevitore per onde corte, questo Servendosi dell'amplificatore EP7W occorrerà
potrà essere racchiuso in un qualsiasi conteni- derivare da questo l'alimentazione del ricevitore
tore, di materiale isolante, possibilmente dotato per onde corte, eliminando definitivamente la
di una piccola scala graduata applicata in cor- pila. Ma questa tensione di alimentazione, pri-
rispondenza del perno di sintonia, quello del ma di essere applicata al ricevitore, verrà stabi-
condensatore variabile. Su questi perni poi il lizzata tramite resistenza, condensatori e diodo
lettore provvederà ad applicare due manopole zener da 4,5 V, così come chiaramente indicato
(non contenute nella scatola di montaggio). Sul- nello schema di figura 5.
la stessa parte frontale del contenitore si po- L'accoppiamento fra l'uscita del ricevitore per
tranno anche applicare due boccole per l'inseri- onde corte e l'entrata dell'amplificatore di bassa
mento degli spinotti di cuffia. frequenza non può essere diretta; occorre infatti
interporre fra i due apparati un attenuatore
resistivo (R1 - R2 - R3). Le resistenze R2-R3
ASCOLTO IN ALTOPARLANTE potranno eventualmente essere sostituite con un
potenziometro per il controllo del volume, qua-
Anche se l'uso più congeniale del ricevitore per lora l'amplificatore di bassa frequenza non risulti
onde corte è quello che si ottiene attraverso lo già provvisto di tale elemento, così come avvie-
ascolto in cuffia, è sempre possibile collegare il ne invece nell'amplificatore da noi citato.

KIT PER RICEVITORE AD ONDE CORTE


L. 11.700
Contenuto:
N. 7 condensatori ceramici - N. 10 resistenze -
N. 1 condensatore elettrolitico - N. 1 condensa-
tore variabile ad aria - N. 3 transistor - N. 1 cir-
cuito stampato - N. 1 potenziometro - N. 1 sup-
porto bobine con due avvolgimenti e due nuclei
- N. 6 ancorggi-capicorda- N. 1 spezzone filo
flessibile.

Tutti gli elementi sopra illustrati compongono la scatola di


montaggio del RICEVITORE PER ONDE CORTE che può
essere richiesto inviando anticipatamente l'importo di li-
re 11.700, tramite vaglia postale, assegno bancario, circo-
lare o c.c.p. 46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20124
MILANO - Via P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945).

269
Rubrica del principiante
elettronico

IMPIEGO DEL TRANSISTOR Con il termine « massa » non si vuol dire che il
terminale del transistor, emittore-collettore-base,
Il transistor, inteso come componente circuitale, debba essere praticamente collegato con il circui-
può essere impiegato in una infinità di modi, to di massa dell'apparato elettronico, ma si vuol
ma quasi sempre esso si comporta da elemento precisare che il punto del circuito, nel quale viene
amplificatore. E il processo di amplificazione con- collegato l'elettrodo, abbia, anche in presenza di
siste, nella sua concezione più generale, nel for- segnale, una tensione rigorosamente fissa rispetto
nire un segnale all'entrata di un circuito e nel a uno qualsiasi dei terminali delle linee di ali-
prelevarlo poi, all'uscita, molto ingrandito. Nel mentazione. Per esempio, con il termine «massa»
caso del transistor l'entrata e l'uscita sono rappre- si possono indicare, indifferentemente, la linea
sentate da due elettrodi, cioè da due terminali negativa o quella positiva del circuito di alimen-
del componente. I quali variano a seconda della tazione e, più in generale, tutti quei punti del
configurazione circuitale in cui viene montato il circuito elettronico che risultano collegati con i
componente. vari punti di alimentazione tramite condensatori
Come è noto, il transistor è un componente elet- di capacità relativamente elevata o diodi zener.
tronico destinato a funzionare essenzialmente in Dopo aver chiarito questo importante concetto,
qualità di elemento amplificatore. Ma per poter possiamo analizzare la prima configurazione cir-
svolgere questa funzione, il transistor deve essere cuitale di un transistor amplificatore, quella del
montato, nei vari circuiti, secondo opportuni circuito con base a massa riportata in alto (A) di
criteri. figura 1.
In pratica esistono tre sistemi fondamentali con
i quali solitamente vengono montati i transistor BASE A MASSA
amplificatori. Essi sono:
Con questo tipo di circuito è possibile ottenere
1 ° Circuito con base a massa. una notevole amplificazione di tensione, mentre
2° Circuito con emittore a massa. quella di corrente è pari all'unità (circa).
3° Circuito con collettore a massa. Il circuito con base a massa si presta assai bene

970
IMPIEGO
DEI TRANSISTOR
alle funzioni di circuito elevatore di impedenza, rispetto agli altri circuiti, la massima amplifica-
oppure di adattatore di impedenza per micro- zione di potenza, dato che il segnale di entrata
foni dinamici o altoparlanti utilizzati in veste di viene amplificato sia in tensione sia in corrente.
microfoni. L'impedenza d'ingresso è media, mentre quella
d'uscita è elevata. Anche i guadagni, di tensione
EMITTORE A MASSA e di corrente, lo ripetiamo, sono notevoli.

La configurazione del transistor con emittore a COLLETTORE A MASSA


massa è quella riportata in B di figura 1.
Il transistor con emittore a massa rappresenta il Il circuito riportato in figura 1 C propone lo sche-
tipo di collegamento più comune e familiare a ma di montaggio di un transistor con collettore a
tutti i lettori per ottenere uno stadio amplifica- massa. Tale configurazione è anche nota con
tore a semiconduttore. Esso permette di ottenere, terminologie diverse ( collettore comune - emitter
follower - inseguitore d'emittore, ecc.).
Questo circuito amplificatore non amplifica in
pratica il segnale, almeno per quel che riguarda
la tensione del segnale stesso; esso serve invece
come stadio separatore-adattatore, in quanto do-

L'analisi delle varie


configurazioni di utilizzo
del transistor non può
7 '
tato di un'impedenza d'uscita assai bassa. Il tran-
sistor con collettore a massa permette di non so-
vraccaricare la sorgente del segnale e disporre
all'uscita di un segnale di pari tensione ma assai
più potente.
Nell'apposita tabella abbiamo concentrato gli ele-
menti caratteristici delle tre configurazioni circui-
certamente esaurirsi tali del transistor fin qui ricordate, includendo in
essa un dato nuovo: quello dell'aspetto del segnale
attraverso una trattazione
uscente, che può essere della stessa forma di quello
contenuta nello spazio di entrante oppure invertito.
poche pagine. Tuttavia
RESISTENZE E CONDENSATORI
crediamo di aver ugualmente
additato, ai principianti, Negli schemi riportati in figura 1 non sono stati
la via da seguire per inseriti, per ragioni di semplicità, tutti quegli ele-
menti resistivi e capacitivi che sono necessari per
l'interpretazione del il corretto funzionamento di uno stadio amplif-
funzionamento del catore. Ma ora è giunto il momento di muovere
i primi passi sul terreno dell'applicazione pratica
componente nei più semplici del transistor, lasciando meno spazio ai concetti
progetti presentati dal teorici. Cominciamo quindi col dire che ogni tran-
periodico. sistor, per poter realmente funzionare, deve es-
sere polarizzato. Ma che cosa si intende per pola-
rizzazione di un transistor? Vediamo subito.

271
TABELLA RIASSUNTIVA
DATI APPROSSIMATIVI INERENTI LE TRE CONFIGURAZIONI CIRCUITALI DEL TRANSISTOR

Guadagno Guadagno Impedenza Impedenza Inversione


Configurazione di tensione di corrente d'entrata d'uscita del segnale
I
I

A (base a massa) Elevato Unitario 50 ohm 1 megaohm No


B (emittore a massa) Elevato Elevato 1.000 ohm I 50.000 ohm si
e (collettore a massa) Unitario Elevato 300.000 ohm ] 300 ohm No

CHE COS'E' LA POLARIZZAZIONE corrente, che l'attraversa, sia di 0,1 mA. Ebbene,
quando v'è necessità di sostituire il transistor, se
Quando si monta un transistor in un circuito quello nuovo non è perfettamente identico al
utilizzatore, occorre far assumere ad esso un certo vecchio, ossia se il nuovo transistor non è, come
« punto di lavoro ». In termini più tecnici si suol si suol dire tecnicamente, «selezionato», il com-
dire che occorre stabilire la tensione Vce ( tensione portamento elettrico del circuito cambia. Ma an-
collettore-emittore) e il valore della corrente di che gli sbalzi termici possono influenzare negati-
collettore in condizioni di riposo, quando al tran- vamente il circuito, dato che il coefficiente di
sistor non viene applicato alcun segnale (assen- amplificazione del transistor dipende in misura
za di segnale). Per stabilire questo « punto di lae notevole dalla temperatura. E tutto ciò può es-
voro » si deve fornire alla base del transistor una sere causa di slittamenti, anche sensibili, del pun-
certa corrente, che verrà prelevata dal circuito di to di lavoro del transistor.
alimentazione o da altra sorgente di energia elet- Per minimizzare tali elementi critici, si inserisce,
trica. Ebbene, così facendo si « polarizza » il tran- in serie all'emittore, una resistenza (R3), che at-
sistor ed i vari componenti elettronici, che forni- tua una controreazione nei confronti della causa
scono al transistor la corrente di riposco, appar- che tende ad allontanare il transistor dal punto
tengono alla cosiddetta « rete di polarizzazione ». di lavoro prescelto. Se, ad esempio, per effetto di
La stessa corrente fornita alla base del transistor un aumento della temperatura, il coefficiente di
prende il nome di « corrente di polarizzazione». amplificazione del transistor aumenta, aumen-
tando le correnti di collettore e di emittore, si
verifica, contemporaneamente, un aumento della
VARI METODI DI POLARIZZAZIONE caduta di tensione sulla resistenza R3 di emittore,
ossia un aumento di tensione sull'emittore stesso
Nell'analizzare i vari metodi di polarizzazione di e, conseguentemente, anche sulla base, con una
un transistor, faremo riferimento alla configura- diminuzione della corrente inviata alla base at-
zione con « emittore a massa». Perché questa traverso Rl. Diciamo quindi che la resistenza di
configurazione è senz'altro la più adottata rispet- emittore assume la funzione di ripristinare le
to a tutte le altre possibili configurazioni teorico- condizioni di equilibrio originali del circuito quan-
pratiche. do queste vengono alterate per le cause prima
Quello riportato in figura 2 è uno dei più classici enunciate. Ma a questo effetto positivo della re-
sistemi di polarizzazione dei transistor. In esso la sistenza R3 corrisponde un effetto negativo: quel-
principale funzione elettrica viene svolta dalla re- lo della diminuzione del guadagno dello stadio
sistenza Rl, che invia alla base del transistor una che, tuttavia, rimane più stabile e meglio definito.
corrente tale da portare il componente nella zona Si può infatti ritenere che il guadagno attuato
lineare di funzionamento. Normalmente il valore dal circuito di figura 2 sia pressoché pari a
di tale resistenza è molto critico, in quanto dipen- RL : R3.
de essenzialmente dal guadagno del transistor. Completiamo l'analisi del circuito di figura 2 di-
Facciamo un esempio: per ottenere nel circuito cendo che il segnale viene applicato e prelevato
di collettore una corrente di 10 mA, con un tran- dal transistor tramite due condensatori di accop-
sistor di guadagno 100, occorre calcolare il valore piamento. Ma nulla vieta, in particolari tipi di
della resistenza RI in modo che l'intensità di applicazione di eliminare questi condensatori allo

272
scopo di amplificare anche la componente conti-
nua del segnale.

VARIANTE CIRCUITALE

Lo schema riportato in figura 3 propone una va-


riante elettrica al circuito ora esaminato di figu- ENTR use.
B
ra 2. La funzione di controreazione, infatti, che
nel caso precedente veniva svolta dalla resistenza
R3, risulta ora attuata da un diverso modo di col-
legamento della resistenza R1. La quale, anziché
essere collegata direttamente alla linea della ten-
sione di alimentazione positiva, viene connessa
A
con il collettore del transistor. Dunque, proprio
da questo elettrodo viene prelevata la tensione di
polarizzazione del transistor. Ma quali vantaggi
possono derivare da tale configurazione? In una
certa misura, gli stessi offerti dal circuito di figura
2. Infatti, anche in questo caso, ogni eventuale
aumento del coefficiente di amplificazione del
transistor, tendente a far aumentare la corrente
di collettore, provoca un aumento della caduta
di tensione sulla resistenza RL, ovvero una dimi-
nuzione della tensione sul collettore, riducendo la
corrente attraverso la resistenza R1 e minimiz- ENTR. use.
zando quindi gli effetti negativi delle variazioni
del coefficiente di amplificazione del transistor.

PARTITORE RESISTIVO
B
Un ulteriore sistema di polarizzazione del tran-
sistor è quello illustrato in figura 4. In questo cir-
cuito, anziché fissare un valore della corrente di
base Ib, si fissa quello della tensione di base Vb
tramite il partitore resistivo R1-R2. La corrente
che attraversa tale partitore deve essere calcolata TR

»
in modo da risultare nettamente superiore al va-
lore Ib. Quindi, una volta stabilito il valore della
tensione di base Vb, rimane automaticamente
determinato anche quello della tensione di emit-
tore Ve, che è pari a: VB 0,6 V. Dunque, sta- ENTR. e use.
bilito il valore della corrente I che si vuol far
fluire attraverso l'emittore, basta dimensionare il
valore della resistenza R3 servendosi della seguen-
te relazione :

R3 = Ve : le
e
Fig. 1 - Questi sono I tre sistemi fondamentali con i
L'esempio di polarizzazione riportato in figura 5 'quali vengono montati i transistor amplificatori. In A
costituisce una variante poco usata del circuito di è riportato il circuito con base a massa; in B quelo
figura 4. Il quale, di per sé, risulta già sufficien- con emittore a massa e in C li circuito con collettore
a massa.
temente stabile per quel che riguarda il guadagno
e la deriva termica.

273
UN CONDENSATORE IN PARALLELO

Abbiamo detto che l'inserimento della resistenza


+ VCC di emittore provoca una diminuzione del guada-
gno del transistor e, conseguentemente, dell'am-
plificatore da esso pilotato. Ma volendo conserva-
re un elevato guadagno, senza tuttavia rinunciare
ai benefici della stabilizzazione termica, si deve
perfezionare il circuito di base con l'aggiunta di
un condensatore collegato in parallelo con la re-
sistenza di emittore. Questo condensatore, che

r'
normalmente è un condensatore elettrolitico nel
caso di amplificatori di bassa frequenza ed è di
tipo ceramico nel caso di amplificatori di alta fre-
ENTR. quenza, provvede ad inviare a massa il segnale
a alternato senza che questo risenta della presenza
della resistenza di emittore. Il valore capacitivo
del condensatore va calcolato in base al valore
minimo della frequenza del segnale che si vuol
amplificare a 3 dB

1
Flg. 2 - Esempio classico di polarizzazione di un tran- C=-----
sistor di tipo NPN. La resistenza R1 polarizza la base, 2nf Re
mentre la resistenza R3 assume la funzione di elemen-
to equilibratore delle condizioni elettriche originali del
circuito, quando queste vengono alterate per motivi Ai principianti ricordiamo che i condensatori, di
accidentali. qualunque tipo essi siano, si lasciano attraversare
dai segnali alternati, mentre rappresentano uno
sbarramento alle correnti continue.

ACCOPPIAMENTI

Assai raramente un transistor o, meglio, uno sta-


+ vcc dio transistorizzato, riesce ad esplicare da solo
tutte le funzioni radioelettriche richieste da un
circuito. Accade invece molto spesso di dover ac-
coppiare due o più stadi transistorizzati tra di lo-
ro per poter ottenere la funzione desiderata. Il
caso più tipico, che possiamo citare per interpre-
tare questo concetto, è quello di un amplificatore
audio, cioè di un circuito dotato di entrata ed
uscita, nel quale viene applicato un debole segna-
le di bassa frequenza per ottenerne uno, in uscita,
o amplificato al punto di poter pilotare un trasdut-
tore acustico ed essere quindi agevolmente ascol-
tato.
Nell'amplificatore audio un solo stadio non po-
trebbe risultare sufficiente per amplificare il debo-
le segnale proveniente da un microfono o da un
pick-up, rendendolo adatto a pilotare un altopar-
lante. Sono quindi necessari più stadi amplifica-
tori ed alcuni adattatori di impedenza per realiz-
Fig. 3 - In questo esempio di polarizzazione del tran- zare un amplificatore audio. Ma questi stadi
sistor la resistenza R1 svolge, la funzione di contro- debbono essere collegati fra loro seguendo alcuni
reazione, essendo collegata direttamente con il col-
lettore del componente. criteri tecnici di notevole importanza. Si suol dire
che, per realizzare un amplificatore audio, o un
qualsiasi altro apparecchio transistorizzato, si ren-

274
IL LIBRO DEL CB
+VCC

o
RL

COMUNICARE VIA RADIO


di RAOUL BIANCHIERI
422 pagg. - 192 illustrazioni - formato
15x21 - copertina plastificata.
Fig. 4 - Schema di base per il calcolo corretto delle
correnti di base e di emittore del transistor, le quali
permettono di raggiungere un preciso valore di pola-
rizzazione.
Pur essendo rivolta agli amatori radio
CB, quest'opera offre a tutti coloro
che desiderano iniziarsi alla tecnica
delle telecomunicazioni un indispensa-
bile complemento ai testi scolastici.
+VCC Lo scopo che la pubblicazione si pre-
figge è quello di divulgare, in forma
RL piana e discorsiva, la conoscenza tec-
nica e quella legislativa che unita-
mente affiancano le trasmissioni ra-
dio in generale e quelle CB in parti-
colare.

L'Autore ha raccolto in questo volu-


me tutti gli argomenti riguardanti la
ricezione e la trasmissione dei mes-
0 saggi radio, quale contributo appas-
sionato di solidarietà verso la vasta
schiera di radioamatori già operanti
nella Banda Cittadina e soprattutto
verso coloro che nel futuro la accre-
sceranno.

Le richieste del volume • COMUNICARE VIA


Fig. 5- Questa variante, al più comune sistema di po- RADIO , devono essere fatte inviando antici-
larizzazione analizzato in figura 4, viene poco usata, patamente l'importo di L. 14.000 a mezzo vaglia
dato che non garantisce una sufficiente stabilità per postale, assegno bancario, assegno circolare
quel che riguarda il guadagno e la deriva termica del o c.c.p. n. 46013207 intestato a STOC K RA-
transistor. DIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20
(Telef, 6891945).

275
de necessario l'accoppiamento interstadio. Gli ac-
coppiamenti fra stadi più o meno complessi pos-
sono essere molteplici, cioè di tipo diverso l'uno
dall'altro. Ma in pratica i sistemi di accoppia-
mento più comuni sono tre. Essi prendono il no-
me di « accoppiamento capacitivo», « accoppia-
mento resistivo» e « accoppiamento induttivo».
è
-G L'accoppiamento resistivo è conosciuto anche con
il nome di « accoppiamento in continua».
L'accoppiamento induttivo è conosciuto anche
con l'espressione « accoppiamento in alternata».
Riassumendo, dunque, i principali sistemi di ac-
coppiamento sono tre :

CONO. 1° - Accoppiamento capacitivo


2 - Accoppiamento resistivo o in continua
3° - Accoppiamento induttivo o in alternata.

Fra tutti questi abbiamo voluto presentare due


soli tipi di accoppiamento fra transistor, che ri-
teniamo fra i più comuni.

ACCOPPIAMENTO DARLINGTON

La connessione Darlington rappresenta forse il


Fig. 6 - Il collegamento di un condensatore, in paral- sistema più semplice per accoppiare fra loro due
lelo con la resistenza di emittore, provvede a con- transistor. Essa è riportata in figura 7 e consente
servare i benefici della stabilizzazione termica e del- il collegamento diretto in continua tra due tran-
l'elevato guadagno del transistor introdotti Inevita-
bilmente dalla resistenza di emittore in presenza di
sistor in modo da comporre un solo virtuale com-
turbamenti elettrici esterni. ponente di guadagno pari al prodotto dei guada-

+vcc

RL

Fig. 7 - Configurazione di accoppiamento Darlington


fra due transistor. Si suole anche dire che questo tipo
di collegamento assume il carattere di una connessio-
ne « diretta in continua •

276
+VCC

IL PACCO
DELL'HOBBYSTA
Rl RL

oloro che si sono resi cont


di progetti con-
colf arretrati di Elettro-
bblamo preparato que-
di pubblica-
zioni
TR1 TR2
Le nove copie della rivista sono state
scelte fra quelle, ancora disponibili,
ma in rapido esaurimento, in cui sono
apparsi gli argomenti di maggior suc-
Fig. 8 - L'accoppiamento in continua, fra due transistor, cesso della nostra produzione edito-
consiste nella connessione diretta dell'entrata di uno riale.
stadio con l'uscita di quello precedente.
ELETTRONICA zELETTRONICA
-z = ; Pii5Ci
ELETTRONICA
:: 2 finii zz::±zr. PRircà

"., %r..a, /se-


"o g, ----
s»es., "A\•
rrw==:Pu socoeoche rrrr, PRunA
gni dei singoli transistor. Le caratteristiche prin-
cipali di questo sistema di collegamento, dunque,
sono quelle di un elevato guadagno, di una gran-
""
:....
--
é':..,~~ I
_,. -~·,
,.
\.
o""

. ••"
gg=
~
=---
-
• ~
-
:-::e:

de impedenza d'ingresso e dell'inversione del se-


DICA T'ORE yuVÉj • ..-ii
gnale d'entrata. BILANCIAMENTO STEREO LUCI PSICHEDELICHE LUCCIOLA ELETTRONICA

ACCOPPIAMENTO IN CONTINUA

L'accoppiamento in continua consiste in una con-


nessione diretta dell'entrata di uno stadio con
l'uscita dello stadio precedente, senza l'interpo-
sizione di alcun componente elettronico. L. 7.500
In figura 8 è rappresentato un tipico esempio di
accoppiamento in continua fra due stadi transi- Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
storizzati. Come si può notare, il collettore del ciale della nostra Editrice, a tutti i
transistor TRl risulta direttamente collegato con nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
la base del transistor TR2. teresse del dilettante, che fa rispar-
Entrambi gli stadi amplificatori sono del tipo miare denaro e conduce alla realizza-
« con emittore a massa» e risultano accoppiati zione di apparecchiature elettroniche
in cascata, Quest'ultima, semplice configurazione, di notevole originalità ed uso corrente.
pur consentendo il raggiungimento di un ottimo
guadagno, appare abbastanza limitativa per quan-
to riguarda la vastissima gamma di segnali co- Richiedeteci subito IL PACCO DELL'HOBBY-
nosciuti nel mondo dell'elettronica. Ci riferiamo STA Inviandoci l'Importo anticipato di L. 7.500
ovviamente ai segnali d'ingresso i quali, per que- a mezzo vaglia, assegno o c.c.p. N. 916205
sto sistema di amplificazione, dovranno essere ca- e Indirizzando a: ELETTRONICA PRATICA ·
20125 MILANO - Via Zureti, 52.
ratterizzati da una dinamica contenuta.

277
Trasforma i
segnali a 144 MHz
in altri a 28 MHz

CONVERTITORE
VF PER 0.€.
Con la presentazione del progetto di un conver- che ha sempre rappresentato un durissimo scoglio
titore di frequenza, che trasforma i segnali radio sul quale molto spesso si sono infrante le speran-
VHF, di valori compresi fra i 144 MHz e i 146 ze di volenterosi, futuri radioamatori.
MHz, in segnali ricevibili sulla normale gamma La singolarità di questa speciale patente VHF
delle onde corte, ci proponiamo di richiamare costituisce un argomento particolarmente sentito
l'attenzione di molti SWL e di quei neoradioa- dai nostri lettori, dai quali riceviamo molte lettere
matori che aspirano all'autocostruzione delle loro impostate su questo tema e ricche di domande
apparecchiature. in proposito. Alcuni ci chiedono le norme per la
La banda dei 144 MHz, corrispondente alla lun- presentazione della domanda d'esame, altri vo-
ghezza d'onda dei 2 metri, rappresenta il vessillo gliono conoscere il programma di studio, cioè gli
di quel periodo di tempo destinato alla prova ed argomenti sui quali dovranno dar prova di matu-
alla conferma delle attitudini necessarie per en- rità tecnica. Ma i più si rivolgono a noi per invi-
trare a far parte dell'ordine dei radioamatori. tarci all'approntamento e alla presentazione di un
Come è noto, infatti, è oggi possibile ottenere progetto funzionale e semplice di un convertitore
una speciale licenza di trasmissione, per le fre- di frequenza da abbinare al loro ricevitore per
quenze superiori a 144 MHz, sostenendo un sem- onde corte. Ebbene, ai primi rispondiamo dicendo
plice esame teorico, cioè un esame per il quale che la domanda d'ammissione agli esami, per la
non è necessaria la conoscenza del codice Morse, patente VHF deve essere inoltrata ai « Circoli

278
Serve per ascoltare le emissioni amatoriali attraverso un ricevitore per onde
corte, così come fa la maggior parte degli SWL e di coloro che aspirano al
conseguimento della patente radiantistica.

delle Costruzioni Telegrafiche e Telefoniche del stadio miscelatore (TR1 - MIXER), al quale vien
Ministero delle Poste e Telecomunicazioni», che fatto pervenire anche il segnale generato da un
hanno le loro sedi nelle principali città italiane. oscillatore che lavora sulla frequenza dei 172
Ai secondi diciamo che per qualsiasi informazione MH (TR2 _ OSCILLAT. 172 MH).
tecnica o didattica, ci si deve rivolgere ali' ARI L'incontro di questi due segnali nello stadio mi-
(Associazione Radiotecnica Italiana). A questa scelatore provoca la comparsa di due nuovi se-
stessa associazione si potrà chiedere il « regola- gnali con diversi valori di frequenza: il valore
mento internazionale delle radiocomunicazioni » somma e il valore differenza delle due frequenze.
e i libri di testo più adatti per lo studio. L'indi- Ossia, quello di 316 MHz (144 MHz + 172 MHz
rizzo è il seguente : = 316 MHz) e quello di 28 MHz (172 MHz
ARI - Via Scarlatti, 31 - 20124 MILANO. Agli 144 MHz = 28 MHz). Il primo di questi non
ultimi invece proponiamo la costruzione del con- serve e rimane inutilizzato, il secondo viene invece
vertitore presentato in queste pagine che, siamo condotto all'entrata di un apparecchio radio in
certi incontrerà tutto il favore del pubblico ama- grado di ricevere la gamma di frequenze dei 28
toriale. ±- 30 MHz (RICEV. 28 MHz). Ciò non significa
tuttavia che rimanga vietata la conversione dei
segnali di frequenza di 144 MHz in altri a fre-
L'ASCOLTO AMATORIALE IN VHF quenza di valore diverso da quello dei 28 MHz.
Perché basta intervenire sull'oscillatore del con-
Per l'ascolto delle emissioni amatoriali, nella gam- vertitore, cambiandone la frequenza, per conver-
ma dei 144 + 146 MHz, non è necessario un par- tire i segnali captati dall'antenna su gamme di-
ticolare ricevitore radio, appositamente concepito verse da quella delle onde corte. Ma una con-
o autocostruito per ricevere i segnali radio sulla
lunghezza d'onda dei 2 metri. Perché è più che
sufficiente il normale ricevitore per onde corte.
E infatti questa è la normale prassi seguita dalla
maggioranza degli SWL e dei radioamatori. I
quali realizzano un convertitore di frequenza in Coloro che posseggono un
grado di ricevere segnali nella banda desiderata
e, tramite miscelazione di questi con i segnali
ricevitore per onde corte,
generati da un oscillatore locale, abbassano poi la di tipo amatoriale, possono
frequenza dei segnali ricevuti a valori tali da es- ascoltare le emittenti sulla
sere accettati dal ricevitore per onde corte. Senza
che sia necessario, durante tale processo di con- gamma dei due metri,
versione, provvedere all'amplificazione dei segnali interponendo sulla linea
dato che a questo compito provvede il ricevitore
collegato a valle. La semplicità del sistema appare
d'antenna il convertitore
dunque evidente, almeno nei confronti della rea- presentato e descritto in
lizzazione di uno speciale ricevitore per VHF. , questo articolo. Si completa
così, in forma molto
LO SCHEMA A BLOCCHI economica, la funzionalità
di una stazione ricevente
Il concetto di conversione di frequenza succin-
tamente menzionato può essere meglio interpreta- autocostruita.
to osservando lo schema a blocchi di figura 1.
Il segnale captato dall'antenna raggiunge uno

279
ANT.

172- +- OSCILLATORE
Iii_- FREO. RICEVUTA
28 -- MF RICEVITORE

144MHZ

ME Fig. 1 - Con questo. schema


28MHZ a blocchi Interpretiamo, in for-
TRI RICEV.
MIXER 28 fvfHZ ma chiara e semplice, Il con-
cetto di conversione di fre-
quenza attuata dal convertito-
re VHF. Delle due frequenze
presenti nel MIXER soltanto
quella a 28 MHz viene inviata
TR2 al ricevitore per onde corte.
OSC/LLAT.
172 MHZ

versione al di sotto degli 8 MHz non risulta pro- che si vuol ricevere (144 MHz 146 MH).
prio conveniente, dato che essa comporterebbe Dal circuito di sintonia il segnale passa allo sta-
una serie di problemi di «immagini» derivanti dio miscelatore pilotato da un transistor MOS
dall'eccessiva vicinanza della frequenza dell'oscil- FET a doppio gate (TRl). Il quale presenta una
latore locale con quella dei segnali ricevuti. Per alta impedenza d'entrata e consente così di rag-
una conversione delle VHF sulla frequenza degli giungere, pur servendosi di un solo stadio sinto-
8 MHz, infatti, la frequenza dell'oscillatore locale nizzato d'ingresso, un grado di selettività elevato
dovrebbe essere di 152 MH (152 MH 144 e comunque sufficiente per la gamma VHF.
MHz =8 MHz). Un valore troppo vicino a quel- Al gate G2 del transistor TRl giunge, attraverso
lo dei 144 MHz. il condensatore di accoppiamento C4, il segnale
generato da un classico stadio oscillatore pilotato
da TR2.
ESAME DEL PROGETTO La frequenza di oscillazione dello stadio pilotato
da TR2 è regolata dal circuito oscillante compo-
All'esposizione dei concetti relativi al principio sto dalla bobina L2 e dal compensatore C7. Essa,
della conversione di frequenza facciamo seguito come abbiamo. precedentemente detto, deve es-
ora con l'interpretazione del funzionamento del sere tale da provocare, per differenza, un nuovo
convertitore, analizzandone il progetto riportato valore adatto al ricevitore per onde corte cui il
in figura 2. ' nostro convertitore verrà abbinato. E questo nuo-
vo valore, assieme al valore somma che non pren-
Il segnale captato dall'antenna, che non può es-
diamo in considerazione, è presente sul drain
sere un'antenna qualsiasi, ma un modello usato (D) del transistor MOSFET TRI.
dai radioamatori, raggiunge la presa intermedia
Il circuito accordato, composto dalla bobina L3
della bobina Ll che, unitamente al compensatore e dal condensatore C 10, provvede a selezionare
Cl, forma il circuito di sintonia del dispositivo la sola frequenza differenza, che viene poi accop-
regolato sul valore di frequenza di 145 MHz, piata induttivamente alla bobina L4 e da qui in-
cioè sul valore intermedio fra quelli della gamma viata al connettore d'uscita.

280
ALIMENTAZIONE esterno dell'avvolgimento deve essere di 8 mm e
le cinque spire risulteranno spaziate tra di loro
L'alimentazione del convertitore si effettua con in modo che il solenoide si estenda complessiva-
la tensione continua di 9 V. La quale può essere mente sulla lunghezza di 20 mm.
quella generata da una pila oppure quella deri- Anche la bobina L2 è avvolta in aria, ma le sue
vata dallo stesso ricevitore per onde corte di cui spire, realizzate con lo stesso tipo di filo usato
ci si serve. Come terza soluzione al problema per la bobina Ll, sono in numero di quattro. Il
dell'alimentazione si può adottare un alimentatore diametro dell'avvolgimento (esterno) è di 8 mm.
stabilizzato a 9 V indipendente, esterno. Ma co- e le 4 spire verranno spaziate tra di loro in modo
loro che si orienteranno verso le due ultime solu- da estendersi sulla lunghezza di 17 mm. Ciò si-
zioni dovranno ricordarsi di applicare la linea gnifica che questo secondo solenoide è lungo 17
positiva della tensione al corrispondente morsetto mm.
del convertitore attraverso un condensatore pas- Per realizzare le bobine L3 - LA il lettore dovrà
sante da 1.000 pF. La linea di alimentazione ne- far riferimento alla figura 5. E questa volta oc-
gativa sarà rappresentata, in questi casi dalle- corre cambiare tipo di filo, il quale, pur essendo
ventuale contenitore metallico in cui il lettore ancora di rame o di argento, avrà un diametro
racchiuderà il dispositivo. di 0,5 mm, ossia la metà di quello adottato per
I le bobine L1 - L2. Anche il supporto cambia:
prima era ... l'aria, ora è un cilindretto di mate-
COSTRUZIONE DELLE BOBINE riale isolante del diametro (esterno) di 7 mm.,
munito di nucleo di ferrite. I due avvolgimenti
La costruzione del convertitore deve essere inizia- si effettuano nel modo indicato nella figura 5 :
ta soltanto dopo aver realizzate le bobine L1 - sopra si avvolge L3, più sotto si avvolge L4. Per
L2- L3 - LA che non sono reperibili in com- L3 si avvolgono 15 spire, per L4 soltanto 4 spire.
merc1o. Entrambi gli avvolgimenti sono serrati, ovvero
Dopo quanto detto è ovvio che i dati costruttivi con spire compatte, aderenti fra loro, senza spa-
di questi componenti si riferiscono ad un conver- ziatura alcuna.
titore progettato per una uscita di 28: 30 MHz, Si faccia bene attenzione ai collegamenti dei ter-
quindi per un oscillatore locale a 172 MHz. Per minali di queste due bobine con i corrispondenti
valori di frequenza diversi, più precisamente per punti del circuito. Il terminale della bobina L3
segnali uscenti dal dispositivo con valori di fre- che rimane nella parte più alta dell'avvolgimen-
quenza diversi, fermi restando i dati costruttivi to deve essere collegato con il gate del transistor
della bobina Ll, si dovranno variare proporzio- TRl. L'altro, ossia quello più in basso, e più vi-
nalmente quelli delle bobine L2- L3 - LA; in cino alla bobina LA, verrà collegato con la linea
pratica cambia il numero di spire in queste tre positiva dell'alimentazione.
bobine. Poiché i dati costruttivi delle quattro bobine deb-
Cominciamo quindi con i dati costruttivi della bono ritenersi della massima importanza, abbiamo
bobina di sintonia Ll. La quale è avvolta in aria ritenuto opportuno conglobarli in un'unica ta-
e composta da 5 spire di filo di rame, meglio se bella riassuntiva, alla quale il lettore potrà far
di argento, del diametro di 1 mm. Il diametro riferimento in fase realizzativa del convertitore.

DATI COSTRUTTIVI DELLE BOBINE


·-

filo 0 esterno Estensione


Bobina Ne spire (rame o Posizione
I
avvolg. Supporto avvolg. spire
argento)

LI 5 l mm. 8 mm. aria 20 mm. spaziate


L2 4 I mm. 8 mm. aria 17 mm. spaziate
L3 15 0,5 mm. 7 mm. mater. isol. 7,5 mm. compatte
L4 4 0,5mm. 7 mm. mater. isol. 2 mm. compatte

281
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282
L PILA
,9V use.
MF

TR1

Fig. 3 - La basetta rettangolare, sulla quale vengono inseriti quasi tutti I componenti
elettronici che concorrono alla formazione del circuito del convertitore, deve essere
racchiusa in un contenitore metallico che ha funzioni di schermo elettromagnetico.
Sui due lati minori del contenitore vengono applicati i due bocchettoni per il col-
legamento con i cavi d'antenna e di accoppiamento con Il ricevitore per onde corte.

<_ COMPONENTI

Condensatori R3 = 1.800 ohm


C1 10 pF (compensatore) R4 = 680 ohm
C2 33 pF R5 = 470 ohm
Cc3 10.000 pF R6 = 6.800 ohm
C4 5 pF R7 = 6.800 ohm
C5 2.200 pF R8 = 680 ohm
C6 2,7 pF
C7 10 pF (compensatore) Varie
C8 5.000 pF TR1 = MOSFET 40673
C9 = 47.000 pF TR2 = BF200 (BFY90)
Resistenze DL 1 = diodo led
R1 = 100.000 ohm S1 = interrutt.
R2 = 100.000 ohm L1-L2-L3-L4 = bobine (vedi testo)

283
t
4

Fig. 4 - Disegno In grandezza na-


turale (scala 1/1) del circuito
stampato necessario per una pre-
cisa realizzazione del dispositivo
di conversione- di segnali VHF in
segnali ad onda corta.

REALIZZAZIONE DEL CONVERTITORE filo verrà eliminato. La saldatura dei quattro ter-
minali del transistor TRl dovrà essere eseguita
Ogni dispositivo funzionante in alta frequenza, con un saldatore dotato di punta elettricamente
di tipo autocostruito, può presentare delle sor- collegata a massa, in modo da non indurre cari-
prese, anche spiacevoli, a lavoro ultimato. Tut- che elettrostatiche sul componente. L'identifica-
tavia, servendosi del circuito stampato, il cui di- zione dei terminali di TRl, così come quelli di
segno è stato riportato in grandezza naturale TR2, risulta chiaramente suggerita nello schema
(scala 1 / 1) in figura 4 e riproducendo integral- topografico di figura 3. Si tenga presente che il
mente lo schema di figura 3, il risultato dovrebbe quarto terminale del transistor TR2 non viene
essere garantito. Non vi sono infatti pericoli di utilizzato: esso va inserito nell'apposito foro ri-
falsi accoppiamenti induttivi provocati da un er- cavato nel circuito stampato senza effettuare sal-
rato inserimento delle bobine o da una loro su- datura a stagno.
perficiale schermatura, dato che questi elementi,
Una volta eseguito l'intero piano costruttivo del
più precisamente le bobine LI - L2, vengono
convertitore, la basetta dovrà essere inserita in
montate in posizione perpendicolare fra loro, sen-
za necessità di ricoprirle con schermi elettroma- un contenitore metallico, che ha funzioni di scher-
gnetici. E non serve neppure provvedere al di- mo elettromagnetico. Sul pannello frontale del
saccoppiamento delle alimentazioni, perché le pi- contenitore verranno montati l'interruttore S1 e
ste del circuito stampato non consentono sistemi il diodo led DLI, che tiene informato l'operatore
diversi di conduttività. In ogni caso le attenzioni sullo stato elettrico di acceso-spento del dispositi-
e le precauzioni da prendere, durante il lavoro vo. Sui due lati più piccoli del contenitore me-
costruttivo del convertitore, non dovranno mai tallico risultano applicati i due connettori di alta
ritenersi eccessive. Perché i circuiti di alta fre- frequenza, per esempio di tipo BNC, per l'innesto
quenza nascondono sempre tranelli ed insidie, so- dello spinotto collegato con il terminale del cavo
prattutto agli interventi dei radiomontatori poco di discesa dell'antenna e di quello d'uscita colle-
esperti. Per esempio, occorre tenere in massimo gato alla linea di entrata del ricevitore per onde
conto la delicatezza del transistor MOSFET a corte cui il convertitore verrà accoppiato.
doppio gate TRl. Il quale, prima di essere appli- Internamente al contenitore metallico viene in-
cato al circuito stampato, necessita di un inter- serita anche la pila a 9 V, da utilizzarsi nel caso
vento meccanico protettivo: i suoi quattro termi- in cui non si voglia derivare la tensione di ali-
nali verranno avvolti, provvisoriamente, con un mentazione da un alimentatore in continua ester-
filo conduttore sottile, che ha lo scopo di corto- no e separato, oppure dal ricevitore per onde
circuitarli. Soltanto a saldature compiute questo corte.

284
Fig. 5 - Facend o riferimento a
questo dise gno ed assu mendo i
dati costruttivi riport ati nel testo,
il lettore potrà agevolmente rea-
lizzare I due avvolgimenti L3-L4
relativi al circuito d'uscita del
convertitore.

OPERAZIONI DI MESSA A PUNTO recchio radio; in assenza di emittenti radiofo-


niche la regolazione verrà ugualmente fatta
Il lavoro di messa a punto del convertitore ini- ascoltando il fruscio sempre presente nell'etere.
zia subito dopo aver controllato attentamente Con queste prime operazioni si considera tarato
l'esattezza del montaggio, confrontandolo con il circuito oscillante, composto dalla bobina L3
lo schema del piano costruttivo di figura 3. e dal condensatore CIO, sul valore di frequenza
La prima operazione da farsi consiste nel colle- di 29 MHz, se questo è il valore reale su cui è
gare al connettore d'entrata del convertitore stato sintonizzato il ricevitore radio.
(ANT.) lo spinotto del cavo di discesa d'an- Si procede ora con la regolazione dell'oscillato-
tenna che, come abbiamo detto, deve essere una re locale, intervenendo, sempre con lo stesso
antenna esterna di tipo amatoriale. Anche il tipo di cacciavite, sul compensatore C7. La re-
connettore d'uscita del convertitore verrà colle- golazione verrà in questo caso effettuata molto
gato con l'entrata del ricevitore per onde corte lentamente e con grande pazienza, in modo da
il quale, lo ricordiamo ancora una volta, dovrà catturare un segnale in gamma 144 + 146 MHz.
essere di tipo adatto, ossia schermato rispetto
Arrivati a questo punto si potrà passare alla re-
all'ambiente esterno, in modo che ad esso non
golazione del circuito d'ingresso, agendo sul
possano giungere altri segnali tranne quelli pro-
compensatore C 1, in modo da ottimizzare la
venienti dal connettore d'antenna.
Ciò fatto, si potrà alimentare il convertitore ricezione del segnale sintonizzato.
agendo sull'interruttore S1 ed osservando lac- Possiamo così concludere l'esposizione della se-
censione del diodo led DLI. Quindi si sintonizza quenza delle varie operazioni di messa a punto
il ricevitore per onde corte su un punto della e taratura ricordando che esse possono essere
gamma dei 28±30 MHz, per esempio sul va- molto semplificate con l'impiego di un genera-
lore di centro banda di 29 MH. Poi si inizia a tore di alta frequenza o, più semplicemente, di
regolare, servendosi di opportuno cacciavite anti- un piccolo trasmettitore sintonizzato su:Jla fre-
induttivo, il nucleo ferromagnetico della bobi- quenza di 145 MHz. Afdandosi ai segnali pre-
na L3, che è quello accessibile. dalla parte supe- senti nello spazio, la taratura diverrà molto più
riore del componente. Tale regolazione viene lunga nel tempo e assai ·laboriosa, ma i risultati
fatta allo scopo di amplificare al massimo le raggiunti saranno comunque gli stessi in entram-
eventuali emittenti ricevute attraverso l'appa- bi i casi.

285
MARKER PER I 144

Un'emittente
radiofonica
sempre
disponibile
nel laboratorio

Anche i metodi più semplici di taratura di un nico. Eccoci dunque chiamati, ancora una volta,
apparato che lavora in alta frequenza, autoco- alla presentazione di un dispositivo che, se ben
struito, di tipo professionale o dilettantistico, ri- realizzato, è in grado di apportare un valido
chiedono l'uso di un generatore perfettamente aiuto all'hobbysta elettronico nella sua quotidiana
funzionante. Se poi si ha a che fare con circuiti attività laboratoriale.
in VHF, allora i problemi si acutizzano, dato che
ci vuole assai poco ad uscire totalmente di fre-
quenza e a rendere successivamente difficoltosa CHE COS'E' IL MARKER
la ricerca dei valori di riferimento. Al contrario,
tali difficoltà sono assai meno evidenti nel settore Lo strumento descritto in questo articolo, del
della bassa frequenza dove l'ausilio di un oscil- quale proponiamo ai nostri lettori l'autocostru-
loscopio, anche di qualità mediocre, è in grado zione, è un marker per la banda dei 144-146
di risolvere buona parte dei problemi laborato- MHz.
riali. Esse sono invece assai più sensibili nel set- Con il termine « marker » si definisce una appa-
recchiatura che può generare un segnale di fre-
tore dell'alta frequenza, nel quale il dilettante si
quenza di riferimento, eventualmente, come av-
appella all'unico mezzo a disposizione, cioè al-
viene nel nostro caso, modulato da una nota di
l'orecchio umano, subendo ogni conseguenza de-
bassa frequenza, allo scopo di renderlo facil-
rivante dall'imprecisione di questo nostro organo.
mente individuabile in sede di taratura di moltis-
A noi stessi capita sovente di pubblicare progetti simi tipi di radioapparati. Esso può quindi rap-
di apparati AF per usi dilettantistici, la cui tara- presentare una emittente campione, dalla quale
tura rimane spesso un problema insoluto, che il è sempre possibile ricevere un segnale a prescin-
dilettante cerca sempre di risolvere alla meno dere dall'ora, dall'ubicazione del trasmettitore e
peggio, ma non certo con il necessario rigore tee- da ogni altro eventuale problema di antenna.

286
TR2, che, come abbiamo detto, funge da oscilla-

MERz tore di alta frequenza. Questo primo stadio del


marker incorpora anche ben due circuiti accor-
dati, che risultano sintonizzati sulla frequenza ar-
monica del quarzo rappresentativa della gamma
interessata dei 144-146 MHz.
Tenendo conto della gamma di frequenza di la-
voro, risulta evidente che la frequenza del quar-
zo non è eccessivamente critica; si potranno in-
STRUTTURA BASE
fatti utilizzare quarzi di frequenza compresa fra
Il marker, così come è dato a vedere in figura 1, i 12,010 e i 12,166 MHz, sfruttando la dodice-
sima armonica. Ma si potranno utilizzare anche
è un dispositivo principalmente costituito da un
quarzi con frequenza di lavoro compresa fra
oscillatore pilotato a cristallo di quarzo, in modo
8,005 e 8,111 MHz sfruttando la diciottesima ar-
da garantire la massima precisione della frequen-
za emessa e, soprattutto, la sua stabilità nel tem- monica, e così via.
po. Il segnale radio uscente dall'oscillatore di alta Il segnale prodotto dall'oscillatore di alta fre-
frequenza viene successivamente modulato da un quenza TR2 viene accoppiato induttivamente,
oscillatore di bassa frequenza, che genera un se- tramite la bobina Ll, alla bobina L2 direttamen-
gnale con forma d'onda priva di elementi critici te collegata con la boccola d'uscita del disposi-
ai fini del funzionamento del marker. tivo. Ma a questa stessa boccola giunge anche,
accoppiato capacitivamente, tramite il condensa-
Lo stadio oscillatore di alta frequenza è pilotato
tore C3, il segnale di bassa frequenza generato
da un transistor FET, mentre quello di bassa fre-
dal transistor TRl, che risulta montato secondo il
quenza è pilotato da un normale transistor di
più classico schema di un oscillatore bloccato. La
tipi NPN.
frequenza di oscillazione di tale circuito, che non
riveste particolare importanza ai fini del funzio-
ANALISI DEL CIRCUITO namento del sistema, dipende nella massima mi-
sura dalle caratteristiche del trasformatore T 1 di
Risulta chiaro, a questo punto del discorso, che
cui si fa uso e che come vedremo più avanti, può
l'elemento fondamentale del progetto del marker
essere quello di accoppiamento intertransistoriale
è rappresentato dal transistor ad effetto di campo di un normalissimo ricevitore radio anche di tipo
tascabile.

COSTRUZIONE DEL MARKER

Pur non risultando molto complessa, la costru-


zione del marker si addice a chi già dispone di
Il marker è un dispositivo un minimo di esperienza in materia di montaggi
elettronici.
in grado di generare un I motivi di tale limitazione vanno ricercati nella
necessità di una messa a punto che, in mancanza
segnale di ben definito valore di una strumentazione professionale, dovrà essere
di frequenza di riferimento, effettuata con una buona dose di pazienza e com-
petenza, non comuni a molti principianti. In ogni
che consente una agevole caso la realizzazione del dispositivo dovrà artico-
e rigorosa messa a punto di larsi in tre fasi distinte. La prima di queste con-
siste nel reperimento di tutti i componenti elet-
molti radioapparati, tronici, la seconda nella costruzione delle bobine
L1-L2, la terza nel montaggio vero e proprio del
rivelandosi una emittente circuito seguendo con la massima attenzione lo
radiofonica campione sempre schema costruttivo riportato in figura 2.
Abbiamo già detto che le inevitabili difficoltà di
disponibile. reperimento del trasformatore T 1 vengono aggi-
rate prelevando, da un ricevitore radio fuori uso,
I il trasformatore di accoppiamento intertransisto-
riale; si badi bene, non quello d'uscita! Ebbene,

287
R2
RI
5 3

• ,E Il
TR2

.[ 7[.
fb' TR1 Il Il
c2 SR<

C6 L. .
I I

Fig. 1 - Circuito teorico del marker, nel quale al ravvisano due principali sezioni:
quella oscillatrice-modulatrice d,I bassa frequenza, pilotata dal transistor TR1 e
quella oscillatrice di alta frequenza pilotata dal transistor TR2.

CO ONENTI
Condensatori R2 390 ohm
C1 = 100.000 pF R3 220 ohm
C2 = 100 F - 12 VI (elettrolitico) Varie
C3 = 5.000 pF TR1 = BC108
C4 = 50 pF (compensatore ad aria) TR2 = 2N3819
es = 1.000 pF S1 interrutt.
C6 = 150 pF T1 = vedi testo
L1-L2-L3 = vedi testo
Resistenze Alim. = 9Vcc
R1 = 56.000 ohm XTAL quarzo (vedi testo)

di questo trasformatore ci si serve di entrambi gli essere di tipo 2N3819, occorrerà interpretare, con
avvolgimenti, lasciando libero il terminale cen- l'aiuto del ricevitore, l'esatta distribuzione dei tre
trale dell'avvolgimento a tre uscite. elettrodi di source, gate, drain. Ciò nel caso in
All'atto dell'acquisto del transistor fet, che deve cui il transistor non sia di produzione della Na-

288
PILA 9V

TRl

Fig. 2 - Piano costruttivo del marker realizzato su contenitore metallico, che deve
essere completamente chiuso allo scopo dl assumere le funzioni di schermo elet-
tromagnetico, ll cristallo dl quarzo non è un componente critico e per esso si
possono utilizzare molti tipi di quarzi sfruttando le loro armoniche.

tional, per il quale abbiamo riportato, sulla destra Infatti, mentre per la bobina Ll occorrono 3 spi-
di figura 3, l'esatta piedinatura. In questa stessa re, per la bobina L2 basta una spira e mezza
figura è riportato anche lo schema di impiego, (1 e 1/2).
ossia l'ubicazione dei terminali di emittore . base La bobina L3 presenta un aspetto costruttivo di-
- collettore, del più noto e molto comune tran- verso. Essa viene realizzata con filo di rame smal-
sistor BC108. tato di diametro compreso fra 0,2 mm e 0,25 mm.
L'avvolgimento è composto su un supporto cilin-
drico di materiale isolante munito di nucleo fer-
COSTRUZIONE DELLE BOBINE romagnetico di regolazione, adatto alle VHF. Il
diametro (esterno) del supporto è di 6 mm e Ile
La seconda fase realizzativa del marker consiste spire, compatte, sono in numero di 24.
nella costruzione delle tre bobine L1-L2-L3. Le
prime due (Ll-L2) sono del tipo « in aria», ossia
prive di supporto. Entrambe sono di forma cilin- MESSA A PUNTO
drica (solenoidi) ed il filo è identico, cioè di rame,
anche non smaltato, ma possibilmente argentato Una volta ultimato il lavoro di montaggio del
o stagnato del diametro di 0,8 mm. Anche il dia- marker, che deve risultare identico al piano co-
metro (interno) dei due avvolgimenti è lo stesso: struttivo di figura 2, il dispositivo necessita di un
10 mm e la spaziatura, fra spira e spira, deve semplice intervento di messa a punto, che deve
essere di 1 mm circa. Ciò che differenzia invece articolarsi in due tempi diversi. In un primo tem-
le due bobine Ll ed L2 è il loro numero di spire. po si provvede alla messa a punto della sezione

289
NOVITN' ASSOLUTA di bassa frequenza, quella pilotata dal transistor
TRI. Per questa operazione occorre soltanto ac-
certarsi che il circuito oscilli. Se così non è, ba-
sterà scambiare fra loro i terminali dell'avvolgi-
mento primario, o di quello secondario, del tra-
La penna dell'elettronico dilettante sformatore T 1, con lo scopo di stabilire la giusta
fase di accordo fra gli avvolgimenti e il corretto
funzionamento dell'oscillatore di bassa frequenza,
che funge da modulatore di quello di alta fre-
quenza. La funzionalità dell'oscillatore di alta
frequenza, ossia della sezione pilotata dal tran-
L. 3.500 sistor fet, verrà controllata dopo aver disinserito,
temporaneamente, la resistenza R2 di alimenta-
zione dell'oscillatore di bassa frequenza. Successi-
vamente si inserisce, in serie con la linea di ali-
mentazione positiva del circuito, per esempio a
va-Ile dell'interruttore S1, un milliamperometro
da 10 milliampere fondo-scala. Se il circuito noni
oscilla, il milliamperometro misurerà un assorbi-
mento di corrente compreso fra i 9 e i 10 milli-
ampere. circa. A questo punto ci si arma di un
cacciavite e si inizia a ruotare lentamente il nu-
cleo di ferrite della bobina L3. Ad un certo mo-
mento ci si accorgerà che l'assorbimento di cor-
rente, denunciato dal milliamperometro, diverrà
CON QUESTA PENNA di 2 mA circa. Si può dire quindi che, dopo que-
sta operazione, il circuito è entrato in oscillazione
APPRONTATE I VOSTRI e si potrà ricollegare la resistenza R2 alimentan-
CIRCUITI STAMPATI do anche l'oscillatore di bassa frequenza.

Questa penna permette di preparare i circuiti stampati COLLEGAMENTO DI PROVA


con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo
aspetto esteriore è quello di una penna con punta
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan- Non resta ora che condurre una prima prova di
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione applicazione pratica del marker, collegandolo con
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal- un ricevitore radio adatto per l'ascolto della gam-
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
risce perfettamente al rame.
ma dei 144-146 MHz, con lo scopo preciso di
gey verificare che l'oscillazione, generata dal marker,
risulti compresa entro i limiti di frequenza di la-
CARATTERISTICHE voro ora citati, ossia di quelli del ricevitore radio.
NORME D'USO

Tracciare it circuito su una La penna contiene un di- Può capitare infatti di essersi sintonizzati su una
lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro frequenza armonica di valore diverso da quello
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola
sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga della fondamentale; ma in quest'ultima evenien-
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora-
nella soluzione di attacco zioni quando non viene za basterà ripetere l'operazione di taratura pre-
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con- cedentemente ricordata per far rientrare il marker
lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è comple- entro i limiti di un corretto funzionamento.
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio-
quindi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una Il collegamento fra l'uscita del marker e l'entra-
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta,
lastra del circuito è pron- la penna è munita di una ta del ricevitore radio può essere fatta con cavo
ta per l'uso. punta di ricambio situata schermato. E' bene infatti che la boccola d'uscita
nella parte terminale.
del marker sia di tipo PL259, oppure BNC.
L'ultima operazione di messa a punto del marker
consiste in un intervento manuale sul compen-
La PENNA PER CIRCUITI STAMPATI deve essere ri-
satore C4. Questo componente dovrà essere rego-
chiesta a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Ca-
staldi, 20 (Telef., 6891945), inviando anticipatamente l'im- lato in modo da raggiungere il massimo livello
porto di L. 3.500 a mezzo vaglia postale, assegno banca- di segnale (massimo volume) nel ricevitore radio.
rio o c.c.p, n. 46013207. Nel prezzo sono comprese le Può capitare che, durante quest'ultima operazio-
spese di spedizione.

290
B

c
Fig. 3 - In questo disegno riportiamo
l'esatta distribuzione dei terminali del
transistor TR1 (BC108) e del transistor
E e fet 2N3819 (TR2), prodotto dalla Na-
tional. Utilizzando transistor fet di di-
versa produzione industriale, occorrerà
s G O individuare l'esatta distribuzione degli
elettrodi sul componente tramite l'aiuto
del rivenditore.
BC108 2N3819

ne di messa a punto, risulti necessario un even- massimo di volume sonoro nell'altoparlante del
tuale, ulteriore ritocco della spaziatura delle spi- ricevitore radio, corrisponda ad una posizione me-
re della bobina L 1, che è stata prescritta nella dia delle lamine mobili del compensatore C4; l'op-
misura di un millimetro circa. Anzi, sarà bene timum sarebbe il posizionamento a metà corsa
che al massimo livello di segnale, ossia al valore esatta delle armature mobili del compensatore.

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circolare o c.c.p. n. 46013207.

291
MINITESTER PER
AUTO

La ricerca dei guasti, nell'impianto elettrico del- L'impiego dei diodi led, che sono dispositivi allo
le autovetture, richiede qualche strumento per stato solido, ossia resistenti ad ogni tipo di solle-
la prova dei circuiti e delle singole parti. Il te- citazioni meccaniche, rende lo strumento di con-
ster, ad esempio, potrebbe risolvere tutti i pro- trollo particolarmente adatto al trasporto e al-
blemi di controllo di continuità, di presenza di l'impiego in auto, dove il più delicato tester, a
tensione, di assorbimento di corrente. Ma nes- lungo andare, potrebbe danneggiarsi e guastar-
suno si è mai sognato di conservare, nel vano- si definitivamente.
attrezzi o nell'apposita borsetta, assieme alle Lo abbiamo chiamato « minitester » il nostro
pinze, alle chiavi esagonali, alle lampadine di strumento, ma avremmo fatto meglio a chiamar-
ricambio, anche il tester. Dato che questo, nella lo « tester d'emergenza per automobilisti e per
maggior parte dei casi, diverrebbe superfluo per hobbysti in genere», perché il dispositivo potrà
la determinazione dei parametri elettrici del- rivelarsi utile in tutti i settori delle attività elet-
l'auto, quando i guasti limitano l'intervento del triche dilettantistiche, dove servono soltanto in-
riparatore alla verifica di tre principali condi- dicazioni approssimative, ma certamente utili per
z1om1: emettere un giudizio, per ripristinare la conti-
nuità di scorrimento della corrente elettrica o per
1• Punto in misura interrotto riattivare un dispositivo elettrico od elettronico
2°- Punto in misura a massa (O V) che, improvvisamente ha smesso di funzionare.
3° - Punto in misura in tensione (12 V).

Per il controllo di queste tre condizioni dei van VANTAGGI DEI DIODI LED
punti dell'impianto elettrico dell'autovettura
presentiamo al lettore, interessato a tali proble- Nei tempi passati, prima dell'avvento dell'opto-
mi, un semplice circuito di minitester il quale, elettronica, i provacircuiti venivano generalmente
tramite due diodi led, diversamente colorati, se- realizzati con lampadine o con ronzatori. Ma que-
gnala, in modo inequivocabile, in quale delle tre sti sistemi presentavano tutti l'inconveniente di
condizioni sopra elencate si trova il punto in richiedere un assorbimento notevole di corrente,
rrusura. tale da non garantire l'incolumità dei dispositivi

292
elettronici sottoposti a controllo. Occorreva dun- CIRCUITO DEL MINITESTER
que un aggiornamento del vecchio provacircuiti
elettrico, che lo rendesse ancor oggi valido nel- Lo schema elettrico del minitester per auto pre-
l'evoluto mondo dell'elettronica moderna. Lo ab- sentato in questo articolo è riportato in figura 1.
biamo fatto noi, sostituendo l'ormai superata lam- Come si può notare, si tratta di un circuito estre-
padina con un diodo elettroluminescente deno- mamente semplice, nel quale sono presenti pochi
minato led che, come avrenìo modo di vedere elementi elettronici, un puntale-sonda, una pinzet-
più avanti, quando viene attraversato da deboli ta a bocca di coccodrillo, un interruttore e una
correnti, dell'ordine di pochi milliampère, offre pila a 9 V.
un'indicazione visiva con elevata velocità di ri- I componenti elettronici sono: due diodi led, un
sposta, non essendo esso legato all'inerzia termica diodo zener e un diodo al silicio. Completano il
di alcun filamento. progetto due normali resistenze.
Ma vediamo subito il comportamento elettrico di
questo comodo ed utile strumentino.
IL DIODO LED

La sigla LED qualifica. un particolare componen- PRIMA CONDIZIONE


te elettronico, allo stato solido in grado di emette-
re luce. Led, infatti, significa « Light Emitting Quando il circuito è in posizione di attesa, ovvero,
Diode », ossia diodo emettitore di luce. Soltanto quando si agisce sull'interruttore S1 in modo da
in tempi relativamente recenti i diodi led sono alimentare il circuito con la tensione erogata dalla
divenuti reperibili sul normale mercato commer- pila, senza tuttavia collegare in alcun punto il
ciale, a prezzi accessibili a tutti, in virtù del no- puntale-sonda e la pinzetta a bocca di coccodrillo,
tevole sviluppo dell'optoelettronica, che è quella attraverso i vari componenti, ma quel che più
speciale branca dell'elettronica comprendente conta, attraverso il diodo led rosso LD1 e quello
tutti quei componenti il cui funzionamento è verde LD2, scorre una debole corrente, di appena
strettamente legato all'energia luminosa e alla 0,5 mA, che provoca una modesta luminescenza
energia elettrica. Il diodo led è costruito a guisa dei due led. \
di un diodo normale, al quale è del tutto simile,
essendo composto anch'esso da una giunzione PN
di materiale semiconduttore. Ma questo materiale SECONDA CONDIZIONE
non è il germanio o il silicio, ma è invece un
composto del gallio. E il composto del gallio di- Supponiamo ora di collegare a massa sia la pin-
pende dalle caratteristiche di emissione che si in- zetta a bocca di coccodrillo, sia il puntale-sonda,
tendono conseguire. Per esempio, per ottenere una cortocircuitando praticamente la resistenza di li-
luce appartenente allo spettro dell'infrarosso, si mitazione di corrente R2, il diodo led verde LD2
utilizza l'arseniuro di gallio (GaAs). ed il diodo zener DZl. Ebbene, così facendo, tutta

la presenza di questo strumento, a bordo di ogni autovettura,


costituisce il minimo corredo necessario per la guida
e l'instradamento alla ricerca di un guasto, dell'interruzione
di una linea di alimentazione o di un punto di fuga della
corrente nell'impianto elettrico dell'automobile.

293
LDI
5/

O
>
9V
e
MASSA

Fig. 1 - Il circuito elettrico del minitester per auto è composto da due resistenze,
da due diodi e da due led diversamente colorati. Quando vien chiuso l'interruttore
S1 la corrente generata dalla pila a g V può attraversare i due rami del circuito,
provocando una minima luminosità nel due diodi led. Quando il puntale-sonda entra
in contatto con un punto sottotensione (12 V) l'erogazione di corrente della pila
viene arrestata, mentre la tensione dell'autovettura provoca uno scorrimento di
corrente attraverso il ramo R2-LD2-DZ1, illuminando il diodo led verde.

----e ONENTI-
R1 390 ohm - 1 W D1 diodo al silicio (1 N4004)
R2 = 120 ohm - 1 W DZ1 diodo zener (6,2 V - 1W)
LD1 diodo led (rosso) S1 interruttore
LD2 = diodo led (verde) Pila 9 V

COMPORTAMENTO DEI LED DURANTE I CONTROLLI


,.
Diodi led Circuito aperto Cortocircuito Presenza di tens. a 12 V
I
LDl rosso appena acceso ben acceso spento
LD2 verde appena acceso spento ben acceso I

294
la tensione generata dalla pila, rimane applicata
al solo ramo LDI - RI - DI del circuito, rima-
nendo escluso l'altro ramo DZ1 - LD2 - R2 per-
ché cortocircuitato. E attraverso il diodo led rosso
LDI scorre una corrente di 20 mA circa che pro-
voca l'accensione del diodo stesso.

n TERZA CONDIZIONE
O
z
g Passiamo ora alla terza condizione elettrica del
circuito del minitester, quella in cui viene a tro-
varsi il dispositivo quando, essendo la pinzetta a
bocca di coccodrillo applicata alla linea di massa
dell'autovettura, con il puntale-sonda si tocca un
punto del circuito elettrico in cui è presente la
tensione di 10- I4 V erogata dalla batteria. '
La corrente elettrica, che nella prima e nella se-
conda condizione, sia pure in misura diversa, at-
traversa il diodo led rosso LDl, in questa terza
condizione risulta bloccata, proprio a causa del
la maggiore tensione applicata al catodo del led
LDI rispetto a quella della pila presente sull'a-
nodo. La tensione prelevata da un punto del cir-
cuito elettrico dell'autovettura, dunque, blocca
l'erogazione di corrente della pila a 9 V e provoca
uno scorrimento di corrente attraverso il ramo
R2 - LD2 - DZI del minitester, determinando
l'accensione del diodo led verde LD2 e lo spe-
gnimento di quello rosso LDI.
La corrente che attraversa il diodo led verde,
se la tensione prelevata dal circuito elettrico
dell'auto è di 12 V, risulta di 25 mA, attribuendo
alla resistenza R2 il valore di 220 ohm. Le tre
condizioni elettriche ora esaminate sono state
compendiate nell'apposita tabella.

PILA 9V

Fig. 2 - Piano costruttivo del minitester per auto. L'uso


di una basetta rettangolare con circuito stampato con-
sente di razionalizzare il montaggio, conferendogli ri-
gidità e compattezza. Ai principianti raccomandiamo
di tener conto delle esatte polarità del diodo al sili-
cio Di, del diodo zener DZ1 e dei due diodi led
LDI-LD2 prima dell'inserimento degli elettrodi negli
appositi fori del circuito. Le indicazioni A-K, ripor-
tate accanto ai due diodi led, si riferiscono alla pre-
cisa posizione degli elettrodi di anodo e di catodo.

295
o Fig. 3 - Disegno del
a circuito stampato in
grandezza naturale che
il lettore dovrà ripro-
durre prima di iniziare
le operazioni di assem-
blaggio dei componenti
del circuito del minite-
ster.

COSTRUZIONE figura 2 può costituire la guida indicativa per la


composizione del progetto su circuito stampato,
La caratteristica costruttiva principale del mini- il cui disegno viene proposto in grandezza natu-
tester per auto deve essere quella della razionalità rale nella figura 3.
e compattezza dell'assemblaggio. L'esempio di Si faccia bene attenzione all'inserimento dei due

REGOLATORE DI POTENZA
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Con questo dispositivo è possibile
DI MONTAGGIO
controllare:

1- La luminosità delle lampade e dei 0


lampadari, abbassando o aumen-
tando, a piacere, la luce artificiale.

2- La velocità di piccoli motori elet-


trici.

3- La temperatura di un saldatore.

4- La quantità di calore erogata da


un forno, da un fornello elettrico
Potenza elettrica controllabile:
o da un ferro da stiro.
700 W ( circa)

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diodi D1-DZ1, che sono elementi polarizzati e L'interruttore S1, che nello schema costruttivo di
nei quali è presente una fascetta di guida per figura 2 è indicato nel tipo a slitta, può essere
l'esatta applicazione del componente. rappresentato da un interruttore a pulsante, come
Anche i due diodi led LD1-LD2 sono caratteriz- quelli normalmente montati sugli iniettori di se-
zati dalla presenza di un anodo (A) e di un ca- gnali. Il puntale-sonda dovrà essere abbastanza
todo (K); la piccola tacca, presente in corrispon- lungo, in modo da poter penetrare in luoghi
denza del catodo, funge da elemento di riferi- inaccessibili alla mano dell'operatore. La sua
mento per l'esatta applicazione del componente punta deve essere conservata in modo da rima-
sugli appositi fori del circuito stampato. nere costantemente priva di ossidi o di elementi
estranei cattivi conduttori dell'elettricità. Que-
In sede di analisi del progetto del minitester, sta stessa osservazione si estende anche alla pin-
abbiamo suggerito per i due diodi led LD1-LD2
zetta a bocca di coccodrillo per il collegamento
i colori rosso e verde. Ma questi sòno soltanto in- dello strumentino con la linea di massa (parti
dicativi, perché il lettore potrà scegliere a piacere metalliche dell'autovettura).
i colori preferiti tra la vasta gamma di diodi led
Una volta compiuto il lavoro di montaggio dei
attualmente presenti sul mercato.
componenti sul circuito stampato, seguendo il
Quel che importa è che vengano montati due piano costruttivo di figura 2, consigliamo di in-
diodi led di colore diverso, in modo da poter trodurre il tutto in un contenitore di plastica o,
immediatamente accertare la presenza della ten- comunque, di materiale isolante di un certo spes-
sione continua erogata dalla batteria a 12 V sore, così da proteggere il circuito interno dalle
oppure l'interruzione di una linea di alimentazio- inevitabili sollecitazioni meccaniche sempre pre-
ne del circuito elettrico dell'autovettura. senti in ogni automobile.

KIT EP7M O
FWe
Con un solo kit potrete realizzare i se-
guenti sette dispositivi:

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FOTO COMANDO
TEMPORIZZATORE
LAMPEGGIATORE
TRIGGER
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AMPLIFICATORE BF
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al lettore una semplice e concisa sequenza di lezioni di elettronica, attraverso
la realizzazione di sette dispositivi di notevole interesse teorico e pratico.

l sette progetti realizzabili con il kit EP7M sono stati presentati e descritti nei fascicoli di novem-
bre - dicembre 1979 di Elettronica Pratica. Le richieste del kit, posto in vendita al prezzo di li-
re 16.500, debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno
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scita: 8 ohm - Potenza d'uscita: 1 W circa. I

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corporato- 1 contenitore pile- 1 raccordatore collegamenti pile- 1 circuito stampato - 1 bobina
sintonia- 1 circuito integrato - 1 zoccolo porta integrato- 1 diodo al germanio- 1 commutatore
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Piccolo mercato del lettore e Piccolo mercato del lettore

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sistor- n. 1 circuito integrato - n. 1 im-
pedenza VHF - n. 1 interruttore a slitta -
n. 1 microfono piezoelettrico - n. 1 cir-
cuito stampato - n. 1 dissipatore a rag-
gera.

La scatola di montaggio costa L. 11.800. Per rie hiederla occorre inviare anticipatamente l'importo
a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n, 46013207 citando chiaramente il tipo di kit desi-
derato e intestando a: STOCK RADIO - 20124 MI LANO - Via P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945). Nel
prezzo sono comprese le spese di spedizione.

303
Piccolo mercato del lettore e Piccolo mercato del lettore

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Piccolo mercato del lettore e Piccolo mercato del lettore

304
Piccolo mercato del lettore e Piccolo mercato del lettore

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pio strumento, sirena modulata, 4 controlli 4 W, auto- carica batterla ecc., temporizzatore programmabile da
radio AM, registratore bobine Geloso 255, micro TX 4 secondi a 11 ore. Massima serietà. Inviare vaglia o
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TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

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305
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scegliete quella da voi

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IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE


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DILETTANTE

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Con questo contenuto:


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n. 2 spinotti-banana a due colori Il canone di abbonamento relativo alla
n. 2 morsetti-coccodrillo a due colori forma scelta deve essere inviato tramite
n. 1 cacciavite miniatura vaglia postale, assegno bancario
n. 1 ancoraggio a più contatti stagnati o circolare, oppure a mezzo c.c.p.
n. 1 basetta per montaggi sperimentali n. 916205 intestati e indirizzati a:
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di 6 e 9 V Via Zuretti n. 52. Si prega di scrivere
n. 1 presa polarizzata per pile a 9 V con la massima chiarezza, possibilmente
n. 1 spezzone filo multiplo e multicolore in stampatello, citando con grande
n. 1 matassina filo-stagno con anima disos- precisione: cognome, nome, indirizzo,
sidante forma di abbonamento e data di
n. 1 prontuario del dilettante decorrenza dello stesso.
LA PISTA BEL LETTURE
ee-
gg
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
se-
2e
rubrica, senza accordare prefe-
- renza a chicchessia, ma sce-
ENTR. gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

Diodo Varicap varicap verrà analizzato in futuro, quando la


materia assumerà un carattere più particolareg-
Sto seguendo con grande interesse, fin dalla sua giato. Per adesso, affinché lei non rimanga del
prima comparsa, la nuova rubrica per princi- tutto a digiuno, provvediamo a colmare la la-
pianti denominata « PRIMI PASSI». Ed ho cuna con qualche utile notizia. E le diciamo
capito benissimo che, per tener fede alle pro- che il diodo varicap può essere considerato co-
messe enunciate sul fascicolo di marzo, molto me un condensatore variabile il cui valore ca-
spesso siete costretti ad evitare la presentazione pacitivo varia, anziché con il solito sistema mec-
di certi componenti o l'interpretazione di taluni canico della rotazione di un perno, elettronica-
concetti molto importanti nell'elettronica mo- mente, tramite una tensione di controllo. Le due
derna. Eppure, nel capitolo riservato ai diodi, parti N e P del diodo costituiscono le armature
mi sarei aspettato una citazione, anche somma- del « condensatore »», mentre la giunzione, pola-
ria, dei diodi varicap, che vengono spesso mon- rizzata inversamente, rappresenta il dielettrico. Lo
tati in molti circuiti e, in misura notevole, nei spessore di questo speciale dielettrico aumenta
televisori. La domanda che vi pongo è, dunque, con il diminuire della tensione inversa; quindi,
la seguente : si è trattato di una involontaria diminuendo la tensione inversa, aumenta la ca-
omissione, oppure vi ripromettete di esaurire pacità. I principali vantaggi derivanti dall'uso
l'argomento in un prossimo futuro? di un diodo varicap, rispetto a quello di uncon-
AMBROSI GIORGIO densatore variabile, debbono ricercarsi nella in-
Venezia deformabilità del componente nel tempo, nella
insensibilità alle sollecitazioni meccaniche e nelle
Come lei ha giustamente intuito, l'impostazione sue ridotte dimensioni. La possibilità del control-
editoriale della rubrica non ci permette di di- lo in tensione, poi, consente di collocare il diodo
lungarci troppo sui vari argomenti, impedendo- in ogni punto del circuito di un dispositivo elet-
ci, allo stesso tempo, di toccarne altri pur di tronico, derivandone il comando anche tramite
primaria importanza. Ma in ogni caso il diodo fili conduttori molto lunghi.

307
Rivelatore a riflessione ad esempio, di eccitare un piccolo relé (USCITA
ON-OFF). Con il trimmer R2 si regola la sensi-
Con un sistema ottico a riflessione vorrei realiz- bilità del dispositivo, mentre con il trimmer R4
zare un rivelatore in grado di fornire un qual- si controlla l'isteresi. Tenga presente che in sosti-
siasi segnale, quando su un nastro nero, opaco, tuzione del diodo led DLl e del fotodarlington
in movimento, vengono individuate delle zone TRl lei può utilizzare un captatore tipo OPB710,
bianche. Il dispositivo non dovrebbe risultare oppure OPB730 della OPTRON, ma questo non
molto sofisticato, essendo io un principiante in è un componente di facile reperibilità commer-
materia di montaggi elettronici, anche se non del ciale.
tutto privo di una modesta esperienza. Potete
esaudire questo mio desiderio? Resistenze
MOLINARI MIRKO R1 330 ohm
Bologna R2 50.000 ohm (trimmer)
R3 2.000 ohm
Le presentiamo un semplice circuito impiegante R4 = 100.000 ohm (trimmer)
un captatore ottico a riflessione, costituito da un R5 = 200 ohm
diodo led (DLl) e da un fotodarlington (TRl). R6 100 ohm
L'emissione è di tipo all'infrarosso, quindi invi- Varie
sibile. L'elemento sensore dovrà essere sistemato
DL1- DL2 = diodi led
ad una distanza compresa fra i 2 e i 3 mm. dal IC1 = 555
piano del nastro. L'individuazione di una zona D1 = 1N4148
bianca riflettente sarà evidenziata dall'accensione TR1 = fotodarlington
del diodo led DL2. Una uscita ausiliaria consente, Alim. = 5 Vcc

IL RICEVITORE CB
in scatola di montaggio
a L. 14.500
Tutti gli appassionati della Citi-
zen's Band troveranno in questo
kit l'occasione per realizzare,
molto economicamente, uno stu-
pendo ricevitore superreattivo,
ampiamente collaudato, di conce-
zione moderna, estremamente
sensibile e potente.

Caratteristiche elettriche

Sistema di ricezione: in superreazione- Banda di ricezione: 26+28 MHz - Tipo di sintonia: a va-
ricap - Alimentazione: 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con volume max.
in assenza di segnale radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo) -
Potenza in AP: 1,5 W

La scatola di montaggio del RICEVITORE CB contiene tutti gli elementi illustrati in figura, fatta ecce-
rione per l'altoparlante. Il kit è corredato anche del fasc icolo di ottobre '76 in cul è presentat o l'ar-
ticolo relativo alla descrizione e al montaggio dell'apparecchio. Le richleste debbono essere fatte in-
viando anticipatamente l'importo di L. 14.500 a mezzo vaglia postale, assegno bancario o cc.p. n.
460 13207 intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20 (Telef. n. 6891945 ).

308
e
5V
~

USCITA
ON-OF

PIANO RIFLETTENTE

AMPLIFICATORE EP7W
Potenza di picco: 7W Potenza effettiva: 5W

In scatola di montaggio a L. 12.000

FUNZIONA:
In auto con batteria a 12 Vcc
In versione stereo
Con regolazione di toni alti e bassi
Con due ingressi {alta e bassa sensibilità)

ALIMENTATORE 14Vcc
In scatola di montaggio a L. 12.000

LA SCATOLA DI MONTAGGIO DELL'AMPLIFI-


CATORE EP7W PUO' ESSERE RICHIESTA NEL-
LE SEGUENTI COMBINAZIONI:
1 Kit per 1 amplificatore L. 12.000
2 Kit per 2 amplificatori {versione stereo) L. 24.000
1 Kit per 1 amplificatore + 1 Kit per
1 alimentatore L. 24.000
2 Kit per 2 amplificatori + 1 Kit per
1 alimentatore L. 36.000
(appositamente concepito per
(l'alimentatore è concepito per poter alimentare
l'amplificatore EP7W) 2 amplificatori)

Gli ordini debbono essere effettuati Inviando anticipatamente gli importi a mezzo vaglia postale,
assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 citando chiaramente la precisa combinazione richiesta e in-
testando a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945), nel prezzo sono
comprese le spese di spedizione - i progetti di questi apparati sono pubblicati sul fascicolo di
gennaio 1978.

a
Oscillatore transistorizzato ad esempio, con un contatto strisciante su tratti
intervallati di rotaia. Ma lasciamo a lei la solu-
Vorrei realizzare un oscillatore di bassa frequen- zione dì tale problema pratico.
za, di dimensioni ridotte, di facile realizzazione,
da inserire nel modellino di una locomotiva allo
scopo di simularne il fischio. Siete in grado di Condensatori
soddisfare in qualche modo questa mia aspira- C1 = 4.700 pF
zione? C2 = 4.700 F
BOSISIO EMILIO Resistenze
Como R1 100 ohm
R2 100.000 ohm
Lo schema classico dì un oscillatore a multivibra- R3 10.000 ohm
tore è certamente quello che meglio si presta alla R4 1.000 ohm
soluzione del suo problema, tenuto conto anche R5 1.000 ohm
dell'ampia gamma di tensioni di alimentazione R6 220.000 ohm (trimmer)
con cui esso può funzionare. L'unica difficoltà di Varie
ordine pratico è costituita dal sistema di comando TR1 BC237
dell'oscillatore che, per semplicità di disegno, ab- TR2 BC237
biamo schematizzato con PI. Questo infatti do- TR3 2N1711
vrà risultare automatico e potrà essere realizzato, AP 40 ohm (altoparlante)

KIT PER LAMPEGGII PSICHEDELICI


L. 14.200
Un nuovo sistema di funzionamento che
evita di mettere le mani sul riproduttore
audio.

Non occorrono fili di collegamento, per-


ché basta avvicinare il dispositivo a qual-
siasi sorgente sonora per provocare una
sequenza ininterrotta di suggestivi lam-
peggii psichedelici.

CARATTERISTICHE Circuiti a quattro canali separati indipendenti.


Corrente controllabile max per ogni canale: 4 A
Potenza teorica max per ogni canale: 880W
)
Potenza reale max per ogni canale: 100 : 400 W
Alimentazione: 220 V rete-luce

Tutti i componenti necessari per la realizzazione del sistema di • LAMPEGGI! PSICHEDELICI •


sono contenuti in una scatola di montaggio posta in vendita al prezzo di L. 14.200. Le richieste
debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario,
assegno circolare o c.c.p. n. 46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P.
Castaldi, 20 (Telefono 6891945).

310
TRJ
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Q; AP
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en- TR1 TR2 e

KIT - BOOSTER BF
Una fonte di energia complementare in scatola di montaggio

L. 11.500
PER ELEVARE
LA POTENZA DELLE
RADIOLINE TASCABILI
DA 40 mW A 10 W!

Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-


to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

La scatola di montaggio costa L. 11.500. Per richiederla occorre inviare anticipatamente l'Importo a
mezzo vaglia postale, assegno bancario o cc.p. n. 46013207 citando chiaramente l'Indicazione
s BOOSTER BF,. ed intestando a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20 (Telef.

6891945), nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.

311
Controlli di tono attivi Le proponiamo la realizzazione del circuito qui
presentato, che è quello di un controllo di tonalità
Ad un mio amplificatore stereofonico vorrei ag- attivo, impiegante due circuiti integrati operazio-
giungere un circuito di controllo di tonalità effi- nali (ICI - IC2), che consentono di risolvere bril-
ciente, che non introduca nel sistema di riprodu- lantemente il problema circuitale di amplifica-
zione audio alcuna attenuazione o amplificazione
zione. Il filtro è in grado di attenuare ed esaltare
del segnale. Faccio presente che nel mio appa-
rato è disponibile una tensione duale di ±20 V, di ± 18 dB segnali a 20 Hz e 20.000 Hz con con-
con la quale sarebbe mia intenzione alimentare trolli indipendenti. L'alimentazione richiesta, co-
anche il dispositivo elettronico di controllo di me lei può notare osservando il progetto, è di
tonalità. Potreste fornirmi uno schema valido, an- ± 12 V, facilmente ricavabili dall'alimentazione
che se non eccessivamente complesso, in grado di di ±20 V, già disponibile nel suo amplificatore
risolvere questo mio problema. stereo/onico, tramite l'inserimento di un semplice
PALLAVICINO FRANCESCO circuito stabilizzatore composto da una resistenza
Roma e da un diodo zener.

RI GRAVI R5

R6 GRAVI R10

<NTR ICO

,. l
-
USC. SIN

Condensatori R2 = 1 megaohm (potenz. a var. lin.)


C1 4,7 F (non elettrolitico} R3 = 3.900 ohm
c2 = 3.900 F R4 = 470.000 ohm (potenz. a var. lin)
Cc3 = 2.700 pF R5 = 56.000 ohm
C4 3.900 pF R6 ohm
= 56.000
C5 = 10.000 pF R7 = 1 megaohm (potenz. a var. lin.)
C6 4,7 F (non elettrolitico) R8 3.900 ohm
c7 3.900 pF =
= R9 = 470.000 ohm (potenz. a var. lin.)
C8 = 2.700 pF
C9 3.900 pF R10 = 56.000 ohm
=
C10 = 10.000 pF Varie
Resistenze IC1 = A741 (integrato)
R1 = 56.000 ohm IC2 = (A741 (integrato)

312
VU- Meter per amplificatori e i 400 F fondo-scala. Riducendo il valore della
resistenza R8, lei potrà montare addirittura stru-
Qualche tempo fa mi sono costruito un buon am- menti di misura molto robusti, da 1 mA fondo-
plificatore stereofonico, al quale ora vorrei aggiun- scala. Il transistor TR1, di tipo NPN, per il quale
gere una coppia di strumentini per la valutazione abbiamo prescritto il modello BC 108, che potrà
dell'entità del segnale d'uscita. Con questo per- essere sostituito con transistor corrispondenti sen-
fezionamento dell'apparato intendo anche miglio- za alcun problema circuitale, è montato nella
rare l'aspetto esteriore. Purtroppo, pur essendo un configurazione con collettore comune, in modo
vostro vecchio lettore, non ho mai visto, in nessu- da assicurare una elevata impedenza d'entrata,
no dei molti fascicoli in mio possesso, un circuito dell'ordine dei 470.000 ohm. Fa seguito il tran-
di questo tipo. Vi scrivo dunque per invitarvi a sistor TR2, dello stesso tipo, che provvede al-
pubblicare un semplice progettino di questa natu- l'amplificazione necessaria. I segnali prelevati dal
ra che, sono certo, potrà interessare molti altri suo collettore vengono raddrizzati dal diodo DI
lettori. che consente l'invio al galvanometro delle sole
LA SCALA LUIGI alternanze positive del segnale attraverso il trim-
Catanzaro mer R9. Il condensatore elettrolitico C6 e la resi-
In pratica lei ci chiede un VU-Meter per amplifi- stenza R 10 conferiscono una piccola inerzia elet-
catori di bassa frequenza, ossia un misuratore del trica allo strumento ad indice, che può variare
segnale d'uscita. E la accontentiamo subito pro- cambiando il valore capacitivo del condensatore.
ponendole· lo costruzione del progetto presentato Una diminuzione del valore di C6, ad esempio,
alla pagina seguente. aumenta la velocità di responso del galvanometro.
La versatilità di questo circuito va riscontra- E' ovvio che, trattandosi di un amplificatore ste-
ta nella possibilità di adottare una vasta gam- reofonico, lei dovrà realizzare due volte lo stesso
ma di galvanometri, di valori compresi fra i 200 circuito qui pubblicato.

UL TRAPREAMPLIFICATORE
con circuito integrato

In scatola di montaggio
L 6.000
CARATTERISTICHE
Amplificazione elevatissima
Un semplice sistema per elevare Ingresso inverting
notevolmente il segnale provenien- Elevate impedenze d'ingresso
te da un normale microfono Ampia banda passante

Utile ai dilettanti, agli hobbysti, ai CB e a tutti coloro che fanno uso di un mi-
crofono per amplificazione o trasmissione

La scatola di montaggio dell'ULTRAPREAMPLIFICATORE costa L. 6.000 (spese di spedizione com-


prese). Per richiederla occorre inviare anticipatamente l'mporto a mezzo vaglia postale, assegno
bancario o c.c.p. n. 46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20
(Telef. 6891945).

313
R2 RII

TC2..-=-JIC

#=

:
ENTR BF
a
c7
+
12-24V
e

Condensatori R5 = 10.000 ohm


C1 = 470.000 pF \ R6 = 39.000 ohm
C2 = 50 F - 36 VI (elettrolitico) R7 = 470 ohm
C3 = 10 F - 25 VI (elettrolitico) R8 = 6.800 ohm
C4 = 10 F - 25 VI (elettrolitico) R9 = 4.700 ohm (trimmer)
es = 100 F - 6 VI (elettrolitico) R10 - 220 ohm
C6 = 47 F - 10 VI (elettrolitico) R11 = 470 ohm
C7 = 47 F- 25 VI (elettrolitico)
Varie
Resistenze TR1 = BC108
R1 = 2,2 megaohm TR2 == BC108
R2 = 4.700 ohm D1 = 1N914
R3 = 330.000 ohm S1 = interrutt.
R4 = 4.700 ohm Alim. 12±24 Vcc

NUOVO KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


CARATTERISTICHE:
Circuito a due canali
Controllo note gravi
Controllo note acute
Potenza media: 660 W per
ciascun canale
Potenza massima: 880 W per
ciascun canale
Alimentazione: 220 V rete-luce
Separazione galvanica a trasformatore L. 11.000
La scatola di montaggio costa L. 11.000. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamen-
te l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n, 46013207 intestato a: STOCK RA-
DIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945), nel prezzo sono comprese le spese di
spedizione.

314
Integrati CMOS

Non riuscendo a reperire presso i normali forni-


tori di componenti elettronici dei prontuari sugli
integrati CMOS, mi appello alla sensibilità da VISTI DA SOPRA
voi sempre dimostrata ai lettori principianti per
invitarvi a darmi una mano nella realizzazione di
un circuito in cui debbo montare i modelli 4011
- 4013 - 4518 di cui, pur essendomi edotto nella
funzione logica, non conosco l'esatta piedinatura. 011
GUSSONI OSCAR
Ravenna
MASSA

L'integrato 4011 è un quadruplo NAND, nel qua-


le si ha la seguente corrispondenza tra ingressi ed
uscite:

Ingresso 1 Ingresso 2 Uscita


4013
1 2 3
s 6 4
O1 O1 CI RI DI S1 MASSA
13 12 11
8 9 10

Il pin 7 corrisponde alla massa, mentre il pin 14 +V R2 02, 02, 02, 02, E2 c2

corrisponde alla linea di alimentazione positiva.


L'integrato 4013 è un doppio D- Flip - Flop in
cui «C » è il clock, D l'ingresso, S = set, R = b 4518
reset, mentre Q e Q sono le uscite. Il terzo inte-
grato, ossia il modello 4518 è un doppio contatore
BCD in cui C = clock, E = abilitazione, R = Cl El @, o, o, o #I MASSA
reset e Q1-O2-Q3-Q4 sono le uscite.

IL SALDATORE DEL PRINCIPIANTE


IL PREZZO E' ALLA
PORTATA DI TUTTI! 4.200

Chi comincia soltanto ora a muovere i primi passi nel mondo dell'elettronica non può sottoporsi a spese
eccessive per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essen-
zialmente dilettantistico. Il saldatore del principiante, dunque deve essere economico, robusto e versatile, così
come è qui raffigurato. La sua potenza è di 40 W e l'alimentazione è quella normale di rete-luce di 220 V.

Per richiederlo occorre inviare vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 intestato a:
STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945).

315
Amplificatore integrato T AA611 sioni necessarie per l'impianto stereofonico. Ten-
ga presente che la potenza d'uscita dell'amplifi-
Avendo acquistato a prezzo irrisorio alcuni inte- catore si aggira intorno ai 4,5 W su un carico di
grati tipo T AA611, vorrei realizzare con questi 8 ohm, con una alimentazione in continua di
un semplice impianto interfonico, ovviamente ser- 15 V. Lo schema tipico applicativo è quello ri-
vendomi di due soli modelli. Non dispongo tutta- portato in questa stessa sede. Con il potenziome-
via di uno schema applicativo di base ed è per tro RI si controlla ovviamente il volume sonoro
questo motivo che mi rivolgo a voi con la spe- in uscita, ossia nell'alto parlante. Volendo rego-
ranza che possiate in qualche modo aiutarmi. lare il guadagno dell'amplificatore, lei dovrà in-
BUTTIERI GIOVANNI tervenire sul valore della resistenza R2, varian-
Bari dolo a suo piacimento. La stessa cosa dovrà fare
per cambiare la banda passante verso le note acu-
I TAA6I1 è un ottimo integrato, con il quale è te, intervenendo sui valori capacitivi dei conden-
possibile realizzare un amplificatore di bassa fre- satori C3 - C4. Per far variare invece il responso
quenza, che è in definitiva il dispositivo che a lei in relazione alle note gravi, dovrà agire sul valore
occorre e che dovrà realizzare nel numero di ver- del condensatore elettrolitico C 1.

OROLOGIO DIGITALE
PER AUTO
o
Di facile e immediata applicazione, que-
sto modulo per orologio può essere mon-
tato su tutte le autovetture, ma può
risultare assai utile anche ai CB, agli
SWLe ai radioamatori. L'orologio è com-
pleto di maschera frontale, viti di fissag-
gio, fili conduttori e fusibile incorporato
in uno di questi.

CARATTERISTICHE Alimentazione· 12Vcc


Corrente a display spento 10mA
Corrente a display acceso 100 mA

) Dimensioni esterne
Dimensioni foratura d'incasso
134 x 50 x 35 mm
114x44mm

Le richieste dell'orologio digitale al quarzo per auto debbono essere fatte inviando anticipatamente
l'importo di L. 28.000 a mezzo vaglia, assegno bancario, assegno circolare o c.c.p. n. 46013207 in-
testato a: STOCK RADIO - Via P. Castaldi, 20 - 20124 MILANO - Teleft. 6891945.

316
AP 51

RI
+ e
9-15V
O R2 C6
ENTR. ~
6

Condensatori Resistenze
c1 47 F - 16 VI (elettrolitico) R1 = 22.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
100.000 pF R2 27 ohm
C2
C3 50 pF Varie
CA 180 pF IC1 - TAA611
C5 500 F - 50 VI (elettrolitico) S1 = interrutt.
C6 100 F - 50 VI (elettrolitico) AP = 8 ohm (altoparlante)
Alim. = 9±15 Vcc

SALDATORE
ISTANTANEO
Tempo di riscaldamento 5 sec.
220 V - 100 W
Illuminazione del punto di lavoro

'---
Il kit contiene: 1 saldatore istantaneo (220 V - 100 W) - 2 punte rame di ricambio
- 1 scatola pasta saldante - 90 cm di stagno preparato in tubetto - 1 chiave per
operazioni ricambio - punta saldatore

L. 12.500
per lavoro intermittente e per tutti i tipi di saldature del principiante.

Le richieste del saldatore istantaneo debbono essere fatte a: STOCK RADIO - 20124 MILANO -
Via P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945), inviando anticipatamente l'Importo di L. 12.500 a mezzo vaglia
postate, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 (spese di spedizione comprese).

317
Bilanciamento AP in auto

Ho acquistato un'autovettura con impianto, già


predisposto, per il collegamento con autoradio
stereofonico. Poiché mi trovo già in possesso di
un'autoradio monofonica, che funziona molto be-
ne, vorrei servirmi ugualmente dell'impianto di
collegamento originale, montando due altoparlan- API
ti negli appositi vani ricavati nelle portiere ma
inserendo un elemento di controllo per il bilan-
ciamento del loro livello sonoro. Come posso fare?
AL RICEVITORE
MARTINELLI EZIO
Trento

Il metodo più semplice per bilanciare dealto-


A4P2
parlanti in auto è quello suggerito dal disegno qui
riportato. Il potenziometro R I deve assolutamen-
te essere di tipo a filo 2025 ohm (potenza di
dissipazione di due o più watt).

TRASMETTITORE DIDATTICO PER ONDE MEDIE


in scatola di montaggio a L.12.800

CARATTERISTICHE

Banda di frequenza 1,1+ 1,5 MHz


Tipo di modulazione in ampiezza (AM)
Alimentazione 9 + 16 Vcc
Corrente assorbita 80 + 150 mA
Potenza d'uscita 350 mW con 13,5 Vcc
Profondità di mod. 40%/ circa
Impedenza d'ingresso superiore ai 200.000 ohm
Sensibilità d'ingresso regolabile
Portata 100 m. + 1 Km.
Stabilità ottima PER I
Entrata COLLEGAMENTI
micro piezo, dinamico
SPERIMENTALI VIA RADIO
e pick-up
IN FONIA, DEL PRINCIPIANTE

La scatola di montaggio del TRASMETTITORE DIDATTICO costa L12.800. Per richiederla occorre
Inviare anticipatamente l'Importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207, ci-
tando chiaramente l'indicazione • kit del TRASMETTITORE DIDATTICO » ed intestando a: STOCK
RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945). Nel prezzo sono comprese le
spese di spedizione.

318
Logica OR Lo schema che le presentiamo è di una semplictà
estrema, tale da considerarsi veramente ridotto
Potete propormi un circuito logico, di tipo OR, all'osso. Si tratta in pratica di una derzarione
a tre ingressi, indifferentemente alimentabile con diretta dei circuiti digitali a logica DTL (di0de -
tensioni continue di valore compreso fra i 12e i transistor - logie); ma con il vantaggio, rispetto
24 V, in grado di eccitare un relé quando almeno alla logica di tipo integrato, di pilotare diretta-
mente un relé di potenza e di essere alimentato
uno degli ingressi viene portato a livello alto?
anche con tensioni elevate (24 Vcc). Il transistor
Il dispositivo dovrebbe occupare il minor spazio TR è di tipo 2Nl 711 mentre i diodi sono i comu-
possibile, in modo da inserirlo nella stessa custo- nissimi 1N4004. Per quanto riguarda il valore
dia del relé. della resistenza R, questo dovrà risultare di cin-
GA VIRAGHI CESARE quanta volte, circa, superiore a quello della resi-
Varese stenza della bobina del relé.

+VCC

El

E2

E3

Un errore grafico è apparso nell'elenco compo-


nenti relativo al progetto del cercametalli, a pa-
Errata corrige gina 135 del fascicolo di marzo di quest'anno.
Molti lettori lo hanno subito segnalato alla nostra
redazione e ad essi, come ad altri, è stato dato
sul ogni possibile chiarimento. A coloro che ancora
sono rimasti in attesa di una nostra correzione
cerca metalli ufficiale diciamo che il valore esatto dell'impe-
denza J1 è di 10 ml, mentre i dati costruttivi
della bobina-sonda sono riportati a pagina 140.

319
Nuova offerta speciale!

IL
Una collezione di dodici fascicoli arretrati intelligentemente scelti fra quelli più ricchi di
argomenti di preciso interesse per coloro che, soltanto da poco tempo, perseguono l'hob-
by dell'elettronica dilettantistica.

L. 9.5
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta, è impegnato nella ricerca degli elementi
didattici introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero,
abbiamo approntato un insieme di riviste che, acquistate separatamente, verrebbero a co-
stare L. 2.000 ciascuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 24.000, si possono avere
per sole L. 9.500.

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e STABILIZZAZIONE PERFETTA FRA 5,7 e 14,5 Vcc e CORRENTE DI LAVORO: 2,2 A

Di facilissima costruzione e di grande utilità nel la-


boratorio dilettantistico, l'alimentatore stabilizzato è
dotato di una moderna protezione elettronica, che
permette di tollerare ogni eventuale errore d'impie-
go del dispositivo, perché la massima corrente d'u-
scita viene limitata automaticamente in modo da pro-
teggere l'alimentatore da eventuali cortocircuiti.

CARATTERISTICHE
Tensione d'entrata: 220 Vca
Tensione d'uscita (a vuoto): regolabile fra 5,8 e
14,6 Vcc
Tensione d'uscita (con carico 2A): regolabile fra
5,7 e 14.5 Vcc
Stabilizzazione: - 100 mV
Corrente di picco: 3 A
Corrente con te.~sione perfettamente stabilizzata:
2,2 A (entro - 100 mV)
Corrente di cortocircuito: 150 mA

il kit dell'alimentatore professionale


contiene:
-
-
n. 1 O Resistenze + n. 2 presaldate sul voltmetro
n. 3 Condensatori elettrolitici
e 3
V
a
I I I I

-
- n. 3 Condensatori normali I I o9°9
- n. 3 Transistor I
- aa

., ••
- n. 1 Diodo zener t ttit
-
-
n. 1 Raddrizzatore
n. 1 Dissipatore termico (con 4 viti, 4 dadi, 3 rondelle
-
8 ~
-
-
e 1 paglietta)
n. 1 Circuito stampato
n. 1 Bustina grasso di silicone
i
~-
hl •
•... --~-=-=
½ -- -
4I
- n. 1 Squadretta metallica (4 viti e 4 dadi)
- n. 1 Voltmetro (con due resistenze presaldate) ,- ..::::-
- n. 1 Cordone di alimentazione (gommino-passante)
- n. 2 Boccole (rossa-nera)
- n. 1 Lampada-spia (graffetta fissaggio)
- n. 1 Porta-fusibile completo
- n. 1 Interruttore di rete
- n. 1 Manopola per potenziometro
- n. 1 Potenziometro (rondella e dado)
- n. 1 Trasformatore di alimentazione (2 viti, 2 dadi, 2
rondelle)
- n. Contenitore in ferro verniciato a fuoco (2 viti au-
tofilettanti)
- n. 1 Pannello frontale serigrafato .
- n. 7 Spezzoni di filo (colori diversi)
- n. 2 Spezzoni tubetto sterling

La scatola di montaggio dell'ALIMENTATORE PROFESSIONALE costa L. 29.000. Per richie-


derla occorre inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o
c.c.p. numero 46013207, citando chiaramente l'indicazione « Kit dell'Alimentatore Professio-
nale » ed intestando a •STOCK RADIO - 20124 MILANO. Via P. Castaldi, 20 (Tel. 6891945).
Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.
MICROTRASMETTITRE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e vocii, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

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DI
MONTAGGIO . 9.30
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
sono talmente ridotte che Il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
2I \I
r"
1
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
rea.une±r re.sgeeesse
DI ELETTRONICA - RADIO - TELEvisioNE
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PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3 /70
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za consente con molta facilità l'allineamento di tutte Questo tester
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drante delle frequenze edi grandi dimensioni che con-
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alcun danno al
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circuito interno
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Correnti continue
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50 A - 0,5 mA - 1 O mA - 50mA - 1 A
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Ohm 2x1-2x100 - 2x1.000 Ottimo ed orginale strumento di misure appositamente stu-
diato e realizzato per i principiant,
Volt output 10Vca - 25Vca - 250 Vca - 1.000 Vca
Decibel 22 dB - 30 dB- 50dB - 62 dB La protezione totale dalle errate inserzioni è ottenuta me-
diante uno scaricatore a gas e due fusibili.
Capacità da 0 a 50 F -da 0 a 500 {F

CARATTERISTICHE GENERALI
Assoluta protezione dalle errate manovre dell'operatore. - Scala a specchio, sviluppo scala mm 95.- Garanza di fun-
zionamento elettrico anche in condizioni ambientali non favorevoli. - Galvanometro a nucleo magnet,co schermato con-
tro i campi magnetici esterni. - Sospensioni antiurto. - Robustezza e insensibilità del galvanometro agir urti e al tra-
sporto- Misura balistica con alimentazione a mezzo batteria interna.

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dioricevitori, amplificatori, fonovaligie. autoradio, televisori

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MOD. RADIO L. 9.500 MOD. TELEVISIONE L. 9.800
Frequenza 1 Kc Frequenza 250 Kc
Armoniche frno a 50 Mc Armoniche f,no a 500 Mc
Uscita 10.5 V eff Uscita 5 V eff
30 V pp 15 V eft
Oimens,oni 12x160 mm Dimensioni 12 x 160 mm
Peso 40 grs. Peso 40 grs.
Tensione massima Tens,one mass,ma
applicab,le al puntale 500 V applicabile al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della batter,a 50 mA
AIUTIAMOCI
Presso gli uffici amministrativi di Elettronica Pratica e
in quelli della Stock Radio giacciono, inevase, numerose
richieste di fascicoli, pubblicazioni varie, kit e materiali.
E non per colpa nostra. Ma perché il lettore si è presen-
tato all'ufficio postale in troppa fretta, senza compilare
diligentemente, in ogni sua parte, il modulo di conto cor-
rente o il vaglia. Oppure trascrivendo in forma illeggibile,
proprio nel talloncino di destra, quello destinato a noi, i
dati necessari per la composizione completa e precisa del-
l'indirizzo. Coloro che abitano nei grossi centri residenzia-
li, ad esempio, dimenticano spesso di citare il numero in-
terno dell'abitato, la lettera alfabetica della palazzina op-
pure quella della scala di accesso, costringendo molti por-
talettere a restituirci pacchi, pacchetti e plichi con l'abi-
tuale espressione « indirizzo insufficiente ». Nell'interesse
di tutti, quindi, dobbiamo muovere un cortese ma caloro-
so invito, a chi è in procinto di formularci una richiesta,
di compilare il modulo di conto corrente o il vaglia postale
in forma assolutamente completa, scrivendo in modo chia-
ro e leggibile, possibilmente a macchina o in stampatello.
Allo scopo di soddisfare gli ordini con la massima celerità
e precisione, senza sottoporre il nostro personale a difficili
tentativi di decifrazione o, peggio, all'insabbiamento prov-
visorio di una linea di comportamento amministrativa.
A chi invece ha già inviato un ordine, senza nulla ricevere
ancora, chiediamo di scriverci al più presto, informandoci,
minutamente, sulla natura della richiesta e ripetendo, nel-
l'occasione, l'esatto indirizzo. Senza aversela a male, se
questi doverosi commenti originassero un qualche disa-
gio. Ma accettandoli, invece, come contributo critico, co-
struttivo, di chi crede nell'affermazione del progresso ci-
vile attraverso una continua apertura al dialogo. Che è la
premessa necessaria per la comprensione reciproca, se
suffragata dalla volontà, di entrambe le parti, di capirsi
e, quindi, di aiutarsi.
UN REGALO UTILE
A TUTTI GLI ABBONATI VECCHI E NUOVI

A chi sottoscrive un nuovo abbonamento e a chi rinnova l'abbonamento a:

ELETTRONICA PRATICA
viene subito inviato in dono:

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE


contenente tutti gli elementi necessari a quella moltitudine di persone che
si affidano a noi per entrare nel fantastico mondo dell'elettronica, per assa-
porare i frutti e goderne i risultati.

