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ALTA I TRE I
FEDELTA' PARAMETRI
IN AUTO DELLE VALVOLE
MANUALI UNICI E INSOSTITUIBILI
Grande formato, centinaia di foto anche a colori, testi scritti con semplicità
da tecnici competenti. Ogni manuale costa lire 15.000. Si possono ordinare
1 pagando l'importo con assegno bancario o con vaglia postale o con versamento
sul c/c postale N. 11645157 intestati a EDIFAI - 15066 GAVI (AL)
sepcificando chiaramente i titoli desiderati.
Come riconoscere se un mobile Tecniche, metodi, curiosità, segreti Come avere il prato sempre verde,
è vecchio o antico, come intervenire per entrare nell'affascinante mondo come coltivare ogni specie di fiore
per riparare, ritoccare, rifinire della tornitura e realizzare o di ortaggio, come farsi uno splendido
imparando da esperti restauratori. con successo begli oggetti. angolo fiorito in terrazza.
Ad arco, a stagno, a gas, a filo: Credenze, armadi, sedie, letti, Tutte le lavorazioni dalle più facili
le attrezzature da usare, gli errori specchiere, tavoli,... decine alle più difficili per realizzare
da evitare, tanti progetti di progetti nel sobrio mobili e piccole opere
per costruzioni facili e importanti. stile rustico. di carpenteria.
Fare modanature, rifili, decorazioni, Grandi armadi, letti a castello, tavoli Come realizzare. partendo dal motore
scanalature ed incastri allungabili, soppalchi, usato di lavatrice, seghe a nastro,
con la fresatrice conoscendone miniappartamenti: tutte le soluzioni fresatrici, rasaerba, compressori,
tutte le straordinarie possibilità. per sfruttare al meglio lo spazio in casa. combinate betoniere, spazzaneve...
ANNO 23° - Gennaio 1994
LA RADIO.
PIU' PICCOLA
CHE C'E'
Fra le novità nel campo dei ricetrasmettitori esiste un modello
chiamato SR-HX628 Picosuke II che ha le dimensioni di una
carta di credito e che pesa circa 150 grammi. La sua portata
varia da 400 metri ad un chilometro e mezzo (quando è usato
in spazi aperti). Può funzionare nelle modalità serniduplex e
full duplex. Nel secondo caso, grazie ad un secondo microfono
attivato automaticamente nella parte inferiore, può essere ado-
perato come un telefono cellulare. Inoltre, sempre in full du-
plex, offre la possibilità di utilizzare la selezione digitale sia
per la chiamata che per l'identificazione di una stazione chia-
mante. Esiste una vasta gamma di accessori che ne aumentano
le possibilità d'uso. Novelradio (20016 Pero - Mi- Via G. di
Vittorio 5- Tel. 02/4981022).
ELETTRONICA PRATICA- Gennaio 1994- Pag. 2
ELECTRONIC NEW S
VIDEOCARTINA IN CASSETTA
Geonix Ml è il nuovo sistema per consultare le carte stradali settore della mappa che si sta esaminando. L'apparecchio è
e topografiche quando si viaggia in automobile. I classici inoltre dotato di tre memorie per poter accedere immediata-
atlanti o le ingombranti cartine sono sostituite da un visore, mente a tre carte di particolare interesse. Il pannello dei co-
piccolo (7x 13 cm) ma molto luminoso, dotato di schermo a mandi è illuminato per favorire la consultazione anche di not-
cristalli liquidi con contrasto regolabile e ottimi colori. te. L'alimentazione avviene attraverso la presa dell'accendisi-
Questo apparecchio funziona con apposite cassette in cui è re- gari a 12 V, ma acquistando l'apposito trasformatore-alimen-
gistrata, in formato microfilm, la rete viaria completa e molto tatore è anche possibile utilizzarlo in casa collegandolo alla
dettagliata di una città. Esistono finora in commercio le cas- rete a 220 V. L'apparecchio, una volta richiuso lo schermo.
ette con 50 mappe di città italiane e con le strade statali di assume dimensioni molto ridotte e quindi può essere riposto
tutte le regioni italiane. Su ciascuna cassetta è anche memo- ovunque nell'autovettura. Per ragioni di sicurezza consiglia-
rizzato un indice che permette, attraverso il cursore a quattro mo di consultare Geonix solamente da fermi, non mentre si
direzioni della tastiera dell apparecchio. di visualizzare rapi- guida. Lire 320.000 il lettore, lire 15.000 ogni cassetta.
damente la zona che interessa. Geomix (20060 Vignate - Mi- Via G. Di Vittorio, 11-
anche una funzione zoom con cui si può ingrandire il Te!. 02/95360420).
PROTETTI
DALLE MICROONDE
I forni a microonde si stanno diffondendo sempre di più nelle
case soprattutto per i vantaggi che portano alla qualità e alla
rapidità di cottura dei vari cibi. Occorre però prestare attenzio-
ne agli effetti dannosi che queste radiazioni possono arrecare
al nostro organismo. Per evitare questo è sufficiente tenere sot-
to controllo periodicamente lo sportello del forno.
A questo scopo esiste un piccolo ed economico apparecchio
che rivela le perdite. E' dotato di una scala graduata su cui si
muove un indice. Il livello di pericolosità è segnalato dal colo-
re che distingue il settore estremo della scala. L'apparecchio si
impugna con una sola mano, non va assolutamente posto
all'interno del forno ma solo utilizzato all'esterno, in corri-
spondenza delle cerniere di chiusura del forno. Lire 29.000.
O-Mail (50136 Firenze - Via Luca Landucci, 26- Tel.
055/8363040).
TELECOMANDO
ER FLASH AUSILIARIO
Consente di attivare uno o più flash ausiliari
ottenendo in questo modo fotografie
uniformemente illuminate. E utile per eliminare
ombre troppo nette o indesiderate.
Una volta inscatolato il circuito
occorre che il pulsante di reset,
il diodo led ma soprattutto
la parabola riflettente
ed il fotodiodo possano
essere raggiungibili.
Il fotodiodo, quando
viene colpito dalla luce,
diminuisce bruscamente
la sua resistenza
·Chi, dilettandosi di fotografia, usa il consentendo di ottenere
flash con una certa frequenza, sa bene un picco negativo
che ci si trova spesso ad avere notevoli di tensione
problemi di ombre indesiderate per il fatto di polarizzazione.
che la luce si propaga in modo rettilineo.
Ecco allora che si prospetta l'utilità (se
non addirittura l'esigenza, per chi vuole FD
ottenere un risultato piuttosto professiona- Il fotodiodo è un
le) di adottare un secondo flash (o anche componente da
più di uno) che, non collegato material- ,,,ero
LUCE maneggiare con
mente al primo (in genere solidale con la cautela date
macchina fotografica e da essa diretta- le piccole dimensioni
mente comandato), genera un secondo Li]•I e una certa fragilità.
lampo di luce appunto allo scopo di mi-
gliorare l'illuminazione della foto.
Naturalmente è necessario che questo se-
#.
,
La polarità
è riconoscibile grazie
ad un punto blu su uno
condo flash spari, cioè inneschi la sua Sca- dei due reofori.
rica, perfettamente in sincronismo col pri-
mo o quantomeno con un ritardo di inter- PUNTO BLU
vento sostanzialmente trascurabile rispetto
ai tempi predisposti per l'esecuzione della
foto stessa. ce il suo lampo di luce, questa colpisce il te analogo in forma e durata che, raggiun-
Il nostro superveloce ripetitore di lampo è fotodiodo d'ingresso, un comune BPW34, gendo la base di TR2, porta lo stesso tran-
stato realizzato con buona semplicità cir- la cui resistenza scende di colpo; la tensio- sistor in altrettanto rapida conduzione; ne
cuitale, ovviamente tenendo conto delle ne di polarizzazione, a seguito di questo consegue un corrispondente picco positi-
necessarie garanzie di funzionamento, che impulso negativo, subisce un picco negati- vo di tensione sull'emettitore di TR2. il
ora passiamo a verificare esaminando lo vo che per un attimo mette in interdizione cui risultato è l'innesco dell' SCR, che di-
schema elettrico. TRI. venta sostanzialmente un cortocircuito a
Quando il flash principale, quello cioè che A questo corrisponde, sul collettore di massa della presa d'uscita per il flash se-
fa parte integrante della macchina, produ- TR 1, un impulso positivo, sostanzialmen- »»
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1994- Pad. 5
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COME FUNZIONA
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l l'alimentazione da una piletta a 9V; basta
evidentemente premere il reset per norma-
lizza.re il funzionamento.
RIFLETTORE »»
Prima di utilizzare il dispositivo occorre premere il tasto di reset
stazione circuitale è che, ogni qualvolta il
che fa spegnere il led. Per collegare il flash ausiliario occorre
dispositivo sia scattato, occorre resettarlo
sostituire lo spinotto di quest'ultimo con uno di tipo RCA phono.
premendo PI.
COME SI MONTA
D
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CI
BT OSCILLATORE p s
COMANDO
1
Per avere risposte rapide.
inviateci comunicazioni brevi
e su cartoline postali
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Per ordini a mezzo conto corrente postale
indicate sempre nella causale
le pubblicazioni richieste
razie
0143/643462 %4.±.2.. 1-
di illustrazioni, tutte le operazioni cAP
passo - passo, testi scritti da Il -------
esperti per sapere in pratica come città
lavorare sull'impianto elettrico. l
l fra
IL MONDO \
A PORTATA DI vocE.M/ Queste pagine sono
riservate ad una rubrica
dedicata interamente
h
alla radio,
per ripercorrerne a grandi
passi la storia
e risvegliare nei neofiti
l'interesse per il magico
mondo delle trasmissioni
a carattere non
commerciale, quello
dei radioamatori.
Percorreremo insieme
tutta la strada che,
attraverso varie
esperienze, ci dischiuderà
i segreti della
propagazione
e della ricezione
delle onde radio fino
a giungere un giorno
a coronare il sogno
di trasmettere a nostra
volta con la dovuta
preparazione
e competenza.
BARACCHINO
CHE PASSIONE (SECONDA PARTE)
Scherzi goliardici, gite in campagna ed improbabili
esperimenti: il mondo della CB, oltre che avere utilità
sociale, è anche un gran divertimento. Impariamo
a realizzare un alimentatore stabilizzato.
ILV
OCABOLARIO DELLA CB
SIGLA MISTERIOSA
BREAK: permesso, si usa BARACCHINO: termine col
quando si desidera inserirsi quale si indica il proprio
Girando i canali del suo baracchino, in
in un collegamento già iniziato. ricetrasmettitore.
un certo punto, c'era una posizione del
MIKE: microfono. BAILAMME: confusione. commutatore indicata come P.A. della
7351: saluti e auguri. BARACCAMENTO: stazione quale non sapeva la funzione. Non sop-
88: baci. trasmittente. portando l'idea di questa funzione per
YL: signorina, ragazza CANALE: frequenza fissa lui occulta provò ad utilizzarla per tra-
(dall'inglese young lady). di trasmissione e ricezione,
smettere; non ottenendo alcuna risposta
XYL: signora, moglie tanto insistette che bruciò il baracchino.
la CB è divisa in 23 canali A quel punto si ricorda di me e mi viene
(dall'inglese ex young lady). separati tra loro. a trovare. Ed ecco la spiegazione di co-
PORTANTE: è la radio DX: collegamento con stazioni tanto fumo: ogni baracchino ha, al suo
frequenza emessa particolarmente distanti fra interno il modulatore, un amplificatore
dal trasmettitore, priva loro e con stazioni estere. audio che serve ad "incidere" i suoni
di modulazione. sulla portante. Per modulare 5 W di por-
INCONTRARSI IN VERTICALE:
È il mezzo che porta nell'etere tante occorrono 5 W di audio quindi il
significa incontrarsi
la modulazione. modulatore deve avere 5 W di potenza.
di persona.
SANTIAGO: forza dei segnali Spostando il commutatore nella posizio-
2 METRI ORIZZONTALI:
ricevuti con scala ne P.A., che significa Power amplifier o
andare a dormire.
dall'1 al 9+40. amplificatore di potenza, i 5 W audio
COPIARE: comprendere,
WHISKY: watt. non vanno più a modulare la portante
capire.
BIANCO IN FREQUENZA: ma vengono commutati su una boccola
NUMERO DI SPIRE: indica per altoparlanti supplementari posta nel
richiesta di restare in ascolto.
l'età, 20 anni=20 spire. retro del baracchino.
Hl: esclamazione
generalizzata che a seconda CARICA BATTERIE: mangiare. Risultato: a questa boccola può essere
di come viene espressa CARICA ELETTROLITICA: collegato un altoparlante a tromba da
sottolinea il tono del discorso. bere. usare per la pubblicità su mezzi mobili
o per altri scopi . Utilizzando il barac-
K: si usa indifferentemente al LUCE BLU: polizia.
chino nella posizione P .A. senza l'alto-
posto di cambio. RUBINETTO: canale parlante supplementare inserito, i transi-
PASSO: non si usa mai, usarlo di trasmissione. stor dello stadio modulatore bruciano.
fa tanto principiante. RUOTA: gruppo Ecco, cari amici d'antenna, il motivo
OM: radioamatore patentato di partecipanti del fumo. Se il guasto si limita a questo,
che non trasmette in CB. alla trasmissione. si può ancora irradiare la portante non
ROGER: ricevuto, tutto bene. 144: essere a letto. modulata come ai tempi della telegrafia.
Old man
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1994 - Pag. 12
GUIDA FACILE PER
Saldare non è difficile.
UN MANUALE possono imparare que
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saldature più impegnative che
possono riservare notevoli
soddisfazioni perchè consentono
di realizzare utili o artistici
n oggetti in metallo.
A STAGNO. Usata soprattutto
in elettronica, ma non solo.
impiega come materiale
0 d'apporto una lega di stagno e
piombo che si scioglie
collegando i due elementi di
metallo .
A GAS. È una saldatura
"forte" che impiega fiamme che
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·-···-·
Jj raggiungono i 1000 gradi per
sciogliere le bacchette di
materiale d'apporto. Consente
occorre un ordine rapido
- di fare lavori impegnativi. quali
per assicurarselo. ·, __,,rf> ,.__ cancelli, ringhiere ...
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spedire il coupon riportato ,Seggi-i saldatrice elettrica o4 to: tra
qui sotto in busta chiusa, e, i elettrodo e pezzo metallico
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15066 GAVI (AL) -----,àj unisce gli elementi da saldare.
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CAP crrrA
N.
FIRMA
AUTOMATISMI
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è un semplice circuito di comando appun-
to sul tipo di quello che costituisce ogget-
to di questo articolo. 1 [6
Il circuito può essere utilizzato solo per
2
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uso personale e privato, nel senso che la
legge proibisce (come è ovvio) l'intercet-
CIRCUITO DI COMANDO
tazione delle conversazioni telefoniche.
Quindi non è legale registrare le telefona-
te di nascosto in ufficio e comunque non
è legale qualsiasi uso non personale e pri-
vato che si faccia di qualunque messaggio
del corrispondente.
schema elettrico. corrente (qualche A) che giunge al pon-
LO SCHEMA ELETTRICO i due ingressi T (corrispondenti ai mor- te di diodi Pl; questo ha La funzione di
setti 3 e 4) vanno collegati ai due capi indirizzare al circuito di comando. auto-
Tutto ciò premesso e segnalando che il della linea telefonica vera e propria; ri- maticamente ed indipendentemente da
dispositivo può essere convenientemente cordiamo che questa, in stato di riposo, come i fili T vengono collegati alla Linea,
utilizzato anche come segreteria automa- ha ai suoi capi una tensione di circa 50V. sempre [a polarità giusta. appunto sfrut-
tica, vediamone subito il funzionamento, Attraverso R3 e R4, appositamente di al- tando la unidirezionalità di conduzione
basandoci come al solito sull'esame dello to valore, riesce a passare una debole »»
ELETTRONICA PRATICA- Gennaio 1994- Pag. 15
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ELETTRONICA PRATICA- Gennaio 1994- Pag. 16
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dei diodi: con il ponte collegato come da razione a quello di interdizione netta. presina. volante collegata in parallelo al
schema, alla base di TRl giunge sempre Ecco allora che TR2 può essere polariz- microfono interno, operando con cura.
una tensione positiva (oltre che natural- zato ricevendo corrente attraverso R6-R7 Nel caso che, in fase di riascolto, la regi-
mente, continua). All'uscita del ponte, C3 e, passando in saturazione, eccita il relé. strazione fosse disturbata da ronzii e m-
ha la funzione di filtro per i residui di se- I contatti normalmente aperti sono colle- mori di fondo, occorre invertire fra loro i
gnale. gati, tramite la linea P, al pulsante "pau- fili relativi ai morsetti I e 2.
Il pur debole valore di corrente che circo- sa" del registratore: chiudendosi questo
la così nella base di TRl fa sì che, per contatto, il registratore entra in funzione,
l'elevato valore della resistenza sul collet- ovviamente qualora sia opportunamente L'ALIMENTAZIONE
tore (100 kO), il transistor sia completa- predisposto coi comandi su "registrazio-
mente in saturazione, e quindi la sua ten- ne". Il nostro circuito è previsto per essere ali-
sione di collettore sia praticamente zero. Ritorniamo ora all'ingresso del circuito, mentato a 12 V; si può quindi provvedere
Ne consegue che è a zero anche la tensio- ove il segnale BF della conversazione, con un piccolo alimentatore di rete ben
ne di polarizzazione di TR2, che risulta via C1-C2-R2 (CI e C2 hanno lo scopo filtrato e stabilizzato.
così interdetto: il relè, non attraversato da di bloccare la componente continua di li- Tuttavia dati i bassi consumi del circuito
alcuna corrente di collettore, resta disec- nea), giunge ai morsetti 1 e2da cui, con (pochi mA in staro di riposo, 30 + 50 mA
citato, il circuito è in stato di riposo. un breve tratto di collegamento, si con- quando esso è attivato, secondo il tipo di
Non appena inizia una conversazione te- nette il segnale alla presa microfono relè adottato) si può utilizzare un'oppor-
lefonica, la tensione di linea passa dai estemo (qui contrassegnata dalla M) del tuna combinazione di batterie sufficienti
suddetti 50V a 6 Vcc; con tale valore di registratore. Occorre pertanto un registra- per questa modesta erogazione; occorre
tensione TRl non è polarizzato a suffi- tore che sia predisposto in questo senso; però ricordarsi ogni tanto di dare una con-
cienza e passa pertanto dallo stato di satu- in caso contrario, si deve aggiungere una »»
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1994- Pag. 17
REGISTRAZIONI TELEFONICHE
KIT
PER CIRCUITI
STAMPATI L 1 s.000
Dotato di tutti gli elementi
necessari per la composizione
di circuiti stampati su vetronite
o bachelite, con risultati tali
da soddisfare anche i tecnici
più esigenti, questo kit contiene
pure la speciale penna riempita
di inchiostro resistente
al percloruro.
Caratteristiche
- Consente un controllo visivo conti- Il relé è
nuo del processo di asporto. dotato di 5
- Evita ogni contatto delle mani con il piedini (due da
prodotto finito. un lato e tre
- E' sempre pronto per l'uso, anche dall'altro)
dopo conservazione illimitata nel
dunque il
tempo.
- Il contenuto è sufficiente per trattare senso di
più di un migliaio di centimetri qua- inserimento è
drati di superfici ramate. obbligato; date
le dimensioni
e il peso del
componente è le
necessario
saldarlo con
Il kit per circuiti cura.
stampati è corre-
dato di un pie-
ghevole, ricca-
mente illustrato,
14 diodi che
in cui sono elen- compongono
cate tutte le ope- il ponte P1
razioni pratiche per la preparazione riportano sul
del circuito. Il suo prezzo, compren- corpo nero
sivo delle spese di spedizione, è di
L. 18.000. Le richieste debbono es- una fascetta
sere fatte inviando l'importo citato color argento
a: STOCK RADIO - 20124 MILANO • che ne
Via P. Castaldi, 20 (Tel. 2049831) a identifica
mezzo vaglia postale, assegno ban-
cario o conto corrente postale n. il catodo.
46013207.
CUFFA AD INF e
Quando si vuole ascoltare il suono di
un qualunque apparecchio attraver-
so una cuffia due sono le esigenze fon-
trasmettitore-cuffia adatta a tutti i tipi di
apparecchi riproduttori del suono, ai te-
levisori e ai videoregistratori, grazie ai
damentali: la comodità e la buona qua- tre tipi di connettori di cui è fornito il
lità dell'ascolto. Spesso la prima non trasmettitore. Il segnale elettrico che cor-
viene soddisfatta per la presenza del ca- risponde ai suoni in uscita modula un
vo che collega la cuffia all'apparecchio raggio infrarosso.
riproduttore del suono: questo può rap-
Si possono ricevere i suoni presentare un fastidio per l'ascoltatore,
disponendosi con la cuffia ad esempio perché gli impedisce di muo- LED SPECIALI
ad una distanza massima di 7 versi liberamente.
metri dal trasmettitore; A tale problema pongono rimediò i vari Questo viene emesso da una serie di dio-
fra trasmettitore e cuffia però modelli di cuffie senza fili in vendita da di LED disposti sul trasmettitore secon-
non devono esserci ostacoli. qualche anno. Fra le varie soluzioni tec- do un arco che determina l'apertura ver-
niche adottate la trasmissione ad infra- ticale del diagramma di radiazione in
rossi è quella che garantisce la migliore trasmissione (circa 60 gradi). Gli stessi
qualità di ascolto perché risulta pratica- LED sono in grado di trasmettere in
mente immune da disturbi. orizzontale secondo un diagramma la cui
I raggi infrarossi sono così chiamati per- apertura è di 70 gradi. La trasmissione è
ché sono onde elettromagnetiche che efficace fino ad una distanza di circa 7
hanno una frequenza inferiore a quella metri. Va ricordato che la propagazione
delle onde corrispondenti al colore rosso dei raggi infrarossi deve avvenire sem-
della luce. Esiste sul mercato una coppia pre in visibilità e quindi fra il trasmetti-
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1994- Pag. 20
1 : sulla parte frontale del trasmettitore, che va
rivolta verso la cuffia, sono disposti vari LED
all'infrarosso per la trasmissione del segnale.
aA
L1
D2
R1
C2
P1
Piano di montaggio
µA
su basetta a circuito
stampato: la zona
inutilizzata serve
per poter impugnare
o maneggiare
agevolmente
il dispositivo.
Il circuito stampato
è qui visto dal lato
rame in scala 1:1.
o Volendo si può
ELP ridurre
la dimensione
tagliando la parte
inutilizzata.
COMPONENTI
C1= 5-60 pF {compensatore)
C2= 10.000 pF (ceramico)
c3= 10.000 pF (ceramico)
L1= 5 spire di filo 1 mm su e interno
di27mm
R1=10 kO
D1 = diodo al germanio (0A95 o simile)
D2= 1N4004
A= 50-100 A
P1 = pulsante N.A.
MISURATORE
PER FUGHE DI
RADIOFREQUENZA
bati da OM, CB e radiodilettanti in gene-
re, sono i misuratori di campo, che inve-
ce risultano molto semplici ed economi-
ci da realizzare.
Noi qui ve ne proponiamo una versione
con lo specifico scopo di "naso per RF,
quello cioè di andare ad annusare ove vi
siano perdite o fughe; esso è infatti dota-
to di una sorta di sonda tramite la quale
tutta la tratta del sistema di antenna, da
TX al rosmetro, al cavo ed agli altri ac-
cessori presenti, può essere esplorata.
In teoria, dal TX fino ad immediatamen-
te sotto l'antenna, la RF non dovrebbe
esserci, se non di intensità trascurabile,
in realtà la perfezione non è di questo
inondo, e tantomeno del mondo dei ra-
dioamatori dilettanti-bobbisti, e quindi
qualcosa di rilevabile e' è sempre, sotto-
forma di un fondo di segnale più o meno
continuo.
Se però durante l'esplorazione del siste-
ma TX-antenna, lo strumento indica bru-
sche e notevoli variazioni di segnale, lì
c'è qualcosa che non va, qualcosa che
schizza fuori inopportunamente.
LO SCHEMA ELETTRICO
[e
grafico del
D disegno 1.
• I
@
I : 3-4: i due
circuiti
mostrano
l'effetto della
presenza del
I I
> > condensatore
c.
È facile notare come in parallelo al microamperometro di mento qualsiasi (nel senso di amperometro milli- o micro-
cui è dotato il nostro circuito, ci siano un diodo (D2) e un amperometro), evita che vi si possano localizzare tensioni
condensatore (C3); essi rappresentano la protezione per lo di valore superiori a 0,8 V e quindi serve a bypassare la
strumento stesso: vediamone quindi i comportamenti. corrente che altrimenti attraverserebbe lo strumento con
Se consideriamo l'andamento di tensione-corrente ( conti- valori pericolosi per la sua sopravvivenza. In altre parole
nua) per un diodo al silicio polarizzato direttamente, no- il diodo si mette per impedire all'indice di andare a sbatte-
tiamo che, finché la tensione è inferiore a 0,6 V (circa), nel re contro il fermo di fondo scala con violenza tale da dan-
diodo la corrente è pressoché inesistente o comunque de- neggiarsi. Però, nel caso che il tutto sia impiegato in pre-
bolissima. senza di forti campi a RF, è opportuno anche il montaggio
Solo superando questa "soglia" il diodo entra nella sua di un condensatore ( appunto C3), il quale ha lo scopo di
fase di conduzione e nel tratto di polarizzazione in genere evitare false letture dovute alla rettificazione, da parte pro-
compresa fra 0,7 e 0,8 V la corrente raggiunge il valore prio di D, del segnale a RF.
massimo previsto, come si può rilevare dal primo disegno. Proprio per questo motivo il condensatore che è di valore
Questo grafico è ottenibile ricorrendo ad un circuito speri- compreso in linea di massima fra 10.000 e 100.000 pF, de-
mentale sul tipo di quello indicato nel secondo disegno; in ve essere di tipo ceramico, tale cioè da possedere bassa in-
tal caso, G può essere una pila da 3 V, R un reostato ( a fi- duttanza parassita; l'effetto di questo condensatore è sche-
lo) sui 102, D un diodo del tipo JN4004 e V un voltmetro matizzato nel terza e quarto disegno.
da 2 V fs.,il quale provvede appunto a misurare la tensio- Per quanto concerne la scelta del diodo, ove si tratti di
ne variabile Vx. proteggere uno strumento di non eccessiva sensibilità, un
Con questa realizzazione di tipo sperimentale abbiamo ap- normale tipo al silicio (appunto 1 N4004) può risultare più
purato che ai capi di un diodo di tipo 1 N4004 ( e quindi an- che adatto; per strumenti particolarmente sensibili è più
che degli altri della stessa famiglia) la tensione difficil- opportuno scegliere un tipo al silicio per bassi segnali, co-
mente supera il valore di 0,8 V; ecco quindi che un tale me per esempio un 1 N4 148, o addirittura al germanio, la
diodo, collegato con la giusta polarità ai capi di uno stru- cui tensione di soglia è sui 0,3-0,4 V.
IL MONTAGGIO
TANTI GIRI
INT·ELLIGENTI
Affinché l'apparecchio
non venga usato in
I l trapano elettrico ha sempre dato un
grande aiuto a chiunque abbia intra-
preso la strada del far da sè. Oggi la vita
modo errato questo dell'hobbista è resa ancor più facile da
trapano è dotato di una certi modelli che, grazie ai numerosi au-
spia che segnala tomatismi di cui dispongono, sono vere
eventuali errori di e proprie macchine intelligenti.
impostazione. Fino a qualche anno fa quando si parla-
In caso di uso gravoso, va di trapano elettronico si intendeva
la spia di sovraccarico solo la regolazione della velocità me-
segnala diante quei dispositivi a semiconduttore
il raggiungimento chiamati tiristori o SCR anzichè con un
del limite di utilizzo. cambio meccanico.
SCR sono le iniziali di Silicon Control-
led Rectifier (rettificatore controllato al
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1994- Pag. 28
silicio). Questo dispositivo, come il dio-
do, è in grado di rettificare la tensione
alternata per poter essere successiva-
mente trasformata in continua. A diffe-
renza del diodo normale ha un terzo ter-
minale (chiamato gate) a cui vengono
applicati degli impulsi elettrici di con-
trollo. Solo quando giunge l'impulso
questo tipo di diodo passa in conduzio-
ne. In un circuito raddrizzatore il risul-
tato è un abbassamento di livello del va-
lore medio della tensione raddrizzata
che, giungendo al motore del trapano,
ne abbassa la velocità.
MOTORE CONTROLLATO
DAL COMPUTER
5
1: mandrino dotato di sensore per
misurare il diametro della punta;
2: memorizzazione della coppia
esercitata e possibilità di variarla;
3: selezione del materiale da forare
o della funzione di avvitamento;
4: spie di allarme selezione errata
o sovraccarico; 5: microprocessore
interno.
-=t
TENSIONE La forza viene misurata con appositi
RADDRIZZATA
sensori il cui principio di funzionamen-
CON DIODI
to è la variazione di una resistenza elet-
I i VALORE MEDIO trica in seguito ad una sollecitazione
meccanica. Quando si parla di rotazioni
r=»- '
è più corretto parlare di coppia piuttosto
che di forza.
±-ff
TENSIONE La definizione di coppia tiene infatti
RADDRIZZATA conto, oltre che dell'entità della forza,
CON SCR anche del modo in cui la stessa è stata
[+
.I I VALORE MEDIO
_J . I
I dispositivi chiamati SCR
o tiristori raddrizzano una semionda
il II IMPULSI
DI CONTROLLO
SUL GAIE
di una tensione alternata solo dopo
che viene applicato al terminale
chiamato gate un impulso
elettrico. La tensione ottenuta in
uscita, rispetto a quella generata
ld
carooo· e ANODO
da un circuito raddrizzatore a diodi,
ha un valore medio più basso.
Se viene applicata ad un motore
care, elettrico questo fatto si traduce
in una diminuzione della velocità.
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1994 - Pag. 30
ENTI
applicata nella rotazione. E' possibile in si parla di danno ad un motore elettrico della spia interviene l'automatismo vero
certi modelli conoscere il valore della per surriscaldamento si intende quasi e proprio, che consiste in una diminu-
coppia esercitata durante la foratura ap- sempre la fusione o la rottura degli iso- zione della corrente che giunge al moto-
pena eseguita, facendo girare un cursore lamenti. Sono questi i primi a subire i re del trapano. Un'altra situazione in cui
finché non si accende un led. La posi- danni delle alte temperature, e non ov- è importante la limitazione della corren-
zione del cursore corrisponde al valore viamente i cavi conduttori, per la fusio- te è al momento dell'avviamento del
della coppia e quindi è possibile modifi- ne dei quali occorrerebbero temperature motore.
carla rispetto al valore memorizzato op- più elevate. Per evitare questo tipo di In elettrotecnica questo valore si chiama
pure impostare lo stesso valore in un' al- guasto l'avvolgimento del motore è do- corrente di spunto. Se il trapano ha
tra occasione di utilizzo del trapano. tato al suo interno di un sensore di tem- un'elevata potenza c'è il rischio, pre-
Due operazioni che richiedono attenzio- peratura. Prima del superamento della mendo a fondo il grilletto, di assorbire
ne quando vengono eseguite con un massima temperatura ammessa, vi è la dalla rete una corrente così elevata da
utensile elettrico sono l'avvitamento e segnalazione da parte di una spia lumi- far scattare i vari meccanismi di prote-
lo svitamento. Per evitare di rovinare la nosa. Questo non è un automatismo, è zione dell'impianto del locale dove si
vite occorre un valore basso di velocità solo un allarme. Ma se non ci si accorge >)>)
AUTOMATISMI
PER LA SICUREZZA
4: ruotando la rotella
selezioniamo la velocità
di rotazione, il materiale
su cui intendiamo lavorare
e la funzione da svolgere.
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1994 - Pag. 3 1
TANTI GIRI
INTELLIGENTI TUTTI I MESI
Un'opera completa e
assolutamente gratuita che
sta lavorando, come relè e fusibili. Per guida, con testi chiari ed
evitare questo inconveniente, molti tra-
pani sono dotati di avviamento morbido, esaurienti, con grandi
cioè di una limitazione automatica della illustrazioni tutte a colori,
corrente e quindi della velocità alla par- nell'affascinante mondo
tenza. La diminuzione è attivata all'atto dell'elettronica.
della pressione del grilletto e quindi mo-
dificata gradualmente nel seguito.
Un'altra funzione molto utile è il con- Le ricche dispense mensili
trollo della correttezza delle operazioni di 4 pagine sono dedicate
impostate.
Un'apposita spia segnala ad esempio se soprattutto a chi comincia ma
sono state selezionate contemporanea- contengono tanti approfondimenti
mente la foratura del legno e l'uso della interessanti anche per i più
percussione, adatta invece nella perfora- esperti.
zione di pareti.
Oltre alla salvaguardia del motore e de-
gli impianti elettrici è indubbiamente Raccogliendo e conservando
importante anche e soprattutto quella di gli inserti si colleziona, fascicolo
chi lo sta usando.
dopo fascicolo un completo ed
inedito manuale sull'elettronica
BLOCCAGGIO di base.
SENZA RISCHI Ma bisogna non perderne
neanche un numero
Accanto alle varie protezioni contro le
scariche elettriche, prima fra le quali il
doppio isolamento dell'involucro
dell'apparecchio, esiste una protezione
nei confronti dell'improvviso bloccag-
gio del trapano causato da un ostacolo
di natura meccanica. E' il caso ad esem-
pio della punta che si arresta improvvi-
samente nella sua corsa. In questi casi si
verifica una contro-coppia di reazione,
che provoca un brusco movimento
dell'apparecchio e che quindi potrebbe
scappare di mano a chi lo sta usando,
con conseguenze imprevedibili. In tali
casi a questa contro-coppia accidentale
reagisce una frizione che, automatica-
mente innestata, riduce la rotazione in-
versa a cui il trapano è soggetto.
Completa la gamma degli automatismi
che si possono trovare nei moderni tra-
pani un sensore in grado di rilevare
l'usura del motore e quindi darne avvi-
so attraverso una spia oppure sul di-
splay. Su quest'ultimo, presente in mol-
ti modelli, compaiono tutte le informa-
zioni relative al funzionamento e alle
impostazioni programmate: la velocità,
il materiale da forare, la selezione del
tipo di rotazione (destrorsa o sinistror-
sa). l'uso della percussione per fori su
pareti e, se il trapano è dotato di accu-
mulatore, il livello di carica del pacco
batteria.
SE NE SENTIVA PROPRIO IL BISOGNO
ecco il manuale che spiega in modo chiaro
ed elementare le nozioni basilari
dell'elettronica.
----= iiiiiil--~
Ti avvicini
per la prima volta all'affascinante mondo
dell'elettronica? Vuoi contagiare con la tua passione
un amico? Ti piacerebbe ripassare un po' di teoria
di questa scienza? Regalati TUTTO IN PRATICA L'ELETTRONICA:
troverai quanto cerchi esposto
in modo semplice ed invitante, LA LEGGE DI OHN S010
illustrato con foto e disegni taletana nitre.a. kg ma ione
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À.sal
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COSA ,·:::.1
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LA BOI!
CONTENE \
Questo è l'indice degli argomenH ITaHaH.
e COS'E L'ELETTRONICA e I CONDUTTORI E GLI ISOLANTI \__
e LA LEGGE DI OHM e LA RESISTENZA e LA RESISTENZA VARIABILE
e IL CONDENSATORE e LA BOBINA t IL CIRCUITO BOBINA CON'
DENSATORE e I SEMICONDUTTORI t IL DIODO e IL TRANSISTOR
t IL CIRCUITO INTEGRATO t ALIMENTARE UN CIRCUITO t SALDA-
RE E DISSALDARE e RICERCARE I GUASTI e LEGGERE GLI SCHEMI
ELETTRICI e MONTARE I KIT
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Oltre alla parte teorica il manuale propone dieci facili kit da montare
e IL VARIATORE DI LUCE e IL SINTONIZZATORE. L'IRRIGAZIONE AUTO-
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MATICA IL MASSAGGIATORE e LO SCACCIAINSETTI AD ULTRASUO-
NI e L'ANTIFURTO PER AUTO e IL CORRETTORE DI TONAUTÀ t LA SIRE- -·-· .......E=. :
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LA SERRATURA
MAGICA
Consente di realizzare uno sbarramento
molto difficile da supe_rare per aprire
un qualsiasi tipo di elettroserratura.
Il trucco consiste nel toccare con un dito
un resistore NTC che scaldandosi fa scattare un relè.
• Il circuito va inserito in
un contenitore di plastica dal
quale affiorino i due resistori NTC;
è bene prevedere un pannello
più pieno possibile di falsi
comandi in modo da confondere
chi non conosce il trucco.
•
12V/
R1 R2 DL1
f
01
Nrc1/
6
li 7
• 1,
R5
I _
Schema elettrico del dispositivo blocca-serratura; il circuito va completato
con un trasformatore che eroghi 12-13 V c.a. (con poche centinaia di mA).
3 di ICI è normalmente zero. (o quasi). egual valore) che polarizzano gli ingres-
In queste condizioni di- equilibrio, la ten- si di ICI, cioé Rl ed R2; in parallelo agli
sione di uscita prodotta da IC 1 è ","&s stessi, il condensatore Cl serve ad elimi-
anch'essa zero, nel senso che tutta la 2 2 nare l'effetto di eventuali disturbi che si
tensione disponibile sul piedino 6 resta presentino all'integrato cercando di sbi-
esattamente pari alla metà della tensione A mantenere questa situazione contribui- lanciarne il funzionamento.
di alimentazione nel nostro caso: scono le due resistenze (anch'esse di In queste condizioni di equilibrio, grazie
Piano di montaggio
del circuito su basetta
a circuito stampato;
i due NTC figurano
saldati direttamente ai
terminali d'ingresso,
ma possono anche
esser piazzati più
lontano dal circuito
mediante normale
cavetto (purchè
risultino posizionati
vicini tra loro).
La basetta a circuito stampato è qui vista dal lato rame in scala 1:1.
alla presenza in serie all'uscita di DZl e diminuzione del valore resistivo: dimi- nuisce anche la tensione in uscita da
DL2 (assieme ad R8), la tensione di po- nuisce proporzionalmente anche il valo- ICI, cosa che non può certamente far
larizzazione sulla giunzione base-emetti- re della tensione di polarizzazione sul scattare la serratura.
tore di TRI è talmente bassa che TRl ri- pin 2 dell'integrato IC l. Ricapitolando, la situazione all'uscita
sulta interdetto; il campo del relè non è Trattandosi dell'ingresso invertente, ne (pin 6) di ICI è la seguente: in equilibrio
percorso da alcuna corrente, il relè resta consegue un aumento della tensione in termico, la tensione resta assestata a
cioè inattivo e la serratura non viene ali- uscita, aumento che si sviluppa progres- 4,5V; toccando NTCI, in pochi secondi
mentata, restando così saldamente chiu- sivamente in pochi secondi, facendo pas- la tensione si porta a 9V; toccando
sa. L'esatta situazione di equilibrio in sare corrente verso la base di TRl; DL2 NTC2, in pochi secondi la tensione si
uscita da ICI ( cioè il valore della tensio- si accende prima debolmente poi via via porta a O V.
ne pari a metà di Vcc) si ottiene regolan- più intensamente (segnalando appunto PI è filtrata da C4, trasformandosi così
do l'apposito trimmer resistivo R5. l'intervento del circuito) sino a che la in una tensione continua pari a 16
polarizzazione di base di TRl ne provo- questo valore viene poi abbassato sui
ca la conduzione netta: il relè si eccita, 12,7 V circa dal diodo Zener DZ3. la cui
IL TERMISTORE ed i suoi contatti (6 e 7) vanno ad ali- tensione di 3,3 V va appunto a sottrarsi
mentare la serratura che così provoca per caduta a quella di partenza.
Ora vediamo cosa succede se provvedia- l'apertura del nostro "secretaire". In tal modo abbiamo ottenuto una prima
mo a toccare NTC I; a meno che il con- L'operazione richiede comunque (ed ob- riduzione ad un valore di tensione otti-
tenitore del nostro dispositivo non sia bligatoriamente) qualche secondo per la male per i relè più comunemente reperi-
bellamente esposto al sole (cosa che nor- sua completa attivazione. bili.
malmente non dovrebbe capitare), il Se invece si passa a toccare NTC2, il Una seconda cella di caduta e filtro. co-
contatto delle nostre dita ne provoca un suo riscaldamento provoca una analoga stituita da C3-R9-C2-DZ2. porta la ten-
aumento della temperatura, cosicché il diminuzione di tensione sul pin 3; essen- sione sui 9 V, oltretutto stabilizzati, che
suo comportamento tipico produce una do questa l'entrata non invertente, <limi- )>)
LA TARATURA
LE RESISTENZE NTC
NTC, il termine abbreviato con cui vengono normalmente indicati questi tipi di
componenti, è la denominazione specifica del coefficiente di temperatura dei ter-
mistori, dispositivi a semiconduttore caratterizzati da una resistenza elettrica il
cui valore diminuisce con l'aumentare della temperatura.
Proprio per il comportamento variabile della resistenza, questi dispositivi vengo-
no utilizzati come trasduttori per misure di temperatura, per misure di potenza a
RF, come elementi circuitali compensatori di variazioni termiche: ed è appunto
quest'ultimo lo specifico utilizza che se ne fa nel nostro circuito.
Si tratta semplicemente di resistori che, contrariamente a quelli di normale ado-
zione nei circuiti elettrici, sono realizzati in modo da presentare un elevato coef-
ficiente di temperatura, in modo cioè che il loro valore di resistenza sia forte-
mente influenzato dalla temperatura ambiente.
Naturalmente esistono anche i PTC, cioè dispositivi analoghi ma con coefficiente
di temperatura positivo (la resistenza aumenta al crescere della temperatura),
ma risultano meno usati del tipo NTC.
I termistori hanno dimensioni variabili a seconda della potenza che devono esse-
re in grado di manipolare; possono essere a dischetto (più o meno grande) come
il tipo qui adottato, oppure a bullone (nei casi di potenza elevata).
Il valore ohmico è indicato in genere mediante strisce colorate, utilizzando lo Le resistenze NTc si leggono
stesso codice delle normali resistenze, come indicato in figura, nella quale è an- per lo più tramite un codice
che riportata la variazione di resistenza del tipo usato in questo circuito; in alcu- a colori uguale a quello delle
ni casi il valore può anche essere riportato per esteso. normali resistenze.
0
Il grafico della
variazione
della resistenza
in Ohm al
variare della
temperatura
del resistore NTC
usato per la
realizzazione
della serratura
magica evidenzia
come a 20° e [JlJ-
la resistenza
valga 1.000 ohm.
nero
rosso
c
argento -20 -10 o +10
4
I PARAMETRI
CARATTERISTICI
Esaminiamo il comportamento di un triodo
applicato alle sue reali condizioni di funzionamento.
Consideriamo le tre più importanti costanti
di un tubo termoionico.
n primo parametro, che ci fornisce mA della corrente anodica. sentato questo parametro è la lettera gre-
U l'indicazione sul grado di attitudine
di una valvola ad amplificare, è il cosid-
Se, per ottenere un pari aumento di cor-
rente anodica ( 1 mA), è necessario au-
ca µ. Tale simbolo compare in quasi tutti
i manuali che erano forniti dai costruttori
detto fattore di amplificazione o coeffi- mentare la tensione anodica di 30 volt, si di valvole, ma va interpretato come un
ciente di amplificazione. Esso esprime il può dire che la valvola ha un fattore di valore indicativo, poiché possono esiste-
rapporto che intercorre tra le variazioni amplificazione uguale a 30. Tale valore, re sostanziali differenze tra valvole con
della tensione anodica e quelle della ten- che rimane costante per tutto il tratto ret- la stessa siglatura e tra valvole dello
sione di griglia, necessarie per ottenere tilineo della sua curva caratteristica, va stesso tipo, ma di marche diverse.
un identico valore di corrente anodica. riferito, però, a una ben determinata con- Esso rappresenta il massimo guadagno
In altre parole, supponiamo che a un dizione di lavoro, come, ad esempio, la di tensione consentito dalla valvola, ma
triodo venga applicata una tensione ano- tensione di alimentazione anodica e il valore reale ottenuto in pratica è sem-
dica di 100 volt e che, in tali condizioni, quella di griglia, in quanto essa varia al pre inferiore al dato dichiarato.
una variazione di un volt della tensione variare delle condizioni di lavoro. Il sim- Questo accade perché tale parametro
di griglia determini una variazione di 1 bolo con cui viene generalmente rappre- viene considerato come caratteristica
statica della valvola, cioè riferita unica-
mente a reazioni interne e, quindi, non
applicata alle reali condizioni di lavoro.
Allo scopo di comprendere, invece, co-
me si possa ottenere una tensione utile
d'uscita in un circuito valvolare, verifi-
Particolare
chiamo che cosa realmente succede inse-
diun
rendo nel circuito di placca una resisten-
amplificatore
za di carico.
valvolare
autocostruito:
le valvole
UN UTILE ESEMPIO
finali del
circuito sono,
Esaminando attentamente lo schema a
in realtà, 3 ma
pagina 48, si nota che il triodo viene ali-
una è stata
mentato dalla batteria anodica attraverso
tolta per
una resistenza da 1 0KO e che la diffe-
rendere meglio
renza di potenziale di tale batteria è di
visibile la 200 volt. Nello schema non viene rap-
conformazione presentata, per semplicità, la batteria
dello zoccolo. d'alimentazione del filamento, che si
suppone vi sia. La tensione di polarizza-
zione fornita dalla batteria di griglia vale
-5 volt; questa condizione permette al tu-
bo di condurre dall'anodo al catodo una
corrente di, supponiamo, 6 mA.
Essa, circolando nel circuito anodico, at-
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1994 - Pag. 46
traversa, perciò, anche la resistenza ano- troviamo che a una diminuzione di 1 indispensabile che esso venga riferito al-
dica (RA) da 1 0KO , la quale, per la volt della tensione negativa di griglia la massa, per cui la resistenza di carico
legge di Ohm, introduce una caduta di corrisponde un aumento di 1 mA della anodico (RA) non può venire utilizzata
tensione di 60 volt: corrente anodica. Questa, quindi, passa per tale scopo, essendo quest'ultima rife-
da 6 a 7 mA, conseguentemente al se- rita alla batteria d'alimentazione anodi-
gnale applicato. Se ricalcoliamo, perciò, ca. Essa, inoltre, viene attraversata dalla
V=R·I da cui R=10.000 I=0,006 A la caduta di tensione introdotta dalla re- corrente anodica (RA) e si trova, quindi,
10.000 x 0,006 = 60 volt sistenza anodica, troviamo che a 7 mA sottoposta a una tensione continua di po-
corrisponde una caduta di tensione di 70 larizzazione, che non possiamo applicare
volt, mentre a 5 mA essa vale 50 volt. al successivo circuito.
In queste condizioni, la tensione applica- Da qui si ricava che la tensione applicata
ta all'anodo del tubo risulta di soli 140 all'anodo del tubo vale: 200- 70 = 130 V
volt, che è la differenza tra la tensione e 200 - 50 = 150 V. CONDENSATORE DI BLOCCO
anodica di batteria (200 volt) e la caduta Riassumendo quanto finora esposto, si
di tensione introdotta dalla resistenza di può dire che la variazione di tensione ot- Per questi motivi, viene interposto un
carico. Se ora noi facciamo variare la tenuta sull'anodo è stata di 20 volt, ap- condensatore d'uscita (Cu) detto appun-
polarizzazione di griglia di più o meno 1 plicando alla griglia una tensione di più to di accoppiamento o di blocco. Questo,
volt (2 volt picco-picco per mezzo di un o meno 1 volt, sovrapposta alla prece- com'è noto, non si lascia attraversare
generatore esterno), otteniamo una pro- dente polarizzazione di riposo. In altre dalla corrente continua né dalla tensione
porzionale variazione di corrente anodi- parole, la tensione ottenuta all'uscita del continua, ma solo da quella alternata, ed
ca nel circuito, la quale si traduce in una tubo, cioé sull'anodo, è stata 20 volte su- è collegato con uno dei suoi terminali
conseguente variazione di caduta di ten- periore a quella applicata al suo ingres- all'anodo e con P'altro a una resistenza
sione ai capi della resistenza di carico. so, rappresentato dalla griglia. Per poter di utilizzazione (Rù) riferita a massa. Ai
Andando a vedere sulle caratteristiche prelevare tale segnale, per applicarlo, ad capi di tale resistenza viene, pertanto,
del tubo (poi spiegheremo come fare), esempio, allo stadio successivo, è, però, »»
RA 10K
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r +()+ 1
ROSSO
NERO
ROSSO
NERO 9)
• MORSETTO
I POSITIVO
'(8ATTERA]
MORSETTIERA I
I MORSETTO
NE RI - • - • NEGATIVO
LA BATTERIA
•
ce, deve essere fatta come il nostro pro-
o totipo; in questo modo, la scheda può
venire posata direttamente sul terminale
EH DI 6
POSITIVO
BATTERIA
positivo della batteria, essendo il relativo
morsetto solidamente incorporato con la
%9 o scheda stessa.
Sulla basetta, che non ha nessun elemen-
LP2 to di criticità, ma che deve rispondere a
\ determinate caratteristiche meccaniche,
si comincia col piazzare la morsettiera
MORSETTIERA
d'ingresso ed il portafusibile a vaschetta,
)>)
Le batterie sigillate
al piombo sono le più
adatte per questo tipo
di realizzazione in
quanto non emettono
gas o soluzioni acide
nocive.
PANO DI PRECISIONE
cui deve penetrare la punta. e frese del tipo di quelle usate dai denti-
---
Il trapano per elettronica che qui pre- sti che consentono di ingrandire fori, le-
sentiamo e che viene dato in omaggio vigare bordi, sagomare e pulire elemen-
ai nuovi abbonati non ha solo la prero- ti ossidati.
gativa descritta. In più ha altre caratte- A corredo vengono fornite 3 punte da
ristiche che lo rendono indispensabile: 1-2 e 3 millimetri, una moletta, l'ali-
ad esempio funziona a bassa tensione mentatore a 12V corrente continua e la
( 12V) con un alimentatore che separa la chiave per il mandrino.
rete luce dall'attrezzo in maniera da La velocità di rotazione di questo tra-
renderlo molto sicuro; può essere mon- pano, 24.000 giri al minuto, è la più
tato su una piccola colonna (fornita ari- adatta per l'impiego come trapano per
chiesta) che consente un'estrema preci- foratura di circuiti stampati ma le sue
sione di foratura. possibilità possono essere molteplici e La dotazione di accessori del
Il mandrino accetta punte con diametro lo rendono uno strumento indispensabi- minitrapano còmprende 3 punte
minimo di 1 millimetro e massimo di 3 le per il laboratorio. e una moletta con relative pinze.
1: il montaggio
del minitrapano
sulla sua piccola
colonna consente
una eccezionale SUPPORTO
precisione di
foratura sui circuiti
stampati.
2: minitrapano
utilizzato come
moletta: la fresa,
compresa fra gli
accessori, consente
di levigare superfici
piane o di pulire
dall'ossido i
componenti
di recupero.
1
4: la moletta consente di
ingrandire quanto occorre,
i fori precedentemente
eseguiti con la punta
da 3 mm, 0 massimo
consentito dal mandrino.
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1994- Pag. 57
ALTA FEDELTA IN AUTO
n auto è disponibile come fonte di l'induzione su un trasformatore innalza- la distorsione, avere massima erogazio-
I energia la sola batteria con gli esigui
12V che eroga, quindi, se non si vuole
tore di tensione. In uscita è preferibile
avere tensione duale per alimentare am-
ne in potenza senza compromettere la
dinamica e la risposta in frequenza.
ricorrere a particolari artifizi tecnici, ci plificatori a simmetria complementare La circuitazione é a simmetria comple-
si deve accontentare di potenza mode- senza condensatore in uscita. Il circuito mentare classica in classe AB con Dar-
sta, spesso non sufficiente ad apprezza- in questione abbisogna di abbondante lington.
re appieno i brani musicali. Utilizzando dissipazione termica. Il circuito innalzatore di tensione si
un semplice amplificatore si raggiungo- A questo punto, in uscita otteniamo compone innanzitutto di un filtro in-
no a mala pena 5-6 W su carico di quat- 25+25 V continui, l'optimum per ali- duttivo - capacitivo sull'alimentazione
tro Ohm, mentre servendosi di un mo- mentare i nostri amplificatori di bassa formato da Cl, Ll. C2, C3 e C5, che im-
dulo Bridge, ovvero due amplificatori frequenza. pedisce ai ripidi picchi di commutazio-
operanti sullo stesso carico, sfasati tra Adesso, visto il convertitore, ci soffer- ne di andare a spasso per l'impianto
loro di 180° posti ad entrambe le con- miamo un poco sui moduli di potenza elettrico dell'auto e di eliminare tutti i
nessioni di uscita è possibile avere nel stereo. Anche in questo caso abbiamo disturbi elettrici determinati dal motore.
migliore dei casi circa 20 W RMS. Ulti- adottato soluzioni tali da minimizzare )))
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Il circuito stampato è qui visto dal lato rame in scala 1 :1. La notevole larghezza
delle piste è dovuta alla forte corrente che vi deve scorrere.
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USCITE !JL
ELETTRONICA PRATICA- Gennaio 1994 - Pag. 62
FERRITE
I e
FILO NO 18 SPIRE 1
NUCLEO EC
1: la bobina L 1 si realizza avvolgendo 18 spire COM
di filo smaltato da 1,5 mm su una, bacchetta
in ferrite.
tamente. Un diodo led con relativa resi- re da 3 a 30 secondi il tempo che impie- base di TR2 che non conduce e il relé
stenza limitatrice serve come spia di sal- ga la lampadina di servizio a spegnersi resta a riposo. Quando R3 è al buio viene
datore in preriscaldamento. Spesso l'inte- dopo aver chiuso la portiera. a mancare la corrente di polarizzazione
ro circuito salvasaldatore trova sufficiente Da buon studente al 5° anno di elettro- alla base di TRI il quale si interdice. La
spazio all'interno del manico del saldato- nica però il nostro lettore non si abbassa corrente anzichè andare a massa segue il
re dal quale si fa affiorare solo il pulsante. a copiare i dispositivi in commercio, i percorso attraverso la R2, la base e l' emit-
quali restano sotto tensione anche quan- tore di TC2 ponendolo in conduzione. Il
do le portiere sono chiuse; il suo dispo- relé scatta e accende l'utilizzatore.
e. , .e sitivo rimane alimentato per il tempo
che la lampadina è accesa poi spegne
tutto, anche se stesso. LA LETTERA
D2 R Il nostro giovane Vorrei citare la mia età: 13 anni.
realizzatore, Già, e voi vi chiederete: ma come
eon6 (K3 +w NEUTRO studente del. 5° fa un ragazzo di questa età a prati-
O o anno di elettronica, care un tale hobby, invece di gio-
D1 = IN4004 ha progettato care con i suoi coetanei? Vi spie-
D2 = led rosso questo utile gherò tutto da principio: fin dai
R : 33K0 1/2 W temporizzatore. primi anni delle elementari mi pia-
T = Interruttore a pulsante ceva progettare automobili, veicoli
vari e altre cose, basandomi su
TEMPORI'. ORE INTERRUTTORE principi di meccanica studiati,
concetti di aero-idrodinamica e
LUCE CREPUSCOLARE modelli già esistenti. Non mi
inventavo niente, progettavo qua-
Sul far della sera Willy Montella di lunque cosa mi venisse in mente di
Luino vuol vedere accendersi le luci quello che avevo studiato. Dalla 5°
nell'atrio di casa sua. Non si sa bene se elementare in poi ho cominciato a
per risparmiare o per divertirsi ha deciso inventare: una grande svolta nella
di realizzare questo circuito abbastanza mia vita. E cosa progettavo?
semplice di interruttore crepuscolare. Di tutto : dai raggi laser ai razzi
Il funzionamento si basa su R3, una resi- iperspaziali ai robot elettrici ( la
stenza che pone in conduzione TRl quan- mia prima invenzione). Purtroppo
do è colpita dalla luce. Conducendo TRl dalle mie mani veniva fuori solo
R1 = 120 KO va a massa la corrente che polarizza la una serie di aerei costruiti in car-
R2 ± 1 MQ trimmer tone ( scatoloni che prendevo dal
R1 = 1000 2 1/2 W supermercato). Aerei sempre più
ci=33nF 16V elettrolitico R2 = 1500 2
C2= 10.000 pF a disco
complicati: basti pensare che
R3 Fotoresistenza l'ultimo era completo di computer
C3 = 100.000 pF R4 = 220 Kn potenziometro lineare di bordo, ali regolabili attraverso
D1=D4 1N4148 TR1 = BC 103 un sistema di fili e leve, perfetta-
D2 = D3 = 1N4007 TR2 = 2N 1711 mente aerodinamico, con due posti
IC1 = NE555 D1= 1N 4004 all'interno ( già, perché io ci entra-
Relé 12 V2 scambi RL = Relé 12V vo!). L'ultima invenzione è stata
Quando si apre la portiera del!' auto si un'automobile futuristica funzio-
accende la lampadina di servizio nante a collettori solari. L'anno
ali' interno del!' abitacolo e fin qui Mar- @ scorso ho fatto conoscenza
cello Rivetti di Aprilia (LT) non ha 12 V dell'elettronica.
nulla da ridire. Ma non appena la portie- È successo perché volevo vedere
ra viene richiusa l'immediato spegnersi come funzionava il computer di
della lampadina lo rende tanto nervoso casa; e adesso mi trovo qui a bat-
da fargli afferrare saldatore e stagno e tere a macchina queste parole.
realizzare il circuito qui proposto. Alberto Ferro - Preganziol (TV)
Si tratta di un temporizzatore per regola-
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1994- Pag. 66
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ELETTRONICA PRATICA- Gennaio 1994 - Pag. 67
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ANNO 23° - Febbraio 1994
Il mixer per karaoke I segreti del televisore Dal potenziometro Un amplificatore stereo
consente di miscelare segnali vengono svelati con un esame al termistore: il terzo 50+50 W consente
BF provenienti da microfoni semplice ed approfondito inserto a colori del corso primi di ascoltare la musica
o riproduttori: cantare del suo funzionamento e passi nell'elettronica spiega in auto o in casa con una
insieme è un un passatempo delle nuove tecnologie come sono fatte e a che cosa qualità eccellente ed una
sano ed economico. da poco introdotte. servono i vari tipi di resistenze. potenza esuberante.
-
sante soprattutto a causa della presenza al suo interno di un la tecnica del
trasformatore. Oggi esistono sul mercato alcuni modelli in
cui il trasformatore è sostituito da un sistema basato sull'in-
verter. L'inverter è un circuito che è proprio ... l'inverso del
wire wrapping
occorrono
sulla scheda
-- -
ATORI IN ORBITA
Un gruppo di radioamatori milanesi ha realizzato l'Itamsat (Italian Amatoria!
Satellite), il primo microsatellite italiano per telecomunicazioni. Verrà messo in
orbita appena possibile e sarà immediatamente operativo e a disposizione non
solo dei radioamatori ma anche per altri servizi. E' un cubo di appena 25 centi-
metri di lato e che pesa 12 chilogrammi, alimentato da pannelli solari che neri-
coprono interamente la superficie. E' formato da cinque moduli: trasmettitore,
ricevitore, batterie, computer e un quinto alloggiamento destinato ad ospitare di-
versi tipi di apparecchiature per esperimenti nello spazio. Fra queste troverà si-
stemazione un ripetitore per permettere agli utenti di dialogare in tempo reale.
Il piccolo satellite è stato realizzato per ricevere, memorizzare e ritrasmettere
messaggi, voci, dati e immagini in forma digitale lavorando sulle frequenze as-
segnate ai radioamatori. Per poterlo utilizzare occorre un persona! computer col-
legato ad una normale ricetrasmittente con un apparecchio modem.
Per i satelliti di questo tipo, il cui costo di produzione è piuttosto ridotto, si pre-
vedono impieghi futuri anche nei settori della salvaguardia dell'ambiente e della
protezione civile. Sono infatti in grado di realizzare reti capillari di telecomuni-
cazione in grado di trasferire dati e messaggi da stazioni lontane ad una base
centrale, permettendo così sia il monitoraggio dell'ambiente sia gli interventi
tempestivi in caso di calamità.
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Esiste un'ottima soluzione per tenere carica la batteria. e quindi
garne la vita, di un'automobile lasciata per molto tempo ferma allaperto
Tutte le batterie hanno infatti una durata superiore se non subiscono molt i
ENTRATE
2 3 4
Disposizione
consigliata per
l'assemblaggio
ed il cablaggio
empo di crisi, tempo di problemi, del mixer
T tempo di karaoke: forse, tutti voglio-
no cantare proprio per dimenticare i pro-
all'interno
diun
blemi della vita quotidiana. contenitore
Un motivo in più quindi per trovarsi con metallico
tanti microfoni per un solo amplificatore, dotato
un motivo in più per aver bisogno di un di telaio.
CIRCUITO II
buon mixer, tanto più che un buon mixer Il cablaggio
serve anche a chiunque si diletti in modo va eseguito
attivo di bassa frequenza, trovandosi quin- con un normale
di a dover manipolare ed elaborare segnali cavetto
diversi e contemporanei da "mixare" (il coassiale
neologismo è brutto ma di uso molto co- rispettando la
mune) variamente fra di loro. disposizione
Ecco allora la decisione di realizzare e indicata.
presentare un circuito in grado di accettare
cinque diversi segnali d'ingresso, utiliz-
zandone uno alla volta (per il karaoke ba- bensì solamente di mixarli. mente microfo
sta) o mescolando (pardon, mixando), per Vediamo quindi lo schema elettrico del impedenza o
es-empio un parlato ad un sottofondo mu- circuito da noi realizzato. In serie a ci:
sicale. Abbiamo comunque voluto orien- r
tarei verso un circuito semplice, senza so- tutti; qualora si volesse amplificare di più
fisticazioni circuitali e difficoltose regola- UN IC ED UNA MANCIATA un particolare canale, si può provare ad
zioni di livello, tanto queste sono già re- DI COMPONENTI abbassare radicalmente il valore di uno
golarmente presenti negli stadi di pream- dei 5 resistori: se invece fosse necessario
plificazione dei più normali amplificatori Il cuore del circuito è l'integrato TL071; aumentare l'amplificazione su tutte e 5 le
audio. si tratta di un operazionale particolarmen- entrate, allora si va a colpo sicuro aumen-
Così come è stato concepito, il nostro te adatto a questo impiego, in quanto ap- tando il valore di R6.
mixer fornisce un'amplificazione bassissi- positamente studiato per avere un basso Ricordiamo infatti che l'amplificazione di
ma, per l'esattezza non più di un paio di rumore intrinseco. ICI è ottenibile approssimativamente dal
volte, infatti, lo scopo non è quello di ele- Non solo, ma data la sua elevata impeden- rapporto (espresso con A) R6/Rl; nel
vare particolarmente il livello dei segnali za di ingresso, esso permette il collega- nostro caso è previsto:
( cosa per cui occorre un amplificatore) mento con generatori o trasduttori (tipica- »»
ELETTRONICA PRATICA - Febbraio 1994- Pag. 5
------- .
--,
E2
f=
O t2
- -m
R6
E5
T
5
- -m0 Schema elettrico del mixer;
i connettori e le pile, indicati
estemamente al riquadro
';' tratteggiato, non sono
posizionati sulla basetta, I
COMPONEN
R1= R2= R3 = R4 = R5= 47 KO
R6= 100 KO
C1 = C4= 1 µF (policarbonato
o mylar)
C2 = C3= 47 µF • 25V
(elettrolitici)
E1 = E2 = E3 = E4 = ES = prese
phono (RCA)
s1= doppio deviatore
a levetta per circuito
stampato con montaggio
orizzontale.
L'Integrato TL071 è un
operazionale che da solo svolge
la maggior parte delle funzioni
del circuito; i vari condensatori
fungono da filtro o protezione.
...,
ul consente di sostenere
R3
D
b.
u
<j
g • =65i5 perfettamente la basetta stessa.
I ~1 e
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[T]--' o-112
I
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I
I 9V
I
I m
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I 9V
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E]
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- --
I Il circuito stampato, qui visto dal lato
rame in scala 1:1, è indispensabile per
ottenere un dispositivo funzionale.
montaggio: sarebbe troppo elevato il peri- anch'essi il rispetto della polarità. regolar-
A- 100.0092 2 (volte) colo di ottenerne ronzii e rumori vari che mente indicata sul rivestimento esterno (in
47.000 0 disturberebbero l'ascolto. genere col segno in corrispondenza del
terminale negativo).
Naturalmente l'esempio fatto per la prima L'interruttore di accensione, qui del tipo a
entrata vale per tutte le altre. BASETTA E CUSTODIA doppio deviatore, è montato direttamente
Due condensatori di accoppiamento su in- saldato (e coricato) sulla basetta a circuito
gresso ed uscita di ICl e due condensatori Un circuito che richieda "ben" 10 compo- stampato.
di filtro sui due rami (positivo e negativo) nenti (5 resistori, 4 condensatori ed un in- Entrate e uscite sono realizzare con un
dell'alimentazione completano il circuito, tegrato), più l'interruttore di accensione, congruo numero di terminali a saldare,
sul quale non c'è nient'altro da dire. non pone certamente problemi di realizza- dopo di che la basetta è completa in ogni
L'alimentazione è molto semplicemente zione anche allo sperimentatore alle prime sua parte.
ottenuta da due normali pilette da 9 V, co- armi, specie se la basetta è nella classica Senz'altro più laboriosa e delicata è la
1 da realizzare i 18V complessivi con versione a circuito stampato.' parte di montaggio relativa al vero e pro-
presa centrale di riferimento zero; l'assor- Le resistenze si montano subito e non ri- prio inscatolamento in un apposito conte-
bimento è modestissimo, non superando chiedono, assieme a Cl-C4, la scelta di al- nitore ed il relativo cablaggio.
l ,5 1nA il che spiega la possibilità di usa- cun verso di inserimento. Per quanto ri- Innanzitutto. occorre reperire una scatola
re le due pilette citate, specialmente se del guarda ICl, è sempre preferibile montare metallica di struttura a telaio portante se-
tipo a lunga durata. prima lo zoccolo (ad 8 piedini), nel quale parato ed opportunamente rigido, sul retro
el caso di impieghi professionali, è con- poi inserire in tutta tranquillità l'integrato, del quale poter piazzare le prese coassiali
sigliabile invece ottenere i 9 V impiegan- rispettandone le polarità, riconoscibili dal- apposite (le classiche phono plug RCA),
do le classiche pile piatte da 4,5 V (due in la piccola tacca sporgente su uno dei bordi esattamente 5 per le entrate ed una per
serie per ramo). più corti (che indica il piedino n°1); natu- l'uscita.
È comunque assolutamente consigliabile ralmente occorre prestare attenzione in fa- Nonostante l'apparente banalità dell'ope-
evitare l'impiego di alimentatori da rete, a se di saldatura dei piedini dello zoccolo razione, prima di procedere al montaggio
meno che non si tratti di tipi particolar- data l'estrema vicinanza fra essi. di queste prese, con interposte le necessa-
mente curati nella progettazione e nel I due condensatori elettrolitici richiedono »»
ELETTRONICA PRATICA - Febbraio 1994 - Pag. 7
MIXER PER KARAOKE A 5 INGRESSI
1: i condensatori rie linguette di massa, occorre pulire con
in policarbonato C1 e C4 cura, magari raschiandolo, il pannello me-
non, sono polarizzati quindi tallico, per poi passare a stringere a fondo
non creano alcun problema le varie ghiere: un ritorno di massa con
nel montaggio. contatto difettoso introduce rumori e ron-
zii e comunque provoca un funzionamen-
2: il doppio deviatore S1 ha ben to anomalo.
6 terminali piuttosto spessi, Cura particolare va pure riservata al ca-
da saldare al circuito stampato: blaggio di queste prese, da eseguirsi tutto
fissato il collo alla scatola con un cavetto coassiale del tipo per mi-
è in grado di sorreggere crofono, attentamente spellato e saldato in
da solo l'intero circuito. modo da non creare cortocircuiti con l'alta
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ELETTRONICA PRATICA - Febbraio 1994 - Pag. 9
RECUPERO
Per limitare le
dimensioni del circuito
i componenti sono
I l successo che le lampade elettroniche
hanno ottenuto fin dalla loro prima
comparsa sul mercato, nonostante il co-
molto vicini tra loro ma sto elevato, è dovuto al fatto che esse
con un po' di pazienza permettono un reale risparmio energeti-
non è difficile co. Infatti, a parità di luminosità emes-
dissaldarli, partendo sa, consumano 1 '80% in meno di ener-
dai più grossi per finire gia e, perciò, di corrente, rispetto alle
con i più piccoli. tradizionali lampade a incandescenza.
La loro durata, inoltre, è stimata attorno
alle 8.000 ore di funzionamento, contro
le 1.000
_delle altre. Un'ulteriore impor-
tante particolarità consiste nel fatto che
queste producono un'emissione di calo-
re particolarmente ridotta, che ne per-
mette l'utilizzo anche all'interno di
plafoniere chiuse o con scarsa circola-
zione d'aria, senza che si vada incontro
ai problemi di surriscaldamento che, in-
vece, si hanno con le normali lampadine
a incandescenza.
Il segreto del loro basso consumo di
corrente e della loro lunga durata sta
nell'esclusivo alimentatore elettronico
contenuto all'interno di esse.
CIRCUITO ALIMENTATORE
3
~~------~
3: il trasformatore di
disaccoppiamento con uguale
impedenza tra primario
e secondario può essere usato
ad esempio come trasformatore
d'isolamento per il pilotaggio
di triac o SCR.
1
Anche l'induttanza antidisturbo, realiz-
zata su un supporto in ferrite e adatta a
correnti dell'ordine di 100 mA, può ser-
vire quale elemento di filtro per svariate
applicazioni. Nel gruppo alimentatore
viene impiegato anche un piccolo tra-
_sformatore di disaccoppiamento dalla
rete, che presenta un'eguale impedenza
tra primario e secondario: pure esso
può essere riutilizzato ad esempio come
trasformatore di isolamento per il pilo-
taggio di triac o SCR, oppure come fil-
tro per piccoli alimentatori che non fac-
ciano uso di trasformatore in ingresso,
ma che vadano collegati direttamente
alla rete luce, usando un'opportuna ca-
pacità come elemento di caduta. Un al-
tro componente utile come sonda di
temperatura o come protezione in caso
di surriscaldamento è il PTC: in pratica
si tratta di un dispositivo che agisce in
maniera opposta ali' NTC, cioè aumen-
ta la propria resistenza ali' aumentare
della temperatura.
Questo componente presenta una resi-
stenza di 130 2 a 20°C, mentre oltre-
passa i 100 KO quando la temperatura
raggiunge gli 80°C. Altri componenti
interessanti, recuperabili da questo
gruppo alimentatore, sono i diodi della
serie 1N4000 e BA157, il DIAC e il
ponte raddrizzatore subminiatura
B250C: quest'ultimo è utilizzabile per
tensioni massime di 400 V, con massi-
ma erogazione di corrente di 0,9 A.
ELETTRONICA PRATICA - Febbraio 1994 - Pag. 12
SE NE SENTIVA PROPRIO IL BISOGNO
ecco i'I manuale che spiega in modo chiaro
ed elementare le nozioni basilari
del'l'elettronica.
__.-,
I_ -•-----~ -~
~--- Ti avvicini
per la prima volta all'affascinante mondo
dell'elettronica? Vuoi contagiare con la tua passione
un amico? Ti piacerebbe ripassare un po' di teoria
di questa scienza? Regalati TUTTO IN PR>JICA L'ELETTRONICA:
troverai quanto cerchi esposto
in modo semplice ed invitante, LA LEGGE DI OHN S010
illustrato con foto e disegni
.000
te» sughi« foro»bb nasetto keo ig boa»
e ingertaau unità di rio«a 4g{prosa
LA RESISTENZA
VARIABILE
COSA
À
«.«or-
teste rsitaue oblano la posi.à di tolse
llf.-,,!.,..0100<all<M<•PJ>O=d,i,11orcrl<l>J1""-ld•<
z:%1
CONTIENE
E2EEEE, E:JF Questo è l'inclce degli argomenti ttalkil .
#issee t COS'È L'ELETTRONICA t I CONDUTTORI E Gli ISOLANTI
l'c,· 1> ,,,e>Jt • _.,.,';Qu..0
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t LA LEGGE DI OHM e LA RESISTENZA e LA RESISTENZA VARIABILE
.,,,,,e;-ari>O,,i~G••li.,,d,;l
r,uè,.,;.,,,olt>,<t,,'>rclo!"''"
e I CONDENSATORE e A BOBINA e IL CIRCUITO BOBINA CON:
DENSA1ORE e I SEMICONDUTTORI e IL DIODO e IL ffiANSISTOR
e CIRCUITO INTEGRATO e ALIMENTARE UN CIRCUITO t SALDA·
RE E DISSALDARE t RICERCARE I GUASTI t LEG.GERE GU SCHEMI
ElfTTRICI t MONTARE I KIT
Oltre alo parte teorica il manuale propone deci facili kttida montare
t IL VARIATORE DI UCE e IL SINTONIZZATORE é LIRRIGAZONE AUTO-
MATACA e IL MASSAGGIATORE e LO SCACCIAINSfTTI AD ULlRASUO-
":2
E,
--
:-.---
NI t L'ANTIFORTO PER AUTO t IL COOlETTORE DI TONAUTÀ t lA SIRÈ.-
-----
NA UNITONALE t L'AUDIOSPIA t L'ALIMENTATORE DI POTENZA
COME ORDINARLO
Ordinare TUTTO IN PRATICA L'ELETTRONICA è facile: basta fare un versamento di 9.000 lire
sul conio corrente postale N° 11645157 intestato od EDIFAI - 15066 GAVI
specificando nello causale il titolo del manuale.
Può oncheessereTichieslo per posto (EDIFAI - 15066 GAVI - AL), per telefono (0143/642232)
o per fax (0143/643462); in questo coso spediremo il manuale aggiungendo
lire 4.000 per spese postali.
LABORATORIO e
SONDA LOGICA
SONORA
Un dispositivo indispensabile per il collaudo
e la manutenzione dei circuiti logici.
Può anche essere utile per effettuare semplici controlli
in ambienti poco illuminati.
--
Tutti i componenti
della sonda logica trovano
posto sulla basetta tranne
il buzzer collegato al circuito tramite
due cavetti di lunghezza adeguata.
ne. AL PIN
14
D1
--~--1 e 1---&
4
SONDA 1
2 ~- R7
"; R2~ R3
I 1~. c4
•C1 R8
~ I Il Il I
Tre
evss
COMP
R1 = 1200 2
R2 = 22 KQ
Il circuito stampato è qui visto R3 = 22 KQ
dal lato rame R4 = 120 KO
nelle sue dimensioni reali. RS = 18 KO
R& = 18 KQ
R7 = 10 KQ
R8 = 10 KO
R9 = 2,2 MQ
- @.
a circuito stampato; le sue
dimensioni sono tali
i i
da consentire un comodo.
posizionamento
di tutti i componenti. VSS ~
D2 R• R6
d 5 le N
+
Tra i componenti necessari alla realizzazione ne troviamo molti uguali
c5 tra loro: a parte i due integrati ci sono 3 tipi di condensatori
e 6 di resistenze; i diodi sono entrambi 1N4004.
C6
Anche la sezione b ha gli ingressi (in pa- 3 KHz , molto più acuta degli 800 Hz pre-
b { ll rallelo fra loro) connessi
d allo O d'entrata; cedenti
lr e quindi molto ben riconoscibile. d
trattandosi di uno stadio invertente, ad in- La sezione d di ICl non viene utilizzata
gresso O corrisponde in uscita (pin 4) il li- perchè ... non si è trovato niente da farìe
• vello logico opposto, cioè 1: è proprio fare; per sicurezza, i suoi due terminali
questo livello che abilita la sezione c ad d'ingresso risultano ambedue collegati al
oscillare, generando la nota ad una fre- @, in modo che questa quarta unità resti
quenza di 800 Hz circa. bloccata.
Il segnale viene inviato ad un secondo in- Sui particolari più spiccioli dello schema
tegrato, un operazionale che ha la funzio- elettrico si possono ancora dire alcune co-
ne di amplificarlo anche con una leggera se: le reti R3/CI e R4/C2 sono appunto
ONE potenza, così che si possa far funzionare
ad un buon livello acustico il piccolo buz-
quelle che definiscono sostanzialmente la
frequenza di oscillazione delle sezioni a e
C1 = 22.000 pF zer previsto come traslatore. c che dipende anche, entro certi limiti,
c2= 22.000 pF Portiamo ora il puntale a contatto con un dalla tensione di alimentazione; i due dio-
C3 = 22.000 pF livello logico 1: b inverte la sua uscita di posti sull'ingresso sonda del circuito
C4 = 22.000 pF provvedendo a bloccare immediatamente servono a proteggere l'ingresso stesso da
lo stato oscillatorio di c; viceversa, ora è eventuali sovratensioni con cui il puntale
C5 = 47 F-25 V
"a" che, in stato logico 1, diventa la sezio- venga casualmente a contatto nel circuito
c6 = O, 1 µF (ceramico)
ne che oscilla, generando una nota di circa »>
IC1 = 4093 B
Ic2 = TL0 71
D1 = D2 = 1N4004
B = buzzer (tipo passivo)
L'INTEGRATO 4093 B
Si tratta, come già visto lo scorso anno in occasione della ta alta; se ambedue gl ingressi sono alti, l'uscita è bassa.
serie di articoli sui C-MOS, di un NAND quadruplo, con le Sul fronte positivodi una forma d'onda, l'uscita commuta
quattro gates che possono essere usate indipendentemente. in corrispondenza di 2,9 V con una tensione di alimenta-
Nonostante questo dispositivo possa essere utilizzato come zione a5 V,e di 5,9 V con l'alimentazione a 10 V. Sul fron-
un comune gruppo di porte NAND, l'isteresi interna di cui te negativo, l'uscita commuta a2,3V di alimentazione ed a
sono dotati gli ingressi lo rende ideale nel caso che sugli 3,9 V con alimentazione a I0 V; così la banda d'isteresi,
ingressi sia presente rumore o siano applicati segnali a va- vale a dire l'immunità al rumore, è di 0,6 V con 5 V di ali-
riazione lenta. Esso comunque risulta ottimo per applica- mentazione e di 2 V con alimentazione a 1 O V.
zioni come circuito astabile e monostabile. Le caratteristi- Il ritardo di propagazione è di 300 ns (nanosecondi) a 10
che di ogni singola sezione sono le seguenti: se uno qual- V. L'assorbimento complessivo è di 0,4 mA a 5 V e di 0,8
siasi oppure entrambi gli ingressi sono bassi, l'uscita risul- mA a 10 V di alimentazione per una frequenza di clock pa-
ri ad I MHz. Nell'illustrazione qui riportata, oltre alla cor-
VDD L'applicazione rispondenza fra sezioni e piedini dell'integrato, è anche
tipica del nostro raffigurato lo schema base dell'applicazione tipica quale
integrato come multivibratore astabile. La gamma dei due componenti che
multivibratore determinano la frequenza di oscillazione è rispettivamente:
astabile: R è R compreso fra 50 kQ e 1 MQ,
compresa tra C compreso fra 100 pF e 1 µF.
50KQ e 1Mo, C A questa gamma di valori corrisponde una gamma di tem-
tra 100 pF e 1F, pi di commutazione tA compresi fra 2nse0,4 s, che signi-
tA è compreso tra fica una frequenza del segnale generato che va da 2,5 Hz
2ns e 0,4s. a0,5 MHz.
e
VDD
+177 Ognuna
delle 4 sezioni
dell'integrato è
collegata a 3 distinti
VDD piedini: in questo
modo è possibile
vss o usare le sezioni
separatamente.
VSS
uardando una radio, antica o mo- l'importanza di questo mezzo di diffusio- chi dotati di un involucro di plastica tra-
G dema, si ha davanti un oggetto che
rappresenta non solo lo stato del pro-
ne. Gli apparecchi più evoluti sono oggi
dedicati agli appassionati della ricezione
sparente che lascia intravedere il mondo
dei componenti, per molti ancora miste-
f
gresso tecnico ma anche il gusto e le abi- delle stazioni più lontane, mentre la mag- rioso, e che da solo, senza elementi ag-
tudini di un'epoca. I primi apparecchi gior parte delle persone spesso si accon- giunti ali' esterno, dà agli apparecchi il
erano veri e propri mobili in legno deco- tenta di modelli molto semplici. tocco estetico. Ciascuno di essi presenta
rato, la cui struttura imponente rispec- D'altra parte si è verificato anche un una sua caratteristica particolare oltre ad
chiava l'importanza che avevano all'in- enorme calo di prezzi, che ha reso tali avere un prezzo abbordabile.
terno di una casa, soprattutto quando, esemplari alla portata di tutti. A questa La radio cuffia dotata di antenna colora-
prima dell'avvento della televisione, co- categoria appartengono anche alcuni ta è in grado di ricevere trasmissioni sia
stituivano l'unica fonte di intrattenimen- modelli, davvero originali, che oltre ad in FM che in AM. La Music Ball è inve-
to. Col passare degli anni sono diventati esaltare il progresso dell'elettronica mi- ce una piccola sfera di appena 6 cm di
oggetti funzionali di dimensioni più ri- niaturizzata sembrano volerlo mostrare diametro, in grado però di ricevere sia le
dotte e la presenza del televisore ha in a tutti i costi. FM che le AM. Si porta al collo, e l'an-
seguito fatto diminuire nelle famiglie Si tratta infatti di quattro tipi di apparec- tenna è proprio il collare stesso.
ELETTRONICA PRATICA - Febbraio 1994 - Pag. 20
La radio FM Micro
è realizzata in AES
trasparente, è in grado
di ricevere solo la banda
FM e funziona con batterie
a pastiglia. É dotata
di clip e auricolari.
RILEVATORE DI PERCEZIONI
ENSORIA
Un circuito che emeffe una nota musicale
con una cadenza assolutamente imprevedibile.
Consente di verificare se si è predisposti ad avere
percezioni extrasensoriali prevedendo con minimo
anticipo il momento di emissione del suono.
Il circuito, piuttosto semplice,
può anche essere montato
su una basetta del tipo millefori
ma la soluzione a circuito
stampato permette di ottenere
un dispositivo daH'aspetto
più pulito.
In corrispondenza
molti può capitare, in momenti del
A tutto particolari e di breve durata,
di avere l'impressione, a volte anche
dell'integrato IC1
sono previsti due
ponticelli di filo
sgradevole, che stia per succedere qual-
nudo,
cosa di importante o magari di grave.
eventualmente
Capita comunque spesso di sentire per- ) recuperato da
sone che affermano: «... me lo sentivo!».
reofori tagliati che
È questo, per caso, un primo sintomo di
consentono di
ESP, cioè di percezione extra sensoria-
scavalcare, dal lato
le? Beh, si fa presto a dire, ma si fa pre-
componenti,
sto anche a verificare.
I fenomeni di ESP vengono oggi studia- due piste in rame:
ti seriamente (anche se, è il caso di dir- in questo modo si
lo, con risultati piuttosto scarsi) un po' evita di complicare
in tutto il mondo, se non altro perchè il percorso del
esistono, appunto in tutto il mondo, cial- circuito stampato.
troni che sfruttano la credulità altrui per
trarne vantaggi personali.
Bene, anche noi vogliamo dare il nostro co (almeno, nella misura in cui ciò sia ferma inequivocabile di qualità paranor-
modesto contributo personale presentan- ancora possibile nel mondo in cui vi- mali; se no, pur non essendo vincolante,
do questo semplice circuito che permet- viamo), in un locale silenzioso e non probabilmente non c'è alcuna predispo-
te a chiunque di provare, con buona af- troppo luminoso, il che concilia la mi- sizione alle percezioni extrasensoriali.
fidabilità, se è effettivamente dotato del glior concentrazione. Disposti in queste Per ottenere la casualità nei tempi cui si
potere di prevedere eventi che stanno condizioni psico-fisiche, si attiva il no- è appena accennato, si adotta un circui-
per verificarsi. stro circuitino, il quale non fa altro che to che, pur nella sua semplicità. è piut-
Non si tratta chiaramente di un' apparec- emettere in sequenza una breve nota, tosto interessante ed anche elegante.
chiatura di alto contenuto scientifico e ma con intervalli di tempo di lunghezza Il punto di partenza è costituito da due
tecnologico, ma è senz'altro in grado di assolutamente imprevedibile. oscillatori, circuitaimente analoghi, che
confermare o smitizzare un'ampia casi- La tecnica di verifica è quindi molto generano impulsi (ambedue positivi)
stica. semplice: si tratta di "sentire" che il fat- molto veloci, cioè abbastanza "stretti"
Innanzitutto, chi voglia effettuare que- to sta per accadere, comunicandolo ov- come durata; le frequenze generate so-
sto tipo di controllo deve mettersi nelle viamente a dei testimoni presenti, un at- no diverse e, comunque, uno dei due,
opportune condizioni ambientali: T'ESP timo prima che la nota esca. quello relativo alle sezioni a e b di I Cl,
va praticata in completo relax psico-fisi- Se la cosa avviene, è senz'altro una con- >»>)
k
.,,.
I e 1
C2
Il
Il , r'?
r Il 1174
e. ± !Rs
± 2 il#
]°Pi
;-
10
·i # © Il I C 2
--------,,--
7
Schema elettrico del circuito di controllo per la ESP, realizzato sfruttando in pieno
le potenzialità offerte dai due integrati di tipo NAND quadruplo a 2 ingressi.
PONTICELLI
Piano di montaggio
del dispositivo, realizzato
JC2 su basetta a circuito stampato;
come si rileva dallo schema,
>
O) l'unico componente di cui non
t è previsto qui il posizionamento
...J è la pila da 9 V con cui si risolve
a: il problema dell'alimentazione.
J?1e
Il circuito stampato qui è visto
#è
I - RI
dal lato rame nella sua
dimensione reale.
I
70
@
9V
e
0
1
'I
t
'
I
COMPONENTI
R1 = 2,2 MQ
I
----i
' kef R2 = 120 KO
11// ll+ I R3 = 10 KO
1
R4 = 4,7 MQ
R5 = 10KO
R6 = 1,5 M2
R- - C1 = C2 = C3 = C4 = 1uF
(mylar)
B = buzzer amplificato
I IC1 = IC2 = 4011 B
D1 = D2 = 1N4148
@ S1 = deviatore coricato
per circuito stampato
---· 8
uguali,
presenza delle sezioni successive
. ...
I I . . ..
1
a
..
t
_,
uguali e t t tea
t te à
4 condensatori
CIRCUITO MONOSTABILE uguali;
le resistenze
Infatti la sezione b (di IC2) è montata sono tutte
come circuito monostabile, con C3 ed diverse
R6 che forniscono una costante di tem- tra loro.
po ben definita; ciò determina una com-
mutazione logica di b, la cui uscita pas-
sa alta e va a pilotare alla conduzione le
sezioni c e d ( opportunamente collegate
in parallelo per pilotare con la corrente
necessaria il buzzer applicato in uscita)
per un tempo fisso, indipendentemente
))
MONTAGGIO SEMPLICE
MA CURATO
GND
1 2
GND
\ IMPULSI PER IL
SINCRONISMO DI RIGA
I FASCI ELETTRONICI
SEGNALE DI SINCRONISMO
_/
DEMODULATORE
FILTRO DEI SEGNALI I SEGNALI
PASSA-BANDA
DI CROMINANZA
FILTRAGGIO E
Il
]AMPLirrzioiE[ _SEGNALE ]
DEL SEGNALE DI LUMINANZA ']
DI LI.Jvl/NANZA
LA TV DEL schermo
FUTURO cinematografico sono dotati di un dispositivo di
Quando si deve scegliere un televisore si sente parlare di
pollici. Il pollice è un 'unità di misura inglese ed è pari a2.54 espansione dell'immagine, tale cioè da permettere al foto-
centimetri. In un apparecchio televisivo il numero di pollici si gramma di un film di occupare l'intero schermo, senza cioè
riferisce sempre alla misura della diagonale dello schermo. nè bande nere nè tagli laterali. Esistono anche già dei pro-
Il rapporto fra base ed altezza dello schermo viene chiamato grammi, diffusi dai satelliti artificiali, trasmessi in questo for-
rapporto d'aspetto e fino a qualche anno fa in tutti i televiso- mato. Va ricordato a questo proposito che nelle trasmissioni
ri era pari a 4:3. Oggi esistono in commercio anche televiso- diffuse dai satelliti secondo lo standard chiamato MACi se-
ri in cui il rapporto d'aspetto è pari a 16:9, cioè l'immagine gnali di luminanza e crominanza sono trasmessi in tempi di-
è più allungata in orizzontale. Si tratta dello stesso formato versi. Questo riduce drasticamente i vari disturbi, che sareb-
delle immagini cinematografiche, che diventerà uno standard bero invece presenti con il consueto standard PAL in cui i
quando avremo la televisione ad alta definizione, con un due segnali sono trasmessi contemporaneamente. Pertanto
quadro formato da più di 1000 righe. In attesa di questo per ricevere questi programmi occorre avere un apposito ap-
evento, che rappresenterà un enorme salto di qualità nel parecchio decodificatore, che oggi è già incorporato in certi
mondo delle telecomunicazioni, già da oggi si puo' beneficia- modelli di televisori. Concludiamo parlando di un nuovo nu-
re dei vantaggi di questo formato. A tutti è capitato di vedere mero entrato nel mondo della televisione che riguarda appa-
alla TV, durante la trasmissone di un film, la presenza, sopra recchi largamente pubblicizzati: 100 Hz. Significa che il se-
e sotto l'immagine, di due bande nere. Si tratta di uno degli miquadro dell'immagine non cambia 50 volte al secondo, mo.
artifici usati per riprodurre, su uno schermo con rapporto 100. Da un punto di vista circuitale significa che il semiqua-
4:3, un 'immagine avente il rapporto 16:9. dro viene memorizzato, trasmesso in metà tempo e quindi ri-
Il secondo metodo è quello di convertire l'immagine cinema- trasmesso, il tutto grazie alla velocità di accesso e all'alta
tografica al rapporto 4:3, perdendone quindi due porzioni capacità delle moderne memorie a semiconduttore. L'effetto
laterali. Oggi esistono degli apparecchi che oltre ad avere lo è, per lo spettatore, una visione più piacevole e riposante.
I CIRCUITI INTERNI
FONDAMENTALI
Raccogliendo e conservando
gli inserti si colleziona, fascicolo
I segnali televisivi giungono al televisore dopo fascicolo un completo ed
attraverso il cavo coassiale collegato inedito manuale sull'elettronica
ali' antenna e il primo circuito che incon- di base.
trano nel loro cammino è il sintonizzatore. Ma bisogna non perderne
Con questo si seleziona il canale prescelto, neanche un numero
corrispondente ad un segnale che viene
elaborato dai circuiti successivi.
La prima operazione è l'estrazione della
banda di frequenza corrispondente al suo-
no che viene amplificato a patte e trasmes-
so attraverso gli altoparlanti.
Molti apparecchi sono oggi predisposti per
la ricezione di programmi trasmessi in ste-
reofonia. Sebbene questa tecnica di tra-
smissione sia ancora poco diffusa, questi
tipi di apparecchi rendono migliore anche
la ricezione dei programmi con audio
"mono" poichè contengono amplificatori
più potenti e con caratteristiche di alta fe-
deltà.
Ml P%i
Dal segnale video vengono quindi separati
i segnali di sincronismo. Questi servono
sia a guidare la scansione dei raggi catodi-
erT y
olleg mento
Non ostante si trovino in commercio resistenze fisse con propri terminali, la stessa tensione. Per calcolare il valo-
una vasta gamma di valori ohmmici, occorre spesso com- re che si ottiene con questa connessione la formula è più
binarne assieme due o più per ottenere il valore in Ohm complicata, richiede dimestichezza con le frazioni e un pò
desiderato. di attenzione a non sbagliare i calcoli.
Vi sono due modi per collegare fra di loro le resistenze. Può essere utile ricordare che, in un collegamento in pa-
In quello detto in serie i componenti sono connessi in fila, rallelo, il valore della resistenza che si ottiene è inferiore
uno dopo l'altro, e quindi sono attraversati dalla stessa al minore fra quelli dei componenti collegati e che con n
corrente. Le loro resistenze RI, R2, R3, etc. si sommano resistenze eguali tutte di valore R, il risultato è R diviso n.
e quindi la resistenza RT che si ottiene è data dalla som- Può anche presentarsi il caso in cui le resistenze siano
ma dei valori di tutte quelle collegate. collegate sia in serie che in parallelo: basta usare entram-
Nel collegamento in parallelo tutti gli elementi hanno, ai be le formule a seconda della configurazione.
•
6I ERA
diminuzione di minore entità.
È questa la ragione per cui si impiega questo tipo di potenzio-
FONDELLO metro, proprio perché, spostando la manopola, venga com-
\ pensata la risposta non lineare del nostro orecchio.
Rimangono infine i potenziometri doppi che consentono di
pilotare due segnali regolando però un'unica manopola; sono
comunemente usati negli amplificatori stereofonici.
REOFORI
PISTA
PISTA CENTRALE
'
SPAZZOLA
logaritmico o lin re
RESISTIVA ZOCCOLO DI BACHELITE Il funzionamento
di due
20
Kn
I 20
Kn
I 20
K
IK
20 I 2 o
Kn
potenziometri,
entrambi in grado di
fornire una
resistenza massima
di 100 Q evidenzia
come in quello in
alto il valore POTENZIOMETRO 100K
resistivo aumenta in LINEARE
BOCCOLA modo uniforme con
DI FISSAGGIO lo spostamento e 331 /[3%[75+[?
Kn Kn Kn Kn Kn
viene chiamato
USCITA CONDUTTORE lineare. In quello in
CENTRALE basso, detto
logaritmico, con
degli spostamenti
TERMINALE D'USCITA
uniformi del cursore
le variazioni di
La struttura interna di un potenziometro a film resistenza POTENZIOMETRO 100K
carbone si caratterizza per la pista che conduce corrente raddoppiano. LOGARITMICO
con diversa resistenza a seconda dei punti.
ARIA PULITA CON L'OZONO:
UTILISSIMO KIT
Il kit EP937 consente di realizzare
un dispositivo che produce
ozono ossia quel gas che
conferisce all'aria di alta
montagna il suo pungente
profumo. Azionando
l'ozonizzatore per pochi minuti
in casa o nell'abitacolo dell'auto
si eliminano tutti i cattivi odori.
Il kit comprende tutti i componenti
del montaggio e il circuito stampato; lire
le caratteristiche e la realizzazione
sono descritte nel fascicolo di maggio '93. 28.500
COME ORDINARLO
Il kit EP 937 può essere ordinato, s,pecificando chiaramente la
sigla, inviando anticipatamente l'importo di lire 28.500 a mezzo
vaglia postale, assegno bancario o conto corrente postale
n. 46013207 intestato a:
STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
nuovo
I
in edicol
• Sperimentare.
•
Proviamo con due facili
esperimenti a scomporre l'acqua nei suoi elementi
e a combinare insieme idrogeno e ossigeno per
costruire un po' del prezioso liquido.
. . .
e..R'IpIaZIOni, l radio-lettore è molto in
voga tra i giovani: come pulire i contatti ossidati o
le testine impolverate, come sostituire la cinghia,
come intervenire sul commutatore a slitta ...
• Reportage. Come ottenere splendide ve-
trate' ed artistii paralumi imparando l'antica tec-
nica per "legare i vetri".
DOSSIER RISCALDAMENTO
SENZA CALDAIA
OTENTE GENERATORE
DI BASSA FREQUE
Costituisce il comando ideale per il relé sensibile
alla frequenza presentato nell'articolo di seguito.
Può anche essere utilizzato come normale strumento
di laboratorio o per applicazioni nel modellismo.
Il nostro generatore BF va realizzato
su una basetta a circuito stampato
dato il numero di componenti,
piuttosto alto, che sarebbe
impossibile collegare
su una basetta del
tipo millefori.
+
KHz
Tcs •ncs
16 I:
MI
ho ,[2's
±.
I
5
lli2 -
\ SELEZIONE
X
E - - 4
15,6
+ Il 2
10 I
-
<J
6
39
-~ R3
L1 R6
Il
JI
I
[ 3
I ._N6 +
70
R2 I 12
4< i,
C2
neC3
contemporaneamente) viene prelevato "trasformatore d'onda"). Il segnale poi, costruttiva con il "relè sensibile alla
dall'uscita più opportuna e ridotto di opportunamente dosato dal regolatore di frequenza") il nostro circuito dall'uscita
livello dal partitore R3-RA4, dopo di che, volume, o meglio di livello, R5, viene vera e propria, dato che questa può
attraverso Cl, raggiunge il filtro a "pi applicato ad IC2, un normalissimo essere collegata anche alla rete a 220 V
greca" costituito da C2-LI-C3.Questo LM380, per esserne opportunamente per incanalarvi il segnale BF.
filtro ha la funzione piuttosto importante amplificato. All'uscita, dopo l'abituale
di trasformare il segnale rettangolare, gruppo di smorzamento C7-R7 ed il
quale generato da IC 1, in un'onda condensatore di accoppiamento C8, I CONDENSATORI
pressochè sinusoidale (non a caso troviamo un trasformatore che serve per
qualcuno, per questi utilizzi, parla di isolare (in perfetta analogia funzionale e All'uscita del trasformatore, oltre ad una
resistenza che costituisce un carico
Il circuito stampato è qui visto dal lato rame nella sua dimensione reale. parziale ma sicuramente resistivo, due
condensatori di opportuna capacità e
2 tensione di lavoro consentono
l'accoppiamento alla linea di rete luce a
1
220 V. I valori di questi condensatori,
esattamente come di quelli del filtro a pi
greca, sono dettagliatamente riportati in
apposita tabella in funzione della
ol ez li frequenza di lavoro.
I
filtrata dalla coppia di condensatori C5-
4 o
1
_:-: 1 I--.:
C6, è prevista a 9 V; questo valore si
può aumentare a 15 V: in questo caso
però occorre raffreddare IC2 con
radiatore apposito, e l'integrato stesso
dovrebbe essere adottato nel tipo a 14
1 piedini ( essendo di maggiori dimensioni,
»»
ELETTRONICA PRATICA- Febbraio 1994 - Paa. 40
--- -1
I
7
I
I
I
S1 cs ICI
I j C7
I X =>
R7
I
=Cffi:i>,,,,
I o
JC2
co l e
9V
l=0I e Rl
=iiiii)i=
I#HZ
R4
I u =Gli)=
R2
iii
c::::wiF
I R3
COMPONENTI
C1 = 47.000 pF
c2 = c3 {v. tabella)
C4 = 47.000 pF
es = C7 = o, 1 µF
c6 = C8 =220 F-16 V
(elettrolitico)
C9 = C1 O (v. tabella)
R1 = 1 MQ
R2 = 560Q
R3 =1200 2
R4 = 47 2
RS = 2200 2 (trimmer)
R6 =12002
R7 = 5,6n
R8 = 220 2
L1 = 1 mH
T1 = S = 50 spire
P = 25 spire filo rame
smaltato 0,3 mm
su nucleo in ferrite
Mullard
FX 2240 o simili
X = quarzo 1 MHz
IC1 = 4060 B
Ic2 = LM380
S1 = interruttore accensione
ELETTRONICA PRATICA- Febbraio 1994- Pag. 4 1
POTENTE GENERATORE DI BASSA FI
2 quarzo X ha 2 terminali
di contatto (senza polarità da
rispettare) da ripiegare in modo
che il componente, una volta
montato, risulti coricato sulla
basetta. Dal lato opposto
ai terminali è bene prevedere
un fissaggio meccanico tramite
filo nudo saldato alla basetta
e al corpo del quarzo.
5. er il primario e il
secondario di T1 sono
ovviamente previsti 4 appositi
contatti con il circuito
stampato: prima di saldare il filo
occorre grattare lo smalto
isolante per circa 1 cm
dall'estremità.
6: un ponticello di cavetto
isolato collega due punti
piuttosto distanti tra loro sulla
basetta; questo collegamento
se realizzato sul circuito
stampato ne avrebbe reso molto
difficoltosa l'esecuzione.
IL FILTRO A PI GRECA
la cella C2-LI-C3, del cosiddetto tipo "a pi greca" (il cui che), occorre far passare l'onda di partenza anraverso
simbolo nell'alfabeto greco è p), ha lo scopo essenziale di circuito di filtro la cui frequenza di taglio sia leggermente
trasformare un 'onda rettangolare in onda pressochè sinu- superiore alla fondamentale (i 62,5 KHz dell'esempio ap-
soidale. La funzione specifica di una cella a pi greca è pena fatto).
quella di agire come "filtro passa-basso", cioè come cir- Risulta abbastanza chiaro che i valori della frequenza di
cuito selettivo che lascia passare inalterati tutti i segnali di taglio non possono che essere definiti dai valori di Le C
frequenza inferiore ad un certo valore (detto "frequenza di della suddetta rete di filtro, alla quale compete ( come per
taglio"), mentre attenua fortemente tutti quelli che hanno qualsiasi circuito risonante) una certa banda passante più
frequenza superiore. Un 'onda rettangolare possiede questa o meno larga.
forma in quanto rappresenta la massima distorsione possi- L'efficacia del filtraggio è legata alla bontà di realizzazio-
bile di un'onda sinusoidale della stessa frequenza fonda- ne (valori e componenti) della rete LC; nel disegno che raf-
mentale, corrisponde cioè ad un segnale composto dalla figura in sequenza l'azione di un filtro a seconda della :n,
combinazione di un numero altissimo di frequenze, tutte qualità vediamo da sinistra (A), ove è l'onda che ha subito
multiple ( cioè armoniche) della fondamentale, con essa la miglior ripulitura (infatti è sinusoidale) a destra (F) do-
combinate. In altre parole, un 'onda rettangolare, per esem- ve l'andamento è sostanzialmente rettangolare, sono rap-
pio di 62,5 KHz è composta, oltre che da questo segnale presentate varie possibili forme ottenibili in uscita. con
(che ha l'ampiezza massima) anche dalla contemporanea qualità via via peggiore da sinistra verso destra.
presenza dei 125 KHz, dei 187,5 KHz, dei 250 KHze così L'apposita tabella fornisce i valori dei componenti del fil-
via, con livello più o meno decrescente. Per estrarre quin- tro a pi greca in base alle varie bande di frequenza entro
di, da questa somma di armoniche che, combinate fra loro. cui può essere fatto lavorare. Nel nostro caso, avendo ipo-
costituiscono la nostra onda retlangolare, la sola frequenza tizzato una frequenza di lavoro pari a 62,5 KHz, si utiliz.,e-
fondamentale (dì forma sinusoidale come le sue armoni- ranno i dati relativi alla banda 70+35 KHz.
11
ELETTRONICA PRATICA - Febbraio 1994 - Pag. 45
[ TELECOMANDO ]
1ELÈ SENSIBILE
ALLA FREQUENZA
È l'ideale completamento del generatore BF
per realizzare un funzionale dispositivo di comando
a distanza. Può essere utilizzato per applicazioni
domestiche o anche di laboratorio.
Il relè sensibile alla frequenza costituisce in pratica
il ricevitore del dispositivo di telecomando
che si realizza in coppia con il generatore BF.
Tl' titolo dell'articolo, e quindi l'oggetto solo a quella. Ma a questo punto riteniamo
lche andiamo a descrivere, può apparire utile spiegare come e a cosa può servire
un po' strano ma si tratta semplicemente un tipo di circuito come questo, almeno
di un interessante circuito che consente di facendo qualche semplice esempio.
Esempio elementare di impiego attivare un relè solamente se all'entrata è Supponiamo esista la necessità di accen-
di un sistema di telecomando presente un segnale la cui frequenza sia dere una lampada in una camera dell'ap-
facente uso del nostro relè coincidente con quella cui è regolato il di- partamento, stando però in un'altra came-
sensibile alla frequenza, spositivo di selettività interna, cioè un par- ra (l'esempio è evidentemente banale, ma
e convogliato attraverso ticolare circuito in' Sato che presenta uti- proprio per afferrarne meglio il principio
l'impianto di rete luce, lissime caratteristi di funzionamento, il di impiego). Mettendo in funzione un cir-
funzionante (nel nostro 567. Questo integrato si può paragonare cuito che generi un segnale di comando
esemplare) a 62,5 KHz; ai contatti ad un circuito di sintonia (per frequenze via filo o via radio (quello via filo è stato
del relè in uscita va ovviamente non tanto alte) particolarmente selettivo, il pubblicato a pagina 38 di questo numero)
collegata la specifica quale reagisce alla propria frequenza di ri- si ottiene l'accensione della lampada al-
utilizzazione, che può essere sonanza ( opportunamente programmata meno per tutto il tempo in cui il segnale
di qualsiasi tipo. mediante la scelta di alcuni componenti) e »»
LINEA 220
I
I
FAZIONE
I
& u
I
I
E
-
+ 51 GENERATORE RELE
- I ~ -
I
+ - I - +
12V
9V
CAMERA X CAMERA Y
2 7
I e
I 12 V
@
I
I I
--G
RL
rb=i)
I
f
p I 5 es C6 c7 Dz
DL
Df
lJu I
I C2 • -
I
I
~------------ --------------- ___ J
Schema elettrico del relè sensibile alla frequenza; l'alimentazione può essere prelevata
da un piccolo alimentatore da rete oppure da un opportuno pacco batterie.
.yiene. inviatoda]generatore.
COMPONENTI es
...
D
C4 C6
Naturalmente, le applicazioni possono es-
min. max. sere ben più importanti che telecomandare
C1 = C2 = O, 1 F - 250 V c.a. una lampada, si estendono al campo del
C3 = 0,1 F (ceramico) 60 160 4700 pF 6800pF 22000pF ferromodellismo e ad altri casi.
C4= es = C6 = (v. tabella) Attenzione però: via filo non si deve in-
C7 =
O, 1 µF (ceramico) 30 70 IO.OOOpF 33.000pF 0,lµF
tendere su linee telefoniche, che non si
R1 =
2200 2 (trimmer) 14 40 22.000 pF 0,1 µF 0,33 µF possono assolutamente utilizzare. Adatta
R2 = 1200Q invece per convogliare segnali a frequen-
R3 = 2200 2 (trimmer) 4 15 68.000 pF 0,33 µF I F ze sino a poche centinaia di KHz è la linea
R4 = 330 2 La tabella illustra come scegliere di rete luce, per la quale le frequenze più
R5 =
1200 2 C4, es e C6 in funzione della utili sono comprese fra i 40 e gli 80 KHz;
R6 = 12000 frequenza di lavoro del circuito. e infatti la frequenza prescelta e consiglia-
IC1 =
567
TR1 =
2N2905
D1 = 1N4004
DZ =
Zener 6,2 V-1 W
DL =
diodo LED
RL =
relè 12 V (FEME MZP)
T1 = P = 25 spire filo rame
smaltato 0,3 mm
=
S SO spire filo rame
smaltato 0,3 mm
su nucleo ferrite FX 2240
I due avvolgimenti sono isolati
fra loro da un doppio strato di
nastro di carta adesiva
ta nel generatore già citato è di 62,5 KH. ICl, e quindi del punto di intervento sulla trasformatore Tl, che viene realizzato a
Motivata così l'impostazione del nostro polarizzazione di TR 1, è definito ( e parte secondo le caratteristiche riportate
progetto, veniamo ora all'esame del cir- stabilizzato) da uno zener (DZ) da 6,2 V, nell'elenco componenti e che va montato
cuito adottato, seguendone lo schema elet- nonchè dalla relativa resistenza di sulla basetta mediante vite e dado inseriti
trico. limitazione di corrente R4. I pochi nel foro centrale; un'eventuale rondeila di
componenti che figurano collegati fibra o plastica sotto la testa della vite ren-
all'integrato ne definiscono la zona di de meno pericoloso l'avvitamento. Le ab-
L'ACCENSIONE A DISTANZA attivazione in funzione della frequenza; i bondanti dimensioni del supporto ne faci-
valori sono precisati (pur con una certa litano l'avvolgimento, i dati del quale non
Ai morsetti d'entrata può essere applicato approssimazione) nell'apposita tabella. sono granchè critici, tanto che molti di
un qualsiasi segnale con frequenza questi nuclei, di altre marche nonchè di
compresa fra 160 e 4 KHz circa. »)
Il DECODIFICATORE DI NOTA
Il dispositivo che va sotto il semplice nome (in codice) di mente compreso fra 2 e 20 K2. Se per esempio Cl fosse da
567, e che consiste in un integrato di uso piuttosto comune, 10.000 pF ed RI da 5 K2, avremmo:
è in realtà un sistema piuttosto complesso e sofisticato (na- f=l,I: (5000Q•1/100.000.000 F)=22KHz. Il valore di C3
turalmente, al suo interno) e lo schema a blocchi qui ripor- non è critico, però dovrebbe essere almeno il doppio di
tato ne è buona testimonianza. Si tratta di un PU (circuito quello di Cl, il cui valore è a sua volta riportato sul data-
ad aggancio di fase) progettato specificamente per rispon- sheet del 567, ma che in genere è più volte quello di Cl.
dere, commutando una certa condizione della tensione Per quanto riguarda la larghezza di banda entro cui l'inte-
d'uscita, ad una nota di frequenza costante e compresa nel- grato è in grado di funzionare in modo regolamentare, il
la sua larghezza di banda operativa. Lo stadio d'uscita già suo valore è tipicamente pari al 14% circa dell.a frequenza
compreso nella sua struttura interna è in grado di erogare centrale di lavoro, a patto però che il livello d'ingresso del
fino a 10o mA. Il suo campo di frequenza di funzionamento segnale sia maggiore di 200 mV. Inoltre, il decodificatore
va da 0,0I Hz fino a 500 KH. La frequenza centrale del può diventare sensibile alle "sottoarmoniche" dispari della
VCO interno ( oscillatore a frequenza controllata da una frequenza centrale f. per cui l'anello potrebbe agganciarsi
tensione continua) viene definita da RI e Cl secondo la for- in fase con f/3, fl5, ecc.: qualcosa di analogo potrebbe al-
mula: J=l,1: (Rl•Cl), dove RJ dovrebbe essere normal- tresì ver{ficarsi per le armoniche dispari (3f, 5f ecc).
+
Lo schema
,--
1
a blocchi
dell'integrato 567
evidenzia come,
I RL nonostante sia un
I componente di uso
I piuttosto comune,
I RQF
si tratti in realtà
I u di un sistema
I
I abbastanza
,I complesso
e sofisticato.
E
3I ' I PF
,I
I 1 a "" 8
R1
s' 2 ■ I 7
CL 3 I I 6
4 I I 5
Cl
7
-»
tenute inserendo sulla basetta gli appositi
termin ali ad occhiello.
-
TARATURA AD OCCHIO
E AD ORECCHIO
Il circuito
di un voltimetro
elettronico a
G razie alle cognizioni fin qui acqui-
site, è possibile fornire un esempio
di utilizzo pratico di quanto è stato fi-
valvole per bassa nora esposto, cioè come sia possibile
frequenza: calcolare l'effettivo valore del guada-
l'apparecchio gno di tensione di un generico amplifi-
è ovviamente catore di segnale in banda audio, Preci-
d'epoca siamo che come guadagno s'intende
ma ancora oggi l'aumento di livello dal segnale appli-
estremamente cato ali' ingresso a quello ottenuto in
funzionale uscita; esso viene generalmente espres-
per il guadagno so con la lettera maiuscola G e si ottie-
in tensione ne dividendo la tensione ottenuta
molto lineare all'uscita per quella applicata all'in-
che caratterizza gresso. Esso dipende principalmente
alcuni tipi dalle caratteristiche della valvola utiliz-
di valvole. zata e, in secondo luogo, dal valore de-
gli elementi usati nel circuito.
La valvola scelta per il nostro esempio
è la nota 12 AX7 o ECC 83, un doppio
triodo ad alto , particolarmente indica-
to per applicazioni in bassa frequenza.
Consultando i dati caratteristici ad essa
relativi, troviamo che possiede un note-
vole fattore di amplificazione (), pari,
cioè, a 100, e che la sua resistenza dif-
ferenziale interna (ri) vale 62,5 K2.
Inoltre, i valori tipici di utilizzo forniti
dal fabbricante consigliano di lavorare
con una tensione anodica di 250 volt, a
ELETTRONICA PRATICA- Febbraio 1994 -Pag. 52
cui corrisponde una corrente anodica di
riposo di 1,2 mA per una polari zzazione V- V-
•
di tensione di quest'ultimo si calcola nel
seguente modo: si moltiplica il coeffi-
ciente di amplificazione per la resi-
stenza di carico anodico: 100 x 47.000 =
4.700.000; tale numero viene diviso,
•
poi, per quello ottenuto sommando alla
resistenza interna (ri = 62,5 K) il valore
della resistenza di carico anodico 4 7
KO:
Il pannello di comando del voltmetro a valvole non differisce molto
dai tipi modemi se non per le dimensioni molto superiori.
62.500 + 47.000 = 109.500 da cui: È possibile misurare la tensione con numerose sensibilità
diverse e la resistenza.
4.700.000 = 42 9
109.000 ' I dati caratteristici della valvola 12 AX7 (o ECC 83) tratti (in inglese così
come sono) dal catalogo della ditta TUNS-SOL che la produceva.
La sigla WA in aggiunta al codice vero e proprio significa che questa
Questo risultato ci indica che il segnale
valvola è stata prodotta con materiali speciali e selezionata
applicato alla griglia viene amplificato
per un uso particolarmente gravoso.
di quasi 43 volte, come dire che, se alla
griglia è applicato un segnale di 100 mV TIINS-SI.
=0,1V, esso in uscita diventa 4,3 V cir-
ca, essendo: 0,1 x 43 = 4,3. 12AX7WA CHARACTERISTICS
Se, ora, noi portiamo il valore della resi- CLASS A1 AMPLIFIER
stenza di carico anodico a 100 KQ, otte-
PLATE VOLTAGE 250 VOLTS
ni amo all'uscita 6,2 volt, mentre, ele- GRID VOLTAGE -2 VOLTS
vandolo al valore di 150 KQ, otteniamo PLATE CURRENT 1.2 MA.
AMPLIFICATION FACTOR 100 µ
7,5 V e così via. TRANSCONDUCTANCE 1,650 MHOS
Si potrebbe dunque pensare che, aumen- PLATE RESISTANCE 62,500 OHMS
tando il valore di tale resistenza, si pos- SPECIAL TESTSAND RATINGS
sa aumentare anche il relativo guadagno HEATER CYCLING RATING
ALTITUDE 80,000 FEET
a proprio piacere. Le cose, invece, non SHOCK
stanno esattamente così, in quanto,
ali' aumentare del resistore anodico, cre- I
[ or I I I I I I I I I
8/
sce la caduta di tensione introdotta da I '
j
- <::)
..._.'/
',
'
I
I
I 7 .9
per non incorrere in conseguenti tensio- J
ni anodiche troppo alte. C'è da dire, I I I { <-,
però, che, orientando la scelta su una I I %7
valvola che presenti una tensione anodi- I I / J %
ca di funzionamento più bassa (ad J I J I I I 7
esempio, usando una ECC 88, si può
scendere fino a 90-80 volt), possono es- I I '
I
r' I
/
'
I
I/
I/ J
V
y
99
I
4
>-
I
/ , Il' t V / 21,4
sere impiegati anche valori piuttosto alti
di resistenza di carico anodico, nell'or- J t Y V t V ./ t / ,,1..~~-
()
I ,,, / t ,,, V V 1,1' / •
dine dei 250 - 270 KO. ,,,
·"' L ...... . I/
L
.....
,/
[f] ]
oL
I [1
È possibile reperire ancora oggi, sia pure
con difficoltà, i manuali di applicazione 100 200 300 400 500
fomiti dai fabbricanti di valvole, conte- VOLT
nenti i dati caratteristici dei tubi da loro Eo IS MAXIMUM RMS VOLTAGE OUTP UT FOR FIVE PERCENT TOTAL HARMONIC DIS ORSION.
T GAIN MEASURED
prodotti, da cui si può trarre la maggior AT 2OVOLTS RMS OUTP UT
FOR ZERO-BIAS DATA, GENERA TOR IMPEDANCE IS NEGLIGIBLE
parte dei dati necessari ali' analisi e alla
progettazione di circuiti valvolari.
»»
ELETTRONICA PRATICA - Febbraio 1994 - Pag. 53
Il GUADAGNO DI TENSIONE
Tra questi manuali sono preferibili quel-
li contenenti i grafici relativi alle fami-
glie di curve, per un motivo molto im-
portante: in essi, cioè, vengono riportate
le caratteristiche di funzionamento tipi-
co, ma queste sono riferite a poche ben
determinate tensioni di alimentazione
anodica.
Con il metodo della detenninazione gra-
fica, invece, si può risalire ai parametri
215, caratteristici riferiti a una qualsiasi ten-
sione d'alimentazione anodica.
n
ca LA VALVOLA 12 AX7
.....
Vediamo come si può realizzare questo
passaggio, riferendoci ancora alle carat-
teristiche della valvola ECC 83 o 12
AX.7: in essa leggiamo che a una tensio-
ne anodica (plate voltage) di 250 V, ot-
o 100 200 250 300 400 500
tenuti polarizzando il tubo con una ten-
sione di griglia (grid voltage) di -2 V,
VOLT corrisponde una transconduttanza di
1.650 µ MHOS = 1,65 mNV e una cor-
Se di una valvola possediamo la relativa famiglia di curve è possibile rente anodica (plate current) di 1,2 mA.
risalire ai dati di utilizzo che ci occorrono con qualsiasi tensione Servendoci delle curve caratteristiche
di alimentazione anodica. Se ad esempio la tensione è di 250 V anodiche, tracciamo una retta orizzonta-
riusciamo tramite i punti A, B e C ad individuare corrente di griglia, le, che parta dal valore di 250 V di ten-
pendenza e transconduttanza. sione anodica, situato sull'asse x, e che
vada a incontrare nel punto A la curva
corrispondente al valore di -2 V di ten-
In questo grafico si esegue un esempio del tutto simile a quello sione di griglia. Servendoci di un righel-
precedente utilizzando però una tensione di alimentazione anodica lo, sarà facile verificare che sull'asse y
di 100 V: tramite il punto A individuiamo la corrente anodica e facendo corrisponde una corrente di 1,2 mA, co-
variare di 1 V la corrente di griglia (B e C) si ottengono due valori che, me si riscontra nei dati pubblicati sopra.
sottratto il più ·piccolo al più grande, danno la transconduttanza. Se , ora, vogliamo ricavare il valore del-
la pendenza o transconduttanza, basta
L. individuare i punti B e C, corrispondenti
a una tensione griglia di -1,5 V e -2,5 V,
mantenendo costante il valore di 250 V
di tensione anodica.
In altri termini, si fa variare di 1 V la
3 tensione di griglia, aumentando e dimi-
u nuendo di 0,5 V il valore di -2 V, a cui
a: ci siamo precedentemente riferiti. Poichè
llJ la transconduttanza non è altro che la va-
$ riazione della corrente anodica conse-
guente alla variazione di 1 V della ten-
S2
--..J sione di griglia, si trova che, in corri-
::::::! spondenza dei punti B e C, la corrente
> anodica vale rispettivamente 0,5 mA e
2,15 mA, per cui la differenza tra i due
1,2 valori (2, 15 - 0,5) ci dà esattamente il
1 valore della transconduttanza, che, in
questo caso, è di 1,65 mNV: tale proce-
dimento è reso comprensibile dal primo
grafico di questa pagina.
Il valore della transconduttanza si può ri-
o 100 200 300 400 500
cavare, come è già stato accennato, con
VOLT
il metodo grafico per una qualsiasi ten- Limiti
sione di alimentazione anodica: nel se- TIPO massimi Capacità in pF I Caratteristiche e funzionamento tipico
c on do grafico proponiamo un altro
esempio, nel quale il procedimento è ri- 12AX7 Per sezione Per sezione Amplificatore in classe A.
ECC83 V = 300 V c, = 1,8 (valori per ogni sezione)
petuto per una tensione di 100 V, a cui
corrispondono circa 1,2 mA/V .
Troviam o anche conferm a della validità
V, =-50%0V
W, = IW
c.
C,. = - 1,9
1,7
V, = l00
v, = - 1
250
-2
V
V
L = 0,5 1,2 m.A
di tale procedimento dal catalogo della
FIVRE, in cui compare tra i dati di fun-
zionamento tipico anche il valore di ten- Ingombro
R - 80
s = 1250
µ = 100
62,5
1000
100
AV•
sione di 100 V. 0=22
Sui manuali dei costruttori di valvole si h=49 Doppio triodo, amplificatore a BF. invertitore
possono riscontrare piccole differenze di Accensione di fase, separatore e multi vibratore in circuiti
dati relativi a tubi con la stessa siglatur a; in serie TV (ogni sezione ha caratteristiche elettriche
i più attenti si saranno sicuramente ac- 12,6 V uguali al tipo 6AV6).
corti, ad esempio, che sui dati caratteri- 0,15 A
stici TUNS-SOL la transconduttanza
Accensione
della 12 AX 7W A a 250 V è pari a 1.650
in parallelo
µ MHOS = 1,65 mA/V, mentre, sui dati 6,3 V-0,3 A
FIVRE, compaiono 1.600 µA/V = 1,6
mA/V. Questa lieve differenza è anche
giustificata dal fatto che la prima è una Un altro produttore di valvole,
valvola professionale, cioè costruita e la FIVRE, ha nel suo catalogo
selezionata per applicazioni gravose e, la ECC 83 (o 12 AX7), in questo
perciò, dotata di caratteristiche migliori caso non di tipo selezionato
sotto molti aspetti, riconoscibile, appun- ma normale. La mancanza
to, dalla siglatura finale W A. della famiglia di curve però
ne rende possibile l'utilizzo
solo con tensioni di alimentazione
SIGLE SPECIALI anodica prefissate (100 e 250 V);
quando (purtroppo accade
I fabbricanti di valvole usavano, dunque, raramente) si può scegliere
diversi tipi di siglature finali allo scopo è meglio optare per una scheda
di definire particolari caratteristiche o delle caratteristiche
selezioni dei tubi. Si possono trovare, che comprenda anche
pertanto, i seguenti simboli: W, W1, la famiglia di curve.
WA, WB, WC; A, A1, S. Essi identifica-
no valvole con prestazioni al di sopra
della media, mentre i simboli SQ (Spe-
cial Quality) o LL (Long Life) garanti-
scono che il tubo è stato costruito con
materiali che ne consentono una lunga
durata, mediamente 10.000 ore di fun- Per una o due
SIGLATURA
DI BASE
I CORRISPONDENTI SIGLATURE
MILITARI OD INDUSTRIALI
zionamento. Presso i rivenditori di mate- siglature
riale surplus o nelle fiere per radioama- commerciali spesso [E81CC = ECC8O1S = CV455 = CV2016 =
tori si possono, poi, reperire valvole co- abbiamo numerose ECC 81 = [CV4024 = CV5I58 = CV5212 = QA2406=
struite per uso militare, che sono caratte- altre sigle 12AT7 QB309 = CK6201 = M8I62 = A2900 =
rizzate da un'ottima qualità di funziona- che corrispondono I B152 = B309 = 6060 = 6201 = 6679
mento, da una grande affidabilità e da alla stessa valvola
strette tolleranze elettriche, poichè dove- (più o meno)
vano consentire l'assoluta intercambia- E82CC = ECC802S = ECCI86 = 6CC4O =
impiegata ECC 82 = CV491 = CV2007 = CV20l1 = CV4003 =
bilità nelle apparecchiature in cui veni-
vano impiegate; esse sono riconoscibili
ad esempio 12AU7 CV4016 = QB329 = M8I36 = B329 =
per la siglatura CV o CK o VT, nonchè dall'esercito inglese 5814A = 6067 = 6189 = 6680 = 7316
piuttosto che dalla
per codice JAN (Joint Army Navy).
Si ritiene, quindi, di fare cosa gradita al marina americana
E83CC = 12DF7 = 12DT7 ECC803S =
e così via: vediamo
lettore riportando una tabella di corri- ECC 83 = CV492 = CV4004 = CV4017 = QB339 =
spondenze tra tubi per uso professionale, 3 esempi. 12AX7 B339 = M8I37 = Z1764 = 5715 = 6057 =
militare e industriale tra i più comuni e 6681 = 6688 = 7025
usati.
Qualche utile indicazione per utilizzare piccoli
motori trifase alimentandoli con la corrente monofase
di rete. Come scegliere il condensatore adatto
ed i tre schemi principali per collegarlo.
c-o.m».[??")'
Utilizzando un condensatore
di valore adeguato è possibile
alimentare piccoli motori trifase,
magari di recupero, con
la corrente monofase di rete.
2
O
C = 0,07 • 745 • (220)
220. =52 µF
SCHEMI DI COLLEGAMENTO
A triangolo: il condensatore è posto in
parallelo su una delle fasi; scambiando
l'avvolgimento (e quindi la fase) su cui è
@
1-
collegato, si inverte il senso di rotazione.
A stella: il condensatore è collegato su
due avvolgimenti di fase, più precisamen-
te tra un morsetto di alimentazione ed il
morsetto che rimarrebbe libero; scambian-
do il morsetto di alimentazione si ottiene
l'inversione del senso di rotazione.
Nel collegamento con centro stella accessibile si separa un avvolgimento
Con centro stella accessibile: tale dispo-
di fase a cui viene connesso in serie l'adatto condensatore.
sizione si può utilizzare separando un
avvolgimento di fase cui connettere in
serie il solito condensatore.
ELETTRONICA PRATICA - Febbraio 1994 - Pag. 5 7
ALTA FEDELTA IN AUTO d
AMPLIFICATORE
LII
I
Alimentazione: +/· 25V
duali 1,5 A per ramo.
Potenza effettiva all'1%
50+50 WATT
Un amplificatore stereo che non ha nulla da invidiare
u
I-
di distorsione:
50+50 W 4 Ohm.
ai costosi modelli commerciali capace di erogare
(/) Sensibilità d'ingresso: 50+50 W su carico di 4 ohm. Il dispositivo prevede,
per O dB 0,775 mV. per l'alimentazione, un convertitore di tensione che
Risposta in frequenza:
20/20 KHz +/-1 dB.
abbiamo presentato nel numero di gennaio
Rapporto S/N: migliore di Elettronica Pratica a pagina 58.
di 80 dB.
Carico ammissibile:
4-8 0hm
Corrente di riposo finali:
150 mA per modulo
Il nostro am plificatore, una volta m ontato, ha dim ensioni piuttosto contenute:
può essere m ontato in un angolo del portabagagli o sotto il sedile.
c._
ENTRATA
sx
I 4
r
P2
±
R2
-- =
-.
T
-- hW
'=
__.., 1----=R 11
TR1
s R7 R13 R15
7
DZ1 I'
;
ENTRATA n+
DX
C13
<p1 iiiiiii CJ
+
R23
t
+
C15
7 C19
I
+
ALTOPARLANTE
Sx
r.
[-v
[]+v
+
ALTOPARLANTE
DX
Lo schema elettrico del nostro Anche la basetta, qui vista
amplificatore è composto dal lato rame nelle sue dimensioni
da due moduli (audio destro reali, è composta da due parti
e sinistro) esattamente identici identiche separate tra loro.
senza alcun punto di contatto La realizzazione, vista
E] -v tra loro. Ovviamente tutti la complessità del circuito,
i componenti sono doppi. va eseguita con estrema cura.
prevista una basetta a circuito stampato i smaltato su un resistore da 10 Ohm 3W. tallo dell'aletta. Questa operazione viene
cui tracciati non sono critici ma si consi- Questo componente viene saldato sopra effettuata con tester in portata ohmica.
glia di non modificarli. Iniziamo col R3 per il modulo destro e R4 per il sini- A questo punto si può saldare tranquilla-
montare i resistori ed il gruppo dei mor- stro. PI e P2 sono potenziometri di livel- mente. Controlliamo attentamente le sal-
setti, poi i due ponticelli presso R3 e R4. lo, possono essere montati sia sul circui- dature, che siano tutte lucide e ben cal-
Sono in commercio piccoli ponticelli to stampato che sul pannello del conteni- de, nessun cortocircuito imprevisto,
delle stesse dimensioni dei resistori da tore. TR7 e TR8 sono montati verticali nemmeno una pista interrotta; se il mon-
1/4 W. Si presentano come resistori sen- ed un poco rialzati dal circuito stampato. taggio si presenta perfetto controlliamo
za codice colore ma solo una righetta ne- Per ultimi si inseriscono TRl, TR2, le polarità dei componenti, regoliamo P3
ra al centro. L'effetto finale è più grade- TR3, TR4 saldando i reofori sulla baset- e P4 a metà corsa, quindi iniziamo a da-
vole che con il solito pezzetto di filo. ta solo dopo aver collocato e fissato i se- re tensione. L'alimentazione viene forni-
A questo punto montiamo i condensatori miconduttori sull'aletta. ta contemporaneamente per il ramo posi-
facendo attenzione agli elettrolitici, tivo e il negativo: uno sbilanciamento
quindi passiamo al trimmer ed ai compo- potrebbe altrimenti danneggiare irrepa-
nenti attivi. Occorre ricordare che TR5 e VERIFICHE E CONTROLLI rabilmente i semiconduttori. Sufi 'uscita
TR6 vanno posti a contatto del!' aletta si connette un resistore blindato da 4
per cui teniamo lunghi i reofori dei tran- Pratichiamo sul dissipatore quattro fori Ohm 50 W. Per ultimo iniettiamo un se-
sistor. filettati M3 alle giuste distanze poi, dopo gnale ali' ingresso. Se possediamo lo
Per un migliore accoppiamento termico sver spalmato di grasso al silicone aletta strumento colleghiamo alJ 'ingresso il ge-
uniamo tra loro TR9 e TRIO, TRll e e transitar, interponiamo il kit isolante a neratore di BF, all'uscita un carico fitti-
TR12 con colla cianoacrilica. La bobina mica e passa vite in teflon. zio a 4 Ohm o ancor meglio un wattme-
Ll-R25 e L2-R26 è realizzata avvolgen- Si bloccano i quattro transistor e si veri- tro digitale e un oscilloscopio.
do una decina di spire di filo da 1 mm fica che i collettori siano isolati dal me- >»)
ALTOPARLANTE
2
Controlliamo, regolando il segnale d'in-
gresso, la potenza sul wattmetro e la si-
ENTRATA 'U nusoide in uscita. Non appena si verifi-
cano squadrature dell'onda siamo giunti
al clipping, massima potenza ottenibile
dallo stadio. Regoliamo ora P3, poi P4
per avere un consumo a vuoto di 150
mA per ramo. Se non possediamo un ge-
SFA SAT0RE 180° neratore BF connettiamo all'uscita un
diffusore a 4 Ohm 50 W; all'ingresso il
segnale PRE OUT dell'autoradio. Rego-
liamo P3 poi P4 per avere 150 mA di
consumo a vuoto per ramo. Ora non re-
sta che la prova "ad orecchio". Per faci-
L
H]·
~~ eNrRAnA
ENTRATA I'
I
I
w.go 4fjen
P1
[[I
I
~ DX --
'r
: ~ ALT. DX
e)-
~ . l 0 ALMENTA
ALNENTAZIONE
ZIONE I
-
,.,. ++
ta
.... I
ALIMENTA ZIONE
4.m
- "' 0 + ENTRATA
.
I • ~
~ 2,5A
oso!jeP2 [
sx [, ~
+TollHl
+ [)
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ALT. SX
SX
I
l-
USCITA ?
Q
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11
Il- ir
~ - s _ ... ~ I
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& 0 ALIMENTAZIONE 11
Il++
- s
- - .. -====-( C::::, r=""
2,5A
l .._
~om-~~r
1 collegamenti tra
O. convertitore di tensione
AL TELAIO e amplificatore e dei due
AUTO ,-f RELE'12V·25A dispositivi con l'autoradio e
l'impianto dell'auto è bene
interporre alcuni fusibili
20A di protezione e un circuitino
wvr± O
Y; che consente l'accensione
ACCENSIONE e. • l
contemporanea del sistema
AUTORADIO +12/ +12V con l'impianto HI-FI.
litare la messa a punto dei due moduli di "antenna automatica" dell'autoradio: si Schema a blocchi del nostro
potenza, le alimentazioni sono completa- connette il filo al + del relè di alimenta- sistema amplificatore •
mente separate tra loro. Si alimenta un zione. Le connessioni tra autoradio ed convertitore: ovviamente
modulo alla volta, per tararlo àgevol- ingressi dell'amplificatore debbono es- con l'alimentazione a 25 volt
mente. Anche per gli amplificatori si sere schermati. Non dimentichiamo i fu. è possibile ottenere potenze
consiglia un box in alluminio con aletta sibili. L'alta corrente del convertitore notevoli. L'ingresso di BF,
esterna, con forature per i controlli e ca- potrebbe causare seri guai in caso di prelevato dall'autoradio, non deve
vi vari. È consigliabile usare due box se- cortocircuito. essere amplificato: di solito
parati per convertitore e amplificatore Attenzione: un prolungato uso a motore l'apposito attacco riporta
per evitare interferenze di commutazione spento scarica notevolmente la batteria. la dicitura PRE OUT.
sull'audio.
Nell'apposito disegno sono rappresenta-
te tutte le connessioni relative al proget- ALTOPARLANTE
to: raccomandiamo di usare filo da 2,5
mmq per le alimentazioni degli amplifi- +25V
+12V
catori e 5 mmq per l'alimentazione a
12V del convertitore. Nello stesso dise- CONVERTITORCI e V l.1MPLIFICATORE
gno è mostrata la connessione del relè di
accensione automatica del convertitore. MASSA -25V
Utilizzando questo apparecchio con sor-
genti amplificate, come autoradio con fi-
nale incorporato da 5 W, occorre porre
in parallelo agli ingressi BF un resistore
da 100 Ohm l/2W. Per avere l'accensio-
ne automatica serviamoci dell'uscita
ELETTRONICA PRATICA - Febbraio 1994 - Pag. 63
CREPUSCOLARE
DOPPIA FUNZIONE
-- R2
a RL
ll circuito di
questo -# -- --,I ±
~
crepuscolare Dy I 12V
è estremamente I
semplice ma I
allo stesso tempo
R1 I
molto funzionale. I
I due led servono I
I
per segnalare
che il dispositivo
I
è sotto tensione
I
(il DLR) e per I
Il crepuscolare si può montare indicare se I
in una normale scatola portafrutti, il relé è eccitato U __ I
del tipo stagno per estemi se si (DLV).
intende sistemarlo in giardino.
Occorre lasciar affiorare dalla
scatola la fotoresistenza.
Anche se ho solo dieci anni. già da
qualche tempo mi diletto con l'elettro-
12V nica, e qualche volta riesco a progettare
Il dispositivo e costruire qualche circuito elettrico ed
€ ha un ingombro
molto limitato
elettronico. Per esempio, il circuito che
ho pensato di presentare, realizzato con
anche se viene l'aiuto del babbo, serve per chiudere e
montato su un aprire un piccolo relé a basso assorbi-
qualsiasi mento mediante l'utilizzo di un fotore-
supporto sistore o fototransistor. La grossa varia-
isolante. La zione di resistenza che si verifica in
fotoresistenza questo componente fra la piena illumi-
va scelta di nazione ed il buio consente di far ecci-
dimensioni più tare il relé di giorno, il quale chiude uno
ampie possibili scambio, e di lasciarlo diseccitare di
in modo che notte, chiudendo l'altro scambio: in tal
sia in grado modo, la commutazione automatica del
di pilotare relé consente di ottenere due funzioni
il relé senza che è possibile sfruttare secondo le esi-
amplificazione. genze del caso. Uno dei due LED pre-
M +#ri
semplice e inedito,
che non impieghi più di 1
componenti elettronici.
#E±E IBERA#AAMMA±AH#AEHHHH#HK±I RE#EH#E#j±±I#±f±#i
±#t#A##s le realizzazioni (una breve
spiegazione, qualche
disegno ed una foto tessera
dell'autore} devono essere
inviate a
ELETTRONICA PRATICA
EDIFAI • 15066 GAVI (Al}:
a tutti i partecipanti sarà Il kit per saldatu ra in valigetta
spedito un utile omaggio. comprende: saldatore istantaneo da 100
W, saldatore a stilo da 30 W, suppo rto
Ogni mese il progetto per mini montaggi, dissa ldat ore ,
migliore verrà pubblicato e raschietto, appog gio per saldat ore e
punte di ricamb io.
premiato con uno stupendo
kit per saldatura in valigetta.
t
disposizione un certo numero di tensio- iniettore di
ni continue, partendo da una tensione segnali.
sui 30 V; considerando l'impiego limi-
+ tato del dispositivo, questa tensione può
6:12V
e CT essere temporaneamente ricavata da un
accrocchio di alcune pilette (per· esem-
pio, 4 da 9 V in serie). Dovendo realizzare un iniettore di segnali
Con questo valore di tensione, si può ri- a BF, con onda rettangolare, molto picco-
cavare, con un normale stabilizzatore, lo, e funzionante con una sola piletta da
una tensione ben fissa sui 24 V; gli altri 1,5 V, Alberto Mellini ha pensato di uti-
C1= 100F - 16 V (elettrolitico) lizzare un tipo di integrato capace di fun-
C2=C3= O, 1 uF (mylar o zionare a tensione così bassa, ed è un LM
policarbonato) 3909. Oltretutto, questo integrato fa quasi
+24V
R1=220 KO tutto da solo, tant'è vero che, come si ri-
R2=4700 2 cava dallo schema elettrico, i componenti
R3=22 KO .10V che servono per completare il circuito so-
R4=100 Q no ben pochi.
TR1=TR2=2N1711 La frequenza di lavoro dipende dai valori
AP=Altoparlante 16 Q di R 1- R2 e C 1 ; il controllo vero e proprio
P1 = Pulsante normalmente è ottenibile regolando R2: è consigliabile
aperto. +01V tarare una volta per tutte sulla nota che ri-
R4
sulta più gradevole attorno ad 800±1000
Hz. La realizzazione pratica va impostata
CALIBRATORE COM
secondo esigenze dimensionali.
DI TENSIONE C1 = 0,1µF (ceramico)
e 1 = 220.000 pF
c2= O, 1 µF (ceramico)
Il nostro lettore R1 = 1400 2- 1% C2 = 10.000 pF
ha realizzato R2 = 900 2- 1% C3 = 0,1F
un utile R3 = 902-1% R1 = 2,2 kO
dispositivo R4 102-1% R2 = 1 0 kQ (trimmer)
per controllare R5 = 100 2-5% R3 = 10kO
la precisione IC1 = 7824 IC1 = LM 3909
degli
oscilloscopi. valori, dato che l'ingresso dell'oscillo-
scopio non assorbe corrente, si possono
ottenere con una serie di resistenze di- R1 ICI
.1
C2
Luigi Fiaschi ha acquistato, sul mercato sposte in modo da realizzare un partitore
del surplus e usato, un oscilloscopio di
discrete caratteristiche e di buon funzio-
resistivo multiplo.
Per essere sicuri della precisione dei va- ft. .l_CJ
o
1,5y
A tel. 0184/291266.
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in frequenza ai suoni di batterie
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LIRE 27.500
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GAMME DI LAVORO : 65 MHz t 130 MHz
ALIMENTAZIONE : 9 Vcc
ASSORBIMENTO: 10 mA
PORTATA : 100 1 300 m
SENSIBILITA' : regolabile
BOBINE OSCILLANTI: intercambiabili
DIMENSIONI : 5,5 cm x 4 cm
•
5Sl
inserto
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DUE FILI
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Microtrasmettitore che funziona
anche senza antenna. È dotato
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e di massima stabilità
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Può fungere da
radiomicrofono
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quella commerciale, ha una portata
che va dai 100 ai 300 metri.
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Tutti i figli del compact L'inserto a colori di questo Il variatore di giri per mini- Far musica senza suonare
disc: un approfondito quanto mese ci spiega in modo trapani consente di lavorare con il Thereminofono, uno
semplice esame dei nuovi semplice ma completo come con maggior precisione su strumento che emette note
sistemi audio e video digitali funzionano, come sono fatti ogni materiale. È adatto per diverse a seconda di come si
recentemente introdotti e a cosa servono i vari tipi il minitrapano Valex che muovono le mani vicino alla
sul mercato. di condensatori. regaliamo a chi si abbona. sua antenna.
IL BLOCCA TV
Il Tv Meter è un dispositivo già in vendita negli USA che serve per evi-
tare ai bambini di guardare troppa TV ma anche per consentire ai "tele-
dipendenti" cronici di curarsi. Inserito fra la presa di corrente e la spina
di alimentazione del televisore, può essere programmato per limitarne
l'utilizzo. Ciascun componente della famiglia ha un proprio codice con
il quale, attraverso una tastiera o una specie di carta di credito, può ac-
cendere l'apparecchio. A questo punto scatta un timer e, finita la "quo-
ta" programmata di TV giornaliera oppure settimanale, l'apparecchio si
spegne. Si possono anche recuperare i minuti risparmiati durante la set-
timana e reinvestirli in quella successiva. In Italia, per ora, non é ancora
commercializzato.
ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1994- Pag. 2
ELECTRONIC N EWS
MUSICA
DIGITALE
DAL SATELLITE
Oltre ai programmi televisivi oggi è possibile ricevere dai satelli- della Philips, collegabile ai moderni apparecchi Hi-Fi, è adatto al-
ti, grazie ai nuovi sintonizzatori digitali, anche trasmissioni ra- la ricezione di questi nuovi canali di trasmissione e consente una
diofoniche di altissima qualità e prive di interferenze. Sono diffu- scelta fra 15 generi musicali diversi. E' progettato per rendere
se con la tecnica digitale, la stessa cioè dei Compact Disc, dei mi- semplici al massimo le impostazioni dei programmi e nello stesso
ni-dischi, delle nuove cassette digitali (DCC). La rete europea di tempo per garantire livelli di ricezione ottimali. Oltre ru program-
trasmissioni radio satellitarie (DSR, Digital Satellite Radio) offre mi diffusi da satellite può anche ricevere quelli in FM e AM. Tut-
una vastissima gamma di stazioni già preselezionate. Questo si- te le operazioni di sintonizzazione e di programmazione possono
gnifica che è possibile scegliere un genere di musica e l' apparec- essere eseguite e controllate con il telecomando. Prezzo non co-
chio presenta sul display tutti i programmi che la stanno diffon- municato. Philips (20124 Milano- P.zzd IV Novembre, 3 - tel.
dendo in quel preciso istante. li sintonizzatore digitale FT 950 167/820026 numero verde gratuito).
LO S€CARICABATTERIE
Alcuni tipi di batterie ricaricabili usate nella telefonia possono es-
sere danneggiate da una ricarica non effettuata correttamente.
Per garantirne la continua efficienza è stato realizzato un apparec-
chio che prima di ricaricare una batteria la scarica completamen-
te, evitando così gli effetti dannosi delle ricariche non controllate.
E' alimentabile sia a 12 che a 220 V ed è adatto per i pacchi batte-
rie degli apparecchi Yaesu, Icom, Kenwood e Standard.
Lire 142.000. Marcucci (20129 Milano - Via F.lli Bronzetti, 3
tel. 02/95360445).
LUCI IN CARROZZA
A TRENINO FERMO
Un alimentatore per tenere illuminati gli interni
delle carrozze passeggeri anche quando il convoglio
è fermo rendendo così più realistico il nostro plastico
ferroviario. Il circuito si compone di un oscillatore
di potenza che alimenta i binari con una tensione
alternata quadra di qualche KHz.
Affinché il circuito sia caratterizzato da
una certa compattezza è necessario che
i componenti siano piuttosto ravvicinati:
la basetta a circuito stampato è indispensabile.
L'unico componente da autocostruire è L1.
a non molto tempo sono disponibili Lo schema evidenzia i collegamenti necessari tra
D presso i negozi di modellismo di-
spositivi da connettere ai binari che
il regolatore di trazione e il nostro alimentatore per la luce
delle carrozze e dei due dispositivi con i binari del plastico.
rendono possibile l'alimentazione delle
carrozze anche quando il treno é fermo,
quando perciò non vi é tensione conti-
nua sui binari.
Questi apparecchietti, commercializzati
alle stesse ditte costruttrici dei trenini,
hanno alti costi per cui vale la pena di
tentare lautocostruzione.
li mercato offre differenti tipi: i più
semplici, da considerarsi però ormai
obsoleti, incorporano un rudimentale
·•-·ibratore elettromeccanico" (simile ad
relé posto in eccitazione e diseccita-
tone continua) che vibra a circa 500
ltri sono elettronici e di poco si di-
scostano dal circuito che proponiamo ai
ori.
Il cablaggio é semplicissimo e la realiz-
azione senza problemi.
circuito é composto da un alimentato-
trasformatore abbassatore di re-
:tdrlrizzatore e filtraggio capacitivo:
nta si hanno circa 16 V in assenza
o. Tramite Rl,C2,DZ2 viene sta-
tensione per alimentare l'in-
»»
ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1994- Paa
T1
12V 4 5 6 1 7I I
220V 13 IC1 I ==
3t=
+ DZ2 7 8 9 12 2E
O)c
R3 R L1
DZ1 DZJ
O)o
+ +
- E
CJ
l[]
I]k
c
+
COMPO
R1 = 150 O 1/2 W
R2 = 82 O
R3 = R4= 470 O
RS = 82 O
1111 R6 = 1 KO
R7 = 1 O KO trimmer multigiri
cermet
•
C1 = 1000 µF 25V
(elettrolitico)
C2 = 100µF 25V (elettrolitico)
C3 = C4 = 1 0OOµF 25V
(elettrolitici) posti in antiserie
C5 = 10nF
C = 1 µF poliestere miniatura 5
mm
R6 R7 Schema pratico
del circuito. Dato che
i componenti sono
montati molto
ravvicinati occorre
REGOLATORE prestare attenzione
all'ordine
di inserimento:
prima i più piccoli
poi i più grandi.
LP
EP
VETTURA !
i La basetta a circuito
stampato, qui vista dal lato
rame nelle sue dimensioni
reali, non dovrebbe
presentare grosse difficoltà
di realizzazione.
ENTI
IC1 = CD4047
P1 = 4x1 N4002
DZ1 = DZ3 = Zener 1,5V 1/2 W
DZ2 = Zener 12v 1/2 w tegrato oscillatore ICI, un CD4047, a ne. Senza questi componenti potrebbe
TR1 = BD 677 12 V a tecnologia C/MOS. Si sfrutta verificarsi il mantenimento in condu-
TR2 = BD 678 l'uscita al pin 13 non servendo le uscite zione di uno o entrambi i transistor.
L 1 = vedi testo per push pull I0-1I (a questo proposito C3 e C4 bloccano la componente nti-
T1 = trasformatore 220/12V 1 A ricordiamo l 'inverter per amplificatori nua in uscita.