Ma per saperne di più, consultate attentamente, verso la fine del presente


fascicolo e prima dell'ultima rubrica fissa del periodico, la pagina interna in
cui è chiaramente illustrato e descritto l'intero contenuto del « Corredo del
Principiante ».

In quella stessa pagina vengono proposte due possibili forme di abbona-


mento annuo alla rivista con i relativi importi del canone. Fra esse sceglie-
te la versione di maggior gradimento, tenendo presente che entrambe dan-
no diritto al dono del « Corredo del Principiante ».

La durata dell'abbonamento è annuale


con decorrenza da qualsiasi mese dell'anno

Si possono sottoscrivere abbonamenti o rinnovare quelli scaduti anche


presso la nostra Editrice:

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PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945
ANNO 9- N. 6 - GIUGNO 1980
LA COPERTINA - Presenta l'originale apparato
elettronico, generatore di ultrasuoni, li quale, se-
condo le più modeme teorie insetticide, sembra
svolgere azione distruttiva, rapida e violenta, del
più molesti insetti delle stagioni calde. Sembra
che la sua efficacia sia stata abbondantemente
apprezzata in alcuni paesi equatoriali.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa LO SCACCIAZANZARE 324


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tutti I Paesi. I manoeèrlttl, I
dleegnl, le fotografe, nohe •
e non pubblicati, non s! re- LA POSTA DEL LETTORE 371
titulcono.
Agli sperimentatori dilettanti offriamo l'opportunità di
costruire un dispositivo generatore di ultrasuoni
quale strumento di riprova
delle più moderne teorie insetticide.

LO
SCAGGIAZAZARE
L'amore per l'ecologia ha messo in movimento, tici, ad elevato potenziale, capaci di folgorare
da alcuni anni a questa parte, tutte le forze l'insetto quando questo sta per entrare in un luo-
scientifiche del mondo, di ogni luogo e di ogni go che si vuol proteggere. L'elettronica invece
settore. Anche quelle che si propongono di difen- afferma che con l'uso degli ultrasuoni si possono
dere l'uomo dagli insetti molesti nel miglior mo- facilmente uccidere le zanzare in casa nostra,
do possibile, senza recare danno alla salute. pur mantenendo pulita l'aria che respiriamo.
Contro la zanzara, ad esempio, si è fatto molto
finora. Ma non si sono ancora raggiunti metodi
assolutamente innocui, perché tutti gli insetticidi, VANTAGGI E SVANTAGGI
più o meno, creano problemi di insopportabili-
tà per l'organismo umano, quindi, pur rivelatisi Ma qual è, fra le due, la risposta più esatta?
validi nella loro efficacia, hanno ignorato troppo Non lo sappiamo, se teniamo conto dei vantaggi
i fattori ecologici. E questo è anche il motivo e degli svantaggi che i due metodi introducono
per cui la tecnica insetticida sta ora cercando il nella pratica applicazione e che, qui di seguito,
suo aiuto nel mondo dell'elettronica. vogliamo ricordare.
E' vero che il metodo elettrico non introduce al-
cun inquinamento chimico od acustico, ma è
DUE TIPI DI RISPOSTE anche vero che lo spazio d'azione da questo coin-
volto risulta alquanto limitato, a meno che, non
Al richiamo di un così importante problema l'e- si ricorra ad un eccessivo dispendio di energie
lettrotecnica ha già dato da tempo la sua rispo- elettriche ed economiche che, oggigiorno, non
sta, mentre l'elettronica la sta dando appena ora. possono considerarsi accettabili. Un ulteriore
Più precisamente, l'elettrotecnica ha detto che, svantaggio, introdotto dal metodo elettrico, è da
per difendere l'uomo dalle punture d'insetto, sen- vedersi nella sua elevata pericolosità, soprattut-
za interferire negativamente sulla natura che lo to se questo viene adottato da un dilettante e in
circonda, si debbono creare dei campi elettrosta- difesa dei bambini.

324
In molte regioni dell'Africa

ed altrove, alcuni abitanti

della giungla, indigeni

o forestieri, riescono a

mettere in fuga le belve e,

con esse, molti altri

animali ed insetti, facendo

funzionare i loro

amplificatori audio in

accoppiamento con un

oscillatore ultrasonico.

Neppure i dispositivi insetticidi ad ultrasuoni CHE COSA SONO GLI ULTRASUONI


possono considerarsi esenti da pecche. Essi, infat-
ti, pur agendo su un'area assai più vasta, posso- Prima di analizzare il rapporto esistente fra un
no causare effetti negativi sull'organismo umano ultrasuono e la vitalità di una zanzara, riteniamo
quando vengono usati in quantità massiccia. Tut- necessario soffermarci brevemente sulla vera na-
tavia, questi sistemi di difesa dalle punture di tura e sulla produzione di questi particolari tipi
insetti rappresentano l'oggetto degli studi più re- di suoni.
centi nel settore delle tecniche insetticide. E ad Gli ultrasuoni altro non sono che comuni vibra-
essi occorre fare spazio, se si vuol favorire quella zioni sonore la cui frequenza non è udibile al-
nobile gara tecnologica che si propone di difen- l'orecchio umano. La loro gamma si estende fra
dere il mondo della natura. i 20.000 Hz e i limiti delle frequenze radio ad

Le più avanzate tecniche insetticide stanno attualmente


sperimentando nuovi mezzi non inquinanti, ma efficaci,
per la protezione dell'uomo dalle punture delle zanzare.
E tra questi gli ultrasuoni sembrano prevalere su tutti
per l'azione distruttiva, rapida e violenta,
dei più molesti insetti delle stagioni calde.

325
~
Lu
ct

"'ct

ct

I
I I
_______ _J
I_ -

326
ALTOP

T1

RETE
} 220V

Fig. 2 - La realizzazione pratica del progetto del generatore di ultrasuoni si effettua


su basetta rettangolare con circuito stampato. Il transistor di potenza TR2 deve es-
sere munito di elemento raffreddatore. Il diodo led DL funge da elemento segnalatore
ottico dello stato elettrico (acceso-spento) dell'apparato. Il trasformatore di alimen-
tazione T1 deve avere una potenza di valore compreso fra gli 8 e i 10 W. Per con-
trollare il corretto funzionamento dell'integrato IC, occorre Inserire provvisoriamente,
al posto di C1-C2, due condensatori da 1.000 pF ciascuno.

COMPONENTI
Condensatori Varie
C1 = 470 pF IC integrato CMOS (CD4011)
C2 = 470 pF TR1 2N1711
C3 = 100 F - 40 VI (elettrolitico) TR2 2N3055
Resistenze T1 trasf. alim. (220 Vca -6±8 Vca - 10 W)
R1 = 100.000 ohm DL diodo led (qualunque tipo)
R2 = 100.000 ohm DI 1 N5402 (diodo al silicio)
R3 = 22.000 ohm D2 1N5402 (diodo al silicio)
R4 = 330 ohm AP = altoparlante tweeter (8 ohm)

onda lunghissima. Per generarli si può ricorrere lore limite non si può salire troppo con il siste-
ad un gran numero di sistemi che tengono conto ma di riproduzione ora citato, a meno che non
del particolare tipo di applicazione che se ne vuol si voglia ricorrere all'impiego di altoparlanti
fare e della potenza che si vuol ottenere. Ma in tweeter di tipo particolare e di costo elevatissi-
ogni caso il sistema più semplice di produzione mo, che finiscono col rendere antieconomico tut-
di ultrasuoni fa ricorso ad un oscillatore audio to il dispositivo.
seguito da un amplificatore e da un altoparlante Per generare ultrasuoni molto potenti, con fre-
tweeter in grado di riprodurre frequenze sino ed quenze dell'ordine dei 30.000 + 50.000 Hz, in so-
oltre i 20.000 Hz. Ma al di sopra di questo va- stituzione degli altoparlanti tweeter, vengono im-

327
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328
piegate le ceramiche piezoelettriche, oppure dei ciamo col dire che l'elemento fondamentale del
materiali denominati « magnetostrittivi », perché dispositivo è costituito dall'integrato CMOS, al
sono in grado di contrarsi quando risultano inte- quale è affidato il compito di fungere da oscilla-
ressati da un campo magnetico. Ma si può ricor- tore ultrasonico.
rere anche all'uso più generale di ogni sistema L'integrato è composto da quattro porte logiche
il cui funzionamento si basa sulla messa in riso- di tipo NAND, collegate a due a due, in paral-
nanza di parti meccaniche. lelo, con lo scopo di ottenere dei dispositivi a
potenza virtualmente doppia.
Apriamo una parentesi e facciamo notare che
LA ZANZARA ESPLODE il collegamento in parallelo di dispositivi CMOS
è sempre possibile, mentre non _lo è quello degli
Sulla concezione circuitale del progetto del gene- analoghi dispositivi TTL.
ratore di ultrasuoni, presentato in questo articolo, Le due porte NAND, risultanti dal collegamento
avremo modo di intrattenerci più avanti. Per in parallelo, sono connesse in modo da formare
ora ci importa entrare nel vivo dell'argomento, un oscillatore astabile ad onda quadra, la cui
ossia nel rapporto elettrico-fisiologico fra gli ul- frequenza di funzionamento è determinata dai
trasuoni e la morte della zanzara. valori resistivi di R 1 ed R2 e da quelli capaci-
Dicono gli studiosi che gli ultrasuoni provocano tivi dei condensatori Cl e C2.
nelle zanzare una sorta di effetto scavante. Per Attribuendo alle resistenze Rl ed R2 il valore
esempio, se gli ultrasuoni vengono generati in un di 100.000 ohm e ai condensatori Cl e C2 quel-
ambiente umido, in cui vi sia dell'acqua sta- lo di 470 pF, il valore della frequenza generata
gnante, questi danno luogo a formazione di bol- si aggira intorno ai 30.000 Hz, mentre raddop-
licine che, come accade per le bolle di sapone, piando il valore capacitivo dei due condensatori
finiscono sempre per esplodere. La zanzara, che ora citati si superano di poco i 10.000 Hz.
è un insetto ricco di umidità, quando viene in-
vestita da un'onda ultrasonica, non può quindi
sfuggire alla morte per esplosione. Ma se l'orec-
CONFIGURAZIONE DARLINGTON
chio umano non percepisce gli ultrasuoni, l'or-
ganismo, al contrario, ne risente in misura nega-
Il segnale generato dall'oscillatore astabile è pre-
tiva. Molto spesso in forma di leggere emicranie,
sente sui terminali 10- 11 dell'integrato CMOS.
quando le esplosioni delle bollicine, cui abbiamo
Questi risultano collegati in parallelo, in modo
prima accennato, si prolungano nel tempo. Ecco
da inviare entrambi il segnale alla base del tran-
quindi sorgere un grosso problema: o colpire
sistor TR1 attraverso la resistenza R3. Il tran-
inesorabilmente le zanzare con gli ultrasuoni a
sistor TRI, che è di tipo 2N1711, è collegato
tutta potenza, oppure usare potenze ridotte per
con il transistor di potenza TR2, di tipo 2N3055,
non compromettere la nostra salute. Alcuni ap-
secondo la classica configurazione Darlington.
passionati al problema propongono l'uso di un
Il doppio stadio transistorizzato consente di ero-
comune auricolare in funzione di sorgente sono-
gare tutta la potenza necessaria al pilotaggio di
ra; con potenza d'uscita compresa fra 1/3 e 1/4
un altoparlante di bassa impedenza, del valore
di watt. Altri invece utilizzano tutta la parte di
di 8 ohm, di tipo Tweeter; i due collettori del
potenza ultrasonica generata dalle casse acusti-
transistor TR1-TR2, infatti, sono collegati as-
che da 60 W ed anche più. In pratica, il sem- s1eme.
plice altoparlante di una radiolina a transistor,
collegato all'uscita di un oscillatore funzionante
al di sotto del 20 KHz ( ultrasuoni) può, almeno
in teoria, mettere in fuga quelle zanzare che vi ALIMENTAZIONE
si appoggiano sopra.
L'alimentazione del dispositivo è ottenuta dalla
Tenendo conto di queste considerazioni, abbia-
rete-luce tramite il trasformatore abbassatore di
mo concepito un dispositivo che sta nel giusto
tensione T1. Esso trasforma la tensione di rete
mezzo : non troppo debole ma nemmeno troppo
a 220 V in quella di 6 + 8 V circa. Il sistema
potente.
di raddrizzamento, previsto dal nostro progetto,
è di tipo a doppia semionda, ottenuto per mezzo
di due soli diodi al silicio (D1-D2). Ecco spie-
ANALISI DEL PROGETTO gato il motivo per cui il trasformatore di alimen-
tazione T 1 è dotato di presa centrale nel suo
Il progetto del nostro « scacciazanzare » è quello avvolgimento secondario; fra il terminale centra-
riportato in figura 1. Esaminiamolo. E comin- le e i due terminali estremi dell'avvolgimento

329
secondario la tensione assume i valori di 6 + 6 che il minor filtraggio della tensione alternata
Vca. E' ovvio che con questo sistema la frequen- diviene assai più micidiale per le zanzare, anche
za della tensione assume il valore di 100 Hz. se esso risulta più fastidioso alle nostre orecchie,
Anziché utilizzare i due diodi al silicio D1-D2, dato che anche un altoparlante tweeter riprodu-
è possibile raggiungere lo stesso risultato serven- ce, sia pure malamente e in misura molto atte-
dosi di un ponte rettificatore e di un avvolgimen- nuata, queste basse frequenze. Noi affidiamo al
to secondario del trasformatore di alimentazione lettore la scelta più opportuna del valore capa-
Tl privo di presa centrale. citivo del condensatore elettrolitico C3, che po-
Il condensatore elettrolitico di livellamento C3 trà essere effettuata dopo una precisa sequenza
può essere dimensionato in vario modo, a secon- di prove ed esperimenti.

100 HZ

9V

30KHZ
Fig. 4 - Abbiamo effettuato un rilevamento oscillografico sul piedino 10-11 dell'inte-
grato IC montato sul prototipo realizzato nei nostri laboratori. Il disegno evidenzia
il processo di modulazione a 100 Hz della frequenza di 30.000 Hz generata dall'inte-
grato. La modulazione in ampiezza del segnale è da attribuirsi al cattivo ma auspicato
filtraggio della tensione di alimentazione.

da che si voglia o meno modulare a 100 Hz il MONTAGGIO DEL DISPOSITIVO


segnale ultrasonico generato dall'oscillatore. Ba-
sta tener presente che un basso valore capacitivo, Il montaggio del generatore di ultrasuoni si rea-
attribuito al condensatore C3, provoca uno scar- lizza interamente su circuito stampato, riprodu-
so filtraggio della tensione di alimentazione con cendo in grandezza naturale il disegno di figura
una conseguente sovrapposizione di abbondante
3.
L'inserimento dei vari componenti sulla basetta
ronzio nel segnale ultrasonico a 30.000 Hz. Al rettangolare del circuito stampato si effettua te-
contrario, un elevato valore capacitivo, assegna- nendo sott'occhio il piano costruttivo riportato
to al condensatore elettrolitico C3, rende l'emis- in figura 2.
sione pressoché esente da modulazione a, 100 Hz. Il transistor TR2, che è un componente interes-
In una apposita tabella riportiamo le corrispon- sato da una certa potenza elettrica, deve essere
denze fra i valori capacitivi del condensatore montato su una piastra radiante, in grado di di-
elettrolitico C3 e l'entità del ronzio emesso dal- sperdere nella massima misura il calore erogato
l'altoparlante a 100 Hz. Gli studiosi asseriscono dal componente.

330
Ai lettori principianti consigliamo di montare
l'integrato ICI servendosi di un apposito wc-
coletto, in modo da evitare le pericolose dirette
saldature dei piedini del componente sulle corri-
spondenti piste di rame del circuito. In ogni
IL PACCO
caso si dovrà prestare la massima attenzione al
verso di inserimento dell'integrato deducibile
dalla tacca di riferimento posta in corrispondenza
DEL'HOBBYSTA
del terminale 1.
Per tutti coloro che si sono resi conto
Il diodo led DL funge da elemento segnalatore: dell'Inesauribile fonte di progetti con-
esso indica all'utente se il dispositivo è acceso tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro-
o spento. Comunque, trattandosi di un compo- nlca Pratica, abbiamo preparato que-
nente polarizzato, il diodo led deve essere colle- sta interessante raccolta di pubblica-
gato al circuito con il catodo rivolto verso la re- zioni.
sistenza R4. Questo elettrodo è facilmente indi-
viduabile nel componente tramite una smussa- Le nove copie della rivista sono state
tura ricavata sulla parte esterna dell'involucro. scelte fra quelle, ancora disponibili,
Il transistor TRl è di tipo NPN e l'elettrodo di ma in rapido esaurimento, in cui sono
emittore si trova in corrispondenza della linguet- apparsi gli argomenti di maggior suc-
ta-guida presente sull'involucro metallico. Per i cesso della nostra produzione edito-
due diodi al silicio D1-D2, invece, gli elettrodi riale.
di anodo e di catodo sono facilmente individua-
bili facendo riferimento alla fascetta chiaramen-
te indicata sullo schema di figura 2. Per ultimo
ET9RIH E
UTEMA E
UTTM9MA

raccomandiamo ai principianti di inserire il con- ca==-.-~· e•~· ~ CB=-


densatore elettrolitico C3 nel suo esatto verso, c" g·
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tenendo conto che l'elettrodo positivo deve esse- ELETTRonca
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PORT AT"U
della linea di alimentazione positiva del circuito
dello scacciazanzare.
Abbiamo detto che il transistor di potenza TR2 ç%. ~ ::...
deve essere montato tramite un elemento raflred-
datore. Ebbene, poiché il collettore del transi-
stor TR2 è rappresentato dall'intero involucro
A IOR& woov
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BLANCIAMENTO STEREO LUCI PSICHEDELICHE LUCCIOLA ELETTRONICA

metallico del componente, il contatto fra questo


elettrodo e l'altoparlante, nonché con il collet-
tore del transistor TRI, si effettua tramite vite
passante e dado di fissaggio; ovviamente una sola
delle due viti di fissaggio funge da elemento di
collegamento elettrico, mentre l'altra rimane iso- L. 7.500
lata completamente dalle piste di rame del cir-
cuito. Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
Per quanto riguarda l'assorbimento di corrente ciale della nostra Editrice, a tutti i
richiesto dal circuito possiamo dire che questo nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
si aggira intorno allo 0,5 A. Ciò non deve indurre teresse del dilettante, che fa rispar-
il lettore all'impiego di un trasformatore di ali- miare denaro e conduce alla realizza-
zione di apparecchiature elettroniche
mentazione Tl di piccola potenza, perché è sem-
di notevole originalità ed uso corrente.
pre bene garantirsi da eventuali pericolosi sur-
riscaldamenti del componente. Ecco perché vo-
gliamo consigliare l'uso di un trasformatore con
avvolgimento secondario in grado di sopportare
un flusso di corrente di 1 A; la potenza del com-
ponente dovrà quindi risultare compresa tra gli
8 e i 10 w.

331
AUDIO COMANDO I

I
I

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\
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Basta lo schiocco delle dita per pilotare


questo interruttore elettronico.

Fra i più moderni dispositivi elettronici di uso ta da O a 1, oppure da 1 a O in funzione dello


comune, l'audiocomando occupa, senza dubbio, stato dell'uscita prima dell'arrivo dell'impulso.
un posto di preminenza. Perché gli usi che di A sua volta lo stato logico comanda un relé di
esso si possono fare sono innumerevoli e si esten- potenza, cui è possibile collegare ogni tipo di ca-
dono dal settore fotografico a quello delle speri- rico elettrico per la realizzazione delle più sva-
mentazioni, dai più svariati sistemi di pilotaggio riate applicazioni pratiche. Ma cerchiamo di in-
dei circuiti alimentatori agli antifurto. Dato che terpretare più dettagliatamente il preciso funzio-
un qualsiasi impulso sonoro, accidentale o appo- namento dell'audiocomando.
sitamente provocato, può essere in grado di met-
tere in azione l'apparato, consentendo così la
realizzazione di un perfetto comando a distanza AMPLIFICATORE BF
in grado di aprire o chiudere qualsiasi circuito
elettrico, più praticamente di mettere in funzione La prima parte del circuito di figura 1 è costi-
un elettrodomestico o provocare l'illuminazione tuita da un amplificatore di bassa frequenza pilo-
di un locale. L'audiocomando, dunque, potrà tato da un transistor ad effetto di campo (TRl)
sembrare un gioco di magìa, irreale, quasi fan- e da un normale transistor bipolare (TR2).
tascientifico, ma i risultati con esso raggiunti Il transistor ad effetto di campo è stato utiliz-
saranno concreti e pratici ed entusiasmeranno zato per sfruttare la sua principale caratteristica
certamente i nostri lettori. Ma vediamolo subito elettrica, che si identifica con una elevata resi-
da vicino questo interessante circuito che può stenza d'ingresso. Che consente un perfetto a-
porre fine al tradizionale interruttore elettrico. dattamento d'impedenza fra i microfoni di tipo
E cominciamo col dire che il principio di fun- piezoelettrico e l'entrata del circuito. E i micro-
zionamento dell'apparato è quello tipico di un foni a cristallo, come si sa, forniscono già da
circuito logico bistabile utilizzato come fip-flop soli un segnale di elevata ampiezza, che non ne-
di trigger. Infatti, in presenza di ogni impulso cessita di una amplificazione troppo grande.
d'ingresso, si verifica una commutazione dell'usci- Il potenziometro R3, che consente di controllare

332
la sensibilità del dispositivo, rappresenta il cari-
co di drain (D) del transistor FET. Questo po- [
tenziometro applica il segnale amplificato allo
stadio successivo. In condizioni di regime, sul-
l'elettrodo di drain del transistor TRl si misura Un impulso sonoro, di
il valore di tensione di 5 V, mentre sull'elettrodo qualsiasi natura
di source (S) si misura il valore di tensione di
1,5 V. Questi valori, assieme agli altri più signi- ma di appropriato livello,
ficativi, sono riportati nei vari punti del progetto
è sufficiente per sensibilizzare
di figura 1.
Al transistor TR2 è affidato il compito di effet- un relé collegato ad un
tuare una ulteriore amplificazione del segnale
prima che questo venga applicato al circuito di
circuito utilizzatore, esimendo
rettificazione, che è composto dai due diodi DI - l'operatore dall'obbligo
D2, dalla resistenza R8 e dal condensatore elet-
trolitico C6. Compito di quest'ultimo circuito è di dover manovrare
quello di ottenere, sui terminali del condensatore il tradizionale Interruttore
elettrolitico C6, una tensione di valore proporzio-
nale all'intensità del suono captato dal microfono. ogni volta che si debbano
accendere delle luci
TENSIONE DI SOGLIA od avviare I più comuni
Quando la tensione presente sui terminali del- dispositivi elettronici.
l'elettrolitico C6 supera la soglia di conduzione
della giunzione base-emittore del transistor TR3,
questo componente diviene conduttore e porta
a massa, ossia al livello logico O, il terminale 5
dell'integrato IC 1. Questo terminale rappresen-
ta l'ingresso di clock del flip-flop.
La tensione di soglia della giunzione base-emit-
tore del transistor TR3 si aggira normalmente
intorno ai valori di 0,6 :- 0,7 V.
Dunque, sull'entrata dell'integrato IC 1 giunge quella corrente di intensità sufficiente ad eccitare
un impulso, il quale provoca una commutazione il relé.
di stato dell'uscita del flip-flop, ossia sul termi- Il cambiamento di stato del relé RL si verifica
nale 9 di ICl. La commutazione di stato con- ogni volta che lo stadio finale del circuito riceve
siste nel portare l'uscita ad <( 1 » se questa, prima un impulso e, risalendo a monte, ogni volta che
dell'impulso, era a «O». Viceversa, se prima un suono viene captato dal microfono piezoelet-
dell'impulso l'uscita del flip-flop si trovava a trico.
«0», ora, dopo aver ricevuto l'impulso, il ter-
minale 9 raggiunge lo stato « l ».
ALIMENTAZIONE DI IC1

STADIO FINALE L'integrato IC 1 necessita di una tensione di ali-


mentazione di 5 V, che deve essere applicata
In pratica la commutazione di stato dell'uscita sui terminali 6-10-4-7. Questa tensione può
dell'integrato ICI controlla la conduzione del essere derivata da un apposito alimentatore, op-
transistor finale TR4 e, conseguentemente, l'ec- pure da quello generale del progetto. In questo
citazione o la diseccitazione del relé RL. Se il secondo caso, essendo la tensione di alimentazio-
transistor TR4 diviene conduttore, attraverso il ne del dispositivo di 12 ± 14 V, occorre prov-
suo collettore fluisce corrente, la quale scorre vedere ad una riduzione della tensione di alimen-
anche lungo la bobina del relé, che rappresenta tazione generale e di una sua precisa stabilizza-
il carico di collettore del transistor stesso. In man- zione, che si ottiene tramite l'inserimento nel
canza dell'impulso il transistor TR4 rimane al- circuito stesso del diodo zener DZ 1 e del conden-
l'interdizione ed anche il relé RL resta disecci- satore elettrolitico C5, nonché della resistenza di
tato, dato che sul collettore di TR4 non scorre caduta R7.

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334
1214V

UTILIZZ.

Fig. 2 - Piano costruttivo dell'audiocomando. L'integrato ICI deve essere inserito


nel circuito interp onendo apposito zoccoletto. Il terminale caldo del microfono deve
essere collegato con il capocorda 1 dello stampato, mentre i} terminale freddo deve
essere connesso con il capocorda 2 (linea di alimentazione negativa).

REALIZZAZIONE PRATICA Anche i diodi D1-D2-D3-DZl sono elementi


che debbono essere inseriti nel circuito secondo
La realizzazione pratica dell'audiocomando im- un preciso verso, chiaramente indicato dalla pre-
plica l'uso di un circuito stampato, che il lettore senza di una fascetta in corrispondenza dell'e-
provvederà a realizzare riproducendo integral- lettrodo di catodo. Anche i quattro transistor
mente il disegno di figura 3. TR1-TR2-TR3-TR4 dovranno essere inseriti nel
Il montaggio dei vari componenti sulla basetta circuito in posizione esatta, dopo aver chiaramen-
del circuito stampato si effettua nel modo chia- te individuato i tre elettrodi di base-emittore-
ramente indicato nel disegno del piano costrut- collettore. Per il transistor FE T, invece, occorre
tivo di figura 2. Ai meno esperti consigliamo di individuare gli elettrodi di source-gate-drain. Fa-
montare l'integrato ICl tramite apposito zocco-
cendo riferimento ai disegni riportati in figura
letto, evitando le operazioni di saldatura diretta,
4, ogni dubbio relativo alla « lettura » dei ter-
a stagno, dei vari terminali del componente sui
minali dei transistor viene dissipato. Infatti, per
corrispondenti punti del circuito stampato. In
ogni caso si dovrà far bene attenzione al preciso i transistor TR2-TR3-TR4, che sono dello stesso
verso di inserimento del componente, ,che viene tipo, l'elemento indicatore di riferimento è co-
imposto dalla presenza di una tacca e di un pun- stituito da una piccola tacca metallica ricavata
tino,' diversamente colorato, presente sull'invo- sul componente. Per il transistor FET, invece,
lucro esterno in corrispondenza del terminale l, la lettura dei terminali rimane orientata dalla
del resto ben evidenziato nello schema di figu- presenza di una smussatura sull'involucro ester-
ra 2. no del FET, ricordando che i tre elettrodi sono

335
il Fig. 3 Disegno al vero

·- del circuito stampato


che il lettore dovrà rea-
lizzare prima di iniziare
il lavoro costruttivo del-
l'audiocomando.

disposti su una stessa linea e che quello di gate l'esatta posizione dei piedini del FET.
(G) rimane in posizione centrale. Ai lettori principianti ricordiamo che anche i
Per il transistor FET dobbiamo segnalare un av- condensatori elettrolitici sono elementi polariz-
vertimento, ossia, il disegno a destra di figura 4 zati che debbono essere inseriti nel circuito se-
si riferisce al modello 2N3819 della NATIONAL, condo un loro preciso verso.
mentre per i modelli di marche diverse la piedi- Nello schema pratico di figura 2, in corrispon-
natura può essere in altro modo disposta e in tal denza dei terminali positivi degli elettrolitici
caso il lettore dovrà edursi in proposito all'atto Cl-C4-C6, è stata posta la crocetta caratteristi-
dell'acquisto del componente, chiedendo diretta- ca e indicativa dell'elettrodo che fa capo alla
mente al rivenditore l'ordine di successione e linea di alimentazione positiva del circuito.

9
BC1O7 2N3819
Fig. 4 - Facendo riferimento a questi due disegni, ogni
dubbio relativo alla esatta distribuzione degli elettrodi
sui transistor, verrà dissipato.

336
9V

51

Fig. 5 - L'alimentazione a pile dell'audiocomando è Cc1 = 2.200 F - 24 VI (elettrolitico)


consentita soltanto nel caso in cui Il dispositivo debba
funzionare, saltuariamente. Per un funzionamento con-
c2 = 100.000 pF (ceramico)
Cc3 100.000 pF (ceramico)
tinuato, invece, è consigliabile l'uso di un alimenta-
tore stabilizzato, che potrà essere costruito riprodu- P1 = raddrizz. a ponte (0,5 A)
cendo in pratica questo circuito teorico. T1 trasf. d'alimentaz. (220 V - 14 V-5 W)

ALIMENTAZIONE DEL CIRCUITO certo numero di pile a secco di valore appro-


priato, per esempio da 3 pile da 4,5 V ciascuna
Il valore ottimale della tensione di alimentazione collegate in serie tra di loro.
del flip-flop sonoro deve risultare compreso fra Ma questo sistema di alimentazione è poco eco-
i 12 e i 14 Vcc, così come indicato nello schema nomico quando il dispositivo è destinato a fun-
elettrico di figura 1 e in quello pratico di figyra zionare per lunghi periodi di tempo, tenendo
2. Questa tensione può essere derivata da un conto che l'assorbimento di corrente non può

Fig. 6 - I terminali 5 - 6 del


relé rimangono normalmen-
te chiusi quando il circuito
dell'audiocomando è disali-
mentato. Affidiamo quindi al
lettore, a seconda del tipo
di circuito utilizzatore a-
RETE 220V
dottato, la facoltà di ser-
virsi della coppia di termi-
MICRO nali 4 - 5, oppure 5 - 6
del relé.

337
essere considerato 7eccessivamente esiguo. Ecco

IL LIBRO DEL ce perché ci sentiamo di consigliare al lettore la


realizzazione di un alimentatore stabilizzato da
accoppiare all'audiocomando. E questo alimen-
tatore è riportato, con il suo schema elettrico,
L. 14.000 in figura 5. Il circuito fa uso di un trasform atore
(Tl) in grado di ridurre la tensione di rete dal
valore di 220 V a quello di 14 V. Un ponte
raddrizzatore (Pl) provvede a rettificare la ten-
sione alternata di 14 V in una tensione pulsante
la quale, a valle del ponte raddrizzatore, subi-
sce un processo di rettificazione e stabilizzazione
attraverso tre condensatori e un elemento stabi-
lizzatore a 12 V (LM7812). Quest'ultimo compo-
nente può essere sostituito con un modello 78M12
sempre a tre terminali e nel quale il terminale
centrale (3) corrisponde anche all'aletta di fissag-
COMUNICARE VIA RADIO gio del componente.
Il ponte raddrizzatore Pl deve essere in grado
di RAOUL BIANCHIERI di sopportare un flusso massimo di corrente di
0,5 A. La potenza del trasformatore di alimen-
422 pagg. - 192 illustrazioni - formato
tazione T1 si aggirerà intorno ai 5 W.
15 x21 - copertina plastificata.

IMPIEGO DEL DISPOSITIVO

Pur essendo rivolta agli amatori radio L'impiego pratico del circuito dell'aucliocomando
CB, quest'opera offre a tutti coloro prevede, oltre che il collegamento della tensione
che desiderano iniziarsi alla tecnica di alimentazione sui terminali 3 (negativo) e 7
delle telecomunicazioni un indispensa- (positivo) dello stampato, il collegamento di un
bile complemento ai testi scolastici. microfono piezoelettrico sui terminali 1 ( termina-
Lo scopo che la pubblicazione si pre- le caldo) e 2 (terminale freddo). Coloro che non
figge è quello di divulgare, in forma volessero montare il microfono direttamente sui
piana e discorsiva, la conoscenza tec- terminali corrispondenti della basetta rettango-
nica e quella legislativa che unita- lare, ma preferiranno mantenere una certa di-
mente affiancano le trasmissioni ra- stanza fra questo componente e l'intero disposi-
dio in generale e quelle CB in parti- tivo, dovranno servirsi esclusivamente di cavo
colare. schermato, facendo in modo che la calza metalli-
ca di questo venga saldata sul terminale 2 del
circuito, mentre il conduttore centrale del cavo
L'Autore ha raccolto in questo volu- verrà saldato sul terminale 1.
me tutti gli argomenti riguardanti la Per quanto riguarda il carico che ogni lettore
ricezione e la trasmissione dei mes- vorrà collegare sui terminali utili del relé, si
saggi radio, quale contributo appas- tenga presente che si dovranno sfruttare quelli
sionato di solidarietà verso la vasta contrassegnati con i numeri 5-6, così come in-
schiera di radioamatori già operanti dicato nello schema di impiego del dispositivo
nella Banda Cittadina e soprattutto riportato in figura 6 e nel quale il carico è rap-
verso coloro che nel futuro la accre- presentato da una comune lampada a 220 V.
sceranno. In questo caso il dispositivo funziona da inter-
ruttore di luce, per il quale un battito di mani
è sufficiente per far accendere o spegnere la lam-
pada. In ogni caso i terminali 5-6 del relé ver-
ranno utilizzati se il carico è destinato a rima-
nere inserito quando il dispositivo rimane total-
mente disalimentato. Mentre si sfrutteranno i
terminali 4 - 5 del relé nel caso in cui il carico
debba rimanere disalimentato in condizioni di
riposo (apparecchiatura spenta).

338
Rubrica del principiante
elettronico

RIMI

CHE OSA SONO


Il condensatore, nella sua forma più semplice, è rispettivamente il nome di condensatori ad aria,
costituito da due lamine metalliche, chiamate a mica, a ceramica, a carta paraffinata, ad olio.
« armature », affacciate a breve distanza tra di Il nome di condensatore deriva dal fatto che
loro e separate da un isolante, che prende il no- sulle superfici contrapposte delle armature si tro-
me di « dielettrico ». vano condensate le cariche elettriche libere, le
Così sono concepiti tutti i condensatori, anche quali producono un campo elettrico fra le super-
se varia la loro grandezza, la loro forma, e se fici affacciate delle armature stesse. Si può dire
diverso è il loro impiego. quindi che il condensatore rappresenti un serba-
Generalmente, l'elemento isolante, interposto tra toio di cariche elettriche e, in pratica, di energia
le armature di un condensatore, cioè il « dielet- elettrica. Tale definizione non deve tuttavia creare
trico», è l'aria, la mica, la ceramica, la carta confusione fra il condensatore, le pile e gli accu-
paraffinata, l'olio. Questi condensatori prendono mulatori elettrici perché le pile e gli accumula-

I CONDENSATORI 339
Non pretendiamo di esaurire, in un'unica puntata,
un argomento cosi importante come quello relativo al
concetto di capacità. Ma presumiamo di essere riusciti a
concentrare in queste poche pagine quegli elementi,
importanti e necessari per le applicazioni pratiche
dei principianti, che stanno alla base
dell'intero edificio dell'elettronica e che verranno via via
ripresi in molte altre prossime occasioni.

tori elettrici, rappresentano altrettanti serbatoi di In generale, ogni corpo conduttore può essere
energia elettrica, ma, a differenza dei condensa- sempre considerato come l'armatura di un con-
tori, sono dei veri e propri generatori di elettri- densatore, di cui l'altra armatura è rappresentata
cità. Il condensatore invece non genera elettrici- dal suolo, o dalle pareti di una stanza o, più co-
tà e quella in esso contenuta proviene sempre munemente, da tutti gli altri corpi conduttori
da un generatore, che può essere appunto una circostanti, appoggiati o collegati a terra. La
pila o un accumulatore. quantità di cariche elettriche, rispettivamente
positive e negative, che si trovano separate tra
di loro sull'una o sull'altra armatura, rappresen-
ta la «carica elettrica del condensatore » : essa
viene misurata in «coulomb » ed è chiaro che
la carica elettrica positiva di un'armatura è sem-
pre uguale, in valore, alla carica elettrica ne-
gativa dell'altra.

STORIA DEL CONDENSATORE

E' un po' difficile attribuire alla genialità di un


solo uomo l'invenzione del condensatore. Certo
è che il « quadro » del fisico americano Benia-
mino Franklin, nato a Boston nel 1706, rappre-
senta il più antico esempio di condensatore che
si conosca. Ma il più noto fra tutti i condensa-
tori, che appartengono alla storia del passato, è
certamente quello della classica bottiglia di Ley-
da, costituita da un recipiente di vetro, le cui
pareti, interna ed esterna, formano il dielettrico
del condensatore. Le due armature sono rappre-
sentate da altrettanti rivestimenti di stagnola
applicati dentro e fuori la bottiglia. All'interno
della bottiglia sono presenti i ritagli di stagnola,
che mantengono il contatto elettrico fra l'arma-
tura interna e il reoforo esterno, terminante con
un tappo sferico (figura 1).
Fig. ' - La scarica istantanea, provocata con una for- Il perfezionamento del condensatore è stato co-
cella metallica isolata sugli elettrodi della classica bot- munque realizzato da Alessandro Volta che, per
tiglia di Leyda, conferma il comportamento elettrico primo, utilizzando un sottile strato di vernice
di questo primordiale condensatore.
isolante, riuscì ad elevare notevolmente la capa-
cità di un condensatore costituito da due piatti
metallici posti in contatto. I tecnici e gli scien-

340
zia ti di allora lo chiamarono « elettroforo », ma
Alessandro Volta, nel 1782, scrisse: « .. .io amo
meglio chiamarlo condensatore». E da allora

I
il termine condensatore divenne generale.
Le esperienze e le scoperte continuarono nel
tempo finché nel 1845 il fisico italiano Carlo
Matteucci costruì per primo il condensatore a
pacchetto, con foglietti di mica alternati con RAPP TEORICA
foglietti metallici, e su quel principio costruttivo

1
ancor oggi si realizzano molti tipi di condensa-
tori fissi, cioè a capacità costante, largamente
impiegati nel settore dell'elettronica.

SIMBOLISMO
Fig. 2 - Il condensatore elettrico viene raffigurato, in
tutti gli schemi e i progetti, per mezzo di questo
Buona parte delle nozioni fin qui esposte interes- simbolo.
sano relativamente il lettore principiante, perché
le notizie più importanti sono le seguenti: il
valore capacitivo del condensatore, la sua ten-
sione di lavoro e, cosa più importante di tutte,
il fatto che il condensatore è un componente
che si lascia attraversare dalle correnti elettriche
variabili e non da quelle continue. Ma andiamo
per ordine e cominciamo con il simbolismo di
questo importante componente elettronico. Cl
COLLEG. IN
Nel linguaggio universale, il condensatore si in- PARALLELO
dica disegnando due lineette parallele fra loro
(figura 2), che trovano preciso riferimento nella
realtà in quanto il condensatore più elementare è
costituito da due lamine affacciate tra loro. Que-
sto simbolo è generico, perché esso subisce delle
varianti quando il riferimento è fatto con un con-
densatore fisso o variabile, con un condensatore Fig. 3 - Esempio di collegamento in parallelo di due
elettrolitico o con un condensatore, che è da con- condensatori, che danno luogo ad un valore capaciti-
siderarsi come un condensatore semifisso, regola- vo uguale alla somma delle due capacità che con-
corrono alla formazione del circuito.
bile, di norma, per mezzo di una vite.

CAPACITA' DEL CONDENSATORE

La carica elettrica che un dato condensatore vie-


ne ad assumere, dipende unicamente dalla ten- COLLEGAMENTO
sione esistente fra le armature. Però, due o più IN SERIE
condensatori diversi, quando vengono caricati
tutti fino a raggiungere la medesima tensione,
assumono, in generale, sulle rispettive armature,
delle quantità di elettricità differenti.
Si esprime brevemente questo fatto dicendo che
i vari condensatori che, per una data tensione,
assumono sulle armature una carica elettrica mag- Fig. 4 - Collegamento in serie di due normali conden-
giore, mentre hanno una capacità minore quei satori. Il va.lore risultante da questo tipo di circuito
condensatori che assumono una carica elettrica deve essere determinato per mezzo dell'applicazione
di una semplice formula che abbiamo riportata nel
mmore.
testo.
D'altra parte, per uno stesso condensatore, la
quantità di elettricità, o carica elettrica, che si

341
LP

Fig. 5 - Questo semplice circuito teorico


vuol dimostrare che la corrente alterna-
RETE ta attraversa il condensatore C1 provo-
Cl cando l'accensione della lampada LP.

trova addensata sulle armature, è proporzionale


in ogni caso alla tensione esistente fra un'arma-
lamp. tura e l'altra. Ossia, comunque si vari lo stato di
lo2 W carica di un dato condensatore, la carica elettri-
ca dislocata sulle armature, e la corrispondente
tensione fra un'armatura e l'altra, aumentano o
diminuiscono' in proporzione. Ne segue che il
rapporto tra la carica elettrica « Q» e la ten-
sione « V» rimane sempre costante, e costitui-
sce una grandezza fisica caratteristica, che ha un
valore determinato per ogni singolo condensato-
con d. re; questo rapporto viene assunto a definire pre-
0,5F cisamente la « capacità C» del condensatore po-
nendo senz'altro:

nastro Q
I
I
isol. € =
V
l.
' ---
nella quale « C» è la «capacità » del conden-
alla rete satore, « Q» è la « carica » elettrica in coulomb
220V e « V» è la « tensicne » in volt.
In tal caso si viene a definire la capacità di
ogni condensatore mediante la carica elettrica
che esso assume, rapportata all'unità di tensione.
Cioè la capacità viene definita mediante la
quantità di elettricità che viene a trovarsi con-
Fig. 6 - Realizzazione pratica del circuito teorico ri- trapposta sulle armature, positiva sull'una e ne-
portato in figura 5. La lampada ha una potenza che gativa nell'altra, quando esiste tra di esse la
può variare fra 1 e 2 W. Il valore capacitivo del con-
tensione di un volt.
densatore, di tipo ceramico, è di 500.000 pF (0,5 F);
la tensione di lavoro di questo condensatore non deve Poiché il « coulomb » rappresenta l'unità di mi-
essere ovviamente inferiore a quella della tensione sura della quantità di elettricità o di carica elet-
di rete. trica corrispondente ad l ampere al secondo, si
può dire che la capacità di un condensatore e-

342
sprime in generale quel numero costante di cou-
lomb che devono essere di volta in volta dislocati
sulle armature affinché la tensione tra l'una e l'al-
tra si elevi ogni volta e progressivamente di 1 volt.
La capacità dei condensatori viene misurata
conseguentemente in coulomb per volt (cou-
lomb/volt). In memoria del fisico inglese « Fa-
rady », l'unità di capacità così definita viene
designata col nome internazionale di « farad »,
ponendo precisamente : e
9V

1 coulomb
e
1 farad =
1 volt

Ed ecco un'altra notizia molto importante per


i principianti di elettronica.
La capacità del condensatore dipende dalla su-
perficie affacciata delle armature, dalla distan-
za che separa le armature stesse e dal tipo di Fig. 7 - Realizzando il circuito teorico qui riportato è
dielettrico interposto. possibile interpretare. i due concetti fondamentali rela-
tivi ai condensatori: il valore della carica del compo-
Facciamo un esempio pratico. Tutti i nostri let- nente e lo sbarramento da esso Introdotto al passag-
tori conoscono il condensatore variabile e san- gio della corrente continua.
no che questo è composto da uno « statore » e
da un « rotore ». Lo statore è costituito da un
insieme di lamine, affacciate tra di loro e costan-
temente fisse. Il rotore è composto da un insie-
me di lamine, affacciate tra di loro, mobili, per- Occorre ricordare, ad ogni modo, giacché a vol-
te si usa il microfarad anche per valori non
ché esse sono tutte pilotate da un perno; la ro-
molto elevati, che 1 picofarad ( 1 pF) =
tazione di questo perno permette alle lamine
0,000.001 microfarad per cui 100.000 pF =
mobili di affacciarsi più o meno in corrispon- 0,1 F.
denza delle lamine fisse. Ne consegue che il con-
densatore variabile assume il suo massimo valore
capacitivo quando le lamine mobili sono com-
pletamente affacciate alle lamine fisse; esso as-
sume il suo minimo valore capacitivo quando.
ruotando il perno del rotore, si estraggono com-
pletamente le lamine mobili dal componente.
facendo in modo che le superfici affacciate tra
di loro risultino al valore minimo possibile.

MISURE DI CAPACITA'

L'unità di misura delle capacità elettriche è il


« farad » (abbrev. F). Tale unità di misura è
però molto grande, per cui vengono sempre im-
piegati i suoi sottomultipli. Essi sono:

il microfarad (F) = un milionesimo di farad


Fig. 8 - Piano costruttivo dell'esercizio illustrato teo-
il plcofarad (pF) = un milionesimo di milio- ricamente in figura 7. La tensione di 9 V viene erogata
nesimo di farad da due pile da 4,5 V ciascuna collegate in serie fra
di loro. Il condensatore C1, che è di tipo elettrolitico,
deve essere inserito nel circuito con il terminale po-
Il picofarad si usa generalmente per valori fino sitivo collegato con uno dei due terminali della lam-
a 100.000 pF. Per capacità più grandi si usa pada LP1.
il microfarad.

343
corrente
mA

f Punto della massima luminosità di LP


50 1-

curva di carica del condensatore


corrispondente alla luminosità di LP
40
Flg. 9 - Per interpretare Il
fenomeno della variazione
30 di luminosità della lampa-
dina inserita nel progetto
riportato in figura 7, è suf-
ficiente osservare l'anda-
20 mento della curva di que-
sto diagramma. L'aumento
e la diminuzione di lumino-
IO sltà corrispondono esatta-
mente alla quantità di cor-
_ tempo rente assorbita e restituita
0 4 T + dal condensatore elettroli-
tico.
inizio carica punto in cui LP
condens. torna a spegnersi

COLLEGAMENTI IN PARALLELO vengono collegati uno dopo l'altro. Per cono-


scere il valore della capacità risultante dal col-
I condensatori possono collegarsi tra di loro con legamento di un certo numero di condensatori,
due sistemi diversi : in parallelo ed in serie. Il si debbono applicare alcune formule.
collegamento in parallelo (figura 3) è quello in Il collegamento in parallelo di due o più con-
cui due o più condensatori sono collegati tra di densatori è certamente il più semplice, quello
loro uno di fianco all'altro, mentre il collega- che non richiede l'applicazione di speciali for-
mento in serie è quello in cui i condensatori mule matematiche, in quanto è possibile deter-

reoforo

elettrodo Fig. 1 O - Ne-Ila sua espressione più sem-


ne1 plice, Il condensatore a carta di tipo
cilindrico, è composto da due strisce di
alluminio con Interposto elemento iso-
lante. Il tutto viene avvolto a guisa di
cilindretto e le due strisce rappresentano
gli elettrodi del condensatore.

reoforo

344
copertura
isolante

elettrodo
1
elettrodo
Fig. 11 - Anatomia di un condensatore di tipo a pa- 2 corpo
sticca. Fra i due elettrodi viene interposto il corpo
isolante e il tutto risulta ricoperto in ceramica.
isolante

reo fori

capacità

volt lavoro

Fig. 12 - li valore capacitivo dei condensatori di tipo coeff. temp.


a pasticca risulta talvolta impresso su una delle due
facce del componente. Unitamente ad esso vene an-
che citato quello della tensione di lavoro e, a volte,
ma assai raramente, il coefficiente di temperatura.

0,5mm 2mm

Fig. 13 - Ad ogni principiante interessa sapere che


con l'aumentare del valore della tensione di lavoro
aumenta anche lo spessore del condensatore cerami-
co, In questo disegno è possibile notare che fra un
condensatore, dello stesso valore capacitivo, con ten-
sione di lavoro di 100 V ed uno con tensione di lavoro
di 1,000 V, lo spessore aumenta da 0,5 mm a 2 mm.

700V 1000V

345
Fig. 14 - Il condensatore a disco non è un componente
polarlzzato e ciò significa che esso può essere co-
munque inserito nelle linee di conduzione di un circuito
elettrico. L'esempio riportato In figura vuol dimostrare
che il componente può essere saldato con la faccia

---
In cui è citato i valore capacitivo rivolta da una parte
oppure dall'altra, Indifferentemente.

minare il valore della capacità risultante sem- con Cl, C2, C3, .... le capacità che parteci-
plicemente sommando tra di loro tutti i valori pano al collegamento in parallelo, il valore del-
delle capacità che concorrono al collegamento. la capacità risultante che, come abbiamo detto,
Si può dire quindi che il valore capacitivo di è determinato dalla somma delle singole capa-
più condensatori collegati in parallelo è dato cità, è dato da:
dalla somma delle capacità singole. Tale con-
cetto si spiega facilmente; infatti, nel collega- C = Cl + C2 + C3 +
mento in parallelo di due o più condensatori,
tutte le armature con cariche elettriche di uno COLLEGAMENTI IN SERIE
stesso segno risultano elettricamente connesse
tra di loro e risultano pure connesse tra di loro Mentre il calcolo della capacità risultante da
tutte le armature sulle quali sono condensate un insieme di due o più condensatori collegati
le cariche elettriche di segno opposto. Pertan- in parallelo tra di loro è assai semplice, perché
to il risultato è evidente: si ottiene un unico si tratta di eseguire una semplice operazione di
condensatore costituito di due sole armature le addizione dei valori capacitivi che concorrono
cui superfici risultano essere la somma delle su- al collegamento, per i condensatori collegati in
perfici dei vari condensatori che partecipano al serie tra di loro (figura 4), il calcolo si presenta
collegamento in parallelo. Quindi indicando un po' più complicato; si tratta infatti in que-

Fig. 15 - Esistono molti


tipi di condensatori nei qua-
i il valore capacitivo vie-
ne espresso tramite un co-
dice a colori. Il colore del-
la quarta fascetta o stri-
scia sta ad indicare la
percentuale di tolleranza
del reale valore capacitivo.
Questo delle prime tre fa-
scette serve a comporre il
valore di capacità del com-
ponente.

346
ELETTROLITICO ELETTROLITICO DOPPIO

I.

T
TERMINALE NEGATIVO

Fig. 16 - Il condensatore elettrolitico è quello che è destinato ad immagazzinare una


grande quantità di cariche elettriche. Il dielettrico è costituito da uno strato di ossido
che viene a formarsi sulle superfici affacciate di due nastri di alluminio, separate
da un elettrolita, quando esse sono sottoposte ad un preciso potenziale elettrico.
In alto a sinistra è riportato il simbolo elettrico del componente; In alto a destra
quello di un elettrolitico doppio, dotato di un unico terminale per l'armatura negativa.
Il terminale positivo si distingue da quello negativo per la presenza di una crocetta
impressa in corrispondenza· del reoforo; a volte sul corpo del componente viene
impressa l'indicazione relativa al terminale negativo (lineetta).

sto secondo caso di applicare talune formule al- Ma i condensatori possono essere più di due e
gebriche, peraltro semplici e facilmente appli- allcra occorre applicare la seguente formula :
cabili anche da ccloro che non hanno una spe-
cifica preparazione algebrica. Se i condensatori
collegati tra di loro in serie hanno lo stesso va- c
lore di capacità, allora la capacità risultante è l l l
data dalla seguente formula: Capacità risul- --+--+--+ .....
Cl C2 C3
tante + Capacità di un condensatore: Nume-
ro dei condensatori che, in simboli, assume la
Quest'ultima formula, la cui applicazione ri-
forma:
chiede la conoscenza delle operazioni con le fra-
zioni, viene usata molto raramente e il lettore
Cl
principiante può anche dimenticarla.
c
N
CONDUTTIVITA' DEL CONDENSATORE
Se i condensatori ccllegati in serie hanno valori
capacitivi diversi e sono scio due, vale la se- Tra tutte le nozioni fin qui esposte, la più im-
guente formula: portante di tutte, quella che richiede una parti-
celare interpretazione, riguarda la conduttività
1 X C2 del condensatore, il quale, abbiamo già avuto
c occasione di dirlo, si lascia attraversare dalle
Cl + C2 ccrrenti alternate ma non da quelle continue.

347
punto di Flg. 17 - Anche li condensatore al tantalio è un com-
vernice ponente polarizzato, cosi come lo è il condensatore
elettrolltico. Il terminale positivo in questo caso si tro-
va a destra del componente osservando frontalmente
Il condensatore dalla parte in cui è riportato un punto
colorato. Le varie strisce determinano, tramite il co-
terminale terminale dice, il valore capacitivo, tenendo conto che la prima
negativo positivo striscia è quella riportata sulla parte più alta del con-
densatore.

Infatti, inserendo un condensatore lungo un filo che il condensatore è un componente conduttore


conduttore di corrente alternata, esso, pur pre- delle correnti variabili, anche se la sua maggiore
sentando una sua propria e caratteristica resi- o minore conducibilità è condizionata da talune
stenza, è un buon conduttore di elettricità. Inse- grandezze elettriche tra le quali, prima fra tutte,
rendo invece un condensatore nel circuito di ali- la speciale resistenza che il condensatore oppone
mentazione di una pila esso risulta conduttore al passaggio delle correnti variabili e che prende
soltanto per il brevissimo tempo in cui le arma- il nome di « reattanza ».
ture del componente assumono una differenza
di potenziale, cioè una tensione pari a quella mi-
surabile sui morsetti della pila. Tale fenomeno, ESPERIMENTI DIDATTICI
del resto, è facilmente intuibile, perché discen-
de immediatamente dalle affermazioni or ora Le ultime nozioni ora esposte possono essere me-
esposte. Nel momento in cui si inserisce un con- glio assimilate dal principiante se riscontrate in
densatore nel circuito di alimentazione esterno pratica attraverso alcuni semplici esperimenti
di una pila, la tensione sulle armature è di O V; che, qui di seguito, interpretiamo. Ad esempio,
questo valore di tensione aumenta progressiva- per verificare il concetto di scorrimento della
mente fino a raggiungere quello reale della pila; corrente alternata attraverso un condensatore,
ma durante questo processo, che è un processo si usa far riferimento ad un circuito come quello
di carica del condensatore, la corrente varia dal riportato in figura 5. Che risulta composto da
valore iniziale, che è un valore nullo, fino al va- un normale condensatore ceramico e da una lam-
lore massimo consentito dalle caratteristiche e- padina. In figura 6 presentiamo lo schema pra-
lettriche del circuito. Si tratta quindi di una cor- tico del circuito teorico di figura 5. Ossia pro-
rente variabile e, come abbiamo detto, il con- prio quello che il lettore dovrà costruire per
densatore è un componente conduttore delle cor- rendersi conto del fenomeno ora citato. La lam-
renti variabili (il tipo più noto di corrente va- padina deve essere adatta per una alimentazione
riabile è quello della corrente alternata). di rete-luce di 220 V e la sua potenza deve ri-
Ai concetti fin qui esposti di conducibilità dei manere compresa fra 1 W e 2 W. Il condensa-
condensatori ci si arriva gradatamente, attraver- tore ha il valore capacitivo di 0,5 F (500.000
so la conoscenza di tutte quelle nozioni elettriche pF). Quando si inserisce la spina nella presa-luce,
che regolano il comportamento stesso dei con- la lampadina si accende e ciò sta a dimostrare
densatori. Eppure, lo ripetiamo ancora una volta, chiaramente che la corrente elettrica alternata
al lettore che sta muovendo i primi passi in que- attraversa il condensatore. Cortocircuitando il
sta meravigliosa disciplina, che prende il nome condensatore con uno spezzone di filo conduttore,
di elettronica, interessa prima di tutto sapere la luminosità della lampada aumenta e ciò dimo-

348
stra che il condensatore introduce nel circuito tivo della pila, la lampada LP 1 si accende imme-
una certa resistenza, che prende il nome di diatamente e si spegne poi lentamente, senza
«reattanza.». Sostituendo il condensatore da alcun intervento esterno sul circuito. Tale con-
0,5pF con uno di più basso valore capacitivo, dizione elettrica sta a significare che il conden-
per esempio da 0,2 F (200.000 pF), la lumino- satore Cl si è caricato, in un primo tempo bru-
sità della lampada diminuisce perché è aumen- scamente e poi lentamente; quando la carica di
tata la reattanza. Cl è completa, la corrente non attraversa più
Un secondo esperimento, la cui realizzazione pra- il circuito e la lampada LPl rimane spenta.
tica è consigliabile al principiante, è quello teo- Commutando SI verso il morsetto negativo la
ricamente interpretato con lo schema di figura lampada si accende e ciò sta a significare che il
7. Con esso si assimilano meglio i due concetti condensatore C 1 si scarica restituendo al circui-
fondamentali relativi ai condensatori: il valore to la carica assorbita precedentemente.
della carica del componente e lo sbarramento da Il piano costruttivo del circuito ora analizzato
esso opposto al passaggio della corrente conti- è ripcrtato in figura 8. La tensione di 9 V é
nua. La tensione della pila è di 9 V; il deviatore erogata da 2 pile da 4,5 V ciascuna, collegate
a slitta SI permette di collegare la lampada LPl in serie tra di loro. I valori dei componenti sono:
al morsetto positivo o a quello negativo della RI = 22 ohm- W; LPI = 6 V- 50 mA;
pila. In serie alla lampadina LPl è collegato il Cl = 5.000 µF - 12 VI (elettrolitico).
condensatore elettrolitico Cl e la resistenza RI; Il fenomeno della variazione di luminosità della
questa resistenza ha lo scopo di adattare la ten- lampada, che si verifica nel circuito di figura 7,
sione della lampada, che è quella di 6 V, alla è interpretato analiticamente dal diagramma di
tensione della pila, che assume il valore di 9 V. figura 9. L'aumento e la diminuzione di lumino-
Quando S1 è commutato verso il morsetto nega- sità corrispondono esattamente alla quantità di
tivo della pila, il condensatore elettrolitico Cl è corrente assorbita e restituita dal condensatore
scarico. Commutando S1 verso il morsetto posi- elettrolitico.

SALDATORE
ISTANTANEO
Tempo di riscaldamento 5 sec.
220 V- 100 W
Illuminazione del punto di lavoro

Il kit contiene: 1 saldatore istantaneo (220 V-100 W)- 2 punte rame di ricambio
- 1 scatola pasta saldante - 90 cm di stagno preparato in tubetto - 1 chiave per
operazioni ricambio - punta saldatore

L. 12.500
per lavoro intermittente e per tutti i tipi di saldature del principiante.

349
MODULATORE
VIDEO Per terminali in RTTY o CW
sprovvisti di modulatore.

Pur sapendo che un tale apparato assai difficil- altri elementi e il dispositivo descritto in queste
mente verrà costruito ed utilizzato dai princi- pagine, si potranno visualizzare, sullo schermo
pianti, riteniamo di dover necessariamente ade- di ogni televisore, tutte quelle informazioni ed
rire alle molte richieste di pubblicazione del pro- immagini che, per la loro stessa natura, necessi-
getto di un modulatore video. Le quali trovano tano di un modulatore video.
una precisa giustificazione nell'attuale, grande Abbiamo scelto, come banda ricevente, la VHF,
diffusione dei TV-Games, dei terminali per ra- più precisamente i canali A e B che attualmente
dioamatori, sia in RTTY che in CW e, più in possono considerarsi in disuso, allo scopo di non
generale, di tutti quei dispositivi che impongono interferire con le moltissime emittenti televisive
l'uso di un monitor. private che lavorano sulla gamma UHF.
Non ci riferiamo, ovviamente, agli apparati di
tipo commerciale, già pronti per essere collegati
ai televisori o ai monitor, ma ai circuiti autoco- CHE COS'E' IL MONITOR
struiti e conseguentemente a coloro che non vo-
gliono sottoporsi alla spesa di un monitor e si L'apparecchio descritto in questo articolo serve
accontentanò di utilizzare il vecchio televisore di a trasformare il televisore di casa in un « moni-
casa in bianco e nero che, per ognuna delle ap- tor» professionale. Ma per i lettori principianti
plicazioni sopra elencate, può fungere ottima- occorre interpretare questo semplice concetto di
mente da monitor se commutato nei canali A elettronica.
e B. I
Con il termine « monitor » si suole indicare quel-
In molti mercati occasionali di radiantismo e, la parte di ogni televisore in bianco e nero che
in modo particolare, nei negozi surplus, si pos- è composta dal cinescopio, dai circuiti di defles-
sono trovare oggi quegli integrati appositamente sione e di alimentazione e che è in grado di vi-
concepiti per realizzare i giochi televisivi più co- sualizzare un segnale video puro, ossia privo del-
muni, o per costruire apparecchiature amatoria- la portante ad alta frequenza comunque modu-
li. Ebbene, aggiungendo a quegli integrati pochi lata. Il monitor dunque risulta costituito in pra-

350
minale di un computer, diverrebbe insopporta-
bile.
Per gli autocostruttori Ma negli impieghi non strettamente professiona-
li, l'uso. di un monitor non è più conveniente,
dei TV - GAMES. sia in termini di costi reali sia per motivi di ra-
pidità di soluzioni tecniche. Si tenga presente
infatti che il monitor, pur essendo un apparec-
chio molto più semplice del televisore, viene a
costare assai più di quest'ultimo per il fatto che
la sua produzione industriale è alquanto ridotta.
Per tutti quegli apparati Concludiamo dunque queste brevi note intro-
duttive dicendo che per gli usi dilettantistici.
che necessitano di un monitor. nei quali comprendiamo anche i più comuni gio-
chi televisivi, sempre nel caso in cui il lettore
debba costruirsi da sè il dispositivo tramite ap-
posito integrato, l'uso del televisore casalingo in
bianco e nero è di gran lunga più comodo e più
economico di quello del monitor di produzione
tica da quella parte del televisore che si trova industriale.
a valle dei circuiti di ricezione ed amplificazione
audio e video. Ma negli impianti industriali, la
preferenza tecnica viene data al monitor, anziché
ANALISI DEL CIRCUITO
al televisore. E ciò perché il monitor, che è un
dispositivo assai più semplice del televisore, offre La parte principale del progetto riportato in f-
il vantaggio di rimanere insensibile ai disturbi gura l è costituita dall'oscillatore di alta frequen-
radioelettrici, senza accusare fenomeni di interfe- za concepito per lavorare nella gamma dei 50 ±
renza. 70 MHz. La scelta di una frequenza non ecces-
All'ingresso di ogni monitor, poi, vengono ap- sivamente alta consente la realizzazione di un
plicati segnali video talmente potenti da scon- dispositivo abbastanza semplice, composto da un
giurare, ogni marginale problema di sincronizza- discreto numero di componenti e privo di ele-
zione e, in pratica, di tremolio delle immagini menti critici; ma ciò che è molto importante sta
che, nella visualizzazione di testi, come ad esem- nel fatto che con tali valori di frequenze si pos-
pio nell'impiego del monitor in funzione di ter- sono utilizzare i canali VHF scarsamente impie-
gati da emittenti e ripetitori TV, così come lo
sono i canali A e B, evitando cgni possibile in-
sorgenza di fenomeni di interferenza.
Il circuito dell'oscillatore è pilotato dal transi-
stor TRI, che è di tipo NPN e per il quale ab-
biamo prescritto il modello 2N2222; sul collet-
tore di questo componente è inserito il circuito
In sostituzione del costoso accordato composto dalla bobina di alta frequen-
monitor di tipo commerciale za Ll e dal compensatore ad aria C5 il cui valore
capacitivo può variare fra 5 pF e 30 pF.
e con l'ausilio di questo La regolazione manuale del compensatore C5
censente di regolare il valore della frequenza di
semplice dispositivo a oscillazione entro i limiti di gamma prima citati.
transistor, tutti possono
trasformare il televisore PROCESSO DI MODULAZIONE

di casa in bianco e nero Il segnale di alta frequenza, generato dal circuito


oscillatore, viene applicato all'uscita del disposi-
in un perfetto tivo tramite il diodo D 1, il condensatore C6 e
la resistenza R6.
visualizzatore di segnali. Il diodo DI svolge l'importante compito di mo-
dulare il segnale di alta frequenza proveniente
dall'oscillatore. E vediamo subito come si verifica
tale fenomeno.

351
RI
Il Il Il )

Il l
L1
R2

57 Il 7
+
e 1 c::::::J
T
l
neo°?
b

A
/
4,5V
6 R3> CJ

ENTR. D7 R6
AL TV
SEGN.
C6

Fig. 1 - Progetto del modulatore video composto da un circuito oscillatore, pilotato


dal transistor TR1 e da un modulatore costituito dal diodo D1 il quale, sottoposto
alle variazioni di tensione e, conseguentemente di capacità, modula il segnale en-
trante prima di applicarlo all'ingresso del televisore.

COMPONENTI

Condensatori R2 1.000 ohm


C1 = 47 F - 6 VI (elettrolitico) R3 2.200 ohm
C2 = 1.000 pF R4 680 ohm
R5 4.700 ohm
C3 = 470 pF
R6 470 ohm
C4 = 22 pF
C5 = 5:30 pF (compensatore) Varie
C6 = 50 pF TR1 2N2222
D1 1 N4148 (1N914)
Resistenze L1 bobina AF (vedi testo)
R1 = 22 ohm S1 interruttore

352
SCATOLA ENTR. AL
METALLICA SE GN. TV

PILA
4,5V

Fig. 2- Trattandosi di un montaggio che ha il compito di lavorare con segnali di alta


frequenza, il circuito deve essere realizzato in forma razionale e compatta dentro
un contenitore metallico con funzioni di schermo elettromagnetico e conduttore uni-
co della linea di massa.

Il catodo del diodo DI riceve, attraverso la resi- commerciale. La sola bobina LI non può essere
stenza R5, una tensione che varia fra + 5 V e acquistata in commercio e il lettore dovrà prov-
O V (treno d'onde quadre che compongono il se- vedere alla sua costruzione nel modo seguente.
gnale modulante) ed il diodo DI si comporta L'avvolgimento è del tipo « in aria», ossia privo
ccnseguentemente come un interruttore che si di supporto materiale. Il filo dovrà quindi essere
apre e chiude senza soluzione di continuità. Ma avvolto in un primo tempo su un supporto prov-
al variare del segnale modulante varia la capaci- visorio, che può essere un qualsiasi tubetto cilin-
tà del diodo DI e ciò provoca gli spostamenti- di drico del diametro di 6 mm., come ad esempio
frequenza. Si potrebbe anche dire, in forma assai una penna a sfera del diametro di 6 mm., perché
più concisa, che il segnale video, applicato alla questo deve essere il diametro interno dell'avvo]-
boccola d'entrata del circuito di figura 1, provo- gimento. Poi si sfila il supporto e si spaziano
ca, con la sua tensione, una variazione dello stato leggermente tra loro le spire che debbono essere
di conduzione del diodo DI che determina in in numero di 15. Alla 3° spira, contata a partire
definitiva una modulazione del segnale di alta dal lato freddo, così come indicato nel piano co-
frequenza.
struttivo di figura 2, si provvederà a ricavare
una presa intermedia per il collegamento con il
COSTRUZIONE DELLA BOBINA diodo modulatore D'f. Il fifo necessario per com-
porre la bobina LI deve essere di rame o even-
Tutti gli elementi necessari per la realizzazione tualmente argentato o stagnato del diametro di
del modulatore video sono di facile reperibilità 0,8 mm.

353
LM7812

T1
3

+ e
12VCC
Cl C2 c3 e

Fig. 3- Nel caso in cui il modulatore video dovesse funzionare in continuità, la pila
di alimentazione a 4,5 V può essere sostituita con questo semplice alimentatore da
rete-luce con uscita, a vuoto, di 5 Vcc.

COMPONENTI
Condensatori R2 470 ohm - 0,5 W
Cl = 4.700 pF
Varie
C2 = 4.700 pF
T1 trasf. d'alimentaz. (220 V-9V-5 W)
C3 1.000 F 16 VI (elettrolitico)
C4 = 100 F 16 VI (elettrolitico) DZ diodo zener (5 V- 1 W)
DL diodo led
Resistenze P1 ponte raddrizz. (0,5 A)
R1 = 220 ohm - 1 W S1 interruttore

APPARATO
DA
V!SUAL!ZZ. I 3tL li o
o
. 1 ■
CAVI COASSIALI
bl o

Fig. 4 - Composizione d'assieme dei vari elementi che consentono di visualizzare


sullo schermo di un televisore in bianco e nero e sui canali A e B i segnali prove-
nienti da un qualsiasi terminale privo di modulatore.

354
MONTAGGIO DEL MODULATORE Il trasformatore T 1 abbassa la tensione di rete
dal valore di 220 V a quello di 9 V. La potenza
li montaggio del modulatore video si effettua di tale componente si aggira intorno ai 5 W, do-
nel modo indicato dal disegno di figura 2, che vendo l'avvolgimento secondario essere in grado
propone al lettore il piano costruttivo dell'appa- di erogare una corrente massima di 0,5 A. Il
rato. ponte di diodi Pl, da 0,5 A, è un raddrizzatore
Diciamo subito che, trattandosi di una costruzio- a doppia semionda. Il livellamento della tensione
ne interessata da segnali di alta frequenza, si raddrizzata viene effettuato dal condensatore e-
dovranno utilizzare componenti elettronici di ot- lettrolitico C3, mentre la stabilizzazione di ten-
tima qualità e che i collegamenti verranno man- sione al valore di 5 V è garantita dalla presenza
tenuti molto corti, anche se il progetto non pre- del diodo zener DZ unitamente alla resistenza
senta aspetti molto critici. di limitazione Rl. Il circuito dell'alimentatore è
Il contenitore metallico è comunque necessario,
completato dalla presenza dei due condensatori
perché funge da elemento schermante e da con-
antidisturbo C1 - C2. Il diodo led DL funge da
duttore della linea di massa, che è anche quella
elemento informatore sullo stato di acceso-spento
dell'alimentazione negativa. dell'alimentatore.
Per comporre un cablaggio veramente razionale
e ccmpatto consigliamo di servirsi di almeno due
morsettiere, così come indicato nel disegno del
piano costruttivo di figura 2: una con quattro COLLEGAMENTO DEL MODULATORE
terminali e una con sei terminali.
Allo scopo di evitare lo scambio accidentale dei In figura 4 presentiamo lo schema di collegamen-
due cavi d'entrata e d'uscita, suggeriamo di ser- to del nostro modulatore video fra l'apparato che
virsi di due tipi di connettori diversi da applica- richiede la visualizzazione e un normale televi-
re sulla parte frontale dell'apparato. In ogni sore in bianco e nero commutato in uno dei due
caso i collegamenti verranno fatti con spezzoni canali A o B.
di cavi coassiali per TV da 75 ohm. I cavi coassiali che uniscono tra loro gli apparati
sono dello stesso tipo di quelli utilizzati normal-
mente per la composizione delle linee di discesa
ALI MENT AZIONE TV, cioè cavi da 75 ohm di impedenza.
L'alimentazione dell'apparato si effettua nor- Il collegamento con il televisore si effettua sul-
malmente con una pila piatta da 4,5 V. Ma in l'entrata d'antenna di questo. Più precisamente,
scstituzione di questa, prevedendo un uso conti- fra l'uscita del modulatore video e l'entrata del
nuo del modulatore, conviene l'impiego di un ali- ricevitore TV. L'altro collegamento si realizza
mentatore stabilizzato da rete-luce come quello fra l'uscita dell'apparecchio da visualizzare e
presentato in figura 3. l'entrata del modulatore.

IL SALDATORE DEL PRINCIPIANTE


IL PREZZO E' ALLA
PORTATA DI TUTTI! L. 4.200

Chi comincia soltanto ora a muovere i primi passi nel mondo dell'elettronica non può sottoporsi a spese
eccessive per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essen-
zlalmente dilettantistico. Il saldatore del principiante, dunque deve essere economico, robusto e versatile, cosi
come è qui raffigurato. La sua potenza è di 40 W e l'alimentazione è quella normale di rete-luce di 220 V.

355
v i ti # + 4 jj
'+

Con la parola « induttanza » si suole designare


la comune bobina che ogni principiante monta
regolarmente nelle proprie apparecchiature rice-
La precisione del valore di trasmittenti, negli oscillatori e in molti altri di-
induttanza di una bobina per spositivi elettronici. La stessa cosa capita per il
condensatore, che molti chiamano « capacità »
alta frequenza è condizione
o per il resistore, che in gergo prende il nome
necessaria per il buon di « resistenza ». Per correttezza espressiva, inve-
ce, si dovrebbe sempre dire « bobina », « conden-
funzionamento di ogni
satore », « resistore », quando si fa riferimento
apparato radioelettrico od ai tre tipi di componenti, attribuendo i termini
elettronico. Per raggiungerla di «induttanza », « capacità » e « resistenza »
alle grandezze fisiche che caratterizzano i vari
non basta, a volte, elementi. Ma lasciamo da parte la terminologia
un'autocostruzione accurata elettronica e ritorniamo a parlare delle induttan-
ze o, meglio, delle bobine per alta frequenza, che
del componente e
hanno sempre creato problemi di reperibilità e
neppure conviene fidarsi difficoltà costruttive ad ogni dilettante.
dei dati citati dai rivenditori.
Occorre invece effettuare DIVERSITA' NOTEVOLI
un diretto controllo con il
Esistono svariatissimi tipi di bobine, che si dif-
metodo descritto in queste
ferenziano fra loro per la lunghezza del condut-
pagine. tore, la qualità di questo, il numero delle spire.
le dimensioni, la forma e la presenza o meno
dell'elemento di supporto. Anche la destinazione
delle bobine è diversa a seconda del modo con

356
MISURE DI Tutte le misure
vantano una
precisione

INDUTTANZA del 2%

Un metodo semplice, preciso ed immediato per conoscere il valore di indut-


tanza delle bobine per alta frequenza.

Utilizzate questa formula: L

cui esse vengono costruite. Esistono infatti bo- romagnetici. Dunque, tra il magnetismo e la cor-
bine per bassa frequenza, per radiofrequenza e rente elettrica esiste un preciso legame che per
per alta frequenza. Ebbene, in questo articolo primo, il fisico danese Oersted, nel I 8 19, riuscì
ci occuperemo esclusivamente delle bobine di a dimostrare con alcuni famosi esperimenti. E
alta frequenza, che sono poi quelle che maggior- tra questi, quello più celebre faceva vedere come
mente interessano i nostri lettori, offrendo a tut- un filo percorso da corrente si rivestisse di un
ti l'opportunità di misurare, con una approssi- campo elettromagnetico capace di interagire sul
mazione del 2%/, il preciso valore di induttanza campo magnetico di una calamita.
di ogni componente, sia di tipo commerciale che In modo assai semplice e riproducibile anche dai
autocostruito. Ma per poter entrare agevolmen- nostri lettori proponiamo in figura 1 l'esperimen-
te nel merito del nostro discorso, ossia per essere to più classico in grado di confermare quanto
certi di affidare ad ogni principiante un valido finora asserito; quando la corrente fluisce attra-
dispositivo di misura delle bobine, occorre che verso il conduttore (interruttore chiuso), l'ago
questi abbia ben assimilato i concetti fisici che magnetico della bussola, a causa dell'interazione
stanno alla base del comportamento elettrico delle forze elettromagnetiche e magnetiche, si
delle induttanze nei più svariati circuiti di uti- dispone in posizione perpendicolare rispetto al
lizzazione. filo; originariamente (interruttore aperto) la bus-
sola viene disposta in modo che l'ago magnetico
risulti in posizione parallela a quella del con-
CAMPO ELETTROMAGNETICO duttore elettrico.
In figura 2 abbiamo disegnato le invisibili linee
Prende il nome di elettromagnetismo l'insieme di forze magnetiche, che avvolgono il filo con-
di tutti quei fenomeni magnetici che sono provo- duttore e che compongono il campo elettroma-
cati dal movimento delle correnti elettriche. Si gnetico sempre presenti quando un qualsiasi con-
potrebbe anche dire che l'elettromagnetismo è duttore elettrico è percorso da un qualsiasi tipo
un magnetismo artificiale, che vuol riproporre di corrente elettrica, alternata o continua.
con sistemi elettrici quel fenomeno naturalmente Quando si provoca il passaggio di una corrente
esercitato dalle calamite e che si esprime attra- alternata attraverso il filo conduttore che com-
verso l'attrazione o la repulsione di materiali fer- pone una bobina, questa si avvolge spontanea-

357
mente di un campo elettromagnetico variabile.
Contemporaneamente, le linee di forza del cam-
po elettromagnetico concatenate con la bobina
stessa, autoinducono nel componente una forza
elettromotrice che, più comunemente, viene de-
nominata « tensione autoindotta». Ecco perché
P IL A
le bobine assumono anche la denominazione di
« induttori» ed il parametro elettrico, che lega
INT
la forza elettromotrice indotta con il flusso elet-
APERTO tromagnetico che l'ha generata, viene detto « in-
N
duttanza».
5
~ Questa grandezza fisica si esprime, simbolicamen-
te, tramite la. lettera « L», di cui l'henry è l'u-
nità di misura.
L'induttanza può essere concepita come una for-
ma di « inerzia elettrica », dato che il suo valore
definisce la resistenza opposta dalla bobina al
Fig. 1 - Questo semplice esperimento, che può essere
condotto da ogni principiante, consente di verificare gli passaggio della corrente alternata. Più propria-
effetti del campo elettromagnetico, generato da un filo mente tale resistenza prende il nome di « reat-
conduttore attraversato da corrente, sull'ago magnetico tanza » e risulta espressa dalla formula seguente :
di una bussola. Basta infatti disporre la bussola con
l'ago parallelo al filo (interruttore aperto) per assi-
stere alla brusca deviazione dell'ago stesso all'atto XL = 2fL
di chiusura dell'interruttore, ossia al passaggio della
corrente attraverso il filo conduttore. il cui valore è legato a quello della frequenza
« f» della corrente alternata che scorre attraver-
so l'avvolgimento.
L'induttanza di un filo conduttore è normalmen-
te molto bassa e quando si vuole sfruttare con-
venientemente il fenomeno dell'autoinduzione
si compongono avvolgimenti a più spire, in modo
INT.
che il flusso elettromagnetico concatenato risulti
moltiplicato.
In figura 3 abbiamo voluto illustrare la disposi-
zione delle linee di forza elettromagnetiche che
si formano su una singola spira al passaggio della
corrente elettrica. Il fenomeno complessivo del
flusso elettromagnetico concatenato, provocato
dalle spire di una singola bobina, è invece illu-
strato in figura 4.
Fig. 2 - Ogni filo conduttore percorso da corrente si
avvolge di un campo elettromagnetico composto da
linee di forza, invisibili, di forma circolare.
MISURA DELL'INDUTTANZA

Anche per le bobine, cioè per le induttanze, esi-


ste un'unità di misura, così come avviene per le
resistenze e i condensatori. Essa è l'« henry »
(abbrev. H).
I sottomultipli dell'henry più usati sono:

microhenry = milionesimo di henry


(simbolo uH)
milllhenry = millesimo di henry
Fig. 3 - Con questo disegno si interpreta il fenomeno (simbolo mH)
del flusso elettromagnetico concatenato con una bo-
bina, quando questa viene percorsa dalla corrente Negli apparecchi radio si possono trovare bobine
elettrica.
di induttanza avvolte su nucleo di ferro, di va-
lore elevato, ad esempio di 10 henry; se ne tro-

358
CAMPO
MAGN ETICO Fig. 4 - Ogni bobina, che è composta da un certo nu-
mero di spire di filo conduttore, più o meno ravvici-
nate fra loro, si avvolge di un flusso elettromagnetico
concatenato quando viene percorsa dalla corrente
elettrica.

vano altre di piccolo valore di induttanza e sono FREQUENZA DI RISONANZA


quelle usate nei circuiti di alta frequenza: il
valore di induttanza di queste bobine può essere Poiché il metodo di misura dell'induttanza di
di un centinaio di microhenry, quando si tratta una bobina, esposto in questo articolo, si basa
di bobine per onde medie, e di uno o due mi- sul rilevamento della frequenza di risonanza, non
crohenry quando si tratta di bobine per onde ci resta ora che interpretare quest'ultimo con-
corte. cetto.
Quando si accoppiano in ·serie fra loro. le indut-
Le bobine per le onde cortissime hanno una pic-
tanze con i condensatori, si ottengono dei cir-
colissima induttanza, appena un decimo circa
cuiti che godono di particolari proprietà. Ad
di microhenry.
esempio, facendo variare la frequenza della cor-
L'induttanza di una bobina dipende da molti rente provocata da un generatore di tensione al-
elementi. Ad esempio essa aumenta con l'aumen- ternata, si raggiunge il massimo flusso di corren-
tare del diametro dell'avvolgimento, del numero te soltanto quando questa assume un valore di
delle spire complessive e del numero di spire per frequenza particolare, denominato « frequenza
centimetro di avvolgimento. di risonanza». Se invece il collegamento è come

GEN
C. A. e L

Fig. 5 - Nel circuito induttivo-capacitivo, nel quale il


condensatore C e l'induttanza L sono collegati fra
loro in parallelo, la frequenza di risonanza corrisponde
al minimo valore di intensità di scorrimento della cor-
rente provocata dal generatore di tensione alternata.

359
Cl
c3

c2

Sl

ENTR.
GEN. RF
+
02

D1 c5

Fig. 6 - Con questo circuito si possono individuare i due diversi valori delle frequen-
ze di risonanza necessarie per l'applicazione della formula, citata nel testo, che
consente di risalire al preciso valore di induttanza della bobina in esame LX. Le due
prove si effettuano con l'interruttore S 1 aperto e chiuso, con lo scopo di inserire
nel circuito risonante il solo condensatore C2 oppure tutti e tre i condensatori C2-
C3-C4. I due diodi al germanio D1-D2 rettificano I segnali a radiofrequenza, allo
scopo di applicare al microamperometro la corrente continua di minimo valore corri-
spondente alle 'due frequenze di risonanza individuabili.

-----COMPONENTI-----

Condensatori Varie
C1 = 10 pF (mica o NPO 1%/) D1 = diodo al germanio (qualunque tipo)
c2 = 50 pF (mica o NPO 1%/) D2 = diodo al germanio (qualunque tipo)
c3 = 50 pF (mica o NPO 1%) S1 interruttore a slitta
C4 = 50 pF (mica o NPO 1%/) A = microamper. (50+ 100 µA fondo-scala)
C5 = 10.000 pF (ceramico) LX = bobina in esame

360
PRESA
~7. ')

ENTR.
GEN. RF

I
I
I
1.
~0 ='----------''----=--....:....-====-==---=~....;..;;;..;;;a==4~

Fig. 7 - Il circuito di misura deve essere realizzato, tramite un semplice cablaggio,


dentro un contenitore metallico che svolge le funzioni di schermo elettromagnetico
e conduttore unico della linea di massa. Il microamperometro µA può essere sosti-
tuito, per motivi economici, con un normale tester. Sulla boccola di entrata del cir-
cuito deve essere applicato il connettore del cavo uscente da un, oscillatore modu-
lato o, comunque, da un generatore di segnali a radiofrequenza.

quello riportato in figura 5, ossia di tipo « riso- pioni, i valori capacitivi non sono mai stabili
nante-parallelo», allora il valore della frequenza al variare della temperatura. Meglio dunque
di risonanza è quello che corrisponde al minimo servirsi di un'altra formula, applicabile tramite
flusso di corrente attraverso il circuito. due diverse misure che non risultano influenzate
dalle capacità. Queste si effettuano, una prima
volta, con un condensatore da 50 pF e una se-
IL METODO MATEMATICO conda volta con uno da 150 pF (in pratica tre
condensatori da 50 pF collegati tra loro in pa-
Se il valore capacitivo del condensatore C di rallelo).
figura 5 è di valore noto, si può facilmente ri-
La nuova formula, che consente di rilevare il
salire a quello dell'induttanza incognita L ap-
valore dell'induttanza espresso in millihenry
plicando la seguente formula:
(mH), è la seguente:

-±I
\/." L
4 (f, X f,)'
mn cui « f» rappresenta il valore della frequenza
di risonanza. in cui f, è il valore della frequenza di risonanza
Ma con l'applicazione di questa formula si pos- rilevato, una prima volta, tramite il condensa-
sono commettere molti errori. Infatti, a meno tore da 50 pF collegato in parallelo con l'indut-
che non si ricorra a particolari condensatori cam- tanza L, mentre f, è quello rilevato, la seconda

361
Fig. 8 - Schema d'assieme degli elementi
che consentono di individuare, con una
precisione del 2% il valore di induttan-
za di una bobina di alta frequenza, attra-
verso il metodo matematico interpretato
nel testo.

• GEN RF
0 @
B0BINA
IN ESAME

52 so
l

volta, tramite l'inserimento della capacità di timi anni nel nostro periodico.
150 pF. Analizziamo ora il circuito di prova riportato
Per ottenere il valore dell'induttanza espresso in figura 6 e cominciamo con l'osservare la pre-
in microhenry (uH) basta moltiplicare per 1000 senza dell'interruttore Sl. Ebbene, questo inter-
quello espresso in millihenry. ruttore consente di realizzare due diverse con-
dizioni elettriche: quella del circuito composto
dal collegamento in parallelo dell'induttanza
di valore incognito LX con il condensatore da
IL CIRCUITO DI PROVA
50 pF C2 e quella del circuito LX - C2 - C3 -
C4. In queste due diverse condizioni circuitali
Da quanto finora detto risulta chiaro che la mi- si effettuano le due misure prima menzionate,
sura dell'induttanza viene ricondotta, con il no- ossia le due diverse misure delle frequenze di
stro metodo, a quella di due misure di frequenze nsonanza.
di risonanza. Le quali dovranno essere rilevate A monte del circuito induttivo-capacitivo vi è
tramite un generatore a radiofrequenza accop- l'entrata dei segnali a radiofrequenza, prelevati
piato ad un tester, o ad un microamperometro, da un generatore AF. A valle vi sono due diodi
così come indicato nel disegno di figura 8. Più rivelatori di segnali a radiofrequenza (D1-D2),
praticamente si dovrà realizzare il circuito di un condensatore di filtraggio (C5) e un microam-
prova di figura 6 e collegare questo con un oscil- perometro da 50 ± 100 A fondo-scala che può
latore modulato oppure con uno dei tanti gene- essere validamente sostituito con un tester per
ratori di alta frequenza presentati in questi ul- motivi di economia.

362
REALIZZAZIONE DEL CIRCUITO

In figura 7 presentiamo il piano costruttivo del


dispositivo atto al rilevamento delle induttanze
delle bobine. Il circuito deve essere montato La penna dell'elettronico dilettante
dentro un contenitore metallico che ha funzioni
di schermo elettromagnetico e di conduttore del-
la linea di massa.
Non serve in questo caso l'uso del circuito stam-
pato, mentre raccomandiamo per CI-C2- C3-
C4 l'impiego di condensatori di qualità elevata
e di massima precisione, possibilmente di tipo L. 3.500
NPO. Per quanto riguarda l'interruttore S1 ri-
cordiamo che, per questo particolare tipo di ap-
plicazione, sono da preferirsi i modelli a slitta.

USO DEL DISPOSITIVO

Giunti a questo punto dell'articolo potremmo


anche dire che il metodo di impiego del dispo-
sitivo non necessita di alcuna interpretazione,
tanto intuitivo esso appare dopo quanto è stato
finora detto. Tuttavia possiamo esporre una bre-
ve ricapitolazione delle cose già dette, soprat- CON QUESTA PENNA
tutto per coloro che si sono limitati ad una let-
tura superficiale del testo. APPRONTATE I VOSTRI
Chi possiede una bobina di induttanza incognita,
oppure che si è autocostruito una bobina e vuol CIRCUITI STAMPATI
controllare la corrispondenza fra l'esattezza del
lavoro compiuto e il valore induttivo, deve far Questa penna permette di preparare i circuiti stampati
riferimento allo schema utilizzatore di figura 8. con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo
Sulle apposite boccole del nostro dispositivo si aspetto esteriore è quello di una penna con punta
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
applica la bobina in esame. Poi si accende l'o- tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
scillatore modulato o un qualsiasi altro genera- di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
tore di segnali ad alta frequenza e si effettua mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
con questo una escursione di frequenza fino ai risce perfettamente al rame.
valori di 30- 50 MHz. Contemporaneamente y y
si osserva con la massima attenzione l'indice del
NORME D'USO CARATTERISTICHE
microamperometro in modo da individuare la
posizione di indicazione minima di corrente. Al Tracciare il circuito su una La penna contiene un di-
lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro
minimo valore di corrente segnalato dal micro- perfettamente pulita; la- controllato da una valvola
sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga
amperometro corrisponde il valore della frequen- minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora-
nella soluzione di attacco zioni quando non viene
za di risonanza di uno dei due circuiti del di- (acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con-
spositivo. Questa operazione deve essere poi ri- lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è comple-
petuta con S 1 spostato in posizione opposta, allo perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio-
quindi togliere l'inchiostro stro, Per assicurare una
scopo di individuare l'altro valore della frequen- con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta,
lastra del circuito è pron- la penna è munita di una
za di risonanza corrispondente all'altro circuito ta per l'uso. punta di ricambio situata
nella parte terminale.
LC del dispositivo. E una volta individuati que-
sti due valori, la cui lettura verrà fatta sul qua-
drante dell'oscillatore modulato, non resterà che
applicare la famosa formula che consente di sta-
bilire, con una approssimazione del 2%, il valore
esatto dell'induttanza in esame espresso in mil-
lihenry.
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rendere pubblica una richiesta di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
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40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stampatello).
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LA FUSTA DEL LETTURE
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inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

Il cercametalli tutti gli elementi prescritti, con la sola sostitu-


zione del diodo varicap BA102, introvabile nella
Aspettavo da tempo la pubblicazione del proget- mia città, con uno di tipo 1N4148. Ciò nonostan-
to di un cercametalli che finalmente è apparso te si manifestano notevoli slittamenti di frequen-
sul fascicolo di marzo di quest'anno. Ma debbo za e l'impossibilità di regolare, tramite il poten-
dire che i risultati raggiunti, fin da quando ho ziometro R2, la frequenza dell'oscillatore,
acceso per la prima volta il dispositivo, si sono MORETTI VINCENZO
rivelati alquanto deludenti. Anche se ho cercato Biella
di fare ogni cosa con la massima attenzione ed
iniziando il lavoro costruttivo soltanto dopo aver Vogliamo ritenere il suo problema di facile solu-
conosciuto la vostra precisazione relativa all'e- zione. L'errore da lei commesso, infatti, sta pro-
satto valore di 10 mH, dell'impedenza di alta prio nella sostituzione del diodo varicap con uno
frequenza J, non apparso nell'elenco componen- di tipo comune. Veda dunque di montare il
ti a piè di pagina del circuito. componente da noi prescritto, cercandolo in pun-
Vi comunico che l'apparecchio mi è assolutamen- ti di vendita più grossi di altre città, ed avrà la
te necessario per la mia attività di idraulico, es- soddisfazione di assistere ad un perfetto funzio-
sendo spesso costretto a lavorare alla cieca, senza namento del suo cercametalli. Non dimentichi
conoscere l'esatta posizione delle tubature metal- poi che i diodi varicap sono strutturalmente di-
liche affogate nel terreno o incassate nei muri. versi dai diodi comuni e concepiti in modo da
Dunque, mi sono deciso a scrivervi per avere da funzionare come condensatori variabili al variare
voi qualche prezioso consiglio e, possibilmente della tensione di polarizzazione. Essi evitano l'in-
un deciso aiuto nel raggiungimento di un cor- troduzione delle capacità aggiuntive provocate
retto comportamento dell'apparecchio. Per quan- dalla mano dell'operatore e, conseguentemente
to riguarda la sezione elettronica posso assicu- gli inevitabili fenomeni di slittamento di frequen-
rarvi che questa è stata da me composta con za da lei lamentati.

371
Circuito antirimbalzo contatto meccanico con un semplice flip-flop
integrato come quello riprodotto nello schema che
Ho realizzato un circuito elettronico di conteg- le suggeriamo di realizzare. Come potrà notare,
gio e visualizzazione riproducendo un progetto allo scopo di visualizzare meglio lo stato del flip-
tratto da una pubblicazione straniera. Durante flop, abbiamo inserito sulle due uscite, di cui una
la prova, tuttavia, mi sono accorto che il conta- normalmente bassa e l'altra normalmente alta,
tore, anziché contare correttamente gli impulsi due diodi led che, in realtà sovraccaricano, sia
provenienti da un microcontatto, effettua ogni pure in misura tollerabile, l'uscita TTL. Se il
volta un conteggio nella misura di alcune dozzine contatore dovesse presentare ulteriori difficoltà di
e oltretutto mai in quantità uguali. Ritenete che conteggio, le consigliamo di eliminare il diodo
un tale comportamento sia da attribuire ad una led DL2.
mia cattiva realizzazione o ad un difetto di pro-
gettazione del dispositivo? R1 2.200 ohm
MINNELLI GIACOMO R2 2.200 ohm
Matera R3 470 ohm
R4 1.000 ohm
R5 470 ohm
A nostro avviso il suo contatore funziona per/ et-
R6 1.000 ohm
tamente. L'inconveniente risiede invece nel si- IC1A 1 sez. di un SN7401
stema di pilotaggio a microinterruttore che, co- IC1B 2° sez. di un SN7401
me ogni contatto meccanico, provoca un notevole S1 comm. (1 via- 2 posizioni)
numero di rimbalzi che· danno luogo a conteggi Alim. 5 Vcc
multipli. Le consigliamo quindi di sostituire il DL 1 - DL2 = diodi led

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Potenza d'uscita 350 mW con 13,5 Vcc
Profondità di mod. 40%/ circa
Impedenza d'ingresso superiore ai 200.000 ohm
Sensibilità d'ingresso regolabile
Portata 100 m. + 1 Km.
Stabilità ottima PER I
Entrata COLLEGAMENTI
micro piezo, dinamico
SPERIMENTALI VIA RADIO
e pick-up
IN FONIA, DEL PRINCIPIANTE

372
T T ?
5V
RI R2

NUOVO KIT PER CIRCUITI STAMPATI


SENO GS
L. 9.800
Con questo kit si possono realizzare asporti di
rame da basette in vetronite o bachelite con
risultati tali da soddisfare anche i tecnici più
esigenti. Il procedimento è semplice e rapido e
rivoluziona, in un certo modo, tutti i vecchi si-
stemi finora adottati nel settore dilettantistico.

e Non provoca alcun danno ecologico.


e Permette un controllo visivo continuo del processo di asporto.
e Evita ogni contatto delle mani con il prodotto finito.
e E' sempre pronto per l'uso, anche dopo conservazione illimitata nel tempo.
e Anche I bambini possono assistere alle varie operazioni di approntamento del manufatto senza
correre alcun pericolo.
e Il contenuto permette di trattare oltre 1.600 centimetri quadrati di superfici ramate.

373
Provatransistor portatile il diodo led DLl deve rimanere spento; una sua
eventuale accensione sta ad indicare un cortocir-
Potreste pubblicare il progetto di un semplice cuito del componente o una sua dispersione di
provatransistor, di tipo portatile, in grado di di- corrente. Per analizzare poi il guadagno di que-
scriminare, almeno grossolanamente, i transistor sto stesso transistor occorre premere il pulsante
efficienti da quelli sicuramente guasti? Pl. In tal caso il diodo DLl deve accendersi per
AMADEI OSCAR segnalare il processo di amplificazione della cor-
Roma rente di base. Nel caso in cui il led DLl rima-
nesse spento, ciò starà a significare che una delle
Il progetto dello strumento qui riportato utilizza giunzioni del componente è interrotta o danneg-
due diodi led DLl - DL2 per la segnalazione giata ed il transistor in prova è da considerarsi
dello stato elettrico dei transistor in prova di ti- sicuramente fuori uso. A questi stessi risultati si
po PNP ed NPN. Il funzionamento è il seguen- dovrà pervenire con transistor di tipo NPN, dopo
te. Quando si vuol analizzare un transistor di aver commutato Sl nella posizione opposta. Il
tipo PNP, il commutatore a 2 vie - 2 posizioni circuito è alimentato con la tensione continua di
S1 deve essere posizionato sull'indicazione PNP. 6 V erogata da due torcette da 3 V collegate in
Se il transistor in prova è da considerarsi sano. sere.

AMPLIFICATORE EPJW
Potenza di picco: 7W Potenza effettiva: 5W

In scatola di montaggio a L. 12.000

FUNZIONA:
In auto con batteria a 12 Vcc
In versione stereo
Con regolazione di toni alti e bassi
Con due ingressi (alta e bassa sensibilità)

ALIMENTATORE AVcc
In scatola di montaggio a L. 12.000

LA SCATOLA DI MONTAGGIO DELL'AMPLIFI-


CATORE EP7W PUO' ESSERE RICHIESTA NEL-
LE SEGUENTI COMBINAZIONI:
1 Kit per 1 amplificatore L. 12.000
2 Kit per 2 amplificatori (versione stereo) L. 24.000
1 Kit per 1 amplificatore + 1 Kit per
1 alimentatore L. 24.000
2 Kit per 2 amplificatori + 1 Kit per
1 alimentatore L. 36.000
(appositamente concepito per (l'alimentatore è concepito per poter alimentare
l'amplificatore EP7W) 2 amplificatori)

5 es9e ella ry

in#3i@S# #5l se Aggi @@E;gE2e±

374
PNP

7 Rl E

r u■~
NPN
I

o I

's1
R2
~
o TR in
prova
I
I
I
] 11 e
.....
PNP

NPN

R1 - 160 ohm S1 = comm. multip. (2 vie - 2 posizioni)


R2 = 1.000 ohm Alim. = 6 Vcc
OL1- L2 = diodi led (di qualunque tipo) Pl = pulsante

OROLOGIO DIGITALE
PER AUTO
L 28.000
( cAR QUARTZ CLOCK Di facile e immediata applicazione, que-
sto modulo per orologio può essere mon-
11· tato su tutte le autovetture, ma può
risultare assai utile anche ai CB, agli
SWL e ai radioamatori. L'orologio è com-
pleto di maschera frontale, viti di fissag-
gio, fili conduttori e fusibile incorporato
in uno di questi.

CARATTERISTICHE Alimentazione· 12 Vcc


Corrente a display spento 10 mA
Corrente a display acceso 100 mA

► Dimensioni esterne
Dimensioni foratura d'incasso
134 x 50 x 35 mm
114x44mm

.
375
Dal pacco surplus re

Da un pacco di materiale elettronico surplus ho USCITA 1 14 +ALIM.
recuperato parecchi integrati di tipo TAA62 l. 2 13
Non conoscendo tali componenti vi chiedo, se MASSA 3 12 COMPENSAZ.
possibile, di fornirmi alcuni ragguagli sulle loro 4 11
caratteristiche ed eventualmente sul loro impie-
MASSA 5 10 CONTROREAZ.
go pratico.
SOSTER MICHELE 6 9

Gorizia ENTR. 7 8 FILTRAGGIO

TAA621
Condensatori
C1 = 50 F - 25 VI (elettrolitico)
L'integrato T AA621 è un completo amplificatore C2 = 100 F - 6 VI (elettrolitico)
di bassa frequenza, con potenza massima d'uscita c3 = 470 pF
di 4 W, se alimentato con la tensione di 24 V cc CA = 250 F - 25 VI (elettrolitico)
e con un carico di 16 ohm. L'impedenza d'in- es = 100 uF - 25 VI (elettrolitico)
gresso tipica è di 110.000 ohm e la distorsione C6 = 100.000 pF
dello 0,1% a 50 m W d'uscita. Il guadagno è di Resistenze
ben 74 dB, mentre il consumo massimo risulta R1 = 220 ohm (trimmer)
di 220 mA. Riportiamo in questa stessa sede, R2 = 300 ohm
a completamento della risposta data, lo schema R3 = 1 ohm

KIT EP7M
Con un solo kit potrete realizzare se-
guenti sette dispositivi:

OSCILLATORE UJT
FOTOCOMANDO
TEMPORIZZATORE
LAMPEGGIATORE
TRIGGER
AMPLIFICATORE BF
RELE' SONORO

L. 16.500
Con questo kit, appositamente concepito per i principianti, si è voluto offrire
al lettore una semplice e concisa sequenza di lezioni di elettronica, attraverso
la realizzazione di sette dispositivi di notevole interesse teorico e pratico.

376
REGOLATORE DI POTENZA
IN SCATOLA
Con questo dispositivo è possibile
DI MONTAGGIO
controllare:

1 - La luminosità delle lampade e dei L 10.500


lampadari, abbassando o aumen-
tando, a piacere, la luce artificiale.

2 - La velocità di piccoli motori elet-


trici.

3 - La temperatura di un saldatore.

4 - La quantità di calore erogata da


un forno, da un fornello elettrico
Potenza elettrica controllabile:
o da un ferro da stiro.
700 W (circa)

377
dell'integrato e quello tipico applicativo che pre- di un generatore sinusoidale di bassa frequenza
vede una alimentazione continua, di valore com- in un generatore di segnali quadri adatti a se-
preso fra i12ei24 V cc, perfettamente stabiliz- gnali logici TTL. La mia domanda è quindi la
zata e filtrata, se non si vuol incorrere nel ri- seguente: è necessario ristrutturare lo strumento
schio di provocare inneschi e ronzii. Tenga pre- o posso aggiungere ad esso un dispositivo esterno
sente che aumentando il valore della resistenza per l'adattamento?
R2 è possibile ridurre il guadagno dell'amplifica- MANNUZZI LUIGI
tore. Savona

La riconversione del suo generatore di onde si-


nusoidali in onde quadre può venir ef fettuata
molto semplicemente con il dispositivo di cui ri-
portiamo lo schema. Si tratta di un frigger di
Squadratore per TTL Schmitt realizzato tramite le due porte N AN D
di un integrato di tipo 7400. Il trimmer R3
Soltanto da poco tempo ho scoperto le tecniche verrà regolato, in funzione del segnale sinusoi-
digitali, che mi appassionano al punto di indur- dale d'ingresso, in modo da ottenere la miglior
mi a realizzare un gran numero di strumenti squadratura e la maggiore simmetria del segnale
per l'approntamento del mio piccolo laboratorio. d'uscita. La frequenza del segnale uscente rimane
Attualmente ho in programma la conversione ovviamente immutata dopo la conversione.

MODERNO RICEVITORE DEL PRINCIPIANTE


CON INTEGRATO
PER ONDE MEDIE
PER MICROFONO
PER PICK UP

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 12.750 (senza altoparlante)
L. 13.750 (con altoparlante)

CARATTERISTICHE:
Controllo sintonia: a condensatore variabile - Controllo volume: a potenziometro - 1' Entrata BF:
500±-50.000 ohm - 2 Entrata BF; 100.000+1 megaohm - Alimentazione: 9 Vcc - Impedenza d'u-
scita: 8 ohm - Potenza d'uscita: 1 W circa.

Il kit contiene: 1 condensatore variabile ad aria - 1 potenziometro di volume con Interruttore- in-
corporato - 1 contenitore pile - 1 raccordatore collegamenti pile - 1 circuito stampato - 1 bobina
sintonia - 1 circuito integrato- 1 zoccolo porta integrato- 1 diodo al germanio - 1 commutatore
- 1 spezzone di filo flessibile - 10 pagliuzze capicorda - 3 condensatori elettrolitici - 3 resistenze
- 2 viti fissaggio variabile.

378
Ge
5V
@ e
ENIR use. rum ,.-,
O

Cl = 100 F - 12 VI (elettrolitico) R3 = 220 ohm (trimmer)


c2 = 25 F - 12 VI (elettrolitico) R4 = 22.000 ohm
R1 = 1.000 ohm IC1 a - IC1 b = 1 /2 SN7400
R2 = 220 ohm

KIT - BOOSTER BF
Una fonte di energia complementare in scatola di montaggio

L. 11.500
PER ELEVARE
LA POTENZA DELLE
RADIOLINE TASCABILI
DA 40 mW A 10 W!

Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-


to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

379
Illuminazione automatica punti poco accessibili ed inserire nell'impianto-lu-
ce un dispositivo che possa tenere accese le lam-
Molti progetti di regolatori di luminosità sono pade nella misura necessaria per illuminare i lo-
apparsi, in questi ultimi anni, sul vostro periodi- cali, spegnendole quando la luce del giorno è in-
co. Ma fino ad oggi non ho mai visto un circui- tensa. Non mi interessa ovviamente un progetto
to elettronico in grado di sostituire totalmente sofisticato, con assoluta precisione di risposta e-
il tradizionale interruttore da muro, così da im- lettronica; mi serve invece un circuito semplice
pedire a vecchi e bambini di toccare questo ele- e di facile realizzazione pratica. Potete esaudire
mento di comando elettrico. Ho avvertito tale questa mia aspirazione?
esigenza dopo che il mio nonno, all'atto di ac- BRESSAN FRANCO
cendere la luce, con il braccio sollevato, è stato Rovigo
colpito da un lieve capogiro che, facendogli per-
dere l'equilibrio, gli ha provocato una brutta ca- Il progetto che le consigliamo di realizzare e
duta. Anche il mio bambino, a volte, si mette che pubblichiamo in questa stessa sede ricalca
a giocare con l'interruttore della luce e ciò mi le orme dei più comuni regolatori di luminosità,
preoccupa alquanto. Il mio programma vorrebbe già pubblicati sulla rivista. La novità consiste
dunque spostare gli interruttori principali in nell'inserimento della fotoresistenza FR nel cir-

- Condensatori
Cl
C2
= 100.000 pF
= 100.000 pF
C3 = 220.000 pF
Resistenze
R1 = 25.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R2 = 12.000 ohm
R3 = 8.200 ohm
R4 = 5.600 ohm
R5 = 27 ohm

NUOVO KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


CARATTERISTICHE:
Circuito a due canali
Controllo note gravi
Controllo note acute
Potenza media: 660 W per
ciascun canale
Potenza massima: 880 W per
ciascun canale
Alimentazione: 220 V rete-luce
Separazione galvanica a trasformatore L. 11.000

380
cuito di controllo del flusso di corrente. Questo Semplice BFO
componente, che compone un sistema di con-
troreazone, consente di variare automaticamen- Ho acquistato un ricevitore radio di buona qua-
te la conduzione del triac, allo scopo di mante- lità, dotato delle normali gamme ad onda media,
nere il più possibile costante la luminosità am- in modulazione di ampiezza e in modulazione di
bientale. E' ovvio che la fotoresistenza F R dovrà frequenza, nonché di tre sottogamma ad onda
essere da lei sistemata in un punto tale della corta. Proprio su queste mi capita spesso di sin-
casa da non ricevere direttamente la luce artifi- tonizzarmi su emittenti che trasmettono un sof-
ciale delle lampadine e neppure quella naturale fio, ma che alcuni amici mi hanno spiegato che
del sole. Essa deve essere colpita soltanto dalla lu- tale soffio corrisponde ad una emissione in codice
ce ambientale diffusa. Le lampade costituiscono il Morse. E mi è stato anche detto che esiste un
carico del triac. L'induttanza /1 ed il condensato- semplice sistema per rendere chiaramente intel-
re C 1 sono elementi circuitali aggiuntivi che con- legibili queste emissioni anche su un ricevitore
sentono di limitare i disturbi a radiofrequenza come il mio che non è predisposto per questo
prodotti dal sistema durante il processo di com- tipo di ascolto.
TAMAGNINI BRUNO
mutazione. L'induttanza /1 dovrà essere da lei
Torino
costruita avvolgendo, su uno spezzone di ferri te
cilindrica del diametro di 8 mm, 20 spire di filo Esistono due importanti e diversi sistemi di mo-
di rame smaltato del diametro di l mm. Il trac dulazione delle onde elettromagnetiche, a noi
dovrà essere scelto in base alle caratteristiche del tutti ben noti, che ci permettono di ascoltare in
carico elettrico, ossia della massima potenza e- ogni momento la radio e la televisione: il siste-
lettrica installata. Lasciamo quindi a lei la scelta ma della modulazione in ampiezza e il sistema
del modello più adatto. della modulazione in frequenza dei segnali ra-

IL RICEVITORE CB
in scatola di montaggio
a L. 14.500
Tutti gli appassionati della Citi-
zen's Band troveranno in questo
kit l'occasione per realizzare,
molto economicamente, uno stu-
pendo ricevitore superreattivo,
ampiamente collaudato, di conce-
zione moderna, estremamente
sensibile e potente.

Caratteristiche elettriche

Sistema di ricezione: in superreazione - Banda di ricezione: 26±28 MHz - Tipo di sintonia: a va-
ricap - Alimentazione:; 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con volume max.
in assenza di segnale radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo) -
Potenza in AP: 1,5 W

381
dio. Eppure, senza ricorrere a queste usuali tec- vantaggiosamente con l'avvolgimento di un tra-
niche, molti appassionati della radio, svariati sformatore di media frequenza a 455 KH z che,
enti pubblici e privati comunicano tra loro, sem- oltretutto, consente una facile regolazione della
pre tramite le onde radio, in modo che i nostri frequenza. E' ovvio che tale sostituzione verrà
comuni ricevitori vengano completamente esclu- da lei fatta nel caso in cui non riuscisse a repe-
si da quei dialoghi. Ciò si verifica ad esempio rire in commercio l'induttanza da 1 mH. L'ac-
quando le trasmissioni vengono effettuate in CW coppiamento del circuito con il suo ricevitore
(codice Morse). Ossia, con segnali che possono radio potrà avvenire sulla presa d'antenna, sulla
divenire comprensibili soltanto con l'adozione linea di media frequenza, oppure in prossimità
di un particolare dispositivo che prende il nome del circuito rivelatore. Per quanto riguarda le
di «oscillatore di battimento ». E in questa regolazioni manuali del circuito, lei dovrà co-
stessa sede le presentiamo un tipico circuito di minciare con il trimmer R1, regolandolo in modo
BFO (Beat Frequency Oscilla/or), che lei potrà da ottenere il massimo segnale duscita. In ogna
costruire e accoppiare al suo ricevitore radio per caso l'oscillazione generata dal circuito potrà es-
l'ascolto, sulle gamme delle onde corte, delle e- sere evidenziata, tramite un tester, dal conse-
missioni CW. La frequenza generata è di valore guente calo di corrente di alimentazione del cir-
pari a quello della media frequenza dei ricevitori cuito. Successivamente dovrà regolare il poten-
radio, che vogliamo ritenere anche nel suo caso ziometro R4, con il quale si controlla il livello
debba essere di 455 KH z. Con tale valore non del segnale uscente. Questa seconda regolazione
è necessario alcun intervento sul BFO quando serve ad evitare ogni possibile distorsione nell' al-
si commuta la emittente ricevuta. L'induttanza toparlante del ricevitore radio. Per regolare in-
/ 1, del valore di 1 mH, può essere sostituita vece la centratura della frequenza, basterà far

TRASMETTITORE DI POTENZA
In scatola di montaggio a L. 11.800
CARATTERISTICHE

Potenza di emissione: 20 mW- 120 mW


Alimentazione: 9 + 13,5 Vcc
Tipo di emissione: FM
Freq. di lav. regolabile: 88 MHz 106 MHz

Il kit del microtrasmettitore contiene:


n. 5 condensatori - n. 1 compensatore
n. 6 resistenze - n. 1 trimmer - n. 1 tran-
sistor - n. 1 circuito integrato - n. 1 im-
pedenza VHF - n. 1 interruttore a slitta -
n. 1 microfono piezoelettrico - n. 1 cir-
cuito stampato - n. 1 dissipatore a rag-
gera.

382
ruotare il nucleo del trasformatore di media fre-
quenza utilizzato in sostituzione dell'impedenza
]I; tale manovra deve condurre all'ascolto di
una emittente in CW. 2

57

Condensatori RI
1 390 pF
C2 160 pF
C3 500.000 pF b

Resistenze
R1 = 10.000 ohm (trimmer)
12/
o
R2
R3
= 5.000
= 4. 700
ohm
ohm
3
e
R4 = 20.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
Varie USC
J1 imp. AF (1 mH)
TR1 2N2222
S1 interruttore
Alim. 12 Vcc

KIT PER LAMPEGGII PSICHEDELICI


L. 14.200
Un nuovo sistema di funzionamento che
evita di mettere le mani sul riproduttore
audio.

Non occorrono fili di collegamento, per-


ché basta avvicinare il dispositivo a qual-
siasi sorgente sonora per provocare una
sequenza ininterrotta di suggestivi lam-
peggii psichedelici.

CARATTERISTICHE Circuiti a quattro canali separati indipendenti.


Corrente controllabile max per ogni canale: 4 A
Potenza teorica max per ogni canale: 880W
Potenza reale max per ogni canale: 100 + 400 W
Alimentazione: 220 V rete-luce

383
Nuova offerta speciale!

IL PACCO DEL PRINCIPIANTE


Una collezione di dodici fascicoli arretrati intelligentemente scelti fra quelli più ricchi di
argomenti di preciso interesse per coloro che, soltanto da poco tempo, perseguono l'hob-
by dell'elettronica dilettantistica.

\
:
+

a
~-

L. 9.500
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta, è impegnato nella ricerca degli elementi
didattici introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero,
abbiamo approntato un insieme di riviste che, acquistate separatamente, verrebbero a co-
stare L. 2.000 ciascuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 24.000, si possono avere
per sole L. 9.500.
ALIMENTATORE IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
PROFESSIONALE L. 29.000
e STABILIZZAZIONE PERFETTA FRA 5,7 e 14,5 Vcc e CORRENTE DI LAVORO: 2,2 A

Di facilissima costruzione e di grande utilità nel la-


boratorio dilettantistico, l'alimentatore stabilizzato è
dotato di una moderna protezione elettronica, che
permette di tollerare ogni eventuale errore d'impie-
go del dispositivo, perché la massima corrente d'u-
scita viene limitata automaticamente in modo da pro-
teggere l'alimentatore da eventuali cortocircuiti.

CARATTERISTICHE
Tensione d'entrata: 220 Vca
Tensione d'uscita (a vuoto): regolabile fra 5,8 e
14,6 Vcc
Tensione d'uscita (con carico 2A): regolabile fra
5,7 e 14,5 Vcc
Stabilizzazione: - 100 mV
Corrente di picco: 3 A
Corrente con tesione perfettamente stabilizzata.
2,2 A (entro - 100 mV)
Corrente di cortocircuito: 150 mA

il kit dell'alimentatore professionale


contiene:
n. 10 Resistenze + n. 2 presaldate sul voltmetro
n. 3 Condensatori elettrolitici
n. 3 Condensatori normali
n. 3 Transistor
n. 1 Diodo zener
n. 1 Raddrizzatore
n. 1 Dissipatore termico (con 4 viti, 4 dadi, 3 rondelle
e 1 paglietta)
n. 1 Circuito stampato
- n. 1 Bustina grasso di silicone
- n. 1 Squadretta metallica (4 viti e 4 dadi)
- n. 1 Voltmetro (con due resistenze presaldate)

- n. 1 Cordone di alimentazione (gommino-passante)


n. 2 Boccole (rossa-nera)
n. 1 Lampada-spia (graffetta fissaggio)
- n. 1 Porta-fusibile completo
- n. 1 Interruttore di rete
- n. 1 Manopola per potenziometro
- n. 1 Potenziometro (rondella e dado)
- n. 1 Trasformatore di alimentazione (2 viti, 2 dadi, 2
rondelle)
- n. Contenitore in ferro verniciato a fuoco (2 viti au-
tofilettanti)
- n. 1 Pannello frontale serigrafato
- n. 7 Spezzoni di filo (colori diversi)
- n. 2 Spezzoni tubetto sterling
CROTRASMETTITORE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO . 9.30
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
sono talmente ridotte che Il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-

9 l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal


microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
rea.une±r e.sa eenssn
DI ELETTRONICA - RADIO - TELEvisioNE
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3 /70
PRATICA
ll
ANNO IX-N. 7-LUGLIO 1980 l. 1.500

TENSIONE CRISTALLI
E DI QUARZO:
CORRENTE TEORIA
E PRATICA

ELABORATORE AUDIO
Tutti gli strumenti
di misura e di
controllo pubblicizzati
in questa pagina
possono essere
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20124 Milano - Via P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945), inviando anticipatamente il rela-


STOCK RADIO tivo importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207. Nel
prezzo sono comprese le spese di spedizione.
OSCILLATORE MODULATO CARATTERISTICHE TECNICHE
mod. AM/FM/30 L. 68.500 GAMME A B c D
RANGES 100+ 400Kc 400 ± 1200Kc 1,1 +3,8Mc 3,5-12Mc

GAMME E F G
RANGES 12+40Mc 40+130Mc 80 +260Mc

TESTER ANALIZZATORE - mod. ALFA


(sensibilità 20.000 ohm/volt)

NOVITA'
ASSOLUTA!
Questo generatore, data la sua larga banda di frequen-
za consente con molta facilità l'allineamento di tutte Questo tester
le apparecchiature operanti in onde medie, onde lun- analizzatore è
ghe, onde corte, ed in tutta la gamma di VHF. Il qua- interamente protetto
drante delle frequenze è di grandi dimensioni che con-
da qualsiasi
sente una facile lettura.
Dimensioni: 250x170x90 mm errore di manovra
o di misura.
che non provoca
alcun danno al
CARATTERISTICHE TECNICHE
circuito interno.
Tensioni cont,nue 100 mV-2V-5V-50V-200 V - 1.000 V
Tensioni alternate
Correnti continue
1 O V- 25V-250V- 1.000 V
50 A - 0,5 mA - 1 O mA - 50 mA - 1 A
l. 29.500
Correnti alternate 1 ,5 mA - 30 mA - 150 mA - 3 A
Ohm 2x1-2x100- 2x1.000 Ottimo ed originale strumento di misure appositamente stu-
diato e realizzato per i principiant,
Volt output 1 O Vca - 25Vca - 250 Vca - 1.000 Vca
Decibel 22 dB- 30dB - 500B - 62 dB La protezione totale dalle errate inserzioni è ottenuta me-
diante uno scaricatore a gas e due fusibili.
Capacità da 0a 50 F -da 0 a 500 {F

CARATTERISTICHE GENERALI
Assoluta protezione dalle errate manovre dell'operatore. - Scala a specchio, sviluppo scala mm 95.. Garanza di fun-
zionamento elettrico anche in cond,zion, ambientai, non favorevoli .. Galvanometro a nucleo magnet,co schermato con-
tro i campi magnetici esterni. - Sospensioni antiurto. - Robustezza e insensibilità del galvanometro agli urti e al tra-
sporto- Misura balistica con alimentazione a mezzo batteria interna

SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali)


Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmente adatto per localizzare velocemente guasti nei ra-
dioricevitori, amplificatori, fonovalige. autoradio, televisori

CARATTERISTICHE TECNICHE, CARATTERISTICHE TECNICHE,


MOD. RADIO L. 9.500 MOD. TELEVISIONE L. 8.800
Frequenza 1 Kc Frequenza 250 Kc
Armoniche f,no a 50 Mc Armoniche f,no a 500 Mc
Uscita 10.5 V eff Uscita 5 V eff
30 V pp 15 V eff.
Oimens,oni 12x160 mm Dimensioni 12 x 160 mm
Peso 40 grs. Peso 40 grs.
Tensione massima Tens,one mass,ma
applicab,le al puntale 500 V applicabile al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della batter,a 50 mA
FERIE D' AGOSTO
Soltanto un mese, poco più o poco meno, ci separa dalle
vacanze estive. E prima di congedarci per tre brevi setti-
mane, dagli affezionati lettori, sentiamo il dovere di in-
formare tempestivamente il grosso pubblico che, nel pe-
riodo compreso fra sabato due agosto e il lunedì venti-
cinque dello stesso mese, la casa editrice e la consociata
Stock Radio rimarranno chiuse.
Il dialogo, dunque, subirà una temporanea battuta di
arresto o, meglio, verrà ridotto al solo contenuto del fa-
scicolo in edicola. Perché non risponderanno più i cen-
tralini telefonici, cesseranno di funzionare gli uffici di
corrispondenza, i reparti incaricati delle spedizioni ed
ogni altra attività primaria o marginale dell'organizza-
zione. Si potrebbe dire, in un certo senso, che l'elettroni-
ca, quella nostra, va ad ossigenarsi con tutte le sue mae-
stranze, cui è finalmente concesso di collocare, nell'arco
di qualche decina di giorni, quelle riflessioni ed idee che
dovranno dar vita ad una nuova annata densa di program-
mazioni editoriali e tecniche, assolutamente nuove ed in-
teressanti. Ma a tali doverose comunicazioni aggiungia-
mo pure la viva raccomandazione, a chi ha in animo di
occupare il tempo libero delle ferie con la realizzazione
di qualche progetto, o vuole chiederci una scatola di mon-
I
taggio, un fascicolo arretrato e quanto può essere neces-
sario per l'attività dilettantistica, di provvedere per tem- I

po alla richiesta. Tenendo conto che, ritardando o rin-


viando ogni decisione, sia pure di qualche giorno, si corre
il rischio di sopportare poi una lunga, estenuante attesa,
a che può essere causa spiacevole di contrarietà e mortifi-
cazione. Mentre non vorremmo che ciò accadesse ai no-
stri lettori, ai quali auguriamo di godere le più felici e ri-
creative vacanze dell'anno, dando ad essi il più cordiale
arrivederci al successivo fascicolo d'agosto, che sarà pun-
tualmente in edicola i primi giorni del mese prossimo.

UN REGALO UTILE
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si affidano a noi per entrare nel fantastico mondo dell'elettronica, per assa-
porare i frutti e goderne i risultati.

Ma per saperne di più, consultate attentamente, verso la fine del presente


fascicolo e prima dell'ultima rubrica fissa del periodico, la pagina interna in
cui è chiaramente illustrato e descritto l'intero contenuto del « Corredo del
Principiante ».

In quella stessa pagina vengono proposte due possibili forme di abbona-


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te la versione di maggior gradimento, tenendo presente che entrambe dan-
no diritto al dono del « Corredo del Principiante ».

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ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via ZURETTI, 52 - Tel. 6891945


ELETTRONICA
PRATICA
Via Zurettl, 52 Milano - Tel. 6891945
ANNO 9 - N. 7 - LUGLIO 1980
LA COPERTINA - Esprime, attraverso l'immagine
fotografica dell'elaboratore audio, che costituisce
l'argomento trattato nelle prime pagine del fasci-
colo, il motivo conduttore di quasi tutta la pub-
blicazione. La quale è, per questo mese, parti-
colarmente indirizzata ai cultori delle riproduzio-
ni sonore tramite le normali catene di amplifica,.
zione.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa ELABORATORE AUDIO 388


TIMEC
PER EMISSIONI STRUMENTALI
ALBAIRATE - MILANO
ORIGINALI ED AGGRESSIVE
Distributore escluslvo per I'I-
talla:
PRIMI PASSI 396
A. & G. Marco - Via Fortez-
za n. 27 • 20128 Mirano RUBRICA DEL PRINCIPIANTE
tel. 2528 - autorizzazione TENSIONE E CORRENTE
Tribunale Civile di Milano •
N. 74 del 29-2-1972 • pubbll-
eltà Inferiore al 25%. IL TRITAFREQUENZA 406
UNA COPIA L. 1.500 LONTANO PARENTE
ARRETRATO L. 2.000 DEL DISTORSORE
ABBONAMENTO ANNUO (12
numeri) PER L'ITALIA L. 16.000 CRISTALLI DI QUARZO 414
ABBONAMENTO ANNUO (12
numeri) PER L'ESTERO L. PER FILTRI ED OSCILLATORI
21.000. TEORIA E PRATICA (1' puntata)
DIREZIONE - AMMINISTRA-
ZIONE - PUBBLICITA' - STEREOFONIA IN CUFFIA 422
VIA ZURETTI 52 - 20126
MILANO.
CON REGOLAZIONI A DISTANZA
DEI LIVELLI SONORI
Tutti I diritti di proprietà let-
terarle ed artletlca sono rlser-
vati a termini dl Legge per VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 428
tuttl I Paosl. I manoscritti, I •
dleegnl, le fotografie, anche
ae non pubblicatl, non al re- LA POSTA DEL LETTORE 435
titulscono.
Per chi vuol
rendere più originali
ed aggressive le
emissioni strumentali

ELABORATORE AUDIO
Una volta lo avremmo chiamato distorsore, ma cherà di suscitare interesse in tutti gli appassio-
oggi, nell'era dei calcolatori elettronici, l'espres- nati di musica moderna.
sione « elaboratore audio » appare più appropria- Più precisamente esso è un elaboratore di segnali
ta per designare questo dispositivo che non man- di bassa frequenza, ossia un amplificatore ad alto

Quasi tutti i cultori della musica giovane hanno cercato di


distinguersi ed affermarsi con la loro creatività e fantasia,
integrando ed arricchendo, con effetti nuovi ed originali,
i suoni degli strumenti e le esecuzioni orchestrali. Ma nessuna
ha mai raggiunto tante varietà di colorazioni musicali
quante ne può offrire il dispositivo presentato e descritto
in questo articolo.

388
Per gli esecutori
di musica leggera

guadagno, capace di modificare in molte forme PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO


curiose il segnale d'ingresso, pur mantenendone
costante la frequenza. Prima di iniziare l'analisi teorica del progetto del-
Un tale apparato potrà pertanto interessare tutti l'elaboratore di segnali di bassa frequenza, ossia,
coloro che si muovono verso una continua ricerca prima di prendere in mano lo schema del dispo-
di originalità musicali come, ad esempio, i suona- sitivo per esaminarlo in tutti i suoi particolari,
tori di chitarra elettrica, gli addetti alla produ- possiamo anticipare alcune notizie che riguardano
zione di effetti sonori speciali delle radio e tele- il principio di funzionamento dell'audioelabora-
visioni private, i conduttori di discoteche o sale tore. E diciamo subito che, così come accade per
da ballo e, più in generale, tutti i musicisti dilet- la maggior parte degli apparati similari di tipo
tanti o professionisti che operano nel settore della commerciale, anche il nostro sfrutta il principio
musica leggera e brillante. della squadratura del segnale d'ingresso realizzata
da un amplificatore di bassa frequenza ad alto
guadagno. Successivamente, il segnale squadrato
INSERIMENTO NELL'AUDIOCATENA viene applicato ad uno stadio transistorizzato, che
lavora in una zona non lineare e che provoca
L'inserimento nella catena di riproduzione sonora quindi un'ulteriore modificazione della forma d'on-
del nostro elaboratore che, lo ripetiamo, non è un da del segnale.
generatore di segnali, ma soltanto un apparecchio
che modifica i parametri fondamentali di un se-
gnale già esistente, può essere effettuato dovun- DOPPIA COMMUTAZIONE
que. Ma i risultati migliori si ottengono se lo si
collega in punti in cui il livello del segnale da L'impiego di un commutatore quadruplo con-
alterare è basso. Per esempio, a valle del trasdut- sente al musicista di inserire o disinserire a piacere
tore acustico e prima dell'ingresso del segnale nel- l'elaboratore di segnali nella sua catena di ripro-
l'amplificatore di potenza. li trasduttore può es- duzione sonora. Infatti, quando il commutatore
sere il microfono, la testina del giradischi od ogni S1 si trova in posizione NORM., il segnale prove-
altra unità captatrice di suoni. niente dal trasduttore viene applicato, tramite i

389
"' 0

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390
Fig. 2 - Piano costruttivo del circuito dell'elaboratore audio ottenuto su circuito
stam pato. L'inserimento esatto, sui corrispondenti fori, dell'integ rato IC1 e del
tran sistor TRt è agevolato dalla presenza di un. dischetto di riferimento per il
primo e da una smussatura del corpo esterno del componente, per il secon do.
I due potenziometri R3 ed R9 sono fissati a stagno, tramite i loro reofori, diret-
tamente sulle apposite piste di ram e. Ma l'irrigidimento di questo montaggio si
effettua In un secondo tempo, quando I dadi verranno stretti sulla lamiera del pan-
nello frontale del contenitore metallico.

COMPONENTI
Condensatori R6 10.000 ohm
C1 = 500.000 pF R7 10.000 ohm
C2 = 100.000 pF R8 47.000 ohm
R9 10.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
C3 500.000 pF
R10 47 ohm
Resistenze Varie
R1 = 10.000 ohm TR1 = BC204 (BC177)
R2 2,2 megaohm IC1 uA741
R3 500.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) DL1 = diodo led (qualunque tipo)
R4 330 ohm S1 comm. multiplo (4 vie - 2 posizioni)
R5 1.000 ohm Alim. duale (1,5 V+3 V)

391
condensatori Cl e C3 (vedi schema di figura 1),
all'uscita del dispositivo, e quindi all'entrata del-
l'amplificatore di potenza. Nello stesso tempo le
sezioni S1C e SlD del commutatore multiplo
provvedono a mantenere aperto il circuito di ali-
mentazione con un notevole risparmio delle pile.
@ Quando, invece, il commutatore multiplo S1 si
trova in posizione ELAB., il segnale d'ingresso vie-
ne applicato, sempre attraverso il condensatore
d'accoppiamento Cl, all'ingresso i.vertente del-
l'integrato operazionale ICl per essere sottoposto
al trattamento desiderato. In questa stessa posi-
zione del commutatore Sl le pile di alimentazione
vengono inserite nel circuito tramite le sezioni
@ S1Ce S1D, che chiudono il circuito alimentatore.
Il commutatore S1, come avremo modo di dire
più avanti, è di tipo a pulsante, a quattro sezioni
distinte, ciascuna delle quali è a 1 via - 2 posizioni.

INFORMATORE OTTICO
Go L'analisi dei vari servizi resi dal commutatore
quadruplo S1 può essere completata dicendo che
esso provvede a tenere anche informato l'operato-
re sulle condizioni di inserimento o meno dell'e-
laboratore di segnali nel circuito di riproduzione
sonora. E l'informazione è di tipo ottico attraverso
un diodo led (DLl). Infatti, quando S1 è commu-
tato nella posizione ELAB., la sezione S1D del
@ commutatore quadruplo chiude il circuito di ali-
mentazione a 3 V del diodo led DLl, il quale si
accende avvertendo il musicista o, comunque, l'o.
peratore che il dispositivo risulta inserito e sta con-
sumando l'energia delle pile.

@ SQUADRATURA DEL SEGNALE

La squadratura del segnale sinusoidale entranti


viene effettuata dall'integrato operazionale ICl
Al suo ingresso invertente 2 il segnale viene ap
plicato tramite la resistenza Rl. E l'amplifica
zione ottenuta, se l'impedenza del segnale entran

Fg. 3 - Queste sono le principali forme d'ond


@ del segnale uscente dall'elaboratore audlo, otte
nute manovrando lentamente il perno del po
tenzlometro R3. Quella più in alto (1) si riferlsc,
al segnale entrante sinusoidale, prima di esser,
sottoposto al trattamento elettronico.

392
Fig. 4 - Disegno in scala unitaria
del circuito stampato che il let-
tore dovrà riprodurre integralmen-
te su una basetta rettangolare di
bachelite. La numerazione ripor-
tata in corrispondenza di alcuni
punti del circuito è la stessa ri-
levabile sullo schema teorico di
figura 1.

te è bassa, può essere valutata nella misura di 200 ALIMENTAZIONE DUALE


volte circa. Con questo elevato valore di amplif-
cazione, tenuto conto del basso valore della tensio- L'alimentazione del circuito di figura 1, come si
ne di alimentazione del circuito, si raggiunge fa- può notare, è di tipo duale. L'integrato infatti,
cilmente la saturazione dell'uscita e, conseguente- richiede, per il suo funzionamento, una tensione
mente, una accentuata squadratura del segnale positiva ed una negativa. Alla tensione positiva
d'ingresso. provvede una pila da 1,5 V, a quella negativa
La tensione rappresentativa del segnale squadrato, provvede una pila da 3 V che, in pratica, è for-
uscente dal terminale 6 dell'integrato ICI, è ri- mata da due pile da 1,5 V ciascuna, collegate in
levabile sui terminali del potenziometro R3. Essa serie tra di loro. Dunque, per il funzionamento
varia, press'a poco, fra + 1 V e -2,5 V. del circuito di alimentazione dell'elaboratore di
segnali concorrono complessivamente tre pile da
Dunque, agendo sul perno del potenziometro R3,
1,5 V ciascuna. Due di esse provvedono anche ad
si possono ottenere tutte le forme di segnali ri-
alimentare il diodo luminoso led.
portate in figura 3. Ciò perché la posizione del
cursore del potenziometro R3 regola il valore
della tensione di base del transistor TRI. SEGNALI ELABORATI

La figura 3 raggruppa ben sei diversi tipi di se-


CONTROLLO DI VOLUME gnali elaborati dal dispositivo presentato in que-
sto articolo. Il primo di essi (1) è il segnale si-
Il transistor TRl, che è di tipo PNP, rimane al- nusoidale entrante nell'elaboratore. I secondi due
l'interdizione finché la tensione applicata alla sua (2-3) sono segnali elaborati di forma prossima a
base non scende al di sotto di -0,6 V. Ciò signi- quella quadra. Per ottenerli occorre spostare il
fica in pratica che il valore massimo di tensione cursore del potenziometro R3 a metà circa della
prelevabile dal potenziometro R3, che è di + 1 V sua corsa. Gli altri tipi di segnali (4-5-6) si ot-
circa, non è in grado di far funzionare il transistor tengono applicando alla base del transistor TRl
TRl, mentre tutti gli altri valori compresi fra tensioni sempre più negative, cioè spostando sem-
-0,6 V e2,5 V lo rendono conduttore O, CO- pre più il cursore del potenziometro R3 da massa
me si suol dire, saturo. verso l'uscita dell'integrato ICI. L'ultima forma
Il segnale amplificato da TRI e prelevato dal di segnale (7) evidenzia due picchi di tensione al-
suo collettore viene inviato all'uscita dell'elabo- l'inizio e alla fine dell'alternanza positiva.
ratore tramite il condensatore di accoppiamento
C2. Prima, tuttavia, esso incontra il potenziome- REALIZZAZIONE PRATICA
tro R9, che consente di effettuare il controllo
manuale di volume dell'elaboratore di segnali. La costruzione dell'elaboratore audio prevede l'u-

393
so di un circuito stampato, che consente di rag- la linea di massa, che è poi quella dell'alimenta-
giungere una composizione razionale e compatta zione negativa a 1,5 V e positiva a 2V.
del progetto. In figura 4 viene riprodotto il di- I due potenziometri R3 - R9, che servono per
segno del circuito stampato, visto· dalla parte in modificare a piacere il segnale sinusoidale entran-
cui sulla basetta rettangolare di bachelite sono te, il primo, e a controllare il volume del segnale
tracciate le piste di rame, che il lettore dovrà ri- uscente, il secondo, sono montati direttamente,
produrre nelle stesse identiche misure, dato che tramite i loro terminali, sulle corrispondenti piste

SCATOLA METALLICA

e 1,5V

- 3V

Fig. 5 - Piano costruttivo completo dell'elaboratore audio. La realizzazione si et-


fettua dentro un'unica scatola metallica, che ha funzioni di schermo elettromagne-
tico e conduttore della linea di massa del circuito. Sul pannello frontale sono pre-
senti i due potenziometri Il diodo led avvisatore e il pulsante di comando del com-
mutatore multiplo.

la riproduzione grafica è in scala unitaria (gran- di rame dello stampato.


dezza naturale). L'irrigidimento del tutto è garantito dal fissaggio
Sulla basetta del circuito stampato troveranno dei due dadi, avvitati sui due perni dei due po-
posto tutti i componenti elettronici, secondo quan- tenziometri, fra questi e la lamiera della scatola
to illustrato nel piano costruttivo di figura 2. metallica.
Fanno eccezione i condensatori C1-C3, la resi- Il piedino 1 dell'integrato IC 1 trovasi in corri-
stenza R1O, il diodo led DLl e il commutatore spondenza di un dischetto ricavato sul corpo ester-
multiplo Sl, i quali verranno montati in posizio- no del componente. In corrispondenza di questo
ni esterne, dentro un unico contenitore metallico dischetto abbiamo riportato il numero 1 sullo
al quale vengono anche affidate le funzioni di schema di montaggio di figura 2. Questo stesso
schermo elettromagnetico e conduttore unico del- numero è anche riportato nel disegno del circuì-

394
to stampato di figura 4. E in questa stessa oca-
sione raccomandiamo al lettore di non confon-
dere tra loro i due numeri 1 riportati simultanea-
mente nello schema di figura 4, perché uno di
questi, più precisamente quello di maggiori di-
IL PACCO
mensioni, contrassegna il terminale sul quale ver-
rà saldato il conduttore che fa capo al commuta-
tore SIA.
DELL'HOBBYSTA
Ai lettori principianti consigliamo di inserire l'in- Per tutti coloro che si sono resi conto
tegrato ICI nel circuito interponendo un apposito dell'inesauribile fonte di progetti con-
zoccoletto, onde evitare le saldature a stagno ef- tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro-
fettuate direttamente sui piedini del componente. nica Pratica, abbiamo preparato que-
Per quanto riguarda il transistor TRl, che è un sta interessante raccolta di pubblica-
PNP di tipo BC177 6 BC2O4, ricordiamo che l'in- zioni.
dividuazione dei tre reofori di emittore-base-col-
lettore, è facilmente raggiunta facendo riferi-
mento alla lieve smussatura presente lungo la Le nove copie defla rivista sono state
superficie cilindrica del transistor. scelte fra quelle, ancora disponibili,
ma in rapido esaurimento, in cui sono
Questo elemento è stato chiaramente evidenziato apparsi gli argomenti di maggior suc-
nel disegno del piano costruttivo di figura 2.
cesso della nostra produzione edito-
riale.
MONTAGGIO DEL CONTENITORE
EETM9AMA EE
TRIA,'EE
TTI
Dopo aver realizzato il montaggio dei vari com-
ponenti elettronici sulla basetta del circuito stam-
---6
'~: _ -~
---· -- ca::--
'

-
,
• ca::--···
: • -
--
·•

pato, secondo quanto illustrato in figura 2, oc-


correrà assiemare le varie parti dentro un'unica ······-·-- - FU~ ' -

scatola metallica nel modo indicato dal disegno METTA%RISA-- •


i-·------•· """"'8>WCHE
[E
IETTA9RIA
- • -- --- ·-
riportato in figura 5. C8.
. E. Ic... ±
=
Le due prese di entrata ed uscita dovranno es-
3;• %
'~
·, $

sere di tipo coassiale, per esempio di tipo RCA.


Anche i cavi di collegamento, fra il trasduttore e+ l '---
e l'entrata dell'elaboratore audio e fra l'uscita ·BANCANENTO
-·- STEREO .VEPSICHEDELICHE
LUY -
LUCCIOLA ELETTRONICA
di questo e l'entrata dell'amplificatore di poten-
za, dovranno essere schermati, in modo da evitare •È.°
< Jji
z
ogni eventuale captazione di segnali disturbatori,
che quasi sempre si rivelano sottoforma di fasti-
diosi ronzii. Ad ogni modo potranno essere util-
= i.i &kg
RIVELA TORE DI GAS ' WMu RAPI LUNINOSA 1A.SETPERTTTORE
On

mente adottati i normali cavetti schermati in uso


per i collegamenti fra gli amplificatori di bassa
frequenza e i loro elementi esterni ( trasduttori, L. 7.500
casse acustiche, ecc.).
Per quanto riguarda le tre pile di alimentazione, Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
da 1,5 V ciascuna, di cui due di esse sono colle- ciale della nostra Editrice, a tutti I
gate in serie per generare la tensione continua nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
di 3 V, consigliamo al lettore di servirsi di uno teresse del dilettante, che fa rispar-
degli appositi contenitori di plastica, muniti di miare denaro e conduce alla realizza-
terminali, che assicurano una precisa adesione· zione di apparecchiature elettroniche
dei morsetti delle pile, fra loro e con quelli del di notevole originalità ed uso corrente.
contenitore stesso.
La presa di massa fra il contenitore metallico e
la linea di massa del circuito dell'elaboratore Richiedeteci subito IL PACCO DELL'HOBBY-
STA inviandoci l'importo anticipato di L. 7.500
audio (punto 4), ben visibile sulla sinistra dello
schema di figura 5, è necessaria per conferire al " 72..22!"a: ·ge.
o
±.se». N. Es»
ELETTRONICA PRATICA •
contenitore la sua fondamentale funzione di scher- 20125 MILANO - Va Zureti, 52
mo elettromagnetico.

395
Rubrica del principiante
elettronico

RIMI
c

gli alternatori e le dinamo. E tutti questi appa-


rati provvedono, tramite un processo chimico o
meccanico, ad impoverire di elettroni un certo
numero di atomi per arricchirne altri. Gli atomi,
così attratti, vanno a costituire le cariche elettri-
che positive e negative disponibili sui morsetti del
generatore.
Le cariche elettriche, di nome diverso, dislocate
sui morsetti del generatore, tendono ad attrarsi,
M. e questa forza di attrazione si traduce dicendo
che le cariche possiedono una certa « energia po-
tenziale » e si dice anche che fra i due morsetti
del generatore (poli del generatore) esiste una
« differenza di potenziale», o una « tensione elet-
trica».
Con il nome di tensione elettrica o differenza di
potenziale tra i due poli di un generatore si in-
Per assimilare i concetti di « tensione elettrica » tende pertanto designare l'energia che è disponi-
e «corrente elettrica» si debbono prendere le bile allo stato potenziale nelle cariche elettriche
mosse dal generatore elettrico, ossia da quell'im- che si trovano condensate sui due poli.
portante apparato in grado di generare cariche
elettriche di nome diverso, positive e negative.
Le quali vengono condensate su due elementi che TENSIONE ELETTRICA
prendono il nome di «morsetti». Ebbene, sono
« generatori elettrici» le pile, gli accumulatori, La tensione elettrica rappresenta una grandezza

396
fisica fondamentale nello studio di tutta l'elettro-
n1ca.
Per assimilare questo importante concetto occor- Abbiamo condensato, nei
re rifarsi alla struttura dell'atomo e ai principi
dell'elettrostatica. limiti di poche pagine,
Quando nella struttura atomica vengono a man-
care uno o più elettroni, si crea una condizione
l'interpretazione di alcuni
di instabilità elettrica. L'atomo, impoverito di concetti basilari di tutta
elettroni, si arricchisce di una forza di attrazione
nei confronti degli elettroni stessi sfuggiti, per l'elettronica, con il proposito
una qualsiasi causa naturale o artificiale, alle sue di avviare il principiante
orbite. Questa forza è la prima che traduce in
pratica il concetto di tensione elettrica, perché all'uso delle più importanti
tra l'atomo e gli elettroni si crea una vera e pro-
pria forza di tensione, che si annulla soltanto
unità di misure elettriche e a
quando gli elettroni vengono captati e ricondotti quello delle principali formule
nelle arbite atomiche.
L'atomo impoverito di uno o più elettroni divie- che consentiranno, in futuro,
ne una carica elettrica positiva; quando invece la messa a punto, la
nella struttura atomica vengono introdotti altri
elettroni, l'atomo diventa una carica negativa. E riparazione e il miglioramento
proprio in virtù delle forze di attrazione prima
citate anche fra le cariche elettriche, di qualunque
delle caratteristiche di
entità esse siano, si crea una tensione elettrica. funzionamento di molti
Le cariche elettriche dello stesso nome si respin-
gono tra di loro, mentre le cariche elettriche di apparati.
nome diverso si attraggono; si suol anche dire
che le cariche omonime si respingono, mentre le
cariche eteronime si attraggono. In virtù di que-
ste forze di attrazione e repulsione elettrica pren-
de avvio il fenomeno della corrente elettrica.
La tensione elettrica, cioè la forza di attrazione
o repulsione che si esercita tra le cariche elettri-
che, prende anche i nomi di « forza elettromo-
trice» e « differenza di potenziale». il paragone non è rigorosamente esatto, si può as-
Gli operai elettricisti la chiamano più semplice- similare la tensione V all'altezza del getto d'ac-
cente « la forza». Quando essi individuano un qua e la corrente A al diametro della colonna di
conduttore in cui è presente la tensione elettrica, liquido.
oppure quando nell'esaminare una presa di cor-
rente si accertano che fra le due boccole sussiste
una differenza di potenziale, essi dicono che in
MISURA DELLA TENSIONE
quel conduttore o in quella presa vi è la « forza».
In pratica, dunque, la tensione elettrica è quella La tensione elettrica, come tutte le altre gran-
forza che, appena può, mette in movimento gli dezze fisiche, è suscettibile di misura, e l'unità
elettroni, cioè genera la corrente elettrica. di misura prende il nome di «volt» (abbrev. V.).
In tutti i fenomeni elettrici, quindi, la tensio- Ciò in onore del grande fisico italiano Alessandro
ne rappresenta la causa, mentre la corrente ne Volta.
costituisce l'effetto. Quando con due dita si toc- Come per ogni unità di misura esistono dei valori
cano i conduttori di rete, si offre l'opportunità che sono multipli e sottomultipli di essa, anche
alla tensione elettrica di mettere in movimento per il volt si conoscono i seguenti valori:
gli elettroni, cioè di dar luogo al fenomeno della
corrente elettrica che, attraversando le dita della Chilovolt = mille volt
mano provoca quella sgradevole sensazione che (simbolo kV)
va sotto il nome di « scossa ».
Se vogliamo offrire un'immagine analogica della Millivolt = un millesimo di volt
tensione elettrica, che si misura in volt (V), e (simbolo mV)
della corrente, che si misura in ampère (A), os- Microvolt = un milionesimo di volt
serviamo il disegno di figura 1. In esso, anche se (simbolo V)

397
Fig. 1 - E' possibile offrlre al letto re principiante
un'Immag ine analogica della tensione elettrica pa-
ragonan do questa all'altezza ragglunta da un get-
to d'acqua. L'intensità di corrente, Invec e, che
si misura In ampère (A) può essere rappresentata
dal diametro della colonna di liquido.

La tensione elettrica si misura per mezzo di uno che prende il nome di « tester »; questo strumen-
strumento, che prende il nome di voltmetro. to prende anche il nome di analizzatore univer-
Questo strumento viene usato principalmente da- sale perché oltre alle misure di tensione, consen-
gli elettrotecnici e dagli elettricisti. I radiotecnici te altri tipi di misure di grandezze elettriche e
invece si servono di un particolare strumento radioelettriche.

INT.
COND.1 COND.2

/
Flg. 2 - Il generatore di tenslo-
ne può essere assimilato ad un
aerbatolo di elettroni, sempre
LAMP pronti a fuoriuscire quando l'In-
terruttore INT. diviene conduttore
PILA di elettricità, ossia quando esso
« chiude » il circuito, collegan-
do tra loro i conduttori CONO.
1 - COND. 2. La lampadina, Inse-
rita lungo il secondo conduttore,
funge da elemento di strozzatura,
costringendo gli elettroni ad e-
sercitare una forza di attrito attra-
verso il filamento che diviene così
incandescente.

398
INT.

Fig. 3 - Su questo semplice cir-


cuito elettrico il lettore princi-
piante potrà effettuare quel ra-
PILA V gionamenti che conducono all'as-
similazlone del concetti di tensio-
4,5V ne e corrente elettrica. La prima
(V) viene misurata, Indifferente-
mente, sui morsetti della plla o
sui terminali della lampada, men-
tre la corrente (A) sl misura sem-
pre in serie al circuito. L'Interrut-
tore (INT.) stabilisce le due con-
dizioni elettriche di • apertura »
e • chiusura • del circuito.

CORRENTE ELETTRICA

Abbiamo detto che la corrente elettrica rappre-


senta l'effetto di quella causa che vien denomina-
ta tensione. Essa è costituita da un insieme, più o
meno intenso, di elettroni in movimento. I quali
vengono sollecitati nel loro cammino da un ge-
neratore elettrico.
Anche per la corrente elettrica è possibile ripor-
tare un'immagine analogica, quella di figura 2,
in cui il generatore elettrico (PILA) è rappresen-
tato da un serbatoio ripieno di palline ( elettroni)
e i conduttori da tubi cilindrici che, ad un certo
punto, subiscono una strozzatura (LAMP). attra-
verso la quale gli elettroni sviluppano una forza
d'attrito (accensione della lampadina).

MISURA DELLA CORRENTE

L'intensità di corrente, cioè il numero di elettro-


ni che attraversano la sezione di un conduttore
elettrico in un minuto secondo, costituisce una
grandezza fisica la cui unità di misura è P« am-
père » (abbrev, A).
I filamenti delle comuni lampadine ad incande-
scenza sono percorsi da correnti elettriche alter- Flg. 4 - Realizzazione pratica, consigliabile ad ogni
nate la cui intensità può variare da alcuni decimi principiante, del circuito teorico riportato in figura 3.
di amnpère, sino ad alcuni ampère. I motori elet- L'interruttore, di tipo a slitta, consente di aprire o chiu-
dere Il circuito a piacere, provocando lo spegnimento
trici delle vetture tranviarie possono assorbire o l'accensione della lampadina. I
una corrente compresa fra i 50 e i 100 ampère.
L'ampère è un'unità di misura della corrente po-

399
IL LIBRO DEL ce
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CONDUTTORI (BASSIS. RESIST.)

COMUNICARE VII RADIO


di RAOUL BIANCHIERI
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Pur essendo rivolta agli amatori radio


CB, quest'opera offre a tutti coloro
che desiderano iniziarsi alla tecnica
delle telecomunicazioni un indispensa-
bile complemento ai testi scolastici.
Lo scopo che la pubblicazione si pre- ISOLATORI (ALTISS. RESIST.)
figge è quello di divulgare, in forma
piana e discorsiva, la conoscenza tec-
nica e quella legislativa che unita-
mente affiancano le trasmissioni ra-
dio in generale e quelle CB in parti-
colare.

L'Autore ha raccolto in questo volu-


INTERRUTTORI (CONDUTTORI O ISOLANTI)
me tutti gli argomenti riguardanti la
ricezione e la trasmissione dei mes-
saggi radio, quale contributo appas-
sionato di solidarietà verso la vasta
schiera di radioamatori già operanti Fig. 5 - Ogni componente elettrico od elettronico si
nella Banda Cittadina e soprattutto comporta come un conduttore ottimo, mediocre o cat-
verso coloro che nel futuro la accre- tivo della corrente elettrica. I conduttori, ad esempio,
presentano una bassissima resistenza al passaggio
sceranno. della corrente. Le lampadine e I saldatori, invece, deb-
bono opporre una certa resistenza alla corrente elet-
trica in modo da trasformare l'energia di questa In altre
forme di energia che, in questo caso, sono l'energia
Le richieste volume • COMUNICARE VIA
del luminosa e l'energia termica. Glf elementi che offrono
» essere fatte inviando anticl-
RADI O devono
una elevatissima resistenza al passaggio della cor-
patamente l'importo di L. 14.000 a mezzo vaglia rente sono gli isolatori, i nastri isolanti, le morsettie-
postale, assegno bancario, assegno circolare re di bachelite. Gli interruttori possono assumere le
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due opposte condizioni resistive di ottimi conduttori
DIO - 20124 MILANO - Va P. Castaldi, 20 o perfetti isolanti.
Tele, 6891945).

400
Flg. 6 - La lampadina elettrica rappresenta un
elemento resistivo nel circuiti di utilizzazione.

-- RESISTENZA Essa viene normalmente rappresentata, in teoria,


tramite il simbolo riportato a destra.

co usata in elettronica, dove si ha a che fare di Microampère = un milionesimo di ampère


frequente con correnti la cui intensità è molto (simbolo = A)
spesso inferiore all'ampère. Conviene dunque far
uso di valori che sono sottomultipli dell'ampère. Lo strumento elettrico atto a rilevare le misure
Essi sono: dell'intensità di corrente prende il nome di « am-
perometro». L'amperometro viene usato princi-
Mllllampère = un millesimo di ampère palmente in elettrotecnica per la misura di cor-
(simbolo = mA) renti particolarmente intense. Per la misura di
correnti più deboli si usa il milliamperometro e
il microamperometro. In elettronica la misura
delle correnti elettriche si effettua con il tester.

I PERICOLI DELLA CORRENTE

Chi si occupa praticamente di elettronica, si tro-


va a contatto ogni giorno con taluni circuiti che
possono essere fonte di incidenti anche gravi.
E' necessario, quindi, essere ferrati in tale materia
per poter agire con la massima disinvoltura e te-
R1 ner sempre presente quando è possibile distrarsi
durante il lavoro e quando, invece, occorre man-

e
PILA
tenere la massima attenzione per non incorrere
in spiacevoli inconvenienti.
Contrariamente a quanto si crede non sono le

e tensioni elevate, la causa prima di effetti mortali,


bensì le correnti che attraversano il corpo umano.
L'organismo umano accusa già una sensazione
R2 chiaramente percettibile (scossa elettrica) quando
è attraversato da una corrente anche inferiore ad
un millesimo di ampère. Purtroppo tra i profani
regna generalmente molta confusione, perché si
ritiene che gli effetti fisiologici della corrente di-
pendano solo dalla tensione in gioco. In realtà
gli effetti in questione dipendono esclusivamente
dall'intensità della ccrrente che attraversa l'or-
ganismo; perciò l'effetto è nullo, qualunque sia
Fig. 7 - Esempio di collegamento di due resistenze la tensione, se il contatto avviene in modo che
(R1-R2) in serie fra di loro. Attribuendo diversi valori sia nulla la corrente che attraversa il corpo. Fac-
alle due resistenze il lettore principiante potrà eser- ciamo un esempio. Sulla bobina ad alta tensione
citarsi nel computo del valore resistivo risultante.
dell'impianto elettrico di un'autovettura è pre-
sente una tensione dell'ordine di alcune migliaia

401
RI R2
Rg. 8 • Esempio di collegamento di tipo • In pa-
ralelo di due resistenze (H1-R2). Anche su que-
sto circuito, attrlbuéndo alle due resistenze valori
ohmmicl diversi, Il lettore potrà condurre alcuni
esercizi appllcatlvi della formula riportata nel
testo.

di volt; si tratta, quindi, di una tensione elevata. riesce a stabilire un ottimo collegamento fra la
Ma tale tensione anche se applicata al corpo rete-luce e la terra, l'intensità di corrente può
umano non costituisce alcun pericolo letale e ciò raggiungere valori di una decina di milliampère,
perché la corrente elettrica, che si può assorbire sufficienti a paralizzare i muscoli del corpo uma-
dalla bobina ad alta tensione dell'automobile, ha no e, in particolare, il muscolo cardiaco. Dunque,
una debole intensità. Viceversa, applicando al occorre ricordare bene che, se di pericolo si deve
corpo umano la tensione elettrica della rete-luce, parlare, quando si lavora con l'elettricità, questo
che è di 220 V appena, si possono verificare ef- proviene soltanto dalla intensità di corrente e
fetti mortali. Ciò perché, se il corpo umano, che è non già dalla tensione elettrica. Se le tensioni pos-
un conduttore abbastanza buono di elettricità, sono costituire un pericolo all'incolumità fisica,

0,2A
IN T.

Fig. 9 - Su questo semplice sche-


ma il lettore potrà esercitarsi nel-
e
/
LAMP
l'appllcazlone della prima espres-
slone della legge di Ohm (V =
PILA = R x l). Ovviamente si dovran-
10n no attribuire valori diversi alla
6 corrente e alla resistenza della
lampadina. Nell'esempio di figura
Il valore della tensione è di: 10 x
x0,2 = 2 V.

402
AMP
IN T.
Fig. 10 - Quando non si conosce
il valore della corrente che attra-
versa un circuito, mentre sono
noti quelli della tensione del ge-
neratore e della resistenza della
O
~ LAMP lampada, si deve applicare la se-
conda formula della legge di
12V 6 Ohm (I = V : R). Nell'esempio
e di figura Il valore della corrente
è di 12:6 = 2A. Anche in que-
sto caso al lettore converrà eser-
citarsi nell'applicare la formula
attribuendo valori diversi alle
grandezze fisiche.

ciò deriva dal fatto che le tensioni elevate, in ge- te può ragionare elettricamente tenendo sott'oc-
nere, sono capaci di mettere in movimento una chio lo schema teorico di figura 3, che può es-
grande quantità di elettroni, cioè di determinare sere praticamente realizzato secondo il piano
correnti elettriche molto intense. costruttivo di figura 4.
Finora si è parlato degli effetti fisiologici della Compongono questo circuito ben quattro elemen-
corrente sotto un aspetto essenzialmente teorico, ti diversi: il generatore elettrico (PILA 4,5-V),
ma per il principiante sono necessarie alcune ci- l'interruttore (INT.), la lampadina (LAMP.) ei
tazioni di ordine pratico, da tenere bene a me- fili conduttori che uniscono tra loro questi com-
moria e da mettere in atto quando si lavora. ponenti.
Si prende la scossa toccando un solo conduttore La pila a 4,5 V è un generatore chimico di elet-
della linea di rete-luce se si appoggiano i piedi per tricità che tutti conoscono. La sua forma è piatta
terra; ma si può toccare senza alcun pericolo un e, nell'interno, contiene tre elementi cilindrici,
solo filo di una linea a tensione anche molto ele- ognuno dei quali è un generatore di tensione a
vata se si poggiano i piedi su un sostegno suffi- 1,5 V. Il collegamento in serie delle tre pile cilin-
cientemente isolato allo stesso modo come gli uc- driche eroga la tensione complessiva di 1,5 V +
celli si posano, senza subire alcun danno, sui fili 1,5V +1,5V = 4,5V.
della linea di trasmissione dell'energia elettrica. Nella parte superiore si notano due lamelle, che
E' necessario in ogni modo tener sempre presen- costituiscono i due morsetti della pila.
te che la tensione elettrica, nelle reti di distribu- Quella più corta prende anche il nome di polo
zione dell'energia elettrica, sussiste fra un con- positivo della pila, quella più lunga vien deno-
duttore e l'altro, e fra questi e il suolo. Per tale minata polo negativo.
motivo si può essere folgorati- tanto se si toccano L'interruttore è un organo meccanico che, ma-
contemporaneamente due fili della linea quanto novrato a mano, può assumere le due diverse con-
toccando uno dei conduttori e il suolo. Il contatto dizioni elettriche di elemento conduttore o iso-
risulta senz'altro mortale se la corrente che in lante. Esso può essere costruito in molti modi;
tal modo viene a circolare attraverso il corpo rag- quelli proposti in basso di figura 5 sono di tipo a
giunge una intensità di appena una decina di mil- leva (a sinistra) e a slitta (a destra). Intervenendo
lesimi di ampère. manualmente sull'interruttore INT. di figura 3 è
possibile accendere o spegnere la lampadina. Nel
primo caso l'interruttore « chiude » il circuito, nel
CIRCUITO UTILIZZATORE secondo lo « apre ».
La lampadina costituisce una resistenza elettrica,
Per meglio assimilare i concetti di tensione e cor- il cui simbolo è riportato in figura 6.
rente, nonché gli effetti conseguenti, il principian- La corrente che l'attraversa sviluppa una forza

403
d'attrito notevole che si trasforma in calore e terminali ciel componente elettronico. Sul corpo
luce. L'ampolla di vetro, contenente un gas inerte esterno sono impresse alcune fascette variamente
impedisce la fusione del sottile filamento che, du- colorate, il cui colore e l'ordine di successione
rante il passaggio della corrente, raggiunge valori consentono di risalire, attraverso un codice di let-
di temperatura elevatissimi. tura, al valore esatto.

RESISTENZE ELETTRICHE MISURA DELLE RESISTENZE

I conduttori elettrici, quelli che portano l'ener- Anche le resistenze hanno un'unità di misura.
gia elettrica nelle nostre case oppure quelli che Essa prende il nome di «ohm» (abbrev. !l). Mol-

AMP
IN T.

Fig. 11 - La terza espressione del-


0,5A la legge di Ohm (R = V : I) si ap-
e
/
plica quando, noti che siano I valo-
ri della tensione del generatore
e della corrente che attraversa il
100 V
e circuito, si voglia conoscere quel-
lo della resistenza della lampadi-
na. Nel caso specifico quest'ulti-
mo valore è di 100 : 0,5 = 200
ohm.

compongono il cablaggio degli elettrodomestici, to spesso in elettronica si impiegano resistenze


danno via libera al passaggio degli elettroni, os- di valori relativamente elevati, ossia si fa uso dei
sia alle correnti elettriche provocate da una pila, seguenti multipli dell'ohm :
da un accumulatore o da una presa-luce della rete
elettrica di casa. In molti punti di un circuito Klloohm = Mille ohm (simbolo KO)
elettronico, tuttavia, è necessario dosare la cor- Megaohm Un milione di ohm (simbolo MO)
rente elettrica, cioè limitarne l'entità. Occorrono
La misura della resistenza si effettua mediante
insomma, lungo i percorsi delle correnti elettriche,
uno strumento elettrico che prende il nome di
delle porte di sbarramento che consentano di do-
«ohmmetro». Ma i tecnici non si servono di un
sare a piacimento l'intensità delle correnti. Que- ohmmetro vero e proprio, durante il loro lavoro,
ste particolari porte di sbarramento prendono il mentre fanno uso del « tester» commutato nelle
nome di « resistenze elettriche ». Possono essere varie portate ohmmetriche.
di forme e dimensioni diverse e chiamarsi an-
che « resistori ».
Le resistenze più note in elettronica sono quelle COLLEGAMENTI DI RESISTENZE
chimiche, costituite da cilindretti più o meno gran-
di con due reofori uscenti, che rappresentano i Le resistenze elettriche possono risultare inserite

404
singolarmente nei circuiti elettronici, oppure « m resistenze R1 ed R2 valori diversi da quelli da noi
citati nei due esempi ora riportati.
serie » o «in parallelo ».
Il tipo di collegamento « in serie » è quello in cui
le resistenze sono collegate una dopo l'altra (fi-
LA LEGGE DI Ohm
gura 7). In tal caso il valore della resistenza ri-
sultante dal collegamento è determinato dalla La legge di Ohm, che si esprime attraverso tre
somma aritmetica dei valori delle singole resi- semplici formule, può essere considerata, a giu-
stenze. Facendo riferimento alla figura 7 e sup- sta ragione, la legge per eccellenza di tutto il
ponendo Rl = 12 ohm ed R2 = 22 ohm, il valore mondo dell'elettricità. Mediante l'applicazione di
risultante dal collegamento in serie delle due re- queste formule si risolvono moltissimi problemi.
sistenze è di 12 + 22 = 34 ohm. Esse sono:
Il collegamento in parallelo di due o più resi-
stenze si ha quando esse sono collegate parallela- V = Rxl
mente tra loro e trasformano un unico condutto- I = V:R
re in due, tre o più rami conduttori a seconda che R = V: I
le resistenze collegate siano due, tre o più di tre. Le tre espressioni della legge di Ohm debbono
Lo schema di figura 8 propone un esempio di essere ritenute perfettamente a memoria. Con
collegamento in parallelo di due sole resistenze. esse, note che siano due grandezze, si può de-
Il valore della resistenza risultante dal collega- terminare la terza. Per esempio, conoscendo il
mento in parallelo di due o più resistenze è un valore della corrente che attraversa un circuito e
po' complicato per chi non ha troppa familiarità quello della sua resistenza, è possibile ricavare
con la matematica. Infatti, nel caso di due sole quello della tensione V (prima formula). Con
resistenze si deve applicare la seguente formula: la seconda formula, invece, noti che siano il va-
lore della resistenza di un circuito e quello della
Rl x R2 tensione, si può immediatamente conoscere quel-
R = ----- lo della corrente I che percorre il circuito in
Rl + R2 esame. Con la stessa facilità si individua il valore
della resistenza R di un circuito quando si co-
Attribuendo alle resistenze Rl ed R2 di figura 8 noscano quello della tensione e quello della cor-
i valori di 12 e 22 ohm, come nell'esempio del rente che scorre lungo il circuito (terza formula).
collegamento in serie di figura 7, si ottiene: (12 x Anche in questa occasione consigliamo al lettore
x 22) : (12 + 22) = 264 : 34 = 7,8 ohm (circa). di impratichirsi con l'uso delle tre formule attri-
Al lettore principiante consigliamo di esercitarsi buendo valori diversi da quelli citati nei tre
con questi semplici calcoli attribuendo alle due schemi delle figure 9- 10- 11.

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quale importanza abbiano assunto, negli ultimi
anni, i vari apparati elettronici in grado di in- 1 o Generatore di impulsi
tegrare ed arricchire, con effetti nuovi ed ori- 2° - Squadratore di frequenza
ginali, il suono prodotto dagli strumenti tradi- 3° - Divisione di frequenza
zionali. Molti, infatti, hanno già sperimentato 4° - Modulatore - miscelatore
le nuove espressività sonore raggiunte con l'uso
di tremoli, vibrati, echi, riverberi e distorsori. Il primo di questi provvede a generare degli
Ma i più, forse, non hanno ancora conosciuto impulsi a frequenza variabile. Il secondo ed il
l'apparato che presentiamo in questo articolo, terzo intervengono con un'opera di squadratura
il quale produce un effetto sonoro finora poco e divisione della frequenza degli impulsi. L'ulti-
noto ai cultori del binomio musica-elettronica e mo provvede a miscelare tra loro il segnale mu-
che non mancherà di interessare una gran parte sicale con quello di controllo generato dal tri-
dei nostri lettori. tafrequenza.
Diciamo subito che il dispositivo descritto in que-
ste pagine, pur essendo un lontano parente dei
distorsori e dei waa-waa, si avvicina di più, per PRIMO BLOCCO LOGICO
colorazione musicale, alle camere di riverbero.
Dato che esso può facilmente spezzettare un se- Il primo blocco logico del circuito, cui spetta il
gnale, interrompendolo ritmicamente, con una compito di generare degli impulsi di frequenza
frequenza regolabile a piacere. regolabile, è stato realizzato tramite un compo-
Per raggiungere questo risultato si sono dovuti nente assolutamente nuovo per i nostri lettori,
impiegare vari circuiti elettronici, ad ognuno almeno per coloro che seguono soltanto questo
dei quali compete una ben precisa funzione. periodico, dato che esso non è mai stato citato

406
PER TUTTI
GLI APPASSIONATI
DI MUSICA MODERNA

prima d'ora da Elettronica Pratica. Si tratta del quale ritorna alle condizioni di interdizione sol-
PUT, ovvero di un Transistor Unigiunzione Pro- tanto quando diminuisce la corrente anodo-ca-
grammabile. Nello schema elettrico di figura 1, todo, scendendo a valori inferiori a quello di au-
sull'estrema sinistra, è ben visibile il simbolo di tomantenimento dell'innesco.
questo componente, che assomiglia molto a quel-
lo di un diodo controllato, con il quale, in una
certa misura, vanta una simile struttura fisica e GENERATORE DI IMPULSI
un comportamento analogo. I terminali sono in
numero di tre: anodo - catodo - gate (A - K Il transistor unigiunzione programmabile PUT
G). Polarizzando il gate tramite due resistenze, viene utilizzato nel nostro progetto per controlla-
che nel nostro caso sono rappresentate da R3- re il processo di carica e di scarica del conden-
R5, è possibile regolare la tensione di innesco tra satore Cl. Tale controllo avviene attraverso la
anodo e catodo in un valore al di sotto del quale resistenza R2 ed il potenziometro Rl, che regola
il componente rimane praticamente all'interdi- il valore della frequenza degli impulsi. Tutto av-
zione, mentre per valori superiori si manifesta viene come se il PUT fosse un normale transistor
l'innesco della sezione diodica anodo-catodo, la unigiunzione. Ma con il PUT, ossia con il tran-

Ci siamo resi conto che, ogni giorno di più, i giovani e


i meno giovani si prodigano nella ricerca di effetti nuovi
ed originali da introdurre nelle loro riproduzioni musicali.
Ad essi offriamo, anche noi, un suggerimento pratico che,
attraverso la realizzazione di un circuito di media difficoltà,
potrà essere accolto con vero entusiasmo.

407
I

l- --

408
Fig. 2 - Piano costruttivo del tritafrequenza realizzato su circuito stampato. La
numerazione riportata In corrispondenza dei vari terminali è la stessa riprodotta
nello schema teorico.

< COMPONENTI I
Condensatori R10 = 27.000 ohm
C1 = 1 F (non elettrolitico) R11 = 10.000 ohm
C2 = 2.200 pF R12 = 100.000 ohm
R13 = 1 megaohm (potenz. a var. lin.)
C3 = 2.200 pF
CA = 2.200 pF R14 = 10.000 ohm
C5 = 2.200 pF
R15 = 10.000 ohm
R16 = 100.000 ohm
C6 = 10 F - 16 VI (elettrolitico) R17 = 100.000 ohm
C7 = 10 F - 16 VI (elettrolitico) R18 1.500 ohm
50 F - 16 VI (elettrolitico) =
C8 =
Varie
Resistenze PUT = MPU132 o 2N6027
R1 = 220.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) TR1 = BC237
R2 = 22.000 ohm TR2 = BC237
R3 = 1.000 ohm TR3 = BC237
R4 = 100 ohm IC1 74C00 (CMOS)
R5 = 1.000 ohm D1 = 1N914
R6 = 2.700 ohm D2 = 1N914
R7 = 2.700 ohm S1 = interrutt.
R8 = 2.700 ohm s2 = comm. multiplo (3 vie - 2 posiz.)
R9 = 2.700 ohm Alim. = 13,5 Vcc

409
Fig. 3 - Disegno in grandezza naturale delle piste
del circuito stampato necessario per l'appronta-
mento del tritafrequenza.

sistor unigiunzione programmabile si raggiunge frequenza pari alla metà di quella del segnale
il vantaggio della produzione di un segnale d'u- generato dal transistor PUT. La forma quadra
scita di maggiore ampiezza. E la maggiore am- dell'onda uscente dal terminale 11 consente an-
piezza del segnale uscente consente il diretto pi- che di considerare il divisore di frequenza come
lotaggio dei circuiti logici presenti a valle del uno squadratore d'onda. Anche dall'uscita 8 vie-
generatore di impulsi. ne prelevato un segnale complementare a quello
presente sull'uscita 11; questo segnale viene in-
viato, attraverso l'interruttore SI, che può essere
DIVISORI DI FREQUENZA rappresentato da un pulsante per motivi di uso
pratico del dispositivo, ad uno stadio bistabile
Dai terminali della resistenza R4, collegata fra analogo a quello già descrifto e rappresentato
il catodo del PUT e linea di massa, viene prele- dalle due porte NAND che recano le sigle C-D.
vato un segnale impulsivo la cui frequenza è re- Questo secondo stadio bistabile provvede a divide-
golata fra i limiti di 2 e 20 Hz dal potenziometro re ulteriormente per due la frequenza del primo
Rl. Il segnale viene inviato su due porte NAND, flip-flop (A - B). Entrambi i segnali prelevati
che fanno parte dell'integrato ICI e che sono dalle uscite dei due bistabili vengono miscelati
collegate in modo da comporre un circuito bi- fra loro ad opera dei due diodi DI-D2, che con-
stabile (flip-flop). Ad ogni impulso, proveniente trollano la conduzione del transistor TRI. Riepi-
dal transistor unigiunzione programmabile, si ve- logando, diciamo che, sul collettore del transi-
rifica una commutazione di stato dell'uscita che stor TRI, quando l'interruttore S1 rimane aper-
passa da O a I e viceversa. Il segnale uscente to, è presente un segnale ad onda quadra di
sul terminale 11 è dunque un'onda quadra di frequenza pari a quella del primo bistabile. Se

PUT
A G K

e3 Fig. 4 - Distribuzione degli elettrodi fuoriuscenti dal


corpo del transistor unigiunzione programmabile che
pilota il primo stadio del dispositivo.

410
invece l'interruttore S1 viene chiuso dall'ope- gnale d'entrata, audio o musicale, raggiunge la
ratore, il segnale risultante sarà composto da due base del transistor separatore TR3 attraverso
impulsi, di frequenza pari a quella del primo le resistenze R14 - R15 ed il condensatore elet-
bistabile, intervallati da uno « spazio » pari a trolitico C6. Dal terminale positivo di questo
due impulsi. componente il segnale raggiunge integralmente
l'uscita del circuito. Viceversa, quando il transi-
stor TR2 si trova in condizioni di saturazione,
MODULAZIONE il segnale d'entrata viene circuitato a massa e
non può raggiungere l'uscita del circuito.
Il segnale presente sul collettore del transistor
TRl deve essere considerato come modulante.
Esso viene applicato, trami te la resistenza R 12, al COMMUTAZIONE SEGNALE
potenziometro R13, che regola la profondità di
modulazione durante il controllo della conduzio- Il circuito del tritafrequenza di figura 1 risulta
ne del transistor TR2. completato dalla presenza di un triplo deviatore
Sul collettore di TR2 giunge il segnale audio o (commutatore multiplo a 3 vie- 2 posizioni S2).
musicale da sottoporre al particolare trattamento Nel disegno di figura 1 il commutatore multiplo
di cui è capace il tritafrequenza. Esso si trasfe- S2 è posizionato nella condizione di riposo, ossia
risce sul transistor TR3 in una misura tanto nella posizione in cui l'alimentazione del circuito
maggiore quanto minore è la conduzione del rimane interrotta e l'entrata si trova in collega-
transistor TR2. In particolare, quando il tran- mento diretto con l'uscita, consentendo la ripro-
sistor TR2 rimane all'interdizione, tutto il se- duzione del segnale audio o musicale senza la

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411
sovrapposizione di alcun effetto speciale. Quando si elementi esterni che verranno inseriti sul pan-
S2 è commutato in posizione opposta a quella nello frontale di un apposito contenitore.
disegnata sullo schema di figura 1, il segnale
audio o musicale viene sottoposto al processo di
spezzettamento della frequenza imposto dal no- COSTRUZIONE
stro dispositivo.
L'alimentazione dell'intero circuito può essere In figura 2 riportiamo il disegno del piano co-
quella derivata dal collegamento in serie di tre struttivo del tritafrequenza relativo alla basetta
pile piatte da 4,5 V ciascuna. Per usi continua- del circuito stampato, che il lettore dovrà ripro-

5 6
CIRCUITO
STAMPATO
7e!

Fig. 5- Vista completa della realizzazione pratica del tritafrequenza montato dentro
un contenitore metallico, nel quale vengono pure allogate le pile di alimentazione.

tivi del tritafrequenza consigliamo invece di de- durre ricopiando il disegno di figura 3.
rivare la tensione di 13,5 Vcc direttamente da Ai lettori principianti raccomandiamo, come è
un apposito alimentatore stabilizzato esterno. nostra abitudine, di far bene attenzione al verso
La linea tratteggiata, che compone il rettangolo di inserimento, sulla basetta del circuito stam-
in figura 1, sta a dimostrare che tutti gli ele- pato, dei due diodi D1-D2, dei tre condensatori
menti da essa racchiusi sono quelli che debbono zelettrolitici C6-C7-C8, dell'integrato ICI, dei tre
essere montati sulla basetta del circuito stam- transistor TR1-TR2-TR3 e dell'unigiunzione
pato. I rimanenti componenti sono da considerar- PUT. Per quest'ultimo componente abbiamo ri-

412
portato in figura 4 l'esatta piedinatura, cioè la COLLEGAMENTI ESTERNI
distribuzione degli elettrodi di anodo-gate-ca-
todo uscenti dal di sotto del componente (A-G- I collegamenti fra gli eventuali riproduttori au-
K). In ogni caso l'individuazione dei terminali dio o strumenti musicali con il tritafrequenza
del PUT rimane agevolata dalla presenza di debbono essere effettuati esclusivamente con cavi
una smussatura sull'involucro esterno del tran- schermati. Il nostro dispositivo può essere inse-
sistor. rito in qualsiasi punto della catena di riprodu-
Una volta ultimata la realizzazione del piano zione sonora, tuttavia noi consigliamo il colle-
costruttivo eseguito secondo lo schema di figura gamento del tritafrequenza in un punto del si-
2, il lettore dovrà provvedere al collegamento stema di riproduzione sonora in cui il livello del
dei vari terminali dello stampato con gli elemen- segnale sia compreso fra i valori di 0,3 e I V.
ti esterni, che verranno fissati sul pannello fron- Come esempio tipico possiamo quindi citare il
tale di un contenitore metallico nel modo indi- punto di unione fra il preamplificatore e l'ampli-
cato dal disegno di figura 5. A tale proposito ri- ficatore di potenza.
cordiamo che tutti i terminali numerati sullo
schema elettrico di figura I trovano precisa cor- L'impiego del dispositivo si effettua agendo sui
rispondenza con i terminali, contrassegnati con potenziometri Rl ed R13, nonché sul commuta-
la identica numerazione, nello schema di figura tore S2, che consente di inserire o disinserire a
2 e in quello dello stampato di figura 3. piacere l'effetto di spezzettamento di frequenza.
Il circuito del tritafrequenza non necessita di al- Con i due potenziometri, invece, lo ripetiamo,
cun intervento di taratura, dato che esso, se si regolano il valore della frequenza spezzettata
correttamente realizzato, è da considerarsi pron- (Rl) e quello della profondità di modulazione
to per il funzionamento. (Rl3).

KIT PER LAMPEGGII PSICHEDELICI


L. 14.200
Un nuovo sistema di funzionamento che
evita di mettere le mani sul riproduttore
audio.

Non occorrono fili di collegamento, per-


ché basta avvicinare il dispositivo a qual-
siasi sorgente sonora per provocare una
sequenza ininterrotta di suggestivi lam-
peggii psichedelici.

CARATTERISTICHE Circuiti a quattro canali separati indipendenti.


Corrente controllabile max per ogni canale: 4 A
Potenza teorica max per ogni canale: 880W
Potenza reale max per ogni canale: 100: 400 W
Alimentazione: 220 V rete-luce

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413
1a Puntata

I QUARZI ■

Prima o poi ogni appassionato dell'alta frequenza, Essendo la materia molto vasta, non ci è stato
sperimentatore o principiante, compie quel salto possibile esaurire nello spazio di poche pagine o-
di qualità che lo induce a realizzare i suoi filtri o gni necessaria esposizione tecnica, che abbiamo
a controllare gli oscillatori con i cristalli di quarzi, invece dovuto articolare nella misura di due suc-
ossia con quei componenti allo stato solido che, cessive puntate, soffermandoci sugli aspetti teori-
in gergo, vengono chiamati, molto più semplice- ci, nella prima, e in quelli pratici, nella seconda.
mente, «quarzi». Dunque, affrontiamo subito, in questa prima parte
Un tale argomento è quindi così importante da della lezione, quei concetti fisici che si rendono
meritare una attenta interpretazione, in linguag- indispensabili per stabilire un primo contatto co-
gio didattico, allo scopo di additare al lettore la noscitivo dei quarzi.
via più sicura e corretta alla conoscenza e all'uso
di questo già famoso elemento dei circuiti elettro-
nici moderni. IL QUARZO PIEZOELETTRICO

Vi sono due importanti fenomeni elettrici che, as-


sai spesso, vengono confusi fra loro e che debbono
essere concettualmente differenziati per giustificare
quello che più risulta appropriato alla natura stes-
sa del quarzo.
Questi due fenomeni prendono il nome di « tribo-
elettricità» e « piezoelettricità ». Il primo feno-
meno si verifica quando un corpo energicamente
strofinato acquisisce una carica elettrica, cioè un
potenziale elettrico con conseguente formazione
di un campo elettrico. Si tratta di un fenomeno
ben noto fin dall'antichità e che, ancor oggi, molti

414
scolari ripetono sui banchi di scuola strofinando cristallo di quarzo un segnale elettrico, è possibile
una penna e attirando con questa dei pezzettini di ottenere una oscillazione sincrona del quarzo che
carta. risulta molto più accentuata in prossimità della
Il secondo fenomeno, quello della piezoelettricità, frequenza di risonanza. Il quarzo si comporta
si differenzia dal primo per il fatto che il corpo quindi come un circuito accordato, molto seletti-
acquisisce un potenziale elettrico soltanto se sol- vo, che provoca l'oscillazione nei circuiti dotati
lecitato in un determinato modo. di reazione positiva. Il valore di frequenza di que-
Tutti noi abbiamo degli esempi ben noti -di que- sta oscillazione è pari a quello della frequenza ca-
sto fenomeno attraverso le unità piezoelettriche ratteristica del quarzo.
dei giradischi o dei microfoni piezoelettrici. In
questi dispositivi, un particolare cristallo, solleci-
tato meccanicamente secondo una precisa direzio- STRUTTURA DEL QUARZO
ne, provoca una tensione, cioè una differenza di
potenziale sulle sue facce principali; e questa dif- Nella pratica costruttiva dei quarzi destinati alle
ferenza di potenziale può dar luogo ad una legge- applicazioni elettroniche, il cristallo viene tagliato
ra corrente elettrica se sulle facce del cristallo in forma di dischetti, quadratini, o rettangolini,
vengono collegati dei conduttori in circuito chiuso. facendo in modo che il verso di contrazione-espan-
I cristalli di quarzo funzionano sul principio della sione risulti perpendicolare alle facce principali
piezoelettricità e vengono utilizzati in elettronica della piastrina, alle quali vengono collega ti gli

TEORIA E PRATICA
CHE COSA SONO E COME FUNZIONANO I QUARZI

per svolgere le funzioni di circuiti accordati ad elettrodi conduttori della carica elettrica. In figura
altissimo fattore di merito ed eccezionale stabilità. I abbiamo riportato il disegno che interpreta la
Essi potrebbero essere considerati come dei diapa- struttura interna di un normale cristallo di quarzo
son ad alta frequenza perché, in analogia con il per apparati trasmettitori.
diapason meccanico, possono risuonare con un se- La frequenza di risonanza del cristallo di quarzo
gnale di determinato valore di frequenza . dipende dalle sue dimensioni geometriche e dalle
proprietà fisiche della piastrina.
I cristalli di quarzo di produzione attuale non ven-
UN FENOMENO REVERSIBILE gono più costruiti col sistema strutturale ripor-
tato in figura 1, ossia non viene più composto quel
Il quarzo, inteso come minerale, è rappresentato componente che fa pensare ad un condensatore in
da una particolare sostanza cristallina caratteriz- cui il dielettrico è rappresentato dal cristallo e le
zata dalla proprietà elettrica della piezoelettricità. armature dalle due piastre metalliche. Oggi, in
E, come abbiamo detto, questa proprietà si mani- sostituzione delle piastre, si suole metallizzare di-
festa soltanto in una certa direzione del cristallo
e consiste nella produzione di una carica elettrica
quando il quarzo viene sottoposto a trazione o
compressione meccanica.
Tale caratteristica è valida anche in senso inver-
so. E ciò significa che, applicando al cristallo di
quarzo una certa differenza di potenziale, questo
si contrae o si espande in sincronia con il campo
elettrico applicato,
Dopo queste semplici considerazioni di ordine e-
lettrico, è facile comprendere che, applicando al

415
Il cristallo di quarzo è un componente oggi utilizzato
nella quasi totalità degli oscillatori fissi, perché consente
di raggiungere, con una spesa relativamente modesta,
una stabilità di funzionamento elevatissima nei circuiti
di alta frequenza. Esso è quindi presente nei convertitori
di frequenza, nei generatori di segnali pilota, nei sintetizzatori,
nei frequenzimetri e in moltissimi altri dispositivi elettronici.

rettamente le due superfici opposte del cristallo di quarzo, si ricorre al simbolo riportato in figura
mediante particolari procedimenti chimici. In que- 2, cioè al simbolo teorico universalmente adottato
sto modo risultano notevolmente migliorate le ca- da tecnici e progettisti.
ratteristiche globali del componente. Le due su-
perfici metallizzate sono collegate elettricamente
con due reofori che, a loro volta, si collegano ai UN CIRCUITO OSCILLANTE
terminali fuoriuscenti dal contenitore metallico e
che rappresentano i piedini del quarzo. Quando sui reofori del quarzo viene applicato un
Nella composizione dei circuiti teorici di apparati segnale alternato, il quarzo stesso si contrae e si
elettronici, nei quali vien fatto uso del cristallo estende microscopicamente, seguendo le variazio-

CONTENITORE

PIASTRA 2 PIASTRA 1

Fig. 1 - Struttura interna di un cristallo di quar-


REOFORO
zo. Il minerale può essere di forma quadrata, ret-
tangolare o rotonda; esso rimane chiuso fra due
piastre metalliche che lo fanno assomigliare ad
un condensatore nel quale il dielettrico è appun-
to rappresentato dal cristallo. Nei quarzi di pro-
duzione moderna le piastre vengono sostituite
con metaUlzzazione chimicamente depositate sul-
le due facce contrapposte del cristallo; su di es-
se vengono saldati i due reofori che, a loro volta,
risultano collegati con i due piedini. Il tutto viene
racchiuso in un contenitore normalmente metallico.

416
po' fantasioso, di un cristallo di quarzo. In esso
si può distinguere una capacità in parallelo (C2),
che è quella propria delle due piastre laterali, cioè
XTAL della metallizzazione delle superfici del cristallo
e, ancora, un insieme induttivo-capacitivo (L-C1),
di tipo in serie, che può identificarsi con il quarzo
teorico vero e proprio. Un altro elemento, pre-
sente nel circuito simbolico di figura 3, è rappre-
sentato dalla resistenza R, che costituisce l'equi-
valente elettrico di tutti gli effetti meccanici che
tendono a smorzare la risonanza del quarzo, per
SIMBOLO esempio la rigidità dei fili di collegamento, lo spes-
TEORICO sore delle piastre o della metallizzazione ecc.
Anche se il valore della resistenza R raggiunge
Fìg. 2 - Anche Il quarzo, così come avviene per tutti valori di alcune centinaia di ohm, a causa dell'e-
I componenti elettronici, è rappresentato, nella com- levato valore della reattanza induttiva, che è di
posizione degli schemi teorici, mediante Il simbolo
elettrico qui riportato. qualche henry per le basse frequenze, i fattori di
merito raggiunti sono elevatissimi e si estendono
fra 20.000 e 1.000.000.

IL FATTORE DI MERITO
ni di frequenza del segnale. Ma se il valore della
frequenza del segnale applicato è pari a quello Ci è capitato di introdurre, nel corso dell'articolo,
della frequenza di risonanza meccanica, le defor- l'espressione « fattore di merito», senza tener con.
mazioni diventano macroscopiche ed un segnale to che, per qualche lettore principiante, essa po-
di piccolissima entità è sufficiente, in tal caso, per trebbe suonare strana. Dobbiamo, quindi, prima
mantenere innescate le oscillazioni. Il quarzo, dun- di procedere nell'argomento, soffermarci un mo-
que, presenta un aspetto elettrico di comporta- mento su tale concetto.
mento simile a quello di un circuito oscillante di Sotto il profilo teorico, un circuito risonante deve
tipo R-L-C in serie. Nello schema di figura 3 è considerarsi perfetto, ma in pratica non lo è. Per-
riportato il circuito elettrico equivalente, ma un ché a causa delle perdite del condensatore e della

CAPACITA
Fig. 3 - II cristallo di quarzo può
essere concepito elettricamente
come un circuito induttivo-capa-
citivo-resistivo. Teoricamente le
grandezze L - C1- R rappresenta-
CAPACITA PARALLELO no gli equivalenti elettrici delle

.-= costanti meccaniche del quarzo.


La grandezza C2 rappresenta In-
vece la somma delle capacità pa-
rassite e di quelle delle metalliz-
zazioni.

417
sante, per poter rivelare tutto lo spettro audio che
interessa, occorre peggiorare di proposito il fatto-
re <li merito Q, allo scopo di non ottenere una ri-
FREO. RISON
VOLT produzione sonora troppo cupa e distorta.
Matematicamente, il fattore di merito si esprime
X TAL
come il rapporto fra la reattanza induttiva e la
resistenza in serie, equivalente, del circuito.

LC (ALTO 'QJ CURVE DI RISONANZA

Assimilato il concetto di fattore di merito è ora


possibile apprezzare la differenza notevole che in-
LC (BASSO a')
tercorre tra la curva di risonanza di un quarzo,
caratterizzato da un elevatissimo fattore di meri-
tO C quelle di due classici circuiti L-C (induttivo-
FREO.
capacitivi) realizzati con valori discreti di capaci-
tù ,. induttanze, sia con elevato fattore Q, sia con
un valore di Q molto basso (figura 4).
Giunti a questo punto, possiamo ora affermare che
Fig. 4 - In questo disegno vengono messe a confron-
to due curve di circuiti induttivo-capacitivi (LC) con il quarzo, proprio per il suo elevatissimo fattore
una curva di risonanza di un quarzo, nella quale ri- Q, che in pratica si traduce in una grande selet-
mane evidenziato l'alto fattore di merito. tività dei segnali applicati, si presta ottimamente
alla realizzazione di circuiti di filtro nel settore
delle telecomunicazioni. Ma un solo quarzo, il
più delle volte, non è sufficiente per costruire un
filtro, dato che la ristretta banda passante che ne
risulterebbe non potrebbe consentire una ricezione
intelleggibile. L'uso di un solo quarzo è invece
bastante nelle ricezioni in CW (codice morse), do-
resistenza dell'induttanza e, soprattutto, per effet- ve è richiesta una banda passante estremamente
to del carico, collegato a circuito LC, costituito ridotta. Nella realizzazione dei filtri, dunque, si
da strumenti di misura o stadi amplificatori, le usano diversi quarzi, con frequenze di risonanza
condizioni ideali di funzionamento non vengono di poco dissimili fra loro, opportunamente ac-
più rispettate. Conseguentemente si verifica una coppiati e in modo che la curva di risposta risul-
diminuzione della caratteristica di risonanza del tante presenti, sui bordi, quelle variazioni rapide
circuito stesso o, come si suol dire nel linguaggio che sono tipiche dei quarzi e, nella parte inter-
tecnico, del fattore di merito del circuito. Que- media, quella interessata dalla banda passante, un
sto fattore viene universalmente indicato anche appiattimento pressoché totale.
come « fattore Q ». Le curve riprodotte in figura 5 interpretano ap-
Tanto più elevato è il fattore di merito Q di un punto le caratteristiche ora menzionate. Quella
circuito risonante, tanto più sensibile e selettivo a sinistra, che rappresenta la curva di risposta di
esso risulta. In pratica, per esempio nei ricevitori un filtro tradizionale ad induttanza e capacità.
radio. nei quali è necessaria una certa banda pas- confrontata con la curva di risposta di un filtro a
quarzo, a destra, evidenzia la mancanza di uni-
formità.
La banda passante, che nell'esempio di figura 5
assume il valore di 10 KHz, è la stessa per i due
filtri; ma la risposta è uniforme all'interno della
banda, nel filtro a quarzo, e subisce una repentina
attenuazione al di fuori di essa. Mentre nel filtro
L-C le frequenze, all'interno della banda, vengo-
no amplificate, o attenuate, in misura diversa, sen-
za una netta separazione fra quelle desiderate, in-
cluse nella banda passante, e quelle indesiderate,
esterne alla banda passante.

418
FR E Q. FR EO.
R ISON. " uso.
Flg. 5-Il diagramma ripor-
tato sulla sinistra si Iden-
IOKHZ tifica con la curva dl r-
sposta di un filtro di con-
cezione tradizionale, ad In-
duttanza e capacità; sulla
destra è rappresentata la
curva di risposta di un fil-
tro a quarzo, la quale evi-
FILTRO FILTRO denzla la mancanza di uni-
L C X TAL formità.

XTALI

o
y Il JL -

-sg
I
I

Il Il
r Il Il ■
Il I
use.

o
XTAL 2
Fig. 6 - Tipico esempio di
filtro con due soli cristalli
dì quarzo, che oscillano su
frequenze lontane fra. loro
di 2.000 Hz circa.

XTAL I X TAL3
• nl l
MEDIA
FREO
r-- - --- -,
I

-'
I Il
-
I
XTAL2 XTAL4
use. Fig. 7 - Circuito relativa-
mente complesso di un fil-
tro con quattro cristalli di
quarzo, nel quale viene rag-
giunta una notevole selet-
tività. I quarzi sono accop-
piati In circuito a ponte,
sull'uscita di un trasforma-
tore di media frequenza.

419
r
1CICLO COM PL 3 CICLI COMPL

t • • I 1
- ~ I

t
1 : : I
' '

l I

I I
RIPOSO
. ..
.

RIPOSO
Fig. 8 - Il processo di oscil-
lazione di un quarzo su fre-
quenze armoniche,
che su quella fondamen-
oltre

tale, può essere interpre-


tato, in un certo modo, at-
traverso i diagrammi ripor-
tati in questo disegno.
OSCILL. FONOA/11ENT. OSCILL. 3° OVERIONE

ESEMPI DI FILTRI di tipo L-C (induttivo-capacitivi), accoppiati con


due quarzi che oscillano fondamentalmente su
Il circuito presentato in figura 6 propone un tipi- frequenze tra loro distanti di 2.000 Hz circa. I
co esempio di filtro semplice con due soli cristalli condensatori C3 - C4 realizzano una presa centra-
di quarzo (XTAL 1 - XTAL 2). Come si può no- le di massa che, altrimenti, diverrebbe assai più
tare, il filtro è composto da due circuiti accordati, difficoltosa da realizzarsi tramite una presa inter-

E2.-K
5744.444
IN BC-733-
CHANNEL
. z
oa @)u
Fig. 9 - Esempio di filtrc
autocostruito ed utilizzate
nel settore dilettantistico E
impiegante due cristalli d
quarzo.

420
media sull'avvolgimento secondario del trasforma-
tore di accoppiamento.
Lo schema riportato in figura 7 propone un se-
condo esempio di filtro a quarzo. La realizzazione
si presenta questa volta un po' più complessa, ma
è evidente che con questo filtro, che fa uso di
quattro cristalli di quarzo, la selettività raggiunta
è di gran lunga maggiore.
I quattro cristalli di quarzo XT AL 1- XTAL 2
- XTAL 3- XTAL 4 sono tra loro accoppiati in
circuito a ponte, sull'uscita di un trasformatore
di media frequenza.

OSCILLAZIONI ARMONICHE

Visti sotto l'aspetto costruttivo, i cristalli di quar-


zo sono realizzati per oscillare sulla loro frequenza
di risonanza compresi fra i 100.000 Hz e i 18
MHz. Ma per valori superiori al limite dei 18
MHz, ed anche per valori inferiori, come ad e-
sempio per i 12 MHz, si ricorre allo sfruttamento Il processo fisico di oscillazione di un quarzo su
delle oscillazioni sulla terza armonica. Ciò è reso frequenze armoniche, oltre che su quella fonda-
necessario dalla difficoltà di realizzare industrial- mentale, non è di facile interpretazione. In figura
mente cristalli di quarzo troppo sottili, i quali 8, tuttavia, abbiamo riportato un tentativo di in-
denuncerebbero inevitabilmente alcune variazio- terpretazione del fenomeno. Sulla sinistra viene
ni di frequenza provocate da piccolissime impre- graficamente analizzato il procedimento di oscil-
cisioni costruttive. Dunque, per le oscillazioni su lazione di un quarzo sulla frequenza fondamenta-
frequenze di 12 MH si fa uso di un cristallo di le; sulla destra è raffigurato analiticamente il com-
quarzo da 8 MHz, facendolo oscillare sulla terza portamento di un quarzo che oscilla sulla terza
armonica (overtone). armonica (overtone).

NUOVO KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


CARATTERISTICHE:
Circuito a due canali
Controllo note gravi
Controllo note acute
Potenza media: 660 W per
ciascun canale
Potenza massima: 880 W per
ciascun canale
Alimentazione: 220 V rete-luce
Separazione galvanica a trasformatore L. 11.000

421
STEREOFONIA IN
CUFFIA

r I

La riproduzione sonora a volume elevato non è IL VOLUME SONORO


consentita a coloro che abitano nei condomini,
dove sussiste l'obbligo di rispettare certe regole Per l'ascolto della musica ad alta fedeltà, occorre
che tutelano il diritto al riposo e alla quiete al- regolare il volume dell'amplificatore ad un livel-
trui. Tutti questi appassionati di musica, quindi, lo discreto, in modo da riprodurre, nella loro
debbono rinunciare all'effetto di spazialità forni- pienezza, tutte le note dello spettro sonoro, com-
to dalle casse acustiche in ambienti sonorizzati. pensando l'effetto fisiologico che tende a dimi-
Ossia, in quei vani d'appartamento in cui il co- nuire la ricezione delle note basse quando il ,li-
struttore non ha provveduto all'isolamento acu- vello d'ascolto è debole. Ma esiste un altro motivo
stico o, come si suol dire oggi, all'insonorizzazio- per cui è necessario mantenere il livello di ripro-
ne. Ad essi, dunque, non resta che ricorrere a duzione sonora abbastanza elevato; la necessità
quel trasduttore acustico personale che prende il di « mascherare » il rumore di fondo ambientale
nome di cuffia stereofonica. La quale, se confron- ( traffico esterno, persone che parlano, rumori in
tata con gli altoparlanti, presenta taluni vantaggi genere). Ebbene l'uso della cuffia stereofonica ri-
ormai noti e indiscutibili. E il primo di questi è solve tutti questi problemi, perché il volume so-
certamente una grande economia nella spesa ne- noro può essere regolato a piacere senza la preoc-
cessaria per l'ascolto della musica in stereofonìa. cupazione di turbare la quiete altrui. Per quel che
C'è poi da tener presente che con la cuffia si ri- riguarda poi l'isolamento dai rumori ambientali.
solve completamente il problema dell'ingombro questo è pressoché perfetto in virtù dell'adozione
che, nell'edilizia moderna, assume notevole im- di padiglioni auricolari imbottiti e appositamente
portanza. concepiti.

422
CONTROLLI A DISTANZA

Su quasi tutti gli amplificatori stereofonici, di


produzione attuale, sono presenti una o due prese La grande utilità di questo
per cuffia. Chi invece non dispone di tali prese,
deve prelevare il segnale utile dall'uscita del di-
dispositivo, necessario a chi
spositivo, prima del collegamento dell'amplificato- è parzialmente vietato
re con le casse acustiche. l'ascolto attraverso le normali
Il problema del collegamento della cuffia stereo-
casse acustiche, risiede
fonica è dunque di facile soluzione. Ma il mag-
giore inconveniente di questo tipo di ascolto è nella possibilità di un
quello di costringere l'utente a starsene vicino al controllo a distanza dei
riproduttore per poter agire, quando ve ne sia
bisogno, sui vari elementi di controllo manuale. livelli sonori e del
Mentre diverrebbe assai comodo rimanersene tran- bilanciamento,
quillamente sdraiati sulla portrona, ad una certa rimanendosene
distanza dall'amplificatore, regolando ugualmente
a piacere, secondo i propri gusti, il livello d'a-
tranquillamente sdraiati in
scolto. poltrona, lontani dai comandi
Un altro svantaggio, accusato da alcuni appas- dell'amplificatore
sionati ascoltatori di musica tramite cuffia, sta
nell'eccessiva separazione dei canali audio, pro-
stereofonico.
vocata da quella scarsa miscelazione dei suoni
che, con il sistema degli altoparlanti, si ottiene
naturalmente nell'ambiente d'ascolto.
L'unità di controllo per cuffia stereofonica, il cui
progetto è presentato in queste pagine, si prefig-
ge di risolvere questi inconvenienti, consentendo
un agevole controllo di volume sonoro di ripro-
duzione, di bilanciamento e separazione dei ca- ventualità di un aumento di impedenza del ca-
nali tramite un piccolo dispositivo, facilmente rico che, sforzando meno l'amplificatore, favori-
trasportabile e svincolato da qualsiasi tipo di sce una miglior riproduzione aumentando la ban-
alimentazione. da passante, verso le note basse e diminuendo la
distorsione totale.
Per questi motivi è inutile, se non addirittura con-
troproducente, caricare l'amplificatore nel caso
COMPATIBILITA' DELLE IMPEDENZE
di ascolto in cuffia con una impedenza uguale a
quella caratteristica, mentre risulta più vantag-
Come è noto, ogni amplificatore di potenza, di gioso che questa sia di valore maggiore, senza
bassa frequenza, è dotato di una propria impe- tuttavia esagerare perché una assenza di carico
denza di uscita caratteristica che, normalmente, è potrebbe produrre pericolose sovratensioni per le
compresa tra i 4e i 16ohm. Al valore di questa giunzioni dei semiconduttori.
impedenza debbono essere adattate le eventuali Il valore da noi ritenuto più adatto si aggira in-
casse acustiche, con lo scopo di sfruttare comple- torno ai 20 - 25 ohm ed è perfettamente adatta-
tamente la potenza dell'amplificatore. Utilizzan- bile con la quasi totalità degli amplificatori at-
do impedenze di valore inferiore, si corre seria- tualmente esistenti in commercio, con impedenze
mente il rischio di danneggiare irreparabilmente di uscita comprese tra i 4ei 16ohm.
gli stadi finali dell'amplificatore, mentre con im- Ma quello dell'impedenza non è un problema che
pedenze di valore più elevato, pur non essendo- coinvolge l'apparato presentato in questa sede,
vi questo rischio, si diminuisce la potenza eroga- almeno per quello che esso può interessare il let-
bile dall'amplificatore. tore, dato che il dispositivo potrà essere adottato
Questo fattore diviene trascurabile con l'uso delle con quasi tutti i tipi di amplificatori e cuffie ste-
cuffie stereofoniche, perché la diminuzione di po- reofoniche senza tener conto di tale caratteristi-
tenza è ampiamente compensata dalla sensibilità ca. Lasciamo quindi da parte ogni ulteriore
della cuffia la quale, già con una potenza di po- preambolo e passiamo senz'altro alla descrizione
chi milliwatt, è in grado di produrre suoni di li- del circuito elettrico dell'unità di controllo per
vello elevato. E si deve tener conto anche dell'e- cuffia stereo.

423
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Flg. 1 - Il progetto dell'unità di controllo per cuffia stereo è rappresentato da una
rete puramente passiva. I potenziometri R6-R9, di tipo a filo, consentono la rego-
!azione dei livelli sonori del due canali. Il potenziometro a filo R7 consente di con-
trollare il bilanciamento. Il commutatore S1, se posizionato In 2, provoca la mi-
scelazione del due segnali. Il microamperometro A offre un'indicazione visiva del
bilanciamento.

-----COMPONENTI-----

Condensatori R6 = 25 ohm (potenz. a filo)


C1 = 100 F - 12 VI (elettrolitico) R7 = 25 ohm (potenz. a filo)
C2 = 100 F - 12 VI (elettrolitico) R8 = 47 ohm
C3 = 1 F - 12 VI (elettrolitico) R9 = 25 ohm (potenz. a filo)
C4 = 2 uF - 12 VI (elettrolitico)
Varie
C5 = 2 F - 12 VI (elettrolitico)
D1 = OA81 (diodo al germanio)
Resistenze = OA81 (diodo al germanio)
D2
R1 = 120 ohm
R2 = 5.600 ohm A = microamperom. (100 A fondo-scala)
R3 = 5.600 ohm 21 = imp. BF (10 mH)
R4 = 120 ohm 22 = imp. BF (10 mH)
R5 = 47 ohm S1 = comm. multiplo (2 vie - 2 posiz.)

424
SCA TO LA DI
ALLU M IN IO
EN TR . SIN ISTRA EN TR . DESTR A

Fig. 2 - Il cablaggio dell'unità di controllo per cuffia stereo si realizza dentro un


contenitore metallico, che ha funzioni di elemento conduttore della linea di massa
e di schermo elettromagnetico. Sulla parte superiore del contenitore sono dispo-
nibili tutti gli elementi di comando e di controllo del dispositivo.

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425
ENTR. EN TR.
SINISTRA DESTRA

CUFFIA

@
2

BtLRN.
6o
Fig. 3 - La parte superiore del
contenitore metallico funge da
pannello di comando dell'intero
circuito dell'unità di controllo per
cuffia stereofonica. Quello in al-
to, in posizione centrale, è il qua-
drante di uno strumentino a for-
ma rettangolare, di tipo ad indice
LIVELLO LIVELLO e a zero centrale.
SINISTRA DESTRA

UNA RETE PASSIVA PERCORSO DEI SEGNALI

Il progetto dell'unità di controllo per cuffia stereo, Esaminando attentamente il circuito di figura 1,
riportato in figura 1, è costituito da una rete pu- si nota che il segnale proveniente dall'amplifica-
ramente passiva, priva di qualsiasi elemento attivo tore di bassa frequenza ed applicato all'entrata
come, ad esempio, transistor, integrati o altri se- dell'unità di controllo, viene « misurato » dal dio-
miconduttori. Il circuito, oltre che i controlli ne- do al germanio D2, per il canale destro, e dal con-
cessari all'utente, che sono quelli di volume e bi- densatore elettrolitico C2 collegato in parallelo con
lanciamento, incorpora anche un sistema di pilo- la resistenza R3. Analoga osservazione si estende
taggio di uno strumentino ad indice e a zero cen- al diodo al germanio DI, all'elettrolitico Cl e alla
trale, che indica il bilanciamento di livello tra i resistenza R2 per il canale sinistro.
due canali. Sui terminali delle due resistenze R2-R3, quindi,
Un doppio deviatore (SI), più precisamente un è presente una tensione continua di valore propor-
commutatore multiplo a due vie - due posizioni, zionale al livello d'uscita del segnale audio. Colle-
consente il passaggio diretto del segnale, presente gando dunque con uno strumentino di misura i
sui terminali della resistenza R I, al potenziometro terminali attivi delle resistenze R2-R3, si realizza
regolatore di volume R6. Ciò vale ovviamente per un efficace controllo di bilanciamento che indica
uno dei due canali di ascolto, dato che per l'altro con grande precisione ogni minimo squilibrio tra
canale intervengono la resistenza R4 e il potenzio- i due canali. Ma c'è di più. Infatti, regolando il
metro R9. Ricapitolando, sui terminali delle re- potenziometro R7 il rapporto potenziometrico con
sistenze RI-R4 sono rilevabili le tensioni che ca- le resistenze Rl-R4, è possibile bilanciare con
ratterizzano la presenza dei segnali provenienti dai precisione i due canali in modo che il livello d'u-
due canali dell'amplificatore; con i potenziometri scita in cuffia di questi rimanga bilanciato anche
R6-R9 si regolano, indipendentemente l'uno dal- quando varia il volume dell'amplificatore.
l'altro, i volumi sonori in uscita. Con il commutatore multiplo Sl posizionato in 2,

426
entrambi i segnali vengono miscelati, in una certa
misura, attraverso le reti composte dalle impeden-
ze di bassa frequenza Z1-Z2 e dal condensatore
NOVITN' ASSOLUTA
elettrolitico C3. In questo modo parte del segnale
del canale sinistro si trasferisce su quello destro,
e viceversa, dando luogo ad un effetto di miscela- La penna dell'elettronico dilettante
zione che provoca quella centratura audio normal-
mente assente nella riproduzione in cuffia.
Assieme alla rete di miscelazione, viene anche in-
serita una rete resistivo-capacitiva su ciascun ca-
nale, che non influenza in alcun modo la normale
riproduzione sonora, ma limita l'entità di even- L. 3.500
tuali disturbi subsonici, allo stesso modo del filtro
di « rumble » presente nell'amplificatore di bassa
frequenza. Queste due reti sono rappresentate, per
ciascuno dei due canali, dal gruppo R5-C4 e da
quello R8-C5.

MONTAGGIO DELL'UNITA'

Il piano di cablaggio dell'unità di controllo per


cuffia stereo è riportato in figura 2. E come si può
notare esso risulta completamente realizzato in un
contenitore metallico, che ha funzioni di schermo
elettromagnetico e di conduttore unico della linea CON QUESTA PENNA
di massa del circuito.
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si alla spesa dello strumentino di misura ad indice, CIRCUITI STAMPATI
potranno facilmente rinunciare a tale conforto tec-
nico senza influenzare minimamente, due diodi al
germanio D1-D2, i due condensatori elettrolitici Questa penna permette di preparare i circuiti stampati
con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo
C1-C2, le due resistenze R2-R3 e il microampe-
aspetto esteriore è • quello di una penna con punta
rometro µA. di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
Nello schema di figura 2 i ritorni di massa sono tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
stati contrassegnati con la lettera « m». Tutti di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
questi punti sono collegati fra loro tramite filo risce perfettamente al rame.
di rame nudo di un certo spessore.
In figura 3 presentiamo la parte superiore del con-
tenitore metallico del dispositivo, la quale funge NORME D'USO CARATTERISTICHE
da pannello dell'unità di controllo per cuffia ste- Tracciare it circuito su una La penna contiene un di-
reofonica. In esso infatti sono presenti tutti gli lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola
elementi di comando e di controllo, fatta eccezio- sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora-
ne per le prese di entrata destra e sinistra dei se- nella soluzione di attacco zioni quando non viene
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non· con-
gnali provenienti dai due canali dell'amplificatore lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
stereofonico. noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è comple-
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio-
Il commutatore multiplo SI è presente in alto, a quindi togliere l'Inchiostro stro, Per assicurare una
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta,
sinistra, di figura 3. In posizione centrale è visi- lastra del circuito è pron- la penna è munita di una
bile invece il quadrante rettangolare dello stru- ta per l'uso. punta di ricambio situata
nella parte terminale.
mentino di misura ad indice e a zero centrale. In
alto a destra è applicata la presa jack per cuffia
stereo. In basso di figura 3, da sinistra a destra,
nell'ordine, sono presenti le manopole relative al La PENNA PER CIRCUITI STAMPATI deve essere ri-
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oscilloscopio, anche a valvole, purché funzionante. FM della Amtron per L. 8.000 .
Tratto preferibilmente con provincia Venezia. LA GALA LUCIANO - Via Roma, 44 - 70023 GIOIA
BRAGATTO GIANNI - Telefono (0421) 80177. DEL COLLE (Bari) Tel. (080) 831011.

del lettore @ Piccolo mercato del lettore

432
VEND O filtro cross-over 45445 W max applicabili VENDO: Pony 27 MHz 23 canali 5 W nuovo; Philips
4 -è- 8 ohm a L. 20.000. Vendo, a prezzo da concordare stereo 4407; Proiettore Euming P 8 fonomatic =
mo-
gruppo UHF valvolare della Telefunken e amplificato- viola per 8 nuova; Bell & Howell = cinepresa 314
re finale per autoradio della Phllips mod. 22RN702/19. Beli &Howell = Cavalletto = titolatrice = incollatrice
Possibilità di permuta. = lente addizionale.
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BRESSANONE (Bolzano). lei. (079) 292839.