F1 = fusibile 0,2A in auto presentato nel numero di gen-
S1 = interruttore di rete naio 94). La frequenza di oscillazione é
LP = lampada pisello 0,5/1W determinata da R6, R7 e C5; essendo I COLLEGAMENTI
12V RS regolabile possiamo ottimizzare il
M = motore del locomotore lavoro di tutto lo stadio verificando la in uscita vi sono tre connessioni. una di
Reg = regolatore di trazione condizione in cui la lampadina delle massa comune(c) da connettere al bina-
commerciale o autocostruito carrozze si illumina maggiormente. rio (generalmente per convenzione. di
L'uscita in frequenza di ICI alimenta destra, frontemarcia); la "a .. va collega-
alternativamente una coppia di Darling- ta all'altro binario.
ton complementari. R3 e R4 limitano il L'alimentatore per la trazione del treni-
pilotaggio degli stessi semiconduttori no si collega tra "b" e "c"; la tensione
mentre R2, R5 e gli zener proteggono le continua passa attraverso Ll, un'impe-
basi dei finali bipolari e ne favoriscono denza di blocco che evita autooscilla-
lo spegnimento durante la commutazio- »»
ELETTROI\IICA PRATICA - Marzo 1994- Pag. 7
LUCI IN CARROZZA A TRENINO FERMO
zioni del variatore di tensione inserito zoccolo di protezione per ICI e di non levisori e computer. L'apposito schema
nell'alimentatore per i motori dei treni- invertire i componenti polarizzati o dal chiarisce il cablaggio tipo tra alimenta-
ni. posizionamento obbligato. Utilizziamo tore, trazione, illuminatore per carrozze
A questo proposito pubblicheremo un morsettiere a vite per i collegamenti a e binario ferroviario.
alimentatore regolatore modulare per filo. L'unico componente da realizzare Ricontrolliamo con massima cura e pre-
più treni nel prossimo numero di Elet- é LI da avvolgere su toroide da 2cm di cisione tutti i cablaggi, il montaggio dei
tronica Pratica. diametro esterno in ferrite, facendo un componenti, le saldature e, perché no,
In linea con le vigenti norme an- solenoide di circa 50 spire di filo da le piste dello stampato: la sbavatura é
tinfortunistiche europee si consiglia di 0,6 mm smaltato. sempre in agguato!
collegare la terra di rete alla massa zero La bobina non ha verso di inserimento Scongiurato l'errore connettiamo
volt del circuito (punto c). e non é assolutamente critica. all'uscita una lampadina pisello dal W
Sulle carrozze non è più possibile con- Fissiamo il toroide al circuito stampato 12 V con in serie un condensatore da
nettere le lampadine in miniatura da so- con colla rapida o silicone. Per TRl e luF tra le uscite "a" e "c" ; regoliamo
le ma é necessario porre in serie un TR2 occorre prevedere due dissipatori R7 a circa metà corsa quindi diamo
condensatore da lF per ogni carrozza. di piccole dimensioni con semplici alet- tensione di rete. La lampadina si ac-
L'alimentatore sopporta circa 20 lam- te ad "U" in alluminio. cende subito.
padine da l/2W, 8-12V. Colleghiamo le uscite sul tracciato dei
Dopo aver realizzato la basetta (si con- binari e inseriamo le carrozze ferrovia-
siglia il metodo per fotoincisione o di- IL COLLAUDO rie con lampade e condensatore, infine
segno a pennarello) si fora il circuito la motrice.
stampato con trapano di precisione Il circuito é preferibile sia racchiuso in Regolando R7 si può notare che dimi-
quindi si montano i componenti meno una scatola schermata perché essendo nuendo la frequenza, pur restando ac-
fragili, infine i semiconduttori, i diodi e un oscillatore di potenza potrebbe pro- cese le lampade, il motore del locomo-
i transistor di potenza. Ricordiamoci lo vocare disturbi ad apparecchi radio, te- tore anche se fermo "ronza"; regoliamo
LED
1N4001
ELETTRONICA E FERMODELLISMO
Un plastico per trenini elettrici è una vera e propria ope- ziona in tutti i suoi dettagli occorre prevedere dispositivi
ra d'arte in cui ogni particolare è studiato per rendere di comando separati per i vari locomotori, alimentatori
più realistico l'insieme. Questo comporta un gran lavoro per le luci delle carrozze, per i passaggi a livello, per gli
di ambientazione per così dire "paesaggistica" e un lar- scambi e così via fino a formare una vera e propria cen-
go impiego di dispositivi elettronici che consentano di co- tralina elettronica di controllo. Visti i prezzi esorbitanti
mandare tutte quelle funzioni normalmente presenti nelle ( assolutamente non giustificati dalla componentistica e
reti ferroviarie. Nel caso più elementare di un plastico dalla tecnologia utilizzata) di tali dispositivi è estrema-
con scambi di tipo meccanico e un 'unica alimentazione mente conveniente autocostruirseli e proprio per questo
(tutti i convogli si muovono contemporaneamente alla motivo al circuito presentato in queste pagine ne segui-
stessa velocità) basta un alimentatore con regolatore di ranno altri a partire dall'alimentatore modulare per più
potenza ma poi man mano che la realizzazione si perfe- trenini che troveremo nel prossimo numero.
I dispositivi elettronici che alimentano e controllano i plastici fermodellistici hanno costi elevatissimi
non giustificati dai loro circuiti interni la cui realizzazione è alla portata di tutti.
L'ENERGIA
DENTRO LE PILE Un ritorno alle origini dell'elettronica
per non dimenticarsi mai il principio di base
su cui si fonda questa scienza.
Vediamo come funzionano le fonti di energia
più usate cioè pile ed accumulatori.
CONTATORE q
}
<d= , fmd
[l//}]{@l.-
250 KV
TRASFORMATORI
INTERRUTTORE
e ELETTRONI
(NEGATIVI}
Un altro modo per poter disporre La pila quindi genera uno squilibrio di tivo della pila dà invece luogo al feno-
di corrente continua è elettroni; se ad essa colleghiamo, per meno chiamato col nome di tensione
l'alimentatore che non accumula esempio, la solita lampada a filamento, ( elettrica naturalmente).
corrente ma trasforma e gli elettroni in eccesso sul polo negati- I comportamenti che caratterizzano le
"raddrizza" quella alternata di rete. vo, attraversando il filamento stesso, si tensioni e le correnti elettriche sono
precipitano a raggiungere il polo posi- perfettamente paragonabili a quanto
tivo, appunto stimolati a far ciò dallo avviene fra due recipienti collegati con
squilibrio elettrico esistente fra i due un tubo in uno dei quali sia contenuta
poli. acqua: se fra i due "vasi comunicanti"
Il motivo di ciò può essere visto in mo- non c'è alcuna valvola che blocchi il
do ancora più semplice: le cariche elet- collegamento, l'acqua scorre dal 1 ° al
triche esistenti in natura, quella negati- 2 °. Fintanto che la differenza di livelli
va posseduta dagli elettroni e quella non si è pareggiata l'acqua continua a
positiva posseduta dai protoni (parti- fluire da un recipiente all'altro; quando
celle elementari che di norma se ne l'acqua del primo ha raggiunto lo stes-
stanno immobili e racchiuse nel nucleo so livello del secondo (per il principio
atomico) seguono la legge fondamenta- dei vasi comunicanti), il sistema risulta
le secondo cui cariche di segno oppo- scarico.
sto si attraggono, cariche di segno
uguale si respingono (in natura ciò av-
viene sempre). IL FLUSSO
Intanto che una pila è carica, è cioé in DI ELETTRONI
grado di produrre al suo interno le rea-
zioni elettrochimiche che ne giustifica- A questo punto possiamo ricapitolare:
no il funzionamento, la produzione di l'elettricità è la presenza di cariche
elettroni continua imperterrita, e così elettriche, con tutti i comportamenti
pure la circolazione degli stessi entro il che tipicamente la caratterizzano;
circuito: pila-cavi-interruttore (chiu- l'elettricità che fluisce entro un circuito
so) lampada, con le cariche che, es- in modo più o meno regolare è quella
sendo in concreto elettroni, viaggiano che chiamiamo corrente (elettrica).
dal polo negativo della pila per rientra- A proposito di quest'ultima, sin qui è
re al polo positivo. stato descritto il fenomeno fisico nella
Questo flusso di cariche elettriche ele- sua concretezza, e quindi abbiamo po-
mentari è quello che viene chiamato tuto renderci conto che, in effetti, es-
corrente elettrica; lo squilibrio di cari- sendo le cariche elettriche costituite da
che esistente fra i poli positivo e nega- elettroni, e quindi negative, la corrente
LE PILE
non può che scorrere dal O verso il @ Una pila può essere
di una sorgente di energia elettrica. paragonata a due vasi
In effetti, per convenzione internazio- comunicanti: il primo 1 2
nale (adottata un secolo fa, quando an- contenitore è pieno
ora non si conosceva la natura della di elettroni (polo negativo)
E===
--- -- -=-
corrente elettrica) è stabilito che, nello che scorrono
studio del funzionamento dei circuiti continuamente verso
elettrici, la corrente è un qualcosa di il secondo contenitore (polo
K
2---
positivo, che quindi circola dal polo positivo) finché i livelli non
positivo del generatore verso il polo si pareggiano (pila scarica).
negativo (ciò, pur sapendo oggi, che in
realtà gli elettroni vanno in senso con-
trario); ecco così spiegata la schematiz-
zazione circuitale qui riportata. Nelle pile gli elettroni
scorrono sempre dal polo
negativo a quello positivo
ma per convenzione questo
flusso viene raffigurato
al contrario
(dal positivo al negativo).
lire
42.000
Questo fantastico kit consente di comandare a tempo di musica ben 4 faretti colorati
per trasformare qualsiasi ambiente in una vera discoteca. La realizzazione è stata
descritta in un approfondito articolo pubblicato da Elettronica Pratica nel dicembre '93,
AVVIAMENTO LENTO
PER MOTORI IN e.e.
Un semplice circuito di ritardo che consente di evitare
agli alimentatori di motori in e.e. di andare
in autoblocco per l'alta corrente di spunto richiesta.
Una partenza graduale può essere necessaria
anche per ragioni funzionali.
Il circuito comprende pochi
componenti che , volendo,
possono essere montati
su una basetta millefori;
ovviamente la soluzione
a circuito stampato
garantisce maggior
affidabilità.
R2 + e
s
C2 C3
E M
R1 01
+
C1
02
Schema elettrico del dispositivo per avviamento lento dei motori in c.c.
La tensione di alimentazione è naturalmente quella
di cui ha bisogno il motore per il suo funzionamento.
___R_
2 -~ m_2 . - @I@
b e e ff Piano di montaggio
'l dei componenti
I ,
sulla basetta; il deviatore
-4GGG 1 I
S1 è montato
RI
L '01t.I
c?
1M orizzontalmente per la
prevedibile maggior
comodità di sistemazione
entro un contenitore
qualsiasi.
Il circuito stampato
è qui visto dal lato rame
nelle sue dimensioni reali.
Il tracciato, piuttosto
elementare, è riproducibile
anche dai meno esperti.
1
COMPONENTI
R1= 820 2
R2= 2200 2 '
C1 = 1000 µF 16V (elettrolitico)
c2= o, 1 µF (ceramico 100 V)
C3= 1000 F 16 V (elettrolitico)
TR1= 2N1711
TR2= TIP 3055
D1=D2= 1N4004
S1 = deviatore singolo per circuiti
stampati
perciò sia TRI che TR2 non conducono; 2+3 secondi. Rl ed R2, si può agire sui tempi di av-
infatti essi sono collegati in modo che I diodi posti in uscita costituiscono un viamento e di fermo, che aumentano au-
l'emettitore di TRI entri direttamente in importante elemento di protezione, in mentando i valori resistivi.
base di TR2, con i due collettori che quanto provvedono a spegnere sul na- Se il motore non dovesse raggiungere in
vanno ambedue al EB Vcc e con l'emitter scere qualunque picco di tensione pro- pochi secondi la velocità massima previ-
di TR2 che rappresenta l'uscita. dotto dall'induttanza dell'avvolgimento sta o c'è un errore di cablaggio oppure
Questo tipo di connessione dei due tran- del motore; per fermare il quale basta ri- R2 ha un valore troppo elevato.
sistor va sotto il nome di configurazione portare S 1 su F: in tal modo C 1 si scari- C2 e C3 hanno la funzione di evitare ra-
Darlington e si comporta come se si ca rapidamente attraverso Rl ed il moto- pidi sbalzi di tensione sull'alimentazione
trattasse di un solo transistor con guada- re si ferma. ed instabilità di funzionamento della
gno elevatissimo e resistenza d'ingresso Naturalmente, intervenendo sui valori di >)))
%%?
guito verificando il comportamento del
circuito esattamente secondo la descri-
zione del suo funzionamento, dopodiché
la basetta può essere inscatolata.
Lavora svelto chi usa ELTO
ELTO S.p.A. -Giaveno (TO) Tel. 011-936.45.52 Fax 011-936.45.83
Ecco come realmente
funziona l'apparecchietto
per giocare da casa
con i quiz televisivi.
E' molto divertente
ma non ha nulla a
che vedere con la TV
interattiva, è solo
una furbissima simulazione.
IL SEGRETO DI QUI
Il gioco si conclude con
una telefonata, in cui il giocatore
può trasmettere al Quizzy Club
S
i chiama Quizzy e sulla copertina
dell'opuscolo delle istruzioni c'è
scritto "Il nuovo telecomando interatti-
Quizzy club con il codice che lo con-
traddistingue e alcuni dati personali, ci si
può sintonizzare su un canale che tra-
le risposte premendo semplicementevo". E come tale è stato e continua ad smette il gioco a quiz. All'inizio del gio-
uno qualunque dei pulsanti. essere presentato, suscitando nella gente co appare un codice che contraddistin-
la curiosità e in certi casi magari anche gue la serie di quiz, che va impostato sul
il timore di una TV del futuro in grado "telecomando" (come viene chiamato)
di interferire con la vita privata. usando i quattro tasti colorati.
Basta però leggere le istruzioni, con at- Poi cominciano le domande, a cui si ri-
tenzione agli aspetti tecnici e con Io spi- sponde premendo uno o l'altro degli
rito critico che ogni persona deve avere stessi tasti. Finita la serie di quiz, se si è
per non rimanere vittima della falsa risposto esattamente a tutti, due led, uno
informazione, per capire che tale ogget- rosso e l'altro verde, lampeggiano e si
to non ha nulla a che fare con la televi- ascoltano addirittura le note dell'Inno al-
sione interattiva. la Gioia di Beethoven.
Vediamo innanzitutto cosa dicono le A questo punto entro 24 ore bisogna fare
istruzioni. Dopo aver comprato l'appa- un certo numero telefonico, avvicinare
recchio e spedito una cartolina al Quizzy al telefono e premere uno qua-
ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1994 - Pag. 20
lunque dei tasti. Attraverso segnali acu-
stici sono trasmesse ad un centro di rac-
colta dati le risposte e i tempi impiegati
per darle. Sono premiati i concorrenti
che sono stati più veloci a rispondere.
LA TELEFONATA
•••••••• ••••••••
Numero di codice del
Pulsanti numerati per telecomando (da indicare
impostare il codice di sulla scheda di adesione
accesso e per al Quizzy Club)
selezionare le risposte
•••••
•••••
Tasto 0N/0FF: per
accendere e
spegnere il
telecomando
TARATURA
GENERATORE
DI FREQUENZE AM
Un semplice strumento utile in fase di riparazione o di messa
a punto di radioricevitori in AM/FM sia moderni sia
da collezione. Le varie frequenze non sono prodotte
da un quarzo ma da un economico filtro ceramico.
ca è l'unico
condensatore elettrolitico
dei 1 O presenti nel circuito:
va montato rispettandone
la polarità.
~n.c.
11 f-==l----' ± R6 I Il+
Cf
I
I
IIC2 ~ .± ±o t7 t del
RS
C6
e d
COMPONENTI
R1 = 4,7 MO C4 = 0,1F
R2 = 10 KQ es = C6 = 1 soo pF
• R3 = 390 2
R4 = 2200.Q
C7 = 0,1F
ca = 47 µF - 1 Gv
• (trimmer)
RS = 560 KQ
R6 = 10000
R7 = 10000
R8 = 390 2
C1 = 1500 pF
C2 = 220 pF
(elettrolitico)
C9 = C10= 0,1 µF
J1 = 1 mH
Q1 = Filtro ceramico
SFU-455
IC1 = 4011
IC2 =78L05
C3 = 10.000 pF DL = Led rosso 5 mm
@
vcc
Cc1o i;
R1
-ca» } 1cr
avL
O0 9
a CIO
G vcc
u el@
Piano di montaggio del generatore su basetta a circuito
stampato: il trimmer R4 è preferibile sia del tipo con
regolazione a rotellina zigrinata poiché, vista la sua
posizione, sarebbe difficile regolarlo
sia con cacciavite sia con un alberino.
vitore in prova possa uscirne una nota udi- mente entro certi limiti: diciamo da 9 a sta e la semplicità costruttiva.
bile; la modulazione così prodotta è preva- 18V), viene ridotta e stabilizzata dall'inte- La nostra versione è come sempre a cir-
lentemente di tipo AM, ma è presente an- grato regolatore IC2 a 5V; la corrente as- cuito stampato; in questo caso poi è piut-
che una seppur piccola percentuale di de- sorbita dal circuito è compresa fra 10 e 20 tosto raccomandabile, dati i non pochi
viazione FM, la quale permette la taratura mA, talché il regolatore è del tipo L, cioè componenti e la presenza di segnali vari,
di ricevitori FM purché a "banda stretta", nel piccolo contenitore plastico come i di cui uno a RF.
del resto caratteristica tipica dei radiote- transitor di segnale. Il montaggio è consigliabile iniziarlo dai
lefoni "cordless" e dei ricetrasmettitori I vari condensatori (da C7 a CIO) servono resistori, per poi passare ai vari condensa-
portatili. a disaccoppiare al meglio l'alimentazione tori, tutti componenti senza alcun proble-
La presenza dell'impedenza Jl serve ad stessa, e DL è il classico LED che serve ma di polarità, salvo C8 che, essendo elet-
evitare che il segnale a RF generato da ICI da spia per segnalare la presenza della ten- trolitico, va inserito controllando con cura
a abbia a disperdersi nella circuiteria relati- sione sul circuito. il verso giusto. Poi si montano lo zoccolo
va ad ICI c/d, costituendo un blocco per per ICI, l'induttanza J, il filtro ed il trirn-
gli elevati valori di frequenza in ballo; essa mer di regolazione.
invece risulta pressoché in cortocircuito UNO STRUMENTO IN 36 CM2 Gli ultimi due componenti prevedono un
per il segnale audio, che può così venir ap- verso ben preciso, determinato dalla tacca
plicato indisturbato ad ICI b. Un'impostazione così elementare del cir- sul bordo sporgente (indica il catodo) per
La parte restante del circuito, e quindi del- cuito elettrico non può che corrispondere DLI, e dalla faccia piatta del corpo in pia-
lo schema elettrico comprende la regola- ad una realizzazione piuttosto semplice: stica (dove sono le diciture) per IC2; l'in-
zione della tensione di alimentazione che, ed infatti la caratteristica saliente di questo serimento di ICI nello zoccolo va fatta ri-
qualunque sia il valore di V cc (natural- strurnento è proprio la dimensione mode- »»
ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1994 - Pag. 25
G
spettando la posizione della tacca su uno neanche un amico a cui ricorrere), poco Abbiamo così a disposizione anche due
dei bordi stretti. male: basta avere a disposizione un ricevi- frequenze-campione, che servono per ta-
Le uscite fanno capo ai soliti termin ali ad tore sicuramente funzionante, ed avvol- rare la scala di sintonia.
occhiello, cui ancorare i cavetti. gergli un tratto di filo collegato all'uscita Una volta che si sia positivamente esegui-
(terminale n° 1). to questo controllo, si può provvedere ad
Si deve udire ( se ambedue gli apparati so- inscatolare lo strumentino, che risulta così
L'ACCOPPIAMENTO no accesi), bello forte, il fischio della nota pronto per l'uso; e l'apparecchio si utiliz-
INDUTTIVO del generatore, e ciò su tutta la banda rice- za pressapoco come abbiamo visto or ora.
vibile (se si tratta come probabile di radio- Il tratto di filo in uscita si avvolge sempre
Una volta eseguiti gli opportuni controlli lina AM, ciò significa da 460 a 1600 KHz in qualche spira attorno o sopra l' appa-
sul regolare montaggio della basetta, è op- circa). recchio in prova, in modo da sentire appe-
portuno passare alla verifica del suo cor- Su due frequenze però il fischio deve es- na il fischio previsto; si passa allora a re-
retto funzionamento. sere più potente ed esattamente: su 910 golare i trasfonnatori di media frequenza
Se, come probabile, non si ha una congrua KHz (pari a 455x2=seconda armonica) e (in genere sono 3) per la massima inten-
attrezzatura da laboratorio ( e non si ha su 1365 KHz (455x3=terza armonica). sità in altoparlante, provando a diminuire
IL FILTRO CERAMICO
Tutti i radioricevitori funzionanti sul principio della supe- quindi devono passare per la "finestra" lasciata aperta
reterodina debbono presentare un ben preciso valore di dal complesso del ricevitore (figura A). Questa finestra
'banda passante" nello stadio di media frequenza. deve essere idonea a lasciar passare ( nel modo più rigo-
Il concetto che sta dietro questo fattore è di quelli con cui roso possibile) solamente il segnale che si desidera riceve-
il principiante non ha molta dimestichezza; ma per dige- re con la sua larghezza di banda, e non altri. La larghez-
rirlo basta pensare a quello che è il valore standard della a di questa finestra, realizzata mediante un filtro di op-
media frequenza (per esempio il classico 455 KHz) e che, portune caratteristiche, dipende evidentemente dalla ban-
centrate attorno a questo valore, devono passare tutte le da passante del tipo di segnale che vogliamo ricevere o,
frequenze che compongono i suoni della banda audio: so- per meglio dire, dal tipo di modulazione che è stata im-
no appunto queste frequenze che risultano presenti, sim- pressa.
metricamente, attorno alla frequenza centrale FC, e che Per esempio, la banda passante del filtro deve essere
all'incirca: 500Hz per la ricezione telegrafica (CW); 2500
I Hz per la SSB; I0 KHz per l'AM (musicale); 200 KHz per
I la FM; 7 MHz per la TV.
I 'FINESTRA" Ciò che in un ricevitore determina la banda passante sono
I L le caratteristiche dei componenti che costituiscono, ap-
1 punto, il filtro di media frequenza; per i tipi più antiquati
I
I di ricevitori, sono i trasformatori di M.F.
I - + Da diversi anni si sono però affermati dei componenti che
f- I sfruttano le caratteristiche piezoelettriche di particolari
fc f+
ceramiche (o addirittura di cristalli di quarzo), apposita-
mente per ottenere delle caratteristiche particolarmente
buone di selettività e di precisione di frequenza: ciò com-
porta che questi filtri non richiedono alcun intervento di
taratura. L'aspetto più comune dei vari tipi di questo filtro
@ è esemplificato in figura B.
A seconda delle modalità realizzative dei filtri per media
frequenza (una classica versione a circuiti risonanti LC,
un filtro ceramico e un filtro a quarzo) la differenza più
importante risiede nella ripidità dei fianchi, cioé nella
maggiore o minore somiglianza alla finestra rettangolare
che sarebbe la risposta ideale.
La figura C rappresenta i comportamenti dei tipi suddetti:
a sarebbe la curva perfetta; b è la curva di risposta di un
filtro a LC; c è la risposta di un filtro ceramico; d è la cur-
va di un filtro a quarzo. È evidente che le caratteristiche
che più si avvicinano alla risposta di un filtro ideale sono
I quelle del filtro a quarzo; ma anche un filtro ceramico è
fc
tutt'altro che disprezzabile.
COME SI TARA
UN RICEVITORE
Una panoramica su CD, In questi ultimi anni si sono diffusi mol- no viene "memorizzato" dall'orienta-
ti apparati di registrazione e di riprodu- mento delle particelle magnetiche depo-
DAT, DCC, MD, diverse zione del suono chiamati "digitali". sitate lungo il nastro. In questo caso la
sigle che indicano tutte Di verse sigle li contraddistinguono e testina di lettura rileva le variazioni del
registrazione volendo acquistare un nuovo impianto campo magnetico e le trasforma in una
Hi-Fi oppure arricchire quello che già si tensione elettrica: in entrambi i casi
e riproduzione del suono possiede con uno di questi apparecchi ci l'andamento della tensione riproduce
ottimali: occorre si pu6 trovare di fronte al dilemma di con continuità le variazioni del suono.
cosa scegli ere. Quando invece si parla di suono digita-
conoscerne il preciso Il problema non riguarda la qualità del le, il segnale elettrico è trasformato in
significatò per allestire suono, che è ottima in tutti i casi, ma la una sequenza di numeri binari (cioè
il nostro l'impianto Hi-Fi. necessita di comprendere quale sia la composti dalle cifre O e 1) attraverso un
soluzione più indicata a soddisfare le processo chiamato conversione analogi-
esigenze di registrazione, di ascolto, op- co/digitale, spesso abbreviata con A/D.
pure di adattabilità ad un impianto audio Il segnale elettrico analogico, prove-
già esistente. niente dalla registrazione del suono, vie-
ne innanzitutto "campionato", cioè ne
vengono prelevati dei campioni ad in-
COSA SIGNIFICA tervalli regolari. L'ampiezza di questo
SUONO DIGITALE intervallo garantisce la conservazione di
tutte le variazioni del segnale, cioè di
L'aggettivo digitale deriva dall'inglese tutta la sua banda di frequenze. E' lega-
digit che significa numero. Nell'elettro- ta ali' ampieza della banda del segnale
nica in generale, e nel settore audio in da campionare secondo una legge che è
particolare, si contrappone ad "analogi- stata stabilita diversi decenni fa, come
co". La testina del giradischi è un esem- risultato di studi compiuti nel settore
pio di generatore di segnale analogico. delle telecomunicazioni. In effetti le tec-
Percorrendo i solchi del disco, la punti- niche digitali applicate alla registrazione
na è soggetta ad un movimento che ec- e riproduzione sonora sfruttano tutto il
cita un cristallo di materiale piezoelet- bagaglio di conoscenze acquisite in que-
trico nel quale si produce una tensione sto campo. li valore di tensione di cia-
elettrica. Sono analogiche anche le mu- scun campione viene quindi trasformato
sicassette tradizionali, nelle quali il suo- in un numero binario da parte del circuì-
to di conversione analogico/digitale vero
L CORREZIONE MODULATORE: AMPLIR- TESTINA
e proprio. Ad esempio con 8 bit si pos- AIO ERRORI DEMODULA. CATORI
sono rappresentare 2 8 = 256 livelli di CODIFICATORE: TORE CANALE TESTINE
R
tensione, e basta un bit in piu per rad- DECODIFICA-
doppiarli. Quindi la fedelta con cui viene TORE
riprodotto un suono digitale dipende, ol-
tre che dall'intervallo fra un campione e DIGITAL
IN/OUT I
FILTRI
SOTTOBANDo\
I C0iDlflCAT0RE:
DECODIFICA-
TORE sono.
l'altro, anche dal numero di bit con cui UT BANDA
viene rappresentata la sua ampiezza.
L
CODICE BINARIO
1
Questa rappresentazione della dinamica
di un segnale in un numero finito di pos- 1: schema a blocchi del computer 2: la piastra di registrazione per
sibili valori si chiama quantizzazione e PASC (Precision Adaptive Sub cassette digitali DCC consente
comporta sempre un errore detto di Coding) che "processa" il suono di ascoltare e registrare anche
quantizzazione. Per fare un esempio, se con una precisione di 18 bit (contro tutte le vecchie cassette a nastro
con 256 livelli a disposizione va rappre- i 16 del CD). Questo dispositivo magnetico. Per ora gli apparecchi
sentato il numero 178,6 esso deve essere è il vero cuore del DCC ideato commercializzati hanno un costo
assegnato al livello 178 oppure al livello dalla Philips. intorno al milione.
179 compiendo inevitabilmente un erro-
re numerico. Tutti gli apparecchi audio
digitali sono stati realizzati in modo tale
da rendere piccolissimo, al punto da po-
ter essere trascurato, l'effetto di questo
errore. Una soluzione tecnica molto dif-
fusa è quella di introdurre una quantizza-
zione molto fitta nei livelli corrispon-
denti alle altezze piu probabili fra i suoni
sia emessi che ricevuti.
Il principale vantaggio della tecnica di-
gitale rispetto a quella analogica si ha
»»
rar ! ~-
consentono di ottenere
eccellenti prestazioni
audio: elevata precisione L
nella conversione dei ~
segnali d'ingresso analogici
2x9piste digitali:
e di quelli digitali per le per la registrazione e ripro
uscite analogiche, elevato zione
rapporto segnale/rumore, 2pi
ripr
separazione canali, audi
distorsione più bassa ed
Testo Informativo
elevata linearità @ Titolo dell'AIbun
a tutti i livelli di segnale. • Titolo del brano
e Artista.
Lunghezza nastro
@Numero der bran
Ti avvicini
per la prima volta all'affascinante mondo
dell'elettronica? Vuoi contagiare con la tua passione
un amico? Ti piacerebbe ripassare un po' di teoria
di questa scienza? Regalati TUTTO IN PRATICA L'ELETTRONICA:
troverai quanto cerchi esposto
in modo semplice ed invitante,
illustrato con foto e disegni o
LA LEGGE DI OHP
,-;=:i .,
?$ f
Mater@5z@e
COSA ras
CONTIENE .".
c.::::
•.
.. ~.::;v,111
Questo è l'indce degli Cl!Q01Tl81lti trattati.
e COS't L'ELETTRONICA e I CONDUITORI E Gli ISOLANTI i
~
e LA LEGGE DI OHM e LA RESL5TENZA e LA RESISTENZA VAlllABILE
e IL CONDENSATORE e LA BOBINt,. e IL CIRCUITO BOBINA CON' -.
±±
E .E=
~,
COME ORDINARLO
se%" Ordinoré TUTTO IN PRATICA L'ELETTRONICA è iocìle: basta fare un versamento di 9.000 lìre
si
%.
cli fotO e elise
sul conto corrente postale N 11645157 intestato od EDIFAI • 15066 GAVI
. specificando nello causale il titolo del manuale.
Può anche essere richiesto per posto (EDIFAI • 15066 GAVI • AL), per te.lefono (0143/642232)
o per fax (0143/64346.2); in questo coso spediremo il manuale aggiungendo
lire 4.000 per spese postoll.
DUE FILI
PER Urio REL.É
Come pilotare e selezionare uno qualsiasi
di un gruppo di quattro relé, sfruttando solamente
due fili che ne portano i vari comandi.
Per un funzionamento è consigliabile prevedere
un apposito control-box di pilotaggio.
(
TI titolo dell'articolo non vuole richiamare Il funzionamento del circuito risulta estre- Per la precisione, vediamo nella tabella la
lcomplicate trame di spionaggio:si riferi- mamente chiaro esaminando lo schema corrispondenza fra i livelli d'ingresso e le
sce, molto semplicemente, ad un circuito elettrico, ed eventualmente analizzando la uscite attivate.
che pennette di attivare, a piacere, uno dei finestra che approfondisce le caratteristiche
quattro relé disponibili; l'aspetto importan- dell'integrato adottato. Se all'ingresso di
te è che il rélativo comando, invece di far ICI, in pratica ai morsetti 1 e 2 della sche- Volt ingresso Uscita attivata
capo ad un groviglio di fili da commutare da, non viene applicata alcuna tensione di 0:1 pin4
(beh, normalmente sarebbero 5), si accon- comando, tutte le uscite sono a tensione 1,3+2 pin 5
tenta di viaggiare attraverso due soli fili, la uguale alla Vcc, cioé (nel nostro caso) a 12 2,2+3,2 pin 3
solita coppia necessaria per il @ed il O del V. Applicando all'ingresso un ben preciso 3,6+4,3 pin 2
segnale d'ingresso. valore di tensione (continua), l'uscita corri-
Il meccanismo che rende possibile ciò si spondente a quel livello scende a 7 V: que-
basa sull'applicazione, all'ingresso del no- sta netta variazione di livello può costituire Naturalmente, i voltaggi intermedi potreb-
stro circuito, di 4 tensioni di valore diverso, l'impulso per comandare quanto segue nel bero attivare 2 relé contemporaneamente,
valore che viene riconosciuto da un apposi- circuito.
to integrato il quale provvede così ad atti-
vare l'uscita che corrisponde in modo spe- La realizzazione e il collegamento fra control box e scheda relé
cifico al relé che si vuole eccitare. è utile sia per verificare il funzionamento del sistema
che per la sua vera e propria utilizzazione.
INGRESSO UNICO
PER4 USCITE
CONTROL ,2 CONDUTTORI SCHEDA
Questo integrato, il vecchio UAAl 70, è na- BOX REE
t
-
I
to appositamente per pilotare barre di LED
utilizzate tipicamente come indicatori di li-
vello audio negli amplificatori Hi-Fi, in
questo caso di impiego un po' particolare,
noi lo utilizziamo per risconoscere 4 diver-
si valori di tensione continua, e in base a
questi valori, per eccitare uno solo dei relé ts tt tt ti
in uscita, il quale a sua volta consenta di at- ALLE UTILIZZAZIONI
tivare la funzione specificamente prevista
anche a livelli elevati di potenza.
ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1994- Pag. 39
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Il Schema elettrico
del circulto-relé.
= Il
TR3 e
~..A:
- e
D3
f o
- e
COMPONENTI
C1 = 22 F - 25V (elettrolitico)
R 1 = R2 = R3 = 1 O KQ
R4 = RS = R6 = R7 = 220 Q
R8 = R9 = R10 = R11= R12= R13 = R14 = R15 = 820 2
IC1 = UAA 170
"fR1 = TR2= TR3= TR4= BC307 (o BC177)
D1 = D2 = D3 = D4 =1N4004
11 I [t 1l
DL 1 = DL2 = DL3 = DL4 = LED rossi 5 mm
AL 1 = RL2= RL3= RL4= relé 12V (R- > 200Q)
(sul nostro prototipo= RS 353-023)
Vcc=12+14V
I
I
-I I componenti necessari alla realizzazione del nostro circuito sono
piuttosto numerosi anche se la maggior parte sono uguali tra loro.
.
•
DUE FILI PER QUATTRO RELE
ii
4
o o
o
O ■O
o o
0-0 o
o o
0-0 o
Hg1«
o o
e
vcc
3
I 0o o
1:a\11 I 7
2
+
1
9 ,
■ Il circuito stampato è qui visto dal lato rame nelle sue dimensioni reali.
Ct Tutta la parte di circuito a sinistra dell'integrato è composto
da 4 tracciati identici tra loro.
-
rletes J l
per l'indecisione dell'IC a riconoscere il transistor corrispondente risulta in condu- tare particolarmente utile in quei casi in cui
valore giusto: si tratta di scegliere i valori zione netta, il che consente di eccitare il il circuito debba funzionare a pile.
più opportuni e precisi che corrispondano relé collegato in serie al collettore. L'impostazione multipla e ripetitiva del
alle zone, del resto ampie, in cui non sia Ogni relé è corredato dal suo LED, che ne nostro circuito, costituita da non pochi
possibile alcuna indecisione. visualizza lo stato di funzionamento (LED componenti, consiglia decisamente l'ad<r
Di per sé, ICl non eroga potenza sufficien- spento= relé aperto; LED acceso=relé ec- zione del montaggio a circuito stampato.
te per pilotare un relé, per cui si fa uso (per citato). La basetta da noi disegnata e realizzata. ol-
ogni uscita) di un opportuno transistor, che tre a garantire il risultato senz· omb. ••
funge, oltre che da amplificatore, anche da problemi e di criticità, offre anche un
separatore per i necessari livelli di tensio- BASETTA BELLA E ORDINATA aspetto particolarmente pulito e piuttosto
ne; quando infatti l'uscita di ICI non é atti- professionale, il che non guasta Per il vero
vata, e quindi si trova a + 12 V, anche la Per questo circuito, qualsiasi tipo di relé a e proprio montaggio si inizia. com'è sem-
base del transistor, un normale PNP di se- 12 V con resistenza di bobina superiore ai pre raccomandabile, dalle resistenze e
gnale (tipo BC307 o BC177), risulta non 200 Q va bene; noi però abbiamo usato 4 diodi; per questi ultimi, occorre rispettare
polarizzato e quindi non in conduzione. relé della ditta RS di Milano, che riescono la polarità, come sempre contrassegnata
Quando invece l'uscita viene attivata dal a lavorare molto bene anche con correnti dalla fascia in colore che indica il termina-
giusto livello di tensione d'ingresso, la po- di bobina molto basse (la resistenza è su- le di catodo; si installa poi lo zoccolo per
larizzazione passa a circa 7 V e quindi il periore ai 600 Q): questa scelta può risul- »»
ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1994 - Pag. 4 1
li nostro dispositivo consente di
comandare 4 utilizzatori diversi
con due soli fili di alimentazione.
1. vista la configurazione a rami 2: i 4 transistor BC 307 (o BC 177) 3 : per l'integrato IC1 occorre
del circuito conviene procedere vanno montati con la faccia piatta prevedere uno zoccolo adatto
per file di componenti: montiamo (quella non arrotondata) rivolta poiché la saldatura diretta dei 16
prima le 4 resistenze poi i 4 diodi verso i LED. Poiché il circuito è piedini potrebbe comprometterne
e infine i 4 led avendo cura estremamente ordinato è l'integrità. IC1 si monta con l'incavo
di rispettare la polarità impossibile sbagliare la posizione semicircolare sistemato dal lato
di inserimento. dei 4 componenti. opposto al condensatore C1.
+
u
4,5V
e p
1u purché stabilizzato, da 5 V.
Vediamo i componenti necessari:
R1 = 470-0,5 W
D1 = D2=D3 = D4 = D5 D6 = 1N4004
P - 1KO {lineare)
Matrx
2 3 4 5 6 7 8
Ground H G E F o e B
POLARIZZAZIONE
ALLA GRIGLIA Come si esegue la polarizzazione della griglia
nei circuiti valvolari applicativi.
Approfondiamo l'utilizzo delle famiglie di curve
per ottenere i parametri caratteristici alla tensione
desiderata.
~ a I o
SENZA BATTERIA
L'insieme degli elettrodi Nella sua forma più semplice L'unico modo per rendere visibile
costituisce spesso un blocco unico la valvola (in questo caso fotograficamente i sottilissimi
in cui è difficile individuare gli un pentodo) è formata collegamenti presenti in una
elementi che lo compongono: dalle 3 parti raffigurate anche valvola consiste nel sottoporla
ecco un disegno esploso se in realtà sono spesso presenti ad una radiografia: ecco un pentodo
per chiarirci le idee. tanti altri minuscoli elementi. immortalato ai raggi X .
RADIATORE
cJ1'.BD
VALVOLA
Er>
. . MICA
COMPLETA
ANODO
i GR. S0PPRE0E
I I Il ( I )\
G2. GCERMO Il 11 I BULBO
GR. CONTROLLO
~
CATODO
I ii
Ca
ASSIENE l>EGLI
ELETTA.O DI
CEE>
l FILAMENTO
MICA
I
I 4? .
BASE CO
PIED11\/I
$ '-+o
ecco» mandoci sul metodo della determinazio-
+ I
ne grafica dei parametri caratteristici
?%l #/'}j Il,\il della valvola, alla voluta tensione di uti-
} y y , lizzo.
[ Ny Per fare questo, ci serviamo ancora della
- 7 / I I I I I I
famiglia di curve anodiche, riguardanti
Ti j 5j Tt il doppio triodo 12AX7-ECC83, e anche
dei dati caratteristici ad esso relativi.
1nit l, ,] l5j!41I I 1 1 ', 1 1 Questi ci indicano che a una determina-
7 T 7 t } ta condizione di riposo del tubo corri-
7 7'17 7 'j',] I I I I ', I I spondono 250 V di alimentazione ano-
1,2mA [ [ J f dica, - 2 V di tensione di polarizzazione
17 V p3
j Lu l 4 1 '(lo, di griglia e una corrente anodica di 1,2
0,7mA A 7bip[i
4 1j mA; ci dicono anche che la resistenza
l
/tt
1 a / Kl #
# tktyf
2',2
+II] g differenziale interna vale 62,5 KO e che
la transconduttanza è di 1,6 mA/V, a cui
si aggiunge un coefficiente di amplifica-
O VOLT 100 218V I 280V 400 500 zione teorico µ uguale a 100.
250V Per verificare graficamente l'esattezza
del dato riguardante il parametro relati-
vo alla resistenza differenziale interna,
1J.J
I
I ,o/~
(f}' _,__7/
l I
12 AX 7A
2
si procede nel seguente modo: dapprima
si fissa sul grafico il punto P, indicante
la condizione di funzionamento di 250
a::
#&
$3l
I/·l2
-
+K1
<)•
,%i
' ecc s
III] I I I I I 1 7
V di Va, -2 V di Vg, a cui corrispondo-
no 1,2 mA di corrente anodica la.
g [[ 1 Poiché la resistenza differenziale interna
..J
i / / /I L ] I ! l l Ri è data dalla variazione di tensione
s [ /[I, anodica conseguente a una variazione di
j [ _\,91 I mA della corrente anodica, mantenen-
2lL 4 1 4 1 1,%/1
r 1 1 1 l/ / / 1 <-,
I , Il ~ I i 1-2-3:i tre diagrammi della famiglia
di curve della valvola 12A4X7 •
h/I#ET/V A
j57f1)/tj4 til,
ECC83 chiariscono come sia
possibile ricavare graficamente
i parametri caratteristici del tubo.
Nonostante una minima
imprecisione nella determinazione
,m }l+l' + f [ I '/ l++I
dei valori, questo rimane il metodo
I
rA 1 --1' I :P I P1 1,,,-1' I I -f' I 171 V1 I ....-r 1--1' più semplice e valido per
O VOLT 100 18OV [ 00 500 conoscere il punto di lavoro
10V 215V delle valvole.
± I/ I I / / ~· I I I l
zione di 0,5 V in più e in meno rispetto i+/11
u ,
I l
11
al valore di 1,2 mA della corrente anodi- 771 l 7 , )'- ·
ca di riposo. Con l'aiuto di un righello, #!/ / 1 j
si tracciano, poi, partendo dai due punti I IF I 11/ I . I
deH ',asse verticale, due rette orizzontali lL tf t/ jr
/
y
V
A
A
j
A
7
7
A
DA
o,
rette verticali che vadano a incontrare i A
.s.R7o +
E
I I
• Panoramica. Conosciamo la graffa-
• 8R'
e
e ostruzioni.
. .
una sua piena funzionalità.
r
02
R1
Schema elettrico del dispositivo per regolazione di velocità di minitrapani; la parte racchiusa entro la linea
tratteggiata è quella montata sulla basetta a circuito stampato.
COMPONENTI
R1= 1200 Q
R2= 220 2
R3= 1200 0
R4= 2200 Q (potenziometro)
R5= 1200 2- 3 W
C1 = 1000 µF 25V (elettrolitico)
C2= O, 1 µF (mylar)
c3= 10 µF 16V (elettrolitico)
C4= O, 1 µF (mylar)
C5= 10 µF 25V (elettrolitico)
IC1 = LM317 (con accessori
I di isolamento)
D1 = D2= 1 N4004
DL 1 = LED rosso 5 mm
E-U= coppie di boccole■
morsetto rosse e nere
Piano di montaggio e cablaggio del circuito Il circuito stampato è qui visto dal lato rame.
complessivo del variatore; una vera e propria, anche Le piste sono molto larghe ed alcune zone
se modesta, centrale di comando. risultano completamente ramate.
ancora
più bella!
o
7
1I1E.J I
@402)
ancora
più ikieressnte'
NI
minali del portaled; il pur modesto ca-
blaggio è consigliabile farlo con qual-
che filo colorato, almeno rosso e nero
per le alimentazioni dirette, così da
meglio identificare i tragitti.
Una volta completato e ricontrollato il
cablaggio e fissato il coperchio al pro-
prio contenitore, la nostra centralina di
Il condensatore
controllo è pronta.
elettrolitico C1 consente
di fomire una buona
L'IMPIEGO DEL MINITRAPANO riserva di carica all'atto
dello spunto di partenza
Questo minitrapano nasce corredato da del motore. La polarità
un piccolo alimentatore da cui fuorie- è riconoscibile dal grosso
sce il relativo cavetto di collegamento, segno @ presente
il quale termina con una spina da inse- sul corpo metallico.
rire nel!' apposita presa sul fondo del
trapano. Per non manomettere la nor-
male dotazione, basta preparare due ca-
vetti di raccordo che vanno stabilmente
fissati ai morsetti d'entrata e d'uscita
del regolatore: uno riceve la tensione
dall'alimentatore, e quindi termina con
una presa volante; l'altro porta la ten-
sione variabile al trapano e quindi è La dotazione del
corredato con una spina volante. minitrapano che Elettronica
Un apposito disegno illustra la sempli- Pratica regala a chi si
ce disposizione d'impianto. abbona comprende, oltre
Naturalmente, per realizzare questa si- all'alimentatore, tre punte
stemazione occorre la normale atten- da 1,2e 3 mm con relative
zione per eseguire la saldatura a regola pinzette-mandrino nonché
d'arte entro i connettori e per il rigoro- una moletta cilindrica.
so rispetto della polarità; infatti, se ca- C'è anche la chiavetta per
pitasse di invertire le polarità in uscita, bloccare l'albero motore
semplicemente il motore ruota in senso durante le operazioni di
contrario, mentre l'inversione della po- montaggio e smontaggio
larità all'entrata danneggia il circuito. delle punte.
FAR MUSICA
SENZA SUONARE
Un suggestivo generatore di suoni che funziona
semplicemente agitando una mano nelle immediate
vicinanze, con aspetti tra magia e fantascienza.
Il dispositivo inventato negli anni '20
dal dottor Theremin, prende il nome di thereminofono.
La realizzazione
del thereminofono
non è certo delle più
semplici:
per i numerosi
componenti
è indispensabile
prevedere
il montaggio
su basetta
a circuito
er chi ha qualche reminescenza clas-
P sica, sarebbe proprio il caso di dire:
"Theremin, chi era costui?". Ebbene, il
stampato.
at
R1 I C 1 ~ R3
c::a s
12 R4 R5
- a a a a -----
Il c13
10 I I I I I I I J1
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T., =4 I ri 1 1 ~ I .1 ~
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H - ,,;:
R9
II ~ RI2 f Ic
GND u
L
C15
Schema elettrico del circuito complessivo,al quale fa
capo, oltre al terminali di alimentazione ed uscita audio ,
l'antenna captatrlce per Feffetto mano.
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tore (opportunamente predisposto per
questo), l'effetto capacitivo della mano
stessa, variabile con la distanza e la posi-
COMPONENTI
zione, provoca uno slittamento di fre- R1 = 10 MQ
quenza più o meno accentuato. R2 = 10 KO
All'uscita del circuito mixer abbiamo R3 = R4= 3300 Q
quindi disponibile un segnale BF a fre- RS = 3300 2
--·-·-·_J quenza variabile fra la condizione di bat- R6 = 47 KO
timento zero e la massima frequenza R7 = 47 KO
udibile dal nostro orecchio: non a caso il R8 = 330 Q
filtro è stato previsto (in linea di princi- R9 = 470 2
pio) con 20 KHz di frequenza di taglio, R10 = 330 2
alla sua uscita troviamo una miscellanea coprendo così la più vasta gamma di fre- R11 = 100 KO
di segnali rispettivamente sui 4 valori: quenze compatibili con i limiti di udibi- R12 = 470 2
100 e 110 KHz (quelli di partenza) 210 lità dell'orecchio umano. J1 = 47mH {RFC)
KHz ( la somma delle 2 frequenze); !OK L 1 = 2,2 mH (RFC)
Hz (la loro differenza). IC1 = 4060
Se il complesso di questi segnali viene DUE OSCILLATORI MF1 = BF960 (o 966)
fatto passare attraverso un filtro opportu- FT1 = 2N3819
no ( di tipo passa basso, che lasci passare Analizziamo ora la versione che noi ab- Vcc = 12 V
solo le frequenzeentro la banda audio, biamo messo in pratica per realizzare le Cc1= 1000 pF {ceramico)
diciamo entro 20 KHz), esso provvede a caratteristiche comportamentali sin qui c2= O, 1 µF (ceramico)
bloccare tutti i segnali a frequenza più descritte; il circuito è comunque artico- C3 = 47 µF 16V (elettrolitico)
alta (nel nostro caso: 100, 11 O e 2 I O lato esattamente sui tre blocchi cui già ci c4= 1000 µF (ceramico)
KHz), lasciando passare inalterato solo il siamo riferiti: un oscillatore a quarzo, un CS = 1000 µF (ceramico)
segnale in banda audio, cioé 10 KHz: oscillatore variabile, un mixer-converti- C6 = 1000 µF (ceramico)
questa è appunto la nota utilizzata. tore. L'oscillatore controllato a quarzo C7 = O, 1 µF (ceramico)
L'oscillatore n°2 è realizzato in modo da (per evidenti motivi di affidabilità della c8 = o, 1 µF (ceramico)
poter essere regolabile in frequenza gra- frequenza fissa di riferimento) è realiz- c9= 10.000 pF (ceramico)
zie ad un condensatore variabile oppure zato mediante un integrato di tipo 4060; C10 = 10,000 pF (ceramico)
tramite qualche altro sistema; se, rego- il quarzo è scelto di tipo molto comune C11 = 10,000 pF (ceramico)
lando per esempio il condensatore, la ed economico sulla frequenza standard C12 = 470 pF (polistirolo)
sua frequenza viene portata stabilmente di 3,2768 MHz. c13 = 1000 pF (polistirolo)
allo stesso valore del primo (cioè 100 La combinazione ICI/XI fa sì che c14=4700 pF {polistirolo)
KHz), fra i due segnali identici in fre- all'uscita dell'integrato (corrispondente c15 = 220 pF {ceramico)
quenza si ottiene battimento zero, non ne al pin 5) il segnale, di frequenza divisa c16 = 150 pF (trimmer)
nasce cioè alcuna nota in uscita. per 32 volte, sia disponibile a 102,400 c{7 = 200300 pF (variabile)
In questa condizione di azzeramento av- KHz, valore perfettamente adatto per X1 = quarzo 3 2768 MHz
vicinando una mano al secondo oscilla- »» I
IL TRANSISTOR F E T
Il termine F.E.T. (abbreviazione di field effect transistor) Le caratteristiche costruttive di un FET quale quello da
significa transistor ad effetto di campo; ciò in quanto si noi usato (il tipo 2N3819, cosiddetto a canale P) sono le
tratta di un dispositivo attivo nel quale il flusso di cor- seguenti: la barretta è di materiale semiconduttore ( sili-
rente che l'attraversa è controllato da una campo elettri- cio) drogato in questo caso negativamente (N) e questo è
co che fa variare la resistenza di un canale conduttore il canale; vi è poi una zona intermedia drogata con im-
presente fra i due elettrodi d'ingresso e d'uscita di que- purità di tipo opposto (P), e questo è il gate.
sta corrente; tali elettrodi sono indicati come drain ( d) e Esiste naturalmente anche il dispositivo di tipo opposto,
source (s) rispettivamente. in cui tutte le polarità risultano invertite, e si tratta del
L'azione di controllo è ottenuta applicando il suddetto FET a canale P.
campo ad un elettrodo di controllo detto gate (g) il quale In figura I la polarizzazione del gate, e quindi il campo
fa variare la zona disponibile per il passaggio delle cari- elettrico applicato al canale, è tale dà contrastare il pas-
che e quindi la corrente che ne consegue. saggio delle cariche, che risultano frenate dal loro stesso
segno; in figura 2 invece, la polarizzazione leggermente
positiva lascia ampia conducibilità alle cariche attraver-
so il canale, cosicché la corrente ora è elevata.
d 2N3819 La caratteristica saliente di questi dispositivi è che in ge-
<,
nere il gate é polarizzato in modo da non assorbire cor-
Q
\'
I /'s rente alcuna, e questo fa sì che il dispositivo presenti
un 'impedenza d'ingresso particolarmente elevata.
/r_,!i Questo tipo di transistor viene indicato anche come uni-
g 1. . . . polare, in quanto il canale è sempre attraversato da un
-
. / '
,"
uA mA
ET d FT
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~ CORRENTE FORTE
POSITIVO I CORRENTE
NEGATIVO
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=M/ caos ,
@ g e
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Vcc
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1 2
Nella sua versione definitiva lo strumento Per aumentare l'effetto di accoppiamento capacitivo
va inserito in una robusta scatola metallica dell'antenna, questa va sagomata indifferentemente
corredata di tutte le uscite necessarie nei 3 modi illustrati. L'antenna deve avere un'altezza di circa
e del comando di sintonia. 20 cm e va realizzata con filo di rame rigido da 2mm.
Si tratta, sotto certi aspetti, di una vera e titori e con qualche componente che non classico tipo a scatolino Neosid (sono
propria antenna, che può assumere le ci capita spesso di usare. comunque sconsigliabili le versioni ci-
forme più diverse e che non ha Io scopo Per esempio, il Cl7 può essere un con- lindriche miniaturizzate).
di irradiare segnali, bensì di captare l' ef- densatore variabile qualsiasi del vecchio Veniamo all'antenna, che non pone pro-
fetto capacitivo della mano. tipo per radioricevitori; la sua capacità è blemi molto vincolanti, potendo assu-
Il terzo blocco circuitale è il mixer al sufficiente si aggiri sui 150200 pF, ma mere le forme più svariate; in ogni caso
quale confluiscono i segnali generati dai va bene anche se superiore (qui è stato la nostra è realizzata (come indicano al-
due oscillatori; esso si basa su un MO- usato un vecchio Ducati a due sezioni, cuni disegni esemplificativi) con filo di
SFET a doppio gate, in modo da presen- di cui una sola sfruttata). rame rigido da 2 mm di diametro ed è
tare due ingressi separati appunto per li compensatore C 16, dato il valore di alta una ventina di cm (anche se il valo-
1' applicazione dei sue segnali suddetti. capacità piuttosto elevato, è del tipo a re non è critico).
La combinazione che ne esce dal drain mica (ma qui in versione circolare, non Premesse queste indicazioni generali,
viene applicata al filtro passa-basso la libretto). LI e Jl sono ambedue impe- passiamo al montaggio vero e proprio,
cui funzione è già stata motivata: a que- denze di blocco del tipo commercial- che, per i motivi suaccennati, è assoluta-
sto punto l'uscita, ripulita dalle compo- mente più reperibile; qui è stato usato il )))
UN CAPTATORE
FANT ASCIENTIFICO
BF960
VISTO DA SOPRA
mente consigliabile realizzare su basetta su cui c'è la stampigliatura (attenzione C16 in modo da azzerare la nota ascola-
a circuito stampato rispettando la nostra alla disposizione dei piedini, che per tata dall'amplificatore cui si è collegata
disposizione. Come abitualmente consi- questo tipo di FET può cambiare da co- l'uscita del generatore, raggiungendo co-
gliato, si comincia col montare tutte le struttore a costruttore); per MFI, un sì la situazione di battimento zero.
resistenze ed i condensatori fissi; qui so- MOSFET a doppio gate di tipo BF960 o A questo punto, è necessario mettere il
lamente C3 prevede il rispetto della po- BF966, si tratta di una versione cosid- circuito entro una scatola metallica robu-
larità. Poi si procede con lo zoccolo di detta a ragno, con i quattro terminalì a sta, alla quale collegare il comune (pinl)
ICl (sempre consigliabile), le due indut- crociera, per cui il riferimento è una spe- della basetta; un foro in corrispondenza
tanze ed il trimmer Cl 6. cie di mezzaluna stampigliata sul dorso di Cl6 consente un ritocco finale per as-
del dischetto in corrispondenza del sicurare la coincidenza delle frequenze.
drain. Sulla scatola è opportuno aver predispo-
LE POLARITA' Terminato il montaggio, ed inserito ICI sto un connettore coassiale per potervi
rispettandone là chiave, cioè l'incavo sul inserire a piacere l'antennina capacitiva,
Per MFl ed FTl si deve controllare con bordo stretto, la messa a punto del cir- dopo di che si comincia ad accarezzare
cura il verso di inserimento; per FTI, un cuito si risolve in due e due quattro: si l'aria più o meno nelle sue vicinanze
classico 2N3819, il riferimento è dato mette CV a circa metà corsa, dopodiché per eseguire, qualche concerto di musi-
dalla faccia piana del corpo in plastica non c'è che da regolare il compensatore ca thereminofonica!
1
Per avere risposte rapide.
inviateci comunicazioni brevi
e su cartoline postali
2
Per ordini a mezzo conto corrente postale
indicate sempre nella causale
le pubblicazioni richieste
grazie
URGENZA ABBO JI
Vuoi ricevere an-
Ai lettori che ci telefonano per avere informazioni
che tu quest'ac-
sul loro abbonamento.
coppiata vincente
Dal momento in cui versate i soldi in posta a quando ci <libro più tester)?
arrivano passano in media 20 giorni. Compila il cou-
Solo allora il nostro centro elettronico può dare il via pon, ritaglialo,
alla spedizione delle riviste, dei libri o degli oggetti a cui incollalo su carto-
l'abbonato ha diritto. lina postale e spe-
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CAP
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I -
città
lavorare sull'impianto elettrico.
I firma
TEMPORIZZATORE
DI CHIUSURA
Il semplicissimo Il dispositivo che vi presento serve
z,
e schema elettrico per temporizzare la fase di chiusura di
R1 D1 del temporizzatore un contatto, nel senso che, dato lim-
è composto da 7 pulso di comando, un relé si eccita, e
componenti resta in stato operativo per il tempo
includendo anche definito dal valore dei componenti a
"+'
.__, na il pulsante. ciò predisposti.
Il circuito è semplicissimo e si com-
12V pone di soli 7 componenti, oltretutto
facilmente reperibili e di costo piutto-
sto ridotto.
Il meccanismo di funzionamento del
e nostro temporizzatore è il seguente:
TR1
quando si preme PI la tensione di ali-
C1 mentazione (più esattamente la pola-
UT!L !ZZAZIONE rità positiva) raggiunge, attraversando
la resistenza di protezione R I ( di bas-
se"
TRl va pressoché immediatamente in
saturazione e la corrente che lo attra-
versa fa sì che il relé si ecciti.
Rilasciando PI. cessa il rifornimento
di corrente attraverso R I, ma resta per
tra loro la base di TR I, la scorta di energia
i componenti immagazzinata da CI, che comincia a
liberi ma scaricarsi sulla combinazione fra la
una basetta resistenza di R I e la resistenza equi-
millefori valente presentata dalla base di TR l;
consente nel nostro caso particolare, cioé con i
di ottenere valori previsti in circuito, la polariz-
un risultato zazione resta disponibile per 30+40
migliore. secondi.
I componenti che definiscono questo
c
D1= diodo 1 N4007
ONENTI
RL1= relé 12 Vcc
intervailo di tempo sono esattamente
C 1 e R2. sui quali si può intervenire
per regolare, entro certi limiti, il tem-
po di eccitazione del relé; in partico-
R1= 15 21/2W (300 2 o più) lare si può modificare la capacità di
R2= 10000 2 1/2 W P1 = pulsante N.A. CI, ricordando che ad un valore più
C1 = 1000µF 25V (normalmente aperto) alto corrisponde una durata di tempo-
(elettrolitico) Vcc= 12V rizzazione maggiore e viceversa.
TR1 = transistor BC107
% TR1
-· TR2
e
PNP, esso rimane interdetto. Quando la
batteria comincia a scaricarsi, si abbassa
anche la tensione ai capi di R 1 ma non
quella di DZl (che rimane stabile); quin-
di si abbassa anche la tensione sulla base
di TR1. Appena la base si trova a circa
-0,7V rispetto all'emettitore, TRl entra
R1 = 2,2 K2 bruscamente in conduzione (la base è sa-
R2 = R4 = 4,7 KO
R3 = 22 KO
SEGNALATORE tura) e DLI si accende, segnalando così
C1 = C2 = 47.000 pF BATTERIA SCARICA che la batteria è scarica. Non c'è perico-
lo che , scaricandosi ulteriormente la
C3 = 220 µF 16 V (elettrolitico) batteria, DL 1 si bruci perché percorso da
TR1= TR2 = 2N706 (o equivalente) Portatile è bello, di qualsiasi cosa si trat- una corrente troppo grande: il transistor
FR = fotoresistore di qualsiasi tipo ti: walk-man, computer, radio, telecame- è gia in saturazione, e più di così non
Vcc = 4,5 V re, CD, ecc. Ed ovviamente il tutto ali- può condurre, e poi c'è R2 che limita la
quantità di luce che lo va a colpire; ecco mentato a batterie od accumulatori. Ma i corrente. Il prototipo è realizzato per una
quindi il semplice sistema che consente guai arrivano quando si scaricano: le pile tensione di 9 V (anzi 8,4 trattandosi di
di trasformare le vàriazioni della lumi- normali perdono l'acido che contengo- una pila Ni-Cd).
nosità in' note emesse a frequenza pro- no, ossidando i contatti dell' apparec-
chiatura, gli accumulatori invece, specie R1= 10 KO {trimmer
porzionalmente diversa. R2= 470 2
I due transistor sono alimentati, per se del tipo Ni-Cd, scaricati completa-
mente (meno di 1,1 V per elemento) di- DL1= LED 3 mm
quanto riguarda TRI, da un prevedibile DZ1 = zener 4,7V • 0,4W
resistore, mentre in serie a TR2 è previ- ventano irrecuperabili e sono da buttare,
con una perdita in denaro non indifferen- TR1 = BC327 o BC177
sto un piccolo e sensibile altoparlante;
se, al posto di questo, si volesse adottare te. Se poi le pile erano montate su un
un auricolare, è consigliabile porgli in modellino telecomandato, magari un ae-
serie un opportuno resistore (se non ad- reo, immaginiamo che disastro ( e che
dirittura un potenziometro) per dosare il picchiata!). R2
livello audio. Date le sue piccole dimen- Ma veniamo al punto. Il circuito che ci
sioni, questo circuito può essere collo- propone Davide Cosciani di Trieste è un
cato in un qualsiasi scatolino. segnalatore luminoso di batteria scarica, TR1
in grado di funzionare con tutti i tipi di
•
batterie e accumulatori, e quindi con tut- R1
ti i tipi di tensione (da 3 V in su).
Il circuito è tanto semplice (soli 5 com-
Giuseppe Tiso
ponenti!) quanto preciso e affidabile.
diEboli(SA)ha
Per far funzionare il circuito (che può
realizzato un essere montato anche volante, mante-
dispositivo che nendo dimensioni ridottissime) lo si col-
trasforma la lega in parallelo all'utilizzatore, in prati-
luce in suoni. ca dopo l'interruttore di batteria.
ELETTRONICA PRATICA- Marzo 1994 - Pag. 66
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il vecchio strumento a pendolo come filtri in grado di tecnologia di una sofisticata e può essere acquistato in kit,
indispensabile per chiunque bloccare le correnti continue rete di comunicazioni con la basetta già pronta e tutti
suoni uno strumento musicale. e non quelle alternate. digitali: scopriamone i segreti. i componenti necessari.
TEL o IN IICLETT
minuto con una tecnica particolare di scrittura abbreviata e an-
Il quarantenne Steve Roberts, originario del Kentucky (USA),
vive a contatto con la tecnologia in modo decisamente origi- che sintetizzare il suono del flauto. Nel casco e nel manubrio
nale. La sua natura ribelle ad ogni tipo di convenzione e il suo sono inoltre inseriti vari strumenti e gadget che Roberts col-
desiderio di conoscere il mondo, uniti alla forte passione fin lauda per le case produttrici che glielo richiedono. Un indica-
da ragazzino per l'elettronica, lo hanno portato a progettare e tore ad ultrasuoni inserito nel casco permette di spostare il
costruire una bicicletta superaccessoriata con la quale gira per cursore sugli schermi dei computer con il semplice movimen-
il mondo. to della testa. Molti comandi sono inviati alla bicicletta a vo-
Nella parte anteriore di questo singolare mezzo di trasporto vi ce, essendo dotata di riconoscitore vocale. Essa stessa è in
é una cabina di guida attrezzata con quattro calcolatori, men- grado di inviare segnali vocali, ad esempio, quando giunge un
tre nella parte posteriore è agganciato un carrello in cui sono messaggio di posta elettronica.
installate diverse antenne e dei pannelli solari che alimentano Questo mezzo è inoltre collegato al Global Positioning Sy-
tutta la strumentazione di bordo. stem, cioè il sistema che grazie alle informazioni fomite dai
Roberts, che non ha casa nè fissa dimora, può essere definito satelliti permette al suo inventore di orientarsi in qualunque
"telenomade" o "telependolare" perchè mentre viaggia in bici- parte del mondo, dove trova sempre nuovi amici e spesso vie-
cletta può lavorare, fare acquisti e operazioni bancarie, scrive- ne invitato nelle università a tenere conferenze sulla sua
re libri e anche comporre musica. Infatti il manubrio è dotato straordinaria invenzione. Il servizio è stato pubblicato da
di otto tasti con i quali è possibile scrivere fino a 100 parole al "Sette", magazine del Corriere della Sera.
IL STE CRUSCOTTI
Esiste un apparecchio per la verifica del funzionamento del quadro stru-
menti di tipo digitale di cui oggi sono equipaggiati alcuni modelli di au-
tovetture. Si chiama DGT Tester, è stato costruito inizialmente per sco-
pi didattici ed attualmente è destinato alle officine autorizzate
FlAT/Lancia. Consiste in un simulatore di segnali, ad esempio il nume-
ro di giri del motore, la velocità della vettura, il livello dell'olio e del
carburante e diverse anomalie di funzionamento. I segnali sono inviati
al quadro strumenti, installato o no a bordo, attraverso l'apposito cavo
multipolare. Il pannello dell'apparecchio consente una facile selezione
del test che si vuole effettuare, indicato dall'apposito led, ed è anche
corredato di indicazioni di errori di impostazione La tensione di alimen-
tazione può variare fra 10 e 13 volt e può essere anche fornita dalla bat-
teria dell'autovettura attraverso i due connettori a coccodrillo.
ELECTRONIC N E WS
IFURTO NEL CHI Oggi anche in Italia
tutti gli appassionati
di TV via satellite
La Texas Instruments ha realizzato un rivoluzionario siste-
possono scambiare
ma antifurto per auto. La novità consiste nel fatto che all'in-
idee e materiali grazie
terno della chiave è presente un dispositivo chiamato tra-
ad un'associazione
sponder contenente il codice di identificazione dell'autovet-
tutta dedicata a loro.
tura. Al momento dell'accensione viene attivata un'unità ri-
cetrasmittente di controllo, montata nello sterzo, che invia
degli impulsi alla chiave. Questa, dotata di una microscopica
antenna, ritrasmette il suo codice di identificazione al modu-
lo di controllo che lo confronta con il codice contenuto nella IL CLUB
sua memoria. Se vi è eguaglianza fra i due codici viene atti-
vata un'altra unità adibita al controllo del motore, che quindi DEL
permette l'avviamento della vettura. Il sistema, oltre ad esse-
re estremamente semplice da usare, è ritenuto molto più si- SATELLITE
curo dei sistemi tradizionali. E' infatti impossibile falsificare
la chiave se non si dispone di un "master" posseduto solo Anche in Italia è stato aperto un club per gli appassionati della
dal proprietario dell'autovettura e dal quale sono ricavate le TV via satellite. Si trova a Muggio, vicino. a Milano, ed è una
copie normalmente utilizzate. Ricerca Texas Instruments. sezione del Satelliten Beobachter Club (SBC), associazione in-
ternazionale degli utenti del settore. Con la quota di iscrizione
di 30 mila lire si può accedere a tutti i numeri di telefono e di
fax dei vari appassionati sparsi per il mondo, con i quali è pos-
sibile scambiare sia informazioni sui vari canali che offrono il
servizio satellitare che vari dispositivi per la ricezione, magari
introvabili in Italia. E' inoltre possibile accedere ad una banca
dati computerizzata che può essere consultata o attraverso il
modem connesso ad un persona! computer oppure con il "fax
polling", che consiste nel ricevere via fax i dati componendo
particolari numeri telefonici. Al Satelliten Beobachter Club è
anche legata una delle due riviste del settore, la "Satellite-Euro-
sat" (d'altra è "Satellite").
Inoltre l'associazione realizzerà nel futuro un canale, trasmesso
ovviamente via satellite, con programmi prodotti dai suoi soci
sparsi in tutto il mondo.
SBC (20053 Muggiò - Ml - Via Donizetti, 31 - Tel. 039/740049).
IL METRONOMO
ELETTRONICO
È uno strumento indispensabile per chi studia musica
o danza. Scandisce il tempo con cadenza prestabilita
tramite impulsi sonori emessi da un altoparlante,
sostituendo i vecchi tipi a pendolo.
Rispetto a questi è più economico e facile da regolare.
La realizzazione è piuttosto semplice
ma la soluzione a circuito stampato
consente di contenere
le dimensioni ottenendo
uno strumento portatile,
che può anche essere
alimentato a pile.
IMPULSI
hiunque, al giorno d'oggi, si trovi Ecco come si presenta
C ad aver bisogno di uno strumento
r scandire il tempo, non si rivolge più
la forma d'onda
del treno d'impulsi,
metronomo meccanico tradizionale generato dal transistor
e ormai sta diventando un oggetto da unigiunzione U1,
IJezione anche pregevole), bensì verso prelevata dalla prima
elli di tipo elettronico che sono, in- base del dispositivo;
ubbiamente, oltre che più moderni, as- la regolazione di R1
i più pratici, economici e meno in- consente di aumentare
R
mbranti. o diminuire
icordiamo, anche se molti lo sanno la spaziatura fra i vari
già, che il classico metronomo di tipo picchi di segnale.
ccanico è sostanzialmente un piccolo
ndolo rigido azionato da una molla.
Questo apparecchio emette un ticchettio
en accentuato in corrispondenza di orientare gli studenti e gli hobbisti-di- lità eccezionali che all'atto pratico pro-
ogni periodo del braccio oscillante e lettanti verso il metronomo di tipo elet- prio non servono. Oltretutto, questo cir-
serve a valutare auditivamente il tempo tronico, che permette di ottenere so- cuito risulta probabilmente di interesse
durante lo studio di qualsiasi strumento stanzialmente le stesse prestazioni della anche per i lettori che si occupano e di-
musicale o tipo di esecuzione, in parti- tradizionale versione meccanica ad un lettano più degli aspetti musicali che di
lare per i principianti. costo decisamente inferiore e senza gli quelli elettronici e che quindi gradisco-
Esso presenta due grossi svantaggi: il inconvenienti ora citati, consentendo no maggiormente un circuito privo di
primo è quello di dover provvedere pe- oltretutto ben maggiore maneggevolez- difficoltà realizzative e non critico, che
riodicamente alla ricarica della molla, za (può essere addirittura di tipo tasca- dà ben maggiori garanzie di funziona-
oI rischio ben noto che essa arrivi a bile) e non presentando la tipica fragi- mento immediato.
scaricarsi nel momento in cui il metro- lità dell'altro.
nomo sarebbe più necessario; il secondo Esso poi, prestandosi anche ad una ac-
svantaggio è costituito dalla laboriosa curata calibrazione in termini di tempo, L'ELETTRONICA
golazione del periodo di battuta, qua- può essere sfruttato per alcune altre ap- PER FARE TOC-TOC
lora esso vada variato da brano a brano plicazioni.
musicale), per la quale si rende neces- Il circuito qui proposto è molto sempli- Incontriamo subito, nell'esaminare lo
rio cambiare la posizione della massa- ce; d'altra parte, non sarebbe neanche schema elettrico, l'elemento fondamen-
volano, facendola slittare lungo l'albero logico ricorrere a circuiti complicati e tale: si tratta del generatore di impulsi
oscillante. costosi, vista l'impostazione di partenza che è stato molto semplicemente realiz-
Questi due aspetti sono sufficienti per ed allo scopo di ottenere magari stabi- »
ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1994- Pag 5
CADENZA
R1
+ Schema elettrico
del metronomo: il compito
C3 C4 di generare impulsi per
pilotare l'altoparlante
è affidato ad un transistor
R3 uJT.
·o : C2
- E>
l
Il
Il +
, R8
"?
4
1 1
12 R9
C1 Il 5 VOLUME
7
I__
R4 R5
I ?
' $
R8 = 1,8 2
R9 = 100 Q (potenziometro)
C1 = 1 uF (mylar)
c2 = O, 1 µF (ceramico)
C3 = O, 1 µF (ceramico)
O C4 = 220 µF • 16 V
(elettrolitico)
es= 0,1 µF (ceramico)
C6 = 220 µF • 16 V
~
(elettrolitico)
U1 = 2N2646 UJT
IC1 = LM380
DL = LED rosso 5mm
AP = altoparlante (vedi testo)
51 = interruttore ON/OFF
Vcc = 9+14 V
1
ELETTRONICA PRATICA-Aprile 1994 - Pag. 8
lo smusso semicircolare presente in
#
prossimità di uno dei bordi stretti del
contenitore. Verificato un'ultima volta
il posizionamento dei componenti ed
eseguito il restante cablaggio, non resta
che dare tensione al circuito: si deve su-
bito ascoltare il previsto toc-toc uscire
dall'altoparlante e notare in perfetta sin-
cronia il lampeggio del LED. Regolan-
do RI, la cadenza delJe battuta vari a di
conseguenza mentre R9 consente di por-
tare il livello sonoro al valore più gradi-
to in funzione dell'impiego specifico e
delle dimensione dell'am biente.
Una volta eseguite queste verifiche è
giunto il momento di scegliere una sca-
toletta (meglio se di plastica) in grado di
contenere la basetta ed eventualmente le
pile, naturalmente facendone sporgere i
due potenziometri per gli opportuni
adattamenti, il LED per evidenziare il I potenziometri R1 e R9 (qui R9) hanno il senso di inserimento obbligato
lampeggio e magari un interruttorino (a essendo dotati da 3 terminali sfalsati tra loro. È necessario l'alberino
slitta o a levetta che sia) per dare o to- per regolare la cadenza (R1) e il volume (R9) attraverso il contenitore
gliere l'alimentazione dal circuito. in cui va inserito l'intero circuito.
IL TRANSISTOR UNIGIUNZIONE
Il transistor unigiunzione (U.JT. nella dizione abbrevia- ne su uno degli elettrodi di base, in quanto l'emitter
ta inglese) è un dispositivo di commutazione particolar- inietta molte cariche positive entro il canale di conduzio-
mente usato per comandare l'innesco di diodi controllati ne verso la base 1.
e comunque, in impieghi più generali, come generatore La base 2 serve per tenere in condizione di bloccaggio il
di impulsi di comando o di sincronizzazione. diodo fin quando esso non viene polarizzato nel modo
Si tratta fondamentalmente di una giunzione PN, con due voluto, in senso diretto.
contatti di base sulla zana P del semiconduttore ed uno Nella figura qui allegata sono rispettivamente illustrati
di emettitore sulla zona N; è quindi un dispositivo a tre il simbolo elettrico circuitale del dispositivo; la struttura
terminali uno dei quali agisce come elettrodo di control- interna della barretta di silicio, pur schematizzata; la
lo ( anche se è chiamato emitter), mentre agli estremi forma e la disposizione dei terminali per il modello da
della barretta sono le due basi. noi adottato (le connessioni sono viste da sopra) con
Quando un valore prefissato di tensione è applicato l'indispensabile tacca che serve per individuare il senso
all'elettrodo di comando, si verifica una forte conduzio- d'inserimento del componente.