PER I VOSTRI INSERTI


I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

--- .

----- -- --- --

------- -- - --
-- ~--~

--- - - -

-~- -----
-----

I
Inserite il tagliar.do in una busta e spedite a:

ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica Vendite - Acquisti - Permute •
Via Zuretti, 52 - MILANO

433
MODALITA' DI Fra queste due forme di abbonamento
scegliete quella da voi
ABBONAMENTO ritenuta più interessante.

Abbonamento annuo semplice


(in regalo il corredo del principiante)
Per l'Italia . L. 16.000
Per l'Estero L. 21.000

Abbonamento annuo con saldatore elet-


trico Maneggevole e leggero, questo moderno
(in regalo il corredo del principiante) saldatore assorbe la potenza di 25 W alla
tensione alternata di 220 V. E' inserito in
Per l'Italia . L. 19.000 un kit contenente anche del filo-stagno,
Per l'Estero L. 25.000 una scatolina di pasta disossidante e un
appoggiasaldatore.

A tutti gli abbonati vecchi e nuovi, qualunque sia la forma di abbonamento


prescelta, inviamo in dono:

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE


PRONTUARI
CELI! ELETTRCNICC
DL.ET
TANTE

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9,j 3 iy

Con questo contenuto:


n. 2 boccole isolate a due colori
n. 2 spinotti-banana a due colori Il canone di abbonamento relativo alla
n. 2 morsetti-coccodrillo a due colori forma scelta deve essere inviato tramite
n. 1 cacciavite miniatura vaglia postale, assegno bancario
n. 1 ancoraggio a più contatti stagnati o circolare, oppure a mezzo c.c.p.
n. 1 basetta per montaggi sperimentali n. 916205 intestati e indirizzati a:
n. 1 originale contenitore pile per tensioni ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO
di 6 e 9 V Via Zuretti n. 52. S1 prega di scrivere
n. 1 presa polarizzata per pile a 9 V con la massima chiarezza, possibilmente
n. 1 spezzone filo multiplo e multicolore in stampatello, citando con grande
n. 1 matassina filo-stagno con anima disos- precisione: cognome, nome, indirizzo,
sidante forma di abbonamento e data di
n. 1 prontuario del dilettante decorrenza dello stesso.
LA POSTA DEL LETTURE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

Stabilizzazione insufficiente nei componenti, ma dopo aver montato uno zener


come quello prescritto mi sono accorto che la ten-
Prendendo spunto da un quesito rivoltavi da un sione uscente a 6 V risultava ottimamente stabi-
altro lettore e, ovviamente, dalla risposta da voi lizzata. Come si può dunque spiegare il mancato
data, confortata dalla pubblicazione di un sempli- funzionamento del dispositivo sul valore di ten-
ce progetto, ho voluto costruirmi un dispositivo sione di 10 V, vale a dire di soli 4 V in più ri-
riduttore di tensione. Più precisamente, mi sono spetto a quello con cui avete progettato il circuito?
impegnato a trasformare il circuito, presentato a
pagina 119 del fascicolo di febbraio di quest'anno
DE BIASI VITTORIO
Milano
in altro circuito in grado di trasformare la ten-
sione continua a 12 V, erogata dalla batteria del-
l'auto, in quella di 10 V. E a tale scopo mi sono I motivi dell'insuccesso da lei accusato sono cer-
servito di un diodo zener DZ da 11 V- 0,5 W, tamente più d'uno. Innanzitutto lo schema da noi
in sostituzione di quello da voi prescritto da pubblicato non si presta a stabilizzare valori di
7,5 V- 0,5 W. Il risultato purtroppo è stato de- tensioni continue molto prossimi a quello dell'ali-
ludente, perché la stabilizzazione della tensione mentatore (batteria a 12 V) Secondariamente,
uscente dall'emittore del transistor TR2 è apparsa i valori dei componenti dovevano essere cambiati.
subito insufficiente, anche dopo aver sostituito il Le consigliamo quindi di montare uno zener da
diodo zener con altro componente perfettamente 1 W e di sostituire Rl con una resistenza da 100
identico ma sicuramente funzionante, perché con- ohm, eliminando il transistor TRl ed utilizzando
trollato su apposito strumento provadiodi dallo per TR2 un transistor a maggior guadagno. per
stesso rivenditore di materiali elettronici. Ho volu- esempio il modello TIP31, o uno dei molti BD.
to poi assicurarmi sull'efficienza del circuito, sup- purché di tipo NPN. Il diodo zener andrà ovvia-
ponendo la presenza di un errore nel disegno o mente collegato sulla base di TR2.

435
Filtro antifruscio stra circuito fa uso di due integrati operazionali
di tipo µA741, che realizzano un filtro attivo con
Sto facendo una ricerca musicale su vecchi di- pendenza di ben 18 dB/ ottava, in grado di va-
schi a 78 giri che, notoriamente, sono affetti da riare la frequenza di taglio fra 6.000 e 15.000 Hz
notevole fruscìo di sottofondo. Dovendo effettuare tramite il potenziometro R2. L'alimentazione del
la trasposizione musicale dai dischi ai nastri, os- dispositivo è ovviamente di tipo duale (9 V+ 9 V).
sia trovandomi di fronte al problema di una re-
gistrazione che vorrei esente da rumorosità, vi COMPONENTI
scrivo per chiedervi la pubblicazione dello schema
di un filtro adatto a risolvere questo problema, Condensatori
cioè veramente efficace. Ovviamente non vorrei C1 = 2.200 pF
perdere nulla della qualità musicale, dato che C2 = 220 pF
ritengo che le registrazioni su dischi dispongano, Resistenze
proprio per loro natura, di una limitata banda di R1 = 47.000 ohm
frequenza. R2 = 25.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
TASSELLI GIANNI R3 = 47.000 ohm
Trento
Varie
IC1 .A741
Il circuito che pubblichiamo dovrebbe certamen- .A741
IC2
te garantire risultati notevolmente superiori a J1 imp. BF 50 mH
quelli dei comuni filtri SCRATCH montati sugli S1 commutatore (1 via - 2 posizioni)
amplificatori, i quali non sempre vanno ad inte- S2 doppio interruttore
ressare la presa d'uscita per registrazione. Il no- Alim. = 9Vcc+9 Vcc

KIT EP7M e
Con un solo kit potrete realizzare i se-
guenti sette dispositivi:

OSCILLATORE UJT
FOTOCOMANDO
TEMPORIZZATORE
LAMPEGGIATORE
TRIGGER
AMPLIFICATORE BF
---
RELE' SONORO
L. 16.500
Con questo kit, appositamente concepito per i principianti, si è voluto offrire
al lettore una semplice e concisa sequenza di lezioni di elettronica, attraverso
la realizzazione di sette dispositivi di notevole interesse teorico e pratico.

I sette progetti realizzabili con Il kit EPTM sono stati presentati e descritti nei fascicoli di novem-
bre - dicembre 1979 di Elettronica Pratica. Le richieste del kit, posto in vendita al prezzo di li-
re 16.500, debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno
bancario, assegno circolare o c.c.p. n. 46013207 intestato a STOCK RADIO - 20124 MILANO -
Va P. Castaldi, 20 (telef. 6891945).

436
J/ R2
6 6

ENTR
use
I 9V

i •
'
MODERNO RICEVITORE DR PRINCIPIANTE
CON INTEGRATO
PER ONDE MEDIE
PER MICROFONO
PER PICK UP

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 12. 750 (senza altoparlante)
L. 13.750 (con altoparlante)

CARATTERISTICHE:
Controllo sintonia: a condensatore variabile - Controllo volume: a potenziometro - t Entrata BF:
500 +50.000 ohm - 2' Entrata BF: 100.000+:1 megaohm - Alimentazione: 9 Vcc - Impedenza d'u-
scita: 8 ohm - Potenza d'uscita: 1 W circa.

Il kit contiene: 1 condensatore variabile ad aria - 1 potenziometro di volume con interruttore In-
corporato - 1 contenitore pile - 1 raccordatore collegamenti pile - 1 circuito stampa.to - 1 bobina
sintonia - 1 circuito integrato - 1 zoccolo porta integrato- 1 diodo al germanio - 1 commutatore
- 1 spezzone di filo flessibile - 10 pagliuzze capicorda- 3 condensatori elettrolitici- 3 resistenze
- 2 viti fissaggio variabile.

Tutti I componenti necessari per la realizzazione del moderno ricevitore del principiante sono con-
euv in una _cstl4 " "",P?"23"g?8" ·prona in due_ diverse versjont: » L 12.750. ·era alto-
lante e a L. 13.750 con alto] lante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente gli
importi a mezzo vaglia postale, assegno bancario, assegno circolare o c.c.p. 46013207 intestato a
STOCK RADIO - 20124 MILANO - Va P. Castaldi, 20 (Tele. 6891945)
Preamplificatore per autoradio piamento con il ricevitore radio. Voi cosa ne dite?
PEGORARO LUIGI
Tempo fa ho montato sulla mia autovettura un Padova
autoradio dotata delle gamme delle onde medie
e della modulazione di frequenza. Con l'antenna L'aggiunta di un amplificatore ausiliario può cer-
da me installata, di tipo a grondaia, ossia molto tamente apportare dei miglioramenti al funziona-
semplice ed economica, non ho purtroppo rag- mento dell'autoradio. Comunque, per raggiungere
una larghezza di banda tale da amplificare indif-
giunto risultati soddisfacenti. La sensibilità, infat-
ferentemente le onde medie e la gamma della mo-
ti, si è rivelata inferiore alle mie aspettative. Mi dulazione di,frequenza, non conviene salire troppo
è stato detto che avrei ottenuto risultati decisa- con il guadagno, onde evitare fenomeni di insta-
mente più brillanti se avessi montato un'antenna bilità. Il progetto che pubblichiamo è di sempli-
amplificata. Ma io penso che tutto migliorerebbe cissima realizzazione e non richiede alcun inter-
se montassi un amplificatore d'antenna in accop- vento di messa a punto.

JI Il R6

R1s R2z TR2 li

l
e~ Il h ii'P~ G Il c4 IIc5

r r
d» • + lit

Condensatori R3 = 10.000 ohm


c1 = 100 pF R4 = 1.000 ohm
C2 = 47.000 F R5 = 820 ohm
c3 = 10.000 pF R6 = 220 ohm
CA = 100.000 pF
es = 100.000 pF Varie
Resistenze TR1 = 2N2222
R1 = 27.000 ohm TR2 = 2N2222
R2 = 470 ohm J1 = imp. AF (10 mH)

Alimentatore d'antenna TV mia antenna. Purtroppo non dispongo dell'ali-


mentatore richiesto dal dispositivo, che deve ero-
Nello smontare alcune antenne deteriorate sono gare la tensione continua di 12 V. E non so nep-
riuscito a recuperare un preamplifìcatore a lar- pure come debba essere alimentato l'apparecchio,
ga banda per UHF, che vorrei utilizzare per la dato che in esso è presente una sola uscita per il

438
T1 r»
PRE SA ANI
AMPLIFIC

RETE

COMPONENTI Varie
R1 680 ohm
Condensatori
Cl = 1.000 pf (ceramico) J1 imp. AF (VK200)
C2 = 220 F - 50 VI (elettrolitico) D1 = diodo al silicio (1N4007)
C3 = 100 F - 16 VI (elettrolitico) DZ1 = diodo zener (12 V - 1W)
C4 = 1.000 pf (ceramico) T1 trasf. d'alimentaz. (220 V - 24 V - 5W)

KIT - BOOSTER BF
Una fonte di energia complementare in scatola di montaggio

L. 11.500
PER ELEVARE
LA POTENZA DELLE
RADIOLINE TASCABILI
DA 40 mW A 10 W!

Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-


to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

la scatola di montaggio costa L. 11.500. Per richiederla occorre inviare anticipatamente l'importo a
mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 citando chiaramente l'indicazione
+ BOOSTER BF • ed intestando a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Caataldl, 20 (Telef.
6891945), nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.

439
cavo coassiale. Potreste fornirmi qualche deluci- Oscillatore sinusoidale
dazione in merito ed eventualmente lo schema di Vorrei disporre di un segnale sinusoidale di una
un semplice alimentatore? certa consistenza, per esempio di 2 Vpp con fre-
RINALDI ANDREA quenza attorno ai 1.000 Hz, che mantenga abba-
Rimini stanza costanti la tensione e la frequenza in funzio-
ne delle variazioni di carico e della tensione di ali-
Presumendo che il preamplificatore da lei recupe- mentazione. Avete sottomano un circuito di tal
rato sia del tipo di quelli per alimentazione di genere, facilmente realizzabile?
antenne da balcone, possiamo assicurarle che la- BAGNARA LAMBERTO
limentazione e il segnale debbono essere convo- Ancona
gliati lungo lo stesso cavo coassiale. Il segnale TV
Quello che le pro poniamo di realizzare è un oscil-
e la tensione di alimentazione debbono essere co-
latore a ponte di Wien, che sfrutta un termisto-
munque disaccoppiati tramite reti induttivo-ca-
re (R4) nel circuito di controreazione negativa
pacitive, sia nel preamplificatore d'antenna TV,
allo scopo di ottenere la necessaria stabilizzazione
sia nell'alimentatore. Il progetto qui riportato,
della tensione alternata d'uscita. Il circuito for-
che è di semplice realizzazione pratica, blocca il se- nsce una tensione picco-picco di 3 V circa e
gnale di alta frequenza per mezzo dell'induttan- lavora con carichi d'uscita d'impedenza superiore
za J 1, la quale offre via libera al passaggio della ai 200 ohm. Variazioni di tensione fra 6 V e 12V
corrente continua di alimentazione. Il segnale di provocano variazioni di livello d'uscita e della fre-
alta frequenza attraversa il condensatore C4 e quenza inferiori allo 0,1%. L'unico svantaggio
raggiunge direttamente il televisore o, nel caso in apportato dal termistore R4 risiede nel tempo di
cui questo esista, il demiscelatore TV. Il circuito stabilizzazione, che risulta abbastanza lungo se
qui riportato eroga la tensione continua di 12V paragonato agli attuali e normali « tempi elet-
con una corrente massima di 15 mA circa. tronici ».

UL TRAPREAMPLIFICATORE
con circuito integrato

ln scatola di montaggio
L 6.000
CARATTERISTICHE
Amplificazione elevatissima
Un semplice sistema per elevare Ingresso inverting
notevolmente il segnale provenien- Elevate Impedenze d'ingresso
te da un normale microfono Ampia banda passante

Utile ai dilettanti, agli hobbysti, ai CB e a tutti coloro che fanno uso di un mi-
crofono per amplificazione o trasmissione

La scatola di montagg io dell'ULTRAPREAMPLIFICATORE costa L. 6.000 (spese di spedizione com-


prese). Per richiederla occorre inviare anticipatamente l'mporto a mezzo vaglia postale, assegno
bancario o c.c.p. n. 46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Va P. Castaldi, 20
(Tele. 6891945).

440
COMPONENTI
R2
Condensatori
C1 =100.000 pF
C2 = 50.000 pF
C3 = 50.000 pF
C4 = 100.000 pF
es = 100.000 pF
Resistenze
R1 = 10.000 ohm 9V
R2 = 10.000 ohm 6 use.
y-
R3 = 470 ohm
R4 = 1.000 ohm (termistore) Cl PI c2

Varie
IC1 = µA741
S1 = interrutt.
Alim. = 9Vcc

Filtro antidisturbo I rimedi possono essere di due tipi. Si può disac-


coppiare molto bene l'alimentazione del contatore
Ho costruito un contatore digitale con circuiti in- collegando, in prossimità di ciascun integrato, tra
tegrati TTL, ma non sono mai riuscito a far fun- la linea positiva dell'alimentazione e quella di
zionare correttamente questo dispositivo. Ogni massa, un condensatore ceramico da 10.000 pF -
volta che si accende una luce, o si collega alla 25 VI. Ma si può anche inserire, in serie al cavo
rete un elettrodomestico, si manifestano dei falsi di alimentazione a 220 V, un filtro soppressore
conteggi, dovuti presumibilmente a disturbi cap- di disturbi, come quello di cui riportiamo lo sche-
tati attraverso la rete-luce. Non mi è possibile ma. Le facciamo notare che il punto comune di
d'altra parte servirmi di una pila, dato il notevo- incontro dei quattro condensatori dovrà essere
le assorbimento di corrente, che è superiore a 1 A colle gato con il telaio metallico del contenitore
e, soprattutto, a causa della presenza di visualiz- dello strumento che, a sua volta, andrà collegato
zatori tipo NIXIE alimentati a 180 V. Potete sug- a terra attraverso il cavo di alimentazione o al-
gerirmi un sistema di intervento sul contatore, tro tipo di collegamento. Le induttanze L1-L2
in modo da farlo funzionare con maggiore affida- dovranno essere da lei direttamente costruite av-
bilità? volgendo 30 spire di filo di rame smaltato, del
MINUCCI ALDO diametro di l mm; su bastoncini di ferrite o, me-
Roma glio, su nuclei toroidali.

L7

i.-
COMPONENTI

C1
c2
C3
C4
L1
=
=
=
=
=
10.000 pF
10.000 pF
10.000 pF
10.000 pF
imp. BF
RETE
Il

Il :± r C4
2 ALL'ALI DEL
R/CE TRASMETI

L2 = imp. BF 2

441
Preamplificatore-Mixer a 3 canali ta n modo da adattare i segnali miscelati ali' en-
trata dell'amplifuwazione di potenza in suo pos-
Sono alla ricerca del progetto di un miscelatore sesso.
audio appositamente concepito per accettare, in
entrata, tre segnali separati al livello di 50 m V COMPONENTI
circa, provenienti da tre distinti strumenti musi-
cali. L'apparecchio dovrebbe poter regolare se- Condensatori
paratamente il volume dei tre segnali, amplifi-
C1 = 22 F 16 VI (elettrolitico)
C2 = 220 F 16 VI (elettrolitico)
carli ed inviarli, dopo opportuna miscelazione, C3 = 22 F 16 VI (elettrolitico)
all'entrata di un amplificatore di potenza. Po- C4 = 47 F 16 VI (elettrolitico)
treste pubblicare lo schema di un tale apparato,
purché di facile realizzazione pratica per un prin- Resistenze
cipiante quale io sono? R1 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
R2 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
MAGAGNOLI MAURO R3 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
Bologna R4 = 47.000 ohm
R5 = 47.000 ohm
Ben volentieri pubblichiamo il progetto da lei ri- R6 = 47.000 ohm
chiesto, anche perché esso è atteso da molti altri R7 = 18.000 ohm
lettori. Il circuito risponde perfettamente alle sue R8 - 22.000 ohm
esigenze ed è quindi in grado di miscelare tre se- R9 - 15.000 ohm
gnali diversi variandone separatamente il volume. R10 = 1.000 ohm
R11 = 22.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
Con il potenziometro Rl 1 lei potrà regolare ma- R12 = 1.000 ohm
nualmente il guadagno globale del preamplifica- R13 = 3.300 ohm
tore-miscelatore. La regolazione dovrà essere fat- R14 = 2.200 ohm

IL RICEVITORE CB
in scatola di montaggio
a L. 14.500
Tutti gli appassionati della Citi-
zen's Band troveranno in questo
kit l'occasione per realizzare,
molto economicamente, uno stu-
pendo ricevitore superreattivo,
ampiamente collaudato, di conce-
zione moderna, estremamente
sensibile e potente.

Caratteristiche elettriche

Sistema di ricezione: in superreazione - Banda di ricezione: 26-;.-28 MHz - Tipo di sintonia: a va-
ricap - Alimentazione: 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con volume max.
in assenza di segnale radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo)
Potenza in AP: 1,5 W

La scatola di montaggio del RICEVITORE CB contiene tutti gli elementi illustrati in figura, fatta ecce-
rione per l'altoparlante. Il kit è corredato anche del fascicolo di ottobre '76 in cui è presentato l'ar-
ticolo relativo alla descrizione e al montaggio dell'apparecchio. Le richieste debbono essere fatte in-
viando anticipatamente l'importo di L. 14.500 a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n.
46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20 (Telef. n. 6891945).

442
Varie
TR1 = BC238
TR2 = BC230
S1 = interrutt. ------------•
I I
Alim. = 9Vcc I I

I
R1
+

E I
I

r
51
I
I
TR1 I

:
+ +
+ . ii e
issi {c [

EJ

p7 e e. «

EJ

I I
I___ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ I

REGOLATORE DI POTENZA
IN SCATOLA
Con questo dispositivo è possibile DI MONTAGGIO
controllare:

1 - La luminosità delle lampade e dei L 10.500


lampadari, abbassando o aumen-
tando, a piacere, la luce artificiale.

2 - La velocità di piccoli motori elet-


trici.

3 - La temperatura di un saldatore.

4 - La quantità di calore erogata da


un forno, da un fornello elettrico
Piotenza elettrica controllabile:
o da un ferro da stiro.
700 W (circa)

La scatola di montaggio del REGOLATORE DI POTENZA costa L. 10.500. Par richiederla oc:c:orre
lnvl■re anticipatamente l'Importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. '18013207 ci-
tando chiaramente Il tipo di kit desiderato e intestando a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via
P. Caataldl, 20 (Tel. 6891945). Nel prezzo aono compreae le spese di spedizione.

443
Alimentatore duale: ± 5 V - mA transistor TRl - TR2 in veste di elementi ampli-
ficatori, in grado di fornire correnti d'uscita sino
E' mia intenzione realizzare un progetto in cui a 100 mA circa.
verrà montato un circuito integrato MOS. Tale
dispositivo richiede due tensioni stabilizzate per COMPONENTI
l'alimentazione, rispettivamente di +5 e -5 V,
con un assorbimento di corrente di 50 mA circa. Condensatori
Non volendo utilizzare le pile a secco, vi sarei gra- C1 =1.000 F 16 VI (elettrolitico)
to se pubblicaste il progetto di un semplice alimen- C2 =1.000 F - 16 VI (elettrolitico)
tatore da rete-luce, in grado di fornirmi le sud- C3 = 100 F - 10 VI (elettrolitico)
dette tensioni, possibilmente stabilizzate entro il
C4 = 100 F - 10 VI (elettrolitico)

± 5%. Resistenze
SANIPOLI GOFFREDO R1 = 330 ohm
R2 = 330 ohm
Foggia
Varie
L'alimentatore duale, di cui pubblichiamo lo sche- TR1 = 2N1711
ma, è in grado di fornire le tensioni di +5 e -5 V TR2 2N2905
valutate rispetto a massa. Con esse lei potrà ali- T trasf. d'alim. (220 V- 9+9V-5 W)
P1 = ponte raddrizz.
mentare il dispositivo in cui monterà l'integrato
MOS. Il nostro progetto risulta stabilizzato per
S1 = interrutt.
D1 diodo zener (5,6 V - 1 W)
mezzo dei due diodi zener D1-D2 ed utilizza i due D2 diodo zener (5,6 V - 1 W)

RICEVITORE PER ONDE CORTE


IN SCATOLA DI MONTAGGIO

L. 11.700
ESTENSIONE DI GAMMA: 6 MHz + 18 MHz
RICEZIONE IN MODULAZIONE D'AMPIEZZA
SENSIBILITA': 10 uV + 15 V

IL KIT CONTIENE: N. 7 condensatori ceramici- N 10 resistenze - N 1 conden-


satore elettrolitico - N. 1 condensatore variabile ad aria - N. 3 transistor - N. 1
circuito stampato - N. 1 potenziometro - N. 1 supporto bobine con due avvolgi-
menti e due nuclei- N. 6 ancoraggi-capicorda - N. 1 spezzone filo flessibile.
Nel kit non sono contenuti: la cuffia necessaria per l'ascolto, gli elementi per la
composizione dei circuiti di antenna e di terra e la pila di alimentazione.

444
TR1

+
c2

TR2

TRASMETTITORE DI POTENZA
In scatola di montaggio a L. 11.800
CARATTERISTICHE
Potenza di emissione: 20 mW 120 mW
Alimentazione: 9 + 13,5 Vcc
Tipo di emissione: FM
Freq. di lav. regolabile: 88 MHz + 106 MHz

■ l
Il kit del microtrasmettitore contiene:
n. 5 condensatori - n. 1 compensatore -
n. 6 resistenze - n. 1 trimmer - n. 1 tran-
sistor - n. 1 circuito integrato - n, 1 im-
pedenza VHF - n. 1 interruttore a slitta -
n. 1 microfono piezoelettrico- n. 1 cir-
cuito stampato- n. 1 dissipatore a rag-
gera.

445
L'integrato A 709 altri modelli. Ma tutto è risultato inutile. Siete
in grado di fornirmi qualche valido suggerimen-
Ho realizzato un progetto impiegante un integra- to in proposito?
to µA709 ma, nonostante tutti gli sforzi da me DELL'ORA LUIGI
profusi, non riesco ad ottenere alcun risultato Trieste
positivo. Allo stato attuale delle cose, dopo es-
sermi adoperato in tutti i modi possibili, mi so- Possiamo supporre che lei abbia utilizzato un in-
no convinto dell'esattezza dei collegamenti che tegrato µA709 in contenitore Dual in Line, men-
sono molto pochi, mentre debbo dire di essere tre quello simboleggiato nel suo progetto è di
incerto per quel che riguarda i terminali 9 - 10 - tipo in contenitore metallico. A conforto di que-
11-12- 13- 14, che non appaiono nello schema sta tesi riproduciamo gli schemi dei due tipi di
a mia disposizione e che ho quindi lasciati li- integrati, quello metallico e quello plastico. La
beri. Per una maggiore convinzione, ho provve- corrispondenza fra i piedini dei due componenti
duto anche a sostituire più volte l'integrato con risulta evidenziata nella tabella.

OROLOGIO DIGITALE
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Di facile e immediata applicazione, que-
sto modulo per orologio può essere mon-
tato su tutte le autovetture, ma può
risultare assai utile anche ai CB, agli
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pleto di maschera frontale, viti di fissag-
gio, fili conduttori e fusibile incorporato
in uno di questi.

CARATTERISTICHE Alimentazione· 12 Vcc


Corrente a display spento 10mA
Corrente a display acceso 100 mA

) Dimensioni esterne
Dimensioni foratura d'incasso
134 x 50 x 35 mm
114x44mm

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446
Piedini VISTI DA SOPRA
Piedini
nel
modello nel Nome del segnale
modello RIF RIF
Dual
in Une Metallico
ti 7
2
1
13

3 1 Compensazione 3 72
4 2 Ingresso invertente

3± '
- Il
5 3 Ingresso non invertente +. 5 70
6 4 Alimentazione negativa 9
6
9 5 Compensazione
10 6 Uscita L 7 8
11 7 Alimentazione positiva
12 8 Compensazione 1JA709 L1A709
(METALLICO) (PLASTICO )
Piedini non utilizzati: 1-2-7-8-13-14

AMPLIRCATORE EP7W Potenza effettiva: 5W


Potenza di picco: 7W

In scatola di montaggio a L. 12.000


FUNZIONA:
In auto con batteria a 12 Vcc
In versione stereo
Con regolazione di toni alti e bassi
Con due ingressi (alta e bassa sensibilità)

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1 alimentatore L. 36.000
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l'amplificatore EP7W) 2 amplificatori)

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go del dispositivo, perché la massima corrente d'u-
scita viene limitata automaticamente in modo da pro-
teggere l'alimentatore da eventuali cortocircuiti.

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Tensione d'uscita (a vuoto): regolabile fra 5,8 e
14,6 Vcc

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5,7 e 14,5 Vcc
Stabilizzazione: - I 00 mV
Corrente di picco: 3 A
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2,2 A (entro - 100 mV)
Corrente di cortocircuito: 150 mA

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- n. 3 Condensatori elettrolitici I I I I
- n. 3 Condensatori normali 3
- 09%°

''• l3
- n. 3 Transistor
- n. 1 Diodo zener -5 t I ! t ....
- n. 1 Raddrizzatore
c
- n. 1 Dissipatore termico (con 4 viti, 4 dadi, 3 rondelle
e 1 paglietta)
+aa

-
8 $N "i I•
-
-
n. 1 Circuito stampato
n. 1 Bustina grasso di silicone
..:. --
I
., I

"
- n. 1 Squadretta metallica (4 viti e 4 dadi) -~-
- n. 1 Voltmetro (con due resistenze presaldate) g

- n. 1 Cordone di alimentazione (gommino-passante)


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- n. 1 Lampada-spia (graffetta fissaggio)
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- n. 1 Manopola per potenziometro
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- n. 1 Trasformatore di alimentazione (2 viti, 2 dadi, 2
rondelle)
- n. Contenitore in ferro verniciato a fuoco (2 viti au-
tofilettanti)
- n. 1 Pannello frontale serigrafato .
- n. 7 Spezzoni di filo (colori diversi)
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sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
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cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
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contrato nell'elettronica dilettantistica un motivo nuovo
/ fii
di vita sociale. E nel rientrare abbiamo trovato una gran-
k.-
[<,

), TESTER ANALIZZATORE - mod. ALFA


de quantità di lettere, cartoline, segnalazioni ed avvisi in
', I"'\ K"è
u)<ity°/
;/,
'-'..~:~:• • ·r;:c.~
:J ··;;_
,[ (sensibilità 20.000 ohm/volt)
attesa di risposta. Ai quali già cominciamo a dare rispo-
sta, per far rientrare nella normalità ogni tipo di rapporto
l -"- ---~-- ~"'"'"' ''·" • '>
dc _;.- i
NOVITA' con il lettore, con la certezza che, molto presto, avremo
ASSOLUTA! soddisfatto gli appelli, le proposte e le richieste di tutti.
Questo generatore, data la sua larga banda di frequen-
za consente con molta facilità l'allineamento di tutte Questo tester
Tuttavia, per condurre a buon fine questo particolare su-
le apparecchiature operanti in onde medie, onde lun- analizzatore è perlavoro del dopovacanze, sia pure con forze nuove e
ghe, onde corte, ed in tutta la gamma di VHF. I qua-
drante delle frequenze è di grandi dimensioni èhe con-
interamente protetto rinnovate, dobbiamo agire in un clima esente da tensioni
sente una facile lettura. da qualsiasi ed ulteriori sovraccarichi di lavoro. Mentre, assai spesso,
Dimensioni: 250x170x90 mm errore di manovra durante il nostro impegno quotidiano, dobbiamo scon-
o di misura,
che non provoca
trarci con il più tenacemente avverso nemico del servi-
alcun danno al zio informazioni: il telefono. Ossia quell'apparecchio così
CARATTERISTICHE TECNICHE
Circuito interno. prezioso se usato con discernimento, ma petulante ed in-
Tensioni continue : 100 mV - 2 V - 5 V - 50 V - 200 V - 1.000 V
vadente nella maggioranza dei casi. Perché sono poche le
Tensioni alternate
Correnti continue
: 1 O V - 25 V - 250 V - 1.000 V
: 50 A -0,5mA - 10mA - 50 mA - 1A
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Volt output diato e realizzato per i principianti.
: 10Vca - 25 Vca - 250 Vca - 1.000 Vca rapido ed immediato contatto verbale. Sono molte invece
Decibel : 22 dB - 30 dB - 50 dB - 62 dB La protezione totale dalle errate inserzioni è ottenuta me- quelle che si risolvono in un nulla di fatto, non lasciando
Capacità : da O a 50 F- da O a 500 F diante uno scaricatore a gas e due fusibili.
all'interlocutore il tempo necessario per dare risposte me-
CARATTERISTICHE GENERALI ditate ai quesiti proposti. I quali, a volte, si rivelano assai
Assoluta protezione dalle errate manovre dell'operatore. - Scala a specchio, sviluppo scala mm. 95.- Garanzia di fun-
zionamento elettrico anche in condizioni ambientali non favorevoli. - Galvanometro a nucleo magnetico schermato con- complessi e richiederebbero la consultazione di numero-
tro i campi magnetici esterni. - Sospensioni antiurto. - Robustezza e insensibilità del galvanometro agli urti e al tra- si prontuari e tabellari che, ovviamente, per telefono non
sporto. - Misura balistica con alimentazione a mezzo batteria interna.
si può fare. Il caso più tipico dell'inutilità della telefonata
rimane comunque quello di ottenere da noi conferma del-
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dioricevitori, amplificatori, fonovaligie, autoradio, televisori.
tola di montaggio od altro materiale, quando la richiesta,
fatta pochi giorni prima, non ci può essere stata recapita-
+ ,,,,,
T NA Aoc+R8
;""
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che nessun rapporto commerciale può essere risolto con
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sua elevata impedenza d'ingresso, che consente deriva dalla caratteristica di questo componente
di non « caricare » 'il quarzo pilota, facendolo che consiste in un restringimento del canale, cioè
lavorare in condizioni di impiego ottimale. della barretta di silicio, che fa capo al DRAIN
e alla SOURCE, quando il componente viene sot-
toposto all'azione del campo elettrico generato
TRANSISTOR AD EFFETTO DI CAMPO da una opportuna tensione applicata tra GA TE
e SOURCE.
Prima di iniziare l'esame del progetto dell'oscil- Quando la tensione di GATE è relativamente
latore variabile, quindi, riserviamo alcune righe poco negativa (facciamo riferimento ad un FET
Tutti i nostri lettori sanno che la sicurezza della un cristallo di quarzo per gli 8 MHz, dopo op- alla didattica relativa a questo importante tran-
stabilità di frequenza, nei collegamenti radio, è a canale N), rispetto alla SOURCE, il campo
portuni interventi di natura capacitiva sul circui- sistor che non tutti i principianti ancora cono-
garantita dall'uso di oscillatori pilotati con cri- elettrico, che interessa la giunzione, è debole e
to oscillante in cui esso è montato, può oscillare scono.
stalli di quarzo. Soltanto con i quarzi, infatti, si nel componente si genera una piccola zona di
su una frequenza spostata di 10+ 15 KHz ri- Il transistor FET è un componente realizzato con
raggiunge economicamente la stabilità richiesta svuotamento, nella quale non sono presenti ca-
spetto alla fondamentale, pur conservando tutti una barretta semiconduttrice di silicio, nella cui
dalle norme internazionali. riche in grado di trasportare corrente, così come
i requisiti della stabilità tipica del componente. zona intermedia viene ricavata una giunzione
Il vantaggio della stabilità di frequenza, tuttavia, accade in tutti i diodi a giunzione. La resistenza,
P- N (figura 1). che la corrente incontra nel passaggio fra DRAIN
comporta lo svantaggio di non poter variare in Esistono due tipi di transistor FET: quelli a ca-
alcun modo la frequenza di oscillazione, quando e SOURCE, è bassa, in quanto esiste un'ampia
USO DEL CONDENSATORE VARIABILE nale N e quelli a canale P (figura 2).
ve ne sia bisogno, se non con la sostituzione del zona, assimilabile ad un canale, per il normale
[ primi, come i transistor NPN, vengono general- flusso.
quarzo pilota. Eppure, quando si lavora su gam- Il progetto presentato e descritto in questo arti- mente utilizzati in circuito con negativo a mas- Al contrario se la tensione di G A TE è molto
me normalmente affollate, lo spostamento di colo è un oscillatore variabile a cristallo (VXO), sa, cioè in circuiti in cui l'elettrodo di DRAIN negativa, la' zona di svuotamento si restringe con-
qualche migliaio di hertz potrebbe agevolare un nel quale la frequenza di oscillazione viene re- viene alimentato con una tensione positiva ri- siderevolmente, cioè si restringe il canale con il
collegamento importante e difficile. golata in una gamma di 10 + 15 KHz circa, in- spetto alla SOURCE.
Lo spostamento della frequenza nominale di risultato che la corrente incontra una notevole
torno alla fondamentale, tramite un condensatore I secondi, come i transistor PNP, vengono utiliz-
oscillazione di un cristallo di quarzo non è, per resistenza al suo passaggio. Aumentando ancora
variabile ad aria associato ad uno stadio oscilla- zati nei circuiti con positivo a massa. Nei FET a
la verità, una cosa del tutto impossibile. Perché, il valore della tensione, si raggiunge un punto in
tore controllato a quarzo. canale P, dunque, il DRAIN deve essere sempre
intervenendo sui valori delle capacità collegate cui il canale risulta totalmente ostruito e non si
L'elemento attivo principale del circuito, quello negativo rispetto alla SOURCE.
in serie e in parallelo con il quarzo, si altera, che sovraintende alle funzioni di oscillatore, è ha alcun passaggio di corrente. Questa tensione
Il nome FET proviene dall'espressione anglosas- è nota sotto il nome di « tensione di pinch off ».
anche se di poco, la frequenza di oscillazione rappresentato dà un transistor FET, che è stato sone Field Effect Transistor, che significa tran- Da quanto finora detto appare chiaro che il mec-
nella misura dello 0,1 : 0,2%. Per esempio, preferito ad altri tipi di componenti attivi per la sistor ad effetto di campo. Tale denominazione canismo della conduzione del transistor ad ef-
516
517
Questo dispositivo, opportunamente accoppiato con un DRAIN
(N) Fig. 1 - Il primo componente attivo, montato nel pro-
ricevitore radio, trasmettitore o ricetrasmettitore a frequenza getto dell'oscillatore variabile al quarzo, è rappresen-
tato da un transistor FET, che è composto da una
fissa di lavoro, pilotati a quarzo, consente di allargare la gamma GATE
SUPPORTO barretta di materiale semiconduttore (zona a linee
(P) () tratteggiate); su un lato di questa è presente un sup-
di oscillazione del cristallo con spostamenti, regolati porto per il fissaggio meccanico del componente al-
l'involucro esterno; dall'altra parte si nota una porta
manualmente, di qualche migliaio di hertz, permettendo così di (P), ossia il GATE, attraverso Il quale entra il segnale
SOURCE
da trattare.
stabilire, in molte occasioni, collegamenti di notevole
importanza che, altrimenti, risulterebbero impossibili.

4, che prevede l'uso di un circuito stampato. LA BOBINA L1


Trattandosi di un circuito che lavora in alta fre-
quenza, è necessario eseguire collegamenti molto La bobina L1, come abbiamo ripetutamente det-
fetto di campo risulta legato principalmente alle variabile ad aria C 1, il quale provoca con le sue corti e saldature a regola d'arte. deve essere di rame smaltato, del diametro di
variazioni di tensione sull'elettrodo di GATE ri- variazioni capacitive, imposte dall'operatore, del- 0,4 mm. Il solenoide, ossia l'avvolgimento,
Sull'estrema sinistra della basetta rettangolare è
spetto alla SOURCE. E' quindi importante co- le corrispondenti variazioni nelle capacità equi- to, è il componente più critico del VXO. Essa
montato il condensatore variabile C 1, che è do-
noscere il modo di poter variare a piacere la ten- valenti del cristallo di quarzo, facendo slittare dovrà quindi essere realizzata con la massima
tato di due sezioni, una maggiore e una minore.
sione inserendo certi elementi nel circuito, cioè lievemente il valore della frequenza di oscilla- attenzione. Il supporto, di materiale isolante de-
polarizzando opportunamente il transistor per zione. Questo condensatore variabile, di tipo ad aria,
potrà essere recuperato da un vecchio ricevitore ve avere un diametro esterno di 1 cm e deve es-
portarlo sul punto di lavoro desiderato. L'elemento più critico del circuito dell'oscillatore sere munito di nucleo di ferrite interno regola-
è rappresentato dalla bobina L1, che non fa parte radio di tipo supereterodina ad onde medie. In
bile.
di un circuito oscillante, ma costituisce un ele- ogni caso qualsiasi variabile con sezioni di 250
Il filo, necessario per comporre l'avvolgimento,
mento di compensazione che dovrà essere rego- pF + 100 pF circa potrà andar bene per la rea- deve essere di rame smaltato, del diametro <li
PROGETTO DEL V X O
lato in modo che la tensione d'uscita del VXO lizzazione del VXO, non essendo il componente
0,4 mm. Il solenoide, ossia l'avvolgimento,
rimanga costante in tutto l'arco di variazione ca- un elemento critico nella misura in cui invece deve apparire con spire compatte. Il numero di
Esaurita l'esposizione teorica sul transistor ad lo è la bobina Ll. Si tenga conto quindi che,
effetto di campo, riprendiamo il filo conduttore pacitiva del condensatore Cl. queste poi non è fisso, ma dipende dalla frequen-
L'oscillatore pilotato dal quarzo è di tipo aperio- montando condensatori variabili con sezioni di za fondamentale di oscillazione del cristallo di
del tema trattato in queste pagine, esaminando il
progetto dell'oscillatore variabile, pilotato a quar- dico, non essendo previsto alcun circuito accor- capacità diverse da quelle prima citate, il funzio- quarzo. E a tale proposito invitiamo il lettore a
zo, rappresentato in figura 3. dato; il carico del transistor TRl, infatti, è co- namento del dispositivo sarà ugualmente cor- consultare l'apposita tabella nella quale sono
stituito da una impedenza di alta frequenza (Jl) retto. appunto elencati i numeri di spire necessarie per
Come si può notare, il circuito del VXO utilizza
due componenti attivi: il transistor ad effetto di e non da un circuito induttivo-capacitivo. Per il cristallo di quarzo (XT AL) consigliamo comporre la bobina L 1 in relazione con il tipo
campo TR 1, sul quale ci siamo intrattenuti a l'uso di uno zoccoletto portaquarzo, che consen- di cristallo di quarzo adottato, ossia in corri-
lungo e che controlla la risonanza del cristallo te la rimozione e la sostituzione rapida del com- spondenza della frequenza di oscillazione di
di quarzo XT AL e il transistor bipolare al silicio CIRCUITO SEPARATORE ponente. questo.
TR2, che è di tipo NPN. Questo secondo transi-
stor funge da buffer-separatore ed amplifica con- Lo stadiò buffer, pilotato dal transistor TR2, è
temporaneamente il segnale generato dal transi- di tipo assolutamente tradizionale. Si tratta in
stor TRl sino ad un valore di 2,5 Vpp circa. pratica di un normale amplificatore, pilotato a
Esso serve ad isolare l'oscillatore dal carico, evi- transistor montato nella classica configurazione
tando che il segnale venga soffocato da una bassa con emittore a massa. L'accoppiamento con lo
impedenza degli stadi amplificatori. Ma vediamo
un po' più da vicino queste due parti del VXO
pilotate da questi due transistor (TR1-TR2).
stadio oscillatore è in alternata, tramite il con-
densatore C3. Anche lo stadio d'uscita è accop-
piato in alternata tramite il condensatore C6 sui
terminali 1-2 del circuito.
GAl" o DRAIN

/ sovcEe
Fig. 2 - Nella tecnologia applicata dei semi-
conduttori si conoscono due tipi di transistor
ad effetto di campo: quello a canale N (sim-
bolo a sinistra) e quello a canale P (simbolo
a destra). I transistor FET a canale, N vengono
montati nei circuiti con linea di alimentazione
negativa a massa. Nei modelli a canale P il
CIRCUITO OSCILLATORE DRAIN deve essere sempre negativo rispetto
PIANO COSTRUTTIVO CANALE 'N' CANALE 'P' alla SOURCE.
Il circuito oscillatore è chiaramente quello sulla
sinistra dello schema di figura 3. In esso, il quar- La realizzazione del VXO si effettua riprodu-
zo (XTAL) rimane schuntato dal condensatore cendo integralmente lo schema pratico di figura
519
518
-T
J1 4

~
<6

R1> 5L1 Il
c3

le
T
G
l2-15V
e
·&@f$
R1 C2

7
► use

& #, ·'
C2

E
G. , [
OMissA
_V Il Il Il TR2 't%
I
R2 O/

•m
R3
R3>
= 4
@12-15v
R4
1 C5 J1

Fig. 3 - Come si può notare, nel progetto del VXO, qui raffigurato, sono utilizzati Fig. 4- La realizzazione pratica dell'oscillatore variabile al quarzo di cui riportiamo
due componenti attivi: il transistor ad effetto di campo TR1, che, controlla la riso- in questo disegno lo schema topografico, deve essere eseguita necessariamente
nanza del quarzo e il transistor bipolare al silicio TR2, che funge da buffer-separa- con il conforto di un circuito stampato, impresso su una basetta di bachelite. di
tore ed amplifica il segnale generato da TR1. Sui terminali contrassegnati, con i forma rettangolare. Soltanto con il ricorso a questo tipo di tecnica costruttiva si
numeri 1-2si collega una delle due estremità di uno spezzone di cavo coassiale potranno mantenere molto corti tutti i collegamenti dei componenti elettronici, cosi
schermato che, nell'estremità opposta, dovrà essere collegato con lo zoccolo del come chiesto dalla prassi di montaggio di tutti i dispositivi destinati a lavorare con
quarzo dell'apparato (ricetrasmettitore, trasmettitore o ricevitore) nel quale si vuol frequenze elevate. Il condensatore variabile Cl, che non è critico, è di tipo a due
rendere variabile la frequenza di lavoro. sezioni e può essere recuperato da un ricevitore supereterodina fuori uso.

COMPONENT SONDA AF cetrasmettitore. Per approdare a tale risultato,


occorre aprire l'apparato e togliere da esso il cri-
Una volta realizzato il circuito del VXO, trami- stallo di quarzo per inserirlo nello zoccoletto del
te la riproduzione pratica dello schema di figura VXO. In pratica ci si serve di uno spezzone di
Condensatori R3 = 220 ohm
4 e servendosi del circuito stampato le cui tracce cavo schermato, di tipo RG58 o equivalente e
C1 = variabile ad aria (100 pF + 250 pF) R4 = 220 ohm
sono state riportate, in scala unitaria in figura 5,
c2 = 100 pF R5 = 330.000 ohm
si dovrà collegare l'uscita con una sonda per alta
C3 - 39 pF R6 - 1.500 ohm COMPOSIZIONE BOBINA L1
frequenza ed un tester in modo da misurare la
C4 = 22.000 pF Varie tensione d'uscita. Ciò fatto, tramite ripetuti ten- '
es = 22.000 pF TR1 ==2N3819 tativi, si regolerà il nucleo di ferrite della bobina XTAL N spire
C6 - 4.700 pF TR2 = BC237 L1 in modo che l'uscita del VXO rimanga il più Freq. Fondam.
C7 = 22.000 pF DI = 1N914 (diodo al silicio) possibile costante durante l'intera escursione del- MHz
Resistenze
L1 = bobina (vedi testo) le lamine mobili del condensatore variabile Cl.
J1 = imp. AF (1 mH)
R1 = 27.000 ohm XTAL = cristallo di quarzo 18➔ 13 20
R2 = 100.000 ohm Alim. - 12+ 15 Vcc
13 8 30
ESEMPIO DI IMPIEGO
8➔ 5 45
Il caso di impiego più frequente del nostro VXO 5> 3 60
è quello della sostituzione di un quarzo in un ri-
520
521
VISTI LATO PIEDINI

$5»
Fig. 7 - Questi disegni mostrano l'esatta distribuzio-
ne degli elettrodi nelle parti inferiori dei due tran-
E · C sistor utilizzati per la composizione del progetto del
. VXO. A sinistra è riportato il disegno relativo al tran-
sistor ad effetto di campo, a destra quello che inte-
ressa il transistor al silicio.
BC237

00
rito per mezzo del disegno di figura 8. In pra- quello che deve essere montato nel VXO, come
tica si salda la calza,metallica dello spezzone di nell'esempio citato in precedenza. In caso con-
Fig. 5 - Disegno in grandezza naturale dello stampato che il lettore interessato alla cavo su un punto di massa del ricetrasmettitore, trario si ricorre all'innesto di un altro tipo di
costruzione del VXO dovrà realizzare su una basetta rettangolare di materiale quarzo. Se si vuol far lavorare a frequenza va-
in prossimità dello zoccolo portaquarzo, mentre
isolante. riabile un ricetrasmettitore, si dovranno realiz-
il terminale caldo viene saldato a stagno ad uno
spinotto (PIN), che a sua volta sarà inserito in zare due esemplari di circuiti di VXO come
uno dei due fori dello zoccolo, eseguendo la pro- quello rappresentato e descritto in questo arti-
va in entrambi i fori dello zoccolo, prima in uno colo. Uno di questi servirà per la sezione rice-
e poi nell'altro. In uno di essi non si verificherà vente, l'altro per quella trasmittente del ricetra-
alcun funzionamento dei dispositivi, nell'altro si smettitore.
si collega con questo l'uscita del VXO con lo zoc- ricetrasmettitore, dal quale il quarzo stesso è sta- verificherà l'eccitazione del trasmettitore, così co- Concludiamo quest'argomento ricordando che
colo del cristallo di quarzo, che è stato rimosso, to tolto ed inserito nello zoccolo del VXO. Le due me essa avveniva quando nel trasmettitore stes- l'assorbimento di corrente del VXO, che deve
del ricetrasmettitore. Più precisamente, uno dei calze metalliche, alle due estremità dello spezzone so era innestato il quarzo originale. Ma questa essere alimentato con una tensione continua di
due terminali caldi dello spezzone di cavo scher- di cavo schermato, verranno collegate con i ri- volta l'operatore potrà godere del vantaggio di valore compreso fra i 12 e i 15 V, si aggira in-
mato deve essere collegato con il terminale 1 del spettivi circuiti di massa dei due dispositivi, con regolare, entro una ben determinata gamma, la torno ai pochi milliampere. Ciò significa che l'a-
VXO; l'altro terminale caldo dello spezzone del il terminale 2 del VXO e con un elemento di frequenza di oscillazione. limentazione del VXO può essere derivata dallo
cavo schermato verrà collegato con uno dei due massa del ricetrasmettitore. Quest'ultima opera- Ricordiamo che il cristallo di quarzo tolto dal stesso apparato, ricevitore, trasmettitore o rice-
piedini dello zoccolo portaquarzo dell'apparato zione verrà eseguita seguendo il metodo sugge- ricevitore o dal trasmettitore può essere proprio trasmettitore, cui esso verrà accoppiato.

Fig. 8- Con questo disegno vogliamo interpretare


il sistema più pratico di collegamento, tramite cavo
schermato, fra l'uscita del VXO (terminali 1-2) e lo
zoccolo dell'apparato, che· si vuol accoppiare all'oscil-
latore variabile, dal quale viene tolto il quarzo per es-
sere innestato nello zoccolo del VXO. La saldatura a
Fig. 6 - La bobina L1, montata nel VXO, costituisce stagno deve essere effettuata in un punto della linea di
l'unico elemento critico dell'intero progetto. Essa massa prossimo allo zoccolo del quarzo. Sul termi-
deve essere costruita, con spire di filo di rame smal- nale caldo del cavo schermato è saldato uno spinot-
tato compatte, assumendo i dati citati nel testo e fa- to (PIN) che, per tentativi, verrà inserito in uno dei due
cendo ricorso all'apposita tabella che, in corrispon- fori dello zoccolo e lasciato in quello che provoca
denza della frequenza di lavoro dei cristalli di quar- X TAL l'esatto funzionamento degli apparati.
zo, elenca il numero di spire necessarie.

523
522
valore di 100 ohm, ciò vuol dire che quel condut-

Rubrica del principiante


caduta di tensione, oppure limitare il passaggio
degli elettroni lungo i conduttori. Occorrono, in- tore richiede, sui suoi terminali, una tensione
somma, lungo i percorsi della corrente elettrica, di 100 V per ogni ampere che deve attraver-
delle « porte » di sbarramento, che permettano sarlo.
di dosare a piacimento l'intensità della corrente Per definire praticamente l'unità di resistenza
elettrica, si è convenuto di costruire un campione

elettronico
elettrica, che può essere quella generata dalla pi-
la o quella provocata dalle onde radio captate internazionale, scegliendo come metallo di rife-
dall'antenna di una apparecchiatura ricevente. rimento il mercurio purissimo alla temperatura di
Queste particolari « porte » di sbarramento pren- zero gradi (è necessario stabilire una temperatu-
dono il nome di « resistenze elettriche ». ra di riferimento, perché la resistenza elettrica
Le resistenze, che prendono anche il nome di re- varia col variare della temperatura); questo cam-
sistori, possono essere di diversi tipi e dimen- pione è costituito da una colonna di mercurio rac-
sioni. Ma una prima suddivisione viene fatta fra chiusa in un tubo di vetro, avente un'altezza di
i due tipi fondamentali di resistenze: quelle fisse 106,3 cm e della sezione costante di 1 mm'.
e quelle variabili. Molto spesso, in elettronica, si utilizzano resi-
Le resistenze fisse rappresentano un impedimen- stenze di valori relativamente elevati, per cui si
to costante al flusso di elettroni, cioè alla cor- fa uso dei seguenti multipli dell'ohm:
rente elettrica; le resistenze variabili rappresen-
tano un impedimento che può essere variato, a KO Kiloohm =
= 1.000 ohm
piacere, in qualsiasi momento. MO = megaohm = 1.000.000 ohm

Un corpo conduttore che presenti una resistenza


UNA GRANDEZZA FISICA elettrica dell'ordine dei megaohm sarà natural-
mente un cattivo conduttore, perché anche sotto
La resistenza elettrica è pur essa una grandezza l'azione di una tensione notevole verrà attraver-
fisica, così come lo sono l'intensità di corrente, sato sempre da una piccola quantità di corrente;
la tensione, la capacità, l'induttanza, la reattan- un conduttore della resistenza di un megaohm
za, ecc. Anche la resistenza elettrica, dunque, viene infatti attraversato dalla corrente di un
possiede un'unità di misura, che prende il nome microampere, e cioè da un milionesimo di am-
di « ohm » dal nome del fisico Ohm. pere per ogni volt di tensione applicata ai suoi
Si suol dire che un conduttore elettrico ha la re- terminali.
sistenza di un ohm quando, sottoposto alla ten- Praticamente i corpi conduttori che hanno resi-

RESISTENZE E sione elettrica di un volt, è percorso da una cor- stenze così elevate si considerano in genere più
rente di un ampere. Così, ad esempio, se un filo vicini alla categoria dei corpi isolanti.
conduttore presenta una resistenza elettrica del Un isolante perfetto dovrebbe avere una resisten-

RESISTORI Le resistenze occupano un posto di primaria importanza nella


didattica elettronica. Non è possibile quindi esaurire, nello
Quando gli elettroni sono costretti a mettersi in flusso elettronico. Le resistenze elettriche, ad e-
movimento lungo un filo conduttore, a causa di spazio di poche pagine, un argomento che, pur compresso
sempio, installate nelle stufe per riscaldamento
una tensione applicata ai suoi terminali, essi in- sono costituite da leghe metalliche capaci di of- entro i limiti della trattazione elementare, lo sviluppo
contrano sempre una certa resistenza al loro mo- frire una certa resistenza al movimento degli elet-
to dovuta alla natura del materiale che compone
tecnologico, attualmente raggiunto, inserisce in un contesto
troni. E questa resistenza si traduce in forza di
il filo conduttore. In questo senso esistono in attrito interna ai conduttori stessi. La forza di di notevoli dimensioni difficilmente riducibili. Per tale motivo
natura metalli che sono più o meno buoni con- attrito poi si trasforma in calore. Le resistenze abbiamo introdotto, in questa esposizione, i concetti generali
duttori di elettricità. Ad esempio l'argento è un delle stufe per riscaldamento, infatti, si riscalda-
ottimo conduttore di elettricità, il rame è un buon no al punto da arroventarsi.
inerenti alla resistenza elettrica circuitale, avvicinando altresì
conduttore di elettricità, lo zinco lo è meno. OI- Nel settore dell'elettronica assai raramente si fa il lettore alla conoscenza dei principali tipi di resistori e delle
tre ai metalli, vi sono anche leghe metalliche che impiego di resistenze con lo scopo di trasforma-
sono più o meno buone conduttrici di elettricità.
loro funzioni.
re l'energia elettrica in energia termica. In que-
Anzi proprio le leghe metalliche vengono com- sto settore, invece, le resistenze svolgono quasi
poste per realizzare una maggiore resistenza al sempre lo stesso compito: quello di creare una
524 525
« resistori », anche se i tecnici professionisti o
dilettanti preferiscono chiamarle « resistenze ».
Normalmente i resistori si presentano esterior-

Fig. 1 -I resistori, utilizzati nel


circuiti elettronici, possono es-
mente sotto l'aspetto di un cilindretto, varia-
mente colorato, munito di due terminali alle estre-
mità; questi terminali rappresentano i conduttori
IMPASTO DI
CARBONE I CORPO
ISOLANTE

sere di vario tipo e dimen-


sioni diverse. Quelli più co-
muni sono i resistori ad im-
pasto di carbone, sul cui invo-
lucro esterno sono presenti al-
cuni anelli colorati. I compo-
utili della resistenza. Per la costruzione dei resi-
stori, le varie case produttrici adottano materiali
e metodi di fabbricazione alquanto diversi. I si-
stemi più comuni sono quelli dell'impasto a car-
bone, dello strato di carbone, dello strato metal-
@i±E}
nenti molto piccoli sono quel-
li destinati a flussi di corren- lico e del filo metallico. Tali concetti costruttivi
ti molto ridotte; i componenti valgono per la composizione interna del resisto-
di grandi dimensioni vengono re, ma oltre a ciò variano anche i materiali di SPIRALE
invece attraversati da corren- RESISTI VA
ti di grande intensità e dissi-
rivestimento isolante esterno; tra questi vanno
ricordati la lacca, lo smalto, le resine al silicone, VERNICE
pano potenze elettriche ele-
vate. le resine vetrificate.
E' ovvio che, a seconda del sistema costruttivo,
interno ed esterno, del resistore, questo compo-
nente elettronico presenti proprietà leggermente
diverse. I resistori ad impasto di carbone (figura
3), ad esempio, consentono una buona dissipa-
zione di calore e, conseguentemente, di potenza
elettrica, mentre godono di una normale stabilità
di funzionamento. Questi tipi di resistori sono i FILO DI
za elettrica infinita; ma in natura questo corpo TIPI DI RESISTENZE più comuni nei circuiti radioelettrici. NIKEL-CROMO
non esiste. Tutti i corpi isolanti sono perciò da I resistori a strato di carbone sono costituiti da
considerarsi in realtà come dei pessimi condutto- Le resistenze impiegate nei circuiti elettronici un sottile deposito di carbone su un supporto
ri di corrente elettrica, e cioè corpi con una resi- sono di vari tipi e dimensioni (figura 1). Ma il isolante e chimicamente puro; con questi tipi di
stenza elettrica elevatissima ma non mai infinita. simbolo elettrico, adottato nella composizione di componenti si può raggiungere un elevato grado
La distinzione tra corpi conduttori e corpi iso- schemi e progetti teorici, è quasi sempre quello di stabilità di funzionamento e valori di tolleran-
lanti è dunque fittizia, perché le resistenze elet- riportato in figura 2. za molto ristretti.
triche che si devono considerare nella realtà si Una prima suddivisione, comunque, lo abbiamo Anche i resistori a strato metallico permettono
estendono con continuità da valori piccolissimi, già detto, viene fatta fra due tipi fondamentali di ottenere tolleranze molto ristrette sul valore
dell'ordine di qualche ohm, ai valori elevatissimi di resistenze: quelle fisse e quelle variabili. Le nominale; essi sono composti da un supporto
di molte migliaia di megaohm nei corpi che rap- resistenze fisse costituiscono un ostacolo costante isolante sul quale è depositato uno strato metal- Fig. 3 - I resistori ad impasto di carbone sono prodotti
presentano i migliori isolanti. al movimento degli elettroni, quelle variabili co- lico. Quando si presenta il problema di dover con un sistema costruttivo particolare, con lo scopo di
Si può dire quindi che i corpi conduttori e quelli stituiscono un ostacolo che può essere variato dissipare una buona quantità di calore e, conseguente-
dissipare potenze elettriche notevoli, si fa im- mente, una discreta potenza elettrica. La stabilità di
isolanti rappresentano semplicemente i due estre- manualmente, oppure a causa del variare della piego dei resistori a filo metallico, isolati in smal- funzionamento è ottima e la loro adozione nei circuiti
mi di una serie continua che si ottiene classifi- luce, della temperatura, della tensione. to o cementati; la dissipazione è possibile in elettronici è la più comune fra tutti i modelli di resi-
cando i corpi in ordine di resistenza elettrica cre- Le resistenze fisse, quelle più comuni e più usa- quanto i resistori a filo metallico ammettono tem- stori. Meno comuni, ma ugualmente montati in molti
scente. te nei circuiti elettronici, assumono il nome di circuiti, sono le resistenze a strato di carbone (disegno
perature di lavoro assai più elevate che gli altri al centro), mentre quelle con avvolgimento metallico,
tipi; questa funzione, ovviamente, comporta un ricoperto da impasto ceramico (disegno in basso), ven-
aumento notevole delle dimensioni del compo- gono sempre adottate per la massima dissipazione
nente ed anche del costo di fabbricazione. possibile di potenza elettrica.

CARATTERISTICHE DELLE RESISTENZE

Le grandezze fisiche fondamentali, che caratteriz-


SIMBOLO TEORICO zano le resistenze, sono: la dissipazione, la tolle-
anche da due altri fattori: la temperatura am-
ranza, la tensione massima di lavoro, il coeffi-
Fig. 2 - Nella composizione di schemi, disegni e ciente di temperatura. , biente e le dimensioni. Normalmente la potenza
===Wlv1:===== progetti. teorici, la resistenza elettrica viene ci- Per dissipazione si intende la proprietà della re- nominale viene misurata alla temperatura di
tata tramite· il simbolo qui riportato, che assume sistehza di trasformare l'elettricità in calore, cioè 70 °C. Per quel che riguarda le dimensioni, que-
R carattere quasi universale.
l'energia elettrica in energia termica. ste si estendono fra i 2-3 mm, per i tipi minia-
La dissipazione dipende dalla composizione pro- tura che dissipano pochi centesimi di watt, e i
pria della resistenza e, abbastanza direttamente, 100 mm per i resistori più grossi, a filo, che

526 527
dello 0,5% vengono raggiunti da quei tipi di
resistori destinati ad impieghi particolari, come
1mm 34mm
ad esempio gli strumenti di misura; in questo
0,3wW caso si tratta di speciali tipi di resistori ad im-
pasto e a filo.
Anche la tensione massima di lavoro costituisce
una grandezza che dipende principalmente dalle
0,5W dimensioni del resistore, per quanto in una cer- Fig. 5 - Nei resistori ad impasto di carbone il valore
ta misura essa risulti influenzata anche dal tipo ohmmico del componente viene dedotto con l'ausilio
di rivestimento isolante adottato. I valori varia- del ben noto codice a colori. Il primo anello colorato,
quello situato alla distanza di 1 mm circa dal bordo
1W no da poche centinaia di volt, nei tipi più co- del componente, dalla parte opposta a quella in cui è
muni, fino a superare agevolmente i 1.000 volt in presente il quarto anello d'argento o d'oro, consente
alcuni tipi di resistori a filo di potenza elevata. di stabilire la prima cifra del valore ohmmico. Il se-
Il coefficiente di temperatura permette di stabili- condo anello consente di individuare la seconda cifra,
mentre il terzo anello è quello del moltiplicatore. Il

iii« re la variazione del valore ohmmico del resistore


al variare della temperatura. Normalmente que-
sta variazione risulta inferiore all'1% per ogni
grado centigrado di variazione. Per particolari
quarto anello stabilisce la tolleranza del resistore, os-
sia la percentuale di discordanza, in più o in. meno,
tra il valore effettivo e quello indicato dal codice.

impieghi dei resistori vengono attualmente fab-


bricati componenti che mantengono praticamen-
te un valore costante al variare della temperatu-
ra; si tratta in questo caso di resistori ad alta
stabilità.
USO DEL CODICE A COLORI di color giallo c'è corrispondenza con il N. 4; al
2' anello, al color viola, corrisponde il n. 7, per
3o più W IL VALORE OHMMICO Il sistema più semplice per apprendere l'uso del il 3° anello, al color arancione, corrispondono
codice a colori delle resistenze è quello di se- tre zeri; mettendo in fila uno dopo l'altro questi
guire un esempio pratico (figura 5). numeri si ottiene il valore di quella resistenza,
Un altro dato importante, che caratterizza ogni
Per primo anello colorato di una resistenza si che è di 47.000 ohm, mentre il 4' anello, di co-
tipo di resistenza, è costituito dalla conoscenza
intende quello che è situato alla distanza di un lor argento, sta a significare che la tolleranza di
diretta del valore ohmmico, che può essere in- millimetro circa dal bordo della resistenza (a de- quella resistenza è di ± 10 % .
dicato direttamente sull'involucro esterno del stra o a sinistra), dalla parte opposta a quella La tolleranza sta ad indicare la percentuale di
componente o che può essere dedotto per mezzo in cui è presente un quarto anello d'argento o discordanza in più o in meno, tra il valore ef-
di un codice a colori. fettivo della resistenza e il valore indicato.
d'oro. Si supponga di aver in mano una resi-
Le maggiori case produttrici di resistori manten- stenza in cui il 1' anello sia di color giallo (il 1 • Quando il quarto anello, quello relativo all'in-
gono i valori ohmmici corrispondenti a quelli anello è sempre quello che si trova all'estremità dicazione della tolleranza del componente, è as-
compresi nelle tabelle internazionali, ma per im- opposta rispetto all'anello di color argento od sente, come nell'esempio di figura 6, allora è sot-
pieghi particolari vengono tuttora prodotti resi- oro), il 2' anello sia di color viola, il 3" anello tinteso che la percentuale di valore ohmmico,
Fig. 4 - La dissipazione di energia termica, prodotta stori aventi valori non compresi nelle normali sia di color arancione, il 4 • anello di color ar- in più o in meno rispetto a quello nominale,
da un resistore, dipende dalla sua composizione e tabelle.
dalla struttura con la quale esso è stato costruito e,
gento. Dal codice si rileva che per il l anello,
O oscilla intorno al 20%.
abbastanza direttamente, anche da altri fattori. Nor- Mentre in taluni tipi di resistori viene stampato
malmente i resistori più piccoli dissipano potenze del- il valore ohmmico direttamente in cifre, nella
l'ordine dei decimi o centesimi di watt, mentre quelli maggior parte dei resistori il valore nominale del-
più grandi sono in grado di dissipare potenze elettriche
anche dell'ordine delle centinaia di watt. la resistenza ohmmica viene individuato tramite
gli anelli colorati stampati sul corpo del resistore
secondo il codice dei colori.
Non riuscendo a determinare il valore di una re-
sistenza, perché i colori sono scomparsi dal suo
involucro, oppure perché essi non sono più chia- /v!OLT!PL. Fig. 6 - In taluni resistori sono

r-
ramente distinguibili, si effettua la misura della presenti soltanto tre anelli colo-
rati: il primo, il secondo e il ter-
possono dissipare anche un centinaio di watt resistenza mediante uno strumento, che prende il zo che corrisponde al moltipli-
(figura 4). nome di « ohmmetro ». I tecnici elettronici non catore. In assenza del quarto a-
Per quel che riguarda la tolleranza, i resistori fanno uso dell'ohmmetro vero e proprio, ma ri- nello, che dovrebbe indicare il
vengono costruiti nelle gamme di tolleranza del corrono all'impiego del « tester », che è uno stru- valore della tolleranza, si intende
20 - 10 - 5 per cento. Ma esistono anche tipi di che questa grandezza assume il
mento universale che permette di effettuare una valore di ± 20%.
resistori di alta precisione, con tolleranza com- vasta gamma di misure, compresa quella della
presa fra il 2% e l'l %. I limiti di tolleranza resistenza.

528 529
milione di ohm o, equivalentemente, di un me-
CODICE A COLORI gaohm, si può notare come l'indice dello stru-
Colore 1 ° anello 2" anello 3" anello
mento si sposti di poco dallo zero. Nel disegno
in basso, invece, la presenza di una resistenza di
Nero - o - RESISTENZA soli cento ohm consente un flusso di corrente
Marrone 1 1 o ALTO VALORE molto maggiore e l'indice dell'amperometro si
( 1000000 di) sposta sensibilmente verso destra.
Rosso 2 2 00
Arancio 3 3 000
Giallo 4 4 0.000 e
PILA
COLLEGAMENTI DI RESISTENZE
Verde 5 5 00.000 r
Blu 6 6 000.000 e A MP
Nei circuiti elettronici, le resistenze possono ap-
7 0.000.000 parire isolatamente, oppure connesse a due a
Viola 7 I
I due o in fila, una dopo l'altra. Esistono comun-
Grigio 8 8 00.000.000 que due fondamentali sistemi di collegamento
Bianco

4" anello
9

Rosso
Oro
I'
9

:± 1%
:± 5%
000.000.000

L .=J CORRENTE
DEBOLE
delle resistenze: il collegamento « in serie » e
quello « in parallelo ». Nel collegamento in se-
rie (figura 8) gli elementi risultano connessi in
fila, uno dopo l'altro; nel collegamento in paral-
lelo (figura 9) gli elementi sono connessi paral-
(tolleranza) Argento : ± 10% lelamente l'uno all'altro. Perché si usano questi
Assente : ± 20% sistemi di collegamento delle resistenze? Non è
RESISTENZA possibile dirlo in poche parole. Si può anticipare,
BASSO VALORE per ora, qualche notizia; non sempre il ripara-
(100 ) tore ha a sua disposizione una resistenza di va-
lore identico a quello del componente che è an-
dato distrutto nell'apparato in riparazione e, per
Per esempio, è assai facile provare sperimental-
VALORI COMMERCIALI
mente, con un tester commutato nella funzione di e
/
accelerare i tempi, deve unire assieme due o più
resistenze, in modo tale che la loro somma ri-
PILA
amperometro, che una resistenza di elevato va-
Le case costruttrici di resistenze radioelettriche
producono tutte una vasta gamma di resistenze lore ohmmico oppone un ostacolo maggiore, al e AMP
sulti identica al valore del componente che deve
sostituire.
di valori ohmmici diversi, ma questi valori non passaggio della corrente, di quanto lo possa fare Ma vi è un altro motivo, fondamentale per cui il
possono, ovviamente seguire l'ordine numerico una resistenza di valore più basso. tecnico elettronico ricorre talvolta al collegamen-
progressivo normale. Per le resistenze a strato I due schemi riportati in figura 7 interpretano il to in serie e in parallelo delle resistenze. E il
CORRENTE
di carbone, ad esempio, le case costruttrici si so- INTENSA motivo è dovuto alle esigenze di potenza elet-
no orientate su una gamma di produzione di va- trica di taluni punti di un circuito. Quando la
lori commerciali, per i quali non esistono valori resistenza ad esempio ha il compito di provocare
intermedi. Ad esempio, non è possibile reperire una caduta di tensione, lasciando fluire una certa
TABELLA VALORI COMMERCIALI
in commercio una resistenza a strato di carbone quantità di corrente, quella resistenza deve es-
del valore di 50.000 ohm, perché una tale re- Fig. 7- E possibile sperimentare i! concetto di mag- sere in grado di poter dissipare in calore una de-

• • •
'
sistenza non viene prodotta. Quando al radio- KO KO KO MO MO giore o minore opposizione al passaggio della corren- terminata quantità di energia; se questa resi-
tecnico professionista o dilettante necessita di u- te, offerto da un resistore inserito in apposito circuito, stenza non è dotata della potenza prescritta, es-
na resistenza di questo valore, deve comporla ri- realizzando questi due semplici progetti. In quello più
in alto, la resistenza di elevato valore si oppone al
sa può andare distrutta molto presto. .
correndo al collegamento in serie, in parallelo o 1 10 100 1 10 100 1 10 In pratica, quando il tecnico deve sostituire una
passaggio della corrente e 'l'indice dello strumento si
misto, di più resistenze, con lo scopo di raggiun- 1,2 12 120 1,2 12 120 1,2 12 I sposta appena dallo zero iniziale. In quello più In resistenza della potenza di 2 W e ha a disposi-
gere il preciso valore di 50.000 ohm. Altrimenti, 1,5 15 150 1,5 15 150 1,5 15 basso, la resistenza di soli 100 ohm permette un mag- zione soltanto resistenze della potenza di 1 W,
occorre utilizzare una resistenza di tipo standard gior flusso di corrente nel circuito (freccia più grossa) riesce a raggiungere il valore della potenza pre-
1,8 18 180 1,8 18 180 1,8 18 e l'indice dell'amperometro si sposta sensibilmente ver-
di valore immediatamente inferiore o superiore; so destra. scritta mediante un collegamento di due o più
in questo caso i due valori sono quelli di 47 .000 2,2 22 220 2,2 22 220 2,2 22 resistenze da 1 W.
ohm e 56.000 ohm. 2,7 27 270 2,7 27 270 2,7 La somma dei valori ohmmici delle resistenze,
3,3 33 330 3,5 33 330 3,3 invece, può essere talvolta aritmetica e talvolta
3,9 39 390 3,9 39 390 3,9 algebrica. In ogni caso si tratta di eseguire alcu-
PRATICA SPERIMENTALE ne semplici operazioni, che non richiedono par-
4,7 47 470 4,7 47 470 4,7
ticolari conoscenze dell'algebra è neppure un fa-
Quei lettori che posseggono un tester possono 5,6 56 560 5,6 56 560 5,6 concetto di maggiore o minore resistenza al pas- ticoso esercizio di calcolo. Occorre invece cono-
sperimentare, nella pratica più elementare, buona 6,8 68 680 6,8 68 680 6,8 saggio della corrente elettrica continua erogata scere il calcolo con le frazioni.
parte dei concetti teorici fin qui esposti sulle re- 8,2 82 820 8,2 82 820 8,2 da una pila. Nel disegno in alto, infatti, avendo Le resistenze collegate una dopo l'altra equival-
sistenze. 1 I la resistenza Rl un valore molto elevato, di un gono ad un'unica resistenza il cui valore ohmmi-

530 531
co è dato dalla somma aritmetica dei valori del-
le singole resistenze. Quindi, facendo riferimen-
R1 R2 to allo schema di figura 8, il valore R risultante
è dato dalla somma di R 1 + R2. In sostanza,
il collegamento in serie di più resistenze, provo-
ca un aumento di resistenza complessiva nel cir- R.2
Serle cuito in cui esse vengono inserite, con una con-
seguente diminuzione dell'intensità di corrente Fig. 11 - L'inserimento della resistenza
Fig. 8 - Esempio di collegamento in serie di due resi- che attraversa il circuito stesso, così come dimo- G
PILA
R2, in parallelo con la resistenza R1,
provoca una diminuzione del valore re-
stenze, che determinano un valore resistivo comples- strato nello schema di figura 10.
sivo dato dalla somma dei singoli valori ohmmici (R = Il collegamento in parallelo, di due o più resi- ~
sistivo risultante del circuito, con un
conseguente aumento del flusso di cor-
RI + R2).
stenze, si ha quando le resistenze sono collegate rente segnalato da un notevole sposta-
AUMENTO
parallelamente tra di loro e trasformano un uni- A MP
DI CORRENTE
mento, verso destra, dell'indice dello
co conduttore, là dove esse sono inserite, in due, strumento.
tre, o più rami conduttori a seconda che le resi-
stenze collegate siano due, tre o più di tre.
Nel caso di due resistenze collegate tra loro in
R1 parallelo, si applica la seguente formula:
Rl xR2
R=-----
Rl + R2
IMPORTANZA DELLA POTENZA 12 V e una lampadina sulla quale sono impressi
La conclusione che si trae, dopo aver trattato i seguenti dati: 5 V - 0,5 A. Ebbene, il proble-
questo secondo tipo di collegamento di resistenze Per meglio assimilare il concetto di potenza dis- ma consiste nell'accendere la lampadina in modo
è la seguente: nella configurazione del parallelo sipata da una resistenza, conviene risolvere ma- normale (figura 12).
parallelo di figura 9 il valore della resistenza risultante tematicamente un semplice problema elettrico. Poiché la tensione della pila è di 12 V e quella
diminuisce. Ma ad una diminuzione della resi- Si supponga di avere a disposizione una pila da della lampadina è di 5 V, è chiaro che occorre
stenza di un circuito corrisponde un aumento del inserire nel circuito una resistenza che provochi
Fig. 9 - Esempio di collegamento in parallelo di due
flusso di corrente che lo attraversa, così come la caduta di tensione di 7 V (12 V - 5 V =
resistenze. Per determinare il valore resistivo risultan-
te di tale collegamento occorre applicare la ben nota dimostrato nello schema sperimentale di figura = 7 V); senza la resistenza la lampadina bruce-
formula citata nel testo. 11. rebbe in pochi istanti. Ma quale valore deve
avere la resistenza R1? Per stabilirlo si ricorre
alla legge di Ohm.
Si sa che, per funzionare regolarmente, la lam-
padina deve essere alimentata con la tensione di
CADUTA RI 5 V, perché soltanto con questa tensione essa è
TENSIONE 140 3,5W attraversata dalla corrente di 0,5 A; così come
7V lo impone la casa costruttrice. Dunque, appli-
Rl

e i cando la formula
/ R = V:I
PILA 12V
e LAMP
si ha

e
/
R2
5V 0,5A
7 V : 0,5 A = 14 ohm
PILA Ma quale potenza di dissipazione deve avere Rl
,
a
Fig. 10 - Con questo semplice
per non bruciare? Lo stabilisce la seguente for-
circuito è possibile dimostrare mula:
che l'aggiunta della resistenza
R2, in serie alla resistenza R,
W = VxA
DIMINUZIONE provoca una diminuzione di
corrente prontamente segna-
7 V x 0,5 A = 3,5 W
DI CORRENTE Fig. 12 - Il lettore è invitato ad esercitarsi su questo
lata dall'Indice dello strumen-
to. circuito sosti.tuendo ai valori citati altri di sua scelta, La potenza è abbastanza elevata, ma nella pra-
con lo scopo di Imparare l'uso delle formule della legge
di Ohm e di assimilare i concetti relativi alla funzione
tica conviene fare in modo che la resistenza non
delle resistenze abbondantemente Interpretati nel te- dissi pi eccessivo calore e si ricorre ad· un valore
sto. ancora più alto, per esempio di 5 W, allo scopo
di usufruire di un buon margine di sicurezza.

532 533
Strumento di misura BF geremo che le due note, pur avendo un identico
periodo, differiscono notevolmente nella forma.
Tale fenomeno è da attribuirsi al diverso conte-
nuto armonico dei due segnali che, sovrappo-
nendosi all'onda sinusoidale principale, altera- La misura della percentuale
no il contorno e, conseguentemente, il timbro.
di distorsione, introdotta da
Le armoniche sono sinusoidali con frequenza
multipla di quella dell'onda fondamentale. Dun- un amplificatore di bassa
que, potendo mescolare le armoniche a piacere, frequenza nella riproduzione
si intuisce facilmente quanto sia possibile ge-
nerare in pratica una infinità di suoni che si av- sonora, è un dato che molti
vicinano, in maniera quasi perfetta, a quelli pro- vogliono conoscere.
dotti dagli strumenti più classici. Con questo si- Soprattutto per qualificare
stema, inoltre, vi è anche la possibilità di creare
nuovi suoni che stanno poi alla base della nuova con sufficiente precisione la
e moderna musica elettronica. classe reale di appartenenza
Concludiamo, quindi, dicendo che la distorsione
di un riproduttore audio.
rappresenta la percentuale delle armoniche ag-
giunte al segnale (sinusoidale) ed indica il cam-
biamento di forma dell'onda stessa.

IL DISTORSIOMIETIRO IL GENERATORE SINUSOIDALE

Riprendiamo ora il filo conduttore dell'argomen-


to trattato in queste pagine precisando che il no-
stro distorsiometro serve a misurare la percentua-
gnale originale l'onda sinusoidale con frequen-
za fondamentale, isolando le frequenze spurie.
Ma per raggiungere questo scopo occorrono due
le di contenuto armonico di un segnale. strumenti: un generatore sinusoidale e un distor-
Senza ricorrere all'uso di una strumentazione so- siometro, riteniamo utile, almeno per molti prin-
fisticata, anche il dilettante può essere in grado di cipianti, una breve interpretazione del concetto V armoniche siometro.
valutare l'entità della distorsione di un segnale, di distorsione. D% y ]()) Il generatore sinusoidale, di bassa frequenza, de-
ossia l'alterazione subita da un'onda sinusoidale V segnale ve erogare un segnale a 400 Hz, regolabile al-
lungo il suo viaggio più naturale, dalla sorgente meno fra -50 Hz e + 50 Hz. Questo intervallo
all'altoparlante. Infatti, per raggiungere questo CHE COS'E' LA DISTORSIONE In pratica occorre determinare il rapporto fra si rende necessario in sede di messa a punto e
scopo, occorrono due semplici dispositivi, che due tensioni, quella delle armoniche e quella del taratura del distorsiometro.
possono essere realizzati in veste economica ed Ogni segnale periodico può essere completamen- segnale. E' dunque indispensabile sottrarre al se- Non abbiamo presentato in questa sede il pro-
arricchire il laboratorio del principiante di elet- te descritto per mezzo di alcuni parametri; fra
tronica: il generatore sinusoidale di bassa fre- questi, i due più importanti sono: la frequenza
quenza è un apparato di misura che possiamo e la forma.
chiamare « distorsiometro ». Il primo va inseri- Il nostro lettore possiede già nozioni sufficienti
to sull'entrata dell'amplificatore di bassa fre- per assimilare il concetto di frequenza, la quale
quenza che si vuol analizzare, il secondo all'u- indica quante volte, in un minuto secondo, si ri-
scita di questo, in parallelo con l'altoparlante. pete l'andamento del segnale. E a questo para-
Con il distorsiometro, molti lettori potranno metro è legata l'acutezza o meno del segnale.
emettere dei giudizi tecnici, sufficientemente pre- Facciamo un esempio: le varie note di uno stes- Fig. 1 - Schema di collegamento,
cisi, sulle più svariate apparecchiature di ripro- so strumento, pur assomigliandosi nella forma, CARICO delle diverse apparecchiature, da
duzione audio attualmente in commercio; soprat- hanno un valore di frequenza diverso, in modo effettuarsi in fase di' controllo del-
la percentuale di distorsione con-
tutto su quelle che vengono ascritte all'alta fe- che un DO appaia più grave di un MI, un FA tenuta dai segnali uscenti da un
deltà, ma che nulla hanno a che vedere con que- più acuto di un RE, e così via. Ma la frequenza amplificatore di bassa frequenza.
sta categoria di riproduttori a bassa frequenza. non è sufficiente per contraddistinguere un se-
Tenendo conto che pure i migliori amplificatori gnale; infatti, 'un DO di trombone è ben diverso GEN. BF [ AMPIE >] M generatore BF, a 400 Hz, prima
dell'uso, deve essere tarato tra-

e
mite collegamento diretto con il
hi-fi possono produrre distorsioni per l'usura ge- da un DO di chitarra, pur avendo le due note la distorsiometro, con lo scopo di
nerale delle loro parti, per un impiego anormale stessa frequenza. Le note sono identiche, ma minimizzare lo spostamento del-
di essi o per l'accoppiamento con sorgenti di suo- vengono generate con due sistemi fisici diversi, l'indice dello strumento indicatore.
ni di pessima qualità. così da presentare un diverso timbro.
Ma prima di entrare nel vivo dell'argomento, pri- Se immaginiamo di visualizzare questo fenome- DISTORS.
ma, cioè, di iniziare la presentazione del distar- no sullo schermo di un oscilloscopio, ci accor-

534 535
..-.
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R
G
o
0.

C)

Il Il Il Il Il

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E
...
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Fig. 3 - Piano costruttivo del distorsiometro realizzato su contenitore metallico,


che funge anche da conduttore della linea di massa del circuito. Il potenziometro
R2 potrà essere sostituito, con sensibile vantaggio economico, da un normale
trimmer potenziometrico da regolarsi, una volta per tutte, in sede di taratura del
dispositivo.

V)

getto del generatore di bassa frequenza, perché ANALISI DEL PROGETTO


QJ
~ Il Il Il Il Il riteniamo questo dispositivo molto diffuso fra i
2 principianti. Del resto, quelli che non fossero in Il progetto del distorsiometro, riportato in figu-
G
(/)
possesso di questo generatore, potranno facil- ra 2, è costituito da una rete completamente pas-
D «- ye)t O mente realizzarlo ricorrendo ad uno dei tanti pro- siva, che offre i ben noti vantaggi della stabilità
rrrrrr di funzionamento a causa della mancanza di un
getti pubblicati nel passato sul nostro periodico.
Il generatore di bassa frequenza verrà impiega- dispositivo alimentatore. Si sa infatti che ogni
to, in accoppiamento con il distorsiometro, se- sistema di alimentazione può essere causa di va-
..-. ..-. riazioni di stabilità del comportamento di un ap-
o o condo lo schema a blocchi, applicativo, riporta-
0 O
parato, oppure di guadagno di taluni componen-
zE to in figura 1.
......3
QJ QJ li generatore di bassa frequenza deve essere col-
ti al variare della temperatura.
....,....,
0 O legato con l'entrata dell'amplificatore di bassa Il progetto del distorsiometro si basa sostanzial-
u. u. frequenza che si vuol analizzare; l'uscita del- mente sul funzionamento di un filtro a «p gre-
0. 0.
l'amplificatore di bassa frequenza deve essere ca», composto dall'induttanza Zl, dai conden-
00 satori C1-C2 e dal trimmer potenziometrico R2,
o o collegata con il normale carico (altoparlante o al-
o o che può essere rappresentato anche da un nor-
r
9
o toparlanti) e l'entrata del distorsiometro. Lo sche-
Il)
ma di figura 1 non da luogo ad equivoci per l'ap- male potenziometro.
%e 11
plicazione pratica del sistema di misura descrit- Il segnale entrante viene regolato, nella sua en-
QJ
""O to in questo articolo. tità, dal potenziometro R1, che funge da attenua-
e
o .... ('Il
O o0
537
536
tore del segnale e serve per regolare il fondo-
scala del microamperometro (µA). secondo lo schema a blocchi di figura 1. Quin-
di si regola l'ampiezza del segnale d'ingresso del-

INTERRUTTORE S1 CHIUSO I
1L
l'oscillatore sinusoidale di bassa frequenza.
Tale regolazione va fatta compatibilmente con
la sensibilità dell'amplificatore di bassa frequen-
PACCO
Il circuito di figura 2 è caratterizzato essenzial-
mente da due diversi comportamenti, collegati
con la posizione dell'interruttore Sl. Infatti,
4•
IN»
za in esame. Successivamente si regola il fondo-
scala del microamperometro del distorsiometro
tramite il potenziometro R1, con l'interruttore
DELL'HOBBYSTA
quando l'interruttore S 1 è chiuso, il filtro a «p ++u Sl chiuso ed il commutatore S2 posizionato co- utti coloro che si sono resi conta
greca » viene eliminato, perché cortocircuitato. me nel disegno di figura 2, ossia sulla resistenza inesauribile fonte di progetti
In tali condizioni il segnale proveniente dall'am- R5. ti nel fascicoli arretrati di El
plificatore di bassa frequenza attraversa le re- Aprendo poi l'interruttore S1, sarà possibile ot- , abbi
sistenze R3 - R4 - R5, che compongono il partito- tenere automaticamente la misura della distor- di
re di misura che seleziona le portate nello stru- MESSA A PUNTO sione, espressa percentualmente, che caratterizza
mento ad indice. Successivamente il segnale vie- quel tipo di amplificatore di bassa frequenza ana-
ne raddrizzato dal diodo D1 e misurato dal mi- Prima di considerare pronti per la misura della lizzato. Le nove copie della rivista sono state
croamperometro. distorsione i due apparati necessari, il genera- Resta sottinteso che la precisione delle indica- scelte fra quelle, ancora disponibili,
Il funzionamento del distorsiometro con l'inter- tore sinusoidale e il distorsiometro, si dovrà in- zioni è condizionata dalla precisione dei valori ma in rapido esaurimento, in cui sono
ruttore S 1 chiuso costituisce una delle fasi di tervenire su di essi con qualche semplice opera- delle resistenze R3 - R4 - R5 e dalla suddivisione apparsi gli argomenti di maggior suc-
comportamento del distorsiometro necessaria per zione di messa a punto. graduata della scala dello strumento ad indice. cesso della nostra produzione edito-
la misura dell'entità della distorsione che carat- riale.
Si comincerà quindi con il collegamento del ge-
terizza un segnale di bassa frequenza. neratore sinusoidale, regolato a 400 Hz, diretta-
Durante questa fase il commutatore ad una via mente con il distorsiometro, senza l'interposi- MONTAGGIO DEL DISTORSIOMETRO EETM
%RIMA EETTAIA[EI
ETTI9
IA
- tre posizioni S2 dovrà essere posizionato nel
modo indicato dallo schema di figura 2, ossia
zione di alcun amplificatore di bassa frequenza.
L'interruttore S 1 deve rimanere aperto. Quindi In figura 3 presentiamo il piano costruttivo del
caa... ~ CB~:~ CB::-
e..)' ne
sulla resistenza R5. si regola leggermente la frequenza del generatore,
che abbiamo detto deve poter oscillare fra 350
distorsiometro, che il lettore potrà comporre an-
che in modo diverso, non essendovi parti cri- ELETTRONICA
#'ti
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s..
1--

1gg EL
Hz e 450 Hz, in modo da minimizzare l'indica- tiche e trattandosi di un circuito di bassa fre- r.:::-=:t".:-=..~ ffl!!: ~~-:.::.;.··:.-=::=ID.ma
PSICHl:OEUCHE

INTERRUTTORE S1 APERTO zione del microamperometro (minimo sposta- quenza. - - io" "\
;
RE.. 4±
«rose
mento dell'indice dello strumento); contempora- Il contenitore è di tipo metallico e funge da ele-
Nella seconda condizione di funzionamento, os-
sia quando l'interruttore S 1 viene aperto, il se-
gnale a 400 Hz, generato dall'oscillatore sinusoi-
neamente si" agisce sul potenziometro R2, con lo
scopo di raggiungere lo stesso risultato (minimo
spostamento dell'indice del microamperometro).
mento conduttore della linea di massa del cir-
cuito. Sulla superficie superiore esterna della sca- ". "E
tola metallica compaiono gli elementi di coman- RONCA
dale di bassa frequenza, nell'attraversare il filtro Una volta regolato, il potenziometro R2 non do- do e il quadrante del microamperometro. Que-
a «p greca », perderà totalmente l'onda fonda- vrà più essere toccato; ecco perché abbiamo sug- sta parte del contenitore, dunque, funge da pan-
mentale sinusoidale a 400 Hz, mentre transite- gerito in precedenza l'uso di un trimmer poten- nello frontale del distorsiometro.
ranno agevolmente le frequenze armoniche del ziometrico da 1 megaohm in sostituzione del po-
segnale distorto a 400 Hz, ossia quelle a 800 Hz I componenti sono tutti di facile reperibilità com-
tenziometro disegnato nel piano costruttivo di fi- merciale, ma per le resistenze R3 - R4 - R5 ricor-
- 1.200 Hz - 1.600 Hz, ecc. Queste frequenze gura 3.
raggiungono, pressoché indisturbate, il circuito diamo che debbono essere di grande precisione,
di misura.
Volendo effettuare una taratura della scala del
La minima deviazione dell'indice del microam-
perometro, raggiunta in sede di messa a punto
per esempio all'1%, al 2 % o, al massimo al
5%. L'induttanza Z1, da 8 henry, è avvolta su Il 7. 0
del dispositivo, corrisponderà alla effettiva di- nucleo di ferro, la sua resistenza massima può
microamperometro, questa potrà essere graduata, storsione dell'insieme delle apparecchiature non Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
raggiungere i 300 ohm, ma non superarli. Con-
ad esempio, in 100 parti. In tal caso una indi- più ulteriormente eliminabile. sigliamo di acquistare tale componente, e così ciale della nostra Editrice, a tutti i
cazione di 1 O starà a significare che il segnale nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
pure le: tre resistenze prima citate che, lo ri-
analizzato presenta una distorsione pari al 10%. teresse del dilettante, che fa rispar-
petiamo, debbono essere resistenze di precisio-
Selezionando diverse portate, tramite il com- METODO DI MISURA ne, presso uno dei tanti punti di rivendita della miare denaro e conduce alla realizza-
mutatore S2, si potranno misurare distorsioni as- GBC. Ricordiamo ancora che la frequenza di im- zione di apparecchiature elettroniche
sai più basse con ugual precisione. Per esempio, Ultimate queste brevi operazioni di taratura del piego del distorsiometro dipende dal valore del- di notevole originalità ed uso corrente.
nella posizione centrale di S2 si valuterà una generatore sinusoidale e del distorsiometro, i due l'induttanza Zl. In pratica, dunque, si potranno
distorsione del 10% a fondo-scala, oppure del apparati possono considerarsi pronti per la mi- verificare valori considerevolmente diversi, per
5% a fondo-scala con il solo inserimento della sura della distorsione di un segnale uscente da un esempio di 300 o 500 Hz. Richiedeteci subito IL PACCO DELL'HOBBY-
resistenza R3. Lasciamo comunque al lettore la amplificatore di bassa frequenza. Ma vediamo su- STA inviandoci l'importo anticipato di L 7.500
iniziativa della suddivisione della scala del mi- bito come si effettua praticamente questo tipo di Il componente R2 è stato disegnato in figura 3 a mezzo vaglia, assegno o cc.p. N. 916205
croamperometro che dovrà essere graduata in controllo. come un normale potenziometro, ma, come ab- e indirizzando a: ELETTRONICA PRATICA
valori percentuali. biamo già detto, esso potrà essere sostituito, con 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
Si comincia con il collegamento dei tre apparati
vantaggio economico, da un semplice trimmer.

539
La misura di segnali
a basso livello
nella gamma
20 H - 100.000 Hz
esempio, un comune tester da 20.000 ohm per rimento ad un tester con sensibilità di 20.000
volt presenta una resistenza interna di 20.000 ohm/volt, commutato sulla portata di 2 V fon-
ohm se commutato sulla portata di 1 volt; il va- do-scala, che presenti, in tali condizioni, una re-
lore della resistenza sale a 40.000 ohm, se il te- sistenza interna di soli 40.000 ohm.
ster è commutato sulla portata di 2 volt. Con questo tester vogliamo misurare la tensio-
I tester più comunemente usati in elettronica ne sul punto intermedio di due resistenze da 4
hanno una sensibilità che si aggira fra i 4.000 e megaohm, collegate in serie tra di loro ed ali-
i 40.000 ohm per volt. I modelli più diffusi sono mentate con la tensione di 10 volt.
quelli con sensibilità di 20.000 ohm per volt, per- Un elementare calcolo teorico, cioè la semplice
ché questi modelli presentano, oltre che una divisione 10:2= 5, dimostrerebbe che il valore

MILLIVOLTMETRO BF buona sensibilità, anche una eccellente robustez-


za meccanica.

MISURE INSUFFICIENTI
della tensione intermedia risulterebbe di 5 V.
Un valore superiore, quindi, a quello di fondo-
scala dello strumento. Sulla scala del tester, in-
vece, per effetto della resistenza interna dello
strumento che è di soli 40.000 ohm e che si ag-
giunge in parallelo ad una delle due resistenze
Per meglio chiarire i motivi dell'insufficienza da 4 megaohm, si leggerebbe il valore di 0,1 V
li tester rappresenta il primo strumento di misu- tate, da poter considerare il tester come uno delle misure ottenute con il tester, vogliamo for- circa.
ra ospitato in ogni laboratorio. Sia perché esso mulare un piccolo esempio pratico, facendo rife- Questo fatto negativo, purtroppo, accade assai
strumento ideale, cioè uno strumento che non
è il più importante fra tutti, sia perché dell'ana- assorbe corrente quando esso viene utilizzato in
lizzatore universale nessuno può farne a meno, qualità di volmetro. li tester dunque è uno stru-
durante l'attività dilettantistica o professionale. mento poco sensibile, soprattutto per i bassi va-
Eppure, man mano che l'esperienza aumenta, an- lori di tensione e di corrente.
che le esigenze tecniche aumentano e ben presto
ci si accorge che il tester non è uno strumento di
precisione assoluta, pur rimanendo sempre valida SENSIBILITA' DEI VOLTMETRI La bassa impedenza d'ingresso, la ristretta banda passante,
la sua utilità.
la non linearità della scala e l'impossibilità di effettuare letture
La mancanza di precisione, infatti, soprattutto La principale caratteristica che contraddistingue
in certi tipi di misure, conduce inevitabilmente tra loro i voltmetri è la sensibilità. Essa indica al di sotto dei 200 mV, sconsigliano l'uso di un normale tester
a risultati discordanti, irreali e, talvolta, falsi co- l'attitudine del voltmetro alla misura di deboli
sì da compromettere il funzionamento di un cir- nella misura di deboli segnali a bassa frequenza. Ma questo
correnti; ma essa non viene espressa in microam-
cuito abbondantemente calcolato e teoricamente pere, ma in « ohm per volt ». Con questa espres- strumento rimane sempre valido, anche per il rilievo dei dati
preciso. sione si indica la resistenza interna complessiva
Questo difetto dei comuni tester deve attribuirsi del voltmetro commutato sulla portata normaliz-
menzionati, se ad esso viene accoppiato il circuito qui descritto.
alla resistenza d'entrata dello strumento, che zata di 1 volt. Questa resistenza, sulle portate
non è tanto elevata, soprattutto sulle basse por- superiori, aumenta proporzionalmente; così, ad

540 541
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O UI l':! funge- anche da conduttore della linea di alimentazione negativa (linea di massa).

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o ..: ..: Q) Cl> La numerazione-, riportata sulla basetta rettangolare di bachelite, trova precisa corri-
O)
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-
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e: spondenza con quella presente nello schema teorico dello strumento.
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a: a: a: z >

spesso, mentre non dovrebbe mai acca-dere quan- Ma uno strumento di misura dotato di queste
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o o do si effettuano misure di tensioni sui circuiti in- caratteristiche non può essere altro che il voltme-
"''--' .g
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CJ CJ
G ;> teressati da segnali a basso livello e di bassa fre- tro elettronico. Uno strumento che, a torto, taluni
e:
ca e
i
.. t:
Cl>
quenza.
Un altro esempio dell'insufficienza del tester può
principianti considerano un bene superfluo, al-
meno finché non siano giunti a sentirne la uti-
s G
..._,..._. essere il seguente. Quando si misura la tensione lità pratica.
ct "' ct di base-collettore di un transistor, è possibile far Il voltmetro elettronico dovrebbe invece essere
5 55 variare il punto di lavoro del componente così presente in ogni laboratorio dilettantistico, an-
(0 0<0 E
+
r ..e:
o da bloccare il funzionamento del circuito in cui che per il fatto che questo strumento può essere
questo è inserito. facilmente autocostruito con poca spesa. E tale
3033
LL. LL. LL. LL. 8
o Dunque, quando il principiante supera il prima è infatti lo scopo dell'argomento trattato in que-
-
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ci :o.
Lu
b===--l ·-r-o00
4r- ç
o
O) fase del dilettantismo, quella in cui ci si accon- ste pagine, che vuol dimostrare in qual modo,

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ca
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tenta di misure grossolane, esso si orienta deci- con l'accoppiamento di un semplice dispositivo,
~ Il Il 11 Il ~ Il samente verso l'acquisto di uno strumento con sia possibile trasformare un normale strumento
Cl>
Cl>
"O U) impedenza elevatissima, tale da non perturbare di misura, che può essere lo stesso tester, in un
e: 'iii in alcun modo le condizioni elettriche dei circui- utilissimo voltmetro elettronico per la misura
g.-2% g--
0o Ò r a: ti sotto misura. delle piccole tensioni.

542 543
1° Tensione di fondo-scala: 100 mV
2" Banda passante tipica: 20 Hz : 100 KHz
3" Linearità della scala: totale
4° Impedenza d'ingresso: 200 kiloohm a 0,1 V
5° Sensibilità: RI
2 megaohm/volt Il 1M O, IV

+
CARATTERISTICHE DEL PROGETTO 100KO
qualsivoglia strumento di misura a bobina mobi- Fig. 4 - Il millivoltmetro, cosi co-
le, da 100 A fondo-scala, circa, in un comodis- O Cl AL PIN 3 me esso è concepito nel progetto
Nel progettare questo millivoltmetro, i nostri tec- DI ICI di figura 1, consente la misura di
simo e abbastanza preciso millivoltmetro da uti- ENTR segnali alternati, di valore com-
nici hanno dato ascolto alle esigenze di quella lizzare in sede di realizzazione, riparazione o I00V preso tra O e 100 mV, in un'unica
1oko
parte di lettori che svolgono principalmente la messa a punto della maggior parte dei riprodut- portata. Che può essere estesa
loro attività nel settore audio e che molto spesso tori audio. In tal senso hanno quindi operato i R2
nelle portate di O, 1 V - t V -
debbono effettuare misure di tensioni assai de- 10 V- 100 V fondo-scala, sol che
nostri progettisti, ricavandone uno strumento di si realizzi questo divisore poten-
boli. misura le cui caratteristiche principali sono: ziometrico, abbinato al commuta-
A questi lettori serve uno strumento caratteriz- 1,/kn tore S, da accoppiare con /'en-
zato da una elevata impedenza d'ingresso e tale Con queste caratteristiche il millivoltmetro per trata del millivoltmetro.
da non perturbare il circuito sotto misura. La bassa frequenza potrà certamente ben figurare
precisione di intervento, poi, deve essere sempre nel laboratorio dilettantistico, rivelandosi utile
la stessa alle frequenze di poche decine di hertz e prezioso in moltissime occasioni.
come a quelle delle migliaia e centinaia di hertz.
A tali esigenze il tester non è in grado di rispon-
dere, dato che, nella misura delle tensioni alter- ESAME DEL CIRCUITO
nate e nei confronti dei deboli segnali audio, es-
so denuncia quelle limitazioni, precedentemente Il circuito teorico del millivoltmetro in alternata
citate, che ne consigliano l'impiego soltanto per è quello riportato in figura 1.
il rilievo di dati puramente indicativi. L'elemento principale del progetto è costituito
Ma con un semplice circuito elettronico, alimen- dall'integrato IC1, per il quale vien fatto uso ti di una tensione di soglia di 0,2 V, che non valore capacitivo del condensatore elettrolitico
tabile a pile, di basso costo e di sicuro affidamen- del ben noto µA 7 41, normalmente classificato consente alcuna misura al di sotto di tale valore. C3.
to, è possibile trasformare qualsiasi tester, o come amplificatore operazionale, cioè come am- Peggio ancora sarebbe se i diodi fossero al sili- La soluzione ottimale consisterebbe nell'adozio-
plificatore dotato di un elevatissimo guadagno e cio, avendo questi un valore di soglia di 0,6 V. ne, per C3, di un condensatore al tantalio, anzi-
adatto quindi alla costruzione di circuiti con- L'effetto di soglia dei diodi e la loro caratteri- ché di tipo elettrolitico, ma, considerato l'elevato
troreazionati. stica non lineare, si fanno inoltre sentire nel pri- valore capacitivo del condensatore, un modello
Esso provvede alla funzione di amplificazione mo tratto della scala dello strumento ad indice. al tantalio da 220 F è di difficile reperibilità
del segnale. commerciale. Quei lettori che riuscissero a repe-
Ecco perché i tester dispongono di una scala per
rirlo dovranno ricordare che la tensione di lavo-
Sulla rete di controreazione dell'amplificatore o- correnti alternate appositamente tarata e non li-
neare. ro del condensatore al tantalio deve essere di
perazionale, cioè tra l'uscita (piedino 6) e l'en- 10 Vl, mentre il condensatore elettrolitico deve
trata invertente (piedino 2), è inserito un circui- assolutamente avere una tensione di lavoro di
6
1 to raddrizzatore a ponte (D1-D2-D5-D4) realiz-
zato con quattro diodi al germanio, che fanno REGOLAZIONE DEL GUADAGNO
40 Vl. Volendo ad ogni costo servirsi di con-
densatori al tantalio, si potranno collegare in
capo ad uno strumento microamperometrico ad parallelo fra loro più componenti, di minore ca-
indice (A). Lo strumento è collegato nei punti Il trimmer resistivo R, che ha il valore di 1.000 pacità, fino al raggiungimento dei prescritti 220

J
3-4 del circuito di figura 1; esso può essere un ohm, consente di regolare il guadagno dell'ampli- F. Ricordiamo tuttavia che un buon elettroli-
microamperometro da 100 pA fondo-scala, op- ficatore controreazionato, in modo da adattarlo tico, di ottima qualità, sovradimensionato rispetto
pure un tester commutato su questa portata. al fondo-scala del particolare strumento impie- alla tensione di alimentazione, può essere vali-
Il considerevole vantaggio, derivante dall'inseri- gato. damente montato nel circuito.
mento del circuito di raddrizzamento nella rete Quanto più basso sarà il valore della porzione Il condensatore C2, collegato fra l'ingresso in-
di controreazione, è riscontrabile nella elimina- di resistenza di R3 inserita nel circuito, tanto vertente dell'integrato lC 1 (piedino 2) e la li-
zione dell'effetto di soglia di conduzione dei maggiore risulterà il guadagno del circuito. Ad nea di massa del millivoltmetro, serve per com-
Fig. 3 - Disegno in grandezza naturale delle piste che
sono destinate a formare il circuito stampato neces- diodi e della loro caratteristica non lineare. ogni modo, i piccoli valori resistivi introdurran- pensare l'abbassamento di amplificazione dell'o-
sario per la realizzazione del millivoltmetro. E a proposito dei diodi ricordiamo che nei te- no l'effetto negativo di innalzamento del valore perazionale alle frequenze più elevate, in modo
ster la rettificazione del segnale è normalmente della minima frequenza misurabile, che potrà da assicurare la presenza di una banda passante
effettuata con semiconduttori al germanio, dota- comunque essere ridotta tramite un aumento del molto ampia.
544
545
tronici, una basetta con circuito stampato e un zione lenta del trimmer potenziometrico R3. Per
contenitore metallico, allo scopo di comporre il essere maggiormente convinti dell'operazione di
piano costruttivo riportato in figura 2. taratura, la regolazione potrà essere fatta su di-
Il circuito stampato sarà realizzato riproducen- versi punti della scala del microamperometro, in
do al vero il disegno di figura 3, tenendo conto corrispondenza di valori diversi delle tensioni
che la numerazione in esso riportata trova preci- applicate all'entrata del millivoltmetro.
sa corrispondenza con quella indicata nello sche-
TRASF
ma elettrico di figura 1.
Sulla parte frontale del contenitore metallico so- CIRCUITO DI TARATURA
no presenti: 1 'interruttore S 1, che consente di
chiudere ed aprire il circuito di alimentazione a Coloro che non disponessero di un generatore
pila a 9 V, il diodo led DLl, che tiene informa- di tensioni campione, potranno ugualmente ef-
0 to l'operatore sullo stato elettrico del dispositivo, fettuare la taratura del millivoltmetro serven-
USc il microamperometro, opportunamente tarato in dosi di un circuito di taratura come quello ripor-
VOLI TARAI
mV e, per ultime, le due boccole di entrata del tato in figura 5. Tutto consiste nel comporre un
segnale che si vuol misurare e il cui livello, come partitore resistivo (R1-R2) che presenti un valore
O di rapporto di partizione noto, per esempio il va-
abbiamo detto, non deve superare lo 0,1 V.
Trattandosi della costruzione di uno strumento lore di 100. Ciò vuol significare che la tensione
di misura ad elevata sensibilità, sconsigliamo il presente sui terminali della resistenza R2 deve
Fig. 5- La taratura del millivoltmetro può essere facilmente eseguita applicando
lettore qualsiasi altro sistema di cablaggio di- essere 100 volte inferiore a quella rilevabile sui
all'ingresso un generatore di tensioni campione e regolando opportunamente il
verso da quello proposto in figura 2. terminali di tutto il partitore (Rl + R2).
trimmer potenziometrico R3, Non possedendo il generatore di tensioni, converrà Il rapporto potenziometrico è facilmente calco-
comporre questo circuito di taratura Il cui uso è chiaramente e abbondantemente Per quanto riguarda l'inserimento dell'integrato labile tramite la seguente formula:
interpretato nel testo. ICl nella basetta dello stampato, invitiamo il
principiante a tener conto della tacca di riferi- R2
mento riportata sull'involucro esterno del com-
ponente, con la quale vengono evitati gli errori R2 + Rl
di inserimento dell'integrato stesso nel circuito.
Si faccia bene attenzione, inoltre, al cablaggio Sui terminali delle resistenze R 1 + R2si applica
degli elettrodi del diodo led DLl, distinguendo una tensione alternata, che chiamiamo Vi, allo
fra loro quello di catodo e quello di anodo. An- scopo di disporre, sui terminali della resistenza
che i diodi al germanio D1-D2-D3-D4 sono com- R2, di una tensione d'uscita (Vu) del valore sta-
PARTITORE D'INGRESSO le portate di 0,1 V-1V- 10V- 100 V fondo- ponenti polarizzati che debbono essere inseriti bilito dalla seguente relazione:
scala. Ciascun lettore potrà comunque dimensio- secondo un verso preciso, tenendo conto delle
Il circuito d'ingresso del millivoltmetro è co- nare a piacere i valori resistivi del divisore, con fascette di riferimento riportate in prossimità di R2
stituito, molto semplicemente, dal partitore R1- lo scopo di ottenere un diverso numero di portate uno dei due elettrodi del componente. Sullo sche- Vu = Vi-----
R2, che stabilizza l'entrata non invertente (pie- sulla scala dello strumento. ma costruttivo di figura 2, in corrispondenza dei R2 + Rl
dino 3) dell'integrato operazionale IC1. Per gli amanti della precisione, ricordiamo che i terminali positivi dei due condensatori elettroli-
valori ohmmetrici citati nello schema di figura 4 tici C3-C4, sono riportate due crocette di riferi- Una volta dimensionate le resistenze R1 - R2,
Più precisamente, la stabilizzazione avviene a me- non sono perfetti in assoluto, perché non ten- sarà facile con l'aiuto di un tester controllare
tà del valore della tensione di alimentazione. Il mento.
gono conto dei valori delle resistenze Rl-R2 del la tensione d'ingresso e moltiplicarla per la for-
condensatore elettrolitico C 1 provvede all'accop-
circuito del millivoltmetro (figura 1). Occorre- mula precedentemente citata e relativa al rappor-
piamento fra il segnale alternato, che si vuol mi- rebbe quindi ridurre i quattro valori resistivi di to potenziometrico. Nell'esempio di figura 5 la
surare tramite il microamperometro, e l'entrata TARATURA
un fattore pari a 10. Oppure si potrebbe aumen- tensione Vi è di 6,3 V e quella Vu diviene di
dell'amplificatore. tare di 1 O volte il valore resistivo della resistenza 63 mV.
Per poter considerare completo il lavoro di ap-
Rl e della resistenza R2, sostituendo peraltro prontamento del millivoltmetro, occorre interve- A questo punto non resta che regolare il trim-
l'integrato ICl con un modello JFET di tipo nire su di esso con una semplice operazione di mer potenziometrico R3 in modo che l'indice
DIVISORE POTENZIOMETRICO LF13741 0 LF356. Con tali variazioni le caratte- del microamperometro, la cui scala è stata pre-
taratura, che consiste nella regolazione del trim-
ristiche del millivoltmetro migliorano sensibil- mer potenziometrico R3. Con questo, infatti, si ventivamente tarata in mV, venga a corrispon-
Così come risulta strutturato in figura 1, il mil- mente. Possiamo tuttavia considerare le varianti dere con il valore di 63 m V.
mette a punto la meccanica di spostamento pre-
livoltmetro consente l'esclusiva misura di segna- ora suggerite come dei preziosismi che il princi- ciso dell'indice del microamperometro. A tale Un dimensionamento pari a 100 del rapporto
li alternati di valore compreso tra O e 100 mV. piante può anche disattendere. scopo, per semplificare l'operazione, ci si servirà potenziometrico potrà essere ottenuto con resi-
Ma per estendere questa gamma di valori è suf- di uno strumento campione, generatore di ten- stenze di precisione, all'1%, ponendo R1 =
ficiente far precedere il circuito da un divisore sione alternata a basso livello. Si applicherà quin- 10.000 ohm ed R2 = 101 ohm.
potenziometrico, accoppiato ad un commutatore REALIZZAZIONE PRATICA di sui terminali 1-2 del millivoltmetro. il gene- Il metodo ora citato potrà sembrare laborioso a
in grado di consentire la scelta della portata. Lo ratore di tensione regolato su un preciso valore
Per la realizzazione pratica del millivoltmetro qualche principiante, ma all'atto pratico esso ap-
schema di figura 4 suggerisce un esempio di cir- che dovrà trovare esatta corrispondenza sul qua-
occorrono, oltre che i necessari componenti elet- parirà semplice, sol che si sappiano applicare le
cuito supplementare, che consente di raggiungere drante del microamperometro mediante regola- due semplici formule prima citate.
546
547
Premendo P1 il segnale si attenua

ATTENUATORE Premendo P2 il segnale aumènta

CON
MOSFET
L'aver messo a punto un nuovo tipo di transi- razioni di finitura e di controllo del tutto simili
stor unipolare, detto ad « isolamento », con ca- a quelle adottate per i transistor convenzionali.
ratteristiche assai migliori di quelle possedute Il transistor viene definito nella letteratura tecni-
dal FET a giunzione, lo si deve certamente alla ca con il nome di MOSFET. Tale nome è deri-
moderna tecnologia planare. vato dalle iniziali delle parole inglesi « Metal -
Il nome deriva dalla funzione isolante esplicata Oxyde - Semiconductor - Field - Effect - Transi-
da una pellicola sottile di biossido di silicio, in- stor », il cui significato risale al nome dei com-
terposto tra la superficie di diffusione della sour- ponenti e al principio di funzionamento del di-
ce e del drain, ed una placchetta di alluminio uti- spositivo.
lizzata per la funzione di porta.
La struttura è realizzata con un processo costrut-
CARATTERISTICHE tivo simile, per molti aspetti, a quello usato per FUNZIONAMENTO DEL MOSFET
L'uso del potenziometro, per il controllo del vo-
lume sonoro di un riproduttore audio, non è la costruzione dei transistor convenzionali pla-
Per evitare distorsioni del segnale controllato, è nari. Il principio di funzionamento di un transistor
sempre agevole. E diviene addirittura impossi- MOSFET è simile a quello di una famosa valvo-
bile per quei musicisti che suonano strumenti bene che la tensione d'entrata non superi i 30 Analogamente a questi ultimi, anche per i tran-
mV. E ciò implica l'inserimento dell'attenuatore sistor di tipo MOS, dopo la preparazione della la elettronica: il glorioso pentodo, che i lettori
collegati con amplificatori elettronici di bassa meno giovani ricordano certamente. Basta infat-
frequenza. Eppure, durante ogni esecuzione mu- a monte dei circuiti preamplificatori o, molto più basetta di silicio, solitamente a bassa condutti-
vantaggiosamente, a valle della rete di controllo vità, sono diffuse, per decomposizione di un ti far riferimento a quel tipo di valvola, conside-
sicale, occorre spesso intervenire sul livello del rata però senza il filamento, per comprendere il
segnale uscente dall'altoparlante; talvolta biso- di tonalità e prima dell'amplificazione finale. composto gassoso, di tipo diverso da quello della
basetta, due regioni (isole) per la realizzazione comportamento di un MOSFET. Anche se cam-
gna innalzarlo, altre volte occorre diminuirlo. La banda passante è lineare fra i 20 Hz e i biano, ovviamente, i valori delle tensioni. Ad
La soluzione più immediata, ed anche la più e- 20.000 Hz. L'attenuazione varia da 1 a 70 dB e della source e del drain. Queste operazioni sono
seguite dal processo di ossidazione della super- ogni modo questi transistor, per le loro differen-
conomica, al problema ora sollevato, consiste nel ciò, in pratica, è più che sufficiente. ze costruttive e funzionali, vengono suddivisi in
realizzare un attenuatore elettronico, collegato ficie di diffusione e da quella di metallizzazione
Ma la caratteristica, che maggiormente interessa per l'applicazione della placchetta di alluminio due grandi categorie: a canale N e a canale P.
via cavo con l'amplificatore, cioè con i segnali il progetto dell'attenuatore, è riscontrabile nel
il cui livello deve essere tenuto costantemente (porta) e dei contatti per il passaggio della cor- Simbolicamente, questo componente viene rap-
comportamento degli elettrodi di drain e source rente. presentato allo stesso modo di una valvola elet-
sotto controllo. di un transistor MOSFET, che si identificano qua-
L'attenuatore è composto interamente dentro un Il processo costruttivo termina con le note ope- tronica, tramite un doppio anodo e un catodo.
si in una resistenza variabile il cui valore dipen-
contenitore metallico di forma rettangolare, leg- de essenzialmente dalla tensione di polarizzazio-
gero e, quindi, facilmente trasportabile. ne applicata al terzo elettrodo del transistor, os-
Il musicista lo terrà sempre a portata di mano, sia al gate. , • e

in modo da poter toccare, rapidamente e quan- Questi concetti teorici non sono tuttavia ben
do ve ne sia bisogno, i due pulsanti che provo- chiari a tutti. E meritano quindi un'analisi det-
cano i fenomeni di attenuazione. tagliata che esponiamo qui di seguito, attraverso
Il dispositivo è dotato anche di due boccole, una L'inserimento di questo dispositivo, in una catena di
la presentazione di uno speciale tipo di transi-
d'uscita e l'altra di entrata dei segnali, che ver- riproduzione sonora, va fatto, preferibilmente, a valle della rete
stor, che ha assunto il nome di MOSFET.
ranno rispettivamente collegate con l'entrata del-
l'amplificatore di bassa frequenza e con l'uscita di controllo di tonalità, prima dell'amplificazione finale. Il suo
del preamplificatore. Ovviamente questo è il ti-
po di collegamento più consigliabile, ma il let- TRANSISTOR MOSFET uso disimpegna le mani di tutti quei musicisti che suonano
tore potrà inserire l'attenuatore anche in altri i loro strumenti in accoppiamento con gli amplificatori elettronici
punti del sistema riproduttore audio, purché la Sul comportamento del transistor MOSFET si
impedenza del circuito precedente sia inferiore basa tutto· il funzionamento del progetto dell'at- di potenza.
ai 500 ohm e quella d'entrata del circuito che tenuatore presentato e descritto in queste pagine.
segue presenti un valore d'impedenza di 20.000 Vediamone dunque, per sommi capi, la struttura
ohm circa.·· e il comportamento.

548 549
a doppio gate esplica le stesse funzioni tecniche <lenza d'ingresso del MOSFET. In pratica, con
del MOSFET con gate singolo. il pulsante P 1 si controlla l'attenuazione del se-
In pratica il MOSFET, come è dato a vedere nel- gnale, con il pulsante P2 si controlla l'aumento
RERIST. lo schema di figura 2, risulta inserito in un nor- di volume del segnale. Quindi basta premere P1
DRAIN-SOURCE male partitore resistivo, come si trattasse di una per far diminuire l'intensità sonora in uscita,
resistenza. Esso consente quindi di variare il se- mentre basta premere P2 per alzare il suono.
J ff l] gnale in uscita conformemente al valore della Quando si preme il pulsante P2 (FORTE), il
tensione di controllo applicata sugli elettrodi condensatore C2 si carica lentamente e progres-
G1-G2, che risultano collegati assieme. In pre- sivamente attraverso la resistenza R4. Questo
senza di valori bassi di tensioni applicate al ga- condensatore, che stabilisce il valore della ten-
te, il MOSFET presenta una elevata resistenza ed sione di gate, provoca conseguentemente la con-
il segnale d'uscita diviene notevolmente attenua- duzione del transistor TRl. Quando si abban-
to rispetto a quello d'entrata. Viceversa, con ten- dona il pulsante P2, nessuna variazione dell'at-
Fig. 1 - L'analisi più immediata di
questo diagramma consente di cono- sioni di gate elevate, l'attenuazione del segnale tenuazione si verifica, dato che il gate non pro-
scere il comportamento tipico della risulta praticamente nulla ed il segnale applica- voca in alcun modo la scarica del condensatore
resistenza drain-source del transistor to all'ingresso del circuito è tutto disponibile sul-
MOSFET a canale N. Quando la ten- C2. Ovviamente è necessario che il condensatore
le boccole d'uscita.
sione di gate scende dal valore di C2, dovendo conservare la carica, sia di ottima
12 V a quello di 4 V, la resistenza qualità; altrimenti potrebbe verificarsi una dan-
citata aumenta dalle poche unità di
4V 6V 8/ 10V 12V ohm ad alcuni megaohm. ANALISI DEL CIRCUITO nosa autoscarica. Per C2 potremmo quindi con-
siglare i condensatori di tipo styroflex.
VOLT GAIE 1-2 Analizziamo ora la seconda condizione elettrica
Passiamo ora all'analisi del progetto dell'attenua-
tore elettronico, riportato in figura 3, che costi- del circuito di figura 3, quella nella quale viene
tuisce una elaborazione del circuito di base di premuto il pulsante P1, che è poi il pulsante con
figura 2. il quale è possibile provocare l'attenuazione del
Il circuito dell'attenuatore elettronico non pre- segnale. '
vede l'uso di alcun potenziometro di controllo Quando si preme ·il pulsante P1 (PIANO), il
della tensione di gate (G2-G1). Si è infatti pre- condensatore C2 si scarica attraverso le resisten-
ferito l'uso di un semplice condensatore, di alcu- ze R2- R3 e ciò provoca un aumento dell'atte-
ne resistenze e due pulsanti di controllo di volu- nuazione del segnale.
Nel nostro caso, essendoci serviti per la compo- Un ulteriore vantaggio apprezzabile, offerto dal
me, sfruttando ovviamente l'elevatissima impe- Possiamo concludere dicendo che l'attenuazione
sizione dell'attenuatore di un particolare model- transistor MOSFET, è riscontrabile nel valore
lo di MOSFET, dotato di drain, source e doppio elevatissimo dell'impedenza d'ingresso, che è
gate, nel simbolo elettrico sono presenti due trat- dell'ordine delle migliaia di megaohm. E ciò gra-
tini in sostituzione dei simboli tradizionali dei zie all'isolamento dell'elettrodo di gate dalle ri-
catodi, così come si può vedere nello schema di manenti parti del transistor. Tale vantaggio con-
base dell'attenuatore riportato in figura 2. sente di ridurre praticamente a zero la corrente
di controllo, permettendo il pilotaggio in tensione
anziché in corrente.
VARIAZIONI RESISTIVE MOSET

Abbiamo detto che per l'applicazione del tran- IL CIRCUITO BASE


sistor MOSFET nel nostro attenuatore di segnali
di bassa frequenza, quello che maggiormente in- Quello riportato in figura 2 è lo schema di base
teressa è il comportamento resistivo del canale da cui abbiamo preso le mosse per la composi-
drain-source, il cui valore dipende principalmen- zione del nostro progetto di attenuatore elettro-
te dalla tensione di polarizzazione applicata al nico. Il quale, ovviamente, poteva assumere an- O g.
ENTR BF USC. F Fig. 2 - Da questo schema di base
che espressioni diverse. Lasciamo dunque ai let-
gate. Ebbene, abbiamo voluto riportare in un ap-
posito grafico questo particolare fenomeno, che tori più preparati la possibilità di configurare di- a R R
6
di attenuatore elettronico, abbiamo
preso le mosse per realizzare un di-
spositivo di grande utilità per i mo-
è poi quello che maggiormente deve interessare il versamente l'attenuatore elettronico.
derni musicisti. L'uso di un transistor
lettore. Il tipo di MOSFET, presente nel circuito di base MOSFET a doppio gate, in sostitu-
Osservando il diagramma di figura 1, si nota su- di figura 2, è a doppio gate. E questa preferenza zione di uno a singolo gate, è do-
bito il comportamento tipico della resistenza sul modello ad un solo gate non è dovuta a par- vuto alla maggiore facilità di reperi-
ticolari motivi tecnici, ma soltanto alla reperibi- mento commerciale di questo mo-
drain-source del transistor MOSFET a canale N. dello.
La variazione resistiva è sufficientemente ampia lità commerciale del componente. Quello a dop-
e si estende dalle poche decine di ohm ad alcu- pio gate è dunque un MOSFET che si trova fa-
ni megaohm quando la tensione applicata sul cilmente presso la maggior parte dei rivenditori
gate, passa da 12 V a 4 V circa. di componenti elettronici. Del resto, il MOSFET

550 551
SCATOLA METALLICA
+
n

+ E .'
Cl c3

TR1
ENTR R1 G2 Gl R5 USc
BF BF

C2

Fig. 4 - Piano costruttivo dell'attenuatore elettronico interamente composto dentro


P1 P2 R3 P2 9V una scatola metallica che ha funzioni di contenitore e conduttore della linea di mas-
@
s
sa. L'uso di due semplici morsettiere, sistemate in parallelo fra di loro, agevola il
cablaggio dei conduttori e dei terminali dei componenti elettronici.
1-
PIANO FORTE

Fig. 3 ~ Progetto dell'attenuatore elettronico, completamente privo di potenziometri,


presentato e descritto nel testo. L'attenuazione o l'aumento di livello dei segnali
in uscita si verifica tramite la pressione esercitata da un dito della mano sui pul-
varia fra 1 e 70 dB circa, mentre la banda pas- rimane protetto internamente con due diodi ze-
santi P1 - P2. Il condensatore C2 deve essere di ottima qualità, per poter conser- sante, come abbiamo già detto all'inizio, si esten- ner presenti all'ingresso. Comunque, per evitare
vare la carica elettrica assunta. de fra i 20 Hz e i 20.000 Hz. Ma i segnali appli- gli eventuali danni provenienti dalle cariche
cati all'entrata dell'attenuatore non dovranno mai statiche, consigliamo di utilizzare un saldatore
risultare eccessivamente forti, per non subire in- con punta di rame collegata a massa, dato che
desiderabili processi di distorsione. Il livello mas- con questa precauzione si possono evitare le di-
simo tollerabile del segnale di entrata è di 100 spersioni della tensione di rete durante il pro-
CO PONENTI mV. cedimento di saldatura a stagno degli elettrodi
del componente. Le dispersioni della tensione di
rete-luce distruggerebbero inevitabilmente il tran-
REALIZZAZIONE PRATICA sistor.
Il condensatore C2 non può essere assolutamen-
Condensatori R4 10 megaohm Poiché il circuito dell'attenuatore elettronico non
R5 22.000 ohm te di tipo elettrolitico ma, come abbiamo sugge-
C1 1 0 F - 12 VI (elettrolitico) richiede un gran numero di componenti, ritenia- rito, di ottima qualità e di qualsiasi struttura,
c2 = 500.000 pF (styroflex) mo inutile l'uso di un circuito stampato, potendo
C3 = 10 µF - 12VI (elettrolitico) Varie possibilmente styroflex.
TR1 MOSFET (40673)
comporre il progetto dentro una scatola metalli- Coloro che volessero moltiplicare le possibilità
Resistenze P1 = pulsante (piano) ca con l'ausilio di qualche morsettiera, così come di controllo dell'attenuatore, rendendolo dispo-
R1 = 22.000 ohm P2 pulsante (forte) indicato nel disegno del piano costruttivo di fi- nibile, ad esempio, ad un certo numero di musi-
R2 = 10 megaohm ALIM. 9 Vcc. gura 3. cisti, potranno collegare, in parallelo con i pul-
R3 = 10 megaohm L'unico elemento critico, in questo tipo di rea- santi P1 - P2, molti altri pulsanti, anche al di
lizzazione, è costituito dal transistor MOSFET, fuori del contenitore metallico, in modo da ef-
che è facilmente vulnerabile in presenza di ca- fettuare un controllo agevole per molti ad una
riche o scariche elettrostatiche, anche se esso certa distanza dal dispositivo.
552
553
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ticolo relativo alla descrizione e al montaggio dell'apparecchio. Le richieste debbono essere fatte in-
prese). Per richiederla occorre inviare anticipatamente I'mporto a mezzo vaglia postale, assegno
viando anticipatamente l'importo di L. 14.500 a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n,
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558 559
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prescelta, inviamo in dono:

L CO D DEL RINCIPI E
rranTuArIO
EL! ELETTRONICD
DILETTANTE Semplificazioni necessarie disfacente risposta nell'apposita rubrica riserva-
ta alla corrispondenza con i lettori. E' ovvio che
e Analizzando i vostri progetti, assai spesso m1 e non posso pretendere una trattazione di elettro-
e capitato di riscontrare alcune citazioni dei va-
lori delle tensioni elettriche che non concordano
tecnica sull'argomento, ma un chiarimento in
proposito faccio conto di averlo, soprattutto per
perfettamente con la teoria dell'elettronica. Mi quanto riguarda le relazioni che intercorrono fra
spiego: quando vi capita di pubblicare il circuito tensione alternata del trasformatore e tensione
per 4g,2 t, y 2 ?
ii di un alimentatore, come ad esempio quello del-
l'amplificatore EP7W, approntato in scatola di
montaggio ed esposto nelle prime pagine del fa-
scicolo di gennaio '78, dichiarate identici i valo-
continua raddrizzata.
CONTINI MARTINO
Ferrara
Con questo contenuto: ri delle tensioni alternate e continue, sul secon-
dario del trasformatore di alimentazione e a val- Come lei dice, una trattazione dell'argomento
n. 2 boccole isolate a due colori le del raddrizzatore. Mentre così non è, né in non può essere esposta in poche righe. Anche se
n. 2 spinotti-banana a due colori Il canone di abbonamento relativo alla questa verrà certamente presentata, in futuro,
teoria né in pratica, dato che il secondo valore
n. 2 morsetti-coccodrillo a due colori forma scelta deve essere inviato tramite nella rubrica « PRIMI PASSI» da poco tempo
della tensione, quello della tensione continua, è
n. 1 cacciavite miniatura vaglia postale, assegno bancario iniziata. Ci limitiamo quindi a ricordarle che i
pari a quello della tensione alternata moltiplica-
n. 1 ancoraggio a più contatti stagnati o circolare, oppure a mezzo c.c.p.
to per 1,41 circa. valori da noi citati sono quelli medi, dato che
n. 1 basetta per montaggi sperimentali n, 916205 intestati e indirizzati a:
non sarebbe assolutamente possibile elencare
n. 1 originale contenitore pile per tensioni ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO Ora, se io devo acquistare o far costruire appo-
di 6 e 9 V sitamente per me un certo tipo di trasformatore, quelli rigorosamente esatti per un alimentatore
Via Zuretti n. 52. Si prega di scrivere
n. 1 presa polarizzata per pile a 9 V mi trovo in imbarazzo nell'elencare i dati co- non stabilizzato. Precisiamo: valori medi sotto
con la massima chiarezza, possibilmente
n. 1 spezzone filo multiplo e multicolore in stampatello, citando con grande struttivi al rivenditore o al laboratorio specializ- carico, perché a vuoto sono chiaramente diversi
n. 1 matassina filo-stagno con anima disos- zato. Ecco perché mi sono deciso ad interpellar- ossia maggiori. Anzi, questi calano ancor più,
precisione: cognome, nome, indirizzo,
sidante forma di abbonamento e data di vi tramite lettera, con la speranza di veder pre- con il carico, se il raddrizzamento è di tipo a
n. 1 prontuario del dilettante decorrenza dello stesso. sto pubblicati i miei quesiti e confortati da sod- singola semionda.

560 561
Fotorelé ritardato Trasmettitore OM

Per mezzo di una fotoresistenza vorrei rilevare la Mi piacerebbe costruire un piccolo trasmettitore
presenza di un oggetto che interrompe un raggio radio in onda media, da abbinare ad un comune
luminoso. Contrariamente a molti dispositivi ana- ricevitore portatile. Tengo a precisare di aver
loghi, il circuito di controllo che a me serve do- già costruito il progetto da voi pubblicizzato sul
vrebbe ignorare le rapide interruzioni del raggio fascicolo di settembre '78, ma i collegamenti ot-
luminoso, rimanendo soltanto sensibile a quelle tenuti non superano la distanza di pochi metri.
interruzioni che superano il tempo di 0,5 :- 1 Il mio desiderio è invece quello di raggiungere
secondo. Nei vostri archivi esiste un progetto in qualche decina di metri, promettendomi di non
grado di soddisfare questa mia esigenza? disturbare le normali trasmissioni commerciali
sulle onde medie. Ovviamente il circuito dovreb-
GHEZZI SILVANO
be essere molto semplice e accessibile ad un
Milano
principiante come me. Potete accontentarmi? Se
fosse possibile vorrei evitare problemi di taratura
Le prestazioni da lei richieste sono ottenibili con con l'uso di strumenti che non posseggo.
il circuito qui riportato. L'effetto ritardante è
affidato al condensatore elettrolitico C1. Pertan- BUSONI ROMEO
to, cambiando il valore capacitivo di questo com- Varese
ponente, a piacere ed entro ampi limiti, lei po-
trà stabilire il tempo di ritardo desiderato. La Difficilmente rispondiamo alle richieste di pro-
lampada LP, inserita nel circuito di collettore getti di trasmettitori in onda media, perché l'u-
del transistor TR2, che funge da elemento di so di questi dispositivi è assolutamente illegale. COMPONENTI A2 - 100 ohm
segnalazione ottica, potrà, all'occorrenza, essere Eppure anche i principianti, per avvicinarsi al A3 - 100 ohm
sostituita con un qualsivoglia relé nel caso in cui mondo delle radiotrasmissioni, debbono fare Condensatori R4 = 220.000 ohm
qualche esperienza, contravvenendo in una certa C1 - 100.000 pf
a lei necessitasse il controllo di un carico di po- C2 300 pF Varie
misura alle vigenti disposizioni di legge. Lo fan- -
tenza. C3 4.700 pF
no gli stessi studenti che frequentano corsi di ri-
-- TA1 = 2N2222
CA = 100.000 pF TA2 = 2N1711
cetrasmissione nelle scuole pubbliche e private. C5 = 1.000 pF J1 = imp. AF (10 mH)
Perché si tratta di un'esigenza didattica irrinun- C6 - 3.000 pF
- L 1-L2 = antenne di ferrite
ciabile che, se attuata all'insegna della massima C7 1.000 pF
XTALL = cristallo di quarzo (600 KHz-;- 1,5 MHz)
discrezione, può essere tollerata in certi momen- Resistenze S1 = interrutt.
ti del giorno, purché il collegamento sia ridotto R1 = 220.000 ohm Alim. = 12-15Vcc
SI a pochi metri e non dia quindi fastidio a nessu-
no. Abbiamo quindi deciso di accontentarla pre-
sentando lo schema di un trasmettitore che con-
tiene gli elementi fondamentali inseriti in un di-
TR2 spositivo di maggiori prestazioni. Per esempio,

o
l'oscillatore (TR 1) è pilotato a quarzo (XTAL),
in modo da assicurare la massima stabilità di f re-
NUOVO KIT PER LUCI PSICHEDELICHE
e quenza e una più facile messa a punto. Il tran-
Rl TR1 sistor TR2 presiede lo stadio modulatore, che ac- CARATTERISTICHE:
cetta segnali di bassa frequenza provenienti da Circuito a due canali
pick-up o microfoni piezoelettrici. Lo stadio di
Controllo note gravi
filtraggio, di tipo a«p greca», composto dai con-
densatori C6 - C7 e dalla bobina L2, consente la Controllo note acute
soppressione delle frequenze armoniche. Le bo- Potenza media: 660 W per
COMPONENTI
bine L 1 - L2 altro non sono che comuni antenne ciascun canale
C1 = 47 F - 16 VI (elettrolitico) di ferrite per radioricevitori tascabili ad onda Potenza massima: 880 W per
A1 = 220.000 ohm media.
ciascun canale
A2 = 4.700 ohm Queste possono essere avvolte su nucleo di forma
Alimentazione: 220 V rete-luce
A3 = 1.000 ohm cilindrica o rettangolare. Per la bobina L1 ven-
TR1 = BC1O7 gono utilizzati entrambi gli avvolgimenti. Per la Separazione galvanica a trasformatore L. 11.000
TR2 = BC107 bobina L2 si utilizza soltanto l'avvolgimento a
FA = fotoresistenza maggior numero di spire. Questi tipi di bobine La scatola di montaggio costa L. 11,000. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamen-
LP = lampada segnai. (12 V) vengono normalmente vendute da tutti i rivendi- te l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n, 46013207 intestato a: STOCK RA-
tori di materiali elettronici. La potenza di tra- DIO - 20124 MILANO • Vie P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945), nel prezzo sono comprese le spese di
Alim. = 12 Vcc spedizione.
S1 interrutt. smissione è di 0,8 W circa.

562 563
Lampeggiatore integrato è un noto timer, da noi utilizzato quale circuito
R1
astabile con una frequenza che, con i valori at-
Non vorrei deludere le aspettative di mio figlio, tribuiti ai componenti, è di 2 Hz. +
che mi sta chiedendo un piccolo lampeggiatore,
da inserire in un suo giocattolo, alimentato a
batteria, che possa accendere alternativamente
un diodo led rosso ed uno verde. Finora non
sono riuscito a trovare nei vostri fascicoli un
7 i I
4 8
I
SI

COMPONENTI 3 7
simile progetto, anche se questo sarà stato certa-
mente pubblicato su vecchie pubblicazioni. Po- C = 10 F 12 VI (elettrolitico) !C7
treste aiutarmi in qualche modo, fornendomi di-
rettamente lo schema di cui ho bisogno, oppure R1 = 470 ohm 6
pubblicandolo in una delle prossime riviste? R2 = 470 ohm 2 O
/
R3 = 25.000 ohm % 9V
TRENTIN GUIDO
Verona
R4
IC1
=
=
25.000 ohm
555 (integrato)
:- / DL2 e
Facendo ricorso all'integrato 555, la realizzazio-
DL1 = diodo led (verde)
DL2 = diodo led (rosso)
ne del dispositivo che deve accontentare suo S1 = interrutt.
figlio diviene semplicissima. L'integrato suddetto Alim. = 9Vcc

AMPLIFICATORE BPTW
Potenza di picco: 7W Potenza effettiva: 5W

MODERNO IRICEVITORE IOR PRINCIPIANTE In scatola di montaggio a L. 12.000

CON INTEGRATO FUNZIONA:


In auto con batteria a 12 Vcc
In versione stereo
PER ONDE MEDIE
Con regolazione di toni alti e_ bassi
PER MICROFONO Con due ingressi (alta e bassa sensibilità)
PER PICK UP

IN SCATOLA DI MONTAGGIO 11.IMENTITORE 14Vcc


L. 12. 750 (senza altoparlante) In scatola di montaggio a L. 12.000
L. 13.750 (con altoparlante)
LA SCATOLA DI MONTAGGIO DELL'AMPLIFI-
CATORE EPTW PUO' ESSERE RICHIESTA NEL-
CARATTERISTICHE: LE SEGUENTI COMBINAZIONI:
Controllo sintonia: a condensatore variabile - Controllo volume: a potenziometro - 1' Entrata BF: 1 Kit per 1 amplificatore L. 12.000
500 ± 50.000 ohm - 2 Entrata BF: 100.000:-1 megaohm - Alimentazione: 9 Vcc - Impedenza d'u-
scita: 8 ohm - Potenza, d'uscita: 1 W circa. 2 Kit per 2 amplificatori (versione stereo) L. 24.000
1 Kit per 1 amplificatore + 1 Kit per
Il kit contiene: 1 condensatore variabile ad aria - 1 potenziometro di volume con interruttore in- 1 alimentatore L. 24.000
corporato - 1 contenitore pile - 1 raccordatore collegamenti pile - 1 circuito stampato - 1 bobina 2 Kit per 2 amplificatori + 1 Kit per
sintonia - 1 circuito integrato - 1 zoccolo porta integrato - 1 diodo al germanio - 1 commutatore 1 alimentatore L. 36.000
- 1 spezzone di filo flessibile - 10 pagliuzze capicorda - 3 condensatori elettrolitici - 3 resistenze (appositamente concepito per
- 2 viti fissaggio variabile. (l'alimentatore è concepito per poter ali1\lentare
l'amplificatore EP7W) 2 amplificatori)

Tutti i componenti necessari per la realizzazione del moderno ricevitore del principiantè sono con- GII ordini debbono essere effettuati Inviando anticipatamente gli importi a mezzo vaglia postale,
tenuti in una scatola di montaggio approntata in due diverse versioni: a L. 12750, senza altopar- assegno bancario o c.c.p. n., 46013207 citando chiaramente la precisa combinazione richiesta e in-
lante e a l. 13.750 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente gli testando a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945), nel prezzo sono
importi a mezzo vaglia postale, assegno bancario, assegno circolare o c.c.p. 46013207 intestato a comprese le spese di spedizione - I progetti di questi apparati sono pubblicati sul fascicolo di
STOCK RADIO - 20124 MILANO • Via P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945) gennaio 1978.

564 565
L'integrato TAA300

Disponendo di alcuni integrati Philips di tipo


T AA300, vorrei realizzare, con questi, dei pic- COMPONENTI
coli amplificatori di bassa frequenza. Non sono
in possesso di alcun schema applicativo di que- Condensatori
sto tipo e neppure sono riuscito a reperirlo sui C1 1 F - 16 VI (elettrolitico)
vostri fascicoli. Come mai viene trascurato que- c2 100 F - 16 VI ( elettrolitico)
sto componente elettronico di produzione mo- C3 25 F - 16 VI (elettrolitico)
derna? C4 47.000 pF

l
VIOLA GERMANO es 500 F - 16 VI (elettrolitico) 5 / Il
Palermo C6 500 F - 25 VI (elettrolitico)

Resistenze
Rl tlH=»7 !Cl 24 ~ ril Il
L'assenza di progetti di amplificatori di bassa f re-
6 70 7 l
9kM
quenza, pilotati con l'integrato T AA300, sulle
pagine della nostra rivista, è presto giustificata:
R1
R2
R3
- 20.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
= 47 ohm
- 10.000 ohm (trimrner)
.L
e
9V
e
Il
sul mercato della componentistica si trovano og-
gi molto più facilmente degli altri tipi di integra-
ti, più validi e a minor costo. Pubblichiamo co-
Varie
ENTR.11

C2
L Il Il =o

IC1 = integrato T AA300


munque lo schema applicativo tipico dell'inte- S1 = interrutt.
grato T AA300, che è poi quello consigliato dalla Alim. = 9Vcc
casa costruttrice. AP = altoparlante (8 ohm)

KIT-BOOSTER BF KIT PER LAMPEGGII PSICHEDELICI


Una fonte di energia complementare in scatola di, montaggio .200
Un nuovo sistema di funzionamento che

L. 11.500 evita di
audio.
mettere le mani sul riproduttore

Non occorrono fili di collegamento, per-


PER ELEVARE ché basta avvicinare il dispositivo a qual-
siasi sorgente sonora per provocare una
LA POTENZA DELLE sequenza ininterrotta di suggestivi lam-
RADIOLINE TASCABILI peggii psichedelici.

DA 40 mW A 10 WI
CARATTERISTICHE Circuiti a quattro canali separati indipendenti.
Corrente controllabile max per ogni canale: 4 A
Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-
Potenza teorica max per ogni canale: 880W
to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice- Potenza reale max per ogni canale: 100 -;- 400 W
vitore tascabile nell'autovettura. Alimentazione:
220 V rete-luce

Tutti i componenti necessari per la realizzazi one del sistema di -· LAMPEGGII PSICHEDELICI -
La scatola di montaggio costa L. 11.500 . Per richiederla occorre inviare anticipatamente l'Importo a sono contenuti In una scatola di montaggio posta In vendita al prezzo di L. 14.200 . Le richieste
mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 460 13207 citando chiaramente l'indicazione debbono essere fatte Inviando anticipatamente l'importo a mezz o vaglia postale, assegno bancario,
+ BOO STER BF• ed intestando a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20 (Telet. assegno circolare o c.c.p. n. 46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P.
6891945), nel prezzo sono comprese le spese di spedizione. Castaldi, 20 (Telefono 6891945).

566
567
Regolatore di velocità rumore provocato dalla commutazione delle spaz-
zole del motorino elettrico in corrente continua.
Nel mio mangianastri si è guastato il regolatore La loro presenza diminuisce praticamente il ru-
di velocità del motorino elettrico, in corrente more di fondo del mangianastri. Per costruirle
continua, di trascinamento del nastro. In verità lei dovrà avvolgere 80 spire di filo di rame smal- R/ Il TR7
questo circuito è stato più volte riparato, ma con- tato, del diametro di 0,8 mm, su un normale R6
tinuando ad avariarsi ho deciso di sostituirlo inte-
gralmente con altro di più sicuro affidamento.
Sono riuscito a reperire alcuni progetti di regola-
tori per motorini in corrente continua, ma la ten-
sione da questi controllata non è quella del mio
spezzone di ferrite cilindrica.

COMPONENTI
%9 b RJ

apparato. Infatti a me necessita la regolazione di


una tensione di 6 V con corrente massima di 2 A.
Avete sottomano un schema che possa risolvere
il mio problema?
Condensatori
C1 = 220.000 pF
Resistenze
R1 - 680 ohm
i
s
é
A4LIM. CI
n
r
.. L
(g@es±a.
PESENTI ALBERTO 2 = 390 ohm D02
Pavia R3 = 330 ohm
R4 = 2.200 ohm (trimmer)
Con due soli transistor si può realizzare un buon R5 = 330 ohm
regolatore di velocità alimentabile con tensioni R6 = 5,6 ohm R5
comprese fra i 6 e i 15 V. Quello qui riportato Varie
fornisce un'uscita di 6 V con corrente massima J1-J2 impedenze
di 2 A, come da lei richiesto. Le bobinette J1-J2, TR1 2N1711
pur non risultando necessarie ai fini del funzio- TR2 B8C177
namento, sono estremamente utili per ridurre il D1-D2 2 x 1N914

REGOLATORE DI POTENZA z=
I I I I
Con un solo kit potrete realizzare i se-
Con questo dispositivo è possibile
IN SCATOLA guenti sette dispositivi:
controllare:
DI MONTAGGIO
OSCILLATORE UJT
1- La luminosità delle lampade e dei
FOTOCOMANDO
lampadari, abbassando o aumen-
TEMPORIZZATORE
LAMPEGGIATORE
tando, a piacere, la luce artificiale.
TRIGGER
2- La velocità di piccoli motori elet- AMPLIFICATORE BF
trici. RELE' SONORO

3- La temperatura di un saldatore.
L. 16.500
4- La quantità di calore erogata da Con questo kit, appositamente concepito per i principianti, si è voluto offrire
un forno, da un fornello elettrico al lettore una semplice e concisa sequenza di lezioni di elettronica, attraverso
o da un ferro da stiro.
Potenza elettrica controllabile: la realizzazione di sette dispositivi di notevole interesse teorico e pratico.
700 W (circa}
l sette progetti realizzabili con Il kit EP7M aono 1tati presentati e descritti nei fascicoli di novem
bre - dicembre 1979 di Elettronica Pratica. Le richieste del kit, posto in vendita al prezzo di li-
a scatola di montaggio del REGOLATORE DI POTENZA costa L. 10.500. Per richiederla occorre re 16.500, debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno
inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 ci-
tando chiaramente il tipo di kit desiderato e intestando a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via bancario, assegno circolare o c.c.p. n. 46013207 intestato a STOCK RADIO - 20124 MILANO .
P. Castaldi, 20 (Tel. 6891945). Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione. Via P. Castaldi, 20 (telef. 6891945).

568 569
NOVITA' ASSOLUTA Lampada fluorescente

Servendomi di una batteria d'auto a 12 V, vor-


rei accendere una lampada elettrofluorescente,
La penna de 11' elettronico dilettante di piccola potenza (3 W), senza ricorrere all'in-
serimento dello starter di preaccensione. Il cir-
cuito dovrebbe offrire prestazioni simili a quelle
dei dispositivi di tipo commerciale. Esiste pres- 15' FUS.

i
so di voi un progetto di questo tipo?
PODESTA' FLAVIO
Roma Rl
L. 3.500 l
Jk 7 TR1

I
C7
Il progetto che le consigliamo di realizzare e che
g 82
riportiamo in questa stessa sede è pilotato da
un transistor unigiunzione (TR1) e da un diodo . Il 81
controllato (SCRl). Esso presenta i vantaggi di
12V
un ingombro ridotto, di una bassa dissipazione
termica e di un elevato rendimento. Gli elementi eìr Il Il
più critici sono rappresentati dall'induttanza Z 1 2 5
e dal trasformatore Tl. Per entrambi si dovran-
no utilizzare nuclei di ferrite ad « olla » o toroi-
dali del diametro di 3 cm circa.
Il trasformatore T 1 è composto di due avvolgi-
menti; sul punto di saldatura dei due avvolgi-
CON QUESTA PENNA mentì viene collegato l'anodo del diodo D 1. Per
l'avvolgimento maggiore servono 220 spire di
APPRONTATE I VOSTRI filo di rame smaltato del diametro di 0,3 mm;
CIRCUITI STAMPATI
per l'avvolgimento minore occorrono 35 spire
di filo di rame smaltato del diametro di 0,8 mm.
RICEVITORE PER ONDE CORTE
L'avvolgimento dell'impedenza Z 1 si effettua con
11 spire di filo di rame smaltato del diametro
Questa penna permette di preparare i circuiti stampati
con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo di 0,8 mm. IN SCATOLA DI MONTAGGIO
aspetto esteriore è • quello di una penna con punta
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
COMPONENTI 11.700
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
risce perfettamente al rame. Condensatori
C1 = 60 F - 15 VI (al tantalio)
c2 10.000 F ESTENSIONE DI GAMMA: 6 MHz + 18 MHz
C3 1 F (ceramico)
NORME D'USO CARATTERISTICHE
C4 RICEZIONE IN MODULAZIONE D'AMPIEZZA
1 F (ceramico)
Tracciare il circuito su una
lastra di rame laminata e
La penna contiene un di-
spensatore di inchiostro
es 1 F (ceramico) SENSIBILITA': 10 V ± 15 V
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola C6 40.000 pF
sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga C7
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora-
10.000 pF
nella soluzione di attacco zioni quando non viene IL KIT CONTIENE: N. 7 condensatori ceramici- N. 10 resistenze- N. 1 conden-
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non· con- Resistenze
laStra .dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
satore elettrolitico - N. 1 condensatore variabile ad aria - N. 3 transistor- N. 1
noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è comple- R1 220 ohm circuito stampato- N. 1 potenziometro- N. 1 supporto bobine con due avvolgi-
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio- R2
quindi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una
47 ohm menti e due nuclei . N. 6 ancoraggi-capicorda - N. 1 spezzone filo flessibile.
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta, R3 150 000 ohm Nel kit non sono contenuti: la cuffia necessaria per l'ascolto, gli elementi per la
lastra del circuito è pron- la penna e munita di una R4 100.000 ohm composizione dei circuiti di antenna e di terra e la pila di alimentazione.
ta per l'uso. punta di ricambio situata
nella parte terminale. R5 68 ohm
Varie
TR1 2N2646 La scatola di montaggio del ricevitore per onde corte, contenente gli elementi sopra elencati,
La PENNA PER CIRCUITI STAMPATI deve essere ri- SCR1 C106 può es.sere richiesta Inviando anticipatamente l'importo di lire 11.700 tramite vaglia postale,
chiesta a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Ca-
staldi, 20 (Telef. 6891945), inviando anticipatamente l'im- Fus. = fusibile da 5 A assegno bancario, circolare o c.c.p. 46013207 a; STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Ca-
porto di L. 3.500 a mezzo vaglia postale, assegno banca- S1-$2 interrutt. staldi, 20 (Telef. 6891945).
rio occ.p. n. 46013207. Nel prezzo sono comprese le D1 = 5 A- 220 V (diodo)
spese di spedizione. Lamp. 3W

571
Rivelatore di modulazione es = 220 F - 16 VI (elettrolitico)
C6 330.000 F
Ad un preamplificatore stereofonico debbo col- C7 220.000 F
legare due strumenti ad indice (milliamperome- C8 22 uF 16 VI (elettrolitico)
tri) segnalatori del livello di modulazione. Te- C9 1 F - 16 VI (elettrolitico)
mendo di perturbare l'uscita del preamplifica- C10 220 F - 16 VI (elettrolitico)
tore, che non è molto alta, mi rivolgo a voi per C11 100 F - 16 VI (elettrolitico)

• -I - -
chiedervi uno schema adatto a risolvere il mio Resistenze +
problema. Tenete presente che la tensione di
R1 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. log.) Il/ '\Il
" dt de
Il ()a
alimentazione disponibile è di 12 Vcc.
DI GIULIO MARCO
R2 = 1 megaohm vt-e
e
R3 = 100.000 ohm (trimmer)
Napoli R4 - 1.000 ohm
R5 = 100 ohm
Quello che le consigliamo di realizzare è un cir- R6 = 2.200 ohm
cuito relativamente semplice e comunque tale R7 - 100.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
da non perturbare minimamente il preamplifica- R8 = 1 megaohm
tore. Esso risulta di tipo « attivo » e presenta un R9 = 100.000 ohm (trimmer) I7I
guadagno di circa 20 dB. L'impedenza tipica di R10
R11
- 1.000 ohm
/Il
= = le Il ~ Il r (a)1 e
ingresso è di 100.000 ohm; essa si adatta quindi - 100 ohm Il +
all'uscita di qualsiasi preamplificatore. R12 = 2.200 ohm

Varie
Condensatori TR1-TR2 TR3 TRA4 = 4xBC107
C1 = 330.000 pF mA 1 - mA2 = milliamperometri
C2 =220.000 pF D1-D2- D3- D4 = 4xAAZ15 (Generai Elec.)
C3 = 22 F 16 VI (elettrolitico) S1 - interrutt.
C4 - 1 F - 16 VI (elettrolitico) Alim. == 9213/

NUOVO KIT PER CIRCUITI STAMPATI


o
SALDATORE
ISTANTANEO
L. 9.800
Con questo kit si possono realizzare asporti di
rame da basette in vetronite o bachelite con
Tempo di riscaldamento 5 sec. risultati tali da soddisfare anche i tecnici più
esigenti. Il procedimento è semplice e rapido e
220 V- 100 W rivoluziona, in un certo modo, tutti i vecchi si-
stemi finora adottati nel settore dilettantistico.
Illuminazione del punto di lavoro
Non, provoca alcun danno ecologico.
Permette un. controllo visivo continuo del processo di asporto.
( Evita ogni contatto delle mani con il prodotto finito.
Il kit contiene: 1 saldatore istantaneo (220 V-100 W)- 2 punte rame di ricambio
E' sempre pronto per l'uso, anche dopo conservazione illimitata nel tempo.
- 1 scatola pasta saldante - 90 cm di stagno preparato in tubetto - 1 chiave per
operazioni ricambio - punta saldatore Anche i bambini possono assistere alle varie operazioni di approntamento del manufatto senza
correre alcun pericolo.
Il contenuto permette di trattare oltre 1.600 centimetri quadrati di superfici ramate.

per lavoro intermittente e per tutti i tipi di saldature del principiante. MODALITA' DI RICHIESTE
Il kit per circuiti stampati SENO - GS è corredato di un pieghevole, riccamente Illustrato, In cui
sono elencate e abbondantemente- Interpretate tutte le operazioni pratiche attraverso le quali si
Le richieste del saldatore istantaneo debbono essere fatte a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - perviene all'approntamento del circuito. Il suo prezzo, comprensivo delle spese di spedizione, è di
Via P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945), inviando anticipatamente l'importo di L. 12.500 a mezzo vaglia L. 9.800. Le richieste debbono essere fatte inviando l'importo citato a: STOCK RADIO - 20124
postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 (spese di spedizione comprese). MILANO - Via P. Castaldi, 20 - (Telef. 6891945) a mezzo vaglia postale, assegno bancario, assegno
circolare o c.c.p. n. 46013207.

572
573
Esercitazioni Morse L'alimentazione del circuito è ottenuta con una
normale pila piatta da 4,5 V. Attribuendo valori
Assieme ad un mio amico vorrei imparare l'uso diversi da quello da noi prescritto al condensa- ERRATA CORRIGE
pratico del codice Morse. Mi occorrerebbe' quin- tore C2, lei potrà variare la frequenza dei suoni Un errore grafico, indipendente dalla nostra vo-
di un oscillatore in grado di fornire un segnale
emessi dall'altoparlante. Regolando invece il lontà, si è verificato nel fascicolo N. 6 - giugno
di bassa frequenza in cuffia o in altoparlante.
trimmer R1, si potrà controllare l'altezza della 1980. In sede tipografica sono stati spostati tra
Il dispositivo dovrebbe essere di facile realizza- loro gli schemi dell'alimentatore per audioco-
nota emessa dall'oscillatore. Le ripetiamo ancora
zione pratica e di basso costo, ricordando che io mando con quello dell'alimentatore per il modu-
che il trasformatore T1 è un normalissimo tra-


sono uno studente alle prime armi con l'elettro- latore video. Più precisamente, lo schema teorico
nica. Potete esaudire questo mio desiderio? sformatore d'uscita per ricevitori radio tascabili.
riportato in alto di pagina 337 doveva apparire
DI GIOIA SERGIO in alto di pagina 354, mentre quello riportato in
4,5V
Napoli alto di questa stessa pagina doveva essere pubbli-
COMPONENTI e cato in alto di pagina 337. Chiediamo scusa a
Con un solo transistor, un trasformatorino per C 1= 10.000 pF quei lettori che si fossero accorti dell'errore e non
push-pull d'uscita a transistor, anche recuperato C2 = 10.000 pF fossero riusciti a completare i loro programmi
da qualche radiolina fuori uso, è possibile realiz- realizzativi.
zare un semplice oscillatore in grado di risolvere A1 = 100.000 ohm (trimmer)
il suo problema. Tenga presente che l'altoparlante A2 = 2.200 ohm
potrà essere sostituito con qualsiasi tipo di cuf- TR1 = 2N1711
fia, sia di bassa che di media o alta impedenza. S1 = interrutt.

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TRASMETTITORE DI POTENZA COMUNICARE VIA RADIO I CIRCUITI INTEGRATI SEMICONDUTTORI NEI
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Alimentazione: 9 + 13,5 Vcc
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Freq. di lav. regolabile: 88 MHz :- 106 MHz

e
8
iii
w
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n. 5 condensatori - n. 1 compensatore
RA OUL BIANCHERI P. F. SACCHI RENATO COPPI
422 pagine- 192 illustrazioni 176 pagine - 195 illustrazioni 488 pagine- 367 illustrazioni
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sistor - n. 1 circuito integrato- n. 1 im- plastificata a 2 colori - legatura in brossu- plastificata a due colori
ra - copertina plastificata
pedenza VHF - n. 1 interruttore a slitta - Lo scopo che la pubblicazione Gli argomenti trattati possono
n. 1 microfono piezoelettrico- n. 1 cir- si prefigge è quello di divulga- Il volume tratta tutto quanto essere succintamente cosi In-
re, In forma piana e discorsiva. riguarda questa basilare realiz- dicati: fisica dei semiconduttori
cuito stampato- n. 1 dissipatore a rag- la conoscenza tecnica e quella zazione: dai principi di funzio- - teoria ed applicazione dei
gera. legislativa che unitamente af- namento alle tecniche di produ- transistor- SCR TRIAC DIA
fiancano le trasmissioni radio zione, alle applicazioni e ai me- UIT FET e MOS - norme di cal-
in generale e quelle CB In par- todi di impiego nei più svariati colo e di funzionamento - tecni-
ticolare. campi della tecnica. che di collaudo.
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derato e intestando a: STOCK RADIO - 20124 MILANO • Via P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945). Nel Le richieste di uno o più volumi devono essere fatte inviando anticipatamente i relativi importi a
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boratorio dilettantistico, l'alimentatore stabilizzato è
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by dell'elettronica dilettantistica. permette di tollerare ogni eventuale errore d'impie-
go del dispositivo, perché la massima corrente d'u-
scita viene limitata automaticamente in modo da pro-
teggere l'alimentatore da eventuali cortocircuiti.

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Tensione d'uscita (a vuoto): regolabile fra 5,8 e
14,6 Vcc
Tensione d'uscita (con carico 2A): regolabile fra
5,7 e 14,5 Vcc
Stabilizzazione: - 100 mV
Corrente di picco: 3 A
Corrente con tensione perfettamente stabilizzata,
2,2 A (entro - 100 mV)
Corrente di cortocircuito: 150 mA

il kit dell'alimentatore professionale


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_ n. 10 Resistenze + n. 2 presaldate sul voltmetro
ç. ~ ,
aai
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-
- n. 3 Condensatori normali
• I
3 o0o9
--
- n. 3 Transistor
_,. . I
n. 1 Diodo zener • ••
,. • E... E
- t ttt
--
-
-
n. 1 Raddrizzatore
n. 1 Dissipatore termico (con 4 viti, 4 dadi, 3 rondelle
7
. o gr·
r- 8 6
e 1 paglietta)
'·I
L. 9.500 - n. 1 Circuito stampato
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sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
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doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
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sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
#r
8
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
i l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
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Dopo essersi imposto, per quasi sette anni, fra i migliori
kit da noi approntati, si rinnova, a partire da questo me-
se, il prestigioso e sempre attuale microtrasmettitore ta-
scabile con circuito integrato e microfono piezoelettrico,
che irradia nello spazio, senza l'uso di antenna, la voce
umana ed ogni altro tipo di suono o rumore, sotto forma
di segnali udibili sulla gamma a modulazione di frequen-
za dei più comuni ricevitori radio. E' stata una innovazio-
ne doverosa da parte nostra, nell'obbligo di tenere il pas-
so con lo sviluppo delle più moderne tecnologie e di ascol-
tare le difficili e mutevoli esigenze di mercato. Perché
quando un solo componente non viene più prodotto dalla
grande industria e scompare per sempre dai principali
punti di vendita al dettaglio, il progetto offerto al lettore
perde ogni suo motivo di interesse pratico. Ma è stata
pure una risposta alle richieste di ammodernamento più
volte formulateci dal grosso pubblico e, soprattutto, un
avvicendamento di ciò che molti hanno più volte realiz-
zato e vogliono costruire ancora. Il kit del nuovo micro-
trasmettitore è dunque da oggi una realtà. E da questo
momento, tutti coloro che lo desiderano, possono richie-
derlo, inviando l'importo secondo le modalità usuali.
Un importo, diciamolo pure apertamente, che rimane
pressoché quello del vecchio kit, ma che è di molto infe-
riore all'importo necessario per l'acquisto di ogni altro
modello similare attualmente in commercio. E che è
stato fissato entro limiti favorevolissimi dalla direzione
amministrativa, largamente sensibile agli appelli dei prin-
cipianti e sempre disponibile nel gratificare tutti coloro
che aspirano ad esercitarsi, divertendosi, nel settore dei
collegamenti via radio.
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derna, quel vecchio dispositivo che, per quasi
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ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
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li microtrasmettitore, dopo molti anni di suc- una esigenza di ammodernamento, che ogni let-
cessi raggiunti nel mondo dilettantistico, rimane tore avverte intensamente e, soprattutto, un avvi-
ancor oggi uno dei mezzi più validi dell'elettro- cendamento di ciò che è stato fatto più volte e
nica per accattivarsi le simpatie dei principianti si vuol fare ancora.
e accendere in loro quella passione che può con-
durli al conseguimento dei successi più ambiti.
Ed è questo, forse, il principale motivo che ci IL NUOVO PROGETTO
esorta a non trascurare, per troppo tempo, il la-
voro di progettazione di quelle vere e proprie Il nuovo progetto del microtrasmettitore ripren-
stazioni trasmittenti di piccole dimensioni che de, ovviamente, il filo conduttore che ha fin qui
sono in grado di trasportare, attraverso lo spa- caratterizzato i circuiti similari. Sono stati quin-
zio, sotto forma di onde radio, la voce umana e di conservati, con i necessari aggiornamenti, i
di farla ascoltare, a distanza, in un qualsiasi ap- due stadi fondamentali: l'oscillatore e il modu-
parecchio radioricevente dotato della garrima della latore, che sono pilotati il primo, da un transistor
modulazione di frequenza. E' un lavoro doveroso al silicio, il secondo, da un integrato operazio-
per noi, che siamo obbligati a tenere il passo con nale.
l'avanzamento del progresso tecnologico e con le Il transistor al silicio esplica le funzioni di oscil-
esigenze mutevoli del grosso pubblico. Ma è pure latore modulato in frequenza dal segnale audio,

580
CARATTERISTICHE
Tipo di emissione in modulazione di frequenza
Gamma di lavoro 88 + 108 MHz
Potenza d'uscita 10+ 40 mW
Alimentazione con pila a 9 V
Assorbimento 2,5 : 5mA
Dimensioni 5,5 x 5,3 cm (esci. pila)

proveniente da un microfono piezoelettrico ed tutti quei brillanti risultati e quelle meravigliose


amplificato da un integrato di espressione moder- caratteristiche radioelettriche di cui sono dotati,
na, in conformazione plastica. oggi, i più moderni trasmettitori tascabili.
Il sistema di alimentazione è quello tipico con Occorre tuttavia segnalare che, ben difficilmente,
pila a 9 V e la bobina di alta frequenza è già gli apparati di tipo commerciale sfruttano piena-
incorporata nel circuito stampato, per non co- mente ogni possibile e attuale sistema elettro-
stringere il radioamatore al non facile esercizio nico. La loro concezione circuitale e costruttiva,
costruttivo di un solenoide, che impone il più infatti, li fa apparire poco più che semplici appa-
rigoroso rispetto di alcune grandezze centime- rati didattici, utilissimi a far compiere al prin-
triche e millimetriche. cipiante i primi passi nel settore delle trasmis-
sioni, ma privi di un carattere pratico e appli-
cativo. E ciò perché la loro portata è ridotta a
IL MERITO DELLA FM poche decine di metri, perché necessitano della
antenna e perché la modulazione è di pessima
Se è stato possibile comporre un dispositivo di qualità e l'ascolto si riduce ad un suono accom-
dimensioni tascabili, come sono quelle del nuo Pagnato da distorsioni e disturbi. Anche la sensi-
vo microtrasmettitore. il merito va tutto alla bilità è talmente ridotta che, per trasmettere, è
banda di lavoro della modulazione di frequenza necessario parlare a voce alta o quasi a contatto
con la quale, tra l'altro, vengono eliminati i di- con il microfono.
sturbi radiofonici e si raggiungono i limiti del- Ma nel nostro progetto questi elementi negativi
l'alta fedeltà. Ecco perché vengono conquistati sono stati eliminati e tutti gli attuali mezzi of-

Gli elementi fondamentali, che caratterizzano il nuovo


progetto di microtrasmettitore tascabile, consistono
nella massima semplicità di montaggio del circuito e nel suo
immediato e sicuro funzionamento. Due elementi, questi,
che sicuramente invoglieranno tutti i principianti, anche
quelli che sono privi di nozioni tecniche, a costruirlo ed usarlo
nelle occasioni più propizie, per motivi professionali o sociali,
per scopi protettivi e preventivi, per puro divertimento.

581
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582
ROSSO
FILO ANT.
( 70 cm )

e
REOFORO
CALDO'

Fig. 2 - Durante il lavoro di montaggio del microtrasmettitore occorre tenere sem-


pre sott'occhio questo disegno relativo al piano costruttivo dell'apparato. Il cir-
cuito stampato (piste colorate) deve considerarsi visto in trasparenza. Il circuito
integrato IC1 deve essere inserito nello zoccoletto soltanto a lavoro ultimato, te-
nendo conto della presenza della piccola tacca di orientamento riportata in pros-
simità del piedino 1. Il cavetto proveniente dall'antenna e saldato nelle vicinanze
della bobina L1 deve essere collegato soltanto nel caso in cui si voglia aumentare
la portata dei collegamenti radio.

ferti dalla tecnica elettronica sono stati ampia- La prima caratteristica vuol significare che, oc-
mente sfruttati per realizzare un microtrasmet- cultando il piccolo apparato in una tasca, in un
titore utile in una vasta gamma di impieghi cassetto, dentro una lampada o in un pacchetto
pratici. di sigarette, è possibile trasmettere a notevoli
distanze, senza che nessuno possa accorgersi
di ciò.
CARATTERISTICHE DEL TX La seconda caratteristica consente all'operatore
di lavorare con frequenza di emissione ottimale,
Le caratteristiche maggiori del nostro microtra- preferendo quelle lunghezze d'onda, per la verità
smettitore possono riassumersi in tre punti fon- oggi assai poche, dalle quali rimangono assenti
damentali: la possibilità di irradiare un forte le emittenti private e commerciali.
segnale anche senza l'uso dell'antenna, la rego- La terza caratteristica vuol far comprendere co-
lazione manuale della frequenza di oscillazione me sia possibile, sistemando l'apparato in un
entro i limiti della gamma FM e l'alto valore di qualsiasi locale di un appartamento anche di no-
sensibilità, che supera di molto quella normale tevoli dimensioni captare e trasmettere fedel-
dell'orecchio umano. mente tutti i rumori e i suoni in esso prodotti.

583
CAVO COASS.

L
ALLA ANT.

CALZA MET

Fig. 3- Servendosi di un dipolo


per FM, il cavo coassiale di di-
scesa deve essere collegato al
circuito stampato del microtra-
smettitore nel modo indicato in
questo disegno.

Questa seconda caratteristica, dunque, da adito operazionale IC1, montato come « emitter fol-
ad una innumerevole serie di pratiche applica- lower » ideale. Dall'integrato infatti non si ot-
zioni tra le quali, prima fra tutte, quella del- tiene alcuna amplificazione della tensione, ma
l'antifurto. soltanto quella della corrente.
Ma il nostro microtrasmettitore possiede molte Il maggior vantaggio derivante dall'uso di un
altre caratteristiche. Le sue dimensioni, ad esem- integrato operazionale, consiste nella disponibili-
pio, sono molto ridotte; lo spazio occupato dal tà di un elevatissimo valore di impedenza d'in-
circuito vero e proprio, comprendente anche il gresso, che consente l'accoppiamento con una
microfono, ma fatta esclusione della pila, è di capsula microfonica di tipo piezoelettrico, con il
5,5 x 5,3 cm. Anche il peso è molto ridotto e conseguente elevamento del segnale fino alle
potrebbe considerarsi nullo se si eccettuasse la diverse centinaia di millivolt e, talvolta anche
pila, che è di tipo a 9 V, di quelle usate per del volt. E' evidente quindi che, in queste otti-
l'alimentazione dei ricevitori radio a transistor mali condizioni di lavoro della capsula piezoe-
portatili. lettrica, una eventuale amplificazione del segna-
Il consumo di energia elettrica, in virtù del ren- le diventa del tutto superflua, se non addirittura
dimento elevato dei circuiti, è limitatissimo. dannosa.
L'assorbimento di corrente rimane inferiore ai L'amplificatore operazionale, collegato in modo
I O mA e l'autonomia del circuito raggiunge le da conservare un guadagno unitario, consente
200 ore circa. di disporre di una tensione d'uscita che ha Io
stesso valore di quella d'entrata, mentre la po-
tenza appare notevolmente superiore grazie alla
SEZIONE AUDIO bassa impedenza d'uscita; sono possibili in tal
modo i collegamenti con circuiti a bassa impe-
Passiamo ora all'esame del circuito elettrico del denza che richiedono un certo assorbimento di
nuovo microtrasmettitore riportato in figura 1. corrente. Facciamo comunque presente che ogni
La sezione audio è controllata dall'amplificatore capsula piezoelettrica, dovendo lavorare in ten-

584
sione, modifica sensibilmente le proprie carat- introduce inevitabilmente nel circuito una mag-
teristiche quando viene « caricata », nel senso giore instabilità termica ed una sensibile diffi-
di pretendere da essa della corrente. coltà di innesco delle oscillazioni.
L'accoppiamento fra l'integrato ICl e il mi-
crofono viene effettuato, capacitivamente, tra-
mite il condensatore C3, con lo scopo di non po- L'ANTENNA
larizzare la capsula.
Le due resistenze Rl-R2 vengono utilizzate per Il nuovo microtrasmettitore può funzionare in
la centratura del punto di lavoro dell'operazio- tre modi diversi:
nale sul valore ottimale; il valore di tensione
deve essere pari alla metà di quello della ten- 1 ° SENZA ANTENNA
sione di alimentazione. L'elevato valore delle 2° CON ANTENNA A STILO
due resistenze ora citate permette di disporre
di una impedenza d'ingresso superiore a 1 me- 3° CON ANTENNA ESTERNA
gaohm. Senza l'uso dell'antenna, il funzionamento è
ottimo, anche se non si possono effettuare col-
legamenti sulle lunghe distanze.
LO STADIO OSCILLATORE La portata invece aumenta con l'uso di un'an-
tenna a stilo ad 1/4 d'onda o a 1/2 d'onda, che
Lo stadio oscillatore ad alta frequenza è di ti- può essere sostituita da uno spezzone di filo di
po classico. Come abbiamo detto, lo pilota il rame, del diametro di 2 mm e della lunghezza
transistor al silicio TR1, che è di tipo NPN.
di 70 cm, saldato a stagno, in una delle due estre-
La reazione positiva, necessaria per innescare
mità, alla bobina Ll, come indicato in figura 2.
l'oscillatore, viene fornita dal condensatore C8
collegato fra il collettore e l'emittore di TR1. L'antenna stilo che va saldata alla bobina L1
La selezione sulla gamma di frequenza delle allo stesso modo dello spessore di filo di rame,
oscillazioni viene realizzata tramite il circuito può essere direttamente acquistata presso un ri-
accordato composto dall'induttanza Ll, dal con- venditore di materiali radioelettrici, ma può an-
densatore C6 e dal compensatore C7 la cui re- che essere realizzata direttamente dal lettore per
golazione manuale stabilisce il valore di fre- mezzo di un conduttore di rame o di acciaio. La
quenza di lavoro del circuito. lunghezza 'varia a seconda della frequenza di
L'induttanza L 1 non è un componente cosid- emissione del microtrasmettitore e a seconda
detto « discreto », ma è rappresentata da alcune che si preferisca il 1/4 d'onda o il 1/2 d'onda.
piste di rame conglobate nello stesso circuito Nella seguente tabella riportiamo i valori delle
stampato. lunghezze d'antenna a stilo in corrispondenza
La resistenza R5, collegata fra l'emittore di TR1 delle frequenze di emissione e del tipo di lun-
e la linea di alimentazione negativa, assume una ghezza d'onda:
certa importanza. Perché dalla scelta del suo
valore dipende, in larga misura, quello della
potenza erogata dal microtrasmettitore, Sul pro- Frequenza Lunghezza antenna
totipo realizzato dai nostri tecnici, infatti, ab- MHz 1/4 onda 1/2 onda
biamo rilevato i seguenti dati relativi al colle-
gamento di una resistenza da 220 ohm e una da
120 ohm, conservando ovviamente la prescritta 100 70 cm 140 cm
alimentazione del circuito alla tensione di 9 Vcc: 110 65 cm 130 cm
120 60 cm 120 cm
Valori R5 Assorb. Potenza I,
130 55 cm 110 cm
140 50 cm 100 cm

I
220 ohm
120 ohm
2,5 mA
5 mA
10 mW
40 mW I 150 45 cm 90 cm

Coloro che volessero servirsi del dipolo per FM


Ricordiamo che la diminuzione del valore ohm- (figura 4) collegheranno il cavo di discesa di
mico della resistenza R5 conduce sì all'aumento questo tipo d'antenna nel modo indicato in fi-
della potenza erogata dal microtrasmettitore, ma gura 3.

585
esattamente a quelli da noi elencati, che i due
componenti attivi, integrato e transistor, siano
anch'essi quelli prescritti.
Pur non esistendo un ordine di preferenza nel-
DIPOLO PER FM l'inserimento dei componenti elettronici nei vari
punti del circuito, che in figura 2 è da conside-
rarsi visto in trasparenza, ossia dalla parte op-
posta a quella in cui sono riportate le piste di
rame, è consigliabile montare per primo lo zoc-
coletto porta integrato e subito dopo il ponticel-
lo, rappresentato da un piccolo spezzone di filo
conduttore, che può anche essere quello tranciato
dai terminali dei componenti, il quale congiunge
l'estremità centrale della bobina L 1 (piste di ra-
me) con la pista alla quale fanno capo il con-
densatore C6, il condensatore C8, il collettore del
transistor TR 1 ed uno dei terminali del compen-
satore C7, così come chiaramente indicato sul-
l'estrema destra, in alto, di figura 2.
Fig. 4 - L'antenna dipolo verticale per FM é sempre Il conduttore della discesa d '.antenna (Fl LO
da preferirsi alla più semplice antenna a stilo, perché ANT.), come abbiamo avuto occasione di dire
con questa è possibile aumentare notevolmente la
portata del microtrasmettitore.
in precedenza, non è obbligatorio, perché il tra-
smettitore funziona egregiamente senza alcuna
antenna.
Successivamente si potrà applicare il transistor
TR 1, cercando di evitare ogni possibile errore
di scambio tra gli elettrodi del componente, an-
che se ciò è assolutamente impossibile facendo
riferimento alla piccola tacca metallica presente
sull'involucro esterno del componente, in cor-
MONTAGGIO DEL TX rispondenza della quale è il terminale di emitto-
re; il terminale di base è quello successivo, men-
Il lettore principiante, che si appresta a montare tre all'estremità opposta trovasi quello di collet-
il microtrasmettitore, comincerà il suo lavoro tore. In ogni caso il lettore, prima di infilare gli
costruttivo distribuendo ordinatamente sul ta- elettrodi del transistor nei tre fori del circuito
volo da lavoro tutti i componenti contenuti nel stampato, dovrà osservare attentamente il piano
kit, separando le resistenze dai condensatori ce- costruttivo di figura 2, nel quale i tre elettrodi
ramici e da quelli elettrolitici e raggruppando del componente sono chiaramente indicati con
a parte gli altri elementi. La separazione dei le lettere «c- b-e».
componenti assume un duplice scopo: quello Poi si potranno inserire nel circuito tutti gli al-
dell'ordine e quello del riconoscimento dei valori tri elementi, resistenze, condensatori, compen-
esatti di ogni elemento. satore e microfono.
Subito dopo essersi resi conto che il contenuto Le resistenze e i condensatori ceramici verranno
del kit è esatto, si potrà iniziare l'inserimento inseriti senza tener conto del loro verso, men-
dei componenti sulla basetta del circuito stampa- tre questo assume grande importanza per i con-
to, tenendo sott'occhio il piano costruttivo di fi- densatori elettrolitici C1- CA4 e per il microfono.
gura 2, senza apportare ad esso alcuna variante. I condensatori elettrolitici, infatti, sono dotati
L'approntamento dei kit viene effettuato da per- di un terminale positivo e di uno negativo. La
sonale specializzato, sempre allo stesso modo. posizione del terminale positivo è contrassegna-
Ma può capitare che, per motivi di ordine com- ta, in figura 2, con una crocetta.
merciale, il valore di qualche condensatore cera- Sul componente poi esiste sempre, almeno in
mico non sia esattamente quello prescritto nel- prossimità di uno dei due terminali, il segno
l'elenco componenti, ovviamente con lievi dif- della tensione positiva o di quella negativa. In
ferenze capacitive che non possono influenzare taluni condensatori elettrolitici il terminale po-
il corretto funzionamento del dispositivo. Quel sitivo appare più lungo di alcuni millimetri di
che importa è che i valori resistivi corrispondano quello negativo.

586
LOBO
ANT.

LOBO) GROUND

\ I \
; PLANE
Fig. 5 - Accenniamo con questi tre disegni le tre
più comuni antenne che si possono collegare al

5i
mlcrotrasmettitore: l'antenna Jagi, Il dipolo e l'an-
tenna ground piane. Per ognuna di esse abbiamo
anche riportato in forma chiaramente visibile, i
lobi, cioè i campi elettromagnetici di azione. (oso)
@S/ / LOBO
'e

Sui due terminali del microfono (MICRO) si do- purità che non consentono di effettuare una
vranno collegare e saldare due piccoli spezzoni saldatura a stagno perfetta.
di filo che, a loro volta, verranno infilati negli Tutti i componenti devono rimanere adagiati
appositi fori del circuito stampato. Il reoforo sulla basetta di bachelite; ciò significa che i ter-
« CALDO », cioè il terminale isolato dalla car- minali debbono penetrare completamente negli
cassa metallica del componente, deve essere appositi fori e subito dopo essere ribaltati sulla
infilato nel foro praticato sulla pista alla cui basetta stessa prima di venir tranciati nella mi-
estremità è inserito uno dei due terminali del sura più opportuna per consentire la completezza
condensatore C3. Il reoforo caldo è facilmente della saldatura a stagno.
individuabile sul microfono in quanto dotato Il saldatore più adatto per questo tipo di lavoro
di dischetto di cartone bachelizzato isolante; il è quello dotato di punta sottile e ben calda.
terminale di massa, che è quello che si trova in Le saldature richiedono una giusta quantità di
intimo contatto con il metallo del componente, è stagno, né troppo né poco. Ricordiamo ancora
altrettanto facilmente individuabile perché pri- che la saldatura perfetta è quella che consente
vo di qualsiasi isolamento. di vedere una goccia di stagno lucente e uni-
La presa polarizzata è dotata di due fili flessi- formemente curva.
bili diversamente colorati, uno rosso e uno che
può essere nero o blu. Il conduttore rosso è
quello della tensione positiva, l'altro è quello MESSA A PUNTO
della tensione negativa. Occorre dunque far
bene attenzione a non scambiare fra loro que- Una volta ultimato il cablaggio del microtra-
sti terminali, collegando il conduttore rosso sul- smettitore, si potrà collegare la pila a 9 V alla
la parte più estesa di rame, così come indicato basetta rettangolare fissandola tramite due fili
in figura 2. metallici, come chiaramente indicato in figura 2.
Il buon funzionamento del microtrasmettitore è Poi si innesterà la presa polarizzata sui morsetti
condizionato dalla precisione delle saldature a della pila stessa e si accenderà l'apparecchio ra-
stagno. Ai principianti, quindi, raccomandiamo, dio commutato sulla gamma a modulaziorc di
prima di infilare i terminali dei componenti ne- frequenza. Quindi, tramite un piccolo cacciavite,
gli appositi fori del circuito stampato, di ra- possibilmente del tipo di quelli completamente
schiarli energicamente con una lametta da bar- isolati per tarature AF, si fa ruotare molto Jen-
ba o con la lama di un temperino, in modo da tamente la vite del compensatore C7, fino ad
far apparire la lucentezza del metallo, ossia di udire, nell'altoparlante del radioricevitore, un
far scomparire totalmente quelle eventuali im- fischio molto acuto. Ciò starà a significare che

587
il microtrasmettitore eroga un segnale di alta e pubbliche. Occorre dunque cercare su questa
frequenza. Ma questo segnale può essere quello il punto in cui esiste ancora uno ... spazio li-
della frequenza fondamentale oppure quello di bero, in modo da tarare il nostro microtrasmet-
un'armonica. Per raggiungere le maggiori por- titore su un valore di frequenza di emissione
tate è dunque necessario tarare il microtrasmet- coincidente proprio con questo punto della sca-
titore sulla frequenza fondamentale. E per rag- la del ricevitore radio.
giungere questo scopo occorre allontanarsi, con La scatola di montaggio non comprende alcun
il microtrasmettitore in mano, dall'apparecchio contenitore, ma il lettore potrà inserire il di-
radio, per constatare se si verifica un affievoli- spositivo in una scatolina di cartone, anche in
mento del segnale. In ogni caso è sempre bene un normale pacchetto di sigarette, purché privo
ruotare ancora la vite del compensatore C7, per di stagnola o di eventuali parti metalliche. li con-
accertarsi in quale posizione capacitiva la ri- tenitore deve essere necessariamente di materia-
cezione è più forte e più chiara. le isolante, per consentire alle onde radio di
La gamma a modulazione di frequenza, come si fuoriuscire agevolmente dal circuito che le ge-
sa, è normalmente affollata da emittenti private nera.

IL KIT DEL MICRO TRASMETTITORE


costa L. 9.700

Contiene:
-
-
n. 5 condensatori ceramici
RE
n. 2 condensatori elettrolitici
n. 1 compensatore
n. 5 resistenze
n. 1 transistor
n. 1 circuito integrato
n. 1 zoccolo per circ. integr.
n. 1 microfono
n. 1 circuito stampato
n. 1 presa polarizzata
n. 1 pila 9V

La scatola di montaggio del microtrasmettitore, nella quale sono contenuti tutti gli ele-
menti riprodotti nella foto, costa L. 9.700. Per richiederla occorre inviare anticipatamente
l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario 0 c.c.p. 46013207 intestato a: STOCK
RADIO 20124 MILANO . Via P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945).

588
Rubrica del principiante
elettronico

RIMI

RESISTENZE VARIABILI
NTG -FR- VDR
o

Tra le resistenze variabili, i tipi più noti e più del potenziometro per mezzo di un anello me-
usati prendono il nome di « potenziometri » e tallico. Le caratteristiche elettriche di questi ti-
« reostati ». I loro simbolo elettrico, normalmen- pi di resistenze variabili dipendono dalla com-
te adottato nella composizione degli schemi teo- posizione chimica della miscela e dagli altri pro-
rici, assomiglia a quella della resistenza (figura cessi di fabbricazione; generalmente si otten-
1), avendo soltanto una piccola freccia in più. gono potenze nell'ordine di 1 watt e tolleranze
Più propriamente si definiscono potenziometri abbastanza ampie.
quei componenti nei quali l'elemento resistivo è Con il nome di reostati si indicano normalmente
formato da uno strato di miscela di carbone de- le resistenze variabili a filo, costituite da uno
positato su un supporto di materiale impregnato strato di filo metallico avvolto su un supporto
di resina (figura 2). isolante di resina o di ceramica; questi tipi di
La variabilità dell'elemento resistivo è ottenuta potenziometri (attualmente vengono chiamati co-
per mezzo di un cursore, meccanicamente ma- sì mentre il termine reostato è relegato alla sto-
novrabile, che è collegato al terminale centrale ria dell'elettronica) permettono di dissipare po-

589
Dopo le resistenze fisse, quelle variabili costituiscono la parte
più importante di questo settore della componentistica
moderna. Di esse ricordiamo i modelli tradizionali,
nei quali le variazioni ohmmiche vengono effettuate
manualmente. Ma riserviamo gran parte della presente
trattazione a quelle resistenze il cui valore varia,
automaticamente, col variare della temperatura, della luce
incidente o della tensione ad esse applicata.

tenze elettriche notevoli, anche di parecchie cen-


tinaia di watt e presentano limiti di tolleranza
assai più ristretti rispetto ai tipi a strato di car-
bone (figura 3).
Fra i potenziometri sono molto comuni i tipi
muniti di interruttore, che è di solito inserito
Fig. 1- Con questo simbolo ad una delle due estremità del componente e
si suole normalmente designa- coincide con l'inizio della rotazione dell'albero
re, nella composizione degli (figura 4). In radiotecnica questo tipo di poten-
schemi elettrici, la resistenza
variabile e, in modo particola-
ziometro regola il volume sonoro di un ricevi-
re, il potenziometro. tore radio e permette di accendere e spegnere
l'intero circuito dell'apparato; la regolazio-
ne si ottiene manovrando un bottone applicato
sull'albero del potenziometro.
CURSORE
VARIAZIONI RESISTIVE

Agli effetti delle variazioni resistive i potenzio-


metri si comportano in due modi diversi, a se-
conda del sistema costruttivo del componente.
La variazione, infatti, può essere lineare oppure
logaritmica. Nel primo caso il valore di resisten-
za compreso tra il terminale iniziale e quello
centrale è proporzionale all'angolo di rotazione
del cursore, perciò al 50% del totale. Ciò vuol
dire che, ad esempio, se lo spostamento di un
millimetro del cursore lungo lo strato di grafite
determina un aumento di 100 ohm, lo sposta-
mento di due millimetri determina l'aumento di
REOFORI COPERCHIO 200 ohm.
Per i potenziometri a variazione logaritmica le
Fig. 2- Si suole normalmente dire che l'elemento re-
cose vanno diversamente; la resistenza, infatti,
sistivo, contenuto nei potenziometri, sia la grafite; ma non è più distribuita in maniera uniforme lun-
in pratica si tratta di uno strato di miscela di carbone go tutto l'arco, ma aumenta verso l'estremo fi-
depositato su un supporto di materiale impregnato di nale; pertanto al 50% della rotazione il valore
resina. Il potenziometro è racchiuso in un contenitore
metallico schermante dal quale esce il perno di co-
è solo il 10% della resistenza totale (figura 5).
mando e i tre terminali per i collegamenti dei con- Esistono anche potenziometri a variazione loga-
duttori. ritmica inversa, nei quali al 50% della rotazione
il valore è il 90% della resistenza totale.

590
Fig. 3 - I reostati sono resistenze variabili a filo, com-
poste da uno strato di filo conduttore, normalmente al
nickel-cromo, avvolto su un supporto isolante di re-
sina o di ceramica. Esteriormente assomigliano molto
ai potenziometri a strato di carbone, anche se le di-
mensioni sono maggiori.

VARIETA' DEI POTENZIOMETRI TRIMMER POTENZIOMETRICO

Non tutti i tipi di potenziometri a strato di mi- Il trimmer potenziometrico, raffigurato sull'e-
scela di carbone sono uguali fra loro. Quello più strema sinistra di figura 7, è un particolare tipo
conosciuto è riportato in alto di figura 6. Si di potenziometro in miniatura. Esso si differenzia
tratta del potenziomentro semplice, privo di in- dal modello più grande per le ridotte dimensio-
terruttore incorporato; esso viene usato princi- ni e, soprattutto, per il sistema di regolazione
palmente per il controllo del volume sonoro o non più ad albero rotante ma a vite.
per quello di tonalità dei suoni emessi dall'alto- 11 suo controllo manuale, tramite cacciavite, dun-
parlante. Ma si conoscono anche potenziometri que, si effettua saltuariamente oppure una volta
per tutte.
con l'albero di comando in plastica, di piccola
e media grandezza, con l'elemento resistivo sud-
diviso in plastica.
Molto comuni, nel settore della bassa frequenza,
sono i potenziometri doppi (in basso di figura 6).
Essi sono disponibili in due diverse esecuzioni:
con comando unico e con comandi separati. I
primi sono muniti di un solo albero che coman-
da la rotazione di entrambi i cursori, i secondi
sono dotati di due alberi coassiali, ciascuno dei
quali agisce su un solo cursore.
Le due parti in cui si divide il potenziometro
possono avere uguale valore resistivo, e allora il
componente viene impiegato in circuiti simme-
trici per esempio in amplificatori stereofoni-
ci, oppure valori diversi che rendono il po-
tenziometro adatto ad applicazioni più varie.
Fig. 4 - Molto comuni sono i potenziometri muniti di
Alcuni tipi di potenziometri sono provvisti, ol- interruttore (parte opposta all'albero di comando). L'in-
tre che della normale presa variabile, anche di terruttore scatta all'inizio della rotazione dell'albero di
prese intermedie fisse, da cui è possibile prele- comando.

vare una certa percentuale del valore totale di


resistenza.

591
5Kn
F

Fig. 5 - I potenziometri si distinguono


elettricamente fra loro in due tipi: po-
tenziometri a variazione lineare e po-
2Kna C /8K tenziometri a variazione logaritmica,
questo disegno vuole interpretare i due
tipi di variazioni resistive. Nel primo,
ad ogni spostamento del cursore di una
stessa misura, corrisponde una identica
variazione resistiva (citazioni numerate).
Nei potenziometri a variazione logaritmi-
ca, invece, mano a mano che il cursore
si sposta da una estremità all'altra, le
variazioni resistive aumentano (citazioni
A In lettere maiuscole).
on

Anche i trimmer, come i potenziometri, posso-


no essere a strato di carbone o a filo, di forma
verticale od orizzontale (figura 7) multigiri,
schermati, rotondi o graduati.
Un altro tipo di resistenza variabile, di potenza,
con cursore a vite, è quella riportata in figura
8. In pratica si tratta di una resistenza a filo di
grossa potenza, di valore intorno ai 50 W ed
oltre. Il cursore, una volta posizionato sul va-
lore resistivo desiderato, viene bloccato tramite
una vite.

I TERMISTORI NTC

I termistori, che vengono indicati con la sigla


NTC (Negative Temperature Coefficient), sono
elementi resistivi dotati della particolarità di pre-
sentare un elevato coefficiente di temperatura ne-
gativo; in pratica, all'aumentare della temperatu-
ra, diminuisce notevolmente il valore della resi-
stenza ohmmica. Essi sono costituiti da una mi-
Fig. 6 - Non tutti i potenziometri a strato di carbone scela di ossidi metallici, trattati chimicamente in
sono uguali fra loro. Quello più noto è riportato In
alto: si tratta del potenziometro semplice, privo di in-
modo da presentare proprietà semiconduttrici, i
terruttore incorporato. Ma si conoscono anche poten- quali vengono pressati insieme ad un legante
ziometri con albero di comando in plastica, di piccola plastico e sinterizzati ad alta temperatura.
e media grandezza. Molto comuni nel settore della Il valore nominale della resistenza viene normal-
bassa frequenza sono i potenziometri doppi (riprodu-
zione in basso).
mente calcolato alla temperatura di, 25 C. Ai
fini dell'impiego è abbastanza utile poter cono-
scere la variazione di questa resistenza al variare

592
della temperatura; la dipendenza tra questi due LE FOTORESISTENZE
parametri è logaritmica.
Per le loro caratteristiche i termistori vengono Pur non potendosi considerare un componente
utilizzati in numerose applicazioni: misura e re- elettronico nuovo o di fondamentale importanza,
golazione della temperatura, misura del flusso di la fotoresistenza è un elemento che merita una
gas e liquidi, compensazione del coefficiente di certa attenzione sia per le sue possibilità di im-
temperatura di bobine e avvolgimenti, temporiz-
piego da parte dei principianti, sia per il costo
zazione di relé, compensazione di circuiti tran-
generalmente basso che ne favorisce l'acquisto.
sistorizza ti.
La fotoresistenza è un elemento sensibile alla
luce, che permette di realizzare tutta una serie di
I TERMISTORI PTC apparati di controllo il cui funzionamento si basa
sulle variazioni di luce naturale o artificiale.
Oltre ai termistori con coefficiente di temperatu- Abbiamo detto che la fotoresistenza non deve
ra negativo, esistono anche quelli con coefficiente considerarsi un componente elettronico dell'ul-

CURSORE VITE
REGOLA Z.
GRAFITE Fig. 7- II trimmer potenziometri-
co (disegno a sinistra) è un parti-
colare tipo di potenziometro in
miniatura, nel quale la regolazio-
ne si effettua soltanto saltuaria-
mente, oppure una volta per tut-
te, agendo sulla vite di comando.
Esistono anche trimmer di forma
verticale (disegno al centro) e di
forma orizzontale (disegno a de-
stra) anch'essi regolabili tramite
REOFORI vite di comando.

di temperatura positivo (Positive - Temperature tima generazione; infatti, fin dai primi tempi
- Coefficient). della produzione dei tubi termoionici si poteva
I termistori PTC, con coefficiente di temperatura disporre di un elemento fotosensibile che può
positivo, sono costituiti da un materiale ceramico senza dubbio considerarsi l'antenato della foto-
dotato anch'esso di proprietà semiconduttrici. Le resistenza: la fotocellula.
loro possibili applicazioni sono abbastanza analo- I principi che regolano il funzionamento della
ghe a quelle dei tipi NTC, particolarmente nella fotocellula furono studiati e analizzati dal celebre
misura di temperature e nella temporizzazione di fisico Einstein.
circuiti a relé. Le fotocellule erano allora composte da due e-
Il simbolo elettrico dei termistori, siano essi di lettrodi metallici, racchiusi in un tubo a vuoto
tipo NTC o PTC, è quello riportato in figura 9, spinto, fra i quali veniva applicata una certa dif-
mentre la configurazione esteriore di questi com- ferenza di potenziale elettrico. Quando uno dei
ponenti può essere, indifferentemente, quella di due elettrodi, più precisamente il catodo, veniva
figura 1 O o di figura 11, a seconda della casa colpito da una variazione luminosa, si poteva
costruttrice del componente stesso. notare un passaggio di corrente nel circuito.

593
Su questo fenomeno per vario tempo si tentaro-
no di formulare delle teorie. Alla fine, proprio
REOFORO il fisico Einstein interpretò chiaramente il feno-
MOBILE meno, asserendo che la luce, anzi i fotoni, che
VITE sono particelle di energia luminosa, colpendo il
(cursore)
catodo metallico mettevano in libertà degli elet-
troni che, attratti dall'anodo positivo, generava-
no una corrente rilevabile con gli strumenti in-
seriti nel circuito.

SIMBOLISMO

REOFORI Il progresso dell'elettronica, come ha potuto sop-


FISSI piantare i tubi elettronici, sostituendoli con i
transistor, così è riuscito a sostituire le fotocel-
lule con le fotoresistenze.
Fig. 8 - Un tipo meno noto di resistenza variabile, di
potenza, con cursore a vite, è quello qui riportato. Questi componenti, sotto il profilo elettrico, pos-
Può essere inserito in circuiti interessati da potenze sono considerarsi come delle resistenze il cui
elettriche anche superiori ai 50 W.
~-
valore ohmmico varia in rapporto alla luce in-
cidente.
Anche le fotoresistenze, così come avviene per
tutti i componenti elettronici, vengono rappresen-
tate nei circuiti teorici con un loro particolare
simbolo elettrico, che può essere quello presen-
tato in figura 12. Le piccole frecce stanno a sim-
boleggiare i raggi di luce che colpiscono la foto-
NTC resistenza.
PTC
FORME DIVERSE DELLE FA

Come avviene per tutti i componenti elettronici,


anche le fotoresistenze possono presentarsi sotto
un aspetto costruttivo diverso. In figura 13, ad
Fig. 9 - Simbolo elettrico, adottato nella composizione esempio, sono presentati tre tipi diversi di foto-
degli schemi teorici, dei termistori, ossia delle resi- resistenze tra le più comuni.
stenze a coefficiente di temperatura negativo o po-
sitivo.
L'involucro nel quale è inserito il componente
deve essere, ovviamente, di materiale trasparen-
te, in modo da permettere ai raggi luminosi di
colpire il dispositivo interno.
Nei modelli di fotoresistenze più recenti si ri-
corre all'incapsulamento in plastica che, agli
evidenti vantaggi di robustezza unisce una note-
vole dose di economia costruttiva se paragonati
ai modelli contenuti in bulbo di vetro sotto vuoto
spinto.
Le dimensioni e le forme delle fotoresistenze so-
no tra le più disparate e sono sempre in funzione
del tipo di utilizzazione del componente. Le di-
mensioni ad esempio rimangono sempre legate
Fig. 10 - Configurazione esterna di alcuni modelli di al valore massimo della potenza dissipabile dalla
resistenze a coefficiente di temperatura negativo.
fotoresistenza e ciò significa che, prima di acqui-
stare un componente, occorre avere idee chiare
sulla potenza che esso deve dissipare. Per esem-

594
IL PACCO
DELL'HOBBYSTA
Per tutti coloro che si sono resi conto
dell'Inesauribile fonte di progetti con-
tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro-
nica Pratica, abbiamo preparato que-
sta interessante raccolta di pubblica-
zioni.

Fig. 11 - Esempi di modem comuni di termistori adot- Le nove copie della rivista sono state
tati nei circuiti elettronici.
scelte fra quelle, ancora disponibili,
ma in rapido esaurimento, in cui sono
apparsi gli argomenti di maggior suc-
cesso della nostra produzione edito-
riale.

VDR

Fig. 12 e Simbolo teorico della fotoresistenza, ossia di


quel particolare tipo di componente la cui resistenza
ohmmica varia al variare della luce incidente (frecce).

L. 7.500
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ciale della nostra Editrice, a tutti i
nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
teresse del dilettante, che fa rispar-
miare denaro e conduce alla realizza-
zione di apparecchiature elettroniche
di notevole originalità ed uso corrente.

Fig. 13 - L'aspetto esteriore di una fotoresistenza va-


ria notevolmente fra tipo e tipo. Anche le dimensioni
sono molto diverse, ma il principio di funzionamento
rimane sempre lo stesso. In questo disegno presentia-
mo tre tipi di fotoresistenze di uso molto comune.

595
BANDE METALLIZZATE

SOLFURO
DI CADMIO

SUPPORTO Fig. 14- Con questo disegno si interpreta la struttura


ISOLANTE interna di una normale fotoresistenza. Su un supporto
isolante, che può essere di ceramica, mica od altro
materiale, viene inizialmente depositato un sottile stra-
to di solfuro di cadmio, che costituisce l'elemento
sensibile alla luce. Sopra di esso viene poi depositato,
generalmente a forma di doppio pettine, uno strato di
materiale altamente conduttivo che, quasi sempre, è
costituito da argento e talvolta anche da oro. Fra le
due bande conduttrici, che rappresentano gli elettrodi
della fotoresistenza, si forma una serpentina di ma-
teriale fotosensibile.

pio, se la fotoresistenza è chiamata a pilotare STRUTTURA DELLE FOTORESISTENZE


direttamente un relé, è necessario servirsi di un
modello di potenza. Nei circuiti di polarizzazione Passiamo ora alla descrizione della struttura in-
di base dei transistor, alimentati a bassa tensione, terna di una normale fotoresistenza.
invece, può andar bene una fotoresistenza a bas- La costituzione tipica di questo componente è
sissima dissipazione. rappresentata in figura 14. Su un supporto iso-

BUIO -- 1Mn

LUE
SCARSA
n
« -- 100 K
Fig. 15- Con questo prospetto analogi-
co interpretiamo il concetto di fun-
zionamento di una fotoresistenza, ossia
la variazione del valore ohmmico del
componente al variare della luce inci-

o
dente. Quando la fotoresistenza è im-
mersa nel buio, essa si comporta quasi
LUCE
ME DIA -- 25 K
come un isolante (disegno in alto), assu-
mendo valori resistivi che superano
spesso il megaohm. Man mano che la
luce incidente aumenta, la fotoresisten-

o
za diviene sempre più conduttrice, sino

LUCE
INTENSA
-- - 500 n
a raggiungere, sotto una luce intensa,
valori di poche centinaia di ohm o, ad-
dirittura, di qualche decina di ohm (di-
segno in basso).

596
lante, che può essere di ceramica, di mica o al- RESISTENZE VDR E MDR
tro materiale, viene inizialmente depositato un
sottile strato di solfuro di cadmio, che costituisce Nei circuiti elettronici si trovano ancora tipi di
l'elemento sensibile alla luce. Questo elemento, resistori, come ad esempio, i VDR e gli MDR.
anziché liberare elettroni esternamente al mate- I resistori di tipo VDR, denominati anche varia-
riale stesso, come avveniva per la fotocellula, li tori, sono elementi in cui il valore della resisten-
libera internamente, favorendo la conduzione e- za varia in maniera non lineare al variare della
lettrica, cioè variando la propria resistenza. tensione ad essa applicata. Il significato della si-
Sopra allo strato di solfuro di cadmio viene ulte- gla indicativa è compreso nelle tre seguenti pa-
riormente depositato, generalmente a forma di role: Voltage Dependènt Resistors. Un'altra ca-
doppio pettine, uno strato di materiale altamente ratteristica intrinseca di tali componenti è la se-
conduttore (generalmente l'argento e talvolta an- guente: il valore della resistenza diminuisce con
che l'oro per le sue proprietà di inerzia chimica). l'aumentare della tensione applicata.
Si viene così a generare fra le due bande condut-
trici, che costituiscono gli elettrodi della fotore-
sistenza, una serpentina di materiale fotosensibi-
le. In tal modo nel minimo spazio possibile, in-
terposto fra i due elettrodi, è presente una lunga
striscia di materiale fotoelettrico che permette di
raggiungere una notevole sensibilità del disposi-
tivo anche se le dimensioni di questo sono molto
ridotte.
Contrariamente a quanto avviene per la cellula
fotoelettrica, la fotoresistenza non è un compo-
nente polarizzato e ciò significa che non è assolu-
tamente necessario rispettare alcuna polarità in FR
sede di applicazione del componente stesso nel
circuito utilizzatore; ciò del resto è facilmente
intuibile a causa della perfetta simmetria di co-
struzione del componente.

CARATTERISTICHE ELETTRICHE
Fig. 16 - Simbolo elettrico dei resistori variabili al va-
riare della tensione ad essi applicata.
Ci siamo fin qui occupati del principio fisico di
funzionamento e della costituzione delle fotore-
sistenze. E' giunto ora il momento di passare alla
descrizione delle proprietà elettriche di questo
componente e delle sue utilizzazioni pratiche.
Ripetiamo ancora una volta che la fotoresistenza
è un componente la cui resistenza interna varia [ resistori di tipo VDR, il cui simbolo elettrico
col variare della luce incidente. Al buio essa si è riportato in figura 16, vengono largamente im-
comporta quasi come un isolante, assumendo piegati nei circuiti stabilizzatori di tensione, in
valori resistivi che superano- spesso il milione di quelli di sincronizzazione di oscillatori per fre-
ohm, raggiungendo talvolta anche i 10 megaohm. quenze TV, per eliminare lo scintillìo tra i con-
Man mano che la luce aumenta, la fotoresistenza tatti del relé.
diviene sempre più conduttrice, sino a raggiun- Per quanto riguarda i resistori di tipo MDR, oc-
gere, sotto una luce intensa, valori di poche cen- corre ricordare che questi componenti godono
tinaia di ohm o, addirittura, di qualche decina della proprietà di variare linearmente il proprio
di ohm. valore al variare del campo magnetico in cui so-
In figura 15 abbiamo simboleggiato questo fe- no immersi. La sigla indicatrice di tali compo-
nomeno in modo da renderlo maggiormente as- nenti si riferisce alle tre lettere iniziali delle tre
similabile. seguenti parole: Magnetic Dependent Resistors.
Si può concludere quindi dicendo che il campo Questi tipi di resistori trovano impiego nei cir-
di variazione della resistenza è veramente note- cuiti convertitori per correnti continue e alter-
vole e ciò fa della resistenza un componente nate, negli amplificatori galvanometrici e in talu-
ricco di grandi possibilità di impiego pratico. ni tipi di trasduttori di segnali.

597
LUCI DI SICUREZZA
PER BICICLETTE
Ciclisti,

per la vostra e

l'altrui sicurezza,

realizzate

questo dispositivo!

Per alimentare le luci anteriori e posteriori della natore consiste in una ridotta erogazione di ten-
bicicletta vengono normalmente adottati due si- sione quando la marcia è lenta.
stemi. Il primo, quello più largamente diffuso, L'altra alternativa, con pile autonome, garanti-
consiste nell'applicazione di un generatore di sce costantemente una erogazione di tensione
tensione, azionato di solito dalla ruota anteriore; uguale, in ogni condizione di marcia, ma richie-
si tratta della cosiddetta « dinamo » per bici- de purtroppo una costante manutenzione, che
clette che, in realtà, non è una dinamo bensì un consiste nel ricambio, talvolta frequente, delle
alternatore. pile.
Il secondo sistema fa uso invece di comuni bat-
terie a secco.
Ciascuna delle due soluzioni presenta chiara- UTILITA' DI UN ADATTATORE
mente dei pregi e dei difetti. Quella dell'alter-
natore ha il vantaggio di non richiedere manu- Fortunatamente i difetti di una soluzione rap-
tenzione ma non è in grado di garantire una presentano i pregi dell'altra, per cui integrando-
erogazione di energia elettrica durante le fer- le assieme è possibile ottenere un risultato pres-
mate, quando invece sarebbe estremamente im- soché perfetto. Ma il principiante, a questo pun-
portante poter illuminare la strada per la sicurez- to del nostro discorso, non deve assolutamente
za propria ed altrui. Un altro difetto dell'alter- pensare di poter collegare, in parallelo fra di lo-

598
ro, le pile ed il generatore di tensione (alterna- Più precisamente, nel progetto da noi concepito
tore). La pile infatti erogano corrente continua, e riportato in figura 1, si fa impiego di tre tran-
mentre il generatore eroga corrente alternata. sistor, di cui due sono di tipo normale ed il ter-
L'accoppiamento deve essere quindi eseguito con zo è invece un transistor di potenza.
un particolare criterio elettronico, isolando i Il funzionamento può essere analizzato attra-
due sistemi di alimentazione ed evitando che le verso le due possibili condizioni della bicicletta,
pile possano scaricarsi sul generatore. quella del velocipede in movimento e quella del
Si rende quindi necessario l'inserimento, tra i veicolo fermo.
due sistemi di alimentazione, di un opportuno
adattatore che, automaticamente e in relazione
alle condizioni di marcia o di arresto del veicolo, BICICLETTA FERMA
faccia entrare in funzione ora 1 'uno ora l'altro
dei due sistemi di accensione delle lampadine. Cominciamo quindi col considerare la condizio-
Nell'introdurre questo argomento abbiamo fatto ne elettrica dell'intero sistema di illuminazione
riferimento, implicito, al faro proiettore anterio- quando la bicicletta è ferma. E supponiamo di
re della bicicletta e alla luce posteriore. Ma il aver chiuso l'interruttore S 1. li tal caso il ge-
lettore potrà servirsi del dispositivo presentato neratore non eroga alcuna tensione ed il diodo
e descritto in questo articolo per alimentare an- D1 risulta polarizzato inversamente; esso, quin-
che eventuali luci di direzione, luci di posizione di, non conduce corrente. A sua volta il transi-
ausiliarie ed anche luci antinebbia. stor TR3 è conduttore e provoca la conduzione
Abbiamo accennato ai principali tipi di luci in- anche del transistor TR2, consentendo l'accen-
stallabili in una bicicletta, ma l'energia elet- sione delle lampadine della bicicletta tramite le
trica disponibile costantemente potrà anche es- batterie.
sere utilizzata per alimentare altri tipi di appara-
ti elettronici.
BICICLETTA IN MOVIMENTO

IL COMMUTATORE AUTOMATICO Nella seconda condizione, quando la bicicletta


è in movimento, il generatore entra in funzione
Esistono diversi modi di realizzare dei disposi- ed eroga tensione alternata. Questa raggiunge le
tivi di commutazione automatica tra le due dif- lampadine, durante le alternanze positive, at-
ferenti fonti di energia prima citate. Ma la so- traverso il solito diodo D1, mentre durante le
luzione da noi adottata è, ovviamente, di tipo alternanze negative le lampadine vengono ac-
elettronico e fa uso integrale di componenti al- cese attraverso il transistor TR 1.
lo stato solido, ossia di transistor e diodi. La tensione di picco del generatore è superiore

Quando fa buio e si va in bicicletta, non basta far affidamento


sul solo alternatore per illuminare la strada e segnalare la pro-
pria presenza agli altri. Perché quando la velocità di movimento
è ridotta al minimo, oppure durante le soste, il generatore di
tensione non è più in grado di alimentare le lampadine. Risol-
vete dunque questo importante problema realizzando il com-
mutatore automatico qui descritto.