'IMPORTANZA
DELLE ANTENNE
g uando, tanti anni fa, cominciai ad in-
teressarrni alla radio, ben poche era-
e occasioni e le persone in grado di
spiegare con parole semplici che cosa
conate che da ragazzi ci si racconta per
passare il tempo.
Tuttavia quella sera tolsi un bel po' di
spire dalla bobina della radiogalena in
vo tango, e giù una sbrodolata di sigle e
numeri in un misto di inglese (che un po'
capivo perché l'avevo studiato a scuola) e
di italiano.
fosse un collegamento radio. modo da poter sintonizzare le onde corte. La mia sorpresa fu totale quando sentii
Esistevano sì dei libri, ma estremamente E in effetti qualcosa di diverso dalle onde che il radioamatore pronunciava il pro-
complessi in quanto erano testi scolastici, medie ricevetti: erano i carabinieri che prio nome e citava la mia città.
zeppi di formule. trasmettevano messaggi in codice e per- Mi convinsi allora che ciò che il mio ami-
Un giomo però camminando sotto i porti- tanto non decifrabili. co mi aveva detto era vero. Mi convinsi
ci del mio paese e parlando di radio a ga- Verso sera, però, ricevetti una stazione anche che a tutti i costi dovevo conoscere
lena con un amico, questo mi disse che il molto forte, che sovrastava i pochi segna- quel radioamatore.
suo vicino era radioamatore e che con la li ricevibili con una radio così misera. E così fu. Pochi giorni dopo ero nella sua
radio parlava con tutto il mondo usando Questa voce, mi parve allora, dava i nu- stazione radio. Ricordo che aveva molte
le onde corte. Eravamo nei primi anni'50. meri; ricordo che diceva pressappoco: apparecchiature di provenienza surplus
A me la cosa parve una delle tante spac- Dabliu bi nain ics eic, qui Italia uno bra- ( della appena finita seconda guerra mon-
ELETTRON ICA PRATICA-Aprile 1994 - Pag. 10
diale) e che usava un trasmettitore da lui sa nell'antenna non va. Più l'antenna è alta e meglio é. Ed è bene
stesso costrui to. Si trattava di un arm adio Il rendimento di un'antenna dipende da che sia lontana da strutture metalliche di
diviso in tre parti : sopra la parte radi o fre- diversi fattori: la lunghezza deve essere qualsiasi tipo.
quenza, al centro il modulatore, sotto adatta alla lunghezza delle onde che si de- Ogni antenna ha una caratteristica elettri-
l'alimentatore. Tutto a valvole, natural- sidera ricevere. Diciamo che l'antenna ca complessa chiamata impedenza, che
mente. La potenza era di 50 W. Mi fece deve essere 1/4 o 1/2 della lunghezza deve essere uguale alla impedenza del ri-
assistere ad alcuni collegamenti e mi dell'onda da ricevere. cevitore. Se così non è, l'antenna rende
spiegò che quel Dabliu bi nain, che mi Così se vogliamo ricevere una stazione poco.
era rimasto così impresso, altro non era con lunghezza d'onda di 80 metri. l'an- La terra non fa parte dell'antenna ma è il
che la sigla di una stazione americana tenna deve essere lunga 20 o 40 m. In ge- polo opposto e quindi è necessaria.
(WB9 ... ). Ero indeciso se crederci. nere si preferiscono usare antenne da 1/4 Una buona terra (solo per le antenne!) è il
Ma ero ben deciso ad intraprendere que- d'onda perché più corte e pertanto più co- tubo dell'acqua o del termosifone.
sta attività. mode da realizzare. Stranamente ma non troppo la migliore
Mi spiegò tante cose sugli esami, i per- L'altezza dal terreno è importante. )»
messi, la licenza, i controlli (allora, a quei
tempi) della polizia, ecc.
Naturalmente, più erano le difficoltà, più ANTE NA FILARE
volevo arrivare dove era arrivato lui.
Gli parlai dei miei scarsi studi e dei miei
pochi soldi e lui capì. Si offrì di spiegar-
mi un poco di radiotecnica e soprattutto
Schema elettrico
mi prestò (ma poi rimase mio e ancora lo RlV.
di un ricevitore a
posseggo) un ricevitore militare surplus
che lui non usava più, dicendomi di fare galena: la galena
molto ascolto. Così feci. I risultati però può essere
mi sembravano strani. Il mio amico ra- sostituita da un
dioamatore ascoltava stazioni che io non diodo purché del L
ricevevo. Chiesi spiegazioni e lui mi disse tipo al germanio.
CA
che parte della colpa era sicuramente del L'antenna può Cv
modesto ricevitore che mi aveva dato, ma essere lunga da 5 CUFFIA
soprattutto dall'antenna. a 20 m mentre 6oo:4000.n
Mi spiegò allora che la parte più impor- per la terra si usa
tante di una stazione radio è l'antenna. il rubinetto. L1_ 100 sive fil s 0,5mm
lo ero meravigliato. Ma come, tutte quel- tu}o - 20mm.
le radio, tutte quelle manopole, quegli in- CV_ Vaviabile da 3oo; 5oo NF
TERA
terruttori ... e le valvole! CA- Cowl. ooo »F
Sì, disse lui, ma vedi ... se tolgo (e la tol-
PN RELATOE A GALEA
se) l'antenna, anche una radio perfetta
non riceve niente.
ISOLATORI
SEGNALI VIA ETERE
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utili: daremo subito corso all'abbonamento •
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indicate sempre nella causale con ampio display digitale a 4
caratteri ben leggibili, comoda
le pubblicazioni richieste manopola per selezionare le nome
ACCORDATORE
ANTENNA-TERRA
Un dispositivo particolarmente dedicato
a chi si interessa di radioascolto.
Consente di ottimizzare l'impianto d'antenna
accordando /'impedenza del ricevitore con quello
di una qualsiasi antenna.
Il nostro accordatore d'antenna si compone,
in definitiva, di un condensatore variabile
e di una bobina in grado di accorciare
e allungare la lunghezza elettrica
dell'antenna.
hl)l
TERRA
TERRA
1 2
questo filo non è affatto critico e può in- lefoniche ed elettriche, le quali genera- La soluzione più ovvia per questo è ri-
fluenzare solamente la resistenza mec- no molti disturbi che verrebbero captati correre alla presa di rete luce, il cui foro
canica: si può infatti affermare che un dalla nostra antenna. centrale dovrebbe appunto (e rigorosa-
filo del diametro di 0,2 mm riceve prati- Diciamo allora che la soluzione più mente) essere collegato all'impianto di
camente gli stessi radio-segnali di un fi- semplice per chi vuol ascoltare (senza terra dell'abitazione, che consente di
lo da 2 mm, che però risulta (evidente- pretese di professionalità, dovrebbe es- mantenere sicuramente a potenziale ze-
mente) ben più robusto. sere evidente) i segnali radiofonici, an- ro tutte le parti conduttrici di elettrodo-
che radioelettrici, può cavarsela realiz- mestici ed apparecchi connessi a quella
zando un'antenna filaretesa fra la fine- presa.
ANTENNA FILARE stra della propria stanza ed un punto Tuttavia, anche ammesso che questo
qualsiasi di ancoraggio che può essere impianto esista effettivamente (e in certi
Il fatto che il filo sia nudo o isolato non un balcone della casa prospicente, un al- casi ancora non esiste), il collegamento
porta alcuna differenza elettrica; al mas- bero abbastanza lontano, un comignolo potrebbe sì risultare efficace per la sicu-
simo, quello isolato, avendo una qual- possibilmente di altro edificio, e così rezza delle persone che abitano in quella
che forma di protezione, può vantare via. Ai due estremi questo filo va anco- casa, ma non essere la soluzione miglio-
una miglior resistenza agli agenti atmo- rato attraverso un apposito isolatore, re per la radio; potrebbe cioè arrivare al
sferici e quindi una maggior durata. con barrette di materiale plastico, con terreno con giri troppo lunghi e viziosi,
In genere, ed anche in questo caso spe- cordina di nylon, o con qualsiasi solu- talchè i disturbi presenti nelle vicinanze,
cifico, è bene che il filo con cui l' anten- zione analoga. anzichè essere fugati a terra, potrebbero
na è realizzata sia il più lungo possibile, La disponibilità di n buona presa di esserne captati e ritrovarsi troppo inten-
ed anche il più alto possibile sul terreno; terra, oltre a risolv re problemi di sicu- samente nel ricevitore.
dovrebbe inoltre essere lontano da corpi rezza personale, ò an e costituire un Ecco allora che si devono adottare altre
metallici, o comunque conduttori (edifi- sistema per ot • mizzar le prestazioni soluzioni, anche se di ripiego; in questi
ci, alberi, ecc.) e soprattutto da linee, te- della propria azione rice ente. casi, come punto di ritorno a terra, il let-
COMPO ENTI
R1 =22KO-5 W
C1 = condensatore variabile
ad aria capacità max
350500 pF
L 1 = vedi testo
S1 = doppio deviatore a
levetta
s2= commutatore rotativo
1 V • 6 posizioni.
I componenti necessari
alla realizzazione sono pochi
e di facile reperibilità; la bobina
L1 è da autocostruire.
PER IL MASSIMO
RENDIMENTO
Disposizione
dei componenti e schema
pratico di cablaggio
dell'accordatore, montato
in una scatola di alluminio
con struttura a doppia L;
tutti i componenti sono
fissati al pannello frontale,
ed il cablaggio
è direttamente ancorato
sugli stessi.
Il deviatore S1 serve
per collegare C1
in serie
o in parallelo
alla bobina L1.
UN ELEGANTE CABINET
LAMPEGGIATORE .
AD ALTA LUMINOSITA
Un circuito utile per segnalazioni di allarme,
per insegne pubblicitarie o per impieghi fotografici.
Sfrutta lampade a scarica nel gas in grado di produrre
un'elevata intensità luminosa partendo dalla rete luce.
Possibile soluzione
per autocostruire T1 basandosi
3
sull'avvolgimento d'antenna p s
di un apparecchio radio
ove non fosse
disponibile
il trasformatore
apposito per la p
lampada LP. 2
Il dispositivo,
lavorando con tensione
di rete, deve essere collaudato
interponendo un trasformatore
d'isolamento che scongiura
possibili scosse.
R1 Df
+308 V
+1
R2 ■
c1
+
R3
C2
D2
-308 V .
·--·--·-·--· ·--· -· - ·-· --· _,_,_.I
CADENZA
Schema elettrico del lampeggiatore ad alta luminosità;tutto il circuito racchiuso entro il riquadro tratteggiato
prende posto sulla basetta a circuito stampato: la lampada, anche se nel nostro montaggio
si trova sulla basetta, va installata esternamente.
lI C2 = 22 µF • 350 V
(elettrolitico)
'
C3 = 2,2F • 100 V (mylar)
C4 = O, 1 µF • 250V c.a. (mylar)
T1 = vedi testo e figura
SCR = BT152
D1 = D2= 1 N4007
LN = lampadina-pisello
al neon (senza resistenza
interna)
Piano di montaggio
del lampeggiatore
[ R3 o
ad alta luminosità:
oltre alla lampada LP
Cl c2 troviamo, esterno
220V
"' Ee 3
k a g
o LP
alla basetta,
il potenziometro R4
che regola gli intervalli
della scarica
-EH da 0,5 a 2 secondi.
±
DI o
R5
@mm29
p s 220 V
1: la lampada LP1 è stata 2: suggerimento per l'installazione gio dei componenti, comodo e nient'af-
montata, per chiarezza di un trasformatore di isolamento fatto critico, può iniziare dai resistori e
d'esposizione, sulla basetta con rapporto di tensione alla pari dai diodi: solo di questi ultimi va rispet-
ma nella realtà è meglio sistemarla (da 40 ± 50 W) utile durante tata la polarità (la solita striscetta bian-
sul contenitore del circuito la fase di controllo ca che contrassegna il terminale di ca-
collegandola con tre spezzoni dell'apparecchio todo); poi è il turno dei condensatori:
di filo isolato. per eliminare i pericoli essendo C 1 e C2 elettrolitici, occorre
inserirli verificando la polarità.
SCR, se del tipo identico a quello da
noi adottatto, si monta con la faccia in
plastica girata verso R6; per Tl occorre
Lo schema indica
il circuito
necessario a far R e
funzionare 5±10 KV
la lampada Il PUNTO
a scarica di gas.
Questa necessita
di un alimentazione
O
>
AT
i a
i
tra i 200 e gli 800 V
ed è dotata
di polarità
riconoscibile
da un puntino
in corrispondenza
r
e
A.
Il "
."es
I
k
Il LP
CHIACCHIERE DIGITALI
'
AL TELEFONO
Il telefono modello Sirio della Sip
Le origini del telefono sono legate alla una comunicazione come conseguenza
ha la tastiera a doppio standard,leggendaria figura dell'italiano Meucci di un segnale inviato dall'utente. Il prin-
cioè funzionante come decadica che, forse per mancanza di soldi, non cipio di funzionamento di questo dispo-
con le centrali tradizionali poté brevettare la sua invenzione, a tutto sitivo è restato invariato fino ai giorni
e come multifrequenza con le altre.
vantaggio dell'americano Bell che inve- nostri, anche se sta scomparendo perchè
ce é considerato ufficialmente il padre è quasi ovunque sostituito dal sistema di
della telefonia. commutazione elettronica.
E altrettanto leggendarie sono quelle Gli utenti telefonici aumentano sempre
donne chiamate operatrici che per diver- di più e inoltre le comunicazioni telefo-
si decenni, sedute ai tavoli dei centralini, niche, ormai diventate intercontinentali,
hanno ricevuto da un utente la richiesta non sono più affidate solo ai fili ma an-
di comunicazione e hanno collegato con che ai ponti radio e alle fibre ottiche.
le apposite spine la linea del chiamante a Pur con tutte le innovazioni legate alla
quella del chiamato. miniaturizzazione dei componenti e
Nel 1891 l'americano Strowger brevettò all'introduzione di di verse funzioni,
il primo selettore, cioè l'apparecchio in l'apparecchio telefonico non ha subito
grado di indirizzare automaticamente grandi trasformazioni rispetto al suo an-
ELETTRONICA PRATICA- Aprile 1994 - Pag. 26
tenato di più di cento anni fa. Oggi il TRA SLATORE D'IMPEDENZA
progresso della telefonia si vede soprat-
tutto nella facilità di comunicare con tut-
to il mondo e nella possibilità di accedere
ai numerosi servizi offerti dalla rete te-
lefonica.
Il circuito stampato
di un moderno
telefono con tastiera
multifrequenza:
i molti condensatori
presenti servono
per separare
la corrente continua
da quella alternata.
L'integrato é
quello che invia la
combinazione
di frequenza
corrispondente al
numero premuto
sulla tastiera.
CHIACCHIERE DIGII
namici le vibrazioni alterano il campo ma-
gnetico prodotto da un'elettrocalamita,
mentre in quelli piezoelettrici producono
un campo elettrico in un piccolo cristallo.
L'auricolare compie la funzione opposta
del microfono, trasformando gli impulsi
elettrici in arrivo in vibrazioni meccani-
che che riproducono i suoni della voce.
In certi tipi di apparecchi, utilizzati so-
prattutto negli uffici, sia il microfono che
l'auricolare della cornetta sono accoppia-
ti ad un altro microfono e ad un altopar-
!ante situati nel corpo dell'apparecchio
permettendo così il collegamento "viva-
voce". Questo consente di parlare ed
1: ne i vec chi telefon i a ta stiera 2: Il trasfonnatore ha il compito di
ascoltare senza impugnare il microtelefo-
deca dica il disc o com bina tore , tenere separati i segnali vocali in
no oppure di far parlare più persone con-
int errompe una corrent e cont inua arrivo e in partenza e di immettere nel
temporaneamente. Va ricordato che il di-
con int erv alli corri spo nden ti al ricevitore una piccola dose del
spositivo vivavoce è obbligatorio nei te-
nume ro se lziona to in modo da inviare segnale prodotto dal microfono in
lefoni cellulari installati sulle automobili.
alla centrale il codice dell'utente modo da poter ascoltare cio' che
con cui si vuole parlare. stiamo dicendo.
DENTRO L'APPARECCHIO
Come riconoscere se un mobile Tecniche, metodi, curiosità, segreti Come avere il prato sempre verde,
è vecchio o antico, come intervenire per entrare nell'affascinante mondo come coltivare ogni specie di fiore
per riparare, ritoccare, rifinire della tornitura e realizzare o di ortaggio, come farsi uno splendido
imparando da esperti restauratori. con successo begli oggetti. angolo fiorito in terrazza.
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SICUREZZA
RIVELATORE
PER Tlffll I G
Dispositivo in grado di segnalare, grazie ad
un apposito sensore, la presenza nell'ambiente di vari
tipi di gas, da quello di città al monossido di carbonio,
all'acool etilico. Costituisce un importante custode
per la nostra e l'altrui incolumità.
IN OGNI CASO,
SUONA UN CICALINO
TENSIONE STABILIZZATA
3: C3 è un piccolo condensatore
in policarbonato senza polarità
da rispettare: si monta subito
dopo le resistenze, il diodo
e lo zoccolo dell'IC.
: il buzzer B1 va montato
rispettandone la polarità;
un segno @ sul coperchio
(molto poco visibile)
identifica il terminale
che va orientato verso l'esterno
della basetta.
8
I. J { ] E
I m
R3
I C 2
e C2
Vcc
e L TR 1
+I T
7
TG R4
TESTER
ID
C3
E l9 per
10
11
P6
COMPONENTI
R1 = 22 KO (trimmer- TR1 = TR2 = BC547
potenziometro) D1 = 1N4004
e R2 = 4700 0 DL = LED rosso
TR2 R3 = 1000 Q B1 = buzzer (Murata)
R4 = 1 MO TG = sensore gas
R5 = 1000 0 (Figaro TGS 800)
R6 = 470 0 Vcc = 12+14 V
C1 =C2=0,1F (ceramico)
c3 = 1 µF (policarbonato)
-.l IC1 = 7805
IC2 = 4093
Variante circuitale da adottare
nel caso in cui non si gradisca dal
buzzer una nota intermittente; oltre
a non montare i componenti C3-R4,
sull'integrato si dovranno
"ponticellare" i piedini 5 e6.
In ogni caso, le precauzioni antiscintilla- ad occhiello per i collegamenti con
mento sono ragionevolmente eccessive, l'esterno ed allo zoccolo per IC2; per
in· quanto il TG è talmente sensibile da quest'ultimo, occorre far bene attenzio- I C 1
reagire ad una percentuale di gas estre- ne, in fase di inserimento, che tutti i pie-
mamente bassa, quando non vi è ancora dini siano infilati nei fori appositi ( e non 14
pericolo di esplosioni. ripiegati sotto). e che non si verifichino
Ove per preferenze personali non sia cortocircuiti fra le piazzole dello stam-
gradito che il circuito, in caso di inter- pato, così vicine, in fase di saldatura.
vento, suoni con l'intermittenza di I Hz, Poi si montano il buzzer, che va inserito
basta non mettere in circuito i compo- controllando l'esatta posizione del segno
nenti C3-R4 ed unire con una goccia di @ presente sul coperchio (fra l'altro, il
stagno i piedini 5 e 6 di IC2 b. contrassegno è anche poco visibile): se
esso viene inserito a polarità invertita,
non succede niente di grave, ma non
SENSORE E BUZZER funziona.
SULLA STESSA BASETTA Il trimmer potenziometro Rl si inserisce
semplicemente sulla base della disposi-
Il montaggio di questo pur semplice ap- zione meccanica dei piedini, che vanno
parecchio è realizzato su apposita baset- spinti a fondo.
ta a circuito stampato. Si montano poi TRl e TR2, piazzati in
Si comincia col montare i componenti modo che la loro faccia piana sia rivolta •
più piccoli e bassi, in particolare dalle verso Rl, ed ICI, la cui superficie in
resistenze, per le quali basta fare ben at- plastica va girata verso C 1-C2: in tal
tenzione al codice colori. modo viene automaticamente rispettata
Poi si passa ai condensatori, ai terminali 9)»)»
a
--.::,.._.----
più la basetta già incisa È consigliabile applicare l'aletta di ICl
--- --a...---- -
e lo stagno per ad una piccola superficie radiante per
le saldature. dissiparne il calore; può andar bene una
Costa lire 88.000 superficie metallica della scatola conteni-
Affrettati ad ordinarla, la tore.
sicurezza non ha prezzo. Ancora una precisazione utile nel caso
che il nostro rivelatore venga usato
come etilometro, inserendo un voltme-
La scatola di montaggio del rivelatore di gas,
tro fra i punti T e P: la precisione che
che contiene tutti gli elementi riprodotti qui sopra,
si può ottenere è anche notevole, ma
è identificata dal codice RG94.
non è facile fare una taratura di affida-
Per richiederla occorre inviare anticipatamente
bilità generale.
lire 88.000 (spese di spedizione incluse) a mezzo
In ogni caso, quando tramite R1 si rego-
vaglia postale, assegno bancario o conto corrente
la la sensibiltà di intervento non necessa-
postale n. 46013207 intestato a : STOCK RADIO -
riamente tale regolazione deve essere
20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
fatta per il minimo sotto l'innesco:
Nella causale del versamento occorre specificare
occorreranno molte prove e pazienza,
il codice dell'articolo richiesto.
ma il divertimento, o quanto meno il
sano passatempo, sta anche in questo.
ELETTRONICA PRATICA- Aprile 1994- Pag. 42
IL SENSORE TG
In un 'apposita "camera" cilindrica è collocato il sistema ad aprirlo (si tratta di un componente piuttosto delicato e
composto da un filamento preriscaldatore e dal vero e costoso), dato che è contenuto in un involucro di plastica
proprio sensore. stampata con sopra una finestra. protetto da una fitta re-
Il filamento. che assorbe 0.12 A con 5 V di tensione di ticella metallica. Per ottimizzare il necessario passaggio
alimentazione, serve per portare alla giusta temperatura dell'aria, anche dal lato dei piedini, c'è un piccolo foro
di lavoro un particolare sensore realiu,ato con nwreriale protetto dalla stessa reticella presente sulla parte supe-
semiconduttore e sistemato nella capsula di figura I. riore.
Il filamento, facente capo ai piedini 2 e 5 della capsula, è La resistenza del sensore. in presenza di gas, scende a
contenuto entro il cilindretto del semiconduttore sensibi- meno di I Kn, anche se con andamento diverso a secon-
le ai gas. La resistenza offerta dal semiconduttore quan- da del tipo di gas che va a lambire il sensore stesso; co-
do il TG è spento è praticamente infinita; una volta che munque sempre riferendosi alla figura 2, ai capi della re-
essa ha raggiunto stabilmente il previsto valore di tempe- sistenza RC si localizza una tensione appunto legata alla
ratura ( occorrono per questo 5 minuti circa), il dispositi- variabilità delle caratteristiche del materiale semicon-
vo è pronto per lavorare e la resistenza del sensore assu- duttore.
me un valore di 10 KQ circa in aria pura. La figura 3 riporta in grafico la legge di variazione del
I due terminali di questo cilindretto fanno capo ai piedini valore resistivo del sensore in funzione della percentuale
J-3 da un lato e 4-6 dall 'altro; con questo sdoppiamento di alcuni tipi specifici di gas, o per meglio dire dell'in-
delle uscite, il TG pub essere inserito a circuito anche quinamento dell'aria ambiente in P.P.M. (parti per mi-
senza bisogno di controllarne i riferimenti, risultando as- lione).
solutamente simmetrico. I gas per i quali sono riportati gli andamenti sono rispet-
In figura 2 è schematiaata l'applicazione circuiwie con tivamente: "a" ii monossido di carbonio, '1b" l'isobuia-
tutti i particolari necessari; quindi non occorre provare no, "c" l'idrogeno e "d" l'etanolo.
1: il sensore
è composto,
all'interno,
da un filamento
preriscaldatore
avvolto intomo
al sensore vero e
RISCALDATORE
proprio, in materiale
semiconduttore,
che deve lavorare
ad una precisa
temperatura.
2: l'applicazione
circuitale
del sensore TG
è piuttosto
semplice:
l'alimentazione
deve essere a 5 V
stabilizzati. Kfl.
ARIA
- -
.....__ .....
_r
3: il grafico illustra p.
....
p
la variazione
5 l.. --... t,,,._ t.
LA RETTA
DI CARICO
Impariamo a determinare la tensione
di griglia, la corrente e la tensione anodica
di un triodo nel punto di funzionamento scelto.
Per fare ciò usiamo ancora una volta il metodo
grafico tracciando sul diagramma
della valvola la retta di carico.
TRIODO IN FUNZIONE
I
Confrontando ancora questi valori, si
[i+flirt#///e ) VIIIVIII/IIIYIIV
vede che, durante il funzionamento del
triodo, la tensione di griglia varia tra -2
V e -6 V, mentre la corrente anodica è
compresa tra 3,5 mA e 5 mA e la ten-
V /I I I 1/1 I I l' I I I/ I I I/ sione anodica tra 80 e 140 V. Quest'ul-
ti7
17 timo valore ci fornisce l'indicazione del
guadagno ottenuto dal circuito: infatti,
per valutarlo, dobbiamo confrontare
l'escursione di tensione presente
Ti avvicini
per la prima volta all'affascinante mondo
dell'elettronica? Vuoi contagiare con la tua passione
un amico? Ti piacerebbe ripassare un po' di teoria
di questa scienza? Regalati TUTTO IN PRATICA L'ELETTRONICA:
troverai quanto cerchi esposto
in modo semplice ed invitante,
illustrato con foto e disegni o
LA LEGGE DI OHP
,-;=:i .,
?$ f
Mater@5z@e
COSA ras
CONTIENE .".
c.::::
•.
.. ~.::;v,111
Questo è l'indce degli Cl!Q01Tl81lti trattati.
e COS't L'ELETTRONICA e I CONDUITORI E Gli ISOLANTI i
~
e LA LEGGE DI OHM e LA RESL5TENZA e LA RESISTENZA VAlllABILE
e IL CONDENSATORE e LA BOBINt,. e IL CIRCUITO BOBINA CON' -.
±±
E .E=
~,
COME ORDINARLO
se%" Ordinoré TUTTO IN PRATICA L'ELETTRONICA è iocìle: basta fare un versamento di 9.000 lìre
si
%.
cli fotO e elise
sul conto corrente postale N 11645157 intestato od EDIFAI • 15066 GAVI
. specificando nello causale il titolo del manuale.
Può anche essere richiesto per posto (EDIFAI • 15066 GAVI • AL), per te.lefono (0143/642232)
o per fax (0143/64346.2); in questo coso spediremo il manuale aggiungendo
lire 4.000 per spese postoll.
[ P ESCE D'APRILE
CAMPANELLO
A SORPRESA
Vogliamo fare un pesce d'aprile eleffronico
ai componenti della nostra famiglia?
Ecco allora un simpatico dispositivo da collegare
al campanello per offenere un suono veramente
sorprendente.
ll dispositivo, di dimensioni piuttosto
contenute, comprende parecchi
componenti e va dunque montato
su basetta a circuito stampato.
i tutto va racchiuso in
una scatoletta da sistemare
vicino alla suoneria
del campanello.
I
A B Schema elettrico del nostro ... pesce d'aprile elettronico.
I Fuori dalla basetta vara e propria stanno solo
la lampada di segnalazione e l'aHoparlante.
I
3 I C 1
I.
I
I R4 RS
c7
c4
lor il i Il Il ,., Il
+ Il • Il '«
Il Il
7
7
rr Il Il R6
I
--,
2
otto od i o e
R3
+vcc
Piano di montaggio
del circuito per
e il "campanello d'aprile".
4%s
L'opportuna regolazione
di R3 consente di dosare
È» il particolare effetto
sonoro ottenuto.
.•G' Ml
R6 @ 1-VCC
I
.
I.
I
c9 1
R9
c1o
, te l3 lrrll
L'integrato
TDA 2003,
qui nella versione
a montaggio
verticale,
non lascia grossi dubbi
sull'ordine di inserimento
dei soli 5 piedini che,
nel nostro circuito vanno sfalsati:
uno piegato In avanti, quello
successivo all'indietro.
COME ORDINARLI
Per richiedere una o entrambe le scatole di montaggio illustrate occorre inviare
anticipatamente l'importo di lire 42.000 per le luci psichedeliche o di lire 24.800
per l'alimentatore stabilizzato tramite vaglia postale, assegno bancario o conto corrente
postale n. 46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO STOCK
Via P. Castaldi, 20 - (tel. 02/204983 1).
E indispensabile specificare il codice dell'articolo, riportato a fianco del circuito, RADIO
nella causale del versamento
ALIMENTATORE
STABILIZZATO (EP131
Alla collana delle nostre scatole
di montaggio non poteva
mancare quella di un alimentatore
stabilizzato.E adatto
da accoppiare a tutte le
apparecchiature
elettroniche
autocostruite
o acquistate in
commercio quali:
amplificatori, generatori
di segnali, timer ecc. funzionanti
con tensione dai 5 ai 13 V e con
assorbimento massimo di O, 7 A.
E' possibile memorizzare
fino a quattro "appunti"
con la nostra stessa voce,
che viene registrata
dai microcircuiti di questo
interessante dispositivo che
svolge anche la funzione
di sveglia e di timer.
L'AGENDA PA
L'integrato in evidenza è l'unico ra i numerosi model 1 i di agende
!TE
lo pulsante set clock e impostare
non "annegato" nel materiale
plastico e quindi di cui sono
F elettroniche oggi presenti sul mer-
cato, questa presenta la particolare ca-
nell'ordine ora, minuti, secondi.
Un interruttore indicato con voice per-
riconoscibili le caratteristiche ratteristica di ricordarci un appunta- mette di selezionare, se posto su on, le
in quanto non riguarda mento, un lavoro da svolgere, oppure varie funzioni sonore. Quando viene ri-
le funzioni vocali dell'agenda. darci la sveglia, con la registrazione portato su off tutte le registrazioni ven-
della nostra stessa voce. gono cancellate. La sveglia a cicalino
Questo piccolo apparecchio ha inoltre il viene programmata spostando un se-
pregio, che non sempre si trova in pro- condo interruttore a levetta su alarm,
dotti dalle analoghe funzioni, di impostando ora e il minuto in cui si
un'estrema facilità d'uso. Essa deriva desidera essere avvisati, premendo il ta-
soprattutto dal criterio estremamente sto start/stop e infine riportando la le-
razionale con cui sono stati progettati i vetta su clock. In modo analogo si im-
vari pulsanti di comando e da come gli posta il timer. I tasti delle ore e dei mi-
stessi siano stati disposti sul pannello. nuti in questo caso permettono di pro-
Tutte le funzioni sono regolate da un grammare la durata del conto alla rove-
orologio. Ore, minuti e secondi vengo- scia, che parte dopo aver premuto il
no impostati con tre tasti posti sotto il pulsante start/stop. La funzione più in-
display. Se l'orologio deve essere mes- teressante è il registratore di messaggi.
so a segno, occorre premere, ad esem- Se ne possono memorizzare fino a quat-
pio con la punta di una matita, il picco- tro della durata massima di 8 secondi
ELETTRONI CA PRATICA- Aprile 1994- Pag. 54
1: le due parti della basetta sono
collegate, per ridurre le dimensioni,
da un "flat cable" ripiegato su se
stesso. Sulla basetta in basso
è possibile vedere 2 macchie nere:
sono le colate di materiale plastico
che nascondono i due circuiti
integrati che effettuano
materialmente la registrazione
e la riproduzione dei messaggi:
in questo modo si ottiene
un enorme risparmio di spazio
e di costi rispetto ad un normale
registratore a nastro.
IMPOSTAZIONE
ORE, MINUTI,
SECONDI
ALTOPARLANTE
HES$AGGIO
Un dispositivo utile per chi pratica il modellismo
ferroviario. Consente di alimentare più trenini
indipendentemente l'uno da~'altro con un solo
trasformatore e più regolatori modulari collegati
in parallelo. In questo primo articolo parliamo
de~'alimentatore vero e proprio.
Al nostro dispositivo,
di dimensioni molto contenute,
va collegato in entrata
un trasformatore 220/12+ 12 V
e in uscita il regolatore
( o i regolatori) di giri che
presenteremo nel prossimo
numero di Elettronica Pratica.
m
12V x2
+-
c c2 e
ICI
m
S1
l'alimentazione per la linea aerea ( se i quindi essa viene raddrizzata da PRl e fil-
mezzi ne sono dotati) e completare l'im- trata dai vari condensatori elettrolitici e in
pianto con la luce delle carrozze a treno poliestere.Otteniamo così circa 16 V duali
fermo (pubblicato nel numero di marzo). in assenza di carico. Due circuiti integrati
In questo articolo parliamo solamente stabilizzatori limitano poi le tensioni a non
dell'alimentatore vero e proprio mentre il oltre +5 e-5 volt: ICl e IC2 non hanno bi-
regolatore di giri modulare sarà ampia- sogno di alette di raffreddamento.
mente trattato nel numero di maggio. Le tensioni citate vengono infine applicate
L'alimentatore preleva la tensione dalla re- al regolatore o ai vari regolatori.
te a 220 V e la abbassa a 12/14 V duali,
SEMPLICE MONTAGGIO
1: il condensatore
in policarbonato ca La realizzazione pratica è molto semplice,
(uguale a C7) non va visto l'esiguo numero di componenti che
montato con un senso però sono abbastanza vicini tra loro e quin-
preciso quindi di vanno montati con ordine: prima quelli
l'inserimento non crea più piccoli, poi quelli più grandi.
alcun problema. Cl - C2 - CS e C6 sono condensatori elet-
trolitici per cui è necessario prestare atten-
zione alla loro polarità di inserimento fa-
cilmente identificabile leggendo il segno
2: la basetta a circuito riportato sul corpo del componente.
stampato è qui vista C3-C4 -C7- C8 non hanno polarità e
dal lato rame nelle sue quindi non possono creare alcun problema.
dimensioni reali. PRl invece è un ponte di diodi integrato in
Le piste sono molto larghe cui esiste un preciso senso di inserimento.
tanto che gli spazi bianchi Gli unici elementi esterni alla basetta sono
sono molto pochi. In ogni il fusibile di protezione Fl, l'interruttore di
caso il disegno è piuttosto accensione Sl e il trasformatore d' alimen-
schematico quindi facile tazione Tl. Una volta completato il mon-
2 da realizzare. taggio non occorre alcuna taratura.
ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1994 - Pag. 58
ALIMENTATORE MODULARE
1 7 " PER TRENINI
» T» o
=f @12V
Piano di montaggio
dell'alimentatore
modulare per trenini:
i due grossi
condensatori
elettrolitici C1 e C2,
uguali tra loro, vanno
montati con le polarità
invertite. Il ponte
raddrizzatore PR 1
è del tipo integrato e
va inserito rispettando
il senso indicato.
MASSA +5V
-5V [] +12V
- 12V
COMPONENTI Nonostante siano quasi identici per contenitore gli integrati IC1 e Ic2
sono diversi tra loro e quindi occorre fare attenzione a non invertirli.
La faccia in plastica dei due componenti va rivolta verso la morsettiera
C1 =2200 µF • 25 V
che nel nostro montaggio è del tipo con fissaggio a vite dei cavetti
(elettrolitico)
in entrata e in uscita.
c2= 2200 µF • 25 V
(elettrolitico)
c3= 100 nF • 25 V
(policarbonato)
C4 = 100 nF • 25 V
(policarbonato)
C5 = 100 F - 25 V
(elettrolitico)
C6= 100 µF • 25 V
(elettrolitico)
Cc7= 100 nF - 25 V
(policarbonato)
C8= 100 nF • 25 V
(policarbonato)
IC1 = 7905
IC2= 7805
PR1 = ponte raddrizzatore
50V 3A
T1 = trasformatore
220/12+12 V 3A o più
F1 = fusibile 0,3 A
S1 = interruttore di rete
componenti elettronici.
Le realizzazioni (una breve
spiegazione, qualche
disegno ed una foto tessera
dell'autore} devono essere
inviate a
ELETTRONICA PRATICA
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a tutti i partecipanti sarà Il kit per saldatura in valigetta
spedito un utile omaggio. comprende: saldatore istantaneo da 100
W, saldatore a stilo da 30 W, supporto
Ogni mese il progetto per mini montaggi, dissaldatore,
migliore verrà pubblicato e raschietto, appoggio per saldatore e
punte di ricambio.
premiato con uno stupendo
Alessandro Bove di Trani (BA) kit per saldatura in valigetta.
è il bravo realizzatore
che vince questo mese il kit R1= 3900 2- 1/2W
per saldatura Valex. SIMULATORE DI R2= 6802.7 W
Ci= C2= 1000 F -63 V
trolitico CI non si è scaricato. LINEA TELEFONICA C3 = 1 µF (poliestere)
A questo punto, ricomincia il ciclo T1 220/40 V • 20 W.
di carica di Cl, e la sequenza si ri- Per provare i telefoni senza dover sempre Ic1= 7824
pete, provocando così il lampeggio disturbare gli altri componenti della fami- DZ1 = zener 24V • 1 W
di DLl. glia impegnando il prezioso apparecchio DL 1 = LED verde 5 mm
La velocità di tale lampeggio può per molto tempo Pierangelo Arosio ha Pi= ponte 100 V.1 A
realizzato un simulatore di linea telefonica. S1 = S2= interruttori levetta 1 via
essere variata entro un discreto in-
tervallo, senza però superare deter-
minati valori circuitali. Per esempio, IC 1
se la si vuole aumentare, si può ab-
r
bassare il valore di C 1, portandolo a
47 µF, oppure diminuire Rl, non ar-
s
rivando sotto però i 56 k2.
Il montaggio di questi pochi compo-
nenti può essere fatto su una qual- R2
siasi basetta di supporto isolante, per
esempio come suggerito col disegno
qui riportato; una volta collegata
l'alimentazione, e dopo aver atteso
3+4 secondi perché il condensatore
possa caricarsi, il LED comincia a
lampeggiare secondo le previsioni.
Va ricordato che il circuito è colle-
gato direttamente alla rete luce' a
220 V ca; quindi, una volta che esso _,,"••
sia posto sotto alimentazione, non se
ne dovrà assolutamente toccare nes-
suna parte.
Per tale motivo, è consigliabile che Questo apparecchio mette a disposizione Sono state inoltre previste le uscite per il
la basetta sia ben riposta entro l'ap- una tensione uguale a quella presente sulla tester, per l'oscilloscopio (con presa
parecchiatura che si vuole tenere linea SIP ed è compatibile con i telefoni di BNC) ed un'uscita audio escludibile (pre-
sotto controllo, o che (in alternativa) tipo omologato. sa RCA, per prelevare la fonia).
la stessa sia inserita in una opportu- Come si vede dallo schema sostanzial- La costruzione si esegue su circuito stam-
na scatolina di plastica di dimensio- mente si tratta di un alimentatore in conti- pato, racchiudendo poi il tutto in un con-
ni molto contenute. nua a 48 V che scende a qualche volt a tenitore TEKO CAB 012 ed applicando
cornetta del telefono sollevata (come suc- la presa SIP nella parte superiore dello
cede nella linea SIP). »
ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1994-Pag 6
Viste le modeste dimensioni del circuito
Mme
nel suo complesso, esso può venir inse-
rito all'interno della scatoletta a muro
da cui affiora la presa, praticandovi un
forellino aggiuntivo sulla placchetta
frontale, in modo che ne possa sporgere
leggermente il LED di segnalazione.
Questo tipo di circuito, come principio
base, è naturalmente in grado di effet-
tuare la sua protezione in caso di sovra-
tensioni anche per circuti in corrente
stesso.Per aumentare la versatilità del cir- continua; in tal caso occorre però inter-
cuito è possibile ampliarlo completandolo venire modificando opportunamente i
con un generatore di toni DTMF ed un componenti, segnatamente il varistore e
oscillatore per provare le suonerie (basta probabilmente il fusibile; anche la R 1
un semplice trasformatore 220/65 V. va adattata, perché corrente continua si-
È possibile utilizzare questo circuito, oltre gnifica in genere bassi valori di tensio-
che per provare i telefoni, per usare un te- ne, e quindi il led si illuminerebbe ben
lefono senza fili URMET ZEFIRO 2 co- Diego Angelini di Isola Gran Sasso poco.
me ricetrasmittente a breve distanza in (TE) ha realizzato questo utile Per esempio, nel caso dei classici 12 V
occasione di manifestazioni ( il telefono dispositivo di protezione dalle cc, il varistore deve essere da 20+22 V
si blocca se non è collegato alla linea). sovratensioni per la rete luce ed RI sui 1500 2.
Qualora non risultasse reperibile un tra- prendendo spunto dal circuito
sformatore con secondario unico a 36+40 pubblicato su Elettronica Pratica
V- 20 W, è possibile rimediare con due per la linea telefonica.
trasformatori con secondari rispettiva-
mente a 24 e 12 V, opportunamente col- mente, per ripristinare la funzionalità del
legati in serie. circuito occorre sostituire il fusibile.
In parallelo al fusibile è inserito un led
che consente di controllare la situazione
circuitale: esso cioé si illumina quando
ANTIFUlMINI la linea è aperta ( e lo è quando il fusibi-
ALLA RETE le è bruciato) avvertendoci che il fusibile
è da sostituire.
Studiando il dispositivo di protezione R 1 e D 1 servono per proteggere il led,
contro i fulmini sull'antenna. pubblicato rispettivamente limitandone la corrente e
sul fascicolo di ottobre di E.P .. (progetto cortocircuitandolo ogni qualvolta è pre-
che gli è parso molto interessante1 a Die- sente la semionda negativa.
go Angelini è venuta l'idea di realizzare Il valore del fusibile usato è per 6 A,
qualcosa del genere per la rete di ali- quindi adatto a reggere una potenza di
mentazione, cioé un circuito che proteg- poco superiore a 1kW; in caso si abbia a
ga un apparecchio normalmente alimen- che fare con potenze maggiori, il fusibile
tato a 220 V c.a. da eventuali sovraten- deve essere per una corrente proporzio-
sioni. nalmente superiore.
Il circuito anche se ridotto all'osso come R1=33KO- 1/4 W
componenti, comprende sostanzialmente V A = varistore 275 V
due blocchi: la vera e propria pane di D1 = 1N4007
intervento protettivo ( il fusibile FI ed il DL = LED
varistore V A) e quella di segnalazione F1 = fusibile 6A (v. testo)
(il LED DL).
Il varistore presenta una soglia di inter-
vento pari a 275 V; quando un picco di
sovratensione supera questo valore, il di-
spositivo va in conduzione, provvede
quindi a cortocircuitare i due fili di rete,
proteggendo momentaneamente l'utiliz-
zatore. I numerosi fulmini che si scaricano
Se l'entità della sovratensione è tale da «+ C=>
€, a terra durante i temporali estivi
produrre energia ( o da manifestarsi per provocano spesso forti aumenti
un tempo molto maggiore di quanto nor- di tensione nella rete luce che
malmente sopportabile dal varistore). u possono danneggiare seriamente
Interviene allora il fusibile ( che richiede gli utilizzatori casalinghi,
sempre una frazione di secondo per bru- VA specialmente quelli dotati di circuiti
ciare), il quale disconnette decisamente elettronici come impianti HI-FI,
l'apparecchiatura da proteggere; natural- televisori, videoregistratori ecc.
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LA BORSA IN TASCA
Esistono molte persone che, leggendo un quotidiano, ignorano del tutto la pagina
economica. Per altre invece questo tipo di informazione è molto importante e per al-
tre addirittura è fondamentale essere aggiornati in tempo reale sulle quotazioni di
borsa e sul cambio delle varie monete.
A costoro, siano essi operatori finanziari professionisti oppure semplici risparmiato-
ri, è destinato un nuovo apparecchio ricevente tascabile, avente le dimensioni di un
pacchetto di sigarette e collegato con le maggiori Borse mondiali. Permette di rice-
vere in diretta le quotazioni correnti di borsa e le oscillazioni dei cambi delle princi-
pali monete mondiali. li servizio radio si chiama PVT ed è offerto dal Nuovo Banco
Transpart di Milano, società specializzata in prodotti elettronici e collegata ad un
gruppo di operatori della finanza internazionale. Funziona ogni giorno dalle 8 alle
24 in Italia, Germania, Francia, Svizzera e Inghilterra. L'apparecchio costa lire
560.000 più un canone mensile di 250.000.
Nuovo Banco Transpart (20100 Milano, C.so Sempione, 75- tel. 02/33605446).
L'ARBITRO ELETTRONICO
AI terzo tentativo il TEL (Tennis Electronic Line) è stato definiti-
vamente messo da parte. Dopo gli U.S. Open e gli Australian
Open di tennis anche in un incontro di Coppa Davis tra Francia
ed Australia il sistema a un certo punto è impazzito e si è messo a
suonare ogni volta che la racchetta di un giocatore incrociava il
fascio magnetico che aveva sotto controllo la linea di fondo.
In realtà a provocare la panne del TEL non sono state le scarpe,
come si era pensato in un primo tempo, ma la racchetta, che, si è
scoperto in seguito, conteneva delle particelle di magnesio che
facevano scattare il segnale sonoro.
Gli stessi giocatori hanno ammesso che, quando funziona, il siste-
ma è impressionante. Peccato però che non funzioni. il meccani-
smo è semplice: la macchina "riconosce", nel campo magnetico
che corrisponde alla linea che ha sotto controllo, i fili metallici in-
seriti nelle palle e, in base alla loro posizione, emette un giudizio.
Un filo metallico corre anche sotto le bande bianche delle linee.
Se la palla finisce fuori un suono acuto e una voce elettronica
chiamano l'"out". Il sistema è costato quattro anni di studi e 4,5
milioni di dollari. In questi brevi esperimenti ci si è accorti che so-
no molti i motivi per cui il sistema elettronico può saltare: oltre a
parti dell'abbigliamento dei tennisti, anche le condizioni atmosfe-
riche possono dare false "positività".
SICUREZZA
'
::,
acide. Ovviamente, più la lampada è di
- -'
l ~ - - - ... -
g k
T {12E s'
e
B
e
c}Il+
RETE
Schema elettrico del dispositivo per luce d'emergenza; da notare i contrassegni di inizio
degli avvolgimenti secondari del trasformatore.
Il circuito stampato è qui visto dal lato rame nelle sue dimensioni reali.
COMPONENTI
R1 = 1000 n
R2 = 22 KQ (trimmer)
I
R3 = R5 = 1000 2
R4 = 100 n
Ci =10uF-25 V
T1 = trasformatore
con secondari 2x15 V • 0,3 A
SCR1 = TIC 106 (o equivalente)
D1 = D2= 1N4004
DL1 = LED rosso G 5 mm
L 1 = L2 = L3 = piselli 6 V
100mA
L4 = lampada 12 V• 2+10 W
B = batteria sigillata 3+6 A
S1 = interuttore singolo
per carica lenta o rapida.
F1 = fusibile SA
ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1994- Pag. 6
LUCI D'EMERGENZA CON BATTERLA IN TAMPONE
L'unico elemento esterno
al circuito, e quindi non raffigurato
nella foto, è la batteria che deve
essere del tipo sigillato da 3+6 A.
Piano di montaggio
della basetta
prototipo a circuito
Tl
stampato; sia L4 RETE
che DL1 possono
essere installati
sulla scatola che
contiene il circuito
oppure
su un pannellino 0
separato.
ELETTRONICA PRATICA-
BATTEI
mentre SCR 1 si "accende", nel senso
che scatta in conduzione, consentendo
o quindi alla corrente di batteria di attra-
versarlo: la lampada (L4), molto opaca,
si illumina.
TIC 106
COME GIRA LA CORRENTE
o 1
I trasformatori a doppio
avvolgimento secondario
riportano un puntino che
€1 3 2il - , I vx2 2Il ll 1x2
€:
Indica l'inizio del singolo
avvolgimento (A).
Collegando :»
r II II
gli avvolgimenti in serie (B)
la tensione si somma, A B e
collegandoli in parallelo (C)
si somma l'amperaggio.
Se i collegamenti non sono
eseguiti tenendo conto
della fase dei secondari
non si ottiene alcuna
corrente (D) o addirittura
si brucia
il trasformatore (E).
L'impiego di ricevitori di qualità è essenziale per un buon ascolto. Prima di fare l'acquisto conviene
farsi consigliare da amici radioamatori o comunque già esperti. Per tenere in casa un apparecchio
come quello illustrato occorre possedere l'autorizzazione all'ascolto (SWL).
Questo ricetrasmettitore, il Trio R-5000, è distribuito in Italia da Kenwood Linear.
2 SERVIZI SERVIZIO
VARI BROADCASTING RADIOFARI MARITTIMO
p ) I I I ) j I I I I I I qrr I I' I I I l I I I I I I j I I I I I Il Il I
o 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500
+-- K H z ------
!!
230
COMPONE
L 1 = vedi testo
CV = vedi testo
0 45 S1 = commutatore 1 via
p
z 5 posizioni
o J1 = impedenza RF 330 mH
L mm. JI ... C6
T-sa
C1 = 2000 pF
c2= 3000pF
C3 = 4700 pF
C4 = 10000 pF
C5 = 20000 pF
TERRA C6 = 1500 pF
COME ORDINARLI
Per richiedere una o entrambe le scatole di montaggio illustrate occorre inviare
anticipatamente l'importo di lire 42.000 per le luci psichedeliche o di lire 24.800
per l'alimentatore stabilizzato tramite vaglia postale, assegno bancario o conto corrente
postale n. 46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO STOCK
Via P. Castaldi, 20 - (tel. 02/2049831).
É indispensabile specificare il codice dell'articolo, riportato a fianco del circuito, RADIO
nella causale del versamento
LIMENTATORE
STABILIZZATO (EP13l
Alla collana delle nostre scatole
di montaggio non poteva
mancare quella di un alimentatore
stabilizzato.È adatto
da accoppiare a tutte le
apparecchiature
elettroniche
autocostruite
o acquistate in
commercio quali:
amplificatori, generatori
di segnali, timer ecc. funzionanti
con tensione dai 5 ai 13 V e con
assorbimento massimo di O, 7 A.
LABORATORIO
PROVAQUARZI
PORTATILE
Un utile strumento in grado di far oscillare tutti
i quarzi e quindi di accertarne la funzionalità.
Grazie alle dimensioni contenute
e ali'alimentazione a pile può essere usato
per prove, prima dell'acquisto, in fiere
e mercatini di materiale surplus.
Sulla basetta, di dim ensioni
molto contenute, trova posto
anche la pila
di alim entazione.
Il tutto può essere racchiuso
in una scatola di adatte
dim ensioni lasciando però
accessibili i due zoccoli
provaquarzi.
All'interno
del contenitore
di protezione troviamo
I l cristallo (in genere, di quarzo), oltre
che costituire un materiale classico
della mineralogia, rappresenta un impor-
una sottile lamina
di quarzo collegata ai due
elettrodi. Il componente, CONTENITORE
tante componente radioelettrico, che ha
come si può intuire
la specifica tunzione di rendere estrema-
dal disegno, è molto
mente più stabili le frequenze generate
fragile per cui va sempre
dai circuiti oscillatori.
provato prima
Se per esempio ci riferiamo ad un rice-
di acquistarlo,
trasmettitore CB di tipo più classico
specialmente
(nonchè economico ed anche un po' an-
nei mercatini
tiquato), ognuno dei vari canali operativi
di materiale surplus.
posseduto dall apparato è controllato da
due quarzi, uno per la trasmissione e
l'altro per la ricezione, che vengono
commutati contemporaneamente ogni
Il nostro provaquarzi
volta che si voglia cambiare la frequenza
di lavoro. è dotato di due zoccoli
in grado di accogliere
In questo caso specifico ogni coppia di
cristalli ha la frequenza differenziata (in i terminali dei più comuni
genere) di 455 KHz: il quarzo di tra- tipi di contenitore
smissione ha la frequenza propria del ca- disponibili in commercio.
nale prescelto, il quarzo di ricezione è a La prova del componente
frequenza superiore (in genere) di 455 richiede pochi secondi.
KHz, differenza necessaria per ottenere
il valore di media frequenza tipico di tut-
)>»
k
PROVAQUARZIPO
L1
7
T3 DL1
a
ti i ricevitori a supereterodina.
Il cristallo di quarzo inteso come com-
r
ponente radioelettrico è un dispositivo
piuttosto delicato specialmente sotto
l'aspetto meccanico, essendo costituito,
internamente, da una lamina molto sotti-
4
u e
T.. le, e quindi molto fragile, di quel mate-
riale; questa lastrina può quindi romper-
si con una certa facilità per urti o vibra-
zioni piuttosto intense, impedendo quin-
r :r-
di al dispositivo di svolgere la sua fun-
e
9V
zione nei circuiti oscillatori in cui esso è
Il e inserito.
Ecco allora almeno un motivo, ed in-
R3 dubbiamente il più importante, per poter
disporre di un circuito atto a controllare
c2
se i quarzi che si hanno fra le mani sono
realmente efficienti. Il nostro progettino
è stato oltretutto concepito in modo da
poter effettuare questo controllo anche
Schema elettrico del circuito provaquarzi; il doppio zoccolo sul campo, cioè nella mischia delle va-
portaquarzi serve per potervi innestare l'uno o l'altro rie mostre-mercato ove è ancora possi-
dei due modelli costruttivi più comuni. bile trovare componenti elettronici, i più
eterogenei, a prezzi stracciati: molto
R4
COMPONENTI
C1 = 18 pF (ceramico) L1= 15 spire affiancate di filo O
C2 = 68 pF (ceramico) 0,6 mm avvolte su un diametro
5mA C3= 10+60 pF di 6 mm (si realizza avvolgendo
fs. (compensatore) il filo smaltato sul codolo
C4 = 0,1 F (ceramico) di una punta da trapano).
TR1 = 2N2222
R1 = 33 KO
DL1 = LED 5 mm
R2 = 10 KO
P1 = pulsante NA (normalmente
R3 = 560 2
aperto)
C4 R4 = 100 0
%eE/l
20 26.750 20 27.205
21 26.760 21 27.215
?a [ 22
23
24
26.770
26.800
26.810
22
23
24
27.225
27.255
27.265
25 26.820 25 27.275
26 26.830 26 27.285
%.e.% L:
RTAPILA 27 26.850 27 27.305
9V 28 26.860 28 27.315
2il"" , @
29
30
26.870
26.880
29
30
27.325
27.335
88 31
32
26.900
26.910
31
32
27.355
27.365
l 33 26.920 33 27.375
!i+
e[Rf
34 26.930 34 27.385
35 26.950 35 27.405
ti
36 26.960 36 27.415
37 26.970 37 27.425
e 38 26.980 38 27.435
-- 39 27.000 39 27.455
40 27.010 40 27.465
41 27.020 41 27.475
0-, 3 42 27.030 42 27.485
d. o 43
44
27.050
27.060
43
44
27.505
27.515
? I
45 27.070 45 27.525
46 27.080 46 27.535
3a 26.540 3a 26.995
7a 26.590 7a 27.045 I
la 26.640 Ila 27.095
o 13a
I5a
26.665
26.690
13a
15a
27.120
27.145
19a 26.740 19a 27.195
22a 26.780 22a 27235
26a 26.840 26a 27.295
30a 26.890 30a 27.3:5
34a 26.940 34a 27395
38a 26.990 38a 27.4:5
42a 27.040 42a 27.495
46a 27.090 46a 275:°
DIVERSI
CONTENITORI
E TERMINALI
Un cristallo per uso elettronico è caratterizzato, per quanto riguarda il suo
aspetto esterno, da due elementi ben precisi e soggetti ad influire sulla sua
codificazione: le dimensioni (e la forma, a volte) del contenitore ed il tipo
di terminali (se cioè ad innesto oppure a saldare).
Nello specchietto qui riportato sono indicati, più o meno in scala, i tipi più
comuni secondo cui vengono realizzati i cristalli per nostro uso; oltre a ciò
in alto è raffigurato il simbolo grafico che rappresenta il componente negli Simbolo del quarzo
schemi elettrici, ed in basso è riportato un esempio delle varie diciture che così come lo troviamo
vi si possono riscontrare. nei nostri schemi
Il codice che corrisponde a ciascuno dei vari tipi raffigurati, riassumendo- elettrici.
ne le caratteristiche per quanto riguarda il contenitore, è qui di seguito
elencato: A = HC6; E = HC25; B = HCI3; F = cilindro ultraminiatura; C
= HC6/A (con terminali a stagnare); D = HCI8; G = HC49.
Tunto ciò premesso sul contenitore troviamo innanzitutto stampigliata o in-
cisa l'indicazione della frequenza di lavoro, espressa in MHz o in KHz; in CONTENITORE
alcuni casi, sono di più i numeri che seguono la virgola che non quelli che
la precedono: si tratta allora di quarzi di precisione ( e spesso anche di co- CHANNEL 9
sto) elevata. Del resto, è evidente ché un quarzo che possa essere fornito 1,8432 MHz
garantendo un valore di frequenza di oscillazione pari (per esempio) a
3,579545 MHz ha richiesto una precisione di lavorazione ben superiore ad TOCO
uno analogo che indichi una frequenza di 3,58 MHz.
'e/ caso di quarzi per uso in apparecchiature CB, sul contenitore è spesso 23 07 9 3
riportato anche il numero del canale corrispondente alla frequenza nomi-
nale (per esempio CHANNEL 9); ancora più spesso può essere riportata
anche la denominazione della ditta costruttrice (TOGO) e magari miche la
TERMINALI
data di costruzione, che può essere completa (per esempio 23-07-93) o
semplificata. Per quanto riguarda il valore di frequenza indicato, va tenuto
presente che si tratta a volte di una frequenza armonica di quella effettiva Alcune diciture
di partenza; per esempio, i quarzi marcati 27 MHz e rotti, sono in realtà riportate sui più
da 9 MHz e rotti, ma vengono fatti lavorare in modo da esaltarne la terza cornuni quarzi.
armonica.Ciò avviene perché la frequenza di oscillazione è inversamente A sinistra: i vari tipi
proporzionale allo spessore del cristallo, e per 27 MHz sarebbero necessa- di contenitori per
ri degli spessori talmente sottili da non poter neanche lavorare il dischetto G questo componente.
di materiale. Rimane sempre, comunque, una certa delicatezza di questo q
componente, che non sopporta cadute o urti violenti, in quanto la piastrina
di cristallo si spezza. anche se dall'esterno non risulta visibile.
e%7
re provvisoriamente, ricorrendo ad un te-
ster per prendere più confidenza con il
comportamento del dispositivo nei primi
tempi d'impiego.
Lavora svelto chi usa ELTO
ELTO S.p.A. -Giaveno (TO) Tel. 011-936.45.52 Fax 011-935.45.8
CONTROLLO
VOLTMETRO
A BARRA LUMINOSA
Un ampio display a LED ad accensione progressiva
consente di visualizzare variazioni di tensione
· di poche centinaia di mV.
E particolarmente utile per tenere sotto controllo
la carica della batteria dell'auto.
11 nostro voltmetro , di dimensioni
piuttosto contenute, comprende pochi
componenti poichè la barra luminosa contiene già,
oltre ai 1 O LED, anche due integrati in grado
di "sentire" la tensione continua applicata all'entrata.
Il circuito si può inserire in una piccola scatola dotata
di una finestrella per vedere l'indicatore.
n certi casi, la possibilità di tener di scarica) la tensione scende fin verso un controllo abbastanza preciso e limi-
I d'occhio (espressione quanto mai per-
tinente in questo caso) l'andamento di
gli 11 V, valore sotto il quale è comun-
que sconsigliabile andare.
tato pressappoco alla sola zona dei va-
lori più critici della tensione di lavoro.
una tensione continua che alimenta un Viceversa, in piena fase di ricarica con Eppoi, diciamocelo chiaramente, la no-
qualche circuito abbastanza delicato da il motore su di giri e in condizione di stra auto, specialmente se non è più tan-
poterne essere danneggiato, può risulta- regolatore tarato in modo un po' troppo to giovane e pimpante, dotata di un
re piuttosto importante, o quanto meno generoso, la tensione può anche supera- voltmetro a LED in qualche modo ci
utile. re (meglio se di poco) i 14 V. guadagna, anche esteticamente.
Specialmente quando si usano, come È comunque chiaro che, con una batte-
sorgenti di alimentazione, delle batterie ria in cattivo stato di conservazione o
di accumulatori, quindi ricaricabili, oc- manutenzione, le tensioni sono sempre IL CIRCUITO DELLA BARRA
corre avere sotto controllo la tensione più basse; analogamente, se il regolato-
sia di carica che di scarica: se, per re di bordo è "sballato", la tensione del- Ora che abbiamo magnificato le doti
esempio, una batteria si scarica più del la batteria sotto carica può essere indif- del nostro semplice circuito, andiamo
previsto, può essere di tipo tale da rima- ferentemente troppo alta o troppo bas- ad esaminarne la costituzione ed il fun-
nerne danneggiata permanentemente. sa. Ognuna di queste situazioni può zionamento; come risulta evidente dallo
Anche a bordo dell'automobile può provocare danni anche irreparabili. schema elettrico, il cuore della nostra
quindi essere utile controllare lo stato di Ecco allora, in conclusione dei vari realizzazione è una barra luminosa a 1 O
carica e scarica della normale batteria al esempi citati, l'utilità di poter eseguire »»
piombo-acido.
In questo caso, la tensione nominale è di
Grafico relativo ai vari valori
12 V ma, in realtà, questo è solamente
uno dei possibili valori che la batteria
di tensione che la batteria V
di un'auto può assumere:
assume nelle sue varie condizioni di
nella parte "a" la batteria s.
funzionamento. Se la batteria è ben cari-
è in normali condizioni
a
d
,,,..._
ca e fresca, la sua tensione a fine carica 14
ed a vuoto (cioè in assenza di erogazio- di funzionamento; in "b"
c'è la batteria con i fari
ne di corrente) è sui 13,6+13,8 V.
abbaglianti accesi; in "c"
Quando ad essa viene applicato il carico
nominale, si trova cioè a dover erogare la batteria è durante la messa "la
12
il previsto valore di corrente per scarica in moto (cioè col motorino
lunga, il suo valore si assesta sui 12,6 di avviamento che sta
V; quando il carico aumenta, in condi- girando); in "d" è la batteria e
zioni di erogazione elevata ma sempre con l'auto in movimento,
10
entro i limiti previsti, la tensione si por- cioè in condizioni di ricarica -
ta sui 12 V o poco più; in condizioni di e con il regolatore un po'
sovraccarico ( o magari di stato avanzato allegro come taratura.
e
.-·J +
il dispositivo luminoso
contiene anche l'elettronica
necessaria al suo
funzionamento.
Jf
R1
+ e
vcc
C2 C3 c4 C5 e
C1
ll,:=:===llll-======-=====-===:::::e,,======~l=====-====-=======I 2 I====-
- - - - - - - - - - - - -(
BL COMPONENTI
1 e
(1 I I I I
DZ
I
R.2
I
±
+ . · .. tJl
R1 = 1 Kn (trimmer)
R2 = 330 2
c1 =0,1F (ceramico)
C2 = 0,1 F (ceramico)
C3 = 0,1 F (ceramico)
(!I~~
! l= 6ii C4 = 22 µF • 25 V
c,OJ (elettrolitico)
--------------' ~~
--- ...._-~--
Cc 9 G @
vcc
C5 = 0,1 F (ceramico)
J1 = 4,7 mH (RFC)
BL = barra LED D634P
DZ =9,1V-0,4 W
Piano di montaggio del voltmetro su basetta
a circuito stampato. La realizzazione,
molto semplice, prevede una polarità
d'inserimento solo per DZ e C4; la BL ha il senso
di montaggio obbligato.
L'AI.IMENTAZIONE
\ \\
15 V, ai capi di RI ritroviamo una ten-
sione compresa fra 1 e 6 V (viene cioè
tolta una buona parte della tensione fis-
sa, che non interessa per la misura); ci
pensa poi la regolazione di R2 a sceglie-
re solo una parte di questo campo di va-
riazione, in modo che sia confacente al-
le caratteristiche di sensibilità del dispo-
sitivo adottato, in modo da avere dai
I
LED l'indicazione più precisa.
Anche i condensatori CI - C2 - C3 ser-
vono al miglior filtraggio contro i di-
sturbi che possono facilmente provenire
dal motore.
IL FUSIBILE
Dotato di tutti gli elementi
necessari per la composizione LED tensione di batteria
di circuiti stampati su vetronite Il fissaggio della basetta sulla plancia
o bachelite, con risultati tali G DIO 15,2 V dell'auto è naturalmente lasciato alla
da soddisfare anche i tecnici o
0
{ D9 14,8 V fantasia del lettore, anche in funzione
....
più esigenti, questo kit contiene D8 14,4 V della diversità dei tipi di auto.
pure la speciale penna riempita D7 14,0 V Se si preferise non usare, per l' alimen-
di inchiostro resistente D6 13,6 V tazione, la presa-accendino, bensl colle-
al percloruro. 5 D5 13,2 V gare lo strumento direttamente ai mor-
....0
> ~ D4 12,8 V setti della batteria, è consigliabile inse-
D3 12,4 V rire sempre un fusibile del tipo volante
CaraHeristiche D2
Dl
12,0 V
11,6 V
lungo il cavo di connessione e molto vi-
cino al positivo della batteria; in caso di
- Consente un controllo visivo conti-
cortocircuito accidentale, c'è questo fu-
nuo del processo di asporto.
- Evita ogni contatto delle mani con il sibile che salta e non c'è così pericolo
prodotto finito. Questi valori sono indicativi, ma certa- che si infiammino ( o anche solo fonda-
- E' sempre pronto per l'uso, anche mente presentano una discreta approssi- no) gli isolamenti dei fili di collega-
dopo conservazione illimitata nel mazione. mento usati. Il fusibile deve essere da
tempo. Come conseguenza di questo tipo di ta- 0,5+1A e costituisce una precauzione
- Il contenuto è sufficiente per trattare ratura, se i LED verdi sono tutti accesi economica ed importante.
più di un migliaio di centimetri qua-
drati di superfici ramate. L'impedenza J1, da 4,7mH, si monta orizzontalmente sulla basetta:
i lunghi e sottili terminali si piegano facilmente.
3
+
Schema elettrico della barra luminosa:
i due integrati provvedono ognuno
IC1 al pilotaggio di 5 LED: IC1 quelli dispari, 1c2
IC2 quelli pari. In comune c'è l'alimentazione
compresa tra 12 e 18 V.
vcc
Schema a blocchi didattico di un microprocessore: i dati letti dalle memorie esterne, se si tratta di istruzioni,
sono riconosciuti dal decodificatore delle istruzionie e trasformati in segnali che l'unità di controllo trasmette
all'unità aritmetico-logica, che compie le elaborazioni su dati precedentemente letti dalle memorie esterne
e memorizzati temporaneamente nei registri. Occorre conoscere in dettaglio gli ingressi, le uscite dell'integrato
e le varie istruzioni (diverse in ogni microprocessore) per poter realizzare un sistema elettronico intelligente.
UNITA'
ARITMETICO-LOGICA
ALU
BUS INTERNO
PRINCIPALE
CONTROLLO DEI CONTROLLO DEI
SEGNALI DI SEGNALI VARI
BUS DATI
INTERRUZIONE DA/VERSO L'ESTERNO
E INDIRIZZI
DA VERSO
SEGNALI DI INTERRUPT LE MEMORIE
DALL'ESTERNO ESTERNE
L'INTELLIGENZA DENTRO I
Su grossi fogli nati fra loro: gli impulsi fanno cambiare
viene disegnato i valori di un insieme di bit che rappre-
il circuito senta un valore numerico. Più flip flop
intemo del chip collegati fra loro formano un registro,
comprendente che è il componente in grado di memo-
a --~ ~
tutti
i componenti.
Il foglio viene poi
rizzare un numero binario.
Tutto quanto avviene all'interno di un
microprocessore è un flusso di cifre O e
fotografato 1, alcune delle quali corrispondenti a se-
~ e rimpicciolito gnali di controllo, altre a dati. I registri e
fino alle le varie porte logiche sono raggruppati,
dimensioni all'interno del componente, in diversi
reali del blocchi chiamati unità. Le più importanti
microprocessore. sono l'unità di controllo e l'unità aritme-
tico-logica (spesso indicata con la sigla
ALU, dall'inglese Arithmetic-Logic
COME SI FABBRICANO Unit). Come dicono gli stessi nomi, la
prima regola tutto il flusso dei dati
LA LUCE INDURISCE all'interno dei vari circuiti, la seconda
La foto MASCHERINA LO STRATO PROTETTIVO contiene i circuiti che compiono sui dati
rimpicciolita 2 le varie operazioni.
del circuito viene
FTOPROTEZ/ONE rnl
± I
usata come
mascherina: OSSIDO IL CLOCK
sovrapponendola SILICIO
al wafer Tutte le operazioni sono scandite da un
composto orologio al quarzo collegato al micro-
da silicio processore, che viene solitamente chia-
MASCHERINA mato clock. Da questo sono ricavati de-
e ossido
di silicio, gli impulsi, a ciascuno dei quali corri-
sponde un cambiamento dei valori binari
#2
ricoperti
da una sostanza
all'interno del microprocessore.
fotosensibile,
L'esecuzione di un'istruzione può richie-
si imprime dere in generale il tempo di uno o più im-
il tracciato pulsi, che viene chiamato ciclo di clock.
sulla superficie
Sia le istruzioni che i dati sono contenuti
in una memoria, esterna al microproces-
che costituirà
il chip.
sore e collegata ad esso attraverso gli ap-
positi piedini.
A titolo di esempio, supponiamo che in
corrispondenza di un certo impulso di
ACIDO Il wafer di silicio clock l'istruzione arrivi al microproces-
RIMUOVERE si immerge
LA FOTOPROTEZIONE sore. Con l'impulso successivo l'istru-
RESIDUA ---- nell'acido zione viene decodificata, cioè a seconda
i I in modo che del numero binario con cui è espressa si
le parti non atti vano certe porte logiche all'interno
investite dalla dell'unità logico-aritmetica (ALU).
GLI ATOMI DI DROGANTE VENGONO luce vengano Al terzo ciclo di clock, le porte logiche
IMMESSI NELL'OSSIDO DI SILICIO corrose e dell' ALU elaborano i dati che preceden-
rimanga così temente erano stati anch'essi prelevati
una traccia di dalla memoria ed immagazzinati in ap-
ossido di silicio positi registri interni al microprocessore.
in rilievo. Nei Non sempre un'istruzione corrisponde
solchi vengono ad un'operazione aritmetica sui dati.
immessi Può ad esempio essere l'ingresso di un
gli atomi dato oppure il suo trasferimento ad un
di drogante che dispositivo esterno. In questo caso il co-
costituiscono i dice binario dell'istruzione corrisponde
semiconduttori. all'attivazione del passaggio dei bit at-
traverso le cosiddette porte di
I
dette linee di forza. Se il filo, opportunamente isolato,
viene avvolto in modo da formare una bobina, il campo
magnetico risultante è più intenso di quello prodotto dal
semplice filo, perchè ciascuna delle spire che costituiscono
la bobina dà il proprio contributo alla generazione del LINEE
campo. DI FORZA
Le linee di forza ali' interno della bobina formano un
fascio, che è tanto più compatto quanto più la bobina è
lunga, cioè quanto più è grande il numero di spire. PILA
/
All'esterno le linee si dividono in due gruppi, per poi
ricongiungersi nuovamente dentro alla bobina.
Il campo magnetico è tanto più intenso quanto più numero- Un filo percorso da corrente genera un campo magnetico.
se sono le spire che compongono l'avvolgimento e quanto Il fenomeno viene sfruttato per realizzare le induttanze.
più intensa è la corrente che lo percorre. Inoltre il campo
può essere rinforzato se ali' interno della bobina viene La limatura di ferro si dispone lungo le linee di forza
>>> del campo magnetico creato da un filo percorso dalla corrente.
Le bobine che
usiamo nei nostri circuiti
sono quasi sempre autocostruite
data la semplicità della loro struttura.
TRASFORMATORE
220/12V Se una bobina è
percorsa da corrente
l alternata il campo
magnetico ha un flusso
variabile. Ai capi di un filo
conduttore investito da
questo flusso si misura una
tensione, dovuta al
fenomeno dell'induzione
elettromagnetica. Anche
in ciascuna spira della bobina
si verifica questo fenomeno,
perché viene attraversata
dal flusso che essa stessa
genera. Volendo fare questo
ed altri esperimenti analoghi
TESTER bisogna abbassare con un
trasformatore la tensione di
rete per ragioni di sicurezza.