599
AL GEN
BICICL. Il
...
Dl

Il Il i8ie>
TR1 e

Il Sl
e c Il e

TRJ
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c..
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TELAIO
BICICL

LAMP
BICICL.

TELAIO

Fig. 1 - Progetto del commutatore elettronico che, dopo la chiusura dell'interruttore


S1, consente l'accensione delle lampadine tramite pila a 6 V, quando la bicicletta
è ferma, oppure tramite l'alternatore, quando la bicicletta è in movimento, automa-
ticamente, senza alcun intervento manuale da parte del ciclista.
I due diodi zener DZ1 - DZ2 limitano la tensione del generatore in caso di rottura
o svitamento delle lampadine; essi non costituiscono, dunque, elementi indispen-
sabili nel circuito.

-----COMPONENTI
Condensatori TR2 = 2N3055 (plastico)
C1 = 100 F - 16 VI (elettrolitico) TR3 - 2N2905
Resistenze D1 = 1N4007
R1 D2 = 1N4007
= 100 ohm - 1 /2 W
D21 = diodo zener (33 V- 1 W)
R2 = 22.000 ohm - 1/2 W D22 = diodo zener (33 V- 1 W)
Varie S1 = interrutt.
TR1 - 2N1711 Pila = 6V

600
VITE IN
NYLON

SCATO LINA ME TALLICA

TELAIO
l) - "' """" •• 11 1 11 ■1 J o a iq Lu a ' B[C[CL.
--
f

O
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GEN.
BICICL.

/.
I .J
BASETTA
ISOLANTE

Fig. 2 - Piano costruttivo del dispositivo di accensione di lampadine su bicicletta.


Il cablaggio deve risultare robusto, per resistere alle sollecitazioni meccaniche
del veicolo in movimento, Esso richiede quindi l'uso di conduttori rigidi o semirigidi
e la realizzazione di saldature perfette. I tre morsetti, che rappresentano le tre
uscite del circuito, consentono altrettanti collegamenti stretti dei terminali di ca-
blaggio. Il transistor di potenza TR2 è fissato al contenitore metallico tramite vite
di plastica, con interposto foglietto di mica.

a quella di 6 Vcc erogata dalle batterie a secco. tanto due volte, quando si usa inizialmente la
E ciò significa che il condensatore elettrolitico bicicletta e quando la si depone definitivamente,
C 1, durante i picchi di tensione, si carica attra- quindi prima di partire e al momento dell'arrivo.
verso il diodo D2. E per tale motivo dunque la La prima operazione è quella di chiusura di S 1,
base del transistor TR3 rimane polarizzata ad un la seconda è una operazione di apertura del-
valore di tensione superiore ai 6 V, provocando 1 'interruttore.
l'interdizione del transistor stesso e, conseguen-
temente, anche quello del transistor TR2, che
impedisce alle pile di erogare corrente. REALIZZAZIONE PRATICA
Concludendo, non appena il generatore entra in
funzione, si verifica la commutazione automatica La realizzazione pratica del commutatore auto-
verso la sorgente di energia alternata (alterna- matico si rivela assolutamente semplice, quindi
tore), senza dover intervenire sull'interruttore adatta a qualsiasi lettore principiante. In figura
S 1, con la certezza che le lampade della bici- 2 suggeriamo un esempio di piano costruttivo
cletta rimangono ugualmente accese, alla stessa dell'apparecchio di commutazione. Questo è
maniera con la quale esse rimanevano accese stato eseguito tramite un normale cablaggio,
quando la bicicletta era ferma, perché alimen- avendo evitato di proposito il circuito stampato
tate dalle pile a 6 V. che sarebbe apparso inutile. Naturalmente, trat-
La manovra sull'interruttore S1 viene fatta sol- tandosi di un apparecchio destinato ad essere

601
TELAIO
METALLICO

Fig. 3 - Particolare Illustrati-


vo del sistema di applicazio-
ne, al contenitore metallico,
del transistor di potenza TR2,
che è di tipo 2N3055. La vite
deve essere di plastica o, co-
munque, di materiale isolante
mentre il dado può essere di
metallo. Il foglietto di mica
va interposto fra il componen-
te e la superficie interna del-
la scatola in cui viene realiz-
zato il cablaggio.
VITE
NYLON

montato sulla bicicletta, ossia sollecitato da con- transistor TR1-TR2, l'individuazione dei tre elet-
tinui movimenti, le saldature dovranno essere trodi di emittore-base-collettore si ottiene facen-
eseguite a regola d'arte, con lo scopo di scon- do riferimento alla piccola tacca metallica ri-
giurare ogni eventuale interruzione. cavata sulla parte più bassa del contenitore me-
I due diodi zener DZ1 - DZ2 non rappresenta- tallico, così come chiaramente indicato in fi-
no degli elementi assolutamente indispensabili; gura 2.
infatti, essi servono per limitare la tensione ero- Il dispositivo prevede tre distinte uscite, rappre-
gata dall'alternatore in caso di rottura delle lam- sentate da altrettanti morsetti (boccole isolanti).
pade o in altre eventuali condizioni elettriche La prima è quella che deve essere collegata con
in cui le extratensioni non possano essere ac- il telaio della bicicletta, la seconda deve essere
cettate. Di questi due componenti, dunque, si collegata con uno degli elettrodi delle lampade
potrebbe fare anche a meno, ma lasciamo al let- o degli eventuali apparati elettronici da alimen-
tore la facoltà del loro inserimento o della loro tare, la terza verrà collegata con l'uscita del ge-
eliminazione dal circuito. neratore (alternatore).
Ai principianti raccomandiamo di far bene at- In pratica, il filo uscente dall'alternatore della
tenzione, in sede di saldatura dei terminali dei bicicletta deve essere eliminato e sostituito con
componenti, di inserire i diodi nel loro esatto uno da collegarsi all'apposito morsetto del nostro
verso, tenendo conto della fascetta colorata di commutatore automatico.
riferimento. Questa stessa raccomandazione si La pila a 6 V non può essere ovviamente uno
estende anche ai terminali del condensatore elet- dei tanti modelli a torcia utilizzati per lampade
trolitico Cl e a quelli dei tre transistor. Per i due tascabili o per ricevitori radio tascabili; occorre
602
invece acquistare una pila di una certa capacità del contenitore del commutatore automatico. E
elettrica, in grado di assicurare la più lunga questo particolare trattamento del transistor TR2
autonomia di funzionamento possibile. viene illustrato in figura 3. Tra la superficie in-
La scatola metallica potrà essere applicata so- terna del contenitore metallico e il transistor
pra il manubrio oppure sopra il parafango po- TR2 occorre inserire un foglietto di mica, con
steriore della bicicletta, nella posizione più gra- lo scopo di isolare totalmente il componente
dita all'utente. dalla linea di massa del circuito. Il fissaggio
meccanico si ottiene tramite una vite di plastica
e un dado che può essere anche di metallo.
TRANSISTOR DI POTENZA L'individuazione dei tre elettrodi di base-collet-
tore-emittore è stata chiaramente indicata da noi
Il transistor di potenza TR2 richiede un breve sia nello schema pratico di figura 2 sia in quello
discorso a parte. Esso infatti, a differenza dei del particolare di figura 3. Il transistor è comun-
transistor TR1-TR3, genera calore durante il que di tipo 2N3055. Tuttavia, a seconda della
funzionamento. Si suol dire infatti che i tran- casa costruttrice, potrebbe capitare il caso in cui
sistor di potenza dissipano potenze elettriche la disposizione degli elettrodi non sia proprio
dell'ordine dei watt, mentre gli altri transistor quella da noi dichiarata. Converrà quindi, in
dissipano potenze elettriche dell'ordine dei mil- ogni caso, chiedere precise informazioni al riven-
liwatt. Quelli di potenza, dunque, generano ca- ditore sull'esatta collocazione dei terminali del
lore, che può raggiungere valori notevoli. Ma componente prima di procedere alla saldatura a
quasi tutti i transistor di potenza, oggi esistenti stagno di questi sul circuito del commutatore
in commercio, sono costruiti in modo da favori- automatico. Come ultimo avvertimento racco-
re la dispersione del calore; molto spesso, tutta- mandiamo di spostare leggermente verso l'inter-
via, la configurazione esterna del transistor non no del contenitore i tre terminali del transistor
basta per garantire una corretta e continua di- TR2, con lo scopo di scongiurare ogni eventuale
spersione di calore ed il tecnico deve provve- contatto elettrico con il telaio che potrebbe es-
dere da sé per favorire il processo di raffredda- sere favorito dalle sollecitazioni meccaniche cui
mento. Così abbiamo fatto anche noi, applican- il dispositivo è sottoposto durante la marcia del
do il transistor TR2 alla parte metallica interna velocipede.

SALDATORE
ISTANTANEO
Tempo di riscaldamento 5 sec.
220 V - 100 W
Illuminazione del punto di lavoro

Il kit contiene: 1 saldatore istantaneo (220 V - 100 W)- 2 punte rame di ricambio
- 1 scatola pasta saldante - 90 cm di stagno preparato in tubetto - 1 chiave per
operazioni ricambio - punta saldatore

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per lavoro intermittente e per tutti i tipi di saldature del principiante.

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DISTURBI Il AUTO
CAUSI I Rl■IDI
Gli apparati elettronici in auto sono degli ac- dispositivi molto confortevoli per l'automobi-
cessori spesso indispensabili nella vita degli lista, perché essi assumono le funzioni del buon
automobilisti. Il radiotelefono, ad esempio, so- compagno di viaggio, tenendo desto il condu-
prattutto per chi deve viaggiare molto spesso, cente ed alleviando le fatiche del viaggio.
rappresenta oggi il mezzo più rapido e più Ma l'installazione sull'autovettura di un rice-
personale per comunicare, senza fili, con per- trasmettitore o, più semplicemente, di un'au-
sone e luoghi vicini o lontani. toradio, non può essere realizzata senza aver
Anche l'autoradio e il mangianastri sono dei prima completamente risolto tutti i problemi

604
di filtraggio dell'alimentatore e quelli di scher- I PICCHI DI CORRENTE
matura antidisturbo. Perché se non si osser-
vano talune regole precise di montaggio degli In 'sede di installazione di una qualsiasi appa-
apparati, il beneficio apportato dalla musica o recchiatura elettronica sull'autovettura, ci si
dalla parola in auto può mutarsi in un fastidio preoccupa sempre di realizzare un'accurata
insopportabile per chi guida, sottoponendo l'o- schermatura della sezione ad alta tensione. E
peratore a continui e pericolosi interventi sugli ciò si ottiene, come vedremo più avanti, inse-
elementi di comando dei dispositivi elettronici. rendo le opportune resistenze di smorzamento
ed aggiungendo eventualmente, qua e là, qual-
che condensatore, allo scopo di limitare la scin-
SGRADEVOLI SORPRESE tilla del ruttore.
Ci si preoccupa anche di eliminare i disturbi
Quando per la prima volta si monta un rice- di commutazione della dinamo o dell'alterna-
trasmettitore, un'autoradio o un mangianastri tore, mentre non si dà eccessiva importanza
sull'autovettura, si hanno spesso delle sgrade- agli eventuali disturbi provenienti dalle parti
voli sorprese. Può capitare infatti, pur avendo elettriche minori come, ad esempio, il tergicri-
schermato il sistema di accensione con gli ap- stallo e le luci direzionali.
positi filtri soppressori reperibili ormai dovun- Quasi sempre si dimentica invece che la gene-
que, di accorgersi che i disturbi causati dal mo- razione della scintilla non produce soltanto un
tore riescono ad « entrare » ugualmente. campo elettromagnetico, che deve essere oppor-
tunamente smorzato o schermato, ma che dà
In colui che sta installando un dispositivo e- luogo innanzitutto alla formazione di un note-
lettronico nell'auto può sorgere spontaneo il vole picco di corrente nell'avvolgimento prima-
dubbio di non aver effettuato bene la scherma- rio della bobina e, quindi nel circuito di bassa
tura del circuito di accensione, oppure che tensione dell'auto.
qualcuno dei componenti utilizzati non risulti Data la notevole ampiezza di tali picchi, lungo
perfettamente efficiente. Ma se il dispositivo i cavi di alimentazione, che dalla batteria giun-
installato è un semplice mangianastri, allora gono alla bobina, si manifestano delle cadute
non sussistono dubbi: i disturbi provengono di tensione anche intense, dovute sia alla resi-
sicuramente dai cavi di alimentazione. Perché il stenza del filo, sia alla sua induttanza.
mangianastri, così come il registratore, sono Ecco perché l'allacciamento dell'apparecchiatu-
dispositivi che nulla hanno a che fare con le ra elettronica con l'alimentatore deve essere ef-
onde radio e cioè con i disturbi provenienti fettuata esclusivamente in parallelo alla batte-
dallo spazio. ria che funge da ottimo filtro e mai in prossimità

Da alcuni anni a questa parte, l'uso di apparecchiature elettro-


niche in auto ha conosciuto un'espansione spettacolare, sia nel
settore pubblico che in quello privato. Ma l'efficacia del loro
funzionamento rimane tuttora condizionata dalla qualità degli
interventi tecnici su quelle parti dell'autovettura che sono fonti
di campi elettromagnetici parassiti e, conseguentemente, di ru-
morosità disturbatrici. Ecco perché abbiamo ritenuto utile, per
molti lettori, questa breve rassegna, a carattere didattico, di
cause e rimedi ai principali inconvenienti.

605
° Fig. 1 - Per eliminare i disturbi
provocati dalla dinamo si collega
un condensatore (Cl) da 500.000
pf - 1.000 VI sulla presa di cor-
rente. Il condensatore deve es-
sere di tipo per auto, avvolto da
una carcassa metallica che de-
ve rimanere in intimo contatto
UTI LIZZ. elettrico con la massa.

della bobina di accensione. Anche se è facile COLLEGAMENTO DIRETTO


soggiacere alla tentazione di un collegamento
diretto con il terminale a + 12 V della bobina Sfortunatamente, anche se è vero che il termi-
per comodità di utilizzo. nale positivo della bobina risulta collegato con
il morsetto positivo della batteria, è altrettanto
vero che l'induttanza e la resistenza del filo di
collegamento sono tali da introdurre nei ricevi-
tori radio, nei trasmettitori e negli apparati au-
dio in genere, disturbi di tale entità da non es-
sere facilmente eliminabili, pur ricorrendo al-
1 'inserimento di circuiti di filtro molto efficaci.
Raccomandiamo quindi vivamente di seguire
sempre la fondamentale precauzione di colle-
garsi direttamente, almeno con il terminale po-
sitivo (per le autovetture con morsetto negativo
della batteria a massa), al morsetto positivo del-
la batteria.

INSTALLAZIONE D'ANTENNA
PRESA
CORR.
Gli elementi e le raccomandazioni fin qui ri-
cordati dimostrano ampiamente che l'automobi-
le non è il luogo ideale per l'installazione delle
UTILIZZ. moderne apparecchiature elettroniche. Ma la
necessità di queste, a bordo del mezzo viag-
Fig. 2 - Anche i rimedi ai disturbi provocati dall'alter- giante, deve spronare ogni tecnico, dilettante o
natore ricalcano le orme di quelli adottati per i distur- professionista, nella ricerca dei risultati migliori,
bi generati dalle dinamo. Normalmente si applica un quelli che consentano la massima eliminazione
condensatore (C1), da 500.000 pF - 1.000 VI, sulla pre-
sa di corrente. delle cause che stanno all'origine dei disturbi.
A coloro che operano in questo particolare set-
tore dell'elettronica abbiamo voluto, anche noi,

606
Fig. 3 - L'eliminazione dei distur-
bi causati dal regolatore si ef-
fettua nel modo indicato in que-
sto disegno, collegando due con-
densatori (C1-C2) sulle linee
« batterla» e « utilizzatore ». l
due condensatori debbono esse-
re di tipo per auto, da 500.000 pF
- 600 VI, avvoltl da carcasse me-
talllche, che dovranno essere con-
nesse con la massa dell'autovet-
tura.

offrire un modesto aiuto tramite alcuni suggeri-


menti pratici, intesi ad agevolare il compito e
a consigliare la via migliore da seguire. Comin-
ciamo dunque col parlare dell'antenna.
La scelta della posizione migliore per l'instal-
lazione dell'antenna costituisce certamente un
elemento di notevole importanza ai fini della
riduzione dei disturbi captati.
Il punto più adatto risulta sempre il tetto del-
l'autovettura, dato che soltanto questo può rap-
presentare il più razionale piano di massa vir-
tuale, in grado di riflettere la parte mancante
del dipolo a mezza lunghezza d'onda.
Non sempre, tuttavia, la parte centrale del tet-
tuccio dell'auto può essere sfruttata per questo MASSA
scopo; non lo è affatto, ad esempio, con le an- AUTOM.
tenne per i 27 MHz. Si debbono quindi ricer-
care altre posizioni più adatte. Ma in ogni caso ALLA MESSA
occorre tener presente che il cavo d'antenna de- IN MOTO
ve sempre scorrere fuori dal vano-motore, ov-
viamente quando ciò sia possibile. La stessa
lunghezza del cavo deve essere ridotta al mi-
nimo necessario.
Subito dopo aver installata l'antenna, occorre- Fig. 4 - Per minimizzare le perturbazioni elettriche sol-
rà accertarsi che non si siano verificati corto- levate dalla bobina verso l'impianto elettrico, si con-
siglia di realizzare l'accorgimento elettrico qui Illustra-
circuiti o interruzioni. E a tale scopo ci si ser- to, che consiste nel collegamento di un condensatore
virà di un tester commutato nelle misure ohm- ceramico (C1) da 5.000 pF - 1.000 VI tra il morsetto
metriche e nella portata ohm x 1. Con questo del ruttore e la massa. Ma quello che maggiormente
strumento si verificherà la continuità elettrica tra protegge l'impianto elettrico dai disturbi della bobina
è senza dubbio il condensatore C2, del valore di 100.000
l'antenna e la parte centrale del connettore e, pF - 1.000 VI, collegato sulla linea positiva di alimen-
se tutto sarà in ordine, l'indicazione non dovrà tazione della bobina stessa.
superare la frazione dell'ohm.
Con il tester commutato nella portata ohm x

607
Nei casi più ostici si consiglia l'uso di un cavo
schermato la cui calza metallica sia collegata
al telaio dell'auto. Ricorrendo a questa soluzio-
ne, è necessario il collegamento di un fusibile
in prossimità della batteria, con lo scopo di
evitare eventuali bruciature del cavo coassiale
e conseguente cortocircuiti, che potrebbero di-
struggere la batteria o addirittura provocare
incendi.

FONTI DI RUMORI

Dopo aver citato per sommi capi le principali


sorgenti di disturbi, cerchiamo ora di conoscere
un po' più da vicino gli elementi che normal-
mente provocano rumori indesiderati nelle ap-
parecchiature elettroniche.
Tra le molte, la sorgente di disturbi di maggior
peso è senza dubbio quella dell'accensione.
La vera fonte va quindi ricercata nel ruttore
(puntine platinate), a causa del piccolo arco
Fig. 5 - I moderni cavi resistivi, adottati per la ridu- voltaico che si forma durante l'apertura delle
zione degli effetti radianti dei campi elettromagnetici puntine. Oppure nella bobina, che con le sue
nelle autovetture, sono composti come illustrato in extratensioni induttive perturba fortemente tut-
questo disegno: filo tessile impregnato di grafite, ossia to l'impianto di alimentazione. O, ancora, nel
filo resistivo (1); trecciola in rajon (2); conduttore in
neoprene (3); isolante in caucciù (4); trecciola in ra- distributore, per causa dello scintillìo della spaz-
jon (5); guaina in neoprene (6). zola rotante. E, infine, nella camera di scoppio,
dove la scintilla, prodotta dalla candela, si com-
porta come un oscillatore a radiofrequenza che,
pur risultando ben schermato dal blocco mo-
tore, fa sentire i suoi effetti nefasti attraverso
1000 si verificherà poi l'isolamento del cavo i cavi di distribuzione dell'alta tensione.
schermato, rilevando il valore resistivo esisten- Anche l'impianto di ricarica della batteria, uni-
te fra lo spinotto centrale del connettore e il tamente al relativo circuito di regolazione, pos-
telaio dell'autovettura; successivamente questa sono essere sorgenti di disturbi; e qui sono chia-
stessa misura si effettua fra l'antenna e il telaio mati in causa la dinamo o l'alternatore.
dell'auto: in entrambi i casi l'indicazione do- L'ultima categoria dei generatori di disturbi è
vrà essere infinita. quella degli accessori e dei dispositivi elettrici
di controllo dell'autovettura (termostati, elettro-
magneti per trombe acustiche, tergicristallo,
ALIMENTAZIONE ecc.) che, pur in misura minore,ribuiscono cont
alla formazione del rumore elettrico.
Abbiamo già dichiarato, in precedenza, che
l'impianto di alimentazione di una qualsiasi
apparecchiatura elettronica può essere fonte di QUALITA' DEI DISTURBI
disturbi. Infatti, occorre ricordare che, attra-
verso il cavo di alimentazione vengono convo- Per poter intervenire con sicurezza e decisione
gliati moltissimi disturbi, che nessun filtro a sulle varie sorgenti di disturbi, con lo scopo di
volte riesce ad eliminare. eliminarli e, ridurli nella maggior misura, oc-
La miglior difesa, contro questo tipo di distur- corre, come si suol dire, « far l'orecchio » al
bi, rimane sempre quella dell'uso di un cavo particolare tipo di rumore avvertito nell'appa-
di alimentazione separato dalle rimanenti parti rato elettronico. Per esempio, i disturbi prove-
dell'impianto elettrico dell'auto. Tale cavo deve nienti dall'impianto di accensione si manifesta-
partire direttamente dal morsetto positivo della no sempre sotto forma di un crepitìo, la cui
batteria e rimanere lontano da fili conduttori ed frequenza aumenta con l'aumentare del numero
elementi generatori di disturbi. di giri del motore. Spegnendo il motore, dunque,

608
CANDELA
CON
RESIST.

BOBINA

Fig. 6 - In sostituzione dei mo-


derni cavi resistivi, si possono
adottare i normali cavi per alta
tensione, aggiungendo In serie ad
essi delle resistenze: in prossimi-
tà delle candele e degli elettrodi
del distributore (disegno in bas-
so). Ma i cavi resistivi e le can-
dele con resistenza incorporata
sono ovviamente da preferirsi (di-
segno in alto).

i disturbi debbono cessare immediatamente, I modelli elettronici, di produzione moderna,


ancor prima che questo si sia fermato del tutto. però, sono esenti da generazione di rumori.
La dinamo o l'alternatore, invece, provocano
un gracidìo, anch'esso legato alla velocità del
motore, che non si esaurisce però al momento RIMEDI NELLA DINAMO
dello spegnimento del motore, ma soltanto alla
fermata completa di questo. Teoricamente l'al- Vediamo ora di analizzare i sistemi più efficaci
ternatore non dovrebbe provocare disturbi, ma per combattere i disturbi, ovviamente oltre a
questi esistono a causa dell'accumulo delle ca- quelli preliminari, già citati all'inizio dell'arti-
riche statiche. Gli stessi diodi, che provvedono colo e da tener sempre ben presenti, che riguar-
alla rettificazione della corrente alternata gene- dano l'antenna e l'alimentazione. E cominciamo
rata dall'alternatore, non sono in grado di ga- con la dinamo.
rantire una totale eliminazione dei disturbi del- Per la soppressione dei disturbi provocati dalla
1 'ondulazione (ri pple). dinamo si deve realizzare l'intervento chiara-
Anche una batteria in cattive condizioni può mente illustrato in figura 1. Sulla presa di cor-
accentuare questo tipo di rumore, non riuscendo rente del generatore, molto vicino al morsetto,
a filtrare perfettamente la corrente pulsante è consigliabile l'inserimento di un condensatore
prodotta. passante da 500.000 pF 1.000 Vl. Il corpo
Il rumore prodotto dal regolatore, durante l'at- metallico esterno del componente deve risultare
tacco e lo stacco degli elettromagneti, è identi- ben stretto a massa. Si faccia attenzione a non
ficabile attraverso un crepitìo irregolare, che inserire mai il condensatore sul morsetto di
cessa soltanto a motore completamente fermo. eccitazione!

609
.-RESIST.

@ @

CAND. CAND CAND.


NORM. CON NORM.
RESIST

RIMEDI SULL'ALTERNATORE per l'eliminazione dei disturbi provenienti dal-


l'alternatore.
In linea di massima i rimedi ai disturbi del-
l'alternatore sono quelli adottati per la dinamo.
Soltanto se si dovesse verificare una ondulazio- RIMEDI SUL REGOLATORE
ne residua nell'alimentazione dell'autoradio o
del ricetrasmettitore, è consigliabile inserire, in Per l'eliminazione dei disturbi causati dal rego-
serie alla linea stessa di alimentazione, un filtro latore si inseriscono, in prossimità dei morset-
induttivo-capacitivo, per esempio di 50 mH e ti, due condensatori passanti da 500.000 pF
di una capacità elevatissima, ovviamente dopo 600 VI, come indicato nello schema di figura 3.
aver verificato il comportamento della batteria. li collegamento si effettua sulle linee « batte-
In ogni caso l'uso del condensatore da 500.000 ria » e « utilizzatore ».
pF, collegato sulla presa di corrente, così come Anche in questo intervento le carcasse metalli-
appare in figura 2, può considerarsi sufficiente che dei condensatori dovranno risultare salda-

Fig. 8 - Quando gli elettrodi delle candele appaio-


no incrostati (1), l'elemento può essere fonte di
disturbi. La manutenzione continua delle candele
è dunque necessaria per garantire un preciso fun-
zionamento delle apparecchiature elettroniche in-

@ stallate a bordo dell'autovettura. La pulizia degll


elettrodi si ottiene normalmente con l'uso di tela
smeriglio (2).

610
Per ridurre gli effetti radianti, è necessario in-
serire nel circuito alcune resistenze di smorza-
Fig. 7 - Esempi di comportamento dei campi elet- mento, inserendole, più precisamente, lungo i
tromagnetici generati dalle candele nei vari si- cavi di distribuzione. La soluzione più moderna


stemi di impianti elettrici delle autovetture. La ed efficace consiste nell'uso di appositi cavi
candela normale (1), priva di alcuna protezione,
genera un'intensa campo elettromagnetico ad alta
«resistivi», come quello illustrato in figura 5.
frequenza. La candela con resistenza incorporata In alternativa, si potranno aggiungere, in serie
(2) riduce di molto l'intensità del campo elettro-
ai normali cavi in dotazione alle autovetture, al-
magnetico. Questa stessa riduzione si ottiene an-
che collegando, in serie al cavo, una resistenza cune resistenze, sia in prossimità del distribu-
aggiuntiva (3). tore, sia sulle candele (figura 6). In particolare,
si potrà inserire una resistenza da 10.000 ohm
sul cavo centrale del distributore ed altre da
5.000 ohm nei punti prescelti.
Una soluzione ancora più moderna, in grado di
offrire risultati migliori, consiste nell'uso di
candele con elemento resistivo interno (figura
mente connesse al telaio dell'autovettura. 7).
Nei casi più critici si potrà inserire un filtro Le stesse puntine delle candele debbono essere
sulla linea di « eccitazione », utilizzando una periodicamente controllate, per evitare possibili
resistenza da 4,7 ohm - 0,5 W, collegata in incrostamenti ed usure degli elettrodi (figura 8).
serie ad un condensatore da 2.200 pF - 1.000
VI. Questi elementi verranno collegati fra il Possiamo così concludere dicendo che l'impian-
morsetto di « eccitazione » e massa (telaio del- to ad alta tensione dell'auto richiede la maggior
l'autovettura). schermatura possibile e che i rimedi al conte-
nimento dei campi elettromagnc::tici radianti
possono essere molteplici. Essi vanno dall'uso
RIMEDI SULLA BOBINA di componenti specifici, come quello di cavi e
candele resistive, all'impiego <lei normali mate-
Per minimizzare le perturbazioni prodotte dalla riali in dotazione ma integrati con elementi re-
bobina verso l'impianto elettrico è consigliabile sistivi, facilmente reperibili nei negozi di riven-
realizzare l'accorgimento illustrato in figura 4. dita di autoaccessori.
Esso consiste nell'inserimento di un condensa- Attualmente esistono in commercio, per la so-
tore passante da 100.000 pF - 1.000 VI sulla luzione di casi particolarmente critici, delle ca-
linea positiva di alimentazione della bobina. lotte schermate da adattarsi al distributore e
Attenzione però a non inserire tale condensa- dei cappucci schermati per le candele, nonché
tore sul morsetto negativo che si collega con il degli elementi schermanti per i cavi di distribu-
ruttore! zione dell'alta tensione. Questi elementi non so-
A tale morsetto si potrà invece collegare un no di norma necessari e, salvo casi particolari.
condensatore ceramico (Cl) da 5.000 pF - sono troppo costosi se rapportati ai modesti mi-
1.000 VI, con lo scopo di sopprimere i disturbi glioramenti raggiunti.
rapidi.

RIMEDI SULLE PUNTINE

Per eliminare i disturbi provenienti dalle pun-


tine platinate basterà sottoporre queste a so-
venti controlli. I quali garantiscono un corretto
funzionamento meccanico del motore dell'auto-
vettura unitamente ad un minor numero di scin-
tillìi e, conseguentemente di disturbi.

RIMEDI NELL'ALTA TENSIONE

L'impianto ad alta tensione dell'autovettura si


comporta come un vero e proprio trasmettitore.

611
GENERATORE
DI RUMORE
PER LABORATORI
DILETTANTISTICI

NOISE GENERATOR
Il rumore è quel fenomeno acustico che, quando di « zero » e « infinito ». Quello « rosa » è rap-
si manifesta negli apparati elettronici, ogni buon presentato da uno spettro uniforme tra due va-
tecnico fa di tutto ,per eliminarlo. Può stupire lori di frequenze ben definiti. Così come accade
il lettore, quindi, la presentazione di un dispo- per lo spettro dell'udibilità umana, normalmente
sitivo che si comporta in maniera del tutto con- espresso da una curva che si estende, a seconda
traria a quella che è invece la regola dell'audio- dei soggetti e dell'intensità dei suoni, fra 20 Hz
riproduzione, un dispositivo appositamente con- e 20.000 Hz, raggiungendo l'apice intorno ai
cepito per produrre rumore anziché attenuarlo. 1.000 : 3.000 Hz.
Eppure questo progetto, in verità molto sem- Concludendo, possiamo dire che la composizio-
plice, è utilissimo per valutare la sensibilità di ne dello spettro di un segnale acustico consente
un ricevitore radio o le qualità riproduttive di di valutare, per ogni valore di frequenza, l'am-
un amplificatore di bassa frequenza. Ma lasciamo piezza del segnale stesso. Ma per raggiungere
da parte ogni ulteriore preambolo e cominciamo questo scopo, si deve disporre di un generatore
la nostra esposizione con l'interpretare il con- di rumore, in grado di produrre segnali a qua-
cetto fisico di rumore. lunque valore di frequenza, con un livello d'usci-
ta costante, seppure regolabile. I quali, assai più
dei segnali sinusoidali, consentono di determi-
LO SPETTRO ACUSTICO nare curve di risposta, sia in alta che in bassa
frequenza, utilissime per la taratura dei filtri, dei
Con l'espressione « spettro acustico » si designa circuiti risonanti e, addirittura, per le operazioni
un insieme di segnali, emessi da una sorgente di di riduzione dello stesso rumore generato dalle
suoni, che si differenziano l'uno dall'altro per la più svariate apparecchiature elettroniche.
frequenza che li caratterizza. Lo spettro può es-
sere continuo o discontinuo, a seconda che, nel-
l'intervallo di frequenze considerato, siano pre- ESAME DEL CIRCUITO
senti, con successione continua, tutte le frequen-
ze intermedie o solamente alcune di esse. In Lo schema elettrico del generatore di rumore,
ogni caso la natura dello spettro acustico defi- che nella terminologia anglosassone assume la
nisce quella di un particolare tipo di rumore. Per denominazione di « noise generator », è quello
esempio, il « rumore bianco » si esprime teorica- riportato in figura 1.
mente tramite uno spettro in cui sono presenti Come si può notare, il circuito è composto da
tutte le frequenze di valore compreso fra i limiti pochi elementi: un diodo, qualche resistore, tre

612
condensatori ed alcuni altri elementi. Eppure con
esso si ottiene uno strumento molto utile nel la-
boratorio dilettantistico.
L'elemento primario, come si può facilmente ar- Con questo semplicissimo
guire, è costituito dal diodo al germanio D1, di
cui viene sfruttata la proprietà, peraltro comune ed economicissimo
a tutte le giunzioni a semiconduttore, di produr-
re rumore elettrico quando esso viene polariz- strumento anche il dilettante
zato direttamente. può essere in grado
Il fenomeno ora citato trae la sua origine, prin-
cipalmente, dal processo di ricombinazione del- di va lutare la sensibilità
1

le cariche nella zona di giunzione e, in misura


minore, dall'agitazione atomica dovuta alla tem- di un radioricevitore oppure
peratura (rumore termico). E poiché la ricombi- le qualità riproduttive di un
nazione delle cariche è proporzionale alla corren-
te che scorre attraverso il diodo, è chiaro che il amplificatore di bassa
controllo del livello del rumore si ottiene, molto
semplicemente, regolando l'intensità di corrente frequenza, consentendogli di
attraverso il diodo stesso. Nel nostro progetto intervenire positivamente
tale funzione è svolta dal potenziometro R2
collegato in serie con la linea di alimentazione là dove il rumore intrinseco
positiva.
di un'apparecchiatura venga
ritenuto eccessivo.
FUNZIONE DEL COMMUTATORE

Nelle pratiche applicazioni di laboratorio l'usci-


ta del generatore di rumore viene collegata con
l'entrata di un apparato elettronico sottoposto
ad esame acustico. Ebbene, questa entrata, a se-
conda delle caratteristiche del circuito, può esse-
re di bassa, media o di alta impedenza. E' neces- quenza, evitando che il segnale generato dallo
sario quindi provvedere all'adattamento delle strumento si richiuda sull'alimentatore, ossia
impedenze per non rendere vano l'intervento del sulla batteria a 4,5 V. In pratica questi elementi
generatore di rumore. Ma in che modo? Sempli- migliorano il rendimento in rumore del diodo
cemente intervenendo sul commutatore S2, che al germanio D1 che, come abbiamo già avuto
inserisce, in parallelo all'uscita, la resistenza R3 occasione diire,d rappresenta l'elemento di mag-
oppure la R4. Queste resistenze, di basso valore gior importanza di tutto il circuito.
ohmmico (50 e 300 ohm) non alterano in misura
sensibile il flusso di corrente se non nei valori
massimi. In pratica, il « rumore di corrente », L'ELEMENTO SEGNALATORE
dovuto alla ricombinazione non omogenea di ca-
riche, viene trasformato in segnale di rumore Il diodo led DLl, collegato in serie con la resi-
« in tensione » nel passaggio attraverso la resi- stenza R1 da 470 ohm, e montato in parallelo
stenza R3 o la R4, che consente di adattare la con l'alimentatore, cioè con la pila di alimenta-
impedenza d'uscita dello strumento a quella di zione a 4,5 V, svolge il compito di segnalare al-
entrata di apparati di alta o di bassa frequenza l'operatore lo stato elettrico del generatore di ru-
sottoposti ad esame. Il commutatore S2 dunque more. Più precisamente informa l'utente sulla
deve considerarsi come un adattatore di impe- posizione esatta dell'interruttore S 1, che chiude
denza, da manovrare a seconda del tipo di appa- od apre a piacere il circuito di alimentazione.
recchiatura che si vuol controllare.

IL CABLAGGIO
UN FILTRO AF
Se si desidera che lo spettro del rumore risulti
L'impedenza J 1, assieme ai condensatori C 1-C2, il più esteso ed uniforme possibile, si debbono
compone un filtro a « p greca» per l'alta fre- prendere tutte quelle precauzioni che sono tipi-

613
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614
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Fig. 2 - Il cablaggio, composto dentro un contenitore metallico, 'è da preferirsi in


questo caso al più razionale circuito stampato. Il contenitore funge da conduttore
della linea di alimentazione negativa, di quella di massa e da schermo elettromagne-
tico. L'interruttore S1 e il commutatore S2 debbono essere di tipo a slitta, per
evitare l'introduzione nel dispositivo di capacità parassite in grado di peggiorare
la risposta alle altissime frequenze.

che di un montaggio in alta frequenza. Tutta- nitore metallico è presente il perno del poten-
via, considerato il numero ridotto di componenti ziometro R2, con il quale è possibile regolare il
elettronici, che partecipano alla formazione del livello del segnale uscente.
circuito, abbiamo ritenuto inutile l'uso del cir-
cuito stampato che, a volte, lo rammentiamo,
rende più critico il funzionamento di un mon- COMPONENTI ELETTRONICI
taggio in alta frequenza, apportando il solo van-
taggio della stabilità meccanica, molto spesso Il diodo DLl è di tipo al germanio e poiché tutti
indispensabile per garantire anche la stabilità i diodi a semiconduttore producono rumore, non
elettrica con una precisa dislocazione dei com- sarebbe necessario indicare al lettore un parti-
ponenti. Ma questa volta vogliamo consigliare colare tipo di componente. Tuttavia, noi consi-
al lettore la realizzazione cablata del circuito gliamo l'uso di un diodo al germanio di tipo
proposta in figura 2. Il contenitore metallico, 1N21, che abbiamo ritenuto particolarmente
che è collegato con la linea negativa di alimen- adatto alla funzione da svolgere.
tazione della pila a 4,5 V, funge da schermo elet- Per quanto riguarda il commutatore S2, con il
tromagnetico e da conduttore di massa. Sulla quale è possibile selezionare una delle due impe-
parte più alta del contenitore sono presenti il denze R3-R4, da 50 ohm o da 300 ohm, ricor-
bocchettone d'uscita e il diodo led DLl; sui due diamo che questo deve essere di tipo a slitta,
fianchi del contenitore risultano applicati il co- dato che gli altri tipi di commutatori, con le loro
mutatore S2 per l'adattamento di impedenza e capacità parassite, possono peggiorare la rispo-
l'interruttore S 1. Sulla parte frontale del conte- sta alle altissime frequenze. Nel caso in cui si

615
rà aumentare il valore hommico delle resistenze
di carico R3-R4 portandolo a 2.000± 5.000 ohm.
NASTRO Contemporaneamente si provvederà a collegare,
[A€srvo in parallelo con il condensatore C3, un secondo
condensatore di valore compreso fra 100.000 pF
e 1 F (non elettrolitico), allo scopo di garantire
un regolare trasferimento sul circuito in prova
dei segnali a bassa frequenza. Il connettore di
uscita del generatore di rumore dovrà essere di
80 SPIRE tipo compatibile con l'uso dello strumento. Per
FILO 0,30mm gli impieghi nel settore dell'alta frequenza è d'ob-
bligo l'uso di connettori di tipo BNC o PL259.
Per gli impieghi in bassa frequenza andranno
bene altri tipi di connettori, per esempio DIN o
RCA.
Fig. 3 - L'impedenza J1, che unitamente ai 'due con-
densatori C1-C2 compone un filtro di alta frequenza,
deve essere realizzata dal lettore rispettando i dati
costruttivi qui riportati. L'IMPEDENZA J1

L'impedenza di alta frequenza J1 non è di tipo


commerciale. Essa dovrà essere costruita diret-
tamente dal lettore utilizzando uno spezzone di
ferrite, di forma cilindrica, del diametro di 6 mm.
presuma di impiegare l'apparato sempre con linee Su di questo spezzone verranno avvolte 80 spire
di una prestabilita impedenza, si potrà eliminare di filo di rame smaltato del diametro di 0,3 mm.
una delle due resistenze R3 od R4 unitamente Le spire verranno avvolte in forma compatta,
al commutatore S2. Questa stessa osservazione così come indicato nel disegno di figura 3. Le
si estende anche all'interruttore S 1, che deve es- due estremità dell'avvolgimento verranno irri-
sere pur esso di tipo a slitta e non a levetta. gidite sul supporto di ferrite mediante nastro
Impiegando il generatore di rumore esclusiva- adesivo (non si pensi mai di usare fascette me-
mente nel settore della bassa frequenza, conver- talliche!).

3 ; e;
o o RESISt o RE SIST
o o o
50 n
: 300n

Fig. 4- I valori ohmmici di 50 e 300 ohm, attribuiti alle resistenze R3 - R4 possono


risultare di non facile reperibilità commerciale. Ma i valori prescritti possono ugual-
mente essere raggiunti tramite il collegamento In parallelo di più resistenze, per
esempio nel modo indicato in questi schemi.

616
USO DEL GENERATORE

Sono diversi gli usi che si possono fare del ge-


LE RESISTENZE neratore di rumore. Alcuni sono già stati ricor-
D'USCITA dati in precedenza, altri verranno ora citati. Per
esempio, con questo generatore di rumore è pos-
sibile valutare la costanza della sensibilità di un
ricevitore radio su tutta una gamma di ricezione,
osservando attentamente il comportamento del-
l'S-Meter. Durante la prova si dovranno sosti-
tuire alcuni componenti del ricevitore radio rite-
Non essendo i valori di 50 ohm e 300 ohm, at- nuti i più direttamente coinvolti dalla sensibilità
tribuiti alle resistenze R3-R4, commerciali, può di ricezione. Se si dovessero verificare dei mi-
darsi che il lettore si trovi in difficoltà nel repe- glioramenti, soprattutto per quanto riguarda il
rire questi componenti. I due valori citati si pos- rumore intrinseco del ricevitore, si dovrà prov-
sono comunque raggiungere tramite il collega- vedere alla valutazione dei valori ottimali dei
mento in parallelo di più resistenze di valore componenti elettronici da sostituire.
sicuramente reperibile in commercio, così come Per quanto riguarda la misura del rumore gene-
indicato negli schemi di figura 4. rato da un dispositivo sottoposto ad esame, si
Per esempio, la resistenza R3 da 50 ohm può dovrà dapprima graduare la scala del potenzio-
essere realizzata mediante il collegamento in pa- metro R2. Quindi, dopo aver acceso il ricevitore
rallelo di due resistenze da 100 ohm ciascuna e radio o l'amplificatore di bassa frequenza sotto-
da 1/4 di W. Per comporre invece la resistenza posti a controllo, si aumenta gradatamente il li-
R4, del valore di 300 ohm, si possono collegare, vello d'uscita del generatore di rumore ruotando
in parallelo fra di loro, quattro resistenze da lentamente la manopola del potenziometro R2
1.200 ohm ciascuna e da 1 / 4 di W. fino a quando è possibile avvertire un lievissimo
I due esempi di collegamento in parallelo di più incremento del livello di rumore spontaneamente
resistenze riportati in figura 4 vogliono soltanto generato dall'apparato in prova. A questo punto
rappresentare un suggerimento alla soluzione del occorrerà annotare il valore raggiunto sulla scala
problema elettrico che può essere sollevato dal- del potenziometro R2 e sostituire alcuni compo-
l'irreperibilità commerciale dei due componenti nenti come, ad esempio, resistenze, transistor,
R3-R4. II lettore potrà comunque raggiungere i FET, ecc. Ripetendo poi la misura, sarà possi-
valori citati tramite il collegamento in parallelo bile stabilire se si è ottenuta una riduzione del
o serie-parallelo di più resistenze a disposizione. rumore intrinseco dell'apparato in esame.

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sidante forma di abbonamento e data di
n. 1 prontuario del dilettante decorrenza dello stesso.
LA POSTA DEL LETTURE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

TERMOMETRO A DIODO eseguito, comprese le saldature a stagno per le


quali non vi risparmiate mai in raccomandazioni
Nel mio rudimentale laboratorio dilettantistico, nella stesura dei testi. La sola variante, che mi
che ho in mente di elevare ad un livello semi- sono permesso di apportare al circuito originale,
professionale, volevo inserire un termometro per è stata la sostituzione del transistor AC126,
la misura della temperatura raggiunta da alcuni prescritto per TR1, con il corrispondente BC377.
componenti elettronici durante il loro funzio- Ma ciò, ovviamente, non può essere la causa
namento. Non potendo permettermi la spesa di della mia fallita impresa. Potete rispondermi?
uno strumento per professionisti, mi sono indi- FERRARIN GERMANO
rizzato verso un modello autocostruito. Ho quin- Mantova
di realizzato il progetto del termometro a diodo
apparso sul fascicolo di marzo di quest'anno Certamente. E le diciamo che la causa di quella
del vostro periodico, a pagina 158. E debbo che lei chiama « fallita impresa » sta proprio
confessare, purtroppo, di non aver approdato a
nulla. Ossia, non ho avuto alcun risultato posi- nella sostituzione del transistor. Che può essere
tivo. Per riassumervi in poche parole i sintomi lecita in certi casi, ma non in quello del termo-
del cattivo funzionamento del termometro, posso metro a diodo. Se lei avesse controllato negli ap-
dirvi che non c'è modo di far spostare l'indice positi prontuari le caratteristiche dei due tran-
del microamperometro dallo zero di inizio-scala, sistor si sarebbe accorto che la tensione di so-
neppure sottoponendo la sonda a temperature glia, base-emittore del transistor AC126, è di
superiori ai cento gradi centigradi. Da parte soli 0,2 V, contro gli 0,6 V del BC377. Dunque
mia posso assicurarvi di aver composto il cir- il transistor da lei adottato impedisce al circuito
cuito seguendo fedelmente il disegno del piano di misura di venir alimentato. Lo sostituisca con
costruttivo riportato nella rivista e di aver più quello prescritto e vedrà subito funzionare alla
volte controllato l'esattezza del lavoro da me perfezione il suo termometro.

625
MONITOR PER CW quindi il progetto qui riportato la cui bobina
L1, composta da poche spire e facilmente rea-
Mi sono costruito un semplice trasmettitore per lizzabile va posta in vicinanza dell'antenna del
CW, che lavora sulla gamma d'onda degli 80 trasmettitore o del circuito accordato dello sta-
metri con una potenza d'uscita di 5 W. L'ap- dio finale del trasmettitore. Essa servirà a cat-
parato funziona egregiamente, ma vorrei ugual- turare il segnale e, quindi, l'energia di alimen-
mente controllare in modo semplice ed econo- tazione necessaria per far funzionare il circuito
mico la qualità delle emissioni, possibilmente che le proponiamo di costruire. Il diodo D1 ret-
tramite cuffia. La domanda che vi pongo è dun- tifica il segnale e lo rende disponibile sui ter-
que la seguente: esiste una soluzione funzionale minali del condensatore C2 sottoforma di una
che consenta di realizzare il mio programma tensione continua in grado di alimentare l'oscil-
senza ricorrere alla composizione di un ricevitore latore pilotato dall'unigiunzione UJT che, a sua
vero e proprio? volta pilota direttamente l'uscita in cuffia a bas-
MUROLO FRANCO sa impedenza, di valore intorno agli 8- 16 ohm.
Napoli La caratteristica principale del monitor consi-
ste nel rendere udibile il segnale in CW, rap-
Tenuto conto che l'energia di alimentazione ri- presentato dall'alta jrequenza pura. Altra qualità
chiesta da un monitor è minima, si può pen- intrinseca del monitor è da riscontrare nella cat-
sare addirittura di sfruttare direttamente il se- tura del segnale del trasmettitore quando que-
gnale a radiofrequenza, emesso dal trasmettito- sto si trova già nello spazio ed offre le maggiori
re, in qualità di sorgente di tensione. Realizzi possibilità di analisi qualitative.

KIT - BOOSTER BF
Una fonte di energia complementare in scatola di montaggio

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LA POTENZA DELLE
RADIOLINE TASCABILI
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Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-


to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

626
UJT

LI C2

usC
CUFFIA

COMPONENTI R2 = 100 ohm


Varie
Condensatori UJT 2N2646
C1 220 pF D1 1N914
C2 = 10.000 pF J1 imp. AF (5 mH)
C3 = 470.000 pF L1 bobina-sonda, 4 spire filo fless.
C4 = 100.000 pF rie. in plastica
Resistenze Cuffia 8±-16 ohm
R1 = 50.000 ohm (contr. freq.)

UL TRAPREAMPLIFICATORE
con circuito integrato

ln scatola di montaggio
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CARATTERISTICHE
Amplificazione elevatissima
Un semplice sistema per elevare Ingresso inverting
notevolmente il segnale provenien- Elevate impedenze d'ingresso
te da un normale microfono Ampia banda passante

Utile ai dilettanti, agli hobbysti, ai CB e a tutti coloro che fanno uso di un mi-
crofono per amplificazione o trasmissione

627
PREAMPLIFICATORE PER LA 3 BANDA nucleo di ferrite regolabile. Sulla bobina L2, in
prossimità della linea negativa dovrà ricavare
Gradirei molto la pubblicazione sulla rivista del- una presa intermedia. I simboli riportati nello
lo schema di un preamplificatore d'antenna per schema, relativamente alle bobine L1-L2, non
la 3 banda, con impedenze d'entrata e d'uscita devono lasciar trarre in inganno se, all'apparen-
asimmetriche a 75 ohm. za, possono sembrare rappresentativi di altret-
ZANARDELLI ALFONSO tante bobine composte da un gran numero di
Prato spire.

La realizzazione di un amplificatore d'antenna COMPONENTI


per la 3 banda non comporta grosse difficoltà
realizzative. Non abbiamo quindi nulla in con- Condensatori
trario a pubblicare il circuito richiestoci che, sia- C1 = 25 pF (variabile)
mo certi, interesserà molti lettori. Le elenchiamo C2 = 56 pF
quindi i dati costruttivi delle due bobine L1-L2, C3 = 33 pF
che non sono reperibili in commercio. Per L 1 Resistenze
R1 39 ohm
lei dovrà avvolgere, in aria, una spira di filo di R2 1.000 ohm
rame smaltato del diametro di 1 mm; il diametro R3 1.000 ohm
interno della spira dovrà essere di 10 mm. Per Varie
L2 dovrà invece avvolgere due spire di filo di ra- TR1 AFY19
me smaltato del diametro di 1 mm, su un sup- Alim. 12Vcc
porto del diametro interno di 8 mm, munito di L 1-L2 bobine

KIT PER LAMPEGGII PSICHEDELICI


L. 14.200
Un nuovo sistema di funzionamento che
evita di mettere le mani sul riproduttore
audio.

Non occorrono fili di collegamento, per-


ché basta avvicinare il dispositivo a qual-
siasi sorgente sonora per provocare una
sequenza ininterrotta di suggestivi lam-
peggii psichedelici.

CARATTERISTICHE Circuiti a quattro canali separati indipendenti.


Corrente controllabile max per ogni canale: 4 A
Potenza teorica max per ogni canale: 880W
Potenza reale max per ogni canale: 100 + 400 W
Alimentazione: 220 V rete-luce

628
r T ?
12V

RI R2

LI C2

USc
75 n
ENTR
75 il CI

R3 c3

MODERNO RICEVITORE DEL PRINCIPIANTE


CON INTEGRATO
PER ONDE MEDIE
PER MICROFONO
PER PICK UP

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 12.750 (senza altoparlante)
L. 13. 750 ( con altoparlante)

CARATTERISTICHE:
Controllo sintonia: a condensatore variabile - Controllo volume: a potenziometro - 1' Entrata BF:
500±50,000 ohm • 2 Entrata BF: 100.000 ±1 megaohm - Alimentazione: 9 Vcc - Impedenza d'u-
scita: 8 ohm • Potenza d'uscita: 1 W circa.

Il kit contiene: 1 condensatore variabile ad aria - 1 potenziometro di volume con Interruttore in-
corporato- 1 contenitore pile- 1 raccordatore collegamenti pile • 1 circuito stampato • 1 bobina
sintonia - 1 circuito integrato - 1 zoccolo porta integrato - 1 diodo al germanio- 1 commutatore
- 1 spezzone di filo flessibile - 10 pagliuzze capicorda- 3 condensatori elettrolitici • 3 resistenze
- 2 viti fissaggio variabile.

629
AMPLIFICATORE DI MISURA commutato sulla portata amperometrica di 50
.A fondo-scala.
Rovistando nel magazzino di. un negozio di ap-
parecchiature elettroniche fra i materiali fuori COMPONENTI
uso ho trovato un ponte di misura in alternata
con lo strumento indicatore rovinato. Vorrei ora Condensatori
sostituire lo strumento galvanometrico con un C1 = 25 F- 50 VI (elettrolitico)
tester, collegato ad un amplificatore di misura Resistenze
a transistor in modo da ottenere, con modica R1 = 150.000 ohm
spesa, una elevata sensibilità. Potreste fornirmi R2 = , 4.700 ohm
uno schema adatto alla funzione citata? R3 = 1 megaohm
GASPARINI GIAMPIERO R4 = 5.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
Venezia R5 = 10.000 ohm
R6 = 100.000 ohm
R7 = 1,5 megaohm
Lo schema che pubblichiamo risponde certa-
mente alle sue esigenze. Si tratta di un amplifi- Varie
catore a tre stadi con accoppiamento d'ingresso TR1 = 2N2924
TR2 = 2N2924
in alternata in grado di assicurare una sensi- TR3 - 2N2924
bilità di soli 200 V con una corrente d'ingres- D1 = 1 N4148
so di 1 O nanoampere. Il potenziometro R4 per- D2 = 1N4148
mette di regolare la sensibilità di fondo-scala del A = microamperometro (50 A fondo-scala)
microamperometro il quale potrà essere sostitui- S1 = interrutt.
to così come lei desidera, con un normale tester Alim. = 4,5 Vcc

RICEVITORE PER ONDE CORTE


IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 11.700
ESTENSIONE DI GAMMA: 6 MHz ± 18 MHz
RICEZIONE IN MODULAZIONE D'AMPIEZZA
SENSIBILITA': 10.V± 15 V

IL KIT CONTIENE: N. 7 condensatori ceramici- N 10 resistenze - N. 1 conden-


satore elettrolitico - N. 1 condensatore variabile ad aria - N. 3 transistor - N. 1
circuito stampato - N. 1 potenziometro - N. 1 supporto. bobine con due avvolgi-
menti e due nuclei - N. 6 ancoraggi-capicorda - N. 1 spezzone filo flessibile.
Nel kit non sono contenuti: la cuffia necessaria per l'ascolto, gli elementi per la
composizione dei circuiti di antenna e di terra e la pila di alimentazione.

630
R8
R4
- 7


M-
J
5
R32 < e

TR2 45/

R6 e

SERVIZIO BIBLIOTECA
COMUNICARE VIA RADIO I CIRCUITI INTEGRATI I SEMICONDUTTORI NEI
Il libro del CB Tecnologia e applicazioni CIRCUITI INTEGRATI
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Lo scopo che la pubblicazione Gli argomenti trattati possono
si prefigge è quello di divulga- Il volume tratta tutto quanto essere succintamente cosi In-
re, In forma plana e discorsiva, riguarda questa basilare realiz- dicati: fisica del semiconduttori
la conoscenza tecnica e quella zazione: dai principi di funzlo- - teoria ed applicazione del
legislativa che unitamente af- namento alle tecniche di produ- transistor- SCR TRIA DIAC
fiancano le trasmissioni radio zione, alle applicazioni e al me- UIT FET e MOS - norme di cal-
in generale e quelle CB In par- todi di Impiego nel più svariati colo e di funzionamento- tecni-
ticolare. campi della tecnica. che di collaudo.
t.
TRASMETTITORE SPERIMENTALE

Sono un appassionato di radiotrasmissioni e vor-


rei autocostruirmi un piccolo trasmettitore in
La penna dell'elettronico dilettante CW, sulla gamma radiantistica degli 80 metri,
da utilizzare per i miei primi esperimenti in
questo settore dell'elettronica. Ritengo che la
mia richiesta possa essere ben accolta da voi e
da molti altri dilettanti. Confido quindi in una
vostra risposta positiva, cioè mi auguro di ve-
der presto pubblicato sulla rivista un progetto
L. 3.500 di questo genere.
RINALDI LIBERO
Torino

La realizzazione di un trasmettitore presenta


certamente dei motivi affascinanti, soprattutto
per i principianti. Siamo quindi anche noi del-
l'avviso che il progetto richiestoci sarà gradito
a molti, anche se si tratta di un semplice tra-
smettitore con potenza di 0,5 W, in CW, sulla
banda degli 80 metri. La bobina L 1 dovrà es-
sere realizzata avvolgendo su un supporto di
materiale isolante, del diametro di 2,5 cm, 57
CON QUESTA PENNA spire di filo di rame smaltato del diametro di 0,6
mm. La bobina L2 si realizza allo stesso modo,
APPRONTATE I VOSTRI con lo stesso filo e con ugual supporto ma con
CIRCUITI STAMPATI 35 spire soltanto.

COMPONENTI
Questa penna permette di preparare i circuiti stampati
con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo
aspetto esteriore è • quello di una penna con punta
Condensatori
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan- C1 = 1.000 pF (ceramico)
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione C2 = 500 pF (mica)
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal- C3 = 1.000 pF (mica)
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade- C4 - 1.000 pF (mica)
risce perfettamente al rame. C5 - 5+15 pF messa in freq. (compens.)
C6 = 5:55 pF (variabile)
C7 = 10.000 F (ceramico)
NORME D'USO CARATTERISTICHE C8 - 10.000 pF (ceramico)
Tracciare il circuito su una La penna contiene un di-
C9 - 6±80 pF (variabile)
lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro C10 == 1.000 pF (mica)
perfettamente pulita;
sciarla asciugare per 15
la- controllato da una valvola
che garantisce. una lunga
C11 = 10.000 pF (ceramico)
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora-
nella soluzione di attacco zioni quando non viene
Resistenze
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non· con- R1 - 100.000 ohm
lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
noterà che il circuito è in
perfetto rilievo. Basta
ne imbevuto, ma è comple- R2 = 120.000 ohm
tamente riempita di inchio- R3 - 2.200 ohm
quindi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta, R4 - 2.200 ohm
lastra del circuito è pron- la penna è munita di una
ta per l'uso. punta di ricambio situata Varie
nella parte terminale.
TR1 2N2222
TR2 2N3866
J1 imp. AF (2,5 mH)
J2 imp. AF (2,5 mH)
mA milliamperometro (50 mA fondo-scala)
L1-L2 bobine
S1 i nterrutt.
Alim. 12±16Vcc
R3 JI

2 TR1 C2
L1
TR2
r_i•
e _

+ C9 L2
ii @
c8

R7 Cl
es
mA

t
C ll
o 12-16V

T-.. MI
IL RICEVITORE CB
in scatola di montaggio
a L. 14.500
Tutti gli appassionati della Citi-
zen's Band troveranno in questo
kit l'occasione per realizzare,
molto economicamente, uno stu-
pendo ricevitore superreattivo,
ampiamente collaudato, di conce-
zione moderna, estremamente
sensibile e potente.

Caratteristiche elettriche

Sistema di ricezione: in superreazione - Banda di ricezione: 26 +28 MHz - Tipo di sintonia: a va-
ricap - Alimentazione: 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con volume max.
in assenza di segnale radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo) -
Potenza in AP: 1,5 W

633
CORRETTORE DI TONALIT A' C7 150.000 pF
C8 180.000 pF
C9 68.000 pF
Vorrei realizzare un dispositivo correttore di to- C10 10 F - 16 VI (elettrolitico)
nalità da installare a monte di un registratore. C11 4,7 F - 16 VI (elettrolitico)
li circuito dovrebbe possedere due filtri, uno C12 22 F - 50 VI (elettrolitico)
passa-alto e l'altro passa-basso a frequenza re- Resistenze
golabile almeno su tre diversi valori. Potreste R1 = 820.000 ohm
pubblicare un progetto a transistor adatto a que- R2 = 3.300 ohm
sto scopo? R3 = 150.000 ohm
GEROSA ALDO R4 = 5.600 ohm
Trapani R5 = 1.200 ohm
R6 = 27.000 ohm
R7 = 10.000 ohm
Lo schema qui riportato utilizza due transistor R8 = 50.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
di tipo NPN. Il primo, TRl funge da elemento R9 = 3.300 ohm
pilota di uno stadio separatore. Il secondo, TR2, R10 = 5.600 ohm
è montato in funzione di amplificatore, con lo R11 = 10.000 ohm
scopo di compensare le perdite di segnale nei R12 = 2.200 ohm
due filtri. Il doppio commutatore S 1 consente R13 = 5.600 ohm
di selezionare quattro differenti posizioni di fil-
R14 = 3.300 ohm
R15 - 10.000 ohm
traggio. Ma per una maggiore flessibilità di im- R16 = 33.000 ohm
piego lei potrà montare anche due commutatori R17 = 56.000 ohm
separati. Il potenziometro R8 consente il do- R18 = 120.000 ohm
saggio dei segnali anche sulle frequenze di cen- R19 = 4.700 ohm
tro banda. R20 = 390.000 ohm
R21 = 68.000 ohm
COMPONENTI
R22 = 56.000 ohm
R23 = 1.800 ohm
R24 = 10.000 ohm
Condensatori R25 = 100 ohm
c1 10 F - 16 VI (elettrolitico) Varie
c2 22 F - 16 VI (elettrolitico) TR+ - BC107
c3 50 F - 24 VI (elettrolitico) TR2 = C107
CA 15.000 pF S1 - comm. multipl. (2 vie - 4 posiz.)
C5 15.000 pF S2 = interrutt.
C6 220.000 F Alim. -- 1224/cc

NUOVO KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


CARATTERISTICHE:
Circuito a due canali
Controllo note gravi
Controllo note acute
Potenza media: 660 W per
ciascun canale
Potenza massima: 880 W per
ciascun canale
Alimentazione: 220 V rete-luce
Separazione galvanica a trasformatore L. 11.000

634
{
ci

635
OSCILLATORE SINUSOIDALE COMPONENTI

Mi servirebbe un semplice oscillatore sinusoida- Condensatori


le a 1.000 Hz, con linea di alimentazione posi- C1 = 100.000 pF
tiva a massa. Potreste pubblicare uno schema C2 = 100.000 pF
di questo tipo di semplice realizzazione, che fac- C3 = 100.000 pF
cia uso possibilmente di componenti di recupero? CA 100.000 F
LAMBERTI GIUSEPPE es = 2,5 F - 16 VI (elettrolitico)
Parma Resistenze
R1 = 1.500 ohm
le proponiamo la costruzione di un classico cir- R2 1.500 ohm
cuito di oscillatore a sfasamento nel quale i con- R3 1.500 ohm
densatori C1-C2-C3-C4 e le resistenze R1-R2-R3- R4 100.000 ohm (trimmer)
R6 determinano la frequenza di oscillazione in R5 2.500 ohm (potenz. a variaz. log.)
R6 2.200 ohm
uscita. Il trimmer potenziometrico R4 andrà re-
golato per la miglior forma d'onda sinusoidale. Varie
Il potenziometro R5 consente di dosare il livello TR1 = OC75
del segnale d'uscita. Per quanto riguarda il tran- S1 = interrutt.
sistor TR1, questo potrà essere rappresentato Alim. = 9Vcc
da un qualsiasi modello di tipo PNP, purché
al silicio e di buon guadagno.

TRASMETTITORE DI POTENZA
In scatola di montaggio a L. 11.800
CARATTERISTICHE
Potenza di emissione: 20 mW- 120 mW
Alimentazione: 9 : 13,5 Vcc
Tipo di emissione: FM
Freq. di lav. regolabile: 88 MHz ± 106 MHz

Il kit del microtrasmettitore contiene:


n. 5 condensatori - n. 1 compensatore -
n. 6 resistenze - n. 1 trimmer - n. 1 tran-
sistor - n. 1 circuito integrato - n. 1 im-
pedenza VHF - n. 1 interruttore a slitta -
n. 1 microfono piezoelettrico - n. 1 cir-
cuito stampato - n. 1 dissipatore a rag-
gera.

+E.
al dal
e»s
, t

i -
A -.

636
5
ìF. Il SI
Ct;

I Il
TR1
es

Il
i

Cl C2 CJ
b,_,_, ,_,

use
>
/
9V
Q) @
RI R2 z R3 R6

REGOLATORE DI POTENZA
IN SCATOLA
Con questo dispositivo è possibile
DI MONTAGGIO
controllare:

1 - La luminosità delle lampade e dei


lampadari, abbassando o aumen-
L 10.500
tando, a piacere, la luce artificiale.

2 - La velocità di piccoli motori elet-


trici.

3- La temperatura di un saldatore.

4 - La quantità di calore erogata da


un forno, da un fornello elettrico
Potenza elettrica controllabile:
o da un ferro da stiro.
700 W (circa)

637
UNA SIRENA ORIGINALE Condensatori
C1 = 5F 16 VI (elettrolitico)
C2 = 5F 16 VI (elettrolitico)
li mio antifurto per motivi strettamente perso- C3 = 1 F 16 VI (elettrolitico)
nali, dovrebbe essere collegato, in uscita, con C4 = 4F - (non elettrolitico)
una sirema un po' originale e comunque diversa, C5 = 500 F 25 VI (elettrolitico)
per concezione circuitale dalle molte altre ap- Resistenze
parse nei fascicoli del vostro periodico. Avete R1 = 39.000 ohm
per caso sottomano un progettino che appaghi R2 = 4.700 ohm
la mia vanità? R3 = 39.000 ohm
R4 = 4.700 ohm
DI CAPRIO PIERFRANCO R5 = 6.800 ohm
Bari R6 = 470 ohm
R7 = 10 ohm
La sirena elettronica di cui riportiamo lo schema R8 = 3,9 ohm - 1 W
sfrutta, in qualità di oscillatore principale, un Varie
TR1 2N1711
transistor di potenza (TR4), collegato con un 2N1711
TR2
trasf armatore d'uscita (T 1) allo scopo di rag- TR3 2N1711
giungere la necessaria reazione. L'oscillatore vie- TR4 2N3055
ne interrotto periodicamente dal multivibratore 1 1N4001
D2 1N4001
astabile TR1-TR2, che pilota il transistor TR3. lampada-spia (12 V - O, 1 A)
LP
Il suono ottenuto acquista, in virtù di tali inter- T1 trasf. d'uscita (23W)
ruzioni una originalità che non può di certo S1 = i nterrutt.
passare inosservata. Alim. 9±13Vcc

KIT EP7M
Con un solo kit potrete realizzare i se-
guenti sette dispositivi:

OSCILLATORE UJT
FOTO COMANDO
TEMPORIZZATORE
LAMPEGGIATORE
TRIGGER
AMPLIFICATORE BF
RELE' SONORO
L. 16.500
Con questo kit, appositamente concepito per i principianti, si è voluto offrire
al lettore una semplice e concisa sequenza di lezioni di elettronica, attraverso
la realizzazione di sette dispositivi di notevole interesse teorico e pratico.

638
RI RJ
8

TR1 TR2

-
CI

9:13V
C2
6
//l l
R6

AMPLIFICATORE EP7W
Potenza di picco: 7W Potenza effettiva: 5W

In scatola di montaggio a L. 12.000

FUNZIONA:
In auto con batteria a 12 Vcc
In versione stereo
Con regolazione di toni alti e bassi
Con due ingressi (alta e bassa sensibilità)

ALIMENTATORE 14Vcc
In scatola di montaggio a L. 12.000

LA SCATOLA DI MONTAGGIO DELL'AMPLIFI-


CATORE EP7W PUO' ESSERE RICHIESTA NEL-
LE SEGUENTI COMBINAZIONI:
1 Kit per 1 amplificatore L. 12.000
2 Kit per 2 amplificatori (versione stereo) L. 24.000
1 Kit per 1 amplificatore + 1 Kit per
1 alimentatore L. 24.000
2 Kit per 2 amplificatori + 1 Kit per
1 alimentatore L. 36.000
(appositamente concepito per
(l'alimentatore è concepito per poter alii.1entar-e
l'amplificatore EP7W) 2 amplificatori)

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IL PACCO DEL PRINCIPIANTE


Una collezione di dodici fascicoli arretrati intelligentemente scelti fra quelli più ricchi di
argomenti di preciso interesse per coloro che, soltanto da poco tempo, perseguono l'hob-
by dell'elettronica dilettantistica.

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Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta, è impegnato nella ricerca degli elementi
didattici introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero,
abbiamo approntato un insieme di riviste che, acquistate separatamente, verrebbero a co-
stare L. 2.000 ciascuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 24.000, si possono avere
per sole L. 9.500.
ALIMENTATORE IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
PROFESSIONALE L. 29.000
e STABILIZZAZIONE PERFETTA FRA 5,7 e 14,5 Vcc e CORRENTE DI LAVORO: 2,2 A

Di facilissima costruzione e di grande utilità nel la-


boratorio dilettantistico, l'alimentatore stabilizzato è
dotato di una moderna protezione elettronica, che
permette di tollerare ogni eventuale errore d'impie-
go del dispositivo, perché la massima corrente d'u-
scita viene limitata automaticamente in modo da pro-
teggere l'alimentatore da eventuali cortocircuiti.

CARATTERISTICHE
Tensione d'entrata: 220 Vca
Tensione d'uscita (a vuoto): regolabile fra 5,8 e
14,6 Vcc
Tensione d'uscita (con carico 2A): regolabile fra
5,7 e 14,5 Vcc
Stabilizzazione: - 100 mV
Corrente di picco: 3 A
Corrente con te.~sione perfettamente stabilizzata:
2,2 A (entro - 100 mV)

., kit dell'alimentatore
I
Corrente di cortocircuito: 150 mA

professionale
contiene:
n. 10 Resistenze + n. 2 presaldate sul voltmetro
n. 3 Condensatori elettrolitici I I I I
n. 3 Condensatori normali I I 3 ~- o0o9
n. 3 Transistor • t

., • E
n. 1 Diodo zener t ttt aa
n. 1 Raddrizzatore
g 5G
n. 1 Dissipatore termico (con 4 viti, 4 dadi, 3 rondelle
e 1 paglietta) 8 ...
'I
n. 1 Circuito stampato
- n. 1 Bustina grasso di silicone #
- n. 1 Squadretta metallica (4 viti e 4 dadi)
- n. 1 Voltmetro (con due resistenze presaldate) Au i ..:::::--- -T
- n. 1 Cordone di alimentazione (gommino-passante)
n. 2 Boccole (rossa-nera)
n. 1 Lampada-spia (graffetta fissaggio)
- n. 1 Porta-fusibile completo
- n. 1 Interruttore di rete
- n. 1 Manopola per potenziometro
n. 1 Potenziometro (rondella e dado)
- n. 1 Trasformatore di alimentazione (2 viti, 2 dadi, 2
rondelle)
- n. Contenitore in ferro verniciato a fuoco (2 viti au-
tofilettanti)
- n. 1 Pannello frontale serigrafato
- n. 7 Spezzoni di filo (colori diversi)
- n. 2 Spezzoni tubetto sterling
MICROTRASMETTITORE
FM CON CIRCUITO
INTERRATO
CARATTERISTICHE

Tipo di emissione in modulazione di frequenza


Gamma di lavoro 88 + 108 MHz
Potenza d'uscita 10 + 40 mW
Alimentazione con pila a 9 V
Assorbimento 2,5 + 5 mA
Dimensioni 5,5 x 5,3 cm (esci. pila)

Funzionamento garantito anche per i principianti - Assoluta semplicità di montaggio -


Portata superiore al migliaio di metri con uso di antenna.

in scatola di montaggio
L 9.700
Gli elementi fondamentali, che ca-
ratterizzano il progetto del microtra-
smettitore tascabile, sono: la mas-
sima semplicità di montaggio del
circuito e l'immediato e sicuro fun-
zionamento. Due elementi, questi,
che sicuramente invoglieranno tut-
ti i principianti, anche quelli che
sono privi di nozioni tecniche, a
a- costruirlo ed usarlo nelle occasio-
ni più propizie, per motivi profes-

- sionali o sociali, per scopi protet-


tivi e preventivi, per divertimento.
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OSCILLATORE MODULATO CARATTERISTICHE TECNICHE


mod. AM/FM/30 L. 74.500 GAMME A B c D
RANGES 100+-400Kc 400+1200Kc 1,1+ 3,8Mc 3,5+12Mc
GAMME E F G
RANGES 12+40Mc 40+-130Mc 80+ 260Mc
--·
..
dir1

$ tJ TESTER ANALIZZATORE - mod. ALFA


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,-I (sensibilità 20.000 ohm/volt)

V;
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Questo generatore, data la sua larga banda di frequen-
za consente con molta facilità l'allineamento di tutte Questo tester
le apparecchiature operanti in onde medie, onde lun- analizzatore è
ghe, onde corte, ed in tutta la gamma di VHF. Il qua- interamente protetto
drante delle frequenze è di grandi dimensioni che con- da qualsiasi
sente una facile lettura.
Dimensioni: 250x170x90 mm errore di manovra
o di misura,
che non provoca
alcun danno al
CARATTERISTICHE TECNICHE
circuito interno.
Tensioni continue 100 mV - 2 V - 5 V - 50 V - 200 V - 1.000 V
Tensioni alternate
Correnti continue
10 V - 25 V - 250 V - 1.000 V
50 A - 0,5 mA - 10 mA - 50 mA - 1A
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Correnti alternate 1,5 m4 - 30 mA - 150 mA - 3 A
Ohm 2x1-2x100 - Ox1.000 Ottimo ed originale strumento di misure appositamente stu-
Volt output 1 O Vca - 25 Vca - 250 Vca - 1.000 Vca diato e realizzato per i principianti.
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30 V pp. 15 V eff.
Dimensioni 12 x 160 mm Dimensioni 12 x 160 mm
Peso 40 grs. Peso 40 grs.
Tensione massima Tensione massima
applicabile al puntale 500 V applicabile al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della batteria 50 mA
ANTICIPAZIONI
Nel penultimo mese dell'anno vengono normalmente an-
nunciate quelle novità editoriali che debbono ripagare
e rinnovare l'interesse e la stima riposti dal lettore nel
nostro periodico. Ma il clima poco ordinato in cui vivia-
mo non ci consente di formulare alcun programma. Per-
ché la buona volontà nel mantenere le promesse è in
ogni caso subordinata al mondo circostante, più prossi-
mo a noi, quello che ci permette di concretare gli obietti-
vi cui miriamo, con tempestività e precisione: il mondo
del lavoro. Al quale noi tutti siamo legati ed appartenia-
mo, subendone l'attuale inquietudine che, attraverso
molti ostacoli ed impedimenti, interrompe il ritmo del
rendimento, talvolta disarmando chi è attivamente im-
pegnato. Eppure, anche se le prospettive future non so-
no delle più rosee, non possiamo astenerci dall'annun-
zio del prossimo completamento di un'opera di cui il
lettore sarà il primo, immediato beneficiario: l'appron-
tamento di un manuale del principiante elettronico, che
verrà inviato in omaggio a tutti i nuovi abbonati e a
coloro che rinnoveranno l'abbonamento scaduto. E sa-
rà questo l'argomento di maggiore risalto fra quelli trat-
tati nel successivo fascicolo di dicembre, dove il volume
verrà chiaramente ed ampiamente pubblicizzato e de-
scritto. Per ora ci sia consentito dire che il nuovo dono
agli abbonati riflette le esigenze più elementari di ogni
dilettante, che in esso sono raccolte tutte le nozioni che
l'appassionato deve conoscere quando sta per entrare
nel vivo della pratica, che alla sua preparazione hanno
collaborato i tecnici e i redattori della rivista, profon-
dendo nella realizzazione capacità, esperienza, entusia-
smo. Ancora una volta, dunque, è stato raggiunto un nuo-
vo, importante traguardo, che per noi ed il nostro pub-
blico deve essere il frutto della partecipazione ad un
rapporto di interesse collettivo. •
UN REGALO UTILE
A TUTTI GLI ABBONATI VECCHI E NUOVI

A chi sottoscrive un nuovo abbonamento e a chi rinnova l'abbonamento a:

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IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE


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si affidano a noi per entrare nel fantastico mondo dell'elettronica, per assa-
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Ma per saperne di più, consultate attentamente, verso la fine del presente


fascicolo e prima dell'ultima rubrica fissa del periodico, la pagina interna in
cui è chiaramente illustrato e descritto l'intero contenuto del « Corredo del
Principiante ».
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te la versione di maggior gradimento, tenendo presente che entrambe dan-
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gnificativo del mese, che molti lettori attendeva-
no da tempo; con esso viene finalmente risolto,
in maniera semplice, economica e del tutto legale,
il difficile problema della doppia chiamata telefo-
nica, con la possibilità di installare un secondo
campanello ad un centinalo di metri dal primo.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

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teraria ed artistica sono riser-
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se non pubblicati, non si re- LA POST A DEL LETTORE 693
stituiscono.
Un solo telefono con
due campanelli di chiamata
molto lontani fra loro.

DOPPIA
SUONERIA TELEFONICA
Molti lettori, utenti del telefono, vorrebbero in- DIVIETO DI MANOMISSIONE
stallare una suoneria addizionale al proprio ap-
parecchio, ad una certa distanza da questo. E Per la verità, l'impianto di un secondo campa-
si rivolgono a noi con la speranza di risolvere nello potrebbe essere realizzato in maniera più
presto e bene, ma soprattutto rimanendo entro semplice di quello da noi suggerito, ossia elet-
i limiti più assoluti della legalità, tale problema. tricamente, come usa fare la Società telefonica,
Ebbene, a costoro diciamo che è possibile di- e non elettronicamente come facciamo noi. Ma il
sporre di un secondo campanello di chiamata in sistema elettrico non è consentito al privato il
due modi diversi: chiedendone la messa in ope- quale, per realizzarlo, dovrebbe intervenire nei
ra direttamente alla SIP, oppure provvedendo circuiti interni dell'apparecchio telefonico. Men-
da sé in maniera legale. Ma la prima soluzione tre esiste un divieto assoluto, imposto dalla So-
del problema è alquanto limitativa, perché la cietà telefonica, di manomettere l'apparecchio
Società telefonica applica la seconda suoneria telefonico in qualunque modo. E ciò è chiara-
nell'ambito dell'appartamento occupato dall'u- mente comprensibile, soprattutto da chi possiede
tente, mentre costui, il più delle volte, vorrebbe una certa esperienza negli impianti telefonici.
il secondo campanello nell'appartamento adia- Perché le modifiche, le manomissioni, le aggiun-
cente, nello scantinato, nel magazzino o nel te di apparati, lasciate al libero arbitrio, creereb-
giardino, anche ad una distanza di cento metri bero una notevole quantità di squilibri elettrici
dall'apparecchio telefonico. La seconda solu- e meccanici, che renderebbe impossibile l'uso
zione del problema, invece, quella proposta in del telefono, non solo a colui che ha provocato
questo articolo, non conosce limiti restrittivi, la causa del guasto ma anche a coloro che non
perché si articola nell'ambito della legalità e si sarebbero mai sognati di prendere in mano
perché consente l'installazione di qualsiasi tipo le forbici o il cacciavite per adattare l'apparec-
di avvisatore: acustico, ottico o meccanico. chio telefonico al proprio uso particolare.

644
Realizzando questo dispositivo, potrete disporre di un secondo campa-
nello telefonico, da installare anche alla distanza di centro metri dal primo.

E' una installazione


che rispetta tutti i
regolamenti emessi
dalla società telefonica.

Tuttavia, se è vero che viene proibita ogni ma- di molti sperimentatori e che, in ogni caso, ri-
nomissione al circuito telefonico, non esiste al- sulteranno di facile reperibilità commerciale.
cun divieto di prelevare il segnale telefonico
con mezzi esterni, non direttamente collegati
alla linea. E questo segnale può essere benissi- IL FLUSSO ELETTROMAGNETICO
mo quello provocato dallo squillo del campa-
nello elettrico inserito nell'apparecchio telefo- Abbiamo detto che internamente ad ogni appa-
nico. recchio telefonico esiste un piccolo trasforma-
Ma è possibile prelevare un segnale audio senza tore direttamente interessato dalla corrente fo-
realizzare un collegamento via filo? nica. E questo trasformatore presenta, fortuna-
Diciamo subito che la soluzione di tale proble- tamente, delle notevoli perdite di flusso elettro-
ma è più semplice di quanto possa sembrare. magnetico. Sfruttando quindi un opportuno
E' infatti possibile sfruttare il flusso disperso dal trasduttore induttivo, è possibile captare a di-
trasformatore di bassa frequenza, contenuto in- stanza, cioè all'esterno dell'apparecchio telefoni-
ternamente all'apparecchio telefonico, captan- co e in tutta legalità, le variazioni di flusso ma-
dolo con una opportuna sonda magnetica e, gnetico disperse che, opportunamente amplifi-
successivamente, amplificandolo con un piccolo cate tramite un circuito elettronico potranno ri-
apparato amplificatore audio, in grado di ripro- produrre la chiamata telefonica.
durre, attraverso un secondo campanello elet- L'elemento principale di un amplificatore te-
trico esterno, la chiamata principale. lefonico, dunque, risulta essere il captatore di
Vi presentiamo dunque un semplice ed econo- flusso disperso.
mico amplificatore di bassa frequenza, impiegan- Poiché i valori del flusso disperso sono molto
te un ristretto numero di componenti elettronici esigui; è necessario che questo particolare tra-
che, nella maggior parte, sono già in possesso sduttore acustico riesca a concatenare il mag-

645
dotato di una comoda ventosa p
er l'accoppia-
mento con l'apparecchio telefonico
Il fissaggio della ventosa del captatore sull'appa-
recchio telefonico dovrà essere fatto per tenta-
L'utilità di un ripetitore di tivi, cercando quel punto dell'apparecc hio in
cui il segnale captato viene riprodotto con mag-
chiamata è apprezzata da tutti giore intensità dall'amplificatore.
quegli utenti che assai spesso
IL SEGNALE UTILE
debbono allontanarsi
In condizioni operative normali, corrispondenti
dall'apparecchio telefonico ad un buon accoppiamento tra sonda captatrice
e apparecchio telefonico di tipo standard, il se-
per svolgere attività diverse 1
gnale prelevato assume il valore di un millivolt
circa di ampiezza, quando è in corso una co-
nel solaio, in cantina, municazione telefonica, mentre l'ampiezza del
segnale raggiunge i venti millivolt quando dalla
nell'appartamento vicino, nel centrale telefonica arriva il segnale che fa squil-
lare il telefono.
capannone o in giardino Questi due diversi segnali sono chiaramente
diagrammati in figura 1, in cui è possibile di-
stinguere le evidenti differenze qualitative e
quantitative di essi. Esiste dunque una netta
differenza tra i due possibili tipi di segnali pre-
senti sulla linea telefonica, che un buon cir-
gior numero di linee di forza del campo magne- cuito elettronico di amplificazione deve essere
tico presente all'esterno dell'apparecchio tele- in grado di discriminare.
fonico.
Per questo motivo un captatore ideale dovrebbe
essere composto con un avvolgimento ad ele- LA SEZIONE ELETTRONICA
vatissimo numero di spire avvolte su un nucleo
ad alta permeabilità magnetica. La sezione elettronica di controllo del nostro
dispositivo esplica principalmente tre funzioni
La prima condizione del captatore ideale, cioé
fondamentali:
l'elevato numero di spire con cui esso dovrebbe
essere composto, permette di concatenare il mag- 1 ° - Amplificazione del debole segnale prove-
gior numero di linee di forza magnetiche e ciò niente dalla sonda.
equivale ad una amplificazione virtuale del flus- 2° - Rettificazione del segnale amplificato.
so magnetico. 3°• Controllo dell'avvisatore ausiliario (campa-
La seconda condizione, cioè l'alta permeabilità nello).
del nucleo, permette al flusso disperso di racco- L'avvisatore ausiliario può essere di qualsiasi
gliersi dentro lo stesso nucleo, anziché nello tipo. Ma nel nostro progetto abbiamo contem-
spazio circostante, aumentando così il numero plato soltanto i due casi più comuni dell'avvi-
delle linee di forza che interessano l'avvolgimen- satore acustico (campanello) e di quello' ottico
to del captatore e consentendo quindi una mag- (lampadina), che può rivelarsi assai più utile
giore amplificazione del segnale. di quello acustico per le persone deboli di udito.
Si noti comunque che la bobina di captazione Lo schema elettrico generale del ripetitore di
non deve essere completamente racchiusa nel suoneria è riportato in figura 2. Esaminiamone
nucleo, così come avviene in un normale tra- il funzionamento prendendo le mosse dall'am-
sformatore, perché in tal caso essa rimarrebbe plificatore del segnale telefonico.
schermata ed il nucleo, anziché concentrare il
flusso nella bobina, lo svierebbe, con una note-
vole diminuzione del rendimento del captatore. L'AMPLIFICATORE OPERAZIONALE
La sonda captatrice ora descritta è un componén-
te elettronico reperibilissimo in commercio, che Il processo di amplificazione dei deboli segnali
non conviene in alcun modo realizzare e che è telefonici viene svolto dal! 'amplificatore opera-

646
mV
SEGNALE CAMPAN
Flg. 1 - Le prove di misura
condotte nel nostri laboratori 20
hanno dato l seguenti risulta-
ti: quando li campanello telefo-
nico squille, il segnale, che è
IO
quello utile, sfruttato nel di-
spositivo presentato in questo 5
articolo, raggiunge i 20mV.
Durante una normale conver-
l
9azlone telefonlca invece l'en-
tità del segnale è di 1mV
circa.
I=

zionale µA741 (ICl), che la maggior parte dei tevole accostamento alle caratteristiche del com-
nostri lettori già conosce da tempo. Forse, per ponente teorico, è stato certamente il 1A709,
qualcuno, la parola « operazionale » potrebbe che per molti anni ha dominato incontrastato, il
risultare nuova e ciò implica, da parte nostra, mondo dell'industria elettronica. Successiva-
una breve interpretazione di tale denominazio- mente, con l'avvento della nuova generazione
ne prima di proseguire con l'analisi della suo- di circuiti integrati lineari, si è imposto il mo-
neria telefonica. derno integrato A741, il quale, fin dall'appa-
L'origine della parola deriva dal particolare uso rizione dei suoi primi esemplari, denunciò chia-
che, fino a qualche tempo fa, veniva fatto di ramente la sua precisa affermazione.
questi tipi di integrati. I quali risultavano mon- Tale integrato, pur mantenendo un costo estre-
tati esclusivamente nei calcolatori analogici, per mamente ridotto, vantava e vanta ancor oggi
effettuare talune operazioni matematiche come, molti miglioramenti rispetto al vecchio A709.
ad esempio, le addizioni, le sottrazioni, le deri- Infatti, oltre a non richiedere alcuna compensa-
vate, la risoluzione di equazioni algebriche dif- zione di frequenza per il suo funzionamento,
ferenziali. che nel vecchio A709 costituiva la causa di
molti inconvenienti, quali le oscillazioni, gli in-
L'espressione « amplificatore operazionale » è neschi ed altro, e risultando totalmente protetto
poi rimasta per indicare taluni amplificatori contro il cortocircuito in uscita, il A741 è in
dotati di particolari caratteristiche, anche se grado di superare il vecchio A709 in tutti i
l'uso di questi integrati si è spostato dal settore suoi parametri. Per di più, essendo dotato di
del calcolo a quello consumistico. possibilità di annullamento dell'offset, il A741
Non tutti gli amplificatori possono essere con- ha potuto affermarsi quale amplificatore di pre-
siderati operazionali. Dato che questi ultimi deb- cisione in una larga fascia della strumentazione
bono possedere i seguenti requisiti teorici: resi- industriale.
stenza in ingresso infinita, amplificazione infi- Attualmente sono apparsi sul mercato hobby-
nita, resistenza d'uscita nulla. Ma queste, lo ri- stico molti tipi di integrati che possono vantare
petiamo, sono caratteristiche che contengono un caratteristiche migliori di quelle del loro prede-
significato puramente teorico, perché un dispo- cessore A741. Ciononostante il A741, con la
sitivo reale, dotato delle qualità ora elencate, sua ormai raggiunta maturità tecnica, anche per
non esiste. Ma esso esiste se all'aggettivo « infini- l'attuale favorevole rapporto fra costo e presta-
to » viene attribuita l'espressione « molto gran- zioni, in molte pratiche applicazioni è sempre
de » e conferendo all'aggettivo « nullo » il si- in grado di competere con gli amplificatori li-
gnificato di molto piccolo. neari dell'ultima generazione. Ed è proprio in
L'integrato più diffuso nel tempo passato, quel- base a tutte queste osservazioni che anche noi
lo che poteva simboleggiare la prima genera- gli abbiamo attribuito ogni preferenza per la
zione degli operazionali, proprio per il suo no- composizione del nostro progetto.

647
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648
AL CAMP E LP

12V-

Fig. 3 - Piano costruttivo, da realizzarsi su circuito stampato del campanello tele-


fonico ripetitore. Le piste di rame che compongono il circuito si intendono viste in
trasparenza. La sonda captatrice, che tramite la sua ventosa deve essere applicata
in una posizione esterna all'apparecchio telefonico ritenuta maggiormente sensi-
bile, deve essere collegata sui punti contrassegnati con i numeri 1-2. I conduttori
che raggiungono il campanello ausiliario, oppure la lampada avvisatrice, debbono
essere collegati con i punti del circuito contrassegnati con i numeri 3 - 4. I con-
duttori uscenti dall'avvolgimento secondario a 12 V del trasformatore di alimenta-
zione, sono da collegare con i punti contrassegnati con i numeri 3 - 5. In sosti-
tuzione del potenziometro regolatore di sensibilità R4, conviene utilizzare un nor-
male trimmer, con il quale sì effettua la taratura una volta per sempre.

AMPLIFICAZIONE DEL SEGNALE tato secondo lo schema classico di tipo « inver-


tente » e rimane direttamente accoppiato alla
Dopo aver esaltato le qualità dell'integrato sonda rivelatrice tramite il condensatore C2.
µA741 è ora facile comprendere come questo Il potenziometro R4 regola, entro ampi limiti,
solo componente sia in grado di provvedere a l'amplificazione, in modo da consentire allo
tutta l'amplificazione richiesta dal debole segna- operatore l'adattamento preciso della soglia di
le captato dalla sonda. rivelazione del segnale utile, quello provocato
In pratica, se si tiene conto che, per il corretto dal campanello telefonico, fornito dalla sonda
funzionamento dei circuiti a valle dell'integrato, captatrice.
è necessario un segnale di 1,5 V, mentre la son-
da fornisce un segnale utile di 10:20 m V, si
può affermare che l'entità di amplificazione deve RETTIFICAZIONE DEL SEGNALE
aggirarsi intorno alle 100 + 300 volte.
L'amplificatore operazionale IC1 è stato mon- II segnale amplificato da ICI viene raddrizzato

649
-+ 4

Fig. 4 - Disegno in grandezza naturale del cir-


cuito stampato che il lettore dovrà realizzare
come primo elemento di inizio di montaggio
del dispositivo di chiamata telefonica addi-
zionale.

dal diodo al silicio D1 e livellato dal condensa- commercio al dettaglio e, quindi, possono essere
tore elettrolitico CS. Sui terminali di tale con- acquistati dal pubblico dei dilettanti.
densatore si produce quindi una tensione con- Tale fenomeno si è verificato soltanto quando il
tinua che risulta proporzionale all'ampiezza del prezzo degli SCR, prima accessibile ai grossi
segnale alternato applicato all'ingresso. Questa complessi industriali, ha perduto il suo carat-
tensione controlla direttamente il gate di un tere vertiginoso ed è sceso a valori normali. La
SCR provocandone l'innesco non appena sui grande diffusione e il favorevole sviluppo del
terminali della resistenza R6 la tensione diviene diodo SCR si spiega facilmente se si pensa alle
superiore a 0,6:-0,7 V. numerose realizzazioni che con esso si sono ot-
tenute. Ma esiste un altro elemento, che spiega
il perché del successo del diodo controllato: le
IL DIODO CONTROLLATO sue dimensioni, che sono pari a quelle di un
transistor o di un diodo di media potenza e,
Nell'interpretare il processo di rettificazione del ancora, la possibilità di realizzare con il diodo
segnale amplificato dall'integrato ICI abbiamo SCR dei comandi di regolazione di notevole
menzionato, come se questo fosse familiare a potenza, che un tempo si potevano costruire so-
tutti, il diodo SCR, altrimenti detto diodo con- lamente con l'impiego di voluminosissimi tra-
trollato. sformatori a rapporto variabile e di notevole
Per coloro che ancora non conoscessero tale costo.
componente elettronico, spendiamo qualche pa- Il diodo SCR (Silicon-Controlled-Rectifier) è do-
rola di grande utilità soprattutto per i princi- tato di tre terminali: l'anodo, il catodo e la
pianti. porta (GATE). La sua rappresentazione simbo-
I diodi controllati, chiamati anche, più comu- lica visibile sulla destra dello schema di figura
nemente diodi SCR o thyristor, non possono 2, accanto al simbolo del campanello, dimostra
considerarsi dei componenti elettronici di estre- una certa somiglianza con il comune diodo al
n:a avanguardia, dato che essi trovano largo germanio. In pratica, fra l'SCR, e il più comu-
impiego, già da diverso tempo, nell'industria, ne diodo esistono delle affinità, che sono ben
soprattutto per usi professionali. Eppure gli giustificate dal comportamento dei due compo-
SCR possono ugualmente ritenersi componenti nenti.
elettronici di una certa attualità, perché soltan- L'SCR è composto internamerite da tre giunzio-
to da poco tempo sono disponibili anche nel ni PN, che formano un semiconduttore di tipo

650
PNPN, simile a due diodi collegati in serie. Il ficatore a singola semionda composto dal diodo
terminale relativo all'anodo fa capo, interna- al silicio D1 e dal condensatore elettrolitico di
mente, al semiconduttore P più esterno, mentre filtraggio es.
il catodo risulta collegato con il semiconduttore La tensione di alimentazione dell'integrato ICl
N situato dalla parte opposta. è derivata da quella principale ora descritta
Al secondo settore di materiale P è collegato previo ulteriore disaccoppiamento, filtraggio e
l'elettrodo rappresentativo della « porta » o stabilizzazione, a mezzo diodo zener, tramite
« gate ». gli elementi D2 - C6 - DZ1 - C3 - R3.
Applicando all'anodo una tensione negativa ri-
spetto al catodo, non si avrà conduzione di cor-
rente in nessun caso, così come avviene in un MONTAGGIO DEL DISPOSlTIVO
comune diodo; in queste condizioni l'SCR è
rappresentabile come un interruttore aperto. Per facilitare la realizzazione della sezione elet-
Invertendo la polarità della tensione, l'SCR ri- tronica della doppia suoneria telefonica abbia-
mane ancora bloccato, contrariamente a quanto mo ritenuto opportuno l'approntamento di un
avviene in un normale diodo, nel quale si veri- circuito stampato, il quale è da considerarsi visto
ficherebbe il passaggio della corrente elettrica. in trasparenza nel disegno del piano costruttivo
Ma il blocco rimane finché non arriva sul « ga- di figura 3.
te» un impulso positivo rispetto al catodo e di Sulla basetta del circuito stampato trovano posto
ampiezza tale da mettere il diodo controllato in tutti i componenti necessari al buon funziona-
completa conduzione. mento del circuito ad eccezione del trasforma-
Particolare importante: la commutazione avvie- tore di alimentazione T1, del campanello elet-
ne in un tempo estremamente breve, dell'ordine trico, della sonda ed eventualmente della lam-
di 0,5 microsecondi (cioè in un mezzo milione- pada avvisatrice LP. Questi elementi, infatti,
simo di secondo). Questo tempo è molto più vanno collegati, tramite fili conduttori, ai punti
breve di quello richiesto dagli analoghi sistemi contrassegnati con i numeri 3-5, 3-4 e 1-2.I con-
meccanici. duttori che uniscono il campanello elettrico au-
siliario ai punti 3-4 della basetta devono avere
il diametro di un millimetro e possono raggiun-
gere la lunghezza di cento metri.
CONTROLLO DEL CAMPANELLO Per quanto riguarda i componenti, raccoman-
diamo al lettore principiante di rispettare esat-
L'innesco dell'SCR provoca l'immediata accen- tamente il piano costruttivo di figura 3, mon-
sione della lampada segnalatrice LP e lo squillo tando i tre diodi Dl-D2-DZl secondo le loro
del campanello ausiliario. Questi due elementi precise polarità, individuabili tramite la fascetta
avvisatori possono funzionare contemporanea- bianca riportata in prossimità di uno dei due
mente, ma volendo uno dei due può essere tolto elettrodi. Anche per i condensatori elettrolitici
dal circuito. e per il condensatore al tantalio C4 si deve tener
Si noti che, alimentando il carico dell'SCR in conto della posizione dell'elettrodo positivo e di
corrente alternata, come avviene nel circuito di quello negativo prima del loro inserimento nella
figura 2, il disinnesco del componente avviene basetta del circuito stampato. L'individuazione
automaticamente in presenza di ogni semionda del verso di inserimento dell'integrato IC1 è fa-
della tensione di alimentazione. Accade così che, cilitato dalla presenza sul componente di una
non appena il segnale proveniente dalla centrale piccola tacca di riferimento. Ma tutti questi ele-
telefonica cessa, anche il nostro ripetitore di menti sono tanto chiaramente indicati nel dise-
chiamata viene disattivato. gno di figura 3, così come accade per il diodo
controllato SCR, che sarà difficile commettere
errori.
ALIMENTAZIONE Una volta realizzato il montaggio di figura 3,
questo dovrà essere racchiuso in un contenitore
L'alimentazione dell'intero dispositivo è deriva- metallico elettricamente collegato con la linea
ta dalla rete-luce tramite il trasformatore ridut- negativa dell'alimentatore.
tore di tensione T1. Per il quale può essere uti- Il potenziometro R4 serve per effettuare, una
lizzato un trasformatore da campanelli in grado volta per tutte, la taratura del circuito. Esso
di abbassare a 12 V la tensione di rete e di ero- potrà essere quindi sostituito con un piccolo
gare una corrente di 1 A o 2 A. trimmer da 5 megaohm, che verrà regolato in
Al trasformatore Tl fa seguito un circuito retti- modo da rendere sensibile il dispositivo ai soli

651
impulsi che corrispondono alla suoneria e non rio non squilli nel modo richiesto, ma emetta
a quelli relativi alle normali comunicazioni tele- soltanto qualche breve trillo. Ebbene, ciò starà
foniche. Dunque, in fase di taratura, all'atto pra- a significare che la linea telefonica è disturbata
tico, si pregherà un amico, ovviamente in pos- oppure che altri disturbi di natura elettroma-
sesso di telefono, di effettuare una chiamata e gnetica si sono infiltrati nel dispositivo. Ma in
senza sollevare la cornetta del proprio telefono questi casi tutto può essere ricondotto alla nor-
si agirà sulla vite del trimmer o sul perno del malità realizzando il semplice filtro passa-basso
potenziometro in modo da ottenere lo squillo riportato in figura 5. Il quale dovrà essere inse-
del campanello ausiliario. rito tra la sonda captatrice e l'entrata dell'am-
Per ultimo ricordiamo che, non trovando in com- plificatore, praticamente sui punti contrassegna-
mercio il modello C106, da noi prescritto per ti con i numeri 1-2 nello schema di figura 3.
il diodo controllato SCR, si potrà ugualmente La linea tratteggiata, che separa in due parti lo

0200 n
CAPTAT. F ll
TELEE c2

ENTR. Cl
0,5F 820n I

lEb{Ed:

Fig. 5 - Nel caso in cui si dovessero riscontrare degli inneschi, provocati da di-
sturbi presenti lungo le linee, ossia quando non si riesce a raggiungere una per-
fetta taratura del circuito, conviene inserire, fra la sonda captatrice e i terminali
del circuito contrassegnati con i numeri 1 - 2, questo semplice filtro passa-basso,
composto da un condensatore e due resistenze. La linea tratteggiata indica la
parte iniziale del circuito riportato in figura 2, il quale non subisce alcun mutamento.

montare un qualsiasi altro tipo di SCR di bassa schema di figura 5, sta a significare che la zona
o media potenza, purché con caratteristiche tali a destra del disegno è quella appartenente al
da sopportare tranquillamente la corrente di ca- progetto di figura 2 e che fa capo ai terminali
rico del campanello elettrico ed eventualmente 1-2 dello stampato, mentre la zona a sinistra
della lampada avvisatrice. è quella che si dovrà realizzare.
Essa è tanto semplice che non abbiamo ritenuto
opportuno presentare il relativo schema pratico.
UN SEMPLICE PERFEZIONAMENTO Anche perché assai raramente può divenire ne-
cessario nell'installazione di questa suoneria te-
Può capitare a volte che il campanello ausilia- lefonica ausiliaria.