BOBINA
sità della corrente, il flusso del campo magnetico può esse- Corrente
0 Sez. sopportabile Resist.
re più o meno intenso. cavo cavo (Ampere) 2
La corrente elettrica che genera il campo magnetico può mm mmq perm
min. max.
essere continua oppure variabile nel tempo. Nel primo
caso anche il flusso è costante, nel secondo è variabile. 0,1 0,008 0,016 0,024 2,2
Consideriamo adesso un conduttore, del tutto inerte elettri-
camente, che venga "investito" dal flusso. Se il flusso è 0,2 0.032 0,064 0,096 0,6
costante non si verifica alcun fenomeno particolare. 0,3 0,07 0,14 0,21 0,24
Una bobina è
Se invece varia nel tempo si verifica un fenomeno elettro- di buona qualità 0,4 0.12 0,25 0,37 0,13
magnetico fondamentale chiamato induzione elettromagne- se è bassa
tica: ai capi del conduttore si genera una tensione e se lo si 0,5 0,19 0,39 0.59 0,09
la resistenza
richiude vi scorre una corrente. dell'avvolgimento. 0,6 0,28 0.56 0.85 0,06
Il fenomeno si verifica anche se il flusso è costante ed è il Dovendone
conduttore a muoversi, ma ai fini della comprensione del 0,7 0,38 0.77 1.15 0.,05
realizzare una,
funzionamento di una bobina è meglio concentrarsi solo questa tabella 0,8 0,50 I 1.50 0,04
sul primo caso. La bobina è fatta di spire conduttrici, cia- serve a scegliere 0,9 0,63 1,2 1.9 0.03
scuna delle quali si trova dentro al flusso che essa stessa il diametro del
contribuisce a generare. Quindi se il flusso è variabile, in I 0;78 1,6 2.4 0.022
cavo sia in
ogni spira si produce una tensione indotta dal flusso. funzione della 1,2 1,13 2,2 3.4 0.016
Globalmente, lungo tutta la bobina, si produce una caduta corrente che vi '
,4 1,53 3 4.6 0.011
di tensione. Il fenomeno prende il nome di autoinduzione, scorrerà sia
proprio perché una bobina percorsa da corrente variabile fa per rendere 1,6 2 4 6 0.009
generare in se stessa una tensione. minima 1,8 2,5 5 7.6 0,0075
Tutto ciò non accadrebbe se fosse percorsa da corrente la resistenza
continua. Questo comportamento fa ricordare quello del elettrica totale. 2 3.1 6,2 9.4 0.0065
condensatore, in cui passa corrente solo se viene sottoposto 2,2 3,8 7,6 li 0.0062
a tensione variabile. 2,4 4,5 9 13 0.0048
La grandezza fisica che descrive il comportamento di una
bobina è chiamata induttanza, cioè con lo stesso nome 2,6 5,3 10 16 0.0038
con cui spesso viene chiamato anche il componente. 2,8 5,9 12 18 0.0035
Si indica con la lettera L, simbolo usato negli schemi elet-
trici per le bobine. L'unità di misura dell'induttanza è 3 7 14 21 0.0031'
l'henry, abbreviato con H. 32 8 16 24 0.0030 I
Un henry normalmente è un valore molto alto per un'induttan- 3,4 9 18 27 0.0028
za e più spesso sono usati i suoi sottomultipli: il millihenry (un
millesimo di henry) abbreviato con mH ed il microhenry (un 3,6 IO 20 30 0.0023
milionesimo di henry) abbreviato con µH. Più è alto il valore 3,8 11.3 23 34 0.0018
di induttanza, maggiore è l'intensità del campo magnetico pro-
4 12,5 25 38 0.014
dotto e il valore di tensione indotta ai capi della bobina.
la reattanza induttiva
Se una bobina è inserita in un circuito a corrente
alternata, come nel caso del condensatore esiste una
precisa relazione fra la tensione ai suoi capi, genera-
tasi per induzione elettromagnetica, e la corrente che
la percorre. Il loro rapporto si chiama reattanza
induttiva, si misura in Ohm e vale XL = 2 TfL dove
f è la frequenza della tensione alternata, L il valore
dell'induttanza della bobina e 2 7t è un valore costan-
te che vale circa 6,28.
Se alla bobina è ad esempio applicata una tensione
alternata di 12 V con frequenza di 50 Hz e il tester
misura una corrente di 10 milliampèrc (0.001 A), la
reattanza vale 12 : 0,001 = 1200 Ohm. Dalla reattan-
za si può ricavare il valore dell'induttanza dividendo
1200 per 50 e poi ancora per 6,28, ottenendo circa 3,8
henry. Analizzando la formula della reattanza indutti-
va, si può affermare che questa aumenta quando
aumentano la frequenza della corrente che percorre
. l'avvolgimento e la sua induttanza.
avvolger bobine
Le bobine presenti sul mercato sono normalmente quelle
Per costruire impiegate nel campo delle radiofrequenze, In tutte le altre
in modo corretto occasioni si tratta di un componente che, contrariamente al
una bobina caso delle resistenze e dei condensatori, va costruito di
occorre verificare volta in volta perchè non esistono in commercio gli infiniti
che il diametro valori di induttanza richiesti dalle varie applicazioni.
del filo e quello Nei progetti suggeriti all'hobbista sono generalmente indi-
del rocchetto su cati il diametro del supporto isolante attorno al quale
cui avvolgerlo avvolgere il filo, il diametro del filo e il numero di spire
siano quelli da avvolgere. Tranne che in casi particolari non viene mai
indicati nel richiesto, per semplicità, di introdurre materiale magnetico
progetto del all'interno della bobina.
circuito. Le spire vanno avvolte in modo da tenerle più ravvicinate
possibile. In questo modo si ottiene un'induttanza che è
quasi tutta induttanza. Tenendole infatti distanziate si
hanno, fra spira e spira, delle capacità dette parassite, che
alterano il valore dell'induttanza e di conseguenza il com-
portamento del circuito. Nel costruire una bobina va inoltre
tenuto conto della resistenza del filo conduttore.
Il filo va Va mantenuta più bassa possibile, sempre per ottenere dal
avvolto al circuito i migliori risultati.
supporto cercando Ma vediamo come si realizza materialmente una bobina.
di mantenere Prima di tutto occorre trovare un supporto cilindrico che
le spire abbia un diametro esterno uguale a quello richiesto per
più ravvicinate l'avvolgimento. Quindi gli si arrotola intorno il filo, tenen-
possibile per do le spire il più vicino possibile e facendo tanti giri quanti
evitare dispersioni indicati nel progetto del circuito. Si sfila infine il supporto
del campo dal solenoide e si gratta, con un cutter od un coltello, lo
magnetico. smalto isolante dalle estremità della bobina in modo che
la saldatura faccia contatto con il conduttore.
400 30
NUMERO Questo abaco consente
I SPIRE di ricavare graficamente
300 I
mH l'induttanza di una bobina
conoscendo il numero di spire
20H/ di cui è composto e il diametro
delle spire. Il diametro del filo
è fisso.
I
100.
INDUTTANZ 50
I
50 \ 40
30
20
10
DIAMETRO NUCLEO
IN mm
Agli estremi della bobina occorre
raschiare per alcuni millimetri 5
lo smalto isolante per 12
consentire la saldatura 4
del componente sulla basetta.
[
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[ SICUREZZA
T1
pecialmente per chi abita in campa-
S gna, o anche solo in estrema perife-
ria, diversi sono gli animali che, seppure p +
di stazza abbastanza modesta da non es-
sere pericolosi, possono comunque ri-
sultare estremamente dannosi: infatti, + R?
oltre ai soliti cani, gatti e topi, dobbia-
mo ricordare che esistono ancora (e c1
sempre, speriamo) ghiri, talpe, scoiatto- 220
li, serpenti, nonché uccelli di vario tipo.
Anche se alcuni di questi animaletti, co-
me scoiattoli e ghiri, sono graziosi e
simpatici, sono tuttavia capaci di di-
struggere una cassa di mele in poco stanza giovane), riesce a percepire suoni infastidire questi ultimi e quindi allon-
tempo, per citare solo un caso banale, se fino a 15+16 KHz, mentre gli animali tanarli o dissuaderli dall'avvicinarsi.
a fare non di peggio. sono in grado di rilevare suoni fino a Ora che abbiamo individuato i principi
Spesso, e in particolare quando si è ri- 25+30 KHz almeno. base su cui impostare il dispositivo,
dotti alla disperazione, si fa ricorso a E allora, così come l'uomo percepisce esaminiamo le soluzioni circuitali che
trappole o addirittura ad esche velenose un senso di netto fastidio in presenza di ci permettono di risolvere, anche abba-
per cercare di eliminarli: ma questo si- un fischio molto acuto e prolungato stanza elegantemente, i problemi con-
curamente, nonostante i fastidi e i danni (magari al limite della soglia di perce- nessi.
che ci sono stati arrecati, non è cosa zione auditiva), anche gli animali non
giusta ed è doveroso trovare rimedi al- gradiscono assolutamente un trattamen-
ternativi: il più ovvio è un qualche siste- to analogo: basta vedere come cani e ULTRASUONI MODULATI
ma per cercare di tenere gli animali gatti reagiscono al suono del fischietto
lontani da abitazioni e vicinanze. ad ultrasuoni. Il progetto è abbastanza semplice, sia
La cosa del resto è possibile, sfruttando Il rimedio sta allora proprio nell'appro- dal punto di vista dell'impostazione cir-
il fatto che un po' tutti gli animali, spe- fittare di questa netta differenza di per- cuitale che da quello della sua realizza-
cie se di piccola taglia, hanno un appa- cezione auditiva fra uomo ed animali: zione; seguendo lo schema elettrico
rato uditivo sensibile a suoni di frequen- producendo un segnale di frequenza ab- possiamo individuare i principi su cui si
ze anche molto elevate e comunque più bastanza elevata da non essere percepito basa il funzionamento del nostro dispo-
elevate di quello che è il limite di sensi- dagli esseri umani (e quindi tale da non sitivo.
bilità per l'orecchio umano. arrecare loro fastidio) ma non troppo al- Le prestazioni del circuito nascono dal-
L'uomo infatti, con orecchio in perfette ta da superare il limite degli animali, se la combinazione dei due circuiti inte-
condizioni (e quindi in età anche abba- ne può ricavare un semplice sistema per >»>»
La membrana piezoelettrica
si mantiene in posizione
verticale quando non c'è
tensione (A) mentre
si curva in un senso
e nell'aHro (B■c) quando
è attraversata
da una corrente alternata.
= + +
A B e
Le dimensioni di un tweeter
piezoelettrico sono legate a quelle
del diffusore poichè la membrana e i
DIFFUSORE PIEZO contatti occupano pochissimo spazio.
Ricordiamoci di rispettare la polarità.
INGOMBRO LIMITATO
firme
·-·- ·- ·- ·- ·
R9
Q
+
CJ
• Il
+
:l
•C4
~
- RTO
I
I
RT Il Il D? 3': ,
71
l l I f R5 L 4 8
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I C 1
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R6
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3
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Il
Il
Il
G
TR1
e
211 5
n.u.
11 li 1 • Ti Il Il
C1 C2
-·'
R9 vcc@
Piano di montaggio su basetta
a circuito stampatò, in questo caso
°a.gp,,
"" Rt, (7DZ ~ ~
s = ~
o
del tutto raccomandabile
e
e
t jj, 4
' c::G:i:ii,=, R8 C1,
trattandosi di circuito semplice
ma non elementare. Il tweeter
va montato esternamente
'@ u e
I TW
al dispositivo con la stessa polarità
dell'alimentazione (pin 3 positivo,
4 negativo)
O
Rl
t +
a Cl
CE •
cGiiiPR7
1
R5
I
e
e
i
• es
vcc@
e o
L.LILLI
adottata può essere quella stessa che
contiene il tweeter, e si potrebbe tratta-
re di un piccolo box per altoparlante,
quindi già dotato dell'apposito foro.
Naturalmente, questo box va installato
I I orientandolo verso la zona che si desi-
20---- 30 KHz dera proteggere in modo particolare,
cosicchè gli ultrasuoni prodotti vi arri-
vino chiari e robusti.
COMPONENTI al collaudo ed alla taratura.
Infatti per la messa a punto del nostro
Nei casi in cui si ritenga di aver biso-
gno di una maggiore potenza (andando-
apparecchio, se non abbiamo l'apposita ci cauti, però), si può allora sfruttare al
R1 = 12 KO strumentazione da laboratorio, possia- massimo la tensione di alimentazione,
R2 = 100 KO mo tranquillamente supplire con le no- per esempio mettendo in serie 3 batterie
R3 = 1200 2 stre orecchie, naturalmente portando il anziché 2, oppure ricorrendo ad un ali-
R4 = 56 KO dispositivo a funzionare provvisoria- mentatore a tensione più alta; per quel
R5 = 47 KQ (trimmer) mente sotto il limite di percezione acu- che riguarda il circuito, basta provvede-
R6 = 4700 2 stica dell'udito umano. re TR 1 con un congruo dissipatore, cioé
R7 =18KO un apposito radiatore metallico in grado
R8 = 270 2 di dissipare la maggior potenza in ballo.
R9 = 4702.5 W COLLAUDO AD ORECCHIO Qualche precauzione va, in questo caso,
R10= 1202-5W prevista anche per il tweeter, in quanto
C1 = 1 F (mylar) Si comincia col dare tensione di ali- il limite di potenza di questi componen-
C2 = 2200 pF mentazione, per la quale si può rime- ti non è poi tanto ampio.
c3 = 220 F · 16 V diare o con un paio di batterie da 12 V Basta allora collegarne 2+3 in parallelo,
(elettrolitico) collegate in serie, o con un alimentatore avendo però cura di rispettare la pola-
C4 = 220 µF • 63 V da rete in grado di erogare i classici rità di eccitazione; infatti, delle due lin-
(elettrolitico) 24+28 V (anche se non stabilizzati), te- guette che fungono da capofili sui
C5= 1 F (mylar) nendo conto che la corrente assorbita tweeter, una è sicuramente contrasse-
IC1 = IC2 = 555 dal circuito è sui 200+250 mA. gnata o da un segno + oppure da un
TR1 = TIP 2955 Una semplice soluzione per chi voglia punto colorato : tutti questi punti devo-
DZ=12V.1W realizzarsi un adatto alimentatore è qui no essere collegati fra loro.
DL = LED (verde) suggerita con un apposito schema di Il dipositivo ora è pronto: la "guerra
TW = tweeter (vedi box) principio. ecologica" a tutti gli animali indeside-
Vcc = 24+28 V Una volta che si sia collegata l'alimen- rati (senza far loro alcun male) può co-
tazione al circuito (si ricordi di connet- minciare.
ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1994-Pag. 43
IL RITORNO DELLE VALVOLE
L'ACCOPPIAMENTO
DEGLI STADI
Vediamo com'è possibile accoppiare due stadi
amplificatori per ottenere un segnale di elevata potenza
da uno molto debole. Un primo metodo è quello di usare
un condensatore collegando l'anodo del primo
stadio con la griglia del secondo.
LO SCHEMA
Questo schema. elettrico esemplifica il collegamento tra due stadi amplificatori: l'anodo del primo stadio si
collega alla griglia del secondo interponendo un condensatore. Esso ha il compito di arrestare la componente
continua della tensione anodica presente sulla placca, ma deve presentare anche una reattanza molto limitata
nei confronti del segnale alternato da trasferire. Nel testo troviamo l'esame approfondito dello schema.
+7 A
2
CA
Ci
o0 lA
« {
+ RG2
Le basette di un preamplificatore
e del suo alimentatore (a sinistra):
nel preamplificatore le valvole vengono
accoppiate tramite vari tipi di condensatori;
ciò comporta un notevole spreco di spazio.
Ti avvicini
per la prima volta all'affascinante mondo
dell'elettronica? Vuoi contagiare con la tua passione
un amico? Ti piacerebbe ripassare un po' di teoria
di questa scienza? Regalati TUTTO IN PRATICA L'ELETTRONICA:
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in modo semplice ed invitante,
illustrato con foto e disegni
LA LEGGE DI OH solo
.000
COSA
CONTIENE
Questo è l'indice degli argomenti lattati.
e COS't L'ELETTRONICA e I CONDUTTORI E GLI ISOLANTI
e LA LEGGE DI OHM e LA RESISTENZA e A RESISTENZA VARIABILE
• IL CONDENSATORE • LA BOBINA • IL CIRCUITO BOBINA cm:
DENSATORE e I SEMICONDUTTORI e Il DIODO e IL TRANSISTOR
e Il CIRCUITO INTEGRATO e ALIMENTARE UN CIRCUITO e SALDA-
RE E DISSALDARE e RICERCARE I GUASTI e LEGGERE GLI SCHEMI
ELETTRICI e MONTARE KIT
+
Oltre ala palle teorica manuale propone dieci facili kit da montare
il
COME ORDINARLO
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sul conto corrente postale N 11645157 intestato ad EDIFAI- 15066 GAVI
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o per fax (0143/643462); in questo caso spediremo il manuale aggiungendo
lire 4.000 per spese postali.
ANTIFURTO
La sirena
elettronica da noi
utilizzata emette
un fischio forte
e acuto che si può
sentire anche ad una
certa distanza.
apita a volte di trovarsi sottomano un fotoresistore, cui segue la necessaria viazione standard che non significa che
C dei componenti talmente interes-
santi da non resistere alla tentazione di
circuiteria, che passiamo ora ad esami-
nare, studiandone lo schema elettrico.
la tensione sia effettivamente O, bensì
solo a livello basso. In effetti, in questa
costruirci qualche apparecchietto: que- condizione di funzionamento, sul col-
sto è uno di quei casi, ma ne vale anche lettore si trovano 2±3 V, e quindi vi è
la pena. UNA SIRENA inserito DZ che serve appunto per eli-
Il mercato dell'elettronica offre delle si- AZIONATA DALLA LUCE minare questo residuo di tensione pre-
rene, piccole ed eleganti nonché molto sente quando TR2 è in saturazione.
efficienti, che emettono un fischio acu- FR, appunto il fotoresistore ora citato, Quando invece TR2 è in interdizione, la
tissimo; ciò grazie all'impiego di appo- ricevendo luce (anche debole, solare o tensione di collettore è nettamente più
siti trasduttori, oltretutto sistemati entro artificiale che sia) diminuisce la sua re- alta di quella di DZ, e quindi TR3 può
contenitori idonei ad esaltarne l'effi- sistenza; l'effetto di questa variazione esserne a sua volta polarizzato, così da
cienza acustica. può essere adeguatamente dosato trami- andare in saturazione: si accende allora
Proprio per utilizzare questi tipi di sire- te il trimmer R2, che agisce come rego- il LED di segnalazione e, quel che più
ne (da non confondere quindi con quel- latore di sensibilità per l'intervento conta, si atti va il funzionamento della
le elettromeccaniche), abbiamo realizza- dell'apparecchio. sirena.
to un progettino facile facile ma anche Tale diminuzione di resistenza provoca Si ottiene così il risultato programmato:
molto utile ed interessante. un passaggio di corrente nel circuito di FR è colpito dalla luce quindi suona
Si tratta di un allarme che parte automa- base di TRl, il quale va in saturazione l'allarme.
ticamente quando in un locale che si mandando il collettore a stato O; ciò to- Nel caso, invece, che volessimo ottene-
vuol mantenere sotto sorveglianza viene glie polarizzazione a TR2, il cui collet- re l'effetto opposto, cioè sirena in fun-
accesa la luce; si può anche, con una tore va quindi alto, cioé a stato 1. zione quando FR passa al buio, basta la
semplice modifica, invertire l' interven- Si tratta del comportamento tipico di un piccola modifica allo stadio d'ingresso
to, cioé attivare l'allarme quando il lo- trigger di Schmitt, ed è appunto secon- indicata dall'apposita variante dello
cale passa ali' oscurità. do questo circuito che TRl e TR2 sono schema elettrico.
Il componente base per ottenere la tra- qui montati con gli emettitori collegati In tutte e due i casi, qualora la segnala-
sformazione della luce in un opportuno in comune su R6. zione di allarme dovesse esser realizza-
segnale di comando è, come prevedibile, Ricordiamo che stato zero è un'abbre- ))»
RT
r {1E # T r r o
FR
R4 01
Ct 11+
DL
R5
TRJ
e
I1
.
<5, %%
Il
-r...... e 'a3
n
Il
Il
Il
+d
o
R6
RT
COMPONENTI
R1 = 1200 2
R2 = 22 KQ (trimmer)
R3 = 4700 Q
R4 R4 = 560 2
R7
R5 = 4700 2
R6 = 560 2
R7 = 2200 2
• I,
R8 = 4700 Q
R9 = 1200 Q
R5 C1=100µF-16V
(elettrolitico)
TR1 = TR2 = BC237
TR3 = 2N1711
FR = fotoresistore
S = sirena elettronica
D1 = 1N4004
DZ = 4, 7 V - 0,5 W
R6
Variante circuitale per realizzare
la versione che si attiva quando
li ' k FR rimane in oscurità, mentre
il circuito precedente prevede
l'attivazione quando FR è colpito
dalla luce.
+ e
VCc
5 6
a O C
IL TRASDUTTORErebbe
ELETTRONICO
ben più elevata del valore citato.
Questa versione di sirena viene definita elettronica ara-
gion veduta, infatti il trombino ( ovvero il contenitore sa- È di estrema importanza per questi dispositivi, essendo-
gomato) che porta in testa la capsula piezoelettrica con- ne poi lo scopo finale, il loro rendimento acustico, o me-
tiene anche una piccola basetta su cui è realizzato il cir- glio il livello sonoro che se ne può trarre in determinate
cuito che serve per eccitare il trasduttore. condizioni di prova.
Si tratta di un oscillatore a frequenza audio, sui Il livello acustico del segnale emesso si misura, come
2500+3000 Hz, realizzato con un integrato C-MOS di ti- prevedibile, in dB; in questo caso il livello è di 105 dB,
po 4069, seguito da un transistor che ne irrobustisce un valore di tutto rispetto, anche tenendo conto del tim-
l'uscita per pilotare la capsula piezoelettrica. bro "perforante" del segnale emesso; in ogni caso, ove
Nello stadio d'uscita, per aumentare la resa acustica si debba o possa effettuare una scelta, più alto è il nu-
complessiva, è presente una piccola induttanza per ele- mero espresso in dB, più intenso è il suono emesso.
vare la tensione di segnale. Vengono qui di seguito riepilogate le principali caratte-
La frequenza da cui esce la nota è scelta in corrispon- ristiche tecniche del tipo di sirena elettronica adottata
denza del miglior compromesso fra la sensibilità nel nostro apparecchio: la frequenza è di 2500-3000
dell'orecchio umano e la resa del materiale ceramico Hz; il livello acustico è di 105 dB; l'alimentazione è a
usato per realizzare il trasduttore piezoelettrico: ed è 12 V; la corrente massima è di 150 mA; la potenza mas-
noto che la frequenza di taglio di questi dispositivi sa- sima è di 10 W.
-
~
• Costruire.
la!
Uno splendido divano in
..-
file libre
modulare
t
t .500
UNA GUIDA
PER CHI GUIDA
na delle ultime novità nel campo nei punti statisticamente a rischio.
U della sicurezza automobilistica è il
sistema Securvia realizzato dalla Ma-
Ne esiste anche una versione mobile per
segnalare temporanee situazioni di peri-
gneti Marelli. Esso permette di avvisare colo (ad esempio lavori in corso) ed una
con anticipo il guidatore della presenza, veicolare, per gli automezzi di emergen-
lungo il tragitto che sta percorrendo, di za oppure per i mezzi operativi delle so-
una situazione di pericolo. cieta' di gestione delle strade.
E' nato in seguito all'individuazione, Chiunque voglia sfruttare il sistema per
lungo la rete stradale, di punti dove con viaggiare più sicuro deve munirsi di un
Riceve gli impulsi emessi maggiore frequenza si verificano inci- piccolo apparecchio ricevitore che è in
dai trasmettitori situati denti mortali. grado di decodificare il messaggio radio
Ecco allora l'ingegnosa idea di installa- e trasformarlo in un'indicazione chiara
nei punti pericolosi re apparecchi in grado di trasmettere via ed efficace per il guidatore. L'apparec-
della rete stradale e avvisa radio l'indicazione di pericolo. chio é costituito da un'antenna contenu-
in anticipo il guidatore La portata utile dei trasmettitori varia ta in un portatagliandi per bollo ed assi-
curazione che va posizionato sul para-
fra i 250 e i 450 metri sulle strade ordi-
con un chiaro segnale narie, mentre sulle autostrade può anche brezza ed é collegato ad un decodifica-
acustico e visivo. raggiungere i 1000-1500 metri. tore che, grazie alle sue piccole dimen-
Per poter segnalare tutte le possibili si- sioni (circa 9x5 cm), può essere instal-
tuazioni di pericolo esistono tre tipi di lato al di sopra dello specchietto retrovi-
trasmettitori. Quello di tipo fisso, ali- sore. Il decodificatore è munito di un
mentato a batterie solari, viene installato pannello contenente sei simboli, due re-
ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1994 - Pag. 54
1: il ricevitore Securv ia viene
montato al di sopra
dello specchietto re trovisore .
È collegato ad un'antenna
incorp orata nel portabollo
da applicare al para brezza .
ALIMENTATORE
MODULARE PER TRENINI
(SECONDA PARTE)
Dopo aver realizzato l'alimentatore vero e proprio
passiamo alla costruzione del regolatore di velocità.
Con quattro dei circuiti che proponiamo si possono
comandare indipendentemente altrettante locomotive.
na volta realizzato l'alimentatore
U (presentato nel numero di aprile di
Elettronica Pratica) si possono costruire
i regolatori di velocità: se possediamo
una sola linea di binari ne basta uno, al-
trimenti ne dobbiamo costruire tanti
quanti sono i trenini da comandare indi-
pendentemente.
Se ali' alimentatore colleghiamo fino a 4
regolatori basta prevedere un trasforma-
tore da 40 W mentre se ne occorrono di
più (fino ad un massimo di I 0) il tra-
sformatore per l'alimentatore deve esse-
re da I 00 W e il ponte di diodi da mon-
tare sull'alimentatore deve essere da 8-
1 O A anzichè da 3 A.
Il circuito del regolatore modulare è un
po' più complesso dell'alimentatore: è
composto da un TDA 2040, un amplifi-
catore integrato di BF che in questo ca-
so lavora come operazionale di potenza
autoprotetto e pochissimi altri compo-
nenti esterni.
Ecco svelata la funzione delle tensioni
simmetriche di 5 Vcc: esse alimentano
il partitore resistivo variabile Rl, PI e
R2. A seconda della posizione del cur-
sore di PI abbiamo una tensione positi-
va, nulla o negativa sul pin di ICI.
Esso amplifica tale valore erogando una
tensione in uscita tale da far muovere il
treno. Regolando P l si può fare andare Il regolatore di velocità per trenini ha dimensioni molto contenute
avanti, indietro e bloccare il convoglio. che ne consentono l'inserimento all'interno di una piccola scatoletta.
R4 e CS impediscono il verificarsi di Tramite il potenziometro P1 si regola la velocità e si inverte
>))» il senso di marcia.
Schema di collegamento dell'alimentatore con i regolatori di trazione e di questi ultimi con i binari.
Per sicurezza tra regolatori e binari è bene inserire fusibili da 0,5 A. L'alimentatore può sopportare fino
a 4 regolatori se alimentato da un trasformatore da 40 W e fino a 10 con uno da 100 W. In questo caso
occorre però sostituire il ponte di diodi dell'alimentatore con uno da 8-10 A.
BINARI
LINEA 2
C2
D1
R1
---u'7
Il ' ,._
=t>I MM
IN/" #
°
oc:
C3
T
Il Il 06
°
c L'
mq
P1
l le
05
--[ .
MM Il
03 R2 R7
12v@
1<]04
c,I
M@
IJ+
-5VU +12V
Piano di montaggio del nostro regolatore di velocità modulare. -12V
I componenti sono molto vicini tra loro per cui è necessario
montare rigorosamente prima quelli piccoli poi i più grandi.
ll Il potenziometro P1 è previsto
C6 es per il montaggio orizzontale:
per sistemarlo in verticale
occorre saldare ai terminali 3
spezzoni di filo nudo.
Il componente si fissa poi con
un pezzetto di nastro biadesivo.
3.
PREAMPLIFICATORE
- D'ANTENNA APERIODICO Poichè mi piace ili mondo delle ra-
R6 diocomunicazioni, pur avendo solo
l4 anni, ho tentato più volte di co-
truirmi qualche semplice amplifica-
Il cuore del circuito
A
tore o preamplificatore per il mio ba-
è costituito dai due
racchino.
R1& $R3 r transistor, di tipo NPN,
La versione che sono riuscito a met-
uguali tra loro. TR1
tere a punto, dopo aver provato e ri-
TR2 è il vero e proprio
provato, non avendo circuiti accor-
amplificatore
dati a RF non è effettivamente risul-
±) di segnale mentre TR2
tata adatta per la banda CB, ma sono
12 V ha la funzione
c1_ di adattare l'impedenza riuscito ad ottimizzarla e perferzio-
I
C-4 U
~ ò
9 al basso valore
previsto in uscita.
narla (dopo una settimana di lavoro)
per il radioricevitore di casa.
Si tratta sì di un amplificatore per
RF, ma di tipo aperiodico, cioè non
R2 R5 accordato su alcuna banda specifica
di frequenze; la sua caratteristica più
interessante è che esso è in grado di
assicurare un buon livello di amplifi-
cazione in tutta la zona delle alte fre-
Questo semplice preamplificatore d'antenna quenze destinate alle radio commer-
si può montare in una piccola scatola Teko' iali (cioè onde medie ed un po· di
del tipo stagnato senza bisogno onde corte), senza prevedere la ne-
di alcun supporto isolante cessità di preparare bobine varie e di
fare complicate tarature. Per l'ali-
SCATOLA TEKO COMPONENTI mentazione è prevista una tensione
R1= 27 KO di 12V, quindi il circuito è adatto
R2= 10 KO anche per essere collegato all'autora-
R3= 470 2 dio; comunque, già con una piletta
R4= 1000 n normale da 9 V, esso assicura un
R5= 820 2 buon guadagno.
C1= 1000 pF 11 circuito, molto semplice. utilizza
(ceramico) due transistor NPN, che possono per
C2= 47.000 pF esempio essere o del vecchio tipo
(ceramico) 2N708 o dei più moderni BSX19 op-
C3 = 0,1 µF pure di tanti altri modelli più o meno
(ceramico) equivalenti. I primo stadio, vero e
=
C4 10.000 pF proprio amplificatore di segnale in
(ceramico) configurazione con emettitore a mas-
= =
TR1 TR2 2N708 • sa, ha la polarizzazione ottenuta col
BSX19 o simili tipo dì circuito più stabile, e cioè col
partitore di base R l/R2 e con la resi-
R4-C2 CI stenza di emettitore R4, regolarmen-
il mercatino
chiaramente Il vostro Indirizzo ed Il numero
di telefono. Rltagliatelo ed Inviatelo, in busta
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I I I I I I I I I I_ I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I
II I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I l I l l I I
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esperti consente di imparare potenza è un utile strumento e conservare sull'elettronica è oggi possibile grazie ad
a realizzare 6 utili circuiti per il nostro laboratorio che di base ci spiega questo mese un piccolo integrato in grado
senza pericolo d'errore: ci permette di testare questi come funzionano e come di memorizzare e riprodurre,
è il modo più divertente componenti individuandone si collegano tra loro anche più volte, un messaggio
per avvicinarsi ali' elettronica. le caratteristiche. i trasformatori. della durata di 16 secondi.
-.
EDIFAI- 15066 GAVI AL) 63 Il mercatino
TELECAMERA
GALLEGGIANT
FAX "Seawatching" è un nuovo vocabolo en-
trato ormai nel gergo degli hobby e del-
L CELLULARE le vacanze.
Significa letteralmente "osservazione
Chi non considera il telefonino solo uno status symbol ma un efficiente strumen- del mare" e viene sottinteso che la stes-
to di lavoro ha oggi una possibilità in più. Grazie al Newton Message Pad, com- sa venga praticata immergendosi
puter portatile dalle dimensioni ridottissime, è molto facile inviare fax mano- nell'acqua attrezzati con un apparecchio
scritti da qualunque luogo ed in qualunque momento. Il collegamento tra questo di ripresa, tipicamente una telecamera.
apparecchio ed il telefono cellulare viene abilitato per mezzo di un'apposita La scelta di quest'ultima va fatta in base
scheda magnetica chiamata PC Card. La più interessante particolarità di questo alla profondità di immersione, perchè al
nuovo dispositivo è la possibilità di inviare un messaggio letto automaticamente variare di questo fattore variano anche i
da una "lavagna" elettronica. Si tratta di uno schermo speciale sul quale viene modelli disponibili oggi sul mercato.
scritto con una penna il testo da trasmettere, che viene riconosciuto e tradotto Bisogna considerare che maggiore è la
dalla macchina che ha precedentemente "appreso" lo stile dell'utilizzatore. profondità, maggiore è la pressione
L'apparecchio pesa solo 400 grammi. Lire 1.900.000 (Message Pad + PC card). esercitata dalla massa d'acqua sull'ap-
Appie (20093 Cologno Monzese - Ml - Via Milano, /50 - Tel. /678/27069). parecchio e minore è la luminosità.
Esistono sul mercato diversi tipi di cu-
stodie a tenuta stagna adatte anche ai
TUTTO PE SALDARE più diffusi modelli di telecamera com-
Per eseguire ogni tipo di saldatura a regola d'arte esiste una nuova-linea comple-
ta di prodotti molto validi in qualunque situazione di lavoro.
Lo stagno, conforme àlle vigenti normative unificate, viene fornito in tubetti, in
barrette, oppure nei più tradizionali rocchetti di filo con l'anima costituita da una
sostanza disossidante. I prodotti disossidanti sono anche venduti a parte, in pasta
oppure liquidi, a seconda dell'impiego a cui sono dedicati (elettronica, telefonia,
elettromeccanica). Completano la gamma di prodotti le tradizionali mattonelle Oggi si può praticare l'agopuntura sen-
nettapunta, in confezione da 12. za ... ago e anche senza rivolgersi a perso-
Elto ( 10094 Giaveno- TO - Via Sabbioni, I5 - Tel. 011/9364552). nale specializzato, evitando tutti i proble-
mi di tempo e soprattutto di costo che ne
derivano. L'antica pratica medica cinese,
indicata per diminuire dolore e stress op-
pure per aumentare l'energia fisica, è sta-
ta infatti trasferita all'interno di un picco-
lo apparecchio funzionante a batterie che
ne produce gli stessi effetti. Gli aghi so-
no sostituiti da un flusso di corrente ge-
nerata a bassa tensione e quindi assoluta-
mente sicura. Un avviso sonoro indica il
punto ideale di appoggio del dispositivo
sulla pelle. È possibile regolare sia la du-
rata che l'intensità delle stimolazioni
elettriche prodotte. Lire 141.600.
D-Mail (50136 Firenze - Via L. Landuc-
ci, 26- Tel. 055/8363057).
ELETTRONICA PRATICA- Giugno 1994- Pag. 2
ELECTRONIC N EWS
LO SWATCH
CERCAPERSONE
L'ultima novità della Swatch si chiama Beep
Up e consiste in un dispositivo cercapersone
incorporato in un orologio da polso. La famo-
sa ditta ha dato colore ed allegria anche allo
scuro apparecchio del Teledrin che, seppur
utilissimo ed estremamente piccolo, non è ben
visto da tutti sotto il profilo estetico. Ecco al-
lora l'idea geniale della Swatch Telecom: in-
serirlo all'interno di un orologio dai vivaci co-
lori, trasformandolo in qualcosa che faccia
"look". Il nuovo oggetto ha già riscosso un
patta. il cui prezzo varia a seconda della enorme successo e le vendite sono in aumento.
profondità raggiungibile. Al suo interno c'è uno dei più piccoli radiori-
Per chi non ha le capacità o l'interesse cevitori esistenti al mondo, in grado di riceve-
ad immergersi in profondità esiste un re fino a quattro tipi di "beep" corrispondenti
prodotto che consente comunque di ad altrettante persone diverse precedentemente
esplorare ambienti molto interessanti prescelte. In qualunque luogo ci si trovi, a se-
situati a pelo d'acqua oppure su fondali conda del suono si può sapere chi sta chia-
di zone con l'acqua particolarmente mando al telefono. Si possono memorizzare fi-
limpida. no a quattro avvisi ricevuti, si può disinserire
Questa attività prende il nome partico- la suoneria oppure disattivare del tutto il servi-
lare di "Snorkeling" (lo snorkel è la zio cercapersone. Il dispositivo pesa solo 31
.resa d'aria di un sommergibile) ed esi- grammi e per l'alimentazione è sufficiente una
ste una telecamera della Hitachi fatta pila al litio da 3 volt che ha una durata di ben
proprio per questo tipo di esplorazione, 650 ore. Il Beep Up è disponibile in quattro
in quanto, anzichè essere destinata ad versioni, diverse nei colori e contraddistinte da
immergersi, galleggia sull'acqua. nomi che vogliono evocare il gusto, la perso-
Lire 1.990.000. Hitachi (20100 Milano nalità o la professione di chi lo porterà al pol-
via Kuliscioff, 33 - Tel. 02/483261) so. Lire 150.000. Swatch.
, _
•'.
•
a
•
ai"
.
~ ., .
'
iii
~~ :
!~ a.A-t
t
i
OSCILLATORE BF
MULTIUSO
Il circuito è realizzato con una rete
di retroazione particolarmente adatta
per generatori di alta qualità. E predisposto
per essere anche usato come oscillatore di nota
per esercitazioni di telegrafia.
G = - - = daa daa di
H - = di di di di
I = = di di
J =·--- = di daa daa d
K = - . - = daa di daa
L = . - = di daa di
M = daa daa
N = - . = daa di
o = = daa da
p = . -- . = di daa
Q = -- . - = daa daa d
R - . - . = di daa di
s - = di di di
T = = daa
u = di di daa
V = = di di di daa
w = . -- = di daa daa
X = - .. - = daa di di daa
y = - . -- = daa di daa daa
z = - - .. = daa daa di di
Il nostro oscillatore può essere
utilizzato per prove di laboratorio
opp ure , insere ndo al posto
del ponticello che troviam o tra TR1
e TR2 un tasto telegrafico,
per esercitarsi nell'alfabeto
Morse.
#
In primo luogo, la generazione di un se-
gnale sinusoidale a bassa frequenza può
essere utile, se non addirittura necessa-
ria, per tutti coloro che trafficano con u
e
l'elettronica, se non altro per disporre di 2
uno o più generatori di segnali su fre-
quenze diverse, indispensabili nel pro-
Rb
prio laboratorio casalingo. Ca
In secondo luogo, una utilizzazione im-
mediata (ma c'è solo l'imbarazzo della Ra
scelta) che si può proporre è quella di
t
farne subito un oscillofono per autoeser-
citazione con l'alfabeto Morse ed impa-
rare la telegrafia. Rb
Ca
Infine, e non è certo la giustificazione
meno importante, il circuito adottato,
estremamente semplice e classico, non è
di quelli più comunemente utilizzati, pur
essendo forse il più raccomandabile per
2 Il
ce
u
la bontà delle sue prestazioni: si tratta
della versione a doppio T, che grazie a
questa descrizione impariamo a conosce-
re, mettendo così anche questo impor-
tante circuito nel nostro patrimonio cui-
= =
))))
+
Il Il
-1
C::J
Il
-
mq
C8 I 51
..
Il Il I
TR2
e e
C4 Il
b b
(Q
C2 Il $ il I vcc
TR Il e
R8 2
- .
r
ti
IIU
I
Il
R5
lt ± es±,
P1
Il
-
J.
C5 Il
% \4
(mica o polistirolo) 1 componenti
+
r
es= 1 F (mylar)
C6 = 1 µ F (mylar)
-,, necessari
alla
=
C7 470 µF • 16 V
(elettrolitico)
ca= 100 F - 25 v 9 ,,.
9e E
realizzazione,
salvo i due
transistor,
I sono tutti
9e
(elettrolitico)
=
C9 O, 1 µF (ceramico) I \\ resistenze e
TR1 =
BC109 condensatori.
TR2 = 2N1711
S 1 = interruttore
acceso-spento
i
\
\ Nella foto
manca
l'interruttore,
P1 = ponticello o tasto
telegrafico (vedi testo)
[7
\ esterno
al circuito.
Vcc 12V = ~
DUE T CORICATE
~
A questo punto, giustificato il comporta-
mento in generale del circuito adottato,
passiamo ad esaminare lo schema elettri-
co effettivo del nostro circuito nella sua
completezza.
Notiamo subito la rete a doppia T, co-
stiuita da C l/C2/R I +R2 come primo ra-
mo e C3+C4/R3/R4 come secondo ra-
mo; gli elementi in più rispetto a quanto
già visto sono: R2, che serve a ritoccare o
(con una discreta gamma di regolazio-
ne) il valore della frequenza generata, e 3
C3 ( o C4 ), messi dello stesso valore di
CI e C2 ma accoppiati in parallelo ap- I
punto per ottenere un valore doppio di
capacità (in particolare, abbiamo polarizzazione.
CI=C2= 5100 pF; C3+C4= 10.200 pF); Cl-C2 frequenza La regolazione del trimmer R6, presente
questa soluzione è stata adottata perché in serie all'emettitore di TRI, consente
è sicuramente più facile reperire 4 con- 50 pF 100.000 Hz di ottimizzarne il punto di lavoro, per
densatori uguali tra loro, quando è ne- 100 pF 50.000 Hz eliminare eventuali distorsioni della for-
cessario che siano dotati di buone carat- 500 pF 10.000 Hz ma d'onda generata.
teristiche qualitative. 1000 pF 5000 Hz TRl è direttamente accoppiato a TR2
Con i componenti ed i valori indicati, la 5000 pF 1000 Hz che sostanzialmente funge da stadio se-
frequenza di oscillazione generata può 10.000 pF 500 Hz paratore; si tratta infatti di un cosiddetto
essere variata (appunto tramite R2)da 50.000 pF IOOHz "emitter follower", la cui caratteristica è
1000 a 1600 Hz circa. 0,1 µF 50 Hz quella di non amplificare in tensione,
Proponiamo quindi di seguito una tabel- 0,5 µF IO Hz bensì in corrente, talché la sua impeden-
la di valori che è di buon aiuto per stabi- l µF 5 Hz za d'uscita (appunto, in emettitore) ri-
lire le frequenze di lavoro corrispondenti sulta piuttosto bassa, mentre è alta quel-
a capacità diverse, in caso di altre appli- la d'ingresso ( cioè di base).
cazioni; le frequenze riportate sono piut- Alla rete a doppia T, segue il transistor Il resistore di emitter è sdoppiato, com-
tosto indicative, a causa del la inevitabile oscillatore vero e proprio TR I; da notare prendendo il potenziometro R9, che ser-
tolleranza dei vari componenti ( comun- che i resistori R3 e R4 oltre ad apparte- ve a controllare il livello d'uscita; l'am-
que c'è sempre R2 che consente una nere al secondo ramo della stessa, costi- piezza del segnale disponibile può rag-
buona regolazione). tuiscono (assieme ad R5) il partitore di )))
Q
p
R
•--•
--------
@.@e
di daa daa di
daa daa di daa
di daa di
po insistere su velocità basse, quando alle normali velo-
cità previste è il cervello attraverso l'orecchio che deve
abituarsi a riconoscere ed a decodificare automatica-
s
T
V
·•• -- di di di
daa
di di daa
mente i segnali, senza ricorrere ad alcun ragionamento
intermedio.
Questo sistema soffre ovviamente dell'inconveniente che,
V di di di daa agli inizi, la confusione dovuta all'incomprensione delle
W di daa daa singole lettere e la relativa delusione sono inevitabili;
daa di di daa ma col passare del tempo e con l'esercizio non necessa-
X -••- --
y
z -•----- daa di daa daa
daa daa di di
riamente intenso, ma continuativo, gli automatismi della
ricezione cominceranno a funzionare, come se si trattas-
se di riconoscere un brano musicale.
1 @. di daa daa daa daa Un ottimo esercizio può essere comunque quello di tra-
2
3
··---
··•--
di di daa daa daa
di di di daa daa
durre, scandendo mentalmente nei di e daa del codice
Morse, quanto si legge in giro, per esempio viaggiando
4
5 ···•-
•••••
di di di di daa
di di di di di
in auto, a piedi o sul bus.
Per perfezionare l'apprendimento esistono anche, presso
6
7 -••••-
.@@@
daa di di di di
daa daa di di di
le sezioni dell'A.R.I., nastri appositamente registrati e
concepiti per lo studio della telegrafia.
8
9
o
---••-
----•·-
daa daa daa di di
daa daa daa daa di
daa daa daa daa daa
Per imparare il codice Morse conviene
esercitarsi, dapprima a voce, pronunciando
.o .
Un bravo telegrafista
è in grado di trasmettere
ben 40 lettere o numeri
al minuto ma, per chi è ai
primi passi, 10-15 caratteri
al minuto possono essere
già un buon risultato.
240K
240K
240K 47
9/
10 nF
330
• • il diodo:
riscaldandone
con un
gendo un'antenna. Il montaggio di cia-
scun circuito è spiegato in modo molto
chiaro sul manuale delle istruzioni, che
fiammifero riporta anche il corrispondente schema
il catodo, elettrico.
dovremmo E' cosi possibile, fin dai primi passi,
sentire l'allarme. imparare a leggere uno schema e com-
Se l'allarme è prendere come lo stesso si traduca in
troppo sensibile una realizzazione concreta.
sostituiamo Viene venduto per corrispondenza a lire
la resistenza 39.600 (spese di spedizione comprese).
da 4,7KQ con una D-Mail (50136 Firenze - Via L. Lan-
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1H }o
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COME ORDINARLI
Per richiedere una o entrambe le scatole di montaggio illustrate occorre inviare
anticipatamente l'importo di lire 42.000 per le luci psichedeliche o di lire 24.800
per l'alimentatore stabilizzato tramite vaglia postale, assegno bancario o conto corrente
postale n. 46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO STOCK
Via P. Castaldi, 20 - (tel. 02/2049831).
É indispensabile specificare il codice dell'articolo, riportato a fianco del circuito, RADIO
nella causale del versamento
LIMENTATORE
STABILIZZATO (EP13l
Alla collana delle nostre scatole
di montaggio non poteva
mancare quella di un alimentatore
stabilizzato.È adatto
da accoppiare a tutte le
apparecchiature
elettroniche
autocostruite
o acquistate in
commercio quali:
amplificatori, generatori
di segnali, timer ecc. funzionanti
con tensione dai 5 ai 13 V e con
assorbimento massimo di O, 7 A.
ETILOMETRO
CON AVVISO SONORO
Un semplice apparecchietto che evidenzia,
mediante 4 led ed un avviso sonoro,
la percentuale alcolica presente nel sangue.
Senza voler emulare i sofisticati dispositivi che
utilizzano le forze dell'ordine questo circuito non
è solo un gadget ma anche un salvavita.
Sulla basetta a circuito stam pato troviam o tutti
i com ponenti necessari al funzionam ento
dell'etilom etro, trasfo rm atore com preso.
Quest'ultim o deve essere del tipo ad uscite
m ultiple con secondari da 100 V, 1 V e 12 V.
Il sensore SG1
va montato su
uno zoccolo a
C hi non si è messo alla guida dopo
aver bevuto un po' troppo almeno
una volta faccia un passo avanti e scagli
sua volta saldato
ad un piccolo
circuito
la prima pietra; ebbene questo può esse-
stampato
re capitato ma non deve più accadere, ne
va della propria ed altrui incolumità. da realizzare
Guidare anche solo un poco alticci signi- separatamente
fica avere riflessi molto più lenti, vista da quello che
annebbiata ed essere disattenti. ospita tutti
Moltissimi gravi incidenti hanno come gli altri
causa primaria l'assunzione di alcool da componenti.
parte del conducente. Inoltre, prima di
imbattersi nelle ire, peraltro giustificate, solo dopo alcuni minuti dall'accensione controllo in bassa tensione è raddrizzata
della polizia stradale potremmo da soli tali da riscaldare perfettamente il senso- da PRI e filtrata da Cl: si hanno quindi
verificare il tasso alcolico presente nel re di alcool; ciò avviene quando DL5 16 V massimi, limitati a circa 12 V con
nostro organismo. smette di lampeggiare. Per effettuare ot- led accesi e integrato IC l connesso.
Nel circuito dell'etilometro che presen- time e veritiere letture il circuito non ICI e un semplice timer che, basando il
tiamo sono previsti quattro led per la mi- deve essere influenzato da fonti esterne ritardo sui componenti C2, R 11 mantie-
sura: il primo, verde, è sempre acceso ed di gas, monossido di carbonio o altre so- ne a lampeggio DL5 finché il tempo di
oltre ad essere il monitor di alimentazio- stanze alcoliche aeree. riscaldamento non è trascorso. Questo è
ne evidenzia la soglia minima di lettura Il circuito è quasi elementare: I' alimen- molto importante in quanto letture trop-
(tutto OK); il secondo, giallo, rivela la tazione da rete è assicurata da un tra- po tempestive potrebbero risultare false.
presenza di un minimo tasso alcolico pe- sformatore con il secondario a uscite Dopo circa l O secondi il sensore è ope-
raltro non pericoloso (prima soglia di at- multiple: 100 V, 1 V e 12V per la parte rativo. Maggiore è la presenza di alcool,
tenzione); il terzo led manifesta una pre- logica e il controllo. più tensione il sensore SG I invia al par-
senza alcolica (soglia limite di attenzio- Perché il sensore funzioni deve essere titore R1,R2, quindi ai trimmer di so-
ne) e infine il quarto led indica la situa- riscaldato mediante un filamento interno glia. Questi ultimi componenti determi-
zione di allarme. A questo livello suona ad l V /0,3A mentre il pirosensore va ali- nano le differenziate soglie di scatto dei
anche il buzzer. Il circuito è operativo mentato a circa 100 V ca. La sezione di >)>»
ICI
I Il Il P2
12 8 9 7 I 1 R2 II P
220V
Il circuito
stampato è qui
visto dal lato rame
nelle sue
dimensioni reali.
La notevole
superficie della
basetta è
giustificata dalla
presenza su di
essa di tutti
i componenti
elettronici
necessari,
trasformatore
compreso.
Il piccolo circuito
stampato serve
invece per
lo zoccolo
del sensore.
(elettrolitico)
C3 = C4 = 1 F 25 V
• $
(elettrolitici)
es = 1 oo µ F 25 V
(elettrolitico)
DL 1 = led verde
DL2 = led giallo
DL3 = led arancio
DL4 = led rosso
(
I ri"\ I\
I
«lii
-
M
I
"
%7
D1 = D2 = D3 = D5 = 1N4148
D4 = 1N4001 7 t1 ••
T7
I
Il buzzer BZ1
va collegato
lo il sensore. Esso presenta quattro pin,
al circuito di cui i due contrassegnati con H con-
stampato tramite
nessi al filamento.
i due fili di cui Particolare attenzione va posta nel mon-
è dotato: taggio di T l che a seconda del costrutto-
il conduttore nero,
re potrebbe variare la piedinatura.
corrispondente Dopo il quanto mai doveroso controllo
al negativo, del montaggio, diamo tensione e subito si
va inserito nel foro accende DLI e lampeggia DLS. Non ap-
più vicino ai 4 led, pena DLS si spegne avviciniamo al sen-
il rosso nell'altro sore un batuffolo di cotone con alcool
foro. già evaporato. Regoliamo PI, P2 e P3
per avere l'accensione di tutti i led (sul
P1, P2 e P3 sono punto di soglia). Allontanando il batuffo-
tre trimmer lo si nota che i led iniziano a spegnersi;
multigiri uguali: ora con un cacciavite si regola P2 per
servono per "un giro di sensibilità" inferiore a P3, P l
regolare la soglia per due giri inferiore a P2. La taratura è
di accensione dei effettuata. Se invece disponiamo di un
3 led DL2, DL3 e etilometro campione possiamo riferirci
DL4. Una volta con maggior sicurezza ai parametri noti.
effettuata Durante il funzionamento è perfettamen-
la taratura non te normale che il sensore scaldi fino a
vanno più toccati. scottare le dita.
T1
RETE
220V
~I
Piano di montaggio
dell'etilometro:
la piccola basetta
che ospita il sensore
va collegata a quella
grande tramite
4 terminali di filo nudo.
BZ1
$G1
Ti avvicini
per la prima volta all'affascinante mondo
dell'elettronica? Vuoi contagiare con la tua passione
un amico? Ti piacerebbe ripassare un po' di teoria
di questa scienza? Regalati TUTTO IN PRATICA L'ELETTRONICA:
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in modo semplice ed invitante,
illustrato con foto e disegni
LA LEGGE DI OH solo
.000
COSA
CONTIENE
Questo è l'indice degli argomenti lattati.
e COS't L'ELETTRONICA e I CONDUTTORI E GLI ISOLANTI
e LA LEGGE DI OHM e LA RESISTENZA e A RESISTENZA VARIABILE
• IL CONDENSATORE • LA BOBINA • IL CIRCUITO BOBINA cm:
DENSATORE e I SEMICONDUTTORI e Il DIODO e IL TRANSISTOR
e Il CIRCUITO INTEGRATO e ALIMENTARE UN CIRCUITO e SALDA-
RE E DISSALDARE e RICERCARE I GUASTI e LEGGERE GLI SCHEMI
ELETTRICI e MONTARE KIT
+
Oltre ala palle teorica manuale propone dieci facili kit da montare
il
COME ORDINARLO
Ordinare TUTTO IN PRATICA L'ELETTRONICA è facile: basta fare un versamento di 9.000 lire
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o b •
RILEVAZIONE
PROVA MOSFET
DI POTENZA
Un dispositivo che consente di verificare le prestazioni
e selezionare le caratteristiche dei MOSFET nonchè
di misurarne i parametri più importanti.
Si tratta di un apparecchio molto utile dato
il largo impiego di tali componenti in tutti i campi
dell'elettronica.
Il MOSFET in prova va saldato
su una piccola basetta
collegata a quella del circuito
tramite 4 spezzoni di filo nudo.
Se nel componente deve
scorrere una forte corrente
occorre prevedere
un dissipatore di calore.
R2
R4 R5
P1
R3
DLV
'p"
c1 s1 C2
Piano di montaggio
della basetta
a circuito
stampato, sulla
quale vengono
posizionati tutti
i componenti
facenti parte
dello strumento.
G G
[)] JpfJllf)
di quell'alimentazione di cui ora si è rità per il transistor da testare. cemente) il tester o il multimetro digita-
parlato. Ma dov'è questo transistor? le, in modo che sia possibile leggere o
Non si tratta, naturalmente di una di- Ecco il punto: il transistor viene saldato la tensione presente sul gate o quella
menticanza, bensì del fatto che la pola- su un'apposita piastrina, sempre a cir- presente sul drain.
rità può (anzi deve) essere invertita, a se- cuito stampato (della quale possono an- Il deviatore S2 invece permette di sele-
conda che il MOSFET in prova sia di ti- che essere realizzati più esemplari), ed il zionare due portate per la corrente di
po N od a canale P. posizionamento dei terminali è facilitato prova, rispettivamente (ed approssimati-
In particolare, se il dispositivo è un N, il da opportune combinazioni; tale piastri- vamente) 1 A e O, 1 A, così da effettuare
positivo va al terminale 1 (ed il negativo na va a sua volta saldata sulla basetta misure pertinenti al tipo di MOSFET in
al 2); viceversa se il MOSFET è un P è il che porta tutto il circuito. esame. Un'indicazione rudimentale ma
negativo che va al terminale 1 (e vice- efficace della corrente che circola è vi-
versa per il 2). sualizzata da una lampadina tipo pisello
Per verificare che la polarità dell'ali- COMANDI E CONTROLLI da 12 V - 100 mA, la cui luminosità
mentazione sia conforme a quella del di- consente così di valutare lo stato di con-
spositivo sotto esame, immediatamente Comprensibilmente il circuito incorpora duzione del transistor in esame.
ali' ingresso della 12 V cc ci sono due alcuni comandi e controlli. Un potenziometro (R3) serve a far va-
led, collegati in antiparallelo, uno rosso Un deviatore a levetta consente di com- riare la tensione di gate fra zero ed 11 V
ed uno verde, i quali indicano, a seconda mutare un voltmetro, che può essere sia circa, così da poter ben esaminare il
di quello che si accende, l'effettiva pola- un apposito strumento sia (più sempli- ))))
COMPONENTI
R1 = 122-5W
R2 = 1000 2
R3 = 10 KO (potenziometro)
R4 = 680 2
R5 = 680 2
C1 = 1000 pF (ceramico)
; I
C2 = 0,1 F (ceramico)
r
DLR = LED rosso
DLV = LED verde
LP = lampadina 12 V· 0,1 A
F1 = fusibile 2 A
s1=s2= deviatore a levetta
a uno scambio
P1 = pulsante normalmente
chiuso ____........----
! r.
----'I.I&----
3 4 5
d d
g g
'ELETTRONI DENTRO IL PC
Il monitor contiene un tubo n persona! computer, chiamato per
a raggi catodici simile a quello
di un normale televisore.
U brevità PC, ha oggi una velocità di
calcolo superiore a quella di qualunque
su diverse schede molto affollate di cir-
cuiti integrati. Fra i vari dispositivi si di-
stinguono il trasformatore dell'alimen-
Le dimensioni dello schermo grande calcolatore di qualche anno fa. tatore schermato da una gabbia metalli-
variano da 14 a 21 pollici ossia Quindi quelle persone che, parlando o ca, un altro involucro contenente il di-
da 35 a 52 cm di diagonale. sentendo parlare di persona! computer, sco rigido, una o due unità per la lettura
lo considerano ancora un calcolatore di dei dischetti magnetici che sono anche
serie B, un giocattolo evoluto, comun- chiamate driver. Le varie schede sono
que qualcosa di inferiore ai computer tutte collegate ad un insieme di piste
degni di questo nome, quelli cioé senza conduttrici chiamato bus: è qui che tran-
persona! davanti, commettono un grave sitano tutti i dati binari elaborati dalla
errore. macchina. Le schede principali sono
Oggi non si acquista un persona! sola- quella chiamata "carta madre" (ovvero,
mente per avere qualcosa di pratico, in inglese, motherboard) contenente i
economico, facile da usare, poco in- componenti fondamentali per il funzio-
gombrante, ma anche per avere una namento del computer, la scheda con il
macchina molto potente. sistema di controllo del disco, quella per
Aprendo la carcassa che contiene tutto il collegamento dei dispositivi di ingres-
l'hardware, cioè i dispositivi elettronici so e uscita (input/output) e quella cosid-
ed elettromeccanici del computer vero e detta grafica, che ha la funzione di con-
proprio, non si nota molta differenza ri- trollare la visualizzazione dei caratteri e
spetto ad altri apparati elettronici mo- dei segni grafici sul monitor.
derni poichè la struttura interna si basa All'interno di ogni moderno PC si tro-
ELETTRONICA PRATICA - Giugno 1994- Pag. 26
Aprendo la carcassa contenente
l'hardware di un PC si trovano
diverse schede, ciascuna
corrispondente ad una o più unità
del calcolatore. Vi sono anche
degli spazi vuoti che consentono
di inserire, grazie agli appositi
connettori, delle schede
aggiuntive. Il circuito stampato
che vediamo qui sotto è quello che
contiene il microprocessore, quello
a sinistra tra i due a 40 piedini.
1 - - - - - - - - - - - - - - - -1
vano anche diverse "slot" di espansione,
spazi vuoti dotati di connettori dove è
1
fu±e
CENTRALE
j] SCHEDA
MADRE
possibile installare schede aggiuntive (ad ELABORAZIONE
esempio il modem, cioè il dispositivo -CPU-
che permette la comunicazione fra due
PC attraverso la linea telefonica). MEMORIA
Sulla "carta madre" è montata la CPU
(Centrai Processing Unit), I'unità centra-
le di elaborazione contenuta tutta ali' in-
I,-------
CENTRALE
- RAM-
SCHEDA
GRAFICA
terno di un unico circuito integrato che - ROM- I
<cG±
appena elaborati. Il singolo bit (0 oppure
l) viene memorizzato attraverso lo stato DISCO
di carica o scarica di un condensatore RIGIDO
realizzato con la tecnologia MOS. STAMPANTE
))
Nel mouse il movimento della pallina agisce su di un sistema di conduttori disposti in modo tale che una corrente
elettrica scorra nel verso corrispondente allo spostamento del mouse. Gli impulsi elettrici determinano quindi
lo spostamento di un cursore sullo schermo.
CONTATTI STRISCIANTI:
L ?"
ai»
rea
RINVII MOVIMENTO
l
}[[[pJ
CONNESSIONE
INDUZIONE
ELETTROMAGNETICA
I I trasformatore è quel componente che, sfruttando il
fenomeno dell'induzione elettromagnetica, permette di
cambiare il valore di una tensione alternata senza prati-
camente perdere potenza elettrica. Due bobine isolate fra
loro sono avvolte su uno stesso supporto detto nucleo, rea-
lizzato in materiale metallico ferromagnetico, in grado di
mantenere al suo interno un campo magnetico intenso.
Se una delle due bobine è percorsa da corrente alternata si
verifica ai suoi capi una caduta di tensione per il fenome-
no dell'induzione elettromagnetica. Lo stesso flusso varia-
)
bile del campo magnetico che nella bobina ha provocato la
caduta di tensione investe anche la seconda bobina, perché
è avvolta sullo stesso supporto all'interno del quale il flus-
NUCLEO
so viene "imprigionato". Anche su questa, sempre per il
fenomeno dell'induzione elettromagnetica, avviene una
caduta di tensione, indotta dalla prima.
\ AVVOLGIMENTO
FLUSSO DEL CAMPO
MAGNETICO
AVVOLGIMENTO
SECONDARIO
La maggior parte
dei trasformatori serve
per alimentare il circuito
abbassando la tensione
di rete ad un valore
adeguato. Esistono però altri
modelli che vengono usati 1
per adattare i valori
di tensione a certi tipi
particolari di componenti
impiegati in circuiti
ad alta frequenza.
Nella foto vediamo alcuni
esempi di trasformatore;
1. toroidale; 2: a lamierini;
3: a lamierini con serrapacco;
4: a granuli orientati e
nucleo a C; 5: per uscita
audio con nucleo a C;
6: per uscita audio
con lamierini e serrapacco;
7: interstadio con calotta
antimagnetica.
collegare i trasformatori
Gli avvolgimenti secondari dei trasformatori possono
essere collegati fra loro, evitando così di acquistare un
nuovo trasformatore quando se ne hanno già due o più che
combinati assieme producono il risultato desiderato.
Quando si desidera sommare le tensioni degli avvolgimenti
secondari viene fatto il collegamento in serie. Se i trasfor-
matori hanno eguale tensione sul secondario si possono
anche collegare in parallelo per sommarne le correnti e
quindi anche le potenze.
In entrambi i casi occorre prestare massima attenzione.
Se ad esempio i due trasformatori hanno 12 V sul seconda-
rio, collegati in serie possono dare O V oppure 24 V a
seconda di quali morsetti sono collegati fra loro.
Nel caso del parallelo, collegare il morsetto a O V del
primo trasformatore con quello a 12V del secondo, o vice-
versa, dà luogo ad un corto circuito e al danneggiamento
irrimediabile di entrambi.
Se non vi sono indicazioni sui morsetti è obbligatorio fare
una misurazione con un tester prima di collegare due mor-
Il tester è utile per verificare se un trasformatore setti fra loro: lo si può fare solo se hanno la stessa tensione
funziona ed è indispensabile per effettuare misure (e quindi se il tester segna 0V).
sui morsetti prima di collegare fra loro due o piu trasformatori.
PRIMARIO
220V
PRIMARIO
220V
1 2
RETE 220V 1: collegando in serie due trasformatori uguali con la
tensione sul secondario di 12 V si ottiene una tensione di 24 V.
Questo è vero soltanto se si tiene conto del senso di
avvolgimento dei secondari o, come si suol dire più correttamente,
della fase delle tensioni. Siccome i trasformatori di tipo
commerciale sono avvolti a macchina, tutti allo stesso modo,
collegando il morsetto a 12 V dell'uno con quello a O V dell'altro,
si può essere certi di aver rispettato le fasi della tensione.
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KIT
3 4
• •
all'interno del circuito.
Il componente è dotato di polarità:
il filo rosso va saldato al terminale
vicino a C8 ed R10 mentre quello
bianco al terminale vicino ad R7.
l[
6: l'integrato IC2 ha ben 28 piedini
dunque occorre saldare con molta
cura i terminali dello zoccolo
(controllando che non vengano a
contatto tra loro) ed inserire 8
l'integrato nello zoccolo
accertandosi che nessun piedino
risulti ripiegato all'interno e quindi
non faccia contatto.
;-- @J ~ RS e /2 Piano
~ -4
PA c " pfje
ll!Di .-#-
[R10, R8 ·c.
su basetta
C6 ~ a circuito
I @ l[RI} D2/ , 6} ~+ stampato,
, =ii@ i} in questo caso
~D, b ace,
+2 C ]Cl I
è es.s
"abbondanza" ai
Dl''e T] iii 'ç8 C7 R9 componenti sia
±Es:EE
@)
@)
)
C1 1.. '- C2 aff1dab1hta
del montaggio.
CLOCK
AMPLIFICATORE
AP
ELABORATORE
AGC
MEMORIA
18 I
MICRO
PREAMPL/FICATORE
2 13 \ [5 l6 [9 11o 27 12
INDIRIZZI 1%2
+5V
PA
>-I R1
20 16
R2
27
D2
, P Il
k-o,
Il Il N 25
I
I Il I C 2
>-I I R3
a a a a a Il l 24
R4
4nGND
. ~ Il Il D 23
+SV
I ·] TR 1
1 9
2 10
3 12
4 13
21l 2o
e
es
. E'I IC1 u
%- i 26
-T l
I E'
l m
gl
T:, T..
li Tc2 Il C6
COMPONENTI
R1 = R2 = 47 KO C3 = 0,1 µF (ceramico) C12 = 22 µF - 35 V
R3 = R4 = 47 KO C4 = O, 1 µF (ceramico) (elettrolitico)
RS = 390 2 es= 1 µF (ceramico) IC1 = 7805
R6 = 220 KO C6 = 4, 7 µF - 35 V (elettrolitico) IC2 = 1016 A
R7 = R8 = 47 KO C7 = 0,22 µF (ceramico) D1 = D2 = 1N4148
R9 = 10 2 ca= 0,22 µF (ceramico) DL = LED rosso
R10 = 3300 2 C9 = 0,1 µF (ceramico) PA = PR = pulsante N.A.
R11 = 470 2 C10 = 0,1 µF (ceramico) M = microfono a condensatore
C1 = O, 1 µF (ceramico) C11 = 22 µF • 35 V preamplificato
C2 = 0,1 F (ceramico) (elettrolitico) AP = altoparlante 82.
er
a»
75
Una volta posizionati ed imboccati con Ritornando all'ascolto, il nostro mes-
9 precisione tutti e 28 i piedini, si spinge saggio deve poter essere udito in modo
R72 2 R8 col pollice in modo da far entrare a fon- limpido, anche se certamente non ad al-
do IC2 nello zoccolo; finalmente, si ta fedeltà (che in questi casi non è pro-
può ridare alimentazione ed iniziare il prio prevista).
collaudo. Se l'ascolto è debole e soffiato, è pro-
babile che la colpa sia solo nell'aver te-
nuto il microfono troppo distante; vice-
LA RIPRODUZIONE versa se la voce è distorta, il livello nel
microfono era troppo forte.
Premendo PA, si può udire dall'altopar- Naturalmente anche il tipo e soprattutto
RG lante, per I6 secondi circa, uscire soffio la qualità dell'altoparlante adottato.
e rumore, ma è normale. specialmente dovendo normalmente ri-
Finito il soffio, si preme PR e, mante- volgersi a modelli molto piccoli, ha la
nendolo premuto per I6 secondi (scar- sua importanza nel rendimento e nella
si), si fa un bel discorsino, parlando a fedeltà della riproduzione.
40+50 cm dal microfono. A questo punto il circuito, terminato e
Naturalmente, se il messaggio è più collaudato, può essere posto dentro una
corto, rimane una coda di memoria non qualsiasi scatola (che, se metallica e col-
utilizzata; viceversa, se il messaggio è legata al GND, scherma il dispositivo da
più lungo, non succede niente salvo che disturbi esterni) da cui fuoriescano alto-
la parte finale in eccesso non viene re- parlante, pulsanti e microfono; occorre
gistrata e riprodotta. scrivere la funzione dei due pulsanti.
4 4
L'ACCOPPIAMENTO
DIRETTO Con questo metodo in cui non vengono utilizzati
gli ingombranti condensatori si riescono
ad accoppiare più valvole limitando al massimo
le dimensioni degli apparecchi. Per contro si ha
a che fare con tensioni molto più elevate.
+ AT «. 5
R7
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r"
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C7 -
: t. Co
C7
i
J. RA2
--
Cu USCITA
INGRESSO
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T m} ] t -----} V2
À __ rl RG2
I 3-
Schema di principio dell'accoppiamento diretto di due valvole. Con questo sistema la tensione cresce notevolmente
in proporzione al-numero dei tubi fino ad assumere valori molto elevati. Questo perchè non-usando condensatori
la tensione di placca della prima valvola che viene applicata alla griglia della seconda deve essere inferiore
alla tensione applicata al catodo di quest'ultima.
+ AT
l RA1
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R91 > IJCK2 RK1 Il
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..... 3 11 .Il
e2?
zione; inoltre, sarà proposto un partico-
lare tipo di circuitazione, chiamata "in-
seguitore catodico", che viene, invece,
adottato spesso per abbassare l'impe-
denza di uscita nei circuiti valvolari. Lavora svelto chi usa ELTO
ELTO S.p.A. -Giaveno (TO) Tel. 011-936.45.52 Fax 011-936.45.83
RADIOTECNICA
6 5
8
Lf C6 I+
3
I C 1 - -
lzu.. 2
I Il Il
1,5V
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CUFFIA
--- - Il
a
Er
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'
l
- 'C a rio, per servire quindi ad accoppiare
un'eventuale antenna esterna, che risul-
terebbe utilissima (se non indispensabi-
le) in zone a segnali bassissimi, cioè
molto lontane dalle emittenti RAI.
Ll+L2 CUFFIA
L'ANTENNA
parecchio, nonchè un montaggio sicuro, gimenti per un corretto cablaggio. Sempre riferendoci all'antenna, molto
efficiente ed esteticamente valido. Per questo occorre (e basta) disporre di importante risulta anche il fissaggio
un tester, di qualsiasi tipo esso sia; sa- della bacchetta in ferrite; si deve infatti
rebbe però importante che la scala più provvedere a bloccarla con fili che, se
UN MONTAGGIO DIDATTICO bassa (che è quella che va usata) sia ef- metallici, non siano chiusi su se stessi
fettivamente bassa: in questo modo si come spire in cortocircuito, oppure con
Dato il carattere didattico del circuito, la riesce ad apprezzare la differenza esi- fili di cotone o nylon.
sistemazione dei componenti si esegue stente fra i praticamente zero ohm La soluzione più semplice è senz'altro
con tutta comodità, presentandosi così dell'avvolgimento L2, di poche spire, quella da noi adottata ancorando uno
ad eventuali varianti; chiaramente i più ed i pochissimi ohm (o frazioni) spezzone di filo nudo ai due esterni del-
bravi possono realizzare, specialmente del l'avvolgimento LI. la stecca mediante saldature a due piaz-
adottando componenti ancor più minia- Occorre comunque controllare con cura zole che non siano collegate fra loro.
turizzati, un ricevitore di dimensioni an- ed eventualmente effettuare qualche Si passa finalmente a montare il resto
che notevolmente più modeste. prova, in quanto non esiste un codice di dei componenti, a cominciare dallo zoc-
Accingiamoci ora a descrivere il mon- riferimento comune per i colori dei fili, colo per ICI, dalla presina jack per la
taggio vero e proprio, iniziando e neanche un posizionamento fisso ed cuffia e dal microinterruttore a slitta,
dall'unico componente un po' proble- attendibile delle rispettive uscite. del tipo a montaggio orizzontale, poi
matico, vale a dire la bobina d'antenna, Una volta che siano individuate le cop- viene il turno dei condensatori, di cui
con l'individuazione dei suoi due avvol- pie di terminali appartenenti rispettiva- »)»
2 0 3
EP
o
UN INTEGRATO
PER RICEVERE LE OM
Il condensatore colo, con le solite cure: porre il piccolo
variabile, incavo circolare, che è su uno dei bordi
dotato stretti del contenitore, orientato dalla
di 3 terminali parte giusta e verificare che i piedini
sfalsati tra entrino senza ripiegarsi nelle mollette
loro, non può di contatto.
che essere Inserendo una cuffia del tipo leggero di
montato nel normale diffusione (di quelle con valo-
modo corretto. re di impedenza di 60 o più ohm), già
qualche stazione (la RAI più vicina)
può essere captata; se poi si collega
un'antenna consistente in un filo ester-
solamente C6 è di tipo elettrolitico, e siva (in genere, si trovano tipi a due se- no di molti metri, specialmente nelle
quindi polarizzato: l'estremo su cui è zioni) è sui 200+300 pF. ore serali è possibile ricevere diverse
riportato il segno della polarità va quin- Infine, si tratta di posizionare la pila; emittenti, anche straniere.
di piazzato verificandone il lato giusto. dato il consumo molto basso, si adotta Naturalmente, uno scatolino in plastica
Si montano poi il trimmer-potenziome- la soluzione più drastica, ma anche più di adatte dimensioni, oltre che fungere
tro R 1 ed il condensatore variabile C 1, semplice, di saldare gli estremi diretta- da protezione per i componenti più
che è del classico tipo giapponese in mente al circuito, mediante due brevi sporgenti, dà anche una migliore im-
plastica biancastra, appunto da radioli- spezzoni di filo nudo. pronta estetica al nostro ricevitore spe-
ne a transistor; la sua capacità comples- Non resta che inserire ICl nel suo zoc- rimentale!
--± -- ----~L
Te pl-----
I
dio frequenza. Chi avesse problemi di
reperibilità di questo integrato può ri-
1
GND
volgersi alla R.S di Vimodrone (Ml);
la sua "piedinatura" è comunque ri-
portata nello schema elettrico.
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lavorare sull'impianto elettrico. I
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VENTILATORE
AUTOMATICO
Quando la temperatura supera un certo valore
da noi impostato il circuito avvia automaticamente
un ventilatore e lo spegne quando la temperatura
scende nuovamente. E indicato sia per la casa sia per
raffreddare i dissipatori dei finali di potenza.
Non lasciamoci ingannare dalle grosse
dimensioni della basetta: tolto
il trasformatore tutti gli altri componenti
occupano pochissimo spazio.
I LED e l'NTC possono essere installati
esternamente alla scatola che
racchiuderà il circuito.
Versione suggerita
D1 R2
f
12
+
C2
+
Il CJ
1r., 6
l-e«
T1
1
2
3
8
7
6
+
c4
DZ2 11
+
:i
■
c6
I
D2
4 5 - 12V
RETE
.a a » + $ et -
COMPONENTI
C1 = C2 = C3 = C4 = 470 µF •
16 V (elettrolitici)
es= C6 = 100 µF • 16 V
(elettrolitici)
.w i!'
C7 = 10000 pF
R1 = R2 = 220 Q
R3 = 1200 2
R4 = 4 7 Kn (trimmer)
' ' RS = 27 KO
R6 = 470 Kn (vedi box)
; •
R7 = 560 2
R8 = 27 KO
IC1 = TL081
• TR1 = 2N1711
D1 = D2 = D3 = 1N4004
--'
RL = relé 1 scambio - 12V.R
min. 2002 (tipo Finder SV6)
NTC = qualsiasi tipo, di
dimensioni medio - piccole.
VENTILATORE AUTOMATICO
·r
al±f:
"l g Il circuito stampato è qui visto dal lato rame nelle sue dimensioni reali.
La sua riproduzione è piuttosto semplice nella metà di destra e richiede
un certo impegno in quella sinistra.
-v ~
e
e
Piano di montaggio su
basetta a circuito stampato
dell'automatismo;
i collegamenti dei secondari
di T1 sono predisposti
in modo che essi risultino
in serie, per il necessario NTC
raddoppio della tensione
altemata.
mante andrebbe collegata al -12, cioè basetta va posta entro una scatola prefe-
IL COLLAUDO al terminale 3. ribilmente di plastica, da cui far affiora-
Terminato così il cablaggio, e ancora re i led e far uscire i cavi per I' alimen-
Anche NTC è montato, nel prototipo, senza aver inserito ICI nel suo zoccolo, tazione, per il ventilatore ed eventual-
sfruttando due terminali ad occhiello; si collegano i morsetti I e 2alla rete e mente per NTC, che può essere del tipo
se però l'applicazione fosse diversa si misurano le varie tensioni presenti in a pasticca di modeste dimensioni.
dall'esempio fatto, e quindi NTC risul- circuito, verificando in particolare la Sul pannellino di questa scatola può an-
tasse posizionato ad una qualche distan- regolarità di + 12e -12; dopodichè, si che trovar posto R6, nel caso che venga
za dal circuito, occorrerebbe cautelarsi completa il circuito con ICI e si equili- previsto come potenziometro di regola-
contro la captazione di possibili disturbi bra il comparatore secondo le indica- zione della temperatura (con relativa
eseguendo la connessione con un tratto zioni già fornite per R4. scala), secondo quanto spiegato nella
di cavo schermato, la cui calza scher- Portato a termine anche il collaudo, la "finestra".
.7
Un'idea immediata di questa dipendenza è messa graficamente in evidenza dalla
figura qui riportata. Partiamo supponendo che il nostro circuito sia tarato per
scattare in corrispondenza di 30°C di temperatura ambiente.
@
In "A", dove abbiamo esemplificato che R6 sia 0,1 M, vediamo che occorre
una variazione di 5°C per passare dallo stato OFF a quello ON,
In"B" invece. in corrispondenza di R= I M, vediamo che occorrono solamente I
3°C per ottenere lo stesso intervento; in "C" addirittura, supponendo R6= I
I0M. la commutazione avverrebbe con I"C solamente.
In questo caso, basterebbe cioè sfiorare appena NTC con un dito per ottenere la
©
•
variazione di temperatura che commuti istantaneamente il relé: ciò però provo-
cherebbe una regolazione troppo critica del trimmer R4.
Gli esempi che qui abbiamo elencato sono stati riferiti a dei valori che non ri- 29
spettano effettivamente la realtà circuitale; essi valgono solamente per far capi- I
re il principio di funzionamento del nostro circuito. I
Ad ogni buon conto, il valore di R6 = 470k2è quello che in pratica fornisce la 30
migliore affidabilità.
Rf
C1
Df
+
3:
VCC TR1 = BC307 (PNP)
$ TR2 = 2N2646 (UJT)
L5I»'
P1 = P2 = placchette
d'alluminio CIJ 3 cm.
BP = buzzer passivo
R4 piezoelettrico
u Vcc = 9 V
tt
pD9[
----- #r 449
#E,EISA#HA#HA HHAHHA#HH#E#RE±ERRE#ES#HA### H± #E#±##H±±!A#es
che non impieghi più di 15
componenti elettronici.
Le realizzazioni (una breve
spiegazione, qualche
disegno, le generalità ed una
foto tessera dell'autore}
devono essere inviate a
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spedito un utile omaggio. comprende : salda tore istanta neo da 100
W, salda tore a stilo da 30 W, supporto
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migliore verrà pubblicato e raschietto, appog gio per saldatore
e punte di ricambio.
premiato con uno stupendo
kit per saldatura in valigetta.
3
ce apparecchietto fornisce tutte le se-
gnalazioni intermedie senza diffi- (9°'
M
coltà. Montando poi in parallelo al
buzzer il ramo composto da C2 e D 1
si possono visualizzare tali stati psi-
cofisici su un tester commutato sulla
portata IO V continui; in questo mo-
ALLA
do l'apparecchio può essere usato co- BOBINA
me una sorta di macchina della ve- R2
rità. RL
Come sensori ho utilizzato due plac-
chette circolari di alluminio del dia-
MASSA AUTO
metro di 3 cm collegate al circuito
con I metro di cavetto ciascuna. /
rc1 01
realizzatore
dell'alimentatore
variabile.
autocostruire, è un alimentatore stabiliz-
Tutto questo non succede se è inserita zato a tensione regolabile entro una certa
anche la chiave di codifica: TR I è inter- gamma di valori, più ampia possibile, ap-
detto, non permettendo così alcuna atti- L punto perchè risulti utile per il maggior
vazione del dispositivo. C2 c3 numero di scopi. Questo circuito è appun-
Il circuito è previsto per essere alimenta- to la realizzazione di un dispositivo del
to ai 12 V della batteria; come già accen- genere. Lo schema è molto semplice, ma
nato, F ed M sono rispettivamente presa risulta adatto alle esigenze di un novizio
e spina DIN a 5 o più contatti. T che non ha bisogno di prestazioni e sofi-
C1 =C3= 10000 pF sticazioni particolari e di correnti molto
C2 = 500 pF (variabile) elevate.
RICEVITORE L = vedi testo
D1 = diodo rivelatore 0A71, 0A79,
Applicando il secondario di un trasforma-
tore sui 15 V- 0,5 A circa, la tensione
A CRISTALLO 0A81, GEX00, GEX35, IN34. viene raddrizzata da Pl e filtrata da C 1,
per poi attraversare il transistor regolatore
Marco Manfredini di Borgo a Mozzano di potenza TR 1. Il riferimento di tensione
(LU) è un giovane appassionato di elet- 0,3 mm su un cilindro in plastica o carto- è lo zener D2, e TR2 funge da amplifica-
tronica (ha 14 anni) particolarmente inte- ne lungo 8cm, spesso 2 mm e con diame- tore per la stabilizzazione.
ressato al mondo delle radiocomunica- tro esterno di 3 cm. Il tutto si isola con La regolazione del trimmer o potenzio-
zioni. Ha così pensato di costruire un ri- colla arabica. A parte questo bastano po- metro R3 consente di aver disponibili in
cevitore a cristallo, il moderno successo- che boccole ed una cuffia ad alta impe- uscita una tensione compresa fra 4 e 19V
re della radio a galena. Il ricevitore a cri- denza (600±40002) per l'ascolto. I con- circa, in grado quindi di alimentare un
stallo è senza dubbio il più semplice ap- densatore variabile C2 può essere recupe- po' tutti gli oggetti a cui si sta normal-
parecchio radioricevente. Questo ricevi- rato da una vecchia radio a valvole. mente lavorando.
tore presenta molti vantaggi: per esem- Costruito il mobiletto in legno e sistemate La costruzione può essere realizzata su
pio, riceve programmi radiofonici senza le boccole, basta un.ire i collegamenti ed una comune basetta rn.illefori; se si lavora
disturbare il prossimo in quanto l'ascolto il gioco è fatto. L'antenna è costituita da spesso con corrente elevata e tensione
può avvenire solamente in cuffia. un filo di rame da I mm fatto penzolare bassa, è consigliabile applicare a TRl un
Non consuma nulla, dato che non richie- verticalmente da una finestra o balcone piccolo dissipatore.
de nessuna fonte di energia (pile, corren- (senza che arrivi a toccare il suolo).
C1 = 4700 F · 35 VI.
te elettrica). Per lo più, grazie alle sue di- La terra è costituita da un conduttore col- C2 = 10000 pF (ceramico)
mensione ridotte, è portatile. Come con- legato a un rubinetto o ad un radiatore.
c3 = 100 µF • 35 VI.
troparte esso, a differenza degli apparec-
R1 = 820 2
chi radio a transistor, non possiede alcu-
R2 = 56 2
na amplificazione, per cui la portata e
l'intensità della ricezione sono in propor-
ALIMENTATORE R3 = 500 2
zione diretta con la potenza e la vicinan- VARIABILE R4 = 1500 2
R5 = 680 2
za della trasmittente: in genere il campo
TR1 = TIP 33
d'ascolto è compreso nel raggio di 50/60 Per chi, come Salvatore D'Angelo di
TR2 = BC 109
km di distanza, ma in condizioni favore- Palermo, è appassionato di elettronica,
P1 = 4x 1N4004
voli, anche 150. Di notte poi, in una zona uno dei primi apparecchi che risulta ne-
D1 = 1N914
libera da ostacoli (montagne, edifici) è cessario, e che spesso viene in mente di
DZ = Zener 10 V - 0,4 W
possibile captare anche qualche emittente
estera. La bobina L si realizza avvolgen-
do 100 spire di filo di rame smaltato da
TR1
R5
Marco Manfredin,
14 anni, di Borgo %
a Mozzano (LU), u
ha realizzato c3 LP
un semplice
ma funzionale
ricevitore
a cristallo.
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SENSIBILITA' : regolabile
BOBINE OSCILLANTI: intercambiabili
DIMENSIONI : 5,5 cm x 4 cm
IL RAFFREDDACOMPONENTI
L'aumento di temperatura in un componente circuitale può creare un
aumento di corrente, che a sua volta può "bruciare" il componente
stesso e provocare sbilanciamenti di corrente nei componenti vicini
fino al punto di danneggiarli. Se poi in un circuito sono montati degli
integrati complessi, o addirittura dei microprocessori, la progettazio-
ne della dissipazione del calore diventa un elemento di primaria
importanza. In questi casi può intervenire anche il problema di avere
poco spazio a disposizione, ed ecco che la soluzione può essere data
da una miniventola (un quadrato di pochi centimetri di lato) studiata
appositamente per permettere la dissipazione del calore dei micropro-
cessori e di altri integrati. Viene alimentata a12 volt in continua ed è
dotata di un piccolo motore "brushless", cioè senza spazzole.
La funzione delle spazzole, elementi molto delicati dei motori, è svol-
ta da dispositivi a semiconduttore che trasformano la corrente conti-
nua in alternata. Il risultato è una lunga durata ed una notevole affida-
bilità. L'allacciamento della ventola per l'alimentazione non necessita
di saldature e viene anche fornito un supporto studiato apposta per
l'impiego con i microprocessori. Lire 35.700.
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IL RIGENERAPILE
Un semplice circuito che consente di ridare alle pile
usa e getta fino al 50% della loro carica originaria,
anche per 3 o 4 volte. Il prolungamento della vita di
TAPPO tali batterie rappresenta un vantaggio sia economico
sia ecologico vista la difficoltà del loro smaltimento.
CARBONE
SOSTANZE
CHIMICHE
A ncora oggi; nonostante il progressi-
vo affermarsi delle piccole pile rica-
ricabili che la moderna tecnologia ci ren-
sibili aspetti di tipo economico, sappia-
mo bene che costituisce anche il proble-
ma ecologico di smaltimento dei rifiuti
de disponibili, le pile a secco rappresen- pericolosi. Potendo quindi allungare la
tano il tipo più diffuso di generatore durata delle pile, intervenendo almeno
INVOLUCRO elettrochimico per apparecchi portatili. due o tre volte con un processo, non
Naturalmente, pur dando atto dei miglio- certo di ricarica bensì di rigenerazione
ramenti tecnologici verificatisi anche in almeno parziale, che restituisce alle pile
questo settore, arriva sempre il momento una certa quantità di energia sufficiente
del ricambio, il momento cioè di dover per allontanare il momento di buttarle, si
buttare le pile irreversibilmente scariche; migliorano in un colpo solo gli aspetti
questo fatto, oltre a presentare compren- economico ed ecologico. Prima di dedi-
LA DEPOLARIZZAZIONE
"CORRENTE"
D1
1 bl"!"'4ì 27e l
u,
21
N
Il 5$or
..
'-'!""Jle Il -1n
%5 R63
I.
R2
t
.
'·-· -· --- -· -· -· -----·
COMPONENTI
R1 = 1000 2 TR1 = BC177
"CORRENTE" R2 = 1000 2 TR2 = 2N1711
D1
R3 = 10 KO {potenziometro) TR3 = 2N1711
R4 = 100 2 D1 = D2 = 1N4148
R5 = 1000 2 DL = LED
R6 = 100 2 P1 = ponte 100 V/1 A
D2
TR
b
j
3
R2
mA
e
Questo piccolo schema elettrico non è
altro che uno stralcio di quello elettrico
complessivo: è la parte che genera
la corrente costante di depolarizzazione
il cui valore può essere determinato
regolando il potenziometro R3.
ELETTRONICA PRATICA - Luglio/Agosto 1994 - Pag. 6
IL RIGENERAPILE
Il primo schema elettrico che viene for- V) collegati in serie fra loro: la caduta di modo di far variare questa corrente, che
nito in questo articolo è proprio riferito a tensione complessiva risulta così pari a poi è la corrente di emettitore, uguale
questo tipo di circuito, presentato nella 1,2 V (si usa questo metodo perché non (entro pochi percento) a quella di collet-
versione più semplice e classica, facente esistono Zener a valore così basso). tore, è quello di regolare R3: salvo que-
capo ad un singolo transistor, che viene Poiché la tensione di soglia di conduzio- sto, la corrente che attraversa TR 1 resta
poi a costituire il componente più impor- ne della base del transistor è di 0,6 V, e costante, qualunque sia il carico, sul
tante di tutto il circuito del nostro rige- fra base e positivo di volt ce n'è 1,2, gli valore predeterminato appunto da R3.
neratore di pile. 0,6 V in eccesso risultano localizzati fra Eventuali. variazioni della tensione di
Analizziamo quindi il comportamento R3+R4 e positivo; allora, la corrente che alimentazione o del carico, e quindi
elettrico di questo stralcio rispetto a attraversa R3+R4, dalla legge di Ohm, della corrente richiesta, non influiscono
quello che costituisce lo schema com- risulta: sul valore della stessa, essendo la caduta
plessivo. di tensione ai capi del potenziometro sta-
La base di TRI è polarizzata con un V 0.6 bilizzata dalla presenza del regolatore di
I= R
=
R3+R4 tensione, in questo caso rappresentato da
valore di tensione fisso; essendo questo
valore piuttosto basso, lo si ottiene come Dl e D2 collegati in serie.
caduta ai capi di due normali diodi (la Ora che è stato giustificato l'interessante
cui soglia di conduzione si aggira su 0,6 Ciò significa semplicemente che l'unico comportamento di questo semplicissimo
circuito, possiamo andare ad esaminare
lo schema elettrico complessivo.
Piano di montaggio del rigeneratore su basetta
a circuito stampato; una volta eseguite le misure
di collaudo, e presa confidenza con la posizione della ECONOMIA ED ECOLOGIA
manopola su R3, i terminali 3 e 4 possono anche essere
ponticellati, ove non si desideri più usare il tester. Il circuito completo del nostro rigenera-
ALLA PILA
tore parte dal ponte di diodi PI che prov-
AL TESTER
vede a raddrizzare la corrente alternata
\ \ I proveniente dal secondario di un piccolo
@ G @) O trasformatore a 12 V.
°
Il led DL, da brava spia, serve ad avver-
DI
4I
TRJ TR2 TR3
tire l'utente quando il dispositivo è acce-
so o spento.
La tensione così trasformata in continua
( o meglio, pulsante) viene applicata al
t PI "' ~
. b e --, b • -i b circuito generatore di corrente costante
facente capo a TR 1, già esaminato nei
jç4sa
particolari; l'uscita viene fatta attraver-
sare la giunzione cui è ridotto TR2 (pra-
,#
e R2] a s R6
ticamente un diodo) e il resistore R5,
provocando una tensione a sua volta
costante, il cui valore dipende esclusiva-
mente da quello della corrente di riferi-
mento stabilita tramite la regolazione del
potenziometro R3.
Il circuito stampato è qui visto dal lato rame E a questo valore fisso di tensione che
nelle sue dimensioni reali. viene polarizzata la base di TR3; quando
la caduta su R6 eguaglia la tensione di
base, il transistor ha raggiunto il suo
3 6a valore massimo di erogazione, che è
7
versare la pila per effettuarne un parziale
recupero.
A tal proposito, è stato accennato che la
corrente di alimentazione del nostro cir-
cuito non è esattamente continua, bensì
di tipo pulsante (le semionde sono tutte
>»}
RIGENERAZIONI
QUANTE E COME
1,5V 1,5V 1,5 3V 4,5V
V 9V 10 Per il ripristino di piccole pile, sono
idonei valori piuttosto bassi di corren-
te, mentre valori che si avvicinano ai
50 mA si prestano solo in caso di pile
L. t " e più o meno grosse (tipicamente, torcia
1045mA 12mA e torciona); ad ogni buon conto, in
apposita illustrazione sono riportate le
Le sagome di pile illustrate nel disegno sono ridotte della metà sagome dei più comuni tipi di pile, con
rispetto alle dimensioni reali: i valori indicati in mA corrispondono alle indicati i valori di corrente mediamen-
correnti consigliabili da applicare per ottenere una corretta rigenerazione; te più consigliabili.
la regolazione si effettua tramite il potenziometro R3, In ogni caso, è opportuno tener presen-
te che, quando si voglia rigenerare una
della stessa polarità, però non sono fil- la mancanza di qualsiasi elemento di pila, non bisogna attendere che questa
trate dalla presenza di alcun condensato- criticità; pertanto si può risolvere sia completamente scarica, poiché in
re); ciò non rappresenta un tentativo di anche con ancoraggi isolati o con tal caso l'effetto dell'intervento risul-
risparmiare qualche centinaio di lire basetta millefori. terebbe assai modesto.
per questo componente, ma è una scel- Sullo stampato si inizia col posiziona- La rigenerazione è consigliabile farla
ta fatta di proposito proprio per dispor- re le resistenze, preoccupandosi unica- quando la tensione della pila, misurata
re di una pulsazione regolare (alla fre- mente di interpretare bene il codice - a vuoto e riferendosi per esempio ad
quenza di I 00 Hz), che costringe cioè colori; per i due diodi invece occorre una classica piletta da 9 V, è scesa a
la corrente ad ondulare da zero al rispettare la polarità, indicata da una 627 V; per gli altri tipi si giudica in
numero di mA predisposto da R3. fascetta o macchia in colore sull' estre- proporzione.
Questo sistema infatti favorisce ulte- mo da cui esce il catodo (in genere, si Se la tensione fosse già scesa, ali' atto
riormente il processo di rigenerazione. tratta di nero sul corpo in vetro). del controllo, sotto i valori consigliati,
I tre transistor vanno inseriti rispettan- la rigenerazione avviene ugualmente,
do l'orientamento del dentino che ma prevedibilmente l'energia acquisita
TRE TRANSISTOR sporge dal bordo del corpo metallico e è una frazione piuttosto bassa di quella
PER RISPARMIARE che indica la posizione del terminale di originale (diciamo il 20-30%, mentre
emitter; il ponte di diodi porta invece al momento giusto si può anche recu-
A questo punto, passiamo ad occuparci chiaramente contrassegnate le polarità. perare oltre il 50% della vita).
della realizzazione del dispositivo, per Il led ha il catodo che esce dalla parte La rigenerazione può anche essere
il quale è previsto un piccolo e sempli- in cui vi è un piccolo smusso sul bordo ripetuta alcune volte (fino a 3 o 4),
ce circuito stampato al quale si riferi- sporgente dalla base del corpo in pla- tenendo naturalmente conto che I' ener-
sce la nostra descrizione. Il ricorso a stica; per quanto riguarda il potenzio- gia che ogni volta viene riacquistata è
questa soluzione non è però obbligato- metro, è ovvio inserirlo in modo che il sempre minore, talché poi non vale la
rio, data la modestia del montaggio e perno fuoriesca oltre il bordo. Alcuni pena di insistere più di tanto: del resto,
EFFETTO PIOGGIA...
SCACCIAPENSIERI
Contro lo stress della vita moderna un sedativo naturale
e senza controindicazioni: il rumore della pioggia
in tutte le sue sfumature, dal leggero gocciolio al forte
acquazzone. E anche possibile regolare toni e volume
del rilassante suono.
r /CC
Il dispositivo ha dimensioni
piuttosto compatte
TIPO
e componenti non troppo
ravvicinati. Va sistemato
in una scatola dalla quale
fuoriescano i 3 potenziometri
e l'altoparlante (o l'attacco
L a vita moderna, convulsa e freneti-
ca, porta spesso il sistema nervoso
in stato piuttosto precario: della stan-
per le cuffie).
R5
Il
Il c3 R7
,
+jl
R9
b
T.,
et Il Il
"!
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TR 1
%e-e
Il t 3
t ,,.. Il 11 C4
r1
+& l l
T Il
7.
Schema elettrico del generatore di effetto pioggia; i tre potenziometri consentono
di dosare al meglio I vari aspetti del suono prodotto.
Piano di montaggio
del circuito completo;
l'allineamento dei
potenziometri sul bordo
consente di farne affiorare
direttamente i perni
dal pannello di un adatto
contenitore.
I
e
vcc
e
. [
ta a riposo, un guadagno di tensione fisso a 50 volte,
la tolleranza di alti picchi di corrente, un ingresso
unico riferito a massa, un'elevata impedenza d'in-
8o 4 gresso, una bassa distorsione, una tensione d'uscita a
(I ) riposo pari a metà della tensione di alimentazione.
Le caratteristiche elettriche massime sono le seguenti:
la tensione di alimentazione è di 22 V; la corrente di
picco è di 1,3 A; la dissipazione (con contenitore a 14
2 pins) è di 10 W; la tensione d'ingresso è di ±0,5 V;
(2) ,,., la temperatura di lavoro è di 0+ 70 °C. La potenza
d'uscita, su82 e col 3% di distorsione, è almeno 2,5
- + + 4 +- + o4 W, con banda passante fino a I00 kHz; la corrente di
riposo è compresa fra 7 e 25 mA; la corrente di corto-
l t circuito non supera 1.3 A. E qui riportato lo schema
(3457101112) interno del dispositivo.
(6)
Collegando un oscilloscopio in
uscita al circuito è possibile vedere
una forma d'onda che, se
correttamente amplificata,
assomiglia in tutto e per tutto
al disegno della pioggia che cade.
ENERGIA OVUNQUE
PANNELLO SOLARE
Questi dispositivi offrono, poi, un altro Collegabile con tutti
vantaggio, cioè quello di poter fornire i sistemi elettrici che
corrente elettrica anche in luoghi inac- possono essere
cessibili o difficilmente raggiungibili da
linee elettriche. Perciò, essi sono attual- ricaricati dal sole
mente usati in ripetitori di piccola poten-
za per telecomunicazioni, notoriamente Dimensioni:
collocati sulle cime dei monti, o per 31 cm X 31 cm X 2,5 cm
l'azionamento di pompe d'irrigazione
nelle regioni aride e assolate, nonchè nei Caratteristiche:
fari e nelle boe marine. Un pannello Potenza erogata = 4 W
solare che ci permetta di effettuare inte- Tens. use. max = 16 Vcc
ressanti esperimenti con questo tipo di Corr. max = 0,22 A
dispositivi, viene fornito dalla Stock-
Radio, di cui si può trovare la pubblicità
in queste stesse pagine della rivista.
Lire 130.000
Tale dispositivo, che misura 31X3 l cm e
ha uno spessore di soli 2, 5 cm, è in
grado di fornirci una potenza massima di
4 W, con una tensione d'uscita di 16 V
massimi a 220 mA. Per ora, lasciamo Le cellule solari e i pannelli solari possono essere
alla fantasia dei lettori l'opportunità di richiesti a: STOCK RADIO - Via P. Castaldi, 20
scoprire le possibilità di utilizzo, ma, 20124 MILANO, inviando anticipatamente, tramite
visto 1' interesse che tale pannello ha vaglia postale, assegno bancario o versamento STOCK
suscitato in redazione, non si esclude sul conto corrente postale n. 46013207 l'importo RADIO
che qualcuno dei nostri tecnici ne possa corrispondente ai numero e al modello desiderato.
trarre qualche progetto.
ELETTRONICA PRATICA - LugliO/Agosto 1994 - Pag. 17
LABORATORIO
RIVELATORE
DI SPIRE IN CORTO
Il dispositivo consente di sentire se in una bobina a RF
o nell'avvolgimento di un trasformatore vi sono,
ben nascoste, delle spire che hanno perso l'isolamento,
compromettendo il funzionamento dell'apparecchio
cui appartengono.
@ IL CAPTACORTI
re di portata; le indica-
lla scala di questo stru-
mento i dicono se l'avvolgimento o la
bi± che stiamo controllando tramite
»»
/ R4
C5 Il+
R6
c4
Rl
E[
c1
ci 3%
+ue xi old
c7
DG
=Il=
C6 -1i
R5 R7
c3 R2
Schema elettrico del circuito provaspire in corto; nel testo sono riportate le
indicazioni relative alla bobina, unico elemento che presenta una certa difficoltà,
dovendo essere autocostruito.
DG] tIVELATO
+
DISP CORTO
.
.I
Il microamperometro ci dice se c'è
una spira in cortocircuito o meno.
Nel caso A, o la regolazione di R2
A B e
1: piano di montaggio del circuito
nelle sue dimensioni reali visto dal
lato componenti.
2: il circuito stampato
è qui visto dal lato rame
nelle sue dimensioni reali.
·•
abbia a verificarsi un cortocircuito pro- I due FET (tipo 2N3819) vanno montati
prio fra le sue spire). tenendo conto del fatto che non tutte le
Nel nostro caso, è stata utilizzata una ditte, fra le numerose che li costruisco-
no, rispettano la medesima piedinatura;
bacchetta di 14 cm di lunghezza ed 1 cm
di diametro, ma anche se fosse più corta qui sono stati montati due esemplari
;
non se ne avrebbero differenze sostan- della Texas, ma nel caso di marca diver-
ziali di funzionamento. Le spire (350, sa è consigliabile, ali' atto dell'acquisto,
con presa alla 70%) in filo smaltato di farsene indicare anche la piedinatura. 2
0,20 mm vanno avvolte in modo da Il potenziometro e la bobina completa-
essere ben serrate ma non sovrapposte; no il montaggio della basetta, cui vanno
l'inizio e la fine, nonché il fissaggio al cablati dall'esterno ( consigliabili i soliti
A
A PROPOSITO DI FET
La figura qui riprodotta, oltre a fornire quella che è la disposizione degli
elettrodi nella versione Texas Istruments (come illustrato in A e B), vie-
ne a proposito per chiarire quale sia i1 processo elettrofisico che si verifi-
a all'interno del dispositivo in funzione del valore ,li polarizwzione ap-
plicatogli. Cominciamo dalla situazione ù1 C: Al e VJ sono rispettiva-
mente un milliamperometro ed un voltmetro, e la tensione applicata fra
'STAMPAn
gaie e source (cioè la polarizzazione negativa) è pari a IO V.
Essendo il gare, per le sue condizioni normali di lavoro, fortemente nega-
tivo (si tratta in fondo dell'elettrodo di controllo, che quindi deve svolge-
PER CIRCUITI re la sua funzione di controllo, sulla corrente che attraversa il canale N
dislocato fra drain e source, con valori normalmente modesti), l'effetto
del rnmpo elcllrostaticu che consegue a questi 10 V è piuttosto intenso;
L.1s.ooo esso quindi respinge gli elettroni che attraversano il canale in una zona
piuttosto ristretta.
Ciò equivale ad aumentare la resistenza interna del canale stesso: in que-
Dotato di tutti gli elementi
necessari per la composizione
ste condizioni di polarizzazione tale resistenza presenta un valore vicino
di circuiti stampati su vetronite (/I massimo, e la correnre emro il FET un valore minimo.
o bachelite, con risultati tali Passiamo al caso D; ora il valore della tensione negativa di gate è di un
da soddisfare anche i tecnici volt solamente.
più esigenti, questo kit contiene Il campo elettrostatico è ben più modeste ed il suo effetto allontana di po-
pure la speciale penna riempita co dal gate gli elettroni di passaggio: il canale risulta più ampio, la sua
di inchiostro resistente resistenza minima, la corrente che attraversa il dispositivo è assai più
al percloruro. elevata che nel caso precedente.
CaraHeristiche
- Consente un controllo visivo conti-
nuo del processo di asporto. FT
d (drain] 2N
- Evita ogni contatto delle mani con il
3879
prodotto finito.
- E' sempre pronto per l'uso, anche
@
dopo conservazione illimitata nel (gate)gQs (source)
tempo.
- Il contenuto è sufficiente per trattare @ s d
più di un migliaio di centimetri qua- g
drati di superfici ramate.
I min. I max
Il kit per circuiti
stampati è corre,
dato di un pie,
STOCK. ghevole, ricca,
RADIO mente illustrato,
in cui sono elen-
cate tutte le ope- Rmax. Rmin
razioni pratiche per la preparazione
del clrcuHo. Il suo prezzo, compren-
sivo delle spese di spedizione, è di
L.. 18.000. Le richieste debbono es-
sere fatte Inviando l'importo citato
a: STOCK RADIO • 20124 MILANO •
Via P. Castaldi, 20 (Tel. 2049831) a
mezzo vaglia postale, assegno ban-
cario o conto corrente postale n.
@
46013207.
TU SCRIVI LUI LEGGE 1: la prima operazione da compiere en computer si può tradurre come
2 dopo l'acquisto di una moderna
agenda elettronica dotata
P "calcolatore funzionante con
penna", PDA sta per Persona! Digitai
di riconoscimento automatico Assistent, che significa assistente perso-
di caratteri consiste nel fare nale digitale ed indica un nuovo tipo di
apprendere alla macchina agenda elettronica.
la propria scrittura. L'utente Ecco dunque altri due nuovi nomi entrati
deve scrivere l'alfabeto sia da pochi mesi nel mondo dell'elettronica
minuscolo che maiuscolo di largo consumo e che riempiono già
ed i numeri in apposite caselle, numerosi spazi pubblicitari. Al di là del
che vengono via via presentate loro significato letterale, indicano
sullo schermo. entrambi un modo completamente nuovo
di intendere il rapporto fra l'uomo e la
2: alcuni modelli di pen computer macchina, che in questo caso è il calco-
possono accogliere varie schede latore. Si tratta della possibilità di inseri-
per l'espansione della memoria, re dati compiendo un gesto a cui l'uomo
per il collegamento con un fax è molto più abituato rispetto all'uso della
o per ottenere altre prestazioni tastiera o di altri dispositivi come ad
aggiuntive (per esempio esempio il mouse: quello di scrivere con
il traduttore). una penna. Ovviamente sia la penna che
-
ELETTRONICA PRATICA - Luglio/Agosto 1994- Pag. 24
il foglio su cui si scrive sono realizzati in Ad ogni elemento circuitale corrisponde La penna scorre
modo particolare, ma quel che importa è anche un cristallo liquido, che viene di sullo schermo,
che il mondo dell'informatica sta cer- conseguenza attivato ed è così che la generando un
cando di rendere più naturale e il più penna lascia sullo schermo una traccia campo magnetico
facile possibile l'uso del calcolatore. visibile. In campo informatico gli ele- che modifica
A questo proposito vanno citati anche menti con cui viene rappresentata i valori di corrente
tutti gli sforzi dedicati in questi ultimi un'immagine od un segno grafico si e di tensione
anni alla realizzazione di "input vocali". chiamano pixel (il nome è la contrazione all'interno di un
Il calcolatore viene cioè programmato di picture element, che significa elemen- circuito. Da queste
per riconoscere comandi dati a voce, to di immagine). variazioni un
mentre nel caso del pen computer il pro- A ciascun pixel, oltre ad un cristallo microprocessore
blema è il riconoscimento automatico di liquido e ad un elemento circuitale, cor- riesce a calcolare le
segni ed in certi casi anche della scrittu- risponde anche uno o più bit (cifra bina- coordinate della
ra manuale. ria) con cui viene memorizzato il suo "cella" su cui passa la
In questi settori le università e le indu- contenuto. Supponiamo che la cifra O penna e di conseguenza
strie compiono ricerche e sperimentano corrisponda ad un pixel bianco, cioè attiva il cristallo liquido
apparati da più di vent'anni, mentre i dove non è passata la penna, mentre la corrispondente alla
prodotti realizzati e venduti sono pochi cifra 1 rappresenti il segno della penna. stessa posizione, che
in confronto all'enorme mole di lavoro Memorizzando la cifra binaria di ciascun costituisce la traccia
svolto. pixel e le coordinate di quest'ultimo, visibile della scrittura.
Per comprendere il perché di questo viene di conseguenza memorizzato il In corrispondenza di ogni
fatto basta pensare che ogni essere segno grafico prodotto dalla penna. "pixel" su cui è passata
umano ha una voce che lo distingue »» la penna viene memorizzata
dagli altri e un proprio modo di scrivere, la cifra binaria 1.
pertanto risulta estremamente difficile
risolvere il problema del riconoscimento
della voce e della scrittura da parte di
una macchina. I risultati finora ottenuti
sono comunque incoraggianti e il pen
computer ne è una prova concreta.
INSERIRE I DATI
s 1t
Per prima cosa il
microprocessore cerca di
leggere le singole lettere
confrontandole con
l'alfabeto memorizzato
durante la fase di
Non è difficile programmare un compu-
ter per fargli eseguire determinate opera-
zioni in seguito alla presenza o meno di
una o più pixel "scritti" con la penna
elettronica. Si tratta infatti di verificare
se un pixel di una determinata zona dello
apprendimento in cui schermo valga O oppure 1.
abbiamo mostrato Su questo principio sono basate tutte le
al computer la nostra funzioni di un'agenda PDA, che sono
IL RICONOSCIMENTO calligrafia. attivate dalla semplice pressione della
penna su una particolare zona dello
schermo. Ad esempio, posizionando la
Il computer, terminato penna su un determinato riquadro, si
il riconoscimento delle cambia pagina, oppure si visualizza la
y e - - -
lettere, compone la parola, rubrica telefonica o l'elenco degli
che può contenere errori appuntamenti della giornata. In termini
determinati da una cattiva informatici, l'operazione consiste sem-
interpretazione (il 5 al posto plicemente nel verificare se uno almeno
della S) o dalla mancata dei pixel di quella porzione di schermo
comprensione (in questo abbia valore 1.
caso viene utilizzato un
simbolo convenzionale).
TANTI PIXEL
PER UNA LETTERA
Alcuni computer hanno poi
in memoria un vocabolario Ma la tecnologia si è spinta più avanti e
con il quale confrontano la ha realizzato anche un riconoscitore di
parola letta: se mancano caratteri. In questo caso il calcolatore
lettere o il vocabolo non deve verificare se più pixel di valore 1
- ',• , . ~ coincide con nessuno di sono posizionati in modo tale da forma-
i
quelli presenti in memoria re una lettera dell'alfabeto. La compli-
I ..._ • •
cazione sta nel fatto che la lettera non
dSeil."ila y ,
(perché c'è un errore) il
ha sempre la stessa forma e le stesse
microprocessore corregge
la parola con quella più
dimensioni, perché viene scritta a
simile tra quelle del
mano.
Ecco allora che vengono applicati i
vocabolario.
risultati di tanti anni di ricerca nel
campo del riconoscimento automatico
di caratteri. Il calcolatore, per essere in
APPLE
AMSTRAD NEWTON ZENITH
PEN PAD MESSAGE ZNOTEPAD
PDA 600 PAD
lire 799.000 lire 1.680.000 lire 8.300.000
Memoria vocaboli NO SI SI
I CRISTALLI LIQUIDI
Lo schermo a cristalli liquidi viene chiamato anche LCD, iniziali
del termine inglese Liquid Cristal Display. Viene realizzato con
particolari sostanze allo stato liquido costituite da molecole pola-
ri, che cioè si orientano in un certo modo se sottoposte all'azione
di un campo elettrico applicato per mezzo di elettrodi. Se il cam-
po viene applicato ad un elemento dello schermo, chiamato co-
munemente cristallo liquido, crea una polarizzazione della luce
che lo attraversa, cioè, detto con parole semplici, la fa passare
solo lungo una certa direzione. Sopra il cristallo viene posto un
filtro, anch'esso polarizzato, ma in modo tale da "bloccare" pro-
prio il percorso della luce che il cristallo ha fatto passare. Il ri-
sultato è che quella zana dello schermo diventa scura. Con appo-
siti filtri in grado di selezionare le lunghezze d'onda della luce
corrispondente ai tre colori primari (rosso, verde, blu) vengono
realizzati gli schermi LCD a colori.
Caratteristiche
Ricevitore: R.C.A. Radiola III e Radiala IIIA. Anno: 1924.
Costruttore: Genera! Electric Co. e Westinghouse Electric &
Manufacturing Co. (U.S.A.).I due apparecchi sono molto simi-
li, la Radi ola IIIA non è altro che una Radio la III con l'aggiunta
di uno stadio amplificatore. Descriviamo quindi l'apparecchio
più interessante e cioè la Radiola Hl-A. Unità prodotte: circa
50.000. Circuito: rigenerativo con due stadi di amplificazione
di audio frequenza. Lunghezza d'onda: 200/750 metri corri-
spondente alla frequenza di 1500-400 Kilocicli. Tubi impiega-
ti: 4 Radiotron tipo WD-11. Alimentazione filamenti: batteria
"A" da 1,5 V. Alimentazione placche: batteria "B" da 90 V.
Alimentazione griglie: batteria "C" da 4,5 V (negativo). Usci-
ta audio: cuffia, oppure altoparlante a collo di cigno R.C.A. ti-
po UZ-1320. Antenna esterna: R.C.A. tipo AG-788 (lun-
ghezza 15/40 metri, altezza 6/12 metri). Antenna interna: 6/12
metri (perimetrale del locale e montata in alto). Dimensioni:
30x I 8x 18. Peso: 3 Kg. Prezzo di vendita senza batterie: Ra-
dio la lliA, I 00 dollari Radiola ID, 35 dollari.
intrappolata, passando continuamente dal condensatore Un circuito LC di tipo parallelo costituisce il primo
all'induttanza. Dunque un circuito accordato di tipo paral- circuito che i segnali radio, captati dall'antenna, incontrano
lelo funzionante alla frequenza di risonanza costituisce un nel loro cammino. Il circuito agisce come filtro nel senso che
blocco alla corrente. seleziona solo il segnale con la banda di frequenza
Un gruppo di componenti funzionanti con corrente alterna- situata attorno al valore della frequenza di risonanza.
ta, posti in serie o in parallelo o in una combinazione di
entrambi, prende il generico nome di impedenza, che
come dice la parola è un ostacolo alle correnti. Nel caso di
un circuito accordato di tipo serie il condensatore e la
bobina, alla frequenza di risonanza, formano un'impedenza
nulla, e quindi tutta la tensione cade sugli altri componenti
ad essi collegati in serie. Nel caso parallelo, l'impedenza si
dice che è infinita, perché non entra corrente nei due com-
ponenti posti in parallelo ed è quindi libera di passare in
altri componenti a loro volta posti in parallelo.
È questo quanto avviene all'ingresso di un ricevitore radio,
in cui un segnale di corrente avente la frequenza seleziona-
ta viene bloccato dal circuito LC parallelo, passa agli altri
circuiti, viene amplificato e reso quindi udibile, mentre
quelli con altre frequenze sono assorbiti dal circuito LC e
non proseguono il loro cammino all'interno dell'apparec-
chio. Più precisamente, man mano che ci si avvicina
all'esatto valore della frequenza di risonanza, la corrente
che passa negli altri rami del circuito aumenta sempre più
di valore fino a raggiungere il valore massimo in corri-
pondenza della frequenza di risonanza. Un discorso analo-
go vale nel caso del circuito risonante serie. L'intervallo di
frequenze all'interno del quale la corrente assume un valo-
nificativo (almeno la metà di quello massimo) prende
i di banda passante del circuito LC, che per questa
ragione è chiamato anche passa-banda.
i principali compiti, affidati ai circuiti accordati, è
• trasferire l'energia ad alta frequenza, per esempio
amplificatore ad un'antenna trasmittente, oppure
vente ad una sezione amplificatrice AF.
1
bobine speciali
per alta frequenza
Nei circuiti accordati che si trovano all'ingresso dei ricevi-
tori radio tradizionali la bobina collegata al condensatore a
formare il circuito LC non ha una struttura complicata.
Il filo di rame è avvolto attorno ad una barretta di ferrite
allo scopo di aumentare il valore dell'induttanza. Anche se
il valore dell'induttanza di un circuito sintonizzatore LC
non è noto con la massima precisione ciò non costituisce
un problema perché la regolazione della banda passante
avviene mediante la variazione della capacità del con-
densatore.
Le bobine che invece si trovano in commercio secondo deter-
minate scale di valori di induttanza sono dedicate ad impieghi
particolari ed in esse viene calcolato con la massima precisio-
ne non solo il valore dell'induttanza della bobina ma anche
quello deJla resistenza dell'avvolgimento con cui la stessa è
stata costruita. Spesso è proprio questa resistenza che, accop-
piata all'induttanza, determina il comportamento specifico
della bobina che, installata su una scheda, funziona come ele-
mento di blocco per certe frequenze.
Quando una bobina è invece realizzata per impieghi in alta
frequenza la precisione è ancora superiore, perché occorre
tener conto del fatto che crescendo la frequenza verso valori
molto alti sia l'induttanza che la resistenza variano (la prima
diminuisce, la seconda aumenta leggermente). Questo acca-
de per il cosiddetto effetto pelle della corrente, che ad altis-
sime frequenze, tende a scorrere alla periferia di un condut-
tore anziché uniformemente in tutta la sezione.
VITE
IN FERRITE
PRIMO
AVVOLGIMENTO
SUPPORTO ISOLANTE
FILETTATO
INTERNAMENTE
2
SECONDO
AVVOLGIMENTO
2: le bobine per alta frequenza che troviamo
in commercio hanno forme molto diverse. A sinistra si notano
alcuni modelli in grado di fornire diversi valori di induttanza
grazie alla presenza di più morsetti, a destra vi sono
due modelli idonei ad impieghi in alta frequenza.
PIEDINI
Come riconoscere se un mobile Tecniche, metodi, curiosità, segreti Come avere il prato sempre verde,
è vecchio o antico, come intervenire per entrare nell'affascinante mondo come coltivare ogni specie di fiore
per riparare, ritoccare, rifinire della tornitura e realizzare o di ortaggio, come farsi uno splendido
imparando da esperti restauratori. con successo begli oggetti. angolo fiorito in terrazza.
Ad arco, a stagno, a gas, a filo: Credenze, armadi, sedie, letti, Tutte le lavorazioni dalle più facili
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per costruzioni facili e importanti. stile rustico. di carpenteria.
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con la fresatrice conoscendone miniappartamenti: tutte le soluzioni fresatrici, rasaerba, compressori,
tutte le straordinarie possibilità. per sfruttare al meglio lo spazio in casa. combinate betoniere, spazzaneve...
SALUTE
AGOPUNTURA
SENI'AGHI Un semplice dispositivo con
il quale praticare, anche
da soli, l'utilissima terapia
dell'agopuntura senza
dover subire l'inserimento
degli aghi sottopelle.
NESSUNA PUNTURA
5 6
ELETTRONICA PRATICA- Luglio/Agosto 1994- Pag. 39
i--·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-
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Schema elettrico del generatore per agopuntura elettronica.
Da notare che T1 porta le indicazioni di primario e secondario invertite rispetto
a quella che è la sua normale applicazione.
! ., CO .. o NTI,
MAGNETIZZAZIONE E SMAGNETIZZAZIONE
NELLO STADIO D'USCITA
Per facilitare la comprensione di come avviene la formazione dei picchi di tensione all'atto delle
commutazioni che si verificano nell'ultimo stadio del nostro generatore, si supponga di avere a di-
sposizione una pila da 9V, un'opportuna induttanza (che sarà l'avvolgimento da 6 o 12 V di un I 4 disegni di
qualsiasi trasformatorino da pochi watt), un interruttore ed un voltmetro ad esso collegato in pa- questa pagina
rallelo, il tutto montato in serie (particolare A). ci illustrano
Quando chiudiamo SI (riferendoci all'esempio di circuito B), la tensione indicata dal voltmetro come avviene
scende da 9V a 0; contemporanemente scorre in circuito la corrente che magnetizza il nucleo del la formazione
trasformatore (esso cioé, da un blocco di ferro qualsiasi, diventa una calamita o, come sarebbe del picchi di
meglio dire, un elettromagnete). tensione
Riaprendo SI (particolare C), la potenza immagazzinata sotto forma di campo magnetico nel nu- nell'ultimo
cleo di L viene ceduta istantaneamente, generando un forte picco di tensione (200 o più volt) ai stadio del
capi della stessa L. nostro circuito.
Questa elevatissima tensione si manifesta sotto forma di scintilla sui contatti di SI che si stanno
aprendo. +200V
Il fenomeno non è rilevabile dai normali voltmetri, perché il guizzo è troppo veloce per l'inerzia
dell'equipaggio mobile; disponendo invece di un oscilloscopio si potrebbe visualizzare perfetta-
mente il fenomeno.
Anche una lampada al neon posta in parallelo ad SI consente di apprezzare il guizza di tensione:
quando SI. viene aperto, la lampada al neon si accende per un attimo, visualizzando appunto il
fenomeno della sovratensione, dato che la sua tensione d'innesco si aggira normalmente su 80:90 V.
+9/
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Nelle precedenti puntate sono state esa- di disaccoppiare gli stadi per quanto il massimo rendimento, cioè il più eleva-
minate le problematiche relative ai due riguarda le componenti continue, accop- to trasferimento di energia dal circuito
tipi di accoppiamento interstadio più piandoli, invece, per quelle alternate del anodico del primo stadio a quello di gri-
comuni, cioé il tipo a resistenza e capa- segnale vero e proprio. glia successivo, allo scopo di contenere
cità (RC) e quello ad accoppiamento Il primario di questo trasformatore funge il numero degli stadi di amplificazione.
diretto. da carico anodico nei confronti del Per ottenere questo, è necessario, però,
Occupiamoci, ora, di un terzo tipo di primo stadio, mentre il secondario tra- che l'impedenza d'uscita del primo sta-
accoppiamento, per la verità poco usato sferisce il segnale alla griglia della val- dio sia perfettamente adattata a quella
nei sistemi ad alta fedeltà, che fa uso di vola successiva. Questo sistema di d'ingresso del secondo: perciò si fa uso
un trasformatore interstadio, allo scopo accoppiamento viene usato per ottenere dei trasformatori, che sono i dispositivi
ideali per l'adattamento delle impeden-
ze, in quanto questo risultato può essere
ottenuto facilmente con l'impiego di uno
di essi che abbia un appropriato rapporto
di spire.
Un altro vantaggio di questo sistema
consiste nel fatto che il trasformatore
d'accoppiamento può essere costruito in
modo che l'avvolgimento secondario
abbia un numero di spire maggiore del
primario. In questo modo, la tensione in
uscita risulta proporzionalmente mag-
giore in rapporto al numero di spire
degli avvolgimenti stessi, consentendo
allo stadio relativo un guadagno di ten-
sione superiore al coefficiente di ampli-
fiazione della valvola impiegata nello
stadio.
Un ulteriore vantaggio è rappresentato
interstadio hanno una dal fatto che l'impedenza di carico ano-
struttura interna molto complessa che dico che la valvola vede, non è l' effetti-
i ronde antieconomici nella realizzazione va impedenza rappresentata dagli avvol-
del circuiti valvolari anche se il risultato, gimenti costituenti il primario del tra-
dal punto di vista elettronico, è ottimo. sformatore, ma quella riflessa dal secon-
Questi componenti sono racchiusi in dario.
contenitori schermanti per evitare che In generale, l'impedenza riflessa vista
campi magnetici parassiti inducano dalla valvola risulta essere il prodotto
in essl tensionidi disturbo o rumore. dell'impedenza reale del secondario
moltiplicata per il quadrato del rapporto
ELETTRONICA PRATICA- Luglio/Agosto 1994- Pag. 42
spire. Senza, però, andare incontro a dif-
ficili calcoli matematici, l'effettiva
impedenza di carico che la valvola
richiede si può facilmente realizzare con
un opportuno rapporto spire tra il prima-
rio e il secondario, mentre la resistenza
offerta dall'avvolgimento primario nei
confronti della tensione d'alimentazione
è molto piccola.
Per questo motivo, la caduta di tensione
ai capi del primario del trasformatore è
trascurabile, per cui quasi tutta la tensio-
ne di alimentazione disponi bile risulta kh in questo circuito
applicata all'anodo della valvola. Questo valvolare vengono utilizzati
fa sì che le tensioni anodiche applicate ai tre trasformatori interstadio per
circuiti facenti uso di un trasformatore accoppiare le 5 valvole presenti.
intervalvolare risultino relativamente
basse. Con tale metodo, poi, i due circui-
ti risultano sì accoppiati, ma anche fisi- costruzione del nucleo, nonché un com- namento di un particolare circuito, carat-
camente isolati tra loro, non essendoci, plicato sistema di avvolgimento, suddivi- terizzato da un'alta impedenza d'entrata
appunto, un contatto diretto tra i diversi so in più parti intercalate tra loro, allo e da un'uscita ad impedenza molto più
potenziali applicati ai due stadi: questo scopo di evitare le capacità parassite. bassa. Ritornando per un momento al
comporta una maggiore insensibilità ai Vi è, poi, la necessità di racchiudere il discorso del trasformatore, si è appreso
disturbi che possono manifestarsi per trasformatore stesso all'interno di un con- che, per ottenere il massimo trasferimen-
mutuo accoppiamento tra le alimentazio- tenitore schermante, al fine di evitare che to di energia da un circuito a un altro, è
ni comuni o con l'invecchiamento dei i campi magnetici dispersi, prodotti dalla necessario che l'impedenza del circuito
tubi usati. corrente alternata e prossimi ad esso, vi di carico sia il più possibile simile a
Non esistono, però, solo vantaggi in tale inducano tensioni di disturbo o rumore. quella della sorgente d'energia.
soluzione, ma anche alcuni grossi pro- Da ciò si comprende perché il prezzo di In linea di massima, il problema consiste
blemi, uno dei quali è proprio quello un trasformatore intervalvolare realizzato nel l'adattare una sorgente d'energia
della costruzione stessa del trasformatore con cura sia molto elevato e sicuramente avente un'impedenza elevata, come nel
interstadio che, dovendo rispondere a non possa essere concorrenziale rispetto caso dell'uscita anodica di uno stadio
un'ampia gamma di frequenze, necessita al costo degli elementi necessari a un valvolare, a un carico avente, invece,
di particolari accorgimenti, come, ad accoppiamento del tipo RC. un'impedenza ridotta, com'è il caso di
esempio, l'obbligo di usare materiali Continuiamo ora il discorso sui sistemi una linea di collegamento o come quello
magnetici ad alta permeabilità per la di accoppiamento, illustrando il funzio- )>»
+AT
Ci
Rg1
Ck1 Ck2 Ru
T
-- ELETTRONICA PRATICA - Luglio/Agosto 1994- Pag. 43
TRASFO
del carico rappresentato da un amplifica- Questo fa sì che la polarizzazione di gri- trari, ostacolano sì l'amplificazione, ma
tore di potenza. Un circuito che realizza glia non si mantenga più costante, ma appare evidente che i potenziali di gri-
queste condizioni, com'è quello rappre- vari con il segnale applicato all'ingresso. glia e di catodo variano sempre contem-
sentato in figura, prende il nome di Quest'ultimo può, così, sommarsi alge- poraneamente nella stessa direzione: in
"accoppiamento catodico" o "inseguito- bricamente alla precedente polarizzazio- altre parole, il segnale d'ingresso, appli-
re catodico", e fa uso di un triodo colle- ne, facendo in tal modo variare la cor- cato alla griglia, è in fase con quello
gato in maniera particolare. A questo rente anodica. d'uscita prelevato sul catodo, così come
non viene applicata la resistenza di cari- Nel caso di una semionda negativa la corrente anodica. Tale condizione, che
co sul circuito anodico, ma la tensione applicata all'ingresso, la corrente anodi- dipende dalla già citata influenza che il
d'alimentazione è direttamente collegata ca tende a diminuire, essendo diventato circuito di placca esercita su quello di
alla placca del tubo, mentre la resistenza più negativo il potenziale di polarizza- griglia, costituisce un "controreazione",
di carico è posta sul circuito catodico. zione di griglia. in quanto il segnale viene prelevato
Ad una diminuzione della corrente ano- dall'uscita e riportato all'ingresso dello
dica corrisponde, però, una minore stesso tubo, applicato, però, a due punti
INSEGUITORE CATODICO caduta di tensione ai capi della resi- diametralmente opposti.
stenza catodica, la quale fornisce, per-
Il segnale d'ingresso si applica tra la gri- ciò, una minore polarizzazione alla gri-
glia e la massa nel solito modo, mentre glia, che tende così a far aumentare la VANTAGGI NASCOSTI
l'uscita viene prelevata ai capi della resi- corrente anodica. Nel caso di una
stenza di carico catodico, cioè tra il cato- semionda positiva, invece, la corrente NelJ'inseguitore catodico, l'intero segna-
do e la massa. Questa resistenza viene anodica tende ad aumentare e ciò pro- le d'uscita viene reazionato verso
attraversata dalla componente continua voca una maggiore caduta di tensione l'ingresso: in questo modo, il segnale
della tensione d'alimentazione e forni- ai capi della resistenza catodica, la d'uscita si sottrae a quello d'ingresso.
sce, così, il potenziale di polarizzazione quale fornisce una più alta polarizza- Questi due effetti, che sono tra loro con-
di griglia; ad essa, inoltre, non viene zione alla griglia, tendendo così a far trari, ostacolano sì l'amplificazione, ma
applicato alcun condensatore in parallelo diminuire la corrente anodica. appare evidente che il segnale d'ingresso
che ne stabilizzi il potenziale. Questi due effetti, che sono tra loro con- dev'essere maggiore di quello d'uscita,
se si vuole avere un segnale griglia-cato-
Nello schema dell'inseguitore catodico il triodo è collegato in un modo un po' do che controlli la corrente di placca;
particolare: non viene applicata la resistenza di carico sul circuito anodico ma tutto ciò significa, in pratica, che con
la tensione di alimentazione è direttamente collegata alla placca della valvola l'inseguitore catodico non si ottiene
mentre la resistenza di carico è posta sul circuito catodico. alcun guadagno di tensione in uscita,
ma, anzi, esso introduce a tutti gli effetti
un'attuazione sul segnale applicatogli.
Questo può apparire un paradosso, in
quanto sembra ragionevole avere uno
+AT
stadio con un guadagno inferiore a 1, ma
l'accoppiamento catodico possiede
altre qualità che lo rendono particolar-
mente utile. La prima è che, grazie al
Ci forte tasso di controreazione a cui è
soggetto, il segnale in uscita non pre-
senta distorsioni entro una banda pas-
sante molto ampia. Un'altra è che
INGRESSO
l'impedenza d'ingresso presentata
dall'inseguitore catodico è più alta di
quella di un amplificatore convenzio-
nale: perciò il primo ha un effetto cor-
tocircuitante minore sulla impedenza di
Rg
carico dello stadio precedente. Infine,
la sua impedenza d'uscita risulta bassa,
per cui può adattarsi più facilmente a
quella di carico.
Del fenomeno della controreazione ci
occuperemo più dettagliatamente nella
prossima puntata, insieme con il meto-
Ti avvicini
per la prima volta all'affascinante mondo
dell'elettronica? Vuoi contagiare con la tua passione
un amico? Ti piacerebbe ripassare un po' di teoria
di questa scienza? Regalati TUTTO IN PRATICA L'ELETTRONICA:
troverai quanto cerchi esposto
in modo semplice ed invitante,
illustrato con foto e disegni
LA LEGGE DI OH solo
.000
COSA
CONTIENE
Questo è l'indice degli argomenti lattati.
e COS't L'ELETTRONICA e I CONDUTTORI E GLI ISOLANTI
e LA LEGGE DI OHM e LA RESISTENZA e A RESISTENZA VARIABILE
• IL CONDENSATORE • LA BOBINA • IL CIRCUITO BOBINA cm:
DENSATORE e I SEMICONDUTTORI e Il DIODO e IL TRANSISTOR
e Il CIRCUITO INTEGRATO e ALIMENTARE UN CIRCUITO e SALDA-
RE E DISSALDARE e RICERCARE I GUASTI e LEGGERE GLI SCHEMI
ELETTRICI e MONTARE KIT
+
Oltre ala palle teorica manuale propone dieci facili kit da montare
il
COME ORDINARLO
Ordinare TUTTO IN PRATICA L'ELETTRONICA è facile: basta fare un versamento di 9.000 lire
sul conto corrente postale N 11645157 intestato ad EDIFAI- 15066 GAVI
specificando nella causale il titolo del manuale.
1
Può anche essere richiesto per posta (EDIFAI- 15066 GAVI- AL), per telefono (0143/642232)
o per fax (0143/643462); in questo caso spediremo il manuale aggiungendo
lire 4.000 per spese postali.
o.-
RILEVAZIONE
INDICATORE LUMINOSO
DI TENSIONE
Uno strumento di dimensioni molto contenute
che consente di provare, anche in ambienti
scarsamente illuminati, se c'è tensione in un circuito
e se la tensione è positiva, negativa o alternata.
Due grossi led provvedono alla segnalazione.
Il circuito è sem plicissim o
dunque è possibile
montarlo anche su una
basetta del tipo millefori
o addirittura con
collegamenti volanti;
naturalmente la soluzione
a circuito stampato
è quella ottimale.
C2
+ DLV
E-
C1
'ù
DLR
CJ
è
6V
6
PUNTALI
! I
I. e • -- • - • -- • -- • - • -- • -• ---=
k
Il circuito stampato è qui
l DLR'ij ~ visto dal lato rame nelle o o
ft DZl~t
R2 k
sue dimensioni reali.
!i
i"L]i
e1 $] -l
= Piano di montaggio della basetta
a circuito stampato; i due led, qui
del tipo "big", sono indicati
inseriti a circuito, ma possono
ai,
e l u els esser montati su una parete della
scatola usata come contenitore.
COMPONE 'I
R1 = 33 KO
R2 = 330 KO
R3=560Q
C1 = 10.000 pF (ceramico)
C2 = O, 1 µF (ceramico)
C3 = 0,1 F (ceramico)
• IC1 = µA 741
DZ1 = DZ2 = Zener 3,3 VI 0,5 W
S1 = doppio deviatore a levetta
DLR = led rosso
DLV = led verde
R
ZENER AL LAVORO
I diodi Zener sono dispositivi a semiconduttore che hanno la carat-
teristica di mantenere stabile la tensione inversa ai propri capi (at-
torno al valore caratteristico per ogni tipo) al variare della corren-
" #-
VE te che li attraversa.
Riferendoci quindi alla figura A, sul voltmetro messo per verificare
@ l'andamento della tensione ai capi dello Zener (usato nel nostro
progetto) leggiamo sempre 3,3 V, qualsiasi valore (naturalmente ri-
== spettando i problemi di dissipazione termica) di tensione abbiamo
all'ingresso (purché superiore ai 3,3 V).
R Se la polarità della tensione applicata al diodo Zener viene inverti-
ta, come indica la figura B, esso risulta in conduzione diretta, si
W ti.
comporta cioè come un qualsiasi diodo e la lettura della tensione ai
suoi capi indica 0,6+0,7 V; lo Zener è alimentato ( o inserito) in mo-
do sbagliato.
3,3V La figura C si rifà invece alla soluzione adottata nel circuito
Il del! 'indicatore di tensione: consiste nel montaggio di due diodi col-
® legati in "anti-serie" (si usa anche dire "schiena a schiena), vale a
dire montati in serie ma con elettrodi reciprocamente opposti.
- In questo caso il comportamento circuitale è piuttosto interessante;
infatti, i due diodi risultano alimentali in modo inverso quello più in
R basso e in modo diretto quello più in alto: la stabilizzazione ( e quin-
di la conduzione) si verifica allora in corrispondenza di una tensio-
ne complessiva: 3,3+0,7 V = 4 V.
In figura D il montaggio dei diodi è identico, salvo che è invertita la
33V
tensione di alimentazione; ora è il diodo più in alto ad essere ali-
mentato in modo inverso e quello pi in basso ad esserlo in modo
3,JV diretto, ma la tensione complessiva (seppure di polarità invertita) è
© sempre la somma degli stessi valori, quindi - 4 V.
Nel circuito che costituisce il soggeno dell'articolo, qualunque sia
la polarità della tensione applicata (e ciò vale anche per l'alterna-
ta). ai capi dei piedini d'ingresso di !Cl pub essere presente un'am-
R piezza massima di 4 V.
I 4 disegni ci mostrano la tensione ai capi di un diodo
Zener, rilevata con un voltmetro, in funzione della polarità
della tensione applicata. Nel caso A il diodo funziona
correttamente limitando la tensione a 3,3 V qualsiasi
sia la tensione di alimentazione. Nel caso B la tensione
o lo Zener vanno invertiti. Il caso C è quello utilizzato
nel nostro indicatore di tensione. Nel caso D la tensione
è negativa ma sempre di 4 V.
COME ORDINARLI
Per richiedere una o entrambe le scatole di montaggio illustrate occorre inviare
anticipatamente l'importo di lire 42.000 per le luci psichedeliche o di lire 24.800
per l'alimentatore stabilizzato tramite vaglia postale, assegno bancario o conto corrente
postale n. 46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO STOCK
Via P. Castaldi, 20 - (tel. 02/2049831).
É indispensabile specificare il codice dell'articolo, riportato a fianco del circuito, RADIO
nella causale del versamento
LIMENTATORE
STABILIZZATO (EP13l
Alla collana delle nostre scatole
di montaggio non poteva
mancare quella di un alimentatore
stabilizzato.È adatto
da accoppiare a tutte le
apparecchiature
elettroniche
autocostruite
o acquistate in
commercio quali:
amplificatori, generatori
di segnali, timer ecc. funzionanti
con tensione dai 5 ai 13 V e con
assorbimento massimo di O, 7 A.
E un sistema anti-virus
altamente efficace perché
costituito, oltre che
da programmi molto
evoluti, da un dispositivo
in cui sono salvate le
informazioni vitali per
il funzionamento
del persona/ computer.
La parola "virus" appartiene, purtroppo, mali e, una volta entrato nel computer
PC-Cillin si usa facilmente grazie al mondo dell'informatica e, a beneficio attraverso i dischetti, generalmente non
alle finestre contenenti i vari di chi non ne conoscesse il significato, entra subito in azione, ma dopo un certo
"menù" che compaiono sullo va detto innanzitutto che indica una delle periodo di tempo prestabilito.
schermo. tante forme di criminalità inventate Nei casi peggiori il mostro si può anche
dall'uomo. Esistono persone che proget- annidare nella RAM, cioè la memoria
tano, realizzano e diffondono dei pro- centrale del computer, il cui controllo
grammi particolari che, una volta entrati sfugge ali' utente, oppure in due punti
in un computer (quasi sempre un perso- nevralgici del disco: nel settore di boot,
nal), modificano e spesso distruggono i che contiene le istruzioni essenziali per
programmi e i dati in esso contenuti. far partire il calcolatore, oppure nella
La criminalità sta anche e soprattutto nel tabella di partizione, che è la descrizione
metodo usato per "infettare" il computer, di come è organizzato il disco. In questi
perché quasi sempre ci si accorge della casi diventa impossibile continuare ad
presenza di un virus quando ormai i usare la macchina, tutti i dati vengono
danni creati sono irrimediabili. Infatti un persi e, anche se l'utente accorto li ha
virus è sempre nascosto, viene abilmente salvati su dischetti, riparare i danni
inserito in programmi all'apparenza nor- richiede in ogni caso molto tempo e fatica.
LA SOLUZIONE
2: l'immunizzatore hardware va
collegato alla porta parallela del
PC, tra unità centrale e stampante.
CONTASECONDI
DI PRECISIONE
È un generatore di dock per effettuare conteggi con
cadenza visualizzata otticamente oppure per
impieghi più specificamente elettrici, dove comunque
sia necessario disporre di un segnale il cui ritmo
di battitura sia esattamente pari a un hertz.
Il nostro circ uito va racchiuso
in una scatoletta di plastica dalla
quale fuoriesca il led, qui
montato dire ttam ente sulla basetta
ma che può esserv i collegato
tram ite due fili ed essere fissato
alla scatola.
7'
0.51.05 @
Forme d'onda (e durata in termini
di tempo) del segnale disponibile
in uscita dai due piedini di IC2
che si prevede di utilizzare.
6»
1
che per esigenze pratiche, ad orecchio sarie elaborazioni grazie a due normali
(per esempio, nel caso di foto al buio o integrati C-MOS, con l'aggiunta di un .
1° 7 3
-
di sviluppo delle stesse). transistor in uscita che funge semplice-
Nel caso di debba eseguire il conteggio a mente da separatore-adattatore di impe-
mente, si ricorre al trucchetto di contare denza.
1 001, 1002, 1003 e di seguito: la caden- Partiamo quindi nell'analisi circuitale
za che si ottiene mediamente è abbastan- dal primo integrato (ICI) il quale, gra-
za vicina al secondo. zi e ali' adozione di un cristallo da
• I
C4 C5
16 16
~~ C6
R2 13 2"
X1 2 I
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-
Il
10
I C 2
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] 1_ 7 Il
11
li 8
c3
Ct llc2 Il n
■
. Il #=
R3
FREQUENZIMETRO x TARATURA
Schema elettrico del generatore
a 1 Hz; è prevista anche la possibilità ii tr- -
(spostando il ponticello semiflsso in I LI I I I I C
uscita da IC2) di prelevare altre
frequenze (per esempio, dal 13 sono
disponibili 2 Hz).
2,.,6
15
+
3 14
4 13
5 12
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vcc
ELETTRONICA PRATICA- Luglio/Agosto 1994 - Pag. 56
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CONTASECONDI DI PRECISIONE
51
{
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•
(
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R5
u COMPONENTI
- l
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-
4?E # Nl R1
R2
R3
R4
=
=
=
=
2,2 MO
2,2K2
1,2K2
10 KO
C6 = 470 pF (ceramico)
C7 = 4,7 F • 25 V (elettrolitico)
IC1 = 4060 B
R5 = 680 2 IC2 = 4040 B
Questa possibilità non è illustrata a sche- caso il led è acceso per un secondo e migliori garanzie di repetibilità ed affi-
ma (e neanche attuata a circuito) proprio spento per un altro secondo (cadenza dabilità.
per non complicare troppo le cose; tutta- 0,5 Hz). Cominciamo a montare resistenze e con-
via, è indicata e fornita un'alternativa Il circuito può funzionare con Vcc com- densatori ceramici, per i quali non abbia-
alla frequenza l Hz, e cioè il mezzo presa fra 6 e 15 V; l'assorbimento di mo problemi di polarità da rispettare;
hertz, ovvero i 2 secondi. corrente è 2+5 mA a 6 V (il valore infe- inseriamo poi i due zoccoli per integrati,
Questa alternativa può venir selezionata riore corrisponde al led spento) e di a proposito dei quali si può segnalare il
tramite un ponticello che va a pescare il 5+25 mAa 15 V. fatto che una parte non trascurabile dei
segnale d'uscita o dal piedino 4 di IC2 L'alimentazione può essere tratta o da piedini non viene utilizzata, quindi se ne
(dove è appunto disponibile il classico pile o da un semplice alimentatorino, può tralasciare la saldatura, naturalmente
hertz) o dal piedino 13 dove è disponibi- oppure dalla Vcc di un altro circuito che a patto di verificare con cura quali sono i
le il 1/2 Hz. necessiti di un contatore cui questo terminali da collegare.
Per non caricare gli stadi interni di 1C2, dispositivo debba andare applicato. Il quarzo va montato coricato sulla
l'uscita vera e propria è pilotata da uno basetta, anche allo scopo di stagnarne la
stadio a transistor con l'uscita del testa del contenitore, con un breve spez-
segnale in emettitore; il funzionamento NON DI SOLI LAMPEGGI zone di filo nudo, nel punto apposita-
cadenzato di TR l è sfruttato anche mente predisposto sullo stampato, così
mettendo in serie al suo collettore un Dobbiamo ora accingerci alla costruzio- da assicurarne la miglior stabilità mecca-
led (del tipo bello grosso, e quindi ben ne del nostro dispositivo, generatore nica. C2 ha il verso di inserimento obbli-
visibile) che costituisce appunto il non di soli lampeggi, ma di un vero e gato, mentre per C7 occorre tenere ben
segnale nella forma fruibile per i nostri proprio segnale elettrico di clock ad presente la polarità riportata sulla coper-
sensi: nel primo caso, il led è acceso alta precisione. Ricorriamo quindi alla tura in plastica dello stesso.
per 1/2 secondo e spento per l'altro 1/2 classica soluzione del montaggio su TR l ha il contrassegno costituito dal
secondo (cadenza l Hz); nel secondo basetta a circuito stampato, che ci dà le »»
ELETTRONICA PRATICA - Luglio/Agosto 1994- Pag. 57
piedino che sporge dal bordo del conteni- che di riferimento presenti su uno dei bordi
tore metallico, mentre per DL va tenuto stretti del contenitore.
conto dello smusso sul bordo sporgente, Una volta verificato tutto il montaggio, si
che indica il terminale di catodo; esso può può dare tensione al circuito, controllando
essere di colore qualsiasi, ma se si preve- il regolare lampeggio di DL; nel caso in
de di lavorare in camera oscura, è bene sia cui si desideri avere la massima precisione
rosso. nella frequenza di oscillazione, occorre
collegare ali 'uscita appositamente prevista
un frequenzimetro di classe, e provvedere
COLLAUDO E CONTROLLO ad eseguire l'esatta taratura mediante la
regolazione di C2.
Per mantenere il quarzo Un paio di ponticelli (realizzati con gli L'escursione fattibile va da 2.097.116 a
stabilm ente in posizione coricata, avanzi dei reofori tagliati dai componenti) 2.097.445 Hz, talchè si è in grado di azzec-
occorre prevedere un fissaggio ed alcuni terminali ad occhiello completa- care perfettamente il valore effettivamente
(esclusivam ente meccanico) no il montaggio dei componenti; restano richiesto, e cioè 2.097. I 52 Hz. Infine, il
tra la testa del componente solo da inserire ICI ed IC2, rispettando il circuito va montato entro una scatolina da
e la basetta . verso di inserimento che risulta dalle tac- cui fuoriescano led e interruttore.
+ VDD
DIVIDE PER IL CONTATORE
~
16
% • BINARIO 4040 8
2
Il 4040 B fa parte di una famiglia di contatori-divisori
7 - 4 binari realizzati come circuiti integrati monolitici a I6
piedini, disponibili sia in contenitore plastico (per usi a
6 temperature ambiente normali) sia in contenitore cera-
8 mico (per usi in ambienti soggetti ad ampie escursioni
5 termiche).
- 76 Tutti gli stadi contenuti all'interno dell'integrato sono
3 32 flip-flop, come indica lo schema a blocchi allegato. Lo
stato del contatore avanza automaticamente di un con-
E TRATA 2 teggio sulla transizione negativa di ciascun impulso
64 d'ingresso; un livello alto sulla linea di reset azzera il
- 4040B
70 4 contatore in tutti i suoi stati (in altre parole. se il reset è
728 "l", l'IC si blocca; se il reset è "O", 'IC funziona).
73 Ecco infine le caratteristiche massime di lavoro:
256 la VDD (tensione di alimentazione) va da -0,5 a I8 V;
12 la Vi (tensione d'ingresso) ira da -0,5 a VDD +0.5 V;
572 la Ii (corrente e.e. d'ingresso) è dì± IO mA;
14 la P (dissipazione di potenza complessiva) è di 200 mW:
1024 la Top (temperatura di funzionamento con contenitore
RESET plastico) va da -40 a 85 °C.
75 2048
77 Concludiamo con la solita raccomandazione di usare
7 sempre lo zoccolo per il montaggio in quanto l'alta tem-
4096 peratura del saldatore, applicata direttamente ai piedi-
ni, potrebbe danneggiare il circuito integrato.
6Tvss
2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 72
FLIP- FLOP
RESET
USCITE
DIVISO PER : 2 4 8 16 32 64 128 256 512 1024 2048 4096
••••••••••••••••••••••••••••••••
••
•
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spese di spedizione).
±.E4%.
di illustrazioni, tutte le operazioni I1·.--
CAP
passo - passo, testi scritti da
esperti per sapere in pratica come
lavorare sull'impianto elettrico. I
città
firma
LAMPADA D'EMERGEN
RICARICABILE
Ho cercato su varie riviste lo schemi
R1 di una piccola lampada d'emergenza
ricaricabile dalla rete luce; non l'ho
trovato (come serviva a me) ed allora
Se vogliamo usare mi sono dato da fare per mettere
220 V una lampada assieme un circuito del genere.
più potente Ora che sono riuscito a costruirlo
(con una pila penso di fare cosa gradita proponen-
la lampada deve done la pubblicazione.
essere da 1,5 V) Il circuito è semplicissimo.
basta mettere in R I e CI limitano la corrente e produ-
serie più pile: con cono la caduta di tensione idonea,
3 accumulatori visto che si parte direttamente, per
C1 per esempio semplicità ed economia, dai 220 V
possiamo usare della rete-luce.
una lampada
Il ponte di diodi retti fica l'alternata.
da 4 V circa.
venendo a costituire un circuito di
raddrizzamento, ad onda intera.
ol deviatore SI posto in C (carica
•
la corrente raggiunge la batteria (o le
batterie) e la mantiene opportuna-
3E R mente sotto carica.
In caso di interruzione della tensione
cli rete, dopo un certo periodo dì
tempo dal suo ritorno (tempo che
dipende dalle caratteristiche della
batteria stessa), questa è carica.
Il dispositivo Per verificare ciò, SI si commuta in
si monta su un posizione L (luce), nella quale la bat-
qualsiasi supporto teria va ad alimentare una piccola
isolante, meglio lampada (da 1,5 V) che deve accen-
se del tipo
millefori.