652
Rubrica del principiante
elettronico

RIMI

BOBINE E INDUITANZE
La bobina è un componente elettrico presente bobine hanno il compito di creare un campo
nei ricevitori radio, nei trasmettitori, negli oscil- magnetico, esse interessano maggiormente il set-
latori e in molte apparecchiature elettroniche. tore dell'elettromeccanica. E a questo punto pos-
In generale, si definisce come « bobina » un filo siamo ricordare, come esempio più elementare,
conduttore di una certa lunghezza, avvolto con le bobine inserite nei relé, alle quali è affidato
lo scopo di concentrare in uno spazio limitato il compito di creare un campo elettromagneti-
un campo magnetico di un certo valore, ovvia- co così intenso da attirare, verso di sé, una sbar-
mente facendo scorrere in esso una certa cor- retta metallica.
rente. Si dice anche che la bobina serve per Le bobine di induttanza, invece, cioè le bobine
concentrare in poco spazio un alto coefficiente montate nei circuiti elettronici hanno il compi-
di autoinduzione. Ma di ciò parleremo più to, come abbiamo già detto, di concentrare in
avanti. I tipi di bobina sono svariatissimi e si un piccolo spazio un elevato coefficiente di au-
differenziano per la lunghezza del conduttore, toinduzione. Esse possono suddividersi, secon-
il numero delle spire, le dimensioni e la forma, do una prima grossolana classificazione, in bo-
la presenza o meno di un elemento di supporto, bine a radiofrequenza e bobine ad alta frequen-
l'esistenza di un nucleo magnetico aperto o chiu- za. Anche dal lato costruttivo, la differenza fra
so, la sezione del conduttore ecc. Quando le le due classi è evidente, dato che le prime non

653
Le bobine costituisc ono uno dei componenti più diffusi
nel settore dilettantistico e, in particolare, in
quello delle radiocomunicazioni. E' doveroso quindi riservare
ad esse un'Intera puntata di questa nostra rubrica
esclusivamente indirizzata ai lettori principianti. Anche perché
non saremmo riusciti ad esporre le necessarie nozioni
pratiche, relative agli avv olgimenti, senza tralasciare del tutto
la teoria dell'elettromagnetismo, che consente di capire
il comportamento e il funzionamento delle bobine di induttanza.

sono provviste di nucleo magnetico, o per lo speso, ad un filo conduttore percorso da cor-
meno questo si riduce ad un impasto di ferro rente, l'ago tende sempre a disporsi nella dire-
polverizzato, trattato in modo particolare, in zione perpendicolare al conduttore. Cioè, pur
modo che ogni granello della polvere risulti in spostando il centro di sospensione dell'ago at-
sospensione nella pasta isolante che funge da torno al filo conduttore, l'ago stesso si orienta
supporto. Le seconde sono invece avvolte at- sempre nella direzione delle tangenti ai cerchi
torno ad un nucleo magnetico. concentrici al conduttore, tracciati nei piani per-
Ma soffermiamoci un momentino sui concetti pendicolari ad esso. Il polo nord dell'ago si ri-
fondamentali di induzione e autoinduzione. volge alla sinistra di un osservatore che guardi
Quando si interpreta il funzionamento di un ri- l'ago stesso ponendosi disteso lungo il filo con
cevitore radio e si sta analizzando, in partico- la testa rivolta verso la corrente. Questo fatto
lare, il circuito di entrata, si suol dire che il dimostra che un conduttore rettilineo percorso
segnale radio captato dall'antenna percorre l'av- da corrente genera nello spazio un campo ma-
volgimento primario della bobina d'aereo e si gnetico le cui linee di forza sono circolari e con-
trasferisce per induzione sull'avvolgimento se- centriche al conduttore (figura 1). E questo cam-
condario. po magnetico può essere chiaramente rilevato
cospargendo della limatura di ferro su un car-
Ma come avviene, in realtà, questo fenomeno toncino infilato nel conduttore di corrente e si-
del passaggio, attraverso l'aria, di un segnale stemato in posizione perpendicolare ad esso (fi-
radio fra due avvolgimenti elettricamente iso- gura 2).
lati fra di loro?
Si può concludere dicendo che ogni corrente
Ebbene, per rispondere a tale domanda occorre elettrica si contorna di un campo magnetico,
richiamare l'attenzione del lettore sui principali che compare appena inizia il flusso di corrente
fenomeni di elettromagnetismo. e scompare quando la corrente si estingue. E
questo fenomeno può essere evidenziato anche
attraverso l'esperimento illustrato in figura 3.
FENOMENI ELETTROMAGNETICI Con il quale si dimostra che, al passaggio della
corrente attraverso il circuito, dopo aver chiuso
Dopo la scoperta della pila di Alessandro Volta, l'interruttore, l'ago della bussola si sposta leg-
molti fisici avevano intravisto l'esistenza di una germente dalla sua naturale posizione.
relazione tra i fenomeni elettrici e quelli ma- Con l'esperimento illustrato in figura 4 il fe-
gnetici. Tuttavia, il primo fenomeno che mette nomeno diviene più vistoso, perché il tratto di
in rilievo questa relazione è stato scoperto dal filo conduttore al quale si avvicina la bussola è
fisico danese Oersted nel 1820. Egli osservò che ora rappresentato da una matassina di filo, che
avvicinando un ago magnetico, liberamente so- in pratica è una bobina.
654
888
Fig. 1 - Ogni conduttore rettilineo, per-
corso da corrente, genera nello spazio
un campo magnetico le cul linee di for-
za aono circolari e concentriche.

Il campo elettromagnetico prodotto da una bo- induttore, la seconda quello di bobina indotta
bina percorsa da corrente assume nello spazio o indotto.
esterno una conformazione che è del tutto simi- Sulla bobina indotta si forma una tensione elet-
le a quella del campo che si riscontra attorno trica, denominata tensione indotta, che è in gra-
ad un magnete della stessa forma e delle mede- do di provocare una corrente indotta se il cir-
sime dimensioni della bobina (figura 5). Anche cuito della stessa bobina viene chiuso. In ciò
in questo caso le linee di forza, divergendo dal consiste il fenomeno dell'induzione elettroma-
polo nord, convergono sul polo sud. Si denota gnetica. Ma citiamo un esempio pratico mag-
col nome di polo nord l'estremità della bobina giormente interpretativo del fenomeno. Sul cir-
le cui linee di forza escono verso l'esterno, cuito d'entrata dei normali ricevitori radio è
mentre si denota col nome di polo sud l'estremi- presente una bobina formata da due avvolgi-
tà opposta, quella in cui entrano le linee di menti separati. Il primo di questi assume il no-
forza. me di avvolgimento primario, il secondo viene
chiamato avvolgimento secondario. Il primario
è collegato all'antenna, la quale applica ad esso
INDUZIONE ELETTROMAGNETICA
una piccolissima tensione, quella provocata dai
segnali radio presenti nello spazio. Questa ten-
sione avvia una piccola corrente nel primario,
Quando una bobina percorsa da corrente elet- generando un campo elettromagnetico che inve-
trica e quindi avvolta da un campo elettroma- ste il secondario e provoca in questo la corren-
gnetico (linee di forza magnetiche) viene avvi- te indotta. Il passaggio dei segnali radio dall'av-
cinata ad una bobina qualsiasi, il campo elettro- volgimento primario della bobina a quello se-
magnetico della prima investe la seconda; la condario, dunque, altro non è che un esempio
prima prende il nome di bobina inducente o di fenomeno di induzione elettromagnetica.

Fg. 2 - Il campo elettromagnetico, generato da un con-


duttore percorso da corrente, può essere evidenziato

'
.l;,
22i,
.'i-<i
facendo passare il conduttore stesso attraverso una su-
perficle cospersa di limatura di ferro. Le particelle me-
talliche sl dispongono lungo linee di forza circolari e
concentriche con il conduttore.

655
AUTOINDUZIONE ELETT ROMAGNETICA

CD Vediamo ora di interpretare un altro fenomeno,


N

altrettanto importante, quello dell'autoinduzio-


BUSSOLA ne elettromagnetica.
s Quando una bobina o, più in generale, un con-
duttore elettrico, è attraversato da una corrente
5' 3 elettrica, questa, come abbiamo già detto, ge-
nera, attorno al conduttore stesso, un campo e-
L-==========::::
ìf'ZA/vf P. lettromagnetico. Questo campo elettromagneti-
co esercita il suo potere induttivo sullo stesso
!NT. filo conduttore attraversato dalla corrente che
lo ha generato. Quindi il fenomeno dell'indu-
zione elettromagnetica non si manifesta soltanto
Fig. 3 - Con una semplice bussola, accostata ad un sulle bobine o sui conduttori elettrici posti in
circuito percorso da corrente, si può constatare l'a-
zione prodotta dal campo elettromagnetico del cir-
vicinanza di una bobina o di un conduttore e-
cuito su quello magnetico della bussola, osservando lettrico percorsi da corrente, ma anche sullo
gli spostamenti dell'ago. stesso conduttore che genera il campo elettro-
magnetico. Questo è il fenomeno dell'autoindu-
zione, cioè dell'induzione elettromagnetica sul-
lo stesso conduttore che genera il campo elettro-
N
magnetico. Ma se i fenomeni dell'induzione e
L ,-Ci) BUSSOLA
dell'autoinduzione conservano molte caratteri-
stiche in comune, i risultati da essi prodotti
e s sono ben diversi. Nella bobina d'aereo di un
PILA ricevitore radio, ad esempio, il fenomeno del-

1..-
l'induzione serve per trasferire il segnale da un
avvolgimento all'altro. Il fenomeno dell'auto-
induzione, invece, limita il passaggio della cor-
INT.
rente attraverso una bobina. Infatti, per una
ben nota legge fisica, il campo elettromagnetico
Fig. 4 - Per rendere più vistoso il fenomeno delle generato da una bobina o da un conduttore,
azioni dei campi elettromagnetici e magnetici, basta provoca sulla bobina o sul conduttore una ten-
avvicinare una bussola a quella parte del circuito
elettrico, percorso da corrente, in cui è inserita una sione elettrica di verso contrario a quello della
bobina. tensione primaria che provoca il passaggio di

MAGNETE L

Fig. 5 - Il campo elettroma-


gnetico prodotto dalla bobina
INT. L, percorsa da corrente, assu-
me nello spazio esterno una
conformazione del tutto simile
a quella del campo magnetico
LINEE DI FORZA provocato da una calamita.

656
Fig. 6 - Esempi di impedenze di alta frequenza normalmente usate nei ricevitori
radio e in molte altre apparecchiature elettroniche.

corrente. La tensione autoindotta, a sua volta, elettronici possono avere forme diverse e pos-
provoca una corrente di verso contrario, che si sono essere di diversa grandezza (figura 7). Le
somma algebricamente alla corrente primaria, più_ semplici e le più facili da costruire sono le
diminuendone l'intensità. Per concludere si può bobine cilindriche, composte da un avvolgimen-
dire che il fenomeno dell'autoinduzione osta- to di filo conduttore attorno ad un supporto
cola, in una certa misura, il passaggio delle cor- che, generalmente, è rappresentato da un tubet-
renti elettriche nelle bobine. E quando questo to di materiale isolante, come la bachelite o il
fenomeno viene sfruttato per impedire il pas- cartone bachelizzato. Queste bobine presentano
saggio in un circuito di correnti variabili, la l'inconveniente di essere ingombranti per cui,
bobina prende il nome di « bobina di impeden- nei ricevitori radio vengono usate soltanto quan-
za » O, semplicemente, di « impedenza », ri- do le spire di filo avvolte sono poche, come av-
spettivamente a radiofrequenza o ad alta fre- viene per i circuiti delle onde corte e cortissime.
quenza (figura 6). In ogni caso le bobine cilindriche sono quelle che
vengono sempre adoperate dai principianti per
i montaggi più semplici.
TIPI DIVERSI DI BOBINE Un altro tipo di bobina molto comune, ed assai
diffusa nei montaggi per i radioricevitori, è la
Le bobine presenti nei circuiti radioelettrici ed bobina cosiddetta a « nido d'api ». Le bobine

Fig. 7-Le bobine presenti nei


circuiti elettronici e radioelet-
trici possono avere forme di-
verse e possono essere di di-
versa grandezza. Quelle ripro-
dotte in questo disegno voglio-
no dimostrare tre esempi co-
muni di bobine di induttanza.

657
L I L J L1

BOBINA BOBINA CON IMPED. AF BOBINA CON DUE


NUCLEO AVVOLGIM.

a nido d'api vengono costruite per mezzo di le non sempre appare rigorosamente identicc
speciali macchine avvolgitrici, chiamate bobi- in ogni parte del mondo e talvolta anche da noi.
natrici. La bobina a nido d'api, dopo essere Perché la fantasia del disegnatore o del proget-
stata composta dalla macchina, viene infilata tista si allontana assai spesso dalla regola ge-
in un supporto di materiale isolante. Si cono- nerale. In ogni caso, i simboli riportati in figu-
scono ancora altri tipi di bobine: le bobine con ra 8 sono certamente quelli adottati nella com-
avvolgimento a banco, le bobine con avvolgi- posizione degli schemi che appaiono mensil-
mento incrociato, le bobine a rocchetto. mente su questo periodico.
La bobina di induttanza di tipo più semplice
è quella simboleggiata a sinistra di figura 8.
SIMBOLI ELETTRICI La lettera maiuscola « L » sta ad indicare che
il simbolo è quello dell'induttanza, proprio per-
Come accade per tutti i componenti elettrici ché con questa stessa lettera si designa il va-
ed elettronici, anche le bobine si esprimono in lore dell'induttanza, così come con R si cita il
teoria attraverso un preciso simbolismo. Il qua- valore della resistenza, con C quella della ca-

SUPPORTO
NUCLEO

I INIZIO
NUCLEO
REGOL.
OCCHIELLO
CAPO FILO

I
I I
I I
DIAM.
SUPP
Fig. 9 - Nella presentazione
dei più svariati progetti elet-
tronici, i dati costruttivi delle
bobine vengono riportati in, un
PRESA apposito disegno nel modo in-
dicato sulla destra di questa
figura. A sinistra presentiamo
il simbolo della stessa bobi-
FINE
na in cui si notano la presa in-
termedia e la presenza del nu-
PRESA AVVOLGIMENTO cleo di ferrite.

658
essere di un centinaio di microhenry, quando
si tratta di bobine per onde medie, e di 1 o 2
microhenry quando si tratta di bobine per onde
4 corte.
Le bobine per le onde cortissime hanno una
piccolissima induttanza, appena un decimo cir-
Fg. 8 - Il simbolo riportato per primo a sinistra
è quello del tipo più semplice di bobina di in- ca di microhenry.
duttanza. Fa seguito la bobina di induttanza mu- Ma l'induttanza di una bobina dipende da molti
nita di nucleo ferromagnetico, poi il simbolo del- elementi. Ad esempio essa aumenta con l'aumen-
l'Impedenza di alta frequenza, contrassegnato con
la lettera J e, per ultimo, sull'estrema destra, il tare del diametro dell'avvolgimento, del nume-
classico trasformatore composto dall'avvolglmen• ro delle spire complessive e del numero di spire
to primario L 1 e da quello secondario L2. per centimetro di avvolgimento.

COSTRUZIONE DELLE BOBINE

Nella pratica di ogni giorno, il dilettante di e-


lettronica assai raramente cita i valori di in-
pacità, con V quello della tensione e così via. duttanza delle bobine. Menzionandoli soltanto
La sbarretta nera, riportata accanto al simbolo nel caso di impedenze a radiofrequenza. Ser-
della bobina (secondo simbolo a partire da si- vendosi del linguaggio comune egli dice: « bo-
nistra di figura 8), sta ad indicare Una bobina
munita di nucleo di ferrite.
Per definire l'impedenza di alta frequenza si
usa il simbolo successivo nel quale è accostata
la lettera « J ». La bobina con due avvolgimenti
detta anche trasformatore di alta frequenza,
viene simboleggiata nel modo indicato all'estre-
ma destra di figura 8. L'avvolgimento primario
è indicato con L1, quello secondario con L2.
Il nucleo di ferrite, indicato dalla sbarretta ne-
ra, può essere presente o no.

MISURE DELL'INDUTTANZA

Come avviene per le resistenze e per i conden-


satori, anche per le bobine esiste una unità di
misura. Si tratta della misura dell'induttanza.
L'unità di misura dell'induttanza è l'HENRY
(abbreviato H).
I sottomultipli dell'henry più usati sono:

microhenry = milionesimo di henry


(simbolo H)

millihenry = millesimo di henry


(simbolo mH) Fig. 10 - La bobina che il lettore principiante realizza
più comunemente è senza dubblo quella di forma ci-
lindrica. In questo disegno Interpretiamo il sistema
Negli apparecchi radio si possono trovarè bo- migliore, anche se il plù rudimentale, necessario per
bine d'induttanza avvolte su nucleo di ferro, ottenere delle spire compatte ed uniformi lungo tutto
di valore elevato, ad esempio di 10 henry; se l'avvolgimento della bobina. Il filo di rame è tenuto In
ne trovano altre di piccolo valore d'induttanza tenalone tramite la maniglia di una porta o di una fi-
nestra.
e sono quelle usate nei circuiti di alta frequen-
za: il valore d'induttanza di queste bobine può

659
bina d'antenna », « bobina oscillatrice », « bo-
bina di media frequenza », ecc. Indicando con
queste semplici espressioni l'uso e l'impiego
del componente. E ciò anche perché la misura NUCLEO
TUTTO FUORI
dell'induttanza di una bobina non è una cosa
semplice come la misura di una resistenza. Per
quest'ultima infatti basta l'uso dell'ohmmetro
per conoscere il valore di « R», mentre per sta-
bilire quello di «L» di una bobina occorrono
I
Il

particolari strumenti, assai costosi, che non so-


no alla portata dei dilettanti.
BOBIN
50 SP
] I
I
I
1
1
I
- BOBINA
50 SPIRE

Da queste poche ma chiare premesse il lettore I I


può dedurre il motivo per cui in questa pubbli-
cazione, quando presentiamo e descriviamo un
progetto costruttivo, non diciamo mai il valore
dell'induttanza della bobina, o delle bobine, NUCLEO
in esso montate. Mentre riportiamo tutti i mi- ;- DENTRO
nimi dettagli realizzativi del componente, di-
cendo ad esempio che quella particolare bobina
deve essere costruita su un supporto di mate-
riale isolante, di forma cilindrica e di un dato BOBINJ ' BOBINA
50 SPIRE I I 75 SPIRE
diametro (normalmente esterno), con nucleo di I I
ferrite inserito all'interno. E diciamo anche che I I
per effettuare l'avvolgimento occorre un preciso
numero di spire di filo, che può essere di rame
o d'argento, ricoperto di elementi isolanti o
nudo, di un dato diametro. A volte, quando è
necessario, indichiamo anche i punti in cui si
deve ricavare una presa intermedia. Ma non
diciamo mai di comporre una bobina di un cer-
to numero di microhenry o millihenry, perché NUCLEO
TUTTO DENTRO
così facendo metteremmo il principiante nei

I•
pasticci, ossia nell'impossibilità materiale di co-
struire un nostro progetto.
Ma vediamo ora un po' da vicino questi ele- BOBINA ;::::.J BOBINA
so SPIRE -2 100 SPIRE
menti costruttivi delle bobine che nella maggior
parte dei casi assumono importanza capitale
ai fini del buon funzionamento di un apparato
elettronico.
Fig. 11-I nuclei di ferrite, inseriti nelle bobine, ser-
vono per aumentare o diminuire l'induttanza delle bo-
bine stesse. Il nucleo può essere più o meno inserito
DA TI COSTRUTTIVI dentro il supporto della bobina. Quando esso è com-
pletamente- estratto, l'induttanza della bobina è pari a
quella di una bobina sprovvista di nucleo; quando il
Per analizzare i dati costruttivi di una bobina nucleo è Inserito a metà corsa, l'induttanza della bo-
invitiamo il lettore a far riferimento alla figu- bina aumenta ed il risultato è quello che si otterreb-
ra 9. be sostituendo il componente con un altro dotato di
un numero di spire aumentato di 1/3. Quando Il nu-
Il supporto è in questo caso un cilindretto iso- cleo è completamente inserito nel supporto, l'Indut-
lante ed è destinato a sostenere l'avvolgimento tanza della bobina è raddoppiata ed è come- si fosse
fatto di spire di filo conduttore. sostituita la bobina originale con un'altra costruita con
un numero doppio di spire. Questi concetti non sono
La spira è costituita da un giro completo del rigidamente precisi, ma si avvicinano molto alla realtà.
filo sul supporto. I tre esempi, riportati in questo disegno, dimostrano
Il diametro (esterno) del supporto assume gran- chiaramente l'equivalenza esistente fra la posizione
del nucleo e il numero di spire di una bobina senza
de importanza per la determinazione del valore nucleo.
di « L», mentre la sua lunghezza non costitui-
sce un elemento critico. Il supporto può essere

660
dotato di fori di fissaggio del conduttore, di ca- ra deve « imbiancare » i terminali dell'avvolgi-
pofili (come in figura 9) o di viti di fissaggio. mento allo scopo di agevolare le operazioni di
I suoi colori variano col variare del tipo di saldatura del componente sul circuito in cui
materiale isolante con cui è composto. Quello verrà montato.
di figura 9 è munito di nucleo di ferrite che, Un'ultima raccomandazione: quando si lavora
in realtà, si presenta con l'aspetto di una grossa con il saldatore nelle vicinanze del supporto
vite nera. La quale è molto fragile e può facil- della bobina, si faccia bene attenzione a non
mente sgretolarsi cadendo a terra o subendo danneggiarlo con il calore trasmesso, soprattut-
dei colpi. to quando il materiale isolante, con cui è co-
Il lavoro di composizione dell'avvolgimento de- struito il supporto, è il polistirolo.
ve essere iniziato dopo aver introdotto il term i-
nale del filo in un occhiello o in due fori del
supporto come indicato in figura 10. Il filo deve I NUCLEI DI FERRITE
rimanere teso per ottenere spire ben affiancate
e non sovrapposte. Ad ogni rotazione completa
I nuclei di ferrite, inseriti nelle bobine, servono
del cilindretto corrisponde una spira e il princi- per aumentare o diminuire l'induttanza delle
piante deve contare diligentemente le successi- bobine stesse. Il nucleo può essere più o meno
ve rotazioni del supporto tenendo a mente il inserito dentro il supporto della bobina. Quan-
numero fino al raggiungimento di quello pre- do esso è completamente estratto, l'induttanza
scritto. della bobina è pari a quella di una bobina
Per realizzare la presa intermedia, chiaramente sprovvista di nucleo; quando il nucleo è inse-
indicata in figura 9, si attorciglia il filo alla spira rito a metà corsa, l'induttanza della bobina au-
prestabilita e si continua poi con le rotazioni menta ed il risultato è quello che si otterrebbe
del supporto. sostituendo il componente con un altro dotato
A lavoro ultim ato, il capofilo va introdotto nel di un numero di spire aumentato di 1/3. Quan-
relativo occhiello facendo bene attenzione a do il nucleo è completamente inserito nel sup-
non provocare alcun allentamento nella compat- porto, l'induttanza della bobina è raddoppiata
tezza delle spire. ed è come si fosse sostituita la bobina originale
La costruzione della bobina term ina con la pre- con un'altra costruita con un numero doppio
stagnatura dei term inali, da effettuarsi dopo di spire. Questi concetti non sono rigidamente
aver ben raschiato il filo di rame per una lun- precisi, ma si avvicinano molto alla realtà. I
ghezza di un centimetro almeno, liberandolo tre esempi, riportati in figura 11, dimostrano
completamente dalla sostanza isolante. Questa chiaramente l'equivalenza esistente fra la po-
stessa operazione va eseguita anche sul filo at- sizione del nucleo e il numero di spire di una
torcigliato della presa interm edia. La stagnatu- bobina senza nucleo.

IL SALDATORE DEL PRINCIPIANTE


IL PREZZO E' ALLA
PORTATA DI TUTTI! L. 4.200

Chi comincia soltanto ora a muovere I primi passi nel mondo dell'elettronica non può sottoporsi a spese
eccessive per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essen-
zialmente dilettantistico. Il saldatore del principiante, dunque deve essere economico, robusto e versatile, cosi
come è qui raffigurato. La sua potenza è dl 40 W e l'alimentazione è quella normale di rete-luce di 220 V .

0
.

661
UN TIMER CON L'IC555
Temporizzazioni
fra O" e 1000"

Assorbimenti:
10 mA in riposo
50 mA con relé ecc.

Il timer, ossia il temporizzatore, è un disposi- E anche quando si deve stampare un'unica copia,
tivo elettronico che ci tiene informati sullo scor- il temporizzatore si rivela utilissimo, perché una
rere del tempo, segnalandone la scadenza attra- volta stabilito il miglior tempo di esposizione,
verso un qualsivoglia avvisatore acustico, ottico per un determinato tipo di carta, si avrà la cer-
o meccanico. Esso potrebbe essere paragonato ad tezza di ottenere ottime fotografie senza dover
una sveglia elettronica, anche se rispetto a questa subire la schiavitù del legame costante con il
è molto più preciso nel computo dei tempi, so- cronometro. Il temporizzatore elettronico, se
prattutto nella misura dei tempi corti di deci- ben progettato, non risente delle imprecisioni di
mi di secondo e minuti secondi. inserimento. Questo vantaggio, che può essere
Una volta questo apparato era di tipo meccani- trascurato per tempi lunghi, risulta apprezzatis-
co, ma oggi quel temporizzatore è stato comple- simo per i tempi brevi, quando un'imprecisione
tamente superato dal temporizzatore elettronico, di inserimento e disinserimento provoca inevita-
con il quale si ha la possibilità di disporre di un bilmente errori anche notevoli, dell'ordine dei
contatto elettrico chiuso od aperto soltanto per 30 - 50%.
il tempo prestabilito. Dunque, il temporizzatore
elettronico è in grado di inserire o disinserire
un qualsiasi apparato elettrico, automaticamen- VERSATILITA' DEL TEMPORIZZATORE
te.
Il temporizzatore elettronico non deve essere
considerato come un accessorio esclusivo degli
IL TIMER E LA FOTOGRAFIA apparati fotografici, perché esso è oggi presente
in molti altri settori.
Quando si parla di temporizzatori, immediata- Nel campo industriale il temporizzatore trova
mente sorge, spontanea, l'associazione menta- numerosissime applicazioni, ma per fare un e-
le fra questi apparati e il mondo della fotogra- sempio comprensibile a tutti possiamo ricor-
fia. Perché proprio nel settore fotografico il tem- dare l'applicazione più classica del temporizza-
porizzatore trova il suo più naturale e necessa- tore, che è quella dello spegnimento automatico
rio impiego. Infatti, soltanto con un temporiz- delle luci di illuminazione delle scale, dei solai
zatore di grande precisione, si possono stampa- o delle cantine.
re moltissime copie fotografiche, tutte perfetta- Nelle nostre case il temporizzatore può, risul-
mente identiche nella tonalità dei chiaroscuri. tare di grande utilità nell'alimentazione degli

662
Il temporizzatore è un dispositivo utile in molte occasioni
perché è in grado di disattivare automaticamente
l'alimentazione di qualsiasi apparato elettrico od elettronico,
lasciato incustodito, interrompendo il flusso di corrente
nel momento prestabilito.

elettrodomestici: stufette, ventilatori, televisori, Il condensatore può essere considerato come una
ricevitori radio, lampade abbronzanti, ecc. In- vasca nella quale viene versato del liquido che,
fatti tutti questi apparati, per mezzo dell'inseri- a sua volta, può essere paragonato alla corrente
mento di un temporizzatore, possono rimanere elettrica; il liquido, prima di raggiungere la va-
in funzione per un tempo prestabilito; scaduto sca, attraversa un rubinetto, cosi come la cor-
questo tempo, si avrà la certezza del disinseri- rente attraversa una resistenza; rubinetto e resi-
mento automatico dell'apparecchio, cioè della stenza costituiscono ancora un'analogia probante.
corrente di alimentazione. E' chiaro che la vasca non può riempirsi istan-
Molto spesso il temporizzatore elettronico viene taneamente, ma occorrerà lasciar passare un cer-
abbinato con gli antifurti o, più generalmente, to tempo che dipende dalle dimensioni della
con i segnalatori ottici ed acustici. vasca, dalla quantità di liquido versato in un
minuto secondo, cioè dalle condizioni del rubi-
netto e dalla sua maggiore o minore apertura.
PRINCIPIO DELLA TEMPORIZZAZIONE Allo stesso modo il condensatore, al quale viene
Da qualche tempo a questa parte, nel settore del- inviata una certa corrente elettrica, raggiungerà
la temporizzazione elettronica, si fa ampio uso un dato livello di tensione in un tempo propor-
della tecnica integrata, ricorrendo ai circuiti lo- zionale alla corrente e alla sua capacità.
gici digitali, perché con questi tipi di compo- Poiché la corrente viene normalmente fornita
nenti si possono realizzare i temporizzatori più al condensatore attraverso una resistenza, il
precisi e sicuri, che non presentano praticamen- tempo di carica di un condensatore, dato che la
te alcun limite massimo di tempo di inserimento. corrente dipende dal valore della resistenza,
In questi apparati viene effettivamente contato risulta a sua volta proporzionale al prodotto
elettronicamente il numero di secondi di ritardo RxC, che viene denominato « costante di tem-
che s1 vuol raggiungere. po » ed è espresso in minuti secondi.
Le precisioni raggiunte sono notevoli ed è possi-
bile disporre, anche con mezzi relativamente
semplici, di campioni di tempo assai precisi,
sfruttando la frequenza della tensione di rete-
luce oppure quella di opportuni oscillatori pilo-
tati a quarzo. Ecco perché i temporizzatori digi-
tali rappresentano delle vere e proprie finezze,
che spesso non giustificano la modesta spesa ne-
cessaria per la loro realizzazione.

CARICA E SCARICA CAPACITIVE


Prima dell'avvento degli integrati, nella realiz-
zazione dei temporizzatori ci si è sempre ispirati
al principio di carica e scarica di un condensa-
tore. Per interpretare questo concetto conviene
ricorrere al paragone idraulico.

663
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664
Fig. 2- - Piano costruttivo del timer. Le resistenze variabili R6-R7 sono dei trimmer
multigiri. Sul pannello frontale del dispositivo compaiono i perni dei due poten-
ziometri R2-R3, il commutatore S1, i due pulsanti PI-P2, il diodo led DL e l'in-
terruttore S2. La presa di utilizzazione potrà essere applicata, a piacere, In qualsiasi
punto del contenitore. I due pulsanti P1-P2 debbono essere di tipo normalmente
aperto. Il commutatore S1 è un modello a slitta (doppio deviatore).

----COMPONENTI

Condensatori R7 - 10.000 ohm (trimmer multigiri)


C1 = 100 F - 36 VI (elettr.): portata X 1 R8 = 1.000 ohm
C2 = 10 F - 36 VI (elettr.): portata x10 Varie
Resistenze IC1 = integrato mod. 555
AL = relé ad uno scambio (12 V- 300 ohm)
R1 = 4.700 ohm DL = diodo led (di qualsiasi tipo)
R2 = 1 Mohm (pot. a var. lin.): 0"± 1 O" D1 = diodo al silicio (1 N914)
R3 = 10 Mohm (pot. a var. Iin.): 0" ± 100" P1-P2 = pulsanti normai. aperti
R4 = 22.000 ohm S 1 a-S 1 b = comm. multi pi. (2 vie - 2 posizioni)
R5 = 22.000 ohm S2 = interrutt.
R6 = 10.000 ohm (trimmer multigiri) Alim. = 1214 Vcc

665
l t
1
11
E3 Flg. 3 - Disegno al ve-
ro delle piste che
compongono il clrcui-
to stampato necessa-
rio per un corretto e
razionale montagglo del
temporizzatore.

L'INTEGRATO 555 grato e collegata con l'altro ingresso del com-


paratore.
Il circuito di temporizzazione presentato in Con tale sistema di collegamenti si ottiene lo
queste pagine fa uso del ben noto integrato scatto del comparatore quando la tensione di
555, del quale abbiamo avuto più volte modo carica del condensatore raggiunge quella di ri-
di approfondire gli aspetti teorico-pratici che, ferimento ottenuta con le resistenze interne. Si
in questa stessa sede, vogliamo ora riassumere tenga presente che, sia la rete di temporizza-
brevemente. zione, sia quella di riferimento, sono collegate
Il modello 555 è stato progettato e realizzato, alla stessa alimentazione. Per tale motivo il
per la prima volta, dalla SIGNETICS. Succes- tempo risulta indipendente dal valore della ten-
sivamente esso è stato costruito da tutte le sione con cui viene alimentato il circuito. I
altre principali Case produttrici di componenti due comparatori di tensione sono in grado di
integrati. rivelare tensioni pari a 1/3 e 2/3 di quella di
Questo dispositivo incorpora due tipi di circui- alimentazione.
ti: uno di tipo lineare e uno di tipo digitale. Le uscite dei comparatori comandano il SET
In pratica si tratta di un trimmer di precisione, ed il RESET di un flip-flop collegato, in uscita,
regolabile per temporizzazioni che si estendo- con un amplificatore di potenza.
no dal microsecondo fino ad un'ora; il limite
massimo può essere facilmente superato con
particolari accorgimenti. DUE DIVERSE PORTATE
Il timer è alimentabile con tensioni comprese
fra i 5 e i 15 Vcc ed è in grado di fornire, di- Sulla base di queste note introduttive è ora più
rettamente all'uscita, una corrente di ben 200 facile analizzare il progetto del nostro dispo-
mA. sitivo, il cui schema elettrico è riportato in
La parte lineare dell'integrato 555 si compone figura 1.
di due elementi amplificatori differenziali, uti- Il timer è ottenuto secondo uno schema abba-
lizzati in veste di comparatori di tensione, nei stanza classico per l'integrato 555. Ma per me-
quali uno degli ingressi risulta collegato con glio comprendere il funzionamento, riportiamo,
a rete resistiva, interna all'integrato, che de- qui di seguito, la corrispondenza tra la nume-
termina la tensione di comparazione tipica del- razione dei piedini e la funzione di questi.
'amplificatore. Nel nostro temporizzatore si ha la possibilità
Il tempo del timer viene determinato da una di scelta fra due diverse portate: quella X 1
rete resistivo-capacitiva (R-C), esterna all'inte- e quella X 10. La prima è quella posizionata

666
sullo schema elettrico di figura 1 (C1), 1a se- l'uscita, fa diseccitare il relé e scarica, attra-
conda inserisce il condensatore elettrolitico C2. verso l'uscita 7, il condensatore di carica, ri-
Le due portate sono selezionabili tramite il portando di nuovo il sistema nelle condizioni
doppio deviatore S 1 a - S 1 b. di avviamento di un nuovo ciclo.
Per poter disporre delle due portate, oltre che La temporizzazione può essere interrotta in ogni
commutare la capacità del condensatore di ri- momento, senza attendere lo scadere del tempo
tardo (Cl o C2), si provvede anche a selezio- di ritardo, semplicemente agendo sul pulsante
nare, contemporaneamente, due distinti poten- P2 di RESET, che è collegalo al piedino 4 del-
ziometri (trimmer R6-R7), che consentono il l'integrato IC1.
raggiungimento di una accurata taratura della
temporizzazione.
REGOLAZIONI MANUALI

FUNZIONAMENTO DEL TIMER Il progetto di figura 1 è dotato di quattro po-


tenziometri; due di questi (R2-R3) sono di tipo
Il funzionamento del circuito di figura 1 è ab- normale, gli altri due (R6-R7), sono dei trim-
bastanza semplice. Una volta selezionata la por- mer.
tata del temporizzatore ( X 1- X 10) e rego- Con i due potenziometri R2-R3 si imposta pre-
lati i due potenziometri R2-R3, che fissano liminarmente il tempo di ritardo, che, nella
il tempo di ritardo desiderato, si agisce sul pul- portata X1, consente, tramite R2 regolazioni
sante P1 di START. Tale pulsante pilota l'in- di tempo comprese fra 1 e 1 O secondi. Con il
gresso del trigger, che fa scattare a 1 l'uscita potenziometro R3 invece si effettuano regola-
3, provocando l'eccitazione del relé. zioni di tempo comprese fra i 1 O e i 100 se-
Contemporaneamente, l'uscita 7 di scarica si condi. I tempi risultano ovviamente decupli-
disabilita, consentendo al condensatore di tem- cati nella portata X 10.
porizzazione di caricarsi attraverso la resisten- I due trimmer R6-R7, che servono per la tara-
za R1 e i due potenziometri R2-R3. tura dei valori di fondo-scala nelle due diffe-
Quando la tensione presente sul terminale 6 rag- renti portate del timer, vanno regolati portando
giunge, dopo un certo tempo, un valore di il potenziometro R2 al valore minimo ed il po-
soglia pari a 2/3 circa di quello dell'alimen- tenziometro R3 al valore massimo. Contempo-
tazione, correggibile in maniera « fine » trami- raneamente, si agisce sul potenziometro di ta-
te i potenziometri di taratura R6-R7, si ottiene ratura per ottenere una temporizzazione di 100
un nuovo scatto del flip-flop, che riporta a O secondi (portata X 1 e regolazione del trim-

piedini corrispondenza funzione

1 massa
2 trigger provoca lo scatto a 1 del flip-flop interno corri-
spondente al 1° comparatore
o
3 »
uscita
4 reset riporta a O il circuito in qualunque momento
5 controllo regola la soglia di intervento dei comparatori
6 soglia fa scattare a O il flip-flop che fa capo al 2° com-
paratore
7 scarica serve a scaricare il condensatore di temporizza-
zione quando il flip-flop vale O
8 alimentazione positiva ·•
-
667
16V
h=STBlLlZZ
4
SI

Fig. 4 - Il circuito integrato, montato nel timer, può funzionare anche con una
tensione di alimentazione non stabilizzata. Ma è preferibile alimentare Il disposi-
tivo con una tensione derivata da un alimentatore stabilizzato sul tipo di quello
qui raffigurato, che fa uso di un regolatore a tre terminali, di tipo 7812 od equi-
valente.

Condensatori Varie
C1 = 2.200 F - 40 VI (elettrolitico) p1 = ponte raddrizz. (0,5 A)
C2 = 100.000 pF T1 trasf. alim. (220 V-16 V-0,3 A-5+ 10 W)
C3 = 100.000 pF S1 interrutt.
Stabil. 7812 (12 V)

mer R6) o di 1.000 secondi (portata X10 e re- festerebbero portando, ad esempio, il poten-
golazione del trimmer R 7). Quest'ultima tara- ziometro R3 a zero ed il potenziometro R2 a
tura diviene lunga e talvolta noiosa, ma con- dieci, e che sono da imputarsi all'imprecisione
sente di evitare i notevoli errori che si mani- dei normali potenziometri.

Fig. 5 - Semplicissimo e-
sempio di utilizzazione del
ALLA timer descritto in queste
RETE pagine. Si tratta del più
classico degli Impieghi dei
temporizzatori: quello del-
01
6
a l'accensione e dello spe-
v
y gnimento di una lampada
nell'intervallo di tempo
LPo CARICO prestabilito dall'operatore.

668
IL CARICO UTILE COSTRUZIONE DEL TIM ER

Il tipo di carico, che si può collegare sui termi- La realizzazione pratica del timer si effettua su
nali dei contatti utili del relé RL, potrà essere, circuito stampato, di cui è riportato il disegno
indifferentemente, di tipo a bassa tensione o in grandezza naturale nella figura 3.
ad alta tensione (220 V), in corrente continua La disposizione dei componenti elettronici sulla
o in corrente alternata. Ciò che importa è di basetta dello stampato va effettuata nel modo
non superare la capacità di rottura dei contatti indicato dal piano costruttivo di figura 2.
dello stesso relé. Questi valori di tensione e di Facciamo notare che i due trimmer R6-R7, po-
corrente massima vengono stabiliti dal costrut- sizionati in prossimità del relé RL, sono dei
tore e sono normalmente impressi nello stesso multigiri in cermet o a filo, indifferentemente;
componente. Quello riportato in figura 1 è un essi risultano indispensabili per garantire la pre-
relé ad uno scambio e con avvolgimento pri- cisione e la stabilità della taratura del timer.
mario a 12 V; la resistenza della bobina in esso
contenuta deve essere superiore ai 300 ohm. Anche i potenziometri R2 - R3 dovranno es-
In figura 5 riportiamo un semplice esempio di sere scelti, possibilmente, fra i modelli di qua-
applicazione del timer, che provvede a far ac- lità professionale, che sono i soli a garantire
cendere per un tempo prestabilito una lampada una costanza di funzionamento del timer anche
normale tramite la tensione di rete-luce. in presenza di variazioni di temperatura. La
costanza del funzionamento si riflette ovviamen-
te nella precisione della ripetitività della tem-
STABILIZZAZIONE DELLA TENSIONE porizzazione.
Qualora nel funzionamento del timer si doves-
Anche se l'integrato 555 può funzionare con sero riscontrare delle rieccitazioni automatiche
una tensione di alimentazione non stabilizzata, del relé, a conclusione del ciclo di temporizza-
è preferibile affidarsi alla stabilità della tempo- zione, occorrerà inserire, in serie con l'uscita
rizzazione, ricorrendo ovviamente alla stabiliz- dell'integrato IC 1 (piedino 1), un diodo al si-
zazione della tensione di alimentazione. Tale licio modello 1N4004 od equivalente, con l'ano-
conforto può essere facilmente ottenuto con un do rivolto verso il piedino 3 dell'integrato ed
regolatore a tre terminali, di tipo 7812 od il catodo verso il relé. Con tale accorgimento si
equivalente, collegato nella configurazione ben eviteranno le extra tensioni di apertura che,
visibile nello schema dell'alimentatore riportato rientrando nell'integrato, provocherebbero un
in figura 4. falso avviamento del ciclo di temporizzazione.

NUOVO KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


CARATTERISTICHE:
Circuito a due canali
Controllo note gravi
Controllo note acute
Potenza media: 660 W per
ciascun canale
Potenza massima: 880 W per
ciascun canale
Alimentazione: 220 V rete-luce
Separazione galvanica a trasformatore L. 11.000

669
IL

SUPERFILTRO
Capita spesso che, per colpa di una cattiva ali- tro, ecc. Non è poi necessario far uso di speciali
mentazione, un circuito, anche ben realizzato apparati perché l'orecchio umano è sufficiente
e di ottima concezione circuitale, funzioni ma- per guidare il tecnico durante questo lavoro.
lamente o, in alcuni casi, non funzioni del tutto. L'oscilloscopio ed il voltmetro elettronico si
Il problema della buona alimentazione è avver- rendono utili nel facilitare il compito di ricerca
tito in misura particolare nel settore audio, in quanto con tali strumenti è possibile rilevare
soprattutto negli stadi a basso livello, ove è ne- la progressione del ronzo di cui si cerca l'o-
cessario combattere ogni eventuale sorgente di rigine.
disturbi e, prima fra tutte, quella del fastidioso
ronzìo provocato da uno scarso livellamento
della tensione di alimentazione. LIVELLI DI RONZIO

Chi dice alta fedeltà dice elevato guadagno nel-


TENSIONE DI RONZIO la gamma delle basse frequenze, intorno ai va-
lori di 50 Hz ed anèhe al di sotto; 50 Hz è la
La tensione di ronzìo negli amplificatori di bas- frequenza critica dei ronzii per induzione.
sa frequenza è rappresentata dal valore della In un apparato di buona qualità il livello del
tensione alternata, alla frequenza di 50 o 100 rumore o del ronzlo deve essere compreso fra i
Hz, che fluisce nei vari stadi e che proviene dal 50 e i 60 decibel, al di sotto del livello medio
circuito di alimentazione. Si ha, ad esempio, di ascolto. Al di là di questi valori un rapporto
tensione di 'ronzio a 50 Hz, quando si verifica di 30 decibel è tollerabile quando si faccia im-
un accoppiamento induttivo tra l'alimentatore piego di un altoparlante del diametro di 12 cm.
e i circuiti di bassa frequenza; mentre si ha la Molto spesso gli amplificatori di tipo commer-
tensione di ronzìo alla frequenza di 100 Hz ciale vengono valutati proporzionalmente al li-
quando si verifica un insufficiente livellamento vello del rumore di fondo che accompagna la
nel circuito di filtro dell'alimentatore. Gli ac- massima potenza di uscita. Tale valutazione
corgimenti più comuni sono sempre gli stessi: non può essere peraltro ammessa nelle installa-
si fa impiego di trasformatori blindati, si mo- zioni di riproduzione sonora effettuate in un
difica la disposizione dei componenti il circuito, comune appartamento, perché un altoparlante
si aumenta il numero delle connessioni a mas- di buona qualità da 20 W, installato in una
sa, si studiano e si migliorano le cellule di fil- stanza di normali dimensioni, viene usato con

670
una potenza di uscita di soli 2 W e può rag-
giungere la piena potenza soltanto nella ripro-
duzione dei « forti ».

USO DEI CONDENSATORI


E' un moltiplicatore di capacità
L'uso dei condensatori di filtro non risolve per-
fettamente il problema della rettificazione della
tensione alternata di rete-luce. Prima di tutto
perché sono componenti assai ingombranti e
costosi, poi perché incidono notevolmente sul Tensione max d'entrata: 30 V
dimensionamento dei diodi raddrizzatori e del
trasformatore di alimentazione e quindi, ancora
una volta sul costo complessivo dell'apparato.
Risulterebbe vano, dunque, l'intervento di un
dilettante, tramite condensatori, sui caricabat-
terie o sugli alimentatori di provenienza sur- Corrente max d'uscita: 3 A
plus, con lo scopo di trasformare questi dispo-
sitivi in sorgenti di tensioni continue perfetta-
mente livellate.

MOLTIPLICAZIONE CAPACITIVA

Uno dei sistemi più attuali per risolvere il pro-


blema del livellamento della tensione è quello
della moltiplicazione artificiale di una modesta
capacità tramite un circuito elettronico. Tale so-
luzione comporta il vantaggio di ridurre lo spa-
zio occupato dal circuito, pur conservando tut-
te le caratteristiche raggiunte con il metodo
classico dei condensatori. E' ovvio tuttavia che
la quantità di energia immagazzinata da un cir-
cuito moltiplicatore di capacità risulta propor-
zionale al valore reale capacitivo impiegato. Ma
ciò non costituisce una limitazione nel risultato
finale, a meno che non divenga assolutamente Questo dispositivo serve per
necessario sostenere l'alimentazione per un cer- ·'--.., /

to tempo, anche in caso di caduta di tensione. livellare totalmente


la corrente unidirezionale,
CIRCUITO DEL MOLTIPLICATORE
non perfettamente continua,
Ogni moltiplicatore di capacità è generalmente uscente da alimentatori
costituito da un circuito transistorizzato, che
sfrutta l'amplificazione dei transistor per esal- di classe media o malamente
tare il valore capacitivo dei condensatori di fil-
traggio eventualmente collegati sui circuiti di
progettati. Il suo
base degli stessi transistor. accoppiamento è consentito
Il progetto del moltiplicatore di capacità, da
noi concepito e che suggeriamo al lettore di anche con i caricabatterie
realizzare, soprattutto per abbinarlo, ossia per e con gli alimentatori
collegarlo all'uscita di alimentatori di prove-
nienza surplus o ai caricabatteria adattati alla di provenienza surplus
funzione di alimentatori, è quello rappresentato
in figura 3.
o di uso militare.
Il circuito è pilotato da due transistor, di tipo
NPN al silicio, collegati in cascata, ossia in

671
19 SEMIONDE POSITIVE

serie fra loro. Ognuno dei due transistor dispo- Ebbene la capacità equivalente di C2, vista
ne di un condensatore di filtraggio collegato dall'emittore di TR 1, risulta di 1.000 x 100 =
fra gli elettrodi di base e di massa. Ed ognuno 100.000 F. Ma questo valore capacitivo, mol-
dei due condensatori appare praticamente mol- tiplicato a sua volta per il guadagno del tran-
tiplicato per il guadagno « beta » del transistor, sistor TR2, eleva il valore complessivo della
naturalmente considerando l'effetto di filtrag- capacità equivalente a 100.000 x 20
gio come valutato sul terminale di emittore. 2.000.000 F = 2 F (farad).

ESEMPIO DI MOLTIPLICAZIONE IL PERFETTO LIVELLAMENTO

Per meglio interpretare il concetto di moltipli- Il valore capacitivo raggiunto nell'esempio ora
cazione capacitiva, presentiamo un esempio pra- presentato è certamente enorme, soprattutto se
tico, il quale potrebbe presentarsi durante l'e- si considera che esso viene ottenuto tramite
sercizio quotidiano del principiante. condensatori elettrolitici di modesto valore ca-
Supponiamo che il transistor TR 1 del circuito pacitivo. Esso dunque consente di disporre di
teorico di figura 3 presenti un guadagno « be- un sistema di livellamento delle tensioni pul-
ta» di 100 (numero puro), mentre il guadagno santi, anche con intensità di correnti rilevanti,
del transistor TR2 è di 20. E supponiamo an- veramente, eccezionale. E si noti pure che nel
che che i due condensatori elettrolitici C2 e calcolo della capacità equivalente, esposto nel-
C3 abbiano il valore capacitivo di 1.000 F. l'esempio, non si è tenuto conto del condensa-

RONZIO RESIDUO
IV

16V TENSIONE CONTINUA

672
IL CONDENSATORE C1

Il condensatore elettrolitico C1, che nello sche-


Fig. 1 - I normali caricabatterie provvedono a ma elettrico di figura 3 e in quello pratico di fi.
trasformare la corrente alternata di rete-luce in
una corrente unidirezionale composta dalle sole
gura 4 risulta inserito tramite linee tratteggiate,
semionde positive. E' dunque assente in essi qual- non è sempre necessario. Esso infatti deve es-
siasi circuito rettificatore. E ciò significa che la sere montato soltanto quando all'ingresso del
corrente prelevabile dai caricabatterie non è as- nostro superfiltro viene connesso un generatore
solutamente una corrente continua e non può
quindi essere utilizzata per l'alimentazione di ap- di tensione unidirezionale assolutamente privo
parecchiature elettroniche, in particolar modo dei di circuiti di livellamento della tensione rad-
circuiti amplificatori ad audiofrequenza. drizzata. Esso diviene dunque necessario quan-
do il superfiltro viene collegato in serie con
l'uscita di un caricabatterie o di un alimentatore
tipo surplus. Mentre risulta superfluo nei casi
di collegamento con alimentatori in cui la ten-
sione d'uscita è parzialmente livellata.

tore C3, che contribuisce ad un ulteriore ap- COSTRUZIONE DEL SUPERFIL TRO
porto di capacità equivalente all'intero circuito
di figura 3. Il transistor di potenza TR2 deve essere mon-
tato su un radiatore di appropriate dimensioni,
se si vuol utilizzare il dispositivo anche con as-
CONTROLLO DI FILTRAGGIO sorbimenti elevati di corrente, di 3 A ed oltre.
Ovviamente, poiché l'involucro metallico del
La funzione elettrica affidata al potenziometro transistor di potenza TR2 è collegato elettrica-
R2 è quella di regolare la corrente di base nel mente con l'elettrodo di collettore, è necessario
transistor TRl, con lo scopo di garantire la con- provvedere all'isolamento del componente ri-
duzione dei due transistor TRl e TR2.- spetto al metallo del radiatore. A tale scopo oc-
In pratica le migliori condizioni di filtraggio correrà interporre un foglietto di mica fra il
della tensione pulsante, applicata all'ingresso transistor e il punto di applicazione del compo-
del circuito di figura 3, si raggiungono quando, nente sulla piastra metallica. Fra la mica e il
ruotando il perno del potenziometro R2, a par- metallo si provvederà anche a spalmare una pic-
tire dalla posizione in cui il cursore si trova cola quatnità di grasso al silicone. Le due viti di
tutto spostato verso la resistenza R3, che è poi fissaggio devono anch'esse rimanere isolate e a
la posizione di minima tensione d'uscita, il va-
tale scopo si utilizzeranno due elementi passan-
lore della tensione rimane inferiore di 1,1:1,
V rispetto a quello della tensione d'entrata, da- ti per viti. In ogni caso l'isolamento fra il tran-
to che la perdita dovuta all'inserimento del fil- sistor e il radiatore non sarà più necessario se
tro si aggira intorno a 1,1 V. il radiatore stesso sarà destinato a rimanere rac-
chiuso in un contenitore in grado di escludere
qualsiasi contatto accidentale con la linea di
alimentazione negativa, che si identifica con la
linea di massa.
Lo stesso elemento radiatore potrà essere sfrut-

4 tato, così come indicato in figura 4, per l'appli-


cazione, tramite viti e dadi, di una morsettiera
sulla quale verranno applicati alcuni componen-
ti. Il potenziometro R2, che consente di con-
Fig. 2 - Negli alimentatori per uso militare o di
provenienza surplus, la tensione uscente non è trollare il lavoro di rettificazione della corrente
mai perfettamente livellata, ma contiene sempre pulsante, potrà essere montato su un supporto
una percentuale di ronzio residuo del valore di a parte, oppure in un punto qualsiasi dell'even-
1 V circa.
tuale contenitore del dispositivo.
Per quanto riguarda il collegamento del super-
filtro con gli eventuali alimentatori dei quali

673
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674
USCITA

Fig. 4 - Piano costruttivo del superfiltro composto direttamente sulla faccia piana
di un grosso radiatore, che provvede a disperdere l'energia termica erogata dal
transistor di potenza TR2, che deve essere montato secondo le regole dell'isola-
mento più completo fra le superfici di appoggio e le viti di fissaggio. L'isolamento
non è invece necessario quando il dispositivo viene racchiuso in un contenitore,
il quale non consente eventuali contatti con la linea di alimentazione negativa.

COMPONENTI
Condensatori Resistenze
C1 == 5 KFo 10KF - 26 VI (elettrol.) R1 33 ohm - 3 W
C2 = 1.000 F . 36 VI (elettrolitico) R2 1.000 ohm (potenza a filo)
R3 1.000 ohm - 0,5 W
C3 = 1.000 F - 36 VI (elettrolitico) R4 1.000 ohm - 2 W
C4 = 100.000 pF R5 10 ohm - 0,5 W
NB - Le tensioni di lavoro dei condensatori elet- R6 1.000 ohm - 1 W
trolitici debbono essere di 60 V se il dispositivo Varie
viene accoppiato a caricabatterie con tensione di TR1 2N1711
uscita di 24 V. TR2 2N3055

si vuol rettificare perfettamente la tensione pul- re. Le stesse boccole di entrata e di uscita do-
sante, non resta molto da dire. Se si tratta di vranno essere robuste e possibilmente rappre-
assorbire correnti di notevole intensità, i fili sentate da morsetti, del tipo di quelli montati
conduttori dovranno risultare di grosso spesso- sui caricabatterie.

675
LE LAMPADE AL NEON

Anche se la maggior parte delle lampade-spia una candela, colpendo lo spazio interelettrodico
o di segnalazione, per uso elettronico, sono di- con raggi ultravioletti o con altri simili sistemi.
spositivi allo stato solido (led), le piccole lam- Aumentando fortemente la tensione elettrica ap-
pade a gas rimangono tuttora dei validi indica- plicata ai due elettrodi, cioè aumentando forte-
tori luminosi in una vasta gamma di circuiti, mente il campo elettrico, si giunge ad un punto
come ad esempio i trigger, gli oscillatori a rilas- in cui gli eventuali ioni presenti vengono ener-
samento o gli stabilizzatori di tensione. E tra gicamente accelerati; questi urtano contro gli
queste, le più diffuse sono certamente quelle atomi dell'aria producendo nuovi ioni e gene-
al neon. E' doveroso quindi, da parte nostra, ri- rando una reazione a catena che provoca il pas-
servare alcune pagine del periodico a questi saggio di corrente sotto forma di una scarica
componenti, di cui il principiante molto spesso luminosa che, nel linguaggio elettronico, è co-
fa uso senza, a volte, conoscerne l'esatto prin- nosciuta sotto il nome di « carica disruttiva »
cipio di funzionamento, che si basa sulla con- (badi bene il lettore che non si tratta di un er-
duzione elettrica dei gas. rore tipografico, cioè non deve essere chiamata
carica distruttiva).
Nell'aria, quando la pressione atmosferica è
LA CONDUZIONE DEI GAS normale, questa scarica si manifesta soltanto
se l'intensità del campo elettrico raggiunge i
I nostri lettori sanno, per esperienza personale, 24.000 V/cm, cioè quando fra i due elettrodi,
per averlo sentito dire o per averlo letto sui li- distanziati fra loro di un centimetro, si applica
bri e riviste, che in condizioni normali l'aria una differenza di potenziale di 24.000 V. Un
può essere considerata come un elemento iso- esempio di tutti i giorni di tale fenomeno ci è
lante. Infatti, applicando una tensione elettrica dato dagli elettrodi delle candele dei motori a
fra due elettrodi distanziati fra loro, ben difficil- scoppio, fra i quali scocca la scintilla che deve
mente si verifica il passaggio della corrente elet- incendiare la miscela benzina-aria. Un altro e-
trica. Un debole flusso di corrente potrebbe es- sempio macroscopico del fenomeno è quello dei
sere ottenuto ionizzando l'aria con la fiamma di fulmini.

676
CONDUZIONE NEI GAS RAREFATT I quando è costruito con materiali opportuni, pre-
senta una luminescenza, di color arancione, pro-
L'elevatissimo valore di tensione, che deve es- vocata dall'urto degli ioni contro lo stesso elet-
sere applicato fra due elettrodi per provocare la trodo.
scarica, può essere notevolmente ridotto sino Mentre nei tubi al nèon per illuminazione non
a valori prossimi al centinaio di volt se il gas, ci si preoccupa di questo fenomeno secondario,
che circonda gli elettrodi, anziché trovarsi ad sfruttando invece la luminosità della scarica
un valore di pressione normale, cioè di 760 mm lungo tutto il tubo, nelle lampadine al neon per
di mercurio, viene notevolmente ridotto sino a indicazione (lampada-spia) si sfrutta principal-
pochi decimi di millimetri di mercurio. Per ot- mente il fenomeno ora citato, che permette di
tenere tale condizione è necessario racchiudere avvicinare notevolmente tra loro gli elettrodi,
ermeticamente gli elettrodi dentro una ampolla così da poter realizzare lampadine di dimensio-
di vetro o di plastica, nella quale viene creata ni estremamente ridotte, come sono i ben noti
una depressione, estraendo parte dell'aria tra- « pisellini » dell'albero natalizio.
mite una pompa.
La scarica, che si manifesta fra i due elettrodi,
può assumere diverse colorazioni a seconda del LA TENSIONE D'INNESCO
tipo di gas contenuto dentro l'ampolla. In pra-
tica si fa largo uso del gas neon, che emette Un'altra caratteristica assai importante dei tubi
radiazioni ultraviolette lungo tutto il tubo in a scarica è rappresentata dalla tensione d'inne-
cui sono racchiusi gli elettrodi; queste radia- sco della scarica stessa, che è ben definita e CO-
zioni colpiscono degli strati di sostanze fluore- stante per ogni tipo di lampada. La scarica va-
scenti, depositate lungo le pareti interne del tu- ria molto poco al variare dell'intensità della
bo, creando quella luminosità che siamo soliti corrente che attraversa il tubo. E quest'ultima
osservare. In sostanza, nei tubi elettrofluore- prerogativa delle lampade al neon permette di
scenti avviene questo fondamentale fenomeno: sfruttare tali componenti in veste di elementi
le radiazioni di luce invisibile, emesse dalla sca- stabilizzatori di tensione per tensioni superiori
rica interelettrodica, colpendo gli strati fluore- ai 70 V, sino ai 200 - 300 V ed oltre, colle-
scenti si trasformano in radiazioni di luce visi- gando in serie vari elementi.
bile. Questo tipo di applicazione delle lampade al
neon è particolarmente risentito là dove i diodi
zener sono difficilmente utilizzabili.
UN PARTICOLARE FENOMENO
Un comportamento particolare della scarica si LAMPADE-SPIA
verifica in prossimità del catodo, cioè dell'elet-

-
trodo negativo, intorno al quale si crea una zo- La lampada al neon, in particolare la lampada-
na priva di luminosità. Ma lo stesso catodo, spia: montata nei circuiti elettronici, viene indi-

Quando si parla di lampade al neon si è spesso portati


a pensare ai tubi delle insegne pubblicitarie o a quelli per
l'illuminazione pubblica e privata, dimenticando
le piccole lampade a luminescenza conosciute, in elettronica
sotto il nome di lampade-spia o, più generalmente,
lampade segnalatrici. Di esse analizziamo, in questa sede,
il principio di funzionamento, citando le più comuni
applicazioni pratiche.

677
tipi di lampade al neon, di grandezze e forme
diverse; alcune vengono costruite in vetro, al-
tre in plastica, con o senza lente concentrica,
con elettrodi sagomati in diverse forme, con at-
tacchi a vite o a saldatura, ecc. In figura 2 ri-
portiamo i due tipi più comuni di lampade-spia
al neon utilizzate dai principianti. In ogni caso
LN la caratteristica più importante che contraddi-
stingue una lampada al neon dall'altra, è rap-
presentata dalla tensione d'innesco. Un'altra ca-
ratteristica importante è determinata dalla pre-
senza, o meno, della resistenza interna limitatri-
ce di corrente. La resistenza limitatrice di cor-
Fig. 1 - Anche la lampada al neon, come ogni altro rente si rende necessaria quando la lampada al
componente elettronico, viene indicata, negli schemi neon viene utilizzata per i normali impieghi di
teorici, tramite un simbolo elettrico. Esso è disegnato lampada indicatrice. Essa è collegata in serie
In modo tale da evidenziare chiaramente la composi-
zione reale del componente: due elettrodi racchiusi in con la linea di alimentazione (figura 3). La ne-
un Involucro, di vetro o di plastica, contenente il gas cessità della resistenza limitatrice è risentita in
neon. quei casi in cui una variazione, anche minima,
della tensione di alimentazione della lampada
provocherebbe un fortissimo sbalzo di corrente
non sopportabile dall'alimentatore.
Quando si alimenta una piccola lampada al
neon con la corrente continua, la luminescenza
cata con un simbolo elettrico, che evidenzia color arancione, si manifesta soltanto in prossi-
chiaramente il sistema costruttivo della lampada mità dell'elettrodo positivo. Quando invece la
stessa (figura 1). stessa lampadina viene alimentata con la ten-
Attualmente esistono in commercio moltissimi sione alternata, si ha la sensazione di veder il-
luminati entrambi gli elettrodi contemporanea-
mente. Mentre, in realtà, gli elettrodi si accen-
dono alternativamente, col mutare continuo di
polarità. Ma sulla retina dell'occhio le immagini
rimangono impresse più a lungo provocando la
sensazione ottica ora citata (figura 4). Uno degli
usi più comuni delle lampadine al neon è quel-
lo di spie luminose nel circuito di rete-luce di
alimentazione delle apparecchiature elettroni-
che, così come indicato nel semplice schema di
figura 5.

ESAME GRAFICO

Il comportamento elettrico di una lampada al


neon può essere chiaramente evidenziato e fa-
cilmente interpretato attraverso il diagramma ri-
portato in figura 6.
Alcune zone tipiche sono diversamente indicate
entro la linea nera della curva caratteristica
tensione-corrente (la scala dei valori delle cor-
renti è di tipo a variazione logaritmica). La
corrente rimane costante (pressocché nulla) fino
Fig. 2 - Le lampade al neon, utilizzate in elettronica, si ad un certo valore della tensione di ionizzazio-
differenziano tra loro per la forma e la grandezza.
Quelle qui raffigurate sono le più comuni che il prin- ne (tensione di innesco), che nel diagramma di
cipiante è solito utilizzare. figura 6 è di 90 V circa.
Soltanto dopo aver superato questo valore, il
gas contenuto nella lampada al neon diviene

678
RESIST.
LIMITA TR.

ALIM.

LAMP
NEON
Fig. 3 - Le lampade al neon, quando vengono inserite
nei circuiti di utilizzazione, debbono essere munite di
una resistenza limitatrice di corrente, collegata in se-
rie alla lampada stessa.

conduttore e rimane tale anche se. la tensione Al di là dei 1 0 mA vi è una zona di funziona-
scende al valore di 80 V, ossia diventa legger- mento anormale della lampada al neon, caratte-
mente più bassa di quella di innesco. Contem- rizzata da una forte ionizzazione del gas. In
poraneamente la resistenza dinamica della lam- questa zona si ritorna ad un andamento « po-
pada è nulla o quasi. Si noti infatti che per va- sitivo » della caratteristica tensione-corrente,
riazioni di corrente comprese tra O, 1 e 10 mA dato che agli aumenti di corrente corrispondono
la tensione rimane costante. Ecco perché, per
far funzionare normalmente la lampada al neon, aumenti sia pur lievi, della tensione sui termi-
si ricorre al collegamento esterno di una resi- nali della lampadina.
stenza limitatrice di corrente. Un ulteriore aumento della corrente conduce
La zona di funzionamento normale della lam- la lampada nella zona di scarica, in cui si for-
pada al neon viene sfruttata, oltre che per l'il- ma un arco voltaico tra i due elettrodi. E l'ar-
luminazione, anche per la stabilizzazione della co distrugge, quasi istantaneamente la lampada
tensione. al neon,

Fig. 4 - Quando si alimenta una lampada al neon con


IHIE
~~:~: la corrente continua, la luminescenza di color arancio-
» ,
ne, si manifesta soltanto in prossimità dell'elettrodo
t, positivo (disegno a sinistra). Quando invece la stessa

#
lampadina viene alimentata con la tensione alternata,
si ha la sensazione di veder illuminati entrambi gll elet-
trodi contemporaneamente (disegno a destra), mentre
In realtà gli elettrodi si accendono alternativamente,
col mutare continuo di polarità della tensione di ali-
mentazione.

679
UTIL!ZZ. Fig. 5 - Uno degli usi più co-
muni delle lampade al neon è
quello di spie luminose nel cir-
cuito di alimentazione delle ap-
S1
parecchiature elettroniche.
Quella indicata nello schema
LN
è adatta per la tensione di
rete-luce di 220 V ed è colle-
gata in serie alla resistenza
RETE TRASE limitatrice.

RESISTENZA DI LIMITAZIONE In tale zona si può ritenere quasi nulla la re-


sistenza dinamica della lampada e ciò significa
Il diagramma ora analizzato dimostra che il che non è possibile alimentare direttamente la
funzionamento della lampada al neon è limitato lampada, perché eventuali e piccole variazioni
ad una zona ove la corrente rimane normal- di tensione provocherebbero elevatissime varia-
mente compresa tra 0,1 mA e 10 mA. zioni di corrente che spegnerebbero e distrug-

VOLT

Jlp sl

Fig. 6- Con questo diagram-


ma è possibile evidenziare ed
interpretare il comportamento
di una lampada al neon con
diversi valori di tensione e
conseguenti Intensità di cor-
FUNZIONAM. i FUNZIONAM.i SCARICA l
renti. La prima zona è quella
[0RMAL,ANORMALE,gSTRUITY4 del funzionamento normale
della lampada. La seconda,
compresa fra i 1 O mA e 1 A
0V provoca un funzionamento a-
normale del componente. La
o,, IO 1 10 terza invece lo distrugge ine-
mA mA A A sorabilmente.

680
AGLI ALTRI
CIRCUITI

VALVOLA
STABILIZZATA

G
/
150300V
e LN
Fig. 7 - Pratica applicazio-
ne di una lampada al neon
in veste di elemento sta-
bilizzatore di una valvola
elettronica.

KIT EP7M
Con un solo kit potrete realizzare i se-
guenti sette dispositivi:

OSCILLATORE UIT -
FOTOCOMANDO
TEMPORIZZATORE
LAMPEGGIATORE
TRIGGER
AMPLIFICATORE BF
RELE' SONORO
L. 16.500
Con questo kit, appositamente concepito per i principianti, si è voluto offrire
al lettore una semplice e concisa sequenza di lezioni di elettronica, attraverso
la realizzazione di sette dispositivi di notevole interesse teorico e pratico.

681
mente sulle linee di alimentazione con tensioni
comprese fra i 110 V e i 380 V, sia in corren-
te continua che in corrente alternata.
R
EFFETTO STABILIZZATORE

LN e
e
1501200V
Abbiamo già accennato all'effetto stabilizzante
della lampada al neon. Vediamone ora una pra-
~ tica applicazione, quella riportata in figura 7.
La resistenza R simboleggia il carico anodico
della valvola termoionica che si vuol stabiliz-
zare.
Collegando, in parallelo al carico da stabiliz-
zare, la lampada al neon LN, lo scopo è imme-
diatamente raggiunto.
Fig. 8- E' possibile sfruttare la lampada al neon per Il valore tipico di stabilizzazione è di 80 V
la realizzazione di semplici circuiti oscillatori. a rilassa-
mento, il cui schema di base è qui raffigurato. Com- circa, ma collegando in serie fra di loro due
ponenti: C = O, 1 F + 0,5 F; RI = 1 megaohm. lampade al neon è possibile ottenere un dispo-
sitivo da 160 V stabilizzati.

OSCILLATORI A RILASSAMENTO

gerebbero la lampada stessa. La lampada al neon può essere sfruttata anche


Per ottenere un funzionamento regolare della per la realizzazione di semplici circuiti oscilla-
lampada al neon, dunque, occorre inserire, in tori a rilassamento, il cui schema di base è
serie ad essa, una resistenza limitatrice di cor- quello riportato in figura 8.
rente da adattare, di volta in volta, al tipo di La lampada LN, supponendo il condensatore
alimentazione disponibile. C inizialmente scarico, risulta spenta. Appli-
La resistenza limitatrice è sempre presente, ad cando al circuito la tensione continua di valo-
esempio, sulle lampade-spia, collegate diretta- re compreso fra i 150 V e i 200 V, la corrente

Fig. 9 - Con questo diagram-


ma si interpretano i fenomeni
delle oscillazioni prodotte da
un circuito oscillatore a rilas-

CARICA
t
SCARICA
TEMPO samento. Il tempo necessario
per la carica del condensatore
è relativamente lungo, mentre

'c LN
è breve quello In cui la lam-
pada rimane accesa (scarica).

682
R3

Rl
e
>
·- Il
è
150+200V
eR
LNI LA,LM

Fig. 10 - Esempio pratico di circuito a R1 100.000 ohm


rilassamento con funzione di lampeggia- R2 100.000 ohm
tore ottico. R3 100.000 ohm
e vedi testo
LN1-LN2 = lampade al neon

comincia a scorrere attraverso la resistenza R 9 la tensione di innesco è stata valutata a 70 V


e la tensione sui terminali del condensatore C circa.
aumenta progressivamente da O sino a raggiun-
gere il valore della tensione di innesco della
lampada al neon LN. Quando tale valore viene UN SEMPLICE LAMPEGGIATORE
raggiunto, la lampada si accende e il conden-
satore C si scarica; la tensione ai suoi terminali L'accoppiamento di due identici circuiti a rilas-
ritorna al valore iniziale. Successivamente pren- samento consente di realizzare un semplice
de inizio un secondo ciclo di carica, che provo- lampeggiatore ottico. Lo schema di tale dispo-
ca una seconda accensione della lampada al sitivo è quello riportato in figura 10. Quando
neon. I cicli si ripetono così all'infinito finché la lampada al neon LNl è in conduzione, il
il circuito rimane alimentato. condensatore C si carica attraverso le resistenze
R2- R3 e ciò si verifica finché la lampada al
In figura 9 riportiamo il diagramma che inter- neon LN2 non raggiunge la tensione di innesco.
preta il fenomeno delle oscillazioni. Come si Soltanto allora l'accensione della lampada LN2
può notare il tempo necessario per caricare il provoca una brusca diminuzione della tensione
condensatore fino al raggiungimento della ten- che fa spegnere la lampada LN1, ivertendo il
sione d'innesco della lampada al neon è relati- ciclo. In sostanza, quando la lampada LN 1 è
vamente lungo. Risulta breve invece il tempo accesa, la lampada LN2 è spenta e viceversa.
in cui la lampada rimane accesa, ossia il tempo La frequenza dei lampeggii può essere variata
necessario perché il condensatore si scarichi a piacere attribuendo valori diversi al conden-
sulla lampada al neon. Nel diagramma di figura satore C.

683
T1
Tr r «@
150±200V

,+
Cl R2

LN

Fig. 11- Alimentatore sperimentale adat- C1 16 F - 350 VI (elettrolitico)


to per far funzionare i semplici progetti R1 220.000 ohm - 0,5 W
riportati nelle figure 8- 1 O. R2 22.000 ohm - 3 W
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684
Fig. 12 - Piano costruttivo del circuito sperimentale che consente di far funzionare
l'oscillatore a rilassamento riportato in figura 8. Alla resistenza R si deve attribuire
il valore di 1 megaohm e al condensatore C quello di 100.000 pF; questo valore
potrà essere poi aumentato a 500.000 pF, con lo scopo di evidenziare il rallenta-
mento delle oscillazioni.

ALIMENTATORE PER ESPERIMENTI PRATICA APPLICAZIONE

I due dispositivi riportati negli schemi di figura Il piano costruttivo riportato in figura 12 è
8 e 10, relativi all'oscillatore a rilassamento quello relativo al circuito teorico dell'alimenta-
e al lampeggiatore, debbono essere alimentati tore per esperimenti di figura 11 e quello del-
con una tensione continua di 150 + 200 V, la l'oscillatore a rilassamento di figura 8.
quale può essere derivata da un alimentatore Gli elementi disegnati sulla sinistra del proget-
come quello riportato in figura 11. to sono appunto quelli dell'alimentatore mentre
li trasformatore T 1 può essere prelevato da quelli che si riferiscono all'oscillatore a rilassa-
un vecchio ricevitore radio a valvole, eliminan-
mento sono rappresentati dal condensatore C,
do gli avvolgimenti superflui ed utilizzando sol-
dalla resistenza R e dalla lampada al neon LN.
tanto quello primario a 220 V e quello secon-
dario disponibile di valore compreso fra i 150 Questi tre elementi possono in un secondo tem-
e i 200 V. po essere eliminati e sostituiti con i componenti
La lampada al neon LN, collegata in parallelo del lampeggiatore il cui semplice progetto è ri-
ai conduttori di rete, funge da lampada-spia ed portato in figura 1 O. Dunque la realizzazione
è dotata della resistenza limitatrice Rl. suggerita in figura 12 consente di condurre due
Il diodo D1, di tipo al silicio, raddrizza la ten- distinti esperimenti, le cui validità didattiche
sione alternata, mentre il condensatore elettro- si verificheranno soltanto se ai vari componenti
litico Cl provvede a livellarla. verranno attribuiti valori diversi.

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LA POSTA BEL LETTURE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

Il girandolone impazzito un secondo transistor e due resistenze in accop-


piamento a quello già montato, il risultato è
Soltanto per motivi didattici mi sono impegnato stato lusinghiero. Ma poi, volendo inserire un
nella costruzione del «girandolone», cioè di pilotaggio manuale, a pulsante, ho applicato
quel dispositivo alla moda, apparso sul fascicolo questo elemento fra il terminale 14 di IC2 e
di agosto di quest'anno, che consente di otte- massa, eliminando l'oscillatore !Cl. Il risultato
nere effetti luminosi, originali e sofisticati. Il è stato assolutamente negativo, perché le lam-
mio preciso e immediato interessamento al pro- padine si accendevano casualmente, a volte sen-
getto da voi pubblicato trova la sua giustifica- za che nemmeno si verificasse il cambio di lu-
zione nella presenza contemporanea di tre cir- ce. Il girandolone è forse improvvisamente im-
cuiti integrati in uno stesso, semplice apparato. pazzito?
Giacché da qualche tempo sto coltivando una FERRAR! EMANUELE
particolare predilezione per questi moderni
componenti elettronici che consentono al dilet- Roma
tante di mettere in pratica le più importanti
regole della tecnologia digitale. E debbo darvi Lei non ha considerato un fattore basilare dell'e-
atto della bontà del progetto che, appena da me lettronica digitale: l'elevata velocità del circuito.
realizzato, ha funzionato perfettamente nella Infatti, quello che lei ritiene un singolo impul-
versione originale, ovvero in quella della rota- so, inviato tramite il pulsante, è in realtà com-
zione dello spegnimento di una sola lampadina. posto da decine o centinaia di impulsi, talvolta
Quindi, non pago del mio lavoro, ho voluto ot- della durata di pochi miliardesimi di secondo,
tenere anche il funzionamento inverso, quello che provocano il conteggio da parte di IC2.
per cui tutte e dieci le lampadine rimangono L'alta velocità non consente l'accensione di tut-
spente, mentre una sola di esse si accende in te le lampadine durante il conteggio e la sen-
rapida successione. Anche questa volta, seguen- sazione finale è quella di un conteggio errato
do il metodo da voi consigliato, ossia inserendo che in realtà non avviene.

693
Sintonizzatore AM

L PACCO Essendo un principiante di elettronica, vorrei


costruire un semplice ricevitore radio, in grado
di captare e rivelare le emissioni radiofoniche

DELL'HOBBYSTA a modulazione di ampiezza (AM). Più precisa-


mente, vorrei costruire un sintonizzatore, la cui
uscita verrebbe da me collegata all'entrata di
Per tutti coloro che si sono resi conto un amplificatore ad alta fedeltà e di mia pro-
dell'inesauribile fonte di progetti con- prietà. Potreste pubblicare lo schema di un sin-
tenuti nel fascicoli arretrati di Elettro- tonizzatore con i requisiti da me richiesti ma
nica Pratica, abbiamo preparato que- di facile realizzazione pratica? -
sta Interessante raccolta di pubblica- FORNAROLI RENATO
zioni. Milano

Il progetto di sintonizzatore qui pubblicato sod-


Le nove copie della rivista sono state disferà certamente le sue esigenze. In esso in-
scelte fra quelle, ancora disponibili,
fatti si fa uso di due soli transistor al silicio,
ma in rapido esaurimento, in cui sono
di tipo NPN e di pochi altri elementi, che non
apparsi gli argomenti di maggior suc-
in/ lui ranno sulla spesa complessiva del proget-
cesso della nostra produzione edito-
to. La concezione circuitale, poi, è in grado di
riale.
consentire il funzionamento immediato del sin-
tonizzatore, senza la necessità di intervenire su
di esso con particolari operazioni di taratura

Condensatori
C1 = 47 F
C2a - C2b = cond. variab. ad aria - 350 pF circa
C3 = 100.000 pF
C4 = 10.000 pF
C5 = 100.000 pF
C6 - 47 F- 16 VI (elettrolitico)
C7 = 100.000 F
ca = 4.700 pF
Resistenze
R1 2.200 ohm
L. 7.500 R2
R3
18
10.000
ohm
ohm
R4 12.000 ohm
Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe- R5 100.000 ohm
ciale della nostra Editrice, a tutti i R6 1.000 ohm
nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in- R7 3.300 ohm
teresse del dilettante, che fa rispar- R8 2.700 ohm
miare denaro e conduce alla realizza- R9 150 ohm
zione di apparecchiature elettroniche R10 10.000 ohm
di notevole originalità ed uso corrente. Varie
TR1 BC237
TR2 BC237
1 diodo al germanio (di qualunque tipo)
L1-L2 antenna di ferrite e bobina d'aereo
Alim. 12±15 Vcc

694
Ì'"'Cl Il • k7 .$. ° [

L1
11"'",i
e
R

TR2
Il

e
I' R9

,~ T T Il
[PN
Il =;:es
I

\!)use
BF

KIT PER LAMPEGGII PSICHEDEUCI


L. 14.200
Un nuovo sistema di funzionamento che
evita di mettere le mani sul riproduttore
audio.

Non occorrono fili di collegamento, per-


ché basta avvicinare il dispositivo a qual-
siasi sorgente sonora per provocare una
sequenza ininterrotta di suggestivi lam-
peggii psichedelici.

CARATTERISTICHE Circuiti a quattro canali separati indipendenti.


Corrente controllabile max per ogni canale: 4 A
Potenza teorica max per ogni canale: 880 W

Potenza reale max per ogni canale:
Alimentazione:
100 -;- 400 W
220 V rete-luce

695
o messa a punto. La bobina LI rappresentata
da un avvolgimento su nucleo di ferrite, con
presa intermedia, è di tipo commerciale; al ri-
venditore si dovrà chiedere una antenna di fer-
rite per ricevitori radio transistorizzati; questi
La penna dell'elettronico dilettante componenti sono di tipo standard e l'avvolgi-
mento è effettuato su ferrite piatta o cilindrica.
Normalmente i principianti ricavano questa bo-
bina da un vecchio ricevitore radio a transistor
fuori uso. La stessa cosa va detta per la bobina
) L2, che sarà rappresentata da una normalissima
L.3.500 bobina d'aereo munita di nucleo di ferrite.

•••
L'integrato TCA160

Con grande impegno mi sono messo a riparare


il radioregistratore di un mio conoscente e ben
CON QUESTA PENNA presto mi sono convinto di aver ravvisato il
motivo del mancato funzionamento sullo stadio
APPRONTATE I VOSTRI amplificatore pilotato dall'integrato TCA160.
Purtroppo di questo componente non conosco
CIRCUITI STAMPATI le caratteristiche e la disposizione dei piedini.
Potreste fornirmi un eventuale, tipico schema
applicativo?
Questa penna permette di preparare i circuiti stampati
con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo
BRESSAN RICCARDO
aspetto esteriore è· quello di una penna con punta Padova
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione Il componente da lei citato esplica la funzione
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
di amplificatore di bassa frequenza, la cui ali-
risce perfettamente al rame. mentazione è compresa fra i 6 Vcc e i 16 Vcc.
La potenza dissipabile è di 1,2 W per la ver-
sione ( e di 2,5 W per il modello «C » provvi-
NORME D'USO CARATTERISTICHE sto di dissipatore. La corrente di picco d'uscita
Tracciare il circuito su una La penna contiene un di-
è di 1 A max., mentre il guadagno, con il valo-
lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro re attribuito ai componenti citati nell'apposito
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola
sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga elenco, è di 50 dB.
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora-
nella soluzione di attacco zioni quando non viene
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con- Condensatori
lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è comple- C1 1,6F 16 VI (elettrolitico)
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio- c2 100.000 F
quindi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta, C3 125 uF 16 VI (elettrolitico)
lastra del circuito e pron- I a penna e munita di una C4 22 F 16 VI (elettrolitico)
ta per l'uso. punta di ricambio situata
nella parte terminale. C5 470 F 16 VI (elettrolitico)
C6 150.000 F
C7 220 F 16 VI (elettrolitico)

Varie
IC1 TCA160
AP altoparlante (8 ohm)
S1 interrutt.
Alim. 13,5 Vcc
C2 CJ

I l Il Il I : ~ s,
es
+ Il Il Ire >F "
12
• T I> I
C7
e
13,5 V
e

RICEVITORE PER ONDE CORTE


,,
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 11.700
ESTENSIONE DI GAMMA: 6 MHz -.;- '18 MHz
RICEZIONE IN MODULAZIONE D'AMPIEZZA
SENSIBILITA': 10 V + 15 V

IL KIT CONTIENE: N. 7 condensatori ceramici - N. 1 O resistenze- N. 1 conden-


satore elettrolitico - N. 1 condensatore variabile ad aria - N. 3 transistor- N 1
circuito stampato- N. 1 potenziometro- N. 1 supporto bobine con due avvolgi-
menti e due nuclei - N. 6 ancoraggi-capicorda - N. 1 spezzone filo flessibile.
Nel kit non sono contenuti: la cuffia necessaria per l'ascolto, gli elementi per la
composizione dei circuiti di antenna e di terra e la pila di alimentazione.

697
Termometro con termocoppia te con il variare della temperatura. E ciò signi-
fica che si debbono apportare necessariamente
Sono un piccolo artigiano e per il mio lavoro delle correzioni alle misure; inoltre, la termo-
assai spesso faccio uso di un forno elettrico la coppia non indica un valore di temperatura as-
cui temperatura può salire fino a 900 "C, Ma soluta, ma la differenza di valori di temperatura
questo apparecchio è sprovvisto di termometro, tra il punto « caldo » e quello « freddo ». Per
mentre per la mia attività è necessario conosce- la sua personale applicazione riteniamo comun-
re in ogni momento il valore della temperatura que che si possano considerare accettabili gli
raggiunta dal forno. Io stesso ho provato a ri- errori di linearità, ignorando i valori della tem-
solvere questo problema con una termocoppia peratura ambiente. E dopo queste considerazio-
cromo-alluminio ma, dopo vari tentativi, non ni le consigliamo di realizzare il semplice cir-
sono venuto a capo di nulla. Mi sono quindi cuito di misura, pilotato da un ampli/ icatore o-
deciso di interpellare voi, con la speranza di perazionale A7 41, qui raffigurato. Il progetto
ottenere presto una risposta che possa soddisfa- prevede due diverse portate: una di 100 'C
re le mie esigenze di lavoro.
e una di 1.000 "C fondo-scala. Il trimmer po-
GALLUCCI VITO tenziometrico R5 serve a regolare lo zero elet-
Novara trico dell'uscita del circuito quando il segnale
d'entrata è nullo, Con il potenziometro, o trim-
La misura precisa delle temperature tramite mer potenziometrico R4 si regola invece il fon-
termocoppie può divenire assai complessa quan- do-scala del microamperometro. Infine, con il
do si pretendono risultati particolarmente buo- trimmer R7 si aggiunge al segnale d'uscita del-
ni. Occorre in/ atti considerare che il segnale l'integrato IC1 una tensione permanente corri-
uscente dalla termocoppia non varia linearmen- spondente alla temperatura ambiente. In pra-

IL RICEVITORE CB
in scatola di montaggio
a L. 14.500
Tutti gli appassionati della Citi-
zen's Band troveranno in questo
kit l'occasione per realizzare,
molto economicamente, uno stu-
pendo ricevitore superreattivo,
ampiamente collaudato, di conce-
zione moderna, estremamente
sensibile e potente.

Caratteristiche elettriche

Sistema di ricezione: in superreazione - Banda di ricezione: 26+-28 MHz - Tipo di sintonia: a va-
ricap - Alimentazione: 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con volume max.
in assenza di segnale radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo) -
Potenza in AP: 1 ,5 W

698
R'

9V

R2
t
SI
0-100'c
R7
ENT
TERMO-
COPPIA

RI

Resistenze Varie
R1 = 150 ohm S1 == interrutt.
R2 = 1.300 ohm S2 = lnterrutt.
1.000 ohm S3 = comm. multipl. 1 via - 2 posizioni
R3 =
R4 = 100.000 ohm (potenz. o trimmer) IC1 = A741
A = microamperometro
R5 = 10.000 ohm (trimmer)
R6 1.500 ohm (100 A fondo-scala)
=
R7 50 ohm (trimmer) Alim. -- 9 Vcc + 9 Vcc (alimentaz. doppia)
=

REGOLATORE DI POTENZA
IN SCATOLA
Con questo dispositivo è possibile DI MONTAGGIO
controllare:

1 - La luminosità delle lampade e dei L 10.500


lampadari, abbassando o aumen-
tando, a piacere, la luce artificiale.

2 - La velocità di piccoli motori elet-


trici.

3 - La temperatura di un saldatore.

4 - La quantità di calore erogata da


un forno, da un fornello elettrico Potenza elettrica controllabile:
o da un ferro da stiro. 700 W (circa)

699
tica, quando si annulla il valore resistivo di R7, serie ed alimentati con la tensione di rete di
il morsetto negativo dello strumento è a massa 220 V. Essendo un vostro vecchio lettore, che
e questo indica il valore zero se l'uscita dell'in- ha sempre acquistato mese per mese la vostra
tegrato è ugualmente a zero. Aumentando il pubblicazione, mi auguro di veder presto esau-
valore resistivo di R7, il morsetto negativo del- dita questa mia richiesta.
lo strumento riceve un debole potenziale ne- BOSISIO PIETRO
gativo, che provvede a far deviare l'indice in Varese
senso positivo, dato che il morsetto positivo ri-
mane costantemente al valore di potenziale Il circuito qui riportato si riferisce ad un siste-
zero. ma di regolazione a triac, di tipo classico a
controllo di fase. Le ricordiamo che esso è va-
lido per potenze assorbite da ventilatori infe-

• •• riori ai 600 W. I simboli contrassegnati con


A VV. 1 - A VV. 2 si riferiscono ai due avvolgi-
menti del motore del ventilatore. Il potenzio-
metro R2 deve essere applicato in posizione e-
Regolatore di velocità per ventilatori sterna al contenitore del circuito, poiché esso
serve per fissare manualmente la velocità desi-
Desidero regolare elettronicamente la velocità derata. Il potenziometro R4, invece, può essere
di rotazione della ventola del mio grosso venti- inserito internamente al contenitore, perché es-
latore. Faccio presente che il motore è compo- so serve per la messa a punto della minima ve-
sto da due avvolgimenti di campo collegati in locità desiderata.

KIT - BOOSTER BF
Una fonte di energia complementare in scatola di montaggio

L. 11.500
PER ELEVARE
LA POTENZA DELLE
RADIOLINE TASCABILI
DA 40 mW A 10 WI

Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-


to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

700
R3 Il AI

avu i l ; 3
TRIAC
M[.
-- 1
" Il 3
AV. 2I
Cl
J. %»
DIAC

C1 100.000 pF R4 1 megaohm (pot. a variaz. lin.)


R1 18.000 ohm R5 100 ohm
R2 1 megaohm (pot. a variaz. lin.) DIAC BR100
R3 270.000 ohm TRIAC BT110

SERVIZIO BIBLIOTECA
COMUNICARE VIA RADIO I CIRCUITI INTEGRATI SEMICONDUTTORI NEI
11 libro del CB Tecnologia e applicazioni CIRCUITI INTEGRATI

L. 14.000 L. 5.000 L. 13.000

RAOUL BIANCHERI P. F. SACCHI RENATO COPPI


422 pagine- 192 illustrazioni 176 pagine- 195 illustrazioni 488 pagine- 367 illustrazioni
formato cm 15x 21 - copertina formato cm 15 x 21 - stampa formato cm 14,8 x 21 - copertina
plastificata a 2 colori - legatura in brossu- plastificata a due colori
ra - copertina plastificata
Lo scopo che la pubblicazione Gli argomenti trattati possono
si prefigge è quello di divulga- Il volume tratta tutto quanto essere succintamente cosi In-
re, in forma piana e discorsiva, riguarda questa basilare realiz- dicati: fisica del semiconduttori
la conoscenza tecnica e quella zazione: dal principi di funzio- - teorla ed applicazione del
legislativa che unitamente af- namento alle tecniche di produ- transistor- SCR TRIAC DIAC
fiancano le trasmissioni radio zione, alle applicazioni e ai me- UJT FET e MOS - norme di cal-
In generale e quelle CB In par- todi di Impiego nel più svariati colo e di funzionamento- tecni-
ticolare. campi della tecnica. che di collaudo.

701
ALIMENTATORE A 20 Vcc - 50 mA diante la doppia cella a «p greca » composta da
Cl-C2-C3 ed R1-R2. Il diodo zener D2 provve-
Debbo alimentare un amplificatore di bassa fre- de alla stabilizzazione della tensione d'uscita al
quenza che assorbe una corrente di 30 mA, con valore desiderato.
la tensione continua di 20 V. Nel mio laboratorio
dispongo di un trasformatore da 24 V - 5 V A, COMPONENTI
che vorrei utilizzare proprio per questo scopo.
Potreste farmi avere lo schema elettrico dell'a- Condensatori
limentatore, da inserire nello stesso mobile del-
C1 = 470 F- 50 VI (elettrolitico)
l'amplificatore audio impiegando il trasforma- C2 = 470 F - 50 VI (elettrolitico)
tore in mio possesso? C3 = 470 F 50 VI (elettrolitico)
BENTIVOGLIO GIULIANO
Pisa Resistenze
R1 = 330 ohm - 1 W
Realizzando lo schema qui riportato, lei potrà R2 = 330 ohm - 1 W
disporre della tensione richiestaci di 20 Vcc, Varie
ma potrà assorbire una corrente di valore supe- D1 - 1 N4004
riore fino a 50 mA. Naturalmente nel progetto D2 = diodo zener (20 V- 1 W)
è previsto l'uso del suo trasformatore di alimen- LP = lampada-spia (24 V- 0,3 A)
tazione. Il livellamento della tensione di rete ri- T1 = trasf. d'alimenta2. (220 V- 24 V)
dotta e raddrizzata dal diodo D1 è ottenuto me- S1 = interrutt.

TRASMETTITORE DIDATTICO PER ONDE MEDIE


in scatola di montaggio a L.12.800

CARATTERISTICHE

Banda di frequenza 1,1 : 1,5 MHz


Tipo di modulazione In ampiezza (AM)
Alimentazione 9 + 16 Vcc
Corrente assorbita 80 ± 150 mA
Potenza d'uscita 350 mW con 13,5 Vcc
Profondità di mod. 40%/ circa
Impedenza d'ingresso superiore ai 200.000 ohm
Sensibilità d'ingresso regolabile
Portata 100 m. : 1 Km.
Stabilità ottima PER I
COLLEGAMENTI
Entrata micro piezo, dinamico SPERIMENTALI VIA RADIO
e pick-up IN FONIA, DEL PRINCIPIANTE

702
T1
DI

I Trknr ME Wr T G
20V
24V
+ + +

LP Cl CJ 02

AMPLIFICATORE EP7W Potenza effettiva: 5W


Potenza di picco: 7W

In scatola di montaggio a L. 12.000


FUNZIONA:
In auto con batteria a 12 Vcc
In versione stereo
Con regolazione di toni alti e bassi
Con due Ingressi (alta e bassa sensibilità)

ALIMENTATORE 14Vcc
In scatola di montaggio a L. 12.000
LA SCATOLA DI MONTAGGIO DELL'AMPLIFI-
CATORE EP7W PUO' ESSERE RICHIESTA NEL-
LE SEGUENTI COMBINAZIONI:
1 Kit per 1 amplificatore L. 12.000
2 Kit per 2 amplificatori (versione stereo) L. 24.000
1 Kit per 1 amplificatore 4 1 Kit per
1 alimentatore L. 24.000
2 Kit per 2 amplificatori + 1 Kit per
1 alimentatore L. 36.000
(appositamente concepito per (l'alimentatore è concepito per poter alimentare
l'amplificatore EP7W) 2 amplificatori)

703
Nuova offerta speciale!

IL PACCO DEL PRINCIPIANTE


Una collezione di dodici fascicoli arretrati intelligentemente scelti fra quelli più ricchi di
argomenti di preciso interesse per coloro che, soltanto da poco tempo, perseguono l'hob-
by dell'elettronica dilettantistica.

\
:
+

a
~-

L. 9.500
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta, è impegnato nella ricerca degli elementi
didattici introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero,
abbiamo approntato un insieme di riviste che, acquistate separatamente, verrebbero a co-
stare L. 2.000 ciascuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 24.000, si possono avere
per sole L. 9.500.
ALIMENTATORE IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
PROFESSIONALE L. 29.000
e STABILIZZAZIONE PERFETTA FRA 5,7 e 14,5 Vcc e CORRENTE DI LAVORO: 2,2 A

Di facilissima costruzione e di grande utilità nel la-


boratorio dilettantistico, l'alimentatore stabilizzato è
dotato di una moderna protezione elettronica, che
permette di tollerare ogni eventuale errore d'impie-
go del dispositivo, perché la massima corrente d'u-
scita viene limitata automaticamente in modo da pro-
teggere l'alimentatore da eventuali cortocircuiti.

CARATTERISTICHE
Tensione d'entrata: 220 Vca
Tensione d'uscita (a vuoto): regolabile fra 5,8 e
14,6 Vcc
Tensione d'uscita (con carico 2A): regolabile fra
5,7 e 14,5 Vcc
Stabilizzazione: - 100 mV
Corrente di picco: 3 A
Corrente con te.~sione perfettamente stabilizzata,
2,2 A (entro - 100 mV)
Corrente di cortocircuito: 150 mA

il kit dell'alimentatore professionale


contiene:
n. 10 Resistenze + n. 2 presalda~e sul voltmetro
n. 3 Condensatori elettrolitici s1
n. 3 Condensatori normali I I 3 - ~~ o9o9
n. 3 Transistor • t

., • E
n. 1 Diodo zener t ttt +a
n. 1 Raddrizzatore
5G
n. 1 Dissipatore termico (con 4 viti, 4 dadi, 3 rondelle
e 1 paglietta) 8 ... "g
n. 1 Circuito stampato
- n. 1 Bustina grasso di silicone M I
#
- n. 1 Squadretta metallica (4 viti e 4 dadi)
- n. 1 Voltmetro (con due resistenze presaldate) •
- n.
n.
1
2
--wla
-+ "
Cordone di alimentazione (gommino-passante)
Boccole (rossa-nera)
n. 1 Lampada-spia (graffetta fissaggio)
- n. 1 Porta-fusibile completo
- n. 1 Interruttore di rete
- n. 1 Manopola per potenziometro
n. 1 Potenziometro (rondella e dado)
- n. 1 Trasformatore di alimentazione (2 viti, 2 dadi, 2
rondelle)
- n. Contenitore in ferro verniciato a fuoco (2 viti au-
tofilettanti)
- n. 1 Pannello frontale serigrafato
- n. 7 Spezzoni di filo (colori diversi)
- n. 2 Spezzoni tubetto sterling
MICROTRASMETTITORE
FM CON CIRCUITO
INTERRATO
CARATTERISTICHE

Tipo di emissione in modulazione di frequenza


Gamma di lavoro 88 + 108 MHz
Potenza d'uscita 10 + 40 mW
Alimentazione con pila a 9 V
Assorbimento 2,5 + 5 mA
Dimensioni 5,5 x 5,3 cm (esci. pila)

Funzionamento garantito anche per i principianti - Assoluta semplicità di montaggio -


Portata superiore al migliaio di metri con uso di antenna.

in scatola di montaggio
L 9.700
Gli elementi fondamentali, che ca-
ratterizzano il progetto del microtra-
smettitore tascabile, sono: la mas-
sima semplicità di montaggio del
circuito e l'immediato e sicuro fun-
zionamento. Due elementi, questi,
che sicuramente invoglieranno tut-
ti i principianti, anche quelli che
sono privi di nozioni tecniche, a
a- costruirlo ed usarlo nelle occasio-
ni più propizie, per motivi profes-

- sionali o sociali, per scopi protet-


tivi e preventivi, per divertimento.
rea.une±r e.sa eenssn
DI ELETTRONICA - RADIO - TELEvisioNE
PRATICA
ll
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GH.3°/70
ANNO IX - N. 12 - DICEMBRE 1980 L. 1.500

RIMI CIRCUITI MODERNI


L-C EFFETTI
SI OSCILLATORI LUMINOSI

IN SCATOLA
DI MONTAGGIO

LUCI STROBOSCOPICHE
Tutti gli strumenti
di misura e di STRUMENTI DI MISURA
controllo pubblicizzati
in questa pagina
po ssono essere
4 E DI CONTROLLO
richiesti a:
ELETTRONICI
STOCK RADIO

OSCILLATORE MODULATO CARATTERISTICHE TECNICHE


mod. AM/FM/30 L. 74.500 GAMME A B c D
RANGES 100+-400K€ 400+ 1200Kc 1,1+3,8Mc 3,5+12Mc
GAMME E F G
RANGES 12+-40Mc 40+- 130Mc 80 ± 260Mc

-;-!:
L ~-
1,
.J/
1/4-
%
'
' TESTER ANALIZZATORE - mod. ALFA
(sensibilità 20.000 ohm/volt)
_// /-·~..... I'

c:
~-::::r;_•:::;,;
±

a i
l.è'
.3 +@i

" NOVITA'
ASSOLUTA!
Questo generatore, data la sua larga banda di frequen-
za consente con molta facilità l'allineamento di tutte Questo tester
le apparecchiature operanti in onde medie, onde lun- analizzatore è
ghe, onde corte, ed in tutta la gamma di VHF. Il qua- interamente protetto
drante delle frequenze è di grandi dimensioni che con- da qualsiasi
sente una facile lettura.
Dimensioni: 250x170x90 mm errore di manovra
o di misura,
che non provoca
alcun danno al
CARATTERISTICHE TECNICHE
circuito interno.
Tensioni continue 100 mV - 2 V - 5 V - 50 V - 200 V - 1.000 V
Tensioni alternate
Correnti continue
10 V - 25 V - 250 V - 1.000 V
50 A - 0,5 mA - 10 mA - 50 mA - 1A
L. 29.500
Correnti alternate 1,5 m4 - 30 mA - 150 mA - 3 A
Ohm 2x1-2x100 - Ox1.000 Ottimo ed originale strumento di misure appositamente stu-
Volt output 1 O Vca - 25 Vca - 250 Vca - 1.000 Vca diato e realizzato per i principianti.
Decibel 22 dB - 30 dB - 50 dB - 62 d La protezione totale dalle errate inserzioni è ottenuta me-
Capacità da O a 50 uF - da O a 500 F diante uno scaricatore a gas e due fusibili.

CARATTERISTICHE GENERALI
Assoluta protezione dalle errate manovre dell'operatore. - Scala a specchio, sviluppo scala mm. 95.- Garanzia di fun-
zionamento elettrico anche in condizioni ambientali non favorevoli. - Galvanometro a nucleo magnetico schermato con-
tro i campi magnetici esterni.- Sospensioni antiurto. - Robustezza e insensibilità del galvanometro agli urti e al tra-
sporto. - Misura balistica con alimentazione a mezzo batteria interna.

SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali)


Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmente adatto per localizzare velocemente i guasti nei ra-
dioricevitori, amplificatori, fonovaligie, autoradio, televisori

<a + e4a57 [AUNHER


- ~- '~ .
CARATTERISTICHE TECNICHE, CARATTERISTICHE TECNICHE,
MOD. RADIO L. 9.500 MOD. TELEVISIONE L. 9.800
Frequenza 1 Kc Frequenza 250 Kc
Armoniche fino a 50 Mc Armoniche fino a 500 Mc
Uscita 10,5 V eff. Uscita 5 V eff.
30 V pp. 15 V eff.
Dimensioni 12 x 160 mm Dimensioni 12 x 160 mm
Peso 40 grs. Peso 40 grs.
Tensione massima Tensione massima
applicabile al puntale 500 V applicabile al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della batteria 50 mA
MANUALE
DEL
PRINCIPIANTE ELE'l'IRONICO

Alle pagine seguenti illustriamo, con ricchezza di partico-


lari, l'atteso volume che la nostra Editrice ha approntato
come dono da inviare ai nuovi abbonati e a coloro che,
a partire da questo mese, rinnoveranno l'abbonamento
scaduto a Elettronica Pratica. Lo avevamo preannunciato
nel mese di novembre, comunicando. al lettore che un
nuovo importante traguardo stava peressere raggiunto.
Ed oggi, ad opera compiuta, possiamo affermare che, fra
una quindicina di giorni inizieranno le spedizioni del do-
no al domicilio dell'abbonato. Non sappiamo, almeno per
ora, se questo manuale verrà posto in vendita al pubblico
attraverso i consueti canali commerciali. Certo è che, se
tale evento si verificherà in un prossimo futuro; il prezzo
potrà risultare tale da far rammaricare coloro che non
avranno provveduto in tempo ad abbonarsi. L'occasione
è dunque propizia per aderire alla nostra offerta, soprat-
tutto se si tien conto della valanga di oscure prospettive
che vengono a formularsi intorno all'economia e che in-
ducono tutti noi a guardare con sempre maggiore appren-
sione ai nostri risparmi, erosi dall'inflazione e compressi
dall'aumento dei prezzi dei beni di consumo indispensa-
bili. La sottoscrizione di un abbonamento, poi, è anche un
atto di saggezza. Perché chi ci legge sa che l'abbonamento
alla rivista costituisce un investimento intelligente ed o-
culato, che difende il valore del denaro e cautela il letto-
re dagli aumenti del prezzo di copertina del periodico.
NOVITA' DELL'ANNO !

In regalo a chi si abbona


MANUALE
DEL
PRINCIPIANTE ELETTRONICO

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ECCO IL PRESTIGIOSO
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L'ABBONAMENTO A
ELETTRONICA PRATICA.

L'opera, assolutamente inedita, è il frutto dell'esperienza pluri-


decennale della redazione e dei collaboratori di questo periodi-
co. E vuol essere un autentico ferro del mestiere da tenere
sempre a portata di mano, una sorgente amica di notizie e in-
formazioni, una guida sicura sul banco di lavoro del dilettante.
IL MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO, edito in formato tascabile,
è composto di 128 pagine riccamente illustrate a due colori. Il volume è di
facile e rapida consultazione per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare l'esattezza di un dato, la preci-
sione di una formula o le caratteristiche di un componente. E rappresenta
pure un libro di testo per i nuovi appassionati di elettronica, che poco o nul-
la sanno di questa disciplina e non vogliono ulteriormente rinviare il piace-
re di realizzare i progetti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pratica.

QUALITA' PECULIARI: SINTESI


CHIAREZZA
PRATICITA'
Tra i molti argomenti trattati si possono menzionare:

1°- Il simbolismo elettrico


2° - L'energia elettrica
3°-La tensione e la corrente
4°- La potenza
5°- Le unità di misura
6° - I condensatori
7° - I resistori
8° - I diodi
9° - I transistor
10° - Pratica di laboratorio

Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei principali componenti elettronici,


con l'arricchimento di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilettante, con-
sentiranno di raggiungere il successo fin dalle prime fasi sperimentali.

LEGGETE ALLA PAGINA SEGUENTE LE


PRECISE MODALITA' D'ABBONAMENTO

MODALITA' D'ABBONAMENTO

CANONI D'ABBONAMENTO
Per l'Italia L. 18.000 Per l'Estero L. 23.000

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rivista e una copia del MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO.

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PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52. Si prega di scrivere con la
massima chiarezza, possibilmente in stampatello, citando con grande pre-
cisione: cognome, nome, indirizzo e data di decorrenza dell'abbonamento.