Se intendiamo
usare più di una
pila occorre
COMPONENTI
R1 = 220 2-0,5 W
acquistare R2 = 220 K2-0,5 W
( o costruire) C1 = 0,47 uF • 600 VI (e.e.)
l'apposito D1 = D2 = D3 = D4 = 1 N 4007
contenitore con LP = lampadina 1,5 V
tanti scomparti
quante sono le
(vedi testo)
batterie che S1 = deviatore a levetta
vogliamo usare. A = accumulatore 1,2 V • 500
mA (vedi testo)
spiegazione, qualche
disegno, le generalità ed una,
foto tessera dell'autore}
+
a.
bili; in questo caso, LP serve sempli- 7r 1
cemente a controllare se la batteria è 4
tata ricaricata, manifestando ciò con 1c ? 9
luce piena e brillante. 6l !C2 7 1 12V
é
La semplicità del circuito presenta
però un inconveniente abbastanza 2l 1
6 a T, -
i
I
prevedibile, e cioè il fatto di essere IO "\
direttamente collegato alla rete luce:
attenzione pertanto alla scossa, 5 a.
13
anche piuttosto violenta, che si può D8 6
prendere trafficandoci attorno a
distrattamente.
ct I I
( ar'# %
EEEIRE
C3 = O, 1 µF (ceramico)
C4 = 15 pF (ceramico)
S1 + C5 = 22000 pF (ceramico)
o C1 R1 = 33 KO
Lo schema proposto da Marco Manfre- R2 = 15 KO
RETE dini di Lucca non presenta difficoltà R3 = 220 2
particolari e si presta ad essere realizzato J1 = VK200
R1 = 10KO con componenti standard. L 1 = 16 spire filo smaltato 0,40
R2 = 100 KO (trimmer) Il trasmettitore viene alimentato a 6 V, mm su 0 5 mm
R3 = 220 2 sfruttando due pile al litio da 180 mA • h L2 = 5 spire filo smaltato 0,40
C1 = 1 µF • 50 V (elettrolitico) collegate in serie; è importante che non su lato freddo L 1
T = triac 400 V-6 A venga superata questa tensione, pena la Y1 = xtal a 20,945 MHz
D1 = EM513 (al silicio) distruzione di IC 1. IC1 = LM 3909
D2 = diac È appunto ICI, un LM 3909, che serve a TR1 = 2N222-2
LP = lampada 220 V (potenza generare gli impulsi necessari a modula- A = antenna circa 3,5 m filo 0,5
max consigliata = 800 W). re, per evidenti motivi di identificazione, mm
I = interruttore a levetta
Bernetti Gabriele di Petritoli (AP) ha J1
r
realizzato questo semplicissimo genera-
tore di effetto stroboscopico che presen- I I I I c4
ta alcuni vantaggi che andiamo subito ad
t.
elencare: è molto semplice da realizzare,
è molto economico (sta dentro le 10.000
lire di costo) e, cosa forse ancor più vcc C2 Ic3
apprezzata, la lampada adottata è di un
normale tipo ad incandescenza.
Il funzionamento è molto semplice,
I VI I 7 < I
T
anche perché l'alimentazione è derivata
ELETTRONICA PRATICA- Luglio/Agosto 1994 - Pag. 62
Compilate il modulo sotto riportato, indicando
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il mercatino
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SENSIBILITA' : regolabile
BOBINE OSCILLANTI: intercambiabili
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LA TENDA INTELLIGENTE
Il gruppo Gibus ha realizzato la più vasta e completa gamma di motori ed automatismi per tende da
sole. Seguendo il motto "sicurezza nella semplicità" sono nati diversi sistemi di movimentazione, sem-
plicissimi da installare, compatti e facili da usare grazie a telecomandi aventi ampio raggio di azione.
Esiste anche un tipo di telecomando che può aprire e chiudere cinque diverse tende. Accanto ai mecca-
nismi tradizionali si trovano dei veri e propri sistemi intelligenti, che rappresentano la soluzione ideale
nel caso di finestre o verande numerose e di grandi dimensioni. Un'unica centralina, ricevendo i segna-
li da appositi sensori, regola l'apertura delle tende sulla base delle condizioni di illuminazione oppure
del vento. Nel primo caso, a seconda dell'intensità dei raggi solari, viene inviato un comando di salita
I sensori o di discesa della tenda. L'automatismo non viene "ingannato" dalle brevi variazioni di illuminazione
dell'intensità provocate ad esempio da nuvole passeggere. Installando vicino alle tende un anemometro (apparecchio
luminosa e della che misura la velocità del vento) il sistema è invece in grado di proteggere sia le tende che le persone
velocità del vento che vi stanno vicine dai danni che possono provocare le forti raffiche.
sono collegati La centralina viene in questo caso tarata su una soglia di velocità, oltrepassata la quale la tenda si riav-
ad un'unica volge automaticamente. Lire 550.000 (i due sensori e la centralina). Gibus (35010 Villafranca- PD -
centralina. Via dell'Industria, 16 - Tel. 049/9070378).
dna,
@@@
• • •
\I I
-de '
-G. /,,.
MA CHE BELLA
COMBINAZIONE
A chi debba acquistare sia il televisore che il videoregistratore.
oppure voglia dotarsi di un secondo televisore, si può suggerire di
pensare alle nuove combinazioni dei due apparecchi uniti in un
corpo solo. Questa soluzione ha due vantaggi fondamentali: si evi-
tano tutti i problemi creati dai vari cavi di collegamento e si ha in
mano un solo telecomando. Il nuovo prodotto della Philips consi-
ste in un televisore a 21 pollici, che assieme al 25 pollici è il for-
mato più diffuso nelle case, accoppiato ad un videoregistratore a
due testine dotato del meccanismo turbo drive, che rende più velo-
ci tutte le commutazioni, ad esempio dal "play" al riavvolgimento.
Il televisore è dotato di uno schermo costruito con la tecnologia
"black" che garantisce i colori contrastati e le immagini molto niti-
CARTELLINO ADDIO de. Sullo schermo vengono visualizzati i programmi e tutte le
regolazioni impostate. Si possono memorizzare fino a 50 selezioni
Già da diversi anni il vecchio orologio per timbrare il di canale e vi è la possibilità di programmare fino a 5 videoregi-
cartellino è stato quasi ovunque sostituito da una tesse- strazioni. Tutte le funzioni sono controllate da un unico telecoman-
ra magnetica chiamata "badge" che viene letta da un do con doppia serie di pulsanti e anche il suono è di alta qualità.
apposito apparecchio in grado di trasmettere, ad un cal- Lire 1.859.000. Philips (20124 Milano - P.zza IV Novembre, 3 -
olatore centrale, tutti gli orari di entrata e di uscita del Tel. 167/820026).
lavoratore. Ma anche questo sistema può essere scomo-
do in quegli enti in cui, dato l'alto numero di persone,
la coda per aspettare il proprio turno per immettere il
ge nel lettore costituirebbe una notevole perdita di
due posti di lavoro di Roma, la stazione fer- La Philips ha
aria Termini e la direzione generale della CGIL, il realizzato in un
egli orari di entrata e di uscita avviene con corpo unico un
a radio frequenza realizzato da una società di televisore ed un
ler Hoomn) che si occupa di integra- videoregistratore
1atici di registrazione Tiris realiz- entrambi di alta
ments. Ciascun dipendente porta qualità. Il tutto ha
tessera in cui sono memorizzati le dimensioni di
che vengono letti da un sistema di
50 x 52 x 48 cm.
so porte di ingresso attrezzate
l'unico impegno dei lavoratori
lta per le speciali porte,
li conseguenza perdere
.
11
t
. l . l a
4,
5 D
6 17 +
I Il P
c4
+ +
I =ci c2
R9
• .
Da notare che la quarta
sezione di C1, pur non
essendo sfruttata in questo
circuito, presenta gli
ingressi cortocircuitati
al positivo, per evitare
'
ripercussioni di qualsiasi
tipo.
F • • ---· --·•C•· -·--- ·---
TR IN ESAME
sovrapposizione che deve avvenire man- chiave di lettura. ad alta luminosità), accoppiati nei due
tenendo un buon sincronismo fra le tre La quarta sezione di ICI è qui inutilizza- colori diversi ed ugualmente invertiti
sequenze; perché si verifichi questo è ta in quanto ... non c'era nient'altro da come polarità. A montaggio terminato,
importante che CI - C2 - C3, i conden- farle fare. ed inserito ICI nello zoccolo in modo
satori che stabiliscono la costante di Il circuito è stato realizzato su una baset- che l'incavo circolare presente sul dorso
tempo, abbiano tolleranze non troppo ta a circuito stampato (misura 6x9cm), in prossimità di uno dei lati corti sia
ampie sui loro valori di targa; deve quin- comodamente predisposta per essere orientato secondo le indicazioni, si prov-
di trattarsi di condensatori elettrolitici di anche lasciata nuda. vede al collaudo dello strumento, ali-
qualità molto buona (nel nostro caso, al mentandolo con batterie in modo da
± 20% ), altrimenti è possibile sostituirli avere 6 V circa.
con tipi in policarbonato o altro materia- UNO STRUMENTO COMPLETO Una prima verifica la si fa cortocircui-
le plastico, ove reperibili con minori tol- tando in modo provvisorio tutte e tre le
leranze. Si montano subito i resistori, lo zoccolo uscite e -b-c fra di loro: tutti i led devo-
Il valore di questi condensatori è tale che per ICI e lo zoccolo (di tipo affidabile e no accendersi in modo sostanzialmente
risulti sufficientemente alta la frequenza robusto) per l'inserimento dei transistor uniforme.
di oscillazione (300 + 400 Hz), cosl che in prova. Se uno dei led (o meglio una coppia) fa
i led appaiono sempre accesi; si tratta di I condensatori, essendo tutti elettrolitici, meno luce degli altri, con molta probabi-
3 coppie presenti in serie ad ognuno occorre inserirli rispettando la polarità lità uno dei 3 condensatori ha capacità
degli elettrodi e montate in opposizione indicata sulla copertura in plastica. sensibilmente più bassa degli altri 2, e si
di fase, nonché di colore diverso (3 verdi I led, allo scopo di poterli ben affianca- può quindi (volendo) sostituirlo.
e 3 rossi), così da disporre di un'ulteriore re, sono del tipo a sezione rettangolare ( e »>>
ELETTRONICA PRATICA· Ottobre 1994- Pag. 6
-·1
PROVATRANSISTOR
===~~ d >
INTELLIGENTE
Piano di montaggio della
basetta a circuito
stampato del
provatransistor; con 4
9 colonnette applicate
-4.e o sotto i fori praticati negli
angoli, lo strumento può
"-a 6 V
~ restare bellamente
"nudo" anche nel suo uso
quotidiano.
o o
o o
o o
2
Il circuito stampato è qui visto dal
3
lato rame nelle sue dimensioni reali.
4
La realizzazione non dovrebbe
5
creare eccessive difficoltà.
6
7 Il transistor del quale si vogliono
provare le caratteristiche
I C 1 si inserisce nell'apposito zoccolo
oppure, nel caso di contenitori che
non lo permettano, si collegano 3
spezzoni di filo ai pins corrispondenti e b e o
ed ai terminali dei componenti.
ONENT
'R1 = 561
R22
R3
'3=LED verdi
PROVATRANSISTOR INTELLI
Un altro esperimento significativo, che
potrebbe valer la pena di eseguire, è
quello di aggiungere (in parallelo ai 3
condensatori da 1 F) 3 condensatori da
470 F provvisoriamente: in tal modo
l'oscillazione risulta enormemente ral-
lentata tanto da poterla seguire ad occhio
nudo: lo strano lampeggio che si nota
permette di verificare visivamente che i
led siano effettivamente in opposizione
di polarità.
a k
Comunque, col circuito disposto nella
u
A I B u
I Il simbolo logico di
I
o ' 1 1 una singola sezione
con la relativa
1 o 1
tabella della verità.
1 1 o
SMD 5000
LE PROVE
SMD 5000 - STAZIONE DI SALDATURA AD ARIA CALDA
NPN: si accendono i led verdi in corri-
spondenza del "c" e della "e"; il led Adesso potete lavorare con facilità sui circuiti SMD, utilizzando il nuovo
rosso acceso indica la base. saldatore ad aria calda ELTO.
PNP: si accendono tutti i led, tranne il La SMD 5000 é una stazione termostatica di saldatura e dissaldatura ad aria calda, con
controllo elettronico della temperatura e della portata d'aria. E' destinata prevalentemente
led rosso della base. alla saldatura e dissaldatura di componenti SMD. Può inoltre essere utilizzata per lesi di
Se invece il transistor presenta un corto- resistenza alla temperatura di circuiti e componenti per guaine termoretraibili, e per
circuito fra due elettrodi, si accendono dissaldature in genere. Dotata di pinza a vuoto per componenti SMD (consente di asportare
tutti e 4 i led (due rossi e due verdi) dei componenti guasti dal circuito stampato).
due piedini fra cui c'è il corto; se c'è Caratteristiche: - Potenza max.: 50 W
- Temperatura regolabile: da 50-C a 400-€
interruzione della giunzione, i 4 led - Portata max aria regolabile: 9 I/min.
rimangono spenti. - Alimentazione: 220 Volt
Nel caso in cui si abbia a che fare non
con un transistor ma con un diodo qual- ECU 4000 DGT - STAZIONE DI SALDATURA A CONTROLLO DIGITALE
siasi di cui non si conoscono i terminali,
questo si può inserire fra due punti qual- La stazione di saldatura ELT0 è precisa, robusta e maneggevole.li cavo
siasi (per esempio, fra "e" e "c"): il led del saldatore in gomma siliconata resiste al contatto accidentale della
rosso che si accende ci indica l'anodo, il punta calda. E' disponibile una vasta gamma di punte di ricambio.
led verde il catodo. La verifica di com- Stazione termostatica di saldatura con controllo elettronico della temperatura della punta
portamento si può effettuare anche su saldante.La stazione è dotata di un display digitale che permette la lettura continua in gradi C
transistor di potenza, che si collegano della temperatura della punta. E' possibile impostare la temperatura voluta (interrutore in
posizione SET) e leggere sul display la temperatura effetiva ottenuta sulla punta (interruttore in
con brevi spezzoni di filo (magari con posizione READ). Grande affidabilità e velocità di reazione agli sbalzi di temperatura.Precisione
pinze a coccodrillo) fra i tre punti e - b - +/- 1 %. Zero crossing. Fornita con saldatore modello TC24-50W, completo con punta Duratyp
c dello,strumento e gli elettrodi corri- Caratteristiche: - Potenza max : 50 Watt
spondenti. -Temperatura regolabile : da 50C a 400C
Come già accennato, il circuito funziona - Alimentazione : 220 Volt
I
La stazione di saldatura ECU 4000 DGT è disponibile anche nella versione FIX , dotata ci una
a pila (dato il consumo basso e forte- chiavetta per evitare ogni accidentale variazione della temperatura.
mente intermittente), con un valore di
tensione in linea di massima sui 6 V;
sembrano tanti per un integrato della
serie 74 (che richiede 5 V esatti), ma il
nostro circuito funziona correttamente
ed affidabilmente sino a 7 V.
Con tensioni superiori il circuito si
I
tI
blocca ma non si danneggia: durante le a
e%7
.e e.be il nostro montaggio non richiede
atura alcuna, bensì solamente di pren-
un po' di confidenza con le infor-
mazioni fomite dall'accensione dei led.
Lavora svelto chi usa ELTO
ELTO S.p.A. -Giaveno (TO) Tel. 011-936.45.52 Fax 011-936.45.83 I
ATTUALITA
UN GIORNO
Le fiere mercato di materiale surplus sono
appuntamenti imperdibili per tutti gli
appassionati di elettronica hobbisfica. Si trova
di tutto a prezzi convenienti ma soprattutto è
un'occasione per incontrarsi e conoscersi.
Un sacco di
componenti misti
costa 15.000 lire.
O gni tanto nelle pagine della rivista
viene consigliato di cercare alcuni
componenti un po' particolari nelle fiere
Uno grande uguale mercato di materiale surplus.
ma contenente solo Tutti coloro che sono già da tempo
diodi, resistenze appassionanti di elettronica hobbistica
o condensatori sanno sicuramente di che cosa si tratta
costa 10.000 lire. ma i nuovi del settore e i giovanissimi
forse non hanno mai avuto la possibilità
di andarci. '
Sui banchetti
Ebbene, come il tifoso di calcio non può
sono esposti
non essere mai stato allo stadio o il letto-
componenti re accanito in una biblioteca, non possia-
elettronici mo lasciarci sfuggire nell'arco dell'anno
che possiamo almeno uno di questi importanti appun-
toccare tamenti. Sono infatti vere miniere d'oro
ed esaminare.
AL MERCAT
per ]'hobbista elettronico che vi trova
tutto quanto riguarda il nostro settore a
prezzi ben più bassi di quelli di mercato.
ui banchetti, tanto rudimentali quanto
traboccanti di merci, si vendono radio
d'epoca con relativi ricambi, componen-
ti nuovi e usati, comuni o molto partico-
lari, libri specializzati, strumentazioni di
laboratorio, utensili di ogni tipo, minute-
ria varia, divertenti gadget e apparati
ricetrasmittenti.
Tra l'altro questi mercatini non sono
solo luoghi dove si fanno buoni affari
ma ritrovi in cui è possibile incontrare
tanta gente che condivide la nostra stessa
passione e con cui scambiare idee, opi- Gli appassionati di radiocollezionismo trovano qui una fonte
nioni e, perché no, anche materiale. inesauribile di approvvigionamento sia per quanto riguarda gli
Manifestazioni di questo tipo vengono apparecchi sia per i ricambi originali.
e e
organizzate quasi ogni fine settimana in
varie città italiane: a seconda di dove
viviamo può capitare che nella nostra
zona se ne organizzino una o più
nell'arco dell'anno ma la distribuzione
territoriale è abbastanza uniforme e
comunque sono appuntamenti che pos-
sono anche valere una gita domenicale
con quatche ora di viaggio.
I PROSSIMI
APPUNTAMENTI
Ovviamente la stagione in cui le fiere
mercato dell'elettronica sono più
numerose è la primavera-estate visto
che molte di queste manifestazioni si
svolgono all'aperto. Anche in
autunno inverno comunque troviamo
appun tament i impo rtanti: ecco quelli Vogliamo costruirci un amplificatore a valvole? Dove reperire i preziosi
previsti fino alla fine dell'anno. componenti se non nei mercatini di materiale surplus? Qui esiste una varietà
che non è possibile trovare in nessun altro posto.
• 24-25 settembre Gonzaga MN
26° Fiera del Radioamatore Le basette di vecchi apparecchi rotti vengono vendute a prezzi
• 8-9 ottobre Pordenone stracciatissimi (poche migliaia di lire) e contengono spesso componenti
17EHS 10° ARES molto costosi (per esempio integrati) ancora perfettamente efficienti.
• 15-16 ottobre Bari
12° Mostra Mercato del Radioamatore
• 22-23 ottobre Faenza RA
13° Mostra Mercato del Radioamatore
• 30-31 ottobre-1 Nov. Padova
1 ° Salone del Radioamatore
• 26-27 Novembre Pescara
29° Mostra Mercato del Radioamatore
• 17-18 Dicembre Genova
15° MARC
MODELLISMO
ACCENSIONE ELETTRONICA
PER MINIMOTORI
Si traffa di un alimentatore
appositamente progettato per fornire la
bassa tensione e l'alta corrente necessarie
alle candeline dei minimotori a scoppio
da modellismo per l'accensione.
Grazie ad un sistema di controllo
della tensione non si verificano cadute
neanche usando lunghi cavi.
Il nostro circuito
dispe rde, durante
il fu nz iona me nto,
molta po tenza
(tra sforma ndola
da elettrica in term ica )
e quindi nec ess ita
di un radiatore
abbastanza gro ss o,
......
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PONTICELLI
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Piano di montaggio della basetta a circuito stampato, sulla TR1 si trova nella parte posteriore del
quale è applicato il dissipatore a profilato angolare per TR1 dissipatore fissato ad esso tramite due viti
ed Ic1,i due componenti attivi del circuito. passanti che collegano anche il collettore.
e TR1
~ YT
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@. I ALLA
CANDELA
==Gié5=,
©I.
I
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R2
5 G
•
protetto contro i cortocircuiti possibili in
/ uscita ed eventuali surriscaldamenti; in
più, per norma precauzionale, è previsto
un fusibile al morsetto positivo della bat-
/ teria (da 10- 154); così, se si verifica un
5°
cortocircuito accidentale, la batteria evita
di erogare tanta corrente da infiammare i
cavi di alimentazione.
In serie al fusibile, può eventualmente
essere anche previsto un interruttore,
magari a pulsante, che sia però in grado
di sopportare i I O A o più.
POCO STAMPATO
E MOLTO DISSIPATORE
CANDELE CANDELINE
15000V 7,5V E CANDELETTE
La "candela" di accensione della miscela benzina-aria presente nei
motori a scoppio è un oggetto estremamente comune, tanto che tutti
ne conoscono, quantomeno, l'esistenza.
Il funzionamento è anche abbastanza banale, in quanto, applicando
allo spillo centrale l'alta tensione prodotta dall'apposita bobina, fra
@ esso e la massa metallica del motore, in uno spazio appositamente
//\ dosato, si verifica inevitabilmente la scarica elettrica, sotto forma di
scintilla che innesca appunto l'accensione della miscela (A).
Le candeline tipiche dei micromotori da modellismo funzionano
N. 1 Hot from 0,8 to 3,5 cc invece in modo completamente diverso (e in qualche modo simile
N. 2 Hot from 1,5 to 3,5 cc alle candeline di preriscaldamento dei motori diesel); il sistema
N. 3 Hot trom 2,5 to 6,5 cc infatti si basa qui sull'incandescenza che si verifica in apposito (e
N. 4 Med. trom 3,5 to 10 cc. robusto) filamento percorso da corrente elettrica ad alta intensità:
N. 5 Cold from 3,5 to 15 cc. tor nitro fuel qui i volt sono pochi, essendo bassa la resistenza del filamento, ma
N. 6 Cold trom 3,5 to 15cc; tor nitro tuel per lo stesso motivo sono tanti gli ampere: e il gioco è fatto (B).
N. 7 Very cold trom 3,5 to 15 cc. tor nitro tuel Le illustrazioni qui riprodotte forniscono qualche elemento in più a
N. 8 Very cold from 3,5 to 15cc. tor nitro tuel queste brevi note.
N. 9 Cold-Special from 3,5 to 15 cc. La tabella ci mostra i 9 tipi di candelette disponibili
per i vari tipi di minimotori.
REGOLAZIONE CONTINUA
PER MOTORI IN CC
È un alimentatore-amplificatore in grado di far girare
tutti i motorini che funzionano in corrente continua in
ambedue i sensi di marcia. Il passaggio dall'avanti
all'indietro attraverso la posizione di fermo
avviene senza soluzione di continuità.
5
Al contrario di quanto
si po tre bbe pensa re
il circ uito pe r
l'invers ione con tinua
del se nso di marc ia di
un mo tore in cc non è
molto semplice ed è
quindi indispensabile
eseguire il montaggio
su una basetta
a circuito stampato.
R '/
e
e e
TR3 TR
c1
R1 = 1200 0
R2 =1 O Kn (potenziometro)
R3 =1200 Q
R4 =10 KO
R5 =10KO
R6 =1200 Q
R7 =1200 Q
C1 =2200 1,1F. 25V (elettrolitico)
C2 =2200 F . 25V (elettrolitico)
C3 =O, 1 F (ceramico)
C4 =0,1 1,1F (ceramico)
es= 2,2 1,1F (policarbonato)
"' I
-·e I·] I:
C6 = 2,2 1,1F (policarbonato)
L 1 = 100 F (RFC su toroide)
-± -~- ~
---
TR1 = 2N1711
TR2 = TIP 3055
TR3 = 2N2905
o
PI
t
R3
R2 -====
o
TR4 = TIP 2955
IC1 = TL081
P1 = ponte 100 V/50 mA
(Siemens)
PER MOTORI IN CC
I
t
I
- L1
I
c5 C6
Il cuore del circuito è l'integrato opera- te fra i due terminali d'ingresso. ha lo questi motorini, quando girano, genera-
zionale IC 1, alla cui entrata invertente scopo di evitare che eventuali disturbi no molte scintille, che corrispondono a
(piedino 2) è connesso il cursore di un elettrici possano entrare in ICI modifi- tanti impulsi elettrici anche di notevole
potenziometro collegato al partitore fra A candone il funzionamento; C4, diretta- intensità.
e C; se il cursore è esattamente al centro mente posto sull'alimentaz ione di ICI, ci E questo non è il solo possibile inconve-
del partitore, al piedino 2 la tensione assicura che siano impedite instabilità ed niente da cui premunirsi: ogni motore in
applicata coincide con lo zero del circui- autoscillazioni da parte dello stesso inte- cc quando gira è il duale di se stesso, cioè
to, cioé col valore di B; se il cursore è grato. si comporta anche come una piccola dina-
spostato verso Rl, la tensione su 2 è posi- La tensione che esce da ICI (piedino 6) mo, cioè come un vero e proprio (anche
tiva, e negativa se il cursore si porta verso quando è positiva porta in conduzione se modesto) generatore di tensione.
la resistenza R3. TR 1, facendo lavorare TR2 che alimenta
il motorino dal positivo (ambedue i tran-
sistor sono NPN); quando invece è nega- L'AVANTI - INDIETRO
L'INTEGRATO tiva porta in conduzione TR3, facendo
lavorare TR4 che alimenta il motorino Ora che abbiamo digerito il funzionamen-
Lo scopo principale di IC 1, un classico dal negativo (ambedue i transistor sono to del nostro bel circuito, possiamo accin-
TL081, è quello di amplificare opportu- stavolta PNP); le due resistenze R6 e R7 gerci a montarlo; la realizzazione è come
namente la corrente son cui poi pilotare servono a disaccoppiare le due basi al solito prevista su basetta a circuito
lo stadio d'uscita; dato che si usa l'ingres- ali 'uscita di IC I. AIl uscita del circuito stampato per la massima affidabilità.
so invertente, l'uscita diventa negativa troviamo il gruppetto L1 - C5 - C6, che Cominciamo a mettere a posto i resistori
col cursore di R2 verso R3 e positiva costituisce un filtro passo-basso (del tipo (controllandone per benino il codice
verso Rl. cosiddetto a pi-greca). che elimina le colori), poi lo zoccolo per IC 1, poi i con-
Per quanto invece riguarda il guadagno in extra-tensioni generate dal motorino, densa tori non elettrolitici; Cl e C2,
tensione di ICI, esso è mantenuto (trami- evitando che risultino pericolose per i essendo elettrolitici, dobbiamo montarli
te il valore di R5) uguale a l; C3, presen- transistor; occorre infatti ricordare che »»
ELETTRONICA PRATICA - Ottobre 1994- Pag. 23
rispettandone rigorosamente la polarità di
inserimento.
TRl e TR3 vanno montati verificando la
posizione del dentino che sporge dalla
base del corpo metallico; il potenziome-
tro R2 risulta invece automaticamente
posizionato dalla disposizione dei suoi tre
reofori asimmetrici.
Il ponte Pl riporta indicate le polarità in
Il circuito va alim entato tram ite un trasfo rmatore in grado di fornire la corrispondenza dei terminali, polarità
tensione di 12.0 !2 Ve la corrente massima !i 2 4. olendo si possono chiaramente indicate sui disegni; si monta
anche usare due trasformatori con i secondari collegati in serie. poi L1, in modo da risultare ben appog-
RADDRIZZATORE
POSITIVO
@ A2SEMIONDE
I
=> Per meglio intendere il funzionamen-
I to di questo tipo di circuito di ali-
@\ +
mentazione, occorre riferirsi alle due
figure qui riportate.
- e1 In presenza della semionda positiva,
vediamo dal i° schema che innanzi-
- -
ELETTRONICA PRATICA- Ottobre 1994- Pag. 24
-
UA PER I IN CC
giato al piano della basetta.
TR2 e TR4 vanno posizionati lasciando i
terminali in quasi tutta la loro lunghezza;
il dorso metallico va orientato in modo
che sia rivolto verso l'esterno della baset-
ta. La posizione in prossimità del bordo
consente di applicare due transistor ad un
dissipatore di calore piuttosto robusto od
alla superficie (in alluminio) di un adatto
contenitore; essi infatti tendono a riscal-
dare abbondantemente, specialmente se il
motore assorbe più di 1 A.
Occorre comunque ricordarsi di isolarli a
dovere con l'apposito kit di isolamento.
-
Indicativamente, si può dire che un semi-
conduttore (se al silicio) può scaldarsi
fino a che è possibile tenerci un dito
sopra ( circa 50 + 60° C); se il dito non
resiste, è segno che la temperatura è supe-
riore, e che bisogna quindi aumentare il
dissipatore.
Restano ancora da inserire: alcuni termi-
nali ad occhiello per i collegamenti ester-
ni, un pezzetto di filo per il ponticello da
realizzare sul lato componenti della baset-
ta, e ICI nel suo zoccolo (rispettando per
l'inserimento la posizione dell'incavo sul
dorso); a proposito di ICI, come già cita- fai da te
to abbiamo usato un TL08 l, ma in effetti
qualsiasi operazionale previsto per ali-
mentazione duale può andar bene.
TTRiI g
IL COLLAUDO
Vuoi ricevere an-
Terminata così la costruzione, e riverifi-
che tu quest'ac-
cato per benino tutto il montaggio, il coppiata vincente
motore si prevede vada collegato ai ter- libro più tester)?
minali 1 e 2; se per caso la rotazione Compila il cou.
fosse contraria a quanto ci si aspettava, è pon, ritaglialo.
sufficiente invertire fra loro i fili di colle- incollalo su carto-
gamento. lina postale e spe-
Se si vuol agire con la massima prudenza, disci a
le prove di collaudo è meglio iniziarle EDIA
usando come carico non già il motore,
bensì una lampada da 12 V- max 5 W. 15066 GA AL
Ad ogni modo, salvo questi semplici con-
trolli qui citati, il circuito non richiede ====E Desidero ricevere il
FAI DA TE L'ELETTRICISTA
può usare (se di dimensioni sufficienti)
come elemento di dissipazione di calore Libro di grande formato, centinaia
di illustrazioni, tutte le operazioni
I via
CAP
per i due transistor di potenza. passo - passo, testi scritti da
esperti per sapere in pratica come
I
lavorare sull'impianto elettrico.
I firma
Grazie alla nuova tecnologia
dei dispositivi fotoelettronici è
diventato in questi ultimi anni
il mezzo più usato per
trasmettere a distanza, in
tempi brevissimi e con
risultati eccellenti, documenti
di qualunque tipo. I modelli
più evoluti sono parenti
stretti dei computer
DOCUMENTO IN RICEZIONE
GRUPPO DI TRASMISSIONE
SENSORE A MOTORE
PRESENZA DOCUMENTO SCHEDA DI
ALIMENTAZIONE
RULLO ESPULSIONE
CARTA
INSERIMENTO
DOCUMENTO DI TRASMISSIONE
DISPLAY FUNZIONI
QUADRO
DI COMANDO
USCITA
DOCUMENTO
IN TRASMISSIONE
TESTINA TERMICA
SEGRETO ASSICURATO
COME FUNZIONA
I SEMICONDUTTORI
a materia è fatta di atomi e di aggregati di atomi chiama- SEMICONDUTTOR
E
2 3
DIODO
k
I
t
Nei diodi che si trovano in
commercio la giunzione dei due
tipi di semiconduttore (P ed N) è
racchiusa all'interno di un involucro
che varia nelle dimensioni,
nella forma e nel colore a seconda
della potenza del diodo e del suo
impiego specifico. Per permettere
di montare correttamente un diodo
in un circuito, in prossimità del
catodo viene impressa una fascetta
di colore diverso oppure lo stesso
catodo viene identificato
con qualche elemento
costruttivo particolare.
Altre sostanze, come ad esempio l'arseniuro di gallio, sono attirare degli elettroni da atomi di silicio vicini. In questo
usate per componenti dagli impieghi particolari. caso, chiamato ricombinazione, la lacuna viene neutralizzata
Per trasformare un pezzo di silicio in un componente elettro- dall'elettrone ( cioè la carica totale risultante è zero) mentre
nico viene effettuato il cosiddetto drogaggio. Il processo l'atomo di silicio, perdendo un elettrone, si carica positiva-
consiste nell'introdurre delle sostanze dette impurità mente. Questo fenomeno è equivalente ad uno spostamento
all'interno di uno strato di silicio purissimo le quali, combi- della lacuna in direzione opposta a quella dell'elettrone e per
nandosi con la sua struttura microscopica, lo trasformano in questa ragione nei semiconduttori si parla di corrente di
un semiconduttore più ricco di cariche positive oppure più lacune.
ricco di elettroni. Nel primo caso si introducono sostanze Se un pezzo di silicio di tipo P viene posto a contatto con uno
dette accettori, perché attirano nella loro struttura atomica di tipo di N si realizza una giunzione a semiconduttore
degli elettroni, catturandoli da certi atomi di silicio e quindi chiamata giunzione P-N, uno dei mattoni fondamentali
lasciando "posti vuoti" caricati positivamente chiamati lacu- dell'elettronica moderna.
ne e indicati con la lettera P. Il semiconduttore così ottenuto Nella giunzione si verifica il seguente fenomeno: alcuni elet-
si dice di tipo P. troni del semiconduttore di tipo N (detto anche zona N) si
Nel secondo caso le sostanze si chiamano donatori perché, ricombinano con alcune lacune della zona P.
come dice il nome, regalano a certi atomi di silicio degli elet- I due tipi di cariche si neutralizzano e quindi a meta' della
troni, che vengono indicati con la lettera N. Si dice allora che giunzione si crea un sottilissimo strato che è paragonabile
si è ottenuto un materiale semiconduttore di tipo N. ali 'isolante situato fra le armature di un condensatore e che
Le lacune sono fisse all'interno della struttura cristallina del impedisce il passaggio di corrente.
semiconduttore però essendo caricate positivamente possono Ma come si è detto all'inizio, un semiconduttore è diverso da
I diodi svolgono, in un circuito elettronico, numerose funzioni a seconda del tipo di componenti
impiegati e della configurazione in cui sono inseriti.
un isolante. Infatti fornendo ai suoi portatori di carica DIFFUSIONE DI MATERIALE DIFFUSIONE DI MATERIALE
(elettroni e lacune) una certa dose di energia, avviene il pas- "DONATORE" ACCETTATORE'
saggio di corrente. Gli elettroni si spostano allora verso la I
zona P e, come è stato detto in precedenza, questo corrispon-
de ad uno spostamento delle lacune nella direzione opposta.
Supponiamo di applicare agli estremi della giunzione una
tensione esterna, collegando ad esempio il morsetto positivo
di una pila alla zona P. Le cariche positive (lacune) sono
respinte verso la zona Ne viceversa. La pila fornisce dunque
energia alle cariche del semiconduttore che si attirano reci-
procamente, riuscendo ad abbattere la barriera isolante e
dando luogo al passaggio della corrente. Se invece il morset-
STRATO DI SILICIO PURISSIMO
to positivo della pila è collegato alla zona N avviene una
repulsione fra i due tipi di carica e fra le due zone continua
ad esistere la barriera isolante. Un diodo basato sulla giunzione P-N iene realizzato
Ed eccoci finalmente al diodo: il componente si ottiene diret- facendo diffondere ad alte temperature, all'interno di uno strato
tamente dalla giunzione, collegando un terminale alla zona P di silicio purissimo, dapprima una sostanza che crea la zona N.
ed uno alla zona Ne ricoprendo il tutto con un involucro. quindi un'altra che dà luogo a quella P
il baffo di gatto
Fra i predecessori dei moderni diodi. che erano compo-
nenti usati parecchi anni fa soprattutto nel settore radioe-
lettronico. va ricordato il cosiddetto diodo a baffo di
gatto. Il nome deriva dal sottilissimo contatto metallico
unito ad un cristallo di materiale semiconduttore.
La corrente che raggiungeva il semiconduttore attraverso
il metallo riusciva ad "uscire" grazie all'alta conducibilità
elettrica del semiconduttore in prossimità del punto di
contatto col metallo. Il contrario era però impossibile, per-
ché la corrente applicata al terminale collegato al cristallo
si disperdeva all'interno di esso senza "trovare la strada"
per uscire dalla parte del metallo.
Per realizzare questi diodi vennero dapprima usati cristalli
Le antiche radio a galena funzionavano grazie ad di galena (solfuro di piombo), in seguito quelli al germa-
elementi raddrizzatori a "baffo di gatto" costituiti da un nio si rivelarono più efficienti. L'efficienza migliorò ulte-
sottile filo metallico posto a contatto con un cristallo riormente racchiudendo sia il "baffo" che il cristallo
di solfuro di piombo argentifero chiamato appunto galena. ali' interno di un involucro di vetro in cui veniva ottenuto
il vuoto d'aria.
Nei diodi a "batto di gatto" la corrente scorre in un
NORMALE PASTIGLIA BAFFO
solo verso (dal metallo al semiconduttore) perché in tale CONDUTTORE DI GERMANIO DI GATTO
percorso incontra una bassissima resistenza. Il viceversa
è impossibile, perché è come se le cariche si "perdessero"
nel semiconduttore senza trovare la piccola via di uscita
costituita dal "baffo" conduttore.
E NON PASSA
la soglia di tensione
Abbiamo visto come da una giunzione P-N si realizzi un
diodo, collegando un terminale alla zona P ed uno alla zona
Ne racchiudendo il materiale semiconduttore all'interno di
un involucro. Il primo terminale viene chiamato anodo (sim-
bolo A), il secondo catodo (simbolo K), nomi già usati per
indicare i terminali del tubo a vuoto che, prima dell'invenzio-
ne del diodo, svolgeva la stessa funzione.
Il simbolo del diodo è un triangolo, che rappresenta l'anodo,
un.ito ad un trattino che invece rappresenta il catodo.
Uno dei vertici del triangolo punta verso il trattino e ricorda
che quello è il verso della corrente che attraversa il compo-
nente quando la zona P si trova a potenziale positivo rispetto
alla zona N.
In tali condizioni si dice che la giunzione è polarizzata
1 direttamente e che il diodo è nello stato di conduzione.
Va ricordato a questo proposito che in realtà la corrente va
1: grande è la varietà dei diodi che si trovano in dalla zona N a quella P, ma per convenzione si considera
commercio: dai più piccoli, impiegati nella maggior parte delle sempre il contrario.
realizzazioni hobbistiche, a quelli di una certa dimensione, usati Se invece alla zona P viene applicata una tensione negativa
in certi apparati industriali di regolazione e in grado rispetto a quella applicata alla zona N non avviene passaggio
di sopportare sia tensioni che correnti piuttosto elevate. di corrente. Si dice allora che la giunzione viene polarizzata
inversamente e che il diodo è nello stato di interdizione.
Per portare il componente dallo stato di interdizione a quello
di conduzione non basta applicare un valore qualsiasi di ten-
2: il diodo è polarizzato inversamente, non conduce sione purché positiva fra l'anodo e il catodo. Occorre che
corrente (la lampadina è spenta) e tutta la tensione essa superi un certo valore chiamato soglia di tensione oppu-
della batteria (4,5 volt) si trova ai suoi capi. re barriera di potenziale. Si tratta del valore che corrispon-
de ali' energia necessaria agli elettroni della zona N e alle
lacune della zona P per compiere il "salto" che consenta loro
3: per mandare in conduzione il diodo e far accendere di dirigersi gli uni verso le altre e quindi dare luogo al pas-
la lampadina occorre applicare ai suoi morsetti una tensione saggio di corrente.
almeno eguale alla tensione di soglia. In questo caso si tratta Nei diodi realizzati in silicio la soglia di tensione vale tipica-
di O, 7 volt e i restanti 3,8 volt si trovano ai capi della lampadina. mente 0,7 volt.
PILA 2 PILA
LAMPADINA LAMPADINA
SPENTA ACCESA
DIODO
TESTER
[
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STRUMENTI
FACILE TARATURA
DEL FREQUENZIMETRO Un circuito che, elaborando il segnale
di una qualsiasi stazione radio RAI,
ci mette a disposizione uno stabilissimo
ed efficientissimo campione di frequenza
utile per la taratura dei frequenzimetri.
y
e.
Il circuito comprende un buon
numero di componenti dunque
non è molto facile da realizzare.
È necessario usare la basetta
a circuito stampato.
5
• » w » o -. .di i • .i • •
C7 Il C8
c1
L } 2 qg
L1 L2
"l]
R4
IC 1
I
C2 -_4
4 C6
~R1 R2 R3
c12
C5
Illustrazione di una normale cuffia Tutti i sistemi quindi presentano, inevi- piuttosto semplice.
biauricolare, dove, sullo spinotto tabilmente, lo stesso difetto. Esso ha lo scopo di: selezionare il segna-
a jack, M indica il contatto di Per fortuna, il rimedio a questo proble- le più opportuno (che è in genere quello
massa; D indica il canale destro; ma è semplicissimo: basta collegare della stazione locale con la frequenza
S indica il canale sinistro. ali' ingresso del frequenzimetro un gene- più alta); amplificarlo quanto basta (ed è
Nel nostro caso il segnale BF va ratore a RF di valore assolutamente pre- tanto) per togliergli la modulazione AM
applicato fra D ed S, ignorando M. ciso. ( ovverossia il programma) sovrapposta,
Sembra una battuta, cioè lo spostare il che viene "tosata".
problema da uno strumento ad un altro; In questo modo, si rientra in possesso
infatti, la soluzione di questo tipo è, al della pura e semplice portante a RF che,
nostro livello, impossibile perché un una volta opportunamente sintonizzata
generatore di precisione pari a quella qui viene inviata al frequenzimetro, su cui si
richiesta è unicamente alla portata di provvede a regolare CP in modo che il
laboratori specializzati di Istituti Univer- numero visualizzato corrisponda perfet-
sitari o di importanti industrie. tamente alla frequenza sintonizzata (per
Ma la soluzione semplice esiste real- esempio, 1.116.000 Hz).
mente e consiste nello sfruttare quei
generatori di altissima precisione e stabi-
lità che sono i trasmettitori della RAI (e RICEVITORE ANOMALO
naturalmente delle altre stazioni di
radiodiffusione in O.M.). Una volta in possesso di un ricevitorino
Infatti, le frequenze di trasmissione della di questo tipo, l'operazionè da eseguire
RAI (di cui viene dato un elenco a parte) (pure se con grande cura) è comunque
D 5 sono precisissime, in quanto partono banalissima.
tutte da un oscillatore particolare di alta Il primo passo per entrare in possesso di
affidabilità. un simile ricevitore è quello di prendere
Naturalmente, qualche problema da in esame il progetto da noi messo a
risolvere c'è ancora, ma consiste nel rea- punto, e quindi lo schema elettrico che
lizzare un ricevitore adeguato e tuttavia lo rappresenta completamente.
G
12 V
e
nli R6
@oe
Il circuito stampato è qui visto dal lato rame nelle sue dimensioni reali.
C13
COMPONE TI
R1 = 10KO C9 = 100 F-. 16V (elettrolitico)
=
R2 10KO C10 = 1500 pF (ceramico)
R3 = 100 KQ C11=1 F(ceramico)
R4 = 220 KO C12= 10.000 pF (ceramico)
R5 = 390 0 C13 = 10.000 pF (ceramico)
R6 = 1200 2 L1-L2= avvolgimento di bobina
C1 = 100 pF (ceramico) d'antenna (di recupero da
C2=40+ 170 pF (compens. vecchi ricevitori)
Il circuito oscillante C2-LI consente di a mica) =
RF connettore tipo
sintonizzare una delle due stazioni loca- C3 = 0,1F (ceramico) phono RCA
li, come già detto la più alta in frequen- C4 = 0,1F {ceramico) BF = minijack per cuffia
za; L2 trasferisce il segnale ad ICI, C5 = 0,1F (ceramico) IC1 = A 753
attuando il necessario adattamento di =
C6 1500 pF (ceramico) TR1 = 2N 1711
impedenza. =
C7 0,1F (ceramico) DG = diodo al germanio
È così che il segnale captato viene forte-
mente amplificato, tanto da risultare più
=
C8 100 F- 16V (elettrolitico) Vcc = 12 + 14 V
o meno nettamente tosato all'uscita vera Piano di montaggio del dispositivo; la basetta a circuito
e propria 5; l'uscita 7 propone invece un stampato è autosufficiente per il montaggio completo.
segnale poco amplificato, tale comunque
da essere demodulabile conservando una
sufficiente comprensibilità. Se la stazio- L2 Ll
ne ricevuta è molto forte, l'ascolto risul-
]TERRA
ta fortemente distorto; ciò costituisce
comunque un aspetto positivo per l'uso
come elemento di taratura. l ANTENNA
12V
li circuito di demodulazione "ruota"
attorno ad un comune diodo al germanio
(DG), che rivela il segnale applicandolo
poi ad un semplice amplificatore (TRl);
in cuffia si può ascoltare allo scopo di
verificare che ciò avvenga effettivamen-
te. Ecco quindi che il nostro circuito pre-
senta due uscite: una a RF, che va colle-
gata al frequenzimetro da tarare, l'altra
di controllo, da sfruttare per la miglior
sintonia. La rete C7 - C8 -C9 - R5 serve
»»
C/2 RJ C/3
ELETTRONICA PRATICA - Ottobre 1994- Pag. 41
FACILE TARATURA DEL FREQUENZIMETRO
Esempio dell'aspetto grafico di un
segnale radio modulato in AM.
I
J 1p2 I I due profili ondulati (speculari)
+
t
@ rappresentano il segnale BF che nel
I-
I I
modulatore va a variare l'ampiezza
I ,J I
- f
- (sia in più che in meno) del segnale
l ,I .I
. livello della modulazione vera e
t
I
-
'~ l' propria, che deve essere ''tosata''
1
l
'
r
I
O dall'amplificatore • limitatore (IC1 ),
così che rimanga solo la parte B che
non porta alcuna infonnazione;
comunque qualche residuo di AM non
impedisce l'utilizzo di questo circuito.
La tabella indica le frequenze su per l'opportuno disaccoppiamento nello zoccolo, rispettando la posizione
cui trasmette la RAI in OM e che dell'alimentazione, così da garantire la del piccolo incavo semicircolare presen-
vanno confrontate con il valore miglior stabilità nonostante l'elevata te su uno dei bordi stretti del corpo in
rilevato dal frequenzimetro per amplificazione complessiva. plastica. Va infine montata la bobina,
controllarne l'esattezza. recuperata dal complesso d'antenna su
ferrite di un vecchio ricevitore portatile,
STAZIONE kHz kW STAZIONE kHz kW FORTE AMPLIFICAZIONE con LI (l'avvolgimento di sintonia) cor-
Caltanisetta 567 20 Bari 1116 150 rispondente al numero di spire più eleva-
Bologna 567 20 Bologna 1116 60 Il circuito stampato su cui si basa la rea- to ed L2 (l'accoppiamento) di poche
Sassari 567 10 Pisa 1116 25 lizzazione del dispositivo, pur essendo spire; il fissaggio può essere eseguito
Salento 567 6 Palermo 1116 10 molto semplice sia come disegno che mediante normali fascette in nylon.
osta 567 2 Aosta 1116 2 come montaggio, è opportuno adottarlo Alcuni terminali ad occhiello per i colle-
Napoli 657 120 Sassan 1143 10 integralmente appunto per ottenerne le gamenti esterni completano il montaggio
Firenze 657 100 Messina 1143 6 migliori garanzie di funzionamento, trat- della basetta. A questo punto, si può pas-
Torino 657 50 Sanremo 1188 6 tandosi di circuito che deve amplificare sare al collaudo e conseguente utilizzo
Bolzano 657 25 Pisa 1305 2 fortemente segnali a RF (anche se non del nostro dispositivo; per sintonizzare
Venezia 657 20 Ancona 1314 6 elevatissimi). E come al solito consiglia- opportunamente la stazione tramite C2,
Potenza 693 20 Campobasso1314 2 bile iniziare la costruzione disponendo i si sfrutta l'uscita BF, impiegando una
Trieste 819 20 Catanzaro 1314 1 resistori ed i condensatori ceramici: per cuffia a media impedenza (50- 100 2)
Roma 846 540 Matera 1314 2
ambedue i tipi di componenti è solo utilizzata in modo "mono", cioè con i
Milano 900 600 Roma 1332 300
necessaria un'accurata lettura e traduzione padiglioni collegati fra loro in serie.
Trapani 936 10 Bari 1332 50
del codice valori. Per i due condensatori L'uscita di segnale a RF va collegata al
Venezia 936 20 Pescara 1332 25
Genova
elettrolitici C8 e C9 occorre invece verifi- frequenzimetro usando uno spezzone di
936 10 Palermo 1332 10
Trieste 981 10 Venezia 1368 20
care il giusto verso di inserimento a cir- cavo coassiale a 50 2; è consigliabile
Potenza 990 10 Napoli 1368 10
cuito, per rispettarne la polarità. completare il complesso con un buon
Torino 999 20 Milano 1368 12
Si passa poi ai componenti elettromecca- collegamento a terra.
Perugia 999 20 Genov a 1368 10 nici, e cioè lo zoccolo di ICI (controllan- Se il segnale ricevuto è sufficientemente
Rimini 999 6 Torino 1368 6 do che tutti i piedini fuoriescano regolar- forte (da essere completamente "tosato"
Milano 1035 50 Messina 1368 2 mente dal lato saldature), i due connettori dall'elevata amplificazione del circuito)
Napol i 1035 20 Catania 1368 2 ed il compensatore C2, il cui montaggio è le cifre del display sul frequenzimetro
Trieste 1035 10 Firenze 1368 2 automaticamente definito dalla posizione forniscono una lettura perfettamente
Firenze 1035 2 Sassa ri 1368 2 dei terminali. regolare; se invece esse "ballano" un
Pescara 1035 6 Trento 1368 2 I semiconduttori portano precise indica- po', sta a significare che il segnale a RF
Salento 1035 6 Bari 1368 1 zioni per l'inserimento; DG ha come con- captato è scarso, e quindi ICI non riesce
Caltanisetta 1035 2 Foggia 1431 2 trassegno la fascetta in colore che indica a "tosare" completamente (cioè a ripuli-
Oristano 1035 2 Pesaro 1431 2 il terminale di catodo; questo componen- re perfettamente il segnale dalla modula-
Cagliari 1062 25 Taranto 1431 1 te è consigliabile mantenerlo ad una zione).
Squinzano 1062 25 Squinzano 1449 50 certa altezza dalla basetta, così da È allora necessario inserire un'antenna
Catania 1062 2 Catania 1449 6 lasciarne i terminali sufficientemente esterna, oppure allungare quella preesi-
Udine 1062 2 L'Aquila 1485 1 lunghi da smaltire il calore della saldatu- stente. Una volta verificato il funziona-
Verona 1062 2 Palermo 1512 2 ra (il germanio è materiale delicato). mento complessivo, è opportuno rac-
Pisa 1062 2 Genova 1575 50 TRI ha come elemento di riferimento il chiudere la basetta in un'adatta scatolet-
Trento 1062 2 Perugia 1575 20
dentino che sporge dalla base del conte- ta (in plastica) così da proteggerne la
Roma 1107 6 Cagliari 1602 1
nitore metallico; ICI va inserito con cura componentistica.
----
ELETTRONICA PRATICA - Ottobre 1994- Pag. 42
LPS 11 EP937
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G,I}\ e::pepe
Questa centralina consente di
comandare 4 faretti della potenza
massima di 100 w a tempo di nalSica. '\{ I . 1 \ ,n auto peri fumatori,
~.
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RIVELATORE DI GAS
È adatto a tutte le apparecchiature È un dispositivo in grado di segnalare
elettroniche, commerciali o autocostruite, la presenza, nell'ambiente in
quali: amplificatori, timer, strumenti ecc. cui è sistemato, di vari tipi di gas,
funzionanti con tensione dai 5 ai 13 V dal metano al butano, dal monossido
con assorbimento massimo di O, 7 A. di carbonio all'alcool etilico.
COME ORDINARLI
Per richiedere una delle quattro scatole di montaggio illustrate occorre
inviare anticipatamente l'importo tramite vaglia postale, assegno bancario
o conto corrente postale n. 46013207 intestato a: SOCK RADIO - 20122 MILANO
Via P. Castaldi, 20 (tel. 02/2049831). STOCK
È indispensabile specificare il codice dell'articolo, riportato a fianco del circuito, RADIO
nella causale del versamento.
[ IL RITORNO DELLE VALVOLE I
L'ACCOPPIAMENTO
CATODICO È un tipo di circuitazione
che consente di portare la valvola a lavorare
al punto caratteristico voluto aumentando la
dinamica del circuito e ottenendo una risposta
di banda molto lineare ad ogni frequenza.
RIVELATORE
DI CAMPI MAGNETICI Un interessante circuito in grado di rilevare
la presenza di campi magnetici, la loro polarità
nonchè le variazioni degli stessi all'interno
di avvolgimenti e nuclei ferromagnetici.
Il funzionamento si basa su un sensore ad effetto Hall.
A fornire
l'indicazione sulla
polarità del campo
magnetico
ci pensano due led
ad alta luminosità
ma con un
multimetro digitale
si può avere una
informazione
più precisa.
Il dispositivo non è molto complesso e
comunque i componenti sono disposti in modo
piuttosto arioso in modo da facilitare
al massimo il montaggio anche da parte
dei meno esperti.
r
V
dei nostri sensi; esso tuttavia, costituen- 2
do un po' l'altra faccia della medaglia
rispetto ali' elettricità, è alla base della
Il circuito
stampato è qui I l
buona maggioranza degli apparecchi, visto dal lato
rame nelle sue
.'
elettrici o no, oggi a disposizione
dell'uomo, dal campanello elettrico dimensioni
ali' astronave. reali. I 1
In natura il magnetismo è presente, su
grande scala, sotto forma di campo
magnetico terrestre; su piccola scala,
solamente in alcuni minerali ferrosi.
Una delle grandi scoperte dell'uomo che permette una serie di esperimenti prio circuito integrato, si tratta pur sem-
(anche se apparentemente così banale), appunto in questo senso, e naturalmente pre di un dispositivo di sensibilità piut-
la bussola, funziona proprio basandosi anche qualche applicazione pratica. tosto modesta, che quindi richiede di
sul magnetismo, ed in particolare sulla Il cuore di questa realizzazione è un essere inserito in un opportuno circuito
legge elementare secondo cui qualsiasi dispositivo di applicazione poco fre- elettronico, del quale andiamo ora ad
campo ( od oggetto) magnetico presenta quente nonché di reperibilità piuttosto esaminare lo schema, mentre per quanto
due polarità opposte, che si identificano difficile, ma estremamente interessante: riguarda le caratteristiche elettriche e
come nord e sud, le quali si respingono non a caso esso trova applicazione quasi funzionali di questa categoria di compo-
se sono uguali e si attraggono se sono esclusivamente in campo industriale e nenti, gli interessati troveranno informa-
diverse. professionale. zioni nell'apposita "finestra".
Allora nella bussola, l'ago magnetizzato Si tratta di un dispositivo ad "effetto
su un estremo con polarità sud, indica Hall", abbastanza facile da trovare nelle
( essendone attratto) il polo nord della mostre - mercato per hobbisti nel tipo IL DETECTOR MAGNETICO
terra. UGN 3501 di costruzione Spragne; le
Tutte le comuni calamite, o meglio tutti i poche possibilità di sostituzione corri- Il sensore ad effetto Hall di cui abbiamo
magneti permanenti, sono caratterizzati spondono ai DN 6835 e DN 6836 di pro- dato un rapido cenno, appunto per la sua
dalla presenza di questi due poli di venienza giapponese, ed agli statunitensi scarsa sensibilità è posto all'ingresso di
gno opposto, e appunto da essi dipen- TL 173 e TL 173C. un normale circuito integrato operazio-
• il tipico comportamento di attrazione L'UGN 3501T da noi adottato si presen- nale, il sempreverde µA 741.
(o repulsione). ta come un piccolo transistor in plastica, Per alimentare quest'ultimo a tensione
ella che ora andiamo a descrivere è la di forma sostanzialmente rettangolare. unica (cioè senza un + ed un - riferiti ad
realiz zazione di un interessante circuito Anche se esso consiste in un vero e pro- )»
·-·--·-·---·-·
uno zero centrale), il terminale d'ingres- cuito però diventa di difficile regolazio-
COMPONENTI so N.I. (piedino 3) è collegato al centro
di un partitore resistivo formato da R2-
ne, specialmente per quanto riguarda R3.
Nel caso, comunque, si scegliesse di
R1 12002 R3- R4, da cui è prelevabile una tensio- lavorare con questi livelli di amplifica-
R2 =1200 2 ne stabilizzata grazie al diodo zener DZI zione (per applicazioni del tutto specia-
R3 = 1000 2 (trimmer da 5,1 V. La regolazione di P3 consente li), occorrerebbe mettere il circuito entro
poi di portare la tensione di polarizzazio- una scatola metallica (per evidenti moti-
potenziometro)
ne del pin 3 esattamente. uguale a quella vi di schermatura) da cui far uscire sola-
R4 = 2200 2
del pin 2, cioè alla tensione che esce da mente SH, usando per R3 un potenzio-
R5 = 10KO
SH; ma esamineremo meglio questo metro a 10 + 20 giri e per R6 un poten-
R6 = 470 KO (vedi testo) ziometro comunque di buona qualità,
aspetto nella fase di messa a punto del
R7 = 1200 2 con cablaggio a fili cortissimi e tensione
nostro circuito.
R8 = 1200 2 di alimentazione molto ben stabilizzata.
L'importante è qui concludere che R3
Ci=100F- 25V (elettrolitico)
consente il perfetto bilanciamento dello
c2= 0, F (ceramico)
strumento.
C3 = 10F- 25V (elettrolitico) L'amplificazione che ICI è in grado di LA BASETTA PER IL SENSORE
C4 = 47 F- 25V (elettrolitico) fornire è notevole e può variare, tramite
IC1 = A 741 R6, da un minimo di 5 volte ad un mas- La parte di circuito che segue all'uscita
DLV = LED verde simo di 400 volte: quest'ultimo valore dell'integrato è quella che consente la
rettangolare (nord) corrisponde al valore previsto per R6 visualizzazione delle prove da effettuar-
DLR = LED rosso nella nostra realizzazione. si; di essa viene data descrizione più par-
rettangolare (sud) Questo potenziometro può anche essere ticolare in fase di spiegazione della
SH = UGN 3501H (sensore aumentato fino a 4,5 MO (prova esegui- modalità di impiego e funzionamento.
ad effetto Hall) ta nel nostro prototipo), col che l'ampli- Il circuito è realmente piuttosto semplice
Vcc =12V ficazione sale verso le 4000 volte; il cir- ed anche la basetta per posizionarvelo ha
Caratteristiche re ai 100 2.
Questa prestazione può essere molto
i punti C e D nasce una differenza di
potenziale, che viene evidenziata
- Consente un controllo visivo conti- utile per verificare quello che succede dall'indice del voltmetro
nuo del processo di asporto. dentro a trasformatori, motori ed indut- lm't'11Nido le polarità del magnete ( al
- Evita ogni contatto delle mani con il tori in genere; possiamo quindi "auscul- limite, ruotandolo), anche la concentra-
prodotto finito. tarli" dentro, senza dover smontare zone di cariche s'inverte, spostandosi
- E' sempre pronto per l'uso, anche l'oggetto in esame. verso C, che quindi diventa ora negati-
dopo conservazione illimitata nel Anche in caso di conduttori percorsi da vo; ed anche È'indice dello strumento
tempo. forti correnti, il dispositivo può venire flette verso sinistra, confermando
- Il contenuto è sufficiente per trattare utile per rilevarne presenza o difetti. l'inversione di polarità.
più di un migliaio di centimetri qua-
drati di superfici ramate. Su queste basi, i lettori più agguerriti Possiamo quindi riepilogare dicendo
possono anche individuare delle applica- che l'effetto Hall consiste nella nascita
zioni pratiche interessanti. di una tensione in un conduttore o
Il sensore
Il kit per circuiti
stampati è corre-
ad effetto Hall
dato di un pie- è di reperibilità
STOCK ghevole, ricca- piuttosto
RADIO mente illustrato,
in cui sono elen-
difficoltosa:
può essere
cate tutte le ope-
razioni pratiche per la preparazione sicuramente
del circuito. Il suo prezzo, compren- trovato presso
sivo delle spese di spedizione, è di le numerose
L. 18.000. Le richieste debbono es- fiere mercato
sere fatte inviando l'importo citato
a: STOCK RADIO - 20124 MILANO di elettronica
Via P. Castaldi, 20 (Tel. 2049831 J a che si tengono
mezzo vaglia postale, assegno ban- ogni fine
cario o conto corrente postale n. settimana in
46013207.
alcune città.
2 3 2IGNO
e o eV
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5
3,5
8 Il 3
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MAGNETE i±
1#% oV
€7 +
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2il- e 2
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r1 J
A
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,5
GAUSS
+..--
3000 2000 1000 o 1000 25C0 3000
suo 0
CENTULINA
TELEFONICA
M
IN CASA
Qualunque apparecchio telefonico
della casa può ricevere tutte le
olte famiglie installano più appa-
recchi telefonici nell'appartamen-
dotato di cinque pulsanti, per poter tra-
sferire una chiamata ricevuta da un
telefonate e tutti gli Easy Link le to per aumentare la propria comodità apparecchio telefonico ad uno qualunque
possono trasferire alle altre stanze, diminuendo gli spostamenti da una stan- fra altri quattro apparecchi dello stesso
selezionando con l'apposito tasto il za all'altra. Questa soluzione non elimi- impianto domestico.
destinatario. Se quest'ultimo non si na però la necessità di avvisare a voce, Dopo aver risposto ad una chiamata,
trova nella sua stanza può alta se l'appartamento è grande, il desti- premendo uno dei cinque tasti non solo
comunque capire che la telefonata natario della chiamata, se è di verso da essa viene trasferita agli altri apparecchi
è per lui dal suono differenziato chi risponde. telefonici, ma l'Easy Link collegato
emesso dagli apparecchi. Per chi volesse evitare questa piccola ali' apparecchio che la riceve emette un
seccatura quotidiana e trasformare il suono caratteristico. che è diverso a
proprio impianto casalingo in un intelli- seconda del pulsante premuto sul dispo-
gente sistema telefonico ecco il nuovo sitivo chiamante. Ciascun membro della
apparecchietto chiamato Easy Link, cioè famiglia può quindi essere identificato
"collegamento facile". con un suono diverso per poter sapere
È anche facilissimo da installare perchè istantaneamente la destinazione della
sostituisce semplicemente il cavo di col- telefonata. Pertanto i tasti vanno contras-
legamento dell apparecchio telefonico segnati con i nomi dei membri della
alla linea. Occorre acquistare almeno famiglia servendosi delle apposite eti-
due Easy Link e se ne possono installare chette.
fino a cinque. Il dispositirn infatti è Il trasferimento della chiamata può
LA PROGRAMMAZIONE
A PESCA
CON GLI ULT uo
Un interessante circuito che, immerso nell'acqua
circostante l'amo con l'esca vera e propria, attira i pesci.
Il funzionamento si basa sull'emissione di ultrasuoni
che risultano particolarmente graditi alle nostre prede.
Il circuito ha dimensioni
molto contenute per ovvie
ragioni di ingombro: vista
la vicinanza tra loro
dei componenti conviene
attenersi rigorosamente
alla regola secondo la
quale prima si montano gli
elementi più piccoli e bassi
poi gli altri.
- -
ELETTRONICA PRATICA - Ottobre 1994 - Pag. 55
R7 57
•~
2 Il 13
c8
1 9V
e
3
C4
es C9
=
C6
+
c7
R2
CP7
Schema elettrico del dispositivo per attirare i pesci: le quattro sezioni dell'integrato sono state separate
ma in entrata ed in uscita da ognuna di esse troviamo i piedini cui sono collegate.
Il dispositivo è di realizzazlone
piuttosto semplice considerato
anche che gli unici due component i
polarizzati sono il condensat ore C8
ed il diodo D1.
Gli otto interruttori 52+59 sono
integrati in un unico dip switch.
$2+s9
'ELETTRONICA PRATICA - Ottobre 1994- Pag. 5 6
A PESCA CON GLI ULTRASUONI
La saldatura della cialda piezoelettrica (che
può anche essere recuperata da vecchi orologi
con suoneria) deve essere fatta avendo cura
di rispettare la polarità: al terminale negativo
colleghiamo la parte centrale del dischetto,
al positivo quella laterale.
IL MONTAGGIO
523 •
o o o o o • o un piccolo
zionamento: niente agglomerati di sta-
gno, sbavature, non usiamo pasta salda
5g
oc
l o o• o o • • cacciavite. ma soprattutto utilizziamo stagno di otti-
urH- O o
Duul
etu.l o o ••
o o
o
o
o •
•
•
ma qualità. Dopo aver controllato il cir-
cuito appena realizzato diamo tensione:
se abbiamo un orecchio molto sensibile
alle alte frequenze forse, ma non è detto,
o
• • o o u
• • possiamo sentire qualche sibilo intermit-
• • • •
o z«
98z • • I primi 3
tente, solo impostando il dip switch sulle
frequenze più basse, altrimenti dobbia-
o o o o o o N
<g@
n • ] . interruttori
regolano
mo fare la prova in loco, ovvero in
6torose
BLOCCATO
o o
•
u2
• l'intervallo tra
acqua. Chi dispone di un frequenzimetro
o di un oscilloscopio può verificare
o o ur>
cuu
• • un suono
e l'altro con
1 'onda in uscita collegando lo strumento
o • • • 7 diverse
in parallelo alla cialda piezoceramica.
Finito il montaggio elettronico e la prova
o o
• • possibilità. Gli
ultimi 4 invece
prendiamo una provetta in vetro o plasti-
te
ca il cui diametro sia di poco superiore
o
• • • regolano la alla larghezza della basetta e della pila,
F o
• • • frequenza del
suono emesso
inseriamo il tutto entro la provetta, quin-
di sistemiamo vicino ali' apertura della
•
o
• •
o o
•
o
con 15 diverse
possibilità.
provetta un galleggiante a ciambella del
diametro del contenitore in vetro.
CBLOCCATO
OSCILLATORE
Incolliamo assieme ad un filo di nylon
indispensabile per il recupero.
È necessario prevedere un tappo.
- -
ELETTRONICA PRATICA - Ottobre 1994 - Pag. 58
SE NE SENTIVA PROPRIO IL BISOGNO
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LA LEGGE DI OH solo
.000
COSA
CONTIENE
Questo è l'indice degli argomenti lattati.
e COS't L'ELETTRONICA e I CONDUTTORI E GLI ISOLANTI
e LA LEGGE DI OHM e LA RESISTENZA e A RESISTENZA VARIABILE
• IL CONDENSATORE • LA BOBINA • IL CIRCUITO BOBINA cm:
DENSATORE e I SEMICONDUTTORI e Il DIODO e IL TRANSISTOR
e Il CIRCUITO INTEGRATO e ALIMENTARE UN CIRCUITO e SALDA-
RE E DISSALDARE e RICERCARE I GUASTI e LEGGERE GLI SCHEMI
ELETTRICI e MONTARE KIT
+
Oltre ala palle teorica manuale propone dieci facili kit da montare
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COME ORDINARLO
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lire 4.000 per spese postali.
CREPUSCOLARE
SUPERSEMPLICE Il principio di funzionamento di questo
BASETTA ISOLANTE circuito è veramente elementare, tanto
che si potrebbe definire addirittura
didattico; esso si basa sostanzialmente
sul partitore di polarizzazione di base
del transistor TR I, costituito dalla resi-
stenza R I e dal fotoresistore FR.
In presenza di luce, la tensione ai capi
di FR essendo il suo valore di resistenza
molto basso (tipicamente inferiore ad I
K2 mentre R I è uguale a I O KQ), è essa
stessa di valore molto piccolo; in queste
condizioni TR I non può assolutamente
passare in conduzione.
Quando l'illuminazione cala, il valore di
Il circuito, resistenza di FR cresce via via sino a
semplicissimo, vcc portarsi anche a qualche MQ; in tal caso
si può montare su un la tensione che si ritrova ai suoi capi è
qualsiasi supporto isolante. quasi tutta quella di alimentazione, quin-
di con un valore tale da portare TRI net-
amente in conduzione. attraversato cioè
da una corrente di valore più che suffi-
COMPONENTI
R1= 10 KO
R2= 1K2
TR1 = 2N1711 LP
FR = fotoresistore
LP = 6 V 60 mA
O
Il principio di
funzionamento del
<
circuito è
veramente
R2
b TR 1 e
vcc
elementare: esso si
basa sul partitore
@
di polarizzazione di
FR
base del transistor
TRi costituito dalla
resistenza R1 e dal
±
~
V I Vbe
fotoresistore FR,
Pecis Fabio
di Trescore
Balneario
(BG) ha Questo semplice ma utile circuito di uno dei vecchi tipi al germanio (qualco-
realizzato queste radioricevitore ad onde medie, presenta- sa si trova ancora in giro).
simpatiche to da Luca Zanni di Reggio Emilia, Se poi le condizioni di ascolto già citate
luci possiede una caratteristica interessante, non fossero realizzabili, pazienza; basta
stroboscopiche. quella cioè di poter funzionare anche inserire un'eventuale alimentazione a
senza pila di alimentazione, però a due pila, come indica la variante riportata a
condizioni: che l'antenna sia un filo schema: non sarà più il circuito dei mira-
notare il circuito in sè è molto semplice; bello lungo (I O -:- 20 m) e che si dispon- coli, ma presenta un funzionamento affi-
consta di qualche condensatore, di qualche ga di una buona presa di terra; che dabile.
resistenza e di un integrato: il 555, cuore di l'emittente da ascoltare sia molto vicina.
tutta la realizzazione. Ciò avviene in quanto il segnale a RF
Il temporizzatore 555 è un circuito integra- captato dall'antenna si localizza ai capi Zanni Luca
to in grado di funzionare sia come astabile della bobina LI come segnale alternato di Reggio Emilia
che come monostabile. L'integrato, che piuttosto robusto, che viene sfruttato è riuscito a
necessita di un'alimentazione compresa tra dalla base del transistor anche come ten- realizzare un
12e 15 V da applicare fra i pin 8 e I, è sione di polarizzazione ottenuta automa- ricevitore che
provvisto di due ingressi, il trigger (pin 2) ticamente. funziona senza
e la soglia (pin 6), e cli un'uscita (pin 3). Infatti, TR 1 svolge diverse funzioni che pile.
Quando l'ingresso di trigger scende al di vengono qui elencate: raddrizza la ten-
sotto cli 1/3 V cc, avviene una commutazio- sione a RF proveniente dal circuito
ne che porta l'uscita alta e il transistor- accordato C2-Ll; estrae dall'onda por-
intenuttore in interdizione (OFF). tante il segnale ad audiofrequenza che ne
Quando la soglia invece supera 2/3 Vcc, costituisce la modulazione; amplifica il C1 = 150 pF
l'uscita scende al livello basso ed il transi- segnale audio per poi trasferirlo alla cuf- C2= 300 + 500 pF
stor va in ON. fia per l'ascolto. C3 =1 F (mylar o policarb.)
Studiato il circuito a scuola, è risultato Affinchè tutto ciò avvenga con risultati C4 = 10.000 pF
molto facile adattare qualche resistenza e accettabili è però necessario che TRI sia R1 = 220 KO
qualche condensatore per avere a disposi- L 1 = 90 spire filo 0,30 mm
zione un generatore di onde quadre con smaltato su tubo plastica o
frequenza variabile: la frequenza dell'onda
cartone B 20 mm (la presa 2 è a
in uscita si varia modificando la corrente
30 spire dal lato massa)
che attraversa il pin 6 tramite un trimmer.
(La cuffia deve essere del tipo
L'onda a disposizione, amplificata da un
ad alta impedenza)
transistor NPN, comanda un relè a doppio
scambio il quale, attraverso l'accoppia-
TR 1
mento con due deviatori (DV 1 e DV2),
permette di far lampeggiare alternativa-
mente o contemporaneamente le due luci L7
secondo i collegamenti predisposti e, a cir-
cuito spento, permette di accendere o spe-
gnere indipendentemente entrambe le lam-
pade. La frequenza in uscita viene visua-
I
2
b
C4
lizzata dal led DL, anche se alle uscite di
potenza non vi è applicato nessun carico. 3
Qui sono stati scelti un potenziometro e un R1 vcc
trimm er collegati in cascata per variare la
c3
e
I
frequenza dell'onda, anzichè un solo
potenziometro di valore maggiore, in
quanto con il trimm er regoliamo la portata
e con l'altro potenziometro abbiamo mag-
giore sensibilità nel regolare la frequenza
che comanderà il carico.
T
ELETTRONICA PRATICA - Ottobre 1994- Pag. 62
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I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I : 1 I I
I I I I I I I i I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I
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ASSORBIMENTO: 10 mA
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SENSIBILITA' : regolabile
BOBINE OSCILLANTI: intercambiabili
DIMENSIONI : 5,5 cm x 4 cm
Il contagiri è uno strumento Basta un metal detector L'inserto a colori da staccare L'interfono è un dispositivo
indispensabile per guidare in per trasformarsi in cercatori e conservare sull'elettronica di semplice realizzazione utile
modo razionale: proponiamo di tesori sepolti: scopriamo di base parla in questo numero per comunicare tra ambienti
un circuito semplice ed come funziona questo del fondamentale argomento diversi della casa o per
economico per chi possiede apparecchio interessante dei diodi impiegati come controllare una stanza in cui ci
un'auto che ne sia sprovvista. e soprattutto utile. raddrizzatori di corrente. sia un bambino o un disabile.
TESTER DA PROFESSIONISTI
La Tektronix è all'avanguardia nel settore dei dispositivi portatili destinati all'assistenza e alla manutenzione, avendo realizzato
una nuova famiglia di prodotti chiamata Tektools che rivoluziona il concetto di strumento di misura. Ha infatti unito diverse pro-
prietà fondamentali, finora troppo spesso in contrasto fra loro: numerose funzioni disponibili in un solo strumento, dimensioni e
peso ridotto, robustezza, affidabilità ed estrema facilità d'uso. li Tekmeter, capostipite di questa nuova generazione di strumenti, è
molto più di un multimetro digitale. Ad esempio in un impianto spesso non basta misurare il valore di una tensione, ma occorre
analizzarne anche la forma d'onda, per rendersi conto degli eventuali disturbi generati da altri apparati esterni. Tekmeter permette
questa visualizzazione, tipica di un oscilloscopio, premendo semplicemente un pulsante. Un'altra funzione importantissima è
l'autoranging, cioè il calcolo automatico dei valori di fondo scala. Si tratta solo di due esempi di tutte le funzionalità offerte da
questo strumento, nel quale le quattro configurazioni più usate possono essere memorizzate per essere utilizzate più agevolmente.
L'apparecchio, che misura 21,5 x 14 x 4 cm, pesa solo I kg comprese le batterie e ha un'autonomia di 4 ore. Ne esistono tre
modelli: il più evoluto può essere collegato ad una stampante per riprodurre su carta il contenuto dello schermo. Tektronix
(20141 Milano - Via Lampedusa 13- tel. 02/84441).
È possibile analizzare
contemporaneamente
due segnali
per effettuarne
il confronto.
RIVELATORE
DI FIAMMA SPENTA
uesta realizzazione è dedicata a tutti ahimè, non tutti i bruciatori sono nuovi! inizia a suonare emettendo fischi inter-
Q coloro che posseggono stufe, cal-
daie e scaldabagno funzionanti a gas,
Così non appena si apre il rubinetto
dell'acqua calda negli scaldabagni o il
mittenti ed il led si accende.
Il circuito può essere alimentato sia con
metano, kerosene ecc; in pratica tutti gli termostato scatta in stufe e caldaie, nel una pila sia con un alimentatore da rete.
apparecchi dotati di quella fiammella migliore dei casi si resta al freddo, nel La realizzazione, molto semplice, utiliz-
pilota che non dovrebbe mai spegnersi peggiore il gas satura l'ambiente o za una quindicina di componenti che
ma, se ciò accade, sono dolori. avviene allagamento del bruciatore di possono rendere più sicura la nostra
Un colpo di vento, un'improvvisa man- combustibile. Cose assolutamente da casa, evitarci bagni gelati ed interventi
canza di carburante o gas, determinata evitare. dei pompieri.
da una bolla d'aria nelle condutture Il circuito da noi proposto utilizza un Come cuore del circuito abbiamo scelto
potrebbe causare danni irreparabili. componente specifico, INTC del tipo anche in questo caso un CD4093, un
E vero che le più moderne apparecchia- blindato che, posto nelle immediate vici- ottimo integrato C/MOS dal basso costo
ture sono dotate di termocoppia di sicu- nanze della fiamma pilota o vicino al ed utilizzabile praticamente come il
rezza, un dispositivo che blocca il com- fornello del bruciatore, sente se si spe- prezzemolo. Occorre notare che la porta
bustibile se la fiammella si spegne ma, gne la fiammella. Se ciò accade il buzzer N AND trigger G 1 è connessa ad un
NTC7 6. 01
Il
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Lo schema elettrico del rivelatore di fiamma spenta è piuttosto semplice.
Il circuito integrato IC1 è stato scomposto nelle sue 4 sezioni per rendere
più agevole la comprensione del funzionamento.
COMPONENTI
R1 = 2,2 K2
R2 = 2,2 M2
R3 = 1KO
R4 = 4,7 KQ
P1 = 47 KQ (multigiri)
C1 = C3 - 100 nF (policarbonato)
C2 = 22 F 16v (elettrolitico)
C4 = 1 JIF (policarbonato)
NTC1 = blindato 100 KQ a 80°
(termistore)
D1 = D2 = 1 N 4148
IC1 = CD 4093
LD1 = led rosso
TR1 = BC 337
BZ1 = Buzzer 12 V
PICCOLA BASETTA
L'NTC blindato si presenta come un bullone con Visto che spesso è difficile praticare fori sulla piastrina
due fili che fuoriescono dalla testa. Si può montare di caldaie e stufe (è posta in una posizione di solito
direttamente sullo schermo paravento della poco accessibile) si può prevedere un sandwich di due
fiammella praticando un piccolo foro. piastrine metalliche da stringere su quella esistente.
TERMOCOPPIA
SCHERMO
PARAVENTO
FIAMMA
ora
BECCUCCIO
Il buzzer si collega alla basetta
rispettando l'esatta polarità.
Il dispositivo
racchiuso nella
scatola: in un
contenitore appena
più grande di quello
da noi usato si può
inserire anche la pila.
ciatori senza fiamm a pilota quali quelli a infiammabili. Inoltre occorre un relé, da personale competente.
gasolio o gas con accensione elettronica connettere in parallelo al buzzer, che Questo circuito, come peraltro il rivela-
al plasma. Questi si riaccendono ogni serve per trasmettere l'impulso all'elet- tore di gas precedentemente pubblicato,
volta senza l'ausilio della fiamma di trovalvola. In questo caso si rende non deve indurre, qualora adottato, a non
preaccensione. necessaria l'alimentazione a 220Ve non seguire le vigenti norme di sicurezza che
Qualora per maggiore sicurezza oltre a a batteria avendo l'elettrovalvola tensio- prevedono canne di evacuazione fumi
prevedere l'avviso sonoro e luminoso ne di eccitazione 220V alternata. Con dotate di cassetta raccogli condensa, di
volessimo far sconnettere automatica- questo sistema otteniamo la massima diametro adeguato al bruciatore, areazio-
mente l'erogazione del combustibile sicurezza dell'impianto anche in nostra ne locali e kilocalorie erogate come da
bisogna realizzare una piccola modifica assenza. Coloro che intendono eseguire norma. Si ricorda inoltre che non posso-
circuitale che consente al dispositivo di tale modifica devono agire sull'impianto no essere installati apparecchi a gas in
pilotare elettrovalvole a sgancio elettro- di alimentazione del combustibile con bagno e locali non areati, salvo deroga
magnetico del tipo per gas o fluidi grande cura e chiedendo informazioni a per bruciatori bilanciati forzati stagni.
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Questa centralina consente di
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È adatto a tutte le apparecchiature È un dispositivo in grado di segnalare
elettroniche, commerciali o autocostruite, la presenza, nell'ambiente in
quali: amplificatori, timer, strumenti ecc. cui è sistemato, di vari tipi di gas,
funzionanti con tensione dai 5 ai 13 V dal metano al butano, dal monossido
con assorbimento massimo di O, 7 A. di carbonio all'alcool etilico.
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inviare anticipatamente l'importo tramite vaglia postale, assegno bancario
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È indispensabile specificare il codice dell'articolo, riportato a fianco del circuito, RADIO
nella causale del versamento.
IL MONDO
A PORTATA DI VOCE
È un fenomeno
che può danneggiare
i trasmettitori ma
che si può facilmente
eliminare.
uante discussioni tra amici radioa- cuito in cui una pila alimenta una lampa- come in precedenza solo se i tre fattori
Q matori sul tema delle onde riflesse
o stazionarie! rosmetri, accordatori, tran-
dina attraverso un cavo possiamo dire
che lungo il cavo si perde appena un
di cui parliamo di seguito vengono
rispettati. Ogni generatore RF ha una
smatch, SWR, onde riflesse, onde stazio- poco di potenza per via della resistenza impedenza caratteristica. L'impedenza è
narie, onde dirette, potenza riflessa, ohmmica del filo. Nulla cambia rispetto data dall'insieme di resistenza e reattan-
potenza diretta: la confusione, spesso, è a quanto detto alimentando la lampadina za capacitiva e induttiva. Normalmente i
enorme e certo la difficoltà di compren- in corrente alternata. Se però aumentia- generatori RF (strumenti o trasmettitori)
sione di alcuni fenomeni elettrici non mo la frequenza del generatore alternato hanno impedenza unificata a 50 ohm, la
aiuta a risolvere il problema. (la portiamo da 50 Hz a I 0MHz, ossia stessa che deve avere il cavo di collega-
Se prendiamo in considerazione un cir- 10.000.000 di Hz) le cose rimangono mento. Ciò si ottiene rapportando in un
certo modo il diametro del conduttore
interno con la calza metallica esterna che
funge anche da schermo. I tre fattori che
1 debbono avere lo stesso valore sono:
CAVO
l'impedenza del generatore RF (TX);
l'impedenza del cavo di collegamento;
Una tensione cc, diciamo di 6 V, accende l'utilizzatore.
regolarmente una lampada LP grazie al cavo L'utilizzatore o carico che nei casi pre-
di collegamento (1). La stessa cosa succede cedenti era una lampada ora diventa
se l'alimentazione è alternata 6 V 50Hz (2). l'antenna che irradia il segnale del
Nei due casi le perdite lungo il cavo nostro TX. Purtroppo quasi mai l'anten-
sono irrisorie. na presenta una impedenza di 50 ohm se
CAVO non su una sola frequenza.
Se invece colleghiamo un trasmettitore,
via cavo, ad un carico terminale pura-
mente resistivo ( carico o antenna fittizia,
2 in gergo), dato che questo è realizzato in
--
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1994- Pag. 1 O
modo da presentare 50 ohm, tutta la caratteristiche elettriche di una antenna 1: un circuito oscillante è l'insieme
potenza che esce dal TX, tranne pochis- facendola artificiosamente rimanere sulla di una induttanza L (bobina) e di
sima che si perde nella resistenza dei frequenza da noi voluta. Un adattatore di una capacità C (condensatore)
conduttori del cavo, viene assorbita dal impedenza fa si che il TX veda un'anten- 2: elettronicamente l'antenna è un
carico fittizio. Un'antenna, invece è un na con valore 50 ohm anche se ciò non è. circuito oscillante in cui
carico reattivo. Ha trascurabile valore Rimane il fatto che dall'adattatore in su l'induttanza è lo stilo verticale
resistivo e le principali componenti che (cioè cavo e antenna) le onde stazionarie o mentre la capacità è il
la costituiscono sono la reattanza capaci- riflesse sono presenti. Ciò però elimina il condensatore che si forma tra lo
tiva e quella induttiva. Essa inoltre elet- pericolo di danneggiamenti al TX. stilo e la terra. Nel primo caso
tricamente è un circuito oscillante cioè La soluzione dell'accordatore di antenna, (schema 1) abbiamo un circuito
l'insieme di una induttanza (bobina) Le al bocchettone dell'antenna stessa, è la oscillante a costanti concentrate,
di una capacità (condensatore) C: la soluzione migliore, anche se spesso non nel secondo a costanti distribuite.
prima è rappresentata dallo stilo vertica- praticabile perché occorre andare sul tetto
le mentre la seconda è il condensatore di casa ove è posta l'antenna. Esistono
che si forma tra lo stilo e la terra. però accordatori telecomandati. Quando
un impianto d'antenna è perfetto si dice L
FREQUENZA DI RISONANZA che ha un rapporto di onde stazionarie di
1 a 1. Ciò in realtà è solo un concetto
Come si sa ogni circuito oscillante ha una teorico. Fattori di ROS di 1 a 1,2 o 1 a
•
sola frequenza di risonanza e solo su quel- l,5 sono più che accettabili mentre 1 a 2
la lavora perfettamente: ciò vale anche per può essere tollerato se abbiamo voglia di
un'antenna. Meccanicamente un'antenna correre qualche rischio; rapporti superio-
può essere costruita per presentare una ri indicano impianti d'antenna difettosi.
impedenza di 50 ohm, ma solo su una Ai fini del collegamento radio un poco
determinata frequenza. di onde stazionarie non producono atte-
Spostandoci dal valore di risonanza nuazioni o distorsioni della voce. 1 2
dell'antenna per forza di cose, una reattan-
za prevale sull'altra, quindi o è troppo alta
la capacità o è troppo alta la induttanza:
solo sulla frequenza di risonanza le due Collegando un basrnettitore TX ad un carico resistivo CR (mediante un
reattanze si annullano tra loro. Questo è il cavo da 50 2) se questo è di 50 2 assorbe tutta la potenza generata dal TX.
punto più complesso di tutto il ragiona- TX
mento. Quando una antenna lavora fuori
dalla frequenza di risonanza non riesce a CAVO
irradiare tutta la potenza che riceve.
La parte non irradiata torna al trasmettito-
re, (onda riflessa) per poi tornare
all'antenna ... in pratica staziona lungo il
cavo. Ciò può produrre sovratensioni RF
lungo il cavo coassiale ma soprattutto PI 7W/
sullo stadio finale del TX con conseguen- Se dal nostro trasmettitore esce una potenza di 1 O W
ze disastrose, fino alla bruciatura dei tra-
smettitori finali. È bene dire che un tra-
e l'antenna, non adatta, irradia solo 7 W si ha un ritorno
verso l'apparecchio (potenza riflessa) di 3 W.
>
smettitore di qualità ha appositi circuiti di TX PU JOW
•
protezione.
PR 3W
Per ovviare a questi problemi di disadatta- CAVO
mento che sono inevitabili è necessario
impiegare dispositivi come misuratoti di
onde stazionarie (SWR ossia Standing
Wave Revelator), accordatori d'antenna,
adattatori di impedenza. Spesso questi
ultimi due hanno incorporati gli strumenti Per adattare un'antenna
di misura. E bene precisare che l'accorda- ad un trasmettitore occorre mettere
tore d'antenna va posto al bocchettone di ai suoi capi un accordatore. Questo
alimentazione dell'antenna mentre l'adat- dispositivo ha la capacità di variare
tatore di impedenza (transmatch) va posto elettricamente la lunghezza dell'antenna.
vicino al trasmettitore. Il rosmetro (misu-
ACCORDATORE
ratore di onde stazionarie ROS significa TX k
Rapporto Onde Stazionarie) va posto nel
punto dove si vuol misurare quante "sta- CAVO
zionarie" sono presenti. Le onde staziona-
rie infatti variano da un minimo ad un
massimo (lungo il cavo coassiale) legate
alla lunghezza d'onda che impieghiamo.
L'accordatore d'antenna modifica le
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1994- Pag 11
SPERIMENTARE
GENERATORE DI SEGNALI
CON CATENA DIVISORIA
È un nuovo modulo della serie didattica iniziata
con il contatore a tre cifre il mese scorso.
Può essere utilizzato come
strumento a sè in applicazioni tipiche
di calibratore di frequenza ad alta
precisione e stabilità.
Il montaggio del circuito è estremamente
semplice visti i pochissimi componenti presenti.
La maggiore difficoltà sta invece nella
realizzazione del circuito stampato,
indispensabile in questo caso.
R7
77
1
Schema elettrico
del generatore
Q di segnali con
I C 5 catena di divisione
)o-1w [] per 1 O: l'integrato
ICS è stato diviso
7 ne
C1 c2 nelle 4 sezioni
che lo
compongono per
facilitare
la comprensione
dello schema.
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IC 1
16 = 14
76
/C2
r-es
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I C 3
76
J:.
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2
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611 104 6 70 7 6 70 I 7 Il 6
Il 7' 7 7
8 8 8
9 9 9
75 75 75
1M 700K 10 K lK 700 70
Piedinatura dei due tipi di Piano di montaggio della basetta prova-quarzi; la sua realizzazione
integrati presenti nel circuito. deve essere rigorosamente a circuito stampato.
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4518 4001
ponticelli
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1994 - Pag. 14
'• --- . --- . ---
GENERATORE DI SEGNALI
CON CATENA DIVISORIA
Il circuito stampato è qui visto dal lato rame nelle sue dimensioni reali.
01F RT
COMPONENTI
R1 = 10 MO
R2 = 27 KO
C1 = 22pF (ceramico) ICS
C2= 50 pF (trimmer cilindrico) 7
C3 = 0,1 F {ceramico)
Cc4=C5=C6Cc7=0,1F
(ceramico)
IC1 = IC2 = IC3 = IC4 = 4518B
IC5 = 4001B
Q = cristallo 1 MHz (HC6)
Vcc = 5:14V
ELETTRONICA PRATICA- Novembre 1994 - Pag. 15
GENERATORE DI SEGNALI CON CAT
sate, un centesimo di hertz: quasi una
corrente continua.
Coine si può ben capire, abbiamo a che
fare con un circuito banalissimo dal
punto di vista elettrico, se non altro per-
ché pensano a tutto gli integrati, special-
mente nella catena divisoria, dove gli
unici componenti aggiuntivi presenti
sono dei semplici condensatori di bypass
sull'alimentazione.
KIT A tal proposito, la tensione di alimenta-
zione di questo circuito può essere com-
I
fissa, anche se a molti valori, può non
corrispondere a determinate esigenze
d'impiego.
Ecco allora che si può anche pensare di
attuare un sistema perfettamente analogo
ma che agisca su un segnale qualsiasi,
applicato dall'esterno, che vada a pilota-
EF ~ 1
@
7U4
2 1 E
LE CARATTERISTICHE
1: all'interno dell'OL 11 si possono notare Ricevitore: OL 11. Anno: 1954. Costruttore: Radio Allocchio
gli ingranaggi della sintonia e la robusta Bacchini, Milano (Italia). Circuito; supereterodina a modula-
costruzione professionale. Il condensatore zione di ampiezza per segnali telegrafici persistenti e modulati.
variabile è contenuto nello scomparto Gamma di frequenza: 15/240 kHz in quattro gamme
schermato sotto la tabella della disposizione
(20.000/1250 metri). Valvole impiegate: sedici, 6C4, 6BE6,
delle valvole.
6BA6(3), 12AU7(4), 6AQ5, 6AL5(2), 6CB6, 6J6, OA22). Ali-
mentazione: esterna tramite apposito alimentatore AL OL 11.
2: tolta la griglia di protezione l'alimentatore Uscita audio: cuffia e altoparlante (esterni). Antenna: speciale
AL OL 11 ci mostra l'imponente trasformatore a telaio per onde lunghissime. Dimensioni: 50x40x35 cm.
di rete, le due grosse impedenze di filtro e i tre Peso: 25 Kg. Impiego: presunto a bordo di navi mercantili o
condensatori di filtro a vitone. sommergibili.
GUIDA INTELLIGENTE
COL CONTAGIRI
Un dispositivo realizzabile rapidamente e con poca spesa
che consente una conduzione più sportiva ed intelligente
dell'automobile tenendo anche d'occhio il rapporto tra
consumo di carburante e velocità di marcia.
I l contagiri elettronico, anche se non
costituisce dotazione di serie di tutte
le auto in circolazione, rappresenta tutta-
Ecco quindi dimostrato che la misura
della velocità di rotazione del motore
può essere ricondotta alla misura di una
servirsi di un apparecchio digitale, come
tale intrinsecamente in grado di fornire
rilevazione di elevata precisione.
via uno strumento di indubbia utilità pra- frequenza, e come tale può essere rileva- Ma per una misura del nostro tipo occor-
tica, in quanto un po' tutti i parametri di ta per mezzo di uno dei tanti circuiti rerebbe un tempo piuttosto lungo, e
funzionamento di un motore a scoppio elettronici appositamente concepiti per comunque uno strumento digitale pre-
sono legati al suo numero di giri. questo scopo. senterebbe un costo piuttosto elevato.
Poiché questo dato va tenuto particolar- Ecco allora che è senz'altro consigliabile
mente d'occhio quando si ha a che fare il ricorso ai contagiri di tipo analogico,
con vetture sportive, c'è anche da sotto- LA MISURA DELLA FREQUENZA nei quali un opportuno circuito trasformi
lineare un fattore psicologico un po' gli impulsi prelevati dal ruttore in una
infantile ma non per questo meno impor- Per effettuare una normale misura della tensione di valore proporzionale alla
tante: e cioè il fatto che la presenza di un frequenza, verrebbe subito da pensare di >»
dispositivo di questo tipo sul cruscotto
della propria auto, non trasforma la Il trimmer R4 consente di giungere alla taratura finale del dispositivo.
"Cinquecento" in un bolide da corsa, ma Per eseguire tale operazione serve un generatore di segnali di BF
risulta certamente gratificante per il oppure un contagiri di riferimento.
morale di chi guida!
Così stando le cose, è decisamente
opportuno fare una breve premessa su
taluni concetti di natura meccanica che
riguardano direttamente il motore, ma
presiedono al funzionamento di questo
apparecchio.
R1 Il R2 Il cerro l I
71 lì
R3
5
I
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IC 1
I l
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BOBINA Il
I Il Il
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DZl
RUTTORE
1@
+412 V
_______ ,_
-
•
I-
•
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Schema elettrico completo
del contagiri elettronico; la parte
racchiusa entro la linea
tratteggiata corrisponde 3 t_
CABLAGGIO AUTO al circuito montato sull'apposita
basetta. -· (+3V)
Q +~
z]a ij DZ2
Es
R4 R6 Piano
di montaggio
della basetta
4j a circuito
al
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E7»
94'• 1C1
g
R5
stampato, con
indicato il piccolo
strumento
analogico da cui
trarre le misure
vere e proprie del
numero di giri.
TARATURA
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1994 - Pag. 22
5V
GUIDA INTELLIGENTE
CON IL CONTAGIRI
+
c3 Il circuito stampato è qui visto dal lato rame
nelle sue dimensioni reali. La realizzazione, per quanto
1c2 D072
semplice, richiede grande precisione.
4
E3
s
...
6
I
I ..= La tabella ci indica come scegliere i valori di C1 ed R4 in funzione
del massimo numero di giri raggiungibili dal nostro motore e dal numero
GIRI/MIN
di cilindri di quest'ultimo.
3.000 I F
6.000 0.5 F 33.000 ohm 0,22 F 33.000 ohm O, I 5 µF 133.000 ohm
133r 33.000 ohm/ 0.15 F 33.000 obm 0,15 F 15.000 ohm
I 9.000
L'analisi dello schema elettrico comple- bordo, e ridotta ai 5V previsti tramite la Comunque, tenuto conto che il progetto
to consente di motivare la presenza dei resistenza R I e l'azione del diodo Zener è destinato all'impiego su un'auto, è
pochi altri componenti aggiuntivi rispet- DZ2, assieme al filtraggio predisposto indispensabile curare la realizzazione in
to ad ICI. mediante C2 e C3, che smorzano gli modo che il montaggio risulti robusto e
Essendo l'integrato di tipo TTL. il suo impulsi eventualmente presenti sul cir- ben affidabile.
ingresso non può superare il livello di cuito di alimentazione (che potrebbero Dallo schema elettrico generale risulta
5V; per tale motivo, è inserita, diretta- disturbare, se non danneggiare, l'integra- chiaramente, in quanto contenuta entro il
mente in prossimità della bobina o del to); l'assorbimento è di circa 20 mA. riquadro, la parte di componenti che va
ruttore, la resistenza R2, che costituisce, li circuito di misura vero e proprio con- montata sulla nostra basetta.
assieme a DZI ed R3, una rete di prote- siste in un semplice milliamperometro Il piano costruttivo riportato nell'apposi-
zione idonea a salvaguardare la vita del analogico completato con le resistenze ta figura consente la miglior individua-
componente fondamentale del contagiri di caduta necessarie per ottenere una zione e disposizione di questi compo-
anche in presenza di segnali di ampiezza indicazione voltmetrica pari a 3 V di nenti, per il cui montaggio basta ricorda-
notevole; questa rete consente anche di portata a fondo scala. re di curare l'inserimento dei due diodi
ottenere uno "scatto" più preciso nel Zener e dell'elettrolitico C3 esattamente
conteggio. secondo le polarità indicate (direttamen-
Il gruppo R4-C 1 serve per stabilire la SOLO 12 COMPONENTI te col segno + o - sul corpo dell 'elettroli-
durata dell'impulso fornito in uscita dal tico e con la fascetta indicante il catodo
monostabile; infatti è la regolazione di Ora che sono stati esaminati i vari aspet- su quello dei diodi).
R4 che consente di raggiungere una per- ti di progetto e funzionamento sullo Per quanto riguarda l'integrato, una
fetta messa a punto dell'intero dispositi- schema elettrico complessivo del nostro volta montato lo zoccolo sulla basetta,
vo. Si tenga presente che i valori attri- dispositivo, non resta che costruirselo. occorre inserirvelo facendo riferimento
buibili a questi due componenti variano Grazie alla sofisticata circuiteria tutta alla tacca presente su uno dei lati corti,
in corrispondenza del numero massimo contenuta entro ICI, la realizzazione è che indica l'inizio e la fine della piedina-
di giri e del numero di cilindri del moto- piuttosto semplice e relativamente poco tura.
re, secondo quanto riportato nella appo- ingombrante, nonostante il circuito In aggiunta a questi normali componenti
sita tabella in alto a destra. stampato con cui il circuito è costruito presenti a schema, è opportuno inserire i
L'alimentazione viene ovviamente pre- sia stato disegnato con ampio respiro per terminali ad occhiello che servono per
levata direttamente dalla batteria di la massima facilità di montaggio. »»
·-
ELETTRONICA PRATICA· Novembre 1994- Pag 23
GUIDA INTELLIGENTE CON Il CONTAGIRI
agevolare il cablaggio con l'esterno; trimmer R6 in modo che l'indice dello
serve anche, per scopi di taratura, il pon- strumento si porti esattamente a fondo
ticello indicato a disegno. scala.
I pochi componenti restanti, in particola- In questo modo, il dispositivo risulta
re R 1 ed R2, sono montati direttamente sufficientemente preciso per misurare
sui morsetti della bobina; il fissaggio va fino a 5.000 giri.
eseguito con cura, stringendo bene i Per alcuni strumenti reperibili con scale
relativi dadi di serraggio. Per il collega- un po' particolari, basta semplicemente
mento fra bobina e circuito, si deve (e parzialmente) ridisegnare la scala.
usare del buon (nel senso di robusto) Eseguita la taratura di R6, occorre ricor-
cavetto schermato a 2 conduttori più darsi di rimettere a posto il ponticello.
calza metallica schermante. Resta ora da eseguire la taratura di R4,
un po' più laboriosa della precedente;
basterebbe naturalmente disporre di un
LA TARATURA contagiri campione, verificando le indi-
cazioni dello stesso e quelle del nostro
Per quanto riguarda lo strumento indica- strumento, intervenendo su R4 per farle
tore, qui è stato usato un piccolo mil- coincidere.
liamperometro con scala orizzontale Ma questo sistema è laborioso, scomodo
Una prima taratura del circuito tarata 0+5 (ma andrebbe bene anche se e rumoroso, nonché poco ... elettronico.
si esegue tagliando il ponticello P1 fosse del tipo con scala 010). Si può invece ricorrere ad una messa a
e collegando tra i pin 4 e 5 una Ci si accinge alla taratura dello strumen- punto più semplice e consona, realizza-
tensione di 3 Vcc. Quindi si regola to aprendo prima di tutto il ponticello, e bile nel proprio "laboratorio", e ciò gra-
R6 in modo che l'indice dello collegando fra i pin 4 e 5 una tensione zie alla linearità del nostro contagiri, non
strumento si porti a fondo scala esterna esattamente uguale a 3 V cc (col per niente elettronico.
e si risalda il ponticello. positivo al 4 ); a questo punto si regola il Basta per questo disporre di un generato-
L'INTEGRATO 74121
Si tratta di un multivihratore monostabile con ingresso a compensazione interna ed è virtualmente indipendente da
trigger di Schmitt, che consente pilotaggio esente da flut- Vcc e dalla temperatura.La corrente d'uscita massima è
tuazioni dell'ingresso ed elevata immunità al rumore. I6 mA, con 40 mA di alimentazione.
Una volta che il multivibratore sia scattato, la sua uscita Le figure qui riportate indicano la tabella della verità,
risulta indipendente da ulteriori transizioni di livello nonché lo schema a blocchi del dispositivo con le relative
d'ingresso ed è unicamente funzione dei componenti che uscite ai piedini.
ne stabiliscono la costante di tempo. In particolare, per quanto riguarda Le scriue esplicative
La lunghezza dell'impulso d'uscita può essere variata da esterne, esse per la precisione hanno il seguente signifi-
40 nanosecondi a 28 secondi scegliendo valori appro- cato: C-R est è il punto di collegamento comune alla rete
priati dei suddetti componenti. RC; C est è il punto di collegamento del condensatore; R
L'ampiezza dell'impulso è invece ottenuta attraverso int è la resistenza interna.
X L 1 Impulso
j L X Nessuna use.
j X L Nessuna use.
l H H Impulso .J7_
L I X Nessuna use.
X I L Nessuna use.
H I H Impulso _rL
-
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1994- Pag. 24
Il dispositivo è molto
semplice ed economico
da realizzare; qualche
difficoltà in più può
invece creare la
taratura.
UN METAL DETECTOR
CHE VALE UN TESOR
li apparecchi in grado di rivelare la metal detector (cercametalli) e con esso Va ricordato che altri tipi di metal detec-
G presenza di oggetti metallici sepolti
hanno origini lontane (quasi settant'anni
quella che ancora oggi è la maggiore
azienda mondiale che li produce, la
tor portatili, che funzionano secondo lo
stesso principio ma hanno dimensioni
fa) e anche un po' curiose. Tutto comin- Fisher. Il suo fondatore ottenne nel 1937 più piccole, sono usati dalle forze
ciò infatti alla fine degli anni '20, quan- il brevetto per questa invenzione che dell'ordine per verificare, in certe situa-
do Gerhard Fisher scoprì che i malfun- allora sembrò miracolosa e che durante zioni, che le persone non portino con sè
zionamenti di un apparecchio radio per il la seconda guerra mondiale si dimostrò armi (ad esempio ali' ingresso di stadi,
controllo della rotta di aerei, da lui rea- fondamentale nelle operazioni di ricerca aeroporti, tribunali e a certe manifesta-
lizzato e brevettato, erano causati dalle di mine sepolte. zioni pubbliche).
caratteristiche di certi tipi di terreno. I modelli di cui parliamo nel seguito Il funzionamento del cercametalli si basa
Dopo approfondite indagini su questo sono quelli soprattutto usati nel campo su uno dei principi fisici fondamentali
fenomeno, Fisher pensò di sfruttarlo per dell'archeologia: molte delle più recenti sfruttati in campo elettronico che è quel-
realizzare un dispositivo per l'esplora- scoperte di veri e propri tesori sepolti lo dell'esistenza, in natura, di sostanze
zione del sottosuolo e la ricerca di sono state fatte grazie ai moderni appa- conduttrici o meno dell'elettricità.
metalli. Nacque così, nel 1931, il primo rati, sempre più efficienti e maneggevoli. Ottimo conduttore è l'oro, buonissimi
-
sono il rame, lo stagno, l'alluminio e pito di riflettere le onde radio per diri-
certe leghe speciali. Altri metalli, come gerle verso località ben determinate.
il ferro, sono meno conduttori. Sono quasi sempre protetti da involucri
plastici, quindi isolati, per evitare al
metallo i danni delle intemperie.
LA RIFLESSIONE DELLE ONDE È evidente che la presenza della prote-
zione isolante non influisce sul cammino
Quando un'onda elettromagnetica passa dell'onda, la quale è invece riflessa dallo
da una prima sostanza attraverso la quale strato metallico sottostante.
Nel caso dei metal detector avviene una AVO
si è propagata, come ad esempio l'aria,
ad un'altra, si verifica questo fenomeno: cosa simile: il terreno è isolante e quindi DI.COLLEGAMENTO
parte dell'energia dell'onda passa attra- si lascia attraversare dalle onde elettro-
verso la sostanza, mentre una percentua- magnetiche, mentre un pezzo di metallo
1 e viene respinta all'indietro, dando sepolto al suo interno la respinge.
luogo alla cosiddetta onda riflessa.
Più il materiale è conduttore, maggiore è SISTEMA
l'energia dell'onda riflessa. Viceversa, I COMPONENTI FONDAMENTALI DI CONTROLLO
se la sostanza è isolante, quasi tutta
l'energia si trasmette attraverso di essa, In ogni apparecchio cercametalli vi è
come nel caso dell'aria. un'antenna a bobina che trasmette onde
Dato quindi un segnale trasmesso attra- radio che si propagano ali' interno del
verso onde elettromagnetiche con una terreno. Una seconda antenna riceve il
certa ampiezza iniziale, parte di esso può segnale portato dall'onda riflessa che
essere riflesso e la sua ampiezza varia a viene elaborato dai circuiti interni.
seconda della sostanza incontrata nel Il cuore dell'apparecchio è il microproces-
cammino. sore, programmato per misurare la potenza
I cosiddetti ripetitori passivi, detti anche del segnale, confrontarlo con certi valori
specchi, usati nelle telecomunicazioni, memorizzati e quindi fornire le indicazioni
sono una diretta applicazione di questo sul materiale eventualmente esistente sotto
principio fisico. Si tratta di grossi tabel- terra. Anche in questo caso l'estrema
loni metallici, situati per lo più sulle miniaturizzazione della componentistica
cime delle montagne, che hanno il com- »»
COMANDI
IMPUGNA TURA
DUE REGOLATORI SEPARATI PER
IL LIVELLO DI "DISCRIMINAZIONE"
APPOGGIO
PER IL BRACCIO
ALTOPARLANTE
ATTACCO
REGOLAZIONE g- PER LA CUFFIA
VOLUME
SEGNALE
ACUSTICO
CONTROLLO REGOLATORE
CARICABATTERIA DI SENSIBILITÀ
LA RICERCA È INTELLIGENTE
I metal detector Fisher sono distribuiti in lalia dalla detector Fisher possiamo scrivere o telefonare dalle I
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-,
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RADDRIZZARE
LA CORRENTE a
I l diodo è il cuore dell'alimentatore, l'apparecchio che,
collegato alla rete elettrica in alternata, fornisce in uscita
una tensione di livello più basso e continua. Quando il diodo t tr°
A t
Il circuito più usato per il raddrizzamento della tensione è il ponte di diodi. Quando la semionda di tensione è
positiva conducono i diodi 01 e 04; quando è negativa sono 02 e D3 a condurre corrente. Se si pone un
condensatore in parallelo al carico la tensione raddrizzata viene filtrata ed il segnale è quasi continuo.
SPINA22OV
}
+
o ·- O
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STRUMENTI
Il nostro dispositivo si
compone di un posto primario
che comprende circuito, pila
e altoparlante e di uno
secondario costituito
da una normale piccola cassa.
I componenti sono disposti 'Sulla
basetta (pur di piccole dimensioni)
abbastanza distanti tra loro
in modo da rendere semplice
il montaggio.
E u
l f'
frequenza audio impone l'installazione
di un cavetto schermato da far passare r,[ il3
·erso le pareti, magari
canalette che ospitano
elettrico : il sistema o è sco-
antiestetico ma è necessario
l s
4 I 15
ELETTRONICA PRATICA- Novembre 1994 - Pag. 38
1 : sulla basetta trovano posto due
ponticelli abbastanza lunghi che
difficilmente possiamo recuperare
da componenti: conviene usare un
qualsiasi conduttore di diametro
adatto.
6
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1994- Pag 39
INTERFONO MULTIUSO PARLA-ASCO
Per il collegamento tra le due L'aspetto più rilevante di questo tipo di
postazioni conviene prevedere impianto si basa, come già accennato,
una presa esterna staccabile. sulla reversibilià elettroacustica dei nor-
mali altoparlanti (come del resto avviene
I componenti necessari alla per altri marchingegni).
realizzazione non sono molti Sappiamo infatti che se si "alimenta" un
anche se parecchi sono altoparlante con un congruo segnale
polarizzati. elettrico, esso emette un corrispondente
suono o rumore; ma succede anche il
contrario: se un suono colpisce un auto-
parlante, esso lo trasforma in segnale
elettrico (anche se molto debole).
d
ALTOPARLANTE REVERSIBILE
L'INTEGRATO LM 386
L'integrato LM 386 è un amplificatore di potenza Anche se si tratta di un dispositivo di
destinato all'uso in applicazioni di largo consumo impiego estremamente diffuso a livello
a bassa potenza. Gli ingressi sono ambedue riferiti hobbistico, è opportuno conoscerne ( ap-
a massa, mentre l'uscita è automaticamente punto vista la sua frequente utilizzazio-
polarizzata a metà della tensione di alimentazione. ne) le caratteristiche di massima in mo-
do un po' più approfondito. L'integrato
v, LM 386 e un amplificatore di potenza
destinato per l'uso in applicazioni di
15k
largo consumo a bassa tensione. Il suo
guadagno è internamente predisposto
ad un valore di 20, in modo da tener
basso il numero di componenti esterni;
15k GAIN GAIN ma l'aggiunta di un resistore e conden-
8 satori esterni fra i piedini 1 e 8 è in gra-
do di aumentare il guadagno ad un
qualsiasi valore fino a 200. Gli ingressi
150 1.35k sono ambedue riferiti a massa, mentre
l'uscita è automaticamente polarizzata
a metà della tensione di alimentazione.
Il consumo di potenza a riposo si limita
a 24 mW con alimentazione a 6V, ren-
dendo il dispositivo ideale per funziona-
mento a batteria. Le principali presta-
zioni e caratteristiche sono: minimo di
componenti esterni; ampia gamma di
tensioni di ufimenlllzione di 4+12 V o
I
bassa distorsione; resistenza d'in- La stazione di saldatura ECU 4000 DGT è disponibile anche nella versione '
chiavetta per evitare ogni accidentale variazione della temperatura.
gresso di 50 k2; potenza d'uscita
(su 82 con 10% di distorsione) di
0,3 W a 6 V; di 0,7 W a 9 V; di I W
a12 V. L'illustrazione qui riportata
mostra quello che è il circuito inter-
no del pur piccolo dispositivo; tanto
per familiarizzare con certe parole
inglesi di uso comunissimo in elet-
tronica, diamo un piccolo elenco
dei termini qui usati, con relativa
traduzione.- INPUT: ingresso in-
vertente; + INPUT: ingresso diret-
to; BYPASS: punto di applicazione
di un condensatore di fuga; GAIN:
possibilità di intervenire dall'ester-
no sul valore del guadagno; Vs:
tensione di alimentazione; Vout:
tensione d'uscita, da applicarsi al
e2%7
carico, ovvero altoparlante; GND:
(sta per "ground") massa o comu-
ne: Sp: sta ad indicare un dispositi-
vo stabilizzatore di polarizzazione.
Lavora svelto chi usa ELTC
ELTO S.p.A. -Giaveno (TO) Tel. 011-936.45.52 Fax 011-936.45.
R6
+ +
R4 C4 C5 C6
TR1 C3
Il
8
C1
.t?
R7 T ~
2
I o. à
----- 5
··+
R2 di
C2 li
Il
Il
Il
Il
Il
Il
Il
Il
.Il.
11
■
C8 ...
J. TC10
2
ASCOLTA
PARLA P a
COMPONENTI
R1 = 472
R2 = 10 KO
R3 = 47 Kn
R4 = 4700 2
RS 10 Kn (potenziometro)
R6 = 3302
R7 = 102
C1 = C2 = C3 = 10F
C4 = 220 F
C5 = 0,1 F
c6 = 220 F
C7 = 10 F
c8 = 0,1 F
C9 = 0,1 F
c1o= 220 F
Piano di montaggio dell'interfono con tutti APS TR1 = BC108B
i componenti necessari al funzionamento IC1 = LM 386
(escluso pila ed altoparlanti). S1 = doppio deviatore a levetta
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1994 - Pag. 42
INTERFONO MULTIUSO
PARLA-ASCOLTA
Il circuito stampato è qui visto dal lato rame nelle sue dimensioni reali.
Schema elettrico
completo dell'impianto
interfonico multiuso;
la linea tratteggiata
comprende tutta la
parte di circuito
montata sulla basetta,
indicando che anche il
deviatore parla-ascolta
ed il relativo cablaggio
sono a circuito
stampato.
=~@]1=========4
Come già accennato, tutto il circuito COLLAUDO FINALE
AS (escludendo altoparlanti ed alimentazio-
ne) è piazzato su una basetta a circuito Il collaudo finale possiamo farlo anche
stampato, in questo caso particolarmente prima di aver installato l'impianto.
.,_.J raccomandabile per un montaggio facile
ed affidabile.
ponendo ApS sufficientemente lontano
(diciamo, in un'altra stanza) da ApP.
Si inizia col posizionare i resistori, lo Tuttavia, se i due altoparlanti si vedono
zoccolo per ICI ed i due ponticelli (fatti ( o si ascoltano) fra di loro, si genera il
con filo nudo avanzato dal taglio dei ter- noto fischio che nasce per "effetto Lar-
to come "base a massa", cioè ha l'entrata minali); si montano poi i condensatori, sen"; ciò è perfettamente normale. e
segnale sull'emettitore: ciò garantisce per la maggioranza dei quali, essendo quindi indica che tutto il circuito è OK
un'ancor buona amplificazione con elettrolitici, occorre accuratamente ( oltretutto, l'effetto Larsen si elimina
impedenza d'ingresso bassa, che si adat- rispettare la polarità indicata anch'essa anche abbassando il volume).
ta bene agli 8 2 dei normali altoparlanti. sul rivestimento in plastica. Gli altoparlanti è bene siano da I W e di
II segnale che esce amplificato da TRI, TRl va inserito sfruttando come chiave diametro 80±120 mm, ed è opportuno
opportunamente dosato dal controllo di il dentino che sporge dal corpo metalli- siano contenuti entro piccoli box. in pla-
volume R5, raggiunge il terminale co; potenziometro e deviatore (del tipo a stica; in particolare, il box del posto
d'ingresso di ICI, un piccolo ma prezio- montaggio coricato e coi reofori prefor- principale può ospitare, opportunamente
so LM386, che amplifica al massimo ma ti per l'opportuno inserimento) collocato, anche la piccola basetta
delle sue possibilità, corredato dei pochi hanno, come unico elemento da rispetta- dell'amplificatore.
componenti che la ditta costruttrice con- re, perno e levetta sporgenti verso li circuito, restando posizionato in
siglia. l'esterno della basetta. ascolto, può funzionare da antifurto.
Sulla basetta trova posto, oltre che il Inserito nello zoccolo l'integrato, in consentendo il monitoraggio audio di
potenziometro del volume, anche il dop- modo che il leggero incavo circolare locali da mantenere sotto sorveglianza.
pio deviatore S1; la realizzazione è stata (che indica il piedino 1) risulti dalla Analogamente, esso si presta molto
appositamente studiata in questo modo parte prevista, non resta che montare bene al controllo di persone ammalate o
in quanto il cablaggio con fili incrociati alcuni terminali ad occhiello per anco- di bimbi piccoli; specialmente in
che vanno e vengono dallo stampato non rarvi i fili di cablaggio, dopodiché è quest'ultimo caso, è bene usare alimen-
è del tutto semplice e, più che altro, si opportuno eseguire un collaudo prelimi- tazione a pila o comunque ben isolata
presta ad errori banali ma determinanti nare sul funzionamento della basetta. dalla rete.
3
.__,___ COMPONIENTI
_ IN PRATICA
LE SIGLE
DEI CONDENSATORI
Spesso questi componenti riportano codici
piuttosto incomprensibili: vediamo come
riconoscere il valore di capacità e come decifrare
altre eventuali informazioni contenute nella
sequenza di lettere e numeri.
ome tutti (o quasi) i componenti ché quelli di provenienza del surplus specie se non si è allenati ad un impiego
C elettrici, anche i condensatori porta-
no, indicato sul contenitore, il valore
militare, in quanto non più di uso comu-
ne, e cerchiamo invece di inquadrare il
quotidiano di questi codici.
Quando sul condensatore è presente (a
specifico della loro capacità, e spesso problema della marcatura e i condensa- volte capita) solamente il codice che for-
anche qualche dato in più. tori nei vari tipi di uso comune. nisce il valore della capacità, evidente-
A differenza però dei resistori, compo- È però norma prudenziale, ali' atto mente siamo nel caso più semplice;
nenti ancor più comuni ed onnipresenti, dell'acquisto, verificare se il codice molto spesso però è anche riportato il
il cui valore è indicato mediante un codi- usato per la marcatura del valore di valore della tensione massima cui quel
ce a colori adottato da tutti i costruttori, capacità è di lettura immediata ed univo- tipo di componente può lavorare.
per i condensatori regna un certo caos, ca; in caso contrario, quando cioé la Ma non basta ancora: possono essere
che mette spesso in difficoltà non solo il siglatura è complessa e comprende indi- presenti altre lettere o numeri, che certa-
principiante, ma a volte anche il tecnico cazioni multiple, è consigliabile prende- mente corrispondono a dei dati interes-
preparato. re immediatamente nota del valore effet- santi per la miglior scelta e per l'utilizzo
Tralasciamo di prendere in considerazio- tivo, perché in molti casi non si può ottimale, ma che contribuiscono a
ne i condensatori di tipo antiquato, non- avere la certezza della giusta lettura, confondere ulteriormente le idee
dell'utente non troppo smaliziato.
Si può arrivare ad esempio, a marcature
tipo 11-88 33K, il che significa che il
I condensatori nostro condensatore, costruito l'undice-
miniatura sima settima del 1988, è da 33 pF (atten-
(al tantalio zione: quando si tratta di condensatori
o ceramici ceramici, il K indica la tolleranza sul
a disco)
valore di capacità, in questo caso il
riportano
I 0% ); oppure un' altro esempio può
spesso dei
essere 110 AB8O-. 1/100, ove 110AB80
non è altro che il numero di catalogo di
codici poco
quel tipo di condensatore, la cui capacità
comprensibili:
è di O, I µF (lo O non viene riportato ed il
ad esempio la K
punto sta al posto della nostra virgola) e
dopo il valore
la cui tensione massima di lavoro è
(terzo
lOOV.
condensatore
Un elemento di marcatura spesso pre-
da sinistra)
sente sui condensatori di tipo ceramico,
indica che
oltre naturalmente al valore di capacità
la tolleranza (ed eventualmente tensione), è il coeffi-
sul valore cente di temperatura che sostanzialmente
dichiarato corrisponde a quante parti per milione
è del 10%. (in capacità) per grado (di deriva termi-
ca) il valore della capacità varia, nel
senso dell'aumento (se c'è la lettera P) o Per "m" invece 68/100 sono 68 pF, per
della diminuzione (se c'è la lettera N); 100 V massimi di tensione di lavoro.
per esempio possiamo trovare N750, Nel caso di "n" (.33J100): la capacità è
P150, NP0, ecc. di 0,33 F, con tolleranza costruttiva del
In taluni casi (condensatori a film plasti- 5% e la tensione di lavoro è IO0V.
co di capacità piuttosto elevata) la ten- In "o" abbiamo I 00 n 60; n (stavolta si
sione di lavoro indicata è espressa come tratta di un sottomultiplo) sta per nanofa-
tensione alternata, dato l'uso specifico di rad, perciò il valore è 100 nF (ovvero
questi componenti; in genere si tratta di I 00.000 pF, oppure O, 1 µF) a 60 VI.
220 v- 50 Hz, e la dicitura riportata può In "p" 1/200 significa ancora O, I nF e
essere indifferentemente: 250 V e.a. o 200 è la tensione di lavoro.
250 V a.e. oppure 250 V. Attenzione: se il µ sta prima del numero,
Si tratta in genere di componenti di praticamente sostituisce la virgola, men-
buona qualità, e comunque questo valore tre se sta dopo, la dicitura ridiventa nor-
di tensione alternata corrisponde ad una malmente interpretabile (cioé lµF = un
tensione continua pari a 600 V o più. microfarad). Analogamente "q" (1/100)
Ora che sono state date alcune indicazio- vale I µF con I 00 VI.
ni di carattere generale, nonché alcuni
esempi significativi, passiamo ad esami- I condensatori da "a" ad "m" Alcuni condensatori ceramici
nare la serie di tipi riportati nell'illustra- sono di tipo ceramico mentre ed in poliestere di media
zione allegata a corredo di questo artico- quelli da "n" a "q" sono grandezza: spesso oltre
lo, certi che in questo modo (cioé con del tipo a film plastico al valore di capacità è riportata
esempi diretti) si potrà ben meglio rece- (mylar, policarbonato o simili). anche la tolleranza sul valore
pire la casistica più comune e diffusa. La spiegazione delle sigle è nel testo. dichiarato (in percentuale).
Da tenere presente che quelli rappresen-
tati nel disegno di pagina 45 sono, da
"a" ad "m", condensatori di tipo cerami-
co, mentre da "n" a "q" sono del tipo a VALIA NT
film plastico (mylar, policarbonato e 50'000,F
simili). 1'000 V
Nel caso "a", con la semplice stampi-
gliatura di un 2, si tratta di un condensa-
tore (ceramico) da 2 pF.
In "b" 6p8 sta ad indicare che il conden-
satore è da 6,8 pF.
Su "e" è riportato IO pJ: si tratta di un
condensatore il cui valore di capacità è
10 pF, e di cui è pure fornita la tolleran-
za sul valore di capacità, cioé J= 5%.
2 ? f;
A
h #
La scala dei valori di precisione entro
cui è garantito il valore dei condensatori
è la seguente (limitandoci ai valori più b
comuni): J=5%; K=10%; M=20%.
Su "d" troviamo 33K: trattandosi di con-
densatore ceramico, il K sta appunto ad
indicare la tolleranza, e quindi siamo in
presenza di 33 pF col I 0% di precisione.
Sul condensatore "e" è seri tto 221 : si
tratta del più comune codice di siglatura
di questi condensatori (corrisponde
sostanzialmente al codice a colori delle
? /r(
resistenze, salvo che qui vengono usati
direttamente i numeri). Le prime due
cifre restano tali, mentre la terza è il
numero di zeri presente; quindi il valore
#%
è 22 seguito da I zero, cioé 220 pF.
In "P' 472 è lo stesso codice, quindi 47
seguito da 2 zeri corrisponde a 4700 pF.
In "g" è riportato 103 (I O con 3 zeri vale °
# 3
10.000 pF); in "h" 334 (33 con 4 zeri
vale 330.000 pF). Nel caso "i" (0,05) il
codice è diverso, anzi, sostanzialmente
non esiste; si tratta di 0,05 F, cioé
50.000 pF; in "I" (1) idem come sopra,
cioé O, 1 F, e quindi I 00.000 pF.
ELETTRONICA PRATICA - Novembre1994- Pag 45
LABORATORIO ··- -·-··-··- - - - --'
RITOCCHIAMO
LA FREQUENZA DEI QUARZI
Se ci si limita ad operare sui vecchi tipi surplus,
l'operazione dà buoni risultati, a patto che I l cristallo, o quarzo (come più fre-
quentemente indicato specialmente in
Italia) è quel componente abbastanza
si abbia a disposizione un circuito per verificare comune nella circuiteria elettronica che,
via via il funzionamento dei quarzi: l'ideale opportunamente inserito in adatti circuiti
oscillatori, permette di ottenere la gene-
è il provaquarzi di cui presentiamo razione di segnali elettrici di frequenza
la realizzazione. stabilissima.
Per questo motivo, i cristalli hanno tro-
vato largo impiego un po' in tutti i tipi di
ricevitori e trasmettitori, specialmente
poi se canalizzati.
Oggi, per motivi tecnologici ed econo-
mici, si tende ad utilizzare circuiti pilota-
ti da una sorta di computerino elementare.
Ad ogni modo, il radiodilettante che inten-
da realizzare un qualsiasi dispositivo per
il quale sia necessario uno di questi
quarzi (un trasmettitore "QRP", un oscil-
latore stabile, un clock, ecc.) si trova
senz'altro di fronte ad un primo, grosso
problema: quello del suo approvvigiona-
mento.
CRISTALLI SU MISURA
2
'O=
] Cf r I\DG2
- Il
c4
3o
Il Il
R1 Il $# Il ae
Il
FREQUENZIMETRO
Schema elettrico del dispositivo che serve per far oscillare il quarzo
in modo da consentire la misura della sua frequenza di risonanza
(mediante l'applicazione estema di opportuno lettore) nonché la verifica
del un stato di funzionamento !mediante il LED incorporato).
sioni piuttosto ampie del contenitore; parallelepido isolante (in bachelite), con (la più fine); il sistema consente un
quelli invece più recenti (in pratica, rea- due terminali piuttosto grossi per realiz- assottigliamento abbastanza rapido, ma
lizzati in contenitorimetallici lucidi) zare il contatto con il relativo "zoccolo". di scarsa precisione.
hanno gli elettrodi realizzati tramite Le dimensioni sono evidentemente mag- Un altro sistema che richiede più tempo
metallizzazione e possono essere smon- giori dei normali cristalli moderni, e la e pazienza, ma è sicuramente più preci-
tati solo con cure notevoli e molta espe- possibilità di aprirli facilmente agendo so, è quello di "consumare" il quarzo
rienza, risultando delicatissimi da mani- sulle 3 viti frontali permette di accedere strisciandolo su una piastra di vetro su
polare. direttamente alla piastrina vera e propria cui sia stato deposto un poco di pasta
I sistemi di variazione di frequenza cui del cristallo di quarzo. abrasiva, pomice, sidol, o simili.
accennato erano ben conosciuti dai Naturalmente, il problema base resta
radioamatori qualche decina di anni fa, sempre quello di sapere esattamente
quando era necessario ritoccarsi da soli ALZARE LA FREQUENZA quando fermarsi nell'operazione di
le frequenze di oscillazione di questi assottigliamento; l'unica soluzione, sem-
quarzi, che era possibile reperire, anche Una volta verificatasi la necessità, e pre legata a tanta pazienza, consiste
abbondantemente, dopo la seconda guer- presa la decisione, di intervenire sul nell'interrompere frequentemente l'ope-
ra mondiale, grazie al surplus militare di quarzo per alzarne la frequenza si proce- razione, pulire la piastrina del quarzo
provenienza anglo-americana. de come segue. con alcool ed uno straccetto, rimontare
Ultimamente, nelle varie mostre-mercato Aperto con attenzione lo scatolino, e tutto il dispositivo e far oscillare, in
che si tengono un po' in tutta Italia, è riposti via via nell'ordine i vari "pezzi" opportuno circuito, il quarzo misurando-
possibile trovare grandi quantità di que- ivi contenuti, ci si dedica alla piastrina ne la frequenza.
sti quarzi, oltretutto a prezzi irrisori; si vetrosa, dall'aspetto smerigliato, natural- Alla base di tutta l'operazione'va
tratta del tipo cosiddetto (e spesso stam- mente maneggiandola con molta cura e comunque tenuto conto che, se questo
pigliato) FT 243, montati su apparec- con mani pulite. controllo non si fa frequentemente, si
chiature ormai abbandonate da tempo, Per aumentarne la frequenza di oscilla- corre il rischio di "passare di là" cioé di
come pure lo è la loro tecnologia. zione, la si sfrega con una certa delica- assottigliare troppo la piastrina di quar-
Essi sono realizzati entro un contenitore tezza su un pezzetto di carta smerigliata zo, talché non è più possibile tornare ad
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1994 - Pag. 48
RITOCCHIAMO LA FREQUENZA
DEI QUARZI
Il circuito stampato è qui visto dal lato rame
nelle sue dimensioni reali.
72
e
vcc t
e
P1
COMPONE
R1 = 1800 2 C2= 10.000 pF
R2 = 1800 2 (ceramico)
- _ _J R3 = 1800 2 C3 = O, 1 F (ceramico)
R4 = 1800 2 C4 = O, 1 F (ceramico)
R5 = 1000 2 es = o, 1 11F (ceramico)
R6 = 330 2 C6 = 100 F - 16 V
R7 = 1800 2 (elettrolitico)
R8 = 220 2 IC1 = 7404
C1 = 330 pF (ceramico) DG1 = DG2= diodi al germanio
uno spessore superiore. Piano di montaggio della basetta a circuito stampato del nostro
Si può solo aggiungere che un piccolo provaquarzi; i quarzi vengono semplicemente appoggiati coi terminali
passo indietro (cioé un modesto abbassa- a contatto delle due striscette di rame od ottone divaricate a V.
mento di frequenza) lo si ottiene "spor- Se il circuito viene inserito in una scatola le due striscette, il led ed il
cando" la superficie del quarzo con un pulsante vanno fatti fuoriuscire.
poco di grafite, e ciò si ottiene ricorren-
do ad una matita molto tenera.
o + - fpf OL o
Naturalmente, un po' di esperienza
anche rompendo inizialmente qualche
quarzo si deve fare, ma la cosa non è
molto grave dato il costo modestissimo
di questi componenti surplus.
cowwm , i. cs
ci2c4
I R8
ff
• +
Resta infine un problema da risolvere:
dovendo eseguire ripetute misure sulla
frequenza di oscillazione che si va via ali "ill hl47"- e[evcc
via ritoccando e occorre avere a portata
di mano un circuito che permetta di farlo [@
oscillare, questo quarzo, per poi potervi
applicare un frequenzimetro o un ricevi-
tore e controllarne il valore esatto di fre-
ng
R4
4 a -
quenza; inoltre, lo stesso circuito è . ~ DGI 002
ponticello-
opportuno che possa verificare il regola- 'iii.-== ~ PI
re funzionamento del quarzo che (spe-
cialmente nelle prime prove) potrebbe o ~-.....____ RS / © ~ R6 ____J . Q
rompersi o deteriorarsi.
»» FREQUENZIMETRO
--
ELETTRONICA PRATICA - Novembre1994 - Pag. 49
RITOCCHIAMO LA FREQUENZA DEI QUARZI
Ecco allora che arriviamo (finalmente
dirà qualcuno) alla parte realizzati va del
nostro articolo, cioé alla presentazione di
un circuito piuttosto semplice che con-
senta di effettuare le varie verifiche
necessarie sull'andamento dei lavori, e
."; anche prima: infatti il dispositivo che
•: •• andiamo a costruire consente anche di
controllare se il quarzo (all'atto
dell'acquisto o dopo esser prelevato da
1 un nostro cassetto ove era riposto da
tempo) è in buono stato o meno.
1: sistema per alzare la frequenza di risonanza e quindi abbassare
Tutto il circuito da noi progettato si basa
lo spessore della lastrina di un cristallo: questa va sfregata su un pezzo
su un unico integrato; infatti ICI è un
di carta vetrata a grana finissima o addirittura su una lastra di vetro
sestuplo inverter della serie TTL, per
cosparsa con un po' di pasta abrasiva.
l'esattezza un 7404, che proprio per
2: sistema adottabile per abbassare, ma solo lievemente, la stessa
l'abbondanza di sezioni entrocontenute
frequenza, depositandovi una leggera macchia di grafite con una
si presta ad uno sfruttamento circuitale
matita molto tenera.
particolannente ampio.
SEMPLICE SCHEMA
L'INTEGRATO 7404 Le prime due sezioni, la "a" e la "b',
È un integrato di tipo 1TL che contiene ben 6 funzioni JNVERTJNG; nel- son quelle che costituiscono il vero e
la illustrazione qui riportata, in alto a sinistra è appunto indicato il sim- proprio oscillatore, nel quale il quarzo è
bolo tecnico della funzione, ove il pallino della parte dell'uscita sta ap- collegato come accoppiamento fra le due
punto ad indicare la funzione in verter: in pratica, il comportamento elet- sezioni stesse.
trico è tale che, se all'ingresso del dispositivo (E) è applicato un segnale La sezione "c" "amplifica" il segnale
a stato logico "I", l'uscita (U) è a stato logico O (e viceversa). generato, che viene portato fuori attra-
Il circuito elettrico di ognuna delle 6 sezioni è quello dello schema qui verso il partitore-separatore R5-R6 per
riportato (in forma semplificata); le 6 sezioni hanno in comune l'alimen- essere applicato ad un frequenzimetro (o
tazione, sia come positivo che come negativo. perché no, ad un ricevitore) che ne legga
La tensione di alimentazione nominale è di 5 V essendo caratteristica di la frequenza; fin qui è la parte che
tutti i dispositivi di tipo TTL; c'è però possibilità di funzionare regolar- riguarda la generazione del segnale ed il
mente fra 4,5 e 5,5 V. pilotaggio del dispositivo di lettura della
La corrente massima disponibile in uscita determinata soprattutto dalla frequenza.
resistenza ivi presente, può arrivare sino a 50 mA; la corrente che inve- Però si è voluto rendere il circuito anche
ce può entrare negli ingressi va da -30 a + 5 mA. idoneo a verificare se il quarzo oscilla
La massima frequenza di lavoro di questi dispositivi si aggira sui I0+15 regolannente o no all'atto dell'acquisto,
MHz. tenendo conto che non si può andare al
mercato con strumentazione ingombran-
14 te; interviene per questo la seconda parte
13
del nostro circuito.
Il segnale generato passa direttamente
12 dalla sezione "c" alla sezione "d", che di
11 nuovo lo amplifica, e quindi, via C3,
raggiunge DG I e DG2; viene così rettifi-
10 cato ad onda intera, in modo tale da otte-
9 nere una tensione positiva, naturalmente
8
solo a patto che il quarzo oscilli regolar-
mente.
Infatti, presa a sé, la sezione "e" ha
l'entrata (pin 11) collegata al comune
via R7, pertanto la sua uscita (pin 10), è
a livello "l"; a11o stesso è l'entrata (13)
della sezione "f', la cui uscita (12) rima-
ne quindi a zero: da tutto ciò ne segue
che il led risulta acceso, in condizioni di
riposo, indicando che il circuito è sotto
-------
ELETTRONICA PRATICA - Novembre
1994 - Pag. 50
...
tensione (naturalmente quando PI è premuto) e pronto
all'uso. Viceversa, una volta inserito il quarzo (buono, e
che quindi oscilli), la tensione e.e. in uscita dai due diodi
(come già citato) fa invertire tutto lo stato elettrico di "e" e
di "f'; pertanto ora l'uscita 12 è "I" ed il led risulta spento:
ciò costituisce appunto indicazione che il quarzo è OK.
L'alimentazione di questo circuito è prevista, per sempli-
-
cità, da una pila a 4,5 V.
MONTARE IL PROVAQUARZI
La lampada è LAMPADA
IN
composta da due
elementi distinti uniti
G razie alla tecnologia dei dispositivi
fotoelettronici, quelli cioè che gene-
rano corrente se investiti da raggi lumi-
tramite viti. In mezzo
nosi, è stata costruita una praticissima
troviamo la batteria
lampada per terrazzi e giardini che non
ricaricabile facile
ha bisogno di cavi e soprattutto fa rispar-
da sostituire.
miare energia elettrica.
La parte superiore della lampada contie-
ne infatti un piccolo pannello di celle
fotovoltaiche che, illuminate dal sole,
generano una corrente elettrica che cari-
ca un accumulatore.
Quando si fa buio, entra in azione un
interruttore detto "crepuscolare", il cui
elemento fondamentale è di nuovo un
dispositivo fotoelettronico.
Mancando l'illuminazione vi è una forte
variazione di corrente che agisce su un
circuito basato su di un transistor con
funzione di interruttore. Il circuito stabi-
La lampada, montata sul paletto lisce il collegamento fra accumulatore e
in dotazione, si conficca nel lampada, che si accende.
terreno ed è pronta per Quando ritorna l'illuminazione solare, il
funzionare senza bisogno di circuito si interrompe sempre grazie
alcun collegamento elettrico. ali' effetto fotoelettrico, la lampada si
spegne e la batteria ricomincia a ricari-
carsi. La durata del!' illuminazione
durante la notte dipende ovviamente
dall'energia immagazzinata dall' accu-
mulatore, quindi è maggiore nei mesi
estivi in cui le giornate sono più lunghe
e l'intensità della luce solare è più eleva-
ta. È comunque possibile conservare
l'energia accumulata per utilizzarla
quando realmente occorre grazie ad un
commutatore a due posizioni e ad un
regolatore di intensità.
ANCHE AUTOMATICA
La lampada
smontata:
in primo
piano il tubo
al neon con
la parabola
riflettente,
necessaria
vista la
bassa
potenza
luminosa
disponibile.
ELETTRONICA PRATICA- Novembre1994 • Pag. 53
DISPOSITIIVI ORIGINALI
'--------~·
IL BI-TELECOMANDO
Dispositivo che consente di attivare quattro
diversi comandi facendoli viaggiare su un cavo
a due soli conduttori, senza quindi dover
intervenire a modificare un impianto
elettrico preesistente.
Questa basetta,
uguale alla prima
per dimensione,
contiene le funzioni
di azionamento
e commutazione.
--ww l
impianto elettrico già fatto per aggiun- ti già montati e di difficile, se non
gervi un conduttore, è necessario aprire impossibile, accesso, otteniamo le 4
in qualche modo il cablaggio per rifarlo: combinazioni citate con solo 2 cavi.
e senza dubbio la cosa risulta quanto Questa prestazione si può ottenere natu-
meno scomoda. ralmente aggiungendo qualcos'altro (al
S1
Nella normalità dei casi, sappiamo che
con due conduttori, cioè col normale
posto del 3° conduttore): essa cioè ci
costa un circuito in più, che agisce su
@
cavetto o piattina bipolare, si possono due relè i quali fra l'altro ci permettono
attivare, su un qualsiasi carico, due fun- di pilotare qualsiasi carico elettrico a 1
zioni: ON-OFF, cioè aperto-chiuso, qualsiasi tensione.
ovvero acceso-spento. Passiamo allora ad esaminare il circuito 1: sistemi altemativi per
Invece, con lo stratagemma circuitale elettrico da realizzare. selezionare il tipo di comando
che andiamo qui a proporre, siamo in (e quindi il carico da inserire)
grado di realizzare, sempre sui due nor- sfruttando pulsanti (A) o un
mali conduttori d'impianto, quattro com- PER SOSTITUIRE UN FILO commutatore rotativo (B).
binazioni, cioè quattro possibilità di 2: per carichi reattivi o resistivi
comando, che possiamo codificare come Nel riquadro in alto dello schema elettri- molto forti consigliamo di
segue: OFF l - OFF 2; OFF l - ON 2; co abbiamo la parte servizi, quella cioè aggiungere un gruppo RC di
ON l - OFF 2; ON l - ON 2. che ci fornisce le alimentazioni ai relè. spegnimento.
Sembra un po' complicato, ma il giochi- Vi troviamo subito un trasformatore, per
no si ispira ai circuiti logici, e comunque portare la tensione di rete dai soliti 220 2
il ragionamento si può riassumere, come V a 12 V, tensione molto comoda ed
al solito, in un esempio chiarificatore. abituale per i relè; R 1 ha semplicemente
Supponiamo di riferirci a due lampadine, funzione di limitazione per eventuali
LPl ed LP2; possiamo ottenere le com- picchi di corrente, e non ha comunque s
binazioni seguenti: LP l ed LP2 spente importanza circuitale vera e propria.
(OFF); LPI spenta (OFF) - LP2 accesa Se S l ed S2 (i due interruttori che attiva-
(ON); LPI accesa (ON) - LP2 spenta no le combinazioni operative) sono aper-
(OFF); LPl ed LP2 accese (ON). ti come indica lo schema, evidentemente
Normalmente, per ottenere una combi- in uscita non è presente alcuna tensione
nazione del genere occorrono 3 condut- )))» V
-·
ELETTRONICA PRATICA -Novembre 1994- Pag. 55
r-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·- ·-·1
I• Rl
.s
, Df
j
E +MaPD a r +» [C },
r 02
R2
C1
12 V
RETE
Le due linee tratteggiate delimitano
tutto ciò che si trova sulle basette.
Qui vediamo lo schema elettrico del
complesso alimentazione e comandi.
CAVO
+
ENTI
I
I
I' D4
C2
l R1 = 18Q -1 W
R2 = 10002
R3 = 10002
R4 = 10002
C1 = 2,2 F- 63 V (mylar)
C2 = 10 F- 25 V (elettrolitico)
I C3 = 10 F- 25 V (elettrolitico)
D1 = D2 = 1 N 4004
I
I
V3l l
DLV2
l
+ IICJ
l. I
±s I
D3 = D4 = 1N4004
DLV1 = DLV2 = LED verdi
DLR1 = DLR2 = LED rossi
T1 = trasformatore 12V •
3+5 W
RL1 = RL2 = relè 12 V •
L .......... ___i 1 o 2 scambi (FEME MZP)
(sul pin 4), e pertanto i due relè che tro-
viamo nella zona bassa, appunto collega- I circuiti
ti col cavetto bifilare, sono ambedue stampati sono
diseccitati (abbiamo quindi la situazione: qui visti
OFF 1 e OFF 2). da lato rame
Se chiudiamo S 1, DI lascia passare la nelle loro
semionda positiva, che raggiunge i diodi dimensioni
D3 e D4; solo D3, per analogia, la lascia reali. Le due
passare, in quanto polarizzata allo stesso basette hanno
modo di D 1, cosicché stavolta viene dimensioni
eccitato il relè RL 1, consentendo di atti- identiche
vare il carico Ul (abbiamo quindi la e sono
4
al
situazione: ON l e OFF2). semplicissime
Se invece chiudiamo S2, è D2 a lasciar da realizzare.
passare la semionda negativa; lo stesso
fa D4 e quindi ne viene eccitato RL2,
con attivazione del carico U2 (abbiamo
quindi la situazione OFFl e ON2).
Infine, se chiudiamo sia S 1 che S2,
abbiamo il passaggio di ambedue le
semionde e quindi l'eccitazione dei due
o a l
relè contemporaneamente, con conse-
guente attivazione di tutti e due i carichi
(abbiamo quindi la situazione ON 1 e
:3>
ON2).
Le quattro combinazioni sono così effet-
tivamente verificate.
ACCESSORI CIRCUITALI
LA COMMUTAZIONE A DIODI
Ricordiamo brevemente che la caratteristica tipica di funzionamento
del diodo è quella della conduzione unidirezionale: quando, dei due
elettrodi che lo costituiscono, l'anodo è positivo rispetto al catodo,
$,
p((POSITIVO
e D2 esemplificati un paio di circuiti che indicano, tanto per fissare le
idee, come avviene la commutazione per accendere una lampada op-
pure un'altra.
In B (data la polarità prevista per l'alimentazione) è il diodo DI che
risulta polarizzato in conduzione, talché è la lampada LI ad illumi-
narsi.
In C ( essendo invertita la polarità di alimentazione) è D2 che ora ri-
epj%D1
sulta in conduzione, cosicché è la lampada L2 che si illumina.
Questi concetti base possono naturalmente essere applicati a circui-
k a L1
terie ben più complesse.
D2
e 3
p'ì
e
NEGATIVO
'
-,
/
,
--
A: simbolo grafico e aspetto dei più comuni diodi al silicio.
B: il diodo D1 risulta polarizzato in conduzione quindi
si Illumina L1.
C: D2 è ora in conduzione quindi è L2 che si illumina.
-
ELETTRONICA PRATICA- Novembre 1994- Pag. 58
SE NE SENTIVA PROPRIO IL BISOGNO
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in modo semplice ed invitante,
illustrato con foto e disegni
LA LEGGE DI OH solo
.000
COSA
CONTIENE
Questo è l'indice degli argomenti lattati.
e COS't L'ELETTRONICA e I CONDUTTORI E GLI ISOLANTI
e LA LEGGE DI OHM e LA RESISTENZA e A RESISTENZA VARIABILE
• IL CONDENSATORE • LA BOBINA • IL CIRCUITO BOBINA cm:
DENSATORE e I SEMICONDUTTORI e Il DIODO e IL TRANSISTOR
e Il CIRCUITO INTEGRATO e ALIMENTARE UN CIRCUITO e SALDA-
RE E DISSALDARE e RICERCARE I GUASTI e LEGGERE GLI SCHEMI
ELETTRICI e MONTARE KIT
+
Oltre ala palle teorica manuale propone dieci facili kit da montare
il
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1
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o per fax (0143/643462); in questo caso spediremo il manuale aggiungendo
lire 4.000 per spese postali.
AL TELEFONO Quando infuria un temporale, è possibile
che possano verificarsi sovratensioni
sulla nostra linea SIP, danneggiando gli
Il circuito è molto apparecchi che vi sono collegati come il
semplice quindi può modem, il videotel, il telefono, il fax,
essere montato anche ecc. Per evitare che questo si verifichi,
su un qualsiasi supporto ho progettato questo circuito che appare
isolante. La soluzione molto semplice, ma nello stesso tempo
FI F2 a circuito stampato risulta molto efficace.
garantisce ovviamente In ingresso si collega la presa SIP, men-
una maggiore efficienza. tre in uscita si collega il modem, il fax o
il telefono . Per questo progetto ho uti-
lizzato dei componenti di facile reperibi-
lità e nello stesso tempo economici. Per
quanto riguarda lo schema elettrico, i
PO NTI due diodi Zener si comportano come
limitatori di tensione nel senso che
F1 = Fusibile da 315 mA lasciamo passare tensioni fino a 150 V.
LINEA 250 V (5x20 mm) Il varistore, invece, ha il compito di
F2 = Fusibile da 315 mA chiudere il circuito qualora sia presente
250 V (5x20 mm) una tensione superiore ai 250 V; per ten-
VR1 = Varistore da 250 V sioni inferiori, il varistore si comporta
Schema elettrico del DZ1 = Diodo Zener da 150 V come un circuito aperto. Invece se sul
salvatelefono: i due diodi 5W componente arriva una tensione superio-
zener fungono da limitatori DZ2 = Diodo Zener da 150 V re a 250V quest'ultimo diminuisce la sua
ostacolando le tensioni 5W resistenza interna fino a cortocircuitare i
superiori a 150 V. PF1 = Portafusibile xc.s. punti + e- facendo saltare i due fusibili e
PF2 = Portafusibile x c.s. quindi il circuito si apre senza danni
C1 = 1000 pF • 1000 V ali' apparecchiatura montata a valle. Ma i
F1
# ml=A
DZ1
C1
LINEA TELEFONO
DZ2
F2
l {tjb
tb
R2 b
G
vcc
e
u, TR2
il mercatino
chiaramente Il vostro Indirizzo ed Il numero
di telefono. Rltagllatelo ed Inviatelo, in busta
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I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I
II LILLI!LILLI,IILI_III_II
/ IL]IL J
I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I
I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I
I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I
I Le fotocopie non saranno ritenute valide. I
I Indirizzo completo (in STAMPATELLO) I
NOM~ ,,,,,, ' COGNOME ''' '''''''''''' CAP. ''' I
CITTA . VIA... . TEL .
~----------------· J
MINITRAPANe.
ELETTRICO
A CHI SI ABBONA
PER IL 1994 11 riviste di
Il minitrapano Valex, compatto e leggero, risulta
estremamente preciso e maneggevole anche nei lavo-
ELETTRONICA PRATICA
ri più delicati in spazi quasi inaccessibili. È dotato
di un potente motore a 12 volt in grado di imprime- direttamente
re alla punta una velocità di rotazione di ben
24.000 giri/min. a asg tua per sole
CON ALIMENTATORE 72.000 lire.
La confezione comprende, oltre all'indispensabile
alimentatore, 3 diverse punte, con relative pinze-
mandrino, con 0 di 1,2 e 3 mm, una moletta rotati-
Gratis il minitrapano
va e la chiave per serrare o aprire il mandrino.
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