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Via Zuretti, 52 - MILANO


Telefono 6891945
ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 MIiano - Tel. 6891945
ANNO 9 - N. 12 - DICEMBRE 1980
IN COPERTINA - A chiusura dell'anno editoriale
in corso, presentiamo ancora un progetto di gran-
de attualità: il dispositivo che, attraverso nor-
mali lampade ad incandescenza, emana luci e
lampeggìi stroboscopici, con sensazioni ottiche
ed effetti luminosi veramente fantastici.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa LUCI STROBOSCOPICHE 710


TIMEC CON LAMPADE NORMALI
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za n. 27 - 20126 Milano RUBRICA DEL PRINCIPIANTE
tel. 2526 autorizzazione CIRCUITI L-C RISONANTI
Tribunale Civile di Milano -
N. 74 del 29-2-1972 - pubbli-
cità inferiore al 25%. DISPOSITIVO DI RICARICA 726
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CON PROVE RAPIDE E SICURE
Tutti I diritti di proprietà let-
teraria ed artistica Sono riser-
vati a termine di Legge per VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 752
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- LA POST A DEL LETTORE 757
stituiscono.
LUCI STROBOSCOPICHE

SCATOLA
DI MONTAGGIO
A LIRE
n.B5D

Lo stroboscopio è un apparato molto noto a chi delle lampade, collegate fra loro in parallelo,
opera nei laboratori di fisica e meccanica. non deve superare gli 800 W circa. Con esse
Esso è composto da una lampada, fatta lam- si ottengono effetti luminosi che, con una parti-
peggiare ritmicamente a frequenza regolabile, colare regolazione di un potenziometro, appaio-
che illumina un oggetto in movimento, di so- no veramente fantastici. Per esempio, una per-
lito un organo rotante. L'effetto ottico raggiun- sona che cammina dà l'impressione di muover-
to è quello di rallentare o, addirittura, arre- si a scatti, come nelle immagini dei primi tem-
stare il movimento dell'oggetto, consentendo un pi della cinematografia, mentre, con altra tara-
esame, apparentemente statico, di elementi che, tura del circuito, gli oggetti in movimento pos-
in realtà, si muovono. sono sembrare fermi. Le lampade elettriche
Prendendo spunto da questo strumento scien- dell'illuminazione domestica sembrano emet-
tifico, abbiamo concepito il circuito di un con- tere bagliori di fiamma, oppure trasformarsi
trollo di luci stroboscopiche con lo scopo di in- in candele. A volte le lampade per illuminazio-
teressare i giovani, sempre protesi alla ricerca ne assumono poteri medianici, ipnotizzando,
di effetti scenici originali per i loro tratteni- o quasi, i presenti. E ciò può anche accadere
menti danzanti, i commercianti, costantemente durante il processo di taratura del dispositivo,
interessati all'attrazione del pubblico verso le senza tuttavia creare alcun danno alla psiche
loro vetrine e i pubblicitari, ogni giorno di più dell'operatore, ma provocando strane e rapide
sensibili alle novità elettroniche di richiamo sensazioni che, quasi immediatamente, scom-
collettivo. paiono.

GLI EFFETTI OTTICI I LIMITI TECNICI

li circuito elettronico descritto in questo arti- La produzione dei lampi di luce è ottenuta,
colo è in grado di far lampeggiare una o più nel nostro apparato, per mezzo di normali lam-
lampade normali, meglio se diversamente colo- pade ad incandescenza, ossia a filamento. Ma
rate, a 220 V, consentendo all'utente un assor- ciò pone dei limiti ben marcati nei risultati
bimento di corrente complessivo, massimo, di pratici. Infatti, con le normali lampade per
3 ,6 A; il che significa che la potenza totale illuminazione domestica, i lampi di luce otte-

710
• Si possono far lampeggiare normali lampade a filamento, diver-
samente colorate, per una potenza complessiva di 800 W •

• Gli effetti luminosi raggiunti sono veramente fantastici .

• E' dotato di soppressore di disturbi a radiofrequenza.

nuti sono di breve durata e mancano di quella cioè il cosiddetto schema a blocchi. Il quale
intensità luminosa necessaria per « fissare » per- evidenzia la semplicità circuitale dell'apparato
fettamente gli oggetti in movimento. Ci sareb- che, in pratica, si traduce in un elevato grado
bero volute quindi le lampade alogene, cioè le di sicurezza di funzionamento, in un costo ac-
lampade flash allo xenon o all'argon che, pe- cessibile a tutti e in una grande facilità realiz-
raltro, avrebbero richiesto un diverso e assai zativa.
più complesso circuito di pilotaggio e, quel Il funzionamento dell'intero circuito è imper-
che più importa per un dilettante, sarebbero niato sul comportamento di due componenti
risultate più costose. Ma l'inerzia tennica del fondamentali: l'integrato 555 ed il diodo con-
filamento delle lampade ad incandescenza può trollato SCR.
essere accettata per gli usi dilettantistici, perché L'integrato, che è più noto con la sigla NE555,
gli effetti ottici raggiunti sono altrettanto validi. è reperibile, sul nostro mercato, anche con si-
gle iniziali diverse, nelle quali, tuttavia, si con-
serva sempre il numero 555. Esso è stato pro-
LO SCHEMA A BLOCCHI gettato e realizzato, per la prima volta, dalla
SIGNETICS. Successivamente è stato costrui-
Presentiamo in figura I lo schema interpretati- to da tutte le altre principali case produttrici
vo del progetto del generatore di lampeggii, di componenti integrati.

Pur non potendosi definire un vero e proprio stroboscopio,


questo apparato consente di trasformare il normale procedere
delle persone in un movimento per scatti. Le lampade per
illuminazione domestica sembrano emettere bagliori di fiamma,
cosi da somigliare a candele accese. E non sono rari
gli.
effetti ipnotizzanti dei presenti,
e
che possono avvertire
strane ma rapide sensazioni.

711
ALIMENT.
555

+ LAMPADA

T
GENERATORE
REGOLAZ
CADENZA
ONDE RETT. SCR
r7 INTERRUT
STATICO

555

RETE

Fig. 1- Questo schema a blocchi del dispositivo di pilotaggio di luci stroboscopiche


rivela la semplicità circuitale dell'apparato, che risulta composto da un regolatore
di cadenza (potenziometro), un integrato, un diodo controllato e un circuito di retti-
ficazlone della tensione alternata.

li dispositivo incorpora due tipi di circuiti: mo così concludere dicendo che la scelta del-
uno di tipo lineare e uno di tipo digitale. In l'integrato appare più che giustificata in un
pratica si tratta di un timer di precisione, re- apparato destinato agli hobbysti e ai princi-
golabile per temporizzazioni che si estendono pianti.
dal microsecondo fino ad un'ora; il limite mas- Lo schema a blocchi di figura I è completato
simo può essere facilmente superato con par- dalla presenza del diodo controllato SCR, che
ticolari accorgimenti. Ma nel nostro circuito il si comporta come un interruttore che accen-
timer 555 esplica la funzione di oscillatore ad de e spegne una o più lampade. Il partitore
onde quadre, regolabile in frequenza tramite resistivo, il diodo rettificatore e il condensa-
un potenziometro (REGOLAZ. CADENZA) tore elettrolitico provvedono all'alimentazione
esterno. dell'integrato.
La scelta di tale soluzione, nell'intento di rea-
lizzare un oscillatore ad onde quadre, in so-
stituzione del più classico oscillatore astabile a IL CIRCUITO COMPLETO
due transistor, ci è stata imposta dai seguenti
motivi. Passiamo ora all'esame del circuito completo
Il primo fra tutti è certamente la sicurezza di del generatore di luci stroboscopiche riportato
funzionamento del circuito, indipendentemente in figura 2.
dalla selezione e tolleranza dei componenti La rete di temporizzazione, composta dal con-
elettronici impiegati. Poi abbiamo considerato densatore elettrolitico CI, dal potenziometro
che il prezzo delle due soluzioni risultava pres- R I e dalle resistenze R2-R3, serve a stabilire
socché uguale. E, ancora, abbiamo valutato la frequenza di oscillazione dell'integrato ICI.
l'elevata potenza d'uscita dell'integrato che A questa temporizzazione concorre anche la re-
non necessita di alcuna amplificazione.
, Possia- sistenza R4, che fa variare la tensione di ri-

712
ferimento dei comparatori interni. tatto conoscitivo dei vari componenti contenu-
L'uscita ad onda quadra dell'integrato 555 può ti nel kit. Questi debbono essere distesi ordi-
erogare correnti di intensità fino a 200 mA. natamente sul banco di lavoro e raggruppati a
Tale uscita pilota, tramite la resistenza R5, il seconda dei vari tipi; i condensatori vanno
gate del diodo controllato SCR che, a sua vol- uniti assieme e così pure le resistenze, il cui
ta, controlla direttamente l'accesione della lam- valore ohmmico deve essere dedotto tramite la
pada stroboscopica (terminali 1 - 2 del circui- lettura in codice degli anelli colorati. A volte,
to). per motivi commerciali, nel kit possono es-
In pratica, per tutto il tempo in cui l'uscita sere inseriti resistori il cui valore ohmmico è
dell'integrato 555 rimane alta, attraverso il ga- direttamente impresso sul corpo del compo-
te dell'SCR circola corrente, la quale mantie- nente. A volte l'assemblaggio dei resistori può
ne innescato il componente e provoca l'accen- essere di tipo misto. Ma in ogni caso la lettura
sione della lampada stroboscopica. dei valori ohmmici e l'individuazione di cia-
Al contrario, quando l'uscita è bassa, al primo scun resistore diviene immediata.
passaggio attraverso lo zero della corrente al- Tenendo sott'occhio il piano costruttivo di fi-
ternata di alimentazione del circuito di poten- gura 3, si comincerà con l'inserire sulla ba-
za (lampada-anodo-catodo), l'SCR si disinnesca setta rettangolare del circuito stampato, sulla
facendo spegnere la lampada. faccia opposta a quella in cui sono presenti le
piste di rame, lo zoccolo porta integrato, poi
le varie resistenze e quindi i condensatori, fa-
CIRCUITO ANTIDISTURBO cendo bene attenzione, per i componenti C1 -
C2, di inserire il terminale positivo nell'esatto
Nel circuito di potenza, ossia nel circuito di foro della basetta contrassegnato con il segno
alimentazione della lampada stroboscopica, più positivo (crocetta). Nei condensatori elettro-
precisamente fra questa e l'anodo dell'SCR, è litici le case costruttrici provvedono a contras-
stata inserita una rete antidisturbo, composta segnare uno dei due terminali con l'apposito
dall'impedenza di bassa frequenza Z 1 e dal segno positivo o negativo, ma può anche capi-
condensatore C3. Questa rete ha lo scopo di tare che il terminale positivo risulti facilmente
evitare il diffondersi, attraverso la rete-luce, individuabile perché più lungo di quello ne-
di disturbi a radiofrequenza, che possono ar- gativo.
recare inconvenienti nell'ascolto degli apparati Successivamente si provvederà a montare il dio-
radioriceventi, ricetrasmittenti, televisori ed al- do al silicio D 1, facendo in modo che il termi-
tri apparati ancora collegati con la stessa rete nale che si trova in prossimità di un anello ri-
di alimentazione. portato sul corpo del componente venga inse-
rito sulla pista di rame che fa capo ai piedini
4 - 8 dell'integrato ICI, a quello positivo del
ALIMENTAZIONE condensatore elettrolitico C2 e ad uno dei ter-
minali delle resistenze R3 - R6.
L'integrato IC1 necessita, per il suo funziona- Quindi si monta il diodo controllato SCR, te-
mento, di una tensione di alimentazione con- nendo conto della distribuzione degli elettrodi
tinua. facilmente individuabile ricorrendo anche al
E questa è stata prelevata dalla rete-luce a disegno a sinistra di figura 5. Poi si montano il
220 V tramite un partitore resistivo, composto potenziometro R1, i conduttori che vanno a
dalle resistenze R6 - R 7, un diodo raddrizzato- collegarsi alle lampade e il cavo di alimenta-
re al silicio (D1) e un condensatore di livel- zione. L'integrato ICI verrà inserito all'ultimo
lamento (C2). momento sullo zoccolo, facendo bene attenzio-
Il condensatore elettrolitico C2 garantisce, in ne che i piedini entrino agevolmente negli ap-
misura sufficiente, il livellamento della tensio- positi fori e stabiliscano un preciso contatto
ne raddrizzata e, conseguentemente, la stabi- elettrico con i terminali dello zoccolo. L'inte-
lità delle oscillazioni. grato ICI deve essere innestato nello zoccolo
in modo tale che il piedino 1, che trovasi in
corrispondenza di un dischetto di riferimento
REALIZZAZIONE PRATICA (ben evidenziato nello schema di figura 3 e nel
disegno a destra di figura 5), risulti collegato
La costruzione del dispositivo per luci strobo- con la pista relativa ad una delle due fasi del-
scopiche prende le mosse da un primo con- la tensione di rete-luce (terminale 4).

713
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714
ALLE
LAMPADE

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RETE
220 V

Fig. 3 - Piano costruttivo del dispositivo di pilotaggio di luci stroboscopiche. lI cir-


cuito stampato deve considerarsi visto in trasparenza. Le resistenze di potenza R6-
R7 debbono rimanere distanziate di una decina di millimetri dalla basetta rettangola-
re. Nel caso di utilizzazione di lampade con potenza superiore ai 100 W, il diodo
SCR deve essere munito di raffreddatore. Per una regolazione fine del sistema di
oscillazioni converrebbe sostituire il potenziometro R1 con uno da 20.000 ohm, in
modo da far coincidere la cadenza del segnale dell'integrato con la frequenza di
50 Hz della tensione di rete.

RAFFREDDAMENTO DELL'SCR letta metallica del componente. Ma per poten-


ze di una certa entità è indispensabile l'uso di
Il diodo controllato SCR è direttamente mon- un radiatore di calore di notevoli proporzioni,
tato sulla basetta dello stampato e non richie- che deve essere montato con la tecnica illu-
de alcun processo di raffreddamento se ci si strata in figura 4, tenendo conto che l'aletta
limita ad utilizzare lampade stroboscopiche con metallica del componente è in contatto elettri-
potenze complessive non superiore ai 100 W. co con l'anodo e deve essere quindi perfetta-
Ma riteniamo che i più vorranno utilizzare mente isolata dal radiatore tramite un foglietto
questo dispositivo con potenze di gran lunga di mica, una vite di fissaggio in nylon (plastica)
maggiori. E in questo caso, cioè oltre i 100 W e del grasso al silicone il quale, come si sa,
assorbiti in uscita, è assolutamente necessario favorisce il passaggio dell'energia termica (ca-
dotare il diodo controllato SCR di un radia- lore).
tore proporzionato alla potenza del carico la E
quale, come abbiamo già detto, non può mai
superare gli 800 W. IL CONTENITORE
Il raffreddatore, per potenze di poco superio-
ri ai 100 W, può essere rappresentato da una Alcune piste di rame del circuito stampato si
lastrina metallica fissata direttamente sull'a- trovano costantemente in contatto con le due

715
MICA

Fig. 4 - L'uso di un radiatore, montato


sull'aletta metallica dell'SCR, è assoluta-
mente necessario quando la potenza as-
sorbita dal circuito supera i 100 W. Il mon-
taggio deve essere realizzato con il siste-
TUBETTI ma suggerito in questo disegno, servendo-
STERLING si di una lastrina di mica, di una vite di
plastica e di una piccola quantità di gras-
so al silicone da interporre fra le superfi-
ci in contatto. L'isolamento degli elettrodi
AL CIRC. dell'SCR si effettua tramite spezzoni di
STAMP tubetto sterlingato.

fasi della tensione di rete. Il circuito quindi lungo la linea di utilizzazione, deve essere ef-
può essere pericoloso se maneggiato durante il fettuata col sistema del collegamento in pa-
funzionamento, quando la spina rimane inne- rallelo, così come chiaramente indicato nel di-
stata nella presa-luce. Conviene quindi intro- segno di figura 6. Le lampade, lo ripetiamo,
durre il montaggio in un contenitore di mate- possono essere una, due e più di due, purché
riale isolante, evitando di chiudere questo com- la somma delle potenze di ciascuna lampada
pletamente, allo scopo di favorire la dispersione non superi gli 800 W.
del calore erogato dal diodo SCR. Si potrebbe Il dispositivo deve essere utilizzato in locali
per esempio utilizzare un coperchio munito di bui o scarsamente illuminati.
fori di grosso diametro. La regolazione del potenziometro R1 può es-
Anche l'eventuale manopola, inserita sul per- sere un'operazione estremamente critica se si
no del potenziometro R 1, dovrà essere di ma- vogliono raggiungere gli effetti di luce fan-
teriale isolante, per scongiurare il pericolo del- tastici elencati all'inizio di questo articolo. In
le scosse. ogni caso il perno del potenziometro deve es-
sere fatto ruotare con spostamenti lenti e pic-
IMPIEGO PRATICO coli, allo scopo di individuare la posizione che
offre i migliori risultati ottici. Si potrebbe
L'inserimento delle lampade stroboscopiche, anche sostituire il potenziometro da 4 70.000

716
ohm con uno da 20.000 ohm, che consente una
regolazione più agevole per la ricerca del pun-
to di taratura desiderato. ANODO
Gli effetti di luce fantastici si ottengono quan-
do la cadenza del segnale generato dall'inte- A
grato 555 si aggira intorno ai 50 Hz. Perché O 8 5
questo segnale si combina con la frequenza di
50 Hz della rete-luce, provocando l'effetto ot-
tico auspicato.
f..
AVVERTIMENTI PER I PRINCIPIANTI

Ai lettori principianti, che si accingono a rea-


lizzare questo dispositivo, raccomandiamo di
porre la massima attenzione alle varie opera-
zioni di saldatura a stagno. Per esempio, se la
resistenza di potenza R6 non viene collegata
77 A RIFERIM.
perfettamente, il partitore di tensione che ridu- Fig. 5- Questo disegno interpreta, In modo chiaro e
ce la tensione di rete-luce non funziona più e preciso, l'esatta distribuzione degli elettrodi e dei pie-
dini nel diodo SCR (a sinistra) e nell'integrato NE 555
tutto il circuito verrebbe danneggiato. Ecco (a destra). In corrispondenza del piedino 1 è presente,
perché ai principianti potremmo consigliare di sulla faccia superiore dell'Integrato, un dischetto di
montare, come primo elemento, la resistenza riferimento.

Flg. 6 - Esempio di utilizzazione P0T. MAX 800 W


del generatore di lucl strobosco-
piche con tre lampade a filamento
collegate In parallelo, con una
potenza massima di assorbimen-
to consentita dal progetto.

717
R6, raschiandone accuratamente i terminali tensione di rete-luce. Con il tester si dovrà mi-
con la lama di un coltellino e facendo in modo surare, sui terminali della resistenza R6, un
che il corpo della resistenza rimanga sollevato valore di tensione di 25 V. Questo valore scen-
dalla basetta dello stampato per una decina di derà a 5 7 V quando l'integrato sarà inseri-
millimetri circa. E questa stessa distanza deve to nello zoccolo.
essere rispettata anche per l'altra resistenza di Coloro che volessero moltiplicare gli effetti ot-
potenza (R7). tici stroboscopici, potranno realizzare due o
Successivamente il principiante dovrà monta- tre montaggi, servendosi di lampade di colore
re il diodo raddrizzatore D 1 ed applicare la diverso e regolate con diverse cadenze.

IL KIT_ PER LUCI STROBOSCOPICHE


costa L. 11.850

Contiene: N° 1 circuito integrato


N° 3 condensatori N° 1 diodo raddrizz.
N° 6 resistenze N° 1 SCR
N° 1 potenziometro N° 1 cordone alimentaz. con spina
N° 1 impedenza BF N° 4 capicorda
N° 1 zoccolo per circ. integr. N° 1 circuito stampato

Il kit per luci stroboscopiche, nel quale sono contenuti tutti gli elementi riprodotti
nella foto, costa L. 11.850. Per richiederlo occorre inviare anticipatamente l'im-
porto a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 intestato a:
STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20 (Telef. 6891945).

718
Rubrica del principiante
elettronico

RIMI

CIRCUITI
L-C OSCILLATORI
Una cosa è certa: quando il principiante si tro- Ma per i principianti possiamo esporre alcu-
va a che fare con circuiti composti da indut- ne nozioni basilari che permetteranno di com-
tanze, soffre di una particolare condizione di prendere quei fenomeni elettrici che sono le-
disagio. E ciò si spiega facilmente se si pensa gati alle bobine e che permettono di far la-
alla difficoltà di realizzazione delle bobine e vorare questi particolari componenti con co-
alla impossibilità di un loro controllo. La bo- gnizione di causa.
bina, infatti, è quella che è; una volta costrui-
ta, se le sue caratteristiche non rispondono al-
le esigenze del circuito nel quale è destinata a NOZIONI ELEMENTARI
funzionare, occorre buttarla e rifarne un'altra.
Purtroppo non esiste una soluzione pratica di Anche la bobina ha una sua unità di misura.
questo problema e nulla, in questo senso, ci è Per i condensatori, ad esempio, si è soliti mi-
possibile proporre ai nostri lettori. surare la capacità in farad (F), in microfarad

719
Il principiante non può addentrarsi con rigore scientifico nel
settore dei circuiti oscillatori; ma deve conoscere le nozioni
basilari che consentono di interpretare i fenomeni elettrici
legati al comportamento dei condensatori e delle bobine. Una
lettura attenta di queste pagine è quindi più che sufficiente per
orientare il lettore, attraverso i circuiti risonanti, alla conoscenza
di elementi più pratici nel ramo delle radiocomunicazioni.

(uF), in picofarad (pF) la grandezza elettrica no via libera alle correnti di alimentazione
che caratterizza le bobine è l'induttanza; essa e a quelle rappresentative dei segnali di bassa
viene misurata in « henry » e, più spesso, in frequenza, senza sottoporre questi ultimi ad
microhenry (uH) e in millihenry (mH); un mi- alcuna attenuazione. Il secondo uso delle in-
crohenry vale 10" henry; un millihenry vale duttanze è quello di elementi di accordo nei
10' henry. circuiti risonanti.
Questo sistema di misura è valido, ovviamen-
te, nel caso delle comuni induttanze utilizzate
nei circuiti radioelettrici e non certo nelle IL CIRCUITO RISONANTE
grosse induttanze rappresentate da particolari
circuiti magnetici, quali i trasformatori, i filtri Il circuito risonante è un particolare circuito,
di bassa frequenza, eccetera. spesso presente nelle apparecchiature radioelet-
Due sono gli usi fondamentali delle induttan- triche, composto da una induttanza e da una
ze nel settore radioelettrico. Il primo di que- capacità cioè, in pratica, da una bobina e da
sti consiste nell'impiego di induttanze in fun- un condensatore. Questi due elementi possono
zione di blocco di alta frequenza, cioè in fun- essere collegati in serie o in parallelo. Il caso
zione di elementi che bloccano il passaggio più tipico è quello del collegamento in paral-
della corrente di alta frequenza, mentre lascia- lelo (figura I).

L
Fig. 1 - Gli elementi che compon-
gono il circuito oscillante sono
due: la bobina (induttanza) e il
condensatore (capacità). L'unione
BOBINA CONDENSATORE CIRCUITO di questi due elementi compone
( INDUTTANZA) ( CAPACITÀ) OSCILLANTE il circuito riportato sulla destra.

720
A MP
VOLTM.
Fig. 2 - Esempio di applicazione
di un circuito oscillante di tipo
I • risonanza In parallelo •. La ri-
UTILIZ. sonanza sl verifica quando il cir-
GEN. C.A. cuito L-C presenta resistenza
nulla per un particolare valore
L e della frequenza del generatore di
tensione alternata.

Per ben comprendere il comportamento di un bobina sono componenti che dimostrano un


circuito risonante si debbono fare alcune con- comportamento alquanto strano nei confronti
siderazioni sul condensatore e sulla bobina di delle tensioni e delle correnti alternate. En-
induttanza. trambi infatti si oppongono in misura diversa
E' stato già detto, in precedenti puntate di al passaggio delle correnti alternate. Ma anche
questa stessa rubrica, che il condensatore e la in modo diverso. E per capire meglio come

MAX

FO CORRENTE
tee«et
4

'I I
I
t ------------
»

I
•' TENSIONE

il:
t I Fig. 3 - Con questi diagrammi si
possono interpretare gli anda-
menti delle tensioni e delle cor-
renti che Interessano un circuito
oscillante con induttanza e capa-
0,5 MHZ 1,5MHZ cità collegate in parallelo fra di
1MHZ loro.

721
ANT. )

DIODO

L COND. e Fig. 4 - L'esempio più tipico di


CUFFIA pratica applicazione del circuito
VAR. oscillante è quello presente al-
l'entrata di ogni ricevitore radio,
di cui questo schema riproduce
il modello più semplice di appa-
rato ricevente con ascolto in
TERRA cuffia.

vanno le cose, si potrebbe dire che il conden-


satore si comporta come l'uomo, quando que-
sti cammina in salita. Mentre la bobina potreb-
be essere paragonata all'uomo quando cammina
in discesa. In entrambi i casi il cammino è
faticoso, ma per motivi opposti. E quando le
due difficoltà opposte contrastano tra loro in
ugual misura, allora il... terreno in cui ci si
muove diventa piano, ossia facile da percorrere.
Analogamente si dice che la corrente alternata
circola senza denunciare perdite.

RISONANZA IN PARALLELO

La parola « risonanza » sta ad indicare il par-


ticolare valore di frequenza di una tensione al-
ternata che riduce a zero la resistenza del cir-
cuito L- C. La formula che consente di sta-
bilire questo valore è la seguente:

159
Fo
Fig. 5 - Schema teorico di un circuito oscillante di V L
tipo « risonante in serie », Il comportamento di que-
sto circuito è perfettamente l'opposto di quello del
circulto « risonante in parallelo ». in cui Fo è la frequenza di risonanza misura-
ta in megahertz (MHz), L è l'induttanza della
bobina misurata in microhenry (uH), C è la ca-

722
A MP

VOLTM.

GEN. CA.
UTILIZZ.
0
Fig. 6 - Quando la frequenza del
generatore di tensione alternata
è quella di risonanza del circuito
oscillante-serie, attraverso l'am-
perometro fluisce la massima cor-
rente possibile, mentre il volt-
metro segnala il minimo valore
di tensione.

pacità del condensatore valutata in picofarad e l'induttanza L non esistessero, perché attra-
(pF). verso questi elementi non circola corrente e
Questa formula può essere semplificata, per i tutta la tensione di alimentazione, senza alcu-
principianti e nel caso specifico delle frequen- na perdita, almeno teoricamente, è presente
ze di risonanza del settore radio, nella se- sulla resistenza utilizzatrice e misurabile sui
guente: terminali del voltmetro.
L'andamento della tensione e della corrente nel
1 circuito di figura 2 è riportato nel diagramma
Fo di figura 3. Sull'asse verticale sono conteg-
6,28 V LC giati i valori delle tensioni e delle correnti,
mentre su quello orizzontale vengono compu-
in cui Fo è misurata in hertz (Hz), L in henry tati i valori delle frequenze.
(H) e C in farad (F).

REGOLAZIONE DI FREQUENZA
ANTIRISONANZA
Per poter regolare a piacere il valore della fre-
Il circuito risonante in parallelo, riportato sul- quenza di risonanza di un circuito LC, cioè per
l'estrema destra di figura 1, viene anche deno- mettere questo circuito nelle condizioni di far
minato « antirisonanza », ossia il contrario del- scorrere correnti elettriche di valore diverso
la « risonanza ». di frequenza, così come accade negli apparec-
Per capire questo concetto facciamo riferimen- chi radio quando C si vuol sintonizzare con
to allo schema di figura 2 e al diagramma di una determinata emittente, occorre rendere va-
figura 3. Se il generatore di tensione alternata riabile almeno uno dei due elementi del circui-
C.A. alimenta il circuito di figura 2 con una to risonante: la capacità o l'induttanza (figu-
tensione il cui valore di frequenza di antiriso- ra 3).
nanza sia, ad esempio, di 1 MHz, il circuito Normalmente si provvede a far variare la ca-
stesso si comporta come se il condensatore C pacità servendosi di un condensatore variabile;

723
MAX
FO
TENSIONE

I
I
,,
I

Fig. 7 - Con questi diagrammi si


analizza l'andamento della ten-
sione e della corrente attraverso
un circuito oscillante-serie.

'' coRET
MIN.
- - - - - - - ---<'
0,5MHZ
•'
1MHZ
'
'',----------,
1,5MHZ

questo è il sistema più comunemente adottato CONDENSATORE VARIABILE


nei ricevitori radio. Quando invece la regola-
zione del circuito risonante serve soltanto per Allo scopo di tradurre in pratica il concetto di
un lavoro di taratura, è assai più conveniente antirisonanza, presentiamo in figura 4 lo sche-
rendere variabile l'induttanza L; a tale scopo ma teorico del più semplice tipo di ricevitore
ci si serve di una bobina munita di nucleo di radio con ascolto in cuffia.
ferrite, che può essere inserito più o meno Quando si ruota la manopola di sintonia di un
nel supporto dell'avvolgimento, in modo da ot- ricevitore radio, quella che serve per captare
tenere la variazione di induttanza desiderata. le emittenti radiofoniche, non si fa altro che

SELETT/V!TA ~ Fig. 8 - L'elevato fattore di me-


STRETTA I
<t rito di un circuito risonante coin-
SELETTIVITÀ cide con il massimo valore di
vi
z
Lu
LARGA T sensibilità e selettività nel pro-
k. TENS. cesso di ricezione di segnali di
BASSA alta frequenza.

FO FO

724
variare il valore capacitivo del condensatore circuiti dei televisori, in molte apparecchiatu-
variabile, il quale sposta la Fo di antirisonan- re sofisticate per ricetrasmissione e nei filtri
za, selezionando la emittente desiderata ed in- per TV.
viando appunto ai circuiti a valle di quello in- L'abbinamento dei circuiti oscillanti serie-pa-
duttivo-capacitivo (L-C), la massima tensione rallelo può dar vita ai filtri passa-basso, passa-
rappresentativa dei segnali radio. Nell'esempio banda e passa-alto. Ma non è questa la sede
di figura 4 la massima tensione viene inviata più opportuna per l'esame di questi partico-
al diodo rivelatore e, quindi, alla cuffia, che lari circuiti, per i quali servirebbe una disser-
trasforma i segnali radio in voci e suoni. tazione teorica incomprensibile e poco gradita
Concludendo, si può dire che nel circuito di figu- ad un principiante. Si può tuttavia fare qual-
ra 4, di tutti i segnali captati dall'antenna soltanto che accenno in proposito. Il filtro passa-basso
quello di antirisonanza, selezionato dal con- si lascia attraversare da segnali la cui frequen-
densatore variabile, che ha il massimo valore za ha un valore limite prestabilito (in pratica,
di tensione, viene rivelato dal diodo ed invia- come dice l'espressione, si lascia attraversare
to alla cuffia per l'ascolto. dalle sole frequenze basse). Il filtro passa-ban-
Si conclude così l'analisi del circuito risonan- da si lascia attraversare soltanto da una gam-
te-parallelo che è il più usato nel settore della ma di frequenze, da un determinato valore ad
radiofonia. un altro. Il filtro passa-alto invece concede via
libera alle frequenze di valore più alto.

RISONANZA IN SERIE
IL FATTORE DI MERITO
Riportiamo in figura 5 il secondo tipo di cir-
cuito risonante, quello in serie. Nel quale, co- Sotto il profilo teorico, il circuito risonante de-
me si vede, la bobina L e il condensatore C so- ve considerarsi perfetto, cioè in grado di ri-
no collegati tra loro in serie. velare una ed una sola frequenza, con ampiez-
li comportamento di questo secondo tipo di za quasi infinita. Ma in realtà le cose non
circuito risonante è perfettamente l'opposto di vanno così. Perché a causa delle perdite del
quello analizzato in precedenza per il circuito condensatore e della resistenza dell'induttanza
risonante-parallelo. Infatti, se la frequenza del e, soprattutto, per effetto del carico, collegato
generatore di tensione alternata di figura 6 è a circuito LC, costituito da strumenti di misura
quella di risonanza, attraverso l'amperometro o stadi amplificatori, le condizioni ideali di
fluisce la massima corrente possibile, mentre funzionamento non vengono più rispettate. Con-
il voltmetro segnala il minimo valore di ten- seguentemente si verifica una diminuzione del-
sione. Per valori di frequenza diversi da quello la caratteristica di risonanza del circuito stes-
di risonanza, la corrente che attraversa l'am- so o, come si suol dire nel linguaggio tecnico,
perometro diminuisce in misura varia. del fattore di merito del circuito.
Questo fattore viene universalmente indicato
come « fattore di merito » o « fattore Q». Tan-
CIRCUITO TRAPPOLA to più elevato è il fattore di merito Q di un
circuito risonante, tanto più sensibile e seletti-
Nel settore delle radiocomunicazioni, il circui- vo esso risulta (figura 8). In pratica, per esem-
to risonante-parallelo viene adottato per eli- pio nei ricevitori radio, nei quali è necessaria
minare un segnale quando questo crea distur- una certa banda passante, per poter rivelare
bi all'ascolto. Per tale motivo esso viene an- tutto lo spettro audio che interessa, occorre
che denominato « circuito trappola». peggiorare di proposito il fattore di merito Q,
Negli apparecchi radio il circuito trappola è allo scopo di non ottenere una riproduzione
poco usato, mentre trova largo impiego nei sonora troppo cupa e distorta.

ABBONATEVI A ELETTRONICA PRATICA


725
RINGIOVANITE LE PILE


1,5
V

Ogni costruttore di apparati elettronici alimen- sono venir ricaricate come gli accumulatori
tati con pile a secco, di tipo zinco-carbone, delle automobili. A dire il vero un sistema di
che sono attualmente le più diffuse, raccoman- prolungamento della vita delle pile esiste; es-
dano sempre ali 'utente di non aspettare trop- so non va confuso con il processo di ricarica
po tempo prima di effettuare il ricambio della degli accumulatori, ma deve essere considera-
batteria, perché si può incorrere nel pericolo to come una piccola iniezione di energia all'in-
della fuoriuscita della sostanza acidula e ge- terno del generatore elettrico. Più precisamen-
latinosa che provoca danni, talvolta irrepara- te esso consiste nella depolarizzazione degli
bili, al circuito. Eppure, non sempre fa piacere elettrodi, ossia in un procedimento elettrochi-
sostituire questo comune elemento generatore mico la cui interpretazione implica la cono-
di energia elettrica e proprio nel momento del scenza della composizione interna della pila
ricambio ci si domanda perché le pile non pos- a secco.

L'aspetto economico dell'operazione di ricambio delle pile


non è sempre piacevole e fa pensare, ogni volta, alla carenza
di un dispositivo di ricarica. Ma questo apparato è stato
da noi progettato e consente processi di rigenerazione anche
per ben quattro volte consecutive, in modo da
restituire alle pile una quantità di energia elettrica inferiore
appena di un quarto di quella originale.

726
PORTATE 10 mA: pile grosse da 1,5 V
5 mA: pile medie da 1,5 Ve 4,5 V
2 mA: pile piccole da 1,5 V
1 mA: pile piccole da 9 V

GLI ELETTRODI DELLA PILA FUNZIONAMENTO DELLA PILA

Le pile a secco rappresentano attualmente i I I funzionamento della pila a secco è basato su


tipi più diffusi e sono fondamentalmente co- una serie di reazioni chimiche, che hanno la
stituite dai seguenti elementi: un elettrodo po- particolarità di liberare elettroni; questi, co-
sitivo centrale, normale composto da carbone me abbiamo detto, fluiscono internamente alla
compresso, un elettrodo negativo di zinco, un pila, dal polo positivo a quello negativo, dove
elettrolita che reagisce chimicamente con il me- si uniscono con idrogeno allo stato ionico (H
tallo rappresentativo del polo negativo, aspor- positivo)_e danno luogo a sviluppo di gas.
ando da questo ioni positivi che vengono attratti
Nelle pile a secco l'elettrolita, invece di essere
dall'altro elettrodo, provocando, internamente al-
una normale soluzione acidula o salina, è co-
la pila stessa, una corrente che fluisce dal polo
negativo a quello positivo. Normalmente l'elet- stituito da una pasta gelatinosa, normalmente
trolita è rappresentato da cloruro di ammonio. il cloruro d'ammonio, che può essere facilmen-
Il quarto elemento è il depolarizzante, che im- te imbrigliata a tutto vantaggio della traspor-
pedisce agli ioni positivi di neutralizzarsi con tabilità dell'elemento.
altri elementi; solitamente il depolarizzante è Ad evitare che il gas prodotto internamente
costituito da biossido di manganese. In figura al la pila possa arrestare il funzionamento della
l abbiamo riportato il disegno rappresentativo pila stessa, attraverso il ben noto fenomeno
di una pila e secco da 1,5 V. della polarizzazione, si provvede ad introdur-

727
POSITIVO
SOSTANZE
CHIMICHE
COPERCHIO
ISOLANTE

ASTA DI
CARBONE
Fig. 1- Questo spaccato consente di interpre-
tare la composizione interna di una pila a
torcia. Le sostanze chimiche sono normalmen-
te rappresentate da una pasta gelatinosa che
prende il nome di cloruro d'ammonio e che
può essere facilmente imbrigliata a tutto van-
taggio della trasportabilità dell'elemento.
RIVESTIMENTO
ESTERNO

POLO NEGATIVO
e

re, attorno all'elettrodo negativo, una sostanza vengano impiegati per apparecchiature a tran-
che assorbe l'idrogeno senza provocare incon- sistor, fotocine, flash, luce, ecc. Esistono con-
venienti; tale sostanza, già menzionata prece- fezioni particolari blindate in acciaio che evi-
dentemente è il biossido di manganese. Non tano il pericolo della fuoriuscita dell'acido dal-
usando tale accorgimento, la pila potrebbe an- le pile scariche, che può sempre danneggiare
che scoppiare nel caso in cui essa venisse chiu- i contenitori e gli apparati utilizzatori. In figu-
sa ermeticamente. ra 2 vengono illustrati due fondamentali tipi
Le pile a secco si possono considerare di im- di pile nella loro composizione interna. In en-
piego universale, le maggiori case costruttrici trambi i casi gli elementi che compongono le
differenziano i vari tipi a seconda che questi pile erogano tutti la tensione di 1,5 V.

REOFORI

I \_~

PILA Fig. 2- La più comune pila da 4,5 V è costi-


9V tuita dal collegamento in serie di tre elementi
di pila a torcia da 1,5 V ciascuno (disegno a
sinistra). Sulla destra si nota la composizio-
ne della famosa pila da 9 V montata nella
maggior parte dei ricevitori radio tascabili.
Anche in questo caso la tensione di 9 V co-
3 PILE DA 1,5V 6 PILE stituisce il risultato del collegamento in se-
COLLEGATE IN SERIE COLLEGATE IN SERIE rie di ben sei elementi da 1,5 V ciascuno.

728
TENSIONE DELLE PILE

Ogni elemento di pila a secco fornisce una


tensione di 1,5 V circa. Le pile a secco con
tensione di valore superiore altro non sono che
l'insieme di più pile collegate in serie tra di
loro. Per esempio, una pila da 3V costituisce
il risultato del collegamento in serie di due pi-
le da 1,5 V ciascuna (2 elementi di pila). Ana-
logamente, la comune pila piatta a secco da
4,5 V, costituisce il risultato del collegamento
in serie di tre elementi di pila da 1,5 V ne5i%
ciascuna.
@'
CAPACITA' DELLE PILE

Gli elementi fondamentali che caratterizzano


una pila sono: la tensione e la capacità.
Della tensione abbiamo già detto, occorre ora
interpretare il significato del nuovo termine: mA R3
la capacità.
Quando si parla di capacità di una pila, non
bisogna confondere questa grandezza elettrica
con quella che definisce una delle fondamen-
tali caratteristiche elettriche dei condensatori.
l= OVcc
La capacità di una pila, infatti, sta ad indicare
Fig. 3 - Con questo schema di principio è possibile
la possibilità di erogare una certa corrente Interpretare il funzionamento del rigeneratore di pile.
continua per un certo numero di ore. I componenti sono gli stessi dello schema generale
Quando si dice, ad esempio, che la capacità di figura 4, di cui questo circuito costituisce la prima
di una pila è di 1 amperora, si intende dire parte di sinistra.
che quella pila è in grado di erogare una cor-
rente continua, dell'intensità di 1 ampère, per
la durata di 1 ora, prima di esaurirsi comple-
tamente.
E' ovvio che questo dato assume soltanto un
valore virtuale, perché in pratica le cose pos- PROCESSO DI DEPOLARIZZAZIONE
sono andare diversamente.
Normalmente la capacità costituisce un dato Il processo di depolarizzazione, che è quello
che vien riferito a scariche della durata di 10 che conduce al ringiovanimento della pila, con-
ore. Con una batteria da 1 amperora, ad esem- siste nell'invio, all'interno della pila, di una
pio, si potrà ottenere un flusso di corrente con- debole corrente continua. Tale corrente, di
tinua dell'intensità di 0,1 ampère, in funziona- verso opposto a quello della corrente normal-
mento continuativo. mente erogata dalla pila, inverte praticamente
La capacità di una pila, a parità di modello, le funzioni di anodo e catodo, rimuovendo l'i-
pila a secco, al mercurio, al nichel-cadmio, al drogeno depositato sul vecchio anodo e portan-
manganese, ecc., è funzione delle dimensioni dolo verso il nuovo anodo, favorendo così la
dell'elemento. Una pila di grosse dimensioni, ricombinazione con le opposte sostanze.
quindi, avrà una capacità notevolmente supe- Un solo elemento è da tener presente durante
riore a quella di una pila di piccole dimensio- l'operazione di rigenerazione della pila, quello
ni, pur erogando entrambe una tensione con- del mantenimento della corrente entro limiti
tinua dello stesso valore. Con la pila di mag- tollerabili dalla pila stessa.
giori dimensioni, ad esempio, una lampadina Durante il processo di rigenerazione, infatti, la
rimarrà accesa per una durata di tempo più resistenza interna della pila subisce brusche e
lunga; con una pila di piccole dimensioni, la continue variazioni. E ciò impedisce l'uso di
lampadina rimarrà accesa per un tempo più un alimentatore stabilizzato in tensione, il
breve. quale alimenterebbe la pila con correnti varia-

729
......
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730
PILA DA
RICARICARE

RETE

Fig. 5 - Piano costruttivo del rigeneratore di pile. L'uso del circuito stampato può
anche risultare superfluo; esso può essere sostituito con un cablaggio realizzato
per mezzo di ancoraggi. Il contenitore è di tipo metallico ed il trasformatore di ali-
mentazione deve avere una potenza compresa fra i 5 e i 10 W. Il transistor duale
TR1-TR2, che deve essere munito di alette di raffreddamento (radiatore termico),
può essere sostituito con due transistor di tipo BC107. Il ponte raddrizzatore P1
può essere rappresentato da un unico componente, oppure da quattro diodi al sili-
cio come indicato nell'elenco componenti.

< COMPONENTI I
Varie
Resistenze TR1 - TR2 = BCY87 - BCY88- BCY89 (Philips)
R1 - 10.000 ohm (potenz. a filo) TR3 = BC177
R2 = 1.000 ohm DL1 = diodo led
R3 -- 1.000 ohm mA = milliamperometro (50 mA f.s.)
R4 - 100 ohm P1 = ponte raddrizz. (4x 1 N4004)
R5 - 220 ohm T1 = trasf. d'alimentaz. (220 V- 12 V - 0,3 A)
R6 = 560 ohm S1- comm. multipl. (1 via- 4 posizioni)
R7 = 1.000 ohm S2 = interrutt.
R8 - 1.500 ohm D1 = diodo al silicio 1N914
D2 - diodo al silicio 1N914

731
bili. Ecco perché si deve ricorrere alla stabi-
lizzazione della corrente o, meglio, ad una sua
1- limitazione rispetto al valore massimo prefis-
sato.

e
IL GENERATORE DI CORRENTE

Per ben capire il funzionamento del dispositi-


vo di rigenerazione delle pile, occorre dappri-
ma analizzare il circuito del generatore di cor-
rente di riferimento. Osserviamo quindi lo
schema di figura 3. In esso si nota la presen-
Fig. 6 - Disegno al naturale del circuito stampato sul za del transistor TRA che costituisce il com-
quale prendono posto i due diodi DI-D2, i transistor ponente più importante di tutto il progetto del
e le due resistenze R2-R3. _., di ·{]
rigeneratore 1 pie.
La base del transistor TR 1 è polarizzata ad un
valore di tensione continua fisso di 1,2 Vcc,
dato che la caduta di tensione sui terminali dei
due diodi D1-D2, collegati in serie, è appunto
di 1,2 V. Poiché la caduta di tensione fra base
ed emittore del transistor TR 1 è di 0,6 V, ne
deriva che sui terminali del potenziometro
viene a stabilirsi una tensione costante di 1,2 -
0,6 = 0,6 V. Di conseguenza, il valore della
corrente che scorre attraverso il potenziome-
tro, in base alla legge di ohm, è stabilito dalla
seguente relazione:

V 0,6V
I - = --
R Rl

Fig. 7- Cosi si presenta internamente ii montaggio Potendosi ritenere uguali la corrente di colletto-
elettronico del transistor duale BCY87. re e quella di emittore, anche la corrente di

Fig. 8- Sulla sinistra riportia-


mo la zoccolatura del transi-
stor duale BCY87, sulla de-
stra il suo schema elettrico.

732
collettore assumerà il valore determinato dal
potenziometro.
Si noti che eventuali variazioni della tensione
di alimentazione non influiscono sul valore
della corrente, essendo la tensione sui terminali
IL PACCO
del potenziometro stabilizzata dalla presenza
dei due diodi DI - D2 collegati in serie tra di
loro.
DELL'HOBBYSTA
Per tutti coloro che si sono resi conto
dell'Inesauribile fonte di progetti con-
ESAME DEL PROGETTO tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro-
nica Pratica, abbiamo preparato que-
Il circuito completo del progetto del rigenerato- sta Interessante raccolta di pubblica-
re di pile è riportato in figura 4. Di esso ab- zioni.
biamo già esaminato la prima parte, quella a
sinistra dello schema, rappresentativa del pri-
mo generatore di tensione. Il secondo genera- Le nove copie della rivista sono state
tore di tensione è pilotato dal transistor dop- scelte fra quelle, ancora disponibili,
pio TRI-TR2, illustrato al vero in figura 7 e ma in rapido esaurimento, in cui sono
teoricamente in figura 8. apparsi gli argomenti di maggior suc-
cesso della nostra produzione edito-
Il primo generatore di tensione, che fa capo al
riale.
transistor TR35, provoca un flusso di corrente,
regolabile tramite il potenziometro R I, attra-
verso il collettore di TR3. Questa corrente, di 9RIE H
EIETTA FTTT
%IRA± ETTO9MIMA
valore costante, provoca, sui terminali della re-
sistenza R2, una caduta di tensione al cui va-
lore va aggiunto quello della caduta di tensione
ce~'7 ce~-~ Ce=--
..}
.,~
me
CON~
FET
° 1-a

li --
nella giunzione base-emittore del transistor TR I. ELE'M'ROIUCA LUO ELffl'ROlllCA
La base di TR2 è dunque polarizzata ad un va- ±;rATTA sicDucne 're:-PTI6A

lore di tensione fisso, dipendente da quello del- CB - -- POR TATU ce- -


la corrente di riferimento stabilito tramite il
:_,. e'.·::;r[uuw
'. • • I~
=--~
potenziometro R I. Anche in tal caso quindi, ---~••ft ~
.°.
in funzione della resistenza di emittore, si sta- ire t i o.
IC A T ORE DI NUOVE - .., •
bilisce una corrente costante che viene ripor-
tata interamente sul circuito di collettore. La
configurazione circuitale, quando la resisten-
za di emittore di TR2 uguaglia il valore di R2,
- ies.
.3 i ca
=·= de
BLANCIAMENTO STEREO LUCI PSICHEDELICHE

lj" e,
T
LUCCIOLA ELETTRONICA

-
fa assumere alla corrente di ricarica l'esatto A

l'IIU •
RIVELATORE Ili GAS UNA RAMPA LUMINOSA TRASMETTIT ORE PER 0A
valore della corrente di riferimento. Per valo-
ri diversi la corrente varia esattamente in pro-
porzione.
Il ponte di diodi PI provvede al raddrizza- L. 7.500
mento della tensione alternata prelevata dall'av-
volgimento secondario del trasformatore di ali- Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
mentazione TI. Il diodo led DLI avverte l'u- ciale della nostra Editrice, a tutti i
tente quando il dispositivo è acceso o spento nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
Il commutatore multiplo SI consente di pre- teresse del dilettante, che fa rispar-
disporre il dispositivo per la ricarica dei più miare denaro e conduce alla realizza-
comuni tipi di pile oggi reperibili in com- zione di apparecchiature elettroniche
mercio. di notevole originalità ed uso corrente.

LA TENSIONE PULSANTE

A conclusione della nostra interpretazione teo-


rica del progetto di figura 4, facciamo notare
che la tensione di alimentazione non è conti-

733
rR

e]
• 1± 1,5V I5V
e
4,5V
@
[/ ,
-~
A ]L B] 'C] [
___.,,
B I I D I
Fig. 9 - Le lettere maiuscole riportate sui diversi tipi di pile qui raffigurate trovano
preciea corrispondenza con le stesse lettere riportate nello schema elettrico di figu-
ra 4, sui terminali delle resistenze R4-A5-R6-R7 relativi alle quattro posizioni del
commutatore S 1, il quale seleziona le portate del rigeneratore.

nua ma pulsante. Manca infatti, in parallelo Nel caso in cui risultasse difficile la reperibilità
con il ponte raddrizzatore P1, il condensatore del transistor duale TR1-TR2, si potrà ricor-
elettrolitico da 1000 F- 25 VI. Tale scelta è rere all'inserimento nel circuito di due comu-
stata fatta di proposito allo scopo di disporre, nissimi transistor BC 107. Di questi non è im-
nel circuito di ricarica, di una pulsazione, a portante la selezione del guadagno, mentre
100 Hz, della corrente dal valore zero a quello sarebbe opportuno selezionare una identica ten-
massimo stabilito dalla regolazione del poten- sione base-emittore (Vbe).
ziometro R 1. Si favorisce così il processo di ri- Il milliamperometro non è un elemento fonda-
generazione delle pile con una certa ... turbolen- mentale per il funzionamento del rigeneratore
za della corrente. di pile. Esso infatti potrà essere sostituito da
un comune tester commutato sulla portata di
50 mA fondo-scala. Con il tester si effettuerà
COSTRUZIONE DEL RIGENERATORE la graduazione di una scala posta in corrispon-
denza della manopola del potenziometro R 1.
Per la realizzazione del dispositivo è previsto La graduazione verrà ovviamente effettuata in
l'uso di un piccolo circuito stampato, di cui milliampere. Subito dopo questa operazione il
tester potrà essere definitivamente disinserito.
riportiamo il disegno al vero in figura 6. L'u-
so di questo elemento non è tuttavia restritti-
vo, dato che si può sempre ricorrere al più
SCELTA DELLA PORTATA
semplice dei sistemi di cablaggio tramite anco-
raggi isolati. In ogni caso il montaggio si ef- Il commutatore multiplo S 1, che consente di
fettua nel modo indicato dal piano costruttivo inserire le quattro resistenze R4- R5 - R6 -
di figura 5. R 7, permette di scegliere la portata più idonea
Sul pannello frontale del contenitore metallico a ricaricare un particolare tipo di pila.
compaiono: il selezionatore di portata S1, il Nello schema elettrico di figura 4, in corrispon-
milliamperometro, il diodo led DLl, l'interrut- denza con le quattro posizioni del commutatore
tore di rete S2. Sulla parte superiore vengono multiplo S1, sono state riportate le lettere A -
applicati il potenziometro Rl e i due morsetti B-C- D. Queste lettere sono state anche ri-
(positivo - negativo) ai quali verranno colle- portate sui diversi tipi di pile riprodotti in
gate le pile da ricaricare. figura 9. E con questo disegno riteniamo di

734
facilitare nella massima misura il compito del- carico, è scesa a 7 - 6 V e non oltre, quando
l'operatore, quando si accingerà a mettere in si tratta di pile da 9 V.
funzione il nostro rigeneratore per ricaricare Se la tensione risulta inferiore ai 6 V, la rige-
una delle pile riportate in figura 9. nerazione avviene lo stesso e si può sempre
riportare la tensione al valore nominale di 9 V,
ma l'energia acquisita dalla pila non supera
QUATTRO RIGENERAZIONI il 20 - 30% dell'energia posseduta da una pila
nuova da 9 V.
Occorre tener presente che, quando si vuol ri- Con il nostro dispositivo la rigenerazione può
generare una pila, non bisogna attendere che essere ripetuta più volte; si può arrivare fino a
questa sia completamente scarica, perché in quattro rigenerazioni della stessa pila senza
tal caso il risultato della rigenerazione sareb- dover ricorrere alla sostituzione con una nuova.
be assai modesto. Al di là delle quattro rigenerazioni, però, l'e-
La rigenerazione va fatta quando la tensione nergia acquisita si riduce a valori minimi, che
della pila, misurata a vuoto e cioè non sotto consigliano il ricorso alla pila nuova.

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE


L. 8.500 »

Per agevolare il compito di chi inizia


la pratica dell'elettronica, intesa come
hobby, è stato approntato questo uti-
lissimo kit, nel quale sono contenuti.
oltre ad un moderno saldatore, legge-
t
ro e maneggevole, adatto a tutte le e-
sigenze dell'elettronico dilettante, sva-
riati componenti e materiali, non sem-
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pre reperibili in commercio, ad un
prezzo assolutamente eccezionale.

Il kit contiene: N" 1 saldatore (220 V- 25 W) . N 1 spiralina di filo-stagno -


N" 1 scatolina di pasta saldante_ N" 1 poggia-saldatore_ N" 2 boccole isolate
- N" 2 spinotti - N" 2 morsetti-coccodrillo N" 1 ancoraggio - N" 1 basetta per
montaggi sperimentali_ N" 1 contenitore pile-stilo _ N" 1 presa polarizzata per
pila 9 V N 1 cacciavite miniatura _ N" 1 spezzone filo multiplo multicolore.

735
UTILE ALL'ELETTRONICO
DILETTANTE

ALL'ELETTROTECNICO

ALL'ELETTRAUTO

ALL'ELETTRICISTA

PROVACIRCUITI
AUDIOVISIVO
Il provacircuiti descritto in questo articolo può continuità circuitale viene trasformata in un
considerarsi uno strumento di emergenza sia segnale a frequenza audio, ascoltabile attraver-
per i dilettanti come per i professionisti. Esso so un comunissimo auricolare e controllabile
sostituisce, vantaggiosamente, quella parte del tramite una spia ottica. Si tratta quindi di un
tester che consente di controllare la continuità sistema di rivelazione che garantisce una no-
di un circuito. Soprattutto quando l'indagine tevole flessibilità di impiego dello strumento,
è condotta sull'impianto elettrico dell'auto, in sia in ambienti scarsamente illuminati come
un motore di medie e grosse dimensioni, all'a- in quelli molto rumorosi.
perto, in condizioni precarie di luminosità e,
in ogni caso, là dove il tester potrebbe subire
danni per urti meccanici o per ingresso di umi- VECCHI PROVACIRCUITI
dità o polvere dentro il contenitore. Perché il
nostro provacircuiti non necessita alcuna os- Nei tempi passati prima dell'avvento dell'opto-
servazione, da parte del tecnico, durante le elettronica, i provacircuiti venivano general-
operazioni di indagine, rivelando esso ogni mente realizzati con lampadine o con ronza-
anomalìa attraverso il suono e l'accensione di tori. Ma questi sistemi presentavano tutti l'in-
un diodo led, contemporaneamente. conveniente di richiedere un assorbimento no-
Lo abbiamo chiamato « provacircuiti », ma a tevole di corrente, tale da non garantire l'inco-
rigor di logica avremmo dovuto definirlo co- lumità dei dispositivi elettronici sottoposti a
me indicatore di continuità, da utilizzare, in- controllo. Occorreva dunque un aggiornamen-
differentemente, sia nel settore elettronico che to del vecchio provacircuiti elettrico, che lo
in quello elettrotecnico, dato che proprio la rendesse ancor oggi valido nell'evoluto mondo

736
Senza ricorrere all'uso del delicato tester, commutato
nelle misure ohmmetriche, tutti possono controllare, con questo
semplice dispositivo a segnalazione ottica ed acustica,
rapidamente ed economicamente, la continuità elettrica di
qualsiasi circuito o componente circuitale.

dell'elettronica moderna. Lo abbiamo fatto noi, IL DIODO ELETTROLUMINESCENTE


sostituendo l'ormai superata lampadina con
un diodo elettroluminescente che, come avre- Prima di iniziare l'analisi del funzionamento
mo modo di vedere più avanti, quando viene del circuito del provacircuiti, riteniamo utile,
attraversato da deboli correnti, dell'ordine di per i soli principianti, soffermarci un po' nel-
pochi milliampère, offre un'indicazione visiva la descrizione del diodo elettroluminescente
con elevata velocità di risposta, non essendo led.
esso legato all'inerzia termica di alcun fila- La sigla LED qualifica un particolare compo-
mento. nente elettronico, allo stato solido, in grado di
emettere luce. LED, infatti, significa « Light
Emitting Diode », ossia diodo emettitore di
L'INTEGRATO DIGITALE
luce.
Ma l'aggiornamento del provacircuiti non è li- Soltanto in tempi relativàtnente recenti i diodi
mitato al solo impiego del moderno diodo led, LED sono divenuti reperibili sul normale mer-
perché la novità più esaltante sta nell'uso di cato commerciale, a prezzi accessibili a tutti, in
un circuito integrato digitale di tipo CMOS, virtù del notevole sviluppo dell'optoelettroni-
che rende il dispositivo estremamente compat- ca, che è quella speciale branca dell'elettro-
to e molto economico. nica comprendente tutti quei componenti il
Il circuito integrato adottato è il modello cui funzionamento è strettamente legato al-
74COO, più precisamente, come illustrato nel- l'energia luminosa e all'energia elettrica. Il dio-
lo schema teorico di figura 1, un quadruplo
NAND, a due ingressi, che viene sfruttato nel- do LED è costruito a guisa di un diodo nor-
le funzioni di oscillatore a frequenza variabile. male, al quale è del tutto simile, essendo com-
i quattro NAND, presenti nell'integrato, vengo- posto anch'esso da una giunzione PN di ma-
no in pratica impiegati come degli « invertito- teriale semiconduttore. Ma questo materiale
ri », tramite il collegamento dei due ingressi. non èil germanio o il silicio, ma è invece un
Inoltre, tre dei dispositivi NAND sono tra loro composto del gallio. E il composto del gallio
connessi in parallelo; operazione, questa, pos- dipende dalle caratteristiche di emissione che
sibile soltanto con dispositivi CMOS, ma non si intendono conseguire. Per esempio, per ot-
con i TTL! tenere una luce appartenente allo spettro del-
Il collegamento in parallelo di tre dispositivi l'infrarosso, si utilizza l'arseniuro di gallio
NAND consente di formare un virtuale ele- (GaAs).
mento in grado di fornire una potenza d'usci-
ta di valore triplo rispetto a quello di un sin- Elenchiamo ora alcune caratteristiche dei LED
golo NAND. E con tale accorgimento è possi- che, confrontate con quelle delle lampadine a
bile pilotare direttamente, senza l'inserimento filamento, montate nei vecchi tipi di provacir-
di alcun circuito amplificatore transistorizzato, cuiti, possono definirsi i veri vantaggi che que-
un trasduttore acustico (auricolare) e una spia sti semiconduttori apportano agli strumenti del
ottica (diodo led), simultaneamente. tipo di quello da noi presentato e descritto.

737
+ ALIM.
I14
Flg. 1 - Lo schema elettrico del-
l'Integrato digitale 74C00, ripor-
tato in questo disegno, è visto
dalla parte superiore. In esso si
nota la presenza di quattro NAND
e dell'elemento di riferimento po-
sto In prossimità del piedino 1.

VISTO DA SOPRA ov

Essi sono: co perché, nello schema elettrico di figura 3,


il diodo led DL risulta collegato in serie con
A) Dimensioni estremamente ridotte. una resistenza di protezione (R2).
B) Resistenza alle sollecitazioni meccaniche
C) Consumo ridottissimo di corrente.
D) Durata praticamente illimitata. ESAME DEL CIRCUITO
E) Emissione di tipo freddo.
F) Funzionamento a bassa tensione. Dopo le diverse esposizioni di carattere teori-
G) Emissione monocromatica. co relative all'integrato digitale e al diodo elet-
troluminescente, siamo giunti ora al momen-
Il diodo led non può funzionare senza un par- to più atteso dal lettore, quello dell'interpre-
ticolare sistema di protezione, che impedisca tazione del funzionamento del circuito elettri-
il flusso eccessivo della corrente elettrica. Ec- co di figura 3.

+ Fig. 2 - L'oscillatore, che com-


pone il progetto del provacirculti
audiovisivo, genera un treno di
6V onde quadre, la cui forma d'onda,
rilevata sul terminale positivo del
condensatore elettrolitico C2, è
quella riprodotta nel disegno.

738
I due « Inverter », realizzati nel modo già de-
scritto, sono collegati in cascata e reazionati
positivamente dal condensatore Cl.
NOVITN' ASSOLUTA
'Lu

Quando non esiste continuità tra i puntali del


provacircuiti (terminali 1 - 2), non succede nul- 1 La penna dell'elettronico dilettante
la: il diodo led DL rimane spento e l'aurico-
lare muto.
Cortocircuitando invece i puntali che, ripetia-
mo, vanno collegati con i punti del circuito
ontrassegnati con i numeri 1-2, la resistenza
R I viene inserita tra l'ingresso e l'uscita del
primo inverter. Ciò provoca l'innesco di una
L. 3.500
oscillazione la cui frequenza dipende appunto
dal valore resistivo di R 1 e da quello capaci-
tivo di C 1. Conseguentemente il diodo led DL
si illumina, mentre una nota, alla frequenza
di 5 KHz circa, viene emessa dall'auricolare.
Inserendo tra i morsetti I e 2 una resistenza
di un certo valore, per esempio da 1.000 ohm,
il dispositivo continua a segnalare la continui-
tà elettrica, ma la frequenza di oscillazione,
hiaramente percepibile attraverso l'auricola-
re, risulta sensibilmente modificata, passando
al valore di 200 Hz. In ogni caso l'oscillatore
genera un treno di onde quadre, la cui forma CON QUESTA PENNA
d'onda, rilevata sul terminale positivo del con-
densatore elettrolitico C2, assume l'espressione APPRONTATE I VOSTRI
grafica di figura 2.
CIRCUITI STAMPATI
Con un po' di pratica l'operatore potrà chia-
ramente distinguere anche le poche decine di
ohm rispetto al cortocircuito totale, raggiunto Questa penna permette di preparare i circuiti stampati
con il contatto diretto dei due puntali colle- con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo
gati con i terminali 1- 2 del circuito. aspetto esteriore è quello di una penna con punta
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
Lo schema elettrico di figura 3 è in parte rac- tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
chiuso da linee tratteggiate, dentro le quali è di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
compreso l'insieme di elementi destinati ad es- mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
risce perfettamente al rame.
sere inseriti in un circuito stampato. L'aurico-
lare, il diodo led DL, la pila di alimentazione
l'interruttore S 1 sono montati a parte, come
escritto più avanti. NORME D'USO CARATTERISTICHE
Tracciare il circuito su una La penna contiene un di-
lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola
sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga
L'ALIMENTATORE minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora-
nella soluzione di attacco zioni quando non viene
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con-
L'alimentazione del provacircuiti può essere ot- lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è comple-
tenuta indifferentemente per mezzo di pile o perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio-
quindi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una
di alimentatore stabilizzato. La tensione potrà con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta,
variare fra i 6e i 9V, soltanto eccezionalmen- lastra del circuito è pron- la penna è munita di una
ta per l'uso. punta di ricambio situata
te tra i 4,5 e i 12 V, con risultati di funziona- nella parte terminale.
mento simili tra loro. Il consumo di corrente
ell'intero dispositivo, riferito ad una tensione
:li alimentazione di 9 Vcc, è di soli 10 mA, a La PENNA PER CIRCUITI STAMPATI deve essere ri-
riposo, ossia con i puntali aperti, mentre rag- chiesta a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Ca-
punge i 50 mA, con la stessa tensione di ali- staldi, 20 (Telef. 6891945), inviando anticipatamente l'im-
nentazione, ma con il diodo led acceso e l'au- porto di L. 3.500 a mezzo vaglia postale, assegno banca-
icolare eccitato. rio o cc.p. n. 46013207. Nel prezzo sono comprese le
spese di spedizione.

739
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740
PRESA
AURICOL

Fig. 4 - Piano costruttivo del provacircuiti realizzato su una basetta rettangolare con
adatto circuito stampato. L'interruttore a slitta S1 bene si adatta all'applicazione
su contenitore rettangolare.

COMPONENTI

Condensatori Varie
C1 = 1 F (non elettrolitico) IC1 integrato mod. 74C00
C2 = 5 F- 16 VI (elettrolitico) DL diodo led
Resistenze S1 interrutt. a slitta
R1 = 220 ohm Alim. con pila a 9 V
R2 = 390 ohm Auric. 8 ohm

741
Fig. 5 - Disegno del circuito delle piste di rame
che compongono lo stampato su basetta rettan-
golare in. cui vengono inseriU I componenti elet-
tronici del provacircultl.

REALIZZAZIONE PRATICA deve essere saldato a stagno sul punto della pi-
sta di rame dello stampato contrassegnato con
Il modo migliore per costruire il provacircmt1 _ il numero 5; l'anodo deve essere saldato con
audiovisivo è quello di servirsi di un piccolo il punto contrassegnato con il numero 6.
circuito stampato, che ognuno potrà realizzare Ai non esperti consigliamo di evitare la salda-
riportando al vero, su una basetta di materiale tura diretta dei terminali dell'integrato ICI
isolante, il disegno delle piste di rame che ap- sulle corrispondenti piste di rame, servendosi
pare in figura 5. invece di uno zoccoletto il quale, pur elevan-
11 montaggio dei componenti deve essere effet- do il costo complessivo della realizzazione di
tuato secondo le indicazioni offerte dal piano alcune centinaia di lire, è in grado di salva-
costruttivo di figura 4. guardare il componente da eccessivi assorbi-
Durante il montaggio dei vari componenti oc- menti di energia termica.
corre prestare attenzione al verso di inserimen- Per quanto riguarda l'uso del dispositivo, che
to dell'integrato IC 1, alle polarità del conden- potrà essere racchiuso in un contenitore di
satore elettrolitico C2 e a quelle del diodo led materiale isolante, così come indicato dal di-
DL. L'orientamento dell'integrato !Cl si rag- segno di figura 6, raccomandiamo di non con-
giunge facilmente tenendo conto che la picco- durre misure di controllo su circuiti o parti di
la tacca circolare, riportata sulla parte supe- esso che dovessero trovarsi sotto tensione, ri-
riore del componente, si trova in corrispon- cordando sempre che il provacircuiti audio-
denza del piedino 1. visivo deve considerarsi come un derivato del-
Anche per il diodo led si dovrà far riferimen- l'ohmmetro e necessita di tutte le precauzioni
to alla piccola tacca ricavata nel contenitore normalmente adottate per quest'ultimo stru-
in corrispondenza dell'elettrodo di catodo, che mento.

CIRc
STA4Mp Fig. 6 - Il contenitore del prova-
circuiti audiovisivo può assume-
re l'espressione esteriore già a-
dottata per gli Iniettori di segnali.
SONDA Uno del due • puntali • è rappre-
sentato da una punta metallica
appuntita, l'altro è costituito da
una pinza a bocca di coccodrillo.
L'auricolare può essere • Inserito
in due modi diversi, secondo le
due soluzioni illustrate in questo
disegno.

742
. %%
DIODO
SCR =$ se
SOTTO CONTROLLO
Già da tempo i diodi SCR, conosciuti anche con nicamente ad un alternatore che, in tal modo,
[e denominazioni di '« diodi corttrollati » e produceva una tensione la cui frequenza di-
« thyristor », sono entrati a far parte del mon- pendeva dal numero di giri del motore. La
do consumistico, soprattutto negli impianti. di tensione generata veniva quindi trasmessa • al
luci psichedeliche o stroboscopiche e nelle ve- motore asincrono, che poteva essere regolato
sti di elementi regolatori di luminosità. Ma il in velocità variandò la frequenza e, quindi, il
loro impiego maggiore è tuttora legato al mon- numero di giri del motore in corrente continua.
do industriale e di laboratorio, perché con essi Ma questo sistema, oltre ad essere assoluta-
si possono regolare notevoli potenze elettriche, mente antieconomico, risultava poco pratico ed
senza l'uso di dispositivi ingombranti. Basti ri- estremamente ingombrante, trovando pratica ap-
cordare la costruzione degli efficientissimi con- plicazione soltanto in casi di assoluta necessità.
vertitori di frequenza, di notevole potenza, og- Gli SCR permettono oggi di ottenere risultati
gi adottati nel settore industriale. Infatti, prima notevolmente superiori, con il vantaggio della
dell'avvento di questi componenti elettronici, staticità e quello delle bassissime perdite di
per poter variare la velocità di un motore elet- potenza.
trico asincrono, si era costretti, dopo aver e- Gli SCR vengono ancora applicati nel control-
ventualmente rettificato la tensione di rete, a lo del livello dei liquidi in serbatoi, nella rea-
pilotare un motore in corrente continua, la lizzazione di sensibili e precisi interruttori au-
cui velocità poteva essere variata in modi di- tomatici e nel controllo della temperatura di
versi, non senza un notevole spreco di poten- forni o bagni chimici. Negli alimentatori stabi-
za; questo motore veniva accoppiato mecca- lizzati, poi, gli SCR trovano una particolare
applicazione che interessa il mondo degli spe-
rimentatori, perché si comportano come ele-
menti di protezione dai cortocircuiti.
Il cortocircuito è spesso fatale per il transistor
regolatore di potenza e non solo per questo
transistor. Il cortocircuito, poi, è un fenomeno
abbastanza frequente in ogni laboratorio, so-
PER IL LABORATORIO prattutto in quello di tipo sperimentale o a
carattere dilettantistico.
Ma con gli SCR questo inconveniente può es-
DEL PRINCIPIANTE sere facilmente eliminato e la loro applicazio-
ne risulta spesso realizzabile con molta sem-
plicità anche su stabilizzatori non appositamen-
te progettati.
Anche i diodi controllati, tuttavia, possono dar

743
Dopo la grande popolarità acquisita, anche i diodi SCR
necessitano di uno strumento di controllo che, per i nostri
lettori, deve essere semplice, funzionale ed economico.
Con quello qui presentato e descritto è possibile visualizzare
tramite due diodi led, il corretto comportamento o le
eventuali anomalie dei componenti in prova.

luogo a taluni inconvenienti; infatti, pur trat- Applicando all'anodo una tensione negativa ri-
tandosi di componenti robusti, se essi vengono spetto al catodo, non si avrà conduzione di cor-
malamente adoperati, possono rompersi. Tal- rente in nessun caso, così come avviene in un
volta anche l'innesco può risultare difficile o comune diodo; in queste condizioni l'SCR è
troppo facile, cioè spontaneo, a causa di di- rappresentabile come un interruttore aperto.
sturbi incontrollabili. Invertendo la polarità della tensione, l'SCR ri-
Per mettersi al riparo da questi inconvenienti mane ancora bloccato, contrariamente a quan-
è quindi necessario realizzare un apposito te- to avviene in un normale diodo, nel quale si
ster, molto semplice ed economico, in grado verificherebbe il passaggio della corrente elet-
di permettere una rapida analisi degli SCR. trica. Ma il blocco rimane finché non arriva
Tuttavia, prima di presentare questo semplice sul « gate » un impulso positivo rispetto al ca-
ed economico dispositivo di controllo, vogliamo todo e di ampiezza tale da mettere il diodo con-
ricordare al lettore gli elementi fondamentali trollato in completa conduzione. Particolare
che sono legati alla struttura e al funzionamen-
importante: la commutazione avviene in un
to dell'SCR.
tempo estremamente breve, dell'ordine di 0,5
microsecondi (cioè in un mezzo milionesimo
di secondo). Questo tempo è molto più breve
ELEMENTI DI BASE DELL'SCR
di quello richiesto dagli analoghi sistemi mec-
canici.
Il diodo SCR (Silicon-Controlled-Rectifier) è
Una volta innescato, l'SCR rimane conduttore
dotato di tre terminali: l'anodo, il catodo e la
senza bisogno di alcuna tensione di comando
porta (GATE). La sua rappresentazione simbo-
sul « gate » e rimane conduttore anche quando
lica è riportata in figura 1, nella quale è rile-
vabile una certa somiglianza con il comune dio- sul «gate » vengono applicati nuovi impulsi
do al germanio, In pratica, fra l'SCR, e il più di comando, positivi o negativi.
comune diodo esistono delle affinità, che sono
ben giustificate dal comportamento dei due
componenti. DISECCITAZIONE DELL'SCR
L'SCR è composto internamente da tre giun-
zioni PN, che formano un semiconduttore di Come è possibile diseccitare un diodo SCR? Per
tipo PNPN, simile a due diodi collegati in se- realizzare questa condizione, cioè per riporta-
rie. re il diodo SCR allo stato di interdizione, esi-
Il terminale relativo all'anodo fa capo, inter- stono due sistemi: si può ridurre a zero la
namente, al semiconduttore P più esterno, men- tensione sull'anodo oppure si può rendere ne-
tre il catodo risulta collegato con il semicon- gativa, rispetto al catodo, la tensione presente
duttore N situato dalla parte opposta. sull'anodo. In questo caso la tensione alternata
Al secondo settore di materiale P è collegato si rivela molto utile, perché passa per lo zero
l'elettrodo rappresentativo della «porta» o ed inverte la propria polarità ad ogni semipe-
« gate ». riodo. La commutazione avviene in un tempo

744
ANODO ANODO

Fig. 1 - Simbolo elettrico, a sinistra, e composi-


zione fisica, a destra, di un diodo SCR. Nel di-
segno sono evidenziate le affinità che intercor-
rono fra questo componente e li più comune
diodo a cristallo.
GATE
CATODO CATODO

molto breve, dell'ordine dei dodici microse- lare dispositivo come quello presentato in que-
condi. ste pagine.
Abbiamo visto quindi che il diodo SCR si com-
porta come un interruttore elettronico, il cui
comando in « chiusura » è rappresentato da un CARATTERISTICA DEL PROVA-SCR
impulso positivo, mentre l'« apertura» può es-
sere ottenuta riducendo a zero la tensione tra Lo strumento di prova degli SCR deve essere
anodo e catodo. Esiste dunque una sostanziale in grado di far funzionare il componente in e-
differenza di comportamento fra il transistor same verificandone l'innesco, l'assenza di cor-
e il diodo controllato, anche se il « gate » può tocircuiti ed eventuali interruzioni. Non è in-
essere apparentemente considerato come la ba- vece indispensabile, almeno per le analisi ra-
se del transistor. Ma in quest'ultimo, cioè nel pide, che lo strumento indichi la sensibilità
transistor, la conduzione più o meno accentua- del diodo, la corrente di automantenimento od
ta dipende dalla corrente di base, mentre nel- altri parametri, caratteristici degli SCR, quali
l'SCR la conduzione è di tipo ON-OFF, ovvero i rapporti di/dt e dv/dt.
« tutto o niente », rimanendo indipendente dal
valore della corrente di « gate ». Si tenga inol-
tre presente che, per mandare in conduzione un
SCR, è sufficiente un impulso anche di breve
durata, in quanto il diodo controllato, una vol-
ta eccitato, rimane tale anche in mancanza di
corrente di « gate ».

INUTILITA' DEL TESTER

Per una prova sommaria dei diodi e dei tran-


sistor, il solo tester, il più delle volte, è in grado
di stabilire l'integrità o meno del componente.
Non altrettanto avviene con gli SCR, in quan-
to non tutte le « zone » di semiconduttore sono
accessibili attraverso i terminali esterni e l'im-
piego del tester non può quindi fornire indica-
zioni utili. Ciò significa anche che per una pro-
va rapida ed indicativa dello stato di funziona-
lità di un SCR si rende necessario un partico-

745
o
V)
V)
o
r

746
SCR in prova
A G K

DL2
ROSSO

Fig. 3 - Piano costruttivo del dispositivo di prova degli SCR. Il circuito è realizzato
dentro un contenitore metallico, sulla cui faccia esterna sono presenti: l'Interruttore
SI, la lampada-spla LN1, Il pulsante PI e i due diodi led di color verde e rosso. Su
uno dei fianchi del contenitore risultano applicati i tre morsetti nel quali vengono
stretti gli elettrodi dei diodi SCR in prova.

COMPONENTI
Condensatore Varie
C1 = 100.000 pF D1 = 1N4004
Resistenze DL 1- DL2 = diodi led di colore diverso
R1 = 1.000 ohm s1 interrutt.
R2 = 120 ohm - 5 W LN1 = lampada spia al neon (con resist. inc.)
R3 = 1.000 ohm T1 trasf. d'aliment. (220V - 12 V - 6W)
R4 = 1.000 ohm

IL CIRCUITO DEL PROVA-SCR te tramite semplici prove pratiche.


Lo schema elettrico dello strumento è riporta-
Come abbiamo detto, il dispositivo di prova to in figura 2. Esso è composto da un trasforma-
degli SCR, qui presentato e descritto, è in gra- tore riduttore di tensione, che riduce la ten-
do di valutare soltanto lo stato del componen- sione di rete di 220 V a quella di 12 V, in mo-

747
A/FLA
U scR
A

L us
r APERTO
A LED
SPENTI

Flg. 4- Tenendo li pulsante aperto, se il diodo SCR in prova è efficiente, i due diodi
led debbono rimanere spenti. Al contrario, se uno soltanto o tutti e due i diodi si
accendono, l'SCR in prova è da considerarsi difettoso.

do da non danneggiare alcun componente in Tenendo aperto il pulsante e sottoponendo a


prova, nemmeno se questo è di tipo per bassa prova il diodo SCR, cosi come indicato in figu-
tensione di lavoro. ra 4, attraverso il gate del componente non
Sui terminali dell'avvolgimento primario del deve scorrere alcuna corrente; il diodo deve
trasformatore T 1 è stata inserita la lampada- rimanere all'interdizione, cioè non deve scor-
spia LN 1, il cui unico scopo è quello di segna- rere corrente tra il suo anodo (A) e il catodo
lare la presenza della tensione a 12 V sui ter- (K).
minali dell'SCR in prova. In questa condizione, i due diodi led, quello
La tensione alternata a 12 V viene direttamen- verde e quello rosso, debbono rimanere spenti.
te applicata al circuito anodo-catodo dell'SCR Qualsiasi luminescenza, anche lieve, di uno o
in prova senza alcun raddrizzamento, perché di entrambi i led, sta ad indicare una perdita,
tale processo, se il diodo funziona regolarmen- ovvero la non perfetta integrità del componen-
te, deve avvenire dentro lo stesso componente. te sottoposto a controllo.
L'indicazione del comportamento dell'elemento
Concludendo, con il pulsante aperto ed i due
in esame (buono, difettoso o inutilizzabile),
diodi led spenti, si può arguire che il compo-
anziché essere affidata ad uno strumento ad in-
nente è in buone condizioni. Se invece uno o
dice, è ottenuta, per motivi di economia, velo-
cità d'impiego, robustezza e compattezza cir- tutti e due i diodi si accendono, l'SCR è difet-
cuitale, tramite due diodi led, uno di color toso.
rosso e l'altro di color verde, la cui illumina-
zione denuncia, al di fuori di ogni possibile
dubbio lo stato di funzionalità dell'SCR in PROVA CON PULSANTE CHIUSO
prova.
Quando si preme il pulsante e si chiude il cir-
cuito di alimentazione del gate, in presenza
PROVA CON PULSANTE APERTO di ogni semionda positiva della tensione alter-
nata, il gate stesso viene percorso da una cor-
I due schemi, riportati nelle figure 4-5, riflet- rente che ne provoca l'innesco, ovvero la con-
tono le due condizioni fondamentali di prova duzione elettrica nel circuito anodo-catodo. Poi-
di un SCR, ossia con il pulsante del circuito ché questa conduzione deve avvenire soltanto
aperto e con il pulsante chiuso. in presenza delle semionde positive, essa pro-

748
PULS.
CHIUSO
A

Fig. 5 - Premendo il pulsante, ossia chiudendo il circuito di alimentazione del gate


del diodo SCR in prova, il diodo led verde deve accendersi a testimonianza della
efficienza del componente in prova. Al contrario, se nessuno dei due diodi led si
accende, il circuito dell'SCR è da considerarsi aperto, mentre l'accensione contem-
poranea dei due led denuncia un sicuro cortocircuito del componente in prova.

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legislativa che unitamente af- namento alle tecniche di produ- transistor- SCR TRIAC DIAC
fiancano le trasmissioni radio zione, alle applicazioni e al me- UJT FET e MOS - norme di cal-
In generale e quelle CB in par- todi di Impiego nel più svariati colo e di funzionamento - tecni-
ticolare. campi della tecnica. che di collaudo.

749
7o
·» O
G A
ISIGLA
K
G

4} A
Flg. 6 - Esempi di diodi SCR di tipo molto comune, in plastica, per basse potenze,
metallici, per potenze elevate. In questo disegno sono evidenziate le piedinature
del vari componenti.

'
alcomponente. In caso contrario I'SCR potreb-
voca l'accensione del solo diodo led verde, che
è polarizzato nello stesso verso di conduzione be essere difettoso, oppure potrebbe essere un
dell'SCR. TRIAC, cioè un componente adatto per l'uso
Durante questa prova possono verificarsi due con tensioni alternate.
diversi comportamenti: i due diodi led possono Concludendo: se il diodo led verde si accende,
rimanere entrambi spenti o entrambi accesi. l'SCR è buono. Se nessun diodo led si accen-
Nel primo caso è presente una interruzione del- de, l'SCR è «aperto ». Se entrambi i diodi led
l'SCR, nel secondo caso, se l'accensione dei due si accendono l'SCR è in cortocircuito.
led avveniva anche con pulsante aperto, è evi- Durante tutte e due le prove il diodo led ros-
dente la presenza di un cortocircuito interno so non deve accendersi mai.

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750
Nello schema elettrico di figura 2, sulla linea dotato di avvolgimento primario a 220 V e di
di catodo dell'SCR in prova si nota la presen- avvolgimento secondario a 12 V, consentendo
za di una resistenza di potenza (R2). Questo un'assorbimento massimo di corrente di 0,5 A.
componente consente il flusso, attraverso il dio- In figura 6 abbiamo riportato alcuni esempi di
do in prova, di una corrente di un certo va- diodi SCR, con le loro esatte piedinature; tra
lore, tale da garantire il superamento del va- di essi sono presenti i modelli in plastica per
lore della corrente di automantenimento ed il le basse potenze e quelli metallici a vite per
corretto innesco dell'SCR. le potenze più elevate.

COSTRUZIONE DEL DISPOSITIVO LA PROVA DEI TRIAC

La realizzazione pratica dello strumento di pro- Il progetto del dispositivo di prova dei diodi
va degli SCR potrà essere effettuata nel modo SCR, riportato in figura 2, può essere utilizza-
indicato dal piano costruttivo di figura 3. Tut- to anche per la prova dei triac. E per ottenere
tavia, non sussistendo motivi di difficoltà cir- questo risultato basta inserire, in parallelo con
cuitale, possiamo dire che ognuno potrà com- il diodo D1, un interruttore in grado di corto-
porre il progetto nel modo congeniale, senza circuitare questo elemento e alimentare in al-
timore di dover incorrere nell'insuccesso. ternata il gate del triac.
Il nostro disegno di figura 3 suggerisce il mon- Con il pulsante aperto i due diodi led dovran-
taggio del circuito direttamente dentro un con- no risultare entrambi spenti; con il pulsante
tenitore metallico, la cui parte superiore funge chiuso i due diodi led, verde e rosso, dovranno
da pannello dello strumento. rimanere accesi. Condizioni diverse staranno
Il trasformatore T l dovrà essere ovviamente ad indicare evidenti anomalie dei triac.
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LA POSTA BEL LETTURE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

Sensibilità dell'interfono Potreste precisarmi il motivo di tale esito nega-


tivo, suggerendomi cosa devo fare per far fun-
Tenendo presente quanto già suggerito ad altro zionare alla perfezione il mio impianto inter-
lettore, a pagina 179 del fascicolo di marzo di fonico?
quest'anno, ho costruito, in due esemplari, l'in- MANNA RICCARDO
terfono descritto nel fascicolo di gennaio. La Roma
realizzazione degli apparati è riuscita perfetta-
mente e non posso fare a meno di complimentar- La voce stridula, metallica e non troppo forte,
mi con voi per il geniale progetto. L'unico in- da lei riscontrata, può essere causata dall'uso
conveniente da me riscontrato sta nella qualità
di altoparlanti con impedenza di valore diverso
della voce riprodotta, che si è rivelata stridula
da quello da noi prescritto di 8 ohm. Perché la
e metallica. Ho così provveduto ad ordinare, al-
sensibilità del progetto, in gran parte stabilita
la vostra consorella Stock-Radio, due kit di ul-
trapreamplificatori ad altissimo guadagno, che
dall'integrato LM380, è di per sè più che suffi-
ho costruito e inserito negli stessi contenitori ciente per non lamentare le anomalie da lei ac-
degli interfoni, prelevando l'alimentazione dal cusate. Eventualmente controlli la tensione sul
condensatore elettrolitico di filtro. I collegamen- collettore di TR1, che deve risultare di 7 -
ti di entrata ed uscita, tra ultrapreamplificatore I1 V, sostituendo, se necessario, la resistenza
ed interfono, li ho eseguiti con piccoli fili rico- R4 con altra di valore diverso. Per quanto ri-
perti di plastica e non con cavetti schermati. E guarda invece l'ultrapreamplificatore, le diciamo
il risultato è stato negativo, perché, dopo que- che questo non è adatto all'uso da lei fatto, per
ste mie varianti al progetto originale, non si è l'incompatibilità delle impedenze di entrata ed
sentito più nulla. Mentre, prima deJJ'inserimen- uscita, che avrebbero richiesto l'inserimento di
to dei due piccoli dispositivi, la voce, anche se un resistore da 100 : 200 ohm fra i terminali
di volume non troppo elevato, si sentiva bene! 1-2 dell'interfono.
Fotodiodo BPX42 funzione esatta del componente, riportiamo, qui
accanto, un circuito applicativo, che risulta adat-
In un mercato surplus ho acquistato un certo to alla rivelazione di segnali impulsivi, mentre
quantitativo di componenti elettronici, tra i quali presenta un basso guadagno alle lente variazioni
vi era il fotodiodo di tipo BPX42. Su questo ele- di luminosità.
mento ho condotto alcune prove pratiche, senza
peraltro riuscire a riscontrare la funzione pri- COMPONENTI
maria, né con il tester, né inserendo il sensore in
Condensatori
sctituzione di una fotoresistenza in un circuito
C1 - 2,2 F - 25 VI (elettrolitico)
di relé luminoso. Potreste ragguagliarmi sulla
C2 = 100 F- 12 VI (elettrolitico)
vera funzione del BPX42?
DI NARDO MARIO Resistenze
Cremona R1 4.700 ohm
R2 10.000 ohm
Il componente è realmente un fotodiodo. Ma R3 2.200 ohm
con tutta probabilità lei lo ha utilizzato in ma- R4 1.000 ohm
niera impropria, così come lo dimostra il colle- R5 100 ohm
gamento da lei eseguito in sostituzione di una fo- R6 470 ohm
toresistenza. Il fotodiodo BPX42, infatti, deve Varie
essere polarizzato, così come avviene per tutti i TR1 = BC107
fotodiodi, in modo inverso e successivamente am- D 1 - D2 - D3 = 3 x BAX1 3
plificato, dato che esso presenta una variazione DZ1 = diodo zener (15 V - 1W)
di corrente di soli 150 nA/lux (d nanoampere FD1 BPX42
- 10"A). Perché lei possa rendersi conto della Alim. = 24 Vcc

UL TRAPREAMPLIFICATORE
con circuito integrato

In scatola di montaggio
a L. 6.000
CARATTERISTICHE
Amplificazione elevatissima
Un semplice sistema per elevare Ingresso inverting
notevolmente il segnale provenien- Elevate impedenze d'ingresso
te da un normale microfono Ampia banda passante

Utile ai dilettanti, agli hobbysti, ai CB e a tutti coloro che fanno uso di un mi-
crofono per amplificazione o trasmissione

758
R6
Il
R/
i RJ

4f'

u
'"" TR/ 't'DZI

Il
(Q
24V

use.
il
C2
Il P
P
ii

KIT - BOOSTER BF
Una fonte di energia complementare in scatola di montaggio

L. 11.500
PER ELEVARE
LA POTENZA DELLE
RADIOLINE TASCABILI
DA 40 mW A 10 W!

Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-


to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

759
Sonda logica acustica Condensatori
C1 = 50 F - 12 VI (elettrolitico)
Per la mia attività dilettantistica mi servirebbe c2 = 100.000 pF
una sonda logica per circuiti integrati TTL, che c3 = 10.000 pF
mi possa segnalare lo stato di «O» o di «1»,
CA = 50 F - 12 VI (elettrolitico)
ma non attraverso i soliti indicatori ottici, quali Resistenze
le lampadine o i diodi led, bensì, tramite una R1 = 4.700 ohm
nota acustica emessa da un altoparlante. Potre- A2 = 100.000 ohm
ste pubblicare lo schema di un dispositivo che
A3 = 100.000 ohm
realizzi questa funzione?
R4 = 22.000 ohm
A5 = 2.200 ohm
NOVARESE MARIO A6 = 220 ohm
Torino
A7 = 100 ohm
A8 = 27.000 ohm
A9 = 4.700 ohm
Il circuito qui riportato esplica le funzioni da R10 = 1.000 ohm
lei richieste per mezzo di tre transistor al silicio R11 = 3.300 ohm
ed un integrato di tipo 555 quale oscillatore con- Varie
trollato. In particolare, questo dispositivo indivi- TR1 == C107
dua due stati logici, cioè lo stato «O» sotto TA2 BC107
0,8 V e lo stato « 1 » sopra 2 V, emettendo cor- TA3 = BC177
rispondentemente una nota grave ed una acuta 1C1 = integr. 555
D1 -- 1N4004
attraverso un comune altoparlante. Tenga pre- D2 1N4004
sente che il trasformatore T1 è di tipo per ac- T1 = trasf. d'uscita (8 ohm)
coppiamento con transistor. Altop. = 8 ohm

SALDATORE
ISTANTANEO
Tempo di riscaldamento 5 sec.
220 V - 100 W
Illuminazione del punto di lavoro

Il kit contiene: 1 saldatore istantaneo (220 V- 100 W) - 2 punte rame di ricambio


- 1 scatola pasta saldante - 90 cm di stagno preparato in tubetto - 1 chiave per
operazioni ricambio - punta saldatore

L. 12.500
per lavoro intermittente e per tutti i tipi di saldature del principiante.

760
RI p5 TR3

R6

+
A 1 4M 5/ CI
cnc r ICI
e 2

7
CJ

SONDA

MODERNO RICEVITORE DEL PRINCIPIANTE


CON INTEGRATO
PER ONDE MEDIE
PER MICROFONO
PER PICK UP

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 12. 750 (senza altoparlante)
L. 13.750 (con altoparlante)

CARATTERISTICHE:
Controllo sintonia: a condensatore variabile - Controllo volume: a potenziometro - 1' Entrata BF:
500±50.000 ohm - 2 Entrata BF: 100.000 +1 megaohm - Alimentazione: 9 Vcc - Impedenza d'u-
scita: 8 ohm - Potenza d'uscita: 1 W circa.

li kit contiene: 1 condensatore variabile ad aria - 1 potenziometro di volume con interruttore in-
corporato - 1 contenitore pile - 1 raccordatore collegamenti pile - 1 circuito stampato - 1 bobina
sintonia - 1 circuito integrato - 1 zoccolo porta integrato - 1 diodo al germanio - 1 commutatore
- 1 spezzone di filo flessibile - 10 pagliuzze capicorda - 3 condensatori elettrolitici - 3 resistenze
- 2 viti fissaggio variabile.

761
DUPLICATORE DI FREQUENZA di quella principale. Un successivo filtraggio,
eseguito da parte di un circuito accordato, resti-
Esiste un sistema semplice per duplicare se- tuisce al segnale la forma sinusoidale. Lo sche-
gnali a radiofrequenza senza dover ricorrere a ma che pubblichiamo assume carattere indicati-
particolari amplificatori o a componenti elet- vo perché le bobine dovranno essere costruite in
tronici di difficile reperibilità? In caso di ri- relazione alla frequenza di lavoro. In ogni caso
sposta positiva potreste farmi avere uno sche- la bobina L2 dovrà avere una presa intermedia;
ma circuitale in grado di soddisfare la mia do- essa costituisce assieme al condensatore variabile
manda? C 1, il circuito d'entrata sintonizzato sulla f re-
quenza principale. Il condensatore variabile C2
PIEROTTI GIANLUCA
e la bobina L3 invece compongono il circuito ac-
Milano cordato d'uscita a frequenza doppia. Non le
sarà comunque difficile calcolare gli elementi
Un semplice sistema di duplicazioni di segnali costruttivi per la realizzazione dei due circuiti
AF può essere quello della rettificazione dei se- accordati menzionati. Tenga presente che le bo-
gnali stessi con due diodi al germanio (rettifica- bine LI-L4 rappresentano soltanto alcune spire
zione a doppia semionda). In tal modo si dispo- di filo flessibile di accoppiamento con l'entrata
ne di un segnale pulsante con frequenza doppia e l'uscita del duplicatore di frequenza.

AMPLIFICATORE EP7W
Potenza di picco: 7W Potenza effettiva: 5W

In scatola di montaggio a L. 12.000

FUNZIONA:
In auto con batteria a 12 V cc
In versione stereo
Con regolazione di toni alti e bassi
Con due ingressi (alta e bassa sensibilità)

ALIMENTATORE 14Vcc
In scatola di montaggio a L. 12.000

LA SCATOLA DI MONTAGGIO DELL'AMPLIFI-


CATORE EP7W PUO' ESSERE RICHIESTA NEL-
LE SEGUENTI COMBINAZIONI:

1 Kit per 1 amplificatore L. 12.000


2 Kit per 2 amplificatori (versione stereo) L. 24.000
1 Kit per 1 amplificatore + 1 Kit per
1 alimentatore L. 24.000
2 Kit per 2 amplificatori + 1 Kit per
1 alimentatore L. 36.000
(appositamente concepito per
(l'alimentatore è concepito per poter alimentare
l'amplificatore EP7W) 2 amplificatori)

762
DI

L1
Cl

ENTR.
LJ

L2 C2 use

02

TRASMETTITORE DIDATTICO PER ONDE MEDIE


in scatola di montaggio a L.12.800

CARATTERISTICHE

Banda di frequenza 1,1+ 1,5 MHz


Tipo di modulazione in ampiezza (AM)
Alimentazione 9 ± 16 Vcc
Corrente assorbita 80+ 150 mA
Potenza d'uscita 350 mW con 13,5 Vcc
Profondità di mod. 40%/,, circa
Impedenza d'ingresso superiore ai 200.000 ohm
Sensibilità d'ingresso regolabile
Portata 100 m. ; 1 Km.
PER I
Stabilità ottima
COLLEGAMENTI
Entrata micro piezo, dinamico
SPERIMENTALI VIA RADIO
e pick-up IN FONIA, DEL PRINCIPIANTE

763
Circuito prova-riflessi trailo è pilotato da un singolo integrato CMOS
di tipo 4011 che, data l'elevatissima impedenza
Molto spesso, assistendo alle varie trasmissioni d'ingresso, controlla direttamente i sensori a
di giochi televisivi, mi sono chiesto come pos- tocco. I due diodi led DL 1- DL2 si accendono
sano funzionare quei circuiti elettronici a pul- in corrispondenza della risposta di uno dei due
sante che premiano quel concorrente che per concorrenti.
primo invia il segnale di risposta. Ma a questa
mia domanda neppure voi avete risposto nel
passato con qualche progetto per principianti.
Potreste ora, in relazione a questo mio appello,
colmare la lacuna?
BERICO CLAUDIO
Roma

Anche se l'appunto mossoci non risponde a ve-


rità, pubblichiamo ugualmente un semplicissi-
mo circuito che, in sostituzione dei tradizionali
pulsanti, fa uso dei più moderni rivelatori a
tocco, costituiti da due aree conduttive vicine
e messe in comunicazione dal contatto del dito
del concorrente (T1 - T2). Il circuito di con- MASSA

KIT PER LAMPEGGII PSICHEDELICI


L. 14.200
Un nuovo sistema di funzionamento che
evita di mettere le mani sul riproduttore
audio.

Non occorrono fili di collegamento, per-


ché basta avvicinare il dispositivo a qual-
siasi sorgente sonora per provocare una
sequenza ininterrotta di suggestivi lam-
peggii psichedelici.

CARATTERISTICHE Circuiti a quattro canali separati indipendenti.


Corrente controllabile max per ogni canale: 4 A
Potenza teorica max per ogni canale: 880W
Potenza reale max per ogni canale: 100 + 400 W
Alimentazione: 220 V rete-luce

764
RI

Il

•El 1
-I 3

Condensatori R4 10 megaohm
C1 = 1 F 16 VI (elettrolitico) R5 1.000 ohm
C2 = 1 F 16 VI (elettrolitico) R6 1.000 ohm
Resistenze Varie
R1 10 megaohm =
lntegr. CD4011 (MC14011-SCL4011-HD4011)
R2 10 megaohm DL1-DL2 = diodi led
R3 10 megaohm S1 ,nterrutt.
Alim. 9 Vcc

REGOLATORE DI POTENZA
IN SCATOLA
Con questo dispositivo è possibile
DI MONTAGGIO
controllare:

1- La luminosità delle lampade e dei L 10.500


lampadari, abbassando o aumen-
tando, a piacere, la luce artificiale.

2 - La velocità di piccoli motori elet-


trici.

3 - La temperatura di un saldatore.

4 - La quantità di calore erogata da


un forno, da un fornello elettrico
Potenza elettrica controllabile:
o da un ferro da stiro.
700 W (circa)

765
INDICE DELL I ANNATA pagina
AMPLIFICAZIONE

Amplificatore interfonico gennaio 4


Amplificatore strumentale aprile 218
Audlocomando a relè giugno 332
Elaboratore audio luglio 388
II tritafrequenza luglio 406
Regolatore di tonalità agosto 489
Il distorsiometro settembre 534

APPARATI VARI pagina

Interfono con Integrato gennaio 4


Relé coassiale antifulmini gennaio 2
La pesca elettronica gennaio 18
Orologio digitale gennaio 24
Prescaler febbraio 82
Annaffiate le piante febbraio 88
Lampada di soccorso febbraio 94
Cercametalll marzo 132
Interruttori a comando ottico marzo 150
Termometro a diodo marzo 158
Controllo batteria marzo 166
Convertitore d I frequenza aprile 196
Clessidra elettronica aprile 212
Variatore di velocità aprile 228
Convertitore VHF per OC maggio 278
Lo scacciazanzare giugno 324
Modulatore video giugno 350
Stereofonia in cuffia luglio 422
Il girandolone agosto 452
Commutatore RF agosto 468
Cristalli di quarzo agosto 476
Regolatore di tonalità agosto 489
Oscillatore variabile settembre 516
Distorsiometro settembre 534
Attenuatore con MOSFET settembre 548
luci di sicurezza ottobre 598
Disturbi parassiti in auto ottobre 604
Generatore di rumori ottobre 612
Doppia suoneria telefonica novembre 644
Timer di precisione novembre 662
Super filtro novembre 670
Luci stroboscopiche dicembre 710
La ricarica delle pile dicembre 726

DIDATTICA mese pagina

Diodi zener gennaio 30


Validità delle misure febbraio 100
Teoria dei diodi marzo 142
Funzionamento del transistor aprile 204

766
'1
e
Misure di induttanza gìugno 356
Cnscallt d, quarzo (1 • puntata) luglio 414
Cristalli d quarzo (2 puntata) agosto 476
Lampade al neon novembre 676

RA DtORI CEZION E mese pagina

l'ascolto delle onde lunghe aprile 196


Ricevitore per onde corte maggio 260

RADIOTRASMISSIONE mese pagina

Emittente campione maggio 286


Commutaiore AF agosto 468
Oscillatore variabile settembre 516
Mlcrotrasmettitore FM ottobre 580

STRUMENTAZIONE mese pagina

Iniettore di segnali febbraio 68


Termometro per laboratorio marzo 158
Monitor per batteria marzo 166
Marker per i 144 MHz maggio 286
Minitester per auto maggo 292
Elaboratore audio luglio 388
Distorsiometro settembre 534
Millivoltmetro per BF settembre 540
Noise generator ottobre 612
Provacircuitl audiovisivo dicembre 736
Controllo diodi SCR dicembre 743

LA CITIZEN'S BAND mese pagina

Relè antifulmini gennaio 12


Standing wawe revelator febbraio 78

PRIMI PASSI mese pagina

Teoria dei diodi marzo 142


Funzionamento del transistor aprile 204
rp iego del transistor maggio 270
I condensatori giugno 339
Tensione e corrente luglio 396
Corr enti alternate agosto 460
esisto settembre 524
Resist enze varabli ottobre 589
ne e induttanze novembre 653
Crcun L C rso nanti dicembre 719

767
Nuova offerta speciale!

Una collezione di dodici fascicoli arretrati intelligJntemente scelti fra quelli più ricchi di
argomenti di preciso interesse per coloro che, soltanto da poco tempo, perseguono l'hob-
by dell'elettronica dilettantistica.

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Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta, è impegnato nella ricerca degli elementi
didattici introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero,
abbiamo approntato un insieme di riviste che, acquistate separatamente, verrebbero a co-
stare L. 2.000 ciascuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 24.000, si possono avere
per sole L. 9.500.

Richiedeteci oggi stesso IL PACCO DEL PRINCIPIANTE inviando anticipatamente l'importo di


L. 9.500 a mezzo vaglia, assegno o c.c.p. n. 916205, indirizzando a: Elettronica Pratica - 20125
MILANO - Via Zuretti, 52.
ALIMENTATORE IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
PROFESSIONALE L. 29.000
e STABILIZZAZIONE PERFETTA FRA 5,7 e 14,5 Vcc e CORRENTE DI LAVORO: 2,2 A

Di facilissima costruzione e di grande utilità nel la-


boratorio dilettantistico, l'alimentatore stabilizzato è
dotato di una moderna protezione elettronica, che
permette di tollerare ogni eventuale errore d'impie-
go del dispositivo, perché la massima corrente d'u-
scita viene limitata automaticamente in modo da pro-
teggere l'alimentatore da eventuali cortocircuiti.

CARATTERISTICHE
Tensione d'entrata: 220 Vca
Tensione d'uscita (a vuoto): regolabile fra 5,8 e
14,6 Vcc
Tensione d'uscita (con carico 2A): regolabile fra
5,7 e 14,5 Vcc
Stabilizzazione: - 100 mV
Corrente di picco: 3 A
Corrente con tesione perfettamente stabilizzata.
2,2 A (entro - 100 mV)
Corrente di cortocircuito: 150 mA

il kit dell'alimentatore professionale


contiene:
n. 10 Resistenze + n. 2 presaldate sul voltmetro
n. 3 Condensatori elettrolitici
n. 3 Condensatori normali
n. 3 Transistor
n. 1 Diodo zener
n. 1 Raddrizzatore
n. 1 Dissipatore termico (con 4 viti, 4 dadi, 3 rondelle
e 1 paglietta)
n. 1 Circuito stampato
- n. 1 Bustina grasso di silicone
- n. 1 Squadretta metallica (4 viti e 4 dadi)
- n. 1 Voltmetro (con due resistenze presaldate)

m 1 Cordone di alimentazione (gommino-passante)


n. 2 Boccole (rossa-nera)
n. 1 Lampada-spia (graffetta fissaggio)
- n. 1 Porta-fusibile completo
- n. 1 Interruttore di rete
- n. 1 Manopola per potenziometro
n. 1 Potenziometro (rondella e dado)
- n. 1 Trasformatore di alimentazione (2 viti, 2 dadi, 2
rondelle)
- n. Contenitore in ferro verniciato a fuoco (2 viti au-
tofilettanti)
- n. 1 Pannello frontale serigrafato
- n. 7 Spezzoni di filo (colori diversi)
- n. 2 Spezzoni tubetto sterling
MICROTRASMETTITORE
FM CON CIRCUITO
INTERRATO
CARATTERISTICHE

Tipo di emissione in modulazione di frequenza


Gamma di lavoro 88 + 108 MHz
Potenza d'uscita 10 + 40 mW
Alimentazione con pila a 9 V
Assorbimento 2,5 + 5 mA
Dimensioni 5,5 x 5,3 cm (esci. pila)

Funzionamento garantito anche per i principianti - Assoluta semplicità di montaggio -


Portata superiore al migliaio di metri con uso di antenna.

in scatola di montaggio
L 9.700
Gli elementi fondamentali, che ca-
ratterizzano il progetto del microtra-
smettitore tascabile, sono: la mas-
sima semplicità di montaggio del
circuito e l'immediato e sicuro fun-
zionamento. Due elementi, questi,
che sicuramente invoglieranno tut-
ti i principianti, anche quelli che
sono privi di nozioni tecniche, a
a- costruirlo ed usarlo nelle occasio-
ni più propizie, per motivi profes-

- sionali o sociali, per scopi protet-


tivi e preventivi, per divertimento.

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